Ostanel (VcV): “Sull’Autonomia la Consulta traccia una rotta radicalmente diversa da quella voluta dal Governo, se ne prenda atto. Zaia riferisca in aula, il dialogo non si fa sulle favole"

21 gennaio 2025

(Arv) Venezia 21 gen. 2025 -    “La Corte Costituzionale ha dichiarato l’inammissibilità del quesito referendario sulla legge relativa all’Autonomia differenziata con una motivazione tecnicamente prevedibile, ovvero, l’impossibilità di far votare i cittadini a favore o contro una legge che la stessa Consulta a novembre ha profondamente snaturato. Dalla Corte Costituzionale  arriva quindi chiarezza e l’ulteriore monito a dare una forma molto differente ad una legge che ormai non ha quasi più nulla del suo progetto originale, diversamente dalla favola che il governo regionale ha voluto continuare a raccontare ai veneti”. E’ quanto dichiara la consigliera regionale Elena Ostanel, (Il Veneto che Vogliamo), alla luce della sentenza della Corte Costituzionale sulla legge Calderoli.

“La sussidiarietà è contenuta nella Carta costituzionale ma, come ha confermato anche la Consulta stessa, in una forma completamente differente da quella portata avanti dal Governo, ovvero, collaborativa e solidale. Non significa creare un nuovo centralismo regionale, spostando semplicemente la burocrazia da Roma a Venezia, e continuando a tagliare i servizi ai comuni che sono gli enti più prossimi ai bisogni dei cittadini e che di anno in anno vedono invece falcidiate le risorse a disposizione, anche da questo Governo. Così come non può reggere un'Italia con 20 autonomie differenziate: sarebbe il caos, come già lo è oggi in materia sanitaria se, come dice un recente studio su Lancet, questo significa avere 20 banche dati che non comunicano tra loro, penalizzando la possibilità di cura dei cittadini e aumentando i costi complessivi -  prosegue Ostanel-. È per questo che rispondiamo alla richiesta di dialogo del presidente Zaia chiedendogli di venire in aula, e di essere franco, perché il dialogo non si fa sulle favole. Deve dirci davvero come la sua maggioranza intenda dare più potere e risorse a territori e comuni, non meno come sta accadendo da tempo", conclude la consigliera.