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Seduta del consiglio regionale del 10/12/2015 n. 17
Resoconto 17a Seduta pubblica
Giovedì, 10 dicembre 2015
SOMMARIO
- APPROVAZIONE VERBALI DELLE SEDUTE PRECEDENTI
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- COMUNICAZIONI DELLA PRESIDENZA DEL CONSIGLIO
- INTERROGAZIONI E INTERPELLANZE
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- Interrogazione a risposta immediata n. 58 presentata il 19 ottobre 2015 dal consigliere Ruzzante "PIAZZOLA SUL BRENTA (PD), PROGETTO DI RIQUALIFICAZIONE PIAZZA 'CAMERINI': NO ALL'ABBATTIMENTO DI 18 CARPINI, LA REGIONE VERIFICHI L'IMPATTO AMBIENTALE–ARCHITETTONICO E SE IL PROGETTO FINANZIATO DALLA GIUNTA ZAIA RISPONDA ALLE REALI ESIGENZE DI PIAZZOLA E ALLA TUTELA DI UN BENE CULTURALE PRIMARIO COME LA VILLA CONTARINI–FONDAZIONE G.E. GHIRARDI"
- Piero RUZZANTE (Partito Democratico)
- PRESIDENTE
- Ass.re Roberto MARCATO (Liga Veneta - Lega Nord)
- PRESIDENTE
- Piero RUZZANTE (Partito Democratico)
- PRESIDENTE
- Interrogazione a risposta immediata n. 60 del 20 ottobre 2015 presentata dai consiglieri Sinigaglia, Ruzzante e Moretti "FONDAZIONE ORCHESTRA DI PADOVA E DEL VENETO: LA REGIONE VENETO COSA INTENDE FARE PER SCONGIURARE LA CHIUSURA?"
- Ass.re Cristiano CORAZZARI
- PRESIDENTE
- Claudio SINIGAGLIA (Partito Democratico)
- PRESIDENTE
- Interrogazione a risposta immediata n. 73 presentata il 2 novembre 2015 dal consigliere Ruzzante "STIPENDIOPOLI" DI CITTADELLA (PD): LA REGIONE CONDIVIDE LA POLITICA RETRIBUTIVA DEGLI EX SINDACI BITONCI E PAN?"
- Piero RUZZANTE (Partito Democratico)
- PRESIDENTE
- Ass.re Gianluca FORCOLIN (Liga Veneta - Lega Nord)
- PRESIDENTE
- Piero RUZZANTE (Partito Democratico)
- PRESIDENTE
- Nicola Ignazio FINCO (Liga Veneta - Lega Nord)
- PRESIDENTE
- Nicola Ignazio FINCO (Liga Veneta - Lega Nord)
- PRESIDENTE
- Silvia RIZZOTTO (Zaia Presidente)
- PRESIDENTE
- Ass.re Roberto MARCATO (Liga Veneta - Lega Nord)
- PRESIDENTE
- Ass.re Roberto MARCATO (Liga Veneta - Lega Nord)
- PRESIDENTE
- Andrea ZANONI (Partito Democratico)
- PRESIDENTE
- DISEGNO DI LEGGE RELATIVO A "RENDICONTO GENERALE DELLA REGIONE PER L'ESERCIZIO FINANZIARIO 2014" (PROGETTO DI LEGGE N. 42/2015) APPROVATO
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- Piero RUZZANTE (Partito Democratico)
- PRESIDENTE
- Marino FINOZZI (Liga Veneta - Lega Nord)
- PRESIDENTE
- Piero RUZZANTE (Partito Democratico)
- PRESIDENTE
- Ass.re Gianluca FORCOLIN (Liga Veneta - Lega Nord)
- PRESIDENTE
- Marino FINOZZI (Liga Veneta - Lega Nord)
- PRESIDENTE
- Jacopo BERTI (Movimento 5 Stelle)
- PRESIDENTE
- Piero RUZZANTE (Partito Democratico)
- PRESIDENTE
- PRESIDENTE
- Stefano FRACASSO (Partito Democratico)
- PRESIDENTE
- Pietro Dalla Libera (Veneto Civico – Moretti Presidente)
- PRESIDENTE
- Piero RUZZANTE (Partito Democratico)
- PRESIDENTE
- Ass.re Roberto MARCATO (Liga Veneta-Lega Nord)
- PRESIDENTE
- Stefano VALDEGAMBERI (Zaia Presidente)
- PRESIDENTE
- Antonio GUADAGNINI (Indipendenza Noi Veneto)
- PRESIDENTE
- Francesca ZOTTIS (Partito Democratico)
- PRESIDENTE
- Nazzareno GEROLIMETTO (Zaia Presidente)
- PRESIDENTE
- Andrea ZANONI (Partito Democratico)
- PRESIDENTE
- Claudio SINIGAGLIA (Partito Democratico)
- PRESIDENTE
- Alessandro MONTAGNOLI (Liga Veneta-Lega Nord)
- PRESIDENTE
- Jacopo BERTI (Movimento 5 Stelle)
- PRESIDENTE
- Graziano AZZALIN (Partito Democratico)
- PRESIDENTE
- Bruno PIGOZZO (Partito Democratico)
- PRESIDENTE
- Stefano FRACASSO (Partito Democratico)
- PRESIDENTE
- Ass.ra Elena DONAZZAN (Forza Italia)
- PRESIDENTE
- Orietta SALEMI (Partito Democratico)
- PRESIDENTE
- Francesca ZOTTIS (Partito Democratico)
- PRESIDENTE
- Piero RUZZANTE (Partito Democratico)
- PRESIDENTE
- Andrea ZANONI (Partito Democratico)
- PRESIDENTE
- Stefano FRACASSO (Partito Democratico)
- PRESIDENTE
- Claudio SINIGAGLIA (Partito Democratico)
- PRESIDENTE
- Graziano AZZALIN (Partito Democratico)
- PRESIDENTE
- Nicola Ignazio FINCO (Liga Veneta-Lega Nord)
- PRESIDENTE
- PRESIDENTE
- Ass.re Gianluca FORCOLIN (Liga Veneta-Lega Nord)
- PRESIDENTE
- Stefano FRACASSO (Partito Democratico)
- PRESIDENTE
- Piero RUZZANTE (Partito Democratico)
- PRESIDENTE
- Ordine del giorno presentato dai consiglieri Zanoni, Salemi, Azzalin relativo a "La Giunta regionale contabilizzi correttamente le partite di giro e i servizi conto terzi nel rispetto dell'articolo 81 della Costituzione" RESPINTO
- Piero RUZZANTE (Partito Democratico)
- PRESIDENTE
- Ass.re Gianluca FORCOLIN (Liga Veneta-Lega Nord)
- PRESIDENTE
- Andrea ZANONI (Partito Democratico)
- PRESIDENTE
- Ordine del giorno presentato dai consiglieri Sinigaglia, Moretti, Salemi, Pigozzo relativo a "La Giunta regionale garantisca la trasparenza della spesa sanitaria" RESPINTO
- Ass.re Luca COLETTO (Liga Veneta-Lega Nord)
- PRESIDENTE
- Claudio SINIGAGLIA (Partito Democratico)
- PRESIDENTE
- Ordine del giorno presentato dal consigliere Fracasso relativo a "La Giunta regionale adegui la capienza del fondo residui radiati" RITIRATO
- Ass.re Gianluca FORCOLIN (Liga Veneta - Lega Nord)
- PRESIDENTE
- Stefano FRACASSO (Partito Democratico)
- PRESIDENTE
- Ordine del giorno presentato dai consiglieri Azzalin, Salemi e Zanoni relativo a "La Giunta regionale registri correttamente, nel rispetto del patto di stabilità, le spese correnti relative agli oneri di gestione e ai servizi erogati alla Regione dalle società partecipate" in occasione dell'esame del disegno di legge relativo a "Rendiconto generale della Regione per l'esercizio finanziario 2014" (Progetto di legge n. 42) (Deliberazione n. 90/2015)
- Ass.re Gianluca FORCOLIN (Liga Veneta - Lega Nord)
- PRESIDENTE
- Ordine del giorno presentato dai consiglieri Fracasso, Ruzzante, Moretti relativo a "La Giunta regionale rediga correttamente il conto del patrimonio" RITIRATO
- Ass.re Gianluca FORCOLIN (Liga Veneta - Lega Nord)
- PRESIDENTE
- Stefano FRACASSO (Partito Democratico)
- PRESIDENTE
- Ordine del giorno presentato dal consigliere Pigozzo relativo a "La Giunta regionale contabilizzi correttamente l'indebitamento portandone alla luce le forme occulte" RESPINTO
- Ass.re Gianluca FORCOLIN (Liga Veneta - Lega Nord)
- PRESIDENTE
- Bruno PIGOZZO (Partito Democratico)
- PRESIDENTE
- Ordine del giorno presentato dal consigliere Ruzzante relativo a "La Giunta regionale si attivi per la riduzione degli oneri prodotti dagli strumenti finanziari derivati" RESPINTO
- Ass.re Gianluca FORCOLIN (Liga Veneta - Lega Nord)
- PRESIDENTE
- Piero RUZZANTE (Partito Democratico)
- PRESIDENTE
- Ordine del giorno presentato dalla consigliera Zottis relativo a "La Giunta regionale rispetti i termini stabiliti per la presentazione del bilancio di previsione, dell'assestamento di bilancio e del rendiconto generale" in occasione dell'esame del disegno di legge relativo a "Rendiconto generale della Regione per l'esercizio finanziario 2014" (Progetto di legge n. 42) (Deliberazione n. 91/2015)
- Ass.re Gianluca FORCOLIN (Liga Veneta - Lega Nord)
- PRESIDENTE
- Ordine del giorno presentato dai consiglieri Salemi, Zanoni e Azzalin relativo a "La Giunta regionale eserciti una completa e puntuale vigilanza sulle società partecipate e individui adeguate poste di bilancio per far fronte al rischio relativo agli oneri di gestione" in occasione dell'esame del disegno di legge relativo a "Rendiconto generale della Regione per l'esercizio finanziario 2014" (Progetto di legge n. 42) (Deliberazione n. 92/2015)
- Ass.re Gianluca FORCOLIN (Liga Veneta - Lega Nord)
- PRESIDENTE
- Piero RUZZANTE (Partito Democratico)
- PRESIDENTE
Assume la Presidenza
Il Presidente Roberto CIAMBETTI
La Seduta inizia alle ore 10.31
PRESIDENTE
Aggiorno l'inizio della Seduta alle ore 10.50 perché dei Consiglieri mi hanno comunicato alcuni problemi per arrivare a Venezia questa mattina, quindi ritardiamo di venti minuti l'inizio del Consiglio.
La Seduta è sospesa alle ore 10.31
La Seduta riprende alle ore 11.00
PRESIDENTE
Diamo inizio alla 17a Seduta pubblica del Consiglio regionale. I lavori si svolgono sulla base dell'o.d.g. n. 27883 del 4 dicembre 2015.
PUNTO
1 |
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APPROVAZIONE VERBALI DELLE SEDUTE PRECEDENTI
Il Presidente, poiché nessun Consigliere chiede di fare osservazioni, dichiara che si intendono approvati il processo verbale della 15a seduta pubblica di mercoledì 25 novembre 2015 e della 16a seduta pubblica dell'1 dicembre 2015.
PUNTO
2 |
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COMUNICAZIONI DELLA PRESIDENZA DEL CONSIGLIO
Hanno chiesto congedo i consiglieri
Patrizia BARTELLE
Sonia BRESCACIN
Luca ZAIA
I congedi sono concessi.
Progetti di legge statale
Sono stati presentati alla Presidenza del Consiglio i seguenti progetti di legge statale:
N. 10 del 01 dicembre 2015
Presentato dal consigliere Guadagnini
"MODIFICA DELL'ARTICOLO 586 DEL CODICE CIVILE IN MATERIA DI "ACQUISTO DEI BENI DA PARTE DELLO STATO"."
n. 11 del 04 dicembre 2015
Presentato dal consigliere Possamai
"MODIFICHE ALLA LEGGE 7 FEBBRAIO 1992, N. 150 "DISCIPLINA DEI REATI RELATIVI ALL'APPLICAZIONE IN ITALIA DELLA CONVENZIONE SUL COMMERCIO INTERNAZIONALE DELLE SPECIE ANIMALI E VEGETALI IN ESTINZIONE, FIRMATA A WASHINGTON IL 3 MARZO 1973, DI CUI ALLA LEGGE 19 DICEMBRE 1975, N, 874, E DEL REGOLAMENTO (CEE) N. 3626/82, E SUCCESSIVE MODIFICAZIONI, NONCHÈ NORME PER LA COMMERCIALIZZAZIONE E LA DETENZIONE DI ESEMPLARI VIVI DI MAMMIFERI E RETTILI CHE POSSONO COSTITUIRE PERICOLO PER LA SALUTE E L'INCOLUMITÀ PUBBLICA".
N. 12 del 09 dicembre 2015
Presentato dai consiglieri Villanova, Bottacin, Ciambetti, Finco, Rizzotto e Valdegamberi
"MODIFICHE ALLA LEGGI 22 MAGGIO 1975, N. 152 RECANTE DISPOSIZIONI A TUTELA DELL'ORDINE PUBBLICO, 5 FEBBRAIO 1992, N. 91 "NUOVE NORME SULLA CITTADINANZA" E DEL CODICE PENALE."
Progetti di legge regionale
Sono stati presentati alla Presidenza del Consiglio i seguenti progetti di legge:
N. 91 dell'1 dicembre 2015
Presentata dai consiglieri Possamai, Barbisan Riccardo, Montagnoli, Rizzotto, Semenzato, Villanova e Sandonà
"ISTITUZIONE DELLE UNITÀ OPERATIVE COMPLESSE DI PSICOLOGIA."
N. 92 dell'1 dicembre 2015
Presentata dai consiglieri Possamai Barbisan Riccardo, Finco, Montagnoli, Rizzotto, Semenzato, Villanova e Sandonà
"ISTITUZIONE DELLA FIGURA DELLO PSICOLOGO DI BASE TERRITORIALE."
N. 93 dell'1 dicembre 2015
Presentata dai consiglieri Possamai, Ciambetti, Montagnoli e Rizzotto
"COSTITUZIONE DEL COORDINAMENTO REGIONALE PER LA FAUNA SELVATICA."
N. 94 dell'1 dicembre 2015
Presentata dal consigliere Possamai
"MODIFICHE ALLA LEGGE REGIONALE 10 AGOSTO 2012, n. 28 "DISCIPLINA DELLE ATTIVITÀ TURISTICHE CONNESSE AL SETTORE PRIMARIO" E SUCCESSIVE INTEGRAZIONI E MODIFICAZIONI."
N. 95 del 2 dicembre 2015
Presentata dal consigliere Gidoni ed altri
"MODIFICA DELL'ARTICOLO 33 BIS "LIBERA CIRCOLAZIONE SUI MEZZI DEL TRASPORTO PUBBLICO LOCALE DA PARTE DELLE FORZE DELL'ORDINE" DELLA LEGGE REGIONALE 30 OTTOBRE 1998, n. 25 "DISCIPLINA ED ORGANIZZAZIONE DEL TRASPORTO PUBBLICO LOCALE" E SUCCESSIVE MODIFICAZIONI.
N. 96 del 4 dicembre 2015
Presentata dal consigliere Giorgetti ed altri
"NUOVE NORME IN MATERIA DI ESTRAZIONE ED UTILIZZO DI INERTI DI SABBIA E GHIAIA"
Interrogazioni
Sono state presentate alla Presidenza del Consiglio le seguenti interrogazioni:
a risposta scritta
N. 84 dell'1 dicembre 2015
Presentata dai consiglieri Berti, Scarabel, Baldin, Bartelle e Brusco
"LA REGIONE FACCIA CHIAREZZA UNA VOLTA PER TUTTE SUGLI INDENNIZZI A FAVORE DEI SOGGETTI DANNEGGIATI DA COMPLICANZE DI TIPO IRREVERSIBILE A CAUSA DI VACCINAZIONI OBBLIGATORIE, TRASFUSIONI E SOMMINISTRAZIONE DI EMODERIVATI"
N. 85 dell'1 dicembre 2015
Presentata dal consigliere Baldin
"OBBLIGO DI CESSIONE QUOTE DI VENEZIA TERMINAL PASSEGGERI VTP, QUALI SONO LE INTENZIONI DI ZAIA."
N. 86 del 2 dicembre 2015
Presentata dai consiglieri Conte, Casali, Bassi e Negro
"IL TUNNEL DEL COL CAVALIER A BELLUNO: UN ESEMPIO DI SPERPERO DI DENARO PUBBLICO. UTILIZZANDO L'ILLUMINAZIONE A LED SI SAREBBERO RISPARMIATI 200.000 EURO ALL'ANNO DI SPESE!. NESSUNO CI HA PENSATO?"
N. 87 del 2 dicembre 2015
Presentata dai consiglieri Negro, Casali, Bassi e Conte
"FINANZIAMENTO 2015 PROVINCE E CITTÀ METROPOLITANA: LA GIUNTA REGIONALE QUALE CRITERIO HA UTILIZZATO PER IL RIPARTO SERVIZI SOCIOSANITARI E SOCIALI?"
N. 88 del 2 dicembre 2015
Presentata dai consiglieri Casali, Conte, Negro e Bassi
"FINANZIAMENTO PER ENTE PROTEZIONE E ASSISTENZA DEI SORDI ONLUS E UNIONE ITALIANA CIECHI E IPOVEDENTI ONLUS: LA GIUNTA REGIONALE QUANDO INTENDE SALDARE TUTTI GLI IMPEGNI PREGRESSI DEL BILANCIO REGIONALE?"
N. 89 del 2 dicembre 2015
Presentata dai consiglieri Conte, Negro, Bassi e Casali
"OPERE COMPLEMENTARI ALLA SUPERSTRADA PEDEMONTANA VENETA: QUANDO SARANNO REALIZZATE? I COMUNI INTERESSATI SONO STATI COINVOLTI PER LA FASE ESECUTIVA?"
N. 90 del 2 dicembre 2015
Presentata dai consiglieri Conte, Negro, Bassi e Casali
"PIANO REGIONALE DI PREVENZIONE: CHE FINE HANNO FATTO GLI INFORTUNI E LE MALATTIE PROFESSIONALI?"
N. 91 del 3 dicembre 2015
Presentata dai consiglieri Brusco, Berti, Scarabel, Baldin e Bartelle
"PROGETTO DI TRIVELLAZIONE POZZI GEOTERMICI A MONTECCHIO PRECALCINO PER SFRUTTAMENTO RISORSE IDRICHE A MEDIO BASSA ENTALPIA: INTERFERENZE CON LA FAGLIA SOTTERRANEA THIENE-BASSANO, RISCHIO DI INNESCO TERREMOTI. APPLICAZIONE PRINCIPIO DI PRECAUZIONE. LA REGIONE INTERVENGA."
N. 92 del 3 dicembre 2015
Presentata dai consiglieri Negro, Casali, Bassi e Conte
"AUTOSTRADA NOGARA-MARE ARRIVERÀ MAI A DESTINAZIONE?"
N. 93 del 3 dicembre 2015
Presentata dai consiglieri Negro, Casali, Bassi e Conte
"LA GIUNTA REGIONALE PUÒ MODIFICARE A PIACIMENTO DEL COMUNE DI PORTOGRUARO UN BANDO CON RISORSE EUROPEE?"
N. 94 del 4 dicembre 2015
Presentata dal consigliere Negro ed altri
"CON QUALI FINANZIAMENTI È STATO RESTAURATO IL COMPLESSO MONUMENTALE SCUOLA GRANDE DI SAN MARCO E CONVENTO DEI DOMENICANI DI PROPRIETÀ DELL'ULSS 12 VENEZIANA E COME È FINANZIATA L'ATTIVITÀ DEL POLO MUSEALE?"
a risposta immediata
N. 96 dell'1 dicembre 2015
Presentata dal consigliere Baldin
"LA REGIONE DICA COSA INTENDE FARE DEL PORTO DI CHIOGGIA PER RENDERLO PIU' COMPETITIVO"
N. 97 dell'1 dicembre 2015
Presentata dai consiglieri Pigotto, Zanoni, Ferrari e Zottis
"RIORGANIZZAZIONE ULSS N. 13: PERCHÉ IL PRESIDENTE ZAIA E L'ASSESSORE COLETTO SI CONTRADDICONO?"
N. 98 del 2 dicembre 2015
Presentata dai consiglieri Semenzato e Michieletto
"INTRAPRENDERE PROVVEDIMENTI URGENTI NEI CONFRONTI DELL'INSEGNANTE "SGRAMMATICATA" PER GARANTIRE AI BAMBINI DI PRIMA ELEMENTARE LA FORMAZIONE ADEGUATA E NECESSARIA DI CUI HANNO BISOGNO."
N. 99 del 3 dicembre 2015
Presentata dai consiglieri Zottis e Pigozzo
"COMUNE DI PORTOGRUARO. PARCHEGGI TRA VIA VALLE E VIA PIO X: COSA INTENDE FARE LA GIUNTA REGIONALE IN MERITO AL MODIFICATO PROGETTO ORIGINARIAMENTE FINANZIATO CON I FONDI FSC 2007/2013?"
N. 100 del 7 dicembre 2015
Presentata dal consigliere Ruzzante
"ARSENICO E IL VECCHIO BOSS: CHI CONTROLLA LA QUALITÀ DELL'ACQUA DEI DISTRIBUTORI?"
Mozioni
Sono state presentate alla Presidenza del Consiglio le seguenti mozioni:
N. 78 del 2 dicembre 2015
Presentata dai consiglieri Negro, Bassi, Conte e Casali
"APERTURA DEL GOVERNATORE AI LEADER RELIGIOSI ISLAMICI: BLOCCARE SUL NASCERE POSSIBILI FRAINTENDIMENTI IDEOLOGICI ANCHE ALLA LUCE DEI TAGLI DI FINANZIAMENTI AI LUOGHI DI CULTO E ALLE SCUOLE PARITARIE IN VENETO".
N. 79 del 2 dicembre 2015
Presentata dai consiglieri Casali, Bassi, Conte e Negro
"LA REGIONE VENETO INTERVENGA CONTRO LA LIMITAZIONE DELL'USO DEL DENARO CONTANTE PER I CITTADINI EXTRA UE"
N. 80 del 2 dicembre 2015
Presentata dai consiglieri Moretti, Pigozzo, Dalla Libera, Ferrari, Ruzzante, Zottis, Azzalin, Salemi, Guarda, Sinigaglia e Fracasso.
"S.S. ROMEA: LA GIUNTA REGIONALE INTERVENGA URGENTEMENTE PRESSO IL MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE PER LA MESSA IN SICUREZZA DEL TRACCIATO ATTUALE E L'AVVIO DI UN PROGETTO COMPLESSIVO FINANZIATO DAGLI INTROITI DELLA CONCESSIONE C.A.V."
N. 81 del 3 dicembre 2015
Presentata dal consigliere Berlato
"IL CONSIGLIO REGIONALE SI IMPEGNI AFFINCHE' SIA ESPOSTO STABILMENTE NELL'AULA CONSILIARE DI PALAZZO FERRO-FINI IL CROCIFISSO, SENSIBILIZZANDO LE ALTRE ISTITUZIONI PUBBLICHE AL RISPETTO ED ALLA DIFESA DEI SIMBOLI CHE RAPPRESENTANO LE NOSTRE RADICI CRISTIANE."
N. 82 del 3 dicembre 2015
Presentata dai consiglieri Bassi, Casali, Conte e Negro
"LA REGIONE SMETTA DI STROZZARE LE AZIENDE CHE SI OCCUPANO DI TPL IN VENETO."
N. 83 del 7 dicembre 2015
Presentata dai consiglieri Berti, Scarabel, Baldin, Brusco e Bartelle
"VENETO BANCA IL RISPARMIO DEI CITTADINI VENETI BRUCIATO".
Risoluzioni
E' stata presentata alla Presidenza del Consiglio la seguente risoluzione:
N. 7 del 7 dicembre 2015
Presentata dai consiglieri Ciambetti, Finco, Rizzotto, Berlato, Dalla Libera, Zorzato e Barison
"ADESIONE DELLA REGIONE DEL VENETO AL PROGETTO DI ISTITUZIONE DELLA NUOVA CIRCOSCRIZIONE DEL TRIBUNALE DELLA PEDEMONTANA VENETA".
Passiamo alle risposte alle interrogazioni.
PUNTO
3 |
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INTERROGAZIONI E INTERPELLANZE
Interrogazione a risposta immediata n. 58 presentata il 19 ottobre 2015 dal consigliere Ruzzante "PIAZZOLA SUL BRENTA (PD), PROGETTO DI RIQUALIFICAZIONE PIAZZA 'CAMERINI': NO ALL'ABBATTIMENTO DI 18 CARPINI, LA REGIONE VERIFICHI L'IMPATTO AMBIENTALE–ARCHITETTONICO E SE IL PROGETTO FINANZIATO DALLA GIUNTA ZAIA RISPONDA ALLE REALI ESIGENZE DI PIAZZOLA E ALLA TUTELA DI UN BENE CULTURALE PRIMARIO COME LA VILLA CONTARINI–FONDAZIONE G.E. GHIRARDI"
"Premesso che:
- con delibera di Giunta n. 67 del 25 maggio 2015 l'amministrazione comunale di Piazzola sul Brenta (Pd) ha approvato il progetto preliminare-definitivo riguardante la "Riqualificazione arredo urbano e miglioramento accessibilità Piazza Paolo Camerini";
- secondo quanto stabilito con la suddetta delibera prevede "una serie di percorsi pavimentati che incentivino l'uso della piazza e in particolare dei giardini, valorizzando l'area verde e il percorso lungo la Roggia Contarina; la realizzazione di aree di sosta e attrezzature (servizi igienici, palco per le manifestazioni e spazio per ristoro); adeguata illuminazione pubblica e verde urbano";
- per la realizzazione di tale progetto è prevista una spesa pari a 250.000 euro, con un contributo regionale di 122.500 euro;
- nel dettaglio, tra gli interventi previsti, è compreso il taglio di 18 alberi con asportazione del ceppo, oltre alla rimozione di parte delle panchine ora collocate sotto gli alberi stessi;
- si tratta della linea centrale di piante che, in forma speculare al loggiato palladiano, come da progetto originario, parte dall'edicola e si sviluppa verso villa Contarini. Si tratta di 18 carpini bianchi, piantati negli anni '80 in triplice filare sul lato ovest di piazza Camerini allo scopo di ricreare l'emiciclo mancante;
- secondo l'amministrazione comunale, per bocca dell'assessore ai lavori pubblici, il taglio degli alberi sarebbe giustificato dal fatto che, "il filare di mezzo è soffocato dai due laterali che lo opprimono e non gli consentono il giusto sviluppo della chioma e dell'apparato radicale, inibendo anche lo sviluppo simmetrico delle chiome dei due filari laterali che stanno crescendo in maniera sproporzionata verso l'esterno, con il conseguente collasso delle piante";
- è attualmente in corso una raccolta di firme di cittadini che ha superato le 2.300 adesioni allo scopo di scongiurare l'abbattimento dei 18 carpini;
- i tantissimi sottoscrittori della petizione, oltre a sollevare una questione di tutela ambientale e paesaggistica, contestano il fatto che il progetto non sia mai stato presentato preventivamente in Consiglio comunale e tantomeno ai cittadini.
Tutto ciò premesso il sottoscritto consigliere
chiede al Presidente della Giunta regionale
se, visto che la Regione Veneto partecipa in quota significativa al finanziamento del suddetto progetto, non ritenga opportuno intervenire nella vicenda al fine di verificare la reale indispensabilità ed opportunità dell'abbattimento dei 18 carpini, scelta che va in palese contraddizione con le politiche a favore della tutela del territorio, dei beni ambientali e all'impatto zero sul consumo di suolo."
La parola al consigliere Ruzzante.
Piero RUZZANTE (Partito Democratico)
Grazie, Presidente.
Ho ritenuto opportuno fare questa interrogazione per il numero di cittadini. C'è stata una raccolta firme, una petizione, di oltre 2.300 cittadini del comune di Piazzola sul Brenta che hanno lamentato un progetto di abbattimento di 18 carpini.
Le spiego rapidamente perché intanto c'è una connessione con la Regione. Si tratta di un progetto che è stato finanziato con 250 mila euro, di cui la metà circa del progetto, 122 mila e 500 euro, è un finanziamento regionale. Ovviamente, il finanziamento riguarda una cosa diversa, riguarda la risistemazione della pavimentazione della piazza. Siamo davanti ad un bene di proprietà della Regione, in piazza Paolo Camerini di fronte alla villa di Piazzola sul Brenta, Villa Contarini, Fondazione Ghirardi, e il sindaco, l'amministrazione di Piazzola ha deciso di tagliare una fila di alberi di carpini.
Ora, questi alberi non sono messi lì casualmente, ma fanno parte del progetto originario di questa villa palladiana e sono il completamento del loggiato che si apre nel lato opposto a quello in cui sono state piantate le piante. Quindi è il progetto originario, è l'attuazione del progetto originario palladiano che prevedeva da una parte le colonne e dall'altra un filare di carpini bianchi.
Tra l'altro, si fa notare nella petizione che il taglio di questi alberi può rischiare di produrre la morte anche degli alberi che sono vicini. Quindi, il senso di questa interrogazione è chiedere se, rispetto al finanziamento regionale, la Regione condivide questo progetto. Siamo anche in una fase di riduzione del consumo di suolo, quindi credo che su questo dobbiamo avere una sensibilità nuova e diversa.
PRESIDENTE
Grazie, consigliere Ruzzante.
La parola all'assessore Marcato.
Ass.re Roberto MARCATO (Liga Veneta - Lega Nord)
Grazie, Presidente.
"Con la legge regionale 28 dicembre 2012, n. 50 è stata approvata la disciplina del commercio al dettaglio su area privata. Tra le misure di politica attiva previste per il commercio, assume un particolare rilievo la previsione relativa ai distretti del commercio, definiti dal legislatore regionale come gli ambiti di rilevanza comunale o intercomunale nei quali i cittadini e le imprese, liberamente aggregati, qualificano il commercio come fattore di innovazione, integrazione e valorizzazione di cui dispone il territorio, al fine di accrescerne l'attrattività e sostenere la competitività delle sue polarità commerciali.
Secondo quanto previsto dall'articolo 8 della legge, la proposta di individuazione dei distretti del commercio è formulata dai Comuni, in forma singola o associata (come nel caso de quo), anche su iniziativa delle organizzazioni delle imprese del commercio e dei consumatori, ed è approvata dalla Giunta regionale.
Al fine di assicurare una prima concreta attuazione della previsione normativa regionale è stato approvato, in via sperimentale, con Deliberazione della Giunta regionale n. 1912 del 14 ottobre 2014, un bando di finanziamento di progetti-pilota ai fini dell'individuazione dei distretti del commercio, per il perseguimento delle finalità di sviluppo del commercio e dell'economia urbana.
Con Decreto dirigenziale n. 240 del 30 dicembre 2014 è stata approvata la graduatoria delle domande ammesse a contributo, tra le quali rientra il progetto presentato dal Comune di Piazzola sul Brenta, attraverso l'Unione dei Comuni di Padova Nord Ovest, per un investimento complessivo di euro 785.500,00 con un contributo regionale di euro 392.750,00. Il progetto prevede l'attuazione di otto azioni tra le quali è ricompresso l'intervento denominato "riqualificazione arredo urbano e accessibilità Piazza Camerini".
Tale intervento di riqualificazione, sinteticamente descritto nel progetto presentato, che peraltro non fa alcun cenno all'eventuale abbattimento di alberi, corrisponde alla tipologia di interventi ammissibili ai sensi del Bando e come tale è stato valutato positivamente, tanto da consentire il finanziamento del progetto – pilota nel suo complesso.
Con lettera in data 27 ottobre 2015 prot. n. 433077 sono stati richiesti chiarimenti sui dettagli dell'iniziativa al Comune di Piazzola sul Brenta. Con nota prot. n. 15768 del 2 novembre 2015, il Sindaco del Comune di Piazzola sul Brenta ha assicurato che l'intervento oggetto dell'interrogazione è stato sottoposto al vaglio di varie Autorità ed Enti interessati, i quali non hanno ravvisto particolari criticità al riguardo. In particolare, nella lettera si evidenzia che:
"La rigenerazione dell'ampia area verde attrezzata che chiude la cornice ad ovest di Piazza Camerini....è stata oggetto di Conferenza di Servizi che ha visto la partecipazione di tutti gli enti coinvolti, tra tutti la Soprintendenza dei Beni Ambientali, atteso che il contesto è nello specifico oggetto di tutela ai sensi del D.Lgs. n. 42/2004, artt. 10 e 136. La riqualificazione del giardino Camerini è stata oggetto di incontri fin dalla fase preliminare con la locale Soprintendenza ai Beni Ambientali ( che sotto il profilo architettonico ha rilasciato parere favorevole datato 4 agosto 2015) nonché con la struttura della Regione preposta ai Servizi Forestali senza incontrare pregiudiziali circa il taglio dei carpini. Sotto il profilo botanico la scelta non è stata scoraggiata nemmeno dal direttore dell'Orto Botanico di Padova".
In relazione alla richiesta formulata, pertanto, si evidenzia che i Comuni sono direttamente responsabili della realizzazione degli interventi ricadenti nell'ambito dei progetti, mentre la Regione approva solo la tipologia di intervento, che deve rientrare nelle azioni previste dal bando e deve essere finalizzata alla valorizzazione delle attività commerciali nel territorio urbano dei distretti, così come individuato dai Comuni.
Infine, si rappresenta che le modalità di realizzazione degli interventi spettano esclusivamente ai Comuni: nulla osta pertanto, ai fini del progetto regionale, che possa essere riconsiderato il taglio dei carpini da parte del Comune di Piazzola sul Brenta."
PRESIDENTE
Grazie, assessore Marcato.
La parola al consigliere Ruzzante, per la replica.
Piero RUZZANTE (Partito Democratico)
Grazie, Presidente.
È evidente che una parte della risposta non posso che condividerla. È chiaro che il progetto e le scelte attuate sono di competenza non certo della Regione, ma del comune di Piazzola quindi per questa parte qui, ovviamente, condivido la risposta data dall'Assessore.
Non condivido l'intervento. Credo che quell'intervento sia stato sottovalutato nell'impatto dal punto di vista architettonico rispetto alla Piazza Camerini e che in qualche misura si doveva tenere conto dell'opinione della stragrande maggioranza dei cittadini di Piazzola, che si è espressa attraverso una petizione. Credo che questo sia un aspetto che va considerato.
Ovviamente, quando diamo un finanziamento lo diamo finalizzato al bando e il bando era un bando di tipo commerciale addirittura. Quindi di questo si tratta e mai più la Regione può in qualche modo intervenire rispetto al metodo attraverso il quale quel comune utilizza le risorse che vengono date. Credo che in futuro dobbiamo porre una questione che è una clausola di tipo ambientale. Faremo la legge quanto prima - su questo siamo assolutamente d'accordo - sul consumo zero di suolo e credo che questa sensibilità e questa attenzione debba essere portata da parte di tutti i nostri amministratori, anche come segnale da parte della Regione. Lo sappiamo che a volte il taglio degli alberi rappresenta uno dei problemi sui quali la gente si mobilita; non ho fatto altro che interpretare il punto di vista di molti cittadini di Piazzola che non condividono il senso non tanto della sua risposta ma di quella data dal comune di Piazzola. Grazie.
PRESIDENTE
Grazie, consigliere Ruzzante.
Interrogazione a risposta immediata n. 60 del 20 ottobre 2015 presentata dai consiglieri Sinigaglia, Ruzzante e Moretti "FONDAZIONE ORCHESTRA DI PADOVA E DEL VENETO: LA REGIONE VENETO COSA INTENDE FARE PER SCONGIURARE LA CHIUSURA?"
"Premesso che:
- la legge regionale 9 ottobre 2015, n. 17 "Razionalizzazione della spesa regionale" ha previsto la soppressione di alcuni articoli di spesa inseriti nella legge regionale 27 aprile 2015, n. 6 "Legge di stabilità regionale per l'esercizio 2015" e la riduzione di alcune poste di bilancio di alcuni importanti settori di intervento, come ad esempio quello della cultura;
- numerosi sono stati gli enti culturali che hanno avuto una riduzione dei finanziamenti regionali. In particolare la Fondazione Orchestra di Padova e del Veneto ha subito l'azzeramento del previsto finanziamento di 250 mila euro;
- da alcuni anni la Fondazione, i cui soci sono rimasti la Regione Veneto e il Comune di Padova, dopo la rinuncia della Provincia di Padova, sta attraversando una profonda crisi dovuta a difficoltà gestionali ed economiche;
- il personale della Fondazione e le organizzazioni sindacali lamentano la mancanza di chiarezza e comunicazione sulla reale situazione dell'Ente ed esprimono forte preoccupazione per il loro futuro lavorativo e professionale;
- la scelta di azzerare i finanziamenti regionali e il costante disinteresse delle istituzioni coinvolte contribuiscono ad aggravare la già difficile situazione, mettendo in discussione anche il contributo nazionale FUS di circa 1 milione di euro, essendo questo collegato alla compartecipazione degli enti locali e regionali;
- tutto ciò fa temere non solo un indebolimento organizzativo ed operativo, ma addirittura una possibile chiusura di questa importante e prestigiosa realtà culturale veneta.
Tutto ciò premesso i sottoscritti consiglieri regionali
chiedono al Presidente della Giunta regionale
e all'Assessore regionale alla Cultura
quali azioni intenda intraprendere la Regione Veneto al fine di salvaguardare e dare stabilità alla Fondazione Orchestra di Padova e del Veneto che rappresenta un importante e prestigioso patrimonio culturale per il territorio veneto, riconosciuto anche a livello nazionale e internazionale."
La parola all'assessore Corazzari.
Ass.re Cristiano CORAZZARI
Grazie, Presidente.
La vicenda relativa all'Orchestra di Padova ha interessato il mio Assessorato praticamente fin dall'insediamento ed è stata condizionata dalle scelte fatte dalla provincia di Padova, la quale con una propria decisione, assolutamente autonoma e non condivisa con la Regione e con il comune di Padova, ha deciso di recedere dalla Fondazione Orchestra di Padova.
Questo creava un problema da un punto di vista legislativo di legittimità inerente alla permanenza della Regione all'interno di questo ente culturale, in quanto la legge istitutiva regionale - che prevede la partecipazione della Regione - presupponeva quale requisito e quale presupposto fondamentale la presenza anche della provincia di Padova. A fronte di questo, confermando la nostra assoluta determinazione a permanere con una partecipazione all'interno dell'Orchestra di Padova, abbiamo proposto la modifica di legge. Comunque do lettura del testo della nostra risposta all' interrogazione.
"La Regione del Veneto ha dimostrato interesse e partecipazione costanti per la stabilità e lo sviluppo della Fondazione Orchestra di Padova. Ha innanzitutto provveduto a modificare l'art. 42 della legge regionale 16 febbraio 2010, n. 11 , per consentire la propria permanenza nella Fondazione dopo il recesso della Provincia di Padova, con deliberazione n. 17/DDL del 9.10.2015.
La Giunta ha garantito nel corso del tempo, fin dalla trasformazione dell'Orchestra di Padova e del Veneto in Fondazione, un finanziamento annuale pari a € 250.000,00 (elevato a € 350.000,00 nel 2014). Per il 2015, nonostante la contrazione delle risorse finanziarie in atto, la legge regionale di bilancio n. 7 del 27.04.2015 ha quantificato in € 250.000,00 la quota di partecipazione a favore della Fondazione e, con provvedimento n. 1542 del 3.11.2015, la Giunta ha conseguentemente deliberato il finanziamento di € 250.000,00 per l'anno 2015, alla cui assunzione si è provveduto secondo le effettive disponibilità di cassa pari a € 246.000,00.
Anche per l'anno in corso, dunque, la Regione ha adottato tutte le azioni necessarie per salvaguardare e assicurare la stabilità della Fondazione."
Considerate che tutti gli altri enti culturali hanno subito dei tagli sanguinosi e questa è una delle realtà dove abbiamo praticamente confermato in toto. Perché? Perché questo permetteva di garantire il cofinanziamento presupposto per il finanziamenti del FUS. Quindi su questa partita la Regione ha manifestato non solo interesse, ma uno speciale interesse rispetto a questo ente culturale; che spero non lo esoneri da mettere in gioco una importante ristrutturazione che vada nella direzione di un efficientemente dei costi dello stesso ente.
PRESIDENTE
Grazie, assessore Corazzari.
La parola al consigliere Sinigaglia.
Claudio SINIGAGLIA (Partito Democratico)
Grazie, Presidente.
Ringrazio l'Assessore per la risposta e anche per l'intervento che la Giunta ha attivato di finanziamento - 246 mila di cassa, 250 mila - per consentire l'attività dell'Orchestra di Padova del Veneto, soprattutto per ottenere il cofinanziamento da parte del FUS, perché senza il contributo della Regione non sarebbe stato attivato questo ulteriore e importantissimo finanziamento.
Mi sembra di avere colto nella risposta che la Regione intenda anche rivedere la legge per cui fa parte della Fondazione, anche in assenza della Provincia. Non ho capito se avete già fatto l'intervento, oppure se verrà proposto a breve un intervento di questo tipo. Sarebbe fondamentale proprio per stabilizzare la cosa e dare certezza alla Fondazione che la Regione parteciperà come socio.
PRESIDENTE
Grazie, consigliere Sinigaglia.
Interrogazione a risposta immediata n. 73 presentata il 2 novembre 2015 dal consigliere Ruzzante "STIPENDIOPOLI" DI CITTADELLA (PD): LA REGIONE CONDIVIDE LA POLITICA RETRIBUTIVA DEGLI EX SINDACI BITONCI E PAN?"
"Premesso che:
- nel giugno scorso la Corte dei Conti del Veneto, nell'ambito della cosiddetta "stipendiopoli cittadellese" ha condannato, in primo grado, l'ex segretario comunale di Cittadella (Pd), Francesco D'Agostino e l'ex dirigente Ivano Bardella, a risarcire il Comune con 10 mila euro ciascuno;
- la vicenda nasce da un'ispezione contabile disposta dal Ministero delle Finanze presso l'Amministrazione comunale, a seguito della quale vennero segnalate alla Corte dei Conti alcune irregolarità e violazioni delle leggi sulla finanza pubblica. Di fatto i massimi dirigenti del Comune (di poco più di 20 mila abitanti) sono stati retribuiti come se fossero alle dipendenze di un comune metropolitano;
- la sentenza suddetta lascia irrisolte due questioni: in primis quella del risarcimento alla comunità cittadellese per il danno erariale subito, che la Procura della Corte dei Conti ha valutato in 385 mila euro. Contemporaneamente quella della responsabilità politica di chi ha amministrato e firmato una serie di atti, che vanno dal 2011 al 2014: vale a dire gli allora sindaci Massimo Bitonci e Giuseppe Pan e le rispettive Giunte (secondo la Corte dei Conti "le decisioni della Giunta in ordine alle retribuzioni dei dirigenti sono di tipo gestorio, non risultando conseguentemente applicabile la cd "esimente politica", e, per altro verso, trattandosi di esercizio di funzioni proprie implicanti un notevole impegno economico, non
sapevoli della valenza giuridica ed economica delle decisioni assunte");
- nel frattempo l'ex segretario comunale D'Agostino ha firmato tre esposti recentemente protocollati alla Procura penale del Tribunale di Padova. D'Agostino ravvisa "presunti falsi ideologici prodotti a corredo del processo davanti alla Corte dei Conti".
Tutto ciò premesso il sottoscritto consigliere
chiede al Presidente della Giunta regionale
se gli aumenti di stipendio concessi ai dirigenti del Comune di Cittadella dagli ex sindaci Massimo Bitonci e Giuseppe Pan siano coerenti con la politica retributiva della Regione Veneto e in linea con le misure di contenimento dei costi nella P.A."
La parola al consigliere Ruzzante.
Piero RUZZANTE (Partito Democratico)
Grazie, Presidente.
Spiego il senso di questa interrogazione.
Sostanzialmente, la Corte dei Conti del Veneto ha condannato in primo grado l'ex Segretario comunale di Cittadella e un dirigente a risarcire il comune con 10 mila euro ciascuno. Che cosa è successo? Una ispezione contabile del Ministero delle Finanze, a seguito della quale vennero segnalate queste conclusioni alla Corte dei Conti, ha dimostrato alcune irregolarità. Le irregolarità sono molto semplici: è una violazione della legge su finanza pubblica.
Di fatto i massimi dirigenti del comune di Cittadella, che all'epoca aveva meno 20 mila abitanti, sono stati retribuiti come se fossero dirigenti della città di Milano, di Roma o di grandi metropoli, dei comuni metropolitani. Questa delibera è stata assunta dalla Giunta dell'epoca, il sindaco di allora era Bitonci, poi successivamente ripetuta anche dal sindaco Pan, e ha previsto un esborso, un danno erariale secondo quelli che sono i calcoli fatti dalla Procura della Corte dei Conti, di 385 mila euro. La Corte del Conti dice in maniera esplicita: "La decisione della Giunta in ordine alla retribuzione dei dirigenti sono di tipo gestorio, non risultando conseguentemente applicabile la cosiddetta esimente politica", cioè non c'è esimente politica negli atti della Giunta. "E per altro verso, trattandosi di esercizio di funzioni proprie implicanti un notevole impegno economico, non è giustificabile la superficialità con la quale nel caso di specie sono state assunte le deliberazioni in argomento. Sono elementi sufficienti per ritenere che in concreto il sindaco e la Giunta fossero pienamente consapevoli della valenza giuridica ed economica delle decisioni assunte.".
A seguito di questa condanna, l'ex segretario ha firmato tre esposti protocollati dalla Procura penale del Tribunale di Padova per presunti falsi ideologici prodotti a corredo del processo davanti alla Corte dei Conti.
In conclusione, chiedo: in una fase, in un'epoca nella quale in questa Regione abbiamo tagliato i costi della politica e abbiamo tagliato i costi della pubblica amministrazione producendo dei risparmi, quindi siamo andati in riduzione, è mai possibile che in un comune con meno di 20 mila abitanti si paghino i dirigenti come se fossero dirigenti di un comune di milioni di abitanti? E se questo è coerente con la politica della Regione.
PRESIDENTE
Grazie, consigliere Ruzzante.
La parola all'assessore Forcolin.
Ass.re Gianluca FORCOLIN (Liga Veneta - Lega Nord)
Grazie, Presidente.
"In riferimento ai presunti fatti segnalati nell'interrogazione, si fa presente che l'art. 9 della legge costituzionale del 18 ottobre 2001, n. 3, "Modifiche al titolo V della parte seconda della Costituzione", ha abrogato l'art. 130 del testo costituzionale disciplinante i controlli preventivi di legittimità della Regione sugli atti degli Enti locali; ciò sul presupposto della sempre maggior consapevolezza che i suddetti controlli, oltreché mortificare l'autonomia degli Enti locali, risultassero anche inefficaci, in quanto incapaci di cogliere l'azione amministrativa nella sua globalità e in omaggio anche al principio della pari dignità costituzionale degli enti che costituiscono la Repubblica e dell'autonomia statutaria e regolamentare costituzionalmente riconosciuta agli stessi Enti locali.
Con l'art. 4 della legge regionale 14 gennaio 2003, n. 3 , al fine di completare il processo di attuazione della riforma costituzionale, è stato soppresso il Comitato Regionale di Controllo che esercitava, appunto, la funzione di controllo preventivo di legittimità sugli atti degli Enti locali.
Di conseguenza, a seguito della predetta soppressione e in base alla vigente normativa, la Regione non detiene più alcun potere di vigilanza, di controllo, di intervento o di ingerenza nei confronti dell'attività amministrativa o dei meri comportamenti posti in essere dagli Enti locali e dai loro organi."
PRESIDENTE
Grazie, assessore Forcolin.
La parola al consigliere Ruzzante.
Piero RUZZANTE (Partito Democratico)
Grazie, Presidente.
Sapevo che mi avrebbe risposto così, Assessore, ma la domanda era un po' diversa. È ovvio, tutte le cose che ho detto le posso sottoscrivere: è vero, non c'è nessun controllo preventivo da parte della Regione, sono stati aboliti i CORECOM nella loro funzione ed è stata garantita piena autonomia.
Ma la domanda era un po' diversa, gliela rispiego e spiego perché mi dichiaro insoddisfatto della risposta. Chiedo: è mai possibile che in una fase in cui la Regione dà una linea di riduzione - credo sia valsa anche per i funzionari del Consiglio regionale - degli stipendi rispetto a quello che avveniva qualche anno fa e questa decurtazione è stata praticata, non è stata solo annunciata, l'abbiamo decisa coerentemente, la maggioranza l'ha proposta e l'opposizione l'ha approvata ed è stata applicata a tutti i dirigenti della Regione, possibile ci sia un comune che si permette di dare ai dirigenti stipendi parificati a quelli di un comune di milioni di abitanti, che all'epoca aveva meno di 20 mila abitanti. Siccome i soldi sono i soldi dei cittadini veneti, 385 mila euro che sono stati spesi, a me sembra, sinceramente, poco coerente, mi sarei aspettato questa risposta da parte sua, Assessore. Capisco che non lo può dare, però mi sarei aspettato anche un giudizio etico, valoriale, morale se volete di questa scelta, che non risponde a quello che la Regione Veneto ha fatto e attuato nel corso di questi anni, andando in riduzione non solo di tutti i propri funzionari e dei propri dirigenti, ma andando in riduzione degli stipendi anche nei confronti dei consiglieri di amministrazione, degli enti e delle aziende.
Questa sarebbe stata la risposta che mi sarei aspettato e mi auguro sinceramente che possa proseguire quella che è una indagine sulla verità di quello che è successo nel comune di Cittadella.
PRESIDENTE
Grazie, consigliere Ruzzante.
C'erano altre due interrogazioni che avevano come assessore competente l'assessore Pan, che però si trova a Bruxelles per discutere del POR–FESR, quindi le risposte vengono rinviate alla prossima seduta del Consiglio.
Consigliere Finco, la parola per?
Nicola Ignazio FINCO (Liga Veneta - Lega Nord)
Chiedo la parola per fatto personale in merito a alcune accuse fatte ai Consiglieri.
PRESIDENTE
La parola al consigliere Finco.
Nicola Ignazio FINCO (Liga Veneta - Lega Nord)
Grazie, Presidente.
Ci tengo particolarmente a fare questa breve osservazione perché ne va dall'immagine di tutto il Consiglio regionale e in particolar modo dei Consiglieri che operano all'interno di questo Consesso in maniera seria e propositiva.
Durante il Consiglio regionale della scorsa settimana, come solitamente accade, abbiamo terminato questo Consiglio alle 19, cosa che succede come consuetudine, tranne qualche volta se c'è qualche legge da finire oppure si tratta di qualche atto di bilancio.
Mi spiace constatare che qualche Collega utilizzi lo strumento della propaganda e del discredito dei colleghi Consiglieri solamente per farsi bello e forse per guadagnare qualche voto in più. Mi spiace constatare che il nostro collega Berti sul suo profilo Facebook, alle ore 19.15, scrive: "I partiti lasciano l'Aula nel momento di votare le proposte del Movimento 5 Stelle. Erano le 19.15, il momento di votare le mozioni ma come vedete ci hanno lasciati soli". Forse era troppo tardi per la casta, oppure non avevano il coraggio di bocciare le nostre proposte di buon senso. Vergognatevi, siete pagati dai cittadini".
Allora, io rispetto tutti perché ognuno di noi qui oltre ad essere amministratore fa anche politica, però non ci tengo assolutamente a venire screditato da chi in Consiglio regionale in sei mesi non ha portato nessuna proposta concreta, se non quella di apparire solamente sui social e sui mezzi di comunicazione.
Vedete, c'è una grossa differenza tra fare politica e fare teatro, se uno vuole fare teatro non doveva venire in Consiglio regionale, poteva andare al Grande Fratello, poteva andare al Circo Togni e poteva fare, quindi, la sua carriera da teatrante. Però quando si entra in un Consiglio regionale si deve prima di tutto portare rispetto per i Colleghi perché nessuno è qui per fare la casta, altrimenti, visto che noi siamo i lavativi e siamo la casta, consigliere Berti ce n'è tutti. Perché se andiamo a vedere il suo numero di votazioni in Aula, la sua presenza in Commissione, a che ora arriva lei in Commissione, l'uso che fa anche lei dei motoscafi, dentro la casta c'è anche lei. Lei non è il verginello della situazione che viene qui e fa da moralizzatore a tutti quanti su come ci dobbiamo comportare.
Lei la deve finire e la deve finire anche di continuare a lanciare accuse insensate, come quando dice che noi proteggiamo gli amici, come nel caso del project. A proposito project financing, quando la Prima dei Commissione consiliare nel mese di luglio ha analizzato il progetto di legge blocca project financing qualche Consigliere, in particolare modo il consigliere Berti – pagato - non c'era quella settimana, perché forse era in vacanza, mentre i suoi Colleghi di maggioranza e di opposizione erano qui a lavorare. Però nessuno dei suoi Colleghi ha fatto la carogna andandolo ad accusare perché per una settimana lei è stato assente. Però lei non perde occasione.
Se lei vuole giocare a questo gioco, noi siamo molto cattivi nel fare questo e siamo anche molto molto più bravi. Quindi se lei vuole portare il clima di questo Consiglio ad un clima di scontro siamo prontissimi. La finisca con questo sistema perché le giuro che si andrà a fare veramente male.
PRESIDENTE
Grazie, consigliere Finco.
La parola alla consigliera Silvia Rizzotto, se indica l'argomento.
Silvia RIZZOTTO (Zaia Presidente)
Grazie, Presidente.
L'argomento è sempre quello del mio predecessore consigliere Finco a nome del Gruppo Zaia Presidente, sempre per gli attacchi dei 5 Stelle poco rispettosi nei nostri confronti. Se posso.
Anch'io mi unisco a quanto detto dal collega Finco, sono veramente delusa e amareggiata, ma non tanto per le frasi, consigliere Berti, che lei ha portato su Facebook per quell'episodio, quanto per l'istituzione all'odio, all'offesa dei vostri sostenitori nei nostri confronti: una totale mancanza di rispetto verso gli altri. In quest'Aula siamo in 51 eletti democraticamente, non importa quanti voti e quant'altro, tutti noi rappresentiamo i veneti e lei con questo comportamento ha offeso 46 Consiglieri regionali, voi avete offeso 46 Consiglieri regionali. Ciascuno di noi avrà le sue idee, avrà anche delle posizioni diverse, ma noi siamo per il dialogo e la dialettica che avvenga in Aula. Ne riporto qualcuna in Aula: "persone che non hanno mai lavorato in vita loro, scarafaggi, fanno schifo, maiali, irresponsabili, a casa, vigliacchi, vergognosi, disonesti, ladri, corrotti, ignobili, bacia culo, senza dignità, pazzi, folli, capricci infantili, ridicoli, lavorano solo per le loro tasche, pensano di mantenere i privilegi, posti di lavoro", invece voi siete quelli che con la fedina penale pulita e poi ce n'è tante altre, ma lasciamo stare. Ma si rivolgevano a tutti noi che non siamo 5 Stelle.
Il mio invito è questo: noi siamo qui per lavorare insieme, per discutere dei problemi dei veneti, il confronto c'è e noi siamo disponibili a farlo, però dobbiamo mantenere un livello di rispetto, questo penso sia necessario. Se invece non c'è rispetto e il dialogo non avviene in queste sedi ma avviene fuori, come diceva il consigliere Finco, ce n'è per tutti. Perché veramente penso che si è superato il limite della decenza.
Grazie.
PRESIDENTE
Grazie, consigliera Silvia Rizzotto.
La parola all'assessore Marcato per?
Ass.re Roberto MARCATO (Liga Veneta - Lega Nord)
Sempre per fatto personale.
PRESIDENTE
Motivazioni?
Ass.re Roberto MARCATO (Liga Veneta - Lega Nord)
Dichiarazioni del collega Berti.
Il collega Berti, Consigliere regionale della Regione Veneto, dichiara ieri ad un giornale, commenta la proposta di Zaia: "È facile gridare al disastro, dov'era Zaia quando Popolare di Vicenza e Veneto Banca hanno fatto a pezzi gli artigiani e i piccoli risparmiatori? – domanda sciocca, ma domanda – Pare..." io toglierei il sorrisino, mi rivolgo a lui, ma mi rivolgo anche ai vostri Colleghi. "Pare che proprio nel 2013, durante il suo governo, qualche membro del CDA avvisasse gli amici degli amici giusto in tempo per vendere le proprie azioni prima dello schianto".
Consigliere Berti, questa è una frase gravissima. Se lei è una persona per bene e coerente e ha notizie di reato, il suo dovere non è quello di dire queste cose ad un giornale, il suo dovere in qualità di rappresentante democraticamente eletto è quello di andare in Procura della Repubblica. Io mi auguro che lei ci vada, perché se lei ha prove certe che il Presidente Luca Zaia, perché dalla sua frase questo si evince, in qualche modo abbia fatto arrivare la voce agli amici degli amici per vendere quote anzitempo, deve andare in Procura della Repubblica. Se lei non ha questo in Procura della Repubblica ci vado io, perché chi tocca Luca Zaia, che è il Presidente di questa Regione, tocca ognuno di noi. E noi sappiamo che qui sta giocando con le parole, perché lei adesso mi dirà "no, io non ho detto che Luca Zaia ha detto...", ma mettendolo insieme il popolo che legge questo evince e solamente questo evince.
Le chiedo in questo Consesso di dire quali sono le prove che il Presidente Zaia avrebbe avvisato i suoi, perché per tutelare il buon nome di questa Istituzione in Procura ci vado io. Quindi le chiedo di...
PRESIDENTE
Assessore Marcato, devo fermarla perché mi permetto di dire che questo non è per fatto personale. Lei ha parlato sicuramente a difesa del Presidente Zaia, ma non è fatto personale.
La parola al consigliere Zanoni.
Andrea ZANONI (Partito Democratico)
Grazie, Presidente.
Era sul punto, tema di discussione, perché c'era l'attesa di queste due risposte che erano state messe in calendario sei giorni fa ed è peccato perché ci sono molti cittadini che aspettano di sapere cosa l'assessore Pan pensava in merito a questi due argomenti, incidenti di caccia, che sono anche di attualità visto cosa è successo anche a Padova.
PRESIDENTE
Grazie, consigliere Zanoni.
Penso che vedremo Consigli abbastanza frequenti nei prossimi giorni e quindi verranno ricandelarizzate, anche la settimana prossima probabilmente.
L'assessore Pan è stato chiamato a Bruxelles per definire alcune problematiche del POR-FESR che vedono aspettative da parte del mondo agricolo, del primario in maniera importante. Quindi la sua chiamata a Bruxelles non è stata una gita, ma un importante impegno di lavoro.
Proseguirei con l'ordine del giorno così come concordato.
PUNTO
4 |
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DISEGNO DI LEGGE RELATIVO A "RENDICONTO GENERALE DELLA REGIONE PER L'ESERCIZIO FINANZIARIO 2014" (PROGETTO DI LEGGE N. 42/2015) APPROVATO
Relazione della Prima Commissione consiliare.
La parola al consigliere Ruzzante, per richiamo al Regolamento.
Piero RUZZANTE (Partito Democratico)
Grazie, Presidente.
La questione è molto semplice e deve essere affrontata preliminarmente alle relazioni.
Noi avevamo richiesto che il Presidente Zaia venisse a riferire in Prima Commissione Bilancio, congiuntamente con la Quarta Commissione, relativamente ai rilievi effettuati dalla Corte dei Conti circa il Rendiconto generale ed è questo il motivo per il quale il richiamo al Regolamento va collocato in questo momento, come lei ha aperto il punto ho chiesto la parola per questo.
Avevamo consegnato le firme di tutti i Gruppi consiliari dell'opposizione relativamente a questa richiesta ed è notorio che le richieste presentate da almeno un quinto dei Consiglieri, se non ricordo male, rappresentati nella Commissione, possono portare alla convocazione della Commissione con l'argomento richiesto dai Consiglieri dell'opposizione. Per problemi di tempo, di non disponibilità e per il problema anche fisico avuto dal Presidente Zaia, di fatto questa Commissione non si è tenuta.
L'avevamo chiesta preliminarmente, lasciando il via libera all'approvazione da parte della maggioranza. Sul Rendiconto generale siamo usciti dall'Aula, però richiedendo che questa discussione avvenisse prima del Consiglio, come da nostra richiesta e come da nostro diritto. Ora, ci è stato risposto in quella sede che sarebbe arrivata una delibera della Giunta di replica e risposta ai rilievi effettuati dalla Corte dei Conti. Abbiamo aspettato un giorno, due giorni, tre giorni, quattro giorni, la delibera è arrivata ieri sera ed è stata anche credo distribuita al Consiglio.
Chiediamo preliminarmente, rispetto alle relazioni, mi pare che sia un nostro diritto - poi decida lei le forme – di avere l'opportunità e la possibilità di una spiegazione - in seduta formale o informale - da parte dell'assessore Forcolin di descrivere i contenuti di quella delibera e di interloquire.
È un tema assolutamente preliminare rispetto alle relazioni che poi sentiremo, perché l'avevamo posto come condizione preliminare al proseguo. Mi sembra più che legittimo che l'opposizione voglia capire, di fronte ai rilievi che sono stati fatti, che abbiamo ascoltato tutti nella riunione della Corte dei Conti e nella delibera assunta dalla Corte dei Conti. Credo sia assolutamente legittimo da parte dell'opposizione poter sapere se il Rendiconto di cui stiamo procedendo oggi nella discussione e al voto risponde ai criteri di legittimità, di correttezza, tutto quello che è previsto per il documento di parifica della Corte dei Conti.
È questa la domanda: è cambiato qualcosa rispetto a quel Rendiconto dopo la dichiarazione della Conte dei Conti? Non mi pare, è lo stesso identico documento come ci era stato presentato.
Ha intenzione la maggioranza, attraverso la delibera di Giunta, di proporre oggi delle modifiche? È bene che lo sappiamo anticipatamente, è preliminare alle relazioni che sentiremo. Ha intenzione la Giunta regionale di replicare punto su punto relativamente ai contenuti delle richieste di spiegazione? Alcune sono molto puntuali, altre mi sembrano più dichiarazioni di intenti in prospettiva. Lo dico io per primo, Assessore, quindi non è che non sappiamo riconoscere ciò che aveva valore più stringente e ciò che aveva valore più programmatorio rispetto alla tenuta del Rendiconto.
Questo è un po' il senso con il quale, insieme al Vicepresidente della Prima Commissione Fracasso e ai Colleghi di tutti gli altri Gruppi di opposizione, avevamo chiesto questo chiarimento precedente al dibattito d'Aula. Quindi valuti lei qual è il momento giusto, Presidente, non sono io ad indicarglielo, però credo che questa sia assolutamente una richiesta più che legittima da parte dei Colleghi dell'opposizione e preliminare rispetto al dibattito. Ci risparmieremo forse molto tempo inutile a discutere di cose sulle quali magari l'Assessore Vicepresidente Forcolin può darci delle risposte preliminari. Questo è un po' il senso e il significato del mio richiamo al Regolamento.
PRESIDENTE
Grazie, consigliere Ruzzante.
Allora, non ero presente in Commissione, semmai adesso sentirò anche il consigliere Finozzi sul tema. Questa è una proposta, è un richiamo al Regolamento che viene fatta e che va messa in votazione come proposta eventualmente, appunto, di sospensione o meno dei lavori dell'Aula.
Mi permetto di dire che l'assessore Forcolin è assessore con delega piena al bilancio, tra l'altro è anche Vicepresidente e quindi sostituisce il Presidente in caso di impossibilità, e in questi giorni il Presidente Zaia è in terapia per riprendersi da un piccolo intervento chirurgico, quindi l'assessore Forcolin lo rappresenta pienamente.
Vorrei sentire il consigliere Finozzi sulla richiesta del consigliere Ruzzante, però penso che in Commissione ne abbiate parlato del Rendiconto altrimenti non ci sarebbe stato un voto sullo stesso.
La parola al consigliere Finozzi.
Marino FINOZZI (Liga Veneta - Lega Nord)
Grazie, Presidente.
Vorrei capire qual è stato il cronoprogramma su cui si è sviluppata questa vicenda.
È ovvio e naturale che la richiesta fatta da alcuni Consiglieri è legittima e degna di tutta l'attenzione che anche il Regolamento pone. Quale era il problema su cui si voleva la presenza del Presidente? Per capire come poter poi affrontare la discussione sul Rendiconto, ovvero se ciò che è stato espresso dalla Corte dei Conti in qualche modo influiva sul contenuto del Rendiconto. E la delibera illustrata dal Vicepresidente Forcolin durante la Prima Commissione aveva chiarito che il Rendiconto poteva essere affrontato dal Consiglio regionale a prescindere dal parere della Corte dei Conti, questo è la normativa nazionale che ce lo permette.
È altrettanto vero che in questo periodo, a causa di un problema fisico, il Governatore ha subito un piccolo intervento chirurgico che sembrava avesse un decorso molto veloce e che potesse rientrare velocemente nella sua attività. Cosa che invece non è avvenuto, anche oggi non è presente proprio per questo motivo.
È altrettanto vero che non abbiamo ancora la possibilità di verificare puntualmente quali sono le osservazioni fatte dalla Corte dei Conti, perché non è stata ancora depositata la sentenza; quindi non abbiamo ancora la possibilità di replicare puntualmente a quelle osservazioni perché, appunto, non c'è una sentenza depositata.
Però ricordando che noi comunque, a prescindere dalla sentenza e dal parere della Corte dei Conti, possiamo continuare a discutere e votare il nostro Rendiconto, la Giunta ha predisposto una delibera con la quale ha in qualche modo evidenziato un parere ancor prima del parere definitivo della Corte dei Conti, dando delle indicazioni sulle osservazione che abbiamo ricevuto verbalmente durante la parifica.
Quindi, credo che sia durante la riunione della Prima Commissione, sia oggi ci siano tutte le condizioni perché il Rendiconto possa essere discusso e approvato. Grazie.
PRESIDENTE
Grazie, consigliere Finozzi.
Quindi sulla proposta del consigliere Ruzzante di "sospendere" il Consiglio e fare una riunione volante della Prima Commissione, su questo tema...
La parola al consigliere Ruzzante.
Piero RUZZANTE (Partito Democratico)
Grazie, Presidente.
Voglio chiarire solo un aspetto: non è che la questione che abbiamo posto qui sia in contrapposizione all'idea che oggi si possa proseguire. La poniamo come questione preliminare. Era stato un po' questo l'accordo che era stato raggiunto in Prima Commissione, se ricorda. Perché è pur vero che l'Assessore ha descritto i contenuti della delibera, ma la delibera ci è arrivata stanotte, di cosa stiamo parlando? Non abbiamo neanche il tempo di poterla leggere e studiare, di poter interloquire con la Giunta. Non è una richiesta atta alla sospensione della discussione, ci tengo a sottolinearlo questo, perché assolutamente non era mia intenzione pensare ad una scelta di rinvio. L'abbiamo anche dichiarato, consigliere Finozzi, lei lo sa perfettamente, che pur non partecipando alla votazione siamo rimasti in Aula della Commissione per un motivo molto semplice: perché sappiamo perfettamente che l'approvazione del Rendiconto è la condizione per la realizzazione sia del bilancio previsionale 2016, che soprattutto dell'assestamento di bilancio 2015. Quindi non c'è nessuna volontà dilazionatoria da parte nostra, possiamo farlo anche subito dopo le relazioni se è questo il dubbio o la preoccupazione da parte del consigliere Finozzi, però che non sia una relazione come di solito avviene di 30 secondi, buttata lì.
Credo che l'Assessore ci debba in qualche modo dare elementi che ci consentano di valutare e decidere se l'atto che stiamo votando oggi ha un carattere di legittimità o meno. Non è una questione di lana caprina quella che abbiamo posto. Non l'abbiamo detto noi, eh! Noi avevamo sollevato alcuni problemi che poi la Corte dei Conti li ha in qualche modo rilevati, ma non siamo stati noi a dire che è illegittimo, l'ha detto la Corte dei Conti almeno in alcune sue parti.
Credo sia anche interesse della maggioranza lasciare agli atti con la delibera, ma qui siamo nella sede del Consiglio regionale, quindi anche qui deve essere riportato il punto di vista della Giunta. Credo sia anche un interesse vostro poter dare la risposta a queste questioni poste dalla Corte dei Conti.
Fatto questo si prosegue. Non lo pongo come elemento di blocco. Forse è anche sbagliata la richiesta. Non è che chiedo che si sospenda, a me basta che il Vicepresidente Forcolin, come dice il Presidente Ciambetti, in sostituzione del Presidente Zaia, possa darci gli argomenti per capire se le risposte della Giunta siano considerate da parte nostra sufficientemente a garantire la legittimità sul percorso che ci apprestiamo a fare. Questo era il senso, ci tenevo a precisare. Quindi ritiro anche la richiesta della sospensione: Voglio però che su questo ci sia una relazione.
PRESIDENTE
Grazie, consigliere Ruzzante.
Richiamando l'articolo 72 del Regolamento del Consiglio "Comunicazioni del Presidente del Consiglio e del Presidente della Giunta", visto che è stato più volte tirato in ballo, visto che il Vicepresidente è anche Assessore al Bilancio, penso che possa comunicare in sintesi anche gli estremi della delibera approvata ieri e arrivata qualche ora fa, per chiarire qualche punto che può avere qualche dubbio. Penso comunque che quello che la Giunta ha fatto sia una cosa lineare e dal punto di vista di tecnica finanziaria corretto.
La parola all'assessore Forcolin.
Ass.re Gianluca FORCOLIN (Liga Veneta - Lega Nord)
Grazie, Presidente.
Credo sia legittimo quello che è stato chiesto, peraltro già relazionato in Commissione la settimana scorsa. È ovvio che di fronte ad una parifica del 19 novembre i tempi si sono rincorsi in modo affrettato e veloce, ma è altrettanto vero che in attesa del giudizio di parifica - perché a tutt'oggi non vi è giudizio di parifica - vi è stata una situazione ovviamente di approfondimento da parte di questa maggioranza, di questa amministrazione, già dal giorno successivo, potrei dire, con tutta la struttura tecnica e in particolare modo il legislativo, perché quello che lei sta sostenendo è una questione di legittimità dell'atto e procedure con le quali oggi stiamo andando ad approvare il Rendiconto per l'esercizio 2014.
Quindi, di fronte a questo un approfondimento va fatto con la struttura, non solo la parte del bilancio, ma anche seguita dalla parte legislativa e dell'avvocatura e mi sembra che sia stato allegato, o almeno avevamo dato disposizioni di consegnare a tutti sia la copia della delibera che del parere dell'avvocatura. Vi è ovviamente un giudizio di continuità perché il richiamato articolo 1 del DL 174, quello voluto da Monti nel 2012, che è quello che norma le disposizioni in materia finanziaria e il funzionamento della Regione, al comma 7 rileva una norma che avrebbe indotto in difficoltà o comunque una cattiva interpretazione di quella che è la procedura e anche il proseguo dei lavori. Il comma 7 dice "nell'ambito della verifica di cui ai commi 3 e 4, l'accertamento da parte delle competenti sezioni regionali di controllo della Corte dei Conti di squilibri economico e finanziari, della mancata copertura di spesa e della violazione di norme finalizzate a garantire la regolarità della gestione finanziaria, o mancato rispetto degli obiettivi posti con il patto di stabilità interno, comporta per le amministrazioni interessate l'obbligo di adottare, entro 60 giorni dalla comunicazione del deposito della pronuncia di accertamento, i provvedimenti idonei a rimuovere questa irregolarità". Questo è stato il punto che faceva un po' traballare su come proseguire l'iter dei lavori rispetto a questo comma.
Però questo comma è stato già dichiarato dalla Corte Costituzionale come un articolo che non può toccare le Amministrazioni regionali, infatti dice: "La Corte Costituzionale ha ritenuto che il predetto articolo è costituzionalmente illegittimo per la violazione degli articoli 127 e 134 della Costituzione laddove applicato alla Regione". Per cui il comma 7 non può essere applicato alla Regione, perché – sempre nel deliberato che vi è stato consegnato - parla degli aspetti che non possono essere fatti discendere da una pronuncia della Corte dei Conti le cui funzioni di controllo non possono essere spinte fino a violare il contenuto degli atti legislativi o privarli dei loro effetti. Quindi, di fatto, non può precludere l'andamento della macchina amministrativa regionale.
Con questo parere dell'avvocatura e del legislativo, l'Amministrazione regionale ha predisposto la delibera che diventa una delibera integrativa, perché, ricordo, che la Giunta aveva già deliberato il Rendiconto in tempi non sospetti: a luglio il Rendiconto è stato adottato già con una delibera. Questa ovviamente nelle premesse tocca tutte le motivazioni e le questioni che il Consigliere citava giustamente e in modo puntuale.
È altrettanto vero che il giudizio di parifica non è ancora stato presentato e quando sarà depositato ovviamente agli atti potremo anche dare risposta puntuale, perché quello che è citato in questa delibera non è altro che una situazione rispetto ad una relazione che ci è stata consegnata, perché quel giorno molti Consiglieri erano presenti al giudizio di parifica e c'è stata consegnata una relazione che eccepiva tutta una serie di questioni che ben sono note a tutto il Consiglio. Su queste vi è un richiamo puntuale nella delibera che è stata consegnata, però la puntualità e la risposta precisa sarà data non appena il giudizio di parifica sarà protocollato.
Ciò non toglie che l'Amministrazione ha inteso, suffragata ovviamente, dal parere legislativo e dall'avvocatura, continuare l'iter amministrativo regionale per non inficiare le scelte politico amministrative, ma soprattutto per andare avanti con quella che è la nostra prerogativa, ossia di non creare danni dal punto di vista dei servizi da erogare ai nostri cittadini che non potrebbero sicuramente attendere. Oggi è il 10 dicembre, il 19 novembre è stata fatta la parifica, in teoria entro 10 giorni doveva arrivare il giudizio, sono passati 20 giorni e di fatto non sappiamo ancora, e non c'è alba di capire, quando potremo rispondere puntualmente a questo giudizio.
Pertanto mi sembra un gesto di responsabilità quello di dire andiamo avanti suffragati, ripeto, non perché siamo dei kamikaze o degli incoscienti, ma suffragati da pareri di legittimità dal punto di vista legislativo e dell'avvocatura, per non creare un danno erariale nei confrontali dei cittadini e del Veneto che rispetto a queste azioni giorno per giorno attende delle risposte. Per cui credo che questo sia già un messaggio politico importante sul quale vorremmo confrontarci e portarlo a conclusione nella giornata odierna.
Grazie.
PRESIDENTE
Grazie, assessore Forcolin.
Riprendiamo l'iter di questo progetto di legge.
La parola al consigliere Finozzi, per la relazione.
Marino FINOZZI (Liga Veneta - Lega Nord)
Grazie, Presidente.
"Signor Presidente, colleghi consiglieri,
il Rendiconto generale è uno strumento imprescindibile, attraverso cui il Consiglio regionale può conoscere e valutare l'attività svolta dall'esecutivo nei dodici mesi trascorsi. Valorizzando le informazioni e i dati ivi contenuti è possibile, in prospettiva, migliorare la qualità delle leggi a suo tempo deliberate.
Esso comprende il Conto finanziario (a sua volta composto dal quadro generale riassuntivo, dal conto consuntivo dell'entrata e della spesa, dal quadro riassuntivo della gestione finanziaria), il Conto generale del patrimonio e la Relazione tecnico-contabile con annesse tabelle dimostrative. In appendice si trovano inoltre i dati consuntivi resi dal Tesoriere Regionale e gli ultimi bilanci di esercizio delle società partecipate dalla Regione, così come previsto dal vigente ordinamento contabile.
A quanto sopra si accompagna la "Relazione di analisi della gestione dell'esercizio 2014", che illustra le attività e i risultati delle politiche regionali di settore, nonché il significato economico e finanziario delle risultanze annuali della gestione dell'entrata e della spesa: i suoi contenuti possono aiutarci a controllare e indirizzare l'attività dell'esecutivo. Ad essa è "agganciato" un focus che consente di conoscere l'andamento storico dei pagamenti effettuati dalla Regione in ognuna delle sette province, distinti per natura economica, destinatari, ambiti d'intervento e zone altimetriche.
Le poste finali evidenziate dal Rendiconto dell'esercizio 2014 sono le seguenti:
- i residui attivi e passivi sono determinati rispettivamente in 6.113,3 milioni (erano 5.672,8 al 31/12/2013) e in 7.858,5 milioni (erano 7.375,9);
- il fondo cassa risulta pari a 1.067,7 milioni (erano 1.107,1 l'anno precedente);
- il saldo finanziario, determinato sommando i residui attivi con il fondo cassa e sottraendo i residui passivi, è negativo per 677,3 milioni (era pure negativo per 595,9 milioni al 31/12/2013).
L'esercizio 2014 si è dunque chiuso con una diminuzione del fondo cassa di 39,3 milioni e con un leggero peggioramento del saldo finanziario, pari a 81,4 milioni, essenzialmente dovuto al regime contabile introdotto dal decreto legislativo n. 118/2011.
Abbiamo comunque appreso nel corso dell'istruttoria in commissione che il saldo finanziario è negativo per motivazioni non propriamente patologiche, ovvero perché da diversi anni a questa parte la Regione del Veneto utilizza limitatamente il ricorso all'indebitamento, pur autorizzato dai bilanci previsionali; a tale fonte straordinaria di entrata, necessariamente destinata a coprire un ammontare almeno equivalente di spese d'investimento, non è stato necessario ricorrere (il che è previsto dall'ordinamento contabile) perché la buona situazione di cassa della Regione non lo ha reso necessario. Le spese d'investimento di cui sopra sono state però impegnate, generando dei residui passivi e, conseguentemente, un disavanzo contabile.
Non è questa la sede opportuna per i tecnicismi finanziari; va comunque detto che, malgrado tale disavanzo, la gestione riesce a generare un margine corrente positivo attraverso il quale è possibile coprire parte delle spese d'investimento e, in prospettiva, ridurre il disavanzo medesimo.
Ciò detto rilevo che, in ottemperanza a quanto previsto dalla legge regionale n. 47/2012 , istitutiva del collegio dei revisori dei conti, quest'ultimo ha esaminato lo scorso mese di agosto il disegno di legge relativo al Rendiconto 2014, attestandone la corrispondenza alle risultanze della gestione finanziaria ed esprimendosi favorevolmente sulla sua approvazione.
Al tempo stesso ha formulato alcune osservazioni circa l'assenza di specifici accantonamenti per fronteggiare sia eventuali crediti inesigibili sia rischi connessi al contenzioso in essere; al che si è provveduto successivamente in sede di bilancio previsionale 2015. Il Collegio ha inoltre raccomandato l'attivazione di poste finalizzate a coprire i rischi relativi agli oneri connessi alle risultanze gestionali delle società partecipate, nonché invitato l'amministrazione a completare la ricognizione degli agenti contabili esterni.
Da ultimo, il 19 novembre si è espressa sul Rendiconto 2014 la Sezione regionale di controllo della Corte dei Conti attraverso il giudizio di parificazione, istituto tipico dell'ordinamento statale e delle regioni a statuto speciale, introdotto dal decreto legge n. 174/2012. Premesso che a tutt'oggi non è stata acquisita la sentenza e la relazione accompagnatoria, dalla documentazione acquisita si apprende che il documento contabile è stato parificato, ad eccezione di alcune partite.
Nel rilevare che la Corte Costituzionale (in particolare con la sentenza n. 39/2014) ha precisato che le funzioni di controllo della Corte dei conti trovano un limite nella potestà legislativa dei Consigli regionali i quali "la esercitano in piena autonomia politica, senza che organi a essi estranei possano né vincolarla né incidere sull'efficacia degli atti che ne sono espressione", la Giunta regionale, nella seduta del 1° dicembre, ha ritenuto doveroso esplicitare in merito alle suddette partite, motivando la validità delle proprie posizioni.
L'auspicio dell'esecutivo, condiviso dalla maggioranza dei consiglieri della Prima Commissione che il 2 dicembre scorso hanno licenziato per l'aula il disegno di legge in questione, è in definitiva che il Rendiconto 2014 possa essere approvato celermente, per consentire l'adozione di successivi provvedimenti la cui mancata approvazione in tempi ristretti si rivelerebbe dannosa per l'amministrazione.
Al contempo, il suddetto Collegio dei Revisori vedrà consolidare le proprie attribuzioni, dovendo verificare lo stato di avanzamento dell'applicazione delle misure nella direzione indicata dalla Corte, relazionando trimestralmente all'esecutivo.
La Prima Commissione consiliare, nella seduta di mercoledì 2 dicembre 2015 ha concluso i propri lavori in ordine al progetto di legge approvandolo a maggioranza. Hanno espresso voto favorevole i rappresentanti dei gruppi consiliari LV-LN, Zaia Presidente, Forza Italia, Fratelli d'Italia-AN, Indipendenza Noi Veneto e il voto contrario dei rappresentanti del gruppo consiliare Movimento Cinque stelle".
Grazie, Presidente
PRESIDENTE
Grazie, consigliere Finozzi.
La parola al consigliere Berti, per la relazione di minoranza, che si avvarrà di alcune slide.
Jacopo BERTI (Movimento 5 Stelle)
Grazie, Presidente.
"La mia relazione parte da pagina 15 della relazione di analisi di gestione del 2014 che ci è stata consegnata durante l'ultima Commissione. Subito balza all'occhio una cosa importante, ovvero che ci sia un 23% del miliardo e 100 milioni di euro circa di indebitamento della Regione Veneto che sono a variabile con copertura. Cosa significa questo? Significa che siamo passati dal 98% di una copertura a tasso variabile dei debiti della Regione ad un 23% che invece ha per l'appunto questo variabile con copertura.
Nello specifico, visto che mi piace attenermi alle carte e essere estremamente preciso, sono andato a vedere cosa significa 23%: significa 330 milioni di euro che vanno ad essere gestiti con dei prodotti finanziari.
Cosa vuol dire prodotti finanziari? Significa che noi abbiamo 330 milioni di euro di derivati in pancia della Regione Veneto che stanno macinando soldi continuamente da anni, per la precisione da nove anni, di soldi dei contribuenti, di cittadini onesti che hanno contribuito a questa Regione e che invece vedono bruciate le loro tasse, i loro sforzi non solo dagli istituti bancari, ma anche dalla stessa Regione e dai contratti che ha sottoscritto. Contratti che ho qua nelle mie mani.
Entriamo un attimo nel dettaglio. Stavamo dicendo che sono stati sottoscritti questi prodotti, nel 2006 viene sottoscritto questo contratto di cui abbiamo qui la delibera di Giunta, un contratto che prevede per l'appunto due contratti derivati nello specifico: uno da 129 milioni di euro con DePfa Bank, una banca che venne fatto fallire da Basilea 2 perché contrattava sul mercato solamente titoli tossici e un altro da 200 milioni con Banca Intesa.
Come passiamo vedere, la delibera che abbiamo è una delibera firmata, come abbiamo avuto modo di parlare, dal Vicepresidente di allora Luca Zaia e dal segretario al bilancio regionale.
Allora, cosa succede? Questi prodotti vanno ad assicurare un tasso massimo che dice:noi vogliamo assicurarci, avere la certezza di non andare a pagare più del 5% di interessi rispetto a questo debito da 330 milioni. Qual è il problema? Che al momento della sottoscrizione di questi prodotti, noi avevamo un tasso dell'Euribor che era del 2,75, andando di fatto a garantirci con un tetto che era altissimo, più di quasi il doppio rispetto alla situazione attuale. Però uno potrebbe dire: non c'è problema, io voglio garantirmi, voglio vivere sereno, non voglio avere problemi. E ci può stare come ragionamento, assolutamente. Il punto qual è? Che sì, è vero, i tassi erano in crescita, ma è stato fatto un prodotto, anzi due prodotti per 330 milioni di euro che sono andati ad ancorare la Regione per una lunghissima data: 2024 il primo e 2036 il secondo. E qui rispondo alla sua domanda, Presidente: sì, è una cosa estremamente attuale ed è una cosa che ci riguarda e soprattutto ci riguarderà ancora per moltissimi anni.
Di cosa parlavamo prima? Un tetto massimo di copertura, un 5% che viene dichiarato CAP. Cosa significa? Significa che il tasso Euribor..., quindi noi abbiamo questi 330 milioni di euro che abbiamo voluto assicurare di non andare mai a pagare più del 5% di interessi. Quindi ad un costo di 5 milioni di euro, perché questo è quello che è costato il prodotto, noi potevamo dormire sonni tranquilli. Perché se fosse andato il tasso Euribor sopra il 5% avrebbe pagato la banca la differenza.
In parole più semplici, mi aiuto e chiedo ai Consiglieri se hanno piacere di seguire, è una assicurazione che si stipula per effetto della quale superata una certa soglia saranno gli interessi legati a questa extra soglia che verranno pagati alla controparte, cioè nel caso specifico sarà la banca e fino a qua tutto pacifico.
Questo è un tipico esempio di come funziona un prodotto del genere, ovvero una assicurazione. Se il tasso dovesse andare sopra il nostro 5 e mezzo per cento, la quota di interessi rimborsati saranno a carico della banca.
Questa è un grafico di applicazione del pay-off, che significa che fino al 5,2 non funziona il prodotto oltre il 5,2 il prodotto funziona e quindi ripaga chi lo compra. Acquistando un CAP non si hanno extra interessi, ma abbiamo la certezza che noi decidiamo di pagare x oggi, assicuriamo una quota y per cento e nel caso si sfori questa quota y per cento non c'è problema, noi possiamo dormire sonni tranquilli.
Qui arriva il primo grosso dubbio: perché la Regione ha voluto applicare qualcosa di veramente complicato? Perché abbiamo detto che poteva andare bene a garantire un CAP, ma invece decide di garantire anche un minimo. E perché decide di garantire un minimo? Questo tipo di prodotto si chiama collar, perché tecnicamente crea una forbice all'interno della quale questo prodotto deve funzionare. Quindi, è uno strumento finanziario molto più complesso rispetto al CAP che è una semplice assicurazione e abbina un pavimento; quindi abbiamo un tasso massimo e un tasso minimo e il tasso minimo che, con poca fantasia, si chiama floor, pavimento.
Molto semplicemente: noi abbiamo un tasso A e B, in mezzo paghiamo quel tasso, se si va sopra paga la banca, ma se si va sotto il floor paga la Regione e paga anche molto la Regione.
Quindi, quello in grigio è il nostro corridoio all'interno del quale dobbiamo essere sicuri di restare, perché se parte la freccia rossa noi stiamo in un certo senso guadagnando, ma se stiamo sotto e quindi si attiva il blu paga e paga pesantemente la Regione. Quindi, fissati i due valori, la Regione è sicura di non pagare mai più del CAP e di non pagare mai meno del floor, sarà il tasso minimo che noi andremo sempre a pagare.
Quindi se è logico che la Regione assicuri un CAP, ripagandosi quindi degli effetti di un mercato che può muoversi, perché la stessa Regione ha fatto qualcosa di cui non beneficerà mai, ovvero di un abbassamento dei tassi? Era all'interesse di tutti i veneti beneficiari di un abbassamento dei tassi, perché c'era bisogno di bloccare i tassi alti?
Quindi, al momento della firma, marzo 2006, noi avevamo un Euribor al 2,75, mentre abbiamo deciso di metterci un CAP al 5,48 per garantirci di non pagare più del 5,48, ma allo stesso tempo abbiamo messo un floor che partiva dal 3,2. Vuol dire che ci siamo messi una linea di galleggiamento che era già sopra la nostra testa e di fatto già ci mettevamo con il naso sott'acqua. La cosa importante è che dal 2009 in poi è al 4,10, cioè vuol dire che noi ci siamo autobbligati ad avere almeno il 4,10 di tasso, quindi continuando ad uscire e a far pagare questo prodotto derivato.
Questo è quello che è successo, perché quello in azzurro è all'interno del quale ci si muove e doveva funzionare il prodotto finanziario e questo, invece, dal momento della stipula possiamo vedere che ha funzionato fino al 2009, anzi precedentemente, e dopodiché è stato un abbassamento dei tassi, un taglio dei tassi importantissimo, siamo arrivati addirittura ai tassi negativi.
Perché vi ricordo che in questi giorni addirittura l'outlook viene dato negativo, Draghi due giorni fa ha parlato che fino a fine 2017 non si parla di modifica dei tassi al rialzo, anzi al ribasso. Questo è il differenziale che si è venuto a creare, il famoso strake del floor è il pagamento che noi come Regione ci siamo autoimposti e di fatto ci siamo autoimpiccati, andando a regalare tutto il differenziale alle banche.
L'unica risposta possibile è la seguente: per risparmiare il costo del CAP, ossia il premio, perché costa farla questa assicurazione, tu ti assicuri un tasso minimo perché dici che con il tasso minimo io posso avere un differenziale dalla banca. Allora, questo è il passaggio fondamentale, uno dei passaggi fondamentali: il cliente paga un prezzo, quindi la Regione deve pagare per avere questa assicurazione, ma per il floor è la banca che deve pagare alla Regione un prezzo.
Come si calcola questa prezzo? C'è un metodo tecnico, si chiama black, è il modello di black, che è uno standard utilizzato largamente in tutte le banche d'affari o quanto meno in tutte le banche che si occupano della vendita di questi prodotti. Bene, oltre alla larga diffusione, si basa su fonti certe ovvero su Bloomberg e quindi tutti i dati che vengono riconosciuti, a maggioranza, come dati maggiormente attendibili.
Questo è il primo contratto e poi vediamo come è andata a finire.
Questo è il contratto DePfa Bank. Come vi dicevo, abbiamo una banca che è stata assorbita pochi anni dopo perché è stata dichiarata praticamente una banca criminale, è stata fatta fallire e con questo abbiamo un prodotto a 200 milioni di euro. Poi abbiamo Banca Intesa, altri 129 milioni di euro con cui siamo andati a prendere un prodotto che, come vedete, aveva un floor minimo dal 3,2 e poi si brocca al 4,1. E come avete visto il valore del CAP è 5 milioni di euro, ma il valore del floor è 7 milioni di euro, cioè la Regione aveva in corpo qualcosa che valeva di più del CAP. La stessa cosa per il contratto successivo: 6 milioni quello che doveva pagare la Regione e 7 milioni quello che doveva incassare. Cosa è successo? Sono stati chiusi alla pari senza scambio di denaro, né da una parte né dell'altra. Quindi di fatto al momento della stipula del contratto, e questo è la delibera di Giunta che stipula il contratto, abbiamo avuto una immediata perdita di 3 milioni di euro che sono stati di fatto lasciati alla banca.
Ora, le prime due opzioni CAP valevano 11 milioni di euro e le due opzione floor valevano 14 milioni di euro, questo è il cumulativo e il differenziale come mai non è stato riscosso dalla Regione? Perché sarebbe stato l'unico motivo plausibile di fare un contratto che è svantaggioso agli occhi di chiunque. Si è, quindi, rinunciato firmando il contratto di incassare subito più di 3 milioni di euro. La Regione mentre firmava quei contratti, questo è quello che penso io, nemmeno sapeva quanto valevano le opzioni CAP e le opzione floor che stava sottoscrivendo e ha lasciato alle banche il corrispettivo, senza mai esigerlo.
Quindi esiste un modello di calcolo, che senso aveva questa strategia? C'è un modello di calcalo che dice come si fa a calcolare se è un buon prodotto o un cattivo prodotto. Questo modello unifattoriale si chiama Hull White e è il più comunemente e maggiormente diffuso e usato.
È il più usato al mondo ed essendo il più usato al mondo io lo posso dire con una certa sicurezza, dato che per avere la sicurezza di questo abbiamo fatto fare una perizia. Abbiamo fatto fare una perizia su quelli che sono questi prodotti e questa perizia ci dice che questo metodo - questo è un professore che insegna esattamente questo genere di prodotti all'interno di università in tutta Italia - ha dimostrato essere il miglior modello e il più attendibile, anche perché usa un milione di scenari possibili. E questa è la perizia che chiunque può ottenere, sono lieto di divulgare.
Questa è la perizia che ha usato la Regione. La Regione si è affidata a un modello chiamato Polis, un modello autoprodotto da un ufficio di Milano, senza nessuna divulgazione con la differenza che questa perizia è costata – e questa è la perizia che abbiamo fatto realizzare noi - 5 mila euro e c'è anche la fattura in fondo, quest'altra perizia è costata 30 mila euro e questa perizia guarda 10 mila scenari e questa perizia guarda un milione di scenari. Entrambi modelli esistenti al 2006. Sottoscrivo anche il fatto che questa perizia è fatta esclusivamente con i dati al 2006, nessuno parla guardando quello che è successo dopo, è tutto fatto con i dati al momento della stipula.
Quindi il contratto DePfa Bank, e qui abbiamo la relazione, ha una probabilità di effetto dannoso al 62,72%, mentre quello con Banca Intesa è al 65, praticamente 66%, era un prodotto dannoso per la Regione. Ora, la Regione Veneto per andare a giocare con 330 milioni di euro dei cittadini si è appoggiata ad uno studio che ha utilizzato un suo software interno non riconosciuto e senza metodologie utilizzate normalmente presso qualsiasi istituto bancario.
E se non l'avessimo fatto questo? Se non l'avessimo fatto ad oggi questo prestito, e qui torniamo al rendiconto, sarebbe scostato 30 milioni mentre ad oggi ci è costato 64 milioni di euro, quindi abbiamo 33 milioni di euro che sono stati di fatto buttati via e questo è l'uno. Invece l'altro, Banca Intesa, sarebbe costato 20 milioni e invece noi siccome ci piace evidentemente affidarci al gruppo Polis, abbiamo fatto 44 milioni di euro di debito con un differenziale di 23 milioni e mezzo.
In questi 9 anni abbiamo 50 milioni di euro di differenziale, ovvero 107 milioni di euro che hanno macinato questi prodotti. Quindi i due collar, con una previsione ottimistica cumulativamente costeranno da oggi fino alla fine del loro contratto, della loro esistenza, ulteriori 75 milioni di euro. Quindi - e qui vado a chiudere - abbiamo una scelta della Regione Veneto di andare a sottoscrivere due contratti derivati nel 2006 che sarebbero costati complessivamente al posto di un prestito normale, o comunque di una assicurazione normale, 11 milioni di euro in più. Non c'è stata analisi delle proiezioni statistiche che davano probabilità di esito negativo per entrambi i prodotti al 65%. Non ha preteso i 3 milioni di euro che gli dovevano gli istituti bancari al momento della firma. Questa grande strategia è costata ad oggi 57 milioni di euro, più i 3 di cui sopra e per i prossimi vent'anni ne costerà altri 85 milioni di euro, per un totale di circa 150 milioni di euro.
Allora, mi rivolgo anche al dottor Trapani a cui ho rivolto questa specifica domanda all'ultima Commissione, chiedendo: lei è convinto che questa è stata per la Regione Veneto, per coprirsi dai rischi di rialzo dei tassi, la migliore proposta finanziaria? E lei mi ha risposto di sì.
Personalmente mi permetto di essere estremamente in disaccordo, perché questi tassi - e questo è quanto viene detto anche a conclusione della nostra perizia - dovevano essere assolutamente ricontrattati. Infatti, la soluzione che noi siamo qui oggi a dire a gran voce è che ci debba essere una immediata ricontrattazione dei prodotti, una ricontrattazione che doveva essere fatta dal 2009, perché dal 2009 al 2011 abbiamo avuto un raddoppio del danno provocato all'interno della Regione.
Allora, e con questo chiudo, davanti a me ho i contratti e chiunque voglia prenderne atto e visione di tutti gli allegati sono qui presenti; questa è la delibera di Giunta con cui è stato sottoscritto tutto questo bagno di sangue di soldi pubblici; questa è la relazione che abbiamo fatto fare per certificare tutto da un ente terzo e questa, invece, è la relazione che è stata preparata per la Regione. Le differenze sono immediate e palesi agli occhi di tutto.
Allora, come è possibile che siano stati buttati via centinaia di milioni di euro di soldi dei veneti proprio nel momento in cui si viene a chiedere a tutti di fare sacrificaci, di stringere la cinghia, dobbiamo stare attenti ai tagli, ci sono situazioni difficili e poi siamo i primi in Regione Veneto ad avere in corpo prodotti finanziari che provocano centinaia di milioni di euro di buco, di perdita, di tasse usando le tasse dei cittadini.
Prima di andare a spiegare agli imprenditori cosa dovete fare, cosa non dovete fare, come dovete comportarvi, di andare a parlare delle banche; ogni bravo imprenditore, ogni bravo padre di famiglia guarda in casa propria e prima di tutto mette a posto quello che ha. Ma se, evidentemente, noi non siamo stati in grado nemmeno di capire cosa abbiamo all'interno di questo rendiconto e quali sono i prodotti che oggi noi abbiamo in corpo, forse è il caso di non andare ad intromettersi e di andare a dire ai veneti cosa devono fare dei loro soldi, ma iniziamo prima di tutto a fare una pulizia internamente. Una pulizia che deve essere fatta a livello economico e finanziario, perché questi sono prodotti che non hanno senso di esistere e che deve essere fatta immediatamente nei confronti di questi prodotti.
Quindi, chiedo, dato che abbiamo qui anche tutte le persone adibite all'analisi del bilancio, quali siano le azioni che la Giunta ha intenzione di intraprendere per bloccare questa emorragia costante e continua, dato che abbiamo già perso 57 milioni di euro e arrivare a 150 milioni con gli eventuali agli altri 87."
PRESIDENTE
Grazie, consigliere Berti.
Le sue certezze sui tassi futuri mi rendono curioso, se mi dà qualche consiglio per qualche investimento. Vedo che lei ha certezze assolute.
Mi auguro anche che le parole che sto dicendo rimangano su qualche supporto digitale che state utilizzando.
Uno, mi sembra piuttosto riduttivo che il correlatore tratti il Rendiconto per una limitata parte del bilancio 2014; mi sembra che a parte il 23% dei derivati, che lei ha ampiamente illustrato, non si sia assolutamente occupato del resto tecnicamente detto giardinetto dei mutui della Regione Veneto, che vede il 55% circa a tasso variabile e un altro 20% a tasso fisso, per forse capire che l'equilibrio del giardinetto è composto da vari fattori. Quindi, probabilmente, a lei manca l'analisi del resto dei mutui della Regione che compongono l'intero volume dei mutui della Regione.
Ultima cosa che mi permetto di dire: il correlatore dovrebbe presentare la sua relazione prima di farla in Aula. Questa è una cosa che lei non ha fatto, glielo faccio presente, probabilmente è inesperienza o volutamente non l'ha fatto. La prossima volta che lei sarà correlatore sappia che deve depositare precedentemente la sua relazione.
Questo tema, trattato in questa maniera, mi sembra che sia la peggiore maniera per capire come funzionano i derivati. Anche i dati che lei ha mostrato sono assolutamente sbagliati. Sarà fatto, come è già stato fatto in altre occasioni, un approfondimento nella Commissione deputata; perché, ripeto, lei ha trattato il monte degli impegni della Regione Veneto in maniera assolutamente parziale.
Mi sono permesso di fare queste precisazioni perché sono cose che abbiamo già discusso in altre occasioni e in altre situazioni per far capire come l'equilibrio del giardinetto dei mutui della Regione Veneto sia assolutamente fatto in maniera puntuale e precisa. Tra l'altro, ricordo che la relazione del Procuratore della Corti dei Conti fatta nel 2013 sul bilancio 2012 apprezzava l'equilibrio del giardinetto della Regione.
La parola al consigliere Ruzzante.
Piero RUZZANTE (Partito Democratico)
Grazie, Presidente.
Credo che queste risposte spettino alla Giunta, che saprà dirci cosa pensa dell'intervento del collega Berti e cosa penserà degli interventi del dibattito su questo Rendiconto.
Faccio notare innanzitutto al Vicepresidente Forcolin che non ci è giunto il parere della Avvocatura – quindi, per favore, se ce lo può inviare – e per dire come stiamo procedendo un po' in ritardo. D'altra parte lei lo sa ma lo dico – Vicepresidente, mi avrà un po' inquadrato e conosciuto e sa che non mi piacciono le polemiche strumentali, credo che siano poco proficue alla politica e mi piace stare sui contenuti concreti delle cose -: guardando al 2016 e non al 2015, perché è evidente che non è lei responsabile di questo, noi dobbiamo ristabilire l'ordine dei fattori dentro quest'Aula che è quello che ci siamo dati con lo Statuto della Regione Veneto.
Lo Statuto della Regione Veneto prevede che il Rendiconto venga presentato nel mese di marzo, approvato entro il 30 aprile, diamo il tempo alla Corte dei Conti di fare tutti i giudizi di parifica, a settembre si discute l'Assestamento di Bilancio e poi abbiamo tutta la stagione da fine ottobre fino a fine dicembre per approvare il Bilancio previsionale: o ristabiliamo queste regole oppure andremo sempre in affanno. Andremo sempre in difficoltà e non é bene per la programmazione di quest'Aula e quindi la invito veramente a fare una correzione rispetto al futuro.
Interverrò solo su questo punto, Presidente, per dimostrare come ci mancano anche gli strumenti per poter giudicare l'azione della Giunta. È per questo che mi sono permesso prima di richiedere una relazione preventiva.
Ora interverrò solo sul punto, sulle considerazioni e valutazioni, che condivido, del collega Berti.
È un questione che ho sollevato a più riprese con interrogazioni ed emendamenti alla Finanziaria a partire dal 2012. C'è una mia interrogazione presentata l'11 gennaio 2013 rispetto ad alcuni Enti locali che avevano ricontrattato e addirittura di una sentenza che aveva multato gli istituti bancari per aver praticato tassi assolutamente non congrui. Alla luce di quello che era successo e di alcuni Comuni che avevano ricontrattato i derivati, o i tassi o i prestiti o li avevano addirittura chiusi in alcuni casi, avevo presentato una interrogazione alla Regione dicendo: siamo ancora in tempo, agite!
Nel 2013, a conferma di quello che ha detto il collega Berti, eravamo a 30 milioni di euro e io avevo previsto: se va avanti così nei prossimi dieci anni saranno circa 100 milioni di euro. Siamo arrivati a 57 quindi siamo esattamente a metà strada di quella che era la previsione che avevamo in qualche modo fatto.
È evidente che tutto questo deriva da una scelta folle secondo me che fu introdotta non dalla Befana o dai Re Magi ma dal Ministro Tremonti, Governo Berlusconi, che diede la possibilità - che prima era impedita, non si poteva fare - di poter utilizzare i derivati nella Pubblica Amministrazione.
Trovo questa cosa di una gravità estrema e assoluta perché i derivati rappresentano esattamente in qualche modo il principio della scommessa. È una scommessa che si fa rispetto all'andamento dei tassi ed è una scommessa che facciamo non con soldi privati ma con soldi pubblici, con soldi di tutti i cittadini.
Se è lecito pensare che un privato cittadino possa disporre delle sue risorse come meglio crede ovviamente dentro alle leggi stabilite dal mercato, non credo che questo sia legittimo nei confronti degli Enti pubblici.
È evidente che la legalità è stata data da un Governo che ha autorizzato l'utilizzo di questi derivati. Per fortuna molto rapidamente come sono state introdotte queste norme sono anche state cancellate, quindi da alcuni anni ad oggi questa pratica, quei due derivati collar, non si sarebbero potuti stipulare se fossimo nel 2015, quindi di questo strumento stiamo parlando non di altro.
L'hanno utilizzato decine di Comuni a destra e a manca, a nord e a sud, non c'è ombra di dubbio...
(Interruzione dall'Aula)
Sì, anche Cittadella.
(Interruzione dall'Aula)
Assessore Marcato, a me piace anche dialogare ma se lei pone questioni e non mi ascolta non va bene.
Il Comune di Padova ha avuto il riconoscimento - lo sa benissimo perché ne avrete un vantaggio voi perché quei soldi li spenderà l'Amministrazione oggi retta da voi - perché la sentenza del Tribunale ha dato ragione alla class action di cui ne ha beneficiato non solo il Comune di Padova ma tutti i privati cittadini che si sono collegati al Comune di Padova e hanno ottenuto un riconoscimento per quei derivati, che neppure lo erano derivati.
Si domandi perché? O pensa che i suoi Colleghi siano stati degli inetti o si domandi perché non avete fatto altrettanto una causa civile per ottenere il rimborso?
Come mai la Regione non è stata rimborsata di 57 milioni e i Comune di Padova sì? Perché? Me lo spieghi!
Me lo spieghi. Perché siccome è un genio su questo, mi spieghi perché è stato restituito quanto il Comune di Padova aveva investito e alla Regione no?
O siete degli inetti, cioè incapaci di fare bene il vostro mestiere perché avevate un genio della finanza al vostro fianco e non lo sapevate. Attraverso l'assessore Marcato riuscirete a fare una causa civile, una class action per ottenere la restituzione dei 57 milioni di euro che abbiamo regalato a DePfa Bank e a Banca Intesa.
Questa è la questione che abbiamo di fronte perché di questi soldi stiamo parlando.
Ora 57 milioni non sono bruscolini, quando affronteremo l'Assestamento di Bilancio dubito che metterete a disposizione una cifra analoga; solitamente l'intero Assestamento di Bilancio viaggia intorno ai 60-70 milioni e allora di questo stiamo parlando e non di poche cose, sono cifre assolutamente consistenti.
Perché la questione la poniamo all'interno di questo dibattito? Perché, Presidente, io sono sempre per citare gli esempi a noi più vicini. Quelli a noi lontani sono figli di altre epoche storiche e di altri momenti. C'è stata una fase nella quale si sono consentiti i derivati in questo Paese, voi li avete votati e quindi forse voi mi potete spiegare il senso del perché. Quando la Lega governava questo Paese ha consentito l'utilizzo di strumenti come i derivati. Visto che ci sono decine di Comuni che sono andati in malora a causa degli investimenti sbagliati? Perché non si gioca con il denaro dei cittadini, non si gioca col denaro pubblico.
Allora, visto che li avete consentiti voi perché fino a prima non si poteva, vorrei capire perché li avete consentiti? Me lo spiegherete perché sicuramente ci sono geni della finanza in quest'Aula che mi spiegheranno il senso e il significato del consentire ad Enti locali di poter utilizzare strumenti come i derivati.
(Interruzione dall'Aula)
Presidente, o richiama l'assessore Marcato...
(Interruzione dall'Aula)
Deve rispettare i Consiglieri.
Presidente!
PRESIDENTE
Sospendiamo la Seduta e ci riaggiorniamo alle ore 14.00.
In questo momento c'è la presentazione del rapporto "Nessuno Tocchi Caino" in Sala Cuoi.
La Seduta è sospesa alle ore 12.36
La Seduta riprende alle ore 14.10
PRESIDENTE
Riprendiamo la Seduta.
Siamo in discussione generale sul Rendiconto.
La parola al consigliere Stefano Fracasso.
Stefano FRACASSO (Partito Democratico)
Grazie, Presidente.
Io non interverrò sui derivati perché non è il mio forte, utilizzo invece il Rendiconto che ci è stato trasmesso con una relazione di analisi della gestione, di cui devo qui pubblicamente complimentarmi per la completezza e la chiarezza di illustrazione, perché non è solamente un Rendiconto del 2014 ma, soprattutto nella relazione di analisi della gestione, è una fotografia della passata Legislatura perché nelle diverse missioni o comunque capitoli che vengono analizzati c'è una fotografia che va per un decennio di andamento della spesa e degli investimenti.
Ne approfitto, quindi, per fare alcune valutazioni che, ripeto, riguardano le politiche di spesa che sono state messe in atto nella passata Legislatura e che si sono concluse ovviamente con il Bilancio di cui oggi approviamo il Rendiconto.
La prima valutazione o sottolineatura che faccio è nei confronti di una narrazione - si dice così adesso, ci sono le narrazioni: si dicono delle cose e quasi tutti ci credono – fatta nella passata Legislatura sui tagli. Secondo questa narrazione ci sarebbero stati dei tagli tremendi che avrebbero fatto diminuire la spesa in modo consistente a partire almeno dal Governo Monti in poi. Invece in questa analisi, a pagina 29, c'è un andamento storico della spesa totale distinta per natura economica della stessa, che ci racconta una cosa un po' diversa dalla narrazione prevalente dell'ultima Legislatura: la spesa corrente era di 9,7 miliardi nel 2010, subisce effettivamente una diminuzione nel 2011, ed è l'effetto della manovra operata dal Governo Monti, ma poi torna a salire e si riporta nel 2014 a 9 miliardi e 852 milioni cioè con un trend, tra l'altro anche scritto nella nota, di crescita seppure lieve.
Prima considerazione: in realtà a consuntivo dal 2010 ad oggi, fatto salvo il 2011, la spesa corrente della Regione Veneto è aumentata.
Stesso andamento registrano gli investimenti che valevano 1 miliardo e 85 milioni nel 2011, calano anch'essi nel 2011, vengono praticamente dimezzati, poi ricominciano a crescere toccando 1 miliardo e 683 milioni nel 2014.
Questo è il valore, questo è l'andamento storico della spesa corrente e spesa di investimento.
È chiaro che dentro questo andamento ci sono luci e ombre.
Alcune ombre che mi preme ricordare anche qui in base alle narrazioni ricorrenti: per esempio "sicurezza e ordine pubblico", che ha dominato il dibattito politico e non solo politico degli ultimi anni. Se andiamo a pagina 51 di questa analisi è chiaramente uno dei campi di intervento dove il Veneto si è sottratto negli ultimi cinque anni: 2011-2012-2013 zero. Non dico "1 euro" ma zero!
Si partiva dal 2009 con 17 milioni, addirittura 23 milioni nel 2008, cala nel 2010 e poi azzerate; capite anche qui che guardare un po' ai numeri ristabilisce un po' le proporzioni di quello che si fa o non si fa e anche rispetto ai temi che poi si pongono nel dibattito politico cavalcando la questione della sicurezza ma concretamente poi non facendo seguire a questa enfasi una reale politica di spesa di investimento su questo capitolo.
Analogamente segnalo il capitolo dello "sviluppo del sistema produttivo delle piccole e medie imprese", questo peraltro non mi è chiarissimo perché fino al 2010 risultano - sempre secondo questa analisi - addirittura 131 milioni di spese di investimento per lo sviluppo del sistema produttivo delle piccole e medie imprese. Dal 2011 si passa a 23 e poi ci si mantiene attorno ai 55-45-31 milioni. Qui è possibile capire che cosa è successo tra il 2010 e il 2011 per cui le spese di investimento sullo sviluppo del sistema produttivo registrano veramente una drastica diminuzione? Non è spiegato il motivo quindi vorrei, se possibile, che ci fosse a questo proposito un chiarimento.
Ci sono poi altri due capitoli che mi piace ricordare, uno sul quale torneremo anche in sede di discussione del Documento di programmazione economico-finanziaria e riguardano il "turismo" e la "cultura".
Anche qui a pagina 79 l'andamento della spesa e degli investimenti per il turismo nel quinquennio che va dal 2010 al 2014 registra una drastica riduzione. Nel Documento di programmazione economica il turismo viene giustamente individuato e riconosciuto come uno dei volani dell'economia regionale. Siamo la Regione leader in termini di presenze e di arrivi, le città storiche. Insomma tutte cose che sappiamo. A questa potenzialità economica però non è seguita, almeno fino a ieri, una adeguata politica di spesa di investimento, a mio avviso. Questo è quello che ci dice la relazione di Rendiconto.
Sulla cultura la situazione è analoga, voglio dire che i tagli sulla cultura – vedo che non c'è in Aula il collega Zorzato – iniziano ben prima dell'arrivo dell'Assessore alla Cultura, Corazzari, perché anche qui la fotografia è drammatica, cioè è stata una Legislatura dove turismo e cultura sono stati massacrati in termini di politica di spesa, di politica pubblica, di scelte, di priorità.
C'è anche un'altra voce che va un po' in controtendenza rispetto alla narrazione ed è quella della tutela della salute. Anche qui la narrazione è quella di: tagli, tagli, tagli e ancora tagli.
Nella relazione dal 2010 al 2014 la spesa corrente sulla tutela della salute cresce, seppure di poco, ma non diminuisce: era 7 miliardi e 940 milioni nel 2010 e a Rendiconto vale 8 miliardi e 85 milioni nel 2014; spesa corrente al netto degli investimenti che poi sono ovviamente qui segnalati e che crescono peraltro, però con un andamento variabile, non così lineare come invece la spesa sul capitolo della tutela della salute.
Ci sono anche altre cose interessanti, per esempio che non ho problemi a sottolineare in senso positivo. Non c'è dubbio che a partire dal 2011 crescono gli investimenti nella difesa del suolo, questo è un dato che credo vada registrato positivamente.
È ovvio che l'alluvione del 2010 segna un passaggio credo in termini di priorità anche politica importante. Vengono messi a disposizione da parte del Governo 300 milioni di euro in prima istanza gestiti dal Commissario e poi si raggiungono anche alcuni Accordi di programma sulla difesa del suolo. Questo mi pare positivo.
Ci sono altri settori che invece mostrano un certa sofferenza, per esempio gli "investimenti sul ciclo integrato delle acque" calano vistosamente e questo non è un segnale positivo per una Regione che ha un tema di salvaguardia, della laguna ma in generale di tutti i corsi d'acqua, rilevante. Quindi su questo torneremo poi in discussione del Documento di economia e finanza.
Infine l'andamento dell'indebitamento. Come è sottolineato dalla relazione, registra un calo e questo mi pare tutto sommato positivo. Però questo calo non si traduce poi nel Documento di programmazione in una proiezione di quelle che potrebbero essere le disponibilità anche di ricorso a mutuo o di altri strumenti di indebitamento per gli investimenti del prossimo triennio se non altro, visto che il DEFR è triennale.
Queste sono alcune delle sottolineature e invece sull'aspetto più formale ci sono delle osservazioni contenute nella relazione del Collegio dei Revisori dei conti che a nostro avviso vanno ponderate. In questo senso abbiamo depositato alcuni ordini del giorno dove richiamiamo il Consiglio e la Giunta a un maggiore impegno rispetto a quei rilievi che sono rilievi che portano a una maggiore non solo trasparenza per certi aspetti riguardo le società partecipate ma anche a una maggiore consapevolezza e valutazione del patrimonio complessivo dell'Ente regionale.
Mi fermo qui e dopo casomai interverrò di nuovo.
PRESIDENTE
Grazie, consigliere Fracasso.
La parola al consigliere Dalla Libera.
Pietro Dalla Libera (Veneto Civico – Moretti Presidente)
Grazie, Presidente.
Buongiorno a tutti.
Volevo complimentarmi con la relazione e l'approfondimento tecnico che ha fatto il Presidente Berti sulla questione derivati.
Non so se posso dare un piccolo contributo all'Assemblea riferendo anche il rapporto che ho avuto con i derivati quando li ho incontrati nel 2006 come nuova Amministrazione della città di Oderzo. L'Amministrazione precedente aveva contratto i derivati con queste formule simili a causa delle quali l'anno successivo, ricordo nel 2007, ci trovammo in forte difficoltà, perché rispetto a quello che avremmo pagato normalmente con i tassi precedenti nel 2007 ci trovammo a spendere una cifra in più di circa 150-160 mila euro. Ricordo che come Sindaco diedi subito la direttiva di verificare giorno per giorno come saremmo potuti uscire dai derivati, perché si può uscire soltanto se si paga una penale.
Le penali fluttuano di giorno in giorno in modo veramente molto forte. Mi ricordo per quanto riguarda il Comune di Oderzo - che non aveva l'ammontare dei derivati che ha la Regione – che se un giorno per uscire si pagava una penale di 120 mila euro, magari il giorno dopo si poteva pagare 60 mila euro. So che dopo un anno, nel 2008 o inizi 2009, siamo riusciti a trovare un giorno in cui con 15 mila euro si poteva uscire e siamo immediatamente usciti dai derivati e lì abbiamo potuto dormire sonni tranquilli col Bilancio del Comune, perché da quel momento il Bilancio si è messo a posto.
In effetti veramente i derivati bancari sono degli strumenti molto pericolosi per le Amministrazioni pubbliche ed è come, per un Amministratore pubblico, giocare d'azzardo con i soldi del Comune, con i soldi della Regione, con i soldi pubblici.
Questa è l'esperienza che ho avuto e per quanto mi riguarda le banche, parafrasando il poema omerico, direi che "timeo banche et dona ferentes": anche quando arrivano che sembra ti diano chissà cosa, ricordiamoci che le banche sono istituti che fanno i loro interessi economici. Hanno obiettivi da perseguire, sono l'imprenditore per eccellenza nel campo finanziario, per cui non vengono a fare i benefattori senz'altro perché non è nella loro natura ma devono perseguire lo scopo di lucro al massimo. Quando trattiamo con le banche, quindi, stiamo molto attenti.
Probabilmente all'epoca della contrazione e della stipula dei derivati forse c'è stata un po' di superficialità, forse si pensava di risolvere dei problemi e invece i problemi si sono aggravati. Secondo me c'è anche da tenere conto di un secondo aspetto: quando ci si accorge che lo strumento che abbiamo così individuato e che abbiamo perseguito si è rivelato controproducente, bisogna cercare di fare marcia indietro, bisogna cercare di andare fuori, bisogna cercare delle soluzioni diverse.
Finora questo non si è fatto ma direi sarebbe opportuno che la Giunta regionale, l'Amministrazione regionale, valutasse di giorno in giorno; perché attualmente ci può essere una situazione che non ti consente di uscire per i costi che hai, ma ti può capitare il momento in cui puoi uscire spendendo molto poco o relativamente poco e quindi in modo vantaggioso per l'Amministrazione regionale, perché mi pare di capire che con i derivati avremo a che fare per molto tempo. Prima osservazione.
La seconda osservazione che vorrei fare è che il problema dei mutui si può cercare di risolverlo anche, se possibile, estinguendoli anticipatamente, soprattutto se ci sono avanzi di Bilancio o somme che non si possono spendere per il Patto di stabilità, laddove non vi siano penali per l'estinzione. Grazie.
PRESIDENTE
Grazie, consigliere Dalla Libera.
La parola al consigliere Ruzzante.
Piero RUZZANTE (Partito Democratico)
Grazie, Presidente.
Concludo il ragionamento che avevo iniziato prima, salvo riprendere un po' delle riflessioni che ha fatto adesso il collega Fracasso sul complessivo relativo al Rendiconto.
In particolar modo – ho letto adesso durante la pausa la documentazione relativa alla delibera di Giunta e quella relativa al documento dell'Avvocatura - secondo me non c'è un punto chiarito fino in fondo ed è quello relativo alle società partecipate dalla Regione e agli Enti in cui la Regione ha competenza. Credo che questo sia il punto che non è sufficientemente chiarito ed è un elemento non di poco conto, perché io credo che vada in qualche modo approfondito questo aspetto – ed ho già avuto modo di dirlo relativamente a questo Rendiconto - in termini di prospettiva. Cioè credo che alcuni rilievi della Corte dei Conti siano un'indicazione di come si deve correttamente costruire il Bilancio, in particolar modo questo Rendiconto, e credo che alcune osservazioni vadano recepite non tanto su un Rendiconto che è ormai alla votazione del Consiglio ma in prospettiva.
L'elemento della chiarezza dei conti delle società partecipate, degli Enti partecipati e delle partecipazioni societarie da parte della Regione, questioni sulle quali oltretutto da un punto di vista finanziario e di Bilancio in molti casi sono partecipazioni in rosso quindi elementi negativi per il nostro Bilancio, che non rappresentano un punto di forza, credo vadano in qualche modo riprese e vada data una risposta non solo di carattere formale ma di carattere sostanziale rispetto alle indicazioni che ci derivano dalle osservazioni della Corte dei Conti.
Tornando al ragionamento mi preme sottolineare, Presidente, che ha attinenza con questo Rendiconto. Lei si ricorda perfettamente, grazie a una norma – adesso non ricordo l'anno ma siamo intorno al 2010-2011 - è stato introdotto un obbligo da parte delle Amministrazioni di inserire in maniera chiara e trasparente quello che è l'accensione dei derivati nel proprio Bilancio. Il Presidente Galan bellamente rispondeva che "non esistevano derivati nell'ambito della Regione Veneto". Infatti noi possiamo vedere nel Rendiconto generale della Regione per l'esercizio 2014 alla lettera f) c'è l'allegato che contiene esattamente le questioni sulle quali la stessa Corte dei Conti le riprende nel giudizio del 2015 che non è quello del 2013, è diverso. Già negli anni scorsi aveva segnalato una preoccupazione ma oggi le mette all'interno delle osservazioni che sono state fatte da parte della Corte dei Conti chiarendo che hanno generato anche nell'esercizio finanziario 2014 flussi negativi (parla dei due contratti derivati tipo collar stipulati nel 2006), flussi differenziali negativi di notevole ammontare (parla di 4,4 milioni nei due semestri per uno e di 5,8 milioni per l'altro) di 10 milioni e 300 mila euro per le operazioni finanziarie in derivati. Di questo stiamo parlando cioè esattamente del tema che è all'ordine del giorno di oggi, stiamo parlando di 10 milioni che anziché finire per attività sociali, culturali, sanitarie, sono andati a finire alle banche, perché noi stiamo pagando le banche.
Non ce l'ho assolutamente e credo di essere sempre stato rispettoso in quest'Aula, ma non si possono portare due esempi che sono profondamente diversi perché in un caso - quello richiamato prima da parte dell'assessore Marcato - stiamo parlando di un Comune che ha fatto causa, ha fatto una class action insieme ai cittadini che erano stati in qualche modo buggerati. Dunque da questa accensione di obbligazioni, perché di questo stiamo parlando, in primo grado è stata riconosciuta la giustezza della posizione tanto che la banca, che aveva suggerito l'acquisto di queste obbligazioni, sarà costretta a restituire 5 milioni di euro circa - adesso ricordo a memoria – a causa della class action che è stata realizzata.
Non mi risulta che per i 54 o 57 milioni fin qu spesi dalla Regione Veneto con l'accensione dei collar sia stato fatto nulla, anzi viene portato come esempio di una buona gestione del debito di questa Regione.
È ovvio che se mi si fa il raffronto tra un mutuo a tasso fisso fatto nel 2005 e i collar è indubbio che è vantaggioso fare il collar rispetto a un tasso fisso risalente al 2004-2005, ma non è questo il tema che abbiamo posto.
Abbiamo posto il tema del fatto che sono titoli tossici, abbiamo posto il tema del fatto che alcuni di questi istituti, in particolar modo la DePfa Bank, non solo è andata in fallimento ma è stata più volte richiamata per comportamenti irregolari. Sono questioni sulle quali la Giunta regionale non ha mai fatto nulla, non ha fatto una class action, non ha neanche tentato una ricontrattazione di questi collar. Non è detto che riesca l'operazione però altri Comuni o altre situazioni istituzionali hanno tentato una ricontrattazione, hanno guardato al futuro. Certo nessuno ha la sfera di cristallo e non possiamo sapere se questi altri 85 milioni si aggiungeranno, come ricordava prima il consigliere Berti, ma è altamente probabile che per alcuni anni continueremo a pagare risorse in più rispetto a quelle che avremmo dovuto pagare.
Quindi io ho predisposto un ordine del giorno che è già stato consegnato alla Presidenza su questa materia chiedendo sostanzialmente alla Giunta regionale di ricontrattare questi collar. Credo che questo sia un po' il senso e il significato che dobbiamo dare, anzi invito anche gli altri Colleghi a firmarlo - è presso la Presidenza quindi qualsiasi Collega lo può firmare. L'ordine del giorno è molto semplice perché semplicemente chiede alla Giunta regionale di ricontrattare i derivati collar in modo tale da avere la possibilità di andare a verificare, o almeno tentare perché fino ad oggi non è stato fatto nulla in questo senso.
Siccome credo che noi dobbiamo rispondere ai cittadini delle azioni che facciamo e che produciamo in quest'Aula, credo che almeno il tentativo di provare a chiedere una ricontrattazione di quei collar sia assolutamente in qualche modo doverosa e quindi questo è il senso di quell'ordine del giorno.
Presidente, preannuncio che abbiamo presentato diversi ordini del giorno, e le ricordo l'articolo 107 del nostro Regolamento. Visto che li abbiamo presentati prima della fine del termine discussione generale e siccome riprendiamo alcuni dei rilievi fatti dalla Corte dei Conti e dai Revisori dei conti - perché anche gli stessi Revisori in particolar modo sulle società partecipate avevano già indicato alcune cose e fatto dei rilievi, quindi questo è un controllo interno alla Giunta regionale - ovviamente chiediamo di parlarne nell'ambito della discussione generale.
È semplicemente questa la richiesta cioè non arriviamo alla fine perché in quel momento c'è solo la dichiarazione di voto. Secondo quello che è previsto dall'articolo 107 ci consenta di poterne fare un'illustrazione nell'ambito della discussione generale.
PRESIDENTE
Grazie, consigliere Ruzzante.
Come previsto dall'articolo 107 è possibile illustrare gli ordini del giorno in discussione generale per poi arrivare alla votazione finale e fare le votazioni senza discussione ma eventualmente solo con dichiarazione di voto eventualmente, cosa assolutamente logica e anzi di buon senso.
La parola all'assessore Marcato.
Ass.re Roberto MARCATO (Liga Veneta-Lega Nord)
Grazie, Presidente.
Ho ascoltato con molta attenzione l'analisi fatta dal consigliere Berti, nonché Capogruppo e nonché Vicepresidente di Commissione - praticamente prende quanto il Presidente Zaia -, peccato che quella analisi così tecnica non tenga conto di alcuni elementi basilari che in finanza insegnano alla Ragioneria, non serve essere né dei premi Nobel dell'economia come Berti né avere il microchip spaziale messo dagli UFO come alcuni vostri Colleghi. Sono elementi di base che ci dicono che in finanza quando si fanno analisi i modelli matematici sono modelli che hanno rigore scientifico ma non hanno nessuna certezza scientifica, e le previsioni in finanza hanno un valore pari a zero.
Per cui nel momento in cui noi facciamo un'analisi sul valore di qualità di un'operazione finanziaria basandoci su un modello che noi in maniera soggettiva prendiamo come elemento di analisi e su previsioni future sui tassi non c'è nulla di più aleatorio.
Siamo nel campo dell'opinione personale che è rispettabilissima ma queste analisi lei le dovrebbe fare oggi e dovrebbe dirci oggi quale sarà il tasso fra 5 o 10 anni – e io la sfido a dirmelo, non lo sa lei come non lo sa nessuno - e dirmi oggi qual è il modello matematico che in maniera scientifica possa garantire, senza se e senza ma, una scelta fatta da un'Amministrazione regionale, comunale o del Governo.
Ovviamente lei oggi è in grado di dirmi la proiezione ma non è in grado di dirmi oggi qual è il modello né di dirmi oggi qual è una previsione attendibile sui tassi, è impossibile per qualsiasi essere umano. La differenza fra chi vende modelli e previsioni come certezze e chi invece ammette che il rigore scientifico non è certezza è la differenza tra i santoni e le persone perbene. Questa è una differenza sostanziale. Vorrei ricordare che la bolla speculativa è scoppiata proprio perché qualcuno vendeva delle previsioni di tasso come certezze e ha massacrato milioni di famiglie non solo in America ma in tutto il mondo e la crisi finanziaria è diventata crisi economica, quella sì è una certezza.
Detto questo, siccome lei nella sua premessa su Facebook e in streaming ha detto "Io vi dimostrerò oggi in Consiglio come farò a smascherare gli amici delle banche", la invito – visto che il suo elettorato è per certi versi simile al nostro ed ama la schiettezza, se c'è una cosa che mi piace di Beppe Grillo è che lui dice pane al pane e vino al vino, è tutto tranne che un mediatore vetero-democristiano come ne conosciamo tanti - ad avere la stessa schiettezza del suo capo carismatico, perché quando lei dice che ci dimostrerà chi sono gli amici delle banche, dopo questa analisi lei mi sta dicendo, in buona sostanza, che Luca Zaia e i suoi complici avrebbero volutamente fatto delle operazioni dannose per la Regione Veneto e vantaggiose per le banche in maniera consapevole?
Anche qui, Berti, o lei gioca sulle parole ma non è da 5 Stelle – perché tutto hanno i 5 Stelle tranne che l'ambiguità - o "smaschero gli amici delle banche" vuol dire: vi dico nomi e cognomi di chi è più amico delle banche che del popolo. Questo ha detto lei. Le domando: li ha smascherati, cioè è emerso che Luca Zaia volutamente con i suoi complici – questa banda di lazzaroni in giro per la Regione - ha fatto delle operazioni che volutamente hanno danneggiato il popolo veneto e hanno invece avvantaggiato le banche?
Perché, ripeto, quello che ha detto lei in streaming è questo: vi dirò questo.
Non so se i suoi amici hanno anche loro il microchip spaziale, ma, se non ce l'hanno, hanno capito se sono amici delle banche oppure no?
Questo lo vorrei sapere da lei perché, a parte il fatto che la maschera non ce l'ha nessuno quindi mi piacerebbe sentire la schiettezza che riconosco al suo capo carismatico. Doveva smascherare e siamo tutti qui. Grazie.
PRESIDENTE
Grazie, assessore Marcato.
La parola al consigliere Valdegamberi.
Stefano VALDEGAMBERI (Zaia Presidente)
Grazie, Presidente.
Non è per fatto personale ma per fatto comunitario collettivo o, meglio, da Consiglio.
Oggi scopro sempre di più che ci sono esperti dell'ex-post, mai ex-ante, perché ovviamente le previsioni - come giustamente ha detto l'assessore Marcato - tutti sono capaci a farle in consuntivo. Pochi ovviamente che hanno fatto l'analisi in preventivo, anche se economisti, sono in grado di azzeccarle perché il futuro non si sa, non è così semplice da capire come qualcuno adesso vuole farcelo presentare.
Vorrei fare un po' di storia visto che allora ero da poco Consigliere e qualcosina mi ricordo di quel momento in cui si è fatta una valutazione, l'Assessore del Bilancio di allora ha fatto valutazione in Giunta.
Mi è stato detto che a quel tempo è stato ritenuto opportuno, per gestire al meglio il rischio o i costi del capitale utilizzato dalla Regione quindi gli interessi, dividere in tre, facendo una diversificazione del rischio. C'erano allora tanti mutui a tasso variabile con importi anche elevati tra l'altro con un trend crescente che tendevano al rialzo, quindi era interessante contrattare e magari scommettere su un tasso di interesse per cercare di fermarlo, evitando magari il rischio di aumentare ogni anno sempre di più i costi finanziari di questi mutui.
Era stata fatta la stessa domanda e risposero la stessa cosa, perché la questione dei derivati è stata sollevata anche da Ruzzante nella scorsa Legislatura. Ormai ritorna sulla piazza a ogni ciclo questa questione. Per cercare di calmierare, è stato deciso per una parte di usare i derivati come strumento per la gestione del rischio, una parte sono stati mantenuti a livello variabile e una parte a tasso fisso, quindi secondo una buona gestione. Tra l'altro mi si diceva allora che la Corte dei Conti l'anno successivo ha elogiato, ha espresso con favore la capacità di gestione finanziaria in maniera oculata da parte della Regione.
Credo sarebbe interessante leggere il parere della Corte dei Conti che si esprime positivamente su questo modo di gestione, su questa scelta fatta dalla Regione.
Voglio dire che allora per un po' di tempo, per qualche anno, in fase crescente dei tassi è stato sicuramente un vantaggio: sono stati parecchi i soldi che la Regione ha risparmiato. Oggi sulla bilancia bisogna mettere quello che è stato il risparmio di allora e quelli che sono stati i costi dopo.
Poi i tassi di interesse sono scesi ai livelli attuali e siamo oggi all'1 o 2%. È chiaro che col senno di poi si sarebbe dovuto aspettare o fare qualcos'altro oppure mantenerli variabili perché poi i tassi dopo cinque anni sarebbero scesi. È facile per tutti fare queste previsioni, ma sta di fatto che la Regione Veneto oggi – vorrei che fosse qualche dirigente a confermare questa cifra – dovrebbe avere un indebitamento con un tasso di interesse che è intorno al 2% mediamente facendo media tra tutto.
Quindi non credo che sia una Regione così indebitata che paga capitali altissimi, che ha gestito male e in maniera inoculata il proprio debito. A casa mia se pagassi il 2% sarei ritenuto un bravo gestore così pure nella mia azienda e quindi non mi pare che sia da addebitare. È facile fare dietrologie, sempre col senno di poi, ma è altrettanto facile – come leggo in alcuni post che girano nella rete - addossare critiche sulla finanza, sulle scelte delle banche, a chi effettivamente non ha nessun potere di incidere. Non è né Presidente della Banca d'Italia che doveva vigilare, né un membro del Consiglio di amministrazione. Magari era un Presidente che è stato anche attaccato da un certo mondo della finanza e dell'imprenditoriali veneta. Penso a Confindustria Veneto che spesso ha bacchettato la politica e sono gli stessi che magari hanno nominato i loro amici industriali nella gestione, nei board, dei vari consigli di amministrazione di quelle banche che oggi stanno bruciando i capitali dei risparmiatori.
Credo che un "mea culpa" e anche un atto di autocritica dovrebbe farlo anche il mondo imprenditoriale veneto, Confindustria spesso attacca la Regione o attacca gli altri dicendo "voi politici dovete fare meglio". Ma non è che quando si sono messi a gestire il bene pubblico o il bene indirettamente attraverso istituti privati come lo sono le banche - che però poi diventano pubblici perché il pubblico è chiamato a ripianare i bilanci, quindi il privato arriva solo quando ci sono gli utili ma le perdite vengono poi rese pubbliche fra tutti – questi signori non sono stati i migliori amministratori possibili sul mercato. Perciò dire che, se ci sono state delle speculazioni, se qualcuno all'interno sapeva ha fatto delle operazioni di insider trading e, sapendo informazioni riservate, ha venduto le quote prima rispetto ad altri, ha fatto speculazione. Quindi dire che Zaia doveva intervenire, mi pare veramente una brutalità e una cosa che offende chi fa queste dichiarazioni. Perché chi fa queste dichiarazioni – che tra l'altro sono persone molto esperte se guardiamo i curricula che hanno presentato e scopro che, per qualcuno di questi che fa queste affermazioni, il primo lavoro/stipendio è quello del Consigliere regionale perché nella vita non ha fatto né analista di banca né analista finanziario e nessun altro lavoro se non quello di chattare – poi si trova improvvisamente qui e è in grado anche di gettare in capo a chi è fuori da questo sistema responsabilità che non ha, solo per speculare politicamente consenso sulla rete.
Questo è quello che sta accadendo che è la bassezza di una certa politica.
Volevo stamattina regalarvi anche un Codice della Regione perché cerchiate di capire quali sono le competenze della Regione. Studiate bene le leggi regionali e capite che non siamo la Banca d'Italia, che il Presidente non è il Presidente della Banca d'Italia, che il rapporto tra la Regione e le banche è pari a zero, anzi molto spesso siamo controparte nei loro confronti e non c'è nessuno che sta lavorando contro i cittadini veneti.
Questa mattina ho presentato anche un disegno di legge, che vorrei chiedervi di sottoscrivere, che invita il Parlamento in fase di approvazione del decreto Renzi sui salvataggi sulle trasformazioni delle società cooperative bancarie in SpA - mi auguro che i 5 Stelle a Roma quanto meno accolgano questi miei suggerimenti, io l'ho fatto verso altre forze politiche invitandoli a presentare questi emendamenti nel luogo competente che è il Parlamento romano – che, quanto meno nella trasformazione di una società, si applichino le norme generali del diritto di recesso. Io, se sono socio e mi dicono che devo trasformarmi, non posso essere obbligato da un consiglio di amministrazione a fare questo perché la legge va in deroga alle norme di diritto al recesso, oppure il diritto di deduzione delle perdite. Ci sono trasformazioni societarie: io avevo una quota pari a 45 sulla quale ho pagato anche l'imposta sostitutiva per la sua rivalutazione, mi trovo poi con una quota che vale 5 o 6 e, pur avendo pagato l'imposta sostitutiva, lo Stato non mi permette nemmeno di dedurre le perdite.
Queste sono proposte concrete, cari amici dei 5 Stelle, che dovete fare quanto meno se volete venire incontro agli interessi dei nostri concittadini, ma non certo venire qui a cercare l'untore. Se c'è un untore sicuramente è fuori da queste Aule.
Lì vanno cercati i responsabili nei board e nei collegi sindacali di controllo. Certe banche avevano una valutazione che era superiore al loro patrimonio netto. Fino a poco tempo fa valutavano le loro quote più del patrimonio netto, pur sapendo di avere in tasca una marea di perdite, di insoluti, perché avevano bisogno di allettare il recupero del risparmio, quindi con obbligazioni e con azioni, per cercare di raccogliere più risparmio possibile. Lo facevano in malafede attraverso l'occultamento, falsificazione di bilanci e delle comunicazioni sociali, imbrogliando i veneti. Lì va puntato il dito, su queste persone.
Non si deve dire "Zaia doveva sapere", ma cosa vuole che ne sappia un Presidente? Doveva sapere quando fanno speculazione questi signori? Ma almeno cerchiamo di essere un po' decenti e cerchiamo di valutare con un po' più di obiettività le cose.
Lì dentro ci sono responsabilità che vorrei che qualcuno pagasse. I cittadini veneti sono stati imbrogliati, sono stati allettati a fare investimenti che davano anche dei buoni dividendi fondati su bilanci falsificati palesemente, accertati da qualcuno che li ha certificati e sui quali la Banca d'Italia si girava dall'altra parte.
Lì sono i problemi, cari signori, cominciamo un attimo a dare pane al pane e vino al vino e non cerchiamo fantasmini tra quelli nella politica che forse sono stati quelli criticati da quegli stessi soggetti che hanno gestito fino ad ora il sistema bancario veneto.
Molto spesso io ho letto articoli "la Regione non fa abbastanza. Dovete modificare, dovete migliorarvi, dovete tagliare i costi, dovete fare" e loro cosa hanno fatto? Non ho visto nessuna retribuzione, nessuna liquidazione tagliata di amministratore delegato di queste banche, neanche una! Io vorrei vedere anche a loro i tagli, non solo qui. Noi li abbiamo fatti e stiamo facendo la nostra parte, ma all'interno di questo mondo vorrei fossero più morigerati nella spesa.
Non possiamo sempre ragionare cercando le colpe dove non ci sono, abbiate il coraggio di fare nomi e cognomi quando fate le accuse e guardatevi bene attorno perché non è difficile trovare responsabilità, hanno tutte nome e cognome.
Non è sempre colpa del mercato perché c'è la crisi etc., certo ha fatto la sua parte anche questa, ma se il mercato e la crisi c'è non poteva una società bancaria continuare a dire che andava bene, che tutto è a posto, dare alti rendimenti e attirare risparmio per poi rubare completamente i soldi dei risparmiatori, siano essi destinati in azioni oppure in obbligazioni della stessa spesso date come condizione sine qua non per ottenere il credito.
È capitato anche a me, per aprire un finanziamento ho dovuto comprarmi le obbligazioni di una di queste banche. Se tu non compravi non avevi credito, la contropartita, questo avveniva per tutti gli imprenditori nel Veneto. Queste sono le cose accadute e vorrei che qualcuno di questi signori dicesse: ho sbagliato e pago le conseguenze. Ma qui non c'è nessuno che parla.
È facile sempre additare contro la politica ma, contro il mondo imprenditoriale, questi non sbagliano mai. Sono perfetti per definizione anche quando rubano.
Assume la Presidenza
Il Vicepresidente Massimo GIORGETTI
PRESIDENTE
Grazie, consigliere Valdegamberi.
La parola al consigliere Guadagnini.
Antonio GUADAGNINI (Indipendenza Noi Veneto)
Grazie, Presidente.
Per valutare la bontà di un finanziamento e di un prestito, la cosa da fare è calcolare il totale di interessi passivi pagati alla fine del periodo.
Se non ho capito male – chiedo al collega Berti - il costo totale di questi 330 milioni di affidamento alla fine dei 30 anni risulterà essere 150 milioni di euro di interessi passivi pagati.
Perché mi era sfuggito questo dato e volevo capire come funzionava.
PRESIDENTE
Grazie, consigliere Guadagnini.
La parola alla consigliera Zottis.
Francesca ZOTTIS (Partito Democratico)
Grazie, Presidente.
Ritorno un attimo su quelle che sono le priorità che erano state date e il trend anche di investimento rispetto al 2014 per segnalare ulteriori capitoli non tanto come analisi passata quanto come un'analisi futura su quelle che possono essere delle priorità di investimento che ci vedranno nel Bilancio preventivo come quello del lavoro dove si nota, come trend di investimento di spesa, una diminuzione netta tra il 2013 e il 2014 unita anche a quello che è il capitolo della formazione, due capitoli che messi insieme – uno che vede un investimento netto inferiore come quello del lavoro e uno invece di una leggera diminuzione come quello della formazione - denotano forse un'attenzione troppo scarsa ad un settore che invece dovrebbe essere un settore prioritario date anche le emergenze che stiamo vivendo ormai da molti anni, possiamo dire, quindi non negli ultimi due-tre anni.
Un ultimo aspetto è anche quello, per esempio, unito alle politiche abitative, nessuno vuole ritornare a quelle che sono delle politiche di assistenzialismo ma che devono vedere sicuramente un'innovazione futura sia nella gestione ma anche un chiaro investimento, invece tra il 2013 e il 2014 si vede non un leggero trend in diminuzione ma una netta diminuzione che tra il 2012 e il 2013 non c'era stata.
Un'ultima segnalazione – anche se questo poi mi rendo conto che dipende non solo dalla Regione - è sul capitolo di Salvaguardia di Venezia e della sua laguna che vede invece un'attenzione poi in quello che vedremo per quanto riguarda la descrizione degli obiettivi del DEFR che però credo debba vedere, unitamente a quelli che sono degli obiettivi descrittivi, anche delle risorse dedicate. Grazie.
PRESIDENTE
Grazie, consigliera Zottis.
La parola al consigliere Gerolimetto.
Nazzareno GEROLIMETTO (Zaia Presidente)
Grazie, Presidente.
Molto brevemente per fare due ragionamenti sui mutui.
Dieci anni fa gestivo delle aziende anche abbastanza importanti, non certo con dei mutui così rilevanti però vitali per le aziende e all'epoca si ragionava del tasso fisso ragionandovi dal 6,5 al 7%; noi allora scegliemmo un tasso variabile ma la banca ci mise il tasso pavimento: ma chi lo guardava il tasso di pavimento quando c'era un trend di tasso che oscillava tra il 5 e il 7%?
All'epoca il 2,85% di tasso pavimento che avevamo chi lo aveva mai considerato?
Questo per dire che è troppo facile fare gli indovini del giorno dopo.
Anch'io saprò dire domani che tempo ha fatto oggi e non sbaglierò di niente.
Sulle banche: la responsabilità è da additare ad un Partito politico o addirittura al Presidente della Regione? Io ho fatto un bel periodo in un Consiglio di amministrazione di un Credito Cooperativo e le ispezioni di Banca d'Italia erano puntuali, ogni due-tre anni faceva l'ispezione mandando due-tre soggetti che rimanevano 3 mesi per valutare tutto.
Dov'era Banca d'Italia quando 2-3 anni fa faceva le ispezioni e diceva che andava tutto bene?
La Corte dei Conti l'anno scorso ha detto che l'indebitamento o il plafond di debiti della Regione aveva un tasso accettabile. Adesso dice che non va bene e Banca d'Italia tre anni fa diceva che andava tutto bene, sia alla Banca Popolare di Vicenza e sia a Veneto Banca: oggi massacro! La Banca d'Italia è la prima ad infierire sugli Amministratori.
Allora fare le analisi del giorno dopo è troppo facile. Bisogna provare a farle le cose e non andare ad additare mala gestio dove chi doveva controllare non è stato in grado di farlo, non perché non ha voluto, ma perché non è stato in grado di farlo.
Ricordo che nel 2007, quando c'è stata la crisi della CR Agricoltura, facemmo un convegno a Parma con i maggiori esperti mondiali e il mais era andato a 20 euro al quintale, mai successo nella storia e tutti ci si chiedeva: quale sarà lo sviluppo futuro?
I maggiori esperti mondiali dissero: questo sarà il petrolio del futuro e fintantoché non verrà messo in produzione il 10% della superficie del pianeta avremo questa situazione di grande tensione sul prezzo dei cereali. Era il 2007.
Campagna cerealicola del 2008: i cereali si sono abbassati da 20 euro a 9,50 euro. Vedo il consigliere Barbisan che annuisce perché anche lui aveva molto a cuore questo tipo di problema.
Questo per dire che le previsioni che oggi si fanno potranno essere smentite non fra 10 anni ma fra 6 mesi e del tutto capovolte.
Ricordo che il petrolio tre anni fa valeva 100 dollari a barile e oggi ne vale 40.
Allora fare le analisi del giorno dopo è troppo facile, gli scienziati del giorno dopo siamo capaci a farli tutti, bisogna solo cercare e partire dalla presunzione senz'altro delle buone intenzioni di chi ha fatto il proprio mestiere ma oggi c'è da trovare le soluzioni per domani, perché fare le analisi e trovare i responsabili dove non ci sono è fin troppo facile.
PRESIDENTE
Grazie, consigliere Gerolimetto.
La parola al consigliere Zanoni.
Andrea ZANONI (Partito Democratico)
Grazie, Presidente.
È vero che è difficile sapere quello che accadrà nel futuro ma un dato di fatto è che oggi i cittadini del Veneto stanno pagando, come abbiamo sentito prima da questa relazione, parecchi euro, milioni di euro, si parla di 57 milioni di euro di perdite e potrebbero diventare, nel tempo, a fine scadenza di questi contratti, anche 150 milioni di euro.
Sta di fatto che, purtroppo, i cittadini pagano e questo naturalmente a discapito di molti servizi. Sappiamo quanti tagli sono stati fatti a causa della mancanza di trasferimenti e la mancanza di fondi, quindi se non possiamo prevedere con massima certezza il futuro ciò ci insegna che dobbiamo usare massima cautela. Forse un po' di cautela in più sicuramente poteva essere usata anche in passato.
Cosa fare allora? Credo che la proposta fatta con l'ordine del giorno relativa al recedere o rinegoziare le condizioni contrattuali di alcuni di questi derivati tipo Collar sia un obbligo da parte nostra Colleghi, quindi credo che questo ordine del giorno debba, come minimo, trovare il consenso di tutta l'Aula.
Per quanto riguarda in generale il Rendiconto credo che dovevano essere fatti sforzi maggiori nel settore della tutela dell'ambiente. Cioè dai dati della relazione di analisi della gestione vediamo che arriviamo all'86,9 totale di spesa per Enti e Aziende della sanità - quindi sulla sanità totale, spesa di investimento più spesa corrente – e questo ci dice che noi dovremmo cercare anche di capire come diminuire queste spese in sanità. Spese dovute per buona parte alla cura ai malati e dovremmo farlo con la prevenzione.
Ormai è scientificamente provato che si vive bene e in maniera salubre in un ambiente non ammalato, in un ambiente pulito, ci sono dati di questi giorni e un rapporto dell'Agenzia Europea sull'Ambiente del 30 novembre dice che, per quanto riguarda il solo inquinamento dell'aria in Italia, ci sono 84 mila morti premature, dato relativo all'anno 2012. Se poi andiamo a vedere qual è l'area più inquinata in assoluto in Italia, ci rendiamo conto che è la Pianura Padana. Siamo i maggiori danneggiati da questo inquinamento. Quindi dovranno investire di più in tutela dell'ambiente e risanamento dell'aria.
Adesso abbiamo in approvazione il Piano di risanamento dell'aria e credo che dovremmo fare delle scelte più coraggiose ed investire di più perché poi questi soldi che noi investiamo per pulire l'aria ed abbassare le emissioni sono soldi che ci tornano in minori spese sanitarie.
Cosa significa per il Bilancio nazionale, perché quegli 84 mila morti sono a livello nazionale, in termini di spese sanitarie? Pensiamo alle cure che questi ammalati hanno dovuto fare con costi a carico del Bilancio statale e dei vari Bilanci regionali, quindi credo che in prospettiva dobbiamo pensare a tutelare di più l'ambiente perché tutelando l'ambiente tuteliamo la salute.
La stessa cosa la dobbiamo fare anche per l'acqua. Ho visto anche le spese relative alle bonifiche e alla tutela delle falde acquifere e, a mi avviso, ci sono casi in giro per il Veneto che richiedono maggiore impegno. Sappiamo che ci sono migliaia di chilometri quadrati di falda acquifera inquinata che riguarda in certi casi addirittura una trentina di Comuni, in altri quattro o cinque o singoli Comuni, sappiamo che è acqua che spesso arriva anche nei rubinetti delle case dei cittadini del Veneto e sappiamo che queste acque contengono degli inquinanti, anche cancerogeni, ad esempio mercurio nelle falde acquifere di ben quattro Comuni del trevigiano, per non parlare dei vicini Comuni del vicentino, padovano e veronese con le falde acquifere inquinate da PFAS.
Se in un primo momento quelle sembrano delle spese, Colleghi, in realtà sono degli investimenti per il futuro, che vanno a tutelare la salute dei cittadini ma vanno anche ad abbassare nel tempo le spese in sanità.
Io credo, e lo diremo anche al punto n. 5 all'ordine del giorno, che sia necessario puntare di più sul pulire il nostro ambiente e mantenerlo pulito, altrimenti continuiamo ad ingrassare le case farmaceutiche che si avvantaggiano purtroppo di questo ma non facciamo quello che è necessario, cioè pulire il nostro ambiente, renderlo salubre. Abbiamo un problema che la maggior parte degli europei non hanno, ce l'abbiamo in Pianura Padana e qui dobbiamo fare questi sforzi.
PRESIDENTE
Grazie, consigliere Zanoni.
La parola al consigliere Sinigaglia.
Claudio SINIGAGLIA (Partito Democratico)
Grazie, Presidente.
Un paio di osservazioni. La prima è legata alla rendicontazione sulla tutela della salute che ci dà la possibilità anche di vedere come è stato l'andamento della spesa in diversi anni, in questo caso dal 2005 al 2014.
Se voi vedete dal 2009 in avanti, l'aumento della spesa nell'ambito sanitario è stato costante, in modo particolare dal 2005 al 2009 c'è stato un aumento notevole ma anche dal 2009 al 2014. L'aumento della spesa della Regione Veneto, in questo caso stiamo facendo la rendicontazione della Regione Veneto, è stato un aumento costante nonostante ci siano stati ripetuti appelli al fatto di non ridurre la spesa. Non solo non è stata ridotta ma è stata aumentata di anno in anno. In particolare abbiamo il picco 2013-2014 anche se è chiaramente spiegabile in parte con l'accensione di quel mutuo che ci è servito per pagare i debiti nei confronti dei fornitori.
Però, indipendentemente da quel miliardo e mezzo distinto in due anni, 770 milioni nel 2013 e 810 nel 2014, l'aumento della spesa per garantire i LEA nel sistema socio-sanitario è avvenuto ed è un dato in contraddizione, ripeto, rispetto a chi continua a ripeterci che il Fondo sanitario nazionale e quindi il Fondo sanitario regionale viene tagliato ogni anno.
Alla fine, grazie alla contrattazione Stato-Regioni, grazie ai costi standard che sono stati introdotti e nel 2014, se non erro, la Regione Veneto ha avuto una premialità di circa 200 milioni per il rispetto di alcuni indici e dei costi standard. Per cui abbiamo un finanziamento regionale che aumenta; dal 2010 al 2016 l'aumento del Fondo sanitario nazionale, quindi a livello nazionale, è passato dai 105 miliardi ai 111 miliardi.
Ci sono delle spese vincolate all'interno di questi stanziamenti, progetti vincolati a livello nazionale ed europeo e di altra provenienza.
Tra questi finanziamenti vincolati ottenuti dallo Stato nel 2014 possiamo leggere a pagina 119 "trasferimenti per il superamento degli ospedali psichiatrici giudiziari" per 5,8 milioni. È polemica anche di oggi sui giornali per il fatto che noi i detenuti ex OPG – chiamiamoli così – li ospitiamo in una sede a Reggio Emilia. Non abbiamo attivato la struttura di Nogara, che si chiama REMS, abbiamo ottenuto i soldi nel 2014, non era ancora funzionante e quindi siamo messi in mora.
C'è una delibera di circa sei mesi fa che stanzia per questa spesa, ospitalità a Reggio Emilia di circa 30 ex OPG, la somma di 2,6 milioni, abbiamo ricevuto nel 2014 5,8 milioni per realizzare questa struttura protetta e quindi siamo in colpevole ritardo e da marzo 2015 siamo in infrazione, paghiamo altre Regioni per una struttura che dovrebbe essere già sorta, è già stata individuata l'area e non so se siano già iniziati i lavori. Eventualmente l'assessore Coletto se vuole può rispondermi in proposito e dirmi se sono iniziati i lavori e a che punto siamo, su quella struttura di Nogara che dovrebbe ospitare appunto gli ex OPG.
Però il dato di fatto che collega le spese legate alla tutela della salute è un continuo aumento e mi auguro che, come previsto nel 2016, nel momento in cui si passerà dalla spesa storica e poi alla spesa per costi standard in base all'appropriatezza della spesa, la Regione Veneto avrà un ulteriore aumento perché a livello di Fondo sanitario nazionale c'è stato un ulteriore aumento rispetto al 2015-2016 di 1,3 miliardi.
Non è vero che ci sono stati tagli, ci sono degli aumenti; avremmo preferito tutti quanti fossero maggiori ma in ogni caso ci sono degli aumenti considerevoli.
Altro aspetto che lega il riparto è il Fondo sanitario è il Fondo per gli interventi sociali. Noi abbiamo un riparto della sanità che non viene più esaminato in Commissione da tre anni ed è obbligo invece da parte del Consiglio regionale esaminare e determinare ogni anno il riparto del Fondo sanitario regionale, quindi definire quanto trasferiamo alle U.L.S.S. per funzione e per pro-capite, quanto stanziamo a favore delle Aziende sanitarie. È da tre anni che non lo facciamo.
Quest'anno non abbiamo ancora attivato il riparto del Fondo per la non autosufficienza, anche qui nell'ambito degli interventi sociali assistiamo invece ad un Assestamento della spesa in questo senso: che dal 2010 al 2014, Bilancio consolidato quindi rendicontazione, la spesa è sempre quella.
I bisogni, gli anziani, la cronicità, il costo delle Case di Riposo e la domiciliarità aumentano e noi stanziamo sostanzialmente sempre quei milioni di euro che sono parte del Fondo sanitario regionale, perché se poi analizziamo le spese degli interventi sociali all'interno troviamo i 42 milioni per gli asili nido e per le scuole infanzia che quest'anno sono stati suddivisi parte sociale e parte invece formazione lavoro.
Quindi c'è questo appello che proviene dalla rendicontazione degli interventi sociali: guardate che i bisogni, le criticità, le necessità soprattutto legate alla cronicità aumentano e noi dal 2010 continuiamo ad erogare gli stessi stanziamenti mentre in sanità abbiamo visto che aumentano nonostante gridiamo sempre che ci sono questi tagli.
Un'ultima nota per dire quanto sia risibile ormai nella nostra Regione la spesa legata alle manifestazioni e all'impiantistica sportiva. Praticamente è dal 2011 che noi stanziamo 2 milioni all'anno per manifestazioni e investimenti nell'ambito dello sport; un Comune capoluogo sicuramente stanzia di più tanto per capirci. Bisogna capire se riusciamo a fare un investimento mirato nell'ambito dell'edilizia sportiva, dell'impiantistica sportiva, che ha sicuramente la necessità di essere manutentata per far fronte alle norme di sicurezza.
Molti privati, il sociale chiamiamolo così, fanno richiesta e ottengono sempre una risposta negativa perché è da quattro anni che non stanziamo più nulla in questo ambito che sicuramente ci fa piacere illustrare o celebrare quando arrivano medaglie, quando arrivano conquiste sportive, quando arrivano i campioni, ma in realtà, come Regione, abbiamo tagliato dal 2010 al 2011 in maniera consistente. Erano circa 20 milioni prima e ora siamo a 2 milioni dal 2011 fino al 2014, gran parte manifestazioni "Sport a scuola", nulla di più.
Se vogliamo che lo sport sia centrale nella nostro Regione, anche per i motivi di salute che molto spesso ricordiamo, dobbiamo sicuramente investire di più e meglio.
PRESIDENTE
Grazie, consigliere Sinigaglia.
La parola al consigliere Montagnoli.
Alessandro MONTAGNOLI (Liga Veneta-Lega Nord)
Grazie, Presidente.
Ho ascoltato la lezione del consigliere Berti. Devo dire che a differenza di lei che è per la prima volta in questo consesso, molti Colleghi presenti in quest'aula hanno avuto esperienza anche a livello locale e hanno sempre fatto le scelte a beneficio esclusivamente dei cittadini.
Noi ci siamo presentati con un programma chiaro a favore dei veneti. Voi continuate a fare spot, prendendo in giro la gente oggi in difficoltà. Parlate dei derivati della Regione in momenti in cui ci sono problemi con banche tradizionali, e anche su quello fate spot in maniera continua.
Un Consigliere ritengo dovrebbe leggersi il Bilancio e il Rendiconto del 2014, invece voi vi attaccate a delle cose mostrando conoscenza tecnica, professionalità, visione, di alcuni anni fa.
In questi ultimi 15 anni a livello finanziario ci sono stati dei fatti che hanno inferito le Torri Gemelle, la bolla internet che ha spazzato via metà dei risparmiatori a livello internazionale, la crisi di Lehman Brothers quinta banca al mondo, la crisi dei debiti sovrani che sono falliti degli Stati. Qualche anno fa avevamo presidente della BCE Trichet che, in una fase di ribasso dei tassi a livello europeo, aumentava i tassi. Lei ci viene qui a dire che si sapeva che le cose andavano così, anzi ci dà anche il conteggio dei tassi e il valore dell'Euribor del 2007 e 2008.
Se avessimo fatto i mutui con lo Stato saremmo andati meglio! No caro Consigliere, ha sbagliato i conti. I tassi del 2006 dello Stato - se la Regione invece di fare un mutuo con la copertura dei derivati faceva un mutuo con lo Stato - erano al 4,75% e al 2008 erano al 5%. Se allora la Regione avesse fatto i mutui normali, come lei qui ci ha appena detto, il danno sarebbe stato ben peggiore. Quindi dal punto di vista finanziario ha sbagliato completamente i conti.
Dovrebbe darci una mano invece nel cambiare questo stato e nel dire che se noi avessimo quei 20 miliardi di euro non avremmo bisogno dei derivati.
Andiamo a vedere la valutazione dello Stato italiano che parla di 160 miliardi di derivati. Discutiamo come è stata gestita la Regione Veneto e non calunniando, non avendo argomenti, il Presidente che non c'entra niente perché è una persona pulita, è una persona corretta. Voi con dati falsi, con dati dal punto di vista economico che non stanno in piedi prendete in giro i cittadini.
Discutiamo sulle cose concrete, discutiamo sulle richieste e su quello che abbiamo detto ai veneti che pochi mesi fa ci hanno dato il consenso e su quello ci confrontiamo. Sulle accuse voi perderete sempre e noi vinciamo perché diciamo la verità fino in fondo.
Si tratta di migliorare le cose? Benissimo, ma io, come penso tutti i Colleghi, non abbiamo la visione del futuro. Oggi abbiamo qualche certezza in più. Ma lei sa da qui a 5 anni o 2 anni o la settimana prossima come sarà l'economia mondiale?
Io ero in Parlamento nel 2011 quando è caduto il Governo Berlusconi con i tassi che erano al massimo, allora c'erano i BOT al 5%, i BTP all'8% ma pochi li compravano perché forse l'Italia usciva dall'euro. Lei sapeva in quel momento che fine facevano i tassi? Nessuno lo sapeva, caro consigliere Berti.
Per cui è facile fare le considerazioni dopo ma quello che è successo a livello internazionale e a livello europeo ha sì delle responsabilità assolutamente non imputabili alla Regione Veneto. La prospettiva è quella invece di lavorare insieme per cercare che le risorse restino sul territorio.
Per cui si faccia bene i conti. Non faccia accuse a persone che non c'entrano niente e anzi hanno lavorato e preso il consenso dei cittadini. Sull'ultimo riferimento dei tassi la sua idea dei mutui è assolutamente negativa. Quindi ha sbagliato in tutti i sensi.
Assume la Presidenza
Il Presidente Roberto CIAMBETTI
PRESIDENTE
Grazie, consigliere Montagnoli.
La parola al consigliere Berti.
Jacopo BERTI (Movimento 5 Stelle)
Grazie, Presidente.
Mi sono preso un po' di appunti per rispondere nel merito.
Prima di tutto c'è una questione a monte: tutti quanti siamo contro le slot machine e usare i derivati è esattamente come andare, appunto, a giocare d'azzardo con i soldi dei cittadini, è esattamente la stessa cosa. Lo dico perché me lo sono segnato e l'avete appena detto voi.
È appena stato detto che le banche usano strumenti finanziari pericolosi di cui non bisogna fidarsi, di cui bisogna stare alla larga, di cui non bisogna assolutamente per nessun motivo andare ad invischiarsi e poi siete i primi a farlo.
Allora, quanto meno la coerenza, mettiamoci d'accordo le idee, perché noi le idee ce le abbiamo molto chiare: noi diciamo di no a questo sistema di banche e no a questo sistema di finanza.
Poi, rispondendo a quanto detto prima sulle consulenze. La consulenza che abbiamo fatto è datata 2006, nessuno parla ex post, noi abbiamo parlato ex ante; ovvero la nostra valutazione è fatta al momento della stipula e con i dati che anche voi avevate. Nessuno lo sta facendo dicendo "ah, ma dopo...", no, noi l'abbiamo fatta con gli stessi dati e la stessa identica valutazione che avevate voi.
Questa è una questione di merito, se poi vogliamo entrare nel metodo, perché c'è stata anche una richiesta di chiarimento sul metodo, il metodo utilizzato per questa valutazione è stato un metodo che non è riconosciuto, è autoreferenziale ed è estremamente costoso: 30 mila euro. Utilizzato solo ed esclusivamente da uno solo studio al mondo a cui si è fatto riferimento neanche con un gara pubblica, direttamente andando a sceglierlo.
La mia domanda è: perché non sono state interpellate molte più parti, molte più persone e vari metodi? Dato che il metodo utilizzato è un metodo che va a valutare l'1% dei casi, l'1% dei casi rispetto ai metodi tradizionali e parlo sempre di tutto datato al 2006.
Allora, mi chiedo per primo: ma perché devo usare un metodo che esclude il 99% delle altre probabilità? Prima di tutto penso che magari c'è stata una leggerezza, questo sto dicendo.
Sul fatto di dire c'è una accusa diretta e una accusa personale, ma di che cosa stiamo parlando? Nessuno qua ha detto è colpa tua, non è colpa tua; siamo qua a criticare un sistema finanziario.
Sapete di cosa abbiamo paura noi? Abbiamo paura dei soldi buttati via e questi sono soldi che sono stati buttati via.
Se noi diciamo amico, se io dico di una persona che è un amico delle banche e questo si sente offeso io non so cosa dire, ma non è un problema mio. È un problema dire che uno è un amico delle banche?
E' un problema? Benissimo, con i toni miei oggi ho scoperto che è un problema dire "amico delle banche". Da oggi sarà una nuova offesa, va bene.
Il punto su cui si verte tutta la nostra analisi è che dato per certo che è stato usato il metodo più riconosciuto e più utilizzato al 2006, che diceva che al 67% dei casi questi erano prodotti problematici, tossici come vengono chiamati, per i soldi regionali e ponendo il fatto che uno dice: va bene, non c'è problema, io al 32% voglio correre questo rischio. Va bene, è lecito, è una scelta politica, nessuno vuole entrare nella scelta politica. Ma le due domande fondamentali sono: uno, perché abbiamo dovuto impiccarci ad un tasso minimo? L'ho già detto prima, è lecito mettere un tasso massimo, ma perché la Regione ha utilizzato un tasso minimo? Perché non riesco a darmi una spiegazione logica, perché nessuna persona normalmente pensante si impiccherebbe ad un minimo del 4%, soprattutto per 30 anni.
La seconda questione è: perché non sono stati ricontrattati? Perché dal 2009, nel momento in cui hanno iniziato a macinare decine di milioni di euro questo prodotto non è stato bloccato? Perché questo si poteva e soprattutto si doveva fare! Perché l'errore di ci sta, ma è il perseverare che è il vero problema.
Non chiedo niente in particolare, di personale, scusatemi signori, ma queste non sono questioni personali, qualcuno ci ha detto "entrate a fare la stampella della Lega", oppure "tanto entrate a scaldare i banchi". Non so la gente cosa si aspettava: i 5 Stelle degli scontrini? Vi aspettavate che non leggessimo le carte?
Voglio dire una cosa a chiare lettere: questa si chiama opposizione, l'opposizione è andare a controllare quello che fa la maggioranza e andare a tutelare gli interessi dei cittadini, ognuno con le proprie diversità politiche, io ho la mia visione, voi avete la vostra e gli altri hanno la loro, come è giusto che sia. Siamo qua in rappresentanza di questo e questa si chiama opposizione, poi se ognuno vuole spostarla sul piano personale, perdonatemi, non è un problema mio, non è un problema nostro.
Qui non c'è nulla di personale. Stiamo parlando di soldi dei cittadini, di sterili bilanci e sterili numeri, niente di più e niente di meno. Non mi piace l'idea di portarla ad uno contro l'altro, qua si tratta di fare chiarezza del perché dal 2009 non sono stati ricontrattati questi debiti e questi prodotti tossici. E soprattutto del perché è stato utilizzato un prodotto che ci ha impiccato ad un tasso folle, perché di questo si tratta. Perché chiunque presente in questa Sala penso che non si premetterebbe il mutuo della propria casa con un tasso minimo al 4% per trent'anni! Mi trovate una persona che dice "io mi voglio mettere un tasso minimo del 4% per i prossimi trent'anni"? Per quale motivo?
Però con la possibilità di andare a ridiscuterlo e perché non l'ha ridiscusso? Questa è la domanda. Grazie.
PRESIDENTE
Grazie, consigliere Berti.
La parola al consigliere Azzalin.
Graziano AZZALIN (Partito Democratico)
Grazie, Presidente.
Oggi discutiamo del consuntivo, le prime righe della relazione del Presidente Finozzi recitano: "Il Rendiconto generale è uno strumento imprescindibile attraverso cui il Consiglio regionale può conoscere e valutare l'attività svolta dall'Esecutivo nei dodici mesi trascorsi. Valorizzando le informazioni e i dati ivi contenuti è possibile in prospettiva migliorare la qualità delle leggi a suo tempo deliberate". Mi sembra un po' assurdo, ma lo voglio richiamare perché qui non è che si sta facendo un processo, si sta facendo una discussione sul consuntivo, sul Rendiconto, faremo la discussione anche sul preventivo quando sarà presentato.
La maggioranza ritiene di dare la sua valutazione, che non è quella di dire "tutto è andato bene". Vi vorrei ricordare che il Vicepresidente della Giunta è stato il primo a parlare di un emendamento moralizzatore a proposito dell'emendamento che è stato portato in quest'Aula. Non ho sentito nessuno della maggioranza che ha detto "E ma allora il Presidente era sempre Zaia!", nessuno l'ha detto. Quindi riconduciamo la discussione in quello che è l'alveo giusto di questo dibattito, ovvero una discussione di merito su quello che è stato fatto, sul Rendiconto, per insegnare a noi e dal quale apprendere dal dibattito, dalle valutazioni, dalle cose fatte e non fatte e come poter fare meglio.
Se la interpretiamo così probabilmente voi farete un buon servizio a Zaia e contribuiremo anche noi a fare un buon servizio a questa Regione esprimendo le nostre valutazioni. Perché il buon servizio mica si fa dicendo "Ah, Zaia è una persona...", nessuno ha detto che Zaia è un delinquente. Io ieri sera in tv ho detto che Zaia ha ragione a preoccuparsi sulla questione delle banche, certo che ha ragione a chiedere l'intervento del Governo, perché se no vengono truffati e raggirati e ne fanno le spese migliaia e migliaia di cittadini!
Però è anche vero che noi assistiamo in questi giorni alla frantumazione di un mito di questo Veneto che è in grado di risolvere i problemi da solo, che non ha bisogno di nessuno. Ma oggi noi siamo di fronte a dei veneti che hanno truffato e raggirato dei veneti. Quindi chissà che questa vicenda, che va affrontata con tutte le delicatezze del caso, si incarichi anche di sgombrare il campo da discussioni e da approcci dialettici e ragionamentali che non portano a nessuna questione risolutiva dei problemi, ma che sono solo concetti ideologici. Questa è la questione, partiamo anche da qui, mi sia concesso questo! Perché spesso mi sono sentito dire su tutte le vicende: il Veneto paroni a casa sua! Il Veneto fa da sé! Il Veneto vuole l'autonomia! Il Veneto è in grado di risolvere questo e quest'altro!
Signori, il Veneto ha rubato, mica erano siciliani quelli che hanno gestito le banche o hanno detto a quelli che stavano sotto casa "investi in questa maniera"?! Allora, io non faccio un ragionamento contro quei veneti, faccio un ragionamento di merito. L'onestà, la capacità, l'efficienza non dipende dalla residenza anagrafica o da dove è nato uno. Chiariamo questo perché è una cosa dalla quale occorre partire.
L'altra questione che volevo sollevare era di carattere politico, perché l'altro mito che viene in qualche modo a frantumarsi, riguarda la qualità dell'amministrazione, perché è questa la valutazione che noi dobbiamo fare. Sto leggendo con attenzione, mi sono state trasmesse le delibere ieri sera, oggi le abbiamo ricevute formalmente, per cui sono anche questioni da approfondire e da valutare con attenzione. Però i punti su cui la Corte dei Conti ha sollevato delle obiezioni sono le articolazioni su cui si esplica l'attività regionale. Quindi, secondo me questo deve chiamare tutti noi ad una riflessione della qualità dell'amministrazione, non è solo un problema di opposizione. Perché quando mi si pone il problema delle partecipate, va bene, il tema delle partecipate come è stato posto? Attraverso l'attività delle partecipate si implementano le politiche regionali e questa attività è fondamentale, però a noi è stato detto – e qua ci vuole della gran fantasia a smentire - che sono state tenute in vita quando si era deciso in alcuni casi di chiuderle, che non si sapeva cosa facevano in altri casi, che alcune spese non erano proprio del tutto trasparenti, in qualche modo occulte.
In sostanza, cos'è che ha detto la Corte dei Conti? Che queste non possono sfuggire dal controllo, perché se sfuggono dal controllo dell'Amministrazione regionale si perde di vista l'efficacia della propria politica nel raggiungere gli obiettivi che l'Amministrazione si è data. Questo è quello che emerge dalle valutazioni della Corte dei Conti sulle attività delle partecipate. E questo è il primo punto ed è l'articolazione dell'attività regionale.
Il secondo punto è l'attività sulla sanità. Mai mi sarei aspettato, ma ho letto con sorpresa - e anche qua è difficile dare torto alla valutazione, nel Rendiconto queste cose dobbiamo dircele - quando a proposito del PSSR dice che in sostanza non ha determinato significative inversioni di tendenza in materia di programmazione. Anche questa non è una cosa che hanno fatto altri, dobbiamo fare un emendamento moralizzatore anche del PSSR?
Non c'è stata la capacità politica, il coraggio politico di fare delle scelte. Sappiamo benissimo che abbiamo più ospedali di quelli che servono in Regione e teniamo aperti anche dei nosocomi piccoli che non garantiscono qualità, certezza, però li vogliamo tenere lì, finché saremo costretti ad intervenire con la mannaia perché non ce la faremo. Noi dobbiamo garantire razionalizzazione e dobbiamo garantire anche risposte di qualità. In alcuni casi è mancato il coraggio. Però i temi sono qui davanti a noi e li dovremo affrontare nelle prossime settimane, affrontare delle questioni e fare delle scelte su questo.
La questione dei Fondi europei. È stata posta questa questione, non è una mera questione finanziaria e attraverso i Fondi europei si concretizza la quasi totalità dell'intervento regionale, perché oramai sono calate le risorse proprie però è aumentata in maniera percentuale, adesso non le ricordo esattamente, però in maniera sostanziosa rappresentano la gran parte dell'intervento dell'Amministrazione regionale. E quando mi si pone il problema della loro gestione è evidente che qua dobbiamo ragionare con attenzione, abbiamo un problema di omogeneizzazione dei bilanci, abbiamo un problema di sintonizzare quelli che sono i bilanci dell'Amministrazione regionale con quelli degli enti locali, di spenderli all'interno di una strategia per riguadagnare il terreno perduto. Quindi questa è l'altra questione.
Infine è stata posta la questione della gestione del patrimonio. Anche qua, recuperare risorse attraverso una sua valorizzazione quando si mette in discussione queste questioni è evidente che anche qua c'è stato un fallimento. Come dire che il mito della buona amministrazione, se volete, dell'efficienza amministrativa di cui si è sempre pavoneggiato il Veneto, in qualche modo, mettiamola così, ha subito una forte incrinatura e quindi ci chiama tutti - per nostra parte anche noi - ad uno sforzo per migliorare queste situazioni. Ecco perché non vedo nulla di strano che ci sia un dibattito di questo. Io posso apprezzare o non apprezzare, ma ringrazio il collega Berti per il contributo che ha dato a questa discussione, perché sicuramente è importante. È la prima volta che accade in questi termini, per me è un fatto positivo con il quale rapportarsi e apprendere. Quindi non lo vedo come un fastidio, ma lo vedo semplicemente come un arricchimento del dibattito e del confronto tra di noi. Se lo vediamo così, probabilmente, anche chi è nell'Esecutivo magari qualche scelta può modificarla senza sentirsi particolarmente offeso. Questo è il mio modo di vedere.
Poi, dalle spese e dalle entrate e dalle uscite, due questioni voglio sottolineare. È mancato il coraggio, e voi lo sapete bene, di non decidere quella che è l'addizionale IRPEF che era stata posta sul piano politico all'inizio della precedente Legislatura. Ma non si è voluta affrontare per una questione politica. Perché non bisogna mettere le mani in tasca ai cittadini da un lato, ma bisogna prenderla dall'altro, perché se riduco i servizi e non affronto queste questioni è come mettessi le mani in tasca ai cittadini in maniera scorretta. Perché da un lato gli dico che non le metto, però dall'altro gli riduco; è la stessa critica parimenti che faccio al Governo, da un certo punto di vista: perché se è vero che il Governo mi dà gli stessi soldi per la sanità però mi carica più spese allora mi arrabbio, come giustamente in parte - posso anche concordare - ha fatto l'amministrazione regionale; stessa cosa vale per come si è comportata la Regione del Veneto su tante altre, siamo lì, non cambia molto. Quindi le cose vanno valutate nella loro sostanza.
L'altra cosa che emerge dalle valutazioni e dai grafici della rendicontazione che ci deve far riflettere, questo anche tra qualche settimana quando andremo a discutere di bilancio, è la quota che abbiamo negli investimenti. Per esempio, nei settori che solitamente seguo della tutela del suolo, dell'agricoltura, a livello di investimenti si è mantenuto un trend positivo, in alcuni casi si è visto accrescere la quota destinata ad investimento e questo è un aspetto positivo, ma ci deve preoccupare la quota sulle manutenzioni.
Come mi insegna l'assessore Bottacin, se faccio un investimento ma non faccio la manutenzione di un'opera pubblica, quell'opera pubblica e quell'investimento rischia di essere vanificato. Quindi bisogna che noi prestiamo attenzione, perché se spendo 100 milioni e poi non spendo una lira di manutenzione di quelle opere quei 100 milioni avranno una efficacia molto limitata nel tempo. Questo per tutti i settori, questo vale per tutti i settori della pubblica amministrazione, dalle semplici opere pubbliche in avanti, quando una casa non ha una sua manutenzione o prima o dopo cadono i pezzi. Quindi noi dobbiamo sempre mettere una quota disponibile per questo, questo è il ragionamento.
Da questo punto di vista credo che ci sia materia su cui riflettere e su cui meditare per fare un bilancio, si spera il prossimo, migliore per i veneti. Grazie.
PRESIDENTE
Grazie, consigliere Azzalin.
La parola al consigliere Pigozzo.
Bruno PIGOZZO (Partito Democratico)
Grazie, Presidente.
Come concordato, volevo presentare il testo di un ordine del giorno che avevamo predisposto a dir la verità ancora prima di vedere il testo della delibera e anche le considerazioni fatte dal legislativo in merito alle obiezioni poste dalla Corte dei Conti.
Quindi niente di strumentale. Voglio solo motivare questa azione che abbiamo ritenuto opportuno fare soprattutto partendo dal presupposto che già in passato, anche nella precedente Legislatura, eravamo pienamente coscienti che la capacità di indebitamento di questa Regione era arrivata al limite e quindi una sorta di paralisi della possibilità di movimento dei gradi di libertà, diciamo così, all'interno del bilancio per poter pensare ad alcune linee di sviluppo di investimento legate ad azioni e contesti strategici per questa Regione.
Ritenevamo opportuno riprendere quanto dalla Corte dei Conti veniva citato dicendo che nel calcolo destinato ad accertare il rispetto dei limiti in materia di indebitamento, tra l'altro, devono essere computate anche due fattispecie assimilabili all'operazione di contrazione di debito. Sono due materie tra l'altro importanti. Una riguarda il sistema dei trasporti e quindi il contributo erogato alla gestione di Sistemi Territoriali per l'acquisto del nuovo materiale rotabile; l'altro l'operazione della finanziaria del Veneto Sviluppo con la Banca Europei degli Investimenti, la BEI, per finanziare il sistema delle piccole e medie imprese dando luogo ad erogazione di finanziamenti agevolati per poter implementare lo sviluppo di queste imprese.
Sono due settori strategici, sia il trasporto e sia lo sviluppo economico della piccola e media impresa, che stanno a cuore credo a tutti noi. Il problema è che le obiezioni mettevano in luce come con questo metodo che era stato adottato nella gestione del bilancio potevano configurarsi come indebitamento occulto. A dire la verità, leggendo con attenzione le motivazioni che vengono riportate in delibera, vengono citate alcune norme, però alla fine sembra quasi la mia parola contro la tua. Cioè io Regione dico che non è vero quello che dici tu Corte dei Conti perché è così.
Non so come andrà a finire questa disputa, questa diatriba tra la Regione e la Corte dei Conti. Ritengo comunque opportuno evitare nella maniera più chiara possibile che operazioni, camuffate attraverso il sistema delle scatole cinesi per cui si fa un passaggio dopo l'altro e alla fine è come se il debito non ci fosse, ci trovassimo a dover scoprire che siamo incorsi in alcune operazioni illecite.
Credo che la motivazione politica di rendere evidenti tutti questi passaggi rimanga. Eventualmente valuteremo anche da parte vostra la disponibilità a prendere questo impegno previsto dall'ordine del giorno. Grazie.
PRESIDENTE
Grazie, consigliere Pigozzo.
Il parola al consigliere Fracasso.
Stefano FRACASSO (Partito Democratico)
Grazie, Presidente.
Ne approfitto della presenza dell'Assessore al lavoro e all'istruzione, perché quando ho fatto un breve excursus sul documento di rendicontazione non avevo toccato questi due temi che invece mi sembrano importanti per questa Regione, per le sue funzioni.
Parto dalla rendicontazione, sempre dal Documento di analisi che riguarda il lavoro, avendo letto i giornali di questi giorni, l'accordo con il Ministro perché siamo in un momento di passaggio sulle competenze e sugli strumenti delle politiche attive e non solo delle politiche attive. Abbiamo un rendiconto che se lo guardo dal lato della spesa è un po' difficile da interpretare. Non so se l'Assessore può darci qualche elemento in più, nel senso che da questa scheda - sono a pagina 63 della relazione - onestamente è impossibile ricavarne un trend del lavoro non solo fatto nel 2014, ma, come ho detto prima, nell'ultima Legislatura sulle politiche del lavoro.
Al netto di questo però mi interessava capire chiuso il 2014 siamo in fase di riforma costituzionale, si rivede la competenza, che cosa succede, che cosa possiamo aspettarci sulla base di quello che verrà. Ma vorrei anche una considerazione su quello che è stato almeno a partire dai dati che sono contenuti nella relazione.
Analogamente per l'istruzione e la formazione. Qui il discorso è un po' diverso, perché? In questi ultimi anni ci siamo spesso lamentati del venir meno di impegni che la Regione si è assunta sul diritto allo studio, sulla formazione professionale e qui c'erano sempre in ballo i tagli, i problemi di cassa di attribuzione. Anche qua, non che la scheda aiuti a capire realmente che cosa è successo, se non - questo mi preme sottolinearlo - il venir meno anche di una funzione di investimento non solo di spesa, della Regione rispetto al sistema della formazione.
Questione che abbiamo ripreso in discussione del documento del FESR per vedere se era possibile da lì ricavare risorse da mettere a disposizione per gli investimenti nella formazione, o almeno nella formazione superiore, parlo dei laboratori, parlo di attrezzature. Tutti condividono il fatto che il sistema della formazione è un sistema cruciale per lo sviluppo. Questo rendiconto ci dice che negli ultimi 5 anni in termini di investimento c'è stato un arretramento del Veneto; a parte l'ultimo anno, il 2014, 20 milioni in termini di investimento su questo settore di intervento.
Mi aspetto dall'Assessore alcune informazioni e anche chiarimenti rispetto a questi due temi. Grazie.
Assume la Presidenza
Il Vicepresidente Bruno PIGOZZO
PRESIDENTE
Grazie, consigliere Fracasso.
La parola all'assessora Elena Donazzan.
Ass.ra Elena DONAZZAN (Forza Italia)
Grazie, Presidente.
Partiamo dalla questione del lavoro. Anche relativamente al fatto importante accaduto ieri della firma della convenzione tra il Governo-Ministero del Lavoro e la Regione del Veneto, proprio sul tema che ci lega alla riforma costituzionale, al decreto Delrio, al Jobs Act, combinato disposto che ha combinato un caos. Nel caos rimangono i nostri 37 centri per l'impiego, il cui personale non è dato sapere che fine farà - questo ante accordo, chiaramente - molto demotivato, non si capisce esattamente che cosa si volesse fare delle politiche del lavoro, in particolare delle politiche attive perché il combinato disposto non chiarisce. Il Jobs Act richiama ad una governance nazionale e centrale, o meglio centralizzata a tutto il tema delle politiche del lavoro, addirittura inserendo i centri per l'impiego tra due anni, lo dico al collega Fracasso, quindi noi dovremo ragionare con una provvisorietà. Perché nei prossimi due anni il Ministero costituirà una Agenzia nazionale per le politiche attive, ANPAL; le Regioni avranno il compito di indicare un loro rappresentante, ma di fatto in questa Agenzia nazionale per le politiche attive del lavoro si va ad assorbire l'Agenzia nazionale Italia Lavoro e si costituisce una rete nazionale dei centri per l'impiego. Cosa che a questa Regione non piace in termini di strategie, perché noi abbiamo sempre ritenuto di dover calare le politiche del lavoro sul territorio; quindi quanto più prossime sono ai territori quanto più vi è efficacia nell'incrocio tra domanda e offerta di lavoro.
L'accordo firmato ieri dice questo: ci dà un orizzonte temporale di due anni, impegna la Regione ad una spesa non prevista, perché siamo chiamati nella cifra complessiva che va ad erodere risorse che noi troveremo in meno nelle scelte che dovremo fare come Regione del Veneto nel bilancio di previsione prossimo, ma intanto dobbiamo già pagare, a partire dal 2015, 5 milioni di euro su un terzo di quello che costano i centri per l'impiego. Questo per almeno i prossimi due anni, perché l'orizzonte temporale di questo accordo scade nel 2017. Nel 2017 la Regione del Veneto dovrà decidere se l'attuale personale che oggi è in carico alle province dei centri per l'impiego, e che stanno dentro una governance che è quella della Regione del Veneto in termini di linea guida, verranno assorbite da noi o li lasceremo all'Agenzia nazionale per il lavoro. Su questo avremo modo di dibattere perché saranno scelte strategiche anche di un riforma costituzionale che prevede, lo dico al collega Fracasso, sempre attento a questi temi, che le politiche del lavoro siano centralizzate. Cosa che nel merito e anche nell'efficacia io ritengo quanto di più sbagliato.
Leggendo i dati di questo Rendiconto vedrete che una parte importante di risorse sono state proprio quelle regionali. Cioè c'è stato un investimento, in questi anni, importante per quanto riguarda le scelte di sostenere i temi del lavoro, sia sul fronte delle politiche attive legate alle politiche passive, sia per quanto riguarda le politiche attive tout court. Quando avevamo, bontà nostra, un bilancio con una disponibilità di risorse regionali abbiamo fatto cose egregie, come i lavori di pubblica utilità che hanno apportato quasi 5 mila persone ad avere un contratto di lavoro buono, cioè in regola. Le persone che erano senza alcun paracadute, senza armonizzatori sociali, senza sussidi, i più fragili, quelli che erano i disoccupati di lunga durata.
Abbiamo utilizzato al meglio le risorse europee. Nel senso che sia in termini di quantità che di qualità, tutti i monitoraggi che abbiamo nel tempo messo a disposizione in un confronto dell'Aula, della Commissione, della Commissione regionale per la concertazione delle parti sociali - che ricordo essere il ruolo deputato per la discussione delle politiche del lavoro - ma le valutazioni del nostro valutatore indipendente, che sono quelle depositate a livello europeo, ci dicono che su questi temi noi abbiamo speso bene perché abbiamo prodotto dei risultati. Arrivando ad intermediare una gran parte di incrocio tra domanda e offerta che ha portato ad un punto e mezzo di percentuale in meno la disoccupazione.
Questo è stato anche oggetto della discussione quando abbiamo discusso della chiusura della vecchia programmazione europea per aprire quella nuova. Questa pagina, che è molto sintetica, la dobbiamo però, a mio avviso, collega Fracasso, leggere nella più ampia discussione che abbiamo fatto intorno ai temi del lavoro nella chiusura della vecchia programmazione. Ciò che mi preoccupa oggi è vedere quello che accadrà nei prossimi anni, perché la colonnina dei fondi regionali la vedremo a zero e non per colpa nostra. Perché in quel disastro di risorse che ci restano ricordatevi che ci hanno scaricato i 40 milioni anno per pagare tutto il costo delle province. Lì dentro ci sono anche i centri per l'impiego, anche perché li tratto io sotto questo aspetto. Ma al termine del biennio con cui trattiamo la transitorietà della gestione dei centri per l'impiego, dovremo interrogarci di che cosa andrà delle reti per il lavoro che hanno funzionato e per questo il Ministro Poletti ieri ci ha dato, a mio avviso, una grande attestazione di buon governo perché è venuto a dire: qui funziona la rete per i servizi per il lavoro, che è equiparata pubblico privato, in altre Regioni non è così; chiediamo ai privati un accreditamento che prevede di dover rispondere in termini di tempistica, di gestione amministrativa alla pari di una pubblica amministrazione, quindi in termini di trasparenza, in termini di gestione della spesa, tutto. Questi servizi ci hanno permesso di ottenere quei risultati che poi sono risultati oggettivi che abbiamo sempre discusso insieme e che ci hanno trovato sempre a condividere le scelte strategiche. Ma oggi sarà importante guardare in prospettiva nel prossimo bilancio con le difficoltà che abbiamo, ma più avanti perché lo stesso Ministro Poletti ieri ci ha detto "noi siamo qui per sperimentare con voi Regione del Veneto delle cose nuove sui temi del lavoro, proprio perché c'è un tessuto che ha risposto, perché c'è una rete pubblico privato che ha funzionato, perché quello che abbiamo deciso in termini di prospettiva ha prodotto dei risultati".
Sulla pagina della rendicontazione nel suo primo passaggio, Collega, cioè "riforma costituzionale, che cosa succederà dei centri per l'impiego e che cosa ci sarà, mi spieghi meglio che cosa è successo nelle politiche del lavoro" rimando all'ultimo pezzo, alle discussioni che abbiamo fatto perché credo siano state compiute, depositate e discusse; nella prospettiva, attenzione, dobbiamo interrogarci veramente e al più presto.
Io credo che a partire dell'inizio del prossimo anno la nostra argomentazione tra maggioranza e opposizione, per capire cosa succederà del governo delle politiche del lavoro in Veneto, siccome non dobbiamo arrivare alla scadenza 2017, dovremo avere noi le idee chiare su che cosa fare. Io un po' di idea chiara ce l'ho, diciamo che ci mancano le risorse.
Secondo: istruzione. Questa è una nota un po' più dolente, la questione degli investimenti, parto subito a bomba. Ricordo anche qui una discussione fatta nella fase finale della precedente Legislatura; ci eravamo trovati a discutere di questo, il collega Ruzzante in particolare e il collega Fracasso, e condividemmo allora l'idea di inserire nel FESR anche la possibilità di utilizzare parte del FESR per gli investimenti dei laboratori. Discussione ampia, mi trovai dall'altra parte rispetto alla collega Isi Coppola, prevalse una linea che è questa e che difendiamo: siccome le risorse non sono tantissime e dobbiamo andare verso l'impresa e i centri di ricerca quelli non legati all'istruzione della scuola statale e chiedendo che in effetti fosse un'altra linea di finanziamento la escludemmo.
Che cosa abbiamo fatto, che cosa ho provato a fare? Ho provato a riconoscere la capacità formativa delle imprese, cioè le imprese più strutturate, quelle che hanno già al loro interno, per esempio, la parte di ricerca e sviluppo e che in questi anni hanno collaborato in maniera stretta con le scuole, in particolare con gli istituti tecnici; riconoscere a queste la capacità formativa, quindi il fatto che le proprie strutture possono essere utilizzate dal mondo della scuola per poter andare. Quindi invece di costruire ed investire delle risorse dentro le scuole, portare gli strumenti e i docenti in impresa. Questo secondo me è l'orizzonte futuro perché spenderemmo meno utilizzando di fatto risorse private, di privati che investono; favoriremmo anche uno scambio buono di pratiche tra mondo della scuola e mondo del lavoro. Questo ci permetterebbe in una difficoltà di utilizzare le risorse del FESR però di continuare a fare aggiornamento per docenti e studenti.
C'è anche da dire che molte imprese oggi stanno donando parte dei loro laboratori o di impianti addirittura, che per una impresa sono obsoleti rispetto alla propria velocità di dover intervenire per stare al passo con un mercato che continua a cambiare e lo regalano, lo donano spesso alle scuole. Per queste credo che dovremo ragionare di più per come valorizzare queste imprese e sempre perché noi incentivi non ne abbiamo, e la nota polemica sarebbe facile rispetto agli incentivi nazionali, siccome non ci piace la droga e non droghiamo il mercato e siamo contro l'utilizzo di droghe a tutto campo - questa è la mia posizione personale - credo che sulle imprese dovremo ragionare. Lo dico perché dovremo parlare, collega Fracasso, di bandi futuri, allora perché non prevedere punteggi maggiori a quelle imprese che danno nei vari bandi, che non è un incentivo è semplicemente dargli un attestato di benemerenza che li apporti ad avere accesso facilitato alle risorse che abbiamo. Per quelle imprese che aprono le porte alle scuole, che donano impianti, che donano laboratori, che magari mettono a disposizione il loro personale per andare a scuola, che si prendono più ragazzi nelle imprese, nell'alternanza scuola/lavoro prevediamo premialità, con le stesse risorse incentivi senza drogare.
Diritto allo studio, nota dolentissima. Nota dolentissima perché stiamo parlando del Rendiconto e io giustifico quanto fatto. Noi abbiamo pagato in ritardo, molto in ritardo e quando ho incontrato - voi eravate presenti, ma lo dico al resto dell'Aula che non lo era - gli studenti e ho detto loro che la mia disponibilità di cassa, evidentemente, l'avevo data altrove e l'avevo data alla formazione professionale; che è il suo terzo passaggio, Collega. Oggi nessuno della formazione professionale si lamenta dei ritardi dei pagamenti - vero collega Vicepresidente? - perché sappiamo benissimo che stiamo parlando di stipendi di persone che non è che percepiscono 3 mila euro al mese. Stiamo parlando di un servizio essenziale, trattano di minori, stiamo parlando di scuole che non se ci fossero... so che moltissimi di noi, così colgo l'occasione per apprezzare, non devo ringraziare nessuno, il fatto che siete andati di persona a visitare i centri di formazione professionale, invitati da questo mondo per farvi vedere che cos'è la qualità e la bontà. So che anche nella discussione in Commissione del progetto di legge, che spero possa vedere presto l'approdo in quest'Aula, c'è stato un corale e totale apprezzamento.
È vero che ho pagato in ritardo le borse di studio universitarie, è vero che ho usato quella cassa per andare a rispondere a dei bisogni che consideravo primari insieme a quelli degli ammortizzatori sociali e dei lavori di pubblica utilità.
Sul diritto allo studio universitario continueremo ad avere questi problemi e questa volta non per la cassa, perché voi sapete che il bilancio prevede che tu abbia la disponibilità di cassa immediatamente; ma perché i redditi si stanno abbassando, gli aventi diritto ci sono ed aumentano; con un accordo Stato–Regioni che io non ho approvato, ma di fatto subisco, lo Stato dice io pago una parte, il mancante deve metterlo la Regione. Ma, signori, la coperta resta quella quindi io non ho una risposta positiva da dare in questo senso, perché se di priorità si tratta, credo che questa Giunta abbia il merito di pensare prima alle fasce più deboli e fragili. Penso che un giovane universitario debba e possa trovare delle soluzioni diverse. Dovremmo forse discutere di che cos'è il diritto universitario oggi, perché forse non è la totale copertura perché non siamo nelle condizioni di poterlo fare; perché nel momento in cui dobbiamo scegliere delle priorità, voi ne avete elencate alcune, ma se a tutti diamo una risposta positiva - cosa non possibile - vuol dire che non ci sono più priorità.
Assume la Presidenza
Il Presidente Roberto CIAMBETTI
PRESIDENTE
Grazie, assessora Elena Donazzan.
La parola alla consigliera Orietta Salemi.
Orietta SALEMI (Partito Democratico)
Grazie, Presidente.
Approfitto anche per dire che ho ascoltato con estrema attenzione l'intervento dell'assessora Elena Donazzan su un tema che mi è particolarmente caro, perché è il tema della formazione dei nostri giovani, e ho apprezzato anche qualche suo passaggio. Ritengo che sia importante, rispetto a questo tema, tenere alta l'attenzione sul rapporto impresa-formazione con tutte le articolazioni che ha dato lei del caso, compresa questa idea di poter dare delle premialità alle imprese che non soltanto accolgono evidentemente gli studenti ma che vanno a fare magari formazione.
Condivido il fatto che ci possa essere un'attenzione per le imprese che poi destinano parte dei loro macchinari, magari andati inevitabilmente in disuso non perché siano macchinari "strassi" – come si dice in dialetto veronese - ma perché di fatto la tecnologia è talmente rapida che richiede evidentemente un aggiornamento. Però attenzione che non ci sia poi il rischio di offrire il sistema di smaltimento rapido alle imprese, quindi un occhio di attenzione.
Credo che dovremmo anche, Assessore mi permetto perché l'ho letto con attenzione, vedere il documento di Confindustria che raccoglie le osservazioni pervenute al DEFR dove ci sono delle indicazioni interessanti proprio legate al tema dell'investimento sulla formazione dei giovani anche in termini di attenzione a creare un sistema competitivo in Veneto proprio all'altezza anche delle sfide dei tempi.
Mi ha solo sollecitato l'Assessore ma vengo adesso, Presidente, alla presentazione dell'ultimo nostro ordine del giorno, il n. A0009 se non sbaglio la numerazione.
Come diceva il collega Pigozzo, l'intento di questi ordini del giorno era preciso, cioè era quello di intervenire sul Rendiconto anche per dare rilievo alle osservazioni presentate o, meglio, eccepite dalla Corte dei Conti in sede di giudizio di parifica e poiché non è avvenuto quello che ci aspettavamo, cioè un emendamento da parte della Giunta in relazione a queste osservazioni e a questo parere della Corte dei Conti, noi abbiamo tentato di sopperire con la presentazione di questi ordini del giorno, l'ultimo dei quali che sto presentando riguarda un'attenzione particolare alle società partecipate.
Non serve, e lo abbiamo richiamato nella parte narrativa dell'ordine del giorno, evidentemente ricorrere al giudizio di parifica della Corte dei Conti. Basta semplicemente leggere l'ultima parte del documento del Collegio dei Revisori che riguarda le osservazioni finali dove i Revisori così recitano: "Per quanto attiene al controllo esercitato nel corso del 2014 dagli Uffici regionali sulle attività delle partecipate il Collegio rileva come permangono talune carenze che, a suo giudizio, non permettono una completa e puntuale attività di vigilanza. Auspica, quindi, che nel corso del 2015 venga posto definitivo rimedio a tale deficienza".
A tutta risposta a queste osservazioni del Collegio dei Revisori noi chiediamo con questo ordine del giorno un impegno da parte della Giunta ad individuare specifiche poste di Bilancio a copertura del rischio relativo agli oneri connessi alla gestione delle società partecipate e ad esercitare una completa e puntuale vigilanza sulle attività delle partecipate stesse.
Noi sappiamo che il tema delle partecipate è un tema delicatissimo che è già stato, anche in parte, affrontato nella discussione della Prima Commissione, sono soggette a una revisione e questo ci fa piacere, ma noi riteniamo che, dove le partecipate debbano avere ragione di esistere, serva evidentemente per queste partecipate un controllo e un'attività di verifica capillare che metta la Regione anche nelle condizioni di autotutela. Grazie.
PRESIDENTE
Grazie, consigliera Salemi.
La parola alla consigliera Francesca Zottis.
Francesca ZOTTIS (Partito Democratico)
Grazie, Presidente.
Presento l'ordine del giorno nel quale andiamo a richiedere che vengano rispettati i termini stabiliti della legislazione regionale e dalla legislazione nazionale per quanto riguarda la presentazione del Bilancio di previsione così come previsto dall'articolo 56 del nostro Statuto, dell'Assestamento di Bilancio e del Rendiconto generale della Regione Veneto così come previsto dall'articolo 57.
Lo diciamo perché comunque la Corte dei Conti aveva fatto alcune evidenze che pensiamo siano importanti e veritiere, non tanto per fare polemica, ma perché è vero che, nel rispetto dei termini, andremo a garantire una maggiore programmazione, un maggior controllo e sicuramente anche una piena integrazione tra quelli che sono poi i meccanismi nazionali e i meccanismi delle risorse finanziarie a livello europeo. Questo permetterebbe non solo di rispondere a questo tipo di osservazione ma siamo convinti che permetterebbe anche di rispondere ad altri tipi di osservazioni che sono presenti, quali anche il rispetto dei vincoli tra quella che è l'assegnazione dei fondi e quello che poi è l'utilizzo dei fondi, una sua completa destinazione e anche una conciliazione tra quella che è la somma assegnata e quella che è la somma spesa. Perché sicuramente - attraverso una programmazione che segua delle tempistiche un po' più larghe e un po' più controllabili - questo sarebbe tutto molto più semplice e più evidente sia all'esterno e sia all'interno del Consiglio. Grazie.
PRESIDENTE
Grazie, consigliera Zottis.
La parola al consigliere Ruzzante.
Piero RUZZANTE (Partito Democratico)
Grazie, Presidente.
Sarò abbastanza rapido perché è un tema che abbiamo già parzialmente illustrato nella discussione generale l'ordine del giorno n. A0007 sul quale veramente vi invito - prima abbiamo avuto anche uno scambio di riflessioni privato con l'assessore Marcato – a riflettere sui suoi contenuti, al di là degli elementi di polemiche che appartengono anche al dibattito politico di quest'Aula.
Spiego subito qual è la proposta dell'ordine del giorno n. A0007, perché impegna la Giunta regionale da un lato a rilevare correttamente gli strumenti finanziari derivati dal conto del patrimonio così come previsto dalle norme internazionali contabili e poi spiegherò il senso di questo primo punto; al secondo punto, ed è questo il punto rilevante, "a rinegoziare le condizioni contrattuali dei contratti derivati del tipo collar al fine di ridurne gli effetti negativi sul Bilancio regionale".
Io credo che questa sia una proposta di buon senso, parlo all'assessore Forcolin perché è l'Assessore al Bilancio e anche Vicepresidente della Regione quindi da questo punto di vista rappresenta oggi in quest'Aula la collegialità della Giunta. Premesso che partiamo da una valutazione diversa rispetto alla stipula avvenuta nel 2006 di quei contratti tipo collar ma sinceramente non capisco perché non si va a ricontrattare quei derivati? Si fa un'azione di mettersi attorno a un tavolo, si avanza una proposta, si sente la risposta, si fa quello che si è fatto in moltissimi altri Comuni, Province o Regioni.
Prima il collega Dalla Libera ha ricordato quello che ha fatto lui nel suo Comune ma la stessa cosa è stata fatta in un numero infinito di Comuni. Credo che questo darebbe il segno di un passo nuovo rispetto a questo tema e rispetto a quello che è stato fatto nella passata Legislatura. Non capisco che cosa ostacoli l'eventuale approvazione di un ordine del giorno che dice essenzialmente questo.
Poi richiamerei l'assessore Forcolin, perché su questo non ho trovato nella risposta della Giunta né dell'Avvocatura un elemento di certezza. Il procuratore regionale della Corte dei Conti nella sua relazione sul punto dei derivati dice: "Secondo le norme internazionali contabili, gli strumenti finanziari derivati dovrebbero essere registrati nel conto patrimoniale al loro prezzo corrente di mercato. Qualora non esistano quotazioni di mercato, ad esempio opzioni negoziate fuori borsa, gli strumenti finanziari derivati dovrebbero essere valutati o all'importo necessario per acquistare o compensare il contratto o all'importo del premio corrisposto. In nessuna delle sezioni del conto del patrimonio risultano rilevati i contratti derivati che la Regione ha sottoscritto".
Io mi sono guardato il Rendiconto e c'è ovviamente la voce prevista alla lettera f) relativa, cioè non capisco né la contestazione in questo caso, ma lo dico con estrema franchezza e l'ho messa nell'ordine del giorno come premessa, e non capisco la risposta che la Regione ha dato perché comunque di contestazione si tratta e volevo capire qual è la valutazione da parte del Vicepresidente Forcolin.
Utilizzo anche 10 secondi, ma poi lo presenterà il collega Fracasso quello relativo alla questione del patrimonio, anche qui ci sono dei rilievi importanti da parte della Corte dei Conti, ma per chiedergli a che punto siamo?
Questa Legislatura è iniziata con una dichiarazione a tutta pagina del Presidente della Regione Zaia che ha dichiarato "Venderemo Palazzo Balbi". Questa era la dichiarazione fatta ed effettuata. Qui ovviamente siamo in sede di Rendiconto e quindi la contestazione che facciamo è quella della Corte dei Conti, cioè dice che queste risorse non sono contabilizzate correttamente almeno secondo la valutazione della Corte dei Conti, però il tema del patrimonio non è un tema secondario.
Ricordo che nel passato nel 2012-2013 era stata inserita l'ipotesi di vendita di patrimonio, addirittura era stata messa in Bilancio, se lo ricorda il consigliere Finco, per 78 milioni ed era anche già stata contabilizzata in entrata e in uscita, alla fine del 2012 abbiamo venduto zero, nel 2013 avete contabilizzato 40 milioni cioè metà ed è stato venduto più o meno zero, 2013 venduto zero, nel 2014 non avete più contabilizzato nulla e c'è un elenco di beni patrimoniali teorici, nei quali non c'è ancora Palazzo Balbi ma non ho dubbi che dopo la dichiarazione del Presidente Zaia inserite Palazzo Balbi nel patrimonio in vendita. Volevo capire a che punto siamo su questa questione? Perché è un tema, un argomento, molto spesso utilizzato nei salotti dove si dice: il patrimonio pubblico dell'Italia è eccessivo, è anche un patrimonio molto ricco dal punto di vista del valore architettonico dei beni e poi se si tratta di patrimonio veneziano figuriamoci, però ho la sensazione che sia un argomento facile da affrontare nei salotti ma un po' più complesso quando si passa nella Pubblica Amministrazione, nella gestione di questo patrimonio.
Quindi volevo capire: su questa questione qual era la sua opinione?
Ultima questione. Colgo un po' le riflessioni alcune assolutamente condivisibili fatte dalla collega Elena Donazzan, con un solo accento, glielo ricordo perché finito il Rendiconto passeremo al DEFR relativamente all'istruzione universitaria "favorire il diritto allo studio universitario e alle borse di studio" obiettivo 2016: "copertura del 100% del numero di studenti assegnatari di borsa di studio in rapporto al numero degli studenti idonei".
Ovviamente ha ragione su un punto, è una questione che però non possiamo ogni anno stare lì a modificare perché è vero che il calo del reddito ha comportato un aumento del numero di studenti universitari aventi diritto, però va anche ricordato che se c'è un elemento legato al merito è proprio la questione delle borse di studio, perché uno deve rispettare il numero di esami previsti con un punteggio anche di un certo tipo e quindi da questo punto di vista è uno dei rarissimi casi, non ne troviamo tantissimi, in cui è collegato l'aspetto del merito oltre a quello del reddito.
Solitamente si calcola solo il reddito, secondo me in questo caso ovviamente parlando di studenti universitari le raccomando di mantenere fede a quello che c'è scritto nel DEFR e non a quello che ha dichiarato qui. Facciamo uno sforzo un po' tutti ma per raggiungere quel 100%.
L'ultima questione la volevo porre sempre al Vicepresidente Forcolin. Emerge, anche dalle dichiarazioni che sono state fatte dagli Assessori in quest'Aula o nell'ambito dei lavori di Commissione, il problema gravoso – perché capisco che è sempre difficile fare delle scelte da parte di un Assessore – che ha governato di fatto i bilanci di questi anni che non è lo stanziamento previsto in sede di Bilancio, e il dottor Trapani sa benissimo di cosa stiamo parlando, ma è la cassa a determinare le scelte politiche sulle priorità, sui tempi e in qualche modo sull'utilizzo delle risorse vere.
La questione che volevo porle, siccome più volte è emerso il fatto che con il pareggio di Bilancio, con le nuove regole di tenuta di Bilancio la questione della cassa, siccome siamo in sede di Rendiconto volevo capire se effettivamente questo tema dal suo punto di vista, dalla sua analisi, sarà un problema effettivamente risolto a partire dal 2016 come ci è stato dichiarato?
Volevo capire anche, in previsione di quello che dovremo affrontare in sede di Assestamento di Bilancio e poi di Bilancio previsionale 2016, se effettivamente potremo liberarci in qualche modo di questa cappa che rende un po' difficile il nostro lavoro, perché qui il compito della politica e del Consiglio regionale dovrebbe essere quello di indicare delle priorità, ma se poi nelle priorità a decidere è dove vengono stanziate le casse vuol dire che il Consiglio regionale non è in grado di svolgere la sua funzione di indirizzo verso la Giunta.
Quindi non è un tema di lana caprina e capisco che magari lo approfondiremo in sede di Bilancio, ma se in qualche modo mi dà una risposta anche su questo punto che ritengo assolutamente interessante, visto che siamo in analisi dalla gestione, per capire se effettivamente questa questione si può affrontare in maniera diversa.
Concludo invitando veramente i Colleghi, quando arriveremo sul punto, a votare favorevolmente all'ordine del giorno n. A007, non c'è un giudizio, non lo esprimiamo volutamente. È un ordine del giorno asciutto, chiede il rispetto delle norme internazionali dal punto di vista del Bilancio e chiede alla Giunta di avviare una ricontrattazione di quei derivati. Esattamente quello che il buon Amministratore – e Pietro Dalla Libera ce ne ha portato una testimonianza; il buon Amministratore ricontratta, rivede, prova a stabilire delle condizioni migliori non nell'interesse della Giunta ma nell'interesse del popolo veneto, dei cittadini veneti, è questo l'obiettivo, perché se liberiamo quelle risorse abbiamo risolto il problema della copertura del 100% delle borse di studio della collega Elena Donazzan, perché 10 milioni messi lì vuol dire che abbiamo la garanzia di poter coprire tutte le borse di studio che significa investire sulla cultura dei nostri migliori cervelli e sperare che questo dia dei frutti anche sul piano occupazionale e lavorativo.
PRESIDENTE
Grazie, consigliere Ruzzante. Il suo è stato un intervento articolato e anche impegnativo che penso abbisognerà di una riflessione da parte dell'assessore Forcolin.
La parola al consigliere Zanoni, per l'ordine del giorno dove è primo firmatario.
Andrea ZANONI (Partito Democratico)
Grazie, Presidente.
L'ordine del giorno che propongo, a firma anche dei colleghi Orietta Salemi e Azzalin, riguarda le partite di giro ovvero la corretta contabilizzazione delle partite di giro ai servizi conto terzi, questo nel rispetto dell'articolo 81 della Costituzione.
Sappiamo, come è già stato ricordato dai Colleghi, che il 19 novembre 2015 in sede di giudizio di parificazione sul Rendiconto generale della Regione Veneto per l'esercizio finanziario 2014, la Corte dei Conti – Sezione regionale di controllo per il Veneto - ha mosso molti rilievi, uno riguarda anche questa materia delle partite di giro.
In maniera più dettagliata e precisa la Sezione regionale di controllo della Corte dei Conti ha rilevato che per alcune poste l'allocazione tra le partite di giro non è risultata corretta in quanto frutto di una scelta discrezionale dell'Amministrazione che non può sfuggire al meccanismo autorizzatorio proprio del Bilancio di previsione al quale invece, in virtù dell'automatismo e dell'assenza della discrezionalità e autonomia della decisione, sono sottratte le partite di giro.
L'allocazione di talune poste nell'ambito delle partite di giro e dei servizi per conto terzi, potrebbe palesare la violazione dell'articolo 81 della Costituzione in relazione alla norma adottata dalla Regione giustificativa di tali poste di Bilancio.
Pertanto quello che chiediamo con questo ordine del giorno è di fare un invito alla Giunta regionale affinché ci sia questa contabilizzazione tra le partite di giro o tra i servizi conto terzi contabilizzando esclusivamente le entrate e le uscite che abbiano carattere di neutralità e automatismo, senza alcuna scelta discrezionale nel rispetto dell'articolo 81 della Costituzione.
A mio avviso è un ordine del giorno che fa una proposta del tutto lecita, ragionevole, è in linea con l'attuale normativa che va anche a rispondere a un invito che ci ha posto la Corte dei Conti, quindi credo che sia importante che questo ordine del giorno trovi il consenso di tutta l'Aula. Grazie.
PRESIDENTE
Grazie, consigliere Zanoni.
La parola al consigliere Fracasso.
Stefano FRACASSO (Partito Democratico)
Grazie, Presidente.
Anch'io per l'illustrazione di due ordini del giorno, inizio dal n. A0003.
La questione riguarda la capienza del Fondo residui radiati. Nella relazione per quello che abbiamo potuto leggere ed ascoltare quel giorno, della Corte dei Conti, viene individuato come un profilo di estrema criticità, poi su questo immagino che l'Assessore possa anche intervenire ma noi pensiamo che su questo, lette le considerazioni della relazione, la misura delle risorse complessivamente stanziate dalla Regione Veneto nel fondo destinato alla reiscrizione dei residui passivi eliminati, appare incongrua rispetto al loro ammontare complessivo.
Ci rendiamo perfettamente conto che si tratta di misure di contabilità. Non stiamo dicendo che la Regione è sull'orlo del collasso perché non ha il fondo congruo per la copertura dei residui radiati, ciononostante, con l'insieme di questi ordini del giorno, noi abbiamo inteso raccogliere alcune delle criticità emerse dalla relazione della Corte dei Conti e ribadirle in sede di approvazione del conto consuntivo, questo come per gli altri ordini del giorno.
Quindi l'impegno che richiediamo con l'ordine del giorno n. A0003 è di riallineare progressivamente la capienza del fondo alle percentuali del 70% rispetto all'ammontare effettivo dei residui perenti, secondo quanto indicato dalla Corte.
Invece l'ordine del giorno n. A0005 tocca gli aspetti del conto del patrimonio, peraltro questi sottolineati anche dalla relazione del Collegio dei Revisori. In questo senso tutta una serie di elementi "identificativi catastali, consistenza dei beni, indicazione di utilizzo, caratteristiche economiche, valore" anche qui la complessità e l'articolazione del patrimonio della Regione è vastissima, una azione che progressivamente ci porti a un corretto conto del patrimonio e quindi che raccolga le osservazioni della Corte, traducendole anche in una azione di maggiore contabilizzazione del reale valore di questo patrimonio che rientra tra quelle azioni che in sede di approvazione di questo conto consuntivo riteniamo necessarie.
PRESIDENTE
Grazie, consigliere Fracasso.
La parola al consigliere Sinigaglia, per l'ordine del giorno n. A0002.
Claudio SINIGAGLIA (Partito Democratico)
Grazie, Presidente.
In effetti volevo semplicemente illustrare l'ordine del giorno n. A0002 che chiaramente riporta quanto la Corte dei Conti ha sottolineato nell'ambito della gestione della spesa sanitaria.
Sappiamo che è la principale spesa della nostra Regione, 8 miliardi e mezzo in alcuni casi e anche oltre i 9 miliardi se mettiamo gli investimenti legati al mutuo come nel 2014.
La Regione Veneto ci chiede di armonizzare diversamente la perimetrazione delle entrate e delle uscite che è sicuramente condizionata dal ritardo con il quale viene definito in maniera esaustiva il riparto a livello nazionale ma la Corte dei Conti ci dice: non basta!
Nella parametrazione delle entrate e delle uscite del Bilancio di previsione delle spese in sanità e soprattutto nella rendicontazione ci sono gravi ritardi che compromettono la lettura, la trasparenza e l'esatta rendicontazione delle spese in ambito sanitario.
La Corte dei Conti dice sostanzialmente che è la lettura trimestrale dei conti economici che ci fa capire come stanno andando, ma la previsione è una specie di ratifica di ciò che è avvenuto; quindi il Bilancio di previsione viene fatto in ritardo e il consolidato, la rendicontazione, viene fatta con estremo ritardo.
Questo a scapito della trasparenza.
La Corte dei Conti quindi ci invita a rimuovere, a rivedere, a riarmonizzare la scrittura del Bilancio nell'ambito della sanità aiutandoci anche con il Comitato permanente per la verifica dei LEA e il Tavolo tecnico per la verifica degli adempimenti.
Quindi anche questo ordine del giorno è molto neutro, non esprime giudizi, invita solo a rivedere il meccanismo con il quale noi facciamo il bilancio della sanità.
A tal proposito ritorno sull'argomento di prima perché effettivamente, Assessore, il riparto della sanità è da tre anni che noi non lo facciamo più e sarebbe opportuno invece rivedere come lo facciamo, perché gli stanziamenti a favore delle U.L.S.S. – che siano 7 o che siano 21 - è sempre stato deciso all'interno della Commissione. Il pro capite U.L.S.S. per U.L.S.S. è da tre anni che non lo mettiamo più in discussione e anche il Fondo della non autosufficienza per il 2014 non è stato fatto e nel 2015 salta ancora una volta, ma è un adempimento che dobbiamo fare per legge. Mettiamo in difficoltà non solo l'Ente che poi deve fare il Bilancio ma anche i cittadini.
Faccio un esempio: se noi non facciamo il riparto del Fondo della non autosufficienza non facciamo lo stanziamento delle quote minime a favore delle Case di Riposo e quindi costringiamo le famiglie a spendere di più laddove non diamo questa quota.
Sono 5, sono 7, sono 12 milioni? Decidiamo!
Se non facciamo questo riparto del Fondo della non autosufficienza noi lasciamo incompleto lo stanziamento che diamo alle U.L.S.S. e quindi anche alle Case di Riposo.
Siamo al 10 dicembre 2015 e non abbiamo fatto il riparto per il 2015, ha ragione la Corte dei Conti a dirci che siamo in leggero ritardo? Possiamo riarmonizzare il Bilancio della sanità visto che stiamo aspettando a dicembre 2015 il riparto della spesa sanitaria totale e il riparto del Fondo della non autosufficienza? Questo è il dato di fatto.
Sì, ma con la scusa del definitivo che ti muove l'1% del Bilancio tu costringi tutto l'ambito del sistema socio-sanitario.
Eventualmente rivedi dopo, correggi dopo, ma, siccome si tiene cauto nel Bilancio di previsione, dovrà correggere eventualmente uno stanziamento in più come è sempre avvenuto. Invece così sta bloccando le spese e l'erogazione di importanti interventi a favore dei fabbisogni della cittadinanza.
Se poi mi dà una risposta sul RESM, grazie.
PRESIDENTE
Grazie, consigliere Sinigaglia.
La parola al consigliere Azzalin.
Graziano AZZALIN (Partito Democratico)
Grazie, Presidente.
Brevemente, l'ordine del giorno, firmato assieme ai colleghi Orietta Salemi e Zanoni, intende in qualche modo ribadire quanto sostenuto dalla Corte dei Conti in merito alle società partecipate per due ordini di motivi: 1) per rispettare i vincoli imposti dal Patto di stabilità; 2) per evitare di sfuggire al controllo, perché questo modus operandi di fare delle società partecipate stigmatizzato dalla Corte dei Conti fa fuggire al controllo la loro attività da parte dell'Amministrazione.
Per cui su questi punti riteniamo sia importante un impegno preciso e circostanziato dell'Amministrazione in sede di Bilancio. Grazie.
PRESIDENTE
Grazie, consigliere Azzalin.
Mi pare che la presentazione degli ordini del giorno sia completa.
La parola al consigliere Finco.
Nicola Ignazio FINCO (Liga Veneta-Lega Nord)
Grazie, Presidente.
Le chiedo se è possibile sospendere il Consiglio magari per mezz'oretta per valutare gli ordini del giorno assieme alla Giunta e poi decidere cosa fare. Grazie.
PRESIDENTE
Grazie, consigliere Finco.
Sì, anche perché gli ordini del giorno sono stati presentati con semplicità ma gli impegni mi sembrano importanti.
Riprendiamo alle ore 17.15.
La Seduta è sospesa alle ore 16.41
La Seduta riprende alle ore 17.21
PRESIDENTE
Riprendiamo i lavori dopo la pausa di approfondimento per quanto riguardava gli ordini del giorno.
L'assessore Forcolin vuole replicare un po' a tutte le osservazioni nate nel dibattito di oggi.
La parola all'assessore Forcolin.
Ass.re Gianluca FORCOLIN (Liga Veneta-Lega Nord)
Grazie, Presidente.
Gli argomenti sono tanti e sono stati discussi anche in modo esaustivo, io vorrei tirare un po' le fila su quello che è il risultato intanto finale del Rendiconto e come un risultato che si discosta di poco da quello che era il Rendiconto e il risultato finale dell'Amministrazione 2013: 677 milioni e 364 mila, lo ricordiamo. È un risultato negativo solo per l'oculatezza di non aver contratto indebitamento ovviamente, perché sappiamo che ci sarebbe stata la possibilità di portare a zero i nostri conti contraendo indebitamento ma in modo corretto ci sembrava - o sembrava a chi mi ha preceduto perché stiamo parlando del 2014 - che avendo un ottimo fondo cassa, lo vediamo e l'avete visto al 31.12.2014 con 1 miliardo e 67 milioni, fosse alquanto inopportuno agire o toccare l'indebitamento avendo dei saldi positivi che potrebbe aver anche indotto a un rischio di danno erariale se non altro, perché quando accedi a indebitamento accedi a interessi passivi e oneri finanziari quindi del tutto inopportuni quando la situazione di cassa è così importante.
Rispetto a questo dato ovviamente ci sono state delle osservazioni. Il consigliere Ruzzante, e concordo, ha parlato di programmazione, tempistica, regole che giustamente dobbiamo darci ma dobbiamo anche riconoscere che poi – e lo vedremo anche nell'ordine del giorno che è stato presentato in questo senso dalla collega Francesca Zottis sulla questione della tempistica – è altrettanto vero che è un anno particolare, l'abbiamo riconosciuto anche in Commissione, con un cambio di Legislatura, una situazione del 118 e anche un cambio di impronta sull'impianto del Bilancio, non da ultimo una parifica del 19 novembre, è chiaro che ci troviamo oggi a ricorrere un po' a tutte queste questioni.
È vero che se la parifica fosse stata data a settembre è chiaro che quei tre mesi avrebbero ricondotto a un ordine di programmazione e di tempistica che oggi ci vedrebbe magari in Aula non per il Rendiconto ma per il Bilancio di previsione, è ovvio che queste questioni sono talmente sottintese ed esplicite che lo capiamo tutti. Però ci sarà questa riconduzione già dall'anno prossimo anche in un'ottica di dialogo costruttivo con la Corte dei Conti per arrivare in termini di Rendiconto per l'estate prossima in modo tale da arrivare poi post il periodo estivo per affrontare invece tutta la situazione a scaletta dell'Assestamento e quindi il Bilancio di previsione 2017 con tempistiche anche più ampie.
Mi sono annotato due-tre cose. Il consigliere Fracasso parlava di spese di investimento che si sono ridotte drasticamente, soprattutto al sistema produttivo, dal 2010-2011 in poi però dobbiamo ricordare ed è altrettanto vero che prima vi era quella disponibilità di trasferimenti a libera destinazione, con la Bassanini che partiva da importi molto importanti, poi a scalare si sono sempre più assottigliati ma siamo partiti da 120 milioni di euro. Capiamo che con 120 milioni di euro ad oggi con un capitolo azzerato di fatto poi gli investimenti e il finanziamento alle piccole e medie imprese ha comportato delle difficoltà in questo senso ma è legato alla situazione contingente del Bilancio in senso un po' più ampio.
Sulla questione delle società partecipate, altro tema sul quale ha eccepito e ha puntualizzato la Corte dei Conti, è un tema sul quale c'è la DGR 477/2015 che parla appunto di un piano operativo di razionalizzazione di tutte le società e delle partecipazioni societarie della Regione Veneto che ha bisogno oggi - e lo porteremo nelle prossime settimane – di una riorganizzazione ma soprattutto di un accorpamento.
Sto parlando della SVEC, della Rocca di Monselice che se ricordate ha una quota societaria al 50% col Comune stesso, della Marco Polo, questo porterà ad un unico soggetto liquidatore per chiudere e ottimizzare questo tipo di società che ormai hanno già un loro percorso definito da una delibera del 2013 - che poi è stata rivista nel 2014 e ad inizio 2015 - anche alla luce delle nuove disposizioni della legge di stabilità 2015 che imponeva determinate regole. Quindi siamo arrivati a queste settimane per chiudere ma soprattutto per ottimizzare in un unico soggetto che possa portare alla chiusura di questo piano di razionalizzazione.
È vero che il tema delle alienazioni è un tema delicato ed importante però è un tema sul quale in questi anni vi è stato un certo lavoro ma ha dovuto subire, ahinoi, anche le difficoltà del mercato immobiliare oltre alle varie considerazioni e le questioni burocratiche e di valutazione. Non da ultimo le perizie UTE e tutte le questioni che non possono essere sottaciute che sono quelle appunto da perizie e da un programma ben definito.
Il collega assessore Bottacin in queste settimane sta procedendo anche a tappe forzate proprio perché la linea delle alienazioni era già nel programma del Presidente Zaia ma è quanto mai importante arrivare a poter razionalizzare, ridurre, alienare e soprattutto recuperare risorse per rimetterle in circolo per servizi che invece siano utili al sistema regionale e ai cittadini veneti.
Lei faceva un ragionamento anche di proiezione e quindi di prospettiva del 2016 con la questione della cassa e quindi disponibilità o effetti che potrà avere l'impianto del Bilancio su queste basi per i prossimi anni, devo dire che il collega Ciambetti – l'ho detto già nell'elaborazione e nella discussione del PDL cosiddetto e conosciuto ormai per "moralizzatore" anche se non sarebbe quello il nome appropriato – aveva ridotto e ha proceduto nel suo quinquennio a ridurre quello che poi è il risultato anche di amministrazione quindi contraendo quello che è l'aspetto degli impegni di competenza rispetto alla cassa.
È ovvio che – e l'avevamo detto in quell'occasione – molto spesso, anzi, era consuetudine portare dei Bilanci di competenza che erano gonfiati rispetto alle disponibilità di cassa e quindi il lavoro dal collega Ciambetti in questi anni è stato proprio quello di tirare un po' la corda e riportare soprattutto sulle linee guida corrette adesso dettate anche dal 118. È stato precursore di una linea che adesso ci troviamo obbligati a condividere che è quella del pareggio di Bilancio e comunque in questi anni abbiamo visto che il trend si è assottigliato e c'è stata questa riduzione, questo tirare un po' la cinghia, rispetto agli impegni di competenza.
Adesso grazie anche all'intervento del Veneto perché io ricordo – e lo diciamo sempre con il dottor Trapani - in Commissione Affari finanziari sempre abbiamo posto all'attenzione la questione di un pareggio di Bilancio che si basava su sei livelli fra competenza e cassa inapplicabili. Il legislatore se n'è accorto e se n'era accorto ancor prima il Ministro, lo dicevamo quest'estate quando si era esposto in questo senso.
Oggi la legge di stabilità, se verrà confermata, ovviamente darà questa possibilità di lavorare solo per competenza. Questo vorrà dire che oltre al nostro 1 miliardo e 750 – che è la linea guida generale ordinaria sulla quale il Bilancio regionale lavora, ovviamente esclusa la parte sanitaria - potrà avere a disposizione 1 miliardo e 100 di tesoreria di casa. Questo vuol dire che dal 1° di gennaio potremmo veramente pagare tutti i debitori e tutte quelle poste che oggi mettono in difficoltà non soltanto le cooperative e i Consorzi di bonifica ma gli Enti locali che sono in sofferenza a loro volta per le questioni dettate dal Bilancio e dall'esiguità delle poste a loro disposizione e a loro carico.
Dicevo quindi 1 miliardo e 750 di ordinarietà, circa 1 miliardo e 100 di cassa ma abbiamo anche sul pregresso la possibilità di indebitamento che si attesta a circa 2 miliardi aggiuntivi. Che sono quelli autorizzati, sarebbe il pregresso, mai utilizzati proprio per non gravare sulla situazione che dicevo poc'anzi, però a disposizione rispetto a poste di Bilancio che potremmo invece poi attingere.
È chiaro che dovremo stare attenti a calibrare il percorso secondo lo spazio di manovra ordinario che c'è, perché abbiamo tutte queste potenzialità però dobbiamo poi attenerci al pareggio di Bilancio, al 118, quindi ci sono delle regole.
Vedevo prima un ordine del giorno sull'accantonamento per lo stock dei radiati, dei residui, è un altro tema sul quale qualcosa va accantonato e diventa minore possibilità di impegno per quanto riguarda la competenza.
Quindi fatte salve tutte queste condizioni ci sono spazi di manovra per poter lavorare non dico con tranquillità – perché dire tranquillità in Bilancio regionale di questi periodi è forse troppo azzardato - ma almeno il 2016 aprirlo con la possibilità di soddisfare le esigenze di cassa per molti Enti, Consorzi e soggetti che stanno attendendo questo tipo di passaggio che diventa fondamentale.
Quello che non ci lascia tranquilli è la programmazione 2017-2018 perché dai primi dati in proiezione in Commissione Affari finanziari la tenuta del Bilancio regionale per ora è messa in condizioni di salvezza solo per l'anno 2016. Nel 2017-2018 sono previsti degli ulteriori tagli importanti per quanto riguarda il Bilancio regionale - parlo del Bilancio 1 miliardo e 750 che dicevamo prima - e non oso parlare, su questo magari potrà contribuire il collega Coletto, per la parte sanitaria con dei tagli ancor più importanti.
Quindi su questo la programmazione poi dovrà essere vista, e lo abbiamo detto più volte, un po' navigando a vista nel senso che i provvedimenti che arrivano debbono tener poi conto di quella che è la situazione che ci arriva dal Governo centrale.
È chiaro che in questo momento noi abbiamo il 2016 alle porte con uno spazio di manovra che ci può soddisfare per dare quelle risposte che i veneti e i servizi che sono già stati molte volte erogati e compiuti oggi sono in sofferenza proprio per una criticità dal punto di vista solo finanziario e questa apertura ci dà delle soluzioni che possono essere sicuramente interessanti.
Per quanto riguarda le questioni che sono state tradotte in ordini del giorno, perché molte delle questioni che sono state citate oggi pomeriggio sono state poi messe, esplicitate negli ordini del giorno che andremo ad analizzare, dico subito che alcuni di questi hanno un parere favorevole perché vanno nell'onda e nella linea con la quale stiamo lavorando, qualcun altro ha delle difficoltà – che poi espliciteremo uno per volta elencandoli portandoli al voto - ma che tengono conto di aspetti che sono sotto gli occhi di tutti e soprattutto sotto gli occhi della parte politica, ma ancor più della struttura, che deve attenersi a quelle che sono le disposizioni del 118 ma deve attenersi anche a delle visioni o interpretazioni diverse sulle quali la Corte dei Conti ha eccepito a un nostro normale atteggiamento di gestione. Perché su alcune questioni riteniamo di aver sempre mantenuto gli standard previsti da norme o leggi regionale dove ci fosse la norma regionale o contabile laddove ci sia la regola contabile.
Se ci sono delle eccezioni o degli accorgimenti da fare, ripeto, siccome la strada con la Corte dei Conti dovrà essere quella già prevista in quella Seduta di un percorso che non ci veda solo al momento clou per arrivare a "bravi" "non bravi" "bravini", ma un percorso da fare assieme lo vedremo già all'inizio del prossimo anno per arrivare anche a una parifica che sia nelle tempistiche auspicate anche dal consigliere Ruzzante.
PRESIDENTE
Grazie, assessore Forcolin.
La parola al consigliere Fracasso.
Stefano FRACASSO (Partito Democratico)
Grazie, Presidente.
Intanto per ringraziare l'Assessore Vicepresidente per queste informazioni e questi chiarimenti che tra l'altro ci aspettavamo di sollecitare anche con gli interventi che abbiamo fatto e con gli ordini del giorno che abbiamo presentato.
Adesso penso passeremo al voto e valuteremo, caso per caso, sentendo anche il parere della Giunta sulle proposte che abbiamo fatto.
Ci sono comunque dei dati che ci mettono nelle condizioni di affrontare domani il Documento di programmazione e il Bilancio di previsione con qualche segnale di speranza almeno sul 2016. Prima l'assessora Elena Donazzan ci ha aggiunto che sul 2016 anche il sistema delle politiche attive dei Centri per l'impiego è per il momento in salvo, quindi per l'anno prossimo quanto meno ci apprestiamo ad affrontare una discussione sul Bilancio che ha caratteristiche un po' diverse da quelle del passato.
PRESIDENTE
Grazie, consigliere Fracasso.
La parola al consigliere Ruzzante.
Piero RUZZANTE (Partito Democratico)
Grazie, Presidente.
L'ha già detto il collega Fracasso ma ringraziamo veramente l'assessore Forcolin non in maniera formale perché credo che il senso del dibattito di oggi sta anche nella sua pacatezza, nelle risposte alle domande che abbiamo in qualche modo rivolto.
Prendiamo per buoni gli impegni, l'ho già detto in sede di discussione della manovrina che avete fatto a luglio. Io credo che la buona norma - ovviamente sempre con l'elasticità dei tempi di approvazione - sia assolutamente quella che nel 2016 proviamo a fare questa discussione qui rispetto al Rendiconto prima dell'estate.
È evidente che questo è l'elemento determinante per poi far quadrare tutti gli altri tempi perché adesso oggettivamente noi lo consentiamo perché mettiamo sempre l'interesse dei veneti davanti agli interessi di parte però siamo al 10 dicembre e ad oggi, salvo le notizie di giornale, non sappiamo nulla dell'Assestamento di Bilancio e va approvato ovviamente entro il 22-23 dicembre, quindi vi rendete conto che, se proviamo a metterci a parte inverse, credo che fare l'opposizione in tempi così ristretti rispetto a un documento complesso come quello dell'Assestamento di Bilancio è una cosa difficile, negativa per l'approfondimento che l'Aula deve portare, quindi lo consideriamo un impegno per i prossimi Bilanci e per il futuro e soprattutto per l'anno prossimo.
Ovviamente tralascio un po' il giudizio sulla vendita del patrimonio per le difficoltà che sono note a qualsiasi proprietario di alloggio che vuole vendere la propria abitazione, Anzi le cose si complicano per il patrimonio pubblico perché stiamo parlando di patrimonio ben più difficile da vendere, con molti meno interessi, non è una fase in cui i capitali investono anche se fosse a Venezia perché, voglio dire, le proprietà da parte della Regione rappresentano comunque investimenti cospicui e non è questa la fase nella quale mi pare ci sia una ripresa anche se qualche segnale positivo rispetto all'andamento del mercato immobiliare c'è stato proprio nel corso di quest'anno, ma prendiamo invece per buono l'impegno sulla questione delle partecipate.
Da questa parte una semplificazione delle partecipazioni o una semplificazione degli Enti ci vedrà sempre favorevoli. Ovviamente discuteremo nel merito singolarmente, però troviamo che la miriade di partecipazioni che oggi la Regione ha, molte delle quali in situazioni deficitarie perché rappresentano un'uscita invece che un vantaggio per la Giunta e per la Regione nel suo complesso, debbano portare a una semplificazione, quindi vedremo e studieremo man mano le proposte che proverranno dalla Giunta.
Le ricordo che nei cinque anni precedenti si è fatto forse un lavoro preparatorio però alla fin fine sulla questione delle partecipazioni la montagna ha partorito un topolino, potremmo dire, perché non ci siamo riusciti. È così ex Assessore ora Presidente Ciambetti, purtroppo vale per la questione della vendita del patrimonio e vale un po' per la quesitone delle partecipate.
Su questo la demagogia è sempre un'arma facile fuori da quest'Aula, capisco perfettamente che sciogliere partecipazioni o sciogliere Enti o ridurli in termini numerici, accorparli, fonderli non è un esercizio facile, però è evidente che era un impegno che avevate assunto nel 2010, in Finanziaria 2010 era stato dato mandato alla Giunta di attuare una semplificazione degli Enti ma finora veramente è successo poco.
Ultima riflessione. Io credo che sia una buona notizia quella che ci ha dato perché non c'è nulla di peggio di sapere, dal punto di vista del cittadino o dell'uomo della strada, di sentire che ci sono 2 miliardi di risorse ferme perché non possono essere utilizzate a causa del Patto di stabilità, a causa di tutti gli inghippi che conosciamo. Credo che sia stata una scelta giusta – anche se con alcuni limiti ma sicuramente la direzione di marcia è quella giusta – applicare anche la questione del pareggio di bilancio. Lo dico con estrema franchezza nel senso che penso che dovevamo uscire da una situazione un po' dopata dei bilanci delle Pubbliche Amministrazioni.
La dimostrazione sta nelle cose che lei ha detto perché sappiamo già oggi di quanta cassa avremo in disponibilità nel corso del 2016, 1 miliardo e 100 più i 2 miliardi e non pensavo fosse una cifra così elevata, siamo di fronte a una cifra importante e abbiamo certezza, cioè credo che nulla di peggio fosse il vecchio meccanismo nel quale era la cassa a determinare scelte politiche ma non veniva decisa all'interno del Consiglio.
Su questo, lancio anche un auspicio, è evidente che - come avete fatto voi quando eravate al Governo nazionale - si spingono alcuni tagli negli anni successivi sperando, lo avete fatto nel periodo dell'ultimo Governo Berlusconi quando mise tutti i tagli nel 2013, poi il 2013 è arrivato con il Governo Monti che una parte di quei tagli li ha attuati; adesso la stessa cosa ha fatto il Governo Renzi, devo dire la verità, cioè l'ipotesi di alcuni tagli previsti sul 2017 e 2018 sono connessi e legati a una speranza che inizia ad essere forse certezza dopo quattro anni consecutivi di segno meno nel PIL. Quest'anno, dopo quattro anni, un segno più c'è, è la prima volta, gli studi dicono che nel 2016, nel 2017 e nel 2018 dovrebbe proseguire la crescita quindi è evidente che quelle scelte spostate al 2017 e 2018 che renderanno forse un po' più difficile la composizione del Bilancio triennale verranno riviste alla luce dei conti, verso metà del 2016 potremo rifare i conteggi, su quelle che saranno le cifre reali sperando che la crescita del PIL, alla quale contribuiremo anche come Veneto, non ho dubbi potrebbe in qualche modo rappresentare un'inversione di tendenza anche su quelle annualità.
Infine la ringrazio per il preannuncio, dopo sentiremo ordine del giorno per ordine del giorno, dell'accoglimento di una parte di ordini del giorno che abbiamo presentato. È la dimostrazione che l'intento di questi ordini del giorno – poi ce ne sono alcuni più forti e altri meno pregnanti - sono comunque il contributo che come Gruppo del Partito Democratico abbiamo voluto dare a questo dibattito fatto di contenuti riprendendo un po' alcune osservazioni della Corte dei Conti e dei Revisori dei conti e quindi li abbiamo in qualche modo tradotti come atto di indirizzo della Giunta.
Sono contento ed è la dimostrazione che la nostra azione in questa discussione è stata anche un contributo al dibattito, lo dico anche ai Colleghi che magari pensano si possa approvare un Rendiconto in mezz'ora. Credo che i contributi che abbiamo dato siano sempre stati nel merito e abbiano cercato di avviare un dialogo anche con la nuova Amministrazione e attorno ai temi che riporteremo poi in sede di Assestamento di Bilancio e di Bilancio previsionale 2016 rappresenteranno, in qualche modo, la cifra che noi porteremo in termini di contributo al dibattito. Perché si può essere forza di opposizione ma contribuire al miglioramento della Regione nella quale vivi perché rispondi a domande che i cittadini ci hanno rappresentato.
Questo lo vedremo anche nella discussione del DEFR, perché molti degli emendamenti, lo preannuncio già, che il Gruppo PD ha presentato, sono il frutto delle audizioni. Cioè il popolo veneto attraverso le proprie associazioni è venuto qui e ci ha raccontato alcuni problemi di gestione, noi li abbiamo tradotti in emendamenti. Il collega Finozzi, che è stato presente alle audizioni, sa quanti piccoli elementi, solo che a volte non sono i grandi elementi che risolvono le problematiche ma è l'aggiustare anche le piccole cose che consente di dare una risposta alle domande che sono pervenute in quest'Aula. Perché in quelle audizioni - e sbagliano i Colleghi a non essere presenti in numero sufficiente - quando vengono qui le associazioni, che siano i commercianti, gli artigiani, o gli industriali, o sindacati oppure i rappresentanti del mondo delle scuole o delle Università, ci portano e rappresentano un pezzo delle problematiche del Veneto. Quindi ascoltarli ci fa molto bene, soprattutto tentare di tradurlo dando qualche risposta rende quelle audizioni importanti.
Ma di questo discuteremo in sede di discussione del DEFR.
PRESIDENTE
Grazie, consigliere Ruzzante.
Mi permetto di fare due precisazioni. Nel maggio 2013 la Giunta inviò un programma di riordino delle partecipate che rimase in Prima Commissione senza mai essere preso in considerazione, la Giunta ne fece un altro nell'aprile 2015.
Per quanto riguarda il pagamento dei residui passivi, nella riunione del Coordinamento finanza pubblica ottobre 2013 presso il Ministero Affari regionali, l'allora Assessore del Veneto propose l'esenzione e venne anche colta positivamente come idea dal Governo ma poi rimase non applicata. Speriamo che da gennaio di quest'anno cose dette tempo fa diventino modalità operativa per fare in modo di pagare impegni presi qualche anno fa.
Passiamo alle votazioni.
Partiamo con le votazioni, articolo per articolo, del Rendiconto. Gli articoli sono 11 al PDL n. 42.
Articolo 1.
Pongo in votazione l'articolo
1.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica).
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Articolo 2.
Pongo in votazione l'articolo
2.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica).
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Articolo 3.
Pongo in votazione l'articolo
3.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica).
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Articolo 4.
Pongo in votazione l'articolo
4.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica).
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Articolo 5.
Pongo in votazione l'articolo
5.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica).
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Articolo 6.
Pongo in votazione l'articolo
6.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica).
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Articolo 7.
Pongo in votazione l'articolo
7.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica).
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Articolo 8.
Pongo in votazione l'articolo
8.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica).
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Articolo 9.
Pongo in votazione l'articolo
9.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica).
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Articolo 10.
Pongo in votazione l'articolo
10.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica).
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Articolo 11 "Dichiarazione d'urgenza".
Pongo in votazione l'articolo
11.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica).
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Prima della votazione finale, passiamo alla votazione degli ordini del giorno.
Ordine del giorno presentato dai consiglieri Zanoni, Salemi, Azzalin relativo a "La Giunta regionale contabilizzi correttamente le partite di giro e i servizi conto terzi nel rispetto dell'articolo 81 della Costituzione" RESPINTO
"IL CONSIGLIO REGIONALE DEL VENETO
Premesso che la Corte dei Conti - Sezione regionale di controllo per il Veneto il 19 novembre 2015 in sede di giudizio di parificazione sul Rendiconto generale della Regione Veneto per l'esercizio Finanziario 2014 ha rilevato che "per alcune poste l'allocazione tra le partite di giro non è risultata corretta (...) in quanto frutto di una scelta discrezionale dell'amministrazione che non può sfuggire al meccanismo autorizzatorio proprio del bilancio di previsione, al quale invece in virtù dell'automatismo e dell'assenza della discrezionalità e autonomia della decisione, sono sottratte le partite di giro". L'allocazione di talune poste "nell'ambito delle partite di giro e dei servizi per conto terzi potrebbe palesare la violazione dell'articolo 81 della Costituzione in relazione alla norma adottata dalla Regione (...)" giustificativa di tali poste di bilancio.
IMPEGNA LA GIUNTA REGIONALE
a contabilizzare tra le "partite di giro" o tra i "servizi conto terzi" esclusivamente le entrate e le uscite che abbiano carattere di neutralità e automatismo, senza alcuna scelta discrezionale e nel rispetto dell'articolo 81 della Costituzione."
La parola al consigliere Ruzzante.
Piero RUZZANTE (Partito Democratico)
Grazie, Presidente.
Sugli ordini del giorno, per poter lavorare in maniera precisa è chiaro che se c'è un parere non facciamo dichiarazioni di voto, non perdiamo tempo e votiamo.
Ci serve per capire qual è l'opinione della Giunta e della maggioranza su questi ordini del giorno. Qualora ci fosse il parere contrario, esprimiamo perché voteremo a favore, insomma è molto semplice la questione e quindi, consigliere Zanoni, aspetti magari il parere in modo tale da capire.
PRESIDENTE
Grazie, consigliere Ruzzante.
La parola all'assessore Forcolin, sul primo ordine del giorno.
Ass.re Gianluca FORCOLIN (Liga Veneta-Lega Nord)
Grazie, Presidente.
L'ordine del giorno impegna la Giunta "a contabilizzare tra le 'partite di giro' o tra i 'servizi conto terzi' esclusivamente le entrate e le uscite che abbiano carattere di neutralità e automatismo, senza alcuna scelta discrezionale e nel rispetto dell'articolo 81 della Costituzione". Noi esprimiamo parere contrario perché riteniamo che le nostre scelte siano state corrette e sarebbe oggi inutile dire che ci siamo adoperati in modo scorretto o non conforme, pertanto è una presa di posizione che rafforza quello che è stato fatto nell'anno 2014 e nel Bilancio che andiamo a testé ad approvare.
Questo non toglie che in un rapporto, come dicevo prima, con la Corte dei Conti si possa instaurare una metodologia che dovremo concordare assieme e che porterà magari anche a un diverso approccio e contabilizzazione, appunto, di queste poste.
Oggi però ci sentiamo di confermare il lavoro svolto fin qui e quindi il parere è contrario solo per questa motivazione.
PRESIDENTE
Grazie, assessore Forcolin.
Tra l'altro ricordiamo che anche la Corte dei Conti ha accesso diretto all'F2K e può controllare costantemente come avvengono i pagamenti.
La parola al consigliere Zanoni.
Andrea ZANONI (Partito Democratico)
Grazie, Presidente.
Magari non sempre quello che dice la Corte dei Conti può far piacere ma d'altronde fa anche il suo lavoro. Tra l'altro proprio oggi ha notificato anche alla Giunta regionale l'invito a presentarsi a una convocazione il 21 dicembre su un progetto molto importante che è quello della superstrada Pedemontana veneta per chiedere il parere in merito a una relazione e poi penso ci sarà anche un pronunciamento in quella data, una relazione di 150 e passa pagine.
Comunque questo è un ordine del giorno che riguarda le cosiddette partite di giro: "La Giunta regionale contabilizzi correttamente le partite di giro e i servizi conto terzi nel rispetto dell'articolo 81 della Costituzione.
Premesso che la Corte dei Conti – Sezione regionale di controllo per il Veneto, il 19 novembre 2015 in sede di giudizio di parificazione sul Rendiconto generale della Regione Veneto per l'esercizio finanziario 2014..." e in molti eravamo presenti quel giorno "...ha rilevato che 'per alcune poste l'allocazione tra le partite di giro non è risultata corretta (...) in quanto frutto di una scelta discrezionale dell'Amministrazione che non può sfuggire al meccanismo autorizzatorio proprio del Bilancio di previsione, al quale invece, in virtù dell'automatismo e dell'assenza della discrezionalità e autonomia della decisione, sono sottratte le partite di giro. L'allocazione di talune poste 'nell'ambito delle partite di giro e dei servizi per conto terzi, potrebbe palesare la violazione dell'articolo 81 della Costituzione in relazione alla norma adottata dalla Regione (...)' giustificativa di tali poste di Bilancio".
Quindi l'ordine del giorno impegna la Giunta regionale: "a contabilizzare tra le 'partite di giro' o tra i 'servizi conto terzi' esclusivamente le entrate e le uscite che abbiano carattere di neutralità e automatismo, senza alcuna scelta discrezionale e nel rispetto dell'articolo 81 della Costituzione."
Naturalmente noi votiamo a favore del nostro ordine del giorno.
PRESIDENTE
Grazie, consigliere Zanoni.
Pongo in votazione l'ordine del giorno.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica).
È chiusa la votazione.
Il Consiglio non approva.
Ordine del giorno presentato dai consiglieri Sinigaglia, Moretti, Salemi, Pigozzo relativo a "La Giunta regionale garantisca la trasparenza della spesa sanitaria" RESPINTO
"IL CONSIGLIO REGIONALE DEL VENETO
Premesso che la Corte dei Conti - Sezione regionale di controllo per il Veneto il 19 novembre 2015 in sede di giudizio di parificazione sul Rendiconto generale della Regione Veneto per l'esercizio finanziario 2014 ha rilevato che "la perimetrazione delle entrate e delle uscite relative al finanziamento del SSR, così come realizzata dalla Regione, si presenta ancora parziale, non completa e priva, pertanto, di quelle caratteristiche che dovrebbero consentire una confrontabilità immediata tra le entrate e le spese sanitarie, iscritte nel bilancio regionale, e le risorse indicate negli atti di determinazione del fabbisogno sanitario regionale standard e di individuazione delle correlate fonti di finanziamento, e permettere inoltre un'agevole verifica delle ulteriori risorse rese disponibili dalla Regione per il finanziamento del SSR per l'esercizio in corso. (...) In realtà, nel bilancio regionale manca un esplicito riferimento alla sopra illustrata perimetrazione che di fatto non viene effettuata già in sede di programmazione nei documenti ufficiali di bilancio, ma solo attraverso ricostruzioni ex post, realizzate 'meramente a quadratura' dei conti sanitari.(...) Problemi di raccordo sono stati riscontrati anche in sede di riparto regionale delle risorse assegnate per il finanziamento dei livelli essenziali di assistenza dove è stata rilevata una particolare difficoltà nella ricostruzione delle singole poste contabili in termini di trasparenza e di verificabilità, come ammesso, tra l'altro, dalla stessa Amministrazione regionale''. La Corte dei Conti ha rilevato inoltre che "Il ciclo di bilancio in ambito sanitario (...) assume una peculiare configurazione, molto distante dal modello previsto dal legislatore nazionale in ordine all'armonizzazione dei sistemi contabili. Ci si riferisce al ritardo con il quale vengono approvati, da parte della Regione, i bilanci degli enti del servizio sanitario regionale e, soprattutto, il bilancio di esercizio consolidato".
IMPEGNA LA GIUNTA REGIONALE
a rivedere, nell'ambito della strutturazione del ciclo di bilancio nel settore sanitario, i rapporti con alcuni interlocutori esterni che si inseriscono in questo processo con finalità di controllo e di monitoraggio nei confronti dell'attività svolta a livello regionale, sia da un punto di vista qualitativo (Comitato permanente per la verifica dei LEA) sia da un punto vista economico finanziario (Tavolo tecnico per la verifica degli adempimenti)."
La parola all'assessore Coletto.
Ass.re Luca COLETTO (Liga Veneta-Lega Nord)
Grazie, Presidente.
I concetti espressi diciamo che potrebbero essere anche condivisibili. Sta di fatto che nella fase finale, dove si invita la Giunta "a confrontarsi con il Comitato permanente di verifica dei LEA e il tavolo tecnico per la verifica degli adempimenti", noi con questi Enti facciamo un confronto trimestrale, cioè la struttura della Regione Veneto va a Roma sui tavoli del Ministero dell'Economia e Finanze e sui tavoli del Ministero della sanità per la verifica LEA e per la verifica adempimenti, che poi sono questi tavoli che certificano l'equilibrio di bilancio all'interno della sanità e definiscono anche quelli che sono i parametri per l'accesso all'interno delle cinque Regioni che poi hanno la possibilità di diventare benchmark.
Quindi quanto si invita a fare lo facciamo già, lo facciamo con attenzione da cinque anni visto e considerato che la Regione Veneto da cinque anni è in equilibrio di Bilancio, pur non avendo mai attivato quella che è l'addizionale IRPEF; per cui lo riteniamo qualcosa in più che viene richiesto alla Giunta rispetto a quello che già facciamo e lo facciamo con attenzione visti quelli che sono i risultati.
I confronti col MEF e col Ministero della Sanità sono un obbligo che c'è, che esiste per legge e che la sanità veneta ha sempre riscontrato direi in maniera attenta e precisa, quindi direi che non c'è un parere favorevole rispetto a questo ordine del giorno presentato. Grazie.
PRESIDENTE
Grazie, assessore Coletto.
La parola al consigliere Sinigaglia.
Claudio SINIGAGLIA (Partito Democratico)
Grazie, Presidente.
Semplicemente per ribadire che l'invito a rivedere i rapporti con il MEF e con il tavolo di lavoro a livello nazionale proviene proprio dalla relazione della Corte dei Conti. Quindi, è chiaro che c'è già una relazione da parte dell'Assessorato, una relazione obbligatoria; ma proprio per raggiungere l'obiettivo di armonizzare il bilancio, in modo tale che ci sia maggiore trasparenza, è necessario rivedere questi rapporti in maniera tale da raggiungere quell'obiettivo. Quindi forte della relazione della Corte dei Conti, si trattava solamente esplicitamente di andare e raggiungere gli obiettivi che la Corte dei Conti vuole.
Ci sembrava una indicazione di buon senso, senza andare a criticare, come è stato detto, una cosa che si fa già, ma si tratta di rivedere i rapporti in maniera tale da raggiungere gli obiettivi che sono quelli della massima trasparenza che la Corte dei Conti dice che non raggiunge questi obiettivi.
PRESIDENTE
Grazie, consigliere Sinigaglia.
Parere non favorevole dell'assessore Coletto.
Pongo in votazione l'ordine del giorno.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione
Il Consiglio non approva.
Ordine del giorno presentato dal consigliere Fracasso relativo a "La Giunta regionale adegui la capienza del fondo residui radiati" RITIRATO
"IL CONSIGLIO REGIONALE DEL VENETO
Premesso che la Corte dei Conti – Sezione regionale di controllo per il Veneto il 19 novembre 2015 in sede di giudizio di parificazione sul Rendiconto generale della Regione Veneto per l'esercizio finanziario 2014 ha rilevato che "un profilo di estrema criticità è quello afferente alla copertura, attraverso appropriate modalità della massa del debito radiato e, quindi, eliminato dal Bilancio regionale (...) La Corte costituzionale in mancanza di una espressa previsione normativa, ha ritenuto sufficientemente garantista dell'assolvimento obblighi pregressi afferenti a residui eliminati, la previsione dei bilanci degli Enti di un margine di copertura pari al 70% degli stessi".
La Corte dei Conti ha rilevato inoltre che: "Il sistema di copertura ideato dalla Regione Veneto non appare, (...), in linea con i principi indicati dalla Corte dei Conti e dalla Corte costituzionale posto che la quantificazione della copertura dei residui passivi radiati non è determinata in relazione alle necessità derivanti dalla gestione del Bilancio, ma mediante una modalità frammentata, ossia con decisioni derivanti dagli specifici Uffici regionali via via che se ne manifesta la necessità. (...) La misura delle risorse complessivamente stanziate dalla Regione Veneto nel fondo destinati alla reiscrizione dei residui passivi eliminati appare, dunque, incongrua rispetto al loro ammontare complessivo."
IMPEGNA LA GIUNTA REGIONALE
a riallineare progressivamente la capienza del "Fondo residui radiati" alla percentuale del 70% rispetto all'ammontare effettivo dei residui perenti, secondo quanto indicato dalla Corte costituzionale e dalla Corte dei Conti e in conformità all'articolo 60 del Decreto Legislativo 23 giugno 2011, n. 118."
La parola all'assessore Forcolin.
Ass.re Gianluca FORCOLIN (Liga Veneta - Lega Nord)
Grazie, Presidente.
Apprezziamo la richiesta perché il tema, ovviamente, è già stato sottoposto anche dalla Corte dei Conti, ma nel bilancio 2015 abbiamo già stanziato il 38% dei fondi radiati necessari oggi alla copertura prevista anche dal 118 e nel bilancio di previsione, sul quale stiamo lavorando, vi è un ulteriore accantonamento di 26 milioni. Il 38% sul totale accantonato è già nel bilancio 2015, nel 2016 ne aggiungiamo altri 26 perché questo dice la norma per arrivare alla copertura totale di questo stock come previsto dal decreto legislativo 118.
Per cui, pur apprezzando la vostra richiesta, inviterei al ritiro, nel senso che ci stiamo già adoperando in questo senso.
PRESIDENTE
Grazie, assessore Forcolin.
La parola al consigliere Fracasso.
Stefano FRACASSO (Partito Democratico)
Grazie, Presidente.
Sulla base dell'intervento dell'Assessore ritiro l'ordine del giorno.
PRESIDENTE
Grazie, consigliere Fracasso.
Ordine del giorno presentato dai consiglieri Azzalin, Salemi e Zanoni relativo a "La Giunta regionale registri correttamente, nel rispetto del patto di stabilità, le spese correnti relative agli oneri di gestione e ai servizi erogati alla Regione dalle società partecipate" in occasione dell'esame del disegno di legge relativo a "Rendiconto generale della Regione per l'esercizio finanziario 2014" (Progetto di legge n. 42) (Deliberazione n. 90/2015)
"IL CONSIGLIO REGIONALE DEL VENETO
Premesso che la Corte dei Conti – Sezione regionale di controllo per il Veneto il 19 novembre 2015 in sede di giudizio di parificazione sul Rendiconto generale della Regione Veneto per l'esercizio finanziario 2014 ha rilevato, a proposito di fondi di rotazione gestiti da società partecipate, che "simile disponibilità costituisce una posta creditoria patrimoniale della Regione sulla quale è fatto divieto di operare compensazioni con eventuali poste creditorie di Bilancio relative a spese correnti di gestione che in tal modo sfuggono alla rilevazione del conto del Bilancio, generando una spesa occulta che finisce per non essere rilevata nel calcolo del rispetto del Patto di stabilità". La Corte dei Conti ha inoltre rilevato che talune società partecipate trattengono tariffe, pedaggi e in generale canoni non riversandoli alla Regione. "Tali proventi costituiscono un corrispettivo per i servizi svolti per la Regione, che, tuttavia, non si traducono in un flusso finanziario in uscita, sfuggendo alla dovuta rappresentazione del conto del Bilancio ed al computo ai fini della verifica del rispetto dei vincoli imposti dal Patto di stabilità.".
IMPEGNA LA GIUNTA REGIONALE
a registrare tra le spese correnti del Bilancio regionale, anche ai fini del pieno rispetto del Patto di stabilità:
- gli importi riconosciuti alle società partecipate o controllate a titolo di corrispettivo per i servizi da queste ultime erogati alla Regione stessa, e direttamente trattenuti dai fondi trasferiti;
- le somme introitate per conto della Regione dalle società partecipate o controllate a titolo di canoni, tariffe, pedaggi, e non riservate".
La parola all'assessore Forcolin.
Ass.re Gianluca FORCOLIN (Liga Veneta - Lega Nord)
Grazie, Presidente.
Diamo parere favorevole all'ordine del giorno presentato.
PRESIDENTE
Grazie, assessore Forcolin.
Parere favorevole dell'Assessore.
Pongo in votazione l'ordine del giorno.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione
Il Consiglio approva.
Ordine del giorno presentato dai consiglieri Fracasso, Ruzzante, Moretti relativo a "La Giunta regionale rediga correttamente il conto del patrimonio" RITIRATO
"IL CONSIGLIO REGIONALE DEL VENETO
Premesso che la Corte dei Conti – Sezione regionale di controllo per il Veneto il 19 novembre 2015 in sede di giudizio di parificazione sul Rendiconto generale della Regione Veneto per l'esercizio finanziario 2014 ha rilevato numerose criticità sulle caratteristiche del Conto del Patrimonio, ritenendo che "gli elenchi allegati al DDL di approvazione del Rendiconto, rappresentativi ed esplicativi delle grandezze patrimoniali riportate nel conto generale 'attività', appaiono del tutto carenti e privi dei requisiti essenziali" tra i quali: gli identificativi catastali, la consistenza dei beni, l'indicazione dell'utilizzo, delle caratteristiche economiche e del loro impiego, il valore dei beni (non indicato o attribuito con criteri eterogenei).
IMPEGNA LA GIUNTA REGIONALE
a redigere correttamente il Conto del Patrimonio ei relativi allegati."
La parola all'assessore Forcolin.
Ass.re Gianluca FORCOLIN (Liga Veneta - Lega Nord)
Grazie, Presidente.
Vi è un invito al ritiro dell'ordine del giorno, perché anche questo è sottinteso come lavoro che è già in essere.
Teniamo presente che le situazioni sul patrimonio della Regione hanno non poche difficoltà quando stiamo parlando di migliaia e migliaia di appezzamenti o di operazioni che riguardano aree relittuali piuttosto che alzaie, piuttosto che beni demaniali, per cui vi è anche una condizione di oggettivo costo e di impegno di spesa in questa direzione.
Stiamo già lavorando, la struttura sta lavorando in questo senso perché è un obbligo imposto e sollecitato dalla Corte dei Conti, ma deve contemperare i tempi e i termini di spesa per questa questione.
Inviterei al ritiro perché il lavoro è itinere, è simile all'altro, è un apprezzamento nei confronti di chi lo ha sottoscritto, però la Regione e le strutture si stanno già adoperando in questo senso.
PRESIDENTE
Grazie, assessore Forcolin.
La parola al consigliere Fracasso.
Stefano FRACASSO (Partito Democratico)
Grazie, Presidente.
Questo è un aspetto un po' più delicato e tra gli ordini del giorno è uno di quelli che riteniamo più significativo, perché dare una consistenza al patrimonio delle Regione anche in termini di bilancio è importante.
Se l'impegno è quello di avvicinarsi sempre di più ad un quadro il più possibile esplicativo, prendendo le parole della Corte dei Conti, ritiriamo anche questo ordine del giorno ed è chiaro che in sede di bilancio ritorneremo nel merito.
PRESIDENTE
Grazie, consigliere Fracasso.
Ordine del giorno presentato dal consigliere Pigozzo relativo a "La Giunta regionale contabilizzi correttamente l'indebitamento portandone alla luce le forme occulte" RESPINTO
"IL CONSIGLIO REGIONALE DEL VENETO
Premesso che la Corte dei Conti – Sezione regionale di controllo per il Veneto il 19 novembre 2015 in sede di giudizio di parificazione sul Rendiconto generale della Regione Veneto per l'esercizio finanziario 2014 ha individuato alcune "forme di indebitamento occulte". Secondo la Corte "Nel calcolo destinato ad accertare il rispetto dei limiti in materia di indebitamento, tra l'altro, devono essere computate anche due fattispecie assimilabili ad operazioni di contrazione di debito. In primo luogo, il contributo erogato alla Sistemi Territoriali SpA per l'acquisto di nuovo materiale rotabile, da mettere a disposizione del gestore del servizio ferroviario di interesse regionale e locale, attraverso la stipulazione di un leasing finanziario, che, in concreto, assume natura di finanziamento, come tale, incidente sulla qualificazione in termini di indebitamento, del contributo medesimo. In secondo luogo, l'operazione di "copertura", da parte della Regione, degli oneri finanziari derivanti dalla accensione, ad opera della Finanziaria regionale (Veneto Sviluppo SpA), con la Banca Europea degli Investimenti(B.E.I.),di una provvista finanziario finalizzata al cofinanziamento delle iniziative agevolate a valere sui Fondi di rotazione regionali dalla stessa gestiti. Il riconoscimento del contributo, diretto ad assicurare la copertura degli oneri finanziari prodotti dal prestito, sostanziandosi nell'assunzione degli oneri medesimi, costituisce un'operazione certamente rilevante sotto il profilo dell'indebitamento".
IMPEGNA LA GIUNTA REGIONALE
a contabilizzare correttamente l'indebitamento complessivo portando alla luce le forme di indebitamento occulte".
La parola all'assessore Forcolin.
Ass.re Gianluca FORCOLIN (Liga Veneta - Lega Nord)
Grazie, Presidente.
Questo ordine del giorno non è accolto, in quanto, come ho detto prima, siamo convinti della correttezza delle poste e delle nostre posizioni come abbiamo spiegato alla Corte dei Conti. La nostra posizione resta ferma in un atteggiamento che è quello corretto. Quindi parere contrario all'ordine del giorno.
PRESIDENTE
Grazie, assessore Forcolin.
La parola al consigliere Pigozzo.
Bruno PIGOZZO (Partito Democratico)
Grazie, Presidente.
Come dicevo nella presentazione dell'ordine del giorno, noi riteniamo che anche dopo aver letto la delibera che giustifica in vari passaggi questa operazione di emersione dell'eventuale indebitamento occulto, non ci sembrano sufficienti le motivazioni, quindi riteniamo di mantenerlo e di portarlo al voto.
PRESIDENTE
Grazie, consigliere Pigozzo.
Parere contrario della Giunta.
Pongo in votazione l'ordine del giorno.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione
Il Consiglio non approva.
Ordine del giorno presentato dal consigliere Ruzzante relativo a "La Giunta regionale si attivi per la riduzione degli oneri prodotti dagli strumenti finanziari derivati" RESPINTO
"IL CONSIGLIO REGIONALE DEL VENETO
Premesso che la Corte dei Conti – Sezione regionale di controllo per il Veneto il 19 novembre 2015 in sede di giudizio di parificazione sul Rendiconto generale della Regione Veneto per l'esercizio finanziario 2014 ha osservato, con riferimento agli strumenti finanziari derivati, che "in nessuna delle Sezioni del Conto del Patrimonio risultano rilevati i contratti derivati che la Regione ha sottoscritto". La Corte dei Conti ha inoltre rilevato che i due contratti derivati di tipo collar stipulati dalla Regione Veneto hanno generato anche nell'esercizio finanziario 2014 flussi negativi per complessivi 10.306.372,29 euro.
IMPEGNA LA GIUNTA REGIONALE
- a rilevare correttamente gli strumenti finanziari derivati nel Conto del Patrimonio, così come previsto dalle norme internazionali contabili;
- a recedere o a rinegoziare le condizioni contrattuali dei contratti derivati del tipo collar al fine di ridurne gli effetti negativi sul bilancio regionale".
La parola all'assessore Forcolin.
Ass.re Gianluca FORCOLIN (Liga Veneta - Lega Nord)
Grazie, Presidente.
Penso che oggi pomeriggio la discussione su questo tema sia stata più che mai esaustiva. Noi restiamo della posizione che sono stati contabilizzati e registrati in modo corretto e come previsto dalle norme contabili; così come anche registrato dalle relazioni della Corte dei Conti che dal 2006 in poi più volte vi è stato non dico un plauso, ma una correttezza e una condivisione su quelle che sono state le armonizzazioni degli investimenti e quindi anche di questo tipo di prodotto.
Per cui su questo ordine del giorno il parere è negativo, che si divide poi a recedere o rinegoziare in un secondo capoverso: ci può essere l'impegno della Giunta a verificare le condizioni e gli eventuali costi e oneri che ci fossero nel valutare l'opportunità di rinegoziare o rivedere lo strumento, ovviamente con tutte le ripercussioni del caso. Per cui ci teniamo questo spazio di manovra per fare una verifica e poi magari condividerla e rendicontarla al Consiglio in base alle risultanze di questo approfondimento.
PRESIDENTE
Grazie, assessore Forcolin.
La parola al consigliere Ruzzante.
Piero RUZZANTE (Partito Democratico)
Grazie, Presidente.
Ringrazio l'assessore Forcolin.
Ovviamente manteniamo l'ordine del giorno, è stato uno dei temi attorno ai quali abbiamo discusso molto. La discussione è iniziata tre anni fa per quel che ci riguarda, poi è proseguita con la relazione della Corte dei Conti e oggi nella relazione di minoranza. Crediamo che questo tema, pur accogliendo con molto favore le parole dell'assessore Forcolin perché - anche se non credo si possa votare per parti separate l'ordine del giorno - consideriamo già buono e valido l'impegno assunto in quest'Aula, perché viene fatto a microfono, con lo stenografico. Voglio dire, è un impegno vero, nel senso che quello che viene detto in quest'Aula lo riteniamo impegnativo nei confronti della Giunta.
Siccome mai era successo prima la disponibilità a rivedere, a rivalutare e poi ci relazionerà. La inviterei a darci anche dei tempi per il bilancio quando verrà in Aula, alla fine dell'iter nelle Commissioni naturalmente, per il bilancio previsionale 2016 magari se ci dà una informativa, fra un paio di mesi circa, quindi potrebbe essere il tempo utile per dirci "su questo abbiamo fatto queste valutazioni".
Sono le valutazioni del buon padre di famiglia, abbiamo discusso moltissimo su questo tema. Vi porto solo un esempio tanto per capirci e comprenderci. Nessuno di noi acquisterebbe una casa e si farebbe un mutuo mettendo i soldi di quel mutuo attorno a un collar, non lo farebbe nessuno. Nessuno si sognerebbe mai di affidare ad uno strumento così delicato, così fluttuante; perché non sono titoli, sono la quota parte degli investimenti dedicata al rischio, all'alto rischio. Nessuno di noi farebbe un mutuo affidandosi ad uno strumento così poco garantito e così poco certo. Tutti noi, c'è chi l'ha fatto scegliendo il tasso fisso, la stragrande maggioranza sceglie il tasso variabile ed è questa la cosa con la quale affidiamo i nostri risparmi e i nostri acquisti.
È con questa motivazione che chiedo di votare questo ordine del giorno comunque, anche se accolgo veramente in maniera positiva l'impegno e la disponibilità del Vicepresidente a riverificare e a ricontrattare questi collar, al fine di ridurne gli effetti negativi sul bilancio regionale. Così diamo copertura, se riuscissimo a risolvere almeno parzialmente l'esborso annuo, che è diventato di 9-10 milioni, delle borse di studio dell'assessora Elena Donazzan che non riesce a coprire al cento per cento. La finalizzo: invece di darli alle banche, li diamo ai giovani meritevoli che hanno la necessità della borsa di studio.
PRESIDENTE
Grazie, consigliere Ruzzante.
Non ci sono altri interventi.
Parere contrario della Giunta.
Pongo in votazione l'ordine del giorno.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione
Il Consiglio non approva.
Ordine del giorno presentato dalla consigliera Zottis relativo a "La Giunta regionale rispetti i termini stabiliti per la presentazione del bilancio di previsione, dell'assestamento di bilancio e del rendiconto generale" in occasione dell'esame del disegno di legge relativo a "Rendiconto generale della Regione per l'esercizio finanziario 2014" (Progetto di legge n. 42) (Deliberazione n. 91/2015)
"IL CONSIGLIO REGIONALE DEL VENETO
Premesso che la Corte dei Conti – Sezione regionale di controllo per il Veneto il 19 novembre 2015 in sede di giudizio di parificazione sul Rendiconto generale della Regione Veneto per l'esercizio finanziario 2014 ha rilevato che "Il mancato rispetto dei termini, fissati dal legislatore statale e regionale, in materia di ciclo di programmazione finanziaria e di ciclo di Bilancio, produce delle ripercussioni dirette sull'effettività della programmazione e della gestione finanziaria da parte dell'Amministrazione regionale. Il ritardo nell'adozione di questi strumenti determina, infatti, lo slittamento anche dei termini di adozione dei documenti successivi ad essi collegati, con il rischio di pregiudicare l'effettività delle singole manovre regionali e di garantire la piena integrazione fra la programmazione regionale e quella nazionale ed europea, secondo un sistema che prefigura oramai un circuito integrato tra le varie politiche finanziarie di diversi livelli di governo, nazionali e sovranazionale".
IMPEGNA LA GIUNTA REGIONALE
al rispetto dei termini stabiliti dalla Legislazione statale e regionale per la presentazione del Bilancio di previsione, dell'Assestamento di Bilancio e del Rendiconto generale della Regione del Veneto."
La parola all'assessore Forcolin.
Ass.re Gianluca FORCOLIN (Liga Veneta - Lega Nord)
Grazie, Presidente.
Da come abbiamo iniziato oggi il Consiglio con la verifica della legittimità dell'atto per approvare il Rendiconto, che è propedeutico a tutte le fasi successive, prendo con soddisfazione questo invito della consigliera Francesca Zottis. Lo prendo anche come un augurio che ci sia una fitta e proficua collaborazione perché l'Assestamento arrivi già la prossima settimana in Aula, vi sia una condivisione sul tema e si porti anche il bilancio di previsione. Quindi facciamo nostro il suo ordine del giorno perché si arrivi a fine anno con l'approvazione anche del bilancio di previsione, nonostante tutte le questioni che ho citato prima della difficoltà del 2015, per gli ovvi motivi che ho già citato e che non ripeto. Per cui accogliamo con favore questo ordine del giorno e speriamo in una proficua collaborazione.
Sarebbe una buona cosa regalare ai veneti il bilancio di previsione per l'inizio del prossimo anno e poter subito destinare le risorse necessarie ai servizi per i cittadini veneti già da gennaio.
PRESIDENTE
Grazie, assessore Forcolin.
Parere favorevole della Giunta.
Pongo in votazione l'ordine del giorno.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione
Il Consiglio approva.
Ordine del giorno presentato dai consiglieri Salemi, Zanoni e Azzalin relativo a "La Giunta regionale eserciti una completa e puntuale vigilanza sulle società partecipate e individui adeguate poste di bilancio per far fronte al rischio relativo agli oneri di gestione" in occasione dell'esame del disegno di legge relativo a "Rendiconto generale della Regione per l'esercizio finanziario 2014" (Progetto di legge n. 42) (Deliberazione n. 92/2015)
"IL CONSIGLIO REGIONALE DEL VENETO
Premesso che il Collegio dei Revisori dei conti della Regione Veneto in data 11 agosto 2015 ha formulato, tra gli altri, i seguenti rilievi: "per quanto attiene al controllo esercitato nel corso del 2014 dagli Uffici regionali sull'attività delle partecipate, il Collegio rileva come permangano talune carenze che, a giudizio, non permettono una completa e puntuale attività di vigilanza." (...) "rimane invece del tutto scoperto il rischio relativo agli oneri connessi alla gestione delle partecipate, come peraltro già rilevato dal Collegio in sede di approvazione del Bilancio preventivo 2015".
Visti i rilievi formulati dalla Corte dei Conti – Sezione regionale di controllo per il Veneto il 19 novembre 2015 in sede di giudizio di parificazione del Rendiconto generale della Regione Veneto per l'esercizio finanziario 2014.
IMPEGNA LA GIUNTA REGIONALE
ad individuare specifiche poste di Bilancio a copertura del rischio relativo agli oneri connessi alla gestione delle società partecipate e ad esercitare una completa e puntuale vigilanza sulle attività delle stesse."
La parola all'assessore Forcolin.
Ass.re Gianluca FORCOLIN (Liga Veneta - Lega Nord)
Grazie, Presidente.
Parere favorevole.
PRESIDENTE
Grazie, assessore Forcolin.
Parere favorevole della Giunta.
Pongo in votazione l'ordine del giorno.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione
Il Consiglio approva.
Ci sono dichiarazioni di voto sul Rendiconto?
La parola al consigliere Ruzzante.
Piero RUZZANTE (Partito Democratico)
Grazie, Presidente.
Sarò rapidissimo, perché è la dichiarazione di voto anche se abbiamo avuto poco tempo per consultarci su questo voto finale.
Eravamo partiti da quello che avevamo fatto in Commissione, cioè non abbiamo partecipato alla votazione perché ritenevamo ci fosse un dubbio di legittimità in questo Rendiconto e l'abbiamo anche motivata parzialmente, con le motivazioni della Corte dei Conti e alle quali si erano aggiunti in maniera più problematica i pareri dei Revisori dei Conti.
Devo dire la verità, un po' perché c'è stato un dibattito franco oggi all'interno di questa Aula, c'è stata una valutazione seria e precisa e puntuale degli ordini del giorno. L'assessore Forcolin ha capito e ha colto le motivazioni dalle quali siamo partiti questa mattina, cioè quando avevamo posto il problema che prima di avviare questo dibattito dovevamo avere delle risposte che si rassicurassero rispetto all'impostazione della Giunta nei confronti dei rilievi della Corte dei Conti. Non è mai casuale, eravamo partiti questa mattina con la convinzione di non partecipare al voto finale proprio per segnalare anche un elemento di rottura; credo che lo possiamo tranquillamente convertire, lo faccio qui in seduta stante, con un voto contrario ovviamente.
Ho voluto fare questa dichiarazione di voto esclusivamente per questo motivo: per motivare che un buon dibattito d'Aula, rispondere agli argomenti portati dall'opposizione, rispettare l'opposizione - perché ciascuno di noi nella sua vita ha avuto ruoli di maggioranza e ruoli di opposizione - quindi rispettare reciprocamente i ruoli significa aiutare questo Consiglio regionale a riacquisire una centralità e una importanza, quindi è un interesse di tutti.
Se quest'Aula viene considerata un luogo che non conta nulla, che non serve, che non decide, è evidente che ne perdiamo un po' tutti. Questo è un po' il senso di restituire all'Istituzione quella 'I maiuscola' che rappresenta il sale della politica, che rappresenta il senso dello stare e confrontarsi all'interno di un'Aula.
Quindi sono contento di essere arrivato, insieme ai miei Colleghi, a questa conclusione di esprimere un voto contrario, viste le premesse dalle quali eravamo partiti. Ringrazio ancora per i pareri favorevoli su alcuni ordini del giorno.
PRESIDENTE
Grazie, consigliere Ruzzante.
Non ci sono altre dichiarazioni di voto.
Pongo in votazione il
Progetto di legge n. 42.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione
Il Consiglio approva.
La Giunta ora deve riunirsi per il riaccertamento dei residui. Quindi sospendiamo i lavori e ci riaggiorniamo a domani mattina con l'illustrazione, da parte dei relatori, del Documento di Programmazione Finanziaria Regionale.
A domani mattina ore 10.30. Grazie.
La Seduta termina alle ore 18.20
Il Consigliere segretario
f.to Antonio Guadagnini |
|
Il Presidente
f.to Roberto Ciambetti |
Resoconto stenotipico a cura di:
Copisteria Sassaro – Stenotype Transcription Multimedia srl
Revisione e coordinamento testo a cura di:
Giuseppe Migotto
Elaborazione testo a cura di:
Davide Benettelli
Elisabetta Fabris
PROCESSO VERBALE
SEDUTA PUBBLICA N. 17
SEDUTA PUBBLICA N. 17
GIOVEDÌ 10 DICEMBRE 2015
PRESIDENZA
PRESIDENTE ROBERTO CIAMBETTI
VICEPRESIDENTI MASSIMO GIORGETTI E BRUNO PIGOZZO
PROCESSO VERBALE REDATTO A CURA DELL'UNITà ASSEMBLEA
INDICE
Processo verbale della 17a seduta pubblica – giovedì 10 dicembre 2015
Processo verbale della 17a seduta pubblica – giovedì 10 dicembre 2015
- Approvazione verbali delle sedute precedenti
- Comunicazioni della Presidenza del Consiglio
- Interrogazioni e interpellanze
- Disegno di legge relativo a "Rendiconto generale della Regione per l'esercizio finanziario 2014" (Progetto di legge n. 42/2015) APPROVATO
- Ordine del giorno presentato dai consiglieri Zanoni, Salemi, Azzalin relativo a "La Giunta regionale contabilizzi correttamente le partite di giro e i servizi conto terzi nel rispetto dell'articolo 81 della Costituzione" RESPINTO
- Ordine del giorno presentato dai consiglieri Sinigaglia, Moretti, Salemi, Pigozzo relativo a "La Giunta regionale garantisca la trasparenza della spesa sanitaria" RESPINTO
- Ordine del giorno presentato dal consigliere Fracasso relativo a "La Giunta regionale adegui la capienza del fondo residui radiati" RITIRATO
- Ordine del giorno presentato dai consiglieri Azzalin, Salemi e Zanoni relativo a "La Giunta regionale registri correttamente, nel rispetto del patto di stabilità, le spese correnti relative agli oneri di gestione e ai servizi erogati alla Regione dalle società partecipate" in occasione dell'esame del disegno di legge relativo a "Rendiconto generale della Regione per l'esercizio finanziario 2014" (Progetto di legge n. 42) (Deliberazione n. 90/2015)
- Ordine del giorno presentato dai consiglieri Fracasso, Ruzzante, Moretti relativo a "La Giunta regionale rediga correttamente il conto del patrimonio" RITIRATO
- Ordine del giorno presentato dal consigliere Pigozzo relativo a "La Giunta regionale contabilizzi correttamente l'indebitamento portandone alla luce le forme occulte" RESPINTO
- Ordine del giorno presentato dal consigliere Ruzzante relativo a "La Giunta regionale si attivi per la riduzione degli oneri prodotti dagli strumenti finanziari derivati" RESPINTO
- Ordine del giorno presentato dalla consigliera Zottis relativo a "La Giunta regionale rispetti i termini stabiliti per la presentazione del bilancio di previsione, dell'assestamento di bilancio e del rendiconto generale" in occasione dell'esame del disegno di legge relativo a "Rendiconto generale della Regione per l'esercizio finanziario 2014" (Progetto di legge n. 42) (Deliberazione n. 91/2015)
- Ordine del giorno presentato dai consiglieri Salemi, Zanoni e Azzalin relativo a "La Giunta regionale eserciti una completa e puntuale vigilanza sulle società partecipate e individui adeguate poste di bilancio per far fronte al rischio relativo agli oneri di gestione" in occasione dell'esame del disegno di legge relativo a "Rendiconto generale della Regione per l'esercizio finanziario 2014" (Progetto di legge n. 42) (Deliberazione n. 92/2015)
La seduta si svolge a Venezia in Palazzo Ferro-Fini, sede del Consiglio regionale.
I lavori si svolgono sulla base dell'ordine del giorno prot. n. 27883 del 4 dicembre 2015.
Il Presidente CIAMBETTI dichiara aperta la seduta alle ore 10.31.
Il PRESIDENTE aggiorna la seduta alle ore 10.50.
La seduta è sospesa alle ore 10.31.
La seduta riprende alle ore 11.00.
Punto n. 1) all'ordine del giorno
I lavori si svolgono sulla base dell'ordine del giorno prot. n. 27883 del 4 dicembre 2015.
Il Presidente CIAMBETTI dichiara aperta la seduta alle ore 10.31.
Il PRESIDENTE aggiorna la seduta alle ore 10.50.
La seduta è sospesa alle ore 10.31.
La seduta riprende alle ore 11.00.
Punto n. 1) all'ordine del giorno
Approvazione verbali delle sedute precedenti [RESOCONTO]
Il PRESIDENTE, poiché nessun Consigliere chiede di fare osservazioni, dichiara che si intendono approvati il processo verbale della 15a seduta pubblica di mercoledì 25 novembre 2015 e della 16a seduta pubblica dell'1 dicembre 2015.
Punto n. 2) all'ordine del giorno
Punto n. 2) all'ordine del giorno
Comunicazioni della Presidenza del Consiglio [RESOCONTO]
ll PRESIDENTE effettua le comunicazioni di rito e comunica che sono in congedo le consigliere Bartelle, Brescacin e il Presidente della Giunta regionale Zaia.
Punto n. 3) all'ordine del giorno
Punto n. 3) all'ordine del giorno
Interrogazioni e interpellanze [RESOCONTO]
• n. 58 del 19.10.2015
presentata dal consigliere Ruzzante
"Piazzola sul Brenta (PD), progetto di riqualificazione piazza "Camerini": no all'abbattimento di 18 carpini, la Regione verifichi l'impatto ambientale-architettonico e se il progetto finanziato dalla Giunta Zaia risponda alle reali esigenze di Piazzola e alla tutela di un bene culturale primario come la villa Contarini-Fondazione G.E. Ghirardi"
Interviene il consigliere Ruzzante (Partito Democratico) che illustra l'IRI in oggetto.
Interviene l'assessore Marcato (Liga Veneta – Lega Nord) che risponde per conto della Giunta regionale.
Interviene il consigliere Ruzzante (Partito Democratico) in sede di replica.
presentata dal consigliere Ruzzante
"Piazzola sul Brenta (PD), progetto di riqualificazione piazza "Camerini": no all'abbattimento di 18 carpini, la Regione verifichi l'impatto ambientale-architettonico e se il progetto finanziato dalla Giunta Zaia risponda alle reali esigenze di Piazzola e alla tutela di un bene culturale primario come la villa Contarini-Fondazione G.E. Ghirardi"
Interviene il consigliere Ruzzante (Partito Democratico) che illustra l'IRI in oggetto.
Interviene l'assessore Marcato (Liga Veneta – Lega Nord) che risponde per conto della Giunta regionale.
Interviene il consigliere Ruzzante (Partito Democratico) in sede di replica.
• n. 60 del 20.10.2015
presentata dai consiglieri Sinigaglia, Ruzzante e Moretti
"Fondazione orchestra di Padova e del Veneto: la Regione Veneto cosa intende fare per scongiurarne la chiusura?"
Interviene l'assessore Corazzari che risponde per conto della Giunta regionale.
Interviene il consigliere Sinigaglia (Partito Democratico) in sede di replica.
presentata dai consiglieri Sinigaglia, Ruzzante e Moretti
"Fondazione orchestra di Padova e del Veneto: la Regione Veneto cosa intende fare per scongiurarne la chiusura?"
Interviene l'assessore Corazzari che risponde per conto della Giunta regionale.
Interviene il consigliere Sinigaglia (Partito Democratico) in sede di replica.
• n. 73 del 02.11.2015
presentata dal consigliere Ruzzante
""Stipendiopoli'' di Cittadella (PD): la Regione condivide la politica retributiva degli ex sindaci Bitonci e Pan?"
Interviene il consigliere Ruzzante (Partito Democratico) che illustra l'IRI in oggetto.
Interviene l'assessore Forcolin (Liga Veneta – Lega Nord) che risponde per conto della Giunta regionale.
Interviene il consigliere Ruzzante (Partito Democratico) in sede di replica.
Il PRESIDENTE dichiara che le interrogazioni a risposta immediata nn. 72 e 78, iscritte all'ordine del giorno, non vengono trattate perché l'assessore Pan è impegnato a Bruxelles e pertanto sono rinviate alla prossima seduta consiliare.
Per fatto personale relativamente ad alcune dichiarazioni del consigliere Berti di qualche giorno fa intervengono i consiglieri Finco (Liga Veneta – Lega Nord), Rizzotto (Zaia Presidente) e l'assessore Marcato (Liga Veneta – Lega Nord) che le respingono e le condannano.
Interviene il consigliere Zanoni (Partito Democratico) sulla non trattazione delle interrogazioni a risposta immediata nn. 72 e 78 iscritte all'ordine del giorno.
Il PRESIDENTE risponde al consigliere Zanoni.
Punto n. 4) all'ordine del giorno
presentata dal consigliere Ruzzante
""Stipendiopoli'' di Cittadella (PD): la Regione condivide la politica retributiva degli ex sindaci Bitonci e Pan?"
Interviene il consigliere Ruzzante (Partito Democratico) che illustra l'IRI in oggetto.
Interviene l'assessore Forcolin (Liga Veneta – Lega Nord) che risponde per conto della Giunta regionale.
Interviene il consigliere Ruzzante (Partito Democratico) in sede di replica.
Il PRESIDENTE dichiara che le interrogazioni a risposta immediata nn. 72 e 78, iscritte all'ordine del giorno, non vengono trattate perché l'assessore Pan è impegnato a Bruxelles e pertanto sono rinviate alla prossima seduta consiliare.
Per fatto personale relativamente ad alcune dichiarazioni del consigliere Berti di qualche giorno fa intervengono i consiglieri Finco (Liga Veneta – Lega Nord), Rizzotto (Zaia Presidente) e l'assessore Marcato (Liga Veneta – Lega Nord) che le respingono e le condannano.
Interviene il consigliere Zanoni (Partito Democratico) sulla non trattazione delle interrogazioni a risposta immediata nn. 72 e 78 iscritte all'ordine del giorno.
Il PRESIDENTE risponde al consigliere Zanoni.
Punto n. 4) all'ordine del giorno
Disegno di legge relativo a "Rendiconto generale della Regione per l'esercizio finanziario 2014" (Progetto di legge n. 42/2015) APPROVATO [RESOCONTO]
Interviene il consigliere Ruzzante (Partito Democratico) il quale, prima di passare alle relazioni illustrative del punto in oggetto, chiede all'assessore Forcolin di relazionare sui contenuti della delibera con la quale la Giunta regionale risponde ai rilievi della Corte dei Conti riguardanti il rendiconto in oggetto e propone, se è opportuno, di sospendere la seduta.
Il PRESIDENTE risponde al consigliere Ruzzante.
Interviene il consigliere Finozzi (Liga Veneta – Lega Nord) sulle dichiarazioni e sulle richieste del consigliere Ruzzante.
Interviene il consigliere Ruzzante (Partito Democratico) il quale conferma la richiesta precedentemente avanzata e ritira la proposta di sospensione della seduta.
Interviene l'assessore Forcolin (Liga Veneta – Lega Nord) il quale illustra il contenuto della delibera della Giunta regionale riguardante la relazione della Corte dei Conti sulla parificazione del rendiconto.
Interviene il consigliere Finozzi (Liga Veneta – Lega Nord) il quale svolge la relazione di maggioranza sul progetto di legge n. 42 per conto della Prima Commissione consiliare.
Interviene il consigliere Berti (Movimento 5 Stelle) il quale svolge la relazione di minoranza sul progetto di legge n. 42 per conto della Prima Commissione consiliare.
Il PRESIDENTE risponde ad alcune affermazioni del consigliere Berti.
In discussione generale interviene il consigliere Ruzzante (Partito Democratico).
Il PRESIDENTE interrompe il consigliere Ruzzante durante il suo intervento e, a causa della confusione presente in Aula, sospende la seduta.
La seduta è sospesa alle ore 12.36.
La seduta riprende alle ore 14.10.
In discussione generale intervengono i consiglieri Fracasso (Partito Democratico), Dalla Libera (Veneto Civico), Ruzzante (Partito Democratico), l'assessore Marcato (Liga Veneta – Lega Nord) e il consigliere Valdegamberi (Zaia Presidente).
Durante l'intervento del consigliere Valdegamberi assume la Presidenza il Vicepresidente Massimo Giorgetti
In discussione generale intervengono i consiglieri Guadagnini (Indipendenza Noi Veneto), Zottis (Partito Democratico), Gerolimetto (Zaia Presidente), Zanoni (Partito Democratico), Sinigaglia (Partito Democratico) e Montagnoli (Liga Veneta – Lega Nord).
Durante l'intervento del consigliere Montagnoli assume la Presidenza il Presidente Roberto Ciambetti
In discussione generale intervengono i consiglieri Berti (Movimento 5 Stelle), Azzalin (Partito Democratico), Pigozzo (Partito Democratico) che illustra l'ordine del giorno "La Giunta regionale contabilizzi correttamente l'indebitamento portandone alla luce le forme occulte" e Fracasso (Partito Democratico).
Durante l'intervento del consigliere Fracasso assume la Presidenza il Vicepresidente Bruno Pigozzo
In discussione generale interviene l'assessora Donazzan (Forza Italia).
Durante l'intervento dell'assessora Donazzan assume la Presidenza il Presidente Roberto Ciambetti
In discussione generale intervengono i consiglieri Salemi (Partito Democratico), Zottis (Partito Democratico), Ruzzante (Partito Democratico), Zanoni (Partito Democratico), Fracasso (Partito Democratico), Sinigaglia (Partito Democratico) e Azzalin (Partito Democratico) i quali illustrano gli ordini del giorno da loro presentati.
Interviene il consigliere Finco (Liga Veneta – Lega Nord) il quale chiede una sospensione della seduta per approfondire gli ordini del giorno presentati.
Il PRESIDENTE accoglie la richiesta e sospende la seduta alle ore 16.41.
La seduta riprende alle ore 17.21.
In discussione generale intervengono l'assessore Forcolin (Liga Veneta – Lega Nord) in sede di replica, i consiglieri Fracasso (Partito Democratico) e Ruzzante (Partito Democratico).
Si passa all'esame degli articoli.
Gli undici articoli, che compongono il progetto di legge in oggetto, posti in votazione separatamente, col sistema elettronico, sono approvati nel testo presentato dalla Commissione consiliare competente.
Si passa all'esame degli ordini del giorno collegati al progetto di legge in esame.
Ordine del giorno presentato dai consiglieri Zanoni, Salemi, Azzalin relativo a "La Giunta regionale contabilizzi correttamente le partite di giro e i servizi conto terzi nel rispetto dell'articolo 81 della Costituzione" RESPINTO [RESOCONTO]
Intervengono il consigliere Ruzzante (Partito Democratico), l'assessore Forcolin (Liga Veneta – Lega Nord) che si dichiara contrario e il consigliere Zanoni (Partito Democratico).
Il PRESIDENTE pone in votazione, col sistema elettronico, l'ordine del giorno in oggetto.
Il Consiglio non approva
Ai sensi dell'articolo 50 comma 4 dello Statuto si riportano i voti espressi dai singoli Consiglieri.
Hanno votato sì:
Ferrari, Guarda, Zorzato, Conte, Baldin, Berti, Brusco, Scarabel, Azzalin, Fracasso, Pigozzo, Ruzzante, Salemi, Sinigaglia, Zanoni, Zottis, Dalla Libera, Negro
Hanno votato no:
Berlato, Barison, Donazzan, Giorgetti, Guadagnini, Barbisan Riccardo, Ciambetti, Coletto, Finco, Finozzi, Forcolin, Gidoni, Marcato, Montagnoli, Possamai, Semenzato, Barbisan Fabiano, Boron, Bottacin, Calzavara, Gerolimetto, Lanzarin, Michieletto, Rizzotto, Sandonà, Valdegamberi, Villanova
Astenuti:
Bassi
Ordine del giorno presentato dai consiglieri Sinigaglia, Moretti, Salemi, Pigozzo relativo a "La Giunta regionale garantisca la trasparenza della spesa sanitaria" RESPINTO [RESOCONTO]
Intervengono l'assessore Coletto (Liga Veneta – Lega Nord) che si dichiara contrario e il consigliere Sinigaglia (Partito Democratico).
Il PRESIDENTE pone in votazione, col sistema elettronico, l'ordine del giorno in oggetto.
Il Consiglio non approva
Ai sensi dell'articolo 50 comma 4 dello Statuto si riportano i voti espressi dai singoli Consiglieri.
Hanno votato sì:
Ferrari, Guarda, Bassi, Conte, Baldin, Berti, Brusco, Scarabel, Azzalin, Fracasso, Pigozzo, Ruzzante, Salemi, Sinigaglia, Zanoni, Zottis, Dalla Libera, Negro
Hanno votato no:
Berlato, Barison, Donazzan, Giorgetti, Guadagnini, Barbisan Riccardo, Ciambetti, Coletto, Finco, Finozzi, Forcolin, Gidoni, Marcato, Montagnoli, Possamai, Semenzato, Barbisan Fabiano, Boron, Bottacin, Calzavara, Gerolimetto, Lanzarin, Michieletto, Rizzotto, Sandonà, Valdegamberi, Villanova
Astenuti:
Ordine del giorno presentato dal consigliere Fracasso relativo a "La Giunta regionale adegui la capienza del fondo residui radiati" RITIRATO [RESOCONTO]
Intervengono l'assessore Forcolin (Liga Veneta – Lega Nord) che invita a ritirarlo e il consigliere Fracasso (Partito Democratico) che lo ritira.
Ordine del giorno presentato dai consiglieri Azzalin, Salemi e Zanoni relativo a "La Giunta regionale registri correttamente, nel rispetto del patto di stabilità, le spese correnti relative agli oneri di gestione e ai servizi erogati alla Regione dalle società partecipate" in occasione dell'esame del disegno di legge relativo a "Rendiconto generale della Regione per l'esercizio finanziario 2014" (Progetto di legge n. 42) (Deliberazione n. 90/2015) [RESOCONTO]
Interviene l'assessore Forcolin (Liga Veneta – Lega Nord) che si dichiara a favore.
Il PRESIDENTE pone in votazione, col sistema elettronico, l'ordine del giorno in oggetto.
Il Consiglio approva
Ai sensi dell'articolo 50 comma 4 dello Statuto si riportano i voti espressi dai singoli Consiglieri.
Hanno votato sì:
Ferrari, Guarda, Zorzato, Berlato, Barison, Donazzan, Guadagnini, Conte, Barbisan Riccardo, Ciambetti, Coletto, Finco, Finozzi, Forcolin, Gidoni, Marcato, Montagnoli, Possamai, Semenzato, Baldin, Berti, Brusco, Scarabel, Azzalin, Fracasso, Pigozzo, Ruzzante, Salemi, Sinigaglia, Zanoni, Zottis, Dalla Libera, Negro, Barbisan Fabiano, Boron, Bottacin, Calzavara, Gerolimetto, Lanzarin, Michieletto, Rizzotto, Sandonà, Valdegamberi, Villanova
Hanno votato no:
Giorgetti
Astenuti:
Ordine del giorno presentato dai consiglieri Fracasso, Ruzzante, Moretti relativo a "La Giunta regionale rediga correttamente il conto del patrimonio" RITIRATO [RESOCONTO]
Intervengono l'assessore Forcolin (Liga Veneta – Lega Nord) che invita a ritirarlo e il consigliere Fracasso (Partito Democratico) che lo ritira.
Ordine del giorno presentato dal consigliere Pigozzo relativo a "La Giunta regionale contabilizzi correttamente l'indebitamento portandone alla luce le forme occulte" RESPINTO [RESOCONTO]
Intervengono l'assessore Forcolin (Liga Veneta – Lega Nord) che si dichiara contrario e il consigliere Pigozzo (Partito Democratico).
Il PRESIDENTE pone in votazione, col sistema elettronico, l'ordine del giorno in oggetto.
Il Consiglio non approva
Ai sensi dell'articolo 50 comma 4 dello Statuto si riportano i voti espressi dai singoli Consiglieri.
Hanno votato sì:
Ferrari, Guarda, Bassi, Conte, Baldin, Berti, Brusco, Scarabel, Azzalin, Fracasso, Pigozzo, Ruzzante, Salemi, Sinigaglia, Zanoni, Zottis, Dalla Libera, Negro
Hanno votato no:
Berlato, Barison, Donazzan, Giorgetti, Guadagnini, Barbisan Riccardo, Ciambetti, Coletto, Finco, Finozzi, Forcolin, Gidoni, Marcato, Montagnoli, Possamai, Semenzato, Barbisan Fabiano, Boron, Bottacin, Calzavara, Gerolimetto, Lanzarin, Michieletto, Rizzotto, Sandonà, Valdegamberi, Villanova
Astenuti:
Ordine del giorno presentato dal consigliere Ruzzante relativo a "La Giunta regionale si attivi per la riduzione degli oneri prodotti dagli strumenti finanziari derivati" RESPINTO [RESOCONTO]
Intervengono l'assessore Forcolin (Liga Veneta – Lega Nord) che si dichiara contrario e il consigliere Ruzzante (Partito Democratico).
Il PRESIDENTE pone in votazione, col sistema elettronico, l'ordine del giorno in oggetto.
Il Consiglio non approva
Ai sensi dell'articolo 50 comma 4 dello Statuto si riportano i voti espressi dai singoli Consiglieri.
Hanno votato sì:
Ferrari, Guarda, Zorzato, Conte, Baldin, Berti, Brusco, Scarabel, Azzalin, Fracasso, Pigozzo, Ruzzante, Salemi, Sinigaglia, Zanoni, Zottis, Dalla Libera, Negro
Hanno votato no:
Berlato, Barison, Donazzan, Giorgetti, Guadagnini, Barbisan Riccardo, Ciambetti, Coletto, Finco, Finozzi, Forcolin, Gidoni, Marcato, Montagnoli, Possamai, Semenzato, Barbisan Fabiano, Boron, Bottacin, Calzavara, Gerolimetto, Lanzarin, Michieletto, Rizzotto, Sandonà, Valdegamberi, Villanova
Astenuti:
Ordine del giorno presentato dalla consigliera Zottis relativo a "La Giunta regionale rispetti i termini stabiliti per la presentazione del bilancio di previsione, dell'assestamento di bilancio e del rendiconto generale" in occasione dell'esame del disegno di legge relativo a "Rendiconto generale della Regione per l'esercizio finanziario 2014" (Progetto di legge n. 42) (Deliberazione n. 91/2015) [RESOCONTO]
Interviene l'assessore Forcolin (Liga Veneta – Lega Nord) che si dichiara a favore.
Il PRESIDENTE pone in votazione, col sistema elettronico, l'ordine del giorno in oggetto.
Il Consiglio approva
Ai sensi dell'articolo 50 comma 4 dello Statuto si riportano i voti espressi dai singoli Consiglieri.
Hanno votato sì:
Ferrari, Guarda, Berlato, Barison, Donazzan, Guadagnini, Barbisan Riccardo, Ciambetti, Coletto, Finco, Finozzi, Forcolin, Gidoni, Marcato, Montagnoli, Possamai, Semenzato, Baldin, Berti, Brusco, Scarabel, Azzalin, Fracasso, Pigozzo, Ruzzante, Salemi, Sinigaglia, Zanoni, Zottis, Dalla Libera, Barbisan Fabiano, Boron, Bottacin, Calzavara, Gerolimetto, Lanzarin, Michieletto, Rizzotto, Sandonà, Valdegamberi, Villanova
Hanno votato no:
Giorgetti
Astenuti:
Ordine del giorno presentato dai consiglieri Salemi, Zanoni e Azzalin relativo a "La Giunta regionale eserciti una completa e puntuale vigilanza sulle società partecipate e individui adeguate poste di bilancio per far fronte al rischio relativo agli oneri di gestione" in occasione dell'esame del disegno di legge relativo a "Rendiconto generale della Regione per l'esercizio finanziario 2014" (Progetto di legge n. 42) (Deliberazione n. 92/2015) [RESOCONTO]
Interviene l'assessore Forcolin (Liga Veneta – Lega Nord) che si dichiara a favore.
Il PRESIDENTE pone in votazione, col sistema elettronico, l'ordine del giorno in oggetto.
Il Consiglio approva
Ai sensi dell'articolo 50 comma 4 dello Statuto si riportano i voti espressi dai singoli Consiglieri.
Hanno votato sì:
Ferrari, Guarda, Zorzato, Berlato, Barison, Donazzan, Giorgetti, Guadagnini, Conte, Barbisan Riccardo, Ciambetti, Coletto, Finco, Finozzi, Forcolin, Gidoni, Marcato, Montagnoli, Possamai, Semenzato, Baldin, Berti, Brusco, Scarabel, Azzalin, Fracasso, Pigozzo, Ruzzante, Salemi, Sinigaglia, Zanoni, Zottis, Dalla Libera, Negro, Barbisan Fabiano, Boron, Bottacin, Calzavara, Gerolimetto, Lanzarin, Michieletto, Rizzotto, Sandonà, Valdegamberi, Villanova
Hanno votato no:
Astenuti:
In dichiarazione di voto finale sul progetto di legge in oggetto interviene il consigliere Ruzzante (Partito Democratico) che dichiara voto contrario.
Il PRESIDENTE pone in votazione, col sistema elettronico, il progetto di legge in oggetto nel suo complesso.
Il Consiglio approva
Ai sensi dell'articolo 50 comma 4 dello Statuto si riportano i voti espressi dai singoli Consiglieri.
Hanno votato sì:
Berlato, Barison, Donazzan, Giorgetti, Guadagnini, Barbisan Riccardo, Ciambetti, Coletto, Finco, Finozzi, Forcolin, Gidoni, Marcato, Montagnoli, Possamai, Semenzato, Barbisan Fabiano, Boron, Bottacin, Calzavara, Gerolimetto, Lanzarin, Michieletto, Rizzotto, Sandonà, Valdegamberi, Villanova
Hanno votato no:
Ferrari, Guarda, Baldin, Berti, Brusco, Scarabel, Azzalin, Fracasso, Pigozzo, Ruzzante, Salemi, Sinigaglia, Zanoni, Zottis, Dalla Libera
Astenuti:
Il PRESIDENTE dichiara chiusa la seduta.
Il Consiglio regionale è convocato domani venerdì 11 dicembre 2015 alle ore 10.30.
La seduta termina alle ore 18.20.
Consiglieri presenti:
AZZALIN Graziano
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LANZARIN Manuela
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BALDIN Erika
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MARCATO Roberto
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BARBISAN Fabiano
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MICHIELETTO Gabriele
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BARBISAN Riccardo
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MONTAGNOLI Alessandro
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BARISON Massimiliano
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NEGRO Giovanna
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BASSI Andrea
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PIGOZZO Bruno
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BERLATO Sergio Antonio
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POSSAMAI Gianpiero
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BERTI Jacopo
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RIZZOTTO Silvia
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BORON Fabrizio
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RUZZANTE Piero
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BOTTACIN Gianpaolo Enrico
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SALEMI Orietta
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BRUSCO Manuel
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SANDONA' Luciano
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CALZAVARA Francesco
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SCARABEL Simone
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CASALI Stefano
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SEMENZATO Alberto
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CIAMBETTI Roberto
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SINIGAGLIA Claudio
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COLETTO Luca
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VALDEGAMBERI Stefano
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CONTE Maurizio
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VILLANOVA Alberto
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DALLA LIBERA Pietro
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ZANONI Andrea
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DONAZZAN Elena
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ZORZATO Marino
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FERRARI Franco
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ZOTTIS Francesca
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FINCO Nicola Ignazio
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FINOZZI Marino
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FORCOLIN Gianluca
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FRACASSO Stefano
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GEROLIMETTO Nazzareno
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GIDONI Franco
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GIORGETTI Massimo
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GUADAGNINI Antonio
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GUARDA Cristina
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IL CONSIGLIERE SEGRETARIO
Antonio GUADAGNINI |
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IL PRESIDENTE
Roberto CIAMBETTI |
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PROCESSO VERBALE
Redazione a cura di Giuseppe Migotto
Elaborazione testo a cura di Elisabetta Fabris