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Seduta del consiglio regionale del 14/12/2011 n. 89
Resoconto 89a Seduta pubblica
Mercoledì, 14 dicembre 2011
SOMMARIO
- APPROVAZIONE VERBALI DELLE SEDUTE PRECEDENTI
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- COMUNICAZIONI DELLA PRESIDENZA DEL CONSIGLIO
- INTERROGAZIONI ED INTERPELLANZE
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- Interrogazione a risposta immediata n. 329 del 27 aprile 2011 presentata dai consiglieri Reolon e Puppato "RIMBORSI DEI DANNI ALL'ALLUVIONE DEL 31 OTTOBRE, 1 E 2 NOVEMBRE 2010: CAOS E PARALISI NELL'ASSEGNAZIONE A PRIVATI E AZIENDE".
- Ass.re Daniele STIVAL (Liga Veneta-Lega Nord Padania)
- PRESIDENTE
- Sergio REOLON (Partito Democratico Veneto)
- PRESIDENTE
- Interrogazione a risposta immediata n. 465 del 6 ottobre 2011 presentata dal consigliere Bortoli "LA REGIONE EROGHI LE RISORSE DESTINATE AL PAGAMENTO DELLE ORE DI STRAORDINARIO AI VIGILI DEL FUOCO DEL COMANDO DI PADOVA".
- Ass.re Daniele STIVAL (Liga Veneta-Lega Nord Padania)
- PRESIDENTE
- Mauro BORTOLI (Partito Democratico Veneto)
- PRESIDENTE
- Interrogazione a risposta immediata n. 286 del 16 marzo 2011 presentata dal consigliere Pettenò "NO ALLO SCEMPIO DELL'AREA DOLOMITICA DEL PELMO-MONDEVAL: ALLA MONTAGNA NON SERVONO NUOVI CAROSELLI SCIISTICI, MA UN PROGETTO STRATEGICO PER IL LAVORO STABILE, PER L'AGRICOLTURA DI MONTAGNA, PER LA RIQUALIFICAZIONE AMBIENTALE E SOCIALE".
- Ass.re Marino FINOZZI (Liga Veneta-Lega Nord Padania)
- PRESIDENTE
- Pietrangelo PETTENO' (Federazione della Sinistra Veneta - PRC Sinistra Europea)
- PRESIDENTE
- Interrogazione a risposta immediata n. 122 del 3 agosto 2010 presentata dal consigliere Pettenò "QUALE STRATEGIA PER IL FUTURO DELL'U.L.S.S. 13 SE SI CONTINUANO A TAGLIARE FONDI E SERVIZI?"
- Ass.re Luca COLETTO
- PRESIDENTE
- Pietrangelo PETTENO' (Federazione della Sinistra Veneta - PRC Sinistra Europea)
- PRESIDENTE
- Interrogazione a risposta immediata n. 129 del 31 agosto 2010 presentata dal consigliere Pettenò "È NECESSARIO FARE CHIAREZZA SUI LAVORATORI DECEDUTI ALLO STABILIMENTO 'MARLANE' DI PRAIA A MARE DI PROPRIETÀ DELLA MARZOTTO DI VALDAGNO (VI)".
- Ass.re Luca COLETTO
- PRESIDENTE
- Pietrangelo PETTENO' (Federazione della Sinistra Veneta - PRC Sinistra europea)
- PRESIDENTE
- Interrogazione n. 149 del 24 settembre 2010 presentata dal consigliere Valdegamberi "PERCHE' L'ASSOCIAZIONE AGBD (ASSOCIAZIONE FAMIGLIE BAMBINI DOWN) NON RICEVE I RIMBORSI PER LE PRESTAZIONI EROGATE AI BAMBINI DOWN DELL'U.L.S.S. 22 PRESSO IL CENTRO RIABILITATIVO DI MARZANA?"
- Ass.re Luca COLETTO
- PRESIDENTE
- Stefano VALDEGAMBERI (Unione di Centro)
- PRESIDENTE
- Interrogazione n. 406 del 21 luglio 2011 presentata dal consigliere Franchetto "LA REGIONE AUTORIZZA LE CAVE MA NON HA IL POTERE DI CHIUDERLE. L'INCREDIBILE ED IRRITANTE STORIA DELLA CAVA BARDOLINE ALTE DI PESCANTINA E L'ESASPERAZIONE DEI RESIDENTI".
- Ass.re Maurizio CONTE (Liga Veneta - Lega Nord Padania)
- PRESIDENTE
- Gustavo FRANCHETTO (Italia dei Valori)
- PRESIDENTE
- Interrogazione n. 374 del 16 giugno 2011 presentata dal consigliere Pettenò "SPORTELLO UNICO INTEGRATO DELL'U.L.S.S. 10: UN'OPPORTUNITA' PER GLI ANZIANI O L'INIZIO DELL'AGONIA PER GLI ASSISTITI E I LORO FAMILIARI?"
- Ass.re Remo SERNAGIOTTO (Popolo della Libertà)
- PRESIDENTE
- Pietrangelo PETTENO' (Federazione della Sinistra Veneta - PRC Sinistra europea)
- PRESIDENTE
- Interrogazione n. 424 del 25 agosto 2011 presentata dal consigliere Pigozzo "DAL RITARDO NEI PAGAMENTI ALL'AZZERAMENTO DEL FONDO NAZIONALE: QUALE FUTURO PER L'ASSEGNO DI CURA?"
- Ass.re Remo SERNAGIOTTO (Popolo della Libertà)
- PRESIDENTE
- Bruno PIGOZZO (Partito Democratico Veneto)
- PRESIDENTE
- Interrogazione n. 443 del 22 settembre 2011 presentata dai consiglieri Azzalin, Sinigaglia e Pigozzo "AZZERAMENTO DEL FONDO REGIONALE PER LA LOTTA ALLA DROGA".
- Ass.re Remo SERNAGIOTTO (Popolo della Libertà)
- PRESIDENTE
- Graziano AZZALIN (Partito Democratico Veneto)
- PRESIDENTE
- Interrogazione n. 253 del 9 febbraio 2011 presentata dal consigliere Ruzzante "GALZIGNANO TERME. QUASI 200 LAVORATORI DEGLI HOTEL IN MOBILITA'. DOV'E' LA REGIONE?"
- Ass.re Elena DONAZZAN (Popolo della Libertà)
- PRESIDENTE
- Piero RUZZANTE (Partito Democratico Veneto)
- Interrogazione a risposta immediata n. 287 del 16 marzo 2011 presentata dal consigliere Pettenò "LA GIUNTA ZAIA SI ATTIVI NEI CONFRONTI DEL GOVERNO PER FAVORIRE IL RIENTRO DEI LAVORATORI DI AGILE IN EUTELIA E COMINCI A METTERE A DISPOSIZIONE SOLUZIONI CONCRETE IN REGIONE VENETO".
- Ass.re Elena DONAZZAN (Popolo della Libertà)
- PRESIDENTE
- Pietrangelo PETTENO' (Federazione della Sinistra Veneta - PRC Sinistra Europea)
- PRESIDENTE
- Interrogazione a risposta immediata n. 298 del 1 aprile 2011 presentata dal consigliere Pettenò "OVER MECCANICA, A RISCHIO OLTRE 250 POSTI DI LAVORO: LA REGIONE INTERVENGA PER SALVAGUARDARE LA PRODUZIONE E GLI ATTUALI LIVELLI OCCUPAZIONALI".
- Ass.re Elena DONAZZAN (Popolo della Libertà)
- PRESIDENTE
- Pietrangelo PETTENO' (Federazione della Sinistra Veneta - PRC Sinistra Europea)
- PRESIDENTE
- Interrogazione a risposta immediata n. 350 del 17 maggio 2011 presentata dai consiglieri Bortoli, Sinigaglia e Ruzzante "LA GIUNTA REGIONALE ADOTTI MISURE CONCRETE PER EVITARE IL LICENZIAMENTO COLLETTIVO DEI LAVORATORI DELLA MULTINAZIONALE EMERSON NETWORK POWER SRL CON SEDE A PIOVE DI SACCO (PD)".
- Ass.re Elena DONAZZAN (Popolo della Libertà)
- PRESIDENTE
- Mauro BORTOLI (Partito Democratico Veneto)
- PRESIDENTE
- Interrogazione a risposta immediata n. 362 del 31 maggio 2011 presentata dai consiglieri Fasoli e Bonfante "LA GIUNTA REGIONALE SOSTENGA I LAVORATORI DELLA SEDE DI VERONA DELL'AZIENDA ASTOLM FERROVIARIA SPA".
- Ass.re Elena DONAZZAN (Popolo della Libertà)
- PRESIDENTE
- Roberto FASOLI (Partito Democratico Veneto)
- PRESIDENTE
- Interrogazione a risposta immediata n. 389 del 1 luglio 2011 presentata dal consigliere Pettenò "LA GIUNTA SI ADOPERI PER EVITARE LA CHIUSURA DELLE CARTIERE VAL POSINA DI ARSIERO, ASSICURANDO I POSTI DI LAVORO".
- Ass.re Elena DONAZZAN (Popolo della Libertà)
- PRESIDENTE
- Pietrangelo PETTENO' (Federazione della Sinistra Veneta - PRC Sinistra Europea)
- PRESIDENTE
- Interrogazione a risposta immediata n. 398 del 7 luglio 2011 presentata dai consiglieri Fasoli, Puppato, Tiozzo, Berlato Sella, Reolon, Sinigaglia, Fracasso, Pigozzo, Pettenò, Bortoli, Franchetto, Ruzzante, Causin, Bortolussi e Grazia "FONDI SOCIALI EUROPEI. AL DANNO SI AGGIUNGE LA BEFFA?"
- Ass.re Elena DONAZZAN (Popolo della Libertà)
- PRESIDENTE
- Roberto FASOLI (Partito Democratico Veneto)
- PRESIDENTE
- Interrogazione n. 279 del 9 marzo 2011 presentata dal consigliere Grazia "AFFITTOPOLI ANCHE IN VENETO".
- Ass.re Massimo GIORGETTI (Popolo della Libertà)
- PRESIDENTE
- Raffaele GRAZIA (Unione di Centro)
- PRESIDENTE
- Interrogazione n. 281 del 10 marzo 2011 presentata dai consiglieri Pipitone, Franchetto e Marotta "ENERGIE RINNOVABILI. DOPO IL DECRETO DEL GOVERNO RISCHI CONCRETI PER I LAVORATORI VENETI E LE AZIENDE DEL SETTORE".
- Ass.re Massimo GIORGETTI (Popolo della Libertà)
- PRESIDENTE
- Antonino PIPITONE (Italia dei Valori)
- PRESIDENTE
- Interrogazione n. 363 del 1 giugno 2011 presentata dal consigliere Bortoli "LA GIUNTA REGIONALE DEL VENETO GIUSTIFICHI LA DRASTICA RIDUZIONE DELL'IMPEGNO DI SPESA DESTINATO AL SETTORE SPORT E TEMPO LIBERO".
- Ass.re Massimo GIORGETTI (Popolo della Libertà)
- PRESIDENTE
- Mauro BORTOLI (Partito democratico Veneto)
- PRESIDENTE
- Interrogazione n. 412 del 27 luglio 2011 presentata dal consigliere Puppato "ZAIA PREDICA BENE, L'ATER DI TREVISO RAZZOLA MALE. PERCHE' SI ASSUMONO DIRIGENTI ALL'ESTERNO E SI PAGANO DUE VOLTE LE STESSE PERSONE?"
- Ass.re Massimo GIORGETTI (Popolo della Libertà)
- PRESIDENTE
- Laura PUPPATO (Partito Democratico Veneto)
- PRESIDENTE
- Interrogazione a risposta immediata n. 426 del 30 agosto 2011 presentata dal consigliere Puppato "LA TERZA VOLTA DI FANTON NEL CDA DELL'ATER DI TREVISO: UNA NOMINA LEGITTIMA?"
- Ass.re Massimo GIORGETTI (Popolo della Libertà)
- PRESIDENTE
- Laura PUPPATO (Partito Democratico Veneto)
- PRESIDENTE
- Interrogazione a risposta immediata n. 455 del 30 settembre 2011 presentata dal consigliere Ruzzante "È LECITO CHE LA GIUNTA REGIONALE FINANZI MANIFESTAZIONI RIVENDICATE DA ESPONENTI DELLA LEGA NORD COME FESTE DI PARTITO?"
- Ass.re Daniele STIVAL (Liga Veneta-Lega Nord Padania)
- PRESIDENTE
- Piero RUZZANTE (Partito Democratico Veneto)
- PRESIDENTE
- Interrogazione a risposta immediata n. 431 del 7 settembre 2011 presentata dal consigliere Corazzari "LA REGIONE INTERVENGA AFFINCHÉ SIANO GARANTITI I SERVIZI SCOLASTICI IN PROVINCIA DI ROVIGO".
- Ass.re Elena DONAZZAN (Popolo della Libertà)
- PRESIDENTE
- Interrogazione a risposta immediata n. 433 del 9 settembre 2011 presentata dal consigliere Azzalin "ACCORPAMENTO DELL'UFFICIO SCOLASTICO PROVINCIALE DI ROVIGO ALLA STRUTTURA DI VERONA".
- Ass.re Elena DONAZZAN (Popolo della Libertà)
- PRESIDENTE
- Cristiano CORAZZARI (Liga Veneta-Lega Nord Padania)
- PRESIDENTE
- Graziano AZZALIN (Partito Democratico Veneto)
- PRESIDENTE
- RINVIO ALLE COMMISSIONI CONSILIARI DEI PROGETTI DI LEGGE ISCRITTI ALL'ORDINE DEL GIORNO AI SENSI DELL'ARTICOLO 41 DELLO STATUTO. FISSAZIONE DI UN ULTERIORE TERMINE PER LA PRESENTAZIONE DELLA RELAZIONE AL CONSIGLIO REGIONALE (DELIBERAZIONE N. 99/2011)
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- PROGETTO DI LEGGE DI INIZIATIVA DEI CONSIGLIERI CANER, BAGGIO, BASSI, BOZZA, CAPPON, CENCI, CIAMBETTI, CONTE, CORAZZARI, FINCO, FINOZZI, FURLANETTO, LAZZARINI, MANZATO, POSSAMAI, SANDRI, STIVAL, TOSATO E TOSCANI RELATIVA A "STATUTO REGIONALE DEL LAVORO AUTONOMO". (Progetto di legge n. 24)
- Luca BAGGIO (Liga Veneta-Lega Nord Padania)
- PRESIDENTE
- PROGETTO DI LEGGE DI INIZIATIVA DELLA GIUNTA REGIONALE RELATIVO A "ATTRIBUZIONE ALLE PROVINCE DELLE FUNZIONI RELATIVE ALLA GESTIONE DEI RIFIUTI URBANI" (Progetto di legge n. 157)
- Stefano FRACASSO (Partito Democratico Veneto)
- PRESIDENTE
- PROGETTO DI LEGGE STATALE DI INIZIATIVA DEI CONSIGLIERI POSSAMAI, BAGGIO, CANER, CAPPON, CENCI, CORAZZARI, FINCO, FURLANETTO, SANDRI, TOSATO E TOSCANI RELATIVA A "MODIFICA AL DECRETO LEGISLATIVO 29 DICEMBRE 2003, N. 387 'ATTUAZIONE DELLE DIRETTIVE 2001/77/CE RELATIVA ALLA PROMOZIONE DELL'ENERGIA ELETTRICA PRODOTTA DA FONTI ENERGETICHE RINNOVABILI NEL MERCATO INTERNO DELL'ELETTRICITÀ'" (Progetto di legge statale n. 3)
- Andrea BASSI (Liga Veneta-Lega Nord Padania)
- PRESIDENTE
- PRESIDENTE
- PROPOSTA DI REGOLAMENTO INTERNO DI INIZIATIVA DEI CONSIGLIERI TESSERIN, REOLON E FURLANETTO RELATIVA A "MODIFICHE DEL PROVVEDIMENTO CONSILIARE N. 456 DEL 30 APRILE 1987 "REGOLAMENTO DEL CONSIGLIO REGIONALE" E SUCCESSIVE MODIFICHE ED INTEGRAZIONI" (PROPOSTA DI REGOLAMENTO INTERNO N. 4) INIZIO
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- Carlo Alberto TESSERIN (Popolo della Libertà)
- PRESIDENTE
- Sergio REOLON (Partito Democratico Veneto)
- PRESIDENTE
- Laura PUPPATO (Partito Democratico Veneto)
- PRESIDENTE
- Pietrangelo PETTENO' (Federazione della Sinistra Veneta - PRC Sinistra europea)
- PRESIDENTE
- Pietrangelo PETTENO' (Federazione della Sinistra Veneta - PRC Sinistra europea)
- PRESIDENTE
- Pietrangelo PETTENO' (Federazione della Sinistra Veneta - PRC Sinistra europea)
- PRESIDENTE
- PRESIDENTE
- Federico CANER (Liga Veneta - Lega Nord Padania)
- PRESIDENTE
- Mariangelo FOGGIATO (Unione Nord Est)
- PRESIDENTE
- Pietrangelo PETTENO' (Federazione della Sinistra Veneta - PRC Sinistra europea)
- PRESIDENTE
- Federico CANER (Liga Veneta - Lega Nord Padania)
- PRESIDENTE
- Gustavo FRANCHETTO (Italia dei Valori)
- PRESIDENTE
- Laura PUPPATO (Partito Democratico Veneto)
- PRESIDENTE
- Ass.re Massimo GIORGETTI (Popolo della Libertà)
- PRESIDENTE
- Pietrangelo PETTENO' (Federazione della Sinistra Veneta - PRC Sinistra Europea)
- PRESIDENTE
- Diego BOTTACIN (Gruppo Misto)
- PRESIDENTE
- Lucio TIOZZO (Partito Democratico Veneto)
- PRESIDENTE
- Dario BOND (Popolo della Libertà)
- PRESIDENTE
- Luca BAGGIO (Liga Veneta-Lega Nord Padania)
- PRESIDENTE
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PUNTO
1 |
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La Seduta inizia alle ore 10.46
Assume la Presidenza
Il Presidente Clodovaldo RUFFATO
PRESIDENTE
Diamo inizio alla 89a Seduta pubblica del Consiglio regionale. I lavori si svolgono sulla base dell'o.d.g. prot. n. 17565 del 7 dicembre 2011.
APPROVAZIONE VERBALI DELLE SEDUTE PRECEDENTI
Il PRESIDENTE, poiché nessun Consigliere chiede di fare osservazioni, dichiara che s'intendono approvati il processo verbale della 81a seduta pubblica di martedì 15 novembre 2011, della 82a seduta pubblica di mercoledì 16 novembre 2011, della 83a seduta pubblica di giovedì 17 novembre 2011, della 84a seduta pubblica di venerdì 18 novembre 2011, della 85a seduta pubblica di mercoledì 23 novembre 2011 e della 86a seduta pubblica di mercoledì 30 novembre 2011.
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PUNTO
2 |
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COMUNICAZIONI DELLA PRESIDENZA DEL CONSIGLIO
Richieste di congedo e comunicazioni assenze
Hanno comunicato congedo i Consiglieri:
COPPOLA Marialuisa
FINCO Nicola Ignazio
MANZATO Franco
ZORZATO Marino
I congedi sono concessi.
Interrogazioni
Sono state presentate alla Presidenza del Consiglio le seguenti interrogazioni:
a risposta immediata
N. 508 del 13 dicembre 2011
Presentata dai consiglieri Franchetto, Marotta e Pipitone
"GARANTIRE AI BAMBINI DISABILI LA FREQUENZA SCOLASTICA."
N. 509 del 13 dicembre 2011
Presentata dal consigliere Ruzzante
"IPAB DI CASALE DI SCODOSIA (PD): LA GIUNTA REGIONALE ILLUSTRI I RISULTATI DI MESI DI COMMISSARIAMENTO DELL'ENTE E METTA IN ATTO TUTTE LE MISURE NECESSARIE PER SCONGIURARE IL LICENZIAMENTO DEI DIPENDENTI."
Interpellanze
Sono state presentate alla Presidenza del Consiglio le seguenti interpellanze:
N. 17 del 14 dicembre 2011
Presentata dai consiglieri Bonfante e Fasoli
"1 MILIONE DI EURO PER ACQUISTARE EX CAVE A BELFIORE, NEANCHE 1 EURO DISPONIBILE PER EVITARE LA DISCARICA DI AMIANTO A ROVERCHIARA?"
Prima di passare alle interrogazioni c'è una richiesta di intervento da parte del consigliere Pettenò.
La parola al consigliere Pettenò.
Pietrangelo PETTENO' (Federazione della Sinistra Veneta - PRC Sinistra Europea)
Presidente e Colleghi, penso di poter interpretare il desiderio di tutti noi nel chiederle che quest'Aula ricordi, con un minuto di silenzio, dei fatti veramente drammatici che stanno avvenendo nel nostro Paese e anche nel Veneto, segno evidentemente di una tensione drammatica che gli aspetti sociali stanno determinando secondo me nella nostra società.
Mi riferisco all'atto veramente grave che è avvenuto a Firenze ieri con un atto razzista di una violenza veramente inaudita, il fatto che dobbiamo annoverare i morti sul lavoro, mi pare che in pochissime settimane tre imprenditori a Borgoricco, l'altro ieri a Treviso e ieri a Vigonza di Padova, che si sono suicidati per il dramma che vivono nella condizione di lavoro del nostro Veneto.
Credo che il minuto di silenzio, Presidente, sia doveroso ma soprattutto che ci serva anche riflettere su come la politica veneta, per quello che può, può mettere in campo in questi giorni.
Ricordo anche il lavoratore che per costruire un palco e pagarsi gli studi costruiva i palchi, come sapete, con regole, contratti e ingaggi che purtroppo non consentono di avere diritti e nessuna garanzia.
PRESIDENTE
Grazie, consigliere Pettenò.
Consiglieri, osserviamo un minuto di silenzio.
Si osserva un minuto di silenzio.
Proseguiamo con i punti all'ordine del giorno.
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PUNTO
3 |
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INTERROGAZIONI ED INTERPELLANZE
Interrogazione a risposta immediata n. 329 del 27 aprile 2011 presentata dai consiglieri Reolon e Puppato "RIMBORSI DEI DANNI ALL'ALLUVIONE DEL 31 OTTOBRE, 1 E 2 NOVEMBRE 2010: CAOS E PARALISI NELL'ASSEGNAZIONE A PRIVATI E AZIENDE".
La parola all'assessore Stival.
Ass.re Daniele STIVAL (Liga Veneta-Lega Nord Padania)
Grazie, Presidente.
"A partire da domenica 31 ottobre e fino a martedì 2 novembre 2010 il Veneto è stato interessato da piogge persistenti, a tratti anche a carattere di rovescio, in particolare sulle zone prealpine e pedemontane, dove si sono superati diffusamente i 300 mm complessivi, con punte massime locali anche superiori a 500 mm.
Le diffuse situazioni di dissesto idraulico e geologico, dovute alla perturbazione, hanno causato ingenti danni al patrimonio pubblico e privato.
Con Decreto del 05/11/2010, la Presidenza del Consiglio dei Ministri (D.P.C.M.) ha provveduto a dichiarare lo Stato di Emergenza, ai sensi della Legge 225/92, in ordine agli eccezionali eventi meteorologici che hanno colpito il territorio della Regione Veneto dal 31 ottobre al 2 novembre 2010.
Conseguentemente è stata emanata l'Ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri (O.P.C.M.) n. 3906 in data 13/11/2010 con cui:
- il Presidente della Regione del Veneto è stato nominato Commissario Delegato per il superamento dell'emergenza. Per le suddette attività il Commissario delegato si avvale di soggetti attuatoli, di cui uno con funzioni vicarie, nonché della collaborazione delle strutture regionali, enti territoriali e non territoriali, delle amministrazioni centrali e periferiche dello Stato;
- sono state indicate, altresì, le disposizioni urgenti per fronteggiare l'emergenza;
- sono stati assegnati 300 milioni di euro per gli interventi e le attività da porre in essere al fine di ristabilire le condizioni di sicurezza del territorio e ripristinare le normali condizioni di vita della popolazione.
Con successiva O.P.C.M. 3943 in data 25/05/2011, è stato specificato che la somma di 300 milioni di euro, assegnata con O.P.C.M. 3906/2010, sia così ripartita:
a. quanto a 150 milioni di euro, per la concessione dei contributi previsti per privati e attività economiche, nonché per il rimborso delle spese sostenute dalle Amministrazioni coinvolte nell'emergenza e dalla Struttura commissariale;
b. quanto a 150 milioni di euro, per interventi pubblici di risanamento del territorio, siano essi di competenza delle amministrazioni locali come delle strutture regionali, volti a fronteggiare il gravissimo dissesto idrogeologico in atto nella regione Veneto.
Altresì, con recente D.P.C.M. in data 17/08/2011, il prefetto di Verona è stato nominato nuovo Commissario Delegato, per gli eventi di cui all'O.P.C.M. 3906/2010, in sostituzione del Presidente della Regione.
Precisato che nello specifico la competenza delle attività di cui all'O.P.C.M. 3906/2010 e successive modifiche e integrazioni (s.m.i.) è attribuiti al Commissario Delegato appositamente nominato e alla relativa struttura commissariale, dagli atti disponibili si può relazionare quanto segue.
Nell'immediato post-evento, al fine di quantificare i danni ed i relativi fabbisogni, ai sensi dell'art. 1 comma 3 della suddetta O.P.C.M. 3906/2010, è stato disposto on-line, un apposito programma a favore degli Enti colpiti dagli eventi. Il suddetto censimento ha portato a quantificare i seguenti danni e fabbisogni:
- 144,6 milioni di euro, circa, di danni segnalati da soggetti privati;
- 100,2 milioni di euro, circa, di danni segnalati da attività produttive;
- 7,2 milioni di euro, circa, per il rimborso di spese sostenute dalle Amministrazioni nella prima fase di emergenza;
- 9 milioni di euro, circa, per interventi di somma urgenza e 218 milioni di euro, circa, per interventi urgenti e indifferibili relativamente a opere pubbliche, da ripristinare, di competenza di Comuni e Province;
- 2,7 miliardi di euro per un piano di interventi comprensivo di: interventi di somma urgenza; interventi urgenti e indifferibili; opere di mitigazione del rischio idrogeologico di competenza delle Strutture regionali del Genio Civile, Servizi Forestali, nonché di Consorzi di Bonifica, Province e Autorità di Bacino.
Contestualmente, sempre agli inizi di dicembre 2010, sulla base di semplici attestazioni di valutazione dei danni redatte dai Sindaci dei Comuni alluvionati, con Ordinanze Commissariali (O.C.) n. 9/2010 e n. 3/2011, sono stati erogati i seguenti anticipi:
- la somma complessiva di 109,1 milioni di euro, circa, a favore dei Comuni;
- la somma complessiva di 9 milioni di euro a favore delle Province.
Tali anticipazioni erano destinate all'erogazione di acconti per contributi a privati e imprese, sulla base di quanto definito dagli articoli 4 e 5 dell'O.P.C.M. 3906/2010 e s.m.i, nonché per il ripristino di Opere Pubbliche (OO.PP.) di competenza, attivate in regime di "somma urgenza" o altri interventi urgenti già avviati.
Con successiva O.C. 22/2011, sono stati fissati i criteri per l'erogazione di contributi a privati e imprese, quantificati, sulla base dei dati inseriti nel suddetto programma on-line, nella somma complessiva di 152,37 milioni di euro; è stata altresì disposta l'erogazione di ulteriori anticipi per la somma di 4,7 milioni di euro affinché tutti i Comuni potessero garantire acconti, a privati e imprese, almeno pari al 50% delle percentuali definite agli art. 4 e 5 dell'O.P.C.M. 3906/2011 e s.m.i.
Pertanto, i contributi erogati in acconto a Comuni e Province ammontano complessivamente, ad oggi, a 122,8 milioni di euro: di cui 88,75 milioni destinati per anticipi a privati e imprese; la restante somma di 34,05 milioni, invece è destinata al ripristino delle OO.PP. sopracitate.
Allo stato attuale non è dato di conoscere lo stato di avanzamento delle erogazioni da parte dei Comuni che certamente, per far fronte ai danni hanno attualmente a disposizione (e quindi nella disponibilità bilancio) oltre il 35% del danno complessivo segnalato. Un ulteriore 25 % del danno segnalato è già stato impegnato a favore dei Comuni e potrà essere richiesto ed erogato nel momento in cui le Amministrazioni comunali dimostreranno di aver liquidato quanto già erogato in acconto dal Commissario...
Inoltre, con successive O.C. 29, 30 e 31/2011, sono state riservate, a favore delle pubbliche Amministrazioni, le risorse necessarie per rimborsare le spese sostenute nella prima fase di emergenza (quali acquisto di materiali, vitto e alloggio per le squadre di volontariato, ecc.) nonché per le ore di lavoro straordinario effettivamente prestate dai tecnici per i servizi di soccorso urgente. In particolare sono state impegnate le seguenti somme:
- 4,22 milioni circa a favore dei Comuni;
- 0,27 milioni circa a favore delle Province;
- 1,38 milioni circa a favore delle Prefetture, somma destinata a coprire altresì le esigenze delle Forze Armate, Forze dell'Ordine e Vigili del Fuoco.
Le suddette necessità, pari a 152,37 milioni di euro per contributi a privati e imprese e le spese di prima emergenza, complessivamente pari a 7,2 milioni di euro, rientrano nelle spese di cui all'art. 10 comma 1 bis, lettera a) per il quale lo Stato, con O.P.C.M. 3906/2010 e s.m.i., ha stanziato complessivamente la somma di 150 milioni di euro come più sopra citato. Altresì, il suddetto stanziamento di 150 milioni di euro è destinato anche alla copertura delle spese per l'impiego del Volontariato, di cui al Decreto del Presidente della Repubblica 194/01, per le ore straordinarie dei tecnici delle Amministrazioni che eseguono gli accertamenti dei danni di privati e imprese, nonché per le spese di funzionamento della Struttura Commissariale.
Ne consegue, data la quantificazione dei suddetti fabbisogni, che lo stanziamento di 150 milioni di euro di cui all'art. 10 comma 1 bis, lettera a) dell'O.P.C.M. 3906/2010 e s.m.i, è stato integrato, per far fronte alle necessità, sia tramite le risorse provenienti da donazioni e atti di liberalità, per la somma complessiva di circa 4,6 milioni di euro, sia tramite risorse regionali, per la somma di 6,45 milioni di euro, di cui alle D.G.R. 3202, 3211/2010 e 992/2011.
Complessivamente, quindi, per il settore della spesa di cui all'art. 10, comma 1 bis, lettera a) dell'O.P.C.M. 3906/2010 e s.m.i, sono disponibili risorse per 161,1 milioni di euro circa.
Attualmente sono in fase di definizione:
- le attività di accertamento dei danni da parte dei tecnici comunali rispetto alle dichiarazioni presentate entro la data del 10/02/2011 da privati e imprese;
- le rendicontazioni da parte delle Amministrazioni beneficiate per quanto concerne le spese di prima emergenza, di cui alle O.C. 29, 30 e 31/2011;
- la definizione, con apposita O.C., degli interventi, segnalati da Comuni e Province, di somma urgenza e urgenti ed indifferibili finanziabili con le risorse di cui all'art. 10 comma 1, lettera b), le cui attività di validazione, necessarie per questa ultima tipologia di interventi, sono state affidate ai soggetti attuatori provinciali appositamente nominati e si sta concludendo in questo periodo.
Tale attività di individuazione degli interventi finanziabili risulta, purtroppo, necessaria poiché tramite il censimento on-line sono state quantificate le seguenti necessità:
- i Comuni hanno segnalato interventi di somma urgenza per 6,8 milioni di euro circa e 170 milioni di euro circa per interventi urgenti ed indifferibili;
- le Province hanno segnalato interventi di somma urgenza per 1,6 milioni di euro e 47 milioni di euro circa per interventi urgenti ed indifferibili;
di contro, sono residuate risorse per soli 10 milioni di euro, rispetto ai 150 milioni stabiliti con l'art. 10 comma 1 bis, lettera b) dell'O.P.C.M. 3906/2010 e s.m.i. I primi 106 milioni sono già stati impegnati con diverse OO.CC. per finanziare importanti opere di ripristino e sicurezza idrogeologica del territorio di competenza delle Strutture regionali del Genio Civile e Consorzi di Bonifica; ulteriori 34 milioni sono già stati erogati in acconto e sono da assegnare in via definitiva con idoneo provvedimento del Commissario a Comuni e Province.
Per quanto riguarda il punto 2 dell'interrogazione, attualmente non risulta che Comuni o Enti abbiano fatto ricorso a mutui per riparare i danni causati dall'alluvione dati gli anticipi già erogati".
Grazie.
PRESIDENTE
Grazie, assessore Stival.
La parola al consigliere Reolon.
Sergio REOLON (Partito Democratico Veneto)
Io ringrazio l'assessore Stival per la risposta che è sicuramente esauriente ma non posso essere soddisfatto dei contenuti e di come ha operato la Regione.
Non dimentichiamoci cosa ha rappresentato questa alluvione e questo intervento, non dimentichiamoci le parole di non entusiasmo, perché non era il caso di avere entusiasmo, ma di grande soddisfazione del Presidente della Regione di ritorno da Roma dove sembrava fossero stati portati chissà quanti soldi, non dimentichiamoci l'elicottero arrivato con il Ministro Bossi a Padova nel quale sembrava che avessero portato le valanghe di soldi.
Apprendiamo che quello che è stato fatto sono 106 milioni destinati e 34 effettivamente erogati, quindi noi siamo sicuramente insoddisfatti della risposta anche perché le imprese soprattutto non possono investire perché non sanno cosa si farà con le opere che devono fare gli Enti pubblici, la Regione, i Comuni e le Province.
PRESIDENTE
Grazie, consigliere Reolon.
Interrogazione a risposta immediata n. 465 del 6 ottobre 2011 presentata dal consigliere Bortoli "LA REGIONE EROGHI LE RISORSE DESTINATE AL PAGAMENTO DELLE ORE DI STRAORDINARIO AI VIGILI DEL FUOCO DEL COMANDO DI PADOVA".
La parola all'assessore Stival.
Ass.re Daniele STIVAL (Liga Veneta-Lega Nord Padania)
"Da domenica 31 ottobre a martedì 2 novembre 2010 il Veneto è stato interessato da piogge persistenti, a tratti anche a carattere di rovescio, in particolare sulle zone prealpine e pedemontane, dove si sono superati diffusamente i 300 mm complessivi, con punte massime locali anche superiori a 500 mm.
Le diffuse situazioni di dissesto idraulico e geologico, dovute alla perturbazione, hanno causato ingenti danni al patrimonio pubblico e privato.
Con Decreto del 05/11/2010, la Presidenza del Consiglio dei Ministri ha provveduto a dichiarare lo Stato di Emergenza, ai sensi della L 225/92, in ordine agli eccezionali eventi meteorologici che hanno colpito il territorio della Regione Veneto dal 31 ottobre al 2 novembre 2010.
Conseguentemente è stata emanata l'Ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri (O.P.C.M.) n. 3906 in data 13/11/2010 con cui:
- il Presidente della Regione del Veneto è stato nominato Commissario Delegato per il superamento dell'emergenza. Per le suddette attività il Commissario delegato si avvale di soggetti attuatoli, di cui uno con funzioni vicarie, nonché della collaborazione delle strutture regionali, enti territoriali e non territoriali, delle amministrazioni centrali e periferiche dello Stato;
- sono state indicate, altresì, le disposizioni urgenti per fronteggiare l'emergenza;
- sono stati assegnati 300 milioni di euro per gli interventi e le attività da porre in essere al fine di ristabilire le condizioni di sicurezza del territorio e ripristinare le normali condizioni di vita della popolazione.
Con O.P.C.M. 3943 in data 25/05/2011, è stato specificato che la somma di 300 milioni di euro, assegnata con O.P.C.M. 3906/2010, sia così ripartita:
- quanto a 150 milioni di euro, per la concessione dei contributi previsti per privati e attività economiche, nonché per il rimborso delle spese sostenute dalle Amministrazioni coinvolte nell'emergenza e dalla Struttura commissariale;
- quanto a 150 milioni di euro, per interventi pubblici di risanamento del territorio, siano essi di competenza delle Amministrazioni locali come delle strutture regionali, volti a fronteggiare il gravissimo dissesto idrogeologico in atto nella regione Veneto.
Inoltre, con recente O.P.C.M. 3960 in data 17/08/2011, il prefetto di Verona è stato nominato nuovo Commissario Delegato, per gli eventi di cui all'OPCM 3906/2010, in sostituzione del Presidente della Regione.
Precisato che nello specifico la competenza delle attività di cui all'OPCM 3906/2010 e successive modifiche e integrazioni (s.m.i.) è attribuita al Commissario Delegato appositamente nominato e alla relativa struttura commissariale, tuttavia dagli atti disponibili si può relazionare quanto segue.
Al fine di quantificare i danni subiti da privati e imprese a seguito degli eventi di cui all'O.P.C.M. 3906/2010 e s.m.i., nonché i rimborsi per le spese sostenute dalle Pubbliche Amministrazioni anche relativamente alle ore di lavoro straordinario prestato dai tecnici per le operazioni di soccorso urgente, durante le prime fasi di emergenza, inclusi i Vigili del Fuoco, è stato avviato, dai primi giorni di dicembre 2010, un apposito programma on-line.
Con nota n. 661022 in data 20/12/2010 le Prefetture del Veneto vennero incaricate di inserire nell'apposita procedura on-line, le suddette voci di spesa, non solo relativamente al personale prefettizio, ma anche delle Forze Armate, delle Forze dell'Ordine e dei Vigili del Fuoco intervenuti nelle operazioni di soccorso.
Il termine fissato per l'inserimento dei dati nella suddetta procedura on-line, da parte di tutte le Amministrazioni interessate, è stato fissato al 21/02/2011, con Ordinanza Commissariale (O.C.) n. 3/2011; termine successivamente comunicato con nota commissariale n. 61487 in data 08/02/2011.
Tramite il suddetto programma on-line, sono, perciò, pervenute dalle Prefetture del Veneto, la segnalazione di rimborsi, per le voci di spesa sopracitate, per la somma complessiva di 2,55 milioni di euro, somma che è stata successivamente impegnata con O.C. 31/2011.
In particolare, dalle Prefetture del Veneto sono state segnalate le seguenti necessità: dalla Prefettura di Belluno, spese per la somma complessiva di 93 mila euro circa; dalla Prefettura di Padova, spese per la somma complessiva di 974 mila euro circa; dalla Prefettura di Treviso, spese per la somma complessiva di 82 mila euro circa; dalla Prefettura di Venezia, spese per la somma complessiva di 86 mila euro circa; dalla Prefettura di Verona, spese per la somma complessiva di 223 mila euro circa; dalla Prefettura di Vicenza, spese per la somma complessiva di 1,09 milioni di euro circa. A seguito della suddetta O.C. 31/2011 sono pervenute alla Struttura Commissariale alcune comunicazioni sia da parte delle Forze Armate che dal Dipartimento Regionale dei Vigili del Fuoco in merito alle procedure amministrative contabili stabilite che prevedono che la rendicontazione e il pagamento delle somme avvenga per il tramite delle Prefetture.
In particolare, per quanto concerne i Vigili del Fuoco, con nota n. 20024/212 in data 07/09/2011 e successiva nota n. 22956/212 del 07/10/2011, il Dipartimento dei Vigili del Fuoco ha chiesto che gli emolumenti ai Vigili del Fuoco intervenuti nelle operazioni di soccorso, di cui all'O.P.C.M. 3906/2010, vengano liquidati direttamente al Dipartimento medesimo, perché il pagamento soggiace allo speciale sistema di erogazione unificata delle competenze fisse ed accessorie al personale centrale e periferico delle Amministrazioni dello Stato gestito dal sistema Service Personale Tesoro (SPT) del Ministero dell'Economia e delle Finanze. Con la medesima comunicazione, il Dipartimento segnala la necessità, per questioni contabili, di essere liquidati successivamente alla data del 2 novembre 2011.
A seguito delle suddette comunicazioni, quindi, in data 09/09/2011 si è tenuta, presso la sede della Struttura Commissariale, un'apposita riunione con i tecnici del personale prefettizio, al fine di informare della necessità dei Vigili del Fuoco, nonché di quelle delle Forze Armate.
A seguito delle decisioni intervenute tramite la suddetta riunione, con nota n. 443292 in data 26/09/2011 del Commissario delegato è stato comunicato che:
- le risorse relative alle spese pubbliche sostenute nella fasi di prima emergenza da parte delle Forze Armate, e correttamente segnalate nella procedura on line entro i termini dal Comando Operativo Logistico Nord, verranno assegnate alla sola Prefettura di Padova, affinché sia l'unico referente per le successive fasi di rendicontazione e liquidazione delle spese medesime;
- le risorse relative alle spese pubbliche sostenute nella fasi di prima emergenza segnalate nella procedura on-line entro i termini da parte delle diverse strutture periferiche dei Vigili del Fuoco verranno assegnate al Dipartimento dei Vigili del Fuoco, come richiesto con nota 20024/212 in data 07/09/2011.
Ciò comporta una modifica della originaria O.C. 31/2011 di assegnazione delle somme, in quanto si dovrà individuare quale nuovo beneficiario, oltre alla Prefetture, il Dipartimento dei Vigili del Fuoco, nonché ripartire la somma complessiva di 2,55 milioni di euro, in modo diverso fra i diversi beneficiari.
Tale nuova O.C. è in corso di elaborazione da parte della Struttura commissariale e verrà inoltrata quanto prima alla Corte dei Conti per il controllo di legittimità di cui alla L. 20/94 e s.m.i.
La Struttura Commissariale, nonché le Strutture regionali, hanno sempre posto particolare attenzione alla compensazione di quanto dovuto al personale dei Vigili del Fuoco, nella convinzione dell'importanza e del ruolo essenziale da essi svolto in occasione di ogni emergenza.
Ribadita la competenza del Commissario delegato per la liquidazione dei rimborsi delle spese sopra citate a favore dei Vigili del Fuoco si conferma, infatti, il ruolo fondamentale dei medesimi per le operazioni di soccorso, anche all'interno del Sistema di Protezione Civile, come altresì definito dalla Legge 225/1992."
PRESIDENTE
Grazie, assessore Stival.
La parola al consigliere Bortoli.
Mauro BORTOLI (Partito Democratico Veneto)
Ringrazio anche l'Assessore per la risposta fornita.
Francamente non ho ben capito da ciò che è stato letto se il denaro dovuto ai Vigili del Fuoco è stato erogato, mi pare che ci sia stato un rimpallo di competenze e di responsabilità nell'erogare le cifre però non ho sentito se sono state erogate le cifre corrispondenti agli straordinari.
È da tener presente che i Vigili del Fuoco di Padova, è stato uno dei reparti nel Veneto più impegnati nella calamità, è una strepitosa risorsa per le comunità e non dare soddisfazione a dei professionisti di altissimo livello per l'impegno che danno per dare una risposta ai bisogni, alle necessità dei cittadini e alle catastrofi è un segno perlomeno negativo da parte dell'Ente pubblico e dell'Autorità.
PRESIDENTE
Grazie, consigliere Bortoli.
Interrogazione a risposta immediata n. 286 del 16 marzo 2011 presentata dal consigliere Pettenò "NO ALLO SCEMPIO DELL'AREA DOLOMITICA DEL PELMO-MONDEVAL: ALLA MONTAGNA NON SERVONO NUOVI CAROSELLI SCIISTICI, MA UN PROGETTO STRATEGICO PER IL LAVORO STABILE, PER L'AGRICOLTURA DI MONTAGNA, PER LA RIQUALIFICAZIONE AMBIENTALE E SOCIALE".
La parola all'assessore Finozzi.
Ass.re Marino FINOZZI (Liga Veneta-Lega Nord Padania)
Grazie, Presidente.
"Il Piano regionale Neve, PRN, della Regione Veneto, previsto dall'art. 7
legge regionale 21 novembre 2008, n. 21 e adottato dalla Giunta regionale in data 10 novembre 2009 con propria deliberazione n. 3375, è lo strumento di pianificazione del sistema impiantistico funiviario e sciistico regionale e rappresenta il documento politico programmatico atto a definire gli interventi per la razionalizzazione degli impianti e delle piste da sci e delle strutture connesse.
Per lo sci alpino il Piano rappresenta le previsioni di sviluppo suddividendole in due macrocategorie: demani sciabili e collegamenti. I cosiddetti "demani sciabili", rappresentati con delle aree, sono zone destinate allo sviluppo della pratica dello sci da discesa secondo precisi criteri che variano per ciascuno di essi. I "collegamenti" invece, sono rappresentazioni vettoriali dei principali assi di connessione tra demani o demani e centri abitati per i quali la perimetrazione esatta del demanio sciabile è rimandata ad un secondo momento a fronte di uno studio di fattibilità che attesti, viste le superfici e gli importanti investimenti che entrano in gioco, l'effettiva sostenibilità ambientale ed economica dell'intero intervento.
L'area interessata dall'interrogazione in oggetto è stata inserita nel PRN adottato come collegamento sciistico denominato "collegamento San Vito-Civetta". Successivamente, in ottemperanza alle disposizioni di Piano suesposte, lo studio Alpi Consult, incaricato dalla società Impianti Scoter su mandato del comune di San Vito di Cadore, ha presentato presso gli uffici regionali competenti il "Progetto per lo sviluppo del nuovo comprensorio sciistico Val Boite-Val Fiorentina-BL" con allegate le deliberazioni della giunta comunale del comune di Selva di Cadore e del comune di San Vito di Cadore rispettivamente di adesione e di approvazione dello stesso.
Inoltre, il comune di San Vito di Cadore, promotore dell'intervento, ha indetto diversi incontri pubblici di presentazione e condivisione del progetto invitando la popolazione (residenti e non), le Amministrazioni, le Associazioni di categoria, gli Enti e tutti i soggetti interessati, oltre ad aver attivato un apposito sito internet (www.cadorecivetta.it) dal quale è possibile visionare e scaricare tutti gli elaborati progettuali e istituito un forum finalizzato alla raccolta di commenti e proposte.
In seguito si sono espressi a sostegno dello studio di fattibilità anche il Comune di Vodo di Cadore e quello di Alleghe rispettivamente con deliberazione del Consiglio comunale n. 11/2011 e deliberazione della Giunta comunale n. 44 del 29 aprile 2011.
Per quanto finora esposto si ritiene che la fase di partecipazione e condivisione, strumento essenziale a supporto della pianificazione territoriale, sia stata correttamente avviata e continui ad essere ottemperata dal comune di San Vito di Cadore, soggetto promotore dell'iniziativa.
La valutazione relativa alla fattibilità ambientale e strategica dell'intero intervento è invece demandata al piano regionale neve, documento politico programmatico della Regione del Veneto nonché strumento di pianificazione del sistema impiantistico funiviario che ha in sé già tutti gli strumenti per desumere l'effettiva fattibilità ambientale e socio-economica dello stesso.
Concludendo si ricorda che, ad integrazione della pianificazione di settore e allo scopo di promuovere uno sviluppo del territorio montano che tenga conto delle diversità intrinseche della montagna veneta, la Giunta regionale ha recentemente licenziato il testo del progetto di legge n. 180 "Sviluppo sostenibile e innovativo della montagna", attualmente al vaglio della competente Commissione consiliare."
PRESIDENTE
Grazie, assessore Finozzi.
La parola al consigliere Pettenò.
Pietrangelo PETTENO' (Federazione della Sinistra Veneta - PRC Sinistra Europea)
Grazie, Assessore, anche per la fatica fisica nel rispondere, ma l'interrogazione chiedeva che si discutesse all'interno di un progetto più ampio che lei ha detto è al vaglio delle Commissioni, quindi non si può nient'altro che dire che questo Consiglio dovrebbe occuparsi dei progetti strategici organici che danno anche eventualmente delle risposte ad aree così importanti come quelle della montagna.
Purtroppo nel frattempo che la politica si addormenta e si occupa di cose amene, che non interessano lo sviluppo economico sociale e le condizionidel Veneto, vanno avanti i progetti e rischiano, come in questo caso, di non essere assolutamente inseriti in un quadro più strategico ed organico.
Non è tanto la battaglia fra ambientalisti e sostenitori delle piste ovunque ci sia un dislivello su cui sparare neve sintetica ma evidentemente dovrebbe essere affrontato sul piano socio economico per capire se questi progetti rispondono a quell'economia che abbisogna la montagna.
Per questo mi dichiaro insoddisfatto perché non stanno insieme le due cose cioè chiaramente la Regione mi pare arretrata rispetto ai progetti che invece cercano di avanzare a cui oltre ad avere un parere favorevole dai Comuni però mi pare di ricordare che ci sono Comunità con delle regole che invece hanno tutt'altre idee su quegli impianti.
PRESIDENTE
Grazie, consigliere Pettenò.
Interrogazione a risposta immediata n. 122 del 3 agosto 2010 presentata dal consigliere Pettenò "QUALE STRATEGIA PER IL FUTURO DELL'U.L.S.S. 13 SE SI CONTINUANO A TAGLIARE FONDI E SERVIZI?"
La parola all'assessore Coletto.
Ass.re Luca COLETTO
"L'Azienda ULSS 13 non è soggetta a sottrazione di risorse, bensì, nell'ambito dell'ottimizzazione dei servizi sanitari regionali, è destinataria di importanti iniziative di investimento e di finanziamento da parte dell'Amministrazione Regionale.
In relazione agli investimenti previsti dall'art. 55 della L.R. 11/2010, che ammontano ad euro 1.500.000,00 all'anno per quindici anni (per un totale di euro 22.500.000,00), si comunica che il contributo di euro 1.500.000,00 per l'anno 2010 è stato attribuito all'AULSS 13 ed impegnato con DGR 3589 del 30 dicembre 2010 per gli interventi strutturali di messa in sicurezza e completamento degli ospedali di Dolo, Mirano e Noale. L'erogazione di tali somme sarà effettuata previa presentazione della documentazione certificante la sussistenza del debito maturato per l'intervento oggetto del finanziamento, secondo le abituali procedure regionali.
Si evidenzia, inoltre, che, con nota del Dirigente regionale della Direzione Edilizia ospedaliera e a finalità collettive del 13 gennaio u.s., è stato disposto che le eventuali economie di spesa a qualsiasi titolo conseguite dall'AULSS 13 nell'ambito dei lavori sopra descritti vengano destinate, previa autorizzazione regionale, al completamento dell'intervento di sistemazione e manutenzione straordinaria dell'edificio ex Geriatria dell'ospedale di Dolo, negli spazi di pertinenza dell'AULSS 13.
L'importo assegnato a titolo di riparto del Fondo Sanitario Regionale per gli anni 2009, 2010 e 2011 all'AULSS 13 ha avuto un andamento crescente: la DGR 4030/2009 "Assegnazione alle Aziende sanitarie del Veneto delle risorse finanziarie per l'esercizio 2009 ai fini dell'erogazione dei livelli essenziali di assistenza. Applicazione del decreto legge n. 39 del 28.4.2009" ha previsto una somma pari ad euro 377.714.000,00, la DGR 3473/2010 'Assegnazione alle Aziende sanitarie del Veneto delle risorse finanziarie per l'esercizio 2010 ai finì dell'erogazione dei livelli essenziali di assistenza. Dgr n. 128/Cr del 16.11.2010' ha previsto una somma pari ad euro 389.480.000,00, mentre la CR 28 del 12 aprile 2011 'Assegnazione provvisoria alle Aziende sanitarie del Veneto delle risorse finanziarie per l'esercizio 2011 ai fini dell'erogazione dei livelli essenziali di assistenza. Richiesta di parere alla commissione consiliare a norma dell'ari. 41
lr n. 5/2001 ' indica una cifra pari ad euro 394.347.730,00.
In termini procapite, con riferimento ai dati sulla popolazione al 31 dicembre precedente forniti dalla stessa Azienda ULSS 13, si evidenzia come la quota sia passata da euro 1.428,18 del 2009 ad euro 1.460,34 nel 2010 e ad euro 1.466,34 nel 2011.
Si ritiene che tali interventi siano adeguati ad assicurare un livello di eccellenza alle strutture sanitarie ricomprese nella circoscrizione territoriale di riferimento dell'Azienda ULSS 13.
Per quanto riguarda il richiesto confronto sul futuro della sanità nell'intera Provincia di Venezia, si evidenzia che da alcuni mesi è in corso la procedura di realizzazione del nuovo Piano Socio Sanitario Regionale 2011-2013.
La procedura di approvazione del Piano Socio Sanitario Regionale 2011-2013 e la conseguente verifica delle dotazioni ospedaliere regionali da parte dei competenti organi consiliari costituiranno la sede adeguata per un approfondito confronto e dibattito sul futuro della sanità nella nostra Regione."
PRESIDENTE
Grazie, assessore Coletto.
La parola al consigliere Pettenò.
Pietrangelo PETTENO' (Federazione della Sinistra Veneta - PRC Sinistra Europea)
Io sono soddisfatto di vedere in Aula l'assessore Coletto perché è sempre un piacere per noi ma insoddisfatto per vedere una risposta dopo sedici mesi e dieci giorni, però d'altra parte l'Assessore è molto occupato a seguire l'evolversi della sanità nel Veneto in rapporto al disastro nazionale.
È chiaro che, Assessore, bisognerebbe essere un po' più tempestivi su queste interrogazioni, però ha avuto modo nella sua risposta di inserire anche il Piano socio sanitario per cui arriva in ritardo ma sempre in tempo, nel senso che stiamo ancora discutendo del Piano.
Non so se poi la questione degli ospedali di quella zona dell'U.L.S.S. 13 ancora verte sul fatto che adesso che sembra andare in porto Veneto City, ma mi auguro che si inceppi in qualche maniera, non abbiate in testa anche di costruire un nuovo ospedale in quell'aria regalando così ai privati anche la possibilità di guadagnarci un po' su quelle aree.
Spero che invece prosegua nell'indicazione che ho sentito nella sua risposta di ammodernamento e di finanziamenti strutturali negli ospedali oggi esistenti e di razionalizzazione più opportuna.
PRESIDENTE
Grazie, consigliere Pettenò.
Interrogazione a risposta immediata n. 129 del 31 agosto 2010 presentata dal consigliere Pettenò "È NECESSARIO FARE CHIAREZZA SUI LAVORATORI DECEDUTI ALLO STABILIMENTO 'MARLANE' DI PRAIA A MARE DI PROPRIETÀ DELLA MARZOTTO DI VALDAGNO (VI)".
La parola all'assessore Coletto.
Ass.re Luca COLETTO
"La Regione del Veneto interviene nel campo della prevenzione e promozione della salute nei luoghi di lavoro con compiti di indirizzo e coordinamento, mediante la Direzione Regionale Prevenzione e, nell'ambito di questa, tramite il Servizio Tutela Salute e Sicurezza nei Luoghi di Lavoro.
Le funzioni operative sono garantite sul territorio dai Servizi per la Prevenzione Igiene e Sicurezza negli Ambienti di Lavoro (SPISAL), istituiti presso il Dipartimento di Prevenzione di ciascuna Azienda Unità Locale Socio Sanitaria (AULSS).
Tale assetto organizzativo, mutuato da norme nazionali, tra le quali la L. n. 833/1978 ed il D.Lgs. n. 502/1992, è espressione di una ripartizione delle competenze su base territoriale regionale che, all'interno di ciascuna Regione, viene poi parcellizzata fra le Aziende Sanitarie Locali ivi istituite.
In relazione all'interrogazione proposta, si evidenzia che la competenza per qualsivoglia intervento di carattere sanitario, ivi compresa la vigilanza in materia di sicurezza sul lavoro, appartiene all'Azienda ULSS della Regione Calabria territorialmente competente per Praia a Mare (ASL n. 1).
Per tale motivo la Regione del Veneto non dispone di materiale informativo in merito al caso segnalato, né ha alcun potere di impulso e coordinamento delle azioni di prevenzione ed assistenza nei riguardi dell'Azienda sanitaria locale calabrese.
Oltre a quanto sopra esposto, si rileva che solo l'esito del procedimento penale in corso, come riferito nel preambolo dell'interrogazione, potrà acclarare le eventuali responsabilità dei soggetti appartenenti alla compagine sociale dell'azienda proprietaria dello stabilimento sito nel Comune di Praia a Mare.
Tale risposta è stata elaborata in considerazione dell'attività informativa svolta, cui hanno fatto seguito le note prot. n. 88748/6400050000 del 22 febbraio 2011 e n. 281900/6400050000 del 13 giugno 2011 della Direzione Prevenzione e la nota prot. n. 291458/B000011 del 17 giugno 2011 della Segreteria della Giunta."
PRESIDENTE
Grazie, assessore Coletto.
La parola al consigliere Pettenò.
Pietrangelo PETTENO' (Federazione della Sinistra Veneta - PRC Sinistra europea)
Confesso, Assessore, che noi facciamo le interrogazioni per avere il piacere di vederla qui più spesso, perché anche leggendo i resoconti delle Giunte se non ci fossero le interrogazioni mi viene il dubbio cosa fate di martedì se non giocare a briscola.
A questa interrogazione, Assessore, forse più che da lei poteva essere data risposta dal Presidente Zaia perché è evidente che le responsabilità non stanno in capo a dove è avvenuto il disastro. L'accentuazione che volevo porre nell'interrogazione era rispetto a questa imprenditoria, che è una imprenditoria veneta, e chi conosce bene le vicende della Marzotto e di tutte le sue aziende sa che attorno a questa vicenda si gioca il buon nome dell'imprenditoria veneta.
Questo era lo stimolo di questa interrogazione perché poi è chiaro che spetterà alle U.L.S.S.. Spero che quelle note siano legate all'interrogazione e quindi le possiamo verificare e leggere attentamente. Grazie.
PRESIDENTE
Grazie, consigliere Pettenò.
Interrogazione n. 149 del 24 settembre 2010 presentata dal consigliere Valdegamberi "PERCHE' L'ASSOCIAZIONE AGBD (ASSOCIAZIONE FAMIGLIE BAMBINI DOWN) NON RICEVE I RIMBORSI PER LE PRESTAZIONI EROGATE AI BAMBINI DOWN DELL'U.L.S.S. 22 PRESSO IL CENTRO RIABILITATIVO DI MARZANA?"
La parola all'assessore Coletto.
Ass.re Luca COLETTO
"Con DGR 1393/2000 "Progetti per lo sviluppo di un modello assistenziale per la Sindrome di Down", la Regione Veneto, ha approvato un progetto sperimentale riguardante l'attuazione di interventi polivalenti ed integrati finalizzati all'acquisizione/mantenimento di adeguate capacità motorie, linguistiche e cognitive nella prima infanzia, nonché all'inserimento scolastico, sociale, ed occupazionale per soggetti affetti da Sindrome di Down.
Il provvedimento in questione ha coinvolto le Associazioni dei famigliari degli utenti, in grado di collaborare nello sviluppo di modelli applicativi di tipo innovativo, da sperimentarsi in situazioni controllate con nuovi approcci organizzativi ed assistenziali.
Quanto sopra è stato disposto al fine di attuare le previsioni normative contenute nel D.Lgs. 502/92, così come modificato dal D.Lgs. 229/99, relativamente al ruolo delle organizzazioni non lucrative impegnate nel settore socio-sanitario.
In tale contesto è derivata la stipula di una convenzione ad hoc tra l'Ulss 20 e AGBD, Associazione di Verona, che da anni si occupa delle problematiche socio-sanitarie dei soggetti con Sindrome di Down.
L'Associazione dispone di un Centro riabilitativo, ubicato all'interno del territorio dell'Ulss 20 di Verona, in località Marzana, presso il quale viene fornita una serie di prestazioni assistenziali, finalizzate all'acquisizione di competenze motorie e linguistiche nelle prime fasce di età e successivamente al raggiungimento del miglior grado di autonomia scolastico/lavorativa e sociale.
Nel corso degli anni l'attività svolta da AGBD si è più sviluppata ed estesa nel territorio, arrivando a comprendere anche l'ambito di altre Aziende Ulss, in particolare la n. 21 di Legnago e la n. 22 di Bussolengo. L'accordo sottoscritto tra Ulss 20 e AGBD, è stato quindi rinnovato nel corso degli anni, al fine di garantire la continuità di un'attività assistenziale, rientrante a pieno titolo nei livelli essenziali di assistenza, efficiente ed efficace a beneficio di questa fascia debole di utenti.
Il modello di assistenza oggetto della sperimentazione rappresentando elemento di novità sotto il profilo delle prestazioni assicurate ai pazienti Down, si è ritenuto meritasse di essere confermato in una modalità organizzativa nelle tre ULSS della Provincia Ulss 20, 21, 22.
A tal fine si è provveduto a coinvolgere le Aziende acquisendo una proposta progettuale che è stata approvata dalla Giunta con DGR n. 821 del 14 giugno 2011 e che garantirà nel territorio un modello assistenziale omogeneo attraverso le Associazioni operanti in ciascuna Ulss."
PRESIDENTE
Grazie, assessore Coletto.
La parola al consigliere Valdegamberi.
Stefano VALDEGAMBERI (Unione di Centro)
Siamo al paradosso duplice, primo perché vorrei guardare la data di questa interrogazione, Assessore..?
La data?
(Interruzione dall'Aula)
24.9.2010, è passato più di un anno per non avere nessuna risposta, perché lei mi ha raccontato una storia che già conoscevo ma sul fatto che abbiano pagato meno non mi ha risposto.
Questa è una presa in giro, oltre un anno per dirmi cosa è stato fatto e io che sono Consigliere non so se il problema è stato risolto, forse è stato già risolto, ma almeno mi si dia una risposta!
Presidente, esigiamo che le interrogazioni non siano delle prese in giro se no facciamo a meno di farle. Se alla fine sono solo delle domande e non arrivano le risposte...Alla domanda "perché non pagano?" Non c'è risposta. Bastavano due righe: "Non pagano perché non hanno soldi. Non pagano perché non vogliono pagare", datemi una risposta e non racontatemi una storia che già conosco!
PRESIDENTE
Grazie, consigliere Valdegamberi.
Interrogazione n. 406 del 21 luglio 2011 presentata dal consigliere Franchetto "LA REGIONE AUTORIZZA LE CAVE MA NON HA IL POTERE DI CHIUDERLE. L'INCREDIBILE ED IRRITANTE STORIA DELLA CAVA BARDOLINE ALTE DI PESCANTINA E L'ESASPERAZIONE DEI RESIDENTI".
La parola all'assessore Conte.
Ass.re Maurizio CONTE (Liga Veneta - Lega Nord Padania)
"Con D.G.R. n. 622 del 03.02.1981 è stata autorizzata, da ultimo, alla ditta Chesini Ernesto e Figli s.n.c. l'apertura e coltivazione della cava di sabbia e ghiaia denominata "BARDOLINE ALTE" sita in Comune di Pescantina (VR) il cui termine per la conclusione dei lavori di estrazione e sistemazione ambientale era fissata al 31.12.1990.
Con successivi provvedimenti di proroga n. 7486 del 28.12.1990, n. 4158 del 06.09.1994 e n. 3 del 13.01.2000 tale termine è stato prorogato fino al 31.12.2004 per quanto attiene la conclusione dei lavori di estrazione ed al 30.06.2005 per quanto riguarda la conclusione dei lavori di sistemazione. Le proroghe concesse quindi sono 3 ma va considerato che l'ultimo provvedimento di proroga, il n. 3/2000, essendo sopraggiunto poco prima della D.G.R. n. 3481 del 03.11.2000 con la quale è stato autorizzato l'ampliamento della cava, ha avuto effetti irrilevanti in quanto la proroga è stata di fatto assorbita dal nuovo termine assegnato con l'ampliamento.
Infatti, con domanda in data 22.10.1997, la ditta Chesini Ernesto e Figli s.n.c. ha chiesto l'ampliamento della cava di sabbia e ghiaia denominata "BARDOLINE ALTE", che è stato autorizzato con la citata D.G.R. n. 3481/2000. Il provvedimento ha revocato e assorbito ogni precedente atto autorizzativo stabilendo al 31.12.2024 il nuovo termine per la conclusione dei lavori di coltivazione.
Tra la fine dell'anno 2002 e i primi mesi dell'anno 2003, dopo oltre due anni dall'autorizzazione all'ampliamento della cava, un gruppo di cittadini di Pescantina ha presentato petizioni contro l'attività in essere. Va evidenziato che fino a quel momento l'attività estrattiva, con le connesse attività (lavorazione, trasporto etc.) si è sempre mantenuta sostanzialmente su livelli costanti, attestandosi mediamente su un volume movimentato pari a 10.000/12.000 mc annui.
Nello stesso periodo, la ditta ha installato nell'area di cava, previa acquisizione di idonea autorizzazione, un impianto per il recupero dei materiali inerti. Al riguardo si precisa e sottolinea che detto impianto non ha alcuna attinenza o rapporto con l'attività di cava, tant'è che è stato autorizzato autonomamente dalla Provincia di Verona.
Nel rispetto delle richieste provenienti dai cittadini di Pescantina, l'Amministrazione regionale, nel tentativo di individuare una soluzione alle problematiche rappresentate, ha intrapreso una serie di iniziative (sopralluoghi, incontri, riunioni concertate etc.) coinvolgendo le diverse parti in causa.
Tali iniziative, valutata ogni possibile via amministrativa percorribile, hanno trovato compimento finale con la D.G.R. n. 1922 del 25.06.2004 con la quale, nell'ambito di una serie di prescrizioni inerenti la realizzazione di un argine provvisorio di altezza pari a metri 2 e la messa a dimora di una quinta arborea protettiva sia sull'argine che lungo i lati Sud, Est ed Ovest, è stato stabilito al 31.12.2008 il nuovo termine per la conclusione dei lavori di coltivazione, ben più anticipato rispetto all'originario termine del 31.12.2024 e ciò, evidentemente, nell'ottica di eliminare, o quanto meno ridurre, i disagi lamentati dai cittadini.
Non è corretto, quindi, affermare che il termine del 31.12.2008 sia frutto di un "ennesimo provvedimento di proroga", anzi è vero il contrario, nel senso che detto termine corrisponde a una consistente riduzione del tempo originariamente assegnato.
La ditta ha proposto ricorso avverso il provvedimento n. 1922 del 25.06.2004 presso il T.A.R. Veneto per l'annullamento, previa sospensione, del medesimo. Lo stesso T.A.R., con ordinanza n. 1043 del 17.12.2008, ha rigettato l'istanza cautelare di sospensione dell'efficacia del provvedimento.
Nel frattempo, con istanza in data 22.12.2008 pervenuta in Regione il 23.12.2008 prot. n. 693101/57.02 del 31.12.2008, la ditta Chesini Ernesto e Figli s.n.c. ha presentato istanza di proroga del termine per la conclusione dei lavori di coltivazione stabilito al 31.12.2008.
In data 07.01.2009 la ditta ha presentato ricorso in appello avverso l'ordinanza del T.A.R. Veneto n. 1043/2008 ma il Consiglio di Stato, con ordinanza n. 990 del 03.03.2009, ha respinto l'appello, confermando il rigetto dell'istanza cautelare di sospensione già disposto dal T.A.R.. Con sentenza n. 2384 depositata il 04.06.2010, il T.A.R. Veneto ha accolto nel merito il ricorso proposto dalla ditta, annullando in via definitiva la D.G.R. n. 1922 del 25.06.2004.
Pertanto, allo stato, nonostante gli sforzi contrari della Regione, l'originario provvedimento n. 3481 del 03.11.2000 di autorizzazione alla coltivazione di cava, ha riacquistato piena efficacia, compreso il termine del 31.12.2024 per la conclusione dei lavori, in esso contenuto.
Va evidenziato infine che, con nota in data 29.07.2010 prot. n. 413250, la Direzione Geologia e Georisorse ha evidenziato all'Avvocatura Regionale l'opportunità di interporre appello alla sentenza TAR Veneto n. 2384/2010. Il ricorso attualmente giace presso il Consiglio di Stato in attesa di esame.
Da quanto sopra esposto, emerge con evidenza la volontà da parte della Regione di operare in difesa dei diritti dei cittadini residenti in prossimità del sito estrattivo, agendo con gli strumenti amministrativi che la normativa consente. Tuttavia, con altrettanta evidenza, emerge anche il diritto della ditta a ottenere, in giudizio, l'annullamento di atti ritenuti lesivi dei propri interessi.
Per quanto riguarda possibili azioni future da parte della Regione, a prescindere dagli esiti dell'appello appello Num. Reg. Gen. 936/2011 presentato presso il Consiglio di Stato contro la sentenza TAR Veneto n. 2384/2010, è doveroso considerare che qualunque intervento per via amministrativa finalizzato all'interruzione dell'attività ovvero alla contrazione della temporalità concessa, deve essere fondato sull'accertamento, a carico della ditta, di violazioni delle prescrizioni contenute nell'autorizzazione o delle norme generali sull'attività di cava di cui alla LR 44/1982 ovvero imposto da comprovate ragioni di sicurezza e salute pubblica. Diversamente, si può incorrere in una richiesta di risarcimento danni da parte della ditta, facilmente accoglibile in sede giudiziaria."
Quindi l'attività che ha svolto in questo frangente la Regione è quella di dare una risposta, soprattutto con prescrizione, ma anche riducendo quello che era il termine dato dall'autorizzazione di ampliamento dal 2004 al 2008. L'obiettivo sarà anche di confermarlo, al di là della sentenza che sarà espressa dal Consiglio di Stato, anche nell'ambito di quelle che saranno le successive azioni da parte della Regione.
PRESIDENTE
Grazie, assessore Conte.
La parola al consigliere Franchetto.
Gustavo FRANCHETTO (Italia dei Valori)
Assessore Conte, glielo dico con molto rispetto, magari in una pausa dei lavori gliela racconto io la storia della Bardoline Alte che la conosco molto bene.
Il problema di fondo è che dopo tutte le procedure le cose che lei ha raccontato, stabilito che questa cava doveva chiudere al 31 dicembre 2008, siamo alla fine del 2011 e non ha mai smesso un giorno di lavorare, ha raddoppiato l'attività; due anni dopo è riuscita addirittura dopo tante sentenze perse ad ottenere una parziale ragione dal TAR e ora con l'Avvocatura regionale e la provincia di Verona siamo al Consiglio di Stato, sperando di imporre alla ditta di rispettare quei termini.
Lo dico perché nel momento in cui andremo ad affrontare il tema cave questa autorità della Regione che rilascia e ritira deve essere chiara, quando la Regione dice: "Il tuo diritto di scavo è finito", l'attività deve cessare. Non può un cavatore dire: "Ho finito ma vado avanti comunque", perché magari la legge prevede che finché non ha finito di tirare fuori tutta la ghiaia lui se ne sta lì ad libitum.
Che ci serva anche di lezione, sperando sempre che il nostro ricorso dell'Avvocatura regionale al Consiglio di Stato ci dia ragione e faccia chiudere un'attività che doveva chiudere il 31.12.2008 e che invece sta ancora pienamente lavorando.
PRESIDENTE
Grazie, consigliere Franchetto.
Interrogazione n. 374 del 16 giugno 2011 presentata dal consigliere Pettenò "SPORTELLO UNICO INTEGRATO DELL'U.L.S.S. 10: UN'OPPORTUNITA' PER GLI ANZIANI O L'INIZIO DELL'AGONIA PER GLI ASSISTITI E I LORO FAMILIARI?"
Risposta della Giunta regionale
"Da quanto segnalato dall'Azienda ULSS n. 10 in merito allo sportello integrato, si precisa quanto segue.
I 3 sportelli integrati collocati presso i 3 distretti socio-sanitari dell'Azienda stessa, nel corso dell'anno 2010 hanno seguito complessivamente 439 pazienti classificati "fragili" in base alla definizione elaborata a livello regionale.
Detto numero, nell'arco di tempo compreso tra gennaio e luglio 2011, è passato a 341 che deve essere incrementato di altre 311 unità se si considerano anche le persone che si sono rivolte allo sportello non per un intervento specifico, ma per ricevere un supporto, un orientamento o la formalizzazione di una pratica.
All'Azienda ULSS n. 10 non risultano pervenute altre segnalazioni di disservizi, oltre quella di cui all'interrogazione in oggetto, se non una lamentela espressa a livello telefonico da parte di un familiare di una persona che aveva fruito dello sportello integrato.
La persona anziana in questione è stata seguita a livello ospedaliere dal maggio 2010 al febbraio 2011. E' stato, quindi, inserito nel registro unico di residenzialità dell'unica struttura residenziale prescelta dai familiari, avendo rifiutato ogni altra offerta di residenzialità.
Nell'attesa che si creassero le condizioni per un inserimento nella struttura residenziale prescelta è stata offerta un'assistenza domiciliare, accettata di buon grado. Una volta inviati gli ausili prescritti per consentire l'assistenza a domicilio della persona, gli stessi in un primo momento non sono stati accettai e quindi rinviati al mittente.
Una volta realizzatasi la dimissione ospedaliera sono stati assicurati, come previsto dalla Unità Valutativa Multimensionale e condiviso con il medico curante, interventi infermieristici ed accessi che sono tuttora seguiti con sistematicità.
Sono stati, inoltre, assicurati interventi a livello fisiatrico per verificare l'adeguamento della dotazione degli ausili di cui il paziente necessita e di cui fruisce a domicilio.
Attualmente sono in essere accessi di assistenza domiciliare fisioterapica con interventi di tipo riabilitativo.
I servizi aziendali hanno, pertanto, effettuato la presa in carico dell'anziano e mantenuto una debita attenzione ai bisogni dello stesso .
L'Azienda ULSS n. 10 precisa che il rifiuto, da parte della famiglia dell'utente, a fruire di strutture residenziali diverse da quella prescelta, ha determinato un prolungato ricovero ospedaliero improprio e inadeguato ai bisogni della persona, che sarebbe stata assistita meglio in un diverso contesto."
Per quanto riguarda le risorse da destinare all'assistenza a domicilio attivata dalle Aziende ULSS per l'anno 2011 ed individuate all'interno della assegnazione provvisoria del fondo regionale per la non autosufficienza di cui alla D.G.R n. 951 del 5/07/2011, si riferisce che questa Amministrazione intende confermare l'impegno della Giunta regionale finanziando lo sportello integrato in misura pari allo scorso anno, pur in considerazione dei tagli che ci sono stati per la domiciliarità dovuti alla manovra del fondo nazionale."
La parola all'assessore Sernagiotto.
Ass.re Remo SERNAGIOTTO (Popolo della Libertà)
Grazie, Presidente.
Chiederei un attimo di attenzione, perché l'interrogazione del consigliere Pettenò è estremamente importante per comprendere lo stato dell'arte: "Sportello integrato U.L.S.S. n. 10, una opportunità o l'inizio dell'agonia", ma quello che scrive all'interno è: "Recente è infatti il caso di un anziano dimesso dall'ospedale di San Donà di Piave con un preavviso di appena 20 giorni. Sembra che la moglie abbia dovuto accettare le dimissioni pena, in caso contrario, il ricorso avanti l'autorità giudiziaria".
E' molto importante, vorrei un momento di attenzione.
Gliela spiego, consigliere Pettenò, perché serve a lei, serve a me, ma serve a tutti noi.
Gli sportelli sono tre, sono distribuiti nei tre distretti dell'U.L.S.S. 10, nel 2010 hanno seguito complessivamente 439 persone fragili e nel 2011 tra gennaio e luglio 341, perciò c'è un aumento. Però veniamo all'interrogazione perché è importante.
La persona anziana in questione è stata seguita a livello ospedaliero dal maggio 2010 al febbraio 2011. E' stato, quindi, inserito nel registro unico di residenzialità dell'unica struttura residenziale prescelta dai familiari, avendo rifiutato ogni altra offerta di residenzialità.
L'ospedale dice a questi familiari che c'è una casa di riposo disponibile, i familiari dicono: "No, non vogliamo quella casa di riposo" e ne scelgono una loro e la persona anziana viene inserita in questa. Ma questo cosa vuol dire? Vuol dire quello che vi leggo sotto.
"L'Azienda ULSS n. 10 precisa che il rifiuto, da parte della famiglia dell'utente a fruire di strutture residenziali diverse da quella prescelta, ha determinato un prolungato ricovero ospedaliero improprio e inadeguato ai bisogni della persona", Quello che qui diciamo sempre, se ha più bisogno di servizi sociali sta meglio in una casa di riposo, se ha bisogno di servizi sanitari sta bene in ospedale.
Dobbiamo capire che questa persona è rimasta nelle nostre strutture ospedaliere a 500–600 euro al giorno perché rifiutava una casa di riposo dove c'era un letto disponibile.
Su questo rispetto alla bella Mozione che abbiamo fatto ieri insieme, quando a gennaio cominceremo, dovremo capire se le persone possono rifiutare.
(Interruzione dall'Aula)
Nel giro di 10 chilometri. Sono d'accordo con lei che non potevamo portarla dall'U.L.S.S. 10 a Montebelluna, ma lei sa perfettamente che le nostre case di riposo della Pedemontana, cioè Valdobbiadene, Pederobba e Crespano che sono dismissioni di ex ospedali hanno molti posti e qualche volta da Montebelluna li portiamo a Pederobba o a Valdobbiadene che sono a 12 chilometri.
Pensare che uno possa rifiutare, lo dico al collega Pettenò, una casa di riposo accreditata quindi con tutte le caratteristiche, mi sembra che questa Regione deve fare una riflessione. Oltretutto questa signora quando la portano a casa nella domiciliarietà rifiuta gli ausili, li rispedisce al mittente, poi capisce che invece ne ha bisogno e in una seconda fase li accetta.
Perché vi chiedo di fare una riflessione su questo? Perché tenere le persone alcuni mesi che non hanno bisogno di servizi sanitari, ma di servizi socio sanitari e queste poi si rifiutano di andare in una delle tante buone e belle strutture del Veneto..
(Interruzione dall'Aula)
La ringrazio perché questo ci fa capire che dobbiamo intervenire insieme perché lei ha sollevato un problema che ci ha fatto capire che questo tema non può più continuare così in Veneto.
PRESIDENTE
Grazie, assessore Sernagiotto.
La parola al consigliere Pettenò.
Pietrangelo PETTENO' (Federazione della Sinistra Veneta - PRC Sinistra europea)
Parzialmente soddisfatto.
La sua risposta pirotecnica ha come sempre l'effetto di parlare d'altro e non nel merito. Questo è un caso che vaglierò ulteriormente dopo la sua puntuale risposta, ma è stata dimessa anzitempo come avviene in tantissimi casi nella nostra sanità veneta. Poi, può darsi che, come dice lei, abbia rifiutato una casa di riposo, fatto sta che gli erano state promesse determinate situazioni e.. soprattutto è la carenza dell'assistenza socio assistenziale che lei dice che devono avere che manca, perché sono passati giorni e settimane senza nessuna risposta e questi signori hanno dovuto adeguare la propria dimora spendendo un sacco di soldi.
Quindi, se la sua delibera - che adesso giace in Quinta Commissione - desse i soldi a quelle famiglie per il socio assistenziale, se desse interventi sociali e non si inventasse veti da parte della politica vecchio stile per le cose che lei invece ha in testa di rivoluzionario, forse avrebbe risolto questo caso e tanti altri.
Questo è il problema: meno di fuochi pirotecnici e più attenzione alla classe sociale, altrimenti lei è di quelli che sostengono che il mondo va bene perché ci sono i poveri, i disabili, i soggetti svantaggiati e sociali ma che hanno anche il coraggio di lamentarsi che non gli vengono dati i servizi adeguati. Ma guarda un po', veramente strano.
PRESIDENTE
Grazie, consigliere Pettenò.
Interrogazione n. 424 del 25 agosto 2011 presentata dal consigliere Pigozzo "DAL RITARDO NEI PAGAMENTI ALL'AZZERAMENTO DEL FONDO NAZIONALE: QUALE FUTURO PER L'ASSEGNO DI CURA?"
Risposta della Giunta regionale.
"La Regione del Veneto già nel 2004 ( DGR 2359 del 30.07.2004) ha ridefinito il sistema della domiciliarità, delineando un quadro programmatorio e gestionale attraverso il quale i Comuni, le Aziende Ulss e la stessa Regione perseguono l'obiettivo comune di promuovere e tutelare la qualità di vita dei cittadini a rischio di esclusione dal loro contesto familiare, attraverso la creazione e lo sviluppo continuo di una rete, composita e organizzativamente ordinata, di politiche, di risorse e di interventi a sostegno della domiciliarità e delle famiglie che si fanno carico della cura, dell'assistenza e della tutela delle persone fragili.
L'insieme delle politiche di sostegno della domiciliarità si caratterizza nell'offerta ai cittadini di tre aree di intervento, nell'ambito delle quali vengono erogati servizi e prestazioni che, opportunamente integrate nel progetto individualizzato, rappresentano il livello di risposta assicurato alle persone non autosufficienti : interventi erogati a domicilio e di supporto alla famiglia; gli interventi di sostegno economico; gli interventi di sollievo alla famiglie, oltre che il servizio di telesoccorso/telecontrollo.
Le risorse necessarie per la realizzazione degli interventi previsti per la domiciliarità vengono definite annualmente con apposito provvedimento regionale in sede di riparto del fondo regionale per la non autosufficienza e, a partire dal 2009, si è ritenuto di assegnarli direttamente alle Aziende Socio Sanitarie anche al fine di accelerare le procedure di erogazione dei contributi ai beneficiari.
Nell'anno 2010 il fondo regionale per la non autosufficienza ha destinato per l'assegno di cura € 65.355.987,49 ( DGR n.3562/10), di cui € 28.864.521,78 provenienti dal fondo nazionale non autosufficienza ( ex art. 1 comma 1264 legge 296/06- finanziamento statale autonomo).
Con Decreto n. 28 del 31.01.2011, del Dirigente della Direzione dei Servizi Sociali, sono stati approvati gli importi spettanti ai beneficiari dell'assegno di cura 1° semestre 2010, decretando che le Aziende ULSS provvedessero al pagamento degli importi spettanti a ciascun beneficiario e risultanti dalla graduatoria.
Le Aziende ULSS, che nel corso del 2010 hanno introitato il pagamento dell'assegno di cura relativo alla quota finanziata con il fondo sanitario, hanno provveduto ad erogare direttamente ai cittadini o per il tramite dei Comuni gli assegni di cura relativi al 1 ° semestre 2010.
All'approvazione degli importi spettanti ai beneficiari dell'assegno di cura 2° semestre 2010, avvenuta con DDR n. 85 del 27.04.2011, la Direzione Regionale dei Servizi Sociali, con propria nota, ha invitato le Aziende ULSS ad attivare tutti gli atti necessari all'erogazione del contributo spettante.
Attualmente, a causa della mancata disponibilità di cassa collegata al patto di stabilità, si è riusciti ad effettuare un solo parziale pagamento dell'intero importo destinato all'assegno di cura 2° semestre 2010, corrispondente ad € 4.329.678,27.
Con D.G.R n. 951 del 5/07/2011 si è provveduto ad una prima assegnazione provvisoria alle Aziende ULSS del fondo regionale per la non autosufficienza, pari a € 694.210.000,00 rispetto all'intero ammontare del fondo regionale per la non autosufficienza di € 721.450.000,00 e per l'area della domiciliarità anziani e disabili sono stati destinati € 90.984.046,00.
Si tratta di una assegnazione che andrà ulteriormente definita con la parte restante del fondo regionale per la non autosufficienza, nella quale una quota verrà destinata e riservata per azioni ed interventi a favore delle persone non autosufficienti assistite a domicilio."
La parola all'assessore Sernagiotto.
Ass.re Remo SERNAGIOTTO (Popolo della Libertà)
Grazie, Presidente.
Ne approfitto collega Pigozzo per dire una cosa importante. Ieri abbiamo votato sempre quella Mozione che ad un certo punto dice.. perché la rassereno che negli ultimi due mesi - come dicevo ieri - siamo passati da 4 milioni di cassa rispetto ai 28 del 2010, siamo passati a 24 milioni, perché abbiamo forzato moltissimo rispetto alle necessità, cioè siamo arrivati a mettere l'88% di cassa rispetto ai 28 milioni.
Poi, lei sa che quella delibera, che l'amico consigliere Pettenò ha appena citato, che è in Quinta prevediamo 11 milioni e mezzo con una forzatura, come ho spiegato in Commissione, perché noi riteniamo giusto che siano LEA quelli vanno negli assegni di cura perché è la stessa patologia che ha in capo una persona pari a quella che entra nel centro di servizi alla pensione, nella casa di riposo e non capisco perché uno sia gravato dal patto di stabilità e uno no.
Abbiamo fatto quella forzatura sapendo che sono anche inferiori i soldi, ma sperando che - come abbiamo previsto ieri - questo Governo riprenda il fondo che aveva fatto Ferrero, così accontento l'amico consigliere Pettenò, di 400 milioni.
Noi diciamo una cosa importante, sulla Mozione di ieri chiediamo che gli assegni di cura e la vita indipendente rientrino nei LEA, perché altrimenti avremo sempre le stesse difficoltà della cassa. Lei sa che molte altre partite del 2010 non le abbiamo ancora pagate e le pagheremo il prossimo anno per poter intervenire sugli assegni di cura e abbiamo fatto questa forzatura.
Perciò è chiaro che la strategia dell'assegno di cura noi la riteniamo strategica perché vuol dire domiciliarietà e non residenzialiltà, vuol dire costi inferiori e vuol dire mantenere nel nucleo familiare la persona, perciò l'aiuto è strategico.
Facendo una forzatura, la frase detta è stata quella "ci incateniamo fuori del Ministero dell'economia - Massicci per capirci – se non riconosce che uno che ha più di 60 punti della scheda SVAMA non possa essere dentro i LEA". E la Mozione di ieri - scritta dal sottoscritto quella parte - inserisce proprio questo nei confronti del Governo nazionale, che se arriva il fondo delle politiche sociali non rientri nel Patto di stabilità perché possiamo ampliare fortemente, visto che ancora oggi abbiamo 4 milioni del 2010 con la cassa del 2011, i 12 milioni e mezzo del 2011 che non ha bisogno di cassa e se arrivassero quei 28–30 milioni, senza il problema della cassa, potremo dare tutte le risposte che condividiamo insieme.
PRESIDENTE
Grazie, assessore Sernagiotto.
La parola al consigliere Pigozzo.
Bruno PIGOZZO (Partito Democratico Veneto)
Rispetto alla risposta dell'Assessore intanto non ha bisogno di convincermi sulla bontà dell'assegno di cura perché uno che ha fatto per dieci anni il Presidente della Conferenza dei Sindaci queste cose le sa da un pezzo.
Le sue assicurazioni probabilmente arrivano in ritardo come l'erogazione dei fondi di assegno di cura, nel senso che questa protesta nei confronti del Governo, questa richiesta nei confronti del Governo attuale doveva essere fatta da tempo. Nel senso che l'esclusione dal Patto di stabilità di queste risorse dovrebbe essere stato un impegno che questa Giunta, questo Assessorato e chi l'ha proceduta doveva chiedere al Governo ancora a suo tempo.
Quindi rimane la mia insoddisfazione nella risposta, ritenendo che le certezze su questo sistema di erogazioni siano ancora purtroppo penalizzanti, come veniva detto anche ieri, per le famiglie che aspettano le risorse come il pane perché non hanno comunque altri introiti per soddisfare questi bisogni.
PRESIDENTE
Grazie, consigliere Pigozzo.
Interrogazione n. 443 del 22 settembre 2011 presentata dai consiglieri Azzalin, Sinigaglia e Pigozzo "AZZERAMENTO DEL FONDO REGIONALE PER LA LOTTA ALLA DROGA".
Risposta della Giunta regionale.
"Come noto il Fondo nazionale per le politiche sociali all'interno del quale è confluito in maniera indistinta — di fatto, azzerandosi — il Fondo nazionale di intervento per la lotta alla droga, ha visto negli anni il finanziamento dei progetti, con risorse proprie della Regione, senza alcun contributo finanziario statale.
A tal proposito la Giunta regionale, con DGR n. 2138 del 7 settembre 2010, oggetto" Fondo regionale d'intervento per la lotta alla droga: Progetti di interesse regionale -Area Dipendenze", ha approvato i criteri e la procedura per la valutazione e classificazione di progetti di interesse regionale in area dipendenze , ed individuato i soggetti titolati alla presentazione degli stessi.
Con il suddetto provvedimento, in stretta connessione e coerenza con i Piani di Zona sono state individuate le aree d'intervento, per la predisposizione e realizzazione dei progetti: Prevenzione selettiva e/o indicata, trattamenti innovativi riferiti alle diverse forme di dipendenza, Reinserimento socio lavorativo ed inclusione sociale dei soggetti tossicodipendenti.
Successivamente, con il provvedimento n. 1378 del 3 Agosto 2011, la Giunta regionale del Veneto in considerazione del fatto che il bilancio di previsione per l'esercizio 2011 stanziava, al capitolo di spesa 100414 " Realizzazione di progettualità socio-sanitarie in materia di dipendenza da sostanze d'abuso", complessivi euro 1.000.000, ha approvato ed ammesso a finanziamento 6 progetti tra quelli pervenuti entro i termini fissati dalla DGR n. 2138 del 2010.
Con il provvedimento 1378 del 3 agosto 2011, si è provveduto inoltre ad individuare gli enti beneficiari e la quota di risorsa regionale assegnata per la realizzazione delle progettualità, impegnando la somma necessaria e definendo le modalità di erogazione della stessa.
Per quanto attiene agli esiti delle progettualità sviluppate nel corso degli ultimi anni con il Fondo regionale Lotta alla Droga, in particolare a partire dal triennio 2000/2002, da una verifica del Servizio Prevenzione delle Devianze nelle 21 Aziende ULSS del Veneto, è emerso come gran parte delle attività progettuali siano diventate attività ordinaria e gestita con risorse proprie dell'Azienda. Questo ha permesso nelle Aziende ULSS la capitalizzazione degli interventi.
Per quanto riguarda invece la continuità dei percorsi terapeutici per le persone tossico e alcol dipendenti, la stessa, non è vincolata al Fondo Regionale lotta alla droga ma al finanziamento da trasferire alle singole Aziende ULSS, ai fini dell'erogazione dei livelli sanitari di assistenza per l'anno 2011 (cfr con DGR n. 951 del 5 luglio 2011 (allegato A)".
La parola all'assessore Sernagiotto.
Ass.re Remo SERNAGIOTTO (Popolo della Libertà)
Grazie, Presidente.
Non è azzeramento, certamente non abbiamo visto grandi politiche nel triennio 2006-2008 quando sono stati spesi per progetti pirotecnici e fantasiosi 14 milioni e 800 mila euro, cioè in un tempo passato abbiamo speso molti soldi che erano soldi nazionali e giustamente l'Assessore di allora li spendeva.
Però vorrei rispondere che quest'anno non l'abbiamo totalmente azzerato, c'è il capitolo di spesa 100414 che ha un milione di euro, che li abbiamo già erogati a 6 progetti, che sono progetti positivi su quelle che noi chiamiamo le comunità giovanili. Perché dobbiamo cominciare a comprendere la riforma che ormai è pronta, che è stata realizzata dal mio ufficio insieme al responsabile Sert di San Donà, di Rovigo e altre persone che hanno fatto un ottimo lavoro, lo presenteremo il 20 dicembre e poi a gennaio cominceremo insieme a lavorare.
Ho trovato un progetto Adria 1, che era un progetto europeo elaborato dalla Regione Veneto insieme alla Regione Carinzia e alla Regione Friuli, che abbiamo riconfermato perché ci siamo impegnati come con Adria 2 e la Comunità crocea ce l'ha finanziato, perciò oltre al milione abbiamo anche questi due progetti. E' delegata all'U.L.S.S. 1 di Belluno, ha il camper che gira costantemente in gran parte delle Province, c'è una azione sui locali molto importante anche con dei testimonial giovani come loro, persone molte vicine ai giovani per fare questo.
Il risultato l'abbiamo presentato tre mesi fa a Trieste, visto che sono tre le Regioni, e dagli operatori, dai ragazzi stessi che partecipano c'è stata grande soddisfazione su questo.
Certo che oggi non ci sono le risorse del 2006–2008 che erano 14 milioni e 800 mila euro. C'è una cosa da dire: il sistema delle nostre comunità che tanto bene han fatto per molti anni, oggi sono cambiate le droghe, è cambiato il modello, ai tempi miei il tossicodipendente di eroina si vedeva molto bene, oggi ci sono ragazzi che sono dipendenti e vivono costantemente nella società normalmente e nessuno li vede, però frequentano le strutture, i Sert. Certo che è tempo di cambiare, che il tossicodipendente cronico, che da vent'anni è cronico, perché non è più neanche dipendente ma è solo una cronicità data dall'uso di sostanze, non può rimanere all'interno della comunità tradizionale ma servono altre vie che costano meno e che riformino questo sistema che è fermo a 25 anni fa e che non sta dando nessuna risposta.
PRESIDENTE
Grazie, assessore Sernagiotto.
La parola al consigliere Azzalin.
Graziano AZZALIN (Partito Democratico Veneto)
Prendo atto, c'è una parte piccola per cui potrei ritenermi anche soddisfatto, per il resto l'impressione è che si tratti di progetti spot, se vogliamo andare molto per schemi, e che in qualche modo si stia assistendo a uno smantellamento di un sistema di prevenzione che era stato messo su negli anni e che in qualche modo aveva dato dei risultati.
L'interrogazione nasceva proprio da questa preoccupazione che, ripeto, sotto la scure dei tagli non passino diciamo degli azzeramenti o comunque dei ridimensionamenti di spesa su degli ambiti della nostra vita sociale che devono sempre tenere vigile la nostra attenzione e venir mai meno la nostra sensibilità.
Da questo punto di vista potrei usare una percentuale e ritenermi soddisfatto al 50%. Grazie.
PRESIDENTE
Grazie, consigliere Azzalin.
Interrogazione n. 253 del 9 febbraio 2011 presentata dal consigliere Ruzzante "GALZIGNANO TERME. QUASI 200 LAVORATORI DEGLI HOTEL IN MOBILITA'. DOV'E' LA REGIONE?"
La parola all'assessore Donazzan.
Ass.re Elena DONAZZAN (Popolo della Libertà)
Buongiorno e grazie, Presidente.
"La società Terme di Galzignano Spa appartiene al distretto del bacino euganeo e controlla quattro strutture alberghiere a Galzignano Terme: lo Splendid, il Majestic, il Garden e lo Sporting, impiegando all'incirca 200 lavoratori.
Nel marzo 2009 Terme di Galzignano Spa viene acquisita dal Gruppo Roscioli (Blu Hotels) di Roma, dopo una gestione di Ita Hotels (azienda tedesco/spagnola). Roscioli Group ha successivamente deciso e concordato, tramite accordo aziendale, un trasferimento di ramo d'azienda, a partire dal maggio 2009, con passaggio di una parte dei dipendenti alla società 3MP Srl (società di gestione del personale), ad esclusione del settore amministrativo e di direzione (ancora in capo a Roscioli Group).
Nel marzo 2010 l'amministratore delegato di Terme di Galzignano Spa ha presentato alle organizzazioni sindacali il bilancio del 2009 e il piano di rilancio del gruppo alberghiero, vantando il risanamento del debito ereditato da Ita Hotels, ma comunicando altresì che la società 3MP Srl aveva lasciato l'appalto dopo appena un anno per difficoltà economiche, in funzione del subentro di Veneta Service Srl.
A partire dal maggio 2010 la Società ha reso note alle OO.SS. le difficoltà economiche di Veneta Service Srl, manifestando la necessità di una riduzione del costo del lavoro, che incideva per il 56% sul fatturato della Società. A fronte della richiesta aziendale, le organizzazioni sindacali hanno invece proposto una maggiore flessibilità dei rapporti di lavoro e, più in generale, una rivisitazione del contratto territoriale - risalente al 2002 - oltre alla possibilità di applicare un contratto di solidarietà. Non essendo stato raggiunto un accordo tra le Parti, le difficoltà economiche di Veneta Service S.r.l. si sono acuite e hanno determinato per tutto il 2010 ritardi nei pagamenti degli stipendi. Il 3 dicembre 2010 la Proprietà ha comunicato l'intenzione di aprire una procedura di mobilità. Tale ipotesi non ha trovato le Parti sindacali favorevoli.
L'11 gennaio 2011 vi è stato un nuovo incontro tra la rappresentanza aziendale (Terme di Galzignano Spa e Veneta Service Srl) e quella sindacale, in cui è stata prospettata come nuova soluzione il passaggio di tutti i lavoratori da dipendenti a soci di una cooperativa, da creare ad hoc. L'ipotesi è stata valutata come impercorribile e inaccettabile dalle OO.SS. di seguito si sono svolti altri incontri tra le Parti (il 20 gennaio 2011 presso la Provincia di Padova e il 25 gennaio presso la sede di Roma della Fisascat Cisl) al fine di dirimere le questioni aperte (pagamento ai lavoratori delle retribuzioni arretrate di novembre e messa in mobilità dei lavoratori), ma ancora senza una soluzione condivisa. Successivamente, nel febbraio 2011, Terme di Galzignano Spa ha effettuato un nuovo affitto d'azienda a Roscioli Veneto Hotel Srl, trasferendo il personale amministrativo e di manutenzione, mantenendo comunque con Veneta Service Srl i rapporti di lavoro già in essere.
Nel marzo 2011. il pagamento degli stipendi arretrati ha consentito la riapertura della trattativa tra le Parti, portando alla rivisitazione del Contratto integrativo aziendale. L'intesa tra le Parti è stata siglata il 3 marzo presso la Provincia di Padova: prevede per i lavoratori l'introduzione di una banca ore legata alla flessibilità con la garanzia del pagamento del 50% di un premio di risultato e la possibilità di pagare il 100%, o di raddoppiarlo, in caso di raggiungimento o superamento degli obiettivi. La Roscioli Veneto Hotel srl ha sottoscritto il contratto di affitto con Galzignano Terme Spa e con Veneta Service Srl per un periodo di nove anni, con la possibilità di estenderlo ad altri 9. Sono stati scongiurati i licenziamenti paventati sia per Galzignano Terme Spa sia per Veneta Service Srl e il 23 marzo 2011 è stata aperta la procedura di Cassa integrazione in deroga per 128 lavoratori di Veneta Service Srl, concessa, a seguito di incontro presso gli uffici della Regione, dal 1 aprile per 180 giornate. Dal tavolo istituzionale costituito con il Coordinamento della Provincia di Padova, ci si aspetta il monitoraggio dello stato della crisi del comprensorio Termale di Galzignano, e l'individuazione e la programmazione delle azioni più opportune per rilanciare l'intero distretto economico, per garantire le peculiarità di uno dei settori più rilevanti della Provincia e salvaguardare i posti di lavoro.
Le condizioni di difficoltà della Società in oggetto si inseriscono nella difficile situazione congiunturale, che negli ultimi ha progressivamente e negativamente influito sulle imprese del distretto del bacino termale. L'aumento degli arrivi, caratterizzato principalmente dall'incremento degli italiani, che ha compensato il calo degli stranieri, non ha ammortizzato l'effetto della minor permanenza del soggiorno. A tale riguardo studi specifici di settore, presentati dalle organizzazioni sindacali, hanno evidenziato vari fattori di criticità. Tra questi vi sono da annoverare le restrizioni della legislazione in materia di livelli di assistenza sanitaria per il termalismo, che ha determinato un calo dei turisti e dei curisti italiani e stranieri. E' cambiata quindi la tipologia di clientela, più orientata ai "pacchetti benessere" che alle cure termali. I pacchetti benessere vengono generalmente fruiti durante il fine settimana, obbligando quindi le strutture alberghiere a concentrare la loro attività in determinati periodi e a impiegare la maggior parte del personale solo per pochi giorni alla settimana, con conseguente eccedenza di disponibilità di lavoro durante la settimana e l'aumento dei costi di gestione. Si registra inoltre la difficoltà, dichiarata da molte strutture, nella ricerca di specifiche figure professionali strategiche per il comparto, soprattutto per quanto riguarda gli operatori dell'area fango e massaggiatori esperti.
Per quanto riguarda gli interventi di sviluppo turistico delle attività termali, la Giunta Regionale è intervenuta con la deliberazione n. 2934 del 06 ottobre 2009, approvando un piano di rigenerazione del bacino termale euganeo che prevedeva un intervento straordinario di 800.000,00 euro, così suddiviso: 500.000,00 euro per azioni i promozione commerciale e pubblicitaria delle terme a favore del Consorzio di promozione turistica e 300.000,00 euro a favore della Provincia di Padova per lo sviluppo di iniziative per la diffusione della conoscenza del prodotto e la valorizzazione delle Terme nel contesto naturalistico, sportivo e agroalimentare del territorio dei Colli Euganei. Va peraltro precisato che il contributo straordinario al Consorzio era commisurato al 50% della spesa sostenuta, per cui la struttura associata ha potuto sviluppare un progetto complessivo di circa 1.000.000,00 di euro, con il concorso anche degli associati per la copertura della restante quota di spesa.
Con deliberazione n. 2842 del 29 settembre 2009, la Regione è inoltre intervenuta a favore dei Comuni termali del Veneto, tra cui quelli di Abano Terme. Battaglia Terme, Galzignano Terme e Teolo per il sostegno finanziario di azioni di riqualificazione, arredo urbano e segnaletica turistica, per un importo non rilevante, ma utilizzato dai Comuni stessi per migliorare la segnaletica e le informazioni di accesso ai Comuni termali da parte del turista.
La Regione ha seguito e continuerà a seguire con attenzione le vicende del settore termale e quelle del Tavolo costituito presso la Provincia di Padova per il rilancio del settore."
PRESIDENTE
Grazie, assessore Elena Donazzan.
La parola al consigliere Ruzzante.
Piero RUZZANTE (Partito Democratico Veneto)
Grazie, Presidente.
Mi dichiaro soddisfatto per la parte relativa ai lavoratori del bacino termale di Galzignano perché la questione è stata affrontata e credo che in molte occasioni di crisi di lavoro che riguardano aziende del nostro territorio una collaborazione tra i vari Enti, Regione e Provincia e ovviamente per il ruolo che ci compete anche come Consiglieri regionali, credo sia sempre utile e porti spesso alla soluzione dei problemi e quindi sicuramente mi dichiaro soddisfatto su questa parte.
Credo invece che sulla questione del bacino termale dobbiamo fare una riflessione che non riguarda solo il suo Assessorato, anche se non c'è ombra di dubbio che l'impatto dal punto di vista occupazionale è notevole soprattutto in quel bacino dell'area termale perché sono migliaia e migliaia i lavoratori non solo chi lavora direttamente nell'ambito termale ma anche l'indotto attorno, credo che una riflessione un po' più precisa e un po' più seria debba coinvolgere sia l'Assessorato al Turismo per le sue competenze e sia la parte proprio relativa all'aspetto termale.
Ci sono degli esempi in altre Regioni dove si è riusciti a fare un'operazione seria di aggiornamento della funzione termale non solo e non pensata più dal punto di vista della funzione della salute ma inserita all'interno di un contesto più ampio con ricettività sportiva, ricreativa di benessere, relax e quant'altro.
Credo che questa sia la riflessione che dobbiamo in qualche modo fare e c'è un altra parte, secondo me interessante, sulla quale una riflessione un po' più seria bisogna farla che è l'utilizzo della risorsa termale a fini energetici. Credo che questo sia un aspetto sul quale abbiamo una risorsa in questa Regione e dobbiamo provare a studiare se è possibile utilizzarla anche nella finalità energetica perché rappresenterebbe una grande occasione di occupazione per la nostra Regione.
Quindi su questa parte sospendo il giudizio ma chiederei di fare una riflessione più complessiva della Giunta sul tema del bacino termale e sul tema delle Terme.
Interrogazione a risposta immediata n. 287 del 16 marzo 2011 presentata dal consigliere Pettenò "LA GIUNTA ZAIA SI ATTIVI NEI CONFRONTI DEL GOVERNO PER FAVORIRE IL RIENTRO DEI LAVORATORI DI AGILE IN EUTELIA E COMINCI A METTERE A DISPOSIZIONE SOLUZIONI CONCRETE IN REGIONE VENETO".
La parola all'assessore Elena Donazzan.
Ass.re Elena DONAZZAN (Popolo della Libertà)
Grazie, Presidente.
"Eutelia S.p.a. si occupa di telecomunicazioni ed è specializzata nel ramo IT (progettazione, sviluppo, realizzazione, supporto e gestione di sistemi informativi computerizzati).
Nel giugno 2009, Eutelia S.p.A. ha ceduto alla società Omega S.p.A. le proprie attività industriali in ambito IT, per concentrarsi sul ramo delle telecomunicazioni.
La cessione è avvenuta attraverso la vendita della propria controllata Agile S.r.l. (circa 2.160 dipendenti allocati in tutto il territorio nazionale).
Già nel corso del 2009 Agile s.r.l. ha avuto delle difficoltà nei pagamenti degli stipendi e, alla luce della stranezza della cessione avvenuta in poche ore a due soggetti diversi, con passaggio di oltre 2000 lavoratori a una s.r.l. con pochissimo capitale e senza un piano industriale solido, presto la vicenda è stata denunciata alla magistratura, con conseguente avvio di procedimenti civili e penali.
Sono stati organizzati dal 2009 numerosi incontri presso il Ministero dello Sviluppo Economico per favorire una soluzione positiva della vicenda, ai quali la Regione del Veneto ha quasi sempre partecipato.
In Veneto Agile ha 65 dipendenti, tutti facenti capo a un'unità operativa sita nella Provincia di Padova, di cui 15 persone sono tuttora in attività.
La Regione ha costanti contatti con le OO.SS., sia per la gestione della questione occupazionale, sia per quanto concerne la formazione ai lavoratori, in CIGS dal marzo 2010; più volte rappresentanti dei lavoratori si sono incontrati, ai predetti fini, sia con l'Assessore al Lavoro, sia con i funzionari della Direzione Lavoro.
Gli sforzi delle OO.SS. si sono concentrati, negli ultimi mesi, sull'obiettivo di far rientrare Agile s.r.l. dentro Eutelia s.p.a., annullando gli effetti della cessione, affinché i lavoratori potessero rivalersi sul consistente patrimonio di Eutelia e affinché il ramo IT, unito alle altre competenze di Eutelia, avesse maggiori probabilità di divenire interessante per un eventuale compratore.
A tal proposito, al recente bando uscito per la cessione dei due complessi aziendali (e nel quale un'offerta congiunta per Agile ed Eutelia dava diritto ad un aumento di punteggio) pare abbiano risposto tre imprese interessate ad Agile: Cloud Italia, Elsynet e, per un solo ramo di attività, la società Data Management.
L'aggiudicazione avrà luogo solo a seguito di approvazione dell'offerta vincolante da parte dei Commissari, del Comitato di Sorveglianza e del Ministero dello Sviluppo Economico e solo se verrà raggiunto un accordo con le OO.SS.
In ogni caso il Ministero ha anticipato che nessuna offerta garantirà l'occupazione di tutti i 1370 lavoratori attualmente in carico ad Agile, ma, presumibilmente, solo dei circa quattrocento ancora attivi (e quindi, in Veneto, solo 15 su 65, sempre che venga effettivamente seguito questo criterio).
Per i restanti lavoratori, il dott. Castano del MISE, il 04 ottobre 2011 ha chiesto alle Regioni, nel corso di un incontro a Roma, la disponibilità a intraprendere un progetto di formazione comune. Questi lavoratori hanno presumibilmente davanti a sé ancora due anni di CIGS, secondo le stime del Ministero, ma si è ravvisata l'opportunità di cominciare già da subito a lavorare per la loro ricollocazione.
La Direzione Lavoro ha già cominciato la collaborazione con il Ministero, inviando alla funzionaria responsabile del progetto le prime informazioni richieste circa le nostre politiche attive e passive del lavoro."
PRESIDENTE
Grazie, assessore Elena Donazzan.
La parola al consigliere Pettenò.
Pietrangelo PETTENO' (Federazione della Sinistra Veneta - PRC Sinistra Europea)
Purtroppo anche qui sui tempi ormai potremmo fare un'interrogazione al giorno su vicende così drammatiche e questa qui...
(Interruzione dall'Aula)
Sì, infatti la risposta è stata aggiornata il mese scorso e quindi ci dà anche ulteriori notizie rispetto all'evoluzione.
Purtroppo mi pare che sia i tempi del nostro intervento sia quello che mettiamo in campo non sia assolutamente adeguato a ciò che c'è e alle necessità. Ovviamente questo non è solo per una cattiva politica ma diciamo che è un po' per una scarsa attenzione alle problematiche e per scarse risorse che abbiamo a disposizione e forse sarebbe il caso di cominciare a ragionare sull'utilizzo migliore delle nostre risorse anche nel campo degli ammortizzatori sociali perché questa è una di quelle vicende, che poi ce ne sono e l'Assessore ne conosce sicuramente tante altre come alcuni di noi, dove non stiamo parlando di crisi di mercato ma stiamo parlando di mala gestione piuttosto che di scelte delocalizzative o di scelte imprenditoriali molto discutibili che non stanno certo dentro all'etica responsabile di un'impresa.
Da questo punto di vista, quindi, servirebbero anche normative che possiamo fare anche noi come Regione Veneto che penalizzino questi imprenditori ed investano invece in settori ancora credibili e ancora possibili nell'avere sbocco occupazionale.
PRESIDENTE
Grazie, consigliere Pettenò.
Interrogazione a risposta immediata n. 298 del 1 aprile 2011 presentata dal consigliere Pettenò "OVER MECCANICA, A RISCHIO OLTRE 250 POSTI DI LAVORO: LA REGIONE INTERVENGA PER SALVAGUARDARE LA PRODUZIONE E GLI ATTUALI LIVELLI OCCUPAZIONALI".
La parola all'assessore Elena Donazzan.
Ass.re Elena DONAZZAN (Popolo della Libertà)
Grazie, Presidente.
"Over Meccanica Spa in liquidazione per 50 anni ha operato nel settore della costruzione delle macchine per la produzione della carta - settore in cui si posizionava tra le prime 5 aziende al mondo per sviluppo tecnologico - occupando circa 250 dipendenti altamente qualificati nella Z.A.I. (zona agricola industriale) storica di Verona, area ad elevata concentrazione di aziende. Nel gennaio 2011 è emersa una situazione finanziaria molto grave, determinata dal visibile calo delle commesse, connessa alla crisi di mercato internazionale, e, nel tentativo di trovare una soluzione che facilitasse una ristrutturazione societaria e al contempo salvaguardare l'occupazione, il 19 luglio 2011 è stato stipulato un contratto d'affitto d'azienda con la società ABK Italia Spa, che fa parte di un gruppo francese fondato 60 anni fa, specializzato nella realizzazione di installazioni complete per l'industria della carta, in vista di un acquisto dell'azienda al termine delle procedure previste dal concordato preventivo.
In forza di questo contratto, è stato previsto il passaggio di tutto il personale di Over Meccanica Spa in liquidazione, dal 8 agosto 2011, ad ABK Italia Spa, che, da parte sua, si è impegnata ad attivare tutti gli strumenti offerti dalla normativa vigente per salvaguardare i livelli occupazionali, mantenendo nel contempo la missione produttiva di Over Meccanica e il sito produttivo di Verona. A questo fine, il 5 agosto 2011 le Parti si sono accordate sull'avvio di un piano di ristrutturazione biennale, che rilanci il sito veronese in termini di competitività e che comporta il ricorso alla Cassa Integrazione Guadagni Straordinaria (CIGS). Pertanto, come stabilito anche nel verbale di esame congiunto esperito presso la Provincia di Verona sempre il 5 agosto 2011, ABK Italia Spa ha presentato istanza di CIGS per ristrutturazione aziendale per 24 mesi, a partire dall'8 agosto 2011, coinvolgendo tutti i lavoratori in forza nel sito di Verona.
ABK Italia Spa si è impegnata ad occupare, nel corso del primo anno di affitto almeno 100 lavoratori, al momento dell'acquisto di Over Meccanica almeno 150 lavoratori, e la totalità del personale entro la fine del periodo di CIGS, a condizione che esistano condizioni produttive idonee, determinate dal portafoglio ordini e dalle commesse che saranno acquisite.
A favore di almeno il 30% del personale sospeso saranno attuati corsi di formazione e riqualificazione, organizzati sia all'interno sia all'esterno dell'azienda, finanziati da essa o attraverso fondi intercategoriali o pubblici, oltre a quanto accantonato presso Fondimpresa. I piani formativi saranno oggetto di confronto tra le Parti, anche in funzione dei bisogni espressi dai lavoratori.
La Giunta regionale continuerà, in ogni caso, a seguire e monitorare costantemente l'evoluzione della situazione di Over Meccanica Spa in liquidazione, al fine di mettere in campo ogni intervento opportuno di propria competenza, qualora necessario, che consenta un'evoluzione positiva della vicenda, garantendo la tutela dei posti di lavoro, la continuità produttiva e il rilancio della sede veronese dell'azienda."
PRESIDENTE
Grazie, assessore Elena Donazzan.
La parola al consigliere Pettenò.
Pietrangelo PETTENO' (Federazione della Sinistra Veneta - PRC Sinistra Europea)
La risposta, così come l'ho sentita, denota impegno quindi c'è da essere soddisfatti di aver almeno la prospettiva che indica questo, è già almeno una speranza che forse si possa recuperare sul piano occupazionale la gran parte di quei lavoratori.
Ovviamente la riflessione andrebbe fatta più in generale anche sul fatto che delle imprese così importanti e così ben inserite nel mercato internazionale con questi numeri poi si ritrovino in questa situazione.
Anche qua la crisi sicuramente ha portato ad una serie di peggioramenti della situazione e dall'altra anche alcune capacità imprenditoriali evidentemente di non essere all'altezza e, ripeto, forse questo Consiglio regionale assieme alla Giunta dovrebbero occuparsi un po' di più di queste dinamiche sociali economiche del Veneto.
Mi pare che non ci prestiamo l'attenzione adeguata, non dipende solo dalle singole volontà né dell'Assessore né dei singoli Consiglieri ma credo che dobbiamo fare uno sforzo tutti noi per trovare strumenti idonei ulteriori da mettere in campo.
PRESIDENTE
Grazie, consigliere Pettenò.
Interrogazione a risposta immediata n. 350 del 17 maggio 2011 presentata dai consiglieri Bortoli, Sinigaglia e Ruzzante "LA GIUNTA REGIONALE ADOTTI MISURE CONCRETE PER EVITARE IL LICENZIAMENTO COLLETTIVO DEI LAVORATORI DELLA MULTINAZIONALE EMERSON NETWORK POWER SRL CON SEDE A PIOVE DI SACCO (PD)".
La parola all'assessore Elena Donazzan.
Ass.re Elena DONAZZAN (Popolo della Libertà)
"Emerson Network Power Srl appartiene a una multinazionale statunitense, ha sedi in Piove di Sacco (PD) (con circa 240 dipendenti), Roma e San Giuliano Milanese (MI), e produce apparecchiature per il controllo dell'alimentazione di energia (UPS) e dei sistemi per la gestione del condizionamento tecnologico (HPAC).
Il 1° settembre 2009 è stato sottoscritto presso il Ministero del Lavoro un verbale di accordo per la richiesta della CIGS per cessazione parziale di attività per 24 mesi a decorrere dal 07 settembre 2009 per n. 157 lavoratori - di cui n. 142 impiegati nella sede di Piove di Sacco (PD) - a causa dell'intenzione, dichiarata, di delocalizzare una parte della produzione nella Repubblica di Slovacchia.
Nell'accordo si diceva che comunque sarebbe stata ampliata a Padova una linea di produzione, dove parte dei lavoratori coinvolti nella Cigs avrebbe potuto essere ricollocato.
In un altro accordo, ratificato dal Prefetto di Padova, di poco precedente a quello al Ministero, era stato steso un piano industriale, con l'esplicita previsione - in un quadro di ripresa del mercato e al termine del periodo di Cassa integrazione biennale - di limitare gli esuberi a soli 4 dipendenti.
Nonostante queste premesse, la direzione aziendale ha comunicato ufficiosamente di voler avviare la procedura di licenziamento collettivo per i lavoratori residui del reparto cessato (attualmente circa 70 persone).
La ragione starebbe nella crisi di mercato che non ha permesso di sviluppare come voluto la produzione su cui l'Azienda aveva deciso di puntare per lo stabilimento di Padova.
La direzione di Emerson Network Power Srl si è inizialmente dichiarata contraria all'utilizzo di ammortizzatori sociali alternativi al licenziamento, come richiesto dalle OO.SS., che proponevano invece l'utilizzo di tutta la CIGO disponibile in attesa che la situazione del mercato migliorasse e, solo al termine della CIGO, se necessario, l'utilizzo del contratto di solidarietà.
Attualmente sembra che le Parti abbiano convenuto sulla impossibilità di utilizzare la CIGO - mancandone i presupposti -, ma stiano invece ragionando sulle possibilità di utilizzare la CIG in deroga almeno fino alla fine dell'anno.
Le trattative si stanno svolgendo presso la Prefettura di Padova, sia per continuità rispetto alla storia di questa vertenza sia per precisa scelta sindacale, ma la Giunta regionale tiene tuttavia monitorata la situazione tramite gli uffici competenti e ha già manifestato ai rappresentanti sindacali la disponibilità a intervenire in qualità di mediatore tra le parti, qualora esse lo ritengano necessario.
La Giunta non ha tuttavia alcuna possibilità di interferire con le scelte aziendali, che, nel rispetto della legge, sono libere."
PRESIDENTE
Grazie, assessore Elena Donazzan.
La parola al consigliere Bortoli.
Mauro BORTOLI (Partito Democratico Veneto)
Ringrazio l'Assessore per la risposta.
Su questa questione ci sono almeno due aspetti che dovremmo affrontare spero in maniera assolutamente unitaria, uno è il più evidente e sono i lavoratori che rischiano il licenziamento perché c'è un atteggiamento assolutamente protervo da parte della proprietà perché vuole chiudere quel sito produttivo e quindi ci deve essere un impegno assoluto per garantire l'occupazione o comunque gli ammortizzatori sociali da parte delle Pubbliche Amministrazioni ma c'è un secondo problema da affrontare perché quell'azienda ha molti ordini, non c'è crisi di mercato legata a quel tipo di produzione e quindi qui necessita una cosa che ho detto più volte in quest'Aula: servono delle politiche industriali in grado di garantire questa risorsa del territorio che sono i siti produttivi.
Se continuiamo a pensare che i siti produttivi siano degli orpelli del passato molto probabilmente non riusciamo a costruire nessun futuro positivo per la nostra Regione.
PRESIDENTE
Grazie, consigliere Bortoli.
Interrogazione a risposta immediata n. 362 del 31 maggio 2011 presentata dai consiglieri Fasoli e Bonfante "LA GIUNTA REGIONALE SOSTENGA I LAVORATORI DELLA SEDE DI VERONA DELL'AZIENDA ASTOLM FERROVIARIA SPA".
La parola all'assessore Elena Donazzan.
Ass.re Elena DONAZZAN (Popolo della Libertà)
Grazie, Presidente.
"Astolm è una multinazionale francese che opera nel settore ferroviario ed occupa 2600 dipendenti sul territorio italiano. A marzo 2011 l'Azienda ha presentato un piano industriale che prevede la dichiarazione di esubero per 280 lavoratori a livello nazionale e la chiusura dello stabilimento di Verona, con il trasferimento a Bologna dei 62 dipendenti occupati in questa sede.
In un incontro avvenuto il 6 luglio tra la Regione e i rappresentanti delle organizzazioni sindacali, si è discusso delle conseguenze derivanti dalla presentazione del piano di riorganizzazione aziendale da parte di Alstom Italia. Con una lettera dello stesso giorno, l'Assessore Elena Donazzan e il Presidente del Consiglio Regionale Ruffato hanno chiesto ai vertici aziendali di sospendere ogni azione unilaterale volta al trasferimento dei lavoratori della sede di Verona, e di essere informati e coinvolti nella discussione sul piano di riorganizzazione. La nota è stata inviata per conoscenza anche ai Ministri del lavoro e dello Sviluppo Economico, chiedendo loro di interessarsi presso il Governo al fine di dare la giusta attenzione ai problemi del trasporto ferroviario, soprattutto a livello locale.
La trattativa è durata fino ai primi giorni di settembre, quando è stato raggiunto l'accordo tra la multinazionale e le organizzazioni sindacali. La chiusura dello stabilimento di Verona è stata confermata e, pertanto, i dipendenti saranno trasferiti nella sede di Bologna dal 1 ottobre 2011, ma con importanti tutele economiche sia per chi vorrà trasferire la propria residenza, sia per chi vorrà fare il pendolare.
Infatti, dopo un primo periodo di cassa integrazione guadagni straordinaria di 24 mesi, le possibilità previste per i dipendenti sono molteplici: per chi trasferirà la propria abitazione a Bologna, è previsto il rimborso delle spese di trasloco fino a 6.000 euro, delle spese per la ricerca dell'alloggio, e del canone di affitto per 12 mesi, oltre a un'indennità di trasferimento da 4.000 a 7.000 euro dopo 12 mesi. Per chi sceglierà il pendolarismo, è previsto un rimborso mensile di 300 euro per le spese di viaggio e una riduzione giornaliera dell'orario di lavoro pari a mezz'ora, fino al 31 marzo 2013. Saranno valutate, inoltre, richieste di adozione del part time verticale.
Per chi non accetterà il trasferimento a Bologna, e non è vicino alla pensione, è previsto un incentivo all'uscita di 10.000 euro, e saranno attivate azioni di outplacement per trovare impieghi con caratteristiche ben precise, mentre, a chi si ricollocherà senza avvalersi del servizio di outplacement, sarà riconosciuto un ulteriore incentivo di 10.000 euro. Anche le aziende che assumeranno i lavoratori in esubero potranno fruire di un incentivo pari a 10.000 euro.
Infine, l'Azienda potrà accogliere anche richieste di trasferimento in altri stabilimenti Alstom di tutto il mondo, con adeguati incentivi economici.
La Giunta regionale continuerà, in ogni caso, a seguire e monitorare costantemente l'evoluzione della situazione di Alstom, al fine di mettere in campo ogni intervento di propria competenza, qualora necessario, che garantisca il rispetto dell'accordo tra le Parti."
Vi ho scritto il dettaglio di questo accordo, lo dico ai colleghi Fasoli e Bonfante ma a chi vorrà ascoltare, perché questo è un accordo del tutto a tutela dei lavoratori dove però la disponibilità economica che voi avete sentito raccontata in cifre è tutta in capo alla scelta dell'azienda, questa è stata una multinazionale che ha messo molto a tutela dei lavoratori.
PRESIDENTE
Grazie, assessore Elena Donazzan.
La parola al consigliere Fasoli.
Roberto FASOLI (Partito Democratico Veneto)
La risposta argomentata dell'assessore Elena Donazzan dimostra che il metodo delle interrogazioni funziona, perché se noi le facciamo in primavera e rispondiamo dopo una decina di mesi possiamo avere l'aggiornamento in itinere di tutta l'evoluzione della vertenza, infatti, siccome l'interrogazione era finalizzata ad impedire la chiusura dello stabilimento, abbia fatto in tempo a chiuderlo con un buon accordo sindacale come è stato illustrato, i lavoratori sono già sistemati a Bologna, una parte, quelli incauti disgraziati che hanno accettato la mobilità con l'incentivo, adesso sono lì che sacramentano come dei turchi ubriachi - senza offese per i turchi - perché intanto il Governo benefattore gli ha allungato la vita di altri cinque anni in attesa di andare in pensione e quindi questo metodo tiene la socialità dell'Aula, aggiorna e quindi va bene e non è da cambiare.
Io proporrei, anzi, di fare tutte le risposte alle interrogazioni sulle crisi aziendali almeno decorsi sei mesi, così possiamo meglio apprezzare l'evolversi della situazione.
Ringrazio comunque l'Assessore perché le cose che ha detto corrispondono alla verità anche sull'impegno suo e del Presidente del Consiglio.
PRESIDENTE
Grazie, consigliere Fasoli.
Interrogazione a risposta immediata n. 389 del 1 luglio 2011 presentata dal consigliere Pettenò "LA GIUNTA SI ADOPERI PER EVITARE LA CHIUSURA DELLE CARTIERE VAL POSINA DI ARSIERO, ASSICURANDO I POSTI DI LAVORO".
La parola all'assessore Elena Donazzan.
Ass.re Elena DONAZZAN (Popolo della Libertà)
Grazie, Presidente.
"L'industria cartaria italiana sta vivendo una fase difficile. Tuttavia, la produzione di carta e cartone ha registrato nel 2010 un miglioramento del 6,9%, con quasi 9 milioni di tonnellate prodotte, mentre il fatturato complessivo è stato di oltre 6,8 miliardi, grazie soprattutto alla positiva dinamica dell'export, aumentato del 14% in volume e del 18% in valore. Vi sono segnali positivi anche nel primo trimestre 2011, con un miglioramento generale tendenziale nei volumi. In presenza di una domanda nazionale, che anche nel 2010 si è confermata scarsamente dinamica, le cartiere hanno esportato quasi il 40% della produzione, quota massima mai raggiunta in precedenza. Tale risultato - in una fase congiunturale caratterizzata dall'inasprimento della concorrenza internazionale e dei costi delle materie prime - non può che confermare le grandi capacità imprenditoriali dell'industria cartaria nazionale. Nel primo trimestre di quest'anno si rilevano differenze significative tra i vari comparti, mentre il fatturato riflette la necessità delle cartiere di recuperare i rincari.
Ad Arsiero, in località Ponte Strana, sono presenti da anni le Cartiere Val Posina, uno dei fiori all'occhiello del Nord-Est d'Italia, che producono un prodotto specifico per il confezionamento degli alimenti. Da alcuni mesi le Cartiere Val Posina sono in una fase di crisi dovuta non al crollo degli ordini o della produzione, bensì all'aumento del costo delle materie prime per la lavorazione (è triplicato il costo della cellulosa) e all'impennata dei costi energetici, risorsa necessaria per la produzione e il funzionamento dell'impianto. L'azienda era dotata di centrali idroelettriche interne che la rendevano autosufficiente dal punto di vista energetico. Con l'acquisto da parte di una nuova proprietà, dopo un fallimento avvenuto nel 2006 e la parziale riconversione produttiva dell'azienda - dalla produzione di carta da tabacco a quella di carta da imballo per alimenti - è cambiata la strategia, con il passaggio all'acquisto esterno dell'energia. La recente crisi nel modo arabo, ha comportato un aumento del prezzo del petrolio, con le inevitabili ripercussioni negative anche per aziende sane.
Le Cartiere occupano 42 lavoratori ad alta specializzazione tecnica, che hanno in media tra i 30 ed i 35 anni; in accordo tra proprietà e sindacati, tutti sono stati in ferie per tutto il mese di luglio 2011, con il relativo blocco totale della produzione, ma ogni giorno di fermo dell'impianto ha rappresentato un grave danno e una concreta difficoltà per il riavvio dell'attività. Senza contare la negativa ricaduta sociale in un piccolo Comune, in una Provincia ancora economicamente forte.
Il 5 luglio 2011, presso la Prefettura di Vicenza, le Parti si sono incontrate ed è stato concordato di richiedere la cassa integrazione guadagni ordinaria (CIGO), a partire dal 30 giugno 2011, per tredici settimane, per 40 dipendenti. Entro la fine di settembre, le Parti si incontreranno per verificare la situazione produttiva ed occupazionale. Finora è stata autorizzata una prima franche di CIGO e a settembre l'INPS autorizzerà la successiva.
Risulta da fonti di stampa che il principale partner commerciale della Società, anche in seguito alle insolvenze di numerosi clienti, abbia deciso di non rischiare ulteriormente le proprie risorse nella produzione della carta e, pertanto, gli accordi finanziari e commerciali con la cartiera siano venuti meno. Pertanto, l'indebitamento e le passività della cartiera sono aumentati in modo notevole.
Le stesse fonti riferiscono che, a fine luglio, sarebbe comparsa una cordata di imprenditori che potrebbe risollevare le sorti delle Cartiere Val Posina e che potrebbero essere avvenuti degli incontri con imprenditori interessati a rilevare l'attività e a salvaguardare i posti di lavoro, visto che gli ordini non mancano. Tuttavia le OO.SS. interpellate sostengono che non vi è, ad oggi, alcuna proposta concreta di acquisizione delle Cartiere Val Posina.
La Giunta regionale continuerà, in ogni caso, a seguire e monitorare costantemente l'evoluzione della situazione dei lavoratori delle Cartiere Val Posina, al fine di mettere in campo ogni intervento opportuno di propria competenza, qualora necessario, che consenta un'evoluzione positiva della vicenda, garantendo la tutela dei posti di lavoro, continuità produttiva e, per quanto possibile, la tutela dei crediti vantati dai lavoratori".
PRESIDENTE
Grazie, assessore Elena Donazzan.
La parola al consigliere Pettenò.
Pietrangelo PETTENO' (Federazione della Sinistra Veneta - PRC Sinistra Europea)
Sembra un bollettino di guerra, quando arriva l'assessore Elena Donazzan, perché le interrogazioni dipingono una situazione veramente disastrosa della nostra economia e, rischiando di essere quasi monotono ripeto che è chiaro che caso per caso lo possiamo qui giudicare ed essere soddisfatti o meno di quanto fa la Regione e non riusciamo a fare ciò che è necessario, ciò che è utile, ciò che è indispensabile per salvare un'economia, un modello produttivo come quello del Veneto che ovviamente ha bisogno di una registrata e ha bisogno che ci sia un assetto e un piano organico dettato dalla politica veneta che riesca ad intervenire.
Suggerivamo alla Giunta da un lato di accelerare l'approvazione del Bilancio di previsione in Giunta, quello preventivo 2012, perché credo che siamo rimasti forse l'ultima Regione che non ha ancora fatto il Bilancio di previsione almeno come Giunta e quindi non so se pensate che la cosa sia disgiunta o se pensate che magari verso febbraio le cose siano migliori e che senza un Bilancio regionale che affronti i temi dell'economia si possa star qui a discutere di qualcos'altro.
PRESIDENTE
Grazie, consigliere Pettenò.
Interrogazione a risposta immediata n. 398 del 7 luglio 2011 presentata dai consiglieri Fasoli, Puppato, Tiozzo, Berlato Sella, Reolon, Sinigaglia, Fracasso, Pigozzo, Pettenò, Bortoli, Franchetto, Ruzzante, Causin, Bortolussi e Grazia "FONDI SOCIALI EUROPEI. AL DANNO SI AGGIUNGE LA BEFFA?"
La parola all'assessore Elena Donazzan.
Ass.re Elena DONAZZAN (Popolo della Libertà)
"Il Bilancio di previsione relativo all'esercizio 2011 prevede a valere sui capitoli relativi al Fondo Sociale Europeo uno stanziamento di cassa complessivo pari a circa 137 milioni di euro; tuttavia tali risorse di cassa sono stanziate solo sui capitoli corrispondenti alla quota comunitaria delle risorse del Fondo strutturale in questione, che percentualmente rappresenta il 48,7% delle risorse complessive assegnate. A ciascun capitolo di quota comunitaria è correlato un capitolo di quota statale, corrispondente al 51,3% delle risorse complessive. Le risorse stanziate sui capitoli relativi alla quota statale sono soggette al rispetto dei vincoli del Patto di Stabilità; tali capitoli, in sede di approvazione del Bilancio previsionale, non sono stati dotati di cassa.
Poiché qualsiasi impegno di risorse a valere sul Fondo Sociale Europeo deve essere assunto rispettando le percentuali previste per la quota comunitaria e la quota statale, la mancanza di risorse a valere sui capitoli di quota statale di fatto impedisce l'utilizzo delle risorse relative alla quota comunitaria.
Ciò premesso è evidente che per garantire il pieno e corretto utilizzo delle risorse è necessario garantire l'apporto di risorse di cassa anche ai capitoli relativi alla quota statale. Ferme restando le variazioni compensative effettuate a favore di tali capitoli per garantire i pagamenti più urgenti, l'Amministrazione, nei limiti delle risorse disponibili, ha prestato particolare attenzione nell'assegnare risorse alle linee di spesa finanziate dal Fondo Sociale Europeo proprio per scongiurare il rischio di incorrere nel disimpegno automatico.
Infatti, con Deliberazioni di Giunta n. 386 del 29.03.2011, n. 635 del 17.05.2011 e n. 1373 del 3.08.2011 di 'Prelevamento dal Fondo di riserva di cassa del Bilancio di previsione 2011, ai sensi dell'art. 19, 3° comma, della
legge regionale 29 novembre 2001, n. 39 ', è stata operata la scelta, nell'ambito della quota di risorse, pari a complessivi € 160 milioni, assegnata all'assessorato all'Istruzione, Formazione e Lavoro, di attribuire una parte rilevante delle risorse, pari al 31,23%, dell'importo complessivo, ai capitoli soggetti al patto di stabilità a valere sul Programma Operativo Ob. CRO FSE 2007/2013.
Riguardo il target di spesa da raggiungere entro il 2011 per evitare il disimpegno automatico, pari a € 177 milioni, i dati ad oggi raggiunti e registrati consentono di poter affermare che il problema del disimpegno automatico non si pone per l'anno in corso, tuttavia per raggiungere i target fissati al 2012 è necessario certificare alla Commissione europea una spesa pari ad € 295 milioni.
Considerati i tempi propri del ciclo della spesa per le attività cofinanziate dal Fondo Sociale Europeo, per garantire al 31.12.2012 il rispetto del target fissato è pertanto auspicabile che sia assicurata, in fase di approvazione dell'assestamento di Bilancio e del Bilancio di previsione per l'anno 2012, un'adeguata dotazione di cassa sui capitoli soggetti a Patto di Stabilità a valere sul Programma Operativo Ob. CRO FSE 2007/2013.
Sotto il profilo della programmazione attuativa, da inizio anno ad oggi sono stati approvati un provvedimento relativo ad "Interventi di politica attiva per il reinserimento, la riqualificazione, il reimpiego dei lavoratori del sistema produttivo colpito dalla crisi economica" (D.G.R. n. 650 del 17.05.2011), un "Avviso per la presentazione delle domande di ammissione di organismi di formazione e offerte formative e delle domande per l'erogazione di voucher per l'accesso alle offerte formative presenti nel catalogo interregionale di Alta formazione - anno 2011" (D.G.R. n. 588 del 10.05.2011), un "Avviso percorsi sperimentali triennali 2011/2012. Interventi di terzo anno. Apertura termini (L. n. 53/2003)" (D.G.R. n. 888 del 21.06.2011) ed un "Avviso pubblico per la presentazione di progetti formativi per il settore del restauro dei beni culturali - anno 2011" (D.G.R. n. 1119 del 26.07.2011).
L'attività di programmazione, quindi, sebbene limitata in considerazione delle incertezze in termini di risorse disponibili, ha comunque garantito gli interventi a favore dei lavoratori colpiti da situazioni di crisi aziendali e l'attività di istruzione e formazione professionale legata all'adempimento del diritto-dovere di istruzione".
PRESIDENTE
Grazie, assessore Elena Donazzan.
La parola al consigliere Fasoli.
Roberto FASOLI (Partito Democratico Veneto)
Ringrazio l'Assessore per la risposta argomentata, che mi soddisfa.
C'è solo un particolare che vorrei sottolineare e spero che lo ascolti il suo vicino di banco che sarà interessato tra poco al problema. Siccome la preoccupazione che animava questa interrogazione era legata al fatto che noi da Regione virtuosa rischieremmo, se nel Bilancio nella parte della lettura dell'Assessore non sono.. ma è tema del quale abbiamo già parlato con l'assessore Ciambetti era una battuta, ce l'ha bene presente. Io spero che nella previsione di Bilancio 2012 questa sia una tra le priorità assolutamente sottolineate, perché per la nostra Regione diventerebbe, come c'è scritto nel titolo dell'interrogazione, "dal danno la beffa", cioè non corrispondere la cifra farebbe diventare il Veneto una Regione non virtuosa e arriverebbero invece i fondi a Regioni che non hanno realmente speso il Fondo sociale europeo.
Chiedo all'Assessore cortesemente se a questa risposta e a quella dell'"Alston" mi date copia, anche perché il brusio dell'Aula non sempre mi ha permesso di cogliere tutti gli argomenti che lei ha prodotto. La ringrazio per la risposta.
PRESIDENTE
Grazie, consigliere Fasoli.
Interrogazione n. 279 del 9 marzo 2011 presentata dal consigliere Grazia "AFFITTOPOLI ANCHE IN VENETO".
La parola all'assessore Giorgetti.
Ass.re Massimo GIORGETTI (Popolo della Libertà)
"In merito ai quesiti posti dall'interrogazione in oggetto si ritiene di fornire le seguenti informazioni.
Con riferimento agli alloggi di edilizia residenziale pubblica soggetti alla
legge regionale n. 10/1996 , le Aziende Territoriali per l'Edilizia Residenziale (Ater) del Veneto e i Comuni, sia per quanto riguarda le modalità di assegnazione degli alloggi sia per quanto riguarda il calcolo dei canoni di locazione, sono tenuti, com'è noto, ad applicare le disposizioni di cui alla citata legge regionale. Per l'assegnazione degli alloggi disponibili nel proprio territorio ciascun Comune indice un bando pubblico per la formazione di una graduatoria comunale e con successiva ordinanza dispone l'assegnazione degli alloggi agli aventi diritto inseriti nella graduatoria definitiva. Successivamente gli enti provvedono alla stipula dei contratti e alla consegna degli alloggi. Sulla base dei dati comunicati dalle Ater risulta che i canoni mensili medi pagati dagli inquilini nel 2010 vanno dai 108,13 euro di Belluno ai 124,92 euro di Verona.
Per quanto riguarda invece gli alloggi di proprietà delle Aziende non soggetti alla
legge regionale n. 10/1996 , la maggior parte delle Ater provvede a locare gli alloggi liberi sulla base di apposite graduatorie formate a seguito di un bando ad evidenza pubblica. Ai fini del calcolo dei canoni di locazione le Ater applicano le disposizioni di cui alla legge n. 431/1998 e il canone medio mensile è di euro 346,66 per l'Ater di Belluno, di euro 330,10 per l'Ater di Padova, di euro 358,00 per l'Ater di Rovigo, di euro 290,00 per l'Ater di Treviso, da 200,00 a 450,00 euro per l'Ater di Venezia, di euro 335,56 per l'Ater di Verona, da 171,00 a 300,00 euro per l'Ater di Vicenza.
Le Aziende effettuano controlli sia sulle dichiarazioni prodotte dai richiedenti al momento della domanda, sia sui redditi, anche in collaborazione con l'Agenzia delle Entrate. Con riguardo agli esiti dei controlli effettuati, le Aziende provvedono a segnalare le irregolarità all'autorità giudiziaria e, in caso di difformità che riguardino le autocertificazioni dei redditi prodotte dagli assegnatari, le Aziende procedono al ricalcolo dei canoni di locazioni in base ai redditi accertati.
Con riguardo al monitoraggio della situazione relativa agli alloggi di edilizia residenziale pubblica assegnati ai sensi della
legge regionale n. 10/1996 , si rammenta l'esistenza dell'Osservatorio regionale sulla casa presso l'Unità di Progetto Edilizia Abitativa, previsto dall'articolo 3 della
legge regionale n. 10/1995 e attualmente in fase di ricostituzione. Esso dispone di una banca dati aggiornata periodicamente grazie ai dati inviati dalle Ater venete riguardanti: patrimonio immobiliare in gestione alle Aziende, offerta residenziale (fabbricati, unità immobiliari, pertinenze), caratteristiche degli utenti (composizione dei nuclei residenti negli alloggi, canoni corrisposti). I dati, raccolti ed elaborati in collaborazione con la Direzione Sistema Statistico Regionale, sono utilizzati tra l'altro per predisporre rapporti conoscitivi ad uso interno.
Con riferimento alla situazione patrimoniale degli IPAB la Giunta regionale tramite la Direzione Regionale Servizi Sociali, ai sensi dell'articolo 12 comma 2 lettera a) della
legge regionale n. 55/1982 e dell'articolo 3 comma 2 della
legge regionale n. 23/2007 , è impegnata a monitorare le variazioni "in uscita" del patrimonio immobiliare degli enti. Di recente è emersa l'esigenza di provvedere ad un controllo anche sull'uso del patrimonio disponibile degli enti, in occasione di alcune vicende di cattiva gestione. Gli uffici competenti stanno a tal proposito mettendo a punto delle procedure di controllo più efficaci. Va peraltro considerato che le IPAB nel Veneto sono circa 200 e che una valutazione congrua delle rendite ricavate dal patrimonio richiederà un lavoro particolarmente complesso. Si ritiene che, non appena possibile, saranno resi pubblici, nel rispetto delle modalità previste dalla legge, i risultati delle verifiche effettuate."
PRESIDENTE
Grazie, consigliere Giorgetti.
La parola al consigliere Grazia.
Raffaele GRAZIA (Unione di Centro)
Ringrazio l'assessore Giorgetti per la risposta.
A dire la verità non è una risposta completa, nel senso che al sottoscritto risulta come alcuni immobili dell'ATER siano dati in affitto al di fuori delle tradizionali procedure dei bandi, non dico in questi ultimi tempi, in questi ultimi mesi, ma sono eredità del passato rispetto alle quali credo che una valutazione da parte degli uffici regionali sia utile e indispensabile.
Mi pare di capire nell'ultima parte della risposta che dà l'Assessore che esista, appunto, la volontà di fare questa verifica e per cui attenderemo di ricevere questi dati quanto prima, perché sono alloggi che sarebbero destinati all'edilizia residenziale pubblica e non a favorire eventualmente qualche notabile.
PRESIDENTE
Grazie, consigliere Grazia.
Interrogazione n. 281 del 10 marzo 2011 presentata dai consiglieri Pipitone, Franchetto e Marotta "ENERGIE RINNOVABILI. DOPO IL DECRETO DEL GOVERNO RISCHI CONCRETI PER I LAVORATORI VENETI E LE AZIENDE DEL SETTORE".
La parola all'assessore Giorgetti.
Ass.re Massimo GIORGETTI (Popolo della Libertà)
"Con interrogazione a risposta immediata n. 281 del 10 marzo i Consiglieri Pipitone, Franchetto e Marotta chiedono alla Giunta Regionale quali iniziative siano state attivate presso il Governo, la Conferenza Stato-Regioni e le Commissioni di Senato e Camera dei Deputati per garantire il comparto Veneto delle energie rinnovabili a seguito dell'emanazione del decreto legislativo 3 marzo 2011, n. 28.
Il decreto legislativo 3 marzo 2011, n. 28 "Attuazione della direttiva 2009/28/CE del Parlamento europeo e del Consiglio del 23 aprile 2009 sulla promozione dell'uso dell'energia da fonti rinnovabili, recante modifica e successiva abrogazione delle direttive 2001/77/CE e 2003/30/CE" n. 28 prevede, all'art. 25, che l'incentivazione della produzione di energia elettrica da impianti solari fotovoltaici che entrino in esercizio successivamente al 31 maggio 2011 sia disciplinata con decreto del Ministro dello sviluppo economico, da adottare di concerto con il Ministro dell'ambiente e della tutela del mare, sentita la Conferenza Unificata, entro il 30 aprile 2011, così modificando repentinamente il regime di sostegno definito con il DM del 6 agosto 2010, il ed. "3° Conto Energia".
La medesima norma definisce altresì i principi informatori del nuovo decreto ministeriale, denominato "4° Conto Energia":
a) determinazione di un limite annuale di potenza elettrica cumulativa degli impianti fotovoltaici che possono ottenere le tariffe incentivanti;
b) determinazione delle tariffe incentivanti tenuto conto della riduzione dei costi delle tecnologie e dei costi di impianto e degli incentivi applicati negli Stati membri dell'Unione europea;
c) previsione di tariffe incentivanti e di quote differenziate sulla base della natura dell'area di sedime;
d) applicazione delle disposizioni dell'articolo 7 del decreto legislativo 29 dicembre 2003, n. 387, in quanto compatibili con il presente comma.
Su questo tema di rilevante impatto, al fine di portare il Governo al confronto con Regioni ed Enti Locali, su richiesta formulata il 3 marzo 2011 dal Presidente della Conferenza delle Regioni, il 22 marzo 2011 si è tenuta una seduta politica della Conferenza Stato-Regioni. Nell'ambito di tale conferenza il Governo ha presentato i dati relativi alle richieste di allaccio di impianti di produzione di energia elettrica da energia solare (fotovoltaico)" al 31.12.2010, pari a 7.000 MW, nonché relativi al benchmarking tra i costi di produzione con gli attuali incentivi ed i costi di importazione di energia da FER da altri paesi, dai quali emergerebbe che l'Italia, optando per quest'ultima soluzione, beneficerebbe di un risparmio pari al 30%. Il Governo quindi, non ritenendo questi costi sostenibili da cittadini ed imprese ha formulato diverse proposte relativamente ai possibili correttivi al 3° conto energia:
- la definizione di un tetto massimo di Euro sulle bollette a carico di cittadini ed imprese;
- la definizione di un tetto massimo annuo di MW incentivabili;
- la definizione un mix di incentivo tetto massimo annuo MW/risorse finanziarie.
Le Regioni pur condividendo la necessità di effettuare un'approfondita riflessione sugli incentivi e sull'andamento del mercato del fotovoltaico, che risulta ormai quasi saturato dagli stessi, hanno ribadito la necessità di preservare la filiera industriale (l'unica ad avere oggi alti tassi di laureati occupati), costruendo un adeguato percorso, nonché di avviare un percorso condiviso di redazione del provvedimento che preveda:
- premialità per i piccoli impianti delle aziende agricole;
- la promozione del riuso di tetti, aree compromesse e marginali, e decalage degli incentivi ai grandi impianti a terra in aree agricole, perché l'Italia ormai non ha più territorio;
- premialità per gli impianti ad alta produttività;
- la realizzazione di sistemi d'accumulo di energia.
Il percorso condiviso richiesto è quindi stato avviato e la prima Conferenza Unificata si è tenuta infatti il 28 marzo 2011, ove le Regioni e gli Enti Locali hanno fortemente ribadito le proprie posizioni comuni in ordine ad un "decalage" delle tariffe incentivanti che sia sostenibile dalle imprese, ma anche comunicato preventivamente.
Il 29 marzo la Commissione politica Ambiente Energia ha quindi consolidato la posizione delle Regioni sulla richiesta di una rapida predisposizione del Decreto Ministeriale che consenta di dare certezza di diritto, di tempi e di operabilità per le imprese e di recuperare alcuni obiettivi certi, tra i quali :
- garantire il mantenimento dell'attuale sistema di incentivazione fino al 31 dicembre 2011 ;
- prevedere la progressiva riduzione degli incentivi fino a fine 2016;
- evitare "scaloni" troppo bruschi assicurando gradualità nella riduzione degli incentivi;
- evitare la fissazione di obiettivi/limiti alla produzione che invece deve essere promossa con decisione per recuperare i ritardi del Paese.
A seguito della Conferenza dei Presidenti del 28 aprile 2011, è stato consegnato al Governo, in sede di Conferenza Unificata, il testo dello schema di Decreto Ministeriale emendato dalle Regioni sul quale le stesse hanno unanimemente concordato, condizionando il parere favorevole all'accoglimento dei punti sostanziali sopra descritti, con particolare riferimento alla salvaguardia dei ed. "diritti acquisiti", cioè che vengano assicurati gli incentivi del 3° conto a coloro che hanno già fatto investimenti su impianti fotovoltaici, alla revisione del decalage ed all'accoglimento di emendamenti tecnici, tra i quali le modifiche a tutela della filiera produttiva nazionale.
Preso atto della posizione contraria espressa del Governo in ordine alle proposte regionali di carattere sostanziale, ed essendo stato evidenziato che proprio sulla questione preliminare cd."diritti acquisiti" le posizioni erano "inavvicinabili", le Regioni hanno rilasciato parere non favorevole allo schema di Decreto del Ministero dello Sviluppo Economico di concerto con il Ministro della Tutela dell'Ambiente del Territorio e del Mare di attuazione dell'art. 25, comma 10, del decreto legislativo 3 marzo 20111, n. 28, in materia di incentivi per gli impianti fotovoltaici."
PRESIDENTE
Grazie, assessore Giorgetti.
La parola al consigliere Pipitone.
Antonino PIPITONE (Italia dei Valori)
Grazie, Presidente.
Ringrazio anche l'Assessore che ci ha fatto un po' l'excursus di quello che è successo, ma nella sostanza mi pare che di concreto non ci sia nulla, se non il fatto che le Regioni, compreso il Veneto presumo, abbiano espresso parere negativo su un decreto del Governo - che ricordo era PDL-Lega - che aveva cambiato le carte in tavola, perché aveva cambiato il decreto del cosiddetto terzo conto energia, che scadeva a fine 2013.
Questo significa che tante aziende e tanti privati che sulla base di quella legge avevano investito, fatto mutui, creato anche delle aspettative di sviluppo economico, si sono trovati con le carte in tavola cambiate e con tutta una serie di problemi anche dal punto di vista lavorativo, oltre che dal punto di vista ambientale.
Quindi, condivido lo sforzo dell'Assessore ma non posso essere assolutamente soddisfatto di questa risposta, anche perché la Regione Veneto in tal senso non ha legiferato e operato alcuna norma.
PRESIDENTE
Grazie, consigliere Pipitone.
Interrogazione n. 363 del 1 giugno 2011 presentata dal consigliere Bortoli "LA GIUNTA REGIONALE DEL VENETO GIUSTIFICHI LA DRASTICA RIDUZIONE DELL'IMPEGNO DI SPESA DESTINATO AL SETTORE SPORT E TEMPO LIBERO".
Risposta della Giunta regionale.
"Il peggioramento dei conti pubblici, generato dalla crisi che ha coinvolto l'economia mondiale ed europea, ha indotto il Governo ad imporre notevoli sacrifici alle Regioni nel processo di razionalizzazione e contenimento della spesa per il 2011 ed i successivi esercizi. La Regione del Veneto concorre, parimenti alle altre Regioni, alla realizzazione degli obiettivi di finanza pubblica per il triennio 2010-2012, ai sensi del Decreto Legge n. 78 del 31 maggio 2010, sia attraverso il taglio dei trasferimenti statali, sia con il peggioramento dei tetti di spesa previsti dal Patto di Stabilità Interno. In termini finanziari, la Regione del Veneto, in sede di approvazione della Legge Finanziaria 2011, del Bilancio di previsione 2011 e pluriennale 2011-2013, ha operato un taglio di circa 328 milioni di euro per la competenza, riduzione che ovviamente ha coinvolto anche il comparto sportivo. Rispetto al 2010, infatti, gli stanziamenti a favore dello sport hanno subito una diminuzione complessiva da € 13,469 milioni ad € 2,755 milioni. Tale riduzione risulta modesta per quanto riguarda la pratica sportiva (da € 3,469 milioni ad € 2,755 milioni, pari al 20% ca.), completa per l'impiantistica sportiva in considerazione del raggiungimento da parte della Regione per il 2011 del limite di indebitamento previsto per gli investimenti. D'altro canto, va rilevato che nel 2010 sono stati elargiti oltre 28 milioni di euro a favore di interventi di completamento, ristrutturazione e costruzione di impianti sportivi in tutto il Veneto.
La Giunta Regionale intende garantire l'ordinario svolgimento di attività e manifestazioni nel settore dello sport mediante l'assegnazione di contributi sulla base di apposite graduatorie, su scala regionale, che saranno stilate in base ai criteri già stabiliti con Deliberazione n. 411 del 12 aprile 2011 (Piano annuale d'intervento 2011). Tale provvedimento ha altresì ripartito tra le Province venete le risorse finanziarie inerenti le competenze delegate ai sensi dell'art. 149 comma 1 della L.R. 11/2001, secondo le percentuali di cui all'atto di indirizzo approvato dalla Giunta Regionale con Deliberazione n. 4362 del 30 dicembre 2005. Con riferimento alle manifestazioni sportive di stretta competenza regionale, i criteri di formazione della specifica graduatoria tengono conto del livello agonistico (importanza dei titoli da assegnare) e del carattere promozionale/spettacolare degli eventi. Non è al momento possibile quantificare l'ammontare della quota parte di risorse finanziarie riconoscibile distintamente agli enti/società sportive delle singole province, ivi compresa quella di Padova, in quanto l'assegnazione dei relativi contributi avverrà sulla base delle domande che effettivamente perverranno e secondo gli anzidetti criteri. Si fa presente inoltre che. al fine di dare piena attuazione alla predetta DGR 411/2011, la Giunta Regionale con successiva Deliberazione n. 459 del 16 aprile 2011, pubblicata sul B.U.R. n. 33 del 06/05/2011, ha approvato il Bando per l'accesso ai contributi relativi alla pratica sportiva, fissando il temine per la presentazione delle domande al 5 luglio 2011."
La parola all'assessore Giorgetti.
Ass.re Massimo GIORGETTI (Popolo della Libertà)
I finanziamenti per questo esercizio finanziario previsti nel Bilancio 2011 nelle varie voci che riguardano l'impiantistica sportiva sono pari a zero.
Va detto riguardo a questo dato che nella scorsa Legislatura sono stati finanziati oltre 70 milioni di euro per l'impiantistica sportiva, quindi nell'ultimo bando erogato dalla Regione c'è stata una diminuzione del 60% delle richieste rispetto ai bandi precedenti. Questo sottolinea anche la difficoltà di cofinanziamento rispetto alle risorse regionali che vengono messe a disposizione da parte dei comuni stessi per la stessa motivazione.
Un calo invece minore pari a circa un terzo è stato effettuato per quello che invece è il capitolo dell'attività sportiva al fine proprio di continuare a garantire, pur nelle difficoltà economiche, un aiuto sostanziale alle società sportive e agli enti locali per quanto riguarda l'attività sportiva.
PRESIDENTE
Grazie, assessore Giorgetti.
La parola al consigliere Bortoli.
Mauro BORTOLI (Partito democratico Veneto)
Grazie, Presidente.
Intanto la mia solidarietà verso l'assessore Giorgetti per la sua miopia, è una solidarietà davvero sentita, visto che le mie condizioni ottiche sono sempre state precarie da moltissimi anni.
La mia solidarietà verso l'assessore Giorgetti si limita al problema ottico, perché c'è un problema, ci sono svariati problemi, ma in questo caso la Regione ha garantito dei finanziamenti e ci sono cittadini, associazioni, organismi di volontariato che seguono lo sport di base che hanno speso decine di migliaia di euro sulla base di promesse fatte dalla Regione. Non tanto promesse di tipo verbale, ma su atti pubblici che garantiscono questi finanziamenti.
L'interrogazione è ben datata, non mi ricordo più se risale addirittura alla primavera di quest'anno, ma tutta una serie di problemi non sono stati minimamente risolti e ci deve essere una responsabilità di chi governa un organismo, un sistema. Non si può deliberare per fare campagna elettorale e poi lasciare nei guai le associazioni che seguono lo sport di base.
PRESIDENTE
Grazie, consigliere Bortoli.
Interrogazione n. 412 del 27 luglio 2011 presentata dal consigliere Puppato "ZAIA PREDICA BENE, L'ATER DI TREVISO RAZZOLA MALE. PERCHE' SI ASSUMONO DIRIGENTI ALL'ESTERNO E SI PAGANO DUE VOLTE LE STESSE PERSONE?"
La parola all'assessore Giorgetti.
Ass.re Massimo GIORGETTI (Popolo della Libertà)
"In merito alla nomina di un direttore esterno all'Azienda si precisa quanto segue.
La Giunta Regionale, con deliberazione n. 3322 del 21 dicembre 2010, ha nominato i Presidenti ed i componenti di propria competenza dei Consigli di Amministrazione delle ATER del Veneto, contestualmente confermando l'efficacia delle disposizioni vigenti in materia di contenimento della spesa, anche relativamente al personale, ed invitando gli stessi Consigli di Amministrazione a reperire, laddove possibile, la figura del direttore aziendale nell'ambito del proprio personale in possesso dei requisiti previsti dalla vigente normativa.
Il Presidente dell'ATER di Treviso, come previsto dall'articolo 11 della
Legge Regionale 9 marzo 1995, n. 10 , recante "Norme per il riordinamento degli Enti di Edilizia Residenziale Pubblica", ha nominato il direttore dell'Azienda su conforme deliberazione del Consiglio di Amministrazione n. 98 del 24 maggio 2011. Il direttore è stato individuato tra dirigenti pubblici e privati in possesso dei requisiti previsti dal citato articolo 11, cioè:
a) età non inferiore a trentacinque anni e non superiore a sessantacinque anni;
b) aver svolto attività professionale a livello dirigenziale per almeno cinque anni in enti o aziende pubbliche o private.
Considerato che la deliberazione della Giunta regionale n. 3322 del 21 dicembre 2010 "invitava" i Consigli di Amministrazione a provvedere in tal senso, con ciò indicando agli stessi un mero criterio di preferenza, si ritiene legittima la scelta operata dal Consiglio di Amministrazione dell'ATER di Treviso. Il medesimo Consiglio di Amministrazione, con deliberazione n. 118 del 28 luglio 2011 ha successivamente nominato il dirigente dell'area amministrativa a tempo determinato, ritenendo necessario garantire all'interno dell'Azienda l'efficace coordinamento delle diverse e complesse funzioni afferenti l'area amministrativa. La figura è stata reperita nell'ambito del proprio personale in possesso di idonei requisiti, individuandola nel dipendente che già svolgeva funzioni di coordinamento del Servizio Contabilità e Controllo e, ad interim, del Servizio Pianificazione e Marketing, con qualifica di 8° livello.
Tale nomina è stata effettuata in conformità alle disposizioni del Regolamento aziendale. L'articolo 5 del Regolamento prevede, infatti, che gli incarichi dirigenziali a tempo determinato possano essere conferiti a persone munite di idonea e comprovata qualificazione, maturata anche nell'esperienza lavorativa presso l'Azienda conferente l'incarico, seppur non titolari di qualifica dirigenziale ed in quanto investiti di posizione funzionale sub dirigenziale.
Per quanto riguarda invece lo svolgimento delle funzioni di dirigente amministrativo e di direttore della società "Progetto Casa S.p.A.", svolte dal medesimo dipendente dell'ATER di Treviso, si ritiene opportuno evidenziare lo scopo sociale della società stessa.
"Progetto Casa S.p.A." ha per oggetto la realizzazione di programmi di intervento di edilizia residenziale pubblica, convenzionata e/o agevolata, nonché la realizzazione di opere pubbliche ed interventi costruttivi e manutentivi realizzati per conto di utenti pubblici o privati. Lo spirito dell'iniziativa è derivato dalla necessità di soddisfare quella parte di cittadini, che non può avvalersi dell'edilizia residenziale pubblica in quanto rientranti in una fascia sociale non compatibile con le assegnazioni pubbliche, ma contestualmente non sufficientemente ricca per accedere all'acquisto di alloggi sul mercato privato.
I rapporti tra l'ATER di Treviso e la società "Progetto Casa S.p.A." sono disciplinati da una convenzione stipulata in data 8 febbraio 2005, dalla quale si evince che la società non è dotata di una struttura amministrativa propria. "Progetto Casa S.p.A." utilizza per lo svolgimento dei servizi direzionali ed amministrativi, strutture esterne fornite anche dall'Azienda Territoriale, che dispone di competenze e risorse adeguate nell'ambito della gestione di patrimonio immobiliare a destinazione abitativa. Infatti l'art. 1 della convenzione stabilisce che l'Azienda Territoriale si è resa disponibile ad offrire l'attività direzionale della società tramite il proprio personale dipendente, previamente autorizzato dal direttore dell'Azienda, con qualifica dirigenziale o di quadro ed il successivo art. 2 prevede che il compenso del personale della società Progetto Casa SpA venga erogato direttamente dalla società stessa. Infine, in merito al collocamento in aspettativa del dipendente con la qualifica di quadro per assumere la funzione di dirigente dell'area amministrativa, il termine massimo di un anno per la durata della stessa previsto dal vigente CCNL Federambiente a tutela degli interessi dell'Azienda, è stato superato in virtù di un giusto compromesso raggiunto tra le parti e profuso nel contratto di lavoro a tempo determinato. "
PRESIDENTE
Grazie, assessore Giorgetti.
La parola al consigliere Laura Puppato.
Laura PUPPATO (Partito Democratico Veneto)
Osservo due cose, Assessore, la prima che possiamo fare tutti gli slalom dal punto di vista amministrativo o legislativo pensabili e possibili però abbiamo obiettivamente per la prima richiesta omesso di far ottemperare ad ATER un'indicazione che arriva da una delibera che non mi pare banale e che abbiamo voluto fortemente in questo Consiglio, visto e considerato che è quella di riduzione dei costi della politica e sappiamo tutti come le ATER siano nell'occhio del ciclone anche per non aver mai, la nostra realtà regionale, messo in atto quell'opportuna unificazione così come invece è avvenuto in altre realtà regionali italiane.
Che a questo si assommi anche il fatto di andare ad indicare un Direttore esterno guarda caso di nomina politica e guarda caso che svolge per la terza volta la sua funzione attraverso una diversa indicazione rispetto alle precedenti, mi pare una furbata di cattivo gusto e ancora di peggiore qualità morale visto e considerato che questo grava sui costi delle ATER e quindi quelli pubblici regionali.
PRESIDENTE
Grazie, consigliere Laura Puppato.
Interrogazione a risposta immediata n. 426 del 30 agosto 2011 presentata dal consigliere Puppato "LA TERZA VOLTA DI FANTON NEL CDA DELL'ATER DI TREVISO: UNA NOMINA LEGITTIMA?"
La parola all'assessore Giorgetti.
Ass.re Massimo GIORGETTI (Popolo della Libertà)
"In merito alla nomina del Sig. Fanton Pierantonio in seno al Consiglio di Amministrazione dell'ATER di Treviso, giusto provvedimento del sindaco del Comune di Treviso n. 66796 del 21 settembre 2010, si precisa quanto segue.
L'art. 8 della
Legge Regionale 9 marzo 1995, n. 10 dispone che il Consiglio di Amministrazione di ciascuna ATER sia composto da:
a) due componenti, di cui uno con funzioni di Presidente, nominati dalla Giunta Regionale;
b) un componente nominato dall'Amministrazione provinciale;
c) un componente nominato dal Comune capoluogo;
d) un componente designato dall'ANCI regionale.
Poiché la medesima norma prevede che la Regione provveda alla costituzione del Consiglio d'Amministrazione, la Direzione per l'Edilizia Abitativa, con nota del 11 giugno 2010, n. prot. 32499, ha invitato la Provincia ed il Comune di Treviso nonché l'ANCI regionale a voler provvedere alle nomine e designazioni di rispettiva competenza, secondo i propri ordinamenti, al fine di consentire l'adozione di tale provvedimento costitutivo.
La Giunta Regionale, con deliberazione n. 3322 del 21 dicembre 2010, ha nominato i due componenti di competenza regionale del CdA dell'ATER di Treviso, nelle persone del Sig. Pietrobon Francesco, in qualità di presidente e del Sig. De Mitri Alessio, in qualità di componente, in ossequio alle disposizioni di cui all'art. 10 della
Legge Regionale n. 27/1997 .
Il Comune di Treviso, con provvedimento del Sindaco n. 66796 del 21 settembre 2010, ha quindi nominato il Sig. Pierantonio Fanton.
Preso atto di tutte le nomine e le designazioni da parte delle Amministrazioni ed Associazioni sopra evidenziate, con decreto del Dirigente della struttura regionale competente in materia di Edilizia Abitativa n. 14 del 21 febbraio 2011, è stato costituito il nuovo Consiglio di Amministrazione dell'ATER di Treviso.
La costituzione dei Consigli di Amministrazione delle ATER del Veneto è dunque stata effettuata invitando espressamente tutti gli Enti ed Associazioni interessati a provvedere alle nomine e designazioni secondo i propri ordinamenti e, di conseguenza, si ritiene che il Comune di Treviso si sia attenuto, per la propria nomina, al rispetto del proprio ordinamento."
PRESIDENTE
Grazie, assessore Giorgetti.
La parola al consigliere Laura Puppato.
Laura PUPPATO (Partito Democratico Veneto)
Grazie, Assessore.
Credo che la risposta si commenti da sola, andiamo a moltiplicare fuori dall'ordinario il numero delle figure amministrative per dare spazio a componenti terzi esterni e politici, andiamo a slalomare quelle che sono le norme che impedirebbero il terzo mandato per il Presidente di una ATER semplicemente mettendolo nella condizione di essere nominato da uno degli Enti o delle Istituzioni diverse da quelle regionali quindi è chiaro che quando si vuole bypassare una legge il sistema si trova.
Quello che ci dobbiamo chiedere qui dentro è quanto siamo seri quando mettiamo indicazioni di un certo genere e poi troviamo esattamente i sistemi per riuscire a non considerarle valide per noi stessi e quindi per coloro che nell'ambito della politica vogliono perseverare nell'incrementare i costi della comunità attraverso le più diverse e disparate opportunità che si presentano.
PRESIDENTE
Grazie, consigliere Laura Puppato.
Interrogazione a risposta immediata n. 455 del 30 settembre 2011 presentata dal consigliere Ruzzante "È LECITO CHE LA GIUNTA REGIONALE FINANZI MANIFESTAZIONI RIVENDICATE DA ESPONENTI DELLA LEGA NORD COME FESTE DI PARTITO?"
La parola all'assessore Stival.
Ass.re Daniele STIVAL (Liga Veneta-Lega Nord Padania)
"La 'Festa dei Veneti' è una manifestazione culturale che si tiene da diversi anni a Cittadella, con la finalità di riscoprire, far conoscere, valorizzare e tutelare le tradizioni della nostra regione. Si tratta di un appuntamento di grande richiamo, intorno al quale si catalizza l'attenzione di numeroso pubblico che trova in essa una importante occasione di aggregazione, arricchita dall'offerta di testimonianze della nostra storia e cultura, della quale fanno parte esempi di artigianato locale, rappresentazioni di arti e mestieri di un tempo, musiche, canti in lingua veneta e prodotti gastronomici tipici degustabili in loco. L'Associazione Veneto Nostro, di Fosso (Venezia) ha presentato, per essa, domanda di contributo a valere sulla legge dell'identità veneta (art. 22 della
Lr. n. 3/2003 , "Iniziative di promozione e valorizzazione dell'identità veneta"). Dalla domanda, in nessun modo ci risulta un coinvolgimento diretto del partito della Lega Nord nella festa e, per la valenza culturale e sociale della manifestazione, la Regione del Veneto ha ritenuto di concedere patrocinio e contributo alla manifestazione.
Per quanto riguarda le altre iniziative citate nella interrogazione n.455 del ottobre 2011 presentata dal consigliere Piero Ruzzante, si precisa che con la
legge regionale n. 8/2007 , all'oggetto "Tutela, valorizzazione e promozione del patrimonio linguistico e culturale veneto", la Regione del Veneto sostiene i progetti legati alla "Festa del Popolo veneto" la cui istituzione è stata sancita dall'art. 5 della legge stessa, che prevede che ogni anno il 25 marzo, data della fondazione mitica della città di Venezia, sia dedicato a celebrare tale ricorrenza da parte di tutti i Veneti.
Con DGR. n.710 del 24 maggio 2011, la Regione del Veneto ha recepito tutte le istanze pervenute nel corrente anno, relativamente alla celebrazione della ricorrenza del 25 marzo, da parte di alcune Province del Veneto (non sono state presentate domande dalle Province di Verona e di Venezia) e di alcune Associazioni ed Istituti della Provincia di Venezia. Si tratta delle iniziative di seguito illustrate:
- la Staffetta podistica "Da San Marco a San Marco", organizzata dall'Associazione Veneto Nostro di Fosso (Venezia), giunta alla sua seconda edizione, è una manifestazione sportiva non agonistica che parte da Piazza San Marco di Torri del Benaco e - attraversando il territorio di 42 Comuni - arriva a Piazza San Marco a Venezia, recando come "testimone" il Gonfalone di San Marco, simbolo della nostra regione, che viene riconsegnato al Patriarca di Venezia che lo aveva benedetto prima della partenza. Si tratta di una manifestazione che disegna un percorso ideale nella memoria dei Veneti attraversando il territorio regionale e concorre a promuovere la conoscenza della L.r.8/2007, che ha istituito la Festa.
Accanto a questa, altre iniziative sono state organizzate dalle Province di Belluno, Padova, Vicenza, Treviso e Rovigo, tutte tese a sensibilizzare il territorio sull'importanza di mantenere vive le nostre radici senza perdere di vista l'evoluzione del presente.
Il Consorzio delle Pro Loco del Veneto Orientale di Portogruaro (Venezia) che raggruppa le Pro Loco dei Comuni di Portogruaro, Concordia Sagittaria, S. Michele al Tagliamento, Pramaggiore, Torre di Mosto, S. Stino di Livenza, Cinto Caomaggiore, Teglio Veneto, Annone Veneto, Caorle e Fossalta di Portogruaro, ha organizzato una giornata di festa nella quale sono stati rievocati gli antichi mestieri, sono state realizzate alcune drammatizzazioni di letture, usando testi in prosa e poesie in lingua veneta, sono stati esposti prodotti del nostro artigianato, concludendosi con un momento conviviale sempre all'insegna della tradizione enogastronomica veneta.
L'Istituto Marco Belli di Portogruaro ha messo a punto una serie di iniziative che hanno coinvolto 7 Istituti delle province di Venezia e Treviso, nonché due Istituti dell'Istria - Buje e Pola - i cui allievi sono stati ospitati dalle famiglie dei ragazzi veneti. Il progetto ha voluto sensibilizzare i più giovani sul tema della conoscenza delle proprie radici, della lingua, del territorio e del patrimonio storico artistico. Alla data di presentazione dell'interrogazione sono state utilizzate il 50,73% delle risorse iscritte nel Bilancio 2011 nei capitoli di riferimento."
PRESIDENTE
Grazie, assessore Stival.
La parola al consigliere Ruzzante.
Piero RUZZANTE (Partito Democratico Veneto)
Grazie, Presidente.
Premesso che io ritengo, come altri Colleghi che hanno firmato la proposta di legge mi pare del collega Bottacin, che in epoca di crisi non si possono spendere, ho fatto il calcolo, circa 8 milioni del 2004 di risorse per questioni che non sono più così centrali come è evidente, perché quando si perde il posto di lavoro queste vengono molto prima di feste le cui rievocazioni dubito appartengano alle radici e alle tradizioni vere del Veneto e anche sui percorsi di identità del Veneto ci sarebbe molto da discutere, c'è Goldoni, c'è Ruzzante, ci sono tante identità che appartengono a questo territorio e talvolta gli scimmiottamenti che avvengono durante queste manifestazioni contro, per esempio, l'Unità d'Italia mi sembra che poco appartengano alla storia e all'identità dei Veneti e ve ne siete accorti nei festeggiamenti dei Centocinquant'anni quanti Veneti erano legati a quella storia e a quella tradizione e bene ha fatto questo Consiglio a consentire al Veneto di partecipare alle celebrazioni dei Centocinquant'anni.
Aggiungo solo in dieci secondi una cosa, il mio riferimento, Presidente mi rivolgo a lei e anche all'Assessore, era a un esplicito comunicato stampa in cui si rivendicava come Festa della Lega Nord una festa a Cittadella che mai si è tenuta perché in quella data c'era la Festa dei Veneti, allora o è millantato credito di una festa che è stata dichiarata come appartenente alla Lega Nord a Cittadella ma quella Festa di Partito non si è mai tenuta ma c'era la Festa dei Veneti finanziata con i soldi di tutti i cittadini.
PRESIDENTE
Grazie, consigliere Ruzzante.
Interrogazione a risposta immediata n. 431 del 7 settembre 2011 presentata dal consigliere Corazzari "LA REGIONE INTERVENGA AFFINCHÉ SIANO GARANTITI I SERVIZI SCOLASTICI IN PROVINCIA DI ROVIGO".
La parola all'assessore Elena Donazzan.
Ass.re Elena DONAZZAN (Popolo della Libertà)
Presidente, chiedo la possibilità di unire l'interrogazione n. 433 a firma del consigliere Azzalin a quella n. 431 del consigliere Corazzari, sono state presentate a distanza di pochi giorni e hanno la stessa risposta, per economia di tempo.
PRESIDENTE
Va bene, assessore Elena Donazzan.
Interrogazione a risposta immediata n. 433 del 9 settembre 2011 presentata dal consigliere Azzalin "ACCORPAMENTO DELL'UFFICIO SCOLASTICO PROVINCIALE DI ROVIGO ALLA STRUTTURA DI VERONA".
La parola all'assessore Elena Donazzan.
Ass.re Elena DONAZZAN (Popolo della Libertà)
"Il Consigliere regionale Corazzari in data 7 settembre 2011 ha presentato una interrogazione a risposta immediata in merito all'affidamento della reggenza dell'Ufficio scolastico territoriale di Rovigo al direttore della struttura territoriale di Verona.
In via preliminare si condivide il ruolo e l'importanza della figura del Dirigente dell'Ufficio Scolastico Provinciale (U.S.P.) come riferimento certo per il territorio di competenza, in ragione anche della specifica conoscenza delle tipicità locali che formano la ricchezza oltre che il complesso quadro dell'Istruzione per ogni provincia del Veneto.
Al fine di inquadrare il problema nell'insieme dell'articolata e copiosa normativa nazionale, pare opportuno ricordare le principali norme di riferimento che regolano il funzionamento delle istituzioni scolastiche e, a ricaduta, la loro attività nel territorio. In particolare:
- il DM 331/98 "Disposizioni concernenti la riorganizzazione della rete scolastica, la formazione delle classi e la determinazione degli organici del personale della scuola" che ha stabilito, al titolo III, i parametri per la determinazione degli organici del personale direttivo, docente, amministrativo, tecnico ausiliario;
- la L. 133/08, specificatamente l'art. 64 che ha indicato varie economie di spesa per il triennio 2009/2011 nel comparto della Pubblica Istruzione;
- Il DPR 81/09 infine che, in attuazione di quanto stabilito dal citato art. 64 della L. 133/08, detta ulteriori norme di dettaglio per la riorganizzazione della rete scolastica. In particolare, per quanto riguarda il personale stabilisce che le dotazioni organiche complessive siano "definite annualmente sia a livello nazionale che per ambiti regionali tenendo conto degli assetti ordinamentali, dei piani di studio e delle consistenze orarie previste dalle norme in vigore".
E' in questo contesto generale che si inserisce sia la nomina della Dirigenza che le dotazioni organiche le quali, in assenza di accordo in Conferenza delle Regioni e Stato-Regioni, al momento vengono ancora gestite direttamente dal Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca (MIUR) per il tramite degli Uffici Scolastici, per cui l'attribuzione del personale agli Istituti, sulla base dei contingenti assegnati annualmente dallo Stato, viene ripartito dall'Ufficio Scolastico regionale (U.S.R.) fra i vari Uffici Scolastici provinciali tenuto conto di tutte le precisazioni sopra descritte.
Per fornire infine un ulteriore riferimento per la puntualizzazione del contesto generale pare utile ricordare che tra le modifiche di rilievo che il nuovo articolo 117 della Costituzione introduce nel settore è pure previsto il conferimento diretto alle Regioni dell'attribuzione del personale alle singole istituzioni scolastiche. Fino a che le Regioni non avranno formalizzato in Conferenza Stato-Regioni l'intesa relativa e non si doteranno di norme attuative, oltre che di un apparato strutturalmente idoneo allo svolgimento di tale funzione al fine di garantire il servizio, il compito verrà ancora svolto dagli Uffici Scolastici Regionali.
Per quanto riguarda invece la situazione specifica dell'Ufficio Scolastico provinciale di Rovigo, bisogna precisare che attualmente non risulta esserci una decisione formale di soppressione e che in ogni caso non si parlerebbe di accorpamento bensì di affidamento per l'anno scolastico testé avviato della dirigenza ad interim ad altro Dirigente.
Anche in questo caso, per meglio puntualizzare il problema, occorre ricordare che il Dirigente generale dell'Ufficio Scolastico Regionale per il Veneto (U.S.R. per il Veneto) e i Dirigenti dei vari Uffici, compresi quelli territoriali, sono individuati con riferimento all'Art. n. 19 del D.M. 165/2001, che prevede, escludendo di fatto qualsiasi ipotesi di intervento regionale, al comma 4 'gli incarichi di direzione degli uffici di livello dirigenziale generale sono conferiti con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, su proposta del Ministro competente, a dirigenti della prima fascia del ruolo unico di cui all'articolo 23 o, in misura non superiore ad un terzo, a dirigenti del medesimo ruolo unico ovvero, con contratto a tempo determinato, a persone in possesso delle specifiche qualità professionali richieste dal comma 6"; e al comma 5 "gli incarichi di direzione degli uffici di livello dirigenziale sono conferiti, dal dirigente dell'ufficio di livello dirigenziale generale, ai dirigenti assegnati al suo ufficio ai sensi dell'articolo 4, comma 1, lettera e)'. L'organico dirigenziale, che nella specificità veneta allo stato attuale dovrebbe registrare 20 posizioni (13 provenienti dal settore ministeriale e 7 da quello scolastico), presenta invece da tempo una carenza strutturale di personale e questa situazione si è ripercossa e continua ripercuotersi su tutti gli Uffici che fanno riferimento all'U.S.R. per il Veneto.
Basti ricordare che per 10 anni l'U.S. della provincia di Treviso ha avuto un Dirigente Reggente, che il Dirigente di Venezia ha retro e regge anche l'Ufficio di Belluno e che, attualmente anche l'U.S.R. per il Veneto é retto dal Direttore Generale dell'Ufficio Scolastico del Friuli Venezia Giulia. Pur non essendosi verificate negli anni precedenti situazioni di grave nocumento per le attività scolastiche, anche in presenza delle su accennate situazioni di carenza di organico, si conferma che si sta attivamente agendo, congiuntamente anche con il competente U.S.R. per il Veneto, al fine di rispondere positivamente sia alle preoccupazioni segnalate dall'interrogante che a quelle di altre istituzioni della Provincia di Rovigo."
"Il Consigliere regionale Azzalin in data 9 settembre 2011 ha presentato una interrogazione a risposta immediata in merito alla notizia, desunta dalla stampa locale, della soppressione a Rovigo della figura del dirigente dell'Ufficio scolastico, con l'affidamento della reggenza al direttore della struttura territoriale di Verona.
In rapporto alle problematiche e alle questioni poste dal Consigliere Azzalin preliminarmente non si nega, anzi si è ben consapevoli, il significato e l'importanza della figura del Dirigente dell'Ufficio Scolastico Provinciale come riferimento certo per il territorio di competenza, in ragione anche della specifica conoscenza delle tipicità locali che formano la ricchezza oltre che il complesso quadro dell'Istruzione per ogni provincia del Veneto.
Al fine di inquadrare il ruolo delle Regioni nell'articolata e copiosa normativa nazionale, pare opportuno ricordare le principali norme di riferimento che regolano il funzionamento delle istituzioni scolastiche e , a ricaduta, la loro attività nel nostro territorio; in particolare:
- il DM 331/98 "Disposizioni concernenti la riorganizzazione della rete scolastica, la formazione delle classi e la determinazione degli organici del personale della scuola" che ha stabilito, al titolo III, i parametri per la determinazione degli organici del personale direttivo, docente, amministrativo, tecnico ausiliario;
- la L. 133/08, specificatamente l'art. 64 che ha indicato varie economie di spesa per il triennio 2009/2011 nel comparto della Pubblica Istruzione, che hanno inciso sull'organico complessivo della Pubblica Istruzione;
- il DPR 81/09 infine che, in attuazione di quanto stabilito dal citato art. 64 della L. 133/08, detta ulteriori norme di dettaglio per la riorganizzazione della rete scolastica. In particolare, per quanto riguarda il personale stabilisce che le dotazioni organiche complessive siano "definite annualmente sia a livello nazionale che per ambiti regionali tenendo conto degli assetti ordinamentali, dei piani di studio e delle consistenze orarie previste dalle norme in vigore".
E' in questo contesto generale che si inserisce sia la nomina della Dirigenza che le dotazioni organiche le quali, in assenza di accordo in Conferenza delle Regioni e Stato-Regioni, al momento vengono ancora gestite direttamente dal Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca (MIUR) per il tramite degli Uffici Scolastici, per cui l'attribuzione del personale agli Istituti, sulla base dei contingenti assegnati annualmente dallo Stato, viene ripartito dall'Ufficio Scolastico Regionale (U.S.R.) fra i vari Uffici Scolastici Provinciali (U.S.P.) tenuto conto di tutte le precisazioni sopra descritte.
Per fornire infine un ulteriore riferimento per la puntualizzazione del contesto generale pare utile ricordare che tra le modifiche di rilievo che il nuovo articolo 117 della Costituzione introduce nel settore è pure previsto il conferimento diretto alle Regioni dell'attribuzione del personale alle singole istituzioni scolastiche. Fino a che le Regioni non avranno formalizzato in Conferenza Stato-Regioni l'intesa relativa e non si doteranno di norme attuative, oltre che di un apparato strutturalmente idoneo allo svolgimento di tale funzione al fine di garantire il servizio, il compito verrà ancora svolto dagli Uffici Scolastici Regionali.
Per quanto riguarda invece la situazione specifica, di cui l'interrogante ha avuto notizia dagli organi di stampa, e che interesserebbe L'Ufficio Scolastico provinciale di Rovigo, bisogna precisare che attualmente non risulta esserci una decisione formale di soppressione e che in ogni caso non si parlerebbe di accorpamento bensì di affidamento della dirigenza ad interim ad altro Dirigente.
Anche in questo caso, per meglio puntualizzare il problema, occorre ricordare che il Dirigente generale dell'Ufficio Scolastico Regionale per il Veneto (U.S.R. per il Veneto) e i Dirigenti dei vari Uffici, compresi quelli territoriali, sono individuati con riferimento all'art. n. 19 del D.M. 165/2001, che prevede, escludendo di fatto qualsiasi ipotesi di intervento regionale, al comma 4 "gli incarichi di direzione degli uffici di livello dirigenziale generale sono conferiti con decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, su proposta del Ministro competente, a dirigenti della prima fascia del ruolo unico di cui all'articolo 23 o, in misura non superiore ad un terzo, a dirigenti del medesimo ruolo unico ovvero, con contratto a tempo determinato, a persone in possesso delle specifiche qualità professionali richieste dal comma 6"; e al comma 5 "gli incarichi di direzione degli uffici di livello dirigenziale sono conferiti, dal dirigente dell'ufficio di livello dirigenziale generale, ai dirigenti assegnati al suo ufficio ai sensi dell'articolo 4, comma 1, lettera e)". L'organico dirigenziale, che nella specificità veneta allo stato attuale dovrebbe registrare 20 posizioni (13 provenienti dal settore ministeriale e 7 da quello scolastico), presenta invece da tempo una carenza strutturale di personale e questa situazione si è ripercossa e continua ripercuotersi su tutti gli Uffici che fanno riferimento all'U.S.R. per il Veneto.
Basti ricordare che per 10 anni l'U.S. della provincia di Treviso ha avuto un Dirigente Reggente, che il Dirigente di Venezia ha retto e regge anche l'Ufficio di Belluno e che, attualmente anche l'U.S.R. per il Veneto é retto dal Direttore Generale dell'Ufficio Scolastico del Friuli Venezia Giulia. Pur non essendosi verificate negli anni precedenti situazioni di grave nocumento per le attività scolastiche, anche in presenza delle su accennate situazioni di carenza di organico, si conferma che si sta attivamente agendo, congiuntamente anche con il competente U.S.R. per il Veneto, al fine di rispondere positivamente sia alle preoccupazioni segnalate dall'interrogante che a quelle di altre istituzioni della Provincia di Rovigo".
I Consiglieri regionali Corazzari e Azzalin hanno presentato due interrogazioni a risposta immediata in merito alla notizia della soppressione, desunta dalla stampa, a Rovigo della figura del dirigente dell'Ufficio scolastico regionale – lo abbiamo "accoppato" stando a quello che si legge in questa interrogazione – con l'affidamento della reggenza al Direttore della struttura territoriale di Verona.
In rapporto alle problematiche e alle questioni poste dai Consiglieri si è consapevoli del significato e dell'importanza della figura del dirigente dell'Ufficio scolastico provinciale come riferimento certo per il territorio di competenza in ragione anche della specifica conoscenza delle tipicità locali che formano la ricchezza oltre che il complesso quadro dell'istruzione per ogni Provincia veneta.
Al fine di inquadrare il ruolo della Regione nell'articolata e copiosa normativa nazionale pare opportuno ricordare le principali norme di riferimento che regolano il funzionamento delle Istituzioni scolastiche e, a ricaduta, la loro attività nel territorio ed in particolare un decreto ministeriale del '98 che ha stabilito i parametri per la determinazione degli organici del personale direttivo, docente, amministrativo e tecnico ausiliario, una legge del 2008 n. 133 che ha indicato varie economie di spesa per il triennio 2009-2011 nel comparto, Piano triennale di rientro per quanto riguarda specificatamente la Pubblica istruzione che ha inciso ovviamente in questo senso e il decreto del Presidente della Repubblica del 2009 che, in attuazione a quanto stabilito dalla legge precedente quindi del Piano di rientro, detta ulteriori norme di dettaglio per la riorganizzazione della rete scolastica.
In particolare per quanto riguarda il personale stabilisce che le dotazioni organiche complessive siano definite annualmente sia a livello nazionale che per ambiti regionali tenendo conto degli assetti ordinamentali, dei piani di studio delle consistenze orarie previste dalle norme in vigore.
È in questo quadro che si inserisce la nomina della dirigenza che le dotazioni organiche le quali, in assenza di accordo in Conferenza delle Regioni e tra Stato-Regioni al momento vengono ancora gestite direttamente dal Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca per il tramite degli Uffici scolastici quindi per l'attribuzione del personale e degli incarichi.
Per fornire un ulteriore riferimento del contesto pare utile ricordare che, tra le modifiche di rilievo che il nuovo articolo 117 della Costituzione introduce nel settore, è previsto il conferimento diretto alle Regioni dell'attribuzione del personale alle singole Istituzioni scolastiche, un percorso che stiamo iniziando con la Giunta regionale.
Tutto questo per dire, oltre a tutta una serie di altri interventi, che certamente noi riteniamo sia fondamentale avere figure di riferimento ma che queste ad oggi non sono competenza delle Regioni, che la Costituzione ci permette di attivare diverse forme di autonomia ivi compresa quella della organizzazione scolastica.
Per quanto riguarda l'Ufficio scolastico regionale di Rovigo, avrà una reggenza che seguirà tutto il territorio di Rovigo con la speranza che, sbloccando la spesa pubblica non si sa quando, ci possa essere anche l'assegnazione di un dirigente diretto che oggi non è in capo alle Regioni.
PRESIDENTE
Grazie, assessore Elena Donazzan.
Un minuto al collega Corazzari e un altro al collega Azzalin.
La parola al consigliere Corazzari.
Cristiano CORAZZARI (Liga Veneta-Lega Nord Padania)
Grazie, Presidente.
Ringrazio l'Assessore per la risposta e auspico comunque che vi sia, pur nel rispetto delle rispettive competenze che in questo caso fanno capo al Governo, una azione ed un pronunciamento per quanto riguarda la Regione nel senso di sollecitare e sensibilizzare la necessarietà di questa figura dirigenziale sul territorio della Provincia di Rovigo che, come ben sappiamo e come ben sa chi oggi governa le dinamiche della scuola, ha delle peculiarità tutt'affatto specifiche e conosce soprattutto delle difficoltà organizzative che coinvolgono in primo luogo le famiglie che vanno seguite puntualmente appunto con puntuale conoscenza del territorio, quindi questa è un'esigenza che rimane.
PRESIDENTE
Grazie, consigliere Corazzari.
La parola al consigliere Azzalin.
Graziano AZZALIN (Partito Democratico Veneto)
Prendo atto della risposta dall'Assessore.
Sapevo e sappiamo benissimo delle competenze che non erano in capo ovviamente alla Regione, come ho avuto modo di dettagliare l'Assessore che ringrazio, però l'intendimento del sottoscritto era quello, come penso anche quello del Collega come ha testé affermato, quello di porre una questione politica che peraltro è organizzativa del sistema scolastico che va oltre la Provincia di Rovigo e che sulla precarietà, provvisorietà anche da questo punto di vista, non può certo inanellare quella necessaria programmazione e attenzione che è sempre più opportuna in un sistema delicato e decisivo per le prospettive di questo Paese e anche questi aspetti attinenti all'organizzazione scolastica denotano non voglio dire scarsa sensibilità che sarebbe già un riconoscimento di una attenzione ma una non priorità politica rispetto a un tema che noi riteniamo invece debba essere posto all'attenzione primaria della politica. Grazie.
PRESIDENTE
Grazie, consigliere Azzalin.
Abbiamo finito le interrogazioni.
Mi sento in dovere questa volta di ringraziare la Giunta per la presenza. Così funzionano anche le interrogazioni o question time come vogliamo chiamarle. Speriamo che questa collaborazione continui.
Passiamo al prossimo punto.
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PUNTO
4 |
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RINVIO ALLE COMMISSIONI CONSILIARI DEI PROGETTI DI LEGGE ISCRITTI ALL'ORDINE DEL GIORNO AI SENSI DELL'ARTICOLO 41 DELLO STATUTO. FISSAZIONE DI UN ULTERIORE TERMINE PER LA PRESENTAZIONE DELLA RELAZIONE AL CONSIGLIO REGIONALE (DELIBERAZIONE N. 99/2011)
PROGETTO DI LEGGE DI INIZIATIVA DEI CONSIGLIERI CANER, BAGGIO, BASSI, BOZZA, CAPPON, CENCI, CIAMBETTI, CONTE, CORAZZARI, FINCO, FINOZZI, FURLANETTO, LAZZARINI, MANZATO, POSSAMAI, SANDRI, STIVAL, TOSATO E TOSCANI RELATIVA A "STATUTO REGIONALE DEL LAVORO AUTONOMO". (Progetto di legge n. 24)
La parola al consigliere Luca Baggio, Presidente della Terza Commissione consiliare.
Luca BAGGIO (Liga Veneta-Lega Nord Padania)
Chiedo 180 giorni di rinvio.
PRESIDENTE
Pongo in votazione la proposta di rinvio di 180 giorni del consigliere Luca Baggio, Presidente della Terza Commissione consiliare.
E'aperta la votazione.
(votazione elettronica)
E'chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
PROGETTO DI LEGGE DI INIZIATIVA DELLA GIUNTA REGIONALE RELATIVO A "ATTRIBUZIONE ALLE PROVINCE DELLE FUNZIONI RELATIVE ALLA GESTIONE DEI RIFIUTI URBANI" (Progetto di legge n. 157)
La parola al consigliere Stefano Fracasso, Vicepresidente della Settima Commissione consiliare.
Stefano FRACASSO (Partito Democratico Veneto)
Chiedo 60 giorni di rinvio.
PRESIDENTE
Pongo in votazione la proposta di rinvio di 60 giorni del consigliere Stefano Fracasso, Vicepresidente della Settima Commissione consiliare.
E'aperta la votazione.
(votazione elettronica)
E' chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
PROGETTO DI LEGGE STATALE DI INIZIATIVA DEI CONSIGLIERI POSSAMAI, BAGGIO, CANER, CAPPON, CENCI, CORAZZARI, FINCO, FURLANETTO, SANDRI, TOSATO E TOSCANI RELATIVA A "MODIFICA AL DECRETO LEGISLATIVO 29 DICEMBRE 2003, N. 387 'ATTUAZIONE DELLE DIRETTIVE 2001/77/CE RELATIVA ALLA PROMOZIONE DELL'ENERGIA ELETTRICA PRODOTTA DA FONTI ENERGETICHE RINNOVABILI NEL MERCATO INTERNO DELL'ELETTRICITÀ'" (Progetto di legge statale n. 3)
La parola al consigliere Andrea Bassi, Presidente della Seconda Commissione consiliare.
Andrea BASSI (Liga Veneta-Lega Nord Padania)
Chiedo 180 giorni di rinvio.
PRESIDENTE
Pongo in votazione la proposta di rinvio di 180 giorni del consigliere Andrea Bassi, Presidente della Seconda Commissione consiliare.
E'aperta la votazione.
(votazione elettronica)
E'chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Il Consiglio riprende alle ore 15.00. Informo i Colleghi che sono già stati avvertiti i Capigruppo che in Sala Legni c'è un incontro con l'Associazione Salute Verona.
Il Consiglio riprende alle ore 15.00 in Aula.
La Seduta viene sospesa alle ore 13.08
La Seduta riprende alle ore 15.07
PRESIDENTE
Colleghi, riprendiamo la Seduta.
Passiamo al punto 5 all'ordine del giorno.
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PUNTO
5 |
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PROPOSTA DI REGOLAMENTO INTERNO DI INIZIATIVA DEI CONSIGLIERI TESSERIN, REOLON E FURLANETTO RELATIVA A "MODIFICHE DEL PROVVEDIMENTO CONSILIARE N. 456 DEL 30 APRILE 1987 "REGOLAMENTO DEL CONSIGLIO REGIONALE" E SUCCESSIVE MODIFICHE ED INTEGRAZIONI" (PROPOSTA DI REGOLAMENTO INTERNO N. 4) INIZIO
Relazione della Commissione Statuto e Regolamento.
La parola al consigliere Tesserin.
Carlo Alberto TESSERIN (Popolo della Libertà)
"Le riforme introdotte dalle leggi costituzionali 22 novembre 1999, n. 1 e 18 ottobre 2001, n. 3 hanno inciso profondamente sull'assetto istituzionale delle regioni, sia in relazione alla forma di governo, sia sotto il profilo delle competenze. In particolare, la riforma approvata nel 1999 ha introdotto l'elezione diretta del Presidente della Giunta quale modello ordinario di organizzazione delle regioni, riconoscendo nel contempo alle medesime un 'autonomia statutaria e legislativa molto ampia, estesa alla stessa possibilità di adottare modelli alternativi.
Uno dei principali effetti delle suddette riforme costituzionali è stata la trasformazione del contesto istituzionale nel quale il Consiglio regionale è chiamato ad operare. Il sistema di governo basato sull'elezione diretta del Presidente, infatti, ha rappresentato una soluzione ai fenomeni di instabilità e di dispersione delle responsabilità decisionali che avevano contrassegnato le legislature precedenti alle revisioni costituzionali, contribuendo alla semplificazione del sistema politico regionale e all'unificazione dello schieramento di maggioranza attorno alla figura del Presidente.
Trasformazioni così profonde non potevano non avere riflessi profondi sia sul ruolo del Consiglio regionale, sia sulle funzioni del suo regolamento rispetto alla prima fase del regionalismo. Oggi, infatti, il regolamento consiliare è chiamato al raggiungimento di due obiettivi fondamentali.
Da un lato, esso svolge la funzione di assicurare alla maggioranza l'attuazione del programma di legislatura, la cui realizzazione richiede leggi e bilanci approvati dal Consiglio con tempestività. In questa prospettiva, la programmazione dei lavori consiliari e l'organizzazione dei tempi del dibattito assumono un'importanza fondamentale per migliorare la capacità decisionale e l'efficacia dell'azione del Consiglio.
Da un altro lato, il regolamento assicura alla minoranza una serie di prerogative volte a garantire che anche le forze politiche che non sostengono l'azione di governo possano partecipare in maniera indipendente ad un libero confronto democratico e sottoporre comunque all'assemblea legislativa proprie autonome proposte.
Il Regolamento risponde dunque anche all'esigenza imprescindibile di sviluppare la tradizionale dialettica tra maggioranza e opposizione, ma anche all'esigenza di mantenere un equilibrio tra i poteri fondamentali della Regione, rafforzando gli istituti del controllo consiliare nei confronti dell'esecutivo.
Quest'ultimo versante della vita consiliare non può essere trascurato, offrendo spazi non secondari per far valere il principio di responsabilità politica nell'attuale configurazione della forma di governo regionale.
In altri termini, il Regolamento consiliare svolge una funzione molto più rilevante rispetto al passato e ci consente di misurare la funzionalità di una forma di governo, sia in relazione alla capacità di rappresentanza degli interessi sociali, sia in rapporto all'efficacia ed efficienza della decisione.
Proprio dall'acquisita consapevolezza del ruolo non marginale della fonte regolamentare deriva la presente proposta di riforma del Regolamento consiliare veneto.
Nel dettaglio, la proposta di riforma del Regolamento consiliare vigente può essere così riassunta.
Alcune disposizioni sono volte ad assicurare tempi certi per l'esame e la votazione delle proposte di provvedimenti tanto della maggioranza quanto dell'opposizione. In particolare l'articolo 3 della proposta prevede la sostituzione della Conferenza per l'organizzazione dei lavori consiliari con la Conferenza dei Presidenti dei Gruppi consiliari, cui spetta l'approvazione di un programma trimestrale (articolo 8 bis introdotto dall'articolo 4 della proposta) e di un calendario mensile dei lavori consiliari (articolo 8 ter introdotto dall'articolo 4 della proposta), nonché l'organizzazione della durata della discussione dei provvedimenti all'esame dell'Assemblea (articolo 8 quinquies introdotto dall'articolo 4 della proposta). Sono conseguentemente modificate alcune disposizioni che riguardano i lavori delle Commissioni (si vedano l'articolo 6 della proposta, che modifica l'articolo 19 del vigente regolamento e l'articolo 9 della proposta, che modifica l'articolo 24 del vigente regolamento) e l'ordine del giorno delle sedute consiliari (si veda l'articolo 10 della proposta, che modifica l'articolo 31 del vigente regolamento), al fine di adeguarle alle nuove regole della programmazione.
Altre modifiche proposte sono rivolte ad accelerare e semplificare i procedimenti decisionali dell'assemblea. A questo riguardo si segnalano le innovazioni che riguardano l'istituto della Commissione in sede redigente (articolo 20 ter introdotto dall'articolo 8 della proposta), la presentazione, la votazione, il ritiro e la valutazione degli emendamenti (articoli 22, 23, 24 e 25 della proposta, che novellano rispettivamente gli articoli 59, 61, 62 e 63 del vigente regolamento), i tempi e le modalità di svolgimento degli interventi e delle votazioni nel corso delle sedute consiliari (articoli 12, 13, 15, 16, 17, 18, 20, 26, 27 e 28 della proposta).
Infine altre modifiche sono ascrivibili all'obiettivo di valorizzare la democrazia partecipativa e il ruolo di critica e controllo svolto dall'opposizione nei procedimenti decisionali consiliari. Fra le novità più rilevanti si segnalano l'articolo 20 bis, inserito dall'articolo 8 della proposta, con cui viene introdotta una nuova disciplina, più incisiva rispetto all'articolo 20, comma 9, del regolamento vigente, della nomina dei relatori di maggioranza e minoranza incaricati di riferire al Consiglio sui progetti di legge esaminati dalle commissioni, e le nuove regole relative agli ordini del giorno, alle interrogazioni e alle interrogazioni a risposta immediata previste dagli articoli 19, 29, 30 e 31 della proposta.
In analogia a quanto previsto dai regolamenti parlamentari e dai regolamenti consiliari di altre regioni, la presente proposta prevede, all'articolo 2, l'istituzione della Giunta per il regolamento, alla quale spetta essenzialmente il compito di esprimere parere su questioni interpretative del regolamento ad essa sottoposte dal Presidente del Consiglio, anche su richiesta di un singolo Consigliere.
Sulla proposta di regolamento licenziata dalla Commissione nella Seduta del 1° agosto 2011 hanno espresso voto favorevole i rappresentanti dei Gruppi consiliari PDL (Tesserin. Bond, Cortelazzo e Tomolo), Liga Veneta-Lega Nord Padania (Caner, Cenci, Corazzari, Furlanetto, Possamai, Tosato, Toscani), U.D.C. (Grazia), IDV (Marotta), PD (Berlato Sella, Puppato, Reolon, Ruzzante). Ha espresso voto contrario il rappresentante del Gruppo Federazione della Sinistra Veneta-PRC Sinistra europea (Pettenò)."
Assume la Presidenza
Il Vicepresidente Matteo TOSCANI
PRESIDENTE
Grazie, consigliere Tesserin.
La parola al consigliere Reolon correlatore.
Sergio REOLON (Partito Democratico Veneto)
Signor Presidente e Consiglieri, qui abbiamo adottato in vista della discussione del Regolamento un criterio che è previsto nella bozza di Regolamento che andiamo ad approvare, che è quello del correlatore di minoranza.
Però l'approvazione di quel Regolamento, la decisione del correlatore di minoranza e l'individuazione del correlatore di minoranza è avvenuta sulla base di un accordo che prevedeva l'approvazione dello Statuto in prima lettura, l'approvazione della legge elettorale, l'approvazione del Regolamento e l'approvazione dello Statuto in seconda lettura.
Non essendoci più questo accordo, perché mi pare che l'avvio della discussione sul Regolamento da parte della maggioranza anziché sulla legge elettorale e senza che vi sia prima una definizione di accordo fa saltare quell'accordo stesso.
Se quell'accordo stesso è saltato io non ho nessun titolo per parlare di un Regolamento che non so più di cosa è frutto e non ho nessun titolo per fare il correlatore di minoranza per il quale sono stato nominato in virtù di quell'accordo che era stato sottoscritto.
Quindi io rinuncio, farò il mio intervento e dirò quello che penso durante la discussione.
PRESIDENTE
Grazie, consigliere Reolon.
La parola al consigliere Laura Puppato, sull'ordine dei lavori.
Laura PUPPATO (Partito Democratico Veneto)
Onestamente trovo che quest'Aula sia del tutto irrispettosa rispetto ad una opposizione che, in particolare nel corso degli ultimi mesi, si è dimostrata inusitatamente responsabile e spesso nelle condizioni di dover scegliere al fine di poter procedere con il governo di questa Regione.
Stamattina comincio così perché qualcuno di voi evidentemente non ha ben chiaro cosa sta accadendo. Stamattina ho iniziato chiedendo un minuto di silenzio al Presidente di questo Consiglio, il Presidente di questo Consiglio ha ritenuto che il minuto di silenzio non fosse un tempo motivato sufficientemente per i fatti accaduti nel nostro Paese. Poi abbiamo detto iniziamo alle 3 del pomeriggio perché l'opposizione, che è molto responsabile e che è interessata evidentemente più della maggioranza a portare a casa entro Natale legge elettorale, Regolamento e seconda lettura dello Statuto e anche la legge sulla cancellazione dei vitalizi, perché bisogna che ce le diciamo tutte le cose una dopo l'altra senza infingimenti.
Bene, l'opposizione, pensate voi quale cosa assurda, aveva l'intenzione di procedere unanimemente al fine di togliere le castagne dal fuoco di questo Consiglio regionale. E volendo togliere le castagne dal fuoco di questo Consiglio regionale aveva, pensate un po', la presunzione di poter chiedere uno slittamento di 5 minuti del Consiglio. Cinque minuti del pomeriggio di oggi e un minuto di stamattina si vede che pesano troppo sulle spalle di questa maggioranza.
Allora io vi dico: avete passato intere giornate nel non fare nulla, nell'insistere in motivazioni assurde, nel procedere con una soggettività spaventosa e non concedete ad una opposizione di questa natura cinque più un minuto per il rispetto che si deve a una responsabilità di tipo politico e amministrativo di rappresentanza!
Bene, permettetemi, e mi permetta Presidente, di evidenziare un discrimine che trovo assurdo e assolutamente irresponsabile da parte di questa maggioranza.
Che cosa volevamo dirvi? Volevamo dirvi che noi non possiamo fare da tutori per chi non ha nessuna intenzione di procedere in maniera adeguata, responsabile e trasparente sul percorso dello Statuto, della legge elettorale e del Regolamento. Vi diciamo questo a ragion veduta, perché - come dice Seneca - non c'è nessun marinaio che si infila in qualche porto quando non sa dove andare.
E' bene che cominciamo a dire che noi sappiamo dove andare e vi chiediamo seriamente e coerentemente con le dichiarazioni che abbiamo fatto nelle sedi ufficiali, il Consiglio, e retro con i coordinamenti relativi ai Capigruppo e in Prima Commissione, vi chiediamo di procedere con legge elettorale e Regolamento, fissando i termini, mettendo i paletti alla decisione finale e andando a procedere con certezza e celerità rispetto al fatto che l'opposizione vi propone, tutta unita, di avere 49 Consiglieri eletti nella Regione del Veneto più il candidato Presidente, più il candidato Presidente dell'opposizione.
Quindi, vi risolviamo tutti i problemi relativamente all'opposizione, 21 Consiglieri su 21 voteranno questo, ma 21 Consiglieri su 21 vi chiedono di avere certezze e di avere chiarezza di intenzioni e di procedura. Perché altrimenti, Presidente, se in questo momento, in questo frangente in cui il Paese vive questa situazione, in cui la Regione vive questa situazione, giochiamo sui 5 minuti di slittamento di un Consiglio, giochiamo sul minuto di silenzio per gli immigrati che sono stati uccisi nel raid razzista, vi dico che non ci sto. E se volete una opposizione che vi fa morire noi siamo qui anche per dimostrarvi che possiamo fare questo, perché voi non meritate la nostra fiducia!
PRESIDENTE
Grazie, consigliere Laura Puppato.
Se non ci sono proposte si inizia la discussione generale.
La parola al consigliere Pettenò, sull'ordine dei lavori.
Pietrangelo PETTENO' (Federazione della Sinistra Veneta - PRC Sinistra europea)
Sull'ordine dei lavori la proposta è quella di sospendere 10 minuti per trovarci. Ieri abbiamo fatto una riunione dei Capigruppo che potevo andare a casa tranquillamente come tanti hanno fatto, ci siamo trovati e il Capogruppo del PDL impunemente se ne è andato e ci ha lasciati soli a discutere lì dentro.
Assume la Presidenza
Il Presidente Clodovaldo RUFFATO
E' il Partito che non è di maggioranza relativa, ma è sicuramente un Partito importante e ci ha lasciato lì con la costernazione e la difficoltà del Presidente del Consiglio Ruffato, che vedo stranamente assente in questo momento e per questo chiedo la sospensione dei lavori di almeno 30 minuti, per discutere tra di noi su come agire, perché è chiaro che ciò che è avvenuto furbescamente fa il gioco di qualcuno.
Qualcuno ieri ha fatto finta di non dire ciò che pensava sulla legge elettorale e su tutto il pacchetto che già i Colleghi hanno detto. Hanno fatto finta di non dire.
L'opposizione, io compreso, siamo per 49 più 1, più 1..
(Interruzione dall'Aula)
Siamo per 49 più 1, più 1! Anzi, vi dico di più, se tirate la corda siamo per 30 Consiglieri come dice il Presidente Zaia..
Perché è ora di smetterla con le false ipocrisie che avete di voler ridurre il numero dei Consiglieri su cui non siete d'accordo fra di voi della maggioranza, che volete mantenere gli stipendi di 10 mila euro al mese - alcuni di voi - e assumere i direttori di AVEPA a 160 mila euro! Una struttura del cavolo che non serve a nessuno e che assume solo gli amici dei Consiglieri regionali! Però non toccate i privilegi, le strutture regionali, cari Colleghi.
Vedo rientrare il Presidente Ruffato che è uomo di poca parola perché ieri aveva detto lì in quell'Aula, Sala del Leone, guarda caso del Leone e do importanza a quello che si dice nella sala dei leoni, lei sa Presidente. Ieri si è detto, quando il Capogruppo del PDL e il vice Capogruppo del PDL se ne sono andati impunemente senza dire ciò che pensavano su cosa si cominciava oggi, hanno lasciato tutti noi in difficoltà, ci siamo riuniti come maggioranza e ci siamo riuniti come opposizione e voi avete furbescamente, come fanno quelli che vanno a rubare la marmellata e lasciano le impronte nel vasetto dove intingono la mano, avete fatto questa operazione sporca.
Siete delle, detto in francese o in inglese, come volete, merde, "sheisse" in tedesco e shits in inglese..
(Interruzione dall'Aula)
L'ho detto in inglese, può sospendere la Seduta finché vuole, può anche denunciarmi per vilipendio..
PRESIDENTE
Scusi, Collega..
Moderi i termini, per cortesia!
Pietrangelo PETTENO' (Federazione della Sinistra Veneta - PRC Sinistra europea)
Moderi.. Voi con i termini che avete siete dei..
PRESIDENTE
Togliete la parola al Consigliere!
Pietrangelo PETTENO' (Federazione della Sinistra Veneta - PRC Sinistra europea)
Mi tolga pure la parola..
PRESIDENTE
Caro collega Pettenò, dobbiamo andare a guardare i documenti e le dichiarazioni in quest'Aula chi manca di parola o no..
(Interruzione dall'Aula)
Sospendo la Seduta per un quarto d'ora e invito i Capigruppo in Sala del Leone qui a fianco, un quarto d'ora, fino alle 15.40.
La Seduta viene sospesa alle ore 15.24
La Seduta riprende alle ore 16.09
PRESIDENTE
Riprendiamo i lavori.
La parola al consigliere Caner, sull'ordine dei lavori.
Federico CANER (Liga Veneta - Lega Nord Padania)
Grazie, Presidente.
In questi giorni abbiamo fatto parecchie riunioni e non eravamo riusciti ad arrivare ad una condivisione unanime sulla legge elettorale. Però devo prendere atto delle dichiarazioni della collega Laura Puppato che appena entrata in Aula, a nome di tutta l'opposizione, quindi rappresentando l'intera opposizione, ha dichiarato di concordare sulla nuova legge elettorale, soprattutto per quanto riguarda il numero dei Consiglieri regionali, con il rapporto che avevamo fissato di 1 a 100 mila e quindi significa 51 Consiglieri, 49 più 1 più 1, 51.
Di fronte ad una richiesta di questo tipo, che voglio ribadire per l'ennesima volta è stata dichiarata in Aula ora, fino a qualche giorno fa nelle varie riunioni che abbiamo fatto questa posizione unanime dell'opposizione, attenzione, unanime; non che da parte di qualcuno dell'opposizione non ci fosse questa volontà, però non era di tutta l'opposizione.
Io non posso che prendere atto di questa posizione unanime, quindi chiedo che di fronte ad una situazione di questo tipo si arrivi alla sospensione del Consiglio regionale, si convochi immediatamente la Prima Commissione, si discuta della legge elettorale con le condizioni poste dalla collega Laura Puppato, si firmi la nuova legge elettorale e poi si ritorni in Aula.
Questa apertura di credito, questa proposta della collega Laura Puppato non posso non accettarla perché va verso quella che era la nostra posizione. Quindi ripeto il percorso: sospendiamo, andiamo in Commissione, troviamo l'accordo in Commissione sulla legge elettorale così come ce l'hanno proposta, la sottoscriviamo, la votiamo e poi torniamo in Consiglio.
La Commissione credo che ci voglia il tempo per convocarla, quindi presumo domani. Se siete d'accordo per me questa è una strada percorribile.
PRESIDENTE
Grazie, consigliere Caner.
Sulla proposta del consigliere Caner può parlare un Consigliere a favore e un Consigliere contrario.
La parola al consigliere Foggiato.
Mariangelo FOGGIATO (Unione Nord Est)
Sono contrario e spiego subito perché.
Va bene questo percorso, però siccome di leggi uscite dalla Commissione anche all'unanimità e con le firme di tutti abbiamo visto che poi il Consiglio se ne è fatto beffe sistematicamente, chiedo che questa sia la procedura: si torni in Commissione, si voti in Commissione la legge elettorale, si porti in Consiglio la legge elettorale e si voti in Consiglio la legge elettorale. A quel punto tutti sono garantiti che quella sarà la nuova legge elettorale del Veneto, altrimenti dei prodotti delle Commissioni anche all'unanimità ne abbiamo visti tanti che sono stati traditi poi a torto o a ragione. Per cui sono contrario a questa soluzione.
Approfitto per dire, come ho ribadito nelle riunioni di questi giorni, che visti i tempi che circondano questo Forte Alamo della politica in cui ormai non c'è più distinzione da questo punto di vista fra maggioranza e minoranza, fuori non è capita, dico che dobbiamo far presto, cioè è meglio fare una strategia subito piuttosto che una buona strategia d'uscita. Tradotto significa: è meglio fare una legge subito che attardarsi a cercare di fare una legge buona o ottima, meglio una legge subito che una legge buona.
PRESIDENTE
Grazie, consigliere Foggiato.
La parola al consigliere Pettenò.
Pietrangelo PETTENO' (Federazione della Sinistra Veneta - PRC Sinistra europea)
A favore della proposta del consigliere Caner, però è evidente che sospendere adesso con un Consiglio che si interrompe, non ho capito qual è l'andamento e la procedura, quindi sono a favore che si faccia quel lavoro sulla legge elettorale ma a favore perché si sospenda il Consiglio, si interrompano i lavori compreso il punto all'ordine del giorno che ritorna in Commissione, perché è evidente che poi noi possiamo continuare dal punto successivo il numero 7, 5, qual è, e che andiamo avanti oggi a lavorare fino a sera sugli altri punti urgenti.
Domani c'è la Prima Commissione, la Prima Commissione e Commissione Statuto e Regolamento discuteranno della legge elettorale e Regolamento e poi si rimanda il tutto. Perché ricordo a tutti noi che l'accordo preso qui dentro e su cui è stato rotto l'accordo precedentemente, collega Caner, era sull'ordine, la sequenza e il pacchetto tutto intero.
Quindi io ripeto che sono per 49 Consiglieri, però è chiaro che dobbiamo fare il pacchetto intero e non esiste che si sfoglia la margherita petalo per petalo. L'accordo è: legge elettorale, Regolamento e seconda lettura. Io voto a favore per rinviare ma con questa interpretazione, perché il consigliere Caner non ha chiarito cosa facciamo dopo oggi, dice "Convochiamo la Prima Commissione sulla legge elettorale", ma noi stiamo discutendo il Regolamento, Presidente, non la legge elettorale.
Noi abbiamo aperto il punto sul Regolamento quindi bisognerebbe chiedere come sospendiamo il Consiglio, lo interrompiamo per quale motivo? Perché mandiamo in Commissione il Regolamento? Perché si ferma il Regolamento? Fino a quando si ferma, oggi, domani? Il Consiglio viene sospeso fino a quale data?
Nel votare a favore dico che il mio voto è su questo: la legge elettorale si discute domani mattina, subito, si rimanda in Commissione il Regolamento, si fa la quadra sui due, troviamo l'accordo su entrambi i due pezzi, i due pezzi ritornano quando decidiamo insieme di comune accordo che tornano in Aula e si discute legge elettorale, Regolamento e seconda lettura dello Statuto in breve tempo e chiudiamo la vicenda. Questo è il mio voto favorevole.
PRESIDENTE
Grazie, consigliere Pettenò.
Se non ho capito male, la proposta del consigliere Caner è un po' diversa, in quanto..
Io l'ho interpretata così, scusate: sospensione del Consiglio, convocazione della Commissione per definire e votare la legge elettorale, si ritorna in Consiglio sull'ordine dei lavori oggi che stiamo conducendo adesso, quindi si ritorna ai lavori con il punto aperto del Regolamento. Questa è la proposta del consigliere Caner.
Convocazione della Commissione che può essere immediata anche adesso, o domani mattina, si tratta di vedere le possibilità, la Commissione può essere convocata in qualsiasi momento.
Adesso il Consiglio viene sospeso e la ripresa potrebbe essere domani pomeriggio alle ore 15.00.
Ripeta la sua proposta, consigliere Caner.
Federico CANER (Liga Veneta - Lega Nord Padania)
Scusate, perché è inutile che ci prendiamo in giro, siccome ci sono anche i giornalisti, sono stanco che facciamo degli accordi di là e quando arriviamo in Aula d'incanto cambiano, com'è la vostra posizione che fino a ieri, ripeto, ogni Gruppo consiliare dell'opposizione aveva una posizione differente e oggi per incanto va bene quello che proponevamo noi.
Diciamo le cose come sono: ho detto di là che io non ci sto a rimandare in Commissione il Regolamento, ho detto che voglio misurare l'onestà dell'opposizione che si presenta per la prima volta unita su questo tema e ho detto che sono disponibile a sospendere il Consiglio, andare in Commissione, come ha esattamente detto il Presidente Ruffato, votare la legge elettorale così come l'abbiamo concordata ma con il punto aperto del Regolamento in Consiglio. Perché voglio misurare il vostro atteggiamento e in particolare, collega Pettenò, voglio misurare il suo atteggiamento perché non è..
(Interruzione dall'Aula)
Grazie, ma so che lei è sempre raffinato nel dipingere i vari Colleghi.
(Interruzione dall'Aula)
Collega Pettenò, mi fido del resto dell'opposizione, non mi fido del suo atteggiamento. Allora, voglio misurarla in Commissione e vedere se la regge, perché secondo me lei quella legge elettorale che il consigliere Laura Puppato ha proposto non la vuole.
Apprezzo la buona fede della collega Laura Puppato che parla a nome dell'opposizione, ma siccome lei è parte dell'opposizione ma scheggia impazzita, voglio che venga in Prima Commissione a votare quella legge e quindi tengo aperto il punto del Regolamento. Questo lo dico ai colleghi della stampa che forse non hanno ancora capito il giochetto che state facendo.
PRESIDENTE
Grazie, consigliere Caner.
La parola al consigliere Franchetto.
Gustavo FRANCHETTO (Italia dei Valori)
Grazie, Presidente.
L'intesa che si è profilata nell'incontro di là era costruita sul fatto di chiudere davvero la legge elettorale con la riunione di Commissione, ma prevedere che poi si riprendessero i lavori discutendo la legge elettorale e successivamente il Regolamento. C'era la posizione del consigliere Caner che diceva "No, io voglio prima il Regolamento", ma tutti gli altri erano d'accordo nel dire: si fa la prima Commissione, si licenzia la legge elettorale in Prima torna anche il Regolamento, domani si riscrive la legge elettorale, la si approva - che poi sono le cose che ha detto anche il consigliere Foggiato poco fa - è molto rapida e dopo si passa al Regolamento.
Questo era lo schema di intesa che c'è stato nella sala di là.
No, questo era quello sul quale tutti eravamo d'accordo, tranne una insistenza, consigliere Caner, una insistenza sua nel dire "Si va avanti con il Regolamento".
PRESIDENTE
Grazie, consigliere Franchetto.
La parola al consigliere Laura Puppato.
Laura PUPPATO (Partito Democratico Veneto)
Probabilmente gli animi sono particolarmente riscaldati e quindi è difficile anche parlandosi riuscire a trovare un identico senso alle cose che si dicono.
Ho interpretato quello che ha espresso il collega Baggio come una volontà esplicita, chiara, di andare da una parte a sanare una situazione di forte imbarazzo che si è creata al nostro interno quando oggi si è scelto di innestare alle ore 3 precise il Regolamento, senza occuparsi e preoccuparsi né di rispondere alle telefonate dei Capigruppo, né di addivenire ad un felice e opportuno compromesso come quello che da giorni stiamo chiedendo alla maggioranza. Avendo in mente una cosa, che quando la fiducia si è interrotta l'unico modo per sanarla è rimettere le carte sul tavolo.
Il collega Baggio ha proposto questo, quanto meno questo è quello che io ho compreso. Il collega Baggio ha detto: "Torniamo in Prima Commissione, definiamo la legge elettorale", a quel punto rispetto agli atteggiamenti che tutti abbiamo rispetto alla questione, perché, ripeto, si è rotta una fiducia e quindi non sarà automatico comprendere che tipo di atteggiamento ciascun Gruppo avrà rispetto ai vari articoli della legge elettorale, perché qui dentro stiamo dando per scontato cose che ancora scontate non sono.
Rispetto al fatto che la legge elettorale riesca a trovare a questo punto una definizione di larga massima, quanto meno sui punti focali e poi resterà sicuramente qualche emendamento perché è chiaro che non si può impedire a qualche Collega di farlo, ma con la volontà esplicita e dichiarata di procedere con la definizione di legge elettorale e Regolamento in tempi certi. Io ho compreso questo: se all'interno della Commissione relativa alla legge elettorale si trova diciamo un coerente atteggiamento da parte di tutti i Gruppi, con una volontà esplicita di andare in Aula e siglare la legge elettorale, nulla vieta che a quel punto cadano, - questa è l'interpretazione che cambia - le pregiudiziali che una parte della maggioranza sta di nuovo mettendo in campo rispetto alla volontà di una parte della minoranza di fare invece ostruzionismo sul Regolamento.
Perché? Perché se l'atteggiamento sarà coerente evidentemente, come è già avvenuto, lo ricordo, per lo Statuto, ci sarà una intera opposizione, probabilmente io credo intera, ma se vogliamo anche dircela tutta con il margine di una sola persona che potrebbe avere un atteggiamento diverso - ripeto, lo ritengo abbastanza insussistente, ma diamogli questa opportunità - che si metterà nella disposizione di fare giorno e notte entro Natale il voto conclusivo.
Ecco perché raccolgo la richiesta del consigliere Caner alla condizione che non si metta il carro davanti ai buoi perché il rischio è che il carro non vada da nessuna parte. Allora, se non si mette il carro davanti ai buoi e i buoi continuano a trainare il carro ci diciamo che sospendiamo i lavori, si va in Prima Commissione con la legge elettorale, si cerca di individuare un accordo complessivo che garantisca l'l'Aula e permetta all'Aula di andare a votare tutto entro Natale, compreso un Regolamento che nella sua sostanza trovi un accordo di massima.
Pena il fatto che qualcuno voglia interrompere di nuovo la fiducia che si era creata con lo Statuto, pena il fatto che i giochi una volta purtroppo cancellati e la fiducia purtroppo cancellata anch'essa si vada al disordine che a quel punto diventa incomprensibile fuori, inaccettabile e la cui colpa inevitabilmente ricadrà su chi, scusatemi, ha voluto abusare di una democrazia e di una cortesia.
PRESIDENTE
Grazie, consigliere Laura Puppato.
La parola all'assessore Giorgetti.
Ass.re Massimo GIORGETTI (Popolo della Libertà)
Intervengo per fatto personale, perché credo di non poter accettare in maniera assoluta come persona, come rappresentante del Governo regionale e come Consigliere che qualcuno all'interno di quest'Aula mi definisca una "merda". Siccome non è un dettaglio, non so per voi, e non mi tornano.. scusate, non so, sono veramente disturbato da questa cosa.
Perché, ripeto, capisco se il consigliere amico Pettenò fuori da quest'Aula in una discussione per qualsiasi motivo ci si scambiano degli insulti, ci sta, poi ciascuno decide fino a che punto li accetta, reagisce come meglio crede dalla querela alle vie di fatto. Cosa diversa è quando avviene in quest'Aula, io non sono disponibile ad accettare questa cosa.
Per questo, ma non voglio neanche essere di disturbo al confronto che c'è in quest'Aula, comunico che rinuncerò al gettone di presenza proprio perché non c'ero, non ci sono, con il consigliere Pettenò poi in maniera sicuramente più civile ci parleremo, ma non accetto di ricevere pubblicamente queste offese.
Invito il Presidente anche a mettere, siccome a me è successo nella prima Legislatura quando ho risposto in maniera umoristica ma non gradita e sono stato censurato dal Consiglio, anzi sono stato minacciato, che su questo proprio per evitare che poi io mi debba tutelare in altro modo. Siccome credo che i problemi nostri vadano risolti qua giustamente, non voglio querelare qualcuno o altro, quindi o interviene.. io non c'ero quindi confermo la mia posizione, ero fuori, non ho partecipato a questo Consiglio e formalmente rinuncio al gettone, però consiglio al Presidente o mi tutela lei o evidentemente ci si tutela, chi ritiene, chi pensa di avere la dignità offesa in altro modo. Grazie.
PRESIDENTE
Grazie, assessore Giorgetti.
Vorrei invitare il collega Pettenò a chiedere scusa di quanto ha detto perché effettivamente credo che le sue parole siano state offensive nei confronti di tutti i Consiglieri e del Consiglio.
La parola al consigliere Pettenò.
Pietrangelo PETTENO' (Federazione della Sinistra Veneta - PRC Sinistra Europea)
Presidente accolgo la sua richiesta.
Intanto non erano rivolte a tutti i Consiglieri, mi spiace... e soprattutto non erano relative al collega Giorgetti quindi io ritiro.
Comunque non credo sia un linguaggio consono quello che ho usato, non lo userò più quindi vi chiedo scusa su questo, trovate voi un aggettivo più educato e democratico ed istituzionale per dire chi cambia le carte in regola come si deve chiamare, il collega Giorgetti non l'ho mai incontrato in questi giorni e settimane negli accordi quindi non poteva essere rivolto a lui né quell'insulto, di cui comunque chiedo scusa se si è sentito offeso lui o altri però fornitemi voi un termine adatto per dire come classificare degli atteggiamenti da parte di chi chiede una sospensione perché stanno facendo una riunione per come cominciare bene il nostro lavoro istituzionale per portare a casa dei lavori importantissimi per la comunità del Veneto e invece fa i sotterfugi per arrivare in Aula facendo gli scherzetti con quelli che sono avvenuti.
Il termine è assolutamente sbagliato quello che usato ma, ripeto, non era certo rivolto a chi non ha mai partecipato a nessun accordo finora. Grazie.
PRESIDENTE
Grazie, consigliere Pettenò. In ogni caso sono termini da non usare in questo Consiglio.
La parola al consigliere Bottacin.
Diego BOTTACIN (Gruppo Misto)
Presidente, sull'ordine dei lavori e anche una breve considerazione.
Credo che sia difficile spiegare ai pochi o molti cittadini veneti che seguono il dibattito del Consiglio e che domani leggeranno il resoconto di quello che stiamo facendo nei termini "siamo tutti d'accordo ma io non mi fido di Tizio, io non mi fido di Caio, io siccome quell'altra volta Sempronio mi ha detto e poi non ha fatto... allora salta tutto", perché mi pare che nella sostanza, se vogliamo sedimentare un po' le posizioni che sono uscite qui, sulla legge elettorale c'è la possibilità di trovare un'intesa in un minuto di Commissione perché se le parole sono parole e se quello che hanno detto tutti i rappresentanti che hanno partecipato alla Riunione di Capigruppo hanno una validità in dieci minuti la Commissione si convoca, approva l'articolo così come modificato e abbiamo la Commissione all'unanimità che approva la legge elettorale.
A quel punto rimane "Io mi fido. Io non mi fido. Ma cosa. Ma come..." ma il Consiglio è stato aperto e credo che, a fronte della garanzia di un voto unanime da parte di tutti sulla legge elettorale, ci siano le condizioni per fare uno sforzo che credo tutti i nostri interlocutori e tutti i nostri riferimenti politici di Destra, di Sinistra e di Centro ci chiedono, cioè: siete arrivati qui, chiudete queste tre leggi, fate questo percorso.
La mia impressione, Presidente, è che se oggi chiudiamo il Consiglio, andiamo in Commissione, riconvochiamo il Consiglio domani magari nel pomeriggio etc. etc. si perda quella tensione orientata davvero a cercare di chiudere la partita, per cui la mia proposta, Presidente, sarebbe che la sospensione duri un'ora e poi ci si ritrovi qui e si prosegua sul Regolamento dandosi un briciolo di affidabilità che in più che mi rendo conto essere difficile anche per le parole che sono volate ma che mi pare l'unica maniera per fare un passo in avanti. Grazie.
PRESIDENTE
Grazie, consigliere Bottacin.
La parola al consigliere Tiozzo.
Lucio TIOZZO (Partito Democratico Veneto)
Sull'ordine dei lavori io credo che per la tensione che c'è in Aula sia un errore ripartire fra un'ora, quindi penso che sia meglio se riprendiamo la discussione domani.
Io riconfermo l'impostazione che avevamo dato come Gruppo e che era stata condivisa dall'opposizione tutta cioè quella di dire: sicuramente il fatto che si sia partiti col Regolamento non avendo la cortesia politica istituzionale di aspettare tutta l'opposizione, perché mancavano tutti i Gruppi dell'opposizione che si erano trovati per presentare una proposta unitaria, abbiamo fatto un grande sforzo e un grande lavoro per arrivare su una proposta unitaria sulla legge elettorale, cosa che abbiamo fatto, ma c'è bisogno di azzerare l'errore, dal mio punto di vista, commesso nell'essere partiti prima col Regolamento in attesa della presenza delle opposizioni.
Secondo me è più facile ricomporre un quadro di riferimento se noi facciamo questo: ritorniamo in Commissione, discutiamo la legge elettorale e la votiamo così come abbiamo concordato e così come abbiamo proposto.
Io sono per confermare la richiesta alla maggioranza di portare anche il Regolamento in Commissione e in quel contesto e con questa operazione sia azzera l'errore commesso quest'oggi.
Dopodiché nella discussione possiamo anche arrivare al fatto che la maggioranza pensi di riproporre di nuovo di ritornare sul Regolamento ma lo si fa in quel contesto, non perché si è forzata la mano qui oggi. L'errore che avete commesso è questo.
Io sono per chiedervi con grande attenzione e con grande senso della situazione che stiamo vivendo, prima Foggiato ha detto "Io sono dell'idea per esempio che la legge elettorale vada votata subito perché subito c'è bisogno di dare un segno fuori del Palazzo che tagliamo 10 Consiglieri regionali, c'è bisogno di dare da subito questo tipo di risposta". Per questo io sono ancora convinto che la scelta di votare la legge elettorale sia una scelta prioritaria così come, perché non è emerso dalla discussione, che noi siamo per fare a fine anno anche la legge che elimina i vitalizi, che sistema la vicenda dei costi della politica all'interno del Palazzo.
Facciamo questo percorso perché, riconfermo, credo sia serio.
Vi chiediamo lo sforzo di portare il Regolamento in Commissione, votiamo la legge e poi si discute e al limite anche a maggioranza la Commissione decide a cosa dare priorità, ma lo facciamo in quel contesto sanando di fatto l'errore e la scorrettezza, dal nostro punto di vista, politica che si è esercitata questa sera.
Vi chiediamo, quindi, grande scrupolo su questa cosa e tentiamo di lavorare per chiudere e dare un buon esempio che non è quello che è emerso questa sera con le modalità di confronto che abbiamo registrato.
PRESIDENTE
Grazie, consigliere Tiozzo.
La parola al consigliere Bond.
Dario BOND (Popolo della Libertà)
Grazie, Presidente.
Direi anch'io che per questa sera, visto il clima, è meglio lasciare perdere però sarebbe utile ricominciare domani partendo dal Regolamento e magari nella mattinata di domani fare un passaggio in Commissione Prima per quanto riguarda la legge elettorale.
Il punto del Regolamento deve rimanere aperto. L'abbiamo stabilito di là e non possiamo ogni volta cambiare.
Dico anche che abbiamo già depositato, a firma P.d.L. e Lega, un Progetto di legge sui vitalizi e possiamo lavorare anche su quello perché a questo punto tagliamo i Consiglieri ma affrontiamo anche quel tema lì. Mi pare che sia una nuova conseguente perché se si fa 8 possiamo fare anche 10 e chiudere una partita entro la fine dell'anno su tutto.
Quindi domani diamo una serie di priorità in Commissione, un percorso, il punto rimane aperto sul Regolamento come riferimento perché capisco la sua buona volontà e mi sono dispiaciute anche le affermazioni che ha fatto il consigliere Pettenò perché è un amico, probabilmente si è lasciato prendere, visto che è stato toccato il Regolamento al quale lui tiene particolarmente, però alla fine non può pensare di riportare tutto in Commissione perché allora a quel punto dico: se riportiamo tutto in Commissione allora riportiamo anche lo Statuto perché ci sono delle cose da modificare e modifichiamo tutto.
Ma non va bene così. Il punto di riferimento è il Regolamento che è il punto aperto, la legge elettorale domani possiamo tranquillamente approvarla visto che c'è quasi l'unanimità di tutti e quindi, Presidente, la invito a convocare il Consiglio regionale domani per le 15.00.
È chiara la tempistica? Bene. Grazie.
PRESIDENTE
Grazie, consigliere Bond.
La parola al consigliere Baggio.
Luca BAGGIO (Liga Veneta-Lega Nord Padania)
Anch'io sull'ordine dei lavori.
Consigliere Tiozzo, ritornare sul fatto per quale motivo oggi all'ordine del giorno abbiamo il Regolamento piuttosto che non è stato accordato il fatto che ci fossero Capigruppo vuol dire ritornare su una cosa che abbiamo già chiarito e questo non ha senso.
Quello che ha senso invece è quello che prima abbiamo detto in riunione cioè: teniamo aperto il Regolamento, andiamo in Commissione sulla legge elettorale proprio perché c'è la necessità che tutti assieme concordiamo un progetto unico affinché dopo si possa ragionare serenamente anche sul Regolamento, Regolamento che deve rimanere aperto.
Finita e votata la legge elettorale all'unanimità, come abbiamo detto, in Commissione vi ritroverete come Capigruppo e deciderete cosa fare.
PRESIDENTE
Grazie, consigliere Baggio.
Signori Consiglieri, io metto in votazione ora la sospensione del Consiglio come richiesto dal collega Caner.
Adesso il Presidente convocherà la Commissione penso per domani mattina alle 10.30.
Poi il Consiglio riprende domani pomeriggio alle ore 15.00 e nel frattempo a margine della Commissione o separatamente i Capigruppo definiscono tutto il percorso da fare. Va bene?
Pongo in votazione la sospensione del Consiglio per oggi fino a domani alle 15.00.
E' aperta la votazione.
(votazione elettronica)
E' chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Il Consiglio è sospeso fino a domani alle ore 15.00.
Domani mattina alle ore 10.30 è convocata la Prima Commissione.
La Seduta termina alle ore 16.41
|
Il Consigliere segretario
f.to Moreno Teso |
|
Il Presidente
f.to Clodovaldo Ruffato |
PROCESSO VERBALE
SEDUTA PUBBLICA N. 89
SEDUTA PUBBLICA N. 89
MERCOLEDì 14 DICEMBRE 2011
PRESIDENZA
PRESIDENTE CLODOVALDO RUFFATO
VICEPRESIDENTE MATTEO TOSCANI
PROCESSO VERBALE REDATTO A CURA DELL'UFFICIO ASSEMBLEA
INDICE
Processo verbale della 89a seduta pubblica – mercoledì 14 dicembre 2011
Processo verbale della 89a seduta pubblica – mercoledì 14 dicembre 2011
- Approvazione verbali delle sedute precedenti
- Comunicazioni della Presidenza del Consiglio
- Interrogazioni ed interpellanze
- Rinvio alle Commissioni consiliari dei progetti di legge iscritti all'ordine del giorno ai sensi dell'articolo 41 dello Statuto. Fissazione di un ulteriore termine per la presentazione della relazione al Consiglio regionale (Deliberazione n. 99/2011)
- Proposta di regolamento interno di iniziativa dei consiglieri Tesserin, Reolon e Furlanetto relativa a "Modifiche del provvedimento consiliare n. 456 del 30 aprile 1987 "Regolamento del Consiglio regionale" e successive modifiche ed integrazioni" (Proposta di regolamento interno n. 4) INIZIO
La seduta si svolge a Venezia in Palazzo Ferro-Fini, sede del Consiglio regionale.
Il Presidente Clodovaldo RUFFATO dichiara aperta la seduta alle ore 10.46.
I lavori si svolgono sulla base dell'ordine del giorno prot. n. 17565 del 7 dicembre 2011.
Punto n. 1) all'ordine del giorno
Il Presidente Clodovaldo RUFFATO dichiara aperta la seduta alle ore 10.46.
I lavori si svolgono sulla base dell'ordine del giorno prot. n. 17565 del 7 dicembre 2011.
Punto n. 1) all'ordine del giorno
Approvazione verbali delle sedute precedenti [RESOCONTO]
Il PRESIDENTE, poiché nessun Consigliere chiede di fare osservazioni, dichiara che s'intendono approvati il processo verbale della 81a seduta pubblica di martedì 15 novembre 2011, della 82a seduta pubblica di mercoledì 16 novembre 2011, della 83a seduta pubblica di giovedì 17 novembre 2011, della 84a seduta pubblica di venerdì 18 novembre 2011, della 85a seduta pubblica di mercoledì 23 novembre 2011 e della 86a seduta pubblica di mercoledì 30 novembre 2011.
Punto n. 2) all'ordine del giorno
Punto n. 2) all'ordine del giorno
Comunicazioni della Presidenza del Consiglio [RESOCONTO]
Il PRESIDENTE effettua le comunicazioni di rito e comunica che sono in congedo il consigliere Finco, gli assessori Coppola Marialuisa, Manzato e Zorzato.
Interviene il consigliere Pettenò (Federazione della Sinistra Veneta – PRC Sinistra europea) il quale invita l'Assemblea ad osservare un minuto di silenzio per ricordare le persone uccise, ieri, a Firenze, le persone morte sul luogo di lavoro e gli imprenditori che si sono suicidati nelle settimane scorse.
Il PRESIDENTE accoglie la proposta ed invita l'Assemblea ad osservare un minuto di silenzio.
L'Assemblea osserva un minuto di silenzio
Punto n. 3) all'ordine del giorno
Interrogazioni ed interpellanze [RESOCONTO]
Interrogazioni a risposta immediata
• n. 329 del 27.04.2011
presentata dai consiglieri Reolon e Puppato
"Rimborsi dei danni dell'alluvione del 31 ottobre, 1 e 2 novembre 2010: caos e paralisi nell'assegnazione a privati e aziende"
Interviene l'assessore Stival (Liga Veneta – Lega Nord Padania) che risponde per conto della Giunta regionale.
Interviene il consigliere Reolon (Partito Democratico Veneto).
presentata dai consiglieri Reolon e Puppato
"Rimborsi dei danni dell'alluvione del 31 ottobre, 1 e 2 novembre 2010: caos e paralisi nell'assegnazione a privati e aziende"
Interviene l'assessore Stival (Liga Veneta – Lega Nord Padania) che risponde per conto della Giunta regionale.
Interviene il consigliere Reolon (Partito Democratico Veneto).
• n. 465 del 06.10.2011
presentata dal consigliere Bortoli
"La Regione eroghi le risorse destinate al pagamento delle ore di straordinario ai vigili del fuoco del comando di Padova"
Interviene l'assessore Stival (Liga Veneta – Lega Nord Padania) che risponde per conto della Giunta regionale.
Interviene il consigliere Bortoli (Partito Democratico Veneto).
presentata dal consigliere Bortoli
"La Regione eroghi le risorse destinate al pagamento delle ore di straordinario ai vigili del fuoco del comando di Padova"
Interviene l'assessore Stival (Liga Veneta – Lega Nord Padania) che risponde per conto della Giunta regionale.
Interviene il consigliere Bortoli (Partito Democratico Veneto).
• n. 286 del 16.03.2011
presentata dal consigliere Pettenò
"No allo scempio dell'area dolomitica Pelmo-Mondeval: alla montagna non servono nuovi caroselli sciistici, ma un progetto strategico per il lavoro stabile, per l'agricoltura di montagna, per la riqualificazione ambientale e sociale"
Interviene l'assessore Finozzi (Liga Veneta – Lega Nord Padania) che risponde per conto della Giunta regionale.
Interviene il consigliere Pettenò (Federazione della Sinistra Veneta – PRC Sinistra europea).
presentata dal consigliere Pettenò
"No allo scempio dell'area dolomitica Pelmo-Mondeval: alla montagna non servono nuovi caroselli sciistici, ma un progetto strategico per il lavoro stabile, per l'agricoltura di montagna, per la riqualificazione ambientale e sociale"
Interviene l'assessore Finozzi (Liga Veneta – Lega Nord Padania) che risponde per conto della Giunta regionale.
Interviene il consigliere Pettenò (Federazione della Sinistra Veneta – PRC Sinistra europea).
• n. 122 del 03.08.2010
presentata dal consigliere Pettenò
"Quale strategia per il futuro dell'ULSS 13 se si continuano a tagliare fondi e servizi?"
Interviene l'assessore Coletto che risponde per conto della Giunta regionale.
Interviene il consigliere Pettenò (Federazione della Sinistra Veneta – PRC Sinistra europea).
presentata dal consigliere Pettenò
"Quale strategia per il futuro dell'ULSS 13 se si continuano a tagliare fondi e servizi?"
Interviene l'assessore Coletto che risponde per conto della Giunta regionale.
Interviene il consigliere Pettenò (Federazione della Sinistra Veneta – PRC Sinistra europea).
• n. 129 del 31.08.2010
presentata dal consigliere Pettenò
"E' necessario fare chiarezza sui lavoratori deceduti allo stabilimento "Marlane" di Praia a Mare di proprietà della Marzotto di Valdagno (VI)"
Interviene l'assessore Coletto che risponde per conto della Giunta regionale.
Interviene il consigliere Pettenò (Federazione della Sinistra Veneta – PRC Sinistra europea).
presentata dal consigliere Pettenò
"E' necessario fare chiarezza sui lavoratori deceduti allo stabilimento "Marlane" di Praia a Mare di proprietà della Marzotto di Valdagno (VI)"
Interviene l'assessore Coletto che risponde per conto della Giunta regionale.
Interviene il consigliere Pettenò (Federazione della Sinistra Veneta – PRC Sinistra europea).
• n. 149 del 24.09.2010
presentata dal consigliere Valdegamberi
"Perché l'associazione AGBD (Associazione famiglie bambini down) non riceve i rimborsi per le prestazioni erogate ai bambini down dell'ULSS 22 presso il centro riabilitativo di Marzana?"
Interviene l'assessore Coletto che risponde per conto della Giunta regionale.
Interviene il consigliere Valdegamberi (Unione di Centro).
presentata dal consigliere Valdegamberi
"Perché l'associazione AGBD (Associazione famiglie bambini down) non riceve i rimborsi per le prestazioni erogate ai bambini down dell'ULSS 22 presso il centro riabilitativo di Marzana?"
Interviene l'assessore Coletto che risponde per conto della Giunta regionale.
Interviene il consigliere Valdegamberi (Unione di Centro).
• n. 406 del 21.07.2011
presentata dal consigliere Franchetto
"La Regione autorizza le cave ma non ha il potere di chiuderle. L'incredibile ed irritante storia della cava Bardoline Alte di Pescantina e l'esasperazione dei residenti"
Interviene l'assessore Conte (Liga Veneta – Lega Nord Padania) che risponde per conto della Giunta regionale.
Interviene il consigliere Franchetto (Italia dei Valori).
presentata dal consigliere Franchetto
"La Regione autorizza le cave ma non ha il potere di chiuderle. L'incredibile ed irritante storia della cava Bardoline Alte di Pescantina e l'esasperazione dei residenti"
Interviene l'assessore Conte (Liga Veneta – Lega Nord Padania) che risponde per conto della Giunta regionale.
Interviene il consigliere Franchetto (Italia dei Valori).
• n. 374 del 16.06.2011
presentata dal consigliere Pettenò
"Sportello unico integrato dell'ULSS 10: un'opportunità per gli anziani o l'inizio dell'agonia per gli assistiti e i loro familiari?"
Interviene l'assessore Sernagiotto (Popolo della Libertà) che risponde per conto della Giunta regionale.
Interviene il consigliere Pettenò (Federazione della Sinistra Veneta – PRC Sinistra europea).
presentata dal consigliere Pettenò
"Sportello unico integrato dell'ULSS 10: un'opportunità per gli anziani o l'inizio dell'agonia per gli assistiti e i loro familiari?"
Interviene l'assessore Sernagiotto (Popolo della Libertà) che risponde per conto della Giunta regionale.
Interviene il consigliere Pettenò (Federazione della Sinistra Veneta – PRC Sinistra europea).
• n. 424 del 25.08.2011
presentata dal consigliere Pigozzo
"Dal ritardo nei pagamenti all'azzerramento del fondo nazionale: quale futuro per l'assegno di cura?"
Interviene l'assessore Sernagiotto (Popolo della Libertà) che risponde per conto della Giunta regionale.
Interviene il consigliere Pigozzo (Partito Democratico Veneto).
presentata dal consigliere Pigozzo
"Dal ritardo nei pagamenti all'azzerramento del fondo nazionale: quale futuro per l'assegno di cura?"
Interviene l'assessore Sernagiotto (Popolo della Libertà) che risponde per conto della Giunta regionale.
Interviene il consigliere Pigozzo (Partito Democratico Veneto).
• n. 443 del 22.09.2011
presentata dai consiglieri Azzalin, Sinigaglia e Pigozzo
"Azzerramento del fondo regionale per la lotta alla droga"
Interviene l'assessore Sernagiotto (Popolo della Libertà) che risponde per conto della Giunta regionale.
Interviene il consigliere Azzalin (Partito Democratico Veneto).
presentata dai consiglieri Azzalin, Sinigaglia e Pigozzo
"Azzerramento del fondo regionale per la lotta alla droga"
Interviene l'assessore Sernagiotto (Popolo della Libertà) che risponde per conto della Giunta regionale.
Interviene il consigliere Azzalin (Partito Democratico Veneto).
• n. 253 del 9.02.2011
presentata dal consigliere Ruzzante
"GalzignanoTerme. Quasi 200 lavoratori degli hotel in mobilità. Dov'è la Regione?"
Interviene l'assessore Donazzan Elena (Popolo della Libertà) che risponde per conto della Giunta regionale.
Interviene il consigliere Ruzzante (Partito Democratico Veneto).
presentata dal consigliere Ruzzante
"GalzignanoTerme. Quasi 200 lavoratori degli hotel in mobilità. Dov'è la Regione?"
Interviene l'assessore Donazzan Elena (Popolo della Libertà) che risponde per conto della Giunta regionale.
Interviene il consigliere Ruzzante (Partito Democratico Veneto).
• n. 287 del 16.03.2011
presentata dal consigliere Pettenò
"La giunta Zaia si attivi nei confronti del Governo per favorire il rientro dei lavoratori di Agile in Eutelia e cominci a mettere a disposizione soluzioni concrete in regione Veneto"
Interviene l'assessore Donazzan Elena (Popolo della Libertà) che risponde per conto della Giunta regionale.
Interviene il consigliere Pettenò (Federazione della Sinistra Veneta – PRC Sinistra europea).
presentata dal consigliere Pettenò
"La giunta Zaia si attivi nei confronti del Governo per favorire il rientro dei lavoratori di Agile in Eutelia e cominci a mettere a disposizione soluzioni concrete in regione Veneto"
Interviene l'assessore Donazzan Elena (Popolo della Libertà) che risponde per conto della Giunta regionale.
Interviene il consigliere Pettenò (Federazione della Sinistra Veneta – PRC Sinistra europea).
• n. 298 dell'1.04.2011
presentata dal consigliere Pettenò
"Over Meccanica, a rischio oltre 250 posti di lavoro: la Regione intervenga per salvaguardare la produzione e gli attuali livelli occupazionali"
Interviene l'assessore Donazzan Elena (Popolo della Libertà) che risponde per conto della Giunta regionale.
Interviene il consigliere Pettenò (Federazione della Sinistra Veneta – PRC Sinistra europea).
presentata dal consigliere Pettenò
"Over Meccanica, a rischio oltre 250 posti di lavoro: la Regione intervenga per salvaguardare la produzione e gli attuali livelli occupazionali"
Interviene l'assessore Donazzan Elena (Popolo della Libertà) che risponde per conto della Giunta regionale.
Interviene il consigliere Pettenò (Federazione della Sinistra Veneta – PRC Sinistra europea).
• n. 350 del 17.05.2011
presentata dai consiglieri Bortoli, Sinigaglia e Ruzzante
"La Giunta regionale adotti misure concrete per evitare il licenziamento collettivo dei lavoratori della multinazionale Emerson Network Power Srl con sede a Piove di Sacco (PD)"
Interviene l'assessore Donazzan Elena (Popolo della Libertà) che risponde per conto della Giunta regionale.
Interviene il consigliere Bortoli (Partito Democratico Veneto).
presentata dai consiglieri Bortoli, Sinigaglia e Ruzzante
"La Giunta regionale adotti misure concrete per evitare il licenziamento collettivo dei lavoratori della multinazionale Emerson Network Power Srl con sede a Piove di Sacco (PD)"
Interviene l'assessore Donazzan Elena (Popolo della Libertà) che risponde per conto della Giunta regionale.
Interviene il consigliere Bortoli (Partito Democratico Veneto).
• n. 362 del 31.05.2011
presentata dai consiglieri Fasoli e Bonfante
"La Giunta regionale sostenga i lavoratori della sede di Verona dell'azienda ASTOLM Ferroviaria S.p.A."
Interviene l'assessore Donazzan Elena (Popolo della Libertà) che risponde per conto della Giunta regionale.
Interviene il consigliere Fasoli (Partito Democratico Veneto).
presentata dai consiglieri Fasoli e Bonfante
"La Giunta regionale sostenga i lavoratori della sede di Verona dell'azienda ASTOLM Ferroviaria S.p.A."
Interviene l'assessore Donazzan Elena (Popolo della Libertà) che risponde per conto della Giunta regionale.
Interviene il consigliere Fasoli (Partito Democratico Veneto).
• n. 389 del 01.07.2011
presentata dal consigliere Pettenò
"La Giunta si adoperi per evitare la chiusura delle cartiere Val Posina di Arsiero, assicurando i posti di lavoro"
Interviene l'assessore Donazzan Elena (Popolo della Libertà) che risponde per conto della Giunta regionale.
Interviene il consigliere Pettenò (Federazione della Sinistra Veneta – PRC Sinistra europea).
presentata dal consigliere Pettenò
"La Giunta si adoperi per evitare la chiusura delle cartiere Val Posina di Arsiero, assicurando i posti di lavoro"
Interviene l'assessore Donazzan Elena (Popolo della Libertà) che risponde per conto della Giunta regionale.
Interviene il consigliere Pettenò (Federazione della Sinistra Veneta – PRC Sinistra europea).
• n. 398 del 7.07.2011
presentata dai consiglieri Fasoli, Puppato, Tiozzo, Berlato Sella, Reolon, Sinigaglia, Fracasso, Pigozzo, Pettenò, Bortoli, Franchetto, Ruzzante, Causin, Bortolussi e Grazia
"Fondi sociali europei. Al danno si aggiunge la beffa?"
Interviene l'assessore Donazzan Elena (Popolo della Libertà) che risponde per conto della Giunta regionale.
Interviene il consigliere Fasoli (Partito Democratico Veneto).
presentata dai consiglieri Fasoli, Puppato, Tiozzo, Berlato Sella, Reolon, Sinigaglia, Fracasso, Pigozzo, Pettenò, Bortoli, Franchetto, Ruzzante, Causin, Bortolussi e Grazia
"Fondi sociali europei. Al danno si aggiunge la beffa?"
Interviene l'assessore Donazzan Elena (Popolo della Libertà) che risponde per conto della Giunta regionale.
Interviene il consigliere Fasoli (Partito Democratico Veneto).
• n. 279 del 9.03.2011
presentata dal consigliere Grazia
"Affittopoli anche in Veneto"
Interviene l'assessore Giorgetti (Popolo della Libertà) che risponde per conto della Giunta regionale.
Interviene il consigliere Grazia (Unione di Centro).
presentata dal consigliere Grazia
"Affittopoli anche in Veneto"
Interviene l'assessore Giorgetti (Popolo della Libertà) che risponde per conto della Giunta regionale.
Interviene il consigliere Grazia (Unione di Centro).
• n. 281 del 10.03.2011
presentata dai consiglieri Pipitone, Franchetto e Marotta
"Energie rinnovabili. Dopo il decreto del Governo, rischi concreti per i lavoratori veneti e le aziende del settore"
Interviene l'assessore Giorgetti (Popolo della Libertà) che risponde per conto della Giunta regionale.
Interviene il consigliere Pipitone (Italia dei Valori).
presentata dai consiglieri Pipitone, Franchetto e Marotta
"Energie rinnovabili. Dopo il decreto del Governo, rischi concreti per i lavoratori veneti e le aziende del settore"
Interviene l'assessore Giorgetti (Popolo della Libertà) che risponde per conto della Giunta regionale.
Interviene il consigliere Pipitone (Italia dei Valori).
• n. 363 dell'1.06.2011
presentata dal consigliere Bortoli
"La Giunta regionale del Veneto giustifichi la drastica riduzione dell'impegno di spesa destinato al settore sport e tempo libero"
Interviene l'assessore Giorgetti (Popolo della Libertà) che risponde per conto della Giunta regionale.
Interviene il consigliere Bortoli (Partito Democratico Veneto).
presentata dal consigliere Bortoli
"La Giunta regionale del Veneto giustifichi la drastica riduzione dell'impegno di spesa destinato al settore sport e tempo libero"
Interviene l'assessore Giorgetti (Popolo della Libertà) che risponde per conto della Giunta regionale.
Interviene il consigliere Bortoli (Partito Democratico Veneto).
• n. 412 del 27.07.2011
presentata dal consigliere Puppato
"Zaia predica bene, l'ATER di Treviso razzola male. Perché si assumono dirigenti all'esterno e si pagano due volte le stesse persone?"
Interviene l'assessore Giorgetti (Popolo della Libertà) che risponde per conto della Giunta regionale.
Interviene il consigliere Puppato Laura (Partito Democratico Veneto).
presentata dal consigliere Puppato
"Zaia predica bene, l'ATER di Treviso razzola male. Perché si assumono dirigenti all'esterno e si pagano due volte le stesse persone?"
Interviene l'assessore Giorgetti (Popolo della Libertà) che risponde per conto della Giunta regionale.
Interviene il consigliere Puppato Laura (Partito Democratico Veneto).
• n. 426 del 30.08.2011
presentata dal consigliere Puppato
"La terza volta di Fanton nel cda dell'ATER di Treviso: una nomina legittima?"
Interviene l'assessore Giorgetti (Popolo della Libertà) che risponde per conto della Giunta regionale.
Interviene il consigliere Puppato Laura (Partito Democratico Veneto).
presentata dal consigliere Puppato
"La terza volta di Fanton nel cda dell'ATER di Treviso: una nomina legittima?"
Interviene l'assessore Giorgetti (Popolo della Libertà) che risponde per conto della Giunta regionale.
Interviene il consigliere Puppato Laura (Partito Democratico Veneto).
• n. 455 del 30.09.2011
presentata dal consigliere Ruzzante
"E' lecito che la Giunta regionale finanzi manifestazioni rivendicate da esponenti della Lega Nord come feste di partito?"
Interviene l'assessore Stival (Liga Veneta – Lega Nord Padania) che risponde per conto della Giunta regionale.
Interviene il consigliere Ruzzante (Partito Democratico Veneto).
presentata dal consigliere Ruzzante
"E' lecito che la Giunta regionale finanzi manifestazioni rivendicate da esponenti della Lega Nord come feste di partito?"
Interviene l'assessore Stival (Liga Veneta – Lega Nord Padania) che risponde per conto della Giunta regionale.
Interviene il consigliere Ruzzante (Partito Democratico Veneto).
• n. 431 del 7.09.2011
presentata dal consigliere Corazzari
"La Regione intervenga affinchè siano garantiti i servizi scolastici in provincia di Rovigo"
e
presentata dal consigliere Corazzari
"La Regione intervenga affinchè siano garantiti i servizi scolastici in provincia di Rovigo"
e
• n. 433 del 9.09.2011
presentata dal consigliere Azzalin
"Accorpamento dell'ufficio scolastico provinciale di Rovigo alla struttura di Verona"
Interviene l'assessore Donazzan Elena (Popolo della Libertà) che risponde, congiuntamente, per conto della Giunta regionale.
Intervengono in sede di replica i consiglieri Corazzari (Liga Veneta – Lega Nord Padania) sull'iri n. 431 e Azzalin (Partito Democratico Veneto) sull'iri n. 433.
Punto n. 4) all'ordine del giorno
presentata dal consigliere Azzalin
"Accorpamento dell'ufficio scolastico provinciale di Rovigo alla struttura di Verona"
Interviene l'assessore Donazzan Elena (Popolo della Libertà) che risponde, congiuntamente, per conto della Giunta regionale.
Intervengono in sede di replica i consiglieri Corazzari (Liga Veneta – Lega Nord Padania) sull'iri n. 431 e Azzalin (Partito Democratico Veneto) sull'iri n. 433.
Punto n. 4) all'ordine del giorno
Rinvio alle Commissioni consiliari dei progetti di legge iscritti all'ordine del giorno ai sensi dell'articolo 41 dello Statuto. Fissazione di un ulteriore termine per la presentazione della relazione al Consiglio regionale (Deliberazione n. 99/2011) [RESOCONTO]
Viene approvata a maggioranza, con il sistema elettronico, la proposta di rinvio di 180 giorni del progetto di legge n. 24 e del progetto di legge statale n. 3.
Viene approvata a maggioranza, con il sistema elettronico, la proposta di rinvio di 60 giorni del progetto di legge n. 157.
Il PRESIDENTE sospende la seduta alle ore 13.08.
La seduta riprende alle ore 15.07.
Punto n. 5) all'ordine del giorno
Viene approvata a maggioranza, con il sistema elettronico, la proposta di rinvio di 60 giorni del progetto di legge n. 157.
Il PRESIDENTE sospende la seduta alle ore 13.08.
La seduta riprende alle ore 15.07.
Punto n. 5) all'ordine del giorno
Proposta di regolamento interno di iniziativa dei consiglieri Tesserin, Reolon e Furlanetto relativa a "Modifiche del provvedimento consiliare n. 456 del 30 aprile 1987 "Regolamento del Consiglio regionale" e successive modifiche ed integrazioni" (Proposta di regolamento interno n. 4) INIZIO [RESOCONTO]
Interviene il consigliere
Tesserin (Popolo della Libertà) il quale, per conto della maggioranza, svolge la relazione illustrativa della Commissione per lo Statuto e per il Regolamento.
Durante l'intervento del consigliere Tesserin assume la Presidenza il Vicepresidente Matteo Toscani
Interviene il consigliere Reolon (Partito Democratico Veneto) il quale fornisce le motivazioni per le quali rinuncia a svolgere la relazione per conto della minoranza.
Sull'organizzazione dei lavori intervengono i consiglieri Puppato Laura (Partito Democratico Veneto) e Pettenò (Federazione della Sinistra Veneta – PRC Sinistra europea) il quale chiede una sospensione dei lavori per un incontro tra i Capigruppo.
Durante l'intervento del consigliere Pettenò assume la Presidenza il Presidente Clodovaldo Ruffato
Il PRESIDENTE interloquisce con il consigliere Pettenò invitandolo ad usare termini rispettosi nei confronti dei Colleghi, sospende la seduta alle ore 15.24 e convoca una riunione dei Capigruppo.
La seduta riprende alle ore 16.09.
Sull'organizzazione dei lavori interviene il consigliere Caner (Liga Veneta – Lega Nord Padania) il quale si sofferma sulla discussione avvenuta nella riunione dei Capigruppo, sulle dichiarazioni del consigliere Puppato Laura e propone di sospendere la seduta del Consiglio regionale, mantenendo aperto il punto in esame, per permettere alla Prima Commissione di riunirsi e licenziare il progetto di legge n. 195 relativo a "Norme per l'elezione del Presidente della Giunta e del Consiglio regionale".
Sulla proposta del consigliere Caner intervengono i consiglieri Foggiato (Unione Nord Est) che non la condivide e Pettenò (Federazione della Sinistra Veneta – PRC Sinistra europea) che è favorevole alla sospensione della seduta.
Interviene il consigliere Caner (Liga Veneta – Lega Nord Padania) il quale chiarisce la proposta precedentemente avanzata.
Sull'esito della riunione dei Capigruppo e sulla proposta del consigliere Caner intervengono i consiglieri Franchetto (Italia dei Valori) e Puppato Laura (Partito Democratico Veneto).
Per fatto personale interviene l'assessore Giorgetti (Popolo della Libertà) a seguito delle parole offensive espresse dal consigliere Pettenò nei confronti dei Consiglieri ed invita il Presidente a censurare il consigliere Pettenò.
Il PRESIDENTE accoglie la richiesta ed invita il consigliere Pettenò a scusarsi nei confronti dei colleghi Consiglieri.
Interviene il consigliere Pettenò (Federazione della Sinistra Veneta – PRC Sinistra europea) il quale chiede scusa ai Consiglieri per le parole espresse in precedenza.
Sull'esito della riunione dei Capigruppo e sulla proposta del consigliere Caner intervengono i consiglieri Bottacin (Gruppo Misto), Tiozzo (Partito Democratico Veneto), Bond (Popolo della Libertà) e Baggio (Liga Veneta – Lega Nord Padania).
Il PRESIDENTE pone in votazione, col sistema elettronico, la proposta di chiusura della seduta odierna e l'aggiornamento dei lavori consiliari a domani alle ore 15.00.
Il Consiglio approva
Il PRESIDENTE dichiara chiusa la seduta.
Il Consiglio regionale è convocato domani giovedì 15 dicembre alle ore 15.00.
La seduta termina alle ore 16.41.
Consiglieri presenti:
Durante l'intervento del consigliere Tesserin assume la Presidenza il Vicepresidente Matteo Toscani
Interviene il consigliere Reolon (Partito Democratico Veneto) il quale fornisce le motivazioni per le quali rinuncia a svolgere la relazione per conto della minoranza.
Sull'organizzazione dei lavori intervengono i consiglieri Puppato Laura (Partito Democratico Veneto) e Pettenò (Federazione della Sinistra Veneta – PRC Sinistra europea) il quale chiede una sospensione dei lavori per un incontro tra i Capigruppo.
Durante l'intervento del consigliere Pettenò assume la Presidenza il Presidente Clodovaldo Ruffato
Il PRESIDENTE interloquisce con il consigliere Pettenò invitandolo ad usare termini rispettosi nei confronti dei Colleghi, sospende la seduta alle ore 15.24 e convoca una riunione dei Capigruppo.
La seduta riprende alle ore 16.09.
Sull'organizzazione dei lavori interviene il consigliere Caner (Liga Veneta – Lega Nord Padania) il quale si sofferma sulla discussione avvenuta nella riunione dei Capigruppo, sulle dichiarazioni del consigliere Puppato Laura e propone di sospendere la seduta del Consiglio regionale, mantenendo aperto il punto in esame, per permettere alla Prima Commissione di riunirsi e licenziare il progetto di legge n. 195 relativo a "Norme per l'elezione del Presidente della Giunta e del Consiglio regionale".
Sulla proposta del consigliere Caner intervengono i consiglieri Foggiato (Unione Nord Est) che non la condivide e Pettenò (Federazione della Sinistra Veneta – PRC Sinistra europea) che è favorevole alla sospensione della seduta.
Interviene il consigliere Caner (Liga Veneta – Lega Nord Padania) il quale chiarisce la proposta precedentemente avanzata.
Sull'esito della riunione dei Capigruppo e sulla proposta del consigliere Caner intervengono i consiglieri Franchetto (Italia dei Valori) e Puppato Laura (Partito Democratico Veneto).
Per fatto personale interviene l'assessore Giorgetti (Popolo della Libertà) a seguito delle parole offensive espresse dal consigliere Pettenò nei confronti dei Consiglieri ed invita il Presidente a censurare il consigliere Pettenò.
Il PRESIDENTE accoglie la richiesta ed invita il consigliere Pettenò a scusarsi nei confronti dei colleghi Consiglieri.
Interviene il consigliere Pettenò (Federazione della Sinistra Veneta – PRC Sinistra europea) il quale chiede scusa ai Consiglieri per le parole espresse in precedenza.
Sull'esito della riunione dei Capigruppo e sulla proposta del consigliere Caner intervengono i consiglieri Bottacin (Gruppo Misto), Tiozzo (Partito Democratico Veneto), Bond (Popolo della Libertà) e Baggio (Liga Veneta – Lega Nord Padania).
Il PRESIDENTE pone in votazione, col sistema elettronico, la proposta di chiusura della seduta odierna e l'aggiornamento dei lavori consiliari a domani alle ore 15.00.
Il Consiglio approva
Il PRESIDENTE dichiara chiusa la seduta.
Il Consiglio regionale è convocato domani giovedì 15 dicembre alle ore 15.00.
La seduta termina alle ore 16.41.
Consiglieri presenti:
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Graziano AZZALIN
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Nereo LARONI
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Luca BAGGIO
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Arianna LAZZARINI
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Andrea BASSI
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Gennaro MAROTTA
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Davide BENDINELLI
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Leonardo PADRIN
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Giuseppe BERLATO SELLA
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Stefano PERARO
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Dario BOND
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Pietrangelo PETTENO'
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Franco BONFANTE
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Bruno PIGOZZO
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Mauro BORTOLI
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Antonino PIPITONE
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Giuseppe BORTOLUSSI
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Gianpiero POSSAMAI
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Diego BOTTACIN
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Laura PUPPATO
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Santino BOZZA
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Sergio REOLON
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Federico CANER
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Clodovaldo RUFFATO
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Bruno CAPPON
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Piero RUZZANTE
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Andrea CAUSIN
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Sandro SANDRI
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Vittorino CENCI
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Remo SERNAGIOTTO
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Renato CHISSO
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Claudio SINIGAGLIA
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Roberto CIAMBETTI
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Daniele STIVAL
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Giancarlo CONTA
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Moreno TESO
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Maurizio CONTE
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Carlo Alberto TESSERIN
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Cristiano CORAZZARI
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Lucio TIOZZO
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Piergiorgio CORTELAZZO
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Costantino TONIOLO
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Elena DONAZZAN
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Paolo TOSATO
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Roberto FASOLI
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Matteo TOSCANI
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Marino FINOZZI
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Stefano VALDEGAMBERI
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Mariangelo FOGGIATO
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Stefano FRACASSO
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Gustavo FRANCHETTO
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Giovanni FURLANETTO
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Massimo GIORGETTI
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Raffaele GRAZIA
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IL CONSIGLIERE SEGRETARIO Moreno TESO |
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IL PRESIDENTE
Clodovaldo RUFFATO |
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PROCESSO VERBALE
Redazione a cura di Migotto Giuseppe
Elaborazione testo a cura di Francesca Vistosi