ResocontoVerbali

Seduta del consiglio regionale del 15/09/2015 n. 9

Resoconto n. 9 - 10^ legislatura
Resoconto 9a Seduta pubblica
Martedì, 15 settembre 2015
SOMMARIO
PUNTO
1



Assume la Presidenza
Il Presidente Roberto CIAMBETTI
La Seduta inizia alle ore 15.27

PRESIDENTE

Diamo inizio alla 9a Seduta pubblica del Consiglio regionale. I lavori si svolgono sulla base dell'ordine del giorno prot. n. 17855 del 10 settembre 2015.


APPROVAZIONE VERBALE DELLA SEDUTA PRECEDENTE.


Il PRESIDENTE, poiché nessun Consigliere chiede di fare osservazioni, dichiara che s'intende approvato il processo verbale della 7a seduta pubblica di martedì 1 settembre 2015.
PUNTO
2



COMUNICAZIONI DELLA PRESIDENZA DEL CONSIGLIO



Progetti di legge regionale

Sono stati presentati alla Presidenza del Consiglio i seguenti progetti di legge:

N. 51 del 14 settembre 2015
Comunicazione di inizio procedura proposta di legge di iniziativa popolare: "L'ISTRUZIONE E FORMAZIONE PROFESSIONALE INIZIALE NEL SISTEMA REGIONALE VENETO DI ISTRUZIONE E FORMAZIONE"

n. 52 del 14 settembre 2015
Presentato dalla consigliera Negro
"DISCIPLINE DEL BENESSERE E BIO-NATURALI"

n. 53 del 14 settembre 2015
Presentato dalla consigliera Negro
"DISPOSIZIONI IN MATERIA DI LIBERA PROFESSIONE DA PARTE DEL PERSONALE DELLE PROFESSIONI SANITARIE INFERMIERISTICHE, TECNICHE, DELLA RIABILITAZIONE, DELLA PREVENZIONE NONCHÈ DELLA PROFESSIONE OSTETRICA".

Interrogazioni
Sono state presentate alla Presidenza del Consiglio le seguenti interrogazioni:

a risposta scritta

n. 32 del 15 settembre 2015
Presentata dal consigliere Baldin
"IL PRESIDENTE DELLA REGIONE SI PREOCCUPI ANCHE DELLA SEZIONE DISTACCATA DEL TRIBUNALE DI VENEZIA CON SEDE A CHIOGGIA".

a risposta immediata

n. 36 del 15 settembre 2015
Presentata dai consiglieri Guarda, Ferrari, Moretti, Dalla Libera, Azzalin, Fracasso, Pigozzo, Ruzzante, Salemi, Sinigaglia, Zanoni, Zottis, Casali, Conte, Negro, Baldin, Brusco e Scarabel
"TERME DI RECOARO: UN PATRIMONIO TURISTICO – SANITARIO DA SALVAGUARDARE. QUALI IMPEGNI ASSUMERA' LA GIUNTA REGIONALE?"

Mozioni
E' stata presentata alla Presidenza del Consiglio la seguente mozione:

n. 21 del 15 settembre 2015
Presentata dai consiglieri Berti, Scarabel, Baldin e Brusco
"MANCATA ADOZIONE DEI PIANI DI ELIMINAZIONE DELLE BARRIERE ARCHITETTONICHE (PEBA) DA PARTE DI PROVINCE E COMUNI.
NOMINA DI UN COMMISSARIO AD ACTA DA PARTE DELLA GIUNTA AI SENSI DELL'ARTICOLO 32 COMMI 21 E 22 DELLA LEGGE N. 41 DEL 1986".

Passiamo alle interrogazioni e interpellanze.
PUNTO
3



INTERROGAZIONI E INTERPELLANZE

Interrogazione a risposta immediata n. 20 presentata il 17 agosto 2015 dal consigliere Pigozzo "DITTA ZEOLITE DI MIRA: LA GIUNTA INTERVENGA CON URGENZA PER RISOLVERE LO STATO DI CRISI"

"Premesso che:
- la Zeolite Mira s.r.l., ditta che produce zeolite, polimeri e silicati solubili e che si trova all'interno della multinazionale Reckitt Benckiser a Mira, deve alla stessa circa 400 mila euro per i servizi offerti da oltre un anno e mezzo;
- la pretesa della Reckitt Benckiser è stata confermata dal Tribunale di Venezia, che ha riconosciuto la correttezza delle somme vantate dalla multinazionale nei confronti di Zeolite, la quale ha anticipato solo una minima parte del debito accumulato;
- la ditta, pertanto, ha chiuso la produzione e ha annunciato l'avvio della procedura di mobilità per 34 dei 40 lavoratori.
Considerato che la Zeolite Mira s.r.l. ha commissionato un progetto di intervento finalizzato a risolvere le cause di contenzioso con la Reckitt Benckiser.
Ritenuto che questa controversia fra aziende non può risolversi a danno dei lavoratori e occorra intervenire urgentemente per risolvere la situazione scongiurando la perdita di decine di posti di lavoro.
Tutto ciò premesso, il sottoscritto consigliere
chiede alla Giunta regionale e all'assessore Donazzan
di convocare urgentemente un tavolo fra le parti interessate, le istituzioni locali e nazionali e le associazioni imprenditoriali e dei lavoratori per superare la controversia in essere, salvaguardare la produzione e scongiurare la perdita occupazionale."
La parola all'assessora Elena Donazzan.

Ass.ra Elena DONAZZAN (Forza Italia)

Grazie, Presidente.
"La vicenda di Zeolite Mira è sempre stata seguita dagli uffici competenti, sia partecipando agli incontri che sono stati convocati dal Prefetto di Venezia e poi convocando direttamente le Parti presso gli uffici competenti. Non essendo possibile trovare una mediazione, la questione è stata portata all'attenzione del Ministero per lo Sviluppo Economico, che ha convocato un incontro il 20 di aprile 2015, al quale ha partecipato, oltre alla Regione, anche il Ministero del Lavoro. Nemmeno in tale incontro è stato possibile arrivare ad un accordo tra le Parti. Pertanto, il Tavolo istituzionale rimane aperto, ed è riconvocabile non appena vi sia la volontà comune delle due aziende di riprendere la discussione su proposte concrete".
La Regione Veneto non ritenendo più possibile un procrastinare di questa situazione, avendo le due aziende posizioni ancora troppo distanti, ha chiesto al Ministero di riconvocare il tavolo.

PRESIDENTE

Grazie, assessora Elena Donazzan.
La parola al consigliere Pigozzo.

Bruno PIGOZZO (Partito Democratico)

Grazie, Presidente.
Grazie per la risposta, Assessore. Capisco che ci sono ancora delle resistenze da parte delle due ditte interessate a questa soluzione della vertenza. Mi pare che la novità degli ultimi mesi è di un progetto che possa in qualche modo superare le problematiche che erano all'origine di questa odiosa vertenza. Quindi con la novità di questo progetto chiedo all'Assessore se può farsi parte diligente presso le due proprietà, le due aziende, la Benckiser e la Zeolite, per poter andare al Ministero, chiudere definitivamente questo pacchetto e risolvere il problema delle persone che sono coinvolte. Sono circa una quarantina di dipendenti con relative famiglie, che da più di un anno si trovano in questa grande incertezza.
Grazie per questa attivazione e ci aggiorniamo possibilmente a breve.

PRESIDENTE

Grazie, consigliere Pigozzo.

Interrogazione a risposta immediata n. 24 presentata il 26 agosto 2015 dal consigliere Ruzzante "VERTENZA ALLISON SPA. ATTIVARE TAVOLO REGIONALE PER EVITARE UN PESANTE DANNO OCCUPAZIONALE E PER IL TESSUTO PRODUTTIVO PADOVANO"

"Premesso che:
- nei giorni scorsi i vertici di Allison Spa, azienda leader nell'ideazione, produzione e distribuzione di occhiali da sole e da vista, ha inviato ai 120 lavoratori della sede di Padova una lettera con la quale chiede la disponibilità allo spostamento, entro la prima metà di dicembre 2015, nella struttura produttiva della società, situata a Volta Mantovana (MN);
- di fatto i dipendenti, la cui componente femminile è pari al 60 per cento, sono stati chiamati a scegliere tra due alternative: lavorare in un sito che dista da Padova circa 130 chilometri (quindi oltre 250 tra andata e ritorno) oppure rimanere senza occupazione, visto che al momento non viene prevista alcuna attivazione di ammortizzatori sociali;
- l'azienda non appare disponibile ad un confronto con le parti sociali per trovare una soluzione alternativa a quella prospettata;
- i lavoratori hanno dichiarato lo stato di agitazione.
Considerato che:
- lo spostamento delle attività di Allison Spa da Padova rischia di trasformarsi dunque in un pesante danno occupazionale, con conseguente depauperamento del tessuto produttivo, anche in termini di indotto;
- è proprio per questo doveroso da parte delle istituzioni territoriali tentare il raggiungimento di alcuni obiettivi prioritari: in primo luogo la permanenza delle attività aziendali di Allison Spa a Padova, ed in ogni caso la garanzia degli ammortizzatori sociali.
Tutto ciò premesso il sottoscritto consigliere
chiede al Presidente della Giunta regionale
se attiverà urgentemente un tavolo regionale cui partecipino tutti i soggetti coinvolti nella vicenda, l'assessore regionale competente e i consiglieri regionali padovani, ivi compresa la parte imprenditoriale."
La parola all'assessora Elena Donazzan.

Ass.ra Elena DONAZZAN (Forza Italia)

Grazie, Presidente.
"La vicenda di Allison spa è stata trattata una prima volta dal Consiglio regionale, che ha convocato, il 5 agosto 2015, una riunione nella quale alcuni Consiglieri e un rappresentante della Giunta Regionale hanno incontrato le Organizzazioni Sindacali. Anche la Provincia di Padova, da parte sua, aveva convocato le Parti il 6 agosto, ma la proprietà ha comunicato, con brevissimo anticipo, che non si sarebbe presentata per impegni assunti in precedenza. Il confronto presso la Provincia si è comunque svolto in presenza di un rappresentante della Giunta. A questo punto, in accordo con il Consiglio regionale, l'Assessore Elena Donazzan ha ritenuto di convocare un tavolo presso gli uffici competenti della Regione, per il 24 agosto, per proporre soluzioni tese a mantenere l'attività su Padova. Tuttavia, anche in questo caso, l'Azienda ha comunicato che non avrebbe potuto partecipare e che, in ogni caso, non era intenzionata a tornare sui propri passi. L'irremovibilità di Allison spa, anche rispetto ad una eventuale modalità di risoluzione consensuale dei rapporti di lavoro di chi non accetterà il trasferimento di sede, è stata ribadita in un incontro con le OO.SS. che si è svolto il 31 agosto. A fronte di questa posizione, le OO.SS. – anche a seguito di un confronto con l'Assessore Elena Donazzan - sono intenzionate a porre la questione all'attenzione del Ministero per lo Sviluppo Economico, sollecitando una convocazione delle Parti in sede nazionale.
La Regione, tramite i sui uffici, sta seguendo l'evoluzione della vicenda, ed è disponibile sia a partecipare ad eventuali tavoli presso il MiSE, che a incontrare, se necessario, le Parti per favorire una mediazione".
Un aggiornamento per il collega Ruzzante rispetto alla discussione in Giunta della risposta all'interrogazione. Presso il Ministero ho sollecitato anche questa vertenza, sostenendo che si stanno rappresentando in maniera direi preoccupante delle iniziative da parte di alcune aziende, spesso multinazionali, che spostano, accorpano, ristrutturano, riorganizzano e, senza passare attraverso un piano di ristrutturazione così come l'abbiamo conosciuto, fa proposte ai propri lavoratori di trasferimento a svariati chilometri di distanza dalla propria residenza, dal proprio domicilio.
Questo sta rappresentando una problematica nuova alle trattative sindacali e industriali. Mentre prima, se chiudeva uno stabilimento, si passava ad una ristrutturazione con gli accordi, con i tavoli provinciali o i tavoli regionali, oggi non si formalizza una ristrutturazione che prevede una mobilità e degli esuberi, ma viene fatta una proposta che è inaccettabile, in verità. Quindi si rappresenta un nuovo scenario rispetto alle trattative industriali, perché non è nemmeno il tavolo del Ministero dello Sviluppo Economico ad essere interessato. Io credo che, invece, si debba aprire un ragionamento con il Ministero del Lavoro e con le organizzazioni sindacali di più ampio spettro, per capire come affrontare queste dinamiche.

PRESIDENTE

Grazie, assessora Elena Donazzan.
Condivido la sua preoccupazione su queste dinamiche un po' troppo elastiche di aziende così grandi.
La parola al consigliere Ruzzante.

Piero RUZZANTE (Partito Democratico)

Grazie, Presidente.
Siamo di fronte veramente ad un cambio credo epocale dei rapporti sindacali anche nei confronti delle Istituzioni. Credo che tutto sia consentito, la crisi è pesantissima; ma che una azienda dalla mattina alla sera decida di spostarsi a Volta Mantovana, 130 chilometri distanti dalla sede attuale, una azienda nella quale lavorano al 90% donne, una azienda leader dell'occhialeria, e che rifiuta di presentarsi al tavolo convocato dall'Assessore regionale credo che sia un cambio epocale. Credo che dobbiamo prepararci, perché non è il primo caso, a dire la verità, che avviene in questi termini. Se le Istituzioni non riescono nemmeno a svolgere un ruolo in qualche modo di supplenza, di tentativo di fare incontrare le parti e di trovare una soluzione a problemi come questi, viene meno il senso stesso dell'Istituzione, viene meno anche la nostra capacità, la nostra possibilità di essere a fianco dei lavoratori in questo caso.
C'è un ragionamento di carattere generale che prima o poi faremo ma non è questa la sede. Ho la sensazione che ci siano dei pezzi che stiamo perdendo. Queste sono attività di impresa che erano state portate via da Volta Mantovana e portate a Padova, adesso sta avvenendo il viaggio contrario. Forse una riflessione di carattere più generale, ma non è questo il caso.
Da quel che mi risulta neanche al tavolo del Ministero si presenterà l'azienda; è una cosa veramente inaccettabile. Perché qui i lavoratori non sono messi nemmeno nelle condizioni di poter essere licenziati e quindi di vedere tutta una serie di aspetti relativi alle forme di salvaguardia e di protezione sociale, che sono assolutamente necessari. Non si può dire a un lavoratore "vieni a lavorare ad una distanza di 260 chilometri, perché sono 130 di andata e 130 di ritorno, oppure ti licenzi da solo". Questo è veramente inaccettabile.
So che tra qualche giorno riprenderanno le iniziative di mobilitazione, li abbiamo incontrati con i Capigruppo e tutti ci siamo impegnati in tal senso. Forse però un momento di incontro attraverso Veneto Lavoro, attraverso il suo Assessorato con le rappresentanze sindacali, con chi ci sta, con chi c'è, e valutare insieme quali azioni possiamo mettere in campo, lo dobbiamo fare, credo che non debbano essere abbandonati, non possano essere lasciati soli. Noi possiamo discutere di tutto con le imprese confindustriali - tra l'altro questa azienda era dentro Confindustria ed è uscita da Confindustria, quindi non abbiamo un interlocutore istituzionale - credo che una risposta questi lavoratori se l'aspettano. Forse dobbiamo dare un altro segnale di presenza a fianco ai lavoratori come Istituzioni venete. Grazie.

PRESIDENTE

Grazie, consigliere Ruzzante.
Le interrogazioni e le interpellanze sono terminate. Passiamo al punto 4 all'ordine del giorno.
PUNTO
4



MODIFICA DELLO STATUTO DI VENETO SVILUPPO S.P.A. (PROPOSTA DI DELIBERAZIONE AMMINISTRATIVA N. 1) (DELIBERAZIONE N. 52/2015)

Relazione della Prima Commissione consiliare.
Ci sono degli emendamenti depositati. Direi che possiamo partire con l'illustrazione da parte del relatore, poi l'Ufficio di Presidenza della Prima Commissione dovrà riunirsi per dare un parere sugli emendamenti depositati, quindi faremo una sospensione dopo l'illustrazione del relatore e del correlatore.
La parola al consigliere Finozzi.

Marino FINOZZI (Liga Veneta - Lega Nord)

Grazie, Presidente.
La PDA n. 1 è un atto dovuto rispetto ad una circolare del Ministero dopo la modifica del Titolo V Testo Unico Bancario, una circolare dell'aprile scorso, che obbliga le aziende partecipate pubbliche ad aggiustare il proprio statuto rispetto alle proprie attività. Si è approfittato di questa necessità anche per inserire altre modifiche dello Statuto che erano richieste da tempo, sia da parte del CDA di Veneto Sviluppo, ma anche dalle segnalazioni arrivate dal territorio. Quindi questa è una proposta che aggiusta, aggiorna e ammoderna lo statuto di Veneto Sviluppo. Grazie.

PRESIDENTE

Grazie, consigliere Finozzi.
La parola al consigliere Scarabel, correlatore di minoranza.

Simone SCARABEL (Movimento 5 Stelle)

Grazie, Presidente.
Premetto subito che non voglio fare assolutamente un processo allo strumento di Veneto Sviluppo, perché di questo si tratta, e come tutti gli strumenti può essere usato bene o male. Però, a mio avviso, Veneto Sviluppo è diventata una bella assicurazione per le banche che quando vanno a concedere il credito vanno a guardare sia il merito creditizio che i criteri di Basilea.
Vi spiego perché. Perché se una azienda è in sofferenza e ha subito dei mancati pagamenti oltre i 180 giorni non rientra in questi parametri, e in un paese come l'Italia dove a volte nemmeno la Pubblica amministrazione paga prima dei 180 giorni, questo diventa ridicolo e la manda in difficoltà. Quindi, più che dare credito alle PMI, mi sembra che Veneto Sviluppo sia più intenzionata a dare sicurezza alle banche incamerando metà del rischio.
Con questo nuovo statuto, infatti, Veneto Sviluppo diventa una vera e propria banca d'affari sotto il controllo della Regione, ci auguriamo, ma di fatto lo era già una banca affari e proprio per questo è stata inserita nell'albo unico degli intermediari vigilati, ex articolo 106.
Come voi sapete già, il 51% è detenuto dalla Regione Veneto e il restante 49% è diviso in dieci società, tra cui nove banche, tra le quali Unicredit, Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca. Nel 2014, tanto per dare un ordine di grandezza di cosa gira attorno a Veneto Sviluppo, ha fatto un utile di 4,5 milioni di euro distribuendo un dividendo di 562.000,005 di euro per azione; sarebbe interessante sapere se anche la Regione Veneto ha acquisito questo dividendo in quanto socio di maggioranza.
Il capitale investito nel 2014 è di 2 miliardi di euro. La parte di questo grosso capitale, il core business di Veneto Sviluppo è diventato la riassicurazione del credito. In pratica in cosa consiste? Veneto Sviluppo garantisce il 50% del capitale richiesto fino ad un tetto di 300 mila euro, che nel 2015 si vuole aumentare a 2–3 milioni andando ad aumentare la quota del 50% del capitale richiesto.
Però purtroppo è calato il cofinanziamento tramite i fondi di rotazione, forse perché non garantiscono gli stessi vantaggi per le banche. Ma forse mi sto sbagliando.
Una delle cose che ci chiedono le associazioni di categoria degli artigiani e delle PMI, per esempio, potrebbe essere la possibilità di incentivare le domande di riqualificazione energetica attraverso uno specifico fondo di rotazione, magari garantendo il cento per cento del credito per i primi anni. Per darvi un'idea, nel 2014 solo il 4% delle richieste in ambito dell'edilizia hanno riguardato le demolizioni con ristrutturazioni in bioedilizia ed energie rinnovabili. Magari garantendo questi investimenti potremmo rilanciare questo settore in modo ecosostenibile.
Un'altra domanda: come si pone Veneto Sviluppo verso i finanziamenti sotto i 50 mila euro? Cioè quel famoso micro credito che nessuno vuole finanziare perché rende poco e ogni pratica, in realtà, costa come quelli da milioni di euro di capitale. Sarei ben felice se uno dei vicedirettori previsti in questo nuovo statuto fosse dedicato a questo, cioè all'economia reale dei nostri artigiani e delle PMI.
Approfitto di questo spazio per spiegarvi brevemente i miei quattro emendamenti.
Il primo, cercare di mettere un tetto ai membri del CDA attualmente previsti a 9 e portarli a 5, o nel secondo emendamento portarli ad un limite di 7, se secondo voi 5 sono troppo pochi. Perché questo? Per evitare di ingegnare ancora i veneti costretti a ritrovarsi a volte con i famosi titoloni di stampa che parlano di poltronifici in merito a delle partecipate della Regione.
Il terzo emendamento va nella stessa logica e riguarda la figura invece dei vicedirettori, a cui non viene messo nessun limite in questo statuto. Per darvi un'idea, una banca grossa come Unicredit ne ha solo tre di vicedirettori, per questo nel mio emendamento ho ritenuto ragionevole porre un limite di 2 vicedirettori.
L'ultimo emendamento, il quarto, ma non meno importante, pone un tetto ai compensi dei direttori e dei vicedirettori, pari a quanto è stato stabilito per gli amministratori. Sto parlando di porre un tetto di un importo lordo annuo pari a 80 mila euro, come è previsto gli amministratori a seconda delle leggi nazionali e regionali.
In questo modo ritengo che il direttore e gli eventuali vice saranno spinti a ricoprire questo importante incarico solo per il fine di garantire gli interessi dei veneti e magari si eviterà in questo modo di compiere operazioni al limite della legalità, come il passaggio di Save nella mani della finanziaria internazionale Holding. Grazie.

PRESIDENTE

Grazie, consigliere Scarabel.
Adesso l'Ufficio di Presidenza della Prima Commissione deve riunirsi per dare il parere agli emendamenti depositati e poi ritorneremo in Aula per l'illustrazione e la votazione degli stessi. Interrompiamo il Consiglio fino alle ore 16.00.
La Seduta è sospesa alle ore 15.46
La Seduta riprende alle ore 16.06

PRESIDENTE

Riprendiamo i nostri lavori.
L'Ufficio di Presidenza della Prima Commissione ha dato il parere sugli emendamenti, quindi riprendiamo i lavori.
È aperta la discussione generale sulla proposta di deliberazione amministrativa n. 1. Ci sono interventi in discussione generale?
Mi pare che sia tutto chiaro, quindi passiamo alla votazione degli emendamenti.
Emendamento n. A0002 presentato dal consigliere correlatore Scarabel, che prevede:
il comma 1 è così modificato:
all'articolo 20, comma 1 dello Statuto di Veneto Sviluppo S.p.A., così come modificato nella deliberazione n. 62/CR dell'11 agosto 2015, Allegato A), quarta colonna, le parole "non inferiore ai cinque e non superiore a nove" sono sostituite dalle parole "non inferiore a tre e non superiore a cinque".
L'illustrazione è già avvenuta.
Ci sono altri interventi?
Parere del relatore.
La parola al consigliere Finozzi.

Marino FINOZZI (Liga Veneta - Lega Nord)

Grazie, Presidente.
Solo per spiegare il motivo per cui l'Ufficio di Presidenza della Prima Commissione ha deciso che questi emendamenti non possono avere parere favorevole.
I primi due, gli emendamenti n. A0001 e n. A0002 vanno contro al testo unico della legge nazionale del sistema bancario che definisce un numero minimo di presenze all'interno sia dell'assemblea e sia del Consiglio di amministrazione. Quindi non potremo andare sotto con i numeri. Per quanto mi riguarda il mio parere è contrario all'emendamento n. A0002. Grazie.

PRESIDENTE

Grazie, consigliere Finozzi.
Parere contrario del relatore.
Pongo in votazione l'emendamento n. A0002.
È aperta la votazione.
(votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio non approva.
Emendamento n. A0001 presentato dal consigliere correlatore Scarabel, che prevede:
l'allegato A, comma 1 è così modificato:
all'articolo 20, comma 1 dello Statuto di Veneto Sviluppo S.p.A., così come modificato nella deliberazione n. 62/CR dell'11 agosto 2015, Allegato A), quarta colonna, le parole "non superiore a nove" sono sostituite dalle parole "non superiore a sette".
Lo ritiene già illustrato.
Parere contrario del relatore.
Pongo in votazione l'emendamento n. A0001.
È aperta la votazione.
(votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio non approva.
Emendamento n. A0003 presentato dal consigliere correlatore Scarabel, che prevede:
l'allegato A, comma 2 è così modificato:
all'articolo 30, comma 2 dello Statuto di Veneto Sviluppo S.p.A., le parole "uno o più" sono sostituite dalle parole "fino a due".
La parola al consigliere Scarabel.

Simone SCARABEL (Movimento 5 Stelle)

Grazie, Presidente.
Da un punto di vista tecnico questo emendamento è stato dichiarato accoglibile dal tecnico qui presente. Ci tenevo a ribadire che a noi sembrava un limite ragionevole dato che Unicredit ha, appunto, tre vicedirettori, quindi mettere un limite fino a due ci sembrava più che ragionevole per Veneto Sviluppo.
Lascio al relatore il parere della maggioranza.

PRESIDENTE

Grazie, consigliere Scarabel.
Parere del relatore.
La parola al consigliere Finozzi.

Marino FINOZZI (Liga Veneta - Lega Nord)

Grazie, Presidente.
Parere contrario. Non perché si vuole un proliferare di vicedirettori, ma bensì perché la modifica di uno statuto non è una cosa abbastanza frequente. Quindi, come si è detto prima nella relazione iniziale, si approfitta di questa occasione per rimediare ad alcuni bisogni statutari.
Vincolarci solamente a due vicedirettori vorrebbe dire che, nel futuro, Veneto Sviluppo potrebbe avere dal Consiglio altri incarichi nel gestire anche il patrimonio, per esempio, e così via. Quindi si ritiene utile lasciare aperta questa possibilità perché più funzioni possiamo accorpare all'interno di Veneto Sviluppo, più figure dirigenziali necessiterebbero per l'organizzazione della stessa. Quindi riteniamo sia opportuno mantenere aperta la possibilità a uno o più vicedirettori.

PRESIDENTE

Grazie, consigliere Finozzi.
Parere contrario del relatore.
Pongo in votazione l'emendamento n. A0003.
È aperta la votazione.
(votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio non approva.
Emendamento n. A0004 presentato dal consigliere Scarabel, che prevede:
l'allegato A), articolo 30, è così modificato:
all'articolo 30 dello Statuto di Veneto Sviluppo SpA, è aggiunto il seguente comma:
"3. Al direttore generale e agli eventuali vice direttori si applicano i limiti di legge previsti dall'articolo 26, comma 1, per gli amministratori".
Questo emendamento è già stato illustrato dal consigliere Scarabel.
Il parere del relatore?
La parola al consigliere Finozzi.

Marino FINOZZI (Liga Veneta-Lega Nord)

Grazie, Presidente.
Parere contrario anche perché questo emendamento va contro quella che è la normativa che definisce i compensi delle figure dirigenziali degli Enti pubblici.
Ricordo che, per quanto riguarda gli Amministratori, in questi anni abbiamo fatto un'azione molto pesante di taglio dei compensi agli Amministratori, Penso, ad esempio, che il Presidente di Veneto Sviluppo ha un compenso lordo di 30.000 euro l'anno e quello di Veneto Promozione di 15.000 euro l'anno. Penso nessun direttore andrebbe a gestire Veneto Sviluppo o altri Enti regionali con compensi di questa portata.
Quindi la proposta appunto è di un parere negativo.

PRESIDENTE

Grazie, consigliere Finozzi.
Pongo in votazione l'emendamento n. A0004.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica).
È chiusa la votazione.
Il Consiglio non approva.
Siamo alla votazione finale del provvedimento.
Ci sono dichiarazioni di voto? Mi pare che tutto sia chiaro, quindi andiamo in votazione.
Pongo in votazione la PDA n. 1.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica).
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
PRESIDENTE
Prima di passare al punto 5 all'ordine del giorno, chiederei una sospensione per una riunione dei Presidenti dei gruppi consiliari per decidere sull'ordine dei lavori del pomeriggio.
Sospendiamo per dieci minuti. Grazie.
La Seduta è sospesa alle ore 16.15
La Seduta riprende alle ore 16.51
PUNTO
6



PROPOSTA DI LEGGE D'INIZIATIVA DEI CONSIGLIERI ZAIA, FINCO, RIZZOTTO, FINOZZI, MONTAGNOLI, MICHIELETTO, SANDONà, POSSAMAI E BRESCACIN RELATIVA A "MODIFICHE ALL'ARTICOLO 10 DELLA LEGGE REGIONALE 18 MARZO 2011, n. 7 "LEGGE FINANZIARIA REGIONALE PER L'ESERCIZIO 2011"" (PROGETTO DI LEGGE N. 21/2015) APPROVATO

PRESIDENTE

Signori, riprendiamo i lavori.
A norma dell'articolo 71, che richiama l'articolo 40, ho invertito, sentita la Conferenza dei Capigruppo e visto l'esito di votazione, l'ordine del giorno. Quindi abbiamo anticipato il PDL n. 21 e posticipato il PDL n. 11.
Relazione di maggioranza della Prima Commissione consiliare.
Relatore: consigliere Finozzi
"Signor Presidente, colleghi consiglieri,
La Giunta regionale ha avviato un articolato processo di razionalizzazione degli enti regionali, ai sensi dell'articolo 10 della legge regionale n. 7 del 2011.
Ciò anche in considerazione della necessità di riscrivere integralmente la legge regionale n. 53 del 1993 in tema di controlli sugli enti e di modificare, di conseguenza, le specifiche leggi regionali che disciplinano gli enti.
Sono infatti presenti alcune criticità che vanno superate: con riguardo alla razionalizzazione, la difficoltà di applicazione della legge regionale 7/2011; la disomogeneità e l'obsolescenza del sistema dei controlli sugli enti strumentali ormai diventato anacronistico alla luce delle nuove tipologie di controllo introdotte dal legislatore statale; la carenza del sistema informativo ed informatico esistente, inteso anche quale strumento di innovazione, di supporto ai processi organizzativi e di monitoraggio; e le "resistenze" ai processi di innovazione e cambiamento.
Nei prossimi mesi saranno proposti uno o più disegni di legge di riordino e razionalizzazione degli enti strumentali regionali.
Nelle more della razionalizzazione degli enti, tuttavia, potrebbero venire in essere una serie di situazioni giuridicamente tutelate in capo a soggetti interessati a ricoprire cariche negli organi collegiali e monocratici dei suddetti enti, qualora venissero esperiti gli ordinari procedimenti di rinnovo legati all'inizio della nuova Legislatura. Tale ipotesi, di consolidamento di situazioni soggettive legate alle cariche, finirebbe inevitabilmente per ostacolare le attività di riordino degli enti.
Si rende pertanto necessario provvedere al temporaneo commissariamento degli enti oggetto di riordino, ai sensi dell'articolo 4 della legge regionale 16 marzo 1979, n. 15 , "Nuove norme per l'esercizio, in via provvisoria, delle funzioni amministrative trasferite o delegate alla Regione", e confermato dall'art. 2 della legge regionale n. 54 del 2012 "Legge regionale per l'ordinamento e le attribuzioni delle strutture della giunta regionale in attuazione della legge regionale statutaria 17 aprile 2012, n. 1, 'Statuto del Veneto'".
La Prima commissione nella seduta n. 7 del 9 settembre 2015 ha approvato il provvedimento a maggioranza con i voti favorevoli dei rappresentanti dei gruppi consiliari Liga Veneta-Lega Nord, Zaia Presidente, Forza Italia, i voti contrari dei rappresentanti dei Gruppi consiliari Partito Democratico, Alessandra Moretti Presidente, Il Veneto del Fare–Lista Tosi, Movimento Cinque Stelle."
La parola al consigliere relatore Finozzi.

Marino FINOZZI (Liga Veneta-Lega Nord)

Grazie, Presidente.
Il PDL 21 tiene conto del fatto che, con la fine della Legislatura, molti Consigli di amministrazione degli Enti collegati alla Regione decadono automaticamente.
C'è una proposta di legge che chiede di riprendere quello che già era previsto dalla legge 7/2011 cioè un riordino generale di tutti gli Enti strumentali a cui la Regione fa riferimento per alcune importanti competenze.
Se andiamo verso una riorganizzazione, una riforma di questi Enti, è naturale pensare che sarebbe inutile che questi Enti fossero rinnovati nelle loro cariche per poi a breve termine andarle a rinnovare dopo l'approvazione di leggi di riforma. Quindi la proposta prevede la possibilità di commissariare temporaneamente questi Enti in maniera tale che ci siano dei soggetti commissariali a gestire temporaneamente, come dicevo, queste strutture fintanto che il Consiglio non approverà una legge di riforma.
Ci sono dei tempi ben precisi nella possibilità di questi commissariamenti e ricordo che in Commissione è stato discusso con la presenza di un elenco di soggetti a cui la Regione fa riferimento, ma quell'elenco non ha nulla a che vedere con la proposta di legge oggi in discussione, quindi tutti quegli Enti elencati in quell'elenco non sono automaticamente commissariati dopo l'approvazione di questa proposta di legge, ma sarà facoltà della Giunta decidere, di volta in volta, la necessità di commissariare questi Enti.
Ricordo inoltre che il commissariamento avrà una durata di un anno e che i Commissari saranno scelti tra i dipendenti regionali, salvo casi eccezionali dove una particolare professionalità sia richiesta nella gestione dell'Ente stesso.
Questa è in sintesi la proposta del PDL n. 21. Grazie.

PRESIDENTE

Grazie, consigliere Finozzi.
Relazione di minoranza della Prima Commissione consiliare.
La parola al consigliere correlatore Fracasso.

Stefano FRACASSO (Partito Democratico)

Grazie, Presidente.
"Signor Presidente, colleghi consiglieri,
Io partirei proprio da quel 18 marzo del 2011 quando in Legge finanziaria fu introdotta questa previsione cioè fu dato mandato alla Giunta regionale di presentare al Consiglio un piano generale di riordino delle società strumentali.
Dal 2011 ad oggi sono passati quattro anni, di quel Piano il Consiglio non ne ha visto nemmeno l'ombra e invece vede arrivare questa proposta di legge che di fatto dà una delega in bianco alla Giunta e al Presidente Zaia per commissariare enne Enti strumentali della Regione Veneto non meglio precisati, non sono quelli dell'elenco ci è stato detto quindi non sappiamo quali altri siano se non sono quelli dell'elenco, però nel frattempo il Consiglio, nonostante la Giunta per quattro anni non abbia presentato questo piano di riordino, è intervenuto su alcuni di questi Enti strumentali modificandone l'assetto organizzativo e anche gli organismi di governo e ha esaminato vari di quelli che potrebbero essere - ma non lo sappiamo perché non ci viene detto quali sarebbero – gli Enti sottoposti a commissariamento.
Mi riferisco alla riforma delle ATER, mi riferisco alla riforma di Veneto Agricoltura, mi riferisco al piano di razionalizzazione, di riorganizzazione di ARPAV che è stato seguito passo passo dalla Commissione Ambiente nella scorsa Legislatura, mi riferisco all'esame della proposta di revisione della legge che riguarda l'Istituto Zooprofilattico delle Venezie, quindi ci chiediamo perché mai in questo momento la Giunta e il Presidente, invece di presentarci quel piano che aspettiamo da quattro anni, ci presenta questa delega in bianco al commissariamento.
In più aggiungo che ci sono degli Enti che chiedono una intesa per la nomina degli organismi, l'Istituto regionale delle Ville Venete con il Friuli Venezia Giulia, l'Istituto Zooprofilattico con le due Regioni più l'intesa col Ministero della Sanità, in più ci sono Enti come il Consorzio di bonifica che hanno, da relativamente poco, rinnovato i loro organismi secondo quanto prevede la legge, cioè con una procedura di elezione riservata agli iscritti negli elenchi etc. etc. etc..
Se togliamo tutte queste situazioni che a nostro avviso o perché si è già intervenuti con una riforma, o perché sono già provvisti di organismi monocratici, o perché richiedono intesa con altri Enti per la nomina degli organismi dirigenti stessi, o perché sono normati in modo diverso e mi riferisco ai Consorzi di bonifica, oppure invece non si voglia togliere al Consiglio quella prerogativa che ha di fare le nomine di alcuni, non tutti ma di alcuni ben individuati, Enti strumentali di questa Regione rimettendo, quindi rinunciando, il Consiglio stesso a questa prerogativa per rimetterla nelle mani del Presidente Zaia.
La discussione in Commissione purtroppo non ci ha dato nessuna indicazione, ma proprio dico nessuna, del motivo per cui dovremmo dare questa delega se non il gravissimo ritardo della Giunta che non ha mai presentato un piano di riordino, ma non mi pare questo un motivo sufficiente perché il Consiglio rinunci alle sue prerogative o comunque dia una delega che va oltre i poteri che la Giunta e il Presidente già possiedono.
Nei casi previsti dalla legge il Presidente può commissariare Enti strumentali senza dover chiedere al Consiglio di fare una legge che dica che lo può fare.
Allora noi vorremo che quello che non abbiamo saputo in Commissione ci fosse detto oggi cioè: qual è realmente l'intenzione della Giunta e del Presidente perché ci viene presentata una legge di questo genere che priva il Consiglio di alcune sue prerogative, potrebbe intervenire in Enti che sono già stati sottoposti a riforma, potrebbe intervenire in Enti che richiedono intese con altri Enti pubblici, altre Regioni e lo Stato, potrebbe intervenire in Enti che sono normati dal diritto privato e quindi secondo noi sarebbe un disastro.
Allora se non sono queste, e noi pensiamo che non possono essere queste, vorremmo che ci fosse detto più chiaramente per quale motivo viene chiesto al Consiglio di dare una delega in bianco al Presidente.
Noi non siamo di questo avviso quindi il nostro voto sarà sicuramente contrario a questo progetto di legge.
Se il Presidente ritiene che vi siano degli Enti strumentali mal gestiti ha i poteri per intervenire con la legge con le norme attuali, se è realmente intenzionato a una revisione complessiva degli Enti la porti al Consiglio, certamente non si può chiedere dopo quattro anni che il Consiglio aspetta di dargli una delega per nominare Commissari che potrebbero rimanere in carica per altri due anni, quindi andremo a sei anni prima di vedere un progetto generale di riordino.
Qui mi dispiace per il Veneto, per le sue società, per i suoi Enti strumentali, la grave mancanza non è certamente di questo Consiglio né del nostro Gruppo ma la grave mancanza è di una Giunta che a questo quarto anno non è in grado di presentarsi con un progetto chiaro, comprensibile, discutibile ma comunque con un chiaro intento riformatore, degli Enti di questa Regione."

PRESIDENTE

Grazie, consigliere Fracasso.
Per gli Enti posso concordare con lei. Le ricordo che per la società la Giunta aveva inviato un documento che è rimasto lettera morta.
La Presidenza della Prima Commissione, come nel punto precedente, ha bisogno di cinque minuti per dare un parere sugli emendamenti depositati.
Si troverà in Sala Giunta per guardarli e il Presidente Finozzi mi ha invitato a dire anche ai presentatori, al primo firmatario degli emendamenti di essere lì per illustrare le motivazioni.
Cinque minuti e riprendiamo alle 17.07.
La Seduta è sospesa alle ore 17.02
La Seduta riprende alle ore 17.23
Assume la Presidenza
Il Vicepresidente Massimo GIORGETTI

PRESIDENTE

Colleghi, ricominciamo l'esame del punto 6 all'ordine del giorno e apriamo la discussione generale.
La parola al consigliere Zorzato.

Marino ZORZATO (Area Popolare Veneto)

Grazie, Presidente.
Avevo chiesto la parola prima, per correttezza prendo la parola.
Semplicemente per dire che mi pare di cogliere, al di là dell'inversione dell'ordine del giorno che il Presidente ha fatto nei suoi poteri, cioè ci ha chiesto di votare e poi l'ha fatta comunque, mi pare una regola nuova. Io d'ora in poi direi di non votare più, cioè lasciamo al Presidente decidere come si organizzano i lavori, regola nuova e punto.
Lo dico al Presidente Ciambetti: prendo atto anche del metodo nuovo.
Per il provvedimento che stiamo discutendo, Presidente, io anticipo che, già fatto in Commissione e farò uguale, faccio una dichiarazione e poi lascio i lavori, perché? Perché questo è un articolo di modifica anzi è un piccolo comma che autorizza la Giunta a commissariare, l'abbiamo chiamato, mezzo Veneto. Siccome non sappiamo quant'è diciamo "mezzo Veneto" per non dire tutto o niente.
Dico solo, Presidente, che il dubbio che io ho su questo provvedimento non è nel merito, lo dicevo prima all'Assessore e lo riconfermo.
Se la Giunta avesse bisogno di commissariare due o tre realtà e chiedesse all'Aula l'autorizzazione a commissariare due o tre realtà, dicendo quali e perché, come si fa a dire no?
Si può essere in disaccordo come opposizione. In questo caso il provvedimento dice: la Giunta è autorizzata a commissariare tutto ciò che è di sua competenza. Ma c'è un allegato nella cartellina firmato dall'Assessore che contiene la lista degli Enti soggetti a riorganizzazione e comprende, se mi dicono che non è un allegato mi devo correggere: Consorzi di bonifica, lo Zooprofilattico, le Ville Venete, gli ESU, gli ATER, Veneto Agricoltura, Veneto Lavoro il cui direttore è stato nominato due mesi fa.
Ma il tema è, l'ex assessore Giorgetti, oggi Vicepresidente del Consiglio, in questo momento sa, che alcuni di questi sono già stati commissariati dalla Giunta, quindi la Giunta ha già i poteri per commissariare, perché Veneto Agricoltura è già stata commissariata, perché gli ESU sono commissariati, se non vado errato è così, perché i Parchi metà sono commissariati.
Allora la domanda è: perché la Giunta chiede una delega in bianco per commissariare ciò che già può commissariare, visto che altre cose scritte non sono commissariabili perché non sono di competenza? Non c'è chiarezza e quando non c'è chiarezza c'è solo un modo per partecipare ai giochi: non partecipare.
Se uno non capisce gli emendamenti, questi vanno respinti a prescindere perché non si può neanche dire che i Consorzi di bonifica non c'entrano niente. Ti dicono: non c'entrano niente ma non preoccuparti, sono Enti che non c'entrano niente e non possono essere commissariati.
L'emendamento: cancelliamolo. No, non si può!
Uno mi spiega com'è possibile da un lato dire che il Consorzio di bonifica non è commissariabile, c'è un emendamento che specifica che non può essere commissariato e si dice no? Delle due l'una.
C'è qualcosa che non va. Siccome non capisco e mi scuso con voi, vi auguro buon lavoro, vi auguro una buona votazione. come diceva qualcuno "fra un po' a forza di deleghe ci troveremo ad avere poco lavoro". Il Vicepresidente, che ha anche la delega al Bilancio, mi auguro che porti all'attenzione di quest'Aula un emendamento che dimezza i costi di questo Consiglio perché il lavoro che fa è 1/4 di prima e se un Consiglio fa 1/4 del lavoro di prima il minimo è che dimezziamo almeno i costi. Almeno dimezzando i costi faremo una cosa buona: avremo 25 milioni di euro da destinare a cose buone che il territorio aspetta. Mi pare doveroso almeno essere bravi ed essere modello come Veneto per l'Italia: dimezziamo i costi di questo Consiglio, dimezziamo le strutture, facciamo un voto all'anno di fiducia, chi la dà, e su questo potremo ben lavorare.
Buon lavoro a voi per questa giornata e ci vediamo al prossimo Consiglio. Grazie.

PRESIDENTE

Grazie, consigliere Zorzato.
La parola al consigliere Azzalin.

Graziano AZZALIN (Partito Democratico)

Grazie, Presidente.
Io non sono molto d'accordo ad abbandonare, se no mi troverei probabilmente ad abbandonare parecchie Sedute in futuro. Credo che invece dobbiamo ribadire le questioni, Collega, e anche le posizioni.
Ognuno è legittimo di assumere la posizione che ritiene però qui a quanto pare si intende porre e questioni le poi magari delle opposizioni.
Non vorrei che l'interpretazione della dinamica consiliare fosse da una parte la verità infallibile o dall'altra la malafede. Attenzione: qui c'è una maggioranza, c'è un'opposizione, c'è una dialettica, c'è un confronto, si entra, quindi non è che la verità sta tutta da una parte e le ragioni dall'altra e quant'altro; attenzione perché se la impostiamo così allora tutti i dibattiti sono inutili.
Io ascolto attentamente gli interventi della maggioranza e di chiunque, della Giunta, di qualsiasi collega, poi si va non per partito preso, non giudico mai le persone né sono prevenuto, ma credo che faremo un cattivo servizio se avessimo questa riserva mentale e ci atteggiassimo in questo modo.
Su questa questione c'è una piccola prova del 9, perché, fra l'altro, noi abbiamo assistito alla presentazione di un disegno di legge che in Commissione è stato modificato sostanzialmente, poi è scattata una serie di polemiche giornalistiche che sulla stampa hanno dato conto di una serie di valutazioni: ma si vuole commissariare tutto, c'è l'accentramento. In effetti c'è un po' una tendenza da parte di Zaia ad accentrare in questa fase la vita amministrativa della Regione.
È un bene, è un male? È più efficiente una Regione che centralizza e controlla tutto in maniera verticistica, più dinamica, più rispondente agli interessi del territorio? Le riforme si implementano in maniera migliore?
Insomma è tutto da dimostrare perché questa politica di accentramento, lo dicevo anche in un altro intervento, Azienda Zero che centralizza tutto, questa degli Enti che commissaria in attesa di e quindi "metto gente di mia fiducia per sapere i conti, per controllare le situazioni", uno può leggerlo anche così, come che chi c'è lì fosse stato nominato magari da chissà chi ma, ripeto, ricordo che è stato nominato sempre da una determinata parte politica che ha messo i vertici di quegli Enti, di quegli organismi.
Ma in ogni caso io credo che dobbiamo entrare nel merito per cui spero che su questo ci sia quell'autonomia poi di giudizio finale che è importante.
Rispetto a quella norma approvata in Commissione sono seguite delle polemiche che dicevano appunto di questo accentramento e c'è stato un intervento, che mi sono annotato, del Vicepresidente della Giunta virgolettato nella stampa che dice "Non ci sarà un commissariamento in massa delle Agenzie e degli Enti strumentali della Regione Veneto ma solo una temporanea sospensione dei rinnovi dei vertici alla naturale scadenza". Questo è dato riportato virgolettato, Presidente.
Qual è la reale intenzione: quella che io faccio decadere i vertici appena approvata la norma o quella che non commissario nulla? Bisogna entrare nel merito e quindi non dico che "in medio stat virtus" però probabilmente ci sono alcune situazioni meritevoli di interventi molto pesanti e altre in cui non spiega.
Il riordino è necessario? Ma era necessario anche quattro anni fa e siamo in ritardo di quattro anni, Colleghi, da questo punto di vista e la prima carenza è nella ragione, nella ratio, per una questione di costi.
Il riordino non è una questione di costi ma è una questione che deve riguardare il miglioramento delle prestazioni, l'accorpamento delle funzioni, lo snellimento delle procedure, il funzionamento complessivo della macchina amministrativa. Perché se noi facciamo un ragionamento semplicemente dei costi cosa discutiamo a fare? Allora tout court mettiamo là un ragioniere, diciamo al dottor Trapani – che magari lo sa fare meglio di altri - che riduca e buona notte, non ci poniamo il problema.
Ma a volte si può anche pensare di investire in una certa direzione, di aumentare i costi in una certa direzione, magari le sue curve poi cambiano: aumento per poi guadagnare, per poi risparmiare, cioè se avvio un processo anche di innovazione in alcune strutture magari c'è un costo iniziale maggiore. Quindi il ragionamento va fatto in maniera diversa.
Da questo punto di vista la legge 2011 era completa perché diceva "al fine di riordinare e migliorare la funzionalità degli Enti strumentali nonché avere minori spese di funzionamento" quindi era corretta quella norma e non quella che mi dice solo "per le spese di funzionamento" perché allora prescindo da qualsiasi valutazione di merito, prescindo da qualsiasi prospettiva e da qualsiasi ragionamento.
Perché per avviare dei progetti di riforma io debbo commissariare delle situazioni che già controllo? Se noi andiamo a vedere a parte che ci sono alcune situazioni che stridono perché questo sarà pure un elenco ricognitivo e quindi magari non fa fede nel senso non sono tutti questi gli Enti che si intende commissariare ma questi sono tutti gli Enti cosiddetti rientrati nella categoria di Enti strumentali, però per i Consorzi di bonifica una norma che commissari gli Enti sarebbe subito impugnata, sarebbe ritenuta illegittima.
Ma perché noi dobbiamo dare corso a dei contenziosi, a dei ricorsi a delle diatribe tra i Consorzi e la Regione quando invece c'è bisogno di altro?
Le ATER, già detto dal Collega che è intervenuto, l'AVEPA scade il 31.12.2016 e su AVEPA sono stati consumati solo giudizi positivi su come lavora, sull'aver affrontato anche il proprio compito delegato dalla Regione se pensiamo solo alle pratiche relative al settore primario, quelle che riguardano i PSR e quant'altro per celerità, nessun addebito è stato fatto sotto questo profilo per cui è un po' singolare che, per esempio, si pensi anche ad intervenire in questa direzione.
Quindi il ragionamento è questo: si presentino dei progetti di riforma e rispetto a questi si discuta.
Perché io mi sono letto anche la scheda – ne abbiamo discusso in Commissione, l'ho letta e mi sono sottolineato – l'inquadramento normativo, poi ho visto anche le date e su quella base abbiamo discusso. C'è scritto - questa scheda porta la data del 2 settembre - il progetto di legge è stato presentato il 29 giugno, però questa scheda normativa quando è stata redatta probabilmente non aveva elenco degli Enti strumentali ridotto dalla Giunta per cui inizia così: "La necessità di una previa definizione nell'ambito di applicazione di previsione con riferimento all'accezione di Ente strumentale" cioè qui è il "definire i presupposti dell'istituto di commissariamento" e praticamente cosa si intende dire? Si intende dire che dovrei sapere quali Enti si intendono commissariare per dire se questo è legittimo, per cui questa è una scheda tecnica che non mi esprime un parere di legittimità sull'elenco degli Enti la cui ricognizione data 11 agosto ed è stata in Commissione.
Non so se è chiaro, ma noi abbiamo un elenco di Enti strumentali che si possono commissariare rispetto a un parere che il commissariamento è legittimo ma questo parere è stato redatto anzitempo con la scheda ricognitiva e nel caso di specie noi abbiamo, è già venuto fuori ampiamente, il ragionamento sui Consorzi di bonifica che non è una questione anche qua corporativa.
Sui Consorzi di bonifica possiamo discuterne all'infinito però sappiamo i soldi che non dipendono tutti e non sono tutti conseguenza delle spese, la Giunta non è in ritardo solo perché i soldi che deve avere sono quelli della Legge Speciale di Venezia ma ci sono anche soldi di altra natura e di altra origine, che i Consorzi anticipano o hanno anticipato e sono esposti con le banche; perché stamattina è stato detto che pareva fossero solo quelli i soldi per i quali i Consorzi sono esposti.
Credo invece che dobbiamo entrare nel merito, quindi: sono troppi 12 Consorzi? Allora si presenti una legge che li riformi.
La legge del 2009 è inadeguata? Andiamo a vedere.
Il sistema elettorale, che adesso gli organismi elettivi sono quasi tutti espressione del mondo agricolo, è sufficientemente rappresentativo del territorio stante le funzioni di carattere ambientale, più che di bonifica?
Allora andiamo a una modifica del sistema elettorale. Voglio dire: se volete mettiamo mano alla riforma anche dei Consorzi di bonifica. Ma in questa maniera se io intendo commissariarli per poi presentare una legge oppure avvio un contenzioso con gli Enti di bonifica, che senso ha?
Non è previsto il loro commissariamento, come da interpretazione del Vicepresidente? Allora approviamo l'emendamento che dice: "tiriamo via i Consorzi di bonifica".
Perché in un'altra situazione, quando siamo andati all'approvazione del Piano Socio sanitario qualche anno fa, in quest'Aula ci è stato spiegato che non si metteva mano alle U.L.S.S. per non creare agitazione del sistema, per non mettere in fibrillazione un sistema, che le riforme hanno bisogno di essere implementate che se noi andavamo a parlare della riduzione del numero delle U.L.S.S. spostavamo l'asse da quelli che erano invece gli interventi che la Regione doveva fare in carico alle esigenze di cura dei cittadini ai servizi che doveva erogare, a come doveva ricalibrare le risorse in termini di deospedalizzazione, per voler veramente intervenire in maniera efficace sul sistema.
Allora rispetto alla proposta di Zaia di fare 7 ULSS venne accantonata quella proposta e si andò avanti con la riforma e venne approvato il Piano Socio sanitario dopo anni, finalmente una discussione importante perché lo condividemmo in molte sue parti pur avendo votato contro.
Oggi vogliamo mettere mano ai Consorzi di bonifica? Vogliamo mettere mano agli Enti o vogliamo solo creare delle agitazioni, delle difese corporative o delle difese che spostano l'attenzione? Vogliamo discutere delle funzioni e di come vengono spesi i soldi pubblici? Vogliamo entrare in questo merito?
Allora da questo punto di vista si approvino dei progetti di legge, si venga in Aula si discuta di questo e non lo si faccia nelle segrete stanze con qualche uomo di fiducia, perché quelli nominati probabilmente non rientrano nella fiducia se questa è un'interpretazione.
Se invece mi sbaglio, e sarei felice, allora ci sono degli emendamenti approvati, discutiamo di questi, approviamoli, miglioriamo il provvedimento di legge, non creiamo fibrillazioni inutili, non creiamo dei contrasti inutili perché questa Regione ha bisogno sì di una guida, sì di efficienza, ma ha bisogno anche che tutti i soggetti che ci sono e ai quali compete una fetta di responsabilità, in questo caso nella gestione del territorio, siano corresponsabilizzati e non etichettati come un qualcosa che sperpera e io devo ridurre le spese per cui mando a casa. Questo non è il sistema!
Questa non è una questione di Destra o Sinistra, questo vuol dire che le riforme abortiscono, non vanno avanti ed è da questo punto di vista che io mi appello ai colleghi perché si affrontino e ci si approcci in maniera diversa rispetto a queste questioni.
Ecco perché credo sia opportuno non dire "l'ha detto Zaia, entriamo", con Zaia si può discutere spero, quindi ci si confronta nel merito e si migliori il provvedimento di legge: errare humanum est. Credo che da questo punto di vista Zaia sia un umano e non un uomo che viene da un altro pianeta.

PRESIDENTE

Grazie, consigliere Azzalin.
La parola al consigliere Ruzzante.

Piero RUZZANTE (Partito Democratico)

Grazie, Presidente.
Siamo di fronte, lo dico in maniera proprio sommessa, non occorre urlare per far arrivare il messaggio, ad una palese forzatura del funzionamento del Consiglio e del rapporto tra maggioranza, Giunta e Consiglio regionale.
Parto da un punto: siamo di fronte ad una proposta che è indefinita. Nella riunione dell'Ufficio di Presidenza abbiamo discusso quali sono gli enti commissariabili o meno e nessuno è in grado di rispondere. C'è stato fornito un elenco e subito dopo, lo sanno tutti i Commissari della Prima Commissione, ci è stato detto "no no, non consideratelo quell'elenco".
La precondizione perché una legge possa essere votata è che deve chiarire qual è l'oggetto in discussione e quali sono gli enti che sono in discussione con l'opportunità e la possibilità da parte del Presidente della Giunta di commissariarli. Se non è chiaro l'oggetto, secondo me, ci sono i presupposti per i ricorsi.
Questa è la prima questione che abbiamo posto fin dall'inizio del dibattito in Commissione, tanto che una settimana dopo è venuto qualcuno a darci un elenco, il dottor Gasparin, salvo essere smentito 5 secondi dopo. Di là, nella riunione dell'Ufficio di Presidenza della Prima Commissione, si è parlato di Veneto Sviluppo, ma è evidente che Veneto Sviluppo non può essere commissariata da questa legge, per gli stessi motivi per cui abbiamo discusso prima di qual è lo statuto di Veneto Sviluppo. Questa è la prima questione.
C'è una seconda questione più di carattere politico regolamentare. È vero che è nelle facoltà del Presidente del Consiglio fare quello che è avvenuto nella conferenza dei Capigruppo, ma non era mai successo. Non era mai successo. Presidente Ciambetti, quindi si assume una piccola responsabilità di avere introdotto anche da questo punto di vista una forzatura.
Lo dico ai Colleghi nuovi: come vedete, abbiamo un Regolamento che tutela la maggioranza, perché abbiamo tempi contingentati e finiti i tempi votate tutto quello che volete, non c'è bisogno di forzare e di forzature.
Le faccio notare, Presidente, che in questo ordine del giorno, so che è stato discusso nella riunione con i Capigruppo, non c'è nessuna proposta né nessun provvedimento, anche se il nostro Regolamento ci obbliga a farlo, dell'opposizione, un quinto dei provvedimenti dovrebbero essere di competenza dell'opposizione e proposti dall'opposizione. Non mi si dica che non ce n'erano di pronti, perché il Regolamento prevede anche che la Capigruppo decide ciò che è pronto e che deve essere pronto, lei lo sa benissimo. Quindi, se c'è una cosa che non è pronta la Commissione la deve obbligatoriamente approvare; se la Commissione non l'approva arriva in Aula diretta così com'è, perché questo prevede il nostro Regolamento. Poi c'erano mozioni e quant'altro, lo faremo martedì prossimo.
C'è un motivo sul quale in qualche modo eravamo interessati all'approvazione della proposta di legge 11 ed era che andavamo a risolvere, dopo tanti incontri, dopo tanti impegni assunti da tutti, un tema che era quello della disabilità sensoriale; l'assessora Manuela Lanzarin sa di cosa sto parlando, come lo sanno molti altri Colleghi.
Non solo non è stato inserito l'un quinto, ma con un'operazione avete cancellato la discussione, di fatto posticipata la discussione della proposta di legge 11 per approvare solo la proposta di legge 21. È un atto di arroganza, è un atto che esula da quelli che sono i canoni tradizionali di discussione maggioranza/opposizione in quest'Aula e del quale la Presidenza deve essere in qualche modo garante.
Terzo aspetto, metto insieme questo atto rispetto alle varie proposte perché ci siamo trovati in un colpo solo, su proposta di solo una parte della maggioranza, firmata solo dal Capogruppo Finco e dalla Capogruppo Rizzotto e non invece dal consigliere Berlato, non dal consigliere di Forza Italia, non dal Consigliere di Indipendenza Noi Veneto, quindi una proposta solo di una parte della maggioranza e firmata come primo sottoscrittore di Zaia. Anche questo mi pare un piccolo atto di arroganza, ma non entro nelle questioni della maggioranza. E'evidente che se si vuole dire "non contate...", quello di cui parlava prima il consigliere di Indipendenza Noi Veneto, che non ripeto in quest'Aula, è evidente a tutti che questo messaggio è stato dato forte e chiaro: non ti chiedo neppure la firma, la condivisione di 21, non di uno, di 21 proposte di legge che sono il programma della prima parte della Legislatura.
Io posso dire tutto di Zaia, ma nei 5 anni precedenti una cosa non la potevo dire: che era arrogante, perché non lo è mai stato. E' sempre stato una persona umile, è sempre venuto a confrontarsi in quest'Aula. Ho la sensazione che il voto del 28% dei cittadini del Veneto gli abbia fatto un po' montare la testa. Lo dico in una battuta: c'è già stato qualcuno che aveva scritto un libro, che voi votavate di solito, dal titolo "Il Nord Est sono io". Non vorrei che ci trovassimo di fronte ad un delirio di onnipotenza, perché nel giro di una settimana ci ha chiesto il voto di fiducia in un Consiglio regionale dove abbiamo i tempi contingentati, quindi potete votare qualsiasi cosa; ha chiesto l'autorizzazione per i project financing e decide lui su tutto; ha chiesto l'autorizzazione per andare verso un'Azienda Zero, quindi l'80% della Regione non passa più di qua e oggi ci chiede il commissariamento di tutti gli enti!
Anche qui, lo dico sommessamente ai Consiglieri regionali di maggioranza, non solo a quel piccolo nucleo di cui parlavo prima, anche agli altri, perché se non volete contare più nulla e fare solo delle apparizioni o delle scene mute, come assistiamo spesso e volentieri in quest'Aula, questo è il metodo perché tanto decide uno. Anche la Giunta conterà ben poco in tutto questo e il risultato è che i Consiglieri regionali, sia che siano dei Gruppi di maggioranza relativa, sia che siano dei Gruppi di maggioranza diciamo così che conta relativamente, non conterete più nulla perché le decisioni verranno assunte in un altro luogo, addirittura fuori dai Palazzi della Giunta.
Ultima riflessione nel merito della proposta, vi faccio un piccolo esempio di come è illogica questa proposta. Al di là del fatto che con il voto favorevole sull'articolo 10 anche dell'opposizione, in data 18 marzo 2011 in sede di relazione della Legge finanziaria regionale per l'esercizio 2011 avevamo autorizzato la Giunta a fare un piano di riordino. Poteva cancellare qualsiasi ente ed era, questa sì, ad ampio spettro: avevamo dato autorizzazione alla Giunta di poter ritornare in Aula, coinvolgendo certo il Consiglio e le Commissioni, con un piano di riorganizzazione degli enti e la Giunta regionale entro 30 giorni dalla deliberazione di cui al comma 1 adotta un disegno di legge di riordino e razionalizzazione degli enti strumentali. Stiamo parlando di marzo, più 30 giorni, più altri 30 per fare la deliberazione, stiamo parlando di maggio 2011. Sono passati 4 anni e non avete prodotto nulla in questa direzione e adesso ci venite a chiedere il commissariamento per i ritardi della Giunta! Se fosse un ritardo del Consiglio lo capirei, ma per i ritardi della Giunta dopo 4 anni!
Vi faccio un altro esempio: nonostante la Giunta non abbia fatto nulla, esattamente nulla in questi quattro anni, il Consiglio ha fatto; perché, per esempio, autonomamente, con proposte di legge di iniziativa consiliare abbiamo fatto un atto importante credo: abbiamo ridotto da 7 ATER a 1. Quando parte questa norma? Ora. Con questa legge che approvate ora, che vi approverete ora, voi potete nominare sette commissari perché oggi ci sono sette CDA e quindi potete sostituire i 7 CDA con 7 commissari. Se applicaste semplicemente la legge di riforma che abbiamo prodotto potreste nominarne uno. Qual è il risparmio, scusate? Non ho capito qual è il risparmio nominandone sette invece di uno!
Abbiamo presentato un emendamento persino banale, perché qual è il ruolo migliore che una Giunta può esercitare all'interno di un ente se vuole veramente modificarlo, cambiarlo, cancellarlo, se non quello di nominare come commissario un dipendente della Regione? Rappresenta un risparmio totale, costo zero, da un CDA si passa ad un costo zero, ed è uno che risponde direttamente alla Giunta. Perché lasciare la possibilità o l'opportunità di nominare un esterno? Quindi pagandolo e con tutte le conseguenze, poi qualcuno si innamora, intanto lo fa per un anno, poi avete previsto due anni e quindi per due anni arriviamo a metà Legislatura e quando siamo a metà Legislatura perché non andare fino alla fine? Sono poteri che appartengono al Consiglio regionale, non so come spiegarvelo: sono poteri che ciascuno di voi ha in un cinquantesimo di parte competenza! Ciascuno di voi e ciascuno di voi ha la possibilità, secondo le leggi di questo Consiglio, di avanzare una proposta! Non è che può decidere uno per tutti e 51! State cedendo quel piccolo potere che questo Consiglio ha. Devono essere di competenza del Consiglio, non possono essere di competenza neanche della Giunta, del Presidente della Giunta! Questo è il punto essenziale che stiamo ponendo anche con emendamenti, dicendo: escludiamo i Consorzi di bonifica, escludiamo quegli enti di cui la competenza non è solo della Regione Veneto. Abbiamo parlato prima di Veneto Sviluppo, non può decidere la Regione su Veneto Sviluppo perché ci sono le banche; non può decidere sullo Zooprofilattico perché ci sono altre Regioni; non può decidere sulle Ville Venete perché c'è la Regione Friuli. Ci sono alcune cose talmente banali che abbiamo inserito negli emendamenti sui cui o c'è un dialogo in quest'Aula, oppure, Presidente, e qui mi rivolgo veramente a lei, se qui neanche le cose ragionevoli e razionali hanno più senso, non ha senso che noi veniamo qui. Perde qualsiasi significato e senso questa Assemblea.
Facciamo il voto di fiducia, chiudiamo il Consiglio regionale, decide Zaia per tutti ed è finita la storia di questo Consiglio regionale. Perché se non contiamo nulla neanche quando proponiamo delle cose ragionevoli o di buon senso, o quando ci mettiamo d'accordo su un calendario di lavori sapendo che viene prima la proposta di legge 11 e poi la 21 e si cambiano le carte all'ultimo secondo e non si risolvono i problemi dei disabili...! È questa la cosa che stiamo contestando oggi! Dopodiché la Giunta aveva tutte le possibilità di commissariare quello che vuole perché è nei suoi poteri, ma così veramente significa cancellare il senso e il ruolo di un Consiglio regionale.
Lo dico in punta di microfono, ma lo dico ai Colleghi della maggioranza innanzitutto perché voi state rinunciando ad avere un ruolo dentro questo Consiglio regionale, e credo che quando perde il ruolo il Consiglio regionale non perdete solo voi come maggioranza, ma perdiamo un po' tutti un pezzettino della nostra democrazia.
Assume la Presidenza
Il Presidente Roberto CIAMBETTI

PRESIDENTE

Grazie, consigliere Ruzzante.
Come ho detto in separata sede, anche secondo me così com'è il Regolamento va ritarato. Ripeto ai più: è più corretto che sia l'Aula a decidere l'inversione all'ordine del giorno, ma il Regolamento in questo momento è questo e ci metteremo mano.
La parola al consigliere Casali.

Stefano CASALI (Lista Tosi per il Veneto)

Grazie, Presidente.
Volevo proseguire rapidamente il ragionamento del consigliere Ruzzante, perché effettivamente quello che abbiamo visto in questi primi mesi di Consiglio regionale pare che siano tutti provvedimenti che di fatto depotenziano il Consiglio regionale stesso e questo dispiace. Dispiace perché, come ho già avuto modo di dire, è il primo Consiglio regionale che non vede Consiglieri figli, dico io, bastardi politicamente dei listini bloccati, perché non erano gente nata nel territorio, non era gente che ci aveva messo la faccia, non era la gente che tornava nel territorio dopo le ore e le notti passate a fare politica nelle Aule consiliari. Quindi, di fatto, oggi il Consiglio regionale e tutti voi siete l'élite della politica del Veneto e siete l'elite anche rispetto ai parlamentari, perché i parlamentari non hanno preso le preferenze, sono figli di una politica bastarda che ha creato i listini bloccati.
Voi tutti siete andati sul territorio, nel vostro collegio, in una competizione elettorale con altri aspiranti Consiglieri regionali e chi è stato più bravo, chi ha fatto la campagna elettorale più credibile è entrato in quest'Aula.
Oggi che finalmente non ci sono i listini bloccati, non c'è questo e non c'è quell'altro, votiamo regolarmente progetti di legge che vanno contro il nostro lavoro, il vostro lavoro. Siamo meno delle scorse Legislature, perché mi pare che da 60, se non sbaglio, c'è stata una riduzione e oggi siamo 50; siamo meno di due classi di scuola, ci sono alcuni nostri colleghi Consiglieri che sono docenti o ex docenti, quindi siamo meno di due classi scolastiche; in poche ore si può affrontare ogni tipo di argomento, ma con la dignità del nostro ruolo.
Ma voi pensate se porterete a breve la fiducia nel nostro Consiglio regionale, in quest'Aula, ma lo dico per voi di maggioranza - e scusate se esulo dall'argomento attuale, ma poi torno al progetto di legge che stiamo trattando. Lasciamo stare che noi siamo minoranza e avete visto anche con il Regolamento che ci potete calpestare come e quando volete, tant'è che lo stesso Presidente Ciambetti ci viene a dire "forse bisogna rivedere alcune cose", cito testualmente. Ci potete calpestare quando volete, se vi diverte, non credo, spero almeno che non vi diverta.
Ma la fiducia e questi provvedimenti vanno contro di voi, perché siete voi che siete maggioranza, vanno contro i vostri elettori, vanno contro i vostri collegi, vanno contro la vostra dignità politica.
E sapete perché state votando e vi fanno votare questi provvedimenti le cui prerogative sono già in capo alla Giunta, almeno dal mio punto di vista? Perché un domani vi diranno, quando si approfondirà o approfondirete questi temi, perché magari adesso ne avete tanti altri da affrontare: "L'hai votata te! Cosa ti lamenti se non puoi esprimere il migliore consigliere d'amministrazione, il migliore amministratore, il migliore personaggio, il migliore profilo? Te la sei votata! O era analfabeta o era sconcentrato o quant'altro".
Non ho niente da insegnare a nessuno, però se siamo qua, e ripeto non siamo figli dei listini bloccati, è perché ci abbiamo creduto, abbiamo corso, ci abbiamo messo la faccia e abbiamo ottenuto un consenso e un risultato elettorale, ma cerchiamo di fare il nostro dovere, il nostro lavoro con senso di responsabilità, con rispetto reciproco ma anche con rispetto del ruolo.
Oggi abbiamo letto un'Ansa che il segretario nazionale Salvini avrebbe lanciato il Governatore del Veneto come futuro premier. Bene, magari domani, se ci sarà questa carriera importante per un Veneto, che potrebbe essere anche una cosa molto importante per la nostra Regione, ci sarà sicuramente un altro Governatore del Veneto con il quale magari non avrete lo stesso feeling, perché adesso siete tutti strasicuri, straconvinti e strafelici, ma qua c'è già qualcuno che ha fatto due, tre, quattro mandati e vi troverete con un altro Governatore che non rispetterete, con cui non avrete questo rapporto idilliaco come adesso, il quale forse vi starà un po' sulle scatole, magari non avrete quella condivisione, quella omogeneità politica così forte. E dopo direte: "Caspita, mi frega con la fiducia, il CDA quello bravo, l'universitario top", "No, nomino io il commissario", "Ma non è giusto", "Ma l'ha votato il Consiglio regionale, io l'ho sottoposto al Consiglio". Stiamo entrando in un meccanismo, signori, veramente mortificante e noi dobbiamo rispettare quest'Aula, questi scranni che un domani saranno di altri amici, di altri politici seri, bravi, che ci metteranno la faccia.
Quindi credo che il PDL di nomina di commissari sia un provvedimento così poco preciso nei contorni che di fatto vi depotenzia in maniera assoluta e vi mette anche nell'imbarazzo che quando un domani, speriamo di no, si verificasse un caso concreto obbrobrioso, oppure un abominio politico, qualcuno potrebbe dirvi: "l'hai votato te, di cosa ti lamenti?"
Avete capito perfettamente quello che ho cercato di dire. Credo che dobbiamo avere a cuore la nostra funzione, ma soprattutto il ruolo di questo Consiglio non solo oggi, ma anche per chi ci sarà domani; pensando anche a chi ci sarà domani non nelle sedie dei Consiglieri, ma anche nelle sedie della Giunta e quando i provvedimenti sono lacunosi, o lasciano la possibilità di ampliare la norma in maniera esagerata, è difficile andare a prevedere quello che potrà succedere. Ma quello che sicuramente può succedere è che questo Consiglio, questo vostro ruolo, mio e di tutti noi venga fortemente compresso, fortemente mortificato, fortemente umiliato e, se siete qua, credo che questo non dovrebbe quanto meno essere il vostro obiettivo.

PRESIDENTE

Grazie, consigliere Casali.
La parola alla consigliera Silvia Rizzotto.

Silvia RIZZOTTO (Zaia Presidente)

Grazie, Presidente.
Intervengo perché alcune cose che sono state dette secondo me meritano una risposta da parte anche dei Consiglieri della maggioranza e del nostro Gruppo.
In particolare, inizio dal consigliere Ruzzante che ha detto che noi facciamo per lo più scena muta. È perché noi non abbiamo bisogno di intervenire tutti per far vedere quanto siamo bravi, chi alza di più la voce; noi ci confrontiamo al nostro interno e veniamo qua con una posizione chiara.
Nessun delirio di onnipotenza del Governatore Zaia, questo è il nostro programma, è il programma che abbiamo presentato ai veneti, è il programma per il quale la maggioranza dei veneti ci ha votato e su questa linea noi andiamo avanti. Forse da parte di qualcuno di voi un po' di invidia nel vedere un gruppo un po' compatto, penso al consigliere Casali, poverino, che è rimasto da solo e gli altri del suo Gruppo non ci sono più.
Noi non pensiamo soltanto al nostro ruolo di Consiglieri, ma noi pensiamo ai veneti. Concordo comunque con alcuni interventi che sono stati fatti poc'anzi, che alcuni elementi del Regolamento del Consiglio effettivamente dovrebbero essere modificati, questo sì.
Non vogliamo certo perdere il nostro ruolo di Consiglieri, ma vogliamo semmai approvare dei provvedimenti che possano velocizzare e migliorare l'azione amministrativa in favore dei veneti e non è nostra intenzione quella di voler calpestare la minoranza. E per la nostra dignità politica, ringrazio il consigliere Casali, ma volevo ricordargli che siamo maggiorenni, non analfabeti e consapevoli delle nostre azioni con le quali rispondiamo personalmente e con responsabilità, per questo abbiamo presentato anche questo progetto di legge e convintamente lo voteremo. Grazie.

PRESIDENTE

Grazie, consigliera Silvia Rizzotto.
Ci sono altri interventi?
Se non ci sono altri interventi chiudo la discussione generale e passiamo agli emendamenti.
Parto con l'emendamento n. B0003, soppressivo dell'articolo 1. Mi sembra di buon senso partire con l'emendamento che sopprime l'articolo 1.
Emendamento n. B0003 presentato dai consiglieri Bassi, Casali, Conte e Negro, che prevede:
"l'articolo 1 è soppresso".
Il consigliere Casali vuole illustrarlo?
Parere del relatore contrario.
Pongo in votazione l'emendamento n. B0003.
È aperta la votazione.
(votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio non approva.
Emendamento n. B0015 presentato dai consiglieri Fracasso, Moretti, Ferrari, Azzalin, Guarda, Pigozzo, Ruzzante, Salemi, Sinigaglia, Zanoni e Zottis, che prevede:
l'articolo 1, comma 1, è così modificato:
le parole "e monocratici" sono soppresse.
La parola al consigliere Fracasso.

Stefano FRACASSO (Partito Democratico)

Grazie, Presidente.
Il senso di questo emendamento è quello di escludere dagli enti strumentali commissariabili quegli enti che abbiano già un organo monocratico di governo. Per quale motivo? Perché se c'è già un organo monocratico, è stato fatto prima l'esempio della riforma che ha interessato le ATER, non vediamo il motivo di commissariare per sostituire eventualmente un Consiglio di amministrazione che sia fatto da più componenti, ma semplicemente si vada eventualmente al rinnovo di quell'incarico per un tempo limitato, se la Giunta ha preparato una legge che riguardi la riforma di quello stesso ente.
Se la Giunta intende riformare Veneto Acque e ha un progetto di riforma di Veneto Acque... No, non va bene Veneto Acque perché non è organo monocratico, scusate. Comunque se c'è già un organo monocratico riteniamo che non sia assolutamente necessario il commissariamento se non per i casi già previsti dalla legge, che sono elencati nella scheda che accompagna il progetto di legge che stiamo esaminando. Riteniamo che questo sia il primo ma non l'ultimo, ma ne abbiamo preparati degli altri, caso di esclusione da questa legge generalissima e per lo stesso motivo indefinita che costituisce il PDL 21.

PRESIDENTE

Grazie, consigliere Fracasso.
Ci sono altri interventi?
Parere del relatore.
La parola al consigliere Finozzi.

Marino FINOZZI (Liga Veneta - Lega Nord)

Grazie, Presidente.
Il mio parere è contrario e motivo la contrarietà: perché la nomina di un amministratore anche se un ruolo monocratico è in una ordinaria amministrazione, qui invece si parla di straordinaria amministrazione. La durata di un amministratore nominato è vincolata dal contratto che potrebbe essere inferiore rispetto alla necessità di riforma dell'ente stesso. Quindi il parere del relatore è contrario.

PRESIDENTE

Grazie, consigliere Finozzi.
Parere contrario del relatore.
Pongo in votazione l'emendamento n. B0015.
È aperta la votazione.
(votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio non approva.
Emendamento n. B0008 presentato dal consigliere Azzalin, che prevede:
l'articolo 1, comma 1, è così modificato:
Al comma 2bis dopo le parole "monocratici in carica" le parole "decadono alla data di nomina dei Commissari di cui al comma 2ter" sono sostituite dalle parole "non vengono rinnovati alla data di scadenza"
Il presentatore non intende illustrarlo.
Il parere del relatore? Contrario.
Pongo in votazione l'emendamento n. B0008.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica).
È chiusa la votazione.
Il Consiglio non approva.
Emendamento n. B0001 presentato dai consiglieri Fracasso, Moretti, Ferrari, Azzalin, Guarda, Pigozzo, Ruzzante, Salemi, Sinigaglia, Zanoni e Zottis, che prevede:
l'articolo 1, comma 1, è così modificato:
"Dopo le parole 'al comma 2 ter' aggiungere le seguenti parole: ', ad esclusione dei Consorzi di bonifica di cui alla legge regionale 8 maggio 2009, n. 12 '".
La parola al consigliere Fracasso.

Stefano FRACASSO (Partito Democratico)

Grazie, Presidente.
Questo è il secondo caso di esclusione, tra l'altro in questi giorni ci sono state diverse reazioni sulla possibilità che rientrino in questo provvedimento anche i Consorzi di bonifica, poi è stato smentito però, appunto, essendo un provvedimento indefinito il tema rimane tutto in campo.
Noi riteniamo che debba essere espressamente indicato in questa legge che sono esclusi dagli interventi di commissariamento i Consorzi di bonifica regolati dalla legge regionale vigente.
Peraltro, se la Giunta intendesse all'interno di quel piano di riordino che aspettiamo da quattro anni, proporre anche una revisione e riorganizzazione dei Consorzi di bonifica di quella legge saremo ovviamente disponibili a discutere della legge di riforma dei Consorzi di bonifica.

PRESIDENTE

Grazie, consigliere Fracasso.
La parola al consigliere Finozzi.

Marino FINOZZI (Liga Veneta-Lega Nord)

Grazie, Presidente.
Parere contrario per il semplice fatto che non è scritto da nessuna parte che i Consorzi facciano parte di Enti interessati da questo PDL.
Si sa che in questi giorni la stampa ha riportato notizie strumentali dettate magari dalla voglia di qualche Consigliere di andare volontariamente a polemizzare ed è vero che in un elenco visto in Commissione risultavano esserci anche i Consorzi tra gli Enti dove al Regione ha delle partecipazioni ma non è quell'elenco parte integrante di questo PDL.
Quindi non riteniamo utile inserire l'esclusione dei Consorzi così come altri soggetti che invece sono regolamentati da leggi proprie.

PRESIDENTE

Grazie, consigliere Finozzi.
La parola al consigliere Azzalin.

Graziano AZZALIN (Partito Democratico)

Grazie, Presidente.
Se non sta scritto da nessuna parte, però è possibile, perché sempre quell'elenco, seppure l'avete visto prima, definisce il ragionamento di strumentalità allora è sempre possibile un intervento e allora escludiamoli.
Quante norme noi a volte per...? Scriviamolo, perché magari così si accerti.
Quindi da questo punto di vista se è vera l'interpretazione dell'assessore Forcolin che ho riportato nel dibattito prima, del Presidente Finozzi che dice "non sta scritto": scriviamolo!
Quindi questa è la corretta interpretazione del vostro pensiero, della norma che presentate e quindi evitiamo discussioni inutili sulla stampa.
Se quest'Aula esce con un'interpretazione unitaria non c'è nulla di strano, anche perché poi potrei fermarmi qui e quindi chiedere di rivedere la posizione della maggioranza.
Però vorrei riportare alcuni dati ed entrare nel merito.
Siccome si dice che io voglio commissariare ai fini di contenere la spesa pubblica etc. etc., allora sono andato a vedermi i dati di un bilancio di un Consorzio. Stamattina dicevo che sono 70 milioni i crediti dei Consorzi, allora – lo riportava una dichiarazione il Collega di 5 Stelle - se dobbiamo commissariare questi Enti va bene, se questo è un modo per pagare i debiti commissariateli subito e magari ai Presidenti gli risparmiamo la fatica e si dimetteranno domani, perché sono anche loro assaliti dalle persone che avanzano soldi e quindi gli risolveremo un problema, magari glielo propongo anch'io e sicuramente si dimetteranno e poi dopo, alle prossime elezioni...
Però entriamo nel merito.
Il Consorzio Delta Po su un bilancio di 7,8 milioni complessivo ha 3,5 milioni di esposizione bancaria, ha fatto lavori per 4,5 milioni pagati di vivificazione delle lagune, sulla barriera antisale a Rosolina con Chioggia che serve non solo a fini agricoli ed altri interventi di somma urgenza etc. e avanza ancora 1 milione e 650 mila euro. Queste sono le situazioni dei nostri Consorzi.
Poi sul costo del Presidente e del Commissario: il Commissario costa 3 mila euro al mese, il Presidente del Consorzio prende 2.070 euro lordi; 70 euro a Seduta prendono i Commissari del Consiglio di amministrazione; alla fine costano meno del costo del Commissario eventuale, se si volesse andare in quella direzione, quindi loro la spending review l'hanno già fatta.
Allora se ragioniamo sul contenimento della spesa, il contenimento della spesa ci dice che così come sono i Consorzi costano meno di un eventuale commissariamento.
Ripeto: volete mettere mano? Presentate una riforma e discutiamo.
Non fanno parte di quella categoria? Collega, lei sa benissimo che ci sono tantissime norme in cui scriviamo "ad esclusione di... ad eccezione di... fatto salvo..." e allora facciamo questa esclusione.
Quindi vuol dire che l'interpretazione è corretta, che l'assessore Forcolin ha detto le cose giuste, quindi perché essere contrari? Il dubbio rimane.
Nessuno qui vi dice che siete persone che non pensano e che non hanno la loro autonomia - la consigliera Silvia Rizzotto prima era risentita sull'intervento del Collega – però qui ragioniamo su questa questione.
Introdurre questa norma non significa misconoscere il provvedimento che Zaia ha presentato e che oggi discutiamo, non significa misconoscere perché l'interpretazione è quella. Se non lo si vuole fare è legittimo pensare che c'è una riserva mentale su questo e che il commissariamento potrebbe essere possibile.
Ma perché il commissariamento è possibile non è un fatto trascendentale, non è che succede chissà che cosa, vuol dire che si vuole mettere mano in maniera verticistica e quindi senza un coinvolgimento.
Tra l'altro si diceva "nessuna norma", ma ci sono delle norme specifiche e delle sentenze dalla Corte costituzionale che ci dicono come i Consorzi hanno in parte natura pubblica e in parte privata e le spese ordinarie, e in parte quelle straordinarie, sono a carico esclusivo dei privati: così è, i privati sostengono queste spese.
Poi dicono che le spese straordinarie, in parte con il concorso dei privati, devono essere sostenute dallo Stato; lo Stato in questo caso, da alcuni anni a questa parte, non sta sostenendo nessuna spesa straordinaria dei Consorzi, fatto salvo qualcosa.
Allora piano!
Noi abbiamo dei soggetti che si accollano degli oneri, che si espongono anche personalmente, che si espongono sul piano degli organismi di cui fanno parte, delle categorie che si sono spese su questo, dei cittadini che hanno votato degli organismi: perché dobbiamo continuare su una polemica quando basta una frase "ad esclusione di..." e quindi questo Consiglio può procedere e Zaia può venire nel giro di tre mesi con dei progetti di riforma che cambiano il volto del Veneto? E magari ai Consorzi ci metteremo mano con un progetto lineare? Invece rischiamo di fare delle polemiche per niente.
Il dubbio rimane e ci risponderete "ma noi non mettiamo mano ai Consorzi" ma il dubbio rimane e quindi potete sempre dire: calmi, perché se vi agitate io vi commissario. Perché è vero anche questo Colleghi, il rovescio della medaglia è anche questo. Grazie.

PRESIDENTE

Grazie, consigliere Azzalin.
La parola al consigliere Ruzzante.

Piero RUZZANTE (Partito Democratico)

Presidente, non volevo intervenire su questo punto perché già le parole dei Colleghi Fracasso e Azzalin sono state molto chiare. Faccio notare la questione che ha posto il collega Azzalin: i commissariamenti possono costare di più del costo attuale di gestione. Ho fatto prima l'esempio di ATER e adesso lui portava l'esempio relativo ai Consorzi di bonifica.
Quindi non spacciate una cosa come riduzione del costo perché può essere addirittura in aumento, in incremento, perché sappiamo che prenderebbero 70% del rimborso forfettario di un Consigliere regionale di 4.500 euro. È chiaro? Quindi non è questa la motivazione.
Seconda questione. Adesso, collega Finozzi, io le voglio anche bene, è una persona simpatica e amabile quando presiede la Commissione, però non siamo al mercato coperto, con tutto il rispetto per il mercato coperto.
Lei ha detto che non conta quello che ci è stato consegnato in Commissione e che è tuttora agli atti di questa proposta di legge.
Lei sa che cos'è il protocollo 329609 a firma di un dirigente direttore della Direzione del Presidente? Nella quale c'è scritto "Con la presente, richiamando quanto emerso in sede di presentazione del progetto di legge n. 21 del 29 giugno 2015, trasmetto quanto in oggetto. L'occasione è gradita per porgere cordiali saluti. Al Vicepresidente onorevole Gianluca Forcolin". C'è protocollo, data 11 agosto 2015, classificazione C101, allegato n. 1 con tanto di elenco e al primo posto c'è scritto: Consorzi di bonifica.
Ora o siamo in una trasmissione televisiva e ci dite che viene fuori "Scherzi a parte" oppure questo è un atto ufficiale della Giunta che è stato consegnato ai Consiglieri regionali, unico atto che ci è stato fornito per discutere dell'oggetto.
Questo è il punto: o ci scriviamo su quest'Aula ipse dixit e tutto quello che fa Zaia è intoccabile, ce lo dite subito, perdiamo poco tempo, perdiamo meno cellule cerebrali e ci concentriamo a fare altre cose, oppure iniziamo a discutere in quest'Aula perché non è possibile continuare così.
Stiamo parlando di Consorzi di bonifica che hanno votato i cittadini, volete commissariare quello che votano i cittadini?
Guardate che c'è una norma che consente il commissariamento dei Consorzi di bonifica già prevista ma non è questa. È quella che prevede che se un Consorzio di bonifica va in rosso o fa delle... è chiaro che lì c'è un potere sostitutivo, ci mancherebbe altro. Quindi si può già commissariare, ma per motivi ordinari non si può commissariare ciò che hanno votato e che hanno eletto i cittadini. Mi pare talmente banale.
Quindi approvare questo emendamento non inficia, se non li volete commissariare e ci avete spiegato che non li vogliamo commissariare: perché non approvare questo emendamento? Così ci mettiamo il cuore in pace che questa legge può riguardare tutto fuorché i Consorzi di bonifica. Altrimenti se non è così consentiteci di avere il sospetto che invece voglia riguardare o voglia essere comunque un messaggio, che voglia essere un modo e una forma di controllo.
Questo è il senso della discussione in un Consiglio regionale: quello di discutere, ascoltarsi, convincersi, talvolta ci convincete voi e talvolta proviamo a convincervi noi, altrimenti se non è questo il ruolo del Consiglio, stiamo a casa.

PRESIDENTE

Grazie, consigliere Ruzzante.
La parola al consigliere Finozzi.

Marino FINOZZI (Liga Veneta-Lega Nord)

Grazie, Presidente.
Ma proprio l'intervento del caro collega Ruzzante mi ha ulteriormente convinto che non serve precisare che i Consorzi sono esclusi: a) perché l'ha detto lei, ci sono le leggi specifiche che spiegano dove, quando e come si va a commissariare un soggetto così particolare come il Consorzio; b) tutta la documentazione che viene portata in Commissione per approfondire un argomento, per capire meglio una questione, non diventa poi parte del provvedimento stesso, quindi non cerchiamo di strumentalizzare ulteriormente quella documentazione che gentilmente il Vicepresidente ci ha fornito, perché non è un elenco di soggetti da commissariare ma è un elenco di Enti dove la Regione poco o tanto ha delle partecipazioni, che è un elenco che era allegato alla famosa legge 7/2011, erano soggetti che dovevano essere riformati e abbiamo capito che quella riforma pian piano sta arrivando.
Quindi confermo la mia contrarietà all'emendamento.

PRESIDENTE

Grazie, consigliere Finozzi.
La parola al consigliere Fracasso.

Stefano FRACASSO (Partito Democratico)

Grazie, Presidente, come controrelatore.
Oggetto di questa comunicazione trasmessa alla Commissione: "progetto di legge n. 21." cioè quello di cui stiamo discutendo "Elenco Enti strumentali.", allora non è necessario scriverlo perché comunque sono esclusi, però viene trasmesso alla Commissione nell'elenco degli Enti strumentali. Però se chiediamo di scriverlo, così siamo proprio sicuri che sono esclusi,: no, non si può! Se chiediamo la certezza che siano esclusi ci viene detto di no.
Allora se rifiutate la certezza che siano esclusi due più due fa quattro: vuol dire che non sono esclusi.

PRESIDENTE

Grazie, consigliere Fracasso.
Non ci sono altri interventi.
Il parere del relatore è contrario.
Pongo in votazione l'emendamento n. B0001.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica).
È chiusa la votazione.
Il Consiglio non approva.
Emendamento n. B0014 presentato dai consiglieri Fracasso, Moretti, Ferrari, Azzalin, Guarda, Pigozzo, Ruzzante, Salemi, Sinigaglia, Zanoni e Zottis, che prevede:
l'articolo 1, comma 1, è così modificato:
"Dopo le parole 'al comma 2 ter' aggiungere le seguenti parole: ', ad esclusione di quelli alla cui nomina si provvede di concerto con altre istituzioni pubbliche"
La parola al consigliere Fracasso.

Stefano FRACASSO (Partito Democratico)

Grazie, Presidente.
Premetto già che ci sarà risposto che "non è necessario scriverlo perché comunque..." e invece io insisto.
Siamo d'accordo che non possiamo dare una delega a commissariare degli Enti che richiedono, per la formazione degli organismi di dirigenza, l'intesa di altri Enti pubblici, come l'istituto regionale delle Ville Venete e l'Istituto Zooprofilattico del Veneto?
Se non siamo d'accordo vuol dire: non so cosa si vuole fare con questa legge.
Se siamo d'accordo lo scriviamo nella legge perché qui siamo di fronte ad una sorta di commissariamento preventivo che è previsto normalmente per "gravi violazioni di legge o regolamento, insanabile e ripetuto contrasto tra le direttive fissate dagli atti di programmazione e l'attività complessa dell'Ente per persistente inattività o inefficienza tale da pregiudicare il normale funzionamento". Se ci fossero questi presupposti la legge prevede già che il Presidente può commissariare un Ente ma mi avete detto che non è questo il caso e non siamo nemmeno di fronte a un commissariamento in presenza di un atto di riforma.
Quando è stata riformata Veneto Agricoltura si è proceduto con un commissariamento, quindi non c'è né la grave inadempienza nei casi previsti da legge né un atto di riforma ma c'è un commissariamento preventivo e dopo si vedrà.
Allora noi diciamo che almeno in alcuni casi, i Consorzi di bonifica, gli Enti che richiedono l'intesa con altre istituzioni, si scriva espressamente che sono esclusi da questo commissariamento preventivo.

PRESIDENTE

Grazie, consigliere Fracasso.
La parola al consigliere Finozzi per il parere.

Marino FINOZZI (Liga Veneta-Lega Nord)

Grazie, Presidente.
Contrario.

PRESIDENTE

Grazie, consigliere Finozzi.
La parola al consigliere Sinigaglia.

Claudio SINIGAGLIA (Partito Democratico)

Grazie, Presidente.
A sostegno dell'argomentazione del consigliere Fracasso faccio un esempio dell'Istituto Zooprofilattico: noi abbiamo approvato lo statuto dello Zooprofilattico non più tardi di marzo 2015 e bisognava fosse approvato lo stesso statuto che veniva approvato in Provincia di Trento, in Provincia di Bolzano e in Friuli Venezia Giulia; il Consiglio di amministrazione è composto da un rappresentante della Provincia di Trento, della Provincia di Bolzano, Friuli Venezia Giulia e del Veneto, più del Ministero della Salute; l'abbiamo fatto perché altrimenti saremmo stati commissariati dal Ministero.
Non sta in piedi questa cosa. Per forza, quello che è suggerito da quanto ha detto Fracasso, dobbiamo recepirlo perché non sta in piedi. E' la tipologia stessa degli Enti che evita qualsiasi forma di commissariamento da parte nostra, da parte della Giunta, da parte di questo mandato.
Quindi se la logica stringente porta alle considerazioni che rispettano il principio di non contraddizione dovremmo votare senza battere ciglio questo emendamento come anche l'esclusione del Consorzio di bonifica.
Guardate che stiamo mettendo in difficoltà e soprattutto stiamo dicendo a questi Enti: state attenti perché potrebbe succedere anche questo, stiamo esercitando un'azione politica di altro tipo ma in realtà non è possibile esercitarla e lo sapete anche voi.
Allora quell'elenco - che è stato detto è un elenco allegato o non allegato perché non si è capito bene - o facciamo le leggi ipotetiche, è una legge probabilistica questa cioè è inventata un'altra tipologia di legge, ci sono le leggi in Regione Veneto che sono ipotetiche e probabilistiche. Non stiamo dando una delega per alcuni Enti in maniera specifica ma stiamo dicendo: decidete a largo spettro, è possibile un po' di tutto se è conveniente, diremo ai Consorzi "no, a voi non tocca", ai Parchi non faremo più legge e diremo alla Giunta di procedere senza legge, in realtà anche sui Parchi dovremo legiferare perché dovremo cambiare i Consigli di amministrazione dei Parchi perché per legge dovremmo appunto ridurli a non più di 5 i componenti del Consiglio di amministrazione.
È la capacità legislativa che deve essere richiamata in causa, alla Giunta va data una delega solo per specifichi strumenti della Regione che, abbiamo detto, vanno riformati profondamente e hanno bisogno del periodo di commissariamento, ma non quelli nei confronti dei quali dobbiamo procedere per via ordinaria.
Diamoci gli strumenti per via ordinaria quelli che dobbiamo darci e diamo alla Giunta invece i poteri straordinari laddove decidiamo di darli.
Questa è una confusione che fa nascere un altro tipo di legge, la legge ipotetica e probabilistica della Regione Veneto.

PRESIDENTE

Grazie, consigliere Sinigaglia.
Il parere è stato già stato espresso: contrario.
Non ci sono altri interventi.
Pongo in votazione l'emendamento n. B0014.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica).
È chiusa la votazione.
Il Consiglio non approva.
Emendamento n. B0010 presentato dai consiglieri Fracasso, Moretti, Ferrari, Azzalin, Guarda, Pigozzo, Ruzzante, Salemi, Sinigaglia, Zanoni e Zottis, che prevede:
l'articolo 1, comma 1, è così modificato:
"Le parole 'provvede alla nomina di Commissari straordinari la cui durata in carica è prevista per un periodo di un anno, rinnovabile per la stessa durata, per gravi ragioni e prima della scadenza del termine, ai quali compete, salvo che siano dipendenti regionali, un compenso, a carico dell'ente strumentale commissariato, pari al 70 per cento del rimborso forfettario di cui al comma 3 dell'articolo 3 della legge regionale 30 gennaio 1997, n. 5 e successive modificazioni' sono sostituite dalle seguenti parole: 'provvede, salvo i casi di competenza del Consiglio regionale, alla nomina di Commissari straordinari la cui durata in carica è prevista per un periodo di sei mesi non rinnovabile, scelti tra i dipendenti regionali'".
La parola al consigliere Fracasso.

Stefano FRACASSO (Partito Democratico)

Grazie, Presidente.
In questo caso invece, se proprio non c'è modo di convincervi che non è il caso di dare una delega in bianco per i commissariamenti, diciamo almeno "sei mesi non rinnovabili", perché ci sarà pure un termine entro il quale... non due anni ma sei mesi la Giunta presenta il progetto di riordino e diciamo che "questi Commissari devono essere scelti tra i dirigenti della Regione".
È una cosa temporanea, sei mesi, assunta da un dirigente regionale senza andare a prendere persone fuori che costano di più e che bisogna selezionare ma che non si sa come vengono selezionati etc. ed è limitato a sei mesi.
Questa mi pare un'indicazione che, se proprio c'è questo commissariamento preventivo, a nostro avviso dovrebbe, ma in casi proprio che dovrebbero essere chiaramente supportati da un progetto di riforma e di riordino, avere queste caratteristiche.

PRESIDENTE

Grazie, consigliere Fracasso.
La parola al consigliere Ruzzante.

Piero RUZZANTE (Partito Democratico)

Grazie, Presidente.
Aggiungo solo una riflessione rispetto a questo.
La finalità di commissariamento non è di tipo politico perché potrebbe esserci con tutta tranquillità, tanto che la legge lo ha addirittura previsto.
Nella scorsa Legislatura avevamo fatto una norma che modificava le modalità di elezione dei nuovi Consigli di amministrazione. Fino alla passata Legislatura tutto ciò che era avvenuto nella precedente era intoccabile, nel 2010 abbiamo introdotto una norma che consente ai nuovi Consiglieri di poter avanzare candidature per i prossimi Consigli di amministrazione, quindi ciascun Consigliere è titolare di questo diritto, di questa possibilità/opportunità che nel 2010 non c'era.
Riconosco che una nuova Giunta ha anche la possibilità di fare e attuare un commissariamento di tipo politico ma non è questo l'oggetto della discussione.
Qui siamo di fronte ad un commissariamento per realizzare una riforma degli Enti: accorparli, ridurli, ridurre il numero dei Consiglieri di amministrazione, rispondere all'idea delle fusioni.
A parte che non state rispondendo su questo perché se due aziende fanno la fusione con fatica, con difficoltà, credo che quelle due aziende esattamente come due Comuni vanno aiutate e vanno sostenute. Per esempio nella fusione delle aziende del trasporto pubblico non è avvenuto questo e quelle poche aziende che sono riuscite a fare fusioni, e noi abbiamo 39 aziende in 7 Province, andrebbero aiutate e sostenute. Non lo avete fatto e adesso stanno, in particolar modo nella Provincia di Padova, pagando i danni di queste mancate scelte fatte dalla Giunta.
Ripeto, se c'è un commissariamento di tipo politico è un conto, qui siamo di fronte ad un commissariamento volto a realizzare una riforma degli Enti e delle aziende e allora chi meglio di un dipendente regionale può attuare questo desiderata della Giunta?
E perché stiamo insistendo tanto con un dipendente regionale? Perché il dipendente regionale, a differenza di qualsiasi altro Commissario, non lo paghi.
Anche su questo veramente - provo a rivolgermi al Vicepresidente Forcolin - lei è Assessore al Bilancio e ci avete spiegato in lungo e in largo la necessità di ridurre i costi della politica. Qui abbiamo una possibilità materiale votando questo emendamento, semplice e chiara: costo zero per tutti gli Enti e le Aziende fino a quando non fate la riforma.
Siccome sono quattro anni che stiamo aspettando questa benedetta riforma e nulla è arrivato da Palazzo Balbi, le uniche norme di riforma le abbiamo autoprodotte.
Allora facciamo una norma che ci costa almeno zero? Mettiamo un dipendente della Regione, ne abbiamo tanti di altissimo livello e altissima qualità, e possiamo tranquillamente dire: commissariamo attraverso un dipendente, che è il soggetto che più di ogni altro ha già un mestiere, ha già un lavoro, ha già una sua professionalità, non si affeziona al ruolo di Commissario e non rischiamo che lo teniamo lì non un anno ma due anni e quindi per due anni il Consiglio regionale e ciascun Consigliere non potrà esercitare la sua funzione, perché questa norma blocca tutto.
Cioè il consigliere Gerolimetto è titolare di un diritto: quello di poter presentare il signor Caio, che ha delle competenze, al ruolo di Consigliere di amministrazione di un Ente o di una azienda, con questa norma che lei sta votando gli viene cancellato.
Pazienza se viene cancellato in funzione appunto dell'obiettivo della legge di riformare gli Enti e le Aziende, ma se vogliamo fare questo non possiamo metterci uno che in qualche modo si affeziona al ruolo, ci prende delle risorse e a quel punto abbiamo fatto un commissariamento di un anno, rinnovabile a due, perché non lo rinnoviamo a quattro, ormai siamo a fine Legislatura e il suo diritto di poter presentare il signor Caio nel Consiglio di amministrazione di un Ente importante di questa Regione viene meno, viene cancellato.
Ovviamente poi non ho dubbi che dentro la maggioranza chiederanno al consigliere Valdegamberi, al consigliere Berlato, al consigliere Barison, chiederanno al Consigliere di Indipendenza Veneta quali sono le proposte migliori per il Commissario. Non ho dubbi che Zaia vi telefonerà ogni giorno e concorderà passo dopo passo la scelta e la nomina dei Commissari.
È già fatto? Certo, ma non ho dubbi. Guardi, quando ho visto le 21 proposte di legge dove neanche di striscio, io non ho dubbi che vi consulterà uno a uno, ma voi state escludendo dalla possibilità ciascun Consigliere di poter presentare e avanzare delle candidature, e, ripeto, pazienza se lo facciamo per un periodo brevissimo, come abbiamo indicato noi con nostri emendamenti di sei mesi, e finalizzato alla grande riforma degli Enti, quella che non è stata partorita in quattro anni ma non ho dubbi che in sei mesi adesso la possiamo fare, ma allora facciamolo con un dipendente della Regione così siamo sicuri che quando Zaia stacca la spina torna a svolgere la sua funzione, anzi continua a svolgere la sua funzione e non ci costa 1 euro.
È veramente un emendamento di buon senso questo a garanzia e tutela di tutti, sia della volontà riformista e riformatrice di questo progetto e di questa proposta, sia a garanzia dei titolari di diritto che sono i 51 Consiglieri regionali, che non l'ha deciso il Padreterno ma l'hanno deciso i cittadini del Veneto chi li rappresentava qui e nessun può togliere questo diritto, anche se è Presidente della Regione.

PRESIDENTE

Grazie, consigliere Ruzzante.
Parere del relatore? Contrario.
Pongo in votazione l'emendamento n. B0010.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica).
È chiusa la votazione.
Il Consiglio non approva.
Emendamento n. B0013 presentato dal consigliere Fracasso, Moretti, Ferrari, Azzalin, Guarda, Pigozzo, Ruzzante, Salemi, Sinigaglia, Zanoni e Zottis che prevede:
l'articolo 1, comma 1, è così modificato:
dopo le parole "commissari straordinari" aggiungere le seguenti parole "salvo i casi di competenza del Consiglio regionale".
La parola al consigliere Fracasso.

Stefano FRACASSO (Partito Democratico)

Grazie, Presidente.
È un emendamento che vorrebbe tutelare questo Consiglio e le sue prerogative. Per esempio, noi riteniamo che il collega Valdegamberi debba aver diritto, qualora le nomine interessate siano di competenza del Consiglio, di potersi esprimere. Ho fatto il caso del collega Valdegamberi, ma potevo fare altri nomi.
In sostanza, diciamo: Zaia vuole commissariare? Bene, faccia, purché quegli enti e le nomine di quegli enti non siano di competenza del Consiglio, in quel caso noi diciamo rimangono di competenza del Consiglio; se ci sono i gravi motivi lo può fare lo stesso perché lo prevede la legge. Se ha un progetto di riforma siamo qua, ma fino a quel momento il Consiglio non rinunci alle proprie prerogative.

PRESIDENTE

Grazie, consigliere Fracasso.
Parere del relatore contrario.
Pongo in votazione l'emendamento n. B0013.
È aperta la votazione.
(votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio non approva.
Emendamento n. B0016 presentato dal consigliere correlatore Scarabel, che prevede:
l'articolo 1, comma 1, è così sostituito:
il comma 2 ter, aggiunto all'articolo 10 della legge regionale 18 marzo 2011, n. 7 "Legge finanziaria per l'esercizio 2011" è così sostituito:
"2 ter. Ai sensi dell'articolo 4 della legge regionale 16 marzo 1979, n. 15 "Nuove norme per l'esercizio, in via provvisoria, delle funzioni amministrative trasferite o delegate alla Regione" la Giunta regionale, per la gestione amministrativa ordinaria degli enti di cui al comma 2 bis, d'intesa con il Consiglio regionale, provvede alla nomina di commissari straordinari la cui durata in carica è prevista per un periodo di un anno, rinnovabile per la stessa durata, per gravi ragioni e prima della scadenza del termine, ai quali compete, salvo che siano dipendenti regionali, un compenso, a carico dell'ente strumentale commissariato, pari al 70 per cento del rimborso forfettario di cui al comma 3 dell'Art. 3 della legge regionale 30 gennaio 1997, n. 5 , e successive modificazioni. La procedura di intesa prevista dal presente comma si effettua per ogni singola nomina."
La parola al consigliere Scarabel.

Simone SCARABEL (Movimento 5 Stelle)

Grazie, Presidente.
Diciamo che ho osato un po' di più rispetto al collega Fracasso, perché con questo emendamento chiedo che comunque tutte le eventuali nomine dei commissari siano prese d'intesa con il Consiglio regionale, addirittura con una procedura per votarle una ad una.

PRESIDENTE

Grazie, consigliere Scarabel.
Parere del relatore contrario.
Pongo in votazione l'emendamento n. B0016.
È aperta la votazione.
(votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio non approva.
Emendamento n. B0017 presentato dal consigliere correlatore Scarabel, che prevede:
l'articolo 1, comma 1, è così modificato:
Al comma 2 ter, aggiunto all'articolo 10 della legge regionale 18 marzo 2011, n. 7 "Legge finanziaria per l'esercizio 2011" dopo le parole "per la gestione amministrativa ordinaria degli enti di cui al comma 2 bis" aggiungere le parole "d'intesa con il Consiglio regionale."
La parola al consigliere Scarabel.

Simone SCARABEL (Movimento 5 Stelle)

Grazie, Presidente.
Come prima, solo che vi evitavo il passaggio una per una delle votazioni singole, vi semplificavo un po' il lavoro.

PRESIDENTE

Grazie, consigliere Scarabel.
Parere del relatore contrario.
Pongo in votazione l'emendamento n. B0017.
È aperta la votazione.
(votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio non approva.
Emendamento n. B0009 presentato dai consiglieri Fracasso Moretti, Ferrari, Azzalin, Guarda, Pigozzo, Ruzzante, Salemi, Sinigaglia, Zanoni e Zottis, che prevede:
l'articolo 1, comma 1, è così modificato:
Le parole "provvede alla nomina di commissari straordinari la cui durata in carica è prevista per un periodo di anno, rinnovabile per la stessa durata, per gravi ragioni e prima della scadenza del termine, ai quali compete, salvo che siano dipendenti regionali, un compenso, a carico dell'ente strumentale commissariato, pari al 70 per cento del rimborso forfettario di cui al comma 3 dell'articolo 3 della legge regionale 30 gennaio 1997, n. 5 e successive modificazioni." sono sostituite dalle seguenti parole:
"provvede alla nomina di commissari straordinari la cui durata in carica è prevista per un periodo di sei mesi non rinnovabile, scelti tra i dipendenti regionali."
Intende illustrarlo, consigliere Fracasso?
Parere del relatore contrario.
Pongo in votazione l'emendamento n. B0009.
È aperta la votazione.
(votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio non approva.
L'emendamento n. B0002 è uguale all'emendamento n. B0012.
Emendamento n. B0002 presentato dai consiglieri Bassi, Casali, Conte e negro, che prevede:
l'articolo 1, comma 2 ter, è così modificato:
Le parole "un anno, rinnovabile per la stessa durata, per gravi ragioni e prima della scadenza del termine" sono così sostituite: "180 giorni, non rinnovabili".
Qualcuno intende illustrarlo?
Parere contrario del relatore.
Pongo in votazione l'emendamento n. B0002.
È aperta la votazione.
(votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio non approva.
Di conseguenza decade l'emendamento n. B0012.
Emendamento n. B0011, presentato dai consiglieri Fracasso,, Moretti, Ferrari, Azzalin, Guarda, Pigozzo, Ruzzante, Salemi, Sinigaglia, Zanoni e Zottis, che prevede:
L'articolo 1, comma 1, è così modificato:
"dopo le parole "commissari straordinari" inserire le parole ", scelti tra i dipendenti regionali," conseguentemente sono soppresse le parole: ", ai quali compete, salvo che siano dipendenti regionali, un compenso, a carico dell'ente strumentale commissariato, pari al 70 per cento del rimborso forfettario di cui al comma 3 dell'articolo 3 della legge regionale 30 gennaio 1997, n. 5 e successive modificazioni."
Intende illustrarlo, consigliere Fracasso?
Parere contrario del relatore.
Pongo in votazione l'emendamento n. B0011.
È aperta la votazione.
(votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio non approva.
Emendamento n. B0006 presentato dai consiglieri Bassi, Casali, Conte e Negro, che prevede:
l'articolo 1, comma 2 ter, è così modificato:
la parola "70 per cento" è sostituita da "30 per cento".
Intende illustrarlo? No.
Parere contrario del relatore.
Pongo in votazione l'emendamento n. B0006.
È aperta la votazione.
(votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio non approva.
Emendamento n. B0007 presentato dai consiglieri Bassi, Casali, Conte e Negro, che prevede:
l'articolo 1, comma 2 ter, è così modificato:
dopo le parole "successive modificazioni" aggiungere: "; entro la scadenza dei 180 giorni, il commissario del singolo ente presenta una completa relazione al Consiglio regionale".
Non viene illustrato.
Parere contrario del relatore.
Pongo in votazione l'emendamento n. B0007.
È aperta la votazione.
(votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio non approva.
Emendamento n. B0004 presentato dai consiglieri Bassi, Casali, Conte e Negro, che prevede:
l'articolo 1, comma 2 quater, è così modificato:
dopo la parola "contratti" aggiungere: "il rinnovo avviene nei termini di legge vigenti".
Parere del relatore contrario.
Pongo in votazione l'emendamento n. B0004.
È aperta la votazione.
(votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio non approva.
Emendamento n. B0005 presentato dai consiglieri Bassi, Casali, Conte e Negro, che prevede:
l'articolo 1, comma 2 quinquies, è così modificato:
dopo la parola "mandato" aggiungere: "il rinnovo avviene nei termini vigenti".
Parere contrario del relatore.
Pongo in votazione l'emendamento n. B0005.
È aperta la votazione.
(votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio non approva.
L'emendamento n. B0018 presentato dal consigliere Brusco è precluso dall'emendamento n. B0001, perché è lo stesso argomento.
Abbiamo concluso con gli emendamenti, passiamo alla votazione dell'articolato.
La parola al consigliere Brusco.

Manuel BRUSCO (Movimento 5 Stelle)

Grazie, Presidente.
Non legato, ma parallelo a quanto già espresso dal Partito Democratico.

PRESIDENTE

Infatti è precluso perché abbiamo già votato sullo stesso argomento.
Il provvedimento è composto da un articolo unico, ci sono dichiarazioni di voto sul provvedimento?
La parola al consigliere Fracasso.

Stefano FRACASSO (Partito Democratico)

Grazie, Presidente.
È chiaro che dopo avere tentato in tutti i modi di correggere questo provvedimento che riteniamo sbagliato, è un provvedimento indefinito che svuota il Consiglio anche di proprie prerogative e non mette nessuna intenzione sul limite, nessuna forma di sollecitazione perché si arrivi veramente a quanto era previsto da quell'articolo di Finanziaria del 2011, cioè un piano di riordino.
Noi un provvedimento di questo tipo non intendiamo votarlo e per cui non parteciperemo al voto.

PRESIDENTE

Grazie, consigliere Fracasso.
La parola al consigliere Dalla Libera.

Pietro DALLA LIBERA (Veneto Civico)

Grazie, Presidente.
Come Veneto Civico mi associo alla dichiarazione del consigliere Fracasso.

PRESIDENTE

Grazie, consigliere Dalla Libera.
La parola al consigliere Brusco.

Manuel BRUSCO (Movimento 5 Stelle)

Grazie, Presidente.
Anche noi usciremo, in quanto se l'obiettivo è la riorganizzazione e il riordino degli enti, soprattutto quelli in dissesto ben venga, l'avremo votato subito; però abbiamo dovuto lavorare in un frangente di poca chiarezza e completezza, compresa la mancanza dell'elenco degli enti strumentali commissariabili, sulla falsa riga di quanto accaduto, per esempio, per il project financing. Quindi noi usciremo dall'Aula.

PRESIDENTE

Grazie, consigliere Brusco.
La parola al consigliere Casali.

Stefano CASALI (Lista Tosi per il Veneto)

Grazie, Presidente.
Anch'io uscirò dall'Aula. Grazie.

PRESIDENTE

Grazie, consigliere Casali.
Mi pare siano concluse le dichiarazioni di voto.
Prego i Consiglieri che hanno dichiarato di uscire dall'Aula di farlo fisicamente, perché altrimenti dovrei conteggiarvi all'interno.
Pongo in votazione il PDL n. 21.
È aperta la votazione.
(votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Ci riconvochiamo martedì prossimo come discusso in Capigruppo per il PDL 11, ma anche per altre cose che arriveranno dalle Commissioni. Quindi martedì 22 Consiglio regionale, convocazione a domicilio.
Grazie e buona serata a tutti.

La Seduta termina alle ore 18.51
Il Consigliere segretario
f.to Antonio Guadagnini

Il Presidente
f.to Roberto Ciambetti


Resoconto stenotipico a cura di:
Copisteria Sassaro – Stenotype Transcription Multimedia srl

Revisione e coordinamento testo a cura di:
Giuseppe Migotto

Elaborazione testo a cura di:
Elisabetta Fabris
Gabriella Gamba
Verbale n. 9 - 10^ legislatura
PROCESSO VERBALE
SEDUTA PUBBLICA N. 9
MARTEDì 15 SETTEMBRE 2015


PRESIDENZA
PRESIDENTE ROBERTO CIAMBETTI
VICEPRESIDENTE MASSIMO GIORGETTI

PROCESSO VERBALE REDATTO A CURA DELL'UFFICIO ASSEMBLEA

INDICE

Processo verbale della 9a seduta pubblica – Martedì 15 settembre 2015
&

La seduta si svolge a Venezia in Palazzo Ferro-Fini, sede del Consiglio regionale.

I lavori si svolgono sulla base dell'ordine del giorno prot. n. 17855 del 10 settembre 2015.

Il Presidente Roberto CIAMBETTI dichiara aperta la seduta alle ore 15.27.

Punto n. 1) all'ordine del giorno

Approvazione verbale della seduta precedente

Il PRESIDENTE, poiché nessun Consigliere chiede di fare osservazioni, dichiara che s'intende approvato il processo verbale della 7a seduta pubblica di martedì 1 settembre 2015.

Punto n. 2) all'ordine del giorno


Comunicazioni della Presidenza del Consiglio  [RESOCONTO]


Il PRESIDENTE effettua le comunicazioni di rito.

Punto n. 3) all'ordine del giorno

Interrogazioni e interpellanze

Interrogazioni a risposta immediata
• n. 20 del 17.08.2015
presentata dal consigliere Pigozzo
"Ditta Zeolite di Mira: la Giunta intervenga con urgenza per risolvere lo stato di crisi"

Interviene l'assessora Donazzan (Forza Italia) che risponde per conto della Giunta regionale.

Interviene il consigliere Pigozzo (Partito Democratico) in sede di replica.

• n. 24 del 26.08.2015
presentata dal consigliere Ruzzante
"Vertenza Allison Spa. Attivare tavolo regionale per evitare un pesante danno occupazionale e per il tessuto produttivo padovano"

Interviene l'assessora Donazzan (Forza Italia) che risponde per conto della Giunta regionale.

Interviene il consigliere Ruzzante (Partito Democratico) in sede di replica.

Punto n. 4) all'ordine del giorno

Modifica dello statuto di Veneto Sviluppo S.p.A. ( Proposta di deliberazione amministrativa n. 1) (Deliberazione n. 52/2015)

Intervengono i consiglieri Finozzi (Liga Veneta – Lega Nord) che svolge la relazione di maggioranza per conto della Prima Commissione consiliare e Scarabel (Movimento 5 Stelle) che svolge la relazione di minoranza per conto della Prima Commissione consiliare ed illustra gli emendamenti che ha presentato.

Il PRESIDENTE sospende la seduta alle ore 15.46 per permettere all'Ufficio di Presidenza della Prima Commissione consiliare di riunirsi per esprimere il parere sugli emendamenti presentati.

La seduta riprende alle ore 16.06.

Si passa all'esame degli emendamenti.

Sull'emendamento n. A2 interviene il consigliere Finozzi (Liga Veneta – Lega Nord) che esprime parere contrario sia sull'emendamento in oggetto che sull'emendamento n. A1.

L'emendamento n. A2 posto in votazione, col sistema elettronico, è respinto.

L'emendamento n. A1 posto in votazione, col sistema elettronico, è respinto.

Sull'emendamento n. A3 intervengono i consiglieri Scarabel (Movimento 5 Stelle) che lo illustra e Finozzi (Liga Veneta – Lega Nord) che esprime parere contrario.

L'emendamento n. A3 posto in votazione, col sistema elettronico, è respinto.

Sull'emendamento n. A4 interviene il consigliere Finozzi (Liga Veneta – Lega Nord) che esprime parere contrario.

L'emendamento n. A4 posto in votazione, col sistema elettronico, è respinto.

Il PRESIDENTE pone in votazione, col sistema elettronico, la proposta di deliberazione amministrativa in oggetto.

Il Consiglio approva

Ai sensi dell'articolo 50 comma 4 dello Statuto si riportano i voti espressi dai singoli Consiglieri.

Hanno votato sì:

Ferrari, Zorzato, Berlato, Barison, Donazzan, Guadagnini, Barbisan Riccardo, Ciambetti, Coletto, Finco, Finozzi, Forcolin, Gidoni, Marcato, Montagnoli, Possamai, Semenzato, Fracasso, Moretti, Pigozzo, Ruzzante, Salemi, Sinigaglia, Zanoni, Zottis, Dalla Libera, Barbisan Fabiano, Boron, Bottacin, Brescacin, Calzavara, Gerolimetto, Lanzarin, Michieletto, Rizzotto, Sandonà, Valdegamberi, Villanova

Hanno votato no:

Astenuti:

Bassi, Casali, Conte, Baldin, Bartelle, Berti, Brusco, Scarabel, Negro

Il PRESIDENTE sospende la seduta alle ore 16.15 e convoca la Conferenza dei Presidenti dei gruppi consiliari per decidere come proseguire i lavori consiliari.

La seduta riprende alle ore 16.51.

Il PRESIDENTE, richiamando l'articolo 71 comma 7 e l'articolo 40 comma 4 del Regolamento, dichiara che ha deciso di posticipare il punto n. 5) all'ordine del giorno relativo al progetto di legge n. 11 "Razionalizzazione della spesa regionale" dopo il punto n. 6) all'ordine del giorno.

Punto n. 6) all'ordine del giorno

Proposta di legge d'iniziativa dei consiglieri Zaia, Finco, Rizzotto, Finozzi, Montagnoli, Michieletto, Sandonà, Possamai e Brescacin relativa a "Modifiche all'articolo 10 della legge regionale 18 marzo 2011, n. 7 "Legge finanziaria regionale per l'esercizio 2011"" ( Progetto di legge n. 21/2015) APPROVATO

Intervengono i consiglieri Finozzi (Liga Veneta – Lega Nord) che svolge la relazione di maggioranza per conto della Prima Commissione consiliare e Fracasso (Partito Democratico) che svolge la relazione di minoranza per conto della Prima Commissione consiliare.

Il PRESIDENTE sospende la seduta alle ore 17.02 per permettere all'Ufficio di Presidenza della Prima Commissione consiliare di riunirsi per esprimere il parere sugli emendamenti presentati.

La seduta riprende alle ore 17.23.

Assume la Presidenza il Vicepresidente Massimo Giorgetti

In discussione generale intervengono i consiglieri Zorzato (Area Popolare Veneto) il quale annuncia che non parteciperà alle votazioni e si dichiara contrario, Azzalin (Partito Democratico) e Ruzzante (Partito Democratico) che non condividono la proposta in oggetto.

Durante l''intervento del consigliere Ruzzante assume la Presidenza il Presidente Roberto Ciambetti

In discussione generale intervengono i consiglieri Casali (Lista Tosi per il Veneto) che non condivide la proposta in esame e Rizzotto (Zaia Presidente) che si dichiara a favore.

Si passa all'esame dell'articolato e relativi emendamenti.

L'emendamento n. B3 all'articolo 1 posto in votazione, col sistema elettronico, è respinto.

Sull'emendamento n. B15 all'articolo 1 intervengono i consiglieri Fracasso (Partito Democratico) che lo illustra e Finozzi (Liga Veneta – Lega Nord) che esprime parere contrario.

L'emendamento n. B15 all'articolo 1 posto in votazione, col sistema elettronico, è respinto.

L'emendamento n. B8 all'articolo 1 posto in votazione, col sistema elettronico, è respinto.

Sull'emendamento n. B1 all'articolo 1 intervengono i consiglieri Fracasso (Partito Democratico) che lo illustra, Finozzi (Liga Veneta – Lega Nord) che esprime parere contrario, Azzalin (Partito Democratico), Ruzzante (Partito Democratico), Finozzi (Liga Veneta – Lega Nord) che ribadisce il parere contrario e Fracasso (Partito Democratico).

L'emendamento n. B1 all'articolo 1 posto in votazione, col sistema elettronico, è respinto.

Sull'emendamento n. B14 all'articolo 1 intervengono i consiglieri Fracasso (Partito Democratico) che lo illustra e Sinigaglia (Partito Democratico) che lo condivide.

L'emendamento n. B14 all'articolo 1 posto in votazione, col sistema elettronico, è respinto.

Sull'emendamento n. B10 all'articolo 1 intervengono i consiglieri Fracasso (Partito Democratico) che lo illustra e Ruzzante (Partito Democratico) che lo condivide.

L'emendamento n. B10 all'articolo 1 posto in votazione, col sistema elettronico, è respinto.

Sull'emendamento n. B13 all'articolo 1 interviene il consigliere Fracasso (Partito Democratico) che lo illustra.

L'emendamento n. B13 all'articolo 1 posto in votazione, col sistema elettronico, è respinto.

Sull'emendamento n. B16 all'articolo 1 interviene il consigliere Scarabel (Movimento 5 Stelle) che lo illustra.

L'emendamento n. B16 all'articolo 1 posto in votazione, col sistema elettronico, è respinto.

Sull'emendamento n. B17 all'articolo 1 interviene il consigliere Scarabel (Movimento 5 Stelle) che lo illustra.

L'emendamento n. B17 all'articolo 1 posto in votazione, col sistema elettronico, è respinto.

L'emendamento n. B9 all'articolo 1 posto in votazione, col sistema elettronico, è respinto.

Gli emendamenti nn. B2 e B12 all'articolo 1 sono uguali.

L'emendamento n. B2 all'articolo 1 posto in votazione, col sistema elettronico, è respinto.

Il PRESIDENTE dichiara decaduto l'emendamento n. B12.

Gli emendamenti nn. B11, B6, B7, B4 e B5 all'articolo 1 posti in votazione separatamente, col sistema elettronico, sono respinti.

Il PRESIDENTE dichiara precluso l'emendamento n. B18 all'articolo 1.

Interviene il consigliere Brusco (Movimento 5 Stelle) sull'emendamento n. B18 all'articolo 1.

In dichiarazione di voto finale intervengono i consiglieri Fracasso (Partito Democratico), Dalla Libera (Veneto Civico), Brusco (Movimento 5 Stelle) e Casali (Lista Tosi per il Veneto) i quali dichiarano di non partecipare alla votazione finale.

Il PRESIDENTE pone in votazione, col sistema elettronico, il progetto di legge in oggetto nel suo complesso.

Il Consiglio approva

Ai sensi dell'articolo 50 comma 4 dello Statuto si riportano i voti espressi dai singoli Consiglieri.

Hanno votato sì:

Berlato, Barison, Guadagnini, Barbisan Riccardo, Ciambetti, Coletto, Finco, Finozzi, Forcolin, Gidoni, Marcato, Montagnoli, Possamai, Semenzato, Barbisan Fabiano, Boron, Bottacin, Brescacin, Calzavara, Gerolimetto, Lanzarin, Michieletto, Rizzotto, Sandonà, Valdegamberi, Villanova

Hanno votato no:

Astenuti:

Il PRESIDENTE dichiara chiusa la seduta.

Il Consiglio regionale sarà convocato martedì 22 settembre 2015.

La seduta termina alle ore 18.51.

Consiglieri presenti:
AZZALIN Graziano
LANZARIN Manuela
BALDIN Erika
MARCATO Roberto
BARBISAN Fabiano
MICHIELETTO Gabriele
BARBISAN Riccardo
MONTAGNOLI Alessandro
BARISON Massimiliano
MORETTI Alessandra
BARTELLE Patrizia
NEGRO Giovanna
BASSI Andrea
PIGOZZO Bruno
BERLATO Sergio Antonio
POSSAMAI Gianpiero
BERTI Jacopo
RIZZOTTO Silvia
BORON Fabrizio
RUZZANTE Piero
BOTTACIN Gianpaolo Enrico
SALEMI Orietta
BRESCACIN Sonia
SANDONÀ Luciano
BRUSCO Manuel
SCARABEL Simone
CALZAVARA Francesco
SEMENZATO Alberto
CASALI Stefano
SINIGAGLIA Claudio
CIAMBETTI Roberto
VALDEGAMBERI Stefano
COLETTO Luca
VILLANOVA Alberto
CONTE Maurizio
ZANONI Andrea
DALLA LIBERA Pietro
ZORZATO Marino
DONAZZAN Elena
ZOTTIS Francesca
FERRARI Franco

FINCO Nicola Ignazio

FINOZZI Marino

FORCOLIN Gianluca

FRACASSO Stefano

GEROLIMETTO Nazzareno

GIDONI Franco

GIORGETTI Massimo

GUADAGNINI Antonio









IL CONSIGLIERE SEGRETARIO
Antonio GUADAGNINI




IL PRESIDENTE
Roberto CIAMBETTI









N.B. Gli emendamenti indicati nel processo verbale sono consultabili presso l'Unità
Assemblea

PROCESSO VERBALE
Redazione a cura di Giuseppe Migotto
Elaborazione testo a cura di Elisabetta Fabris