ResocontoVerbali

Seduta del consiglio regionale del 07/09/2021 n. 32

Resoconto n. 32 - 11^ legislatura
Resoconto 32 a Seduta pubblica
Martedì, 7 settembre 2021
SOMMARIO
Assume la Presidenza
Il Vicepresidente Nicola Ignazio FINCO
La Seduta inizia alle ore 10.43

PRESIDENTE

Buongiorno a tutti. Abbiamo il numero legale, quindi possiamo iniziare la Seduta.
Diamo inizio alla 32a Seduta pubblica del Consiglio regionale. I lavori si svolgono sulla base dell'ordine del giorno prot. n. 13546 del 2 settembre 2021.
PUNTO
1



APPROVAZIONE DEI VERBALI DELLE SEDUTE PRECEDENTI

Il PRESIDENTE, poiché nessun Consigliere chiede di fare osservazioni, dichiara che si intende approvato il processo verbale della 31a seduta pubblica del 31 agosto 2021.
PUNTO
2



COMUNICAZIONI DELLA PRESIDENZA DEL CONSIGLIO

Hanno comunicato congedo
Luca ZAIA
I congedi sono concessi.

PRESIDENTE

Visto che siamo all'inizio della Seduta e visto anche che si è appena collegato, voglio fare le congratulazioni al collega Bozza Alberto, che è neosposo da pochi giorni: da parte di tutto il Consiglio facciamo a lui e alla moglie i migliori auguri.
PUNTO
3



INTERROGAZIONI E INTERPELLANZE

Ai sensi dell'art. 114, comma 3 del Regolamento, l'elenco delle interrogazioni e delle interpellanze, allegato alla Convocazione, è dato per letto.
PUNTO
4



RISPOSTE DELLA GIUNTA REGIONALE ALLE INTERROGAZIONI E INTERPELLANZE

PRESIDENTE

Passiamo adesso alle interrogazioni.
Non vedo il consigliere Zanoni, quindi passiamo alle interrogazioni successive.
Siamo alla n. 160 della collega Guarda.

Interrogazione a risposta immediata n. 160 del 28 giugno 2021 presentata dalla consigliera Guarda relativa a "VALUTAZIONE DELLA LEGGE REGIONALE N. 38 DEL 2019 "NORME SULLA PREVENZIONE E CURA DEL DISTURBO DA GIOCO D'AZZARDO PATOLOGICO": A QUANDO LA DOVUTA RELAZIONE ANNUALE?"

Prego, collega Guarda.

Cristina GUARDA (Europa Verde)

Grazie, Presidente.
Intanto mi aggrego anch'io agli auguri al collega Bozza e, nel frattempo, appunto mi tocca parlare di un tema che è stato in realtà al centro della discussione della scorsa legislatura per il rinnovo della normativa che regolamenta la prevenzione della dipendenza dall'azzardo e, in questo caso, però, vi era prevista la definizione di una relazione annuale per la verifica dell'applicazione della stessa.
Questo nell'articolo 15 della legge regionale di cui vi ho parlato, la 38/2019, che rimette alla Giunta regionale la predisposizione di questa relazione da approvare nella competente Commissione consiliare e contenente il monitoraggio e la valutazione sugli effetti applicativi della presente legge.
Evidenziato che nell'articolo 7 della legge in questione si disciplina, seppur timidamente rispetto alla possibilità prevista dall'attuale ordinamento giuridico, la collocazione di punti gioco al fine della tutela di soggetti maggiormente vulnerabili e per prevenire i disturbi da gioco d'azzardo e ritenuto che sia necessario effettuare, attraverso la prevista relazione, una valutazione circa l'efficacia dell'attuale assetto della legge veneta e quanto, in particolare con specifico riferimento all'attuale disposizione sul collocamento dei punti gioco, e tenuto conto che per quello che concerne analoga e tuttavia maggiormente restrittiva, proprio con riferimento al collocamento dei punti gioco rispetto alle aree sensibili, la legge regionale del Piemonte, la n. 9/20016, prevede appunto un'analisi che si è rivelata positiva in termini di applicazione osservando il calo effettivo dei flussi di gioco, considerato tutto questo e che a distanza di quasi due anni dall'entrata in vigore della legge stessa non risulta pervenuta alcuna analisi e relazione annuale, ho chiesto all'Assessore alla Sanità, Servizi Sociali e Programmazione socio-sanitaria quando sarà predisposta tale relazione.

PRESIDENTE

Grazie, collega.

Cristina GUARDA (Europa Verde)

Grazie mille a lei.

PRESIDENTE

Do la parola all'assessore Bottacin per la risposta.

Ass.re Gianpaolo BOTTACIN

Grazie, Presidente.
La legge regionale 10 settembre 2019, n. 38 , prevede, all'articolo 15, la predisposizione di una relazione annuale da approvare nella competente Commissione consiliare contenente il monitoraggio e la valutazione sugli effetti applicativi della legge stessa.
In particolare, la relazione dovrebbe rendicontare il grado di raggiungimento degli obiettivi prefissati nel Piano operativo regionale sul gioco d'azzardo patologico, realizzati dalle aziende ULSS del Veneto e dall'Azienda Ospedaliera Universitaria Integrata di Verona.
Il Piano operativo regionale sul gioco d'azzardo patologico ha avuto un iter particolarmente sofferto, sia per l'approvazione che per i relativi finanziamenti. Solo con la DGR n. 913 del 9 luglio 2020 è stato possibile prendere atto dell'approvazione, da parte del Ministero della Salute, del Piano operativo regionale per il contrasto al gioco d'azzardo patologico (programmazione biennio 2018-2019).
Al momento attuale si stanno utilizzando i fondi relativi all'annualità 2018. In esecuzione della medesima deliberazione, Il Direttore della Direzione dei Servizi Sociali, con decreto n. 163 del 21 dicembre 2020, ha provveduto al riparto, all'assegnazione e alla liquidazione, per il tramite di Azienda Zero, delle risorse pari ad euro 4.550.702,69 alle aziende ULSS del Veneto e all'Azienda Ospedaliera Universitaria Integrata di Verona. Quindi, la raccolta delle informazioni necessarie per la redazione della relazione prevista dalla legge regionale 10 settembre 2019, n. 38 , prende avvio dal momento successivo al riparto e dall'implementazione dei piani operativi aziendali.
Non va inoltre dimenticato che, com'è noto, l'emergenza sanitaria dovuta al diffondersi del Coronavirus Covid-19 ha indotto tutti i sistemi sanitari a concentrarsi sul fronte della pandemia.
Inoltre, le limitazioni di movimento e la chiusura di molte attività economiche hanno ridotto la significatività dei dati raccolti nell'ambito del disturbo da gioco d'azzardo.
Per tutte le ragioni enunciate e secondo gli indirizzi nazionali in materia, l'invio della prima relazione in materia è previsto per fine settembre 2021.

PRESIDENTE

Grazie, Assessore.
Prego, collega Guarda.

Cristina GUARDA (Europa Verde)

Grazie, Presidente.
Ringrazio l'Assessore per aver fatto le veci dell'Assessore alla Sanità.
Nel frattempo aspetterò e aspetteremo, penso, con grande interesse, la relazione che ci è stata preannunciata essere, insomma, in corso di consegna proprio di qui a breve e, quindi, da questo punto di vista mi reputo soddisfatta. Ci sarà da aprire, sicuramente, dati, appunto, anche gli effetti di questi anni che dal Piemonte ci arrivano dell'applicazione della loro legge, sicuramente molto più innovativa e coraggiosa di quanto sia quella approvata in questo Consiglio regionale, ecco, ci sarà sicuramente molto da riflettere su questo aspetto, per cui preannuncio un'attenzione particolare a questo tema, dato che l'innovazione deve essere portata non soltanto nella presa in carico delle persone che cadono nel circolo vizioso, dannosissimo, gravissimo e violentissimo anche per le famiglie della dipendenza all'azzardo, ma allo stesso tempo, insomma, bisogna attivarsi per prevenire questo gravissimo rischio. Dato che il Veneto risulta essere una delle Regioni con maggiore esposizione dei propri cittadini a questo rischio con un quantitativo, in termini di denaro, di giocate sicuramente molto alto e non trascurabile, ritengo che questo aspetto non debba essere ulteriormente sottovalutato.
Alla luce di questo, ringrazio per la risposta. Vedremo a fine settembre come andrà. Grazie.

PRESIDENTE

Grazie, collega.
Passiamo all'interrogazione n. 163, sempre della collega Guarda.

Interrogazione a risposta immediata n. 163 del 30 giugno 2021 presentata dalla consigliera Guarda relativa a "SULLA VARIANTE DELTA DEL VIRUS SARS-COV-2"

Prego, collega.

Cristina GUARDA (Europa Verde)

Grazie, Presidente.
Premesso che da quanto si apprende - il 30 giugno questo scrivevo - da notizie diffuse a mezzo stampa, i controlli presso gli aeroporti Canova di Treviso e Marco Polo di Venezia, per verificare i passeggeri in arrivo con finalità di prevenzione della diffusione del virus SARS-CoV-2, risulterebbero effettuati con il solo ausilio di telecamere e rilevazioni della temperatura.
Appreso che la cosiddetta variante delta del virus SARS-CoV-2, secondo quanto riportato dal Ministero della Salute, risulterebbe in possesso di caratteristiche tali da facilitarne una maggiore trasmissione e un più alto rischio di reinfezione rispetto alla variante alfa, anche in considerazione dell'alto numero di soggetti con sintomi lievi o asintomatici, anche tra i giovani e, ricordato, che l'Istituto Zooprofilattico delle Venezie ha già individuato 50 casi di variante Delta attribuiti, a quanto si apprende, ad un circoscritto cluster sviluppatosi in un'azienda del trevigiano, tutto questo verificato c'era la necessità e si riteneva opportuno andare anche a chiarire quanto dichiarato dall'Azienda Ospedaliera di Padova, che dice che la presenza di questa variante sta aumentando nel nostro territorio e poi nei mesi successivi, insomma, ne abbiamo avuto sicuramente manifestazione e che quindi è opportuno fare il ciclo completo di vaccinazione, una dose non sembra essere sufficiente a garantire la completa copertura.
Tutto questo considerato, appare necessario implementare le attività di tracciamento, specie in riferimento ai soggetti privi del Passenger Locator Form, in quanto dall'estero giungono in un territorio regionale con mezzi diversi dall'aereo.
Per questo motivo, all'epoca, appunto il 30 giugno di quest'anno, chiedevo di sapere quali attività di tracciamento di soggetti provenienti da altri Paesi fossero state adottate per prevenire la diffusione della variante Delta. Grazie.

PRESIDENTE

Grazie, collega.
Do sempre la parola all'assessore Bottacin per la risposta.

Ass.re Gianpaolo BOTTACIN

In relazione al rischio di sviluppo e diffusione di varianti SARS-CoV-2, tra le quali vi è la variante Delta, la Regione Veneto ha messo in campo una serie di azioni in linea con le indicazioni nazionali quali quelle contenute nella circolare del Ministero della Salute n. 22746 del 21 maggio 2021 "Aggiornamento sulla definizione in caso Covid-19 sospetto per variante VOC 202012/01 e sulle misure di quarantena e di isolamento raccomandate alla luce della diffusione in Italia delle nuove varianti SARS-CoV-2", che è stata trasmessa alle Aziende ULSS con nota del Direttore della Direzione regionale Prevenzione, Sicurezza alimentare e Veterinaria, protocollo 237285 del 24 maggio 2021.
Con la DGR n. 727 dell'8 giugno 2021 "Approvazione del nuovo Piano test di screening per SARS-CoV-2 contact tracing attività dei Dipartimenti di prevenzione e indicazioni per le strutture sociosanitarie territoriali" e contestuale modifica della DGR n. 344 del 17 marzo 2020, e sue modifiche e integrazioni, e della DGR n. 308 del 18 marzo 2021, è stato approvato il nuovo aggiornamento al Piano di sanità pubblica contenente indicazioni specifiche.
Successivamente la DGR n. 805 del 22 giugno 2021, ad integrazione del Piano di sanità pubblica di cui alla DGR n. 727 dell'8 giugno 2021, ha disposto il rafforzamento delle attività di testing e di sequenziamento per la sorveglianza e di monitoraggio della circolazione virale e delle varianti di SARS-CoV-2 ribadendo l'importanza delle attività di sorveglianza epidemiologica e di screening e ampliando l'offerta di testing al fine di monitorare opportunamente la circolazione virale di SARS-CoV-2 e di intercettare tempestivamente eventuali casi positivi, anche asintomatici.
Con il medesimo atto deliberativo, inoltre, è stato approvato il documento di sviluppo di un centro regionale per la caratterizzazione genetica delle emergenze sanitarie dell'Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie di Legnaro (Padova), al quale è stato assegnato uno specifico finanziamento in considerazione del ruolo chiave che ha il sequenziamento genetico nel controllo dell'infezione da Sars-Cov-2.
È stata poi predisposta una procedura regionale avente ad oggetto l'attività della rete regionale di laboratorio per il sequenziamento genetico di Sars-Cov-2, che è stata trasmessa alle aziende ULSS e all'Istituto Zooprofilattico con nota a firma del Direttore della Direzione regionale Prevenzione, Sicurezza alimentare e Veterinaria (protocollo n. 304579 del 6 luglio 2021)...

PRESIDENTE

Assessore, il tempo. Grazie.

Ass.re Gianpaolo BOTTACIN

Siccome è ancora parecchio lunga...

PRESIDENTE

Casomai la consegniamo alla consigliera Guarda. Grazie.
Prego, collega.

Cristina GUARDA (Europa Verde)

Grazie, Presidente.
Mi riservo di leggere nella sua completezza la risposta per poter dare un parere rispetto alla mia soddisfazione o meno rispetto alla risposta.
Chiedo se cortesemente è possibile inviarne anche una copia via e-mail, in modo tale da averne copia diretta. Intanto ringrazio per questa prima parte.

PRESIDENTE

Okay, perfetto, grazie a lei.
Abbiamo visto che è arrivato il collega Zanoni. Torniamo quindi alle due interrogazioni, la n. 100 e la n. 139, che sono simili, quindi ci sarà un'unica risposta.
Leggo i due titoli, poi do la parola al collega Zanoni per la presentazione.

Interrogazione a risposta immediata n. 100 del 22 marzo 2021 presentata dai consiglieri Zanoni, Bigon, Camani Zottis, Guarda, Lorenzoni, Ostanel e Baldin relativa a "PERCHÉ IL DECRETO AUTORIZZATIVO DEL PROGETTO DI APPROFONDIMENTO SOTTOFALDA DI CAVA MORGANELLA NON È ANCORA STATO NOTIFICATO AGLI ENTI INTERESSATI?"

e

Interrogazione a risposta immediata n. 139 del 19 maggio 2021 presentata dai consiglieri Zanoni, Giacomo Possamai, Camani, Bigon, Zottis, Montanariello, Guarda, Lorenzoni, Ostanel e Baldin relativa a "PERCHÉ LA GIUNTA TACE SU CAVA MORGANELLA? SONO BEN TRE LE INTERROGAZIONI A RISPOSTA IMMEDIATA CUI NON È STATA DATA RISPOSTA ENTRO I TERMINI PREVISTI DAL REGOLAMENTO DEL CONSIGLIO REGIONALE"

Prego, collega.

Andrea ZANONI (Partito Democratico Veneto)

Grazie, Presidente.
Scusi, è basso il volume. Sento un rimbombo. Dovrebbe sentirsi meglio adesso.
Eccomi qua. Ero già presente anche prima, avevo già inoltrato la presenza, avevo solo problemi tecnici. Veniamo a queste due interrogazioni. Le chiedo di considerare il tempo per l'illustrazione di due interrogazioni, non di una, visto che ne stiamo esaminando due assieme, Presidente.
La prima riguarda sempre la questione del progetto autorizzato di Cava Morganella: siccome è stato un progetto autorizzato l'ultimo dell'anno, il 31 dicembre 2020, mentre tutti stavano pensando e organizzando i festeggiamenti, per quanto si potesse festeggiare in questo anno così sfortunato, negli uffici della Giunta regionale del Veneto c'era un funzionario, che l'ultimo giorno in cui era funzionario responsabile di quell'Area, l'Area Tutela e Sviluppo del Territorio, pensò di approvare un progetto che era fermo praticamente dal 2007. È un progetto che era fermo, di cui non si sentiva più parlare da tempo, lui lo approvò. Il giorno dopo, dal 1° dell'anno, sappiamo che è andato a Veneto Agricoltura.
Un progetto molto contestato perché, come abbiamo più volte dimostrato, è stato approvato in violazione di precise disposizioni di legge attualmente in vigore della Regione del Veneto.
In questo decreto c'era scritto, al punto 22, che doveva essere notificato ai Comuni, alla Provincia, alla Direzione Difesa Suolo e ai vari uffici anche interni della Giunta regionale. Quindi, passati tre mesi, il 22 marzo, con i colleghi Bigon, Camani, Zottis, Guarda, Lorenzoni, Ostanel e Baldin abbiamo fatto un'interrogazione chiedendo: che fine ha fatto l'applicazione del dispositivo che stabilisce di trasmettere il provvedimento a tutti gli Enti? Dopo tre mesi, perché non è stato notificato? Questa era la domanda.
L'altra interrogazione, la 139, è stata depositata a maggio 2021 dal sottoscritto, dal collega Giacomo Possamai e dalle colleghe Camani, Bigon, Zottis, Guarda, Ostanel, Baldin e dai colleghi Montanariello e Lorenzoni. Con questa interrogazione facevamo presente che c'erano ben tre interrogazioni scadute, questa era fatta a maggio, quindi erano scadute da due mesi. Adesso, a due interrogazioni è stata data risposta nell'ultima convocazione del Consiglio del 31 agosto, con sette mesi di ritardo, la n. 70 e la n. 75 e adesso, con sei mesi di ritardo, abbiamo invece la risposta all'interrogazione relativa alla mancata notifica agli Enti di questo decreto di approvazione di scavo sotto falda di Cava Morganella da meno 40 metri a ben meno 60 metri. Ricordo che è dentro la falda acquifera, in un'area che a valle va alimentare con la falda acquifera i pozzi consorziali che alimentano le case di circa 500.000 cittadini e che può avere delle ripercussioni veramente significative anche sulla tutela delle falde acquifere. Su questo...

PRESIDENTE

Collega, il tempo.

Andrea ZANONI (Partito Democratico Veneto)

Certo, chiudo.
C'è anche il ricorso del Comune di Ponzano Veneto al TAR.

PRESIDENTE

Grazie.
Do la parola all'assessore Bottacin per la risposta.

Ass.re Gianpaolo BOTTACIN

In relazione alla domanda presentata dalla ditta Biasuzzi Cave S.p.A., in qualità di mandataria dell'associazione temporanea di imprese, con decreto n. 68 del 31/12/2020, il Direttore dell'Area Tutela e Sviluppo del territorio, nel prendere atto e fare propri i pareri n. 406 e n. 516 espressi dalla Commissione regionale VIA rispettivamente nelle sedute del 24/04/2013 e 25/03/2015, ha rilasciato il giudizio positivo di compatibilità ambientale e la contestuale autorizzazione all'ampliamento in profondità e riqualificazione ambientale e urbanistica del deposito attivo denominato "Castagnole-Morganella", sito nel Comune di Paese e Ponzano Veneto.
L'atto in questione, appartenendo alla categoria dei provvedimenti amministrativi recettizi, non produce immediati effetti giuridici poiché presuppone una fase successiva alla sua adozione nella quale il richiedente deve ottemperare agli adempimenti che ne condizionano il rilascio. Conseguentemente, per prassi amministrativa consolidata, il provvedimento viene trasmesso agli Enti coinvolti una volta che lo stesso ha assunto la piena efficacia.
Nel caso di specie, successivamente all'adozione del citato decreto, la Struttura regionale competente ha comunicato alla ditta Biasuzzi Cave S.p.A. gli adempimenti necessari al fine del ritiro come di seguito indicati: con nota n. 32256 del 25 gennaio 2021 è stato chiesto di produrre la documentazione per le verifiche antimafia ai sensi del decreto legislativo n. 159/2011; con nota n. 39345 del 28 gennaio 2021 sono stati comunicati gli adempimenti stabiliti dall'autorizzazione riguardanti, in particolare, la presentazione di un deposito cauzionale dei titoli di disponibilità dell'area, di un piano degli interventi da assumersi in caso di emergenza ambientale da presentare all'Autorità di Polizia mineraria, ed infine, della convenzione con il Comune di Ponzano Veneto per la cessione a titolo non oneroso delle aree di cava a conclusione degli interventi ricompositivi.
La ditta Biasuzzi Cave S.p.A. ad oggi ha riscontrato la sua nota n. 32256. Nel frattempo, la ditta Biasuzzi Cave S.p.A. ha chiesto il rilascio del nulla osta preventivo per il trasferimento ad altra ditta dell'autorizzazione rilasciata con il citato DDA n. 68/2020, il cui procedimento risulta tuttora in itinere.
Con la presente risposta si dà pure riscontro all'interrogazione con risposta immediata n. 139, presentata in data 19 maggio 2021, per gli aspetti residui relativi alle domande non già riscontrate nelle risposte alle interrogazioni n. 70 del 2 febbraio 2021 e n. 75 del 7 febbraio 2021.

PRESIDENTE

Grazie, collega Bottacin.
Collega Zanoni, vuole intervenire?

Andrea ZANONI (Partito Democratico Veneto)

Sì, grazie.

PRESIDENTE

Prego, faccia richiesta di parola.
Prego, collega.

Andrea ZANONI (Partito Democratico Veneto)

Grazie, Presidente. Avevo inoltrato la richiesta.
Prendo atto delle risposte dell'assessore Bottacin. Sarà nostra cura approfondire e vedere quali sono le risposte da parte dell'azienda che sono state date.
Quello che emerge, in particolare dall'ultima parte della risposta dell'Assessore, è che è stato dato riscontro, da parte della ditta Biasuzzi di alcune richieste e condizioni previste all'interno dell'autorizzazione, ma attualmente il procedimento è in itinere perché c'è questa richiesta di nullaosta per il trasferimento dell'autorizzazione in capo ad un'altra ditta, e sappiamo tutti qual è quest'altra ditta.
Quello che mi viene da dire adesso, quindi, è che, a distanza di sette mesi, ancora non c'è in capo alla ditta che effettivamente ha determinati interessi nell'ottenere questa autorizzazione completa, con tutti gli adempimenti.
Torna comunque utile ricordare che dalla prima risposta, il parere della VIA citato, utile all'autorizzazione, è duplice: uno è del 24 aprile 2013 e uno del 25 marzo 2015. È una riflessione che volevo fare anche con i colleghi che ci ascoltano: stando alla risposta, l'ultimo parere della VIA è del 2015, siamo nel 2021.
Quindi, dicevo bene all'inizio, quando sottolineavo come fosse spariti dai radar questo progetto, come fosse stato praticamente dimenticato un po' da tutti, e, a sorpresa, ricordo e ribadisco, il 31 dicembre, l'ultimo dell'anno, nell'ultimo giorno in cui quel Direttore dell'Area Tutela Ambiente era in carica presso la Regione Veneto, viene autorizzata questa cava. Il giorno dopo questo responsabile se ne va via.
Io credo che solo questi elementi facciano veramente pensare su quello che è Morganella e sulle modalità che, a mio avviso, non sono state del tutto trasparenti, perché ricordo che in quel periodo, tra l'altro, il sito delle procedure VIA riportava tutte le procedure tranne quelle dell'anno relative, appunto, a Cava Morganella.
Ci sono molti dubbi, molti interrogativi e molti anche misteri, direi, su questa cava. Io spero che siano i giudici amministrativi del Tribunale di Venezia a fare luce, tra l'altro, sul ricorso di una Giunta comunale che fa parte della stessa maggioranza che governa la Regione Veneto: anche questo è un fatto abbastanza curioso.
Sta di fatto che, quando i cavatori chiedono, la Regione è sempre puntuale nel rispondere anche quando, come in questo caso, ci sono delle precise norme, sempre della Regione Veneto, che impediscono un'autorizzazione di approfondimento fino a 60 metri perché le attuali norme in vigore consentono l'approfondimento fino a meno 43 metri nel caso specifico di cava...

PRESIDENTE

Grazie, collega.
Adesso ci sono quattro interrogazioni che riguardano l'assessore Donazzan. Voglio solamente capire se è collegata.
Non c'è l'assessore Donazzan e quindi le rinviamo alla prossima seduta.
Passiamo al punto successivo, che è la proposta di deliberazione amministrativa n. 17.
PUNTO
6



APPROVAZIONE SCHEMA DI CONVENZIONE QUADRO TRA LA REGIONE DEL VENETO, L'UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI PADOVA E L'AZIENDA ULSS N. 2 "MARCA TREVIGIANA" PER UNA COLLABORAZIONE NEGLI AMBITI DELLE ATTIVITÀ DI ASSISTENZA, FORMAZIONE E DIDATTICA E RICERCA BIOMEDICA E SANITARIA. (PROPOSTA DI DELIBERAZIONE AMMINISTRATIVA N. 17) APPROVATA (DELIBERAZIONE N. 102/2021)

Relazione della Quinta commissione consiliare.
Relatore: consigliera Sonia Brescacin

PRESIDENTE

Relatrice la collega Brescacin.
Prego, collega.

Sonia BRESCACIN (Zaia Presidente)

Signor Presidente, colleghi Consiglieri, il provvedimento che viene oggi in discussione è un provvedimento di grande importanza perché prevede l'approvazione della convenzione quadro tra la Regione del Veneto, l'Università degli Studi di Padova e l'Azienda ULSS 2 Marca Trevigiana per l'istituzione di un Corso di Laurea in Medicina e Chirurgia a ciclo completo (sei anni).
La collaborazione tra l'Università di Padova e la Regione sui temi della formazione, della didattica e dell'assistenza al servizio sanitario regionale è pluriennale, così come lo è anche la collaborazione con l'ULSS 2 Marca Trevigiana. Per ripercorrere brevemente la storia di questa collaborazione, già dal 1989 l'allora ex ULSS 9 di Treviso e Regione Veneto, insieme all'Università, avevano siglato una convenzione che portò all'individuazione di tre strutture a direzione universitaria, che erano l'Otorinolaringoiatria, l'Audiologia e la Neurochirurgia. Nel tempo la collaborazione si è evoluta e ha portato all'istituzione degli ultimi tre anni (terzo, quarto e quinto anno) del Corso di Laurea in Medicina e Chirurgia dell'Università di Padova. Oggi la presenza dell'Università nel Trevigiano prevede tre professori universitari, tre associati, quattro ricercatori ed inoltre, anche nell'area materno-infantile l'Università ha dato l'Unità operativa complessa di chirurgia pediatrica, con un professore associato. Inoltre, sono attivi oltre diciotto corsi e progetti di ricerca, nonché stage e tirocini.
Quello che vediamo oggi è un ulteriore passo in avanti molto importante, perché prevede, appunto, l'istituzione di un Corso di Laurea in Medicina e Chirurgia a ciclo completo e, quindi, l'approvazione della convenzione tra la Regione del Veneto, l'Università degli studi di Padova e l'ULSS 2 Marca Trevigiana per una collaborazione negli ambiti delle attività di assistenza, formazione didattica e ricerca biomedica e sanitaria che permette di ampliare l'offerta formativa in Provincia di Treviso.
Di questo dobbiamo ringraziare e ringrazio il presidente Zaia e l'assessore Lanzarin per l'impegno che hanno messo in questo progetto, perché questo protocollo e questa convenzione che viene oggi in approvazione ha preso spunto dalla convenzione madre che fu stipulata nel 2017, appunto, tra la Regione e l'Università di Padova, e da ultimo, con la delibera n. 1328/2020 con la quale fu approvato lo schema di convenzione tra la Regione, l'Università degli Studi di Padova e l'Azienda sanitaria, appunto, per la realizzazione e il funzionamento di un corso di Laurea Magistrale unico di Medicina e Chirurgia.
Penso che sia importante per vari aspetti. Certamente merita ricordare il fatto che si tratta di una risposta concreta alla carenza di medici, che tutti noi conosciamo e rispetto alla quale questa Regione e lo stesso Consiglio regionale, nel mandato precedente, ha saputo essere protagonista e propositore di soluzioni che poi abbiamo visto che nell'anno e mezzo di pandemia lo stesso Governo centrale ha dovuto adottare come necessità di attuazione.
Penso che sia importante anche per la Cittadella sanitaria di Treviso, perché completa una rete formativa importante e assolutamente qualificante e dà l'opportunità ai giovani studenti, agli studenti di Medicina, di poter svolgere la pratica clinica e quindi di entrare in corsia, di entrare nelle sale operatorie e di completare in questo modo tutta la parte di didattica, quindi la parte di formazione, che loro svolgono durante il corso universitario. Grazie.

PRESIDENTE

Grazie, collega Brescacin.
Ha chiesto di intervenire la consigliera Zottis. Prego.

Francesca ZOTTIS (Partito Democratico Veneto)

Grazie, Presidente.
In Commissione noi avevamo già espresso parere favorevole. È evidente che queste attività, di questa importanza per tutta la Regione, soprattutto in questo momento, possiamo soltanto vederle con favore. Vederle con favore anche perché nel deliberato, comunque, come ricordato anche dalla presidente Brescacin, al punto 4, c'è scritto di dare atto che la presente deliberazione non comporta spese a carico del bilancio regionale.
È evidente che su questi atti la nostra attenzione comunque rimane sempre vigile e alta. È recente la sentenza della Corte, la n. 132 del 2021, che aveva impugnato la legge originaria, che era la legge del 14 aprile 2020, con la quale si attivava, con l'Università di Padova, il Corso di Laurea in Medicina e Chirurgia presso l'Azienda ULSS 2 Marca Trevigiana. L'impugnativa faceva riferimento e specificava che era costituzionalmente illegittima la copertura degli oneri connessi a tali iniziative con le specifiche risorse ordinarie destinate alle spese correnti per i finanziamenti e la garanzia dei LEA.
È quindi altrettanto evidente che il voto sulla convenzione ad oggi è favorevole. Rimaniamo comunque, come ho già detto, vigili sul fatto che non ci siano ulteriori iniziative che prevedano spese a carico della Regione con i LEA, quindi con quelle che sono invece attività che devono andare a finanziare iniziative specifiche previste comunque già a livello nazionale. Grazie.

PRESIDENTE

Grazie, collega.
Non vedo altre richieste di intervento in merito a questo provvedimento.
Mettiamo in votazione la Proposta di deliberazione amministrativa n. 17.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Passiamo al punto successivo, che è il n. 7.
PUNTO
7



DISEGNO DI LEGGE RELATIVO A "CONCESSIONE DI UN CONTRIBUTO STRAORDINARIO ALLA SOCIETÀ REGIONALE "INFRASTRUTTURE VENETE S.R.L." PER L'ACQUISTO DI CONVOGLI FERROVIARI DA DESTINARE AL SERVIZIO DI TRASPORTO PUBBLICO LOCALE FERROVIARIO IN AMBITO REGIONALE". (PROGETTO DI LEGGE N. 78) APPROVATO (DELIBERAZIONE LEGISLATIVA N. 26/2021)

Relazione della Seconda commissione consiliare.
Relatore: consigliera Roberta Vianello. Correlatore: consigliere Jonatan Montanariello.

PRESIDENTE

La relatrice è la consigliera Vianello.
Prego, collega.
Faccia richiesta di parola. Prego.

Roberta VIANELLO (Zaia Presidente)

Grazie, Presidente. Buongiorno a tutti.
Egregi colleghi, siamo qui quest'oggi per analizzare insieme il progetto di legge n. 78 di iniziativa della Giunta, che intende stanziare un contributo straordinario a favore della società regionale Infrastrutture Venete S.r.l. per l'acquisto di convogli ferroviari da destinare al trasporto pubblico locale.
Lo stanziamento destinato alla società sopra citata, che è interamente controllata dalla Regione con la legge regionale n. 40/2018 , alla quale è stata delegata la gestione dei servizi di trasporto pubblico locale ferroviario, prevede una spesa complessiva di 10.000.000 di euro, così divisa in tre annualità: 3.300.000 a decorrere dal 2021, 3.300.000 euro per il 2022, 3.400.000 euro per il 2023.
L'intervento proposto rappresenta e rientra in un'azione di rinnovo del materiale rotabile ferroviario da parte della Regione Veneto, iniziato già nel 2008 e proseguito poi negli anni successivi. Una manovra non solo di valore economico ma che raffigura uno strategico tassello rappresentato ampiamente nel Piano regionale dei Trasporti, approvato poco più di un anno fa, esattamente il 14 luglio del 2020, proprio in quest'Aula e raffigurato e rappresentato nell'Obiettivo n. 4: sviluppare un sistema di trasporti sostenibile orientato alla tutela dell'ambiente e del territorio.
Il Piano, è opportuno ricordarlo, è un documento fondamentale per il sistema infrastrutturale della nostra Regione. È in questo testo, infatti, che vengono previste le soluzioni, i tempi e le strategie per interventi mirati sulla rete infrastrutturale regionale negli anni a venire.
Le finalità sono evidenti, c'è un miglioramento e un efficientamento della mobilità locale, modernizzazione delle linee esistenti, diminuzione dei fenomeni di congestione con la conseguente riduzione dell'impatto ambientale.
Verranno acquistati treni di nuova costruzione, comprese le scorte tecniche. Si tratta di rotabili a tre casse, con circa 160-170 posti a sedere e circa 160 posti in piedi, con motore diesel, a batterie di accumulo per sostituire il motore diesel in corrispondenza delle fermate e delle stazioni, con una conseguente riduzione di impatto ambientale.
Il provvedimento in esame quest'oggi risponde appieno alle sopracitate finalità, prevedendo l'acquisto di treni di nuova costruzione, che andranno a sostituire sulle reti Rovigo-Chioggia e Rovigo-Verona i mezzi diesel ormai obsoleti potendo così ridurre l'impatto sull'ambiente in fatto di emissioni e rumorosità.
L'importo totale dell'operazione è pari a 15 milioni di euro, di cui 10 milioni stanziati dalla Regione Veneto e i 5 milioni restanti sono stati messi al bilancio dalla stessa società Infrastrutture Venete.
Con questo provvedimento, quindi, la Regione Veneto, potendo contare esclusivamente su risorse proprie e in totale autonomia, segno evidente di una buona e sana gestione finanziaria, compie un altro decisivo ed importante passo verso quella riconversione infrastrutturale desiderata tanto dal tessuto economico e imprenditoriale, desideroso di potersi dotare degli strumenti più efficienti per competere con gli altri territori in cui gli attori sono attenti ai temi delle sfide dell'inquinamento e delle nuove tecnologie green, di cui spesso sentiamo parlare anche in Europa.
Non sfugge a nessuno, peraltro, come l'intervento proposto si riferisca ad una società che serve linee ferroviarie caratterizzate certamente dal bisogno di investire per riequilibrare e superare i criteri storici di distribuzione delle risorse, così da aumentare la quota del trasporto passeggeri e superare l'isolamento infrastrutturale delle zone meno servite del territorio regionale. Queste sono azioni che permettono di riqualificare ed aumentare la sicurezza nelle stazioni ferroviarie, anche realizzandone di nuove.
Questo denota la ricerca di una unità di intenti non scontata e nemmeno secondaria. Se, quindi, da un lato il Veneto continua a sostenere con forza il potenziamento di reti infrastrutturali vitali, come la Pedemontana o l'alta velocità, dall'altro progetta il rafforzamento degli assi infrastrutturali non meno importanti come quelli serviti da Infrastrutture Venete S.r.l., proprio così allo scopo di guidare una crescita infrastrutturale armonizzata nella sua interezza regionale e sostenibile di tutta la sua rete.
Lascio quindi la parola e l'analisi del provvedimento a voi colleghi nella speranza che il contributo dell'Aula possa sostenere con forza questo importante testo legislativo. Grazie.

PRESIDENTE

Grazie a lei, collega.
Do la parola al correlatore, consigliere Montanariello. Non c'è il consigliere Montanariello? C'è? Sta arrivando?
Collega, faccia richiesta di parola, per cortesia. Prego.

Jonatan MONTANARIELLO (Partito Democratico Veneto)

Sicuramente è un provvedimento importante, è un provvedimento che interviene su una tratta ferroviaria per troppi anni lasciata a sé stessa. Una tratta ferroviaria che per tanti anni ha visto addirittura nascere comitati nelle tre Province coinvolte Verona, Venezia e Rovigo. Famose sono le proteste del gruppo di pendolari "Ci scusiamo per il disagio" che ha manifestato all'interno delle stazioni ferroviarie di riferimento. Un provvedimento che arriva dopo decine e decine di Commissioni consiliari nei Comuni: mi viene in mente Chioggia, quando più volte veniva coinvolta Sistemi Territoriali per portare avanti le istanze e le esigenze dei pendolari che reclamavano spesso per treni vecchi, treni vetusti, treni superati ormai. Sotto questo aspetto ben venga che si faccia la scelta di mettere questi 10 milioni di euro per l'acquisto di questi mezzi.
Dal punto di vista tecnico, per carità, nulla da dire. Anche l'intervento con cui è stata fatta la gara, con l'acquisto di un lotto da parte di un'altra gara per velocizzare i termini ci lascia soddisfatti. Quello che stride è che l'acquisto di questi treni, dopo anni e anni e anni di lotte e di rivolte da parte dei pendolari, Consigliera, avviene in un momento in cui la linea è in gara, perché le tratte regionali sono in gara, Sistemi Territoriali cessa la sua ragione sociale e viene assorbita da Infrastrutture Venete con una delibera di Giunta, credo, dello scorso febbraio. Quindi in qualche modo quello che ci lascia un po' perplessi, senza assolutamente voler pensare al male, per carità, quello che interessa è il servizio che viene dato ai cittadini, però stride che dopo anni, anni, anni, anni, anni di lotte e di battaglie il momento in cui questa tratta va in gara e ci sarà un privato che verrà a gestire le tratte di competenza regionale, noi compriamo i treni nuovi. Finché i cittadini, il popolo veneto diceva che non si poteva andare avanti con quei treni, ricordo le Commissioni a Chioggia quando veniva l'ex presidente Gambato di Sistemi Territoriali, c'è qui la consigliera Baldin che veniva nelle Commissioni che facevamo a Chioggia, era quasi un: "Ringraziate che avete la tratta". Era quasi un: "Siete privilegiati che non viene tolta". Era quasi un: "Siete fortunati che avete quei treni", che erano talmente efficienti, che spesso venivano sostituiti dai bus perché si rompevano.
Tant'è che, permettetemi di dire, la gara che avete fatto per le tratte di competenza regionale è una gara che urla vendetta, è una gara che vi vede in contraddizione con quella che è la norma ormai europea del Recovery: ancora una volta continuate ad avere due passi, due marce. Da una parta, all'interno del Recovery, chiedete in un capitolo soldi per passare dalla gomma al ferro e, quindi, andate in Europa dicendo che chiediamo soldi nel Recovery per passare dalla gomma al ferro, che è in qualche modo l'indicazione europea che ci arriva, il fatto di passare con lo switch gomma-ferro. Dall'altra parte una gara nei territori a sud della Provincia del Veneto, quei territori spesso dimenticati da chi governa da vent'anni la Regione, dove inserite all'interno che chi vince la gara, nelle ore di morbida, può sostituire il treno con il bus. Quindi, mentre da una porta nel Recovery voi chiedete le risorse per dire che bisogna portare avanti nella transizione green, ecologica eccetera, eccetera, il passaggio gomma-ferro, dall'altra fate la gara nelle uniche tre tratte di competenza regionale che abbiamo dicendo che nelle ore di morbida – mi dica se sbaglio, consigliera Baldin, che avevamo seguito anche insieme la vicenda – si può sostituire il treno col bus. Quindi, con una mano andiamo in Europa a fare i bravi e con l'altra andiamo nei territori più a sud della Provincia, quelli sempre più spesso dimenticati, a dire che dove c'è il treno ci può essere il bus.
Tra l'altro, questi 10 milioni si potevano anche risparmiare, cari colleghi. Questi 10 milioni vengono spesi dalla Regione Veneto perché a monte sulle infrastrutture c'è una mancanza di programmazione ventennale. Sapete perché lo dico? Perché c'è stata una gara da parte del Ministero dove venivano acquistati a titolo gratuito per le Regioni Venete quattro treni elettrici per le tratte di competenza ferroviaria regionale. Quindi, il Ministero ha fatto un bando dove dice: le Regioni, nelle loro tratte di competenza, possono avere questi quattro treni elettrici. E il Veneto non ha potuto usufruire di questo, il Veneto eccellente non ha potuto usufruire di questo (il senatore D'Arienzo, infatti, urlava nell'Aula del Senato il giorno che arrivò questo provvedimento), perché le tratte di competenza regionale in Veneto non sono elettrificate. Quindi, noi spendiamo questi 10 milioni di euro perché, avendo dormito per vent'anni, avendo dormito nella parte sud della Provincia per vent'anni, mentre gli Assessori vanno in alcune località del Veneto a dire l'acquisto dei treni Rock, il taglio del nastro, le nuove tratte, le inaugurazioni delle nuove ferrovie, nella parte sud facciamo le gare dicendo che si può sostituire il treno col bus. Eh sì, Pan, al sud è così. Peccato che la parte sud del Veneto sono cittadini veneti che voi spesso considerate di Serie B. Ha capito? Non è il sud dell'Italia, è il sud del popolo veneto. E ci fa piacere che il suo guardare al nord avvenga anche all'interno della stessa Regione distinguendo ormai il popolo veneto con il popolo veneto del nord e il popolo veneto del sud.
Noi, cari colleghi, oggi non siamo bravi perché spendiamo questi 10 milioni di euro, che è giusto che vengano messi perché, vivaddio, diamo dei treni nuovi ai cittadini veneti, ma non saremo mica noi a dirvi di no, però va detto che, siccome avete politicamente dormito sulle infrastrutture in quella tratta per vent'anni, non abbiamo le tratte elettrificate e siamo una delle poche Regioni che non ha potuto avere i quattro treni che il Ministero acquistava a titolo gratuito alle Regioni l'anno scorso sulle tratte ferroviarie venete, cioè regionali. Quindi, il Veneto, avendo ancora le famose littorine, non ha potuto partecipare al bando perché, Consigliera relatrice, le nostre tratte regionali non sono elettrificate in quella parte della Regione.
Per dire cosa? Che questo non è un buon provvedimento? Ma certo che è un buon provvedimento: acquistiamo dei treni per i cittadini veneti. Però, è un provvedimento che arriva, ahimè, in un momento dove nella gara decidiamo che ci può essere il pullman al posto del treno, in un momento storico dove c'è una gara e quei treni non li gestirà la società veneta, ma il privato che arriverà; in un momento in cui li compriamo perché dobbiamo sopperire al bando che non abbiamo potuto partecipare del Ministero per i quattro treni che ci comprova il Governo sulle tratte ferroviarie regionali perché la nostra non è elettrificata.
Quindi, morale della favola: adesso che va via il pubblico da quella tratta noi decidiamo di comprare i treni, dopo che ci sono stati comitati di tre Province che hanno manifestato in ogni stazione di quella tratta. Ripeto, il comitato "Ci scusiamo per il disagio" là dentro c'erano di tutti i colori, anche leghisti, di destra, tutti. Anche qualche Sindaco di destra andava a manifestare.
Quindi, cosa dire, cari colleghi? Che se fossimo stati più svegli e meno avessimo dormito nei confronti della parte sud della Provincia forse quei 10 milioni ora li avremmo in tasca della Regione? Perché i treni non ibridi a batteria, ma elettrici, li avremmo avuti gratis dal Governo? È un'offesa a qualcuno? No, è la verità. È un dato di fatto. Non avete neanche elettrificato le linee, siete rimasti talmente indietro con il tempo e con la storia dal punto di vista trasportistico che oggi dovete comprarli voi perché non siete in grado neanche a correre al passo dei bandi nazionali che vengono fatti, che ormai guardano al treno elettrico. Che li compriamo in un momento in cui c'è una gara e non saranno gestiti dalla Regione, ma dal privato che arriverà, offendiamo qualcuno? No. C'è la gara, la gara è pubblica, una gara che urla vendetta, ripeto: con una mano chiedete nel Recovery i soldi per il passaggio da gomma a ferro e con l'altra fate la gara nelle tratte di competenza regionale dicendo che nelle ore di morbida il treno può essere sostituito con il bus, in netta controtendenza col vostro essere green nel chiedere i soldi del Recovery nella transizione ecologica.
Sicuramente non voteremo contro, non saremo mica quelli che per fare un dispetto al vicino di casa si schiantano da soli con la macchina sulla porta del garage, però va detto, colleghi, che questi soldi avremmo potuto risparmiarli non per tre treni, ma per quattro e anche elettrici.
La scusa che ci dicono quando il passaggio può essere da ferro a gomma l'abbiamo sentita tante volte: "Ma c'è poca gente, Presidente, che prende quel treno". Ma per forza c'è poca gente che prende quel treno! Una volta il treno non passa, una volta arriva il pullman perché il treno si rompe, una volta fa 2 ore di ritardo: se uno deve andare a lavorare ha bisogno di certezze. Quando arrivi in ritardo il primo giorno, arrivi in ritardo il secondo, arrivi in ritardo il terzo è chiaro che va da un'altra parte e decide come muoversi in maniera diversa. Però se, invece, quella fosse stata una tratta precisa e puntuale, con dei treni nuovi, una tratta che non avesse dato vita alla nascita di un comitato che interpreta il sentimento di tre Province di pendolari, probabilmente sarebbe come avviene nei ristoranti: quando un ristorante lavora bene c'è coda, quando un ristorante ti frega non va più nessuno. Qui il pendolare restava fregato, perché andava per prendere il treno e si trovava il pullman che lo portava a Rovigo da Chioggia, perché prendeva il treno e dopo si lamentava perché arrivava tardi, perché era vecchio.
Quindi io mi chiedo: la risposta che voi ci darete con il compitino che qualcuno vi avrà preparato con i numeri e con i dati dei pendolari e quindi magari che leggerete per dire: "Ma se costa 9 euro e rotti la gomma e costa 5 euro e rotti il bus a chilometro, se c'è poca gente, è giusto mettere il bus".
La mia risposta è: se invece voi su quella tratta avreste fatto ragionamenti di investimento, di renderla eccellente, bella, pulita e puntuale, ci sarebbero meno pendolari o meno macchine sulla Romea che vanno a Rovigo? Secondo me, visto che la gente c'era ed è scappata via, ci sarebbero meno macchine sulla Romea, non meno pendolari sul treno.
Quindi, cosa dire? Ripeto, il nostro interesse principale è il popolo veneto, quindi non diremo di no all'acquisto di questi treni, sia chiaro! Però, una critica sul sistema infrastrutturale della parte sud della Provincia va fatta perché da una parte tagliate i nastri ai treni Rock, ai treni elettrici, alle nuove stazioni, dall'altra invece dite che si può andare col pullman laddove c'è il treno.
Cari signori, guardate che finché c'è il governatore Luca Zaia, che ha un appeal sul popolo veneto, queste cose vi portano anche ad avere un consenso in quei territori. Ma la prossima volta, visto che i cittadini cominciano a svegliarsi, vi presenteranno il conto con le foto degli Assessori che dalle altre parti inaugurano stazioni e da questa parte, invece, dicono che ci possono essere i pullman al posto del treno. Quindi, svegliatevi, politicamente parlando.
Ricordatevi, caro consigliere Pan – mi dispiace deludere le sue conoscenze geografiche –che il Veneto è uno. Non esiste il Veneto del nord e il Veneto del sud. Cercate di ricordarvi che c'è una parte a sud della Provincia che è in forte sofferenza infrastrutturale. Lo dimostrano anche i numeri degli abitanti di quelle località perché il termometro all'interno di una comunità viene dato dal numero di abitanti che ci sono. Se un posto ha i servizi, è vivibile, non fa aspettare 2 ore per andare a lavorare, ha un ospedale vicino, la gente ci va a stare, ci vive. Lo dimostrano alcuni paesi e mi viene in mente Dolo, che cresce sempre di più di numero di abitanti. Ci sono, invece, altri paesi dove si incomincia a dire: trent'anni di mutuo, 2 ore per andare a lavorare, magari l'ospedale me lo spostano pure, magari se non ho la Romea vado per prendere il treno e mi trovo il bus... Infatti, ci sono importanti località interessate da quelle tratte, in primis Chioggia, sesto Comune del Veneto, che il loro termometro di stato di salute e dello stare bene della comunità lo dimostrano al ribasso perdendo ogni anno centinaia e centinaia di abitanti e una delle cause principali è la mancanza di infrastrutture e collegamenti che colpiscono non solo gli imprenditori che, dove non hanno infrastrutture e collegamenti, non vengono a investire, ma anche i cittadini stessi che, se devono pagare trent'anni di mutuo per metterci tre ore per andare a lavorare, mentre da un'altra parte ne pagano 30 per andare a lavorare in mezz'ora, non perché c'è meno strada, ma perché c'è un treno invece di un bus, si spostano.
Il mio invito è: questo provvedimento non è un provvedimento eroico, dove voi mettete 10 milioni, ma è un provvedimento che siete costretti a fare per tamponare i soldi che non siete riusciti ad avere dal Ministero, che vi regalava quattro treni elettrici per le tratte di competenza regionale. E, noi le tratte di competenza regionale non dico che le abbiamo a carbone, ma forse fra un po' scopriremo che abbiamo due ominini dietro, come nel film di Renato Pozzetto, che fanno andare avanti i treni.
Assume la Presidenza
Il Vicepresidente Francesca ZOTTIS

PRESIDENTE

Grazie, Consigliere.
Ha chiesto di intervenire la capogruppo Baldin.

Erika BALDIN (Movimento 5 Stelle)

Grazie, Presidente.
Come si può dire di no a un provvedimento che va a creare un vantaggio per i cittadini, in particolare per i cittadini che da sempre vivono, come diceva giustamente il collega Montanariello, una condizione di inferiorità chiamiamola infrastrutturale, chiamiamola di collegamento?
Io sono stata testimone oculare della scarsità insomma di mezzi, quindi del servizio di trasporto pubblico della tratta Chioggia-Rovigo, avendo frequentato l'Università per cinque anni, quindi partivo da una frazione, arrivavo a Rovigo, quando ci arrivavo, perché in effetti era una questione, ormai, quasi quotidiana, che si trattasse di una soppressione o di un ritardo, insomma si faceva veramente fatica ad arrivare a destinazione. Insieme a me, anche decine di altri studenti, pendolari, quindi anche lavoratori insomma, che attraversavano quel territorio per arrivare nel capoluogo del rodigino.
Come dicevo, quindi, non si può dire di no, perché è un contributo, quindi bisogna accettarlo, come non dice di no il collega Montanariello e non dirà di no il consigliere Dolfin, con il quale condividiamo la stessa residenza in quel territorio.
Giustamente però, come sottolineava il collega che ha parlato in precedenza, c'è un'osservazione da fare. In effetti, in questo preciso istante è in corso una gara aperta, appunto, per arrivare a un modello diverso di gestione di questa linea. Si parla quindi di tre possibili scenari. Quello che mi fa più timore, da questo punto di vista, è lo scenario prudenziale - e già il nome fa scattare una brutta sensazione - per il quale, appunto, tutti i treni sarebbero sostituiti da pullman sancendo in maniera definitiva la morte di una linea ferroviaria che ha visto il suo primo tratto nascere nel 1876, quindi anche una tratta datata e sicuramente importante per l'area sud del Veneto.
Va detto anche che le altre tratte, la Adria-Mestre e la Rovigo-Verona, non subiranno modifiche e la cosa che mi sono sentita più dire in questi anni, sapete ormai che sono sei anni che sono qui e, appunto, dal primo giorno in cui ho messo piede in questo Consiglio regionale ho presentato innumerevoli interrogazioni, ordini del giorno, emendamenti, insomma una marea di atti, e la risposta che mi è stata data più di frequente è stata: ma questo servizio non ha ragione d'essere, in sostanza, perché purtroppo la frequenza di pendolari, la presenza di cittadini utenti è troppo bassa e quindi irrisoria e il servizio non sta in piedi.
Vorrei ricordare che il servizio non è utilizzato non perché non ci siano persone che hanno bisogno del mezzo pubblico per raggiungere il capoluogo, per raggiungere altre località del basso veneziano e del rodigino, ma il servizio, quando io stessa ero negli anni universitari, è in deficit semplicemente perché non ci sono treni efficienti, non ci sono orari che vanno bene, insomma, per chi si reca al lavoro e quindi molto spesso le persone utilizzano il mezzo privato, che quindi va ad intasare la Romea, insomma la strada che è già trafficata di per sé per cui insomma crea una situazione di traffico anche insostenibile talvolta. In un'epoca in cui dovremmo ragionare di mobilità sostenibile e resilienza, credo che questa soluzione vada in senso completamente opposto e in maniera anche abbastanza irragionevole.
Tra l'altro, avevo fatto una interrogazione tempo fa con la quale aveva appreso che Infrastrutture Venete aveva predisposto una relazione di affidamento che doveva sottoporre al parere dell'Autorità di regolazione dei trasporti e volevo sapere appunto, magari se qualcuno può rispondere oggi, se questo parere poi c'è stato effettivamente perché non ne abbiamo avuto notizie e, se non c'è stato, se si sa quando arriverà.
È importante capire che non basta il privato nel trasporto pubblico locale perché appunto l'attività imprenditoriale non può stare in piedi quando manca l'intervento pubblico. Nel trasporto pubblico, infatti, è indispensabile poi andare anche a vigilare su quella che è la gestione del servizio, perché non vorrei che andassimo a dare questi milioni di euro per treni nuovi, ma che poi il servizio rimanga quello che è. Per cui, anche dopo l'investimento fatto, per il quale in qualche modo ringrazio la Regione del Veneto, non basterà. Bisognerà poi andare a verificare effettivamente la qualità della prestazione offerta.
Non si può, lo ripeto, dire di no. Sappiamo, però, che questo investimento nasce in maniera un po' fortuita, collegandosi ad un accordo quadro di un'altra Regione. Vorrei, infatti, che fossimo noi quel Veneto efficiente, sostenibile, bello, tanti aggettivi che sono stati detti in tutti questi anni, insomma ci siamo autocelebrati, vorrei che fossimo noi per primi a fare gli investimenti utili al territorio e a tutti i cittadini, senza aspettare gli altri, senza aspettare che qualcun altro faccia una gara e poi attaccarci. Dovremmo essere noi i primi a dare un sostegno e una speranza di futuro, come diceva il collega Montanariello. Il problema è che la città si sta spopolando. Io parlo di Chioggia perché, ovviamente, la conosco meglio: nel giro di pochi anni siamo passati da un territorio di 50.000 anime a poco più di 48.000 persone. È vero, come diceva, appunto è un termometro dello stato di salute della popolazione. Credo che, se l'atteggiamento è quello che riscontro oggi, non potrà che andare soltanto peggio, perché effettivamente, se non hai un mezzo pubblico che ti consenta di raggiungere in sicurezza e in orari prestabiliti il luogo di lavoro o la scuola, è impossibile pensare di rimanere anni in quel posto. C'è chi, appunto, decide di andare via, di trovare una sistemazione più comoda. Chiaramente questo è il motivo principale che spinge le persone ad abbandonare i luoghi, a spostarsi più nei centri con maggiori servizi.
Anch'io faccio un auspicio. Credo che sia arrivato il momento di augurarsi che il futuro sia della mobilità sostenibile, effettivamente sostenibile, che vi sia una presa in considerazione maggiore di quei territori che da anni vengono trattati da territori di Serie B, che effettivamente esistono. Sappiamo che esistono, invece, altri territori, magari più popolosi o che fanno più gola dal punto di vista elettorale, che hanno servizi decisamente migliori e all'altezza dei giorni nostri.
Per cui, mi sento di fare questo appello. Considerate anche che ci sono tanti, tanti gruppi, non soltanto quello citato, ma altri gruppi Facebook di cittadini che si sono organizzati in questi anni e che hanno creato un servizio eccellente, perché effettivamente la mattina, prima di partire, guardavo su questo gruppo se c'erano novità, com'era la situazione, oltre che del traffico della Romea, anche di quella del treno, se c'era, o se non c'era, perché effettivamente ogni mattina era sempre un po' come giocare al lotto perché effettivamente non si sapeva se si si partiva o non si partiva e quando si arrivava.
Ringrazio, quindi, per il momento. Auspico però che nel futuro ci siano investimenti che partano dalla Regione e che vadano a favore di quelle aree considerate svantaggiate, che ne hanno più bisogno, perché se vogliamo riportare tutto il Veneto ad una situazione di equità, di equilibrio, dobbiamo proprio partire dai territori più deboli. Grazie.
Assume la Presidenza il
Vicepresidente Nicola Ignazio FINCO

PRESIDENTE

Grazie, collega.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Dolfin. Prego.

Marco DOLFIN (Liga Veneta per Salvini Premier)

Grazie, Presidente. Buongiorno a tutti.
Ci sarebbe da rimanere in primis sul tema di quest'oggi. Semplicemente partendo da questo provvedimento di cui si parla, la Regione si attiva per mettere a disposizione del servizio e della realtà a tutela dell'ambiente e del territorio, migliorandolo, l'aumento della flotta del parco mezzi rotabili su due tratte importanti che, guarda caso, sono due tratte che, ahimè, hanno anche tutta una serie di difficoltà logistiche, ma soprattutto anche di utilizzo.
Questo è un dato di fatto, non possiamo nasconderci. Io prima di tutto mi soffermerei su questo provvedimento perché è la cosa più importante. Oggi mettiamo a disposizione per i cittadini veneti la bellezza di 10 milioni di euro. Se è questo il problema, magari ce ne fossero, di questi problemi, colleghi.
Ho sentito più volte dire, da questi comitati, da questi diciamo utilizzatori di questi mezzi: "Treni sporchi, treni vecchi, carrette" e quant'altro, stiamo dando dei servizi a livello logistico innovativi. Voglio proprio vedere poi se verranno questi mezzi utilizzati perché il problema è proprio questo, sta là.
Sgombriamo la discussione da ogni ombra di dubbio e ci soffermiamo esclusivamente sul provvedimento; provvedimento che va nella direzione giusta ed importante, a tutela appunto sia del servizio che viene migliorato, sia dalla parte della tutela ambientale e del territorio stesso.
Dall'altra, poi, se vogliamo inoltrarci sul tema del servizio in sé stesso possiamo discutere: io vengo da un territorio che più volte è stato richiamato all'attenzione, è vero. La parte sud della Provincia, non possiamo nasconderci, è stata un po' dimenticata in questi anni, non possiamo nasconderci su questo e sono sicuro però con questo nuovo, diciamo così, indirizzo, Recovery Plan, tutto quello che potrà venire in avanti e la nostra giusta attenzione che c'è e lo dimostra in questo momento la stessa Regione e la nostra, diciamo così, presenza anche come rappresentanti di questa parte sud del territorio, potremo sicuramente far leva perché la Regione stessa, attraverso, appunto, tutti i meccanismi che possono essere messi in campo, possa andare nella direzione di portare, appunto, nuove innovazioni e nuovi progetti, anche di fattibilità. Perché vedete, tutti ne parlano e io vi dico, tanto per esperienza personale, io l'ho vissuta fin da bambino perché sono figlio di un capostazione, proprio il capostazione che viene da quella ferrovia: quando quella tratta era addirittura sotto il compartimento di Bologna, passato poi nel compartimento di Venezia e adesso il servizio vero e proprio, cioè il treno viene gestito da Infrastrutture. Ma siccome qualcuno ci ha più volte detto che dobbiamo svegliarci, io rammento a qualcuno che, invece, si dovrebbe svegliare lui stesso. Perché dico questo? Perché quando si parla di quattro treni che doveva darci il Governo a disposizione della Regione può anche essere vero, ma se lo stesso Governo poi non fa sì che quella tratta diventi elettrificata, perché non è di competenza gestionale in maniera diretta da parte della Regione - e parlo della tratta Chioggia-Rovigo - cosa ce ne facciamo poi di questi treni?
È inutile che ci laviamo tanto la bocca e diciamo: "Eh, cari miei signori, il Governo ci dava quattro treni" E allora? Che il Governo si adoperasse anche per fare l'infrastruttura, quella vera e propria, cioè tutte le infrastrutture elettrificate, perché altrimenti ci prende in giro questo Governo. Questo è un dato di fatto.
Ritornando ancora sempre al discorso della tratta, dei costi di gestione e quant'altro, è vero, stiamo parlando di un servizio pubblico, ma è anche vero che si deve anche sostenere il servizio pubblico, perché non può esistere oggi... e parlo anche contro i miei interessi, mettendoci la faccia, perché dobbiamo dirci la verità. Quando un servizio sta in piedi, a differenza di un servizio su gomma che costa 4,50 euro, a differenza di una tratta che al chilometro costa 8,50 euro, ditemi voi di fronte alla pubblica piazza, come può stare in piedi una cosa di questo genere? Siamo anche troppo bravi come Regione a mantenere ancora in piedi questo servizio e faremo di tutto per mantenerlo in piedi, perché è nostro interesse, dei nostri cittadini e di noi stessi parti del territorio come rappresentanti. Però dobbiamo essere anche consapevoli e realisti su questo tema, altrimenti a prenderci in giro, signori, io non ci sto, su questo tema, perché, ripeto, sono nato conoscendo il tema e ancora una volta mi piange il cuore vedere una ferrovia o una stazione dimenticata, che, guarda caso, non è competenza diretta di una Regione. La competenza logistica e tutto il resto del servizio stesso è in capo proprio a RFI e dunque, se dobbiamo andare in cerca di qualche responsabile, dobbiamo andare a casa di qualcuno, a bussare al Ministero perché è ora di finirla, lo ripeto un'altra volta, di prenderci in giro. Diamo le competenze a chi le ha. Noi siamo qua solo a gestire queste tratte, con tanto di treni e, guarda caso, siamo qui a deliberare un provvedimento che va in quella direzione di migliorare il parco mezzi, ma non possiamo prenderci le responsabilità su tutta la gestione logistica e infrastrutturale dell'intera rete ferroviaria, perché altrimenti, lo ripeto ancora un'altra volta, ci prendiamo solo in giro.
Questo provvedimento, a mio modesto parere, va nella direzione di tutelare al meglio gli interessi della clientela e avere quell'ottica di salvaguardia ambientale e territoriale. Ormai siamo entrati in quel meccanismo e deve essere, anche nei nostri confronti, tutelato e sempre più migliorato.
Grazie.

PRESIDENTE

Grazie, collega Dolfin.
Collega Speranzon, prego.

Raffaele SPERANZON (Fratelli d'Italia - Giorgia Meloni)

Io, in continuità con l'intervento che ha appena fatto il collega Dolfin, volevo ricordare a tutti i colleghi Consiglieri che con questa delibera non andiamo a sottrarre qualcosa al territorio, semmai cerchiamo di offrire un servizio migliore ai tanti nostri concittadini che lamentano magari qualche disservizio o lamentano il fatto che magari i mezzi a loro disposizione per il trasporto pubblico ferroviario non sono adeguati a quelle che sono le loro legittime aspettative.
In questa occasione, francamente, immaginavo che da parte dell'intero Consiglio regionale ci fosse un'unanime adesione a questo progetto di legge, tenendo conto che permetterà, attraverso questi 10 milioni di euro, a tutti i nostri concittadini regionali o almeno a quelli che potranno fruire di questi mezzi, di avere un migliore servizio.
Le considerazioni che hanno fatto alcuni Consiglieri, tutte legittime, riferite ad un oggettivo ritardo infrastrutturale che c'è in alcune aree dell'ex Provincia di Venezia, l'attuale Città Metropolitana di Venezia, sono in parte anche condivisibili. Non c'è dubbio che purtroppo alcuni dati relativi, ad esempio, al calo demografico colpiscano più le aree che non offrono servizi rispetto ad altre aree. Ma le responsabilità non sono certamente derivanti né dall'operato di questa Istituzione, né tanto meno dagli effetti che con questo PdL si vogliono ottenere.
Sono responsabilità che, come ha ricordato giustamente chi mi ha preceduto, sono soprattutto, se ci si riferisce al sistema ferroviario, in capo a chi, a livello centrale, a livello governativo, non è stato in grado, negli ultimi decenni, e non è un problema ovviamente riferibile solo all'attività dell'attuale Governo in carica, di individuare la strategicità di un'area come quella clodiense, rispetto alla necessità di offrire, a quella che è la settima città, mi risultava, il collega Jonatan Montanariello ha detto la sesta, per cui andrò a verificare se è corretto, se non ha perso altri abitanti, il Comune di Chioggia che certamente, da parte di questo Consiglio regionale e della Giunta, dovrà avere un occhio di riguardo proprio per compensare, laddove sarà possibile, quelli che sono ritardi infrastrutturali che in altre parti della Regione non ci sono.
Da questo punto di vista certamente è un auspicio che credo che venga condiviso da tutto il Consiglio regionale, ma è oggettivamente strumentale usare questo auspicio per contrastare o per screditare gli intenti che con questo PdL ci si pone e quindi noi, come Gruppo di Fratelli d'Italia, voteremo favorevolmente a questo progetto di legge.

PRESIDENTE

Grazie, collega.
Ha chiesto intervenire la consigliera Ostanel, prego.

Elena OSTANEL (Il Veneto che Vogliamo)

Grazie, Presidente.
Intervengo perché in questo momento siamo in discussione generale e io credo che sia compito del Consiglio discutere di un provvedimento che, se non vogliamo proprio semplicemente schiacciare un bottone e dire che quando vediamo 10 milioni di euro dobbiamo tutti votare sì in nome del fatto che si aiuta le persone che vivono nei territori più difficoltosi a tornare a usare i treni, allora voglio dire: che senso ha stare in Consiglio regionale se non discutiamo almeno dei provvedimenti, visto che comunque in Commissione, è vero, il tema è passato. Però di nuovo stiamo lavorando su un progetto di legge di cui chiediamo urgenza, magari per una cosa giusta, figuriamoci, possiamo essere d'accordo nell'intento, anche il consigliere Dolfin lo ha detto, però dobbiamo fare un ragionamento sul perché siamo arrivati qui, cioè perché arriviamo oggi ad approvare - e approfitto anche della presenza dell'assessore De Berti, che vedo collegata, anche per chiedere delle cose - siamo qui dopo anni a discutere di un provvedimento importante, che aumenta il parco treni in un'area difficile ma voi mi state dicendo: è il Governo che non l'ha elettrificata. Ecco, al Governo non solo ci siete voi ora e quindi mi chiedo perché non state facendo una battaglia per portare questo Governo ad elettrificare quelle aree che aspettano da vent'anni e soprattutto perché non lo avete fatto con la stessa intensità nei vent'anni prima dove siete stati al Governo come Lega in alleanza con Forza Italia e con chi altro è stato al Governo.
Non nascondiamoci dietro al fatto che oggi abbiamo questo grande provvedimento da votare tutti a favore perché altrimenti saremo noi a non essere dalla parte dei cittadini che hanno e stanno usando i bus perché non hanno i treni. Io non ci sto ad essere trattata come la persona che, se oggi si astiene su un provvedimento di questo tipo, non è a favore dei cittadini che vivono nelle aree di Adria, nelle aree più difficoltose che faticano ad arrivare in una tratta che semplicemente è una tratta che oggi non è servita e non si riesce a spostarsi in quel territorio. Io credo che chi di voi vive lì e chi di voi ha contatti su quel territorio sa che non si arriva, nelle ore di morbida, con un treno all'interno della tratta Adria–Chioggia. Non ci sono i treni.
Mi dovete garantire che questo parco treni nuovo verrà utilizzato per coprire questa mancanza, con degli orari che sono pianificati, perché la Regione, sì ha una competenza di pianificazione, con le necessità dei pendolari, perché oggi non è così. Se si deve arrivare a lezione all'università a una certa ora non ci sono i treni. Stiamo parlando di un Veneto innovativo, di un Veneto resiliente, nel programma del presidente Zaia parliamo di Veneto eccellente e c'è un'intera area, in cui io non vivo, ma ci vivono tantissime persone, tantissimi Consiglieri qui seduti, che non ha un treno da anni, ha gli autobus, che ogni tanto mancano, che saltano. I ragazzi decidono di andare a scuola a seconda del fatto che la scuola sia vicina, non migliore.
Non stiamo parlando che oggi dobbiamo celebrare un provvedimento solo perché abbiamo 10 milioni di euro che vengono messi; dobbiamo parlare del perché siamo qui e avete sbagliato. E le persone ve lo devono dire che avete sbagliato. Ha sbagliato il Governo? Ci eravate, ci siete ora. Avete preso in mano il telefono? Avete chiamato il vostro Ministro? Avete fatto un progetto? Dove sono le carte dove richiedete l'elettrificazione di quell'area? Perché allora voto a favore e lo voto anche oggi. C'è un ordine del giorno che state facendo dove dite che i treni che state acquistando verranno utilizzati per coprire le necessità nelle ore di morbida? No, non c'è. E soprattutto in Commissione la risposta del tecnico è stata chiara: quella tratta non è profittevole, quindi l'azienda non ci rientra, quindi dobbiamo coprire noi, Regione Veneto, quella necessità. Questo è il tema che noi dobbiamo affrontare. Quando andiamo in gara e se nella gara fatta dalla Giunta, votata ovviamente all'unanimità da tutti i presenti della Giunta, e credo ovviamente che anche voi siate a favore... adesso faccio una domanda diretta ai Consiglieri che abitano in quel territorio: siete a favore del fatto che nella delibera di Giunta che istituisce la gara c'è scritto che l'azienda può sostituire gli autobus nelle ore di morbida coi treni? Avete fatto opposizione interna al vostro Partito per dire che in quel territorio non doveva essere così? Sì o no? Perché allora oggi bisogna essere coerenti e dire: "Bene questo provvedimento, 10 milioni di euro, ma abbiamo un sacco di problemi, abbiamo sbagliato. Scusateci, cittadini che state prendendo un autobus che non c'è per muovervi, altrimenti non avete alternative".
Benissimo, è un provvedimento buono, okay, mettiamo 10 milioni di euro. Sì, ma lo stiamo facendo nella maniera sbagliata. Io approfitto, visto che siamo in discussione generale, per chiedere dei chiarimenti rispetto al fatto che in quell'area non ci sia più l'uso di autobus per sostituire i treni nelle ore di morbida, quindi se verrà modificata, eventualmente, una volta aggiudicata la gara, questa questione, sì o no.
Se compiamo 10 milioni di treni e poi quei treni servono per circolare solo nelle ore profittevoli per l'azienda, il cittadino non beneficia del servizio. Io queste cose le devo sapere per decidere se stiamo votando una cosa che è utile o una cosa che non è utile. E non c'è una questione di dire no a priori, ma c'è una questione di andare a fare le cose bene e vederle bene e c'è una questione che questa cosa qui non è chiara: se vai a vedere la delibera di Giunta della gara, la gara istituisce il fatto che l'azienda lì possa scegliere di non garantire il servizio. Noi stiamo acquistando dei treni, bene, ma io non capisco come verranno utilizzati e se davvero i cittadini, l'ultimo, l'utente finale, le persone a cui io credo noi dobbiamo rispondere qui dentro, potranno usare quei treni.
Sull'elettrificazione voglio vedere - e anche qui chiedo, io sono al primo mandato, probabilmente è stata fatta qualcosa negli anni precedenti e non lo so io - tutte le richieste al Governo o anche adesso visto che siete al Governo, di elettrificazione di quel territorio. Io non penso che ci siano aree sottosviluppate perché in qualche modo ci siano dei territori più difficili o con delle persone che non hanno voglia di fare. Semplicemente quel territorio è stato abbandonato dalla politica per almeno vent'anni, perché se non abbiamo una linea elettrificata, è perché è stata abbandonato dalla politica regionale come da quella nazionale da almeno vent'anni.
Quando quindi parliamo di Veneto resiliente ed eccellente, andiamo a vedere se Treviso è uguale a Rovigo, perché a me sembra di no. A parte il fatto che a Motta di Livenza non è che ti muovi con tantissimi autobus se vuoi scegliere una scuola sensata, quindi c'è un problema anche a Treviso. Ma voglio vedere la differenza tra un territorio come Treviso e un territorio come Adria: è diverso.
Bene, 10 milioni di euro, li stiamo investendo con ritardo sul rinnovamento di un parco treni, tra l'altro essendo la linea non elettrificata, non sono treni che non impattano sull'ambiente, anche se nella relazione c'è scritto così. Dobbiamo quindi davvero capire - e questo è l'intento del mio intervento in discussione generale - se vogliamo davvero cambiare la modalità con cui la gestione del trasporto pubblico nell'area di cui stiamo discutendo cambierà e quindi se i cittadini avranno un beneficio da quello che stiamo facendo e non solo il beneficio sarà quello di un'azienda che ha del parco nuovo da utilizzare solo nelle ore profittevoli, perché questa è la questione politica che sta dietro a questo provvedimento. Grazie.

PRESIDENTE

Grazie, collega Ostanel.
Collega Soranzo, prego.

Enoch SORANZO (Fratelli d'Italia - Giorgia Meloni)

Grazie, Presidente.
Spero che si senta. Mi sentite?
Presidente mi senti?

PRESIDENTE

Sì, la sentiamo. Prego, collega.

Enoch SORANZO (Fratelli d'Italia - Giorgia Meloni)

Grazie. Intanto saluto tutto il Consiglio regionale, tutti i Consiglieri e ringrazio della parola.
Io inizio così il mio intervento e lo voglio esprimere, visto che il collega Montanariello si era prenotato e poi è stata accolta la richiesta di parola prima di me.
Iniziamo a mettere i puntini sulle I: io credo che ci sia sicuramente bisogno di fare chiarezza e lo faccio in maniera un pochino anche da una persona che l'ha vissuta in prima persona con il Governo Renzi, con il presidente Renzi al tempo del Consiglio, direttamente. Lo dico perché nell'incontro dell'UPI nazionale in quel tavolo erano anche in delegazione.
Voglio dire al collega Montanariello e a Ostanel che innanzitutto stiamo parlando di investimenti su una Provincia, su una linea, una tratta che ovviamente ha bisogno e ha bisogno come tutto il Veneto di correre veloce, però bisogna anche cominciare ad essere seri e non fare la politica speculativa. Partiamo da un dato: innanzitutto cominciamo a dire che circa, mi correggerà adesso l'assessore De Berti, che sicuramente è aggiornata al minuto, è facile dire che serve trovare le risorse per elettrificare una linea che di fatto serve farla con magari risorse regionali quando ogni anno tu devi integrare circa 25, 26, 28 milioni di euro con soldi regionali quelli che sono i finanziamenti per la gestione del servizio ferroviario regionale. È bene che lo faccia la Regione Veneto, perché oggi Rovigo anche nel trasporto su gomma, lo dicono i dati... è chiaro che in un territorio dove c'è una densità abitativa molto diradata rispetto a quelli che sono i chilometri da percorrere e il costo del servizio pubblico sicuramente rispetto ad altre Province è diverso, diventa magari meno redditivo per chi lo gestisce ed è qui che deve fare la sua parte la Regione e il pubblico, proprio per avvicinare le distanze, per garantire la vivibilità dei nostri Comuni, per dare la possibilità a ogni cittadino di essere uguale a tutti gli altri, almeno in Veneto. Questo è fondamentale lo dobbiamo sia moralmente, ma anche operativamente e anche amministrativamente.
Aggiungiamo poi che dire che la Regione Veneto non ha fatto niente negli ultimi vent'anni, perché si parte vent'anni prima, perché non si è detto negli ultimi cinque, otto o dieci anni? Ma semplicemente per un motivo molto serio. L'intelligenza, la competenza e la bravura del collega Montanariello, che seppur fa un esercizio di politica in questo provvedimento perché trovava difficile magari dire che la Regione Veneto ha stanziato delle risorse importanti per una linea, un potenziamento, una riqualificazione ambientale, che tanto sta a cuore anche al PD oltre che a noi, era molto difficile plaudire un provvedimento di questo tipo. Correttamente, con un esercizio straordinario di politica, mette in evidenza magari la mancanza dell'elettrificazione. Ripeto, una mancanza di elettrificazione che – mi corregga, l'Assessore – non è vero che non c'è negli atti. Ricordiamo che è stato approvato il primo Piano dei Trasporti regionali, presentato nel 2018, a inizio 2019, cosa non facile da mettere in linea su tutto un quadrante di logica e di visione di un Piano di Trasporti che guarda a 360 gradi tutti i collegamenti e le connessioni del Veneto, di qualsiasi competenza e tipo, sia infrastrutturali e di trasporto che di viabilità.
Ma aggiungiamo anche che ci sono investimenti sull'eliminazione dei passaggi a livello, che sono in cantiere, credo, in questi giorni in molti di questi; una programmazione che parte, come tutti noi sappiamo, non ieri mattina, ma magari quattro, cinque, sette anni fa, perché sappiamo benissimo tutti che se oggi arriva un intervento su una linea ferroviaria è grazie a una programmazione che è partita con gli accordi con RFI, con gli accordi con chi di competenza, con la programmazione dei piani approvati, con il loro finanziamento e programmazione finanziaria, con la competenza o l'attribuzione delle competenze in questo caso dell'investimento che stiamo dando alla società Infrastrutture Venete. Quindi, nel 2016 era già prevista. Nel 2016 – l'Assessore, credo, possa confermarlo – già proponeva e inseriva nell'accordo con RFI proprio la proposta di elettrificazione di queste linee. E ricordiamo bene che questa previsione poi credo possa aver trovato anche riscontro nella programmazione economico-finanziaria con l'utilizzo, come per i passaggi a livello e altri interventi sulle linee ferroviarie, di cui questa linea o queste linee ne stanno beneficiando, se ricordo bene, diciotto su cinquanta eliminazioni di passaggi a livelli su queste tratte, con l'utilizzo del Fondo di sviluppo e coesione e tanti altri fondi finanziari.
Mi sento di dire con molta tranquillità che, guardando gli atti e studiando gli atti, sicuramente – magari non sono stato preciso nell'informazione perché non sono io né l'Assessore né il Presidente di Commissione – la programmazione e il lavoro fatto su una tratta che deve avere l'attenzione della Regione, deve avere un'attenzione particolare proprio per la sua fantastica ricchezza anche in ambito turistico-ambientale, come quello che questa tratta attraversa, ha dato delle risposte.
Ricordiamo che le richieste del territorio nascono nel 2017-2018, ma proprio in quegli anni, dopo il 2018-2019 nel 2020 abbiamo avuto un anno di pandemia, non si è fermata la Regione: sono state potenziate nuove linee, nuovi convogli, sono state attivate nuove linee anche per dare risposte negli orari chiamati anche di punta, sono state aggiunte anche delle linee per dare risposta anche agli studenti. Insomma, molte cose state fatte.
Certo, non basta mai. Cari colleghi, siamo qui per lavorare, gli atti sono scritti, i fatti ci sono.
Oggi c'è un punto importante di arrivo. Ci sono risorse finanziarie regionali, importanti investite. Io credo che magari poter dire, con un po' di onestà intellettuale, che comunque si sta andando nella direzione giusta e che la programmazione è partita tanti anni fa, sta negli atti della Regione e oggi parliamo che molti degli atti stanno diventando fatti e realizzazioni concrete.
Grazie.

PRESIDENTE

Grazie, collega.
Ha chiesto di intervenire l'assessore De Berti.

Ass.ra Elisa DE BERTI

Grazie, Presidente.
Io ho un po' di confusione sentendo soprattutto gli interventi del collega Montanariello e della collega Baldin. Per quanto riguarda la collega Baldin, forse si è dimenticata che nel settembre dell'anno scorso Infrastrutture Venete, nella presentazione della gara che andava a fare per il nuovo servizio che andremo a proporre sulle linee gestite attualmente da Sistemi Territoriali, era stata invitata anche lei a presenziare alla presentazione della gara, ma molto probabilmente aveva qualcosa di meglio da fare perché non si è presentata alla presentazione, quindi non ha neanche depositato osservazioni, non ha detto la sua opinione e tutto quello che lei oggi ha detto sarebbe stato bello che lo avesse detto in quel frangente, perché poi, come ha ben detto il collega Soranzo, siamo qui tutti per fare esercizio anche politico, però, di fatto, poi quello che interessa sono le azioni, i fatti e quello che andiamo a fare.
Sicuramente, non mi nascondo dietro un dito, le linee gestite da Sistemi Territoriali sono le linee che hanno maggiori difficoltà in Veneto, sia da un punto di vista di materiale rotabile, che sicuramente è il più vecchio, sia da un punto di vista di infrastruttura, ma anche per la presenza di molti passaggi a livello. Tenete presente che nel 2015, quando io diventai Assessore, in Veneto più o meno c'erano ancora 300 passaggi a livello di cui 150 erano sulle linee Adria-Mestre, Rovigo-Verona e Rovigo–Chioggia: solo sulla linea Adria-Mestre, una linea da 50 chilometri, abbiamo 67 passaggi a livello e sulla linea Rovigo-Verona, piuttosto che la Rovigo-Chioggia, abbiamo più passaggi a livello che non chilometri di infrastruttura.
Viste le difficoltà che c'erano ancora nel 2017/2018 fui io stessa, di mia iniziativa, che proposi ai Comuni delle linee interessate soprattutto dalla Rovigo-Verona e la Rovigo-Chioggia, partimmo proprio dalle due linee che avevano bisogno di più attenzione perché io l'ho sempre detto, volevo riequilibrare la situazione dei pendolari perché, non ci nascondiamo, in Veneto ci sono pendolari si serie A e pendolari di serie B. Sicuramente queste due linee, queste tre linee, anche l'Adria–Mestre, avevano bisogno di attenzione. Che poi mi si venga a dire che questa attenzione non è arrivata credo che ci sia un po' di distrazione da parte dei Consiglieri, forse dovrebbero leggere un po' di più e un po' anche di onestà intellettuale nel guardare le carte, nel guardare gli investimenti, perché in questo momento stiamo parlando di approvare un PdL dove la Regione stanzia delle risorse per acquistare dei treni ibridi da mettere proprio su queste linee per andare a migliorare il servizio.
Nel 2017 e nel 2018 io costituii con Regione ed RFI dei singoli tavoli e in ogni Comune per la discussione dell'eliminazione dei passaggi a livello Comune per Comune, per poter vedere dove si poteva intervenire, perché il primo ostacolo che va a influenzare in maniera negativa il servizio su queste linee non è tanto il beneficio che tu puoi avere dall'elettrificazione, perché mi capite bene che la Adria-Mestre la elettrifichiamo, ma se ci sono 67 passaggi a livello, l'elettrificazione serve a ben poco se non fai anche un piano di investimento per l'eliminazione dei passaggi a livello. Sulla Rovigo-Verona e sulla Rovigo-Chioggia siamo partiti dai passaggi a livello. Passaggi a livello che hanno fruttato sostanzialmente la possibilità di eliminare la bellezza di quasi 25 passaggi a livello tra le due linee, è un lavoro che è durato mesi e di questo ringrazio anche la collaborazione dei Sindaci del territorio perché hanno accettato il mio input a cercare delle soluzioni. Abbiamo lavorato veramente bene e collaborato, direi, e a dicembre io fui chiamata da RFI e mi disse: Assessore, noi abbiamo in bilancio 30.000.000 di euro che non abbiamo utilizzato. Visto che a livello nazionale nessuna Regione si pone come la Regione Veneto nel tentare di risolvere i problemi soprattutto legati ai passaggi a livello, siamo disponibili a firmare un protocollo d'intesa dove vi trasferiamo questi 30 milioni di euro, che corrispondono alla chiusura, di fatto, di cinquanta passaggi a livello in tutto il Veneto, di cui 25 solo nelle linee Rovigo-Verona e Rovigo-Chioggia e i soldi li hanno anche già impiegati. Quindi, RFI ci ha riconosciuto un'attenzione e un'eccellenza a livello nazionale nel modo di porsi nei confronti del territorio e dei problemi ferroviari.
Prima sentivo la collega Baldin che diceva: "Non abbiamo fatto la gara, noi arriviamo dopo, ci agganciamo agli altri". Anche qui c'è un po' di confusione forse nel non sapere come funzionano le gare. Nel momento in cui la Lombardia fa una gara dove opziona 50 treni, ma ha bisogno di 20-25 treni e 25 treni non le servono, solitamente tra Regioni è prassi fare questi accordi dove, invece di andare a perdere tempo a fare una gara, quindi avremmo dovuto stanziare i soldi, fare la gara e vedere i treni magari tra qualche anno, c'è già la possibilità che l'anno prossimo questi treni possano circolare in Veneto. Quindi è puramente una scelta dovuta al fatto di poter avere prima i treni rispetto alla gara che si sarebbe eventualmente potuta fare. Avremmo potuto farla, ma ovviamente i treni sarebbero arrivati sicuramente dopo.
Il collega Montanariello prima diceva: "La Regione non è stata capace di andarsi a prendere i treni, i soldi, le risorse a Roma". Cerchiamo un attimo di far chiarezza: quando i soldi li prendiamo a Roma ci accusate di non stanziare i soldi in bilancio, quando stanziamo i soldi nel bilancio della Regione ci accusate di non averli presi a Roma. Per quanto riguarda il PNRR, la Regione del Veneto, per le ferrovie regionali e il nuovo materiale rotabile, ha portato a casa 21 milioni di euro che ci permetteranno di acquistare tre nuovi treni. Dall'altra parte, con lo stanziamento di questi 10 milioni, l'anno prossimo potremo avere la possibilità di andare a mettere sulle ferrovie del Veneto questi due treni ibridi. In più, ci sono altri sei treni, che sono oggetto di un'altra procedura, che andremo a contrarre sempre per le linee gestite da Sistemi Territoriali.
Tenete presente che sulle linee gestite da Sistemi Territoriali – giusto perché oggi non è che parliamo di Chioggia e ci concentriamo su Chioggia, Rovigo-Verona, Rovigo-Chioggia, Adria- Mestre - la Regione con i fondi FSC ha stanziato quasi 30 milioni di euro, anzi, forse qualcosa in più per l'elettrificazione dell'Adria-Mestre.
Abbiamo stanziato diverse risorse a favore di Infrastrutture Venete per l'eliminazione dei passaggi a livello o almeno quei passaggi a livello che potranno essere eliminati, perché per alcuni passaggi a livello, a causa della fitta urbanizzazione a cavallo del passaggio a livello, soprattutto nell'Adria-Mestre, che si è sviluppata in questi anni, diventa veramente molto difficile poter realizzare opere sostitutive per la chiusura dei passaggi a livello.
Di fatto quindi noi siamo partiti dall'eliminazione dei passaggi a livello. Sulla Adria-Mestre stiamo lavorando per l'elettrificazione della linea con risorse regionali e stiamo comprando nuovi treni.
L'opzione di cui parlavano prima sia la Baldin che la Ostanel del fatto che nessuno si è strappato i capelli per opporsi all'ipotesi di rimodulazione del servizio sulla Rovigo-Chioggia, è una delibera ART, che impone l'ipotesi di varie soluzioni soprattutto dove il servizio non risponde ad una domanda adeguata.
La consigliera Baldin prima ha detto: "Ho parlato più volte per chiedere il potenziamento della Rovigo-Chioggia, ma mi è sempre stato detto che è una linea che dovrebbe essere chiusa". Io ho sempre detto, ovviamente non mi ritengo interessata da quello che ha detto la consigliera Baldin, che se ci sono dei treni dove circolano zero persone o una o due persone, non ha senso tenere un treno...

PRESIDENTE

Assessore, il tempo.

Ass.ra Elisa DE BERTI

Ho finito, chiudo. Dicevo: non ha senso tenere un treno ad 8-9 euro al chilometro per due persone. Ragioniamo su una rimodulazione del servizio: magari quel servizio deve essere a domanda.

PRESIDENTE

Grazie, Assessore.
Ha chiesto di intervenire in replica il collega Montanariello.

Jonatan MONTANARIELLO (Partito Democratico Verde)

Grazie, Presidente.
Assessore De Berti, l'unica parte su cui credo io e lei siamo d'accordo, l'ho detto anche prima, è che gli uffici sono stati bravi a partecipare al lotto della gara della Lombardia perché abbiamo accorciato le tempistiche. L'ho detto anche in Commissione. Credo sia l'unica parte in cui io e lei troviamo una convergenza su ciò che è stato detto.
Sul resto, Assessore, non me ne voglia, però credo che su certi temi non accettiamo lezioni da voi su ciò che è successo nei trasporti in Veneto negli ultimi vent'anni, ma non le accettiamo non perché apparteniamo a due schieramenti politici diversi, non le accettiamo e vi motiviamo perché non li accettiamo, così come non accettiamo dal consigliere Soranzo lezioni di integrazioni dei fondi regionali a quelli nazionali. Consigliere Soranzo, la invito a documentarsi di più prima di fare certe affermazioni che dimostrano la scarsa conoscenza del settore che lei mette in pista credendo magari di portare un contributo propositivo al dibattito.
Intanto emerge da tutti, dal Capogruppo di Fratelli d'Italia, dai colleghi, dall'Assessore, che c'è nella parte sud una situazione difficile dal punto di vista infrastrutturale e, cari colleghi, ricordo Galan prima, Zaia dopo, è trent'anni che governate voi questa Regione. Quindi non credo che potremmo andare a ricercare altrui le responsabilità di questa carenza. Così come deve finire il tempo che quando vengono fatte le cose andate voi a inaugurare i treni Rock nelle stazioni e quando invece non vengono fatte le cose è colpa del Governo; quando vengono fatte andate a tagliare i nastri e quando non vengono fatte date la colpa agli altri. Perché vi posso garantire che io tracce di battaglie vostre negli ultimi trent'anni per andare a elettrificare o a rimodernare quella linea lì non ne ho neanche una. Quando qualche Consigliere legge il compitino che gli preparano a casa dicendo che ci sono difficoltà logistiche e di utilizzo, gli rispondo che nel servizio pubblico le difficoltà di utilizzo ci sono o quando non trasporti passeggeri, perché non hai passeggeri da trasportare, oppure quando il servizio non funziona. Ahimè, il Veneto, dati che ci ha consegnato in Commissione il presidente ASSTRA, quindi non un compagno del PD, il Presidente delle associazioni di trasporto, dice che il Veneto è la terza Regione in Italia per passeggeri trasportati.
Quindi è vergognoso che dove noi siamo la terza Regione in Italia per passeggeri trasportati ci sono le famose difficoltà di utilizzo. Su quella linea lì, ripeto, oltre a non esserci battaglie da parte negli ultimi trent'anni del centrodestra per valorizzarla, per elettrificarla o per fare qualsiasi cosa si voglia, per dare una spinta propulsiva che la porti a essere migliore e diversa, oggi non possiamo derubricare tutto dicendo: vengono messi 10 milioni. Vengono usati 10 milioni che potevano essere risparmiati se fossimo stati al passo con i tempi. Vengono usati 10 milioni del popolo veneto che potevano andare altrove se fossimo stati al passo con i tempi. Noi voteremo "sì" al provvedimento perché, ripeto, non siamo quelli che per farsi dispetto penalizzano i cittadini veneti. Però, le cose le chiamiamo per nome così come stanno.
I treni si comprano per essere usati, non per essere sostituiti. Tra l'altro, io credo che si possano anche fare questi ragionamenti di sostituire i treni, ma in un ragionamento più ampio e complessivo nel quale magari si comincia a pensare che si vada verso Venezia nei collegamenti. Ma è un ragionamento più ampio che spero prima o poi arrivi in quest'Aula.
Ma sapete perché, assessore De Berti, da lei e dal consigliere Soranzo noi non possiamo accettare lezioni su queste vicende? Perché se io leggo sempre la famosa relazione del Presidente di Confservizi, ASSTRA, ripeto, delle associazioni datoriali, non dei sindacati, che forse qualcuno spesso derubrica come litigiosi, consegnata in Commissione il 14/01/2021, sapete cosa dice in uno dei passaggi alla prima pagina? Quando parla dei passeggeri trasportati dice: "Un risultato ottenuto senza contare su alcun incremento tariffario, dato che la tariffa minima regionale è ferma al 2012, e senza che la Regione intervenga con significative integrazioni al Fondo nazionale, a differenza di quanto fatto da quasi tutte le Regioni d'Italia". Questo lo dice il Presidente dell'associazione di categoria delle aziende in Commissione, da noi, il 14 gennaio.
Vi do un altro dato: noi dovremmo ricavare il 35% dal traffico dei biglietti, perché il 65% è un contributo che arriva dal Fondo di rotazione nazionale, che dopo lo dà alla Regione, che lo dà alle aziende. La Regione Veneto è al 49%. La prima Regione in Italia che riesce a prendere soldi dai biglietti: dal 35 siamo al 49%. Siamo la terza Regione in Italia per passeggeri trasportati, dopo Lombardia e Lazio, quindi anche un numero di abitanti diversi, dove è scritto: "Corrispettivi Regioni a Statuto ordinario... fondi risorse regionali ed Enti locali". Sapete quanto interviene la Regione Veneto? Vi dico: Regione Veneto ed Enti locali, il Lazio interviene con il 51,35, oltre a quelli che arrivano, la Lombardia col 45,56, la Basilicata col 36,55, il Molise col 26,26. Senza che ve le leggo tutte, il Veneto è la terza per gente trasportata, la prima per introiti da biglietti e la penultima in ordine di compartecipazione al finanziamento fra Regione ed Enti locali: siamo al 2,88. Non lo dice il PD, non lo dicono i sindacati, lo dicono le associazioni di categoria. E dicono anche un'altra cosa in quella relazione: una cosa che penalizza anche le associazioni di categoria nel sistema trasportistico è il mancato rimborso negli ultimi anni da parte della Regione delle agevolazioni tariffarie per le fasce deboli, interventi che comportano una riduzione di ricavi da 8 a 10 milioni. Voi avete fatto una delibera per far viaggiare le fasce deboli, giustamente, a titolo gratuito, però non avete dato i soldi alle aziende. Questo impatta, come impatta anche il rinnovo del Contratto nazionale, che non è colpa della Regione Veneto, per altri 8-10 milioni.
Cari colleghi, secondo voi, consigliere Soranzo, quando lei intende integrazione fondi regionali intende che siamo la penultima Regione d'Italia? La deve girare la tabellina; forse l'ha girata. La rigiri dalla parta dritta. Quando si intende dire: difficoltà logistiche e di utilizzo, dobbiamo andare a dare la colpa al Governo se in questi trent'anni nessuno è andato a vedere cosa succede da Rovigo in su? Perché se volete gliela diamo, al Governo c'eravate e ci siete anche voi. Però, se volete, vi ricordiamo che Zaia ha fatto cinque anni con Galan prima da Vicepresidente e adesso sono quattro mandati che è in Regione, il terzo da Presidente e uno da Vice.
Quindi, cari colleghi, quando avete finito di farvi propaganda e di dire che quando RFI fa le cose andate voi a tagliare i nastri e quando invece non vengono fatte è colpa degli altri, volete dirmi che anche quelli di ASSTRA sono comunisti? Sono del PD?
Non credo che le associazioni di categoria datoriali siano una frangia organizzata dal PD, dedita a venire in Commissione per denigrare il lavoro del Veneto eccellente messo in campo in questi anni. Piuttosto, direi che la verità è una, come è emerso da parte di tutti: che c'è un Veneto che viaggia a due marce sulle infrastrutture, che c'è un Veneto che inaugura treni nuovi e c'è un Veneto, invece, che ha i pendolari in rivolta, che c'è un Veneto che ha la Pedemontana e che ce n'è uno dove nonostante il lazzarone di competenza delle Province non si è mai pensato di fare un tavolo per mettere insieme le Province che intersecano quella via e creare un accordo di programma tutte insieme. Chi lo deve fare? La Regione o dobbiamo chiedere a Roma di fare un accordo di programma sulle infrastrutture che ci riguardano?
Cari colleghi, ascoltate me, bene questi 10 milioni perché diamo una risposta al popolo veneto, però non nascondiamoci che erano 10 milioni che se non avessimo dormito su questi temi per trent'anni, i trent'anni che avete governato voi, li avremmo forse oggi risparmiati.

PRESIDENTE

Grazie, collega.
Interviene in replica l'assessore De Berti.

Ass.ra Elisa DE BERTI

Volevo solo sottolineare al consigliere Montanariello che non credo che abbia mai sentito dalla mia bocca colpevolizzare qualcuno del Governo per gli investimenti non fatti, ma oggi ho sentito solo una discussione e degli interventi dove parlano da vent'anni, da vent'anni, da vent'anni, che cosa ha fatto la Regione del Veneto? È ovvio che se la mettete su questo piano qualcuno dice: dal 2013 al Governo c'eravate voi e i contratti di programma vengono fatti tra il Ministero delle Infrastrutture e RFI e Ministero delle Infrastrutture e ANAS. Ogni volta che io vado a RFI e ad ANAS sono battaglie per poter portare a casa soldi per il Veneto perché c'è sempre qualcuno che si mette un po' di traverso, magari con un input politico un po' differente. Magari cerchiamo di remare tutti nella stessa direzione e allora forse riduciamo le fatiche che bisogna fare, portiamo qualche soldo in più e magari qualche investimento anche in questa Regione.
Tenga presente che i dati che lei ha dato prima sono dati, ovviamente, della media regionale; poi non in tutta la Regione c'è la medesima situazione. Siamo la terza Regione per passeggeri trasportati, siamo la penultima Regione per il contributo che diamo al Fondo nazionale trasporti di integrazione, ma molto probabilmente la battuta che ha fatto prima al consigliere Soranzo è perché avrà preso lezioni dall'eurodeputata Moretti su come si interpretano le tabelle per capire dov'è l'inizio e dov'è la fine, perché mi sembra che ci fossero già stati dei precedenti in tal senso. Non siamo una Regione che investe molto rispetto ad altre Regioni, però siamo un modello a livello nazionale e il trasporto pubblico locale in Veneto funziona mediamente molto bene. Di fatto possiamo tranquillamente dire che abbiamo poche risorse ma le spendiamo molto bene, perché non sono le risorse che tu metti in campo che garantiscono il servizio. Ci sono Regioni del Sud che mettono in campo ed integrano, beate loro che hanno la possibilità di farlo, il Fondo nazionale dei Trasporti più del Veneto, ma hanno un servizio che è decisamente molto più scarso e non funziona rispetto, invece, a quello del Veneto.
Io ritengo che in Veneto si siano fatti dei grandi passi avanti, un grande lavoro fatto dalla Regione, dalle strutture regionali e dagli Assessorati di competenza e anche dalla collaborazione che si è avuta a Roma con RFI e con il Ministero, nonostante i bastoni tra le ruote che spesso e volentieri vengono messi. Ma non importa. Noi andiamo avanti e cerchiamo di guardare l'interesse del Veneto e di portare a casa quegli investimenti che permettono anche a quelle zone, che sicuramente hanno un servizio non al pari di altre zone, di poter arrivare in fretta a vedere un netto miglioramento.
Per quanto riguarda i comitati dei pendolari, negli anni abbiamo lavorato molto con i comitati dei pendolari, perché con tutti i comitati dei pendolari che sono venuti in Regione abbiamo sempre collaborato per trovare soluzioni e per andare in un'ottica di un miglioramento della qualità del servizio, tanto che questi comitati dei pendolari si sono man mano sciolti man mano che i problemi sono stati risolti. Quindi, ritorno a dire che, quando c'è la collaborazione i risultati si raggiungono. Poi, se non c'è la collaborazione, si fa un po' più di fatica, ma noi non demordiamo. Grazie.

PRESIDENTE

Grazie, Assessore.
Collega Soranzo, la discussione generale è chiusa. Se vuole, può intervenire dopo sull'articolato o in fase di dichiarazione di voto.
La stessa cosa vale anche per il collega Pan.
Possiamo ora all'articolato.
Articolo 1.
Ci sono interventi da parte dei colleghi? Collega Soranzo, vuole intervenire sull'articolo 1? Prego, collega Soranzo.

Enoch SORANZO (Fratelli d'Italia - Giorgia Meloni)

Grazie, Presidente.
L'articolo 1 – chiedo scusa ai colleghi e anche al Consiglio – lo utilizzo tecnicamente come spazio per dare una replica al collega Montanariello. Fa parte, comunque, della discussione generale...

PRESIDENTE

Collega, dobbiamo rimanere sull'articolo. Casomai, interviene in dichiarazione di voto se vuole replicare al collega Montanariello.

Enoch SORANZO (Fratelli d'Italia - Giorgia Meloni)

Va bene. Perfetto. D'accordo. Grazie.

PRESIDENTE

Va bene? Bene.
Non ci sono interventi sull'articolo 1, quindi lo mettiamo in votazione.
È aperta la votazione sull'articolo 1.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Passiamo all'articolo 2.
Metto in votazione l'articolo 2.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Passiamo ora all'articolo 3.
Metto in votazione l'articolo 3.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Passiamo ora alle dichiarazioni di voto. Chi vuole intervenire?
Collega Ostanel, prego.

Elena OSTANEL (Il Veneto che Vogliamo)

Grazie, Presidente.
Intervengo in dichiarazione di voto perché il voto per il provvedimento è favorevole rispetto al fatto che si sta votando una cosa che, come abbiamo detto nella discussione generale, mette un punto importante sul fatto che si acquisti un parco-treni diverso da quello che finora è stato utilizzato.
Devo dire, però, e uso la dichiarazione di voto anche per interloquire con l'assessore De Berti, che c'è una cosa che mi ha preoccupato della sua risposta. Io cioè ho una posizione molto diversa rispetto al fatto che nel momento in cui noi non abbiamo dei treni, non abbiamo abbastanza utenti per un treno, quando diceva appunto che se ci sono solo uno o due persone che prendono un treno allora lì si debba sostituire con un autobus, perché la questione è che se si sostituisce con l'autobus nel giro di qualche mese avremo zero utenti perché prenderanno l'auto e non sceglieranno il treno: cioè o si investe sul trasporto pubblico in maniera organica, di qualità, con una rete elettrificata e con dei mezzi che funzionano e che hanno degli orari cadenzati utili oppure io credo che l'effetto sia contrario. Questa è la posizione che io ho nell'uso del trasporto pubblico e credo che sia un problema pensare di sostituire con gli autobus un percorso, proprio perché altrimenti le persone rischiano di abituarsi a non usare il trasporto pubblico.
Io credo che in tantissime aree questa cosa si veda e che ci siano anche delle evidenze che lo sostengono.
Detto questo il voto sul provvedimento è a favore, ma spero e proverò anche a lavorare in tal senso, che l'Adria-Rovigo e la Rovigo-Verona vengano effettivamente elettrificate, si lavori con il Governo affinché questo avvenga, che queste priorità... lei prima citava il PNRR, dove appunto arriveranno dei fondi per l'acquisto di treni. Bene, molto bene. Nell'ultima discussione in Consiglio avevo detto che sarebbe anche ora di capire questo PNRR cosa davvero porterà in Veneto, visto che ogni tanto sento dire da qualche Assessore o leggendo sui giornali: "Si finanzierà questo, li useremo così", ma noi abbiamo fatto qui una discussione in Consiglio e io ad oggi non so, dopo quella discussione, dove arriveranno effettivamente questi soldi.
Lavorerò alla famosa mozione di cui mi sono presa l'impegno l'ultima volta, sperando che poi venga votata perché magari un passaggio qui per dire come sta andando effettivamente l'uso di quelle risorse in Veneto, probabilmente è molto utile.
Quindi, semplicemente per dire che la ringrazio delle risposte, anche di essere stata presente nella discussione.
Ci sono delle questioni su cui, secondo me, bisogna lavorare in maniera più puntuale e anche più veloce perché arriviamo con questo provvedimento, appunto, tardi, ripeto l'elettrificazione di quelle linee, anche perché siete al Governo è una priorità da chiedere e da ottenere fino a che il Governo, appunto, sarà per voi più favorevole rispetto ad altre persone sedute qui dentro. Ecco, la questione è: okay, votiamo questo provvedimento, ma non dimentichiamo - e credo che la discussione in Aula sia stata questa - tutte le questioni che oggi portano quell'area ad avere delle persone che non riescono a utilizzare il trasporto pubblico di qualità, soprattutto nelle ore di pendolarismo.

PRESIDENTE

Grazie, collega Ostanel.
Collega Soranzo, prego.

Enoch SORANZO (Fratelli d'Italia - Giorgia Meloni)

Grazie, Presidente.
Ringrazio anche il mio Gruppo che mi ha dato questa possibilità nella dichiarazione di voto, che ovviamente sarà positivo. Inizio l'intervento ringraziando la collega Vianello per questa proposta di legge, per questo PDA di iniziativa della Giunta che ha un valore molto importante. Ringrazio anche per il lavoro svolto dalla collega Vianello perché è un punto importante.
Mi sento di fare alcune considerazioni. Vorrei, senza fare il professorino, perché non lo voglio essere, neanche mi interessa e neanche credo di esserne nella competenza idoneo, partire dall'ultima osservazione della collega Ostanel. Guardi, collega Ostanel, un po' perché io mi sono occupato della gara che a Padova il 13 settembre segnerà un punto di svolta storico nel trasporto pubblico padovano, nella prefazione, nei servizi, nelle commissioni della tecnologia e della sicurezza, nell'ammodernamento del patrimonio trasportistico dei mezzi di trasporto, insomma tutto quello che ormai è noto e glielo dico con molta chiarezza: il dato e i complimenti che vanno fatti all'assessore De Berti e all'Amministrazione in questi anni è il cambiamento di logica. È un punto sul quale non tutte le Regioni, almeno fino a qualche anno fa, ho toccato con mano, non hanno fatto ed è questo: il trasporto non deve essere visto dal punto di vista di quanti passeggeri ci sono in una linea e nella redditività degli stessi, perché è vero che è uno degli elementi di valutazione, ma oggi più che mai – lo dicono gli studi europei, ma lo dicono anche esperti del trasporto – quello che è importante non è il mezzo, ma è il sistema di trasporto che deve garantire velocità, efficienza, sicurezza, comodità, semplicità nell'utilizzo da parte dell'utenza di un'area. È per quello che ho appena finito di dire che l'assessore De Berti credo che nella sua affermazione non volesse dire che si guarda a quella criticità, punto e basta, ma, da attenta e ormai fortemente competente della materia, il Piano dei Trasporti regionali è stato redatto con questi indicatori, con una visione più completa a 360 gradi.
Il Veneto, guardate, è una delle Regioni più difficili, perché ricordo che il Veneto vive di un turismo che varia nei flussi di anno in anno e il trasporto deve essere tarato in base all'utenza, alla richiesta e il turismo ne fa la padrona. Lo sa bene Montanariello, e qui mi riallaccio all'osservazione che diceva, simpaticamente, della lettura della scaletta della contribuzione, la fa da padrona.
In questo caso, per una tratta come questa, dove si investe e con cui si dà una risposta oggettiva e concreta, con finanziamenti regionali, in un investimento per un trasporto che guarda una linea che tocca sì, alcune Province, ma guardate... Io sono di Padova e guardo con attenzione, e credo che sia assolutamente contemplato nel Piano di Trasporto regionale dell'assessore De Berti, che in quel Piano, insieme a tutti i piani collegati, saranno la Stella Polare per cui tutti i finanziamenti e il sistema dovrà funzionare.
Non importa quindi se sarà l'autobus, collega Ostanel, se sarà una linea ferroviaria o se sarà un aereo. Sarà la scelta che tecnicamente è più efficiente per la risposta al trasporto, all'efficienza e alla competitività.
A Montanariello dico solo una cosa: a Roma, credo che l'Assessore ne sappia qualcosa, quando si va a trattare sui finanziamenti, ogni volta bisogna spiegare che non è importante la scaletta della contribuzione in base alle Regioni, ma bisognerebbe guardare che cos'è una Regione, che utenza ha, che morfologia ha e che tipo di Regione è.
Quando tu vai a Roma e vai a spiegare ogni anno che c'è un trasporto lagunare che ha bisogno di un certo numero di risorse, che ci sono dei territori come il rodigino o altri territori ancora che hanno bisogno di risorse particolari rispetto ad altre Regioni, allora messi insieme in un quadro generale di valutazione si può verificare se la contribuzione è giusta o meno in una scaletta. Non si può guardare il dato asettico, un dato freddo, ma bisognerebbe guardarlo così.
Su questo, mi scuso, ma qualsiasi sia il Governo, per il Veneto ci dovrebbe essere una particolare contribuzione perché di fatto ne ha bisogno, ha un Corridoio 5 da est a ovest e soprattutto siamo l'immagine dell'Italia in tutto il mondo. Grazie.

PRESIDENTE

Grazie a lei, collega.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Montanariello. Prego.

Jonatan MONTANARIELLO (Partito Democratico Veneto)

Presidente, in dichiarazione di voto.
Aveva ragione l'assessore De Berti: lei non ha mai parlato di dare le colpe al Governo. Però, guardi, Assessore, probabilmente qualcuno che si è preparato il compitino a casa cercando in maniera goffa di mettere in piedi una difesa di Partito su questo provvedimento, è troppo abituato a fare l'opposizione e si scorda che in Regione è al Governo e dice allora che la colpa è del Governo. Peccato che quando governi il ruolo dell'opposizione non funziona. Quindi, Assessore, se lei non l'ha detto, qualcuno che forse doveva fare i compiti a casa in maniera migliore, magari studiando un po' di più, ha tentato di arrancare una falange difensiva e alla fine fortunatamente è stato contraddetto anche da lei quando ha detto che non l'ha mai detto, perché sappiamo tutti e due che sarebbe disonesto dirlo, visto che le progettualità partono da qui, sia dove è stato fatto che dove non è stato fatto. Però pazienza.
Ci sono dei momenti dove bisogna distinguere e governare una Regione da fare attività propagandistica e basta.
Per quanto riguarda invece anche il discorso del consigliere Soranzo: è vero, ha ragione, i numeri si leggono in base a quanto dopo diventa la caduta reale sui territori. Guardi, non sta questo ragionamento se tutte le Regioni d'Italia, Lombardia, Friuli, vicini politici e geografici lo fanno e voi no; così come, consigliere Soranzo, lei non può andare a Roma a sostenere la causa che ci servono più soldi se fate la delibera di Giunta sulle fasce deboli che, come dicevamo prima, impatta dagli 8 ai 10 milioni sulle aziende di trasporto in termini di contanti, soldi cash e non glieli mettete: cominciate a dare quelli che gli togliete con le delibere. Nel momento in cui decidete che la gente deve andare gratis e non fate la vostra parte. È troppo bello decidere col portafoglio altrui. Domani facciamo una legge che Tizio, Caio e Sempronio vanno gratis, l'azienda deve rispettare la legge, li fa andare gratis e la Regione che ha fatto la legge se ne chiama fuori.
Quindi prima di andare a dire che servono più soldi, cominciamo a mettere i nostri quando decidiamo con le delibere di Giunta a guida leghista, Fratelli d'Italia e Forza Italia, che chi non deve pagare è a carico delle aziende e non della Regione che fa la delibera.
Guardate, siamo di fronte a un ragionamento dove siete campioni di arrampicata sugli specchi quando dite queste cose, ma non regge, perché sono le aziende che vi hanno detto il 14 gennaio qui in Aula: "Datemi i soldi! Impatta sulla mia economia aziendale il fatto che voi fate una delibera che mi costa dagli 8 ai milioni e non mi date i soldi". Però dobbiamo andare a chiedere i soldi agli altri. Viva Dio: con una mano non li date voi dove decidete chi viaggia gratis, con l'altra invece... c'è qualcuno che deve fare sempre di più, perché il Veneto è diverso, il Veneto, scopriamo oggi, è diverso dalla Lombardia nel trasporto, è diverso dal Friuli, sì, ma perché mette più soldi. Non è che ogni volta che non mettete i soldi dite che ci vuole l'autonomia: anche la Lombardia chiede l'autonomia però intanto mette i soldi; anche l'Emilia chiede l'autonomia però intanto mette i soldi; anche Fedriga chiede l'autonomia però intanto mette i soldi. Voi, quando non mettete i soldi, dite: "Ci vorrebbe l'autonomia". Fatemi capire: o gli altri sono più bravi di voi o gli altri valorizzano un comparto che probabilmente a voi interessa solo quando dovete fare la delibera di Giunta per le fasce deboli e dopo non rimpinguate.
Soranzo, parlo con lei per amicizia politica visto che ormai questo dibattito ci vede fare un pezzo di strada insieme. Lasci perdere il PRT, i territori svantaggiati. Guardi, faccia un favore alla sua maggioranza: lasci perdere, non tocchi quel tasto. Non lo tocchi perché, quando avete cominciato a trattare certi temi, concretizzati dopo nel progetto di legge n. 9, uno dei primi presentati da Zaia, il primo Consiglio, la governance unica del trasporto, vi siete infilati in un cul-de-sac dove avete bocciato tutti gli emendamenti che dicevano quello che diceva il PRT. È stata la smentita ufficiale all'operato dell'assessore De Berti quando l'Ufficio di Presidenza ha bocciato tutti gli emendamenti che il sottoscritto ha fatto come si fa il primo anno di Consiglio comunale: copiando dal vostro programma con copia e incolla. Non ho fatto neanche fatica a scriverli con il mouse: copia e incolla. E ho copiato tutto ciò che diceva la De Berti. E voi avete bocciato tutto col copia e incolla, dimostrazione che o avete smentito l'assessore De Berti, che in maniera molto intelligente ed elegante non è neanche intervenuta a difendere chi aveva creato quel massacro politico in Aula, figlio di un'incompetenza del tema che si trattava in quel momento - quindi brava, Assessore, dia qualche lezione ai suoi così evitiamo che facciano qualche scivolata, magari qualche giornata la dedichi ai suoi Consiglieri, se li porti al Balbi e gli spieghi un po' di cose, così magari evitano di bocciare nelle leggi che fa il governatore Luca Zaia in pompa magna, che presenta al primo Consiglio, evitano di smentirla nelle parole del PRT - oppure c'è una Giunta che fa una cosa e un Consiglio che ne fa una diametralmente opposta. Perché se io copio le parole dell'Assessore, le porto su un emendamento e le bocciano vuol dire che o avete poche idee ma confuse o l'Assessore, al netto della diversità politica a cui apparteniamo, ha oggettivamente una preparazione importante su questo tema, perché l'assessore De Berti è persona preparata sul tema e i suoi Consiglieri no. Quindi, lasci perdere.
C'era anche un emendamento, dato che lei parlava di Rovigo come di territori svantaggiati, dove noi dicevamo appunto in questo emendamento, che avete bocciato - quindi hanno smentito anche lei prevedendo il futuro - che i soldi che vengono risparmiati dalle ottimizzazioni e non dai tagli che vengano reinvestiti nei territori svantaggiati dal punto di vista trasportistico del collegamento, tra cui la parte di Rovigo, quella che nel PRT è citata come territorio svantaggiato dal punto di vista infrastrutturale. Avete bocciato anche quello. Consigliere Soranzo, su quello che lei ha detto, ha ragione: facciamo un emendamento insieme quando tornerà in Aula il PdL n. 9.
Lei ha detto una cosa saggia: che territori infrastrutturalmente svantaggiati meritano maggiore attenzione. Lei parla da amministratore perché ha fatto il Presidente della Provincia e ha una visione più ampia. Ma lei lo devo andare a dire ai suoi colleghi di maggioranza della Lega che hanno bocciato quegli emendamenti, mica a me.
Se vuole, lo scriviamo insieme un emendamento che dice questo, non ho mica problemi. Facciamo un emendamento PD e Fratelli d'Italia: tutte le ottimizzazioni, come dice il PRT, devono essere investite nei territori svantaggiati. Se vuole lo facciamo, consigliere Soranzo.
Peccato che qualsiasi parola voi possiate usare oggi in Aula si cala in un contesto dove quando parlate dite una cosa, quando dopo fate gli atti amministrativi ne dite un'altra. Guardate, io già immagino le difese quali saranno: "Voi non sapete, voi così, voi colà". No, lo avete fatto. Io sono il più ignorante di voi in materia qua in mezzo, però so che quell'emendamento l'ho scritto e l'avete bocciato. So che ho ripetuto le parole dell'Assessore nel PRT e le avete bocciate in un progetto di legge di governance unica e ottimizzazione dei costi, quindi primo passo del braccio armato del PRT.
Cari signori, forse il momento delle chiacchiere deve finire e deve cominciare quello dei fatti. Noi voteremo favorevolmente a questi 10 milioni perché non facciamo un dispetto al popolo veneto dicendogli di no. Diciamo che è giusto che arrivino quei treni, però diciamo anche che dovete dire da che parte andate. Non può essere che l'Assessore dica una cosa, il Consiglio ne faccia un'altra e nel dibattito in Aula ne emerga un'altra ancora.
Guardate che fa male a voi se registriamo pezzi dei Consigli e li mettiamo in maniera sequenziale, uno, l'altro e l'altro, magari li pubblichiamo sul web e diciamo ai cittadini: "Fatevene un'idea". Non fa mica male a noi. Noi siamo coerenti. Non vi piaceremo forse, saremmo sbagliati per qualcuno, politicamente parlando, ma siamo coerenti, diciamo sempre le stesse cose. Io che sono qui da un anno sto dicendo le stesse cose su cui una volta dite sì e una volta dite no.
Se è sì facciamole insieme. Se è no non dite voi di farle quando siete in difficoltà. Grazie.

PRESIDENTE

Grazie, collega.
Consigliera Baldin, prego.

Erika BALDIN (Movimento 5 Stelle)

Grazie, Presidente.
Intervengo in dichiarazione di voto, lo faccio brevemente, proprio perché, come dicevo in discussione generale, sono d'accordo con il provvedimento e quindi non capisco nemmeno tutto il fastidio e l'astio che ha riversato poc'anzi l'assessore De Berti, nonché Vicepresidente, soprattutto nei miei riguardi.
Ripeto, sono d'accordo con questo provvedimento, lo voto a favore, non ho criticato in sé la questione della gara, non ho criticato le modalità, ho semplicemente detto che, secondo il mio parere, insomma va fatto anche dalla Regione Veneto un passo in avanti in questo frangente e vorrei ricordare anche che sono osservazioni, le mie, del tutto legittime, come quelle di chiunque altro qua dentro e assolutamente oggettive. Inoltre sono qui anche per dire che non farò mancare la mia voce nei confronti del Partito, che è un movimento, insomma, che rappresento.
In questi mesi, in questi anni ho sempre pungolato, ho sempre fatto sentire la presenza di un territorio che ha bisogno di sostegno: siamo andati a Roma tantissime volte e tuttora sto cercando di fare tutto il possibile. Sto mettendo gran parte del mio per fare in modo che questi territori di cui stiamo parlando oggi, quindi i territori più svantaggiati, abbiano la giusta considerazione da parte del Governo.
Per questo, quindi, dovete stare tranquilli perché non farò mancare questa voce e sicuramente sarò qui per pungolare il Partito che rappresento.
Credo sia nostro dovere farlo a tutti i livelli, in tutte le situazioni e in tutti gli Enti in cui siamo presenti: oggi siamo in Consiglio regionale per cui il mio interlocutore privilegiato oggi è sicuramente l'Assessore di riferimento, il Presidente della Giunta regionale. Ho l'obbligo di farlo, abbiamo l'obbligo di rappresentare i cittadini che ci hanno eletti a rappresentare i loro interessi.

PRESIDENTE

Grazie, collega.
Consigliere Pan, prego.

Giuseppe PAN (Liga Veneta per Salvini Premier)

Grazie, Presidente.
Anch'io intervengo in dichiarazione di voto ringraziando innanzitutto la collega Vianello per aver portato in Aula questa importante PDA che va nella prospettiva, appunto, che anche noi come Lega intendiamo il Veneto del futuro.
Io ho ascoltato spesso e volentieri nella discussione generale e si parlava: "Voi siete stati al Governo vent'anni qui in Veneto, siete stati al Governo centrale". Guardate, io vorrei anche un po' uscire da questa cosa perché prima o poi tutti siamo stati al Governo, Ostanel. Magari lei è forse l'unica che non è stata qui al Governo, ma qui dentro ci sono colleghi che ci sono stati prima o dopo o che ci staranno. Quello che dobbiamo, invece, considerare magari se fate... Io ho qualche capello bianco in più di qualcuno qua dentro e vi dico che se andiamo a vedere il Veneto vent'anni fa, venticinque o trent'anni fa, cos'erano i trasporti trent'anni fa e cosa sono i trasporti adesso. Andiamo a vedere cosa si è investito: guardate, io sono stato Sindaco, qualcun altro è stato amministratore, qualcun altro che magari adesso non è qui in Aula ha meno esperienza amministrativa di base, quindi il consiglio che do io al collega Montanariello è che magari, prima di dire certe cose, si faccia un'esperienza amministrativa, magari governando o facendo l'Assessore o qualcosa del genere, se avrà la fortuna che è capitata a noi. E noi abbiamo la fortuna di essere al Governo di questa Regione, ma anche di tante Amministrazioni. Quindi, se vedo il Veneto di trent'anni fa, io che arrivo dal cuore del Veneto, si veniva a Venezia con le littorine a gasolio oppure la tratta Treviso-Vicenza, oppure quella che andava a Calalzo quando facevamo il militare, ma a vederlo adesso abbiamo la TAV, abbiamo i treni veloci, abbiamo tante linee che sono state elettrificate. Come ha ricordato bene, e ringrazio il lavoro della collega assessore De Berti, ci vuole una programmazione per arrivare naturalmente all'infrastruttura come tutti noi pensiamo sia ideale, che è quella dell'elettrificazione della Mestre-Adria, della Adria-Rovigo, della Rovigo-Verona, cioè tutta quella parte che non è il sud del Veneto, è un Veneto importante, è un Veneto che dà tanto al Veneto in tante situazioni, da quelle agricole a quelle industriali, a quelle turistiche, che quindi ha bisogno di un'infrastruttura.
Io, che sono padovano, ricordo che Chioggia, Marco Dolfin, è la spiaggia di noi padovani e che quando noi ci imbarchiamo per arrivare a migliaia a Sottomarina abbiamo la Romea, ma la Romea non è certo una competenza della Regione Veneto da tanti anni.
Vedete, ci sono tanti nodi da risolvere, ci sono tante cose da risolvere, ma ci vuole una programmazione. Quindi, come ha detto bene l'assessore De Berti, bisogna prima eliminare i passaggi a livello. Mi sembra che la programmazione dell'Assessore prevedesse prima questo. E ha ragione, perché anche da noi, anche in tanti altri luoghi, cittadini fermi per ore e ore ai passaggi a livello significano, Guarda, inquinamento, significano tempi di attesa, significano perdite economiche.
Per arrivare ad un'infrastruttura che tutti noi crediamo sia quella, bisogna programmarla e avere il tempo di programmarla. È quindi assolutamente importante che questo lavoro venga svolto e venga coordinato da chi è di competenza, appunto l'assessore De Berti con la sua squadra. Quindi, grazie.
Arrivando poi al discorso della gara, è normale. Chi ha fatto Amministrazione sa benissimo che una gara a volte si fa insieme ad altri Enti, tra Comuni, tra Province, ma anche tra Regioni: è normale che questo succeda e non ci deve essere nulla di male. Se andiamo a vedere i costi del fare una gara ognuno per sé, rispetto ad una gara comune, penso sia normale. Da quello che ho capito io è che qui arrivano, tra l'altro, non 10 ma 15 milioni perché 5 milioni sono messi da Infrastrutture Venete, che sono sempre soldi, mi sembra, dei veneti, in particolare.
Questa gara al ribasso di dire: "È colpa del Governo centrale, ci siete stati voi, è colpa del Ministro della Lega, del Sottosegretario o del presidente Zaia", lasciamo stare. Allora andiamo a vedere nella città di Chioggia quanti Sindaci della Lega abbiamo avuto dal 1997 ad oggi. Mi pare che Chioggia sia stata governata prima dal PD, poi dal PD, poi dal PD e poi magari anche dai 5 Stelle, che in tante situazioni e in tanti incontri, come ricordava bene qualcuno, scusami Erika, non hanno mai battuto un colpo.
Se quindi c'è un Sindaco che ha cara la sua città, il suo territorio, venga a battere, come fanno i nostri Sindaci della Lega, alle porte spesso e volentieri per portare avanti idee e progetti. Non mi sembra siano arrivate grandi idee infrastrutturali dal Comune di Chioggia negli ultimi anni. Lasciamo stare tutto questo.
Adesso ci saranno le elezioni. Speriamo che arrivi qualcuno che abbia le idee chiare per questa grandissima e bella città che io ammiro, che ho conosciuto come Assessore alla Pesca, ho tanti amici, tante famiglie e che ha bisogno, come tante altre città, è la sesta città del Veneto, dei grandi interventi infrastrutturali perché chiaramente sulla Romea commerciale dobbiamo fare una discussione molto importante su questa e trovare i finanziamenti. Che poi i finanziamenti che si trovano a Roma, che si trovano in Europa, cari signori, se tornano qui, caro Jonatan, sono i soldi delle tasse dei veneti che noi mandiamo a Roma e in Europa. Se tornano indietro 15 miliardi di residuo fiscale che noi chiediamo con l'autonomia, visto che stiamo parlando dell'autonomia, che è la madre di tutte le battaglie per noi della Liga Veneta anche in questo Consiglio, sono soldi nostri che noi rimettiamo allo stato e che rimettiamo anche all'Europa. Quindi non andiamo a rubare niente né a Roma né a Bruxelles, sono cose nostre che ritornano solo indietro ed è giusto che tornano indietro.
Quindi, con questo mi taccio. Ringrazio ancora il lavoro dell'Assessore, ma io penso che se abbiamo modernizzato il Veneto rispetto a trent'anni fa un merito c'è, un merito di chi ha governato questa Regione e in particolare la lungimiranza del nostro presidente Luca Zaia e delle varie squadre che si sono succedute in questo Consiglio. Menomale che siamo in maggioranza noi.

PRESIDENTE

Grazie, collega Pan.
Collega Guarda, prego.

Cristina GUARDA (Europa Verde)

Grazie, Presidente,
Non tutti sarebbero d'accordo con lei, capogruppo Pan, specialmente quei cittadini che anche in questi anni più volte hanno chiesto azione specie per quanto riguarda questo tratto di servizio di trasporto pubblico locale, quello che appunto collega Verona con il rodigino e col veneziano e che in questi anni si sono visti continuamente ribadire promesse che poi alla fin fine si sono tradotte in un nulla di fatto.
Io credo che questo provvedimento, questo progetto di legge, debba essere visto naturalmente con un occhio positivo per quanto riguarda l'innovazione che porta all'intero parco dei mezzi disponibili per queste tratte e quindi da questo punto di vista credo che questo sia un passo in avanti, ma non credo sia sufficiente per garantire l'azione responsabile della Regione del Veneto che ne è competente per garantire, non dico l'implementazione del servizio, ma la garanzia del servizio.
Di fronte a quello che ho osservato oggi credo che questo provvedimento, dal mio punto di vista, dal punto di vista di Europa Verde, non possa essere votato a occhi chiusi e per questo motivo io ho scelto di non votarlo, valorizzando sicuramente l'impegno di finanziamento, ma dall'altra parte valorizzando anche il concetto per cui i problemi che sono sostenuti e che sono denunciati dai cittadini non si risolvono semplicemente sostituendo i mezzi e rendendoli magari più efficaci da certi punti di vista se di fianco non c'è una correzione forte dell'azione di chi fino ad oggi ha gestito queste linee. Perché se i treni sono sporchi non è semplicemente perché sono vecchi, perché se, come è successo ancora una volta questa estate, si vive un'estate di fuoco, nera, perché i mezzi non arrivano in orario, vengono cancellati, il servizio non c'è, non è semplicemente sostituendolo che io miglioro il servizio fornito all'interno di questa area, che notoriamente è un'area dimenticata. È inutile continuarcelo a ribadire. Lo avete detto anche voi durante le recenti discussioni di progetti di legge dedicati a questi territori.
Per cui, non facciamo a gara di chi, alla fin fine, se ne rende conto all'ultimo e magari dice: è sempre stato così. Guardare con lo sguardo al passato alle innovazioni di questi ultimi anni di cui abbiamo beneficiato grazie a una tecnologia che si è evoluta, senza vedere che oggi, se vogliamo sfruttare questa tecnologia, dobbiamo anche impegnarci a fare in modo che questa tecnologia venga curata bene da chi di competenza, ecco probabilmente è un ragionamento un po' limitato. E siccome ritardi ce ne sono ancora, cancellazioni ce ne sono ancora, magari chi le gestisce arriva proprio al limite, appena sotto il 10% di ritardi e di cancellazioni proprio per evitare di incorrere nel dover rimborsare i cittadini, ecco, se guardiamo la realtà d'oggi io non posso permettermi di dare completa fiducia, nonostante questo intervento sia comunque un apporto positivo che mi dà speranza. Ma dobbiamo vedere come poi questi mezzi verranno utilizzati, come anche questa Regione e anche noi Consiglieri ci faremo forza non nel giustificare dicendo che tutto sommato va bene, ci siamo impegnati, ma nell'esigere che il servizio sia all'altezza delle nostre aspettative.
Io quindi per questo motivo ricordo a tutti i Consiglieri – dato che oggi ho sentito che alcuni non vorrebbero neanche investirci più di tanto in questo servizio, perché: "Se non viene richiesto, perché devo investire dei fondi?" – una cosa: nessuna impresa, pubblica o privata, riesce a vendere o a fare utilizzare un proprio bene o servizio se questo bene o servizio non viene fornito e distribuito nel migliore dei modi.
Nessuna impresa riesce a sostenersi se non lavora bene. L'emergenza dichiarata dai cittadini non è dell'ultimo anno, perché è da quando sono entrata in Consiglio regionale che sento di questa situazione di crisi nella gestione del sistema ferroviario del nostro Basso Veneto.
Di fronte a questa emergenza, che è un'emergenza in termini di possibilità di accedere ad un servizio pubblico, noi non possiamo dire che il cittadino non la usa perché non desidera usarla. Se si rende desiderabile un servizio, viene utilizzato. Se diventa un ostacolo alla propria vita, non viene utilizzato. Visto che siamo sempre alla ricerca dell'efficienza, io credo che almeno da questo punto di vista bisognerebbe essere onesti. Dopo aver assistito alle battaglie che anche negli scorsi anni, insieme ai miei colleghi di minoranza, abbiamo continuato a portare, dopo aver visto le continue promesse, i continui messaggi, eccetera, ammetto che oggi non mi sento di darvi la mia completa fiducia.
Per questo motivo non voterò questo progetto di legge, auspicando che all'impegno di finanziamento di nuovi mezzi ci sia un altrettanto impegno ad esigere che il servizio venga realizzato in maniera coerente alle nostre aspettative. Perché se no i soldi non li spendiamo bene.

PRESIDENTE

Grazie collega.
Non ci sono altre richieste di intervento.
Mettiamo in votazione il Progetto di legge n. 78.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
Adesso verifichiamo. Mi risulta un voto non espresso.
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Sospendiamo qui la seduta.
I lavori riprenderanno alle ore 14.45.
La Seduta è sospesa alle ore 13.22
Assume la Presidenza
Il Presidente Roberto CIAMBETTI
La Seduta riprende alle ore 15.01

PRESIDENTE

Colleghi, se riprendiamo posto, iniziamo con il PDL n. 50.
La relatrice c'è, il correlatore anche, l'Assessore l'ho visto prima. Lo facciamo rientrare.
PUNTO
8



DISEGNO DI LEGGE RELATIVO A "DISPOSIZIONI DI ADEGUAMENTO ORDINAMENTALE 2021 IN MATERIA DI GOVERNO DEL TERRITORIO, VIABILITÀ, LAVORI PUBBLICI, APPALTI, TRASPORTI E AMBIENTE". (PROGETTO DI LEGGE N. 50) INIZIO (TITOLO MODIFICATO)

Relazione della Seconda commissione consiliare.
Relatore: consigliera Silvia Rizzotto. Correlatore: consigliere Andrea Zanoni

PRESIDENTE

Colleghi, riprendiamo. PDL n. 50.
Relatore la collega Rizzotto. Prego.

Silvia RIZZOTTO (Zaia Presidente)

Grazie, Presidente.
Oggi in Aula portiamo questo progetto di legge n. 50, che è un adeguamento ordinamentale per quanto attiene alla Seconda Commissione.
In questi anni in Consiglio regionale, ancora nella scorsa legislatura, abbiamo iniziato a produrre dei progetti di legge per la semplificazione e la manutenzione ordinamentale delle norme regionali, cosa richiesta ovviamente non solo dai cittadini, ma anche da tutti gli operatori e dagli Enti pubblici, perché le norme cambiano nel tempo, vi sono anche norme sovraordinate che cambiano nel tempo, ma anche lo scenario, anche la situazione che viviamo è diversa e quindi bisogna periodicamente prendere in mano le norme, anche regionali, per adeguarle alle modifiche che sono arrivate a livello sovraordinato o anche alla situazione attuale particolare che stiamo vivendo.
Questo progetto di legge, che è stato assegnato alla Seconda Commissione, che in parte riprende un progetto di legge presentato a inizio legislatura dal presidente Zaia, il n. 2, che poi è stato ripreso dalla Giunta con il PdL n. 50, prevede praticamente un adeguamento di alcune normative, perché queste norme devono essere adeguate in maniera continua e costante perché bisogna dare risposte, almeno questa è la nostra volontà anche come maggioranza, il più velocemente possibile.
Il nostro PdL, questo della Seconda Commissione, il n. 50 ordinamentale, inizialmente comprendeva molti articoli: era composto inizialmente da 27 articoli, alcuni dei quali sono stati di fatto tolti, stralciati da questo progetto di legge perché assorbiti in altri progetti di legge o in altri provvedimenti. Mi riferisco in particolare alle materie che riguardano le acque minerali e termali, dove c'è il progetto di legge 58, che penso dopodomani, giovedì, verrà licenziato dalla Seconda Commissione, oppure anche argomenti relativi alla Protezione civile o alla sismica.
Alla fine questo progetto di legge si compone di 14 articoli che riguardano in particolare: governo del territorio, viabilità, lavori pubblici, appalti, ambiente, togliendo, come ho detto, quindi Protezione civile, acque minerali e termali e la sismica.
Il Capo I, concernente la normativa regionale in materia di governo del territorio, si compone di due articoli: il primo, volto a favorire l'applicazione della normativa regionale sul contenimento del consumo di suolo, propone una modifica alla legge 21/2004, riferita al condono edilizio, per includere, tra gli interventi finanziabili con le risorse introitate, anche gli interventi di riqualificazione urbana previsti dall'articolo 6 della legge regionale 14 del 2017. Poi anche quelli previsti nei programmi di rigenerazione urbana sostenibile promossi dai Comuni, singoli o associati, approvati ai sensi dell'articolo 7, comma 4, della medesima legge regionale (quindi la 14/2017) trasferendo ai Comuni i contributi per le spese di intervento per i primi e di progettazione per i secondi. Quindi, un ampliamento delle possibilità di utilizzo di questa entrata che ha la Regione, coi condoni edilizi, tenendo conto di questa nuova legge, la n. 14/2017 che abbiamo approvato.
L'articolo 2, invece, che abbiamo inserito poi in Commissione, in seguito anche ad una proposta di Giunta dell'assessore Corazzari, che abbiamo discusso in Commissione, propone una modifica all'articolo 4 della legge 14/2019, quindi Veneto 2050, volta a consentire ai Comuni che non hanno ancora istituito il Registro Comunale Elettronico dei Crediti Edilizi (il RECRED), di adottare delle varianti finalizzate o comunque strettamente funzionali alla realizzazione di opere pubbliche ed impianti di interesse pubblico.
Questa è una richiesta che viene dai Comuni. Ho visto che vi sono degli emendamenti da parte delle opposizioni in particolare su questo articolo. Poi faremo anche la Commissione per la loro valutazione, ma anticipo già che noi però riterremo di tenere la linea che ci è richiesta dai Comuni, nel senso di consentire loro di poter fare queste varianti, pur non avendo ancora il RECRED, per interventi che riguardino appunto opere pubbliche e impianti di interesse pubblico.
Il Capo II, invece, contiene disposizioni in materia di viabilità, lavori pubblici e appalti. In materia di viabilità, l'articolo 3, attribuisce alla Giunta regionale la funzione di classificazione di tratti viari introducendo una nuova previsione all'articolo 94 della legge regionale 11 del 2001.
Nel contempo, in relazione alla legge regionale 39/91 concernente la sicurezza stradale, con l'articolo 4 si introducono, tra gli interventi, oggetto di finanziamento, quindi con contributi regionali, anche le attività di manutenzione ordinaria e straordinaria di itinerari ciclabili turistici: perché finora erano considerati come possibilità di contributo regionale con la 39 soltanto nuove realizzazioni. Noi abbiamo ritenuto importante inserire anche la manutenzione ordinaria e straordinaria di itinerari ciclabili turistici.
In materia di lavori pubblici si ripetono due precisi interventi nell'ambito della legge 27 del 2003, quindi "Disposizioni generali in materia di lavori pubblici di interesse regionale e per la costruzione di zone classificate sismiche". In dettaglio, con l'articolo 5, viene riscritto il procedimento di approvazione della programmazione triennale dei lavori pubblici, mentre l'articolo 6 introduce una modifica all'articolo 48 della sopracitata legge regionale al fine di circoscrivere la procedura di nomina regionale dei collaudatori ai soli lavori di stretta competenza dell'Amministrazione regionale.
In tema, invece, di appalti, l'articolo 7 introduce un nuovo articolo, una semplificazione nei procedimenti di pagamento, prevedendo che nei procedimenti di pagamento relativi ai contratti pubblici di servizi, forniture, noleggio attrezzature di importo inferiore alla soglia di rilevanza comunitaria non venga operata la ritenuta dello 0,50% a garanzia dei versamenti agli Enti previdenziali ed assicurativi.
In tema, invece, di trasporto non di linea, l'articolo 8, introdotto anche questo in seguito a una proposta venuta da parte dell'assessore De Berti in Commissione, ma poi anticipo, l'avete visto, vi sono ulteriori emendamenti sul tema dei trasporti pubblici proposti dalla vicepresidente De Berti su questo tema, questo articolo, l'articolo 8, è stato introdotto al fine di consentire una tenuta finanziaria delle imprese del settore di trasporto di persone, effettuando, mediante l'impiego di mezzi con conducente e taxi, che a causa dell'emergenza epidemiologica Covid-19 hanno subìto una drastica riduzione della domanda di servizi con rilevanti ricadute in termini di mancato fatturato.
Introduce, quindi, delle deroghe alla disciplina dei servizi di trasporto pubblico non di linea di cui alla legge regionale 22/96 e legge regionale 63/1993. Per il periodo ritenuto congruo alla ripresa della domanda di servizi si propone, quindi, di consentire, in deroga alla vigente disciplina di settore, la sospensione dell'esercizio dell'attività di noleggio con conducente e taxi anche mediante l'alienazione del mezzo, evitando pertanto la revoca del relativo titolo autorizzativo. Questo è un articolo particolarmente atteso dagli operatori del settore.
Il Capo III di questo PDL contiene, invece, alcune disposizioni relative alla materia dell'ambiente. L'articolo 9 è riferito alla gestione dei rifiuti, dove la normativa relativa alla legge n. 3/2000 viene adattata, come abbiamo già fatto in questi anni rispetto anche ad altre materie, alla distinzione tra organi di indirizzo politico e organi di gestione amministrativa.
L'articolo 10 novella, invece, la normativa in materia di valutazione di impatto ambientale e introduce, quindi, questo medesimo adattamento di distinzione tra organi di indirizzo politico e organi di gestione amministrativa.
Seguono, infine, due articoli in seguito all'approvazione di due proposte che sono pervenute in Commissione, quindi due nuovi articoli. Il primo è l'articolo 11, che è una modifica della legge 41/88, che riguarda le norme per la pulizia idraulica e per l'estrazione di materiali litoidi negli alvi e nelle zone golenali, nei corsi d'acqua, nelle spiagge e nei fondali lacuali di competenza regionale. Questa modifica è volta a consentire la realizzazione di interventi di regimazione idraulica con asportazione di materiale litoide in modo più coordinato e, quindi, controllato. Fermo il volume massimo assentibile per singolo intervento, quindi 20.000 metri cubi, si prevede la possibilità che siano presentati progetti di più ampio respiro, quindi fino a 80.000 metri cubi, però quattro interventi da 20.000, che consentono di avere, quindi, un quadro coordinato delle attività e dei successivi sviluppi. Poi, magari in sede di discussione ne parleremo meglio. Ho letto anche oggi o nei giorni scorsi, degli articoli nella stampa locale assolutamente fuorvianti, direi anche un po' deliranti su questo tema, come se noi applicassimo deleghe ulteriori, facessimo scavare nel Piave, lasciassimo fare chissà che cosa eccetera. Premetto già in anticipo, poi anche il presentatore di questo articolo lo dirà e poi ne parleremo anche in discussione generale, che è nulla di tutto ciò. Già attualmente si può fare questo: ciascuno che ha queste caratteristiche, quelle inserite nella legge, può presentare delle domande, 20.000 metri cubi ciascuna che sono soggette a valutazione di impatto ambientale, eccetera.
Noi semplicemente diciamo: invece di fare 20 più 20, più 20, più 20, fammi un progetto complessivo fino a massimo 80.000, con singoli interventi di 20.000 metri cubi e facciamo una valutazione di impatto ambientale complessiva. Quindi, non è assolutamente vero quello che è riportato nella stampa locale di oggi, nella "Tribuna di Treviso", che sono in deroga e non hanno nessun tipo di autorizzazione, perché la valutazione di impatto ambientale avviene comunque e soprattutto, se sappiamo bene qual è l'obiettivo, cioè, quali sono anche i prossimi interventi che dovrebbero fare queste persone che chiedono l'autorizzazione, si può fare una valutazione di impatto ambientale più ampia e più coordinata.
Va quindi a semplificare, ma anche a migliorare, anche questo intervento. Dopo, magari, in sede di discussione parleremo meglio di quali sono i benefici di questo tipo di azioni.
Vi è poi l'articolo 12. Anche questo è un nuovo articolo che abbiamo inserito in Commissione: riguarda delle disposizioni per il riconoscimento di titolo giuridico per l'esecuzione di interventi finalizzati alla sicurezza idraulica dei corsi d'acqua, di competenza regionale ed è mosso dall'esigenza di assicurare la tempestiva, puntuale e costante esecuzione in capo ai soggetti aventi responsabilità e titolo di tutti gli interventi volti a garantire il buon regime e quindi il regolare deflusso dei corsi d'acqua, prevenendo e comunque riparando situazioni che possono, anche solo in potenza, pregiudicare la sicurezza.
Questo è un articolo, più un riordino di una serie di normative che si vanno a intersecare tra la normativa statale, addirittura di regi decreti, e normative regionali per esplicitare, con un articolo di legge regionale, qual è la procedura da seguire e le norme da dover verificare in sede di questo tipo di interventi.
Il nostro progetto di legge si conclude ovviamente con il Capo IV, con le disposizioni finali: una contiene la clausola di neutralità finanziaria. Questo tipo di progetto di legge ordinamentale ovviamente non ha nessun impatto sul bilancio regionale, quindi è una scelta che abbiamo fatto negli anni scorsi di mantenere all'interno delle norme nel Collegato al bilancio regionale le modifiche ordinamentali che avessero un impatto finanziario e invece fare progetti di legge di più ampio respiro, nel corso dell'anno, che non avessero un impatto finanziario sul bilancio, ma fossero solo adeguamenti e manutenzione della normativa regionale.
Infine, ovviamente, vi è quella dell'entrata in vigore della norma.
Questo progetto di legge ha recepito anche il parere del Consiglio delle Autonomie Locali nella seduta del 21 giugno; ha avuto un parere favorevole della Prima Commissione consiliare in merito alla neutralità finanziaria nella seduta del 30 giugno e alla fine è stato approvato a maggioranza dalla Seconda Commissione consiliare l'8 luglio scorso: è stato voto votato a maggioranza dei Gruppi Lega, Lista Zaia, Fratelli d'Italia, Forza Italia - Berlusconi - Autonomia per il Veneto, Gruppo Misto e il collega Valdegamberi.
Poi vedremo che sono stati presentati alcuni emendamenti: come ho già anticipato, alcuni erano già stati anche in parte trattati un pochino anche in Commissione e anticipato che sarebbero stati anche presentati in Aula. Uno in particolare riguarda l'urbanistica, quindi assessore Corazzari, uno riguarda gli impianti a fune, assessore Caner e poi sono stati presentati negli emendamenti anche alcune proposte da parte della vicepresidente de Berti relativamente ai trasporti.
Alla fine si compone di 12 articoli di modifica di adeguamento ordinamentale, più poi, in sede di discussione, comunque con gli emendamenti che sono stati presentati, perché nel frattempo, insomma, è passato anche un po' di tempo da quando è stato licenziato dalla Commissione e comunque dobbiamo essere anche più veloci, anche più produttivi nel dare queste risposte, sono stati presentati anche questi emendamenti da parte degli Assessori della Giunta.
Noi sappiamo perfettamente che questo, che riguarda la Seconda Commissione, è un ordinamentale sempre molto complesso, molto tecnico: abbiamo cercato di alleggerirlo facendo confluire alcune tematiche su PdL dedicati o inserendole in altri PdL. Penso che con quello che resta qui oggi in discussione e quello che verrà inserito con gli emendamenti, avremo comunque delle risposte importanti che possiamo già dare da subito al territorio, agli operatori, anche agli Enti locali, ai cittadini ed è importante che venga approvato il prima possibile. Grazie, Presidente.

PRESIDENTE

Grazie a lei.
Correlatore il collega Zanoni.

Andrea ZANONI (Partito Democratico Veneto)

Grazie, Presidente.
Questo progetto di legge è un progetto di legge, come ricordato dalla collega che mi ha preceduto, molto complesso e che ha nel suo interno delle modifiche normative che riguardano molte questioni e molte attività: dalla destinazione dei fondi delle oblazioni per i condoni sulle opere pubbliche in merito alla riqualificazione urbana alla classificazione delle strade di competenza regionale, e non solo, alla sicurezza stradale e le relative manutenzioni. Poi ancora, verte sui lavori pubblici e sui programmi, sulla classificazione sismica, sui contratti di pubblico servizio. Ha competenze in materia di gestione dei rifiuti, competenze in materia di valutazione di impatto ambientale, disposizioni in materia di trasporto, estrazione dei materiali dai fiumi, ghiaia e sabbia, competenze in materia di sicurezza idraulica.
Sono veramente tutte norme che vanno a mettere ordine, così come dice questa legge, che dovrebbe essere una legge ordinamentale o ci sono anche norme che nulla hanno a che fare con un riordino della normativa regionale? In realtà è la seconda, perché ci sono molte norme che nulla hanno a che fare con mettere ordine alle leggi e alle norme della nostra Regione. Questo, a nostro avviso, non va bene, perché questa dovrebbe essere la legge ordinamentale delle materie in capo alla Commissione Seconda (Ambiente e Infrastrutture, in particolare).
Tanto per citarne alcuni, ci sono degli articoli che hanno delle criticità importanti. Cito ad esempio l'articolo 7, l'articolo 11 e l'articolo 12, per i quali abbiamo presentato degli emendamenti soppressivi perché effettivamente è difficile migliorare un qualcosa che nulla ci azzecca con l'ordinamentale e che addirittura potrebbe peggiorare l'attuale situazione.
Per quanto riguarda l'articolo 7, trovo corretto già fare un accenno in fase di relazione a questo articolo, che si chiama "Misure di semplificazione nei procedimenti di pagamento", dove previsto, per i contratti pubblici di servizi, forniture e noleggio e attrezzature d'importo inferiore a una soglia comunitaria, nei procedimenti di pagamento viene previsto che non viene operata la una ritenuta dello 0,50% a garanzia dei versamenti agli enti previdenziali e assicurativi. A volte ci sono effettivamente delle cose che potrebbero anche essere interessanti, magari giuste e corrette, ma credo che bisognerebbe sempre avere ben chiaro il riferimento a quella che è la gerarchia delle norme.
Possiamo noi normare e legiferare in qualsiasi campo, in qualsiasi settore, come vogliamo? No, perché siamo una Regione. Dobbiamo fare quindi riferimento alle nostre competenze e alle competenze dello Stato. In questo caso – ditemi se vi disturbo, che interrompo – avevamo messo in evidenza la relazione...

PRESIDENTE

Signori, il correlatore sta tentando di fare la sua relazione. Assessore Corazzari, la mascherina, dottoressa Pantaleoni, un po' più basso il volume. Grazie.

Andrea ZANONI (Partito Democratico Veneto)

Avevamo chiesto informazioni in merito a questo articolo, perché che una Regione riesca ad intervenire e a definire che può essere esentata una determinata ritenuta prevista da altre norme ci pareva una forzatura e ci è stato detto: "Ci sono anche altre Regioni che lo hanno fatto". È stata fatta una verifica e in realtà non ci sono altre Regioni che lo hanno fatto se non la Provincia autonoma di Bolzano, che lo ha fatto con una legge del 2019. Vorrei però ricordare che quella è una Provincia a Statuto speciale, un po' diversa dalla Regione Veneto, quindi qui può esserci un problema.
Dopo diventa forse una strategia quella di forzare la mano in tema di normative e di competenze in modo da creare continui contenziosi con lo Stato, giusto per rivendicare la correttezza delle richieste di maggiore autonomia? Io credo che non sia questo il modo, comunque.
Poi, come vi dicevo, colleghi, un altro articolo a nostro avviso molto critico è l'articolo 11. Ricordo che questo articolo non compariva nel progetto di legge della Giunta regionale ed è stato inserito, lo ha ricordato anche la collega Rizzotto prima, con un emendamento in Commissione. Questo articolo non ha nulla a che fare con l'ordinamentale, come il precedente: è un articolo che va a modificare una legge del 1988 che riguarda le norme per la pulizia idraulica e per l'estrazione di materiali litoidi negli alvei e nelle zone golenali dei corsi d'acqua e nelle spiagge e fondali, la quale è competenza regionale. Questo articolo in realtà parla di sabbia e ghiaia, poi parla anche di regimazione delle acque, quindi è più adatto e interessa di più quelli che sono i fiumi in particolare. Ma che cosa fa questo articolo? È giusto ricordare che questa norma che si va a modificare, una legge approvata da questo Consiglio nel 1988, all'articolo 1 prevede che per estrarre materiali dai nostri fiumi ci vogliano dei piani di estrazione e di asporto di sabbia e ghiaia, quindi ci devono essere dei piani, perché è logico che, se si mette mano in un fiume, in un ambito naturale e demaniale, ci debba essere un piano che mi consideri il corso d'acqua nella sua completezza proprio per evitare che magari determinati interventi creino problemi.
Cosa viene previsto all'articolo 2? All'articolo 2 di questa legge ci sono delle deroghe dove, ahimè, si possono attuare delle estrazioni con una quantità massima di 20.000 metri cubi.
Io conosco bene la situazione del fiume sacro alla patria, il Piave, perché sono della Provincia di Treviso, perché negli anni me ne sono occupato con sopralluoghi, interventi, feci un intervento anche in Commissione europea quando ero Deputato al Parlamento europeo che sfociò in una procedura di infrazione per quanto riguarda l'applicazione di determinate normative di tutela ambientale nel momento in cui si va a scavare nei fiumi e quindi so anche, perché è stato accertato con degli accessi agli atti, che negli anni questa è una deroga che è stata adottata a mitraglia, perché sono state rilasciate decine di queste autorizzazioni in deroga ai piani che non sono mai stati fatti, per un totale di 200.000... adesso mi sfugge il quantitativo esatto, comunque sono parecchie migliaia di metri cubi, tutte scavate in deroga. 2 milioni di metri cubi: questo è il dato che risulta dai vari interventi e dalle varie escavazioni fatte.
Questo che cosa dimostra, colleghi? Che non vengono fatti i piani e che chi decide dove scavare è la Regione, sono gli Enti locali, sono gli Enti preposti o è il privato? Quali sono le motivazioni reali, perciò, di queste richieste? È l'interesse pubblico, ovvero norme utili per il dissesto idrogeologico e per la sicurezza o è il profitto dei singoli? Un esempio eclatante è proprio questo del Piave perché si va a scavare sempre nello stesso punto: nel medio Piave, nei Comuni di Cimadolmo, Maserada, Spresiano, sempre in quel punto lì. Perché? Perché lì c'è la ghiaia quella buona, quella preziosa.
Vedete colleghi, ogni tanto guardando i TG nazionali, vediamo che viene denunciato questo o quell'altro turista perché dalla spiaggia di qua o dall'altra area naturale portano via le stalattiti, portavano via la sabbia, portano via i sassi in quantitativi minimi. Qui si parla di milioni di metri cubi e lo si fa a norma di legge e senza un piano. Perché non è mai stato fatto un piano? Se dovevamo intervenire su questa norma, a mio avviso, saremmo dovuti intervenire eliminando la deroga che ha portato solo a escavazioni non pianificate e prevedendo finalmente, dopo 33 anni, che siano applicati i piani, siano fatti i piani, in modo che ci sia una visione globale di quello che si va a fare.
Vi porto un altro esempio. Sempre parlando del fiume sacro alla patria, siccome sappiamo quanto questo a volte sia pericoloso, ci sono degli studi e ci sono autorevoli esperti che hanno detto che, ad esempio, bisognerebbe intervenire anche sul basso Piave, sul Piave laddove negli anni si sono accumulati limi e fanghi tali da aver aumentato il fondo. Il fondo è salito perché ci sono questi accumuli; di conseguenza la portata del fiume viene diminuita e quindi lì sarebbe necessario prevedere questi scavi. Il problema è che in questo caso sì, ci sarebbe l'interesse pubblico, ma non c'è più quello del privato, perché naturalmente scavare limi e fanghi non è redditizio.
Noi allora siamo qui per fare delle norme che interessano i cittadini veneti, la loro sicurezza o per fare norme che interessano i singoli, che hanno l'interesse di continuare a scavare in quel posto dove hanno i loro impianti, dove c'è la ghiaia buona? Chiedete – e mi riferisco soprattutto ai colleghi del trevigiano, ma anche agli altri – ai Sindaci rivieraschi se queste escavazioni effettuate negli anni hanno portato i risultati voluti o se addirittura, come è accaduto, il Piave con questo grande avvallamento, perché si scava sempre in quel posto, ha sfarfallato di più e, sfarfallando, ha eroso terreni che da secoli erano coltivati, proprio a causa della deformazione del corso d'acqua in quel punto.
Credo che sarebbe veramente il caso che la Giunta regionale facesse, lo potrebbe fare anche il Consiglio e magari lo potrebbe fare anche la Quarta Commissione, un'analisi degli interventi effettuati in deroga ad una legge della Regione Veneto, sempre sullo stesso posto, per capire in realtà i benefici, che potrebbero anche non esserci, prodotti da questo modo di intervenire.
È una questione non da poco, questa, colleghi. Ci sono i nostri cittadini che hanno fiducia nelle Istituzioni, sperano che lavorino per la loro sicurezza, per il loro interesse. Non mi pare che questa norma preveda qualcosa di quello che vi ho detto, se non assecondare determinati appetiti e richieste.
Magari potrebbero essere anche legittime, per carità, però bisogna vedere che cosa vanno a creare nel territorio. C'è da dire che l'Amministrazione regionale, nei confronti di questa categoria, di questo settore è sempre stata molto generosa. Ne ho parlato anche stamattina in risposta a due interrogazioni che riguardavano Cava Morganella e quindi sempre la ghiaia: quando i cavatori chiedono la Regione Veneto risponde. Ma lo fa andando oltre i limiti che la Regione stessa si è data, perché nel caso della Morganella abbiamo due leggi, la nuova legge sulle cave e l'articolo 30, comma 1 e la vecchia legge, la 44 dell'82, l'articolo 44, comma 1, lettera g), che di fatto dicono: certe autorizzazioni non le puoi dare, le vietano, ma quell'autorizzazione che è in contrasto con queste due norme citate è stata data all'ultimo dell'anno ai cavatori, a chi estrae ghiaia. E qui ci risiamo. Quindi diventa anche sospetta questa cosa.
Oltre all'articolo 11 - e chiudo la parentesi dell'articolo 11 - c'è anche l'articolo 12: anche questo è un articolo inserito in corsa, ovvero durante i lavori della Commissione. Un articolo che in realtà è difficile anche da capire: non si capisce bene cosa vuol dire, potrebbe risultare anche pericoloso e controproducente. Si parla di titolo giuridico per l'esecuzione di interventi finalizzati alla sicurezza idraulica dei corsi di acqua di competenza regionale, si vanno a citare delle norme si includono e citano norme. Ma chi mi dice che siano citate tutte queste norme? Diciamo che effettivamente è un articolo anche questo che potrebbe avere un peso e una portata che magari può andare anche oltre quelli che sono i confini, la cornice di operatività di una Regione.
Ci sono poi anche altri articoli effettivamente positivi, articoli che vanno a recepire norme dello Stato che adeguano alla nostra normativa, a quella che è la normativa dello Stato, dell'Unione Europea, quindi acque potabili: il fatto è che in questi 12 articoli ce ne sono alcuni, questi 3 in particolare, per i quali abbiamo presentato degli emendamenti soppressivi che sono veramente problematici.
Ho visto che c'è un nutrito numero di emendamenti che arrivano dalla Giunta regionale. Bene, per carità, però mi chiedo la Giunta, con i mezzi che ha, a mio avviso, visto che non sono novità dell'ultimo momento, poteva presentare quegli emendamenti durante i lavori in Commissione in modo da dare anche più tempo per esaminarli. Tra l'altro, non sono neanche un gran che.
Poi c'è, ho visto un emendamento dei colleghi, Razzolini mi pare, sui campi fotovoltaici. Anche qui, è un tema molto importante, un tema di estrema attualità, un tema di conflitto nel territorio, un tema che dovrebbe essere in qualche modo affrontato magari in maniera là sì legislativa, ma non solo con un ordinamentale.
L'auspicio, quindi, è che si porti in Aula un progetto di legge che va a mettere i paletti e va a mettere dei confini a questa attività molto invasiva del nostro territorio, molto lucrativa, che quindi ha risvegliato molti appetiti, ma che può avere delle ripercussioni, per quanto riguarda il nostro ambiente, molto pesanti.
Capisco la necessità, a questo punto, di stimolare la Giunta e questa maggioranza con un emendamento: mi sto chiedendo se sia la forma corretta e se un emendamento del genere possa essere esente da conflitti di carattere normativo con la norma statale. Quindi, sicuramente sul contenuto, almeno personalmente, siamo d'accordo; sulle modalità qualche perplessità c'è. Però, se serve a stimolare il dibattito e ad accelerare l'esame in Commissione della relativa legge, per poi portarla in Consiglio, ben venga.
Assume la Presidenza
la Vicepresidente Francesca ZOTTIS

PRESIDENTE

Grazie, consigliere.
Ha chiesto di intervenire la capogruppo Ostanel.

Elena OSTANEL (Il Veneto che Vogliamo)

Grazie, Presidente.
Intervengo in discussione generale per provare a dare un contributo su un progetto di legge di cui abbiamo ampiamente discusso in Seconda Commissione, anche alle volte recependo alcune delle osservazioni che sono state fatte anche dalle minoranze in alcuni articoli, che secondo me sono anche migliorati. Però, mi interessava mettere l'attenzione su alcune cose, secondo me, molto negative ancora contenute in questo provvedimento che non ha citato il consigliere Zanoni nella sua relazione e, quindi, in aggiunta alla discussione generale. C'è un'impostazione, all'interno di alcuni articoli del provvedimento, su cui io credo bisognerebbe fare un'approfondita riflessione e mi soffermo su tre articoli principali. Poi, magari nella discussione articolo per articolo si potrà aggiungere alcune cose.
L'articolo 5 sul programma triennale dei lavori pubblici. Già la scheda SIN definisce una criticità importante, io credo, di questo articolo, quando dice "non sembra trattarsi quindi di una mera semplificazione o adeguamento ordinamentale, ma di norma che incide sull'assetto delle competenze statutariamente previsto fra organi della Regione".
In Commissione, ad esempio, avevamo molto discusso del ruolo del Consiglio, della Commissione e della Giunta all'interno del programma dei lavori pubblici, tanto che c'era stato un accoglimento e un miglioramento, ad esempio, nel punto 1, dove si ridice che "il programma triennale viene approvato dal Consiglio e non dalla Giunta". Avevamo quindi avuto anche un'ampia discussione e credo che questo sia stato un effettivo miglioramento di questo articolo, nei lavori della Commissione. Se poi andiamo a vedere sotto, io credo che rimanga una criticità molto importante perché nel momento in cui ci siano delle modifiche sull'elenco annuale dei lavori, nei casi previsti dall'articolo, qui è "la Giunta, sentita la competente Commissione", ovviamente poi può prescindere dal parere, e qui il Consiglio regionale non può più esprimersi sulle variazioni nel piano annuale.
Quando, faccio degli esempi, in un contesto come quello della città di Padova, sull'area di Pontevigodarzere, dove mi è stato chiesto da alcuni residenti e comitati di cittadini di verificare, come Consigliere regionale, se un'opera fosse introdotta, anche magari al di là del piano triennale, per quel territorio, io non avrei la possibilità di essere quell'antenna sul territorio che forse ogni Consigliere vuole essere, di comprendere se ci sono delle modifiche al piano annuale, perché è una questione che non passerà più all'interno del Consiglio, ma verrà totalmente delegata alla Giunta, "sentita la Commissione consiliare", dal parere della quale, però, si può prescindere entro un tot di giorni.
Se questa è una semplificazione, io credo che sia una semplificazione che va nell'ottica di garantire meno potere ai cittadini, quindi anche ai suoi rappresentanti all'interno del Consiglio regionale. E credo che questo sia pericoloso e quindi sbagliato.
Ma ci sono altri due articoli ancora che io credo più pesanti: sono l'articolo 8 e l'articolo 9. L'articolo 8 dice che per alcune lettere (la f), la i) e la l)), la competenza dell'approvazione è totalmente spostata in capo non tanto alla Giunta, ma ai tecnici competenti. Anche qui, andiamo a vedere effettivamente quali sono queste lettere che si citano, perché credo che sia importante andare a vedere cosa stiamo normando oggi, cioè in caso di discariche per rifiuti speciali e impianti di incenerimento l'okay viene dato non dalla Giunta, ma da un ufficio competente, come per quanto riguarda quegli studi di ricerca e sperimentazione legati poi al rilascio dell'autorizzazione.
In Commissione, mi è stato detto che dipende anche da una norma nazionale, da un livello di semplificazione che arriva anche da un livello più alto. Pensiamo davvero che questa sia una semplificazione, cioè il fatto che per dei progetti come discariche per rifiuti speciali e impianti di incenerimento, dove sappiamo e lo stiamo vedendo anche oggi sui territori legati anche qui alla città da cui provengo, che è Padova, dove i cittadini si chiedono se la Regione Veneto dirà sì o dirà no, la responsabilità di quel sì o di quel no non sarà politica, sarà tecnica? Ovviamente i tecnici di solito vengono anche poi scelti e nominati in qualche modo dalla politica, ma davvero noi pensiamo che sia di responsabilità di una persona che ha un contratto di tipo tecnico di dire ad un cittadino che in quel territorio si sia approvato o meno un impianto di incenerimento o una discarica per rifiuti speciali?
Io credo che la responsabilità in positivo e in negativo debba andare alla classe politica e non ai tecnici perché è un po' troppo facile magari poi poter uscire sui giornali e dire: "Ma il tecnico conosce, sa, ha dato l'okay", non prendersi la responsabilità e andare sui territori a dire: "Non è stata la Lega ad approvare il progetto di incenerimento, è stato il tecnico competente che aveva visto i documenti", delegando a lui o a lei la responsabilità di una scelta politica.
Poi, abbiamo l'articolo 9. Anche qui andiamo a vedere cosa norma l'articolo 9: opere come grandi raffinerie di petrolio, grandi centrali energetiche e magari carbone, non parliamo del nucleare, i grandi impianti fotovoltaici, anche a terra, a cui siamo tutti contro a parole perché quando arriva Coldiretti dice che non si può fare un impianto fotovoltaico a terra siamo tutti a favore del non consumo di suolo, io anche, però poi, quando dobbiamo prendere la responsabilità anche politica di dire che dobbiamo andare verso le rinnovabili, anche qui bisogna trovare un buon bilanciamento, però in questo caso darebbe l'okay il tecnico e quindi non sarebbe più colpa della Giunta e quindi del colore politico che la governa.
Io credo sia un'operazione totalmente sbagliata e soprattutto non un'opzione ordinamentale. Questa è una scelta puramente politica.
Altro tema su cui si interviene sono le trivellazioni in mare. Anche qui abbiamo votato due mozioni, la mia e quella della collega Cestari, che diceva no alle trivellazioni nell'Adriatico, su cui mi pareva fossimo tutti d'accordo e siamo d'accordo. Okay? Bene. Ma chi è che si prende la responsabilità di nuovo nel caso di dire sì o di dire no? Un tecnico o una tecnica? Ecco, non penso sia non solo giusto da un punto di vista politico, ma proprio non sia materia di un percorso ordinamentale.
Ci sono altre questioni. Il consigliere Zanoni ne ha già spiegate alcune, ma io credo che queste siano le tre dove in qualche modo si dà un po' l'impianto generale di un ordinamentale, dove – lo ripeto – ci sono degli articoli dove io voterò a favore, ci abbiamo lavorato in Commissione, li ho visti, sono positivi e sono ordinamentali; ma ci sono degli articoli dentro questo ordinamentale che nascondono una visione politica, soprattutto di deresponsabilizzazione su alcune scelte strategiche, che credo siano davvero difficili da poter accettare. Spero che tutti i Consiglieri abbiano visto quali sono gli impianti che si vanno a normare, perché avete capito che sono impianti o nuove progettualità su cui si ha un impatto sui territori e sui cittadini, dove, è vero, magari per ognuno di noi sarà più facile dire: "Non è stata colpa mia, il Consiglio non può più fare niente, è stato il tecnico". Sarà più facile? Ma davvero come classe politica, tra l'altro con un ruolo di questo tipo anche profumatamente remunerato, dove noi possiamo agire con quel ruolo di controllo, noi pensiamo che sia compito di una struttura tecnica o degli uffici competenti? Secondo me, il lavoro della politica è anche quello di prendersi le responsabilità di scelte difficili sui territori, a favore o contro, e di farlo fino in fondo. E questi articoli non lo permetteranno più.
Se arriva, come mi è stato detto in Commissione, da una normativa nazionale, io sono contro pure alla normativa nazionale. Cioè, se è vero che noi stiamo facendo queste modifiche perché ci sono delle richieste di semplificazione che arrivano dal nostro Governo o dall'Europa, io sarei contraria comunque, perché questo è deresponsabilizzare la politica dal ruolo che ha di essere con le persone, o alle volte, purtroppo, contro le persone, sui territori.

PRESIDENTE

Grazie, collega.
Se non ci sono altri interventi, dichiaro chiusa la discussione generale.
Ha chiesto, per replica, di intervenire la relatrice Rizzotto.

Silvia RIZZOTTO (Zaia Presidente)

Grazie, presidente Zottis.
Io ho ascoltato gli interventi in discussione generale. Su alcuni temi, ovviamente le posizioni possono essere estremamente diverse tra maggioranza e minoranza. Questo di fatto trattasi assolutamente di un ordinamentale: gli argomenti trattati rientrano assolutamente nelle competenze che ha questo progetto di legge, come abbiamo fatto negli ultimi anni.
In particolare, a parte alcune considerazioni che ha fatto Zanoni, che dà un taglio sempre suo, perché d'altra parte, sennò domani non può uscire con la mezza pagina sul giornale, sulla "Tribuna di Treviso" quindi bisogna che dia anche qualche input in più, mi interessava solo una piccola nota dell'intervento della collega Ostanel che dopo, magari, quando affronteremo articolo per articolo, si può anche integrare ulteriormente.
Nell'ordinamentale, al di là dell'adeguamento normativo, c'è comunque sempre una discrezionalità anche politica delle scelte che vengono prese. Noi non è che ci esautoriamo del ruolo che ha il Consiglio, che ha la Commissione consiliare, che ha la Giunta regionale su alcune tematiche. È una scelta di distinzione dei ruoli: un ruolo di indirizzo politico e un organo di gestione amministrativa. Non ci esautoriamo dal ruolo, non ci togliamo il ruolo, ma in realtà, scusatemi: veramente, come qualcuno pensava, l'autorizzazione, per esempio, per l'ampliamento di una cava deve passare in Commissione consiliare? Perché siamo i tecnici che valutano se tutti i documenti sono a posto, se ci sono tutti gli adempimenti a posto, se è tutto a posto, che rispetta tutte le norme.
Noi diamo l'indirizzo politico. Abbiamo fatto infatti la legge di adeguamento, abbiamo fatto anche il PRAC, eccetera.
In questo ordinamentale, così come non c'è più un ruolo autorizzativo in capo alla Giunta regionale per un ampliamento o una nuova autorizzazione delle cave, per dire, ho citato questo perché al collega Zanoni è particolarmente caro, cosa ne sa un politico di tutta la procedura? Se ci sono adempimenti messi in legge e uno rispetta tutti i requisiti che deve avere, è una questione prettamente tecnica, non c'è discrezionalità politica.
Stessa cosa qui. Questo l'abbiamo inserito anche per quanto riguarda i rifiuti, quindi le autorizzazioni per quanto riguarda le discariche. Stessa cosa inserita nel PdL 58 che licenzieremo giovedì prossimo in Commissione per quanto riguarda le autorizzazioni per le acque minerali e termali.
È una distinzione di ruoli che non è che ci siamo inventati noi, ma vi è anche in tutte le altre Regioni, quasi. Vi ricordo che c'è una legge - come si chiamava? Bassanini, vero? Degli anni Duemila? No, degli anni Novanta era ancora, pensa te, sono passati un po' di anni, vero? - che ha distinto assolutamente ruolo politico dal ruolo tecnico amministrativo. Era come quando ero Sindaco e una volta il Sindaco presiedeva la Commissione Edilizia Comunale: cioè cosa potevo dire io, scusa, da Sindaco? No, scusa, le pratiche sono tutte a posto, le carte tutte a posto. "Ma a me la casa qua non me piace, qua non puoi fare una casa, non puoi costruire una casa qui, perché qua non va bene". Con quale motivazione? Se rispetti le norme, c'è una distinzione che è la legge che ce l'ha data, ancora la Bassanini negli anni Novanta, distinzione di un ruolo politico di indirizzo e quindi noi lo esercitiamo anche legiferando, dando degli indirizzi poi ai tecnici da eseguire e il ruolo tecnico-amministrativo che deve verificare se le carte sono in ordine e se rispettano i requisiti.
Voi invece vorreste che se uno fa tutte le carte, le cose, eccetera e poi noi all'ultimo diciamo: "No, scusa, ma questa discarica a Valdobbiadene non mi va bene, lì no. Preferisco metterla a Lonigo, perché la Guarda mi sta più antipatica, quindi la mettiamo a Lonigo perché non va bene. No, ma Pieve di Soligo non mi sta bene, la mettiamo piuttosto a Mozzecane". Ma che discorsi sono? Non siamo dei tecnici, noi diamo un indirizzo politico. Adesso l'ho buttata un po' così, è vero, un po' anche sdrammatizzando, però la questione è prettamente questa: qual è il titolo che noi abbiamo per andare contro ed esprimere un parere su una autorizzazione che rispetta delle norme previste da delle leggi nazionali e regionali che abbiamo fatto?
Noi ci stiamo adeguando ad un ordinamento che c'è già da diversi anni: in questo caso, con questo ordinamentale, noi incidiamo per quanto riguarda l'aspetto della gestione dei rifiuti.
Nel PdL 58 interverremo sulle acque minerali e termali e abbiamo già inserito questo aspetto per quanto attiene le attività estrattive. Quindi siamo in assoluta coerenza di quello che è un ordinamento statale.
Questo giusto come nota, quindi, non è una disassunzione di responsabilità. La nostra responsabilità è quella di legiferare e di dare gli indirizzi corretti, giusti, più obiettivi possibili ovviamente ai tecnici per valutare, al di là della discrezionalità che può avere il singolo con la competenza che anche noi che siamo in tanti, ma non è che tutti si intendono di tutti gli argomenti, quindi è giusto che certe pratiche vengano gestite dalle strutture tecniche.
Questa era la ratio che è stata spiegata anche Commissione e questo ordinamentale fa un adeguamento che, a dir la verità, un po' ne avevamo già parlato, ma era da tempo che doveva essere fatto, ma che già attualmente in parte esiste, perché alla fine uno non si può discostare da un parere tecnico se non ha delle motivazioni altrettanto tecniche, perché altrimenti è impugnabile. Quindi, la discrezionalità su questo tipo di provvedimenti politica non deve esserci e dobbiamo anche toglierla dalle norme. Spero di averlo spiegato e non tornarci poi. Per carità, io ho anche rispetto di chi ha idee diverse, perché a volte su alcune cose bisogna che i politici siano distanti, poi magari per altre bisogna che il politico deve sempre entrarci in mezzo, anche se non ne ha le competenze. Grazie, Presidente.
Assume la Presidenza
il Presidente Roberto CIAMBETTI

PRESIDENTE

Grazie a lei.
Sempre per la replica conclusiva della discussione generale il correlatore Zanoni.

Andrea ZANONI (Partito Democratico Veneto)

Grazie, Presidente.
Ho ascoltato la replica della collega Rizzotto e la collega Rizzotto la dice lunga sulla questione dei ruoli e delle competenze. Ci ha addirittura ricordato che esiste la legge Bassanini. Conosciamo benissimo quella legge. Ma sui ruoli voglio anche dopo ritornare.
Mi premeva, invece, dire che dovremmo rispettare non solo la legge Bassanini, ma dovremmo rispettare anche le norme e le regole di questo Consiglio regionale. La collega ha detto che è legittimo inserire determinate norme in questo ordinamentale. Per carità, però ci sono delle norme del nostro Consiglio che prevedono determinate procedure, che dicono che le norme devono essere illustrate in Commissione, discusse, che si possono poi fare anche delle audizioni, sentire i Sindaci, gli addetti ai lavori, i tecnici, le associazioni di tutela dell'ambiente e le categorie produttive. Ecco, nell'articolo tanto discusso, di cui ho fatto prima cenno, anzi, che ho sviluppato, quello relativo all'escavazione sui corsi d'acqua e sulle spiagge, non abbiamo avuto opportunità di fare delle audizioni. A mio avviso, un articolo che va a modificare una legge così importante doveva essere oggetto di un progetto di legge e, quindi, di una discussione a sé stante, perché ci sono molti cittadini, molti Sindaci, tecnici e categorie produttive interessate che potevamo ascoltare, approfondendo e capendo veramente se era necessario o no modificare quella legge.
Per quanto riguarda la discrezionalità, la collega continua a dire che devono essere i tecnici a decidere, che lo prevede la legge e che quindi queste autorizzazioni sono in capo ai funzionari e ai tecnici.
Bene, le volevo ricordare, perché è una cosa che è accaduta il 31 dicembre 2020, non anni fa, che un Capo d'Area della Giunta regionale del Veneto, dell'Area Tutela Ambiente, ha avocato a sé il potere di autorizzare l'approfondimento di Cava Morganella portando via quella competenza al Settore Geologia.
Ma se siamo che siano i tecnici a decidere, che sia una regola che valga sempre, non solo quando torna comodo. Perché, collega Rizzotto, i tecnici in quel caso hanno detto proprio di no.
Il Settore Geologia e Risorse più volte, a voce negli incontri della Commissione VIA, ma anche per iscritto, ha detto che l'approfondimento di Cava Morganella, stanti l'articolo 30, comma 1 della legge attuale sulle cave e l'articolo 44, comma 1, lettera g) della legge 44 del 1982, si poteva fare sino alla profondità di 43 metri, non 60 metri. Su questo quindi mi trova d'accordo. Devono essere i tecnici, lo prevedono le norme, però devono essere tecnici qualificati che hanno quella funzione. Nel caso di Cava Morganella - lo ricordo ai colleghi, perché è una cosa che io definisco scandalosa, qualcuno che magari ha un vocabolario più ampio potrebbe usare anche altri termini, ma io mi accontento del mio - un funzionario che non ha tra le sue funzioni quella di autorizzare progetti di ampliamento delle cave e che lo porti via al funzionario che invece autorizza gli approfondimenti delle cave è una cosa scandalosa. Tra l'altro l'ha fatto anche l'ultimo giorno in cui è in servizio come responsabile dell'Area Tutela del Territorio quando dal giorno dopo sarebbe andato via.
Sono quindi d'accordo con lei che siano i tecnici, ma non quando un tecnico competente ha un parere contrario e mi vuole bloccare quel progetto, in qualche modo, miracolosamente, il suo capo vertice di nomina regionale gli porta via quell'autorità e approva un determinato progetto. Eh no.

PRESIDENTE

Ma stiamo facendo un provvedimento su Cava Morganella o è un ordinamentale?

Andrea ZANONI (Partito Democratico Veneto)

Allora siccome...

PRESIDENTE

Collega Zanoni rimanga...

Andrea ZANONI (Partito Democratico Veneto)

Le ricordo, Presidente... lei ha ragione, Presidente. Concordo con lei, Presidente, ma le ricordo che chi ha citato la legge Bassanini non è stato il sottoscritto. Io sto seguendo quel filone che mi pareva corretto...

PRESIDENTE

La correlatrice ha fatto un discorso generale sull'ordinamentale, lei fa un discorso specifico su un punto più volte trattato in quest'Aula, più volte oggetto di interrogazioni.
Io, mi scusi, ma le chiedo di rimanere sull'ordinamentale. Grazie.

Andrea ZANONI (Partito Democratico Veneto)

Sì, Presidente. È un tasto dolente, questo lo capisco.

PRESIDENTE

Il tasto dolente è il Regolamento.
Lei rimane sull'ordinamentale e ne ha di esperienza in quest'Aula. Mi permetta.

Andrea ZANONI (Partito Democratico Veneto)

Difatti quello che stavo dicendo è: rimanendo sull'ordinamentale per quanto riguarda l'articolo 11, credo che, stando al Regolamento del Consiglio regionale, doveva essere oggetto di una norma a parte, in modo da fare le audizioni. Andare a toccare una norma che prevede l'escavazione sui nostri fiumi è una cosa molto importante, anche invasiva e non certo da trattare con un emendamento presentato in Commissione, quindi senza possibilità di tutto quell'iter di trasparenza e partecipazione, che non si è inventato Zanoni o il PD, ma che è previsto dal nostro Statuto e dal nostro Regolamento.
Ecco perché determinati articoli passati in questa maniera effettivamente non sortiscono nulla di positivo e dopo, se vengono fatti degli articoli, come diceva la collega, che tanto le danno fastidio sui giornali, probabilmente ci sarà qualche motivo.
Ho terminato, Presidente.

PRESIDENTE

Bene. Chiusa la discussione generale.
Bisogna dare un parere agli emendamenti depositati, quindi c'è bisogno di un'interruzione perché l'Ufficio di Presidenza della Seconda Commissione possa lavorare sugli emendamenti.
Sono ottimista se do mezz'ora? Ore 16.30 ripresa lavori.
Chiedo ai Capigruppo di rimanere in Aula che facciamo la Capigruppo per programmare i lavori seduta stante.
La Seconda va in Sala del Leone per Ufficio di Presidenza e interessati.
Capigruppo in Aula.
La Seduta è sospesa alle ore 16.02
La Seduta riprende alle ore 17.06

PRESIDENTE

Colleghi, riprendiamo i lavori dopo il termine dell'esame degli emendamenti in sede di Ufficio di Presidenza della Seconda Commissione.
Collega Montanariello, sull'ordine dei lavori.

Jonatan MONTANARIELLO (Partito Democratico Veneto)

Presidente, vorrei intervenire sull'ordine dei lavori.

PRESIDENTE

Se è ordine dei lavori, però.

Jonatan MONTANARIELLO (Partito Democratico Veneto)

Sì. È appena successo in Ufficio di Presidenza...

PRESIDENTE

No, l'ordine dei lavori si occupa di quest'Aula, del Consiglio regionale e di quello che avviene qua dentro.

Jonatan MONTANARIELLO (Partito Democratico Veneto)

Certo, qua dentro.
Intanto, visto che avviene in virtù del fatto che siamo qua dentro, vorrei capire perché se un dipendente viene da un'altra struttura regionale qui non può accedere. Cioè, noi ci tuteliamo che se uno non ha il Green Pass non entra, però viene da un altro palazzo regionale dove se non ha il Green Pass e avesse qualcosa può andare a infettare i colleghi nell'altro palazzo.

PRESIDENTE

No, non è ordine dei lavori. Mi scusi, non è ordine dei lavori.

Jonatan MONTANARIELLO (Partito Democratico Veneto)

Presidente, finisco subito. È anche sull'ordine dei lavori.
Due, la norma fatta dall'Ufficio di Presidenza, io capisco che dice che ci vuole il Green Pass...

PRESIDENTE

Certo.

Jonatan MONTANARIELLO (Partito Democratico Veneto)

...ma siccome ci serve perché abbiamo bisogno di questa persona in Aula quando discutiamo, è ordine dei lavori, se una persona ha il vaccino e fa quello che gli dice il dottore, perché il dottore gli dice: "Devi fare quella dose perché ne devi fare una per..."

PRESIDENTE

Allora...

Jonatan MONTANARIELLO (Partito Democratico Veneto)

Mi faccia capire. L'Ufficio di Presidenza ha tolleranza quando dice: "Guarda, questo ha il Green Pass", non viene letto perché cartaceo, perché c'è un motivo tecnico, ha il Green Pass, si fa entrare la persona.

PRESIDENTE

Collega...

Jonatan MONTANARIELLO (Partito Democratico Veneto)

Abbiamo lasciato fuori una persona che doveva dare un contributo importante alla discussione...

PRESIDENTE

Collega, premesso che non è sull'ordine dei lavori...

Jonatan MONTANARIELLO (Partito Democratico Veneto)

Ho capito, Presidente, ma...

PRESIDENTE

...quello che abbiamo fatto è una norma che va applicata. Io ho qualche dubbio sul Green Pass, che sia perfetto e uguale, ma se è una norma, va applicata.

Jonatan MONTANARIELLO (Partito Democratico Veneto)

Ma se uno viene e lo ha cartaceo, come...? Questo ha il vaccino e lei lo lascia fuori?

PRESIDENTE

Tutti quanti quelli che sono entrati oggi a Palazzo hanno mostrato il Green Pass e non c'è stato nessun problema fino a...

Jonatan MONTANARIELLO (Partito Democratico Veneto)

Okay, Presidente. Ma se uno ha il Green Pass perché il dottore dice che è così...

PRESIDENTE

Collega, non è ordine dei lavori.

Jonatan MONTANARIELLO (Partito Democratico Veneto)

Non è un no-vax, è uno che ha fatto il vaccino.

PRESIDENTE

Collega, non è ordine dei lavori.

Jonatan MONTANARIELLO (Partito Democratico Veneto)

Abbiamo lasciato una persona fuori dalla finestra. C'è la foto di un dirigente che discute fuori dalla finestra, ma lui ha il vaccino. Abbiamo lasciato una persona fuori.

PRESIDENTE

Prima di diffondere la foto, che c'è anche la privacy...

Jonatan MONTANARIELLO (Partito Democratico Veneto)

Ultima cosa. Dottor Valente, la invito a non urlare più ai consiglieri regionali quando le parlano....

PRESIDENTE

Non è ordine dei lavori, collega Montanariello. Le tolgo la parola.

Jonatan MONTANARIELLO (Partito Democratico Veneto)

...perché lei sarà anche più alto in grado, ma è sempre un dipendente della Regione. Se c'è un confronto, lei non può urlare ai consiglieri regionali.

PRESIDENTE

Non è ordine dei lavori.

Jonatan MONTANARIELLO (Partito Democratico Veneto)

Lei è comunque un dipendente della Regione, dottor Valente, anche se è il più alto in grado. Se lo ricordi. La invito a non urlare mai più a un consigliere regionale.

PRESIDENTE

Collega Montanariello, ci permette di proseguire i lavori?

Jonatan MONTANARIELLO (Partito Democratico Veneto)

La prossima volta che urla a un Consigliere regionale, il Consiglio non va più avanti e si assume lei la responsabilità.
Se uno parla per capire, lei non può urlare a un Consigliere regionale, non può.

PRESIDENTE

Collega Montanariello...

Jonatan MONTANARIELLO (Partito Democratico Veneto)

Non può. Lei è un dipendente alla pari degli altri.

PRESIDENTE

Montanariello, la richiamo per la prima volta.

Jonatan MONTANARIELLO (Partito Democratico Veneto)

Anche se è un alto grado, lei non può urlare a un consigliere. Che non succeda mai più, e chiudo, che venga urlato a un consigliere regionale, neanche dal Segretario regionale...

PRESIDENTE

Collega Montanariello, non è ordine dei lavori.

Jonatan MONTANARIELLO (Partito Democratico Veneto)

...perché è un dipendente della Regione, alla pari degli altri, e deve portare rispetto, anche se è il Segretario generale.

PRESIDENTE

Va bene, chiederemo al Sindacato.

Jonatan MONTANARIELLO (Partito Democratico Veneto)

No, che non vada io in altre sedi.

PRESIDENTE

Collega Montanariello, sa che io sono molto tollerante, però, quando lei esorbita da quello che è il Regolamento e da quello che si può fare in quest'Aula, lei sta bloccando un'Assemblea legislativa con 50 persone che probabilmente non hanno i suoi stessi interessi.
Lei si attiene a quello che si può fare. Non era argomento dell'ordine dei lavori. Guardi che la delibera sull'Ufficio Presidenza l'abbiamo fatta pensando e ripensando e forse dovremmo anche adattarla prossimamente.
Se però il sistema non riconosce quel tipo di Green Pass, non si entra, molto semplice: anche se capitasse a me, anche se capitasse ad altri.
Le ripeto: non è stato fatto nessun tipo di discriminazione o altro. È applicata una norma sulla quale mi pare che il suo Partito stia anche spingendo molto a Roma. La prego di lasciar stare argomenti come questi.
Collega Pan, che succede?

Giuseppe PAN (Liga Veneta per Salvini Premier)

Presidente, sinceramente anch'io intervengo perché dopo aver visto una scena di questo tipo mi spiace veramente e, come Capogruppo, porgo la mia solidarietà al dottor Valente, che ha applicato in maniera puntuale la norma e si attenuto a quello che è previsto dalle normative anche governative in caso di sanità e di sicurezza.
Quindi io la prego collega di rientrare nella normativa e di non metterci in imbarazzo come Consiglio regionale di fronte ai dipendenti. Grazie.

PRESIDENTE

Grazie.
Rimaniamo sul PDL n. 50. Siamo sull'articolato.
Collega Corazzari, indossi bene la mascherina, poi ne parliamo.
Siamo sull'articolo 1.
C'è un emendamento.
Emendamento n. A0005 presentato dalla consigliera Guarda, articolo 1, comma 1, modificativo, che prevede:
La lettera a) del comma 1 bis dell'articolo 4 della legge regionale 5 novembre 2004, n. 21 , come sostituito dall'articolo 1, è così modificata:
"a) per una quota non inferiore al quaranta per cento, a interventi di tutela, valorizzazione, recupero e restauro paesaggistico su siti di interesse regionale individuati dalla Giunta regionale, sentita la competente commissione consiliare.".

Cristina GUARDA (Europa Verde)

Grazie, Presidente.
Chiedo scusa del problema tecnico.

PRESIDENTE

Prego, Guarda.

Cristina GUARDA (Europa Verde)

Non riesco a prenotarmi...

PRESIDENTE

Mi fido di lei. Le tengo io il tempo.

Cristina GUARDA (Europa Verde)

Grazie. Da questo punto di vista per questo articolo abbiamo proposto alla maggioranza la definizione di una quota non inferiore al 40% per, appunto, il finanziamento di interventi di tutela, valorizzazione, recupero e restauro paesaggistico sui siti di interesse regionale individuati dalla Giunta regionale sentita la competente Commissione.
È vero, sicuramente, che noi possiamo mantenere sia la lettera a) che la lettera b) così come sono scritte.
Per quanto ci riguarda immagino che anche altri Consiglieri abbiano fatto lo stesso ragionamento: il principio di andare a determinare una quota non inferiore al 40% significa che il Consiglio regionale interviene non soltanto a posteriori, ma già a priori nelle scelte della Giunta regionale, dando un indirizzo che sia chiaro, che non sia soltanto di consiglio di andare ad indirizzare verso questa destinazione delle risorse, ma che dia un indirizzo chiaro rispetto a un minimo destinabile agli interventi di tutela e valorizzazione, recupero e restauro paesaggistico su siti appunto di interesse regionale.
Questa per me è una proposta che vuole dare garanzia e rilievo anche al Consiglio regionale nella sua funzione di guida nella realizzazione delle politiche regionali, dato che siamo noi ad andare a definire la linea e la prospettiva di queste e le indichiamo alla Giunta. Ecco che quindi, insomma, non mi limiterei al fatto di andare a fare una modifica della normativa così come previsto, ma andrei a definire chiaramente quali sono le nostre priorità e questo credo che non sia assolutamente questionabile.
Io ritengo che sia un vantaggio per tutti quanti. So che c'è un parere negativo, questo dispiace molto perché probabilmente, come spesso accade, forse ci si sottostima un po' noi Consiglieri regionali nella possibilità di andare a definire prioritariamente, non a posteriori, magari apprendendo le scelte della Giunta col capo chino. Ecco che probabilmente una scelta di questo genere già darebbe un peso al Consiglio regionale diverso rispetto a quello che si potrebbe dare lasciando l'articolato così com'è.

PRESIDENTE

Grazie.
Relatore, prego.

Silvia RIZZOTTO (Zaia Presidente)

Grazie, Presidente.
Io non credo che come Consiglieri regionali e come Commissione noi prendiamo le scelte della Giunta a capo chino. In queste fattispecie ulteriori che abbiamo inserito in questo articolo, quindi di utilizzo di questi oneri aggiuntivi sul condono, che comunque in questi anni sono ovviamente anche di importo molto contenuto, abbiamo inserito nell'articolo, a) e b), il fatto che comunque venga sentita la competente Commissione consiliare per i criteri di utilizzo da parte della Giunta. Riteniamo, però, che sia troppo vincolante mettere una percentuale che venga già destinata ad una fattispecie specifica.
Io penso che anche l'esperienza avuta in questi ultimi sei anni abbia dimostrato che alcune indicazioni che noi diamo anche alla Giunta, l'assessore Corazzari è sempre molto disponibile, sono sempre state anche recepite dalla Giunta stessa. Quindi, riteniamo di lasciare un po' più a maglie larghe, vedere anche in base agli importi, in base alle indicazioni, perché loro magari hanno una visione un po' più ampia dei tipi di interventi. L'obiettivo di questo articolo resta comunque quello di inserire delle fattispecie nuove, che sono quelle previste anche nella legge 14/2017. È questo l'obiettivo principale che ci interessa.
Avremo modo, quando avremo anche i numeri e i dati, di poter discutere sulla distribuzione in Commissione e non accettare in maniera supina quello che la Giunta propone, come facciamo di solito. Grazie.

PRESIDENTE

Bene. Non vedo altri interventi.
Metto in votazione l'emendamento n. A0005, parere contrario del relatore.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
Approfitto della votazione in corso per dire che è stato distribuito o è stato caricato l'emendamento n. A0021. Do dieci minuti per eventuali subemendamenti.
Io starei per chiudere la votazione, se qualcuno non mi dice nulla di contrario. Zanoni, lei ha votato.
È chiusa la votazione.
Il Consiglio non approva.
Votiamo l'articolo n. 1.
Metto in votazione l'articolo 1.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Andiamo all'articolo 2.
C'è un altro emendamento.
Emendamento n. A0006 presentato dalla consigliera Guarda, articolo 2, soppressivo, che prevede:
"L'articolo 2 è soppresso".
Non riesce a chiedere la parola, collega...? Ecco, sì, perfetto.
Guarda, prego.

Cristina GUARDA (Europa Verde)

Sì, adesso sono riuscita, Presidente. La tenacia premia.
Per quanto riguarda l'articolo 2, la nostra proposta è ovviamente la soppressione. L'avevamo nascosto anche in precedenza: qui si tratta di introdurre una deroga a quello che non possono fare i Comuni fino all'istituzione del Registro dei crediti edilizi, nel senso appunto che con questa norma possono fare anche varianti finalizzate o comunque strettamente funzionali alla realizzazione di opere pubbliche o di impianti di interesse pubblico.
Per questo motivo, data questa motivazione, per quanto riguarda Europa Verde, e immagino di non essere l'unica, questo articolo non è assolutamente accettabile da un punto di vista politico. Capisco la differenza di percezione politica, ma questo dà anche messaggio e chiarezza rispetto a quello che più volte ci siamo detti, che cioè, quando si parla di interventi sul suolo, eccetera, non si può andare per gradi, non abbiamo più il tempo per andare per gradi eppure questa maggioranza sembra ancora non averlo capito.
Assume la Presidenza
Il Vicepresidente Nicola Ignazio FINCO

PRESIDENTE

Grazie a lei, collega.
Presidente Rizzotto, prego.

Silvia RIZZOTTO (Zaia Presidente)

Questa maggioranza l'ha capito chiaramente. Qui, comunque, stiamo parlando del Registro dei Crediti Edilizi. Questa è un'istanza che viene dai Comuni, dagli Enti locali.
Il Registro dei Crediti non è l'adeguamento al contenimento del consumo del suolo, è un ulteriore adempimento che noi abbiamo previsto. Questa è un'istanza che viene dai Comuni, che è quella di dire: noi intanto siamo fermi, non possiamo fare varianti per opere pubbliche o impianti di interesse pubblico.
In questa fase che noi stiamo vivendo, in questi ultimi due anni, sappiamo che anche gli Enti locali hanno avuto dei problemi, delle difficoltà a livello di personale, a livello di tecnici, quindi anche l'attività di adeguamento anche alle norme che noi abbiamo fatto si è un po' rallentata. È importante però dare risposte al territorio. Se quindi, un Comune, qui parliamo dei Comuni, deve fare un'opera pubblica deve fare un impianto di interesse pubblico, riteniamo che non di bloccarlo solo perché non ha ancora istituito il Registro dei Crediti Edilizi, che è un tassello importante della legge sul contenimento del consumo del suolo (legge 14/2017), però non era nostra intenzione certo andare a limitare la loro attività. Sia per questo emendamento, quindi intervengo solo ora, che per gli altri successivi che vanno a modificare questo articolo 2 il nostro parere è negativo e riteniamo di dare seguito a quella che è l'istanza che ci è venuta dai Comuni che ancora non si sono adeguati.
Nello stesso tempo, però, spero che i Comuni, comunque in tempi anche piuttosto veloci e ragionevoli, si adeguino anche a questa norma e quindi istituiscano anche il RECRED. Grazie.

PRESIDENTE

Grazie a lei, collega.
Non ci sono altri interventi.
Mettiamo in votazione l'emendamento n. A0006, con il parere contrario da parte del relatore.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio non approva.
Passiamo all'emendamento successivo.
Emendamento n. A0007 presentato dalla consigliera Guarda, articolo 2, comma 1, modificativo, che prevede:
Al comma 1 dell'articolo 2, modificativo del comma 7 dell'articolo 4 della legge regionale 4 aprile 2019, n. 14 , il seguente periodo "e quelle finalizzate o comunque strettamente funzionali alla realizzazione di opere pubbliche e di impianti di interesse pubblico." è così modificato: "e quelle finalizzate, in quanto strettamente funzionali, alla realizzazione di opere pubbliche e di impianti di interesse pubblico.".
Prego, collega.

Cristina GUARDA (Europa Verde)

Grazie.
Preso atto, insomma, della votazione precedente, a questo punto intendo andare a, credo, fare anche un favore alla maggioranza, evitando che vi possano essere deviazioni del significato dell'articolo così come l'avete appunto presentato e votato.
Il significato di questo emendamento, togliendo la "o" e quindi la disgiuntiva "o" tende ad evitare di poter creare casi di deviazione dal significato che appunto è: vi concediamo la deroga a patto che l'opera sia realmente finalizzata, nel senso che così, in questa maniera, con questa specifica che ho portato, ho voluto rendere più chiaro quello che è un messaggio che non può essere male interpretato con questa specifica ulteriore.
Io credevo potesse essere un favore, in realtà, una cosa anche molto facilmente approvabile da parte della maggioranza. Detto questo, nessun problema, onde evitare ulteriori differenze o prese di posizione differenti.
Io, siccome questa cosa aveva una sua bontà di interesse nella chiarezza, la terrei comunque in votazione e, detto questo, mi taccio.

PRESIDENTE

Grazie.
Non ci sono altri interventi.
Mettiamo in votazione l'emendamento n. A0007, con il parere contrario da parte del relatore.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio non approva.
Passiamo all'emendamento successivo.
Emendamento n. A0011 presentato dalla consigliera Ostanel, articolo 2, comma 1, che prevede:
Al comma 1 dell'articolo 2 le parole "e gli impianti di interesse pubblico" sono soppresse.
Prego, collega.

Elena OSTANEL (Il Veneto che Vogliamo)

Grazie, Presidente.
Questo emendamento cerca di modificare leggermente l'articolo cercando di dividere tra opere pubbliche e impianti di interesse pubblico. Sapete bene che, perché un impianto sia d'interesse pubblico serve una delibera da parte dell'Ente preposto, in questo caso si parla appunto di Comuni. Se stiamo usando un approccio graduale, che è quello della Giunta, io ne userei un altro, ma se è questo quello che si sta usando, il tentativo di questo emendamento era intanto di tutelare okay le opere pubbliche, ma gli impianti di interesse pubblico, che possono avere fattispecie molto diverse e ovviamente i Comuni, sappiamo, non sono tutti a favore del no al consumo di suolo come dice la nostra legge, io credo che la Regione abbia il compito di dare anche una funzione di supporto, anche – permettetemi il termine forse – educativa, in termini di dire: è lì che si deve arrivare.
Credo sia un emendamento di buon senso. Mi dispiace molto di aver avuto parere negativo da parte dell'Ufficio di Presidenza, perché credevo che almeno togliere "gli impianti di interesse pubblico" potesse rientrare in una prospettiva di gradualità, che non condivido, ma almeno di tentare di tutelare davvero il nostro territorio. Non è così, perché so che ho il parere negativo.

PRESIDENTE

Grazie, collega.
Non ci sono altri interventi.
Mettiamo in votazione l'emendamento n. A0011, con il parere contrario da parte del relatore.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio non approva.
Passiamo al successivo.
Emendamento n. A0008 presentato dalla consigliera Guarda, articolo 2, comma 2, modificativo, che prevede:
Al comma 2 dell'articolo 2, modificativo del comma 87 dell'articolo 4 della legge regionale 4 aprile 2019, n. 14 , il seguente periodo "e quelle finalizzate o comunque strettamente funzionali alla realizzazione di opere pubbliche e di impianti di interesse pubblico." è così modificato: "e quelle finalizzate, in quanto strettamente funzionali, alla realizzazione di opere pubbliche e di impianti di interesse pubblico.".
Guarda, lo dà per letto.
Non ci sono altre richieste di intervento.
Mettiamo in votazione l'emendamento n. A0008, con il parere contrario da parte del relatore.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio non approva.
Passiamo al successivo.
Emendamento n. A0012 presentato dalla consigliera Ostanel, articolo 2, comma 2, che prevede:
Al comma 2 dell'articolo 2 le parole "e di impianti di interesse pubblico" sono soppresse.
Ostanel lo dà per letto.
Non ci sono altri interventi.
Mettiamo in votazione l'emendamento n. A0012, con il parere contrario da parte del relatore.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio non approva.
Non ci sono altri emendamenti.
Mettiamo in votazione l'articolo 2.
Prego, collega Guarda.

Cristina GUARDA (Europa Verde)

Semplicemente, vorrei che rimanesse a verbale un'osservazione che mi permetto di fare alla collega Rizzotto, pur nel rispetto di quanto lei ha spiegato prima.
Se, in realtà, l'obiettivo fosse davvero stato quello di auspicare l'adeguamento dei Comuni alla norma in questione probabilmente sarebbe quindi dovuto essere oggettivamente opportuno dare un termine.
Detto questo, non aggiungo altro, perché credo che sia stato detto più che a sufficienza, però, da questo punto di vista, ci tenevo a fare questa precisazione a seguito delle osservazioni, che rispetto.

PRESIDENTE

Grazie, collega.
Ha chiesto di intervenire la presidente Rizzotto.

Silvia RIZZOTTO (Zaia Presidente)

Io condivido la sua posizione, collega. Lei ha ragione.
Ovviamente, anche noi auspichiamo che quanto prima si adeguino a tutti, anche al RECRED e alle norme che facciamo. Però dobbiamo anche capire che siamo in un periodo particolare. I Comuni sono anche in difficoltà.
Qui stiamo parlando di opere pubbliche e impianti pubblici. Di fatto ne abbiamo bloccati diversi per il fatto che non si sono adeguati e non si sono adeguati anche per motivazioni indipendenti dalla loro volontà. Qui stiamo cercando di andare incontro.
Il nostro ruolo è un po' quello di mediazione fra questi due obiettivi: cioè quello, da un lato, di arrivare a un RECRED che sia diffuso in tutti i Comuni del Veneto e, dall'altro, quello stesso di non bloccare anche l'attività dei Comuni almeno per quanto riguarda i servizi, le opere e gli interventi pubblici.
Quindi lei ha ragione, condivido con lei. Noi con questa modifica di fatto abbiamo introdotto, sì, un'ulteriore possibilità per loro, quindi non fermarli, però è una forma di mediazione per non bloccare e per non penalizzare ulteriormente anche i cittadini, che magari potrebbero anche avere dei disagi se non vengono realizzate delle opere pubbliche nei loro stessi territori. Grazie.

PRESIDENTE

Grazie a lei.
Non ci sono altre richieste di intervento.
Mettiamo in votazione l'articolo 2.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Passiamo al successivo articolo che è il 3.
Abbiamo un emendamento.
Emendamento n. A0018 presentato dal consigliere Rizzotto, aggiuntivo, che prevede:
"Art. Modifiche all'articolo 8 della legge regionale 29 dicembre 2020, n. 39 , "Collegato alla legge di stabilità regionale 2021".
Al comma 3 dell'articolo 8 della legge regionale 29 dicembre 2020, n. 39 le parole "30 settembre 2021" sono sostituite dalle seguenti: "30 aprile 2022".".
Lo vuole illustrare? Prego.

Silvia RIZZOTTO (Zaia Presidente)

Grazie, presidente Finco.
Questo emendamento è stato presentato di concerto con l'assessore Corazzari, sentiti anche i Comuni che sono della core zone delle colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene, zona UNESCO. Abbiamo dato un termine per l'adeguamento al disciplinare tecnico di questi Comuni: avevamo messo il 30 settembre 2021, termine che avevamo anche prorogato. Diversi di questi Comuni, devo dire, hanno anche già adottato la variante urbanistica per l'adeguamento a questo disciplinare, però non sono riusciti ad arrivare ancora all'approvazione definitiva.
Dobbiamo dire che l'adeguamento disciplinare tecnico UNESCO è anche piuttosto complesso, riguarda anche diverse tematiche; i Comuni interessati, a parte un paio che sono più grandi, però mediamente sono anche piuttosto piccolini, hanno avuto delle difficoltà e allora con questo emendamento si propone di spostare questa scadenza al 30 aprile 2022, andando incontro a questa esigenza.
Nello stesso tempo, però, devo anche dire che possiamo riconoscere una buona volontà da parte di questi Enti, perché la variante urbanistica la maggior parte di essi, 13 su 15 mi pare, l'hanno anche già adottata, solo che non riusciranno ad arrivare entro il 30 settembre all'approvazione definitiva per tutti anche gli adempimenti necessari per l'approvazione. Quindi, questi ulteriori mesi consentiranno di chiudere questa procedura. Grazie.

PRESIDENTE

Grazie a lei.
Non ci sono richieste di intervento.
Mettiamo in votazione l'articolo aggiuntivo (emendamento n. A0018) presentato dalla collega Rizzotto.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Adesso c'è un altro aggiuntivo, che è il n. A0021 di pagina 10-bis. È stato presentato un subemendamento, che è il n. A0022, del collega Zanoni.

Andrea ZANONI (Partito Democratico Veneto)

Posso?

PRESIDENTE

Sì.

Andrea ZANONI (Partito Democratico Veneto)

Il subemendamento è all'emendamento n. A0021, ma non c'è il n. A0020 prima? In ordine di votazione forse c'era il n. A0020.

PRESIDENTE

Un attimo. Prego, collega Rizzotto.

Silvia RIZZOTTO (Zaia Presidente)

Grazie, presidente Finco.
In Ufficio di Presidenza prima, nell'analisi degli emendamenti, era già stata anticipata dall'assessore Corazzari la volontà di ritirare l'emendamento n. A0020 e che ne avrebbe ripresentato un altro integrato, quindi con l'aggiunta anche di una frase ulteriore che specificava meglio il contenuto. Su questo emendamento lei, collega Zanoni, ha presentato un suo sub. Pertanto, questi due emendamenti, sia quello nuovo presentato dalla Giunta che il suo sub, Zanoni, devono essere visti dall'Ufficio di Presidenza, per quanto, anche se anticipato dall'Assessore, non abbiamo ancora espresso il parere.
Chiedo, quindi, una sospensione di tre minuti e che l'Ufficio di Presidenza guardi il nuovo emendamento della Giunta e il sub di Zanoni in attesa del ritiro da parte di Corazzari e della Giunta dell'emendamento n. A0020, perché questo è sostitutivo. Grazie.

PRESIDENTE

Perfetto. Grazie, collega, della spiegazione.
Quindi, sospendiamo per tre minuti.
La Seduta è sospesa alle ore 17.37
La Seduta riprende alle ore 17.40

PRESIDENTE

Riprendiamo la seduta.
Emendamento n. A0021 presentato dalla Giunta, Capo I, articolo nuovo, aggiuntivo, che prevede:
"Dopo l'articolo 2 è aggiunto il seguente articolo:
Art. 2 bis – Modifiche all'articolo 2 della legge regionale 6 luglio 2012, n. 24 "Disposizioni per l'adempimento degli obblighi della Regione del Veneto derivanti dall'appartenenza dell'Italia all'Unione europea. Attuazione della direttiva 1992/43/CEE, della direttiva 2009/147/CE, della direttiva 2006/123/CE e della direttiva 2000/29/CE (Legge regionale europea 2012)".
1. Il comma 3, dell'articolo 2, della legge regionale 6 luglio 2012, n. 24 è così sostituito:
"3. La Giunta regionale individua i soggetti affidatari della gestione dei siti della rete Natura 2000 prioritariamente tra gli enti indicati al comma 1, specificandone le rispettive funzioni. Nel caso siano individuati soggetti diversi da quelli indicati dal comma 1, la Giunta regionale nel relativo provvedimento dà conto delle competenze della professionalità e dell'adeguatezza degli affidatari, in rapporto alle funzioni che devono svolgere.".".
Ha fatto richiesta di intervenire l'assessore Corazzari.
Prego, Assessore.

Ass.re Cristiano CORAZZARI

Grazie, Presidente.
All'esito dell'Ufficio di Presidenza, io chiedo il ritiro dell'emendamento che era stato depositato in origine dalla Giunta, ovvero del n. A0020 e presento un ulteriore emendamento, il n. A0021, che esprime la stessa finalità, ma che prevede un'ulteriore capoverso laddove al testo dell'emendamento n. A0020 viene aggiunto dopo "specificandone le rispettive funzioni": "nel caso siano individuati i soggetti diversi da quelli indicati dal comma 1, la Giunta regionale, nel relativo provvedimento, dà conto delle competenze della professionalità e dell'adeguatezza degli affidatari in rapporto alle funzioni che devono svolgere".
Ecco, questo ulteriore capoverso vuole, appunto, specificare quelle che devono essere le caratteristiche dei soggetti affidatari che esulano da quelli indicati dal comma 1 citato, per garantire che vi sia una coerenza con quello che è lo spirito della legge, ovvero che i soggetti abbiano le caratteristiche, competenze e professionalità tali da poter adeguatamente gestire, secondo quelli che sono gli obiettivi prefissati dalla legge, i siti di Rete Natura 2000. In particolare, abbiamo avuto sul territorio tutta una serie di esigenze che sono emerse da parte di varie realtà e sottolineo in particolar modo le realtà associative delle associazioni che si occupano di materia di natura ambientalista ovvero anche di altre realtà partecipate, in particolar modo da Enti locali, come per esempio Consigli di Bacino che possono offrire una opportunità di ottimale gestione dei siti Rete Natura 2000.
A scanso poi delle richieste e delle perplessità che sono state sollevate dal consigliere Zanoni, che vedo che ha anche presentato un subemendamento, io voglio sottolineare che lo spirito della norma è questo: ovvero non di operare in una ottica di carattere speculativo laddove entrino dei soggetti privatistici a livello imprenditoriale, bensì di continuare a seguire quello che è lo spirito della norma e di garantire la gestione dei siti Rete Natura 2000, ampliandone però la possibilità di estensione a questi soggetti che ho elencato prima.

PRESIDENTE

Grazie, Assessore Corazzari.
Collega Zanoni, vuole intervenire? Prego, collega Zanoni.

Andrea ZANONI (Partito Democratico Veneto)

Grazie, Presidente.
Ci siamo consultati e abbiamo sentito anche i componenti dell'Ufficio Legislativo perché il dubbio in merito a questa formulazione è che si può affidare la gestione delle aree Rete Natura 2000 non soltanto agli Enti pubblici, ma anche ad altri soggetti che vengono definiti in questa ultima formulazione dell'emendamento n. A0021 come soggetti diversi. La mia preoccupazione era che tra questi soggetti diversi potessero rientrare società private o privati. Accade spesso che queste aree di Rete Natura 2000 vengano istituite magari – e capita spessissimo – su terreni privati. Sono pochi i terreni demaniali ormai in giro per il Veneto. È quindi, a mio avviso, preferibile che siano Enti pubblici oppure enti o associazioni che hanno finalità di tutela della natura, visto che stiamo parlando di Rete Natura 2000. Quindi, poco ci azzecca, a mio avviso, che possono essere, ad esempio, società che si occupano di estrazione di miniere o società che si occupano di estrazione di altri materiali, cave. Ad esempio ci sono aree di Rete Natura 2000 di proprietà di aziende di questa categoria che si sono rinaturalizzate nel tempo. Quindi, le perplessità erano proprio legate a questo aspetto. Ma mi è stato detto dall'Ufficio Legislativo che escludere i privati farebbe in modo di escludere anche le associazioni private. Pertanto, ritiro l'emendamento, naturalmente auspicando che la Giunta regionale, quando farà questi provvedimenti, tenga effettivamente conto di competenze, professionalità e adeguatezza degli affidatari.

PRESIDENTE

Grazie, collega Zanoni.
Quindi, è ritirato il subemendamento n. A0022.
Non ci sono altre richieste di intervento.
Mettiamo in votazione l'emendamento n. A0021 della Giunta regionale, con il parere favorevole.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
L'emendamento n. A0020 è ritirato.
Passiamo alla votazione dell'articolo 3.
La votazione è aperta.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Passiamo all'articolo successivo, che è l'articolo 4.
Non ci sono emendamenti.

Vanessa CAMANI (Partito Democratico Veneto)

Presidente, scusi, sull'ordine dei lavori.

PRESIDENTE

Prego, collega Camani.

Vanessa CAMANI (Partito Democratico Veneto)

Solo perché non siamo in grado, ovviamente, di vedere le persone collegate online , non c'è nessuno della Giunta in Aula per seguire i lavori, vorrei capire se c'è almeno qualcuno della Giunta collegato che può seguire il resto del provvedimento. Dovrebbe esserci l'assessore De Berti o l'assessore Calzavara.

PRESIDENTE

Collega, da qua faccio fatica a vedere se c'è qualche Assessore collegato. Possiamo verificarlo, però possiamo lo stesso andare avanti con i lavori d'Aula, anche se non ci sono gli Assessori.
No, non vedo Assessori collegati, comunque possiamo tranquillamente andare avanti.
Mettiamo in votazione l'articolo 4.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Passiamo all'articolo successivo che è l'articolo 5.
Non ci sono richieste di intervento.
Mettiamo in votazione l'articolo 5.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
Mi dicono che si è collegata l'assessore De Berti.
Stiamo votando l'articolo 5.
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Passiamo al successivo, che è l'articolo 6.
Non ci sono richieste di intervento
Possiamo mettere in votazione l'articolo 6.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Passiamo al successivo, che è l'articolo 7.
Ci sono degli emendamenti.
Emendamento n. A0004 presentato dal consigliere Zanoni, articolo 7, soppressivo, che prevede:
"L'articolo 7 è soppresso".
Prego, collega, se vuole illustrarlo.

Andrea ZANONI (Partito Democratico Veneto)

Grazie, Presidente.
Questo è un articolo che va a mettere mano sulla ritenuta dello 0,50% a garanzia di versamenti agli Enti previdenziali e assicurativi. In che modo? Viene detto che per i contratti pubblici di servizi, forniture, noleggio, attrezzature di importo inferiore alla soglia di rilevanza comunitaria non viene operata la trattenuta.
Come dicevo durante la relazione, a volte ci sono cose che vengono ritenute giuste e corrette ma che potrebbero anche andare in contrasto con normative statali e, di fatto, ci era anche stato detto che era una norma già adottata da altre Regioni, però, da una ricerca effettuata, ci siamo accorti che è una norma che ha solo la Provincia autonoma di Bolzano, approvata con una legge del 2019. Pertanto, riteniamo che non sia in questo contesto di una Regione con uno Statuto non speciale e non autonoma approvare una norma del genere.

PRESIDENTE

Grazie, collega.
Ha chiesto di intervenire la consigliera Camani. Prego.

Vanessa CAMANI (Partito Democratico Veneto)

Grazie, Presidente.
Volevo solo dire poche parole rispetto a questo emendamento del consigliere Zanoni, anche perché sappiamo già che la relatrice ha dato parere contrario, quindi è più una discussione di metodo più che di merito.
Su questo articolo 7 c'è un problema, che non evidenziamo noi, ma che evidenzia l'Ufficio Legislativo del Consiglio regionale. L'Ufficio Legislativo ci spiega che questo tipo di intervento, per quanto possa essere comprensibile dal punto di vista del buon senso, appare essere in contrasto con le norme nazionali e, di conseguenza, ci invita a riflettere sull'opportunità di presentare un'ennesima norma che contrasta apertamente con la legislazione nazionale perché – lo dico in particolar modo alla relatrice – il Codice dei contratti e, quindi tutta la materia contrattuale tra gli Enti strumentali dello Stato e i privati, è di competenza strettamente nazionale. E se c'è una legge nazionale che ci impone a tenere un certo tipo di disciplina va da sé che ogni intervento in contrasto con la norma nazionale si presta a un rischio di incostituzionalità.
Questo è un elemento che noi, secondo me, dovremmo valutare soprattutto nel momento in cui registriamo che accade troppo frequentemente che leggi approvate da questo Consiglio regionale vengano impugnate dal Governo e successivamente censurate in parte dalla Corte. È capitato anche recentemente con un ennesimo ordinamentale, con un articolo che prevedeva un intervento in ambito urbanistico, in riferimento in particolare a un condono edilizio, in quest'Aula vi abbiamo detto che quel tipo di intervento si sarebbe prestato all'impugnazione da parte del Governo e, conseguentemente, alla censura da parte della Corte. Non ci avete ascoltato, ma non perché siamo più bravi di voi, ma perché banalmente, anziché pensare di avere la verità in tasca e di sapere tutto, proviamo a leggere quello che ci scrivono gli Uffici Legislativi ed è quello che è puntualmente avvenuto. Così come è avvenuto recentemente sulla legge di istituzione del Corso all'Università di Medicina a Treviso, che, avevamo detto che non si poteva finanziare in quel modo; il Governo impugna, la Corte annulla.
Ora, io non lo so se questo atteggiamento sia un atteggiamento ideologico della maggioranza, che si diverte a far passare lo Stato come l'Ente che boccia le norme giuste della Regione. Però, guardate che è un meccanismo che non può funzionare a lungo: primo perché ovviamente non mette nelle condizioni questo Consiglio di svolgere degnamente il proprio lavoro; secondo perché costa alla Regione: perché andarci a difendere in Corte, con l'Avvocatura regionale, non è gratis.
Io credo allora, ma lo dico davvero, pur capendo e comprendendo il senso di questo intervento, che non sempre tutto quello che vogliamo lo possiamo fare.
E allora, forse, e vado a concludere, Presidente, mi permetto di dare un consiglio certamente non richiesto e di cui certamente non avete bisogno: questa è un po' un'idea, un modo rispetto al quale possiamo scegliere di lavorare dentro questo Consiglio. Se l'idea è che c'è chi ha sempre ragione e che le considerazioni che fanno le opposizioni sono semplicemente un punto di vista diverso, che, in quanto tale, per definizione, non va considerato, io penso che non è che ci rimettiamo noi dell'opposizione, ma ci rimette la nostra Regione.
Su questo articolo 7, quindi, in riferimento alle considerazioni che l'Ufficio Legislativo ha fatto, chiederei il ritiro, quindi l'approvazione dell'emendamento oppure almeno la sospensione della votazione su questo articolo, invitando la Presidente e relatrice a un supplemento di riflessione, anche solo, consigliera e presidente Rizzotto, per non doverle dire, tra qualche mese, che avevamo ragione noi.

PRESIDENTE

Grazie, collega.
Mi sembra di percepire che la presidente Rizzotto non abbia intenzione di sospendere la votazione sull'emendamento, quindi procediamo con la votazione.
Metto in votazione l'emendamento n. A0004 col parere, ovviamente, contrario da parte della relatrice.
È aperta la votazione
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio non approva.
Di conseguenza, è precluso l'emendamento n. A0009, che è uguale e identico.
Passiamo ora alla votazione dell'articolo 7.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Passiamo ora all'articolo successivo, che è il n. 8.
C'è un emendamento.
Emendamento n. A0010 presentato dal consigliere Guarda, articolo 8, comma 1, modificativo, che prevede:
"Al comma 2 dell'articolo 4 della legge regionale 21 gennaio 2000, n. 3 , come sostituito dall'art. 8, comma 1, è soppresso il riferimento alla lettera "g)" del comma 1 dell'articolo 4 della legge regionale 21 gennaio 2000, n. 3 , dove ricorre nel testo".
Lo vuole illustrare?

Cristina GUARDA (Europa Verde)

Sì, semplicemente toglie il riferimento alla lettera g) dato che è già stata abrogata e, di conseguenza, è semplicemente un emendamento di tipo tecnico per correggere un refuso.

PRESIDENTE

Perfetto. Mi sembra di capire che la Presidente accetta l'emendamento.
Mettiamo in votazione l'emendamento n. A0010 col parere favorevole da parte del relatore.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Non ci sono altri emendamenti sull'articolo, quindi possiamo mettere in votazione... ah, scusi, non avevo visto.
Prego, collega Ostanel.

Elena OSTANEL (Il Veneto che Vogliamo)

Grazie, Presidente.
Riprendo quanto dicevo in discussione generale perché credo che questo articolo sia un articolo importante, compreso il fatto che appunto non abbiamo la stessa posizione. Provo a riproporre un po' le cose che dicevo nella discussione generale per provare a carpire dell'attenzione perché in questo momento, ad esempio nel Comune di Padova si sta svolgendo una Commissione congiunta di Seconda e Quinta Commissione per discutere di un impianto di incenerimento nella città dove, non solo la maggioranza ma anche alcune parti dell'opposizione e tanti comitati di cittadini, e credetemi che non sono comitati relativi al centrosinistra, sono comitati di persone che lì stanno vedendo il fatto che uno studio epidemiologico non è abbastanza imparziale, stanno vedendo che ci sono alcune questioni che erano state chieste come avere più tempo per mandare delle osservazioni che non sono state accolte, insomma, c'è un tema importante a livello locale e che, tra l'altro, è trasversale rispetto a diverse componenti.
Allora, con questo articolo, relativamente a quello che è previsto dalle lettere f), i) e l) e ripeto, discariche per rifiuti speciali o impianti di incenerimento, il punto 2, ad esempio, è proprio relativo al caso dell'inceneritore di Padova, noi diciamo che invece che la Giunta - e qui rispondo anche alla consigliera Rizzotto, io so benissimo che abbiamo due posizioni diverse, quindi va benissimo così, sennò non saremmo da due parti diverse dell'Aula - volevo un po' puntualizzare la questione, nel mio intervento prima non dicevo che è il Consiglio regionale o i Consiglieri, cioè noi, che magari non abbiamo una competenza tecnica, ma una Giunta, quindi un Assessore, si immagina che, invece, abbia anche non solo una competenza politica, ma almeno una competenza minimamente tecnica perché altrimenti non gli sarebbero state date quelle deleghe.
Io credo che una semplificazione non sia semplificare, cioè che questo non sia semplificare, perché sappiamo benissimo che c'è un dialogo tra la struttura tecnica e l'Assessore competente. Ma io penso che dare un parere su un impianto, una serie di progettualità così importanti sia importante che venga preso da parte della Giunta – ed è questo il punto politico – soprattutto in assenza di una pianificazione.
Ricordiamo, abbiamo avuto varie discussioni. Noi non abbiamo un Piano rifiuti oggi aggiornato. È vero che mi potete dire che non c'è che da legge il 31 dicembre 2020 fosse scaduto formalmente, ma è ancora in vigore, mi viene detto e mi è stato detto varie volte. Ma noi sappiamo, altrimenti ci stiamo mentendo, che per fare una buona pianificazione quel Piano è vecchio rispetto al fatto che non ha tenuto conto, ad esempio, di cosa sta succedendo ora e di come si modificherà.
Se voi mi diceste: "La Regione Veneto nella pianificazione dei rifiuti è presente e sta pianificando, abbiamo un Piano aggiornato, l'Assessore, quindi la componente politica, ha dato una pianificazione, allora il tecnico della struttura dà il parere", potrei anche ragionarci su. Ma in un momento in cui noi non abbiamo una pianificazione, stiamo andando ad approvare – e qui è il caso specifico – un impianto a Padova senza un Piano dei rifiuti e mi state dicendo che questo potrebbe accadere magari anche l'anno successivo, l'anno prossimo, per altri impianti in assenza di una pianificazione da parte della politica. Questo è per me inaccettabile.
Quindi, siccome non siamo eccellenti nella pianificazione, perché altrimenti avremmo già iniziato a discutere in Commissione Seconda e in Aula di un Piano rifiuti visto che siamo a fine anno 2021 e il Piano formalmente se non è scaduto, perde di legittimità da quasi un anno e noi adesso diciamo che sarà un tecnico, una struttura tecnica a dare un okay a un progetto così importante che poi impatterà su tutti i territori, non solo Padova, anche sui vostri. Io credo sia assolutamente sbagliato. Abbiamo posizioni diverse? Sì, ma io credo che tantissime persone sui territori la pensino un po' così, cioè che non vogliano vedere una classe politica che si de-responsabilizza, ma vogliano vedere una classe politica che sa pianificare, che sa dire sì o no in maniera competente, anche politicamente competente, e che non dia la patata bollente ad una struttura tecnica, che secondo me non deve avere quella responsabilità.

PRESIDENTE

Grazie, collega Ostanel.
Collega Camani, prego.

Vanessa CAMANI (Partito Democratico Veneto)

Grazie, Presidente.
L'intervento in dichiarazione di voto su questo articolo ci può essere di occasione per tornare su un tema molto politico che è stato affrontato nella discussione generale e che io credo invece debba essere oggetto di un approfondimento e di una valutazione un po' più seria di quella che ho sentito.
Ha ragione la consigliera Ostanel quando, portando l'esempio di questo articolo e delle modifiche che introduce nell'assetto delle competenze in materia di gestione dei rifiuti, dice che potrebbero crearsi delle distonie tra la volontà politica e le decisioni tecniche.
Ora, io, a differenza della consigliera Ostanel, sono d'accordo con la presidente Rizzotto quando distingue le responsabilità politiche di alcune decisioni e le scelte di natura meramente tecnica che i dirigenti possono e devono essere chiamati a fare. Seppure faccia un po' sorridere, raccolgo anche la provocazione del richiamo alla legge Bassanini, che in realtà non dice semplicemente che i tecnici devono fare i tecnici, ma cerca di costruire, di ridisegnare l'organizzazione dei rapporti tra Stato e periferia e introduce, in effetti, il centrosinistra, per la prima volta in questo Paese, alcune norme concrete di reale decentramento amministrativo.
In effetti è stato proprio Bassanini, che insieme al centrosinistra, ha cominciato, dal punto di vista legislativo, a costruire un Paese che fosse fondato sul decentramento amministrativo e che fosse anche fondato su una semplificazione delle attività amministrative.
Ma vede, consigliera Rizzotto, a differenza, almeno che io abbia inteso rispetto a come la interpreta lei, il senatore Bassanini con quella legge non ha soltanto voluto indicare quali sono i compiti dei dirigenti, ma ha cercato di costruire un sistema in cui al potere, all'aggiunta di potere, si sommasse anche una quota maggiore di responsabilità. Ed è quello che manca, a mio giudizio, nella visione che voi ci sottoponete, perché io la seguo e sono d'accordo sulla impostazione di affidare ai dirigenti e ai tecnici le decisioni tecniche, a condizione però che i politici siano in grado di costruire un sistema di progettazione e di pianificazione pienamente realizzabile.
L'esempio che faceva la consigliera Ostanel non è casuale, perché certo che deve essere un tecnico a dire se il progetto della società di Bologna che, verosimilmente, realizzerà la quarta linea dell'inceneritore di Padova, è un progetto tecnicamente corretto e realizzato bene, ma è il politico che deve decidere quale deve essere la pianificazione del trattamento dei rifiuti urbani in questa Regione. Invece noi ci troveremo che il politico, cioè la Regione del Veneto, cioè la Giunta, non decide la programmazione del ciclo dei rifiuti in questa Regione, perché il Piano regionale dei rifiuti è scaduto e il tecnico deciderà se autorizzare o meno la linea dell'inceneritore. Ecco dove non funziona, presidente Rizzotto, lo spot che lei sta provando a fare ed è lo stesso meccanismo che il consigliere Zanoni ha provato a spiegare in riferimento all'articolo 11 e cioè agli interventi di regimazione idraulica con l'asportazione del materiale, perché il tema non è soltanto rendere più semplici le procedure per poter asportare, il tema è: esiste in questa Regione la capacità e la volontà politica di costruire un piano estrattivo che riguarda i corsi d'acqua, almeno i più importanti, di questa Regione? Perché se facciamo e condividiamo un piano estrattivo generale, io poi posso, dentro quella cornice, fare in modo che le procedure per attivare quel tipo di intervento siano semplici.
Io temo invece - e vado a concludere - che dietro a quella che voi ci raccontate come semplificazione in realtà spesso c'è la deregolamentazione, che è tipico della destra italiana. Il tema è: lascio che i cittadini del Veneto facciano esattamente quello che vogliono, quando vogliono e tanto decide un tecnico.
Ecco - e chiudo - io credo che questo sia il pericolo vero che c'è dietro a quasi tutti gli interventi che ci proponete di natura ordinamentale e quindi, guardi, il tema non è accettare o non accettare la sfida di un potere che delega in virtù di un decentramento amministrativo, il tema è se abbiamo un'idea di come organizzare i servizi fondamentali di questa Regione senza doverli delegare a un tecnico, peraltro nove volte su dieci nominato sempre dalla Giunta.

PRESIDENTE

Grazie, collega.
Consigliere Formaggio.

Joe FORMAGGIO (Fratelli d'Italia - Giorgia Meloni)

Presidente, non volevo intervenire oggi, però mi sembra di sentire tante eresie in quest'Aula. Siamo pagati per dare risposte ai veneti e quando, come con questa legge, diamo risposte agli imprenditori, diamo risposte a chi rischia in proprio, diamo risposte che spesso i politici non sanno dare... Io ho fatto il Sindaco, visto che oggi Zanoni e la minoranza hanno citato tanto le cave, i rifiuti, eccetera, io ho fatto il Sindaco su un territorio dove sono state approvate due cave. Beh, vi dico che per approvare una cava in Veneto dove ci mette il naso la Forestale, la Sovraintendenza, i Beni ambientali, cioè ci mettono il naso tutti e ben venga, sapete cosa succede? Ed è capitato a me. Vi porto soltanto un esempio per farvi capire che la Seconda Commissione e il Consiglio Veneto stanno andando sulla strada giusta. Vi porto un esempio: se la Sovrintendenza dava parere favorevole alla cava, apriti cielo, mille ricorsi al TAR. Quando la Sovraintendenza ha bocciato la cava: bravissima la Sovraintendenza. Quando la Forestale ha dato parere negativo alla cava, tutti quanti gli ambientalisti, tutti i verdi, i rossi, i gialli, i celestini e i rosa pallido: "Bravissima la Sovraintendenza, bravissima la Forestale". Benissimo. Cosa ha fatto l'imprenditore? Ha ridotto di un milione di metri cubi la cava andando in Sovrintendenza, andando in Forestale, andando dappertutto con i tecnici. Bene, quando hanno trovato un'armonia, perché vi ricordo, cari sinistri, che anche nelle cave, anche nella gestione dei rifiuti, anche in queste brutte robe che nessuno vuole, si trova un'armonia fatta da tecnici, da professori universitari, che, Dio mio, fanno anche scavare e creano quel materiale che serve per fare anche le vostre case. Bene, trovato questo, cosa succede? Altri dieci anni di ricorsi al TAR, al Consiglio di Stato e ai Fatebenefratelli.
Bene. Io direi di tirare dritto con questo PdL, perché sarà meglio che lo decida un dirigente, che ha un curriculum vitae alto così se fare o non fare l'inceneritore o se fare o non fare la cava, piuttosto di qualcuno che politicamente, se per caso prende in mano questa Regione, la fa morire di fame. Grazie.

PRESIDENTE

Grazie, collega.
Non ci sono altre richieste di intervento.
Mettiamo in votazione l'articolo 8.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Siamo adesso all'articolo 9.
Ci sono richieste di intervento sull'articolo 9? Non ci sono richieste di intervento.
Mettiamo in votazione l'articolo 9.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Passiamo all'articolo successivo, che è l'articolo 10.
Ci sono richieste di intervento? Non ci sono richieste di intervento.
Mettiamo in votazione l'articolo 10.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Colleghi, sospendiamo qui i lavori della seduta. Sarete quindi tutti convocati a domicilio per la prossima settimana. Buona serata a tutti.
La Seduta termina alle ore 18.16
Il Consigliere segretario
Alessandra SPONDA

Il Presidente
Nicola Ignazio FINCO

Resoconto stenotipico a cura di:
Real Time Reporting S.r.l.

Revisione e coordinamento testo a cura di:
Cristiano Gebbin e Paola Lombardo
Verbale n. 32 - 11^ legislatura
PROCESSO VERBALE
SEDUTA PUBBLICA N. 32
MARTEDì 7 SETTEMBRE 2021


PRESIDENZA
PRESIDENTE ROBERTO CIAMBETTI
VICEPRESIDENTI NICOLA IGNAZIO FINCO E FRANCESCA ZOTTIS

PROCESSO VERBALE REDATTO A CURA DELL'UFFICIO ATTIVITà ISTITUZIONALI

INDICE

Processo verbale della 32a seduta pubblica – martedì 7 settembre 2021
La seduta si svolge a Venezia in Palazzo Ferro-Fini, sede del Consiglio regionale, con modalità telematica mista, secondo quanto previsto dalla deliberazione dell'Ufficio di presidenza n. 34 dell'11 marzo 2021.

I lavori si svolgono sulla base dell'ordine del giorno prot. n. 13546 del 2 settembre 2021.

Il Presidente FINCO dichiara aperta la seduta alle ore 10.43.

Assume le funzioni di Consigliere segretario la consigliera Erika Baldin.

Punto n. 1) all'ordine del giorno

Approvazione verbali delle sedute precedenti


Il PRESIDENTE, poiché nessun Consigliere chiede di fare osservazioni, dichiara che si intende approvato il processo verbale della 31a seduta pubblica di martedì 31 agosto 2021.

Punto n. 2) all'ordine del giorno

Comunicazioni della Presidenza del Consiglio  [RESOCONTO]

Il PRESIDENTE comunica che il Presidente della Giunta regionale Zaia è in congedo.

Punto n. 3) all'ordine del giorno


Interrogazioni e interpellanze  [RESOCONTO]

Ai sensi dell'art. 114, comma 3 del Regolamento l'elenco delle interrogazioni e delle interpellanze, allegato alla Convocazione, è dato per letto.

Punto n. 4) all'ordine del giorno

Risposte della Giunta regionale alle interrogazioni e interpellanze  [RESOCONTO]

INTERROGAZIONI A RISPOSTA IMMEDIATA

n. 160 del 28.06.2021
presentata dalla consigliera Guarda
"Valutazione della legge regionale n. 38 del 2019 "Norme sulla prevenzione e cura del disturbo da gioco d'azzardo patologico": a quando la dovuta relazione annuale?"

Interviene la consigliera Guarda (Europa Verde) che illustra l'IRI in oggetto.

Interviene l'assessore Bottacin che risponde per conto della Giunta regionale.

Interviene la consigliera Guarda (Europa Verde) in sede di replica.

n. 163 del 30.06.2021
presentata dalla consigliera Guarda
"Sulla variante Delta del virus sars-cov-2"

Interviene la consigliera Guarda (Europa Verde) che illustra l'IRI in oggetto.

Interviene l'assessore Bottacin che risponde per conto della Giunta regionale.

Interviene la consigliera Guarda (Europa Verde) in sede di replica.

n. 100 del 22.03.2021
presentata dai consiglieri Zanoni, Bigon, Camani, Zottis, Guarda, Lorenzoni, Ostanel e Baldin
"Perché il decreto autorizzativo del progetto di approfondimento sottofalda di cava Morganella non è ancora stato notificato agli enti interessati?"

e

n. 139 del 19.05.2021
presentata dai consiglieri Zanoni, Giacomo Possamai, Camani, Bigon, Zottis, Montanariello, Guarda, Lorenzoni, Ostanel e Baldin
"Perché la Giunta tace su cava Morganella? Sono ben tre le interrogazioni a risposta immediata cui non è stata data risposta entro i termini previsti dal Regolamento del Consiglio regionale"

Interviene il consigliere Zanoni (Partito Democratico Veneto) che illustra le IRI in oggetto.

Interviene l'assessore Bottacin che risponde congiuntamente, per conto della Giunta regionale, alle IRI nn. 100 e 139.

Interviene il consigliere Zanoni (Partito Democratico Veneto) in sede di replica.

Punto n. 6) all'ordine del giorno


Approvazione schema di Convenzione quadro tra la Regione del Veneto, l'Università degli Studi di Padova e l'Azienda ULSS n. 2 "Marca Trevigiana" per una collaborazione negli ambiti delle attività di assistenza, formazione e didattica e ricerca biomedica e sanitaria. (Proposta di deliberazione amministrativa n. 17) APPROVATA (Deliberazione n. 102/2021)  [RESOCONTO]

Interviene la consigliera Brescacin (Zaia Presidente) che svolge la relazione illustrativa per conto della Quinta Commissione consiliare.

In discussione generale interviene la consigliera Zottis (Partito Democratico Veneto).

Il PRESIDENTE pone in votazione col sistema elettronico in modalità telematica la proposta di deliberazione amministrativa in oggetto.

Il Consiglio approva

Ai sensi dell'articolo 50, comma 4 dello Statuto si riportano i voti espressi dai singoli Consiglieri.

Hanno votato sì:

Baldin, Barbisan, Bisaglia, Bozza, Brescacin, Camani, Cavinato, Cecchetto, Centenaro, Cestari, Cestaro, Corsi, Dolfin, Favero, Finco, Giacomin, Guarda, Michieletto, Ostanel, Pan, Piccinini, Possamai Gianpiero, Puppato, Razzolini, Rigo, Rizzotto, Sandonà, Scatto, Soranzo, Valdegamberi, Vianello, Villanova, Zanoni, Zecchinato, Zottis

Hanno votato no:

nessuno

Astenuti:

nessuno

Non votanti:

nessuno

Punto n. 7) all'ordine del giorno

Disegno di legge relativo a "Concessione di un contributo straordinario alla società regionale "Infrastrutture Venete S.r.l." per l'acquisto di convogli ferroviari da destinare al servizio di trasporto pubblico locale ferroviario in ambito regionale". (Progetto di legge n. 78) APPROVATO (Deliberazione legislativa n. 26/2021)  [RESOCONTO]


Intervengono i consiglieri Vianello (Zaia Presidente), che svolge la relazione di maggioranza per conto della Seconda Commissione consiliare, e Montanariello (Partito Democratico Veneto), che svolge la relazione di minoranza per conto della Seconda Commissione consiliare.

Durante l'intervento del consigliere Montanariello assume la Presidenza la Vicepresidente Francesca Zottis.

In discussione generale interviene la consigliera Baldin (Movimento 5 Stelle).

Durante l'intervento della consigliera Baldin assume la Presidenza il Vicepresidente Nicola Ignazio Finco.

In discussione generale intervengono i consiglieri Dolfin (Liga Veneta per Salvini Premier), Speranzon (Fratelli d'Italia - Giorgia Meloni). Ostanel (Il Veneto che Vogliamo), Soranzo (Fratelli d'Italia - Giorgia Meloni), l'assessora De Berti, il consigliere Montanariello (Partito Democratico Veneto) e l'assessora De Berti in sede di replica.

Si passa all'esame degli articoli.

I tre articoli che compongono il progetto di legge in oggetto, posti in votazione separatamente col sistema elettronico in modalità telematica, sono approvati nel testo presentato dalla Commissione consiliare competente.

In dichiarazione di voto intervengono i consiglieri Ostanel (Il Veneto che Vogliamo), Soranzo (Fratelli d'Italia - Giorgia Meloni), Montanariello (Partito Democratico Veneto), Baldin (Movimento 5 Stelle), Pan (Liga Veneta per Salvini Premier) e Guarda (Europa Verde).

Il PRESIDENTE pone in votazione col sistema elettronico in modalità telematica il progetto di legge in oggetto.

Il Consiglio approva

Ai sensi dell'articolo 50, comma 4 dello Statuto si riportano i voti espressi dai singoli Consiglieri.

Hanno votato sì:

Andreoli, Baldin, Barbisan, Bet, Bigon, Bisaglia, Boron, Bozza, Brescacin, Camani, Cavinato, Cecchetto, Centenaro, Cestari, Cestaro, Ciambetti, Corsi, Dolfin, Favero, Finco, Formaggio, Gerolimetto, Giacomin, Michieletto, Montanariello, Ostanel, Pan, Piccinini, Polato, Possamai Giacomo, Possamai Gianpiero, Puppato, Razzolini, Rigo, Rizzotto, Sandonà, Scatto, Soranzo, Speranzon, Sponda, Valdegamberi, Venturini, Vianello, Villanova, Zanoni, Zecchinato, Zottis

Hanno votato no:

nessuno

Astenuti:

nessuno

Non votanti:

Guarda

Il PRESIDENTE sospende la seduta alle ore 13.22.

La seduta riprende alle ore 15.00.

Assume la presidenza il Presidente Roberto Ciambetti e assume le funzioni di Consigliere segretario la consigliera Alessandra Sponda.

Punto n. 8) all'ordine del giorno

Disegno di legge relativo a "Disposizioni di adeguamento ordinamentale 2021 in materia di governo del territorio, viabilità, lavori pubblici, appalti, trasporti e ambiente". (Progetto di legge n. 50) INIZIO (Titolo modificato)  [RESOCONTO]


Intervengono i consiglieri Rizzotto (Zaia Presidente), che svolge la relazione di maggioranza per conto della Seconda Commissione consiliare, e Zanoni (Partito Democratico Veneto), che svolge la relazione di minoranza per conto della Seconda Commissione consiliare.

Durante l'intervento del consigliere Zanoni assume la Presidenza la Vicepresidente Francesca Zottis.

In discussione generale interviene la consigliera Ostanel (Il Veneto che Vogliamo).

Il PRESIDENTE dichiara chiusa la discussione generale.

Interviene la consigliera Rizzotto (Zaia Presidente) in sede di replica.

Durante l'intervento della consigliera Rizzotto assume la Presidenza il Presidente Roberto Ciambetti.

Interviene il consigliere Zanoni (Partito Democratico Veneto) in sede di replica.

Il PRESIDENTE sospende la seduta per permettere all'Ufficio di presidenza della Seconda commissione consiliare di riunirsi per esprimere il parere sugli emendamenti presentati.

La seduta è sospesa alle ore 16.02 e, dopo un ulteriore rinvio, riprende alle ore 17.07.

Intervengono i consiglieri Montanariello (Partito Democratico Veneto) e Pan (Liga Veneta per Salvini Premier) sull'ordine dei lavori.

Si passa all'esame degli articoli e relativi emendamenti.

Sull'emendamento n. A5 all'articolo 1 intervengono le consigliere Guarda (Europa Verde), che lo illustra, e Rizzotto (Zaia Presidente).

L'emendamento n. A5, posto in votazione col sistema elettronico in modalità telematica, è respinto.

Il PRESIDENTE comunica che il termine per la presentazione di subemendamenti all'emendamento n. A21 scade in 10 minuti.

L'articolo 1, posto in votazione col sistema elettronico in modalità telematica, è approvato nel testo presentato dalla Commissione consiliare competente.

Sull'emendamento n. A6 all'articolo 2 interviene la consigliera Guarda (Europa Verde) che lo illustra.

Durante l'intervento della consigliera Guarda assume la Presidenza il Vicepresidente Nicola Ignazio Finco.

In discussione generale interviene la consigliera Rizzotto (Zaia Presidente).

L'emendamento n. A6, posto in votazione col sistema elettronico in modalità telematica, è respinto.

L'emendamento n. A7 all'articolo 2, illustrato dalla consigliera Guarda (Europa Verde), posto in votazione col sistema elettronico in modalità telematica, è respinto.

L'emendamento n. A11 all'articolo 2, illustrato dalla consigliera Ostanel (Il Veneto che Vogliamo), posto in votazione col sistema elettronico in modalità telematica, è respinto.

Gli emendamenti nn. A8 e A12 all'articolo 2, posti in votazione separatamente col sistema elettronico in modalità telematica, sono respinti.

Sull'articolo 2 intervengono le consigliere Guarda (Europa Verde) e Rizzotto (Zaia Presidente).

L'articolo 2, posto in votazione col sistema elettronico in modalità telematica, è approvato nel testo presentato dalla Commissione consiliare competente.

L'emendamento n. A18 aggiuntivo di un articolo, illustrato dalla consigliera Rizzotto (Zaia Presidente), posto in votazione col sistema elettronico in modalità telematica, è approvato ed inserito come articolo 3.

Interviene il consigliere Zanoni (Partito Democratico Veneto) sul subemendamento n. A22 all'emendamento n. A21.

Interviene la consigliera Rizzotto (Zaia Presidente) sull'ordine dei lavori.

Il PRESIDENTE sospende la seduta per consentire all'Ufficio di presidenza della Seconda Commissione di esprimere il parere sugli emendamenti e i subemendamenti presentati.

La seduta è sospesa alle ore 17.37.

La seduta riprende alle ore 17.40.

Interviene l'assessore Corazzari che ritira l'emendamento n. A20, aggiuntivo di un articolo, e illustra l'emendamento n. A21.

Interviene il consigliere Zanoni (Partito Democratico Veneto) che ritira il subemendamento n. A22 all'emendamento n. A21.

L'emendamento n. A21 aggiuntivo di un articolo, posto in votazione col sistema elettronico in modalità telematica, è approvato ed inserito come articolo 4

L'articolo 3, posto in votazione col sistema elettronico in modalità telematica, è approvato come emendato e inserito come articolo 5.

Interviene la consigliera Camani (Partito Democratico Veneto) sull'ordine dei lavori.

Gli articoli 4, 5 e 6, posti in votazione separatamente col sistema elettronico in modalità telematica, sono approvati nel testo presentato dalla Commissione consiliare competente e inseriti rispettivamente come articoli 6, 7 e 8.

Sull'emendamento n. A4 all'articolo 7 intervengono i consiglieri Zanoni (Partito Democratico Veneto), che lo illustra, e Camani (Partito Democratico Veneto).

L'emendamento n. A4 all'articolo 7, posto in votazione col sistema elettronico in modalità telematica, è respinto.

Il PRESIDENTE dichiara precluso l'emendamento n. A9.

L'articolo 7, posto in votazione col sistema elettronico in modalità telematica, è approvato nel testo presentato dalla Commissione consiliare competente e inserito come articolo 9.

L'emendamento n. A10 all'articolo 8, illustrato dalla consigliera Guarda (Europa Verde), posto in votazione col sistema elettronico in modalità telematica, è approvato.

In dichiarazione di voto sull'articolo 8 intervengono i consiglieri Ostanel (Il Veneto che Vogliamo), Camani (Partito Democratico Veneto) e Formaggio (Fratelli d'Italia - Giorgia Meloni).

L'articolo 8, posto in votazione col sistema elettronico in modalità telematica, è approvato come emendato e inserito come articolo 10.

Gli articoli 9 e 10, posti in votazione separatamente col sistema elettronico in modalità telematica, sono approvati nel testo presentato dalla Commissione consiliare competente e inseriti rispettivamente come articoli 11 e 12.

Il PRESIDENTE dichiara chiusa la seduta.

Il Consiglio regionale sarà convocato a domicilio per la prossima settimana.

La seduta termina alle ore 18.15.

Consiglieri presenti o partecipanti in modalità telematica:
ANDREOLI Marco
MICHIELETTO Gabriele
BALDIN Erika
MONTANARIELLO Jonatan
BARBISAN Fabiano
OSTANEL Elena
BET Roberto
PAN Giuseppe
BIGON Anna Maria
PICCININI Tomas
BISAGLIA Simona
POLATO Daniele
BORON Fabrizio
POSSAMAI Giacomo
BOZZA Alberto
POSSAMAI Gianpiero
BRESCACIN Sonia
PUPPATO Giovanni
CAMANI Vanessa
RAZZOLINI Tommaso
CAVINATO Elisa
RIGO Filippo
CECCHETTO Milena
RIZZOTTO Silvia
CENTENARO Giulio
SANDONA' Luciano
CESTARI Laura
SCATTO Francesca
CESTARO Silvia
SORANZO Enoch
CIAMBETTI Roberto
SPERANZON Raffaele
CORSI Enrico
SPONDA Alessandra
DOLFIN Marco
VALDEGAMBERI Stefano
FAVERO Marzio
VENTURINI Elisa
FINCO Nicola Ignazio
VIANELLO Roberta
FORMAGGIO Joe
VILLANOVA Alberto
GEROLIMETTO Nazzareno
ZANONI Andrea
GIACOMIN Stefano
ZECCHINATO Marco
GUARDA Cristina
ZOTTIS Francesca
MAINO Silvia







IL CONSIGLIERE SEGRETARIO
Alessandra SPONDA








IL PRESIDENTE
Nicola Ignazio FINCO









N.B. Gli emendamenti e i verbali di votazione, che costituiscono parte integrante del presente processo verbale, sono consultabili presso l'Ufficio Attività Istituzionali.
Le richieste di modifica delle votazioni diverse da quelle previste dall'articolo 89 del Regolamento sono menzionate nel Resoconto.

PROCESSO VERBALE
Redazione a cura di Cristiano Gebbin e Gabriella Gamba