ResocontoVerbali

Seduta del consiglio regionale del 05/10/2021 n. 35

Resoconto n. 35 - 11^ legislatura
Resoconto 35 a Seduta pubblica
Martedì, 5 ottobre 2021
SOMMARIO
Assume la Presidenza
Il Presidente Roberto CIAMBETTI
La Seduta inizia alle ore 14.06

PRESIDENTE

Colleghi, abbiamo il numero legale.
Diamo inizio alla 35a Seduta pubblica del Consiglio regionale. I lavori si svolgono sulla base dell'ordine del giorno prot. n. 15006 del 30 settembre 2021.
PUNTO
1



APPROVAZIONE DEI VERBALI DELLE SEDUTE PRECEDENTI

Il PRESIDENTE, poiché nessun Consigliere chiede di fare osservazioni, dichiara che si intendono approvati i processi verbali della 33a seduta pubblica del 14 settembre 2021 e della 34a seduta pubblica del 21 settembre 2021.
PUNTO
2



COMUNICAZIONI DELLA PRESIDENZA DEL CONSIGLIO

Ha comunicato congedo
Luca ZAIA
Il congedo è concesso.
PUNTO
3



INTERROGAZIONI E INTERPELLANZE

Ai sensi dell'art. 114, comma 3 del Regolamento, l'elenco delle interrogazioni e delle interpellanze, allegato alla Convocazione, è dato per letto.
PUNTO
4



RISPOSTE DELLA GIUNTA REGIONALE ALLE INTERROGAZIONI E INTERPELLANZE

PRESIDENTE

Passiamo alle interrogazioni e interpellanze.
Collega Guarda, io inizierei con la n. 182.

Interrogazione a risposta immediata n. 182 del 3 agosto 2021 presentata dalla consigliera Guarda relativa a: "CYBERATTACCHI: LA REGIONE DEL VENETO HA ATTIVATO TUTTE LE POSSIBILI MISURE DI PREVENZIONE E SICUREZZA?".

Guarda, per la presentazione, prego.

Cristina GUARDA (Europa Verde)

Grazie, Presidente.
Questa è una interrogazione che è nata nell'agosto scorso a seguito del cyberattacco che ha interessato la Regione Lazio, ma che evidentemente apre una finestra di preoccupazione rispetto alla sicurezza dei sistemi informatici delle Istituzioni e anche della nostra Istituzione, della nostra Regione Veneto.
Premesso che domenica 1° agosto un attacco informatico ransomware ai danni della Regione Lazio ha paralizzato l'attività e i contatti di tutti gli uffici che gestiscono la campagna vaccinale anti-Covid regionale, paralizzando non soltanto le procedure informatiche del comparto sanitario, ma dell'intera attività della Regione.
Appreso che secondo la ricostruzione effettuata all'epoca dalla Polizia postale, come riportata da alcuni quotidiani, l'attacco alla rete informatica sarebbe tramite l'accesso abusivo, utilizzo quindi delle credenziali della rete Virtual Private Network di un impiegato regionale e la successiva installazione di un software trojan funzionale a prendere sostanziale e pieno possesso del sistema al fine di richiedere il pagamento di un riscatto per lo sblocco dei dati criptati, incluso il backup degli stessi per mezzo di un software di estorsione. Rilevato che sempre secondo le prime ricostruzioni, la breccia nel sistema sarebbe imputabile all'assenza, nel caso di specie, di una procedura di autenticazione a due fattori da parte del dipendente. Considerato che questo tipo di attacchi non interessano solamente aziende private, ma sempre più sovente strutture pubbliche come ospedali, si rilevano bersagli preferiti da criminali che non esitano a colpire le Istituzioni pubbliche e gli Enti esponenziali negli interessi dei cittadini.
Ritenuto che il recente Internet Organized Crime and Threat Assessment del 2020 dell'Europol riporta che la ransomware è una delle principali minacce per le organizzazioni pubbliche e private europee e non, si tratta quindi di una criminodinamica ben nota a prevenzione della quale è necessario aumentare tutte le difese informatiche, a questo punto, ad agosto scorso chiedevo all'Assessore regionale con delega al sistema informatico, e-Government ed Agenda digitale per sapere se il sistema informativo della Regione Veneto, il SIRV, anche in particolare riferimento a quello della sanità regionale e delle agenzie collegate, è presidiato da misure di prevenzione e di sicurezza tali da scongiurare attacchi informatici analoghi a quelli perpetrati attraverso il sistema informatizzato. Grazie.

PRESIDENTE

Grazie a lei.
Per la risposta, l'assessore Calzavara. Prego.

Ass.re Francesco CALZAVARA

Grazie. Buongiorno a tutti.
Con riferimento all'interrogazione si comunica quanto segue.
La gestione del rischio di cyber attacchi è una dinamica particolarmente complessa che richiede non solo tecnologia ma anche la partecipazione da parte di tutte le funzioni all'interno delle organizzazioni per creare un livello di maturità, cultura e preparazione adeguati. Pertanto, tutte le azioni di prevenzione intraprese nell'ambito della gestione del Sistema Informatico Regionale (SIRV) in tema di sicurezza sono volte a mitigare le conseguenze di attacchi informatici.
Relativamente al contesto tecnologico si riporta di seguito la descrizione di quanto la Giunta regionale ha in essere per contenere e mitigare gli attacchi verso il sistema informativo regionale. L'infrastruttura tecnologica esistente è di tipo ibrido ovvero caratterizzata da due data center fisici, uno dei quali è il sito secondario del Disaster Recovery a distanza ed a soluzioni cloud. Nell'ambito della protezione da minacce esterne viene svolta un'attività di monitoraggio e di protezione dei siti e delle applicazioni web da attacchi noti e non noti tramite soluzioni che utilizzino sistemi di intelligenza artificiale e un'attività di filtraggio del traffico di rete contro le minacce esterne ed interne del dominio, con capacità di ispezione dei contenuti al fine di identificare eventuali attacchi e prevenirli.
In merito alla soluzione di backup, essa si basa su architettura con tecnologia avanzata che protegge da disastri naturali o provocati dall'uomo o da attacchi informatici quali i ransomware.
Per quanto riguarda la protezione dei device in rete viene adottata una soluzione di ultima generazione di antivirus per computer, portatili, desktop e server contro virus, malware, ransomware, vulnerabilità e minacce note e non note tramite algoritmi di intelligenza artificiale. Si è inoltre provveduto al coinvolgimento di team esterni esperti nel settore attraverso l'attivazione di accordi, convenzioni e contratti opportuni.
In riferimento al sistema informativo della sanità e delle agenzie collegate, si evidenzia che già con DGR n. 532 del 30 aprile 2018 si è avviato un percorso di convergenza con l'obiettivo di sviluppare sinergie informatiche sempre più stringenti tra gli attori principali del sistema regionale.
Si evidenzia che, per motivi di sicurezza ulteriori, i dettagli tecnici sono a disposizione presso la Direzione ICT e Agenda digitale, dove è reperibile la documentazione e il personale tecnico per gli opportuni chiarimenti e i necessari e di granularità ulteriore.

PRESIDENTE

Grazie.
Per la replica la collega Guarda. Prego.

Cristina GUARDA (Europa Verde)

Ringrazio. Mi reputo soddisfatta della risposta. Eventualmente ci sarà la possibilità, in caso, di approfondimenti dedicati, data anche l'evoluzione del sistema e dato che, per quanto riguarda la gestione informatica, sicuramente in Regione del Veneto, pur avendo fatto passi in avanti in determinati settori, c'è la necessità di un aggiornamento e un intervento complessivo sicuramente importante. Grazie.

PRESIDENTE

Grazie a lei.
Passiamo alla 180 della collega Elisa Venturini.

Interrogazione a risposta immediata n. 180 del 29 luglio 2021 presentata dal Consigliere Elisa Venturini relativa a: "COME INTENDE LA GIUNTA REGIONALE INTERVENIRE PER GARANTIRE LA SICUREZZA DEI LAVORATORI E DEGLI UTENTI NEI MEZZI DEL TRASPORTO PUBBLICO LOCALE A SEGUITO DEI FREQUENTI EPISODI DI VIOLENZA?".

Elisa Venturini, prego.

Elisa VENTURINI (Forza Italia - Berlusconi - Autonomia per il Veneto)

Grazie, Presidente.
Questa interrogazione, in realtà, è un po' datata, perché è stata presentata il 29 luglio e prende le mosse da un episodio di particolare ferocia che si è verificato nel Comune di Padova a danno di un conducente di mezzo di trasporto pubblico su gomma, di autobus; finché stava facendo scendere dal mezzo un utente con disabilità è stato aggredito da un altro utente. In realtà, questo episodio non è isolato: si verificano spesso aggressioni a danno dei conducenti dei mezzi di trasporto pubblico.
La legge n. 25/1998 stabilisce comunque, a carico degli affidatari del servizio, degli obblighi di sicurezza. Potrebbero essere previste nei contratti di affidamento del servizio una serie di misure che potrebbero andare dall'attivazione di sistemi di emergenza che vengono coordinati con le centrali operative del numero unico piuttosto che servizi di vigilanza a bordo.
A fronte di questo, quindi, chiediamo alla Giunta se intende adottare delle misure nell'ambito delle procedure di affidamento dei servizi di trasporto pubblico piuttosto che, anche nell'immediato, favorire l'adozione di altre misure a tutela dei conducenti del trasporto pubblico e degli utenti. Grazie.

PRESIDENTE

Grazie a lei.
Per la risposta il vicepresidente Elisa De Berti.

Ass.ra Elisa DE BERTI

Grazie, Presidente.
Si premette che la richiesta in oggetto si riferisce a un importante tema a cui la Giunta è particolarmente sensibile, in quanto concernente la sicurezza del trasporto pubblico anche in riferimento agli utenti e agli operatori dello stesso.
Si rileva che attualmente sono in corso degli incontri con le aziende di trasporto in relazione a vari ambiti di confronto tra cui anche la questione della sicurezza del servizio.
Dato atto che il testo stesso dell'interrogazione fa riferimento alla competenza e alla responsabilità degli affidatari dei servizi in oggetto, si informa che sono attualmente in corso da parte degli uffici regionali competenti le necessarie interlocuzioni finalizzate a proporre agli Enti affidanti e alle varie aziende di trasporto pubblico locale uno specifico confronto sulla problematica in oggetto.
Da tale attività si ipotizza la predisposizione di specifici protocolli di intesa ove di addivenire all'individuazione condivisa di idonee azioni volte a favorire anche la sicurezza e l'incolumità di utenti e dipendenti del trasporto pubblico locale, oltre che la qualità dei servizi.

PRESIDENTE

Grazie, Assessore.
Collega Venturini, per la replica. Prego. Ne ha facoltà.

Elisa VENTURINI (Forza Italia - Berlusconi - Autonomia per il Veneto)

Ringrazio per la risposta. Sono soddisfatta.
PUNTO
5



INTERROGAZIONI A RISPOSTA SCRITTA ISCRITTE ALL'ORDINE DEL GIORNO AI SENSI DELL'ARTICOLO 111, COMMA 4, DEL REGOLAMENTO.

PRESIDENTE

Passiamo a un'IRS che ha avuto compimento come ciclo di risposta.
Siamo alla IRS 108 della collega Guarda.
Punto 5.3)

Interrogazione a risposta scritta presentata dalla consigliera Guarda relativa a "PFAS NELLA RETE ACQUEDOTTISTICA DI CREAZZO: QUALI AZIONI?" (Interrogazione a risposta scritta n. 108).

Guarda, prego.

Cristina GUARDA (Europa Verde)

Grazie, Presidente.
Questa è un'interrogazione che, in realtà, fa parte di una serie di interventi che ho voluto proporre anche nell'ottica di proposte propositive per andare a gestire quelli che sono ancora gli ambiti non risolti dell'inquinamento da perfluoroalchilici su cui c'è bisogno di un intervento dedicato.
Ricordo che è ancora in attesa di ricevere risposta un'interrogazione a risposta scritta, la n. 95, del maggio di quest'anno, che parla del rischio di mortalità da Covid e pregressa esposizione alla contaminazione da PFAS, con la richiesta di un approfondimento per quanto riguarda anche le zone arancioni; zona arancione della contaminazione da PFAS in cui rientra anche l'area in cui si trova geograficamente Creazzo.
Si trovano all'interno dell'area arancione anche una serie di altri Comuni, compreso quello di Chiampo e della Valle del Chiampo, che sono interessati dall'inquinamento da perfluoroalchilici. Purtroppo, pur avendo ricevuto risposta, all'epoca non ero molto soddisfatta perché non andavano a identificare la fonte, non lavoravano rispetto all'identificazione della fonte e dell'eventuale abbattimento delle sostanze presenti all'interno della rete acquedottistica.
Detto questo, qui parliamo di Creazzo, che è salito anche agli onori della cronaca in quest'ultimo periodo per alcune attenzioni date dall'Amministrazione comunale, giustamente, sull'inquinamento delle acque della piscina. Ma il tema centrale è la contaminazione e preoccupa, quindi, anche quella della piscina, non soltanto della rete acquedottistica, perché quella popolazione è una popolazione che è stata sottoposta all'inquinamento da perfluoroalchilici, che è sottoposta e, da un punto di vista biologico, in questi anni ha accumulato nel proprio sangue, nei propri organi sostanze che possono aumentare il rischio di contrarre patologie anche molto gravi.
Lo ricordo in particolar modo ai colleghi che non conoscono nello specifico questo problema.
Ci si deve impegnare per il tema della contaminazione da PFAS per tutelare in particolar modo donne in gravidanza, neonati, bambini e tutte le persone soggette a rischio, per esempio, per patologie legate all'ipercolesterolemia piuttosto che ad altri organi endocrini come, per esempio, le patologie tiroidee. In questo caso a Creazzo si è riscontrato nella rete acquedottistica un livello di PFAS oscillante tra i 10 e i 20 nanogrammi al litro.
Considerato che la presenza di PFAS con il livello di concentrazione di cui sopra in punti di approvvigionamento idrico non direttamente interessati dalla contaminazione che deriva dalla ex Miteni, fa emergere l'urgenza che i temi sottoposti alla Giunta regionale, con gli atti ispettivi di cui vi parlavo prima, siano affrontati senza attendere oltre.
Atteso, inoltre, il noto studio circa l'incidenza dei composti perfluoroalchilici sui meccanismi di coagulazione del sangue, la rilevata bioaccumulabilità dei PFAS nei diversi organi, tanto appunto che un'elevata concentrazione di composti nel sangue determinerebbe un aumento dell'incidenza di patologie ischemiche, aumento del colesterolo, diabete, malattie cardiovascolari.
Rilevato che il Presidente della Commissione parlamentare d'inchiesta sulle Attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti su illeciti ambientali ha dichiarato che la situazione sanitaria della popolazione esposta all'inquinamento da perfluoroalchilici è molto critica e i rischi per la salute si estendono ben al di fuori della zona rossa interessando tutti i cittadini, le Istituzioni competenti devono fare quindi tutto il possibile sia sul fronte della ricerca (penso anche alle indagini epidemiologiche) sia per quanto riguarda la prevenzione.
Tenuto conto, per quanto sopra rilevato, che il riferimento al territorio del Comune di Creazzo imponga urgentemente di prestare valutazioni e azioni di tutela della salute. Ritenuto che in un Comune che ricade nella zona arancio, dove la falda è già compromessa dalla contaminazione dell'ex Miteni, storica, quella già scoperta alla fine degli anni Sessanta/inizio anni Settanta, sia necessario garantire almeno acqua priva da PFAS nell'acquedotto pubblico.
Tutto questo mi imponeva di domandare, nel mese di luglio di quest'anno, alla Giunta regionale, in particolar modo all'Assessore regionale con delega alla sanità, servizi sociali e programmazione sociosanitaria, per sapere quali azioni, sia di verifica sia di mitigazione del rischio intenda attivare con riferimento alla segnalata presenza di PFAS nella rete acquedottistica del Comune di Creazzo e in generale nei Comuni ricompresi nell'area arancione; quali siano le azioni previste per garantire almeno acqua priva da PFAS nell'acquedotto pubblico di Creazzo e in generale nei Comuni ricompresi nell'area arancione di cui sopra. Grazie mille.

PRESIDENTE

Grazie a lei.
Per la risposta l'assessore Lanzarin. Prego.

Ass.ra Manuela LANZARIN

Relativamente alla richiesta di cui ai punti 1 e 2 sono state interessate le competenti strutture della Giunta della Regione del Veneto, Azienda 8 Berica, che hanno provveduto a fornire i rispettivi contributi avvalendosi di ARPA e dell'ente gestore del servizio idrico integrato, la società Viacqua S.p.A., agli atti della Giunta. Si premette che la Giunta della Regione del Veneto ha stabilito, con propria deliberazione del 2017, i livelli di performance per la concentrazione di PFAS nelle acque potabili applicati a tutto il territorio regionale in mancanza dei limiti previsti dalla normativa nazionali.
Tali valori di performance, conservativi rispetto ai valori di riferimento fissati dal Ministero della Salute sulla base del parere dell'Istituto Superiore di Sanità 1584 del 16 gennaio 2014, sono pari a: PFOA e PFAS minori di 90 nanogrammi al litro, di cui PFOS minore di 30 nanogrammi al litro e sommatoria degli altri PFAS, minori di 300 nanogrammi al litro.
La società Viacqua comunica che i valori medi di concentrazione di PFAS relativi all'acqua distribuita nella rete del Comune di Creazzo attraverso un'abduzione proveniente da Vicenza, che serve anche i Comuni di Altavilla, Sovizzo, Monteviale, Gambugliano, sono pari per il 2020 a 5,4 nanogrammi litro di PFOS, a 11,8 nanogrammi/litro di PFOA e PFAS e 1 nanogrammo/litro somma altri PFAS.
Per l'anno 2021, i suddetti composti hanno valore di concentrazione media 5,1 nanogrammi, di PFOS, 9,3 nanogrammi/litro somma di PFOA e PFOS e 1 nanogrammo/litro somma dei PFAS.
L'azienda ULSS 8 Berica comunica di aver effettuato, durante il 2020, due campioni di acqua potabile nel Comune di Creazzo, che non evidenziano presenza di sostanze perfluoroalchiliche superiori ai valori fissati dalla suddetta deliberazione regionale.
In entrambi i casi, i valori di concentrazione di PFAS sono notevolmente inferiori ai valori di performance vigenti sul territorio regionale. La competente struttura della Giunta regionale informa inoltre che con DGR del 2232 del 29/12/2017 è stato disposto di avviare per la totalità degli acquedotti del Veneto, in anticipazione rispetto alla dotazione dei piani di sicurezza dell'acqua, le necessarie attività affinché i gestori si dotino di sistema di precoci rilevazioni di situazioni critiche legate agli inquinamenti emergenti, così come di adeguati sistemi di trattamento in grado di assorbire eventuali nuove emergenze, dando mandato ai gestori stessi di predisporrei relativi studi di fattibilità e cronoprogrammi attuativi degli interventi.
La suddetta struttura informa inoltre che per garantire le ulteriori riduzioni di presenza di PFAS nelle acque distribuite dalla rete dei Comuni di Creazzo e dei Comuni di Altavilla, Sovizzo, Monteviale e Gambugliano, sebbene i valori siano largamente inferiori rispetto ai citati valori di performance in vigore, la società Viacqua S.p.A. ha inserito nella propria programmazione l'installazione di un apposito sistema di filtraggio presso il campo pozzi Moracchino nel Comune di Vicenza.
L'azienda ULSS 8 Berica, nell'ambito delle proprie competenze, conferma di essere impegnata nello svolgimento di un piano di monitoraggio delle acque destinate al consumo umano aggiuntivo per l'anno 2021, finalizzato a verificare l'andamento stagionale della presenza delle sostanze perfluoroalchiliche nella zona del centro nord di Vicenza, da cui proviene l'acqua che alimenta l'adduzione che serve i Comuni sopramenzionati, tra cui il Comune di Creazzo.
Questo monitoraggio dell'acqua destinata al consumo umano determinerà nel mese di dicembre dell'anno in corso ed è stato realizzato nell'ambito degli approfondimenti avviati durante gli incontri con gli enti preposti al supporto per la valutazione della rete idrica in esame.

PRESIDENTE

Grazie, Assessore.
Per la replica, collega Guarda. Prego.

Cristina GUARDA (Europa Verde)

Io mi posso definire soddisfatta per quanto riguarda l'aspetto legato all'intervento previsto da Viacqua di filtraggio dell'acqua proveniente dal campo pozzi, che poi consegna acqua per utilizzo idropotabile al territorio, in cui insiste anche Creazzo. Quindi, di questo voglio non soltanto felicitarmi, ma anche ricordare che questa è una richiesta onestamente importante, a cui si dà una risposta con un intervento sicuramente molto interessante di cui provvederò a dare ampia comunicazione anche ai cittadini che in questo periodo si sono interessati e si sono attivati per questo.
In principio mi permetto una riflessione proprio condivisiva. Fin da subito ho apprezzato l'attivazione della definizione di limiti cautelativi per quanto riguarda il Veneto, avvenuto appunto nel 2017, con la definizione di un ulteriore ribasso rispetto ai limiti di performance dati dal livello nazionale. Questa è una richiesta che già nel 2016 avevamo condiviso e, in realtà, che avevo proposto io personalmente, insieme a tanti altri colleghi, all'interno di questo Consiglio regionale proprio nella direzione della risposta presa ad esempio di quanto accaduto in Germania stessa, che aveva già attivato questo sistema di azione.
Questo intervento è sicuramente importantissimo. C'è da dire una cosa: probabilmente alla luce dei dati EFSA, dell'Ente Europeo per la Sicurezza Alimentare, rispetto al limite massimo tollerabile di perfluoroalchilici per la sicurezza sanitaria nell'assunzione dei PFAS attraverso gli alimenti, tra cui appunto c'è anche l'acqua; applicando queste nuove indicazioni del 2018 e poi del 2020 all'equazione dell'OMS, che calcola quanto per peso della persona dovremmo introitare per riuscire a essere sicuri, questa applicazione del dato EFSA all'equazione OMS ci restituisce un dato che è quello per cui la costante assunzione di acqua con 20 nanogrammi all'interno di PFAS - in termini complessivi, non vado a fare differenze in questo caso - sono rischiosi. Già adesso vanno a incidere nella possibilità di aumentare il rischio di contrazione di patologie come l'ipercolesterolemia, piuttosto che creare danni nel lungo periodo a bambini, per esempio, di 10 chili che non potrebbero assumere acqua con più di 1,7-1,8 nanogrammi di PFOA, che è soltanto una tipologia di PFAS.
Questi dati, che ho ripetuto più volte in quest'Aula, vorrei siano presi nella loro serietà e nell'applicazione schietta del dato dell'Ente Europeo per la Sicurezza Alimentare e dell'equazione OMS utilizzata per la definizione anche dei limiti cautelativi. Questi dati devono guidare le scelte che, specie in questo territorio, dove abbiamo una contaminazione che da anni interessa questa popolazione, deve effettuare.
Avere più di 350.000 abitanti che sono interessati da decenni da un bioaccumulo di perfluoroalchilici all'interno dei propri organi e del proprio sangue significa dover attivarsi senza remore in ogni ambito che può essere fonte di contaminazione. Per cui, sia la questione acquedottistica, che oggi vedo avere una risposta che spero potrà essere realizzata in fretta e comunque positiva, ma anche per quanto riguarda la prevenzione nell'ambito della produzione agronomica, di cui anch'io faccio parte, e che, di conseguenza, ritengo sia necessario andare a tutelare, e interessa anche quel territorio di Creazzo dove ci sono anche produzioni di qualità dedicate, e naturalmente nell'ambito della sensibilizzazione delle buone pratiche per la riduzione dell'esposizione, dato che i perfluoroalchilici non sono semplicemente una condizione veneta, ma sono sostanze che vengono utilizzate largamente all'interno anche dell'industria agroalimentare per la gestione packaging e altro.
Chiedo cortesemente che questo buon intervento di oggi possa essere ampliato proprio nella tutela delle persone che più di tutte sono esposte, che non possono più essere esposte a ulteriori fonti di contaminazione, anche se fosse di 10 o 20 nanogrammi. Grazie mille.
PUNTO
6



INTERVENTI DI PROMOZIONE E VALORIZZAZIONE DELL'INVECCHIAMENTO ATTIVO. PIANO TRIENNALE 2021-2023. (PROPOSTA DI DELIBERAZIONE AMMINISTRATIVA N. 26) APPROVATA (DELIBERAZIONE N. 103/2021)

Relazione della Quinta commissione consiliare.
Relatore: consigliera Cecchetto


PRESIDENTE

Riprendiamo con l'ordine del giorno dove ci eravamo interrotti l'ultimo Consiglio.
Siamo al punto n. 6) PDA n. 26.
La relatrice è la collega Cecchetto.
Diamo la parola alla relatrice Milena Cecchetto. Prego.

Milena CECCHETTO (Liga Veneta per Salvini Premier)

Signor Presidente, colleghi Consiglieri, per rappresentare meglio il provvedimento ora all'esame dell'Aula, ritengo utile e opportuno ricordare almeno un dato sulla cosiddetta Silver Economy.
Per Silver Economy si intende il settore economico che si dimensiona attorno ai bisogni e alle esigenze delle persone di età superiore ai 65 anni. Comprende prodotti e servizi che utilizzano tecnologie molto diverse tra loro, ad esempio la domotica, e affronta la varietà e le differenze di consumo tra pensionati che lavorano e persone anziane che, invece, sono dipendenti dalla famiglia.
La Silver Economy è un settore caratterizzato da varietà e da molteplicità di aspetti derivanti da una forte tendenza demografica, ovvero tutte le proiezioni demografiche convergono ormai sulla stessa previsione: entro il 2050-2070 la popolazione umana aumenterà e sarà più vecchia di oggi.
Se fosse uno Stato sovrano, la Silver Economy sarebbe la terza potenza economica mondiale, subito dopo Stati Uniti e Cina, ma prima di Giappone, Germania e Gran Bretagna. La stima è del report redatto da Oxford Economics e Technopolis Group per conto della Commissione europea, in cui si calcola che entro il 2025, quindi non lontano da oggi, solo nel Vecchio Continente l'economia d'argento arriverà a valere 5.7 trilioni di euro, pari a quasi un terzo del PIL dell'Unione e a dare lavoro a 88 milioni di persone, quasi il 38% del totale.
Perché vi parlo di Silver Economy? Perché ritengo sia opportuno avere un quadro generale anche sul valore economico che riflette questa fascia generazionale che è da considerare una risorsa sotto molteplici profili. Non vi è solo una questione puramente etica e doverosa legata alla cura e al benessere dell'anziano, ma è anche un'opportunità che le persone di una certa età vivano in forma il più possibile, siano dei viaggiatori, siano consumatori attivi e possano impegnarsi in attività di volontariato e cittadinanza attiva.
Per parlare della Silver Economy in Veneto vi ricordo che il 23% dei nostri cittadini ha almeno 65 anni, che corrisponde a circa a 1.122.000 persone, cittadini in buona salute, con un grande bagaglio di esperienze e conoscenze e con tanti interessi, una fascia della popolazione che è ancora attiva e che quindi può essere ancora parte importante all'interno della nostra comunità, una risorsa da valorizzare, che già nella scorsa legislatura regionale è stata oggetto di particolare attenzione da parte dell'Amministrazione regionale.
Basti pensare che sono stati 84 i progetti dell'invecchiamento attivo finanziati e attraverso i bandi regionali sono stati investiti mediamente per ogni bando fra i 20.000 e i 30.000 euro. Il tutto ha coinvolto 37 Comuni, 33 enti del terzo settore, 14 IPAB, 2 Aziende sanitarie e l'Università di Padova. A queste iniziative hanno preso parte circa 600.000 persone, forme di cittadinanza attiva e impegno solidale degli anziani, vigilanza a scuola o nei parchi, corsi di informatica, gruppi escursionistici in bici o a piedi.
Conosciamo tutti i nonni-vigili, ma vi sono anche anziani che accompagnano i disabili negli spostamenti, per citare esempi che conosciamo. Per loro possiamo ricordare l'Università degli Anziani, della terza età: è molto importante, l'abbiamo visto soprattutto in questo periodo di pandemia, la formazione sulle nuove tecnologie.
Abbiamo capito l'importanza anche per gli anziani di saper utilizzare i cellulari, di saper fare le videochiamate e di questa esperienza e progettualità della scorsa legislatura dobbiamo fare tesoro. Per questo oggi siamo chiamati ad approvare questa Proposta di deliberazione amministrativa sul nuovo Piano triennale dell'invecchiamento attivo per gli anni 2021 e 2023.
Nel 2017 è stata approvata la legge regionale sull'invecchiamento attivo, una legge condivisa e votata all'unanimità, importante, poi imitata anche da altre Regioni e anche a livello nazionale è stata presa come modello e punto di riferimento. La legge si compone di un piano triennale e uno annuale. Il triennio precedente ha visto l'avvio di questa nuova legge, molto ben vista da tutti i soggetti che oggi partecipano, sia pubblici, che privati.
Un dato su tutti che vorrei ricordarvi è che nel triennio precedente sono stati messi a disposizione 4.136.000 euro in bandi, che hanno permesso di promuovere sani e corretti stili di vita, azioni legate al benessere, alla vita autonoma e sempre più indipendente, quindi al percorso che molto attiene a tutta la componente salute.
Oggi siamo chiamati a votare questa PDA sulla nuova programmazione per i prossimi tre anni con le stesse linee e gli stessi obiettivi, perché abbiamo visto che queste azioni hanno riscosso successo nella popolazione e nei soggetti coinvolti. È il miglior modo per dare una continuità alla progettualità avviata mettendo a disposizione già per il 2021 1 milione di euro.
Questa nuova programmazione arricchisce di tutta l'esperienza maturata nello scorso triennio, andando a valorizzare tre linee di macroazioni, che sono: la promozione della salute e il mantenimento di una vita autonoma; la promozione della partecipazione attiva delle persone anziane nella comunità; lo sviluppo di azioni volte a valorizzare il ruolo nell'anziano come custode di saperi garantendone la formazione continua.
Il target riguarda comunque tutta la popolazione anziana e gli interventi mirano al contrasto all'isolamento e alla non autosufficienza.
Continuiamo così a promuovere iniziative volte al miglioramento dell'equilibrio fisico, psicologico, alla socializzazione attraverso l'attività motoria e sportiva, nonché a sviluppare l'informazione e l'educazione sanitaria, per la promozione di stili di vita sani, grazie anche al contributo di molteplici figure professionali del nostro territorio veneto.
Prevenzione e benessere in un'ottica di inclusività, favorendo la creazione di comunità volte al miglioramento della cura e della qualità di vita dei nostri anziani. La ricostruzione di reti sociali e di relazione rappresenta un fattore stimolante della partecipazione dell'anziano attraverso la creazione di dinamiche e comportamenti di vita sani in una collettività che di fatto influenza in modo consistente l'attenzione e l'impegno per il cambiamento delle abitudini da parte dei singoli individui.
La creazione di questi bandi ha valorizzato il concetto di rete. Ci sarà un capofila, ci saranno dei partner. Si sono create reti estese, che si avvicinano alla persona. La realtà odierna richiede modelli più spostati sul sociale, sull'integrazione sociale e sull'aiuto, sull'avvicinarsi al domicilio dell'anziano, avvicinarsi alle persone, sulla crescita della figura del cosiddetto "custode sociale". Si rende necessario mettere nelle condizioni ora la rete soprattutto dei servizi sociali di attivare strumenti di monitoraggio che aiutino a contrastare l'emarginazione. Abbiamo visto che questa linea di azione valorizza il bagaglio professionale degli anziani, che in questo modo si mettono in gioco e a disposizione degli altri per creare modelli inclusivi e tutelanti. Questi sono i perni su cui si gioca e si muove la seconda azione.
La terza azione è quella che riguarda la formazione, che è stata chiesta, peraltro, a gran voce dalla Consulta ed è fondamentale, è un punto cardine di questo piano, la formazione sulla digitalizzazione, che si è rivelata fondamentale anche in contesti di pandemia. Per le persone anziane messe nelle condizioni di utilizzare questi strumenti tecnologici aiuta molto loro, ma anche chi sta loro vicino. Mettere gli anziani in condizioni di essere a disposizione, di essere attivi, obiettivi quotidiani in un contesto inclusivo, sono punti di forza del nuovo Piano che recepisce comunque l'esperienza trascorsa, che si è rivelata molto positiva.

PRESIDENTE

Grazie alla relatrice.
Ci sono interventi sulla PDA n. 26?
Collega Guarda, prego.

Cristina GUARDA (Europa Verde)

Grazie infinite.
Grazie di aver portato questo atto importante, che naturalmente sancisce la guida e i princìpi generali, su cui dopo, in termini amministrativi e di ricaduta sul territorio, bisogna andare per renderli operativi.
Vorrei chiedere soltanto un'attenzione. Quando si parla anche dell'avvicinamento alle nuove tecnologie per cui tutto il lavoro rispetto all'educazione e alla riduzione del gap conoscitivo rispetto all'accessibilità della tecnologia on-line, è assolutamente molto importante che questo avvenga ed è naturalmente molto importante che vengano utilizzati gli strumenti attuali anche per promuovere e consentire nuova partecipazione e adesione. Tuttavia, l'osservazione che nasceva nell'interlocuzione con diversi gruppi e cittadini attivi rispetto a questo tema è che la centralità dell'azione regionale deve anche prendere in considerazione le difficoltà che oggettivamente – l'abbiamo visto anche durante l'epoca del Covid perché sono emerse per quanto riguarda la prenotazione del vaccino eccetera – in generale le persone che entrano nella terza età hanno nell'accedere ai sistemi e ai progetti che richiedono magari un'adesione on-line o magari anche semplicemente all'attività informativa, che avviene molto spesso on-line e non riesce ad arrivare a casa della persona direttamente interessata.
Per questo motivo chiedo, se è possibile, avere attenzione nell'ambito della declinazione annuale dei progetti previsti per questo nobile scopo e di interessarsi in particolar modo per cercare di non dare per scontato che l'anziano che vive nel nostro territorio sia sempre accompagnato da qualcuno oppure abbia delle competenze o possa accedere a determinate competenze per riuscire a garantire la capacità informativa e l'accessibilità on-line dei diversi servizi e delle proposte.
Questo lo dico avendo seguito anche a livello locale diversi corsi rivolti dall'Università ad adulti e anziani, eccetera, proprio per educare all'utilizzo della tecnologia che, pur essendo molto utili ed avendo molto spesso efficacia, testimoniano una difficoltà comunque importante e ulteriore che non vorrei andasse, magari, a vanificare gli sforzi dell'Istituzione regionale che predispone interventi, piani e progetti che pensano al superamento del digital devide, da questo punto di vista, in termini conoscitivi, ma rischia di perdersi per strada la possibilità di informare, di arrivare direttamente nelle case di chi, invece, questa accessibilità informatica non ce l'ha.
Detto questo, rilevo ‒ come avranno tutti quanti osservato in questi giorni ‒ la comunicazione che ci è pervenuta dal forum terzo settore, che chiede una maggiore interlocuzione con le associazioni che si occupano della prevenzione e dell'accompagnamento delle persone della terza età e, valutando positivamente questo Piano, rilevano anche la necessità di andare a garantire una dimensione di prossimità sempre più importante.
Questa è una cosa che dico in termini propositivi. Mi rendo conto che, magari, la questione dell'accessibilità dei progetti per quanto riguarda l'ambito specificatamente indicato nella digitalizzazione anche dei progetti, dei servizi, eccetera... Questo aspetto mi rendo conto che sia minoritario rispetto al resto dei grandi interventi che la Regione del Veneto, con questi obiettivi così alti che si pone all'interno del Piano, è chiamata a realizzare, ma naturalmente l'esperienza che abbiamo fatto durante l'epoca in cui bisognava prenotarsi on-line per il vaccino ci racconta di over 60 e over 70 che faticano ancora ad accedere anche banalmente alla semplice registrazione per una azione molto desiderata da molti, che è appunto quella della vaccinazione.
Per questo motivo chiedo un'attenzione particolare a questo. Detto questo, lascio all'Aula poi la discussione sugli altri temi, se lo riterrà necessario.

PRESIDENTE

Grazie.
Ha chiesto la parola la collega Bigon. Prego.

Anna Maria BIGON (Partito Democratico Veneto)

Grazie, Presidente.
Sempre in termini completamente ed esclusivamente propositivi vista l'importanza di quello che andiamo a discutere oggi e l'assoluta condivisibilità della proposta formulata, volevamo e vogliamo porre l'attenzione sul fatto della prossimità, visti gli interventi importanti per il territorio, quindi tener conto anche di questo, ma non solo: magari tener conto anche degli interventi di genere, visto che vediamo in quell'età maggiori donne rispetto agli uomini, quindi anche progettare in base a questo fatto.
Poi, condividere i progetti con i vari Assessorati e soprattutto anche con le associazioni del territorio, cosa molto importante secondo noi, e tener conto del monitoraggio sicuramente che dovrà essere fatto degli assistenti sociali sull'impiego di soldi, ma anche sulla qualità dei servizi e dei progetti ovviamente attuati in fase di esecuzione.
Siamo sicuramente favorevoli. Grazie per l'attenzione che date a questa età, che riteniamo molto molto importante. Grazie.

PRESIDENTE

Grazie.
Non vedo altri interventi.
Mi ha chiesto la parola l'assessore Lanzarin. Prego.

Ass.ra Manuela LANZARIN

Grazie, Presidente.
Intanto io ringrazio sia la Quinta Commissione sia il Consiglio regionale per la celerità con cui andiamo oggi ad approvare questo Piano triennale, perché questo ci permetterà anche di riuscire subito a uscire con un bando per questa annualità e quindi predisporre, sulla linea chiaramente del Piano triennale e del bando annuale, con le tre linee di intervento come sono state ricordate e citate, ci permetterà di uscire subito anche con un bando di iniziative rivolte, come si diceva, a tutti gli enti dei terzi settori, alle strutture e quant'altro che partecipano poi a questi bandi.
Questa voi sapete, ne abbiamo parlato ampiamente in Quinta Commissione, è una legge del 2017, una legge che questo Consiglio ha votato all'unanimità proprio perché consapevoli che un investimento nell'invecchiamento attivo diventa un investimento, una risorsa, ma diventa anche un modo per sicuramente creare una comunità più partecipativa, più responsabile, ma anche più solidale.
La legge che è stata varata nel 2017, che poi è stata anche una legge presa in considerazione a livello nazionale rispetto ad altre leggi sull'invecchiamento attivo, ha visto comunque un primo Piano triennale, che si è concluso, oggi ragioniamo sul Piano triennale per i prossimi tre anni, quindi 2021, 2022 e 2023 e in questi tre anni passati ha già distribuito finanziamenti per circa 5 milioni. Quindi, ha trovato anche un consenso, una capillarità nel territorio molto, molto ampia. Chiaramente, l'ultimo anno non è stato sicuramente un anno che ha permesso moltissime attività, soprattutto se pensiamo alle attività di formazione in presenza o alle attività di partecipazione attiva che molte comunità portano avanti. Ma chiaramente la programmazione futura permetterà anche di tenere in considerazione tutto questo.
C'era già un percorso già iniziato, quello che è stato citato rispetto all'utilizzo delle tecnologie, il digital divide e quant'altro, che abbiamo capito proprio in questi diciotto mesi quanto importante e fondamentale sia. Quindi, nuovi strumenti di comunicazione, nuovi strumenti anche per poter essere accessibili e poter essere, quindi, anche in contatto con le persone anche nei momenti di lockdown sono stati fondamentali. Quindi, l'investimento anche in una formazione continua che tenga in considerazione anche questa specificità credo che sia oggi quantomeno essenziale e importante.
È chiaro che questo è un tassello rispetto a tutte le politiche per la terza età, per l'aging, per la silver age, come è stata definita, ma che va comunque a ricoprire un settore oggi numericamente molto numeroso, perché fortunatamente, con l'aspettativa di vita che è molto cresciuta e sicuramente con una qualità di vita molto più performante, noi abbiamo molti anziani – non sarebbe sicuramente la parola più giusta – molte persone ancora in attività che effettivamente possono essere una risorsa importante per le comunità, ma anche un modo per loro, quindi, di evitare l'isolamento, di evitare anche altre situazioni che poi potrebbero avere ripercussioni anche da un punto di vista psicologico, ma anche di salute. Quindi, credo sia un contesto a 360 gradi.
Ringrazio la Quinta Commissione prima e il Consiglio oggi per la celerità ma anche per la condivisione, perché lo vediamo anche oggi, come l'abbiamo visto nel 2017 con la legge, con il Piano triennale e oggi con questo Piano, che c'è una unanimità di contenuti e di condivisione su quelle che sono le progettualità che oggi servono ai nostri territori.

PRESIDENTE

Assessore, grazie.
Se non ci sono altri interventi, io dichiaro chiusa la discussione generale.
Non ci sono emendamenti.
Passiamo alle dichiarazioni di voto sulla PDA n. 26.
Collega Venturini, prego.

Elisa VENTURINI (Forza Italia - Berlusconi - Autonomia per il Veneto)

Grazie, Presidente.
Alla guida della Finarvedi c'è Giovanni Arvedi che ha 84 anni. Questo è il gruppo siderurgico tra i più importanti in Europa. Se poi vediamo chi detta gli stilemi e le tendenze della moda a livello internazionale abbiamo Giorgio Armani: anni 87. Se guardiamo a casa nostra, abbiamo a capo della più grande holding che produce e vende occhiali, Leonardo Del Vecchio: 86 anni. E poi guardiamo Francesco Canella, 89 anni, che è il patron e il Presidente fondatore del gruppo Alì.
Questo per dire che cosa? Che abbiamo dei capitani d'industria che hanno dei ruoli attivi e che stanno ancora condizionando la società. Questo per dire che ruolo ha ancora la fascia matura nei confronti di tutta la nostra società italiana e, mi permetto di dire, anche a livello mondiale, viste le figure.
Però, a fronte di questi, c'è una fetta consistente della nostra popolazione - ormai stiamo galoppando verso un quarto della popolazione veneta e anche italiana - che ha almeno compiuto 65 anni, che è la soglia di anzianità prevista dalla letteratura scientifica. È un dovere, quindi, morale, culturale, sociale ed economico intervenire in questa fascia d'età per garantire un ruolo attivo. Questo anche per accogliere i dettami dell'OMS, che da qualche decennio ci sta dicendo che dobbiamo cambiare il paradigma nei confronti del trattamento delle persone anziane, dove il processo di invecchiamento viene inteso come una delle fasi della vita in cui vengono declinate in maniera diversa le potenzialità delle persone che continuano ad esserci.
Quindi, come Forza Italia, noi sosteniamo questo Piano triennale. Mi permetto di aggiungere anche che abbiamo presentato un progetto di legge per l'istituzione della figura del Garante dei Diritti degli Anziani, che ha come fine proprio quello di sorvegliare e monitorare quelle che sono le politiche di invecchiamento attivo che vengono poi garantite e che vengono applicate e in ambito nazionale, perché il progetto è presentato anche a livello nazionale, e in ambito regionale.

PRESIDENTE

Grazie, collega Venturini.
Ostanel, prego.

Elena OSTANEL (Il Veneto che Vogliamo)

Grazie, Presidente.
Intervengo in dichiarazione di voto anch'io per portare il mio voto positivo, ma anche per provare a dare un contributo rispetto al fatto che, ovviamente, il Piano triennale, come è già stato detto da altri colleghi, come da Cristina Guarda, è un Piano che prevede una serie di azioni condivisibili che sarà utile vedere poi nel piano annuale, anche come tutto questo verrà declinato. Della questione dell'invecchiamento attivo oggi vediamo una finestra; nei prossimi anni ne vedremo molto di più. Sappiamo che come società stiamo invecchiando e che probabilmente questo milione di euro dovrà essere potenziato in maniera assolutamente forte nei prossimi quattro anni. L'attesa quindi è quella di vedere, anche all'interno del piano annuale, come verranno declinate concretamente ed economicamente le attività che vengono previste dal piano triennale.
Una questione che nel territorio in particolare in quello da cui provengo, è stata sollevata - e questo lo dico in termini propositivi - è quella della capacità di creare, fare rete e guidare i Comuni e le associazioni del terzo settore nella definizione delle iniziative, che ovviamente si rifanno al Piano, ma che spesso magari mancano di una strategia coerente all'interno del territorio perché magari alcuni Comuni vanno per sé, altri enti vanno per sé. Il Piano non è di per sé un'attività di coordinamento.
Che si favorisca quindi la capacità anche di avere un impatto maggiore, proprio in termini di efficacia delle iniziative che vengono realizzate, con la possibilità che la Regione abbia un ruolo maggiore di coordinamento, ove possibile, delle iniziative.
Dichiaro quindi il mio voto positivo, ovviamente con l'attenzione anche a continuare il lavoro di monitoraggio sul Piano annuale come detto, nell'idea che i fondi ad oggi siano ancora troppo pochi e che, soprattutto nei prossimi anni, necessiteranno di un maggiore investimento in una società che invecchia sempre di più. xGrazie.

PRESIDENTE

Grazie a lei.
Non vedo altre richieste di intervento.
Passo quindi alla votazione del provvedimento. È un voto unico sulla PDA n. 26.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.

PRESIDENTE

Iniziamo la sessione con delle mozioni e interpellanze che da tempo stavano aspettando.
Collega Bigon, prego, su cosa? Collega Bigon, vedo una richiesta di parola.

Anna Maria BIGON (Partito Democratico Veneto)

No, mi scusi, Presidente, era solo per l'intervento prima, ma assolutamente va bene così.

PRESIDENTE

Grazie...

Anna Maria BIGON (Partito Democratico Veneto)

Invece, il mio voto è risultato nello schermo? Non l'ho visto. Era positivo.

PRESIDENTE

Adesso non lo so. Devo farmi fare una verifica.

Anna Maria BIGON (Partito Democratico Veneto)

Perché non ho visto se è stato...

PRESIDENTE

Sì, il voto è presente. È stato registrato.
Colleghi, passiamo al punto n. 7, mozione n. 74 dei colleghi Soranzo ed altri.
PUNTO
7



MOZIONE PRESENTATA DAI CONSIGLIERI SORANZO, SPERANZON, POLATO, FORMAGGIO, RAZZOLINI, BOZZA E VENTURINI RELATIVA A "SOSTEGNO DEL COMPARTO SPORTIVO VENETO". (MOZIONE N. 74) APPROVATA (DELIBERAZIONE N. 104/2021)

PRESIDENTE

Qualcuno presenta questa mozione, la 74?

Enoch SORANZO (Fratelli d'Italia - Giorgia Meloni)

Presidente, mi sente?

PRESIDENTE

Sì. Però, se chiede la parola con Concilium, vado meglio.
Prego, collega Soranzo.

Enoch SORANZO (Fratelli d'Italia - Giorgia Meloni)

Grazie, Presidente. Buongiorno a tutti i colleghi.
Faccio presto a presentare questa mozione anche perché era stata presentata il 14 aprile, come il Presidente già ricordava, quindi è un po' datata.
Una premessa. Era il 9 marzo 2020 quando scatta l'allarme nel nostro Paese, dove le palestre, i centri fitness e tutto il mondo sportivo, come d'altronde tutte le realtà non solo sportive ma anche economiche, insomma tutte le nostre realtà vedono il lockdown nei giorni seguenti.
Già nel 2020 l'ANPALS, l'Associazione nazionale palestre e lavoratori dello sport, di fatto comunicava che già nel 2020 i titolari delle strutture sportive avevano perso circa 10 miliardi di quello che era il fatturato, l'economia legata allo sport.
L'8 aprile 2021 le varie realtà, in questo caso il Centro Studi LIFO comunicava che il settore fitness e wellness vedeva bruciati nel 2020 200.000 posti di lavoro, dove di fatto nel quadro generale europeo comunicava anche il valore del fitness e del wellness che rappresenta l'Italia in Europa, cioè il quarto posto, con 5,5 milioni di iscritti e l'8% rispetto al mercato europeo continentale.
Anche la FITITALY, che conta e rappresenta 500.000 imprese, nel frattempo e nel corso del lungo lockdown, con le varie interruzioni e riattivazioni, con i vari provvedimenti dei vari Governi, chiedeva e faceva presente che nel frattempo i costi fissi degli imprenditori del mondo dello sport, associazioni e gestori delle società sportive, non solo nella pratica sportiva... Continuavano a mantenere i costi fissi di vario genere che poi abbiamo citato nella mozione.
Ricordando nella mozione quello che è il valore dello sport a livello veneto, che vede il terzo posto in Italia, con l'8,5% su scala nazionale per numero di società sportive, secondo per numero di atleti, secondo anche per numero di operatori nel settore dello sport in Veneto.
Ricordando che lo stesso Piano pluriennale dello sport 2019-2021 fissava come obiettivo di incrementare la diffusione della pratica sportiva e motoria a tutti i livelli, in particolare tra gli atleti diversamente abili, soprattutto contribuendo in tal modo ad un possibile decremento degli indicatori di sedentarietà della popolazione e al corrispondente miglioramento della salute e del benessere psicofisico della collettività, che in questo caso, dopo questo lungo lockdown e pandemia, ha assunto un valore ancora più importante nella vita sociale della nostra Regione, noi abbiamo creduto come questo obiettivo indispensabile, fissato anche dal Piano pluriennale dello sport veneto, fosse un obiettivo irrinunciabile.
È per questo che, ovviamente, premetto, Presidente, stralciando la parte di tutti quei provvedimenti che hanno visto anche recentemente i provvedimenti del ministro Giorgetti, del MISE, del Ministro dello Sviluppo Economico, per cui alcuni aiuti nel frattempo... Questo appello che avevamo formulato in aprile ha trovato ascolto almeno in un provvedimento che qualcosa ha posto in campo anche per queste realtà e per taluni aspetti, alcuni provvedimenti hanno visto nel frattempo, di questi mesi, superare, quindi non più, probabilmente, possibile in qualche modo porre in campo... Come bloccare i canoni di leasing e altri impegni che avevamo citato. La richiesta di stralciare le parti ormai superate di questa mozione, per cui...

PRESIDENTE

Però mi deve indicare quali sono da stralciare, perché non posso così, genericamente, stralciare.

Enoch SORANZO (Fratelli d'Italia - Giorgia Meloni)

Presidente, direi, in un coordinamento con l'Ufficio di Presidenza del testo, di stralciare tutta la parte che va da "impegna la Giunta regionale a farsi parte attiva presso il Governo" fino alla parola "unico", che è il secondo punto relativo a Comuni e società municipalizzate. Quindi, tutta quella parte dell'impegna. E lasciare: "impegna la Giunta regionale a finanziare, con nuovi fondi, campagne di comunicazione e promozione anti paura per il rilancio del comparto; stimolare, almeno nel primo anno della ripartenza post lockdown - che vuol dire tra questo e il prossimo - l'accesso alle strutture da parte dell'utenza a costi calmierati abbattendo, attraverso un contributo, il costo delle tariffe e quindi riservando tariffe agevolate per anziani, categorie fragili e famiglie".
Io lascerei solo questo e stralcerei invece la parte che stava sopra, insomma dell'impegno precedente sull'intero capitolo di impegno alla Giunta regionale.
Non so se sono stato chiaro, sennò sono disponibile a precisarlo. Questa è la mozione.
Io ringrazio per l'attenzione il Consiglio, con l'auspicio e la speranza che questo tipo di attività possa essere davvero un'attività che la Regione Veneto possa fare, come ha già fatto, ma ancor di più, affianco ad un settore che ha bisogno sicuramente di questo impegno e di questa attività per ripartire al meglio e limitare per quanto possibile anche gli effetti...

PRESIDENTE

Grazie, collega.

Enoch SORANZO (Fratelli d'Italia - Giorgia Meloni)

Grazie, Presidente.

PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il collega Giacomo Possamai. Prego.

Giacomo POSSAMAI (Partito Democratico Veneto)

Soltanto per dire che condividiamo la mozione.
Diventa anche un po' più attuabile e un po' più concreta con le novità introdotte dal primo firmatario Soranzo nel senso che tutti gli impegni più che altro verso lo Stato, che venivano inseriti all'interno della mozione, erano in larga parte auspici assolutamente condivisibili, ma appunto tutti da vedere e molto complessi.
Dopodiché, l'impianto è secondo noi corretto. Il mondo dello sport è tra quelli che hanno più sofferto, e devo dire in realtà, che più stanno soffrendo a tutt'oggi nel senso che da un lato è crollata - e l'abbiamo visto in tantissime realtà - la partecipazione sociale. Io leggevo nei giorni scorsi un'analisi di Ilvo Diamanti, impressionante: in questo caso la platea era tutta Italia, ma prima del Covid circa il 40%, quasi il 40% degli italiani dichiaravano di fare attività di volontariato; oggi meno della metà.
Se guardiamo a chi partecipava ad attività pubbliche, quindi legate all'attività istituzionale o all'attività politica, era attorno al 20% prima del Covid: oggi siamo all'8%. La stessa cosa vale per le attività sportive di squadra: ne sono testimoni tante famiglie della difficoltà, per esempio, di iscrivere i ragazzi e di avere attività sportive che riescano a stare in piedi in un momento come questo.
Il fatto che le Istituzioni siano vicine alle tantissime realtà sportive del nostro territorio, quindi, in un territorio come il Veneto, dove lo sport è ampiamente praticato, soprattutto in ambito di volontariato, ci sembra una cosa giusta e ci sembra anche giusto che questo Consiglio dia un messaggio. Grazie.

PRESIDENTE

Grazie a lei.
Collega Ostanel, prego.

Elena OSTANEL (Il Veneto che Vogliamo)

Grazie, Presidente.
Io volevo chiedere un chiarimento al collega: se tra le parti che sono state tolte è incluso – mi sono persa la lettura – anche il paragrafo dove citava "e dopo il danno la beffa, gli ospedali stanno attivando al loro interno degli ambienti attrezzati, con macchinari obsoleti, per la riabilitazione fisica" eccetera. Lo dico perché io condivido la mozione, ma questo pezzo sembra in qualche modo dire che all'interno degli ospedali, che comunque durante l'emergenza Covid hanno vissuto un momento molto, molto complicato e difficile, ci fosse una sorta di concorrenza sleale alle attività fisioterapiche delle palestre. Siccome credo che questo non sia successo, anzi...

PRESIDENTE

Scusi, collega.
Chi ha questa suoneria? Grazie. Se potessimo far parlare con tranquillità la collega Ostanel, sarei più contento.
Prego, collega.

Elena OSTANEL (Il Veneto che Vogliamo)

Grazie, Presidente.
Chiedevo, appunto, se anche questo paragrafo potesse essere tolto, se non è già tra quelli che il collega citava nel suo auto-emendamento, perché potrebbe dire una cosa che forse non vogliamo, credo, come Consiglio dire.
La mozione è condivisibile, quindi per me va benissimo. Il tema che mi piace sempre ricordare in quest'Aula quando parliamo di alcuni settori che sono stati colpiti dalla pandemia è anche quello culturale e in questo momento in particolare il tema dei concerti live e dei luoghi del divertimento oggi diventa un'altra delle questioni su cui intervenire. Quindi, benissimo questa tipologia di mozioni. La cosa che mi sento di poter dire anche a chi ha un rappresentante nazionale, che io non ho, all'interno di questo Governo è di battersi davvero affinché a livello nazionale arrivino nuovi ristori non solo per il settore dello sport, ma anche per alcuni dei settori che sono stati chiusi addirittura di più del settore sportivo. Grazie.

PRESIDENTE

Collega Bozza, prego.

Alberto BOZZA (Forza Italia - Berlusconi - Autonomia per il Veneto)

Presidente, si sente?

PRESIDENTE

Molto bene.

Alberto BOZZA (Forza Italia - Berlusconi - Autonomia per il Veneto)

Grazie, Presidente.
Il nostro intervento innanzitutto è per chiedere al collega di poter condividere la sottoscrizione di questa mozione e poi per supportare, ancora una volta, quella che è la priorità che in questo anno ci siamo, credo, un po' tutti dati, sia in sede di Commissione sia in sede di Consiglio: sostenere due comparti che sono stati particolarmente colpiti dalla pandemia, cioè la cultura da una parte e lo sport dall'altra.
Questa mozione va nella direzione di quanto già abbiamo condiviso a dicembre e soprattutto recentemente con la proposta di legge che abbiamo presentato, di iniziativa nazionale, in questo Consiglio, approvata all'unanimità, proprio per aiutare e sostenere le società e le associazioni sportive che oggi sono le concessionarie degli impianti sportivi rimasti chiusi per quasi un anno e mezzo ovviamente incidendo nella spesa economica delle società, delle associazioni in maniera davvero pesante.
Questo è un ulteriore rafforzamento, un'ulteriore indicazione specifica che va in questa direzione. Credo che dobbiamo davvero pensare che il mondo del volontariato sportivo, che costituisce un tessuto straordinario nel nostro Veneto e che ci dà l'opportunità di essere tra le Regioni, se non la Regione prima in Italia per movimento sportivo, ma anche per eccellenze... Credo che tutti insieme dobbiamo davvero fare uno sforzo importante per aiutare, da una parte, dal punto di vista della promozione e dal punto di vista morale e, dall'altra, nel sostentamento economico, dove è possibile indirettamente farlo o direttamente, ovviamente, con la contribuzione.
Credo sia quantomai importante che dal Veneto, ripeto, una delle Regioni di eccellenza dal punto di vista sportivo italiano, venga dato un segnale importante e chiaro. Grazie.

PRESIDENTE

Grazie a lei.
La modifica che ha richiesto il presentatore ha bisogno di un attimo di coordinamento tecnico. Quindi, sospendo fino alle ore 15.30 e cogliamo anche l'occasione per far cambiare aria all'Aula.
All'Ufficio di Presidenza del Consiglio chiedo di venire in ufficio da me. Grazie.
La Seduta è sospesa alle ore 15.17
La Seduta riprende alle ore 15.48

PRESIDENTE

Colleghi, riprendiamo i lavori.
Mi sembra di aver capito che nella pausa sia stata ripresa e riformulata la mozione in oggetto.
Chiedo all'assessore Corazzari di fare sintesi dei lavori appena finiti, a margine del Consiglio.
Prego, Assessore.

Ass.re Cristiano CORAZZARI

Grazie.
Naturalmente, i contenuti della delibera sono fondati e condivisi anche dalla Giunta regionale, in particolare con riguardo al mondo dello sport, al settore dello sport, che ha visto anche interventi straordinari da parte della Giunta, con i fondi Covid, che sono stati destinati in particolar modo ai lavoratori del mondo dello sport e ai gestori di impiantistica sportiva, per oltre 5,5 milioni di euro.
Resta comunque fondata l'istanza presentata da questa mozione. Chiedo al promotore di poterla riformulare affinché sia sostenibile in questo modo, ovvero: nel dispositivo finale "impegna la Giunta regionale a promuovere campagne di comunicazione e promozione anti paura per il rilancio del comparto; stimolare, almeno nel primo anno della ripartenza post-lockdown, l'accesso alle strutture da parte dell'utenza con particolare riguardo ad anziani, categorie fragili e famiglie".

PRESIDENTE

Bene.
Mi sembra che la riformulazione proposta dall'Assessore trovi condivisione in maniera abbastanza ampia in Aula.
Chiedo al presentatore se è d'accordo con questa proposta di modifica.
Prego, Soranzo.

Enoch SORANZO (Fratelli d'Italia - Giorgia Meloni)

Grazie, Presidente.
Vado in ordine, se lei lo consente.
Ringrazio e accolgo volentieri la sottoscrizione del collega Bozza, che aveva richiesto.
Per quanto riguarda il rilievo che aveva fatto la collega Ostanel, vorrei precisare: nelle premesse si richiamava quanto diceva l'articolo di "Repubblica" di Giampietro Guglielmi, Presidente dell'ANPALS. Questo sul passaggio che faceva la collega Ostanel. Quindi ho voluto precisare questo aspetto.
Terzo, la richiesta e la proposta dell'assessore Corazzari l'abbiamo assolutamente condivisa, quindi volentieri la accolta con grande soddisfazione, perché di fatto non è tanto la formulazione, ma l'obiettivo che ci si è prefissati e nel testo proposto sicuramente l'obiettivo viene garantito. Grazie.
PRESIDENTE
Grazie a lei.
Non vedo altri interventi.
La proposta di modifica è accettata dal presentatore.
Metto in votazione la Mozione n. 74 così come modificata.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Passiamo al punto n. 8, mozione n. 82 dei colleghi Rigo ed altri.
PUNTO
8



MOZIONE PRESENTATA DAI CONSIGLIERI RIGO, ANDREOLI, CIAMBETTI, BISAGLIA, BRESCACIN, CAVINATO, CENTENARO, SCATTO, ZECCHINATO, BARBISAN, CESTARI, BOZZA, VENTURINI E FORMAGGIO RELATIVA A "NUTRIE: UNA VERA PIAGA CHE METTE A RISCHIO L'ASSETTO IDROGEOLOGICO, LA SICUREZZA STRADALE, COLTURE E ABITAZIONI. SERVE UN ULTERIORE SFORZO PER IL LORO CONTENIMENTO.". (MOZIONE N. 82) APPROVATA (DELIBERAZIONE N. 105/2021)

PRESIDENTE

Se mi chiedi la parola con Concilium. Prego.

Filippo RIGO (Liga Veneta per Salvini Premier)

Grazie, Presidente.
La nutria è un roditore semiacquatico che vive lungo fiumi e laghi nutrendosi di vegetali e scavando le proprie tane nelle sponde naturali e negli argini. La specie è originaria del Sudamerica e fu importata in Europa dove non teme predatori naturali.
Le Province di Vicenza, Verona, Padova, Venezia, Rovigo e Treviso rappresentano un habitat naturale ottimale per la nutria, anche grazie alla fitta rete di canali e zone umide presenti che ne facilitano la diffusione e l'ampia disponibilità di cibo, data dalla vegetazione naturale e dalle coltivazioni.
La nutria è tra le specie animali più dannose per l'ambiente e le sue tane in primis producono sgrottamenti e arginature, con conseguenti cedimenti del corpo arginale dei tanti canali di bonifica che percorrono il territorio e gli argini dei fiumi, con un costo di ripristino elevato per i Consorzi di gestione medesimi.
Un altro serio problema causato da questi roditori sono i danni ingenti all'agricoltura, che stanno portando all'esasperazione molti, molti agricoltori. L'intero territorio veneto, per la caratteristica idrografica che la connota, con una rete diffusa di canali di bonifica e una presenza di estese e numerose zone umide è interessato dal fenomeno di diffusione incontrollata della nutria, anche in considerazione dell'elevata prolificità dell'animale.
Le associazioni di categoria e gli agricoltori stanno lanciando l'allarme di un aumento esponenziale delle nutrie nelle campagne venete. Ormai quasi ogni giorno il personale Consorzi di Bonifica si trova a intervenire per rimediare ai cedimenti causati dalle gallerie e dalle tane create da questi animali negli argini dei canali. Si iniziano a registrare cedimenti strutturali ad abitazioni lungo i corsi d'acqua.
Un altro problema importante è dovuto alle tantissime carcasse di nutria che sempre più spesso si trovano lungo le strade e che creano un pericolo reale per motociclisti, automobilisti e ciclisti.
Per il contenimento della nutria è molto importante il lavoro che svolgono gli Ambiti territoriali di caccia che gestiscono il territorio e programmano l'attività venatoria, nonché le Polizie provinciali.
Va ricordato che il Piano di controllo è stato rinnovato per i prossimi cinque anni e che, grazie all'assessore Corazzari, all'impegno dell'Assessore e dei tecnici della Regione, si è provveduto ad istituire un tavolo tecnico con tutti i soggetti interessati che avrà funzioni di coordinamento e verifica delle attività svolte.
Con questa mozione si chiede alla Giunta un ulteriore impegno per implementare il Piano di eradicazione delle nutrie, anche attraverso l'uso di moderne tecnologie per la mappatura dei siti in cui le nutrie si insediano; prevedere ulteriori contributi da erogare a coloro che provvedono all'eradicazione della nutria e allo smaltimento delle carcasse, evitando in tal modo ulteriori spese per le Amministrazioni pubbliche; rendere più snella ed efficace la procedura di autorizzazione per l'attuazione dei Piani di contenimento della nutria. Grazie, Presidente.

PRESIDENTE

Grazie a lei, collega.
Ci sono interventi sulla mozione?
Zanoni, prego.
Zanoni, non la sentiamo.

Andrea ZANONI (Partito Democratico Veneto)

Mi sente, Presidente?

PRESIDENTE

Adesso sì. Prego.

Andrea ZANONI (Partito Democratico Veneto)

Grazie, Presidente.
Ho letto questa mozione che ha appena illustrato Rigo. Volevo chiedere alcuni chiarimenti in merito a determinate affermazioni. Ad esempio, si dice che sono animali che hanno creato problemi a fiumi e torrenti e che sono tra le principali cause di esondazione. Poi, ancora, si iniziano a registrare cedimenti strutturali ad abitazioni che insistono lungo i corsi d'acqua, con pavimenti che diventano instabili o, nella migliore delle ipotesi, si ritrovano cantine invase da questi animali. E poi si dice anche che per il contenimento delle nutrie è molto importante anche il lavoro svolto dagli Ambiti territoriali di caccia che gestiscono il territorio e programmano l'attività venatoria.
Quello che volevo capire è se ci sono questi dati, quali sono i casi dove ci sono stati cedimenti strutturali di abitazione e le cantine invase da questo tipo di animali. Inoltre se ci sono – ho visto che gli estensori della mozione, che tra l'altro sono numerosi, lo hanno anche riportato – dei dati relativi ai risultati ottenuti dagli Ambiti territoriali di caccia.
Vedete, colleghi: è dal 2016 che c'è un piano di eradicazione della nutria, che dovrebbe essere stato prorogato l'ultima volta fino al 30 giugno 2021. Credo quindi che dovremmo fare chiarezza su questo aspetto. Ci sono state in questi anni molte autorizzazioni di caccia alla nutria anche notturna. Sappiamo di incidenti anche molto gravi: mi riferisco a uno in Provincia di Padova, ne abbiamo già parlato nella scorsa legislatura, dove dei cacciatori che erano a caccia di nutrie hanno sfondato il parabrezza dell'auto di una coppietta che si era appartata di notte. Sarebbe quindi importante capire anche i risultati.
Dopodiché, volevo proporre al collega Rigo, per quanto riguarda il dispositivo "impegna la Giunta regionale" un'aggiunta. Non so se posso già farla, mi dica lei, Presidente.

PRESIDENTE

Faccia subito, siamo in discussione.

Andrea ZANONI (Partito Democratico Veneto)

Credo che sarebbe importante inserire nel dispositivo, considerato che abbiamo un nemico naturale della nutria in Veneto, che è la volpe, che sappiamo tutti essere un predatore che si nutre dei piccoli, ma anche degli adulti di nutria, la proposta sarebbe questa: "a vietare l'esercizio venatorio nei confronti della volpe, unico antagonista naturale della nutria, al fine di combattere la diffusione di questa specie: 1) con maggiore efficacia; 2) in maniera sostenibile; 3) in tutti i siti e luoghi difficilmente raggiungibili dall'uomo; 4) a tutte le ore; 5) a costo pari a zero per i contribuenti veneti".
L'altra proposta che farei è rendere noti i dati relativi ai risultati raggiunti dal piano di controllo della nutria del 2016, in termini di capi abbattuti, fondi pubblici spesi, popolazione residua della specie e punti caldi a livello regionale.
Terzo punto che propongo di inserire al primo firmatario, ma anche a tutti i colleghi, che sono molti: a censire e rendere noti i dati relativi ai danni causati da questa specie all'agricoltura, agli argini dei fiumi e alle abitazioni, visto che è stato detto dai proponenti che sono stati registrati anche dei danni alle abitazioni.
Questo lo dico perché ci sono dei fatti eclatanti, anche documentati, dove la nutria è diventata la nutria espiatoria delle omissioni, dei mancati interventi, degli errori progettuali su determinati lavori anche a fiumi in Veneto questi sono stati trasformati in problemi creati dalle nutrie. Ci sono state anche delle verifiche poi fatte, ci sono stati molti che hanno chiesto di fare queste verifiche, ci sono state poi queste verifiche ed effettivamente quello che veniva imputato all'animale era causa di lavori fatti male da parte dell'uomo.
Io credo che, siccome abbiamo una grossa responsabilità nei confronti dei cittadini veneti e non dobbiamo promettere cose che non possiamo mantenere e dire cose che nei fatti non stanno così, dobbiamo, secondo me, essere al massimo della trasparenza e dire le cose come stanno, senza andare in cerca di capri espiatori. Quindi, troverei corretto inserire questi tre dispositivi alla fine della mozione proprio per vedere che cosa è stato fatto in questi sei anni, quali sono i risultati ottenuti e poi anche di dotarci di strumenti che la natura già ci dà, ovvero il nemico naturale numero uno della nutria, che è la volpe, che attualmente viene cacciata e sterminata e che, invece, se lasciata non cacciabile, potrebbe dare una mano a questa che è un'invasione di un animale alloctono...

PRESIDENTE

Grazie, collega Zanoni.

Andrea ZANONI (Partito Democratico Veneto)

...che ha causato determinate problematiche.

PRESIDENTE

Grazie.
Collega Bozza, prego.

Alberto BOZZA (Forza Italia - Berlusconi - Autonomia per il Veneto)

Grazie, Presidente.
Io intervengo anche perché, insieme alla collega Venturini, come Gruppo Forza Italia abbiamo sottoscritto questa mozione convintamente perché riteniamo che, come diceva anche il collega Rigo, veniamo da una situazione ormai di emergenza insostenibile sulla quale dobbiamo impegnarci davvero per dare una risposta immediata, perché non solo i nostri agricoltori, ma anche i Consorzi e i territori, anche provinciali, subiscono in questo momento danni importanti, con cedimenti strutturali e soprattutto con la devastazione, ovviamente, delle zone agricole. È quanto mai importante anche sostenere nei confronti dei Consorzi di bonifica, da questo punto di vista, una maggiore attenzione, ma soprattutto una soluzione definitiva e il più possibile radicale.
Bene che ci sia stato, nell'impegno nei confronti della Giunta, di implementare il Piano di eradicazione della nutria attraverso le moderne tecnologie con la mappatura dei siti in cui le nutrie si insediano. Importantissimo ritengo sia davvero il monitoraggio del Piano e l'aggiornamento dei dati su scala provinciale, anche per avere un feedback molto più aggiornato, ma soprattutto anche molto più dettagliato, per poter poi saper meglio intervenire sui territori provinciali.
È anche importante l'aspetto del costo di smaltimento. Sappiamo tutti quanto sia un problema sul quale non possiamo lasciare da soli coloro che devono arrivare alla parte terminale del processo, chiamiamolo così, e doversi anche prendere carico dei costi importanti che ci sono sullo smaltimento. Per cui bene che si arrivi a una ulteriore contribuzione in tal senso.
Mi auguro che, insieme anche alle associazioni di categoria, si riesca a intervenire con un intervento corale e soprattutto definitivo perché i nostri agricoltori ce lo chiedono, ce lo stanno chiedendo e stiamo vedendo sempre più quanto davvero l'allarme stia crescendo. Grazie, Presidente.

PRESIDENTE

Grazie a lei.
Collega Pan, prego.

Giuseppe PAN (Liga Veneta per Salvini Premier)

È indubbio che la presenza della nutria sul nostro territorio veneto è importante sia numericamente sia per quanto riguarda i danni che vengono prodotti ogni anno a sfavore dei nostri canali di bonifica.
Ringrazio il collega Rigo per questa mozione. Ricordo al collega Zanoni che la nutria, che non è quella che coccola l'onorevole Brambilla, è un animale che è stato dichiarato nocivo. "Nocivo" significa che è considerato alla stregua del Rattus norvegicus (cioè il ratto). Essendo un animale non protetto, quindi dichiarato dallo Stato nocivo, c'è la possibilità di reprimerlo sia nel numero sia nei metodi con tutti i metodi possibili.
Noi teniamo sotto controllo il ratto con veleni, con trappole, con tutta una serie di cose e magari anche la signora Maria gli dà un colpo di scopa sulla schiena. Essendo però un animale che arriva anche ai 35 chili, ricordo che allora redigemmo anche il Piano di gestione, non è così semplice. Per cui ogni volta che noi pensiamo che sia così semplice gestire la nutria, non è così.
Ci vogliono quindi le Polizie provinciali, che sappiamo che purtroppo con la legge Delrio sono state praticamente depauperate sia nei mezzi sia nei numeri, quindi è impossibile un controllo di questo genere. Secondo, l'ISPRA, che ricordo è quel famoso Ente che lei conosce bene, Zanoni, a cui noi mandiamo i nostri Piani di gestione dei nocivi, non solo della nutria, ma anche dei cinghiali, dei cormorani, eccetera, che ci boccia quotidianamente, ci dà tutta una serie di prescrizioni tale e diventa praticamente impossibile, per il cittadino normale, gestire la nutria che ha magari sul canale sotto casa. Senza i cittadini o i cacciatori noi non riusciamo a gestire questo animale, quindi l'uso delle trappole, poi aspetta, bisogna fare la buca appena ammazzata la nutria, metterla un metro sotto terra con la retina sopra perché non ci siano problemi...Oppure, mandarla all'inceneritore, che costa 2-300 euro a bestia.
Invece di agevolare, l'ISPRA, il Piano di gestione e dare la possibilità ai cittadini, alle Regioni, in collaborazione con il mondo venatorio, l'uccisione e lo smaltimento dei cadaveri della bestia, ci mette tutta una serie di cose per cui uno dice: "Ma chi me lo fa fare?" E ritorniamo sempre indietro a deprimere il cittadino nell'azione di controllo, ma anche lo stesso cacciatore, eccetera.
Qualcuno qui dentro una volta diceva che l'unica soluzione è la più ambita, ma effettivamente prendere una nutria con una gabbia non è così facile. Poi quando è dentro la gabbia bisogna eliminarla sempre con l'uso o del fucile ad aria compressa di una certa portanza o con un calibro di un certo tipo.
Vedete quindi che non è così semplice. Qual è la soluzione? Dobbiamo avere un'agevolazione da parte dello Stato, quindi dell'ISPRA, dal Ministero dell'Ambiente per quanto riguarda questo; secondo, coinvolgere le associazioni venatorie che sono le uniche che hanno i numeri negli ATC per combattere la nutria; terzo, naturalmente incentivare, anche con dei contributi di spesa per quanto riguarda le cartucce, lo smaltimento, eccetera, l'animale. Deve essere un lavoro costante in collaborazione con i nostri 10 Consorzi di Bonifica che hanno personale e che hanno la possibilità di accedere ai canali.
Questa è la soluzione. Quanto alla volpe, è gestita, perché la volpe, Zanoni, porta la rabbia silvestre, quindi la rabbia entra nei cani, entra in altri animali anche domestici e crea solo problemi alla popolazione. È per questo che viene gestita la volpe dal mondo venatorio. Non è che si divertono con la volpe. Quindi, stiamo dicendo un sacco di stupidaggini.
L'unica soluzione è quella di trovare un accordo tra Enti, Regione, Province e mondo venatorio perché altre vie non ce ne sono.

PRESIDENTE

Grazie.
Collega Formaggio, prego.

Joe FORMAGGIO (Fratelli d'Italia - Giorgia Meloni)

Presidente, grazie.
Vorrei chiedere al collega Rigo se posso sottoscrivere questa mozione, la n. 82. Mi auguro che non venga accolta nessuna delle tre richieste fantascientifiche del collega Zanoni.
Mi dispiace che una coppietta sia stata disturbata mentre faceva l'amore da dei cacciatori che andavano a nutrie, però ricordo anche che, se vogliamo contenere animali nocivi e dannosi - e ricordo che la volpe è una di questi, quindi non possiamo mettere la volpe a cacciare le nutrie quando stiamo dando la caccia anche alla volpe - questo Consiglio deve rendersi conto che volpe, cinghiali, lupi e nutrie sono animali che non c'entrano assolutamente niente con il nostro territorio. A fronte di una telefonata che ripeteva il collega Zanoni prima, subiamo centinaia e centinaia di richieste all'anno di contadini, di passeggiatori, di persone che vanno a funghi, di persone che vanno nei nostri boschi e nei nostri campi in giro e che non possono essere messi in pericolo da lupi, cinghiali, nutrie e volpi.
Quindi dobbiamo metterci in testa che questi quattro animali – mi dispiace per il collega Zanoni e per gli amici del PD – devono essere abbattuti e devono essere abbattuti con il fucile, che è l'unico modo per tenere sotto controllo questi animali. Grazie.

PRESIDENTE

Collega Zanoni, non mi sembra di aver ravvisato un fatto personale anche nelle parole del collega Joe Formaggio. Quindi, lei può parlare...

Andrea ZANONI (Partito Democratico Veneto)

Ha parlato di stupidaggini, quindi, Presidente, il fatto personale c'è.

PRESIDENTE

Faccio una verifica. Intanto do la parola alla collega Guarda...

Joe FORMAGGIO (Fratelli d'Italia - Giorgia Meloni)

Non so se sia rimasta incinta la signora della coppietta.

Cristina GUARDA (Europa Verde)

Non c'è niente da scherzare su queste cose. Mi rendo conto che sia facile per alcuni farlo.
Detta tra di noi ‒ intanto ringrazio il Presidente per la parola ‒ vorrei fare semplicemente un accenno. Se siamo giunti a questa condizione di presenza così intensa del cinghiale, dato che è stato citato, ma anche della nutria e di altri animali alloctoni, per cui non del nostro territorio, è semplicemente perché i Piani fino ad oggi attivati dalla Regione del Veneto non hanno avuto il seguito che voi stessi vi aspettavate. Quindi, hanno fallito. Questo per un semplice motivo: perché si fondano esclusivamente nell'affidarsi al mondo della caccia, che evidentemente in questi settori ha anche interessi che non sempre sono coincidenti con quello della riduzione dell'animale alloctono.
Parlo anche del Piano cinghiali dato che questa presenza è sempre maggiore nonostante la presenza anche nel territorio dell'area Berica, di ben 500 cacciatori abilitati per la caccia. Eppure fanno più altre persone, non tanto questi mondi a cui voi vi continuate ad affidare per evidente necessità di tipo elettorale.
Parallelamente, vorrei anche ricordare che questa mozione, in realtà, risulta superata perché poche settimane fa è stato approvato in Commissione Terza il Piano per la gestione della nutria. Di conseguenza, probabilmente c'è qualche difficoltà nella maggioranza nel raccordarsi rispetto alle azioni che anche la Giunta porta avanti in questo senso.
Detto questo, ritengo che, invece, avere chiara l'efficacia delle azioni fino ad oggi attivate nel nostro territorio sia opportuno. Per cui, sostengo la richiesta del consigliere Zanoni di avere dati chiari e prospetti chiari rispetto a questo. Evidentemente, da questo punto di vista, non ci siamo.
Noi avevamo proposto già nella scorsa legislatura... Ma i miei colleghi che adesso stanno chiacchierando sicuramente non sono interessati ad affrontare seriamente il tema e ad aprire anche ad altre tecnologie e strumenti che sono ampiamente disponibili all'interno della gestione della fauna selvatica. Sono stati anche promossi e pubblicizzati all'interno di incontri a cui ha partecipato anche la Regione del Veneto.
Da tempo, dalla scorsa legislatura, abbiamo sempre suggerito di aprire anche alla sperimentazione degli altri sistemi di gestione di controllo della fertilità, eccetera, di questi animali e gestirli tramite azioni più sostenibili e sicure rispetto a quelle che evidentemente in questi anni continuate a riportare all'interno dell'Aula nonostante palesino la propria evidente inefficacia.

PRESIDENTE

Grazie.
Collega Zanoni, noi abbiamo a memoria un "fantascientifiche", quindi ritengo che non ci sia un fatto personale in questo momento su questo tema. Lei può comunque anche parlare in dichiarazione di voto.

Andrea ZANONI (Partito Democratico Veneto)

Bene.

PRESIDENTE

Non vedo altri interventi.
Il collega Rigo intende accettare le proposte di modifica del collega Zanoni?

Filippo RIGO (Liga Veneta per Salvini Premier)

No. Posso motivare in dichiarazione di voto, Presidente?

PRESIDENTE

Lei è il presentatore, può farlo anche adesso o in dichiarazione di voto, come vuole.

Filippo RIGO (Liga Veneta per Salvini Premier)

Grazie, Presidente.
Volevo tranquillizzare il collega Formaggio che non accoglierò le modifiche richieste dal collega Zanoni semplicemente perché queste richieste dimostrano una cosa molto semplice: che il collega Zanoni, per ambientalismo ideologico, è totalmente fuori dalla realtà per quel che riguarda la nutria.
Non si può pensare di eliminare milioni di nutrie – si pensa che siano milioni di nutrie – semplicemente con le volpi per poi trovarsi il problema, come diceva prima il collega Pan, delle volpi. Quello della nutria è un problema serio, è un problema che ha portato all'esasperazione molti agricoltori che si sono visti e che si vedono ogni anno privati dei loro raccolti. È un problema che costa alle Amministrazioni pubbliche ormai milioni di euro, di conseguenza non si può pensare di affrontarlo con ideologia.
Serve quindi e il piano c'è. Ricordo alla collega Guarda che la mozione era stata presentata prima del rinnovo del Piano: non è superata perché chiede ulteriori impegni alla Giunta rispetto al Piano.
Le richieste quindi non sono accettate. Grazie.

PRESIDENTE

Grazie a lei.
Per dichiarazioni di voto, Zanoni.

Andrea ZANONI (Partito Democratico Veneto)

Grazie, Presidente.
Credo proprio che sia Rigo, che Pan, che Formaggio non abbiano assolutamente ascoltato il mio intervento, privo di qualsiasi intenzione ideologica o posizione ideologica, ma con pragmatiche richieste tecnico- scientifiche.
Per rendere trasparente e più chiara questa mozione, ho chiesto di rendere noti i dati. Sono stati spesi i soldi pubblici dal 2016 ad oggi; non ci hanno detto quante nutrie sono state catturate, abbattute, uccise; non ci è stato detto quanti soldi sono stati spesi finora. Era una richiesta di chiarimento, a mio avviso, lecita e per la quale penso che tutti i cittadini veneti sarebbe d'accordo.
Ho fatto, poi, la proposta di inserire la volpe tra le specie protette in modo da avere un alleato naturale e, quindi, attuare un mezzo sostenibile per combattere il problema della nutria. Ci chiedono ogni giorno di attuare dei sistemi sostenibili vista la situazione di emergenza ambientale e climatica che stiamo vivendo, ma anche su questo non c'è stato verso.
C'era, poi, da far chiarezza anche sulla questione delle case con le nutrie dentro, nelle cantine perché, colleghi, nel 2016 il collega Formaggio, che mi ha appena accusato, accusò le nutrie di un incidente che era avvenuto ad Albettone dove un trattore si era rovesciato. Le guardie dell'ENPA fecero un controllo e il diretto interessato, l'agricoltore, alla fine ha detto: "Questa volta le nutrie non c'entrano: nei miei terreni sono diminuite del 30-40%, la colpa è della sabbiolina che arriva dall'Adige e che si deposita sul letto dei fossati". Formaggio è stato smentito.

Joe FORMAGGIO (Fratelli d'Italia - Giorgia Meloni)

Ti invito ad Albettone, caro collega.

Andrea ZANONI (Partito Democratico Veneto)

Volevo anche dire ai colleghi padovani in particolare, che nel 2016, il 9 dicembre, una coppia di ragazzi si era appartata lungo un fiume e non sono stati oggetto di paura, ma semplicemente gli hanno sparato addosso. Il ragazzo è stato ricoverato e gli hanno tirato fuori dalla testa quattro pallettoni con tanto di parabrezza sfondato. Quindi, evidentemente se non c'era il parabrezza o aveva il finestrino aperto, questo avrebbe rischiato la vita. Questo perché? Perché si mandano in giro dei cacciatori di notte e poi succedono queste cose.
Al collega Pan, poi, dico che non so dove abbia tirato fuori il dato delle nutrie che pesano fino a trentacinque chili. Lo invito a intervenire con maggiore serietà, visto che lui rappresenta anche tutto il Gruppo della Lega, perché le nutrie non superano i sei chili e mezzo...

PRESIDENTE

Collega Zanoni, la invito a chiudere.

Andrea ZANONI (Partito Democratico Veneto)

Infine, dico sempre al collega Pan, e chiudo, Presidente, che è da dodici anni che non si registra non la rabbia, ma focolai di rabbia in Veneto e nel Nord Italia. Quindi, la sua tesi non è sostenibile.

PRESIDENTE

Grazie.
La parola alla collega Guarda, che però ha tolto l'intervento. Bene.
Non vedo altri interventi.
Metto in votazione la Mozione n. 82.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Passiamo alla mozione 102, Possamai Giacomo, Bigon ed altri.
PUNTO
9



MOZIONE PRESENTATA DAI CONSIGLIERI GIACOMO POSSAMAI, BIGON, ZOTTIS, GUARDA E LORENZONI RELATIVA A "GARANTIRE UN FUTURO AL LAGO DI FIMON". (MOZIONE N. 102) APPROVATA (DELIBERAZIONE N. 106/2021)

PRESIDENTE

Prego, collega Possamai. Mi chieda la parola con Concilium. Grazie.
Non vedo... Parli pure, collega Possamai. Tengo io conto, eventualmente, del tempo.
Prima Possamai e poi Guarda.
Prego.

Giacomo POSSAMAI (Partito Democratico Veneto)

Ci sono. Dovrebbe avercela, Presidente. Conferma? Okay. Perfetto.
Grazie, Presidente.
Questa è una mozione sottoscritta anche dai consiglieri Bigon, Zottis, Guarda e Lorenzoni. È un tema sul quale abbiamo già avuto occasione di fare un incontro con il consigliere Giacomin, ma in particolare con l'assessore Bottacin e con altre figure istituzionali della Provincia di Vicenza. È un tema importante, molto discusso ed è storico nella nostra Provincia.
Di che cosa stiamo parlando? È un lago alle porte della città, è all'interno di un'area di importanza comunitaria ed è un luogo molto importante per il nostro territorio, sia per motivi naturalistici, nel senso che è un bacino originato a seguito della formazione di uno sbarramento alluvionale ancora nel Pleistocene e ha un'importanza storica grande perché ha insediamenti preistorici del Neolitico e dell'età del bronzo. Ha una notevole importanza floristica per la presenza di specie come la ninfea comune, la ninfea gialla ed altre. Ha anche una valenza turistica, nel senso che è frequentato da tantissime persone provenienti dalla Provincia e dalla Regione. Quindi, insomma, è un luogo che per tante motivazioni avrebbe bisogno di una gestione attenta.
La Regione aveva delegato la Provincia per la gestione del Lago di Fimon. Quell'accordo è scaduto, in realtà, da anni e viene prorogato per brevi periodi.
Qual è il punto sostanziale? Il punto sostanziale è che un sito di questa complessità, ma anche di questa rilevanza, necessita da un lato di una gestione che sia sul lungo periodo e che quindi possa programmare investimenti, attività di cura, attività di manutenzione e questo è un primo pezzo del ragionamento; secondo aspetto, servono risorse importanti sia sulla manutenzione ordinaria, sia sulla manutenzione straordinaria, sia su eventuali investimenti sul fronte del lago (penso a tutto il tema del dragaggio del fondo).
Da questo punto di vista, c'è bisogno di una gestione di un certo tipo e c'è bisogno, evidentemente, ma di questo abbiamo già discusso con l'Assessore, di un'attività progettuale e quindi di provare a pensare ad un progetto europeo o ad un progetto legato ad attività ministeriali per recuperare le risorse e per dare un nuovo destino al lago.
Noi riteniamo che sia un tema importante per tutte le ragioni di cui ho parlato prima e perché combina un aspetto naturalistico di assoluto rilievo con una realtà da attrattore in quel territorio. È veramente alle porte della città, quindi è molto importante che da un lato si decida chi gestisce, chi ha la responsabilità di quel lago e dall'altro che si trovino le risorse. Grazie.

PRESIDENTE

Grazie.
Collega Giacomin, prego.

Stefano GIACOMIN (Zaia Presidente)

Grazie. Sarò breve anche perché sono senza voce, completamente.
Intanto, ringrazio il collega Possamai per due motivi: il primo perché ha sottolineato quanto importante sia la tempestività di rappresentare alcuni temi. Già da tempo, dal marzo scorso, io colloquiavo col Comune di Arcugnano e con la Provincia proprio per sottolineare l'importanza della gestione di questo sito. La Direzione della Difesa del Suolo ha evidenti limiti su questo tema.
Seconda cosa: come ha sottolineato il collega Possamai il tema è importante sia dal punto di vista ambientale, sia dal punto di vista di tutto il territorio vicentino, perché sul Lago di Fimon vertono almeno 200.000 abitanti della città di Vicenza e del suo hinterland.
Anch'io avevo e ho presentato, in qualche punto successivo di questo ordine del giorno, una mozione in questo senso.
Quello che io voglio sottolineare è che le cose devono essere fatte bene: non dobbiamo cercare soluzioni rabberciate per risolvere il problemino della palizzata o della pesca o della vela. Qui ci sono problemi che riguardano le colture contigue: probabilmente i fertilizzanti, confluendo sul Lago di Fimon, vanno ad incrementare quella che è la flora, che poi rappresenta un problema.
Ci sono anche problemi di drenaggio.
Quello che mi permetto di dire e che avevo anche accennato nella mozione che magari vedremo in qualche Consiglio futuro, è questo: qual è l'Ente più proprio per la gestione di questo? Io vedo due possibilità: o continua la delega sulla Provincia di Vicenza, naturalmente delega della Regione Veneto, in cui la direzione passi da quella della gestione della Difesa del Suolo a quella dell'Ambiente, oppure io mi ero preso anche la briga e ho visto che Veneto Agricoltura ha maturato una notevole esperienza sulla gestione delle aree umide, sia l'Oasi di Ca' Mello che Bosco Nordio, che rappresentano due esempi in questo. È molto importante poi tenere come elemento centrale su questo il Comune di Arcugnano, che ovviamente non ha la struttura per poter gestire questa cosa, ma deve essere l'attore principale su questo argomento. Grazie.

PRESIDENTE

Grazie al collega Stefano Giacomin
Joe Formaggio ne ha facoltà. Ha la parola, prego.

Joe FORMAGGIO (Fratelli d'Italia - Giorgia Meloni)

A me dispiace un po' contraddire i colleghi Consiglieri vicentini, però voglio anche dirvi che il Lago di Fimon così com'è non fa assolutamente nessun tipo di turismo e soprattutto porta zero lire, zero euro di PIL, perché è uno stagno con delle erbe e non interessa assolutamente niente a nessuno. Non ho mai visto turisti che vanno al Lago di Fimon. Allora o prendiamo e diamo una mano a chi vuole investire veramente attorno al Lago di Fimon, che lo vedo più diventare come il Lago di Garda, magari con discoteche, ristoranti, un po' di giostre... Facciamo delle moto d'acqua invece che far crescere le mangrovie qua, come si chiamano, che se uno cade dentro viene risucchiato.
Della rana gialla non penso interessi niente a nessuno. Mettiamo quattro barchette e facciamolo diventare un polo turistico-attrattivo. Stiamo parlando della terza Confindustria d'Italia: Vicenza è una Provincia ricca. Facciamo diventare il Lago di Fimon la spiaggia per i vicentini, dove vanno a divertirsi. Invece di fare tre ore di macchina per arrivare a Sottomarina, vanno a prendere il sole d'estate al Lago di Fimon.
Non capisco perché dobbiamo per forza vedere soltanto natura nel Lago di Fimon. Abbiamo Zamperla, a Vicenza, che è il numero uno delle giostre al mondo: facciamoci dare da lui qualche consiglio per mettere a posto il Lago di Fimon.
Vi sfido. È inutile che, caro collega Possamai, fai così con la testa. Non va nessuno oggi al Lago di Fimon perché è una pozza di acqua stagnante: o investiamo e lo facciamo diventare come Miami in America, per Vicenza oppure lasciamolo così com'è, tanto non ci va nessuno. Grazie.

PRESIDENTE

Collega Pan, prego.

Giuseppe PAN (Liga Veneta per Salvini Premier)

Io non sono vicentino, sono per nascita bassanese, ma volevo entrare in questa questione.
Volevo solo fare un inciso sul Lago di Fimon che... non vuole più finire...

PRESIDENTE

Collega Formaggio, l'abbiamo ascoltata. Lasci parlare gli altri colleghi: non può monopolizzare lei l'acustica dell'Aula.
Prego, Pan.
Giuseppe PAN (Liga Veneta per Salvini Premier)
Grazie, Presidente.
Volevo solo puntualizzare due cose. Una è un ringraziamento anche alla FIPSAS di Vicenza e al presidente Foladore, che per tanti anni con i volontari dell'associazione, ha tenuto pulito questo lago. Il problema, che avete sottolineato, soprattutto quello dell'eutrofizzazione delle acque e l'aumento delle alghe in maniera spropositata. Quindi grazie ai pescatori sportivi di Vicenza che hanno fatto questa pulizia, ma che purtroppo, poi, per vari motivi che riguardano anche la convenzione che è scaduta, non lo stanno facendo. Stanno aspettando questo. Grazie a loro anche per il controllo: purtroppo il Lago di Fimon è stato il primo specchio d'acqua in cui si è rilevata la presenza del gambero texano che poi è andato un po' dappertutto. È arrivato lì forse da arrivi americani che sulla Provincia Vicenza sono parecchi. Questo è un altro problema.
Anch'io insisto su questa convenzione. Bene anche il ruolo di Veneto Agricoltura o di altri Enti, ma che sia mantenuto pulito, soprattutto con un bel ricambio d'acqua. C'è il problema dell'acqua di questo lago che, come ricordava lei, è di origine glaciale, forse è uno degli ultimi lembi rimasti intatti della città di Vicenza dal punto di vista naturalistico.
Poi, per carità, il programma turistico, la valorizzazione, li lascio agli Enti della città di Vicenza, ma penso che questo sia uno degli specchi d'acqua più belli in uno dei paesaggi più belli che abbiamo nella Provincia di Vicenza, dei Berici, quindi è assolutamente da rinnovare e da conservare.

PRESIDENTE

Grazie.
Collega Guarda, prego.

Cristina GUARDA (Europa Verde)

Grazie, Presidente.
Grazie ai colleghi di questa opportunità di discutere di uno dei luoghi di eccellenza della Provincia di Vicenza rispetto alle qualità, da un punto di vista naturalistico, rilevate e tutelate riconoscendo l'area del Lago di Fimon come area di importanza comunitaria, per cui classificata SIC, proprio per le caratteristiche che sono elencate all'interno di questa mozione e che ho avuto piacere di sottoscrivere, che sono notevoli, sia da un punto di vista ambientale, che poi anche da un punto di vista storico-culturale.
Vorrei però chiedere, apprezzando l'impegno anche dei colleghi vicentini di maggioranza, impegnati per fare in modo che i propositi di questa mozione vengano attuati in maniera efficace, per cui a promuovere l'accordo di programma per superare la situazione degli affidamenti brevi, in modo tale da garantire un futuro al lago individuando l'ente competente alla gestione e prevedere una linea di finanziamento certa per la manutenzione ordinaria e straordinaria, questi obiettivi e l'impegno che vedo condiviso da diversi colleghi sono sicuramente positivi.
C'è un aspetto che però forse sfugge ad alcuni colleghi: cioè che bisogna essere onestamente proiettati a realizzare progetti politici in quest'area che non siano in contrasto fra loro.
Dato che stiamo discutendo un Piano faunistico-venatorio che più che dimezza l'area destinata ad oasi proprio di questo lago, bisogna avere chiaro quali sono i nostri obiettivi. Penso che la maggioranza a questo punto debba chiarire che se il Lago di Fimon va tutelato, deve essere tutelato nella sua biodiversità, che, ricordo, è fatta di flora e di fauna. Non si può ridurre un'area ad oasi proprio per questa smania probabilmente che si ha in questo periodo di riduzione ulteriore delle aree di ristoro garantite per la fauna selvatica presente all'interno del territorio berico e che nella Provincia di Vicenza, ricordo, è drammaticamente ridotto.
Chiedo quindi onestà intellettuale e che, oltre ad apprezzare l'impegno di ognuno per raggiungere obiettivi qualitativi per la tutela del Lago di Fimon, si deve poi essere coerenti e portare avanti politiche che siano anche negli altri ambiti, per cui anche nel settore caccia e pesca e nella parte legata alla tutela della fauna, bisogna fare in modo che queste aree di interesse, di importanza comunitaria e di rilevante peso da un punto di vista ambientale, oltre che naturalmente sociale, siano tutelate a 360 gradi. È inutile presentarsi qui con buoni propositi e magari parlare al territorio raccontando i propri progetti e le aspettative rispetto alla tutela del Lago di Fimon, se poi negli atti fondamentali che definiscono le aree ad oasi e, quindi, le aree destinate ad ulteriore protezione per quanto riguarda la biodiversità naturale vengono, invece, a ridurre la superficie in questo caso tutelata del Lago di Fimon.
Da questo punto di vista chiedo coerenza, perché sennò da una parte si va verso progetti di qualità, dall'altra, invece, si riduce la possibilità di andare a tutelare territorio per dare ristoro alla fauna, che ricordo fa sempre parte di quella famosa biodiversità naturale di cui ci riempiamo molto spesso la bocca e che, invece, molto spesso cede a compromessi per interessi che sono tutt'altro che vicini alla conservazione ambientale.

PRESIDENTE

In discussione generale, il collega Zanoni. Prego.

Andrea ZANONI (Partito Democratico Veneto)

Grazie, Presidente.
Non volevo intervenire, ma i colleghi di maggioranza hanno sollevato delle questioni che, a mio avviso, andavano prese per mano e chiarite.
È stato detto da parte del collega Formaggio che, in realtà, quello è un lago che non interessa a nessuno, che non porta turismo e quant'altro. Mi sembra strano perché io, che sono di Treviso, sono a conoscenza, invece, che quello è un lago che interessa a moltissime persone. Giusto tre settimane fa ho tenuto una conferenza pubblica che riguardava il Piano faunistico-venatorio, ma in realtà riguardava il Lago di Fimon, dove c'era una sala così piena che c'erano anche delle persone che hanno assistito alla conferenza fuori dalla finestra, perché non c'erano le misure utili per le norme anti-Covid e in molti hanno sottolineato quanto il Lago di Fimon stia a cuore, ma non solo ai cittadini di Arcugnano, ma c'erano moltissimi cittadini – questo mi ha sorpreso – di Vicenza, della città capoluogo. Quindi, inviterei il consigliere Formaggio a informarsi di più su come la pensano e su cosa fanno i cittadini...

Joe FORMAGGIO (Fratelli d'Italia - Giorgia Meloni)

Cosa vuol dire "moltissimi"?

Andrea ZANONI (Partito Democratico Veneto)

Io sono trevigiano. Anche se devo riconoscere a Joe Formaggio che dice, in realtà, quello che pensa non solo lui, ma quello che, sotto-sotto pensa anche questa maggioranza: che il Lago di Fimon ‒ cos'è che ha detto? ‒ è una palude, non conta niente, bisognerebbe trasformarlo, in pratica, lo ha detto, in luna park. Questa è la concezione, effettivamente, che molto spesso questa maggioranza ha dell'ambiente di importanza comunitaria.
Lo dico, guardate, senza alcuna polemica, ma semplicemente prendendo atto di quello che è previsto nel Piano faunistico-venatorio regionale...

PRESIDENTE

Stiamo parlando del Lago di Fimon, non del Piano faunistico. Deve rimanere sul tema.

Andrea ZANONI (Partito Democratico Veneto)

Torniamo al Lago di Fimon. È comunque un'area tutelata adesso. Quest'area tutelata, il Piano faunistico-venatorio la riduce al 30%.
Detto questo, quello che mi chiedo, anche rispetto all'intervento del collega Formaggio, lui tra l'altro va a caccia, è: come fa a considerare quest'area nel modo in cui l'ha dipinta quando in realtà la volontà politica è quella di andarci a caccia. Perché questo prevede il Piano faunistico-venatorio regionale. Quindi, delle due l'una, collega Formaggio: si metta d'accordo con se stesso, perché non abbiamo ancora capito come la pensa in realtà.

PRESIDENTE

Dichiaro chiusa la discussione generale sulla mozione.
Il presentatore chiude con la replica.
Prego, Possamai.

Giacomo POSSAMAI (Partito Democratico Veneto)

Grazie, Presidente.
In realtà io ho notato accenti diversi. Condivido quanto detto prima dal consigliere Giacomin, nel senso che la mozione è volutamente vaga sul punto di chi deve gestire materialmente il lago. Deve essere un tema di confronto istituzionale tra Regione, Provincia e Comune e quindi, va chiarito quell'aspetto. La questione è avere chiarezza su chi lo fa. Questo è il punto. Condivido l'analisi e penso che questo sia un lavoro che si possa portare avanti insieme.
Devo dire che faccio un po' più fatica a portare avanti insieme il lavoro proposto dal consigliere Joe Formaggio, non soltanto perché mi dovrà spiegare come facciamo a fare Miami sul Lago di Fimon (penso che manchino alcune caratteristiche; credo manchino alcune caratteristiche fondamentali al sito per diventare come Miami), ma soprattutto perché penso che la forza di quel luogo stia proprio nella capacità di saper combinare ‒ come si diceva prima ‒ una realtà assolutamente straordinaria dal punto di vista naturalistico. Il tema non è la rana gialla, la rana rossa, o la rana blu, di cui parlava prima il consigliere Formaggio, ma è che siamo in un sito naturalistico e che ha un valore in quanto sito naturalistico. Perché se asfaltiamo bene tutto il lungolago per farci le piste da go-kart, consigliere Formaggio, forse ci verrà qualcuno che vuole andare in go-kart, ma che ci può andare anche ad Altavilla Vicentina, ma non ci verrà chi ha voglia di passeggiare in riva a un lago e in un territorio naturalisticamente apprezzabile.
Questo quindi è un pezzo cruciale della bellezza di quel sito. L'altra questione è che sicuramente sul fronte della ricettività, il Lago di Fimon può fare molto di più. Ma ricettività non vuol dire costruire un bel palazzone in riva al lago in modo tale da piantarci un po' di cemento. Vuol dire, per esempio, che la gestione dei parcheggi, invece che delle attività gastronomiche di quel territorio, possono essere assolutamente potenziate, assolutamente migliorate, penso a tutta l'area del lungolago. Certo che ci sono interventi da fare. Servono soldi, ma soprattutto serve chiarezza su chi gestisce e su come si costruisce una promozione turistica di un territorio e in questo caso di un sito.
Credo proprio, però, consigliere Formaggio che se l'idea di fondo è che ci facciamo la pista da go-kart, un po' di cemento armato, piscine, le giostre, il bungee-jumping sul lago, ho come l'impressione che snaturiamo da tutti i punti di vista il senso di quel luogo, ma soprattutto che lo rendiamo anche molto meno interessante. Le giostre ci sono anche da altre parti, sono bellissime, utilissime, piacciono a tante persone; ma magari quello non è il luogo giusto dove portarle. Grazie.

PRESIDENTE

Grazie a lei.
Io non vedo altri interventi; non vedo dichiarazioni di voto.
Metto quindi in votazione la Mozione n. 102.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Dobbiamo arieggiare l'Aula.
Sospendo per 15 minuti. Il collega Bozza ci ha chiesto se ci vediamo un attimo qui fuori dall'Aula. Grazie.
La ripresa è alle ore 17.
La Seduta è sospesa alle ore 16.45
La Seduta riprende alle ore 17.13

PRESIDENTE

Colleghi, riprendiamo i lavori.
Siamo al punto n. 10, mozione 121 dei colleghi Dolfin e Pan.
PUNTO
10



MOZIONE PRESENTATA DAI CONSIGLIERI DOLFIN, PAN, BALDIN, SPERANZON, FORMAGGIO, RAZZOLINI E SORANZO RELATIVA A "AUMENTO DELLE GIORNATE DI FERMO DELLA PESCA A STRASCICO: NO A QUESTE DIRETTIVE DETTATE DALL'UNIONE EUROPEA". (MOZIONE N. 121) APPROVATA (DELIBERAZIONE N. 107/2021)

PRESIDENTE

Collega Dolfin, prego.

Marco DOLFIN (Liga Veneta per Salvini Premier)

Grazie, Presidente.
Ringrazio anche il collega Pan che mi dà questa possibilità perché primo firmatario con me di questa mozione, che ritengo importante e fondamentale per poter porre l'attenzione su un settore fondamentale per l'Italia in seno al collettivo europeo, ma non solo.
Premesso che l'Adriatico, per quantitativi di pescato, rappresenta il bacino più produttivo fra tutti i mari che bagnano le coste italiane; il Veneto, le Marche, l'Emilia-Romagna e la Puglia, sono tra le prime Regioni per quanto riguarda l'attività e messe insieme realizzano quasi il 50%, e anche più, della produzione nazionale. Questo ha stimolato lo sviluppo di una fiorente flotta peschereccia marittima che si presenta numerosa ed eterogenea. Per dare qualche informazione in più: per la pesca in alto Adriatico, le attrezzature comunemente usate, sono le reti a strascico e le volanti, le draghe idrauliche, le reti di posa, il palangaro e a volte anche le reti da circuizione.
Va detto che la flotta da pesca nazionale si è ulteriormente ridotta nell'ultimo decennio, passando dagli oltre 14.000 natanti alle poco più di 12.000 imbarcazioni di oggi, facendo registrare una contrazione complessiva pari a 16,5%. Oggi i pescatori imbarcati sono poco più di 25.000 mentre quelli che lavorano a terra oltre 100.000 e, se pensiamo ai circa 30.000 di dieci anni fa, siamo attorno ai 125.000 lavoratori.
Il settore registra una riduzione delle catture al ritmo del 2% annuo, un calo costante dei redditi dell'incidenza dei costi di produzione per alcuni tipi di pesca, come quella appunto a strascico, fino al 60%.
Rammentiamo che tra le eccellenze dell'Alto Adriatico c'è anche la pesca dei molluschi bivalvi in mare, che viene anche questa effettuata con draghi idrauliche o turbosoffianti. Viene gestita da diversi anni, da tanti anni, da diversi Consorzi di gestione di molluschi e vongole, che parte da Monfalcone e arriva fino a Rimini.
La produzione media annua si aggira attorno alle 8.000-10.000 tonnellate; Alto Adriatico che vede tante realtà di imprese dedite alla pesca e all'acquacoltura. È dunque un indotto importante.
Cosa succede? Succede che oggi, ancora una volta, il Regolamento UE per il Mediterraneo occidentale, approvato con delibera del 2019 e prima ancora con il Regolamento 1380, hanno introdotto nuovi modelli di gestione, che impongono l'obiettivo del cosiddetto "massimo rendimento sostenibile" attraverso progressive riduzioni del giorno di pesca e della capacità delle flotte.
La recente pubblicazione del decreto nazionale ha previsto un aumento delle giornate di fermo pesca a strascico nel 2021 rispetto all'anno scorso. Questo aumento delle giornate di fermo pesca rischia di colpire duramente il settore già indebolito dal periodo di pesante crisi dovuta alla pandemia da Covid-19 e questo malessere delle marinerie è a livelli massimi. Le cooperative, le imprese, i lavoratori, già provati duramente dagli effetti, appunto, della pandemia, si trovano a fare i conti anche con questi nuovi ostacoli, spesso incomprensibili, con minor possibilità di lavorare.
Si è contestato, altresì, che questa nuova riduzione dei giorni non è una risposta adeguata alla tutela dell'ambiente marino. Purtroppo, però, si continua sempre con questa logica di ragionamenti: il green, la tutela dell'ambiente, l'abbattimento dell'inquinamento; ma, ahimè, ancora una volta non si tiene conto, invece, delle varie realtà che operano sul nostro territorio e sui nostri mari. Dunque, serve per forza di cose che tenga realmente conto delle esigenze di produzione delle specie e delle esigenze economiche delle varie marinerie. Le imprese che fanno pesca a strascico in questo modo non hanno la possibilità di generare economia, sostenere i bilanci e l'occupazione. È necessario, quindi, rivedere urgentemente gli obblighi che vengono impartiti alle nostre marinerie attraverso la UE.
C'è il rischio che questa riduzione di giorni di pesca, piuttosto che la riduzione delle varie flotte, possa sferrare un colpo letale alle massime imprese della filiera ittica, che generano quotidianamente ricchezza e sviluppo. Non solo nel Veneto, sia chiaro. Chioggia, tra l'altro, è la marineria più importante d'Italia. Sono oltre 2.000 le aziende che fatturano miliardi di euro.
Assume la Presidenza
il Vicepresidente Nicola Ignazio FINCO

PRESIDENTE

Collega, il tempo. Concluda.

Marco DOLFIN (Liga Veneta per Salvini Premier)

Sì, concludo.
Oltre all'attenzione che ha posto anche la stessa Regione - abbiamo avuto modo anche di essere presenti attraverso una manifestazione qui a Venezia - con questa mozione si intende far sì che si focalizzi il tema e si sensibilizzi di più il Governo italiano affinché si faccia portavoce delle varie problematiche del settore in sede europea. Grazie.

PRESIDENTE

Grazie a lei, collega.
Ci sono interventi su questa mozione?
Collega Zanoni, prego.

Andrea ZANONI (Partito Democratico Veneto)

Grazie, Presidente.
La questione del fermo pesca è molto seria. Abbiamo sentito il collega Dolfin. C'è molta preoccupazione per questa norma introdotta dal Ministero su una normativa europea che impone il fermo pesca su un mare che da sempre è stato molto sfruttato.
Ricordo ancora quando in Commissione ENVI, Ambiente, in Parlamento europeo si parlava di pesca e di stock ittici, l'Adriatico veniva portato come esempio negativo a livello di Unione europea per sovrasfruttamento, per overfishing, ovvero gli stock ittici, cioè le popolazioni di pesce, sono così sfruttate che non riescono a rigenerare la loro popolazione perché si pesca più di quanto riescano a riprodursi.
Ecco che l'Unione europea ha introdotto delle norme su basi tecnico-scientifiche che prevedono il fermo pesca naturalmente prevedendo anche ristori per i pescatori. Credo che le norme che si è data l'Unione europea, attraverso l'Assemblea legislativa del Parlamento europeo, dove c'è stato un voto a stragrande maggioranza relativamente a questo Regolamento che prevede anche il fermo pesca, siano utili per garantire un futuro alla pesca in Adriatico.
Quindi, il fermo pesca, che è difficile sicuramente da digerire per i pescatori, in realtà è un qualcosa che garantisce loro di poter pescare anche in futuro, poter tutelare e conservare gli stock ittici.
I colleghi di vecchissima data ‒ ormai ce ne sono pochi ‒ ricorderanno come le opposizioni in Consiglio regionale richiamassero l'assenteismo del presidente Galan nei suoi mandati. Nei primi due mandati effettivamente era molto assente e veniva spesso attaccato perché, al posto di essere in Consiglio a Palazzo Ferro-Fini, lui era non in Palazzo Balbi, ma era in Adriatico a pescare il tonno. Il fatto è che nel terzo mandato era più presente. Sapete perché? Perché di tonni ormai non ce ne sono più: in Adriatico tonni non ce ne sono più, è raro trovare il tonno in Adriatico, perché è stato oggetto di un overfishing molto particolare.
A un certo punto, poi, Galan non si è più visto per altri motivi, ma questa è tutt'altra storia.
Capisco quindi le difficoltà e il disagio dei pescatori, però l'Unione europea non si diverte a mettere il fermo pesca per attaccare le famiglie dei pescatori, i pescatori e l'economia che deriva dalla pesca, ma lo fa proprio per garantire un futuro alla pesca. È come tagliare l'albero sul quale si è seduti. Consentire di eliminare il fermo pesca, così come si prefigge questa mozione, è creare a lungo andare un danno proprio alla pesca.
Ricordo, lo ripeto, che tutti gli indici soprattutto relativi all'Adriatico ci dicono come un'attività di pesca molto intensiva, con flotte ben equipaggiate, nel tempo abbia causato una riduzione drammatica degli stock ittici, tant'è che, come dicevo, il Mare Adriatico è stato oggetto di studio. Poi sono state previste anche delle oasi di tutela dove viene interdetta la pesca proprio in Adriatico per garantire un minimo di riproduzione di questi stock che si sono ridotti drasticamente.
Purtroppo, la domanda è sempre maggiore; la popolazione a livello mondiale è sempre maggiore, si pesca sempre di più, ma i mari sono sempre quelli. Anzi, come sapranno anche molti colleghi, il nostro mare soffre di inquinamento, di interferenze molto importanti per quanto riguarda alcuni impianti – mi riferisco alla rigassificazione – e a tutti gli effetti nocivi che ci sono stati nei confronti dei cetacei, ma anche delle tartarughe marine.
Credo quindi che pur comprendendo le buone intenzioni del collega Dolfin e dei sottoscrittori della mozione, la via per garantire un reddito ad un pescatore non sia quella di eliminare il fermo pesca, non sia quella di non seguire le norme europee, ma quella, invece, di rispettarle.
Tra l'altro, mi appello anche a tutti i colleghi e ai Consiglieri che hanno aderito all'intergruppo per l'Unione europea, di dimostrare concretamente questa loro passione per l'Europa, per il diritto...

PRESIDENTE

Collega Zanoni, mi sente?
Togliamo la parola al collega Zanoni.

Andrea ZANONI (Partito Democratico Veneto)

... una norma europea che tra l'altro, voglio ricordare, è stata votata a favore anche dalla stragrande maggioranza della delegazione...

PRESIDENTE

Qualcuno chiami il collega Zanoni.
Collega Montanariello, prego.

Jonatan MONTANARIELLO (Partito Democratico Veneto)

Presidente, grazie.
Intanto, esordisco dicendo che quando finiremo di rompere le scatole alla gente che lavora con un lavoro di fatica e in maniera dura come quella del pescatore sarà sempre troppo tardi. Guardate, parlo con cognizione di causa perché mio papà era un pescatore, quindi so bene quello che dico.
Intanto io sono favorevole, collega, a questa mozione perché non è vero che si chiede, probabilmente in maniera strumentale, di eliminare il fermo pesca, ma si chiede di non far aumentare le giornate di fermo pesca, che tra l'altro è la linea del PD, è la linea che l'onorevole De Castro sta portando avanti in Europa con le sue battaglie, perché un conto è il fermo pesca propedeutico alla ripopolazione del mare, un conto è prevedere che ci sia un aumento in percentuale delle giornate di fermo pesca fino ad arrivare al 2023 dove un pescatore andrà a lavorare un giorno e mezzo a settimana. Perché il pescatore, con la nuova normativa europea, fatta da Sinkevicius, un commissario, un signore di trent'anni lituano, che credo che l'unica volta che abbia visto il mare in vita sua sia stato in televisione o attraverso qualche cartolina, dice che i nostri pescatori devono andare al mare un giorno e mezzo o due a settimana.
Guardate, quella degli stock ittici – io non sono un biologo – per quanto mi riguarda è un'altra bufala, una grande bufala. Se volete saperlo, dal 2019, quando è iniziata la riduzione degli sforzi di pesca, di fronte a meno giorni che vanno le barche in mare e di fronte a una flotta fortemente ridimensionata, il pesce continua a diminuire. Vuol dire che il problema non sono i pescatori e lo sforzo di pesca perché se diminuiscono le barche, diminuiscono i pescatori, diminuiscono le giornate che vanno a pescare e diminuisce anche il pesce, probabilmente dovremmo vedere e ricercare in altri fenomeni il perché c'è una riduzione degli stock ittici. Non credo che ci voglia uno scienziato, ma oggettivamente, con la rottamazione, tanti pescherecci sono stati demoliti, la pesca entro le tre miglia è stata eliminata, alcuni tipi di pesca sono stati aboliti, però continua a diminuire il pesce. Non credo che la colpa sia dei pescatori, probabilmente, ripeto, ci saranno altre cause che non spetta a me dire. Non sono uno scienziato, non sono un ricercatore. Però uno più uno i pescatori e noi figli di pescatori lo sappiamo fare e siamo in grado di dire che non è colpa dei pescatori.
Detto questo, c'è anche un altro tema. Purtroppo, sui Regolamenti, quando vengono fatti in Europa, tu devi aspettare il terzo anno di sperimentazione per poter intervenire su questi Regolamenti e poter vedere se le cose hanno funzionato, non hanno funzionato ed eventualmente cambiarle. Ecco perché si continua ancora con questo tentativo di riduzione dei giorni di sforzo di pesca.
Io sono sicuramente a favore dell'ambiente, a favore del green, a favore di tutto, però dovete dirmi quale può essere quella sostenibilità ambientale che può esistere senza una sostenibilità dell'impresa. Mi volete dire come si può parlare in mare di sostenibilità ambientale senza parlare di sostenibilità dei pescatori, delle loro famiglie e dell'indotto della pesca?
Presidente, qui il microfono credo abbia problemi.
La grande bufala che c'è anche è che, mentre da questa parte dell'Europa si chiede ai pescatori di pescare sempre di meno, senza avere risultati oltretutto, dall'altra parte, invece, permettono di andare a pescare come, quando e dove vogliono. Ad esempio, i pescatori di Chioggia non possono fare quello che fanno i loro dirimpettai croati che sono a 60 miglia. Non possono farlo. Così noi condanneremo i consumatori degli Stati membri a consumare pesce che verrà da fuori, da lontano, che non sarà neanche un prodotto locale e condanneremo un pezzo fondamentale della nostra economia a morire, perché il Commissario europeo che gestisce questa vicenda è un uomo che non sa neanche dov'è il mare.
Su questo ringrazio anche gli europarlamentari del PD che sono venuti...

PRESIDENTE

Collega, per cortesia, concluda.

Jonatan MONTANARIELLO (Partito Democratico Veneto)

...insieme a quelli, sì, e concludo, anche della Lega a Chioggia più di qualche volta, che stanno facendo un gioco di squadra per spiegare che questa normativa non è una tutela ambientale ma è uno sciacallaggio nei confronti dei nostri pescatori.

PRESIDENTE

Grazie.
Invito tutti i Consiglieri a intervenire entro i termini previsti altrimenti vi tolgo la parola.
Collega Pan, prego.

Giuseppe PAN (Liga Veneta per Salvini Premier)

Penso che, Presidente, siamo tutti d'accordo oggi a difendere questo nostro comparto.
Ringrazio il collega Dolfin e, naturalmente, il collega Montanariello, che sono i nostri rappresentanti a Chioggia, la più importante marineria d'Italia e del nord Adriatico, ma anche ricordando che in Veneto, oltre a Chioggia, ci sono Pila, Porto Viro, Caorle. Parlo di tante famiglie, di 652 imbarcazioni di pesca d'alto mare, ma anche della piccola pesca artigianale, un comparto che dà 700 milioni di euro di PIL per il nostro Veneto, considerando l'indotto, la trasformazione, eccetera, che supera il miliardo.
Come hanno sottolineato appena adesso i colleghi Montanariello e Dolfin, è un'Europa come sempre, comandata politicamente dagli Stati del Nord Europa e in questo caso, purtroppo, da un Commissario alla pesca che svaluta la pesca nel Mediterraneo, quindi svende la pesca del Mediterraneo e il nostro comparto a favore degli stock ittici dell'Atlantico, quindi di quei Paesi che di là sono rivolti naturalmente, come la Spagna, come in parte la Francia, e naturalmente tutti gli Paesi che vi si affacciano.
La Croazia, che mi sembra faccia parte dell'Europa, non segue queste regole; la Grecia lo stesso; lo stesso problema è dei Paesi del Nordafrica. Andiamo a chiudere imprese familiari, imprese che hanno una storia anche secolare, con provvedimenti di questo tipo e naturalmente poi lasciamo mano libera a Stati che di regole, anche in Europa, non ne seguono.
Sono quindi assolutamente favorevole a questa mozione, ma esprimo un ringraziamento anche a tutti i Deputati europei, in particolare anche a quelli del nostro movimento, a lei, in particolare, onorevole Rosanna Conte della Commissione Pesca Europea, che si stanno battendo perché questi stock ittici, che sono stati dati al nostro Paese e alle nostre marinerie, vengano mantenuti.
Questo fermo pesca lo troviamo particolarmente deleterio per quanto riguarda la nostra pesca del Veneto, dove ricordo che i fondi FEAMP sono quelli (46 milioni anche nell'ultima programmazione) meglio spesi per il rinnovo sia delle imbarcazioni, sia delle tecnologie, sia degli equipaggi, ma anche per dare una risposta alla sostenibilità ambientale perché i nostri pescatori stanno recuperando tutti quei rifiuti che tutta la società, anche dell'entroterra, riversa in mare e che provocano, quelli sì, la moria dei pesci. Quindi, come in agricoltura noi sosteniamo il fatto che gli agricoltori siano i primi fautori di un rispetto ambientale, in mare sono i pescatori i primi che difendono il mare. Andiamo a vedere tutti gli altri comparti che purtroppo creano inquinamento, creano un abbassamento degli stock ittici e naturalmente vanno a non difendere la nostra pesca.
Tra l'altro, ricordo che purtroppo le importazioni che avvengono da Paesi come il Vietnam, l'Indonesia, l'Argentina eccetera, in cui questi stock ittici non vengono neanche controllati dal punto di vista sanitario, bisognerebbe capire se il pesce e gli altri prodotti che arrivano sulle nostre tavole siano veramente più sani rispetto a quelli che i nostri pescatori ci portano.

PRESIDENTE

Grazie, collega.
Consigliera Zottis, prego.

Francesca ZOTTIS (Partito Democratico Veneto)

Grazie, Presidente.
È vero che i nostri pescatori sono i custodi del mare – questo ce lo dicono vari studi – anche da un punto di vista proprio di sostenibilità e forse sarebbe positivo se nelle Commissioni competenti e anche in Consiglio discutessimo di come rendere ancora più sostenibile e di come finalizzare ancora meglio il FEAMP, proprio per valorizzare quelli che sono anche i piccoli pescatori e la pesca sostenibile. Però è altrettanto vero che purtroppo dal 2018 lo sforzo di pesca diminuisce, diminuiscono i pescatori, ma gli stock ittici non aumentano. Quindi il problema posto dal collega Dolfin è comprensibile e realistico. Tanto più che noi abbiamo un'economia in cui la pesca è estremamente importante e prioritaria. Come introito diretto, dovrebbe essere circa – mi scuso se sbaglio – sui 700 milioni o 1 miliardo per quanto riguarda l'indotto indiretto, quindi non parliamo di risorse assolutamente irrisorie.
Anch'io ringrazio, come ha fatto il collega Montanariello, l'europarlamentare De Castro, che è sempre estremamente sensibile a mettere insieme quello che è l'elemento di sostenibilità, di innovazione e di ricerca con quella che è chiaramente anche una sostenibilità di natura economica, perché l'aspetto ambientale dovrebbe andare di pari passo con l'aspetto dell'innovazione. E su questo credo che anche noi in Veneto dovremmo cogliere meglio la sfida.
È anche altrettanto vero che abbiamo il più grande mercato ittico e la più grande flotta ittica d'Italia. Anche questo è un elemento che ci contraddistingue in Veneto. Quindi, con alcune differenze che magari ci caratterizzano nell'analisi del settore della pesca e di quello che potremmo fare di più per valorizzare sia i piccoli che i grandi pescatori, ma anche di quello che potrebbe fare il FEAMP, credo sarebbe interessante in questa Regione aprire un dibattito più puntuale proprio sul settore della pesca. Io per prima il mondo dell'agricoltura lo guardo con estremo interesse, ma quello della pesca è altrettanto importante. Guardando anche al futuro del PNRR, credo che l'aspetto della sostenibilità relativo alla pesca sia anche poco valorizzato. Forse anche noi, qui, l'abbiamo poco valorizzato.
Detto questo è evidente che, purtroppo, la strategia che è stata utilizzata fino ad oggi non è sufficiente perché, se andiamo poco distanti da qui, queste regole che abbiamo noi non vengono valorizzate, non vengono rispettate. Andiamo in Croazia, non facciamo molti chilometri, anzi, da Venezia ne facciamo molto pochi e nel momento in cui lì non rispettano le stesse regole, è evidente che c'è un problema anche più esteso perché i confini del mare non sono confini geografici netti in cui mettiamo una pala e si blocca tutto. Quindi, c'è un'ulteriore riflessione sicuramente da forzare anche a livello europeo su delle regole che siano comuni in modo un po' più vasto.
Con questi distinguo, che sono chiaramente dei distinguo su cui ci può essere un confronto, credo sia giusto anche mettere in discussione, come hanno fatto alcuni nostri Parlamentari all'interno delle Commissioni competenti, quella che è una regola che, purtroppo, ad oggi non ha soddisfatto il tema della sostenibilità. Grazie.

PRESIDENTE

Grazie a lei.
Collega Baldin, prego. La collega Baldin non c'è.
Chiudiamo la discussione.
Se non ci sono altri interventi, passiamo alle dichiarazioni di voto.
Collega Zanoni, prego.

Andrea ZANONI (Partito Democratico Veneto)

Grazie, Presidente.
Volevo solo dire una cosa. Prima non ho sentito quando lei ha dato lo stop. Quindi, il mio intervento...

PRESIDENTE

Nessun problema.

Andrea ZANONI (Partito Democratico Veneto)

...probabilmente è stato chiuso bruscamente. Se magari ce lo dice qualche secondo prima.
Ho ascoltato gli interventi dei miei colleghi. Tutti hanno portato le loro ragioni anche in qualche modo condivisibili. Chiederei dei chiarimenti perché nella mozione, con primo firmatario il collega Dolfin e poi il collega Pan, viene scritto che serve un nuovo sistema che tenga realmente conto delle esigenze di riproduzione delle specie. Ricordo che, quando furono approvati alcuni provvedimenti in Parlamento europeo sulla pesca, a tutela degli stock ittici, in Commissione ENVI furono illustrati alcuni studi che prevedevano - detto molto in sintesi visto il tempo che non abbiamo in questo momento - delle soluzioni drastiche, addirittura il blocco della pesca per alcuni anni, per la tutela di vaste aree del Mar Adriatico, parlando di Adriatico.
Alla fine, quello del fermo pesca è stato un compromesso.
Quello che a mio avviso non va bene in questa mozione è che si chiede di intervenire contro direttive dettate dall'Unione europea. Qui forse quello che prima non si è sentito e che volevo dire, è che è stato istituito un intergruppo all'interno di questo Consiglio sul sostegno all'Unione europea, alle politiche dell'Unione Europea. Queste sono politiche che appunto riguardano anche la tutela degli stock ittici, della biodiversità dei mari. Siccome mi risulta che ci sono 14 aderenti, io mi aspetterei almeno 14 voti contrari. Questo perché l'impegno che chiediamo alla Giunta è chiedere al Governo di andare contro queste direttive dettate dall'Unione Europea. Allora: o siamo europeisti o siamo contro l'Unione Europea. Faccio un appello alla coerenza dei 14 Consiglieri.
Ribadisco poi che quella del fermo pesca e dell'aumento del fermo pesca è solo una misura che tenta di parare il colpo, perché poi, dai vostri interventi, colleghi, siamo tutti d'accordo sul fatto...

PRESIDENTE

Collega, l'avviso che ha altri 15 secondi.

Andrea ZANONI (Partito Democratico Veneto)

Grazie.
Gli stock ittici stanno calando di anno in anno: tutti gli intervenuti l'hanno detto.
Quindi dobbiamo capire come tutelare questi stock che garantiscono un futuro al pescatore.

PRESIDENTE

Grazie, collega Zanoni.
Collega Baldin, prego.
Collega Baldin, ci sente? Non la sentiamo. La invito a venire in Aula, se vuole intervenire.
Collega Speranzon, prego.

Raffaele SPERANZON (Fratelli d'Italia – Giorgia Meloni)

Sono stupito del fatto che per il collega Zanoni essere contro una direttiva della Comunità europea significa essere antieuropeisti o contro l'Unione Europea. Questa è un'interpretazione dell'essere europeisti che credo sia personale e che non rappresenti il Partito Democratico al quale appartiene.
Ci possono essere delle direttive condivisibili e delle direttive non condivisibili, a prescindere dal fatto che uno sia o meno europeista. Tutto è assolutamente perfettibile, quindi l'attività e il lavoro di chi svolge a livello istituzionale il ruolo di rappresentare i cittadini, quindi conseguentemente le categorie, le parti sociali, i corpi intermedi, è anche quello di farsi interprete di ciò che, attraverso normative che magari sono del tutto sbagliate o in parte sbagliate, limita la crescita, lo sviluppo o, in alcuni casi, anche la sopravvivenza di un comparto.
In questo caso, la mozione presentata dal consigliere Dolfin mi pare che sia assolutamente equilibrata: il Gruppo di Fratelli d'Italia voterà a favore di questa mozione, ma non perché è una mozione antieuropeista, ma perché è una mozione a favore del comparto della pesca, che dà la possibilità a migliaia di famiglie del nostro territorio di poter vivere, campare, prosperare. Questo è il tema. Altrimenti, se ci lasciamo sfuggire quella che è la trave e guardiamo solo la pagliuzza, rischiamo di non aver compreso davvero le intenzioni e anche il testo sottoscritto dai consiglieri Dolfin e Pan.
Il Gruppo di Fratelli d'Italia voterà a favore di questa mozione.

PRESIDENTE

Grazie, Consigliere.
Collega Baldin, prego.

Erika BALDIN (Movimento 5 Stelle)

Grazie. Ringrazio i colleghi che mi hanno preceduto e mi unisco all'appello di tutti in quanto il settore della pesca è fondamentale non solo nel nostro Veneto, ma in tutta Italia. È un comparto dai numeri eccezionali sia come dipendenti sia come indotto che genera. Per cui sottoscrivo e voto volentieri questa mozione.
Chiaramente sta nel nostro interesse fare in modo che chi ci rappresenta a tutti i livelli, sia a livello regionale che a livello nazionale e a livello di Parlamento europeo, capisca questa situazione, capisca che l'ambito in cui siamo e che ci interessa è molto diverso dal resto degli altri Paesi. Abbiamo necessità di creare una squadra forte con gli altri Paesi europei affinché si prendano delle decisioni giuste che siano calate non dall'alto, ma che coinvolgano le associazioni e le categorie, perché abbiamo un mare particolare, con delle caratteristiche uniche. Per cui non possiamo essere accomunati ad altri Paesi dell'Unione europea con caratteristiche completamente differenti e, quindi, anche con metodi di pesca molto differenti.
La squadra credo sia fondamentale, creare unità e anche quelle sinergie che ci permettano di cambiare le regole in Europa, chiaramente tenendo presente la qualità del mare e dell'ambiente, ma anche non sottovalutando l'aspetto della sostenibilità a 360 gradi, quindi anche una sostenibilità economica.
Negli ultimi anni proprio i pescatori hanno dovuto patire conseguenze importanti in termini lavorativi, in termini economici, dettati da normative a volte ingiuste. Per cui, è giusto essere al loro fianco. Lo abbiamo dimostrato in molte occasioni e anche su tematiche diverse siamo sempre riusciti ad avere una buona discussione e abbiamo cercato di andare loro incontro anche su temi che avrebbero compromesso definitivamente l'esistenza stessa della cooperazione nel settore della pesca.
Ecco, ripeto: il nostro impegno c'è, ci sarà. Auspico che vi sia l'intervento da parte di tutti noi per sollecitare il massimo possibile le Istituzioni europee su questi temi.

PRESIDENTE

Grazie, collega.
Collega Lorenzoni, prego.

Arturo LORENZONI (Gruppo Misto)

Grazie, Presidente.
Io sono un po' confuso dalla discussione di questo pomeriggio nel senso che sembra quasi che ci sia chi è a favore e chi è contro i pescatori. Non credo sia così.
Credo che l'attività della pesca sia un'attività importantissima. Sono ‒ vedevo ‒ 1.470 imprese. È una flotta che effettivamente si è ridotta come diceva prima il consigliere Pan: da 760 barche nel 2010 a 652. Nonostante questo è rimasto abbastanza stabile il fatturato. Significa che, tutto sommato, è una flotta più efficiente.
Quello che mi colpisce è che non è opinabile il fatto di una popolazione marittima. Non sono un biologo, non sono un esperto, però quello che vedo da colleghi universitari è che c'è chi studia queste popolazioni e riesce a dare una motivazione del fatto che ci sia, a fronte di una riduzione dello sforzo di pesca, una contrazione ulteriore della popolazione di pesce.
Quindi, quello che proporrei a questo Consiglio è di chiedere uno studio per capire quali siano le misure per favorire la crescita della popolazione e quali siano i comportamenti corretti.
Per cui ecco, anziché criticare senza una base oggettiva, una direttiva che è stata proposta e di cui sinceramente non mi sento di prendere le difese, nel senso che non conosco quali siano i presupposti, ma senza criticarla e ponendoci in una condizione in qualche maniera difficile, nel senso che c'è stato un processo a livello europeo che ha portato a questa decisione, penso che dovremmo avere dei dati per supportare una scelta diversa piuttosto che votare una mozione senza delle basi che possano dare una motivazione forte alla nostra posizione.

PRESIDENTE

Grazie, collega.
Collega Speranzon, sull'ordine dei lavori.
Raffaele SPERANZON (Fratelli d'Italia – Giorgia Meloni)
Chiedo ai presentatori se il Gruppo può unirsi alla sottoscrizione della mozione, il Gruppo di Fratelli d'Italia.

PRESIDENTE

Collega Dolfin, è d'accordo?
Va bene, quindi è sottoscritta. Non ci sono altre richieste di intervento, quindi mettiamo in votazione...
Prego, collega Dolfin, scusi, non l'avevo vista.

Marco DOLFIN (Liga Veneta per Salvini Premier)

Grazie, Presidente.
Per carità, possiamo anche tranquillamente aggiungere sulla mozione "impegnare la Giunta regionale a far sì che questo provvedimento", questa mozione, dove arriverà, dia anche indicazioni per affrontare degli studi in merito, ci mancherebbe altro.
Io penso che queste richieste, nelle sedi dovute siano già state fatte. Purtroppo, qualcuno in Europa, non me ne voglia nessuno, ahimè o è sordo o fa finta di non capire. Non penso che si possa arrivare a dare determinate direttive senza avere dei dati ben precisi. Lo hanno detto tutti i vari colleghi nei loro interventi: sforzo di pesca ridotto, flotta ridotta, giornate ridotte e si vuole arrivare a un giorno di pesca per dimostrare che ancora il mare non ha determinate caratteristiche, che il prodotto non ha...?
Gli studi qualcuno avrebbe dovuto farli ben prima. Quando c'è una riduzione e un'imposizione sulla questione del gambero rosso, sul tonno che è stato prima nominato, ci sono tante specie, che possono essere anche messe in discussione perché c'è una mancanza, ma non si può arrivare al punto di imporre una riduzione a prescindere.
Gli stessi pescatori pretendono di avere dei documenti che attestano questa volontà di far ridurre loro la mole di lavoro. Non per niente noi a Chioggia, la prima marineria d'Italia, faremo in modo di far arrivare i Ministri europei, gli stessi Ministri della pesca, attraverso delle giornate non solo di convegni, ma addirittura gli Stati Generali della pesca italiana, per far sì che gli stessi vari membri della Commissione europea riescano a capire e si facciano un'idea veramente di cos'è la pesca in alto Adriatico, perché probabilmente qualcuno non ha le idee chiare, probabilmente le idee tanto chiare a questi signori non sono: pensano di essere in qualche oceano ben diverso, con taglie... Ricordiamo le battaglie sulla riduzione delle reti da pesca, la materia dell'utilizzo della rete da pesca. Insomma, ogni tanto ne trovano qualcuna. Facciamoci una volta per tutte un esame di coscienza, ci vengano a dire quali sono, veramente, gli studi che sono stati fatti, comprovati con biologi che vanno dalla mattina alla sera in mare con i pescatori e non fatti magari su qualche studio a casa di qualche amico...

PRESIDENTE

Collega, tempo.

Marco DOLFIN (Liga Veneta per Salvini Premier)

...o di qualche lobby del mondo che noi conosciamo, che interessa più il merluzzo norvegese piuttosto che il...

PRESIDENTE

Collega Dolfin.

Marco DOLFIN (Liga Veneta per Salvini Premier)

Finisco.
Dunque questa mozione va in quella direzione e mi auguro che sia, a sua volta, sostenuta per dare ancora più man forte a un settore importante già comprovato dalla pandemia.

PRESIDENTE

Grazie.
Collega Montanariello non può intervenire perché è già intervento il collega Zanoni in dichiarazione di voto. Ah, okay, in difformità rispetto al Gruppo, prego.

Jonatan MONTANARIELLO (Partito Democratico Veneto)

No, in difformità rispetto a Zanoni, non rispetto al Gruppo.

PRESIDENTE

Okay, okay.

Jonatan MONTANARIELLO (Partito Democratico Veneto)

Ripeto, per carità io rispetto le posizioni personali, ma la nostra linea è quella dei nostri europarlamentari, ripeto, Bartalo, la Moretti, De Castro: più volte li abbiamo incontrati anche a Chioggia, insieme all'onorevole Conte, insomma. C'è linea comune su questo. Dopo, per carità, ognuno ha delle sensibilità che vanno rispettate, la diversità è il sale della democrazia, però è anche giusto che in alcuni momenti ci sia la coerenza quando si appartiene anche a dei soggetti politici che fanno delle battaglie di filiera, ecco.
Ma detto questo, guardate, i motivi per cui noi consideriamo che sia importante fermare questi Regolamenti che vengono calati dall'alto senza alcuna cognizione di causa perché, guardate, non si tratta di essere pro o contro l'Europa, ci sono soggetti giuridici che fanno delle cose fatte meglio e fanno delle cose fatte peggio. Ci son politici che fanno delle cose in maniera eccellente e alcuni, magari per scarsa conoscenza, non le fanno bene.
Insomma, ripeto: il nostro Commissario alla pesca, il signor Sinkevicius, un ragazzo lituano di trent'anni, che io rispetto molto, ma credo che a parte in qualche cartolina non sappia neanche cos'è il mare. Personalmente, da figlio di pescatore, posso permettermi di dire che ogni tanto qualche inesattezza grossolana e ben condita si permette anche di dirla. Però, insomma, è la democrazia.
Detto questo, ripeto, non esiste sostenibilità ambientale senza la sostenibilità economica alle imprese. Cioè io vorrei capire chi è quel fenomeno che crede che chiudendo tutti gli operatori di un settore si tuteli il settore.
Ho partecipato, Presidente, anche alla presentazione di FEDERAGRI, c'era anche l'assessore Corazzari. Sarebbe la CIA, il braccio operativo che segue la pesca. C'era uno scienziato molto esperto, cari colleghi, in stock ittici, di crescita e nascita del pesce, uno dei massimi scienziati italiani, che diceva che in alcuni casi l'aumento degli stock ittici è anche un danno. Faceva un esempio: il tonno che oggi si sta riproducendo in maniera incontrollata in alcune parti del Mediterraneo sta facendo scomparire dei tipi di pesce perché, per nutrirsi, deve mangiare 50 chili di pesce al giorno.
L'equilibrio dell'ecosistema ha sempre visto anche l'uomo, in maniera sana e responsabile, partecipe all'interno in maniera attiva.

PRESIDENTE

Collega, il tempo, per cortesia.

Jonatan MONTANARIELLO (Partito Democratico Veneto)

Sì, Presidente, mi avvio alla conclusione.
Sicuramente tutti in quest'Aula siamo a favore dell'ambiente, a favore della responsabilità, contro quei sistemi di pesca incompatibili con l'ambiente. Però, signori, concludo dicendovi che noi voteremo in maniera favorevole perché è una follia pensare che un pescatore possa vivere...

PRESIDENTE

Grazie, collega.

Jonatan MONTANARIELLO (Partito Democratico Veneto)

...lavorando un giorno a settimana.

PRESIDENTE

La devo interrompere.

Jonatan MONTANARIELLO (Partito Democratico Veneto)

Grazie, Presidente.
È sempre un piacere essere interrotto da lei.

PRESIDENTE

Piacere mio.
Non ci sono altre richieste di intervento.
Mettiamo in votazione la Mozione n. 121.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Come d'accordo con i Capigruppo, sospendiamo qui la seduta odierna. Invito i Capigruppo a rimanere in Aula.
La Seduta termina alle ore 17.58
Il Consigliere segretario
Alessandra SPONDA

Il Presidente
Nicola Ignazio FINCO

Resoconto stenotipico a cura di:
Real Time Reporting S.r.l.

Revisione e coordinamento testo a cura di:
Cristiano Gebbin e Paola Lombardo
Verbale n. 35 - 11^ legislatura
PROCESSO VERBALE
SEDUTA PUBBLICA N. 35
MARTEDì 5 OTTOBRE 2021


PRESIDENZA
PRESIDENTE ROBERTO CIAMBETTI
VICEPRESIDENTE NICOLA IGNAZIO FINCO

PROCESSO VERBALE REDATTO A CURA DELL'UFFICIO ATTIVITà ISTITUZIONALI

INDICE

Processo verbale della 35a seduta pubblica – martedì 5 ottobre 2021
La seduta si svolge a Venezia in Palazzo Ferro-Fini, sede del Consiglio regionale, con modalità telematica mista, secondo quanto previsto dalla deliberazione dell'Ufficio di presidenza n. 34 dell'11 marzo 2021.

I lavori si svolgono sulla base dell'ordine del giorno prot. n. 15006 del 30 settembre 2021.

Il Presidente CIAMBETTI dichiara aperta la seduta alle ore 14.12.

Assume le funzioni di Consigliere segretario la consigliera Erika Baldin.

Punto n. 1) all'ordine del giorno

Approvazione verbali delle sedute precedenti


Il PRESIDENTE, poiché nessun Consigliere chiede di fare osservazioni, dichiara che si intendono approvati i processi verbali della 33a seduta pubblica di martedì 14 settembre 2021 e della 34a seduta pubblica di martedì 21 settembre 2021.

Punto n. 2) all'ordine del giorno

Comunicazioni della Presidenza del Consiglio  [RESOCONTO]

Il PRESIDENTE comunica che il Presidente della Giunta regionale Zaia è in congedo.

Punto n. 3) all'ordine del giorno


Interrogazioni e interpellanze  [RESOCONTO]

Ai sensi dell'art. 114, comma 3 del Regolamento l'elenco delle interrogazioni e delle interpellanze, allegato alla Convocazione, è dato per letto.

Punto n. 4) all'ordine del giorno

Risposte della Giunta regionale alle interrogazioni e interpellanze  [RESOCONTO]

INTERROGAZIONI A RISPOSTA IMMEDIATA

n. 182 del 03.08.2021
presentata dalla consigliera Guarda
"Cyberattacchi: la Regione del Veneto ha attivato tutte le possibili misure di prevenzione e sicurezza?"

Interviene la consigliera Guarda (Europa verde) che illustra l'IRI in oggetto.

Interviene l'assessore Calzavara che risponde per conto della Giunta regionale.

Interviene la consigliera Guarda (Europa verde) in sede di replica.

n. 180 del 05.08.2021
presentata dalla consigliera Venturini
"Come intende la Giunta regionale intervenire per garantire la sicurezza dei lavoratori e degli utenti nei mezzi del trasporto pubblico locale a seguito dei frequenti episodi di violenza?"

Interviene la consigliera Venturini (Forza Italia - Berlusconi - Autonomia per il Veneto) che illustra l'IRI in oggetto.

Interviene l'assessora De Berti che risponde per conto della Giunta regionale.

Interviene la consigliera Venturini (Forza Italia - Berlusconi - Autonomia per il Veneto) in sede di replica.

Punto n. 5) all'ordine del giorno

Interrogazioni a risposta scritta iscritte all'ordine del giorno ai sensi dell'articolo 111, comma 4 del Regolamento  [RESOCONTO]


Punto n. 5.3) all'ordine del giorno

Interrogazione a risposta scritta presentata dalla consigliera Guarda relativa a "PFAS nella rete acquedottistica di Creazzo: quali azioni?" (Interrogazione a risposta scritta n. 108).  [RESOCONTO]


Interviene la consigliera Guarda (Europa verde) che illustra l'IRS in oggetto.

Interviene l'assessora Lanzarin che risponde per conto della Giunta regionale.

Interviene la consigliera Guarda (Europa verde) in sede di replica.

Punto n. 6) all'ordine del giorno

Interventi di promozione e valorizzazione dell'invecchiamento attivo. Piano triennale 2021-2023. (Proposta di deliberazione amministrativa n. 26) APPROVATA (Deliberazione n. 103/2021)  [RESOCONTO]


Interviene la consigliera Cecchetto (Zaia Presidente) che svolge la relazione illustrativa per conto della Quinta commissione consiliare.

In discussione generale intervengono i consiglieri Guarda (Europa verde), Bigon (Partito Democratico Veneto) e l'assessora Lanzarin.

Il PRESIDENTE dichiara chiusa la discussione generale.

In dichiarazione di voto intervengono le consigliere Venturini (Forza Italia - Berlusconi - Autonomia per il Veneto) e Ostanel (Il Veneto che Vogliamo).

Il PRESIDENTE pone in votazione col sistema elettronico in modalità telematica la proposta di deliberazione amministrativa in oggetto.

Il Consiglio approva

Ai sensi dell'articolo 50, comma 4 dello Statuto si riportano i voti espressi dai singoli Consiglieri.

Hanno votato sì:

Andreoli, Baldin, Barbisan, Bet, Bigon, Bisaglia, Boron, Bozza, Brescacin, Cavinato, Cecchetto, Centenaro, Cestari, Cestaro, Ciambetti, Dolfin, Favero, Finco, Formaggio, Giacomin, Guarda, Maino, Michieletto, Ostanel, Pan, Possamai Giacomo, Possamai Gianpiero, Puppato, Razzolini, Rigo, Rizzotto, Sandonà, Scatto, Soranzo, Speranzon, Sponda, Valdegamberi, Venturini, Vianello, Villanova, Zanoni, Zecchinato, Zottis

Hanno votato no:

nessuno

Astenuti:

nessuno

Non votanti:

nessuno

Punto n. 7) all'ordine del giorno

Mozione presentata dai consiglieri Soranzo, Speranzon, Polato, Formaggio, Razzolini, Bozza e Venturini relativa a "Sostegno del comparto sportivo veneto". (Mozione n. 74) APPROVATA (Deliberazione n. 104/2021)  [RESOCONTO]


Interviene il consigliere Soranzo (Fratelli d'Italia - Giorgia Meloni) che illustra la mozione in oggetto e propone delle modifiche.

In discussione generale intervengono i consiglieri Possamai Giacomo (Partito Democratico), Ostanel (Il Veneto che Vogliamo) e Bozza (Forza Italia – Berlusconi – Autonomia per il Veneto) che chiede di sottoscrivere la mozione.

Il PRESIDENTE sospende la seduta alle ore 15.17.

La seduta riprende alle ore 15.49.

In discussione generale interviene l'assessore Corazzari che propone di riformulare la mozione.

Interviene il consigliere Soranzo (Fratelli d'Italia - Giorgia Meloni) che accoglie la richiesta di sottoscrizione del consigliere Bozza e la proposta di riformulazione dell'assessore Corazzari.

Il PRESIDENTE pone in votazione col sistema elettronico in modalità telematica la mozione in oggetto come modificata.

Il Consiglio approva

Ai sensi dell'articolo 50, comma 4 dello Statuto si riportano i voti espressi dai singoli Consiglieri.

Hanno votato sì:

Andreoli, Baldin, Barbisan, Bet, Bigon, Bisaglia, Boron, Bozza, Camani, Cavinato, Centenaro, Cestari, Cestaro, Ciambetti, Dolfin, Favero, Formaggio, Gerolimetto, Giacomin, Lorenzoni, Maino, Michieletto, Ostanel, Pan, Possamai Giacomo, Possamai Gianpiero, Puppato, Razzolini, Rigo, Rizzotto, Sandonà, Scatto, Soranzo, Speranzon, Sponda, Valdegamberi, Venturini, Vianello, Villanova, Zanoni, Zecchinato, Zottis

Hanno votato no:

nessuno

Astenuti:

nessuno

Non votanti:

nessuno

Punto n. 8) all'ordine del giorno

Mozione presentata dai consiglieri Rigo, Andreoli, Ciambetti, Bisaglia, Brescacin, Cavinato, Centenaro, Scatto, Zecchinato, Barbisan, Cestari, Bozza, Venturini e Formaggio relativa a "Nutrie: una vera piaga che mette a rischio l'assetto idrogeologico, la sicurezza stradale, colture e abitazioni. Serve un ulteriore sforzo per il loro contenimento.". (Mozione n. 82) APPROVATA (Deliberazione n. 105/2021)  [RESOCONTO]


Interviene il consigliere Rigo (Liga Veneta per Salvini Premier) che illustra la mozione in oggetto.

In discussione generale intervengono i consiglieri Zanoni (Partito democratico), che propone delle modifiche, Bozza (Forza Italia – Berlusconi – Autonomia per il Veneto), Pan (Liga Veneta per Salvini Premier), Formaggio (Fratelli d'Italia - Giorgia Meloni), che chiede di sottoscriverla, Guarda (Europa verde) e Rigo (Liga Veneta per Salvini Premier) che, in sede di replica, non accoglie le proposte di modifica.

In dichiarazione di voto interviene il consigliere Zanoni (Partito democratico).

Il PRESIDENTE pone in votazione col sistema elettronico in modalità telematica la mozione in oggetto.

Il Consiglio approva

Ai sensi dell'articolo 50, comma 4 dello Statuto si riportano i voti espressi dai singoli Consiglieri.

Hanno votato sì:

Andreoli, Baldin, Barbisan, Bet, Bisaglia, Boron, Bozza, Brescacin, Cavinato, Cecchetto, Centenaro, Cestari, Cestaro, Ciambetti, Corsi, Dolfin, Favero, Formaggio, Gerolimetto, Giacomin, Maino, Michieletto, Montanariello, Pan, Possamai Gianpiero, Puppato, Razzolini, Rigo, Rizzotto, Sandonà, Scatto, Soranzo, Speranzon, Sponda, Valdegamberi, Venturini, Vianello, Villanova, Zecchinato, Zottis

Hanno votato no:

Guarda, Zanoni

Astenuti:

Bigon, Camani, Lorenzoni, Ostanel, Possamai Giacomo

Non votanti:

nessuno

Punto n. 9) all'ordine del giorno

Mozione presentata dai consiglieri Giacomo Possamai, Bigon, Zottis, Guarda e Lorenzoni relativa a "Garantire un futuro al Lago di Fimon". (Mozione n. 102) APPROVATA (Deliberazione n. 106/2021)  [RESOCONTO]


Interviene il consigliere Possamai Giacomo (Partito Democratico) che illustra la mozione in oggetto.

In discussione generale intervengono i consiglieri Giacomin (Zaia Presidente), Formaggio (Fratelli d'Italia - Giorgia Meloni), Pan (Liga Veneta per Salvini Premier), Guarda (Europa verde), Zanoni (Partito democratico) e Possamai Giacomo (Partito Democratico).

Il PRESIDENTE pone in votazione col sistema elettronico in modalità telematica la mozione in oggetto.

Il Consiglio approva

Ai sensi dell'articolo 50, comma 4 dello Statuto si riportano i voti espressi dai singoli Consiglieri.

Hanno votato sì:

Andreoli, Baldin, Barbisan, Bet, Bigon, Bisaglia, Boron, Brescacin, Camani, Cavinato, Cecchetto, Cestari, Cestaro, Ciambetti, Corsi, Dolfin, Favero, Finco, Gerolimetto, Giacomin, Guarda, Lorenzoni, Maino, Michieletto, Montanariello, Ostanel, Pan, Possamai Giacomo, Possamai Gianpiero, Puppato, Razzolini, Rizzotto, Sandonà, Scatto, Speranzon, Sponda, Valdegamberi, Venturini, Vianello, Villanova, Zanoni, Zecchinato, Zottis

Hanno votato no:

Formaggio

Astenuti:

Bozza

Non votanti:

nessuno

Il PRESIDENTE sospende la seduta alle ore 16.45.

La seduta riprende alle ore 17.13.

Assume le funzioni di Consigliere segretario la consigliera Alessandra Sponda.

Punto n. 10) all'ordine del giorno

Mozione presentata dai consiglieri Dolfin, Pan, Baldin, Speranzon, Formaggio, Razzolini e Soranzo relativa a "Aumento delle giornate di fermo della pesca a strascico: no a queste direttive dettate dall'Unione Europea". (Mozione n. 121) APPROVATA (Deliberazione n. 107/2021)  [RESOCONTO]

Interviene il consigliere Dolfin (Liga Veneta per Salvini Premier) che illustra la mozione in oggetto.

Assume la Presidenza il Vicepresidente Nicola Ignazio Finco.

In discussione generale intervengono i consiglieri Zanoni (Partito democratico), Montanariello (Partito Democratico), Pan (Liga Veneta per Salvini Premier) e Zottis (Partito democratico).

In dichiarazione di voto intervengono i consiglieri Zanoni (Partito democratico), Speranzon (Fratelli d'Italia - Giorgia Meloni), Baldin (Movimento 5 Stelle), che chiede di sottoscriverla, Lorenzoni (Gruppo Misto), Speranzon (Fratelli d'Italia - Giorgia Meloni), che chiede la sottoscrizione a nome del gruppo Fratelli d'Italia – Giorgia Meoni, Dolfin (Liga Veneta per Salvini Premier), che accoglie le richieste di sottoscrizione, e Montanariello (Partito Democratico), che preannuncia il voto favorevole del gruppo Partito.

Il PRESIDENTE pone in votazione col sistema elettronico in modalità telematica la mozione in oggetto.

Il Consiglio approva

Ai sensi dell'articolo 50, comma 4 dello Statuto si riportano i voti espressi dai singoli Consiglieri.

Hanno votato sì:

Baldin, Barbisan, Bet, Boron, Bozza, Brescacin, Cavinato, Cecchetto, Centenaro, Cestari, Cestaro, Ciambetti, Dolfin, Favero, Finco, Formaggio, Gerolimetto, Giacomin, Maino, Michieletto, Montanariello, Pan, Possamai Gianpiero, Puppato, Razzolini, Rigo, Rizzotto, Sandonà, Scatto, Soranzo, Speranzon, Sponda, Valdegamberi, Venturini, Vianello, Villanova, Zecchinato, Zottis

Hanno votato no:

Zanoni

Astenuti:

Bigon, Lorenzoni

Non votanti:

nessuno

Il PRESIDENTE dichiara chiusa la seduta.

Il Consiglio regionale sarà convocato a domicilio.

La seduta termina alle ore 17.57.

Consiglieri presenti o partecipanti in modalità telematica:
ANDREOLI Marco
MAINO Silvia
BALDIN Erika
MICHIELETTO Gabriele
BARBISAN Fabiano
MONTANARIELLO Jonatan
BET Roberto
OSTANEL Elena
BIGON Anna Maria
PAN Giuseppe
BISAGLIA Simona
POSSAMAI Giacomo
BORON Fabrizio
POSSAMAI Gianpiero
BOZZA Alberto
PUPPATO Giovanni
BRESCACIN Sonia
RAZZOLINI Tommaso
CAMANI Vanessa
RIGO Filippo
CAVINATO Elisa
RIZZOTTO Silvia
CECCHETTO Milena
SANDONA' Luciano
CENTENARO Giulio
SCATTO Francesca
CESTARI Laura
SORANZO Enoch
CESTARO Silvia
SPERANZON Raffaele
CIAMBETTI Roberto
SPONDA Alessandra
CORSI Enrico
VALDEGAMBERI Stefano
DOLFIN Marco
VENTURINI Elisa
FAVERO Marzio
VIANELLO Roberta
FINCO Nicola Ignazio
VILLANOVA Alberto
FORMAGGIO Joe
ZANONI Andrea
GEROLIMETTO Nazzareno
ZECCHINATO Marco
GIACOMIN Stefano
ZOTTIS Francesca
GUARDA Cristina

LORENZONI Arturo







LA CONSIGLIERA SEGRETARIA
f.to Alessandra SPONDA




IL PRESIDENTE
f.to Nicola Ignazio FINCO













N.B. Gli emendamenti e i verbali di votazione, che costituiscono parte integrante del presente processo verbale, sono consultabili presso l'Ufficio Attività Istituzionali.
Le richieste di modifica delle votazioni diverse da quelle previste dall'articolo 89 del Regolamento sono menzionate nel Resoconto.

PROCESSO VERBALE
Redazione a cura di Cristiano Gebbin e Gabriella Gamba