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Bigon (Pd): "Impianti biometano. Situazione allarmante nel veronese. Regione intervenga urgentemente. Presentata mozione”
13 febbraio 2025
(Arv) Venezia 13 feb. 2025 - "La Giunta regionale intervenga per stabilire criteri più restrittivi per l’autorizzazione degli impianti di biometano, con particolare attenzione alla tutela del suolo, dell’aria e della qualità della vita delle comunità locali". Questo è il primo degli impegni fissati da una mozione depositata dalla consigliera regionale del Partito Democratico, Anna Maria Bigon.
“Al centro, la moltiplicazione di richieste di costruzione di questi impianti, anche di considerevoli dimensioni. Un fenomeno che sta interessando particolarmente e in modo allarmante il territorio veronese, già compromesso, soprattutto ad est, dall’inquinamento da Pfas. Questi impianti, - evidenzia Bigon - sebbene inquadrati come strumenti per la transizione energetica, stanno generando impatti ambientali e territoriali estremamente pesanti: l'aumento del traffico pesante per il trasporto delle biomasse; l'alterazione della vocazione agricola; ulteriore consumo di suolo e problemi legati a emissioni odorigene e inquinamento acustico".
"Le normative vigenti a livello europeo e nazionale – spiega Bigon - indicano che la produzione di biometano deve avvenire nel rispetto di criteri di sostenibilità ambientale e territoriale, e stabiliscono che le Regioni possano adottare criteri più restrittivi per garantire un corretto equilibrio tra produzione energetica e tutela ambientale, nonché introdurre specifici vincoli di localizzazione per evitare impatti negativi sulle comunità locali. Di qui, con la mozione chiedo alla Giunta regionale di assumere una serie di altri impegni: collaborazione con ARPA Veneto e gli enti locali per valutare l’effettivo impatto ambientale e sanitario degli impianti già esistenti e a pubblicare un rapporto dettagliato sulla sostenibilità della loro presenza nella provincia di Verona; garantire un maggiore coinvolgimento degli enti locali, previa indicazione dei siti idonei e non idonei, coinvolgendo la cittadinanza nei processi decisionali riguardanti la realizzazione di nuovi impianti, attraverso strumenti di consultazione pubblica; rivedere i criteri di incentivazione alla produzione di biometano, introducendo vincoli più stringenti per evitare speculazioni economiche a scapito dell’ambiente e della salute pubblica", conclude Bigon.