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Consiglio Veneto, via libera alla legge per la promozione di informazioni ai consumatori sui prodotti ittici serviti nei ristoranti veneti
08 novembre 2024
(Arv) Venezia 12 nov. 2024 - Il Consiglio regionale ha approvato oggi a maggioranza, con l’astensione delle minoranze, il progetto di legge regionale n. 264, a prima firma del consigliere e relatore d’aula Marco Dolfin (Lega-LV), correlatore Renzo Masolo (Europa Verde), contenente disposizioni per la promozione di informazioni ai consumatori sui prodotti ittici serviti nei locali di ristorazione del Veneto. In sintesi, la Regione, con il via libera al Pdl n. 264, intende sostenere il consumo informato dei prodotti ittici nei ristoranti veneti, volto ad assicurare un determinato livello di protezione della salute e il rispetto di considerazioni economiche, ambientali, sociali ed etiche, con particolare riferimento ai temi della sostenibilità, della tracciabilità e dell’etichettatura degli alimenti, dell’igiene e della sicurezza alimentare e della lotta alle frodi: ristoranti che adottano sistemi di tracciabilità del pesce, infatti, dimostrano un impegno per la qualità e la responsabilità, contribuendo così al benessere dei consumatori e dell'ambiente. La legge prevede la costituzione e la disciplina del Registro e del Logo per i locali di ristorazione con informazioni ai consumatori sui prodotti ittici serviti, concesso in uso dalla struttura regionale competente in materia di commercio alle associazioni di categoria maggiormente rappresentative, con disposizioni applicative che saranno emanate dalla Giunta. La legge, inoltre, stabilisce quali informazioni (stabilite da fonti normative di rango europeo e nazionale) devono essere garantite in forma scritta per essere iscritti al Registro ed usufruire del Logo. È previsto anche il coordinamento con la l. reg. n. 26/22 “Valorizzazione della tradizione enogastronomica veneta. Istituzione del logo Ristorazione tipica del Veneto”, oltre a un sistema di controllo e vigilanza e a un apparato sanzionatorio. Il correlatore, citando alcuni dati illustrati nel corso della 36esima edizione del Comitato per la pesca (COFI) della FAO (consumo medio annuo di pesce da parte dei cittadini europei pari a 24 kg, 31 kg il consumo degli italiani, con stime in crescita, mentre il mare Mediterraneo non è più in grado di fornire pescato da luglio, il che comporta un aumento della quota di pesce destinato ai consumatori extra Mediterraneo) ha auspicato l’affermarsi di “Modelli diversi da quelli dissipativi, che non siano solo all’insegna della tracciabilità, e che venga posta la dovuta attenzione all’intero processo di produzione e a tutto il ciclo di tracciabilità del prodotto, favorendo al contempo e in tal senso una comunicazione più chiara, all’insegna dell’immediatezza, anche avvalendosi di infografiche o di analoghe forme di comunicazione”, mentre il consigliere Jonatan Montanariello (Partito Democratico) ha proposto “Un approccio scientifico al tema della pesca accompagnato da una visione completa dell’ecosistema a essa legato, tenuto inoltre conto del fatto che i problemi del mare sono molto spesso il riflesso dei problemi dell’entroterra e che il settore versa già in una condizione di particolare sofferenza: negli ultimi anni lo sforzo di pesca è cambiato con metà delle imbarcazioni e oltre mille aziende del settore che hanno chiesto di chiudere”; il consigliere Andrea Zanoni (Pd) ha rilevato come la dotazione finanziaria della legge appaia insufficiente rispetto agli obiettivi in essa stabiliti, mentre il capogruppo Giuseppe Pan (Liga Veneta), ricordando le esperienze maturate durante il periodo da assessore regionale del comparto, ha sottolineato l’opportunità delle scelte contenute nella disciplina legislativa sottoposta all’attenzione dell’aula, auspicando “Sempre maggiore sostegno a un comparto strategico per la nostra regione”, aspetto toccato anche dalla capogruppo del Movimento 5 Stelle Erika Baldin che ha ulteriormente sottolineato le difficoltà del comparto pesca, e in particolare dei lavoratori di settore.