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Seduta del consiglio regionale del 13/11/2020 n. 3
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Resoconto 3a Seduta pubblica
Venerdì, 13 novembre 2020
SOMMARIO
- APPROVAZIONE VERBALI DELLE SEDUTE PRECEDENTI
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- COMUNICAZIONI DELLA PRESIDENZA DEL CONSIGLIO
- PROPOSTA DI LEGGE D'INIZIATIVA DEI CONSIGLIERI CIAMBETTI, PAN, RIGO, ANDREOLI, CECCHETTO, CESTARI, CORSI, DOLFIN, FAVERO, FINCO, GIANPIERO POSSAMAI, PUPPATO, ZAIA, VILLANOVA, MICHIELETTO, BET, BISAGLIA, BORON, BRESCACIN, CAVINATO, CENTENARO, CESTARO, GEROLIMETTO, GIACOMIN, MAINO, RIZZOTTO, SANDONÀ, SCATTO, SPONDA, VIANELLO, ZECCHINATO, PICCININI, SPERANZON, POLATO, FORMAGGIO, RAZZOLINI, SORANZO, VENTURINI E BOZZA RELATIVA A "RICONOSCIMENTO AI PROFESSORI E RICERCATORI UNIVERSITARI IN ASSISTENZA DEI BENEFICI ECONOMICI PER LO SVOLGIMENTO DI ATTIVITÀ DI CONTRASTO ALL'EMERGENZA EPIDEMIOLOGICA DA SARS-COV-2". (PROGETTO DI LEGGE N. 13) APPROVATO (DELIBERAZIONE LEGISLATIVA N. 35/2020)
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- PRESIDENTE
- Alberto VILLANOVA (Zaia Presidente)
- PRESIDENTE
- Anna Maria BIGON (Partito Democratico Veneto)
- PRESIDENTE
- Cristina GUARDA (Europa Verde)
- PRESIDENTE
- Raffaele SPERANZON (Fratelli d'Italia - Giorgia Meloni)
- PRESIDENTE
- Francesca ZOTTIS (Partito Democratico Veneto)
- PRESIDENTE
- Elena OSTANEL (Il Veneto che Vogliamo)
- PRESIDENTE
- Stefano VALDEGAMBERI (Gruppo (Misto)
- PRESIDENTE
- Vanessa CAMANI (Partito Democratico Veneto)
- PRESIDENTE
- Jonatan MONTANARIELLO (Partito Democratico Veneto)
- PRESIDENTE
- Ass.ra Manuela LANZARIN
- PRESIDENTE
- Ass.ra Manuela LANZARIN
- PRESIDENTE
- Alberto VILLANOVA (Zaia Presidente)
- PRESIDENTE
- PRESIDENTE
- Vanessa CAMANI (Partito Democratico Veneto)
- PRESIDENTE
- Fabrizio BORON (Zaia Presidente)
- PRESIDENTE
- Fabrizio BORON (Zaia Presidente)
- PRESIDENTE
- Sonia BRESCACIN (Zaia Presidente)
- PRESIDENTE
- Fabrizio BORON (Zaia Presidente)
- PRESIDENTE
- Fabrizio BORON (Zaia Presidente)
- PRESIDENTE
- Vanessa CAMANI (Partito Democratico Veneto)
- PRESIDENTE
- Vanessa CAMANI (Partito Democratico Veneto)
- PRESIDENTE
- Vanessa CAMANI (Partito Democratico Veneto)
- PRESIDENTE
- Arturo LORENZONI (Gruppo Misto)
- PRESIDENTE
- Cristina GUARDA (Europa Verde)
- PRESIDENTE
- Vanessa CAMANI (Partito Democratico Veneto)
- PRESIDENTE
- Vanessa CAMANI (Partito Democratico Veneto)
- PRESIDENTE
- Ordine del giorno presentato dai consiglieri Ostanel, Guarda, Baldin, Lorenzoni, Giacomo Possamai, Camani, Bigon, Montanariello, Zanoni e Zottis relativo a "Valutare l'opportunità di riconoscere benefici economici per lo svolgimento di attività di contrasto all'emergenza epidemiologica da SARS-COV2 anche ai medici specializzandi iscritti agli anni precedenti all'ultimo e al penultimo delle scuole di specializzazione" in occasione dell'esame della proposta di legge relativa a "Riconoscimento ai professori e ricercatori universitari in assistenza dei benefici economici per lo svolgimento di attività di contrasto all'emergenza epidemiologica da SARS-COV-2". (Progetto di legge n. 13) APPROVATO (Deliberazione n. 104/2020)
- Elena OSTANEL (Il Veneto che Vogliamo)
- PRESIDENTE
- Alberto VILLANOVA (Zaia Presidente)
- PRESIDENTE
- PRESIDENTE
- Alberto VILLANOVA (Zaia Presidente)
- PRESIDENTE
- Elena OSTANEL (Il Veneto che Vogliamo)
- PRESIDENTE
- Giacomo POSSAMAI (Partito Democratico Veneto)
- PRESIDENTE
- Elisa VENTURINI (Forza Italia - Berlusconi - Autonomia per il Veneto)
- PRESIDENTE
- Giacomo POSSAMAI (Partito Democratico Veneto)
- PRESIDENTE
- Giacomo POSSAMAI (Partito Democratico Veneto)
- PRESIDENTE
- Cristina GUARDA (Europa Verde)
- PRESIDENTE
- Raffaele SPERANZON (Fratelli d'Italia – Giorgia Meloni)
- PRESIDENTE
- Alberto VILLANOVA (Zaia Presidente)
- PRESIDENTE
- PROPOSTA DI LEGGE D'INIZIATIVA DEI CONSIGLIERI CIAMBETTI, PAN, RIGO, ANDREOLI, CECCHETTO, CESTARI, CORSI, DOLFIN, FAVERO, FINCO, GIANPIERO POSSAMAI, PUPPATO, ZAIA, VILLANOVA, MICHIELETTO, BET, BISAGLIA, BORON, BRESCACIN, CAVINATO, CENTENARO, CESTARO, GEROLIMETTO, GIACOMIN, MAINO, RIZZOTTO, SANDONÀ, SCATTO, SPONDA, VIANELLO, ZECCHINATO, PICCININI, SPERANZON, POLATO, FORMAGGIO, RAZZOLINI, SORANZO, VENTURINI E BOZZA RELATIVA A "NORME PER LA ISTITUZIONE, IMPLEMENTAZIONE E GESTIONE DI UNA PIATTAFORMA INFORMATICA REGIONALE PER IL MONITORAGGIO DELL'EMERGENZA EPIDEMIOLOGICA DA SARS-COV-2". (PROGETTO DI LEGGE N. 14) APPROVATO (DELIBERAZIONE LEGISLATIVA N. 36/2020)
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- PRESIDENTE
- Luciano SANDONA' (Zaia Presidente)
- PRESIDENTE
- Giacomo POSSAMAI (Partito Democratico Veneto)
- PRESIDENTE
- Vanessa CAMANI (Partito Democratico Veneto)
- PRESIDENTE
- Francesca ZOTTIS (Partito Democratico Veneto)
- PRESIDENTE
- Ass.ra Manuela LANZARIN
- PRESIDENTE
- Luciano SANDONA' (Zaia Presidente)
- PRESIDENTE
- Giacomo POSSAMAI (Partito Democratico Veneto)
- PRESIDENTE
- PRESIDENTE
- Jonatan MONTANARIELLO (Partito Democratico Veneto)
- PRESIDENTE
- Jonatan MONTANARIELLO (Partito Democratico Veneto)
- PRESIDENTE
- Jonatan MONTANARIELLO (Partito Democratico Veneto)
- PRESIDENTE
- Vanessa CAMANI (Partito Democratico Veneto)
- PRESIDENTE
- Sonia BRESCACIN (Zaia Presidente)
- PRESIDENTE
- Vanessa CAMANI (Partito Democratico Veneto)
- PRESIDENTE
- Vanessa CAMANI (Partito Democratico Veneto)
- PRESIDENTE
- Vanessa CAMANI (Partito Democratico Veneto)
- PRESIDENTE
- Vanessa CAMANI (Partito Democratico Veneto)
- PRESIDENTE
- Vanessa CAMANI (Partito Democratico Veneto)
- PRESIDENTE
- Giuseppe PAN (Liga Veneta per Salvini Premier)
- PRESIDENTE
- Giuseppe PAN (Liga Veneta per Salvini Premier)
- PRESIDENTE
- Elisa VENTURINI (Forza Italia - Berlusconi - Autonomia per il Veneto)
- PRESIDENTE
- Cristina GUARDA (Europa Verde)
- PRESIDENTE
- Giacomo POSSAMAI (Partito Democratico Veneto)
- PRESIDENTE
Assume la Presidenza
Il Presidente Roberto CIAMBETTI
La Seduta inizia alle ore 12.08
PRESIDENTE
Diamo inizio alla 3a Seduta pubblica del Consiglio regionale. I lavori si svolgono sulla base dell'ordine del giorno prot. n. 14834 del 10 novembre 2020.
Se ci accomodiamo, per favore. Inizio a chiamare per nome chi è a spasso: Speranzon, Valdegamberi, Possamai Gianpiero. Per favore, ognuno al suo posto, proviamo a riportare tranquillità in Aula e a iniziare i lavori. Grazie.
APPROVAZIONE VERBALI DELLE SEDUTE PRECEDENTI
PRESIDENTE
Se facciamo silenzio, proviamo a iniziare. Grazie.
Approvazione dei verbali delle sedute precedenti. Li avete ricevuti, penso, per mail. Se non ci sono problemi, li do per approvati. Grazie.
Il PRESIDENTE, poiché nessun Consigliere chiede di fare osservazioni, dichiara che si intende approvato il processo verbale della 1a seduta pubblica del 15 ottobre 2020 e della 2a seduta pubblica del 21 ottobre 2020.
PUNTO
2 |
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COMUNICAZIONI DELLA PRESIDENZA DEL CONSIGLIO
Luca ZAIA
Il congedo è concesso.
PRESIDENTE
Non ci sono ancora risposte a interrogazioni e interpellanze di cui al punto n. 3) all'ordine del giorno.
Comunicazione generale: le modalità di lavoro di oggi sono un po' particolari, specialmente per chi è nuovo di quest'Aula, e portiamo un po' di pazienza, magari anche un po' di elasticità. Lo dico a tutti: noi saremmo anche in grado di fare tutto in presenza, i quindici colleghi che abbiamo dentro Palazzo Ferro-Fini sono comunque collegati con il sistema informatico e, se ci fossero problemi, tanto per essere chiaro, poiché siamo tutti stati verificati col tampone rapido e nessuno di chi è presente a Palazzo ha problemi di alcun tipo, se per caso vedo problemi nell'utilizzo del sistema informatico, faccio venire tutti in Aula, che sia chiaro. Questo sistema ci permette anche, per chi è a casa in quarantena, di esercitare la propria funzione di legislatore e ripeto che, se ci fossero problemi a condurre la seduta, dopo un incontro con i Capigruppo, eventualmente riportiamo tutto in Aula.
Allora, per consentire il corretto svolgimento della seduta in modalità mista, è previsto che un Consigliere acceda alla piattaforma Concilium e confermi la sua presenza, quindi dovete entrare nella piattaforma Concilium – lo dico anche a chi ci sta ascoltando dagli uffici di Palazzo Ferro-Fini – e confermare la presenza, che in questo momento non è ancora confermata, almeno da tutti quelli che penso siano presenti a Palazzo; senza questa operazione, il Consigliere risulta assente e non può intervenire, né votare. Anche per chi si trova a Palazzo Ferro-Fini, prima di andare via o durante i lavori, venga in Aula a firmare il foglio presenze comunque.
Per prendere la parola è necessario attivare la richiesta di parola sull'App Concilium. Per chi si trova in Aula è necessario, inoltre, attivare il microfono normale, invece per chi interviene da remoto è necessario interagire con la piattaforma Webex. Abbiamo fatto una scelta di avere persone da remoto a Palazzo Ferro-Fini, che probabilmente non interverranno, chi deve intervenire probabilmente sarà qui in Aula.
In fase di votazione appare sullo schermo dell'iPad un pop-up per le opzioni di voto, quindi serve premere sull'opzione desiderata. È possibile cambiare il voto prima che la votazione venga chiusa. Comunque nei momenti di votazione andrò piuttosto calmo per permettere a tutti di riuscire a interagire nel miglior modo possibile con la piattaforma Concilium.
Queste erano indicazioni preliminari per iniziare i nostri lavori.
PUNTO
4 |
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PROPOSTA DI LEGGE D'INIZIATIVA DEI CONSIGLIERI CIAMBETTI, PAN, RIGO, ANDREOLI, CECCHETTO, CESTARI, CORSI, DOLFIN, FAVERO, FINCO, GIANPIERO POSSAMAI, PUPPATO, ZAIA, VILLANOVA, MICHIELETTO, BET, BISAGLIA, BORON, BRESCACIN, CAVINATO, CENTENARO, CESTARO, GEROLIMETTO, GIACOMIN, MAINO, RIZZOTTO, SANDONÀ, SCATTO, SPONDA, VIANELLO, ZECCHINATO, PICCININI, SPERANZON, POLATO, FORMAGGIO, RAZZOLINI, SORANZO, VENTURINI E BOZZA RELATIVA A "RICONOSCIMENTO AI PROFESSORI E RICERCATORI UNIVERSITARI IN ASSISTENZA DEI BENEFICI ECONOMICI PER LO SVOLGIMENTO DI ATTIVITÀ DI CONTRASTO ALL'EMERGENZA EPIDEMIOLOGICA DA SARS-COV-2". (PROGETTO DI LEGGE N. 13) APPROVATO (DELIBERAZIONE LEGISLATIVA N. 35/2020)
Relazione della Quinta commissione consiliare.
Relatore in Aula il consigliere Villanova, correlatrice la consigliera Bigon.
(N.d.r. – Si riproduce il testo scritto della relazione di maggioranza)
"Signor Presidente, colleghi consiglieri,
l'articolo 1 del DL 18/2020 e successive modifiche e integrazioni ha stabilito, al fine di remunerare il personale dipendente del Servizio sanitario nazionale, direttamente impiegato nelle attività di contrasto all'emergenza epidemiologica determinata dal diffondersi dell'epidemia provocata dal virus SARS-COV-2, di incrementare, anche in deroga ai vigenti vincoli legislativi, le risorse dei fondi contrattuali delle aziende ed enti dello stesso SSN, autorizzando a tal scopo la spesa di 250 milioni di euro a valere sul finanziamento sanitario corrente stabilito per l'anno 2020, ripartito tra le Regioni e le Province Autonome sulla base delle quote d'accesso al fabbisogno sanitario indistinto corrente rilevate per l'anno 2019.
Lo stesso articolo prevede la possibilità per le Regioni e le Province Autonome di incrementare i predetti importi di un ammontare aggiuntivo il cui importo non può essere superiore al doppio degli stessi, fermo restando l'equilibrio economico del sistema sanitario delle stesse Regioni e Province autonome.
Con il progetto di legge proposto si intende riconoscere l'anzidetto beneficio anche ai professori e ricercatori universitari in assistenza che operano presso gli enti del SSR. Ciò in considerazione dello straordinario impegno profuso dallo stesso personale che, nel fronteggiare la pandemia, oltre ad essere esposto al rischio di contagio, cui in molti casi ha fatto seguito la contrazione della malattia, ha dato, e continua a dare dimostrazione di grande professionalità, responsabilità, disponibilità e dedizione al lavoro.
Le norme nazionali suindicate fanno espresso riferimento al personale dipendente del SSN e non anche al personale universitario in assistenza che pur ha operato accanto ai medici e agli altri operatori sanitari del SSN nei servizi coinvolti nell'emergenza e si è distinto per l'alto impegno profuso, in alcuni casi anche diretto allo studio di nuove terapie per far fronte alla pandemia.
Al riguardo si ritiene che il mancato esplicito riferimento al personale in parola non implichi l'esclusione dello stesso dai benefici previsti dalla normativa sopra richiamata.
Si evidenzia, al riguardo, che, ai sensi dell'articolo 5, comma 2, del D.Lgs. 21 dicembre 1999, n. 517, disciplinante i rapporti tra Servizio sanitario regionale e Università, ai professori e ricercatori universitari che svolgono attività assistenziale presso le strutture ospedaliero-universitarie, fermo restando il loro stato giuridico, si applicano, per quanto attiene all'esercizio dell'attività assistenziale, le norme stabilite per il personale dello stesso SSN. Ne consegue che in forza di tale norma, tutte le disposizioni legislative che riguardino il personale dipendente, ad esclusione di quelle che per loro natura abbiano come destinatari i soli dipendenti del SSN o siano incompatibili con lo status dei docenti universitari, trovano applicazione anche nei confronti di questi ultimi, in relazione all'attività assistenziale da essi svolta presso le aziende ospedaliero-universitarie. Non si ravvisano pertanto ragioni per le quali il predetto personale debba essere escluso dai benefici previsti dall'articolo 1 del DL 18/2020.
Si sottolinea poi come, ai sensi dell'articolo 6, comma 2, del citato D.Lgs. 517/1999, ai professori e ricercatori universitari competono gli adeguamenti economici previsti dai contratti collettivi nazionali per il personale sanitario del SSN, senza che tali adeguamenti, che concorrono alla definizione del limite di spesa relativo al trattamento economico del personale in parola, stabilito nel comma citato, siano conteggiati tra le somme stanziate per la stipula degli stessi contratti. Pertanto, in considerazione della circostanza che gli "incentivi" per il personale dipendente di cui all'articolo 1 del DL 18/2020 integrano, ancorché solo per l'anno 2020, i fondi del trattamento accessorio e, quindi, costituiscono un incremento del trattamento economico contrattuale, anche il corrispondente beneficio erogabile al personale universitario non deve necessariamente trovare copertura negli stanziamenti disposti o autorizzati dal predetto articolo 1 del DL 18/2020, ben potendo i relativi oneri essere posti a carico delle risorse regionali destinate al finanziamento del servizio sanitario.
Analogamente il beneficio che si intende corrispondere ai medici specializzandi, iscritti all'ultimo e penultimo anno di corso delle scuole di specializzazione delle Università degli Studi di Padova e Verona, è giustificato dalla circostanza che anche questi ultimi hanno operato accanto ai medici e agli altri operatori sanitari del SSN nei servizi coinvolti nell'emergenza e sono stati sottoposti allo stesso livello di rischio. Pertanto l'intervento regionale che, come per i professori e ricercatori universitari pone il finanziamento a carico della Regione, è finalizzato ad evitare un'ingiustificata discriminazione nei confronti del personale di cui trattasi in attuazione del principio costituzionale di uguaglianza (Art. 3 Cost.).
Inoltre, trattandosi di personale non dipendente non è applicabile il vincolo posto dall'articolo 45 del D.Lgs. 165/2001, secondo cui il trattamento economico fondamentale e accessorio dei pubblici dipendenti è definito dai contratti collettivi di lavoro.
Sono esclusi dal beneficio i medici in formazione specialistica reclutati ai sensi dell'art. 2 bis, comma 1, lett. a) e b) e dell'art. 2 ter, comma 5, del decreto legge 17 marzo, n.18, convertito con la legge 24 aprile 2020, n. 27. Si tratta, infatti, o di medici specializzandi reclutati con rapporto di lavoro autonomo in rapporto all'emergenza epidemiologica in atto, per i quali il relativo compenso è già stato definito in rapporto a tale emergenza, ovvero medici specializzandi assunti a tempo determinato con rapporto di dipendenza i quali già percepiscono, o hanno percepito, un trattamento retributivo da parte dell'azienda sanitaria presso cui è stato instaurato il rapporto di lavoro. In entrambe le tipologie contrattuali gli interessati mantengono altresì il trattamento economico previsto dal contratto di formazione specialistica.
La quantificazione della spesa indicata nel testo di legge proposto è data dal rapporto tra la spesa totale messa a disposizione della Regione al personale dirigente medico e sanitario e il numero dei medici e sanitari in servizio al 31 dicembre 2020 ex articolo 1 del DL 18/2020, moltiplicato per il numero dei professori e ricercatori universitari in servizio presso gli enti del SSR alla stessa data e per il numero di medici specializzandi iscritti all'ultimo e penultimo anno di corso delle Università degli Studi di Padova e Verona.
La scheda di analisi economico finanziaria redatta dalla competente struttura di Giunta regionale è stata trasmessa in data 9 novembre 2020.
La scheda di inquadramento normativo, predisposta dal Servizio Affari giuridici e legislativi, è pervenuta il 9 novembre 2020.
La Prima Commissione consiliare ha espresso parere favorevole, in seduta congiunta con la Quinta Commissione, in data 10 novembre 2020 allegando le note di lettura e ricognizione degli impatti economico finanziari redatte dal Servizio Attività e rapporti istituzionali.
La Quinta Commissione consiliare nella seduta del 10 novembre 2020 ha licenziato, a maggioranza, con modifiche, il progetto di legge in oggetto.
Hanno espresso voto favorevole: il Presidente Brescacin e i consiglieri Bisaglia, Cestaro, Giacomin, Maino, Michieletto, Scatto, Vianello, Zecchinato (Zaia Presidente), Cecchetto, Cestari, Finco, Pan (Liga Veneta per Salvini Premier), Razzolini, Soranzo, Speranzon (Fratelli d'Italia - Giorgia Meloni), Venturini (Forza Italia Berlusconi - Autonomia per il Veneto), Baldin (Movimento 5 Stelle), Guarda (Europa Verde), Barbisan (Gruppo Misto).
Hanno espresso voto di astensione i consiglieri Bigon, Zottis (Partito Democratico Veneto), Lorenzoni (Gruppo Misto)."
l'articolo 1 del DL 18/2020 e successive modifiche e integrazioni ha stabilito, al fine di remunerare il personale dipendente del Servizio sanitario nazionale, direttamente impiegato nelle attività di contrasto all'emergenza epidemiologica determinata dal diffondersi dell'epidemia provocata dal virus SARS-COV-2, di incrementare, anche in deroga ai vigenti vincoli legislativi, le risorse dei fondi contrattuali delle aziende ed enti dello stesso SSN, autorizzando a tal scopo la spesa di 250 milioni di euro a valere sul finanziamento sanitario corrente stabilito per l'anno 2020, ripartito tra le Regioni e le Province Autonome sulla base delle quote d'accesso al fabbisogno sanitario indistinto corrente rilevate per l'anno 2019.
Lo stesso articolo prevede la possibilità per le Regioni e le Province Autonome di incrementare i predetti importi di un ammontare aggiuntivo il cui importo non può essere superiore al doppio degli stessi, fermo restando l'equilibrio economico del sistema sanitario delle stesse Regioni e Province autonome.
Con il progetto di legge proposto si intende riconoscere l'anzidetto beneficio anche ai professori e ricercatori universitari in assistenza che operano presso gli enti del SSR. Ciò in considerazione dello straordinario impegno profuso dallo stesso personale che, nel fronteggiare la pandemia, oltre ad essere esposto al rischio di contagio, cui in molti casi ha fatto seguito la contrazione della malattia, ha dato, e continua a dare dimostrazione di grande professionalità, responsabilità, disponibilità e dedizione al lavoro.
Le norme nazionali suindicate fanno espresso riferimento al personale dipendente del SSN e non anche al personale universitario in assistenza che pur ha operato accanto ai medici e agli altri operatori sanitari del SSN nei servizi coinvolti nell'emergenza e si è distinto per l'alto impegno profuso, in alcuni casi anche diretto allo studio di nuove terapie per far fronte alla pandemia.
Al riguardo si ritiene che il mancato esplicito riferimento al personale in parola non implichi l'esclusione dello stesso dai benefici previsti dalla normativa sopra richiamata.
Si evidenzia, al riguardo, che, ai sensi dell'articolo 5, comma 2, del D.Lgs. 21 dicembre 1999, n. 517, disciplinante i rapporti tra Servizio sanitario regionale e Università, ai professori e ricercatori universitari che svolgono attività assistenziale presso le strutture ospedaliero-universitarie, fermo restando il loro stato giuridico, si applicano, per quanto attiene all'esercizio dell'attività assistenziale, le norme stabilite per il personale dello stesso SSN. Ne consegue che in forza di tale norma, tutte le disposizioni legislative che riguardino il personale dipendente, ad esclusione di quelle che per loro natura abbiano come destinatari i soli dipendenti del SSN o siano incompatibili con lo status dei docenti universitari, trovano applicazione anche nei confronti di questi ultimi, in relazione all'attività assistenziale da essi svolta presso le aziende ospedaliero-universitarie. Non si ravvisano pertanto ragioni per le quali il predetto personale debba essere escluso dai benefici previsti dall'articolo 1 del DL 18/2020.
Si sottolinea poi come, ai sensi dell'articolo 6, comma 2, del citato D.Lgs. 517/1999, ai professori e ricercatori universitari competono gli adeguamenti economici previsti dai contratti collettivi nazionali per il personale sanitario del SSN, senza che tali adeguamenti, che concorrono alla definizione del limite di spesa relativo al trattamento economico del personale in parola, stabilito nel comma citato, siano conteggiati tra le somme stanziate per la stipula degli stessi contratti. Pertanto, in considerazione della circostanza che gli "incentivi" per il personale dipendente di cui all'articolo 1 del DL 18/2020 integrano, ancorché solo per l'anno 2020, i fondi del trattamento accessorio e, quindi, costituiscono un incremento del trattamento economico contrattuale, anche il corrispondente beneficio erogabile al personale universitario non deve necessariamente trovare copertura negli stanziamenti disposti o autorizzati dal predetto articolo 1 del DL 18/2020, ben potendo i relativi oneri essere posti a carico delle risorse regionali destinate al finanziamento del servizio sanitario.
Analogamente il beneficio che si intende corrispondere ai medici specializzandi, iscritti all'ultimo e penultimo anno di corso delle scuole di specializzazione delle Università degli Studi di Padova e Verona, è giustificato dalla circostanza che anche questi ultimi hanno operato accanto ai medici e agli altri operatori sanitari del SSN nei servizi coinvolti nell'emergenza e sono stati sottoposti allo stesso livello di rischio. Pertanto l'intervento regionale che, come per i professori e ricercatori universitari pone il finanziamento a carico della Regione, è finalizzato ad evitare un'ingiustificata discriminazione nei confronti del personale di cui trattasi in attuazione del principio costituzionale di uguaglianza (Art. 3 Cost.).
Inoltre, trattandosi di personale non dipendente non è applicabile il vincolo posto dall'articolo 45 del D.Lgs. 165/2001, secondo cui il trattamento economico fondamentale e accessorio dei pubblici dipendenti è definito dai contratti collettivi di lavoro.
Sono esclusi dal beneficio i medici in formazione specialistica reclutati ai sensi dell'art. 2 bis, comma 1, lett. a) e b) e dell'art. 2 ter, comma 5, del decreto legge 17 marzo, n.18, convertito con la legge 24 aprile 2020, n. 27. Si tratta, infatti, o di medici specializzandi reclutati con rapporto di lavoro autonomo in rapporto all'emergenza epidemiologica in atto, per i quali il relativo compenso è già stato definito in rapporto a tale emergenza, ovvero medici specializzandi assunti a tempo determinato con rapporto di dipendenza i quali già percepiscono, o hanno percepito, un trattamento retributivo da parte dell'azienda sanitaria presso cui è stato instaurato il rapporto di lavoro. In entrambe le tipologie contrattuali gli interessati mantengono altresì il trattamento economico previsto dal contratto di formazione specialistica.
La quantificazione della spesa indicata nel testo di legge proposto è data dal rapporto tra la spesa totale messa a disposizione della Regione al personale dirigente medico e sanitario e il numero dei medici e sanitari in servizio al 31 dicembre 2020 ex articolo 1 del DL 18/2020, moltiplicato per il numero dei professori e ricercatori universitari in servizio presso gli enti del SSR alla stessa data e per il numero di medici specializzandi iscritti all'ultimo e penultimo anno di corso delle Università degli Studi di Padova e Verona.
La scheda di analisi economico finanziaria redatta dalla competente struttura di Giunta regionale è stata trasmessa in data 9 novembre 2020.
La scheda di inquadramento normativo, predisposta dal Servizio Affari giuridici e legislativi, è pervenuta il 9 novembre 2020.
La Prima Commissione consiliare ha espresso parere favorevole, in seduta congiunta con la Quinta Commissione, in data 10 novembre 2020 allegando le note di lettura e ricognizione degli impatti economico finanziari redatte dal Servizio Attività e rapporti istituzionali.
La Quinta Commissione consiliare nella seduta del 10 novembre 2020 ha licenziato, a maggioranza, con modifiche, il progetto di legge in oggetto.
Hanno espresso voto favorevole: il Presidente Brescacin e i consiglieri Bisaglia, Cestaro, Giacomin, Maino, Michieletto, Scatto, Vianello, Zecchinato (Zaia Presidente), Cecchetto, Cestari, Finco, Pan (Liga Veneta per Salvini Premier), Razzolini, Soranzo, Speranzon (Fratelli d'Italia - Giorgia Meloni), Venturini (Forza Italia Berlusconi - Autonomia per il Veneto), Baldin (Movimento 5 Stelle), Guarda (Europa Verde), Barbisan (Gruppo Misto).
Hanno espresso voto di astensione i consiglieri Bigon, Zottis (Partito Democratico Veneto), Lorenzoni (Gruppo Misto)."
PRESIDENTE
Riprendo dal punto n. 4) all'ordine del giorno: Proposta di legge n. 13 relativa a "Riconoscimento ai professori e ricercatori universitari in assistenza dei benefici economici per lo svolgimento di attività in contrasto all'emergenza epidemiologica". Relatore è il collega Villanova.
Prego, Villanova.
Alberto VILLANOVA (Zaia Presidente)
Grazie, Presidente. Buongiorno colleghi.
Questo progetto di legge prevede un riconoscimento ai professori e ricercatori universitari in assistenza per quello che riguarda l'emergenza da Covid. Allora, l'articolo 1 del decreto legge 18/2020 ha stabilito di remunerare il personale dipendente del sistema sanitario nazionale e di incrementare, anche in deroga a quelli che sono i vigenti vincoli legislativi, le risorse ai fondi contrattuali proprio per andare a remunerare chi è impegnato in questo momento nell'emergenza Covid, nella gestione Covid dal punto di vista dell'emergenza sanitaria.
Lo stesso articolo prevede che le Regioni e le Province autonome possano incrementare questi importi per un ammontare aggiuntivo che non superi il doppio degli importi previsti dallo Stato.
Con questo articolo di legge si intende riconoscere questo beneficio anche ai professori e ai ricercatori universitari in assistenza, che operano presso le strutture del sistema sanitario regionale: ciò in considerazione di quello che è stato lo straordinario impegno e l'abnegazione che è stata portata avanti nel periodo primaverile della prima ondata e che tuttora li vede impegnati nelle corsie dei nostri ospedali per affrontare questa pandemia, rischiando quella che è la propria salute, rischiando il contagio, per andare ad intervenire nell'assistenza.
Le norme nazionali che citavo prima fanno espresso riferimento al personale dipendente del sistema sanitario nazionale ed escludono, invece, il personale universitario in assistenza, che pur ha operato, come dicevo prima, affianco dei medici dipendenti del Sistema Sanitario. Questo, alla luce anche di quelle che sono le norme nazionali, come il decreto legge del 21 dicembre '99, n. 517, che va a riconoscere a professori e ricercatori universitari, che svolgono attività assistenziale presso le strutture ospedaliere, lo stesso trattamento che viene riservato, invece, ai dipendenti del sistema sanitario nazionale.
Questo beneficio può trovare la copertura non necessariamente in quelli che sono gli stanziamenti disposti e autorizzati dal decreto 18 del 2020, potendo quindi essere a carico di quelle che sono le competenze della Regione.
Un altro punto fondamentale, che è stato tralasciato dal decreto nazionale, convertito poi in legge nazionale, è quello di non aver corrisposto questo beneficio, questo riconoscimento agli specializzandi. Come specializzandi intendiamo il personale iscritto ai corsi di specializzazione universitaria, alle scuole di specializzazione, che hanno dato il proprio contributo nella gestione del Covid, che hanno lavorato insieme agli strutturati per dare una mano e si sono offerti per dare una mano in questo momento di grande difficoltà.
La legge nazionale li ha esclusi da questo tipo di riconoscimento e questa è sicuramente un'ingiustificata discriminazione che li ha visti colpiti e alla quale noi dobbiamo dare comunque risposta.
Da questo beneficio che noi oggi portiamo in Aula con questo progetto di legge, sono esclusi i medici specializzandi che hanno già ricevuto un contratto di lavoro proprio in conseguenza di questa epidemia, sono entrati all'interno del servizio sanitario regionale e offrono già il loro contributo mantenendo quella che è la borsa di studio per la formazione specialistica e hanno avuto in aggiunta quello che è un contratto di lavoro subordinato a tempo determinato per la durata dell'epidemia e quindi hanno già avuto un riscontro.
Per quanto riguarda gli specializzandi, questo progetto di legge si rivolge, in aderenza a quella che è la normativa nazionale, agli specializzandi degli ultimi due anni del corso, appunto, di specializzazione. Questo in quanto la legge, per essere più sostenibile, deve uniformarsi alla legge 27 del 2020, quella che è stata la conversione in legge del decreto "Cura Italia", che considera appunto solo gli ultimi due anni di specialità. Io penso che sia importante per tutti noi fare in modo che questa legge venga approvata e sia più solida possibile, in modo da poter dare questo beneficio.
Nulla esclude che, se il Governo nazionale dovesse ampliare la possibilità di questi stanziamenti anche ai primi anni di specializzazione, noi possiamo prenderci qui oggi l'impegno di tornare in Aula e modificare questa legge per andare incontro a questi specializzandi, che comunque stanno dando il loro contributo. E per questo, come dicevo, ci assumiamo l'impegno eventualmente di tornare in Aula per andare incontro a queste esigenze, una volta che il Governo abbia corretto questa norma nazionale.
In questi lunghi mesi che abbiamo attraversato, l'epidemia, l'emergenza Covid è stata più volte paragonata ad una guerra, una guerra, tra l'altro, contro un nemico invisibile, un nemico che ha colpito anche molti conoscenti, un nemico che spesso si annida, si nasconde nelle nostre persone care, nei nostri amici, nei nostri familiari, quindi un nemico veramente subdolo. Se vogliamo continuare con questa analogia della guerra, sicuramente i nostri ospedali, le nostre corsie sono la prima linea, sono il fronte e questi ragazzi, questi specializzandi, che stanno affrontando questa emergenza, possiamo paragonarli ai ragazzi del '99, quelli che hanno combattuto un secolo fa perché sono dei medici ancora in formazione, che non hanno concluso il loro iter di formazione specialistica, che però stanno dando il loro contributo, si sono messi a disposizione e stanno affrontando questo nemico fianco a fianco con i medici strutturati, con i medici dipendenti del sistema sanitario regionale.
Se mi permettete anche una piccola considerazione personale, se un po' conosco il mondo degli specializzandi, posso sicuramente affermare che, per chi si è iscritto a Medicina e ha deciso di intraprendere questa carriera, penso che il poter dare una mano, il poter affiancare e rendersi disponibile in questa emergenza per curare le persone e per salvare vite, sia alla fine la sublimazione proprio delle motivazioni che hanno portato questi ragazzi e queste ragazze ad iscriversi proprio a Medicina e a decidere di seguire questa carriera.
Noi, come Consiglio regionale, non possiamo dimenticarci di queste ragazze e di questi ragazzi, quindi penso che oggi sia fondamentale che da quest'Aula esca una legge che vada a dare questo riconoscimento importantissimo proprio per far vedere la nostra vicinanza a questo mondo di giovani medici, che presto si specializzeranno e diventeranno i professionisti che troveremo nei nostri ospedali nel futuro, ma che oggi sono in prima linea.
Quindi auspico che questo progetto di legge possa uscire da quest'Aula con un' approvazione all'unanimità e permettetemi anche, in questo momento, di ringraziare tutto il personale, sanitario e non, impegnato nella gestione dell'emergenza a partire, appunto, dai medici, gli infermieri, gli operatori e i volontari che in questo momento anche mentre stiamo parlando qui sono impegnati per fare in modo che la maggior parte delle persone ricoverate possano uscire e tornare dai propri cari e che questa emergenza possa passare nel modo più veloce possibile. Grazie.
PRESIDENTE
Grazie al relatore.
Ricordo a tutti che per confermare la presenza, vedete nella vostra videata un segno "più" in basso a destra, lo cliccate, cliccate "presenza" e chi vuol chiedere la parola, come adesso la correlatrice Anna Maria Bigon, deve premere "presenza", così parte anche il tempo che vediamo nel monitor. Invito tutti ad avvicinarsi al microfono e parlare vicino al microfono per far sentire bene.
(N.d.r. – Si riproduce il testo scritto della relazione di minoranza)
"Signor Presidente, colleghi consiglieri,
sul progetto di legge n. 13 la posizione del Gruppo Partito Democratico Veneto, come anche degli altri Gruppi di opposizione, è stata chiara fin dall'inizio dei lavori in commissione. Anzi, ancor prima, ovvero già in fase di programmazione dei lavori in Conferenza dei Capigruppo, dove si è registrato un assenso unanime, e un apprezzamento della finalità del progetto, peraltro complementare all'iniziativa che pochi mesi fa ha portato all'approvazione della legge regionale n. 33 del 2020, con la quale il Consiglio regionale ha disposto l'incremento delle risorse destinate alla remunerazione del personale dipendente impegnato a contrastare l'emergenza epidemiologica da COVID-19.
La fine della X^ legislatura e l'inizio dell'XI^ sono dunque contrassegnate dalla necessaria attenzione del Consiglio regionale alla pandemia che sta caratterizzando questo periodo storico.
Ma siamo stati altrettanto chiari, fin dal primo intervento del Capogruppo del Partito Democratico, nel richiedere dati informativi, spiegazioni e precisazioni funzionali alla piena comprensione degli interventi proposti, oltre che a delineare in modo puntuale lo stato degli interventi già operati dalla Regione sulla base della legge n. 33 del 2020.
Questo, come peraltro dichiarato e agli atti, è stato il senso della nostra astensione tecnica sul provvedimento in commissione.
D'altro canto queste proposte del legislatore regionale del Veneto si armonizzano con la volontà politica, espressa dal Governo nazionale, di riconoscere agli operatori della sanità un premio, che al di là del valore economico, dà concretezza alla gratitudine della comunità nazionale e regionale per quanto è stato fatto e verrà fatto nei prossimi mesi per fronteggiare l'emergenza.
L'istruttoria del provvedimento ha avuto tempi brevissimi. Ciò nonostante, anche sulla base degli elementi acquisiti nella seduta di commissione, delle risposte dell'Assessore e della struttura di Giunta, e degli altri elementi che siamo riusciti a reperire, abbiamo predisposto una manovra emendativa che si propone di affrontare una pluralità di temi, con la principale finalità di corrispondere un beneficio economico a quanti sono stati a vario titolo coinvolti nell'ambito del Servizio sanitario regionale nel contrasto dell'emergenza epidemiologica da SARS-COV-2 ed hanno messo la loro competenza e responsabilità a disposizione della comunità veneta.
Ci siamo chiesti - da un lato - perché e con quale criterio si sono scelti soltanto gli specializzandi del quarto e quinto anno, se anche quelli del primo, secondo e terzo hanno prestato servizio in maniera estesa e diffusa e - dall'altro lato - come vengano ripartite le risorse, cioè se vanno soltanto agli specializzandi che hanno effettivamente lavorato in area Covid, ovvero in determinati reparti.
In altri termini non mettiamo in discussione che - come diceva l'Assessore, supportato dai tecnici in Commissione - i medici specializzandi del quarto e quinto anno abbiano acquisito, nell'ambito del loro percorso formativo di specializzazione, quell'autonomia sufficiente per essere inseriti all'interno delle strutture in maniera proficua; ci chiediamo se sono stati inseriti, a qualche titolo, anche specializzandi degli altri anni, e non si ritenga di poter e dover anche a loro riconoscere, proporzionalmente al loro contributo, un beneficio economico.
Ci siamo chiesti ragione dei criteri attraverso i quali definire le premialità ed in particolare del parametro di proporzionalità che è stato assunto, se deve intendersi riferito alle classi di esposizione al rischio ovvero allo stipendio previsto, ravvisando, in tal caso una probabile sperequazione fra le diverse categorie di personale impiegato.
Vi abbiamo poi chiesto ragione della quantificazione delle risorse, ma anche della tecnica di copertura, o meglio della fonte di approvvigionamento: l'intervento viene infatti finanziato attraverso l'utilizzo di risorse del Fondo nazionale per la sanità, che dovrebbero essere tradizionalmente utilizzate per garantire ai cittadini i livelli essenziali di assistenza. Condividiamo l'impostazione, la finalità e l'importanza di questo provvedimento, ma crediamo e auspichiamo che la Regione del Veneto per sostenere questo tipo di intervento possa individuare risorse di provenienza diversa da quelle che ci arrivano dallo Stato per finanziare i LEA.
Infine, ci siamo posti il tema dei criteri e delle modalità di erogazione dei benefici previsti per gli specializzandi, chiedendo di valutare la possibilità di inserire un'indicazione su come debba essere costruito questo provvedimento, ipotizzando che i criteri che sono stati utilizzati – sostanzialmente quelli del livello di esposizione al rischio - possano essere utilizzati anche nella trattativa tra Regione e Università per definire le modalità di erogazione anche per gli specializzandi.
Gli emendamenti proposti vogliono essere un contributo costruttivo per migliorare il provvedimento, sulla base dei chiarimenti ricevuti in seduta di commissione e dei successivi approfondimenti. Come relatore di minoranza sosterrò questa manovra emendativa, ma dichiaro sin d'ora la massima disponibilità a valutare tutte le implementazioni e le modifiche del testo che si potranno rendere necessarie alla luce di quanto emergerà nel dibattito d'aula."
"Signor Presidente, colleghi consiglieri,
sul progetto di legge n. 13 la posizione del Gruppo Partito Democratico Veneto, come anche degli altri Gruppi di opposizione, è stata chiara fin dall'inizio dei lavori in commissione. Anzi, ancor prima, ovvero già in fase di programmazione dei lavori in Conferenza dei Capigruppo, dove si è registrato un assenso unanime, e un apprezzamento della finalità del progetto, peraltro complementare all'iniziativa che pochi mesi fa ha portato all'approvazione della legge regionale n. 33 del 2020, con la quale il Consiglio regionale ha disposto l'incremento delle risorse destinate alla remunerazione del personale dipendente impegnato a contrastare l'emergenza epidemiologica da COVID-19.
La fine della X^ legislatura e l'inizio dell'XI^ sono dunque contrassegnate dalla necessaria attenzione del Consiglio regionale alla pandemia che sta caratterizzando questo periodo storico.
Ma siamo stati altrettanto chiari, fin dal primo intervento del Capogruppo del Partito Democratico, nel richiedere dati informativi, spiegazioni e precisazioni funzionali alla piena comprensione degli interventi proposti, oltre che a delineare in modo puntuale lo stato degli interventi già operati dalla Regione sulla base della legge n. 33 del 2020.
Questo, come peraltro dichiarato e agli atti, è stato il senso della nostra astensione tecnica sul provvedimento in commissione.
D'altro canto queste proposte del legislatore regionale del Veneto si armonizzano con la volontà politica, espressa dal Governo nazionale, di riconoscere agli operatori della sanità un premio, che al di là del valore economico, dà concretezza alla gratitudine della comunità nazionale e regionale per quanto è stato fatto e verrà fatto nei prossimi mesi per fronteggiare l'emergenza.
L'istruttoria del provvedimento ha avuto tempi brevissimi. Ciò nonostante, anche sulla base degli elementi acquisiti nella seduta di commissione, delle risposte dell'Assessore e della struttura di Giunta, e degli altri elementi che siamo riusciti a reperire, abbiamo predisposto una manovra emendativa che si propone di affrontare una pluralità di temi, con la principale finalità di corrispondere un beneficio economico a quanti sono stati a vario titolo coinvolti nell'ambito del Servizio sanitario regionale nel contrasto dell'emergenza epidemiologica da SARS-COV-2 ed hanno messo la loro competenza e responsabilità a disposizione della comunità veneta.
Ci siamo chiesti - da un lato - perché e con quale criterio si sono scelti soltanto gli specializzandi del quarto e quinto anno, se anche quelli del primo, secondo e terzo hanno prestato servizio in maniera estesa e diffusa e - dall'altro lato - come vengano ripartite le risorse, cioè se vanno soltanto agli specializzandi che hanno effettivamente lavorato in area Covid, ovvero in determinati reparti.
In altri termini non mettiamo in discussione che - come diceva l'Assessore, supportato dai tecnici in Commissione - i medici specializzandi del quarto e quinto anno abbiano acquisito, nell'ambito del loro percorso formativo di specializzazione, quell'autonomia sufficiente per essere inseriti all'interno delle strutture in maniera proficua; ci chiediamo se sono stati inseriti, a qualche titolo, anche specializzandi degli altri anni, e non si ritenga di poter e dover anche a loro riconoscere, proporzionalmente al loro contributo, un beneficio economico.
Ci siamo chiesti ragione dei criteri attraverso i quali definire le premialità ed in particolare del parametro di proporzionalità che è stato assunto, se deve intendersi riferito alle classi di esposizione al rischio ovvero allo stipendio previsto, ravvisando, in tal caso una probabile sperequazione fra le diverse categorie di personale impiegato.
Vi abbiamo poi chiesto ragione della quantificazione delle risorse, ma anche della tecnica di copertura, o meglio della fonte di approvvigionamento: l'intervento viene infatti finanziato attraverso l'utilizzo di risorse del Fondo nazionale per la sanità, che dovrebbero essere tradizionalmente utilizzate per garantire ai cittadini i livelli essenziali di assistenza. Condividiamo l'impostazione, la finalità e l'importanza di questo provvedimento, ma crediamo e auspichiamo che la Regione del Veneto per sostenere questo tipo di intervento possa individuare risorse di provenienza diversa da quelle che ci arrivano dallo Stato per finanziare i LEA.
Infine, ci siamo posti il tema dei criteri e delle modalità di erogazione dei benefici previsti per gli specializzandi, chiedendo di valutare la possibilità di inserire un'indicazione su come debba essere costruito questo provvedimento, ipotizzando che i criteri che sono stati utilizzati – sostanzialmente quelli del livello di esposizione al rischio - possano essere utilizzati anche nella trattativa tra Regione e Università per definire le modalità di erogazione anche per gli specializzandi.
Gli emendamenti proposti vogliono essere un contributo costruttivo per migliorare il provvedimento, sulla base dei chiarimenti ricevuti in seduta di commissione e dei successivi approfondimenti. Come relatore di minoranza sosterrò questa manovra emendativa, ma dichiaro sin d'ora la massima disponibilità a valutare tutte le implementazioni e le modifiche del testo che si potranno rendere necessarie alla luce di quanto emergerà nel dibattito d'aula."
Prego, Anna Maria Bigon, correlatrice.
Anna Maria BIGON (Partito Democratico Veneto)
Grazie, Presidente. Grazie al consigliere Villanova per l'esposizione del progetto.
Allora, sul progetto di legge in esame la posizione del Gruppo del Partito Democratico del Veneto è sempre stata chiara fin dall'inizio, anche in Commissione; d'altronde ci ha visto uniti anche nel progetto di legge poi approvato, il n. 33 del 2020.
D'altronde, questo inizio di Legislatura e la fine della precedente hanno visto come momento fondamentale l'epidemia e quindi da qua dobbiamo partire per cercare di affrontare tutti i problemi che si sono posti. Quindi mi associo anche ai ringraziamenti proprio al personale sanitario, come il consigliere Villanova, nei confronti di coloro che hanno lavorato e che stanno lavorando fronteggiando questa grave situazione.
Ma siamo stati altrettanto chiari fin dal primo intervento, anche del Capogruppo del Partito Democratico, nel richiedere i dati informativi. D'altronde, le proposte del legislatore regionale del Veneto si armonizzano con quelle della volontà del nazionale e quindi ci trovano sostanzialmente d'accordo nell'obiettivo: su questo non c'è alcun dubbio e nessuna discussione. L'istruttoria del provvedimento però ha avuto tempi molto brevi e abbiamo predisposto, quindi, oggi una manovra emendativa su una pluralità di temi, con la finalità principale di corrispondere da una parte a un beneficio economico sicuramente, dall'altra di richiedere l'applicazione di alcuni requisiti.
Ci siamo chiesti e ci chiediamo, ad esempio, perché e con quale criterio si sono scelti soltanto gli specializzandi del quarto e quinto anno e come vengano ripartite le risorse messe a disposizione; in altri termini, non mettiamo in discussione assolutamente l'obiettivo e nemmeno i medici specializzandi del quarto e quinto anno, che ne abbiano i requisiti, che hanno anche acquisito quell'autonomia sufficiente per essere inseriti all'interno delle strutture in maniera proficua. Ma ci chiediamo se sono stati inseriti e a quale titolo anche specializzandi degli altri anni e se non si ritenga quantomeno di poter e dover anche a loro riconoscere, proporzionalmente al loro contributo, un beneficio economico.
Ci siamo chiesti la ragione dei criteri attraverso i quali definire la premialità e in particolare del parametro di proporzionalità che è stato assunto, se deve essere inteso alle classi di esposizione di rischio ovvero allo stipendio previsto. Vi abbiamo poi chiesto ragione della quantificazione delle risorse, ma anche della tecnica di copertura o, meglio, della fonte di approvvigionamento: l'intervento, infatti, viene finanziato attraverso l'utilizzo di risorse del Fondo nazionale per la sanità, che dovrebbero essere tradizionalmente utilizzate per garantire ai cittadini un livello di qualità essenziale.
Condividiamo l'impostazione – questo lo ribadiamo – e anche la finalità e l'importanza di questo provvedimento, però crediamo e auspichiamo che la Regione del Veneto, per sostenere questo tipo di intervento, possa individuare altri tipi di risorse.
Infine, ci siamo posti il tema dei criteri e delle modalità di erogazione dei benefici previsti per gli specializzandi, chiedendo di valutare la possibilità di inserire, per questo contributo, anche quelli degli altri anni di specializzazione e se possono essere utilizzati anche nella trattativa tra Regione e Università per definire le modalità di erogazione anche di altri specializzandi, appunto.
Gli emendamenti proposti vogliono essere un contributo costruttivo per migliorare il provvedimento sulla base dei chiarimenti ricevuti in seduta di Commissione e dei successivi approfondimenti. Come relatore di minoranza sosterrò questa manovra emendativa, ma dichiaro sin d'ora la massima disponibilità a valutare tutte le implementazioni e le modifiche del testo, che potranno rendersi necessarie alla luce di quanto emergerà durante il dibattito in Aula. Grazie.
PRESIDENTE
Grazie. C'è qualche altra richiesta di intervento in questo momento? Adesso vedo che ha chiesto la parola Cristina Guarda, prego.
Cristina GUARDA (Europa Verde)
Grazie, Presidente. Chiedo scusa del mancato tocco.
Coraggio, speranza, passione, fatica, paura anche e abnegazione sono le sensazioni che ci hanno raccontato, in questi mesi e nei passati mesi, tantissimi degli operatori presenti sul settore nel territorio e negli ospedali, spesso senza riposo e spesso, nei primi mesi, anche senza dispositivi di protezione. Le condizioni di medici, di infermieri, operatori, tecnici esigevano ed esigono un coraggio dettato dal senso del dovere e dalla passione vocazionale di questa categoria. Ed è la stessa che ha spinto docenti e ricercatori ad esserne ingranaggio indispensabile, fisicamente e operativamente presenti anche loro, con quel carico emotivo e professionale che noi, pur essendo in connessione costante con loro, evidentemente possiamo solo immaginare.
Iniziare, però, così il proprio percorso professionale è stato di una complessità che è inimmaginabile: lo è stato per gli specializzandi del penultimo e dell'ultimo anno oggi citati, anche loro oggi al centro di questo progetto di legge, ma lo è stato anche per i giovanissimi infermieri ventiduenni entrati in corso d'opera e nuovi anche all'interno dei reparti di terapia intensiva; lo è stato anche per gli specializzandi dei primi anni delle scuole di specialità, esclusi dai contratti e anche dai riconoscimenti.
Le finalità di questo progetto di legge sono pienamente condivisibili e dovute, altrettanto però è doveroso riconoscere che l'esclusione degli specializzandi degli anni precedenti all'ultimo e al penultimo è evidentemente una mancanza importante: non includerli non ha un significato soltanto demotivante per quanto riguarda l'aspetto di tipo economico, ma tanto più è demotivante da un punto di vista personale e professionale, perché sembra negare l'esistenza dell'impegno indefesso anche di questi giovani lavoratori, non solo nei reparti non Covid, ma anche di quelli più esposti all'altissimo rischio.
Quindi la domanda che pongo oggi anche alla maggioranza e alla Giunta regionale è la seguente: in Veneto i giovani medici dei primi anni delle scuole di specialità hanno lavorato nei reparti Covid e si sono occupati direttamente di questa emergenza accanto ai colleghi medici ed infermieri, questo è quello che abbiamo potuto verificare e abbiamo condiviso con loro. La Giunta regionale ci conferma tutto ciò? Io chiedo ufficialmente che venga risposto a questa domanda perché, se così fosse, come possiamo chiudere gli occhi di fronte al lavoro di emergenza svolto da questi giovani per garantire la tenuta del nostro sistema sanitario, non soltanto l'assistenza emergenziale?
È evidente che pensare ad un riconoscimento dello sforzo che continuano a fare anche oggi è doveroso atto politico ed umano, ma se ritenete inopportuno esporre a rischi di impugnazione questa legge perché l'eventuale inclusione di questi specializzandi, così come da proposta dell'opposizione, non sono ricompresi tra i soggetti cui è concesso questo beneficio straordinario, almeno rilevare l'ufficialità della loro presenza, rilevare ufficialmente queste ingiustizie e lavorare per riconoscere la dignità lavorativa a passo più che sostenuto, è dovuto.
Accanto a questo aspetto, molto delicato, ve n'è un altro che non rende efficace l'intento di questa legge nel riconoscimento dell'impegno professionale di chi è in prima linea e parlo del riconoscimento, previsto già dalla legge del 2020, per medici infermieri, assieme al progetto di legge che oggi amplia questo riconoscimento a ricercatori e professori e prevede un riconoscimento aggiuntivo rispetto a ciò che è già definito dallo stipendio.
Se, però, da un lato riconosciamo l'estensione del beneficio a professori universitari e ricercatori in assistenza, ricomprendendoli in via interpretativa nella categoria dipendenti, prevista dall'articolo 1, comma 1, eccetera eccetera, allora dovremmo fare uno sforzo ulteriore e riconoscere che l'attività prestata dagli specializzandi contrattualizzati, di cui all'articolo 2 bis, in piena emergenza coronavirus, è attività che andrebbe comunque riconosciuta attraverso un intervento proprio della Regione. Questo tanto più che come avevamo fatto nella legge di luglio 2020, dello scorso luglio, sforiamo già il rispetto del budget di spesa riconosciuto dal quadro normativo nazionale di riferimento e ritengo che qui si tratti di una questione di equità e rispetto dei lavoratori a prescindere dagli schemi contrattuali previsti dalla disciplina nazionale. Questo è il senso dell'emendamento che ho proposto insieme ad alcuni colleghi.
Immagino che non vi sia parere favorevole da parte del relatore, ma quanto meno vale un principio: chi ha operato in condizioni di estremo pericolo deve vedersi riconosciuto il sacrificio con cui operato, al di là del semplice stipendio o del riconoscimento economico definito da contratto anche autonomo. Per questo, assieme ad alcuni colleghi, ho proposto di rimodulare il progetto di legge, riconoscendo parità di trattamento agli specializzandi con contratto, con un emendamento che non indebolisce il progetto di legge, come temuto dalla maggioranza per gli altri casi.
Detto questo, il giudizio generale per questa legge da parte del Gruppo Europa Verde e della Federazione che lo sostiene, non può che rilevare la bontà delle finalità ed è per questo che anche in Commissione abbiamo preso una posizione chiara su questa legge, ma richiede, però, uno sforzo di coraggio e di onestà in politica per l'impegno e l'abnegazione che i professionisti hanno dato e che naturalmente non può essere da nessuno di noi dimenticato. Grazie.
PRESIDENTE
Grazie a lei. Collega Speranzon, prego.
Raffaele SPERANZON (Fratelli d'Italia - Giorgia Meloni)
Io non entrerò in merito, durante questo intervento, rispetto agli emendamenti che sono stati proposti da alcuni colleghi Consiglieri: credo che poi ci sarà modo di intervenire in fase di valutazione e di presentazione degli stessi e di votazione.
Per quanto riguarda il Gruppo di Fratelli d'Italia, noi abbiamo convintamente deciso di sottoscrivere questa proposta di legge, ritenendo innanzitutto che, come ha ricordato il collega Villanova nella sua presentazione, c'era la necessità di dare riconoscimento e valorizzare anche quella che è la ratio con la quale, chi decide di scegliere come Facoltà quella di Medicina, opera appunto la propria scelta, che è una scelta di vita e che non è solo una scelta professionale: quella del medico è una missione laica, è un qualcosa che va oltre l'attività lavorativa. Il sogno di ogni medico è quello di mettersi in condizione di poter aiutare gli altri, di poter migliorare la salute e garantire la salute dei cittadini, di poter salvare le vite.
Allora, il momento che stiamo vivendo, che è un momento di grave emergenza sanitaria, rappresenta anche un momento di grande sacrificio, ma, vorrei dire, di valorizzazione di quello che è l'aspetto più importante che motiva la scelta di tanti giovani che si iscrivono alle Facoltà di Medicina. Quindi dare un riconoscimento e permettere di dare una retribuzione, non solo dal punto di vista immateriale, dal punto di vista intangibile, che certamente continuiamo da mesi a dare tutti attraverso le nostre dichiarazioni, attraverso le dichiarazioni di tutti i cittadini, ma trasformare questo riconoscimento anche in qualcosa di più tangibile e di più materiale era un obbligo morale che, attraverso questo disegno di legge, in parte andiamo a realizzare.
Quindi da parte nostra c'è la riconferma con soddisfazione, così come l'abbiamo portata in Commissione, del sostegno a questa iniziativa legislativa.
PRESIDENTE
Grazie, collega. Ha la parola la vicepresidente Zottis, prego.
Francesca ZOTTIS (Partito Democratico Veneto)
Grazie, Presidente. Credo che nessuno possa mettere in discussione questo progetto di legge, tanto meno l'importanza di dover dare un riconoscimento, a chi sta lavorando con estrema fatica e di fronte a un mostro che non conoscevamo e che ha travolto tutti, mettendo a rischio la vita propria e anche la vita dei propri familiari. E questo credo sia un principio che debba e sarà sempre condiviso anche dai banchi della minoranza.
È proprio per questo, però, che abbiamo tentato di provare a migliorare il progetto di legge, proprio in una direzione di riuscire a sostenere con continuità e con forza chi opera all'interno delle corsie e cercheremo di capire anche come farlo all'interno dei territori, perché mi unisco ai ringraziamenti del capogruppo Villanova quando dice che dobbiamo ringraziare tutti gli operatori, da chi sta all'interno delle strutture ospedaliere a chi sta all'interno del territorio che opera e che assiste noi e tutti quelli che hanno bisogno, non solo per il Covid, ma continuano a farlo anche per quelli che sono altri tipi di problematiche e di patologie. È uno sforzo che noi non possiamo immaginare perché non ci troviamo all'interno a doverlo condividere e a dover rischiare la nostra vita, uno sforzo che va riconosciuto economicamente e per questo continueremo a impegnarci, anche se la risposta il capogruppo Villanova ce l'ha già data, come ce l'avevate data in Commissione, cioè che il problema sta a livello nazionale.
Il nostro impegno non verrà meno per il riconoscimento dei primi anni e continuiamo ad insistere perché è una questione di equità e anche del fatto che ancora di più chi si trova ad un livello quasi inferiore di preparazione deve riuscire a trovare un appoggio in quello che è anche un riconoscimento economico, legato per forza di cose ai rischi che queste persone stanno subendo e che si stanno trovando ad affrontare.
Continuiamo anche a dire che siamo stati i primi – e posso dirlo da Consigliere che apparteneva anche alla scorsa legislatura – come Partito Democratico, a porre il problema di dare dei bonus a chi operava come medico all'interno delle strutture ospedaliere per il Covid, quindi mai e poi mai ci verrebbe in mente di non concordare con questa manovra. Dico anche che ben venga e siamo lieti che la nostra Regione abbia affrontato da subito il tema degli specializzanti almeno del quarto e quinto anno, ma diciamo anche che non è vero che a livello nazionale non ci sia nulla perché, se riusciamo ad affrontare questa manovra, riusciamo a farlo grazie al fondo nazionale, che giustamente prevede degli incrementi, perché era comunque una situazione già, per i livelli strutturali normali, che doveva vedere un cambiamento, un miglioramento e un aumento di risorse, tanto più in una situazione come quella legata al Covid.
Quindi i nostri emendamenti, come i nostri ordini del giorno, come ha già presentato bene la nostra correlatrice, vanno nel tentativo di dire: anche noi vogliamo giocare in prima linea per il riconoscimento di tutti coloro che operano, anche noi vogliamo giocare in prima linea per trovare ulteriori risorse che diano continuità, perché nessuno di noi può sapere quanto questa situazione andrà avanti e quindi dobbiamo anche riuscire ad avere delle soluzioni più strutturali rispetto al passato e rispetto a quello che è successo da marzo ad oggi. Siamo in prima linea perché dalla politica è chiaro che chi opera lì si aspetta non solo parole, ma fatti.
Quindi riconosciamo l'impegno che ci sta mettendo anche l'Assessore e credo che vada riconosciuto anche l'impegno nostro nel cercare di andare oltre quelli che sono magari dei paletti, anche esistenti, una ricerca di continuità e anche l'impegno di un confronto continuo che possa trovare anche riscontro di risorse ulteriori, che ad oggi sembrano non essere disponibili. Grazie.
PRESIDENTE
Grazie a lei. Collega Ostanel, prego.
Elena OSTANEL (Il Veneto che Vogliamo)
Grazie, Presidente. Intanto grazie per la discussione e grazie anche al collega Villanova, che nel suo intervento iniziale ha aperto, credo, alla necessità che quest'Aula ragioni sul fatto che questo beneficio vada esteso al di là degli anni che sono previsti dalla legge che stiamo per votare.
Come Gruppo Il Veneto che Vogliamo, ribadisco il fatto – e avevo fatto anche una domanda in Commissione – che, rispetto a questo progetto di legge, noi ci troviamo a favore perché è giusto che quello che è previsto dalla norma nazionale venga recepito da questa Regione e si arrivi a dare questo contributo a chi ha lavorato in prima linea, appunto i medici e gli specializzandi degli anni quarto e quinto. Ma, allo stesso tempo, abbiamo lavorato pensando che tutti gli altri medici e specializzandi che hanno lavorato allo stesso modo, ma che appartengono appunto a delle annualità precedenti, debbano e possano ricevere lo stesso beneficio.
Tra l'altro altre Regioni, come l'Emilia Romagna, hanno già fatto questo passo, aggiungendo dei fondi aggiuntivi, fondi regionali, per estendere questo beneficio al di là della norma nazionale.
Penso che sia importante, ma lo abbiamo un po' detto tutti in questi interventi, che il tentativo sia quello di provare in prima forma a emendare il progetto di legge che stiamo affrontando, cercando di renderlo massimamente inclusivo, come è stato richiesto poi dalla lettera che è arrivata l'11 di questo mese dagli specializzandi stessi, che chiedono fortemente che il contributo venga dato anche ai medici del primo, del secondo e del terzo anno, che si sono trovati di fatto a fare lo stesso lavoro dei medici del quarto e del quinto. Quindi, prevedendo la stessa legge che stiamo per approvare il fatto che non ci sia nessuna discriminazione tra chi appartiene ad una specifica annualità, prevista dalla norma nazionale, e chi invece ha lavorato de facto all'interno dei reparti, in maniera così forte e importante come abbiamo visto in questi mesi, credo sia ragionevole. Anche tutti noi, appunto, vediamo insieme l'obiettivo di dire: estendiamo la possibilità di avere delle risorse aggiuntive anche ad altri non previsti dalla norma nazionale.
Per questo, come Veneto che Vogliamo, ho presentato e poi credo, appunto, circolerà, un ordine del giorno, che è stato firmato anche da altri colleghi della minoranza, proprio per prendere un impegno in quest'Aula in questo senso, che dica, al di là di come approveremo il progetto di legge oggi con gli emendamenti che sono presentati dai colleghi – io ho sottoscritto alcuni di questi – si possa davvero prendere un impegno unanime nel dire che, però, in quest'Aula ci deve essere una discussione aggiuntiva, che riconosca questo diritto anche alle annualità precedenti, come richiesto dagli specializzandi.
Quando, nella mia casella della posta, ho visto quella mail, ho percepito la netta e chiara esigenza, da parte di un gruppo di lavoratori, che, in realtà, come è stato spiegato in Commissione, prendono 1.400 euro al mese, che sono pochissimi soldi rispetto al lavoro che stanno facendo in corsia da mesi, credo che sia importante davvero estendere questo contributo anche a chi non è previsto da norma nazionale. E credo che, ascoltando anche l'intervento del collega Villanova, questa direzione mi sembra di intendere ci sia e credo sia davvero importante che lo facciamo oggi per dare un segnale chiaro a chi sta fuori da quest'Aula, che ci ha inviato una lettera che ha richiesto una presa in carico, che noi oggi dobbiamo rispettare. Grazie.
PRESIDENTE
Grazie a lei. Non vedo altri iscritti. Adesso la vedo. Stefano Valdegamberi ha chiesto la parola, ne ha facoltà.
Stefano VALDEGAMBERI (Gruppo (Misto)
Volevo semmai aggiungere la condivisione e la sottoscrizione di questo provvedimento di legge da parte anche dei due rappresentanti del Gruppo Misto, il sottoscritto e Barbisan, e volevo fare alcune considerazioni nel frattempo, anche perché ho sentito tutti gli interventi e sono interventi ovviamente doverosi, di riconoscimento di questi giovani professionisti in fieri, che hanno assunto responsabilità anche maggiori di quelle che non avevamo mai immaginato: trovarsi in corsia in un momento così difficile, di difficoltà e va dato loro tutto il riconoscimento e merito. Ma va anche fatta una riflessione sul perché noi ci troviamo in una situazione di così grande disagio, dovuto sicuramente a un fatto eccezionale di questa epidemia, ma un fatto eccezionale che si poteva comunque affrontare in maniera più tranquilla e serena se avessimo avuto una programmazione del personale sanitario adeguata, quando più volte abbiamo sollevato il problema anche da quest'Aula, ma non da poco, da diversi anni, se andiamo a guardare le mozioni, le richieste fatte dallo Stato sui numeri chiusi, sulle specializzazioni, eccetera, e non abbiamo mai avuto una risposta adeguata.
Oggi rischiamo per una carenza di personale medico, perché lì sta il nocciolo del problema del coronavirus: il timore di non avere persone a sufficienza per poter curare i malati che giungono nelle corsie degli ospedali e nelle terapie intensive; noi la strumentazione l'abbiamo, ma manca il personale specializzato e non è una novità che noi troviamo oggi, questo problema l'avevamo sollevato ben prima dell'avvento del coronavirus, che ha solo messo a nudo un problema, ahimè, irrisolto da qualche decina di anni ormai, da più lustri sicuramente. Io mi ricordo che già da quest'Aula ho sollevato il problema, con diversi provvedimenti, ancora cinque-dieci anni fa e infatti, se vado a guardare i comunicati fatti cinque anni fa, dicevano: "Guardate che noi rischiamo di andare al collasso del sistema sanità perché manca personale medico".
Ecco, qualcuno ha sempre negato il problema a livello centrale nella programmazione, dicendo che bisogna contingentare, bisogna mantenere numeri chiusi, magari investendo risorse in formazione universitaria su settori dove creiamo disoccupati stabilmente; qui c'è veramente un'autocritica da fare da parte nazionale sulla programmazione di questo Paese, che delle volte investe risorse della formazione non in funzione delle necessità di mercato, della domanda, di ciò che viene richiesto, ma in funzione delle cattedre dei professori universitari da mantenere, magari dimenticandosi che alla fine certe Facoltà sfornano più disoccupati, mentre su altre avremmo domanda di lavoro, ma dobbiamo ricorrere addirittura all'estero, siamo sguarniti e ci troviamo in un momento di grande difficoltà, come quello attuale, appunto per una carenza, un'insufficienza e un'incapacità di programmare i flussi di personale adeguato nel mondo della sanità.
Quindi ora dobbiamo ricorrere agli studenti, dobbiamo ricorrere a chi sta facendo ancora pratica per sopperire a una carenza endemica e volevo ricordare che quando la Regione Veneto aveva messo risorse proprie, del proprio bilancio, per formare specializzazioni, per rafforzarle, per aumentare il numero di specializzati e di specializzandi, e abbiamo investito risorse proprie, siamo stati bloccati dallo Stato; addirittura ricordo che la Corte dei Conti diceva: "Non potete spendere i soldi lì, perché non è vostra competenza", quindi minacciava gli amministratori regionali quasi creassero un danno erariale nell'aver formato nuovi medici, quando ora il danno più grosso è di bloccare un Paese perché non abbiamo medici a sufficienza.
Io ricordo queste cose perché un po' di memoria storica ce l'ho e quindi è giusto fare queste riflessioni: questo non è un danno erariale, bloccare un Paese perché allora noi volevamo investire qualche centinaia di migliaia di euro, qualche milione di euro in formazione, in aggiunta a quella dello Stato? Volevamo aggiungere e lo Stato ci ha bloccati perché facevamo un danno erariale. Io vorrei far riflettere anche i signori della Corte dei Conti, quelli che ci hanno minacciato e voluto bloccare su questo, su quali sono le conseguenze che oggi stiamo pagando nella nostra Regione e nel nostro Paese.
Quindi bene questo provvedimento, ma non dimentichiamoci il perché siamo finiti in questa situazione di così grande stress, di così grande precarietà, perché ci sono, sì, dei problemi sicuramente come il coronavirus, che sono fuori controllo e non prevedibili, ma ci sono tanti altri fattori molto prevedibili, che si potevano prevedere di più, più volte denunciati, a cui lo Stato e il centralismo della programmazione delle professioni mediche, il centralismo nazionale, non ci ha permesso di trovare un'adeguata risposta.
PRESIDENTE
Grazie. Adesso io farei parlare la collega Camani e poi il relatore a chiusura, dopo l'Assessore regionale. Prego, Camani.
Vanessa CAMANI (Partito Democratico Veneto)
Grazie, Presidente.
Devo dire che l'emergenza legata alla diffusione del Covid ovviamente coinvolge tutti in maniera diretta ed indiretta e, oltre all'emergenza economica, l'emergenza delle attività sociali – penso al mondo della scuola – è evidente come l'emergenza sanitaria sia il fronte a cui siamo tutti più esposti e tutti più chiamati a contribuire direttamente, perché ovviamente il tema dell'emergenza sanitaria riguarda la vita e la salute dei cittadini italiani e ci impone una cura e un'attenzione particolare.
Io devo dire che questa volta, fin da subito, lo Stato ha dimostrato di essere al fianco dei cittadini e degli amministratori locali nell'affrontare questa emergenza: l'ha fatto potenziando il sistema sanitario nazionale e sostenendo tutti i soggetti pubblici che sono impegnati da mesi a fronteggiare questa grave emergenza. E devo dire che questo è stato fatto dopo anni di colpevole e superficiale disattenzione sul tema della sanità perché, se vogliamo essere onesti, dobbiamo dirci che da troppi anni il settore della sanità, a livello nazionale, è stato oggetto di tagli e di riduzioni che oggi ci presentano il conto.
Quindi ecco che, fin da marzo, col decreto 18, il Governo ha cominciato a stanziare sia risorse, sia soluzioni organizzative per offrire un supporto al sistema sanitario nazionale: risorse per assunzioni, risorse per il pagamento degli straordinari del personale medico, risorse per aumentare i posti letto. Ed è vero che il Governo e lo Stato hanno messo risorse, ma è anche vero che in molti casi le Regioni e gli enti preposti hanno aggiunto risorse a quelle già stanziate, riuscendo a costruire un meccanismo di supporto e tutela della salute dei cittadini assolutamente importante.
Sarebbe bello – non è questa la sede e quindi non approfondirò, ma un riferimento consentitemi di farlo – anche ragionare su come sia difficile, a livello nazionale, organizzare un sistema sanitario che è diviso, diverso e diversificato in venti sistemi sanitari regionali, ognuno con le proprie caratteristiche, qualcuno con le proprie eccellenze e allora è difficile da Roma organizzare venti sistemi sanitari regionali.
E, se è vero che la pandemia ha cambiato il modo di vivere nella società, io credo che sarebbe utile che cambiasse anche il modo di vivere della politica e che ci abituassimo, almeno finché ci sarà il Covid che minaccia le nostre vite, ad intendere la nostra missione istituzionale improntata su una forte e leale collaborazione tra Istituzioni ed eviterei – lo dico anche al consigliere Valdegamberi – di approfittare anche di passaggi come questi per polemizzare con gli altri livelli istituzionali, perché credo che siamo in una fase in cui, al netto delle responsabilità, dei meriti e delle colpe, o ci mettiamo nell'ordine di idee che ciascuno deve fare la propria parte per quello che può e per quello che riesce, oppure non ci sarà qualcuno che si salva e qualcuno che non si salva.
Questo lo dico prima a me stessa ovviamente, non è un riferimento o una critica ad altri, ed è questo il caso di cui stiamo parlando, cioè di questo provvedimento che ci sottoponete e che riprende alcune proposte contenute nel decreto legge 18 del 2020. Ed ecco che, a proposito di leale collaborazione, lo Stato mette 20 milioni di euro per il Veneto, per finanziare le premialità degli operatori del sistema sanitario, e la Regione del Veneto aggiunge 40 milioni a quei 20, potendo disporre di 60 milioni per realizzare l'obiettivo di costruire dei benefici economici per i medici in prima linea del sistema sanitario regionale. È in parte quello che dovrebbe avvenire sul tema degli specializzandi, per i quali lo Stato mette 8 milioni di euro per la Regione del Veneto, a cui noi oggi, da marzo ad oggi, proviamo ad aggiungere alcune risorse.
Sul punto consentitemi di fare alcune considerazioni: intanto degli 8 milioni che il Governo ha messo a disposizione della Regione Veneto ad oggi ne sono stati utilizzati solo 3,2; si presume che forse entro fine anno arriveremo a 7 milioni (sono i dati forniti dagli uffici della Regione del Veneto). Allora chiediamoci perché, perché se c'è qualcosa che non funziona proviamo a capire cosa non funziona e allora chiediamoci perché le Aziende Ospedaliere faticano ad assumere con un contratto di lavoro, come previsto dal decreto, gli specializzandi, se su quasi 750 specializzandi al quarto e al quinto anno, ne abbiamo assunti solo 130.
Allora forse bisognerebbe, in un'interlocuzione con le Aziende, capire se c'è un modo per incentivare quel tipo di assunzione, sia perché ci sono già delle risorse che potrebbero essere utilizzate, sia perché credo che sia il modo migliore per valorizzare gli specializzandi, che hanno una formazione quasi completa.
Il secondo argomento è la logica che sta dietro l'articolo 2 bis del decreto 18, che viene ripresa in questa proposta di legge, e che, al contrario di come ha detto il consigliere Villanova, io credo che sia proprio l'argomento per il quale noi possiamo provare ad estendere questi doverosi contributi anche agli specializzandi dei primi tre anni, perché il decreto 18, all'articolo 2 bis, dice: "Agli specializzandi che stanno in corsia e che hanno già maturato un'autonomia certificata dal loro responsabile di corso di specialità, possono essere attivati dei contratti di lavoro", perché siamo sostanzialmente di fronte a dei medici che hanno completato o quasi completato l'iter della loro formazione. Ecco perché giustamente nel decreto 18, come nel decreto "Calabria", la possibilità di reclutare gli specializzandi si limita alla parte finale del corso di specializzazione.
Noi con questa proposta di legge – mi pare di capire – abbiamo un'altra idea, cioè aggiungiamo il riconoscimento agli specializzandi già quasi completamente formati, anche gli altri specializzandi, perché anche gli specializzandi al primo, al secondo e al terzo anno di corso stanno in corsia, sono stati in corsia a marzo, ad aprile e a maggio e sappiamo già che in corsia ci torneranno. Lì è evidente che non abbiamo di fronte medici perfettamente formati dal punto di vista didattico, ma abbiamo di fronte persone che rischiano la vita per dare una mano alla tutela della salute dei cittadini del Veneto.
Per questa ragione, proprio perché condividiamo il riconoscimento giusto che, con questa proposta di legge, si vuole attribuire agli universitari, ai professori e ai ricercatori in assistenza, allo stesso modo siamo convinti – e da questo punto di vista chiediamo uno sforzo alla Giunta e alla maggioranza – per il riconoscimento agli specializzandi: anche se non sono completamente formati, anche se non possono accedere al reclutamento previsto dal decreto 18, possano essere riconosciute loro delle premialità, che infatti vengono riconosciute non dallo Stato, non dalla Regione ma attraverso accordi tra la Regione e le Università e dentro quell'accordo in piena autonomia noi crediamo che la Regione del Veneto e le Università di Padova e di Verona possano riconoscere la legittima estensione di questo provvedimento.
Io credo che, per queste ragioni, condividendo l'opinione espressa dai colleghi e cioè un ringraziamento alla Giunta e al Consiglio, che sta compiendo un atto doveroso da questo punto di vista, chiediamo di valutare e approfondire le questioni che abbiamo posto, perché stiamo parlando della generosità con cui tante persone, in questo caso gli specializzandi, hanno operato e sappiamo già che dovranno operare a fronteggiare il rischio e io credo che noi insieme possiamo dare loro una mano. Vi ringrazio.
PRESIDENTE
Grazie a lei. Io non vedo altre richieste di intervento, non ne vedo, quindi dichiaro chiusa la discussione. Villanova è relatore e fa la chiusura finale.
Montanariello, io non vedo la tua richiesta di intervento. Adesso ti ho visto. Montanariello ha la parola, prego.
Jonatan MONTANARIELLO (Partito Democratico Veneto)
Grazie, Presidente. Scusi, era il primo accredito con il tablet.
Doveroso e bene ha fatto il collega relatore a partire con un importante ringraziamento, che va dato a tutti coloro che operano in prima linea per questa importante emergenza, perché sono coloro che, nelle situazioni più difficili e disperate, continuano a condividere da una parte il dramma della pandemia nelle loro case e nelle loro famiglie, con le preoccupazioni che hanno come mogli, come mariti, come figli, e dall'altro continuano ad operare in prima linea per poterci garantire quelle che sono le risposte quando questa pandemia colpisce e non guarda in faccia a nessuno.
Lo Stato, come diceva la collega prima, sicuramente non è stato né distratto, né strabico in questa emergenza e, con le difficoltà che, appunto, uno Stato ha nella gestione più complessa di un territorio più vasto, con sistemi sanitari diversi tra loro, ha fatto tutto ciò che si poteva fare per mettere in campo importanti risorse. Però, cari colleghi, io credo che la sfida non debba essere solamente quella di trovare le risorse, ma la sfida deve essere anche quella di riuscire a spendere le risorse che ci arrivano e che stanziamo, perché se ogni volta entriamo in quel gioco burocratico che ci porta da una parte a reperire fondi, dall'altra a trovarci impossibilitati a spenderli, io credo che la politica non riesca a dare un buon servizio al cittadino, perché le risorse ai cittadini sono importanti se alla fine si riesce a portarle all'obiettivo.
Quindi su questo deve essere importante prestare attenzione, come Consiglio, anche che si avviino tutti quei percorsi e quelle procedure affinché le risorse non restino ferme e non spese, perché se i numeri sono quelli di prima e solamente una parte delle risorse arrivate si riesce a spenderle, io credo che un impegno, con l'aiuto di tutti noi in quest'Aula, debba essere sicuramente fatto.
Allo stesso modo diventa importante non fare dei provvedimenti demotivanti: quando si chiede di estendere anche agli altri specializzandi, sicuramente c'è un fattore psicologico motivante in questo, perché anche gli specializzandi degli altri anni, in merito al provvedimento che portiamo oggi, quindi quelli non del quinto e del quarto, sicuramente affrontano anche con maggiore difficoltà, avendo un percorso di studi inferiore agli altri, quello che è il tema e il dramma della pandemia. Quindi lo affrontano con maggiori difficoltà ed avere un provvedimento che in qualche modo non cerca di fare di tutto per poterli coinvolgere da una parte diventa demotivante, dall'altro diventa anche strabico, perché alla fine i rischi che corrono sono gli stessi, le preoccupazioni nelle loro case sono le stesse, il rischio di portare il virus nelle loro case piuttosto che prenderselo loro è lo stesso.
Quindi è giusto che si mettono in campo tutte quelle azioni affinché, come abbiamo chiesto, ci sia una condivisione maggiore nel poter dare attenzione anche a quegli specializzandi che non riescono ad essere compresi in questo provvedimento.
Sicuramente bene questo provvedimento, bene la Giunta, bene il Consiglio che sta affrontando un tema così importante e delicato, però io credo che il provvedimento vada portato come una nave va portata in porto, nel migliore dei modi, evitando strattonate, evitando battute, evitando altro, evitando soprattutto le polemiche in un momento in cui le polemiche non servono a nessuno. Noi, come partito, l'abbiamo detto da subito: bene il provvedimento, l'ottica in cui bisogna guardare è sicuramente quella, però deve essere un'ottica che non deve vedere scontri o polemiche tra chi ha fatto di più e chi ha fatto di meno perché, cari colleghi, tutti nell'emergenza Covid hanno fatto di più dove hanno potuto e tutti hanno fatto di meno dove non erano pronti a fare di più; non ci sono esperti in pandemia e lo stesso mondo scientifico spesso è diviso sulle opinioni sulla pandemia.
Quindi su questo, sicuramente, ci vuole una riflessione e una collaborazione vera e seria e quindi la richiesta è che vengano in qualche modo accolti anche tutti quelli che sono gli altri elementi dati al dibattito, per tentare di sensibilizzare affinché si possa dare una risposta anche agli altri specializzandi, che è una cosa molto importante e ripeto – sottolineo questo – che bisogna trovare anche il sistema affinché le risorse vengano spese e questo continuerò a dirlo, non per essere ripetitivo, ma perché troppe volte vengono stanziate le risorse, vengono stanziati i fondi, ma alla fine non c'è il modo per poterli utilizzare e per poterli portare nelle tasche dei cittadini.
Quindi sicuramente è un provvedimento importante, però credo che le richieste che vengono fatte meritino una profonda attenzione.
Concludo dicendo una cosa: in tutti questi anni abbiamo visto la sanità sotto una lente di ingrandimento e mi permetto di usare la parola "infausta", dicendo grazie al Covid, non per ringraziare il Covid, ma per dire che questa maledetta pandemia ci ha portato di fronte a una realtà diversa, di fronte a una realtà che noi pensavamo che non esistesse. Per troppi anni abbiamo pensato che la sanità poteva camminare da sola, che la sanità poteva andare bene lo stesso anche senza rimpiazzare il turnover, che la sanità poteva andare bene lo stesso anche senza assumere medici e facendo i contratti con quelli privati per fare le guardie, pensando che si poteva allargare la sanità al privato senza pensare alle garanzie perché oggi è il pubblico che mette gli ospedali e non il privato, ricordiamocelo sempre questo.
Oggi questa pandemia ci ha portato di fronte a uno scenario diverso che nessuno di noi avrebbe mai immaginato: vedere anche i sistemi sanitari importanti come quello del Veneto entrare in affanno di fronte a una situazione del genere. Quindi questa pandemia ci ha portato di fronte a una considerazione diversa che noi siamo chiamati a fare sul sistema sanitario, ovvero che la sanità deve avere una visione e uno sguardo da parte della politica diverso da quello che abbiamo avuto finora perché, ripeto, finora abbiamo pensato per troppo tempo che la sanità potesse continuare ad andare avanti da sola, con gli interventi di rito: si assume quando da qualche parte c'è un po' di caos creato dalle organizzazioni sindacali e, quando qualche categoria alza un po' il tiro, cerchiamo di dare delle risposte tampone.
Oggi scopriamo che non è più così: oggi scopriamo che la sanità deve tornare al centro del dibattito, purtroppo questa cosa ce la sta facendo scoprire una brutta pandemia e sarebbe stato meglio non scoprirlo grazie alla pandemia, ma scoprirlo grazie alle coscienze di ognuno di noi, ma nelle cose brutte a volte ci sono anche degli elementi di riflessione che bisogna cogliere e io mi sento di concludere questo intervento dicendo che questo deve essere un elemento di riflessione importante per tutti noi, al netto del colore politico, al netto delle appartenenze, al netto dei territori: la sanità deve tornare al centro del dibattito vero, non al centro del dibattito del bilancio, dove vengono impegnate le cifre, ma al centro del dibattito vero anche pratico della politica.
PRESIDENTE
Grazie. Se non ci sono altri interventi, e non ne vedo, dichiaro chiusa la discussione generale. Replica dell'assessora Lanzarin e poi del relatore a chiusura della discussione. Prego, Assessore.
Ass.ra Manuela LANZARIN
Grazie, Presidente.
È l'occasione anche per ringraziare questo Consiglio regionale, le due Commissioni, la Prima e la Quinta – lo faccio adesso anche per il provvedimento successivo – perché hanno subito preso in esame questi due provvedimenti e oggi siamo alla fase finale, quindi all'approvazione in Consiglio finale, proprio perché ritengo che siano due provvedimenti importanti, utili e contingenti. Quindi ringrazio per la celerità e la corsia che, di fronte sicuramente al periodo che stiamo attraversando, non poteva essere diversamente.
Nello specifico di questo provvedimento, io credo che oggi, proprio per il momento storico e la situazione che stiamo vivendo, non ci sia necessità, ma soprattutto non ci sia il tempo per i distinguo e le differenziazioni, non ci siano i tempi per le recriminazioni o per dire che uno ha fatto una cosa e l'altro ne ha fatta un'altra, perché sennò l'elenco vi assicuro che sarebbe molto lungo.
Qualcuno ha citato il definanziamento costante della sanità degli ultimi 10-15 anni, in cui io credo si siano succeduti Governi di tutte le parti politiche e quindi la colpa è di tutti, non è imputabile sicuramente a nessuno, su una programmazione che, per quanto riguarda appunto il personale specifico, ha fatto acqua e fa acqua da tutte le parti: lo abbiamo visto nella drammaticità che stiamo vivendo, perché quella della mancanza del personale è una drammaticità che stiamo vivendo, non solo nella parte prettamente ospedaliera, ma anche nella parte extra ospedaliera. Se fino a un anno fa – e vi ricordate, chi sedeva in quest'Aula si ricorda – parlavamo sempre della mancanza dei medici e quindi della dirigenza medica, oggi ci troviamo, invece, in affanno costante, se non molto grave, anche per quanto riguarda la mancanza delle professioni sanitarie: infermieri e OSS.
Questo, quindi, ha ragioni probabilmente logiche che oggi non pagano, che oggi sicuramente non danno il frutto che noi vorremmo, ma soprattutto di cui oggi il sistema ha bisogno, perché di questo ha bisogno. Noi ci confrontiamo, ci siamo confrontati e io, prima di venire qui, ho fatto la riunione quotidiana con i Direttori generali e non è il problema della mancanza dei letti, non è il problema della mancanza del respiratore, non è il problema della mancanza dei DPI o di altro, il problema è della mancanza del personale perché aggiungiamo a una carenza storica una carenza che è sempre stata sottolineata e ne è prova questo Consiglio.
Io ricordo nel 2018 il Piano sociosanitario regionale in cui abbiamo fatto degli emendamenti che sono stati condivisi da tutti, maggioranza e minoranza, che hanno aperto, se ci ricordiamo bene per chi c'era, a quello che è stato il decreto "Calabria" sugli specializzandi del quarto e quinto anno, perché quegli emendamenti sono stati fatti all'interno di questo Consiglio e poi è subentrato il decreto "Calabria" che ha permesso l'assunzione e la partecipazione di specializzandi del quarto e del quinto anno ai concorsi, in graduatoria separata, l'assunzione provvisoria a tempo determinato per poi, dopo la specializzazione, a tempo indeterminato. Quindi, se questo era un grido che è stato a più riprese messo in evidenza, purtroppo, oggi, con la situazione che stiamo attraversando, è una questione contingente che purtroppo ci pone tutti di fronte a una situazione in cui dobbiamo combattere, ma senza armi e sono le armi principali perché abbiamo sempre detto che il capitale umano è qualcosa di insostituibile, è qualcosa che non possiamo in nessun modo pensare di sostituire con la tecnologia di ultima generazione.
Quindi questo è oggi il grande dramma, il grande dramma che vede, in questo momento di emergenza pura, un personale che sicuramente è sotto stress, un personale che fa turni massacranti, un personale che si sta reinventando, un personale che gira da un reparto all'altro perché oggi questo è lo scenario.
Io, guardate, non voglio commentare polemiche o affermazioni, però quando qualcuno dice che siamo in uno scenario di guerra e che durante la guerra, chiaramente, non ci possono essere polemiche e divisioni, è la sacrosanta verità perché questo sta succedendo e, quindi, anche il provvedimento di oggi vuole in qualche modo riconoscere e chiudere un cerchio, perché se è vero che con il DL 18 si potevano dare degli incentivi ai dipendenti del sistema pubblico, è altrettanto vero che quel DL 18 ha escluso tutti gli altri soggetti che comunque lavorano nel sistema pubblico; non parliamo del sistema privato perché dovremmo aprire un'altra parentesi, che è oggetto di discussione tra Regioni, è oggetto di discussione in Commissione Sanità, è oggetto di discussione con il Ministero della Salute proprio perché riteniamo che anche il personale che non fa parte del comparto pubblico, ma che comunque è stato impegnato nell'emergenza sanitaria in prima linea debba essere tutelato e avere gli stessi diritti del personale pubblico, che è stato impegnato in prima linea.
Però speriamo bene perché su questo l'interlocuzione è partita, su questo le Regioni hanno fatto le proprie richieste, su questo c'è un'interlocuzione con il Ministero, c'è stato ieri un incontro tecnico con il Ministero della Salute, ci dicono che lunedì potrebbe essere varato un Ddl specifico con le richieste delle Regioni sul personale e siamo fiduciosi che lunedì o martedì ci sia questo Ddl specifico con le misure che le Regioni, all'unanimità, hanno messo in campo per quanto riguarda il personale.
Il DL 18 prevedeva l'esclusione dei soggetti che sono stati in prima linea, quali i professori universitari che fanno capo alle due Aziende universitarie di Padova e Verona e sappiamo quanto importanti e quanto tuttora siano punti di riferimento le due aziende sanitarie, come altrettanto gli specializzandi che sono impegnati.
La volontà, però, o comunque l'indirizzo di riconoscere un incentivo agli specializzandi del quarto e quinto anno, come abbiamo già detto in Commissione, è una volontà, ma soprattutto è un indirizzo legato a quella che oggi è la norma che ci consente questo – ci riferiamo, quindi, alle assunzioni previste in base al decreto "Calabria", quindi del quarto e del quinto anno – e che oggi, quindi, dà un'apertura di questo tipo. Nulla toglie che, nell'interlocuzione che noi stiamo facendo e quindi ancora di più se questo Consiglio regionale chiede, con un ordine del giorno o comunque con quello che sarà lo strumento, un impegno politico, continueremo a portarlo avanti, perché siamo convinti che anche gli altri specializzandi, che sono impegnati oggi, abbiano diritto a un riconoscimento rispetto all'impegno, rispetto al rischio che stanno attraversando.
Il discorso legato al personale sarebbe un discorso molto lungo. Gli ultimi provvedimenti sicuramente hanno dato dei finanziamenti ad hoc sul personale e la Regione Veneto, come le altre Regioni, ha cercato di dare una risposta in base a quanto ci è stato chiesto, ma purtroppo non sempre la risposta è stata data: su un fabbisogno generale di circa 4.400 unità nuove di personale in Veneto, suddiviso tra la dirigenza medica e le professioni sanitarie, alle ULSS, alle nostre aziende sono state autorizzate – quindi passaggio in CRITE – circa 3.300 assunzioni, quindi quasi la totalità. Di queste 3.300 assunzioni, però, oggi sono circa 2.200 quelle fatte, ma non perché non ci sia l'autorizzazione al finanziamento, non è, come abbiamo detto, un problema di finanziamento, ma è un problema di trovare il personale da assumere.
Si va ad aggiungere adesso anche un'altra questione, cioè che molto del personale medico che noi abbiamo assunto – penso alle USCA e penso anche al contact tracing – legato a dei parametri che ci sono stati concessi e quindi in deroga a quello che poteva essere il personale, oggi quel personale rischiamo di perderlo perché sono quei ragazzi che hanno partecipato alla specializzazione ed erano nel limbo di sapere se entravano nella specializzazione, a dicembre entreranno nella specializzazione e noi rischiamo, quindi, di perdere ulteriore personale rispetto a quello assunto, le 2.200 persone che sono state assunte, minimo una ventina all'interno delle USCA (vi do dei numeri così, così capiamo anche di cosa stiamo parlando).
Di qui, quindi, l'interlocuzione di ieri sera con il ministro Boccia e con il commissario Arcuri, per cercare eventualmente di riuscire a rimuovere l'incompatibilità, perché se è vero che oggi siamo proprio in una situazione in cui non possiamo rinunciare neanche a una singola persona, è altrettanto vero che credo che in questa situazione le regole che ci sono state date, possano e debbano anche essere viste proprio dallo stato emergenziale che stiamo attraversando. Non è un problema veneto e voi lo sapete, è un problema nazionale, è un problema che si sta cercando di risolvere, ma è un problema che credo che alla fine – perché finirà questa emergenza – ci dovrà effettivamente far riflettere sulla formazione futura, sulla programmazione futura...
PRESIDENTE
Assessora, la invito a chiudere, grazie. La invito ad andare verso la chiusura, grazie.
Ass.ra Manuela LANZARIN
...sulla programmazione futura, sula formazione futura, sulle risorse da mettere in campo perché credo che, anche da questa emergenza, da quelli che sono stati i limiti che abbiamo visto sul campo, potremmo effettivamente dare una risposta, ma potremmo sicuramente imparare da questo e cercare di pianificare per il futuro, anche in base alle esigenze, ai bisogni, ma soprattutto in base al vissuto che stiamo avendo in questo periodo e alle necessità che i nostri territori e la nostra popolazione ci stanno chiedendo.
Quindi io sono sicura che anche questo sarà un momento importante, proprio in quella che sarà la programmazione e la pianificazione futura a livello nazionale, quanto a livello regionale.
PRESIDENTE
Grazie, Assessora. La parola al relatore Alberto Villanova, prego.
Alberto VILLANOVA (Zaia Presidente)
Grazie, Presidente. Ringrazio anche l'Assessore per l'intervento.
Allora, io voglio rispondere brevemente a quelli che sono stati gli interventi dei colleghi di opposizione, alcuni molto costruttivi, che ho ascoltato volentieri, condividendone anche in parte i contenuti. Penso che sia proprio la cosa più distante da noi il fatto di voler far polemica oggi: oggi nessuno di noi è qui per far polemica, oggi noi siamo qui per fare, come diceva la consigliera Camani, la nostra parte e la nostra parte è mettere una pezza a quella che è stata una svista a una legge nazionale, cioè il fatto che ci si sia dimenticati di considerare una parte dei medici che hanno lavorato nelle nostre corsie.
Noi oggi siamo qui per ricordarci di loro e per dare loro un contributo per quello che hanno fatto e proprio per questo, secondo me, è importante anche guardare bene cosa scrive la norma nazionale perché io l'ho sentito interpretare prima, ma la norma nazionale è chiara e dice: "Al fine di far fronte alle esigenze straordinarie ed urgenti derivanti dalla diffusione del Covid-19 e di garantire i livelli essenziali di assistenza – questo è un passaggio fondamentale perché, secondo me, fa decadere uno dei vostri emendamenti – le Aziende e gli Enti del Servizio sanitario nazionale, fino al perdurare dello stato di emergenza dichiarato dal Consiglio dei Ministri, possono procedere al reclutamento del personale delle professioni sanitarie come individuate, nonché di medici specializzandi iscritti all'ultimo e al penultimo anno di corso delle scuole di specializzazione,. anche ove non collocate nelle graduatorie di cui all'articolo 1".
Quindi la legge è molto chiara e noi oggi qui siamo per mettere una pezza a questa norma, tra l'altro anche con il contributo dei nostri uffici legislativi, che hanno assolutamente dato l'okay per il fatto di dire che noi non possiamo estenderla ai primi anni di specializzazione senza rischiare che questa norma sia inapplicabile. Allora noi – e penso di parlare a nome di tutta la maggioranza – saremo ben lieti di poter estendere questa norma anche ai primi anni di specializzazione, però allora, visto che avete un certo tipo di rapporto con questo Governo, fate correggere la norma nazionale e noi saremo i primi a entrare in Aula per correggere la norma regionale.
Detto questo, io ho sentito prima parlare di quelle che sono le poste che ci sono state date dal Governo per affrontare l'epidemia e io consiglierei una cosa: visto che l'epidemia non è finita, l'emergenza non è finita, prima di tirare una riga e fare il bilancio se la Regione Veneto ha speso sì o no tutti i fondi, aspetterei almeno di finire l'emergenza, visto che siamo ancora nel bel mezzo; quindi un po' di attenzione quando si fanno questi calcoli, perché siamo nel mezzo della tempesta, come quando si dice che la Regione Veneto ha impiegato, adesso non mi ricordo i numeri che sono stati citati, mi sembra 150 specializzandi su 750, io voglio ricordare che non tutte le specializzazioni possono essere "adatte" per far entrare gli specializzandi nei reparti dove effettivamente si affronta l'emergenza, come non tutti gli specialisti che hanno già finito il percorso universitario e della scuola di specializzazione possono essere adatti, se non in caso di estrema emergenza, ad occuparsi di questi reparti molto molto specialistici. Quindi bisogna avere un po' di attenzione e quindi evitiamo in tutti i sensi le polemiche.
Voglio spezzare anche una lancia per quello che è stato l'intervento del collega Valdegamberi, perché allora potremmo veramente aprire una parentesi molto ampia, perché la programmazione nel campo medico è stata sbagliata non adesso, non quindici anni fa, ma trenta anni fa e tutti i Governi che si sono succeduti hanno visto le curve di pensionamento dell'ENPAM: sapevano come sarebbe andato il pensionamento dei medici e nessuno ha voluto affrontare questa cosa.
Allora, anche qui potremmo mandare un messaggio, come hanno già fatto ampiamente il governatore Zaia e l'assessora Lanzarin, per dire che bisogna mettere mano a quelli che sono gli accessi alle scuole di specializzazione, che è il vero collo di bottiglia per la classe medica. Se non sbaglio ci sono 8.000 medici, al giorno d'oggi, che non riescono a entrare nelle scuole di specializzazione e quindi hanno l'accesso bloccato al mondo del lavoro. Mettiamo subito una pezza anche a questo tipo di problema, che è il problema principale della nostra sanità in questo momento: la mancanza di specialisti, ma non perché mancano i medici, perché i medici non possono accedere alle scuole di specializzazione. Questa è la realtà dei fatti.
Poi voglio chiudere con una questione che per noi è fondamentale. Io prima sentivo la consigliera Camani dire che è sbagliato considerare che ci siano venti sistemi sanitari regionali che lavorano ognuno a modo suo e io rispetto la sua idea e l'idea magari del Ministro della Salute o dei Ministri che in questi mesi ci hanno propinato questa idea di uniformare tutta la sanità a livello nazionale, posso rispettarla, ma io posso dire che, se c'è una cosa che faremo, sarà difendere con le unghie e con i denti questa autonomia in campo sanitario, che ci ha fatto diventare la prima sanità a livello nazionale e su questo noi non molleremo di un centimetro per difendere questa autonomia, perché uniformare tutti i sistemi sanitari al ribasso sarebbe la morte della sanità delle nostre Regioni.
PRESIDENTE
Grazie. Adesso bisogna che l'Ufficio di Presidenza della Quinta commissione dia il parere sugli emendamenti e quindi sospendiamo dieci minuti così facciamo anche un ricircolo d'aria.
La Vicepresidente Bigon, il segretario Zecchinato, il relatore, il correlatore, l'Assessore e chi è interessato eventualmente in Sala del Leone per il parere sugli emendamenti.
Ai colleghi della Sesta commissione dico che l'insediamento della Sesta lo facciamo a fine del Consiglio regionale, quindi non precipitatevi adesso in Sala Legni.
Riprendiamo alle ore 13.40. Grazie.
La Seduta è sospesa alle 13.28
La Seduta riprende alle 13.50
PRESIDENTE
Colleghi, se ci accomodiamo riprendiamo i lavori.
Vedo chi è sulle postazioni a Palazzo: quasi tutti i presenti.
Mi pare che l'Ufficio di presidenza della Quinta commissione abbia fatto un buon lavoro, quindi io passerei agli emendamenti.
Siamo sull'articolo 1, c'è un emendamento.
Emendamento n.
A0003 presentato dai consiglieri Camani, Possamai, Bigon, Zottis, Montanariello, Zanoni, Guarda, Lorenzoni, Baldin, art. 1, comma 1, modificativo, che prevede:
"All'articolo 1, comma 1, dopo le parole "beneficio economico", sopprimere la parola "proporzionalmente"".
La prima firmataria è la collega Camani. Se vuole intervenire preme il pulsante "più", entra in "richiesta di parola" e ripreme sulla vocina. Prego, Camani, ha la parola.
Vanessa CAMANI (Partito Democratico Veneto)
Grazie, Presidente. Brevemente, per illustrare l'emendamento, che non ha una finalità politica, piuttosto vuole contribuire a rendere, a nostro giudizio, più chiara la proposta di legge e chiede la soppressione di un termine finalizzato a specificare che la premialità riconosciuta agli universitari e ai ricercatori in assistenza non sia proporzionata allo stipendio che attualmente percepiscono, ma che sia proporzionata rispetto ai criteri che già sono utilizzati cioè di reale esposizione al rischio.
È solo un emendamento che, dunque, ha la finalità di specificare meglio quella che è l'intenzione della proposta di legge come già ci è stato confermato durante la discussione in Commissione.
PRESIDENTE
Grazie.
Metto in votazione l'emendamento n.
A0003, parere favorevole del relatore.
È aperta la votazione. Dovete premere su "votazione" e, per chi vuole votare sì, premere il tasto con scritto "sì" o verde. Dovreste averla già a monitor.
Se qualcuno parla mi dica anche chi sta parlando.
Fabrizio BORON (Zaia Presidente)
Boron,
PRESIDENTE
Allora, premi su "votazione" e in teoria dovresti entrarci. Registriamo al microfono il voto, penso favorevole, del collega Boron.
Fabrizio BORON (Zaia Presidente)
Favorevole.
PRESIDENTE
Mi pare manchino ancora Michieletto, Zanoni e Brescacin.
Sonia BRESCACIN (Zaia Presidente)
Brescacin favorevole.
PRESIDENTE
Al microfono favorevole Brescacin.
Altri che non sono riusciti a votare? Stefano Giacomin, non vedo il voto.
Quando uno parla al microfono, deve per forza abbassare il volume, altrimenti non si capisce. Chi stava parlando? Chi parla?
Fabrizio BORON (Zaia Presidente)
Boron favorevole.
PRESIDENTE
L'avevi già detto prima. Grazie.
Di Sonia Brescacin, Michieletto e Puppato, mi mancano i voti.
Fabrizio BORON (Zaia Presidente)
Michieletto ha detto favorevole, ma non l'ha sentito.
PRESIDENTE
Michieletto favorevole. Sonia Brescacin favorevole al microfono.
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Siamo ancora sull'articolo 1, l'emendamento A0004 è precluso.
Siamo ancora sull'articolo 1, c'è l'emendamento n. A0008, sempre della collega Camani. Lo dà per illustrato? No, ha chiesto la parola. Prego.
Vanessa CAMANI (Partito Democratico Veneto)
Grazie, Presidente.
Sempre brevemente per illustrare il senso di questo emendamento, che ovviamente traduce in richiesta legislativa le valutazioni di natura politica che abbiamo svolto in più Consiglieri durante la discussione in sede generale; l'obiettivo è, appunto, quello di estendere il bonus economico per gli specializzandi, non solo all'ultimo e al penultimo anno, ma anche agli altri anni di corso di specialità e l'emendamento ovviamente prevede anche un impegno di spesa collegato all'estensione del beneficio. Grazie.
PRESIDENTE
Grazie. Parere contrario del relatore.
Metto in votazione l'emendamento n. A0008.
È aperta la votazione.
Parere contrario del relatore.
Un attimo, provate a votare almeno. Scusatemi un attimo.
Sicuro che fosse questo, Giachetti? Ho aperto la votazione, Giachetti?
Sì, allora sospendo la votazione. Annullata la votazione.
Collega Camani, prego.
Vanessa CAMANI (Partito Democratico Veneto)
Grazie, Presidente. Mi hanno fatto notare che, a giudizio dell'ufficio, questo emendamento rischia di precludere, qualora sia respinto, un ordine del giorno della consigliera Ostanel, che abbiamo presentato. In realtà, a nostro giudizio, il merito di questo emendamento era differente rispetto a ciò che è previsto nell'ordine del giorno, perché in questo caso c'era uno specifico riferimento anche all'impegno economico, ma siccome ovviamente ci affidiamo e ci fidiamo del giudizio dei tecnici, chiedo se si può ritirare l'emendamento dalla votazione.
PRESIDENTE
Assolutamente si può ritirarlo.
Vanessa CAMANI (Partito Democratico Veneto)
Scusi, Presidente, già che ho la parola, chiedo anche, per la stessa ragione, di ritirare l'emendamento successivo, il n. A0005.
PRESIDENTE
Ritirati gli emendamenti nn. A0008 e A0005.
Bene, siamo ancora sull'articolo 1.
Emendamento n. A0001 del consigliere Lorenzoni ed altri.
Prego, collega Lorenzoni.
Arturo LORENZONI (Gruppo Misto)
Grazie, Presidente. Ritiro l'emendamento.
PRESIDENTE
Benissimo, grazie.
Siamo ancora sull'articolo 1.
Emendamento n. A0002 della consigliera Guarda ed altri.
Collega Guarda, prego.
Cristina GUARDA (Europa Verde)
Ritiro l'emendamento.
PRESIDENTE
Ritirato.
Siamo sempre sull'articolo 1.
Emendamento n.
A0006, presentato dai consiglieri Camani, Possamai, Bigon, Zottis, Montanariello, Zanoni, Guarda, Lorenzoni, Baldin, art. 1, comma 4bis, aggiuntivo, che prevede:
"Dopo il comma 4 dell'articolo 1 aggiungere il seguente comma:
"4bis. L'accordo di cui al comma 4 tiene conto di quanto definito dai provvedimenti della Giunta regionale di cui al comma 1 per la dirigenza medica e sanitaria, con particolare attenzione alla proporzionalità dei benefici e ai criteri di erogazione".
Prego.
Vanessa CAMANI (Partito Democratico Veneto)
Grazie, Presidente. Anche qua brevemente per illustrare l'emendamento.
Come tutti i colleghi sanno, l'accordo che è stato siglato tra la Giunta regionale e le organizzazioni sindacali, in riferimento alle premialità previste per i dipendenti del sistema sanitario nazionale, è un accordo che fonda i criteri e le modalità di erogazione di questi meccanismi premiali sulla base di una serie di parametri specifici, che sostanzialmente proporzionano l'entità del premio al livello di esposizione al rischio a cui sono sottoposti i lavoratori del sistema sanitario nazionale.
Con questo emendamento noi, sostanzialmente, chiediamo un impegno della Regione del Veneto affinché anche le premialità, che con questa proposta di legge vengono riconosciute a professori e ricercatori in assistenza, vengano elargite con criteri simili a quelli utilizzati per l'accordo che, invece, riguarda i dipendenti del sistema sanitario regionale. Riteniamo che i principi di quell'accordo siano non solo condivisibili, ma anche da sostenere e quindi chiediamo all'Amministrazione regionale di utilizzare i medesimi criteri. Grazie, Presidente.
PRESIDENTE
Grazie a lei.
Metto in votazione l'emendamento n.
A0006, parere favorevole del relatore.
È aperta la votazione.
Non vedo i voti di Michieletto e Boron. Michieletto e Boron, se venite al microfono, grazie. Bene, hanno votato anche loro.
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Metto in votazione l'articolo
1 come modificato.
È aperta la votazione.
Collega Michieletto, non vedo il suo voto.
Ha votato anche Michieletto.
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Passiamo all'articolo n. 2.
Emendamento n.
A0007, presentato dai consiglieri Camani, Possamai, Bigon, Zottis, Montanariello, Zanoni, Guarda, Lorenzoni, Ostanel, Baldin, art. 2, comma 1, modificativo, che prevede:
"All'articolo 2 comma 1, lettera a), sostituire le parole "Programma 01 "Servizio Sanitario Regionale – Finanziamento Ordinario corrente per la garanzia dei Lea", con le parole "Programma 07 "Ulteriori spese in materia sanitaria"".
Prego.
Vanessa CAMANI (Partito Democratico Veneto)
Grazie, Presidente. Questo è un emendamento che, invece, chiede al Consiglio di modificare la proposta di legge, andando ad individuare una diversa fonte di finanziamento per i provvedimenti previsti perché, come i Consiglieri colleghi sanno, la proposta di legge prevede che i premi che verranno riconosciuti agli universitari siano finanziati con le risorse che attualmente sono nella disponibilità della Regione per la garanzia dei livelli essenziali di assistenza.
Siccome l'assessora Lanzarin, nel descrivere il provvedimento, ha dichiarato che con questa proposta di legge noi vogliamo mettere una pezza alle mancanze della legge nazionale, abbiamo pensato che mettere una pezza con le risorse che comunque sarebbero destinate al servizio sanitario è un modo un po' discutibile per farlo.
Siccome, peraltro, le risorse per gli specializzandi sono prese da un altro fondo, cioè non dal fondo dei LEA, ma dal fondo che in Regione si è costituito a seguito delle donazioni dei privati, noi chiediamo che anche i premi per gli universitari in corsia, anziché essere finanziati con le risorse che ordinariamente andrebbero utilizzate per la garanzia dei servizi ai cittadini, per l'assistenza sanitaria, siano finanziati con le donazioni dei cittadini veneti. Quindi, se vogliamo mettere una pezza, mettiamola senza togliere risorse da quei capitoli che sappiamo che ci serviranno per affrontare l'emergenza sanitaria.
Il capitolo delle donazioni, da quello che ci risulta, da come ci è stato detto in Commissione dall'Assessore, è capiente, c'è una disponibilità di copertura, quindi chiediamo al Consiglio di approvare questa modifica nelle fonti di finanziamento. Grazie.
PRESIDENTE
Grazie a lei.
Metto in votazione l'emendamento n.
A0007, parere contrario del relatore.
È aperta la votazione.
Bisaglia, se riprova a votare. Bisaglia, non vedo il suo voto, se lo fa a microfono eventualmente. Votato, bene.
È chiusa la votazione.
Il Consiglio non approva.
Metto in votazione l'articolo
2.
È aperta la votazione.
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Passiamo all'articolo
3.
È aperta la votazione.
Ancora Bisaglia, aspetto il suo voto.
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Ordine del giorno n. A0009
Ordine del giorno presentato dai consiglieri Ostanel, Guarda, Baldin, Lorenzoni, Giacomo Possamai, Camani, Bigon, Montanariello, Zanoni e Zottis relativo a "Valutare l'opportunità di riconoscere benefici economici per lo svolgimento di attività di contrasto all'emergenza epidemiologica da SARS-COV2 anche ai medici specializzandi iscritti agli anni precedenti all'ultimo e al penultimo delle scuole di specializzazione" in occasione dell'esame della proposta di legge relativa a "Riconoscimento ai professori e ricercatori universitari in assistenza dei benefici economici per lo svolgimento di attività di contrasto all'emergenza epidemiologica da SARS-COV-2". (Progetto di legge n. 13) APPROVATO (Deliberazione n. 104/2020)
"Il Consiglio regionale del Veneto
PREMESSO:
- è un dato di fatto che nell'attività di contrasto all'emergenza epidemiologica da Sars-Cov2 siano impegnati anche i medici specializzandi iscritti agli anni precedenti all'ultimo e penultimo delle scuole di specializzazione;
- prova ne sia anche la nota inviata dai Medici Specializzandi di Padova e Verona ai componenti di questo Consiglio in data 11 novembre 2020 nella quale si propone di modificare il progetto di legge regionale n. 13 estendendo il contributo a "tutti i Medici Specializzandi considerando l'impegno nelle fasi di assistenza e gestione dell'emergenza COVID-19 indipendentemente dall'anno di iscrizione";
- nella relazione al PDLR n. 13 emerge come il beneficio che si propone di erogare ai professori e ricercatori universitari nonché agli specializzandi venga attinto dai fondi regionali. La facoltà di incrementare lo stanziamento statale, infatti, è espressamente prevista dal DL 18/2020;
- a ciò si aggiunga come detta relazione riferisca "il beneficio che si intende corrispondere ai medici specializzandi iscritti all'ultimo e penultimo anno [...] è giustificato dalla circostanza che anche questi ultimi hanno operato accanto ai medici e agli altri operatori sanitari del SSN [...]. Pertanto l'intervento regionale che, come per i professori e ricercatori universitari pone il finanziamento a carico della Regione, è finalizzato ad evitare un'ingiustificata discriminazione del principio costituzionale di uguaglianza (Art. 3 Cost.);
CONSIDERATO:
- come non siano ravvedi bili ragioni per cui si possa ritenere fondata l'escludibilità degli specializzandi iscritti agli anni precedenti all'ultimo e al penultimo a maggior ragione se si tiene conto di quanto espressamente rilevato dalla relazione al pdlr n. 13 ove, per motivare l'estendibilità dei benefici di cui al DL 18/2020 a professori e assistenti universitari e agli specializzandi dell'ultimo e penultimo anno, si riferisce: "Al riguardo si ritiene che il mancato esplicito riferimento al personale in parola non implichi l'esclusione dello stesso dai benefici previsti dalla normativa sopra richiamata";
- come, alla luce di quanto sopra, il mancato riconoscimento dei benefici anche agli specializzandi iscritti agli anni precedenti costituisca proprio quella discriminazione ingiustificata che il progetto di legge regionale in discussione è volto ad evitare;
- come appaia doveroso concedere i benefici economici in argomento a tutti gli specializzandi impegnati nell'attività di contrasto all'emergenza sanitaria in corso.
Tutto quanto sopra premesso;
- che anche regioni, come l'Emilia Romagna, hanno provveduto in tal senso.
PREMESSO:
- è un dato di fatto che nell'attività di contrasto all'emergenza epidemiologica da Sars-Cov2 siano impegnati anche i medici specializzandi iscritti agli anni precedenti all'ultimo e penultimo delle scuole di specializzazione;
- prova ne sia anche la nota inviata dai Medici Specializzandi di Padova e Verona ai componenti di questo Consiglio in data 11 novembre 2020 nella quale si propone di modificare il progetto di legge regionale n. 13 estendendo il contributo a "tutti i Medici Specializzandi considerando l'impegno nelle fasi di assistenza e gestione dell'emergenza COVID-19 indipendentemente dall'anno di iscrizione";
- nella relazione al PDLR n. 13 emerge come il beneficio che si propone di erogare ai professori e ricercatori universitari nonché agli specializzandi venga attinto dai fondi regionali. La facoltà di incrementare lo stanziamento statale, infatti, è espressamente prevista dal DL 18/2020;
- a ciò si aggiunga come detta relazione riferisca "il beneficio che si intende corrispondere ai medici specializzandi iscritti all'ultimo e penultimo anno [...] è giustificato dalla circostanza che anche questi ultimi hanno operato accanto ai medici e agli altri operatori sanitari del SSN [...]. Pertanto l'intervento regionale che, come per i professori e ricercatori universitari pone il finanziamento a carico della Regione, è finalizzato ad evitare un'ingiustificata discriminazione del principio costituzionale di uguaglianza (Art. 3 Cost.);
CONSIDERATO:
- come non siano ravvedi bili ragioni per cui si possa ritenere fondata l'escludibilità degli specializzandi iscritti agli anni precedenti all'ultimo e al penultimo a maggior ragione se si tiene conto di quanto espressamente rilevato dalla relazione al pdlr n. 13 ove, per motivare l'estendibilità dei benefici di cui al DL 18/2020 a professori e assistenti universitari e agli specializzandi dell'ultimo e penultimo anno, si riferisce: "Al riguardo si ritiene che il mancato esplicito riferimento al personale in parola non implichi l'esclusione dello stesso dai benefici previsti dalla normativa sopra richiamata";
- come, alla luce di quanto sopra, il mancato riconoscimento dei benefici anche agli specializzandi iscritti agli anni precedenti costituisca proprio quella discriminazione ingiustificata che il progetto di legge regionale in discussione è volto ad evitare;
- come appaia doveroso concedere i benefici economici in argomento a tutti gli specializzandi impegnati nell'attività di contrasto all'emergenza sanitaria in corso.
Tutto quanto sopra premesso;
- che anche regioni, come l'Emilia Romagna, hanno provveduto in tal senso.
IMPEGNA LA GIUNTA REGIONALE
A valutare l'opportunità di riconoscere benefici economici per lo svolgimento di attività di contrasto all'emergenza epidemiologica da Sars-Cov2 anche ai medici specializzandi iscritti agli anni precedenti all'ultimo e al penultimo delle scuole di specializzazione di Padova e Verona".
Intende illustrarlo? Prego, Ostanel.
Elena OSTANEL (Il Veneto che Vogliamo)
Grazie, Presidente.
Brevemente illustro l'ordine del giorno, riprendo l'intervento che ho fatto in precedenza e quindi andrò veloce ma penso che sia importante rimettere a fuoco alcuni punti dopo questa discussione.
Allora, l'ordine del giorno che è presentato da me, dalla consigliera Guarda, dalla consigliera Baldin e dal consigliere Lorenzoni valuta e chiede di valutare l'opportunità di riconoscere benefici economici per lo svolgimento di attività nel contrasto all'emergenza epidemiologica anche agli iscritti agli anni precedenti all'ultimo e al penultimo delle scuole di specializzazione.
Ci sono alcune premesse su cui mi piacerebbe mettere l'attenzione: da un lato, come abbiamo già detto, tutti i medici specializzandi, indipendentemente dall'anno di iscrizione, sono impegnati attivamente nella lotta all'emergenza Coronavirus e ne è riprova la nota che è arrivata via mail a noi Consiglieri l'11 di questo mese, dove proprio gli specializzandi chiedono all'attenzione di questo Consiglio l'importanza di estendere questo beneficio anche a chi non è iscritto agli ultimi anni di specializzazione. E soprattutto nel progetto di legge che abbiamo votato viene inserita proprio la facoltà di incrementare lo stanziamento statale con fondi regionali e soprattutto nella stessa legge vi è il principio di non discriminazione, cioè quello di dire che, se aiutiamo quelli del quarto e del quinto anno, abbiamo l'opportunità, anzi abbiamo la visione di dover trattare allo stesso modo e parimenti tutti quelli che si sono posti a lottare contro l'emergenza coronavirus, indipendentemente dall'anno di specializzazione.
Considerato questo, ci sono tutte le ragioni, anche guardando la norma nazionale, per cui non si possa estendere questo beneficio a quelli dei primi anni nel momento in cui i fondi sono appunto aggiuntivi; ripeto, come l'Emilia Romagna ha fatto, sostenere che ci possa essere l'opportunità di aggiungere dei fondi regionali per estendere questo beneficio. E non c'è nella norma nazionale uno specifico richiamo che dice che questo non può essere fatto.
Quindi, siccome noi oggi abbiamo approvato una norma, una legge che deve impegnarci a trovare dei fondi per poter fare, invece, quello che ci viene richiesto da fuori, l'impegno della Giunta regionale è quello di valutare l'opportunità di riconoscere questi benefici anche a quelli dei primi anni e, ripeto, l'impegno che chiedo anche a noi stessi della minoranza è quello di farci interlocutori con il Governo affinché in realtà, anche nel progetto di legge approvato nazionalmente, in futuro sia estesa la possibilità di approvare che ogni Regione integri i fondi senza dover per forza attingere al budget regionale. Quindi l'impegno che ci prendiamo è anche quello di poter interloquire con il Governo affinché questo possa accadere in futuro. Grazie.
PRESIDENTE
Grazie a lei. Non vedo altri interventi. Villanova.
Alberto VILLANOVA (Zaia Presidente)
Ringrazio la collega per l'ordine del giorno. È condivisibile l'impegno, però io chiedo se si possa togliere la parte dei "considerato", cioè noi condividiamo quello che è l'impegno che ci rivolgete, però, siccome abbiamo spiegato più volte qual è il motivo che ci porta ad approvare questo tipo di norma, in linea con quella che è la normativa nazionale, che riguarda solo il quarto e il quinto anno, gli ultimi due anni di specializzazione, chiediamo di togliere la parte dei "considerato" e per il resto approviamo l'ordine del giorno.
PRESIDENTE
Questa è una modifica che può esser fatta in Aula, se la prima firmataria, è d'accordo su questa proposta.
Sospendiamo un attimo, state in Aula e relatore e presentatrice si parlano un attimo: rimanete in Aula, si sposta da cavaliere Alberto Villanova.
Ai colleghi della Sesta commissione dico che l'insediamento della Sesta lo facciamo alla fine del Consiglio regionale, quindi non precipitatevi adesso in Sala Legni.
La Seduta è sospesa alle ore 14.12
La seduta riprende alle ore 14.38
PRESIDENTE
C'è una proposta di modifica nel "considerato", quindi non nell'"impegna", ma nel "considerato". Chi la legge? Alberto Villanova, prego.
Alberto VILLANOVA (Zaia Presidente)
Grazie, Presidente. Allora chiediamo di cancellare il primo punto del "considerato" e l'ultimo punto.
PRESIDENTE
Molto semplice. Quindi, ai sensi dell'articolo 102, si può fare in Aula. La diamo per modificata. Interventi?
Prima la prima firmataria dovrebbe accettarlo e poi partiamo con le dichiarazioni di voto sull'ordine del giorno.
Ostanel, prego.
Elena OSTANEL (Il Veneto che Vogliamo)
Sì, accetto le modifiche proposte e vi ringrazio per l'attenzione e la proposta. Grazie.
PRESIDENTE
Grazie a lei. Giacomo Possamai.
Giacomo POSSAMAI (Partito Democratico Veneto)
Intanto sottoscrivo, a nome del Gruppo, l'ordine del giorno che ha come prima firmataria la consigliera Ostanel e, ovviamente, dichiaro il voto favorevole, nel senso che, come evidenziato negli interventi di chi mi ha preceduto tra i Consiglieri del Partito Democratico, per noi è centrale la questione di estendere anche agli altri specializzandi questo aiuto, questo indennizzo e quindi il fatto che ci sia un impegno da parte della maggioranza su questo fronte lo consideriamo importante, come consideriamo importante che sia un ordine del giorno che votiamo tutti insieme e che questo Consiglio dia un messaggio, un segnale in questo senso. Grazie.
PRESIDENTE
Grazie a lei. Non vedo altri interventi.
Metto in votazione l'
ordine del giorno in oggetto come modificato.
"Il Consiglio regionale del Veneto
PREMESSO:
- è un dato di fatto che nell'attività di contrasto all'emergenza epidemiologica da Sars-Cov2 siano impegnati anche i medici specializzandi iscritti agli anni precedenti all'ultimo e penultimo delle scuole di specializzazione;
- prova ne sia anche la nota inviata dai Medici Specializzandi di Padova e Verona ai componenti di questo Consiglio in data 11 novembre 2020 nella quale si propone di modificare il progetto di legge regionale n. 13 estendendo il contributo a "tutti i Medici Specializzandi considerando l'impegno nelle fasi di assistenza e gestione dell'emergenza COVID-19 indipendentemente dall'anno di iscrizione";
- nella relazione al PDLR n. 13 emerge come il beneficio che si propone di erogare ai professori e ricercatori universitari nonché agli specializzandi venga attinto dai fondi regionali. La facoltà di incrementare lo stanziamento statale, infatti, è espressamente prevista dal DL 18/2020;
- a ciò si aggiunga come detta relazione riferisca "il beneficio che si intende corrispondere ai medici specializzandi iscritti all'ultimo e penultimo anno [...] è giustificato dalla circostanza che anche questi ultimi hanno operato accanto ai medici e agli altri operatori sanitari del SSN [...]. Pertanto l'intervento regionale che, come per i professori e ricercatori universitari pone il finanziamento a carico della Regione, è finalizzato ad evitare un'ingiustificata discriminazione del principio costituzionale di uguaglianza (Art. 3 Cost.);
CONSIDERATO:
- come, alla luce di quanto sopra, il mancato riconoscimento dei benefici anche agli specializzandi iscritti agli anni precedenti costituisca proprio quella discriminazione ingiustificata che il progetto di legge regionale in discussione è volto ad evitare;
- come appaia doveroso concedere i benefici economici in argomento a tutti gli specializzandi impegnati nell'attività di contrasto all'emergenza sanitaria in corso;
Tutto quanto sopra premesso;
PREMESSO:
- è un dato di fatto che nell'attività di contrasto all'emergenza epidemiologica da Sars-Cov2 siano impegnati anche i medici specializzandi iscritti agli anni precedenti all'ultimo e penultimo delle scuole di specializzazione;
- prova ne sia anche la nota inviata dai Medici Specializzandi di Padova e Verona ai componenti di questo Consiglio in data 11 novembre 2020 nella quale si propone di modificare il progetto di legge regionale n. 13 estendendo il contributo a "tutti i Medici Specializzandi considerando l'impegno nelle fasi di assistenza e gestione dell'emergenza COVID-19 indipendentemente dall'anno di iscrizione";
- nella relazione al PDLR n. 13 emerge come il beneficio che si propone di erogare ai professori e ricercatori universitari nonché agli specializzandi venga attinto dai fondi regionali. La facoltà di incrementare lo stanziamento statale, infatti, è espressamente prevista dal DL 18/2020;
- a ciò si aggiunga come detta relazione riferisca "il beneficio che si intende corrispondere ai medici specializzandi iscritti all'ultimo e penultimo anno [...] è giustificato dalla circostanza che anche questi ultimi hanno operato accanto ai medici e agli altri operatori sanitari del SSN [...]. Pertanto l'intervento regionale che, come per i professori e ricercatori universitari pone il finanziamento a carico della Regione, è finalizzato ad evitare un'ingiustificata discriminazione del principio costituzionale di uguaglianza (Art. 3 Cost.);
CONSIDERATO:
- come, alla luce di quanto sopra, il mancato riconoscimento dei benefici anche agli specializzandi iscritti agli anni precedenti costituisca proprio quella discriminazione ingiustificata che il progetto di legge regionale in discussione è volto ad evitare;
- come appaia doveroso concedere i benefici economici in argomento a tutti gli specializzandi impegnati nell'attività di contrasto all'emergenza sanitaria in corso;
Tutto quanto sopra premesso;
IMPEGNA LA GIUNTA REGIONALE
a valutare l'opportunità di riconoscere benefici economici per lo svolgimento di attività di contrasto all'emergenza epidemiologica da Sars-Cov2 anche ai medici specializzandi iscritti agli anni precedenti all'ultimo e al penultimo delle scuole di specializzazione di Padova e Verona".
È aperta la votazione.
Cecchetto ha votato.
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Ci sono dichiarazioni di voto? Venturini.
Elisa VENTURINI (Forza Italia - Berlusconi - Autonomia per il Veneto)
Grazie, Presidente. Io accolgo in pieno l'invito che è stato fatto dall'assessora Lanzarin a non fare recriminazioni, tant'è vero che non ho partecipato neanche alla discussione generale perché non è questo il momento di perdere tempo in retorica noiosa, ma è un momento in cui adesso deve essere riconosciuto un principio: chi lavora deve avere un riconoscimento economico e in tempi rapidi e quindi in tempi rapidi è giusto anche procedere.
Un ringraziamento anche all'assessora Lanzarin per la sensibilità e anche per l'impegno, perché il momento è particolarmente difficile.
Forza Italia voterà a favore, come abbiamo espresso comunque in occasione della nostra attività nella Quinta Commissione.
PRESIDENTE
Possamai, prego.
Giacomo POSSAMAI (Partito Democratico Veneto)
Ad integrazione di quanto detto sull'ordine del giorno, io volevo confermare il voto favorevole da parte del Gruppo Democratico a questo progetto di legge. Siamo soddisfatti del fatto che abbiamo potuto migliorarlo insieme attraverso gli emendamenti...
PRESIDENTE
Se i colleghi Fabiano Barbisan e Valdegamberi hanno proprio tanta voglia di parlare, lo possono fare anche fuori dall'Aula, grazie. Prego, Possamai.
Giacomo POSSAMAI (Partito Democratico Veneto)
Consideriamo importantissimo il fatto di dare un riconoscimento agli specializzandi, agli universitari che stanno lavorando in corsia, però confermo che consideriamo veramente importante lo sforzo da parte della Regione Veneto nell'estendere questo beneficio, questa indennità, perché pensiamo che non ci debba essere una situazione di ingiustificata differenza fra i diversi anni di specializzazione, nel senso che in questo momento gli specializzandi del primo, secondo e terzo anno, esattamente come gli altri, sono impegnati. Abbiamo avuto opportunità in questi giorni di approfondire ulteriormente la questione parlando direttamente con molti di loro e gli stessi specializzandi del quarto e quinto anno dicono: "È giusto riconoscerlo anche agli altri".
Quindi su questo davvero chiediamo uno sforzo. Noi oggi diamo ovviamente un messaggio e ci prendiamo un impegno di unità su questo fronte perché lo consideriamo fondamentale, ma rinnoviamo la richiesta di un impegno su questo fronte. Grazie.
PRESIDENTE
Grazie a lei. Guarda, prego.
Cristina GUARDA (Europa Verde)
Grazie, Presidente. Come confermato anche in commissione, il Gruppo Europa Verde si è espresso e si esprime ancora favorevolmente a questo progetto di legge, rilevando quelle che sono le questioni portate oggi come prioritarie, dato che hanno portato poi a una votazione unanime anche degli impegni.
Auspico che questa unanimità sia portata poi anche a livello nazionale per le reciproche competenze, per riuscire a fare in modo che questa questione e questa impasse riesca a essere superato in maniera efficiente e veloce, considerato appunto che le discussioni fatte in quest'Aula hanno portato comunque a un buon esito e portano comunque all'approvazione, in tempi sicuramente molto rapidi, di questo progetto di legge proprio anche grazie alla collaborazione reciproca. Grazie.
PRESIDENTE
Grazie a lei. Speranzon ha chiesto la parola.
Raffaele SPERANZON (Fratelli d'Italia – Giorgia Meloni)
Il Gruppo Fratelli d'Italia conferma il proprio voto favorevole rispetto alla proposta di legge e anche ci diciamo soddisfatti del clima, che si è creato durante questa seduta, di collaborazione da parte dei nostri colleghi consiglieri di qualsiasi forza politica, che evidentemente ha saputo riconoscere la necessità di trovare unitarietà di intenti, ma anche di voto rispetto a un bisogno legato al riconoscimento del lavoro che viene svolto e che verrà svolto anche nelle prossime settimane da tantissimi ricercatori e medici specializzati nelle corsie dei nostri ospedali.
PRESIDENTE
Grazie infinite. Alberto Villanova, dichiarazioni di voto.
Alberto VILLANOVA (Zaia Presidente)
Grazie, Presidente. Nel vedere che quest'Aula sta rispondendo a quello che era l'appello che avevo fatto all'inizio nella prima relazione, voglio ringraziare tutti i colleghi che voteranno a favore di questo progetto di legge e penso che uscirà un bel messaggio da quest'Aula nei confronti di tutti gli operatori sanitari: penso che anche questo sia il modo migliore per ringraziare veramente tutte le persone che sono impegnate nell'affrontare l'emergenza per far uscire il Veneto prima possibile da questa pandemia.
Quindi grazie a tutti i colleghi che appoggeranno questo progetto di legge e grazie alle strutture che lo hanno portato avanti. Grazie.
PRESIDENTE
Grazie. Non vedo altri interventi. Metto in votazione il
progetto di legge n. 13.
È aperta la votazione.
È chiusa la votazione
50 favorevoli, unanimità.
Il Consiglio approva.
PUNTO
5 |
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PROPOSTA DI LEGGE D'INIZIATIVA DEI CONSIGLIERI CIAMBETTI, PAN, RIGO, ANDREOLI, CECCHETTO, CESTARI, CORSI, DOLFIN, FAVERO, FINCO, GIANPIERO POSSAMAI, PUPPATO, ZAIA, VILLANOVA, MICHIELETTO, BET, BISAGLIA, BORON, BRESCACIN, CAVINATO, CENTENARO, CESTARO, GEROLIMETTO, GIACOMIN, MAINO, RIZZOTTO, SANDONÀ, SCATTO, SPONDA, VIANELLO, ZECCHINATO, PICCININI, SPERANZON, POLATO, FORMAGGIO, RAZZOLINI, SORANZO, VENTURINI E BOZZA RELATIVA A "NORME PER LA ISTITUZIONE, IMPLEMENTAZIONE E GESTIONE DI UNA PIATTAFORMA INFORMATICA REGIONALE PER IL MONITORAGGIO DELL'EMERGENZA EPIDEMIOLOGICA DA SARS-COV-2". (PROGETTO DI LEGGE N. 14) APPROVATO (DELIBERAZIONE LEGISLATIVA N. 36/2020)
Relazione della Prima commissione consiliare.
Relatore in Aula il consigliere Sandonà, correlatore il consigliere Giacomo Possamai.
(N.d.r. – Si riproduce il testo scritto della relazione di maggioranza)
"Signor Presidente, colleghi consiglieri,
la Regione del Veneto si propone, con la presente iniziativa legislativa, di dotarsi e nel contempo di legittimarne l'utilizzo in conformità alla disciplina in materia di trattamento dei dati personali, della strumentazione tecnologica funzionale alla attivazione, implementazione e gestione di una piattaforma informatica regionale e relativa applicazione per apparecchi elettronici (comunemente definita app), funzionali alla definizione di un sistema di biosorveglianza sanitaria dei soggetti con sintomatologia sospetta di contagio e dei soggetti nei cui confronti siano stati disposti l'isolamento fiduciario o la quarantena in relazione all'epidemia da SARS-COV-2.
Finalità dell'iniziativa, nel contesto delle iniziative di monitoraggio della epidemia da SARS-COV-2 sono sia la presa in carico precoce dei soggetti con sintomatologia sospetta, al fine di attivare i relativi interventi, sia la sorveglianza attiva, ovvero la gestione ed il monitoraggio di tutti i casi positivi, al fine di monitorarne lo stato di salute, per assumere le relative conseguenti misure sanitarie, dando così la necessaria assistenza al cittadino e nel contempo distribuendo le richieste di intervento ai diversi livelli del sistema del servizio sanitario regionale.
Soggetti primari protagonisti del sistema di biosorveglianza sono i medici di medicina generale e del Servizio di Igiene e Sanità Pubblica (SISP) ed i cittadini, che su base volontaria, scaricano la relativa app sui propri dispositivi di telefonia mobile, implementando così la piattaforma regionale, e quindi i dati a disposizione del servizio sanitario regionale, che potrà disporre di una mappatura dinamica dello stato della emergenza epidemiologica sul territorio regionale, ora funzionale anche alla classificazione del territorio secondo la disciplina del DPCM 3 novembre 2020 e delle relative ordinanze del Ministro della Salute.
Trattasi, in tutta evidenza, di uno strumento complementare alle finalità di tutela della salute pubblica rispetto al già istituito "Sistema di allerta COVID 19" di cui all'articolo 6 del decreto legge, convertito, n. 28 del 2020, meglio noto come sistema "App Immuni", un sistema di "contact tracing" finalizzato "ad allertare le persone che siano entrate in contatto stretto con soggetti risultati positivi e tutelarne la salute attraverso le previste misure di prevenzione".
La previsione e disciplina a livello legislativo del sistema di bio sorveglianza regionale del Veneto è imposta dalla vigente disciplina in materia di trattamento dei dati personali, che richiede, come da disposizioni del Garante per la protezione dei dati personali, copertura legislativa alla iniziativa, al pari di quanto previsto per il sistema di allerta; ne consegue che la disciplina dei commi da 4 a 9 dell'articolo 1 richiamano testualmente le previsioni normative come peraltro già oggetto del parere reso dal Garante sulla relativa proposta normativa statale per la previsione di una applicazione volta al tracciamento dei contagi da COVID 19 (parere n. 79 del 29 aprile 2020).
La norma finanziaria, ivi compresa la previsione di introito, anche in quota parte, di risorse derivanti dal finanziamento ad opera del Commissario straordinario per l'attuazione ed il coordinamento delle misure di contenimento e contrasto alla emergenza epidemiologica e la previsione di immediata entrata in vigore completano l'articolato.
Nella seduta del 10 novembre 2020 la Prima Commissione consiliare ha provveduto a far illustrare il progetto di legge n. 14 dal primo firmatario e, nella medesima seduta, ha concluso i propri i lavori approvandolo a maggioranza, dopo aver apportato alcune modifiche alla norma finanziaria, così recependo quanto esposto nella scheda di analisi economico-finanziaria redatta dagli uffici della Giunta regionale e condivisa dagli uffici consiliari.
"Signor Presidente, colleghi consiglieri,
la Regione del Veneto si propone, con la presente iniziativa legislativa, di dotarsi e nel contempo di legittimarne l'utilizzo in conformità alla disciplina in materia di trattamento dei dati personali, della strumentazione tecnologica funzionale alla attivazione, implementazione e gestione di una piattaforma informatica regionale e relativa applicazione per apparecchi elettronici (comunemente definita app), funzionali alla definizione di un sistema di biosorveglianza sanitaria dei soggetti con sintomatologia sospetta di contagio e dei soggetti nei cui confronti siano stati disposti l'isolamento fiduciario o la quarantena in relazione all'epidemia da SARS-COV-2.
Finalità dell'iniziativa, nel contesto delle iniziative di monitoraggio della epidemia da SARS-COV-2 sono sia la presa in carico precoce dei soggetti con sintomatologia sospetta, al fine di attivare i relativi interventi, sia la sorveglianza attiva, ovvero la gestione ed il monitoraggio di tutti i casi positivi, al fine di monitorarne lo stato di salute, per assumere le relative conseguenti misure sanitarie, dando così la necessaria assistenza al cittadino e nel contempo distribuendo le richieste di intervento ai diversi livelli del sistema del servizio sanitario regionale.
Soggetti primari protagonisti del sistema di biosorveglianza sono i medici di medicina generale e del Servizio di Igiene e Sanità Pubblica (SISP) ed i cittadini, che su base volontaria, scaricano la relativa app sui propri dispositivi di telefonia mobile, implementando così la piattaforma regionale, e quindi i dati a disposizione del servizio sanitario regionale, che potrà disporre di una mappatura dinamica dello stato della emergenza epidemiologica sul territorio regionale, ora funzionale anche alla classificazione del territorio secondo la disciplina del DPCM 3 novembre 2020 e delle relative ordinanze del Ministro della Salute.
Trattasi, in tutta evidenza, di uno strumento complementare alle finalità di tutela della salute pubblica rispetto al già istituito "Sistema di allerta COVID 19" di cui all'articolo 6 del decreto legge, convertito, n. 28 del 2020, meglio noto come sistema "App Immuni", un sistema di "contact tracing" finalizzato "ad allertare le persone che siano entrate in contatto stretto con soggetti risultati positivi e tutelarne la salute attraverso le previste misure di prevenzione".
La previsione e disciplina a livello legislativo del sistema di bio sorveglianza regionale del Veneto è imposta dalla vigente disciplina in materia di trattamento dei dati personali, che richiede, come da disposizioni del Garante per la protezione dei dati personali, copertura legislativa alla iniziativa, al pari di quanto previsto per il sistema di allerta; ne consegue che la disciplina dei commi da 4 a 9 dell'articolo 1 richiamano testualmente le previsioni normative come peraltro già oggetto del parere reso dal Garante sulla relativa proposta normativa statale per la previsione di una applicazione volta al tracciamento dei contagi da COVID 19 (parere n. 79 del 29 aprile 2020).
La norma finanziaria, ivi compresa la previsione di introito, anche in quota parte, di risorse derivanti dal finanziamento ad opera del Commissario straordinario per l'attuazione ed il coordinamento delle misure di contenimento e contrasto alla emergenza epidemiologica e la previsione di immediata entrata in vigore completano l'articolato.
Nella seduta del 10 novembre 2020 la Prima Commissione consiliare ha provveduto a far illustrare il progetto di legge n. 14 dal primo firmatario e, nella medesima seduta, ha concluso i propri i lavori approvandolo a maggioranza, dopo aver apportato alcune modifiche alla norma finanziaria, così recependo quanto esposto nella scheda di analisi economico-finanziaria redatta dagli uffici della Giunta regionale e condivisa dagli uffici consiliari.
Hanno espresso voto favorevole i rappresentanti dei gruppi consiliari Liga Veneta per Salvini Premier (Cestari, Corsi, Dolfin, Favero), Zaia Presidente (Bisaglia, Cestaro, Gerolimetto, Giacomin, Sandonà, Vianello, Villanova), Lista Veneta Autonomia (Piccinini), Fratelli d'Italia-Giorgia Meloni (Polato, Razzolini, Soranzo), Forza Italia-Autonomia per il Veneto (Venturini). Si sono astenuti i rappresentanti del gruppo consiliare Partito Democratico Veneto (Camani, Giacomo Possamai)."
PRESIDENTE
Passiamo al punto n. 5) all'ordine del giorno PdL n. 14 "Norme per la istituzione, implementazione e gestione di una piattaforma informatica regionale per il monitoraggio dell'emergenza epidemiologica Sars-Cov2". Relatore è il collega Sandonà. Prego.
Luciano SANDONA' (Zaia Presidente)
Grazie, Presidente. Buongiorno a tutti.
Allora, il progetto di legge è relativo a "Norme per la istituzione, implementazione e gestione di una piattaforma informatica regionale per il monitoraggio dell'emergenza epidemiologica da Sars-Cov2".
La Regione Veneto si propone, con la presente iniziativa legislativa, di dotarsi e nel contempo di legittimare l'utilizzo, in conformità alla disciplina in materia di trattamento dei dati personali, della strumentazione tecnologica funzionale all'attivazione, implementazione e gestione di una piattaforma informatica regionale e relativa applicazione per apparecchi elettronici, comunemente definita "app", funzionale alla definizione di un sistema di bio sorveglianza sanitaria dei soggetti con sintomatologia sospetta di contagio e dei soggetti nei cui confronti siano stati disposti l'isolamento fiduciario o la quarantena in relazione all'epidemia da Sars-Cov2.
Finalità dell'iniziativa, nel contesto delle iniziative di monitoraggio dell'epidemia da Sars-Cov2, sono sia la presa in carico precoce dei soggetti con sintomatologia sospetta, al fine di attivare i relativi interventi, sia la sorveglianza attiva ovvero la gestione e il monitoraggio di tutti i casi positivi, al fine di monitorare lo stato di salute per assumere le relative conseguenti misure sanitarie, dando così la necessaria assistenza al cittadino e nel contempo distribuendo le richieste di intervento ai diversi livelli del sistema del servizio sanitario nazionale.
I soggetti primari protagonisti del sistema di biosorveglianza sono i medici di medicina generale e del servizio di igiene e sanità pubblica ed i cittadini che, su base volontaria, scaricano la relativa App sui propri dispositivi di telefonia mobile, implementando così la piattaforma regionale e quindi i dati a disposizione del servizio sanitario nazionale, che potrà disporre di una mappatura dinamica dello stato dell'emergenza epidemiologica sul territorio regionale, ora funzionale anche alla classificazione del territorio secondo la disciplina del DPCM 3 novembre 2020 e delle relative ordinanze del Ministro della Salute.
Trattasi, in tutta evidenza, di uno strumento complementare alle finalità di tutela della salute pubblica rispetto al già istituito sistema di allerta Covid-19 di cui all'articolo 6 del decreto legge n. 28 del 2020, meglio noto come Sistema app Immuni, un sistema di contact tracing finalizzato ad allertare le persone che siano entrate in contatto stretto con soggetti risultati positivi e tutelarne la salute attraverso le previste misure di prevenzione.
La previsione a livello legislativo del sistema di biosorveglianza regionale del Veneto è imposta dalla vigente disciplina in materia di trattamento dei dati personali che richiede, come da disposizioni del Garante, per la protezione dei dati personali, copertura legislativa all'iniziativa, al pari di quanto previsto per il sistema di allerta.
Ne consegue che la disciplina dei commi da 4 a 9 dell'articolo 1 richiamano testualmente le previsioni normative, come peraltro già oggetto del parere reso dal Garante, sulla relativa proposta normativa statale per la previsione di un'applicazione volta al tracciamento dei contagi da Covid-19.
La norma finanziaria, ivi compresa la previsione di introito, anche in quota parte di risorse derivanti dal finanziamento ad opera del Commissario straordinario, per l'attuazione ed il coordinamento delle misure di contenimento, contrasto alle emergenze epidemiologica e la previsione di immediata entrata in vigore completano l'articolato.
Ricordo che la norma finanziaria è stata emendata in sede di Commissione.
È un sistema quindi, colleghi, innovativo, in una fase difficile e critica per il servizio sanitario regionale, che peraltro il Veneto sta sicuramente affrontando meglio rispetto ad altre Regioni, che permetterà alle strutture sanitarie del territorio di lavorare meglio, in maniera più efficiente, tecnologica e di rimanere in contatto diretto con persone che sono in isolamento a casa. Infine, potrà sgravare il personale da tantissime telefonate, alleggerendo il lavoro dei sanitari e concentrandolo maggiormente sugli acuti e sulle fasi più critiche dello svilupparsi purtroppo della malattia.
Ancora una volta il sistema sanitario del Veneto si dimostra all'avanguardia e guida il fronte delle Regioni più efficienti con nuovi strumenti ed idee da applicare nel territorio regionale. Con questa app credo si potranno raggiungere dei risultati ancora migliori.
Noi siamo fieri e ringraziamo dell'impegno e del contributo alle idee anche del Presidente della Regione e dell'assessora Lanzarin e siamo fieri di come veniamo riconosciuti anche a livello nazionale. Ieri abbiamo visto un servizio in una televisione nazionale, il servizio de "Le Iene", che peraltro è un programma noto per non risparmiare critiche a nessuno, in cui sono state messe in evidenza delle efficienze notevoli del nostro sistema Veneto.
Credo che anche quest'app sarà una guida anche per le altre Regioni e per il servizio di sanitario nazionale, qualora si prenderà in considerazione quest'App, ripeto, tutta veneta. Grazie.
PRESIDENTE
Grazie.
(N.d.r. – Si riproduce il testo scritto della relazione di minoranza)
"Signor Presidente, colleghi consiglieri,
sul pdl in esame noi, come anticipato anche in Commissione, abbiamo alcune perplessità, non tanto sull'app in sé, ma perché non la conosciamo e non è stato chiarito fino in fondo che cosa faccia realmente. Noi oggi quindi ci esprimeremo unicamente sul tema privacy e sulla copertura normativa che va data a quest'app.
Oggi non ci esprimiamo quindi sulla sua utilità e sul funzionamento, anche se è evidente che gli elementi siano intrecciati: essendo questo l'unico passaggio in Consiglio su questo tema, una volta votato lo avremo fatto sia sul fronte privacy, che di fatto anche sull'impianto dell'app.
Ho fatto una breve ricerca in questi giorni: in un articolo del Sole 24 Ore del 7 giugno scorso si leggeva che "ad oggi la app "Zero Covid Veneto" è pronta ad essere pubblicata sugli store Google ed Apple, sono in via di completamento l'analisi di impatto per garantire la privacy dei cittadini". L'analisi sull'impatto è stata, devo dire, lunga e approfondita perché sono passati cinque mesi, pensiamo quindi che in questi cinque mesi ci sarebbe stato anche il tempo di approfondirne e di capire meglio, diciamo così, anche il funzionamento.
Ora però è tardi e lo potremo fare solo ex post, nel senso che nessuno di noi ha intenzione di ostacolare uno strumento che può rivelarsi utile in un momento così difficile, però chiedo formalmente di convocare nel più breve tempo possibile la Quinta Commissione per illustrare ai Consiglieri anche il funzionamento e la struttura di questo strumento. L'altro aspetto cruciale su cui chiediamo un'attenzione particolare è quello del confronto e del rapporto con i medici di medicina generale e con il SISP: a noi oggi non risulta che ci sia stato un momento di confronto e di analisi approfondito con chi poi dovrà collaborare, perché senza la collaborazione da parte dei medici e delle istituzioni, esattamente come è successo per l'app Immuni - l'abbiamo visto molto bene in Veneto - queste app diventano scatole vuote cioè o c'è chi collabora, chi materialmente poi le fa funzionare al di là degli utenti che schiacciano un bottone, oppure diventano strumenti inutili, che rischiano di far perdere tempo e di creare ulteriore confusione.
L'interlocuzione con i medici sarebbe dovuta essere preventiva ed è evidente che se molti medici, come abbiamo avuto modo di verificare in questi giorni, non conoscono questo strumento, come funzionerà o quando entrerà in funzione, questo potrà essere un grosso problema. Dopodiché, ogni strumento è utile oggi per combattere il Covid e ogni strumento realmente utile avrà il nostro appoggio, l'importante è che non si traduca in un ulteriore elemento di complicazione: per questo motivo, come illustreremo in seguito, abbiamo provato a emendare e a migliorare, secondo noi, questo progetto di legge.
C'è un'ultima valutazione politica che voglio fare: in un momento così drammatico, così complicato per il nostro Paese, nelle Regioni d'Italia si stanno vedendo due atteggiamenti diversi tra maggioranza e opposizione nel fronteggiare l'emergenza. Ne cito due, volutamente entrambe governate dal centrodestra come questa Regione: in Liguria c'è una situazione in cui sono ogni giorno l'uno contro l'altro armati, mentre in Umbria pochi giorni fa maggioranza e opposizione in sede di Consiglio formalmente hanno detto parole molto chiare votando anche unanimemente una risoluzione. Ora, da parte nostra la disponibilità l'abbiamo già dimostrata sul pdl precedente e lo stiamo dimostrando con gli emendamenti che abbiamo presentato a questo, siamo pronti a ragionare e a far fronte insieme, nel rispetto dei diversi ruoli, a un momento di straordinaria difficoltà come questo. È chiaro però che la stessa cosa ci aspettiamo dalla maggioranza, il che vuol dire che alcune questioni, le questioni più rilevanti, vanno discusse insieme in maniera preventiva.
L'ho voluto dire su questa app perché vale per questo e vale per tutti gli altri fronti che si apriranno. Temo che avremo tanti mesi di fronte per fronteggiare un'emergenza complicata e con mesi sono stato probabilmente ottimista. Dipende da tutti noi e da come gestiremo questa fase.
Io ho chiarito quale sarà per noi lo spirito e il senso, speriamo che per la maggioranza valga lo stesso principio. Grazie."
"Signor Presidente, colleghi consiglieri,
sul pdl in esame noi, come anticipato anche in Commissione, abbiamo alcune perplessità, non tanto sull'app in sé, ma perché non la conosciamo e non è stato chiarito fino in fondo che cosa faccia realmente. Noi oggi quindi ci esprimeremo unicamente sul tema privacy e sulla copertura normativa che va data a quest'app.
Oggi non ci esprimiamo quindi sulla sua utilità e sul funzionamento, anche se è evidente che gli elementi siano intrecciati: essendo questo l'unico passaggio in Consiglio su questo tema, una volta votato lo avremo fatto sia sul fronte privacy, che di fatto anche sull'impianto dell'app.
Ho fatto una breve ricerca in questi giorni: in un articolo del Sole 24 Ore del 7 giugno scorso si leggeva che "ad oggi la app "Zero Covid Veneto" è pronta ad essere pubblicata sugli store Google ed Apple, sono in via di completamento l'analisi di impatto per garantire la privacy dei cittadini". L'analisi sull'impatto è stata, devo dire, lunga e approfondita perché sono passati cinque mesi, pensiamo quindi che in questi cinque mesi ci sarebbe stato anche il tempo di approfondirne e di capire meglio, diciamo così, anche il funzionamento.
Ora però è tardi e lo potremo fare solo ex post, nel senso che nessuno di noi ha intenzione di ostacolare uno strumento che può rivelarsi utile in un momento così difficile, però chiedo formalmente di convocare nel più breve tempo possibile la Quinta Commissione per illustrare ai Consiglieri anche il funzionamento e la struttura di questo strumento. L'altro aspetto cruciale su cui chiediamo un'attenzione particolare è quello del confronto e del rapporto con i medici di medicina generale e con il SISP: a noi oggi non risulta che ci sia stato un momento di confronto e di analisi approfondito con chi poi dovrà collaborare, perché senza la collaborazione da parte dei medici e delle istituzioni, esattamente come è successo per l'app Immuni - l'abbiamo visto molto bene in Veneto - queste app diventano scatole vuote cioè o c'è chi collabora, chi materialmente poi le fa funzionare al di là degli utenti che schiacciano un bottone, oppure diventano strumenti inutili, che rischiano di far perdere tempo e di creare ulteriore confusione.
L'interlocuzione con i medici sarebbe dovuta essere preventiva ed è evidente che se molti medici, come abbiamo avuto modo di verificare in questi giorni, non conoscono questo strumento, come funzionerà o quando entrerà in funzione, questo potrà essere un grosso problema. Dopodiché, ogni strumento è utile oggi per combattere il Covid e ogni strumento realmente utile avrà il nostro appoggio, l'importante è che non si traduca in un ulteriore elemento di complicazione: per questo motivo, come illustreremo in seguito, abbiamo provato a emendare e a migliorare, secondo noi, questo progetto di legge.
C'è un'ultima valutazione politica che voglio fare: in un momento così drammatico, così complicato per il nostro Paese, nelle Regioni d'Italia si stanno vedendo due atteggiamenti diversi tra maggioranza e opposizione nel fronteggiare l'emergenza. Ne cito due, volutamente entrambe governate dal centrodestra come questa Regione: in Liguria c'è una situazione in cui sono ogni giorno l'uno contro l'altro armati, mentre in Umbria pochi giorni fa maggioranza e opposizione in sede di Consiglio formalmente hanno detto parole molto chiare votando anche unanimemente una risoluzione. Ora, da parte nostra la disponibilità l'abbiamo già dimostrata sul pdl precedente e lo stiamo dimostrando con gli emendamenti che abbiamo presentato a questo, siamo pronti a ragionare e a far fronte insieme, nel rispetto dei diversi ruoli, a un momento di straordinaria difficoltà come questo. È chiaro però che la stessa cosa ci aspettiamo dalla maggioranza, il che vuol dire che alcune questioni, le questioni più rilevanti, vanno discusse insieme in maniera preventiva.
L'ho voluto dire su questa app perché vale per questo e vale per tutti gli altri fronti che si apriranno. Temo che avremo tanti mesi di fronte per fronteggiare un'emergenza complicata e con mesi sono stato probabilmente ottimista. Dipende da tutti noi e da come gestiremo questa fase.
Io ho chiarito quale sarà per noi lo spirito e il senso, speriamo che per la maggioranza valga lo stesso principio. Grazie."
La parola al correlatore Giacomo Possamai.
Giacomo POSSAMAI (Partito Democratico Veneto)
Grazie, Presidente. Noi, come anticipato anche in Commissione, abbiamo alcune perplessità sull'App e sul progetto di legge di oggi, non tanto sull'App in sé, ma perché appunto non la conosciamo, non è stato chiarito fino in fondo e anche nell'articolato non si capisce che cosa faccia realmente questa applicazione e quindi oggi noi ci esprimiamo unicamente – che poi è quello che il testo riporta – sul tema della privacy e quindi, come ci avete illustrato in Commissione, sulla copertura normativa che va data a quest'App. Oggi non ci esprimiamo sull'utilità e sul funzionamento, appunto perché, come dicevo prima, non la conosciamo e non emerge dall'articolato della norma. È evidente, però, che i due elementi sono intrecciati nel senso che questo è l'unico passaggio in Consiglio che ci sarà su questo tema, quindi una volta che votiamo, votiamo sicuramente sul fronte privacy, ma di fatto votiamo anche su questa app.
Ho fatto una breve ricerca in questi giorni: in un articolo de "Il Sole 24 Ore" del 7 giugno si leggeva che: "Ad oggi la app Zero Covid Veneto è pronta ad essere pubblicata sugli store Google ed Apple e sono in via di completamento l'analisi di impatto per garantire la privacy dei cittadini". L'analisi sull'impatto è stata, devo dire, lunga e approfondita perché sono passati cinque mesi e quindi penso che ci sarebbe stato certamente il tempo di approfondirne e di capire meglio il funzionamento di questo strumento in precedenza.
È tardi, lo potremmo fare solo ex post, nel senso che nessuno di noi ha intenzione di ostacolare uno strumento che può rivelarsi utile – oggi non lo sappiamo, ma può rivelarsi utile – in un momento così difficile, però chiedo formalmente di convocare nel più breve tempo possibile la Quinta commissione per illustrare ai Consiglieri il funzionamento e la meccanica di questo strumento: l'abbiamo detto anche in Commissione e lo chiediamo nuovamente in quest'Aula.
L'altro aspetto cruciale su cui chiediamo un'attenzione è quello del confronto e del rapporto con i medici di medicina generale e con il SISP, nel senso che, anche qui ne abbiamo parlato in Commissione e a noi oggi non risulta che ci sia stato un momento di confronto e di analisi approfondito con chi poi dovrà collaborare, perché senza la collaborazione da parte dei medici e delle Istituzioni, esattamente come l'App Immuni – l'abbiamo visto molto bene in Veneto – queste App diventano scatole vuote, cioè o c'è chi collabora, chi materialmente poi le fa funzionare al di là degli utenti che schiacciano un bottone, oppure diventano strumenti inutili, anzi strumenti che rischiano di far perdere tempo e di creare ulteriore confusione.
Quindi l'interlocuzione con i medici avrebbe dovuto essere preventiva ed è evidente che molti medici non conoscono questo strumento – in questi giorni abbiamo provato a capire, devo dire che c'è nebbia in Val Padana, visto che siamo in Veneto – sul senso, su come funzionerà, su quando entrerà in funzione e questo può essere un problema per il suo funzionamento.
Dopodiché, ogni strumento è utile oggi per combattere il Covid e ogni strumento realmente utile avrà il nostro appoggio, l'importante è che non si traduca, appunto, in un ulteriore elemento di complicazione per cui, come illustreremo in seguito, abbiamo provato anche qui a emendare e a migliorare, secondo noi, questo progetto di legge.
C'è un'ultima valutazione politica che voglio fare e la faccio anche da correlatore di questa norma, che c'entra anche con la discussione precedente ed è questa: in un momento così drammatico, così complicato per il nostro Paese, nelle Regioni d'Italia, si stanno vedendo due atteggiamenti diversi tra maggioranza e opposizione, nel rapporto, nel fronteggiare l'emergenza (devo dire che lo stesso discorso potrebbe valere per il Parlamento). Ne cito due, volutamente entrambe governate dal centrodestra come questa Regione: in Liguria c'è una situazione in cui sono ogni giorno l'uno contro l'altro armati, maggioranza e opposizione, in Umbria pochi giorni fa maggioranza e opposizione, in sede di Consiglio, formalmente hanno detto parole molto chiare, votando anche una risoluzione su questo, sul fatto che in un momento così drammatico – e quindi riprendo anche le parole dell'assessora Lanzarin di prima – siccome la guerra è fuori, la guerra qui ha molto meno senso.
Allora, da parte nostra la disponibilità l'abbiamo dimostrata sul progetto di legge precedente e la stiamo dimostrando con gli emendamenti che abbiamo presentato a questo, con un ragionamento e anche con un far fronte insieme nei diversi ruoli a un momento di straordinaria difficoltà come questo, ma è evidente che la stessa cosa ci aspettiamo dalla maggioranza, il che vuol dire che su alcune questioni, le questioni più rilevanti, bisogna ragionare insieme prima, se questo è lo spirito e se questo è il senso.
L'ho voluto dire su quest'App perché vale su questo fronte e vale su altri. Temo che avremo tanti mesi di fronte per fronteggiare un'emergenza complicata e parlando di mesi, sono stato probabilmente ottimista: dipende da tutti noi e da come gestiremo questa fase. Io ho chiarito qual è per noi lo spirito e il senso, aspettiamo e speriamo che per la maggioranza valga lo stesso principio. Grazie.
PRESIDENTE
Camani ha chiesto la parola, prego.
Vanessa CAMANI (Partito Democratico Veneto)
Grazie, Presidente.
Devo dire che l'iter veloce dei progetti di legge che sono in discussione in questo Consiglio oggi, tanto era giustificato per la proposta precedente, quanto, a mio giudizio, inadatto per questa nuova proposta, perché sostanzialmente non si capisce di cosa stiamo parlando, in quanto la rubrica della norma dice una cosa, parla di monitoraggio dell'emergenza epidemiologica (il titolo della proposta è questo), l'articolo 1 della stessa legge dice un'altra cosa, parla di presa in carico precoce dei soggetti con sintomatologia sospetta e della tutela della salute di questi e la relazione che introduce alla proposta dice un'altra cosa ancora e parla di sistema di bio sorveglianza.
Magari noi facciamo fatica a capire, ma proprio non si capisce perché sono tre cose diverse dette in tre punti fondamentali di questa proposta di legge e ci risulta difficile comprendere, tanto che la proposta è stata assegnata solo alla Prima Commissione di competenza e quindi neppure in sede di Commissione – lo dico perché magari delle volte i lavori dell'Aula vengono aggravati da discussioni poco utili – essendo stata discussa solo in Prima Commissione, non ci è stato possibile affrontare questi temi durante l'esame in Commissione. E dico che non si capisce perché anche in Commissione avete respinto la nostra richiesta di far precedere alla valutazione di questo progetto di legge alcune audizioni di alcuni soggetti, che ci avrebbero aiutato a comprendere cosa serve e di cosa c'è bisogno.
Allora a me viene il dubbio - ma io, lo sapete, non sempre penso giusto e bene – che non ci volete far capire cosa contiene e a cosa serve quest'App e questa piattaforma e mi chiedo il perché, perché, vedete, in quest'Aula non bastano le parole del relatore, in quest'Aula non valgono le dichiarazioni del Governatore in conferenza stampa: qui parlano soltanto i testi legislativi e nel testo legislativo che ci sottoponete, in particolar modo il comma 1, nella seconda parte, e il comma 3 sono tra loro contraddittori, sono tra loro volutamente confusi e non ci aiutano, neppure teoricamente, a capire a cosa serve.
Allora vorrei che fosse chiaro, proprio per evitare che qualcuno pensi che questa discussione sia poco utile, perché ci interessa capire come funziona quest'App, al netto della parte della proposta che riguarda la questione della privacy, cioè il comma 4, 5, 6, 7, 8 e 9 dell'articolo 1, che peraltro sono copiati e incollati dal decreto di approvazione dell'App Immuni; poi, se avrete pazienza, in sede di emendamento andremo a vedere come sono stati copiati e incollati ma, a parte questo, io credo che, al netto della parte di privacy, come dicevo, a noi serve capire per una serie di ragioni.
Prima ragione: questo provvedimento che, a seguito dell'emendamento approvato in Commissione, impegna le casse della Regione Veneto per 200.000 euro quest'anno e 30.000 negli anni successivi, viene finanziato attraverso le donazioni che i cittadini e le imprese venete hanno fatto alla Regione per dare una mano in quella guerra di cui si parlava prima contro la pandemia. Io penso che sia dovere di tutti, dentro questo Consiglio, verificare come vengono impiegate le risorse che i cittadini di questa Regione con generosità hanno donato alle Istituzioni.
Secondo argomento e motivazione per la quale ci interessa capire: vedete, qua stiamo discutendo di un'App, cioè di uno strumento che il mondo ormai ha a disposizione a seguito di queste enormi innovazioni che la digitalizzazione ci mette a disposizione e, guardate, da questo punto di vista, la politica offre una discussione antica a tutti i livelli: è evidente, cioè, come la politica non sia ancora pronta, non si sia ancora dotata degli strumenti per organizzare e governare le innovazioni, le potenzialità che la digitalizzazione delle informazioni ci mette a disposizione.
Il tema dei big data, perché di questo si parla, cioè della mole infinita di informazioni che, attraverso i dispositivi elettronici, i soggetti possono acquisire, è un tema su cui la politica è in ritardo e che pone certamente delle enormi potenzialità, ma pone anche degli enormi rischi; al netto della norma di legge sulla privacy, qua stiamo discutendo di un tema su cui la politica dovrebbe interrogarsi profondamente, a maggior ragione se è un'innovazione tecnologica che riguarda dati così sensibili come la vita e la salute delle persone.
Ecco perché non è banale capire come funziona quest'App, perché abbiamo una responsabilità maggiore rispetto ad altri temi, secondo me, e, in base a come noi gestiamo questa responsabilità, possiamo giudicare se affrontiamo in maniera positiva o meno anche la sfida della pandemia.
In questo caso addirittura non ho capito bene perché non c'è scritto, ma è un'informazione che ho acquisito banalmente a proposito di innovazione tecnologica, navigando in Internet, c'è una società esterna che è collegata a questo progetto e che, insieme alla Regione Veneto, ha costruito già questa piattaforma; ecco perché la questione dei dati e della privacy è fondamentale, perché non è un mistero che Google è diventata miliardaria vendendo i dati. E allora vorrei capire, visto che in questa proposta di legge tutta la responsabilità del trattamento dei dati è in capo alla Regione, quali tutele abbiamo noi che una società esterna non utilizzi questa enorme mole di dati per business, come è normale che facciano le società a fine di lucro.
Il terzo argomento per il quale noi vogliamo capire come funziona è perché siamo interessati, come diceva bene il consigliere Possamai prima di me, a capire quale sarà il reale risultato e quale sarà la reale efficacia di quest'App, perché noi crediamo che, per misurare l'efficacia e il risultato, dovremmo provare a capire cosa ne pensano i medici di medicina generale e il SISP, che sono già oberati di lavoro. Guardate, ho come l'impressione che, anche questa volta, non basterà fare la conferenza stampa in cui si dirà: "Ma noi ai medici di medicina generale abbiamo detto cosa devono fare", come è stato sui tamponi, perché noi siamo d'accordo che sia utile che anche i medici di medicina generale facciano i tamponi, ma dopo che a Marghera hai detto che li obblighi a farli, devi farti carico anche del problema che non sanno dove farli, che non hanno i tamponi, che non hanno il tempo, perché è quello il problema che va risolto.
Allora, tanto è utile obbligare i medici di medicina generale a fare i tamponi, quanto è necessario dotarli di tutte le risorse per farlo, oppure è importantissimo dare una mano e contribuire, con le autonomie scolastiche, per la gestione dei casi di positività dentro le scuole e sono utili le linee guida che la Regione ha approvato, che dicono esattamente cosa deve avvenire in caso di contagio dentro le classi. Poi però succede che i SISP non sono in grado di organizzare il secondo tampone di controllo dentro le scuole e i bambini e le famiglie non sanno come riportare i bambini a scuola.
Allora, troppo spesso accade che c'è una differenza tra ciò che noi scriviamo – e quindi anche tra le buone intenzioni che abbiamo quando scriviamo e pensiamo una proposta – e quello che poi avviene concretamente, perché, come la consigliera Venturini sa meglio di me, chi poi sta sul campo e deve misurarsi con le difficoltà, capisce bene come è importante che tutto ciò che noi facciamo sia coordinato con i soggetti.
Allo stesso tempo quest'App mi preoccupa rispetto agli utenti perché la biosorveglianza, guardate, non è una banalità: io mi sono chiesta quanti di quelli che si scaricheranno l'App saranno in grado di gestire la propria sintomatologia attraverso una chat box o un computer. Come potranno gli utenti capire a che punto l'ossigenazione della loro respirazione è pericolosa e a che punto invece non lo è? Quindi ci vuole anche una formazione degli utenti e non vorrei che un'App del genere, se non è sufficientemente spiegata, se non c'è una collaborazione con le strutture sanitarie del territorio, anziché essere utile, diventa un aggravio anche per chi la utilizza. Infatti abbiamo, certo, l'obbligo, l'impegno a tutelare e curare i cittadini del Veneto, ma abbiamo anche un impegno a rassicurare i cittadini, a combattere quella solitudine e quella preoccupazione che sono diffuse anche nella nostra Regione e quindi, se quest'App va in quella direzione, se sapessimo come funziona, andrebbe bene, ma altrimenti rischia di essere peggiorativa.
Infine abbiamo delle perplessità rispetto all'impatto reale che questa innovazione avrà, perché il monitoraggio dell'emergenza non può essere affidato solo a chi volontariamente si scarica l'App e l'abbiamo visto con la vicenda Immuni: una funzionalità che poteva essere utile in fase precedente a quella in cui ci troviamo oggi, ma che, non essendo stata volontariamente scaricata da un numero consistente di cittadini italiani, ha visto un impatto limitato di utilità e quindi anche su questo ci chiediamo che tipo di valutazioni sono state fatte.
Ecco perché – lo dico al Presidente che è anche il presentatore della legge – noi riteniamo che, al netto della questione privacy, che comunque non è banale, per le ragioni che ho detto prima, sia importante capire come pensate che debba funzionare questa app. Allo stesso modo riteniamo ugualmente importante che il funzionamento dell'App sia condiviso con chi poi tecnicamente e materialmente dovrà andare ad utilizzarla.
Per tutte queste ragioni noi riteniamo che questo progetto di legge avrebbe potuto e dovuto avere una fase di approfondimento maggiore dentro questo Consiglio regionale. Grazie.
Assume la Presidenza
Il Vicepresidente Nicola Ignazio FINCO
PRESIDENTE
Grazie, collega. Do la parola alla consigliera Francesca Zottis.
Francesca ZOTTIS (Partito Democratico Veneto)
Grazie, Presidente. La Consigliera che mi ha preceduto ha già ben illustrato quelli che sono gli aspetti formali, che poi diventano sostanziali, delle contraddizioni che ci stanno all'interno del testo di legge. Anche se volessimo semplicemente derubricare a una questione di privacy il progetto di legge di oggi, le questioni di privacy sono comunque estremamente delicate e, nel momento in cui chiediamo maggiori spiegazioni sulla funzionalità dell'App, come è stato in Commissione, ci aspettavamo ci potesse essere da parte dell'Assessore – vedremo se poi ci potrà essere – ma anche in termini di relazione iniziale, una maggiore illustrazione anche di quelli che sono proprio la funzionalità e lo schema funzionale dell'app.
Dire che un Consiglio che si trova ad approvare questo tipo di progetto di legge può guardare solo comunque alla privacy, con le cose che comunque ho detto prima, credo sia uno svilire i compiti di questo Consiglio regionale, nel momento in cui nella relazione noi andiamo a parlare di bio monitoraggio, quindi non andiamo a parlare di un qualcosa di leggero, di un qualcosa di insignificante, di un qualcosa di piccolo, ma andiamo a parlare di un qualcosa di importantissimo, andiamo a toccare la vita e la salute delle persone, quando parliamo di bio monitoraggio della salute delle persone.
Tutti gli strumenti che avvicinano paziente e utente da noi verranno sempre accolti in modo positivo, tutti gli strumenti che possono alleggerire il lavoro di chi sta nel territorio, sta all'interno del servizio di igiene verranno accolti da noi in modo positivo, ma ad oggi noi queste rassicurazioni non ce le abbiamo. Quindi, ad un livello di immaginazione, uno strumento che aiuta il bio monitoraggio ben venga, ma nel momento in cui non sappiamo come funziona e se realmente questo è un aiuto, oppure aumenta di più il carico dei medici di medicina generale e può creare una tensione ulteriore tra i medici di medicina generale e il servizio di igiene, tutte queste criticità che stanno all'interno della nostra testa, ma credo che possono stare all'interno della testa di chiunque si trovi a votare un documento del, genere devono trovare risposta.
Il fatto che ci siano molti medici nel territorio che non conoscono lo strumento a noi ha posto un grande punto di domanda, perché qualsiasi strumento informatico, se non vede il coinvolgimento di chi lo deve utilizzare, può diventare dannoso, dannoso nel senso che rallenta il lavoro, dannoso nel senso che poi non viene scaricato e, quindi, sarebbe un investire inutilmente, dannoso perché, se utilizzato male nel senso del bio monitoraggio, aumenta le ansie del medico e del paziente.
Quindi, non c'è un atteggiamento di opposizione dura e cruda che dice di no perché ci è arrivato velocemente questo progetto di legge, ma c'è una richiesta di utili spiegazioni e ci chiediamo il perché questa cosa non si potesse discutere anche in Quinta commissione con chi poi deve utilizzare lo strumento stesso e tutto questo, per l'atteggiamento che c'è stato fino ad oggi, poteva essere fatto comunque in tempi brevi. Non abbiamo chiesto mesi di discussione, abbiamo chiesto una seduta di discussione, abbiamo chiesto la documentazione che ci facesse capire come funziona lo strumento.
Di fronte a tutto questo, secondo noi, poteva essere utile fermarsi, utile verso l'esterno e utile per fare in modo che le risorse delle donazioni vengano utilizzate nel modo più trasparente, equo e anche nel modo più funzionale possibile.
Grazie, Presidente.
PRESIDENTE
Grazie, collega. Ci sono altri che vogliono intervenire? Assessora Lanzarin, prego.
Dichiaro chiusa la discussione generale.
Ass.ra Manuela LANZARIN
Cercherò di dare delle risposte che non sono riuscita a dare in Commissione l'altro giorno perché purtroppo, motivi di collegamento non me lo hanno permesso: si sentiva male e io non riuscivo a capire cosa dall'altra parte si riusciva a percepire e a capire.
Noi arriviamo in Consiglio regionale con questa iniziativa, con quest'App, per una motivazione legata alla privacy, non per un avallo sull'utilizzo di quest'App o sulla sua funzionalità, perché se non ci fosse stato il problema della privacy e fosse stato risolto a livello centrale governativo, come ci era stato detto, con ordinanza della Protezione Civile – questi erano gli accordi che erano stati presi con le altre Regioni e con la Protezione Civile: bastava un'ordinanza nazionale – non avremmo dovuto fare questo passaggio. Però, siccome questo passaggio non è stato fatto, abbiamo ritenuto che, nell'urgenza e nell'imminenza di uno strumento che, secondo noi, va a dare una risposta e va soprattutto a potenziare il nostro sistema di biosorveglianza, anche su richiesta della parte nazionale di passaggio legislativo, siamo venuti a farlo.
Questa, quindi, è la motivazione per cui questo Consiglio oggi si esprime, perché da un'interlocuzione con il Garante della privacy non ci hanno bocciato o comunque rimandato funzionalità, incompatibilità o altro di quest'App, ma solo la questione legata alla privacy, visto che parliamo di dati sensibili e personali.
Allora, in mancanza di un provvedimento che doveva essere fatto in tempi brevi, il Garante della Privacy ci ha invitato e consigliato di fare un provvedimento normativo legislativo regionale e oggi arriviamo in Consiglio per questa motivazione.
Noi non abbiamo mai nascosto che quest'App è pronta da tempo, quindi non è un'App che ci siamo inventati in quattro e quattr'otto e oggi spingiamo per arrivare, ma è un'App che era pronta, è un'App che si va ad affiancare agli altri sistemi, è un'App, come io ho detto a più riprese, di biosorveglianza sanitaria, uno strumento in più in mano ai cittadini, che volontariamente potranno scaricarla e potranno, quindi, con dei dubbi, verificare, in base a una serie di sintomatologie, a chi rivolgersi; quindi servirà al singolo cittadino con dei sintomi che, in base a una schermata molto semplice, cliccherà i sintomi che in quella giornata potrà avere e ci saranno le indicazioni al cittadino a chi rivolgersi: "Rivolgiti al tuo medico di medicina generale, rivolgiti al SISP, meglio che vai al pronto soccorso", quindi una risposta immediata e una presa in carico.
Poi, nella parte successiva, ci sarà una sistema di bio sorveglianza per le persone che sono già in isolamento a casa, con il monitoraggio, quindi, dei parametri ed è chiaro che la persona che dimostra determinati parametri sarà poi contattata e seguita dalle due colonne che voi avete citato: medico di medicina generale e SISP.
Lo riteniamo, quindi, uno strumento ad integrazione, uno strumento che va nella direzione di mettere effettivamente in campo uno dei pilastri fondamentali, che è quello non del tracciamento, perché il tracciamento, come voi sapete, non è oggetto di quest'App, invece Immuni è un'App di tracciamento, contact tracing e di geolocalizzazione; quest'App non ha nulla a che fare con questo e non si mette assolutamente in competizione con l'App Immuni a livello nazionale, per cui c'è stato comunque un provvedimento normativo nazionale, ma è un sistema di bio sorveglianza che si va ad affiancare ai sistemi che noi oggi abbiamo e va ad integrarli, va a dare un supporto e va ad aiutarli.
Sarà un sistema che sarà monitorato, sarà sicuramente visto anche e, se sarà il caso, anche aggiornato. Non ho nessun problema a dire che nelle prossime settimane possiamo venire in Quinta Commissione, sia con la parte della prevenzione, che quindi segue quelli che sono stati gli sviluppi di quest'App, sia con la parte dell'informatica, per illustrare il reale funzionamento.
Non mi si venga a dire che non sono stati coinvolti i soggetti perché con i soggetti che voi avete citato c'è stata sicuramente un'interlocuzione, è in corso tuttora un'interlocuzione, oltre chiaramente alla presentazione dello strumento, proprio per cercare di dare un supporto anche a questi soggetti, un supporto che sia veloce, un supporto che sia tecnologico, un supporto che vada comunque ad affiancare i supporti tradizionali.
Quindi io non credo che ci sia nulla di chissà che tipo o nulla di improbabile o irrisolto o comunque che non vada nella direzione di dare effettivamente un supporto e, anzi, addirittura che possa mettere in discussione quelle che sono oggi le strategie che noi abbiamo messo in campo, come non accetto neanche che si venga a dire che – non so, è stato citato – rispetto alla questione legata ai tamponi, ci sia un po' la cattiveria, lasciatemi passare questo termine, della Regione Veneto, che bacchetta o comunque obbliga i propri medici di medicina generale a fare i tamponi senza un confronto, un dialogo e un dibattito con loro. Io ricordo alla consigliera Camani, che è l'ACN nazionale che ha presentato, portato avanti e sostenuto – questo Governo e il Ministro Speranza in primis – un accordo di questo tipo e che ha inserito l'obbligatorietà degli MMG a fare i tamponi.
Il Veneto ha solo adottato il provvedimento conseguente all'ACN nazionale ed è l'ACN nazionale che dice ai medici di medicina generale: "Fate i tamponi, vi diamo 12 o 18 euro in base a se li fate all'interno di una struttura pubblica o all'interno di un vostro ambulatorio", poi però fa la copertura solo per un tot di tamponi e non, invece, probabilmente per la necessità di cui avremmo bisogno e che i cittadini si aspettano.
Allora la Regione del Veneto anche qui ha deciso, utilizzando anche risorse proprie, di aumentare quella capacità di fare tamponi rispetto alle forniture che ci arrivano dal commissario Arcuri, che sono state inizialmente 65.000 o 64.000 tamponi, corrispondenti quindi a circa 25 tamponi a MMG, e ne ha messi altri 100.000 in distribuzione, perché riteniamo che, se noi oggi mettiamo in piedi un servizio e vendiamo ai cittadini un servizio con i medici di Medicina Generale che lo vogliono fare, abbiamo il dovere che questo servizio funzioni a pieno.
Però io credo che bisogna dire le cose come stanno, quindi non è che il Veneto è cattivo con i propri medici e quindi li obbliga oppure non crea le condizioni, ma è qualcun altro che ha preso le decisioni e noi abbiamo solo tramutato in accordo regionale le decisioni che ha preso qualcun altro.
Vogliamo parlare di contact tracing, vogliamo parlare di tracciamento? Allora, oggi è una situazione – non lo dico io, lo dicono tutti – in cui effettivamente, per i numeri che ci sono, è difficile riuscire a rispondere a tutte le esigenze. Basta fare una proporzione: è stato aumentato il SISP, per quello che noi riusciamo ad aumentare, perché anche questi sono legati al personale in quanto ai SISP vanno quegli infermieri o quegli assistenti sanitari che non si trovano.
Poi è facile dire: "Non funziona nulla, non si riesce, siamo in ritardo", ma questa è la situazione e quindi io credo che anche in quest'ottica avere uno strumento informatico, avere un'app di questo tipo, che può andare incontro a determinate esigenze e che può essere uno strumento in più, sia qualcosa che va in questa direzione.
Dopodiché è chiaro che il corso dell'applicazione ci dirà anche quanto verrà scaricata, come verrà utilizzata, le potenzialità, gli effetti e tutto il resto, però su questo credo che non ci siamo mai distinti, ma non abbiamo mai neanche rinunciato al confronto su questo e quindi ripeto che la richiesta di venire in Quinta commissione a spiegare l'effettività di questa app non trova sicuramente contrarietà, anzi, in una delle prossime Commissioni dirò alla presidente Brescacin di fissare un'audizione con la sottoscritta e con il referente, appunto, della prevenzione e dell'informatica, verremo e spiegheremo la funzionalità di questa app.
Ma io credo che questo sia qualcosa in più che noi mettiamo proprio per la lotta, la presa in carico e la sorveglianza dei soggetti che oggi ci sono e quindi è uno strumento in più, oltre a quelli che ci sono, che continuiamo a utilizzare e che stiamo potenziando, ma proprio nell'ottica di riuscire ad avere sempre qualcosa in più da offrire.
PRESIDENTE
Grazie, Assessore. Il relatore vuole replicare? Prego.
Luciano SANDONA' (Zaia Presidente)
Grazie. Non c'è tantissimo da aggiungere a quello che ha detto l'Assessore, volevo solo fare una piccola precisazione e una piccola replica a quanto aveva affermato la consigliera Camani nel suo intervento relativo al trattamento dei dati sensibili, alla protezione dei dati sensibili, che è una delle esigenze che abbiamo nel mondo moderno: questa cosa non c'era fino a quindici, vent'anni fa.
Credo che l'articolo 1, comma 6, sia molto chiaro in questo senso perché dice esplicitamente: "I dati trasmessi dall'applicazione, di cui al comma 2, alla piattaforma non possono essere trattati per finalità diverse da quelle di cui al comma 1, salva la possibilità di utilizzo in forma aggregata o comunque anonima, per soli fini di sanità pubblica, profilassi, statistici o di ricerca scientifica, ai sensi comunque dell'articolo 5 della normativa europea".
Quindi credo che, anche in questo tema – ed è proprio questo il motivo per cui siamo venuti oggi qua in Consiglio regionale a trattare la normativa relativa a questa'App, la normativa in special modo della privacy – ci sia un'ampia protezione dei dati personali da parte della previsione normativa che stiamo andando ad approvare. Grazie.
PRESIDENTE
Grazie, collega. Do la parola al correlatore Giacomo Possamai.
Giacomo POSSAMAI (Partito Democratico Veneto)
Prima di tutto una riflessione su quello che diceva l'assessora Lanzarin prima, cioè che sostanzialmente che non era un atto dovuto venire in Consiglio, salvo che per gli aspetti di privacy e diciamo che era esattamente quello che intendevo dire prima nella correlazione o controrelazione, cioè quando prima dicevo: "Capiamo come vogliamo affrontare questo momento storico", il senso era proprio che, anche se ci sono dei passaggi che non sono dovuti, se vengono fatti, sono essi stessi un messaggio politico.
Io non faccio il parlamentare e neanche il ministro, quindi non posso rispondere al DPCM, però, a parte questo, dicevo che io sono qui in Consiglio regionale, come i nostri colleghi, e il tema politico che ponevamo era proprio questo, cioè il fatto che da parte nostra c'è la disponibilità a costruire un percorso e un dialogo in un momento così difficile, ma è evidente che dipende molto e in primis dalla maggioranza e dalla Giunta nelle scelte che fa e nella modalità in cui pone le questioni. Se su quest'App ci fosse stato un percorso, è evidente che oggi noi magari ci saremmo espressi contrariamente, se avessimo capito che non funzionava, ma perlomeno avremmo potuto ragionare nel merito.
Il punto è questo, nel senso che sull'aspetto di privacy è già stato detto molto prima, oggi noi di questo discutiamo, è evidente che la privacy è un tema delicatissimo, ma ancor più delicato è come funziona questa app, sulla quale oggi non abbiamo sentito ancora parole chiare, ma abbiamo capito che oggi non è qui la discussione, però ci aspettiamo che questa discussione avvenga o perlomeno chiediamo che questa discussione avvenga.
Poi, ovviamente, fino a prova contraria c'è una maggioranza e c'è una minoranza, quindi poi la maggioranza sceglie e, se sceglie di andare via dritta e preferisce non costruire il dialogo, lo può chiaramente fare, sta nei suoi poteri, è un messaggio, però per noi questa discussione è importante e la richiesta, che ho fatto prima e che rinnovo, è che, se questo percorso si vuol fare, lo facciamo prima, in modo tale che il giorno in cui andiamo ad approvare un progetto di legge, per quanto fosse specifico, cioè su un tema di privacy, noi si sia in grado di esprimerci realmente su quello che andiamo a votare. Grazie.
PRESIDENTE
Grazie, collega.
Visto che ci sono una decina di emendamenti, sospendiamo per dieci minuti, quindi fino alle ore 15.45, in modo da dare la possibilità alla commissione di valutare gli emendamenti e di arieggiare l'Aula. Grazie.
L'Ufficio della Prima commissione si trova in Sala del Leone.
La seduta è sospesa alle ore 15.33
La Seduta riprende alle ore 15.51
Assume la Presidenza
Il Presidente Roberto CIAMBETTI
PRESIDENTE
Se hai dichiarazioni da fare in via preliminare, chiedi la parola col tastino sull'iPad, perché se vuoi che rimanga a verbale, è bene far tutto quanto.
Sull'ordine dei lavori Montanariello, prego.
Jonatan MONTANARIELLO (Partito Democratico Veneto)
Sì, Presidente, mi scusi, mi sono accorto che nel provvedimento, il progetto di legge n. 13, che abbiamo votato prima, risultavo astenuto: non so se non ha preso o è stata una mia mancanza, ma avevo votato favorevole.
PRESIDENTE
Mi permetto di dire che il progetto di legge n. 13 aveva tutti favorevoli.
Jonatan MONTANARIELLO (Partito Democratico Veneto)
Allora era l'ordine del giorno della collega Ostanel, perché su uno dei due risultava la casellina rossa e ero io, però o non ho fatto bene io o non ha preso, comunque ero favorevole.
PRESIDENTE
Rimane a verbale che Montanariello era favorevole all'ordine del giorno approvato nella legge precedente.
Jonatan MONTANARIELLO (Partito Democratico Veneto)
Grazie, Presidente.
PRESIDENTE
Grazie a lei.
Passiamo all'articolato del progetto di legge n. 14.
Emendamento n.
B0001, presentato dai consiglieri Camani, Possamai, Bigon, Zottis, Montanariello, Zanoni, Lorenzoni e Baldin, articolo 1, comma 1, modificativo, che prevede:
"All'articolo 1, comma 1, sostituire le parole "attuare la presa in carico precoce dei soggetti con sintomatologia sospetta di contagio da SARS-COV-2 e tutelare la salute" con le seguenti parole "di tutelare la salute di soggetti con sintomatologia di contagio da SARS-COV-2"".
Camani, intende illustrarlo?
Vanessa CAMANI (Partito Democratico Veneto)
Grazie, Presidente. Farò una brevissima premessa che chiedo sia considerata valida per tutti questi emendamenti che sono finalizzati a cercare di rendere il testo, così come ci è stato presentato, a nostro giudizio più comprensibile e più efficace, sempre nel rispetto di quel principio che le leggi contano per come sono scritte.
In particolare, con questo emendamento si vuole offrire allo strumento di cui stiamo discutendo un'ampiezza di utilità e utilizzo un po' più ampia di quella che, a nostro giudizio, viene definita in base alla formulazione attuale, eliminando la parte che riguarda la presa in carico precoce dei soggetti con sintomatologia sospetta di contagio da SARS-COV, perché, a nostro giudizio, non ci sono gli elementi per ritenere che, attraverso quest'App, ci sia un'effettiva presa in carico precoce, piuttosto di lasciare, come finalità della legge, il principio della tutela della salute dei soggetti già contagiati. Grazie, Presidente.
PRESIDENTE
Grazie a lei. Non vedo altri interventi. Parere favorevole del relatore.
Metto in votazione l'emendamento n.
B0001.
È aperta la votazione.
Per chi è uscito, rientri siglando la presenza. A voce, chi non c'è: Valdegamberi, Puppato e Andreoli Marco, se vuoi votare. Anche Polato non vedo fra i votanti.
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Emendamento n.
B0002 presentato dai consiglieri Camani, Possamai, Bigon, Zottis, Montanariello, Zanoni, Lorenzoni e Baldin, articolo 1, comma 1, modificativo, che prevede:
"All'articolo 1, comma 1, dopo le parole "piattaforma informatica" aggiungere la parola "operativa"".
Lo dà per illustrato.
Metto in votazione l'emendamento n.
B0002, parere favorevole del relatore.
È aperta la votazione.
Valdegamberi, parere favorevole.
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Emendamento n.
B0003 presentato dai consiglieri Camani, Possamai, Bigon, Zottis, Montanariello, Zanoni, Lorenzoni e Baldin, articolo 1, comma 1, modificativo, che prevede:
"All'articolo 1, comma 1, sostituire le parole: "segnala al medico di medicina generale o al medico del Servizio di Igiene e Sanità Pubblica (SISP), che abbiano già preso in carico il caso, il nominativo del soggetto con sintomatologia sospetta di contagio da SARS-COV-2 o il nominativo del soggetto nei cui confronti siano stati disposti l'isolamento fiduciario o la quarantena" con le seguenti parole "raccoglie i dati relativi ai soggetti contagiati o con sintomatologia sospetta, in stretta collaborazione con i medici di medicina generale e i medici del Servizio di Igiene e Sanità Pubblica (SISP)"".
Lo dà per illustrato.
Metto in votazione l'emendamento n.
B0003, parere favorevole del relatore.
È aperta la votazione.
Collega Brescacin.
Sonia BRESCACIN (Zaia Presidente)
Brescacin favorevole.
PRESIDENTE
A microfono, a verbale, favorevole Brescacin.
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Emendamento n.
B0004 presentato dai consiglieri Camani, Possamai, Bigon, Zottis, Montanariello, Zanoni, Lorenzoni e Baldin, articolo 1, comma 2, modificativo, che prevede:
"Il comma 2 dell'articolo 1 è così sostituito:
"2. La piattaforma regionale è collegata ad una applicazione informatica da installare su dispositivi di telefonia mobile che rende possibile alcune funzionalità specifiche di biosorveglianza sanitaria. Tale funzionalità opera esclusivamente con riferimento ai soggetti che abbiano, ai fini di cui al comma 1, installato, su base volontaria l'applicazione di cui al capoverso precedente"".
Anche questo è dato per illustrato. Parere favorevole del relatore.
È aperta la votazione.
Penso che Piccinini abbia sbagliato tasto. Il voto è favorevole anche di Piccinini.
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Emendamento n.
B0010 presentato dai consiglieri Camani, Possamai, Bigon, Zottis, Montanariello, Zanoni, Lorenzoni e Baldin, articolo 1, comma 3, soppressivo, che prevede:
"Il comma 3 dell'articolo 1 è soppresso".
Vanessa CAMANI (Partito Democratico Veneto)
Grazie, Presidente. Mentre non ho ritenuto necessario illustrare gli altri emendamenti a mia prima firma e sostenuti da tutto il Gruppo del Partito Democratico, su questo, invece, vorrei intervenire per la semplice ragione che questo è un emendamento soppressivo di un comma, il comma 3 dell'articolo 1, e lo voglio illustrare per spiegare ai colleghi le ragioni per cui abbiamo pensato di richiedere la soppressione addirittura di un comma, che è una richiesta che solitamente si evita di fare.
Questo comma 3 dell'articolo 1 è l'esempio di quello che abbiamo detto durante tutta questa discussione, cioè che da questa legge non si capisce come funziona questa applicazione. Siccome, peraltro, per ammissione stessa dell'assessora Lanzarin, non si viene in quest'Aula con questa proposta per spiegarci come funziona l'App, a nostro giudizio il progetto di legge poteva stare in piedi anche senza la specifica di come avviene lo scambio di informazioni. Quindi, in virtù del fatto che non ci sono state fornite informazioni più precise sul funzionamento dell'App, da consentirci la possibilità di formulare un emendamento che rendesse il testo più chiaro, siamo costretti, per le ragioni che ho appena espresso, a chiedere la soppressione del comma.
PRESIDENTE
Grazie. Non vedo altri interventi.
Metto in votazione l'emendamento n.
B0010, parere contrario del relatore.
È aperta la votazione.
Speranzon, se vuol votare.
È chiusa la votazione.
Compagno Speranzon, ha votato col PD. Al microfono il collega Speranzon vota contrario all'emendamento.
È chiusa la votazione.
Il Consiglio non approva.
Emendamento n.
B0005 presentato dai consiglieri Camani, Possamai, Bigon, Zottis, Montanariello, Zanoni, Lorenzoni e Baldin, articolo 1, comma 4, modificativo, che prevede:
"All'articolo 1, comma 4, sostituire le parole "operato nella gestione della suddetta piattaforma" con le parole "personali raccolti dall'applicazione"".
Lo dà per illustrato.
Metto in votazione l'emendamento n.
B005, parere contrario del relatore.
È aperta la votazione.
Camani, non c'è il suo voto, provveda lei.
È chiusa la votazione.
Il Consiglio non approva.
Emendamento n.
B0006 presentato dai consiglieri Camani, Possamai, Bigon, Zottis, Montanariello, Zanoni, Lorenzoni e Baldin, articolo 1, comma 4, modificativo, che prevede:
"All'articolo 1, comma 4, dopo le parole "necessari alla gestione" sostituire le parole "sistema di allerta" con le parole "sistema di monitoraggio dell'emergenza epidemiologica da SARS-COV-2", e dopo le parole "modalità operative del sistema di" sostituire la parola "allerta" con le parole "di monitoraggio sanitario e di biosorveglianza".
Conseguentemente, sostituire le parole "al presente comma" con le parole "alla presente legge"".
Prego, Camani.
Vanessa CAMANI (Partito Democratico Veneto)
Grazie, Presidente. Questo lo illustro per due ragioni: la prima è che, a mio giudizio, in questo e in alcuni emendamenti che seguiranno è necessario apportare delle correzioni a questo progetto di legge perché nell'operazione di "copia e incolla" fatta dal decreto sull'app Immuni, avete, a mio giudizio, copiato e incollato delle parti che non sono coerenti con la proposta che stiamo presentando ed è una copiatura/ incollatura che in questo caso vale due parti dell'emendamento, quindi vi chiedo di valutare entrambe le parti dell'emendamento.
La prima è ovviamente una parte in cui si chiede di sostituire i termini "sistemi di allerta" che sono citati due volte, che evidentemente si riferiscono, a mio giudizio ovviamente, all'applicazione dell'App Immuni e non all'applicazione di cui stiamo discutendo, quindi vi ho proposto delle modifiche che vanno in questo senso.
Nella terza parte dell'emendamento, in particolare, che io ho definito con un "conseguentemente", vi chiedo di sostituire le parole "al presente comma" con le parole "alla presente legge", perché nell'App Immuni tutte le cose di cui parlate qui sono riferite alla piattaforma informatica di cui al presente comma, perché sono in un unico comma. In questo caso, invece, nel presente comma, cioè il comma 4, non si parla della piattaforma informatica che è citata nei commi precedenti.
Quindi, qualora il parere fosse contrario, vi chiederei di valutare una riformulazione che tenga almeno la modifica da "presente comma" a "presente legge" per evitare di fare brutte figure, perché in questo comma non c'è la descrizione di alcuna piattaforma informatica.
PRESIDENTE
Grazie. Non vedo altri interventi.
Metto in votazione l'emendamento n.
B0006, parere contrario del relatore.
È aperta la votazione.
È chiusa la votazione.
Il Consiglio non approva.
Siamo sempre sull'articolo 1.
Emendamento n.
B0011 presentato dal consigliere Sandonà, articolo 1, comma 5, lettera e), modificativo, che prevede:
"All'articolo 1, comma 5, lettera e), dopo le parole "i dati" sopprimere "relativi ai contatti stretti"".
Il relatore lo dà per illustrato.
Metto in votazione l'emendamento n.
B0011, parere favorevole del relatore.
È aperta la votazione.
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Emendamento n.
B0007 presentato dai consiglieri Camani, Possamai, Bigon, Zottis, Montanariello, Zanoni, Lorenzoni e Baldin, articolo 1, comma 6, modificativo, che prevede:
"All'articolo 1, comma 6, sopprimere la parola "medesimo"".
Collega Camani, lo dà per illustrato? No, prego.
Vanessa CAMANI (Partito Democratico Veneto)
Anche qua devo chiedere all'Aula di correggere, come in altri casi, una parola che è entrata dentro questa proposta di legge, ma che, invece, si riferisce, come al solito, al "copia e incolla" dell'App: non c'è nessun medesimo comma, quindi chiedo di sopprimere la parola "medesimo".
PRESIDENTE
Allora, collega Formaggio, siccome siamo in diretta internet e c'è un minore, devo chiederle purtroppo di portare ordine a casa sua.
Sull'emendamento
B0007 c'è il parere favorevole del relatore.
È aperta la votazione.
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Emendamento n.
B0008 presentato dai consiglieri Camani, Possamai, Bigon, Zottis, Montanariello, Zanoni, Lorenzoni e Baldin, articolo 1, comma 8, modificativo, che prevede:
"All'articolo 1, comma 8, dopo le parole "con infrastrutture" aggiungere le parole "localizzate sul territorio nazionale"".
Camani, prego.
Vanessa CAMANI (Partito Democratico Veneto)
Guardi, purtroppo per scoprire come funzionerà quest'App, noi facciamo gli emendamenti e, in base al parere che ci viene fornito, scopriamo alcune cose.
Siccome in questo articolo c'è un refuso e c'è una "e" congiunzione che non ha senso rispetto alla formulazione, cioè la piattaforma è di titolarità pubblica ed è realizzata dalla Giunta regionale (mi rimane il dubbio di come la Giunta regionale possa realizzare una app, però questa è la legge che andiamo ad approvare), quindi si dice: "La Giunta regionale, di suo pugno, realizza questa piattaforma in collaborazione con enti e strutture del servizio sanitario regionale, esclusivamente con infrastrutture e gestite dalla Giunta regionale".
Allora mi sono andata a chiedere come mai c'era questa "e" e c'era questa "e" perché nella app Immuni, nel decreto, dice pari pari che la piattaforma è di titolarità pubblica ed è realizzata dal Commissario straordinario, in collaborazione, bla bla bla, esclusivamente con infrastrutture localizzate nel territorio nazionale e gestite. Quindi ho detto: beh, si saranno dimenticati, perché non è pensabile che la Giunta regionale realizzi una piattaforma non localizzata nel territorio nazionale.
Allora, se il parere è favorevole vuol dire che abbiamo sistemato un refuso, se il parere è contrario, naturalmente mi piacerebbe capire come mai, rispetto a tanti altri refusi non corretti, la localizzazione nel territorio nazionale, invece, abbiamo tenuto a cancellarla. Grazie.
PRESIDENTE
Grazie a lei.
Sull'emendamento n.
B0008 c'è il parere contrario del relatore.
È aperta la votazione.
Se Valdegamberi non ci dice a voce alta tutti i passaggi che fa...
È chiusa la votazione.
Il Consiglio non approva.
Emendamento n.
B0009 presentato dai consiglieri Camani, Possamai, Bigon, Zottis, Montanariello, Zanoni, Lorenzoni e Baldin, articolo 1, comma 9, modificativo, che prevede:
"All'articolo 1, comma 9, sostituire le parole da "delle esigenze di protezione e prevenzione sanitaria" fino a "Ministro della salute" con le parole "dello stato di emergenza disposto con delibera del Consiglio dei ministri del 31 gennaio 2020, e comunque non oltre il 31 dicembre 2020".
Lo dà per illustrato? No, intende illustrarlo, prego.
Vanessa CAMANI (Partito Democratico Veneto)
Sì, perché anche questo è un emendamento che in realtà ha un senso politico, nel senso che nella legge ci dite che l'utilizzo della piattaforma e, quindi, anche dei dati di cui alla privacy di cui sopra, che abbiamo scoperto dunque che saranno affidati ad una piattaforma che non sarà localizzata nel territorio nazionale probabilmente, probabilmente e tutti sappiamo – lo dico anche al Presidente Sandonà – che le norme sulla privacy valgono per i Paesi dell'Unione Europea mentre, per esempio, se dovesse accadere che la piattaforma fosse localizzata in un Paese extra UE, anche le norme sulla privacy (e torno a tutte le valutazioni sui big dati, all'utilizzo dei dati che vi ho fatto all'inizio) sarebbero messe in discussione.
Qua c'è un'altra cosa interessante e un altro cambiamento rispetto all'App Immuni perché l'app Immuni sostiene che i dati che ha raccolto possono cessare di essere di proprietà dello Stato quando, banalmente, scade lo stato di emergenza disposto dal decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri che, come sapete, è stato attivato il 31 gennaio 2020, è continuamente prorogato e non avrà bisogno di essere sprorogato lo stato di emergenza, ma semplicemente andrà a scadenza la dichiarazione di stato di emergenza.
Quindi vorrei capire esattamente quando finirà la proprietà di questi dati della Regione, visto che, come termine di riferimento, non si utilizza più la scadenza della dichiarazione di stato di emergenza del Presidente del Consiglio dei Ministri, ma un decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, su proposta del Ministro della Salute, che dovrebbe, secondo gli estensori di questa legge, sancire la fine dello stato d'emergenza.
A mio giudizio, non ci sarà un decreto del Presidente del Consiglio che sancisce la fine dell'emergenza, ma semplicemente scadrà il decreto già prorogato, quindi mi chiedo: visto che si cita come fine della proprietà dei dati della Regione una roba che non esisterà, cosa dobbiamo pensare? Quando finirà l'utilizzo e l'applicazione della piattaforma, visto che non è di competenza della Giunta emanare decreti del Presidente del Consiglio?
PRESIDENTE
Grazie. Il relatore è contrario.
Pan, prego.
Giuseppe PAN (Liga Veneta per Salvini Premier)
Io ho aspettato fino alla fine per sentire la lezione sull'App Immuni del rappresentante dell'opposizione: ci siamo fatti una bella lezione, abbiamo ascoltato e la ringrazio per le sue elucubrazioni sul caso.
Io volevo solo portare un'esperienza personale, visto che sono uno dei pochi qui dentro che ha passato un po' di giorni di quarantena, ben 24, rispetto al Covid.
È chiaro che, se il Presidente Zaia, la Giunta regionale, l'assessora Lanzarin e i tecnici della nostra Sanità, che abbiamo sempre detto – e ce ne stiamo accorgendo – che anche durante la prima ondata è stata la sanità che ha risposto meglio, non solo a livello nazionale, ma è stata anche citata a livello europeo, a livello internazionale come una sanità che ha risposto in maniera corretta, ha risposto in maniera esemplare e veloce, quindi abbiamo ringraziato tutti i nostri 65.000 i dipendenti della sanità, i nostri eccellenti medici, infermieri, tutti coloro che sono comunque stati in prima linea. Li abbiamo naturalmente citati anche prima nel precedente progetto di legge e siamo qui comunque a ricordarci tutti che siamo ancora in uno stato di guerra, siamo alla seconda ondata, che non si sa come andrà a finire, perché non si sa come sarà l'inverno, poiché dobbiamo ancora arrivare alle temperature più basse, e invece qui noi magari perdiamo tempo a discutere se magari abbiamo tempo o no.
PRESIDENTE
Collega Pan, l'intervento dovrebbe essere inerente all'emendamento.
Giuseppe PAN (Liga Veneta per Salvini Premier)
Sarò brevissimo, sì, ma volevo solo chiudere dicendo che noi esprimeremo parere naturalmente contrario all'emendamento, ma volevo solo ricordarvi e ricordarle che comunque un ammalato che è a casa, che comunque ha bisogno di sentire il proprio medico, che comunque può avere questo strumento nel proprio telefonino, visto che ha molto tempo, per guardarlo, che può controllarsi magari l'ossigenazione, che può avere delle informazioni e può anche curarsi a casa, come ho fatto io, piuttosto che andare magari ad intasare i pronto soccorso, oppure riuscire a portarli nel pronto soccorso quando realmente si ha bisogno di andare al pronto soccorso e essere magari ossigenato o intubato, possiamo solo fare un bene alla nostra sanità, al nostro Veneto, al di là di tutte le sue elucubrazioni sulla privacy, sull'app Immuni, sulla "e" e sugli accenti. Grazie.
PRESIDENTE
Grazie.
Metto in votazione l'emendamento n.
B0009, parere del relatore contrario.
È aperta la votazione.
È chiusa la votazione.
Il Consiglio non approva.
Passiamo all'articolato.
Metto in votazione l'articolo
1 come modificato.
È aperta la votazione
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Passiamo all'articolo
2.
È aperta la votazione.
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Passiamo all'articolo
3.
É aperta la votazione.
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Ci sono dichiarazioni di voto finali? Cristina Guarda, prego. Io non vedo richieste di parola.
Venturini, prego.
Elisa VENTURINI (Forza Italia - Berlusconi - Autonomia per il Veneto)
Come abbiamo già espresso in occasione della seduta della Commissione Quinta, siamo favorevoli a questo provvedimento, l'abbiamo anche sottoscritto perché abbiamo visto che nei Paesi dove sono stati adottati dei sistemi di monitoraggio e di biosorveglianza, si è riusciti a contrastare meglio la diffusione del virus.
Mi permetto di aggiungere che, per garantire la diffusione e l'accoglimento di questo strumento, è necessario che venga avviata una campagna di informazione e di comunicazione, che sia capillare e che sia presente sul territorio perché, se i cittadini capiscono e sanno che cos'è, l'App viene scaricata altrimenti si rischia il flop di Immuni. Grazie.
PRESIDENTE
Grazie a lei. Guarda, prego.
Cristina GUARDA (Europa Verde)
Grazie, Presidente. Non sono intervenuta prima dato che comunque le perplessità che sono state espresse dai colleghi di opposizione sono molto simili a quelle che anche io vorrei rilevare e mi permetto delle precisazioni in aggiunta, che sono le seguenti: una è una questione di metodo e un'altra è una questione di funzionamento.
Se l'applicazione è stata annunciata per la prima volta il 30 marzo e a fine giugno è stata dichiarata l'esistenza dell'applicazione, non ritengo corretto che la presentazione, non tanto a noi, quanto a chi poi in questo progetto di legge è l'unico riferimento citato evidentemente, che sono i medici di base, sia stata fatta questo martedì alle ore 11.30. Si sarebbe potuto intervenire precedentemente? Evidentemente sì, anche durante il periodo estivo e magari non nella fase di piena emergenza.
La seconda è, appunto, un'osservazione rispetto al funzionamento: in primo luogo, dato che appunto i riferimenti degli alert saranno anche i medici di base, dovrà essere chiaro che bisognerà accompagnarli e fare in modo che questo strumento non diventi l'ennesimo mezzo di comunicazione tra il paziente e il medico di base, che rischia magari di rimanere senza risposta perché oberato nella gestione di altri metodi comunicativi non utilizzati dal cittadino, magari anziano piuttosto che di altre categorie, oppure perché impegnato nell'attività di vaccinazione, di tamponi, di assistenza domiciliare, di assistenza presso il proprio studio, eccetera.
Parallelamente, dato che tutti riceviamo le segnalazioni rispetto alle difficoltà di risposta del SISP e di tutti gli strumenti che sono stati messi a disposizione, ma che per numero, come confermato anche prima, non riescono a venire incontro alle esigenze di tutta questa presenza di persone positive e di malati di Covid in questa fase, che è evidentemente un ritorno dell'emergenza anche più preoccupante, secondo i medici che stanno prendendo in carico i casi anche dentro gli ospedali, ecco che, di fronte a questa mancanza numerica, rischiamo di far risultare questa richiesta di aiuto o di sollecitazione di parere e di percorso magari una non risposta e quindi creiamo ulteriormente una frattura nella fiducia che il cittadino mette all'interno di quegli strumenti che l'Istituzione gli pone.
Pertanto, stante che – ed è il motivo per cui voterò astenuta – spero vivamente che questo possa essere uno strumento efficace ed efficiente anche nel facilitare la vita degli operatori, e questo io lo spero vivamente, parallelamente dico: attenzione a fare in modo che questo non diventi un ulteriore strumento che poi in realtà allontana ancora di più, nel senso di fiducia, il cittadino veneto in questo momento. Questo al pari di quello che, per esempio, sta succedendo con altri strumenti, perché, se penso, per esempio alla mail Chiarimenti Covid, è una mail che in questo momento in Regione del Veneto risulta essere oberata di richieste di chiarimenti da parte dei cittadini veneti ancora senza risposte – per questo motivo anticipo la presentazione di un'interrogazione a risposta immediata sul tema – e quindi uno strumento che dovrebbe chiarire l'applicazione di tutte le prescrizioni che sono date, ecco che diventa un boomerang, in senso di efficienza nello spiegare, nel condividere e nel dare risposte immediate al cittadino, un boomerang inteso anche da un punto di vista di fiducia.
Quindi, onde evitare che questi siano strumenti che si vanno ad aggiungere e che magari creano un ulteriore distacco e frattura, io chiedo davvero di cuore che questo strumento venga curato in questi passaggi molto delicati, specie perché, se verrà lanciato nel pieno della seconda ondata, così come appunto pare in questi giorni, è evidente che queste preoccupazioni sono più che giustificate e immagino più che condivisibili.
PRESIDENTE
Grazie. Giacomo Possamai, prego.
Giacomo POSSAMAI (Partito Democratico Veneto)
Annuncio anch'io il voto di astensione a nome del Gruppo del Partito Democratico, naturalmente non perché siamo contrari a uno strumento che può essere utile, anzi speriamo che questo strumento sia utile e faccia fino in fondo il ruolo che ci ha raccontato prima il relatore Sandonà e che ci ha raccontato l'assessora Lanzarin; in particolare lo speriamo davvero, dopodiché, come abbiamo detto prima, visto che questo è l'unico passaggio che si fa in quest'Aula e che al momento non abbiamo contezza realmente di come questa app funzionerà, non vogliamo votare contro per il ragionamento che vi ho detto, ma non possiamo neanche dare un voto favorevole, anche perché prima l'assessora Lanzarin parlava di avallo da parte del Consiglio. Ecco, il ragionamento che ho provato a fare prima sta proprio all'opposto rispetto all'avallo, cioè a noi piacerebbe poter collaborare sui provvedimenti che in questo momento vanno nel segno della battaglia contro la pandemia, per cui qui parliamo di privacy, non parliamo di come quello strumento funzionerà, invece su come gli strumenti che mettiamo in campo funzionano ci piacerebbe avere un confronto.
Dico anche con il sorriso al consigliere Pan che qui il tema non è l'elucubrazione, sennò l'idea è che qui stiamo perdendo del tempo: il tentativo è stato quello di porre in atto degli emendamenti che andassero a migliorare un provvedimento e di farlo nell'ottica che tutti noi vogliamo che da quest'Aula escono i provvedimenti meglio scritti e meglio fatti, più chiari possibili. Questo è il senso per cui, anche nell'ottica della collaborazione di cui parlavo prima, non c'è nessuna elucubrazione, ma c'è il tentativo di lavorare e di lavorare per il bene di chi ci ha votato. Grazie.
PRESIDENTE
Grazie a lei. Non vedo altri interventi.
Metto in votazione il
progetto di legge n. 14 nel suo complesso.
È aperta la votazione.
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Grazie veramente per la pazienza che avete portato oggi, so che non è semplice lavorare in questa modalità, ma meglio lavorare così che fare altri tipi di operatività e ritengo veramente qualificante che si sia iniziato con due leggi che sono intervenute nell'emergenza sanitaria.
Ho consegnato ai Capigruppo un programma di lavoro per le prossime settimane, ho appena assegnato alla Prima Commissione la legge di bilancio, il collegato e la legge di stabilità e penso che le prossime settimane saranno intense e operative per tutti.
Grazie ancora e buon lavoro a tutti. La Sesta commissione è convocata adesso in Sala Legni.
Arrivederci. La seduta è tolta.
La Seduta termina alle ore 16.32
Il Consigliere segretario
f.to Alessandra SPONDA
|
Il Presidente
f.to Roberto CIAMBETTI
|
Resoconto stenotipico a cura di:
Real Time Reporting S.r.l.
Revisione e coordinamento testo a cura di:
Cristiano Gebbin e Gabriella Gamba
PROCESSO VERBALE
SEDUTA PUBBLICA N. 3
SEDUTA PUBBLICA N. 3
VENERDÌ 13 NOVEMBRE 2020
PRESIDENZA
PRESIDENTE ROBERTO CIAMBETTI
VICEPRESIDENTE NICOLA IGNAZIO FINCO
PROCESSO VERBALE REDATTO A CURA DELL'UFFICIO ATTIVITà ISTITUZIONALI
INDICE
Processo verbale della 3a seduta pubblica – venerdì 13 novembre 2020
Processo verbale della 3a seduta pubblica – venerdì 13 novembre 2020
- Approvazione verbali delle sedute precedenti
- Comunicazioni della Presidenza del Consiglio
- Proposta di legge d'iniziativa dei consiglieri Ciambetti, Pan, Rigo, Andreoli, Cecchetto, Cestari, Corsi, Dolfin, Favero, Finco, Gianpiero Possamai, Puppato, Zaia, Villanova, Michieletto, Bet, Bisaglia, Boron, Brescacin, Cavinato, Centenaro, Cestaro, Gerolimetto, Giacomin, Maino, Rizzotto, Sandonà, Scatto, Sponda, Vianello, Zecchinato, Piccinini, Speranzon, Polato, Formaggio, Razzolini, Soranzo, Venturini e Bozza relativa a "Riconoscimento ai professori e ricercatori universitari in assistenza dei benefici economici per lo svolgimento di attività di contrasto all'emergenza epidemiologica da SARS-COV-2". (Progetto di legge n. 13) (Progetto di legge n. 13) APPROVATO (Deliberazione legislativa n. 35/2020)
- Ordine del giorno presentato dai consiglieri Ostanel, Guarda, Baldin, Lorenzoni, Giacomo Possamai, Camani, Bigon, Montanariello, Zanoni e Zottis relativo a "Valutare l'opportunità di riconoscere benefici economici per lo svolgimento di attività di contrasto all'emergenza epidemiologica da SARS-COV2 anche ai medici specializzandi iscritti agli anni precedenti all'ultimo e al penultimo delle scuole di specializzazione" in occasione dell'esame della proposta di legge relativa a "Riconoscimento ai professori e ricercatori universitari in assistenza dei benefici economici per lo svolgimento di attività di contrasto all'emergenza epidemiologica da SARS-COV-2". (Progetto di legge n. 13) APPROVATO (Deliberazione n. 104/2020)
- Proposta di legge d'iniziativa dei consiglieri Ciambetti, Pan, Rigo, Andreoli, Cecchetto, Cestari, Corsi, Dolfin, Favero, Finco, Gianpiero Possamai, Puppato, Zaia, Villanova, Michieletto, Bet, Bisaglia, Boron, Brescacin, Cavinato, Centenaro, Cestaro, Gerolimetto, Giacomin, Maino, Rizzotto, Sandonà, Scatto, Sponda, Vianello, Zecchinato, Piccinini, Speranzon, Polato, Formaggio, Razzolini, Soranzo, Venturini e Bozza relativa a "Norme per la istituzione, implementazione e gestione di una piattaforma informatica regionale per il monitoraggio dell'emergenza epidemiologica da SARS-COV-2". (Progetto di legge n. 14) APPROVATO (Deliberazione legislativa n. 36/2020)
La seduta si svolge con modalità telematica mista, secondo quanto previsto nella deliberazione dell'Ufficio di Presidenza n. 105 del 13 novembre 2020.
I lavori si svolgono sulla base dell'ordine del giorno prot. n. 14834 del 10 novembre 2020.
Il Presidente CIAMBETTI dichiara aperta la seduta alle ore 12.08.
Punto n. 1) all'ordine del giorno
I lavori si svolgono sulla base dell'ordine del giorno prot. n. 14834 del 10 novembre 2020.
Il Presidente CIAMBETTI dichiara aperta la seduta alle ore 12.08.
Punto n. 1) all'ordine del giorno
Approvazione verbali delle sedute precedenti [RESOCONTO]
Il PRESIDENTE, poiché nessun consigliere chiede di fare osservazioni, dichiara che si intendono approvati i processi verbali della 1a seduta pubblica di giovedì 15 ottobre 2020 e della 2a seduta pubblica di mercoledì 21 ottobre 2020.
Punto n. 2) all'ordine del giorno
Comunicazioni della Presidenza del Consiglio [RESOCONTO]
Il PRESIDENTE comunica che è in congedo il Presidente della Giunta regionale Zaia.
Il PRESIDENTE illustra le modalità di lavoro della odierna seduta in modalità mista telematica mista e con unico sistema di votazione telematico.
Punto n. 4) all'ordine del giorno
Il PRESIDENTE illustra le modalità di lavoro della odierna seduta in modalità mista telematica mista e con unico sistema di votazione telematico.
Punto n. 4) all'ordine del giorno
Proposta di legge d'iniziativa dei consiglieri Ciambetti, Pan, Rigo, Andreoli, Cecchetto, Cestari, Corsi, Dolfin, Favero, Finco, Gianpiero Possamai, Puppato, Zaia, Villanova, Michieletto, Bet, Bisaglia, Boron, Brescacin, Cavinato, Centenaro, Cestaro, Gerolimetto, Giacomin, Maino, Rizzotto, Sandonà, Scatto, Sponda, Vianello, Zecchinato, Piccinini, Speranzon, Polato, Formaggio, Razzolini, Soranzo, Venturini e Bozza relativa a "Riconoscimento ai professori e ricercatori universitari in assistenza dei benefici economici per lo svolgimento di attività di contrasto all'emergenza epidemiologica da SARS-COV-2". (Progetto di legge n. 13) (Progetto di legge n. 13) APPROVATO (Deliberazione legislativa n. 35/2020) [RESOCONTO]
Intervengono i consiglieri Villanova (Zaia Presidente), che svolge la relazione di maggioranza per conto della Quinta commissione consiliare e Bigon (Partito Democratico Veneto), che svolge la relazione di minoranza per conto della Quinta commissione consiliare.
In discussione generale intervengono i consiglieri Guarda (Europa Verde), Speranzon (Fratelli d'Italia - Giorgia Meloni), Zottis (Partito democratico Veneto), Ostanel (Il Veneto che Vogliamo), Valdegamberi (Gruppo Misto), Camani (Partito Democratico Veneto), Montanariello (Partito Democratico Veneto).
In sede di replica intervengono l'assessora Lanzarin e il consigliere Villanova (Zaia Presidente).
Il PRESIDENTE sospende la seduta per consentire all'Ufficio di Presidenza della Quinta Commissione consiliare di esprimere parere sugli emendamenti presentati.
La seduta è sospesa alle ore 13.28.
La seduta riprende alle ore 13.50.
Si passa all'esame dell'articolato e relativi emendamenti.
L'emendamento n. A3 all'articolo 1, illustrato dalla consigliera Camani (Partito Democratico Veneto), posto in votazione col sistema elettronico in modalità telematica, è approvato.
Il Presidente prende atto che i consiglieri Boron, Brescacin e Michieletto hanno espresso voto favorevole.
Il PRESIDENTE dichiara l'emendamento n. A4 precluso.
Intervengono i consiglieri Camani (Partito Democratico Veneto) che ritira gli emendamenti nn. A8, A5, Lorenzoni (Gruppo Misto) che ritira l'emendamento n. A1 e Guarda (Europa Verde) che ritira l'emendamento n. A2.
L'emendamento n. A6 all'articolo 1, illustrato dalla consigliera Camani (Partito Democratico Veneto), posto in votazione col sistema elettronico in modalità telematica, è approvato.
L'articolo 1 posto in votazione col sistema elettronico in modalità telematica, è approvato come emendato.
L'emendamento n. A7 all'articolo 2, illustrato dalla consigliera Camani (Partito Democratico Veneto), posto in votazione col sistema elettronico in modalità telematica, è respinto.
Gli articoli 2 e 3, posti in votazione separatamente col sistema elettronico in modalità telematica mista, sono approvati nel testo presentato dalla competente commissione consiliare.
Si passa all'esame dell' ordine del giorno collegato al progetto di legge in oggetto.
ODG n. A9
Ordine del giorno presentato dai consiglieri Ostanel, Guarda, Baldin, Lorenzoni, Giacomo Possamai, Camani, Bigon, Montanariello, Zanoni e Zottis relativo a "Valutare l'opportunità di riconoscere benefici economici per lo svolgimento di attività di contrasto all'emergenza epidemiologica da SARS-COV2 anche ai medici specializzandi iscritti agli anni precedenti all'ultimo e al penultimo delle scuole di specializzazione" in occasione dell'esame della proposta di legge relativa a "Riconoscimento ai professori e ricercatori universitari in assistenza dei benefici economici per lo svolgimento di attività di contrasto all'emergenza epidemiologica da SARS-COV-2". (Progetto di legge n. 13) APPROVATO (Deliberazione n. 104/2020) [RESOCONTO]
Intervengono i consiglieri Ostanel (Il Veneto che Vogliamo) che illustra l'ordine del giorno in oggetto e Villanova (Zaia Presidente) che propone una modifica.
La seduta è sospesa alle ore 14.12
La seduta riprende alle ore 14.38
Intervengono i consiglieri Ostanel (Il Veneto che Vogliamo) che accetta le modifiche proposte e Possamai Giacomo (Partito Democratico Veneto) che chiede di sottoscrivere l'ordine del giorno in oggetto a nome del gruppo.
Il PRESIDENTE pone in votazione col sistema elettronico in modalità telematica l' ordine del giorno in oggetto come modificato.
Il Consiglio approva
Ai sensi dell'articolo 50, comma 4 dello Statuto si riportano i voti espressi dai singoli Consiglieri.
Hanno votato sì:
Andreoli, Baldin, Barbisan, Bet, Bigon, Bisaglia, Boron, Bozza, Brescacin, Camani, Cavinato, Cecchetto, Centenaro, Cestari, Cestaro, Ciambetti, Corsi, Dolfin, Favero, Finco, Formaggio, Gerolimetto, Giacomin, Guarda, Lorenzoni, Maino, Michieletto, Ostanel, Pan, Piccinini, Polato, Possamai Giacomo, Possamai Gianpiero, Puppato, Razzolini, Rigo, Rizzotto, Sandonà, Scatto, Soranzo, Speranzon, Sponda, Valdegamberi, Venturini, Vianello, Villanova, Zanoni, Zecchinato, Zottis
Hanno votato no:
nessuno
Astenuti:
nessuno
Non votanti:
nessuno
In dichiarazione di voto finale sul progetto di legge intervengono i consiglieri Venturini (Forza Italia - Berlusconi - Autonomia per il Veneto), Possamai Giacomo (Partito Democratico Veneto), Guarda (Europa Verde), Speranzon (Fratelli d'Italia - Giorgia Meloni) e Villanova (Zaia Presidente).
Il PRESIDENTE pone in votazione col sistema elettronico in modalità telematica il progetto di legge in oggetto nel suo complesso come emendato.
Il Consiglio approva
Ai sensi dell'articolo 50, comma 4 dello Statuto si riportano i voti espressi dai singoli consiglieri.
Hanno votato sì:
Andreoli, Baldin, Barbisan, Bet, Bigon, Bisaglia, Boron, Bozza, Brescacin, Camani, Cavinato, Cecchetto, Centenaro, Cestari, Cestaro, Ciambetti, Corsi, Dolfin, Favero, Finco, Formaggio, Gerolimetto, Giacomin, Guarda, Lorenzoni, Maino, Michieletto, Montanariello, Ostanel, Pan, Piccinini, Polato, Possamai Giacomo, Possamai Gianpiero, Puppato, Razzolini, Rigo, Rizzotto, Sandonà, Scatto, Soranzo, Speranzon, Sponda, Valdegamberi, Venturini, Vianello, Villanova, Zanoni, Zecchinato, Zottis
Hanno votato no:
nessuno
Astenuti:
nessuno
Non votanti:
nessuno
Punto n. 5) all'ordine del giorno
Proposta di legge d'iniziativa dei consiglieri Ciambetti, Pan, Rigo, Andreoli, Cecchetto, Cestari, Corsi, Dolfin, Favero, Finco, Gianpiero Possamai, Puppato, Zaia, Villanova, Michieletto, Bet, Bisaglia, Boron, Brescacin, Cavinato, Centenaro, Cestaro, Gerolimetto, Giacomin, Maino, Rizzotto, Sandonà, Scatto, Sponda, Vianello, Zecchinato, Piccinini, Speranzon, Polato, Formaggio, Razzolini, Soranzo, Venturini e Bozza relativa a "Norme per la istituzione, implementazione e gestione di una piattaforma informatica regionale per il monitoraggio dell'emergenza epidemiologica da SARS-COV-2". (Progetto di legge n. 14) APPROVATO (Deliberazione legislativa n. 36/2020) [RESOCONTO]
Intervengono i consiglieri Sandonà (Zaia Presidente), che svolge la relazione di maggioranza per conto della Prima commissione consiliare e Possamai Giacomo (Partito Democratico Veneto), che svolge la relazione di minoranza per conto della Prima commissione consiliare.
In discussione generale intervengono le consigliere Camani (Partito Democratico Veneto) e Zottis (Partito democratico Veneto).
Durante l'intervento della consigliera Camani assume la Presidenza il Vicepresidente Nicola Ignazio Finco.
In sede di replica intervengono l'assessora Lanzarin e i consiglieri Sandonà (Zaia Presidente) e Possamai Giacomo (Partito Democratico Veneto).
Il PRESIDENTE sospende la seduta per consentire all'Ufficio di Presidenza della Prima Commissione consiliare di esprimere parere sugli emendamenti presentati.
La seduta è sospesa alle ore 15.33.
La seduta riprende alle ore 15.51.
Assume la Presidenza il Presidente Roberto Ciambetti.
Il PRESIDENTE comunica che il termine per la presentazione di subemendamenti agli emendamenti presentati scade in 5 minuti.
La seduta è sospesa alle ore 15.51.
La seduta riprende alle ore 15.54.
Sull'ordine dei lavori interviene il consigliere Montanariello (Partito Democratico Veneto).
Si passa all'esame dell'articolato e relativi emendamenti.
L'emendamento n. B1 all'articolo 1, illustrato dalla consigliera Camani (Partito Democratico Veneto), posto in votazione col sistema elettronico in modalità telematica, è approvato.
Il Presidente prende atto che i consiglieri Valdegamberi e Polato hanno espresso voto favorevole.
L'emendamento B2 all'articolo 1, posto in votazione col sistema elettronico in modalità telematica, è approvato.
L'emendamento n. B3 all'articolo 1, posto in votazione col sistema elettronico in modalità telematica, è approvato.
Il Presidente prende atto che la consigliera Brescacin ha espresso voto favorevole.
L'emendamento n. B4 all'articolo 1, posto in votazione col sistema elettronico in modalità telematica, è approvato.
Il Presidente prende atto che il consigliere Piccinini rettifica il voto contrario espresso in modalità telematica in voto favorevole.
L'emendamento n. B10 all'articolo 1, illustrato dalla consigliera Camani (Partito Democratico Veneto), posto in votazione col sistema elettronico in modalità telematica, è respinto.
Il Presidente prende atto che il consigliere Speranzon rettifica il voto favorevole espresso in modalità telematica in voto contrario.
L'emendamento n. B5 all'articolo 1, posto in votazione col sistema elettronico in modalità telematica, è respinto.
L'emendamento n. B6 all'articolo 1, illustrato dalla consigliera Camani (Partito Democratico Veneto), posto in votazione col sistema elettronico in modalità telematica, è respinto.
L'emendamento n. B11 all'articolo 1, posto in votazione col sistema elettronico in modalità telematica, è approvato.
L'emendamento n. B7 all'articolo 1, illustrato dalla consigliera Camani (Partito Democratico Veneto), posto in votazione col sistema elettronico in modalità telematica, è approvato.
L'emendamento n. B8 all'articolo 1, illustrato dalla consigliera Camani (Partito Democratico Veneto), posto in votazione col sistema elettronico in modalità telematica, è respinto.
Sull'emendamento B9 all'articolo 1 intervengono i consiglieri Camani (Partito Democratico Veneto), che lo illustra e Pan (Liga Veneta per Salvini Premier).
L'emendamento n. B9 all'articolo 1, posto in votazione col sistema elettronico in modalità telematica, è respinto.
L'articolo 1 posto in votazione col sistema elettronico in modalità telematica, è approvato come emendato.
Gli articoli 2 e 3, posti in votazione separatamente col sistema elettronico in modalità telematica mista, sono approvati nel testo presentato dalla competente commissione consiliare.
In dichiarazione di voto finale sul progetto di legge intervengono i consiglieri Venturini (Forza Italia - Berlusconi - Autonomia per il Veneto), Guarda (Europa Verde) e Possamai Giacomo (Partito Democratico Veneto).
Il PRESIDENTE pone in votazione col sistema elettronico in modalità telematica mista il progetto di legge in oggetto nel suo complesso come emendato.
Il Consiglio approva
Ai sensi dell'articolo 50, comma 4 dello Statuto si riportano i voti espressi dai singoli consiglieri.
Hanno votato sì:
Andreoli, Barbisan, Bet, Bisaglia, Boron, Bozza, Brescacin, Cavinato, Cecchetto, Centenaro, Cestari, Cestaro, Ciambetti, Corsi, Dolfin, Favero, Finco, Formaggio, Gerolimetto, Giacomin, Maino, Michieletto, Pan, Piccinini, Polato, Possamai Gianpiero, Puppato, Razzolini, Rigo, Rizzotto, Sandonà, Scatto, Soranzo, Speranzon, Sponda, Valdegamberi, Venturini, Vianello, Villanova, Zecchinato,
Hanno votato no:
nessuno
Astenuti:
Baldin, Bigon, Camani, Guarda, Lorenzoni, Montanariello, Ostanel, Possamai Giacomo, Zanoni, Zottis
Non votanti:
nessuno
Il PRESIDENTE dichiara chiusa la seduta.
Il Consiglio sarà convocato a domicilio.
La seduta termina alle ore 16.32.
Consiglieri presenti o partecipanti in modalità telematica:
ANDREOLI Marco
|
MAINO Silvia
|
BALDIN Erika
|
MICHIELETTO Gabriele
|
BARBISAN Fabiano
|
MONTANARIELLO Jonatan
|
BET Roberto
|
OSTANEL Elena
|
BIGON Anna Maria
|
PAN Giuseppe
|
BISAGLIA Simona
|
PICCININI Tomas
|
BORON Fabrizio
|
POLATO Daniele
|
BOZZA Alberto
|
POSSAMAI Giacomo
|
BRESCACIN Sonia
|
POSSAMAI Gianpiero
|
CAMANI Vanessa
|
PUPPATO Giovanni
|
CAVINATO Elisa
|
RAZZOLINI Tommaso
|
CECCHETTO Milena
|
RIGO Filippo
|
CENTENARO Giulio
|
RIZZOTTO Silvia
|
CESTARI Laura
|
SANDONA' Luciano
|
CESTARO Silvia
|
SCATTO Francesca
|
CIAMBETTI Roberto
|
SORANZO Enoch
|
CORSI Enrico
|
SPERANZON Raffaele
|
DOLFIN Marco
|
SPONDA Alessandra
|
FAVERO Marzio
|
VALDEGAMBERI Stefano
|
FINCO Nicola Ignazio
|
VENTURINI Elisa
|
FORMAGGIO Joe
|
VIANELLO Roberta
|
GEROLIMETTO Nazzareno
|
VILLANOVA Alberto
|
GIACOMIN Stefano
|
ZANONI Andrea
|
GUARDA Cristina
|
ZECCHINATO Marco
|
LORENZONI Arturo
|
ZOTTIS Francesca
|
IL CONSIGLIERE SEGRETARIO
Alessandra SPONDA |
|
IL PRESIDENTE
Roberto CIAMBETTI |
|
N.B. Gli emendamenti indicati nel processo verbale sono consultabili presso l'Ufficio Attività Istituzionali
PROCESSO VERBALE
Redazione a cura di Cristiano Gebbin e Paola Lombardo
Redazione a cura di Cristiano Gebbin e Paola Lombardo