ResocontoVerbali

Seduta del consiglio regionale del 16/12/2020 n. 6

Resoconto n. 6 - 11^ legislatura
Resoconto 6a Seduta pubblica
Mercoledì, 16 dicembre 2020
SOMMARIO
Assume la Presidenza
Il Presidente Roberto CIAMBETTI
La Seduta inizia alle ore 10.02

PRESIDENTE

Colleghi, buongiorno. Riprendiamo la seduta da dove ci si è lasciati ieri sera.
È terminata la discussione generale sull'adozione del DEFR, punto n. 10) all'ordine del giorno, PDA n. 4, e siamo alle dichiarazioni di voto.
Un consiglio a tutti quanti: entrate nella app e vedrete che si stanno scaricando tutti gli emendamenti, presentati in maniera poderosa e clamorosa dalla minoranza, per cui ci mette un po' a scaricarli, ma fatelo adesso perché così sarete poi pronti, nel momento della votazione, ad avere tutto funzionante.
PUNTO
2



COMUNICAZIONI DEL PRESIDENTE

Hanno comunicato congedo
Luca ZAIA
Fabrizio BORON
I congedi sono concessi.
PUNTO
10



ADOZIONE DEL DOCUMENTO DI ECONOMIA E FINANZA REGIONALE (DEFR) 2022-2023. ARTICOLO 36, COMMA 3, E ALLEGATO 4/1, PUNTI 4.1 E 6, DEL DECRETO LEGISLATIVO N. 118/2011 E SS.MM.II.; ARTICOLO 7 E SEZIONE III DELLA LEGGE REGIONALE n. 35/2001 . (PROPOSTA DI DELIBERAZIONE AMMINISTRATIVA N. 4) APPROVATA (DELIBERAZIONE N. 113/2020)

PRESIDENTE

Ripartiamo.
Possamai.

Giacomo POSSAMAI (Partito Democratico Veneto)

Riprendendo la discussione da dove l'abbiamo interrotta ieri, soltanto una risposta doverosa al consigliere Formaggio, anche se non c'è, nel senso che il lavoro, come ha detto anche lei, Presidente, è poderoso ed è stato perché volevamo lavorare per integrare e per migliorare, a nostro avviso ovviamente; dopodiché ci sta ovviamente ed è naturale che la Giunta e la maggioranza abbiano un indirizzo diverso, ma volevamo lavorare per dare il nostro contributo su questo testo, che, per i motivi che abbiamo elencato ieri, secondo noi, manca di tanti aspetti: penso a quello che abbiamo detto ieri sulle infrastrutture, agli interventi sulla metropolitana di superficie, penso ad alcuni interventi che abbiamo fatto – non abbiamo sentito ovviamente l'assessore Bottacin, per cui magari oggi, in sede di emendamento, se ne potrà discutere – sul tema del dissesto e degli interventi per l'ambiente.
Secondo noi, il nostro impegno in quest'Aula, da Consiglieri di minoranza, da Consiglieri di opposizione, è, soprattutto in testi programmatori come questo, quello di dare un contributo e di riuscire a fare proposte che, secondo noi, siano migliorative ed emendative del documento presentato dalla Giunta e, ovviamente, sostenuto dalla maggioranza.
Questo era lo spirito, quindi, per noi oggi questo documento, così com'è, siccome non è quello poi che andremo poi ad emendare successivamente, cioè la nota di aggiornamento, non avrà il voto favorevole del Partito Democratico. Grazie.

PRESIDENTE

Grazie.
Io non vedo altre richieste di intervento.
Siamo in numero legale, non è un problema, ma vedo tanti, specialmente della minoranza, che non sono ancora confermati, come presenza. Cristina Guarda è presente. Aspettiamo un attimo che tutti i Consiglieri possano avere il tempo di scaricare l'app e l'aggiornamento con gli emendamenti caricati, perché senza aver completato l'aggiornamento con gli emendamenti, non potete accedere alla votazione, quindi non vorrei limitare il vostro diritto di votare sulla PDA n. 4.
Allora, leggo i colleghi che sono ancora in fase di aggiornamento: Dolfin, Cavinato, Sandonà, Vianello, Enoch Soranzo, Valdegamberi. Collega Ostanel, lei sta aggiornando l'app? Grazie. Bigon e Camani. Ostanel c'è.
C'è qualche collega che ha il microfono aperto e ci fa sentire la sua simpatica suoneria. Chi è collegato dagli uffici per favore chiuda il microfono.
Chiedo se ci sono altre richieste di intervento.
Lorenzoni, prego, per dichiarazione di voto.

Arturo LORENZONI (Gruppo Misto)

Grazie, Presidente.
Ritengo che sia opportuno fare una dichiarazione di voto in merito a questo provvedimento che, come abbiamo già detto, è il provvedimento più importante, che va a disegnare quelle che sono le linee evolutive della politica regionale e cosa disegna? Io ho apprezzato sinceramente lo sforzo dell'assessore Calzavara ieri sera di illustrare un po' il percorso che è stato fatto e lo sforzo di adeguare, ci ha detto, progressivamente, in tempo reale, cercando di andare a riconciliare quelle che sono le linee della politica regionale con quelli che sono gli stimoli che vengono dalla politica europea e poi dalla politica nazionale. Però, secondo me, questo sforzo veramente doveva essere fatto prima, cioè qui ci chiedete di ratificare un documento che ancora è troppo disallineato rispetto a quegli obiettivi, è un lavoro che andava fatto bene.
Io non ne faccio ovviamente una colpa all'assessore Calzavara, che è arrivato all'ultimo momento e si è trovato ovviamente con un lavoro già in gran parte confezionato, però il prossimo passaggio lo abbiamo tra un anno e un anno, in questo momento di accelerazione dal punto di vista economico e dal punto di vista sociale dei fenomeni, è veramente un'eternità.
Allora, il nostro voto non può che essere negativo, in merito a questo provvedimento. Io mi auguro che da qui al prossimo bilancio ci sia la possibilità veramente di andare a individuare delle linee di azione efficaci, per sostenere la nostra economia e la riconversione della nostra economia, nei prossimi mesi, però non ne sono certo. Quindi il mio voto non può che essere, appunto, contrario a questo provvedimento, che, se fosse stato pensato, se avesse individuato una priorità in termini di direzione politica, avrebbe potuto essere molto diverso.
Questo non significa non avere chiare le necessità delle imprese, anche le più tradizionali, quelle manifatturiere, chi lavora ad alta intensità energetica, chi nella nostra regione è presente con un'economia ormai plurisecolare, ma anche per queste imprese, anche per le ferriere, anche per chi lavora nella manifattura più classica, è necessario veramente avere gli stimoli, nella direzione di un rinnovamento.
Allora, l'auspicio è che noi riusciamo a fare questo, riusciamo a dare degli stimoli corretti, perché l'impresa non è una monade, che sta per conto suo e che va lasciata da sola ad operare, è una visione vecchia; l'impresa è una parte di una rete di un'economia del territorio, che deve avere delle connessioni efficienti. Su questo c'è della bellissima letteratura che mostra come i sistemi efficaci sono quelli in cui funzionano le relazioni, più che i singoli nodi; allora, noi nel Veneto abbiamo dei nodi incredibili, che riescono ad andare avanti nonostante tutto, anche nelle condizioni più avverse.
Quello su cui credo che noi, come amministratori, abbiamo la responsabilità è facilitare, invece, le interconnessioni, quindi mettendo a disposizione un sistema di trasporto moderno, una rete di telecomunicazioni che sia efficace e che impedisca alle imprese di dire: "Vado fuori, perché ho dei servizi migliori". Questa è veramente una sconfitta per il territorio, quando c'è una delocalizzazione legata alla mancanza di servizi, ma questo vuol dire, appunto, coltivare questi elementi di connessione tra il nostro sistema economico, che sono quelli che fanno la qualità del territorio.
Ecco, io nel documento non vedo questa capacità di interpretare i bisogni e di dare delle risposte efficaci e, quindi, il voto non può che essere critico, nonostante rimanga l'auspicio di poter continuare questo dialogo anche al di fuori delle scadenze elettorali e di avere la possibilità di costruire veramente perché, ripeto, in questo 2020 abbiamo accelerato dei processi per cui la competitività del territorio è messa veramente in forte discussione. Questo, Presidente, motiva il mio voto contrario, sempre nell'auspicio di poter continuare un dialogo che ha veramente bisogno di un'accelerazione.

PRESIDENTE

Grazie.
Non vedo altri interventi.
Metto in votazione la PDA n. 4.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
PUNTO
11



ADOZIONE DELLA NOTA DI AGGIORNAMENTO DEL DOCUMENTO DI ECONOMIA E FINANZA REGIONALE (DEFR) 2021-2023. ARTICOLO 36, COMMA 3 E ALLEGATO 4/1, PUNTI 4.1 E 6, DEL DECRETO LEGISLATIVO N. 118/2011 E SS.MM.II.; ARTICOLO 7 E SEZIONE III DELLA LEGGE REGIONALE n. 35/2001 . (PROPOSTA DI DELIBERAZIONE AMMINISTRATIVA N. 5) INIZIO

Relazione della Prima commissione consiliare.
Relatore in Aula il consigliere Sandonà; correlatore il consigliere Giacomo Possamai.
(N.d.r. - Si riproduce il testo scritto della relazione di maggioranza)
"Signor Presidente, colleghi consiglieri,
Ci troviamo oggi ad approvare il Documento di Economia e Finanza Regionale (DEFR), che come ormai noto rappresenta il principale strumento della programmazione regionale, previsto dal Decreto Legislativo n. 118/2011 in materia di armonizzazione contabile.
Il Decreto prevede all'articolo 36, comma 3, che le Regioni ispirino la propria gestione al principio della programmazione, adottando a tal fine il bilancio di previsione finanziario, riferito ad un arco temporale almeno triennale, elaborato sulla base delle linee strategiche e delle politiche contenute nel DEFR.
In ordine ai tempi di adozione, l'Allegato 4/1 ("Principio contabile applicato concernente la programmazione di bilancio"; paragrafo 4.1) del citato Decreto prevede che il DEFR debba essere adottato dalla Giunta regionale e trasmesso al Consiglio entro il 30 giugno dell'anno antecedente a quello cui il documento si riferisce. Oltre a ciò, è previsto dal D.Lgs. n. 118/2011, Allegato 4/1, punto 6. che la Nota di aggiornamento del DEFR, vada adottata e proposta al Consiglio entro 30 giorni dalla presentazione della Nota di aggiornamento del DEF nazionale, per le conseguenti deliberazioni, e comunque non oltre la data di presentazione sul disegno di legge di bilancio.
Ripercorrendo più nello specifico i passaggi susseguitisi in questo 2020, che tra le tante cose si è contraddistinto anche per l'avvio della nuova legislatura, possiamo individuare i seguenti passaggi.
Con deliberazione n. 66/CR del 30 giugno 2020, la Giunta ha adottato il DEFR per il triennio 2021-2023 e lo ha trasmesso in pari data al Consiglio - dove ha assunto il n. 122 tra le proposte di deliberazione amministrativa depositate nel corso della passata legislatura - per la successiva approvazione mediante atto deliberativo.
Il 1° luglio la pda n. 122 è stata assegnata alla Prima Commissione consiliare.
Al concludersi della decima legislatura, stante la decadenza dei progetti di legge e degli altri atti non approvati dall'Assemblea, come previsto dal Regolamento consiliare all'articolo n. 133, la proposta inerente il DEFR è stata nuovamente assunta dalla Giunta regionale con propria deliberazione n. 109/CR del 26 ottobre 2020, quindi trasmessa al Consiglio ove in questa nuova legislatura è stata rubricata come pda n. 4.
Nel mentre, è intercorso l'aggiornamento del DEF Nazionale, avvenuto il 5 ottobre, per cui la Giunta regionale ha provveduto ad adempiere ai termini di legge coordinando il DEFR con gli aggiornamenti della finanza pubblica nazionale, approvando la Nota di aggiornamento con deliberazione n. 110/CR del 26 ottobre 2020 e trasmettendola al Consiglio, ove è stata rubricata come pda n. 5.
Le due pda in parola sono state assegnate alla Prima Commissione consiliare in data 4 novembre 2020.
Nella seduta n. 3 della Prima commissione consiliare, svoltasi in data 18 novembre, ha avuto luogo l'illustrazione delle pda 4 e 5, da cui ha preso avvio il successivo iter di esame da parte delle commissioni Seconda, Terza, Quinta e Sesta, che hanno espresso i rispettivi pareri sui provvedimenti, per le parti di competenza;
Il Consiglio delle Autonomie Locali (CAL) si è espresso in data 4 dicembre con parere favorevole all'unanimità dei presenti.
Il testo del DEFR 2021-2023 che andremo a discutere, comprensivo della Nota di aggiornamento, si struttura in vari capitoli, con contenuto in parte tipico, ovverossia dettato dal D.Lgs. 118/2001, in parte appositamente arricchito.
Il provvedimento inizia col rilevare la connessione tra i diversi principali strumenti di programmazione, sia di carattere politico, sia di natura più prettamente amministrativa; questo sia perché siamo all'inizio della legislatura, seppure in continuità con la precedente amministrazione, sia perché utile ai fini della trasparenza e del monitoraggio dell'attività di governo. Ecco che quindi la prima parte si concentra sulla correlazione tra il documento programmatico che andiamo oggi a trattare, e la visione del Veneto contenuta nel proprio Programma di Governo per il quinquennio 2020-2025. Si ritrovano di fatto i 7 aggettivi dati al Veneto, vale a dire "autonomo", "vincente", "eccellente", "attraente", "sostenibile", "connesso", "in salute", i quali rappresentano altrettante priorità e sfide che la corrente legislatura vorrà assumere, declinandole in obiettivi strategici del DEFR.
Nel secondo capitolo si pone in evidenza la connessione con la Strategia Regionale per lo Sviluppo Sostenibile (SRSvS), approvata proprio in quest'aula dal Consiglio regionale veneto, primo in Italia, il 20 luglio scorso. Il fatto che questa strategia permei in maniera così pervasiva la Nota, ben rappresenta l'impegno che l'amministrazione regionale assume verso un modello di sviluppo in grado di migliorare il benessere economico, la coesione sociale e il rispetto dell'ambiente.
Il capitolo relativo al quadro macroeconomico offre una disamina ad ampio raggio, che spazia dallo scenario internazionale per calarsi poi in quelli italiano e veneto, relativamente agli aspetti più rilevanti per l'economia. Nello stesso capitolo vengono riservati appositi paragrafi relativi alle imprese, all'export, al turismo, al mercato del lavoro, alla mobilità ed al traffico, e infine un focus sulla qualità della vita e dell'aria che respiriamo, con un raffronto tra i livelli di inquinamento prima e durante il lockdown.
Il capitolo relativo al contesto della finanza pubblica ed al quadro generale di finanza regionale si divide in due parti. La prima, a fronte dei dati relativi alla congiuntura economica che stiamo vivendo e allo scenario tendenziale, inizia con uno spaccato sull'impiego delle risorse pubbliche e delle politiche di governo definite a livello statale, e traccia un'analisi della gestione economica nelle amministrazioni locali (sottosettore della PA che ricomprende anche le regioni, gli enti locali e gli enti del servizio sanitario), con dati disponibili fino all'anno 2019. La seconda parte è riservata alle relazioni finanziarie Stato-Regioni, in cui possiamo trovare le misure la tutela degli equilibri di bilancio delle Regioni per l'esercizio finanziario in corso, le richieste, la parte delle Regioni, per la manovra relativa al 2021, un dettaglio su finanziamento e su spesa sanitaria, ed infine sul trasporto pubblico locale. Non vengono dimenticate, comunque, le sfide sulle riforme da attuare, vale a dire il federalismo fiscale e l'autonomia differenziata, con cenno ai relativi profili finanziari.
Quanto al capitolo relativo agli ambiti della programmazione internazionale, europea e nazionale, posto che ci troviamo alla conclusione del periodo di programmazione 2014-2020 e all'avvio del successivo ciclo 2021-2027, la trattazione si sofferma maggiormente sulla politica di coesione dell'Unione europea, che da un lato si aggancia ai principali riferimenti internazionali, quali ad esempio gli obiettivi dei Green Deal, e dall'altro costituisce la cornice per l'erogazione dei fondi europei, per il tramite dei programmi operativi, ad ognuno dei quali viene riservato un apposito paragrafo.
Il DEFR 2021-2023, con relativa Nota di aggiornamento, si rapporta con il bilancio, e dalla lettura abbinata di questi documenti se ne ricava "cosa si farà" e "quanto" verrà messo a disposizione, in termini di risorse finanziarie, a livello di missione e programma, per il perseguimento degli obiettivi.
Tale lettura combinata parte già in riferimento alla cornice di spesa definita allo stato attuale, vale a dire il bilancio di previsione per il triennio 2020-2022 approvato con legge regionale 25 novembre 2019, n. 46 ; viene pertanto fornito il riepilogo generale delle spese per missioni relativo al suddetto bilancio, con successive variazioni.
Infine, per quanto riguarda la pandemia legata al Covid-19, che ha caratterizzato purtroppo questo 2020, con effetti anche nei prossimi esercizi, il DEFR 2021-2023 riserva un apposito capitolo centrato soprattutto sulla crisi economico-finanziaria che è venuta a generarsi e sulle misure che il Veneto ha adottato per contrastare gli effetti negativi della pandemia, messe in campo per settori quali la sanità, il sociale, il lavoro, l'agricoltura e la pesca, l'istruzione e la formazione, il turismo e la cultura. Si tratta di misure immediatamente attivate, tradotte sia nella proroga dei termini relativi a scadenze per bandi e progetti, sia nella riallocazione delle risorse economiche preesistenti. A queste misure si aggiungerà poi il piano di ripresa e resilienza, predisposto dalla nostra Regione, che vuol essere strumento sia attuativo della Strategia Regionale per lo Sviluppo Sostenibile, sia propulsivo per una veloce ripresa del nostro territorio.
Al termine di questi capitoli sono presenti le schede obiettivo, attuative delle linee strategiche individuate nel DEFR. Si tratta di schede organizzate per Missioni, in analogia alla strutturazione del bilancio, così da permettere una più agevole lettura in parallelo. Ognuna di queste schede contiene, oltre alla descrizione, i soggetti concorrenti, i destinatari, gli strumenti di attuazione, quelli di concertazione, gli indicatori ed i target, le strutture responsabili, la caratterizzazione nell'ambito della Strategia Nazionale per lo Sviluppo Sostenibile.
Vale la pena rammentare che nell'ambito di un sempre maggior coordinamento tra gli strumenti regionali di programmazione e controllo, la Nota costituisce punto di riferimento per il Piano della Performance (che viene aggiornato e adottato annualmente, in base alle disposizioni del D.Lgs. n. 150/2009) e per il Piano triennale per la prevenzione della corruzione.
Costituisce inoltre presupposto alla manovra di bilancio per il triennio 2021-2023, costituita da tre progetti di legge oggetto di successivo esame da parte di quest'Assemblea.
Al fine di verificare che la gestione si svolga in condizioni di efficienza ed efficacia, tali da permettere il raggiungimento delle finalità istituzionali, l'Amministrazione continuerà a monitorare e controllare, attraverso l'applicativo informatico SFERe, l'andamento delle attività programmate per poter, eventualmente, procedere con gli opportuni interventi correttivi in caso di scostamento rispetto alle previsioni.
A conclusione di questa relazione unificata sulle proposte di deliberazione amministrativa n. 4 e n. 5, riprendo sinteticamente i passaggi intercorsi nel 2020:
- il 4 novembre sono state assegnate alla Prima Commissione consiliare, nonché alle Commissioni Seconda, Terza, Quinta e Sesta per l'espressione del parere sugli aspetti di competenza, ai sensi dell'articolo 61 del Regolamento;
- il 18 novembre sono state illustrate ai consiglieri regionali;
- il 1° dicembre la Prima Commissione ha effettuato le consultazioni con una platea qualificata di soggetti portatori d'interesse, valutando le osservazioni che i medesimi hanno formulato nel corso della seduta o depositato, anche successivamente, in forma scritta;
- tra il 2 ed il 3 dicembre le citate Commissioni hanno espresso i rispettivi pareri sui provvedimenti, per le parti di competenza;
- il 4 dicembre il Consiglio delle Autonomie Locali ha espresso parere favorevole sui medesimi;
- nella seduta n. 6 del 9 dicembre la Prima Commissione ha licenziato i provvedimenti a maggioranza proponendo al Consiglio regionale la loro approvazione.
Hanno espresso voto favorevole i rappresentanti dei gruppi consiliari Liga Veneta per Salvini Premier, Zaia Presidente, Lista Veneta Autonomia, Forza Italia-Berlusconi-Autonomia per il Veneto, Fratelli d'Italia-Giorgia Meloni
Si sono astenuti i rappresentanti del gruppo consiliare Partito Democratico Veneto.".

PRESIDENTE

Relatore è il collega Sandonà, prego.

Luciano SANDONÀ (Zaia Presidente)

Grazie, Presidente. Buongiorno a tutti.
Il Documento di Economia e Finanza (DEFR) previsto dal decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118, è stato approvato e, con deliberazione del 30 giugno 2020, n. 66, la Giunta regionale ha adottato, quindi, il DEFR 2021/2023, provvedimento trasmesso con nota del 30 giugno 2020 al Consiglio regionale per la successiva approvazione mediante atto deliberativo.
Alla luce del cambio di legislatura, per gli effetti di quanto disposto dall'articolo 133 del Regolamento del Consiglio, tale deliberazione è decaduta e si è proceduto alla riassunzione dell'atto, ivi compreso il documento allegato in forma integrale e senza modifica alcuna in data 26 ottobre 2020. Nello specifico, la Nota di aggiornamento al DEFR 2021/2023 rivede e fornisce dati più recenti concernenti il quadro congiunturale internazionale, nazionale e regionale, il contesto economico, finanziario, sociale e territoriale veneto e lo stato di avanzamento dei Programmi operativi regionali cofinanziati con fondi europei.
Il documento, inoltre, è frutto di una rilettura dei contenuti delle missioni e dei relativi programmi, nonché di un riallineamento degli obiettivi strategici alla situazione socio-economica fortemente caratterizzata dall'emergenza Covid-19.
Si evidenzia che la Nota di aggiornamento contiene anche delle schede-obiettivo: si tratta di obiettivi operativi che prioritariamente danno attuazione agli obiettivi strategici individuati.
La Nota di aggiornamento al DEFR 2021/2023, di cui all'allegato A del presente provvedimento, che ne forma parte integrante e sostanziale, si caratterizza per alcuni aspetti.
Il primo è uno stretto collegamento degli aspetti strategici, in totale 37, con le linee di intervento della strategia regionale per lo sviluppo sostenibile, approvato dal Consiglio regionale con deliberazione 20 luglio 2020, n. 80.
Punto 2: la correlazione tra gli obiettivi operativi attuati degli obiettivi strategici con la strategia regionale e nazionale per lo sviluppo sostenibile e con i goals dell'Agenda 2030.
Punto 3: la sintesi delle misure per il contrasto al Covid-19 adottate dalla Regione.
Punto 4: un focus sul piano per la ripresa e la resilienza, in fase di definizione.
Punto 5: l'individuazione di precisi obiettivi alle società controllate e agli Enti regionali.
Sulla base del quadro normativo su esposto, al fine di garantire la giusta relazione col sistema del bilancio, il DEFR 2021/2023 della Regione Veneto ha la medesima struttura/classificazione in missioni e programmi di bilancio. Essa costituisce, inoltre, il presupposto della manovra di bilancio per il triennio 2021/2023, pertanto tutti questi atti devono essere intesi eletti in maniera integrata.
Io direi che, per quel che riguarda la Nota di aggiornamento, mi posso fermare, qua. Grazie.

PRESIDENTE

Grazie a lei.
La parola al correlatore Giacomo Possamai.

Giacomo POSSAMAI (Partito Democratico Veneto)

Sarò breve, Presidente, nel senso che in realtà una parte della correlazione l'ho svolta già ieri sul precedente punto.
Dico solamente questo: tanto più per la Nota di aggiornamento vale il ragionamento che abbiamo avviato ieri su come si intersecano le risorse straordinarie di cui il nostro Paese potrà disporre nei prossimi anni, che poi sia partire da giugno, da luglio o da settembre, quando incominceranno ad arrivare queste risorse – ovviamente mi riferisco a Next Generation EU o al Recovery Fund, come viene più comunemente chiamato – è evidente che anche negli emendamenti, anche nell'attività di analisi che abbiamo fatto, molti di questi emendamenti vogliono andare a inserirsi in quel tipo di ragionamento.
Faccio un esempio molto concreto e vedo che c'è anche l'assessore De Berti e questo è un tema che ci è molto caro: dentro al piano approvato, dalla Giunta, il PRRR, ritorna il tema, per esempio, di una rete metropolitana veneta ferroviaria, che recupera un po' l'antico ragionamento sulla metropolitana di superficie; noi abbiamo dedicato un approfondimento e ovviamente abbiamo fatto anche alcuni emendamenti sul punto, nella consapevolezza che in questo momento hanno un valore simbolico e di messaggio politico, perché è evidente che ancora oggi non sappiamo come e con quali linee, a livello nazionale, quelle risorse verranno spese, ma questo è il senso con cui abbiamo voluto fare tanti degli interventi. Troverete che ci sono molti emendamenti, tanti del consigliere Lorenzoni, sui temi, per esempio, dell'energia, sui temi green, perché è evidente che l'altro grande aspetto, l'altra grande prospettiva
Presidente, posso dire una cosa? Posso vedere il tempo? Va bene, vado a mente.
Dicevo che l'altra grande filiera è sicuramente quella degli interventi green e dell'energia e abbiamo fatto tanti emendamenti sul fronte dell'efficienza energetica degli edifici, degli interventi sulla mobilità, che è un altro aspetto che abbiamo davanti a noi.
Ci sono alcuni emendamenti, alcune proposte anche molto approfondite sul fronte della cultura e ne dico una per tutte, assessore Corazzari, che poi magari approfondiamo in sede di emendamento: una delle cose che ci aveva colpito è che dentro alla Nota di aggiornamento non c'è un riferimento a tutto il mondo dei musei e delle biblioteche della nostra Regione, che sono realtà fondamentali, ma non sono nemmeno citate; speriamo che con l'emendamento vengano recuperate, soprattutto anche proprio in quell'ambito, in quel contesto.
Per esempio, non ho visto recuperata un'iniziativa molto intelligente proposta anche da candidati delle liste della maggioranza, cioè l'idea di istituire un biglietto unico che metta insieme in rete i musei e le ville della nostra Regione, che era un'idea portata avanti anche da candidati del centrodestra alle ultime regionali e che per noi sono assolutamente fondamentali.
Un'altra cosa – ma parliamo anche di questa magari in maniera più approfondita dopo – è, se volete una questione laterale dal punto di vista dell'impatto pubblico e dell'impatto economico sicuramente, ma che per noi è molto importante: c'è un ragionamento, che condividiamo in larghissima parte, se non nella sua totalità, sul fronte dell'impegno olimpico, non ci sono passaggi veri e propri sull'aspetto paraolimpico ma il Veneto oltre alle Olimpiadi andrà ad ospitare le Paraolimpiadi. Non ce lo dobbiamo dimenticare perché, per esempio, è una straordinaria opportunità utilizzata in altri territori, in altri contesti per adeguare le strutture; una delle più grandi difficoltà che hanno oggi le persone con disabilità per fare attività sportiva è proprio l'assenza totale in tantissimi Comuni, anche importanti, anche nei Comuni capoluogo del nostro territorio, di strutture sportive che consentano l'attività, appunto, per le persone con disabilità.
Ultimo punto ovviamente è quello legato alla sanità e agli interventi sul piano socio sanitario. Tutti noi abbiamo visto in questi mesi – e mi riferisco ovviamente alla situazione molto complicata che sta vivendo il Veneto in questo momento, ma più in generale alla crisi pandemica – come il nostro sistema socio sanitario sia andato ovviamente in grandissima difficoltà di fronte a una pandemia storica. Ecco abbiamo, secondo me, un compito e ce l'abbiamo anche in quest'Aula e su questo chiederemo anche all'Aula di ragionare e discutere nei prossimi mesi, visto che finisce la sperimentazione triennale di alcune parti della Legge di riforma approvata tre anni fa. Chiederemo di ragionare su come questa pandemia ci ha insegnato che va risistemato e riformulato il sistema socio sanitario.
Non la faccio lunghissima e ne dico una per tutti: penso che per molti versi ci abbia insegnato che la sanità del futuro assomiglia alla sanità del passato. In che senso? Abbiamo capito che, se nella prima ondata il Veneto ha retto meglio di altre Regioni, è perché ancora ha una presenza territoriale di vicini di territorio superiore a quella di altre Regioni (per fare l'esempio classico, prendiamo la Lombardia), però negli anni questa presenza si è indebolita. Il grande messaggio di questi mesi è che se dobbiamo fare un investimento, lo dovremmo fare, rispetto alle quote che abbiamo letto fino in questo momento di finanziamento, alle varie linee, ai vari temi sul piano nazionale, e i 9 miliardi destinati alla sanità possano e debbano crescere, nel senso che è evidente che abbiamo capito durante la pandemia quanto lì sia necessario mettere dei soldi. Ecco, nella discussione che facciamo in questo contesto, non soltanto oggi, ma soprattutto nei prossimi mesi, si decida di fare un investimento forte. Grazie, Presidente.

PRESIDENTE

Grazie a lei.
Comunicazione generale: non si possono far entrare ospiti a Palazzo Ferro-Fini in questi giorni; abbiamo creato questo sistema per lavorare, se possibile, in sicurezza, quindi vi prego non mandate qui persone che suonano il campanello per entrare.
Seconda cosa, si gira a Palazzo sempre con la mascherina.
Non vedo interventi, se non quello dell'assessore Calzavara, prego.

Ass.re Francesco CALZAVARA

Grazie. Buongiorno a tutti.
Solo per integrare alcune cose rispetto alla relazione che è stata fatta dal presidente Sandonà.
Questa Nota di Economia e Finanza della Regione è un documento ulteriormente importante rispetto a quello che abbiamo visto nei precedenti due punti, perché dà anche alcuni dati importanti. Credo che alcune valutazioni, alcune proiezioni di carattere economico che vengono inserite all'interno di questo documento diano, riprendendo un po' le ultime parole di ieri sera, anche una prospettiva che vede un po' di ottimismo per il secondo semestre del 2021.
Quindi voi vedete, all'interno di questo documento, che se da una parte attesta una previsione di una contrazione del PIL tra il 9% e l'11% nel 2020, dall'altra, secondo previsioni condivise, vede un Veneto capace, così come è successo nel 2008 e 2009 e nel 2011 e 2012, con le ultime crisi economiche e finanziarie che abbiamo vissuto un po' tutti, di essere più reattivo rispetto alle altre Regioni italiane e rispetto a una media nazionale, proprio perché probabilmente la tipicità dell'impresa veneta è tale da avere capacità di reazione rispetto a fenomeni economici e a difficoltà che si prospettano a livello internazionale.
Quindi questa proiezione di un +6% nel secondo semestre 2011 è quello che, in contemporanea, speriamo, a una vaccinazione complessiva e a una diminuzione della presenza del Covid nel nostro territorio, possa darci una prospettiva che deve tener conto sicuramente che alcune parti dell'economia veneta, nazionale e internazionale non sarà più quella di prima, però nemmeno pensare che non sarà più tutto quello di prima. Ho sentito alcuni ragionamenti e avremo modo, nel corso della discussione degli emendamenti, di approfondirli: alcuni temi sul turismo, alcuni temi su alcuni asset importanti della nostra Regione.
Io spero e credo che fra due anni ci saremo dimenticati del tutto del Covid e probabilmente saremo un po' più attenti nelle nostre abitudini e avremo capito che dobbiamo strutturarci dal punto di vista emergenziale, qualora dovesse ripresentarsi un'altra pandemia, ma, signori, io non dico che tornerà tutto come prima, ma l'esperienza che abbiamo visto questa estate nelle spiagge è un segnale, perché, poi, se 32 milioni di presenze turistiche le facciamo nelle spiagge, vuol dire che è un segnale forte, a metà settembre era la stessa cosa di metà settembre del 2019: sono tornati i tedeschi e gli austriaci, quelli che potevano arrivare con la macchina; chiaramente, se non possono volare, non arrivano i russi, non arrivano gli americani, non arrivano i coreani, non arrivano i giapponesi. Ma in un mondo normale, al quale tutti quanti auspichiamo di ritornare, pensare che dobbiamo andare in cerca di cose particolarmente nuove, io non lo vedo in un'offerta turistica come quella del Veneto, che è matura, ma che ha la capacità continuamente di rinnovarsi.
Poi, io credo che l'assessore Caner oggi pomeriggio avrà modo sicuramente di spiegare quali sono le iniziative che la Regione dovrà fare, però cerchiamo di guardare anche con un po' di ottimismo a quello che si prospetta nel secondo semestre del 2021, che ci porterà probabilmente a una normalità nel 2022-2023, ma senza necessariamente dover ripensare quello che è un modello vincente, che ci ha visto in Veneto continuare ad essere nel mondo turistico, che un po' conosco, leader a livello nazionale. Forse sarebbe il caso di pensare a cosa fa Maison de France in Francia e a cosa fa l'ENIT in Italia: questa sarebbe una bella riflessione da tentare di mettere in campo, perché credo che i veneti e il turismo veneto abbiano fatto molto nonostante le Istituzioni forse non siano state loro così vicino.
Una seconda cosa che volevo dire è che questa nota di aggiornamento al DEFR si arricchisce: ieri avevamo detto che l'aggiornamento al DEFR si arricchiva della strategia per lo sviluppo sostenibile della Regione del Veneto, questo documento ha un ulteriore contenuto che è l'allineamento rispetto al programma di governo del presidente Zaia, che ha presentato in quest'Aula nella prima seduta di Consiglio, quindi quel Veneto autonomo vincente, eccellente, attraente, sostenibile connesso e in salute, quindi un ulteriore documento che deve connettersi con tutto quello che abbiamo detto già nelle precedenti giornate.
È un documento che è stato presentato e condiviso dagli stakeholder che tradizionalmente ascoltiamo per un documento come questo, che è stato oggetto di audizioni corpose, il prossimo anno riusciremo a farle sicuramente anche all'interno delle Commissioni. Ho rivisto gli appunti, come Presidente di Seconda Commissione della precedente legislatura, e le audizioni le aveva fatte la Prima, ma effettivamente le abbiamo fatte anche in Seconda Commissione e abbiamo invitato quelli che tradizionalmente vengono in Commissione, ma sono arrivati in tre, credo più per così un atto di amicizia e di vicinanza all'invito del Presidente della Commissione. Questo molto probabilmente perché, se già avevano detto tutto all'interno della Prima, non ritenevano necessario dover dire le stesse cose all'interno della Seconda.
Però per il prossimo anno mi impegno a portare questo documento nei tempi che ormai questo Consiglio si era abituato, quindi ci sarà tempo e modo per fare anche le audizioni, che poi hanno prodotto anche dei documenti di sostanziale condivisione dell'impostazione del DEFR di gran parte degli stakeholder, in particolar modo quelli legati alle parti economiche. Quelli riguardanti più la parte sociale passano essenzialmente attraverso una proposta di addizionale IRPEF e quindi una nuova disponibilità di risorse che questa Amministrazione ritiene in questo momento di non dover applicare e quindi viene meno un po' il contenuto di quelle che sono le note arrivate in particolar modo dal mondo sindacale.
Ultima cosa, per informazione: naturalmente questo percorso è stato fatto all'interno della Conferenza Autonomie Locali, che ha visto il parere favorevole da parte della Conferenza stessa. Grazie.

PRESIDENTE

Grazie, Assessore.
Non vedendo altri interventi, dichiaro chiusa la discussione generale, ma, come aveva detto il correlatore, effettivamente ieri si è entrati in maniera approfondita anche in questo tema, per cui passiamo agli emendamenti.
Dovreste avere tutti, nella videata del Concilium, quello di cui stiamo discutendo. Iniziamo a usare sempre più, se possibile, il supporto digitale così risparmieremo qualche albero.
Emendamento n. N0037, presentato dal consigliere Lorenzoni, pagina 29, modificativo, che prevede:
A pag. 29, nella MACROAREA 1, Obiettivo strategico/Linea di intervento SRSvS 1 inserire tra gli obiettivi operativi prioritari DEFR 2021-2023 il seguente:
"Rafforzare i presidi di medicina del territorio per una presenza correttamente distribuita tra la popolazione della Regione".
Lorenzoni ha la parola, prego.

Arturo LORENZONI (Gruppo Misto)

Grazie, Presidente.
Questo è il primo di una serie di emendamenti che abbiamo ritenuto di proporre a quest'Aula per cercare di dare concretezza a quelli che sono gli obiettivi dell'Agenda 2030 dell'ONU, declinati su scala regionale. Come dicevo, sempre più i fondi disponibili a livello internazionale hanno una connotazione, hanno un'indicazione di priorità ben definita e quindi è importantissimo che noi si riesca ad allineare la politica regionale con quella che è la politica nazionale e la politica internazionale, perché questo ci consente di accedere a delle risorse, ma ci consente anche di definire una strategia che in qualche maniera sia robusta, sia capace di andare incontro a quelli che sono i bisogni, non solo del nostro territorio, ma anche di un mercato ampio, che è quello a cui si rivolge il tessuto produttivo della nostra Regione.
Per questa ragione, secondo me, è fondamentale che, nell'andare a individuare le azioni specifiche che dal Programma di governo di questa Giunta sono state proposte, possano essere ricondotte agli obiettivi dell'Agenda 2030. Questo lavoro ovviamente non è semplice, perché richiede una discontinuità rispetto all'approccio storico della politica regionale e richiede di guardare in maniera disincantata a quella che è l'evoluzione.
Io sono d'accordo che torneremo, mi auguro, ad una vita simile a quella di prima, se non altro nelle relazioni tra le persone, perché è la cosa su cui stiamo soffrendo moltissimo, ma sicuramente, dal punto di vista dell'organizzazione dei processi produttivi, l'accelerazione non è reversibile. Ma non è reversibile neanche l'organizzazione dell'offerta turistica – io ne sono convinto – perché sarà diverso il modo in cui andremo a pensare il nostro tempo e anche le nostre vacanze e il nostro tempo libero, per cui riuscire ad interpretare questi segnali conviene, per riuscire ad essere competitivi.
Anche nel campo della sanità, che è l'oggetto del primo emendamento, è chiaro che la pressione che abbiamo ricevuto da questa fortissima minaccia ha messo in luce con chiarezza dei limiti organizzativi e delle necessità, che in questo momento sono gridate fortemente dal territorio.
Allora, dare delle risposte puntuali credo sia indispensabile, guardando ai bisogni specifici dei territori: non c'è purtroppo una risposta unica, che va bene per tutti, non c'è una taglia unica che possa dare delle risposte. Pertanto cui nel nostro territorio riuscire a comprendere i bisogni di aree come le Terre Alte della provincia di Belluno e di Vicenza, così come alle zone più remote del Polesine, è molto diverso che dare le risposte a territori urbani come quelli delle nostre città. E l'organizzazione della sanità deve tenere conto di questo: non possiamo concentrare l'attenzione sui poli per gli acuti, che sono importantissimi e oggi fanno il prestigio della nostra sanità, ma per la persona che vive in una zona remota questo è scarsamente significativo, per la persona che vive in una zona remota è importante avere un medico raggiungibile non dico a piedi, ma in dei tempi ragionevoli.
Allora non possiamo poi sorprenderci che nessuno voglia vivere in alcune delle parti più remote della nostra regione, se non c'è un medico. A me ha colpito moltissimo sapere che in tutto il Comelico non ci fosse un pediatra, perché questa è la risposta chiara al fatto che nessuna famiglia giovane si prende il rischio di vivere in una zona dove non ha la possibilità di raggiungere un medico rapidamente, qualora ce ne sia bisogno. Allora non è difficile interpretare quello che sta succedendo nella nostra Regione con un depauperamento di grande parte del nostro territorio e la concentrazione dell'attività economica e dell'attività sociale in poche aree, ma dobbiamo dare delle risposte perché questo vuol dire anche gestire la sicurezza del territorio e vuol dire anche alla fine creare delle opportunità che noi sicuramente abbiamo e che dobbiamo coltivare.
Ecco, io credo che dobbiamo guardare con questi occhi a questo documento, che deve segnare l'evoluzione della linea di intervento della nostra Amministrazione.
Vengo in particolare all'emendamento proposto, Presidente, perché ci sono dei segnali veramente di aiuto, cioè qui si chiedeva di introdurre, tra i punti importanti di riconciliazione tra l'azione regionale e l'Agenda 2030, quello di rafforzare i presidi di medicina del territorio e qui siamo nell'obiettivo 3, sicuramente relativo alla salute, ma siamo anche all'obiettivo 11 sulle città sostenibili, all'obiettivo 10, è legato al ridurre le diseguaglianze.
Dobbiamo porci questo problema: oggi vivere in città non è come vivere in una piccola frazione di un Comune di montagna, ma ridurre le disuguaglianze vuol dire dare le stesse possibilità a tutti. Allora, mettere come obiettivo prioritario quello di avere dei presidi di medicina del territorio credo sia assolutamente importante, in primo luogo perché è una richiesta fortissima che viene dal territorio e non credo che si rivolgano solo a noi, ma credo che ciascuno di voi abbia sentito le necessità che vengono.
Ma non è solo per questo, ma anche perché dare dei servizi è un elemento essenziale per dare l'opportunità di vivere il territorio nella sua interezza e quindi creare poi una presenza che gestisce il territorio in sicurezza e che crea anche delle opportunità dal punto di vista economico con la presenza di giovani nel territorio regionale. Non dobbiamo sorprenderci se i ragazzi non vogliono vivere in Veneto, se non hanno dei servizi e, quindi, è importantissimo prima di tutto il servizio legato alla salute e quindi tenere vivi i punti sanità in Polesine, così come il famoso pediatra del Comelico che io credo debba esserci.
A me ha colpito che lo Stato francese garantisce le stesse condizioni di accesso ai servizi in qualsiasi territorio, anche nei territori d'oltremare dove è costosissimo andare a dare l'acqua piuttosto che l'energia elettrica ai cittadini, ma alle stesse condizioni chi vive in centro a Parigi e chi vive in Guadalupa ha la possibilità di avere lo stesso servizio. È chiaro, lì è una visione molto centralista e molto forte, statalista addirittura, però è un principio giusto, è un principio in cui a tutti dobbiamo dare le stesse possibilità e le stesse opportunità. Quindi inserire questo obiettivo tra gli obiettivi prioritari credo sia dovuto ai cittadini più deboli della nostra Regione e ad uno dei diritti che è uno dei diritti fondamentali, perché appunto riconosciuto dall'Agenda dell'ONU.
Per cui l'auspicio è che riusciamo a inserire questo tra gli obiettivi, perché il timore è che non essendo tra questi obiettivi prioritari poi vada un po' nel dimenticatoio e non torni a galla tra quelle che sono le azioni prioritarie del Governo della Regione.
Grazie, Presidente.

PRESIDENTE

Bene. Io non vedo altri interventi, quindi chiedo il parere del Relatore, che me lo dice a voce, non a microfono, parere contrario del Relatore.
Metto in votazione l'emendamento n. N0037.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio non approva.
Passiamo all'emendamento successivo.
Emendamento n. N0038, presentato dal consigliere Lorenzoni, pagina 29, modificativo, che prevede:
A pagina 29, nella MACROAREA 1, Obiettivo Strategico/Linea di intervento SRSvS5 l'obiettivo operativo prioritario DEFR 2021-2023 n.2 è così modificato:
"Sostenere i servizi ambientali e la decarbonizzazione in ambito rurale".
Prego, Lorenzoni.

Arturo LORENZONI (Gruppo Misto)

Grazie, Presidente.
Qui cambiamo un po', siamo sempre nello stesso ambito, ma cambiamo area. Qui siamo al tema dei cambiamenti climatici sostanzialmente. La mia proposta era quella di dire nella frase: "sostenere i servizi ambientali in ambito rurale" di inserire la parola "e la decarbonizzazione" e mi spiego: in questo momento siamo ancora nel pieno della pandemia e questa, secondo me, deve rimanere la nostra priorità anche rispetto al bilancio, rispetto a tutto, perché 165 morti secondo me non sono accettabili nella nostra Regione in un giorno. Ma, se guardiamo un po' più a lungo termine, la minaccia dei cambiamenti climatici è una minaccia che, dal punto di vista proprio della qualità della nostra vita, è veramente, veramente elevata. Io voglio trasmettere questa urgenza, perché è un po' l'ambito su cui da anni conduco la mia attività di ricerca: è la consapevolezza di quelli che possono essere i cambiamenti che saranno imposti all'organizzazione della nostra società e della nostra economia, non solo in ambito agricolo, con una trasformazione che ormai credo sia sotto gli occhi di tutti coloro che operano in quell'ambito, ma anche dal punto di vista proprio della capacità di gestire le attività in ambito urbano e non solo, credo che richieda la massima attenzione.
Questo, ovviamente, cambia le prospettive degli investimenti, questo cambia anche quella che è la domanda da parte dei mercati dei vari prodotti. C'è una trasformazione fortissima: pensate al settore delle costruzioni, dove i materiali e dove le modalità di costruire sono state radicalmente cambiate nell'arco dell'ultimo decennio. Anche in ambito rurale, dare una priorità a determinati tipi di intervento, rispetto ad altri, credo che sia importantissimo. Riconoscere la necessità di ridurre l'intensità carbonica della nostra economia come un obiettivo prioritario anche dell'azione in ambito rurale, io credo che sia non solo corretto, ma – se volete – furbo, nel senso che questo aiuta le scelte poi nel quotidiano, nel giorno per giorno. Cioè, tenere questa come bussola delle scelte dell'Amministrazione fa capire quali siano le cose giuste e le cose che non devono essere prioritarie nelle azioni che, giorno per giorno, mese per mese, anno per anno, andranno a presentarsi.
Allora, l'obiettivo 13, "Lotta ai cambiamenti climatici", io credo debba essere fatto proprio da questa Regione, non solo per tutelare la salute e il benessere dei nostri cittadini, ma anche - e io dico soprattutto – per indirizzare la nostra struttura produttiva verso dei mercati che si stanno trasformando. Guardate che il rispetto dei vincoli ambientali e climatici non è un costo, è un investimento e noi lo dobbiamo fare questo investimento. Non riconoscere questo come obiettivo prioritario significa, secondo me, perdere una grandissima opportunità: ci sono sistemi economici che stanno riconvertendo completamente le proprie priorità di investimento e sistemi economici molto molto grandi, voglio dire, dal sistema tedesco, che sull'efficienza energetica ha fatto il driver della politica europea con un vantaggio per un'industria manifatturiera che deve vendere gli elettrodomestici e se questi elettrodomestici non sono sempre più prestanti ovviamente vengono soppiantati dai fornitori a basso costo. Ecco, lo stesso è nella gestione del territorio: se il territorio non è in grado di mettere questa come priorità perde delle opportunità.
Si parlava di turismo qualche minuto fa: il turista sensibile a questi temi è il turista che spende di più, ma dobbiamo dargli delle prestazioni molto elevate. Le azioni di decarbonizzazione con trasporti che siano all'altezza di questo obiettivo, con ristrutturazione degli edifici che vadano in questa direzione, con un'agricoltura che sia attenta a tenere conto del cambiamento climatico, vuol dire sì una buona gestione del territorio, ma vuol dire anche e soprattutto un territorio che diventa attraente. Allora l'auspicio che questa parola, che guida le scelte dell'ONU, guida le scelte dell'Unione Europea, guida in questo momento con il ministro Costa anche le scelte del nostro Governo, diventi anche la parola che guida l'azione di questa Regione perché sennò siamo disallineati rispetto agli altri e questa sarebbe una penalizzazione che non meritano i cittadini della nostra Regione.
Grazie, Presidente.

PRESIDENTE

Grazie, a lei.
Prego, l'assessore Calzavara.

Ass.re Francesco CALZAVARA

Questo emendamento mi dà il modo di spiegare un po' quale è stato l'approccio anche dell'analisi di questi emendamenti e il metodo che abbiamo adottato per accoglierli o meno.
Chiaramente tutti quegli emendamenti che, secondo gli Uffici, richiedono nuove risorse finanziarie, non potendo modificare poi il bilancio e quindi andare a sostenere queste proposte, abbiamo ritenuto di esprimere parere negativo, però siccome stiamo vedendo un po' come anche accogliere alcune sollecitazioni che sono all'interno di questi emendamenti, se noi riuscissimo su alcuni di questi a sostituire la parola da "sostenere" a "promuovere" ci permetterebbe, da questo punto di vista, un accoglimento perché "sostenere" in qualche modo impegna poi a metterci le risorse, "promuovere" è un segno di attenzione che in questo mondo va in qualche modo riconosciuto e alcune delle cose in questo, piuttosto che in altri emendamenti che vedremo dopo, potrebbero avere da parte nostra un diverso atteggiamento.

PRESIDENTE

Bene.
Lorenzoni ha chiesto la parola, prego.

Arturo LORENZONI (Gruppo Misto)

Grazie, Presidente.
Da parte mia massima disponibilità alla riformulazione con promuovere: la parola "sostenere" era già nel testo, però una formulazione come: "Sostenere i servizi ambientali e promuovere la decarbonizzazione in ambito rurale" per me sarebbe una riformulazione assolutamente accettabile.
Grazie, Assessore.

PRESIDENTE

Ancora l'assessore Calzavara.

Ass.re Francesco CALZAVARA

Se è possibile, una modifica all'emendamento, sarebbe: "Sostenere i servizi ambientali e promuovere la decarbonizzazione in ambito rurale", con questa formulazione c'è il parere positivo.

PRESIDENTE

Ai sensi dell'articolo 102 è una modifica che si può accettare in Aula. Con questa modifica chiedo il parere del Relatore. Favorevole.
Metto in votazione l'emendamento n. N0038 così come modificato, parere favorevole del Relatore.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Emendamento n. N0039, presentato dal consigliere Lorenzoni, pagina 29, modificativo, che prevede:
A pagina 29 nella MACROAREA 1, Obiettivo strategico/Linea di intervento SRSvS6 inserire tra gli obiettivi operativi prioritari DEFR 2021-2023 il seguente:
"Attuare la ristrutturazione del patrimonio edilizio pubblico per la riduzione dei consumi energetici".

Arturo LORENZONI (Gruppo Misto)

Grazie, Presidente.

PRESIDENTE

No, mi chiede la parola e io gliela do, ho solo citato chi è il primo firmatario.
Prego, collega Lorenzoni.

Arturo LORENZONI (Gruppo Misto)

Grazie di nuovo, Presidente
Questo è un altro emendamento che io mi sono sentito di proporre perché, nell'ambito della linea di intervento 6, credo che andare a individuare gli interventi di ristrutturazione del patrimonio edilizio pubblico possa rappresentare, da un lato, diciamo così, un'azione coerente con quelle dell'utilizzo dei fondi del Next Generation EU, che mette questo tra gli obiettivi, e dall'altro quello di rappresentare un'opportunità di investimento per il territorio, distribuita.
La proprietà pubblica di immobili nella nostra Regione è abbastanza capillare e diffusa, molti di questi diciamo che non è che siano proprio prestanti, dal punto di vista energetico, né da quello, diciamo così, della qualità del vivere. Per cui dare priorità ad un intervento pubblico finanziato con dei fondi che possano arrivare dall'esterno, ma capace di essere presente sul territorio in maniera distribuita, può rappresentare un volano per la nostra economia importante. Qualcuno nei giorni scorsi parlava del moltiplicatore del settore edilizio nell'economia. Non è più come un tempo, nel senso che l'edilizia non trascina più l'economia in un Paese infrastrutturato come quello in cui viviamo, ma sicuramente ha degli effetti positivi: il moltiplicatore è maggiore di uno. Questa è la ragione per cui io credo che dare priorità ad intervenire, identificare questa e dichiararla come una priorità dell'Amministrazione sia molto importante perché, a cascata, poi, penso a tutte le società e alle agenzie controllate dalla Regione, devono avere un input chiaro: la ristrutturazione del patrimonio pubblico per la riduzione dei consumi energetici deve essere una priorità.
Questo, guardate, per la qualità della vita delle persone è importantissimo, perché chi vive nell'Edilizia residenziale convenzionata, nell'Edilizia residenziale pubblica, ovviamente solitamente ha dei vincoli di bilancio importanti. Il ridurre i costi energetici per queste famiglie vuol dire liberare in loro una capacità di spesa che può essere importantissima. Il tema della povertà energetica è un tema che sta diventando in Veneto, ma come in Italia e come in Europa, come nel mondo... il mondo della ricerca in questo momento è presissimo da questo tema, perché ci sono famiglie che sui consumi energetici, in inverno, meno nell'estate, arrivano a superare un terzo del proprio reddito per pagare i consumi del gas piuttosto che dell'energia elettrica familiare. Questo ovviamente blocca qualsiasi possibilità poi di una famiglia di poter agire su altri fronti. Allora, visto che oggi le tecnologie ci sono, visto che oggi questo è un obiettivo prioritario, visto che ci sono anche dei sistemi di incentivo a livello nazionale, penso al conto termico che per il pubblico rappresenta un'opportunità per mettere le mani su edifici non nuovi, per usare un eufemismo, io credo che dobbiamo dare questa indicazione, trasferire questa indicazione al territorio e dire: questo è un ambito su cui andremo poi a costruire anche gli strumenti per facilitare l'utilizzo dei fondi europei. Però questo segnale lo dobbiamo dare da subito perché se non c'è da subito poi diventa più difficile accelerare questo processo.
Per cui l'auspicio è che questo emendamento venga accolto e che veramente riusciamo insieme a disegnare quello che possa essere un percorso per aiutare, penso a tutta l'edilizia ATER, non so se si chiami ATER in tutte le Province, in alcune sì, non so se... in tutte le Province del Veneto si chiama ATER, ecco. Quello è un patrimonio che, se preso in mano, libera reddito nelle famiglie, crea occasioni di investimento sul territorio e quindi ha una serie di ricadute positive senza avere nessuna contropartita negativa. Questo è un elemento molto importante, credo, per una scelta politica. Grazie, Presidente, io ho finito.

PRESIDENTE

Grazie a lei.
Assessore Calzavara.

Ass.re Francesco CALZAVARA

Questo emendamento, al di là di una verifica ulteriore con gli uffici, ha la necessità di essere completato con la scheda dell'obiettivo, quindi questo emendamento e anche qualcun altro presentato dal collega Lorenzoni lo accantoniamo e poi magari, nel corso della giornata, se insieme con gli uffici riusciamo a costruire questa scheda, vediamo di verificarlo al termine della discussione di tutti gli emendamenti.

PRESIDENTE

Quindi su richiesta della Giunta accantoniamo il n. N0039 per approfondimenti e se, è possibile, l'accoglimento.
Emendamento n. N0040, presentato dal consigliere Lorenzoni, pagina 29, modificativo, che prevede:
A pagina 29 nella MACROAREA 2, Obiettivo strategico/Linea di intervento SRSvS2 il primo obiettivo operativo prioritario DEFR 2021-2023 e così modificato:
"Sostenere i progetti di ricerca con l'aumento della dotazione di borse di studio presso Università della Regione".
Prego, Lorenzoni.

Arturo LORENZONI (Gruppo Misto)

Grazie, Presidente.
Questo è relativo invece al tema della ricerca. Il DEFR, come è stato presentato nella sua Nota, in più parti fa riferimento alla ricerca: questo ovviamente a me non può che fare piacere dal momento che sono anche un beneficiario di quell'attività dell'Amministrazione regionale come universitario. Secondo me però manca completamente di concretezza questa cosa: cioè sostenere la ricerca è una cosa bellissima e credo che nessuno dica di no, è un po' come dire: "Vuoi bene alla mamma?" Tutti diciamo di sì, ma bisogna capire come lo vogliamo fare.
Io ricordo l'obiettivo che nel 2005 il nostro Paese ha firmato a Lisbona, con la Convenzione di Lisbona, 3% del PIL in attività di ricerca: completamente disatteso, devo dire non solo dall'Italia ma anche da altri Paesi, non da tutti, ma anche da altri Paesi europei. Però quello che vediamo per contro è che chi investe di più in ricerca ha anche migliori risultati in termini di crescita economica. Questo ormai è suffragato da tanti dati. È vero che c'è un tempo di ritardo perché io investo oggi ma i risultati mi vengono domani, però io credo che dobbiamo alzare lo sguardo e investire nel mondo della ricerca per accompagnare le nostre imprese, ma anche per dare delle prospettive interessanti ai nostri ragazzi, ai nostri più giovani, quelli più ambiziosi che investono sulla propria formazione.
La proposta dell'emendamento è quella di dire: sostenere la ricerca con l'aumento della dotazione di borse di studio presso le Università della Regione, che è uno strumento questo che già c'è, su cui già l'Amministrazione si impegna, ma che dal mio punto di vista può dare di più, nel senso che a me piacerebbe che ci fosse un maggiore impegno su questo fronte per le ragioni che ho detto, per dare opportunità ai più giovani, per sostenere questa attività che rende competitivo il nostro territorio e per diventare più attrattivi e più competitivi. Ci sono delle azioni, peraltro anche che sono state sperimentate da altre Regioni, che secondo me sono assolutamente furbe e poco onerose. Per esempio la Regione Lombardia ha riservato dei fondi per finanziare i progetti che sono stati approvati dal punto di vista scientifico nel processo di valutazione europeo, ma non sono stati finanziati per i vincoli finanziari; fare una misura del genere in cui si dice: guardate che se le Università del territorio sono in un progetto che viene valutato positivamente - e tutto il processo oneroso di valutazione viene lasciato all'organizzazione dell'Unione Europea - ma se avete superato quella fase difficilissima, siamo disponibili a finanziarvi, magari in alcuni ambiti non in altri, ma negli ambiti ritenuti prioritari per la politica regionale. Io credo che sia una cosa che ha un costo piccolo e dei benefici potenzialmente molto, molto grandi.
Per cui la proposta è veramente quella di mettere a disposizione delle borse di studio nei settori che ovviamente sono ritenuti prioritari, ma che aprano la possibilità di condurre ricerca per favorire la permanenza dei giovani sul territorio, ma per favorire anche i progetti di ricerca dei gruppi nelle nostre università che si possano distinguere in modo importante. Per cui questo è coerente con l'obiettivo 4 "Istruzione", ma è coerente anche con l'obiettivo 9 sull'innovazione: quindi una politica in cui si favorisce la permeabilità tra il mondo della ricerca e il mondo dell'impresa. Questo può essere uno strumento veramente molto, molto utile, perché sennò la parola "sostenere la ricerca", così come riportata nel documento, rimane vuota, rimane non capace di incidere sui processi e sulle dinamiche di ricerca da parte delle nostre università.
Io lo dico: purtroppo chi fa ricerca guarda sempre all'esterno e gran parte della ricerca nella nostra Regione è finanziata da progetti europei, ma questa dinamica alla fine - lo dico per esperienza personale – ha portato molti ragazzi a collaborare con gruppi esterni e ad andare poi fuori. Questa diaspora deve finire, cioè, io sono contentissimo che i ragazzi laureati a Padova, oggi rappresentino l'ossatura della DTU, l'Università tecnica della Danimarca nel campo dell'Ingegneria energetica, è un orgoglio, ma io preferirei che loro facessero l'ossatura del nostro Dipartimento, così come negli anni Cinquanta il gruppo del professor Mattarolo, nello stesso ambito, è diventato riferimento europeo nel campo della tecnica del freddo portando alla crescita di quel distretto del freddo che ancora oggi è orgoglio del nostro territorio, nel padovano e nella Bassa Veronese. Tutto è nato dall'intuizione di una persona che allora, con le modalità di allora, ebbe la lungimiranza di far crescere un gruppo di giovani che oggi sono andati in pensione a loro volta, ma che rappresentano, diciamo così, una scuola che è rimasta. Ecco, io credo che dobbiamo lavorare a questo: dobbiamo trattenere i nostri ragazzi. A me dispiace ma quando i ragazzi mi dicono: "Vado all'estero": dal punto di vista personale è una scelta giusta, perché le opportunità vengono, ma dobbiamo invece creare le loro opportunità qui perché sono la risorsa più preziosa che abbiamo per costruire un'economia prospera per la nostra Regione.
Per cui l'auspicio è che questo emendamento venga colto per dare concretezza all'azione di sostegno della ricerca che correttamente è riportata nel documento ma che deve diventare qualcosa di reale e non di solo enunciato. Grazie, Presidente.

PRESIDENTE

Grazie a lei.
Assessore Donazzan, prego.

Ass.ra Elena DONAZZAN

Buongiorno. Grazie, Presidente.
Per rispondere al collega Lorenzoni perché questo è un emendamento che è certamente accogliibile, però il mio intervento è per correggere alcune considerazioni che sono state fatte, mi permetterà il collega, perché sul tema della ricerca questa nostra Regione ha fatto molto, soprattutto per quella ricerca applicata che è servita per irrobustire la capacità di competere alle nostre imprese. Faccio solo alcune considerazioni, la prima: va benissimo con una riscrittura che poi il collega Calzavara suggerirà al meglio per rendere anche un testo ordinato, però il tema della ricerca è molto presente in questa Regione, in particolare perché larga parte di risorse che abbiamo destinato a valere sui fondi comunitari, sia sul fronte del fondo sociale, sia per quanto riguarda il FESR, hanno avuto a che fare con la ricerca e in particolare con la terza missione dell'Università. Ricordo all'Aula che la prima missione è la ricerca, la seconda è la didattica e la terza è quella che afferisce anche alla nostra capacità di programmazione regionale.
Solo per dare un numero: sono circa 5 - 6 milioni di euro che all'anno vengono destinati dal Fondo Sociale Europeo nella ricerca applicata ovvero con progettualità che possono avere come riferimento la singola impresa o il singolo progetto e che ovviamente riguardano le Università del Veneto. Questo ha portato ad un incremento anche delle assunzioni di personale qualificato che esce dalle nostre Università, che attraverso questi progetti di ricerca ha aumentato anche non solo la capacità di competere ma anche l'occupabilità delle persone.
La seconda considerazione riguarda, invece, diciamo in questo caso, una sua affermazione relativamente al fatto che i nostri ragazzi che vanno all'estero sarebbero una perdita per il nostro territorio. Posso considerare con lei che questo certamente sia meritevole di una maggiore considerazione da parte nostra ma anche qui la nostra Regione è stata la prima ad attivare un progetto di rientro dei cervelli in fuga da parte del programma di governo del presidente Zaia nello scorso mandato e questo ha portato a un rientro di 50, chiamati "Cervelli in fuga", a me non piace tanto come titolo, come definizione, piuttosto ragazzi che erano andati all'estero, che con questo tipo di aiuto sono rientrati, alle volte all'interno del nostro sistema universitario, quindi irrobustendo la nostra didattica, altrimenti all'interno delle nostre imprese.
Con una riformulazione che il collega Calzavara vorrà proporre all'Aula, io do parere favorevole.

PRESIDENTE

Assessore Calzavara.

Ass.re Francesco CALZAVARA

É simile a quella di prima: quindi sostituire "sostenere" con "promuovere", "promuovere" al posto di "sostenere".

PRESIDENTE

Bene. Viene accettato dal proponente la modifica, anche questa ai sensi dell'articolo 102 può essere accettata in Aula. Il parere del Relatore è favorevole.
Metto in votazione l'emendamento n. N0040 con parere favorevole del Relatore.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Emendamento n. N0041, presentato dal consigliere Lorenzoni, pagina 30, modificativo, che prevede:
A pag. 30, nella MACROAREA 2 1, Obiettivo strategico/Linea di intervento SRSvS 4 inserire tra gli obiettivi operativi prioritari DEFR 2021-2023 il seguente:
"Avviare la sperimentazione delle e-roads, strade dotate delle infrastrutture per la guida autonoma".

Arturo LORENZONI (Gruppo Misto)

Grazie, Presidente.
Questo è la linea di intervento 4 che è relativa a sviluppare, valorizzare e tutelare l'heritage regionale (il patrimonio culturale, ambientale e paesaggistico).
È nella 4...? Sì. Sviluppare la logistica per l'ottimizzazione della circolazione delle merci e sistemi di trasporto intelligenti integrati. Questo è un tema che a me prende molto dal punto di vista della ricerca perché c'è una discontinuità tecnologica nell'ambito del sistema dei trasporti che segnerà il nostro territorio, ma segnerà l'evoluzione di una delle industrie manifatturiere più importanti in assoluto, non solo per il nostro territorio ma per l'intero mondo, che è quella dei trasporti in maniera permanente.
La pandemia ha avuto un'accelerazione fortissima su questo fronte, perché il commercio si è spostato moltissimo sul commercio online, quindi l'organizzazione dei processi di distribuzione delle merci, in quest'ultimo anno ha accelerato moltissimo verso un'automatizzazione di questi processi. Quello che si sta vedendo in alcuni territori è che la distribuzione delle merci da un lato, ma anche il trasporto dei passeggeri, dall'altro, andrà verso sistemi autonomi più velocemente di quello che pensassimo nel 2019. A livello di ricerca la cosa è abbastanza chiara, ormai ci sono gruppi veramente che hanno messo a punto sistemi di trasporto molto innovativi, ma completamente autonomi. Su questo, ovviamente, la presenza di infrastrutture facilita ovviamente l'inserimento di questi sistemi di trasporto.
I territori che per primi riescono a mettere a disposizione un'infrastruttura capace di gestire questi veicoli ovviamente saranno avvantaggiati. Per questa ragione io ritengo che mettere tra gli obiettivi della macroarea 4, avviare la sperimentazione degli e-roads - scusate il termine inglese, ma in italiano non sapevo - strade dotate delle infrastrutture per la guida autonoma, possa rappresentare un'opportunità per sviluppare il territorio, ma anche per acquisire delle risorse che a livello europeo stanno andando proprio per questi sistemi. Devo dire che qualche volta ci sembra che sia una cosa un po' avanti nel tempo, che sia una cosa futuribile, però, guardando quello a cui stanno lavorando alcuni colleghi del mondo della ricerca, mi rendo conto che invece è un qualcosa di molto reale. Per capirci: dei camion a guida autonoma sono già andati da Trieste a Roma senza essere guidati da nessuno. La cosa è, diciamo così, molto più avanti di quello che pensiamo e sicuramente c'è stata un'accelerazione.
Il mio auspicio è veramente che il Veneto possa rappresentare uno dei territori che mette a disposizione gli investimenti; ovviamente i fondi non devono essere fondi della Regione, ma devono essere fondi che vengono da fuori, ma che ci sia una disponibilità a collaborare da parte dell'Amministrazione con questi mondi della ricerca, ma anche con le Amministrazioni di livello superiore che stanno cercando di indirizzare questi investimenti nei territori.
Visto che tra l'altro nel Piano per la ripresa e la resilienza, come è stato notato ieri da alcuni colleghi in Aula, ci sono ancora degli investimenti, diciamo così, novecenteschi su grandi infrastrutture di trasporto, l'auspicio è che si possa ripensare a queste infrastrutture in una logica da 21esimo secolo, cioè infrastrutture che già guardano a quello che è il sistema dei trasporti del futuro.
Per cui la mia proposta è quella di inserire questo punto perché può rappresentare una grossa opportunità di investimento e di attrazione di fondi nella nostra Regione.
Grazie, Presidente.

PRESIDENTE

Grazie.
Assessore De Berti, prego.

Ass.ra Elisa DE BERTI

Grazie, Presidente.
Per quanto riguarda questo emendamento riprendo le parole del consigliere Lorenzoni che questi sistemi sono molto più avanti di quello che pensiamo e, faccio una battuta: la Regione del Veneto è molto più avanti di quello che il consigliere Lorenzoni pensava perché sui sistemi di Smart Roads e e-Roads noi partecipiamo già ai tavoli a livello nazionale con ANAS da un anno, forse anche qualcosa in più e addirittura con Concessioni Autostradali Venete abbiamo un altro nostro rappresentante anche con CAV. Quindi avviare sostanzialmente è un verbo che non si addice al fatto che è già da un bel po' che noi siamo sul pezzo. Se è d'accordo sostituiamo "avviare" sempre con il verbo "promuovere" e quindi può essere l'emendamento condiviso, ma lascio, per le problematiche tecniche, la parola al collega Calzavara.

Ass.re Francesco CALZAVARA

Sì, quindi la proposta è ai sensi dell'articolo 102, di sostituire "avviare" con "promuovere", accantonare anche questo emendamento perché necessita di scheda obiettivo che poi nel corso della giornata, insieme con gli altri, vedrò di costruire con gli uffici.

PRESIDENTE

Bene.

Arturo LORENZONI (Gruppo Misto)

Posso?

PRESIDENTE

Se è accantonato viene chiusa la discussione. Se lei non vuole l'accantonamento proseguiamo e si vota.

Arturo LORENZONI (Gruppo Misto)

No, era solo una parola.

PRESIDENTE

Prego, Lorenzoni.

Arturo LORENZONI (Gruppo Misto)

Anziché "promuovere", "accelerare".

PRESIDENTE

Rimane la proposta di accantonamento, Assessori? Accantonato.
Colleghi, 5 minuti di pausa per far cambiare aria, ma 5 minuti, poi riprendiamo i lavori, che mi pare stiamo ottenendo un buon ritmo.
Grazie.
La Seduta è sospesa alle ore 11.53
La Seduta riprende alle ore 12.08

PRESIDENTE

Bene. Colleghi ci accomodiamo e riprendiamo i lavori.
Io ho provato a far cercare Lorenzoni, ma non si trova, però dobbiamo proseguire i lavori.
Emendamento n. N0042, presentato dal consigliere Lorenzoni, pagina 31, modificativo, che prevede:
A pagina 31 MACROAREA 4, Obiettivo strategico/Linea di intervento SRSvS2 inserire tra gli obiettivi operativi prioritari DEFR 2021-2023 i seguenti:
"Assicurare i servizi essenziali nel campo della sanità e dei trasporti anche alle terre alte delle zone montane. Valorizzare le produzioni agricole specifiche dei territori montani".
Siamo a pagina 7, emendamento N0042, Macroarea 4.
Ha la parola.

Arturo LORENZONI (Gruppo Misto)

Grazie, Presidente.
Questo è un emendamento che ancora una volta voleva dare concretezza alle misure che sono riportate nel DEFR e che appunto vanno declinate secondo quelli che sono i bisogni del nostro territorio. Quindi la proposta è quella di aggiungere due punti: uno, assicurare i servizi essenziali nel campo della sanità e dei trasporti anche nelle terre alte delle zone montane; secondo punto: valorizzare le produzioni agricole specifiche dei territori montani. Questo credo che sia un'attenzione dovuta verso una parte del nostro territorio che sta vivendo un esodo che avevamo vissuto solo un secolo fa, quando purtroppo gran parte delle parti più remote del nostro territorio si sono spopolate. Stiamo rivivendo quella stagione che non è stata una stagione, diciamo così, florida, ma la mancanza di servizi in questo momento fa sì che ci siano dei Comuni che perdono più del 5% di abitanti all'anno, che è una cosa veramente incredibile perché nell'arco di qualche anno vuol dire che avremo delle intere aree abbandonate.
Io penso che sia importante, invece, per la sicurezza del territorio, così come per la gestione, l'attrattività anche dal punto di vista turistico del nostro territorio, far sì che queste rimangano delle zone presidiate, delle zone gestite, delle zone in cui possa essere anche piacevole vivere. Però è chiaro che se non abbiamo i servizi questo è impossibile ed è comprensibile che i più giovani scelgano di vivere in aree più servite del territorio. Quindi, appunto consapevole che rappresenti uno sforzo importante, ma i benefici se valutati appunto in termini di attrattività, di bellezza del territorio, credo meritino questo sforzo da parte dell'Amministrazione.
Per cui io penso che sia importante identificare questo come uno degli obiettivi prioritari nella Macroarea 4 e dare una prospettiva, anche dal punto di vista economico, perché ci sono delle produzioni agricole, così come delle lavorazioni, che sono tipicamente di queste aree e che non devono essere perdute. Per cui valorizzare le produzioni agricole di questi territori può voler dire veramente cambiare la prospettiva e la possibilità di tenere viva l'economia di queste zone. Abbiamo per fortuna degli esempi di giovani che scelgono di vivere in montagna, che scelgono di recuperare delle professioni che negli ultimi trent'anni erano andate... vedo il collega Valdegamberi, che conosce, sa che sta diventando interessante per un giovane riuscire a portare le proprie conoscenze nell'ambito dell'agricoltura di montagna, nell'ambito dell'allevamento, recuperando delle produzioni nell'ambito caseario, piuttosto che nell'ambito dell'allevamento degli animali, che i processi vissuti a partire dagli anni Sessanta, che erano andati nella direzione opposta della massificazione dell'offerta, avevano lasciato fuori mercato. Oggi il mercato premia, invece, produzioni di qualità e così io sono convinto che possa rappresentare un'opportunità per il territorio. Però è importante che questo sia ribadito e illustrato fin dal Documento di Economia e Finanza della Regione, perché sennò diventa molto più difficile mettere in atto le politiche puntuali, che io mi auguro vorremmo fare nei prossimi mesi e nei prossimi anni. Grazie, Presidente.

PRESIDENTE

Grazie a lei.
Parere del Relatore contrario.
Metto in votazione l'emendamento n. N0042, parere contrario del Relatore.
È aperta la votazione.
(votazione elettronica)
Che è successo, signori? A chi non appare in automatico la videata, andate sul segno più, andate in VOTAZIONE e vi dovrebbe apparire il tutto.
Mi pare che ci siamo abbastanza. Ostanel ha votato.
È chiusa la votazione.
Il Consiglio non approva.
Emendamento n. N0043, presentato dal consigliere Lorenzoni, pagina 31, modificativo, che prevede:
A pag. 31 nella MACROAREA 4, Obiettivo strategico/Linea di intervento SRSvS 3 inserire tra gli obiettivi operativi prioritari DEFR 2021-2023 il seguente:
"Riqualificare l'area della Sacca di Scardovari assicurandone i flussi di marea per il mantenimento delle aree imprenditoriali presenti".
Prego, Lorenzoni.

Arturo LORENZONI (Gruppo Misto)

Grazie, Presidente.
Questo è un emendamento molto specifico, relativo al punto 3 della Macroarea 4. Il punto 3 cita: "Valorizzare il patrimonio e l'economia delle Lagune e dei litorali". La nostra è una Regione che ha un'estensione lagunare credo come poche altre aree al mondo e quindi sono delle aree molto importanti. L'unico punto specificato è "riqualificare Porto Marghera verso un modello di sviluppo sostenibile", cosa su cui credo siamo tutti d'accordo ed è indubbiamente importante.
Ma non è l'unica area litorale o lagunare che ha bisogno di interventi. Per questo io mi sono sentito di proporre, di aggiungere un secondo punto relativo alla riqualificazione della Sacca di Scardovari, dove c'è un'economia importante legata alla pesca e dove però i lavori di manutenzione dell'area sono indispensabili per assicurare la continuità di questa attività economica, relativa appunto alla pesca nella Sacca, che negli ultimi anni ha visto una riduzione progressiva della produzione che è assolutamente preoccupante.
Per assicurare i flussi e i deflussi dell'acqua, che possano garantire il ricambio sufficiente, quindi la vita, diciamo così, sana dei mitili che sono coltivati lì è indispensabile procedere con dei lavori: in parte sono stati fatti ma non in maniera sufficiente per garantire l'economia della zona. È un elemento importante perché non c'è solo un aspetto paesaggistico, non c'è solo un aspetto di sicurezza del territorio, ma c'è un aspetto economico che è fondamentale per assicurare una prospettiva economica alle persone che vivono in quella zona. È un'economia importante. Alcune delle produzioni... penso alle ostriche che lì sono coltivate e sono credo un'eccellenza assoluta del nostro territorio, perché sono uno dei prodotti di maggior valore dell'enogastronomia, non dico regionale ma direi nazionale. Io credo che siano dei lavori assolutamente improcrastinabili.
Per cui la mia proposta è di aggiungere questo punto l'attenzione non solo alla parte industriale e alla necessaria riconversione di quest'area relativa a Marghera, ma anche di mettere come priorità questa seconda relativa a Scardovari. Grazie, Presidente.

PRESIDENTE

Grazie a lei.
Collega Pan, prego.

Giuseppe PAN (Liga Veneta per Salvini Premier)

Eccomi qua. Buongiorno Presidente. Grazie.
Volevo ricordare al collega Lorenzoni che comunque non è proprio così, che nella Sacca di Scardovari non siano stati fatti in questi anni interventi e sia la Sacca, sia comunque anche all'entrata dell'accesso al porto di Pila da parte dei pescherecci, quest'area comunque delle lagune hanno comunque avuto finanziamenti e lavori, come lei ricordava, grazie ai contributi di Sistemi Territoriali e comunque degli interventi con l'assessore De Berti, concertati con l'Assessorato alla pesca, con il Parco, qui c'è anche l'assessore Corazzari che può naturalmente testimoniarlo, insieme al Comune di Porto Tolle, il cui Comune è stato comunque dotato di più finanziamenti di cui l'ultimo che mi sembra di ricordare intorno ai 400.000 euro per la sistemazione e lo scavo della sacca, che lei ricordava. Ricordo che in quella sacca lavorano 1.600 persone, sacca fondamentale per le cozze DOP del Delta, oltre che per le ostriche rosa che poi vengono vendute a Parigi, ma che comunque poi hanno avuto, purtroppo, dopo le mareggiate che sono avvenute negli scorsi anni, anche i finanziamenti che sono arrivati per Vaia e per le mareggiate, con cui stiamo dando corso alla sistemazione delle barene e degli scavi in questa laguna. Quindi, è stato fatto e si sta facendo molto su quest'area, tra l'altro anche nella laguna del Canarin, che è lì vicino, per rivitalizzare e mettere in operatività tutto il sistema della pesca e soprattutto dell'acquacoltura della nostra regione. Grazie.

PRESIDENTE

Grazie.
Non vedo altri interventi. Parere del relatore contrario.
Metto in votazione l'emendamento N0043 con parere contrario del relatore.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio non approva.
Emendamento n. N0044, presentato dal consigliere Lorenzoni, pagina 31, modificativo, che prevede:
"A pag. 31 nella MACROAREA 4, Obiettivo strategico/Linea di intervento SRSvS 5 inserire tra gli obiettivi operativi prioritari DEFR 2021-2023 il seguente:
"Favorire l'acquisizione delle aree verdi rimanenti da parte delle amministrazioni comunali per la creazione di parchi urbani".
Diamo la parola al consigliere Lorenzoni.

Arturo LORENZONI (Gruppo Misto)

Grazie, Presidente.
Questo è un emendamento per me veramente molto importante, direi centrale in quella che è la politica urbanistica soprattutto delle aree urbane della nostra regione e cerco di illustrare il motivo dell'importanza che io do a questo emendamento.
Storicamente, nelle nostre città c'erano una serie di aree che sono state destinate a servizi, nel tempo, quindi messe a disposizione di servizi: penso alle caserme, fin dalla fine del secolo scorso, ma successivamente a servizi come i Vigili del Fuoco, gli ospedali, le scuole e cose di questo tipo, in una logica di dotare le città dei servizi di cui avevano bisogno. Nel tempo, la proprietà di questi beni, dove non più necessari, è stata trasferita a dei fondi di investimento statali, che hanno come obiettivo non più quello di mettere a disposizione dei servizi, ma quello di valorizzare il patrimonio: penso anche alle Ferrovie dello Stato, ma la stessa Enel, che inizialmente era un Ente di Stato e poi è diventata una S.p.A. e ha cambiato le priorità di investimento.
Questo, in una logica di vincoli di bilancio dello Stato, ha una sua logica; dove ha meno logica è nella gestione degli spazi urbani che da spazi a disposizione della comunità per servizi ferroviari, per servizi di vario tipo, sono diventati spazi sottratti alla comunità perché in questo momento investire per acquisire queste aree da parte del pubblico è impossibile, privati non sempre ce ne sono che hanno la capacità di far fronte a investimenti così importanti, per cui ci si ritrova con delle aree che sono difficilmente valorizzabili, ma non solo, anche con delle aree che, se valorizzate, cambiano completamente la propria identità, andando a finire nella privatizzazione.
Quello che, invece, è richiesto oggi, soprattutto nelle città, è non tanto avere degli spazi pieni, perché purtroppo abbiamo un eccesso di offerta nel mercato immobiliare per il residenziale, che sta condannando veramente chi opera nel settore immobiliare a dei periodi di magra che ormai sono troppo lunghi per essere definiti ciclici; quello di cui abbiamo bisogno, appunto, sono spazi vuoti non spazi pieni, perché gli spazi vuoti mancano, mancano delle aree dove poter stare bene con i propri figli, dove poter godersi gli animali di affezione, dove potersi ritrovare anche all'aperto in degli spazi gradevoli, nonostante, ci siano delle aree che potenzialmente avrebbero la vocazione per dare risposta a questi bisogni.
Allora io penso che sia importantissimo aiutare le Amministrazioni locali nel riappropriarsi di quelle aree per dare ai cittadini i servizi di cui oggi fanno domanda. In alcuni casi parliamo di cose veramente modeste dal punto di vista economico, anche se per un Comune possono essere veramente proibitive e allora riuscire a destinare dei fondi – non stiamo parlando di decine di milioni – per aiutare, anche cofinanziando, il riacquisto di queste aree, io credo che possa dare una prospettiva di un'urbanistica di qualità e di un'urbanistica attenta ai bisogni, che può rappresentare veramente un passo in avanti, un passo verso una godibilità delle nostre città.
Pertanto credo che inserire nell'ambito della Macroarea 4, intervento 5, di favorire l'acquisizione di aree verdi rimanenti da parte delle stazioni comunali per la creazione di parchi urbani possa veramente rappresentare una grande opportunità. Dove è stato possibile abbiamo avuto degli esempi belli di creazione di parchi nella nostra Regione, qui a Venezia, anche a Verona c'è stato un bell'esempio, in altri casi è veramente molto più difficile.
Allora l'auspicio è che noi riusciamo a guardare a questi bisogni con un occhio nuovo e riusciamo a restituire ai cittadini degli spazi che oggi sono loro sottratti per delle ragioni storiche, ma che ci richiedono di guardare a questa storia con un occhio diverso, per cui io veramente mi appello a tutti quanti perché possiamo trovare il modo per aiutare le Amministrazioni locali a dare una risposta di un bisogno molto molto forte. Faccio un esempio: come amministratore locale io sono stato colpito da quante aree cani mi sono state richieste, cioè la richiesta più forte da parte di tutte le zone della città era avere delle aree cani; qualche anno fa io non sapevo nemmeno cosa fossero le aree cani, nel senso che quindici anni fa, vent'anni fa, non c'era questa esigenza, è cambiato il bisogno, oggi è diverso il modo...

PRESIDENTE

Niente dibattito, per cortesia.

Arturo LORENZONI (Gruppo Misto)

...di vivere, è diverso il modo di vivere e i bisogni vanno tenuti in considerazione.
Io credo che non sia reversibile il bisogno di vivere lo spazio della propria città in sereno e in sintonia con il territorio: chi vive fuori dalle città probabilmente fatica a capire questa necessità, questo bisogno perché ha a disposizione degli spazi ampi, a prescindere dalle politiche del proprio Comune, ma chi vive in città lo sente veramente come un'urgenza.
Grazie, Presidente.

PRESIDENTE

Grazie, a lei.
Montanariello, prego.

Jonatan MONTANARIELLO (Partito Democratico Veneto)

Grazie, Presidente.
Ringrazio il collega Lorenzoni per questo emendamento che ci porta comunque, in maniera riflessiva, a fare anche un altro tipo di ragionamento: è giusto e importante quello che dice il collega, però io credo che una riflessione, cogliendo l'occasione di questo emendamento, se si parla di verde e di parchi, vada fatta anche nell'invito a trovare tutte quelle formule affinché gli Enti locali trovino il modo di mantenere quei parchi. Guardate, vi porto la mia esperienza da amministratore locale: tante volte succede che i parchi ci sono, ma non ci sono i soldi per aprirli, non ci sono i soldi per tagliare l'erba, non ci sono i soldi per fare il verde.
Guardate che ci sono delle realtà dei Comuni all'interno del Veneto dove, basta che piova un po' di più durante la stagione invernale, e in primavera, se anziché fare due sfalci nei cigli stradali, ne devi fare tre, vai sotto con il capitolo del verde e quindi ti tocca andare a sacrificare quella parte che avevi per le manutenzioni ordinarie e vai avanti tutto l'anno con il famoso tubicino rotto, che il cittadino dice: "Ma questi sono proprio come cavalli, non vedono che da lì viene giù l'acqua?". Lo vedono che da lì vien giù l'acqua, ma non hanno i soldi per sistemarlo.
Quindi, io credo che bene ha fatto il collega Lorenzoni a tirare fuori un dibattito su quello che è il verde cittadino, però credo che la grande sfida, se davvero dobbiamo avere la cultura del verde, non sia solamente quella di individuare le aree verdi, ma capire anche come le manteniamo. E su questo io sono anche uno di quelli che dice che si può trovare la sinergia col privato: perché dove ci sono quelle grandi aree verdi non si può pensare che un privato metta un chiosco e, in cambio, mantiene il verde pubblico? Sono degli esempi che succedono, in tante parti succedono: ci sono dei parcheggi che puoi attrezzare con un'area e in cambio mettere un chiosco o un manufatto, è previsto su alcuni piani cittadini.
Quindi credo che la grande sfida sia non solo individuare il verde, ma anche capire come le Amministrazioni locali lo mantengono, perché personalmente conosco decine e decine di Comuni che hanno tantissimo verde, ma il più grande problema è come mantenerlo, come far fronte alle spese, come portare l'irrigazione quando mettono la Giornata dell'albero e piantano l'albero per la famosa foto sul giornale.
Quindi bene, ma questo sia anche un momento per fare una riflessione a 360 gradi di cosa si intende per verde nelle aree urbane, che credo sia uno degli elementi di discussione che noi dovremmo avere qui, a titolo anche di completezza, magari non proprio nel bilancio, ma anche nel futuro dei lavori dell'Aula, per trovare sicuramente anche una sinergia con chi oggi ha le risorse, che è il privato, per fare sintesi su questo. Grazie.

PRESIDENTE

Grazie a lei.
Assessore Calzavara, prego.

Ass.re Francesco CALZAVARA

Anticipando il voto favorevole – però dobbiamo accantonare, per costruire la scheda nel pomeriggio – credo che siano doverose un paio di riflessioni. La Regione si è già dotata di una legge complessa, come la 14/17, che è quella che parla del contenimento del consumo del suolo, al cui interno c'è una parte che riguarda la rigenerazione urbana, che è il tema dominante di questo articolo, perché il rischio è quello dei ritagli urbani, che diventa un appesantimento per qualsiasi Amministrazione comunale: portare a casa piccoli appezzamenti che non danno la significatività del parco, ma danno una complessità nella gestione.
Quindi io credo che questo vada bene perché sarà sicuramente da stimolo all'interno di quella legge, ma bisognerà capire anche se, all'interno di Veneto 2050, attraverso un'attenta capacità delle Amministrazioni di fare una riqualificazione architettonica che non riguardi soltanto il singolo edificio, ma magari una complessità di edifici, anche in quel caso si possa trovare degli spazi per generare spazi verdi che abbiano, però, una dimensione che li identifica come parco, perché il confondere un'area verde con un parco rischia poi di generare, ripeto, un appesantimento per le Amministrazioni comunali, una complessità nella loro gestione e costi ulteriori.
Cerchiamo, attraverso quella legge, di mutuare esperienze europee perché la rigenerazione urbana non la fa il privato, ma in tutte le esperienze europee la rigenerazione urbana passa attraverso un forte sostegno della pubblica Amministrazione, che sia Stato, Regione o chi per essi, per creare le condizioni economiche affinché parte del nostro territorio possa essere effettivamente rimessa a disposizione con edifici che abbiano la performance energetica e con gli spazi verdi che possono diventare anche spazi di relazioni per nuova parte delle nostre città.
Quindi accantoniamo.

PRESIDENTE

Quanto alla richiesta di accantonamento, se viene accantonato, io interrompo la discussione.
Quindi è accantonato il n. N0044.
Emendamento n. N0045, presentato dal consiglieri Lorenzoni, pagina 31, modificativo:
A pag. 31 nella MACROAREA 4, Obiettivo strategico/Linea di intervento SRSvS 6 inserire tra gli obiettivi operativi prioritari DEFR 2021-2023 il seguente:
"Accelerare la decarbonizzazione della flotta di trasporto pubblico locale, tramite l'acquisto di mezzi elettrici e ad idrogeno.
Riavviare il progetto di Sistema Ferroviario Metropolitano Regionale".
Lorenzoni, prego.

Arturo LORENZONI (Gruppo Misto)

Grazie, Presidente.
Qui ci avventuriamo, invece, nella zona dei trasporti, il punto 6 della Macroarea 4, relativo a efficientare le reti, le infrastrutture e la mobilità.
Questo è sicuramente un punto centrale e, al di là dei punti già inseriti nel documento, io credo che sia opportuno, alla luce di quello che sta succedendo nel mondo, inserire due punti ulteriori: il primo è accelerare la decarbonizzazione della flotta di trasporto pubblico locale, tramite l'acquisto solo di mezzi elettrici e ad idrogeno.
Perché questa richiesta? Perché, come abbiamo visto, questa accelerazione ha fatto sì l'Olanda dal 2025 metta al bando l'acquisto di mezzi a motore a combustione interna, la Gran Bretagna ha anticipato dal 2040, al 2035, forse al 2030 la messa al bando della vendita di motori a combustione interna, la Norvegia il 2025, la Francia ci sta pensando, cioè questa accelerazione verso dei mezzi che non abbiano emissioni di polveri e di anidride carbonica è veramente impressionante. Il Comune di Milano ha già comunicato che non acquisterà più mezzi TPL a combustione interna e quindi credo che adeguarsi a quelle che sono le aree più evolute, le aree che guardano al futuro del nostro Paese e dell'Unione sia doveroso.
Questo anche perché la vita media di un mezzo è superiore al decennio e quindi se noi andiamo a finire al 2030, vediamo che rischiamo di fare degli investimenti che poi vengono spiazzati da quella che è l'evoluzione normativa e non solo tecnologica in corso.
Pertanto io credo che sia indispensabile – e qui parlo all'assessore De Berti – andare a ripensare a quella che è la ripartizione nell'assegnazione dei fondi per il trasporto pubblico tra costi di investimento e costi operativi perché è vero che un mezzo elettrico costa circa il doppio, un buon mezzo di 12 metri costa circa 180.000 euro a diesel, macchine belle, che rispetto ai diesel di dieci anni fa sono straordinarie, ma rispetto a una macchina elettrica, ha un costo di circa 360-380.000 euro, cioè un fattore 2.
Però la cosa interessante è che, con una percorrenza annua di 50.000 chilometri, che è assolutamente nella portata di un mezzo di una flotta, il costo si eguaglia perché i costi operativi sono più bassi da parte dell'elettrico e allora pensare di andare a dare dei fondi non solo per i costi operativi o per pagare il carburante dei mezzi delle flotte, ma di riservare una parte per il costo di mezzi più costosi, però a parità di contributo, io credo che si darebbe lo stimolo forte perché le imprese di trasporto pubblico locale accettino questa sfida di velocizzare la sostituzione del parco circolante. Ovviamente i benefici dal punto di vista della qualità della vita urbana sono elevati, sono mezzi che hanno meno rumore, che hanno meno polveri e che oggi, dal punto di vista delle garanzie tecnologiche, sono assolutamente rassicuranti.
Questo è il primo punto dell'emendamento in questione.
Il secondo, invece, è relativo ai trasporti extraurbani. In altra parte del Piano di ripresa e resilienza, inviato al Governo nelle scorse settimane, si fa riferimento alla possibilità di riattivare il sistema metropolitano regionale e io credo che anche in questo documento si debba far riferimento alla riattivazione di quel progetto ambizioso, importante, ma che può veramente cambiare la prospettiva di questa regione, come metropoli diffusa.
Io credo che sia importantissimo facilitare la vita delle persone, cercando di far sì che chi vive a Treviso possa lavorare a Vicenza, chi vive a Venezia possa lavorare a Verona, e così via. Cioè, cioè la nostra città è un sistema in cui ci sono dei nodi importantissimi, forti, ma in cui le interconnessioni sono in alcuni casi deboli. E, come dicevo prima, dobbiamo rafforzare queste interconnessioni, per rafforzare il nostro sistema.
Allora, inserire il riavvio del sistema ferroviario metropolitano regionale credo che, alla luce di quello che è successo, alla luce delle condizioni diverse rispetto a quelle di qualche anno fa, rappresenti un'opportunità importante per il nostro territorio, per cui chiedo che guardiamo con disincanto alle misure relative, appunto, ai trasporti e alla valorizzazione delle reti, perché sono le infrastrutture cruciali per la creazione di valore nel nostro territorio. Grazie, Presidente.

PRESIDENTE

Grazie.
Ha chiesto la parola l'assessore De Berti, prego.

Ass.ra Elisa DE BERTI

Allora, l'emendamento è accoglibile, con delle modifiche e stiamo anche facendo delle valutazioni per l'attuazione di progetti che non sto qui ad anticipare, ma quando ci sarà qualcosa di concreto con il Ministero, ve ne parlerò.
Proponiamo una modifica nella prima frase: invece di "accelerare", "promuovere la decarbonizzazione della flotta di trasporto pubblico locale, anche tramite", quindi l'aggiunta della parola "anche", "tramite l'acquisto di mezzi elettrici e a idrogeno". Stralciata la seconda parte "riavviare il progetto di sistema ferroviario metropolitano regionale" perché, se mi parlate di riavvio, dobbiamo aprire la discussione su che cosa è l'SFMR. Allora, non è stato stralciato niente la SFMR va avanti gli investimenti ci sono, tutto ciò che era contenuto in quel piano sta andando avanti, ma non sta andando avanti con le fasi; però non ho voglia di aprire qui la discussione altrimenti rischiamo di rimanere qui fino a stasera sulla storia dell'SFMR.
Quindi, stralciato "riavviare il progetto di Sistema Ferroviario Metropolitano Regionale", "accelerare" diventa "promuovere" si aggiunga un "anche" prima di "tramite"

PRESIDENTE

Proponente?

Arturo LORENZONI (Gruppo Misto)

Grazie, Presidente.
Ringrazio l'Assessore, d'accordo.

PRESIDENTE

Con la modifica è: "Promuovere anche tramite l'acquisto di". E l'ultimo capoverso viene cancellato. Lo rileggo: "Promuovere la decarbonizzazione della flotta di trasporto pubblico locale anche tramite l'acquisto di mezzi elettrici e ad idrogeno".
Il proponente ha accettato.
Con queste modifiche il parere del relatore è favorevole.
Metto in votazione l'emendamento N0045, come modificato in Aula ai sensi dell'articolo 102.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
Chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Emendamento n. N0046, presentato dal consigliere Lorenzoni, pagina 32, modificativo, che prevede:
A pag. 32 nella MACROAREA 5, Obiettivo strategico/Linea di intervento SRSvS 1 inserire tra gli obiettivi operativi prioritari DEFR 2021-2023 il seguente:
"Promuovere l'installazione di impianti fotovoltaici nelle aree pubbliche destinate a parcheggi e nelle coperture degli edifici pubblici e privati.
Sviluppare un piano di utilizzo della biomassa forestale mirato alla copertura del fabbisogno di energia termica delle aree montane, con attenzione alla sostenibilità della filiera.
Definire i criteri per la riassegnazione delle concessioni idroelettriche in scadenza".
Lorenzoni ha la parola.

Arturo LORENZONI (Gruppo Misto)

Grazie, Presidente.
Qui andiamo in Macroarea 5, quindi cambiamo ambito, e c'è un punto: "Incentivare l'uso di energie rinnovabili ed efficientamento energetico", ovviamente punto che mi trova totalmente d'accordo e fortemente a sostegno, però poi la declinazione del punto è un po' troppo sintetica nella scheda perché "valorizzare il coordinamento e lo sviluppo partenariale di iniziative nel settore dell'energia nel territorio" è una cosa sana, ma non dà quella concretezza della misura che io credo sia, invece, assolutamente indispensabile.
La decarbonizzazione del sistema energetico, che è in atto ormai dall'inizio del secolo, del millennio, ha sicuramente un'accelerazione, gli obiettivi fissati dall'Europa al 2020 sono stati raggiunti, il 17% di fonti rinnovabili che il nostro Paese doveva raggiungere al 2020 è stato raggiunto già con qualche anno d'anticipo e questo è motivo di orgoglio perché gli investimenti sono stati fatti. Però, andando a vedere l'obiettivo al 2030, con il 35% su scala su scala europea, questo ci fa capire che l'accelerazione nel processo di decarbonizzazione deve essere molto forte e questo vuol dire non lasciare semplicemente che il mercato segua, ma spingere fortemente il mercato perché questi investimenti possano trovare casa, soprattutto nel nostro territorio: se dobbiamo investire, io credo che sia importante investire nel nostro territorio.
Allora sono tre i punti che io propongo di aggiungere in questa casellina delle schede, che possono veramente dare concretezza a questa azione che c'è, che è condivisibile, ma che deve diventare efficace, tramite appunto la concretezza. Allora: "Promuovere l'installazione di impianti fotovoltaici nelle aree pubbliche", perché questo non è un costo, cioè la cosa interessante oggi è che fare questi investimenti con le condizioni di mercato che ci sono oggi, significa mettere a disposizione dell'Amministrazione dell'energia prodotta, ma non a costi superiori rispetto a quelli che l'Amministrazione oggi paga dall'acquisto del mercato. Allora questo è un elemento importante: non è un costo ma è un elemento forte sia per stabilizzare i costi futuri dell'energia della Pubblica Amministrazione, che è un elemento importante perché la voce energia nel bilancio negli Enti locali soprattutto c'è, è significativo ed è volatile, quindi pericoloso da gestire, ma anche perché c'è una funzione di apripista, di guida da parte dell'investitore pubblico, che può innescare dei processi di emulazione che sono importantissimi.
Allora io sono convinto che l'investimento nel fotovoltaico rappresenti un elemento di forza dal punto di vista economico, sia per la disponibilità di energia più pulita, sia per l'opportunità di investimenti distribuiti sul territorio, che vuol dire, dal punto di vista economico, finanza locale, vuol dire lavoro locale, vuol dire risorse locali e questo è importante nella provincia di Rovigo, come in quella di Belluno, come in quella di Verona, Venezia, Padova o dovunque e quindi dobbiamo dare al settore pubblico questa capacità di essere guida negli investimenti.
Il secondo punto è quello invece più attento a quelli che sono i territori montani, dove c'è una disponibilità di biomassa, una filiera dell'industria del legno che deve essere organizzata, perché non è sufficientemente organizzata e infatti a me piange il cuore vedere nel nostro territorio le aziende austriache e le aziende slovacche, che vengono a tagliare. Non era così nel passato, non deve essere così, dobbiamo organizzare questa filiera, anche perché l'Alto Adige ci mostra che ci sono delle reti di teleriscaldamento che, con la gestione delle risorse locali, riescono a soddisfare la domanda termica.
Allora, sviluppare un piano di utilizzo della biomassa forestale, mirato alla copertura del fabbisogno di energia termica delle aree montane, con attenzione alla sostenibilità della filiera, perché ovviamente non stiamo parlando né di fare polveri, né di andare a depauperare il territorio con dei tagli incontrollati; però delle filiere certificate, delle filiere attente ai bisogni locali sono possibili, soprattutto nelle aree montane, creando anche lì una piccola economia sul territorio, che però è molto significativa, è molto vicina a quelle che sono, peraltro, le vocazioni storiche ed economiche di questi territori.
Il terzo punto è ancora diverso ma, secondo me, importantissimo. Voi sapete che nel 2029 scadono le grandi concessioni idroelettriche, che sono state prorogate nel '99 dal Decreto Bersani per trent'anni, fino al '29, e io credo che la Regione del Veneto debba essere pronta per capire come gestirle anticipatamente, perché sennò quello che si vede è che i grandi operatori energetici guidano loro questo processo. Allora, da subito, secondo me, visto che parliamo di '21-'23, quindi parliamo di sei anni d'anticipo, è il tempo per mettere negli obiettivi dell'Amministrazione regionale una definizione chiara dei criteri per la riassegnazione delle concessioni.
È una partita importantissima, credo che sia la partita più importante dal punto di vista economico del nostro territorio, perché il valore economico di queste concessioni è nell'ordine di miliardi di euro l'anno, quindi stiamo parlando di una cosa di assoluto rilievo. Abbiamo degli esempi virtuosi e degli esempi meno virtuosi da parte di altri territori, l'Alto Adige e la Lombardia, che si sono mossi con grande anticipo, anche perché alcune delle concessioni avevano delle scadenze anticipate rispetto a quelle del Veneto, però, quando parliamo dell'obiettivo di sviluppare e incentivare l'uso delle energie rinnovabili, credo che questi tre punti – il fotovoltaico, la biomassa e le concessioni idroelettriche – debbano essere messi al centro dell'azione della Regione.
Pertanto io veramente chiedo di tenere conto dell'importanza di questi settori per l'economia e la gestione del territorio del Veneto: sono misure che non costano all'Amministrazione perché non si sta chiedendo di mettere risorse economiche, ma si sta chiedendo di dare un indirizzo chiaro all'azione politica della Regione in questo ambito, perché senza di questo ci penserà qualcun altro a indirizzare il territorio verso equilibri meno favorevoli per i cittadini del Veneto. Grazie, Presidente.

PRESIDENTE

Grazie.
Ha chiesto la parola, ma ha difficoltà informatiche, l'assessore Bottacin quindi, Giampaolo, parla pure a microfono, grazie.

Ass.re Gianpaolo BOTTACIN

Grazie. Non intervengo sui primi due punti non essendo l'Assessore competente, sul terzo, invece, essendo l'Assessore competente faccio presente che avevamo già presentato un progetto di legge, che era già in discussione in Commissione, poi c'è stata la scadenza elettorale, però faccio altresì presente che cinque volte ci sono stati dei blitz da parte del Partito Democratico a Roma, presentando un emendamento che cancellava la legge, di cui non ricordo il numero, che consentiva la gestione di questa partita alle Regioni, per fortuna arginato, però l'onorevole Borghi ha detto in più occasioni che torneranno a inserire, appena possibile, questo emendamento. È stato ritirato perché non era compatibile con i provvedimenti in cui era stato inserito.
Stiamo lavorando anche insieme all'Emilia Romagna, quindi non è una questione partitica, ma è una questione territoriale e noi siamo dell'idea che questa competenza debba rimanere in capo alle Regioni e, invece, assistiamo al tentativo, da parte del Governo, ripetuto già cinque volte, di riportare, con un'azione di centralismo totale, la gestione di queste concessioni in capo al Governo centrale. Ovviamente noi siamo assolutamente contrari anche perché in quegli emendamenti era previsto un'ulteriore proroga delle concessioni che sono assolutamente irricevibili perché questo lascia capire che dietro questo ci siano altre valutazioni sulle quali preferisco non esprimere opinioni.
Ovviamente noi il progetto di legge ce l'abbiamo pronto, lo ripresenteremo e ci auguriamo che a Roma non ci tolgano la competenza, perché questo è il vero pericolo in questo momento.

PRESIDENTE

Grazie.
Non vedo altri interventi.
Metto in votazione l'emendamento N0046 con parere contrario del relatore.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio non approva.
A verbale negativo Valdegamberi.
Emendamento n. N0047, presentato dal consigliere Lorenzoni, pagina 32, modificativo, che prevede:
A pag. 32 nella MACROAREA 5, Obiettivo strategico/Linea di intervento SRSvS 2 inserire tra gli obiettivi operativi prioritari DEFR 2021-2023 il seguente:
"Dare indicazioni coordinate ai Comuni per la regolazione del traffico veicolare con motori endotermici".
Prego, Lorenzoni.

Arturo LORENZONI (Gruppo Misto)

Grazie, Presidente.
Questo è relativo alle difficoltà che hanno alcune Amministrazioni locali nel definire le misure per la qualità dell'aria. Io credo che, quando si parla dell'obiettivo 2 "Ridurre il fattore di inquinamento dell'aria", dare attuazione al Piano aria sembra una tautologia, cioè dare attuazione ai provvedimenti che sono stati presi dall'Amministrazione e io credo che debba essere specificato, per cui io propongo di dare un'indicazione ulteriore e quindi dare indicazioni coordinate ai Comuni per la regolazione del traffico veicolare con motori endotermici. Cioè quello a cui abbiamo assistito nell'ultimo paio d'anni è stata un "liberi tutti", cioè ciascuno che prendeva misure diverse e questo non ha aiutato la credibilità della regolazione del traffico e tantomeno ha aiutato l'azione delle Amministrazioni locali.
Pertanto io credo che mettere questo come un obiettivo prioritario dell'azione della politica regionale nell'ambito della qualità dell'aria sia non solo desiderabile, ma dovuto, per cui confido nell'accoglimento di questo emendamento da parte dell'Aula. Grazie, Presidente.

PRESIDENTE

Collega Zanoni, prego.
Zanoni ha chiesto la parola in collegamento Webex. Andrea, non ti sentiamo, devi premere il microfono, altrimenti non ti sentiamo. Zanoni non ti sentiamo. Hai qualche tecnico informatico nei dintorni? C'è Zanoni in difficoltà. Zanoni, purtroppo non riesco a sentirti, per cui mi dispiace, ma devo chiudere qui la discussione sull'emendamento.
Con il parere del relatore contrario, metto in votazione l'emendamento n. N0047 e invito il collega Zanoni a venire in Aula, che troviamo lo spazio per farlo rimanere qui con noi.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio non approva.
Emendamento n. N0048 presentato dal consigliere Lorenzoni, pagina 32, modificativo, che prevede:
A pag. 32 nella MACROAREA 5, Obiettivo strategico/Linea di intervento SRSvS 4 inserire tra gli obiettivi operativi prioritari DEFR 2021-2023 il seguente:
"Favorire gli investimenti per la resilienza al cambiamento climatico: forestazione, boschi urbani, norme edilizie orientate alla mitigazione climatica".
Ha chiesto la parola, ne ha facoltà, prego.

Arturo LORENZONI (Gruppo Misto)

Grazie, Presidente.
Qui andiamo in un altro ambito, sempre della Macroarea 5, ma è l'ambito "Tutela dell'ecosistema ambientale e promozione di interventi di mitigazione del cambiamento climatico": questo è l'ambito in cui propongo l'emendamento.
Come si diceva, il cambiamento climatico rappresenta un elemento di sfida, per la nostra società, di rilevanza grandissima e l'indicazione che dobbiamo dare al territorio è veramente quella di accelerare e di gestire in modo articolato e completo questa sfida, per cui io penso che sia importante dare delle indicazioni operative su questo punto, che riescano ad indirizzare la politica non solo della Regione, ma anche di tutti gli enti di ordinamento inferiore, locali, perché sentano questo come un elemento prioritario e lo sentano come una necessità di intervenire. Ci sono, tra l'altro, dei begli esempi anche nella nostra Regione di iniziative già portate avanti con successo e che sono riuscite a creare risultati importanti sia dal punto di vista ambientale, sia dal punto di vista economico con una ricaduta sul territorio positiva dagli investimenti fatti.
Qui la proposta che io faccio è quella di favorire gli investimenti per la resilienza al cambiamento climatico, specificandoli: forestazione, boschi urbani e norme edilizie orientate alla mitigazione climatica. Perché questo? Perché ci siamo resi conto che questo tipo di investimenti ha una molteplicità di ricadute positive fondamentali per il benessere dei cittadini non solo nell'aspetto della cattura della CO2 e quindi di un bilancio negativo in termini di CO2, ma anche in termini di vivibilità, in termini di capacità della cattura delle polveri in ambito urbano, del contrasto al fenomeno dell'onda di calore che nelle giornate estive sta diventando un elemento di minaccia per la salute delle persone, soprattutto in ambito urbano, quindi il trattenimento dell'umidità da parte delle piante in città rappresenta un contrasto forte con l'abbassamento di qualche grado di temperatura nelle zone più urbanizzate.
Allora, che il pubblico utilizzi gli spazi disponibili per fare questi tipi di investimento è non solo desiderabile, ma direi quasi indispensabile per salvaguardare la salute dei cittadini, per cui credo che questa sia un'indicazione che noi dobbiamo dare alle Amministrazioni locali e la dobbiamo dare in maniera chiara e in maniera esplicita, non solo implicita nell'enunciato del titolo del capitolo che andiamo a trattare.
Pertanto i boschi urbani possono rappresentare degli spazi molto utili per la gestione della qualità della vita delle persone, ma anche proprio per la gestione micro climatica che rappresenta oggi una minaccia per la salute delle persone; faccio presente che, quando raggiungiamo i picchi di temperatura nelle giornate estive, la mortalità delle persone anziane cresce in maniera significativa e di questo non possiamo non tenere conto; ricordo il giugno del 2003, quando c'è stato un picco di morti delle persone anziane in Italia, che era completamente fuori da qualsiasi analisi statistica precedente.
L'altro punto relativo all'emendamento è quello relativo alle norme edilizie orientate alla mitigazione climatica. È vero che la normativa UNI ISO negli ultimi anni in campo edilizio ha avuto un'evoluzione importante, tenendo conto dei fattori di sostenibilità, e su questo siamo tutti d'accordo, però io credo che accompagnare il settore dell'edilizia verso un'attenzione maggiore a quelli che sono gli aspetti di compatibilità del nuovo costruito con l'ambiente sia assolutamente indispensabile. Mi riferisco agli orientamenti, mi riferisco alla presenza del verde come fattore di mitigazione dall'insolazione, mi riferisco a tutte quelle norme su un'edilizia moderna, che io credo non debbano essere lasciate all'intraprendenza del progettista, ma debbano diventare uno standard dal punto di vista tecnologico per chi vuole lavorare nella nostra regione.
Faccio l'esempio di CasaClima in Alto Adige che, con dei vincoli tecnici discutibili, nel senso che non erano particolarmente ambiziosi, ha fatto crescere una generazione di progettisti e di imprese, che oggi sono assolutamente competitive nel mercato delle costruzioni anche fuori dall'Alto Adige. Ecco, io sono convinto che le imprese del Veneto non abbiano nulla da invidiare a nessuno e, se siamo in grado di accompagnarle verso un'evoluzione del mercato edilizio concentrata su materiali migliori, su criteri progettuali più attenti, su un'impiantistica di maggiore qualità, questo porta a una competitività delle nostre imprese che ha solo un elemento di valore e nessun costo.
Io chiedo veramente di inserire questo punto, perché può rappresentare l'elemento di innesco di una serie di processi virtuosi che io mi auguro possano avvenire rapidamente nella nostra regione. Grazie, Presidente.

PRESIDENTE

Assessore Calzavara, prego.

Ass.re Francesco CALZAVARA

Accantoniamo perché bisogna fare la scheda con parere favorevole.

PRESIDENTE

L'emendamento è accantonato e, quando verrà riproposto all'Aula, se ne potrà riparlare.

Stefano VALDEGAMBERI (Gruppo Misto)

Mozione d'ordine sull'ordine dei lavori. Era per capirci: siccome siamo in Gruppo Misto, noi abbiamo stabilito, di comune accordo, ma abbiamo fatto anche un contratto scritto, che metà tempo sia disponibile per una componente e metà per l'altra componente. Il tempo è stato un po' bruciato e, se è sintetico, ma solo per una questione di ordine all'interno del Gruppo Misto.

PRESIDENTE

Questa cosa, eventualmente, la comunicate fuori dall'Aula, non a tutti quanti.

Stefano VALDEGAMBERI (Gruppo Misto)

No, è una questione che riguarda tutti, insomma, non solo noi.

PRESIDENTE

No, quando l'avete concordata fra di voi, la venite a comunicare in Aula. Grazie.
Il n. N0048 è accantonato.
Emendamento n. N0049, presentato dal consigliere Lorenzoni, pagina 32, modificativo, che prevede:
A pag. 32 nella MACROAREA 5, Obiettivo strategico/Linea di intervento SRSvS 4 inserire tra gli obiettivi operativi prioritari DEFR 2021-2023 il seguente:
"Completare i percorsi turistici ciclabili su scala regionale per realizzare una rete ciclabile integrata.
Favorire la dotazione delle infrastrutture per l'ospitalità dei cicloturisti nelle strutture alberghiere".
Interventi sull'emendamento 49?
Lo metto in votazione con il parere del relatore contrario.
Dovete mettervi d'accordo fra di voi e poi me lo comunicate. Ripeto che non è che a ogni emendamento io devo aspettare il colloquio fra di voi: vi mettete d'accordo e mi date un'indicazione chiara.
Lorenzoni, prego.

Arturo LORENZONI (Gruppo Misto)

Grazie, Presidente, della parola.
Solo due minuti, non voglio rubare nulla a nessuno, ovviamente, però quest'ultimo emendamento è in un ambito un po' diverso: incentivare il turismo sostenibile e la diffusione della mobilità dolce. Questo è proprio centrato sulla mobilità ciclabile e io ricordo che l'Austria fattura più sul turismo ciclabile che non sul turismo della neve, cosa che mi ha sorpreso quando l'ho intesa.
Il turista in bicicletta spende decisamente più del turista medio senza bicicletta e quindi rappresenta un'opportunità per il nostro territorio importantissima, però il turista in bicicletta – sa qualcuno di voi lo è lo sa – cerca l'albergo dove poter tenere la bicicletta senza che gliela rubino, cerca i servizi e così via, per cui credo che sia importantissimo spingere le strutture ricettive ad attrezzarsi per ricevere questo tipo di persone. Quindi inserire "completare i percorsi turistici su scala regionale per realizzare una rete integrata e favorire la dotazione delle infrastrutture per l'ospitalità dei cicloturisti nelle strutture alberghiere" rappresenta uno stimolo alle strutture presenti sul territorio per adeguarsi ad un turismo che sta cambiando e guardate che la pandemia sempre più non ci farà volare in aeroplano, più di quanto ci farà andare in bicicletta.
Io spero che venga accolto questo emendamento perché penso che anche in Lessinia c'è la possibilità di ricevere più turisti, grazie a questo emendamento.

PRESIDENTE

Guarda.

Cristina GUARDA (Europa Verde)

Chiedo la sottoscrizione di questo emendamento, perché è proprio il processo verso...

PRESIDENTE

Gli emendamenti non si possono sottoscrivere in Aula.

Cristina GUARDA (Europa Verde)

Lascio semplicemente a verbale che sottoscriverei questo emendamento, dato che è proprio il processo di evoluzione, da un punto di vista non soltanto turistico, ma proprio nella vita quotidiana dei cittadini, nel senso che tanto più nelle città, ma anche nei comuni più piccoli c'è una richiesta di implementazione di questo tipo di servizi, proprio per riuscire a rendere più efficiente la risposta a una nuova esigenza, che nasce specie nelle nuove famiglie e nelle nuove generazioni, per riuscire non soltanto quindi a muoversi tra Comuni, non soltanto a implementare un servizio turistico, ma anche nella vita quotidiana per il fatto di facilitare l'accesso a luoghi di aggregazione, scuole, Comuni, ospedali.
Tutto questo è all'interno di un processo che viene effettuato a livello europeo e lo dobbiamo effettuare anche noi.

PRESIDENTE

Grazie.
Montanariello.

Jonatan MONTANARIELLO (Partito Democratico Veneto)

Presidente, mi dispiace che non si possa sottoscrivere, però vorrei anch'io dare una sottoscrizione morale a questo emendamento, perché è davvero un elemento importante e valido, che mette insieme più pezzi: mette insieme il mondo delle due ruote, il turismo, l'ambiente, tra l'altro in una regione che è stata anche oggetto di un importante progetto, il Progetto VENTO, quello fatto dal Politecnico di Torino, per il quale ricordo che abbiamo avuto l'onore e il pregio, come Regione, di rientrare all'interno dei più importanti percorsi ciclabili studiati, appunto, dal Politecnico (se non erro, era Torino).
Quindi va anche nello spirito di valorizzare quella che è un po' una vocazione naturale del nostro territorio e quindi, peccato non poterlo sottoscrivere fisicamente, però do questo attestato di stima al collega e all'emendamento e moralmente, mi sento non solo di votarlo, ma di sottoscriverlo e di invitare tutti i colleghi a votarlo convintamente, perché con questo emendamento si valorizza e si mette in luce una parte del nostro territorio, forse una delle più belle e una delle più importanti, e si dà anche uno sviluppo a quella che è una vocazione naturale del nostro bellissimo Veneto. Quindi, se amate la nostra regione, sostenete l'emendamento di Lorenzoni, perché è solamente un modo per far esplodere le nostre potenzialità.

PRESIDENTE

Attestato registrato.
Assessore Calzavara, prego.

Ass.re Francesco CALZAVARA

Anticipando il voto negativo a questo emendamento, ricordo a tutti che a fine legislatura abbiamo approvato il Piano regionale dei trasporti, al cui interno c'è il piano della mobilità ciclistica, che ha alcune di queste indicazioni, quindi troverete nel corso dei prossimi mesi la possibilità di riscontrare, all'interno di quel piano, una parte delle vostre richieste, però per il momento questo è negativo.

PRESIDENTE

Abbiamo anche una legge che favorisce il cicloturismo approvata qualche mese fa.
Montanariello, prego.

Jonatan MONTANARIELLO (Partito Democratico Veneto)

Presidente, un inciso perché sono un po' anche rammaricato. Bene che ci sia nel Piano dei Trasporti, bene che abbiamo la legge sul cicloturismo, però è un peccato, anche se fosse semplicemente un rafforzativo quello del collega, non prenderlo in considerazione, quindi credo che non si tratti di elementi tecnici, ma di volontà politica di non voler dare soddisfazione a chi ha concepito un pezzo di un emendamento che, tra l'altro, avete detto che già è all'interno di altri vostri strumenti, e quindi per protesta abbandonerò l'Aula durante l'operazione di voto.

PRESIDENTE

La seguiremo durante la sua uscita.
Bene, non vedo altri interventi.
Metto in votazione l'emendamento N0049 con parere contrario del relatore.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio non approva.
A verbale Valdegamberi ha votato contrario.
Sospendiamo qui la seduta e la riprendiamo alle 14.20.
La Prima Commissione sconvoca la riunione che aveva convocato perché, invece, l'Ufficio di presidenza deve convocarsi e lavorare sugli emendamenti che devono ancora avere il parere. Il collega Sandonà si mette d'accordo sull'orario di lavoro dell'Ufficio di presidenza.
Ripresa dei lavori alle ore 14.20.
Grazie, colleghi.
La Seduta è sospesa alle ore 13.17
La Seduta riprende alle ore 14.30

PRESIDENTE

La Prima Commissione è ancora in riunione per emendamenti, rimandiamo la ripresa alle 14.40.
La Seduta è sospesa alle ore 14.30
La seduta riprende alle ore 14.41

PRESIDENTE

Colleghi, se prendiamo posto, riprendiamo i lavori.
Il Relatore c'è, l'Assessore anche, mi mancherebbe il Correlatore per essere mediamente a posto.
Sicuramente la Ostanel, però rappresenta tutti? ah, non intervieni? Benissimo. È arrivata grazie.
Bene riprendiamo i lavori.
Emendamento N0091, presentato dai consiglieri Camani, Possamai, Bigon, Montanariello, Zanoni e Zottis, pagina 115, riga 35, modificativo, che prevede:
Al paragrafo 8.1, punto 3, dopo la frase "La dotazione finanziaria iniziale della misura ammonta a 30 milioni di euro", eliminare le seguenti parole:
"A valere sulle risorse del POR FESR (Azione 3.6.1) è infatti stato incrementato di 11 milioni il Fondo centrale di garanzia per le PMI . "Sezione speciale Regione Veneto" (DGR n. 784 del16 giugno 2020). Nello specifico è stata implementata la sottosezione destinata alle garanzie di portafogli di finanziamenti alla quale sono riservati 21 milioni di euro. Con la medesima finalità, con le risorse del POR FESR (Azione 3.1.1 – Covid-19) per 18 milioni (più 2,6 milioni di euro di risorse regionali), è stata attuata una ulteriore misura a fondo perduto per il sostegno alla liquidità rivolta alle piccole e medie imprese dei settori commercio al dettaglio, somministrazione e servizi alla persona (DGR n. 783 del 16 giugno 2020)".
Camani mi ha detto che non interviene. Vedo che il Relatore ha le idee chiare e quindi il parere è contrario.
Metto in votazione l'emendamento n. N0091. Parere contrario del Relatore.
È aperta la votazione.
( votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio non approva.
Emendamento n. N0092, presentato dai consiglieri Camani, Possamai, Bigon, Montanariello, Zanoni e Zottis, pagina 118, riga 16, modificativo che prevede:
Al paragrafo 8.1, eliminare il punto 14.
Camani non interviene.
Metto in votazione l'emendamento n. N0092. Parere contrario del Relatore
È aperta la votazione.
(votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio non approva.
Passiamo alla Missione 1 "Servizi istituzionali", pagina 19.
Emendamento n. N0093, presentato dai consiglieri Camani, Possamai, Bigon, Montanariello, Zanoni e Zottis, Missione 01, pagina 130, riga 6, modificativo, che prevede:
Al secondo capoverso, dopo le parole: "situazione di estrema difficoltà" eliminare le seguenti: "anche discostandosi da alcune linee d'azione approvate a livello nazionale, pur rimanendo nel solco della legalità e".
La parola a Vanessa Camani, prego.

Vanessa CAMANI (Partito Democratico Veneto)

Grazie, Presidente.
Illustro velocemente sia l'emendamento n. N0093 che l'emendamento n. N0094, perché sono due emendamenti che si riferiscono alla modalità di gestione delle relazioni tra livelli istituzionali diversi e mi interessava con questi due emendamenti ribadire l'importanza di un atteggiamento leale e di forte collaborazione tra livelli istituzionali, a maggior ragione in una fase così complicata come quella che stiamo vivendo.
Per questo col primo emendamento chiedo di stralciare una frase che riporta, a mio giudizio, un fatto che non corrisponde neppure alla realtà e cioè che la Regione del Veneto si è discostata da alcune linee d'azione approvate dal Governo nazionale in riferimento all'emergenza Covid e, con l'emendamento successivo, chiedo invece che, anziché sottolineare le diversità, si faccia un lavoro più proficuo per sottolineare gli aspetti di collaborazione e di costruzione di soluzioni condivise.

PRESIDENTE

Parere contrario del Relatore.
È aperta la votazione sull'emendamento n. N0093.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio non approva.
Emendamento n. N0094, presentato dai consiglieri Camani, Possamai, Bigon, Montanariello, Zanoni e Zottis, missione 01, pagina 130, riga 20, modificativo, che prevede:
Nell'introduzione alla Missione 01 "Servizi Istituzionali, generali e di gestione", dopo il terzo capoverso, dopo le parole: "bisogni sociali ed economico del territorio veneto", aggiungere le seguenti:
"Questa finalità dovrà essere perseguita garantendo sempre un atteggiamento di forte e leale collaborazione con tutti i livelli istituzionali, poiché il periodo drammatico di emergenza sanitaria ha dimostrato quanto sia fondamentale il coordinamento nazionale, anche nelle materie già delegate alle Regioni, e quanto sia indispensabile, anche con una assunzione piena della responsabilità, offrire protezione e fiducia nei cittadini e definire azioni condivise da un approccio collaborativo e unitario".
Mi sembrava parzialmente illustrato precedentemente. Grazie.
Non vedo altri interventi.
Parere contrario del Relatore.
È aperta la votazione sull'emendamento n. N0094.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio non approva.
Emendamento n. N0095, presentato dai consiglieri Camani, Possamai, Bigon, Montanariello, Zanoni e Zottis, Missione 01, pagina 131, riga 18, modificativo, che prevede:
Nell'introduzione alla Missione 01 "Servizi istituzionali, generali e di gestione", dopo l'ottavo capoverso, dopo le parole: "mitigazione dell'impatto socio-economico del Covid-19", aggiungere le seguenti: "È emerso infatti chiaramente come il sistema sanitario, nazionale e regionale, necessiti di importanti risorse economiche per il suo ammodernamento e potenziamento, per rendere l'Italia pronta ad affrontare al meglio questa e qualsiasi altra emergenza sanitaria. Per queste ragioni, anche in virtù della consapevolezza delle necessità regionali, si auspica di poter aver presto a disposizione le ingenti risorse economiche della linea di investimento MES, il meccanismo europeo di stabilità, che offre all'Italia 36 miliardi a titolo di prestito, senza condizionalità ex post o ristrutturazione del debito, utilizzabili proprio con la finalità di poter coprire costi sanitari, diretti ed indiretti, legati al Covid-19.".
La collega Camani ha chiesto la parola. Ne ha facoltà. Prego.

Vanessa CAMANI (Partito Democratico Veneto)

Grazie, Presidente.
Questo, rispetto ad altri, non è soltanto un emendamento di natura generale, ma è un emendamento che è finalizzato ad aprire anche una discussione dentro a questo Consiglio regionale.
Abbiamo visto in questi mesi come il tema delle risorse all'interno del Sistema sanitario nazionale e regionale sia un tema strategico e come tante delle azioni che vorremmo e avremmo voluto mettere in campo non si sono potute realizzare proprio perché le risorse a disposizione non erano sufficienti. Da quello che ci è dato sapere, peraltro, sembra che il piano del Recovery Fund destini alle spese sanitarie soltanto 9 miliardi. È evidente che in queste condizioni faremo davvero fatica in futuro a sostenere la crescente spesa sanitaria e la crescente necessità di offrire ai cittadini veneti un servizio sanitario regionale sempre più efficiente ed eccellente.
Credo sia doveroso che questo Consiglio regionale si esprima in merito a un grande tema di discussione politica, cioè cosa fare con il cosiddetto "MES", cioè il Meccanismo europeo di stabilità, che assegnerebbe all'Italia 37 miliardi per spese dirette e indirette legate al sistema sanitario e dell'istruzione, che probabilmente potrebbe cambiare radicalmente la capacità di risposta anche del Veneto sui bisogni emergenti.
Non mi sfugge, sono pienamente consapevole del fatto che non è una decisione che è in capo a questo Consiglio regionale, ma abbiamo assistito in questi mesi il nostro Presidente di Regione esprimere opinioni, legittimamente, su qualsiasi provvedimento assunto dal Governo. Credo che se questo Consiglio regionale esprimesse un indirizzo rispetto a questo tema potremmo contribuire ad una discussione molto importante che, anche se riguarda strumenti che appaiono lontani, quello che deciderà la Commissione europea, in realtà poi riguardano concretamente la vita di milioni di cittadini e cittadine venete.
Con questo emendamento chiedo che sia inserita in quella parte di relazione in cui, giustamente, l'Amministrazione sottolinea l'importanza strategica delle funzioni legate al Sistema sanitario regionale e l'importanza del fatto che dentro a quel settore continuino ad aumentare potenzialmente gli investimenti, allo stesso modo, per coerenza, questo Consiglio regionale potrebbe chiedere l'adozione dello strumento del Meccanismo europeo di stabilità, che consentirebbe anche al Veneto di poter fare affidamento su una rilevante quantità di risorse e che ci consentirebbe di offrire ai nostri cittadini certamente un avanzamento dei livelli del sistema sanitario, già eccellente. Grazie.

PRESIDENTE

Grazie a lei.
Non vedo altri interventi.
Metto in votazione l'emendamento n. N0095, con il parere contrario del Relatore.
È aperta la votazione.
( votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio non approva.
Emendamento n. N0181, presentato dai consiglieri Zottis, Possamai, Bigon, Camani, Montanariello e Zanoni, Missione 01, pagina 132, che prevede:
Inserire tra gli obiettivi operativi prioritari dell'obiettivo strategico: "Valorizzare, modernizzare ed efficientare la PA e gli strumenti di programmazione" il seguente punto:
"Assicurare l'impegno nella lotta contro la criminalità organizzata.".
Prego, Zottis.

Francesca ZOTTIS (Partito Democratico Veneto)

Grazie, Presidente.
Con questo emendamento volevamo sottolineare l'importanza della lotta alla criminalità organizzata: tra gli obiettivi strategici di questa missione c'è anche quello di assicurare un impegno contro l'evasione fiscale, che sicuramente è un elemento di grande importanza ed è lodevole che sia stato inserito, però non completa quello che può essere anche l'uso degli strumenti che abbiamo anche in dotazione come Regione, come Pubblica Amministrazione, rispetto ad un argomento che, come già detto ieri durante le varie discussioni, sta diventando sempre più permeante anche all'interno del tessuto della Regione. È per questo che insomma c'è una richiesta di dare evidenza - c'è scritto nella parte descrittiva - come obiettivo quello di assicurare l'impegno nella lotta alla criminalità organizzata. Grazie, Presidente.

PRESIDENTE

Grazie a lei.
Non vedo altri interventi.
Metto in votazione l'emendamento n. N0181. Parere contrario del Relatore.
È aperta la votazione.
(votazione elettronica)
Dovete rivotare, scusatemi, perché è successo qualcosa al sistema informatico. Quindi rivotate sull'emendamento n. N0181. Ricordo il parere contrario del Relatore.
È chiusa la votazione.
Il Consiglio non approva.
Emendamento n. N0182, presentato dai consiglieri Zottis, Possamai, Bigon, Camani, Montanariello e Zanoni, Missione 01, Programma 01.01, pagina 133, riga 9, che prevede:
Dopo le parole "intero sistema Paese" inserire le parole "e nel contesto europeo".
Zottis, prego.

Francesca ZOTTIS (Partito Democratico Veneto)

Grazie, Presidente.
Questo, come l'emendamento anche successivo, fa riferimento al fatto che comunque tutte le nostre azioni è chiaro che non possono rimanere solo all'interno del nostro contesto regionale o nazionale, ma devono essere comunque raffrontate con quello che è un contesto internazionale (inc.) europeo. Questo richiama anche al fatto di essere presenti con costanza sempre all'interno dei tavoli europei, non solo per quanto riguarda poi le linee di finanziamento di cui abbiamo discusso anche le misure in questi giorni, ma anche proprio sulle scelte che stanno a monte e sulle scelte che danno un indirizzo politico e il senso dell'essere all'interno di una Comunità europea. Grazie.

PRESIDENTE

Grazie a lei.
Non vedo altri interventi.
Metto in votazione l'emendamento n. N0182, il parere del Relatore è contrario.
È aperta la votazione.
Favorevole...? Avevo colto male. Il Relatore è lontanissimo, parere favorevole del Relatore, emendamento n. N0182, ripeto, il Relatore è favorevole.
Chi ha già espresso il voto può ritornare nel segno più, votazione e può correggere il voto. Scusate ma avevo capito contrario. Anzi, poi andremo a vedere la moviola e, secondo me, il Relatore mi aveva dato un'indicazione...
(votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Emendamento n. N0183, presentato dai consiglieri Zottis, Possamai, Bigon, Camani, Montanariello e Zanoni, Missione 01, Programma 01.01, pagina 133, che prevede:
Nell'ultimo capoverso terzultima riga, sostituire le parole "tempestività ed efficienza" con le parole "tempestività, efficienza e partecipazione".
Zottis ha chiesto la parola, prego.

Francesca ZOTTIS (Partito Democratico Veneto)

Questo emendamento, come anche il successivo, li illustro entrambi, fanno un richiamo a quello che dovrebbe il senso di essere all'interno del Consiglio regionale: quindi benissimo la tempestività e l'efficienza, però questo non può andare a discapito dalla forma di partecipazione che abbiamo richiamato più volte anche all'interno delle Commissioni, per essere 1) consapevoli di quello che avviene e 2) coerenti rispetto anche a dei documenti della stessa Regione, penso al programma del presidente Zaia piuttosto che a quello che è tutto il programma di Veneto Sostenibile.
Quindi la partecipazione come elemento in più e di completamento rispetto alla tempestività l'efficienza e il fatto di potenziare anche, all'interno dei nostri strumenti, messo al sito internet, quelle che sono informazioni che non riguardano solo questo mandato, ma anche i precedenti mandati come informazioni relative a progetti di legge, interrogazioni, ordini del giorno che devono essere facilmente fruibili, identificabili anche dal mondo esterno che in qualche modo vuole anche consultarci e anche essere parte attiva di quelle che sono le azioni di un Consiglio regionale. Grazie, Presidente.

PRESIDENTE

Grazie a lei.
Collega Guarda, prego.

Cristina GUARDA (Europa Verde)

Grazie, Presidente.
In sostegno a questo emendamento mi sento proprio di sollecitare non soltanto il voto positivo, dato che immagino che vi sia, dall'altra parte che rimanga anche agli atti quello che è proprio il processo di condivisione. All'interno di questa Commissione, prima è stato ricordato come magari, anche per quanto riguarda il lavoro della Seconda Commissione, non c'era magari tutta questa grande partecipazione per quanto riguarda le consultazioni relative al bilancio. Ecco, invece, per esempio mi piacerebbe portare anche l'esperienza della Commissione Terza, la Commissione Agricoltura, Impresa eccetera, dove invece questa condivisione molto schietta e immediata con i Consiglieri che hanno deciso di occuparsi di quegli specifici temi ha dato atto poi a reazioni molto positive, vuoi portate anche da un'impellente risposta di natura anche elettorale, tutto quello che volete, però comunque ha portato a dei risultati positivi. In ultima battuta, ricordo l'emendamento votato all'unanimità lo scorso anno proprio sulla questione del contrasto alla Cimice asiatica.
Per cui, evidentemente questo tipo di interlocuzioni vanno proprio valorizzate, anche con la possibilità di una coprogettazione che sia reale, che non sia soltanto di presa d'atto di osservazioni o presa d'atto di scelte che dall'alto vengono calate alle diverse realtà che interloquiscono all'interno non soltanto delle Commissioni in Consiglio, ma anche all'interno dei tavoli, penso al Tavolo Verde piuttosto che ad altri.
Quindi, alla luce di questo esorto nella valorizzazione di questo aspetto, perché consente la realizzazione di una vera coprogettazione di cui la politica si deve fare attrice. Se non esiste questa coprogettazione, la politica lavora un po' fine a sé stessa.

PRESIDENTE

Grazie.
Metto in votazione l'emendamento n. N0183 con il parere favorevole del Relatore.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Emendamento n. N0184, presentato dai consiglieri Zottis, Possamai, Bigon, Camani, Montanariello e Zanoni, Missione 01, Programma 01.02, pagina 134, che prevede:
Tra i risultati attesi dal Programma 01.02, inserire il punto:
"1bis. Potenziare la fruibilità della documentazione delle diverse legislature"".
Zottis questa volta non chiede la parola. Lo dà per letto.
Parere favorevole anche in questo caso del Relatore.
È aperta la votazione sull'emendamento n. N0184.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Emendamento n. N0096, presentato dai consiglieri Camani, Possamai, Bigon, Montanariello, Zanoni e Zottis, Missione 01, Programma 01.03, pagina 135, riga 9, modificativo, che prevede:
Al secondo capoverso, dopo le parole: "integrazione tra le diverse fasi", aggiungere le seguenti:
"In questo senso si intende procedere ad una implementazione del sistema degli indicatori di performance attualmente impiegati per la valutazione ex post delle politiche regionali che renda questa fase evolutiva più idonea in termini di efficacia, efficienza ed accountability".
Conseguentemente, a pagina 137, nel medesimo paragrafo, tra i Risultati attesi, aggiungere il seguente:
"16-bis. – Implementare un sistema più efficace di indicatori per la per la valutazione ex post delle politiche pubbliche".
Prego, Camani.

Vanessa CAMANI (Partito Democratico Veneto)

Grazie, Presidente.
Questo è un emendamento a cui tengo molto, perché cerca di costruire le condizioni per cui non solo le politiche pubbliche siano valutabili da un punto di vista politico, ma assumano delle metodologie che consentano di poter dare una valutazione, anche in termini di efficacia, efficienza e accountability, delle policy che mettiamo in campo. Per questo servono indicatori attendibili.
La serie di indicatori di cui si dispone, si è disposto, si utilizzano correntemente in questa Regione sono indicatori che, a nostro giudizio, non sono in grado di offrire una valutazione reale e credibile della performance delle Regioni, ma si limitano a valutare il cosiddetto "output", cioè se il prodotto della politica è stato eseguito. Che è un po' come dire: per valutare una politica pubblica di erogazione di un contributo, io come indicatore inserisco il numero di contributi erogati. Ma il numero di contributi erogati non ci dice nulla sulla reale capacità di quella politica di aver prodotto un miglioramento delle condizioni di vita delle persone.
Dotarsi di un sistema di indicatori che non sia solo di output, ma di impatto, cioè che provi a misurare come e se la scelta politica ha avuto realmente un impatto positivo nelle comunità che amministriamo, è molto utile e ci aiuta ‒ ex post, ovviamente ‒ ad assumere le decisioni più corrette.
Quindi, il punto non è quanti contributi abbiamo erogato, ma se le persone, ad esempio, a cui abbiamo erogato il contributo hanno poi utilizzato quel contributo per produrre un'emancipazione della propria condizione.
Penso che se la Regione e gli uffici decidessero di investire tempo, risorse e fatica in questa direzione saremmo in grado di esprimere delle valutazioni politiche pubbliche molto più serie e più utili, di conseguenza, alle scelte di policy da mettere in campo per il futuro. Grazie.

PRESIDENTE

Grazie a lei.
Io non vedo altri interventi.
È aperta la votazione sull'emendamento n. N0096, con il parere favorevole del Relatore.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Emendamento n. N0097, presentato dai consiglieri Camani, Possamai, Bigon, Montanariello, Zanoni e Zottis, Missione 01, Programma 01.03, pagina 135, riga 18, modificativo, che prevede:
Dopo le parole: "integrazione dei flussi informativi", alla fine de secondo capoverso, aggiungere il seguente: "Sempre in relazione alle partecipazioni societarie, risulta ormai ineludibile il riordino delle funzioni di politica reginale in campo economico, in virtù della necessità di ricorrere a procedure evidenza pubblica per quanto attiene alle attività affidate fino ad ora a Veneto Sviluppo, che già opera in deroga in virtù della proroga concessa a maggio 2020, e di definire con urgenza le nuove funzioni e la relativa nuova governance per Avepa".
Camani, prego.

Vanessa CAMANI (Partito Democratico Veneto)

Grazie, Presidente.
Questo è un emendamento che è un po' coerente conseguente alle discussioni che abbiamo fatto in questa settimana in quest'Aula perché c'è un tema, a mio giudizio, molto serio che questo Consiglio sarà inevitabilmente chiamato ad affrontare nei prossimi mesi e che però continua ad essere assente dai documenti di programmazione della Regione e cioè il grande tema della necessità di riordinare le partecipazioni regionali, in particolar modo per quelle che hanno funzioni delegate di natura economica. Sapete che la società partecipata dalla Regione Veneto Sviluppo vive e opera nelle more di una contestazione europea in riferimento all'assegnazione diretta che è avvenuta a quella società di una serie di funzioni in campo economico, che nelle more di questa contestazione abbiamo, sfruttando l'emergenza Covid, prorogato di un anno la stessa assegnazione alla stessa società; sappiamo che al termine della Legislatura precedente c'è stato un tentativo di trasferire, per evitare il bando di gara, l'affidamento delle iniziative di natura economica della Regione da Veneto Sviluppo ad Avepa, quindi abbiamo un problema collegato Al riordino delle partecipazioni della Regione soprattutto nelle attività di campo economico.
Ovviamente, proprio per cercare di avere e di trovare l'accoglimento della nostra proposta da parte del Relatore, non abbiamo indicato in questo emendamento come vogliamo risolvere il problema, perché quello sarà ovviamente il risultato di un confronto e di una discussione tra di noi dentro a questo Consiglio nell'organismo esecutivo, ma che questo sia un tema da porre al centro della nostra attenzione e dell'attenzione del Consiglio non lo dico io, lo dicono le scadenze che abbiamo davanti.
Nell'invitare il relatore Sandonà a valutare o a rivalutare la propria opinione su questo emendamento, perché sono convinta che tutto il Consiglio sia consapevole dell'importanza per le imprese venete di questa azione, vi chiedo di sostenere insieme al PD e alle minoranze questo emendamento. Grazie.

PRESIDENTE

Grazie a lei.
Non vedo altri interventi. Parere contrario del Relatore.
È aperta la votazione sull'emendamento n. N0097.
( Votazione elettronica)

Nazzareno GEROLIMETTO (Zaia Presidente)

Presidente, io non riesco a votare.

PRESIDENTE

Chi parla?

Nazzareno GEROLIMETTO (Zaia Presidente)

Nazzareno Gerolimetto.

PRESIDENTE

Fai l'aggiornamento del programma in alto a destra.

Nazzareno GEROLIMETTO (Zaia Presidente)

Anche il voto precedente non sono riuscito ad esprimerlo.

PRESIDENTE

Bisogna toccarlo con delicatezza il tablet.
A verbale, Gerolimetto vota?

Nazzareno GEROLIMETTO (Zaia Presidente)

Contrario.

PRESIDENTE

A verbale Gerolimetto contrario.
È chiusa la votazione.
Il Consiglio non approva.
Emendamento n. N0185, presentato dai consiglieri Zottis, Possamai, Bigon, Camani, Montanariello e Zanoni, Missione 01, Programma 01.03, pagina 137, che prevede:
Tra i risultati attesi dal Programma 01.03, al punto 5 dopo la parola "principi contabili" aggiungere ", di pianificazione".
Non vedo interventi. Lo metto in votazione.
È aperta la votazione sull'emendamento n. N0185. Parere favorevole del Relatore.
Gerolimetto ha risolto?

Nazzareno GEROLIMETTO (Zaia Presidente)

No, non ho risolto. Esprimo il mio voto favorevole a verbale.

PRESIDENTE

Va bene, a verbale, favorevole Gerolimetto.
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Emendamento n. N0186, presentato dai consiglieri Zottis, Possamai, Bigon, Camani, Montanariello e Zanoni, Missione 01, Programma 01.03, pagina 137, che prevede:
Tra i risultati attesi del Programma 01.03, al punto 7 dopo la parola "sui tavoli di contorno con" aggiungere "l'Unione Europea".
Non vedo richieste di intervento.
Metto in votazione l'emendamento n. N0186. Parere favorevole del Relatore.
È aperta la votazione.
(votazione elettronica)

Nazzareno GEROLIMETTO (Zaia Presidente)

Gerolimetto favorevole a verbale.

PRESIDENTE

Sì, però chiedo a... allora devo dire io che un tecnico vada su? Lo faccio io, lo dico io, però dovrebbe partire qualcuno in automatico. Faccio di tutto, ci mancherebbe.
Gerolimetto a favore.
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Emendamento n. N0050, presentato dal consigliere Ostanel, pagina 137, riga 45, aggiuntivo, che prevede:
A pag. 137, Missione 01, Programma 01.03, "Gestione economica, finanziaria, programmazione, provveditorato", alla riga 45, dopo le parole "dell'efficienza della macchina amministrativa", aggiungere le parole "17 – Perseguire politiche di rimodulazione dell'addizionale regionale IRPEF , anche in relazione all'attuale situazione di crisi e difficoltà per molti, chiedendo un maggiore contributo ai redditi più alti al fine di mettere in atto politiche redistributive di sostegno ai redditi medi e bassi e di rilancio alla nostra economia".
Non vedo interventi... sì, vedo la richiesta di parola, prego.

Elena OSTANEL (Il Veneto che Vogliamo)

Grazie, Presidente.
Parto con l'emendamento probabilmente più controverso di quelli che ho proposto, ma mi sembrava importante, anche rispetto a quanto detto ieri nell'intervento generale che ho fatto, di iniziare in quest'Aula a discutere della necessità che abbiamo, al pari di altre Regioni che hanno più budget da gestire e anche programmare all'interno delle loro Istituzioni regionali, iniziare a discutere, a partire da quanto è stato detto dal presidente Luca Zaia qualche settimana fa, del fatto che sia stato un errore in questi anni non aver previsto una tassazione di quei redditi che possono permettersi di sostenere un contributo, che io voglio definire, di solidarietà. Come ho detto ieri, penso che la cosa importante non sia tanto quella di pensare che stiamo inserendo delle nuove tasse, ma di pensare che di quei fondi debba essere, anche in maniera chiara al cittadino che li dà, detto dove vanno inseriti.
Ovviamente la Regione non può fare un contributo di solidarietà di per sé, può fare un'addizionale IRPEF, quindi la proposta tecnica è quella di inserire una tassazione a quei redditi che sono – poi lo spiego perché è anche all'interno di un emendamento che ho previsto al collegato con la collega Guarda – sopra i 75.000 euro. Quello che c'è nel DEFR è proprio il tentativo di iniziare a inserire una discussione nel nostro Documento di programmazione che dica che, in base al fatto che siamo in una crisi senza precedenti e che dobbiamo sicuramente avere una serie di risorse aggiuntive per rispondere proprio a quei bisogni specifici, quindi inserendo queste risorse in una progettualità, spiegando alle persone dove vanno quei fondi, ad esempio, sul sociale o sul sostegno alle categorie più deboli... Come dicevo ieri, si tratta, soprattutto per quei redditi, di un contributo annuo che è veramente poco rispetto anche alla classe sociale a cui noi stessi apparteniamo, 200 euro l'anno, come spiegava ieri anche la collega Guarda, da destinare appunto ad alcune iniziative specifiche a sostegno di quelle categorie più deboli.
Penso che nella Missione 01 l'idea di scrivere in forma anche programmatoria il fatto che iniziamo, in base al fatto che ci sia una crisi di questo tipo e che in qualche modo noi prendiamo anche le parole del presidente Luca Zaia come un indirizzo, di inserire una frase specifica chiedendo un maggiore contributo ai redditi più alti, al fine di mettere in atto politiche redistributive di sostegno ai redditi medi e bassi e di rilancio della nostra economia. Grazie.

PRESIDENTE

Grazie a lei.
Non vedo altri interventi.
Scusatemi, no, no, ci sono Guarda e poi anche, addirittura, Possamai.

Cristina GUARDA (Europa Verde)

Grazie, Presidente.
Ringrazio intanto la collega Ostanel per aver introdotto un tema che evidentemente, tanto più quest'anno, è all'ordine del giorno. Ogni anno siamo qui, insieme, a discutere di progetti che ci piacerebbe avviare tutti insieme, che però mancano di risorse. Non ci sono le risorse per attivarli. Non ci sono risorse sufficienti, per esempio, anche noi ne discutevamo, sulle leggi e sulle politiche familiari, ancora quest'estate. Non ci sono risorse per andare a rispondere a determinati mondi e settori che sono stati esclusi da aiuti in questi mesi di emergenza Covid. Non ci sono fondi per andare ad intervenire, per esempio, su alcune tematiche cruciali dal punto di vista ambientale. Quindi, bisogna aspettare che ci siano sempre fondi di altri che vanno a tappare i buchi magari dove l'emergenza, invece, è già ripartita, dove l'emergenza, invece, è già presente e durissima.
Grazie, collega, in questa situazione, è evidente che c'è la necessità di fare in modo che finalmente questo divario... Nel rispondere specie alle parti del Veneto che soffrono maggiormente perché, magari, devono pagare un pochino di più i servizi dove potrebbero non pagarli. Penso, ad esempio, al famoso tema di cui abbiamo discusso ieri, quello degli asili nido per le nuove generazioni, dato che ribadivamo proprio ieri come sia la generazione dei Millennials, la "generazione Z" che verrà in seguito, quella maggiormente esposta a un rischio povertà che è sempre più grave.
Di fronte a questo, ve ne rendete conto anche voi che evidentemente c'è bisogno di un contributo di solidarietà? L'ha chiamato così, giustamente, la collega Ostanel e io mi permetto di riprendere le sue parole per un semplice motivo: perché, secondo questi dati e secondo le proposte che anche in questi anni vi abbiamo portato, chiedere a noi Consiglieri 200 euro in più all'anno penso non sia una tragedia. Significa essenzialmente rinunciare ad una cena al mese, ragazzi. Capiamoci. Tanto più se l'applicazione di questa addizionale avverrà nell'anno prossimo, agirà esclusivamente su quelle persone che nell'arco del 2020 hanno preso 7.000 euro al mese, quindi le disgrazie del Coronavirus non le hanno pagate di persona. Okay?
Per piacere, leviamoci di dosso il vestito di chi difende a spada tratta di non tassare i ricchi per riuscire a fare qualcosa di operativo per chi, invece, non ce la fa ad arrivare a fine mese: rimettiamoci la giacca di quelle persone operative visto che insomma anche voi desiderate farlo, anche voi avete la necessità di rispondere alle persone che vi hanno votato e questa è una strategia. 200 euro al mese per chi guadagna 100 mila... 200 euro, scusate, all'anno per chi guadagna 100.000 euro in un anno, 200 euro.

PRESIDENTE

Possamai Giacomo, prego.

Giacomo POSSAMAI (Partito Democratico Veneto)

Anch'io volevo sostenere l'emendamento proposto dalla collega Ostanel, nel senso che dopo la conferenza stampa del presidente Zaia, a cui abbiamo assistito qui in diretta, tra l'altro, in Consiglio qualche settimana fa, in cui ha detto sostanzialmente ironicamente o meno: "Forse il più grande errore è stato quello di non aver applicato l'addizionale IRPEF in questi anni perché oggi ci troviamo in una condizione tale per cui altre Regioni d'Italia sono in grado di dare ristori, sono in grado di intervenire e noi no", per inciso questione che vale tanto più in queste ore in cui dai giornali, insomma, dai giornali online sembra che anche stamattina questo è stato il quadro, cioè dobbiamo dire al Governo: "Governo mettici in zona rossa" perché se lo dobbiamo fare noi non siamo in grado di far fronte neanche a ristori minimi, cioè neanche se dobbiamo farlo per 3, 4, 5 giorni in attesa che arrivi un provvedimento nazionale. Spero che sia perché non possiamo e non perché non vogliamo. Il tema è proprio perché ci manca sulla spesa corrente, sulle entrate la capacità di poterlo fare. Lo vediamo anche nel momento in cui proviamo a proporre manovre emendative quanto stretti siano i margini.
Penso che tanto più in un anno come questo, straordinario, il fatto di chiedere a chi ha di più e a chi evidentemente è stato anche meno toccato dalla crisi economica profondamente legata alla crisi sanitaria, di dare un contributo, quindi un contributo di solidarietà, sia una misura giusta, una misura equa e la dico così: anche alla luce delle parole del Presidente di qualche settimana fa, sarebbe stato importante che questo messaggio arrivasse direttamente dal bilancio presentato e dal DEFR presentato dalla maggioranza e non che dovesse essere una Consigliera di minoranza, supportata dalle altre forze di minoranza, a fare questa richiesta. Grazie.

PRESIDENTE

Grazie a lei.
Collega Lorenzoni, non c'è il suo collega di Gruppo, però mi aveva dato delle indicazioni, veda lei.

Arturo LORENZONI (Gruppo Misto)

Grazie, Presidente.
Sì, ne approfitto proprio perché vedo che c'è spazio libero. No, scherzi a parte, credo che questo emendamento sia importante ma ci tengo a specificare una cosa: il conto di questa situazione drammatica non è che possiamo pensare che nessuno lo paghi; sappiamo che lo dobbiamo pagare. La richiesta va nella direzione di farlo pagare a chi almeno in parte può pagarlo, perché ricordiamo una cosa: che se non affrontiamo la cosa lo pagheranno tutti in modo uguale, cioè andando a gravare in modo percentualmente molto più rilevante sulle fasce più deboli della popolazione. Questo è un tema che a livello regionale ma anche a livello nazionale dobbiamo porci con serietà, dobbiamo avere la responsabilità di affrontare questa cosa, di capire come gestire, perché in quest'anno abbiamo accumulato, non a livello regionale ovviamente ma a livello nazionale, un debito gigantesco dal punto di vista della nostra economia.
Per cui ritengo che iniziare a prendersi la responsabilità delle scelte che, volenti o nolenti, abbiamo dovuto fare quest'anno, credo sia nella nostra responsabilità di amministratori. Per cui grazie a chi ha presentato l'emendamento che sostengo con decisione.
Assume la Presidenza
Il Vicepresidente Nicola Ignazio FINCO

PRESIDENTE

Grazie, Consigliere.
Ha chiesto di intervenire la collega Baldin, prego.

Erika BALDIN (Movimento 5 Stelle)

Grazie, Presidente.
Anch'io per sottolineare l'importanza di un emendamento di questo tipo che non tanto si prefigge l'obiettivo di inserire delle tasse come magari qualcuno potrebbe paventare o dire, ma semplicemente quello di venire incontro alle fasce cosiddette più deboli, perché come diceva appunto anche il collega Lorenzoni, il conto che è salatissimo per tutti noi, per tutta l'umanità, qualcuno lo deve pur pagare e quindi, anche dal mio punto di vista, è giusto che lo paghino chi se lo può più permettere rispetto ad altri. Siamo in una situazione di straordinarietà per cui si può pensare che per un periodo determinato - sperando che duri il meno possibile questa terribile epidemia - ci sia un aumento di una tassa che va a gravare su persone che più di tanto questo aumento delle tasse poco lo percepiscono, perché appunto si rivolge al ceto medio alto. Non credo sia un dramma per le persone su cui andrà a innestarsi questa misura.
Per cui sono qui a sostenere questo emendamento e ringrazio i colleghi che l'hanno presentato.

PRESIDENTE

Grazie collega.
Non vedo altri interventi.
Metto al voto l'emendamento n. N0050 col parere contrario da parte del Relatore.
È aperta la votazione.
( votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio non approva.
Emendamento n. N0187, presentato dai consiglieri Zottis, Possamai, Bigon, Camani, Montanariello e Zanoni, Missione 01, Programma 01.04, pagina 138, che prevede:
Tra i risultati attesi del Programma 01.04, al punto 1 dopo le parole "condizioni di" aggiungere "equità".
Prego, collega.

Francesca ZOTTIS (Partito Democratico Veneto)

Grazie, Presidente.
Questo emendamento vuole inserire, all'interno dei risultati attesi, il concetto di equità nella gestione dei tributi. C'è il concetto di efficacia, c'è il concetto di efficienza, ma, come abbiamo anche sentito, credo sia ora e tempo anche di mettere in moto una riflessione sulla revisione di come gestiamo la leva finanziaria anche all'interno della Regione Veneto, non solo per la pandemia, ma proprio per quello che stiamo vivendo e che viviamo da anni anche per quanto riguarda il divario di povertà. Quindi, riuscire a gestire al meglio in termini di equità proprio l'aspetto della tassazione credo sia un elemento prioritario per la Regione stessa, oggi sicuramente più di ieri. Se andiamo a leggere anche quello che sta succedendo, c'è chi ci ricorda che in termini, ad esempio, occupazionali è una tragedia che noi non vivevamo e non vedevamo dagli anni Quaranta.
Si inserisce sicuramente un elemento di contingenza, che è quello del Covid, che ha causato un divario sempre più ampio tra quella che è la fascia ricca e quella che è la fascia povera della nostra popolazione, si unisce perché in precedenza dei programmi di ridistribuzione del reddito ce li avevamo. Li vediamo anche nelle modalità con cui andiamo a gestire anche i diversi investimenti e ce li avevamo perché purtroppo alcuni elementi di povertà erano già insiti nella nostra società prima del Covid stesso. Grazie, Presidente.

PRESIDENTE

Grazie, collega.
Non vedo altri interventi.
Metto al voto l'emendamento n. N0187 con parere favorevole da parte del Relatore.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
Segniamo anche il voto favorevole da parte della collega Sponda a verbale.
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Passiamo all'emendamento successivo.
Emendamento n. N0188, presentato dai consiglieri Zottis, Montanariello, Possamai, Bigon, Camani e Zanoni, Missione 01, Programma 01.11, pagina 144, modificativo, che prevede:
A pag. 144, tra i risultati attesi del Programma 01.11 aggiungere dopo il punto 10 il seguente punto:
"10bis. Diffondere presso le pubbliche amministrazioni la conoscenza di una applicazione trasparente del codice egli appalti".
Prego, collega.

Francesca ZOTTIS (Partito Democratico Veneto)

Grazie, Presidente.
Con questo emendamento richiediamo che tra i risultati previsti vi sia anche quello della diffusione presso le pubbliche Amministrazioni un'applicazione sempre più corretta del Codice degli appalti.
È sicuramente una questione controversa, che può anche alimentare dei dubbi, ma sono state proprio alcune pubbliche Amministrazioni e il mondo esterno che ci hanno spinto a fare questo emendamento, perché c'è bisogno di un accompagnamento anche per applicare al meglio quelle che sono alle volte delle normative non sempre di facile interpretazione, che, se non vengono applicate nel modo più puntuale e nel modo migliore possibile, possono creare anche quelle che sono delle deviazioni, che abbiamo visto all'interno anche del territorio veneto, con alcuni scandali che sono usciti proprio nell'ultimo anno, nell'ultimo anno e mezzo e che hanno coinvolto il Veneto stesso e un'Amministrazione.

PRESIDENTE

Grazie, collega.
Non vedo interventi.
Metto al voto l'emendamento n. N0188, con il parere contrario da parte del relatore.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)

Anna Maria BIGON (Partito Democratico Veneto)

Presidente, buongiorno. Voto favorevole.

PRESIDENTE

Okay, collega.

Anna Maria BIGON (Partito Democratico Veneto)

Grazie.

PRESIDENTE

È chiusa la votazione.
Il Consiglio non approva.
Emendamento n. N0189, presentato dai consiglieri Zottis, Possamai, Bigon, Camani, Montanariello e Zanoni, Missione 01, pagina 147, modificativo, che prevede:
A pag. 147, dopo il punto 4. dei Risultati attesi aggiungere il seguente punto:
"4bis Migliorare l'accesso e la gestione dei fondi diretti europei".
Prego, collega.

Francesca ZOTTIS (Partito Democratico Veneto)

Lo do per letto. Grazie, Presidente.

PRESIDENTE

Bene. Non vedo interventi.
Mettiamo al voto l'emendamento n. N0189, con parere favorevole da parte del relatore.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Emendamento n. N0190, presentato dai consiglieri Zottis, Possamai, Bigon, Camani, Montanariello e Zanoni, Missione 01, pagina 147, modificativo, che prevede:
A pag. 147, dopo il punto 4. dei Risultati attesi aggiungere il seguente punto:
"4bis Migliorare il coinvolgimento del territorio e dei forum previsti dal Documento Veneto Sostenibile nella definizione e gestione dei fondi regionali, ministeriali ed europei".
Prego, collega.

Francesca ZOTTIS (Partito Democratico Veneto)

Grazie, Presidente.
All'interno di questo emendamento inseriamo la necessità di migliorare quello che è il coinvolgimento anche del territorio e dei forum previsti all'interno del documento di Veneto Sostenibile nella gestione dei fondi europei perché, come dicevamo ieri, questo documento deve andare di pari passo con una verifica di come si stanno applicando comunque le diverse misure e i diversi incentivi europei e di come questi possano lasciare dei risultati o meno all'interno del territorio.
Quindi il coinvolgimento del forum diventa un modo anche per creare quella sinergia tra le diverse azioni che ci permette un monitoraggio più costante, così come previsto, e anche un monitoraggio che può comunque farci correggere eventualmente delle azioni che non hanno prodotto i risultati previsti, i risultati necessari per promuovere un'economia sostenibile, un'economia produttiva all'interno della Regione stessa. Grazie, Presidente.

PRESIDENTE

Grazie, collega.
Non vedo altri interventi.
Metto al voto l'emendamento n. N0190 con parere favorevole da parte del relatore.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Passiamo alla Missione 3.
Emendamento n. N0001, presentato dal consigliere Guarda, Missione 03, allegato A, pagina 148, modificativo, che prevede:
Alla fine di pagina 148, è soppresso il seguente periodo: "In questo potrà essere di notevole impulso anche il processo, già avviato, di riforma della normativa in materia di polizia locale e politiche di sicurezza, già in discussione presso il Consiglio regionale.".
Prego.

Cristina GUARDA (Europa Verde)

Grazie, Presidente.
Poco fa qualche collega diceva, scherzando: "Se fossimo noi al posto dell'assessore Calzavara, questi emendamenti non sarebbero passati mai" e nemmeno magari questo, che invece è un emendamento che vi salva, cari colleghi, perché questo emendamento anche a questa Nota di aggiornamento, a chi l'ha scritta, a voi che l'avete votata, a voi che la state votando che in realtà c'è un passo che voi riportate e che avete già fatto. Quindi, orgogliosi di questo, avreste dovuto correggere e magari aggiornare la Nota, comprendendo anche il fatto che la riforma della normativa in materia di Polizia locale e politiche di sicurezza l'avete approvata a giugno di quest'anno.
Quindi, alla luce di questo, la richiesta di questo emendamento era quella di rendervi noto il fatto che la Nota di aggiornamento dovrebbe anche ricomprendere ciò che abbiamo approvato nella passata legislatura.

PRESIDENTE

Grazie collega.
Non vedo altri interventi, quindi metto al voto l'emendamento n. N0001, di pagina 36, con parere favorevole da parte del relatore.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Passiamo al successivo.
Emendamento n. N0160, presentato dai consiglieri Zanoni, Possamai, Bigon, Camani, Montanariello e Zottis, Missione 03, pagina 148, riga 35, modificativo, che prevede:
Negli obiettivi strategici aggiungere:
"Realizzazione di un piano e di una programmazione dei progetti mirati in tema di prevenzione e contrasto alla criminalità.".
Prego, collega Zanoni.

Andrea ZANONI (Partito Democratico Veneto)

Grazie, Presidente.
La Missione è molto importante perché si occupa di lotta alla criminalità, si occupa di legalità e in questa Missione vogliamo inserire una disposizione che preveda la realizzazione di un piano e di una programmazione di progetti mirati in tema di prevenzione e contrasto alla criminalità.
Abbiamo una norma che si occupa di questo, ci sono molte disposizioni che riguardano iniziative utili a contrastare le illegalità e le infiltrazioni criminose e mafiose nella nostra Regione, però è una norma che risale al 2012, quando questo fenomeno era agli inizi, quando si parlava di infiltrazioni. Adesso purtroppo, come vediamo dalle cronache dei giornali, abbiamo procedimenti penali a tutto spiano, abbiamo dei processi, abbiamo avuto anche le prime condanne e, pertanto, le azioni che deve mettere in campo la Regione Veneto devono essere azioni coordinate e programmate: non ci si può limitare a singoli interventi e ci vuole una regia.
Ecco perché questo emendamento è importantissimo per contrastare questo fenomeno che, oltre a vedere violata la legge nella nostra Regione, porta tutte le imprese oneste che agiscono nella piena legalità e nel rispetto delle leggi, spesso a dover operare in un mercato dove ce ne sono altre, quelle infiltrate, che naturalmente, violando le norme, hanno delle chance in più. E in un momento molto difficile e molto delicato di emergenza, come quello causato all'economia dalla pandemia, bisogna stare molto attenti perché altrimenti rischiamo di diventare un terreno ancor più fertile. Ecco perché è necessario che la Regione usi il pugno di ferro e attui una seria programmazione per un'azione concreta e mirata.

PRESIDENTE

Grazie, collega Zanoni.
Non vedo altri interventi.
Metto al voto l'emendamento n. N0160 con parere contrario da parte del relatore.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio non approva.
Emendamento n. N0098, presentato dai consiglieri Camani, Possamai, Bigon, Montanariello, Zanoni e Zottis, Missione 03, Programma 03.02, pagina 149, riga 6, modificativo, che prevede:
Dopo le parole "in tema di sicurezza urbana integrata" aggiungere le seguenti: ", ferme restando le competenze esclusive dello Stato in materia di ordine pubblico e sicurezza, ed in coerenza con le linee generali di sicurezza integrata, approvate in sede di Conferenza Unificata,".
Prego, collega.

Vanessa CAMANI (Partito Democratico Veneto)

Grazie, Presidente.
Questo è un emendamento che interessa il Programma 03.02, che riguarda il sistema integrato di sicurezza urbana.
Siccome, come sappiamo e come sapete, questo capitolo di intervento è stato anche oggetto di una recente sentenza della Corte Costituzionale, che ha dichiarato l'illegittimità della legge n. 34/2019, adottata da questo Consiglio, con questo emendamento – e con l'occasione presento anche il successivo, il n. N0099 e quello dopo ancora, il n. N0100 – sostanzialmente cerchiamo di inserire dentro questo programma di azione della politica regionale alcuni riferimenti che ci consentano di mantenere in campo il concetto di sistema integrato di sicurezza urbana, esattamente come lo prevede la Costituzione e come lo prevede il decreto n. 14/2017. Questo distingue in maniera chiara tra sicurezza primaria e sicurezza secondaria, intendendo per sicurezza primaria la prevenzione e la repressione dei crimini e dei reati, che è di esclusiva competenza statale, e intendendo, invece, per sicurezza secondaria tutta una serie di azioni che alcuni soggetti, tra cui anche le Regioni, possono mettere in campo per garantire la sicurezza dei cittadini, in particolar modo sulla cultura della legalità e sull'inclusione sociale.
Questo, ovviamente, non preclude alla possibilità per altri livelli istituzionali di offrire dei supporti ai soggetti che dalla Costituzione sono indicati come soggetti che devono, appunto, occuparsi della sicurezza primaria, tanto che in questo emendamento faccio addirittura riferimento alle linee guida che le Conferenze Unificata e Stato-Regioni hanno approvato, in cui esattamente si definisce come le Regioni possano assolutamente sostenere attività di presidio del territorio, sostenendo i protocolli, che sono previsti proprio dal decreto n. 14, che Sindaci e Prefetture possono siglare per poter garantire un presidio territoriale migliore.
Ovviamente non entriamo con questi emendamenti nel merito di una valutazione politica sulle scelte di sicurezza urbana integrata che questa Amministrazione ha messo in campo o metterà in campo, quanto piuttosto cerchiamo di salvare ciò che c'è di buono in questa intuizione, cioè nell'utilizzare anche le risorse regionali per la sicurezza dei cittadini, costruendo, però, un paragrafo che sia, a differenza della legge n. 34, conforme con il dettato costituzionale, così come ribadito dalla Corte pochi mesi fa. Grazie.

PRESIDENTE

Grazie a lei.
Ha chiesto di intervenire il collega Roberto Ciambetti, prego.

Roberto CIAMBETTI (Liga Veneta per Salvini Premier)

Questi emendamenti mi danno l'opportunità di spiegare un attimo quello che la legge n. 34 faceva: tra l'altro, ad esempio, all'articolo 1, comma 4, promuoveva i protocolli d'intesa tra Amministrazioni locali e uffici territoriali di governo, Prefetture.
La legge n. 34 non creava dei rambo o delle ronde, ma creava la possibilità di fare formazione presso dei cittadini che volevano mettersi a disposizione per far sì che alcune notizie, alcune informazioni avessero dei canali verificati per poter comunicare con le Forze dell'ordine e che poteva permettere di fare anche formazione ai cittadini, spiegando che il controllo di vicinato non è il controllo del vicino, ma è un'altra cosa, o aiutare i Comuni a tabellare quelle zone che sono sottoposte a questo servizio.
Il neighborhood watching è un sistema di coinvolgimento dei cittadini nella sicurezza partecipata che ormai nei Paesi anglosassoni è iniziato negli anni Settanta e in Italia si è diffuso in maniera assolutamente importante negli ultimi anni, in maniera trasversale con organizzazioni e con Comuni di qualsiasi colore politico.
La legge n. 34, prima di essere portata e depositata, ha avuto una verifica anche a livello di Viminale, ma era un altro Viminale rispetto a questo, ci mancherebbe, e la sentenza per certi versi dice cose anche lontane dalla legge: ce ne faremo una ragione. Sicuramente la Regione Veneto su questo, come ha scritto nel Documento di programmazione economica, sicuramente sarà vicino ai Comuni per aiutarli a mettere in campo questo servizio, che peraltro anche le Prefetture del Veneto avevano apprezzato come testo legislativo che dava indicazioni su come comportarsi, senza lasciare magari a qualcuno fantasie difficili da mettere in moto.
Comunque, vedo un approccio positivo rispetto ad altre cose che ho sentito in quest'Aula, quindi valuteremo adesso gli emendamenti anche con alcune aggiunte che la Giunta ha fatto. Grazie.

PRESIDENTE

Grazie a lei.
Prego, collega Ostanel.

Elena OSTANEL (Il Veneto che Vogliamo)

Grazie, Presidente.
Volevo solo intervenire perché dopo ci sarà un emendamento che sarà simile e prendo solo un minuto, ma per riprendere quanto diceva il collega Ciambetti adesso.
La sentenza della Corte Costituzionale, che ho letto anche per preparare l'interrogazione di ieri, in realtà, secondo me, è molto chiara rispetto al perché questa norma è stata dichiarata incostituzionale e non è tanto per la modalità con cui appunto il controllo di vicinato è stato fatto, ma proprio perché, come anche il modello inglese che lei ha citato fa vedere, c'è un pericolo di deriva nel momento in cui questo tipo di controllo di vicinato non fosse gestito da delle persone che magari, invece, hanno a cuore la sicurezza pubblica. Quindi, di per sé, sul fatto che ci siano delle persone che collaborano alla sicurezza dei territori la Corte Costituzionale non dice di essere contraria e nemmeno io lo sono.
L'alternativa che esiste e che in tanti Paesi è stata anche sperimentata in maniera più efficace del controllo di vicinato è – io, ad esempio, sono stata in una di queste chat, ma poi mi sono tolta – sostanzialmente un gruppo WhatsApp e anche di ritrovo che però, ahimè, alle volte cerca solo di indicare o controllare magari se c'è un momento molto specifico. Faccio un esempio: un mendicante sotto casa oppure qualcuno che dorme sotto il negozio e quello che viene fatto è la rimozione, ma non viene preso in carico il problema che pone quel problema di sicurezza.
Allora, per quanto mi riguarda e anche per l'atteggiamento che io ho personalmente, ma anche Il Veneto che Vogliamo, riguardo al tema della sicurezza urbana, preferisco un approccio che cerchi di prendere alle radici problemi che le nostre città hanno e ne avranno sempre di più, piuttosto che spostarlo. E la Corte Costituzionale penso abbia visto bene rispetto a questo punto.
Ci tenevo solo a fare un intervento di questo tipo. Grazie.

PRESIDENTE

Grazie, collega.
Non vedo altri interventi.
Metto al voto l'emendamento n. N0098 con parere favorevole da parte del relatore.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
L'emendamento è approvato col parere favorevole del collega Speranzon.
Emendamento n. N0099, presentato dai consiglieri Camani, Possamai, Bigon, Montanariello, Zanoni e Zottis, Missione 03, Programma 03.02, pagina 149, riga 6, modificativo, che prevede:
A pagina 149 nel Programma 03.02, sostituire le parole: "sono anche favorite le iniziative avviate dai Comuni volte" con le seguenti: "viene favorita la sottoscrizione dei Patti per la sicurezza urbana tra sindaci e prefetture, come previsto dall'articolo 5 del decreto legge 20 febbraio 2017, n. 14, convertito il 18 aprile 2017, n. 48 volta".
Prego, collega Camani. Non interviene?
Prego, assessore Corazzari.

Ass.re Cristiano CORAZZARI

Grazie, Presidente.
Visto che ci sono state delle richieste di chiarimento, per quanto riguarda l'emendamento precedente che introduceva il capoverso "ferme restando le competenze esclusive allo Stato in materia di ordine pubblico e sicurezza, in coerenza con le linee generali di sicurezza integrata, approvate in sede di Conferenza Unificata", questo è stato ritenuto ridondante in quanto va a specificare delle previsioni che sono già parte del nostro comparto normativo, quindi non abbiamo nessun motivo di contrarietà: è stato solo specificato un qualcosa di già assunto.
Invece, per quanto riguarda l'emendamento N0099 in discussione, io chiedo che lo stesso, affinché possa essere votato con parere favorevole, sia modificato in tal modo, ovvero che al posto di sostituire le parole "sono anche favorite le iniziative avviate dai Comuni volte" eccetera, eccetera, si vada a lasciare invariato l'articolo 149, là dove dice "sono favorite le iniziative avviate dai Comuni volte", introducendo invece la terminologia "ivi compresa anche la sottoscrizione di patti per la sicurezza urbana tra sindaci e prefetture, come previsto dall'articolo 5 del decreto legge 20 febbraio 2017, n, 14, convertito con legge 18 aprile 2017, n. 48". Ecco, con questa modifica sarebbe accoglibile.

PRESIDENTE

Grazie, Assessore.
Prego, collega.

Vanessa CAMANI (Partito Democratico Veneto)

Accolgo la riformulazione. Grazie.

PRESIDENTE

Bene. Non vedo altri interventi.
Mettiamo al voto l'emendamento n. N0099, come riformulato dall'assessore Corazzari, con parere favorevole da parte del relatore.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)

Silvia RIZZOTTO (Zaia Presidente)

Presidente, non riesco a votare. Se può dare il mio parere favorevole, grazie.

PRESIDENTE

Okay, collega Rizzotto. Lo mettiamo a verbale.
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Emendamento n. N0100, presentato dai consiglieri Camani, Possamai, Bigon, Montanariello, Zanoni e Zottis, Missione 03, Programma 03.02, pagina 149, riga 8, modificativo, che prevede:
A pagina 149 nel Programma 03.02, sostituire le parole: "valorizzando le reti locali per il controllo di vicinato, coordinate dalle forze dell'ordine e dal Comune" sostituire tutte le parole del capoverso con le seguenti: "alla prevenzione e contrasto dei fenomeni di criminalità diffusa e predatoria, alla promozione della legalità e del decoro urbano, alla promozione dell'inclusione sociale".
Prego. Lo dà per letto.
Non vedo interventi.
Mettiamo al voto l'emendamento n. N0100, con parere favorevole da parte del relatore.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
L'emendamento n. N0051 di pagina 41 è assorbito, quindi, è precluso.
Emendamento n. N0101, di pagina 42, presentato dalla collega Camani ed altri. Prego.

Vanessa CAMANI (Partito Democratico Veneto)

Non lo voglio illustrare, voglio solo ritirare l'emendamento. Grazie.

PRESIDENTE

L'emendamento n. N0101, è ritirato.
Emendamento n. N0002, presentato dalla consigliera Guarda, Allegato A, Missione 3, Programma 03.02, pagina 149, aggiuntivo, che prevede:
A pagina 149, dopo l'acronimo "SNSvS" è aggiunto il seguente capoverso:
"Rivestono particolare rilievo gli interventi funzionali all'utilizzo sociale dei beni confiscati alle mafie, le politiche di prevenzione e contrasto dei fenomeni di illegalità in materia di tutela dell'ambiente, connessi o derivanti da attività criminose di tipo organizzato e mafioso, la prevenzione del caporalato.".
Prego.

Cristina GUARDA (Europa Verde)

Grazie, Presidente.
Questo è un emendamento su cui so che c'era qualche perplessità, ma in realtà mi sento di tranquillizzare la maggioranza dicendo che riprende esclusivamente quelli che sono gli obiettivi inclusi all'interno della legge n. 48/2012 della Regione del Veneto, quindi impegni che il Consiglio regionale di allora e la Giunta che si è susseguita, si sono impegnati a portare avanti: interventi per l'utilizzo sociale dei beni confiscati alle mafie, politiche per prevenzione e contrasto dei fenomeni di illegalità in materia di tutela dell'ambiente, derivanti o connessi con attività criminose di tipo organizzato e mafioso, e la prevenzione del caporalato.
Capisco sia una competenza nazionale, ma di per sé le questioni legate alle misure del Programma 03.02 riguardano temi che sono di competenza nazionale, su cui, però, la Regione si può inserire per andare ad intervenire su specificazioni, come quella della promozione di un'attività di prevenzione, cosa per cui la stessa Giunta regionale ha sottoscritto degli impegni e degli accordi anche con i sindacati per cercare di impegnarsi sul tema del caporalato e non soltanto.
Quindi, alla luce di questo, credo sia il naturale prosieguo dell'attività politica che immagino tutti quanti prendiamo molto seriamente rispetto a questo tema, proprio per riuscire a realizzare gli impegni che nel 2012 erano stati presi in questo Consiglio.

PRESIDENTE

Grazie, collega Guarda.
Non vedo altri interventi.
Metto al voto l'emendamento n. N0002, con parere contrario da parte del relatore.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio non approva.
Emendamento n. N0102, presentato dai consiglieri Camani, Possamai, Bigon, Montanariello, Zanoni e Zottis, Missione 03, Programma 03.02, pagina 149, riga 15, modificativo, che prevede:
A pagina 149 nel Programma 03.02, alla fine del testo, inserire le parole: "Alla luce delle grandi opere infrastrutturali previste per il prossimo triennio, in particolare di natura viaria e connesse al grande evento Cortina 2026, si ritiene necessario prestare particolare attenzione al crescente fenomeno legato alla presenza di organizzazioni criminali presenti nel nostro territorio. Di conseguenza si intende promuovere l'adozione di un protocollo regionale sugli appalti pubblici, in coordinamento con le organizzazioni sindacali e del mondo cooperativo.".
Prego.

Vanessa CAMANI (Partito Democratico Veneto)

Grazie, Presidente.
Questo è un emendamento a cui teniamo molto, che concentra l'attenzione su un aspetto molto delicato.
Abbiamo già parlato, io in particolare e altri, in quest'Aula diverse volte di come le organizzazioni criminali stiano infiltrando e abbiano infiltrato in maniera ormai strutturale la nostra regione. Ora con questo emendamento noi chiediamo all'Amministrazione regionale un'attenzione particolare rispetto al fatto, dimostrato dagli atti delle Procure, che l'occasione dei grandi eventi e quindi la concessione di appalti pubblici di rilevante importo sia una delle occasioni migliori per le organizzazioni criminali di costruire reti e legami sui territori.
Ora, la nostra Regione sarà impegnata da qua ai prossimi mesi, ai prossimi anni nella sfida impegnativa di costruire le condizioni affinché i Mondiali del 2021 e le Olimpiadi del 2026 siano un'occasione straordinaria per questa Regione e siamo impegnati ovviamente, insieme allo Stato, a costruire le grandi infrastrutture che saranno necessarie per realizzare quell'opera. Ecco, noi chiediamo che sia previsto nell'impegno dell'attività dell'Amministrazione regionale un'attenzione, ovviamente diamo per acquisita quella al contrasto alla diffusione delle organizzazioni mafiose e criminali, ma che ci sia un'attenzione particolare in riferimento ai rischi che la gestione dei grandi appalti pubblici corra al proprio interno di questo tipo di infiltrazioni.
Sapete benissimo che ci sono già state delle interdittive antimafia emesse dalla Procura di Verona rispetto ad alcune imprese coinvolte negli appalti proprio legati a Cortina 2021, peraltro gestiti da ANAC, quindi società pubblica, quindi capite bene com'è difficile presidiare questo fronte, e noi chiediamo alla Regione di non abbassare la guardia e di impegnarsi in questa direzione. Grazie.

PRESIDENTE

Grazie collega.
Prego, assessore Corazzari.

Ass.re Cristiano CORAZZARI

Grazie. Riguardo questo emendamento, vorrei segnalare e far presente come sia già vigente un protocollo d'intesa per la tutela della legalità negli appalti, che attualmente è seguito dalla Direzione Infrastrutture Trasporti e Logistica, quindi io riterrei che questo emendamento possa essere accoglibile a fronte, però, del fatto che vengano eliminate le ultime tre righe, ovvero che si fermi a "organizzazioni criminali del nostro territorio" andando a tagliare: "Di conseguenza si intende promuovere l'adozione di un protocollo regionale sugli appalti pubblici in coordinamento con le organizzazioni sindacali del mondo cooperativo".

PRESIDENTE

Grazie, Assessore.
Collega.

Vanessa CAMANI (Partito Democratico Veneto)

Grazie, assessore Corazzari.
Accolgo la proposta di riformulazione.

PRESIDENTE

Mettiamo al voto l'emendamento N0102, come riformulato dall'assessore Corazzari, con parere favorevole da parte del relatore.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Emendamento che è il numero N0067, presentato dai consiglieri Bigon, Zottis, Possamai, Camani, Montanariello e Zanoni, Missione 03, Programma 03.02, pagina 149, modificativo, che prevede:
Tra i Risultati attesi, al punto 2 dopo le parole "di stampo mafioso" aggiungere il seguente punto:
", anche promuovendo iniziative di sensibilizzazione all'interno delle scuole".
Prego, collega Bigon.

Anna Maria BIGON (Partito Democratico Veneto)

Grazie, Presidente.
Volevo solo intervenire con questo emendamento chiedendo anche la promozione di sensibilizzazione all'interno delle scuole.

PRESIDENTE

Grazie, collega Bigon.
Non vedo interventi.
Metto al voto l'emendamento n. N0067 con parere favorevole da parte del relatore.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Passiamo alla Missione 4 "Istruzione e diritto allo studio".
Emendamento n. N0153, presenta dai consiglieri Possamai, Bigon, Camani, Montanariello, Zanoni e Zottis, Missione 04, Programma 04.01, pagina 150, riga 13, modificativo, che prevede:
Dopo le parole "a garantire il" sostituire le parole "Diritto allo Studio Universitario" con le parole "diritto allo studio di ogni ordine e gradi di istruzione, a partire da quello universitario, anche".
Prego, collega.

Giacomo POSSAMAI (Partito Democratico Veneto)

Rapidissimo, nel senso che allarga la descrizione di diritto allo studio, perché si parla solo di diritto allo studio universitario, ma in realtà il ragionamento della missione comprende anche altre categorie di studenti e quindi l'idea è quella di estendere l'impegno della Regione anche su questi fronti. Grazie.

PRESIDENTE

Grazie, collega.
Non vedo interventi.
Metto al voto l'emendamento n. N0153 con parere favorevole da parte del relatore.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Emendamento n. N0003, presentato dalla consigliera Guarda, Allegato A, Missione 04 Istruzione e diritto allo studio, pagina 150, aggiuntivo, che prevede:
A pagina 150, secondo capoverso della Missione 04, dopo la parola "allargata" è inserito il seguente capoverso:
"In questo specifico contesto, saranno altamente sostenuti, anche attraverso il ricorso a modalità di apprendimento ed educazione in natura, percorsi educativi e attività legate alla conoscenza dell'ecologia, con particolar riferimento alla necessità di avviare una transizione ecologica verso modelli di consumo e utilizzo del territorio a basso impatto ambientale.".
Prego.
Cristina GUARDA (Europa Verde)
Grazie, Presidente.
Questo è un emendamento a cui tengo particolarmente, perché viene anche dopo una serie di indicazioni, che sono state date anche negli scorsi anni, rispetto all'offerta formativa che può essere data in maniera extra all'interno dei nostri istituti, proprio per aiutare la nuova generazione di studenti ad avvicinarsi sempre di più ad essere più consapevoli rispetto agli stili di vita e alla gestione, appunto, di un modello di consumo e di utilizzo delle risorse in maniera sostenibile.
All'interno delle scuole alcuni percorsi sono già stati attivati grazie all'intraprendenza di molti insegnanti, grazie all'intraprendenza locale, ma evidentemente, come Regione, dato che ci stiamo impegnando verso questa riconversione anche politica verso politiche sostenibili in termini ambientali, economici e sociali, non possiamo fare altro che investire maggiormente, anche per fare in modo che coloro che verranno dopo di noi all'interno delle Istituzioni, ma proprio come cittadini attivi e responsabili, possano fare della tutela ambientale il must della propria attività anche professionale.
Qui non si parla delle differenze tra un'impresa sostenibile e un'impresa che, invece, è più legata al sistema di consumo di suolo, piuttosto che di ambito chimico, eccetera, ma si parla della consapevolezza del fatto che tutti questi settori pian piano dovranno essere gestiti e promossi all'interno di un'ottica di sostenibilità, perché sennò domani queste nuove generazioni non potranno vivere e allora partiamo dalle scuole. Ed è per questo che propongo che in questo contesto saranno sostenuti, anche attraverso il ricorso di modalità di apprendimento e di educazione in natura, percorsi educativi e attività legate alla conoscenza dell'ecologia, con particolare riferimento alla necessità di avviare una transizione ecologica verso modelli di consumo e utilizzo del territorio a basso impatto ambientale, perché questo evidentemente è il nostro futuro, nonostante qualcuno si ostini a non esserne sicuro.

PRESIDENTE

Grazie, collega.
Non vedo interventi.
Metto al voto l'emendamento n. N0003, con parere favorevole da parte del relatore.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Emendamento n. N0068, presentato consiglieri Bigon, Zottis, Possamai, Camani, Montanariello e Zanoni, Missione 04, Programma 04, pagina 150, modificativo, che prevede:
All'obiettivo operativo prioritario "Favorire il diritto allo studio universitario", dopo le parole "studio universitario" aggiungere le parole "anche mediante la riduzione delle rette di iscrizione e frequenza.".
Prego, collega.

Anna Maria BIGON (Partito Democratico Veneto)

Grazie, Presidente.
Questo è un emendamento molto semplice, ma anche fondamentale ed importante. Se noi crediamo nel diritto allo studio, credo che sia fondamentale agevolare gli studenti a parteciparvi e ad accedervi, soprattutto per quanto riguarda l'università, per cui, chiedo che ci sia l'impegno da parte della Regione nel ridurre le rette di frequenza e di iscrizione: favoriremmo veramente tanti accessi e credo che sia questo il diritto allo studio in tutti i sensi. Grazie.

PRESIDENTE

Grazie a lei.
Non ci sono interventi.
Mettiamo al voto l'emendamento n. N0068, con il parere contrario da parte del relatore.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio non approva.
Passiamo al successivo.
Emendamento n. N0154, presentato dai consiglieri Possamai, Bigon, Camani, Montanariello, Zanoni e Zottis, Missione 04, Programma 04.02, pagina 151, riga 3, modificativo, che prevede:
"Al termine del primo capoverso, dopo le parole "sull'intero territorio regionale." aggiungere le parole "Erogando contributi mirati, dalla connessione internet ai dispositivi digitali, dai trasporti alla riduzione del caro libri, a favore delle fasce più fragili e a rischio di abbandono scolastico, la Regione si impegna a rimuovere tutti gli ostacoli di ordine sociale, materiale ed economico per permettere a tutti gli studenti di formarsi in modo compiuto.".
Prego.

Giacomo POSSAMAI (Partito Democratico Veneto)

Questo è un emendamento di ragionamento politico, nel senso che il punto è quello finale, cioè la rimozione degli ostacoli di ordine sociale, materiale, economico che non permettono a tutti gli studenti di formarsi in modo compiuto, quindi, si ispira ai princìpi costituzionali e chiede contributi mirati, connessioni internet, dispositivi digitali, trasporti, riduzione del caro libri.
Secondo me, è complicato motivare un parere negativo, perché in realtà spiega perché tutti questi interventi, senza quantificarli neanche economicamente, possono avere un senso e mi sembra difficile spiegare perché no.

PRESIDENTE

Grazie, collega.
Prego, assessore Donazzan.

Ass.ra Elena DONAZZAN

Grazie, Presidente.
Dico perché: perché le risorse che noi abbiamo sono già molto ridotte e il tema del supporto specifico alla digitalizzazione noi lo abbiamo affrontato in questo momento di emergenza; certamente sarà oggetto di una considerazione più generale sul potenziamento dei servizi educativi della scuola, però ci pare che non si debba stressare il tema del supporto alla digitalizzazione, nel senso della didattica a distanza, perché questo si è dimostrato un vulnus anche nell'apprendimento. Quindi, all'interno di un progetto più ampio, di innovazione della tecnologia a scuola, questo sarà soprattutto di competenza dello Stato, perché la scuola lei sa essere di competenza esclusiva dello Stato.
L'altra parte è quella di un disegno più ordinato e organico legato agli strumenti della scuola stessa e un emendamento come questo è particolarmente puntuale andrebbe a stressare ancora di più le poche risorse che noi riusciamo ad avere come bilancio regionale.

PRESIDENTE

Grazie.
Prego, collega Possamai.

Giacomo POSSAMAI (Partito Democratico Veneto)

Assessore, nulla da eccepire su quanto ha detto, cioè è evidente che prima di tutto è compito dello Stato ed è evidente anche che, se potremo evitarci troppa didattica a distanza o anche evitarcela del tutto, saremo tutti contenti perché vuol dire che abbiamo passato questo momento.
Dopodiché, questo emendamento in realtà non chiede neanche di potenziare o aumentare, ma semplicemente dice di erogare contributi mirati dalla connessione internet, a supporti digitali, trasporti e riduzione del caro libri, cioè è un emendamento, come dicevo prima, di senso politico. Per inciso, tutte le cose che mi ha detto prima le fate e la motivazione per cui non viene accolto risulta poco chiara, nel senso che semplicemente arricchisce il ragionamento che c'è all'interno della Missione e chiede di avere una sensibilità e un'attenzione nei confronti di chi, per tanti motivi, non ce la fa.
Il ragionamento che fa lei sulla didattica a distanza è giustissimo, dopodiché uno dei grandi problemi che abbiamo vissuto in questi mesi, al di là del fatto che è ovviamente meno efficace dal punto di vista educativo rispetto alla didattica in presenza, è anche che ci sono tanti ragazzi che magari non avevano dispositivi, non avevano la connessione, stavano in famiglie che non potevano permettersi di consentire loro di studiare e quindi sono realmente convinto che abbia un senso affermare questo principio all'interno della nota di aggiornamento. Grazie.

PRESIDENTE

Grazie a lei.
Collega Guarda, prego.

Cristina GUARDA (Europa Verde)

Grazie, Presidente.
Siccome questo è un tema che in realtà poi è ricorrente all'interno dei bilanci di tutti gli anni che abbiamo anche trascorso insieme, ritengo che il fatto che il collega l'abbia ribadito sia di opportuno avviso, ma più che altro per fare in modo che su questo tema, dato che non siamo noi a proporlo perché siamo soliti ripetere quelle che sono le azioni di anno in anno, quanto perché ogni anno ci sono segnalazioni su questi temi in particolar modo. E non è riferito alla DAD in questo particolare caso, ma proprio in generale all'accessibilità anche da un punto di vista economico, magari una difficoltà nel sostenere queste spese anche per le famiglie che magari, pur non avendo una condizione di esposizione alle povertà così alta, però arrancano e faticano nel pagare annualmente l'abbonamento per i due o tre figli, i libri per i due figli, eccetera.
Sono tutte azioni che, in una misura, rispetto ai buoni che vengono erogati poi anche dalla Regione, eccetera, ci sono ma non riescono ad arrivare alla complessità di quel tessuto che ci esorta ad intervenire su questo tema e magari questo tema può essere, se non inserito all'interno del bilancio preventivo del 2021, almeno affrontato in una discussione che metta nero su bianco numeri e percezione anche da parte delle realtà rappresentative degli studenti delle scuole, anche dei genitori all'interno del nostro territorio, che continuano a sollecitarci. Questo alla luce anche del fatto di un cortocircuito che si è verificato anche quest'anno, rispetto appunto al post Covid, eccetera., per quanto riguarda, ad esempio, l'accesso ai trasporti, all'abbonamento al trasporto pubblico e qui magari interpello anche l'assessore De Berti: nel Vicentino, ad esempio , se vi era la possibilità di avere il bonus per riuscire a non perdere quanto pagato nell'anno precedente, poi bruscamente interrotto a causa del Covid, questo bonus è stato riconosciuto esclusivamente a coloro che riacquistano il titolo di viaggio corrispondente all'anno precedente, per cui quello annuale, trovandosi ancora una volta in un deficit ulteriore, dato che poi la scuola è stata sospesa in questa epoca.
Evidentemente si tratta di un fondo che poi dopo è arrivato qui attraverso i canali nazionali, ma su questo tema naturalmente vi emerge un cortocircuito su cui dobbiamo in qualche maniera interessarci, dare una risposta e sollecitare anche le aziende di trasporto a essere conseguenti, pur capendo la situazione straordinaria, ma proprio per riuscire a sostenere quelle che sono le criticità che nelle famiglie emergono in questa fase in maniera ancora più determinata, ancora più forte.
Su questo aspetto evidentemente viene a essere ancora più urgente la richiesta e la spinta della nuova generazione, delle loro famiglie, dei loro genitori di avere un aiuto, in particolar modo per quanto riguarda il trasporto, proprio perché specie chi abita nelle zone rurali di periferia del nostro Veneto soffre maggiormente la disponibilità di accedere a quelle che sono anche le formule e anche le scuole che offrono il percorso di studi scelto dallo studente. Di conseguenza, se dobbiamo andare a rivitalizzare le aree rurali, se insieme siamo convinti che il nostro Veneto tutto, comprese le aree più svantaggiate del Basso e dell'Alto Veneto e delle zone di montagna, è proprio su questi territori, proprio per quelle famiglie che un intervento e un ragionamento lo dovremmo sicuramente fare nel corso di questa legislatura.

PRESIDENTE

Grazie, collega Guarda.
Prego, collega Venturini.

Elisa VENTURINI (Forza Italia – Berlusconi - Autonomia per il Veneto)

Grazie, Presidente.
Diciamo che un compito della Repubblica è quello di rimuovere tutti quegli ostacoli di ordine economico e sociale che non permettono l'uguaglianza delle persone e che, di fatto, vengono a limitare la libertà, quindi, io penso che sia un obbligo da parte delle Istituzioni, da parte degli amministratori, quello di favorire le condizioni perché tutti possano esprimersi in libertà e secondo un principio di uguaglianza.
Quindi, io mi permetto di suggerire di valutare l'introduzione della locuzione "la Regione si impegna a rimuovere tutti gli ostacoli di ordine sociale, materiale ed economico, per permettere a tutti gli studenti di formarsi in modo compiuto", quindi, di volta in volta, in base alle circostanze e in base alle fattispecie, si valuteranno tutti quegli ostacoli che di fatto impediscono, perché è un principio di fondo della nostra cultura giuridica liberale il fatto di poter comunque sostenere questa che per noi è una missione, cioè quella di garantire la libertà e l'uguaglianza delle persone.

PRESIDENTE

Grazie, collega Venturini.
Non vedo altri interventi.
Metto al voto l'emendamento n. N0154, con il parere contrario da parte del relatore.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)

Giacomo POSSAMAI (Partito Democratico Veneto)

Per inciso, per me ovviamente nulla osta.

PRESIDENTE

Ho aperto la votazione, perché se voi non rispondete alle richieste che fanno i colleghi, non posso... È stato lei, collega, che ha presentato l'emendamento, quindi la richiesta è stata fatta a lei.

Giacomo POSSAMAI (Partito Democratico Veneto)

Presidente, sì, però, se ho capito bene, la questione era: chiedo politicamente di considerare se sarebbe accoglibile in questa forma, quindi la domanda era più a voi che a me. Magari potessi decidere io.

PRESIDENTE

Era rivolta a entrambi.
Io ho ormai aperto la votazione.
È chiusa la votazione.
Il Consiglio non approva.
Segniamo a verbale il voto favorevole delle colleghe Guarda e Ostanel e del collega Possamai e l'astensione della collega Venturini.
Emendamento n. N0052, presentato dal consigliere Ostanel, pagina 151, riga 5, aggiuntivo, che prevede:
A p. 51, Missione 04, Programma 04.02 "Altri ordini di istruzione non universitaria", alla riga 5 del paragrafo, dopo le parole "libri di testo" aggiungere le parole "e sostenere attivamente iniziative di comodato d'uso".
Prego.

Elena OSTANEL (Il Veneto che Vogliamo)

Grazie, Presidente.
Questo è un emendamento, in realtà, molto preciso, che magari non ha un grande portato politico, ma che credo abbia un portato pratico rispetto anche a quello che proponeva la collega Venturini, ma anche l'emendamento che abbiamo appena provato ad approvare: il fatto che il comodato d'uso dei libri nelle scuole venga attivamente promosso dalla Regione Veneto. L'ho messo perché ho avuto segnalazioni varie durante gli ultimi mesi del fatto che, nonostante si sia attivato il comodato d'uso, alcune scuole poi non lo mantengano, non lo valorizzino.
Il comodato d'uso permette di non ristampare ogni volta le edizioni dei libri, ma di farne, appunto, delle piccole biblioteche dentro le scuole per promuovere il comodato d'uso e questo favorisce il fatto che le famiglie non debbano comprare sempre le nuove edizioni e che gli studenti imparino a tutelare la cosa comune dentro le scuole.
Quindi pensavo fosse importante mettere all'attenzione della Regione il fatto che debba promuoverlo attivamente.

PRESIDENTE

Grazie, collega Ostanel.
Vedo prenotato il collega Zanoni.

Andrea ZANONI (Partito Democratico Veneto)

Volevo intervenire sul Regolamento. In merito all'emendamento di prima, visto che c'erano delle aperture da parte della maggioranza, si potrebbe sempre ripresentare l'emendamento, magari concordandone il contenuto con la maggioranza, per una possibile approvazione. Tutto qua.

PRESIDENTE

Collega Zanoni, l'emendamento ormai è stato respinto.
Non ci sono altri interventi.
Metto al voto l'emendamento n. N0052 con il parere favorevole da parte del relatore.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Emendamento n. N0155, presentato dai consiglieri Possamai, Bigon, Camani, Montanariello, Zanoni e Zottis, Missione 04, Programma 04.02, pagina 151, riga 17, modificativo, che prevede:
Dopo le parole "nonché ai fabbisogni di sviluppo del sistema regionale" inserire le seguenti parole ", attraverso iniziative all'interno delle scuole, che offrano la possibilità di un confronto tra gli istituti e le università, al fine di fornire tutti gli strumenti utili per garantire un margine di scelta razionale e ponderata riguardo al futuro educativo, personale e lavorativo dell'individuo. È fondamentale tenere in considerazione nel percorso di crescita personale lo sviluppo di accrescimento degli interessi e in questo processo la scuola riveste il proprio ruolo".
Prego, collega.

Giacomo POSSAMAI (Partito Democratico Veneto)

Questo è un emendamento sull'orientamento universitario, in cui si chiede di attivare iniziative all'interno delle scuole: come vedete il tema è il rapporto fra scuole superiori e università. Grazie.

PRESIDENTE

Grazie, collega.
Non vedo altri interventi.
Metto al voto l'emendamento n. N0155 con il parere favorevole da parte del relatore.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Sospendo i lavori dell'Aula per cinque minuti, in modo da permettere il ricambio d'aria, quindi ci aggiorniamo alle 16.25.

Enoch SORANZO (Fratelli d'Italia - Giorgia Meloni)

Presidente, chiedo scusa.

PRESIDENTE

Sì, prego, Consigliere.

Enoch SORANZO (Fratelli d'Italia - Giorgia Meloni)

Ho avuto un problema ad intervenire su alcune votazioni perché non era comparsa la maschera e volevo fare una prova: adesso me l'hanno riallineato e mi sembra che funzioni. Grazie.

PRESIDENTE

Perfetto. Grazie a lei.
La seduta è sospesa alle ore 16.18
Assume la Presidenza
Il Presidente Roberto CIAMBETTI
La Seduta riprende alle ore 16.38

PRESIDENTE

Colleghi, attenzione. Riprendiamo i lavori.
Non vedo il Correlatore, però dobbiamo ripartire altrimenti il bilancio non va avanti.
Emendamento n. N0150, presentato dai consiglieri Possamai, Bigon, Montanariello, Camani, Zanoni e Zottis, Missione 04, obiettivo 04.03, pagina 151, riga 3, aggiuntivo, che prevede:
Dopo le parole "del patrimonio di edilizia scolastica del Veneto", aggiungere le seguenti parole: "La pandemia da Covid-19 ha altresì dimostrato la necessità di migliorare la connettività e la dotazione digitale degli istituti scolastici, a partire dall'accesso alla banda larga. La Regione si impegna in questa direzione nel coordinare risorse e azioni sul territorio per favorire il processo di digitalizzazione delle scuole del Veneto".
Conseguentemente, tra i Risultati attesi aggiungere il punto:
"2bis – Migliorare ed adeguare gli edifici scolastici sotto il profilo della connettività e della strumentazione digitale.".
Bene. Non vedo interventi. Lo diamo per letto.
Metto in votazione l'emendamento n. N0150 con il parere contrario del Relatore.
È aperta la votazione.
(votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio non approva.
Emendamento n. N0053, presentato dalla consigliera Ostanel, pagina 152, riga 11, aggiuntivo, che prevede:
A pag. 152, Missione 04, Programma 04.04 "ISTRUZIONE UNIVERSITARIA", alla riga 11 del paragrafo, dopo le parole "finanziando la mobilità internazionale degli studenti universitari", aggiungere le parole "Anche per questo, si intende ampliare la platea dei beneficiari di borse di studio regionali per la formazione universitaria innalzando, al massimo che la normativa nazionale prevede, i limiti degli indicatori ISEE-ISPE per ottenere la borsa.".
Ostanel ha la parola, prego.

Elena OSTANEL (Il Veneto che Vogliamo)

Grazie, Presidente.
L'emendamento ha l'obiettivo di aumentare la soglia ISPE per i beneficiari delle borse di studio universitarie perché siamo l'unica Regione nel Nord Est che ha ancora una soglia di 36.000 euro. La proposta è quella di ampliarla a 50.000 per arrivare ad un livello di soglia che sia simile a delle Regioni in uno status socio-economico simile alla nostra, che quindi permetta di aumentare la platea dei beneficiari ovviamente tenendo conto del fatto, come ci è stato anche spiegato in Commissione, che comunque è importante fare in modo che questa soglia poi venga effettivamente raggiunta e quindi anche di aumentare in futuro eventualmente le risorse dedicate alle borse di studio perché abbiamo necessità che questo venga ampliato. Grazie.

PRESIDENTE

Grazie.
Non vedo altri interventi.
Metto in votazione l'emendamento n. N0053, con il parere contrario del Relatore.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio non approva.
Emendamento N0156, presentato dai consiglieri Possamai, Bigon, Camani, Montanariello, Zanoni e Zottis, Missione 04, Programma 04.04, pagina 152, riga 15, modificativo, che prevede:
Dopo le parole "mobilità internazionale degli studenti universitari" inserire le seguenti parole "In particolare, se dovesse perdurare periodo di emergenza legato alla pandemia, la Regione veneto intende sostenere la didattica a distanza, attraverso contributi economici diretti agli studenti che studiano negli atenei Veneti. Tali contributi garantiscono il diritto alla connessione e favoriscono un sostegno economico per gli affitti, oltre che un rimborso mensa in caso di nuovo lockdown. Sempre in quest'ottica si intende esonerare gli Atenei dall'anticipo dell'ingente somma prevista per l'erogazione delle borse di studio, che verrà invece coperta fin da subito dalla Regione Veneto, permettendo così agli Atenei di poter investire i fondi su altri progetti che possano permettere lo sviluppo territoriale e l'attrattività, anche internazionale, degli atenei veneti. Inoltre, verrà garantito che il funzionamento che il finanziamento delle borse di studio sia tale da essere ricevuto da tutti gli studenti idonei, estinguendo così la figura dell'idoneo ma non beneficiario della stessa.
S'intende sostenere gli studenti universitari capaci e meritevoli, anche se privi di mezzi, anche attraverso l'innalzamento della soglia ISPE a 50.000 punti. La Regione Veneto si impegna inoltre a rifinanziare il fondo per gli investimenti delle Aziende regionali per il Diritto allo Studio Universitario per permettere investimenti e adeguamenti al patrimonio immobiliare degli enti, volti ad aumentare servizi fondamentali per il diritto allo studio quali mense e residenze universitarie, non solo nelle sedi principali delle università del Veneto ma anche nelle sedi distaccate.
Tali direttrici strategiche assumono ancora di più importanza in un'ottica di rilancio della competitività regionale a seguito dell'emergenza epidemiologica Covid-19 che passa anche attraverso l'aumento degli studenti immatricolati negli atenei veneti.".
Non vedo la richiesta di parola.

Andrea ZANONI (Partito Democratico Veneto)

Presidente?

PRESIDENTE

Zanoni, mi dica?

Andrea ZANONI (Partito Democratico Veneto)

Naturalmente volevo segnalare un voto errato. Il voto precedente era positivo, a favore.

PRESIDENTE

Ormai il voto è chiuso. Comunque, rimarrà a verbale che lei era a favore. Grazie.
Possamai, prego, ha la parola.

Giacomo POSSAMAI (Partito Democratico Veneto)

Questo è un emendamento a cui tengo. Dopodiché, mi è stato anticipato il parere contrario. Va incontro ai tantissimi studenti universitari in questo caso che si sono ritrovati nella fase del lockdown a dover gestire la didattica a distanza anche in questo caso, come prima, c'è il tema degli atenei e, quindi, di esonerare gli atenei dall'anticipo dell'ingente somma prevista sulle borse di studio e c'è il tema di sostegno agli studenti universitari capaci e meritevoli attraverso l'innalzamento della soglia ISPE. C'è il tema degli ESU, come vedete. Insomma era un emendamento più completo e approfondito, ma sempre sul tema del diritto allo studio e della possibilità di dare a tutti gli studenti la possibilità di approfondire e di studiare. Grazie.

PRESIDENTE

Grazie a lei.
Ha chiesto la parola l'assessore Donazzan. Prego.

Ass.ra Elena DONAZZAN

Grazie, Presidente.
Sono diversi gli emendamenti dei colleghi in ambito di istruzione, didattica digitale, irrobustimento delle reti scolastiche, universitarie eccetera. Io rimanderei tutto al tema dell'Agenda digitale, quindi una competenza che ha il collega Calzavara, perché oggi è un'infrastruttura trasversale. Non può riguardare un pezzo e magari specificatamente l'università o il diritto allo studio e, quindi, ciò che diventa innovazione nel diritto allo studio all'interno degli ESU o la didattica a distanza tout court come l'abbiamo immaginata in quest'ultimo periodo.
Quindi io lo lascerei, perché sullo sfondo il tema dell'Agenda digitale voi sapete che c'è, esiste ed è finanziata da fondi comunitari.
Per tutti questi emendamenti, che sono molto puntuali, chiedo il parere negativo alla mia maggioranza, perché stanno in un quadro molto più complesso e di riferimento. Dico però, come unico intervento su questo tema finale, che quando siamo stati in emergenza e l'emergenza si è anche vista in tema di difficoltà, come anche i colleghi dell'opposizione hanno rilevato, cioè le famiglie più fragili, le famiglie numerose, la formazione professionale, che è fatta di un'utenza molto fragile culturalmente e anche economicamente, la Regione del Veneto è intervenuta proprio con fondi dell'Assessorato e del mio Assessorato in particolare.
Do solo due numeri, così restano anche per voi come informazione. 1.200.000 euro li abbiamo destinati solo alla formazione professionale per l'acquisto di device, che poi rimangono non nelle proprietà delle famiglie, ma in questo caso delle scuole, della formazione, in modo che poi ci sia una sorta di comodato, che è quello che voi oggi avete tracciato in termini di libri e che noi, invece, diciamo in termini di device. Dall'altra, ci sono i 3 milioni di euro che abbiamo destinato solamente alle famiglie numerose. Perché un conto è avere potenziamento e un tablet o un computer per una famiglia che ha un figlio. Altra cosa è per una famiglia che ne ha quattro di figli.
Come vedete, il disegno è stato quello del sostegno alla famiglia più che quello del solo irrobustimento della questione della didattica a distanza. Grazie.

PRESIDENTE

Grazie a lei.
Possamai, prego.

Giacomo POSSAMAI (Partito Democratico Veneto)

Benissimo il sostegno alla famiglia, però allora chiedo all'assessore Calzavara, sul punto su cui l'assessore Donazzan ha detto che sta all'assessore Calzavara rispondere, di rispondere, nel senso: quali sono le intenzioni della Giunta e di questa Regione sul fronte dell'Agenda digitale? E se questi interventi stanno dentro il programma che avete in mente? Grazie.

PRESIDENTE

Grazie a lei.
Non so se l'assessore Calzavara ha accolto la sua richiesta. Prego, Calzavara.

Ass.re Francesco CALZAVARA

Come sapete, la Regione Veneto si è data questo tema, che poi sarà centrale nel corso dei prossimi anni legati inevitabilmente all'utilizzo del Recovery Fund e del Next Generation EU, proprio per far sì che possa essere sempre di più considerata, la Regione del Veneto, il vero portale di tutta una serie di progetti digitali.
Tra l'altro, proprio nel corso di questi giorni abbiamo fatto una ricognizione di quelli che sono, all'interno di tutti i progetti che sono stati presentati dalle varie Direzioni, ma che hanno una ricaduta digitale e l'intenzione è quella di far sì che ci sia un coordinamento forte da parte dell'Assessorato all'innovazione tecnologica, all'ICTI in particolar modo, in modo che ci sia un coordinamento complessivo di tutte quelle che sono iniziative sia di carattere hardware, sia di carattere software, sia di carattere contributivo a sostegno di iniziative come queste. Lo raccontavo ieri, mi sembra proprio di questo ultimo bando di cui siamo stati assegnatari di 3.600.000 che rientra proprio in una strategia complessiva dove io credo - e lo vedremo e spero di poterlo portare alla vostra attenzione nel corso del primo semestre del 2021 - la necessità probabilmente di passare anche attraverso una legge vera e propria che parli di un Veneto digitale e che possa prefigurare anche delle soluzioni più snelle per quanto riguarda la possibilità di dare delle risposte al territorio attraverso la costituzione di qualcosa di nuovo che abbiamo in mente e che possa dare risposte in maniera complessiva, sinergica, ma avendo una visione centrale di tutto quello che sta succedendo nel Veneto in tema digitale. Questo naturalmente attraverso tutte le diramazioni e declinazioni che ci saranno: ci sarà attenzione per la scuola, ci sarà attenzione per le imprese, ci sarà attenzione per il turismo, per tutto quello che riteniamo possa essere oggi utilizzabile attraverso strumenti digitali. Questo penso lo potremo vedere nel primo semestre del prossimo anno attraverso una visione complessiva perché si rischia oggi che alcune competenze forti che abbiamo in Regione all'interno dell'ICTI vengano considerate solo chi va ad aggiustare il computer quando si spegne o a cambiare una spina. Abbiamo professionalità, abbiamo centralità di pensiero: credo che questa cosa vada riconosciuta attraverso un atto formale forte e che dia loro poi lo spessore per generare un progetto complessivo del Veneto digitale del futuro.
PRESIDENTE
Grazie, Assessore.
Quindi sull'emendamento n. N0156, che io adesso pongo in votazione, qual è il parere del Relatore? Contrario.
È aperta la votazione sull'emendamento n. N0156. Parere contrario del Relatore.
(votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio non approva.
Emendamento n. N0069, presentato dai consiglieri Bigon, Zottis, Possamai, Montanariello, Camani e Zanoni, Missione 04, Programma 04.07, pagina 153, riga 8, modificativo, che prevede:
Dopo le parole "e alla legalità" aggiungere le parole: "e all'affettività per contrastare la violenza di genere.".
Bigon, prego, ha la parola.
Non riesco a sentire e comunque il parere è favorevole. Secondo me converrebbe andare al voto.
Andiamo al voto sull'emendamento n. N0069, parere favorevole del Relatore.
È aperta la votazione.
(votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Passiamo alla Missione 5, pagina 58.
Emendamento n. N0054, presentata dal consigliere Ostanel, pagina 154, riga 18, aggiuntivo, che prevede:
"A p. 154, Missione 05 "Tutela e valorizzazione dei beni e attività culturali", alla riga 18, dopo le parole "gli attori del territorio", aggiungere le parole "Anche per questo sarà importante strutturare uno o più "Tavoli permanenti" di confronto con i diversi soggetti culturali della regione, dove concertare l'attuazione della legge n. 17/2019.".
Ostanel, prego.

Elena OSTANEL (Il Veneto che Vogliamo)

Grazie, Presidente.
L'emendamento ha a che fare soprattutto con l'attuazione della legge 17/2019, una buona legge che è stata approvata quando io non ero qui, negli anni precedenti da più persone ma anche durante le audizioni abbiamo sentito dire che è molto importante lavorare sull'attuazione ora della legge e l'idea era quella di proporre dei tavoli permanenti di confronto con i soggetti culturali sia quelli che abbiamo audito, ma anche eventualmente quelli che ancora non sono stati auditi ma che vogliono far parte di questo processo e quindi semplicemente era l'idea di strutturare un percorso di coinvolgimento e partecipazione, ammetterlo nel nostro documento di programmazione per dare l'attuazione ad una legge che è già stata approvata da questa Regione. Grazie.

PRESIDENTE

Grazie a lei.
Non vedo altri interventi.
Metto in votazione l'emendamento n. N0054, parere contrario del Relatore.
È aperta la votazione.
(votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio non approva.
Emendamento n. N0055, presentato dal consigliere Ostanel, pagina 155, riga 21, aggiuntivo, che prevede:
A pag. 11, Missione 05, Programma 05.01 "Valorizzazione dei beni di interesse storico", alla riga 2 del Paragrafo, dopo le parole "Sviluppo culturale, sociale ed economico", aggiungere le parole "3 – Permettere la rigenerazione e valorizzazione die beni sottoutilizzati favorendo l'insediamento al loro interno l'insediamento di operatori della cultura che attraverso la loro presenza permettano una maggiore e migliore fruizione del bene storico.".
Prego, Ostanel.

Elena OSTANEL (Il Veneto che Vogliamo)

Grazie, Presidente.
Questo è un emendamento che ha l'obiettivo di inserire nella Missione 5, dove si parla di valorizzazione dei beni di interesse storico, anche qui il coinvolgimento degli operatori della cultura e dello spettacolo. Questo emendamento deriva dal fatto che, anche per lavoro, occupandomi dei temi della rigenerazione urbana a base culturale, in tantissime città e Regioni d'Italia, ma non solo, anche in Europa, vediamo che il coinvolgimento di chi fa cultura e chi fa spettacolo all'interno di beni di indirizzo storico da tutelare o anche da riattivare quando sono chiusi permette alle pubbliche amministrazioni, ma anche agli Enti regionali di coinvolgerli proprio nella riattivazione e risignificazione di quei beni.
La proposta è quella di inserire il fatto che si permetta la rigenerazione e la valorizzazione dei beni sottoutilizzati favorendo l'insediamento al loro interno di operatori della cultura che, attraverso la loro presenza, permettano una maggiore e migliore fruizione del bene storico. Grazie.

PRESIDENTE

Grazie a lei.
Non vedo altri interventi.
Metto in votazione l'emendamento n. N0055, parere favorevole del Relatore.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Emendamento n. N0056, presentato dal conigliere Ostanel, pagina 156, riga 3, aggiuntivo, che prevede:
A p. 156, Missione 05, Programma 05.02 "Attività culturali e interventi diversi nel settore culturale", alla riga 3 del Paragrafo, dopo le parole "con il concorso delle risorse comunitarie", aggiungere le parole "e attraverso l'emissione di bandi che siano l'espressione di percorsi trasparenti con tutti i soggetti potenzialmente interessati, anche minori, e che vincolino i vincitori ad offrire contratti di lavoro dignitosi e rispettosi di tutti i vincoli imposti dalle norme sul lavoro.".
Prego, ha la parola, collega.

Elena OSTANEL (Il Veneto che Vogliamo)

Grazie, Presidente.
Questo emendamento ha l'obiettivo di sancire e definire due princìpi: il fatto che, nel momento in cui si utilizzano risorse comunitarie, soprattutto nell'ambito della cultura, si arrivi a esprimere dei percorsi trasparenti, ma soprattutto che ci sia un'attenzione alla tutela dei diritti dei lavoratori nel momento in cui gli operatori culturali lavorano all'interno di quei progetti. Perché? Perché ci è stato segnalato anche nelle audizioni e questo non è assolutamente colpa della Regione, ma è importante che in un documento regionale ci sia un'indicazione di intenti sul fatto che siano le stesse aziende della cultura e dello spettacolo a garantire il fatto che, chi lavora nell'ambito culturale, abbia parità di diritti - perché, appunto, la cultura è un lavoro - rispetto ad altri settori economici. Grazie.

PRESIDENTE

Grazie.
La parola all'assessore Corazzari.

Ass.re Cristiano CORAZZARI

Grazie, Presidente.
Ritengo che il presente emendamento possa essere accoglibile con le seguenti modifiche: successivamente alle parole "con il concorso delle risorse comunitarie" aggiungere le parole... Poi, eliminare "e attraverso emissione dei bandi" lasciando integrale la parte dove si esplicita che "siano espressione di percorsi trasparenti con tutti i soggetti potenzialmente interessati, anche minori" e far terminare l'emendamento alla parola "minori", eliminando l'ultima riga. Successivamente, si può aggiungere "con particolare attenzione alla tutela dei diritti dei lavoratori".
Con queste modifiche ritengo possa essere dato un parere favorevole.

PRESIDENTE

La collega Ostanel ha capito?

Elena OSTANEL (Il Veneto che Vogliamo)

Sì.

PRESIDENTE

Assessore Calzavara, prego.
Mi pare sia stato oggetto di patteggiamento in ambito di Commissione. L'avvocato Corazzari è riuscito nell'intento. Patteggiamento, l'avvocato patteggia.
Con queste modifiche...
Ostanel, prego.

Elena OSTANEL (Il Veneto che Vogliamo)

Volevo solo dire che accetto e ringrazio per le modifiche perché è un segnale ‒ lo so che sembra poco ‒ ma è un segnale rispetto a quegli operatori che pensano che in qualche modo per anni si sia pensato che la cultura non fosse un lavoro; invece è importante ribadire, credo anche in questo documento, che la cultura è un lavoro con pari dignità, quindi tutele di tutti i settori economici di questa Regione. Grazie.

PRESIDENTE

Grazie a lei.
Non vedo altri interventi.
Metto in votazione l'emendamento n. N0056, con parere favorevole del Relatore.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Emendamento n. N0151, presentato dai consiglieri Possamai, Bigon, Camani, Montanariello, Zottis e Zanoni, Missione 05, Programma 05.02, pagina 156, aggiuntivo, che prevede:
Dopo le parole "nei diversi paesi di emigrazione." inserire le seguenti parole:
"Musei, Archivi e Biblioteche (MAB) sono presidi culturali presenti in tutto il territorio veneto e costituiscono garanzia di costante promozione della conoscenza, dell'informazione, dello stimolo alla curiosità, della socialità, dell'alfabetizzazione digitale, nonché argine alla povertà educativa e all'analfabetismo funzionale.
Sono luoghi fisici presenti sul territorio, punti di riferimento per tutti i cittadini, senza distinzione di sesso, provenienza, censo, religione, età. Sono pertanto sostenuti, promossi, coinvolti nella programmazione culturale della Regione.
È necessario riconoscere che la Cultura è un bene fondamentale, indispensabile per lo sviluppo della Regione Veneto, e che si basa oltre che sulle sue riconosciute eccellenze (la Biennale di Venezia, l'Arena di Verona, La Fenice, solo per fare alcuni esempi), sulle diffuse istituzioni culturali (Musei, Archivi, Biblioteche) che ogni giorno aumentano i flussi culturali del nostro territorio.
In un progetto di promozione culturale regionale che miri all'approfondimento della propria memoria storica non fine a se stesso, ma come chiave per rilanciare il proprio presente, risulta fondamentale la sinergia tra vari ambiti culturali, che, a partire dalla tutela dei beni culturali (bibliografici, archivistici e museali), consenta la loro piena valorizzazione, attraverso la conoscenza non solo degli studiosi ma anche dei cittadini. La Regione sostiene e promuove la cooperazione e l'integrazione tra istituzioni culturali: una collaborazione continua e imprescindibile come quella tra le parti di un albero in cui radice, tronco, rami, foglie, fiori, frutti, semi, sono necessari per garantire la crescita e la sopravvivenza. Anche gli elementi più piccoli e poco visibili fanno parte di questo progetto unitario.
Per questa ragione, nel rispetto delle specifiche professionalità e metodologie, sono favorite il più possibile azioni di coordinamento tra ambiti culturali diversi, al fine di favorire un terreno di incontro comune a vantaggio della ricerca storica, la valorizzazione dei beni culturali e la crescita culturale dei cittadini veneti. In particolare nei piccoli comuni, le biblioteche pubbliche rappresentano spesso l'unico presidio culturale libero e gratuito a servizio della comunità, oltre a essere di gran lunga il più frequentato.
La Regione intende pertanto promuovere e finanziare le forme di cooperazione in ambito culturale, per puntare sulle buone pratiche delle singole realtà per farle diventare prassi condivise, condividendo e ottimizzando risorse e personale, finalità e obiettivi. In tal senso le reti bibliotecarie rappresentano da decenni un esempio virtuoso come singoli servizi di enti autonomi abbiano saputo armonizzarsi al fine di soddisfare i bisogni informativi e culturali dei cittadini veneti.
A questa funzione se ne aggiunge spesso anche un'altra: quella di 'casa della memoria', luogo di valorizzazione della documentazione di diversa natura che contribuisce a restituire l'identità storica della comunità, soprattutto dove non esistono altre istituzioni a questo deputate.
Questa funzione non vale solo per le biblioteche ma anche per le medio piccole realtà museali, veri e propri luoghi della memoria e dell'identità dei territori.
La Regione Veneto vuole quindi promuovere un modello culturale basato non solo sulle eccellenze, ma anche capillarmente diffuso nel territorio e organizzato in rete di cooperazione e geometrie variabili, finalizzate ad erogare servizi in modo efficace ed efficiente, attuando economie di scala.
In questa direzione si vuole promuover il biglietto unico "Musei del Veneto" e il biglietto unico delle "Ville Venete", una modalità efficace per muovere i flussi di turisti culturali anche al di fuori delle consuete mete, perché la caratteristica principale del nostro territorio è quella di essere un museo diffuso. E il Veneto è un museo diffuso che abbraccia le varie epoche storiche, dai paleoveneti al contemporaneo, dall'antica Roma al Rinascimento. In tal modo si intende promuovere il turismo culturale di prossimità, per far conoscere e apprezzare le bellezze del nostro territorio ai veneti, prestando particolare attenzione agli studenti".
Conseguentemente, a pagine 157, dopo "nei diversi paesi di emigrazione" inserire i seguenti punti;
"6. Sostenere il sistema di musei, archivi e biblioteche del territorio.
7. Favorire l'attività di rete tra le realtà bibliotecarie e archivistiche.
8. Promuovere il biglietto unico del "Musei del Veneto" e delle "Ville Venete".".
Prego, Possamai Giacomo.

Giacomo POSSAMAI (Partito Democratico Veneto)

Questo è un emendamento corposo che va a, diciamo così, individuare una mancanza che secondo noi era grave all'interno del documento. Magari non siamo riusciti noi a trovarlo e può essere, però non c'era neanche un passaggio su musei, archivi e biblioteche della nostra Regione, sulla loro importanza, sul ruolo cruciale che hanno, né su come si intende lavorare con musei, archivi, biblioteche nei prossimi anni, sia dal punto di vista della rete museale, sia delle reti bibliotecarie che ci sono in particolare nelle nostre Province e, infine, c'è un passaggio sul tema del biglietto unico dei "Musei del Veneto" e delle "Ville Venete" che potrebbe essere un sistema molto efficace di promozione. Per inciso, lo dicevo anche prima: era una proposta elettorale fatta da più candidati nelle liste del centrodestra alle ultime elezioni, qualcuno anche eletto, per cui ci colpisce che questa cosa qui - mi è stato anticipato - che non verrebbe accettata. Ma insomma perlomeno la prima parte, quindi il ragionamento su musei e biblioteche, secondo noi sarebbe molto importante da inserire all'interno del documento. Grazie.

PRESIDENTE

Grazie.
Corazzari, prego.

Ass.re Cristiano CORAZZARI

Grazie, Presidente.
Come nel precedente caso, il presente emendamento può essere accoglibile andando a togliere il punto n. 8, l'ultimo dei punti, "promuovere il biglietto unico dei "Musei del Veneto" e "Ville Venete"".

PRESIDENTE

Il proponente.

Giacomo POSSAMAI (Partito Democratico Veneto)

Accetto. Posso solo chiedere il perché?

Ass.re Cristiano CORAZZARI

La presente dicitura, seppur condivisibile da un punto di vista generale, comporta un impegno organizzativo di risorse che al momento non è sostenibile.

PRESIDENTE

Viene accolta, mi pare d'aver capito, Bene.
Metto in votazione l'emendamento n. N0151, modificato con la richiesta fatta dall'assessore Corazzari e quindi col parere favorevole del Relatore.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
è chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Passiamo in questo caso di Missione: "Politiche giovanili, sport e tempo libero", Missione 6.
Emendamento n. N0157, presentato dai consiglieri Possamai, Bigon, Camani, Montanariello, Zanoni e Zottis, missione 06, programma 06.01, pagina 158, riga 36, modificativo, che prevede:
Al termine del paragrafo "nonché a favore dei cittadini interessati a praticare sport" sono inserite le seguenti parole: "In vista delle Paralimpiadi che saranno ospitate a Cortina nel marzo del 2026 e considerato il valore fondamentale dello sport nella vita ei giovani, la Regione ritiene fondamentale valorizzare le opportunità date alla fruizione degli sport paralimpici, a partire dagli interventi sull'impiantistica sportiva.".
Prego, Possamai.

Giacomo POSSAMAI (Partito Democratico Veneto)

Questo è un altro emendamento importante nel senso che chiediamo che in vista delle Paralimpiadi ospitate a Cortina che ci sia una spinta particolare per valorizzare le opportunità date dalla fruizione di sport paralimpici appartenenti a partire da interventi sull'impiantistica sportiva, nel senso che tutti noi sappiamo che i grandi eventi e le grandi manifestazioni sportive sono anche le occasioni in cui si fanno interventi importanti sulle strutture. Il problema principale per le persone con disabilità nell'attività sportiva è da sempre il fatto di avere attrezzature e impianti che consentano questo tipo di attività. È evidente che, visto che per le Olimpiadi dovremo fare molti interventi sull'impiantistica sportiva, dobbiamo cogliere l'occasione per un'attenzione anche sul fronte degli sport paralimpici. Grazie.

PRESIDENTE

Grazie a lei.
Non vedo interventi su questo emendamento. Parere favorevole del Relatore.
Metto in votazione l'emendamento n. N0157. Parere favorevole del Relatore.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Emendamento n. N0103, presentato dai consiglieri Camani, Possamai, Bigon, Montanariello, Zanoni e Zottis, Missione 06, pagina 162, riga 42, modificativo, che prevede:
A pagina 162, nella parte introduttiva della Missione "Turismo", alla fine della pagine, dopo le parole: "presente Missione", inserire il capoverso: "Si precisa che, in virtù delle gravi conseguenze, dirette ed indirette, che la pandemia ha generato nel comparto turistico, sarà necessario procedere, con urgenza, ad una revisione del Programma regionale per il Turismo, in particolare in considerazione degli effetti sulla domanda e sull'offerta determinata dalla riduzione della mobilità delle persone.".
Camani, prego.

Vanessa CAMANI (Partito Democratico Veneto)

Grazie, Presidente.
Io tenterò di fare un unico intervento per tutti i numerosi emendamenti che ho presentato nella Missione relativa al turismo. Lo faccio partendo con un ringraziamento per l'assessore Calzavara prima di tutto e l'Assessore alla cultura anche, che hanno dimostrato, nella discussione dei lavori preparatori per l'esposizione dei pareri di questo provvedimento, una reale voglia e, quindi, capacità di costruire le condizioni, come dicevo prima, per trovare un punto di mediazione tra le nostre aspettative e i contenuti del documento proposto dalla Giunta. Però, devo dire che sono rimasta particolarmente basita nel vedere che tutti gli emendamenti sulla Missione "Turismo" sono stati liquidati con un parere contrario su tutti gli emendamenti, senza neanche possibilità di discussione.
Di fronte a questo atteggiamento, di cui prendo atto, ovviamente dunque non farò, come altri hanno fatto, la trattativa emendamento per emendamento, ma farò una discussione e alcune valutazioni più generali anche per far capire il senso dei miei emendamenti e anche per provare a dimostrare che ciò che mi interessa non è raccogliere un emendamento positivo su un singolo punto, ma provare ad aprire un confronto su una questione che è strategica per la nostra Regione e sulla quale, a mio giudizio, le politiche regionali mostrano diverse mancanze.
Siccome giustamente nella discussione di ieri, quando ho ripreso questo argomento per sostenere la tesi sulla base della quale questo documento era inadeguato al tempo, giustamente dicevo... alcuni mi hanno chiesto: "Tu, allora, cosa proponi?", proverò a fare esattamente questo, cioè, proverò a entrare nel merito velocemente, volando sopra gli emendamenti, per dire cosa io farei se dovessi occuparmi di politiche turistiche di questa Regione.
I cambiamenti che abbiamo di fronte sono cambiamenti epocali, alcuni dovuti alla pandemia, ma altri erano già in atto durante questa fase storica: penso alla globalizzazione, alla capacità di accedere alla mobilità low cost, penso al fenomeno dell'apertura di nuovi spazi di commerci che hanno costruito e definito nuove destinazioni turistiche, penso alle grandi innovazioni tecnologiche che hanno cambiato profondamente il modo di offrire e di richiedere turismo.
Io penso che in questo quadro, di fronte a questi cambiamenti epocali, noi dobbiamo provare non a subirli, non ad adattarli (emendamento 111), ad adattarci a questi fenomeni, ma a governarli per trasformarli verso una soluzione più positiva.
Proprio per i grandi cambiamenti di cui vi ho soltanto brevemente accennato, penso (emendamenti n. N0103, N0107 e N0104) che siano maturi i tempi per addivenire ad una revisione e ad una ridiscussione dei principali strumenti di programmazione turistica di cui si è dotata la Regione in questi anni. Strumenti importanti, ma che, dopo tutto ciò che sta accadendo, potrebbe essere opportuno che siano rimessi alla discussione di questo Consiglio. Penso alla revisione del Programma regionale sul turismo, che è triennale, è stato datato nel 2018 e che ovviamente parla di un mondo diverso da quello che abbiamo fuori dalla finestra. Penso anche, in particolare e in generale, alla legge sul turismo, che ormai di anni ne ha sette e che, a mio giudizio, già dispiega, già ha evidenziato i grossi limiti che io avevo individuato fin da subito e che, purtroppo, si sono confermati. In particolar modo, proprio questa costruzione dell'offerta turistica regionale attorno alle organizzazioni di destinazione, che è uno strumento che funziona se è accompagnato da un meccanismo di governance adeguato, ma se, invece, è un meccanismo che viene imposto dall'alto, con la finalità unica di organizzare ciò che c'è, credo sia uno strumento con dei limiti.
Infatti, se noi avessimo l'opportunità di procedere ad una revisione potremmo andare a vedere esattamente ogni singola OGD come ha funzionato e perché alcune hanno funzionato bene e moltissime altre hanno funzionato meno bene. È evidente che funziona bene l'organizzazione dove c'è un grande Comune capofila che gestisce, sostanzialmente, una pluralità di fattori, ma nel momento in cui c'è un territorio vasto, fatto di tantissimi interlocutori, alcuni istituzionali, alcuni privati, alcuni singoli, la regia di quella destinazione turistica è molto complicata.
Ecco perché l'aspetto organizzativo si intreccia con l'aspetto di governance: perché il turismo è un settore in cui non esiste un unico soggetto che detiene la proprietà di tutti gli elementi necessari per costruire policy e, proprio perché gli interessi sono tanti e spesso anche confliggenti, è necessario definire una governance che stimoli i processi di collaborazione e che, invece, non sia, come quella proposta da questa legge, determinata in maniera gerarchica dall'alto al basso. Il principio di gerarchia è un principio di governance che non funziona in un comparto come quello turistico (emendamento n. N0108, emendamento n. N0111). Ma ci sono tante altre cose, non solo di sistema, che potrebbero essere inserite dentro la programmazione turistica e che io non ho trovato e che ho provato a inserire con l'attività emendativa.
Intanto la definizione di nuove professionalità in ambito turistico: penso al grande tema delle guide turistiche, penso al grande tema che ci apre il fatto che ci siano nuove modalità di fruizione del prodotto turistico (emendamento n. N0105).
Dico tra le altre cose negli emendamenti, terza ipotesi di lavoro su cui ho tentato di costruire un'interlocuzione, che ci siano anche nuovi comparti proprio in quella logica di cui parlavo prima e ieri della necessità di differenziare l'offerta turistica, di costruire una proposta che sia multidisciplinare della nostra Regione dal punto di vista turistico e quindi dico di investire per esempio nel turismo cinematografico e musicale, che sono due nicchie che in questo momento sono soltanto abbozzate nella nostra Regione e che stanno coerentemente dentro a quella volontà di tenere insieme l'aspetto culturale e l'aspetto turistico, cioè come questa Regione potrebbe investire su un grande progetto che affianchi alle grandissime meravigliose attrazioni di natura naturale che abbiamo (spiagge, montagne, laghi e terme) anche una valorizzazione delle grandi risorse culturali e delle città d'arte, dentro però a un progetto coeso, coerente.
Anche in questo senso (emendamento n. N0106), ho proposto una mappatura dei luoghi che principalmente possono essere attrattori turistici andando anche a cercare quei luoghi meno noti ma che fanno di questa Regione, di questo territorio, un territorio ricchissimo di qualità e di eccellenze proprio per costruire un'offerta turistica che non sia la somma di tanti diversi, ma che stia dentro a un contenitore omogeneo in cui il turismo e la cultura trovano la loro culla ideale e se non fosse così, che senso avrebbe e che senso avrebbero avuto tutte le belle parole che ho sentito ieri sulla candidatura di Pieve di Soligo a Capitale della Cultura? Se ci crediamo davvero a quella roba lì, ci richiamava su questo impegno proprio il collega capogruppo Villanova ieri, dobbiamo costruire attorno a quella candidatura le condizioni per cui in questa Regione la cultura e il turismo diventino l'elemento qualificante perché, tornando anche al ragionamento sulle spiagge di ieri a cui aveva replicato il consigliere Formaggio, è ovvio che noi non possiamo prescindere dall'offerta turistica balneare come la conosciamo. Ma nel momento in cui dobbiamo costruire le condizioni per competere in un contesto e in una dimensione in cui le spiagge di Jesolo, di Cavallino, devano competere, sono costrette a competere con le spiagge della Puglia, quando non della Croazia e della Slovenia, perché ormai i costi, dicevo all'inizio, la possibilità di viaggiare low cost, la possibilità di conoscere on line nuove destinazioni, hanno aperto una competizione anche per le nostre località turistiche che si sono sempre contraddistinte dal grande servizio, che però oggi gli studi dimostrano che non è più l'unica cosa che il consumatore e viaggiatore esperienziale ricerca. Noi dobbiamo costruire delle alternative anche per quelle località che sono mature, ma che oggi possono ritrovare, dentro una progettualità vera e innovativa, qualche novità e qualche possibilità di rilancio.
Poi all'emendamento n. N0109 chiedevo appunto che la programmazione turistica, perché è un elemento che manca totalmente, fosse orientata alla sostenibilità, intendendo per sostenibilità non soltanto ovviamente il rispetto dell'ambiente, la necessità di costruire proposte offerte turistiche che rispettino l'impatto ambientale che qualsiasi attività produttiva, tra cui il turismo, ha sul territorio (emendamento n. N0116 "Overtourism"), ma anche sostenibilità intesa come sostenibilità economica e sociale perché il turismo è un'attività produttiva ovviamente strettamente correlata al territorio e alla comunità che la ospita.
È una delle poche attività produttive di questo Paese non delocalizzabile, non esportabile e quindi non si può immaginare un futuro turistico che non sia strettamente collegato al benessere delle comunità e delle persone che vivono nelle località turistiche. Ecco perché ho proposto l'emendamento in cui si chiede che tra le finalità delle politiche turistiche di queste Regioni non ci si occupi solo della redditività delle imprese, come risultati attesi, ma che si dia maggior peso al benessere diffuso che le imprese turistiche possono rilasciare sul territorio.
Altro elemento di come si potrebbero cambiare, a mio giudizio in meglio, le politiche turistiche: cominciamo a vivere l'innovazione tecnologica non come un rischio dal quale doverci proteggere. Nella relazione si parla solo del rischio delle (inc.) booking per intenderci, del rischio della sharing economy (AirbnB per intenderci), ma non c'è una parola rispetto alla grande opportunità che le innovazioni tecnologiche sono e rappresentano per il turismo: penso all'internet delle cose, penso alla possibilità di accedere a una quantità di dati smisurata, che ci consentirebbe di implementare in maniera positiva e realmente aderente alla realtà la nostra offerta turistica (emendamento n. N0112 e n. N0113).
Sono tante le cose che, a mio giudizio, dovremmo provare a fare, se naturalmente ci fosse una volontà di costruire un dialogo attorno a questi temi. Mi rendo conto – con una mezza battuta con l'assessore Caner prima l'abbiamo anche condivisa come cosa – che c'è un'impostazione profondamente diversa tra quella che io propongo a questo Consiglio e quella che la Direzione Turismo di questa Regione ha messo in atto in questi anni ed evidentemente vuole continuare a mettere in atto. E l'atteggiamento per cui tutti gli emendamenti hanno parere contrario a prescindere e in assenza di discussione conferma anche questa volontà.
Io non penso di avere obbligatoriamente la ricetta giusta. È certo che, se non c'è la possibilità di costruire un confronto, non c'è neanche la possibilità di provare a trovare insieme una soluzione diversa.
Mi dispiace - e su questo chiudo - che davvero sul comparto economico più importante dal punto di vista numerico per questa Regione ci sia un atteggiamento così di chiusura. Ovviamente, la mia disponibilità a contribuire su questo punto non termina qua, perché continuo a pensare che, malgrado le politiche turistiche di questa Regione, il Veneto possegga tutte le qualità possibili per poter continuare a essere benchmark del turismo italiano ed europeo. Grazie.

PRESIDENTE

Assessore Caner, prego.

Ass.re Federico CANER

Grazie. Buon pomeriggio a tutti innanzitutto.
Io ho ascoltato l'intervento ancora ieri della collega Camani e oggi di fatto ha riproposto un po' il ragionamento che ieri aveva fatto. Il motivo per cui abbiamo detto di no (io, la Giunta, ma anche la direzione dopo aver valutato anche gli emendamenti) a questi emendamenti, mentre per esempio annuncio che su altri, discutendo con alcuni Consiglieri della minoranza, c'è la possibilità di un accoglimento, è che i suoi emendamenti, Consigliera, sono emendamenti che partono, come ha detto lei, da un'impostazione non che è differente, perché le cose che lei ha detto le condivido anche in gran parte, ma non accetto il fatto che lei faccia ragionamenti di questo tipo senza probabilmente aver letto il nostro Piano Strategico Turistico. Tutto quello che lei ha detto, di fatto, in maniera strategica è inserito in quel documento.
È ovvio che il Covid ha cambiato molte cose, ma il Documento di Economia e Finanza è uno strumento che non va a sviscerare gli interventi, ma va a sintetizzarli. Questo è un documento che di per sé tiene conto di alcuni elementi. Uno è la programmazione triennale, che è appunto il Piano Strategico del Turismo, che ha una visione. Un Piano strategico non è che si cambia ogni anno. No, c'è un Piano Strategico con dei Piani di attuazione annuali, che sono già cominciati con alcune azioni, nel 2019, nel 2020 e nel 2021.
Gran parte delle cose che lei ha detto sono contenute. Se noi pensiamo agli interventi che abbiamo inserito nel Piano strategico ascoltando 300 attori del territorio, quindi, il Piano strategico della Regione Veneto non è che se l'è inventato l'assessore Caner, la Giunta o la Direzione Turismo, si è ascoltato tutto il territorio, Provincia per Provincia, 300 attori della filiera turistica e sono stati creati cinque tavoli tematici: prodotti, infrastrutture, turismo digitale (che lei ha richiamato più volte come fondamentale per affrontare il tema della pandemia), accoglienza e capitale umano, promozione e comunicazione. Questo è uno degli elementi del DEFR, che qui è sintetizzato. Non è che sul DEFR possiamo andare a richiamare interamente tutte le azioni del Piano strategico e dei Piani annuali di attuazione. Così come abbiamo affrontato il tema dell'emergenza Covid e i suoi impatti sul turismo.
Il terzo elemento che va a completare il DEFR sulla Missione "Turismo" è la conclusione del settennato di Programmazione europea 2014-2020. Dico "conclusione" perché siamo in attesa - e ne stiamo discutendo praticamente adesso - dei nuovi Programmi POR-FESR 2021-2027.
Stavo dicendo che il Piano Strategico nostro ha inserito una serie di elementi. Per esempio, dato che lei parlava dei dati turistici che ad oggi non sono sufficienti, o meglio non sono organizzati, è partito proprio nel 2019, come lavoro insieme alle Camere di Commercio, insieme a tutti gli attori del territorio, l'Osservatorio del Turismo Regionale Federato che ha messo insieme ben 40 soggetti, tra cui 16 destinazioni turistiche (cioè le OGD che lei richiamava), le organizzazioni sindacali, l'Università, il centro studi, SAVE... una serie insomma di attori sul territorio che per la prima volta hanno fatto sì che la raccolta di dati turistici non fosse solo di quelli regionali, ma che fosse mettere insieme ciò che di fatto la Regione aveva già, la Regione non come ente istituzionale, ma come territorio e che non riusciva a mettere assieme. Questo è un lavoro che stiamo facendo proprio adesso e, tra l'altro, all'inizio del 2021 presenteremo.
Per esempio penso al tema degli accordi con Data Appeal, cioè la rilevazione costante dei contenuti e dei sentiment delle destinazioni turistiche: anche questo è stato rilevato.
Penso all'avvio della piattaforma Unica, la Piazza dei Sapori, la Dashboard dell'Osservatorio che appunto, come le ho detto prima, sarà aperta all'inizio del 2021, ma che fa parte tutto di quella strategia che avevamo messo in piedi. Quindi io non è che non sono d'accordo con gli interventi che lei in parte ha fatto. Gran parte dell'intervento lo concordo, ma le dico che è già inserito, cioè lei ha fatto degli emendamenti, secondo me, ridondanti e per questo non sono stati accettati, ribadendo delle cose che sono già inserite nella nostra programmazione. Il Covid non ha fatto altro che non solo accelerare questo processo, ma permetterci di inserire alcuni elementi nuovi, necessari, che sono quelli che abbiamo previsto con i bandi POR FESR modificandoli in corso d'opera.
Noi abbiamo la visione strategica, la vision, che è quella che abbiamo fatto col Piano strategico e quella per forza di cose è pluriennale. Guardate che ad oggi è stra-attuale, perché tutto il tema per esempio del turismo lento, del turismo slow, i dati ci dimostrano che è quello che oggi i turisti ci chiedono. Proprio l'effetto Covid porterà a valorizzare, come ha detto anche lei prima, proprio quegli elementi, quindi il cosiddetto turismo lento nelle destinazioni magari meno conosciute (quindi è ovvio che ci sarà meno concentrazione un domani del turismo nelle classiche destinazioni turistiche) e la nascita di prodotti nuovi.
Abbiamo messo 6 milioni e mezzo di euro, che non si sono mai visti, su un bando di promozione e commercializzazione dei nuovi prodotti turistici territoriali. Questo non è che l'abbiamo imposto noi perché lei continua a fare un ragionamento dicendo che è la Regione che impone. La Regione non ha imposto niente: la Regione ha discusso e, insieme col territorio, ha dato l'opportunità al territorio di creare nuovi prodotti turistici, oggi in questo momento, che si stanno presentando ai bandi aperti sulla commercializzazione, sulla promozione, non solo nazionale ma a livello internazionale, con prodotti turistici nuovi che il territorio decide di applicare. Se decide che sia il cicloturismo, piuttosto che il turismo esperienziale a cavallo, piuttosto che qualsiasi altra iniziativa che vi venga in mente, che non è la Regione che deve indicare, ma che è il territorio con i suoi fabbisogni a intravedere e a chiedere con finanziamento che arriva all'80% a fondo perduto. È questo quello che deve fare una Regione, cioè pensare a capire quali sono le esigenze territoriali, assecondarle, finanziarle anche che non è una brutta cosa, per inventarsi prodotti turistici nuovi proprio per effetto del tema Covid. Perché se parliamo del fatto che quest'anno non ci sono i turisti appunto per l'effetto Covid, tocchiamo un altro tema, perché sembra che sia un problema della Regione Veneto (tra l'altro le ricordo che la Regione Veneto è quella che ha sofferto meno in Italia della situazione Covid pur essendo disastrosa perché ad oggi io ho i dati proprio relativi al gennaio-ottobre e siamo a circa un meno 53 di presenze turistiche) ma ci sono Regioni che hanno il meno 70, il meno 80. Ci sono Nazioni all'estero che sono completamente in ginocchio perché l'effetto della chiusura, per esempio, degli aeroporti internazionali su una Regione che ha 70 milioni di presenze turistiche, 50 delle quali provengono dall'estero, pensate a tutto il mondo delle città d'arte che vive con turisti di lungo raggio (quindi americani, giapponesi, cinesi), con la chiusura degli aeroporti di fatto significa l'azzeramento totale.
Quindi noi siamo riusciti a sopravvivere lì dove lo abbiamo fatto e con i prodotti immaturi - che lei citava ieri e le destinazioni mature - che attenzione anche qua - lo dico anche all'amico Calzavara che è di Jesolo - e tutte le Regioni l'abbiamo detto anche al Ministero l'altro giorno... il Ministero tra l'altro, secondo me, è assente in maniera turistica, molto presente sulla cultura, totalmente assente nel turismo, è un dato di fatto, lo dicono tutte le Regioni turistiche comprese quelle a guida centrosinistra, quindi fatevi un esame di coscienza da questo punto di vista. Cos'è che dico? Continuano a puntare sui percorsi pedonali religiosi, che ci vanno benissimo: la Regione Veneto è stata una delle prime che col progetto Across Veneto ha fatto ben sette sentieri da questo punto di vista. Ma non si può pensare che il turismo rimanga in piedi solo con questo tipo di progettualità.
Le destinazioni e i prodotti turistici maturi, com'è la costa veneta per esempio, com'è la montagna, com'è il Lago di Garda, devono essere preservati e innovati, cioè la destinazione sarà Mottura, ma il prodotto turistico legato alla destinazione deve innovarsi. Ma su queste tematiche, a livello di Ministero, zero o doppio zero.
Tanto per dirle qual è la questione che abbiamo posto.
Abbiamo messo 6,5 milioni... Sì, ho capito che devo sintetizzare. Okay. Ho un mucchio di cose da dire, ma sintetizzo velocemente. Dicevo, abbiamo messo 6,5 milioni su questi prodotti. Solo per dirle le altre cose, i 6 milioni di euro che abbiamo messo sul tema della digitalizzazione delle imprese, perché è una cosa di cui ci siamo resi conto e il Covid ci ha costretto a accelerare su una cosa che avevamo già previsto sul Piano Strategico, è stato proprio l'incentivo alle imprese, richiesto anche dalle categorie, sulla digitalizzazione, perché ci sono imprese turistiche, non parlo solo di quelle più evolute, quindi gli alberghi a cinque stelle, ma anche tutto il tema dell'extralberghiero, che è fondamentale per raccogliere anche i dati turistici in tempo reale, non è connesso. 6 milioni di euro abbiamo messo. Senza contare l'intervento che abbiamo fatto di scorrimento dei bandi, per esempio, di pianura per l'adeguamento anche alle strutture ricettive, perché anche questo è un tema, attenzione, che dopo il Covid andremo a scontare, perché il turista è vero che ha bisogno di prodotti turistici nuovi, ma ha bisogno anche di strutture all'altezza, perché altrimenti se ne vanno da altre parti. Quindi, strutture moderne, digitalizzate, con innovazione del prodotto turistico. Qua abbiamo fatto lo scorrimento del bando con altri 4,3 milioni.
Per arrivare - e chiudo, perché sennò ci sarebbero troppe cose da dire e poi il collega Villanova mi richiama - il bando ultimo in emergenza che abbiamo fatto, anche questo per effetto dell'anno, ma questo per dirle che non è che non teniamo conto di dove stiamo vivendo e di qual è la situazione, sulle agenzie di viaggio, dove avevamo previsto 1,9 milioni inizialmente, l'abbiamo aumentato a 2,9 milioni perché – e lo spiego – è l'unico bando a fondo perduto che abbiamo fatto proprio perché, seguendo anche un po' quello che diceva lei, questa Regione sul turismo ha deciso di fare finanziamenti non a fondo perduto, ma di incentivazione, cercando di stimolare il territorio a creare prodotti turistici nuovi, a pensare in maniera strategica. Certo, sulle agenzie lo abbiamo dovuto fare perché le agenzie son quelle che purtroppo – se mi permettete – nell'ambito del disastro del turismo, cioè dei danni economici sul turismo a livello nazionale e veneto, forse son quelle che pagano più di tutti, perché questi stanno fermi due anni. È dall'anno scorso che praticamente non programmano più niente perché da quando hanno chiuso i viaggi, hanno spostato i voucher, quindi questi per due anni sono a zero. D'accordo con le categorie, abbiamo fatto una riunione da questo punto di vista proprio per non dire che c'erano figli di serie A e altri di serie B: insieme abbiamo deciso di fare un bando a fondo perduto per le agenzie di viaggio.
Chiudo soltanto dicendole che su un tema sul quale stiamo scommettendo tanto - e che lei ha anche richiamato - il tema del DMS, del Destination Management System, questa Regione è la Regione guida in Italia. Anche qui, tanto per farle un esempio, visto che lei so che si occupa di turismo, ha lavorato nel turismo, è Consigliera nazionale del PD sul turismo, dovrebbe dire al suo ministro Franceschini che sul piano che ha presentato alla Regione del Veneto non c'è una parola sulla digitalizzazione e sul DMS nazionale, che la Regione Veneto ha chiesto nel tavolo della Conferenza Stato-Regioni. Noi siamo la Regione guida che l'ha messo in piedi e proprio nell'ultimo piano che ci ha presentato il sottosegretario Bonaccorsi ho chiesto di intervenire, proprio come sta facendo lei adesso a me, di fare un emendamento per parlare del DMS nazionale. Se noi non abbiamo un DMS nazionale, Consigliera, è inutile che ci dotiamo di tutte le cose che mi ha detto lei e che stiamo già facendo noi. Il problema vero è che noi stiamo perdendo appeal e brand a livello internazionale. L'Italia è il Paese più desiderato al mondo come destinazione turistica. Peccato che poi vanno in Germania, in Francia e in Spagna. Pazienza che si vada in Francia, a Parigi, che è bellissima, o anche in Spagna, ma la Germania ci sta superando con i flussi turistici essendo l'Italia il primo Paese più desiderato.
Consigliera, prima di fare lezioni qua, in Consiglio regionale e dire a noi cosa dovremmo accettare dei suoi emendamenti, visto che è Consigliera nazionale del PD sul turismo, faccia due parole con Franceschini, dopodiché ci risentiamo. Grazie.

PRESIDENTE

Grazie a lei.
Zottis, prego.

Francesca ZOTTIS (Partito Democratico Veneto)

Grazie, Presidente.
Abbiamo appreso dalle parole dell'Assessore un po' di stizza, in qualche modo, per quelle che sono richieste legittime.
Assessore, posso comprendere e anche condividere alcune critiche che lei ha fatto e anche capire tutte le attività che sono state fatte in condivisione con il mondo turistico all'interno della Regione Veneto, ma noi siamo seduti all'interno del Consiglio regionale Veneto e non all'interno del Parlamento, quindi non è legittimo, è doveroso che in qualche modo cerchiamo di migliorare quelli che sono i documenti di programmazione e di indirizzo della Regione Veneto.
Il Piano Strategico del Turismo è un documento assolutamente importante, ma non è che il DEFR lo sia meno e quindi, ci sono degli obiettivi che noi vogliamo ribadire per rendere, uno, organico anche i documenti e in qualche modo per lanciare anche un messaggio al mondo esterno che ci sono degli obiettivi che sono realmente strategici perché l'indirizzo strategico della Regione Veneto viene dato dal DEFR. Il Piano del Turismo Strategico è in qualche modo un documento conseguente da aggiornare, da rivedere a seconda di quello che purtroppo è successo e a seconda di altri tipi di cambiamenti. Quindi chiedere che la digitalizzazione venga inserita come obiettivo strategico all'interno del documento è un dovere. È strano che non ci sia tra gli obiettivi strategici quando lo è all'interno del Piano Strategico con qualche difficoltà iniziale, in qualche modo di mettere a sistema la digitalizzazione per quanto riguarda la mappatura delle presenze, degli ingressi e, quindi, alcune criticità che abbiamo comunque visto anche nello scorso mandato.
È un dovere secondo noi inserire quella che è una questione di revisione anche continua delle OGD, che è una richiesta che tra l'altro non viene solo da noi, ma viene proprio dai territori, quindi il fatto di inserire, anche all'interno del DEFR la questione indicatori per monitorare, è una richiesta tra l'altro già fatta, noi ci auguriamo che in qualche modo ci sia la possibilità anche in Commissione Sesta di fare un'analisi dettagliata in questo senso e anche di comprendere quelli che sono gli elementi di miglioramento inseriti attraverso le azioni che lei ha descritto e altre che magari lei non ha descritto, ma pensiamo sia strategico perché attraverso degli indicatori che in qualche modo vengono rivisti anche a seconda dei cambiamenti sociali che ci sono e anche della pandemia, che riusciamo a comprendere se le azioni, al di là dei buoni intenti, siano azioni con ricadute di medio termine e di lungo termine e per quanto riguarda ora sarebbero azioni da fare con ricadute a brevissimo termine.
Dopodiché concordiamo su tutta la filosofia, per quanto mi riguarda, delle destinazioni immature, del rinnovamento, però queste cose all'interno del DEFR non si leggono o perlomeno non si evincono in quelli che sono poi gli elementi di sintesi che sono indicatori e che sono obiettivi. Questo ha chiesto la consigliera Camani e non è un diritto, è un dovere. Non c'entra nulla il Governo. Vogliamo aprire un dibattito sulla competizione Regione – Governo? Lo apriamo, ma non c'entra nulla col documento del DEFR e con le richieste legittime che la Consigliera ha fatto e che altri miei colleghi hanno fatto.
Per questo anche, per esempio la questione dell'enoturismo, c'è una legge nazionale sull'enoturismo, ci rimane un po' l'amaro in bocca che non sia stato accolto neanche un emendamento, anche cose che lei ha ammesso ci sono all'interno del Piano Strategico, quindi potevano essere inserite all'interno del DEFR semplicemente come un'azione di organicità all'interno dei documenti e di possibilità di verifica poi di adempimento e di raggiungimento degli obiettivi stessi. Grazie.
Assume la Presidenza
Il Vicepresidente Nicola Ignazio FINCO

PRESIDENTE

Grazie, collega.
Ha chiesto d'intervenire il consigliere Montanariello, prego.

Jonatan MONTANARIELLO (Partito Democratico Veneto)

Grazie, Presidente.
Dopo litighiamo, adesso no, adesso stai buono. Guardi, Assessore, io non entro nel merito specifico delle cose perché sarebbe anche debole perché abbiamo capito che ha la verità in tasca e quindi quando sentiremo Roma potremmo dire di chiamare Caner, che ha la verità in tasca, così eviteremo anche tanti inutili e sterili dibattiti: basta chiamare Caner che ci dice cosa fare siamo tutti a posto. Guardi, Assessore, al netto della fortuna che lei ha e che noi non abbiamo di avere quella benedetta verità in tasca, io credo che ci sia anche una questione di metodo che vada sotto qualche formulazione espressa.
Intanto ogni volta che si discute di qualcosa in quest'Aula non si può sempre rimandare la discussione ai due grandi assi che ci sono: il federalismo, non è il suo caso, ma: "Dateci il federalismo", il federalismo quando c'è da fare qualcosa. Dopo magari scopriamo che qualche altra Regione, sempre di centrodestra, la fa anche senza federalismo, però qualcuno invoca il federalismo o dice: "Andate a Roma" come in questo caso. Guardi, ha ragione: ci saranno mille motivi per andare a Roma e su tanti temi, se vuole, ci andiamo anche insieme con questo Gruppo consiliare quando sarà da portare il bene per la nostra Regione. Non è che siccome il Governo è del nostro colore, se non ci dà attenzione, non la chiederemo: andremo anche insieme nel bene del nostro Veneto se serve.
Guardi, con la stessa misura su cui le diciamo che se è da andare a Roma e battere i pugni perché ci venga riconosciuto qualcosa lo facciamo, senza bandiere di Partito, mettiamo avanti quella del Veneto e andiamo, allo stesso modo va riconosciuto, Assessore, che comunque lei è un Assessore di quest'Aula e noi siamo dei Consiglieri di quest'Aula e non possiamo andare a fare il dibattito col ministro Franceschini, stiamo facendo un dibattito all'interno di un Consiglio regionale. Quindi anche quei contributi che in qualche modo vengono palesati, che magari per chi non è afferrato, bravo, esperto come lei sul turismo, che magari gode di questa fortuna della verità suprema in tasca, può essere considerato uno spunto da voler dare al dibattito.
Non è detto che se uno dà uno spunto al dibattito, Assessore, debba essere derubricato come quello: "Vallo a chiedere ai tuoi che governano a Roma". Non funziona proprio così. Magari se si fa polemica si può dire così, ma se si cerca di dare uno spunto a un Consigliere che si impegna, scrive un emendamento, cerca di portare il suo piccolo contributo nell'Aula, derubricarlo come il rompiscatole che vuole dare lezioncine... Non è così. Noi non vogliamo dare lezioncine, noi vogliamo dare contributi propositivi per la nostra Regione. Quando lei avrà ragione e farà bene, il primo a batterle le mani sarò io, però, se vogliamo dare un contributo, lasciatecelo dare questo contributo. Non possiamo ogni volta essere derubricati come... Io non vado a Roma. Mi hanno eletto qua in Consiglio regionale come la collega... Non la chiamo per nome, sennò mi fregano dieci secondi nell'intervento, Càmani o Camàni ogni volta. Quindi, è inutile che ogni volta... Noi siamo stati eletti qui. C'è da andare a Roma? Andiamo. Andiamo domani, se vuole. Ci facciamo sponda al netto dei colori. Però, oggi il dibattito è qui, in quest'Aula.
Se uno fa un'osservazione, Assessore, e dice che tante scelte sono in capo a contenitori terzi e glissano quest'Aula, è perché c'è voglia di discutere del tema. Dovrebbe essere felice, dovrebbe essere contento che i suoi referati stimolano il dibattito. Magari diciamo fesserie, ma ce le lasci dire, è il nostro contributo. Non li accoglierà, ma ce le lasci dire. Assessore, se tante cose sono scritte all'interno del Piano, erano ridondanti, va bene, ma non erano proprio fesserie se erano ridondanti. Saranno stati rafforzativi. Qualche rafforzativo... Assessore, già mi emoziono quando parlo, dopo lei...

PRESIDENTE

Assessore Caner, lasci che il collega Montanariello finisca il suo intervento.

Jonatan MONTANARIELLO (Partito Democratico Veneto)

Grazie, Presidente.
Quindi, l'invito che io faccio è quello che ogni volta, se dobbiamo entrare nella logica "colpa tua, colpa mia, colpa tua, colpa mia, vai a Roma, vai qua", bene. Basta saperlo. Alle 17.44 cambia il modello di dibattito e cominciamo a fare il gioco strumentale dell'Aula. Okay. Andiamo avanti. Basta capire il metodo. Problemi non ce ne sono.
Assessore, le dico con molta umiltà e senza battute e dietrologie che sicuramente un Consigliere da questa parte non può avere anche sotto alcuni punti le conoscenze che un Assessore, con gli strumenti e gli uffici che ha a disposizione, può mettere in campo nel dibattito. Però è sempre utile ascoltarci, perché ogni tanto quel cricetino che abbiamo nella testa, per sbaglio, senza volerlo, si aziona, dà una mezza girata di rotellina, magari si accende la lampadina e abbiamo anche noi un'idea. È difficile, ma può capitare che succeda.
Io sgombrerei un po' il campo da chi dice... Sentivo anche le battute: ha fatto bene a rispondere. No, la politica oggi non può più fare il gioco di dire "colpa tua, colpa mia, vada a Roma". No. Ha fatto bene la Consigliera a dirle qui perché non è un Parlamentare, è un Consigliere regionale e le ha dette. Punto e basta, senza polemiche e senza altro. Quindi, invito a sgombrare e a portare la serenità all'interno di un dibattito politico vero, fatto di un documento che stiamo facendo, di programmazione di bilancio, perché se si vuole in qualche modo andare nella diatriba politica e nello scontro, vi ricordo che siamo in opposizione e che, in un momento come questo, forse è più il nostro terreno che il vostro. Basta capire dove si vuole andare.
Grazie.

PRESIDENTE

Grazie, collega.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Pan. Prego.

Giuseppe PAN (Liga Veneta per Salvini Premier)

Grazie, Presidente.
Non capisco questo atteggiamento dell'opposizione in questo momento in cui l'assessore Caner ha dimostrato che comunque tutte le previsioni che erano state richieste da voi con questi emendamenti sono inserite nel nostro Piano Turistico.
Non capisco questi interventi in cui si mette in discussione il turismo della Regione. Ricordo che per la Regione Veneto è la prima industria, era la prima industria, ma rimane la prima industria, con 71 milioni di presenze l'anno scorso. C'è stata una programmazione su tutti questi assi che stiamo discutendo oggi e non capisco perché lei, Montanariello, se la prende in questa maniera, quando l'Assessore ben ha detto cosa sta facendo e quali programmazioni ha messo in campo. Programmazioni che vanno sul turismo slow, sul turismo culturale, sul turismo che naturalmente va ad avvicinare i nostri territori anche a quel turismo di massa, che magari fino a poco tempo fa tutti abbiamo detto: "Ma no, Venezia è troppo piena, Venezia e le nostre città d'arte hanno troppi turisti". Adesso che è vuota, che siamo senza turisti, ci rendiamo conto che magari anche il turismo di massa, quel turismo che naturalmente avevamo osteggiato e si voleva osteggiare, quanto ben ci farebbe ad averlo in questo momento.
Io, come Capogruppo della Lega, chiedo che questi emendamenti non vengano naturalmente presi in considerazione o votati in maniera positiva perché ritengo che le risposte del nostro Assessore siano più che esaustive.

PRESIDENTE

Grazie, collega Pan.
Non vedo altri interventi.
Metto al voto l'emendamento n. N0103, con il parere contrario da parte del Relatore.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
Segniamo a verbale il voto contrario da parte del collega Valdegamberi.
È chiusa la votazione.
Il Consiglio non approva.
Passiamo alla Missione 7 "Turismo".
Siamo all'emendamento n. N0104 , della consigliera Camani.
Prego, collega, se vuole illustrarlo.

Vanessa CAMANI (Partito Democratico Veneto)

Non interverrò come ho già detto sui singoli emendamenti perché è inutile. Devo dire che ritengo molto gravi le parole dell'Assessore quando dice che molti contenuti degli emendamenti sarebbero stati anche accoglibili ma il parere è contrario per una sorta di pregiudizio.
Prendo atto di questo pregiudizio e non interverrò più nel merito.

PRESIDENTE

Collega Caner, vuole intervenire?
Passiamo alla votazione dell'emendamento...

Vanessa CAMANI (Partito Democratico Veneto)

Anzi guardi, Presidente, scusi, ritiro tutti i miei emendamenti sulla Missione "Turismo".

PRESIDENTE

Allora, un attimo, quindi ritiriamo l'emendamento n. N0104.

Vanessa CAMANI (Partito Democratico Veneto)

Numeri: N0104, N0105, N0106, N0107, N0108 e poi i seguenti...

PRESIDENTE

Bene.
Emendamento, n. N0004, presentato dal consigliere Guarda, allegato A, Rubrica Missione 07 Turismo, paragrafo Programma 07.01 Sviluppo e Valorizzazione del Turismo, pagina 163, aggiuntivo, che prevede:
A pagina 163, lettera "a" del primo capoverso, dopo la parola "enoturismo" sono inserite le seguenti parole: "sostenibile e responsabile".
Prego. Lo dà per letto.
Mettiamo in votazione l'emendamento, n. N0004 con il parere contrario da parte del Relatore.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio non approva.
Emendamento n. N0005, presentato dal consigliere Guarda, allegato A, Rubrica Missione 07 Turismo, paragrafo Programma 07.01 Sviluppo e valorizzazione del Turismo, pagina 163, aggiuntivo, che prevede:
A pagina 163, lettera "a" del primo capoverso, secondo periodo, alla fine, dopo le parole "Covid-19" sono inserite le seguenti parole: "e di tutela dell'ambiente e dei siti di rilevanza storico-artistica, sempre più sottoposti agli effetti dell'overtourism.".
Guarda, prego.

Cristina GUARDA (Europa Verde)

Grazie, Presidente.
Questo in particolare, voleva inserire all'interno un'attenzione per quanto riguarda quei luoghi, sia di componente ambientale che anche appunto di rilevanza storico-artistica, sottoposti agli effetti dell'overtourism. Per cui, concordando poi con l'Assessore un'eventuale modifica, parlavamo della possibilità di modificare questo emendamento, dopo le parole "sono inserite le seguenti parole:" togliere "e di" e sostituirle "con particolare attenzione alla tutela dell'ambiente e dei siti di rilevanza storico-artistica sempre più sottoposti agli eventi dell'overtourism". Grazie.

PRESIDENTE

Bene.
Mettiamo al voto l'emendamento n. N0005 col parere favorevole da parte del Relatore.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Emendamento n. N0006, presentato dal consigliere Guarda, allegato A, rubrica Missione 07 Turismo, paragrafo Programma 07.01 Sviluppo e Valorizzazione del Turismo, pagina 164, aggiuntivo, che prevede:
A pagina 164, terzo punto dell'elenco, dopo la parola "sostenibilità" sono aggiunte le seguenti parole: "oltre al potenziamento di servizi di trasporto e connessione sostenibili tra le diverse attrazioni e destinazioni all'interno della Regione.".
Prego.

Cristina GUARDA (Europa Verde)

Questo emendamento l'ho presentato perché un particolare aspetto di rilevanza, penso anche alle zone montane, come per esempio quelle dell'Altopiano del vicentino, che ogni anno vedono, a causa appunto della attrattività dei luoghi, un continuo andirivieni di auto con una presenza massiva; penso all'estate vissuta nel bellunese anche nello scorso anno che mi ha fatto vivere anche di persona quello che poi è l'impatto da un punto di vista ambientale, oltre che sanitario, di quei territori sovraesposti in un periodo ben definito alla presenza di eccessive auto, di code e quindi non soltanto un disagio da un punto di vista operativo e gestionale, ma anche da un punto di vista poi ambientale e sanitario.
Questo aspetto è un aspetto che volevo portare all'interno di un impegno della Regione proprio a cercare di supportare i territori che sono i luoghi di cui facevo riferimento prima, sottoposti ad un'attenzione turistica molto importante, con una presenza turistica alle volte eccessiva e incapace quindi il sistema viabilistico di riuscire a recepire l'esigenza di persone che appunto vogliono visitare quei luoghi. Ecco che quindi per noi era importante, come Europa Verde, portare al centro del tema del turismo anche il tema della interconnessione fra i territori, fra le attrazioni, fra i luoghi turistici che ci sono all'interno del Veneto. Per questo motivo speravamo di poter trovare una coincidenza operativa.
Capendo che magari questo non è lo spazio più opportuno, il paragrafo più opportuno per inserirlo, volevo capire se c'era la possibilità eventualmente di un impegno, all'interno di un ordine del giorno, piuttosto che in altri strumenti e in alternativa se il voto è contrario... Siccome vedo un po' di ansia, io vorrei riportare alla serenità. Sì, esattamente.
Siccome non voglio che questo emendamento sia fonte di preoccupazioni particolari eccetera, nessun problema. Questo è un tema su cui Europa Verde lavorerà nei prossimi mesi, per cui ci interfacceremo con l'assessore De Berti, competente per quanto riguarda questo aspetto, però siccome il tema naturalmente è olistico per quanto riguarda anche il tema del turismo, ci riferiremo anche all'assessore Caner.
Di conseguenza, per non mettere pressioni su nessuno, io ritiro questo emendamento, però mi impegno nei prossimi mesi, ci impegniamo anche insieme, ad un'azione concertata in modo tale che anche quei territori riescano ad avere una risposta di progettazione utile, perché dobbiamo farlo. Grazie.

PRESIDENTE

Grazie a lei.
Sospendiamo i lavori per cinque minuti per permettere il ricambio d'aria. Riprendiamo alle ore 18.05.
La Seduta è sospesa alle ore 17.55
La Seduta riprende alle ore 18.13

PRESIDENTE

Bene, possiamo riprendere, colleghi.
Siamo a pagina 75 con l'emendamento n. N0109 della collega Camani: se lo vuole illustrare.

Vanessa CAMANI (Partito Democratico)

No, Presidente, solo per dire che questo emendamento, in cui chiedevo di indirizzare le attività delle politiche turistiche alla sostenibilità, avendo il parere contrario dell'assessore Caner, lo ritiro.

PRESIDENTE

Va bene, grazie, collega. Quindi è ritirato.
Passiamo al successivo, che è il n. N0110 sempre della collega Camani.

Vanessa CAMANI (Partito Democratico)

Stessa cosa: chiedevo di ripensare la governance da un'ottica gerarchica a un'ottica collaborativa, ma siccome Caner non è d'accordo, lo ritiro.

PRESIDENTE

Passiamo al n. N0111.

Vanessa CAMANI (Partito Democratico)

Al n. N0111 chiedevo di non subire gli effetti delle innovazioni tecnologiche, ma di governarle, ma siccome, invece, l'assessore Caner è convinto di volerle subire e dà parere contrario, lo ritiro.

PRESIDENTE

Grazie collega.
Emendamento n. N0007, presentato dal consigliere Guarda, Allegato A, Missione 7 Turismo, Programma 07.01 Sviluppo e valorizzazione del turismo, pagina 165, aggiuntivo, che prevede:
A pagina 165, lettera c) dell'elenco, dopo la parola "turistici" sono inserite le seguenti parole: "e richiede interventi tali da assicurare una perfetta connessione alla rete internet sull'intero territorio.".
Lo dà per letto. Il parere del relatore è contrario.
Metto al voto l'emendamento n. N0007 con il parere contrario da parte del relatore.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio non approva.
Passiamo al successivo che è l'emendamento n. N0112 della collega Camani.

Vanessa CAMANI (Partito Democratico)

Grazie, Presidente.
Anche in questo caso, in cui chiedevo di utilizzare le innovazioni tecnologiche per costruire un osservatorio orientato sulla domanda, essendo l'assessore Caner contrario alla definizione di un osservatorio turistico orientato sulla domanda e che utilizzi le tecnologie e l'innovazione, ritiro l'emendamento.
PRESIDENTE
Grazie, passiamo al successivo.
Emendamento n. N0008, presentato dal consigliere Guarda, Allegato A, Missione 7 Turismo, Programma 07.01 Sviluppo e valorizzazione del turismo, pagina 165, aggiuntivo, che prevede:
A pagina 165, ultimo capoverso, secondo periodo, dopo la parola "massa" sono inserite le seguenti parole: "e capaci di promuovere e valorizzare storia, cultura e paesaggio della nostra regione".
Collega Guarda.

Cristina GUARDA (Europa Verde)

Grazie e con questo emendamento intendevo inserire e dare maggiore rilievo a tutte quelle iniziative e a quelle occasioni volte appunto a promuovere la storia, la cultura e il paesaggio della nostra regione: era proprio per esplicitarlo, all'interno di questo punto, a pagina 165, proprio per riuscire a rispondere con maggiore chiarezza per quanto riguarda questo particolare tema.

PRESIDENTE

Grazie, collega.
Non vedo altri interventi, quindi mettiamo al voto l'emendamento n. N0008, con il parere contrario da parte del relatore.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio non approva.
Emendamento n. N0009, presentato dal consigliere Guarda, Allegato A, Missione 7 Turismo, Programma 07.01 Sviluppo e valorizzazione del turismo, pagina 165, aggiuntivo, che prevede:
A pagina 165, ultimo capoverso, secondo periodo, dopo la parola "slow" sono inserite le seguenti parole: "ed esperienziale".
Prego, collega.

Cristina GUARDA (Europa Verde)

Grazie, Presidente.
Questo in realtà è un tema abbastanza emergente anche nel nostro territorio veneto dove, di fianco a quella che è un'ottica di turismo slow con dei particolari riferimenti settoriali, pensiamo al cicloturismo, piuttosto che al turismo equestre, di cui sia io che il collega Caner condividiamo una certa passione, ma parallelamente, di fianco esiste tutto un complesso mondo, di cui anche il Veneto sta già in parte beneficiando, che è quello del turismo esperienziale, cioè del calarsi all'interno perfettamente del territorio, riuscire a condividere tutto il sistema di tradizioni, di storia, di cultura e di abitudini, e quindi vivere il Veneto così come lo vivrebbe un veneto, specie in quelle zone che sono di particolare rilevanza turistica sia dal punto di vista ambientale, che dal punto di vista culturale.
Questa specie di turismo può facilitare anche delle innovazioni da un punto di vista di accoglienza e di ristorazione: penso all'alloggio diffuso, piuttosto che a esperienze come, ad esempio, quella della ristorazione diffusa, di cui magari anche il capogruppo Pan ha sentito parlare. In alcuni territori di valli, dove c'era una tradizione, per esempio, di produzione di un certo particolare tipo di prodotto, eccetera, si è riusciti a far conoscere quella valle in altre regioni, per esempio parlo della Val Formazza nel piemontese, una valle sconosciuta ai più, che in realtà adesso sta prendendo piede.
Addirittura, da un punto di vista proprio di competizione e di attrattività per quanto riguarda il turismo legato all'utilizzo degli gnocchi all'interno della propria tradizione culturale ed enogastronomica, è riuscita a risollevare un'intera area, riuscendo a rimanere attrattivi nei confronti di un turismo sempre più esigente per quanto riguarda l'enogastronomia ma, allo stesso tempo, consentendo alla nuova generazione di ripensare al proprio futuro all'interno di quella valle, sempre più in dispersione da un punto di vista proprio di numero di popolazione e di abitanti.
Ritorna, quindi, a essere centrale questa valle nella vita della nuova generazione, anche con una possibilità di realizzazione non soltanto da un punto di vista turistico, ma anche da un punto di vista enogastronomico, con, in questo caso, un sistema di ristorazione diffusa valorizzata proprio grazie a questa tipologia di turismo: turismo esperienziale.
Quindi, riterrei opportuno il fatto di inserirlo all'interno di questo Documento di economia e finanza, per cui, mi appello alla lungimiranza dei Consiglieri e della Giunta.

PRESIDENTE

Grazie, collega Guarda.
Non vedo altri interventi
Metto al voto l'emendamento n. N0009 con il parere contrario da parte del relatore.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio non approva.
Emendamento n. N0012, presentato dal consigliere Guarda, Allegato A, Missione 7 Turismo, Programma 07.01 Sviluppo e valorizzazione del turismo, pagina 166, aggiuntivo, che prevede:
A pagina 166, sesta riga dopo le parole "turismo rurale", sono inserite le seguenti parole: "dalla storia al turismo religioso,".
Prego, collega, se lo vuole illustrare. Lo dà per letto.
Mettiamo al voto l'emendamento n. N0012 con il parere contrario del relatore.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio non approva.
Emendamento n. N0057, presentato dal consigliere Ostanel, pagina 166, aggiuntivo, che prevede:
A p. 166, Missione 07, Programma 07.01 "Sviluppo e valorizzazione del turismo" alla riga 8 della pagina, alla fine del punto d. dell'elenco puntato, dopo le parole "per lo sviluppo socio-economico del territorio regionale." aggiungere le parole "Anche per questo, andranno valorizzati il mondo della cultura e dello spettacolo, anche piccoli e diffusi nel territorio, come strumento di promozione di un turismo lento e di qualità, offrendo anche una più ampia offerta culturale ai veneti".
Prego, collega, se vuole illustrarlo.

Elena OSTANEL (Il Veneto che Vogliamo)

Grazie, Presidente.
Sì, lo illustro perché questo è un emendamento simile a quello che avevo proposto in Aula in un ordine del giorno qualche settimana fa, che però, essendo in quel momento legato all'assestamento, era stato bocciato perché prevedeva delle risorse aggiuntive.
In questo caso, il mio tentativo era quello di mettere nel Documento di programmazione il fatto che gli operatori culturali e dello spettacolo potessero essere un volano di promozione anche turistica.
Quindi, parlando con l'assessore Caner, il tentativo potrebbe essere reso anche con una modifica che, secondo me, tra l'altro, rende anche più di impatto quello che volevo dire perché, sempre a pagina 166, viene già previsto il coinvolgimento delle imprese di diversi settori e io vorrei specificare, all'interno di quelle imprese, le imprese culturali e dello spettacolo. Questo perché, come avevo spiegato in Aula qualche settimana fa, ci sono già delle esperienze in Veneto positive, come "Dolomiti contemporanee", per citarne una, dove un comparto, che è quello degli operatori dello spettacolo e della cultura, promuove i territori rispetto ad un turismo lento, ad un turismo sostenibile, soprattutto valorizzando i piccoli Comuni, che di solito sono quelli che rimangono fuori dalle tratte turistiche tradizionali.
Mi collego, visto che c'è stata una discussione grossa all'interno di quest'Aula rispetto alle politiche turistiche, per dire che, secondo me, l'importante – e mi pareva che anche degli emendamenti della collega Camani andassero in questa direzione – è quello di pensare ad una programmazione di turismo che sia legata proprio a un intervento delle politiche pubbliche e non solo delle imprese del turismo. Ovviamente, le imprese del turismo sono importantissime in tutto il comparto turistico, ma penso che la direzione possa essere data anche attraverso delle politiche pubbliche più potenti, che non basino solo la promozione sull'influencing, ma proprio sul costruire delle tratte e delle rotte turistiche che vengano spiegate anche in maniera comprensibile a chi vuole essere un turista in questa regione, non solo in quelle rotte tradizionali (Venezia, Verona, eccetera), ma anche in quei Comuni più piccoli. Proprio lì, secondo me, gli operatori della cultura e dello spettacolo possono avere un ruolo importante. Grazie.

PRESIDENTE

Collega, lei riformula l'emendamento? Può leggere l'emendamento come proposto? Grazie.

Elena OSTANEL (Il Veneto che vogliamo)

Allora, nella riga dove si dice: "L'azione regionale sarà inoltre orientata ad attivare, anche con il coinvolgimento delle imprese del settore", quindi lì: "comprese quelle della cultura e dello spettacolo".
Pagina 166.

PRESIDENTE

No, siamo a pagina 83, collega.

Elena OSTANEL (Il Veneto che vogliamo)

Del DEFR.

PRESIDENTE

Ah, okay.

Ass.re Francesco CALZAVARA

Ai sensi dell'articolo 102, possiamo modificare piccole cose a voce, altra cosa è se lei deve riformularlo complessivamente, perché sennò va in qualche modo accantonato, lo accantoniamo e lo riscrive.

Elena OSTANEL (Il Veneto che vogliamo)

Va bene, lo riformulo.

PRESIDENTE

Quindi accantoniamo l'emendamento n. N0057 della collega Ostanel.
Prego, collega Montanariello, sull'ordine dei lavori.

Jonatan MONTANARIELLO (Partito Democratico Veneto)

Grazie, Presidente.
Siccome vedo che più di qualche emendamento viene modificato o integrato, chiedo se si può avere copia dopo dell'emendamento modificato, in modo da andare via con quelli che sono gli emendamenti giusti, almeno quelli che vengono votati in maniera positiva.

PRESIDENTE

Sì, certo. Alcune sono piccole modifiche che solitamente si fanno a voce, ovviamente in questo caso viene riformulato completamente l'emendamento e quindi poi avrete modo di vederlo perché verrà consegnato a tutti i colleghi certamente.

Jonatan MONTANARIELLO (Partito Democratico Veneto)

Grazie, Presidente. Grazie, Dottore.

PRESIDENTE

Passiamo all'emendamento successivo che è l'emendamento n. N0113, della collega Camani e altri.

Vanessa CAMANI (Partito Democratico)

Lo ritiro, Presidente.
Chiedevo solo di aggiungere alla valutazione degli arrivi anche la valutazione delle presenze: mi sembra persino banale spiegarne il senso, ma prendo atto che l'assessore Caner è contrario.

PRESIDENTE

Quindi è ritirato il n. N0113.
Prego, assessore Caner.

Ass.re Federico CANER

Su questo onestamente non so perché c'era stato il parere negativo, però effettivamente, quando si parla di arrivi si parla sempre in turismo anche di presenze, vengono sempre accoppiate, quindi, secondo me, questo è un emendamento accettabile.

PRESIDENTE

Ok quindi mantiene l'emendamento, collega?

Vanessa CAMANI (Partito Democratico)

No, lo ritiro.

PRESIDENTE

Bene, l'emendamento è ritirato.
Emendamento n. N0011, presentato dal consigliere Guarda, Allegato A, Missione 7 Turismo, Programma 07.01 Sviluppo e valorizzazione del turismo, pagina 166, aggiuntivo, che prevede:
A pagina 166, primo punto dei "Risultati attesi", dopo la parola "esteri", sono inserite le seguenti parole "nel rispetto delle peculiarità e della fragilità che alcune location possono presentare,".
Prego, collega. Lo dà per letto.
Non vedo altri interventi.
Mettiamo al voto l'emendamento n. N0011 col parere contrario da parte del relatore.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio non approva.
Siamo all'emendamento n. N0114 di pagina 86, sempre della collega Camani.

Vanessa CAMANI (Partito Democratico Veneto)

Guardi, ritiro anche questo emendamento. Chiedevo semplicemente di occuparsi non solo della redditività delle imprese, ma anche della tutela ambientale, ma devo ritirarlo. Grazie.

PRESIDENTE

Perfetto. Quindi, l'emendamento è ritirato.
Emendamento n. N0010, presentato dal consigliere Guarda, Allegato A, Missione 7 Turismo, Programma 07.01 Sviluppo e valorizzazione del turismo, pagina 165, aggiuntivo, che prevede:
A pagina 166, secondo punto dei "Risultati attesi", dopo la parola "turistiche", sono inserite le seguenti parole: ", anche attraverso l'erogazione di specifici corsi di formazione rivolti agli operatori del turismo mediante fondi regionali".
Lo vuole illustrare? Prego, collega.

Cristina GUARDA (Europa Verde)

Grazie, Presidente.
Di fronte alla necessità di andare a rilanciare, come è scritto poi anche nei risultati attesi, l'offerta turistica, gli aumenti degli standard, eccetera, evidentemente un passaggio, dal mio punto di vista, fondamentale è quello di accompagnare poi la giusta formazione anche degli operatori del turismo mediante i fondi che la Regione ha a disposizione.
Di conseguenza, questo era un punto su cui volevamo andare a porre l'attenzione, dato che, appunto, è un settore che è in estrema evoluzione e richiede una conoscenza sempre più ampia, che va a rispondere anche alle nuove tendenze, come dicevo prima portando l'esempio del turismo esperienziale e del suo calare all'interno del contesto sociale, economico ed evidentemente anche ambientale e della tradizione. Pertanto su questo aspetto ritengo che sia necessario esprimere chiaramente questo punto.

PRESIDENTE

Grazie, collega.
Non vedo altri interventi
Mettiamo al voto l'emendamento n. N0010, con il parere contrario del relatore.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio non approva.
Un attimo solo, perché ci sono alcuni problemi Ho chiuso già prima la votazione. È respinto. Aspettiamo un attimo, che devono ripristinare il sistema.
Colleghi, se siete d'accordo, andiamo avanti, perché devono ripristinare il sistema, però noi qua possiamo monitorare sia il voto, che il tempo e tutto, quindi, nel frattempo, io direi di andare avanti.
Allora aspettiamo un attimo.
Passiamo all'emendamento successivo, che è il n. N0115, di pagina 88, sempre della collega Camani. Prego.

Vanessa CAMANI (Partito Democratico Veneto)

Lo ritiro, lo ritiro.

PRESIDENTE

È ritirato anche questo.
Passiamo al successivo, che è il n. N0116, sempre della collega Camani.

Vanessa CAMANI (Partito Democratico Veneto)

Anche su questo chiedevo solo di monitorare il fenomeno dell'overtourism, che mi pareva un tema abbastanza serio del turismo in generale e del turismo veneto in particolare, ma prendo atto della contrarietà espressa dal relatore e quindi lo ritiro.

PRESIDENTE

Okay.
Passiamo alla Missione 8 "Assetto del territorio ed edilizia abitativa".
Emendamento n. N0127 presentato dai consiglieri Montanariello, Possamai, Bigon, Camani, Zanoni e Zottis, Missione 8, pagina 167, riga 13, modificativo, che prevede:
Dopo la parola "consumo di suolo." aggiungere ", incentivando gli sviluppi dei manufatti in altezza.".
Lo vuole illustrare?

Jonatan MONTANARIELLO (Partito Democratico Veneto)

Presidente, lo do per letto.

PRESIDENTE

Quindi mettiamo in votazione l'emendamento n. N0127 con il parere contrario da parte del Relatore.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio non approva.
Emendamento n. N0013, presentato dal consigliere Guarda, Allegato A, Missione 8 Assetto del territorio ed edilizia abitativa, pagina 168, aggiuntivo, che prevede:
A pagina 168, ultimo periodo, dopo la parola "evoluzione", è inserito il seguenti periodo:
"Per coniugare lo sviluppo infrastrutturale con la sostenibilità ambientale, la Giunta regionale si adopera per l'introduzione di uno strumento di valutazione delle opere infrastrutturali con l'obiettivo di classificare le stesse sulla scorta di un punteggio di sostenibilità ambientale, attribuendo priorità ai progetti infrastrutturali che garantiscano il miglior rapporto tra costi economici dell'intervento e ricadute in termini di contenimento/riduzione delle emissioni inquinanti.".
Prego collega, se lo vuole illustrare.

Cristina GUARDA (Europa Verde)

Grazie, Presidente.
Questo è un emendamento che risulta essere anche abbastanza attuale, perché chiede di coniugare lo sviluppo infrastrutturale – e magari a qualche collega che è appassionato può interessare questo aspetto – con l'obiettivo, però, di classificare le stesse opere sulla scorta di un punteggio di sostenibilità ambientale, attribuendo priorità ai progetti infrastrutturali che garantiscano il maggior rapporto tra costi economici dell'intervento e ricadute in termini di contenimento delle emissioni inquinanti.
Questo perché dico che è un tema attuale? Perché stiamo vedendo nel territorio dell'Alto Vicentino e del Trevigiano – in particolar modo dell'Alto Vicentino – le conseguenze della progettazione della superstrada Pedemontana veneta, giusto per dirne una, che poteva essere pensata in maniera diversa, con un minore impatto da un punto di vista proprio ambientale e sociale, perché poi i disagi ricadono sull'organizzazione e sulla fruizione del servizio della strada da parte della popolazione locale e non soltanto.
L'esempio è l'entrata di Breganze della Pedemontana veneta è connessa a un'opera, a una piccola rotatoria, che, come la maggioranza insomma dell'opera della Pedemontana veneta, è interrata e quindi in trincea. Poi il presidente Zaia a chi dà la colpa nel caso in cui quella rotatoria finisca sotto acqua nei casi in cui c'è una pioggia abbondante? Dà la colpa naturalmente agli agricoltori perché di fianco ci sono i terreni coltivati a vitigno e quindi trasborda l'acqua dal vigneto alla rotatoria.
Allora, se si fanno opere interrate, se vi è una trincea, un muro che taglia poi la falda in una zona di ricarica di falda, dove quindi c'è un terreno che è evidentemente sensibile a tutte quelle che sono le variazioni da un punto di vista meteorologico, dell'impatto appunto delle grandi piogge eccetera, se c'è una grande opera costruita con questi sistemi in un territorio di ricarica di falda, è evidente che poi le conseguenze, da un punto di vista ambientale, sociale, organizzativo, di costi di gestione dell'opera, aumentano e schizzano vertiginosamente.
Quindi questo tipo di intervento è rivolto proprio a fare in modo che le opere d'ora in poi siano valutate anche in un'ottica intelligente dal punto di vista ambientale e questo ha dei risvolti poi nella vita quotidiana, perché la fruizione di queste opere purtroppo può essere messa a dura prova proprio a causa di questa situazione e in un territorio, per esempio, a grave rischio idrogeologico come è quello dell'Alto Vicentino, un pensiero in più su questi temi lo potremmo anche fare.

PRESIDENTE

Grazie, collega.
Non vedo altri interventi.
Mettiamo al voto l'emendamento n. N0013 con il parere contrario da parte del relatore.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio non approva.
Emendamento n. N0014, presentato dal consigliere Guarda, Allegato A, Missione 8 Assetto del territorio ed edilizia abitativa, pagina 168, aggiuntivo, che prevede:
A pagina 168, ultimo periodo, dopo la parola "evoluzione", è inserito il seguenti periodo:
"Per sostenere il verde urbano come miglioratore microclimatico, decontaminatore dell'aria e regolamentatore dell'acqua piovana, saranno intraprese e sostenute le attività che comportino aumento e tutela dell'indice verde cittadino, di introduzione di modelli alternativi per la manutenzione del verde, di gerarchizzazione in chiave sostenibile dei percorsi".
Conseguentemente:
al paragrafo "Ridurre il consumo di suolo, aumentare le aree verdi nei tessuti urbani e periurbani, tutelare e valorizzare il sistema delle aree naturali protette e la biodiversità" di pagina 168 è inserito il seguente e ulteriore obiettivo:
"Intraprendere e sostenere le iniziative di incremento del verde urbano".
Prego, collega.

Cristina GUARDA (Europa Verde)

Anche questo tema intende aggiungere dopo la parola "evoluzione" un capoverso nuovo che parla di sostenere il verde urbano come mitigatore microclimatico, decontaminatore dell'aria e regolamentazione dell'acqua piovana: per questo motivo saranno intraprese e sostenute le attività che comportino aumento e tutela dell'indice verde cittadino, di introduzione di modelli alternativi per la manutenzione del verde, di gerarchizzazione in chiave sostenibile dei percorsi. Conseguentemente al paragrafo "Ridurre il consumo di suolo e aumentare le aree verdi nei tessuti urbani e periurbani, tutelare e valorizzare il sistema delle aree naturali protette e la biodiversità" di pagina 168, è inserito il seguente ulteriore obiettivo: "Intraprendere e sostenere iniziative di incremento del verde urbano".
Questo è un evidente passaggio su cui il Veneto deve farsi portatore di innovazioni e rispondere alle innovazioni che ci vengono proposte dal settore dell'urbanistica, dell'innovazione che viene portata anche da parte del grande mondo artigiano che in Veneto si occupa di edilizia e della maggioranza delle imprese che si occupano di edilizia.
C'è un'evoluzione in corso e noi dobbiamo stare al passo con i tempi. Andare a valorizzare le aree naturali negli spazi urbani, andare a ripensare e a guidare anche i nostri amministratori locali, consentendo loro di avere gli strumenti adeguati per intervenire su questo aspetto consente anche di aumentare il benessere e la vivibilità dei nostri territori. Questo proprio in risposta a tutto quello che è un cambiamento meteorologico e climatico, che aumenta il peso specialmente di chi vive nelle città nell'epoca estiva, con il grande calore, che potrebbe essere mitigato all'interno di tessuti cittadini costellati dalla presenza di aree verdi, ma anche per riuscire a fare in modo che vi sia un ambiente più capace di sostenere anche eventi climatici avversi, eccetera.
Questo è l'obiettivo di questo emendamento e potrebbe essere più che interessante votarlo a favore, per cui vi esorto a farlo.

PRESIDENTE

Grazie, collega.
Non vedo altri interventi.
Passiamo alla votazione dell'emendamento n. N0014, con il parere favorevole da parte del relatore.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Emendamento n. N0128, presentato dai consiglieri Montanariello, Possamai, Bigon, Camani, Zanoni e Zottis, Missione 8, pagina 168, aggiuntivo, che prevede:
All'interno dell'obiettivo strategico "Ridurre il consumo di suolo, aumentare le aree verdi nei tessuti urbani e periurbani, tutelare e valorizzare il sistema delle aree naturali protette e la biodiversità" inserire il seguente punto:
"Concentrare l'urbanizzazione laddove già esistente, sviluppandola in armonia e con rispetto del territorio.".
Prego, collega, se lo vuole illustrare.

Jonatan MONTANARIELLO (Partito Democratico Veneto)

Grazie, Presidente.
Si chiede di aggiungere, all'interno della Missione 8, a pagina 68, all'interno dell'obiettivo strategico "Ridurre il consumo di suolo, aumentare le aree verdi nei tessuti urbani e periurbani, tutelare e valorizzare il sistema delle aree naturali protette e la biodiversità", il seguente punto: "Concentrare l'urbanizzazione laddove già presente, sviluppandola in armonia e con il rispetto del territorio".
Sostanzialmente mira a rafforzare i princìpi del non consumo del suolo, della tutela delle aree rurali e delle aree verdi e a concentrare l'urbanizzazione lì dove c'è, per risparmiare altre aree e andare a densificare le aree già predisposte per questo.

PRESIDENTE

Grazie, collega.
Non vedo altri interventi.
Mettiamo in votazione l'emendamento n. N0128, col parere contrario da parte del relatore.
È aperta la votazione.
Un attimo solo, assessore Corazzari. Siamo al n. N0128. Parere contrario.

Jonatan MONTANARIELLO (Partito Democratico Veneto)

Presidente, sull'ordine dei lavori.

PRESIDENTE

La votazione è aperta adesso. Il parere del relatore è contrario. Votate.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio non approva.
Emendamento n. N0161, presentato dai consiglieri Zanoni, Possamai, Bigon, Camani, Montanariello e Zottis, Missione 8, pagina 168, riga 33, che prevede:
Negli obiettivi strategici al punto "Ridurre il consumo di suolo, aumentare le aree verdi nei tessuti urbani e periurbani, tutelare e valorizzare il sistema delle aree naturali protette e la biodiversità"
Aggiungere il punto:
"Monitoraggio annuale degli effetti delle leggi regionali n. 14/2017 "Disposizioni per il contenimento del consumo di suolo" e n. 14/2019 "Veneto 2050: politiche per la riqualificazione urbana e la rinaturalizzazione del territorio e modifiche alla legge regionale 23 aprile 2004, n. 11 "Norme per il governo del territorio e in materia di paesaggio".
Prego, collega Zanoni.

Andrea ZANONI (Partito Democratico)

Grazie, Presidente.
Questo è un articolo che si inserisce nella Missione e nel punto che si occupa di consumo del suolo. La nostra è una Regione che paga più di tutte il consumo del suolo, dei nostri territori, per un sistema di cementificazione che non è mai stato governato fino in fondo negli anni e quindi, siccome ci siamo dotati, con delle norme anche più o meno recenti, di sistemi che dovrebbero limitarne il consumo, richiedo di inserire all'interno di questa sezione, di questa Missione, il monitoraggio annuale, per vedere gli effetti di queste norme.

PRESIDENTE

Grazie, collega.
Non vedo altri interventi
Mettiamo in votazione l'emendamento n. N0161, col parere contrario del relatore.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio non approva.
Emendamento n. N0162, presentato dai consiglieri Zanoni, Possamai, Bigon, Camani, Montanariello e Zottis, Missione 8, pagina 168, riga 33, che prevede:
"Negli obiettivi strategici al punto "Ridurre il consumo di suolo, aumentare le aree verdi nei tessuti urbani e periurbani, tutelare e valorizzare il sistema delle aree naturali protette e la biodiversità"
Aggiungere
"Rivedere le leggi delle leggi regionali n. 14/2017 "Disposizioni per il contenimento del consumo di suolo" e n. 14/2019 "Veneto 2050: politiche per la riqualificazione urbana e la rinaturalizzazione del territorio e modifiche alla legge regionale 23 aprile 2004, n. 11 "Norme per il governo del territorio e in materia di paesaggio" alla luce dei dati del rapporto ISPRA 2020 che vede il Veneto primo in classifica tra le regioni italiane che consumano più suolo.".
Prego collega se vuole illustrarlo.

Andrea ZANONI (Partito Democratico Veneto)

Questo è un altro emendamento che si pone come obiettivo la revisione della legge sul consumo del suolo e di quella relativa a Veneto 2050, in particolare la revisione della legge 14 del 2017, ovvero della legge che ha introdotto anche in Veneto delle norme per limitare il consumo del suolo, una legge sicuramente molto importante, una delle prime approvate in Italia, che, da quando è stata approvata da questo Consiglio ed è entrata in vigore, però, non ha sortito gli effetti che ci aspettavamo. Infatti abbiamo potuto vedere anche quelli che sono i monitoraggi fatti annualmente dall'ISPRA, dall'Istituto superiore per la prevenzione e la protezione ambientale, che ogni anno monitora il consumo del suolo in Italia, arrivando al dettaglio anche comunale, e che da tre anni a questa parte mette come prima Regione per consumo di suolo in Italia proprio il Veneto.
È evidente che i principi generali di questa norma sono sicuramente condivisibili, positivi, richiama all'importanza del suolo, all'importanza di preservarlo dalla cementificazione, dalla impermeabilizzazione del suolo, però poi evidentemente nella declinazione interna non ha saputo arrivare a introdurre dei sistemi efficaci e la prova purtroppo che ci viene data dall'ISPRA è lampante.
L'ISPRA naturalmente considera tutte le tipologie di consumo del suolo e in questa legge purtroppo, come ricorderanno molti della passata Legislatura, sono state inserite delle deroghe molto importanti, che hanno sortito gli effetti contrari a quello che speravamo, ovvero il fatto che non siano considerate consumo del suolo determinate attività, tra le quali anche le infrastrutture. Quindi, come è stato ricordato anche da qualcuno della maggioranza nella scorsa Legislatura, non è contemplato il consumo del suolo della Superstrada Pedemontana veneta, ad esempio, che invece secondo ISPRA ha contribuito molto a consumare suolo.
Quindi, siccome quella del consumo del suolo è un'emergenza ambientale perché è strettamente connessa alla salvaguardia e alla sostenibilità che dobbiamo mettere in atto per contrastare anche quelli che sono gli effetti dei cambiamenti climatici, credo sia doveroso, da parte della nostra Regione, viste appunto queste performance negative, rivedere questa norma e quindi questo emendamento si prefigge proprio l'obiettivo di andare a rivedere delle norme perché non hanno sortito gli effetti voluti anzi, stando a quello che ci dice questa agenzia statale governativa, in questi ultimi tre anni abbiamo consumato più suolo di tutte le altre regioni e quindi c'è bisogno sicuramente di una revisione.

PRESIDENTE

Grazie collega.
Non ci sono altri interventi.
Mettiamo in votazione l'emendamento n. N0162 col parere contrario da parte del relatore.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio non approva.
Emendamento n. N0058, presentato dal consigliere Ostanel, pagina 170, riga 7, aggiuntivo, che prevede:
A p. 170, Missione 8, Programma 08.01 "URBANISTICA E ASSETTO DEL TERRITORIO" riga 7 della pagina, dopo le parole "distorsioni sull'applicazione della norma" aggiungere le parole ", anche promuovendo la sottoscrizione tra le parti sociali di un Protocollo Regionale sugli Appalti con clausole sociali e vincoli a garanzia dei diritti, delle condizioni, dei corretti costi contrattuali, a tutela dell'occupazione e della qualità dei servizi; il rispetto del Protocollo dovrà avvenire a partire dagli appalti in capo alla Regione Veneto e sue società controllate.".
Prego, collega, se vuole illustrarlo.

Elena OSTANEL (Il Veneto che Vogliamo)

Grazie, Presidente.
Qui propongo di aggiungere una parte che è importante, come ci è stato detto anche in audizione, di promuovere la sottoscrizione tra le parti sociali di un protocollo regionale sugli appalti con clausole sociali e vincoli a garanzia dei diritti delle condizioni e dei corretti costi contrattuali, a tutela dell'occupazione e della qualità dei servizi; il rispetto del protocollo dovrà avvenire a partire dagli appalti in capo alla Regione Veneto e sue società controllate. Grazie.

PRESIDENTE

Grazie a lei.
Non vedo altri interventi.
Mettiamo in votazione l'emendamento n. N0058 col parere contrario da parte del relatore.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio non approva.
Emendamento n. N0163, presentato dai consiglieri Zanoni, Possamai, Bigon, Camani, Montanariello e Zottis, Missione 08.02, pagina 171, riga 7, che prevede:
"Dopo le parole "numero di persone in disagio abitativo." aggiungere le parole:
"Verrà realizzato un piano pluriennale per l'ampliamento e l'offerta dell'edilizia pubblica.".
Prego, collega Zanoni, se vuole illustrarlo.

Andrea ZANONI (Partito Democratico Veneto)

Grazie, Presidente.
Questo è un emendamento che si prefigge l'obiettivo di inserire questa frase "verrà realizzato un piano pluriennale per l'ampliamento e l'offerta dell'edilizia pubblica".
Come i colleghi della Seconda Commissione sanno, siamo per competenza tenuti a dare dei pareri sull'alienazione, ovvero sulla vendita degli edifici di edilizia pubblica dei Comuni prima della loro vendita e quindi, abbiamo una costante alienazione e vendita di questi immobili che, a mio avviso, non segue un'ulteriore realizzazione, per cui bisogna avere ben chiara la situazione a livello regionale e soprattutto bisogna attuare un piano pluriennale per aumentare questa offerta, naturalmente andando anche a stanziare dei fondi su questo. Questo perché l'offerta residenziale pubblica, soprattutto ora che andremo incontro a quella che è una crisi economica evidente a tutti, sarà...

PRESIDENTE

Collega Zanoni, non la sentiamo.

Andrea ZANONI (Partito Democratico Veneto)

Mi sente adesso?

PRESIDENTE

Adesso sì.

Andrea ZANONI (Partito Democratico Veneto)

Fare questo piano per aumentare l'edilizia pubblica è un'azione importante anche per dare delle risposte a chi avrà problemi abitativi dovuti anche a questa crisi, perché gli effetti di questa crisi sappiamo che si ripercuoteranno negli anni e quindi anche quella che è l'edilizia abitativa pubblica popolare tornerà utilissima per chi, appunto, avrà problemi e magari sarà stato costretto a vendere casa o comunque si troverà in situazioni difficili.
Quindi, questo è un aiuto importante, che si può realizzare solo se c'è un piano pluriennale, perché altrimenti si va a spot e non si può programmare bene un'attività, una realizzazione di questo tipo di edilizia abitativa importantissima per i nostri cittadini.

PRESIDENTE

Grazie, collega.
Ha chiesto di intervenire Cristina Guarda, prego.

Cristina GUARDA (Europa Verde)

Grazie, Presidente.
Di fronte a questo emendamento mi sento di sostenerlo nella discussione in modo che rimanga a verbale, proprio ripetendo quelli che sono i dati che abbiamo dato anche ieri nella discussione generale, perché siamo di fronte a un'epoca in cui vi è un peggioramento della condizione anche di accessibilità all'affitto e, quindi, una condizione di rischio di povertà, aumentato per moltissime famiglie a causa del Covid; siamo di fronte a dei dati che ci vengono dal 2019 assolutamente preoccupanti, con 2.659 provvedimenti di sfratto in Veneto e per morosità 2.400, praticamente quasi la totalità dei provvedimenti di sfratto effettuati.
Che cosa ci dice questo dato? Ci dice che esiste un problema gravissimo, da un punto di vista proprio di sostenibilità da parte delle famiglie del costo dell'affitto, sempre più pesante. E non è una storiella che vi veniamo a raccontare qua in Consiglio regionale, così, come se fosse in realtà una favoletta di una situazione di degrado, eccetera, come se volessimo portare la negatività all'interno di quest'aula consiliare. No, noi vogliamo intervenire su questa cosa, vogliamo stimolarvi a prendere in mano un piano pluriennale, un piano di rigenerazione per quanto riguarda l'edilizia residenziale pubblica, perché è evidente che queste numeri sono famiglie che ci chiedono un intervento immediato.
E questi sono i dati pre-Covid, ma ci dicono che noi, con l'edilizia residenziale che oggi abbiamo a disposizione nel nostro territorio, non riusciamo a rispondere a queste esigenze e, se non riusciamo a rispondere alle esigenze di chi nel 2019 era in difficoltà, non ce la faremo a farlo per quelli che nel 2020 si sono ritrovati ad avere una difficoltà economica e sono pronti, purtroppo, nel 2021, a vedersi recapitare la lettera di sfratto.
Ecco, di fronte a questo, evidentemente, non si può pensare di bypassare un emendamento e una proposta così importante, che riguardano un quantitativo di persone e di famiglie così imponente, in Veneto, con un semplice no. E allora io chiedo cortesemente di ripensare la propria posizione su questo emendamento e agire di conseguenza, dato che i numeri che già ci arrivano sulle richieste di sfratto ancora sospese del 2019 e su quelle che verranno nel 2020, il numero di chi ha chiesto di aderire al bando di luglio dell'aiuto all'affitto è di più di 18.000 domande, e soltanto 5.600, giustamente, sono state raggiunte dal fondo che aveva messo a disposizione questa Regione.
Il nuovo bando, che ha avuto termine proprio questo lunedì, abbassando anche quella che era la percentuale di variazione in negativo delle proprie entrate economiche nell'anno del Covid, aumenterà ulteriormente la platea di persone in necessità, e quindi ci impone evidentemente di andare a rispondere a queste migliaia di domande e alle migliaia di persone e di famiglie che, in questo caso, nel 2019 e nel 2020 si ritroveranno a dover affrontare la gravità di uno sfratto.

PRESIDENTE

Grazie collega.
Ha chiesto di intervenire la consigliera Ostanel, prego.

Elena OSTANEL (Il Veneto che Vogliamo)

Intervengo velocemente, ma anch'io vorrei lasciare a verbale, un po' riprendendo quello che ha detto la collega ma anche il consigliere Zanoni, perché in questo emendamento c'era scritto che verrà realizzato un piano, cioè l'idea di avere un piano sulla casa pubblica è il minimo che una Regione come il Veneto può fare, in particolare in questo momento, per poi comprendere con quali meccanismi e strumenti, dal social housing, al sostegno alla casa pubblica, ai contributi per rimettere a posto le case ATER lasciate in disuso in vari Comuni, a contributi, ad esempio, per fare in modo che giovani famiglie possano andare a abitare in montagna, come ha fatto la Regione Emilia poco tempo fa.
Quindi liquidare una discussione di un emendamento in questo modo, secondo me, non è giusto perché l'emergenza casa è un'emergenza che nei prossimi anni ci troveremo di fronte e quindi io penso che almeno sostenere che ci fosse la necessità di inserire nel DEFR il fatto che si fa un piano di valutazione effettivamente di quante case pubbliche sono vuote, quante devono essere ristrutturate, che tipo di strumenti ci mettiamo in mano per poterle poi ridare alle persone che ne hanno più bisogno, anche con degli strumenti che non sono la pura casa pubblica ATER, ma anche gli strumenti di incentivazione con dei sostegni economici, penso che possa essere un passo avanti importante, grazie.

PRESIDENTE

Grazie, collega.
Non vedo altri interventi.
Mettiamo in votazione l'emendamento n. N0163 con il parere contrario da parte del relatore.
È aperta la votazione.

Enoch SORANZO (Fratelli d'Italia – Giorgia Meloni)

Chiedo scusa, non ho capito bene il parere del relatore.

PRESIDENTE

Il parere è contrario.

Enoch SORANZO (Fratelli d'Italia – Giorgia Meloni)

Grazie.

PRESIDENTE

Prego.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio non approva.
Emendamento n. N0164, presentato dai consiglieri Zanoni, Possamai, Bigon, Camani, Montanariello e Zottis, Missione 08.02, pagina 171, riga 7, che prevede:
Dopo le parole "numero di persone in disagio abitativo." aggiungere le parole:
"Verrà incrementato gradualmente il fondo per il sostegno agli affitti per la casa".
Prego, collega Zanoni, se vuole illustrarlo.

Andrea ZANONI (Partito Democratico Veneto)

Presidente, la ringrazio.
Questo è un emendamento che, a differenza dell'altro, che prevedeva un piano pluriennale – mi spiace che nessuno da parte della Giunta abbia detto il perché una Regione come la nostra all'avanguardia, una Regione ricca non possa dotarsi di un piano sull'edilizia pubblica, peccato – parla, invece, di un incremento graduale del fondo per il sostegno degli affitti per la casa.
È stato ricordato prima dalla collega Guarda come, in questa situazione di post pandemia – speriamo che a breve arrivi – e di crisi economica dovuta, appunto, a questo blocco che c'è stato in questi mesi, che speriamo duri ancora per poco, ci saranno delle ripercussioni che graveranno su molti cittadini; lo abbiamo già visto anche in televisione e abbiamo visto che ci sono sempre più persone che si recano presso le onlus che distribuiscono i viveri per la spesa, abbiamo visto che ci sono sempre più persone costrette a vivere nelle auto, persone che non hanno più una casa e che stanno perdendo i loro beni a causa spesso anche di questa pandemia, quindi la situazione era già difficile prima della pandemia, adesso purtroppo si sta aggravando.
Una Regione ricca come la nostra non deve lasciare indietro nessuno e, secondo me, è doveroso, da parte di una Regione come la nostra, intervenire per evitare che ci sia parte della popolazione, cittadini della nostra Regione costretti a vivere per strada. Ecco che è necessario andare a sostenere gli affitti della casa, affitti che per molti diventeranno purtroppo proibitivi e quei numeri relativi agli sfratti parlano chiaro: ci sono persone che già in passato non potevano permettersi di pagare questi affitti e adesso aumenteranno, quindi credo che sia indispensabile intervenire perché qui stiamo parlando di nostri concittadini per dare una mano a alle persone meno fortunate e che purtroppo si ritroveranno in condizioni del genere anche a causa di questa pandemia e delle ripercussioni economiche di cui molto ci stiamo occupando.

PRESIDENTE

Grazie, collega Zanoni.
Collega Possamai, prego.

Giacomo POSSAMAI (Partito Democratico Veneto)

Solo per lasciare a verbale che, su questo punto e su quello precedente, abbiamo presentato anche – lo vedrete domani – un emendamento che propone proprio un fondo sugli affitti, in particolare che va ad aiutare le Amministrazioni comunali nell'erogazione di contributi a chi è in difficoltà, perché è evidente che nei prossimi mesi, se non anni purtroppo, proprio lì, cioè sull'emergenza casa andremmo in particolare difficoltà.
Tutti voi sapete bene che già oggi l'ATER riesce a soddisfare il 10% delle richieste che arrivano ogni anno, quindi l'emergenza casa oggi c'è già e il problema è che nei prossimi mesi e nei prossimi anni andrà peggiorando.
Pertanto per noi l'emendamento precedente e anche questo sono importanti perché danno un segno, danno un messaggio di quale vuole essere l'intenzione di questa Amministrazione regionale. Grazie.

PRESIDENTE

Grazie, collega.
Non vedo altri interventi.
Passiamo alla votazione dell'emendamento n. N0164, con il parere contrario da parte del relatore.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio non approva.

Giuseppe PAN (Liga Veneta per Salvini Premier)

Presidente, non mi ha funzionato. Comunque, contrario all'emendamento.

PRESIDENTE

Okay, registriamo a verbale il voto contrario da parte del collega Pan sull'emendamento N0164.
Emendamento n. N0217, presentato dal consigliere Ostanel, pagina 166, riga 3, aggiuntivo, che prevede:
A p.166, Missione 07, Programma 07.01 "Sviluppo e valorizzazione del turismo", alla riga 3 della pagina, dopo le parole " delle imprese del settore" aggiungere le parole ", comprese quelle della cultura e dello spettacolo,"
Questo vi è stato inviato sulla vostra casella di posta elettronica. Se siete d'accordo, lo illustriamo. Va bene?
Prego, collega Ostanel.

Elena OSTANEL (Il Veneto che Vogliamo)

Sostanzialmente, come dicevo prima – prendo la pagina del DEFR, così chi lo ha di fronte lo riesce a vedere – sempre a pagina 166, alla terza riga, già il documento diceva che "l'azione regionale sarà, inoltre, orientata ad attivare, anche con il coinvolgimento delle imprese del settore capaci di creare opportune reti", dopo "imprese del settore" aggiungere ", considerando e coinvolgendo anche quelle della cultura e dello spettacolo.". Grazie.

PRESIDENTE

Grazie.
Quindi, questo è l'emendamento che va a sostituire l'emendamento N57 che prima noi avevamo accantonato.
Quindi diamo cinque minuti per eventuali subemendamenti e, nel frattempo, sospendiamo la seduta sempre per cinque minuti, in modo da permettere alla Prima Commissione di dare un parere sulla Missione successiva. L'Ufficio di presidenza della Prima Commissione si ritrova in Sala Legni.
La seduta è aggiornata alle 19.15.
La Seduta è sospesa alle ore 19.07
La Seduta riprende alle ore 19.33

PRESIDENTE

Bene.
Riprendiamo dall'emendamento n. N0217, della collega Ostanel, che è già stato illustrato.
Il parere del Relatore è favorevole.
Mettiamo in votazione l'emendamento n. N0217.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Collega Ostanel, deve dire al microfono che ritira l'emendamento che abbiamo riformulato e che avevamo accantonato prima.

Elena OSTANEL (Il Veneto che Vogliamo)

Volevo dire che ritiro l'emendamento, quello di prima (emendamento N57).

PRESIDENTE

Perfetto, quello accantonato. Grazie.
Passiamo alla Missione successiva.
Emendamento n. N0015, presentato dal consigliere Guarda, allegato A, rubrica Missione 09 Sviluppo Sostenibile e Tutela del Territorio e dell'Ambiente, pagina 172, che prevede:
A pagina 172, questo capoverso, dopo la parola "filtraggio" è inserito il seguente periodo:
", ferma restando la necessità di provvedere alla definizione delle procedure di bonifica del sito ex Miteni di Trissino"
Se lo vuole illustrare, prego.

Cristina GUARDA (Europa Verde)

Questo è un emendamento che vuole esplicitare, che non si dimentica la necessità di provvedere alla definizione della procedura di bonifica dell'ex Miteni in Trissino. Capisco che questo può essere un emendamento che esplicita ciò che pare essere ovvio, ma era ovvio anche che, a seguito delle comunicazioni del 2013, ci si dovesse impegnare per una sostituzione del sistema acquedottistico. Cosa che ha cominciato a essere coordinata dall'Ente strumentale che si occupa proprio anche della definizione del nuovo sistema MOSAV, del sistema acquedottistico veneto quindi rinnovato, è accaduto soltanto nel 2018.
Ripetere anche ciò che può sembrare ovvio può essere anche di supporto ad un'attività di cui sappiamo che la Regione non è estranea, perché compartecipa non soltanto alle Conferenze dei Servizi, ma sappiamo che comunque si è attivata in un confronto per quanto riguarda l'innovazione di ciò che dovrà essere portato avanti anche in termini di bonifica. Siccome questo è un tema che sì sta sul filo del rasoio dato che c'è una competenza naturalmente del privato per reagire a questa gravissima contaminazione che parte da Trissino e arriva in tutto il nostro Basso Veneto, una esplicitazione più chiara di questo aspetto sicuramente non andrebbe a gravare su quello che è un sistema di progettualità presentato all'interno del Documento di Economia e Finanza che risponde a quella che sicuramente immagino essere una volontà politica più che forte.

PRESIDENTE

Grazie, collega.
Non vedo altri interventi.
Mettiamo in votazione l'emendamento n. N0015, con il parere contrario del Relatore.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio non approva.
Emendamento n. N0016, presentato dal consigliere Guarda, allegato A, rubrica Missione 09 Sviluppo Sostenibile e Tutela del Territorio e dell'Ambiente, pagina 173, aggiuntivo, che prevede:
A pagina 173, primo capoverso, dopo la parola "adeguate", è aggiunto il periodo:
", posto che vanno necessariamente ed effettivamente contenuti gli effetti dell'emergenza climatica, sia attraverso l'elaborazione di un Piano di mitigazioni regionale per l'abbattimento degli inquinanti atmosferici e di un Piano di dismissione delle centrali a combustione fossile sia attraverso maggiori incentivi all'utilizzo delle energie rinnovabili.".
Prego.

Cristina GUARDA (Europa Verde)

Grazie, Presidente.
Questo è un emendamento che vuole andare a esplicitare quelli che sono necessariamente gli obiettivi per quanto riguarda il contenimento dell'emergenza climatica. Per questo come Europa Verde abbiamo voluto arricchire il contenuto del Documento di Economia e Finanza con un'esplicitazione delle azioni che devono essere messe in atto, quindi attraverso l'elaborazione di un Piano di mitigazione regionale per l'abbattimento degli inquinanti atmosferici e di un Piano di dismissione delle centrali a combustione fossile attraverso anche maggiori incentivi all'utilizzo dell'energia rinnovabile.
Stante che mi è stato domandato, per una condivisione più ampia, di non richiedere in questa fase un impegno eccessivo da un punto di vista economico date le condizioni del bilancio, io accolgo favorevolmente la richiesta di modifica e, quindi, richiedo che possa essere messo al voto però con una variazione, per cui cancellando le parole "maggiori incentivi all'utilizzo delle energie rinnovabili" e lasciando esclusivamente "sia attraverso l'utilizzo delle energie rinnovabili".
Se la maggioranza accoglie questo tipo di modifica, io volentieri lo metto a un voto positivo.

PRESIDENTE

Grazie, collega.
La maggioranza accoglie le sue proposte di modifica.
Quindi, mettiamo al voto l'emendamento n. N0016 così come riformulato, ovviamente con parere favorevole da parte del Relatore.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Emendamento n. N0166, presentato dai consiglieri Zanoni, Possamai, Camani, Bigon, Montanariello e Zottis, Missione 09, pagina 174, riga 16, che prevede:
Negli Obiettivi strategici al punto "Valorizzare il patrimonio e l'economia delle lagune e dei litorali." aggiungere il punto "Realizzare un cronoprogramma per il disinquinamento dell'area di Porto Marghera.".
Prego, collega Zanoni, se lo vuole illustrare.

Andrea ZANONI (Partito Democratico Veneto)

Siamo convinti che la Regione Veneto dovrebbe avere un ruolo importante per la realizzazione di un cronoprogramma che metta sul tavolo tutti i soggetti interessati, che sono molti, compreso lo Stato, perché è ormai da decenni si va avanti con investimenti anche importanti ma non si arriva mai alla fine. Credo sia importante, soprattutto adesso che arriveranno anche dei fondi relativi alla tutela ambientale, al disinquinamento, alla lotta ai cambiamenti climatici, del Green New Deal e in quest'area si potrebbe realizzare veramente qualcosa di importante. Ma fino a quando abbiamo in essere ancora parti, che sono, a quanto pare, limitate, da disinquinare e da bonificare, tutto resta bloccato. È ora di intervenire. Naturalmente serve darci delle tappe e quindi serve creare un cronoprogramma. Questo è l'obiettivo di questo emendamento: la Regione Veneto fa un cronoprogramma per il disinquinamento dell'area di Porto Marghera.

PRESIDENTE

Grazie, collega Zanoni.
Non vedo interventi.
Mettiamo in votazione l'emendamento n. N0166, col parere contrario del Relatore.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio non approva.
Emendamento n. N0165, presentato dai consiglieri Zanoni, Possamai, Bigon, Camani, Montanariello e Zottis, Missione 09, pagina 174, che prevede:
Negli "Obiettivi strategici" aggiungere:
"Realizzazione di un piano straordinario di monitoraggio e bonifica dei siti inquinati e oggetto di discariche incontrollate.".
Prego, collega Zanoni.

Andrea ZANONI (Partito Democratico Veneto)

Grazie, Presidente.
Anche questo è un emendamento sempre nella Missione 0.9, che prevede la realizzazione di un piano straordinario di monitoraggio e bonifica dei siti inquinati e oggetto di discariche incontrollate. Purtroppo, nella nostra Regione in moltissimi Comuni riemergono sempre più frequentemente delle discariche, vecchie discariche, discariche non conosciute e non monitorate, vengono rilevati, ad esempio, rifiuti in capannoni abbandonati. Questo naturalmente nuoce all'ambiente e, quindi, è potenziale fonte di inquinamento. Ecco che bisognerebbe affiancare tutto il lavoro che sta facendo l'ARPAV, che sta monitorando questi siti, con un piano straordinario che vada ad affiancare il monitoraggio, l'individuazione e la caratterizzazione quando serve di questi siti con un programma di bonifiche.
Sono investimenti importantissimi ma servono a ridare serenità e tranquillità anche alle popolazioni che spesso vivono a fianco a queste discariche. Sicuramente servono molti fondi ma fino a quando non abbiamo un monitoraggio completo e una valutazione di quelli che sono i costi per le bonifiche ci troveremo con questi bubboni distribuiti nella nostra Regione, potenzialmente nocivi per l'ambiente e per la salute e senza possibilità di mettere in campo delle azioni concrete per risanare questa situazione. Si tratta di della realizzazione di un piano straordinario di monitoraggio e bonifica.

PRESIDENTE

Grazie, collega.
Non vedo altri interventi.
Metto in votazione l'emendamento n. N0165 con il parere contrario del Relatore.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio non approva.
Passiamo all'emendamento successivo.
Emendamento n. N0167, presentato dai consiglieri Zanoni, Possamai, Bigon, Camani, Montanariello e Zottis, Missione 09, pagina 74, riga 28, modificativo, che prevede:
Negli Obiettivi strategici aggiungere il seguente punto:
"Ridurre i fattori che contribuiscono alle emissioni climalteranti
- Realizzare un piano straordinario di revisione delle norme e dei piani regionali al fine di ridurre le emissioni climalteranti e aumentare la sostenibilità ambientale in tutti i settori quali trasporti, energia, agricoltura, industria, commercio e turismo.
- Favorire lo sviluppo di tecnologie utili a diminuire le emissioni climalteranti.
- Garantire adeguate forme di aiuti e incentivi alle attività sostenibili.".
Prego, collega Zanoni.

Andrea ZANONI (Partito Democratico Veneto)

Questo è un emendamento che, invece, riguarda la riduzione dei fattori che creano emissioni climalteranti, con la realizzazione di un piano che preveda la revisione delle varie norme e anche dei Piani regionali al fine di ridurre le emissioni climalteranti e aumentare la sostenibilità ambientale in tutti i settori quali: trasporti, energia, agricoltura, industria, commercio e turismo; favorire lo sviluppo di tecnologie utili a diminuire le emissioni climalteranti; garantire adeguate forme di aiuti e incentivi alle attività sostenibili.
Sempre in riferimento ai fondi che arriveranno grazie a questo Piano straordinario dell'Unione Europea, 1.000 miliardi in dieci anni da distribuire ai 27 Stati membri, dobbiamo essere pronti: siccome l'obiettivo di quel Green New Deal è proprio la riduzione delle emissioni climalteranti, un piano del genere ci consentirebbe di essere una Regione già pronta, all'avanguardia, per utilizzare quei fondi. Quindi è preparare le basi per questa rivoluzione green necessaria per contrastare le emissioni climalteranti che tanti disastri hanno prodotto nella nostra Europa, ma soprattutto in Italia e soprattutto anche nella nostra Regione: pensiamo agli uragani, all'acqua alta a Venezia, ai litorali che se ne vanno, a Vaia e quant'altro. Sarebbe uno strumento molto importante da mettere in atto.

PRESIDENTE

Grazie, collega Zanoni.
Ha chiesto d'intervenire l'assessore Bottacin, prego.

Ass.re Gianpaolo BOTTACIN

Grazie.
Esprimo dal mio punto di vista, poi il Relatore dirà la sua, il parere favorevole quanto meno sul primo punto indicato. Sottolineo un aspetto: siccome poi dopo ieri in discussione generale ho sentito dire che sul tema della qualità dell'aria non si è fatto nulla, riporto qualche cifra degli investimenti fatti dalla Regione Veneto negli ultimi tre anni. Sono 965 milioni, quindi quasi un miliardo di euro, di cui 92,5 in efficientamento energetico, 702 in mezzi di trasporto, 60 in intermodalità, 106 in infrastrutture e 5 in agricoltura.
Dico questo perché noi abbiamo un problema che è oggettivo, che è quello della qualità dell'aria, che è dovuto a tutta una serie di elementi e, in modo particolare, il fatto che tutto il bacino padano ha una conformazione geomorfologica e climatica che non consente un ricambio d'aria come altre parti d'Italia, quindi per questo motivo l'Italia è incorsa di una condanna da parte della Corte europea. Lo dico io prima che lo dica Zanoni ma è notizia nota.
Peraltro ieri "Il Mattino di Padova" ha riportato un articolo molto interesse interessante dove parla appunto del tema del PM 10 e della condanna della Corte europea. Indica appunto tutta una serie di cose che rappresentano qualcosa di diverso rispetto a quello che qualcuno vorrebbe far credere, cioè che il Veneto è fanalino di coda, siamo la situazione peggiore perché non facciamo un tubo. Non è così perché c'è un'intervista in quell'articolo ad Andrea Minutolo, che è il responsabile scientifico di Legambiente, il quale dichiara tutta una serie di cose. Fra l'altro, dice che Roma è esattamente nella stessa condizione di qualsiasi città del Nord, però non incorre negli sforamenti semplicemente perché ha un clima diverso, ha un ricambio d'aria diverso rispetto alle città del Nord.
Poi c'è una tabella molto interessante dove si riportano dei parametri. Siccome sento dire che moriamo tutti in Veneto e solo in Veneto... Non sto sminuendo il problema, attenzione. Il problema c'è e va affrontato. Infatti, ci abbiamo messo un miliardo di euro in tre anni. Però attenzione, perché mettono un parametro interessante in quell'articolo. Il parametro è il numero di decessi rispetto ai residenti ogni 100.000 abitanti relativamente ad alcune malattie legate a problematiche che possono insorgere a seguito di inquinanti nell'aria. Il dato è che per malattie cardiovascolari questo parametro è 346 in Veneto, 383 la media nazionale. Il dato peggiore è in Piemonte: 424. L'Emilia Romagna ci supera: 385. Per quanto riguarda i tumori, 294 il Veneto, 298 l'Italia. Anche in questo caso non siamo messi peggio della media nazionale. Il dato peggiore è in Piemonte: 341. L'Emilia Romagna 324. Tumori polmonari: Veneto 51; media nazionale 56; Emilia Romagna 62. Malattie del sistema respiratorio diverse dai tumori polmonari e diverse da asma: Veneto 80; Italia 88; Emilia Romagna 101; Piemonte 106.
Dico questo perché il dato, che non riporto io, l'ho letto sul giornale, quindi non è un dato che dice il sottoscritto, rappresenta il fatto che il problema c'è e noi l'abbiamo affrontato con un miliardo di euro di investimenti, quindi non lo abbiamo sottovalutato, non lo stiamo sottovalutando. C'è un problema oggettivo e lo dice Legambiente: se noi non avessimo il problema del bacino padano a livello geomorfologico, non ci avrebbe fatto incorrere in questa condanna. Comunque, non siamo messi peggio delle altre Regioni, anzi siamo messi meglio e anche meglio della media nazionale.
Questo smentisce anche chi dice che in Veneto si muore meno perché abbiamo una qualità delle cure migliori. No, qua si parla della causa della morte. Pertanto, io credo che su questa tematica l'Europa ci ha condannato, però poi andiamo a vedere e vediamo che negli ultimi dodici anni, sempre riportato in quell'articolo, i valori di PM 10 in Italia son calati del 33%, in Europa del 28 e i PM 2,5 son calati del 49% in Italia e del 22%...
Ma la cosa grave che viene riportata in quell'articolo, grave rispetto all'atteggiamento dell'Europa, è che sempre Legambiente dice: "Se la direttiva europea convergesse con quella dell'OMS, bisognerebbe mettere in campo degli sforzi economici e tecnici che non tutti gli Stati potrebbero sostenere. Per l'Unione Europea è importante anche la fattibilità economica. Ovviamente, attorno a queste considerazioni risultano anche grossi interessi economici". Perché dicono questo? Perché per l'OMS il dato dello sforamento dei 50 microgrammi per metro cubo è già troppo alto, dice che dovrebbe essere più basso. Ma l'Europa non adotta quello perché per alcuni Paesi sarebbe impossibile raggiungerlo. La domanda è: noi siamo condannati, invece per altri Paesi non si abbassa quel livello per non condannare anche loro. Io qualche domanda me la porrei rispetto a questo atteggiamento dell'Europa. E ce la stiamo ponendo, tanto è vero che noi abbiamo agito insieme allo Stato, al Governo e a vari Governi, perché è del 2013 l'accordo del bacino padano, quindi si sono succeduti vari Governi. Abbiamo messo in campo tutta una serie di azioni, noi e il Governo, che evidentemente l'Europa ha ritenuto non sufficienti.
Ripeto, neanche noi stiamo sottovalutando il problema, stiamo investendo in quel settore, però il dato oggettivo – e, ripeto, lo cita Legambiente su "Il Mattino di Padova" di ieri – dove dice chiaramente che noi possiamo fare tutti gli sforzi che vogliamo, ma la conformazione geomorfologica del bacino padano - e l'abbiamo visto anche il con il lockdown - non porta i risultati che uno potrebbe sperare con tutti questi investimenti. Questo è un dato oggettivo.

PRESIDENTE

Grazie, Assessore.
Ha chiesto di intervenire il collega Zanoni, prego.

Andrea ZANONI (Partito Democratico Veneto)

Per dire che mi fa piacere che l'Assessore ha anticipato che, almeno per il primo punto dell'emendamento, pensa di dare parere favorevole, fatto salvo sentire il Relatore.
Quello che volevo dire era che questo è un emendamento relativo alle emissioni climalteranti, alla questione di tutti quei gas che alterano appunto il clima.
L'intervento dell'Assessore riguarda un altro tema, cioè quello delle PM 10, delle polveri sottili, che è sicuramente un tema molto importante che affligge la nostra Regione, che, bene o male, può andare di pari passo per alcuni aspetti con i gas climalteranti, ma non riguarda questo articolo.
Dopodiché, per carità, io ho sentito l'intervento che ha fatto anche sulle statistiche: è sempre difficile andare a vedere quelli che sono appunto questi parametri però si è paragonata l'Emilia Romagna con il Veneto. Dipende poi da quali territori consideriamo perché sappiamo - lo ha ricordato anche l'Assessore - che il problema delle polveri sottili è la pianura in particolare, dipende quanto una Regione ha in termini di aree collinari e aree montane. Probabilmente se noi andiamo a esaminare Regione per Regione le aree inquinate, troveremo dei parametri diversi anche nella nostra, come in Emilia Romagna. Facendo le medie è logico che i dati non collimino: se uno va a fare un monitoraggio di queste insorgenze di malattie tumori solo nella pianura sicuramente avremo dei dati diversi rispetto a una media generale che contempla Province magari sicuramente più fortunate come quelle di Belluno dove l'aria di norma è sempre più pulita e fresca di quella del resto del Veneto.

PRESIDENTE

Grazie, collega Zanoni.
Collega Lorenzoni, prego.

Arturo LORENZONI (Gruppo Misto)

Grazie Presidente.
Mi ha in parte anticipato il collega Zanoni. Mi pare che l'emendamento appunto fosse centrato sul tema dei gas climalteranti, quindi ringrazio l'assessore Bottacin che ha illustrato i dati sulle polveri però sono due temi profondamente diversi. I gas climalteranti non sono inquinanti ma condizionano appunto gli equilibri climatici e quindi la salute delle persone indirettamente.
Anche sulle polveri però è interessante proprio perché come diceva lei è una situazione oggettivamente legata alla morfologia del territorio, ma proprio per questo è importante muoversi a livello regionale e non lasciare le singole Amministrazioni adoperarsi con delle misure che hanno una validità molto limitata. Per cui un coordinamento su scala regionale è essenziale. Gli interventi che lei ha citato sono in gran parte legati ad altre programmazioni che ovviamente hanno dei benefici anche da questo punto di vista ma non sono destinati.
Una politica mirata, una politica attiva che anticipi anche le azioni (penso al campo degli edifici ma penso anche al campo dei trasporti come abbiamo già discusso ampiamente questa mattina), è sicuramente una politica che porta a una competitività del territorio. Io questa sinceramente, nel nostro territorio, non la vedo.
Un miliardo di euro su altre voci di spesa che ovviamente poi...
Possiamo parlarne ampiamente ma adesso non voglio tenere tutti i colleghi in una discussione... No, no è chiarissimo...

PRESIDENTE

Collega Bottacin, lasci terminare il collega Lorenzoni. Grazie.

Arturo LORENZONI (Gruppo Misto)

Grazie.
Nel senso che possiamo far ricadere qui buona parte delle spese fatte a livello regionale dicendo che hanno dei benefici, certo, ma sono altri progetti di spesa che hanno anche dei benefici da questo punto di vista. Dei fondi mirati, degli interventi mirati credo che siano necessari nella nostra Regione.

PRESIDENTE

Grazie, collega Lorenzoni.
Chiedo al collega Zanoni, su suggerimento dell'Assessore, se è d'accordo di togliere le ultime due righe dell'emendamento, quindi "favorire lo sviluppo di tecnologie utili a diminuire le emissioni climalteranti e garantire adeguate forme di aiuti e incentivi alle attività sostenibili". Se lei è d'accordo, togliendo queste due righe, l'emendamento può essere accettato.

Andrea ZANONI (Partito Democratico Veneto)

Va bene. Meglio un uovo oggi che una gallina domani, quindi piuttosto di niente, va bene.

PRESIDENTE

Perfetto.
Allora mettiamo in votazione l'emendamento n. N0167, così come riformulato, col parere positivo da parte del Relatore.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Emendamento n. N0132 dei colleghi Montanariello, Zottis, Possamai, Bigon, Camani e Zanoni, Missione 09, Programma 01, pagina 175, riga 3, modificativo, che prevede:
Le parole "la protezione della linea di costa" sono sostituite dalle seguenti:
"la protezione, anche a fini turistici, della linea di costa,"
Prego, collega Montanariello.

Jonatan MONTANARIELLO (Partito Democratico Veneto)

Scusi la défaillance, Presidente, succede a quest'ora.
Alla Missione 9 le parole "la protezione della linea di costa" sono sostituite con le seguenti: "la protezione, anche ai fini turistici, della linea di costa".
Perché questo emendamento? Vado un po' a ricordare a spanne. Quando vengono ripristinate le linee costiere per il ripascimento e la difesa del litorale, questo avviene ai fini giustamente ambientali. Però cosa succede? Se tra gli spazi interessati dal ripascimento a finalità ambientale ci sono degli altri pezzi di spiaggia o di litorale, che non rientrano nelle finalità ambientali, non avviene questo ripascimento. Però in realtà possono essere pezzi di litorale interessati da finalità turistiche, dove ci sono anche delle attività economiche, magari presenti sopra, piuttosto che veri e propri stabilimenti.
Quindi, ad esempio - porto un caso del mio Comune – c'è una zona di Isola Verde, dove fanno i ripascimenti per fini ambientali e subito dopo, al di là delle foci, c'è una spiaggia che è interessata ai fini ambientali e al ripascimento e quella subito dopo no perché non ha l'interesse ambientale delle dune circostanti. Siccome il litorale è unico, la costa è unica, se va fatto un intervento, certo non farlo solo ai fini turistici, però se in mezzo casca un pezzo tra le due aree interessate dal fine ambientale, poter inserire anche quello al fine turistico, in modo da avere da una parte un vantaggio per il turismo stesso, dall'altra anche una forma di equità per quelle che sono le attività che si trovano lì.

PRESIDENTE

Grazie, collega.
Non vedo interventi.
Mettiamo in votazione l'emendamento n. N0132 con il parere contrario da parte del Relatore.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio non approva.
Emendamento n. N0133, presentato dai consiglieri Montanariello, Zottis, Possamai, Bigon, Camani e Zanoni, Missione 9, Programma 07, pagina 176, riga 8, modificativo, che prevede:
Tra i risultati attesi, aggiungere il punto:
"5bis – Intervenire nella difesa dei litorali per il contrasto del fenomeno dell'erosione con soluzioni strutturali definitive e non più stagionali."
Prego, collega, se lo vuole illustrare.

Jonatan MONTANARIELLO (Partito Democratico Veneto)

Presidente, questo emendamento ci tengo particolarmente anche a illustrarlo, anche se, da quanto ho capito, ha un parere contrario.
Tra i risultati attesi aggiungere il punto al "5-bis: intervenire nella difesa dei litorali per il contrasto del fenomeno dell'erosione con funzioni strutturali definitive e non più stagionali".
Vorrei capire anche perché il parere è non positivo, anche per farmi un'idea io di quella che è la linea di pensiero della Regione. Che cosa succede? Vedo l'assessore Calzavara qui e so che conosce la materia, perché spesso è interessato, anche nella scorsa Legislatura, da operatori del turismo. Sostanzialmente ogni volta che c'è un'erosione della costa si interviene con il ripascimento, riportando di nuovo la sabbia. Siccome questa è un'operazione costosa, che ogni anno viene ripetuta e ogni anno con le mareggiate viene portata di nuovo via, ci si chiede perché non si possono avere interventi definitivi sulla scia di quello che succede nelle zone di Pescara, di quello che succede nelle zone di Vasto, di quello che in qualche modo, anche se ci direte che le strutture fisse non si fanno, però, Assessore, credo che anche i pennelli di Pellestrina siano una forma di intervento fisso che faccia non solo da difesa per l'erosione, ma anche da frangionde per le mareggiate.
Io ho viaggiato molto sulla nostra costa adriatica: la zona di Pescara e di Vasto è piena, la zona di Monopoli è piena, la zona di Lido stessa ha delle dighe. Ci sono delle soffolte anche nella zona di Isola Verde, delle soffolte lì presenti. Quindi non capisco perché si debba intervenire ogni anno con interventi tampone nel riportare la sabbia, che dopo viene portata via e non farlo...
Allora, se è una questione di costi, lo posso capire, perché magari è un intervento molto più corposo e impattante. So benissimo che non avete la bacchetta magica, quindi su questo sono consapevole. Però, se le motivazioni sono altre, vorrei capirlo, perché credo che da una parte, a lungo raggio, gioverebbe anche dal punto di vista economico, allo stesso bilancio regionale, non dover intervenire ogni volta; dall'altra, darebbe una soluzione definitiva, perché spesso l'erosione non è solamente sabbia che viene portata via, ma, come ho potuto constatare la settimana scorsa personalmente, recandomi proprio sul litorale, in alcuni momenti l'erosione e le mareggiate arrivano proprio sotto le attività commerciali, arrivano sotto le fondamenta dei chioschi, arrivano dove ci sono gli investimenti delle nostre imprese. Ho fatto un video, la settimana scorsa: c'era uno scalino di più di un metro, dove l'acqua era arrivata sotto a dei chioschi ad Isola Verde. Magari per qualcuno può essere una cosa simpatica, ma se uno è un imprenditore costretto ad investire per avere la tabella del punteggio degli investimenti altrimenti non ha la concessione per gli anni che gli servono e il giorno dopo che ha investito vede portarsi via quello che è il capitale che gli serve per lavorare, credo che sia un po' meno simpatico.
Assessore, dopo su questo mi collego anche per il fatto che strutture definitive avrebbero anche un altro vantaggio: quello di evitare – e mi aggancio a un emendamento che discuteremo più avanti – che a causa del maltempo che imperversa nelle stagioni di aprile e maggio si debba fare ogni volta il ripascimento nei mesi di maggio e giugno e vi posso garantire, anche per esperienza personale, che più di qualche volta, nel mese di giugno, la gente è andata in spiaggia con i lettini, con i mega-tubi che passavano sul litorale e che lavoravano per il rinascimento. Dei momenti dove le draghe che in qualche modo spruzzavano, con questi tubi enormi, il materiale da ripascere, sembrava uno spettacolo tipo una miniera, insomma. Ci sono delle località che vivono di turismo - Assessore, sa bene di cosa parlo - che non si possono permettere di avere un tubo e le ruspe sulla spiaggia nel mese di giugno, sapendo che i maggiori incassi le attività turistiche li fanno proprio nei periodi di apertura stagione quando c'è la voglia di andare in spiaggia, la voglia di consumare, la voglia di spendere i soldi nel weekend del 25 aprile, di Pasquetta, dove sono le giornate con i maggiori introiti. Credo che sia un intervento importante e per questo, insomma, al netto della politica, credo che sia più utile a quei cittadini veneti che ne lamentano l'assenza che al resto.

PRESIDENTE

Grazie, collega.
Ha chiesto di intervenire l'assessore Bottacin, prego.

Ass.re Gianpaolo BOTTACIN

Il parere è contrario perché il piano esiste già. Esiste già, poiché noi non deteniamo la verità.
Esiste già e ce l'ha fatto l'Università di Padova: abbiamo assegnato un incarico al professor Ruol dell'Università di Padova, che è un luminare nel settore e in questo piano sono previste sia opere strutturali, sia ripascimenti meccanici. Lui stesso dice, in quello studio, che sarà impossibile evitare il ripascimento meccanico. Questo ci dice l'Università di Padova in uno studio piuttosto corposo e spiega anche le motivazioni per cui questo non è possibile fare in modo che sia evitato. Non è che ci volesse chissà cosa ma noi abbiamo dei corsi d'acqua che generavano trasporto solido in una quantità rilevante e questo trasporto solido una volta arrivato a foce costituiva di fatto un ripascimento naturale delle coste. Poiché questi corsi d'acqua sono stati utilizzati anche per altri scopi, con derivazioni importanti o con sbarramenti a destinazione idroelettrico, il trasporto solido si è molto ridotto nel corso degli anni e quindi la quantità di materiale che arriva alla foce, che poi veniva distribuita lungo la costa, si è negli anni assolutamente ridotta.
In quel piano ci sono anche opere strutturali, però non è così semplice affrontare questo tema. Io ho studiato il piano, non sono uno specialista del settore, però ricordo quando lo stesso giorno un giornale veneziano, non so se era il Gazzettino di Venezia o la Nuova Venezia, riportava che a Chioggia c'erano proteste perché la diga soffolta non funziona. Sottolineo che la Diga Soffolta non l'ha fatta la Regione l'ha fatta il Magistrato alle Acque quando aveva ancora la competenza perché poi dal 2015 lo Stato ci ha dato la competenza però i canoni continua a incassarli lo Stato. Anche su questo fronte tutte le Regioni stanno facendo una battaglia, compresa l'Emilia Romagna, perché riteniamo che se ci danno la competenza ci devono anche lasciare i soldi.
Detto questo, quel giorno c'era un articolo dove dicevano: "La diga soffolta non funziona", grandi proteste e contemporaneamente in un'altra pagina dicevano: a Jesolo vogliono la diga soffolta. Tanto per dire che la materia non è poi così semplice e che non sia così semplice ce lo dice proprio questo piano, che ha previsto tutta una serie di opere anche strutturali, alcune delle quali sono state realizzate, alcune sono in corso di procedura e, quando dico di procedura, è che noi siamo il Paese della VAS, della VIA, della VINCA, per cui ci vogliono anni per ottenere l'autorizzazione a fare un pennello a mare. Questa è la realtà dei fatti.
Quindi abbiamo fatto il piano, siamo partiti, stiamo procedendo in questa direzione, abbiamo fatto degli interventi anche a Jesolo con dei pennelli a mare e ne abbiamo in programma anche altri. Anche a Eraclea ne abbiamo fatti e anche in altre località: a Caorle, a Bibione abbiamo fatto un intervento che è il sabbiodotto, ovviamente tutto all'interno di questo grande piano che è stato fatto dall'Università di Padova a cui noi ci appoggiamo e devo dire che l'Università di Padova su questo fronte, come ho detto prima e lo ripeto, in campo idraulico è considerata il top in Europa, tant'è che l'ambasciatore dei Paesi Bassi mi ha anche chiesto un contatto con l'Università di Padova. Credo che i Paesi Bassi siano piuttosto esperti nell'ambito dell'idraulica. Però loro vogliono appoggiarsi all'Università di Padova e noi abbiamo fatto la stessa cosa sostanzialmente.

PRESIDENTE

Grazie, collega Bottacin.
Collega Montanariello.

Jonatan MONTANARIELLO (Partito Democratico Veneto)

Presidente, grazie.
Assessore, mi fa piacere che il piano esiste già, non ho la presunzione di volerlo cambiare. Mi augurerei che prima o poi arrivasse in qualche modo anche nella parte sud del Basso Veneziano qualcosa di queste opere, perché ho sentito che si è intervenuti a Caorle, si è intervenuti a Eraclea, si è intervenuti a Bibione e allora lancio un appello ai colleghi di Chioggia in Aula: si è intervenuti dalla parte veneziana verso nord, ancora una volta dalla parte veneziana verso sud si continua a non intervenire, non da quando c'è lei, Assessore, ma storicamente, anche prima e quindi è ancora più doloroso, cari colleghi, apprendere che, dove si è intervenuti è tutto nel nord veneziano. Ancora una volta Chioggia è in attesa di questo. Non è una critica a lei, è una critica storica, strutturale che faccio.
Assessore, la soffolta non basta. Un attimo che concludo.
Mi fa piacere che il piano esiste, speriamo di vederlo prima possibile. Capisco quando si intende evitare il ripascimento meccanico (quella volta erano venuti anche a presentare in Amministrazione, c'era ancora, mi pare, la scorsa Amministrazione a Chioggia): è vero che ci vuole lo stesso il ripascimento meccanico, però un conto è dover ripascere alcuni metri cubi di sabbia che vengono portati via, un conto è dover ricostruire un'intera spiaggia. Ha ragione, ci vuole lo stesso, ma non con le quantità di adesso, dove viene riportata via vera e propria spiaggia.
Io sono fiducioso e spero che si possa arrivare prima o poi a una soluzione, magari non definitiva, con le opere fisse, ma mista. Che si intervenga! Che si faccia qualcosa! Io vi posso garantire che ci rivedremo a maggio o a giugno in quest'Aula andando a interrogare la Giunta su come mai ci sarà un turismo da cantiere. Sappiate che nel Veneto eccellente c'è anche il turismo da cantiere, ovvero chi viene e paga quattrini per venire a visitare la nostra Regione e mette il lettino sopra i tubi delle draghe che spruzzano fango sul nostro bellissimo Veneto eccellente. Sappiate, quando si parla di turismo, che c'è anche questo. Non so se lo cataloghiamo nel turismo idrico o nel turismo religioso, perché farebbe piangere anche qualche santo. Comunque, credo che sicuramente...
Grazie, collega Villanova del suggerimento: mi stavo tacendo, mi ha dato un bell'assist. Grazie.
Non voglio far polemica, però c'è un problema vero e reale. C'è un problema vero e reale. Io penso che, se ognuno di noi svestisse le casacche da politico e, da padre di famiglia, andasse in spiaggia, non sarebbe contento di andare in spiaggia su un cantiere, come avverrà quest'anno a maggio e a giugno e verrò a ricordarvelo, magari portandovi anche un sacchettino della nostra sabbia così magari avremmo anche un elemento per divertirci un po' in Aula. Grazie.

PRESIDENTE

Grazie.
Non vedo altri interventi.
Metto in votazione l'emendamento n. N0133 con il parere contrario da parte del relatore.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio non approva.
Con il voto contrario anche del collega Valdegamberi, a verbale.
Facciamo l'ultimo emendamento e poi andiamo a casa.
Emendamento n. N0134, presentato dai consiglieri Montanariello, Zottis, Possamai, Bigon, Camani e Zanoni, Missione 09, Programma 01, pagina 176, riga 8, modificativo, che prevede:
Tra i risultati attesi aggiungere il punto:
"5 bis – Evitare che le opere marittime per la protezione della linea di costa siano realizzate nel periodo di afflusso turistico delle località interessate."
Lo vuole illustrare, collega? Lo diamo per illustrato? Si prenoti.

Jonatan MONTANARIELLO (Partito Democratico Veneto)

Presidente, chiedo un po' di ordine in Aula.

PRESIDENTE

Più che altro è lei che deve fare un po' di ordine. Si prenoti.

Jonatan MONTANARIELLO (Partito Democratico Veneto)

Presidente, stavo mettendo via, mi ero tirato avanti. Che numero è, Presidente?

PRESIDENTE

Prego.

Jonatan MONTANARIELLO (Partito Democratico Veneto)

Presidente, che numero è?

PRESIDENTE

È il n. N0134, di pagina 108.

Jonatan MONTANARIELLO (Partito Democratico Veneto)

Tra i risultati aggiunti, aggiungere il punto 5-bis: "Evitare che le opere marittime per la protezione della linea di costa siano realizzate nel periodo di afflusso turistico delle località interessate"", quello che accennavo prima. Non lo spiego, l'ho già spiegato prima. Quindi, ho detto.

PRESIDENTE

Grazie.
Mettiamo al voto l'emendamento n. N0134, col parere contrario da parte del Relatore.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio non approva.
Dichiaro chiusa la seduta. Ci aggiorniamo a domani alle 10.30.
Buona serata a tutti.
La Seduta termina alle ore 20.16.
Il Consigliere segretario
f.to EriKa BALDIN

Il Presidente
f.to Nicola Ignazio FINCO


Resoconto stenotipico a cura di:
Real Time Reporting S.r.l.

Revisione e coordinamento testo a cura di:
Cristiano Gebbin e Paola Lombardo
Verbale n. 6 - 11^ legislatura
PROCESSO VERBALE
SEDUTA PUBBLICA N. 6
MERCOLEDÌ 16 DICEMBRE 2020


PRESIDENZA
PRESIDENTE ROBERTO CIAMBETTI
VICEPRESIDENTE NICOLA IGNAZIO FINCO

PROCESSO VERBALE REDATTO A CURA DELL'UFFICIO ATTIVITà ISTITUZIONALI

INDICE

Processo verbale della 6a seduta pubblica – mercoledì 16 dicembre 2020
La seduta si svolge a Venezia in Palazzo Ferro-Fini, sede del Consiglio regionale, con modalità telematica mista, secondo quanto previsto nella deliberazione dell'Ufficio di presidenza n. 105 del 13 novembre 2020.

I lavori si svolgono sulla base dell'ordine del giorno prot. n. 16853 del 10 dicembre 2020.

Il Presidente CIAMBETTI dichiara aperta la seduta alle ore 10.02.

Assume le funzioni di Consigliere Segretario la consigliera Alessandra Sponda .

Il PRESIDENTE aggiorna la seduta alle ore 10.15.

La seduta riprende alle ore 10.33.

Punto n. 2) all'ordine del giorno

Comunicazioni della Presidenza del Consiglio

Il PRESIDENTE comunica che sono in congedo il Presidente della Giunta regionale Zaia e il consigliere Boron.

Punto n. 10) all'ordine del giorno

Adozione del Documento di economia e finanza regionale (DEFR) 2022-2023. Articolo 36, comma 3, e Allegato 4/1, punti 4.1 e 6, del decreto legislativo n. 118/2011 e ss.mm.ii.; articolo 7 e sezione III della legge regionale n. 35/2001 . (Proposta di deliberazione amministrativa n. 4) APPROVATA (Deliberazione n. 113/2020)  [RESOCONTO]


Prosecuzione dell'esame della proposta di deliberazione amministrativa in oggetto iniziato nella 5a seduta consiliare di martedì 15 dicembre 2020.

In dichiarazione di voto finale sulla proposta di deliberazione amministrativa in oggetto intervengono i consiglieri Possamai Giacomo (Partito Democratico Veneto) e Lorenzoni (Gruppo Misto).

Il PRESIDENTE pone in votazione col sistema elettronico la proposta di deliberazione amministrativa n. 4.

Il Consiglio approva

Ai sensi dell'articolo 50, comma 4 dello Statuto si riportano i voti espressi dai singoli Consiglieri.

Hanno votato sì:

Andreoli, Barbisan, Bet, Bisaglia, Bozza, Brescacin, Cavinato, Cecchetto, Centenaro, Cestari, Cestaro, Ciambetti, Corsi, Dolfin, Favero, Formaggio, Gerolimetto, Giacomin, Maino, Michieletto, Pan, Piccinini, Possamai Gianpiero, Puppato, Razzolini, Rigo, Rizzotto, Sandonà, Scatto, Soranzo, Sponda, Valdegamberi, Venturini, Vianello, Villanova, Zecchinato

Hanno votato no:

Baldin, Bigon, Camani, Guarda, Lorenzoni, Montanariello, Ostanel, Possamai Giacomo, Zanoni, Zottis

Astenuti:

nessuno

Non votanti:

nessun

Punto n. 11) all'ordine del giorno

Adozione della Nota di aggiornamento del Documento di economia e finanza regionale (DEFR) 2021-2023. Articolo 36, comma 3 e Allegato 4/1, punti 4.1 e 6, del decreto legislativo n. 118/2011 e ss.mm.ii.; articolo 7 e sezione III della legge regionale n. 35/2001 . (Proposta di deliberazione amministrativa n. 5) INIZIO  [RESOCONTO]


Intervengono i consiglieri Sandonà (Zaia Presidente) che svolge la relazione di maggioranza per conto della Prima Commissione consiliare e il consigliere Possamai Giacomo (Partito Democratico Veneto) che svolge la relazione di minoranza per conto della Prima Commissione consiliare.

In discussione generale interviene l'assessore Calzavara.

Si passa all'esame degli emendamenti della proposta di deliberazione amministrativa n. 5.

L'emendamento n. N37, illustrato dal consigliere Lorenzoni (Gruppo Misto), posto in votazione col sistema elettronico in modalità telematica, è respinto.

Sull'emendamento n. N38 intervengono il consigliere Lorenzoni (Gruppo Misto) che lo illustra e l'assessore Calzavara che propone delle modifiche con il consenso del proponente.

L'emendamento n. N38, posto in votazione col sistema elettronico in modalità telematica, è approvato come modificato.

Sull'emendamento n. N39 intervengono il consigliere Lorenzoni (Gruppo Misto) che lo illustra e l'assessore Calzavara che propone di accantonarlo.

Il PRESIDENTE dichiara accantonato l'emendamento n. N39.

Sull'emendamento n. N40 intervengono il consigliere Lorenzoni (Gruppo Misto) che lo illustra, gli assessori Donazzan che propone delle modifiche con il consenso del proponente e Calzavara.

L'emendamento n. N40, posto in votazione col sistema elettronico in modalità telematica, è approvato come modificato.

Sull'emendamento n. N41 intervengono il consigliere Lorenzoni (Gruppo Misto) che lo illustra e gli assessori De Berti e Calzavara che propone di accantonarlo.

Il PRESIDENTE dichiara accantonato l'emendamento n. N41.

La seduta è sospesa alle ore 11.53.

La seduta riprende alle ore 12.08.

L'emendamento n. N42, illustrato dal consigliere Lorenzoni (Gruppo Misto), posto in votazione col sistema elettronico in modalità telematica, è respinto.

Sull'emendamento n. N43 intervengono i consiglieri Lorenzoni (Gruppo Misto) che lo illustra e Pan (Liga Veneta per Salvini Premier).

L'emendamento n. N43, posto in votazione col sistema elettronico in modalità telematica, è respinto.

Sull'emendamento n. N44 intervengono i consiglieri Lorenzoni (Gruppo Misto) che lo illustra, Montanariello (Partito Democratico Veneto) e l'assessore Calzavara che propone di accantonarlo.

Il PRESIDENTE dichiara accantonato l'emendamento n. N44.

Sull'emendamento n. N45 intervengono il consigliere Lorenzoni (Gruppo Misto) che lo illustra e l'assessore De Berti che propone delle modifiche con il consenso del proponente.

L'emendamento n. N45, posto in votazione col sistema elettronico in modalità telematica, è approvato come modificato.

Sull'emendamento n. N46 intervengono il consigliere Lorenzoni (Gruppo Misto) che lo illustra e l'assessore Bottacin.

L'emendamento n. N46, posto in votazione col sistema elettronico in modalità telematica, è respinto.

L'emendamento n. N47 , illustrato dal consigliere Lorenzoni (Gruppo Misto), posto in votazione col sistema elettronico in modalità telematica, è respinto.

Sull'emendamento n. N48 intervengono il consigliere Lorenzoni (Gruppo Misto) che lo illustra e l'assessore Calzavara che propone di accantonarlo.

Il PRESIDENTE dichiara accantonato l'emendamento n. N48.

Interviene il consigliere Valdegamberi (Gruppo Misto) sull'ordine dei lavori.

Sull'emendamento n. N49 intervengono i consiglieri Lorenzoni (Gruppo Misto) che lo illustra, Guarda (Europa Verde), Montanariello (Partito Democratico Veneto) e l'assessore Calzavara

L'emendamento n. N49, posto in votazione col sistema elettronico in modalità telematica, è respinto.

La seduta è sospesa alle ore 13.16.

La seduta riprende dopo un rinvio alle ore 14.41.

Gli emendamenti nn. N91 e N92, posto in votazione separatamente col sistema elettronico in modalità telematica, sono respinti.

L'emendamento n. N93, illustrato dalla consigliera Camani (Partito Democratico Veneto), posto in votazione col sistema elettronico in modalità telematica, è respinto.

L'emendamento n. N94, posto in votazione col sistema elettronico in modalità telematica, è respinto.

L'emendamento n. N95, illustrato dalla consigliera Camani (Partito Democratico Veneto), posto in votazione col sistema elettronico in modalità telematica, è respinto.

L'emendamento n. N181, illustrato dalla consigliera Zottis (Partito Democratico Veneto), posto in votazione col sistema elettronico in modalità telematica, è respinto.

L'emendamento n. N182, illustrato dalla consigliera Zottis (Partito Democratico Veneto), posto in votazione col sistema elettronico in modalità telematica, è approvato.

Sull'emendamento n. N183 intervengono le consigliere Zottis (Partito Democratico Veneto che lo illustra e Guarda (Europa Verde).

Gli emendamenti nn. N183 e N184, posti in votazione separatamente col sistema elettronico in modalità telematica, sono approvati.

L'emendamento n. N96, illustrato dalla consigliera Camani (Partito Democratico Veneto), posto in votazione col sistema elettronico in modalità telematica, è approvato.

L'emendamento n. N97, illustrato dalla consigliera Camani (Partito Democratico Veneto), posto in votazione col sistema elettronico in modalità telematica, è respinto.

L'emendamento n. N185, posto in votazione col sistema elettronico in modalità telematica, è approvato.

L'emendamento n. N186, posto in votazione col sistema elettronico in modalità telematica, è approvato.

Sull'emendamento n. N50 intervengono i consiglieri Ostanel (Il Veneto che Vogliamo) che lo illustra, Guarda (Europa Verde), Possamai Giacomo (Partito Democratico Veneto), Lorenzoni (Gruppo Misto) e Baldin (Movimento 5 Stelle).

Durante l'intervento del consigliere Lorenzoni assume la Presidenza il Vicepresidente Nicola Ignazio Finco.

L'emendamento n. N50, posto in votazione col sistema elettronico in modalità telematica, è respinto.

L'emendamento n. N187, illustrato dalla consigliera Zottis (Partito Democratico Veneto), posto in votazione col sistema elettronico in modalità telematica, è approvato.

L'emendamento n. N188, illustrato dalla consigliera Zottis (Partito Democratico Veneto), posto in votazione col sistema elettronico in modalità telematica, è respinto.

L'emendamento n. N189, posto in votazione col sistema elettronico in modalità telematica, è approvato.

L'emendamento n. N190, illustrato dalla consigliera Zottis (Partito Democratico Veneto), posto in votazione col sistema elettronico in modalità telematica, è approvato.

L'emendamento n. N1, illustrato dalla consigliera Guarda (Europa Verde), posto in votazione col sistema elettronico in modalità telematica, è approvato.

L'emendamento n. N160, illustrato dal consigliere Zanoni (Partito Democratico Veneto), posto in votazione col sistema elettronico in modalità telematica, è respinto.

Sull'emendamento n. N98 intervengono i consiglieri Camani (Partito Democratico Veneto) che lo illustra, Ciambetti (Liga Veneta per Salvini Premier) e Ostanel (Il Veneto che Vogliamo).

L'emendamento n. N98, posto in votazione col sistema elettronico in modalità telematica, è approvato.

Interviene l'assessore Corazzari per chiarimenti sull'emendamento n. N98.

Sull'emendamento n. N99 intervengono l'assessore Corazzari che propone delle modifiche e la consigliera Camani (Partito Democratico Veneto) che le accoglie.

L'emendamento n. N99, posto in votazione col sistema elettronico in modalità telematica, è approvato come modificato.

L'emendamento n. N100, posto in votazione col sistema elettronico in modalità telematica, è approvato.

Il PRESIDENTE dichiara precluso l'emendamento n. N51.

Interviene la consigliera Camani (Partito Democratico Veneto) che ritira l'emendamento n. N101.

Assume le funzioni di Consigliere Segretario la consigliera Erika Baldin .

L'emendamento n. N2, illustrato dalla consigliera Guarda (Europa Verde), posto in votazione col sistema elettronico in modalità telematica, è respinto.

Sull'emendamento n. N102 intervengono la consigliera Camani (Partito Democratico Veneto) che lo illustra e l'assessore Corazzari che propone delle modifiche con il consenso della proponente.

L'emendamento n. N102, posto in votazione col sistema elettronico in modalità telematica, è approvato come modificato.

L'emendamento n. N67, illustrato dalla consigliera Bigon (Partito Democratico Veneto), posto in votazione col sistema elettronico in modalità telematica, è approvato.

L'emendamento n. N153, illustrato dal consigliere Possamai Giacomo (Partito Democratico Veneto), posto in votazione col sistema elettronico in modalità telematica, è approvato.

L'emendamento n. N3, illustrato dalla consigliera Guarda (Europa Verde), posto in votazione col sistema elettronico in modalità telematica, è approvato.

L'emendamento n. N68, illustrato dalla consigliera Bigon (Partito Democratico Veneto), posto in votazione col sistema elettronico in modalità telematica, è respinto.

Sull'emendamento n. N154 intervengono il consigliere Possamai Giacomo (Partito Democratico Veneto) che lo illustra, l'assessora Donazzan, le consigliere Guarda (Europa Verde) e Venturini (Forza Italia - Berlusconi - Autonomia per il Veneto).

L'emendamento n. N154, posto in votazione col sistema elettronico in modalità telematica, è respinto.

Sull'emendamento n. N52 interviene la consigliera Ostanel (Il Veneto che Vogliamo) che lo illustra.

Interviene il consigliere Zanoni (Partito Democratico Veneto) sul Regolamento.

L'emendamento n. N52, posto in votazione col sistema elettronico in modalità telematica, è approvato.

L'emendamento n. N155, illustrato dal consigliere Possamai Giacomo (Partito Democratico Veneto), posto in votazione col sistema elettronico in modalità telematica, è approvato.

La seduta è sospesa alle ore 16.18.

La seduta riprende alle ore 16.38.

Assume la Presidenza il Presidente Roberto Ciambetti

L'emendamento n. N150, posto in votazione col sistema elettronico in modalità telematica, è respinto.

L'emendamento n. N53, illustrato dalla consigliera Ostanel (Il Veneto che Vogliamo), posto in votazione col sistema elettronico in modalità telematica, è respinto.

Sull'emendamento n. N156 intervengono il consigliere Possamai Giacomo (Partito Democratico Veneto) che lo illustra, gli assessori Donazzan e Calzavara.

L'emendamento n. N156, posto in votazione col sistema elettronico in modalità telematica, è respinto.

L'emendamento n. N69, posto in votazione col sistema elettronico in modalità telematica, è approvato.

L'emendamento n. N54, illustrato dalla consigliera Ostanel (Il Veneto che Vogliamo), posto in votazione col sistema elettronico in modalità telematica, è respinto.

L'emendamento n. N55, illustrato dalla consigliera Ostanel (Il Veneto che Vogliamo), posto in votazione col sistema elettronico in modalità telematica, è approvato.

Sull'emendamento n. N56 intervengono la consigliera Ostanel (Il Veneto che Vogliamo) e l'assessore Corazzari che propone delle modifiche con il consenso della proponente.

L'emendamento n. N56, posto in votazione col sistema elettronico in modalità telematica, è approvato come modificato.

Sull'emendamento n. N151 intervengono il consigliere Possamai Giacomo (Partito Democratico Veneto) e l'assessore Corazzari che propone delle modifiche con il consenso del proponente.

L'emendamento n. N151, posto in votazione col sistema elettronico in modalità telematica, è approvato come modificato.

L'emendamento n. N157, illustrato dal consigliere Possamai Giacomo (Partito Democratico Veneto), posto in votazione col sistema elettronico in modalità telematica, è approvato.

Sull'emendamento n. N103 intervengono la consigliera Camani (Partito Democratico Veneto), che lo illustra anche con riferimento agli emendamenti della Missione "Turismo" nn. N107, N104, N108, N111, N105, N106, N109, N116, N112, N113, l'assessore Caner, i consiglieri Zottis (Partito Democratico Veneto), Montanariello (Partito Democratico Veneto) e Pan (Liga Veneta per Salvini Premier).

Durante l'intervento della consigliera Zottis assume la Presidenza il Vicepresidente Nicola Ignazio Finco.

L'emendamento n. N103, posto in votazione col sistema elettronico in modalità telematica, è respinto.

Interviene la consigliera Camani (Partito Democratico Veneto) che ritira gli emendamenti nn. N104, N105, N106, N107, N108.

L'emendamento n. N4, posto in votazione col sistema elettronico in modalità telematica, è respinto.

L'emendamento n. N5, illustrato dalla consigliera Guarda (Europa Verde), posto in votazione col sistema elettronico in modalità telematica, è approvato.

L'emendamento n. N6 è illustrato e ritirato dalla consigliera Guarda (Europa Verde).

La seduta è sospesa alle ore 17.55.

La seduta riprende alle ore 18.13.

Gli emendamenti nn. N109, N110, N111 sono ritirati dalla consigliera Camani (Partito Democratico Veneto).

L'emendamento n. N7, posto in votazione col sistema elettronico in modalità telematica, è respinto.

L' emendamento n. N112 è ritirato dalla consigliera Camani (Partito Democratico Veneto).

L'emendamento n. N8, illustrato dalla consigliera Guarda (Europa Verde), posto in votazione col sistema elettronico in modalità telematica, è respinto.

L'emendamento n. N9, illustrato dalla consigliera Guarda (Europa Verde), posto in votazione col sistema elettronico in modalità telematica, è respinto.

L'emendamento n. N12, posto in votazione col sistema elettronico in modalità telematica, è respinto.

Sull'emendamento n. N57 intervengono la consigliera Ostanel (Il Veneto che Vogliamo) che lo illustra, l'assessore Calzavara e la consigliera Ostanel (Il Veneto che Vogliamo) che propone delle modifiche.

Il PRESIDENTE dichiara accantonato l'emendamento n. N57.

Interviene il consigliere Montanariello (Partito Democratico Veneto) sull'ordine dei lavori.

Sull'emendamento n. N113 intervengono la consigliera Camani (Partito Democratico Veneto) che lo ritira e l'assessore Caner.

L'emendamento n. N11, posto in votazione col sistema elettronico in modalità telematica, è respinto.

L' emendamento n. N114 è ritirato dalla consigliera Camani (Partito Democratico Veneto).

L'emendamento n. N10, illustrato dalla consigliera Guarda (Europa Verde), posto in votazione col sistema elettronico in modalità telematica, è respinto.

Gli emendamenti nn. N115 e N116 sono ritirati dalla consigliera Camani (Partito Democratico Veneto).

L'emendamento n. N127, posto in votazione col sistema elettronico in modalità telematica, è respinto.

L'emendamento n. N13, illustrato dalla consigliera Guarda (Europa Verde), posto in votazione col sistema elettronico in modalità telematica, è respinto.

L'emendamento n. N14, illustrato dalla consigliera Guarda (Europa Verde), posto in votazione col sistema elettronico in modalità telematica, è approvato.

L'emendamento n. N128, illustrato dal consigliere Montanariello (Partito Democratico Veneto), posto in votazione col sistema elettronico in modalità telematica, è respinto.

L'emendamento n. N161, illustrato dal consigliere Zanoni (Partito Democratico Veneto), posto in votazione col sistema elettronico in modalità telematica, è respinto.

L'emendamento n. N162, illustrato dal consigliere Zanoni (Partito Democratico Veneto), posto in votazione col sistema elettronico in modalità telematica, è respinto.

L'emendamento n. N58, illustrato dalla consigliera Ostanel (Il Veneto che Vogliamo), posto in votazione col sistema elettronico in modalità telematica, è respinto.

Sull'emendamento n. N163 intervengono i consiglieri Zanoni (Partito Democratico Veneto) che lo illustra, Guarda (Europa Verde) e Ostanel (Il Veneto che Vogliamo).

L'emendamento n. N163, posto in votazione col sistema elettronico in modalità telematica, è respinto.

Sull'emendamento n. N164 intervengono i consiglieri Zanoni (Partito Democratico Veneto) che lo illustra, Possamai Giacomo (Partito Democratico Veneto).

L'emendamento n. N164, posto in votazione col sistema elettronico in modalità telematica, è respinto.

Sull'emendamento n. N217 interviene la consigliera Ostanel (Il Veneto che Vogliamo) che lo illustra.

Il PRESIDENTE dà 5 minuti di tempo per la presentazione di eventuali subemendamenti all'emendamento n. N217 e sospende la seduta per permettere all'Ufficio di Presidenza della Prima Commissione consiliare di esprimere parere sugli emendamenti presentati.

La seduta è sospesa alle ore 19.07

La seduta riprende alle ore 19.33.

L'emendamento n. N217, posto in votazione col sistema elettronico in modalità telematica, è approvato.

Interviene la consigliera Ostanel (Il Veneto che Vogliamo) che ritira l'emendamento n. 57.

L'emendamento n. N15, illustrato dalla consigliera Guarda (Europa Verde), posto in votazione col sistema elettronico in modalità telematica, è respinto.

Sull'emendamento n. N16 interviene la consigliera Guarda (Europa Verde) che lo illustra e propone una modifica.

L'emendamento n. N16, posto in votazione col sistema elettronico in modalità telematica, è approvato come modificato.

L'emendamento n. N166, illustrato dal consigliere Zanoni (Partito Democratico Veneto), posto in votazione col sistema elettronico in modalità telematica, è respinto.

L'emendamento n. N165, illustrato dal consigliere Zanoni (Partito Democratico Veneto), posto in votazione col sistema elettronico in modalità telematica, è respinto.

Sull'emendamento n. N167 intervengono il consigliere Zanoni (Partito Democratico Veneto) che lo illustra, l'assessore Bottacin che propone delle modifiche con il consenso del proponente e il consigliere Lorenzoni (Gruppo Misto).

L'emendamento n. N167, posto in votazione col sistema elettronico in modalità telematica, è approvato come modificato.

L'emendamento n. N132, illustrato dal consigliere Montanariello (Partito Democratico Veneto), posto in votazione col sistema elettronico in modalità telematica, è respinto.

Sull'emendamento n. N133 intervengono il consigliere Montanariello (Partito Democratico Veneto) che lo illustra e l'assessore Bottacin.

L'emendamento n. N133, posto in votazione col sistema elettronico in modalità telematica, è respinto.

L'emendamento n. N134, illustrato dal consigliere Montanariello (Partito Democratico Veneto), posto in votazione col sistema elettronico in modalità telematica, è respinto.

Il PRESIDENTE dichiara chiusa la seduta.

Il Consiglio regionale è convocato domani giovedì 17 dicembre alle ore 10.30.

La seduta termina alle ore 20.16.

Consiglieri presenti o partecipanti in modalità telematica:
ANDREOLI Marco
MAINO Silvia
BALDIN Erika
MICHIELETTO Gabriele
BARBISAN Fabiano
MONTANARIELLO Jonatan
BET Roberto
OSTANEL Elena
BIGON Anna Maria
PAN Giuseppe
BISAGLIA Simona
PICCININI Tomas
BOZZA Alberto
POLATO Daniele
BRESCACIN Sonia
POSSAMAI Giacomo
CAMANI Vanessa
POSSAMAI Gianpiero
CAVINATO Elisa
PUPPATO Giovanni
CECCHETTO Milena
RAZZOLINI Tommaso
CENTENARO Giulio
RIGO Filippo
CESTARI Laura
RIZZOTTO Silvia
CESTARO Silvia
SANDONA' Luciano
CIAMBETTI Roberto
SCATTO Francesca
CORSI Enrico
SORANZO Enoch
DOLFIN Marco
SPERANZON Raffaele
FAVERO Marzio
SPONDA Alessandra
FINCO Nicola Ignazio
VALDEGAMBERI Stefano
FORMAGGIO Joe
VENTURINI Elisa
GEROLIMETTO Nazzareno
VIANELLO Roberta
GIACOMIN Stefano
VILLANOVA Alberto
GUARDA Cristina
ZANONI Andrea
LORENZONI Arturo
ZECCHINATO Marco

ZOTTIS Francesca




IL CONSIGLIERE SEGRETARIO
Erika BALDIN








IL PRESIDENTE
Nicola Ignazio FINCO







N.B. Gli emendamenti e i verbali di votazione, che costituiscono parte integrante del presente processo verbale, sono consultabili presso l'Ufficio Attività Istituzionali.
Le richieste di modifica delle votazioni diverse da quelle previste dall'articolo 89 del Regolamento sono menzionate nel Resoconto.

PROCESSO VERBALE
Redazione a cura di Cristiano Gebbin e Paola Lombardo