ResocontoVerbali

Seduta del consiglio regionale del 28/07/2021 n. 30

Resoconto n. 30 - 11^ legislatura
Resoconto 30 a Seduta pubblica
Mercoledì, 28 luglio 2021
SOMMARIO
Assume la Presidenza
Il Presidente Roberto CIAMBETTI
La Seduta inizia alle ore 13.36

PRESIDENTE

Buongiorno colleghi. Riprendiamo il Consiglio.
Diamo inizio alla 30a Seduta pubblica del Consiglio regionale. I lavori si svolgono sulla base dell'ordine del giorno prot. n. 11988 del 22 luglio 2021.
PUNTO
2



COMUNICAZIONI DELLA PRESIDENZA DEL CONSIGLIO

Ha comunicato congedo
Luca ZAIA
Il congedo è concesso.

PRESIDENTE

Ho le assenze comunicate dei colleghi Polato e Tomas Piccinini.
PUNTO
8



GIURAMENTO DEL GARANTE REGIONALE DEI DIRITTI DELLA PERSONA. (LEGGE REGIONALE 24 DICEMBRE 2013, n. 37 , ART. 3, COMMA 3)

PRESIDENTE

Come dicevo ieri sera, riprendiamo il punto n. 8) all'ordine del giorno.
Il Garante dei Diritti è una figura centrale del nostro ordinamento di estrema rilevanza, tanto da essere prevista dallo Statuto regionale, che, nell'articolo 63, ne spiega i compiti e il ruolo.
Il Garante deve assicurare, secondo procedure non giudiziarie di promozione, di protezione di mediazione, i diritti delle persone fisiche e giuridiche verso le Pubbliche amministrazioni in ambito regionale; deve inoltre promuovere, proteggere e facilitare il perseguimento dei diritti dei minori di età e delle persone private della libertà personale.
In sé riassume dunque le funzioni di quello che un tempo si definiva "Difensore civico nei rapporti tra cittadino e Pubblica amministrazione", oltre che difensore dei minori e delle persone in carcere: una pluralità di campi che esigono particolare attenzione, equilibrio e conoscenza tecnica e conoscenza della macchina amministrativa non marginali, doti queste che l'avvocato Mario Caramel, con la sua lunga esperienza professionale, garantisce a questa Assemblea e all'intera cittadinanza.
Non è un ruolo facile e colgo l'occasione anche per ringraziare Mirella Gallinaro che, per due mandati, è stata la prima a svolgere questa funzione, un tempo divisa tra più soggetti: a lei il ringraziamento dell'intera Assemblea.
All'avvocato Caramel, che conosco da qualche anno, un grande e sincero in bocca al lupo per un incarico sicuramente non facile, che però sono certo vedrà in lui una figura emblematica di autentica garanzia, profonda cultura e grande sensibilità, come ha sempre dimostrato anche nel corso della sua lunga esperienza in Regione Veneto.
In questa seduta, appunto, dobbiamo far giurare il Garante che abbiamo nominato qualche settimana fa per poi fargli prendere effettivamente incarico e ruolo presso la nostra struttura.
Dottor Caramel, a lei la parola per la formula di giuramento.

Mario CARAMEL

Buongiorno.
Signor Presidente, signori Consiglieri,
Giuro di bene e fedelmente svolgere l'incarico a cui sono stato chiamato nell'interesse della collettività e al servizio dei cittadini in piena libertà e indipendenza.

PRESIDENTE

Grazie. Se vuole aggiungere qualcosa.

Mario CARAMEL

La figura è stata bene illustrata dal Presidente Ciambetti. Posso solo dire che ho preso contatti con la dottoressa Mirella Gallinaro. Ho trovato una struttura funzionante, già molto ben avviata, quindi sicuramente un ringraziamento che posso già far subito.
Fra l'altro io mi onoro di avere un passaggio di consegne che lei mi dice invece di essere stato a suo tempo parecchio difficoltoso, probabilmente anche nel merito dell'accorpamento delle figure.
Posso dire che ci vedremo a consuntivo quando vi porterò i risultati di questo lavoro, perché il giuramento è la premessa, è un preventivo. Qui siamo abituati a preventivi e consuntivi.... È il terzo giuramento che faccio, pensavo, perché ai tempi, alla prima assunzione come Segretario del Comune di Spresiano giurai, perché al tempo si giurava, mi pare che non si giuri più nelle Pubbliche amministrazioni; ho giurato nel servizio militare e questo è il terzo giuramento che faccio e, quando si giura, penso che dopo si debba rispondere ai destinatari del giuramento che, oltre a voi - e ringrazio per le elezioni - sono anche e soprattutto i cittadini veneti.
Grazie.

PRESIDENTE

Grazie, avvocato.
Da parte nostra un augurio di buon lavoro che sicuramente ne ha bisogno. Grazie.
PUNTO
11



PROPOSTA DI LEGGE D'INIZIATIVA DEI CONSIGLIERI ZECCHINATO, SORANZO, RAZZOLINI, VENTURINI, BOZZA, CESTARO, BET, BORON, CAVINATO, CENTENARO, MAINO, VIANELLO, VILLANOVA, ANDREOLI, CECCHETTO, DOLFIN, FINCO, PAN, RIGO E SANDONÀ RELATIVA A "ISTITUZIONE DELLA GIORNATA REGIONALE PER I COLLI VENETI". (PROGETTO DI LEGGE N. 45) APPROVATO (DELIBERAZIONE LEGISLATIVA N. 25/2021)

Relazione della Sesta Commissione consiliare.
Relatore il consigliere Marco Zecchinato, correlatrice la consigliera Elena Ostanel.
(N.d.r. - Si riproduce il testo scritto della relazione di maggioranza)

La presente proposta di legge istituisce la Giornata Regionale per i Colli Veneti per stimolare conoscenza e sensibilità sociale verso lo straordinario patrimonio di risorse naturali, culturali, paesaggistiche, storiche ed enogastronomiche rappresentato dai colli veneti.
I territori collinari veneti localizzati sul territorio regionale, sono infatti un prezioso valore di paesaggio, ambiente, storia, cultura ed economie, con enorme potenziale di sviluppo: rivestono un ruolo fondamentale nella vita dell'uomo e delle comunità locali che vi si sono formate e radicate nel corso dei secoli, creando un profondo legame tra uomo e natura.
In geografica fisica, si considerano collina i rilievi poco elevati (600 m s.l.m.), su un piano per lo più alluvionale costituito da roccia in sito o da materiali di trasporto eolico, alluvionale o morenico.
Ai fini dell'istituzione della Giornata Regionale per i Colli Veneti, potranno essere considerati tutti quei rilievi classificabili come colli e anche quelli che, ancorché denominati in diverse cartografie come "monti ", dimostrano le caratteristiche tipiche della collina. Lo stesso dicasi per le aree di pianura strettamente afferenti ali 'ambito collinare.

Nella Regione del Veneto, i colli sono presenti nelle province dì Padova (Colli Euganei), Treviso (Colline del Prosecco dì Conegliano e Valdobbiadene, Montello e Colli Asolani), Verona (Colline del Garda, Colline Moreniche, Colline della Valpolicella, Colline della Valpantena, Torricelle, Colline dell'est veronese) e Vicenza (Colli Berici, Colline della fascia delle Prealpi Vicentine, Colline della fascia Pedemontana). Molte aree collinari sono considerate siti della Rete Natura 2000, ovvero siti di importanza comunitaria per la presenza di habitat ed habitat di specie di rilevanza europea.
In un'ottica di sviluppo sostenibile del territorio collinare, sono di assoluta necessità azioni tendenti:
- alla conservazione ambientale, alla difesa del suolo e delle biodiversità, nonché all'utilizzo ecocompatibile delle risorse;
- alla promozione del settore agricolo con l'importante presenza di prodotti tipici, alle corrette pratiche forestali, alla permanenza dell'artigianato e commercio locale, dei mestieri tradizionali;

- alla valorizzazione dei beni paesaggistici, naturalistico-ambientali e storico-culturali;
- all'incentivazione dell'imprenditoria, in particolare giovanile e femminile per agevolare sia lo sviluppo locale che la permanenza sui territori;
- alla diffusione dell'uso di energie alternative e rinnovabili;
- allo sviluppo del turismo responsabile e consapevole;
- alla valorizzazione dei sentieri e degli sport all'aria aperta, privilegiando quelli di minor impatto ambientale.

La proposta di legge prevede l'Istituzione della Giornata Regionale dei Colli Veneti.

L'articolo 1 enuncia le finalità dell'iniziativa legislativa: la tutela e valorizzazione delle risorse naturali, la promozione del valore dell'ambiente collinare e la diffusione delle tradizioni culturali e dei saperi locali. La norma individua, come data di celebrazione della ricorrenza, la prima domenica di primavera che rappresenta il risveglio della natura.

All'articolo 2 si prevedono iniziative di sensibilizzazione sociale, volte alla salvaguardia e alla conservazione delle risorse paesaggistiche, naturali e degli ecosistemi dei colli Veneti e finalizzate a favorire uno sviluppo sostenibile dei territori collinari, attraverso la collaborazione fra Enti locali, Pro Loco e Associazioni locali riconosciute.
All'articolo 3 è stabilita la dotazione finanziaria per sostenere le spese necessarie al raggiungimento degli obiettivi della presente legge.
Sulla proposta di legge la Sesta Commissione consiliare, nella seduta del 30 giugno 2021, ha espresso a maggioranza parere favorevole alla sua approvazione da parte del Consiglio regionale.

Hanno votato a favore i rappresentanti dei gruppi consiliari: Liga Veneta per Salvini Premier (Corsi, Cestari e Favero), Zaia Presidente (Vianello, Cavinato, Cestaro, Villanova, Sandonà e Scatto), Lista Veneta Autonomia (Piccinini), Fratelli d'Italia - Giorgia Meloni (Soranzo), Forza Italia Berlusconi-Autonomia per il Veneto (Bozza).
Astenuti i rappresentanti dei gruppi consiliari: Partito Democratico Veneto (Giacomo Possamai), Il Veneto che Vogliamo (Ostanel)."

PRESIDENTE

Bene. Riprendiamo la seduta dal punto n. 11) all'ordine del giorno, progetto di legge n. 45.
Chiedo al relatore Zecchinato di avvicinarsi comunque alle postazioni della Presidenza per dargli la parola, per appunto, la relazione introduttiva alla legge. Prego, Zecchinato, se mi chiedi la parola con Concilium, vado meglio poi nei tempi.
Prego, Zecchinato.

Marco ZECCHINATO (Zaia Presidente)

Grazie, Presidente e buongiorno Consiglieri.
La presente proposta di legge è una proposta per istituire la Giornata regionale per i Colli veneti. È stata pensata per stimolare conoscenza e sensibilità sociale verso lo straordinario patrimonio di risorse naturali, culturali, paesaggistiche, storiche ed enogastronomiche rappresentato dai Colli veneti.
I territori collinari, infatti, sono un prezioso valore di paesaggio, ambiente, storia, cultura ed economia, un enorme potenziale di sviluppo. Rivestono un ruolo fondamentale nella vita dell'uomo e delle comunità locali che si sono formate e radicate nel corso dei secoli, creando un profondo legame tra uomo e natura.
Questo sviluppo è anche da vedere sotto il profilo turistico, visto che il turismo è appunto la prima industria nel Veneto: in certi contesti si è già sviluppato, ma in certi ambiti collinari si manifesta ancora un grande margine di sviluppo, chiaramente contemplato anche con una tutela ambientale e paesaggistica.
Si sono considerati, sotto questo profilo, come Colli veneti tutti quei rilievi poco elevati, fino a 600 metri, riprendendo il concetto, appunto, espresso in geografica fisica. Ai fini della istituzione di questa giornata per i Colli veneti si è inteso considerare sempre rilievi collinari anche quei rilievi che in cartografia sono denominati spesso monti, ma che rappresentano però le caratteristiche tipiche della collina o per natura geologica o appunto per l'altezza che presentano.
Lo stesso dicasi per le aree di pianura strettamente afferenti all'ambito collinare, perché con l'istituzione della Giornata per i Colli veneti e le conseguenti azioni di promozione che si vorrebbero attivare, si è inteso considerare anche quei territori pedecollinari o comunque di pianura, ma fortemente collegati con i Colli, collegati e connessi con questo contesto. Nella Regione del Veneto i Colli sono presenti nelle Province di Padova (con i Colli Euganei), Treviso (con le Colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene, il Montello e i Colli Asolani), Verona (con le colline del Garda, le colline Moreniche, le colline della Valpolicella, le colline della Valpantena, Torricelle, Colline dell'est veronese) e Vicenza (con i Colli Berici, le colline della fascia delle Prealpi vicentine e le colline della fascia pedemontana).
Molte di queste aree hanno già una serie di tutele proprio per l'importanza che rivestono, quindi un valore aggiunto. Alcuni colli sono già siti della Rete Natura 2000, quindi siti di importanza comunitaria per gli habitat e habitat di specie che ospitano; alcuni ambiti sono già classificati come bene UNESCO e altri sono appunto anche a parco.
In un'ottica di sviluppo sostenibile del territorio collinare, sono di assoluta necessità le azioni tendenti alla conservazione ambientale, alla difesa del suolo e delle biodiversità nonché all'utilizzo ecocompatibile delle risorse, alla promozione del settore agricolo con l'importante presenza di prodotti tipici, alle corrette pratiche forestali, alla permanenza dell'artigianato e commercio locale e dei mestieri tradizionali, alla valorizzazione dei beni paesaggistici, naturalistico-ambientale e storico culturali, all'incentivazione dell'imprenditoria, alla diffusione dell'uso di energie alternative rinnovabili, allo sviluppo del turismo responsabile e consapevole, alla valorizzazione dei sentieri e dei percorsi più in generale e degli sport all'aria aperta, privilegiando quelli di minore impatto ambientale.
La proposta di legge, secondo questi principi e obiettivi, prevede all'articolo 1, dove vengono enunciate le finalità dell'iniziativa, di istituire appunto la "Giornata per i Colli veneti", prendendo come data la prima domenica di primavera, simbolicamente che rappresenta il risveglio della natura. Azioni e iniziative che sono già citate nell'articolo 1, che si intende intraprendere e promuovere, sono già di fatto disciplinate, magari anche a livello normativo: penso ad esempio a quando si parla di promuovere, di diffondere gli osservatori sul paesaggio. Gli osservatori sul paesaggio sono appunto individuati quello nazionale dal Codice dei beni culturali e del paesaggio, il 42 del 2004, e disciplinati poi invece a livello regionale dalla rete regionale, quindi locale, degli osservatori del paesaggio, per cui c'è già una DGR e in questo caso, ad esempio, gli osservatori fanno una grande attività, specialmente in Veneto e va appunto detto perché ci sono varie attività di promozione, divulgazione e valorizzazione fatta dagli osservatori e non tutte le aree sono ricomprese, anzi, pochi Colli rientrano negli ambiti di questi osservatori, per cui sarebbe un bene promuovere, visto che esistono già anche strumenti per attivare poi le attività sul territorio. All'articolo 2 si prevedono iniziative di sensibilizzazione sociale volte alla salvaguardia e conservazione delle risorse paesaggistiche, naturali e degli ecosistemi dei Colli e finalizzate a favorire uno sviluppo sostenibile dei territori collinari attraverso la collaborazione fra Enti locali, Proloco e associazioni locali riconosciute, coinvolgendo anche, ad esempio, l'Ufficio Scolastico Regionale e coinvolgendo vari operatori, poi sul territorio.
All'articolo 3, invece, è definita la dotazione finanziaria per sostenere appunto le spese necessarie al raggiungimento degli obiettivi.
Ecco, sostanzialmente, voglio anche cogliere l'occasione per ringraziare la Sesta Commissione per il lavoro fatto con questa proposta di provvedimento, ringraziando i colleghi che hanno contribuito a fornire anche spunti interessanti e comunque sostegno all'iniziativa, che ritengo potrà avere un notevole beneficio sul territorio regionale. Beneficio che ci sarà tanto più si riusciranno a coinvolgere i territori, quindi quei vari enti, attività, soggetti che ci sono e che nel complesso abbiamo cercato di individuare in questo progetto di legge.
Chiaramente, poi l'attuazione è demandata alla Giunta regionale con l'auspicio appunto che questa proposta possa funzionare sia per promuovere la giornata per i Colli, ma anche per tutte le altre azioni previste di promozione e valorizzazione di questo patrimonio Veneto.
Grazie.

PRESIDENTE

Grazie a lei.
(N.d.r. - Si riproduce il testo scritto della relazione di minoranza)

"Signor Presidente, colleghi consiglieri,

il progetto di legge che stiamo per discutere promuove l'istituzione della giornata regionale per i Colli veneti e parte dalla necessità di istituire, la prima domenica di primavera, un giorno in cui celebrare questa giornata al fine di sensibilizzare i cittadini sul patrimonio che questi territori hanno dal punto di vista naturale, culturale, paesaggistico, storico, enogastronomico.

Ovviamente si tratta di un patrimonio comune alle aree collinari in diverse province; l'obiettivo dell'istituzione di questa giornata è quello di promuovere azioni quali la conservazione ambientale, la promozione del settore agricolo, la valorizzazione dei beni paesaggistici, l'incentivazione dell'imprenditoria in particolare giovanile, diffondere l'uso di energie alternative rinnovabili, lo sviluppo del turismo responsabile e consapevole, la valorizzazione dei sentieri e degli sport all'aria aperta.

Si cita, oltre al valore dell'ambiente, anche la diffusione delle tradizioni culturali e dei saperi locali; al progetto di legge vengono garantite delle risorse per 50.000 euro per l'esercizio finanziario 2021, che entrano nella missione Tutela e valorizzazione dei beni e delle attività culturali.

Abbiamo discusso questo progetto di legge in Commissione cultura e in particolare alcune questioni.

In linea anche con il progetto di legge simile per l'istituzione della Città Veneta della cultura, il progetto in discussione oggi rientra in una strategia che va oltre la Legge Cultura del 2019, nel senso che l'idea di istituire una giornata di celebrazione è un'attività nuova.

Entrando nel merito, affinché questo provvedimento sia utile, è necessario che definisca alcune questioni principali. Prima di tutto deve essere data priorità a quelle azioni tendenti a promuovere l'ambiente collinare più che la diffusione delle tradizioni culturali o dei saperi locali.

Questo perché ci sono anche altri provvedimenti nell'ordinamento regionale che finanziano questo comparto e mi riferisco in particolare alla LR n. 70 del 1975 (la c.d. "legge 49"). Infatti, solo nel 2020, questa legge è stata finanziata in più provvedimenti con somme che complessivamente superano il milione di euro.

Oltre a questo, e poi lo vedremo in alcuni emendamenti che ho presentato, è opportuno rendere quanto più visibile ed evidente l'istituzione di questa Giornata per fare in modo che gli operatori siano messi in condizione di definire delle proposte per la celebrazione garantendo maggiore trasparenza e lo sviluppo di una sana competizione tra le aree collinari proprio come è stato previsto nella legge regionale che istituisce la Città Veneta della cultura.

È vero che la dotazione finanziaria, di 50.000 euro, è scarsa ma stiamo parlando di quel che resta del 2021 e c'è comunque la possibilità di aumentarla per le prossime annualità.

Infine ritengo opportuno inserire tra gli attori espressamente indicati dal progetto di legge, oltre agli enti locali, le Pro loco e le associazioni locali riconosciute, anche gli operatori culturali che possono essere un volano importante per l'istituzione di una giornata di questo tipo."
La parola alla correlatrice, Elena Ostanel, prego.

Elena OSTANEL (Il Veneto che Vogliamo)

Grazie, Presidente. Buon pomeriggio a tutti.
Il progetto di legge che andiamo appunto a discutere oggi promuove l'istituzione della "Giornata regionale per i Colli veneti" e, come detto appunto dal relatore, il progetto di legge parte proprio dalla necessità di istituire, all'inizio, alla prima domenica di primavera, un giorno dove celebrare questa giornata regionale per i Colli veneti al fine di sensibilizzare i cittadini su il patrimonio che questi territori hanno dal punto di vista naturale, culturale, paesaggistico, storico, enogastronomico e ovviamente un patrimonio che è comune a aree collinari in diverse Province. Appunto i Colli esistono in diverse Province in Veneto e l'obiettivo dell'istituzione di questa giornata da progetto di legge è quello di promuovere delle azioni, soprattutto in questi ambiti: la conservazione ambientale, la promozione del settore agricolo, la valorizzazione dei beni paesaggistici, l'incentivazione dell'imprenditoria in particolare giovanile, diffondere l'uso di energie alternative rinnovabili, lo sviluppo del turismo responsabile e consapevole, la valorizzazione dei sentieri e degli sport all'aria aperta.
Si cita, oltre al valore dell'ambiente, anche la diffusione delle tradizioni culturali e dei saperi locali. Al progetto di legge vengono garantite delle risorse che sono 50.000 euro per l'esercizio finanziario 2021, che entrano appunto nella missione "Tutela e valorizzazione dei beni e delle attività culturali".
Abbiamo discusso questo progetto di legge all'interno della Commissione Cultura e, per appunto entrare un po' più nel merito del progetto di legge, sono state discusse soprattutto alcune questioni. In linea anche con un progetto di legge simile che abbiamo votato tempo fa, cioè quello di istituire la "Città veneta della Cultura", questo è un progetto di legge che rientra in una strategia simile che va oltre la legge per la cultura del 2019, nel senso che è un'attività proprio nuova, cioè l'idea di istituire appunto una giornata di celebrazione.
Entrando nel merito, affinché questo provvedimento sia, per quanto mi riguarda, utile è soprattutto portarlo a definire alcune questioni principali. Prima di tutto il fatto che sia data priorità a quelle azioni tendenti, che anche il progetto di legge cita nella sua introduzione, forse più che per la diffusione delle tradizioni culturali o dei saperi locali. Perché dico questo? Perché forse, proprio nell'ottica di mettere anche ordine in tutti i provvedimenti della cultura, già la legge 49, quindi quella del '70 e del '75 ha all'interno vari supporti per manifestazioni ed attività che spesso rientrano all'interno di questo punto.
Lo dico perché solo nel 2020, all'interno di questa legge che abbiamo discusso spesso in questo Consiglio, abbiamo dato più di un milione di euro e molte di queste attività sono state proprio definite per supportare le tradizioni culturali e i saperi locali.
Ma al di là di questo e poi lo vedremo anche in alcuni emendamenti che ho presentato al progetto di legge, anche perché mi sembrava importante discuterne anche in Consiglio di pensare che per rendere più evidente l'istituzione di questa Giornata, ma soprattutto per fare in modo che gli operatori che prima citava anche il relatore sappiano e siano a conoscenza della possibilità di definire delle proposte, di inviare delle proposte per celebrare l'istituzione di questa giornata, poterne dare maggiore trasparenza possibile nei canali della Regione del Veneto, un po' come faceva anche il progetto di legge "Città veneta della Cultura" perché e affinché si sviluppi proprio questo sistema di competizione sana, eventualmente, tra i Colli, ammesso che - e questo lo abbiamo discusso anche in Commissione Cultura - è vero che i 50.000 euro che sono stati dati per l'anno 2021 sono molto pochi, ma il relatore in Commissione aveva spiegato della possibilità/necessità di aumentare la dotazione di bilancio per le prossime annualità.
Un ultimo punto, così in qualche modo è come se stessi presentando il tentativo di inserire alcune piccole questioni e modifiche, che siano anche migliorative di un progetto di legge positivo, quello che oltre agli enti locali, le Proloco e le associazioni locali riconosciute, ci sia esplicita menzione degli operatori culturali, che possono essere un volano importante per l'istituzione di una giornata di questo tipo.
Grazie.

PRESIDENTE

Grazie a lei.
Mi pare che stiano arrivando tre emendamenti, che sono questi qua. Sono distribuiti?
Dobbiamo dare almeno 10 minuti per eventuali subemendamenti. Vengono caricati in questo momento in Concilium, quindi se fate l'aggiornamento li vedrete nel giro di qualche decina di secondi.
Ci sono altri interventi in discussione generale su questo progetto di legge? Okay.
Comunque dobbiamo sospendere un attimo per dare il parere sugli emendamenti da parte della Commissione, che in questo caso è la Sesta.
Alberto Bozza, in discussione generale, prego.

Alberto BOZZA (Forza Italia - Berlusconi - Autonomia per il Veneto)

Grazie, Presidente.
Solo per ringraziare il collega Zecchinato per questa proposta di legge, che è stata anche da noi sottoscritta proprio per la bontà dell'iniziativa, tra l'altro inserita in un contesto storico come quello di oggi, importante perché serve per dare la valorizzazione anche del patrimonio ambientale e culturale del nostro territorio straordinario veneto, che è davvero unico nel suo genere.
Questa iniziativa è protesa appunto a valorizzare i colli veneti, è sicuramente interessante e potrebbe essere davvero un potenziale importante non solo per la valorizzazione della storia e delle peculiarità, oltre che ambientali, anche enogastronomiche del territorio, ma anche per essere una promozione turistica nei confronti non solo del nostro Paese, ma anche a livello europeo, perché credo che riuscire a organizzare, come poi è nell'intento dell'articolo 2, anche una serie di promozioni, in particolare la valorizzazione dei sentieri dello sport all'aria aperta con la possibilità, immagino, anche in futuro di organizzare delle competizioni sportive e anche non competitive con l'intento di unire l'attività motoria con la bellezza del paesaggio e anche con le peculiarità enogastronomiche del territorio credo possa essere, come dicevo prima, un ottimo biglietto da visita e una promozione turistica importante.
Per cui abbiamo, come Gruppo, convintamente sostenuto e sottoscritto questa proposta di legge e ci faremo anche davvero portatori costruttivi per suggerire una serie di iniziative nella direzione degli articoli del dispositivo proprio che vadano nella direzione di promuovere anche, ripeto, iniziative culturali, ambientali ma soprattutto anche sportive che credo siano un buon viatico anche per quell'indotto che il turismo sportivo sa dare al nostro territorio veneto.
Grazie, Presidente.

PRESIDENTE

Grazie, collega Bozza.
Dicevo, se non ci sono altri interventi, sospendiamo fino alle ore 14.05 per dare il tempo alla Commissione di dare il parere sui tre emendamenti depositati. Su Concilium sono caricati, quindi potete vederli tutti quanti basta fare ragionamento.
Ripresa lavori ore 14.05.
La seduta è sospesa alle ore 13.58
La seduta riprende alle ore 14.14

PRESIDENTE

Mi aggiornate tecnicamente su cosa avviene? Vengono ritirati e riformulati? Fra quanto saranno pronti?
Se facciamo una Capigruppo al volo, adesso? Chiedo una cortesia ai colleghi non Capigruppo: se possono uscire dall'Aula perché utilizziamo quest'Aula per la Capigruppo.
Mandiamo un messaggio a tutti i Capigruppo.
La Seduta è sospesa alle ore 14.15
La Seduta riprende alle ore 14.28

PRESIDENTE

Bene. Colleghi, non sono pervenuti subemendamenti, quindi possiamo riprendere i lavori.
Prestiamo un attimo di attenzione perché siamo appunto in fase di votazione.
Siamo sull'articolo 1.
Ci sono degli emendamenti: l'emendamento n. A0001 è sull'articolo 1. Collega Ostanel? Se è quello che deve ritirare lo dica al microfono. Prego.

Elena OSTANEL (Il Veneto che Vogliamo)

Ritiro l'emendamento.

PRESIDENTE

È ritirato l'emendamento n. A0001.
Siamo sull'articolo 1. Non ci sono più emendamenti.
Metto in votazione l'articolo 1.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
Collega Montanariello, non vota lei? No. Ci mancherebbe.
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Andiamo all'articolo n. 2.
Emendamento n. A0004, presentato dalla consigliera Ostanel, articolo 2, comma 1, modificativo, che prevede:
"Dopo le parole "tra aree urbane e aree collinari". È aggiunto il seguente periodo:
"A tal fine la Regione può pubblicare, su apposita sezione del proprio sito web istituzionale e con congruo preavviso, avvisi pubblicitari per la raccolta di progetti per la realizzazione delle attività previste dalla presente legge"".
È uno dei due riformulati. Parere del relatore? Favorevole.
Metto in votazione l'emendamento n. A0004.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Emendamento n. A0002, presentato dalla consigliera Ostanel, articolo 2, comma 2, lettera A), modificativo, che prevede:
"Le parole "e le associazioni del territorio"; sono sostituite dalle parole: ", le associazioni del territorio e degli operatori della cultura;""

PRESIDENTE

Sull'emendamento n. A0002 il relatore mi dice che il parere è contrario.
Bene. Non vedo interventi. Metto in votazione l'emendamento n. A0002, parere contrario del relatore.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio non approva.
Emendamento n. A0005, presentato dalla consigliera Ostanel, articolo 2, comma 3, lettera D), modificativo, che prevede:
"Tra le parole "dei sentieri" e le parole "e gli sport" sono inserite le parole ", dei percorsi cicloturistici, delle ippovie"".

PRESIDENTE

È uno di quelli riformulati che ho detto prima. Su questo il parere del relatore è favorevole.
Quindi metto in votazione l'emendamento n. A0005.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
L'emendamento n. A3 viene precluso dal voto che abbiamo appena fatto.
Metto in votazione l'articolo 2, così come emendato.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Passiamo all'articolo 3 "Norma finanziaria".
Metto in votazione l'articolo 3.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Passiamo all'articolo n. 4.
Metto in votazione l'articolo 4.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Votazione del PdL 45 nel suo complesso. Ci sono interventi per dichiarazioni di voto?
Venturini, prego.

Elisa VENTURINI (Forza Italia - Berlusconi - Autonomia per il Veneto)

Grazie, Presidente.
Intanto ringrazio il collega Zecchinato che ha presentato questo progetto di legge e la Presidente della Sesta Commissione. Noi, come Forza Italia, sosteniamo questo progetto di legge perché fondamentalmente condividiamo la finalità, che è quella di sensibilizzare e, mi permetto di dire, di favorire una presa di coscienza da parte non solo di coloro che abitano in un'area collinare, ma da parte di tutti i veneti di quella che è la potenzialità delle aree collinari per quello che rappresentano appunto da un punto di vista ambientale, enogastronomico, culturale, storico, produttivo: questa legge è un chiaro segnale di attenzione.
Penso in modo particolare ai Colli Euganei, perché essendo padovana conosco questa realtà, ma vale naturalmente per tutte le realtà collinari del Veneto.
Il vero successo di questo progetto di legge sarà quanti soldi poi, quante risorse verranno investite negli anni da parte della Regione, ma la vera sfida è rappresentata dalla capacità di fare sistema di tutti gli attori che sono in campo: le Istituzioni, le Associazioni del territorio, le Associazioni culturali, le Associazioni di categoria, perché, nell'esiguità delle risorse, la vera capacità è quella di riuscire a fare sistema, perché se si agisce in solitaria il rischio è poi che non si abbiano dei risultati duraturi. Invece il vero risultato si ottiene se si riesce a fare sistema con tutti i soggetti che sono in campo.

PRESIDENTE

Grazie.
La parola al collega Pan, prego.

Giuseppe PAN (Liga Veneta per Salvini Premier)

Grazie, Presidente.
Anch'io, come Gruppo Lega, ma penso di parlare anche a nome del collega Villanova e del Gruppo Zaia Presidente, non c'è oggi Veneto Autonomia, ma penso che tutti i Gruppi, ma anche tutto il Consiglio, penso che possiamo solo che ringraziare il collega Zecchinato per aver proposto questo disegno di legge perché va a valorizzare una parte del nostro territorio veneto dove effettivamente è nata la civiltà del Veneto.
Adesso non voglio reiterare tutto quello che è stato detto di bene in quest'Aula, ma ricordiamo che i veneti erano veneti di montagna e di collina prima di essere di pianura, perché la pianura era all'epoca un acquitrino paludoso, quindi con tanti problemi.
La vera civiltà veneta, che è partita da questi luoghi, viene ad essere riscoperta. Mi vengono in mente le Colline Moreniche del Garda coi suoi castelli e le sue fortificazioni, mi vengono in mente i monti e i Colli Berici, mi vengono in mente tante situazioni che abbiamo visto come i Colli Euganei e naturalmente le colline del Montello, del Conegliano Valdobbiadene, dove comunque ci sono patrimoni che sono diventati patrimonio dell'UNESCO.
Sicuramente, il disegno di legge va a valorizzare queste aree medie, queste aree sopraelevate della nostra Regione, dove percorsi storici, percorsi culturali, percorsi enogastronomici. Quanti prodotti agricoli tipici della collina noi promuoviamo continuamente con le nostre azioni? Ma anche i nostri vini: dal Serprino al Garganega, al Soave. Le colline del Soave sono anche patrimonio della FAO.
Sicuramente è una legge che va a essere portata in maniera importante a promuovere il territorio della nostra Regione. Noi, come Gruppi naturalmente daremo il nostro parere favorevole, la nostra adesione totale.

PRESIDENTE

Grazie.
Per dichiarazione di voto, Giacomo Possamai.

Giacomo POSSAMAI (Partito Democratico Veneto)

Avevamo già annunciato anche in Commissione che l'astensione era naturalmente un'astensione tecnica.
Ci sembra un progetto di legge sensato, che va nella direzione giusta per promuovere i Colli, che sono una delle grandi bellezze del nostro territorio e soprattutto perché, ne abbiamo parlato anche in Commissione con il proponente Zecchinato, c'è un ragionamento d'area: per cui l'idea che i territori ragionino insieme e costruiscano insieme proposte, in questo caso di promozione e di riconoscimento; recentemente abbiamo partecipato insieme all'istituzione dell'associazione dei Comuni dell'Area Berica: per esempio, quello è esattamente in questa direzione, cioè il fatto che i territori dialoghino, costruiscono in maniera omogenea proposte e che poi ci sia un riconoscimento da parte della Regione, in questo caso la giornata regionale va esattamente in questo senso, per cui ci sembra un provvedimento da sostenere.
Grazie.

PRESIDENTE

Grazie.
Razzolini, prego.

Tommaso RAZZOLINI (Fratelli d'Italia - Giorgia Meloni)

Sì, anche per dire che il nostro Gruppo Fratelli d'Italia sosterrà molto favorevolmente questo disegno di legge, questo progetto e ringrazio il collega Zecchinato per aver sensibilizzato anche appunto poi il tema collinare per la nostra Regione, che è sicuramente importante sia a livello paesaggistico ma poi anche a livello produttivo per quello che effettivamente poi le colline producono, per insomma tutta la quantità di vino e anche di prodotti enogastronomici che il turismo che poi ne porta su tutto il territorio, su tutta la Regione.
Provenendo anche da Valdobbiadene, quindi conoscendo anche bene l'importanza nel territorio del patrimonio che abbiamo, insomma ringrazio e sosterremo molto favorevolmente questo progetto.
Grazie.

PRESIDENTE

Collega Lorenzoni, prego.

Arturo LORENZONI (Gruppo Misto)

Grazie, Presidente.
Ringrazio anch'io il lavoro che è stato fatto nella Sesta Commissione e il relatore Zecchinato, perché ovviamente è condivisibile, nessuno mette in dubbio il voler sostenere questa parte del territorio, che è una parte importante del territorio.
Forse non è proprio il primo insediamento, nel senso che, se penso anche all'articolato, ma se penso anche alle palafitte primitive, sono i territori non collinari, ma insomma il nostro Veneto, per fortuna, da sempre è stato abitato da persone industriose.
L'auspicio che io faccio però è che veramente si riesca a dare concretezza, nel senso che il testo è bellissimo ma è poco concreto se andiamo a vedere cosa realmente mette a terra, per usare una terminologia che è stata usata spesso in questo Consiglio. E faccio un esempio: si parla delle fonti rinnovabili di energia, che a me stanno molto a cuore e che, secondo me, sono l'investimento cardine per la sostenibilità del nostro territorio, ma di tutta la specie umana. Va benissimo, però, ecco, aver messo una misura concreta a favore di questo tipo di investimento nell'ambito collinare sarebbe stato, secondo me, più utile rispetto a una enunciazione generale che rischia di rimanere lì e di non dare poi esiti concreti sul territorio.
Per cui ecco, l'auspicio è che la Giunta non lasci questa legge lì a lettera morta, ma che se ne faccia carico rapidamente e possa individuare alcune azioni concrete, che nella direzione della collaborazione tra Enti locali e emulazione, anche, tra i vari territori collinari che sono diversi e non sono tutti vicini, possano effettivamente portare investimenti, sviluppo nel campo del turismo, nel campo delle produzioni di qualità e quindi nel campo del benessere delle persone.
Per cui ecco, la raccomandazione è che il relatore poi stia alle calcagna della Giunta perché questo non resti un buon enunciato ma diventi prodromo di azioni non in futuro ma già dalle prossime settimane.

PRESIDENTE

Grazie.
Marco Zecchinato, dichiarazioni di voto.

Marco ZECCHINATO (Zaia Presidente)

Grazie, Presidente, grazie, Consigliere.
Era solo per ringraziare veramente tutti i colleghi Consiglieri che sono intervenuti e quelli che hanno sostenuto, appunto anche nella votazione questo provvedimento. È un provvedimento importante, credo: con l'approvazione anche i Colli avranno la loro giornata, così come la montagna, il mare, insomma i territori più importanti e, visto che il Veneto è così variegato e così particolare, era giusto dare giusta dignità anche alle aree collinari.
È un testo di legge chiaramente che non dettaglia nello specifico le azioni quando sono demandate appunto alla Giunta. Con l'assessore Corazzari ci siamo anche confrontati e l'attenzione posso dire che è stata massima anche nella predisposizione di questo progetto di legge.
Per cui ecco un ringraziamento veramente a tutti i colleghi con l'auspicio che al più presto possibile si possa dare attuazione a quanto previsto da questa legge.
Grazie.

PRESIDENTE

Bene. Non vedo altri interventi, quindi metto in votazione il progetto di legge n. 45 nel suo complesso come emendato.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.

Raffaele SPERANZON (Fratelli d'Italia - Giorgia Meloni)

Chiedo scusa.

PRESIDENTE

Chi?
Votazione chiusa. Ripeto, PdL votato all'unanimità.

Raffaele SPERANZON (Fratelli d'Italia - Giorgia Meloni)

Presidente?

PRESIDENTE

Sì?

Raffaele SPERANZON (Fratelli d'Italia - Giorgia Meloni)

Sull'ordine dei lavori.
Chiedo che venga inserito a verbale il mio voto positivo che non sono riuscito a confermare con Concilium.

PRESIDENTE

Va bene. A verbale rimane l'intenzione di voto favorevole del collega Speranzon.
Proseguiamo con l'ordine del giorno.
Mancando la collega Guarda per la mozione n. 113, passiamo alla mozione n. 111 della collega Baldin.
PUNTO
13



MOZIONE PRESENTATA DALLA CONSIGLIERA BALDIN RELATIVA A "VACCINAZIONI: IL PIEMONTE SARÀ LA PRIMA REGIONE AD AVERE LE MONTAGNE COVID FREE. IL VENETO PRENDA ESEMPIO". (MOZIONE N. 111) RESPINTA

(N.d.r. - Si riproduce il testo scritto della mozione)
"Il Consiglio regionale del Veneto
PREMESSO CHE:
- il 19 maggio è stato presentato in video-conferenza dal Presidente della Regione Piemonte, l'Assessore alla Montagna e l'Assessore alla Sanità il progetto "Montagne Covid-free" ovvero una campagna di vaccinazione dedicata ai 500 Comuni montani e di alta collina, per i residenti ed i domiciliati per motivi di lavoro, con l'obiettivo di rendere "covid-free" le zone montane del Piemonte, creando delle aree "sicure" sia in previsione della ripresa del turismo, con l'allentamento delle misure restrittive, sia per agevolare la popolazione di aree da sempre più disagiate e a maggior distanza dai presidi sanitari, con difficoltà di accesso in termini di tempo e minor collegamenti, rispetto alle aree di pianura. Sono stati definiti alcuni parametri, basati su altitudine, omogeneità territoriale e tempo per raggiungere il presidio sanitario, che danno vita alla mappa dei comuni che saranno vaccinati, sempre su base volontaria, per intero, indipendentemente dalla fascia d'età dei residenti;
- secondo quanto dichiarato dal Presidente, la scelta di vaccinare in montagna ha la stessa ratio di quanto proposto per le isole minori dal Governo: "Se si ritiene giusto vaccinare gli abitanti delle isole minori, che soffrono di una carenza di ospedali e strutture sanitarie, lo stesso dovrebbe valere anche per le aree montane, che non sono in una situazione molto diversa. (...) Le nostre montagne vivono le stesse condizioni di fragilità, soprattutto legate ai tempi di spostamento lungo chilometri di strade montane";
PREMESSO ALTRESÌ CHE:
- la vaccinazione delle aree montane avverrà quindi in analogia a quanto già fatto per le isole minori, in linea con la circolare del 5 maggio 2021, trasmessa alla Conferenza delle Regioni dal Commissario straordinario per l'emergenza 2 Covid-19, sulle aree isolate e più difficilmente raggiungibili. La campagna è iniziata venerdì 21 maggio da Alagna Valsesia (VC) e riguarda innanzitutto i Comuni definiti a priorità alta (circa 200 sui 500 totali). Ad oggi è la prima realtà regionale ad aver avviato un processo del genere e, sempre secondo quanto dichiarato in conferenza stampa dal suo Presidente, la proposta ha ottenuto l'assenso del Commissario. Secondo le previsioni le montagne piemontesi saranno "Covid free" entro metà giugno, in tempo per garantire una stagione turistica estiva in sicurezza. Il progetto non rallenterà il proseguimento della campagna vaccinale di massa in Piemonte, ci saranno specifiche forniture, concordate con lo Stato;
- altre regioni stanno sperimentando modalità innovative di prenotazione e somministrazione del vaccino, il Lazio nelle ultime settimane ha annunciato la vaccinazione degli studenti maturandi e vaccinato in orari serali e notturni (fino alle 24), con una comunicazione rivolta al target più giovane, compatibilmente con le fasce di d'età previste e anche la Sicilia sta vaccinando in orari serali;
CONSIDERATO che l'offerta di zone "Covid free", grazie ad una forte vaccinazione volontaria senza limiti di età, potrebbe contribuire ad un aumento di arrivi quest'estate, così da dare ulteriore ossigeno al comparto turistico della montagna e sarebbe il completamento dell'ipotesi di vaccinazione ai turisti, proposta dal Presidente Zaia, permettendo l'accesso ai vaccini anche ai residenti e domiciliati per lavoro che non si sono ancora vaccinati;
RITENUTO che, soprattutto in vista dell'apertura delle vaccinazioni agli under 40, orari allungati e campagne di promozione vaccinale con appositi target, potrebbero fare aumentare i tassi di prenotazioni e vaccinazioni effettuate, in Veneto già molto alti ma che inevitabilmente scendono con lo scendere dell'età, per la minor percezione del pericolo;
impegna la Giunta regionale
a valutare l'istituzione di una campagna vaccinale senza limiti di età per i Comuni montani, sulla scorta di quanto promosso in Piemonte e di ulteriori campagne vaccinali con target e modalità specifiche, per permettere di raggiungere il maggior numero di persone possibile, anche fra i più giovani".

PRESIDENTE

Consigliera Baldin, prego.

Erika BALDIN (Movimento 5 Stelle)

Grazie, Presidente.
Mi rendo conto che questa sia una mozione un po' datata, risale al 24 maggio di quest'anno, però ritengo anche che il principio alla base valga ancora.
Intanto, specifichiamo e premettiamo che la campagna vaccinale...

PRESIDENTE

Se possiamo abbassare un po' il volume perché è veramente potente la voce della Baldin oggi al microfono.
Prego, Baldin.

Erika BALDIN (Movimento 5 Stelle)

Okay, ci riproviamo.
Premettendo che comunque la campagna vaccinale in questi mesi ha fatto passi da gigante, oggi arriviamo a circa 67 milioni di dosi in Italia, con il 65% della popolazione che ha già ricevuto la prima dose e con il 57% di popolazione italiana che ha ricevuto la seconda dose, quindi siamo oltre la metà dei cittadini italiani che sono immunizzati, però il principio che sta sotto questa mozione è quello di favorire la vaccinazione nelle aree più disagiate, come è stato fatto, ad esempio anche qui per le isole minori. In particolare il territorio montano, come ribadisco in questa mozione che presento oggi, necessita di un trattamento di favore proprio per cercare di avvicinare il servizio ai cittadini delle aree più disagiate e anche meno servite dai mezzi di trasporto.
Per cui, questa è una mozione che si rifà a una iniziativa della Regione Piemonte, avviata il 19 maggio per l'esattezza, dal Presidente della Regione Piemonte, l'Assessore alla Montagna, l'Assessore alla Sanità, con il progetto, appunto, "Montagne Covid Free": secondo le intenzioni della Regione Piemonte, appunto, entro metà giugno avrebbero già raggiunto un quantitativo tale da permettere di svolgere la stagione turistica in tempo e, quindi, anche in sicurezza, vaccinando appunto la quasi totalità dei Comuni montani presenti in Regione Piemonte.
Per cui ecco, presento una iniziativa che va in questo senso, per cui impegno la Giunta a valutare l'istituzione di una campagna vaccinale e qui - se mi permettete - c'è una modifica da fare, perché, visto che risale a un po' di tempo fa, avevo scritto: "Senza limiti di età per i Comuni", quindi andrebbe tolto "senza limiti di età", che potremmo modificare con la dicitura "campagna vaccinale apposita per i Comuni montani, sulla scorta di quanto promossa in Piemonte di ulteriori campagne vaccinali con target e modalità specifiche per permettere di raggiungere il numero maggiore di persone possibili anche fra i più giovani".
Ecco, questa è la mozione con la modifica che vi accennavo.

PRESIDENTE

Lei, come proponente, può modificare il testo, assolutamente.
Se ce lo fa avere anche per iscritto, è meglio.
Gli uffici hanno...? Ditemi. Okay. Va bene, abbiamo raccolto la sua modifica.
Ha chiesto la parola la collega Cestaro, prego.

Silvia CESTARO (Zaia Presidente)

Grazie, Presidente.
Probabilmente la Regione Veneto non è una Regione che utilizza slogan per fare le proprie campagne vaccinali come ha scelto di fare la Regione Piemonte. Probabilmente lo fa in maniera concreta e l'ha fatto in tutte quante le zone montane attivando una serie di camper e di servizi in aiuto, prestato dai medici di base, proprio per vaccinare i più deboli. La campagna si è svolta sostanzialmente andando a casa degli anziani, facendo le vaccinazioni nelle proprie abitazioni e in tutti quanti i Comuni sono stati fatti dei punti di vaccinazione sia presso le sedi dei volontari, quindi con l'aiuto del medico, sia appunto con questi camper che si sono spostati.
Dirò di più: okay, va bene la montagna covid free, ma lo stesso ragionamento è fatto per il mare, per le colline e per le città. La scelta è stata quella di non avere una montagna covid free, ma di avere un Veneto Covid free e penso che questa sia stata la scelta vincente.
Poi è chiaro che chi non si vuole vaccinare, salvo che non ci siano delle disposizioni statali differenti, non lo si può costringere.
Grazie.

PRESIDENTE

Bene. Non vedo altri interventi.
Baldin, in replica alla discussione generale, prego.

Erika BALDIN (Movimento 5 Stelle)

Sì, esatto, per replicare un attimo alle parole della Consigliera, che chiaramente si sente presa in causa.
Diciamo che questa è un'iniziativa che ha soprattutto carattere comunicativo. È vero che nei fatti la Regione del Veneto sta portando avanti bene anche la campagna vaccinale, però forse anche è il caso di pensare ad una comunicazione mirata, perché credo che in un ambito come quello della campagna vaccinale, la comunicazione faccia la propria parte e la faccia in maniera importante.
Per cui, se è possibile incentivare le persone che risiedono nei Comuni più difficilmente raggiungibili da strutture sanitarie o addirittura anche dai camper vaccinali, io credo che potremmo fare un ottimo lavoro in questo senso approvando la mozione.
Io comunque mantengo la mozione e la metterei ai voti.

PRESIDENTE

Bene. Non ci sono altri interventi, quindi metto in votazione la mozione n. 111 come modificata a verbale dalla collega Baldin.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio non approva.
PUNTO
14



MOZIONE PRESENTATA DALLA CONSIGLIERA OSTANEL RELATIVA A "AVVIARE AL PIÙ PRESTO UN TAVOLO DI CONFRONTO CON AMAZON E ALTRI COLOSSI DELLA LOGISTICA PER PERMETTERE INSEDIAMENTI COMPATIBILI CON I TERRITORI INTERESSATI". (MOZIONE N. 78) RESPINTA

(N.d.r. - Si riproduce il testo scritto della mozione)
"Il Consiglio regionale del Veneto
PREMESSO CHE:
- Amazon, così come tutto il mondo della logistica collegato all'e-commerce, ha visto in tempi molto rapidi, in particolare nell'ultimo anno, un enorme crescita e sviluppo, processo destinato ad ulteriori espansioni;
- tale fenomeno, oltre ad implicazioni legate alla qualità del lavoro e alla sicurezza dei lavoratori coinvolti, ha anche enormi risvolti sul territorio e la sua pianificazione, determinando un fiorire di nuovi insediamenti funzionali alla logistica delle piattaforme e con enormi ricadute su territori, spesso in piccoli Comuni;
- tra gli insediamenti più impattanti si citano il centro di distribuzione di Amazon di Castelguglielmino/San Bellino (RO), che occupa una superficie di ca. 65.000 mq, o il previsto insediamento di Roncade (TV), che su un'area di 180.000 mq prevede un capannone di ca. 60.000 mq, quest'ultimo a soli 10 km di distanza da un altro nuovo maxi polo logistico come quello previsto a Casale sul Sile (TV);
- anche i poli di distribuzione più piccoli, come Vigonza (PD) o Verona, ma anche i centri di smistamento, tra cui quelli recentemente annunciati e previsti a Vicenza, Treviso e Riese Pio X hanno implicazioni notevoli in termini di traffico generato, inquinamento atmosferico ed acustico, ecc.;
CONSIDERATO CHE
- tra l'altro, questi insediamenti si realizzano spesso su terreni non ancora edificati, pur in vigenza della legge regionale 14/2017 che dovrebbe limitare il consumo di suolo, forse anche come conseguenza della logica derivante dall'articolo 40 delle NTO del Piano territoriale regionale di coordinamento, là dove prevede che siano "da ritenersi aree strategiche di rilevante interesse pubblico ai fini della mobilità regionale le aree ricadenti in uno o più comuni, afferenti a: a) i caselli autostradali e gli accessi delle superstrade a pedaggio, esistenti e previsti dal progetto relativo all'infrastruttura, per un raggio di 2.000 metri dal baricentro geometrico dell'area del casello";
- tutto ciò si determina in un contesto già di elevatissimo consumo di suolo, basti pensare al rapporto ISPRA SNPA "Il consumo di suolo in Italia 2020" da cui emerge che nel 2019 il Veneto ha consumato ulteriori 785 ha, superando tutte le altre regioni, compresa la ben più grande e popolosa Lombardia, con la quale si contende anche il triste primato di maggior consumo percentuale di terreni;
- le conseguenze di questi nuovi insediamenti sono anche nuove strade che inevitabilmente richiamano nuovo traffico, che quindi attraggono nuovi appetiti insediativi commerciali, che richiedono a loro volta nuove strade e richiamano ancora altro traffico, in una spirale devastante per il territorio, il paesaggio, l'inquinamento atmosferico, la vivibilità per i cittadini, il rischio idraulico derivante da nuove impermeabilizzazioni, ecc., in un contesto veneto in cui oramai ci sono più di 10.000 capannoni abbandonati al degrado, nei quali andrebbero invece favoriti i nuovi insediamenti;
- si tratta quindi di processi che Amazon, così come altri soggetti simili, pianificano su scala almeno regionale e che hanno implicazioni enormi sui territori e per questo non si dovrebbe lasciare soli i Comuni con i loro tecnici a confrontarsi con queste proposte e questi colossi ma la Regione Veneto, anche in virtù delle proprie competenze di pianificazione del territorio, deve invece saper governare questo fenomeno, cercando di orientare e regolare nell'interesse pubblico questi insediamenti, anche dando supporto normativo e tecnico agli Enti locali;
impegna la Giunta regionale
a convocare quanto prima Amazon e gli altri grandi operatori della logistica protagonisti di questi interventi ad un Tavolo di confronto che comprenda i Comuni e gli altri Enti coinvolti per fare in modo di governare al meglio il loro insediamento nel territorio, garantendo un vantaggio concreto per i territori interessati, anche favorendo la creazione di occupazione che sia di qualità e non solo orientata al massimo profitto".

PRESIDENTE

Passiamo alla mozione n. 78 della collega Ostanel.
Ostanel, prego.

Elena OSTANEL (Il Veneto che Vogliamo)

Grazie, Presidente.
Questa è una mozione a cui tengo molto e credo anche di estrema attualità, nel senso che, come appunto recita il titolo, l'obiettivo è quello di prendere in carico un tema importante, quello appunto innegabile della modifica con cui il settore della logistica oggi sta cambiando i nostri territori, in particolare in Veneto. Nella mozione cito alcuni stabilimenti di Amazon che negli anni si sono aperti in vari territori e anche in territori fragili. Cito, ad esempio, il Comune di San Bellino, ma anche quello che probabilmente potrebbe accadere a Casale sul Sile, ma anche poli di distribuzione più piccoli, come è successo a Vigonza o a Verona e altri annunciati anche a Vicenza, Treviso e in altre località.
Il tema quindi è un tema importante, nel senso che colossi come Amazon arrivano nel nostro territorio, è difficile per i Sindaci da soli capire come gestire l'apertura di questi nuovi poli della logistica, che poi hanno però un impatto importante non solo sul consumo di suolo - e poi, prendendo esempio, per Casale sul Sile proverò anche a spiegare perché - ma anche proprio per il fatto che attorno a questi poli si sviluppano anche spesso concentrazioni di traffico con impatti negativi proprio sulla gestione dei Sindaci sostanzialmente e degli abitanti che lì vivono.
L'urbanistica può avere un ruolo, io credo, nel gestire questa questione, che è una questione difficilissima, nel senso che sappiamo anche che è difficile parlare con i dirigenti di Amazon: non sono dirigenti di aziende che qui risiedono e stanno e spesso è impossibile anche raggiungerli. Nonostante spesso anche l'Assessore regionale al Lavoro cerchi di lavorare sul tema della gestione di questi poli, è difficilissimo anche venirci in contatto.
A partire da queste questioni che ho provato a descrivere, la mozione si pone in una modalità di lavoro. Cosa dice? Dice che la Regione potrebbe impegnarsi ad avviare al più presto un tavolo, provando a convocare per tempo e non quando sappiamo dell'apertura di un nuovo polo, Amazon e tutti gli altri grandi operatori della logistica per costituire un tavolo di confronto che abbia al suo interno Comuni o Enti locali coinvolti per fare in modo di trovare una modalità di governare al meglio il loro insediamento nel territorio.
A partire dal fatto che è difficile, appunto, pensare che questi colossi non si insedino, si cerca di capire come gestire meglio il loro insediamento nel territorio anche a vantaggio ovviamente dei territori interessati. Sappiamo che spesso si creano occupazione e posti di lavoro, ma è anche vero che bisogna guardare non solo alla qualità dell'occupazione che si crea in questi poli, ma bisogna anche capire come non siano poi impattanti per il territorio urbano nel quale sono inseriti.
È un tema difficile, quindi di sicuro questa mozione non è una mozione risolutiva, né, credo, rivoluzionaria, nel senso che non mette fine a delle questioni, ma io credo sia importante dire che la Regione può avere un ruolo, che l'urbanistica davvero è l'unico strumento che abbiamo per provare a normare e a usare al meglio la pianificazione, l'insediamento di questi poli di distribuzione e di conseguenza è veramente il tentativo e spero che il Consiglio ritenga che, appunto, questo sia importante, che apra anche una modalità di lavoro su un tema davvero che viene sollevato da Sindaci senza colore politico, nel senso che il tema è un tema che impatta sui territori in maniera importante.
Semplicemente, si dice: sediamoci ad un tavolo, convochiamo per tempo chi di competenza, non lasciamo i Sindaci da soli nel gestire, ad esempio, gli oneri di urbanizzazione che derivano eventualmente dall'apertura di un polo di questo tipo, ma lo facciamo in compartecipazione con la Regione e tutti gli Enti coinvolti.
Mi fermo qui. Grazie.

PRESIDENTE

Grazie a lei.
Collega Speranzon, prego.
Soranzo, scusatemi, Soranzo. È un sinonimo politico.
Prego.

Enoch SORANZO (Fratelli d'Italia - Giorgia Meloni)

Grazie, Presidente. Mi sente? Mi sentite?

PRESIDENTE

Certamente. Prego.

Enoch SORANZO (Fratelli d'Italia - Giorgia Meloni)

Grazie, Presidente della parola.
Molto velocemente per dire che questa mozione, presentata dalla collega Ostanel, di fatto ci dà e mi dà la possibilità - ci siamo confrontati anche prima - per dare magari così la comunicazione al Consiglio di quello che insomma stiamo facendo.
Come Fratelli d'Italia - lo dirà anche poi il Capogruppo - noi siamo ovviamente a favore anche per una motivazione molto semplice, nel senso che il nostro assessora, Elena Donazzan, sta lavorando da anni con tutta la Giunta regionale e il Presidente alla creazione di accordi con i grandi gruppi di tutta la logistica nell'ambito di perseguire due obiettivi, che sono: quello di sostanzialmente di trovare una formula per premiare chi si comporta bene e chi magari lo fa meno, trovare dei meccanismi che di fatto lo stimolino, lo incentivino a perseguire gli stessi obiettivi di chi, invece, come dicevo, non si comporta bene.
Tradotto in modo molto semplice: nei prossimi giorni ci sarà l'ufficializzazione da parte dell'assessora Donazzan di questo accordo che prevede sicuramente tra gli obiettivi importanti, anche in questi giorni, credo di poter dire, la volontà di creare una rete di controllo e di dialogare con questi grandi gruppi proprio per favorire anche quel tema dell'occupazione e quel tema che vada nella direzione di dare un riscontro oggettivo e delle procedure a garanzia anche di tutti quei subappalti di manodopera e non solo e con le procedure e con le caratteristiche che ovviamente in Veneto noi riteniamo assolutamente necessarie, a garanzia delle parti e di un Veneto per come noi lo intendiamo.
Questo è un punto centrale, i dettagli chiaramente sarà l'Assessore nei prossimi giorni con l'ufficializzazione di questo accordo a darli, ma credo che sia il punto di arrivo di un grandissimo lavoro che Elena Donazzan, insomma, ha portato avanti da anni, ovviamente per conto di tutta l'Amministrazione regionale, che segnerà sicuramente un punto di arrivo ma un grande punto di partenza.
Un altro elemento che credo che sia assolutamente poi da mettere in rilievo e che come Gruppo di Fratelli d'Italia, tra l'altro, noi stiamo ponendo da tempo e adesso lo faremo insieme anche a, crediamo, molti colleghi in seno anche le Commissioni, di aprire anche un tavolo - e c'è la disponibilità e di questo ringraziamo anche diversi altri Assessori, sia Marcato che Corazzari - su temi dell'urbanistica e non solo, anche sull'asporto rifiuti, perché il tema della logistica in questi giorni si sta trasformando e non è, secondo me, sfuggito a nessuno che anche tutti i Piani Economici Finanziari dei Comuni dove insistono chiaramente grandi agglomerati, anche il tema del costo e dei PEF, dell'asporto rifiuti delle municipalità oggi, proprio anche con questo nuovo modo di consegnare e quindi di conferire anche taluni rifiuti speciali, nelle nostre città hanno un'importanza.
Come l'hanno anche le procedure urbanistiche di insediamento rispetto ad altre configurazioni come quella commerciale o come quella anche delle attività produttive, che, a livello urbanistico-edilizio, hanno sicuramente delle normative particolarmente studiate, che possono dare un riscontro al territorio e una pianificazione armonica su quelli che sono gli strumenti, quindi saranno sicuramente oggetto di un ulteriore approfondimento su questo tema.
Grazie.

PRESIDENTE

Grazie a lei.
Camani, prego.

Vanessa CAMANI (Partito Democratico Veneto)

Grazie, Presidente.
Ringrazio anche la consigliera Ostanel per aver presentato questa mozione, che io credo ci offra lo spunto per una serie di riflessioni importanti. Io non ho ben presente, ma sarà sicuramente un mio difetto, qual è il grande lavoro dell'assessora Donazzan fatto finora. So che in questo momento i centri di distribuzione nella nostra Regione sono numerosissimi e presso di essi lavorano centinaia di persone: c'è quello di Rovigo, di Roncade (che è previsto), Casale sul Sile, Vigonza, Verona, Vicenza, più tutte le sedi previste per lo smistamento.
Il tema non mi pare assolutamente sotto controllo e soprattutto non mi pare minimamente risolto. Questa mozione quindi mi pare opportuna perché, come sottolinea la consigliera Ostanel, il tema dei grandi centri di distribuzione, che è destinato ad aumentare nei prossimi mesi e nei prossimi anni, anche in conseguenza dell'espansione dell'e-commerce, pone al decisore politico una serie di questioni che riguardano da un lato l'inquinamento e il consumo di suolo, cioè l'impatto territoriale che queste strutture hanno sui territori, ma pone anche una grande questione in riferimento alla tutela del lavoro, allo sfruttamento dei lavoratori, alla compressione quando non alla lesione dei diritti delle lavoratrici e dei lavoratori, soprattutto in particolari settori.
L'Ispettorato del lavoro ha certificato che nei settori logistica, trasporto e magazzinaggio nel 2020 si è riscontrato un tasso di irregolarità superiore al 70%, con una media di 6 punti percentuali superiore a tutti gli altri settori e agli altri comparti.
Queste illegalità sono sostanzialmente sempre riconducibili ad una casistica abbastanza inquietante: meccanismi di decentramento produttivo, la dissociazione tra la titolarità del contratto di lavoro e l'utilizzo della prestazione, la compressione delle tutele raggiunge spesso casi di sfruttamento delle lavoratrici e dei lavoratori quando non fenomeni di caporalato, quando non addirittura riduzione in schiavitù. A questo si aggiunge la fattispecie degli appalti e dei distacchi, con una somministrazione fraudolenta del lavoro: non sono cose non note alla cronaca, anche quotidiana.
La proposta della consigliera Ostanel io credo possa essere un elemento sul quale aprire una riflessione, cioè l'idea di aprire un tavolo di confronto con tutti i soggetti interessati, che abbia l'obiettivo non solo, come già si fa, di rafforzare gli elementi di controllo e di repressione rispetto a fenomeni di illegalità, ma che anche vuole costruire le condizioni per cui si apra un dibattito e si generi un'opinione pubblica che assuma come urgenti queste questioni e che non nasconda la testa sotto la sabbia, negando la drammaticità di questi elementi.
Io credo che oggi richiamare la responsabilità dei singoli non sia sufficiente rispetto ai temi dello sfruttamento del lavoro e che invece sia necessario costruire le condizioni per cui, anche in questa Regione, si sviluppi una responsabilità collettiva che tutti sentano condivisa di contrastare questi fenomeni, per costruire una responsabilità che non sia del singolo imprenditore ma che sia di un tessuto sociale e produttivo nel suo complesso, una responsabilità di filiera e di territorio che non pensi che basti colpire il colpevole per sentirci assolti, ma che invece deve farci fare un salto di qualità rispetto a delle tematiche che invadono sempre di più le democrazie moderne e le economie sviluppate.
Ecco perché io credo che sia importante questa mozione, perché ci richiama ad una responsabilità di tutti. Poi possiamo fare a gara di chi è più amico, meno amico delle imprese, ma quando si tratta di combattere certi fenomeni che hanno un impatto sulla vita sociale e democratica dei territori, una volta che abbiamo fatto la classifica del più e del meno amico, il problema rimane e la responsabilità non può essere scaricata soltanto su una singola impresa.
Io credo quindi - e concludo - che la proposta della Consigliera di convocare dei tavoli che coinvolgano i Comuni, gli enti direttamente interessati, la Regione (come soggetto decisore politico chiamato ad organizzare lo sviluppo del territorio), le organizzazioni sindacali, le associazioni datoriali, per indicare insieme quale può essere la strategia per affrontare al meglio queste altre questioni, possa essere un buon modo di costruire quella responsabilità collettiva e di migliorare lo sviluppo di questa Regione.
Assume la Presidenza
Il Vicepresidente Francesca ZOTTIS

PRESIDENTE

Grazie. Ha chiesto la parola il consigliere Montanariello.

Jonatan MONTANARIELLO (Partito Democratico Veneto)

Grazie, Presidente.
Sarò molto breve, ma vorrei fare alcune riflessioni perché spesso, quando si entra in alcuni ragionamenti, sembra di essere quasi inopportuni perché quando arrivano questi grossi centri di distribuzione pare che distribuiscano ricchezza e posti di lavoro ai territori.
Guardate, non è sempre così. Leggevo, non tanto tempo fa - e ho salvato l'articolo, l'ho qui – che su uno di questi centri che ha aperto a Roncade c'è stata un'analisi fatta proprio del coordinatore scientifico dell'EBICOM di Treviso, che diceva che dei circa 1.000 posti di lavoro prospettati alla fine, facendo una media di come questi centri di distribuzione dopo vanno a svilupparsi, il 70% di questi posti cessa: nel giro di tre anni diventano generalmente il 30% di quelli iniziali. Di questo 30% di quelli iniziali, solo il 18% diventano contratti a tempo indeterminato. Quindi sembra quasi che quando arrivano questi grandi colossi portino ricchezza infinita nei territori e invece, alla fine, una volta ottimizzata la catena e inquadrato il punto, probabilmente una volta venduto il risultato del migliaio di posti di lavoro che arrivano, in tutti gli altri plessi nati - quindi, ci sono anche quelli di (inc.), di Vigonza, di Piacenza, di Rovigo, di Torino - facendo una stima: il 30% solo dei posti di lavoro resta e il 18 a tempo determinato. Ma, tra l'altro, con un'aggravante non di poco conto anche sulle aspettative del popolo Veneto, visto che spesso parliamo di popolo veneto e pensiamo di dare il meglio a questa Regione, ed è quella che è una qualità occupazionale molto scarsa. Infatti proprio viene definito in questo articolo, insomma scritto da un coordinatore scientifico con dati oggettivi alla mano, "uno scenario occupazionale che si prospetta ed evidenzia un lavoro in gran parte dequalificato, prevalentemente maschile, molto ripetitivo, giovane e con scarse prospettive di carriera".
Io porrei anche una riflessione spesso su quando nascono le fazioni tra chi dice che questi plessi sono un'opportunità e chi dice invece che questi plessi spesso usano l'opportunità di venire all'interno del nostro territorio, che è giusto, nessuno vuol fermare il mondo che va avanti, nessuno vuol dire che non ci deve essere uno sviluppo economico con nuovi anche traguardi e nuove frontiere, però la sostenibilità stessa di quelli che sono i nuovi orizzonti economici non può passare attraverso - almeno per quanto riguarda la nostra Regione, ma spero in tutto il mondo, ma non ho l'ambizione per parlare di tutto il mondo - attraverso una manodopera bassa, dequalificata e con scarse prospettive come più volte viene definita, anche, non da me che probabilmente sono profano in materia, ma da chi, in maniera scientifica, segue e attenziona questi percorsi produttivi.

PRESIDENTE

Grazie.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Lorenzoni.

Arturo LORENZONI (Gruppo Misto)

Grazie, Presidente.
Solo brevemente non tanto sull'aspetto del lavoro, che è stato trattato dai colleghi, quanto proprio sull'aspetto urbanistico, che mi pare fosse un po' all'origine della mozione presentata dalla collega Ostanel.
Io sono consapevole che non è reversibile il processo di trasformazione del commercio. È un dato di fatto che ciascuno di noi semplifica la sua vita e cerca le modalità più adeguate per dotarsi dei beni che desidera. Penso, guardando all'evoluzione della tecnologia, che sempre più sarà demandato ad una logistica diversa il commercio. Proprio in questo credo stia il valore della mozione proposta. È un processo che non va subìto, ma va guidato.
Io ringrazio il consigliere Soranzo di aver fatto presente che è stato fatto del lavoro, non ne avevamo contezza al momento e mi auguro che possa portare. Però è essenziale, dal punto di vista urbanistico, che le strutture necessarie per questa logistica, sia a livello di trasporto di merci, sia a livello dell'ultimo miglio, quindi di organizzazione delle consegne, sia fatta in modo sostenibile con il territorio.
La mozione va proprio nella direzione di chiedere che la Regione possa fare da perno nelle scelte imprenditoriali e possa guidare negli accordi perché queste strutture siano inserite nel territorio in modo accettabile, in modo da non duplicare presenze sul territorio. Ho in mente Padova, dove ci sono strutture industriali abbandonate molto prossime a nuove strutture della logistica di grandi operatori internazionali.
Io credo che la politica possa fare da mediazione tra chi dispone di aree e chi cerca le aree, senza ovviamente ricorrere alla scelta più comoda in alcuni casi che è quella di utilizzare il nuovo terreno. Quindi, guidare questo processo credo sia fondamentale e penso anche alla logistica dell'ultimo miglio: coordinare le consegne nelle città per evitare il sovra-utilizzo delle strutture stradali è importantissimo. Pensate a quanti corrieri fanno domanda di accedere ai nostri centri urbani per le consegne e come si potrebbe organizzare una razionalizzazione di questi flussi.
Io credo che la politica debba prendersi la responsabilità e la fatica di fare questi processi di razionalizzazione, sia su scala comunale, sia su scala regionale sulle strutture di più grande dimensione.
Se questo è stato fatto nel passato, non ne abbiamo avuto evidenza. Mi auguro che sullo stimolo di questa mozione lo si possa fare nel futuro.
Grazie.

PRESIDENTE

Consigliere Formaggio.

Joe FORMAGGIO (Fratelli d'Italia - Giorgia Meloni)

Io non sono molto intelligente, però non ho capito tante cose di questa mozione. Non capisco se si parla di urbanistica, se si parla di un processo al lavoro e alla schiavitù che c'è in Amazon, però io credo che se andiamo ad approvare questa mozione ci tiriamo la zappa sui piedi, ma ci tiriamo la zappa sui piedi perché sembra che Calle Priuli, che per tanti Consiglieri qui presenti non sanno nemmeno che esista, quando vengono fatti questi capannoni giganti si va in VAS, si va in VINCA, si richiedono montagne, camion, rimorchi di carte per fare un capannone, ma non un capannone come quello di Rovigo di Amazon che è gigantesco, anche per ampliare un piccolo capannone da 1.000 metri quadri.
Quindi mi sembra offensivo chiedere alla Giunta che gli Assessori devono aprire ulteriori tavoli con Amazon, con l'e-commerce, con tutto.
Se vogliamo fare qualcosa di dire che in Amazon si guadagna poco, si lavora tanto, non c'è giustizia, potrei anche votarla a favore nel senso che a me piacerebbe che tutti quanti girassero in Porsche e guadagnassero 10.000 euro al mese. Figuriamoci se tollero che ci siano persone venete che guadagnano 800 euro e facciano 12 ore in Amazon oppure che ci sia una montagna di extracomunitari che girano col furgoncino, ti portano gli scatoloni.
Perché? Continuo a dire a mia moglie quando ordina qualcosa in Amazon. Non condivido l'idea, però non condivido questa mozione perché va a toccare la libertà di un imprenditore di venire in Veneto e costruire un capannone: che sia Amazon, che sia la Formaggio Enterprise, che sia qualsiasi azienda, io non posso permettermi di creare ulteriore burocrazia, ulteriori tavoli, ulteriori pesantezze su un iter procedurale che è già pachidermico.
Quindi il mio voto a questa mozione sarà contrario per questo motivo, perché è una mozione che va a toccare l'urbanistica e non c'entra assolutamente niente con il lavoro, con la concezione che abbiamo di lavoro, con la concezione che abbiamo di sfruttamento del lavoro.
Questa è una mozione urbanistica, punto. Vogliamo andare ad appesantire ulteriormente l'urbanistica in Veneto senza sapere magari cosa che già di pesante per aprire un qualsiasi tipo di lavoro o di capannoni in Veneto?
Io non mi sento di votare a favore di questa mozione perché vorrebbe dire aprire e appesantire ulteriormente il processo: siamo il grande Veneto, il Veneto della libertà, il Veneto della libertà dell'impresa, il Veneto che permette anche ad Amazon, questo brutto mostro che è ovunque, di aprire un capannone, perché o torniamo col musso e col carretto oppure andiamo avanti con il progresso.
Grazie, Presidente.

PRESIDENTE

Grazie, Consigliere.
Ha chiesto di intervenire il capogruppo Pan.

Giuseppe PAN (Liga Veneta per Salvini Premier)

Anch'io volevo fare due o tre considerazioni su questo tema, perché effettivamente anche il collega Formaggio anticipato alcune cose. Guardate, abbiamo combattuto, io ricordo anche da Sindaco, spesso e volentieri queste forme di commercio on line per naturalmente difendere, io penso che ci sono tanti ex Sindaci qui dentro, per difendere il commercio al minuto, i centri storici. Non so se quante volte siamo andati sui giornali un po' tutti perché chiaramente abbiamo visto come i centri storici, a volte nelle nostre città comincino a svuotarsi: tanti negozi che non ci sono più, tanto commercio che è sparito, che era legato alle nostre famiglie e alla nostra tradizione, eccetera.
Poi, chiaramente, io, che sono di una generazione qualche anno un po' prima di qualcuno qui dentro, non eravamo abituati ad avere questi strumenti in mano e quindi si andava a comprare il formaggio lo zucchero dal casoin ( N.d.r. parola in dialetto) e poi si tornava a casa.
Adesso è completamente cambiata la società e, anche in questo anno e mezzo di pandemia, questi strumenti hanno aiutato tante famiglie a far la spesa, ad avere a casa in sicurezza magari dei prodotti.
Faccio fatica anch'io a comprare sinceramente on line i vestiti, le scarpe, eccetera, però le nuove generazioni su questo tema stanno andando avanti e sono più avanti di noi.
Combattere il progresso a volte lo trovo anacronistico, se non difficile, perché chi di noi non ha mai ha comprato qualcosa su internet? Penso che tutti qui dentro lo abbiano fatto o lo facciano continuamente. Quindi è chiaro che poi c'è la logistica, c'è tutto quello che ci va dietro, tutto quello che è comunque dalle navi che partono dalla Cina con le mega navi di container, perché ormai tutto si fa quasi là e passano i mari, si arriva qui alla logistica spicciola.
Io ho anche seguito qualche caso di questo genere e i Sindaci, che si portano a casa questi tipi di, comunque, strutture sono ben consapevoli di cosa si portano a casa. È inutile che stiamo qui a dire che dobbiamo assisterli: sanno benissimo soprattutto che queste logistiche cercano luoghi vicino ai caselli autostradali, vicino agli scali ferroviari, vicino a dove le merci arrivano e chiaramente a dei poli industriali o a delle situazioni in cui comunque c'è una ricaduta economica nel territorio, da una parte o dall'altra.
È chiaro che poi - e questa è una prima considerazione generale - bisognerà trovare o bisognerà capire quante ricadute economiche negative e positive vi sono, come in tutte le cose, come in tutte le trasformazioni, ma io penso che nessuno di noi ha la verità in tasca su questo tema.
C'è poi la strumentalizzazione politica. È da due giorni sento qui dentro che tutti i nostri imprenditori, tutta la logistica, l'agricoltura, eccetera, si avvalgono di caporali, di sfruttamento dell'immigrazione, di sfruttamento e di schiavitù, eccetera. Per carità, ci sono dei casi, ci sono delle indagini: io non entro in questo caso, ma anche noi dell'Agricoltura ci siamo occupati di questo tema in tante parti.
Questa considerazione che voglio fare, invece, è che spesso e volentieri, cara collega, questo male che lei ci fa capire e che ci rivolta addosso, dicendo che noi siamo i difensori dei cattivi imprenditori e dall'altra parte c'è il difensore, magari, del povero immigrato o dell'operaio, guardi: questi che sono arrivate in gran parte da un'immigrazione sbagliata, da un'immigrazione che è stata voluta dalle vostre ONG, dalle vostre cooperative, guardate "Roma Capitale", eccetera, che non è mai stata contrastata da nessun Partito...

Vanessa CAMANI (Partito Democratico Veneto)

Presidente, scusi, per fatto personale.

PRESIDENTE

Capogruppo, resti per favore sull'ordine dei lavori.

Giuseppe PAN (Liga Veneta per Salvini Premier)

Calma! Io posso dire quello che voglio, qui dentro, o no?

PRESIDENTE

No, deve rimanere sulla mozione...

Giuseppe PAN (Liga Veneta per Salvini Premier)

Sono sulla mozione! Anche la collega non è stata molto sulla mozione.

PRESIDENTE

È stata sulla mozione, in questo momento sta andando oltre.

GIUSEPPE PAN (Liga Veneta per Salvini Premier)

Io dico: solo noi abbiamo contrastato questa immigrazione...

PRESIDENTE

Sta parlando di un altro tema, Capogruppo, la invito a chiudere, altrimenti chiudo.

Giuseppe PAN (Liga Veneta per Salvini Premier)

...questi che sono arrivati qui e che hanno costituito queste cooperative hanno imparato bene il positivo e il negativo...

PRESIDENTE

Capogruppo, la invito a chiudere questo discorso altrimenti chiudo...

Giuseppe PAN (Liga Veneta per Salvini Premier)

...di cosa sia una cooperativa di lavoro e cosa venga portato avanti in questa situazione.
Attenzione a contrastare e a dire che i nostri imprenditori siano dei criminali, eccetera. Criminali magari sono coloro che sfruttano anche i propri connazionali per un'immigrazione sbagliata, per i confini aperti, per il contrasto che non è stato fatto di questa clandestinità che è arrivata da noi e che purtroppo ha questi fenomeni.

Vanessa CAMANI (Partito Democratico Veneto)

Presidente, per fatto personale: avevo chiesto prima.

PRESIDENTE

Prenotatevi. Si è prenotato il capogruppo Villanova. Non dicevo a lei, Capogruppo.

Alberto VILLANOVA (Zaia Presidente)

Presidente, mi perdoni, però è intervenuta per interrompere il collega Pan. Non mi sembra che gli interventi precedenti fossero sul tema della mozione in oggetto della discussione.
Non mi sembra che la mozione parli di caporalato o di quello che c'era sui giornali in questi giorni eppure nessuna ha interrotto la collega Camani.
Chiedo che gli interventi soprattutto arrivino dalla Presidenza e non dai banchi dei colleghi Consiglieri per interrompere.

PRESIDENTE

Capogruppo, guardi, io le do ragione, andrò a rileggermi il verbale, perché non mi pare che la collega Camani abbia parlato oggi di caporalato, ma si sia collegata a degli articoli che assolutamente evidenziavano alcune criticità, come ha fatto anche il collega Montanariello, sulla questione di Amazon. Comunque andrò a rileggermi il verbale e se c'è stato questo me ne scuso.

Alberto VILLANOVA (Zaia Presidente)

Presidente, io chiedo solo che nel momento in cui ci sono interventi da ambo le parti, visto che non è stata rispettata la regola per una parte, venga garantita la stessa opportunità anche dalla nostra parte di poter rispondere.

PRESIDENTE

Io replico che non mi pareva fosse così. Se è stato così, me ne scuso, chiaramente c'è piena imparzialità, ma non mi sembrava che la collega Camani fosse andata fuori dal perimetro di discussione di ciò che appare anche sulla stampa per quanto riguarda il tema in oggetto.
Grazie.
Camani.

Vanessa CAMANI (Partito Democratico Veneto)

Presidente, scusi per fatto personale, solo perché rimanga agli atti. Io personalmente, ma penso di poter parlare a nome di tutto il Gruppo del PD e di tutte le opposizioni, non abbiamo nostre ONG, non abbiamo nostre cooperative che sfruttano il lavoro. Solo perché rimanga agli atti per fatto personale, visto che eravamo stati accusati di possedere ONG o altre, immagino, forme di...

PRESIDENTE

Va bene, grazie collega. Mi sembrava che avesse chiesto... Collega Villanova, vuole intervenire ancora? Sì.

Alberto VILLANOVA (Zaia Presidente)

Grazie, Presidente.
Intervengo sul tema perché ho sentito intervenire prima la collega Camani come ho appena detto e sinceramente, di fronte ad alcune affermazioni, per quel poco che ne so di diritto, a me sono venuti i brividi, perché ho scoperto che per il diritto secondo Camani adesso la responsabilità non è più individuale. Ho scoperto che in Italia, nel nostro Paese, adesso non ci dovrebbe più essere la responsabilità del singolo imprenditore che sbaglia, ma diventa una responsabilità di una categoria intera.
Vede, Consigliera, ieri abbiamo letto tutti il suo comunicato che ho riportato in Aula e leggendolo ho detto: "Sarà uno sbaglio", tanto è vero che dopo...

PRESIDENTE

Capogruppo, io la ringrazio, però siccome è il secondo intervento sul generale, provi a ricollegare perlomeno l'intervento alla mozione. La ringrazio perché altrimenti interrompo un attimo i lavori.

Alberto VILLANOVA (Zaia Presidente)

Presidente, se vuole togliermi la parola, faccia pure.

PRESIDENTE

Io non tolgo la parola a nessuno, richiedo quello che le ho chiesto: se può collegare quello che sto dicendo alla mozione.

Alberto VILLANOVA (Zaia Presidente)

Presidente Zottis, io ho grande rispetto di lei e, ripeto, sto intervenendo su quello che ha detto la consigliera Camani. Se lei ritiene che questo intervento non sia adeguato al tema in oggetto, mi tolga la parola, però doveva farlo anche prima con la Consigliera del PD.
Visto che la consigliera Camani ha citato gli articoli di stampa che sono stati pubblicati tra oggi e ieri, io credo sia mio diritto poter rispondere alle sue affermazioni che ha fatto in Aula 10 minuti fa.

PRESIDENTE

Sì, Capogruppo, però lei è intervenuto sull'ordine dei lavori. Ho lasciato tutto quello che doveva dire perché era corretto. Adesso sta intervenendo non sulla mozione, ma in generale.

Alberto VILLANOVA (Zaia Presidente)

Io sto rispondendo a un intervento che ha fatto una collega in Aula.

PRESIDENTE

Allora mi richiede di intervenire di nuovo sull'ordine dei lavori, ma non sulla mozione, perché questo non è un intervento sulla mozione.

Alberto VILLANOVA (Zaia Presidente)

No, permetta, ma allora, ma perché ha permesso gli interventi precedenti?

PRESIDENTE

Lei ha collegato... la collega Camani... gliel'ho già detto, adesso interrompo i lavori, vado a riprendermi il verbale, così siamo sicuri, perché funziona così, è intervenuta collegando il suo discorso alla mozione. Se lei mi collega quello che sta dicendo alla mozione, io la lascio intervenire senza alcun problema.

Alberto VILLANOVA (Zaia Presidente)

Sono veramente stupefatto da quello che sta succedendo in Aula.

PRESIDENTE

Non sta succedendo niente, Capogruppo, semplicemente.

Alberto VILLANOVA (Zaia Presidente)

Sta succedendo. Perché io capisco che non si voglia lasciar parlare una parte di questa Aula.

PRESIDENTE

Assolutamente. Ho appena detto che vado a riprendermi il verbale.

Alberto VILLANOVA (Zaia Presidente)

Ripeto. È stato detto dalla consigliera Camani che la responsabilità non è più individuale, del singolo imprenditore, ma è una responsabilità di categoria. Non bisogna colpire solo il colpevole, ma bisogna intervenire sull'intera categoria degli imprenditori. Questo ha detto la consigliera Camani qualche minuto fa. No, va bene, lo abbiamo capito solo noi. Non bisogna intervenire...

Vanessa CAMANI (Partito Democratico Veneto)

Per fatto personale, chiedo di rileggere il verbale.

Alberto VILLANOVA (Zaia Presidente)

Ma la consigliera Camani prende la parola senza... cioè, siamo diventati in autogestione?

Giuseppe PAN (Liga Veneta per Salvini Premier)

Ma quanti fatti personali ci sono qua?

Alberto VILLANOVA (Zaia Presidente)

C'è autogestione adesso di quest'Aula?
Ma rileggiamo tutti i verbali che vuole, Consigliere, come rileggiamo il suo intervento di ieri.

PRESIDENTE

Non stiamo dibattendo in Aula, finisca l'intervento. Ho appena richiesto al verbale, così chiudiamo la faccenda.

Alberto VILLANOVA (Zaia Presidente)

Posso finire sul serio? Grazie.
Ripeto: ho scoperto che dal diritto secondo Camani, la responsabilità non è più del singolo imprenditore. Ora, se un imprenditore sbaglia, bisogna far ricadere questa responsabilità su tutta la categoria, perché... Lorenzoni, mi lascia finire l'intervento o devo stare qui ad ascoltare quello che dice lei?

PRESIDENTE

Colleghi, chiedete la parola, così vi faccio intervenire, ma non dibattete in Aula, per favore.
Ho appena chiesto di non interromperla: se vuole riprendere, riprenda. Non andiamo al voto perché interrompo un attimo i lavori, grazie, per andarmi a rivedere il verbale in modo che andiamo a vedere cosa è stato detto, perché ritengo corretto, nei confronti della maggioranza e dell'opposizione, andare a vedere cosa è stato detto in modo che poi, se vuole, può riprendere anche l'intervento.
Grazie.
La seduta è sospesa alle ore 15.38
La Seduta riprende alle ore 16.00

PRESIDENTE

Se però, collega, può prenotarsi. Okay.
Passo la parola al collega Pan che chiede la parola.

Giuseppe PAN (Liga Veneta per Salvini Premier)

Per fatto personale, giusto per concludere il ragionamento che avevo iniziato, che poi non si è capito. Per dire che comunque noi come Lega, pensiamo che l'immigrazione e avere quindi i lavoratori che vengono comunque nella nostra Nazione, debba essere regolata: quindi quando parlavamo di comunque fare arrivare nel nostro Paese degli immigrati che potessero essere inseriti nella nostra società con le loro famiglie, con naturalmente già un posto di lavoro ben determinato, con contratto ben determinato, come facevano i nostri veneti quando andavano in giro per il mondo, era la soluzione. E non avere invece questi confini aperti a tutto e a tutti in cui vengono migliaia di persone ogni giorno, che sbarcano e che chiaramente vanno in mano ai caporali in Puglia a raccogliere i pomodori, ma vengono naturalmente magari anche a sfruttarsi l'uno con l'altro perché hanno ben capito i buchi del sistema legislativo della nostra Nazione.
Se c'è questo tema è un tema che deve essere risolto con un blocco della immigrazione tout court e con comunque una regolamentazione con gli Stati da cui queste persone provengono in maniera da non avere questi fenomeni di cui abbiamo assistito anche in questi giorni.
Grazie.

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire per la chiusura, penso, la collega Ostanel.

Elena OSTANEL (Il Veneto che Vogliamo)

Grazie, Presidente.
Io riporto l'attenzione alla mozione, nel senso che l'oggetto della mozione è molto diverso dalla discussione che poi è stata condotta in Aula e, quindi, davvero chiedo anche di magari, se l'avete, prenderla in mano e vederla insieme, leggerla, per capire anche cosa votare.
Intanto per rispondere un secondo al consigliere Pan: nella mozione non c'è citato nemmeno in un momento il tema immigrazione, quindi stiamo parlando di un'altra cosa, di poli della logistica, di Amazon e del ruolo che la Regione può avere nel governare un fenomeno - ripeto un po' l'intervento di presentazione alla mozione che credo sia stato appunto attinente al testo – e cerca di impegnare appunto la Giunta regionale a convocare quanto prima Amazon e altri grandi operatori della logistica, protagonisti di questi interventi, cioè dell'apertura di poli in tutti i Comuni che ho citato, per fare in modo di governare al meglio il loro insediamento nel territorio.
Quindi rispondo anche al consigliere Formaggio che nel suo intervento parlava della mia mozione come una mozione contro l'apertura di poli. Ecco, questa non è una mozione contro l'apertura dei poli, tanto che c'è anche nell'introduzione il fatto che dico che questo sistema... non si può tornare indietro, anzi, è una questione che dobbiamo semplicemente governare. E come lo chiedo? Chiedo appunto di farlo in una modalità che è una modalità semplice, cioè quella di dire: la Regione si faccia portatrice della convocazione di un tavolo, perché tante volte leggendo anche gli interventi sui giornali della sua assessora regionale Donazzan, il tema che lei riporta varie volte è il fatto che è difficilissimo convocare Amazon quando sta aprendo un nuovo polo perché è difficile capire chi è l'AD di Amazon, spesso non risiede in Italia e qui abbiamo solo delle persone che gestiscono delle strutture.
A partire proprio dall'analisi di una difficoltà che non solo la Regione Veneto ha, ma tutte le Regioni hanno, nel governare l'insediamento di queste strutture, riportavo il fatto che non si introducessero delle nuove regolamentazioni, non c'è scritto da nessuna parte che si introducono nuove regolamentazioni urbanistiche. Significa semplicemente, come si fa tra l'altro anche in altri Paesi, sedersi ad un tavolo e capire quando c'è un insediamento, quali sono le possibilità di oneri, che sono da legislazione e quindi come VAS, come lei ha citato, per fare in modo che questi insediamenti avvengano in una modalità diversa da come sta avvenendo ora.
Cito ad esempio, visto che mi ero dimenticata prima l'introduzione, quello che sta succedendo a Casale sul Sile. A Casale sul Sile, prima della redazione del PAT, il Comune aveva inserito un'area a parco tematico, un'area grande, un'area di tantissimi mila metri quadri, con una serie di funzioni: c'era la ricettiva, quella turistica, la ricreativa e la commerciale e, tra l'altro, siamo in un'area di fragilità idraulica.
Poi, quando è stato definito il PAT, c'è stata un'ulteriore variante durante il Piano degli Interventi per inserire in quell'area anche la funzione logistica: Amazon, a Casale sul Sile, sta per entrare in un'area ad alta fragilità e il Comune di Casale sul Sile si trova nella impossibilità di capire come gestire l'apertura eventuale di un nuovo polo facendo in modo che l'apertura di un polo di questo tipo possa dare dei benefici alla comunità reali, sia in termini di occupazione sia in termini di non impattare troppo sul governo del territorio.
Questo è semplicemente quello che oggi accade in tantissimi Comuni del Veneto e davvero non ho sentito appunto l'opinione del capogruppo Villanova e ho sentito quello che il Consigliere Pan diceva, ma l'intervento non era nell'oggetto della mozione, io credo, quello di dire se la Regione Veneto vuole o meno prendere in carico una questione complicata, che è quella di saper gestire come aprire eventualmente questi poli, dove e con che benefici per le comunità.
Esiste uno strumento, ad esempio, che viene usato nei Paesi anglosassoni, che si chiama "Community Benefit Framework", che è quello di dire: quando si fa una grande opera, come quella di un polo logistico grande come quelli di Amazon, capire, ad esempio, quali sono i benefici per la comunità, sia in termini di lavoro: ad esempio, si potrebbe chiudere un accordo per cui, quando si apre un nuovo polo, i lavoratori che sono impiegati nel cantiere sono ad esempio lavoratori che provengono da quel Comune oppure, si potrebbe dire che quando si parla di oneri di urbanizzazione, gli oneri siano in possibilità, da parte del Comune, di essere indirizzati verso un certo tipo di sviluppo. Queste sono cose che, tra l'altro, nella mozione non sono citate. Semplicemente si dice...

PRESIDENTE

La invito a chiudere, grazie.

Elena OSTANEL (Il Veneto che Vogliamo)

... convochiamo un tavolo. Tra l'altro, scusate, devo finire perché ho sbagliato i tempi, ma visto che la discussione è andata avanti, mi prendo cinque secondi in più. È un annuncio quello che fa il consigliere Soranzo...

PRESIDENTE

Collega, per favore, la invito a chiudere così evitiamo ulteriori polemiche.
Se vogliamo facciamo un'altra pausa dei lavori.
Adesso basta. Continuiamo con le altre mozioni. Grazie.
Andiamo a votare la mozione n. 78 della collega Ostanel.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È conclusa la votazione.
Il Consiglio non approva.
PUNTO
15



MOZIONE PRESENTATA DAI CONSIGLIERI BOZZA, VENTURINI, ANDREOLI, CORSI, PAN, RIGO, CECCHETTO, CESTARI, CIAMBETTI, DOLFIN, FAVERO, FINCO, PUPPATO, VILLANOVA, MICHIELETTO, BET, BISAGLIA, BRESCACIN, CAVINATO, CENTENARO, CESTARO, GEROLIMETTO, GIACOMIN, MAINO, RIZZOTTO, SANDONÀ, SCATTO, SPONDA, VIANELLO E ZECCHINATO RELATIVA A "ADOZIONE INIZIATIVE PER LA TUTELA DEL COMPARTO VITIVINICOLO E DEL CONSUMATORE FINALE. AGIRE IN SEDE EUROPEA AFFINCHÉ IL PRODOTTO DEALCOLATO NON SIA DEFINITO VINO MA SIA IDENTIFICATO CON IL TERMINE DI "BEVANDA" A TUTELA DEL CONSUMATORE, CON ESCLUSIONE DEL PROCEDIMENTO DI DEALCOLAZIONE PER I VINI DOP E IGP.". (MOZIONE N. 120) APPROVATA (DELIBERAZIONE N. 90/2021)

(N.d.r. - Si riproduce il testo scritto della mozione)
"Il Consiglio regionale del Veneto
PREMESSO che hanno avuto larga eco le recenti notizie in base alle quali, a seguito di incontri fra Presidenza del Consiglio, Parlamento e Commissione Unione europea, sarebbero state introdotte aperture sui processi di dealcolazione del vino: in particolare , a fronte della posizione assunta dal Parlamento europeo, incline a consentire la dealcolazione esclusivamente per i vini da tavola, il Consiglio dei Ministri dell'Agricoltura, invece, avrebbe accolto la mediazione della Commissione che avrebbe suggerito, seppure con alcune limitazioni, anche la dealcolazione dei vini a Denominazione d'Origine Protetta (DOP) o con Indicazione Geografica Protetta (IGP);
RILEVATO che la Filiera vitivinicola (ACI - Alleanza delle Cooperative italiane, Assoenologi, Coldiretti, Cia, Confagricoltura, Copagri, Federdoc, Federvini e Unione Italiana Vini) ha sottolineato come sia importante mettere in campo ogni azione possibile per assicurare che la futura regolamentazione europea sia in linea con le aspettative del settore vitivinicolo, preservandone gli elementi di qualità e competitività;
CONSIDERATO che assume rilevanza cruciale che, nel caso di autorizzazione alla introduzione nel mercato di prodotti dealcolati, questi, pur inquadrati nell'ambito del Regolamento Ocm 1308/1013, siano classificati come nuove categorie e non come termini che accompagnino le categorie esistenti, indicazione questa già espressa dal Parlamento Europeo, con l'obiettivo di marcare una differenziazione netta e chiara, nell'interesse anche del consumatore finale tra le nuove categorie e gli altri prodotti vitivinicoli;
RITENUTO che sia da esprimere contrarietà rispetto alla possibilità di utilizzare le categorie dei vini "dealcolati" e "parzialmente dealcolati" per i vini a denominazione di origine protetta e a indicazione geografica protetta: infatti il prodotto che ne deriva non ha i requisiti oggi richiesti ad una DOP o IGP, rischiando di penalizzare queste ultime nella percezione del consumatore; in ogni caso per i prodotti completamente dealcolati dovrebbero contemplare il termine "bevanda" in luogo di "vino", al fine di non danneggiare l'immagine del vino prodotto in Veneto che per il 70% è composto da vini DOP e IGP e solo per l'8% da generico vino da tavola;
ATTESO che il sistema vitivinicolo italiano è frutto di storia, cultura e ricerca, che continua a coniugare tradizione e innovazione, grazie anche a continui investimenti in un contesto fortemente competitivo; si pensi che il vino prodotto in Veneto rappresenta circa il 25% del totale del vino prodotto in Italia e il 30% dell'intero vino DOP/IGP prodotto in tutta Italia; sul fronte dell'export il Veneto detiene la quota del 36% delle esportazioni con 1.850 aziende che esportano;
CONSIDERATO che per quanto sopra si ritiene che debbano essere adottate dalla Regione Veneto concrete iniziative affinché la futura regolamentazione europea sul vino e sui prodotti dealcolati sia in linea con le aspettative del settore vitivinicolo italiano preservandone gli elementi di qualità e competitività, evitando ulteriori modifiche dannose per i produttori vitivinicoli veneti;
PRESO ATTO che la Regione Veneto ha sempre dimostrato sensibilità e impegno istituzionale per il mondo della enogastronomia e della viticoltura, sostenendo un territorio ricco di aziende vitivinicole che costituiscono l'eccellenza del settore e che ospita a Verona la più grande fiera italiana del vino (Vinitaly);
RITENUTO che la modifica in discussione a Bruxelles, con la collegata possibilità di utilizzo di acqua per abbassare il grado alcolico, potrebbe avere un impatto rilevante sul vino, che ricordiamo essere un prodotto agricolo legato alla tradizione ed al territorio, e che pertanto i prodotti realizzati non devono potersi etichettare come "vino"; tutto ciò premesso,
impegna la Giunta regionale
a farsi parte attiva, con il Governo italiano e in particolare con il Ministro delle Politiche Agricole, affinché in occasione del ciclo di negoziati del trilogo sulla riforma della Politica agricola comune (PAC) e in particolare del Regolamento Ocm 1308/1013 l'Unione europea e in particolare il Consiglio dell'Ue raccolgano le seguenti raccomandazioni:
1) sia adottata una terminologia distintiva per i prodotti dealcolati (ad esempio "bevanda" in luogo di vino) con classificazione di tali prodotti in una nuova categoria, al fine anche di non confondere i consumatori e favorire l'acquisto informato e consapevole dei cittadini dell'Ue;
2) sia esclusa la possibilità di avviare il procedimento di dealcolazione totale o parziale in relazione ai vini DOP o IGP".

PRESIDENTE

Passiamo alla mozione successiva.
Collega Bozza.

Alberto BOZZA (Forza Italia - Berlusconi - Autonomia per il Veneto)

Grazie, Presidente.
Questa è una mozione che era stata presentata l'8 giugno e che pone un tema molto importante per il nostro Paese in particolare, in quanto, a livello europeo, è in atto una discussione molto significativa su quello che è il processo di dealcolazione del vino.
Se in un primo momento il Parlamento Europeo aveva preso una posizione abbastanza chiara, cioè quella di essere incline a consentire la dealcolazione ma solo dei vini da tavola, poi successivamente il Consiglio dei Ministri e dell'Agricoltura avrebbe accolto la mediazione della Commissione che avrebbe suggerito appunto di introdurre questo processo anche per la dealcolazione dei vini DOP e IGP.
Rilevato poi che successivamente, nell'ambito della discussione del trilogo, si sono raggiunti degli altri elementi di accordo di natura tecnica, in considerazione poi che la filiera vitivinicola ha sempre spinto affinché si assicuri una regolamentazione europea in linea con le aspettative del settore vitivinicolo preservandone ovviamente gli elementi soprattutto di qualità e di competitività e, in considerazione, appunto, che a livello europeo c'è stato anche da sempre l'obiettivo di marcare una differenza netta e chiara nell'interesse ovviamente del consumatore finale, tra le categorie ben distinte tra quella appunto del vino, disciplinate secondo Regolamento OCM 1308 del 2013 e le altre nuove categorie con altri prodotti vitivinicoli, quali ad esempio l'arrivare, appunto, sempre più pressante dei vini dealcolati.
Ritenuto appunto che ci sia stata e c'è oggi tuttora nel nostro comparto vitivinicolo una grossa preoccupazione perché soprattutto autorizzare una dealcolazione del vino andrebbe a ridurre soprattutto l'identità, la qualità e la cultura anche del processo vitivinicolo italiano che da sempre è un'eccellenza nel settore e metterebbe a rischio anche il grande lavoro e la grande fatica che in tutti questi decenni i nostri produttori vitivinicoli hanno messo in campo con disciplinari rigidi da una parte e soprattutto con grande lavorazione nella qualità e quindi nella raggiungimento dell'eccellenza dei nostri prodotti vitivinicoli, un rischio forte a livello europeo di poter considerare vino il processo di dealcolazione degli stessi e quindi il nome "vino" trovarselo nell'etichetta, ingenererebbe sicuramente confusione nel consumatore finale a scapito chiaramente della qualità dei nostri vini.
Ecco perché questa mozione, proprio perché la Regione Veneto ha all'interno una filiera vitivinicola, ma soprattutto aziende agricole davvero prestigiose, perché in questi anni, come dicevo, l'eccellenza del vino italiano è soprattutto grazie a quello che una Regione come il Veneto ha saputo in questi anni produrre, ma soprattutto evolversi con una rapidità e con grandi investimenti nel settore, credo che non possa rimanere indifferente, pur non essendo competenza regionale, ma è sacrosanto diritto politico di noi tutti accogliere questo grido di preoccupazione del settore e portarlo in tutte le sedi, specialmente governative e parlamentari europee, del Parlamento europeo, affinché si scongiuri questo accordo che è stato raggiunto e che consentirebbe di fatto di poter arrivare a una dealcolazione parziale dei vini inserendoli nel DOP e IGP.
C'è stata anche una recente interrogazione dell'europarlamentare Tajani, che ha ricevuto una risposta altrettanto preoccupante in parte e positiva dall'altra: è scongiurato il pericolo dell'utilizzo dell'acqua per il processo di dealcolazione - e questa è una notizia positiva - ma non è stato scongiurato, purtroppo, l'utilizzo del nome "vino" nell'etichettatura dei vini dealcolati e credo che siamo ancora in tempo.
Dobbiamo farlo per fare quella filiera non vitivinicola ma istituzionale che parte dalla Regione fino al Governo arrivando ai nostri europarlamentari, per fare in modo visto e considerato che l'ultima parola sarà quella del Parlamento europeo - e vado alla conclusione, Presidente - per far sì che in quella sede si possa scongiurare definitivamente l'utilizzo del nome "vino" per questi tipi di processi di dealcolazione.
Assume la Presidenza
Il Presidente Roberto CIAMBETTI

PRESIDENTE

Grazie.
La parola alla collega Zottis, prego.

Francesca ZOTTIS (Partito Democratico Veneto)

Grazie, Presidente.
Solo per ringraziare il collega per la presentazione della mozione. Chiaramente concordiamo sul fatto che si scongiuri che questi prodotti vengano chiamati "vino", in quanto non sono vino, ma diventerebbero chiaramente delle bevande. Non è sbagliato di per sé pensare a queste bevande e pensarla come bevanda, perché chiaramente vai a dare anche una risposta ad una concorrenza che esiste da parte di altri Paesi, pensiamo anche ad altri tipi di bevande che purtroppo hanno subìto questo tipo di processo.
Il voto chiaramente sarà favorevole. Credo che, oltre alla richiesta di una filiera istituzionale da un punto di vista proprio delle Regioni e dello Stato italiano, sia da tempo anche utile cominciare a fare una filiera, se vogliamo tutelare il Made in Italy, che ha funzionato oltretutto, anche con quei Paesi che veramente vanno nella direzione della tutela dei prodotti di qualità e non con altri Paesi che invece stanno cercando di distruggere. Poi ci sarà una mozione sul Prosecco, in questo tipo di indirizzo.
Mi pare che siano anche abbastanza positive, le novità. È uscito anche l'assessore Caner, oggi o ieri per quanto riguarda la nuova PAC, che vanno proprio nella direzione di cui si parlava gli altri giorni.
L'auspicio, quindi, è quello che lei ha appena annunciato, ma anche che si riesca, come Regione e come Nazione, a collaborare con quegli Stati che vanno realmente nella direzione di tutelare quello che è un prodotto di qualità e non solo una questione di quantità.
Grazie.

PRESIDENTE

Grazie.
Consigliera Venturini, prego.

Elisa VENTURINI (Forza Italia – Berlusconi – Autonomia per il Veneto)

Grazie, Presidente.
Intervengo come Capogruppo di Forza Italia per sottolineare l'importanza dell'argomento che è stato presentato dal collega Bozza, perché quando il 25% del vino italiano è prodotto in Veneto, quando il 30% dei vini DOP e IGP sono prodotti in Veneto, quando abbiamo il Veneto che detiene il 36% delle esportazioni e quando abbiamo 1.850 aziende che esportano, la Regione Veneto non può essere insensibile.
La Giunta regionale deve intervenire, rapportandosi con il Governo italiano, rapportandosi con gli organi dell'Unione europea, per far capire l'importanza di un settore, quello vitivinicolo, per l'Italia e per il Veneto da un punto di vista economico, da un punto di vista della tradizione, della cultura. Se il vino è vino ha determinate caratteristiche, cioè il tasso ad esempio alcolico. Se non c'è un determinato tasso alcolico, non è più vino, ma bevanda, quindi un'altra terminologia e un'altra tipologia di prodotto.
Se si va ad avviare un processo di dealcolazione dei vini DOP o IGP, si vanno a snaturare.
Quello che io dico è che da parte dell'Europa ci dovrebbe essere invece un processo volto a qualificare ulteriormente il vino, anzi a considerare l'Europa quasi una culla della cultura del vino, visto che non c'è solo l'Italia che lo produce.
È evidente che l'Italia può essere l'espressione migliore per la varietà, per la qualità, perché noi abbiamo la biodiversità che non deve svilita, ma deve essere invece valorizzata: allora impegno strenuo per difendere quello che rappresenta il Veneto, che rappresenta l'Italia, cioè il nostro settore vitivinicolo, il nostro vino.

PRESIDENTE

Grazie.
La parola al collega Pan.

Giuseppe PAN (Liga Veneta per Salvini Premier)

Velocemente. Anch'io ringrazio il collega Bozza e chiedo la sottoscrizione come Gruppi della mozione.
Solo per dare due dati perché se l'Italia è il primo produttore mondiale di vino e uva, di solito ce la giochiamo con gli spagnoli in qualche maniera, e se il Veneto è la prima Regione per produzione con 100.000 ettari di vitigno oggi naturalmente in campagna con 12 milioni di quintali di uva, con 1.500, come ricordava, esportatori, noi siamo - ricordavo spesso - la quarta Nazione al mondo per export di vino, quindi parliamo di export intorno ai 2.200.000.000 – 2.400.000.000 annui, quindi non possiamo sottrarci a dire a questa Europa che vuole il semaforo con Nutriscore, che vuole imporci, in questo caso, un vino dealcolato, che non è vino, dove comunque ci sono già norme che proteggono con l'OCM che naturalmente definiscono i disciplinari delle nostre 51, tra DOC, DOCG e IGT, io penso che il nostro Governo debba, in questo caso, in Europa battere i pugni ma molto forte sul tavolo dove si discutono queste cose.
Poi ho presentato una mozione sul Prosecco, non so se arriveremo a discuterla oggi, ma io penso che tutti noi dobbiamo difendere in maniera importante la nostra produzione e la nostra tradizione perché il vino è vino, l'aranciata è aranciata.

PRESIDENTE

Grazie. Non vedo altri interventi, quindi metto in votazione la mozione n. 120.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
PUNTO
16



MOZIONE PRESENTATA DALLA CONSIGLIERA BALDIN RELATIVA A "CANDIDATURE DI COMUNI VENETI A CITTÀ ITALIANA DELLA CULTURA: IN MANCANZA DI UNA POSIZIONE UFFICIALE LA GIUNTA REGIONALE SIA EQUIDISTANTE". (MOZIONE N. 130) RESPINTA

(N.d.r. - Si riproduce il testo scritto della mozione)
"Il Consiglio regionale del Veneto
PREMESSO CHE:
- nella giornata odierna, 24 giugno 2021, è stato pubblicato su una testata locale di Chioggia un articolo che riprende un post su un social network che l'Assessore al Turismo, Agricoltura e Fondi UE della Regione del Veneto ha pubblicato in occasione di una visita ad Asolo. Nel post si legge che "l'Amministrazione comunale (di Asolo NdR) ufficializzerà tra pochi giorni la partecipazione al bando di Capitale Italiana della Cultura nel 2024. E noi facciamo il tifo per lei";
- il titolo di Città italiana della Cultura 2024 è il primo contendibile. Il calendario infatti è stato rimodulato a causa dell'emergenza sanitaria, che ha determinato il prolungamento della "capitale in carica" 2020, Parma, per tutto il 2021, e la designazione d'ufficio di Bergamo e Brescia per il 2023, in segno di riscatto dalla terribile esperienza pandemica vissuta lo scorso anno dalle due città. Per il 2022 la procedura del bando era già stata avviata e si è aggiudicata il titolo Procida, con Pieve di Soligo che è arrivata alla fase finale, senza purtroppo vincere;
PREMESSO ALTRESÌ CHE:
- allo stesso bando sono già due i Comuni veneti candidati. A fine marzo il Sindaco di Vicenza ha confermato la volontà di concorrere. Come riferito dalla stampa locale, l'iniziativa denominata "#VicenzaCittàBellissima" ha visto fin da subito lo stanziamento di un impegno di spesa in Consiglio comunale e l'apprezzamento della cittadinanza;
- praticamente in contemporanea è stata annunciata e poi presentata la candidatura di Chioggia. Una candidatura nata dal basso, da un gruppo di cittadini e subito fatta propria dall'Amministrazione comunale che ne ha avviato l'iter. Il 2 progetto chioggiotto punta su una cooperazione sinergica con il territorio del Delta del Po. In occasione di un incontro in videoconferenza è intervenuto l'Assessore alla Cultura della Regione del Veneto, che ha mostrato di apprezzare la candidatura, annunciando il sostegno da parte della Regione, era presente in collegamento anche una dirigente della struttura regionale competente;
CONSIDERATO che il titolo di "Capitale della cultura", istituito in Italia nel 2014, in ogni sua edizione ha avuto effetti concreti e positivi nello sviluppo turistico e nella fruizione del patrimonio culturale, materiale e immateriale, dei territori e delle città vincitrici. L'investitura -della durata di un anno - oltre al titolo prestigioso prevede anche il finanziamento di un milione di euro per il vincitore. È quindi una grande opportunità per il Comune scelto ma che può avere un effetto domino anche per i territori vicini e quindi per la Regione;
RITENUTO che le dichiarazioni divergenti dei singoli Assessori creano sicuramente sconcerto ed incertezza, in particolare a Chioggia dove, da quanto dichiarato in aprile dall'Assessore Corazzari, sembrava che il sostegno all'iniziativa fosse "regionale";
impegna la Giunta regionale e i singoli Assessori
a, in mancanza di una posizione ufficiale e condivisa, mantenere un atteggiamento di equidistanza dalle tre candidature di Comuni veneti in campo come Capitale Italiana della Cultura 2024 e da quelle che eventualmente si aggiungeranno".

PRESIDENTE

Mozione n. 130 della collega Baldin.
Baldin, prego.

Erika BALDIN (Movimento 5 Stelle)

Grazie, Presidente.
Ho accennato a questa mozione ancora nella giornata di ieri. Si parla appunto di candidature dei Comuni veneti a "Città italiane della Cultura".
Pochi giorni fa, esattamente il 24 di luglio, in un comunicato del Ministero della Cultura, sono state ufficializzate 24 Città italiane che hanno appunto proposto la loro candidatura, di cui quattro sono cittadine presenti sul territorio del Veneto e vorrei ricordarle tutte e quattro. Sono: Asolo, Vicenza, Chioggia e Cittadella.
Perché presento questa mozione? Perché in data 24 giugno di quest'anno è apparso sul più famoso social network un post di un Assessore, l'Assessore al Turismo, all'Agricoltura e ai fondi europei della Regione del Veneto, in cui - leggo testualmente tanto per farci capire di cosa stiamo parlando - "l'Amministrazione comunale di Asolo ufficializzerà, tra pochi giorni, la partecipazione al bando di "Capitale italiana della cultura" del 2024 e noi facciamo il tifo per lei".
Quindi, muovendo da queste ultime parole "e noi facciamo il tifo per lei", mi sono chiesta a cosa si facesse riferimento, intanto a chi si riferisse il "noi" e credo fondamentalmente che sia un post un po' riuscito male, assolutamente non istituzionale, perché credo che la Giunta e la Regione del Veneto in generale debbano essere assolutamente equidistanti rispetto alle varie proposte di candidatura di cittadine venete a "Capitale italiana della Cultura 2024", perché è un premio assolutamente importante, si parla di un finanziamento pari a un milione di euro per il vincitore.
Già la scorsa legislatura, ricordo benissimo in questo Consiglio regionale, avevamo tutti appoggiato la città di Pieve di Soligo candidata a "Capitale italiana della Cultura". Purtroppo non è andata come speravamo, però tutti abbiamo fatto il tifo in questo Consiglio regionale per quella località in quanto appunto era l'unica che si presentava. È arrivata lo stesso in finale, quindi abbiamo fatto comunque un buon risultato.
Ad oggi ce ne sono quattro che si presentano e credo che sia nostro dovere, come Regione del Veneto, riconoscere a tutte e quattro le stesse potenzialità e non preferire una piuttosto che un'altra.
Questa mozione chiede infine di mantenere un atteggiamento di equidistanza dalle quattro candidature, perché all'epoca in cui ho scritto questa mozione erano tre, quindi anche in questo caso c'è una piccola correzione, quattro candidature dei Comuni veneti in campo come "Capitale italiana della Cultura 2024" e da quelle che eventualmente si aggiungeranno.

PRESIDENTE

Collega Scatto, prego.

Francesca SCATTO (Zaia Presidente)

Io voglio rassicurare la collega Baldin che non c'è bisogno di prendere le distanze proprio da nulla, di vivere serenamente questa bella cosa che ci è capitata tra le mani di doverci occupare delle città preziose del nostro patrimonio.
Volevo rassicurarla, perché non c'è nessun allarme, non c'è nessun imbarazzo, non c'è nessun confronto che non sia più che leale.
Mi pare veramente superflua, questa mozione. Veramente, mi trovo anche imbarazzata nel dover dire queste cose che sono del tutto scontate e, se non lo sono, magari si faccia qualche domanda sul perché le viene in mente, in una legge del genere, di tirare fuori queste cose che sono veramente defatigatorie e prive di ogni e qualsivoglia valenza veramente fondata.
La invito quindi a ritirare la mozione.

PRESIDENTE

Non vedo altri interventi, né mi pare che la collega Baldin stia recependo l'invito arrivato.
Metto in votazione la mozione n. 130.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio non approva.
PUNTO
17



MOZIONE PRESENTATA DAI CONSIGLIERI SPERANZON, POLATO, SORANZO, RAZZOLINI E FORMAGGIO RELATIVA A "LA UE CONDANNI APERTAMENTE E PRENDA LE DISTANZE DAGLI STATI CHE PREVEDONO NEI LORO ORDINAMENTI IL REATO DI OMOSESSUALITÀ". (MOZIONE N. 138) APPROVATA (DELIBERAZIONE N. 91/2021)

(N.d.r. - Si riproduce il testo scritto della mozione)
"Il Consiglio regionale del Veneto
PREMESSO CHE:
- secondo l'ultimo rapporto, pubblicato nel dicembre 2020, dall'Ilga World (International Lesbian, Gay, Bisexual, Trans and Intersex Association), che conta più di 1.600 associazioni di 150 diversi Stati e che, ogni anno, raccoglie i dati sulle condizioni di chi è discriminato per l'orientamento sessuale, sono ben 69 gli Stati che considerano come reato le relazioni consensuali tra persone adulte dello stesso sesso spesso in virtù dell'applicazione della sharia, la legge coranica all'interno del proprio ordinamento;
- secondo i report dell'Ilga le pene per chi compie atti omosessuali variano a seconda delle nazioni: i più prevedono pene variabili da un anno fino all'ergastolo, mentre in 11 di tali Paesi l'omosessualità è ancora passibile di pena capitale come si legge sul sito del Consiglio europeo;
- di questi ben 6 prevedono esplicitamente la pena di morte per atti sessuali omosessuali consensuali (Brunei, Iran, Mauritania, Nigeria, Arabia Saudita e Yemen), mentre gli altri 5 (Afghanistan, Pakistan, Qatar, Somalia e gli Emirati Arabi Uniti), secondo alcune fonti consultate dall'Ilga, "la pena di morte potrebbe essere potenzialmente imposta", attraverso l'applicazione di norme previste dai rispettivi ordinamenti;
CONSIDERATO CHE:
- con molti di questi Stati l'Europa e l'Italia hanno stretto e stringono accordi di cooperazione in materia di istruzione, università e ricerca scientifica che prevedono programmi e progetti comuni di collaborazione tra le istituzioni scolastiche e universitarie dei rispettivi Stati (come, ad esempio, quello tra il2 Governo della Repubblica italiana e il Governo dello Stato del Qatar approvato lo scorso 27 maggio 2020 e divenuto legge 5 giugno 2020, n. 64);
- ne deriva il paradosso che mentre in Italia e in Europa si conducono battaglie per il pieno riconoscimento dei diritti LGBT, il Parlamento italiano legittima, attraverso gli accordi di cooperazione culturale, gli ordinamenti che contemplano il reato di omosessualità e la persecuzione degli individui in base al loro orientamento sessuale;
RITENUTO che incentivare scambi culturali e di formazione giovanile, nonché partecipare ad eventi sportivi internazionali, in questi Stati in cui l'omosessualità è considerata un reato, può esporre giovani ed atleti omosessuali al grave rischio di vedersi imputati e magari condannati alle gravissime pene previste per il loro orientamento sessuale;
tutto ciò premesso,
impegna la Giunta regionale
- ad attivarsi presso il Governo e tutte le altre sedi utili affinché la UE condanni apertamente e prenda le distanze dagli Stati che prevedono nei loro ordinamenti il reato di omosessualità, non stringa con essi accordi di cooperazione culturale riguardanti programmi e progetti comuni di collaborazione tra le istituzioni scolastiche e universitarie e revochi quelli già esistenti;
- ad attivarsi presso le competenti autorità sportive, nazionali e internazionali, affinché sia preclusa agli Stati che prevedono come reato le relazioni consensuali tra persone adulte dello stesso sesso, l'organizzazione di manifestazioni sportive internazionali, anche al fine di tutelare l'incolumità degli atleti omosessuali e affinché, comunque, non vi partecipino le squadre italiane".

PRESIDENTE

Andiamo alla mozione n. 138, dei colleghi Speranzon ed altri. Chi la illustra?
Non vedo richieste di intervento.

Raffaele SPERANZON (Fratelli d'Italia - Giorgia Meloni)

La illustro io, Presidente. Un attimo.

PRESIDENTE

Se mi chiede la parola può illustrarla, però deve chiederla.

Raffaele SPERANZON (Fratelli d'Italia - Giorgia Meloni)

Sto cercando di chiederla con l'applicazione.

PRESIDENTE

Speranzon, prego.

Raffaele SPERANZON (Fratelli d'Italia - Giorgia Meloni)

Presidente, noi abbiamo presentato questa mozione perché...

PRESIDENTE

Speranzon, non si sente, cioè si sente la voce bassissima, quindi o si avvicina o... Proviamo.
Se Formaggio fa silenzio, proviamo ad ascoltare Speranzon.

Raffaele SPERANZON (Fratelli d'Italia - Giorgia Meloni)

Mi sente, Presidente?

PRESIDENTE

Molto bene. Prego.

Raffaele SPERANZON (Fratelli d'Italia - Giorgia Meloni)

Va bene. Dicevo che abbiamo deciso di presentare questa mozione perché riteniamo che sul tema del contrasto all'omofobia purtroppo ci siano troppi atteggiamenti ipocriti nei vari livelli istituzionali.
Abbiamo raccolto alcuni dati riferiti alla presenza di moltissimi Stati del mondo purtroppo ancora nella fattispecie di reato nei confronti di chi è omosessuale o di chi pratica l'omosessualità.
Secondo l'ultimo rapporto, pubblicato nel dicembre 2020, quindi recentissimo, da parte dell' International Lesbian, Gay, Bisexual, Trans and Intersex Association  che raggruppa più di 1.600 associazioni in 150 diversi Stati e che ogni anno raccoglie i dati sulle condizioni di chi è discriminato per orientamento sessuale, risulta che ci siano la bellezza di 69 Stati nel mondo che considerano come reato le relazioni consensuali tra persone adulte dello stesso sesso, spesso in virtù dell'applicazione della Sharia, della legge coranica, all'interno del proprio Ordinamento.
Secondo il report dell'ILGA, le pene per chi compie atti omosessuali variano a seconda delle Nazioni: per la stragrande maggioranza dei casi si prevedono pene variabili da un anno fino all'ergastolo, mentre addirittura in 11 di questi Paesi l'omosessualità è ancora passibile di pena capitale e questo lo si evince da quanto scritto nel sito del Consiglio europeo. Di questi 11, ben 6 Stati prevedono esplicitamente la pena di morte per atti sessuali, omosessuali consensuali: il Brunei, l'Iran, la Mauritania, la Nigeria, l'Arabia Saudita e lo Yemen; mentre gli altri 5 (l'Afghanistan, il Pakistan, il Qatar, la Somalia e gli Emirati Arabi Uniti), secondo alcune fonti consultate, prevedono che la pena di morte potrebbe essere potenzialmente imposta attraverso l'applicazione di norme previste dai rispettivi ordinamenti.
Siccome ci sono molti Stati della Comunità europea, compresa l'Italia, che hanno stretto e continuano a stringere accordi di cooperazione in materia di istruzione, di università e di ricerca scientifica che prevedono programmi e progetti comuni di collaborazione tra istituzioni scolastiche e universitarie, come ad esempio il Governo della Repubblica italiana e il Governo dello Stato del Qatar, che hanno approvato lo scorso maggio 2020 un accordo, che è diventato legge il 5 giugno 2020, la n. 64, che prevede un interscambio appunto culturale tra studenti e Atenei di Italia e Qatar.
Si arriva a un paradosso: e mentre in Italia in Europa si conducono battaglie per il pieno riconoscimento dei diritti LGBT, il Parlamento italiano legittima, attraverso accordi di cooperazione culturale - chiaramente qui stiamo parlando del precedente Governo non l'attuale - gli ordinamenti che contemplano il reato di omosessualità e la persecuzione di un individuo in base al loro orientamento sessuale.
Noi riteniamo che incentivare scambio culturali e di formazione giovanile, nonché partecipare a eventi sportivi internazionali - ricordo che fra qualche mese in Qatar ci saranno i Mondiali di calcio - in questi Stati in cui l'omosessualità è considerato un reato, può esporre giovane ed atleti omosessuali a grave rischio di vedersi imputati e magari condannati alle gravissime pene previste per un loro orientamento sessuale. Questo non solo, ovviamente, per gli atleti che parteciperanno a questi eventi sportivi o per gli studenti che parteciperanno a questi scali interscambi culturali o formativi, ma anche per gli eventuali - ci auspichiamo – spettatori, quando saremo usciti dai problemi legati al contingentamento delle presenze per la pandemia, che possono essere appunto passibili addirittura di pena capitale solo per il proprio orientamento sessuale.
Per cui noi, con questa mozione, intendiamo chiedere l'impegno da parte della Giunta regionale ad attivarsi presso il Governo e altre sedi utili affinché la UE condanne aperta e prendere le distanze dagli Stati che prevedono nei loro Ordinamenti la pena capitale.

PRESIDENTE

Grazie, collega.
La parola alla collega Ostanel, prego.

Elena OSTANEL (Il Veneto che Vogliamo)

Grazie, Presidente.
Io intervengo volentieri su questa mozione perché è un tema importante, di cui abbiamo discusso anche se peraltro in quest'Aula qualche mese fa. Mi trovo d'accordo nel dire di condannare e quindi prendere le distanze da tutti quei Paesi che prevedono nei loro Ordinamenti il reato di omosessualità.
C'è una cosa che vorrei chiedere di aggiungere, proprio per rendere più chiara la mozione: dal Rapporto ILGA 2020 che ho letto, emerge che ci sono, ahimè, troppi Paesi che hanno questo reato all'interno dei loro Ordinamenti. Ce ne sono alcuni anche in Europa e ce ne sono altri, oltre a quelli che vengono citati nella mozione, che lo prevedono. Faccio alcuni esempi: ci sono Stati a maggioranza musulmana in cui i rapporti omosessuali non sono vietati, lo cita anche il report, come la Turchia, l'Azerbaijan, la Giordania, o il Mali. E poi ci sono Paesi, invece, come la Birmania, il Camerun, l'Etiopia, la Giamaica, il Kenya, Singapore, Uganda – tra l'altro, alcuni di questi sono addirittura di religione cristiana – che hanno il reato di omosessualità.
Vado molto veloce perché non ho intenzione di aprire una discussione che vada oltre il merito della mozione. Dove c'è l'impegno "alla Giunta regionale ad attivarsi presso il Governo e tutte le altre sedi utili affinché la UE condanni apertamente e prenda le distanze dagli Stati", chiedo di aggiungere ", indicati nel rapporto ILGA 2020", cioè tutti quelli indicati nel Rapporto ILGA "che prevedono", e tutto il resto rimane uguale.
Perché chiedo questa modifica aggiunta? Semplicemente per rifare riferimento proprio al rapporto che la mozione cita nel "premesso che", quindi indicando tutti i Paesi e non dividendo tra alcuni e non altri, che hanno il reato di omosessualità nel proprio Ordinamento.

PRESIDENTE

Grazie collega.
Non vedo altri interventi.
C'è una richiesta rivolta al presentatore, vediamo se la accoglie.

Raffaele SPERANZON (Fratelli d'Italia - Giorgia Meloni)

No, non la accolgo perché nell'impegno nei confronti della Giunta regionale credo che siano chiarissime le intenzioni che i presentatori della mozione hanno, ovvero "di attivarsi presso il Governo e tutte le altre sedi utili affinché l'Unione europea condanni apertamente e prenda le distanze dagli Stati che prevedono nei loro Ordinamenti il reato di omosessualità": in questa frase non vedo cos'altro dovrei aggiungere rispetto a quanto è chiarissimo nell'impegno che noi chiediamo di assolvere alla Giunta.

PRESIDENTE

Grazie.
Lorenzoni per dichiarazioni di voto.
Sì, perché ho dato la chiusura al relatore.

Arturo LORENZONI (Gruppo Misto)

No, va beh, allora è come dichiarazione di voto. Io chiedo al consigliere Speranzon se è consapevole degli effetti di una richiesta, qualora questa andasse a buon fine, sul mercato dei carburanti e dei combustibili, cioè se noi escludiamo tutti i Paesi dalle nostre relazioni commerciali esportatori di petrolio, come gestiamo il mercato dell'energia a livello nazionale?
Voglio dire, mi scusi, io ritengo ecco che questa richiesta sia una richiesta molto impegnativa. Naturalmente la sostengo e sono d'accordo che vada messa a pressione tutti i Governi che hanno dei reati di questo tipo, che sono inaccettabili dal mio punto di vista... sento molto rumore, Presidente, non capisco cosa sia in Aula e faccio fatica a continuare a parlare.

PRESIDENTE

Mi permetto di dire che è un brusio sostenibile. Intervengo quando lo sento oltre un certo livello.
Addirittura Formaggio non parla come al solito, quindi, prego.

Arturo LORENZONI (Gruppo Misto)

D'accordo. C'è un brusio sostenibile. Ecco, mi chiedo se sia sostenibile la permanenza del nostro Paese sul mercato primario del petrolio quando fosse accettata una richiesta di questo tipo.
Ricordo che questi reati osceni sono stati abrogati in molti Stati degli Stati Uniti solo nel 2003. Per cui ecco, prima di tenere degli atteggiamenti paternalistici un po' verso altre culture, credo che dobbiamo riflettere molto bene.

PRESIDENTE

Grazie.
Per dichiarazione di voto, Speranzon.

Raffaele SPERANZON (Fratelli d'Italia - Giorgia Meloni)

Solo, ovviamente, per confermare il voto positivo alla mozione che abbiamo presentato, ma anche per ricordare al Consigliere che mi ha preceduto, il consigliere Lorenzoni, che non viene chiesto con questa mozione di rallentare o cancellare i rapporti commerciali in essere, ma di evitare i rapporti di natura culturale che possono portare i nostri giovani a interscambi formativi con un Paese o con Paesi nei quali è prevista, in alcuni casi, addirittura la pena capitale per chi è omosessuale.
Per cui si parla di rapporti, di accordi di cooperazione culturale, non accordi di cooperazione economica.

PRESIDENTE

Grazie.
Per dichiarazioni di voto Villanova.

Alberto VILLANOVA (Zaia Presidente)

Grazie, Presidente.

PRESIDENTE

No, adesso Formaggio, prima l'ho anche elogiata, adesso esagera. Prego, Villanova.

Alberto VILLANOVA (Zaia Presidente)

Grazie, Presidente.
Voglio confermare quello che è il parere favorevole dei nostri Gruppi a questa mozione presentata dal consigliere Speranzon. Non siamo in discussione generale, ma chiederei un chiarimento a quanto detto dal consigliere Lorenzoni adesso: secondo lei quindi dovremmo sottomettere i diritti delle persone a quelli che sono interessi commerciali per quello che riguarda gli idrocarburi? Cioè il petrolio? Cioè dovremmo far finta di niente su quelle che sono le condizioni degli omosessuali in alcuni Paesi dai quali ci riforniamo di petrolio, di idrocarburi, perché non dovremmo andare a irritarli sennò andremo a mettere in difficoltà quella che è l'importazione degli idrocarburi del petrolio?
Sinceramente mi sembra una posizione un po' in contrasto con quello che avete detto fino adesso, ci avete raccontato in queste settimane: abbiamo appena passato un mese dove abbiamo parlato dei diritti degli omosessuali e adesso sentire un'affermazione del genere in Consiglio regionale da parte sua, sinceramente mi lascia un po' stupefatto.
Io non sono d'accordo personalmente, cioè, se vanno affrontati dei temi di diritti, soprattutto in certi Paesi, sul fatto che importiamo meno petrolio, secondo me, è qualcosa di secondario: vanno tutelati prima i diritti e dopo si va a vedere quelli che sono gli interessi commerciali.
Ma questa è una mia opinione, capisco che lei possa averne una diversa.

PRESIDENTE

Collega Pan, per dichiarazione di voto.

Giuseppe PAN (Liga Veneta per Salvini Premier)

Io sono esterrefatto dalle dichiarazioni del consigliere Lorenzoni che vanno contro ogni diritto della persona e in questo caso del diritto degli omosessuali in caso... cioè lei ha detto una cosa gravissima, non so cosa ne pensa il suo concittadino Zan, che ha presentato un ddl che si sta discutendo in tutta Italia. Lei ha dichiarato che è favorevole, attenzione, all'importazione dell'energia del petrolio dai Paesi arabi, ma a discapito comunque di queste persone che hanno un orientamento sessuale differente, che possono essere tranquillamente incarcerate, lapidate in piazza, messi all'ergastolo, eccetera, eccetera.
Io la trovo veramente una gravissima dichiarazione e soprattutto che venga dai banchi del centrosinistra, che di questa battaglia ha sempre fatto comunque la sua bandiera.
Io veramente capisco che lei ci vuole propinare da tanto tempo l'energia a idrogeno. Tra l'altro le dico che stanno facendo anche una nave a idrogeno mi sembra da qualche parte...

PRESIDENTE

Collega, rimaniamo...

Giuseppe PAN (Liga Veneta per Salvini Premier)

...ma detto questo, trovo che questa sia una dichiarazione veramente fuori da ogni schema e gravissima, per cui la voglio, proprio come Gruppo, censurare.
Voteremo in maniera favorevole, invece, alla mozione del collega Speranzon.

PRESIDENTE

Collega Lorenzoni, per fatto personale.

Arturo LORENZONI (Gruppo Misto)

Grazie, Presidente. Ci tengo.
La lettura che è stata fatta delle mie parole mi pare completamente priva di fondamento.
Naturalmente io non do la priorità agli scambi commerciali.
Al consigliere Speranzon dico che se prendere le distanze dagli Stati significa solo limitare gli scambi culturali, allora è un'ipocrisia questa mozione. Prendere la distanza degli Stati, che è la terminologia "condanni apertamente e prenda le distanze dagli Stati che prevedono nei loro Ordinamenti...", secondo me significa agire sul piano delle relazioni commerciali, oltre che su quello delle relazioni culturali.
Se è solo sulle relazioni culturali, scusate, ma è di un'ipocrisia sconcertante.
Per quanto riguarda i diritti, è chiaro che io sono a favore dei diritti. Dobbiamo iniziare però a tutelare i diritti a casa nostra. È troppo facile condannare gli altri perché non rispettano i diritti. Se vogliamo applicare questa cosa con rigidità, facciamo attenzione, perché, come dicevo, fare i paternalisti a casa degli altri è pericoloso. Ovvio che, dal mio punto di vista, tutelare i diritti di tutti viene prima di qualsiasi altra cosa.
Chiedevo solo se era consapevole che le affermazioni fatte in questa mozione possono avere delle implicazioni molto pesanti per il nostro Paese.
Chiedo quindi che non vengano modificate le interpretazioni delle parole che vengono dette.

PRESIDENTE

Le parole sono a verbale, quindi nessuno può modificarle.
Camani, dichiarazione di voto.

Vanessa CAMANI (Partito Democratico Veneto)

Grazie, Presidente.
Al netto che in premessa sono colpita da come questo Consiglio regionale sia spesso chiamato a discutere sulle questioni che riguardano gli orientamenti sessuali e l'identità di genere delle persone, evidentemente è un tema che in particolare a Fratelli d'Italia sta molto a cuore, registro, perché va fatto, che effettivamente la considerazione che faceva la consigliera Ostanel è fondata e io penso che ci faccia anche intendere come chi ha scritto questa mozione abbia tuttora un retropensiero per cui il collegamento è: combattiamo una discriminazione, quella sull'orientamento sessuale, rafforzandone un'altra, quindi quella sulla scelta religiosa. Ma, va beh, sappiamo che il contrasto alla discriminazione non è proprio il forte di Fratelli d'Italia.
Se invece guardo il testo, ci sono alcuni elementi che io accolgo con piacere, come il fatto che i proponenti (Speranzon, Polato, Soranzo, Razzolini e Formaggio) affermino finalmente e si accorgano che in Italia è in corso una battaglia per il pieno riconoscimento dei diritti LGBT, quindi immagino che anche voi apprezziate come noi lo sforzo messo in campo anche dal ddl Zan, naturalmente e quindi, volendo provare ad esprimere un voto cercando di fare ciò che non hanno fatto i proponenti e cioè al di là dei pregiudizi ideologici, l'impegno è oggettivamente condivisibile.
Mi piacerebbe capire quali sono poi concretamente gli atti che la Giunta può fare presso l'Unione europea per condannare e prendere le distanze dagli Stati che prevedono il reato di omosessualità, quindi aggiungerei anche l'impegno che poi la Giunta riferisca al Consiglio cosa ha fatto per convincere la UE ad assumere questi atteggiamenti. Nel merito è anche difficile votare contro, se non fosse che sappiamo quali sono le vere ragioni per cui i Consiglieri di Fratelli d'Italia l'hanno presentata.
Siccome penso che dobbiamo provare a costruire un terreno comune di confronto, partiamo da qua, votiamo a favore di questa mozione e vediamo se la stessa disponibilità ci sarà quando il reato di omosessualità non riguarderà soltanto i Paesi di natura islamica o se quando ci sarà la discussione su come contrastare, anzi, fare le battaglie per il pieno riconoscimento dei diritti LGBT concretamente nel nostro Paese, troveremo la stessa disponibilità.
Grazie.

PRESIDENTE

Il collega Speranzon chiede l'intervento per fatto personale e sinceramente subito non volevo darglielo, poi effettivamente non è che leggo riferimenti religiosi...

Raffaele SPERANZON (Fratelli d'Italia - Giorgia Meloni)

Bravo.

PRESIDENTE

...da quello che è scritto, quindi mi tocca dare la parola a Speranzon per fatto personale.

Raffaele SPERANZON (Fratelli d'Italia - Giorgia Meloni)

Esatto. Io non riesco a capire. C'è solo nelle premesse un richiamo al fatto che in molti dei Paesi dove l'omosessualità è considerata un reato vige la Sharia, ma ci sono anche Paesi dove non prevale la Sharia e non sono Paesi dove prevale la religione islamica. Tant'è che si "impegna appunto la Giunta ad attivarsi presso il Governo e in tutte le sedute affinché l'unione europea condanni apertamente prenda le distanze dagli Stati che prevedono nei loro Ordinamenti il reato di omosessualità". Se gli Stati che prevedono nei loro Ordinamenti il reato di omosessualità sono Stati europei, sono Stati caraibici, sono Stati del Sudamerica che sono di destra, di sinistra o dicendo, che sono a maggioranza cattolica o buddista o islamica, non è scritto e non c'è alcun riferimento sul quale la consigliera Camani possa aver costruito le proprie convinzioni.

PRESIDENTE

Bene, Speranzon, ha chiarito quello che avevate proposto, direi. Grazie.
Ostanel, dichiarazioni di voto.

Elena OSTANEL (Il Veneto che Vogliamo)

Grazie, Presidente.
Io prima chiedevo appunto di inserire, indicati nel rapporto ILGA 2020, tutti, perché... no, non c'è nulla da ridere, consigliere Formaggio.

PRESIDENTE

Collega Formaggio, devo invitare il suo Gruppo a rimandarla in ufficio?
Si vede dalla tensione della mascherina. Basta, per favore. Ostanel, prego.

Elena OSTANEL (Il Veneto che Vogliamo)

No, si sente che ride.

PRESIDENTE

Sospendiamo e continuiamo fino alle ore 19.00. Non ho problemi io, collega Formaggio.
Ostanel, prego.

Elena OSTANEL (Il Veneto che Vogliamo)

Perché la mozione su cui io sono d'accordo ha una questione, consigliere Speranzon, che appunto non mi convince, nel senso che nelle premesse e torno, proprio leggo e il rapporto ILGA l'ho letto "sono 69 gli Stati che considerano come reato le relazioni consensuali tra le persone adulte dello stesso sesso". Questo spesso, in virtù dell'applicazione della Sharia, la legge coranica all'interno del proprio Ordinamento, è una cosa che sta in alcuni di questi 69, ma lei non racconta che, all'interno dei Paesi che vietano il matrimonio dello stesso sesso, ci sono dei Paesi che non sono solo quelli che hanno la Sharia. Secondo me la mozione sarebbe molto più completa nel momento in cui - e non credo ci siano dei problemi sinceramente ad aggiungerlo, visto che lo citate voi nelle premesse l'ILGA World Report - se nell'"impegna la Giunta regionale" aggiungiamo "tutti quelli indicati nel rapporto ILGA".
Mi scusi se reintervengo su questo, ma perché credo che evitare strumentalizzazioni su questo tema che abbiamo già discusso in Aula e la cui posizione di alcuni Consiglieri qui non era esattamente con parole a favore del matrimonio tra persone dello stesso sesso o contro la discriminazione di chi lo fa, voglio essere sicura che noi, in questa mozione, ci stiamo riferendo a tutti i Paesi, compresi ad esempio, l'Ungheria o i Paesi che citavo prima, ce ne sono tantissimi, come Camerun, Etiopia, Giamaica, Kenya, che sono Paesi che non hanno la Sharia all'interno del loro Ordinamento.
Mi chiedo davvero quindi se possiamo – glielo chiedo perché sono d'accordo con la mozione – specificare tutti i Paesi per non strumentalizzare un tema così importante.

PRESIDENTE

Bene. Il collega Speranzon già prima aveva detto che non l'accettava, quindi non faccio ripetere, non faccio fare ulteriori interventi, che non ne posso più, sinceramente.

Raffaele SPERANZON (Fratelli d'Italia - Giorgia Meloni)

Quelli che...

PRESIDENTE

No, collega Speranzon, grazie.

Raffaele SPERANZON (Fratelli d'Italia - Giorgia Meloni)

Era perché c'è scritto.

PRESIDENTE

Andiamo a votare la mozione n. 138.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)

Raffaele SPERANZON (Fratelli d'Italia - Giorgia Meloni)

Non riesco a votare.

PRESIDENTE

Portate pazienza un attimo. Dovrebbero essere apparsi adesso i tasti per la votazione.
Speranzon ha votato.
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
PUNTO
18



MOZIONE PRESENTATA DALLA CONSIGLIERA OSTANEL RELATIVA A "STOP AL MASSIMO RIBASSO. LA REGIONE VENETO INTERVENGA PRESSO IL GOVERNO PER NON PERMETTERE CHE SI TORNI INDIETRO SUL CODICE APPALTI.". (MOZIONE N. 112) APPROVATA (DELIBERAZIONE N. 92/2021)

(N.d.r. - Si riproduce il testo scritto della mozione)
"Il Consiglio regionale del Veneto
PREMESSO CHE:
- secondo quanto riportato dalla stampa e nelle bozze relative al prossimo "Decreto Semplificazioni", il Governo starebbe lavorando a varie riforme tra cui quella al Codice Appalti; - tra le modifiche o deroghe previste al Codice Appalti, le più controverse sarebbero la liberalizzazione del sub-appalto, l'estensione delle gare al massimo ribasso e l'appalto "integrato", ovvero la possibilità di affidare allo stesso soggetto progettazione ed esecuzione dell'opera;
- i rischi che si determinerebbero, secondo quanto denunciato dai sindacati ma anche da alcune associazioni impegnate nella lotta alla criminalità organizzata, come Libera, hanno a che fare con la riduzione dei diritti per chi lavora negli appalti, la scarsa qualità del lavoro e delle opere, la maggiore insicurezza sul lavoro nei cantieri e, infine, il rischio di alimentare fenomeni di corruzione e illegalità;
CONSIDERATO CHE:
- le lungaggini nei cantieri, più che al Codice Appalti di per sé, è determinato soprattutto da un affastellarsi di norme di tutti i tipi e a tutti i livelli, compreso quello regionale, che spesso non aiutano una loro univoca interpretazione, così come alla cronica carenza di personale, adeguatamente formato e valorizzato, nelle Pubbliche Amministrazioni;
- come dichiarato dal Presidente dell'Autorità Nazionale Anticorruzione (ANAC) Giuseppe Busia "dobbiamo dare massima trasparenza agli appalti e garantire che le istituzioni competenti e tutti i cittadini li possano controllare. Inoltre, e soprattutto, abbiamo bisogno di una Pubblica amministrazione più forte e competente".
Aggiungendo che "ci sono cose da cambiare, ma usando il bisturi e non l'accetta. E senza sospendere il Codice degli appalti";
impegna il Presidente e la Giunta regionale
- ad intervenire presso il Governo per fermare il tentativo di una modifica del Codice Appalti che porti alla liberalizzazione del sub-appalto, all'estensione delle gare al massimo ribasso e all'appalto "integrato", con tutti i rischi sopra richiamati;
- a convocare quanto prima il "Tavolo di monitoraggio generale sugli appalti" previsto, in aggiunta all'Osservatorio sugli appalti pubblici, dall'articolo 4 del recente "Protocollo di intesa in materia di appalti", sottoscritto tra Regione Veneto, ANCI Veneto, UPI Veneto e sindacati confederali, anche allo scopo di valutare eventuali proposte di semplificazione al Codice Appalti che siano basate su dati ed esperienze concrete provenienti dal territorio regionale."

PRESIDENTE

Siamo alla mozione n. 112, della collega Ostanel.
La Consigliera Ostanel chiede la parola. Grazie.

Elena OSTANEL (Il Veneto che Vogliamo)

Grazie, Presidente.
Questa è una mozione che ho depositato il 24 maggio 2021. Nel frattempo sono avvenuti alcuni cambiamenti, quindi nella mia presentazione vorrei proporre delle modifiche minime all'"impegna", visto che sono successe alcune cose nel frattempo.
La mozione era per dire no al massimo ribasso nel Codice degli appalti che il Governo stava approvando e che oggi, in realtà, come sapete tutti, è stato approvato. L'obiettivo della mozione era quello, lo vedete nell'"impegna", di impegnare il Presidente e la Giunta regionale - e qui modificherei così, quindi leggo piano per essere più chiara possibile - il primo punto è "a convocare quanto prima il tavolo di monitoraggio generale sugli appalti, previsto in aggiunta all'Osservatorio sugli appalti pubblici, all'articolo 4 del recente protocollo d'intesa in materia di appalti, sottoscritto tra Regione Veneto, ANCI Veneto, UPI Veneto e sindacati confederali, anche allo scopo di discutere eventuali proposte di semplificazione del Codice appalti che siano basate su dati ed esperienze concrete provenienti dal territorio regionale".
Il secondo, che è modificato, è: "ad intervenire presso il Governo nelle discussioni relative alla modifica del Codice appalti - perché sapete che si sta ancora discutendo di alcune parti - per limitare la liberalizzazione del subappalto e del cosiddetto appalto integrato, che potrebbero avere ripercussioni negative sul sistema regionale".

PRESIDENTE

Io ho letto in velocità. Mi pare che quello che lei ha detto al punto 1 è riferito, invece, al secondo capoverso e l'ultima cosa che ha detto invece è riferita al primo capoverso.
Okay, abbiamo colto le modifiche.
Villanova, prego.

Alberto VILLANOVA (Zaia Presidente)

Grazie, Presidente.
Solo per dire che con queste modifiche apportate il nostro parere è favorevole.

PRESIDENTE

Questa è la dichiarazione di voto.
Camani, prego.

Vanessa CAMANI (Partito Democratico Veneto)

Grazie, Presidente.
Anch'io intervengo ora in discussione, ma sarà sostanzialmente anche una dichiarazione di voto. Ringrazio anche la consigliera Ostanel che ha apportato delle modifiche, anche necessarie, perché da quando è stata proposta la mozione ad oggi questo decreto è stato approvato dal Governo e molte delle preoccupazioni che la Consigliera aveva, giustamente e correttamente, indicato nella mozione sono state superate perché in realtà il "Decreto Semplificazioni" di cui si parla è un atto molto importante che il Governo ha messo in atto, che riguarda sia le procedure, sia la capacità di renderle rapide ed efficaci in riferimento alle opere pubbliche che saranno un elemento strategico da qua ai prossimi mesi per la realizzazione delle azioni previste dal PNRR in particolare.
In particolare, con questo decreto si è tentato di raggiungere il difficile equilibrio tra la velocità e la semplificazione delle procedure e le pratiche di controllo, di vigilanza, di legalità, che riguardano in particolare la Pubblica amministrazione.
Il decreto, come sapete, interviene sia in riferimento ai contratti pubblici, in particolar modo all'edilizia; riguarda la responsabilità e la digitalizzazione della Pubblica amministrazione e riguarda anche, in ultima parte, l'attività d'impresa.
Con questo "Decreto Semplificazioni" si intende cioè costruire le condizioni perché gli investimenti pubblici necessari in una fase di recessione economica, come quella che stiamo vivendo, possano essere leva fondamentale per la ripartenza dell'economia.
Rispetto ad alcune questioni critiche è giusto anche far presente le mediazioni, a mio giudizio positive, che si sono raggiunte: penso all'introduzione dentro al decreto del criterio di rotazione dei fornitori; penso alla reintroduzione dell'obbligo del DURC per gli appalti pubblici; penso appunto al fatto di avere evitato la liberalizzazione selvaggia, chiamiamola così, del ricorso al subappalto. Tutti miglioramenti apportati proprio per rafforzare la lotta contro il lavoro nero e contro le infiltrazioni della criminalità organizzata.
La mozione mi sembra ben strutturata, anche perché credo sia evidente che questi interventi tracciano una linea giusta, ma sicuramente non sufficiente e che sia ancora lunga la strada per trovare appunto l'equilibrio tra velocità e legalità.
Credo che gli impegni rivolti al Presidente e alla Giunta per monitorare, aumentare, il livello di controllo, garantire la legalità dentro gli appalti siano richiami necessari. Annuncio in questa discussione anche il voto a favore di questa mozione del Partito Democratico.

PRESIDENTE

Grazie.
Collega Venturini, prego.

Elisa VENTURINI (Forza Italia - Berlusconi - Autonomia per il Veneto)

Grazie, Presidente.
Questa è una tematica molto molto delicata: per ciò che concerne il criterio del massimo ribasso, penso che abbia fatto abbastanza danni e che sia un criterio che abbia influito sulla qualità del lavoro e sulla qualità anche delle prestazioni che vengono fornite e sicuramente sull'applicazione di questo criterio come criterio fondamentale è necessario intervenire. Sul resto, a mio avviso, degli approfondimenti devono essere fatti.
Di conseguenza io annuncio il mio voto astenuto.

PRESIDENTE

Grazie.
Non vedo altri interventi, quindi metto in votazione la mozione n. 112 con le modifiche.
(N.d.r. - Si riproduce il testo scritto della mozione come modificato)
"Il Consiglio regionale del Veneto

PREMESSO CHE:

- secondo quanto riportato dalla stampa e nelle bozze relative al prossimo "Decreto Semplificazioni", il Governo starebbe lavorando a varie riforme tra cui quella al Codice Appalti;

- tra le modifiche o deroghe previste al Codice Appalti, le più controverse sarebbero la liberalizzazione del sub-appalto, l'estensione delle gare al massimo ribasso e l'appalto "integrato", ovvero la possibilità di affidare allo stesso soggetto progettazione ed esecuzione dell'opera;

- i rischi che si determinerebbero, secondo quanto denunciato dai sindacati ma anche da alcune associazioni impegnate nella lotta alla criminalità organizzata, come Libera, hanno a che fare con la riduzione dei diritti per chi lavora negli appalti, la scarsa qualità del lavoro e delle opere, la maggiore insicurezza sul lavoro nei cantieri e, infine, il rischio di alimentare fenomeni di corruzione e illegalità;

CONSIDERATO CHE:

- le lungaggini nei cantieri, più che al Codice Appalti di per sé, è determinato soprattutto da un affastellarsi di norme di tutti i tipi e a tutti i livelli, compreso quello regionale, che spesso non aiutano una loro univoca interpretazione, così come alla cronica carenza di personale, adeguatamente formato e valorizzato, nelle Pubbliche Amministrazioni;

- come dichiarato dal Presidente dell'Autorità Nazionale Anticorruzione (ANAC) Giuseppe Busia "dobbiamo dare massima trasparenza agli appalti e garantire che le istituzioni competenti e tutti i cittadini li possano controllare. Inoltre, e soprattutto, abbiamo bisogno di una Pubblica amministrazione più forte e competente". Aggiungendo che "ci sono cose da cambiare, ma usando il bisturi e non l'accetta. E senza sospendere il Codice degli appalti";
impegna il Presidente e la Giunta regionale

- a convocare quanto prima il "Tavolo di monitoraggio generale sugli appalti" previsto, in aggiunta all'Osservatorio sugli appalti pubblici, dall'articolo 4 del recente "Protocollo di intesa in materia di appalti", sottoscritto tra Regione Veneto, ANCI Veneto, UPI Veneto e sindacati confederali, anche allo scopo di discutere eventuali proposte di semplificazione al Codice Appalti che siano basate su dati ed esperienze concrete provenienti dal territorio regionale;

- ad intervenire presso il Governo, nelle discussioni relative alla modifica del Codice Appalti, per limitare la liberalizzazione del sub-appalto e del cosiddetto appalto "integrato" che potrebbero avere ripercussioni negative sul sistema regionale."
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
PUNTO
19



MOZIONE PRESENTATA DAI CONSIGLIERI CESTARI, BISAGLIA, VALDEGAMBERI, RIZZOTTO, MAINO, DOLFIN E PAN RELATIVA A "NO A NUOVE TRIVELLAZIONI IN POLESINE". (MOZIONE N. 106) APPROVATA (DELIBERAZIONE N. 93/2021)

(N.d.r. - Si riproduce il testo scritto della mozione)
"Il Consiglio regionale del Veneto
PREMESSO CHE:
- la ricerca e produzione di idrocarburi in Italia con tecniche industriali è iniziata nella seconda metà del secolo XIX, e si è sviluppata in modo notevole a partire dal secondo dopoguerra, a seguito del ritrovamento di significativi quantitativi di gas naturale;
- a partire dalla metà del secolo XIX, in coincidenza con l'inizio della lenta transizione italiana verso un'economia industriale, l'utilizzo del petrolio, in principio richiesto soprattutto per l'illuminazione, divenne sempre più diffuso, e questa presenza naturale di petrolio in superficie stimolò un'attività di ricerca sistematica e di produzione di idrocarburi;
- le prime perforazioni iniziano nel 1935 contando 13 pozzi ed una centrale di compressione, dopo appena quattro anni i pozzi diventano 64 e le centrali triplicano ma in un secondo momento la guerra blocca questa corsa ai pozzi, almeno per un breve periodo. Nel 1946 il gas estratto supera i 26 milioni di m³ per arrivare, nel 1950 alla cifra esorbitante di 170 milioni di m³;
CONSIDERATO CHE:
- nel 1951, anno della terribile alluvione del Po, i pozzi erano arrivati ad essere 993 concentrati soprattutto nell'area deltizia. Proprio in seguito a questo disastro ci si inizia a chiedere quali fossero le cause. Tra le cause c'è l'abbassamento dei terreni in collegamento con le estrazioni metanifere effettuate. Purtroppo non viene subito data la giusta importanza al problema tanto che nel 1959 i pozzi diventano 1424 per l'astronomica cifra di 281 milioni di m³ estratti;
- era il Delta a rischiare maggiormente, con uno sprofondamento che raggiunse punte di 3,5 metri. La svolta arriva nel 1961 con le centrali comprese tra Adria e il mare che si videro costrette a chiudere;
APPRESO CHE:
- nel sito del Ministero dell'Ambiente ribattezzato "Transizione ecologica", si scopre che tra i primi provvedimenti ci sono alcune messe in produzione di alcuni giacimenti nell'Adriatico, nello specifico quello denominato 'Teodorico' proprio di fronte alle nostre coste;
- i decreti, a firma di Cingolani e del ministro della Cultura Dario Franceschini, hanno dato l'ok alla valutazione di impatto ambientale (Via) per il rinnovo di dieci concessioni e per la messa in produzione di nuovi impianti estrattivi, come riferisce il quotidiano "Il Sole 24 ore". Le società autorizzate alle trivellazioni sono Po Valley, Siam ed Eni;
- il piano regolatore delle aree in cui sarà possibile creare e sfruttare i giacimenti di idrocarburi, che è in sospeso da due anni e dovrebbe essere adottato entro il 30 settembre.
TENUTO CONTO CHE:
- il Veneto e il Delta del Po hanno già dato e non intendono sposare né promuovere azioni che potrebbero causare danni irreparabili ad un territorio che si sta tentando di valorizzare e promuovere sul piano ambientale e turistico in una logica internazionale;
- si rileva l'enorme pericolo derivante dal fenomeno irreversibile della subsidenza, i rischi per le attività di pesca, ricchezza economica irrinunciabile per il Polesine, il grave e negativo impatto che l'inquinamento avrebbe su alcune specie presenti nell'area, come il delfino e la tartaruga, i rischi per le aree SIC che ospitano preziosi habitat marini e i danni irreparabili che potrebbero essere causati da episodi di fuoriuscite di materiali oleosi, che a causa delle correnti stagnerebbero nel Delta;
- c'è una incongruenza tra il ritorno delle trivellazioni e gli obiettivi del Green deal europeo. Secondo gli obiettivi 2050 della Commissione Europea di neutralità climatica e la riduzione nell'emissione di gas serra del 55% rispetto ai livelli del 1990 entro il 2030, e in base e il principio generale di non danneggiare ulteriormente l'ambiente con nuovi interventi, si considera la presente operazione anacronistica ed in pieno contrasto con i valori e gli obiettivi comunitari;
impegna la Giunta regionale
a farsi promotrice di incisive iniziative nei confronti del Governo, coordinando anche i comuni del Polesine, affinché vengano cancellati i progetti di trivellazione e stoccaggio, preservando l'ecosistema dell'Adriatico e ad impedire nuovi insediamenti di piattaforme estrattive che possano ledere l'equilibrio di un territorio fragile come quello del Delta del Po."

PRESIDENTE

Passiamo al punto n. 19): mozione n. 106, Cestari ed altri.
Collega Cestari, prego.

Laura CESTARI (Liga Veneta per Salvini Premier)

Grazie, Presidente.
Questo è un argomento che è già stato affrontato anche poco tempo fa, peraltro con una mozione della consigliera Ostanel, che trattava in via più generale le trivellazioni nell'Adriatico. Io mi concentro, insieme ad altri colleghi, più specificamente sul territorio del Delta, convinta da sempre che la vera grande nostra eredità, l'eredità di tutte le nostre comunità e dei nostri territori, evidentemente non è altro che la conservazione del nostro ambiente. Con questa affermazione, che più che altro è una citazione, credo e spero, forse anche con presunzione, di incontrare quello che è il sentimento di tutti noi, indipendentemente dai ruoli e dalle casacche.
Volendo fare veramente un rapidissimo excursus storico per far capire l'entità del problema, parto dal '51, l'anno della terribile alluvione del Po, quando i pozzi erano arrivati ad essere quasi 1.000, concentrati appunto sull'area del Delta del Po.
Proprio in seguito a questo disastro ci si iniziava a chiedere quali fossero le cause. Proprio gli studiosi hanno rinvenuto che tra queste cause ci fosse l'abbassamento dei terreni, quindi la subsidenza, poi, in collegamento con le varie estrazioni metanifere che erano state effettuate.
In quegli anni, i pozzi – quindi parlo già di dieci anni dopo, '59-'60 – erano già diventati 1.424, quindi una cifra abbastanza importante. La zona che rischiava di più era appunto quella del Delta del Po, con uno sprofondamento che già all'epoca raggiungeva 3.5 metri.
La svolta poi arriva poco dopo, nel 1961, quando sono nate le famose centrali comprese tra Adria ed il mare che sono state costrette, proprio in quel momento, a chiudere i battenti, proprio a causa di queste problematiche concrete.
Se noi guardiamo il sito del Ministero dell'Ambiente, si parla di transizione ecologica e si scopre che fra i primi provvedimenti che rintracciamo all'interno del sito stesso ci sono le messe in produzione di alcuni giacimenti nell'Adriatico. Quello più famoso è il "Teodorico", con il quale stiamo combattendo a Rovigo già da anni, anche in Provincia, quindi con l'adesione da parte di tutti i Comuni della Provincia di Rovigo a questa lotta.
I decreti a firma di Cingolani e del Ministro della Cultura, Franceschini, hanno dato l'okay alla Valutazione di Impatto Ambientale per il rinnovo di ben dieci concessioni e per la messa in produzione, peraltro, di nuovi impianti.
Tenuto conto che il Veneto e il Delta del Po hanno già dato, ma non soltanto adesso, lo ripeto, anche in anni passati, nessuno di noi tende evidentemente a sposare né a promuovere azioni che potrebbero causare danni irreparabili al nostro territorio.
Si rileva, evidentemente e chiaramente, un pericolo che è derivante, lo ripeto perché è importante, dal fenomeno irreversibile della subsidenza, con rischi che non riguardano soltanto il territorio in senso stretto, riguardano le attività, quindi la pesca, quindi la ricchezza economica che è irrinunciabile per il Polesine, ne abbiamo già parlato in altre occasioni, e peraltro anche il grave e negativo impatto che tutto questo può avere per quanto riguarda l'inquinamento, quindi anche sulle specie presenti nell'area, quindi il delfino, quindi la tartaruga, che proprio all'interno del Parco del Delta del Po sì si cerca di proteggere.
Peraltro, si rileva un'incongruenza tra il ritorno delle trivellazioni nel Delta con gli obiettivi del Green che sono stati stabiliti a livello europeo, perché c'è un target da raggiungere nel 2050.
Premesso questo, quindi sulla base di queste considerazioni, quello che chiediamo alla Giunta è di farsi veramente e concretamente promotrice di iniziative nei confronti del Governo, coordinandosi chiaramente con i Comuni dell'Alto Polesine, affinché vengano cancellati questi progetti di trivellazione e stoccaggio, preservando quindi l'ecosistema dell'Adriatico ed impedendo nuovi insediamenti di piattaforme estrattive che possono, come ho già detto, ledere l'equilibrio di un territorio fragile come quello del Delta del Po.
Grazie.

PRESIDENTE

Grazie a lei, collega.
Ricordo che questo Consiglio regionale nel 2015 ha promosso il referendum su questo tema.
Zanoni, prego.

Andrea ZANONI (Partito Democratico Veneto)

Grazie, Presidente. Mi sente?

PRESIDENTE

Anche troppo, ha un volume altissimo.

Andrea ZANONI (Partito Democratico Veneto)

Bene.

PRESIDENTE

No, bene. Grazie, abbassiamo un attimo.
Prego, Zanoni.

Andrea ZANONI (Partito Democratico Veneto)

Sì. Volevo ricordare anch'io - e ha fatto benissimo - l'impegno di questo Consiglio regionale nel 2015, anche con l'appoggio del nostro Gruppo consiliare, per sostenere i referendum contro le trivellazioni in Adriatico.
Abbiamo presentato anche noi una mozione, la 126, che spero venga trattata nei prossimi Consigli proprio perché c'è quello che citava la collega, questa concessione di "Teodorico" che è stata autorizzata e, durante una lunga istruttoria, ci sono stati dei pareri espressi come quello negativo della Giunta regionale dell'8 ottobre 2018. Parere negativo che richiama i contenuti del Comitato tecnico regionale VIA del 28 marzo 2018.
Io volevo ricordarli: "Il rischio relativo alla subsidenza dell'area oggetto di estrazione è stata sottostimata e la modellistica presentata sarebbe necessario che includa eventuali contributi relativi ad altri impianti di estrazione di gas naturale al fine di valutare efficentemente gli effetti cumulativi. La velocità di abbassamento del suolo purtroppo esprime valori a tutt'oggi preoccupanti e si teme che gli stessi risultino superiori a quelle riportate e considerate in documenti allegati al progetto. Ogni ancorché minimo livello di rischio di incentivazione di fenomeni di subsidenza risulta ambientalmente ed economicamente inaccettabile. Il rilascio di una concessione di coltivazione di idrocarburi, nello specifico le stazioni di gas, non può prescindere dai valori e dalle fragilità del contesto come il principio di precauzione impone (il famoso paragrafo 2 del Trattato dell'Unione europea, articolo 174). Manca la definizione di un piano di monitoraggio che verifichi nel tempo, l'attendibilità del modello previsionale, ritarando lo stesso con misure dirette e verificandone costantemente le ricadute e la sostenibilità ambientale".
Quelle preoccupazioni inserite nella mozione della collega, sono anche le nostre preoccupazioni. Abbiamo già subìto dei danni, delle ripercussioni veramente importanti nel passato; gli effetti di queste estrazioni ci sono, sono documentate e nel periodo della transizione ecologica ed energetica sarebbe proprio il caso di evitare, perlomeno, l'estrazione degli idrocarburi che presentano, come in questo caso, degli effetti collaterali pesanti per il nostro territorio.
Volevo però proporre alla collega Cestari un'eventuale modifica: la sua mozione punta a impegnare la Giunta a farsi promotrice di iniziative incisive nei confronti del Governo. Io credo che la nostra Regione debba osare di più e quindi, essendoci un decreto ministeriale del 29 marzo 2021, inserire nel dispositivo una modifica che dice questo: "impegna la Giunta regionale a valutare di proporre ricorso contro il decreto ministeriale del 29 marzo 2021, che esprime giudizio positivo di compatibilità ambientale sul progetto di messa in produzione del giacimento convenzionalmente denominato "Teodorico" nell'ambito della concessione di coltivazione di 40 ACPY presentato da Po Valley Operations Pty Ltd".
Questo per inserire un'azione concreta che potrebbe essere messa in atto con un ricorso, a questo punto, viste le date, straordinario al Presidente della Repubblica.

PRESIDENTE

Consigliera Ostanel, prego.

Elena OSTANEL (Il Veneto che Vogliamo)

Grazie, Presidente.
Ringrazio la collega per la presentazione di una mozione che, come ha già detto, ha delle cose in comune con quella che avevamo già votato poco tempo fa in Consiglio.
Non mi dilungo perché nella sua relazione ha già detto molto, ma mi piaceva citare due persone che in questi mesi, anzi, in questi anni, sono intervenute dicendo cose molto chiare. Ad esempio, Francesco Vincenzi, Presidente dell'ANBI, dice: "Non si può rifinanziare, grazie ad un impegno politico trasversale da noi sollecitato, la cosiddetta Legge Ravenna, con lo stanziamento di 26 milioni di euro dal 2018 al 2024 per mitigare le conseguenze della subsidenza, ma contestualmente rischiare di riaccendere cause creando le condizioni per trivellazioni anche nell'alto Adriatico".
C'è anche chi dice, invece, come lui: "Non vogliamo più alluvioni, non vogliamo più che il territorio si abbassi. Le conseguenze sono state disastrose, soprattutto per il Polesine", che è un territorio particolare, un territorio che più di altri è colpito da un atteggiamento che ormai è tra l'altro contro anche quello che il PNRR mette rispetto alla transizione ecologica.
È quindi una mozione che voterò convintamente favorevolmente, che va bene così, senza, per quanto mi riguarda, delle modifiche, anzi, è una mozione che voglio votare.
Ricordo però a chi è dentro il Governo che a settembre ci sarà l'approvazione del PITESAI. Quello è il momento davvero di riuscire a fare in modo che il Polesine, come altre aree, non siano più idonee per le trivellazioni: quindi per dare seguito davvero al referendum, alle mozioni che stiamo votando, a settembre, il piano PITESAI approderà e dovrà essere approvato dal Governo. Quello che dovrà succedere è che tutte le forze politiche che lì siedono davvero si impegnino, se è questa la linea politica che è condivisa, a fare in modo che lì il Polesine non ci sia, come altre aree che sono fragili, in Veneto e in generale in Italia.
Grazie.

PRESIDENTE

Grazie a lei.
Collega Pan, prego.

Giuseppe PAN (Liga Veneta per Salvini Premier)

Presidente, se prima mi sono stupito, perché il professor Lorenzoni preferiva l'importazione del petrolio rispetto ai diritti umani degli omosessuali, adesso mi stupisco veramente a sentire che il ministro Franceschini, che è di Ferrara, che è del PD, ha votato un decreto dove sa benissimo che sia a Ferrara sia tutta l'area comunque della Romagna, ma anche del Polesine, che è di due terzi del Veneto, che è sotto il livello del mare, sprofondi ancora sotto naturalmente le trivellazioni che vengono autorizzate anche dal ministro Franceschini, Ministro alla Cultura. Gli ricordo, visto che siamo negli 800 anni di Dante, non vorrei che la tomba di Dante, che è a Ravenna, vada sotto acqua grazie al ministro Franceschini.
Mettetevi un po' d'accordo, caro Zanoni, PD, con i vostri Ministri perché qua giustamente la collega Ostanel ha ben ricordato la legge di Ravenna e il caro amico presidente Vicenzi dell'ANBI, ma anche i nostri Consorzi di Bonifica del Delta Po, che naturalmente spendono ogni anno circa un milione e mezzo, i due Consorzi, per tenere in funzione h24 le 450 idrovore che tengono il Veneto in asciutto.
Quindi, da una parte c'è un PD che grida qui, dall'altra parte c'è un PD che firma decreti contro la nostra terra: mettetevi un attimo d'accordo.
Ricordo che, invece, grazie anche all'Emilia-Romagna, qui ogni tanto c'è la sindrome dell'Emilia-Romagna, la dico anch'io, perché allora la collega Caselli, mia Assessore all'Agricoltura della Romagna, ci eravamo messi d'accordo per rifinanziare ed è stata rifinanziata dal passato Governo la legge Ravenna: quindi, da una parte portiamo a casa i finanziamenti per tenere in moto le idrovore, per sistemare le bonifiche e dall'altra parte firmiamo decreti naturalmente contro la sicurezza dei nostri cittadini.
Quindi mettiamoci d'accordo a Roma, ecco.

PRESIDENTE

Speranzon, prego.

Raffaele SPERANZON (Fratelli d'Italia - Giorgia Meloni)

Sì, anche noi voteremo a favore di questa mozione e, devo dire...

PRESIDENTE

Alziamo un po' il volume di Speranzon, non capisco questa disparità fra Speranzon e Zanoni.

Raffaele SPERANZON (Fratelli d'Italia - Giorgia Meloni)

Forse Zanoni ha dei mezzi tecnologici più avanzati.

PRESIDENTE

Prego.

Raffaele SPERANZON (Fratelli d'Italia - Giorgia Meloni)

Dicevo che voteremo a favore anche noi questa mozione, condividendone lo spirito e, ovviamente, gli obiettivi.
Peraltro non riguarda solo l'interesse dell'area polesana del Delta del Po, ma riguarda tutto l'Alto Adriatico: ricordo che Venezia, rispetto a problemi legati alla subsidenza, collega anche la sostenibilità futura. Per cui è chiaro che la delicatezza di questo tema ci impone una riflessione e mi auguro che ci sia una votazione unanime da parte del Consiglio regionale in questo senso.

PRESIDENTE

A chiusura della discussione e anche penso in risposta alle richieste di Zanoni, prego.

Laura CESTARI (Liga Veneta per Salvini Premier)

Grazie, Presidente.
Non accolgo la richiesta di modifica da parte del consigliere Zanoni, perché, parlando di provvedimenti incisivi o comunque azioni incisive, già riteniamo includere qualsiasi tipo di provvedimento e di possibilità di azione che vada insomma in un qualche modo ad ostacolare l'insediamento di questi nuovi siti. Per cui, senza andare specificamente nel dettaglio, ci riteniamo già soddisfatti così e, nello stesso tempo, insomma, ringrazio i colleghi per il sostegno a questo tipo di iniziativa, che è assolutamente importante per la tutela della nostra terra, per cui grazie.

PRESIDENTE

Grazie.
Zanoni in dichiarazioni di voto.

Andrea ZANONI (Partito Democratico Veneto)

Grazie, Presidente.
Volevo annunciare il voto favorevole del Partito Democratico. Se la collega Cestari non accetta la proposta di integrazione, comunque mi fa piacere che consideri questa nostra proposta all'interno di quelle che sono le azioni incisive da utilizzarsi nel dispositivo della sua mozione e quindi credo sia importante questo punto proprio per tutelare l'area fragile che ha già pagato in maniera importante nel tempo per questo tipo di estrazione di idrocarburi nel nostro mare.

PRESIDENTE

Grazie.
Dolfin, dichiarazioni di voto.
Marco Dolfin, non la sentiamo.
Adesso, Dolfin, non si sente e non si vede.

Andrea ZANONI (Partito Democratico Veneto)

Si vede, in realtà, Presidente.

PRESIDENTE

Lo vedrà lei, forse. Noi dall'Aula non vediamo il collega Dolfin e neanche lo sentiamo: o risolviamo il problema tecnico a breve o passo al voto.
Mi dispiace, collega Dolfin, ma non sentendola, non vedendola e non avendo altri interventi in dichiarazione di voto, andiamo in votazione della mozione n. 106.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Chiudiamo qui la seduta come concordato prima in Capigruppo.
Riceverete la convocazione a domicilio per il prossimo Consiglio regionale. Colleghi, arrivederci.
La Seduta termina alle ore 17.19
Il Consigliere segretario
Erika BALDIN

Il Presidente
Roberto CIAMBETTI

Resoconto stenotipico a cura di:
Real Time Reporting S.r.l.

Revisione e coordinamento testo a cura di:
Cristiano Gebbin e Gabriella Gamba
Verbale n. 30 - 11^ legislatura
PROCESSO VERBALE
SEDUTA PUBBLICA N. 30
MERCOLEDì 28 LUGLIO 2021


PRESIDENZA
PRESIDENTE ROBERTO CIAMBETTI
VICEPRESIDENTE FRANCESCA ZOTTIS

PROCESSO VERBALE REDATTO A CURA DELL'UFFICIO ATTIVITà ISTITUZIONALI

INDICE

Processo verbale della 30a seduta pubblica – mercoledì 28 luglio 2021
La seduta si svolge a Venezia in Palazzo Ferro-Fini, sede del Consiglio regionale, con modalità telematica mista, secondo quanto previsto dalla deliberazione dell'Ufficio di presidenza n. 34 dell'11 marzo 2021.

I lavori si svolgono sulla base dell'ordine del giorno prot. n. 11988 del 22 luglio 2021.

Il Presidente CIAMBETTI dichiara aperta la seduta alle ore 13.36.

Assume le funzioni di Consigliere segretario la consigliera Alessandra Sponda.

Punto n. 2) all'ordine del giorno

Comunicazioni della Presidenza del Consiglio  [RESOCONTO]

Il PRESIDENTE comunica che il Presidente della Giunta regionale Zaia è in congedo.

Punto n. 8) all'ordine del giorno


Giuramento del Garante regionale dei diritti della persona. (Legge regionale 24 dicembre 2013, n. 37 , art. 3, comma 3)  [RESOCONTO]


Interviene il Presidente Ciambetti (Liga Veneta per Salvini Premier), il quale, dopo aver illustrato la figura e le funzioni del Garante dei diritti della persona, dà la parola all'avvocato Mario Caramel.

L'avvocato Mario Caramel presta giuramento.

Punto n. 11) all'ordine del giorno


Proposta di legge d'iniziativa dei consiglieri Zecchinato, Soranzo, Razzolini, Venturini, Bozza, Cestaro, Bet, Boron, Cavinato, Centenaro, Maino, Vianello, Villanova, Andreoli, Cecchetto, Dolfin, Finco, Pan, Rigo e Sandonà relativa a "Istituzione della Giornata Regionale per i Colli Veneti". (Progetto di legge n. 45) APPROVATO (Deliberazione legislativa n. 25/2021)  [RESOCONTO]


Intervengono i consiglieri Zecchinato (Zaia Presidente), che svolge la relazione di maggioranza per conto della Sesta Commissione consiliare, e Ostanel (Il Veneto che Vogliamo), che svolge la relazione di minoranza per conto della Sesta Commissione consiliare.

In discussione generale interviene il consigliere Bozza (Forza Italia – Berlusconi – Autonomia per il Veneto).

Il PRESIDENTE comunica che il termine per la presentazione di subemendamenti agli emendamenti nn. A1, A2 e A3 scade in 10 minuti e sospende la seduta per consentire alla Sesta Commissione consiliare di esprimere il parere sugli emendamenti presentati.

La seduta è sospesa alle ore 13.58.

La seduta riprende alle ore 14.14.

Il PRESIDENTE comunica che il termine per la presentazione di subemendamenti agli emendamenti nn. A4 e A5 scade in 5 minuti e sospende la seduta per consentire alla Sesta Commissione consiliare di esprimere il parere sugli emendamenti presentati.

La seduta è sospesa alle ore 14.15.

La seduta riprende alle ore 14.28.

Si passa all'esame degli articoli e relativi emendamenti.

Interviene la consigliera Ostanel (Il Veneto che Vogliamo) che ritira l'emendamento n. A1 all'articolo 1.

L'articolo 1, posto in votazione col sistema elettronico in modalità telematica, è approvato nel testo presentato dalla Commissione consiliare competente.

L'emendamento n. A4 all'articolo 2, posto in votazione col sistema elettronico in modalità telematica, è approvato.

L'emendamento n. A2 all'articolo 2, posto in votazione col sistema elettronico in modalità telematica, è respinto.

L'emendamento n. A5 all'articolo 2, posto in votazione col sistema elettronico in modalità telematica, è approvato.

Il PRESIDENTE dichiara precluso l'emendamento n. A3 all'articolo 2.

L'articolo 2, posto in votazione col sistema elettronico in modalità telematica, è approvato come emendato.

Gli articoli 3 e 4, posti in votazione separatamente col sistema elettronico in modalità telematica, sono approvati nel testo presentato dalla Commissione consiliare competente.

In dichiarazione di voto intervengono i consiglieri Venturini (Forza Italia - Berlusconi - Autonomia per il Veneto), Pan (Liga Veneta per Salvini Premier), Possamai Giacomo (Partito Democratico Veneto), Razzolini (Fratelli d'Italia - Giorgia Meloni), Lorenzoni (Gruppo Misto) e Zecchinato (Zaia Presidente).

Il PRESIDENTE pone in votazione col sistema elettronico in modalità telematica il progetto di legge in oggetto nel suo complesso come emendato.

Il Consiglio approva

Ai sensi dell'articolo 50, comma 4 dello Statuto si riportano i voti espressi dai singoli Consiglieri.

Hanno votato sì:

Andreoli, Baldin, Barbisan, Bet, Bigon, Bisaglia, Bozza, Brescacin, Camani, Cavinato, Cecchetto, Centenaro, Cestari, Cestaro, Ciambetti, Corsi, Dolfin, Favero, Formaggio, Gerolimetto, Giacomin, Lorenzoni, Maino, Michieletto, Montanariello, Ostanel, Pan, Possamai Giacomo, Puppato, Razzolini, Rigo, Rizzotto, Sandonà, Scatto, Soranzo, Sponda, Valdegamberi, Venturini, Vianello, Villanova, Zanoni, Zecchinato, Zottis

Hanno votato no:

nessuno

Astenuti:

nessuno

Non votanti:

nessuno

Punto n. 13) all'ordine del giorno


Mozione presentata dalla consigliera Baldin relativa a "Vaccinazioni: il Piemonte sarà la prima regione ad avere le montagne Covid free. Il Veneto prenda esempio". (Mozione n. 111) RESPINTA  [RESOCONTO]

Interviene la consigliera Baldin (Movimento 5 Stelle) che illustra la mozione in oggetto e propone una modifica.

In discussione generale interviene la consigliera Cestaro (Zaia Presidente).

Interviene la consigliera Baldin (Movimento 5 Stelle) in sede di replica.

Il PRESIDENTE pone in votazione col sistema elettronico in modalità telematica la mozione in oggetto come modificata dalla proponente.

Il Consiglio non approva

Ai sensi dell'articolo 50, comma 4 dello Statuto si riportano i voti espressi dai singoli Consiglieri.

Hanno votato sì:

Baldin, Bigon, Camani, Lorenzoni, Montanariello, Ostanel, Possamai Giacomo, Zanoni, Zottis

Hanno votato no:

Andreoli, Barbisan, Bet, Bisaglia, Bozza, Brescacin, Cavinato, Cecchetto, Centenaro, Cestari, Cestaro, Ciambetti, Corsi, Dolfin, Favero, Finco, Formaggio, Gerolimetto, Giacomin, Maino, Michieletto, Pan, Puppato, Razzolini, Rigo, Rizzotto, Scatto, Soranzo, Speranzon, Sponda, Valdegamberi, Venturini, Vianello, Villanova, Zecchinato

Astenuti:

nessuno

Non votanti:

nessuno

Punto n. 14) all'ordine del giorno

Mozione presentata dalla consigliera Ostanel relativa a "Avviare al più presto un tavolo di confronto con Amazon e altri colossi della logistica per permettere insediamenti compatibili con i territori interessati". (Mozione n. 78) RESPINTA  [RESOCONTO]


Interviene la consigliera Ostanel (Il Veneto che Vogliamo) che illustra la mozione in oggetto.

In discussione generale intervengono i consiglieri Soranzo (Fratelli d'Italia - Giorgia Meloni) e Camani (Partito Democratico Veneto).

Durante l'intervento della consigliera Camani assume la Presidenza la Vicepresidente Francesca Zottis.

In discussione generale intervengono i consiglieri Montanariello (Partito Democratico Veneto), Lorenzoni (Gruppo Misto), Formaggio (Fratelli d'Italia - Giorgia Meloni), Pan (Liga Veneta per Salvini Premier).

Durante l'intervento del consigliere Formaggio assume le funzioni di Consigliere segretario la consigliera Erika Baldin.

Interviene il consigliere Villanova (Zaia Presidente) sull'ordine dei lavori.

Interviene la consigliera Camani (Partito Democratico Veneto) per fatto personale.

In discussione generale interviene il consigliere Villanova (Zaia Presidente).

Il PRESIDENTE sospende la seduta alle ore 15.38

La seduta riprende alle ore 15.59.

Interviene il consigliere Pan (Liga Veneta per Salvini Premier) per fatto personale.

Interviene la consigliera Ostanel (Il Veneto che Vogliamo) in sede di replica.

Il PRESIDENTE pone in votazione col sistema elettronico in modalità telematica la mozione in oggetto.

Il Consiglio non approva

Ai sensi dell'articolo 50, comma 4 dello Statuto si riportano i voti espressi dai singoli Consiglieri.

Hanno votato sì:

Baldin, Bigon, Camani, Lorenzoni, Ostanel, Zanoni, Zottis

Hanno votato no:

Andreoli, Barbisan, Bet, Bisaglia, Bozza, Brescacin, Cavinato, Cecchetto, Centenaro, Cestari, Cestaro, Ciambetti, Corsi, Dolfin, Favero, Formaggio, Gerolimetto, Giacomin, Maino, Michieletto, Pan, Puppato, Razzolini, Rigo, Rizzotto, Sandonà, Scatto, Soranzo, Speranzon, Sponda, Valdegamberi, Venturini, Vianello, Villanova, Zecchinato

Astenuti:

nessuno

Non votanti:

nessuno

Punti n. 15) all'ordine del giorno

Mozione presentata dai consiglieri Bozza, Venturini, Andreoli, Corsi, Pan, Rigo, Cecchetto, Cestari, Ciambetti, Dolfin, Favero, Finco, Puppato, Villanova, Michieletto, Bet, Bisaglia, Brescacin, Cavinato, Centenaro, Cestaro, Gerolimetto, Giacomin, Maino, Rizzotto, Sandonà, Scatto, Sponda, Vianello e Zecchinato relativa a "Adozione iniziative per la tutela del comparto vitivinicolo e del consumatore finale. Agire in sede europea affinché il prodotto dealcolato non sia definito vino ma sia identificato con il termine di "bevanda" a tutela del consumatore, con esclusione del procedimento di dealcolazione per i vini Dop e Igp.". (Mozione n. 120) APPROVATA (Deliberazione n. 90/2021)  [RESOCONTO]


Interviene il consigliere Bozza (Forza Italia – Berlusconi – Autonomia per il Veneto) che illustra la mozione in oggetto.

Durante l'intervento del consigliere Bozza assume la Presidenza il Presidente Roberto Ciambetti.

In discussione generale intervengono i consiglieri Zottis (Partito Democratico Veneto), Venturini (Forza Italia - Berlusconi - Autonomia per il Veneto) e Pan (Liga Veneta per Salvini Premier), che chiede la sottoscrizione a nome dei gruppi Liga Veneta per Salvini Premier, Zaia Presidente e Veneta Autonomia.

Il PRESIDENTE pone in votazione col sistema elettronico in modalità telematica la mozione in oggetto.

Il Consiglio approva

Ai sensi dell'articolo 50, comma 4 dello Statuto si riportano i voti espressi dai singoli Consiglieri.

Hanno votato sì:

Andreoli, Baldin, Barbisan, Bet, Bigon, Bisaglia, Bozza, Brescacin, Camani, Cavinato, Cecchetto, Centenaro, Cestari, Cestaro, Ciambetti, Corsi, Dolfin, Favero, Finco, Formaggio, Gerolimetto, Giacomin, Lorenzoni, Maino, Michieletto, Pan, Puppato, Razzolini, Rigo, Rizzotto, Sandonà, Scatto, Speranzon, Sponda, Valdegamberi, Venturini, Vianello, Villanova, Zanoni, Zecchinato, Zottis

Hanno votato no:

nessuno

Astenuti:

nessuno

Non votanti:

nessuno

Punto n. 16) all'ordine del giorno

Mozione presentata dalla consigliera Baldin relativa a "Candidature di Comuni veneti a Città italiana della Cultura: in mancanza di una posizione ufficiale la Giunta regionale sia equidistante". (Mozione n. 130) RESPINTA  [RESOCONTO]

Intervengono le consigliere Baldin (Movimento 5 Stelle), che la illustra, e Scatto (Zaia Presidente) che invita la proponente al ritiro.

Il PRESIDENTE pone in votazione col sistema elettronico in modalità telematica la mozione in oggetto.

Il Consiglio non approva

Ai sensi dell'articolo 50, comma 4 dello Statuto si riportano i voti espressi dai singoli Consiglieri.

Hanno votato sì:

Baldin, Bigon, Camani, Lorenzoni, Ostanel, Zanoni, Zottis

Hanno votato no:

Andreoli, Barbisan, Bet, Bisaglia, Bozza, Brescacin, Cavinato, Cecchetto, Cestari, Cestaro, Ciambetti, Corsi, Dolfin, Favero, Finco, Formaggio, Gerolimetto, Giacomin, Michieletto, Pan, Puppato, Razzolini, Rigo, Rizzotto, Sandonà, Scatto, Speranzon, Sponda, Valdegamberi, Venturini, Vianello, Villanova, Zecchinato

Astenuti:

nessuno

Non votanti:

nessuno

Punto n. 17) all'ordine del giorno

Mozione presentata dai consiglieri Speranzon, Polato, Soranzo, Razzolini e Formaggio relativa a "La UE condanni apertamente e prenda le distanze dagli stati che prevedono nei loro ordinamenti il reato di omosessualità". (Mozione n. 138) APPROVATA (Deliberazione n. 91/2021)  [RESOCONTO]

Intervengono i consiglieri Speranzon (Fratelli d'Italia - Giorgia Meloni), che la illustra, e Ostanel (Il Veneto che Vogliamo) che propone una modifica.

Interviene il consigliere Speranzon (Fratelli d'Italia - Giorgia Meloni) che non accoglie la proposta di modifica.

In dichiarazione di voto intervengono i consiglieri Lorenzoni (Gruppo Misto), Speranzon (Fratelli d'Italia - Giorgia Meloni), Villanova (Zaia Presidente) e Pan (Liga Veneta per Salvini Premier).

Interviene il consigliere Lorenzoni (Gruppo Misto) per fatto personale.

In dichiarazione di voto interviene la consigliera Camani (Partito Democratico Veneto).

Interviene il consigliere Speranzon (Fratelli d'Italia - Giorgia Meloni) per fatto personale.

In dichiarazione di voto interviene la consigliera Ostanel (Il Veneto che Vogliamo).

Il PRESIDENTE pone in votazione col sistema elettronico in modalità telematica la mozione in oggetto.

Il Consiglio approva

Ai sensi dell'articolo 50, comma 4 dello Statuto si riportano i voti espressi dai singoli Consiglieri.

Hanno votato sì:

Andreoli, Barbisan, Bet, Bigon, Bisaglia, Bozza, Brescacin, Camani, Cavinato, Cecchetto, Centenaro, Cestari, Cestaro, Ciambetti, Corsi, Dolfin, Favero, Formaggio, Gerolimetto, Giacomin, Maino, Michieletto, Pan, Puppato, Razzolini, Rigo, Rizzotto, Sandonà, Scatto, Speranzon, Sponda, Venturini, Vianello, Villanova, Zanoni, Zecchinato, Zottis

Hanno votato no:

nessuno

Astenuti:

Baldin, Ostanel

Non votanti:

Lorenzoni

Punto n. 18) all'ordine del giorno

Mozione presentata dalla consigliera Ostanel relativa a "Stop al massimo ribasso. La Regione Veneto intervenga presso il Governo per non permettere che si torni indietro sul codice appalti.". (Mozione n. 112) APPROVATA (Deliberazione n. 92/2021)  [RESOCONTO]


Interviene la consigliera Ostanel (Il Veneto che Vogliamo) che illustra la mozione in oggetto e propone delle modifiche.

In dichiarazione di voto intervengono i consiglieri Villanova (Zaia Presidente), Camani (Partito Democratico Veneto) e Venturini (Forza Italia - Berlusconi - Autonomia per il Veneto).

Il PRESIDENTE pone in votazione col sistema elettronico in modalità telematica la mozione in oggetto con le modifiche.

Il Consiglio approva

Ai sensi dell'articolo 50, comma 4 dello Statuto si riportano i voti espressi dai singoli Consiglieri.

Hanno votato sì:

Andreoli, Barbisan, Bet, Bigon, Bisaglia, Brescacin, Camani, Cavinato, Cecchetto, Centenaro, Cestari, Cestaro, Ciambetti, Corsi, Dolfin, Favero, Finco, Formaggio, Gerolimetto, Giacomin, Lorenzoni, Maino, Michieletto, Ostanel, Pan, Puppato, Razzolini, Rigo, Rizzotto, Sandonà, Scatto, Speranzon, Sponda, Vianello, Villanova, Zanoni, Zecchinato, Zottis

Hanno votato no:

nessuno

Astenuti:

Venturini

Non votanti:

nessuno

Punto n. 19) all'ordine del giorno

Mozione presentata dai consiglieri Cestari, Bisaglia, Valdegamberi, Rizzotto, Maino, Dolfin e Pan relativa a "No a nuove trivellazioni in Polesine". (Mozione n. 106) APPROVATA (Deliberazione n. 93/2021)  [RESOCONTO]

Intervengono i consiglieri Cestari (Liga Veneta per Salvini Premier), che illustra la mozione in oggetto, Zanoni (Partito Democratico Veneto), che propone delle modifiche, Ostanel (Il Veneto che Vogliamo), Pan (Liga Veneta per Salvini Premier), Speranzon (Fratelli d'Italia - Giorgia Meloni) e Cestari (Liga Veneta per Salvini Premier), che non accoglie le proposte di modifica.

In dichiarazione di voto interviene il consigliere Zanoni (Partito Democratico Veneto).

Il PRESIDENTE pone in votazione col sistema elettronico in modalità telematica la mozione in oggetto.

Il Consiglio approva

Ai sensi dell'articolo 50, comma 4 dello Statuto si riportano i voti espressi dai singoli Consiglieri.

Hanno votato sì:

Andreoli, Baldin, Barbisan, Bet, Bigon, Bisaglia, Bozza, Brescacin Cavinato, Cecchetto, Centenaro, Cestari, Cestaro, Ciambetti, Corsi, Dolfin, Favero, Finco, Gerolimetto, Giacomin, Lorenzoni, Maino, Michieletto, Ostanel, Pan, Puppato, Razzolini, Rigo, Rizzotto, Sandonà, Scatto, Speranzon, Sponda, Vianello, Villanova, Zanoni, Zecchinato, Zottis

Hanno votato no:

nessuno

Astenuti:

nessuno

Non votanti:

nessuno

Il PRESIDENTE dichiara chiusa la seduta.

Il Consiglio regionale sarà convocato a domicilio.

La seduta termina alle ore 17.19.

Consiglieri presenti o partecipanti in modalità telematica:
ANDREOLI Marco
MICHIELETTO Gabriele
BALDIN Erika
MONTANARIELLO Jonatan
BARBISAN Fabiano
OSTANEL Elena
BET Roberto
PAN Giuseppe
BIGON Anna Maria
POSSAMAI Giacomo
BISAGLIA Simona
PUPPATO Giovanni
BOZZA Alberto
RAZZOLINI Tommaso
BRESCACIN Sonia
RIGO Filippo
CAMANI Vanessa
RIZZOTTO Silvia
CAVINATO Elisa
SANDONA' Luciano
CECCHETTO Milena
SCATTO Francesca
CENTENARO Giulio
SORANZO Enoch
CESTARI Laura
SPERANZON Raffaele
CESTARO Silvia
SPONDA Alessandra
CIAMBETTI Roberto
VALDEGAMBERI Stefano
CORSI Enrico
VENTURINI Elisa
DOLFIN Marco
VIANELLO Roberta
FAVERO Marzio
VILLANOVA Alberto
FINCO Nicola Ignazio
ZANONI Andrea
FORMAGGIO Joe
ZECCHINATO Marco
GEROLIMETTO Nazzareno
ZOTTIS Francesca
GIACOMIN Stefano

LORENZONI Arturo

MAINO Silvia





IL CONSIGLIERE SEGRETARIO
Erika BALDIN






IL PRESIDENTE
Roberto CIAMBETTI















N.B. Gli emendamenti e i verbali di votazione, che costituiscono parte integrante del presente processo verbale, sono consultabili presso l'Ufficio Attività Istituzionali.
Le richieste di modifica delle votazioni diverse da quelle previste dall'articolo 89 del Regolamento sono menzionate nel Resoconto.

PROCESSO VERBALE
Redazione a cura di Cristiano Gebbin e Gabriella Gamba