ResocontoVerbali

Seduta del consiglio regionale del 16/11/2021 n. 39

Resoconto n. 39 - 11^ legislatura
Resoconto 39 a Seduta pubblica
Martedì, 16 novembre 2021
SOMMARIO
Assume la Presidenza
Il Presidente Roberto CIAMBETTI
La Seduta inizia alle ore 11.02

PRESIDENTE

Colleghi, un attimo di attenzione.
Diamo inizio alla 39a Seduta pubblica del Consiglio regionale. I lavori si svolgono sulla base dell'ordine del giorno prot. n. 17377 dell'11 novembre 2021.
PUNTO
1



APPROVAZIONE DEI VERBALI DELLE SEDUTE PRECEDENTI

Il PRESIDENTE, poiché nessun Consigliere chiede di fare osservazioni, dichiara che si intende approvato il processo verbale della 38a seduta pubblica del 9 novembre 2021.
PUNTO
2



COMUNICAZIONI DELLA PRESIDENZA DEL CONSIGLIO

Hanno comunicato congedo
Luca ZAIA
Cristina GUARDA
I congedi sono concessi.

PRESIDENTE

Partecipano da remoto i colleghi Zanoni, Michieletto e Puppato.
PUNTO
3



INTERROGAZIONI E INTERPELLANZE

Ai sensi dell'art. 114, comma 3 del Regolamento, l'elenco delle interrogazioni e delle interpellanze, allegato alla Convocazione, è dato per letto.
PUNTO
4



RISPOSTE DELLA GIUNTA REGIONALE ALLE INTERROGAZIONI E INTERPELLANZE

PRESIDENTE

Partiamo con le interrogazioni e, in particolare, con l'interrogazione 147 del collega Zanoni.

Interrogazione a risposta immediata n. 147 del 7 giugno 2021 presentata dai consiglieri Zanoni e Bigon relativa a "QUALI ESITI HANNO DATO LE ATTIVITÀ DI CONTROLLO E MONITORAGGIO DELL'ARPAV NEL SITO INQUINATO "SAFOND MARTINI" DI MONTECCHIO PRECALCINO?".

Zanoni, mi chieda la parola in Concilium.

Andrea ZANONI (Partito Democratico Veneto)

Presidente, le chiedo subito la parola.

PRESIDENTE

Grazie.

Andrea ZANONI (Partito Democratico Veneto)

Le chiedo subito la parola, un attimo. Ecco.

PRESIDENTE

Perfetto. Collega Zanoni, ha la parola per illustrare l'interrogazione 147, prego.

Andrea ZANONI (Partito Democratico Veneto)

Grazie, Presidente.
Questa è un'interrogazione che ho depositato il 7 giugno 2021 con la collega Bigon: "Quali esiti hanno dato le attività di controllo e monitoraggio dell'ARPAV nel sito inquinato "Safond Martini" di Montecchio Precalcino?".
Premesso che nell'aprile 2019 gli organi di stampa si erano occupati di un grave problema di inquinamento ambientale determinato dalla presenza di una discarica abusiva di rifiuti speciali pericolosi localizzata a Montecchio Precalcino, nei terreni di proprietà dell'azienda Safond Martini, in via Terraglioni: a seguito di un'inchiesta avviata a fine 2017, nell'aprile del 2019 il competente Giudice per le indagini preliminari aveva ordinato di apporre i sigilli agli accessi che conducono all'area inquinata.
"Il Giornale di Vicenza" il 7 aprile 2019 descriveva così la situazione: "Si stima la presenza di 365.000 metri cubi totali di materiale inquinante, come metalli pesanti, idrocarburi totali e idrocarburi policiclici aromatici". Questi ultimi sono benzeni cancerogeni per il superamento della CSC (Concentrazione Soglia di Contaminazione). "Si tratta a tutti gli effetti di una bomba ecologica. Nel lotto T-50 sono stati riscontrati idrocarburi e mercurio in 2 o 3 zone confinate sopra la soglia di tolleranza, mentre nel lotto T-44 il quadro è ancora più complesso: si parla di metalli pesanti come cromo, nichel, piombo, cadmio e zinco, idrocarburi totali, policiclici aromatici come diossine e furani".
Considerato che a oltre due anni di distanza - e adesso possiamo dire due anni e mezzo di distanza - dai fatti sopra riportati non si hanno aggiornamenti sullo stato di contaminazione del sito, né si sa se i pericolosi inquinanti abbiano o meno raggiunto le falde acquifere sottostanti, tutto ciò premesso, abbiamo chiesto come Consiglieri regionali all'Assessore regionale all'Ambiente quali esiti abbiano dato le attività di controllo e monitoraggio dell'ARPAV su suolo, sottosuolo e falda acquifera del sito in oggetto.

PRESIDENTE

Grazie al collega Zanoni.
Per la risposta l'assessore Bottacin, prego.

Ass.re Gianpaolo BOTTACIN

Grazie, Presidente.
Al fine di argomentare in modo puntuale in ordine al contenuto dell'interrogazione indicata in oggetto, i competenti uffici regionali hanno richiesto specifiche informazioni alla Direzione Generale ARPAV, la quale ha riscontrato nei termini che seguono.
In data 11 ottobre 2018 la società Safond Martini S.r.l. si notificava come sito potenzialmente contaminato per entrambe le proprietà ubicate lungo via Terraglione, rispettivamente al civico 44 e al civico 50. Occorre precisare che al civico 44 è attualmente operativo un impianto di recupero a caldo di rifiuti di fonderia e produzione di premiscelati cementizi, malte speciali e sabbie pre-rivestite, mentre al civico 50 è presente un impianto di rigenerazione di rifiuti pericolosi costituiti da sabbie di fonderia e altri materiali refrattari.
Successivamente la ditta presentava un piano di caratterizzazione approvato con determina del Comune di Montecchio Precalcino n. 178 del 19 marzo 2019.
Tra aprile e maggio 2019 si sono svolte le attività di campionamento nella matrice suolo e acque sotterranee previste dal piano di caratterizzazione e ARPAV ha prelevato alcuni campioni in contraddittorio.
Nel sito sono state realizzate le seguenti attività di campionamento e analisi: per la matrice acque sotterranee in data 7 dicembre 2018 è stato realizzato un campionamento nelle acque sotterranee dei sette piezometri presenti nei siti sopra indicati e utilizzati per il monitoraggio. Le analisi non hanno evidenziato superamenti delle CSC ai sensi della tabella 2, allegato 5, Parte Quarta, Titolo Quinto del decreto legislativo 152 del 2006 "Per i parametri metalli, composti alogenati e BTEX".
In data 21 maggio 2019 sono stati campionati sette degli otto piezometri presenti in sito. Il piano di caratterizzazione prevedeva infatti la realizzazione di un ulteriore piezometro a valle del sito. Le analisi rientravano nelle attività in contraddittorio previste dal piano di caratterizzazione. Anche in queste analisi non sono stati evidenziati superamenti delle CSC.
Il panel analitico comprendeva in questo caso anche gli IPA e PFAS. Per quanto riguarda queste ultime sostanze è stata evidenziata una modesta presenza di PFBA (pari a 6 nanogrammi per litro per il pozzo 1) e di PFBE (pari a 5 nanogrammi per litro per il pozzo 8). Occorre ricordare che per questi parametri attualmente non esistono limiti normativi per le acque sotterranee relative ai siti contaminati.
In data 23 e 24 marzo 2021 è stata realizzata un'ulteriore verifica delle acque sotterranee nei medesimi punti delle volte precedenti, ovvero negli otto piezometri (uno di monte e sette di valle) per i parametri metalli, inquinanti inorganici, composti organo-alogenati BTEX, non rilevando nessun superamento delle CSC. Seguirà prossimamente un'ulteriore campagna analitica per determinare il parametro cromo-esavalente con un valore di rilevabilità pari a un microgrammo per litro per uniformarsi al limite di rilevabilità della ditta.
Per quanto riguarda la matrice terreni, sono stati analizzati, nel corso dell'esecuzione dei prelievi previsti per il piano di caratterizzazione, otto campioni di suolo materiale di riporto e in particolare sono stati realizzati sei campioni nel materiale di riporto e due nei terreni naturali.
L'esecuzione delle analisi previste dal piano di caratterizzazione ha permesso, infatti, di individuare in sito la presenza di materiale di riporto rifiuti depositati in epoche diverse all'interno del sito. Il set analitico previsto per la matrice suolo materiale di riporto prevedeva i seguenti parametri: metalli, IPA, BTEX, PCB e idrocarburi e il test di cessione ai sensi della norma UNI EN 12457-2.
Per quanto riguarda il materiale di riporto, sono stati evidenziati dei superamenti dei limiti di colonna B, tabella 1, allegato 5, Parte Quarta, Titolo Quinto, del decreto legislativo 152 del 2006 per i metalli cromo (valore misurato di 3.600 milligrammi per chilogrammo a fronte di un limite di 800 milligrammi per chilogrammo), nichel (valore misurato di 900 milligrammi per chilogrammo a fronte di un limite di 500 milligrammi per chilogrammo) in un campione e, per il parametro rame, valore misurato di 840 milligrammi per chilogrammo a fronte di un limite di 600 milligrammi per chilogrammo in un altro campione.
Il test di cessione ha mostrato dei superamenti per i parametri arsenico, antimonio, piombo, nichel con rame e fluoruri al limite in un totale di tre campioni.
Non sono stati misurati, nei due campioni effettuati, superamenti delle CSC, né nel test di cessione per i terreni naturali al di sotto dei materiali di riporto.
Considerazioni conclusive. Allo stato attuale, nel sito è stata evidenziata la presenza di materiali di riporto rifiuti presenti in sito e depositati in epoche diverse, costituiti prevalentemente da inerti e da sabbia di fonderia. In tali materiali sono stati misurati dei superamenti delle CSC.
Non sono emerse criticità ambientali dalle analisi eseguite sui terreni naturali, né nel corso dei monitoraggi eseguiti nei piezometri, di cui sette posizionati a valle rispetto ai due siti.
La ditta ha elaborato un'analisi di rischio per valutare il rischio determinato dalla presenza di tali materiali in sito e, sulla base delle risultanze, sono state proposte delle misure di prevenzione che determinano l'asportazione di parte dei rifiuti e la realizzazione di un sistema di contenimento per impedire la lisciviazione di eventuali contaminanti in falda.

PRESIDENTE

Grazie, Assessore.
Per la replica, collega Zanoni.

Andrea ZANONI (Partito Democratico Veneto)

Grazie all'Assessore per la lunga e dettagliata risposta.
Diciamo che dalla risposta emerge chiaramente che ci sono degli inquinamenti importanti, perché abbiamo visto che sono state trovate, appunto, presenze di IPA e PFAS in due pozzi e risultano ancor più, a mio avviso, importante e anche preoccupante la caratterizzazione e i risultati delle analisi effettuate sulla matrice suolo, perché nei sei campioni degli otto, quelli riferiti al materiale di riporto, è evidente che ci sono sostanze contaminanti e sostanze chimiche, anche pericolose, con veramente percentuali importantissime. Se penso al campione del cromo, dove sono stati rilevati fino a 3.600 milligrammi/chilogrammo, con un limite di 800, siamo a più del più 400% della percentuale di materiale inquinante relativo a questa sostanza. Poi abbiamo appunto anche l'arsenico, l'antimonio e i fluoruri.
Devo dire che adesso sarà da capire questa analisi del rischio effettuata dal privato con le proposte di misure preventive come l'asporto e il contenimento, come verranno effettuate e sarà anche da capire questo asporto come verrà effettuato, dove saranno destinati questi rifiuti e come verranno smaltiti.
Diciamo che dalla risposta emerge che l'ARPAV ha effettuato questa serie di controlli, che c'è stata questa caratterizzazione, ma il quadro che è emerso è non è tranquillizzante. Le rassicurazioni che ci sono state sono generiche, a mio avviso. Chiederò la documentazione perché naturalmente manca la possibilità di un controllo sulle analisi effettuate.
A mio avviso sarebbe stato importante capire bene quali siano i pareri degli Enti pubblici in merito a quello che ha proposto il privato, perché il privato propone le misure di contenimento e l'asporto dei rifiuti: sarebbe stato interessante capire come sono state giudicate dagli Enti interessati, dalla stessa ARPAV, dal Comune, queste proposte. Sono proposte che vedono una risoluzione definitiva del problema o che portano alle "calende greche" la gestione di questo problema? Asportare, che vuol dire portare a siti di conferimento (come discariche o altri sistemi di smaltimento di questi rifiuti), ha dei costi veramente elevatissimi. Sappiamo quali sono le condizioni e le situazioni relative a questo sito, all'azienda e quindi effettivamente restano molti dubbi in merito.
E comunque ringrazio per la risposta.

PRESIDENTE

Grazie, Zanoni.
Mi mostrate chi è collegato dal video? Collega Lorenzoni, si è collegato?
Bene.
Continuiamo con le interrogazioni, in particolare con la 187 del collega Lorenzoni ed altri.

Interrogazione a risposta immediata n. 187 del 24 agosto 2021 presentata dai consiglieri Lorenzoni, Baldin, Guarda e Ostanel relativa a "COME SARÀ GARANTITO L'AVVIO IN SICUREZZA DELL'ANNO SCOLASTICO SOPRATTUTTO RIGUARDO AL PIANO TRASPORTI E RELATIVE RISORSE?".

Collega Zanoni, prego.

Arturo LORENZONI (Gruppo Misto)

Sì, sono Lorenzoni. Grazie, Presidente.
Questa era un'interrogazione che avevamo fatto in agosto e perde un po' di significato. L'anno scolastico è già iniziato e con tutte le difficoltà.
Il tema era accompagnare per tempo l'organizzazione dei servizi di trasporto pubblico, soprattutto nelle Scuole Superiori della nostra Regione, che sono quelle che maggiormente utilizzano il servizio.
Era rivolta all'assessore De Berti, che ringrazio, e penso che sia meno urgente ora rispetto ad agosto. Grazie.

PRESIDENTE

Grazie a lei.
Comunque la collega De Berti, anzi la Giunta ha portato la risposta e quindi adesso la vicepresidente De Berti ci relaziona. Prego.

Ass.ra Elisa DE BERTI

Grazie, Presidente.
La Regione del Veneto, a partire da febbraio 2020 e durante tutto il periodo dell'emergenza sanitaria, ha operato in coordinamento con gli Enti di governo del TPL e le aziende di trasporto ai fini di una costante riprogrammazione dei servizi offerti ai cittadini in coerenza con le diverse misure di prevenzione via via imposte dall'autorità.
Tale attività di coordinamento si era concretizzata già a novembre 2020 con la definizione di un piano per la riprogrammazione dell'offerta di trasporto pubblico locale ai fini della ripresa delle attività scolastiche, che aveva identificato criticità e possibili scenari operativi e che era stata successivamente messa a disposizione dei Prefetti, incaricati con DPCM del 3 dicembre 2020, di definire il più idoneo raccordo tra gli orari di inizio e termine delle attività didattiche e gli orari dei servizi di trasporto pubblico locale, urbano ed extraurbano, in funzione della disponibilità di mezzi di trasporto a tal fine utilizzabili, volto ad agevolare la frequenza scolastica.
L'attenta attività di rimodulazione e di potenziamento dell'offerta di servizi, nonché di monitoraggio della stessa, effettuata in seno ai tavoli prefettizi, aveva consentito a tutti gli studenti di poter raggiungere in sicurezza gli istituti di istruzione sino al termine dell'attività didattica a giugno 2021.
In vista della ripartenza del nuovo anno scolastico 2021-'22, l'Amministrazione regionale ha garantito la propria presenza e partecipazione ai tavoli prefettizi, sia dal mese di luglio, sulla scorta delle esperienze maturate durante lo scorso anno scolastico, per la rimodulazione del sistema della mobilità pubblica così come degli orari della didattica, avendo a riferimento il fabbisogno espresso dalla popolazione studentesca nonché la necessità di garantire le misure di prevenzione e tutela della salute disposte dalle autorità.
In esito a tale attività, nella prima settimana di settembre 2021 i Prefetti hanno licenziato i piani operativi per i sette bacini provinciali, ciascuno dei quali dimensionato, per garantire il ritorno a scuola con didattica in presenza al 100% della popolazione studentesca e aggiornato al recente adeguamento all'80% del coefficiente di riempimento dei mezzi di trasporto.
Per quanto riguarda specificatamente la Provincia di Padova, al fine di garantire la mobilità di 39.244 studenti verso i 49 istituti scolastici del territorio provinciale, è stata potenziata l'offerta complessiva di servizi di trasporto pubblico con la programmazione di 250 corsi addizionali e l'immissione in servizio di 100 autobus aggiuntivi.
Per il controllo delle fermate a maggior rischio di assembramento, è stata altresì prevista la dislocazione di 55 operatori di supporto, reperiti tra personale proprio e personale esterno all'azienda Busitalia.
Sono stati coinvolti i Comuni della Provincia interessati dalla presenza di istituti scolastici affinché adottino misure di mitigazione dell'impatto sulla viabilità di mezzi aggiuntivi e organizzino gli spazi pubblici in prossimità dei luoghi di assembramento, eventualmente anche rivedendo la localizzazione delle fermate di concerto con l'azienda.
Per quanto attiene la programmazione in capo agli istituti scolastici, è stata data facoltà di differenziare gli orari di ingresso e di uscita all'interno della fascia oraria 7.45-8.30 e 12.00-14.00, al fine di meglio raccordare l'offerta di trasporto pubblico con gli spostamenti degli studenti.
Sempre per prevenire situazioni di assembramento negli spazi esterni alle scuole, è stata chiesta l'apertura anticipata dei cancelli ed eventualmente anche degli edifici, unitamente alla vigilanza da parte del personale scolastico ausiliario.
Infine, considerata la complessità delle azioni individuate, è stato deciso un monitoraggio periodico volto a verificare l'efficacia del piano ed individuare e risolvere le criticità eventualmente riscontrate.
Per quanto riguarda le disponibilità finanziarie, le risorse complessive stanziate dal Governo con l'esercizio di servizi aggiuntivi nel 2021 ammontano a complessivi...

PRESIDENTE

Assessore, è molto lungo?

Ass.ra Elisa DE BERTI

Quattro righe.

PRESIDENTE

Bene.

Ass.ra Elisa DE BERTI

840 milioni e la quota stimata disponibile per il Veneto, per l'intero anno, ammonta a circa 84 milioni, di cui 20 già assegnati e trasferiti alle aziende.
Allo stato attuale, il bacino territoriale della Provincia di Padova ha ricevuto risorse pari a 5,2 milioni da destinare all'esercizio dei servizi aggiuntivi per il primo semestre 2021.
Sulla base della programmazione effettuata del fabbisogno finanziario degli enti affidanti e delle aziende affidatarie per il secondo semestre 2021 si provvederà alla successiva assegnazione ed erogazione.
La programmazione ed il coordinamento, garantiti dai tavoli prefettizi ai predetti stanziamenti, hanno assicurato di poter affrontare l'inizio dell'anno scolastico garantendo a tutti gli studenti gli spostamenti in sicurezza. Grazie.

PRESIDENTE

Grazie, Assessore.
Per la replica il collega Lorenzoni. Prego.

Arturo LORENZONI (Gruppo Misto)

Ringrazio l'assessore De Berti per l'illustrazione.
Indubbiamente è uno sforzo immane, perché mi rendo conto che è un servizio richiesto solo in un momento molto molto concentrato e quindi dimensionare il servizio sul picco è sempre critico.
Ecco, quello che mi sento di dire in questo momento in cui purtroppo il contagio sta risalendo e in cui abbiamo anche delle nuove normative a livello nazionale (ricordo il fermare i treni qualora sia presente un caso sospetto), essendoci dei momenti in cui i mezzi sono oggettivamente sovraccarichi, l'auspicio è che il piano di monitoraggio, a cui faceva riferimento l'Assessore, sia fatto con attenzione e con tempestività. Grazie.

PRESIDENTE

Bene. Grazie.
Passiamo alla interrogazione 193 del collega Lorenzoni.

Interrogazione a risposta immediata n. 193 del 16 settembre 2021 presentata dai consiglieri Lorenzoni e Baldin relativa a "PERCHÉ LA CONFERENZA PERMANENTE SOCIOSANITARIA ISTITUITA CON LEGGE REGIONALE 13 APRILE 2001, n. 11 NON VIENE CONVOCATA DA CINQUE ANNI?". 

Lorenzoni, prego.

Arturo LORENZONI (Gruppo Misto)

Grazie, Presidente.
Questa è un'interrogazione che vorrebbe cercare di capire, nel momento in cui si sta parlando di sanità del territorio, si sta parlando di coinvolgimento degli Enti locali nella gestione della pandemia, ma nella gestione in generale del servizio di sanità pubblica, come mai la Conferenza permanente per la programmazione sanitaria e socio-sanitaria, che era stata istituita nel 2001 e che era il momento di confronto tra gli amministratori locali e la struttura delle aziende sanitarie sul territorio, non venga convocata nientepopodimeno che da dicembre del 2016. È vero che nel frattempo c'è stata una riorganizzazione dei servizi sul territorio, con riduzione del numero delle aziende sanitarie. Questa è una riforma del 2016, legge regionale 19 del 25 ottobre del 2016.
È vero anche che dal 2018 si è estesa ai Presidenti dei Comitati dei Sindaci di Distretto delle aziende ULSS la partecipazione senza diritto di voto ai lavori della Conferenza regionale.
Ecco, è un momento importante questo eppure, nonostante la difficoltà del momento, nonostante la necessità di riorganizzare il servizio anche alla luce della realizzazione delle Case della Comunità previste dal PNRR e su cui la nostra Regione va ad investire delle somme importanti, la Conferenza non è più stata convocata.
La domanda che si è posta alla Giunta è proprio quando si intende convocare la Conferenza permanente per la programmazione sanitaria e socio-sanitaria. Grazie.

PRESIDENTE

Grazie a lei.
In nome e per conto dell'assessore Lanzarin risponde la vicepresidente De Berti, prego.

Ass.ra Elisa DE BERTI

Grazie, Presidente.
La legge regionale 25 ottobre 2016, n. 19 , ha previsto, insieme ad altre misure, la ridefinizione a decorrere dal primo gennaio 2017 dell'assetto territoriale delle Aziende Unità Locali Socio-sanitarie che sono passate da 21 a 9.
Con delibera n. 199 del 20 febbraio 2018 la Giunta regionale ha approvato le linee guida per la predisposizione del regolamento per il funzionamento degli organismi di rappresentanza dei Comuni a seguito delle modifiche introdotte dalla legge regionale 19 del 2016 al fine di definire la modalità di funzionamento degli organismi e la partecipazione dei Comuni al sistema socio-sanitario del Veneto, con l'intento di rafforzare e riqualificare gli indispensabili rapporti tra Comuni e aziende ULSS.
Le Conferenze dei Sindaci hanno avviato il percorso di ricostituzione solo dopo l'adozione del predetto provvedimento, approvando dapprima i propri regolamenti interni di organizzazione e funzionamento e, successivamente, dopo la rielezione dei Presidenti dei Comitati dei Sindaci di Distretto, procedendo all'elezione dei Presidenti e degli esecutivi delle Conferenze stesse. Si ricorda infatti che, ai sensi di quanto previsto dall'articolo 2, comma 2, delle richiamate linee guida, la Conferenza dei Sindaci elegge il Presidente tra i Presidenti dei Comitati dei Sindaci di Distretto. Le Conferenze dei Sindaci si sono ricostituite con tempistiche diverse a partire dall'anno 2018.
Da ultimo, la Conferenza dei Sindaci dell'Azienda ULSS n. 3 nella seduta del 10 febbraio 2020 ha approvato il regolamento e nominato il Presidente. Solo a partire da tale data quindi la Conferenza regionale permanente avrebbe potuto essere convocata per insediarsi a nominare il proprio Presidente.
Tuttavia al riguardo va evidenziato che l'emergenza sanitaria, dichiarata con delibera del Consiglio dei Ministri del 31 gennaio 2020, e le conseguenti misure organizzative ed operative adottate, volte a contenere la diffusione del contagio, non hanno consentito di convocare la Conferenza in presenza. Non è stato possibile inoltre svolgere le riunioni in modalità telematica da remoto non essendo prevista nell'ambito del regolamento di funzionamento della Conferenza, di cui alla DGR 1217 del 2018, una disciplina delle sedute dell'organismo secondo tale modalità. Un'integrazione del regolamento in tal senso andrebbe, quantomeno, condivisa e ponderata con i componenti della costituita Conferenza.
Posto quanto sopra, tenuto conto che lo stato di emergenza sanitaria cesserà il 31 dicembre 2021 e tenuto altresì conto che, a seguito delle recenti elezioni amministrative alcune Conferenze dei Sindaci dovranno modificare la propria composizione, appena possibile si procederà all'insediamento in presenza della Conferenza regionale e alla ricostituzione della stessa quale importante sede di confronto istituzionale tra Regione ed enti locali, in tema di programmazione sanitaria e socio-sanitaria regionale. Grazie.

PRESIDENTE

Grazie a lei.
Per la replica, il collega Lorenzoni.

Arturo LORENZONI (Gruppo Misto)

Grazie, Presidente.
Non posso dirmi soddisfatto perché la risposta "appena possibile" è veramente evasiva. La ricostruzione che è stata fatta è ammirevole, con tutta la sequenza delle operazioni dalla legge istitutiva del 2001 alla riforma del 2016, all'integrazione del 2018, fino alle ultime elezioni che hanno modificato la composizione, però se l'ultima ULSS che ha provveduto alla ricostituzione della Conferenza dei Sindaci è del 2020, ritengo che non si possa invocare la pandemia a motivo della mancata riunione della Conferenza regionale.
Presidente, non posso assolutamente dirmi soddisfatto da questo "appena possibile" e auspico veramente che ci sia un'accelerazione, perché è indispensabile riunire la Conferenza per coordinare l'organizzazione dei servizi sanitari e socio-sanitari a livello territoriale e regionale. È una cosa urgente, è una cosa chiesta dai Sindaci del territorio e credo che una risposta tempestiva ed efficace sia dovuta loro. Grazie.

PRESIDENTE

La IRI 177, su richiesta dell'interrogante, collega Ostanel, verrà spedita al suo indirizzo istituzionale.
IRI 195 del collega Lorenzoni.

Interrogazione a risposta immediata n. 195 del 27 settembre 2021 presentata dal consigliere Lorenzoni relativa a "PERCHÉ SUL PORTALE NAZIONALE SIAPE.ENEA.IT LA REGIONE VENETO RISULTA INADEMPIENTE, NON ESSENDO CARICATI I DATI RELATIVI ALLE ATTESTAZIONI ENERGETICHE REGIONALI?".

Ancora la parola al collega Lorenzoni, prego.

Arturo LORENZONI (Gruppo Misto)

Grazie, Presidente.
Questa è un'interrogazione che viene in un momento in cui le tematiche della transizione energetica e della transizione ecologica sono al centro delle scelte nazionali e locali e la constatazione che la Regione del Veneto, unica tra le Regioni del Nord Italia risulti inadempiente in questo portale, che è il sistema informativo per le Attestazioni di Prestazione Energetica, cioè il sistema che raccoglie tutti i dati sul patrimonio edilizio presente: è un elemento, secondo me, di distinzione in termini negativi.
Mi spiego: ogni politica di efficienza sul parco edifici della nostra Regione non può che partire da quel patrimonio, che è stato raccolto, delle Attestazioni di Prestazione Energetica che fa la fotografia di quello che è lo stato di salute dal punto di vista energetico dei nostri immobili. Se questo non è visibile e se questo non è confrontabile con le altre Regioni, ogni politica di efficienza è impossibile da farsi.
Io sono rimasto veramente sorpreso quando ho notato, appunto, la mancanza della Regione del Veneto nel portale che è gestito da ENEA a livello nazionale e che è stato istituito nientepopodimeno che nel 2015. Il tempo per adeguarsi, penso, ci sia stato.
La mia domanda era: qual è la ragione per cui la Regione del Veneto, unica tra le Regioni del Nord Italia, risulti inadempiente nel caricare i dati relativi alle Attestazioni di Prestazione Energetica regionale? Grazie.

PRESIDENTE

Per l'assessore Marcato la risposta viene portata dall'assessore Calzavara, prego.

Ass.re Francesco CALZAVARA

Grazie, Presidente. Buongiorno a tutti.
Gli adempimenti relativi alla raccolta dei dati riguardanti gli Attestati di Prestazione Energetica (APE) e gli impianti termici sono stati disciplinati dal decreto ministeriale 26 giugno 2015 "Adeguamento del Decreto del Ministero dello Sviluppo Economico 26 giugno 2009 'Linee guida nazionali per la certificazione energetica degli edifici'" il quale stabilisce che ENEA, sentite le Regioni, entro 90 giorni dalla data di entrata in vigore del citato decreto, ossia entro il 30 dicembre 2015, istituisca la banca dati nazionale denominata "SIAPE" per la raccolta dei dati relativi agli APE, agli impianti termici e ai relativi controlli ed ispezioni, garantendo l'interoperabilità del SIAPE coi sistemi informativi nazionali e regionali esistenti.
Le Regioni e le Province Autonome entro 31 marzo di ogni anno alimentano il SIAPE coi dati relativi all'anno ultimo trascorso.
La Regione Veneto utilizza per la registrazione degli APE l'applicativo ve.net.energia-edifici, nel quale è stata implementata già dal 2015 la sezione "Dati statistici" di libero accesso, che fornisce in tempo reale informazioni aggregate per l'intera Regione o per ciascuna Provincia o per ciascun Comune sulla classificazione energetica degli edifici.
Il portale SIAPE, attivato successivamente al portale regionale e precisamente a dicembre 2020, utilizza un tracciato file che si è rivelato essere non compatibile con quello della Regione del Veneto, ancorché già nel 2016, in fase di costruzione del SIAPE, la Regione avesse segnalato delle potenziali criticità al Ministero dello Sviluppo Economico e al coordinamento tecnico delle Regioni in materia di energia.
Al momento dell'attivazione di SIAPE si sono pertanto verificati problemi di interoperabilità tra i due portali tali da non rendere visibile sul portale nazionale i dati del Veneto, così come quelli di Toscana, Marche, Campania, Basilicata, Sicilia e Sardegna. Poiché i dati presenti sul portale di ve.net.energia-edifici costituiscono un patrimonio informativo importante con 1.024.903 APE ad oggi registrati, la struttura competente in materia di energia si è attivata da subito con i tecnici di ENEA che si occupano della gestione del portale nazionale per addivenire ad una soluzione del problema evidenziato in più occasioni sia ad ENEA sia al Ministero dello Sviluppo Economico, anche da ultimo in occasione della trasmissione a quest'ultimo dei dati relativi ai controlli sugli APE a marzo del 2021.
Gli uffici tecnici di ENEA, ricontattati anche recentemente, si sono resi disponibili a collaborare con i referenti regionali per valutare congiuntamente la percorribilità di soluzioni tecniche che possano garantire l'interoperabilità dei sistemi, da un lato salvaguardando e rendendo visibili i dati del Veneto raccolti dal 1° ottobre 2015 ad oggi, sebbene sul tracciato incompatibile, dall'altra operando per l'adeguamento del tracciato file attualmente utilizzato in Veneto.

PRESIDENTE

Grazie.
Per la replica, collega Lorenzoni.

Arturo LORENZONI (Gruppo Misto)

Ringrazio l'assessore Calzavara per la risposta.
Mi fa piacere apprendere che è stato avviato un dialogo tra i tecnici regionali e i tecnici di ENEA a livello nazionale e ministeriali per cercare di definire questa interoperabilità dei dati, però rimane la mia sorpresa sul fatto che si arrivi, nel momento in cui va online la messa a disposizione dei dati, a scoprire che ci sono delle difficoltà nella gestione dei dati.
L'auspicio è veramente che si riesca a rapidamente a coordinare la raccolta dei dati regionali con la raccolta dei dati nazionali perché è veramente un patrimonio di cui abbiamo bisogno per le politiche di efficientamento degli edifici della nostra Regione, sia quelli pubblici sia quelli privati.
Per cui, ecco, la raccomandazione è veramente alla Giunta di stare con gli occhi su questo tema e di poter risolvere al più presto questa difficoltà legata all'interoperabilità. Io penso che la Regione del Veneto non meriti di stare su un portale di visibilità nazionale tra, diciamo così, le Regioni inadempienti. Le altre Regioni faranno come ritengono, ma veramente io auspico che il Veneto risulti tra quelle che adempiono in modo completo ed esaustivo perché le politiche per la transizione energetica passano assolutamente attraverso la gestione di questi dati. Grazie.

PRESIDENTE

Grazie.
C'è l'IRO n. 2, però non vedo l'interrogante, che è Nicola Finco, quindi la rinviamo al prossimo Consiglio.
Passiamo al punto n. 6.
PUNTO
6



DISEGNO DI LEGGE RELATIVO A "VARIAZIONE GENERALE AL BILANCIO DI PREVISIONE 2021-2023 DELLA REGIONE DEL VENETO". (PROGETTO DI LEGGE N. 107) APPROVATO (DELIBERAZIONE LEGISLATIVA N. 32/2021).

Relazione della Prima commissione consiliare.
Relatore: consigliera Bisaglia. Correlatore: consigliera Camani.

PRESIDENTE

Collega Bisaglia, relatrice, prego.

Simona BISAGLIA (Zaia Presidente)

Signor Presidente, colleghi Consiglieri, il presente progetto di legge intende apportare al bilancio di previsione 2021-2023, legge regionale 29 dicembre 2020, n. 41 , nel rispetto di quanto previsto dal vigente ordinamento contabile, una variazione agli stanziamenti di spesa ritenuta opportuna a seguito degli eventi di gestione registrati e sulla base delle indicazioni pervenute da alcune strutture regionali.
Sono state, a tal fine, recepite alcune richieste e segnalazioni, di cui la nota integrativa, allegato 2, del provvedimento riporta gli estremi, finalizzate, appunto, a variare, con riferimento all'esercizio 2021, la dotazione finanziaria di programmi afferenti a varie missioni del bilancio.
Nel dettaglio, viene implementato per euro 781.810 il fondo per la copertura dei maggiori oneri potenziali conseguenti alla riduzione in area negativa dei parametri di indicizzazione di operazioni finanziarie, allocato nel Programma 3 "Altri fondi" della Missione 20 "Fondi e accantonamenti". A tal fine viene compensativamente ridotta la dotazione del Programma 1 "Quota interessi, ammortamento mutui e prestiti obbligazionari" afferente alla Missione 50 "Debito pubblico".
Si incrementano di euro 1 milione le disponibilità del Programma 8 "Statistica e sistemi informativi" afferenti alla Missione 1 "Servizi istituzionali, generali e di gestione", viste le maggiori necessità inerenti gli interventi della Direzione ICT e Agenda digitale, anche in relazione alle nuove esigenze di sviluppo correlate all'incremento dei livelli di sicurezza informatica delle varie applicazioni regionali (cyber security).
A tal fine, essendo stata segnalata la possibilità di azzerare lo stanziamento di euro 4 milioni allocato al Programma 4 "Servizi istituzionali generali e di gestione" della Missione 1 "Servizi istituzionali e generali di gestione" in seguito a lavori di approfondimento del cosiddetto tavolo di monitoraggio delle minori entrate (ex articolo 111 del decreto legge n. 34/2020) parte di tale economia di spesa viene finalizzata al suddetto incremento.
Vengono allocati euro 292.000 nel Programma 1 "Difesa del suolo" della Missione 9 "Sviluppo sostenibile e tutela del territorio e dell'ambiente" per interventi di manutenzione dei beni funzionali alla gestione del Demanio idrico.
Euro 800.000 nel Programma 1 "Difesa del suolo" della Missione 9 "Sviluppo sostenibile e tutela del territorio e dell'ambiente" per interventi di prevenzione e soccorso per calamità naturali.
Euro 660.000 nel Programma 2 "Tutela, valorizzazione e recupero ambientale" della Missione 9 "Sviluppo sostenibile e tutela del territorio e dell'ambiente" per attività nel campo della tutela ambientale.
A tal fine, compensativamente ridotta di euro 1.752.000 la disponibilità del Programma 4 "Servizio idrico integrato" afferente alla Missione 9 "Sviluppo sostenibile e tutela del territorio e dell'ambiente".
Si implementa di euro 100.000 la disponibilità del Programma 2 "Attività culturali e interventi diversi nel settore culturale" afferente alla Missione "Tutela e valorizzazione dei beni e delle attività culturali" al fine di sostenere l'incremento di attività del circuito teatrale regionale ed alcune iniziative nel settore dell'editoria.
Viene aumentata di euro 100.000 la disponibilità del Programma "Viabilità e infrastrutture stradali" afferente alla Missione "Trasporti e diritto alla mobilità" per alimentare le spese relative alla commissione di gara chiamata a valutare la sostenibilità economico-finanziaria delle offerte relative al project financing per la costruzione e gestione della superstrada a pedaggio denominata Via del Mare, collegamento A4 Jesolo e litorali. A tal fine viene compensativamente ridotta di pari importo la dotazione del Programma "Altri servizi generali" afferenti alla Missione "Servizi istituzionali generali e di gestione".
Vengono attivate nuove attività relative allo startup aziendale per il piano Garanzia Giovani allocando euro 34.000 al Titolo "Spese in conto capitale" del Programma "Formazione professionale" afferente alla Missione "Politiche per il lavoro e la formazione professionale", compensandoli col Titolo "Spese correnti" del Programma 2.
Essendosi evidenziata un'economia per euro 7 milioni a valere sul cofinanziamento regionale POR FSE 2014-2020, allocato nel Programma "Formazione professionale" della Missione "Politiche per il lavoro e la formazione professionale", vengono riallocati per il Buono Scuola 2020-2021 euro 2.082.000 del Programma "Altri ordini di istruzione non universitaria" della Missione "Istruzione e diritto allo studio", e per le borse di studio universitarie euro 990.000 al Programma "Istruzione universitaria" della Missione "Istruzione e diritto allo studio".
Vengono coperti con risorse regionali i livelli aggiuntivi di assistenza erogati dalla Regione nel corso dell'annualità 2019-2020, implementando per euro 6.828.000 le risorse del Programma "Servizio Sanitario Regionale, finanziamento aggiuntivo corrente per livelli di assistenza superiore ai LEA" afferente alla Missione "Tutela della Salute".
Le variazioni al bilancio apportate dal progetto di legge hanno reso necessario aggiornare l'allegato "Prospetto dimostrativo dell'equilibrio di bilancio" della citata legge regionale 41/2020 e, conseguentemente, in ossequio al principio contabile applicato concernente la contabilità finanziaria, l'elenco di cui al punto nella nota integrativa, la medesima legge, relativo a interventi autonomi, programmati per spese di investimento finanziati con saldo di spesa corrente e con variazioni di attività finanziaria. Grazie.

PRESIDENTE

Grazie a lei.
Correlatrice la collega Camani, prego.

Vanessa CAMANI (Partito Democratico Veneto)

Grazie, Presidente.
Questa è verosimilmente l'ultima variazione al bilancio che faremo per il 2021 e non entrerò ovviamente nel merito dell'elenco di tutte le operazioni che sono previste da questa variazione. Mi limiterò semplicemente a illustrare la finalità di questa variazione, che è quella di ricollocare all'interno del bilancio le risorse che si sono liberate dall'ultima revisione che gli uffici hanno fatto, in modo da evitare economie e poter utilizzare e impegnare le risorse in questi ultimi mesi che mancano. Non si tratta, sostanzialmente, di un'operazione di natura politica, semmai di una semplice operazione di natura finanziaria, molto importante per non lasciare appunto in economia, cioè senza la possibilità di impiegarle velocemente, risorse che si sono sbloccate in questi ultimi mesi dell'anno.
Il punto rilevante di questa manovra di bilancio è rappresentata da un'operazione, anzi, da una serie di operazioni molto importanti che lo Stato, che il Governo ha fatto con le Regioni.
La prima è quella che consente alla Regione del Veneto la disponibilità immediata di 4 milioni di euro, che deriva da una nuova rimodulazione delle modalità di rimborso degli anticipi in riferimento a risorse che lo Stato aveva trasferito a questa Regione durante la pandemia, collegata ai minori introiti di imposte e tasse. C'era quindi un programma di rientro di quel debito rispetto al quale il Governo ha concesso una maggiore dilazione e una diversa modulazione dei pagamenti e questo consente di avere oggi 4 milioni di euro disponibili.
L'altra grande operazione fatta dal Governo è quella di intervenire o, meglio, chiarire quali sono e quali devono essere gli accordi tra Stato, Europa e Regioni, in riferimento alla quota di compartecipazione ai fondi europei che, proprio durante la fase della pandemia e grazie all'intervento del Governo Conte 2, erano stati ricollocati o, meglio, era stata data alle Regioni la possibilità di ricollocare quei fondi in ambiti strettamente collegati alla pandemia. Anche in questo caso il Governo ha chiarito, in Conferenza Stato-Regioni, che per quelle cifre, per quegli importi – se non sbaglio si parla di 42 milioni di euro – non è richiesta la compartecipazione regionale.
Noi oggi stiamo discutendo di un'ultima variazione di bilancio, che consente a questa Regione di avere disponibilità importanti negli ultimi mesi dell'esercizio '21, grazie a delle operazioni importanti di finanziamento e di trasferimento di risorse dallo Stato alle Regioni che, per questa Regione, si quantificano in circa 11 milioni di euro.
È importante – e credo che non vi sfuggano le ragioni per cui diciamo questo e non è poi così banale vedere come questi 11 milioni arrivati non dico in maniera inaspettata, perché la Regione del Veneto costruisce sempre i bilanci in maniera prudenziale, però sono arrivati negli ultimi mesi – sapere come sono stati allocati.
La cifra più rilevante è sicuramente quella che riguarda l'ambito della sanità: 6,8 milioni di euro. Questo è uno stanziamento molto rilevante che la Regione è stata costretta ad allocare in questo capitolo perché evidentemente questa Regione ha un po' l'abitudine di finanziare con i soldi dello Stato, cioè col Fondo della sanità nazionale, prestazioni che, in base a quello che ritiene il Ministero dell'Economia e della Finanza, non rientrano in quel perimetro, che deve essere di servizi e prestazioni, che deve essere garantito con le risorse dello Stato.
Nel 2019 e nel 2020 la Regione ha sostenuto delle spese in ambito sanitario utilizzando, anziché le risorse proprie, le risorse dello Stato e, dopo una lunga trattativa, il Governo ha detto che quelle spese legittime, importanti, fondamentali (penso al tema della disabilità, al tema della salute mentale, che è sacrosanto che la Regione del Veneto, eccellenza, le fornisca ai propri cittadini) se le deve pagare con risorse proprie perché esulano dal perimetro dei LEA, cioè dai livelli essenziali di assistenza che lo Stato garantisce uguali a tutte le Regioni italiane e che dunque finanzia.
Altri 2 milioni di euro sono utilizzati per i cosiddetti Buoni Scuola, per sostenere, aiutare e supportare anche economicamente le famiglie che al loro interno hanno qualche difficoltà o hanno situazioni di fragilità per il pagamento della retta di scuole paritarie. Anche in questo caso è una spesa quasi obbligata, nel senso che la Regione del Veneto si è impegnata ad avere un target di copertura per queste spese dell'80% della retta: mancavano all'appello 2 milioni di euro e, grazie a Dio, lo Stato ci ha concesso le risorse per poter far fronte a questo impegno.
Ultima grande spesa inserita sono questi 990.000 euro per le borse di studio. Vorrei che fosse chiaro all'Aula che non si tratta di un aumento dello stanziamento per le borse di studio della Regione del Veneto. Il fatto è che se noi non arrivavamo al 40% di compartecipazione statale ai fondi che lo Stato ci trasferisce per pagare le borse di studio rischiavamo di perdere il finanziamento statale e dunque siamo costretti ad aumentare il fondo, se non ricordo male, da 5 milioni e qualcosa a 6 milioni e mezzo per garantirci almeno che lo Stato ci finanzi le borse di studio della nostra Regione.
Questi tre esempi molto semplici mi portano a fare una considerazione di una certa preoccupazione rispetto a questa manovra di bilancio e cioè che stiamo parlando di tre interventi, quello sulla sanità, quello sui Buoni Scuola per le famiglie che mandano i figli con difficoltà alle scuole paritarie, e quello della compartecipazione al fondo borse di studio delle spese che obbligatoriamente questa Regione doveva sostenere in tre ambiti, anzi in due in particolare, dove sostanzialmente, se non per quanto di obbligo, la Regione del Veneto non aggiunge niente alle importantissime risorse che già lo Stato eroga per i cittadini del Veneto.
Mi riferisco in particolare, ad esempio, alla vicenda delle borse di studio. In questa Regione abbiamo delle eccellenze sul piano universitario. In Veneto ci sono alcune delle università più prestigiose del nostro Paese. Io penso che la politica regionale in riferimento al finanziamento delle borse di studio non sia assolutamente adeguata rispetto alle necessità che le nostre studentesse e i nostri studenti hanno. Se a questo aggiungo il fatto che molto spesso la Regione del Veneto trasferisce con grave ritardo agli Atenei le risorse per erogare le borse di studio, se a questo aggiungo che rispetto alla fase drammatica della pandemia in cui le studentesse e gli studenti hanno dovuto sobbarcarsi dei costi particolari, aggiuntivi per poter frequentare l'università e malgrado queste necessità nulla sia stato aggiunto in più da parte della Regione, capite che il problema esiste.
Il resto della manovra è rappresentato da un'economia di spesa in riferimento all'operazione finanziaria fatta quest'anno che riguarda Veneto Acque, che ha consentito dunque la possibilità di ridurne il contributo di 1,7 milioni di euro, che vengono comunque riallocati in missioni sempre legate al Demanio idrico, alla Protezione civile e alla tutela dell'ambiente, quindi risorse che si liberano in riferimento a un'operazione finanziaria di una società partecipata e che rimangono comunque in quel comparto.
E poi, ecco - vado a concludere – 780.000 euro che in via precauzionale decidiamo di mettere a rifinanziare, ad aumentare i finanziamenti di quel famoso fondo che abbiamo necessità di rimpinguare continuamente perché è destinato a metterci al riparo da quelle operazioni dei derivati, le famosissime "Operazioni derivati" (sono due che riguardano la Regione del Veneto) che continuano a rappresentare una fonte di spese improduttive per questa Regione e ancora così sarà per diversi anni.
Colleghi, naturalmente dal nostro punto di vista non c'è una preclusione, una pregiudiziale negativa rispetto a questa manovra di bilancio che, come ho cercato di dire, è sostanzialmente un'operazione di natura finanziaria. Ci interessa però che sia chiaro all'Aula appunto il merito e cioè che la maggior parte, la stragrande maggioranza delle risorse derivano da operazioni concordate con il Governo. Lo dico perché sento spesso un po' di lamentele rispetto alle risorse che non arrivano o a quante avremmo diritto di avere – oggi, nel giro di pochi mesi, portiamo a casa 11 milioni di euro – e su di come effettivamente questa Regione, pur avendo di risorse importanti a disposizione, aggiunga troppo poco rispetto a tutto quello che lo Stato già mette nell'ambito sanitario, nell'ambito del diritto allo studio, nell'ambito del trasporto pubblico locale, nell'ambito del fondo sociale.
Ecco, io credo che – e su questa valutazione concludo – probabilmente, da questo punto di vista, al netto di questa piccola variazione di bilancio, ci si potrebbe aspettare di più da questa impostazione finanziaria e da questa Regione.
Grazie, Presidente.

PRESIDENTE

Grazie a lei, collega.
Apriamo la discussione generale sulla variazione di bilancio, PDL 107. Ci sono interventi?
Non vedo interventi, quindi io chiuderei qui la discussione generale. Se non c'è qualche precisazione da parte della Giunta, passerei alle dichiarazioni di voto.
Partiamo con l'articolato, scusatemi. C'è l'articolato, quindi eventualmente possiamo intervenire... su cosa? Siamo, scusatemi, sull'articolato. Sono tre articoli, ma vanno votati separatamente. Io direi che partiamo con l'articolato. Se la Giunta ha delle precisazioni, può farle durante le votazioni dell'articolato e poi in dichiarazioni di voto parlano naturalmente i Capigruppo o i colleghi che seguono la materia del bilancio.
Siamo tutti in Concilium. Collega Ostanel, aspettiamo dopo, quindi, perfetto. Votiamo con Concilium.
Articolo 1.
Metto in votazione l'articolo 1.
È aperta la votazione.
Siccome è la prima votazione, lascio adeguato tempo a tutti i colleghi per aggiornare Concilium e esprimere. Zanoni, Puppato? Perché vi vedo collegati, ma non vedo il voto. Lo dico a Giovanni Puppato.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Articolo 2.
Metto in votazione l'articolo 2.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Passiamo all'articolo 3.
Se l'Assessore vuol dire qualcosa, prego.

Ass.re Francesco CALZAVARA

Approfitto di questo articolo prima della dichiarazione di voto, intanto per ringraziare relatrice e correlatrice per come hanno presentato questa variazione, che è una variazione importante perché dimostra ancora una volta l'attenzione e la capacità amministrativa di questa Regione di utilizzare fino all'ultima risorsa disponibile. Credo che questo sia un buon modo di governare le risorse pubbliche, cercando di andare a trovarle dove è possibile, ma di far sì che sia possibile anche utilizzarle fino all'ultimo giorno. Questi sono gli ultimi giorni per una variazione importante come questa e quindi è la dimostrazione di un'attenzione maniacale nell'utilizzo delle risorse. Secondo me, è qualcosa che deve gratificarci perché dimostra che se i bilanci della Regione sono in ordine e riescono a dare delle risposte sul territorio è anche attraverso l'utilizzo di tutte le risorse disponibili.
Risorse che, come si diceva nel corso della relazione e correlazione, nascono anche da un'interlocuzione con il Governo. È altrettanto vero che le disponibilità che il Governo ha nascono anche da residui fiscali importanti che vengono lasciati da alcune Regioni, che poi rientrano nella disponibilità del Governo. La Regione del Veneto è una delle Regioni con la maggior contribuzione e, credo, differenziale positivo o negativo, a seconda dei punti di vista, in termini di residuo fiscale. Questi soldi, che sono stati oggetto di un confronto forte con il Governo tra le Regioni e il Governo, non nascono per una benedizione o un'elargizione pura del Governo, ma da un confronto nel quale le Regioni hanno cercato di far comprendere come lo spostamento di queste risorse al 2022, in un anno difficile come quello che abbiamo vissuto, legato alla pandemia, possa permettere comunque alle Regioni importanti come il Veneto, ma poi è una ripartizione su scala nazionale, di avere risorse e di utilizzarle fino all'ultimo. Risorse che sono impegnate in alcuni capitoli, come spiegavano entrambe, in particolar modo in quello della sanità.
Credo che nel corso delle prossime settimane il Consiglio sarà interessato da un disegno di legge che cercherà di fare chiarezza rispetto a cos'è extra LEA, LEA e se, ad esempio, il trasporto nel mondo della disabilità debba essere considerato necessariamente al di fuori di quelle che possono essere risorse che la Regione del Veneto nel campo sanitario mette a disposizione, che anche in questo caso nascono da una buona gestione delle risorse. Si possono spendere all'interno di quell'ambito perché ci sono ed è la dimostrazione di un altro settore di buona performance che il Veneto ha nell'utilizzo delle risorse pubbliche messe a disposizione dallo Stato.
Credo che questo ci permetterà di fare alcune cose che avevamo detto che avremmo fatto nel corso dell'anno o con l'assestamento o con l'ultima variazione, in particolar modo per quanto riguarda i fondi del Buono Scuola e le borse di studio. Il 2021 è stato un anno faticoso in alcuni settori per trovare le risorse. Vi ricordo - lo abbiamo già presentato in Prima Commissione e nelle varie Commissioni, lo vedremo domani nella chiusura dell'approvazione in Prima Commissione del bilancio - ad esempio quel milione che abbiamo messo qui nella variazione di bilancio sarà già inserito nel bilancio preventivo 2022-2024 e quindi quella copertura del 40% per quanto riguarda i finanziamenti alle borse di studio viene garantita già immediatamente dal bilancio 2022. Probabilmente qualche volta succede che nel corso della programmazione si cerca di utilizzare le risorse in una fase iniziale in alcune necessità che sono impellenti nella prima fase dell'anno, sapendo che poi c'è la possibilità nel corso dell'anno, attraverso delle disponibilità che vengono via via evidenziate, di far sì che effettivamente quelli che sono gli impegni che la Regione del Veneto si è presa in tanti settori vengano onorati.
Con questo credo che ancora una volta la Regione del Veneto, sia per quanto riguarda i Buoni Scuola piuttosto che le borse di studio, piuttosto che altri interventi nel sanitario o ad esempio in un settore difficile che si è evidenziato nel corso di questi ultimi mesi come quello della cybersecurity, dimostra di avere la possibilità con soldi che nascono anche da un giusto, credo, rapporto di interlocuzione con il Governo, di essere immediatamente messi a disposizione e spesi per il bene di tutta la Regione del Veneto. Grazie.

PRESIDENTE

Grazie a lei.
Collega Camani, sull'articolo 3? Benissimo.
Metto in votazione l'articolo 3.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Siamo alle dichiarazioni di voto finali sul PDL 107.
Ha chiesto la parola la collega Ostanel, prego.

Elena OSTANEL (Il Veneto che Vogliamo)

Grazie, Presidente.
Volevo intervenire in discussione generale e mi sono persa, ma l'obiettivo di questo mio intervento è guardare poi se c'è qualcosa dietro a questi numeri, perché, come è stato detto prima, sono fondi che arrivano in particolare da trasferimenti statali, sono fondi che arrivano alla fine e su cui, appunto, la Giunta ha deciso delle poste da modificare e cambiare.
Sicuramente anche il mio voto, visto che siamo in dichiarazione di voto, sarà un'astensione, perché non ci sono dei motivi particolari per cui essere contrari soprattutto allo spostamento di alcune poste, però c'è un tema che, soprattutto alcune voci di questa variazione, fanno vedere e su cui si potrebbe fare un ragionamento politico. Lo so che sono in dichiarazione di voto, però ho sbagliato a prenotarmi.
Il primo tema è quello del diritto allo studio e l'abbiamo detto prima che non è che con questo finanziamento noi arriviamo a coprire quelle richieste di beneficiari non idonei, ad esempio, che avevamo visto già l'anno scorso. Ricordo, in discussione in quest'Aula, il numero enorme di persone che in Veneto non hanno ancora l'accesso a sostegni per il diritto allo studio e, siccome questo è il minimo che si possa fare per non perdere un trasferimento ulteriore dallo Stato, andando appunto ad aggiungere questi fondi, la domanda che rimane dietro a questi numeri è: quando la Regione Veneto arriverà a coprire davvero i bisogni che tutte le persone hanno rispetto al tema del diritto allo studio? È una domanda politica, lo capisco, non è legata al trasferimento e allo scostamento di bilancio, però dietro a questi numeri c'è sempre anche un ragionamento politico.
Come il tema sanità, su cui anche l'Assessore un po' ha già risposto: LEA o extra LEA. Anche qui lo vedremo quando ne discuteremo, appunto, del progetto di legge in Consiglio, ma penso abbiate visto tutti l'emergenza grave in cui la nostra Regione è coinvolta assieme ad altre - abbiamo sempre detto che non è un solo problema regionale - dell'assenza di medici dei vari comparti. Per i medici di base ad oggi, rispetto all'accessibilità delle persone, siamo ad un livello veramente di allarme rispetto al fatto che si aumentano i pazienti di ogni medico di base arrivando addirittura a 2.000 persone che ogni medico di base deve controllare per raggiungere la copertura di territorio. 10 anni fa le associazioni di medici di base dicevano che c'erano dei pensionamenti che dovevano essere ripresi in carico e quindi le borse di studio e le borse di specializzazione.
Il tema che sta dietro al lavoro sulla sanità probabilmente nei prossimi anni dovrebbe essere non solo questo, anche altri sicuramente, però appunto bene lo scostamento tecnico. Iniziamo a discutere davvero su come, appunto lei diceva, Assessore, rispondere ai bisogni di chi è fuori di qui. Ecco, il bisogno dei medici di base è un tema che almeno da 6-10 mesi tutte le persone che incontro nel mio territorio o anche in altri lo pongono come un'emergenza grave, ma su cui da 10 anni le associazioni dedicate, che si occupano di questo tema, ponevano. Vero che c'è il tema della competenza nazionale, vero anche che sulle borse di specializzazione la Regione ha un ruolo fondamentale.
Chiudo sulla Via del Mare perché ne abbiamo discusso sempre l'anno scorso, mi ricordo, sulla necessità o meno di un'opera di questo tipo e in questo scostamento c'è un ulteriore finanziamento, piccolo (100.000 euro) per valutare le proposte di project financing della Via del Mare. Un'opera che da molti viene ritenuta anacronistica su quel territorio, soprattutto rispetto al tema dei pedaggi. Non voglio ricitare la Pedemontana perché ne ho parlato varie volte qui e quindi non lo riciterò, però anche qui, dietro a questo piccolo numero su cui appunto non mi soffermo dal punto di vista del bilancio, mi soffermo però dal punto di vista politico. Ci sono dei territori che chiedono e hanno chiesto un altro o altri tipi di interventi e mi sembra che comunque non ci sia stata una discussione o una spiegazione del tutto esaustiva della necessità o meno di un'opera di questo tipo: soprattutto in project financing sappiamo cosa è successo su Pedemontana.
Sulla cultura terrò il fiato per il bilancio di previsione. Bene che ci sia un'aggiunta di 50.000 euro, anzi di 100.000 euro totali, di cui 50.000 euro per ARTEVEN, su cui si potrà probabilmente fare un lavoro e so che lo si sta già facendo rispetto al coinvolgimento anche dei piccoli operatori nel lavoro di questa partecipata che si mette a disposizione anche per, magari, lavorare su un problema grave dei nostri territori che sono i teatri comunali che oggi sono purtroppo spesso disabitati, soprattutto dopo la pandemia, e che potrebbero tornare abitati. Però, ecco, siamo una Regione grande, spesso definita eccellente, con un bilancio forse non troppo potente, anche perché non abbiamo entrate alternative rispetto alle poche che usiamo liberamente.
Ecco, in uno scostamento di bilancio vedere 100.000 euro solo, soprattutto in una Regione che investe quei famosi 3,5 euro a persona quando oggi siamo più o meno a 17 milioni - lo vedremo nel bilancio di previsione - e nel 2017 ne investivano 30, pur senza l'addizionale IRPEF, perché non c'è giustificazione rispetto al fatto che mettevamo 30 di milioni nel 2017 e oggi ne mettiamo 17, perché l'addizionale IRPEF non ce l'avevamo neanche nel 2017: abbiamo un problema di sottofinanziamento. Vedere che comunque anche qui abbiamo 100.000 euro, che neanche un bilancio di un Comune piccolo dedica alla Giunta della Cultura, probabilmente si può dire che non è sufficiente.
Per questo, e non c'è nessuna pregiudiziale rispetto a come il bilancio è stato costruito, il fatto che i soldi in Regione del Veneto si spendono, quindi il voto è un'astensione. È ovvio che tutti questi temi che ho portato sono dei temi prettamente politici che tra l'altro derivano da una discussione dell'anno scorso. Il tentativo di questo intervento era quello di dire: dove siamo arrivati, dall'anno scorso ad oggi, cosa si è fatto? Si è fatto su questi tre temi ancora poco vedendo quello che effettivamente c'è fuori di qua.
È un'astensione con la promessa di avere una discussione molto più approfondita del tema nel momento della discussione del bilancio di previsione e di continuare comunque a monitorare dei temi che dai territori vengono sempre posti all'ordine del giorno e su cui ancora noi non abbiamo dato risposte. Grazie.

PRESIDENTE

Grazie a lei.
Camani, prego.

Vanessa CAMANI (Partito Democratico Veneto)

Intanto voglio ringraziare l'Assessore per l'intervento e per aver contribuito così alla discussione dell'Aula. Certamente le decisioni del Governo derivano da un'interlocuzione proficua con le Regioni, certamente derivano anche da una disponibilità maggiore di risorse che in questo momento lo Stato ha dopo le politiche pubbliche della pandemia. Però penso che dipenda anche da una buona volontà reciproca di costruire le condizioni per lavorare al meglio insieme.
Direi che riconosciamo al Governo il merito di aver dimostrato di condividere non solo le responsabilità, ma anche le risorse con gli enti territoriali, anche perché, Assessore, sennò fa sorridere che neanche in questo caso si riesca a parlare bene del Governo e neanche quando al Governo ci siete pure voi. Io spero che, almeno su questo passaggio troviamo una condivisione, al netto della valutazione – ma lei lo sa meglio di me – che il concetto di residuo fiscale, di cui si discute spesso in questa Regione, sia in realtà un concetto che, dal punto di vista economico, non è definito e non ha una definizione univoca. Noi lo usiamo come bandierina per dire che è più quello che diamo che quello che riceviamo, ma in realtà non esiste una quantificazione di questo concetto.
Mi urge anche ricordare che certamente spostare o riallocare delle risorse che si liberano all'ultimo momento è un'operazione finanziaria utile, ma, una volta che io li ho ricollocati, non è detto che li sappia spendere: riconosco alla Regione una velocità nel ricollocare le risorse. Se sarete in grado di spenderle lo vedremo quando quelle risorse verranno effettivamente impegnate.
Infine, mi consenta di precisare che sicuramente è importante che questo Consiglio discuta quale può essere il perimetro condiviso dei servizi e delle prestazioni che possono essere considerati interni ed esterni ai LEA, però è chiaro che è una discussione che non si esaurisce qua e che deve avvenire obbligatoriamente in una fase dialettica con lo Stato.
Possiamo – ed è accaduto già moltissime volte - discutere tra di noi di cosa secondo noi è LEA e poi vedere puntualmente la legge regionale impugnata dallo Stato. Cito, tanto perché rimanga agli atti, la questione della Facoltà distaccata di Medicina, uscita sui titoli di giornale come la grande invenzione di questa Giunta regionale, pagata con le risorse dei LEA, impugnata dallo Stato e che oggi, per mantenerla, la dobbiamo finanziare con le risorse proprie. Direi che è necessario continuare nel lavoro che si sta facendo sapendo che però, finché esiste questa Costituzione, c'è un recinto oltre il quale non si può andare.
Fatte queste premesse annuncio il voto di astensione del Gruppo del Partito Democratico perché certamente apprezziamo la cura, l'attenzione, la correttezza che la Regione impiega nella redazione del bilancio regionale e anche nella volontà pervicace di far andare i conti in equilibrio. Ci è però d'obbligo ricordare, ad esempio, come l'operazione dei derivati continui ad essere un elemento che pesa molto nella gestione finanziaria di questa Regione.
Ci asterremo perché apprezziamo senza dubbio la prudenza con cui vengono utilizzate le risorse e quindi rese disponibili anche all'ultimo minuto solo quando sono realmente certe. Basta che questa prudenza non porti a sacrificare la capacità di programmazione che l'Ente ha: per cui finché non ho la certezza non programmo e son costretta a riallocare all'ultimo minuto.
Apprezziamo anche quella che lei ha definito la capacità di utilizzare fino all'ultimo giorno le risorse, appunto, ma anche in questo caso, a condizione che questa modalità di operare...

PRESIDENTE

Colleghi, spegnete la suoneria. Grazie.
Martello grosso allora.
Grazie, collega.

Vanessa CAMANI (Partito Democratico Veneto)

Dicevo: apprezziamo anche la volontà di allocare, la capacità di allocare fino all'ultimo minuto, ma attenzione, non ci sfugge il fatto che, allocandole all'ultimo minuto, anziché mandarle in economia, cioè in avanzo, manovra sulla quale c'è un controllo diretto rispetto all'utilizzazione dell'avanzo, queste risorse finiscono a residui e finendo a residui, lei sa meglio di me, Assessore, che la capacità del controllo del Consiglio regionale sull'impiego dei residui è praticamente nulla.
Ora, siccome io sono convinta che dentro il bilancio regionale ci sia una capacità di spesa rilevante nei capitoli dei residui e basta, guardi, vedere i dati di quanta differenza c'è tra le risorse inizialmente programmate, quelle degli stanziamenti definitivi e quante quelle realmente impegnate cito a titolo di esempio le risorse che l'anno scorso straordinariamente ci sono arrivate dallo Stato per far fronte alla pandemia delle quali è stato utilizzato solo un terzo e gli altri due terzi sono tutte a residui e quelle risorse noi non li vedremo più perché ormai il bilancio del 2021 lo archiviamo e non le vedremo nel bilancio del 2022.
Il voto è di astensione perché apprezziamo la cura, il rispetto dei parametri della Finanza Pubblica, la prudenza, la capacità di cambiare rapidamente gli impegni di spesa, ma pretendiamo e chiediamo che su questa, come sulla gestione del bilancio in generale, si continui o si migliori il perseguimento della capacità di essere trasparenti nell'allocazione e la capacità, che è propria di questo Consiglio, di controllare come vengono investite le risorse regionali.

PRESIDENTE

Grazie, collega.
Ha chiesto la parola Villanova, prego.

Alberto VILLANOVA (Zaia Presidente)

Grazie, Presidente.
Intervengo per rispondere in parte a quelle che sono state delle osservazioni che ci vengono rivolte dall'opposizione e, ovviamente, per dare la dichiarazione di voto su questa variazione di bilancio.
Io voglio partire dal tema dei medici di base che ho sentito citare dalla consigliera Ostanel e, tra l'altro, mi fa anche sorridere perché vedo come all'interno dell'opposizione ci siano delle idee un po' confuse perché da una parte si dice che noi dobbiamo rimanere all'interno di quello che è il recinto della Costituzione, delle regole che ci impone il Governo, dall'altra parte però ci dice la consigliera Ostanel che dovevamo in qualche modo intervenire sulle borse di studio per le specializzazioni per i medici di medicina generale.
Io voglio ricordare che la programmazione per quello che riguarda le borse di studio delle specializzazioni è una programmazione assolutamente nazionale. La Regione va ad integrare con dei fondi propri quelle che sono queste borse di studio. La Regione non si può sostituire alla programmazione dello Stato. Posso confermare che per quello che riguarda l'andamento della curva dei pensionamenti dei medici, ma non solo i medici di medicina generale, ma anche i medici ospedalieri e gli specialisti, l'ENPAM, cioè l'ente previdenziale dei medici, aveva già fatto vedere ancora 10 o 15 anni fa le curve di pensionamento, quindi non stiamo andando incontro a una situazione imprevista e imprevedibile. Ma far pensare che su questa potesse intervenire la Regione a mettere un argine a quello che è l'attuale carenza di medici mi sembra quanto mai fuorviante nei confronti di chi sta fuori da quest'Aula, perché tutti i Governi che si sono succeduti a Roma hanno tralasciato quella che sta diventando in questo momento un'emergenza nazionale e si sapeva che sarebbe arrivata. Dire che questa è una colpa della Regione penso che sia assolutamente sbagliato e fuorviante.
Poi voglio tornare su quanto detto dalla collega Camani, perché quando si dice che il nostro è un modesto contributo di compartecipazione a quelli che sono dei fondi che ci vengono dati dallo Stato - l'ha già detto in maniera molto elegante con l'eleganza che contraddistingue il nostro Assessore, ma io voglio essere un po' più terra terra, un po' più preciso - perché quando lei ci dice che il residuo fiscale non si può esattamente quantificare, io glielo quantifico in maniera molto semplice: quello che ci viene dato dallo Stato rispetto al nostro residuo fiscale sono le briciole perché questi fondi che ci arrivano dallo Stato sono briciole in confronto a quello che la nostra Regione versa ogni anno allo Stato.
Benissimo la nostra compartecipazione, ma se noi qua pensiamo di prendere in giro i veneti dicendo che arrivano fiumi di denaro da Roma nei nostri confronti stiamo dicendo una bugia. Bisogna ricordare – e non smetterò mai di farlo – che è facile dire che magari altre Regioni compartecipano di più ai fondi che arrivano dallo Stato, ma è altrettanto facile tassare i propri cittadini e dopo farsi belli con i soldi dei cittadini per andare a distribuirli in giro.
Io voglio difendere, a nome del nostro Gruppo, quella che è la politica di non tassare i cittadini e di fare tutti gli sforzi possibili e immaginabili nei bilanci per poter usare i fondi propri per le compartecipazioni o per gli stanziamenti di bilancio. Il fatto di non applicare l'addizionale IRPEF è un qualcosa che noi difendiamo strenuamente e continueremo a difendere, perché è facile tassare e dopo distribuire i soldi dei cittadini.
Detto questo, voglio confermare assolutamente il voto favorevole su questa variazione di bilancio, che dimostra, ancora una volta, se ce ne fosse stato bisogno, come la gestione da parte dell'Assessore e da parte della Giunta sia assolutamente una gestione accorta, puntuale e precisa, che fa spendere tutti i soldi a disposizione all'interno di questo esercizio. Il nostro parere è assolutamente favorevole.

PRESIDENTE

Grazie. Non vedo altri interventi.
Metto in votazione il PDL 107 nel suo complesso.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Se lo dice a microfono, collega. La collega Ostanel a microfono.

Elena OSTANEL (Il Veneto che Vogliamo)

Astenuta, grazie.

PRESIDENTE

Ha dichiarato il voto di astensione sul PDL 107.
Colleghi, un attimo di attenzione adesso. Siamo chiamati a fare delle votazioni su una proposta che arriva dalla Giunta e quindi noi voteremo in formato informatico in forma segreta: quindi apparirà la proposta da votare SÌ o NO, appunto, in quello che andremo a fare. Lo faremo con Concilium, però, appunto, il voto sarà segreto perché riguarda comunque delle persone.
Stiamo a nominare e a chiudere il complesso delle designazioni sugli ESU per dare anche avvio all'operatività di questi enti.
PUNTI
7, 8 e 9



NOMINA DEL PRESIDENTE DELL'ESU-AZIENDA REGIONALE PER IL DIRITTO ALLO STUDIO UNIVERSITARIO DI PADOVA. (PROPOSTA DI DELIBERAZIONE AMMINISTRATIVA N. 33) APPROVATA (DELIBERAZIONE N. 122/2021)
NOMINA DEL PRESIDENTE DELL'ESU-AZIENDA REGIONALE PER IL DIRITTO ALLO STUDIO UNIVERSITARIO DI VENEZIA. (PROPOSTA DI DELIBERAZIONE AMMINISTRATIVA N. 34) APPROVATA (DELIBERAZIONE N. 123/2021)
NOMINA DEL PRESIDENTE DELL'ESU-AZIENDA REGIONALE PER IL DIRITTO ALLO STUDIO UNIVERSITARIO DI VERONA. (PROPOSTA DI DELIBERAZIONE AMMINISTRATIVA N. 35) APPROVATA (DELIBERAZIONE N. 124/2021)

Relazione della Prima commissione consiliare.
Relatore: consigliere Favero

PRESIDENTE

Partiamo col punto ordine del giorno n. 7, PDA n. 33. Relatore il collega Marzio Favero.

Marzio FAVERO (Liga Veneta per Salvini Premier)

In maniera estremamente sintetica, la Giunta, ai sensi dell'articolo 7, comma 1, della legge regionale 1998, n. 8, ha deliberato il 2 novembre le seguenti proposte di nomina - lo sottolineo - in accordo con le università interessate.
Io dico tutti e tre i nomi, perché non ha senso...

PRESIDENTE

Relazione unica va benissimo, collega.

Marzio FAVERO (Liga Veneta per Salvini Premier)

ESU Padova: presidente Giuseppe Maschera, laurea in statistica e gestione d'impresa, amministratore di una società nel settore della logistica.
Per l'ESU Ca' Foscari IUAV: presidente Piergiovanni Sorato, laurea in architettura, libero professionista.
Per l'ESU di Verona: presidente Claudio Valente, laurea in Filosofia, imprenditore agricolo con una grande esperienza nel mondo associativo, componente del CdA della Società Fieristica Verona.

PRESIDENTE

Benissimo la relazione del collega Marzio Favero. I nomi proposti dalla Giunta sono peraltro concordati con i Rettori dell'Università, quindi hanno un percorso alle spalle, però siamo noi chiamati a ratificare questi nomi.
PROPOSTA DI DELIBERAZIONE AMMINISTRATIVA N. 33.
Partiamo con la PDA n. 33 "ESU universitario di Padova". La proposta della Giunta è il dottor Giuseppe Maschera, quindi ci apparirà su Concilium se siamo a favore, contro o astenuti rispetto a questa proposta. Ripeto: il voto sarà comunque segreto perché riguarda persone fisiche.
Metto in votazione la PDA n. 33.
È aperta la votazione.
Vedete i colori diversi sullo schermo.
Collega Ostanel, solo per ricordarglielo. Chi aiuta informaticamente la collega Ostanel, per favore? Eccola, benissimo.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
39 favorevoli, 1 contrario, 7 astenuti.
PROPOSTA DI DELIBERAZIONE AMMINISTRATIVA N. 34.
Passiamo all'ESU di Venezia. La proposta è del dottor Piergiovanni Sorato.
Anche in questo caso, come la precedente.
È aperta la votazione sulla PDA n. 34.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
39 favorevoli, 2 contrari, 5 astenuti e 1 voto non espresso.
PROPOSTA DI DELIBERAZIONE AMMINISTRATIVA N. 35.
Bene, passiamo alla PDA n. 35.
Collega Camani, scusate.
No, è perché c'era un nome che mi richiamava qualcosa, ma non è parente, mi han detto.
Prego, Camani.

Vanessa CAMANI (Partito Democratico Veneto)

No, io approfitto, Presidente...

PRESIDENTE

Silenzio.
Camani, prego.

Vanessa CAMANI (Partito Democratico Veneto)

Approfitto, Presidente, dell'ultima votazione per fare solo due considerazioni veloci.
La prima è generale, nel senso che ci stiamo astenendo perché ovviamente non abbiamo elementi per discutere se non quelli sottoposti al Consiglio, nel senso che queste figure sono oggetto di un'intesa tra Presidente della Giunta e Rettori, dunque questo Consiglio non può che prendere atto e ratificare la decisione già assunta.
Sicuramente siamo soddisfatti del fatto che finalmente gli ESU escano da una situazione di commissariamento e possano finalmente vedere i CdA pienamente operativi.
Lo dico solo perché rimanga agli atti di questo Consiglio regionale e perché proviamo profondo rispetto per le Istituzioni universitarie e siamo convinti dell'importanza che quei presìdi di cultura e di democrazia abbiano nel nostro Paese: io non so chi siano i Presidenti che ci proponete, ho solo digitato su internet i nomi delle persone che ci proponete che diventino Presidenti delle tre più importanti università del Veneto e quando digito Giuseppe (Beppe) Maschera, vedo che è il nuovo referente per il Comune di Legnaro della Lega Nord; Piergiovanni Sorato è stato candidato ed è esponente iscritto alla Lega; mentre, perché alla fine è importante la pluralità, per Verona, Claudio Valente è stato candidato alle regionali per Fratelli d'Italia.
Lo dico perché io non sono nata ieri e mi rendo conto che è importante che anche chi aderisce a un Partito politico possa esercitare degli incarichi, ma stiamo parlando delle tre importantissime università della Regione del Veneto. La cooptazione, la lottizzazione è possibile sempre, ma consentiteci di esprimere qualche perplessità su questo metodo, che non è oggetto tanto di concertazione tra il Presidente della Giunta e i Rettori delle Università. La sintesi politica – e ne prendiamo atto - è che il Presidente della Regione del Veneto, che dovrebbe rappresentare tutti i veneti, ma appartiene anche a un Partito ed è a capo di una coalizione, ha concordato con i Rettori delle Università tre persone, che saranno assolutamente qualificate, all'altezza e faranno benissimo all'interno delle nostre Università, che incidentalmente sono iscritte al Partito Lega di Salvini e a Fratelli d'Italia di Giorgia Meloni.

PRESIDENTE

Altri interventi, colleghi? Non ne vedo, quindi passiamo alla votazione della PDA n. 35. Il candidato è il dottor Claudio Valente...
Lorenzoni, prego.

Arturo LORENZONI (Gruppo Misto)

Grazie, Presidente.

PRESIDENTE

Collega Formaggio, guardi, non serve la sua ironia in questi momenti, si fidi.
Basta. Signori, se volete, sospendiamo e riprendiamo fra 10 minuti.
Lorenzoni, prego.

Arturo LORENZONI (Gruppo Misto)

Grazie, Presidente.
Dico che per fortuna il consigliere Formaggio è stato eletto sennò l'avremmo trovato a capo di una ESU del nostro Veneto, mi viene da dire.
Parlo da universitario e sinceramente io non conosco le persone, quindi non do giudizi di merito, però conosco il mondo dell'università e conosco la necessità di dare le ali a questo mondo, di aiutare questi ragazzi con delle persone che possano veramente avere l'esperienza e la capacità di gestire: abbiamo parlato prima delle borse di studio, possiamo parlare degli alloggi, della mensa e possiamo parlare di tutti i servizi legati al mondo universitario. È un elemento estremamente critico dell'organizzazione e della formazione dei giovani nella nostra Regione e a me dispiace veramente, e lo dico, ma sarebbe stato bello che uno di questi fosse una persona, non dico data all'opposizione, noi siamo i Paria delle forze politiche di questa Regione, ma quantomeno una persona indipendente. Sarebbe stato un segnale bello nei confronti di un'Istituzione, l'Università, che ha fatto dell'autonomia e dell'indipendenza il suo elemento forte, il suo elemento identitario.
A me sinceramente dispiace apprendere in Aula i nomi di persone che hanno un'appartenenza politica forte, che risponderanno sicuramente più ai loro Partiti politici che non alle Istituzioni universitarie che sono chiamati a servire in qualche maniera.
Per cui, ecco, io prendo atto con tristezza di questa scelta e mi auguro che in futuro riusciremo a veramente selezionare le persone non sulla base della loro appartenenza, ma sulla base della loro capacità e della loro comprovata esperienza nel gestire tematiche complesse come quella dell'organizzazione dei servizi universitari nelle nostre città.

PRESIDENTE

Andiamo a votare la PDA n. 35, con il dottor Valente, come ho detto prima.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
37 favorevoli, 2 contrari, 7 astenuti.
Io direi che interrompiamo qui la Seduta e riprendiamo alle ore 14.30. Grazie.
La Seduta è sospesa alle ore 13.19
La Seduta riprende alle ore 15.45

PRESIDENTE

Colleghi, accomodiamoci.
Come avevo detto alla pausa, adesso dobbiamo affrontare una nomina che avverrà con scheda. I colleghi che ci seguono da casa non parteciperanno al voto, ma penso che sia una cosa comunque di rilevanza non proprio grande, mettiamola così.
Riprendiamo la Seduta pomeridiana.
Punto n. 10).
PUNTO
10



DESIGNAZIONE DI UN COMPONENTE EFFETTIVO DEL COLLEGIO SINDACALE DELLA SOCIETÀ "SISTEMI TERRITORIALI S.P.A." A SEGUITO DI DECADENZA DEL COMPONENTE DESIGNATO. APPROVATA (DELIBERAZIONE N. 125/2021) .

PRESIDENTE

Nella nomina precedente, uno dei tre non ha accettato appunto l'incarico e quindi dobbiamo comporre il Collegio nella sua completezza per riuscire a far partire questo Collegio sindacale.
Relazione della Prima Commissione. C'è il Presidente? La fa un componente autorevole della Prima Commissione? Benissimo, grazie. Collega Villanova, autorevole componente della Prima Commissione.

Alberto VILLANOVA (Zaia Presidente)

Grazie, Presidente. Diamo per letta...

PRESIDENTE

Sì, in effetti non è che sia appunto così articolata la cosa.
C'è una proposta?

Alberto VILLANOVA (Zaia Presidente)

Sì, indico a nome dell'intero Gruppo Lega e Liga Veneta il dottor Pigozzi Luca.

PRESIDENTE

Perfetto. Distribuiamo le schede.
Proposta del nominativo del Collegio Sindacale Veneto Sistemi Territoriali S.p.A.: Pigozzi Luca.
Chi dei Segretari farà... Erika Baldin, perfetto.
Chiedo a qualcuno degli uffici di aiutare il collega Formaggio che, con ansia da prestazione, aveva già...
Una scheda singola viene restituita. Bene. Era una sola scheda. Ce ne fossero state due avrei ascoltato il suo consiglio, però guardi, vi assicuro che gli scrutatori non vanno a guardare le impronte digitali.
Basta, dai. Torniamo in modalità seduta consiliare.
Collega Baldin, inizi l'appello, prego.

Erika BALDIN (Movimento 5 Stelle)

Iniziamo con la prima chiamata.
Marco ANDREOLI - Ha votato.
Erika BALDIN - Ha votato
Fabiano BARBISAN

PRESIDENTE

Sì, dovete portarla nell'urna per le procedure anti-Covid.

Erika BALDIN (Movimento 5 Stelle)

Roberto BET - Ha votato
Anna Maria BIGON - Ha votato
Simona BISAGLIA - Ha votato
Fabrizio BORON – Ha votato
Alberto BOZZA - Ha votato
Sonia BRESCACIN – Ha votato
Vanessa CAMANI – Ha votato
Elisa CAVINATO – Ha votato
Milena CECCHETTO – Ha votato
Giulio CENTENARO – Ha votato
Laura CESTARI – Ha votato
Silvia CESTARO - Ha votato
Roberto CIAMBETTI – Ha votato
Enrico CORSI - Ha votato
Marco DOLFIN – Ha votato
Marzio FAVERO – Ha votato
Nicola Ignazio FINCO – Ha votato
Joe FORMAGGIO – Ha votato
Nazzareno GEROLIMETTO – Ha votato
Stefano GIACOMIN – Ha votato
Cristina GUARDA
Arturo LORENZONI – Ha votato
Silvia MAINO - Ha votato
Gabriele MICHIELETTO
Jonatan MONTANARIELLO – Ha votato
Elena OSTANEL – Ha votato

PRESIDENTE

Signori, permettiamo al Segretario di fare il suo lavoro e ai colleghi di sentire che vengono chiamati. Grazie.

Erika BALDIN (Movimento 5 Stelle)

Giuseppe PAN - Ha votato
Tomas PICCININI - Ha votato
Daniele POLATO - Ha votato
Giacomo POSSAMAI
Gianpiero POSSAMAI - Ha votato
Giovanni PUPPATO
Tommaso RAZZOLINI - Ha votato
Filippo RIGO - Ha votato
Silvia RIZZOTTO - Ha votato
Luciano SANDONÀ - Ha votato
Francesca SCATTO - Ha votato
Enoch SORANZO - Ha votato
Raffaele SPERANZON - Ha votato
Alessandra SPONDA - Ha votato
Stefano VALDEGAMBERI
Elisa VENTURINI
Roberta VIANELLO - Ha votato
Alberto VILLANOVA - Ha votato
Andrea ZANONI
Marco ZECCHINATO - Ha votato
Francesca ZOTTIS - Ha votato
(seconda chiamata)
Fabiano BARBISAN - Ha votato
Giacomo POSSAMAI - Ha votato
Stefano VALDEGAMBERI
Elisa VENTURINI - Ha votato
è chiusa la votazione.

PRESIDENTE

Bene, procediamo allo scrutinio.
Io direi, visto il tempo che verrà impiegato per lo scrutinio, di iniziare comunque il punto successivo all'ordine del giorno, il PDL 101.
PUNTO
11



DISEGNO DI LEGGE RELATIVO A "RATIFICA DELL'INTESA INTERREGIONALE TRA LE REGIONI EMILIA ROMAGNA, LOMBARDIA, VENETO E PIEMONTE CONCERNENTE L'ATTRIBUZIONE DI FUNZIONI AD AIPO IN MATERIA DI INFRASTRUTTURE PER LA MOBILITÀ CICLISTICA E MODIFICA DELLA LEGGE REGIONALE 1 MARZO 2002, n. 4 "COSTITUZIONE DELL'ORGANISMO INTERREGIONALE PER LA GESTIONE DEL FIUME PO" E DELL'ANNESSO ACCORDO COSTITUTIVO". (PROGETTO DI LEGGE N. 101) APPROVATO (DELIBERAZIONE LEGISLATIVA N. 33/2021).

Relazione della Seconda commissione consiliare.
Relatore: consigliera Cestari.

PRESIDENTE

Relatrice la collega Cestari, prego.

Laura CESTARI (Liga Veneta per Salvini Premier)

Grazie, Presidente.
2 agosto 2001, le Regioni Emilia Romagna, Lombardia, Piemonte Veneto sottoscrivono l'accordo costitutivo dell'AIPO, quindi l'Agenzia Interregionale per la gestione del fiume Po. Naturalmente è un accordo che è stato recepito nelle varie forme attraverso specifiche leggi regionali, però nel tempo, visto che comunque sono passati vent'anni, sono state anche recepite delle modifiche e altre se ne chiedono, quindi ulteriori integrazioni. Tra le modifiche figura anche l'inserimento all'articolo 4 riguardante le funzioni, un comma, il comma f bis, che riguarda la gestione delle idrovie e della navigazione interna per i tratti navigabili assegnati dalle Regioni interessate con le modalità previste dai rispettivi ordinamenti.
Più recentemente, alla luce anche di quello che è stato stabilito a livello di normativa nazionale in materia di ciclovie, che sostituisce peraltro, promuove e cofinanzia il sistema nazionale delle ciclovie turistiche, individuando – lo dico – anche la Ciclovia VENTO, la famosa Venezia-Torino, che collega poi tutta l'area padana da Torino fino al mare Adriatico, sfruttando per molta parte il sistema arginale del fiume Po. Si è ravvisata anche l'opportunità che questi corpi arginali siano più attrezzati, quindi resi più adatti per i vari percorsi ciclabili, da chi poi deve anche garantire la sicurezza idraulica.
Il Comitato di indirizzo di AIPO ha ritenuto opportuno di integrare questo accordo interregionale, per conferire all'agenzia stessa anche funzioni relative alle infrastrutture, quindi la progettazione, la costruzione, la manutenzione e la gestione delle infrastrutture stesse, per la mobilità ciclistica, addirittura includendo compiti e funzioni di espropriazione riguardo i percorsi ciclabili e le ciclovie, che interessano prevalentemente le pertinenze idrauliche del Demanio di competenza dell'AIPO e relative al bacino idrografico del fiume Po.
Lo stesso Comitato d'indirizzo, con deliberazione n. 36 del 2019, ha approvato la proposta del testo interregionale per la modifica e l'integrazione delle leggi istitutive dell'agenzia e dell'accordo costitutivo da sottoporre all'attenzione delle varie Giunte regionali delle quattro Regioni.
Lo schema del protocollo d'intesa interregionale per la modifica delle quattro leggi regionali è stato approvato già dalle varie Giunte, quindi naturalmente anche da quella del Veneto, con deliberazione e successivamente è stato firmato da tutte le quattro Regioni istitutrici.
Allo stato attuale, naturalmente, affinché le modifiche possano esplicare i propri effetti, è necessario il nostro intervento, quindi l'intervento del Consiglio regionale, chiamato ad approvare questa modifica, procedendo, peraltro – lo voglio dire - nella direzione di ulteriore sviluppo di quella che è la mobilità lenta sul fiume Po (ricordiamo MAB - UNESCO), che è un polo attrattivo sempre più importante nello sviluppo del Polesine, ma direi anche del Veneto, grazie al grande e importante bacino idrografico che vanta.
Per cui procediamo al voto sperando che sia unanime. Grazie.

PRESIDENTE

Grazie, collega.
Voto unanime già avvenuto in Commissione e anche, mi permetto di dire, che è un'idea e un'iniziativa veramente che va a valorizzare la mobilità lenta, turistica e altro, lungo il fiume principale che attraverso i nostri territori.
Ci sono interventi? Montanariello, prego.

Jonatan MONTANARIELLO (Partito Democratico Veneto)

Grazie, Presidente.
Sicuramente ottimo provvedimento, ottima anche questa iniziativa, perché è chiaro che il turismo lento sempre di più assume caratteristiche importanti soprattutto nei nostri territori, oltre a essere un pezzo sempre più importante anche della nostra economia. Ci sono interi segmenti, interi pezzi di turismo che lavorano proprio con il turismo lento.
Credo che ci sia bisogno, attraverso questo provvedimento, ma anche attraverso altri, di incominciare a mettere in rete quella che è l'idea di turismo lento, mi permetto di chiamarla, perché molto spesso è un'idea che viene gestita a compartimenti stagni.
Bene, Consigliera, questo tipo di iniziativa, anche perché basta vedere a volte quello che succede all'interno dei Comuni: all'interno dei Comuni tu hai una pista ciclabile che finisce in un Comune a confine con un altro, dopo magari non continua, incomincia la parte dopo, quindi non c'è una vera e propria rete.
Lei parlava, Consigliera, di VENTO. A noi è molto cara, io vengo da Chioggia, passiamo anche noi nel "Percorso VENTO": approfitto di quest'ordine del giorno per segnalare alla Regione, tra l'altro, c'è anche una mozione che è presentata e non so quando verrà in discussione, che proprio all'interno del Percorso VENTO, su quel famoso ponte del Brenta a Chioggia, che è considerato parte del Percorso VENTO, cari signori, c'era, non dico una pista ciclabile, ma una sorta di mini passaggio che assicurava tutti quei ciclisti - perché c'è il turismo lento, ma c'è anche lo sport. Guardate che sempre di più diventano le associazioni sportive, chi va in mountain-bike - e c'era praticamente questo pezzettino, dove attraversavano quelle centinaia e centinaia di concittadini di Chioggia per poter attraversare il Brenta e recarsi verso Rosolina, dove si va nei famosi boschi a fare attività sportiva.
ANAS, nel momento in cui sistema il ponte, decide che su quel ponte non devono più passare le biciclette, perché è pericoloso per la viabilità, però quello è un pezzo che rientra nella nel disegno della viabilità del VENTO e ANAS dice che non devono passare le biciclette, perché lo ha deciso ANAS.
Perché ho detto questa cosa che magari può sembrare inopportuna e può passare anche in qualche modo come un'opinione o un fatto raccontato solo per riempire qualche minuto? Io vorrei accendere i riflettori su come su questo tipo di mobilità si viaggia talmente a compartimenti stagni che ANAS dice che non possono passare le biciclette su un tratto dove è prevista una pista di interesse nazionale come il VENTO. Cioè non si mette d'accordo neanche lo Stato con sé stesso, calcolando che il VENTO è una delle 10 piste ciclabili che può essere finanziata con il PNRR perché le 10 piste ciclabili di interesse nazionale possono essere finanziate dal PNRR. Nel Veneto ne abbiamo 5: quella del Sole, quella del Garda, il VENTO... quindi ne abbiamo cinque. Una Regione che ne ha cinque altro che importante la mobilità lenta da noi: abbiamo cinque piste ciclabili sulle 10 di interesse nazionale, tant'è che mi pare siano stati dati anche 15 milioni alla Commissione per lo studio e per la continuazione della progettazione e quindi è bene mettere insieme un protocollo tra le varie Regioni.
Dico di più, Presidente: dovremmo anche fare una legge regionale che obbliga i Comuni, quando chiedono dei finanziamenti pubblici con la Regione, a portare progetti che sono già in rete con gli altri Comuni, progetti che sono già in rete tra loro, perché adesso incominciano a esserci le Conferenze dei Sindaci e quindi c'è un po' più di dialogo tra i vari Comuni. Adesso è stata fatta la Conferenza dei Sindaci del Brenta e del Delta del Po, quindi si incominciano a mettere in rete e magari un po' più di dialogo c'è. A volte basta andare in qualsiasi Paese dei nostri territori per prendere una pista ciclabile che finisce nel vuoto e dopo un po' ne inizia un'altra avulsa e disconnessa da quella.
La mobilità lenta è importante, è bene incominciare a ragionare come Regioni per metterle in rete. Dovremmo cominciare a lanciare il cuore oltre l'ostacolo e cominciare a dire che le piste ciclabili non si fanno per prendere i finanziamenti, che le piste ciclabili non si fanno per dire che l'Amministrazione locale di turno ha fatto la pista ciclabile per cui il Sindaco a fine mandato dice: "Ho fatto la pista ciclabile". Bravo, pista ciclabile.
Bisognerebbe dire che le piste ciclabili non si fanno tanto per fare, ma devono essere fatte in sicurezza. Guardate che non è una cosa scontata. Per un periodo, porto sempre l'esempio di Chioggia per non parlare di altri Comuni, ma ogni mondo è paese, succede dappertutto, però parlo del sesto Comune del Veneto. C'è stato un momento storico che, governati da una persona di enorme genialità, di enorme spessore politico, dall'altissimo profilo, ha fatto una pista ciclabile davanti a dei negozi dove, ogni tre metri, c'è un parcheggio o un passaggio carrabile. È una pista ciclabile dove il ciclista, in 800 metri, ha 30 passaggi di macchine, marciapiedi e attività.
La mobilità lenta e le piste ciclabili sono un valore, quindi dobbiamo farle con cognizione di causa, dobbiamo farle cominciando a pensare che dobbiamo farle perché qualcuno le usi, non dobbiamo farle perché è più sicuro andare sulla carreggiata invece che sulla pista ciclabile, perché è più sicuro andare sulla carreggiata dove non ti investe nessuno, che non sulla pista ciclabile.
Ho approfittato, Consigliera, di questo provvedimento per spaziare un po' e dire che, in maniera un po' più complessiva, su questo tipo di argomento dovremmo davvero cominciare, come Regione Veneto, visto che abbiamo la grande fortuna, come dicevamo prima, che cinque delle dieci piste passano da noi, abbiamo tantissime associazioni sportive, abbiamo l'abitudine buona, bella e sana dell'utilizzo della bicicletta ed è una bella abitudine questa, che non è scontata, perché in tante parti d'Italia non è che la bicicletta si trova facilmente come nelle nostre città, dovremmo cominciare però a entrare nella cultura vera, che è quella di dire che ci sono i ciclisti e dovremmo cominciare a dire che bisogna però creare le piste ciclabili per i ciclisti.
Questo mettendo in rete anche il rapporto con gli Enti vicini, ma costringendo, secondo me, anche i nostri Comuni a mettersi in rete tra loro e i nostri amministratori a cominciare a fare veramente le piste ciclabili, non solo per prendere qualche contributo, perché, con la scusa della pista, ti paghi il lampione che illumina e la pista non è sicura e non la usa nessuno. Ce ne sono tanti di questi casi che, in qualche modo, deturpano anche un po' quello che è l'amore per questa mobilità lenta che molto spesso non viene valorizzata così come dovrebbe, soprattutto in una Regione come la nostra, dove c'è l'asta del Po, dove c'è l'asta del Brenta, dove ci sono tantissimi bei posti.
Proprio partendo da quelle aste, come diceva la Consigliera, che vanno valorizzate con questi provvedimenti, dovremmo estendere, perché è vero che uno passa sull'asta del Po, però, una volta che è passato sull'asta del Po deve arrivare da qualche parte con la bicicletta, deve continuare, valorizzando anche, attraverso questi provvedimenti, l'idea di tutte quelle strutture, anche turistico-ricettive, che nel Nord Europa si trovano su percorsi del turismo lento. Uno si può anche fermare in quei percorsi a ristorare, a dormire, a riposare.
Sostanzialmente è un ottimo provvedimento. Confermeremo il nostro voto favorevole, però dovremmo parlare di più in questo Consiglio di, chiamiamola, viabilità a due ruote, piste ciclabili, intermodalità del sistema del turismo lento e anche di servizi che bisogna offrire a questo tipo di turismo. Perché nel Nord Europa, lo sapete meglio di me, chi prende la bicicletta sta via 4, 5, 6 o 7 giorni: con la bicicletta si ferma a mangiare, a bere, a dormire. Se da noi uno va in bicicletta 6 o 7 giorni prima di arrivare al Po deve fare la Romea ed è fortunato che non prende alla tangenziale di Mestre per sbaglio ed è fortunato che non prende qualche argine di quelli che se ti trovi in due macchine non riesci a passare e magari non va anche nel fosso. Dovremmo veramente tentare di sviluppare questo segmento che può essere un volano importante, turistico ed economico, nella nostra Regione.

PRESIDENTE

Se mi posso permettere, collega, perché conosco abbastanza la cosa: sicuramente in questo momento della VENTO sono percorribili in sicurezza circa 293 chilometri. Il tratto specifico di Chioggia, da via x a via y, probabilmente verrà ricompreso nel progetto che servirà per portare fino a Corso del Popolo e a prendere il traghetto per Pellestrina. Il progetto non utilizzerà una strada statale per far percorrere in sicurezza le biciclette dal Po verso Chioggia e poi verso Venezia.
Ha chiesto la parola il collega Lorenzoni.

Arturo LORENZONI (Gruppo Misto)

Grazie, Presidente.
Solo per appunto ribadire un po' quanto già affermato dal collega Montanariello. Credo che questo sia un progetto importantissimo. È stato proposto addirittura nel 2010 dal collega del Politecnico di Milano Paolo Pileri, che è persona preparata sulla pianificazione urbanistica e territoriale. È un'opera da oltre 700 chilometri, che credo che veramente possa qualificare, dal punto di vista ricettivo, la nostra Regione.
Io ricordo alcuni numeri perché sono, credo, significativi. Ogni chilometro di ciclabile genera un indotto tra i 100 e i 300.000 euro. La stima, in particolare sull'infrastruttura della VENTO è di 6.500 strutture di ristorazione, 900 strutture ricettive, 2.000 posti di lavoro creati. È quindi un qualcosa di veramente importante sulla base di una stima di mezzo milione di passaggi l'anno.
Veramente io ringrazio la collega Cestari di aver presentato la proposta e ritengo che la nostra Regione debba veramente investire delle risorse su questo tipo di infrastruttura. Io ricordo che l'Austria fattura più sul turismo in bicicletta che non sul turismo della neve. è una delle attività che ha dei tassi di crescita a due cifre in tutta Europa e io penso che il nostro territorio abbia delle peculiarità tali per cui veramente a brevi distanze, percorribili in bicicletta, si possano vedere delle cose che in pochi posti al mondo si possono trovare con questa densità, diciamo così.
Grazie di aver presentato la proposta. Ritengo che AIPO debba essere operativa dopo che nel 2020 il Ministero dei Trasporti ha inserito questo progetto tra i suoi progetti strategici e l'ha finanziato e che anche la Regione Veneto debba mettere delle risorse per potenziare questo segmento turistico che può essere un'opportunità per le imprese agricole e per tutto l'indotto che ne viene di conseguenza.

PRESIDENTE

Collega Lorenzoni, come Regione Veneto abbiamo anche una legge che promuove il turismo ciclabile e siamo consapevoli appunto delle potenzialità che la Bike Valley del Veneto può dare sul ciclismo.
Non vedo altri interventi.
Cominciamo l'articolato per il PDL n. 101.
Articolo n. 1.
Metto in votazione l'articolo 1.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Articolo 2.
Metto in votazione l'articolo 2.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Articolo 3.
Metto in votazione l'articolo 3.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Articolo 4.
Metto in votazione l'articolo 4.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Articolo 5.
Metto in votazione l'articolo 5.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Articolo 6.
Metto in votazione l'articolo 6.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Se non ci sono dichiarazioni di voto – e non ne vedo – metto in votazione il PDL 101 nel suo complesso.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Do l'esito dell'elezione del punto n. 10).
"Sistemi Territoriali S.p.A. designazione componente Collegio sindacale".
48 presenti: 45 votanti, 8 schede bianche, 1 scheda nulla.
Pigozzi, con 36 voti, è eletto nel Collegio di Sistemi Territoriali.
Passiamo alla continuazione dei lavori del Consiglio, che tratterà le mozioni che abbiamo all'ordine del giorno.
Collega Possamai, sull'ordine dei lavori, prego.

Giacomo POSSAMAI (Partito Democratico Veneto)

Presidente, volevo chiederle, visto che non ci sono i due Assessori, di mettere in fondo all'ordine del giorno di oggi le due mozioni a prima firma mia, n. 135 e n. 129, che sono i punti 12 e 18. Grazie.

PRESIDENTE

Le mozioni 129 e 135 slittano in fondo all'odg, i punti 12) e 18).
Passiamo al punto n. 13) Mozione 81 del collega Razzolini ed altri.
PUNTO
13



MOZIONE PRESENTATA DAI CONSIGLIERI RAZZOLINI, SPERANZON, POLATO, FORMAGGIO E SORANZO RELATIVA A "IL TURISMO DEL VINO VOLANO ECONOMICO E CULTURALE PER FAR PARTIRE IL VENETO DEI BORGHI E DEI TERRITORI RURALI" (MOZIONE N. 81) RITIRATA.

PRESIDENTE

Collega Razzolini, prego.

Tommaso RAZZOLINI (Fratelli d'Italia – Giorgia Meloni)

Grazie, Presidente.
Questa mozione era stata presentata proprio per la voglia di rilanciare un po' il turismo, anche a fronte di una pandemia che ha messo in forte difficoltà tutto il sistema turistico italiano.
L'enoturismo sappiamo che valeva prima della pandemia 2,6 miliardi di euro e vede 14 milioni di persone coinvolte; il Veneto è una terra che ha importanti vini: 14 sono le denominazioni di origine controllata e garantita, 28 DOC e 10 IGT.
È anche vero che, a fronte di questa mozione è stato presentato un progetto di legge è molto simile, anche su spinta dell'Associazione nazionale delle Città del Vino, dove, grazie anche al collega Finco, abbiamo incluso tutta quella parte agricola e artigianale. In realtà, avendo presentato questo progetto di legge che ora è in Sesta Commissione - e mi auguro possa andare avanti - questa mozione viene meno e la ritiro. Grazie.

PRESIDENTE

Passiamo alla mozione 108, punto n. 14), Gerolimetto ed altri.
PUNTO
14



MOZIONE PRESENTATA DAI CONSIGLIERI GEROLIMETTO, BARBISAN, CECCHETTO, CESTARI, CORSI, DOLFIN, FINCO, PAN, PUPPATO, CENTENARO, MAINO, MICHIELETTO, RIZZOTTO, SCATTO, SPONDA, VIANELLO E SANDONÀ RELATIVA A "NUOVI ALIMENTI: L'UNIONE EUROPEA VUOLE SOSTITUIRE LA CARNE CON GLI INSETTI?". (MOZIONE N. 108) APPROVATA (DELIBERAZIONE N. 126/2021)

PRESIDENTE

Collega Gerolimetto, prego.

Nazzareno GEROLIMETTO (Zaia Presidente)

Grazie, Presidente.
Perché ho presentato questa mozione con un titolo anche, se vogliamo, un po' provocatorio? Non volevo che passasse sottotraccia quello che è successo e sta succedendo ormai dal 2018 con l'approvazione del regolamento relativo ai nuovi alimenti.
Il 3 maggio 2021 il Comitato per piante e animali, cibo e alimenti ha approvato la commercializzazione della larva della farina: si chiama Tenebrio molitor. Solo il nome fa rabbrividire.
Chi l'ha approvata? Il Comitato europeo di cui fanno parte tutti i Paesi europei, anche un rappresentante del nostro Paese.
Negli ultimi tempi, il settore zootecnico viene erroneamente evidenziato come il produttore di elevate emissioni inquinanti: le Nazioni Unite e la FAO le stimano intorno al 14,5%, mentre l'ISPRA (l'Istituto nazionale per la Protezione e la Ricerca Ambientale) ne comunica un'incidenza pari al 5%.
Inoltre, il consumo della carne fa parte della nostra identità culturale, della nostra gastronomia. Siamo nel Paese delle DOP, del prosciutto, della soppressa, eccetera.
Siamo in questa condizione e sembra che questo sia proprio un attacco alla nostra cultura, al nostro agroalimentare sotto il nome fuorviante "Green" perché sostengono che il consumo degli insetti potrebbe essere più sostenibile. Ma poi tutto quello che si chiama "Green" e BIO è considerato essere superiore su tutti i piani.
Andiamo a vedere uno studio francese: sostiene che a valori nutrizionali equivalenti la carne inquina molto meno di molti cibi considerati ed etichettati "biologici". Uno studio pubblicato dal "Giornale europeo di nutrizione clinica" dimostra che nessun insetto tra i numerosi testati risulta essere più salutare della carne.
Se la carne è più sostenibile economicamente parlando, più sostenibile ambientalmente parlando, se è più salutare, ci viene da farci la domanda: come mai si continua ad approvare il consumo di alimenti di questo tipo?
Negli stessi giorni in cui viene approvato il consumo di questa tarma della farina... il Tenebrio molitor è la tarma della farina: quando la farina marcisce si sviluppa la tarma della farina, i vermi della farina. Negli stessi giorni in cui viene approvato questo entra in vigore per i nostri allevamenti il sistema ClassyFarm, che è un questionario di 70, circa, domande, alcune è obbligatorio osservarle e altre è facoltativo, che viene in aggiunta ai rigidi disciplinari di produzione approvati dal nostro Parlamento, dove si viene a classificare l'azienda e la si considera virtuosa o meno. E oltre a dover tenere il registro sui farmaci, il Quaderno di Campagna, la tracciabilità degli alimenti, la buona conservazione degli alimenti, viene anche misurato, per dire...

PRESIDENTE

Collega Gerolimetto, la invito a chiudere. Grazie.

Nazzareno GEROLIMETTO (Zaia Presidente)

Ancora un minuto.
Se gli animali sono amici tra di loro. Viene considerato anche se l'animale è nutrito bene e se sono amici. Una serie di cose che a volte fanno pensare che siamo su "Scherzi a Parte" quando sentiamo questo tipo di iniziative.
Vi chiedo di sostenere questo impegno che propone questa mozione, che impegna la Giunta regionale a farsi promotrice verso il Governo e il Parlamento per monitorare il fenomeno del greenwashing in ambito politico, prestando particolare attenzione all'introduzione di nuovi alimenti considerati ecologicamente sostenibili solamente sulla carta e a monitorare il sopraccitato contributo al Comitato per piante ed animali, cibo ed alimenti. Grazie.

PRESIDENTE

Grazie a lei.
Collega Zottis, prego.

Francesca ZOTTIS (Partito Democratico Veneto)

Grazie, Presidente.
Il titolo non è provocatorio. È proprio fuorviante. Detto questo, è evidente che anche per noi sostenere il mercato del Made in Italy per quanto riguarda le produzioni è centrale.
È evidente che nessuno vuole sostituire, neanche negli impegni, neanche nei programmi di finanziamento europei, che qui vengono citati parzialmente, la carne rispetto a quelle che sono le tarme prodotte dalla farina. Nessuno ha queste intenzioni, neanche nei piani europei.
Mi dispiace, ma ci sarà un'astensione, nel senso che questi sono intenti che abbiamo tutti, che sono comuni e che continueremo a ribadire anche in altri contesti, oltre a questo, compresa la fase di bilancio, la fase del DEFR.
Vede, Consigliere, quello che porta all'astensione è anche un elemento molto semplice. Al di là che io non mi sento di sostituire il pool di scienziati che fanno questo tipo di ricerche, è già insito nei programmi e anche negli impegni europei il monitoraggio di quello che lei scrive. Se non c'è questo tipo di equilibrio, le politiche europee possono essere riviste. Su questo gli Stati membri hanno un ruolo estremamente importante. Magari non su questi programmi, ma su altro ce l'hanno anche le Regioni.
Su Horizon è principale il monitoraggio di quello che lei ha scritto qui. Quindi, se dovesse esserci una distorsione rispetto a quelli che sono elementi di equilibrio tra quelle che sono le produzioni locali e quello che, invece, è definito come sostenibile a livello europeo, credo ci siano, anzi ci devono essere e ci sono ampi spazi.
Se poi noi, a livello regionale - ma non mi pare e posso dire questo con molta tranquillità – e a livello nazionale non siamo in grado di stare seduti sui tavoli europei, allora il problema non è quello che scrivono i tavoli europei, il problema è nostro. Ma non mi pare di poter affermare questo né sui principi di sostenibilità, né per quanto riguarda i programmi che stiamo andando a concertare a livello europeo.
L'astensione non è sul principio che lei scrive nell'impegno, sul quale ci trova concordi, ma è sull'impianto stesso della mozione. Grazie.

PRESIDENTE

Grazie a lei.
Collega Speranzon, prego.

Raffaele SPERANZON (Fratelli d'Italia – Giorgia Meloni)

Colgo l'occasione di questa mozione presentata dal collega per sottolineare un problema che stiamo vivendo in questi anni, che è relativo all'approccio che hanno molti nostri concittadini comunitari rispetto al salutismo e alla salubrità di ciò di cui ci alimentiamo, che attraverso strumenti, in alcuni casi scientifici, in altri casi indirizzati politicamente, rischia di penalizzare comparti importanti della nostra economia, ma anche, come ha ricordato il consigliere Gerolimetto che è intervenuto prima, quelli che sono i legami con la nostra identità, che non producono effetti così evidenti dal punto di vista della salute.
Per me l'indicatore principe di quale sia la qualità della vita all'interno di un Paese è l'aspettativa di vita e, allora, se io confronto quella che è l'aspettativa di vita in Italia con quella che c'è in tanti Paesi del Nord Europa – queste sono statistiche che potete guardare con facilità tutti voi – ci accorgiamo che l'Italia insieme alla Spagna sono le due nazioni dove l'aspettativa di vita è molto più alta.
Poi si introducono strumenti, come ad esempio Nutriscore, che ci raccontano che quello di cui ci alimentiamo abitualmente qui in Italia è assai meno salubre di tutto quello di cui si alimentano, invece, in altri Paesi d'Europa, dove l'aspettativa di vita è drammaticamente più bassa rispetto all'Italia.
Queste sono domande legittime che ci si pone, perché se è vero che questi studi sono fatti in modo accurato, non si capisce allora se l'aspetto legato all'aspettativa di vita viene tenuto in considerazione o meno. Si scopre che l'olio d'oliva viene considerato un elemento da classificare, non con Horizon, ma in questo caso con un altro strumento, che è quello del Nutriscore, come assolutamente da evitare, dimenticando che la quantità di olio d'oliva extravergine che si mette in un piatto è irrisoria e quindi non può essere calcolata con una metrica uniforme rispetto ad altre pietanze.
Di questo passo rischiamo, quindi, da un lato di penalizzare quella che è la nostra economia, quelle che sono le nostre tradizioni dal punto di vista delle culture, piuttosto che della produzione di alimenti e della tipicità dei nostri alimenti, ma rischiamo di danneggiare anche la nostra salute perché, ripeto, da questo punto di vista abbiamo molto da insegnare agli altri pur essendo ovviamente sempre disponibili ad ascoltare i suggerimenti che provengono d'Oltralpe.
Quello che ci dice la statistica è che, per il modo con cui ci alimentiamo abitualmente in Italia, abbiamo il privilegio di poter dire che siamo i più longevi d'Europa: forse, quindi, la dieta e gli alimenti che fanno parte della nostra quotidianità sarebbe bene che li adottassero come dieta anche in altri Paesi d'Europa per arrivare a quello che è il traguardo che abbiamo saputo raggiungere noi con, ripeto, il primato a livello europeo dell'aspettativa di vita, sia a livello maschile che femminile.
Personalmente e come Gruppo di Fratelli d'Italia voteremo favorevolmente a questa mozione che comunque ha acceso i riflettori su un tema che noi riteniamo importante.

PRESIDENTE

Grazie al collega Speranzon.
Non vedo altri interventi, quindi metto in votazione la mozione...

Nazzareno GEROLIMETTO (Zaia Presidente)

Posso, Presidente?

PRESIDENTE

Basta chiedere la parola con Concilium e io vedo che qualcuno chiede la parola. Altrimenti non riesco a guardare tutta quanto l'Aula sempre e per tutti. Prego, Gerolimetto, dichiarazioni di voto.

Nazzareno GEROLIMETTO (Zaia Presidente)

Dichiarazione di volto molto molto, molto breve.
Spiace che ancora una volta non ci sia unanimità su queste tematiche. L'introduzione come alimento della tarma della farina, il famoso Tenebrio molitor, non l'ha chiesto i cittadini né europei né italiani tanto meno. Sono le multinazionali che spingono per inserire dei nuovi alimenti per usare dei prodotti che non ci sogneremmo al mondo di inserire nella catena alimentare, però c'è qualcuno che su questo farà grosse speculazioni economiche e finanziarie.
Mi viene da dire che chi vota a favore di questa mozione è con i cittadini e con gli Italiani, chi non vota a favore è con le multinazionali.

PRESIDENTE

Bene.
Metto in votazione la Mozione n. 108.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Andiamo alla mozione n. 122 del collega Soranzo.
PUNTO
15



MOZIONE PRESENTATA DAI CONSIGLIERI SORANZO, SPERANZON, POLATO, RAZZOLINI E FORMAGGIO RELATIVA A "LA GIUNTA REGIONALE INTERVENGA PER CHIEDERE AL GOVERNO DI INTERVENIRE CON PROVVEDIMENTI CONCRETI AFFINCHÉ ANCHE GLI ALBERGHI E LE PENSIONI POSSANO FRUIRE DEL SUPERBONUS 110 PER CENTO". (MOZIONE N. 122) APPROVATA (DELIBERAZIONE N. 127/2021)

PRESIDENTE

Enoch Soranzo, prego.

Enoch SORANZO (Fratelli d'Italia - Giorgia Meloni)

Grazie, Presidente.
Gentili colleghi, molto velocemente. Inizio col dire che questa è stata una mozione depositata a giugno di quest'anno. Non serve che ricordi a nessuno in quest'Aula che cosa rappresenti il turismo veneto e che cosa rappresenta il turismo in 70 milioni di presenze, in 18 miliardi di fatturato nel periodo pre-Covid, cioè mi riferisco all'annualità 2019. Non serve neanche che ricordi che la fonte è proprio il nostro stesso presidente Zaia in occasione del Bit per la candidatura olimpica di Milano-Cortina nel febbraio 2019. Non serve a nessuno qui dentro, in quest'Aula, ma neanche fuori da quest'Aula, ricordare quello che è accaduto nel corso di questa pandemia, che cosa è accaduto alle strutture ricettive alberghiere e a tutte le strutture di ospitalità del nostro Veneto, come in tutto il mondo, come in tutta Italia, ma in Veneto il turismo rappresenta il primo settore ed è un settore molto importante per la nostra economia. Ricordo il meno 60% di presenze, di arrivi, il meno 64% di arrivi.
Il settore alberghiero, poi, insieme a tutte le associazioni di categoria, è ricorso a richiedere misure che, di fatto, si sono manifestate molto spesso negli operatori, di chiedere il credito bancario più volte per sopravvivere a questo stop e a questo bombardamento, che neanche con le tensioni di guerre e di atti terroristici aveva mai visto.
Non serve ricordare, qui dentro c'è qualcuno che lo vive di persona, che il fermo delle strutture del sistema ricettivo-alberghiero ha visto conoscere negli operatori manutenzioni, interventi, situazioni che nessuno ricordava, perché il fermo delle strutture ricettivo-alberghiere ha portato a dei danni importanti dal punto vista impiantistico, infrastrutturale e strutturale degli stessi complessi e stessi compendi.
Bene. Inizialmente avevo pensato di ritirare questa mozione. In verità, poi, alcune analisi di quelli che sono i fenomeni di questo settore mi hanno portato a poter chiedere a questo Consiglio di modificarla, emendarla e renderla ancora importante. Perché è bene la misura che, dopo gli appelli, anche in questa sede, fatti dal nostro Gruppo, ma da tutto il Consiglio, ai Ministri dello Sviluppo Economico e del Turismo, che hanno portato nell'ultimo decreto del PNRR il bonus dell'80%, oltre ai contributi a fondo perduto, che ricopre anche alcune spese di progettazione, ma riteniamo che questa mozione possa essere ancora valida nel chiedere alla Giunta regionale di alzare ancora una volta, proprio per il settore del turismo veneto in primis, e di chiedere l'equiparazione al 110%, come gli altri beneficiari, la misura di questo Superbonus. Perché è anche vero che, se a giugno c'era una situazione, oggi tutti noi sappiamo che gli interventi non costano più come prima. Gli aumenti delle materie prime in materia di rame, acciaio, isolamenti, ferro, alluminio hanno avuto rincari che vanno dal 20 all'80%.
Pertanto, crediamo che sia ancora valida e sia ancora necessaria.
Chiedo a questo Consiglio di impegnare la Giunta a intervenire immediatamente presso il Governo affinché ancora una volta - e ringraziando il lavoro dei Ministri che hanno accolto comunque i nostri gridi di allarme – a intervenire ancora urgentemente con opportune ulteriori risorse al settore turismo, con i benefici del Superbonus agli alberghi e alle pensioni, equiparati agli altri beneficiari, perché, secondo noi, sostenere il turismo veneto significa sostenere la prima azienda veneta.
Grazie.

PRESIDENTE

Grazie a lei.
Collega Venturini, prego.

Elisa VENTURINI (Forza Italia – Berlusconi – Autonomia per il Veneto)

Grazie, Presidente.
Noi, come Gruppo di Forza Italia, abbiamo presentato una mozione dal contenuto analogo, la 133, perché riteniamo fondamentale sostenere, in quanto strategico, il comparto turistico alberghiero e, appunto, si chiedeva di poter estendere i benefici fiscali del Superbonus 110% a quegli immobili in destinazione alberghiera in categoria catastale D2.
Ecco, l'intento, associandomi a quella che è un po' l'istanza presentata dal Gruppo di Fratelli d'Italia, è quello di sostenere questo comparto sostenendo anche quei benefici che potrebbero quindi influire positivamente.

PRESIDENTE

Grazie.
Non vedo altri interventi.
Metto in votazione la Mozione n. 122.

Enoch SORANZO (Fratelli d'Italia – Giorgia Meloni)

Presidente, chiedo scusa, con l'emendamento che ho proposto. Grazie.

PRESIDENTE

Sì, così come modificato dal proponente: era un emendamento puntuale, preciso e attualizzato rispetto, appunto, al momento di presentazione della mozione.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Passiamo alla mozione 123 dei colleghi Bigon, Zanoni e Zottis.
PUNTO
16



MOZIONE PRESENTATA DAI CONSIGLIERI BIGON, ZOTTIS E ZANONI RELATIVA A "LA REGIONE SOLLECITI ATTIVAMENTE LA RAPIDA APPROVAZIONE DEL DDL STATALE N. 1272/2019 "DISPOSIZIONI IN FAVORE DEI SOGGETTI AFFETTI DA SENSIBILITÀ CHIMICA MULTIPLA"". (MOZIONE N. 123) APPROVATA (DELIBERAZIONE N. 128/2021)

PRESIDENTE

Bigon, prego.

Anna Maria BIGON (Partito Democratico Veneto)

Grazie, Presidente.
Con l'articolo 12 della legge 19 del 2013, la Regione Veneto è tra le prime Regioni a riconoscere l'MCS, che sarebbe la Sensibilità Chimica Multipla, come malattia rara.
Con l'articolo 12, la stessa Regione stabiliva che, entro 60 giorni, avrebbe individuato poi la sede, ma in realtà ne passarono molti di più, perché ne passarono circa 1.300, con circa due anni di ritardo.
Il Senato sta seguendo l'iter del disegno di legge 102 del 4 aprile 2019 che prevede una riorganizzazione delle strutture sanitarie che dovranno dedicare le sedi, le strumentazioni medicali e il personale, nonché i fondi per la ricerca.
Chiediamo quindi che la Giunta si impegni ad attivarsi affinché solleciti il Parlamento per approvare, nel più breve tempo possibile, questa legge a favore e a tutela di queste persone che hanno questa malattia rara. Grazie.
Assume la Presidenza
Il Vicepresidente Nicola Ignazio FINCO

PRESIDENTE

Grazie a lei, collega.
Ci sono Consiglieri che vogliono intervenire? Non vedo richieste di intervento.
Un attimo solo. Diamo mandato agli uffici per un coordinamento tecnico in quanto c'è un refuso dove c'è scritto "DDL statale n. 102 del 2019": non è il 102, ma il 1272. Comunque, una volta approvata la mozione, diamo mandato agli uffici.
Non ci sono altre richieste di intervento.
Mettiamo in votazione la Mozione n. 123.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Passiamo al punto successivo, che è la mozione n. 163, presentata dai consiglieri Scatto ed altri.
PUNTO
17



MOZIONE PRESENTATA DAI CONSIGLIERI SCATTO, CESTARI, CECCHETTO, DOLFIN, FAVERO, BISAGLIA, BET, BRESCACIN, CAVINATO, CESTARO, CENTENARO, RIZZOTTO, SANDONÀ, SPONDA, MAINO E ZECCHINATO RELATIVA A "AFGHANISTAN: NON LASCIAMO SOLE LE DONNE AFGHANE". (MOZIONE N. 163) APPROVATA (DELIBERAZIONE N. 129/2021)

PRESIDENTE

Prego, collega Scatto.

Francesca SCATTO (Zaia Presidente)

Grazie, Presidente.
Avrei preferito dire, come succede quando le mozioni vengono discusse un po' di tempo dopo la loro presentazione, che la questione era risolta. Purtroppo non solo non è risolta, ma direi che, contrariamente a chi nell'agosto di quest'anno sosteneva che addirittura c'era un dialogo da instaurare con il nuovo regime in quanto il nuovo regime era risultato avere instaurato quasi un clima distensivo e che il dialogo con quelle forze potesse essere distensivo, purtroppo è stato veramente svilito.
Non vi leggo tutta la mozione, anche perché comunque i fatti purtroppo sono noti. Tutti abbiamo visto e sentito notizie di immagini femminili sui cartelloni in Afghanistan strappate e annerite; giornaliste della TV pubblica alle quali viene impedito di lavorare; insegnanti donne non più in grado di avere studenti maschi tra gli allievi e molto altro. La cronaca degli ultimi giorni ha visto l'uccisione di un'economista e di molte altre donne. Lo scopo di questa mozione era proprio quello di difendere i diritti delle donne afgane ritenendo che questa difesa sia un banco di prova per la democrazia. È la scelta della democrazia, direi. È una nostra scelta quella di decidere se credere alle bugie di moderazione dei dittatori o batterci per trasformare questi diritti in un'arma di pressione su questi regimi.
Ecco perché chiedo che venga impegnata la Giunta regionale per attivarsi presso il Governo affinché vengano intraprese tutte le iniziative possibili per promuovere una forte azione internazionale in difesa dei diritti delle donne afgane e in collaborazione con organizzazioni umanitarie internazionali.
Poi, permettetemi, apro una parentesi, visto che siamo vicini alla data del 25 novembre e non vorrei che qualcuno potesse pensare che la questione delle donne afghane faccia passare in secondo ordine il problema della violenza sulle donne che, comunque, ogni anno conta molte vittime. La nostra sensibilità e la sensibilità di questo Consiglio credo debba essere proprio volta a tutte queste situazioni. Non importa che siano afghane, non importa la nazionalità. Certo, in questo momento le donne afghane hanno sicuramente bisogno del nostro supporto. Grazie.

PRESIDENTE

Grazie a lei, collega.
Consigliera Ostanel, prego.

Elena OSTANEL (Il Veneto che Vogliamo)

Grazie, Presidente.
Ringrazio la consigliera Scatto per aver presentato questa mozione perché permette di discutere di un tema su cui per tanto tempo e settimane abbiamo sentito parlare, ahimè, i telegiornali quando succedeva appunto la crisi in Afghanistan e riportare l'attenzione su una delle parti della società che è più colpita, non solo è stata colpita da quel momento, ma la più colpita in generale all'interno di un contesto, in particolare oggi, che negli ultimi giorni ‒ già ieri sono arrivate delle notizie ‒ sta usando una forza spropositata, in particolare verso le donne e le donne che, magari, avevano osato anche parlare o collaborare prima della caduta del Governo.
Io sono d'accordo con la mozione, la sostengo e la ringrazio anche per aver fatto un appunto sul 25 novembre. Però approfitto di questi tre minuti per portare all'attenzione del Consiglio il fatto che in questo momento i corridoi umanitari sono stati aperti. La possibilità che questa mozione sia resa effettivamente concreta passa anche per la possibilità di riportare, attraverso quei corridoi umanitari, le persone che, soprattutto donne, in quel contesto oggi sono le più perseguitate, perché magari hanno osato collaborare con il Governo precedente o parlare o semplicemente iscriversi all'università.
Devo confessare che il tema Afghanistan è arrivato velocemente anche alla conoscenza più attuale mia personale proprio in quei giorni in cui cadeva il Governo e dove, con il console Claudi ed altri, si provava a portare dei connazionali che magari vivevano nelle città, nella mia città, Padova, attraverso la collaborazione anche con due Assessore, che vorrei citare in quest'Aula per il lavoro che hanno fatto, del Comune di Padova: l'assessore Benciolini e l'assessore Nalin. Proprio in quel momento c'era una grande difficoltà nel poter davvero salvare delle persone che venivano perseguitate casa per casa in quei giorni. Venivano cercate soprattutto le persone che avevano collaborato. Siamo riuscite, per fortuna, a portare, attraverso un corridoio, che all'epoca non era ancora formalizzato, ad esempio, delle studentesse che erano iscritte all'università e che venivano ricercate all'interno delle case proprio perché avevano semplicemente partecipato a un'iniziativa pubblica dove si parlava di diritti delle donne all'interno dell'Università di Kabul.
Oggi che abbiamo, invece, i corridoi umanitari aperti, ce ne sono diversi, in collaborazione con le associazioni. Ad esempio, ne cito una: la Comunità di Sant'Egidio. Proprio ieri sono stata ad un incontro a Padova dove alcuni concittadini padovani, tra l'altro imprenditori che lavorano nella città di Padova, chiedono di poter portare e ricongiungere i propri familiari che sono ancora lì bloccati. Erano arrivati all'aeroporto in quei giorni, ma ‒ come sapete e avete visto ‒ c'erano tantissime persone che provavano, anche attraverso canali di fortuna, a partire; c'è stata l'ultima bomba proprio nei giorni in cui si provava a fare qualcosa e oggi sono nascosti, non solo all'interno delle loro case, ma addirittura nei territori rurali, magari fuori da Kabul o addirittura hanno provato a utilizzare la via del Pakistan o del Qatar, dove poter prendere un aereo privato con i propri risparmi e volare da un'altra parte.
La situazione è molto grave soprattutto oggi, quando l'attenzione mediatica anche è scesa rispetto al fatto che non sembra più che ci sia quel momento di crisi che abbiamo visto in tutti i TG per varie settimane, ma la situazione è ancora grave e pesante. Le persone che ho incontrato ieri raccontano che i propri genitori, mamma, papà e cinque fratelli, sono in una situazione di difficoltà perché vengono ricercati all'interno delle loro case e si spostano di notte in notte in un rifugio diverso.
la situazione è questa e io ringrazio per aver permesso di discutere su questo, che magari non è prettamente sul tema della mozione, ma credo che, visto che ci sono dei corridoi formali aperti oggi, è importante la possibilità di portare all'attenzione del Governo che è importante agire con velocità, soprattutto per quelle persone fragili che sono perseguitate ovviamente nel territorio e a Kabul.

PRESIDENTE

Collega, il tempo, per cortesia.

Elena OSTANEL (Il Veneto che Vogliamo)

Scusi. Credo che sia importante far capire che oggi la possibilità che questa mozione si renda anche concreta passi anche attraverso la possibilità di salvare quelle persone, che non possono rimanere lì o non vogliono in questo momento rimanere lì. Grazie.

PRESIDENTE

Grazie a lei, collega.
Collega Bigon, prego.

Anna Maria BIGON (Partito Democratico Veneto)

Grazie, Presidente.
Ringrazio anch'io chi ha promosso e ha portato oggi in discussione questa mozione, perché effettivamente dobbiamo parlare dei diritti delle donne e soprattutto dei diritti delle donne afghane. Per cui la Giunta assolutamente deve fare tutto quello che è possibile per intervenire, affinché la situazione venga presa in considerazione e migliorata.
Sappiamo perfettamente che ci sono dei flussi e sappiamo altresì che probabilmente non se ne parla più, perché la situazione di per sé è cambiata, è peggiorata, non abbiamo tante notizie, ma dobbiamo intervenire e credo che il Consiglio regionale, insieme alla Giunta, debba fare il possibile assolutamente per fare chiarezza e soprattutto per supportare e approfondire le possibilità per portare qua le donne che sono in pericolo perché possano ritornare ad avere una dignità soprattutto di parità, su cui prima avevano quantomeno fatto dei passi in avanti, che adesso ovviamente hanno smesso di fare. Grazie.

PRESIDENTE

Grazie collega.
Non ci sono altre richieste di intervento.
Mettiamo in votazione la Mozione n. 163.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Il punto successivo è stato rinviato.
Siamo alla mozione n. 146 del collega Soranzo ed altri.
PUNTO
19



MOZIONE PRESENTATA DAI CONSIGLIERI SORANZO, SPERANZON, POLATO, RAZZOLINI E FORMAGGIO RELATIVA A "PADOVA CITTÀ EUROPEA DELLO SPORT 2023". (MOZIONE N. 146) APPROVATA (DELIBERAZIONE N. 130/2021)

PRESIDENTE

Prego, collega Soranzo.

Enoch SORANZO (Fratelli d'Italia - Giorgia Meloni)

Grazie, Presidente.
Sempre cercando di essere veloce e rimanere nei tempi. Questa è una mozione che desidera avere lo scopo e l'intento di proporre a questo Consiglio l'impegno alla Giunta regionale di attivarsi in tutte le sedi istituzionali per appoggiare la candidatura di Padova come Città Europea dello Sport 2023, unitamente agli altri attori istituzionali, in un'ottica di valorizzazione, sviluppo, coesione sociale, crescita del capitale umano del nostro Veneto.
Perché proponiamo di impegnare la Giunta a sostenere Padova e questa candidatura di Padova come Città Europea dello Sport 2023? Perché sappiamo bene quale ruolo ha anche lo sport, come poc'anzi avevamo recitato per il turismo, nel Veneto e l'economia del Veneto, perché il 14 luglio scorso a Padova si è tenuta la presentazione ufficiale di questa candidatura, non solo alla presenza, ovviamente, delle Istituzioni cittadine massime, ma anche di tutte le istituzioni, dei Comitati di valutazione, di europarlamentari, di rappresentanti di associazioni, di Presidenti di istituzioni come il CONI Veneto e non solo, ma anche di quelle universitarie: insomma, c'erano tutti coloro che potranno portare, nelle sedi opportune, una candidatura come quella che vede nel 2024 Genova.
Riteniamo che questa candidatura sia davvero innovativa: innovativa perché con sé, come è citato anche durante questa presentazione di candidatura, porta Padova come una candidatura innovativa perché lo sport non è solo sport, ma è cultura della salute e inclusione. Infatti, uno dei presupposti per cui Padova si candida a questo appuntamento è perché porta, insieme allo sport, quella che è la cultura veneta dello sport che è crescita, sviluppo e inclusione.
Questa candidatura vuole anche avere una grande opportunità per essere volano per Padova, ma in verità per tutto il Veneto, per accendere i riflettori sulla situazione che post-pandemia si è recitata e si sta continuando a manifestare in quelle che sono tutte le attività sportive, ma anche e soprattutto per l'impiantistica. Sarebbe creare davvero un'opportunità importante per dare una risposta, una valorizzazione e, speriamo, anche opportunità di investimento a tutto questo comparto che ne esce come tanti altri comparti con tanti ferite, ma che merita davvero una ripresa importante nell'interesse di tutte le nostre non solo attività sportive ma anche di tutela dei nostri concittadini e famiglie. Grazie.

PRESIDENTE

Grazie a lei, collega Soranzo.
Ci sono altri colleghi che vogliono intervenire?
Collega Ostanel.
Lorenzoni, se si prenota, prego.

Arturo LORENZONI (Gruppo Misto)

Io ringrazio il collega Soranzo per la sollecitazione, però a quanto mi risulta è già stata nominata Padova Città Europea dello Sport, cioè mi pare sia già ufficiale.
Sì, quindi credo che la mozione abbia poco senso.
No, io vedo qui adesso: 2 settembre 2021, è ufficiale. Tra l'altro, nell'opposizione in Consiglio comunale del suo Gruppo, è stata anche criticata perché è stato ritenuto che fosse un semplice passaggio formale e quindi è stata accusata la Giunta di aver fatto questa solo come vetrina. In realtà, io condivido che questo sia un elemento importante per promuovere lo sport e per promuovere il ruolo che le società sportive hanno nella crescita dei ragazzi e nella promozione di valori positivi.
Per cui, ecco, ringrazio del sostegno che è stato dato alla Giunta padovana da parte del collega Soranzo. Parli con i suoi colleghi del Consiglio comunale padovano.

PRESIDENTE

Grazie, collega Lorenzoni.
Collega Soranzo, vuole intervenire in replica? Prego.

Enoch SORANZO (Fratelli d'Italia - Giorgia Meloni)

Con molta tranquillità, io onestamente non ne avevo avuto notizia. È un giorno di festa: se è così, siamo felici.
Per quanto riguarda i colleghi non raccolgo il tentativo di fare una speculazione di carattere polemico e anche di, credo, un profilo che non meriti neanche il Lorenzoni professore universitario fare questo tipo di intervento perché un po' lo squalifica. Credo di poter dire tranquillamente che non serviva e neanche lo raccolgo perché il Gruppo consiliare della città di Padova è ben sicuramente al lavoro per i propri cittadini.
Aggiungo che non c'è nessun problema. Se questa è stata ufficializzata, sono felice. Non ho avuto novità. Credo che, comunque nella mozione - se mi consente il Presidente di poter modificare l'impegno - al di là della candidatura, ci sia il sostegno in tutta l'attività che vedrà questa candidatura nell'azione per Padova di tutte le attività. Quindi, faccio presto a modificare la mozione, impegnando la Giunta regionale e tutta la Regione a portare avanti...

PRESIDENTE

Collega, se lei vuole proporre una modifica o la fa per iscritto oppure la annuncia al microfono in maniera corretta.

Enoch SORANZO (Fratelli d'Italia - Giorgia Meloni)

Sì, lo faccio subito. Un attimo solo.
Posso avere due minuti di interruzione per proporgliela, Presidente?

PRESIDENTE

Sospendiamo due minuti.
La Seduta è sospesa alle ore 16.10
La Seduta riprende alle ore 16.13

PRESIDENTE

Se fa richiesta di parola, gliela do, così può spiegare come ha modificato l'impegno alla Giunta regionale in merito alla sua mozione.
Prego, collega.

Enoch SORANZO (Fratelli d'Italia – Giorgia Meloni)

Grazie, Presidente.
Ringraziando il collega Lorenzoni per questo suo intervento e precisione, che quindi ci ha dato modo anche di portare una novità alla città di Padova, ma credo a tutto il Veneto, perché la modifica, che abbiamo anche concordato con anche l'assessore Corazzari, sarebbe questa: "Impegna la Giunta regionale ad attivarsi a supporto di tutte le iniziative connesse al riconoscimento della candidatura della città di Padova a Città Europea dello Sport 2023". Grazie.

PRESIDENTE

Perfetto. Grazie, collega.
Mettiamo in votazione la Mozione n. 146, così come emendata dal collega Soranzo.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
PUNTO
20



MOZIONE PRESENTATA DAI CONSIGLIERI FINCO, CENTENARO, BORON, VIANELLO, CECCHETTO, DOLFIN E RIGO RELATIVA A "L'UNIVERSITÀ DI CA' FOSCARI RIPRENDA LE CERIMONIE DI CONSEGNA DEI DIPLOMI DI LAUREA IN PIAZZA SAN MARCO" (MOZIONE N. 96) RITIRATA

PRESIDENTE

La mozione successiva, la n. 96, che mi vede primo firmatario, la ritiro in quanto è già stata superata perché è una mozione del mese di aprile di quest'anno. Quindi la mozione n. 96 è ritirata.
Passiamo alla successiva, che è la n. 160 dei colleghi Giacomin ed altri.
PUNTO
21



MOZIONE PRESENTATA DAI CONSIGLIERI GIACOMIN, FAVERO, ZECCHINATO, RIZZOTTO, MICHIELETTO, CAVINATO, DOLFIN E FINCO RELATIVA A "LAGO DI FIMON: UN BENE AMBIENTALE, STORICO, NATURALISTICO E TURISTICO DA SALVAGUARDARE". (MOZIONE N. 160) APPROVATA (DELIBERAZIONE N. 131/2021)

PRESIDENTE

Collega Giacomin, prego.

Stefano GIACOMIN (Zaia Presidente)

Grazie, Presidente. Grazie, colleghi.
Sarò breve, anche perché l'oggetto è stato già discusso in questo Consiglio e mi sarebbe piaciuto che le due mozioni potessero essere presentate congiuntamente, ma nel corso dell'ultimo intervento del collega Possamai, io ero completamente senza voce, pertanto non ho neanche potuto integrare alcune cose.
Il tema è un tema che io ho approfondito già nei mesi di febbraio, marzo e aprile di quest'anno, sia con il Sindaco di Arcugnano, che è il Comune nel quale sta questo sito ambientale di assoluto pregio, sia con la Provincia di Vicenza.
C'è uno studio dell'Università di Parma che dice che in trent'anni questo ambiente si interrerà e pertanto chiedo nella mozione, che venga fatto uno studio approfondito in merito a questo tipo di intervento. Perché la Provincia ha già prodotto un testo abbastanza significativo per quanto riguarda l'ambiente floro-faunistico, eccetera. In questo caso bisogna vedere come si può porre rimedio a questo problema di interramento e porlo in maniera adeguata, perché non basta neanche dragare il lago perché andremmo magari a creare una situazione ancora peggiore.
Per cui lo studio a monte deve essere uno studio molto accurato.
Nella mia mozione, che io chiedo, Presidente, se è possibile integrare semplicemente mettendo all'ultimo punto, quando io cito gli esempi delle Oasi di Ca' Mello e di Bosco Nordio, mettere tra parentesi: "gestite da Veneto Agricoltura". Per me era una cosa ovvia, avendo cercato degli esempi in questo senso. Ovviamente mi sembrava una cosa scontata, ma scontata non è proprio perché Veneto Agricoltura, per esempio, su questo ha prodotto degli esempi estremamente di pregio sui suoi interventi e il mio timore è che la Provincia di Vicenza, come le Province in generale, anche qualora fosse destinataria di risorse magari possa avere qualche difficoltà, perché sappiamo perfettamente quali effetti la legge Delrio abbia avuto sulle Province: le ha depauperate dal punto di vista finanziario, ma anche dal punto di vista di personale e materiale umano. Per cui c'è anche il rischio che non ci siano le professionalità idonee.
Rimando alla Giunta l'onere di fare una verifica su quale sia lo strumento anche gestionale più utile per arrivare a una definizione della problematica di questo sito ambientale di assoluto pregio. Grazie.

PRESIDENTE

Grazie a lei, collega.
Consigliere Possamai, prego.

Giacomo POSSAMAI (Partito Democratico Veneto)

Solo per apprezzare la mozione del consigliere Giacomin, che, come ricordava lui prima, ricalca e riprende un tema di cui abbiamo già discusso in questo Consiglio con una mozione di cui ero primo firmatario. Insieme al Consigliere abbiamo anche svolto alcuni incontri istituzionali e quindi la possibilità, insomma, di portare avanti quello che c'è scritto nella mozione, che condividiamo pienamente, c'è. L'assessore Bottacin, si è impegnato. Credo che ci sia già anche ormai una bozza tra Regione e Provincia sulla modalità di gestione del lago.
Ecco, mi auguro che questa bozza non riprenda i ragionamenti espressi in quest'Aula dal consigliere Joe Formaggio che, se vi ricordate, ha proposto di trasformare il lago di Fimon nella versione nostrana di Miami tra moto d'acqua e un po' di cemento, e invece che stia nel solco di quello che questa mozione, come la mozione precedente, sostiene e richiede, quindi di valorizzare l'aspetto naturalistico e l'aspetto, appunto, di valenza del territorio e di salvataggio di questa zona e di quest'area così importante per il territorio vicentino. Grazie.

PRESIDENTE

Grazie, collega.
Consigliere Formaggio, prego.

Joe FORMAGGIO (Fratelli d'Italia - Giorgia Meloni)

Grazie, Presidente.
Qua mi sembra che mentiamo sapendo di mentire perché, come ho votato contro convintamente alla mozione del collega Possamai, voterò contro anche a quella degli altri colleghi di maggioranza perché pensare di continuare a fare degli studi, continuare a pensare che la Provincia o la Regione stessa metta lì dei soldi per mantenere uno stagno di acqua ferma che non porta un centesimo di PIL alla Provincia di Vicenza, in questo caso, mi sembra che non possa trovare l'unanimità di quest'Aula, ma soprattutto anche dei Vicentini.
Quando il collega Possamai ha detto che voglio fare una pista di go-kart: è sbagliatissimo. Io voglio soltanto creare del turismo, però con quattro rapaci che non va a vedere nessuno, con quattro russe che stanno sommergendo... no, russe vegetali, che stanno sommergendo e ostruendo tutti i passaggi attorno al lago, in barca non ci va nessuno. Le uniche attività commerciali che c'erano hanno chiuso e hanno fallito. Quindi, se vogliamo continuare in questa direzione, basta che votiamo a favore di questa nuova mozione per il lago di Fimon. Grazie.

PRESIDENTE

Grazie del suo contributo, collega.
Consigliere Montanariello.

Jonatan MONTANARIELLO (Partito Democratico Veneto)

Presidente, dico la verità: l'intervento del consigliere Formaggio mi ha stimolato - Consigliere, aspetti, non vada via, dopo va dalle russe di Fimon - perché credo che di fronte alla bellezza, di fronte alla natura uno non si può soffermare sull'economia, sui costi e quindi sinceramente rabbrividisco un po' di fronte a certe affermazioni.
Io proporrei, piuttosto, visto che c'è questa diversità di idee, di fare una Commissione ad hoc per studiare qual sia la migliore vocazione per il futuro di quell'area. Se siete d'accordo, con il consigliere Formaggio, potremmo proporre un pool di esperti ad hoc per il futuro di quell'area. Presidente, sono pesanti le affermazioni del consigliere Formaggio.

PRESIDENTE

Grazie, collega Montanariello.
Non vedo altre richieste di intervento.
Mettiamo in votazione la Mozione n. 160 come modificata.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Colleghi, per cortesia.
Passiamo al punto successivo. Mozione n. 159 presentata dal collega Razzolini ed altri.
PUNTO
22



MOZIONE PRESENTATA DAI CONSIGLIERI RAZZOLINI, SPERANZON, SORANZO, POLATO, CORSI E ZECCHINATO RELATIVA A "LA REGIONE VENETO SOSTENGA LA LOTTA AL FITOPLASMA CAUSANTE LA FLAVESCENZA DORATA". (MOZIONE N. 159) APPROVATA (DELIBERAZIONE N. 132/2021)

PRESIDENTE

Prego, collega.

Tommaso RAZZOLINI (Fratelli d'Italia - Giorgia Meloni)

Grazie, Presidente.
Questa mozione vuole sottolineare questo problema che ha oggi l'agricoltura veneta e, per quanto mi riguarda, un po' anche quella delle Colline di Conegliano e Valdobbiadene. So che il problema è ben diffuso ovunque. Riguarda la flavescenza dorata: è una malattia molto contagiosa che sta facendo gravi danni in più ambiti.
Per la lotta a questa malattia sono due le soluzioni che devono comunque convergere insieme. La prima è l'utilizzo di prodotti fitosanitari per abbattere la popolazione di questa cicalina, che è l'insetto che trasporta questa malattia da un vigneto all'altro. E su questo vanno anche fatti i controlli che gli agricoltori facciano questi trattamenti. Tante volte non vengono fatti e, non venendo fatti, lasciando il vigneto non trattato, c'è proprio il rischio di questa pandemia di questa malattia. La seconda è l'estirpo delle piante infette. La pianta infetta va tagliata, se non addirittura eradicata, proprio per evitare che questa malattia continui ad andare avanti. Su questo sarebbe anche utile finanziare con dei fondi di misura, come quelli di ristrutturazione, i vigneti colpiti dalla flavescenza.
Questa malattia compromette in primis la quantità del raccolto, che va sempre più a diminuire, fino proprio a eradicare la pianta e, quindi, ha un danno economico per un'economia molto importante per la nostra Regione e si sa che il Veneto è una delle Regioni più importanti a livello vitivinicolo. Poi è anche un problema a livello di paesaggio...

PRESIDENTE

Colleghi, per cortesia.

Tommaso RAZZOLINI (Fratelli d'Italia - Giorgia Meloni)

Infatti ci troviamo – penso anche al sito patrimonio UNESCO di Conegliano Valdobbiadene – pezzi di collina dove non ci sono più vigneti proprio perché sono stati estirpati per questa malattia. Quindi va anche a rischio quello che è stato riconosciuto patrimonio dell'umanità UNESCO.
È necessario eliminare i focolai prima possibile, anche tramite un ente preposto che, su segnalazioni, diffidi i proprietari inadempienti a questi controlli e a questi trattamenti, anche facendo un estirpo coatto con sanzioni a queste persone. Tante volte mi giunge notizia che vengono fatte segnalazioni, ma non esce nessuno a controllare e quindi questo problema c'è e questa malattia, tramite la cicalina, va a infettare anche aree dove magari ci sono vigneti storici e quindi di pregio.
Poi c'è anche da dire che le uova della cicalina svernano nei tralci a terra, quindi c'è anche la necessità di una bruciatura, soprattutto in aree collinari, per le viti che sono state appunto estirpate e tagliate.
Proprio per questo si chiede alla Giunta regionale di potenziare il servizio dell'ente preposto al controllo, tramite dei sopralluoghi negli appezzamenti infetti segnalati dei viticoltori o da terze persone, che hanno riscontrato il pericolo; di prevedere un aiuto in termini economici a quei viticoltori che hanno subìto danni dovuti a flavescenza dorata e che, almeno nei tre anni precedenti, hanno rispettato ed eseguito gli obblighi imposti dalle relative normative alla lotta obbligatoria alla flavescenza dorata, imposti dalla Regione Veneto, tramite consultazione dei quaderni di campagna e quant'altro; di prevedere una possibilità di deroga alle bruciature di quei tralci infetti da flavescenza dorata se il loro ammontare è di una quantità rilevante, visto che la soluzione per il loro smaltimento sarebbe il loro deposito sottoterra, ma questa possibilità risulta alquanto impervia nella zona collinare (questa proposta deve essere accordata tra i vari enti preposti, sentito il parere di ARPAV); di prevedere la possibilità di ristrutturazione e riconversione dei vigneti per gli estirpi e reimpianti dovuti ad importanti attacchi di flavescenza dorata in zone UNESCO, compatibilmente con le condizioni di tutela previste dal disciplinare tecnico. Grazie.

PRESIDENTE

Grazie, collega.
Consigliere Zecchinato, prego.

Marco ZECCHINATO (Zaia Presidente)

Grazie, Presidente.
Innanzitutto voglio ringraziare il consigliere Razzolini per aver presentato questa mozione e anche cogliere l'occasione per dire che l'assessore Caner, con la propria struttura, sta già facendo un gran lavoro su questo tema, nel senso che è stata creata proprio allo scopo una task force già da un po' di tempo e ne fanno parte ovviamente il Dipartimento regionale, l'Università di Padova, l'Università di Verona, il CIRVE, oltre che esperti agronomi e anche appunto i Consorzi del vino.
Le attività che sono già in corso sono attività di monitoraggio. Peraltro, queste sono anche richieste dalla mozione. Ci saranno appunto in previsione, a seguito dei monitoraggi, delle valutazioni che sono in corso, anche degli interventi mirati e si vuole fare insomma oltre, nel senso che si sta valutando anche di intervenire al riguardo la formazione, perché spesso chi interviene anche per i monitoraggi o comunque le professionalità che seguono le aziende spesso non sono preparate in valutazioni adeguate e anche per eseguire dei controlli che, ripeto, sono già in corso.
Ecco, a fronte di questo direi che sulla mozione, che appunto risulta comunque meritevole di sostegno, richiederei una modifica se appunto il presentatore è d'accordo.
Sostanzialmente al punto 2 dove si impegna la Giunta regionale, il secondo trattino, lo indico come punto 2, il secondo trattino stralciarlo, cioè eliminare appunto le cinque righe relative a questo punto e inserire: "valutare la possibilità di prevedere un eventuale aiuto in termini economici". è chiaramente una valutazione. Questo perché? Perché a fronte dei monitoraggi, a fronte delle valutazioni che sono in corso, in base alle varie specificità e situazioni, si valuterà anche che possibilità eventualmente ci saranno. Questo chiaramente deve venire solo a valle di tutte le valutazioni che saranno fatte.
Chiederei al consigliere Razzolini di poter rivedere la sua mozione. Grazie.

PRESIDENTE

Grazie, collega Zecchinato.
Collega Pan.

Giuseppe PAN (Liga Veneta per Salvini Premier)

Grazie, Presidente.
Il collega Razzolini ha comunque posto un tema molto importante, perché l'aumento della flavescenza dorata nella nostra Regione, ma in particolare nelle aree vitate di quasi tutta Italia, sta diventando esponenziale. Io concordo con lui su molti dei temi che ha posto e soprattutto è ormai evidente che l'obbligatorietà dell'estirpo e della bruciatura delle piante ammalate sia una delle poche soluzioni che si possano trovare in questo momento.
È molto facile vedere dove è la flavescenza dorata. Se vedete un vigneto in vegetazione vedrete che di solito tutto il filare è bello verde e poi vedrete una pianta gialla a un certo punto, con le foglie abbastanza anche accartocciate su sé stesse: è dovuto appunto al batterio che viene trasmesso dello Scaphoideus titanus che è l'insetto naturalmente portatore.
Giustamente il consigliere Razzolini dice che bisogna fare i trattamenti. Sappiamo che a volte alcuni trattamenti, per quanto riguarda soprattutto i disciplinari biologici integrati, non sono neanche possibili e quindi è anche su questo tema che abbiamo affrontato anche col professor Tommasi, il CIRVE e col fitosanitario anche negli anni scorsi. Ci sono importanti università, come diceva prima il collega, che sono sotto pressione per trovare una soluzione che non è semplice perché è una delle malattie più devastanti per un vigneto in quanto da una pianta filare, soprattutto nella pianura in cui la meccanizzazione di alcuni interventi che sono le potature verdi meccanizzate e le trebbiature, le chiamiamo vendemmie meccanizzate, la trasmissione del batterio avviene conseguentemente su tutto il filare. Quindi ci si può trovare un anno con una pianta, l'anno dopo con 15, l'anno dopo ancora con tutto il filare ormai compromesso.
Assolutamente bisogna, secondo me, abituare i nostri agricoltori, e anche imporre ai nostri agricoltori l'estirpo anche delle radici perché bisogna scavarle via e la bruciatura del materiale infetto, ma soprattutto un'altra cosa che lei non ha sottolineato, ma che sarebbe importante: far sì che tutti quei vecchi vigneti abbandonati a volte in rive magari impervie o lasciate lì per strada, eccetera, che sono praticamente vettori della trasmissione della malattia, siano eliminati, magari anche con delle ordinanze ad hoc, perché effettivamente quelli sono vettori che chiaramente aumentano la trasmissione.
Io la ringrazio per aver fatto questo tipo di mozione, ma anche comunque sappiamo che c'è un lavoro da molti anni su questa malattia e le soluzioni sono ancora veramente poche. Alcuni stanno proponendo comunque, soprattutto qui a Conegliano, la possibilità di utilizzare ‒ come lei saprà ‒ le viti resistenti perché, oltre al discorso della flavescenza, c'è anche quello di altre malattie che si possono combattere, come la peronospora e l'oidio. Staremo a vedere gli studi nei prossimi anni. Grazie.

PRESIDENTE

Grazie, collega.
Consigliere Zanoni. Prego, collega.

Andrea ZANONI (Partito Democratico Veneto)

Mi sente, Presidente?

PRESIDENTE

La vediamo e la sentiamo.

Andrea ZANONI (Partito Democratico Veneto)

Bene. Grazie, Presidente.
Volevo intervenire sul dibattito relativo a questa mozione, che tratta un tema molto importante. Si tratta di malattie dei vigneti che creano danni consistenti e che, quindi, devono essere gestite prevedendo misure utili a evitare questa contaminazione e questi danni.
È importante parlarne, sicuramente. Quello che ci vede un po' perplessi è la questione delle bruciature, che sicuramente sono un metodo efficace - e lo ha detto adesso anche il collega Pan - per trattare questo tipo di malattia. Perché ci lascia perplessi questa deroga? Perché innanzitutto abbiamo strumenti utili a combattere un altro fenomeno che, ahimè, è gravissimo e molto pesante per la nostra Regione e per tutta la Pianura Padana che è quello dell'inquinamento dell'aria. Inquinamento dell'aria che, purtroppo - ne abbiamo parlato più volte anche in quest'Aula e molto più spesso in Commissione Ambiente - ci vede condannati dalla Corte di giustizia dell'Unione europea per la violazione di questa direttiva per le polveri sottili. Adesso sappiamo di essere oggetto anche di una nuova procedura di infrazione.
Abbiamo un Piano d'aria sulla tutela e il risanamento dell'aria che vieta le bruciature. Sappiamo che queste bruciature creano importanti fonti di inquinamento. Sappiamo che spesso serve farle quando ci sono condizioni meteo che peggiorano la situazione e l'inquinamento dell'aria.
Credo che approvare una mozione che chiede delle deroghe che tutelano la salute dell'uomo sia una cosa abbastanza pesante. Dobbiamo trovare il giusto equilibrio tra la salute delle piante che producono il vino e la salute dell'uomo. Credo che dobbiamo essere sicuramente attenti a entrambe, ma la seconda, penso, abbia più peso.
Io chiederei, se fosse possibile, di evitare questo punto 3. Per il resto siamo a favore.
Inserirei probabilmente anche qualcosa per quanto riguarda un incentivo allo studio e all'approfondimento tecnico-scientifico per quelle piante resistenti alle malattie fungine, che tanto affliggono i vigneti. Ce ne sono, come è stato ricordato anche prima, quindi io punterei lì la questione sul futuro, sulla ricerca, mentre sulle deroghe è un po' il gatto che si mangia la coda, perché il fenomeno resta e creiamo degli effetti collaterali negativi per il nostro ambiente e per l'aria.
Se il presentatore è disponibili a togliere, non avremmo problemi a votarla e, nel caso non lo fosse, se si può dare per voto separato, perché, a mio avviso, come legislatori dobbiamo stare attenti a queste cose e dobbiamo guardare un po' la situazione a 360 gradi. Sicuramente questo tema sta molto a cuore al consigliere Razzolini e agli altri firmatari, però dobbiamo considerare anche questi altri aspetti. Mi avete capito?
Trovare l'equilibrio non è facile, però sicuramente sappiamo che il problema delle polveri sottili e delle malattie connesse, di cui sono vittime moltissimi cittadini del Veneto, è un fenomeno importantissimo, che ci viene ricordato addirittura dei Giudici della Corte di Giustizia, che ci ha bacchettato, anzi, ci ha condannato come Stato italiano naturalmente, ma a causa delle situazioni in particolare delle nostre Regioni della Pianura Padana.

PRESIDENTE

Grazie, collega Zanoni.
Primo firmatario Razzolini, ci sono due richieste di modifica: una del collega Zecchinato e una del collega Zanoni. Le accetta? Prego.

Tommaso RAZZOLINI (Fratelli d'Italia – Giorgia Meloni)

Accetto le richieste di modifica del collega Zecchinato, che ringrazio, mentre non accetto quelle del collega Zanoni, perché comunque, nel punto 3, al di là che non è che dobbiamo bruciare tutte le aree vitivinicole, per carità, ma solo dove c'è l'infezione, comunque è specificato che per questo ci si avvale dell'aiuto e del sostegno, anche tecnico, di ARPAV, che è un ente di tutela del nostro territorio e della salute dei cittadini veneti.
Questo vuol dire che bisogna fare le cose in regola, tenendo dentro tutta una serie di situazioni di rischio e quindi già con questo si vuole essere attenti alla salute dei nostri concittadini. Perciò questo non lo posso accettare, anche perché oggi questo problema è un problema veramente importante, che sta crescendo sempre di più e non possiamo permetterci appunto di non fare queste azioni.

PRESIDENTE

Grazie, collega Razzolini.
Adesso chiedo al collega Zecchinato se ci può leggere la modifica.
Per il futuro, siccome le mozioni le vedete messe all'ordine del giorno, se avete intenzione di modificarle, vi chiedo cortesemente di presentare un semplice emendamento con la modifica. Altrimenti per noi è difficile lavorare.
Collega Zecchinato, se vuole pronunciare la modifica e dopo mettiamo in voto la mozione.

Marco ZECCHINATO (Zaia Presidente)

Grazie, Presidente.
Si chiede lo stralcio del punto 2 dell'impegno alla Giunta con la sostituzione di queste parole: "di valutare la possibilità di prevedere un eventuale aiuto in termini economici".

PRESIDENTE

Grazie, collega Zecchinato.
Sugli impegni alla Giunta, il secondo punto viene stralciato e viene così modificato: "di valutare la possibilità di valutare un eventuale aiuto in termini economici".
Non ci sono altre richieste di intervento.
Mettiamo in votazione la Mozione n. 159 come modificata.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Passiamo al punto successivo che è la mozione n. 103, presentata dai colleghi Pan ed altri.
PUNTO
23



MOZIONE PRESENTATA DAI CONSIGLIERI PAN, ANDREOLI, BET, BRESCACIN, CESTARI, CESTARO, CIAMBETTI, DOLFIN, FAVERO, RIGO, RIZZOTTO, VIANELLO, ZECCHINATO, CECCHETTO, MAINO E SPONDA RELATIVA A "IL GOVERNO ABOLISCA IL NUMERO CHIUSO A MEDICINA E AUMENTI I POSTI DI SPECIALIZZAZIONE PER I GIOVANI MEDICI ITALIANI". (MOZIONE N. 103) APPROVATA (DELIBERAZIONE N. 133/2021)

PRESIDENTE

Prego, collega Pan.

Giuseppe PAN (Liga Veneta per Salvini Premier)

Grazie, Presidente.
Sarò molto breve. Ho presentato questa mozione ancora... scusa, tu mi hai rotto le scatole oggi. Grazie. Ho presentato questa mozione ancora a maggio e la discutiamo oggi dopo mesi perché è chiaro che usciamo, ma siamo ancora anche in questi giorni all'interno di una pandemia che va avanti e, mai come in questo periodo, in questi due anni ci siamo accorti o ci accorgiamo che soprattutto in alcune strutture delle nostre ULSS e socio-sanitarie, ma soprattutto anche in Quinta Commissione abbiamo audito anche i sindacati delle case di riposo, eccetera, che la mancanza di medici è stata così pesante, così drammatica e così importante.
La considerazione che ho fatto è quella che comunque, dall'introduzione della legge 264 del '99 a oggi, sono passati 22 anni, che praticamente istituiva il numero programmato per l'accesso alla laurea di Medicina e Chirurgia e delle Professioni Sanitarie, abbia bloccato l'accesso a tanti giovani, magari volenterosi, magari anche preparati, ma anche magari pieni di buona volontà che sono stati esclusi da un numero chiuso che sta dando tutte le sue criticità proprio in questi anni. Sono passati 22 anni e a volte, anche sentendo molti ragazzi che si sono accinti a fare questo famoso test d'ingresso, alcuni che magari avevano anche le caratteristiche e poi magari sono riusciti a trovare altre vie per accedere a Medicina, a volte sono stati bocciati perché magari non sapevano la capitale del Burkina Faso. Magari erano preparati in biologia, erano preparati in tante materie che hanno studiato per molti anni nei nostri Licei e nelle nostre Scuole Superiori e magari su questi test, che sono test un po' anche generali, molti dei ragazzi che sono stati allontanati era anche per assurde domande.
Andando a vedere anche un po' i fabbisogni che ci sono nel nostro sistema sanitario ho visto che avremmo bisogno di circa 16.700 posti di medici entro il 2025 e, andando anche a confrontarci con gli altri Stati europei, vediamo che mentre da noi abbiamo 213 medici ogni 100.000 abitanti, la Francia ne ha 264, la Germania 237, eccetera, eccetera. Siamo, rispetto al livello europeo, anche molto più bassi. Sicuramente c'è da rivedere questa legge. C'è anche da implementare questa legge con delle risorse aggiuntive.
Tra l'altro, se andiamo a vedere anche i posti di specializzazione, ovviamente il Governo quest'anno, devo dirvi, da maggio li ha anche aumentati. Parlando con l'assessore Lanzarin, proprio negli ultimi incontri, è stato dimostrato che sui posti di specializzazione c'è stato un grande aumento. Nel 2018 erano 10.000 i posti di specializzazione. Nel 2021 siamo arrivati a 14.200. Resta il buco di laureati che si avvicinano ai corsi di specializzazione, che di solito durano anche più di tre anni e quindi, prima di trovarci medici che possano essere inseriti nel nostro sistema sanitario, dobbiamo comunque aspettare anni e anni. Chiaramente si è visto quale sia la situazione attuale.
La Regione Veneto nel 2020 ha, comunque, finanziato complessivamente quasi 10 milioni per le borse di studio: quindi, il nostro intervento, per quanto riguarda le università, è stato fatto.
Resta il fatto, comunque, che la mancanza cronica dei medici è assolutamente alla luce di tutti. Ricordo, inoltre, che c'è anche l'emigrazione dei nostri medici. Più di 8.000 giovani, laureati in Medicina, negli ultimi anni sono andati a lavorare all'estero. Quindi, se sommiamo questo gap insieme al gap che abbiamo indietro degli ultimi 22 anni, ci troviamo nella situazione di oggi, in cui nei nostri Pronti soccorso o, comunque, in tanti reparti delle nostre ULSS non abbiamo medici e abbiamo una mancanza cronica di specializzati.

PRESIDENTE

Collega Pan, ha esaurito il tempo. Se può terminare, grazie.

Giuseppe PAN (Liga Veneta per Salvini Premier)

La mozione vuole incentivare la Giunta affinché mandi una nota al Governo per abrogare questa legge, che io trovo assolutamente assurda, lasciando ai ragazzi, alle università che...

PRESIDENTE

Grazie.

Giuseppe PAN (Liga Veneta per Salvini Premier)

...selezione che possa avvenire nelle università.

PRESIDENTE

Grazie, collega Pan.
Collega Lorenzoni, prego.

Arturo LORENZONI (Gruppo Misto)

Grazie, Presidente.
Ringrazio il collega Pan, perché è sotto gli occhi di tutti la mancanza di personale sanitario. Non solo medici. Anche personale infermieristico e tutto quello che sta dietro nelle strutture.
Credo che, però, l'abolizione del numero chiuso sia un errore ingestibile dal punto di vista del mantenimento della qualità della formazione per i medici. Mi spiego. Organizzare un corso di laurea richiede una serie di investimenti e una disponibilità di materiale di laboratorio, oltre che di accesso ai tirocini, che richiede una forte programmazione.
Io sono d'accordissimo sulla parte che dice di aumentare i posti di specializzazione per i giovani medici, perché è indispensabile, però ritengo che abolire il numero chiuso, e quindi una programmazione, sarebbe un errore che rischierebbe di abbassare la qualità della formazione dei nostri medici, che sono in assoluto, penso, a livello mondiale, tra i più preparati: lo vediamo con tutti quelli che all'estero vengono attirati perché formati molto bene.
Il suggerimento che io mi sentirei di dare è quello di modificare il testo della mozione; abolire la legge può essere una strada; sicuramente chiedere di fare pressione perché ci siano più posti di specializzazione, ma l'abolizione del numero chiuso ritengo che sarebbe un errore.

PRESIDENTE

Grazie, collega.
Consigliere Bigon.

Anna Maria BIGON (Partito Democratico Veneto)

Grazie, Presidente.
Ringrazio anch'io il consigliere Pan per aver portato in discussione questa mozione: sappiamo perfettamente le difficoltà che abbiamo nel nostro settore sanitario per la carenza di medici. È vero che sono state fatte delle assunzioni, non entriamo nei particolari per quanto riguarda le assunzioni anche delle altre Regioni, perché alcune cose sono avvenute in modo diverso, ma non è la sede per parlare di questo.
Certo è che la soluzione va trovata soprattutto per il futuro: già due anni fa avevamo il problema e sta aumentando. Come giustamente diceva il consigliere Pan, non solo per la nostra fuga dei medici anche all'estero, ma anche e soprattutto perché, di fatto, la programmazione probabilmente, anzi, sicuramente non è stata corretta.
Sappiamo anche perfettamente che aumenteranno le patologie nei prossimi anni, perché di fatto la statistica anagrafe la conosciamo tutti: siamo destinati a invecchiare, come Paese. Per cui ancora di più dovremo fare i conti con un aumento degli operatori sanitari, che poi siano medici, infermieri, operatori sanitari, eccetera.
È vero quello che diceva il collega Lorenzoni, cioè che abbiamo una formazione molto importante e i costi sono elevati, ma sappiamo altrettanto che, se lo Stato italiano spende tantissimi soldi per la formazione dei nostri medici perché la qualità è molto elevata, è altrettanto vero che abbiamo Paesi esteri che fanno di tutto perché i nostri laureati in Medicina vadano a lavorare presso le loro strutture.
Premesso questo, dovremmo, quindi, anche intervenire su quelle che saranno ovviamente le contrattazioni collettive, ma anche magari regionali, per cercare di mantenere qua i nostri medici, dando loro delle prospettive, perché sappiamo anche perfettamente che tanti non rimangono nel Veneto - e parlo del Veneto perché è la nostra realtà - perché vogliono anche loro, avendo la possibilità, andare a lavorare nei posti dove hanno possibilità di carriera. Per cui gli ospedali spoke spesso magari sono abbandonati e non trovano appunto il privilegio di avere medici perché preferiscono andare in azienda ospedaliera o altri ospedali.
Detto questo, noi condividiamo una buona parte della mozione e soprattutto il fatto che la riforma debba essere assolutamente fatta, che il Governo debba prendere in esame la situazione, perché così non possiamo ovviamente andare oltre a tutela della sanità pubblica, evidentemente, perché non riusciamo nemmeno a fare prevenzione altrimenti.
Sappiamo anche però che, come si diceva prima, non possiamo aprire indistintamente il numero perché le università non potrebbero, come invero potevano farlo trent'anni fa, tutti e chiunque, perché i numeri sono alti e quindi non hanno la capacità tecnica.
Anche noi come Gruppo proponiamo, condividendone e facendo forza sul Governo insieme alla Regione di presa in carico di questa mozione, la possibilità di una piccola modifica e quindi non l'abolizione del numero chiuso, ma l'aumento, l'apertura del numero di accesso alle università sanitarie, in questo caso di Medicina, in modo tale che la programmazione sia effettivamente quella di adeguarsi alle esigenze nei prossimi anni, dei 16.000 in Italia e pro-quota nel Veneto, ovviamente, dei sanitari che saranno necessari per la tutela della salute pubblica.
Per cui, ecco, chiediamo al consigliere Pan, se è possibile valutare questa piccola modifica in modo tale che sia effettivamente accettabile, altrimenti per l'università – io ho parlato con dei Rettori - un ampliamento è possibile, l'apertura indistinta, visto il numero di domande, sarebbe veramente impossibile da attuare. Grazie.

PRESIDENTE

Grazie, collega Bigon.
Le chiedo una cortesia: siccome ci sono altri due interventi, se può formalizzare con un semplice emendamento la richiesta di modifica.
Prego, collega Ostanel.

Elena OSTANEL (Il Veneto che Vogliamo)

Grazie, Presidente.
Questa è una mozione importante su cui appunto mi sento di intervenire, perché anche oggi, in discussione del bilancio, avevamo dialogato con il capogruppo Villanova.
Il tema appunto si risolve... e premetto che sui contenuti della mozione io sono abbastanza d'accordo. Poi anch'io proporrò un tentativo di minima modifica. Però una mozione così importante ha bisogno anche di un ragionamento importante. È vero che su alcune questioni la competenza è nazionale, ma è anche vero che per le borse di Medicina generale, che era quello che provavo a dire oggi al collega Villanova, e quindi per i medici di base la Scuola di Specializzazione è regionale.
Noi dovremmo fare un lavoro serio di pressione verso il Governo che ha la maggiore responsabilità, come chiede questa mozione ed è anche vero che l'anno scorso sono stati aumentati i fondi per le borse di specializzazione. Spero che la direzione continui ad essere quella che era già stata intrapresa e quindi la pressione forse ha già funzionato e forse l'ha fatta la pandemia, più che una mozione, però è anche vero che anche la Regione deve fare la sua parte al pari del Governo, forse di più di quello che è stato fatto finora, in particolare nelle Scuole di Specializzazione, dove ha la sua Scuola di Specializzazione - passatemi il termine, non è "sua" la cosa giusta - ma dove i medici di base si specializzano nella Scuola di Medicina generale dove le borse possono e devono essere aggiunte su fondi e su richiesta della Regione del Veneto.
Una mozione di questo tipo sarebbe, secondo me, più forte se si dicesse al Governo di fare di più la sua parte, se si chiedesse di abolire il numero chiuso, su cui io sono d'accordo in tendenza – infatti io sono d'accordo con la mozione - però aggiungerei una minima modifica che è nel controllo della qualità della formazione. È un po' quello che diceva il consigliere Lorenzoni, cioè non è che si abolisce il numero chiuso dalla mattina alla sera. Si fa un lavoro di programmazione tra Stato e Regioni dove si capisce se le università hanno le strutture adeguate per formare adeguatamente nei laboratori, ad esempio, o anche negli ospedali poi nella specializzazione i medici che aggiungiamo.
Io sono d'accordo in tendenza nell'abolizione del numero ma bisogna programmarlo e siccome qui si governa da vent'anni, voi, non io, e al Governo invece ci sono state una serie di vicissitudini che l'hanno cambiato tante e varie volte, penso che la Regione potrebbe, in una mozione di questo tipo, cioè lei che la propone, consigliere Pan, inserire anche un impegno dell'aumento del lavoro che la Regione del Veneto fa sulle borse di cui ha una competenza diretta.
La richiesta che io faccio in questa mozione è quella solo di aggiungere che sull'abolizione del numero chiuso ci sia un'attenzione a garantire, in compartecipazione tra le altre Regioni e lo Stato, una qualità della formazione, quindi tutto il tema delle aule, delle strumentazioni, eccetera. Non chiedo una modifica rispetto al tema della Regione del Veneto, perché è un lavoro che si deve fare concretamente tutti insieme. È un tema talmente importante che non credo che oggi, se io le chiedessi di inserirlo qui, tanto non lo accetterebbe, ne sono sicura, non porterebbe sicuramente a un cambiamento, è un lavoro che si deve fare davvero pensando che è l'obiettivo da raggiungere e lo si raggiunge solo se Governo e Regioni, nella Conferenza Stato-Regioni, fanno tutte la propria parte su questa cosa.
Il tema dei medici di base, che provavo a dire oggi, è un tema che non credo abbia un colore politico. È un tema che ci stanno sollecitando davvero da 10 anni le associazioni, che dicono che soprattutto in Veneto stanno andando in pensione per questioni anagrafiche più persone di altri territori. L'idea che quelle borse possano essere garantite primariamente su fondi regionali e si chieda continuamente al Governo di aumentare ‒ ed è giusto ‒ i fondi per formare nuovi medici, credo sarebbe davvero importante.
Per concludere, sono d'accordo nel principio generale della mozione. Bisogna stare attenti: se si apre all'accesso aperto, bisogna garantire la qualità. Non in questa mozione, ma continuiamo a lavorare affinché il tema, soprattutto dei medici di base, in questa Regione venga preso in carico e risolto al più presto.

PRESIDENTE

Grazie, collega.
Consigliera Zottis, prego.

Francesca ZOTTIS (Partito Democratico Veneto)

Grazie, Presidente.
Dispiace se non viene accolta la proposta della consigliera Bigon, perché credo fosse una proposta di buonsenso, che va nella direzione di ottenere quelli che sono dei risultati sostenibili e fattibili rispetto a quelle che sono le condizioni attuali e le esigenze attuali.
È evidente che la mozione è assolutamente importante e colpisce un nodo vero, che è quello di rivedere completamente la programmazione per quanto riguarda i medici. C'è una carenza effettiva, c'è un problema anche di professionalità nel settore socio-sanitario, proprio di tipologie di professionalità legate ai cambiamenti demografici e ai cambiamenti sociali.
Oltre a questo, non proponiamo altre modifiche, crediamo però ‒ in parte l'ha detto anche la consigliera Ostanel ‒ che ci siano altri elementi di cui la Regione si può far carico. La fuga è data anche da elementi di attrattività, soprattutto nei territori minori. Non ricordo chi l'aveva accennato. Sempre la consigliera Bigon? Non tanto negli hub, ma negli spoke è così. Anche per quanto riguarda l'attrattività proprio per quanto riguarda i medici di Medicina generale sempre nei territori più limitrofi. Avevamo discusso ancora qualche mese fa di creare degli incentivi per quanto riguarda questo tipo di territori. Quando si parla di medicine di gruppo, in qualche modo di fare – adesso si parla di case di comunità – forse una riflessione in più, oltre alla parte strutturale e di dove crearla in forma più o meno capillare; c'è qualche riflessione in più da fare, qualche decisione urgente in più da prendere proprio sul tipo di professioni da inserire e anche sul dove farle e come farle.
Infatti spesso parliamo del contenitore – questo lo dico anche in riferimento a quello che è tracciato nel PNRR – ma del contenuto, a tutti i livelli, parliamo troppo poco.
Il grido di allarme da parte dei medici, ma da parte anche degli utenti, ormai è molto forte.
Ripeto: insisto sulla questione della formazione e delle tipologie delle multiprofessionalità, perché la multiprofessionalità non è dare a un unico professionista molte competenze – può essere in parte anche questo – ma è cercare di mettere insieme le professionalità e capire come cambiare queste a seconda anche delle evoluzioni che ci sono state e alcuni aspetti li abbiamo visti anche con la pandemia. Grazie.

PRESIDENTE

Grazie a lei.
Collega Brescacin.

Sonia BRESCACIN (Zaia Presidente)

Grazie, Presidente.
Intervengo perché penso che l'argomento sia assolutamente importante e parto dagli ultimi interventi che ho sentito dai banchi dell'opposizione: ho sentito dire che la carenza del personale medico è effettiva. Quindi, se è effettiva e noi lo condividiamo, bene ha fatto il consigliere Pan a presentare questa mozione, su cui chiedo, se è ancora possibile, di poter apporre la firma.
Poi ho sentito parlare dell'importanza della programmazione, però dobbiamo anche essere chiari su quale è il momento della programmazione rispetto alla quale va focalizzata l'attenzione. Sul tema della programmazione bisogna sempre stare attenti a non creare confusione perché è il momento nazionale e centrale.
Da tantissimi anni si parla di carenza di medici e, quando io sono arrivata nello scorso mandato, ho avuto l'opportunità di seguire sempre la Quinta Commissione Sanità e sociale, e sentivo sempre parlare di carenza dei medici. Coloro che venivano in audizione parlavano della sbagliata programmazione nazionale nel tema della formazione dei medici e, quando leggevo i giornali, sia locali che nazionali, si parlava della carenza dei medici e del fatto che si facevano i concorsi pubblici, ma non si presentavano persone sufficienti rispetto ai posti messi a bando.
Su questo il Consiglio regionale si è fatto promotore di proposte, secondo me innovative, che poi nella pandemia hanno trovato piena apertura da parte del Governo. Mi riferisco all'approvazione, a dicembre del 2018, nel Piano socio-sanitario 2019-2023, di quattro emendamenti che avevano portato, tra l'altro, la mia firma, ma che sono stati approvati all'unanimità da parte del Consiglio regionale proprio per dare uno stimolo e una proposta di soluzione alla carenza dei medici negli ospedali che, anche voi avete appena detto, è una carenza effettiva. Non l'avete solo detto adesso, lo dite anche in altre occasioni in questa Sala consiliare e non soltanto nel Consiglio regionale, ma anche nelle Commissioni Quinta, anche nella Commissione Covid, quando venite a chiedere sulle assunzioni del personale, quanto personale è stato assunto, di quanto personale c'era bisogno.
La carenza è effettiva e bene ha fatto il consigliere Pan a presentare questa proposta di mozione.
Sul tema della programmazione, venendo anche al momento regionale, il tema della programmazione regionale lo vediamo ad esempio nella Medicina generale. Io non dico niente di nuovo perché, sempre in quest'Aula consiliare, più volte l'assessore Lanzarin, rispondendo alle vostre interrogazioni, ha spiegato molto bene come le zone carenti siano un certo numero, che sono quelle certificate. Io adesso non do un numero, perché non sarei precisa, non ce l'ho in mente a memoria. Ma ha anche ben spiegato che nell'elenco degli idonei ad assumere l'incarico, a poter scegliere di diventare medici di Medicina generale c'è personale sufficiente per poter coprire le zone carenti e la nostra programmazione è fatta in modo corretto, perché anche nei prossimi anni le persone che otterranno l'abilitazione ad assumere, a svolgere il ruolo di medico di Medicina generale nel prossimo anno, fra due o tre anni, nella prossima programmazione, sarebbero sufficienti per poter coprire le zone carenti. Zone che rimangono carenti, perché? Perché nel frattempo abbiamo avuto uno stravolgimento della situazione sanitaria e molti medici scelgono di poter svolgere la propria funzione nei centri vaccinali, nelle USCA e in tutto ciò che sappiamo benissimo, perché molti di noi e anche molti di voi sono presenti nelle Commissione Quinta e anche nella Commissione Covid. È da molto tempo che ormai familiari diamo con questi argomenti e, secondo me, ci vorrebbe anche la coerenza su questo, perché il tema della qualità dell'insegnamento sta a cuore moltissimo anche a noi.
Sul tema della programmazione universitaria, arrivando a un'altra emergenza che è di assoluta attualità, che è la carenza degli infermieri (perché sei anni fa avevamo soprattutto la carenza di medici, adesso sta venendo in evidenza in modo significativo la carenza degli infermieri): anche in questo caso la programmazione è universitaria, è ministeriale, perché si tratta di un corso di laurea triennale rispetto al quale solitamente nel Veneto vengono autorizzati circa 1.200 posti. Quest'anno sono stati autorizzati circa 1.400-1.500 posti.
Ma scusate, ma guardate che è assolutamente insufficiente perché l'esigenza degli infermieri qua da noi già oggi e per i prossimi anni è di 2.500-3.000 infermieri.
Molto bene la qualità dell'insegnamento e la qualità della formazione, ma se il risultato è che non riusciamo a programmare...

PRESIDENTE

Collega, se può terminare. Grazie.

Sonia BRESCACIN (Zaia Presidente)

Parlo ogni tanto in questo Consiglio e allora...

PRESIDENTE

Io il tempo glielo do, però sa, cinque minuti sono per tutti.

Sonia BRESCACIN (Zaia Presidente)

Se vogliamo la qualità, la qualità la dobbiamo fare a tutti i livelli e tenendo conto anche di questo.
Io non posso che sottoscrivere, se possibile, questa mozione e sostenere perché penso che dovremmo farlo tutti quanti, andare in un'unica direzione perché è interesse di tutti dare soluzione anche alla carenza infermieristica che sta mettendo in difficoltà molti servizi già oggi sul nostro territorio regionale.

PRESIDENTE

Grazie.
Collega Possamai.

Giacomo POSSAMAI (Partito Democratico Veneto)

Prendo la parola non tanto per tornare sulla discussione affrontata in precedenza, ma rispetto a quello che ha appena detto la presidente Brescacin, nel senso che la Presidente sa bene che sul fronte della Medicina l'imbuto formativo è doppio, cioè c'è un imbuto formativo più largo all'inizio, che è l'iscrizione alla Facoltà di Medicina e c'è un imbuto più stretto che è quello dell'iscrizione alle Scuole di Specialità.
Non entro nella discussione di prima, l'ha detto bene la consigliera Ostanel e anche le altre colleghe, ma il punto vero in questo momento storico, quello che stiamo riscontrando è quello delle Scuole di Specialità su cui sicuramente c'è stato un errore prima di tutto a livello nazionale perché banalmente - ed è valso un po' per tutti i Governi di centrodestra e centrosinistra - era più comodo finanziare un bonus o Quota 100, quindi vale per tutti i Governi, rispetto al fatto di mettere soldi su una cosa i cui risultati si sarebbero visti molti, molti anni dopo, cioè specializzare e dare la possibilità di studiare con la borsa di studio e di specializzarsi agli studenti laureati in Medicina.
Qual è il punto? È impensabile che la soluzione sia: apriamo tutto nel primo dei due imbuti. Per il semplice motivo che magari per un paio d'anni possiamo dire: va bene, lo facciamo per un paio d'anni, intanto facciamo laureare un sacco di gente in Medicina, proviamo ad assorbirla nelle Scuole di Specialità. Ma siccome qui ci sono anche laureati in Medicina, medici, persone che questo tema lo conoscono bene, in prospettiva quella è una situazione che non regge. Non regge e lo riconoscono non soltanto le università, ma anche tutte le associazioni di categoria del mondo medico. Quello che serve è una programmazione fatta bene in testa, quindi fatta bene nel numero di persone, di studenti che noi ammettiamo alla Facoltà di Medicina e fatta bene nella fase successiva, cioè nelle borse di specialità, che evidentemente vanno largamente aumentate, che in parte sono state largamente aumentate negli ultimi anni. Lì è l'obiettivo, cioè l'obiettivo che dobbiamo avere è avere medici specializzati che servono oggi al sistema sanitario del nostro Paese. Altrimenti rischia di essere una cosa - lo dico al primo presentatore, Pan, che prima ha fatto un ragionamento largamente condivisibile – ma messa così rischia di essere un po' populista e di non andare al dunque.
Se riprogrammiamo ‒ lo diceva prima molto bene la consigliera Bigon ‒ il numero di accessi a Medicina ci sta, perché in questo momento storico ci sta, è una cosa perfettamente sensata, insieme al tema delle borse di specialità, che lei inserisce e che è perfettamente condivisibile e comprensibile. Questo vuol dire affrontare molto seriamente il problema. Dire: "Togliamo il numero chiuso" semplicemente rischia di essere uno slogan, rischia di essere un post, ma di non affrontare realmente il problema.
La risposta era, ovviamente, prima di tutto alla sua collega Brescacin. Grazie.

PRESIDENTE

Grazie, collega Possamai.
C'è una richiesta di sottoscrizione da parte della collega Brescacin e ci sono due proposte di modifica.
Collega Pan, prego.

Giuseppe PAN (Liga Veneta per Salvini Premier)

Per chiudere la questione. Ho sentito che comunque c'è stata una grande discussione. Ringrazio tutti i colleghi che sono intervenuti. Questo è un tema importante, un tema molto sentito in tutti i reparti sanitari della nostra Regione, dalle case di riposo, ma anche in quei territori, anche di periferia, dove non si trovano neanche i dottori MMG che possono fare la semplice ricetta.
Guardate, vi porto solo un esempio. Io non sono medico. Mi considero sempre un contadino prestato alla politica. Vi faccio l'esempio di un mio studente che fece l'Istituto agrario e poi l'ITIS. Sapete che allora, fino al 1969, potevano fare Medicina solo i laureati al Liceo classico o scientifico. Questo ragazzo, che fece l'Istituto agrario, magari anche lavorando in stalla, e poi ha fatto l'ITIS, si è laureato in Medicina perché aveva la passione della medicina e adesso è primario e opera in un ospedale importante in Ortopedia.
Voi PD, che rappresentate la sinistra – e magari date a me del populista – mi stupisce un po' che vogliate bloccare e dare la possibilità solo a determinate categorie di poter accedere alle Facoltà di Medicina.
Io penso che sia importante, invece, conoscendo anche il mondo della scuola, che magari i ragazzi, che partono con certe idee all'inizio e non hanno un'idea del proprio futuro, trovano una passione anche per la strada e non bloccare proprio la loro la via, ma che possano per un anno o due iscriversi a Medicina, cioè fare dei blocchi selettivi negli anni, professor Lorenzoni.
Io capisco la programmazione di Medicina, le specializzazioni: va benissimo tutto, ma io penso che la libertà di una persona di scegliersi la propria vita sia ancora per me uno dei punti fondamentali.
Io mantengo la mia mozione com'è e chi la vuole votare la vota e chi non vuole votarla ne faccia a meno.

PRESIDENTE

Grazie, collega Pan.
Collega Marzio Favero.

Marzio FAVERO (Liga Veneta per Salvini Premier)

Non intervengo sul merito perché già Pan e la Brescacin hanno illustrato la posizione, credo, in maniera ottima. A me interessa fare una nota a margine su quanto ha detto Possamai correttamente, però, purtroppo siamo in Italia. È vero che terminata la laurea, non solo in medicina, ma in tutte le Facoltà, si dovrebbe introdurre un imbuto per selezionare le persone più capaci per fare i corsi di specializzazione e i dottorati, al fine di arrivare ad avere una importante leva di docenti, ricercatori, studiosi o medici.
Piccolo problema: l'imbuto in Italia è rovesciato, quindi non si entra dove c'è il cerchio più ampio, ma si entra per il cerchio più piccolo e, poi, chi è stato selezionato, che abbia o meno le capacità, andrà avanti.
Anche sui concorsi rispetto al vecchio sistema della cooptazione si potrebbe dire moltissimo e una cosa è certa, cioè che tutti i tentativi predittivi adottati finora non sono serviti a nulla, tant'è che oggi soffriamo per carenza di medici. Il che significa che la programmazione...

PRESIDENTE

Colleghi, c'è il collega Marzio che sta intervenendo e, per favore, se dovete parlare, uscite dall'Aula. Grazie.

Marzio FAVERO (Liga Veneta per Salvini Premier)

Significa che la programmazione effettuata è stata fallimentare: questa è la verità. Sono d'accordo con Pan sul fatto che ci preoccupiamo così tanto che gli esercizi commerciali possano nascere senza un numero definito, com'era in precedenza quando c'erano le licenze, ma ci preoccupiamo di frenare la crescita intellettuale dei giovani: forse c'è qualcosa da rivedere nell'intero sistema.

PRESIDENTE

Grazie, collega.
Consigliere Lorenzoni, per dichiarazione di voto.

Arturo LORENZONI (Gruppo Misto)

Grazie, Presidente.
Io dichiaro il mio voto contrario proprio per il problema che ho sollevato: non si tratta di mettere delle limitazioni ai giovani. I giovani che vogliono fanno il test d'ingresso ed entrano e l'auspicio è veramente che possano volare e ottenere tutte le soddisfazioni. Ma rendiamoci conto che, togliendo il numero chiuso, il ragazzo che entra a studiare Medicina, non ha la possibilità di fare il laboratorio di chimica al primo anno.
Lo sa bene, penso, il consigliere Villanova, che ha studiato Medicina: è importantissimo che un ragazzo che entra trovi delle strutture in grado di riceverlo e di fargli fare le esperienze di cui ha bisogno. Ci sono delle materie, penso alla Giurisprudenza, penso alle Scienze Politiche, che non hanno i laboratori, dove sarebbe assurdo mettere il numero chiuso, ma non mettere nelle condizioni gli Atenei di offrire una preparazione di qualità credo sia un errore strategico importantissimo, che avrebbe degli effetti controproducenti, perché porterebbe le persone che affrontano questo percorso di studio a non avere poi la capacità di dare risposte efficaci ai bisogni che sono stati ben evidenziati dall'Aula.
Per cui lo dico con molto sconforto il fatto che non si sia voluto porre rimedio ad una mozione che poteva essere importante, ma che, nei termini in cui è presentata, è assolutamente un autogol.

PRESIDENTE

Grazie, collega.
Non ci sono altre richieste di intervento.
Mettiamo in votazione la Mozione n. 103.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Ha chiesto di intervenire la collega Ostanel sull'ordine dei lavori, prego.

Elena OSTANEL (Il Veneto che Vogliamo)

Solo per dire che io mi ero prenotata, quindi siccome è successo anche prima, magari se guarda gli interventi prima di aprire le votazioni, perché non ho voglia di urlare ogni volta. Grazie.

PRESIDENTE

Collega, lei può avere tutte le ragioni di questa Terra, però se vi prenotate magari per tempo, io vi do la parola. Però se quando io apro la votazione vi prenotate difficilmente vi posso concedere la parola, quindi consiglio a tutti di prenotarsi per tempo e non aspettare l'ultimo minuto. Grazie.
Passiamo al punto successivo, che è la mozione n. 155, presentata dai consiglieri Corsi ed altri.
PUNTO
24



MOZIONE PRESENTATA DAI CONSIGLIERI CORSI, CESTARO, CECCHETTO, CESTARI, CIAMBETTI, DOLFIN, FINCO, PUPPATO, RIGO, BET, BISAGLIA, BORON, CAVINATO, CENTENARO, MAINO, MICHELETTO, SANDONÀ E VIANELLO RELATIVA A "IL GOVERNO DESTINI MAGGIORI FINANZIAMENTI AL SETTORE AGRICOLO VENETO, FORTEMENTE COLPITO DA EVENTI CLIMATICI AVVERSI". (MOZIONE N. 155) APPROVATA (DELIBERAZIONE N. 134/2021)

PRESIDENTE

Corsi, prego.

Enrico CORSI (Liga Veneta per Salvini Premier)

Grazie, Presidente.
Diciamo che purtroppo negli ultimi anni l'agricoltura sta subendo dei grossi danni dovuti a vari fattori: la grandine, le ghiacciate, le alluvioni, la scarsità d'acqua a volte che hanno messo fortemente in crisi un settore come il nostro e il Veneto vive fortemente su questa tipologia di produzione. L'alternarsi di siccità e alluvioni hanno fatto perdere all'Italia oltre 14 miliardi e hanno messo in crisi intere aziende con rischio anche di un fallimento e di non poter più riprendere, soprattutto verso quei giovani che sposano l'attività agricola, ma che davanti a queste situazioni climatiche a volte sono costretti poi ad abbandonare e a prendere altre strade.
Il fondo nazionale, grazie ai vari interventi, è stato incrementato e portato da 105 a 161 milioni di euro, ma è insufficiente perché praticamente non riesce a dare quella sostenibilità che molte aziende chiedono appunto per poter riparare ai danni dovuti alla situazione del clima.
In riferimento al patrimonio regionale e nazionale è una ricchezza il cui valore, nella misura anche di 6 miliardi di produzione agricola, hanno oltre 100.000 aziende agricole che operano in questo settore.
Pertanto si chiede alla Giunta di farsi portavoce presso il Governo affinché venga predisposto un aumento di finanziamenti da destinare al settore agricolo del Veneto fortemente colpito dagli eventi climatici avversi; venga ridotta la percentuale dal 30 al 20% in analogia al Regolamento Omnibus dell'Unione europea, della produzione lorda vendibile che ha subìto danni a causa delle calamità naturali, necessarie all'attivazione del fondo di solidarietà nazionale affinché un numero maggiore di imprese agricole possa beneficiare degli interventi di tale fondo; inoltre a verificare la disponibilità di incrementare la dotazione finanziaria regionale a favore degli agricoltori che hanno subito danni alle produzioni agricole a causa delle eccezionali avversità atmosferiche. Grazie.

PRESIDENTE

Grazie, collega Corsi.
Ci sono richieste di intervento da parte dei colleghi? Non ci sono richieste di intervento.
Mettiamo in votazione la Mozione n. 155.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Colleghi, chiudiamo qui la seduta odierna. La prossima settimana lasciamo spazio al lavoro delle Commissioni. Per il prossimo Consiglio sarete convocati a domicilio, quasi sicuramente per il giorno 29, quando si inizierà la discussione del bilancio.
Saluti e buonasera a tutti.
La Seduta termina alle ore 17.23
Il Consigliere segretario
Erika BALDIN

Il Presidente
Nicola Ignazio FINCO

Resoconto stenotipico a cura di:
Real Time Reporting S.r.l.

Revisione e coordinamento testo a cura di:
Cristiano Gebbin e Paola Lombardo
Verbale n. 39 - 11^ legislatura
PROCESSO VERBALE
SEDUTA PUBBLICA N. 39
MARTEDì 16 NOVEMBRE 2021


PRESIDENZA
PRESIDENTE ROBERTO CIAMBETTI
VICEPRESIDENTE NICOLA IGNAZIO FINCO

PROCESSO VERBALE REDATTO A CURA DELL'UFFICIO ATTIVITà ISTITUZIONALI

INDICE

Processo verbale della 36a seduta pubblica – martedì 16 novembre 2021
La seduta si svolge a Venezia in Palazzo Ferro-Fini, sede del Consiglio regionale, con modalità telematica mista, secondo quanto previsto dalla deliberazione dell'Ufficio di presidenza n. 89 del 5 ottobre 2021.

I lavori si svolgono sulla base dell'ordine del giorno prot. n. 17377 dell'11 novembre 2021.

Il Presidente CIAMBETTI dichiara aperta la seduta alle ore 11.02.

Il PRESIDENTE aggiorna la seduta alle ore 11.20.

La seduta riprende alle ore 11.43.

Punto n. 1) all'ordine del giorno

Approvazione verbali delle sedute precedenti


Il PRESIDENTE, poiché nessun consigliere chiede di fare osservazioni, dichiara che si intende approvato il processo verbale della 38a seduta pubblica di martedì 9 novembre 2021.

Punto n. 2) all'ordine del giorno

Comunicazioni della Presidenza del Consiglio  [RESOCONTO]

Il PRESIDENTE comunica che sono in congedo il Presidente della Giunta regionale Zaia e la consigliera Guarda.

Il PRESIDENTE, inoltre, comunica che le votazioni saranno gestite con la modalità elettronica telematica per consentire ai consiglieri Zanoni, Michieletto e Puppato, collegati da remoto, di partecipare alla seduta.

Punto n. 3) all'ordine del giorno


Interrogazioni e interpellanze  [RESOCONTO]

Ai sensi dell'art. 114, comma 3 del Regolamento l'elenco delle interrogazioni e delle interpellanze, allegato alla Convocazione, è dato per letto.

Punti n. 4) all'ordine del giorno

Risposte della Giunta regionale alle interrogazioni e interpellanze  [RESOCONTO]

INTERROGAZIONI A RISPOSTA IMMEDIATA

n. 147 del 07.06.2021
presentata dai consiglieri Zanoni e Bigon
"Quali esiti hanno dato le attività di controllo e monitoraggio dell'ARPAV nel sito inquinato "Safond Martini" di Montecchio Precalcino?"

Interviene il consigliere Zanoni (Partito Democratico Veneto) che illustra l'IRI in oggetto.

Interviene l'assessore Bottacin che risponde per conto della Giunta regionale.

Interviene il consigliere Zanoni (Partito Democratico Veneto) in sede di replica.

n. 187 del 24.08.2021
presentata dai consiglieri Lorenzoni, Baldin, Guarda e Ostanel
"Come sarà garantito l'avvio in sicurezza dell'anno scolastico soprattutto riguardo al piano trasporti e relative risorse?"

Interviene il consigliere Lorenzoni (Gruppo Misto) che illustra l'IRI in oggetto.

Interviene l'assessora De Berti che risponde per conto della Giunta regionale.

Interviene il consigliere Lorenzoni (Gruppo Misto) in sede di replica.

n. 193 del 16.09.2021
presentata dai consiglieri Lorenzoni e Baldin
"Perché la Conferenza permanente sociosanitaria istituita con legge regionale 13 aprile 2001, n. 11 non viene convocata da cinque anni?"

Interviene il consigliere Lorenzoni (Gruppo Misto) che illustra l'IRI in oggetto.

Interviene l'assessora De Berti che risponde per conto della Giunta regionale.

Interviene il consigliere Lorenzoni (Gruppo Misto) in sede di replica.

Il PRESIDENTE, su richiesta della consigliera interrogante Ostanel, dichiara che si provvederà ad inviare risposta scritta all' interrogazione a risposta immediata n. 177 del 28.07.2021 "Ospedale di Adria, quando saranno ripristinati i due posti letto di pediatria?".

n. 195 del 27.09.2021
presentata dal consigliere Lorenzoni
"Perché sul portale nazionale siape.enea.it la Regione Veneto risulta inadempiente, non essendo caricati i dati relativi alle attestazioni energetiche regionali?"

Interviene il consigliere Lorenzoni (Gruppo Misto) che illustra l'IRI in oggetto.

Interviene l'assessore Calzavara che risponde per conto della Giunta regionale.

Interviene il consigliere Lorenzoni (Gruppo Misto) in sede di replica.

Il PRESIDENTE dichiara rinviata la interrogazione a risposta orale n. 2.

Punto n. 6) all'ordine del giorno

Disegno di legge relativo a "Variazione generale al Bilancio di previsione 2021-2023 della Regione del Veneto". (Progetto di legge n. 107) APPROVATO (Deliberazione legislativa n. 32/2021)  [RESOCONTO]


Intervengono le consigliere, Bisaglia (Zaia Presidente), che svolge la relazione di maggioranza per conto della Prima Commissione consiliare, e Camani (Partito Democratico Veneto), che svolge la relazione di minoranza per conto della Prima Commissione consiliare.

Si passa all'esame dell'articolato.

Gli articoli 1 e 2, posti in votazione separatamente col sistema elettronico in modalità telematica, sono approvati nel testo presentato dalla Commissione consiliare competente.

In discussione generale sull'articolo 3 interviene l'assessore Calzavara.

L'articolo 3, posto in votazione col sistema elettronico in modalità telematica, è approvato nel testo presentato dalla Commissione consiliare competente.

In dichiarazione di voto finale intervengono i consiglieri Ostanel (Il Veneto che Vogliamo), Camani (Partito Democratico Veneto) e Villanova (Zaia Presidente).

Il PRESIDENTE pone in votazione col sistema elettronico in modalità telematica il progetto di legge in oggetto nel suo complesso.

Il Consiglio approva

Ai sensi dell'articolo 50, comma 4 dello Statuto si riportano i voti espressi dai singoli Consiglieri.

Hanno votato sì:

Andreoli, Barbisan, Bet, Bisaglia, Bozza, Brescacin, Cavinato, Cecchetto, Centenaro, Cestari, Cestaro, Ciambetti, Corsi, Dolfin, Favero, Finco, Formaggio, Gerolimetto, Giacomin, Maino, Michieletto, Pan, Piccinini, Polato, Possamai Gianpiero, Puppato, Razzolini, Rigo, Rizzotto, Sandonà, Scatto, Soranzo, Speranzon, Sponda, Valdegamberi, Venturini, Vianello, Villanova, Zecchinato

Hanno votato no:

nessuno

Astenuti:

Baldin, Bigon, Camani, Lorenzoni, Possamai Giacomo, Zanoni

Non votanti:

nessuno

Punti nn. 7), 8) e 9) all'ordine del giorno

Nomina del Presidente dell'ESU-Azienda Regionale per il Diritto allo Studio Universitario di Padova. (Proposta di deliberazione amministrativa n. 33) APPROVATA (Deliberazione n. 122/2021)  [RESOCONTO]

Nomina del Presidente dell'ESU-Azienda Regionale per il Diritto allo Studio Universitario di Venezia. (Proposta di deliberazione amministrativa n. 34) APPROVATA (Deliberazione n. 123/2021)  [RESOCONTO]

Nomina del Presidente dell'ESU-Azienda Regionale per il Diritto allo Studio Universitario di Verona. (Proposta di deliberazione amministrativa n. 35) APPROVATA (Deliberazione n. 124/2021)  [RESOCONTO]



Interviene il consigliere Favero (Liga Veneta per Salvini Premier), che svolge la relazione illustrativa, congiuntamente delle tre proposte di deliberazione amministrativa per conto della Prima commissione consiliare.

Il PRESIDENTE pone in votazione, col sistema elettronico in modalità telematica e a scrutinio segreto, la proposta di deliberazione amministrativa n 33.

Il Consiglio approva

Il PRESIDENTE pone in votazione, col sistema elettronico in modalità telematica e a scrutinio segreto, la proposta di deliberazione amministrativa n 34.

Il Consiglio approva

In discussione generale sulla proposta di deliberazione amministrativa n. 35 intervengono i consiglieri Camani (Partito Democratico Veneto) e Lorenzoni (Gruppo Misto).

Il PRESIDENTE pone in votazione, col sistema elettronico in modalità telematica e a scrutinio segreto, la proposta di deliberazione amministrativa n 35.

Il Consiglio approva

La seduta è sospesa alle ore 13.19

La seduta riprende alle ore 15.45.

Punto n. 10) all'ordine del giorno


Designazione di un componente effettivo del collegio sindacale della società "Sistemi territoriali S.p.A." a seguito di decadenza del componente designato. APPROVATA (Deliberazione n. 125/2021)  [RESOCONTO]


Interviene il consigliere Villanova (Zaia Presidente) il quale propone la candidatura del Signor Pigozzi Luca.

Il consigliere segretario Baldin (Movimento 5 Stelle), su invito del Presidente, procede all'appello nominale della votazione, a scrutinio segreto, della nomina del componente del Collegio Sindacale.

Il PRESIDENTE proclama il risultato della votazione.

Assegnati n. 51
Presenti n. 48
Votanti n. 45
Schede bianche n. 8
Schede nulle n. 1

Ha ottenuto voti:

Pigozzi Luca n. 36

Punto n. 11) all'ordine del giorno

Disegno di legge relativo a "Ratifica dell'intesa interregionale tra le regioni Emilia Romagna, Lombardia, Veneto e Piemonte concernente l'attribuzione di funzioni ad AIPO in materia di infrastrutture per la mobilità ciclistica e modifica della legge regionale 1 marzo 2002, n. 4 "Costituzione dell'organismo interregionale per la gestione del fiume Po" e dell'annesso accordo costitutivo". (Progetto di legge n. 101) APPROVATO (Deliberazione legislativa n. 33/2021)  [RESOCONTO]


Interviene la consigliera Cestari (Liga Veneta per Salvini Premier) che svolge la relazione illustrativa della Seconda Commissione consiliare.

In discussione generale intervengono i consiglieri Montanariello (Partito Democratico Veneto) e Lorenzoni (Gruppo Misto).

Si passa all'esame dell'articolato.

I sei articoli che compongono il progetto di legge, posti in votazione separatamente col sistema elettronico in modalità telematica, sono approvati nel testo presentato dalla Commissione consiliare competente.

Il PRESIDENTE pone in votazione col sistema elettronico il progetto di legge in oggetto nel suo complesso.

Il Consiglio approva

Ai sensi dell'articolo 50, comma 4 dello Statuto si riportano i voti espressi dai singoli Consiglieri.

Hanno votato sì:

Andreoli, Baldin, Barbisan, Bet, Bigon, Bisaglia, Boron, Bozza, Brescacin, Camani, Cavinato, Cecchetto, Centenaro, Cestari, Cestaro, Ciambetti, Corsi, Dolfin, Favero, Finco, Formaggio, Gerolimetto, Giacomin, Lorenzoni, Maino, Michieletto, Montanariello, Ostanel, Pan, Piccinini, Polato, Possamai Giacomo, Possamai Gianpiero, Puppato, Razzolini, Rigo, Rizzotto, Sandonà, Scatto, Soranzo, Speranzon, Sponda, Valdegamberi, Venturini, Vianello, Villanova, Zanoni, Zecchinato, Zottis

Hanno votato no:

nessuno

Astenuti:

nessuno

Non votanti:

nessuno

In accoglimento della richiesta del consigliere Possamai, con il consenso unanime dei presenti, il Presidente posticipa la trattazione dei punti 12) e 18) all'ordine del giorno.

Punto n. 13) all'ordine del giorno

Mozione presentata dai consiglieri Razzolini, Speranzon, Polato, Formaggio e Soranzo relativa a "Il turismo del vino volano economico e culturale per far partire il Veneto dei borghi e dei territori rurali" (Mozione n. 81) RITIRATA  [RESOCONTO]


Interviene il consigliere Razzolini (Fratelli d'Italia - Giorgia Meloni) che illustra e ritira la mozione in oggetto.

Punto n. 14) all'ordine del giorno

Mozione presentata dai consiglieri Gerolimetto, Barbisan, Cecchetto, Cestari, Corsi, Dolfin, Finco, Pan, Puppato, Centenaro, Maino, Michieletto, Rizzotto, Scatto, Sponda, Vianello e Sandonà relativa a "Nuovi alimenti: l'Unione europea vuole sostituire la carne con gli insetti?". (Mozione n. 108) APPROVATA (Deliberazione n. 126/2021)  [RESOCONTO]


Intervene il consigliere Gerolimetto (Zaia Presidente) che illustra la mozione in oggetto.

In discussione generale intervengono i consiglieri Zottis (Partito Democratico Veneto) e Speranzon (Fratelli d'Italia - Giorgia Meloni).

In dichiarazione di voto interviene il consigliere Gerolimetto (Zaia Presidente).

Il PRESIDENTE pone in votazione col sistema elettronico in modalità telematica la mozione in oggetto.

Il Consiglio approva

Ai sensi dell'articolo 50, comma 4 dello Statuto si riportano i voti espressi dai singoli Consiglieri.

Hanno votato sì:

Andreoli, Barbisan, Bet, Bisaglia, Boron, Brescacin, Cavinato, Cecchetto, Centenaro, Cestaro, Ciambetti, Corsi, Dolfin, Favero, Finco, Formaggio, Gerolimetto, Giacomin, Maino, Michieletto, Pan, Piccinini, Polato, Possamai Gianpiero, Puppato, Razzolini, Rigo, Rizzotto, Sandonà, Scatto, Soranzo, Speranzon, Sponda, Vianello, Villanova, Zecchinato

Hanno votato no:

nessuno

Astenuti:

Baldin, Bigon, Lorenzoni, Montanariello, Possamai Giacomo, Zanoni, Zottis

Non votanti:

nessuno

Punto n. 15) all'ordine del giorno

Mozione presentata dai consiglieri Soranzo, Speranzon, Polato, Razzolini e Formaggio relativa a "La Giunta regionale intervenga per chiedere al governo di intervenire con provvedimenti concreti affinché anche gli alberghi e le pensioni possano fruire del superbonus 110 per cento". (Mozione n. 122) APPROVATA (Deliberazione n. 127/2021)  [RESOCONTO]


Interviene il consigliere Soranzo (Fratelli d'Italia - Giorgia Meloni) che illustra la mozione in oggetto e propone una modifica.

In discussione generale interviene la consigliera Venturini (Forza Italia - Berlusconi - Autonomia per il Veneto).

Il PRESIDENTE pone in votazione col sistema elettronico in modalità telematica la mozione in oggetto come modificata.

Il Consiglio approva

Ai sensi dell'articolo 50, comma 4 dello Statuto si riportano i voti espressi dai singoli Consiglieri.

Hanno votato sì:

Andreoli, Baldin, Barbisan, Bet, Bisaglia, Boron, Brescacin, Cavinato, Cecchetto, Centenaro, Cestari, Cestaro, Ciambetti, Corsi, Dolfin, Favero, Finco, Formaggio, Gerolimetto, Giacomin, Lorenzoni, Maino, Michieletto, Ostanel, Piccinini, Polato, Possamai Gianpiero, Puppato, Razzolini, Rigo, Rizzotto, Sandonà, Scatto, Soranzo, Speranzon, Sponda, Venturini, Vianello, Villanova, Zecchinato, Zottis

Hanno votato no:

nessuno

Astenuti:

Bigon, Montanariello, Zanoni

Non votanti:

nessuno

Punto n. 16) all'ordine del giorno

Mozione presentata dai consiglieri Bigon, Zottis e Zanoni relativa a "La Regione solleciti attivamente la rapida approvazione del ddl statale n. 1272/2019 "Disposizioni in favore dei soggetti affetti da sensibilità chimica multipla"". (Mozione n. 123) APPROVATA (Deliberazione n. 128/2021)  [RESOCONTO]


Interviene la consigliera Bigon (Partito Democratico Veneto) che illustra la mozione in oggetto.

Durante l'intervento della consigliera Bigon assume la presidenza il Vicepresidente Nicola Ignazio Finco.

Il PRESIDENTE pone in votazione col sistema elettronico in modalità telematica la mozione in oggetto.

Il Consiglio approva

Ai sensi dell'articolo 50, comma 4 dello Statuto si riportano i voti espressi dai singoli Consiglieri.

Hanno votato sì:

Andreoli, Baldin, Barbisan, Bet, Bigon, Bisaglia, Boron, Brescacin, Cecchetto, Centenaro, Cestari, Cestaro, Ciambetti, Corsi, Dolfin, Favero, Finco, Formaggio, Gerolimetto, Giacomin, Lorenzoni, Maino, Michieletto, Montanariello, Piccinini, Polato, Possamai Giacomo, Possamai Gianpiero, Puppato, Razzolini, Rigo, Rizzotto, Sandonà, Scatto, Soranzo, Speranzon, Venturini, Vianello, Villanova, Zecchinato

Hanno votato no:

nessuno

Astenuti:

nessuno

Non votanti:

nessuno

Punto n. 17) all'ordine del giorno

Mozione presentata dai consiglieri Scatto, Cestari, Cecchetto, Dolfin, Favero, Bisaglia, Bet, Brescacin, Cavinato, Cestaro, Centenaro, Rizzotto, Sandonà, Sponda, Maino e Zecchinato relativa a "Afghanistan: non lasciamo sole le donne afghane". (Mozione n. 163) APPROVATA (Deliberazione n. 129/2021)  [RESOCONTO]


Interviene la consigliera Scatto (Zaia Presidente) che illustra la mozione in oggetto.

In discussione generale intervengono le consigliere Ostanel (Il Veneto che Vogliamo) e Bigon (Partito Democratico Veneto).

Il PRESIDENTE pone in votazione col sistema elettronico in modalità telematica la mozione in oggetto.

Il Consiglio approva

Ai sensi dell'articolo 50, comma 4 dello Statuto si riportano i voti espressi dai singoli Consiglieri.

Hanno votato sì:

Andreoli, Baldin, Barbisan, Bet, Bigon, Bozza, Brescacin, Cavinato, Cecchetto, Centenaro, Cestari, Cestaro, Corsi, Dolfin, Favero, Finco, Formaggio, Gerolimetto, Giacomin, Lorenzoni, Maino, Michieletto, Montanariello, Ostanel, Piccinini, Possamai Giacomo, Possamai Gianpiero, Puppato, Razzolini, Rigo, Rizzotto, Sandonà, Scatto, Soranzo, Speranzon, Valdegamberi, Venturini, Vianello, Villanova, Zecchinato, Zottis

Hanno votato no:

nessuno

Astenuti:

nessuno

Non votanti:

nessuno

Punto n. 19) all'ordine del giorno

Mozione presentata dai consiglieri Soranzo, Speranzon, Polato, Razzolini e Formaggio relativa a "Padova città europea dello sport 2023". (Mozione n. 146) APPROVATA (Deliberazione n. 130/2021)  [RESOCONTO]


Intervengono i consiglieri Soranzo (Fratelli d'Italia - Giorgia Meloni) che illustra la mozione in oggetto e Lorenzoni (Gruppo Misto) in discussione generale.

Il consigliere Soranzo (Fratelli d'Italia - Giorgia Meloni) interviene in sede di replica proponendo una modifica.

La seduta è sospesa alle ore 16.10

La seduta riprende alle ore 16.13.

Interviene il consigliere Soranzo (Fratelli d'Italia - Giorgia Meloni) che illustra la modifica.

Il PRESIDENTE pone in votazione col sistema elettronico in modalità telematica la mozione in oggetto come modificata.

Il Consiglio approva

Ai sensi dell'articolo 50, comma 4 dello Statuto si riportano i voti espressi dai singoli Consiglieri.

Hanno votato sì:

Andreoli, Baldin, Barbisan, Bet, Bisaglia, Brescacin, Cavinato, Cecchetto, Centenaro, Cestari, Cestaro, Corsi, Dolfin, Finco, Gerolimetto, Giacomin, Michieletto, Montanariello, Ostanel, Pan, Piccinini, Possamai Giacomo, Puppato, Razzolini, Rigo, Rizzotto, Soranzo, Sponda, Valdegamberi, Venturini, Vianello, Villanova, Zecchinato, Zottis

Hanno votato no:

nessuno

Astenuti:

Lorenzoni

Non votanti:

nessuno

Punto n. 20) all'ordine del giorno

Mozione presentata dai consiglieri Finco, Centenaro, Boron, Vianello, Cecchetto, Dolfin e Rigo relativa a "L'Università di Ca' Foscari riprenda le cerimonie di consegna dei diplomi di laurea in Piazza San Marco" (Mozione n. 96) RITIRATA  [RESOCONTO]


Il PRESIDENTE, prende atto del ritiro della mozione in oggetto.

Punto n. 21) all'ordine del giorno

Mozione presentata dai consiglieri Giacomin, Favero, Zecchinato, Rizzotto, Michieletto, Cavinato, Dolfin e Finco relativa a "Lago di Fimon: un bene ambientale, storico, naturalistico e turistico da salvaguardare". (Mozione n. 160) APPROVATA (Deliberazione n. 131/2021)  [RESOCONTO]


Interviene il consigliere Giacomin (Zaia Presidente) che illustra la mozione in oggetto e propone una modifica.

In discussione generale intervengono i consiglieri Possamai Giacomo (Partito Democratico Veneto), Formaggio (Fratelli d'Italia - Giorgia Meloni) e Montanariello (Partito Democratico Veneto).

Il PRESIDENTE pone in votazione col sistema elettronico in modalità telematica la mozione in oggetto come modificata.

Il Consiglio approva

Ai sensi dell'articolo 50, comma 4 dello Statuto si riportano i voti espressi dai singoli Consiglieri.

Hanno votato sì:

Andreoli, Baldin, Barbisan, Bet, Bigon, Bisaglia, Bozza, Brescacin, Cavinato, Cecchetto, Centenaro, Cestari, Cestaro, Corsi, Dolfin, Favero, Finco, Gerolimetto, Giacomin, Lorenzoni, Michieletto, Montanariello, Ostanel, Pan, Piccinini, Possamai Giacomo, Possamai Gianpiero, Puppato, Razzolini, Rigo, Rizzotto, Sandonà, Soranzo, Sponda, Valdegamberi, Venturini, Vianello, Villanova, Zecchinato, Zottis

Hanno votato no:

nessuno

Astenuti:

nessuno

Non votanti:

nessuno

Punto n. 22) all'ordine del giorno

Mozione presentata dai consiglieri Razzolini, Speranzon, Soranzo, Polato, Corsi e Zecchinato relativa a "La Regione Veneto sostenga la lotta al fitoplasma causante la flavescenza dorata". (Mozione n. 159) APPROVATA (Deliberazione n. 132/2021)  [RESOCONTO]


Interviene il consigliere Razzolini (Fratelli d'Italia - Giorgia Meloni) che illustra la mozione in oggetto.

In discussione generale intervengono i consiglieri Zecchinato (Zaia Presidente) che propone delle modifiche, Pan (Liga Veneta per Salvini Premier), Zanoni (Partito Democratico Veneto) che propone una modifica o la votazione per parti separate.

In sede di replica il consigliere Razzolini (Fratelli d'Italia - Giorgia Meloni) accoglie le modifiche del consigliere Zecchinato e non accoglie la proposta del consigliere Zanoni.

Interviene il consigliere Zecchinato (Zaia Presidente) che illustra la modifica.

Il PRESIDENTE pone in votazione col sistema elettronico in modalità telematica la mozione in oggetto come modificata.

Il Consiglio approva

Ai sensi dell'articolo 50, comma 4 dello Statuto si riportano i voti espressi dai singoli Consiglieri.

Hanno votato sì:

Andreoli, Barbisan, Bet, Bisaglia, Bozza, Brescacin, Cavinato, Cecchetto, Centenaro, Cestari, Cestaro, Corsi, Dolfin, Favero, Finco, Formaggio, Gerolimetto, Giacomin, Maino, Michieletto, Montanariello, Pan, Piccinini, Possamai Gianpiero, Puppato, Razzolini, Rigo, Rizzotto, Sandonà, Scatto, Soranzo, Sponda, Venturini, Vianello, Villanova, Zecchinato

Hanno votato no:

nessuno

Astenuti:

Baldin, Bigon, Lorenzoni, Possamai Giacomo, Zanoni, Zottis

Non votanti:

nessuno

Punto n. 23) all'ordine del giorno

Mozione presentata dai consiglieri Pan, Andreoli, Bet, Brescacin, Cestari, Cestaro, Ciambetti, Dolfin, Favero, Rigo, Rizzotto, Vianello, Zecchinato, Cecchetto, Maino e Sponda relativa a "Il Governo abolisca il numero chiuso a medicina e aumenti i posti di specializzazione per i giovani medici italiani". (Mozione n. 103) APPROVATA (Deliberazione n. 133/2021)  [RESOCONTO]


Interviene il consigliere Pan (Liga Veneta per Salvini Premier) che illustra la mozione in oggetto.

In discussione generale intervengono i consiglieri Lorenzoni (Gruppo Misto), Bigon (Partito Democratico Veneto), che propone una modifica, Ostanel (Il Veneto che Vogliamo), Zottis (Partito Democratico Veneto), Brescacin (Zaia Presidente) e Possamai Giacomo (Partito Democratico Veneto).

In sede di replica il consigliere Pan (Liga Veneta per Salvini Premier) non accoglie le modifiche proposte.

In discussione generale interviene il consigliere Favero (Liga Veneta per Salvini Premier).

In dichiarazione di voto interviene il consigliere Lorenzoni (Gruppo Misto).

Il PRESIDENTE pone in votazione col sistema elettronico in modalità telematica la mozione in oggetto.

Il Consiglio approva

Ai sensi dell'articolo 50, comma 4 dello Statuto si riportano i voti espressi dai singoli Consiglieri.

Hanno votato sì:

Andreoli, Barbisan, Bet, Bisaglia, Boron, Bozza, Brescacin, Cavinato, Cecchetto, Centenaro, Cestari, Cestaro, Corsi, Dolfin, Favero, Finco, Formaggio, Gerolimetto, Giacomin, Maino, Michieletto, Ostanel, Pan, Piccinini, Possamai Gianpiero, Puppato, Razzolini, Rigo, Rizzotto, Sandonà, Scatto, Soranzo, Sponda, Valdegamberi, Venturini, Vianello, Villanova, Zecchinato

Hanno votato no:

Lorenzoni

Astenuti:

Baldin, Bigon, Camani, Montanariello, Possamai Giacomo, Zanoni, Zottis

Non votanti:

nessuno

Sull'ordine dei lavori interviene la consigliera Ostanel (Il Veneto che Vogliamo).

Punto n. 24) all'ordine del giorno

Mozione presentata dai consiglieri Corsi, Cestaro, Cecchetto, Cestari, Ciambetti, Dolfin, Finco, Puppato, Rigo, Bet, Bisaglia, Boron, Cavinato, Centenaro, Maino, Micheletto, Sandonà e Vianello relativa a "Il Governo destini maggiori finanziamenti al settore agricolo veneto, fortemente colpito da eventi climatici avversi". (Mozione n. 155) APPROVATA (Deliberazione n. 134/2021)  [RESOCONTO]


Interviene il consigliere Corsi (Liga Veneta per Salvini Premier) che illustra la mozione in oggetto.

Il PRESIDENTE pone in votazione col sistema elettronico in modalità telematica la mozione in oggetto.

Il Consiglio approva

Ai sensi dell'articolo 50, comma 4 dello Statuto si riportano i voti espressi dai singoli Consiglieri.

Hanno votato sì:

Andreoli, Baldin, Barbisan, Bet, Bigon, Bisaglia, Boron, Bozza, Brescacin, Camani, Cavinato, Cecchetto, Centenaro, Cestari, Cestaro, Corsi, Dolfin, Favero, Finco, Formaggio, Gerolimetto, Giacomin, Lorenzoni, Maino, Michieletto, Montanariello, Ostanel, Pan, Piccinini, Possamai Giacomo, Puppato, Razzolini, Rigo, Rizzotto, Sandonà, Scatto, Soranzo, Sponda, Valdegamberi, Venturini, Vianello, Villanova, Zecchinato, Zottis

Hanno votato no:

nessuno

Astenuti:

nessuno

Non votanti:

nessuno

Il PRESIDENTE dichiara chiusa la seduta.

Il Consiglio regionale sarà convocato a domicilio.

La seduta termina alle ore 17.23.

Consiglieri presenti o partecipanti in modalità telematica:
ANDREOLI Marco
MAINO Silvia
BALDIN Erika
MICHIELETTO Gabriele
BARBISAN Fabiano
MONTANARIELLO Jonatan
BET Roberto
OSTANEL Elena
BIGON Anna Maria
PAN Giuseppe
BISAGLIA Simona
PICCININI Tomas
BORON Fabrizio
POLATO Daniele
BOZZA Alberto
POSSAMAI Giacomo
BRESCACIN Sonia
POSSAMAI Gianpiero
CAMANI Vanessa
PUPPATO Giovanni
CAVINATO Elisa
RAZZOLINI Tommaso
CECCHETTO Milena
RIGO Filippo
CENTENARO Giulio
RIZZOTTO Silvia
CESTARI Laura
SANDONA' Luciano
CESTARO Silvia
SCATTO Francesca
CIAMBETTI Roberto
SORANZO Enoch
CORSI Enrico
SPERANZON Raffaele
DOLFIN Marco
SPONDA Alessandra
FAVERO Marzio
VALDEGAMBERI Stefano
FINCO Nicola Ignazio
VENTURINI Elisa
FORMAGGIO Joe
VIANELLO Roberta
GEROLIMETTO Nazzareno
VILLANOVA Alberto
GIACOMIN Stefano
ZANONI Andrea
LORENZONI Arturo
ZECCHINATO Marco

ZOTTIS Francesca






LA CONSIGLIERA SEGRETARIA
Erika BALDIN






IL PRESIDENTE
Nicola Ignazio FINCO









N.B. Gli emendamenti e i verbali di votazione, che costituiscono parte integrante del presente processo verbale, sono consultabili presso l'Ufficio Attività Istituzionali.
Le richieste di modifica delle votazioni diverse da quelle previste dall'articolo 89 del Regolamento sono menzionate nel Resoconto.

PROCESSO VERBALE
Redazione a cura di Cristiano Gebbin e Paola Lombardo