Piano Cave, Rizzotto (Lega-LV): “Zanoni e Masolo continuano nella loro azione di fake news, modifiche al piano non sono nuova pianificazione”

28 febbraio 2025

(Arv) Venezia 28 feb. 2025 -     “Masolo e Zanoni continuano nella loro azione di fake news sul Piano Cave. Eppure, è stato detto e ripetuto: questo aggiornamento non modifica nulla, non è una nuova pianificazione; non vi sono nuovi volumi autorizzati fuori dalla programmazione del 2018, con cui si era peraltro deciso di concederli gradualmente. Senza considerare che, oltre alla tutela dell'ambiente rafforzata con la legge 13/2018, nella norma vi erano altri fondamentali obiettivi: l'autosufficienza provinciale delle risorse per ridurre i trasporti e l'inquinamento, il mantenimento dei livelli occupazionali (quindi la sopravvivenza anche delle piccole realtà), scongiurando così i monopoli di materiale”. Così Silvia Rizzotto della Lega-Liga Veneta, presidente della II Commissione in Consiglio veneto, in replica all’ennesima polemica dei colleghi delle opposizioni Renzo Masolo e Andrea Zanoni. “La procedura seguita per approvare il provvedimento, come ieri anche lo stesso Zanoni ha ammesso in commissione, è corretta ed i documenti risultano in ordine. E infatti è stata fatta una verifica di non assoggettabilità alla VAS (valutazione ambientale strategica), per cui i soggetti interessati hanno presentato osservazioni e sono tutte state contro dedotte. In altre parole, non vengono modificati gli ambiti estrattivi e non vengono concessi volumi superiori a quelli previsti nella pianificazione. Il punto che i due colleghi non colgono, od omettono appositamente, è un altro. Se si è contro l'escavazione (e peraltro, la Legge Regionale 13/2018 ha previsto molte limitazioni e tutele ambientali che prima invece non c'erano), bisogna anche specificare da dove il Veneto si dovrebbe approvvigionare di questo materiale. Vi sono lavori infrastrutturali programmati, opere pubbliche e private. Per cui, dove dovremmo recuperare il materiale necessario? O forse per Masolo e Zanoni non bisogna più fare opere infrastrutturali in Veneto? L’unica risposta logica è che, in questo caso Zanoni, Masolo e Bigon dovrebbero approvvigionarsi del materiale da fuori regione, con costi ovviamente diversi, aumentando il traffico e l'inquinamento e facendo morire le nostre attività imprenditoriali dove dietro vi sono famiglie che vivono di questo lavoro. Se la pianificazione è errata, diversamente da quello che sostengono i colleghi, - commenta Rizzotto - è perché il fabbisogno è addirittura superiore alle disponibilità autorizzate: e infatti, non tutte le richieste giacenti da anni verranno evase. È necessario procedere quanto prima a una nuova pianificazione di settore, valutando il fabbisogno dei prossimi 10/15 anni, perché vogliamo un Veneto che cresce e si sviluppi e non vogliamo distruggere questo importante comparto industriale e le sue filiere, per assurde ideologie ambientaliste che poi peggiorano la situazione sia ambientale che economica veneta”.