ResocontoVerbali

Seduta del consiglio regionale del 19/01/2022 n. 47

Resoconto 47 a Seduta pubblica
Mercoledì, 19 gennaio 2022
SOMMARIO
Assume la Presidenza
Il Presidente Roberto CIAMBETTI
 
La Seduta inizia alle ore 10.30

PRESIDENTE

Colleghi, l'inizio dei lavori è posticipato alle ore 10.45.
La Seduta è sospesa alle ore 10.30
 
La Seduta riprende alle ore 10.45

PRESIDENTE

Diamo inizio alla 47 a Seduta pubblica del Consiglio regionale. I lavori si svolgono sulla base dell'ordine del giorno prot. n. 0000310 del 13 gennaio 2022.
Il gruppo di lavoro che si sta occupando degli emendamenti in Terza Commissione è a buon punto, però ci vorranno ancora tre quarti d'ora di tempo per arrivare in Aula con un pacchetto di emendamenti quasi completamente verificato.
Riprendiamo, quindi, i lavori alle ore 11.30.
La Seduta è sospesa alle ore 10.47
 
La Seduta riprende alle ore 12.03

PRESIDENTE

Colleghi, caricate Concilium e aggiornatelo, perché vedo che, almeno il mio, sta avendo qualche problemino di caricamento. Registrate la vostra presenza su Concilium. Firmate anche il foglio presenze, mi raccomando.
Mi pare che i lavori dell'Ufficio di Presidenza della Terza Commissione abbiano raggiunto un elevato livello di approfondimento, direi quasi totale. Penso, quindi, che potremo lavorare speditamente fino alla pausa pranzo, magari spostando di qualche minuto o qualche decina di minuti la classica pausa per fare un po' di lavoro. Poi, riprenderemo il pomeriggio per arrivare verso sera, mi auguro, a chiudere i lavori, anche perché il clima sinceramente, rispetto ad altre sedute di altre legislature su attività venatorie, mi sembra costruttivo. Ognuno per le sue posizioni, ognuno per le sue sensibilità, però il dialogo è costruttivo rispetto a qualche altro aneddoto che ci ricordiamo per chi frequenta da un po' di anni quest'Aula. Parlo in senso generale, colleghi.
Vedo già parecchi colleghi che hanno registrato la presenza, però mi servono gli attori principali. Vedo il collega Pan, il collega Possamai, la collega Guarda, correlatrice e anche il relatore. Quindi, gli attori principali li devo avere registrati per poter dare loro la parola.
Grazie.

Filippo RIGO (Liga Veneta per Salvini Premier)

Presidente?

PRESIDENTE

Chi parla sull'ordine dei lavori? Collega Rigo, non la vedo.
Il servizio informatico vada dal vicepresidente Rigo. Ragazzi, un po' di tranquillità.
PUNTO
2
 
   

COMUNICAZIONI DEL PRESIDENTE

Hanno comunicato congedo
Luca ZAIA
I congedi sono concessi.
Comunico che tre colleghi ci seguono da casa, sottoposti a misure di quarantena.
PUNTO
7
 
   

DISEGNO DI LEGGE RELATIVO A "PIANO FAUNISTICO-VENATORIO REGIONALE (2022-2027) E MODIFICHE ALLA LEGGE REGIONALE 9 DICEMBRE 1993, n. 50 "NORME PER LA PROTEZIONE DELLA FAUNA E PER IL PRELIEVO VENATORIO"". (PROGETTO DI LEGGE N. 77) APPROVATO (DELIBERAZIONE LEGISLATIVA N. 2/2022)

Relazione della Terza commissione consiliare XI legislatura
Relatore: Consigliere Gianpiero Possamai – Correlatore: Consigliere Cristina Guarda


PRESIDENTE

Riprendiamo da dove ci siamo lasciati questa notte. Siamo ancora al primo fascicolo.
Emendamento n. A0062, a firma dei consiglieri Zanoni e Bigon, articolo 1, comma 1, lettera a), modificativo, che prevede:
Al Regolamento di Attuazione di cui all'articolo 1 comma 1 lett. a) sono apportate le seguenti modifiche:
Dopo l'art. 32 è inserito:
"TITOLO VIII BIS – Norme per la tutela della fauna selvatica.
Art. 32bis - Norme a tutela dei nidi.
1. Sono protetti i nidi di rondine, balestruccio, rondone nonché i siti riproduttivi dei chirotteri e ne è vietata la loro distruzione.
2. In caso di interventi edilizi su edifici interessati da nidi o siti di cui al comma 1, i lavori di restauro, ristrutturazione o demolizione possono essere realizzati solo ad avvenuto involo dei pulli.
3. In caso di rimozione dei nidi, ne dovranno essere istallati di artificiali adeguati ad ospitare le specie interessate".
Prego, collega Zanoni.

Andrea ZANONI (Partito Democratico Veneto)

Questo è un emendamento che fa parte di una serie che prevede delle tutele ambientali. Ci è stato detto, in Ufficio di Presidenza della Commissione, che sono emendamenti che potenzialmente sono interessanti per quanto riguarda i contenuti e anche altri Consiglieri li hanno sostenuti, alcuni dei quali in particolare.
Riguardano la tutela della fauna selvatica in determinati frangenti, in particolare durante la riproduzione e la nidificazione; riguardano tutti quegli animali che vivono a contatto con l'uomo o sono oggetto di possibili interferenze, a volte anche micidiali, relative alle attività dell'uomo. Quindi, si trattava di inserire delle norme per tutelare i nidi, le uova e i piccoli nati per quanto riguarda gli uccelli, evitare predazioni indesiderate dei cani liberati nelle campagne e nelle colline nel periodo nel quale ci sono i cuccioli e i pulcini a terra.
Poi c'è la questione dei corridoi ecologici all'interno degli ambiti territoriali di caccia, per incrementare la biodiversità nella situazione che sappiamo essere abbastanza problematica per quanto riguarda l'agricoltura intensiva; prevedere dei corridoi, sovrappassi e sottopassi nelle opere, come è già in legge in molti Stati dell'Unione Europea; tutelare i nidi di rondine, balestruccio e rondone, che, come sappiamo, nidificano tra le nostre case e nei palazzi, anche nei centri storici, nel momento in cui si fanno ristrutturazioni e quant'altro. Chi lavora e fa volontariato nei CRAS, Centri di recupero della fauna selvatica, sa quanto importante sarebbe una norma del genere.
C'è poi la questione di tutelare i mammiferi in letargo durante l'inverno nelle cataste di ramaglie; la questione dei botti e fuochi artificiali, molto dannosa soprattutto all'avifauna; la questione degli sfalci in canali, fiumi e corsi d'acqua, che, più o meno accidentalmente, crea molti danni alla nidificazione e alla fauna che, nei periodi primaverili, si riproduce e nidifica in questi frangenti.
Li ho illustrati in un unico intervento pur essendo diversi.

PRESIDENTE

Grazie. L'aveva già accennato ieri sera che faceva un intervento omnicomprensivo, perché mi pare siano emendamenti che hanno anche una linearità nel loro spirito.
Collega Pan, prego.

Giuseppe PAN (Liga Veneta per Salvini Premier)

Forse la notte porta consiglio, quindi ho letto gli emendamenti del collega Zanoni, che effettivamente pongono delle questioni ecologiche importanti, perché, come dicevo all'inizio, si parla di Piano faunistico-venatorio, ma su molti aspetti, di cui c'è anche una grande sensibilità della nostra popolazione, di tante anche persone, io penso che sia il caso magari di studiare un ordine del giorno in questo senso per dire alla Giunta, ma forse tante norme sono anche nazionali, di auspicare queste cose, soprattutto i corridoi ecologici e i passaggi sulle strade che abbiamo anche discusso con tanti colleghi. Effettivamente, anche nelle costruzioni, ma avviene in tutto il mondo, anche in Europa, nei Paesi anche più evoluti, anche da noi ho visto che c'è una sensibilità a questi passaggi, a far sì che gli animali possano comunque spostarsi dal territorio, ahimè, purtroppo molto antropizzato, anche il nostro.
Se il presentatore stilasse un ordine del giorno in cui auspichiamo che nelle opere future, che comunque in questi passaggi possono essere previste, penso che ci sarebbe la sensibilità giusta anche per approvarlo. È una mia richiesta. Poi veda lei.

PRESIDENTE

È un invito a trasformare in ordine del giorno una parte di questi argomenti.
Dobbiamo capire se il presentatore è d'accordo. Siccome, ripeto, sono partito prima spiegando il clima positivo che vedo, magari se vi parlate un attimo anche qui in Aula, senza interruzione della seduta e provate a capirvi, magari de visu, adesso, però, immediatamente, perché dobbiamo votarli o ritirarli, eventualmente. Chiedo un attimo di pazienza ai colleghi, a chi è in Aula e a chi sta seguendo dagli uffici. Vediamo.
Ricordo che siamo all'emendamento n. A0062 di pagina 85.
L'emendamento n. A0062 di pagina 85 viene ritirato.
Emendamento n. A0063, a firma dei consiglieri Zanoni e Bigon, articolo 1, comma 1, lettera a), modificativo, che prevede:
Al Regolamento di Attuazione di cui all'articolo 1 comma 1 lett. a) sono apportate le seguenti modifiche:
Dopo l'art. 32 è inserito:
"TITOLO VIIIBIS - Norme per la tutela della fauna selvatica.
Art. 32bis - Tutela dei mammiferi selvatici.
1. AI fine di tutelare i mammiferi selvatici è fatto divieto di bruciare cataste di ramaglie nel periodo dal 15 ottobre al 15 aprile".
Non vedo interventi. Lo metto in votazione. Parere contrario del relatore.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio non approva.
Emendamento n. A0066, a firma dei consiglieri Zanoni e Bigon, articolo 1, comma 1, lettera a), modificativo, che prevede:
Al Regolamento di Attuazione di cui all'articolo 1 comma 1 lett. a) sono apportate le seguenti modifiche:
Dopo l'art. 32 è inserito:
"TITOLO VIIIBIS - Norme per la tutela della fauna selvatica.
Art. 32bis - Divieto di utilizzo di petardi, botti e fuochi artificiali.
1. È vietato in tutto il territorio regionale l'esplosione di petardi, botti e fuochi artificiali".
Non vedo interventi, lo metto in votazione. Parere contrario del relatore.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio non approva.
Emendamento n. A0065, a firma dei consiglieri Zanoni e Bigon, articolo 1, comma 1, lettera a), modificativo, che prevede:
Al Regolamento di Attuazione di cui all'articolo 1 comma 1 lett. a) sono apportate le seguenti modifiche:
Dopo l'art. 32 è inserito:
"TITOLO VIIIBIS - Norme per la tutela della fauna selvatica.
Art. 32bis - Divieto di utilizzo di petardi, botti e fuochi artificiali.
1. È vietato in tutto il territorio regionale l'esplosione di petardi, botti e fuochi artificiali. I Sindaci possono autorizzare manifestazioni pirotecniche solo dopo aver accertato la mancanza di pericolo e conseguenze negative per gli animali selvatici e di affezione".
Anche in questo caso il relatore è contrario, quindi metto in votazione il n. A0065 con parere contrario del relatore.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio non approva.
Emendamento n. A0064, a firma dei consiglieri Zanoni e Bigon, articolo 1, comma 1, lettera a), modificativo, che prevede:
Al Regolamento di Attuazione di cui all'articolo 1 comma 1 lett. a) sono apportate le seguenti modifiche:
Dopo l'art. 32 è inserito:
"TITOLO VIIIBIS - Norme per la tutela della fauna selvatica.
Art. 32bis - Divieto di utilizzo di petardi, botti e fuochi artificiali nelle ore notturne.
1. È vietato in tutto il territorio regionale l'esplosione di petardi, botti e fuochi artificiali nelle ore notturne. I Sindaci possono autorizzare manifestazioni pirotecniche solo dopo aver accertato la mancanza di pericolo e conseguenze negative per gli animali selvatici e di affezione".
Non vedo interventi. Lo metto in votazione. Parere contrario del relatore.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio non approva.
Emendamento n. A0067, a firma dei consiglieri Zanoni e Bigon, articolo 1, comma 1, lettera a), modificativo, che prevede:
Al Regolamento di Attuazione di cui all'articolo 1 comma 1 lett. a) sono apportate le seguenti modifiche:
Dopo l'art. 32 è inserito:
"TITOLO VIIIBIS - Norme per la tutela della fauna selvatica.
Art. 32bis - Divieto di transito di mezzi a motore.
1. Fatti salvi gli interventi di manutenzione e selvicoltura, al fine di tutelare la fauna selvatica è vietato il transito di mezzi a motore nei sentieri di montagna e nei percorsi pedonali delle aree protette".
Non vedo interventi. Lo metto in votazione. Parere contrario del relatore.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio non approva.
Emendamento n. A0068, a firma dei consiglieri Zanoni e Bigon, articolo 1, comma 1, lettera a), modificativo, che prevede:
Al Regolamento di Attuazione di cui all'articolo 1 comma 1 lett. a) sono apportate le seguenti modifiche:
Dopo l'art. 32 è inserito:
"TITOLO VIIIBIS - Norme per la tutela della fauna selvatica.
Art. 32bis - Tutela della fauna selvatica nel periodo riproduttivo.
1. Gli sfalci della vegetazione nei canali, nei fiumi e nei corsi d'acqua in generale non devono essere effettuati nel periodo di nidificazione e riproduzione della fauna selvatica e possono quindi essere effettuati con l'esclusione dei mesi di aprile, maggio, giugno e luglio".
Collega Guarda, prego.

Cristina GUARDA (Europa Verde)

Intervengo sull'emendamento n. A0068.

PRESIDENTE

Sì, pagina 91. È questo l'argomento.

Cristina GUARDA (Europa Verde)

Perfetto. Ottimo.
Consiglieri, intervengo esclusivamente perché questi temi legati al disturbo antropico sono temi di decisa importanza e un Piano faunistico non può esimersi da almeno progettare e cominciare a programmare un'analisi rispetto alle attività che si devono fare, almeno per rendere coscienti i cittadini delle proprie abitudini nel frequentare spazi aperti o anche nel lavorarci, in questo caso per quanto riguarda il mantenimento del territorio, senza tenere in considerazione il fatto che, da questo punto di vista, ci sono dei momenti dell'anno che sono particolarmente delicati e che, magari, mettono in difficoltà la fauna, la sua riproduzione, la sua sopravvivenza, creando degli effetti negativi non soltanto riconoscibili dal mondo sensibile all'ambito animale, quanto anche dal cacciatore stesso e dall'attività venatoria, che poi ne paga le conseguenze.
In questo caso, prevedere delle indicazioni per quanto riguarda gli sfalci della vegetazione dei canali nei fiumi e nei corsi d'acqua, in epoca di riproduzione, è un aspetto che deve essere valutato.
Collega, so che c'è un parere negativo a questo emendamento, il n. A0068 a pagina 91. Ritengo che sia uno di quegli aspetti da attenzionare e che all'interno di un Piano almeno devono prevedere una programmazione e una progettazione, perché sono aspetti che purtroppo molto spesso, per ignoranza, non tanto per mancanza di attenzione, non vengono applicati o almeno conosciuti, ragionati e scelti all'interno del territorio da parte della popolazione. In questo caso, appunto, non popolazione dedita all'attività venatoria, quanto popolazione che si dedica, per motivi diversi, alla gestione del proprio territorio.

PRESIDENTE

Grazie.
Non vedo altri interventi.
Metto in votazione l'emendamento n. A0068. Parere contrario del relatore.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio non approva.
Adesso, colleghi, dobbiamo ritornare indietro sugli emendamenti che avevamo accantonato ieri, sugli articoli 6 e 7, se ben ricordo. Ascoltatemi per non perdere il filo. Andiamo a pagina 10, emendamento n. A0203 della collega Ostanel.
Emendamento n. A0203, a firma della consigliera Ostanel, articolo 6, Allegato A, sostitutivo, che prevede:
L'articolo 6 dell'Allegato A "Regolamento di Attuazione", viene sostituito come di seguito riportato:
1. I proprietari od i conduttori di un fondo che intendano vietare sullo stesso l'esercizio dell'attività venatoria devono inoltrare, alla Struttura regionale competente in materia faunistico-venatoria ed entro centoventi giorni dalla data di validità del PFVR 2022/2027, richiesta che, ai sensi della legge 7 agosto 1990, n. 241, è esaminata e decisa entro i successivi centocinquanta giorni.
2. La richiesta deve essere corredata dei titoli di disponibilità del fondo di cui si chiede la sottrazione, da elenco dei mappati interessati e da idonea relazione indicante le colture agricole in atto al momento di presentazione della richiesta e quelle condotte nell'anno precedente, oltre ad eventuali ulteriori elementi di valutazione ritenuti idonei, come gli interessi economici, sociali o ambientali che si ritengono suscettibili di danno o di disturbo in guisa da costituire motivo di sottrazione del fondo.
3. Nel caso di attività connesse quali agriturismo, turismo rurale, fattorie didattiche, fattorie sociali, progetti di natura ambientale e conservazionistica, è necessario dichiarare i riferimenti della relativa autorizzazione amministrativa in corso di validità.
4. La Struttura regionale competente in materia faunistico-venatoria, entro sessanta giorni dalla scadenza del termine per la presentazione delle domande, forma una graduatoria delle richieste di sottrazione pervenute secondo criteri di priorità coerenti con la pianificazione faunistico-venatoria regionale, verifica la sussistenza delle condizioni di cui al comma 2, accerta che le richieste non ostacolino comunque la pianificazione faunistico-venatoria e sottopone alla Giunta regionale l'adozione di apposito provvedimento, dandone comunicazione agli interessati.
5. In ogni caso il territorio agro-silvo-pastorale provinciale oggetto di sottrazione agli effetti del presente articolo deve essere contenuto nella percentuale massima del trenta per cento, unitamente a tutte le altre aree protette.
6. La Struttura regionale competente in materia faunistico-venatoria provvede, con periodicità annuale, ad effettuare verifiche sui fondi oggetto di sottrazione, al fine di accertare la permanenza delle condizioni che hanno consentito l'accoglimento della richiesta. L'esito di tali accertamenti è comunicato entro trenta giorni alla Giunta regionale per l'adozione di eventuali provvedimenti di modifica o revoca dello stato di sottrazione dei fondi.
7. È fatto obbligo ai proprietari conduttori dei fondi sottratti di comunicare, entro trenta giorni, alla Giunta regionale, il venir meno delle condizioni di cui al comma 2 al fine della modificazione o della revoca del provvedimento con il quale il fondo è stato sottratto all'esercizio dell'attività venatoria.
8. Eventuali domande pervenute dopo i termini fissati al comma 1 potranno essere valutate annualmente dalla Struttura regionale competente e sottoposte alla Giunta regionale per l'adozione di apposito provvedimento, comunque fino al raggiungimento dei limiti previsti al comma 5.
9. È fatto obbligo ai proprietari o conduttori dei fondi sottratti di provvedere a proprie spese ad apporre sui fondi stessi apposita tabellazione indicante il divieto di caccia, nelle modalità previste dal provvedimento di Giunta regionale e in ogni caso nel rispetto dalla normativa vigente.
Collega Ostanel, ha chiesto la parola? Prego.

Elena OSTANEL (Il Veneto che Vogliamo)

Grazie, Presidente.
Intervengo brevemente per riprendere un po' le fila di questo emendamento che so essere stato elaborato durante la notte. L'obiettivo era un po' quello che dicevo durante il mio intervento in Aula di ieri, cioè il tema vero, secondo me, importante di questo Piano, è soprattutto quello di poter togliere i propri terreni eventualmente dalla possibilità venatoria.
In questo emendamento, che è un po' lungo, volevo segnalare alcuni punti che mi sembravano più importanti e che ho portato nell'Ufficio di Presidenza.
Il punto 2 cerca di semplificare la burocrazia che un cittadino e le aziende devono utilizzare per togliere la propria area dalla possibilità venatoria. Quindi, la riformulazione del punto 2 cerca di togliere i shapefile come strumento, ma anche di prevedere una burocrazia un po' più snella, quindi meno documenti da presentare.
L'altra questione era al punto 3, cioè togliere, soprattutto per le attività di agriturismo, turismo rurale, fattorie didattiche, fattorie sociali e progetti di natura ambientale conservazionistica, la necessità di inviare una relazione di attività dell'anno successivo. La ratio di questo emendamento mira a dire che è difficile che una realtà di questo tipo, anche un semplice agriturismo, abbia già la pianificazione di tutte le attività dell'anno successivo da allegare alla richiesta di togliere il proprio terreno dall'attività venatoria. Quindi, chiedo di semplificare questa parte.
Poi vi era un altro punto dibattuto in Ufficio di Presidenza, l'8, per cui eventuali domande pervenute dopo i termini fissati al comma 1 potranno essere valutate annualmente dalla struttura regionale competente e sottoposte alla Giunta regionale per l'adozione di apposito provvedimento. L'obiettivo di questo punto è dire se qualcuno, oltre i limiti che dà il Piano, ha bisogno di re-inviare la domanda, quindi ad esempio per una nuova apertura o di un agriturismo o una di queste attività che vengono citate come una fattoria didattica, può farlo anche in un'altra scadenza temporale.
Ecco, l'intenzione era quella della semplificazione, del poter rendere accessibile il diritto di sottrarre i propri terreni all'attività venatoria, ma anche quella di definire un arco temporale per chi magari, durante l'anno, apre una nuova attività.
Grazie.

PRESIDENTE

Relatore Possamai, prego.

Gianpiero POSSAMAI (Liga Veneta per Salvini Premier)

Le chiederei il ritiro dell'emendamento, Consigliere, perché è già stato presentato un emendamento che stabilisce che per le attività, quali agriturismo, fattoria didattica e fattoria sociale, possono essere rivalutate le richieste di sottrazione del fondo alla caccia con cadenza annuale.


PRESIDENTE

La collega Ostanel ritira l'emendamento n. A0203.
Andiamo avanti.
Emendamento n. A0252, a firma dell'assessore Corazzari, articolo 1, comma 1, Allegato A, modificativo, che prevede:
REGOLAMENTO DI ATTUAZIONE
Art. 6 Fondi sottratti
Il comma 1 è così sostituito
1. I proprietari od i conduttori di un fondo che intendano vietare sullo stesso l'esercizio dell'attività venatoria devono inoltrare, alla Struttura regionale competente in materia faunistico-venatoria ed entro 60 giorni dalla pubblicazione sul Bollettino ufficiale della regione del Veneto di provvedimento attuativo della Giunta regionale, richiesta motivata che, ai sensi della legge 7 agosto 1990, n. 241, è esaminata e decisa entro il 31 luglio 2022.
È stato depositato ieri.
Collega Guarda, prego.

Cristina GUARDA (Europa Verde)

Grazie, Presidente.
Questo è frutto di un lavoro fatto in Commissione Terza, e per questo ringrazio della disponibilità ad una discussione che è interessante, in particolar modo per i proprietari, ma anche per le categorie agricole.
In questo senso si prevede una strategia che poi si collegherà con un emendamento che cancella il riferimento al formato shapefile e introduce il formato idoneo per la presentazione della domanda, una cartografia con un formato idoneo, questo emendamento, che condividiamo, prevede che entro 60 giorni dalla pubblicazione sul Bollettino della Regione del Veneto si intervenga con una indicazione sulle metodologie attraverso cui il proprietario del terreno potrà richiedere l'esclusione.
Questo aspetto di chiarezza, che deve essere fatto, naturalmente, con le opportune valutazioni, anche da parte degli uffici, per noi è condivisibile e da questo punto di vista, se affiancato all'eliminazione del formato shapefile e, quindi, a un alleggerimento del carico di lavoro per un semplice cittadino che, ovviamente, fa molta difficoltà, a meno che non abbia dimestichezza con questi strumenti a informatizzare con quel particolare tipo di documento la cartografia, è evidente che questi interventi aiutano la garanzia dell'accesso ad un diritto.
Questo ritengo che sia un passo in avanti e per questo motivo ringrazio dell'attenzione data al settore che, finalmente, dopo quasi essenzialmente 15 anni di attesa, potrà riaccendere a questa formula, a questa opportunità.

PRESIDENTE

Grazie.
Collega Zanoni, prego.

Andrea ZANONI (Partito Democratico Veneto)

Grazie, Presidente. Questo emendamento, come ricordato dalla collega Guarda, è frutto di una discussione avvenuta in Commissione, partita, appunto, dai miei, dai suoi, dagli emendamenti della collega Ostanel e da altri del nostro Gruppo, relativi a questa procedura prevista per legge, che consente a un proprietario di un terreno di chiedere di poter vietare la caccia nel proprio terreno a determinate condizioni.
Non è stato stabilito un termine dal quale potrà essere, un termine preciso e puntuale, ma il termine dei 60 giorni inizierà da quando saranno pubblicate sul Bollettino Ufficiale della Regione Veneto queste norme della Giunta regionale che definiranno le procedure.
Il tutto è partito dal fatto che lo shapefile è un file che può essere creato solo dai liberi professionisti e, quindi, il cittadino doveva, in quel caso, essere supportato da un libero professionista, con le relative spese.
È sicuramente una formulazione, è un compromesso anche importante. Io ho solo un dubbio e lo dico al relatore Possamai. C'è scritto che è esaminata e decisa entro il 31 luglio 2022. L'unico punto di domanda io ce l'avrei proprio in quest'ultimo passaggio qui e spiego perché. Perché se la Giunta si impegna a farlo in breve tempo, nel giro di 20 giorni, un mese, noi ci stiamo con i tempi, ma se la Giunta lo fa molto in là questa ultima disposizione, il 31 luglio 2022, potrebbe essere un po' una palla al piede. Qui non diamo i tempi alla Giunta.
Non so se valga la pena dire alla Giunta, giusto per rientrare in quel cronoprogramma che dettiamo come ultimo step, quello del 31 luglio 2022, dire alla Giunta: "Entro, non so, 30 giorni dall'approvazione del Piano devi emanare la delibera o entro 60 giorni". Se dopo la Giunta si sente tranquilla e dice: "Noi in maniera spedita approveremo queste modalità" il problema non si pone.

PRESIDENTE

Prego, Corazzari.

Ass.re Cristiano CORAZZARI

Grazie, Presidente.
Come detto, l'emendamento è già stato ampiamente illustrato.
Come Giunta posso confermare che stiamo già predisponendo tutto il lavoro istruttorio affinché gli atti attuativi del Piano Faunistico siano portati tempestivamente a seguito dell'approvazione del provvedimento di cui stiamo discutendo. È assolutamente coerente anche con l'economia di lavoro degli uffici della Giunta che questi atti attuativi arrivino in tempo celere e tale da consentire che vi siano i tempi per lavorare tutte le domande che arriveranno.
È altresì nell'interesse del lavoro dei nostri funzionari che vengano fatti subito gli atti attuativi affinché poi dopo, lasciando i 60 giorni, ci sia tempo fino al 31 luglio per dare risposta a tutte le richieste che arrivano.

PRESIDENTE

L'Assessore ha chiarito le finalità e gli obiettivi dell'emendamento.
Non vedo altri interventi.
Metto in votazione l'emendamento n. A0252 con il parere positivo del relatore.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
Sono paziente. Vedo il suo voto registrato. Assolutamente lei è a posto. Se la collega Camani vuole votare, veda lei. Perfetto.
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Tutti favorevoli, unanimità. Assessore, bravo.
L'emendamento n. A0007 è precluso dalla votazione appena fatta e anche il n. A0149.
Emendamento n. A0152 presentato dalla consigliera Guarda, articolo 1, comma 1, lettera A), Allegato A regolamento di attuazione – RdA, art. 6, comma 2, modificativo, che prevede:
L'alinea del comma 2 dell'articolo 6 del Regolamento di attuazione così modificato:
"2. La richiesta deve essere corredata dall'indicazione dei titoli di disponibilità del fondo di cui si chiede la sottrazione, da elenco dei mappali interessati con rappresentazione cartografica in formato idoneo e da redazione tecnica indicante:".
Mi sembra di leggere un parere...

Cristina GUARDA (Europa Verde)

Questo introduce il formato idoneo.

PRESIDENTE

Perché l'altro era precluso.
Siamo a pagina 14, emendamento n. A0152. Collega Guarda, prego. Non ho sentito.

Cristina GUARDA (Europa Verde)

Questo introduce il formato idoneo. Grazie mille.

PRESIDENTE

Grazie a lei. Relatore, sul n. A0152, leggo un sì.
So che l'altro Possamai vuole guastare il lavoro della consigliera Guarda, però tentiamo di dare soddisfazione.
Metto in votazione l'emendamento n. A0152. Parere favorevole del relatore.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Il n. A0009 viene precluso dalla votazione appena fatta, come il n. A0010.
Emendamento n. A0008 presentato dai consiglieri Zanoni e Bigon, articolo 1, comma 1, lettera A, soppressivo, che prevede:
Al Regolamento di attuazione di cui all'articolo 1 comma 1 lett. a) sono apportate le seguenti modifiche:
Il comma 3 dell'articolo 6 è soppresso.
Non vedo interventi. Metto in votazione l'emendamento n. A0008. Parere contrario del relatore.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio non approva.
Emendamento n. A0011 presentato dai consiglieri Zanoni e Bigon, articolo 1, comma 1, lettera A, modificativo, che prevede:
Al Regolamento di attuazione di cui all'articolo 1 comma 1 lett. a) sono apportate le seguenti modifiche:
Il comma 5 dell'articolo 6 è soppresso.
Zanoni, prego.

Andrea ZANONI (Partito Democratico Veneto)

Dalla discussione in Commissione c'è il parere purtroppo negativo. Io lo volevo ribadire: si tratta del comma 5 dell'articolo 6 del Regolamento di Attuazione. Che cosa dice? Il comma 5 dice che, lo leggo anche per tutti i colleghi che magari non sono neanche della Commissione: "In ogni caso il territorio agro-silvo-pastorale provinciale, oggetto di sottrazione agli effetti del presente articolo, deve essere contenuta una percentuale massima dell'1%".
Abbiamo discusso molto questo articolo. Questo che cosa vuol dire? Se nelle nostre Province, non so, Verona, Padova, Treviso, Venezia e Vicenza, ci sarà un numero di cittadini che chiederanno questo divieto, che avranno diritto al divieto perché avranno dei terreni con quelle caratteristiche, con quelle attività previste dal Piano faunistico-venatorio, avranno l'okay da parte della Giunta regionale? Non è detto, perché se si arriva a raggiungere l'1% del totale della superficie, quelli probabilmente in ordine di presentazione della domanda che arrivano dopo, che superano quella quota, non vedono riconosciuto un diritto previsto dalla legge statale.
A mio avviso questo limite è incostituzionale perché va contro la legge statale: sarebbe stato più ragionevole, a mio avviso, mettere che il limite era quello previsto dalle norme sul Piano faunistico-venatorio, che prevedono che si possa proteggere al massimo il 30% di territorio in pianura e il 20% del territorio in zona Alpi. Questo avrebbe avuto un senso logico. Non si capisce perché una Regione nell'applicazione della norma statale limiti un diritto riconosciuto dalla norma statale. Ecco perché c'è questo emendamento che sopprime questo limite.

PRESIDENTE

Grazie, collega. Non vedo altri interventi.
Metto in votazione l'emendamento n. A0011. Parere contrario del relatore.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio non approva.
L'emendamento n. A0151 viene precluso dalla votazione appena fatta.
Passiamo all'emendamento n. A0013 presentato dai consiglieri Zanoni e Bigon, articolo 1, comma 1, lettera A, modificativo, che prevede:
Al Regolamento di attuazione di cui all'articolo 1 comma 1 lett. a) sono apportate le seguenti modifiche:
Al comma 5 dell'articolo 6 le parole: "dell'uno per cento" sono sostituite dalle seguenti parole: "del dieci per cento".
Non vedo richieste di intervento. Zanoni, prego.
No, non si sente.

Andrea ZANONI (Partito Democratico Veneto)

Illustro questo e anche quello successivo, così guadagniamo un po' di tempo.
Si tratta sempre di questo limite che la norma, così come ci è stata presentata, è dell'1%. In questi due emendamenti proviamo ad aumentare quel limite prima del 10 e poi del 5%.

PRESIDENTE

Grazie.
Non vedo altri interventi.
Metto in votazione l'emendamento n. A0013. Parere contrario del relatore.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio non approva.
Passiamo all'emendamento n. A0012 presentato Zanoni e Bigon, articolo 1, comma 1, lettera A, modificativo, che prevede:
Al Regolamento di attuazione di cui all'articolo 1 comma 1 lett. a) sono apportate le seguenti modifiche:
Al comma 5 dell'articolo 6 le parole: "dell'uno per cento" sono sostituite dalle seguenti parole: "del cinque per cento".
È già stato illustrato dal collega Zanoni.
Non vedo interventi.
Metto in votazione l'emendamento n. A0012. Parere contrario del relatore.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio non approva.
Emendamento n. A0153 presentato dalla consigliera Guarda, articolo 1, comma 1, lettera A), allegato A regolamento di attuazione - RdA, modificativo, che prevede:
Alla fine del comma 6 dell'art. 6 del Regolamento di Attuazione è aggiunto il seguente periodo: "Con finalità conoscitiva, l'elenco dei provvedimenti adottati a seguito degli accertamenti annuali è comunicato alla competente commissione consiliare entro il semestre successivo.".
Guarda, prego.

Cristina GUARDA (Europa Verde)

Poi mi concentrerò su questo emendamento, però vorrei fare una premessa. Gli emendamenti che avete appena bocciato sono emendamenti che intendevano andare a ricostituire quello che è il rispetto della 157 e del diritto previsto dalla legge nazionale e, di conseguenza, da quella regionale, dei proprietari di terreni di poter richiedere l'esclusione. Nel momento in cui un soggetto che, al pari di un altro, ha diritto a vedere il proprio terreno escluso, perché il proprio terreno, la propria coltivazione, la propria attività rientra all'interno dei limiti che sono dettati dalla 157, non è possibile che venga rigettata la sua richiesta semplicemente perché, in termini cronologici, la sua domanda è arrivata dopo quella di un altro, che ha pari diritto suo.
La limitazione all'1%, dal mio punto di vista e dal punto di vista dei colleghi che hanno presentato questi emendamenti, purtroppo rischia di creare questa distanza e questa differenza di trattamento, che in questi anni si è fatta sentire a causa delle proroghe. È un bene che in questo Piano si intervenga, come poi vedremo, con correzioni rispetto alla questione delle scadenze, ma questo non toglie il fatto che, in questi prossimi cinque anni, chi verrà escluso perché l'1% è stato raggiunto, ma la sua domanda rientra perfettamente nei canoni previsti dalla 157, verrà escluso ingiustamente.
Detto questo, con questo emendamento chiedo che, con finalità conoscitiva, i dati e le revisioni di queste aree, che la Giunta deve verificare che mantengano le condizioni per cui sono state accettate all'interno dell'esclusione del patrimonio di terreni esclusi dall'attività venatoria, vengano semplicemente condivisi con la Commissione. Non occorre trattarli in Commissione, ma vanno condivisi con i Consiglieri regionali che si occupano della materia faunistico-venatoria per un'operazione di semplicissima trasparenza e condivisione con l'Ente che, come vediamo anche in questi giorni, e con l'Istituzione che ha la propria responsabilità nella gestione proprio della realizzazione delle indicazioni da un punto di vista di gestione faunistico-venatoria.

PRESIDENTE

Zanoni, prego.

Andrea ZANONI (Partito Democratico Veneto)

Grazie, Presidente.
Io credo che queste norme faranno incazzare qualcuno, giusto per citare... Perché? Mettetevi nei panni, come ricordava adesso la collega Guarda, di coloro che avranno tutte le carte in regola per ottenere questo divieto e si ritrovano di fronte allo sbarramento dell'1%.
Capisco che questa sia una consuetudine, che capita per una questione matematica e fisica, dei bandi: c'è un tot fondo messo a disposizione, ci sono dei bandi e chi prima arriva meglio alloggia. Dopo una certa classifica di arrivo, gli ultimi non possono concorrere per quel monte di denaro di finanziamento che è stato messo in campo dalla Regione o da chi altro. Ma qui siamo di fronte a un diritto: questi chiedono che venga riconosciuto loro un diritto previsto dalla norma dello Stato. Non si può vendere il diritto a un tanto al chilo.
Poi una considerazione di carattere politico: siccome chi possiede il terreno e non vuole i cacciatori sarà di qualsiasi orientamento politico, volevo farvi notare che il 76% circa dei cittadini che verranno esclusi, che si vedranno non riconosciuto questo diritto, sono dei vostri elettori. Non lo so, fateci un ragionamento su questo.

PRESIDENTE

Collega Ostanel, prego.

Elena OSTANEL (Il Veneto che Vogliamo)

Grazie, Presidente.
Intervengo di nuovo perché è uno dei temi su cui i pochi interventi che faccio in questi giorni, appunto, hanno questo contenuto e ci tengo a ribadire la questione.
I colleghi l'hanno già spiegato, ma nell'emendamento che prima è stato ritirato e che verrà riformulato, c'era anche il tentativo di aumentare questa percentuale dell'1 al massimo possibile, cioè al 10, per arrivare a quel 30, che la norma permette, di terreni che vengono tolti dalla possibilità dell'attività venatoria.
Se non è il 10, perché il 10 è troppo alto e nei Piani precedenti, se non erro, era il 3, noi avremmo potuto... non mi ricordo, era 1 sempre? Nel precedente era 1, okay. Almeno o tenere una percentuale massima o togliere il limite sarebbe stato davvero l'atto che rende possibile la garanzia del diritto di quei cittadini che vogliono togliere i loro terreni.
Lo ha spiegato bene la consigliera Guarda. Io credo che questo sia il punto debole del Piano rispetto al diritto di togliere i propri terreni perché, di fatto, quel limite dell'1%, anche se probabilmente non si vuole dire politicamente, è il limite attraverso il quale noi sappiamo che alcuni cittadini non potranno svolgere, esercitare il diritto sancito ex lege di poter togliere il loro terreno.
Questo, secondo me, è il punto politico: cioè se noi pensiamo che un Piano sia corretto quando non permette ai cittadini di svolgere un loro diritto sancito dalla legge, io penso che questo sia abbastanza pesante. È per questo che, al di là delle modifiche e dell'accettazione di alcuni emendamenti – e ringrazio anch'io visto che poi magari non reinterverrò più – ringrazio anch'io dell'apertura fatta, però è vero che questo è un tema dirimente per dire sì o no ad un Piano. Stiamo davvero facendo in modo che chi citavo ieri, mio zio, anni fa avrebbe potuto davvero, magari perché la inviava dopo perché non riusciva a leggere magari la legge, venire escluso dalla possibilità di esercitare il suo diritto? Io penso che questo sia un tema di accessibilità ad una garanzia che una Regione come quella del Veneto dovrebbe garantire.

PRESIDENTE

Grazie, collega.
Non vedo altri interventi.
Metto in votazione l'emendamento n. A0153. Parere contrario del relatore.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio non approva.
Dopo tutti questi emendamenti, dobbiamo votare l'articolo 6. No, scusatemi, fermi, errore.... Appunto c'era nel testo un passaggio criptico che ci portava già al 7, invece siamo ancora all'articolo 6.
Emendamento n. A0014 presentato dai consiglieri Zanoni e Bigon, articolo 1, comma 1, lettera A, modificativo, che prevede:
Al Regolamento di attuazione di cui all'articolo 1 comma 1 lett. a) sono apportate le seguenti modifiche:
Al comma 7 dell'articolo 6 le parole: ", entro trenta giorni," sono sostituite dalle seguenti parole: ", entro centottanta giorni,".
Prego, relatore. Il relatore ha una modifica verbale sull'emendamento n. A0014 del collega Zanoni. Siamo a pagina 23 del primo fascicolo.

Gianpiero POSSAMAI (Liga Veneta per Salvini Premier)

Invito i colleghi Zanoni e Bigon al ritiro del n. A0014 e del n. A0015 e a formulare un emendamento verbale su una quantità temporale che era stata discussa prima.

PRESIDENTE

Non ho capito se viene ritirato l'emendamento o se viene modificato quello in essere, ai sensi dell'articolo 102?

Andrea ZANONI (Partito Democratico Veneto)

102.

PRESIDENTE

Prego, Zanoni.

Andrea ZANONI (Partito Democratico Veneto)

Ai sensi dell'articolo 102, in merito all'emendamento n. A0014 di pagina 23, sostituisco le parole "entro 180 giorni" con le parole "60 giorni". Questo tempo è riferito al tempo adesso previsto in soli 30 giorni che viene dato ai proprietari o conduttori dei fondi sottratti di comunicare alla Giunta regionale il venire meno delle condizioni per mantenere il divieto di caccia.

PRESIDENTE

Dopo questo costruttivo dialogo fra relatore e collega Zanoni, il parere del relatore sul n. A0014 è...? Collega Possamai Gianpiero, il parere sul n. A0014 con questa modifica? Favorevole.
Metto in votazione l'emendamento n. A0014 con parere favorevole del relatore, così come modificato ai sensi dell'articolo 102.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Bene, siamo l'emendamento n. A0015 di pagina 24, ancora di Zanoni e Bigon... scusatemi, decade o no? No, loro mi dicono che è precluso. Mi preoccupa, dottor Giachetti, non è da lei questa incertezza.
L'emendamento n. A0015 è precluso.
Emendamento n. A0016 presentato dai consiglieri Zanoni e Bigon, articolo 1, comma 1, lettera A, aggiuntivo, che prevede:
Al Regolamento di attuazione di cui all'articolo 1 comma 1 lett. a) sono apportate le seguenti modifiche:
Dopo il comma 7 dell'articolo 6 è aggiunto il seguente comma:
7bis. Durante il periodo di vigenza del Piano è consentito inoltrare la richiesta motivata di cui al comma 1 ai soggetti che diventano proprietari o conduttori di un fondo successivamente alla data di entrata in vigore del Piano stesso. La richiesta deve essere inoltrata entro 90 giorni dalla data di validità del titolo di disponibilità.
Non vedo interventi. Metto in votazione l'emendamento n. A0016 . Parere contrario del relatore.
È aperta la votazione.
Quindi votiamo questo oppure no, scusatemi? Colleghi, portate un attimo di pazienza che c'è un problema nel sistema informatico. C'è in corso un aggiornamento, quindi dovete pazientare un attimo.
Collega Zanoni, ha la parola su questo e su quello successivo. Prego.

Andrea ZANONI (Partito Democratico Veneto)

C'è stata una modifica per quanto riguarda la questione aziende agrituristiche e altro tipo di aziende, che consente, appunto, di aprire una finestra temporale all'interno del piano quinquennale qualora queste inizino un'attività e, quindi, che non debbano aspettare, non so, i quattro anni per poter chiedere il divieto. Questa è una cosa sicuramente positiva.
Questo, invece, è riconoscere la possibilità anche a tutti gli altri cittadini, perché non sono solo le aziende che possono avere l'interesse di far valere questo diritto riconosciuto dalla legge statale a tutti i possessori di terreni, non solo a coloro che hanno un'attività tipo un'azienda agrituristica, di aprire una finestra una volta all'anno, giusto perché se magari uno acquista un terreno, per una successione, per un'eredità vuole far valere quel diritto, non stia lì ad aspettare quattro, tre, due anni, ma almeno una volta all'anno avere la possibilità di comunicare alla Regione. Come lo fanno i cittadini per mille altre questioni in agricoltura, nell'attività venatoria, nell'attività turistica, anche in questa attività prevista che, tra l'altro, è un diritto riconosciuto a livello superiore, sarebbe utile evitare di porre questo termine temporale della fine del Piano faunistico venatorio.

PRESIDENTE

Grazie, Zanoni.
Siamo sull'emendamento n. A0016. Non vedo altri interventi.
Metto in votazione l'emendamento n. A0016. Parere contrario del relatore.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio non approva.
Emendamento n. A0017 presentato dai consiglieri Zanoni e Bigon articolo 1, comma 1, lettera A, aggiuntivo, che prevede:
Al Regolamento di attuazione di cui all'articolo 1 comma 1 lett. a) sono apportate le seguenti modifiche:
Dopo il comma 7 dell'articolo 6 è aggiunto il seguente comma:
7bis. Durante il periodo di vigenza del Piano è consentito inoltrare la richiesta motivata di cui al comma 1 ai soggetti che diventano proprietari o conduttori di un fondo successivamente alla data di entrata in vigore del Piano stesso. La richiesta deve essere inoltrata entro 60 giorni dalla data di validità del titolo di disponibilità.
È già stato illustrato. Non vedo interventi.
Metto in votazione l'emendamento n. A0017. Parere contrario del relatore.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio non approva.
Emendamento n. A0018 presentato dai consiglieri Zanoni e Bigon, articolo 1, comma 1, lettera A, aggiuntivo, che prevede:
Al Regolamento di attuazione di cui all'articolo 1 comma 1 lett. a) sono apportate le seguenti modifiche:
Dopo il comma 7 dell'articolo 6 è aggiunto il seguente comma:
7bis. In caso di proroghe al termine di validità del presente Piano sono riaperti i termini di cui al comma 1 del presente articolo.
Zanoni, prego.

Andrea ZANONI (Partito Democratico Veneto)

Grazie, Presidente.
Con questo emendamento chiediamo che i termini previsti, questi 60 giorni per fare questa domanda dopo l'approvazione del Piano, vengano riaperti qualora ci fosse una scadenza del Piano e quindi ci fossero delle proroghe.
Questa è stata una richiesta fatta molte volte nella scorsa legislatura, e anche in questa, in occasione delle proroghe del precedente Piano. Ne ricordo una decina.
Volevo proporre un emendamento verbale a questo emendamento A0018 di pagina 27, sostituendo, ai sensi dell'articolo 102, le parole "in caso di proroghe al" con: "alla scadenza del". Quindi, "alla scadenza del" è la frase che sostituisce "in caso di proroghe al".

PRESIDENTE

Con questa modifica proposta dal proponente, il parere del relatore è favorevole.
Metto in votazione l'emendamento n. A0018. Parere favorevole all'emendamento con le modifiche proposte e concordate fra il relatore e il proponente.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Emendamento n. A0253 presentato dalla consigliera Guarda, articolo 1, comma 1, lettera A, aggiuntivo, che prevede:
Regolamento di Attuazione
Art. 6 – Fondi sottratti
Dopo il comma 7 è inserito il seguente
7bis. Eventuali domande relative ad attività di agriturismo, fattorie didattiche o fattorie sociali pervenute dopo i termini fissati, potranno essere valutate annualmente.
Collega Guarda, prego.

Cristina GUARDA (Europa Verde)

Grazie, Presidente.
Questo è un emendamento sempre frutto del lavoro fatto ieri di mediazione che ci ha visto, maggioranza e minoranza, impegnati in una lunga e impegnativa discussione, che parte da un lavoro presentato nell'emendamento precedente della consigliera Ostanel, che in un comma, nel ridefinire l'articolo 6, precisa un'iniziativa che, secondo noi e secondo la minoranza, andava realmente nella direzione utile a garantire l'accessibilità a questo diritto anche da parte di chi, nel momento dell'apertura della domanda, non aveva, per esempio, un diritto reale su un terreno. Di conseguenza, subentrando in termini successivi, rischiava di essere completamente escluso e magari danneggiato anche economicamente negli anni di validità del Piano.
Per questo motivo si è giunti a una mediazione che riconosce la sensibilità di alcuni settori e ambiti, in questo caso agriturismi, fattorie didattiche e fattorie sociali, che non soddisfano totalmente la minoranza, ma che sicuramente sono un primo passo che per noi è importante e utile a non appesantire i lavori anche dei tecnici e comprendo che questa sia una necessità di cui la politica deve assolutamente tener conto. Allo stesso tempo, per noi è un primo passaggio utile e importante, che riconosce la validità, anche sociale ed economica, di queste attività, che in questo caso potranno fare domanda di esclusione nei termini previsti dalla Giunta, anche successivamente ai prossimi mesi in cui appunto si aprirà questo importante obiettivo tanto desiderato dalla popolazione.
Ringrazio tutti i Consiglieri di maggioranza e minoranza per essere riusciti a trovare questa quadra, che consente a noi un passo avanti e un avvicinamento ad alcune attività, che magari sono quelle che maggiormente potrebbero essere danneggiate.

PRESIDENTE

Grazie. Ostanel, prego.

Elena OSTANEL (Il Veneto che Vogliamo)

Grazie, Presidente.
Questa è la riformulazione che abbiamo visto in Ufficio di Presidenza a partire da una lunga discussione di quel comma 8 dell'emendamento che ho presentato prima: inizialmente sembrava fosse approvato il punto 8 e quindi in Ufficio di Presidenza eravamo molto contenti perché era possibile per tutti, quindi anche per i privati cittadini. Con questa modifica si inseriscono, come è già stato detto, le attività di agriturismo, fattorie didattiche e fattorie sociali: sono tre soggetti importanti all'interno del nostro territorio, che potranno inviare la domanda anche dopo i termini e quindi avranno un diritto garantito.
Io spero che, nei prossimi anni, il ragionamento che si sta facendo dentro quest'Aula arrivi davvero – e lo ripeto perché voglio che sia lasciato a verbale – che questo diritto sia ampliato rispetto ai privati cittadini o anche alle imprese agricole. Perché lo dico? Ieri nell'Ufficio di Presidenza si diceva che sarebbe troppo gravoso anche gestire tutte le domande che arrivano. Però allora la domanda e la risposta che io mi darei da legislatore è quello di dire: garantiamo che, invece, ci sia un supporto effettivo da parte degli uffici per garantire il diritto anche ai singoli o alle imprese agricole di poter esercitare un diritto sancito da una legge nazionale.

PRESIDENTE

Grazie, collega. Non vedo altri interventi... Zanoni, prego.

Andrea ZANONI (Partito Democratico Veneto)

Grazie, Presidente.
Io intervengo su questo emendamento perché, sicuramente, è un emendamento positivo, che riguarda, appunto, alcune casistiche di proprietà di terreni, per esprimere un giudizio poi complessivo, anche visto che ormai andiamo a votare anche l'articolo 6, sul fatto che restano delle criticità: il limite dell'1%, come ricordavo e l'impossibilità per i cittadini che non hanno determinate attività di fare la domanda nel momento in cui entrano in possesso di un terreno. Naturalmente, le cose positive, invece, rispetto alla formulazione iniziale sono: la possibilità di fare questa domanda in caso di scadenza e, quindi, di proroghe del Piano e coloro che hanno un agriturismo, delle fattorie didattiche, delle fattorie sociali invece potranno godere di una finestra che si aprirà annualmente.
Sicuramente, rispetto al passato, è un miglioramento delle condizioni e speriamo, appunto, che ci sia un'evoluzione normativa in futuro che elimini anche quei limiti che vi ho appena elencato.

PRESIDENTE

Grazie.
Pan, ha chiesto la parola. Prego.

Giuseppe PAN (Liga Veneta per Salvini Premier)

Presidente, io intervengo solo su questa questione dell'1% di cui si sta molto parlando solo dando un dato anche velocemente.
Nella passata programmazione dell'ultimo Piano faunistico, dove c'era il limite dell'1%, collega Zanoni, le domande che sono arrivate in codesta Regione sono arrivate allo 0,5. Cioè praticamente se arriviamo all'1% adesso raddoppiamo praticamente le aree di protezione. Quindi, per carità, adesso possiamo discutere delle percentuali, eccetera, però anche se arrivassero domande in più di quelle che sono adesso, raddoppieremo le oasi e raddoppieremo le aree protette. Era solo per dare un dato di come era andato nel passato rispetto alla presente programmazione.

PRESIDENTE

La collega Guarda interviene sull'articolo.
Prego, Guarda.

Cristina GUARDA (Europa Verde)

Grazie, Presidente.
La precisazione del consigliere Pan è sicuramente molto interessante. Vorrei soltanto precisare una cosa. Proprio per questo motivo, per quanto appena affermato, cioè per la non particolare richiesta nella scorsa tornata, nel 2007, di esclusione, a questo punto non dovrebbe preoccuparvi darvi quindi dei limiti massimi dato che la legge nazionale non li prevede. Questo aspetto osservato potrebbe ispirare e consigliare voi stessi a toglierlo.
In questo ambito vorrei anche precisare un aspetto: dal 2007 ad oggi sono passati 15 anni. Ci sono delle pressioni ben diverse, c'è una cultura anche agronomica ben diversa, c'è una cultura anche diversa di approccio dagli stessi agricoltori che il ricambio generazionale ha evidentemente modificato. Non dappertutto è vero e non per tutti, ma in questo caso mi sento di dire che, da questo punto di vista, la coscienza rispetto al tema e i danni anche subìti in questi anni, e lo dico anche personalmente (le testimonianze nel mio territorio di agricoltori che lamentano di dover sporgere denuncia contro ignoti e dover pagare naturalmente di tasca propria tutte le ristrutturazioni, correzioni e aggiustamenti dovuti proprio ai danni venatori), tutte queste esperienze, purtroppo, hanno sicuramente aumentato la sensibilità della popolazione rispetto a questo tema.

PRESIDENTE

Anche il collega Zanoni anticipa l'intervento sull'articolo. Vero? Perché ha appena parlato sull'emendamento. Glielo ricordo. Grazie.

Andrea ZANONI (Partito Democratico Veneto)

Non abbiamo votato l'ultimo emendamento? Ma è rituale questo?

PRESIDENTE

No, non è rituale, ma sono elastico.

Andrea ZANONI (Partito Democratico Veneto)

Va bene. D'accordo. Grazie, Presidente. Non volevo in qualche modo forzare il Regolamento.
Conosco bene i dati che ha appena annunciato e detto qui in Aula il collega Pan. Effettivamente nella scorsa legislatura la percentuale arrivata fu dello 0,5%, però, erano altri tempi, eravamo nel 2007. Adesso è cambiata la sensibilità, c'è stato un declino della biodiversità, c'è più bisogno di contatto con la natura. Chi ha un terreno lo vuole tutelare e difendere e mi riferisco anche ai piccoli appezzamenti: ci sono molte persone che fanno rimboschimento, che mettono delle erbacee per attirare le api e che quindi vedono come delle piccole oasi questi loro terreni, tant'è vero che le richieste di informazioni che ci sono arrivate in questi mesi sono state veramente molte. Io credo che sarà di più dello 0,5%, ma anche se fosse il doppio, credo che, proprio per questa ragione, collega, un tetto a un diritto non è una cosa simpatica.
Pensate che ci sono anche degli imprenditori, in giro per il Veneto, degli industriali, che hanno acquistato terreni che hanno rimboschito, hanno riaperto dei fossi, hanno ricostituito siepi, stanno piantando alberi: veramente ci sono anche degli investimenti importanti per passione, ma anche per dare alla cittadinanza dei polmoni verdi, i quali, appunto, richiedono la possibilità di sottrarre all'esercizio venatorio queste aree, che non sono tantissime, quindi non vanno assolutamente a incidere anche sull'esercizio venatorio che viene comunque garantito. Ecco perché effettivamente, proprio da questi dati, quel limite sembra proprio inutile.

PRESIDENTE

Procediamo spediti, ma prima di procedere spediti, è stato depositato l'emendamento n. A0254 della correlatrice: cinque minuti per eventuali subemendamenti.
Informazione di servizio a tutti i colleghi: abbiamo iniziato un po' tardi, andiamo un po' avanti per chiudere uno step del lavoro e quindi ritarderemo un po' la pausa pranzo, ma chiudiamo appunto gli argomenti in discussione.
Siamo, ripeto, sull'emendamento n. A0253 della correlatrice.
Non vedo altri interventi.
Metto in votazione l'emendamento n. A0253 con parere favorevole del relatore.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Adesso votiamo l'articolo 6, così come emendato.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Passiamo all'articolo 7, anche questo accantonato ieri.
Il n. A0021 l'avevamo votato ieri. Avevamo accantonato invece l'emendamento n. A0029.
Emendamento n. A0209 presentato dai consiglieri Montanariello e Zottis, articolo 1, comma 1, lettera A, modificativo, che prevede:
Al Regolamento di attuazione di cui all'articolo 1 comma 1 lett. a) sono apportate le seguenti modifiche:
Al comma 4 dell'articolo 7 le parole: "ed a condizione che le medesime aree di rispetto siano contermini a oasi di protezione o a zone di ripopolamento e cattura di cui agli articoli 10 e 11 della L. R. n. 50/1993 e non superino il 10 per cento della superficie totale dell'oasi di protezione o della zona di ripopolamento e cattura di pertinenza" sono soppresse.
Montanariello, prego.

Jonatan MONTANARIELLO (Partito Democratico Veneto)

Grazie, Presidente.
Per evitare complicazioni di qualsiasi tipo, visto che durante la discussione dell'Ufficio di Presidenza abbiamo scoperto che questo emendamento avrebbe un passaggio in VAS, lo ritiriamo per evitare di mettere a repentaglio il Piano faunistico con eventuali passaggi in VAS.
Però, c'è l'impegno che, con le varianti che si apriranno in modo cadenzato, spero ogni anno, che è compito ormai della Regione fare, avendola ereditata come competenza dalle Province, lo riproporremo in maniera anticipata in modo da costruire l'eventuale percorso in VAS.
Diciamo che c'è un accantonamento fiduciario, non ci dimentichiamo di questa materia.

PRESIDENTE

C'è un ritiro fiduciario. Ha detto che lo ritira questo.
Viene ritirato l'emendamento n. A0209.
Comunque l'assessore Corazzari intende precisare quanto appena detto dal collega Montanariello.
Prego, Corazzari.

Ass.re Cristiano CORAZZARI

Grazie, Presidente.
Giusto per confermare la disponibilità della Giunta in questo senso e predisporre sin da subito una fase di variante che vada ad accogliere questo tipo di proposte emendative.

PRESIDENTE

Piano, lo abbiamo ritirato e siamo sull'articolo 7.
Quello è sull'articolo 8. Noi stiamo adesso votando l'articolo 7.
Okay?
Metto in votazione l'articolo 7.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Emendamento n. A0210 presentato dai consiglieri Montanariello e Zottis, articolo 1, comma 1, lettera A, modificativo, che prevede:
Al Regolamento di attuazione di cui all'articolo 1 comma 1 lett. a) sono apportate le seguenti modifiche:
Al comma 1 dell'articolo 8 dopo la lettera c) è aggiunta la seguente lettera:
cbis) natante a remi con motore fuoribordo, saldamente ancorato a palo o altro elemento fisso e stabile per tutta la durata dell'attività venatoria; il recupero della fauna abbattuta potrà essere effettuato utilizzando il medesimo natante, con arma scarica e riposta nel fodero mentre l'eventuale recupero di capi feriti (c. d. "ribattuta") potrà avvenire osservando le stesse disposizioni previste per l'esercizio venatorio al precedente capoverso, ossia con natante saldamente ancorato a palo o altro elemento fisso e stabile per tutta la durata dell'attività di recupero del singolo capo ferito;
Prego, Montanariello.

Jonatan MONTANARIELLO (Partito Democratico Veneto)

Presidente, proponiamo una modifica a questo...

PRESIDENTE

Spelling.

Jonatan MONTANARIELLO (Partito Democratico Veneto)

Un attimo ...
Proponiamo che l'emendamento resti così.

PRESIDENTE

Adesso, mi permetta, forse non tutti hanno visto, ma come ha stiracchiato quel testo è una cosa che andrebbe replicata con la moviola.
Prego, Montanariello.

Jonatan MONTANARIELLO (Partito Democratico Veneto)

Presidente, questo è stile.

PRESIDENTE

Immagino. Prego.

Jonatan MONTANARIELLO (Partito Democratico Veneto)

Questo vuol dire avere cura dei propri studi e non perderli, come faceva la mamma con i soldi della merendina a scuola.
Questo pezzo di carta l'ho preso dal presidente Andreoli prima, quindi lo conservo anche con stima, perché è un pezzo di carta del Presidente della Commissione. Lo ringrazio anche per la sua amicizia, di avermelo prestato in un momento così particolare.
A parte il tono scherzoso per sdrammatizzare due giorni pesanti, chiedo, Presidente, che non vada in c-bis questa dicitura, ma sia una prosecuzione del comma 2. Resta così com'è, però continua il comma 2 con la stessa dicitura dell'emendamento, anziché creare il c-bis.

PRESIDENTE

Okay. Quindi, il comma 2 prosegue con il testo dell'emendamento n. A0210.

Jonatan MONTANARIELLO (Partito Democratico Veneto)

Il comma 2 prosegue con il testo dell'emendamento dopo la parentesi c-bis da "natante a remi" fino a "singolo capo ferito".

PRESIDENTE

Okay. Lo leggo un attimo, però.

Jonatan MONTANARIELLO (Partito Democratico Veneto)

Se vuole, Presidente, le do il foglietto.

PRESIDENTE

Condivido.
Siamo sull'emendamento n. A0210 accantonato, con la modifica proposta dal proponente.
Il relatore su questo emendamento è favorevole.
È una richiesta che arrivava anche da chi frequenta questi luoghi.
Metto in votazione l'emendamento n. A0210, ripeto, con parere favorevole del relatore.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Adesso siamo all'emendamento n. A0229 di pagina 35, del collega Formaggio. Era accantonato e non decade perché era una cosa leggermente diversa.
Emendamento n. A0229 presentato dal consigliere Formaggio, articolo 8, comma 1, lettera D, modificativo, che prevede:
Regolamento di Attuazione
Art. 8 – Esercizio venatorio da appostamento
Al comma 1 lettera d, dopo le parole "medesima struttura regionale" sono aggiunte le seguenti:
"......, quale l'imbarcazione saldamente ormeggiata e ancorata in corrispondenza di uno dei punti individuati dalla struttura regionale competente".
Formaggio, prego.

Joe FORMAGGIO (Fratelli d'Italia - Giorgia Meloni)

Con questo Regolamento andiamo a modificare l'articolo 8 dell'esercizio venatorio da appostamento.
Al comma 1, lettera d), dopo le parole "medesima struttura regionale" sono aggiunte le seguenti: "quale imbarcazione saldamente ormeggiata e ancorata in corrispondenza di uno dei punti individuati dalla struttura regionale competente".

PRESIDENTE

Grazie.
Non vedo altri interventi.
Metto in votazione l'emendamento n. A0229. Parere favorevole del relatore.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Metto in votazione l'articolo 8 così come modificato.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Cambiamo fascicolo, passiamo al volume II, perché il volume I lo abbiamo terminato.
Siamo sull'articolo 1 del Regolamento, fascicolo II per i colleghi che devono seguire i lavori.
Emendamento n. A0211 presentato dai consiglieri Montanariello e Zottis, articolo 2, comma 1, lettera A, modificativo, che prevede:
All'allegato A al Regolamento di attuazione di cui all'articolo 1 comma 1 lett. a) sono apportate le seguenti modifiche:
Al comma 3 dell'articolo 4 dopo le parole: "dal Vicepresidente" sono aggiunte le seguenti parole: "eletto al proprio interno, con votazione separata, dal Comitato Direttivo".
Zottis, prego.

Francesca ZOTTIS (Partito Democratico Veneto)

Grazie, Presidente.
Con questo emendamento noi chiediamo, sostanzialmente, che all'interno dell'articolo venga inserito, dopo "il Vicepresidente" inserito: "Eletto al proprio interno, con votazione separata, dal Comitato direttivo", quindi che ci sia una votazione specifica. Grazie.

PRESIDENTE

Grazie a lei.
Non vedo altri interventi.
Metto in votazione l'emendamento n. A0211. Parere favorevole del relatore.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
L'emendamento n. A0254 ha bisogno del parere della Commissione.
Invito chi sta seguendo il provvedimento di venire qui alla mia destra dei banchi dell'Ufficio di Presidenza per interloquire con il relatore. Servirebbe anche la correlatrice che ha presentato e, appunto, chi ha seguito le cose.
Stiamo in Aula, colleghi, sospendiamo un attimo perché l'Ufficio di Presidenza della Commissione dà il parere sull'emendamento n. A0254.
La Seduta è sospesa alle ore 13.24
 
La Seduta riprende alle ore 13.25

PRESIDENTE

L'Ufficio di Presidenza della Commissione ha approfondito il tema, quindi siamo pronti a votare l'emendamento n. A0254.
Emendamento n. A0254 presentato dalla consigliera Guarda, articolo 1, comma 1, lettera A), aggiuntivo, che prevede:
STATUTO TIPO – AMBITI TERRITORIALI DI CACCIA
All'articolo 5 (Composizione, compiti e funzioni del Comitato direttivo) la lettera a) è così sostituita
a) le parole "tre rappresentanti designati dalle strutture locali delle associazioni venatorie riconosciute a livello nazionale o regionale" sono così sostituite "tre rappresentanti designati dalle strutture locali delle associazioni venatorie riconosciute a livello regionale o nazionale e maggiormente rappresentative a livello di ambito".
Non vedo interventi. Il parere del relatore è favorevole.
Metto in votazione l'emendamento n. A0254. Ricordo, relatore favorevole.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Emendamento n. A0247 presentato dal consigliere Possamai Gianpiero, articolo 1, comma 1, lettera A, modificativo, che prevede:
STATUTO TIPO ATC
Art. 5 – Composizione, compiti e funzioni del Comitato Direttivo
Alla lettera d) del comma 1 dell'articolo 5 le parole:
"d) due esperti in materia di programmazione faunistico-venatoria in rappresentanza della Regione".
sono così sostituite
"d) due esperti in materia di programmazione faunistico-venatoria e/o gestione amministrativa in rappresentanza della Regione".
Non vedo interventi.
Metto in votazione l'emendamento n. A0247. Il relatore dà parere favorevole, quindi è coerente con le scelte fatte ieri.
È aperta la votazione.
Sono in fase di distribuzione gli emendamenti n. A0255 e n. A0256, della correlatrice il n. A0255 e il n. A0256 del relatore. Dieci minuti per eventuali sub.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
No, scusatemi, cosa abbiamo votato? Okay, ho visto la pagina girare; abbiamo appena approvato il n. A0247.
Emendamento n. A0208 presentato dal consigliere Possamai Gianpiero, articolo 1, comma 1, lettera A, aggiuntivo, che prevede:
STATUTO TIPO ATC
Art. 5 – Composizione, compiti e funzioni del Comitato Direttivo
Il comma 3 e il comma 4 dell'articolo 5 sono soppressi.
Non vedo interventi.
Metto in votazione l'emendamento n. A0208 con parere favorevole del relatore.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
Io ve lo ricordo: se mi dite che faccio qualcosa in più, me lo dite, ma secondo me val la pena, in queste votazioni, esserci.
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Emendamento n. A0161 presentato dalla consigliera Guarda, articolo 1, comma 1, lettera A), Allegato A regolamento di attuazione, RdA – SCHEMA DI STATUTO PER GLI AMBITI TERRITORIALI DI CACCIA (allegato A), art. 5, comma 10, modificativo, che prevede:
Al comma 10 dell'articolo 5 dello Schema di statuto per gli Abiti Territoriali di Caccia è aggiunto il seguente alinea:
"Il cinquanta per cento delle risorse finanziarie disponibili è utilizzato a sostegno degli investimenti di cui alla lettera a) ed f).".
Prego, Guarda.

Cristina GUARDA (Europa Verde)

Questo è un emendamento a cui tengo davvero tantissimo, ma davvero. Questo emendamento, all'interno dello schema di Statuto per gli ambiti territoriali di caccia – e ne ritroverete uno uguale nell'ambito dei comprensori – è un emendamento che dà un input che responsabilizza e valorizza una funzione di questi enti, proprio nella direzione di quello che vi dicevo nella relazione iniziale, cioè la questione della ricostituzione degli habitat e del ripopolamento delle aree con, appunto, fauna selvatica. Questo proprio per la funzione prioritaria di questo Piano che responsabilizza il settore venatorio a prendersi cura dei territori che frequenta e su cui fa attività venatoria.
Siccome fino ad oggi, però, le risorse di questi enti non hanno sempre la destinazione adeguata a questi obiettivi, quelli delle lettere a) e f), in questo caso, per quanto riguarda la ricostituzione habitat e il ripopolamento, chiedo che venga definito una percentuale di impegno che, eventualmente, all'interno anche della discussione in quest'Aula la Giunta, il relatore e i Consiglieri possano anche rimodulare, cioè possiamo ridefinirla. Ma perché non rimanga esclusivamente qualche goccia io, in questo caso, chiedevo che il 50% delle risorse fossero destinate a questi tipi di interventi, proprio perché se non si investe in questa direzione la stessa attività venatoria ne paga le conseguenze e ritengo questo, quindi, prioritario.
Se vogliamo anche rivedere il termine percentuale, perché io naturalmente, lo faccio valutando bene questo obiettivo secondo il mio parametro, mi rendo conto che, magari, può essere mediato.
Mi rivolgo ai Consiglieri attivi, al Presidente della Commissione Terza, al relatore e all'Assessore: per piacere diamo un'indicazione percentuale chiara, di obiettivo per investire in questi due aspetti che sono fondamentali per la salvaguardia della fauna e dell'habitat. Queste tipologie di azioni non soltanto vengono incontro alla sensibilità mia, ma sicuramente anche a quella vostra, perché dove non c'è cura, ovviamente, non c'è poi la possibilità di svolgere l'attività venatoria.

PRESIDENTE

Zanoni, prego.

Andrea ZANONI (Partito Democratico Veneto)

Grazie, Presidente.
Chiedo alla collega di sottoscrivere questo emendamento, che condivido per i contenuti che, di fatto, vanno a dare attuazione a una delle principali novità introdotte nella riforma della caccia e tutela della fauna selvatica del 1992, ovvero quella della partecipazione degli ambiti di caccia alle attività di tutela ambientale.
Spesso si dice che il mondo venatorio ha questo ruolo e, a mio avviso, è un ruolo anche importante, però dobbiamo dare concretezza a questo ruolo, che è scritto nella legge nazionale, è scritto nelle leggi regionali, nella nostra legge regionale, è scritto anche nel Piano faunistico-venatorio.
Nei primi anni di attuazione di quella norma, nei primi Piani faunistico-venatori provinciali, perché all'epoca erano provinciali, effettivamente si diede corso e all'interno degli ambiti di caccia venivano stanziati dei fondi per dei ripristini, per dei seminativi che venivano lasciati poi abbandonati per la fauna selvatica, in modo che si potesse rifugiare, riprodurre e quant'altro, dando anche dei risultati in termini di presenza di fauna selvatica oggetto di caccia.
Pertanto, prevedere che i fondi in dotazione degli ambiti di caccia siano in qualche modo destinati anche alla attività – questo dice il Piano faunistico-venatorio, di ricostituzione di una presenza faunistica ottimale sul territorio di competenza e tutela dei nidi, dei nuovi nati di fauna selvatica, nonché dei riproduttori – è una cosa, a mio avviso, corretta che tutela da una parte la fauna selvatica, aumenta la biodiversità in quella zona, biodiversità che, come sappiamo, è patrimonio di tutta la collettività, ma aumenta la presenza di quella fauna che è oggetto di caccia.
Purtroppo nel tempo c'è stato da parte degli ambiti un disinteresse e un abbandono di queste forme. Sono pochi gli ambiti che seriamente – si possono contare sulle dita di una mano – attuano queste disposizioni. Prevedere quindi un vincolo di legge sarebbe veramente come dire che si mette una norma che dà anima e corpo a delle disposizioni che ci sono, ma che, se non vengono in qualche modo finanziate, non vengono poi messe in pratica.

PRESIDENTE

Grazie, collega Zanoni.
Non vedo altri interventi.
Metto in votazione l'emendamento n. A0161. Parere contrario del relatore.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio non approva.
Emendamento n. A0230 presentato dal consigliere Formaggio, articolo 5, comma 11, lettera I, sostitutivo, che prevede:
STATUTO PER GLI AMBITI TERRITORIALI DI CACCIA
Art. 5 – Composizione, compiti e funzioni del Comitato Direttivo
Al comma 11 la lettera i) è così sostituita:
i) rilascia permessi d'ospite sulla base di specifica regolamentazione approvata dall'Assemblea dei Soci.
Intende presentarlo? Lo diamo per letto? Pagina 99, collega.
Consigliere Formaggio, prego.

Joe FORMAGGIO (Fratelli d'Italia - Giorgia Meloni)

Grazie, Presidente.
Con questo emendamento in pratica andiamo a sostituire la lettera i) al comma 11: "Rilascia permessi d'ospite sulla base di specifica regolamentazione approvata dall'Assemblea dei soci". In pratica, è un segnale di apertura: se uno porta un amico a caccia, può portarlo seguendo le leggi della natura. Bravo, collega Zanoni.

PRESIDENTE

Bene, non vedo altri interventi.
Metto in votazione l'emendamento n. A0230. Parere favorevole del relatore.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Emendamento n. A0069 presentato dal consigliere Zanoni, articolo 1, comma 1, lettera A, modificativo, che prevede:
STATUTO ATC
Al Regolamento di attuazione di cui all'articolo 1 comma 1 lett. a) sono apportate le seguenti modifiche:
Dopo la lettera l) del comma 11 dell'art. 5 è inserita la seguente lettera:
l bis.) adotta i provvedimenti di sospensione o esclusione dalla qualità di socio per i casi di violazione dell'art. 30 della L. 157/1992 o si sia reso colpevole di danneggiamenti a cose o persone durante l'attività venatoria in violazione delle distanze di sicurezza da strade ed edifici.".
Prego, Zanoni.

Andrea ZANONI (Partito Democratico Veneto)

Grazie, Presidente.
Molto brevemente. Questo è un emendamento che prevede che possono essere adottati, da parte degli ambiti territoriali di caccia, quindi da parte di chi gestisce l'attività venatoria a livello locale – quindi stiamo dando una facoltà, di fatto, ai cacciatori – di adottare provvedimenti di sospensione o esclusione dalla qualità di socio per i casi di violazione dell'articolo 30 della legge sulla caccia o qualora il socio si sia reso colpevole di danneggiamenti a cose o persone durante l'attività venatoria in violazione delle distanze di sicurezza da strade ed edifici.
Come ricordavamo ieri nella discussione, ci sono degli incidenti di caccia, nessuno lo può nascondere. Io ricordo quegli incidenti registrati: papà con la bambina oppure alcune signore che stavano nel proprio giardino, l'avvocato ferito, eccetera. Sono casi estremi, casi limite che sono stati – lo ricordo anche al collega Formaggio – nel caso di Casale sul Sile e Quarto d'Altino, denunciati anche dagli stessi Presidenti delle associazioni venatorie proprio perché si tratta delle mele marce che andrebbero allontanate.
Questa è una norma che dà la facoltà agli ambiti territoriali di caccia di liberarsi di quelle mele marce. Adesso non lo possono fare. Adesso questi, magari con questi precedenti odiosi, relativi a spari nei giardini, magari hanno ferito anche qualcuno, magari la Questura non gli ritira la licenza, perché non è sempre automatico e di casi ce ne sono molti, almeno l'ambito ha la facoltà: "Quest'anno non ti iscrivo perché hai commesso questo reato, hai commesso questa violazione".

PRESIDENTE

Collega Formaggio.

Joe FORMAGGIO (Fratelli d'Italia - Giorgia Meloni)

Grazie, Presidente.
A me piace l'idea che Zanoni lasci ai cacciatori licenza di uccidere. Andiamo come ATC, come membri del Direttivo, Presidente, Vicepresidente, soci, a dire: "Benissimo, il cacciatore Joe Formaggio deve essere bandito" quando Questura, Carabinieri e Polizia magari non ritengono opportuno che Joe Formaggio debba essere messo al bando.
Questa è un'apertura talmente grande che non è controllabile. Zanoni in questo caso vorrebbe sostituire i cacciatori e i membri del Direttivo a dei veri e propri poliziotti. Capisco l'apertura sulla caccia, ma mi sembra un po' troppo.
Grazie, collega.

PRESIDENTE

Grazie a lei.
Non vedo altri interventi.
Metto in votazione l'emendamento n. A0069. Parere contrario del relatore.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio non approva.
Emendamento n. A0070 presentato dal consigliere Zanoni, articolo 1, comma 1, lettera A, modificativo, che prevede:
STATUTO ATC
All'allegato A al Regolamento di attuazione di cui all'articolo 1 comma 1 lett. a) sono apportate le seguenti modifiche:
Dopo la lettera m) del comma 11 dell'art. 5, è inserita la seguente lettera:
"m bis) stabilisce eventuali restrizioni al calendario venatorio regionale in merito a: specie cacciabili, carniere giornaliero e stagionale, orari di caccia, giornate di caccia e attività di allenamento e addestramento dei cani da caccia.".
Collega Zanoni, prego.

Andrea ZANONI (Partito Democratico Veneto)

Grazie, Presidente.
Anche su questo, molto sinteticamente. Questo dà la facoltà agli ambiti territoriali di caccia di stabilire eventuali restrizioni al calendario venatorio regionale in merito a specie cacciabili, carniere giornaliero o stagionale, orari di caccia, giornate di caccia e attività di allenamento e addestramento dei cani da caccia. Questa è un'esigenza che arriva proprio dalle stesse strutture degli ambiti territoriali di caccia.
Magari sembrerà strano a qualcuno, ma io parlo con molti cacciatori che mi raccontano anche i problemi che hanno all'interno degli ambiti. L'età media dei cacciatori si è elevata negli anni e ci sono molti pensionati che hanno molto tempo libero. Io ho parlato con lavoratori, magari artigiani, che lavorano anche di sabato, che hanno solo una giornata libera, che si trovano però nelle condizioni tali che, quando vanno a caccia, ormai resta poco perché gli anziani, che hanno molto tempo libero, hanno la possibilità di andare più frequentemente.
In alcuni casi, in alcuni ambiti – questo veniva fatto molto quando c'erano, prima di questa riforma, le Aree venatoria a gestione sociale – facevano dei calendari più restrittivi del calendario regionale, limitando il numero di giornate di caccia, cosicché c'era, da una parte, una maggiore tutela della fauna selvatica e tranquillità, che non era sottoposta ogni giorno a inseguimenti da parte dei cani da caccia, cacciatori, eccetera, e dall'altra parte anche la possibilità per chi, appunto, è regolarmente iscritto all'ambito e ha tutte le carte in regola per andare a cacciare, di godere di quella fauna selvatica che gli è consentita dal calendario.
Un'altra restrizione che avrebbero molto cara è quella di non andare a fare allenamento con i cani in determinate ore, soprattutto nel periodo in cui ci sono temperature molto elevate e la fauna si stressa, perché molti cacciatori hanno anche queste attenzioni e qualcuno vorrebbe anche delle restrizioni sui carnieri, perché quello che dice la Regione con un calendario venatorio generale, magari può star bene ai cacciatori della Provincia di Vicenza, ma a quelli di Treviso o Venezia non va bene perché hanno altre forme di caccia e quindi vorrebbero delle regolamentazioni più stringenti.
Non sto dicendo cose inverosimili, colleghi, perché queste cose, per quanto riguarda i comprensori alpini e della zona Alpi, in parte sono già legge. Perché non dare pari opportunità anche ai cacciatori di pianura di regolare in maniera più restrittiva il calendario venatorio?

PRESIDENTE

Collega Formaggio, prego.

Joe FORMAGGIO (Fratelli d'Italia - Giorgia Meloni)

Molto velocemente, Presidente. La discriminazione che fa il collega Zanoni ormai non ha più limiti, nel senso che l'ambito può cambiare da un Comune all'altro, cioè nell'ambito A vado a caccia sempre e nell'ambito B vado a caccia a metà: è una forzatura che non possiamo permetterci.
Ma quello che mi lascia basito, vista anche l'età del collega Zanoni, che fra poco sarà anche lui un pensionato, è: è come se gli chiudessimo la biblioteca dalle 3 del pomeriggio perché anche i giovani devono andare solo al mattino. È stranissimo, gli amici suoi sono soltanto cacciatori giovani. Tuteliamo anche chi, fortunatamente, ha contribuito allo sviluppo dell'Italia, adesso è in pensione e ha questa bella passione: lasciamolo andare a caccia. Grazie.

PRESIDENTE

Grazie a lei.
Non vedo altri interventi.
Metto in votazione l'emendamento n. A0070. Parere contrario del relatore.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio non approva.
Emendamento n. A0212 presentato dai consiglieri Montanariello e Zottis, articolo 1, comma 1, lettera A, modificativo, che prevede:
All'allegato A al Regolamento di attuazione di cui all'articolo 1 comma 1 lett. a) sono apportate le seguenti modifiche:
Al comma 1 dell'articolo 8 dopo le parole: "Il Segretario" sono aggiunte le seguenti parole: ", eletto al proprio interno dal Comitato Direttivo,".
Non vedo richieste di intervento.
Metto in votazione l'emendamento n. A0212. Parere favorevole del relatore.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Andiamo all'emendamento n. A0164 presentato dalla consigliera Guarda, articolo 1, comma 1, lettera A), Allegato A Regolamento di attuazione – RdA, ALLEGATO A (SCHEMA DI STATUTO PER GLI AMBITI TERRITORIALI DI CACCIA), aggiuntivo, che prevede:
Dopo il comma 1 dell'articolo 9 dell'Allegato A (Schema di Statuto per gli Ambiti Territoriali di Caccia) sono inseriti i seguenti commi:
"1bis. I soci degli ambiti di caccia:
a) non devono essere incorsi in sentenze definitive di condanna, anche nel caso di applicazione della pena su richiesta delle parti ai sensi degli articoli 444 e seguenti del codice di procedura penale, per uno dei reati di cui all'articolo 30 comma 1 e comma 2 della legge 11 febbraio 1992, n. 157, fatta salva la sospensione condizionale della pena di cui all'articolo 163 del codice penale e comunque con effetti fino alla riabilitazione di cui agli articoli 178 e seguenti del codice penale;
b) non devono versare in una delle condizioni di cui all'articolo 7, comma 1, lettere a), b), c), d) ed f) della legge 31 dicembre 2012, n. 35 recante "Testo unico delle disposizioni in materia di incandidabilità e di divieto di ricoprire cariche elettive e di Governo conseguenti a sentenze definitive di condanna per delitti non colposi, a norma dell'articolo 1, comma 63, della legge 6 novembre 2012, n. 190", anche in caso di applicazione della pena su richiesta delle parti ai sensi degli articoli 444 e seguenti del codice di procedura penale, fatta salva la sospensione condizionale della pena di cui all'articolo 163 del codice penale e comunque con effetti, rispettivamente fino alla riabilitazione di cui agli articoli 178 e seguenti del codice penale, ovvero alla cessazione della durata della misura di prevenzione.
1ter. La struttura regionale competente in materia faunistico-venatoria provvede alle preliminari verifiche di cui al comma 1 bis.".
Non vedo interventi. Prego.

Cristina GUARDA (Europa Verde)

Questo emendamento, colleghi, intende intervenire nel dare le stesse limitazioni rispetto, appunto, alle incorse sentenze definitive di condanna, che prevedete voi di maggioranza per quanto riguarda le cariche elettive, anche per quanto riguarda i soci, perché i reati che vi ho elencato ieri (alcuni dei quali sono legati al traffico di stupefacenti, piuttosto che associazione malavitosa, piuttosto che peculato), oltre, naturalmente, a quelli penali, in ambito venatorio, sono reati gravi che evidentemente non possono consentire a un soggetto di essere iscritto a un ambito e quindi imbracciare un fucile.
Questa è la proposta che noi portiamo all'interno di questa parte, quindi dello schema di Statuto per gli ambiti territoriali di caccia, e riproporremo naturalmente anche per quanto riguarda i comprensori. Se è un passo avanti che questo avvenga all'interno del Direttivo, allo stesso tempo questi reati vanno a creare una situazione, un pregiudizio nei confronti di un soggetto che in questo caso ha una responsabilità che è grandissima, cioè maneggiare in un territorio aperto un'arma sapendo che si è macchiato di reati molto, molto gravi che impediscono, da questo punto di vista, la nostra fiducia anche nella gestione di questa attività.
Macchiarsi di traffico di stupefacenti e non avere giudizio per quanto riguarda questa tipologia di reato, piuttosto che associazione malavitosa e altro, ovviamente, ci impone di essere molto duri perché sono reati gravissimi e sono reati che, da questo punto di vista, dovrebbero contare per quanto riguarda la possibilità di imbracciare o meno un fucile.

PRESIDENTE

Colleghi, andiamo avanti?
Metto in votazione l'emendamento n. A0164. Parere contrario del relatore.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio non approva.
Emendamento n. A0071 presentato dal consigliere Zanoni, articolo 1, comma 1, lettera A, modificativo, che prevede:
STATUTO ATC
All'allegato A al Regolamento di attuazione di cui all'articolo 1 comma 1 lett. a) sono apportate le seguenti modifiche:
Dopo il comma 2 dell'art. 9 è inserito il seguente comma:
"2bis. Nei confronti del socio che non ottemperi alle disposizioni dello Statuto il Comitato Direttivo, previa contestazione dell'addebito ed esame in contraddittorio delle eventuali deduzioni dell'interessato, può proporre alla Struttura regionale competente in materia faunistico-venatoria la sospensione temporanea o l'esclusione. La Struttura regionale competente in materia faunistico-venatoria decide entro trenta giorni con provvedimento motivato.".
Prego, Zanoni.

Andrea ZANONI (Partito Democratico Veneto)

Grazie, Presidente.
Solo per dire che il Comitato direttivo avrebbe una facoltà di imporre delle restrizioni nel momento in cui non c'è, da parte del socio, il rispetto delle disposizioni dello Statuto del Comitato direttivo. Questa formulazione del mio emendamento era prevista inizialmente da questo articolo, poi è sparita, ma siccome io la condividevo, l'ho riproposta.

PRESIDENTE

Non vedo altri interventi.
Metto in votazione l'emendamento n. A0071. Parere contrario del relatore.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio non approva.
L'emendamento n. A0163 viene precluso dalla votazione appena fatta.
Emendamento n. A0248 presentato dal consigliere Possamai Gianpiero, articolo 1, comma 1, lettera A, modificativo, che prevede:
STATUTO TIPO ATC
Art. 9 – Assegnazione dei soci all'Ambito territoriale di caccia
Al comma 4 è inserito il seguente periodo:
"la qualifica di socio è comunque conservata anche in caso di avvenuta assunzione di provvedimenti amministrativi di definizione di un diverso indice di densità venatoria".
Non vedo interventi. Metto in votazione l'emendamento n. A0248. Parere favorevole.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Adesso votiamo l'articolo 1.
È il lavoro che abbiamo fatto praticamente appena adesso.
Metto in votazione l'articolo 1.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Siamo sull'articolo 2.
Emendamento n. A0213 presentato dai consiglieri Montanariello e Zottis, articolo 1, comma 1, lettera A, allegato B, modificativo, che prevede:
All'allegato B al Regolamento di attuazione di cui all'articolo 1 comma 1 lett. a) sono apportate le seguenti modifiche:
Al comma 3 dell'articolo 4 dopo le parole: "dal Vicepresidente" sono aggiunte le seguenti parole: "eletto al proprio interno, con votazione separata dal Comitato Direttivo".
Prego, Montanariello.

Jonatan MONTANARIELLO (Partito Democratico Veneto)

Lo do per letto.

PRESIDENTE

Non vedo altri interventi.
Metto in votazione l'emendamento n. A0213, pagina 109. Parere del relatore favorevole.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Emendamento n. A0204 presentato dalla consigliera Ostanel, articolo 5, comma 1, lettera A, allegato A, modificativo, che prevede:
La lettera a) del comma 1 dell'articolo 5 dell'Allegato A "Regolamento di Attuazione" è così modificata:
1. All'articolo 5 sono apportate le seguenti modifiche
a) Il comma 1 è così sostituito:
"1. Il Comitato direttivo è nominato dalla Giunta regionale nel rispetto delle tradizioni e consuetudini locali ed è composto da:
a) tre rappresentanti designati dalle strutture locali delle associazioni venatorie riconosciute a livello nazionale o regionale e maggiormente rappresentative a livello nazionale o regionale presenti nel Comprensorio stesso, ovvero, se le associazioni riconosciute presenti nel comprensorio sono in numero inferiore a tre, in misura proporzionale alla rappresentatività delle associazioni presenti;
b) tre rappresentanti designati dalle strutture locali delle organizzazioni professionali agricole riconosciute a livello nazionale o regionale e maggiormente rappresentative a livello nazionale o regionale;
c) tre rappresentanti designati dalle associazioni locali di protezione ambientale, riconosciute a livello nazionale o regionale, maggiormente rappresentative a livello regionale;
d) un esperto in materia di programmazione faunistico-venatoria in rappresentanza della Regione".
La collega Ostanel ha chiesto la parola. Prego.

Elena OSTANEL (Il Veneto che Vogliamo)

Grazie, Presidente.
L'emendamento che illustro aveva l'obiettivo – come avevo detto nella relazione ieri – di aumentare di un rappresentante che era designato dalle strutture locali delle organizzazioni professionali agricole e di due, quindi portandolo a tre, i rappresentanti designati dalle strutture locali delle associazioni di protezione ambientale.
Qual era l'obiettivo finale? Era quello di arrivare ad avere un comitato direttivo paritario tra tre rappresentanti delle associazioni venatorie, tre rappresentanti delle organizzazioni agricole, tre rappresentanti delle associazioni di protezione ambientale e, ovviamente, l'esperto regionale che rimaneva. Mi sembrava un emendamento di buonsenso.
In Ufficio di Presidenza so che ho parere negativo perché mi è stato spiegato che non si trovano abbastanza soggetti per partecipare a questo Comitato. Credo che l'obiettivo, in realtà, sarebbe quello magari almeno di scrivere se disponibili, cioè poter inserire una postilla, un'aggiunta, con scritto che questo emendamento può essere approvato se eventualmente le realtà ci sono e quindi giungere ad un massimo. Chiedo conferma del parere negativo per poi andare alla votazione.
Grazie.

PRESIDENTE

Grazie. Non vedo altri interventi.
Metto in votazione l'emendamento n. A0204. Parere contrario del relatore.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio non approva.
Attenzione un attimo, scusatemi.
Ci sono due pareri da dare da parte dell'Ufficio di Presidenza della Terza Commissione.
Sospendo un attimo. Rimaniamo in Aula. Dopo il giusto confronto fra relatore, correlatrice, portatori di interesse...
 
La Seduta è sospesa alle ore 13.59
La Seduta riprende alle ore 14.00


PRESIDENTE

Colleghi, possiamo procedere. Riprendiamo posto.
Emendamento n. A0255 presentato dalla consigliera Guarda, articolo 1, comma 1, lettera A), aggiuntivo, che prevede:
STATUTO TIPO – COMPRENSORI ALPINI.
All'articolo 8 comma 1 lettera a) con il quale si sostituisce il comma 4 dell'articolo 24 della legge regionale n. 50 del 1993 è apportata la seguente modifica:
Alla lettera a) le parole "tre rappresentanti designati dalle strutture locali delle associazioni venatorie riconosciute a livello nazionale o regionale e maggiormente rappresentative a livello nazionale o regionale presenti nel comprensorio stesso" sono così sostituite "tre rappresentanti designati dalle strutture locali delle associazioni venatorie riconosciute a livello nazionale o regionale e maggiormente rappresentative a livello di comprensorio".
Non vedo interventi.
Metto in votazione l'emendamento n. A0255. Parere favorevole del relatore.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Andiamo avanti.
Emendamento n. A0246 presentato dal consigliere Possamai Gianpiero, articolo 1, comma 1, lettera A, modificativo, che prevede:
STATUTO TIPO CA
Art. 5 – Composizione, compiti e funzioni del Comitato Direttivo
Alla lettera d) del comma 1 dell'articolo 5 le parole:
"d) un esperto in materia di programmazione faunistico-venatoria in rappresentanza della Regione".
Sono così sostituite
"d) un esperto in materia di programmazione faunistico-venatoria e/o gestione amministrativa in rappresentanza della Regione".
Non vedo interventi.
Metto in votazione l'emendamento n. A0246. Parere favorevole del relatore.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Emendamento n. A0256 presentato dal consigliere Possamai Gianpiero, articolo 1, comma 1, lettera A, aggiuntivo, che prevede:
STATUTO TIPO CA
Art. 5 – Composizione, compiti e funzioni del Comitato Direttivo
Il comma 4 e il comma 5 dell'articolo 5 sono soppressi.
Non vedo interventi.
Metto in votazione l'emendamento n. A0256. Parere favorevole del relatore.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Emendamento n. A0231 presentato dal consigliere Formaggio, articolo 5, comma 8, lettera B, sostitutivo, che prevede:
STATUTO PER I COMPRENSORI ALPINI
Art. 5 – Composizione, compiti e funzioni del Comitato Direttivo
Al comma 8 la lettera b è così sostituita:
b) rilascia i permessi d'ospite sulla base di specifica regolamentazione approvata dall'Assemblea dei Soci.
Non vedo interventi.
Metto in votazione l'emendamento n. A0231. Parere favorevole del relatore.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Emendamento n. A0072 presentato dal consigliere Zanoni, articolo 1, comma 1, lettera A, modificativo, che prevede:
All'allegato B al Regolamento di Attuazione di cui all'articolo 1 comma 1 lett. a) sono apportate le seguenti modifiche:
Dopo la lettera i del comma 8 dell'art. 5, è aggiunta la seguente lettera:
i bis) controlla l'attività dei Soci del Comprensorio Alpino irrogando le sanzioni disciplinari previste dal Regolamento regionale per la gestione faunistica e la disciplina dell'attività venatoria nella Zona Faunistica delle Alpi (di seguito per brevità "Regolamento").
Non vedo interventi.
Metto in votazione l'emendamento n. A0072.
Colleghi state un po' attenti e mi seguite? Relatore. Parere contrario sull'emendamento n. A0072.
È aperta la votazione.
Io direi, colleghi, se riusciamo a chiudere questo pacchetto per poi proseguire, portate pazienza, però seguitemi perché ho bisogno anch'io che tutti gli attori siano sul pezzo.
È chiusa la votazione.
Il Consiglio non approva.
Emendamento n. A0073 presentato dal consigliere Zanoni, articolo 1, comma 1, lettera A, modificativo, che prevede:
STATUTO CA
All'Allegato B al Regolamento di attuazione di cui all'articolo 1 comma 1 lett. a) sono apportate le seguenti modifiche:
Dopo la lettera u) del comma 8 dell'art. 5 è aggiunta la seguente lettera:
"ubis) stabilisce eventuali restrizioni al calendario venatorio regionale in merito a: specie cacciabili, carniere giornaliero e stagionale, orari di caccia, giornate di caccia e attività di allenamento e addestramento dei cani da caccia.".
Non vedo interventi.
Metto in votazione l'emendamento n. A0073. Parere contrario del relatore.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
Portate pazienza, rimandiamo un po' la pausa pranzo, ma conviene chiudere un argomento per poi aprirne uno più tardi. Sono sei emendamenti, quindi penso che possiamo farlo in scioltezza.
È chiusa la votazione.
Il Consiglio non approva.
Emendamento n. A0074 presentato dal consigliere Zanoni, articolo 1, comma 1, lettera A, modificativo, che prevede:
STATUTO CA
All'allegato B al Regolamento di attuazione di cui all'articolo 1 comma 1 lett. a) sono apportate le seguenti modifiche:
Dopo la lettera u) del comma 8 dell'art. 5, è aggiunta la seguente lettera:
"u bis) adotta i provvedimenti di sospensione o esclusione dalla qualità di socio per i casi di violazione dell'art. 30 della L. 157/1992 o si sia reso colpevole di danneggiamenti a cose o persone durante l'attività venatoria in violazione delle distanze di sicurezza da strade ed edifici.".
Non vedo interventi.
Metto in votazione l'emendamento n. A0074. Parere contrario del relatore.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio non approva.
Emendamento n. A0162 presentato dalla consigliera Guarda, articolo 1, comma 1, lettera A), Allegato A regolamento di attuazione – RdA – SCHEMA DI STATUTO PER I COMPRENSORI ALPINI (allegato A), art. 5, comma 8, modificativo, che prevede:
Al comma 8 dell'articolo 5 dello Schema di statuto per i comprensori alpini è aggiunto il seguente alinea:
"Il cinquanta per cento delle risorse finanziarie disponibili è utilizzato a sostegno degli interventi di cui alle lettere g), h) ed n).".
Non vedo interventi.
Metto in votazione l'emendamento n. A0162. Parere contrario del relatore.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio non approva.
Emendamento n. A0166 presentato dalla consigliera Guarda, articolo 1, comma 1, lettera A), Allegato A regolamento di attuazione – RdA – SCHEMA DI STATUTO PER I COMPRENSORI ALPINI (allegato A), art. 5, comma 8, modificativo, che prevede:
Dopo il comma 1 dell'articolo 9 dell'allegato A (Schema di Statuto per i Comprensori Alpini) sono inseriti i seguenti commi:
"1bis. I soci del Comprensorio Alpino:
a) non devono essere incorsi in sentenze definitive di condanna, anche nel caso di applicazione della pena su richiesta delle parti ai sensi degli articoli 444 e seguenti del codice di procedura penale, per uno dei reati di cui all'articolo 30 comma 1 e comma 2 della legge 11 febbraio 1992, n. 157, fatta salva la sospensione condizionale della pena di cui all'articolo 163 del codice penale e comunque con effetti fino alla riabilitazione di cui agli articoli 178 e seguenti del codice penale;
b) non devono versare in una delle condizioni di cui all'articolo 7, comma 1, lettere a), b), c), d) ed f) della legge 31 dicembre 2012, n. 235 recante "Testo unico delle disposizioni in materia di incandidabilità e di divieto di ricoprire cariche elettive e di Governo conseguenti a sentenze definitive di condanna per delitti non colposi, a norma dell'articolo 1, comma 63, della legge 6 novembre 2012, n. 190", anche nel caso si applicazione della pena su richiesta delle parti ai sensi degli articoli 444 e seguenti del codice di procedura penale, fatta salva la sospensione condizionale della pena dei cui all'articolo 163 del codice penale e comunque con effetti, rispettivamente fino alla riabilitazione di cui agli articoli 178 e seguenti del codice penale, ovvero alla cessazione della durata della misura di prevenzione.
1ter. La struttura regionale competente in materia faunistico-venatoria provvede alle preliminari verifiche di cui al comma 1 bis.".
Prego, Guarda.

Cristina GUARDA (Europa Verde)

Grazie, Presidente.
È un emendamento che ripropongo anche per quanto riguarda i comprensori e che prevede, anche per i soci del comprensorio alpino, non soltanto per le cariche elettive, il fatto di non essere incorsi in sentenze definitive di condanna anche nel caso di applicazione della pena, su richiesta delle parti, ai sensi degli articoli 444 e seguenti del Codice di Procedura Penale, per uno dei reati relativi all'attività venatoria. Ma non soltanto. Prevedo che anch'essi siano sottoposti al divieto di attività venatoria e di iscrizione all'interno dell'ambito, nel caso in cui siano state verificate sentenze definitive per delitti non colposi, per reati penali, appunto, come per quanto riguarda i rappresentanti eletti all'interno dei Direttivi.
Questo perché? E lo ribadisco. Ovviamente da parte mia non è soltanto un suggerimento, ma sapendo del parere contrario, mi permetto di dire che vorrei provocare una riflessione nella maggioranza: cioè di spingere a intervenire e a riflettere maggiormente sul tema dei procedimenti disciplinari, che tra l'altro affronteremo più avanti.
In sede di Commissione Terza, abbiamo esaminato, inserendo nel testo per l'Aula, anche alcune proposte della minoranza che abbiamo apprezzato e di cui l'apertura della maggioranza è stata realmente un bel segnale, ma penso che sia necessario un passaggio in più.
Colgo l'occasione di questo emendamento per preannunciarvi quello che sarà un emendamento successivo, relativo all'obbligatorietà di procedimenti disciplinari. Questo perché non soltanto si può prevederli e renderli facoltativi, ma c'è necessità di intervenire perché non si possono prevedere restrizioni a carico del Comitato direttivo se poi si lasciano liberi gli ambiti stessi di applicare o meno delle sanzioni disciplinari a carico dei soci. Questo aspetto per me è dirimente. Ritengo che sia necessaria una valutazione ulteriore da parte della maggioranza e, per quanto mi riguarda, intervenire ricordandovi che questa dovrebbe essere la misura corretta anche per ristabilire l'ordine all'interno di questa disciplina. Se non viene approvato questo emendamento, almeno si renda obbligatorio un procedimento disciplinare, perché dove ci sono violazioni c'è la necessità di una reazione che non sia facoltativa, perché sennò si finisce sempre nella logica, nella disquisizione che molto spesso sentiamo dai nostri cittadini per cui alla fin fine chi si rende colpevole di una violazione non paga le proprie conseguenze.
Per questo motivo colgo questa occasione per rilanciare un'ulteriore riflessione sull'emendamento che affronteremo dopo rispetto ai disciplinari.

PRESIDENTE

Grazie. Non vedo altri interventi.
Metto in votazione l'emendamento n. A0166. Parere contrario del relatore.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio non approva.
Emendamento n. A0243 presentato dal consigliere Possamai Gianpiero, articolo 1, comma 1, lettera A, aggiuntivo, che prevede:
STATUTO TIPO COMPRENSORI ALPINI
Art. 9 – Associazione dei soci al Comprensorio Alpino
Dopo il comma 1 è inserito il seguente:
"1bis Coloro che rivestono la qualifica di socio di Comprensorio Alpino alla scadenza del Piano Faunistico-Venatorio Regionale (2007-2012), approvato con legge regionale 5 gennaio 2007, n. 1 e successive modificazioni, sono da considerarsi automaticamente iscritti, previo pagamento della relativa quota annuale di iscrizione, al medesimo Comprensorio Alpino, salvo diversa formale comunicazione di recesso da parte degli interessati; la qualifica di socio è comunque conservata anche in caso di avvenuta assunzione di provvedimenti amministrativi di definizione di un diverso indice di densità venatoria".
Non vedo interventi.
Metto in votazione l'emendamento n. A0243. Parere favorevole.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Il successivo mi sembra precluso dalla votazione appena fatta. Quindi, l'emendamento n. A0232 viene precluso.
Emendamento n. A0165 presentato dalla consigliera Guarda, articolo 1, comma 1, lettera A), Allegato A regolamento di attuazione – RdA – SCHEMA DI STATUTO PER I COMPRENSORI ALPINI (allegato B), modificativo, che prevede:
Il comma 3 dell'articolo 9 dello Schema di statuto per i Comprensori Alpini è così modificato:
dopo la parola "inosservanze," è inserita la seguente parola: "il richiamo".
Non vedo interventi.
Metto in votazione l'emendamento n. A0165.
Collega Possamai, perché non mi segue con i lavori? Siamo al n. A0165 di pagina 123. Datemi certezze, non confusione, colleghi. Collega Guarda, devo averli anche da altri.
Parere favorevole da parte del relatore.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
Mi sa che dobbiamo andare verso la pausa pranzo per recuperare...
Scusate, siamo favorevoli, vero? Ragazzi, per favore, calma.
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Metto in votazione l'articolo 2 così come modificato.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Sospendiamo qui la seduta. Interruzione di un'ora, sono ottimista. Se l'Ufficio di Presidenza della Terza ha bisogno di qualche consultazione fatelo, se è possibile, in questo momento.
Mi pare che anche dal punto di vista cartografico alcune cose si stiano aggiustando e quindi ci rivediamo alle 15.15 in Aula.
Grazie.
La Seduta è sospesa alle ore 14.16
 
La Seduta riprende alle ore 15.42

PRESIDENTE

Riprendiamo i lavori.
Relatore, correlatore, Assessore, Presidente di Commissione, mi sa che ci siamo, abbiamo i player giusti per proseguire i lavori. Abbiamo già fatto buon lavoro questa mattina e possiamo, secondo me, partire con il piede giusto oggi pomeriggio.
Colleghi, attenzione, per favore. Aggiornate Concilium, altri documenti sono stati caricati.
Partiamo con il volume III degli emendamenti, in particolare "Cartografia zona faunistica delle Alpi (Allegato B)".
Siamo a pagina 125, volume III. Pagina 125 è all'inizio del fascicolo.
Emendamento n. A0095 presentato dai consiglieri Zanoni e Bigon, articolo 1, comma 1, lettera B, modificativo, che prevede:
ZFA/CA PROVINCIA DI VERONA
Il limite della Zona Faunistica delle Alpi (ZFA), di cui all'articolo 23 della legge regionale 9 dicembre 1993, n. 50 , è modificato ricomprendendovi l'intero territorio del Comune di Rivoli Veronese (VR). Conseguentemente l'intero territorio di Rivoli Veronese (VR) costituisce un Comprensorio Alpino di cui all'articolo 24 della legge regionale 9 dicembre 1993, n. 50 .
Il collega Zanoni chiede la parola. Se lo fa con Concilium, grazie.
Zanoni, prego.

Andrea ZANONI (Partito Democratico Veneto)

Grazie, Presidente.
Questo è un emendamento che ho presentato assieme alla collega Anna Maria Bigon, che riguarda Rivoli Veronese.
In sostanza accade questo (lo spiego ai colleghi che magari non conoscono le norme). Il territorio agro-silvo-pastorale del Veneto è suddiviso in due macroaree: il territorio di pianura e la zona faunistica delle Alpi. A delimitare le due aree c'è una disposizione nel Piano. Questa delimitazione, che da sempre è riconosciuta da determinati confini, in maniera abbastanza sorprendente è stata spostata e quindi, per quanto riguarda Rivoli Veronese, questo confine è stato spostato più a nord.
Cosa vuol dire? Che parte della zona faunistica delle Alpi di Rivoli Veronese è entrata a far parte dell'area cosiddetta "di pianura". Qual è il problema? Il problema è che le normative relative alla tutela della fauna selvatica e alla caccia in pianura sono molto più permissive. Ad esempio, si può andare a caccia con un fucile semiautomatico fino a tre colpi, mentre in zona Alpi è fino a due colpi. Gli ambiti territoriali di caccia sono molto vasti e hanno un numero altissimo di soci; nei comprensori alpini, in zona Alpi, sono di molto inferiori. Nella zona di pianura c'è il nomadismo venatorio per la caccia alla fauna migratoria.
Potenzialmente, quindi, in questo ambito, che adesso deborda e va a occuparmi quest'area di Rivoli Veronese che prima era zona Alpi, possono arrivare cacciatori anche dalla Provincia di Treviso e di Venezia in forza della legge approvata nella scorsa legislatura sul nomadismo venatorio, cosa che invece non può essere in zona Alpi. Inoltre, nell'attuale comprensorio, prima dell'approvazione di questa nuova legge, il numero di soci, come ricordavo all'inizio, è molto inferiore, quindi c'è un legame cacciatore-territorio molto più stretto; c'è un controllo tra cacciatore e cacciatore; c'è più rispetto dell'ambiente, perché quando si è in pochi e si è ben identificati, essendo appunto in pochi, c'è anche maggior rispetto delle norme e del territorio.
Ecco perché riteniamo, con la collega Bigon, sbagliato che questa area di Rivoli Veronese venga aperta dopo decenni alla zona di pianura, cioè che si elimini questa zona dalla cartina della zona faunistica delle Alpi.
Su questo – va aggiunto – si è espresso anche il Comune di Rivoli Veronese, con una mozione approvata all'unanimità. Quindi, gli stessi amministratori, ma anche gli stessi cacciatori, non sono d'accordo su questa modifica.
Cosa prevede, quindi, l'emendamento? Di mantenere il limite della zona faunistica delle Alpi così come previsto dall'attuale Piano in vigore con la legge n. 1 del 2007.

PRESIDENTE

Collega Bigon, prego.

Anna Maria BIGON (Partito Democratico Veneto)

Grazie, Presidente.
Chiedo anch'io con questo emendamento, a supporto di quanto già detto dal consigliere Zanoni, che venga mantenuta appunto l'attuale disposizione per quanto riguarda il Comune di Rivoli e che si tenga conto della delibera votata all'unanimità dal Consiglio comunale di Rivoli.
Credo che dobbiamo assolutamente tener conto delle disposizioni e delle richieste dei cittadini per quanto riguarda soprattutto questo Piano. Assolutamente. Grazie.

PRESIDENTE

Grazie a lei.
Non vedo altri interventi.
Metto in votazione l'emendamento n. A0095. Parere contrario del relatore.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio non approva.
Andiamo a pagina 126. Emendamento n. A0096 presentato dai consiglieri Zanoni e Bigon, articolo 1, comma 1, lettera B, modificativo, che prevede:
ZFA PROVINCIA DI VERONA
Il tracciato della Zona Faunistica delle Alpi (ZFA), di cui all'articolo 23 della legge regionale 9 dicembre 1993, n. 50 , che riguarda il territorio del Comune di Negrar di Valpolicella (VR), è modificato ripristinando quanto previsto alla Tavola n. 1 di cui all'articolo 1 comma 1 lett. b) della legge regionale 5 gennaio 2007, n. 1 .
Prego, Zanoni.

Andrea ZANONI (Partito Democratico Veneto)

Grazie, Presidente.
Lo stesso problema si manifesta – per "stesso problema" intendo dire quello relativo all'emendamento precedente di pagina 125 – anche per quanto riguarda il Comune di Negrar di Valpolicella, sempre in Provincia di Verona. Ecco, questi sono gli unici due casi che ci sono stati segnalati di modifica della zona Alpi. Una zona, un confine che parte dall'estremo oriente, est del Veneto, e va a terminare ai confini con la Lombardia.
Anche nel caso di Negrar questo confine è stato spostato più a nord, ovvero è stata diminuita la zona faunistica delle Alpi ed è stato ampliato il territorio di pianura. È stato diminuito un territorio dove vigono determinati princìpi, tutele e divieti, che non ci sono, invece, in zona di pianura. Anche questo è avvenuto contro la volontà degli amministratori locali. Quindi, credo che anche attraverso un Piano si dovrebbe dimostrare di dare una giusta autonomia ai territori. Non possiamo essere autonomisti a corrente alterna.
Non si capisce, anche in questo caso, perché, nonostante dei provvedimenti, delle mozioni, degli ordini del giorno del Comune, si insista a voler andare a toccare determinati territori, ampliando la zona di pianura e diminuendo la zona faunistica delle Alpi, con tutte le conseguenze che ricordavo prima.
Lo abbiamo sollevato in Commissione e devo dire che non ci è mai stata data una risposta in merito a questo. Non abbiamo capito perché. Io mi rivolgo anche ai colleghi del veronese: maggiore attenzione ai nostri Comuni e ai nostri amministratori locali, perché credo che la loro voce, indipendentemente dall'orientamento politico, sia importante e sia doveroso seguirla, soprattutto quando si ha a cuore il principio dell'autonomia.

PRESIDENTE

Bigon, prego.

Anna Maria BIGON (Partito Democratico Veneto)

Grazie, Presidente.
Lo stesso problema si verifica, appunto, anche nel Comune di Negrar di Verona, dove il Consiglio comunale si è espresso a favore di una determinazione diversa da quella che è la presentazione oggi del Piano faunistico. Per cui noi chiediamo assolutamente di tener conto di questa richiesta.
Come ha detto il consigliere Zanoni, effettivamente, la Regione Veneto dovrebbe prima sentire, ascoltare e accogliere quelle che sono le richieste del territorio, ma in realtà pare che non sia così.
Noi insistiamo perché questo emendamento possa essere assolutamente accolto, perché legittimo e richiesto, appunto, dal Consiglio comunale di Negrar.

PRESIDENTE

Grazie. Non vedo altri interventi.
Metto in votazione l'emendamento n. A0096. Parere contrario del relatore.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio non approva.
Emendamento n. A0098, pagina 128, presentato dai consiglieri Zanoni e Bigon, articolo 1, comma 1, lettera B, modificativo, che prevede:
Il territorio della Provincia di Vicenza viene suddiviso in n. 6 Ambiti territoriali di Caccia come indicati nella planimetria allegata e descritti di seguito:
ATC 1 - Perimetro dell'area: è delimitato a NORD dal confine con la ZFA, a SUD dal confine tra i due ATC attualmente presenti, ad EST dal confine con la provincia di Verona, ad OVEST dalla Strada Provinciale SP246.
ATC 2 - Perimetro dell'area: è delimitato a NORD dal confine con la ZFA, a SUD dal confine tra i due ATC attualmente presenti, ad EST dalla Strada Provinciale SP246, ad OVEST dall'autostrada A31 Valdastico Nord: dall'uscita autostradale del casello di Piovene Rocchette, il confine prosegue delimitato da via Ponte dei Granatieri nel comune di Chiuppano e via Sette Comuni nel comune di Caltrano fino all'intersezione, verso Nord, con il confine della ZFA (vedi dettaglio 1)
ATC3 - Perimetro dell'area: è delimitato a NORD dal confine con la ZFA, a SUD dalla SPV Superstrada Pedemontana Veneta, ad OVEST dal confine con la provincia di Treviso, ad EST dall'autostrada A31 Valdastico Nord: dall'uscita autostradale del casello di Piovene Rocchette, il confine prosegue delimitato da via Ponte dei Granatieri nel comune di Chiuppano e via Sette Comuni nel comune di Caltrano fino all'intersezione, verso Nord, con il confine della ZFA (vedi dettaglio 1) (Cartografia)
ATC4 - Perimetro dell'area: è delimitato a NORD dal tracciato della SPV Superstrada Pedemontana Veneta, ad EST con i confini delle provincie di Treviso e Padova, a SUD dal confine tra i due ATC attualmente presenti, ad OVEST dall'autostrada A31 Valdastico Nord.
ATC5 - Perimetro dell'area: è delimitato a NORD dal confine tra i due ATC attualmente presenti, a SUD e ad OVEST dal confine con le provincie di Verona e Padova, ad EST dalla Strada Provinciale 247 Riviera Berica, il cui tracciato, da via Maddalena nel comune di Noventa Vicentina, si conclude a Vicenza nell'intersezione di Borgo Berga in corrispondenza con l'attuale linea di confine tra i due ATC (vedi dettaglio 2).
ATC6 - Perimetro dell'area: è delimitato a NORD dal confine tra i due ATC attualmente presenti, ad EST dal confine con la provincia di Padova, a SUD e ad OVEST dalla Strada Provinciale 247 Riviera Berica, il cui tracciato, da via Maddalena nel comune di Noventa Vicentina, si conclude a Vicenza nell'intersezione di Borgo Berga in corrispondenza con l'attuale linea di confine tra i due ATC (vedi dettaglio 2) (Cartografia).
Zanoni, prego.

Andrea ZANONI (Partito Democratico Veneto)

Grazie, Presidente.
Questo è un emendamento che cerca di far proprio, nel Piano, un principio importante, che è quello – introdotto dalla legge sulla caccia del 1992 – che prevede il legame territorio-cacciatore, per una serie di motivi. Più il cacciatore è legato a un territorio, più lo conosce, più lo rispetta e più contribuisce a tutte quelle attività anche di ripristino ambientale, anche se abbiamo visto che a volte ciò non avviene. Ciò avviene, però, se c'è un legame cacciatore-territorio. Il legame cacciatore-territorio avviene quando ci sono dei cacciatori che conoscono un territorio, che non può essere di dimensioni enormi, vastissime, altrimenti questo legame non c'è più. È un principio fondamentale della legge statale, che è stato recepito dalla legge regionale.
In recepimento di questo principio, nelle Province di pianura, dove vengono istituiti gli ambiti territoriali di caccia, sono stati istituiti 5, 6, 7 e anche 10 ambiti per Provincia, con una media di 6-7 ambiti per Provincia. I criteri emanati dall'autorità delegata dalla legge a dare delle direttive in merito a queste regole – sto parlando di ISPRA, ovvero ex Istituto Nazionale Fauna Selvatica – parlano di ambiti territoriali di caccia della superficie di circa 20.000 ettari.
Questo è quello che è accaduto un po' in tutte le Province, tranne una, Vicenza. A Vicenza vengono istituiti con questo Piano solo due ambiti. Sono ambiti da 90.000 ettari cadauno, quindi di superficie il 400% o 500% più grande rispetto a quelli previsti dai criteri dell'ISPRA.
Un Piano che pianifica il territorio, pianifica l'attività venatoria e faunistica in una Regione che, perlomeno per quanto riguarda la pianura, non ha grosse differenze e caratteristiche per quanto riguarda l'ambiente, dovrebbe prevedere un'uniformità di pianificazione, invece abbiamo questa Provincia anomala rispetto a tutte le altre, che prevede solo due mega ambiti.
Questo emendamento che cosa fa? Propone una nuova suddivisione e propone l'istituzione di sei ambiti territoriali di caccia, portando anche la Provincia di Vicenza a uno standard che rispetta il principio della legge nazionale sulla caccia, rispetta i criteri definiti dall'ISPRA e crea un maggior legame tra cacciatore e ambiente, dando un minimo di standard anche rispetto alle altre Province.

PRESIDENTE

Grazie.
Non vedo altri interventi.
Metto in votazione l'emendamento n. A0098. Parere contrario del relatore.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
Ripeto, relatore contrario.
È chiusa la votazione.
Il Consiglio non approva.
Emendamento n. A0097 di pagina 132, presentato dai consiglieri Zanoni e Bigon, articolo 1, comma 1, lettera B, modificativo, che prevede:
Il territorio della Provincia di Vicenza viene suddiviso in n. 4 Ambiti territoriali dl Caccia come indicati nella planimetria allegata e descritti di seguito:
ATC 1 - Perimetro dell'area: è delimitato a NORD dal confine con la ZFA, a SUD dal confine tra i due ATC attualmente presenti, ad EST dal confine provinciale con la provincia di Verona, ad OVEST dall'autostrada A31 Valdastico Nord: dall'uscita autostradale del casello di Piovene Rocchette, il confine prosegue delimitato da via Ponte dei Granatieri nel comune di Chiuppano e via Sette Comuni nel comune dl Caltrano fino all'intersezione, verso Nord, con Il Confine della ZFA (vedi dettaglio 1)
ATC 2 - Perimetro dell'area: è delimitato a NORD dal confine con la ZFA, a SUD dal confine tra i due ATC attualmente presenti, ad OVEST dal confine con le provincie di Treviso e Padova, ad EST dall'autostrada A31 Valdastico Nord: dall'uscita autostradale del casello di Piovene Rocchette, il confine prosegue delimitato da via Ponte dei Granatieri nel comune di Chiuppano e via Sette Comuni nel comune di Caltrano fino all'intersezione, verso Nord, con il confine della ZFA (vedi dettaglio 1) (Cartografia)
ATC 3 - Perimetro dell'area: è delimitato a NORD dal confine tra i due ATC attualmente presenti, a SUD e ad OVEST dal confine con le provincie di Verona e Padova, ad EST dalla Strada Provinciale 247 Riviera Berica, il cui tracciato, da via Maddalena nel comune di Noventa Vicentina, si conclude a Vicenza nell'intersezione di Borgo Berga in corrispondenza con l'attuale linea di confine tra i due ATC (vedi dettaglio 2)
ATC4 - Perimetro dell'area: è delimitato a NORD dal confine tra i due ATC attualmente presenti, ad EST dal confine con la provincia di Padova, a SUD e ad OVEST dalla Strada Provinciale 247 Riviera Berica, il cui tracciato, da via Maddalena nel comune di Noventa Vicentina, si conclude a Vicenza nell'intersezione di Borgo Berga in corrispondenza con l'attuale linea di confine tra i due ATC (vedi dettaglio 2) (Cartografia).
Non vedo interventi. Lo metto in votazione. Parere contrario del relatore.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio non approva.
Emendamento n. A0168 di pagina 137, presentato dalla consigliera Guarda, articolo 1, comma 1, lettera C), Allegato C, modificativo, che prevede:
Il capitolo 6 della Relazione al Piano Faunistico-Venatorio 2022-2027 [PFVR 2022-2028] è così modificato:
- al secondo capoverso di pagina 28, settima e ottava riga, sono soppresse le seguenti parole "Tali zone possono essere destinate alle squadre di caccia al cinghiale in girata con la prescrizione che ogni squadra deve esercitare l'attività venatoria solo all'interno della zona assegnata."
- paragrafo 6.1., pagina 29, sezione "finalità" sono soppresse le seguenti parole: "con la tecnica della girata con cane limiere qualificato";
- nella tabella 6.2, pagina 31, colonna "Controllo della specie all'esterno di Parchi e aree protette" sono soppresse le seguenti parole "Prelievo tramite abbattimento, in modalità collettiva, In forma vagante con la tecnica della girata";
- al terzultimo capoverso del paragrafo 6.1, pagina 31, le seguenti parole: "ad eccezione della tecnica della girata, dove trova applicazione un limite temporale giornaliero, dal sorgere del sole e sino e non oltre alle ore 16:00" sono sostituite con le seguenti: "È in ogni caso vietato il ricorso alla tecnica della girata.
Collega Guarda, prego.

Cristina GUARDA (Europa Verde)

Grazie, Presidente.
Questo è un emendamento che si rivolge al capitolo dedicato al contrasto della presenza del cinghiale e in questo caso vado a proporre l'eliminazione di ogni riferimento alla girata. Questo non per un'opposizione preconcetta, quanto per un'espressione di preoccupazione rispetto alla sicurezza del territorio.
La girata è una di quelle pratiche che non soltanto rischia di disperdere gli stessi cinghiali, quindi sicuramente può creare delle difficoltà e delle conseguenze da questo punto di vista, ma in realtà è una tecnica che, fatta a terra, mirando all'orizzonte, con una gittata molto lunga del proiettile e, di conseguenza, fuori dalla portata della visibilità del cacciatore, crea un rischio non indifferente. E lo fa in zone – penso ai Berici eccetera – che sono molto frequentate dalla cittadinanza.
Il principio è che, se dovessi vederla in un'ottica di sicurezza anche del cacciatore stesso e se dovessi mettermi nei vostri panni, preferirei piuttosto la caccia da altana, nella quale so dove arriva il proiettile, so dove va a finire. Sparare, invece, all'orizzonte, non avendo la visibilità, d'inverno ma in estate in particolar modo, è pericoloso, che sia di notte o di giorno. Ce lo dicono gli stessi cacciatori che fanno questa attività che, anche se si muovono di notte con l'attrezzatura adatta eccetera, trovano ciclisti, escursionisti eccetera, perché le abitudini di vita di questi territori stanno cambiando.
Quindi, la riproduzione del cinghiale non può essere contrastata mettendo a rischio la popolazione, tanto più che molto spesso, con questo tipo di caccia, è più facile andare a colpire la femmina matrona. Non so se tutti sanno, ma sicuramente molti di voi lo sanno, che la società dei cinghiali è fondata su un'organizzazione di tipo matriarcale. Ogni famiglia è comandata da una femmina, la matrona matriarca, madre di tutti i componenti, e la matrona emette il ferormone che blocca l'estro di tutte le altre femmine, contenendo quindi la capacità di riproduzione di quel gruppo di cinghiali e limitandola alla sua attività di riproduzione.
Se viene uccisa, però, questa organizzazione viene a interrompersi e, al posto di avere una riproduzione di 5-6 cuccioli per gravidanza, andando ad attivare la fertilità di tutte le altre femmine, si andranno a formare ogni anno nuovi gruppi anche di 50 o più esemplari.
Con la girata, siccome la matrona è la prima ad attaccare, è più semplice andare a colpirla. Per questo motivo io ritengo che ci siano motivazioni tecniche, scientifiche e di sicurezza che ci stanno dicendo che in questo territorio è diverso l'approccio che bisogna avere nei confronti del cinghiale.
Va bene, io sono favorevole al controllo della fertilità, e il tipo di tecnologia oggi utilizzata ci potrebbe consentire di innovare, specie nelle aree parco, questo tipo di azione di controllo. Su questo non ci piove, ma se dovessi mettermi nei vostri panni, proprio per difendere quella parte di cacciatori che rischiano di essere attori di incidenti gravissimi, a questo punto io andrei a prevedere altre tipologie di contenimento.
Questo non lo dice semplicemente Cristina Guarda, ma lo dicono tecnici e anche cacciatori e cittadini impegnati nella gestione della fauna locale.

PRESIDENTE

Grazie.
Collega Pan, prego.

Giuseppe PAN (Liga Veneta per Salvini Premier)

Presidente, rispondo perché capisco le preoccupazioni della collega Guarda, ma è chiaro che stiamo assistendo da diverso tempo, da diversi anni, a un pullulare di questa specie in ambiti dove prima non c'era. Sanno i colleghi, anche qui presenti, della Provincia di Padova, in particolare, quanti cinghiali dobbiamo gestire ogni anno sui Colli Euganei all'interno del Parco. Quest'anno abbiamo già superato i 2000 abbattimenti, forse anche di più. Comunque con le tecniche che lei diceva, comunque con i chiusini, comunque con le altane, va benissimo, perché sono i modi di prelievo più importanti che abbiamo; soprattutto quello dei chiusini, dove riusciamo a raggruppare anche famiglie intere col metodo della pasturazione e poi con l'abbattimento eccetera.
È chiaro che la girata è un altro metodo, insieme alla braccata, che viene fatta in Toscana. La girata è stata introdotta perché poi ci sono una serie di selecontrollori. Chi sono questi selecontrollori? Spiego anche per chi non conosce il genere: sono cacciatori formati; chi va al cinghiale sono cacciatori formati, che fanno una serie di corsi, anche sullo sparo, sull'uso di un fucile che comunque è un fucile da guerra, perché al cinghiale si va – adesso non vorrei dire una fesseria – con un calibro quasi un 7.62 NATO di una volta, quasi una pallottola da guerra. Quindi, bisogna saper sparare, bisogna saper fare un appostamento, ma anche con il metodo della girata abbiamo avuto dei buoni risultati.
Tra l'altro, non mi risultano negli ultimi anni, da quando è stata introdotta, incidenti di un cacciatore che abbia impallinato qualcuno, e se lo impallina con il fucile da cinghiale vi posso assicurare che non si rialza più nessuno. Non mi risulta che sia successo un incidente di questo genere e speriamo che non ne succedano mai. È un metodo che ha avuto successo e sta dando dei buoni risultati.
Con la situazione che abbiamo adesso di cinghiali che sono sul Monte Baldo, che sono sui pascoli dell'Altopiano di Asiago, della Lessinia eccetera, dove magari c'è anche meno turismo, ci sono meno ciclisti, meno gente che passeggia o cercatori di funghi, è anche un metodo che dà dei buoni risultati. Quindi, noi pensiamo che debba essere mantenuto, insieme a tutti gli altri metodi, chiaramente, e soprattutto che si debba puntare sulla istruzione e prevenzione insieme ai selecontrollori formati.
Grazie.

PRESIDENTE

Non vedo altri interventi.
Metto in votazione l'emendamento n. A0168. Parere contrario del relatore.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
Vedo il suo voto, Zanoni, Possamai Giacomo...
È chiusa la votazione.
Il Consiglio non approva.
Emendamento n. A0167, pagina 139, presentato dalla consigliera Guarda, articolo 1, comma 1, lettera C), Allegato C, aggiuntivo, che prevede:
Al capitolo 7 (LE ATTIVITA' DI CONTROLLO DELLA FAUNA SELVATICA E DELLE SPECIE ESOTICHE INVASIVE) della Relazione al Piano, penultimo capoverso di pagina 33, in fine, dopo le parole "interregionale" è inserito il seguente periodo:
"Per questo motivo risulta necessario adottare e aggiornare costantemente Piani regionali per ciascuna specie inserita nell'elenco del menzionato regolamento europeo e presente nel territorio regionale, atteso che l'azione tempestiva nelle prime fasi di rilevamento della presenza della specie alloctona è determinante nel raggiungimento dell'eradicazione; al contempo è necessario promuovere campagne informative per il contrasto all'abbandono di esemplari esotici detenuti da private o aziende e causa di notevoli danni al patrimonio floro-faunistico autoctono.".

Cristina GUARDA (Europa Verde)

Lo do per letto.

PRESIDENTE

Grazie. Non vedo altri interventi.
Lo metto in votazione. Parere contrario del relatore.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
Relatore contrario, ricordo.
È chiusa la votazione.
Il Consiglio non approva.
Emendamento n. A0227 di pagina 140 presentato dal consigliere Formaggio, Allegato C, aggiuntivo, che prevede:
RELAZIONE AL PIANO FAUINISTICO VENATORIO REGIONALE 2022-2027
Paragrafo 11 QUESTIONI GESTIONALI LEGATE AI GRANDI CARNIVORI
A pagina 42 alla fine del paragrafo "Monitoraggio" è inserito il seguente periodo:
È fatta salva la facoltà della Giunta regionale, di verificare, in via sperimentale, ulteriori soluzioni tecniche di monitoraggio che prevedano forme di coinvolgimento delle associazioni venatorie riconosciute a livello nazionale e regionale.
Non vedo interventi.

Joe FORMAGGIO (Fratelli d'Italia - Giorgia Meloni)

Lo ritiro, Presidente.

PRESIDENTE

È ritirato il 227. Grazie.
Emendamento n. A0214, presentato dai consiglieri Montanariello e Zottis, articolo 1, comma 1, lettera C, modificativo, che prevede:
All'Allegato C di cui all'articolo 1 comma 1 denominato "Relazione al Piano Faunistico-Venatorio Regionale 2022-2027 [PFVR 2022-2027]" sono apportate le seguenti modifiche:
Nella parte denominata "16. - PROPOSTA DI MISURE GESTIONALI IN RIFERIMENTO AI SITI SIC/ZPS (DGR N. 233/2013)" nella colonna identificata con la dicitura "SINTESI DELLE MISURE CORRETTIVE PREVISTE DAI PFVP" relative ai seguenti siti:
- SIC/ZPS IT3250003 "Penisola del Cavallino: biotopi litoranei";
- ZPS IT3250012 "Ambiti fluviali del Reghena e del Lemene cave di Cinto Caomaggiore";
- SIC IT3250013 "Laguna del Mort e pinete di Eraclea";
- SIC lT3250030 "Laguna medio-inferiore di Venezia";
- SIC IT3250031 "Laguna superiore di Venezia";
- SIC lT3250033 "Laguna di Caorle - foce del Tagliamento";
- ZPS IT3250041 "Valle Vecchia - Zumelle - Valli di Bibione";
- ZPS IT3250042 "Valli Zignago - Perera - Franchetti - Nova";
- ZPS IT3250043 "Garzaia della tenuta "Civrana";
- SIC IT3250044 "Fiumi Reghena e Lemene - canale Taglio e rogge limitrofe - cave di Cinto Caomaggiore;
- ZPS IT3250046 "Laguna di Venezia";
- SIC IT3240029 "Ambito fluviale del Livenza e corso inferiore del Monticano";
al punto 1 delle "Prescrizioni specifiche" sono apportate le seguenti modifiche:
a) dopo le parole: "Divieto di costruzione" sono abrogate le parole: "e manutenzione";
b) dopo le parole: "(1°aprile-31 luglio)" sono inserite le seguenti parole: ". In questo periodo è invece consentita la manutenzione ordinaria e straordinaria degli appostamenti lagunari e acquatici già esistenti con utilizzo esclusivo di materiali locali, naturali e tradizionali.
Ma vedo una "R" sul foglio.
Montanariello, prego.

Jonatan MONTANARIELLO (Partito Democratico Veneto)

Presidente, era la "R" di Rivo.

PRESIDENTE

Rivo alto?

Jonatan MONTANARIELLO (Partito Democratico Veneto)

Rivo.
Questo emendamento, Presidente, al netto delle sue sorti e prospettive di andare a segno, credo che meriti comunque una lettura e una discussione anche per i motivi che dopo è giusto che ci potremmo dare come impegno comune.
Sostanzialmente con questo emendamento si avanzava la proposta di misure gestionali in riferimento ai siti SIC e ZPS, nella colonna dove ci sono tutti questi numeretti che sono tutte quelle che dopo diventano le zone identificate sulla cartografia.
Sostanzialmente, Presidente, si chiedeva una cosa molto semplice. Si diceva che è vero che ci sono dei periodi nei quali la caccia è vietata e quindi, soprattutto in alcune zone lagunari, uno non può recarsi a caccia; però, quelle zone dove tu non puoi recarti a caccia in quel periodo sono zone comunque di passaggio di altro tipo di attività. Ci passano i pescatori, ci passano le imbarcazioni, se si trova, ad esempio, un cassone, un ittiturismo, una peocera, un allevamento di qualsiasi cosa, un galleggiante per la lavorazione di molluschi, comunque c'è un'attività umana, di persone che passano e che si recano su questi impianti a fare delle lavorazioni, anche di manutenzione. Ad esempio, mi viene in mente che uno di questi periodi in cui non si può cacciare – Pan, guardo lei che conosce la materia – è l'inizio dell'apertura della stagione estiva e tanti si recano nei loro cassoni a metterli a posto per la stagione estiva e quant'altro. Questo cosa vuol dire? Questo vuol dire che si dà il proseguimento ad un'attività ordinaria e straordinaria di manutenzione in quel sito dove c'è un periodo di nidificazione, di ripopolamento o altro.
La domanda è: perché se negli impianti, nella famosa botte o postazione di caccia, il cacciatore in quel periodo dice di voler andare a fare manutenzione e a sistemare deve essere vietato? Quindi, è una questione anche di equità. Se tu hai il problema che devi tenere la zona tranquilla e non ci deve essere il via vai umano, vale sia per il via vai per andare ad attaccare la tavola – uso un termine da strada, per capire di cosa stiamo parlando – a una finestra sull'ittiturismo, e ci puoi andare, sia se devi andare sulla botte del cacciatore, e non ci puoi andare. Io vedo anche, Presidente, una discriminante, se non un accanimento nei confronti del popolo venatorio.
Con questo emendamento, dunque, si proponeva in maniera molto tranquilla che, nel momento in cui c'è il fermo, anche i cacciatori nei loro plessi possano andare a fare la manutenzione del caso.
Noi, Presidente, ritiriamo questo emendamento per un semplice motivo: non perché non crediamo nella bontà e nella finalità dello stesso, ma perché in qualche modo dovrebbe essere approfondito e fare dei passaggi in VAS. Siccome non vogliamo mettere a rischio il Piano faunistico con degli altri passaggi in VAS, lo ritiriamo, relatore, sempre con l'impegno che, quando ci saranno in seguito le varianti che dovranno arrivare, magari con tempi anche più ampi, lo valuteremo in modo da poterlo costruire e in modo che arrivi senza arrecare danni al Piano.
Quindi, non lo ritiriamo perché abbiamo smesso di credere al fatto che con questa norma vengono discriminati i cacciatori – perché di quello si tratta, vengono discriminati – ma semplicemente perché non vogliamo creare problemi a questo Piano, che finalmente arriva in Aula e lo discutiamo, e decidiamo di tenerlo per un percorso che speriamo porti questo risultato a termine, senza andare a inquinare quello che è il lavoro del Piano.
Con l'impegno, relatore, di vederlo con la variante, questo emendamento lo ritiriamo nella forma, ma lo accantoniamo nella sostanza, perché lo teniamo buono per quando arriverà il momento più opportuno.
Grazie.

PRESIDENTE

Quindi, questo è ritirato. Ritirato il 214.
Emendamento n. A0169 di pagina 142, presentato dalla consigliera Guarda.
Collega Guarda, prego.

Cristina GUARDA (Europa Verde)

Chiedo l'accantonamento.

PRESIDENTE

È accantonato, perfetto.
Pagina 146: "Cartografie, oasi e dintorni". Emendamento 196 di Guarda, ritirato.
Emendamento n. A0115, pagina 148, presentato dai consiglieri Zanoni e Bigon, articolo 1, comma 1, lettera C, modificativo, che prevede:
ZRC PROVINCIA DI TREVISO (Cartografia).
Zanoni, prego.

Andrea ZANONI (Partito Democratico Veneto)

È la proposta della realizzazione di un ampliamento di un'area di ripopolamento e cattura.

PRESIDENTE

Bene. Non vedo altri interventi.
Sull'emendamento n. A0115 parere favorevole del relatore.
È aperta la votazione. Ripeto, relatore favorevole.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
L'emendamento 193 viene precluso dalla votazione precedente.
Il 197 della collega Guarda, a pagina 151, precluso. Non lo vedevo scritto. Precluso, è uguale.
L'emendamento 111, di pagina 153, del collega Zanoni ed altri, riguarda il lago di Fimon, quindi lo accantoniamo.
Accantoniamo anche 112 – sto leggendo –, 181, 108, 109 e 110.

Joe FORMAGGIO (Fratelli d'Italia - Giorgia Meloni)

Non ho capito: per il lago di Fimon viene fatto cosa?

PRESIDENTE

Bene. Andiamo a pagina 165, emendamento n. A0117, presentato dai consiglieri Zanoni e Bigon, articolo 1, comma 1, lettera C, modificativo, che prevede:
ZRC PROVINCIA DI VICENZA
Alla Zona di Riproduzione e Cattura, di cui all'articolo 11 della legge regionale 9 dicembre 1993, n. 50 , denominata "Brenta" in Provincia di Vicenza viene aggiunta la porzione di territorio identificata in colore blu nella cartografia allegata (Cartografia).
Il collega Zanoni lo dà per letto. Non vedo interventi.
Metto in votazione l'emendamento a pagina 165, n. A0117. Parere contrario del relatore.
È aperta la votazione. Ripeto, relatore contrario.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio non approva.
Emendamento n. A0194 di pagina 168 presentato dalla consigliera Guarda è ritirato.

Vanessa CAMANI (Partito Democratico Veneto)

Presidente, scusi, sull'ordine dei lavori. Possiamo sospendere qualche minuto? Siamo ancora in seduta, siamo in video.

PRESIDENTE

Riprendiamo, colleghi, riprendiamo. Faremo dopo la riunione.
Riprendiamo, colleghi, scusate, ma abbiamo dovuto chiarire una cosa che stava entrando negli ingranaggi in maniera non lineare.
Siamo a pagina 170, emendamento n. A0215 a firma del collega Zanoni, articolo 1, comma 1, lettera C, modificativo, che prevede:
ZONE DI RIPOPOLAMENTO E CATTURA – PROVINCIA DI TREVISO
La Zona di Ripopolamento e Cattura prevista alla Tavola n. 1 di cui all'articolo 1 comma 1 lett. b) della Legge Regionale 5 gennaio 2007, n. 1 denominata Barcon, nei comuni di Vedelago e Trevignano viene confermata nel piano in oggetto. Vedere l'area dell'allegato contornata da una linea blu (Cartografia).
Ho visto che la collega Guarda ha chiesto la parola. Pagina 170.
Non vedo interventi.
Zanoni, prego.

Andrea ZANONI (Partito Democratico Veneto)

È un piccolo aumento di una Zona di ripopolamento e cattura.

PRESIDENTE

Non vedo altri interventi.
Metto in votazione l'emendamento n. A0215. Parere contrario del relatore.
Parere favorevole del relatore, scusate.
È aperta la votazione sull'emendamento 215.
Ripeto, relatore favorevole.
( Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Andiamo all'emendamento n. A0202, di pagina 172, del collega Andreoli. È accantonato.
Emendamento n. A0116, di pagina 174, a firma dei consiglieri Zanoni e Bigon, articolo 1, comma 1, lettera C, modificativo, che prevede:
ZRC PROVINCIA DI VICENZA
Viene istituita una nuova Zona di Riproduzione e Cattura, di cui all'articolo 11 della legge regionale 9 dicembre 1993, n. 50 , in provincia di Vicenza avente l'estensione identificata in colore blu nella cartografia allegata (Cartografia).
Collega Zanoni, prego.

Andrea ZANONI (Partito Democratico Veneto)

Presidente, questa è una Zona di ripopolamento e cattura, che riguarda la Provincia di Vicenza, di grandi proporzioni, quindi sicuramente darà un contributo importante per la riproduzione di fauna selvatica e la conseguente cattura. Ponendo solo un piccolo vincolo, che è il divieto di caccia, contribuirà, quindi, al ripopolamento del territorio vicentino.
Questo viene proposto anche con lo scopo di incrementare leggermente quel misero 5% di territorio protetto di pianura della Provincia di Vicenza, che è di gran lunga sotto la media regionale, che è di circa il 20.

PRESIDENTE

Il relatore ha chiesto la parola, però sull'emendamento precedente.

Gianpiero POSSAMAI (Liga Veneta per Salvini Premier)

Grazie. Semplicemente per comunicare che...

PRESIDENTE

Collega Montanariello, per favore. Che succede all'ala sinistra dell'Aula? Estremisti.
Prego, relatore.

Gianpiero POSSAMAI (Liga Veneta per Salvini Premier)

Solo per comunicare che ho errato, nella votazione dell'emendamento 215 di Zanoni, l'espressione di voto mia. L'intenzione era favorevole.

PRESIDENTE

Grazie. Collega Formaggio.

Joe FORMAGGIO (Fratelli d'Italia - Giorgia Meloni)

Presidente, in mezzo a questa confusione, all'emendamento di Zanoni spero sia contraria tutta l'Aula, perché – e lo ricordo per tutti gli altri emendamenti del vicentino – spero che qualsiasi incremento di ZRC, oasi e altre cose all'interno del territorio della Provincia di Vicenza non vengano assolutamente accettate, perché più di un terzo di tutti i cacciatori del Veneto vanno a caccia a Vicenza.
Grazie.

PRESIDENTE

Mi permetto di dire, collega, che qualche zona forse è anche utile ai cacciatori. Lo dico da cacciatore, permettetemi.
Siamo all'emendamento 116 di pagina 174. Non vedo interventi.
Metto in votazione l'emendamento n. A0116. Relatore contrario.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio non approva.
Emendamento n. A0118 di pagina 177, a firma dei consiglieri Zanoni e Bigon, articolo 1, comma 1, lettera C, modificativo, che prevede:
ZRC PROVINCIA DI VICENZA
Viene istituita una nuova Zona di Riproduzione e Cattura, di cui all'articolo 11 della legge regionale 9 dicembre 1993, n. 50 , in provincia di Vicenza avente l'estensione identificata in colore blu nella cartografia allegata (Cartografia).
Non vedo interventi. Lo metto in votazione. Parere contrario del relatore.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio non approva.
Emendamento n. A0099 di pagina 180, a firma dei consiglieri Zanoni e Bigon, articolo 1, comma 1, lettera C, modificativo, che prevede:
OASI PROVINCIA DI ROVIGO
Viene istituita una nuova Oasi di Protezione, di cui all'articolo 10 della legge regionale 9 dicembre 1993, n. 50 , in località Paltanara in Comune di Porto Viro (RO) avente i confini tracciati in rosso nella cartografia allegata (Cartografia).
Prego, Zanoni.

Andrea ZANONI (Partito Democratico Veneto)

Questa è un'area molto importante sotto il punto di vista di tutela della biodiversità. Non è di vaste proporzioni, sono una decina di ettari. È in località Paltanara in Comune di Porto Viro.
Credo che potrebbe essere veramente accettabile, perché si tratta di un'area già di fatto in parte tutelata per altre disposizioni di legge, che meriterebbe una completa tutela con l'istituzione di un'oasi di protezione.

PRESIDENTE

Collega Guarda, prego.

Cristina GUARDA (Europa Verde)

Grazie, Presidente.
Intervengo adesso perché in realtà questo è un emendamento che ho presentato anch'io, quindi vorrei condividere con voi le motivazioni che hanno portato a questa presentazione.
Paltanara è una striscia di terra che si inserisce all'interno di due lembi che sono del Parco e quindi già interdetti alla caccia. Paltanara viene utilizzata dal mondo venatorio con appostamenti che approfittano di questo lembo di terra per colpire la fauna che, invece, nelle aree circostanti trova il suo ristoro. Quindi, da questo punto di vista, ammetto, è uno di quegli atteggiamenti venatori che in questo caso reputo un pochino dannosi anche per l'immagine del cacciatore difensore della fauna e dell'ambiente.
Per questo motivo, costituire un'area d'oasi all'interno di questa striscia esclusa dall'area Parco è in realtà un segno di una politica che riconosce la responsabilità del cacciatore a non abusare di questi spazi e, allo stesso tempo, riconosce il fattore che la fauna, in questi ambiti, non perché semplicemente vola su una striscia inclusa all'interno del territorio venatorio tra due aree in cui invece la caccia è vietata, deve appunto per forza essere utilizzata come obiettivo della attività venatoria.
Preferisco invece chi ragionevolmente sta all'interno delle aree venatorie, senza utilizzare queste probabilmente anche dimenticanze nella definizione delle aree escluse e, di conseguenza, non approfitta di questo spazio di garanzia della fauna.

PRESIDENTE

Grazie.
Non vedo altri interventi.
Metto in votazione l'emendamento n. A0099. Parere contrario del relatore.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio non approva.
Emendamento n. A0100 di pagina 182, a firma dei consiglieri Zanoni e Bigon, articolo 1, comma 1, lettera C, modificativo, che prevede:
OASI PROVINCIA DI ROVIGO
Viene istituita, ove non insista già il territorio del Parco del delta del Po, una nuova Oasi di Protezione, di cui all'articolo 10 della legge regionale 9 dicembre 1993, n. 50 , avente i seguenti confini (vedi anche cartografia allegata): a nord il corso del fiume Adige dalla foce all'intersezione con la SS 309 "Romea"; a ovest la SS 309 "Romea" sino all'intersezione con il fiume Po di Goro; a sud il corso del fiume Po di Goro sino alla sua foce; ad est la linea riportata nella planimetria. (Cartografia).
Zanoni, prego.

Andrea ZANONI (Partito Democratico Veneto)

Una delle aree più interessanti per quanto riguarda lo svernamento, la sosta e la riproduzione di fauna selvatica migratrice, in particolare anatridi e limicoli, è senz'altro il Delta del Po, area che, come sappiamo, è interessata dal Parco Naturale Regionale del Delta del Po, istituito diversi anni fa.
Il problema è che all'epoca si è tutelata una superficie del Delta di circa il 10% e forse meno della superficie complessiva. Pertanto, in questo ambito, proprio per questa difficile individuazione anche dei confini del Parco – la Giunta regionale è intervenuta più volte in questi anni – ci sono sconfinamenti anche per quanto riguarda l'attività venatoria. Ci sono molti contenziosi, ci sono state diverse denunce e recentemente anche i SOARDA dei NOE, Carabinieri e Forestali sono intervenuti con i droni; ci sono stati sequestri di fauna selvatica abbattuta, ci sono stati anche arresti, perquisizioni. È tra l'altro uno dei punti caldi del bracconaggio in Italia.
Proprio per evitare che chi esercita l'attività venatoria si ritrovi in contenziosi, denunciato e quant'altro, e per consentire una maggiore tutela della fauna selvatica – quindi, abbiamo una doppia finalità – si propone di istituire oasi di protezione nei territori laddove, in una porzione limitata nel Delta del Po, non c'è il vincolo del Parco, giusto per creare una uniformità per una macrooasi importantissima di tutela di un patrimonio. Ricordo, colleghi, che non è solo il nostro Veneto, ma è un territorio transnazionale perché si tratta di uccelli migratori tutelati in base alla Direttiva Uccelli, che è la prima direttiva ambientale di cui si è dotata l'allora CEE.

PRESIDENTE

Grazie. Non vedo altri interventi.
Metto in votazione l'emendamento n. A0100. Parere contrario del relatore.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio non approva.
Emendamento n. A0101, di pagina 184, presentato dai consiglieri Zanoni e Bigon, articolo 1, comma 1, lettera C, modificativo, che prevede:
OASI PROVINCIA DI ROVIGO
Viene istituita una nuova Oasi di Protezione, di cui all'articolo 10 della legge regionale 9 dicembre 1993, n. 50 , in Comune di Pettorazza Grimani (RO) avente i confini tracciati in Rosso nella cartografia allegata e di seguito meglio descritti: a nord il tratto del fiume Adige dall'intersezione con Via Palladio all'intersezione con Via Conta Bassa e il tratto della SP 29 "Via Europa" sino all'intersezione con Via Umberto Maddalena; a est e a sud Via Umberto Maddalena fino all'intersezione con Via Località Stopaccine; a ovest Via Località Stopaccine sino ad incrociare la SP 29 "Via Europa" proseguendo poi per Via Palazzo Corni sino ad incrociare Via Palladio proseguendo quindi proprio per Via Palladio sino all'argine del fiume Adige. – (Cartografia).
Non vedo interventi.
Lo metto in votazione.
Parere contrario del relatore.
Collega Zanoni, prego.

Andrea ZANONI (Partito Democratico Veneto)

Un intervento flash. Giusto per ricordare che si tratta di una proposta di istituzione di un'oasi nel Comune di Pettorazza Grimani in Provincia di Rovigo, in un'area che mi è stata segnalata, ci è stata segnalata da diversi cittadini e persone che operano nel territorio e che ritengono sia degna di tutela.

PRESIDENTE

Bene. Dicevo, votazione sul n. A0101.
Relatore contrario.
Potete votare.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio non approva.
Emendamento n. A0178, di pagina 186, presentato dalla consigliera Guarda, articolo 1, comma 1, lettera C), allegato C, modificativo, che prevede:
All'allegato C di cui all'articolo 1, comma 1, lett. c) è apportata la seguente modifica:
L'oasi di protezione OP RO24 PO ATC 02 è estesa come segue (l'area da ricomprendere è tracciata in colore rosso, ed è delimitata a ovest dal confine del Comune di Villanova Marchesana ed est, in linea d'aria, dal punto di confluenza tra via Argine Po e via Abbazia.)(Cartografia).
Collega Guarda, prego.

Cristina GUARDA (Europa Verde)

Desidero solo descrivere questo emendamento.
Lo vedete un po' meglio, questo, rispetto agli altri, nella stampa a pagina 187. Se notate, c'è un'oasi esistente, che è quella che qui sembra rosso-rosa, che si estende nella zona di Canal Nuovo e che bruscamente, però, si interrompe. Quella è un'area proprio a confine con il territorio ferrarese in cui, essenzialmente, vi è acqua e al massimo un po' di terra affiorante che viene, però, ricoperta nel momento in cui vi sono un po' più di piogge.
Quindi, siccome sembra molto strano che un'oasi così estesa e ben costruita venga bruscamente interrotta in una specie di forma geometrica che esclude un'area centrale di questa oasi, io ho ritenuto di includerla all'interno. Quindi, non si tratta di una nuova area oasi. Si tratta di un completamento di un'oasi esistente, che non ha nessuna motivazione, da un punto di vista tecnico, di essere esclusa dal resto.
Questo, naturalmente, l'ho lasciato... So che c'è parere negativo, però, da questo punto di vista, mi domando anche le motivazioni che portano, quindi, a un'esclusione di questa piccolissima superficie, ma che alla fin fine consente, magari, una pratica venatoria appena accanto ad un'area ad oasi.

PRESIDENTE

Grazie.
Non vedo altri interventi.
Metto in votazione il n. A0178, con il parere contrario del relatore.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio non approva.
Emendamento n. A0186, di pagina 188, presentato dalla consigliera Guarda, articolo 1, comma 1, lettera C), allegato C, modificativo, che prevede:
All'allegato C di cui all'articolo 1, comma 1, lett. c) è apportata la seguente modifica, di inserimento dell'oasi di protezione dell'area Paltanara (RO), come cartograficamente riportata al presente emendamento e qui di seguito decritta:
"L'area Paltanara è sita tra l'argine sinistro del Po di Maistra e l'argine destro in corrispondenza dell'abitato di Boccassette, la Valle di Scanarello e l'argine della foce del Po di Maistra.
Tale area costituirebbe un importante corridoio protetto di collegamento fra l'oasi della Valle Scaranello e quello della Valle Ripiego, aree incluse nel perimetro del Parco regionale del Delta(Cartografia)".
Non vedo interventi.
Lo metto in votazione.
Parere contrario del relatore.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio non approva.
Emendamento n. A0102, di pagina 190, presentato dai consiglieri Zanoni e Bigon, articolo 1, comma 1, lettera C), modificativo, che prevede:
OASI PROVINCIA DI TREVISO
Viene istituita una nuova Oasi di Protezione, di cui all'articolo 10 della legge regionale 9 dicembre 1993, n. 50 , in Comune di Vedelago (TV) avente i seguenti confini (vedi anche cartografia allegata): a nord il tratto di Superstrada Pedemontana Veneta tra l'intersezione con Via Cal del Monte e l'intersezione con Via Spada; a est Via Spada sino all'intersezione con via S. Antonio; a sud Via S. Antonio sino all'intersezione con Via Cal del Monte; a est Via Cal del Monte sino all'intersezione con la Superstrada Pedemontana Veneta. – (Cartografia).
Collega Zanoni, chiede la parola? Prego.

Andrea ZANONI (Partito Democratico Veneto)

Grazie, Presidente.
Ci sono delle aree nelle nostre campagne, aree agricole, aree di pianura, che grazie a interventi a volte anche di privati, che hanno a cuore l'ambiente, che hanno la passione dell'ambiente e della natura, degli alberi, delle piante, della biodiversità nella sua complessità, del ripristinare antichi fossati, ridando acqua a questi fossati tramite i canali irrigui che ci sono nelle nostre pianure... Si sono dati da fare negli ultimi anni.
Questa è un'area che comprende i terreni che sono stati rimboschiti, che sono oggetto anche di escursione da parte di molti cittadini, in questo caso avviene nel Comune di Vedelago, in Provincia di Treviso, e che, pertanto, meriterebbero di avere un grado di tutela superiore a quello normale.
Quindi, sarebbe veramente importante che questo Consiglio valutasse l'approvazione di questa oasi, un'oasi naturale di pianura ‒ in Provincia di Treviso siamo praticamente quasi a zero, ce ne sono pochissime in pianura di oasi; abbiamo diverse zone di ripopolamento e cattura, ma pochissime oasi ‒ creando un grado di tutela e incentivando in qualche modo anche queste persone di buona volontà, che, tra l'altro, investono anche denari, per migliorare la biodiversità che, in realtà, poi, è un patrimonio di tutti.
Grazie, Presidente.

PRESIDENTE

Grazie a lei.
Collega Guarda, prego.

Cristina GUARDA (Europa Verde)

Grazie, Presidente.
Chiedo la sottoscrizione di questo emendamento perché ritengo vada incontro alle esigenze territoriali di valorizzare anche l'intraprendenza volta proprio a creare in quelle aree habitat che siano adeguati al mantenimento della fauna selvatica, ma anche al mantenimento della conformazione storica dei nostri territori.
Siccome vi è un'intraprendenza locale e uno sforzo per questo, credo che la maggioranza dovrebbe ascoltare quei cittadini che sul territorio stanno facendo, in maniera libera e con intraprendenza personale, un'azione di tutela del territorio e di valorizzazione della tipicità agricola locale, capace di inserirsi nella condivisione con la fauna locale.
Agricoltura e fauna possono convivere con metodi adeguati. Anzi, non bisognerebbe rendere facoltativi, quanto obbligatori gli interventi di mitigazione volti proprio a creare spazi adeguati per la conservazione della fauna. Questo è uno di quegli esempi. Ritengo sia importante il fatto di andarli a realizzare.

PRESIDENTE

Grazie.
Non vedo altri interventi.
Metto in votazione l'emendamento n. A0102.
Parere contrario del relatore.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio non approva.
Emendamento n. A0103, di pagina 192, presentato dai consiglieri Zanoni e Bigon, articolo 1, comma 1, lettera C, modificativo, che prevede:
OASI PROVINCIA DI TREVISO
Viene istituita una nuova Oasi di Protezione, di cui all'articolo 10 della legge regionale 9 dicembre 1993, n. 50 , in Comune di Vedelago (TV) avente i confini identificati nella cartografia allegata con una linea gialla e contenuta nella porzione di territorio delimitato dei seguenti riferimenti: a nord il tratto di Superstrada Pedemontana Veneta tra l'intersezione con Via Cal del Monte e l'intersezione con Via Spada; a est Via Spada sino all'intersezione con Via S. Antonio; a sud Via S. Antonio sino all'intersezione con Via Cal del Monte; a est Via Cal del Monte sino all'intersezione con la Superstrada Pedemontana Veneta. – (Cartografia).

Andrea ZANONI (Partito Democratico Veneto)

Lo do per letto, Presidente.

PRESIDENTE

Non vedo interventi.
Lo metto in votazione.
Collega Guarda, prego. Mi scusi.

Cristina GUARDA (Europa Verde)

Nessun problema, Presidente.
Chiedo la sottoscrizione degli emendamenti nn. A0103, A0104, A0105 e A0106.
Grazie.

PRESIDENTE

Il proponente mi faccia un cenno.

Andrea ZANONI (Partito Democratico Veneto)

Presidente, accolgo volentieri la sottoscrizione.

PRESIDENTE

Non si può, scusatemi. Resta a verbale la sua adesione politica al testo, però non si può.
Siamo sul n. A0103.
Non vedo interventi.
Lo metto in votazione.
Parere del relatore? Emendamento n. A0103, pagina 192. Contrario.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio non approva.
Emendamento n. A0104, di pagina 194, presentati dai consiglieri Zanoni e Bigon, articolo 1, comma 1, lettera C, modificativo, che prevede:
OASI PROVINCIA DI TREVISO
Viene istituita una nuova Oasi di Protezione, di cui all'articolo 10 della legge regionale 9 dicembre 1993, n. 50 , in Comune di Vedelago (TV) avente i confini identificati nella cartografia allegata con una linea gialla e contenuta nella porzione di territorio delimitato dei seguenti riferimenti: a nord il tratto di Superstrada Pedemontana Veneta tra l'intersezione con Via Cal del Monte e l'intersezione con Via Spada; a est Via Spada sino all'intersezione con Via S. Antonio; a sud Via S. Antonio sino all'intersezione con Via Cal del Monte; a est Via Cal del Monte sino all'intersezione con la Superstrada Pedemontana Veneta. – (Cartografia).
Non vedo interventi.
Lo metto in votazione.
Parere contrario del relatore.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio non approva.
Emendamento n. A0105, di pagina 196, presentato dai consiglieri Zanoni e Bigon, articolo 1, comma 1, lettera C, modificativo, che prevede:
OASI PROVINCIA DI TREVISO
Viene istituita una nuova Oasi di Protezione, di cui all'articolo 10 della legge regionale 9 dicembre 1993, n. 50 , in Comune di Vedelago (TV) avente i seguenti confini (vedi anche cartografia allegata): a nord il tratto di Via Pola tra l'intersezione con la linea ferroviaria Castelfranco Veneto ‒ Montebelluna e l'intersezione con la SP 19; a est la SP 19 fino all'intersezione con Postioma Ovest; a sud Via Postioma Ovest sino all'intersezione con Via Monte Grappa; a est Via Monte Grappa e la linea ferroviaria Castelfranco Veneto ‒ Montebelluna sino all'intersezione con Via Pola. ‒ (Cartografia)
Non vedo interventi.
Lo metto in votazione.
Parere contrario del relatore.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio non approva.
Emendamento n. A0106, di pagina 198, presentato dai consiglieri Zanoni e Bigon, articolo 1, comma 1, lettera C, modificativo, che prevede:
OASI PROVINCIA DI TREVISO
Viene istituita una nuova Oasi di Protezione, di cui all'articolo 10 della legge regionale 9 dicembre 1993, n. 50 , in Comune di Vedelago (TV) avente i confini identificati nella cartografia allegata con una linea gialla e contenuta nella porzione di territorio delimitato dai seguenti riferimenti: a nord il tratto di Via Pola tra l'intersezione con la linea ferroviaria Castelfranco Veneto ‒ Montebelluna e l'intersezione con la SP 19; a est la SP 19 sino all'intersezione con Postioma Ovest; a sud Via Postioma Ovest sino all'intersezione con Via Monte Grappa; a est Via Monte Grappa e la linea ferroviaria Castelfranco Veneto ‒ Montebelluna sino all'intersezione con Via Pola. ‒ (Cartografia)
Non vedo interventi.
Lo metto in votazione.
Parere contrario del relatore.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio non approva.
Emendamento n. A0216, di pagina 200, presentato dal consigliere Zanoni, articolo 1, comma 1, lettera C, modificativo, che prevede:
OASI PROVINCIA DI TREVISO
Viene istituita una nuova Oasi di Protezione, di cui all'articolo 10 della legge regionale 9 dicembre 1993, n. 50 , coincidente con la superficie del Sito dell'Area Natura 2000 identificato con il codice IT32400296 e denominata "Prai di Castello di Godego".
Prego, collega Zanoni.

Andrea ZANONI (Partito Democratico Veneto)

Grazie, Presidente.
Volevo lasciare a verbale il mio voto favorevole, naturalmente, al mio emendamento n. A0105 di pagina 96, perché ho il dubbio che il sistema non l'abbia in qualche modo registrato.
Poi, intervengo su quest'ultimo emendamento relativo alla zona Rete Natura 2000 "Prai di Castello di Godego". Prai di Castello di Godego è un'area frequentata da moltissimi cittadini, con dei percorsi molto conosciuti, frequentati sia nei giorni festivi, ma anche nei giorni feriali, dove le persone vanno anche a fare attività sportiva. È un'area che ha una valenza ambientale sicuramente molto elevata, tant'è vero che l'Unione europea, in concertazione con lo Stato italiano e la Regione Veneto, l'ha individuata come un'area della Rete Natura 2000. Manca solo un grado di tutela, che è quello della fauna selvatica, che si potrebbe istituire grazie alla realizzazione di un oasi di protezione.

PRESIDENTE

Non vedo altri interventi.
Metto in votazione il n. A0216.
Parere contrario del relatore.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio non approva.
Emendamento n. A0217, di pagina 201, presentato dal consigliere Zanoni, articolo 1, comma 1, lettera C, modificativo, che prevede:
OASI PROVINCIA DI TREVISO
Viene istituita una nuova Oasi di Protezione, di cui all'articolo 10 della legge regionale 9 dicembre 1993, n. 50 , coincidente con la superficie del Sito dell'Area Natura 2000 identificato con il codice IT3240015 e denominata "Palù del Quartiere del Piave".
Collega Zanoni, prego.

Andrea ZANONI (Partito Democratico Veneto)

Grazie, Presidente.

PRESIDENTE

Adesso vedo Concilium. Se me lo chiede un po' in anticipo è meglio. Prego.

Andrea ZANONI (Partito Democratico Veneto)

Io l'ho fatto subito, ma ci mette un po'. Dipende se sta caricando o sta facendo qualcos'altro il sistema.
Questa è un'area della Rete Natura 2000 che ricade sul greto del fiume Piave, rinaturalizzata, nel senso che c'è un bosco e ci sono diverse realtà ambientali, molto interessanti da un punto di vista ambientale, che è meritevole sicuramente di tutela.
All'interno c'è già una piccola oasi di protezione, ma questa oasi di protezione, che è localmente gestita dalla LIPU, è circondata da una zona di addestramento cani. Questa zona di addestramento cani è frequentata da cacciatori non del posto, tant'è vero che in Comune di Pederobba è passato all'unanimità, in questa Amministrazione che è di centrodestra, un provvedimento che chiede alla Giunta regionale di togliere la concessione di questa zona addestramento cani perché, naturalmente, confinando con un'oasi, registra frequentissime invasioni di cani da caccia. I volontari della LIPU, responsabili dell'area, hanno messo anche delle fototrappole e hanno proprio registrato addirittura questi cani che rincorrevano dei caprioli. Questo accade in una un'area tutelata ad oasi di protezione. Quindi, è un controsenso che ci sia un'oasi circondata da una zona di addestramento cani. Tant'è vero che anche il direttivo del Comprensorio alpino locale si è dichiarato contrario, come riportato in un ordine del giorno che è stato approvato dal Consiglio comunale di Pederobba.
Quindi, per risolvere il problema e dare seguito alle richieste della LIPU, del Comune e del Comprensorio alpino, ovvero di tutte le organizzazioni locali, basterebbe ingrandire questa oasi e conformarla a quelli che sono i confini ‒ di che cosa? ‒ di questa area Rete Natura 2000, che insiste e che è denominata proprio "Garzaia di Pederobba".
Dovete pensare, colleghi, che quella che è stata definita all'epoca, con codice IT3240034, ovvero sito Rete Natura 2000, con il nome "Garzaia di Pederobba" è tale perché lì c'era una garzaia. La garzaia ‒ lo dico per i non addetti ai lavori ‒ è un dormitorio di aironi, garzette e nitticore, unica nel Piave. Cosa è successo? Che, proprio grazie e in seguito all'istituzione di questa zona di addestramento cani, grazie al continuo disturbo dei cani da caccia, perché vengono fatte praticamente durante moltissimi mesi dell'anno, gli aironi hanno abbandonato quel sito. Quindi, è rimasta l'oasi piccola all'interno di Rete Natura 2000 chiamata "Garzaia di Pederobba", però, di fatto, gli aironi non ci sono più.
L'auspicio di tutti, veramente di tutti... In realtà, sarebbe stato auspicabile che fosse anche qualche collega di maggioranza a portare qui queste istanze. Però l'auspicio di tutti, trasversalmente di tutti, dagli ambientalisti ai cacciatori, al Comune, è proprio quello di istituire quest'area vasta per far decadere questa zona di addestramento cani.

PRESIDENTE

Collega Guarda, prego.
Rimane a verbale che la collega Guarda sostiene questo emendamento.

Cristina GUARDA (Europa Verde)

Chiedo che rimanga a verbale il sostegno di Europa Verde a questo emendamento.

PRESIDENTE

Grazie.
Non vedo altri interventi.
Metto in votazione l'emendamento n. A0217.
Parere contrario del relatore.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio non approva.
Emendamento n. A0218, di pagina 202, presentato dal consigliere Zanoni, articolo 1, comma 1, lettera C, modificativo, che prevede:
OASI PROVINCIA DI TREVISO
Viene istituita una nuova Oasi di Protezione, di cui all'articolo 10 della legge regionale 9 dicembre 1993, n. 50 , coincidente con la superficie del Sito dell'Area Rete Natura 2000 identificato con il codice IT3240034 e denominata "Garzaia di Pederobba".
Non vedo interventi.
Lo metto in votazione.
Parere contrario del relatore.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio non approva.
Emendamento n. A0219, di pagina 203, presentato dal consigliere Zanoni, articolo 1, comma 1, lettera C, modificativo, che prevede:
OASI PROVINCIA DI TREVISO
Viene istituita una nuova Oasi di Protezione, di cui all'articolo 10 della legge regionale 9 dicembre 1993, n. 50 , coincidente con la superficie del Sito dell'Area Natura 2000 identificato con il codice IT3240023 e denominato "Grave del Piave", limitatamente alla porzione di territorio ricadente nei comuni di Crocetta del Montello (TV) e Vidor (TV).
Collega Zanoni, prego.

Andrea ZANONI (Partito Democratico Veneto)

Colleghi, anche queste sono proposte – grazie, Presidente, della parola – per l'istituzione di oasi in corrispondenza di alcune aree Rete Natura 2000. Quella precedente era denominata area del sito Palù del Quartiere del Piave. Adesso stiamo parlando dell'area Grave del Piave. Sono tutte aree di valenza ambientale elevatissima, che meriterebbero, proprio per la presenza di avifauna migratrice, spesso anche rara... Ci sono veramente... Proprio in questo periodo, quest'anno, in quest'ultimo anno, sono stati effettuati degli studi dei censimenti da diversi esperti. È degna di tutela.
Ricordo che in Italia, a suo tempo, si è scelto di tutelare le aree Rete Natura 2000 senza inserire il vincolo del divieto di caccia, come, invece, è stato fatto in alcuni altri Stati dell'Unione europea. Considerato che siamo ancora carenti e al di sotto della percentuale massima di tutela, che è del 30%, si potrebbe benissimo inserirla senza andare a superare, sicuramente, quel limite.

PRESIDENTE

Grazie.
Non vedo altri interventi.
Metto in votazione il n. A0219.
Parere contrario del relatore.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio non approva.
Emendamento n. A0220, a pagina 204, presentato dal consigliere Zanoni, articolo 1, comma 1, lettera C, modificativo, che prevede:
OASI PROVINCIA DI TREVISO
Viene istituita una nuova Oasi di Protezione, di cui all'articolo 10 della legge regionale 9 dicembre 1993, n. 50 , nei Comuni di Mansue' e Portobuffole' rappresentata nella planimetria allegata. L'area dell'oasi è delimitata a est e a nord dal fiume Livenza, a sud da Via Tremeacque, Via Fossabiuba e via Pordenone e a Ovest da Via Portobuffole' (confini evidenziati dalla linea di colore rosso).(Cartografia)
Vedo interventi. Prego.

Andrea ZANONI (Partito Democratico Veneto)

Grazie, Presidente.
Qui mi soffermo un po' di più perché è un'area importantissima. Pensate che in quest'area vigeva il divieto di caccia perché era stata istituita un'oasi di protezione dal primo Piano faunistico-venatorio in seguito alla riforma della legge sulla caccia. L'area dell'oasi di protezione Prà dei Gai.
Sono, praticamente, gli ultimi prati stabili di pianura di questa vastità. Non ci sono in Veneto aree di pianura, di prati stabili dalla vastità pari a quella che abbiamo a Portobuffolè e a Mansuè. Sono due Comuni del trevigiano che confinano con il Friuli Venezia Giulia, confine costituito in questo caso dal fiume Livenza. È una delle poche aree, quindi, dove si trovano animali svernanti e anche nidificanti, come l'allodola, che ‒ come tutti i cacciatori sanno ‒ ormai è in costante e preoccupante declino, o la quaglia selvatica.
È un'area sulla quale molti sono intervenuti nel tempo. Una decina di anni fa, forse anche più, c'è stata anche una manifestazione ‒ pensate ‒ di un migliaio di persone, che chiedevano che quest'area diventasse area protetta. È un'area che, comunque, verrà protetta, perché noi stiamo approvando, con il Piano, anche le prescrizioni della VINCA. Le prescrizioni della VINCA ci dicono che bisogna precludere il prelievo venatorio nelle aree in cui sono previsti gli interventi di mitigazione e compensazione dalla Direttiva Habitat e nell'intorno di 4 chilometri.
Quindi, noi qui andremo ad anticipare una misura che già è prevista, ma che, purtroppo, questo Piano non attua. Il Piano approva una serie di queste prescrizioni. L'elenco è stato reso noto recentemente, anzi il 17, quindi lunedì, dalla struttura VAS, VINCA, Capitale Naturale e NUVV. Tra i vari progetti che sono andati in deroga alla Direttiva Habitat e che, quindi, devono godere di misure di compensazione individuate, come il divieto di caccia nel sito e in un intorno di 4 chilometri, compare, appunto, anche l'ampliamento e regimazione della cassa di espansione Prà dei Gai, per la laminazione delle piene del Livenza, la confluenza con il Meduna. È un progetto realizzato, con i Comuni Fontanelle, Mansuè e Portobuffolè, dalla relativa struttura della Regione Veneto.
Quindi, colleghi – io ne ho già parlato anche in Commissione – si va a proporre un'oasi che, in realtà, dovrebbe essere già protetta per gli effetti della VINCA e della VAS.
Quindi, faccio appello a tutti. Pensate che all'epoca parteciparono una ventina di sigle e arrivarono persone anche dal Friuli e dalla Lombardia, proprio perché ci si rendeva conto dell'importanza di questa oasi, che è una vera e propria oasi. Pensate che molti cittadini della zona Sinistra Piave la conoscono perché vanno anche a fare delle scampagnate, soprattutto in primavera. Il giorno della Pasquetta, per i cittadini di quell'area, è un classico andare a fare il pic-nic in quest'area bellissima. Il problema è che non è tutelata sotto un punto di vista faunistico e venatorio.

PRESIDENTE

Grazie.
Non vedo altri interventi.
Metto in votazione l'emendamento n. A0220.
Parere contrario del relatore.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio non approva.
Emendamento n. A0107, di pagina 206, presentato dai consiglieri Zanoni, Guarda e Bigon, articolo 1, comma 1, lettera C, modificativo, che prevede:
OASI PROVINCIA DI VENEZIA
- L'oasi di Protezione "LAGUNA SUD" è soppressa;
- Viene istituita una nuova Oasi di Protezione, di cui all'articolo 10 della legge regionale 9 dicembre 1993, n. 50 , avente i seguenti confini (vedi anche cartografia allegata): a nord il corso del Naviglio Brenta dallo sbocco in laguna sino all'intersezione con la SS 309 "Romea"; a ovest e sud la SS 309 "Romea" sino all'inizio del ponte di collegamento con Chioggia; ad est la linea riportata nella planimetria. ‒ (Cartografia)
Passiamo in Provincia di Venezia.
Collega Zanoni, prego.

Andrea ZANONI (Partito Democratico Veneto)

Siamo in una nuova Provincia.
Questo è un tema che abbiamo dibattuto molte volte in Commissione Terza. Io, pur non essendo della Commissione, ho partecipato a tutte le convocazioni sul Piano faunistico-venatorio. Quindi, ormai sono di casa. Su questa abbiamo fatto diverse discussioni. Da questo Piano viene istituita un'oasi che corrisponde alla laguna viva.
Praticamente, colleghi, quando noi arriviamo in Consiglio e attraversiamo in treno o in macchina il Ponte della Libertà, tutto quello che vediamo verso sud, quel mare vivo del Ponte della Libertà, è stato tutelato a oasi di protezione. Si tratta di un territorio, come dice la parola (laguna viva), di mare, dove non c'è vegetazione utile al riparo, al rifugio, all'alimentazione, alla riproduzione, all'allevamento dei piccoli da parte dell'avifauna. È, quindi, un'area che non ha le caratteristiche descritte dalla legge n. 157/1992, laddove individua i criteri di individuazione e le caratteristiche, appunto, delle aree destinate a protezione della fauna selvatica.
La cosa viene ribadita e ampliata da un documento dell'Istituto nazionale della fauna selvatica redatto nel 1994 (ora ISPRA), che ha emanato dei criteri per la programmazione faunistico-venatoria. Le aree istituite come oasi, come zone protette, ma oasi in particolare, devono avere queste caratteristiche che vi ho elencato. Lì, in realtà, la fauna non si alimenta, la fauna non si riproduce. Non si è mai visto un uccello che nidifica nell'acqua, nel pelo dell'acqua. Ha bisogno, naturalmente, di vegetazione e di riparo.
Quindi, questa è una proposta, a mio avviso, molto ragionevole. In realtà, cosa fa questo emendamento? Sposta quell'area dalla laguna viva alle valli ‒ diciamo così ‒ tra la Romea e la laguna viva, in un territorio veramente interessante per l'avifauna, un territorio ben individuato. All'interno c'è già Valle Averto, che verrebbe inclusa in questa macro-oasi che viene istituita proprio in una di quelle rotte considerate prevalenti di migrazione dell'avifauna acquatica in Italia, in una porzione di laguna viva importantissima, dove vengono fatti i censimenti di cui parlavamo questa mattina e dove sono state censite veramente moltissime specie di uccelli selvatici tutelati dalla Direttiva Uccelli, in nome dei 503 milioni di cittadini europei.
Si tratta, quindi, di dare seguito a dei princìpi previsti dalla legge, alle direttive dell'Istituto nazionale fauna selvatica e anche, come abbiamo visto, da richieste che ci sono arrivate in questi giorni da parte di due associazioni locali che seguono da vicino questi territori. Mi riferisco al WWF di Venezia e alla LIPU di Venezia, che conoscono bene questi territori, li frequentano e ne monitorano anche la fauna selvatica.

PRESIDENTE

Grazie.
Non vedo altri interventi.
Metto in votazione l'emendamento n. A0107.
Parere contrario del relatore.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio non approva.
Colleghi, è più di due ore e mezza che siamo in Aula. Devo sospendere dieci minuti per far cambiare aria e igienizzare i luoghi più frequentati.
Ci rivediamo alle ore 17.20. Grazie.
La Seduta è sospesa alle ore 17.09
 
La Seduta riprende alle ore 17.31

PRESIDENTE

Colleghi, riprendiamo la seduta.
Non vedo il relatore.
Riprendiamo i nostri posti, per favore.
Trovatemi Gianpiero Possamai.
Bene, ci siamo. C'è anche il relatore.
Emendamento n. A0174, a pagina 208, presentato dalla consigliera Guarda, articolo 1, comma 1, lettera C), allegato C, modificativo, che prevede:
All'allegato C di cui all'articolo 1, comma 1, lett. c) è apportata la seguente modifica, di inserimento dell'oasi di protezione dell'area Vajo Mezzane, dorsale San Rocco di Piegara - ex Forte Castelletto (VR), come cartograficamente riportata al presente emendamento e qui di seguito descritta:
"L'area interessa la porzione di fondovalle del Vajo di Mezzane compresa tra l'ultima contrada (Pigno sul Vago) a sud e Via Bebisti tra San Rocco di Piegara e San Mauro di Saline a nord, risalendo a ovest la dorsale di San Rocco di Piegara fino alla Provinciale SP35 tra San Rocco e località Cancello, includendo il Monte Castelletto. Tra le specie presenti nell'area si segnalano Tortora selvatica (Streptopelia turtur), Allocco (Strix aluco) e Upupa (Upupa epops), Torcicollo (Jynx torquilla; Lista Rossa IUCN - EN). In zona sverna la Tottavilla (Lullula Arborea; All. I Dir. Uccelli). L'area è frequentata anche dall'Aquila reale (Aquila chrysaetos; All. I Dir. Uccelli) in dispersione. Le dorsali sono spesso sorvolate e usate come sosta dal Falco pecchiaiolo (Pernis apivorus; All. I Dir. Uccelli). I prati da sfalcio che si trovano lungo la SP35 della dorsale di San Rocco di Piegara ed il Monte Castelletto costituiscono una zona trofica post riproduttiva per i falchi come Gheppio (Falco tinnunculus) e Lodolaio (F. subbuteo) ma soprattutto Falco cuculo (F. vespertinus) e Grillaio (F. naumanni) inseriti nell'All. I della Dir. Uccelli; la zona è frequentata dall'Albanella minore (Circus pygargus; All. I). Tra le località Cancello e Margiuni nidifica anche il Calandro (Anthus campestris; All. I) mentre in migrazione sostano Torcicollo (Jynx torquilla), Saltimpalo (Saxicola torquatus) e Prispolone (Anthus trivialis) presenti in Lista Rossa IUCN - VU; Tottavilla, Averla piccola e sporadicamente Calandrella, queste in elenco dell'All. I.".(Cartografia)
Collega Guarda, prego, ha chiesto la parola.

Cristina GUARDA (Europa Verde)

Grazie.
Contrariamente alla bocciatura dell'emendamento precedente, che richiedeva di evitare di fare aree ad oasi dove non ce n'è bisogno, perché in quei territori non vi è la conformazione, l'habitat adatto per ospitare la fauna, questo è uno di quegli emendamenti che, invece, propone nuove aree ad oasi in luoghi che sono assolutamente adatti alla tutela e al mantenimento della fauna locale.
In questo caso, parlo dell'area Vajo Mezzane, dorsale San Rocco di Piegara, ex Forte Castelletto, all'interno della quale si possono trovare, come vedete nella descrizione, molte specie di grande valore. In questo caso, per esempio, si segnalano tortora selvatica, allocco, upupa, torcicollo. Sverna la tottavilla. L'area, tra l'altro, è frequentata anche dall'aquila reale in dispersione. Sono, invece, sorvolate molto spesso dal falco pecchiaiolo e i prati da sfalcio – attenzione, buona pratica – che si trovano lungo la strada provinciale 35 costituiscono una zona trofica post riproduttiva per i falchi, come gheppio, lodolaio, ma soprattutto il falco cuculo e grillaio, inseriti nell'allegato 1 della Direttiva Uccelli. La zona è frequentata anche da albanella minore, mentre, in fase di migrazione, sostano il torcicollo, il saltimpalo, il prispolone, presenti nella lista rossa, quindi fauna avicola a rischio.
Per questo motivo, questo è uno di quei territori che dovrebbe essere assolutamente preso in considerazione al posto della laguna viva, proprio per garantire spazi adeguati per la fauna, non adeguati esclusivamente per raggiungere il 20% delle aree ad oasi.

PRESIDENTE

Grazie.
Non vedo altri interventi.
Metto in votazione l'emendamento n. A0174.
Parere contrario del relatore.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio non approva.
Emendamento n. A0175, di pagina 210, presentato dalla consigliera Guarda, articolo 1, comma 1, lettera C), allegato C, modificativo, che prevede:
All'allegato C di cui all'articolo 1, comma 1, lett. c) è apportata la seguente modifica, di inserimento dell'oasi di protezione dell'area Alta Val Tramigna - Monte Belloca (VR) come cartograficamente riportata al presente emendamento e qui di seguito descritta:
"Importantissima area per la nidificazione di molte specie in All. I della Dir. Uccelli quali Biancone (presente anche in Lista Rossa IUCN con grado di minaccia VU), Falco pecchiaiolo, Succiacapre, Tottavilla, Calandro, Averla piccola (presente anche in Lista Rossa IUCN con grado di minaccia VU) e Ortolano. Un tempo, ma ormai estinta, era una zona di nidificazione anche per la Bigia padovana (All. I e Lista ROSSA/CR) oltre che per il Codirossone (Lista Rossa/VU) e il Passero solitario. Nidificano anche Torcicollo, Allodola e Passera d'Italia (Lista Rossa/VU), Tortora selvatica, Sterpazzola e Zigolo muciatto. In dispersione sosta il Picchio nero (All. I della Dir. Uccelli). Numerosi sono i veleggiatori segnalati durante le migrazioni, tra i quali si segnalano in All. I della Direttiva Uccelli: Falco pescatore, Falco di palude, Nibbio bruno, Albanella minore."(Cartografia)
Collega Guarda, prego.

Cristina GUARDA (Europa Verde)

Questo emendamento prevede l'istituzione di un'oasi di protezione in Alta Val Tramigna, Monte Belloca, riconosciuto proprio per la sua capacità di ospitare diverse specie di avifauna, in questo caso a rischio di scomparire definitivamente, quindi inserite all'interno della lista rossa. Penso, per esempio, al codirossone. Ce ne sono diversi, che sono descritti all'interno dell'emendamento.
Lascio, naturalmente, all'Aula e ai Consiglieri, specie del posto, valutare quello che è il valore aggiunto che, in questo caso, questa parte di Veneto porta alla conservazione della fauna.

PRESIDENTE

Non vedo altri interventi.
Metto in votazione l'emendamento n. A0175.
Parere contrario del relatore.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio non approva.
Sull'emendamento n. A0177 c'è una richiesta di accantonamento. L'emendamento è accantonato.
Emendamento n. A0184, a pagina 214, presentato dalla consigliera Guarda, articolo 1, comma 1, lettera C), allegato C, modificativo, che prevede:
All'allegato C di cui all'articolo 1, comma 1, lett. c) è apportata la seguente modifica, di inserimento dell'oasi di protezione dell'area Dorsale Montorio ‒ Mizzole (VR), come cartograficamente riportata al presente emendamento e qui di seguito descritta:
"Area collinare xerotermica caratterizzata da prati aridi, con presenza di numerose specie di orchidee selvatiche. Tra le specie di Lepidotteri si segnala la presenza di Melitaea trivia. Per l'avifauna tra i nidificanti si segnala il Succiacapre (All. I Dir. Uccelli). Area di passaggio, inoltre, per i veleggiatori migratori, tra i quali, presenti in All. I della Dir. Uccelli, Biancone, Nibbio bruno, Falco pecchiaiolo, Falco di palude, Falco pellegrino, Cicogna nera."(Cartografia)
Ha chiesto la parola?

Cristina GUARDA (Europa Verde)

Sì, l'ho chiesta.
Leggo soltanto il titolo: creazione di un'oasi di protezione nell'area Dorsale Montorio ‒ Mizzole, Verona.

PRESIDENTE

Non vedo interventi.
Metto in votazione l'emendamento n. A0184.
Parere contrario del relatore.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio non approva.
Emendamento n. A0199, di pagina 216, presentato dalla consigliera Guarda, articolo 1, comma 1, lettera C), allegato C, modificativo, che prevede:
All'allegato C di cui all'articolo 1, comma 1, lett. c) è apportata la seguente modifica di inserimento dell'oasi di protezione dell'area Anfiteatro morenico di Rivoli Veronese - Forte di Rivoli e Monte Mesa (VR) come cartograficamente riportata al presente emendamento e qui di seguito descritta:
"L'area comprende i rilievi morenici che si trovano a sud e ad est dell'abitato di Rivoli Veronese. Si estende dal Forte di Rivoli al nord, al Monte Mesa (parco eolico) a sud ed è delimitata ad est dalla sponda destra del Fiume Adige. Si segnalano la nidificazione di Gufo reale (Bubo bubo), Succiacapre (Caprimulgus europaeus) e Falco pellegrino (Falco peregrinus) (All. I Dir. Uccelli), ma si riproducono anche Nibbio bruno (Milvus migrans) (All. I), Passero solitario (Monticola solitarius), Occhiocotto (Sylvia melanocephala), Tortora selvatica (Streptopelia turtur) e Assiolo (Otus scops). L'area è inoltre interessata dalla migrazione dei veleggiatori, tra i quali si segnalano le specie presenti in All. I della Direttiva Uccelli: Cicogna nera (Ciconia nigra), Biancone (Circaetus gallicus), Nibbio reale (Milvus milvus), Falco pecchiaiolo (Pernis apivorus), Albanella reale (Circus cyaneus) e minore (C. pygarus), Falco cuculo (Falco vespertinus)."(Cartografia)
Non mi pare di vedere interventi.
Lo metto in votazione.
Vuole parlare? Prego, collega Guarda.

Cristina GUARDA (Europa Verde)

Semplicemente per dire il titolo: oasi di protezione dell'area Anfiteatro morenico di Rivoli Veronese, Forte di Rivoli e Monte Mesa. In questo caso, è molto importante da un punto di vista di conservazione della fauna.
Lo lascio al voto.

PRESIDENTE

Non vedo interventi ulteriori.
Metto in votazione l'emendamento n. A0199 di pagina 216.
Parere contrario del relatore.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio non approva.
Emendamento n. A0113, di pagina 218, presentato dai consiglieri Zanoni e Bigon, articolo 1, comma 1, lettera C, modificativo, che prevede:
OASI PROVINCIA DI VICENZA
Viene istituita una nuova Oasi di Protezione, di cui all'articolo 10 della legge regionale 9 dicembre 1993, n. 50 , in Comune di Vicenza (VI) avente i confini del Bosco del Quarelo meglio identificati nella cartografia allegata dalla linea verde."(Cartografia)
Collega Zanoni, prego.

Andrea ZANONI (Partito Democratico Veneto)

È un emendamento per l'istituzione dell'oasi di protezione Bosco del Quarelo.

PRESIDENTE

Prego, collega Giacomo Possamai.

Giacomo POSSAMAI (Partito Democratico Veneto)

Presidente, posso parlare? Sarò veloce.

PRESIDENTE

Prego, collega Possamai.

Giacomo POSSAMAI (Partito Democratico Veneto)

Molto velocemente. È un'area che chi conosce Vicenza conosce bene. È un bosco urbano, nel senso che è all'interno del quartiere di Sant'Agostino. Per cui, penso che possa essere veramente una misura sensata l'istituzione di un'oasi in quel sito. È un sito molto conosciuto dai vicentini, in cui i vicentini vanno a camminare. È una zona all'interno di un quartiere.
Quindi, penso davvero che dentro questo Piano possa avere un senso dare un segnale istituendo un'oasi in quel territorio. Grazie.

PRESIDENTE

È sicuramente un luogo dove i vicentini vanno a camminare, a correre, a fare sport.
Emendamento n. A0113.
Relatore? Parere favorevole.
È un bosco urbano, collega Montanariello. Si fidi.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Emendamento n. A0114, di pagina 220, presentato dai consiglieri Zanoni, Possamai Giacomo e Bigon, articolo 1, comma 1, lettera C, modificativo, che prevede:
OASI PROVINCIA DI VICENZA
Viene istituita una nuova Oasi di Protezione, di cui all'articolo 10 della legge regionale 9 dicembre 1993, n. 50 , in Comune di Dueville (VI) avente i confini del Bosco di Dueville meglio identificati nella cartografia allegata dalla linea azzurra e coincidente con la superficie della omonima ZPS censita con il codice IT3220013(Cartografia)
Non vedo interventi.
Lo metto in votazione.
Parere contrario.
Collega Zanoni, prego.

Andrea ZANONI (Partito Democratico Veneto)

Giusto per sapere cosa votiamo. Si tratta dell'area ZPS, cioè area Rete Natura 2000, che è già tutelata in base alla Direttiva Habitat e alla Direttiva Uccelli, denominata "Bosco di Dueville".
In realtà, si va a porre un divieto che già esiste, perché il Piano territoriale provinciale di coordinamento prevede già il vincolo del divieto di caccia. Visto che ci siamo, si potrebbe istituire questa oasi per dare la giusta dignità di tutela a quest'area, anche questa molto conosciuta dai cittadini della zona.

PRESIDENTE

Come ha ben detto, è già sottoposta a misure di tutela.
Mettiamo in votazione l'emendamento n. A0114.
Parere contrario del relatore.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio non approva.
Emendamento n. A0179, a pagina 222, presentato dalla consigliera Guarda, articolo 1, comma 1, lettera C), allegato C, modificativo, che prevede:
All'allegato C di cui all'articolo 1, comma 1, lett. c) è apportata la seguente modifica, di inserimento dell'oasi di protezione dell'area Risorgive del Bacchiglione (VI), come cartograficamente riportata al presente emendamento e qui di seguito descritta:
"Le Risorgive del Bacchiglione coprono un territorio esteso compreso nel SIC IT3220040 nella ZPS IT3220013 che è stato oggetto del progetto "LIFE+ 09NAT/IT/000213 SOR.BA." per la riqualificazione delle sorgenti di uno dei più importanti fiumi di risorgiva a livello europeo: il fiume Bacchiglione. Le Risorgive sono tuttora parte della Rete Natura 2000.
La presenza di avifauna è ricchissima. È stato rilevato un uccello proveniente dalla Finlandia, segno di quanto gli uccelli viaggino tra i vari territori e di quanto le zone umide rappresentino luoghi importantissimi per il sostegno di questo popolo migratore e, più in generale, per la conservazione della biodiversità. Qui, tra le specie di avifauna degne di menzione, si trovano inoltre: Cannaiola verdognola (acrocephalus palustris), Cuculo (cuculus canorus), Lodolaio (Falco subbuteo), Luì piccolo (Phylloscopus collybita), Martin pescatore (Alcedo atthis), Passera d'Italia (Passer italiae), Passera mattugia (Passer montanus), Poiana (Buteo buteo), Rigogolo (Oriolus oriolus), Rondine (Hirundo rustica), Sparviere (Accipiter nisus), Tarabuso (Botaurus stellaris), Topino (Riparia riparia), Tortora selvatica (Streptopelia turtur), Tuffetto (Tachybaptus ruficollis), Upupa (Upupa epops), Usignolo di fiume (Cettia cetti), usignolo (Luscinia megarhynchos). Tra i mammiferi, degna di nota è l'Arvicola acquatica (Arvicola amphibius).
Numerose sono le specie di pesci rinvenute, in quanto l'ambiente ambienti di risorgiva è caratterizzato da oscillazioni termiche molto contenute rispetto a quelle di fiumi e torrenti e una variazione delle portate meno pronunciata rispetto ai corsi d'acqua corrente superficiale. Anfibi e rettili costituiscono un'importante componente della biodiversità delle Risorgive del Bacchiglione, ma sono anche animali piuttosto fragili poiché, frequentando ambienti sia acquatici che terrestri, hanno difficoltà di sopravvivenza. Nel corso del progetto Life sono stati condotti monitoraggi sull'erpetofauna dell'area per valutarne lo stato di conservazione perché gli ambienti acquatici sono fondamentali, sia come siti riproduttivi sia come habitat, per gli individui adulti di queste specie animali." – (Cartografia)"
Prego, collega Guarda.

Cristina GUARDA (Europa Verde)

Si tratta dell'area Risorgive del Bacchiglione, con la creazione di un'area ad oasi di protezione.

PRESIDENTE

Collega Formaggio, prego.

Joe FORMAGGIO (Fratelli d'Italia - Giorgia Meloni)

Visto che tutti i colleghi di sinistra continuano a tirare in ballo le Risorgive, il Bosco di Dueville, non lo so se lo facciano apposta per creare della confusione nel Piano, ricordo che esiste già un vincolo, un vincolo urbanistico, che vieta la caccia. Se noi andiamo ad approvare uno di questi emendamenti e facciamo un'oasi, andiamo a creare un perimetro... Se questa è l'oasi, noi andiamo a creare un perimetro attorno di 250 metri. Su quei 250 metri, tutto attorno, quell'area lì, quell'anello, ci sono più di 100 capanni e appostamenti fissi dove oggi si può cacciare.
Presentare quattro o cinque emendamenti uguali per creare dei danni ai cacciatori che usufruiscono di questo anello attorno al Bosco di Dueville non mi sembra molto consono. Grazie.

PRESIDENTE

Non vedo altri interventi.
Metto in votazione l'emendamento n. A0179.
Parere contrario del relatore.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio non approva.
Emendamento n. A0173, di pagina 225, presentato dalla consigliera Guarda, articolo 1, comma 1, lettera C), allegato C, modificativo, che prevede:
All'allegato C di cui all'articolo 1, comma 1, lett. c) è apportata la seguente modifica, di inserimento dell'oasi di protezione dell'area Le Poscole (VI) come cartograficamente riportata al presente emendamento e qui di seguito descritta:
"L'area del prezioso biotopo Le Poscole (comuni di Cornedo Vic.no e Castelgomberto) va necessariamente espansa rispetto a quella attuale, che corrisponde alla sua zona industriale-artigianale. I nuovi confini vanno dunque individuati a nord da via Rio, via Palazzina e via Palù; a est dal confine comunale tra Cornedo Vic.no e Castelgomberto e poi dal sentiero che porta a via Pederiva; a sud da via Pederiva, via Cengelle, via della Scienza, via Pedemontana; a ovest dalla zona Madonnetta proseguendo fino al B&B Luna.
L'importanza del sito è già stata segnalata in quanto parte della Rete Natura 2000. Il corso d'acqua di origine carsica e il fitto reticolo di canali adiacenti danno vita a una zona umida sito di riproduzione di anfibi minacciati quali l'Ululone dal ventre giallo (Bombina variegata), la Rana di lataste (Rana latastei) o il Tritone crestato (Triturus carnifex). È stata rilevata la presenza potenziale di varie specie di uccelli nidificanti: più frequenti nell'Ostrieto e ai margini del Carpineto troviamo come nidificanti il Pigliamosche (Muscicapa striata), l'Averla piccola (Lanuis collurio), il Codirosso (Phenicurus phoenicurus) e il Luì piccolo (Phylloscopus collybita). Decisamente più comuni in tutti i margini boschivi e nelle siepi sono il Torcicollo (Jynx torquilla), il Cuculo (Cuculus canorus), L'Upupa (Upupa epops), il Cardellino (Carduelis carduelis), la Capinera (Sylvia atricapilla), lo Scricciolo (Troglodytes troglodytes) e l'Usignolo (Luscinia megarhynchos). Nel tratto collinare della vallata, coperto da formazioni boschive più mature di Carpino nero e Roverella, nidificano alcune specie di cince (Parus major, Parus caeruleus, Aegithalos caudatus), di columbiformi (Columba palumbus, Streptopelia decaocto, Streptopelia turtur), la Ghiandaia (Garrulus glandarius) e numerosi passeriformi canori tra cui il Verdone (Carduelis chloris). Frequentemente vengono osservati uccelli rapaci che utilizzano il biotopo soprattutto come area di caccia, alcuni dei quali nidificano nelle aree circostanti.
Come teriofauna locale si segnalano il riccio (Erinaceus europaeus), la Lepre comune (Lepus europaeus), il Ghiro (Myoxus glis), il Moscardino (Muscardinus avellanarius). Le acque del torrente Poscola nel tratto che va dalla sua sorgente fino a valle del comune di Castelgomberto sono classificate di buona qualità e adeguate alla vita dei pesci salmonidi. Significativa anche la presenza del sempre più raro Gambero d'acqua dolce (Austropotamobius pallipes)."(Cartografia)
Collega Guarda, prego.

Cristina GUARDA (Europa Verde)

Grazie, Presidente.
Vorrei soltanto precisare al consigliere Formaggio che ‒ pensi lei ‒ la fauna selvatica in Provincia di Vicenza ha soltanto il 5% di istituti per la sua protezione, di aree, quindi, destinate alla sua protezione. Probabilmente, dovrebbero lamentarsi più loro (la fauna selvatica), piuttosto che il resto della popolazione.
Detto questo, ritiro questo emendamento.

PRESIDENTE

Ritirato.
Emendamento n. A0176, di pagina 228, presentato dalla consigliera Guarda, articolo 1, comma 1, lettera C), allegato C, modificativo, che prevede:
All'allegato C di cui all'articolo 1, comma 1, lett. c) è apportata la seguente modifica, di inserimento dell'oasi di protezione dell'area Rotta del Gua (VI), come cartograficamente riportata al presente emendamento e qui di seguito descritta:
"L'area occupa le sponde del Torrente Agno-Guà dal ponte di via Manni (Trissino) al ponte di via Vignaga (Arzignano) ed è delimitato a est dal percorso della pista ciclo-pedonale e a ovest dal limite occidentale del bacino di monte
L'area è da tutelare non solo in quanto luogo di passaggio migratorio e di svernamento per numerosissime specie di uccelli, ma anche dalla nidificazione delle stesse, molte delle quali rigorosamente protette, in declino o in grave minaccia, come l'ormai localmente estinta Bigia padovana (Sylvia nisoria), il Topino (Riparia riparia), lo Strillozzo (Emberiza calandra), l'Assiolo (Otus scops), il Gruccione (Merops apiaster), il Lodolaio (Falco subbuteo), il Beccamoschino (Cisticola juncidis), la Ghiandaia marina (Coracias garrulus). Al 2021 sono state segnalate 145 specie di uccelli, di cui 71 probabilmente, possibilmente o sicuramente nidificanti. L'acquitrino all'interno dell'area è altresì importante in quanto attira numerosi uccelli limicoli e trampolieri, come il Beccaccino (Gallinago gallinago), il Cavaliere d'Italia (Himantopus himantopus), il Corriere piccolo (Charadrius dubius), il Frullino (Lymnocryptes minimus), il Piovanello pancianera (Calidris alpina) e il Piro piro boschereccio (Tringa glareola). Uguale importanza ha il terreno incolto, per uccelli come lo Strillozzo (Emberiza calandra), il Saltimpalo (Saxicola torquatus) e il raro Calandro (Anthus campestris), il Cardellino (Carduelis carduelis) e il Fanello (Linaria cannabina).
Da non tralasciare ai fini della biodiversità locale L'importante presenza della fauna "minore", rappresentata da piccoli mammiferi come il Tasso (Meles meles), il Riccio (Erinaceus europaeus) e la Donnola (Mustela nivalis) e da anfibi tra cui le Raganelle (Hyla intermedia) e i Rospi smeraldini (Bufotes viridis)."(Cartografia)
Proposta di modifica?

Cristina GUARDA (Europa Verde)

Chiedo la modifica della dicitura "oasi di protezione" in "zona di ripopolamento e cattura".

PRESIDENTE

Grazie.
Ricordiamo che è proprio l'area del bacino del Guà, appena ultimata con i lavori fatti dalla Regione Veneto. Se non sbaglio, con qualcuno dei colleghi siamo andati in visita ai cantieri e abbiamo visto che, durante il cantiere, si era trovata proprio fauna che era cresciuta all'interno dell'area in maniera importante. Quindi, anche i cantieri qualche volta tutelano, magari, un po' la fauna.
Collega, non frequento. Forse lei mi può dare qualche indicazione.
Con questa proposta di modifica, il relatore sull'emendamento n. A0176 è favorevole.
Metto in votazione l'emendamento n. A0176, così come modificato, ai sensi dell'articolo 102. Quindi, ZRC.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Emendamento n. A0180, presentato dalla consigliera Guarda, articolo 1, comma 1, lettera C), allegato C, modificativo, che prevede:
All'allegato C di cui all'articolo 1, comma 1, lett. c) è apportata la seguente modifica, di inserimento dell'oasi di protezione dell'area Vegre di Caldogno (VI), come cartograficamente riportata al presente emendamento e qui di seguito descritta:
"L'area oggetto di questa relazione si trova nella pianura situata a nord di Vicenza (45.634917, 11.502493), nel territorio comunale di Caldogno, al confine con quello di Novoledo, ed è delimitata a ovest dal corso del torrente Timonchio, a nord dalla SP50var, a est dal termine dei campi nei pressi di via Boschi ea sud da via Vegre.
Si tratta di un'area che ha recentemente subito un forte cambiamento in quanto è stata oggetto di lavori per la costruzione di un grande bacino di laminazione. Tale bacino è delimitato da quattro argini di contenimento e un diaframma centrale, che lo divide longitudinalmente a metà.
L'importanza dell'area è dimostrata dalla presenza di uccelli nidificanti come la Calandrella (Calandrella brachydactyla), calandro (Anthus campestris), Allodola (Alauda arvensis), Pavoncella (Vanellus vanellus), Cutrettola (Motacilla cinerea), Corriere piccolo (Charadrius dubius), Cavaliere d'Italia (Himantopus himantopus), Strillozzo (Emberiza calandra). Tali uccelli risultano impossibilitati a portare a termine le nidificazioni (zero nidificazioni riscontrate nel 2021), poiché i nidi vengono sistematicamente distrutti dalle operazioni agricole, nonostante la Legge 11 febbraio 1992, n. 157 preveda il divieto di "distruggere o danneggiare deliberatamente nidi e uova, nonché disturbare deliberatamente le specie protette di uccelli", fatto aggravato ulteriormente dalla loro figurazione in Allegato I della Direttiva Habitat. Altri uccelli risultano classificati dall'IUCN come "in pericolo" o "vulnerabile" o "prossimo alla minaccia", come l'Allodola, la Cutrettola, il Corriere piccolo, il Saltimpalo o il Torcicollo.
Il sito, essendo una zona umida, assume ancor maggiore importanza attraendo numerose specie in sosta migratoria, come il Pettazzurro (Luscinia svecica), il Chiurlo piccolo (Numenius phaeopus), il Chiurlo maggiore (Numenius arquata), il Piviere dorato (Pluvialis apricaria), l'Occhione (Burhinus oedicnemus), varie specie di Piro piro (Tringa e Actitis sp.), il Croccolone (Gallinago media), il Combattente (Philomachus pugnax), la Pispola golarossa (Anthus cervinus). Inoltre, svernano diverse specie di rapaci, come l'Albanella reale (Circus cyaneus), l'Albanella pallida (Circus macrourus), il Gufo di palude (Asio flammeus), il Gufo comune (Asio otus). È presente e riproduttivo anche il rospo smeraldino (Bufotes viridis)."(Cartografia)
Collega Guarda, prego.

Cristina GUARDA (Europa Verde)

Vorrei ringraziare per l'approvazione dell'emendamento precedente, dato che è una richiesta del territorio. In realtà, questo lo ritiro.

PRESIDENTE

Grazie.
Già è prevista dalla Giunta come ZRC, in questo caso nell'ambito del bacino di Caldogno.
Emendamento n. A0182, di pagina 233, presentato dalla consigliera Guarda, articolo 1, comma 1, lettera C), allegato C, modificativo, che prevede:
All'allegato C di cui all'articolo 1, comma 1, lett. c) è apportata la seguente modifica, di inserimento dell'oasi di protezione dell'area Tonezza del Cimone (VI), come cartograficamente riportata al presente emendamento e qui di seguito descritta:
"L'area è compresa tra i comuni di Lastebasse, Tonezza del Cimone e Arsiero. Il limite settentrionale è a nord di malga Campomolon; a est è delimitata prima dalla SP92, poi dalla strada che dal Rifugio Rumor giunge al Passo della Pianella; a sud è delimitata dalla strada che da Passo della Pianella giunge alla Malga Campoluzzo di Mezzo; a ovest tocca Malga Valbona e il rifugio Valbona.
Nei rigogliosi boschi nati in seguito all'abbandono dei terrazzamenti per la coltivazione, troviamo tetraonidi come il Gallo forcello (Lyrurus tetrix), il Francolino di monte (Tetrastes bonasia), il Gallo cedrone (Tetrao urogallus). I rapaci sono costituiti prevalentemente da varie specie di falchi, poiane (Buteo buteo) e da qualche coppia di aquile. Numerosissimi gli esemplari stanziali e di passo: Merli dal collare (Tortus torquatus), Averle (Lanuis collurio), Crocieri (Loxia curvirostra), Ciuffolotti (Pyrrhula pyrrhula), Bigiarelle (Sylvia curruca), Cardellini (Carduelis carduelis), Cinciallegra (Parus major). In autunno si fermano i Pivieri tortolini (Charadrius morinellus) che hanno individuato il luogo come importante tappa di sosta della loro migrazione. Tra i mammiferi, sicuramente degna di nota è la presenza del Lupo (Canis lupus) e del Cervo nobile (Cervus elaphus). Sono presenti inoltre Lepri (Lepus europaeus), Scoiattoli (Sciurus vulgaris Linn.) e Ghiri (Myoxus glis), Volpi (Vulpes vulpes), Martore (Martes martes Linn.), Puzzole (Mustela putorius Linn.), Donnole (Mustela nivalis) e Tassi (Meles meles)."(Cartografia)
Metto in votazione l'emendamento n. A0182.
Parere contrario del relatore.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio non approva.
Emendamento n. A0183, di pagina 236, presentato dalla consigliera Guarda, articolo 1, comma 1, lettera C), allegato C, modificativo, che prevede:
All'allegato C di cui all'articolo 1, comma 1, lett. c) è apportata la seguente modifica, di inserimento dell'oasi di protezione dell'area Passo Xomo (VI), come cartograficamente riportata al presente emendamento e qui di seguito descritta:
"La provincia di Vicenza si segnala per l'assenza di tutela di passi della media-alta montagna e valichi, zone che per la loro conformazione sono passaggi obbligati per uccelli migratori.
Il Passo Xomo, tra il comune di Valli del Pasubio e Posina, si inserisce in questo contesto. I limiti dell'area sono a sud via Molin Maso, a ovest i boschi che arrivano fino al rifugio Bocchetta di Campiglia e proseguono ad arco a nord e ovest ha un raggio di 700 metri rispetto al passo Xomo."(Cartografia)
Non vedo interventi.
Lo metto in votazione.
Parere contrario del relatore.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio non approva.
Emendamento n. A0185, di pagina 239, presentato dalla consigliera Guarda, articolo 1, comma 1, lettera C), allegato C, modificativo, che prevede:
All'allegato C di cui all'articolo 1, comma 1, lett. c) è apportata la seguente modifica, di inserimento dell'oasi di protezione dell'area Sant'Agostino a Valli (VI), come cartograficamente riportata al presente emendamento e qui di seguito descritta:
"L'area, tra i comuni di Arcugnano e Altavilla Vicentina, è delimitata a nord da via Monte Grappa, via Pilla, via Valle dei Vicari, a est da via Spianzana, a sud dell'abitato di Perarolo, a ovest da via Paolini, via Monte Cimone e via Europa.
Nelle zone umide delle Valli di Sant'Agostino è presente una popolazione vitale di Testuggine palustre europea (Emys orbicularis). Nidificano due coppie di Ghiandaia marina (Coracias garrulus) e risulta essere un importante sito di foraggiamento e svernamento di Turdidi e Fringillidi; da ricordare la cospicua presenza di ungulati e, conseguentemente, quella del Lupo (Canis lupus)."(Cartografia)
Non vedo interventi.
Lo metto in votazione.
Parere del relatore contrario.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio non approva.
Emendamento n. A0187, di pagina 242, presentato dalla consigliera Guarda, articolo 1, comma 1, lettera C), allegato C, modificativo, che prevede:
All'allegato C di cui all'articolo 1, comma 1, lett. c) è apportata la seguente modifica, di inserimento dell'oasi di protezione dell'area Passo dello Zovo (VI), come cartograficamente riportata al presente emendamento e qui di seguito descritta:
"La provincia di Vicenza si segnala per l'assenza di tutela di passi della media-alta montagna e valichi, zone che per la loro conformazione sono passaggi obbligati per uccelli migratori.
Il Passo Zovo, tra il comune di Valdagno, Torrebelvicino e Schio, si inserisce in questo contesto. I limiti dell'area sono a sud la contrada Rossati di Sopra; a ovest il monte Castrazzano; a nord i boschi dalla strada di passo Colombo fino alla chiesetta di San Zeno; a est dalla diagonale che dalla chiesa di San Zeno giunge alla contrada Rossati di Sopra."(Cartografia)
Non vedo interventi.
Lo metto in votazione.
Parere contrario del relatore.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio non approva.
Emendamento n. A0188, di pagina 244, presentato dalla consigliera Guarda, articolo 1, comma 1, lettera C), allegato C, modificativo, che prevede:
All'allegato C di cui all'articolo 1, comma 1, lett. c) è apportata la seguente modifica, di inserimento dell'oasi di protezione dell'area Falesie di Lumignano (VI), come cartograficamente riportata al presente emendamento e qui di seguito descritta:
"L'area, tra i comuni di Lumignano e Arcugnano, è delimitata dalla grotta dell'Orso a est, da via Rialto a sud, dalla fattoria didattica Carlan a ovest e dall'incrocio tra via S. Rocco e via Vescovana a nord. La zona è importantissima per varietà endemiche di flora (la Saxifraga berica) e di fauna (il Niphargus costozzae). Vi sono piante da salvaguardare per la loro bellezza e la loro rarità, come l'Atalanta dai fiori bianchi, il Camedrio giallo, la Salcenella, il Muscario azzurro e uccelli protetti e nidificanti quali Falco pellegrino (Falco peregrinus), Gheppio (Falco tinnunculus), Corvo imperiale (Corvus corax), Rondine montana (Ptyonoprogne rupestris), Codirosso spazzacamino (Phoenicurus ochruros), Passero solitario (Monticola solitarius) e potenzialmente il Gufo reale (Bubo bubo). Sverna qui Il Picchio muraiolo (Tichodroma muraria)"(Cartografia)
Collega Guarda, prego.

Cristina GUARDA (Europa Verde)

Grazie, Presidente.
Ci terrei a raccontarvi semplicemente che le Falesie di Lumignano sono uno spazio molto, molto prezioso, tra l'altro anche popolato da iniziative imprenditoriali molto interessanti e utili, come la fattoria didattica, che delimita a ovest la proposta di questo emendamento.
In questo caso, ci sono delle grandi rarità come l'Atamanta dai fiori bianchi, il Camedrio giallo, la Salcenella, il Muscario azzurro e uccelli protetti e nidificanti quali Falco pellegrino, Gheppio, Corvo imperiale, Rondine montana, Codirosso spazzacamino, Passero solitario e potenzialmente il Gufo reale, una cosa molto rara. Sverna, poi, tra l'altro, qui, anche il Picchio muraiolo.
Per questo motivo, dato che qui c'è anche una parete molto importante, c'è necessità di tutelare anche i nidificanti rapaci, da questo punto di vista ritenevo necessario e opportuno presentare questo emendamento. Chiedo, magari, che, anche se verrà ‒ come mi sembra ‒ cassato, la discussione possa comunque riprendere in futuro, in particolar modo per quanto riguarda il periodo di nidificazione.

PRESIDENTE

Grazie.
Non vedo altri interventi.
Metto in votazione l'emendamento n. A0188.
Parere contrario del relatore.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio non approva.
Emendamento n. A0189, a pagina 246, presentato dalla consigliera Guarda, articolo 1, comma 1, lettera C), allegato C, modificativo, che prevede:
All'allegato C di cui all'articolo 1, comma 1, lett. c) è apportata la seguente modifica, di inserimento dell'oasi di protezione dell'area Laghetto di Villa del Ferro (VI) come cartograficamente riportata al presente emendamento e qui di seguito descritta:
"L'area, nel comune di Val Liona, è delimitata a nord da via S. Antonio, a est da via Campolongo, a sud e ovest dai campi che circondano il laghetto.
Nel canneto del laghetto nidifica la maggior parte delle coppie di Cannareccioni (Acrocephalus arundinaceus) della provincia. Sono presenti come nidificanti, inoltre, la Cannaiola (Acrocephalus scirpaceus), la Cannaiola verdognola (Acrocephalus palustris), il Tarabusino (Ixobrychus minutus)."(Cartografia)
Collega Guarda, prego.

Cristina GUARDA (Europa Verde)

Qui si tratta del Laghetto di Villa del Ferro, per la precisione, che vi invito tutti a visitare, dato che la Val Liona è uno dei territori ‒ credo ‒ più suggestivi dell'area Berica ed è delimitata... Chiedo scusa. Nel laghetto nidifica la maggior parte delle coppie di Cannareccioni della provincia e sono presenti come nidificanti la Cannaiola, la Cannaiola verdegnola e il Tarabusino.

Andrea ZANONI (Partito Democratico Veneto)

Verdognola.

Cristina GUARDA (Europa Verde)

"Verdognola". Scusate. È l'emozione.

PRESIDENTE

Collega Zanoni, lasciamo che la collega Guarda si esprima liberamente.
Non vedo altri interventi.
Metto in votazione l'emendamento n. A0189.
Parere contrario del relatore.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio non approva.
Emendamento n. A0190, a pagina 248, presentato dalla consigliera Guarda, articolo 1, comma 1, lettera C), allegato C, modificativo, che prevede:
All'allegato C di cui all'articolo 1, comma 1, lett. c) è apportata la seguente modifica, di inserimento dell'oasi di protezione dell'area Monte Marana (VI), come cartograficamente riportata al presente emendamento e qui di seguito descritta:
"In comprensorio alpino, l'area del monte Marana è suddivisa tra i comuni di Recoaro Terme, Valdagno, Altissimo e Crespadoro. Dalla cima del monte si estende per un raggio di 1,4 km. Tale località in primavera e in autunno è interessata da un notevole passaggio di uccelli migratori, sia rapaci, sia piccoli passeriformi anche molto rari, come la Bigia padovana (Sylvia nisoria) e l'Ortolano (Emberiza hortulana). Cospicuo è anche l'afflusso turistico a fini escursionistici per raggiungere la cima in ogni stagione dell'anno."(Cartografia)
Collega Guarda, prego.

Cristina GUARDA (Europa Verde)

Monte Marana è un'area in comprensorio alpino ed è suddivisa tra diversi Comuni: Recoaro Terme, Valdagno, Altissimo e Crespadoro. Come si legge nella descrizione, dalla cima del monte si estende per un raggio di 1,40 Km. Questa località in primavera e autunno è interessata da un notevole passaggio di uccelli migratori, sia rapaci, sia piccoli passeriformi, anche molto rari, come la Bigia padovana e l'Ortolano.
Cospicuo è anche l'afflusso turistico. Questo desideravo precisarlo proprio perché questo è un luogo di altissima frequentazione escursionistica per raggiungere la cima in ogni stagione dell'anno, ed è il motivo per cui quest'area dovrebbe essere interdetta alla caccia, proprio per garantire la coesistenza con un turismo che è molto, molto presente. Ritorna al territorio un grandissimo risultato da un punto di vista anche economico e di soddisfazione imprenditoriale, con anche la possibilità di implementare azioni per la promozione turistica, quindi la professionalizzazione delle persone e dei giovani del luogo.

PRESIDENTE

Collega Zanoni, prego.

Andrea ZANONI (Partito Democratico Veneto)

Presidente, sottoscrivo questo emendamento della collega, per quanto riguarda questa oasi di protezione Monte Marana. Anche perché, come spiegava la collega, all'interno vi si trova un uccello molto raro, che è la Bigia padovana. È l'unico uccello selvatico che porta un nome veneto.
Faccio appello, quindi, anche ai colleghi padovani. C'è l'ex assessore Pan qui. Proteggiamola questa Bigia padovana. La Gallina padovana non è un selvatico. C'è, ma non è selvatico. La Bigia padovana porta il nome scientifico di Sylvia nisoria. Un noto gruppo scientifico ornitologico della provincia di Vicenza riporta proprio questo nome. Poi c'è anche l'Ortolano, un altro uccellino rarissimo. Una volta comune, ora rarissimo. Si chiama "Ortolano" perché frequentava gli orti. È sparito. Non se ne vedono più.
Quindi, rivolgo un appello ai padovani e anche ai vicentini, per accogliere questo emendamento, almeno per ragioni ‒ come si può dire? ‒ territoriali.

PRESIDENTE

Non vedo altri interventi.
Metto in votazione l'emendamento n. A0190.
Parere contrario del relatore.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio non approva.
È stato depositato l'emendamento n. A0257 del relatore, di pagina 259/bis. Cinque minuti per eventuali sub.
Emendamento n. A0191, a pagina 250, presentato dalla consigliera Guarda, articolo 1, comma 1, lettera C), allegato C, modificativo, che prevede:
All'allegato C di cui all'articolo 1, comma 1, lett. c) è apportata la seguente modifica, di inserimento dell'oasi di protezione dell'area Castagna e Busati (VI), come cartograficamente riportata al presente emendamento e qui di seguito descritta:
"L'area appartiene al comune di Recoaro Terme ed è delimitata a nord dal passo Giocole e da cima Bocchese, a ovest dalla contrada Castagna, a sud dalla SP100 e a ovest dalla contrada Fantoni.
Al pari del vicino monte Turigi, risulta presente e in espansione una popolazione locale di Cervo europeo (Cervus elaphus Linn.), specie ancora rarefatta in vallata."(Cartografia)
La collega Guarda lo dà per letto.
Non vedo interventi.
Lo metto in votazione.
Parere contrario del relatore.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio non approva.
Emendamento n. A0192, di pagina 252, presentato dalla consigliera Guarda, articolo 1, comma 1, lettera C), allegato C, modificativo, che prevede:
All'allegato C di cui all'articolo 1, comma 1, lett. c) è apportata la seguente modifica, di inserimento dell'oasi di protezione dell'area Ex Cava di San Feliciano (VI), come cartograficamente riportata al presente emendamento e qui di seguito descritta:
"L'area, nel comune di Orgiano, è delimitata a nord da via S. Feliciano, a est da via Teonghio, a sud da via Ronego, a ovest da via Sabbionara. In questa ex cava sverna uno storno di Tottaville (Lullulla arborea) e nidificano la Ghiandaia marina (Coracias garrulus), il Lodolaio (Falco subbuteo), l'Upupa (Upupa epops). Sono presenti numerose coppie di Lepri (Lepus europaeus) e diversi mustelidi."(Cartografia)
Collega Guarda, prego.

Cristina GUARDA (Europa Verde)

Lo do per letto.

PRESIDENTE

Non vedo interventi.
Lo metto in votazione.
Parere contrario del relatore.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio non approva.
Emendamento n. A0195, di pagina 254, presentato dalla consigliera Guarda, articolo 1, comma 1, lettera C), allegato C, modificativo, che prevede:
All'allegato C di cui all'articolo 1, comma 1, lett. c) è apportata la seguente modifica, di inserimento dell'oasi di protezione dell'area Sentiero dei Grandi Alberi (VI), come cartograficamente riportata al presente emendamento e qui di seguito descritta:
"In comprensorio alpino, nel Comune di Recoaro Terme, si rende necessaria la protezione dell'area limitrofa al cosiddetto sentiero dei Grandi Alberi da Malga Morando al rifugio Cesare Battisti, frequentato da centinaia di famiglie con bambini.
Il sito rappresenta una via di passaggio di molte specie di passeriformi e columbiformi."(Cartografia)
Prego, collega Guarda.

Cristina GUARDA (Europa Verde)

Grazie, Presidente.
In comprensorio alpino a Recoaro Terme, l'alta frequentazione da parte di centinaia (qui ho scritto così, ma sono davvero tantissime all'anno) di famiglie con bambini, per accedere al sentiero dei Grandi Alberi da Malga Morando al rifugio Cesare Battisti, ci impone un'azione di prevenzione e di garanzia di sicurezza dell'area limitrofa al cosiddetto "sentiero".
Per questo motivo, abbiamo presentato questo emendamento. Da questo punto di vista, non soltanto è un'area adatta al ripopolamento, alla valorizzazione e all'aumento della fauna selvatica, ma allo stesso tempo ha una doppia funzione di risposta a un flusso turistico che è molto importante e fonte di aiuto per il territorio.

PRESIDENTE

Bene.
Non vedo altri interventi.
Metto in votazione l'emendamento n. A0195.
Parere contrario del relatore.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio non approva.
Emendamento n. A0198, a firma della consigliera Guarda, articolo 1, comma 1, lettera c), Allegato C, modificativo, che prevede:
All'allegato C di cui all'articolo 1, comma 1, lett. c) è apportata la seguente modifica, di inserimento dell'oasi di protezione dell'area Ponte di Lupia (VI), come cartograficamente riportata al presente emendamento e qui di seguito decritta:
"L'area segue il corso del fiume Astico nel comune di Sandrigo da via Marosticana fino ai confini con Bressanvido. L'area è importante per gli uccelli in quanto è interessata dai flussi migratori primaverile ed autunnale di numerose specie.
E presente la tipica flora degli ambienti palustri, con interessanti ma discontinue fasce di canneto a Cannuccia di palude (Phragmites australis); rilevante è la presenza della rarissima Lisca di Laxmann (Typha laxmannii). Sono stati rinvenuti anche interessanti elementi nemorali relitti come Latrea comune (Lathraea squamaria), nonché entità caratteristiche di ambienti aridi normalmente relegate agli ambienti termofili collinari e che qui trovano rifugio sui prati secchi in corrispondenza degli argini come Calcatreppola ametistina (Eryngium amethystinum).
Relativamente agli uccelli, tra quelli che vi trovano anche un sito riproduttivo si ricordano Svasso maggiore (Podiceps cristatus), Sgarza ciuffetto (Ardeola ralloides), Rondine montana (Ptyonoprogne rupestris), Martin pescatore (Alcedo atthis), Marzaiola (Anas querquedula), Tarabusino (lxobrychus minutus) e Tuffetto (Tachybaptus ruficollis). Anche i mammiferi sono ben rappresentati: Faina (Martes foina), Donnola (Mustela nivalis), Volpe (Vulpes vulpes), Riccio europeo occidentale (Erinaceus europaeus), Moscardino (Muscardinus avellanarius). Tra i pesci vanno segnalati Luccio (Esox lucius), Cobite comune (Cobitis taenia) e Sanguinerola (Phoxinus phoxinus). Diversi sono gli anfibi che vi si riproducono: Tritone punteggiato (Triturus vulgaris), Rana verde (Rana esculenta), Rana di Lataste (Rana latastei), Rospo smeraldino (Bufo viridis) e Raganella italica (Hyla intermedia). I rettili sono rappresentati da: Natrice dal collare (Natrix natrix), Natrice tassellata (Natrix tessellata), Biacco (Coluber viridiflavus), Orbettino (Anguis fragilis), Ramarro occidentale (Lacerta bilineata) e, estremamente interessante, da Lucertola campestre (Podarcis sicula)"(Cartografia)
Collega Guarda, prego.

Cristina GUARDA (Europa Verde)

Grazie, Presidente.
Questo emendamento lo ritiro e vorrei spiegare anche il perché. Come è capitato nel precedente caso, questa era una area ad oasi già prevista all'interno del Piano così come presentato. Vorrei precisare che l'ho presentato e mi è sfuggito proprio questo aspetto per un semplice motivo: inizialmente l'assenza della cartografia ci aveva messo un pochino in difficoltà nella lettura del documento. Colgo l'occasione, quindi, per ringraziare anche gli uffici e i tecnici per averci portato, nel mese di ottobre, se non sbaglio, dell'anno scorso, una cartografia e una serie di emendamenti aggiuntivi molto interessanti che hanno consentito finalmente a tutti, minoranza e maggioranza, di poter sapere davvero che cosa stavamo andando a votare in merito agli aspetti relativi a oasi e a zone di ripopolamento e cattura.
Questo è stato sicuramente un passaggio molto importante, per cui ci tengo a ringraziare.

PRESIDENTE

Tra l'altro, è un'area diventata di grande valenza ambientale grazie a un intervento assolutamente antropico: limi di lavaggio della ghiaia hanno reso impermeabile il fondo del torrente Astico e lo hanno reso, ripeto, un'area che ha visto la Giunta individuarla come un'oasi di protezione. Conosco abbastanza bene, visto che è meta di passeggiate mattutine e serali del sottoscritto. È per raccontare quello che votate, colleghi.
Viene ritirato l'emendamento n. A0198.
Emendamento n. A0226, a firma dei consiglieri Zanoni, Possamai Giacomo e Bigon, articolo 1, comma 1, lettera c), modificativo, che prevede:
OASI PROVINCIA DI VICENZA
Viene istituita l'oasi di protezione tra i comuni di Vicenza e Arcugnano comprendente i siti Lago di Fimon, Valle dei Calvi, Valle dei Vicari, Fontega, Valletta del Silenzio, Monte Berico, Gogna, Oasi di Casale rappresentata nella cartografia allegata con il colore verde. (Cartografia)
Questo, però, riguarda sempre Fimon o mi sbaglio? Lo accantoniamo in attesa dell'altro? È ricompreso, però è bene votare quell'emendamento, secondo me. Direi che forse è meglio l'altro, collega Formaggio.
È accantonato l'emendamento n. A0226.
Emendamento n. A0257, a firma del consigliere Gianpiero Possamai, articolo 1, comma 1, lettera c), aggiuntivo, che prevede:
ZRC PROVINCIA DI VICENZA
Si propone l'istituzione di una nuova Zona di ripopolamento e cattura in Comune di Arzignano (VI) e Montecchio Maggiore (VI) avente i confini della cartografia allegata, che interessa Via Ghisa, via Tezze, via Canova Superiore, Via Canova Superiore, Via Canove. (Cartografia)
Sono passati i cinque minuti per gli eventuali sub.
Non vedo interventi. Collega Zanoni, prego. Sul n. A0258? No, siamo al n. A0257.
Prego, collega Guarda.

Cristina GUARDA (Europa Verde)

Apprezzo l'inserimento di questa zona di ripopolamento e cattura per alcune motivazioni che derivano naturalmente dallo stato di conservazione di quell'area, che è molto interessante. È di interesse anche naturalistico. Di conseguenza, lo sosteniamo.

PRESIDENTE

Grazie.
Non vedo altri interventi.
Metto in votazione l'emendamento n. A0257.
È aperta la votazione. Relatore favorevole.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Sul n. A0258 ho dato i tempi? No.
Colleghi, è stato distribuito l'emendamento n. A0258, Lago di Fimon. Devo dare cinque minuti per eventuali subemendamenti. Nel frattempo, proseguiamo votando i valichi e riprendiamo più avanti il complessivo del Lago di Fimon e Oasi di Casale.
Andiamo avanti.
Emendamento n. A0119, a firma dei consiglieri Zanoni e Bigon, articolo 1, comma 1, Allegato C, modificativo, che prevede:
RELAZIONE AL PIANO FAUNISTICO VENATORIO ALLEGATO C) - CARTOGRAFIE IDENTIFICATIVE DEGLI ISTITUTI DI PROTEZIONE - VALICHI - BELLUNO
Ai sensi dell'art. 8 comma 4 ter lettera f) della L.R.50/93 e dell'art. 21 comma 3 della L.157/1992 è istituito il seguente valico montano dove è vietata ogni forma di caccia:
"Sella Ciampigotto" posto a 1790 m s.l.m. in comune di Vigo di Cadore (BL).
La Giunta regionale entro il primo settembre 2022 definisce l'esatta ubicazione del VALICO provvedendo, tramite le amministrazioni provinciali territorialmente interessate, alla individuazione sul posto tramite tabellazione ai sensi dell'articolo 33 della L.R.50/93.
Prego, collega Zanoni.

Andrea ZANONI (Partito Democratico Veneto)

Grazie, Presidente.
Nella legge nazionale del 1992, la n. 157, si è dato recepimento alla Direttiva Habitat e alla Direttiva Uccelli, due direttive molto importanti per la tutela della biodiversità in Europa.
La legge nazionale ha recepito queste direttive. In particolare, la Direttiva Uccelli, che prevede la tutela delle rotte di migrazione, è stata declinata nella nostra legge anche con la tutela dei valichi montani. I valichi montani sono dei profili particolari delle nostre montagne. La loro quota porta a incunearsi e ad una concentrazione veramente importante di uccelli selvatici che transitano per la nostra penisola e che attraversano le nostre montagne. Le nostre montagne vengono attraversate nei passi e nei valichi, perché naturalmente, questi animali che arrivano dal nord, nord-est Europa, dalla Scandinavia, dalla Siberia, dal centro Europa, dalla Russia, hanno questa rotta di migrazione verso nord-ovest, quindi, provenendo da nord-est, attraversano le nostre montagne. Sono presenti nel passo autunnale, con presenze molto importanti, e in queste aree, in queste zone particolari, ovvero i valichi montani, si concentrano.
Proprio per tutelarli e dare attuazione alla Direttiva Uccelli, la legge sulla caccia e tutela fauna ha previsto la protezione dei valichi montani. La protezione dei valichi montani viene prevista dalla nostra legge per un raggio di 1.000 metri. Abbiamo, quindi, un chilometro di raggio che tutela queste aree.
Lo stesso Piano, nella sua relazione, individua diversi di questi valichi. La Carta delle vocazioni faunistico-venatorie del Veneto, nelle sue varie edizioni, individua diversi di questi valichi. Ce ne sono circa una quarantina. Trenta di questi hanno sicuramente una valenza importante, costituiscono aree di passaggio molto importanti, quindi, a norma della legge, devono essere protetti. La legge nazionale prevede che le Regioni inseriscano queste aree protette dei valichi montani nei Piani faunistico-venatori regionali.
Ebbene, in maniera inspiegabile, questo Piano faunistico-venatorio ne prevede solo uno, il valico del Monte Pizzoc, in Cansiglio, che tra l'altro ricade per metà – considerate che la superficie è a cerchio, avendo un raggio di 1.000 metri – nella riserva naturale del Millifret del Cansiglio, area già di per sé vietata alla caccia. Quindi, è veramente un paradosso, perché alla fine di valichi questo nuovo Piano faunistico-venatorio che andiamo ad approvare, dopo un'attesa di dodici anni, ne prevede mezzo.
Con questi emendamenti prevediamo l'istituzione di questi valichi. Io ve li elenco perché, come dicevo prima, Presidente, faccio un intervento unico, vista la maratona del Piano. Però, li voglio elencare tutti.
Partendo dalla provincia di Belluno, abbiamo il valico di Sella Ciampigotto, posto a 1.790 metri, in Comune di Vigo di Cadore. Poi, sempre per quanto riguarda la provincia di Belluno, abbiamo il valico Passo Valles, situato a una quota di 2.032 metri, al confine tra Veneto e Trentino (anche questo viene citato dalla relazione del Piano, però poi non viene protetto); poi, sempre in provincia di Belluno, abbiamo il valico Passo di Monte Croce, situato a 1.636 metri, posto al confine tra la Regione Veneto e il Trentino Alto Adige; poi abbiamo ancora, in provincia di Belluno, il Passo Croce D'Aune, posto a 1.011 metri, in particolare sull'altopiano di Sovramonte; poi abbiamo, sempre in provincia di Belluno, il Passo della Mauria, situato a 1.298 metri, in Comune di Lorenzago di Cadore e, sempre per Belluno, la Forcella Zervoi, posta a 1.500 metri nella frazione di Polpet in Comune di Ponte nelle Alpi. L'ultimo è, sempre nella provincia di Belluno, la Forcella Lavardet, posta a 1.542 metri nel Comune di Vigo di Cadore.
Abbiamo un valico montano anche in provincia di Treviso. Voi sapete che è la provincia dalla quale proveniamo noi trevigiani. Nella zona faunistica delle Alpi c'è Forcella Mostaccin, un valico a una quota inferiore, a 496 metri, però è una delle aree più interessanti di tutta la provincia, tant'è che ci sono diverse associazioni che monitorano, anche con progetti nazionali dell'ISPRA, le migrazioni degli uccelli.

PRESIDENTE

Collega Zanoni, ha sforato di oltre un minuto.

Andrea ZANONI (Partito Democratico Veneto)

Okay. Metta in votazione questo e poi recupero l'altra metà dell'elenco.
Grazie, Presidente.

PRESIDENTE

Bene.
Metto in votazione l'emendamento n. A0119. Il relatore è contrario.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio non approva.
Emendamento n. A0120, a firma dei consiglieri Zanoni e Bigon, articolo 1, comma 1, Allegato C, modificativo, che prevede:
RELAZIONE AL PIANO FAUNISTICO VENATORIO ALLEGATO C) - CARTOGRAFIE IDENTIFICATIVE DEGLI ISTITUTI DI PROTEZIONE - VALICHI - BELLUNO
Ai sensi dell'art. 8 comma 4 ter lettera f) della L.R.50/93 e dell'art. 21 comma 3 della L.157/1992 è istituito il seguente valico montano dove è vietata ogni forma di caccia:
"Passo Valles" situato a quota 2.032 m s.l.m., al confine fra Veneto e Trentino. Collega le valli del Biois e del Travignolo, facendo così da punto di confine tra i comuni di Falcade nel versante est e Primiero San Martino di Castrozza nel versante ovest, quindi tra le province di Belluno e Trento ed è percorso dalla strada provinciale 25, che va da Paneveggio a Falcade.
La Giunta regionale entro il primo settembre 2022 definisce l'esatta ubicazione del VALICO provvedendo, tramite le amministrazioni provinciali territorialmente interessate, alla individuazione sul posto tramite tabellazione ai sensi dell'articolo 33 della L.R.50/93.
Prego.

Andrea ZANONI (Partito Democratico Veneto)

Grazie, Presidente.
Stavo finendo l'intervento con l'elenco dei valichi, visto che evitiamo di intervenire per ognuno di questi emendamenti. Ero alla Forcella Mostaccin in provincia di Treviso e stavo raccontando come questa sia oggetto di frequente monitoraggio della fauna migratrice da parte anche di collaboratori dell'Istituto per la protezione dell'ambiente, ISPRA.
A Vicenza abbiamo il valico Sette Roccoli, in Comune di Valdagno, a 750 metri, la Sella dello Sbàrbatal, situata a 1.601 metri tra Gallio ed Enego. Poi abbiamo il Passo Xomo, situato a 1.058 metri sul massiccio del Pasubio e Monte Novegno. Poi abbiamo il Passo della Vena di Sopra, a 1.534 metri, che interessa i Comuni di Tonezza del Cimone, Lastebasse, Valdastico in provincia di Vicenza, Passo del Rìstele o Ristéle, non so i vicentini come lo chiamano, a 1.641 metri, tra Recoaro Terme, Crespadoro e Selva di Progno, quindi interessa anche parte del veronese; Passo di Colombo-Civillina a 760 metri in Comune di Recoaro Terme. Sono sempre all'elenco dei valichi montani della provincia di Vicenza. Passo del Mesole, situato a 1.600 metri, in Comune di Crespadoro; Colle del Basto, posto a 1.340 metri, tra i Comuni di Valdagno, Recoaro Terme, Crespadoro, Altissimo; Colletto di Posina, a 1.057 metri, Comune di Posina, Valli del Pasubio; Colletto Grande di Velo, Schio, Velo d'Astico; Croce di Campo, Comune di Enego e Grigno. Questo è ai confini con il Trentino, perché il Comune di Grigno, appunto, è in Trentino. Finestròn, ubicato nel Comune di Valbrenta, al confine tra gli ex Comuni di Cismon del Grappa e San Nazario; Bocca del Xètele, Comune di Posina e Valli del Pasubio, a 1.179 metri; Bocchetta Pòrtule, a 1.937 metri, che interessa due Comuni conosciuti da molti e non solo dai vicentini, Asiago e Roana; Bocchetta Paù, tra Caltrano e Cogollo del Cengio, a 1.286 metri; Bocchetta Lora, posta a 1.604 metri, situata tra il Monte Castelgomberto e il Monte Tondarecar, nel Comune di Foza, Bocchetta Gabèllele, posta a 1.552 metri, Comuni interessati Recoaro Terme e Crespadoro. Questo era l'ultimo della provincia di Vicenza.
Ci sono, poi, gli ultimi, perché siamo partiti da nord per andare verso sud e verso ovest. Adesso siamo alla provincia di Verona. Rancani, situato a 673 metri, in Comune di Tregnago; Monte Castello, situato a 660 metri sul livello del mare, in Comune di Grezzana; Lumini, posto a 695 metri, in Comune di San Zeno di Montagna, e La Collina, posta a 734 metri tra i Comuni di Tregnago e Badia Calavena, sempre in provincia di Verona.
Questi sono 30 dei, probabilmente, 50 e più Passi, molti di questi sono citati nel Piano faunistico-venatorio, ma non vengono protetti. Altri sono presenti in tutte le cartografie, nella Carta delle vocazioni faunistiche del Veneto delle varie edizioni, e presenti in diversi studi dei gruppi ornitologi e delle associazioni che si occupano di migrazione dell'avifauna. La cosa che balza agli occhi è la presenza, invece, di solo un valico protetto in questo Piano faunistico-venatorio. Credo che questo sia uno dei punti più critici del Piano perché, se la legge prevede di applicare la Direttiva Uccelli, prevedendo la tutela dei valichi montani, e poi questi non vengono tutelati, vi è anche qualche problema di recepimento e di applicazione di queste norme.

PRESIDENTE

Non vedo altri interventi.
Metto in votazione l'emendamento n. A0120. Relatore contrario.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio non approva.
Emendamento n. A0121, a firma dei consiglieri Zanoni e Bigon, articolo 1, comma 1, Allegato C, modificativo, che prevede:
RELAZIONE AL PIANO FAUNISTICO VENATORIO ALLEGATO C) - CARTOGRAFIE IDENTIFICATIVE DEGLI ISTITUTI DI PROTEZIONE - VALICHI - BELLUNO
Ai sensi dell'art. 8 comma 4 ter lettera f) della L.R.50/93 e dell'art. 21 comma 3 della L.157/1992 è istituito il seguente valico montano dove è vietata ogni forma di caccia:
"Passo di Monte Croce" situato a 1.636 m s.l.m. posto al confine tra la regione Veneto e Trentino-Alto Adige tra i comuni di Sesto (BZ) a ovest e Comelico Superiore (BL) ad est.
La Giunta regionale entro il primo settembre 2022 definisce l'esatta ubicazione del VALICO provvedendo, tramite le amministrazioni provinciali territorialmente interessate, alla individuazione sul posto tramite tabellazione ai sensi dell'articolo 33 della L.R.50/93.
Non vedo nessun intervento.
Metto in votazione l'emendamento n. A0121. Parere contrario del relatore.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio non approva.
Emendamento n. A0122, a firma dei consiglieri Zanoni e Bigon, articolo 1, comma 1, Allegato C, modificativo, che prevede:
RELAZIONE AL PIANO FAUNISTICO VENATORIO ALLEGATO C) - CARTOGRAFIE IDENTIFICATIVE DEGLI ISTITUTI DI PROTEZIONE - VALICHI - BELLUNO
Ai sensi dell'art. 8 comma 4 ter lettera f) della L.R.50/93 e dell'art. 21 comma 3 della L.157/1992 è istituito il seguente valico montano dove è vietata ogni forma di caccia:
"Passo Croce d'Aune" posto a 1.011 m in provincia di Belluno mette in comunicazione la conca feltrina, e in particolare Pedavena, con l'altopiano di Sovramonte.
La Giunta regionale entro il primo settembre 2022 definisce l'esatta ubicazione del VALICO provvedendo, tramite le amministrazioni provinciali territorialmente interessate, alla individuazione sul posto tramite tabellazione ai sensi dell'articolo 33 della L.R.50/93.
Non vedo interventi. Lo metto in votazione. Parere contrario del relatore.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio non approva.
Emendamento n. A0123, a firma dei consiglieri Zanoni e Bigon, articolo 1, comma 1, Allegato C, modificativo, che prevede:
RELAZIONE AL PIANO FAUNISTICO VENATORIO ALLEGATO C) - CARTOGRAFIE IDENTIFICATIVE DEGLI ISTITUTI DI PROTEZIONE - VALICHI - BELLUNO
Ai sensi dell'art. 8 comma 4 ter lettera f) della L.R.50/93 e dell'art. 21 comma 3 della L.157/1992 è istituito il seguente valico montano dove è vietata ogni forma di caccia:
"Passo della Mauria" situato a 1298 m s.l.m mette in comunicazione il Veneto a ovest (Lorenzago in Cadore) con il Friuli-Venezia Giulia (Forni di Sopra in Carnia, Alta Val Tagliamento) ad est attraverso la Strada Statale 52 Carnica.
La Giunta regionale entro il primo settembre 2022 definisce l'esatta ubicazione del VALICO provvedendo, tramite le amministrazioni provinciali territorialmente interessate, alla individuazione sul posto tramite tabellazione ai sensi dell'articolo 33 della L.R.50/93.
Non vedo richieste di intervento. Parere contrario del relatore.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio non approva.
Emendamento n. A0124, a firma dei consiglieri Zanoni e Bigon, articolo 1, comma 1, Allegato C, modificativo, che prevede:
RELAZIONE AL PIANO FAUNISTICO VENATORIO ALLEGATO C) - CARTOGRAFIE IDENTIFICATIVE DEGLI ISTITUTI DI PROTEZIONE - VALICHI - BELLUNO
Ai sensi dell'art. 8 comma 4 ter lettera f) della L.R.50/93 e dell'art. 21 comma 3 della L.157/1992 è istituito il seguente valico montano dove è vietata ogni forma di caccia:
"Forcella Zervoi" posta a 1.500 m s.l.m, nel territorio della frazione di Polpet in comune di Ponte nelle Alpi (BL).
La Giunta regionale entro il primo settembre 2022 definisce l'esatta ubicazione del VALICO provvedendo, tramite le amministrazioni provinciali territorialmente interessate, alla individuazione sul posto tramite tabellazione ai sensi dell'articolo 33 della L.R.50/93.
Non vedo richieste di intervento. Parere contrario del relatore.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio non approva.
Emendamento n. A0125, a firma dei consiglieri Zanoni e Bigon, articolo 1, comma 1, Allegato C, modificativo, che prevede:
RELAZIONE AL PIANO FAUNISTICO VENATORIO ALLEGATO C) - CARTOGRAFIE IDENTIFICATIVE DEGLI ISTITUTI DI PROTEZIONE - VALICHI - BELLUNO
Ai sensi dell'art. 8 comma 4 ter lettera f) della L.R.50/93 e dell'art. 21 comma 3 della L.157/1992 è istituito il seguente valico montano dove è vietata ogni forma di caccia:
"Forcella Lavardet" posto a 1.542 m s.l.m. in comune di Vigo di Cadore, che mette in comunicazione l'Oltrepiave con la Val Pesarina.
La Giunta regionale entro il primo settembre 2022 definisce l'esatta ubicazione del VALICO provvedendo, tramite le amministrazioni provinciali territorialmente interessate, alla individuazione sul posto tramite tabellazione ai sensi dell'articolo 33 della L.R.50/93.
Non vedo interventi. Lo metto in votazione. Parere contrario del relatore.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio non approva.
Emendamento n. A0126, a firma dei consiglieri Zanoni e Bigon, articolo 1, comma 1, Allegato C, modificativo, che prevede:
RELAZIONE AL PIANO FAUNISTICO VENATORIO ALLEGATO C) - CARTOGRAFIE IDENTIFICATIVE DEGLI ISTITUTI DI PROTEZIONE - VALICHI - TREVISO
Ai sensi dell'art. 8 comma 4 ter lettera f) della L.R.50/93 e dell'art. 21 comma 3 della L.157/1992 è istituito il seguente valico montano dove è vietata ogni forma di caccia:
"Forcella Mostaccin" in provincia di Treviso tra il Collalto (496 m) e il Calmoreggio (486 m), vi transita la SP1 "Mostaccin" la quale inizia dal centro di Maser per poi ridiscendere verso Monfumo.
La Giunta regionale entro il primo settembre 2022 definisce l'esatta ubicazione del VALICO provvedendo, tramite le amministrazioni provinciali territorialmente interessate, alla individuazione sul posto tramite tabellazione ai sensi dell'articolo 33 della L.R.50/93.
Non vedo interventi. Lo metto in votazione. Parere contrario del relatore.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio non approva.
Emendamento n. A0127, a firma dei consiglieri Zanoni e Bigon, articolo 1, comma 1, Allegato C, modificativo, che prevede:
RELAZIONE AL PIANO FAUNISTICO VENATORIO ALLEGATO C) - CARTOGRAFIE IDENTIFICATIVE DEGLI ISTITUTI DI PROTEZIONE - VALICHI - VICENZA
Ai sensi dell'art. 8 comma 4 ter lettera f) della L.R.50/93 e dell'art. 21 comma 3 della L.157/1992 è istituito il seguente valico montano dove è vietata ogni forma di caccia:
"Sette Roccoli" area situata a 750 m. s.l.m. in comune di Valdagno (VI)
La Giunta regionale entro il primo settembre 2022 definisce l'esatta ubicazione del VALICO provvedendo, tramite le amministrazioni provinciali territorialmente interessate, alla individuazione sul posto tramite tabellazione ai sensi dell'articolo 33 della L.R.50/93.
Non vedo interventi. Lo metto in votazione. Parere contrario del relatore.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio non approva.
Emendamento n. A0128, a firma dei consiglieri Zanoni e Bigon, articolo 1, comma 1, Allegato C, modificativo, che prevede:
RELAZIONE AL PIANO FAUNISTICO VENATORIO ALLEGATO C) - CARTOGRAFIE IDENTIFICATIVE DEGLI ISTITUTI DI PROTEZIONE - VALICHI - VICENZA
Ai sensi dell'art. 8 comma 4 ter lettera f) della L.R.50/93 e dell'art. 21 comma 3 della L.157/1992 è istituito il seguente valico montano dove è vietata ogni forma di caccia:
"Sella dello Sbàrbatal" situato a 1601 m s.l.m., 500 metri a nord dell'omonima cima e 200 a sud dell'omonimo ex-roccolo; comuni interessati: Gallio ed Enego in provincia di Vicenza;
La Giunta regionale entro il primo settembre 2022 definisce l'esatta ubicazione del VALICO provvedendo, tramite le amministrazioni provinciali territorialmente interessate, alla individuazione sul posto tramite tabellazione ai sensi dell'articolo 33 della L.R.50/93.
Non vedo richieste di intervento. Lo metto in votazione. Parere contrario del relatore.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio non approva.
Emendamento n. A0129, a firma dei consiglieri Zanoni e Bigon, articolo 1, comma 1, Allegato C, modificativo, che prevede:
RELAZIONE AL PIANO FAUNISTICO VENATORIO ALLEGATO C) - CARTOGRAFIE IDENTIFICATIVE DEGLI ISTITUTI DI PROTEZIONE - VALICHI - VICENZA
Ai sensi dell'art. 8 comma 4 ter lettera f) della L.R.50/93 e dell'art. 21 comma 3 della L.157/1992 è istituito il seguente valico montano dove è vietata ogni forma di caccia:
"Passo Xomo" situato a 1.058 m. s.l.m. fra il massiccio del Pasubio e il monte Novegno. Mette in comunicazione la Val Leogra, con l'abitato di Valli del Pasubio, e la valle di Posina.
La Giunta regionale entro il primo settembre 2022 definisce l'esatta ubicazione del VALICO provvedendo, tramite le amministrazioni provinciali territorialmente interessate, alla individuazione sul posto tramite tabellazione ai sensi dell'articolo 33 della L.R.50/93.
Non vedo interventi. Lo metto in votazione. Parere contrario del relatore.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio non approva.
Emendamento n. A0130, a firma dei consiglieri Zanoni e Bigon, articolo 1, comma 1, Allegato C, modificativo, che prevede:
RELAZIONE AL PIANO FAUNISTICO VENATORIO ALLEGATO C) - CARTOGRAFIE IDENTIFICATIVE DEGLI ISTITUTI DI PROTEZIONE - VALICHI - VICENZA
Ai sensi dell'art. 8 comma 4 ter lettera f) della L.R.50/93 e dell'art. 21 comma 3 della L.157/1992 è istituito il seguente valico montano dove è vietata ogni forma di caccia:
"Passo della Vena di Sopra" posto a 1534 m. s.l.m. interessa i Comuni di Tonezza del Cimone, Lastebasse, Valdastico in provincia di Vicenza.
La Giunta regionale entro il primo settembre 2022 definisce l'esatta ubicazione del VALICO provvedendo, tramite le amministrazioni provinciali territorialmente interessate, alla individuazione sul posto tramite tabellazione ai sensi dell'articolo 33 della L.R.50/93.
Non vedo interventi. Lo metto in votazione. Relatore contrario.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio non approva.
Emendamento n. A0131, a firma dei consiglieri Zanoni e Bigon, articolo 1, comma 1, Allegato C, modificativo, che prevede:
RELAZIONE AL PIANO FAUNISTICO VENATORIO ALLEGATO C) - CARTOGRAFIE IDENTIFICATIVE DEGLI ISTITUTI DI PROTEZIONE - VALICHI - VICENZA
Ai sensi dell'art. 8 comma 4 ter lettera f) della L.R.50/93 e dell'art. 21 comma 3 della L.157/1992 è istituito il seguente valico montano dove è vietata ogni forma di caccia:
"Passo del Rìstele", a 1641 m s.l.m.; comuni interessati: Recoaro Terme (VI), Crespadoro (VI) e Selva di Progno (VR).
La Giunta regionale entro il primo settembre 2022 definisce l'esatta ubicazione del VALICO provvedendo, tramite le amministrazioni provinciali territorialmente interessate, alla individuazione sul posto tramite tabellazione ai sensi dell'articolo 33 della L.R.50/93.
Non vedo interventi. Lo metto in votazione. Relatore contrario.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio non approva.
Emendamento n. A0132, a firma dei consiglieri Zanoni e Bigon, articolo 1, comma 1, Allegato C, modificativo, che prevede:
RELAZIONE AL PIANO FAUNISTICO VENATORIO ALLEGATO C) - CARTOGRAFIE IDENTIFICATIVE DEGLI ISTITUTI DI PROTEZIONE - VALICHI - VICENZA
Ai sensi dell'art. 8 comma 4 ter lettera f) della L.R.50/93 e dell'art. 21 comma 3 della L.157/1992 è istituito il seguente valico montano dove è vietata ogni forma di caccia:
"Passo di Colombo-Civillina" situato a 760 m. s.l.m. in comune di Recoaro Terme (VI).
La Giunta regionale entro il primo settembre 2022 definisce l'esatta ubicazione del VALICO provvedendo, tramite le amministrazioni provinciali territorialmente interessate, alla individuazione sul posto tramite tabellazione ai sensi dell'articolo 33 della L.R.50/93.
Non vedo interventi. Lo metto in votazione. Relatore contrario.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio non approva.
Emendamento n. A0133, a firma dei consiglieri Zanoni e Bigon, articolo 1, comma 1, Allegato C, modificativo, che prevede:
RELAZIONE AL PIANO FAUNISTICO VENATORIO ALLEGATO C) - CARTOGRAFIE IDENTIFICATIVE DEGLI ISTITUTI DI PROTEZIONE - VALICHI - VICENZA
Ai sensi dell'art. 8 comma 4 ter lettera f) della L.R.50/93 e dell'art. 21 comma 3 della L.157/1992 è istituito il seguente valico montano dove è vietata ogni forma di caccia:
"Passo del Mesole" situato a 1.600 m. s.l.m. in comune di Crespadoro (VI).
La Giunta regionale entro il primo settembre 2022 definisce l'esatta ubicazione del VALICO provvedendo, tramite le amministrazioni provinciali territorialmente interessate, alla individuazione sul posto tramite tabellazione ai sensi dell'articolo 33 della L.R.50/93.
Non vedo richieste di intervento. Metto in votazione l'emendamento, con parere contrario del relatore.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio non approva.
Emendamento n. A0134, a firma dei consiglieri Zanoni e Bigon, articolo 1, comma 1, Allegato C, modificativo, che prevede:
RELAZIONE AL PIANO FAUNISTICO VENATORIO ALLEGATO C) - CARTOGRAFIE IDENTIFICATIVE DEGLI ISTITUTI DI PROTEZIONE - VALICHI - VICENZA
Ai sensi dell'art. 8 comma 4 ter lettera f) della L.R.50/93 e dell'art. 21 comma 3 della L.157/1992 è istituito il seguente valico montano dove è vietata ogni forma di caccia:
"Colle del Basto" posto a 1340 m. s.l.m.; comuni interessati: Valdagno, Recoaro Terme, Crespadoro, Altissimo in provincia di Vicenza.
La Giunta regionale entro il primo settembre 2022 definisce l'esatta ubicazione del VALICO provvedendo, tramite le amministrazioni provinciali territorialmente interessate, alla individuazione sul posto tramite tabellazione ai sensi dell'articolo 33 della L.R.50/93.
Non ci sono richieste di intervento. Metto in votazione l'emendamento. Relatore contrario.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
Mi stanno arrivando degli ordini del giorno. Invito i colleghi che li hanno scritti a farli arrivare quanto prima per poterli anche ordinare. Quindi, se li avete già sottomano e pronti, portateli al banco della Presidenza.
È chiusa la votazione.
Il Consiglio non approva.
Emendamento n. A0135, a firma dei consiglieri Zanoni e Bigon, articolo 1, comma 1, Allegato C, modificativo, che prevede:
RELAZIONE AL PIANO FAUNISTICO VENATORIO ALLEGATO C) - CARTOGRAFIE IDENTIFICATIVE DEGLI ISTITUTI DI PROTEZIONE - VALICHI - VICENZA
Ai sensi dell'art. 8 comma 4 ter lettera f) della L.R.50/93 e dell'art. 21 comma 3 della L.157/1992 è istituito il seguente valico montano dove è vietata ogni forma di caccia:
"Colletto di Posina", situato a 1057 m. s.l.m.; comuni interessati: Posina, Valli del Pasubio in provincia di Vicenza.
La Giunta regionale entro il primo settembre 2022 definisce l'esatta ubicazione del VALICO provvedendo, tramite le amministrazioni provinciali territorialmente interessate, alla individuazione sul posto tramite tabellazione ai sensi dell'articolo 33 della L.R.50/93.
Non vedo interventi. Metto in votazione l'emendamento. Relatore contrario.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio non approva.
Emendamento n. A0136, a firma dei consiglieri Zanoni e Bigon, articolo 1, comma 1, Allegato C, modificativo, che prevede:
RELAZIONE AL PIANO FAUNISTICO VENATORIO ALLEGATO C) - CARTOGRAFIE IDENTIFICATIVE DEGLI ISTITUTI DI PROTEZIONE - VALICHI - VICENZA
Ai sensi dell'art. 8 comma 4 ter lettera f) della L.R.50/93 e dell'ad. 21 comma 3 della L.157/1992 è istituito il seguente valico montano dove è vietata ogni forma di caccia:
"Colletto Grande di Velo" posto a 885 m. s.l.m.; comuni interessati: Schio, Velo d'Astico in provincia di Vicenza.
La Giunta regionale entro il primo settembre 2022 definisce l'esatta ubicazione del VALICO provvedendo, tramite le amministrazioni provinciali territorialmente interessate, alla individuazione sul posto tramite tabellazione ai sensi dell'articolo 33 della L.R.50/93.
Non vi sono richieste di intervento. Metto in votazione l'emendamento. Relatore contrario.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio non approva.
Emendamento n. A0137, a firma dei consiglieri Zanoni e Bigon, articolo 1, comma 1, Allegato C, modificativo, che prevede:
RELAZIONE AL PIANO FAUNISTICO VENATORIO ALLEGATO C) - CARTOGRAFIE IDENTIFICATIVE DEGLI ISTITUTI DI PROTEZIONE - VALICHI - VICENZA
Ai sensi dell'art. 8 comma 4 ter lettera f) della L.R.50/93 e dell'art. 21 comma 3 della L.157/1992 è istituito il seguente valico montano dove è vietata ogni forma di caccia:
"Croce di Campo" posto a 1446 m s.l.m. al confine tra il comune di Enego (VI) e Grigno (TN);
La Giunta regionale entro il primo settembre 2022 definisce l'esatta ubicazione del VALICO provvedendo, tramite le amministrazioni provinciali territorialmente interessate, alla individuazione sul posto tramite tabellazione ai sensi dell'articolo 33 della L.R.50/93.
Non vedo richieste di intervento. Metto in votazione l'emendamento. Relatore contrario.
È aperta la votazione. Ripeto, relatore contrario. Potete votare.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio non approva.
Emendamento n. A0138, a firma dei consiglieri Zanoni e Bigon, articolo 1, comma 1, Allegato C, modificativo, che prevede:
RELAZIONE AL PIANO FAUNISTICO VENATORIO ALLEGATO C) - CARTOGRAFIE IDENTIFICATIVE DEGLI ISTITUTI DI PROTEZIONE - VALICHI - VICENZA
Ai sensi dell'art. 8 comma 4 ter lettera f) della L.R,50/93 e dell'art. 21 comma 3 della L.157/1992 è istituito il seguente valico montano dove è vietata ogni forma di caccia:
"Finestròn" ubicato a 1253 metri di altitudine nel comune di Valbrenta (al confine tra gli ex comuni di Cismon del Grappa e San Nazario).
La Giunta regionale entro il primo settembre 2022 definisce l'esatta ubicazione del VALICO provvedendo, tramite le amministrazioni provinciali territorialmente interessate, alla individuazione sul posto tramite tabellazione ai sensi dell'articolo 33 della L.R.50/93.
Non vi sono richieste di intervento. Metto in votazione l'emendamento. Relatore contrario.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio non approva.
Emendamento n. A0139, a firma dei consiglieri Zanoni e Bigon, articolo 1, comma 1, Allegato C, modificativo, che prevede:
RELAZIONE AL PIANO FAUNISTICO VENATORIO ALLEGATO C) - CARTOGRAFIE IDENTIFICATIVE DEGLI ISTITUTI DI PROTEZIONE - VALICHI - VICENZA
Ai sensi dell'art. 8 comma 4 ter lettera f) della L.R.50/93 e dell'art. 21 comma 3 della L.157/1992 è istituito il seguente valico montano dove è vietata ogni forma di caccia:
"Bocca del Xètele" a 1179 m s.l.m. interessa i comuni di Posina e Valli del Pasubio in provincia di Vicenza.
La Giunta regionale entro il primo settembre 2022 definisce l'esatta ubicazione del VALICO provvedendo, tramite le amministrazioni provinciali territorialmente interessate, alla individuazione sul posto tramite tabellazione ai sensi dell'articolo 33 della L.R.50/93.
Metto in votazione l'emendamento. Relatore contrario.
È aperta la votazione.
È stato distribuito l'emendamento n. A0259. Cinque minuti per eventuali sub.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio non approva.
Emendamento n. A0140, a firma dei consiglieri Zanoni e Bigon, articolo 1, comma 1, Allegato C, modificativo, che prevede:
RELAZIONE AL PIANO FAUNISTICO VENATORIO ALLEGATO C) - CARTOGRAFIE IDENTIFICATIVE DEGLI ISTITUTI DI PROTEZIONE - VALICHI - VICENZA
Ai sensi dell'art. 8 comma 4 ter lettera f) della L.R.50/93 e dell'art. 21 comma 3 della L.157/1992 è istituito il seguente valico montano dove è vietata ogni forma di caccia:
"Bocchetta Pòrtule" a 1937 m. s.l.m.; comuni interessati: Asiago e Roana in provincia di Vicenza;
La Giunta regionale entro il primo settembre 2022 definisce l'esatta ubicazione del VALICO provvedendo, tramite le amministrazioni provinciali territorialmente interessate, alla individuazione sul posto tramite tabellazione ai sensi dell'articolo 33 della L.R.50/93.
Non vedo richieste di intervento. Relatore contrario sull'emendamento. Abbassiamo il volume in Aula, grazie. Mi rivolgo ai colleghi che parlano, non alla regia.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio non approva.
Emendamento n. A0141, a firma dei consiglieri Zanoni e Bigon, articolo 1, comma 1, Allegato C, modificativo, che prevede:
RELAZIONE AL PIANO FAUNISTICO VENATORIO ALLEGATO C) - CARTOGRAFIE IDENTIFICATIVE DEGLI ISTITUTI DI PROTEZIONE - VALICHI - VICENZA
Ai sensi dell'art. 8 comma 4 ter lettera f) della L.R.50/93 e dell'art. 21 comma 3 della L.157/1992 è istituito il seguente valico montano dove è vietata ogni forma di caccia:
"Bocchetta Paù" posta a 1286 m. s.l.m.; comuni interessati: Caltrano e Cogollo del Cengio in provincia di Vicenza;
La Giunta regionale entro il primo settembre 2022 definisce l'esatta ubicazione del VALICO provvedendo, tramite le amministrazioni provinciali territorialmente interessate, alla individuazione sul posto tramite tabellazione ai sensi dell'articolo 33 della L.R.50/93.
Non vi sono richieste di intervento.
Metto in votazione l'emendamento. Relatore contrario.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio non approva.
Emendamento n. A0142, a firma dei consiglieri Zanoni e Bigon, articolo 1, comma 1, Allegato C, modificativo, che prevede:
RELAZIONE AL PIANO FAUNISTICO VENATORIO ALLEGATO C) - CARTOGRAFIE IDENTIFICATIVE DEGLI ISTITUTI DI PROTEZIONE - VALICHI - VICENZA
Ai sensi dell'art. 8 comma 4 ter lettera f) della L.R.50/93 e dell'art. 21 comma 3 della L.157/1992 è istituito il seguente valico montano dove è vietata ogni forma di caccia:
"Bocchetta Lora" posta a 1604 m. s.l.m e situata tra Monte Castelgomberto e Monte Tondarècar in comune di Foza (VI);
La Giunta regionale entro il primo settembre 2022 definisce l'esatta ubicazione del VALICO provvedendo, tramite le amministrazioni provinciali territorialmente interessate, alla individuazione sul posto tramite tabellazione ai sensi dell'articolo 33 della L.R.50/93.
Non vi sono richieste di intervento.
Metto in votazione l'emendamento. Relatore contrario.
È aperta la votazione. Potete votare. Relatore contrario.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio non approva.
Emendamento n. A0143, a firma dei consiglieri Zanoni e Bigon, articolo 1, comma 1, Allegato C, modificativo, che prevede:
RELAZIONE AL PIANO FAUNISTICO VENATORIO ALLEGATO C) - CARTOGRAFIE IDENTIFICATIVE DEGLI ISTITUTI DI PROTEZIONE - VALICHI - VICENZA
Ai sensi dell'art. 8 comma 4 ter lettera f) della L.R.50/93 e dell'art. 21 comma 3 della L.157/1992 è istituito il seguente valico montano dove è vietata ogni forma di caccia:
"Bocchetta Gabèllele" a 1552 m. s.l.m.; comuni interessati: Recoaro Terme e Crespadoro in provincia di Vicenza;
La Giunta regionale entro il primo settembre 2022 definisce l'esatta ubicazione del VALICO provvedendo, tramite le amministrazioni provinciali territorialmente interessate, alla individuazione sul posto tramite tabellazione ai sensi dell'articolo 33 della L.R.50/93.
Metto in votazione l'emendamento.
Prego, collega Zanoni.

Andrea ZANONI (Partito Democratico Veneto)

Solo per dire che questo è l'ultimo dei valichi, i più numerosi, della provincia di Vicenza. È l'ultima possibilità per il Consiglio di tutelare almeno un valico in provincia di Vicenza. Lo volevo sottolineare solo perché ero intervenuto prima per fare l'elenco completo.

PRESIDENTE

Grazie.
Metto in votazione l'emendamento n. A0143. Relatore contrario.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio non approva.
Emendamento n. A0144, a firma dei consiglieri Zanoni e Bigon, articolo 1, comma 1, Allegato C, modificativo, che prevede:
RELAZIONE AL PIANO FAUNISTICO VENATORIO ALLEGATO C) - CARTOGRAFIE IDENTIFICATIVE DEGLI ISTITUTI DI PROTEZIONE - VALICHI - VERONA
Ai sensi dell'art. 8 comma 4 ter lettera f) della L.R.50/93 e dell'art. 21 comma 3 della L.157/1992 è istituito il seguente valico montano dove è vietata ogni forma di caccia:
"Rancani" situato a quota 663 m s.l.m., in comune di Tregnano in provincia di Verona.
La Giunta regionale entro il primo settembre 2022 definisce l'esatta ubicazione del VALICO provvedendo, tramite le amministrazioni provinciali territorialmente interessate, alla individuazione sul posto tramite tabellazione ai sensi dell'articolo 33 della L.R.50/93.
Lo metto in votazione. Relatore contrario.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio non approva.
Emendamento n. A0145, a firma dei consiglieri Zanoni e Bigon, articolo 1, comma 1, Allegato C, modificativo, che prevede:
RELAZIONE AL PIANO FAUNISTICO VENATORIO ALLEGATO C) - CARTOGRAFIE IDENTIFICATIVE DEGLI ISTITUTI DI PROTEZIONE - VALICHI - VERONA
Ai sensi dell'art. 8 comma 4 ter lettera f) della L.R.50/93 e dell'ad. 21 comma 3 della L.157/1992 è istituito il seguente valico montano dove è vietata ogni forma di caccia:
"Monte Castello" situato a quota 660. m s.l.m., in comune di Grezzana (VR).
La Giunta regionale entro il primo settembre 2022 definisce l'esatta ubicazione del VALICO provvedendo, tramite le amministrazioni provinciali territorialmente interessate, alla individuazione sul posto tramite tabellazione ai sensi dell'articolo 33 della L.R.50/93.
Non ci sono interventi. Lo metto in votazione. Relatore contrario.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio non approva.
Emendamento n. A0146, a firma dei consiglieri Zanoni e Bigon, articolo 1, comma 1, Allegato C, modificativo, che prevede:
RELAZIONE AL PIANO FAUNISTICO VENATORIO ALLEGATO C) - CARTOGRAFIE IDENTIFICATIVE DEGLI ISTITUTI DI PROTEZIONE - VALICHI - VERONA
Ai sensi dell'art. 8 comma 4 ter lettera f) della L.R.50/93 e dell'art. 21 comma 3 della L.157/1992 è istituito il seguente valico montano dove è vietata ogni forma di caccia:
"Lumini" posto a quota 695 m s.l.m. in comune di San Zeno di Montagna (VR).
La Giunta regionale entro il primo settembre 2022 definisce l'esatta ubicazione del VALICO provvedendo, tramite le amministrazioni provinciali territorialmente interessate, alla individuazione sul posto tramite tabellazione ai sensi dell'articolo 33 della L.R.50/93.
Non vi sono richieste di intervento.
Metto in votazione l'emendamento. Relatore contrario.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio non approva.
Emendamento n. A0147, a firma dei consiglieri Zanoni e Bigon, articolo 1, comma 1, Allegato C, modificativo, che prevede:
RELAZIONE AL PIANO FAUNISTICO VENATORIO ALLEGATO C) - CARTOGRAFIE IDENTIFICATIVE DEGLI ISTITUTI DI PROTEZIONE - VALICHI - VERONA
Ai sensi dell'art. 8 comma 4 ter lettera f) della L.R.50/93 e dell'art. 21 comma 3 della L.157/1992 è istituito il seguente valico montano dove è vietata ogni forma di caccia:
"La Collina" situato a quota 734 m s.l.m., tra i comuni di Tregnano e di Badia Calavena in provincia di Verona.
La Giunta regionale entro il primo settembre 2022 definisce l'esatta ubicazione del VALICO provvedendo, tramite le amministrazioni provinciali territorialmente interessate, alla individuazione sul posto tramite tabellazione ai sensi dell'articolo 33 della L.R.50/93".
Non vi sono interventi. Lo metto in votazione. Relatore contrario.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio non approva.
Emendamento n. A0148, a firma dei consiglieri Zanoni e Bigon, articolo 1, comma 1, Allegato C, modificativo, che prevede:
RELAZIONE AL PIANO FAUNISTICO VENATORIO ALLEGATO C) - CARTOGRAFIE IDENTIFICATIVE DEGLI ISTITUTI DI PROTEZIONE - VALICHI - VERONA
Ai sensi dell'art. 8 comma 4 ter lettera f) della L.R.50/93 e dell'art. 21 comma 3 della L.157/1992 è istituito il seguente valico montano dove è vietata ogni forma di caccia:
"Bocca di Navene" posto a quota 1.420 m s.l.m. nel gruppo del Monte Baldo in comune di Marcesine (VR), separa il sottogruppo del monte Altissimo di Nago (2.078 m) dalla cresta principale del monte Baldo (2.292 m).
La Giunta regionale entro il primo settembre 2022 definisce l'esatta ubicazione del VALICO provvedendo, tramite le amministrazioni provinciali territorialmente interessate, alla individuazione sul posto tramite tabellazione ai sensi dell'articolo 33 della L.R.50/93.
Collega Zanoni, prego.

Andrea ZANONI (Partito Democratico Veneto)

Grazie, Presidente.
Prima nell'elenco avevo saltato proprio l'ultimo, perché la pagina di questo faldone, di 290 pagine, si era staccata. Volevo giustamente farlo presente. Riguarda Bocca di Navene, in Provincia di Verona, posto a quota 1.420 metri, in Comune di Marcesine, Provincia di Verona.
È l'ultimo valico in votazione oggi di una trentina proposti, alcuni prima erano stati proposti anche dalla collega Guarda sotto forma di oasi, quindi con una superficie anche un po' più vasta dei 1.000 metri di raggio che prevede la legge n. 157/1992, che recepisce la Direttiva Uccelli, ma sono stati bocciati tutti. Questo era l'ultimo e adesso vediamo come va questo voto, ma credo di immaginare già l'esito del voto di questo ultimo valico montano. Ricordo: una trentina proposti, tutti bocciati e il Piano ne prevede uno solo.
A mio avviso, è un'occasione mancata perché, se le leggi ci indicano come tutelare queste rotte di migrazione che dobbiamo proteggere in base alle direttive comunitarie, in fin dei conti è un patrimonio di tutti i cittadini europei. È un patrimonio, quello degli uccelli migratori, di tutti i cittadini europei. Non è un qualche cosa oggetto di ripopolamento, come avviene per altre specie autoctone riproducibili, come ad esempio la lepre oppure il fagiano.
Questi sono animali che compiono lunghissimi viaggi per svernare da noi. Dopo, naturalmente, ritornano nei luoghi di nidificazione. Fanno parte di una biodiversità in crisi a causa dei cambiamenti climatici, a causa del consumo del suolo, dell'agricoltura intensiva, dell'utilizzo dei pesticidi, dell'inquinamento dell'aria e dell'acqua.
Sono purtroppo, per quanto riguarda appunto queste specie, in costante diminuzione. Ci sono specie che sono oggetto di caccia, come le allodole, ad esempio, che sono in terribile e costante declino da anni. Quindi sarebbe stato doveroso, nell'applicazione della legge e nella votazione di questo Piano, inserirli come previsto, non solo per una questione di rispetto delle norme, ma anche per la tutela di questo patrimonio, che è un patrimonio di tutti i cittadini, di tutti gli europei.
Quindi, in quelle aree dove si concentrano, dopo chilometri e giornate di volo, per attraversare le Alpi e le Prealpi, per arrivare nello Stivale, alcuni si fermano, alcuni continuano il loro viaggio, addirittura attraversando il Mediterraneo, attraversando anche il Sahara – i cosiddetti migratori trans-sahariani – era, secondo me, utilissimo proteggere questi valichi, non solo per le specie cacciabili, ma anche per tutte le altre. Infatti la presenza di questi casotti, di appostamenti di caccia, in particolare in queste aree, crea disturbo non solo agli uccelli cacciabili, dove c'è un impatto diretto, ma anche nei confronti di tutti gli altri uccelli, il cosiddetto popolo migratore. C'è stato anche un film bellissimo, non so se qualcuno ha avuto la fortuna di vederlo, ve lo consiglio. Tutto questo crea un impatto negativo anche su tutta l'avifauna.
È veramente un'occasione persa.

PRESIDENTE

Non vi sono altri interventi.
Metto in votazione l'emendamento n. A0148. Relatore contrario.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio non approva.
Colleghi, avremmo terminato il fascicolone III, ma ci sono quelli accantonati da recuperare.
Gli uffici hanno bisogno di cinque minuti per riordinarli e per permetterci di lavorare in maniera ordinata e anche consapevole di chi sta seguendo i lavori. Sospendiamo. Alle 18.50 si riprendono i lavori.
Specialmente gli stakeholder (relatore, correlatore, appassionati), se rimangono in zona per avere magari qualche informazione o richiesta di input da parte degli uffici, è meglio. Rimanete qui in zona, se è possibile.
Grazie. Riprendiamo alle 18.50.
La Seduta è sospesa alle ore 18.40
 
La Seduta riprende alle ore 19.11

PRESIDENTE

Colleghi, gli uffici hanno bisogno di altri dieci minuti prima di riprendere i lavori.
Riprendiamo alle ore 19.20.
La Seduta è sospesa alle ore 19.11
 
 
 
La Seduta riprende alle ore 19.32

PRESIDENTE

È stato depositato e soprattutto caricato nel sistema informatico, quindi fate l'aggiornamento di Concilium, l'emendamento n. A0264, da parte della correlatrice Guarda, ma è un lavoro fatto a più mani e più sensibilità. Cinque minuti per eventuali sub.
Invito l'Ufficio di Presidenza della Terza Commissione a riunirsi per dare i pareri sugli emendamenti che affronteremo adesso. Quindi, collega Andreoli, relatore e correlatrice, stakeholder vari, venite vicino al Legislativo per poter poi proseguire speditamente con le votazioni. Mascherine indossate, grazie.
Siamo pronti per ripartire, finalmente. Relatore e correlatrice, seguitemi. Partiamo dall'emendamento n. A0264.
Emendamento n. A0264, a firma della consigliera Guarda, articolo 1, comma 1, lettera c), Allegato C, aggiuntivo, che prevede:
Dopo il capitolo 16 della Relazione al Piano Faunistico-Venatorio 2022-2027 [PFVR 2022-2028] è aggiunto il seguente capitolo:
"16 bis. Disturbo antropico alla fauna
Numerose attività umane interferiscono negativamente con le popolazioni animali. Il disturbo provocato da tali attività sulla fauna può essere definito come la fonte del disturbo che i singoli individui subiscono e che può avere ripercussioni sulla intera popolazione animale. Secondo Mustoni e Pedrotti (Ungulati della Alpi. Nitida Immagine 2002) "nel caso degli animali il concetto di disturbo si va a sovrapporre in modo notevole a quello di stress, nel definire la causa di tutta una serie di reazioni fisiologiche e comportamentali che concorrono a modificare í normali equilibri vitali. Tutte le reazioni associabili allo stress.... concorrono a determinare un calo quali-quantitativo delle popolazioni che, nei casi più drastici, possono vedere diminuire notevolmente le proprie densità nelle aree più disturbate".
Per la salvaguardia dal disturbo antropico alla fauna, la Giunta regionale potrà promuovere le necessarie iniziative e attività a salvaguardia delle popolazioni animali che, in ambienti antropizzati come le Alpi, la fascia pedemontana, di pianura e lagunare, convivono con l'uomo e le sue molteplici attività, e che tengano conto sia del
A. Disturbo diretto: in generale delle interazioni uomo-animale. Tra queste possono assumere rilevanza le molestie (disturbo intenzionale) o, più frequentemente le attività che involontariamente provocano reazioni da parte degli animali; che del
B. Disturbo indiretto: è il caso di tutte le attività e strutture umane che per motivi diversi possono provocare reazioni sugli animali, senza un'interazione diretta dell'essere umano con gli stessi. Tra queste assumono una notevole importanza quelle che portano ad una limitazione nell'uso dello spazio, le caratteristiche costruttive delle opere o a un decadimento della qualità dell'habitat.
BUONE PRATICHE
Le competenti strutture della Giunta regionale, al fine di favorire la realizzazione di buone pratiche per la salvaguardia dal disturbo antropico alla fauna, potranno promuovere ogni iniziativa o attività utile al contenimento del "disturbo" che le attività antropiche e le aree urbanizzate esercitano sulla fauna selvatica e sugli ecosistemi, anche attraverso una campagna di divulgazione a mezzo dei canali comunicativi ritenuti più opportuni.
Per quanto concerne il disturbo connesso alle attività turistiche e ricreative, specie nelle aree maggiormente vocate, l'attività di comunicazione potrà essere indirizzata a far maturare consapevolezza naturalistica in particolare nell'ambito dell'utenza turistica, tenendo conto delle diverse figure che operano sul territorio.
La Giunta regionale potrà promuovere iniziative o attività con riguardo agli uccelli che nidificano sulle pareti rocciose oggetto anche di attività sportiva (arrampicata, parapendio, escursionismo) che tengano conto della reazione degli uccelli, o dell'interruzione della cova, indicando eventuali suggerimenti o altre indicazioni per lo svolgimento delle sopra indicate attività sportive nelle aree maggiormente a rischio.
Per la mitigazione del disturbo nelle aree edificate o urbanizzate, la Giunta regionale potrà promuovere interventi e attività di divulgazione utili a correggere abitudini dannose o promuovere buone pratiche, accanto a quelle già previste attraverso gli strumenti del Piano di Sviluppo rurale. Si tratta ad esempio:
- della promozione del rispetto dell'art. 3 della Legge 157/1992, sensibilizzando al divieto di uccellagione, di prelievo di uova, nidi o piccoli nati, in risposta alla distruzione di nidi, in particolare di rondini e balestrucci, fra le specie più minacciate;
- della divulgazione di pratiche di corretta gestione delle attività agronomiche al fine di salvaguardare la nidificazione dell'avifauna;
- della promozione di interventi per adeguare anche gli spazi urbani alla presenza di fauna selvatica, in particolare per quella più a rischio, ad esempio l'erpetofauna e l'avifauna, a salvaguardia di aree verdi utili a fornire l'habitat per molte specie animali e vegetali, in modo tale da favorire la conservazione della natura.
- della diffusione delle strategie utili ad evitare la collisione degli uccelli contro le grandi vetrate, promuovendo le conseguenti iniziative.
In riferimento ai rischi legati alla conservazione della popolazione faunistica anche per la circolazione stradale in sicurezza, la Giunta regionale potrà individuare o implementare corridoi faunistici, anche promuovendo iniziative e attività per la realizzazione di nuove infrastrutture rispettose delle caratteristiche naturali, ad esempio con la promozione di utilizzo di soluzioni tecniche atte a consentire di evitare l'attraversamento stradale, fra i quali i dissuasori".
Correlatrice, intende presentarlo o lo diamo per approfondito e analizzato?
Non vedo interventi. Parere favorevole del relatore.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
L'emendamento n. A0169, sempre della collega Guarda, è precluso dalla votazione appena effettuata.
Emendamento n. A0259, a firma del consigliere Possamai Gianpiero, articolo 1, comma 1, lettera c), modificativo, che prevede:
ZRC PROVINCIA DI VERONA
Viene istituita una nuova Zona di ripopolamento e cattura denominata Ca' degli Oppi in Comune di Oppeano (VR) avente i seguenti confini (vedi anche cartografia allegata – Carta topografica Provincia di Verona Identificata al N° 41): a nord SS 434 VERONA – ROVIGO, a est Strada Provinciale Bovolone – Oppeano, a ovest Strada Provinciale Cà Degli Oppi – Bovolone, a sud Perimetro EX BASE CAMPO AEREONAUTICA MILITARE – Bovolone. L'estensione della ZRC è di circa 398,75 ettari (TASP).
NB: trattasi della ZRC Ca' degli Oppi del Piano Faunistico Venatorio 2007-2012.
Contestualmente viene stralciata la ZRC LE FRANCHINE, che insiste nella medesima ATC VR04 e nel medesimo territorio comunale, inserita nel testo depositato per un mero errore materiale risoltosi in erroneo inserimento nella cartografia e rilevato in sede di esame istruttorio.
La nuova ZRC che si propone di istituire con questo emendamento si estende per una superficie di 398,75 ettari ed è pertanto superiore rispetto a quella originariamente individuata (367,36 ha). (Cartografia)
Prego, Presidente della Commissione.

Marco ANDREOLI (Liga Veneta per Salvini Premier)

Grazie, Presidente. Questo emendamento risolve, di fatto, un refuso cartografico, perché viene istituita una nuova zona di ripopolamento e cattura, denominata Ca' degli Oppi, in Comune di Oppeano, Verona, e contestualmente viene stralciata la ZRC Le Franchine, che insiste nella medesima ATC 4 del veronese e nel medesimo territorio comunale. È stata inserita nel testo depositato per un mero errore materiale risoltosi in erroneo inserimento nella cartografia e rilevato in sede di esame istruttorio.
La nuova ZRC che si propone di istituire con questo emendamento si estende per una superficie di 398 ettari ed è pertanto superiore a quello originariamente individuata di 367. Di fatto, aumentano le tutele. Questa che andiamo a istituire è una ZRC molto produttiva perché solo tre giorni fa ha dato un numero di capi catturati attorno ai 120 esemplari di lepri, attorno a 1.000 l'anno, mentre invece l'altra, di fatto, che era disegnata era una ZRC che non esiste. Sarebbe stato un vero delitto vanificare l'ottimo lavoro svolto in questi anni da chi l'ha gestita. Grazie a questo emendamento, che andiamo ad approvare, potrà continuare a farlo.

PRESIDENTE

Bene. Non vedo altri interventi.
Metto in votazione l'emendamento n. A0259. Parere del relatore favorevole.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
L'emendamento n. A0202 è precluso dalla votazione appena effettuata.
Emendamento n. A0258, consigliere Possamai Gianpiero, articolo 1, comma 1, lettera c), modificativo, che prevede:
AMPLIAMENTO ISTITUTI DI TUTELA NELLA PROVINCIA DI VICENZA NEL TERRITORIO DELL'ATC VI02
a) l'Oasi "Stagni di Casale – Monte Cucco" (OP-VI23, a pagina 79 del Volume B "Oasi" in appendice all'Allegato C Relazione al Piano) viene ampliata a nord come da cartografia allegata;
b) la ZRC "Fimon" (ZRC-VI25 a pagina 170 del volume A "ZRC" in appendice all'Allegato C) viene riportata all'area della ZRC del Piano Faunistico Venatorio vigente (nb: conseguentemente viene assorbita la Oasi denominata "Lago di Fimon" – OP-VI21 a pagina 77 del Volume B), come da cartografia allegata.
 
Testo presentato
Oasi Lago di Fimon
113,30 ha (TASP)
Oasi Stagni di Casale — Monte Cucco
859,10 ha (TASP)
 
972,4 ha (TASP)
 
Testo trasmesso all'Aula
Oasi Lago di Fimon
113,30 ha (TASP)
ZRC Fimon
65,18 ha (TASP)
Oasi Stagni di Casale — Monte Cucco
859,10 ha (TASP)
 
1037,58 ha (TASP)
Oasi Lago di Fimon Oasi Stagni di Casale – Monte Cucco (così come modificate)
1.433 ha (TASP)
Aumento di superficie
protetta rispetto al testo
trasmesso all'Aula 359,42 ha
(Cartografia)
Possamai Giacomo, prego.

Giacomo POSSAMAI (Partito Democratico Veneto)

Grazie, Presidente.
Prendo la parola perché voglio ringraziare per il lavoro fatto oggi, insieme, per costruire questo emendamento, e non sono in Aula tanti dei colleghi vicentini con cui abbiamo lavorato – penso siano collegati Marco Zecchinato, il consigliere Giacomin e la consigliera Cecchetto –, perché è stato un tema che abbiamo discusso a lungo negli ultimi mesi, che ci ha trovato impegnati.
Abbiamo trovato delle mozioni che erano su un altro fronte e che erano state trattate in maniera bipartisan sulla valorizzazione del sito del Lago di Fimon.
A nostro avviso, l'idea di togliere l'area protetta lì voleva dire fare un passo indietro in quella direzione. Per cui, abbiamo accolto positivamente non solo l'idea che lì vada ripristinata la ZRC, e quindi la protezione, così come c'era nel Piano vigente, ma anche il fatto di aver costituito un'area protetta che collega la ZRC con l'Oasi di Casale Monte Cucco. Quindi, complessivamente, è una grande area protetta di 1.400 ettari, che dà il senso di un ragionamento organico sull'area a sud-est del capoluogo e del Comune di Arcugnano. È un passo avanti importante di cui siamo soddisfatti, che è anche frutto del lavoro, dell'impegno degli amministratori, dei cittadini, delle associazioni che in questi mesi, su quel fronte, si erano fortemente impegnati.
Consideriamo che da questo emendamento arriverà un input e anche un miglioramento importante su questo Piano, quindi ringrazio ancora una volta del lavoro fatto insieme oggi.

PRESIDENTE

Collega Guarda, prego.

Cristina GUARDA (Europa Verde)

Anch'io vorrei affiancarmi ai ringraziamenti, perché questo è un lavoro di squadra molto bello, fatto da opposizione e maggioranza insieme, e credo che dia rilievo e riconoscimento a una cittadinanza, una partecipazione attiva di molti cittadini. Vorrei ringraziare in particolar modo anche tutti i professionisti e i tecnici che si sono dedicati a cercare di dare motivazioni tecniche e dare condivisione della propria conoscenza con questo Consiglio regionale proprio per amore di un territorio e per amore, quindi, di una risposta che in quell'area deve essere data.
Sicuramente questo risultato ci impegnerà doppiamente, anche in una azione che d'ora in poi dovremo mettere in pratica, cioè quella di dare seguito alle mozioni votate questa estate, proprio riferite alla riqualificazione del Lago di Fimon. Questo sarà sicuramente un importante obiettivo su cui so che molti si sono anche dedicati, Consiglieri di maggioranza e non.
Per questo motivo ritengo questo un importantissimo esempio di condivisione politica, che sicuramente, in questo caso, ci lascerà un gran bel ricordo. Festeggeremo insieme e saremo magari chiamati, anche come Terza Commissione, a visitare questa zona di ripopolamento e cattura per lavorare e progettare gli interventi per la riqualificazione.

PRESIDENTE

Collega Formaggio, prego.

Joe FORMAGGIO (Fratelli d'Italia - Giorgia Meloni)

Grazie, Presidente.
Credo che da festeggiare ci sia gran poco sull'Oasi di Fimon. Sembra il core business di questo nuovo Piano faunistico, che sono contento, spero, riusciremo questa notte ad approvare per dare, ripeto, dignità al mondo venatorio. Io ho votato contrario alla mozione presentata dal collega vicentino Possamai per quanto riguarda l'ampliamento della zona tutelata del Lago Fimon. Ho votato anche convintamente, sentendo i cacciatori, perché non si può sentire soltanto una parte. Ho visto anche oggi sul giornale che c'erano cento studiosi che hanno detto "bravissimi, continuiamo ad ampliarla". Siamo partiti da 972 ettari. Buttato fuori. Poi, facciamo delle modifiche, arriviamo a 1.037 ettari e questa sera arriviamo a 1.433 ettari, con un aumento di 360 ettari in più, scoperti oggi, sottratti al mondo venatorio.
Non voglio fare polemica, però annuncio già da ora, Presidente, il mio convinto voto contrario a questo emendamento sul Lago di Fimon e le varie oasi.

PRESIDENTE

Grazie.
Collega Zanoni, prego.

Andrea ZANONI (Partito Democratico Veneto)

Grazie, Presidente.
Ringrazio anch'io tutti quelli che si sono dati da fare per l'approvazione di questo emendamento. L'area di Fimon merita tutela. È tutelata anche da Rete Natura 2000. Sono moltissimi i cittadini – non pensavo – che la conoscono e che la frequentano, trasversalmente naturalmente.
Giusto due domeniche fa, con i colleghi Guarda e Possamai che mi hanno preceduto, eravamo a un incontro, a una manifestazione, quindi ho potuto, da trevigiano, vedere quest'area molto bella e molto utile per la tutela anche della fauna selvatica. È un bene, quindi, che quest'area venga tutelata.
Volevo ricordare al collega Formaggio che, in realtà, non è che sia una concessione, questa tutela. Adesso, non so se si vede, non so quali colleghi abbiano potuto vedere le planimetrie, sicuramente quelli della Terza, ma nella cartina di tutto il Veneto, che mostra le aree protette, si vede che, purtroppo, c'è una carenza veramente visibilissima, una macchia bianca, con pochissime aree, che è proprio la provincia di Vicenza. Si vede che siamo fuori scala, fuori standard.
Collega, qui si tratta solo di andare incontro ai parametri di legge, né più né meno. È una questione di legalità, per riportare un minimo di aree tutelate o perlomeno mantenerle in un'area che è totalmente scoperta.
Si vada a vedere questa cartina. Andate a vedere questa cartina. Vicenza è bianca. È una mappa quasi bianca. Credo, quindi, che sia un atto dovuto anche per l'applicazione delle norme che tante volte abbiamo ricordato, sulle quali si basa il Piano faunistico-venatorio.

PRESIDENTE

Grazie.
Collega Montanariello, prego.

Jonatan MONTANARIELLO (Partito Democratico Veneto)

Grazie, Presidente.
Credo sia doveroso ringraziare tutti gli attori che hanno partecipato alla costruzione di questo provvedimento di salvaguardia del Lago di Fimon. Mi sentirei anche di fare un plauso al mio Capogruppo, che da sempre, lo abbiamo visto anche nelle varie sessioni di bilancio che ci sono state, si è messo di traverso per cercare di tutelare in ogni modo quella località, sotto gli aspetti naturalistici, sotto gli aspetti turistici, sotto tanti di quei bellissimi aspetti per i quali quella località può essere utile ai cittadini.
La mia non è una posizione ideologica contro nessuno, l'ho dimostrato in questi giorni in Aula. Però, ci sono momenti in cui bisogna riconoscere che ci sono pezzi di territorio che sono utili alla comunità se vengono utilizzati in un certo modo.
Lo dico con serenità, non ho una posizione ideologica. Ho presentato tanti emendamenti che vanno in senso opposto rispetto a chi sta condividendo questo emendamento, però ci sono dei pezzi di territorio che è giusto che abbiano delle destinazioni, al netto di quelle che possono essere, più o meno, convinzioni ideologiche.
Per questo credo che vadano ringraziati tutti gli attori che hanno fatto uno sforzo non di ragionare su questo provvedimento e su questo emendamento come un pezzo, un segmento del Piano faunistico-venatorio da considerare ideologico, di barricata, di posizione, ma per averlo considerarlo come un pezzo di territorio che doveva vedere le diversità dei cittadini veneti collimare insieme nell'interesse collettivo.
Credo che questa sia anche, sotto alcuni aspetti, una dimostrazione che la politica ha una parte nobile, ha una parte bella, ha una parte che guarda agli interessi del cittadino e ha una parte, Presidente, anche dei Consiglieri che si sanno spogliare di chi magari a loro è più vicino nel doverlo rappresentare in Aula per il bene più ampio dell'intera società. Per questo vanno ringraziati tutti, in particolar modo, ripeto, credo che Giacomo Possamai sulla battaglia del Lago di Fimon abbia avuto un ruolo, già nelle altre sedute, quando si parlava di bilancio, centrale nel rivendicare l'importanza di quel pezzo di territorio vicentino.
Presidente, anche lei è vicentino, quindi sa bene cosa intendo, e detto da me che non ho una posizione ideologica credo abbia un valore doppio. Presidente, chiudo dicendo che questi sono esempi di buona politica, ovvero quando si mette da parte l'idea di rappresentare qualcuno che più ci è vicino, per il senso più nobile di rappresentare il popolo veneto in maniera ampia, larga, condivisa e trasversale.
Grazie.

PRESIDENTE

Grazie, collega Montanariello.
Permettetemi una mia breve riflessione.
Come diceva il collega Montanariello, da vicentino io frequento il Lago di Fimon, assiduamente. È un'area dei Colli Berici che merita di essere visitata. La proposta della collega Guarda potrebbe essere accolta dalla Terza Commissione, ovvero la visita al Lago di Fimon, ma anche al Centro di recupero rapaci di Alberto Fagan, che è un'eccellenza a livello non solo veneto, ma anche italiano, che io conosco da tempo.
La soluzione trovata, signori, è una soluzione di assoluto buonsenso, senza gli estremismi che sono stati messi in questa discussione. La ZRC, zona ripopolamento e cattura, attorno al lago è in vigore dal 2007 e ha funzionato bene. L'Oasi di Casale è un'oasi mappata e tutelata da tempo. L'unificazione di queste due zone, come richiesto dal Comune di Arcugnano con l'osservazione del 31 agosto, è una cosa di assoluto buonsenso. Quindi, penso che la soluzione sia equilibrata, ripeto, con cose che già sono in essere in questo momento nel lago.
Ringrazio i colleghi di Lega Lista Zaia che hanno lavorato in questi giorni per trovare una soluzione. Ripeto, penso che abbiamo fatto tutti assieme un buon lavoro, prendendo le esperienze che, appunto, dal 2007 già tutelano queste aree e continueranno a tutelarle anche nei prossimi anni.
Non vedo altri interventi.
Metto in votazione l'emendamento n. A0258.
È aperta la votazione. Parere del relatore favorevole.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Decadono, con questa votazione, gli emendamenti nn. A0111, A0112, A0181, A0108, A0109, A0110. Tutti questi sono preclusi. Anche il n. A0226 viene precluso dalla votazione appena effettuata.
Emendamento n. A0177, presentato dalla consigliera Guarda, articolo 1, comma 1, lettera c), Allegato C, modificativo, che prevede:
All'allegato C di cui all'articolo 1, comma 1, lett.c) è apportata la seguente modifica, di inserimento dell'oasi di protezione dell'area Fiorane - risorgive Antanello - Rio Antanello (VR) come cartograficamente riportata al presente emendamento e qui di seguito descritta: "Inserita in contesto agricolo situato tra il quartiere San Michele Extra del comune di Verona ed il comune di San Martino Buon Albergo, l'area è compresa tra la scarpata del terrazzo fluviale sul cui margine ha sede la ferrovia Verona-Venezia (a nord) e l'Autostrada A4 Milano-Venezia (a sud). La morfologia del territorio è caratterizzata da paleoalvei e paleomeandri del Fiume Adige. Proprio in corrispondenza del margine del terrazzo fluviale si trovano una serie di risorgive, tra cui quelle che danno origine al corso d'acqua (Rio Antanello) oggetto di questa segnalazione. In quest'area nidificano Gallinella d'acqua (Gallinula chloropus), Tuffetto (Tachybaptus ruficollis), Picchio verde (Picus viridis) e rosso maggiore (Dendrocopos major), Canapino comune (Hippolais polyglotta); l'area è inoltre interessante per la nidificazione del Beccamoschino (Cisticola juncidis) e in tempo passato anche l'Allodola (Alauda arvensis) e il Saltimpalo (Saxicola torquatus) entrambe inserite nella Lista Rossa IUCN in categoria VU. Appartenenti alla stessa categoria, nidificano anche Passera d'Italia (Passer italiae) e Passera mattugia (Passer montanus). Nei mesi invernali e durante le migrazioni l'area è visitata da fringillidi, zigoli, limicoli e ardeidi come Garzetta (Egretta garzetta) e Airone bianco maggiore (Ardea alba) che si trovano nell'All. I della Direttiva Uccelli. Sempre in All. I è frequente il Martin pescatore (Alcedo atthis) e di recente segnalazione il Marangone minore (Microcarbo pygmeus)." ‒ (Cartografia)
Mettiamo al voto l'emendamento n. A0177 della collega Guarda. Parere del relatore contrario.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
Ripeto, relatore contrario.
È chiusa la votazione.
Il Consiglio non approva.
Abbiamo terminato il fascicolo III.
Colleghi, attenzione. Non abbiamo ancora finito. Stiamo sul pezzo, specialmente relatore, correlatrice, Assessore, Presidente della Terza, Pan, Zanoni, Zottis, Montanariello. Stiamo attenti. Anche Joe Formaggio, che vedevo già animato.
Articolo 1.
Non ci sono emendamenti.
Metto in votazione l'articolo 1.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Andiamo all'articolo 2.
Non ci sono emendamenti.
Metto in votazione l'articolo 2.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Sull'articolo 3 mi tocca dire che devo sospendere, perché c'è un emendamento in arrivo. Quindi, facciamo adesso la pausa di un'ora, per poi riprendere. I colleghi che vogliono approfittare del servizio possono farlo in una mezz'ora.
Riprendiamo i lavori alle ore 20.30.
La Seduta è sospesa alle ore 20.00
 
La Seduta riprende alle ore 20.56

PRESIDENTE

È stato depositato l'emendamento 265 da parte del relatore. È caricato su Concilium? È già caricato su Concilium. Quindi, cinque minuti per eventuali subemendamenti.
Colleghi, se riprendiamo posizione magari finiamo anche il provvedimento. Collega Pan, la mascherina va indossata.
Relatore, correlatrice, Pan. Mancherebbero Zanoni e l'Assessore. Chissà dove sono e se sono assieme.
Riprendo i lavori.
Collega Zottis, sull'ordine dei lavori. Attenzione.

Francesca ZOTTIS (Partito Democratico Veneto)

Grazie, Presidente.
Volevo solo dichiarare che, purtroppo, sull'emendamento 258, Lago di Fimon, risulta un voto di astensione, ma per errore, in quanto volevo votare favorevole. Quindi, chiedo che il voto favorevole per quanto riguarda l'emendamento 258, Lago di Fimon, rimanga a verbale. Grazie.

PRESIDENTE

Riprendiamo dall'emendamento appena depositato. Sono passati i cinque minuti. Lo trovate caricato su Concilium. Chiedo alla correlatrice, Presidente della Terza Commissione, di venire vicino al relatore per il parere sull'emendamento 265. Potete venire qui un attimino? Guarda, Zanoni, Pan, recatevi vicino al relatore. Parere sull'emendamento 265.
Riprendiamo con l'articolato e iniziamo con l'emendamento 265.
Emendamento n. A0265, presentato dal relatore consigliere Gianpiero Possamai, articolo 3, comma 1-bis, aggiuntivo, che prevede:
1 bis. La Giunta regionale, sulla base dei dati statistici e delle evidenze scientifiche disponibili provvede a valutare la possibilità di individuare ulteriori valichi, interessati da rotte di migrazione dell'avifauna e a periodici aggiornamenti.
Non vedo interventi. Signori, voglio ordine. O mi date ordine o torniamo anche domani, per me. Ritentiamo. Emendamento n. 265.
Collega Montanariello, mascherina e silenzio in Aula. Grazie.

Jonatan MONTANARIELLO (Partito Democratico Veneto)

Presidente, il consigliere Bet mi distrae e mi turba.

PRESIDENTE

Pensavo avesse turbamenti per altre cose.
Possiamo iniziare? Bene. Non vedo interventi sull'emendamento n. 265.
Con il parere favorevole del relatore, metto in votazione l'emendamento n. A0265.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Andiamo avanti. Siamo a pagina 292, emendamento n. A0075, presentato dal consigliere Zanoni, articolo 3, modificativo, che prevede:
Dopo il comma 2 dell'articolo 3 è inserito il seguente comma:
"2bis. La Giunta regionale, ai sensi dell'articolo 10 comma 8 lettera e) della Legge n. 157/1992, definisce, entro trenta giorni dall'approvazione della presente legge, le zone e i periodi per l'addestramento, l'allenamento e le gare di cani da caccia.".
Non vedo interventi.
Metto in votazione l'emendamento n. A0075. Parere contrario del relatore.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio non approva.
Adesso dobbiamo votare l'articolo 3.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Andiamo a pagina 293, emendamento n. A0076, presentato dal consigliere Zanoni, articolo 3-bis, aggiuntivo, che prevede:
Dopo l'articolo 3 è inserito il seguente articolo:
"3bis – Sanzioni
1. Fatte salve le sanzioni di cui agli articoli 30 e 31 della Legge 157/1992 e articolo 35 della L.R. 50/1993, per le violazioni alle disposizioni di cui al Regolamento di attuazione e dei relativi allegati di cui alla lettera a) del comma 1 dell'articolo 1 si applica una sanzione amministrativa da euro 50,00 a euro 300,00.".
Non vedo richieste di intervento.
Metto in votazione l'emendamento n. A0076, con il parere contrario del relatore.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio non approva.
Andiamo avanti. Pagina 294, emendamento n. A0225, presentato dal consigliere Zanoni, articolo 3-bis, aggiuntivo, che prevede:
Art. 3 bis – Recepimento prescrizioni relazione di valutazione di incidenza e procedura VAS
1. La Giunta Regionale al fine di garantire la corretta esecuzione delle procedure di VAS e VINCA relative alle opere approvate di rilevante interesse pubblico regionale e statale, ai sensi dell'art. 6 comma 4 della Direttiva 92/43/CEE relativa alla conservazione degli habitat naturali e seminaturali e della flora e della fauna selvatiche e dell'art. 5, commi 9 e 10, del D P.R. 357/97 e ss.mm.ii., nei siti relativi alle suddette opere attua la prescrizione di cui alla lettera e) della relazione istruttoria tecnica per la valutazione dì incidenza di cui all'allegato G dell'articolo 1 della presente legge.
2. La Giunta Regionale, ai sensi del comma 1, entro 90 giorni dalla pubblicazione sul BUR del Veneto della presente legge, istituisce aree sottratte all'esercizio venatorio, preferibilmente Oasi di Protezione di cui all'articolo 10 della legge regionale 9 dicembre 1993, n. 50 , ricadenti in detti siti e nell'intorno di quattro chilometri da questi.
3. Nelle more dell'istituzione delle aree protette di cui al comma 2 la caccia è vietata in tutti i siti della Rete Natura 2000 interessati dalle opere di cui al comma 1.
Collega Zanoni, prego.
Qualcuno raccolga il cavaliere di Zanoni e lo sistemi sul tavolo.

Andrea ZANONI (Partito Democratico Veneto)

Molto brevemente, Presidente. questo è un emendamento molto importante inserito all'interno della manovra emendativa, perché aggiunge un articolo che mette un termine entro il quale la Giunta regionale deve applicare quelle misure, quelle prescrizioni previste dalla VINCA, prescrizioni che prevedono la tutela di tutti i siti interessati da grandi opere che sono andati in deroga alla Direttiva Habitat (articolo 6). Quindi, come misura di compensazione la VINCA ha detto che devono essere protette e deve essere protetto un buffer, un'area di sicurezza di quattro chilometri. Ce sono diverse, non è stato fatto. Almeno così diamo un'indicazione, una tempistica alla Giunta regionale per la tutela di queste aree Rete Natura 2000 interessate da questi interventi, tra i quali c'è, ad esempio, anche il Prà dei Gai.

PRESIDENTE

Grazie.
Non vedo altri interventi.
Metto in votazione l'emendamento n. A0225. Parere contrario del relatore.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio non approva.
Sono stati depositati gli emendamenti n. 266, n. 267, n. 268 e n. 269, correlatrice, relatore, correlatrice e relatore. Bipartisan, due e due. Venti minuti per eventuali subemendamenti.
Andiamo avanti.
Pagina 295, emendamento n. A0224, presentato dal consigliere Zanoni, articolo 3-bis, aggiuntivo, che prevede:
Art. 3 bis – Recepimento prescrizioni relazione di valutazione di incidenza e procedura VAS
1. La Giunta Regionale al fine di garantire la corretta esecuzione delle procedure di VAS e VINCA relative alle opere approvate di rilevante interesse pubblico regionale e statale, ai sensi dell'art. 6 comma 4 della Direttiva 92/43/CEE relativa alla conservazione degli habitat naturali e seminaturali e della flora e della fauna selvatiche e dell'art. 5, commi 9 e 10, del D P.R. 357/97 e ss.mm.ii., nei siti relativi alle suddette opere attua la prescrizione di cui alla lettera e) della relazione istruttoria tecnica per la valutazione dì incidenza di cui all'allegato G dell'articolo 1 della presente legge.
2. La Giunta Regionale, ai sensi del comma 1, entro 90 giorni dalla pubblicazione sul BUR del Veneto della presente legge, istituisce aree sottratte all'esercizio venatorio, preferibilmente Oasi di Protezione di cui all'articolo 10 della legge regionale 9 dicembre 1993, n. 50 , ricadenti in detti siti e nell'intorno di quattro chilometri da questi.
Non vedo richieste di intervento. Metto in votazione l'emendamento n. A0224. Parere contrario del relatore.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio non approva.
Pagina 297, emendamento n. A0077, presentato dal consigliere Zanoni, articolo 3-bis, aggiuntivo, che prevede:
Dopo l'articolo 3 è inserito il seguente articolo:
"3bis – Modifiche all'articolo 5 della legge regionale 9 dicembre 1993, n. 50 "Norme per la protezione della fauna e per il prelievo venatorio
1. Al comma 1 dell'articolo 5 della legge regionale 9 dicembre 1993, n. 50 le parole: "Sono istituiti i Centri regionali di recupero della fauna selvatica in difficoltà con i seguenti compiti:" sono sostituite dalle parole: "La Giunta istituisce almeno un Centro di Recupero per la Fauna Selvatica in difficoltà per ciascuna provincia e per la Città Metropolitana di Venezia con i seguenti compiti:".
2. Il comma 2 dell'articolo 5 della legge regionale 9 dicembre 1993, n. 50 è così sostituito:
2. La Giunta regionale con proprio provvedimento stabilisce i criteri e le modalità per il funzionamento dei Centri di cui al comma 1, nonché la dotazione organica e i mezzi degli stessi adeguati a svolgere al meglio i compiti stabiliti.".
Collega Zanoni, prego.

Andrea ZANONI (Partito Democratico Veneto)

Molto sinteticamente. Questo articolo inserito riguarda una modifica all'articolo relativo ai Centri di recupero di fauna selvatica. Viene previsto che ce ne sia almeno uno per ogni provincia e che vengano dati fondi, dotazione organica e mezzi adeguati per il loro funzionamento.

PRESIDENTE

Non vedo altre richieste di intervento. Metto in votazione l'emendamento n. A0077. Parere contrario del relatore.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio non approva.
Pagina 298, emendamento n. A0233, presentato dal consigliere Formaggio, articolo 5, comma 4, modificativo, che prevede:
LEGGE REGIONALE 50/93
Art. 5 – Centri regionali di recupero della fauna selvatica in difficoltà
Il comma 4 è così modificato:
"Chiunque rinvenga capi di fauna selvatica morti, feriti o in difficoltà è tenuto a darne comunicazione al Centro regionale di recupero o alle Autorità sanitarie competenti per territorio entro ventiquattro ore, il quale decide gli interventi necessari.".
Non vedo interventi. Metto in votazione l'emendamento n. A0233. Parere del relatore? Favorevole.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Ci fermiamo una mezz'oretta per calmarci un po'? Bene.
Andiamo, adesso, a votare l'articolo 4.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Andiamo a pagina 299, emendamento n. A0206, presentato dai consiglieri Bet e Rigo, articolo 4-bis, aggiuntivo, che prevede:
Art. .. – Modifica dell'articolo 14 della legge regionale 9 dicembre 1993, n. 50 "Norme per la protezione della fauna e per il prelievo venatorio".
1. All'articolo 14 della legge regionale 9 dicembre 1993, n. 50 , dopo il comma 4 è inserito il seguente:
"4 bis. La Giunta regionale può predisporre il tesserino venatorio anche in modalità digitale, permettendo di adempiere alle registrazioni previste per legge a mezzo di applicativo informatico da installare nel proprio smartphone, che permetta l'invio telematico dei dati. la Giunta stabilisce altresì le modalità e le tempistiche per rendere possibile la progressiva sostituzione del supporto cartaceo.".
Non vedo interventi. Collega Bet, prego.

Roberto BET (Zaia Presidente)

Molto brevemente. Questo è un emendamento, che ho presentato insieme al collega Rigo, che introduce anche nel mondo venatorio quella che viene chiamata la "digitalizzazione", cioè la possibilità di avere il tesserino regionale, che, come sapete, è quello strumento cartaceo attraverso il quale vengono registrate le giornate di caccia, i capi abbattuti. Introduce, quindi, la possibilità, attraverso un'applicazione informatica, che questa registrazione avvenga anche attraverso un'applicazione informatica. Questo avviene già in alcune Regioni, come la Toscana e l'Emilia-Romagna, e serve anche per semplificare i procedimenti, i lavori degli uffici provinciali, che poi devono raccogliere i dati cartacei e metterli in sistema. In questo modo li avremmo già a sistema sul database.
Diamo alla Giunta il compito di introdurlo progressivamente, perché ovviamente ci saranno cacciatori che non saranno immediatamente disponibili ad avere questo tipo di modalità di registrazione, ma nel tempo introduciamo il tesserino digitale.
Grazie.

PRESIDENTE

Grazie a lei.
Collega Zanoni, prego.

Andrea ZANONI (Partito Democratico Veneto)

In linea di massima personalmente sono favorevole a questo emendamento, favorevole alla digitalizzazione naturalmente anche in questo settore, però mi stavo chiedendo se è una cosa fattibile sapendo come funziona il tesserino venatorio oggi o, ad esempio, in caso di esaurimento della batteria dello smartphone. Del resto, non è che sia un'attività che si svolge in un contesto urbano. Tutto qui. C'è un dubbio. Solo per dire che c'è questo dubbio.

PRESIDENTE

Collega Zottis, prego.

Francesca ZOTTIS (Partito Democratico Veneto)

Grazie, Presidente.
Solo per ringraziare dell'emendamento. L'unica cosa che rilevo, in continuità in qualche modo con il collega, è che sicuramente per fare questo – l'avevo già detto nella fase di illustrazione – dobbiamo assolutamente rafforzare gli uffici perché il sistema informatico possa dare le risposte che giustamente vengono richieste.
Grazie.

PRESIDENTE

Grazie.
Prego, collega Montanariello.

Jonatan MONTANARIELLO (Partito Democratico Veneto)

Li doteremo di power bank.

PRESIDENTE

Colleghi, non vedo altri interventi.
Metto in votazione l'emendamento n. A0206. Parere favorevole del relatore.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
È possibile avere un po' di calma in Aula? È possibile? Ancora!
Pagina 300, emendamento n. A0078, presentato dal consigliere Zanoni, articolo 4-bis, aggiuntivo, che prevede:
Dopo l'articolo 4 è inserito il seguente comma:
"Art. 4bis – Modifiche dell'articolo 14 della legge regionale 9 dicembre 1993, n. 50
1. Dopo il comma 8 dell'articolo 14 della legge regionale 9 dicembre 1993, n. 50 è inserito il seguente comma:
8bis. Nei territori che insistono su siti ricadenti nelle aree Rete Natura 2000 è vietata l'attività venatoria.".
Non vedo interventi. Metto in votazione l'emendamento n. A0078. Parere contrario del relatore.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio non approva.
Pagina 301, emendamento n. A0079, presentato dal consigliere Zanoni, articolo 5, modificativo, che prevede:
All'articolo 5 prima del comma 1 è inserito il seguente comma:
"01 Dopo il comma 3 dell'articolo 16 della legge regionale 9 dicembre 1993, n. 50 è inserito in fine il seguente periodo:
"3bis) Nei territori che insistono su siti ricadenti nelle aree Rete Natura 2000 è vietata l'attività venatoria alle seguenti specie di uccelli: quaglia (Coturnix coturnix); tortora (Streptopeia turtur), merlo (Turdus merula); starna (Perdix perdix); cesena (Turdus pilaris); tordo bottaccio (Turdus philomelos); tordo sassello (Turdus iliacus); germano reale (Anas platyrhynchos); gallinella d'acqua (Gallinula chloropus); alzavola (Anas crecca); canapiglia (Anas strepera); porciglione (Rallus aquaticus); fischione (Anas penepole); codone (Anas acuta), marzaiola (Anas querquedula); mestolone (Anas clypeata); moriglione (Aythya ferina); beccaccino (Gallinago gallinago); colombaccio (Columba palumbus); frullino (Lymnocryptes minimus); combattente (Philomachus pugnax); beccaccia (Scolopax rusticala); pavoncella (Vanellus vanellus); pernice bianca (Lagopus mutus); coturnice (Alectoris graeca).".
Non vedo interventi. Metto in votazione l'emendamento n. A0079, con il parere contrario del relatore.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio non approva.
Andiamo a pagina 302, emendamento n. A0223, presentato dal consigliere Zanoni, articolo 5, aggiuntivo, che prevede:
Dopo l'articolo 4 è inserito il seguente comma:
"Art. 5 – Modifiche dell'articolo 16 della legge regionale 9 dicembre 1993, n. 50
1. Dopo il comma 8 dell'articolo 16 della legge regionale 9 dicembre 1993, n. 50 è inserito il seguente comma:
8bis. Dopo il 15 febbraio 2023 all'interno di zone umide o a non oltre 100 metri da esse è vietato svolgere le seguenti attività:
a) sparare munizioni contenenti una concentrazione di piombo (espressa in metallo) uguale o superiore all'1% in peso;
b) portare con sé munizioni di tale tipo quando si svolge attività di caccia in zone umide, ci si sta recando a svolgere attività di caccia in zone umide o si rientra dopo aver svolto tale attività.
8ter. Dopo l'1 gennaio 2024 i divieti di cui al comma 8bis riguardano tutto il territorio agrosilvopastorale regionale.".
Non vedo richieste di intervento. Metto in votazione l'emendamento n. A0223. Parere contrario del relatore.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio non approva.
Adesso dobbiamo votare l'articolo 5. Metto, quindi, in votazione l'articolo 5.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Andiamo a pagina 303, emendamento n. A0234, presentato dal consigliere Formaggio, articolo 17, comma 2, modificativo, che prevede:
LEGGE REGIONALE 50/93
Art. 17 – Controllo della fauna selvatica
Al comma 2) le parole "sono delegate" sono sostituite dalle parole "è delegata".
Non vedo richieste di intervento. Metto in votazione l'emendamento n. A0234. Parere favorevole del relatore.
È aperta la votazione. Ripeto, relatore favorevole.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Andiamo a pagina 304, emendamento n. A0080, presentato dal consigliere Zanoni, articolo 5-bis, aggiuntivo, che prevede:
Dopo l'articolo 5 è inserito il seguente articolo:
"5bis – Modifiche dell'articolo 18 della legge regionale 9 dicembre 1993, n. 50
1. Al comma 1 dell'articolo 18 della legge regionale 9 dicembre 1993, n. 50 è inserito in fine il seguente periodo:
"Nei territori che insistono su siti ricadenti nelle aree Rete Natura 2000 è vietata la istituzione di zone destinate all'allenamento, all'addestramento e allo svolgimento delle gare dei cani da caccia."".
Non vedo richieste di intervento. Metto in votazione l'emendamento n. A0080. Parere contrario del relatore.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio non approva.
Pagina 305, emendamento n. A0235, presentato dal consigliere Formaggio, articolo 19, comma 2, sostitutivo, che prevede:
LEGGE REGIONALE 50/93
Art. 19 – Esercizio della caccia in forma esclusiva
Il comma 2 è così sostituito:
Entro il 15 luglio i cacciatori comunicano alla Struttura regionale competente la forma di caccia prescelta in via esclusiva, che viene riportata nel tesserino di cui all'articolo 14.
Non vedo richieste di intervento. Metto in votazione l'emendamento n. A0235. Parere favorevole del relatore.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Andiamo a pagina 306, emendamento n. A0236, presentato dal consigliere Formaggio, articolo 19, comma 3, sostitutivo, che prevede:
LEGGE REGIONALE 50/93
Art. 19 – Esercizio della caccia in forma esclusiva
Il comma 3 è così sostituito:
L'opzione sulla forma di caccia prescelta non può essere modificata nel corso della stagione venatoria e si intende confermata per le successive se non è presentata richiesta di modifica"
Non vedo richieste di intervento. Metto in votazione l'emendamento n. A0236. Parere del relatore? Favorevole.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Andiamo a pagina 307, emendamento n. A0237, presentato dal consigliere Formaggio, articolo 20, comma 2, aggiuntivo, che prevede:
LEGGE REGIONALE 50/93
Art. 20 – Esercizio venatorio da appostamento
Dopo il comma 2 è inserito il seguente:
2 bis. La Struttura regionale competente in materia faunistico-venatoria, su richiesta dell'interessato, rilascia altresì autorizzazioni pluriennali, fino ad un massimo di cinque anni e comunque per una durata non superiore a quella dì vigenza del Piano faunistico-venatorio regionale, la cui validità è annualmente confermata dal cacciatore, mediante il solo versamento della prevista tassa di concessione.
Non vedo richieste di intervento. Metto in votazione l'emendamento n. A0237. Relatore favorevole, immagino. È l'emendamento n. 237. Parere favorevole. Relatore, stiamo sul pezzo.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Andiamo all'emendamento n. A0238, presentato dal consigliere Formaggio.
Vedo scritta una nota. Relatore? Ritirato.
Prego, collega Formaggio.

Joe FORMAGGIO (Fratelli d'Italia - Giorgia Meloni)

Presidente, pagine 308 e 309, quindi emendamenti n. 238 e n. 239, voglio ritirarli entrambi.

PRESIDENTE

Grazie, collega.
Andiamo a pagina 310, emendamento n. A0245, presentato dal relatore consigliere Gianpiero Possamai, articolo 6, aggiuntivo, che prevede:
Art. 6 – Modifica all'articolo 21 della legge regionale 9 dicembre 1993, n. 50 "Norme per la protezione della fauna selvatica per il prelievo venatorio"
All'articolo 6, prima del comma 1 è inserito il comma 01
01. La lettera d) del comma 5 dell'articolo 21 è così sostituita
"d) due esperti in materia di programmazione faunistico-venatoria e/o gestione amministrativa in rappresentanza della Regione".
Non vedo richieste di intervento. Metto in votazione l'emendamento n. A0245. Relatore naturalmente favorevole.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Chiedo all'Ufficio di Presidenza della Terza Commissione di ritrovarsi qui con il Legislativo. Ci sono da dare i pareri sui quattro emendamenti depositati precedentemente. Un attimo di pazienza. Grazie, colleghi.
Riprendiamo le nostre postazioni. Possiamo riprendere i lavori.
Siamo a pagina 310-bis, emendamento n. A0266, presentato dalla correlatrice consigliera Guarda, articolo 6, comma 01, aggiuntivo, che prevede:
All'articolo 6 con il quale si modifica l'articolo 21 (Ambiti territoriali di caccia) della legge regionale n. 50 del 1993 è inserito il seguente ulteriore comma di modifica relativo al comma 5 dell'articolo 21
01. Alla lettera a) del comma 5 le parole "tre rappresentanti designati dalle strutture locali delle associazioni venatorie riconosciute a livello nazionale o regionale" sono così sostituite "tre rappresentanti designati dalle strutture locali delle associazioni venatorie riconosciute a livello nazionale o regionale e maggiormente rappresentative a livello di ambito.
Non vedo richieste di intervento. Metto in votazione l'emendamento n. A0266, con parere favorevole del relatore.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Pagina 310-ter, emendamento n. A0267, presentato dal relatore consigliere Gianpiero Possamai, articolo 6, modificativo, che prevede:
Art. 6 – Modifica all'articolo 21 della legge regionale 9 dicembre 1993, n. 50 "Norme per la protezione della fauna e per il prelievo venatorio".
1. Al comma 5 bis dell'articolo 21 è apportata la seguente modifica
Lettera c): le parole "dimostrino di avere un numero di iscritti non inferiore ad un quindicesimo del totale dei cacciatori residenti nella regione" sono così sostituite "dimostrino di avere un numero di iscritti non inferiore ad un ventesimo del totale dei cacciatori residenti nella regione".
Non vedo richieste di intervento. Metto in votazione l'emendamento n. A0267. Parere favorevole.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Metto in votazione l'articolo 6, così come modificato.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Andiamo a pagina 311, emendamento n. A0081, presentato dal consigliere Zanoni, articolo 6-bis, aggiuntivo, che prevede:
Dopo l'articolo 6 è inserito il seguente articolo:
"6bis – Modifiche agli articoli 21 e 24 della legge regionale 9 dicembre 1993, n. 50 "Norme per la protezione della fauna e per il prelievo venatorio".
1. Dopo il comma 8 dell'articolo 21 della legge regionale 9 dicembre 1993, n. 50 è inserito il seguente comma:
8 bis. Il Comitato direttivo può stabilire eventuali restrizioni al calendario venatorio regionale in merito a: specie cacciabili, carniere giornaliero e stagionale, orari di caccia, giornate di caccia e attività di allenamento e addestramento dei cani da caccia."
2. Al comma 5 dell'articolo 24 della legge regionale 9 dicembre 1993, n. 50 sono aggiunte le parole: "8 bis.".".
Non vedo richieste di intervento. Metto in votazione l'emendamento n. A0081. Parere contrario del relatore.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio non approva.
Emendamento n. A0242, pagina 312, presentato dal consigliere Formaggio, articolo 22, comma 4, sostitutivo, che prevede:
LEGGE REGIONALE 50/93
Art. 22 – Iscrizione all'Ambito
Il comma 4 è così sostituito:
Il Comitato Direttivo dell'Ambito accorda permessi giornalieri d'ospite su richiesta dei cacciatori iscritti allo stesso ambito in base alle disposizioni contenute nello statuto.
Metto in votazione l'emendamento n. A0242. Parere favorevole del relatore.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Andiamo a pagina 313, emendamento n. A0240, presentato dal consigliere Formaggio, articolo 7, sostitutivo, che prevede:
LEGGE REGIONALE 50/93
Art. 23 – Zona faunistica delle Alpi
Il comma 6 è così sostituito:
Il Comitato direttivo del Comprensorio alpino accorda permessi giornalieri d'ospite su richiesta dei cacciatori iscritti allo stesso Comprensorio, in base alle disposizioni contenute nello statuto.
Non vedo richieste di intervento. Metto in votazione l'emendamento n. A0240. Parere favorevole del relatore.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Metto in votazione l'articolo 7.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Andiamo a pagina 314, emendamento n. A0244, presentato dal relatore consigliere Gianpiero Possamai, articolo 8, aggiuntivo, che prevede:
Art. 8 – Modifica all'articolo 24 della legge regionale 9 dicembre 1993, n. 50 "Norme per la protezione della fauna selvatica per il prelievo venatorio"
Al comma 4 dell'articolo 24 come sostituito è apportata la seguente modifica
La lettera d) del comma 4 dell'articolo 24 è così sostituita
"d) un esperto in materia di programmazione faunistico-venatoria e/o gestione amministrativa in rappresentanza della Regione".
Non vedo richieste di intervento. Metto in votazione l'emendamento n. A0244. Relatore favorevole.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Andiamo a pagina 314-bis (gli altri due presentati prima), emendamento n. A0268, presentato dalla correlatrice consigliera Guarda, articolo 8, comma 1, aggiuntivo, che prevede:
All'articolo 8 comma 1 lettera a) con il quale si sostituisce il comma 4 dell'articolo 24 (Comprensori alpini) della legge regionale n. 50 del 1993 è apportata la seguente modifica
Alla lettera a) le parole "tre rappresentanti designati dalle strutture locali delle associazioni venatorie riconosciute a livello nazionale o regionale e maggiormente rappresentative a livello nazionale o regionale presenti nel comprensorio stesso" sono così sostituite "tre rappresentanti designati dalle strutture locali delle associazioni venatorie riconosciute a livello nazionale o regionale e maggiormente rappresentative a livello di comprensorio".
Non vedo richieste di intervento. Metto in votazione l'emendamento n. A0268. Relatore favorevole.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Metto in votazione l'articolo 8.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Pagina 315, emendamento n. A0082, presentato dal consigliere Zanoni, articolo 8-bis, aggiuntivo, che prevede:
Dopo l'articolo 8 è inserito il seguente articolo:
"8bis – Modifiche all'articolo 26 della legge regionale 9 dicembre 1993, n. 50 "Norme per la protezione della fauna e per il prelievo venatorio".
1. Dopo il comma 2 dell'articolo 26 della legge regionale 9 dicembre 1993, n. 50 è inserito il seguente comma:
2 bis. È comunque vietato l'esercizio venatorio su tutta la superficie degli scanni del delta del Fiume Po.".
Non vedo richieste di intervento. Metto in votazione l'emendamento n. A0082. Parere contrario del relatore.
È aperta la votazione. Aiutate la collega Guarda, per favore, informatica. Ostanel, scusi.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio non approva.
Andiamo a pagina 316, emendamento n. A0083, presentato dal consigliere Zanoni, articolo 8-bis, aggiuntivo, che prevede:
Dopo l'articolo 8 è inserito il seguente articolo:
"8bis – Modifiche all'articolo 35 della legge regionale 9 dicembre 1993, n. 50 "Norme per la protezione della fauna e per il prelievo venatorio".
1. Dopo la lettera m) del comma 1 dell'articolo 35 della legge regionale 9 dicembre 1993, n. 50 è inserita la seguente lettera:
m bis) da euro 100,00 a euro 300,00 per le violazioni al Regolamento di Attuazione del Piano Faunistico Venatorio di cui al comma 5 dell'articolo 8.".
Non vedo richieste di intervento. Metto in votazione l'emendamento n. A0083. Relatore contrario.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
Ripeto, relatore contrario. Potete votare.
È chiusa la votazione.
Il Consiglio non approva.
Emendamento n. A0154, pagina 317, presentato dalla consigliera Guarda, articolo 9, aggiuntivo, che prevede:
All'articolo 9, di introduzione del comma 2 bis all'articolo 35 della Legge regionale 9 dicembre 1993, n. 50 , le parole "possono prevedere" sono sostituite con la seguente "prevedono".
Collega Guarda, prego.

Cristina GUARDA (Europa Verde)

Semplicemente vorrei ricordare che questo emendamento è ciò di cui vi parlavo nel tardo pomeriggio, cioè quell'aspetto per cui non è soltanto facoltativo, ma è un dovere andare a intervenire riservando a chi vìola il Regolamento, lo Statuto o le norme un'azione disciplinare, così come è stabilito nell'aggiunta che avete portato voi in Commissione Terza, che apprezzo, ma che rendendola sempre facoltativa, purtroppo, dal mio punto di vista, perde di efficacia nella lotta agli atteggiamenti che non corrispondono alle norme che noi abbiamo deciso di andare a definire e che sono definite poi dalle diverse Istituzioni competenti.

PRESIDENTE

Grazie.
Non vedo altre richieste di intervento. Metto in votazione l'emendamento n. A0154, con il parere contrario del relatore.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio non approva.
Emendamento n. A0155, pagina 318, presentato dalla consigliera Guarda, articolo 9, modificativo, che prevede:
All'articolo 9, d'introduzione del comma 2 bis all'articolo 35 della Legge regionale 9 dicembre 1993, n. 50 , alla fine del primo periodo, dopo la parola "sottoscritti" è inserito il seguente periodo: "Il procedimento disciplinare è attivato anche sulla base di esposto presentato al Presidente dell'Ambito territoriale di Caccia e del Comprensorio Alpino o di notizia comunque acquisita dagli organi o dagli associati".
Non vedo richieste di intervento. Metto in votazione l'emendamento n. A0155. Parere contrario del relatore.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio non approva.
Emendamento n. A0222, pagina 319, presentato dal consigliere Zanoni, articolo 9, modificativo, che prevede:
Dopo il comma 1 dell'articolo 9 è inserito Il seguente comma:
1bis. All'articolo 35 in fine al comma 3 è inserito il seguente periodo:
"e ne comunicano l'esito alla struttura regionale competente in materia faunistico venatoria".
Non vedo richieste di intervento. Metto in votazione l'emendamento n. A0222.
Parere contrario del relatore... Parere? Emendamento 222? Leggo qualcos'altro, collega. Siamo a pagina 319. Fermi, non sbagliamo gli ultimi voti. Siamo sicuri? È la vostra ultima risposta? Bene. Relatore favorevole all'emendamento 222.
Colleghi, si riapre la votazione con il pulsante "più" e si entra in votazione. Se c'è da cambiare... Qualcuno era già partito. Collega Cestari, relatore favorevole.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Mettiamo in votazione l'articolo 9, così come modificato.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
Mascherina, grazie.
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Andiamo a pagina 320, emendamento n. A0207, presentato dal consigliere Bet, articolo 9-bis, aggiuntivo, che prevede:
Art. .. – Inserimento di articolo dopo l'articolo 35 bis della legge regionale 9 dicembre 1993, n. 50 "Norme per la protezione della fauna e per il prelievo venatorio".
1. Dopo l'articolo 35 bis è inserito il seguente:
"Art. 35 ter – Codice etico per la disciplina dell'esercizio dell'attività venatoria
1. La Giunta regionale predispone un codice etico per promuovere forme di autodisciplina nell'esercizio dell'attività, raccogliendo le regole deontologiche consolidate nella tradizione venatoria secondo i princìpi della sostenibilità ambientale, del rispetto della fauna selvatica e della sicurezza nell'utilizzo delle armi, così concorrendo a promuovere nella comunità regionale l'esercizio venatorio come attività compatibile con la conservazione della fauna selvatica e la produzione agricola.
2. La Giunta regionale provvede alla definizione del codice etico anche avvalendosi della collaborazione delle associazioni venatorie riconosciute a livello nazionale o regionale, della avvenuta definizione del codice etico viene data comunicazione alla competente commissione consiliare.
3. Il codice etico costituisce parte integrante del regolamento di cui all'articolo 35 comma 2 bis".
2. La Giunta regionale provvede a definire il codice etico di cui all'articolo 35 ter della legge regionale n. 50 del1993 entro un anno dalla entrata in vigore della presente legge".
Collega Bet, prego.

Roberto BET (Zaia Presidente)

Grazie, Presidente.
Permettetemi una breve riflessione su questo emendamento, che introduce quello che abbiamo definito "codice etico del cacciatore Veneto".
Questa proposta nasce da un'analisi della situazione attuale del mondo venatorio. La pianificazione faunistica oggi soffre di una serie di difficoltà: una normativa generale, la legge n. 157/1992, che deve essere riformata; una di tipo amministrativo, con la riforma Delrio, la devastante riforma Delrio, che necessita di essere ripresa per mano, quindi alle Province vanno ridate quelle competenze e quella vicinanza al territorio che permetteva di fare pianificazione faunistica; altro elemento di criticità è che noi non possiamo pensare di fare pianificazione faunistica senza i cacciatori, che sono dei volontari qualificati, che, però, nell'arco degli ultimi anni continuano a diminuire. Quindi, c'è un processo di abbandono di questa attività, che fino a qualche anno fa era un'attività prestigiosa e godeva di una stima sociale, mentre oggi questo prestigio e questa stima sociale non ci sono più o, comunque, sono in continuo declino. Non entro nel merito dei motivi per cui ciò sta avvenendo.
Credo, comunque, che introducendo un codice etico si dia la possibilità alla collettività regionale, al mondo agricolo, ai proprietari della terra, agli stessi cacciatori di riottenere quel prestigio sociale e quel riconoscimento che fino a qualche anno fa venivano dati a questo mondo di volontari – lo ripeto, mondo di volontari – attraverso i quali si fa la pianificazione faunistica. Ripeto, non potremmo fare pianificazione faunistica senza il contributo di queste persone, di questi concittadini veneti, che volontariamente si dedicano a questo tipo di attività.
Diamo compito alla Giunta regionale, quindi, di predisporre una serie di regole etiche, che non devono essere calate dall'alto, ma semplicemente devono essere esplicitate e messe nero su bianco, dei codici di comportamento che già appartengono al mondo venatorio, che già appartengono a quel mondo che Mario Rigoni Stern, che ho sentito citare oggi, chiamava "dei camminanti", e quindi di dare a questo mondo una dignità attraverso delle regole etiche, generalmente accettate, che permettano di nuovo anche alle nuove generazioni di avvicinarsi a questo tipo di attività.
Io credo che sia da fare un investimento di questo tipo e, attraverso una nuova immagine, un nuovo prestigio sociale, rilanciare anche questo mondo, che oggi abbiamo cercato di disciplinare e al quale oggi stiamo dando dei compiti, perché ricordiamoci che da domani, una volta approvato il Piano faunistico, coloro che sul territorio dovranno realizzarlo, portarlo avanti e adempiere i compiti che oggi stiamo definendo è proprio il mondo dei cacciatori.
Spero, pertanto, che questo emendamento venga unanimemente accolto.

PRESIDENTE

Grazie, collega Bet.
Non vedo altre richieste di intervento. Metto in votazione l'emendamento n. A0207, con il parere favorevole del relatore.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Andiamo a pagina 322, emendamento n. A0241, presentato dal consigliere Formaggio, articolo 38, comma 2, sostitutivo, che prevede:
LEGGE REGIONALE 50/93
Art. 38 – Tasse di concessione regionale
Il comma 2) è così sostituito:
Il pagamento delle tasse di concessione e di ogni altro tributo dovuto alla Regione del Veneto deve essere effettuato tramite i sistemi di pagamento messi a disposizione e/o autorizzati dalla Pubblica Amministrazione.
Non vedo richieste di intervento. Metto in votazione l'emendamento n. A0241. Relatore favorevole.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Andiamo a pagina 323, emendamento n. A0221, presentato dal consigliere Zanoni, articolo 9-bis, aggiuntivo, che prevede:
Dopo l'articolo 9 è inserito il seguente articolo:
Art. 9bis – Modifiche ALLEGATO A "Programmi e modalità d'esame per conseguire l'abilitazione all'esercizio venatorio" della legge regionale 9 dicembre 1993, n. 50 "Norme per la protezione della fauna e per il prelievo venatorio.
1. All'ALLEGATO A "Programmi e modalità d'esame per conseguire l'abilitazione all'esercizio venatorio" della legge regionale 9 dicembre 1993, n. 50 , sono apportate le seguenti modifiche:
a) Dopo il punto 13 del paragrafo A) "Legislazione venatoria" del comma 1 è inserito il seguente punto: 13bis) princìpi di gestione amministrativa e contabile degli Ambiti territoriali di caccia e dei Comprensori Alpini;
b) Dopo il punto 1 del paragrafo D) "Tutela della natura e princìpi di salvaguardia delle colture agricole" del comma 1 è inserito il seguente punto: 1bis) nozioni relative alla Rete Natura 2000 e sue implicazioni sull'attività faunistico venatoria;
c) Alla lettera b) del comma 2 le parole "caratteristiche e peculiarità" sono sostituite dalle seguenti parole: "caratteristiche, peculiarità, salvaguardia e gestione".
Non vedo richieste di intervento. Relatore favorevole. Metto in votazione l'emendamento n. A0221.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Pagina 324, emendamento n. A0084, presentato dai consiglieri Zanoni e Bigon, articolo 9-bis, aggiuntivo, che prevede:
Dopo l'articolo 9 sono inserite le seguenti parole:
"CAPO Il BIS – Disposizioni per la tutela della fauna selvatica
Art. 9bis – Tutela dell'avifauna.
1. Al fine di tutelare i nidi, le uova e i piccoli nati degli uccelli è fatto divieto di potatura degli alberi nei mesi di marzo, aprile, maggio e giugno.".
Non vedo richieste di intervento. Metto in votazione l'emendamento n. A0084. Relatore contrario.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio non approva.
Emendamento n. A0085, pagina 325, presentato dai consiglieri Zanoni e Bigon, articolo 9-bis, aggiuntivo, che prevede:
Dopo l'articolo 9 sono inserite le seguenti parole:
"CAPO Il BIS – Disposizioni per la tutela della fauna selvatica
Art. 9bis – Tutela della fauna selvatica nel periodo riproduttivo.
1. Nel territorio agro-silvo-pastorale è vietato lasciare liberi i cani da compagnia nei mesi di marzo, aprile, maggio e giugno.".
Non vedo richieste di intervento. Metto in votazione l'emendamento n. A0085. Relatore contrario.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio non approva.
Emendamento n. A0086, pagina 326, presentato dai consiglieri Zanoni e Bigon, articolo 9-bis, aggiuntivo, che prevede:
Dopo l'articolo 9 sono inserite le seguenti parole:
"CAPO II BIS – Disposizioni per la tutela della fauna selvatica
Art. 9bis – Misure per la tutela della fauna selvatica.
1. AI fine di tutelare la fauna selvatica gli Ambiti territoriali di caccia, nel cui territorio sono presenti siti della Rete Natura 2000, provvedono annualmente alla realizzazione di corridoi ecologici tramite la piantumazione di essenze autoctone adeguate allo scopo.".
Non vedo richieste di intervento. Collega Zanoni, prego.

Andrea ZANONI (Partito Democratico Veneto)

Volevo dire che lo ritiro perché abbiamo presentato un ordine del giorno, concordato anche con alcuni colleghi della maggioranza.

PRESIDENTE

L'emendamento n. A0086 è stato ritirato.
Andiamo all'emendamento n. A0087, pagina 327, presentato dai consiglieri Zanoni e Bigon, articolo 9-bis, aggiuntivo, che prevede:
Dopo l'articolo 9 sono inserite le seguenti parole:
"CAPO II BIS – Disposizioni per la tutela della fauna selvatica
Art. 9bis – Tutela della fauna selvatica.
1. AI fine di tutelare la fauna selvatica e prevenire incidenti stradali, nella realizzazione di infrastrutture viarie devono essere previsti dei corridoi utili al passaggio degli animali (sovrappassi e sottopassi).".
Prego, collega Zanoni.

Andrea ZANONI (Partito Democratico Veneto)

L'emendamento n. 87 lo ritiro per lo stesso motivo di prima.

PRESIDENTE

L'emendamento n. A0087 è stato ritirato.
Andiamo all'emendamento n. A0088, presentato dai consiglieri Zanoni e Bigon, articolo 9-bis, pagina 328, aggiuntivo, che prevede:
Dopo l'articolo 9 sono inserite le seguenti parole:
"CAPO Il BIS – Disposizioni per la tutela della fauna selvatica
Art. 9bis – Norme a tutela dei nidi.
1. Sono protetti i nidi di rondine, balestruccio, rondone nonché i siti riproduttivi dei chirotteri e ne è vietata la loro distruzione.
2. In caso di interventi edilizi su edifici interessati da nidi o siti di cui al comma 1, i lavori di restauro, ristrutturazione o demolizione possono essere realizzati solo ad avvenuto involo dei pulli.
3. In caso di rimozione dei nidi, ne dovranno essere installati di artificiali adeguati ad ospitare le specie interessate.".
Prego, collega Zanoni.

Andrea ZANONI (Partito Democratico Veneto)

Ritiro anche l'emendamento 88, perché c'è nell'ordine del giorno.

PRESIDENTE

L'emendamento n. A0088 è stato ritirato.
Emendamento n. A0089, presentato dai consiglieri Zanoni e Bigon, articolo 9-bis, pagina 329, aggiuntivo, che prevede:
Dopo l'articolo 9 sono inserite le seguenti parole:
"CAPO Il BIS – Disposizioni per la tutela della fauna selvatica
Art. 9bis – Tutela dei mammiferi selvatici.
1. AI fine di tutelare i mammiferi selvatici è fatto divieto di bruciare cataste di ramaglie nel periodo dal 15 ottobre al 15 aprile.".
Questo lo lasciamo, collega Zanoni?

Andrea ZANONI (Partito Democratico Veneto)

Lo ritiro.

PRESIDENTE

L'emendamento n. A0089 è stato ritirato.
Andiamo a pagina 330, emendamento n. A0092, presentato dai consiglieri Zanoni e Bigon, articolo 9-bis, aggiuntivo, che prevede:
Dopo l'articolo 9 sono inserite le seguenti parole:
"CAPO Il BIS – Disposizioni per la tutela della fauna selvatica
Art. 9bis – Divieto di utilizzo di petardi, botti e fuochi artificiali.
1. È vietato in tutto il territorio regionale l'esplosione di petardi, botti e fuochi artificiali.".
Non vedo richieste di intervento. Metto in votazione l'emendamento n. A0092. Relatore contrario.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio non approva.
Andiamo all'emendamento n. A0091, pagina 331, presentato dai consiglieri Zanoni e Bigon, articolo 9-bis, aggiuntivo, che prevede:
Dopo l'articolo 9 sono inserite le seguenti parole:
"CAPO II BIS – Disposizioni per la tutela della fauna selvatica
Art. 9bis – Divieto di utilizzo di petardi, botti e fuochi artificiali.
1. È vietato in tutto il territorio regionale l'esplosione di petardi, botti e fuochi artificiali. I Sindaci possono autorizzare manifestazioni pirotecniche solo dopo aver accertato la mancanza di pericolo e conseguenze negative per gli animali selvatici e di affezione.".
Non vedo richieste di intervento.

Jonatan MONTANARIELLO (Partito Democratico Veneto)

Se resta a verbale che prima ho votato favorevole. Ho fatto un errore nel voto. Mi sono astenuto e volevo votare favorevole. Se resta a verbale.

PRESIDENTE

Va bene, rimane a verbale.

Jonatan MONTANARIELLO (Partito Democratico Veneto)

Grazie.

PRESIDENTE

Ripeto, emendamento 91 di pagina 331. Non vedo richieste di intervento. Lo metto in votazione. Relatore contrario.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio non approva.
Emendamento n. A0090, pagina 332, presentato dai consiglieri Zanoni e Bigon, articolo 9-bis, aggiuntivo, che prevede:
Dopo l'articolo 9 sono inserite le seguenti parole:
"CAPO II BIS – Disposizioni per la tutela della fauna selvatica
Art- 9bis – Divieto di utilizzo di petardi, botti e fuochi artificiali nelle ore notturne.
1. È vietato in tutto il territorio regionale l'esplosione di petardi, botti e fuochi artificiali nelle ore notturne. I Sindaci possono autorizzare manifestazioni pirotecniche solo dopo aver accertato la mancanza di pericolo e conseguenze negative per gli animali selvatici e di affezione.".
Metto in votazione l'emendamento n. A0090. Relatore contrario.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio non approva.
Emendamento n. A0093, pagina 333, presentato dai consiglieri Zanoni e Guarda, articolo 9-bis, aggiuntivo, che prevede:
Dopo l'articolo 9 sono inserite le seguenti parole:
"CAPO Il BIS – Disposizioni per la tutela della fauna selvatica
Art. 9bis – Divieto di transito di mezzi a motore.
1. Fatti salvi gli interventi di manutenzione e selvicoltura, al fine di tutelare la fauna selvatica è vietato il transito di mezzi a motore nei sentieri di montagna e nei percorsi pedonali delle aree protette.".
Non vedo richieste di intervento. Metto in votazione l'emendamento n. A0093. Relatore contrario.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio non approva.
Emendamento n. A0094, pagina 334, presentato dai consiglieri Zanoni e Bigon, articolo 9-bis, aggiuntivo, che prevede:
Dopo l'articolo 9 sono inserite le seguenti parole:
"CAPO II BIS – Disposizioni per la tutela della fauna selvatica
Art. 9bis – Tutela della fauna selvatica nel periodo riproduttivo.
1. Gli sfalci della vegetazione nei canali, nei fiumi e nei corsi d'acqua in generale non devono essere effettuati nel periodo di nidificazione e riproduzione della fauna selvatica e possono quindi essere effettuati con l'esclusione dei mesi di aprile, maggio, giugno e luglio.".
Non vedo richieste di intervento. Metto in votazione l'emendamento n. A0094. Relatore contrario.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio non approva.
Emendamento n. A0228, pagina 336, presentato dal presidente Andreoli, articolo 10, comma 2-bis, aggiuntivo, che prevede:
All'articolo 10 recante "Disposizioni transitorie" dopo il comma 2, è inserito il seguente:
"2 bis. La destinazione delle zone per l'allenamento e l'addestramento dei cani da caccia, in essere alla data di scadenza di validità del piano faunistico venatorio regionale approvato con la legge regionale n. 1/2007 e successive modificazioni, continua, per quanto compatibili con il Piano faunistico venatorio regionale 2022-2027 approvato con la presente legge, fino all'inizio della stagione venatoria 2022-2023".
Non vedo richieste di intervento. Metto in votazione l'emendamento n. A0228. Parere favorevole del relatore.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Siamo all'emendamento n. A0269, presentato dal relatore consigliere Gianpiero Possamai, articolo 10, comma 2-ter, pagina 336-bis, aggiuntivo, che prevede:
2 ter. Restano valide le domande di rinnovo delle concessioni degli istituti di cui al Titolo IV della legge regionale n. 50 del 1993 presentate entro la data di scadenza di validità del Piano faunistico venatorio regionale approvato con legge regionale n. 1 del 2007 e successive modificazioni, per quanto compatibili con la nuova pianificazione e fatta salva la facoltà di integrazioni.
È l'ultimo di quelli depositati un'oretta fa.
Non vedo richieste di intervento. Metto in votazione l'emendamento n. A0269. Immagino che il relatore sia favorevole.
È aperta la votazione... Pagina 336-bis. È l'ultimo di quelli depositati un'ora fa. Ripeto, relatore favorevole. Per cambiare voto entrate su "più" e premete il tasto "votazione", e potete cambiare l'espressione di voto.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Andiamo all'articolo 10, così come modificato.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Andiamo all'articolo 11 (Abrogazione di norme precedenti).
Metto in votazione l'articolo 11.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Siamo all'articolo 12.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Articolo 13.
L'assessore Corazzari ha chiesto la parola. Prego.

Ass.re Cristiano CORAZZARI

Grazie, Presidente.
Intervengo ora, in quanto poi in dichiarazione di voto interverrà il Capogruppo e il relatore.
Sicuramente è un traguardo importante che, con il lavoro dell'Aula, è stato raggiunto. La Regione del Veneto si dota di un nuovo Piano faunistico-venatorio. Abbiamo cinque anni di programmazione che ci aspettano e per noi, come Giunta e come uffici regionali, sarà un impegno assolutamente preminente.
Questo traguardo è stato raggiunto dopo un ampio e articolato iter procedurale e procedimentale, che ci ha visti tutti, ciascuno per il suo ruolo, impegnati a concretizzare un risultato che era molto atteso. Quindi, prima di ogni altra considerazione vorrei riconoscere e attestare il grande lavoro che è stato svolto a tutti i livelli.
Vorrei cominciare ricordando il lavoro che è stato fatto nella scorsa Legislatura dal collega Pan, che mi ha preceduto in questa delega, che nel 2016 ha voluto avviare questo cantiere. Il ringraziamento lo faccio alle mie strutture della Giunta regionale, che hanno concretizzato un Piano che nasce da professionalità che sono interne alla nostra Amministrazione regionale e ai servizi del Consiglio regionale, che hanno dato un insostituibile contributo sotto il profilo giuridico e procedurale. Non voglio dimenticare, poi, il lavoro fatto dalla Commissione, qui rappresentata dal Presidente, ma tutti i commissari, e dagli uffici preposti alla VAS, con cui è stato instaurato un dialogo collaborativo, orientato a dare, anche e soprattutto nel corso della sua fase gestionale, che ci aspetta, ulteriore efficacia e valore ambientale a questo Piano.
La Terza Commissione consiliare ha voluto svolgere un impegnativo compito di analisi e, ove necessario, di ulteriore miglioramento della proposta che ha fatto la Giunta. Quindi, voglio specificamente ringraziare ancora il presidente Andreoli, il relatore Possamai, il correlatore Guarda e i rappresentanti di tutte quelle associazioni, di quel mondo di portatori di interesse, associazioni ambientaliste, venatorie e agricole, che hanno messo a disposizione importanti indicazioni, proposte, suggerimenti, ma anche a tutti coloro che nella fase della pubblicazione dei Piani hanno formulato osservazioni che sono state utili a migliorare il Piano.
Questo Piano faunistico-venatorio costituisce un documento di programmazione unico, fortemente orientato all'innovazione e attento alle prescrizioni di carattere ambientale e agli aspetti di confronto e interlocuzione tra i diversi soggetti portatori di interesse. Era atteso da 14 anni. Direi, quindi, che abbiamo fatto qualcosa di importante.
È il primo Piano faunistico-venatorio regionale per il Veneto, dopo la riforma delle Province, con la Delrio, una norma che non posso che giudicare negativamente, sia da un punto di vista concettuale sia per gli effetti deleteri che ha generato. Sicuramente, ciononostante, ciò non ci ha reso esenti dal voler porre rimedio a queste carenze, a queste mancanze derivanti da questa riforma, con quelle che sono state tutta una serie di iniziative legislative regionali ‒ ricordo le leggi n. 19/2015, n. 30/2016, n. 30/2018 ‒ che hanno avuto l'obiettivo di mantenere, seppur con una diversa formulazione amministrativa, adeguati livelli di efficienza ed efficacia nei confronti dell'utenza e dei portatori di interesse. Voglio sottolineare: tutta l'utenza e tutti i portatori di interesse. Anche di coloro che sono convinti che, magari, l'abolizione della caccia sia una soluzione a tanti problemi, cosa che noi, naturalmente, non condividiamo.
Abbiamo voluto mantenere per ciascun territorio provinciale una sede territoriale regionale che sia un presidio delle diverse funzioni di erogazione dei servizi all'utenza e di stretto collegamento delle attività di vigilanza e controllo, che oggi sono ancora incardinate alle Province, come ben sapete. (incomprensibile) attraverso lo sviluppo di un sistema convenzionale tra la Regione, le Province e la Città metropolitana. Su questa base è stato realizzato un processo di revisione dei percorsi e dei processi amministrativi, per fare in modo che la decisione di rilievo territoriale sia assunta allo stesso livello amministrativo, con un ruolo di indirizzo e di coordinamento interprovinciale da parte delle Direzioni regionali centrali. È un sistema più articolato, più complesso e, alle volte, con maggiori difficoltà di attuazione, ma non ci siamo sottratti allo sforzo di renderlo funzionale alle esigenze che il mondo venatorio e dei portatori di interesse ci richiede.
Si tratta di un sistema che è stato varato a ottobre del 2019 e che oggi viene ad essere implementato, anche nella fase gestionale, con questo Piano. È noto ‒ e vale per tutti i Piani, non solo per questo Piano ‒ che la fase più impegnativa sarà quella della gestione puntuale e quotidiana. Il valore di un buon Piano si fonda anche sulla sua sostenibilità in termini gestionali. Ed è per questo, con un positivo non scontato riconoscimento da parte della Commissione VAS, che questo Piano faunistico-venatorio regionale ha da subito previsto, tra i suoi indirizzi strategici ed operativi, una specifica attenzione alla piena ed efficace sostenibilità della fase gestionale.
Altro elemento di rilievo di questo Piano è stato l'impegno profuso nell'analisi territoriale finalizzata a definire un'immagine attuale del territorio agro-silvo-pastorale, questo in considerazione dello sviluppo e dell'influenza che possono avere tanti nuovi insediamenti urbani e produttivi e le nuove reti infrastrutturali rispetto alle esigenze della tutela delle componenti faunistiche.
È un po' cambiato il nostro territorio, sicuramente, negli ultimi anni.
Il dettaglio dell'immagine della (inc.) che caratterizza questo Piano è stato realizzato grazie alle più moderne tecnologie cartografiche. Questo consente un puntuale confronto con i tematismi di altri Piani, così come consente di poter analizzare rapidamente effetti ed efficacia di eventuali modifiche del Piano, oltre che sulla base delle più recenti foto aeree, per poter definire confini fondati su elementi fissi a livello territoriale. Questo ci ha anche consentito di acquisire informazioni sull'efficacia che alcuni interventi legati al programma di sviluppo rurale, che sono interventi agro-ambientali (siepi, boschetti e formazioni forestali), possono avere nei confronti della fauna selvatica e della localizzazione delle misure di protezione della stessa, attraverso le ZRC e le oasi.
Con questo Piano si mettono a regime, per la prima volta, ciascuna con le proprie specificità, alcune criticità legate alla fauna selvatica che caratterizzano il nostro territorio ‒ pensiamo al lupo e ai grandi carnivori, da un lato, e al cinghiale, dall'altro ‒ da un lato promuovendo l'integrazione degli strumenti programmatori regionali, ed è il caso di recenti bandi del PSR legati alla diffusione di appostamenti preventivi contro la predazione da lupo; dall'altro, promuovendo in una cornice complessiva le attività di controllo del cinghiale, specie che, come sappiamo, può rappresentare una fonte di danno anche agli habitat tutelati dalla Rete Natura 2000 e, più di recente, purtroppo, che costituisce, altresì, un elemento di concorso attivo nel contrasto al possibile ingresso della peste suina africana nel nostro territorio. Quindi, anche aspetti sanitari di primaria urgenza.
Un ulteriore elemento di innovazione ‒ e vado verso la conclusione ‒ è il ridisegno del sistema territoriale della gestione di ATC e comprensori alpini, con una significativa azione di riaccorpamento e integrazione tra territori, nonché una riforma degli Statuti associativi finalizzata a definire meglio i ruoli, le funzioni, le responsabilità, gli organismi gestionali degli stessi. Ulteriori e possibili aggregazioni a livello di ATC, e non solo, sono possibili, ma si intende attivamente promuoverne la realizzazione.
Con questa breve relazione, ho voluto fare una sintesi del lavoro che è stato svolto, ma soprattutto dare il segno di quello che sarà il lavoro che ci aspetterà. Questo Piano deve essere interpretato come uno strumento dinamico, che ci deve vedere protagonisti anche, e subito, a partire dagli atti attuativi dello stesso, per far sì che questo strumento sia sempre più rispondente alle esigenze di un mondo di portatori di interessi, primo fra tutti quello dei cacciatori, che per troppo tempo e per troppi anni hanno aspettato questo strumento e che devono vedere riconosciuto tutto il valore del loro ruolo insostituibile, come è stato detto durante il dibattito in quest'Aula, nei confronti di tutti i veneti. Grazie.

PRESIDENTE

Grazie, Assessore.
La parola al relatore Possamai. Prego.

Gianpiero POSSAMAI (Liga Veneta per Salvini Premier)

Grazie.
Esclusivamente perché desidero, in quanto doveroso, complimentarmi con l'assessore Cristiano Corazzari per quanto fatto, per questo splendido risultato, e anche con il suo predecessore, il presidente di Gruppo Giuseppe Pan.
Voglio anche sottolineare ed evidenziare i miei ringraziamenti con la struttura della Direzione agroambiente, gestione faunistico-venatoria, in particolare con chi ha dedicato la propria professionalità e il proprio tempo nelle diverse fasi di elaborazione e completamento del Piano faunistico-venatorio. Di questi qui presenti ci sono il direttore di direzione, il dottor Pietro Salvadori, e il dottor Ivano Confortini, responsabile dell'ufficio di Verona, componente del gruppo di lavoro per il Piano faunistico-venatorio. Attraverso di loro intendo esprimere un ringraziamento, con tutti gli altri colleghi del gruppo di lavoro e della struttura, che si sono adoperati per il Piano faunistico-venatorio.
I ringraziamenti e i complimenti per il lavoro fatto vanno al Presidente e ai componenti della Terza Commissione, oltre che al personale della stessa, con la responsabile, dottoressa Forestan.
Ultimi, ma non certo ultimi in classifica, conosciamo il grande valore del nostro personale, un grande ringraziamento va anche al dottor Giachetti, responsabile dei Servizi affari giuridici e legislativi del Consiglio regionale, indispensabile per la nostra attività, e al dottor Carlo Simionato, responsabile della Segreteria della Seconda Commissione, ma che ha prestato il proprio impegno e la propria professionalità, e a tutto il resto del personale che si è dedicato all'elaborazione e all'approvazione di questo strumento. Sono stati apporti indispensabili. Io mi meraviglio sempre della velocità con cui danno risposta alle nostre proposte, alle nostre elaborazioni e alle nostre mediazioni. Quindi, grandi complimenti a loro.
Voglio anche complimentarmi con i colleghi e ringraziarli per la partecipazione, con i colleghi che hanno partecipato alle diverse fasi emendative e di definizione del Piano.

PRESIDENTE

Grazie.
Adesso votiamo l'articolo 13.
Metto in votazione l'articolo 13.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Passiamo agli ordini del giorno.
ODG n. A0249

Ordine del giorno presentato dai consiglieri Corsi, Rigo e Piccinini relativo a "La Giunta promuova iniziative e azioni atte ad implementare i centri di raccolta e di lavorazione della selvaggina" in occasione dell'esame del disegno di legge relativo a "Piano faunistico-venatorio regionale (2022-2027) e modifiche alla legge regionale 9 dicembre 1993, n. 50 "norme per la protezione della fauna e per il prelievo venatorio"". (Progetto di legge n. 77) APPROVATO (Deliberazione n. 5/2022)

(N.d.r. - Si riproduce il testo scritto dell'ordine del giorno come presentato)
"Il Consiglio regionale del Veneto
PREMESSO CHE:
- gli animali selvatici, in particolare i cinghiali, distruggono produzioni alimentari sterminano raccolti, assediano campi: non più di tanto possono fare i circa 7mila selecontrollori (cacciatore in ausilio alle Guardie Venatorie). Al momento è una situazione fuori controllo favorita dall'emergenza Covid, che con il lockdown ha lasciato campo libero a intere colonie che dagli spazi rurali si sono spinti fino alle aree urbane arrivando sempre più vicini alle famiglie, nei parchi dove giocano i bambini o alle scuole;
- c'è bisogno di un sistema per gestire questa emergenza cinghiali e trasformarla in un'opportunità di lavoro e di valorizzazione del territorio, come fatto in altre regioni, trattandosi di una carne a basso impatto ambientale da un punto di vista energetico.
CONSIDERATO CHE:
- le associazioni e gli agricoltori da tempo stanno lanciando l'allarme dell'aumento esponenziale dei cinghiali nelle campagne del Veneto.
Impegna la Giunta regionale
- ad attivarsi, con la collaborazione delle organizzazioni professionali agricole, per poter promuovere tutte le azioni possibili atte alla promozione di progettualità finalizzate all'implementazione, sul territorio regionale, di centri di raccolta e di lavorazione della selvaggina con l'obiettivo della valorizzazione dei prodotti della carne di fauna selvatica, ed in primis quella di cinghiale, in conformità con quanto previsto dalla normativa comunitaria, statale e regionale in materia di igiene dei prodotti di origine animale, con particolare riferimento alla fauna selvatica oggetto di controllo e di prelievo venatorio".
Non vedo interventi.
Lo metto in votazione.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
ODG n. A0250

Ordine del giorno presentato dai consiglieri Rigo e Corsi relativo a "La Giunta promuova piani di controllo della fauna selvatica in particolare della nutria e dei corvidi" in occasione dell'esame del disegno di legge relativo a "Piano faunistico-venatorio regionale (2022-2027) e modifiche alla legge regionale 9 dicembre 1993, n. 50 "Norme per la protezione della fauna e per il prelievo venatorio"". (Progetto di legge n. 77) APPROVATO (Deliberazione n. 6/2022)

(N.d.r. - Si riproduce il testo scritto dell'ordine del giorno come presentato)
"Il Consiglio regionale del Veneto
PREMESSO CHE:
- la nutria (Myocastor coypus) è un grande roditore semi-acquatico che vive lungo fiumi e laghi nutrendosi di vegetali e scavando le proprie tane nelle sponde naturali o negli argini. La nutria è una specie alloctona per il territorio nazionale dove è stata introdotta nei primi decenni del '900 per scopi economici. Fino al 2014 la nutria rientrava nella legge 157/92, quindi appartenente alla fauna selvatica e la sua limitazione numerica veniva attuata secondo quanto disposto dall'art.19. Nel Veneto già dagli anni '90 sono stati attivati sull'intero territorio regionale piani di controllo, la cui predisposizione e la cui realizzazione sono delegate alle Province ai sensi dell'art. 17 della L.R.n.50/93;
- la legge n.116/2014, in particolare l'articolo 11, comma 11 bis, ha modificato lo status giuridico della nutria escludendola, al pari di talpe, ratti, topi propriamente detti e arvicole, dalla fauna selvatica oggetto di tutela di cui alla Legge 157/92;
- la nutria è tra le specie animali più dannose per l'ambiente; le sue tane, in primis, producono sgrottamenti delle arginature con conseguenti cedimenti del corpo arginale dei tanti canali di bonifica che percorrono il territorio e gli argini dei fiumi, con un costo di ripristino elevato per i Consorzi di gestione dei medesimi. Queste tane poi, se scavate negli argini pensili di fiumi e torrenti, sono tra le principali cause di esondazione;
PREMESSO ALTRESÌ CHE:
- i corvidi, come ben noto, sono in grado di causare danni alle coltivazioni, in misura differente a seconda delle varie tipologie e dell'area geografica. Tra le coltivazioni erbacee annuali, principalmente interessate dai danni causati in particolare dalla cornacchia grigia, troviamo il mais.
Questo soprattutto a ridosso della semina, quando gli uccelli asportano i semi e, in subordine, alla maturazione delle spighe, quando si nutrono direttamente dei semi a maturazione di raccolta, ovvero di quelli derivanti dalle perdite delle macchine operatrici che operano la raccolta. Tra le coltivazioni erbacee a ciclo annuale presenti sul territorio provinciale, sensibili di danni, si ricordano le cucurbitacee a frutto zuccherino (cocomeri e meloni) ed alcune orticole (fragole e pomodori) al momento della maturazione di raccolta. Esiste un ulteriore impatto particolarmente dannoso sulle coltivazioni di arboreti da frutto, in particolare su frutti in formazione di pero, pesco e melo, dalla dimensione di una noce alla maturazione di raccolta.
- le popolazioni di uccelli crescono molto, applicando i principi della Difesa Integrata, in primis si dovrebbe valutare l'attuazione di programmi di prevenzione, previsti dalla normativa, per ridurre le popolazioni di uccelli che arrecano danno.
CONSIDERATO CHE:
- le associazioni e gli agricoltori da tempo stanno lanciando l'allarme dell'aumento esponenziale dei danni causati dalle nutrie e dai corvidi nelle campagne del Veneto.
Impegna la Giunta regionale
- a promuovere iniziative e azioni atte ad implementare i piani di controllo della fauna selvatica, con particolare riferimento alla nutria e ai corvidi, attraverso un maggior coinvolgimento dei comuni e il riconoscimento ai coadiutori dell'attività svolta".

Gianpiero POSSAMAI (Liga Veneta per Salvini Premier)

Favorevole.

PRESIDENTE

Prego, collega Rigo.

Gianpiero POSSAMAI (Liga Veneta per Salvini Premier)

Chiedo scusa, non avevo visto che interveniva.

Filippo RIGO (Liga Veneta per Salvini Premier)

Grazie, Presidente.
Molto brevemente. Ne approfitto per unirmi ai ringraziamenti a tutta la struttura, ai dipendenti, ai tecnici per il lavoro straordinario fatto in questi mesi per arrivare a questo risultato.
Ringraziamenti vanno fatti naturalmente all'assessore Corazzari, al predecessore Pan, al presidente di Commissione Marco Andreoli, ovviamente al relatore Possamai e anche a tutta la Commissione e a tutto il Consiglio, perché, anche se, magari, su idee diverse, comunque si è lavorato in un clima di collaborazione, costruttivo, per arrivare ad un risultato storico ed importante.
In particolare, con questo ordine del giorno si chiede di impegnare la Giunta a promuovere iniziative per implementare i piani di controllo della fauna selvatica, con particolare riferimento alle nutrie e ai corvidi. Abbiamo già votato in questa sede una mozione che impegnava la Giunta a sostenere tutti quei soggetti che si applicavano nel contenimento delle nutrie.
Sappiamo tutti quanti danni creano, oltre che all'agricoltura, agli argini e alle infrastrutture, causando costi enormi per i Consorzi di bonifica e per le Amministrazioni pubbliche. Anche qui viene dimostrata la passione che mettono i cacciatori, che magari qualcuno vuole vedere come degli assassini scatenati, ma che per questi piani di contenimento svolgono un ruolo importantissimo per riequilibrare il rapporto tra uomo, fauna e natura, che in questo caso è assolutamente sbilanciato, praticando una caccia che ‒ ve lo assicuro, io ci sono stato ‒ non è per niente facile: si esce di notte, al freddo, d'inverno, per catturare una preda che non ha alcun valore gastronomico, ma per amore e per passione rispetto al proprio territorio.
Grazie, Presidente.

PRESIDENTE

Grazie a lei.
Collega Bozza, prego.
Collega Bozza, non sento nulla.
Collega Bozza, non si sente.
Provi adesso. Collega Bozza, non la sentiamo.
Proseguiamo con i lavori.
Se non ci sono altri interventi, metto in votazione l'ordine del giorno n. A0250, del collega Rigo.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
ODG n. A0251

Ordine del giorno presentato dai consiglieri Bozza, Venturini e Rigo relativo a "La Regione Veneto preveda l'adozione di misure idonee a confermare l'unicità del versamento della tassa regionale pagata entro il 31 gennaio 2022 evitando così che le aziende faunistico-venatorie, agrituristiche venatorie e i centri privati di produzione della selvaggina siano indotti a versare nuovamente la tassa a seguito dell'entrata in vigore del nuovo piano faunistico venatorio" in occasione dell'esame del disegno di legge relativo a "Piano faunistico-venatorio regionale (2022-2027) e modifiche alla legge regionale 9 dicembre 1993, n. 50 "Norme per la protezione della fauna e per il prelievo venatorio"". (Progetto di legge n. 77) APPROVATO (Deliberazione n. 7/2022)

(N.d.r. - Si riproduce il testo scritto dell'ordine del giorno come presentato)
"IL CONSIGLIO REGIONALE DEL VENETO
PREMESSO CHE il Piano faunistico Venatorio regionale (di seguito PFV) avrà decorrenza da febbraio 2022 e che nel frattempo, nella vigenza del precedente PFV le aziende faunistico venatorie, le aziende agrituristiche venatorie e i centri privati di produzione della selvaggina avranno già provveduto al pagamento del contributo annuale per l'esercizio delle proprie attività nell'anno 2022, come calcolato in base al previgente PFV; infatti le tasse debbono essere corrisposte entro il 31 gennaio dell'anno cui si riferiscono e sono disciplinate dalla legge 27 dicembre 1977, n. 968, e dalle leggi regionali in materia;
RICORDATO in particolare che per le aziende faunistico-venatorie e aziende agri-turistiche-venatorie (art. 2-bis L.R. 06.08.1993, n. 33) è previsto un costo pari a € 3,13 per ogni ettaro o frazione di esso e che per ogni € 0,0516, di tassa è dovuta una soprattassa di € 0,0516, che dovrà essere versata contestualmente alla tassa stessa; ciò porta complessivamente il costo a oltre € 6,00 per ogni ettaro con un significativo esborso pertanto soprattutto in relazione alla vastità dell'area dell'azienda;
CONSIDERATO pertanto che vanno introdotte idonee misure atte ad evitare che, con l'entrata in vigore del nuovo PFV, le aziende che abbiano già corrisposto la relativa tassa di concessione per l'annualità 2022 siano chiamate a versare nuovamente la quota;
Tutto ciò premesso
Impegna la Giunta regionale
Ad adottare e/o promuovere ogni utile iniziativa affinché sia evitato ai titolari delle aziende faunistico-venatorie, aziende agri-turistiche-venatorie e centri privati di produzione della selvaggina di corrispondere nuovamente la tassa di concessione a seguito dell'entrata in vigore del nuovo PFV, così da prevedere il pagamento di un'unica tassa per l'annualità 2022.".
Collega Bozza, proviamo.

Alberto BOZZA (Forza Italia - Berlusconi - Autonomia per il Veneto)

Ci riprovo. Si sente?

PRESIDENTE

Adesso si sente. Prego.

Alberto BOZZA (Forza Italia - Berlusconi - Autonomia per il Veneto)

Grazie, Presidente.
Già l'oggetto dell'ordine del giorno chiarisce molto bene qual è l'intento, ed è semplicemente quello di evitare proprio che le aziende faunistiche-venatorie, le aziende agrituristiche venatorie e i centri privati di produzione della selvaggina debbano corrispondere, a seguito dell'entrata in vigore del nuovo Piano faunistico-venatorio, nuovamente la tassa di concessione, quindi provvedere, sostanzialmente, a un doppio pagamento.
L'obiettivo è quello di evitare che questo avvenga e che, ovviamente, ci sia un'unica tassa per l'intera annualità 2022. Grazie.

PRESIDENTE

Non vedo altre richieste di intervento.
Metto in votazione l'ordine del giorno n. A0251.
È aperta la votazione.

Filippo RIGO (Liga Veneta per Salvini Premier)

Presidente, scusi. Avevo chiesto la parola. Sono Rigo.
Solo per chiedere se è possibile sottoscriverlo. Grazie.

PRESIDENTE

Se il primo firmatario è d'accordo...

Alberto BOZZA (Forza Italia - Berlusconi - Autonomia per il Veneto)

Sì, Presidente.

PRESIDENTE

Ha accettato.
Metto in votazione l'ordine del giorno n. A0251.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
ODG n. A0260

Ordine del giorno presentato dai consiglieri Zanoni, Bigon, Giacomo Possamai, Zottis, Camani, Guarda, Lorenzoni e Ostanel relativo a "Garantire la piena tutela ambientale della zona naturalistica denominata "La Garzaia" di Pederobba" RITIRATO

(N.d.r. - Si riproduce il testo scritto dell'ordine del giorno come presentato)
"IL CONSIGLIO REGIONALE DEL VENETO
Premesso che:
la zona adibita a campo di addestramento cani, denominata "il Molinetto" (concessione Genio Civile Pratica n. POO193/1 di complessivi mq. 5.870.094), è attualmente situata nell'area golenale del fiume Piave, tra il Ponte di Fener e il Ponte di Vidor nei Comuni di Valdobbiadene e Pederobba;
nella medesima zona è presente il sito di rete Natura 2000 classificato come ZPS IT3240034: La Garzaia di Pederobba e SIC IT3230088: Fiume Piave dai Maserot alle Grave di Pederobba, nelle cui immediate vicinanze si trova anche un'ampia area di ripopolamento e cattura;
da tempo la competente Riserva Alpina (con nota del 30.10.2021), l'Associazione LIPU (soggetto gestore dell'area naturalistica la "Garzaia") e le Associazioni venatorie hanno espresso contrarietà per la presenza del suddetto campo di addestramento, auspicandone lo spostamento in zona più idonea;
più volte l'Amministrazione comunale ha evidenziato la criticità della localizzazione ed estensione della suddetta area, da ultimo con nota inviata nel marzo del 2020 al Genio Civile e con comunicazione resa il 26 luglio 2021 alla competente Commissione consiliare regionale in sede di esame della proposta del nuovo piano faunistico venatorio.
Considerato che:
l'addestramento dei cani vocati ad attività venatoria svolto all'interno di aree protette o comunque destinate al ripopolamento e alla cattura ha un inevitabile impatto sull'ambiente, in particolare, sull'ecosistema e sulla conservazione della natura;
pur essendo l'attività di addestramento dei cani strumentale all'attività venatoria, la giurisprudenza costituzionale ha chiarito che: "il suo svolgimento all'interno delle aree protette, viola il divieto previsto dall'art. 21 della legge n. 157 del 1992 e incide sulla tutela minima garantita dalla normativa nazionale di protezione della fauna." (sentenza n. 350 del 1991 e, più di recente, sentenza n. 303 del 2013);
il legislatore statale prescrive un indistinto sistema di protezione, quale livello minimo di tutela ambientale, in cui è incluso il divieto di disturbo delle specie animali nelle aree naturali; la presenza di cani estranei all'habitat tutelato nei parchi e nelle riserve regionali contrasta pertanto con le disposizioni comunitarie e con i livelli minimi di tutela prescritti dalla normativa nazionale;
il MAB UNESCO ha riconosciuto come sito di promozione e di alto valore e pregio naturalistico i territori del Massiccio del Grappa, tra cui l'area naturalistica "la Garzaia" di Pederobba.
IMPEGNA LA GIUNTA REGIONALE
a tutelare pienamente la zona di alto pregio naturalistico denominata "la Garzaia" di Pederobba non autorizzando l'insediamento dell'area di addestramento cani "il Molinetto" collocando quest'ultima in un luogo diverso e più adatto.".
Collega Possamai, prego.

Gianpiero POSSAMAI (Liga Veneta per Salvini Premier)

Grazie, Presidente.
Avevamo elencato sin dall'inizio, identificato sin dall'inizio che questo Piano aveva la natura collegata alla fattispecie di emanazione progressiva dei documenti, degli atti attuativi. Uno di questi provvedimenti, una di queste scelte, uno di questi atti attuativi, che seguiranno l'approvazione del Piano faunistico nella fase successiva, è anche l'identificazione delle caratteristiche, dei requisiti per poter approvare o non approvare i campi addestramento cani.
Quindi, noi non esprimiamo l'opinione su questo ordine del giorno nel merito, ma il nostro voto sarà contrario semplicemente perché sarà valutato dalla maggioranza in quel momento, cioè nel momento in cui saranno emanati i criteri per la valutazione delle richieste dei campi addestramento cani.

PRESIDENTE

Collega Zanoni, prego.

Andrea ZANONI (Partito Democratico Veneto)

Grazie, Presidente.
Volevo chiedere al relatore se ci sono possibilità di rivedere questa posizione, magari nel proporre una modifica al dispositivo dell'impegno della Giunta.

PRESIDENTE

Mi pare che non sia stata colta questa proposta.

Andrea ZANONI (Partito Democratico Veneto)

Se sono d'accordo anche i colleghi che l'hanno sottoscritto, a questo punto, visto il voto preannunciato negativo, ma con la premessa che nel merito non c'è espressione, allora lo ritirerei.

PRESIDENTE

Bene. Mi sembra la cosa giusta.
L'ordine del giorno n. A0260 è ritirato.
ODG n. A0261

Ordine del giorno presentato dai consiglieri Zanoni, Bigon, Giacomo Possamai, Zottis, Camani, Guarda, Montanariello, Lorenzoni e Ostanel relativo a "Tutelare la fauna selvatica" in occasione dell'esame del disegno di legge relativo a "Piano faunistico-venatorio regionale (2022-2027) e modifiche alla legge regionale 9 dicembre 1993, n. 50 "Norme per la protezione della fauna e per il prelievo venatorio"". (Progetto di legge n. 77) APPROVATO (Deliberazione n. 8/2022)

(N.d.r. - Si riproduce il testo scritto dell'ordine del giorno come presentato)
"IL CONSIGLIO REGIONALE DEL VENETO
Premesso che:
per dare attuazione al Piano Faunistico Venatorio Regionale in coerenza con i sottesi principi della vigente normativa europea, statale e regionale è necessario garantire adeguate tutele alla fauna selvatica;
Considerato che:
nel corso dell'iter di esame e approvazione del PDL n. 77 sono emerse alcune problematiche meritevoli di essere riconsiderate e approfondite al fine di trovare soluzioni idonee. Tra le questioni più rilevanti: la potatura degli alberi nei mesi di nidificazione, che può mettere a repentaglio la deposizione e la schiusa delle uova degli uccelli; gli attraversamenti stradali, che richiederebbero sovrappassi o sottopassi per gli animali, in modo da evitare investimenti pericolosi anche per le persone alla guida di mezzi di trasporto; la necessità di corridoi ecologici per la fauna selvatica, realizzabili tramite la piantumazione di essenze autoctone, nei siti della Rete Natura 2000 di pianura; la protezione dei nidi di rondine, balestruccio, rondone nonché dei siti riproduttivi dei chirotteri.
Tutto ciò premesso e considerato,
IMPEGNA LA GIUNTA REGIONALE
a studiare e disporre misure adeguate a tutelare la fauna selvatica dai rischi e pericoli sopra esposti.".
Mettiamo in votazione l'ordine del giorno n. A0261.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)

Gianpiero POSSAMAI (Liga Veneta per Salvini Premier)

Favorevole a questo ordine del giorno. Grazie.

PRESIDENTE

È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
L'ordine del giorno n. A0262 ha lo stesso contenuto del n. A0250. È stata una svista, una ripetizione.
Siamo arrivati all'ultimo ordine del giorno.
ODG n. A0263

Ordine del giorno presentato dai consiglieri Guarda, Zanoni, Ostanel e Bigon relativo a "Strumenti per facilitare la vigilanza venatoria presso le aziende faunistico-venatorie in territorio lagunare-vallivo" in occasione dell'esame del disegno di legge relativo a "Piano faunistico-venatorio regionale (2022-2027) e modifiche alla legge regionale 9 dicembre 1993, n. 50 "Norme per la protezione della fauna e per il prelievo venatorio"". (Progetto di legge n. 77) APPROVATO (Deliberazione n. 9/2022)

(N.d.r. - Si riproduce il testo scritto dell'ordine del giorno come presentato)
"Il Consiglio regionale del Veneto
Visto:
- il Regolamento di attuazione, ivi compresi Statuti tipo di Ambiti territoriali di caccia e Comprensori Alpini di cui l'art.1, comma 1, lett. a) del progetto di legge in oggetto;
- l'art. 17, comma 1, lett. a), nn.1 e 2, del predetto regolamento che per le Aziende Faunistico-Venatorie in territorio lagunare-vallivo declina le condizioni ai fini della individuazione dei territori da destinare alla costituzione o al rinnovo di Aziende Faunistico-Venatorie;
Ritenuto che:
- tra le condizioni da valutare in sede di costituzione e rinnovo dovrebbero essere annoverate anche quelle di luogo e strutturali atte a facilitare, consentire o comunque a non ostacolare l'accessibilità dei soggetti funzionalmente preposti alla vigilanza venatoria di cui all'art. 27, comma 1, della Legge n. 157 del 1992 e quanto a garanzia e supporto delle azioni pubblicistiche di law enforcement a tutela della fauna e di territori – quelli lagunari e vallivi – rispetto ai quali l'esigenza di maggior tutela è da tempo ampiamente formalizzata e radicata (nella maggior parte dei casi, infatti, tali territori rientrano nella Rete Natura 2000 di cui alla Direttiva 92/43/CEE del Consiglio del 21 maggio 1992)
Tutto quanto sopra premesso
impegna la Giunta regionale
a stabilire, nelle fasi di attuazione del Piano Faunistico Venatorio regionale (2022-2027) e in sede di determinazione dei requisiti per l'approvazione o il rinnovo delle concessioni delle aziende faunistiche e agro-faunistico-venatorie, e con particolare riferimento a quelle in territorio lagunare-vallivo, strumenti per garantire il rispetto di condizioni di accessibilità ai soggetti funzionalmente preposti all'esercizio della vigilanza venatoria di cui all'art. 27, comma 1, Legge n. 157 del 1992".

Gianpiero POSSAMAI (Liga Veneta per Salvini Premier)

Favorevole.

PRESIDENTE

Non vedo interventi.
Lo metto in votazione.
Metto in votazione l'ordine del giorno n. A0263.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Dichiarazioni di voto finali sul provvedimento "Piano faunistico-venatorio, PDL 77".
Collega Giuseppe Pan, prego.

Giuseppe PAN (Liga Veneta per Salvini Premier)

Grazie, Presidente. Cercherò di essere molto breve, vista l'ora.
Intanto, prima dei ringraziamenti doverosi a tutti, faccio una riflessione. In astronomia a volte succede, raramente, con delle cadenze, che i pianeti si allineino. Mi pare che l'ultima volta che il sole e i nostri otto pianeti si sono allineati risalga al 1942 dopo Cristo. Quindi, la prossima sarà nel 2500 circa.
Dico questo perché, per arrivare a oggi, che è una data che personalmente definisco "storica", si è dovuti partire da molto distante. Ricordo che quando il presidente Zaia all'epoca mi fece firmare la delega, nel 2015, per l'Assessorato alla caccia, devo dirvi che con apprensione, con una formazione agricola, forestale, da una parte, mi ero anche un po' preoccupato, conoscendo un po' l'ambiente e trovando una situazione anche negli uffici, allora, della Regione molto disagiata, se non anche, dal punto di vista del personale, molto scarna. Siamo partiti da una bocciatura, allora, del Consiglio regionale del Piano dell'allora assessore Stival, che prevedeva tante cose, ma non era così ben voluto né dalle associazioni venatorie né dal Consiglio regionale, e da lì ci siamo messi a lavorare cercando anche di partire su questo lungo percorso che arriva a oggi.
Naturalmente, l'assessore Corazzari e il collega Possamai hanno già fatto un po' la storia, ma io volevo ricordare alcuni dei lavori che sono stati svolti sotto il mio Assessorato, grazie a una riorganizzazione dovuta anche alla legge Delrio. Quando la legge Delrio è entrata in vigore nelle Province, gli uffici caccia e pesca ‒ la legge Delrio è del 2014 ‒ erano un po' come quelli delle Polizie provinciali: erano rimasti senza una guida e senza, forse, anche delle competenze.
La prima cosa che abbiamo introdotto, allora, fu la legge n. 30 del 2016 e del 2018, che è già stata ricordata, per portare le competenze non fondamentali delle Province in seno alla Regione, e tra queste anche la pesca. E poi le Polizie provinciali. Con la legge n. 25 sull'autonomia della Provincia di Belluno abbiamo lasciato una serie di situazioni in quella Provincia, l'unica montana, per quanto riguarda i Piani faunistici e della pesca. Poi ci siamo messi a lavorare in maniera anche importante per la riorganizzazione degli uffici e delle varie competenze.
Ricordiamo il lavoro svolto su alcune situazioni, come la mobilità venatoria, come il ricorso, che poi abbiamo avuto, sulle Polizie provinciali. Le Polizie provinciali risultavano essere essenziali, secondo me, per il controllo della corretta applicazione del Piano faunistico-venatorio. Abbiamo avuto un ricorso che, purtroppo, ha lasciato indietro le Polizie provinciali, che potevano costituire, secondo me, un corpo di Polizia regionale e ambientale capace di supportare il controllo delle Guardie venatorie o pesca volontarie nel controllo anche contro il bracconaggio. Purtroppo, poi, il Governo dell'epoca non ci ha lasciato spazi, ma ci sarà da lavorare anche in questo senso.
Questo Piano faunistico-venatorio, avviato nel 2018, portato nella Giunta di allora, del 2018, con una nuova proposta; poi è andato in VAS, come è stato ricordato, che secondo me è uno strumento di valutazione delle scelte di programmazione e pianificazione molto importante, che ha avuto comunque un grande miglioramento grazie anche al coinvolgimento di tanti cittadini, alle osservazioni dei cacciatori, ma anche delle associazioni ambientaliste. Non dobbiamo mai dimenticarci che tutti insieme hanno dato un apporto importante con le osservazioni in quel lavoro che c'è stato nella Commissione VAS.
La definizione poi della cartografia. È stata forse la parte più difficile la cartografia: trovare anche i cartografi, trovare le persone preparate, e poi il sistema che, insieme alla mobilità di allora, abbiamo fatto. C'era un sistema internet, un sistema di prenotazione già avviato, che ‒ mi rivolgo al collega Bet ‒ può essere implementato perché poi sono stati catalogati tutti i cacciatori, abbiamo tutti i dati, abbiamo fatto un lavoro immane in questo senso per avere la banca dati e può essere utilizzata benissimo anche per un futuro tesserino elettronico, da non escludere.
Questa impostazione di lavoro ha permesso il rinnovo degli organi di ATC e permetterà il rinnovo dei comprensori alpini, ma anche tutta l'attività di protezione faunistica e una revisione importante.
Pertanto, rivendicando il lavoro svolto, non solo mio, ma di tante persone all'interno dell'Assessorato, dal 2016 ad oggi, per il superamento di tanti problemi organizzativi dovuti a tutte queste situazioni, naturalmente siamo arrivati oggi, grazie al collega Corazzari, che è arrivato dopo di me, a istituire questo gruppo di lavoro, che tra l'altro è stato implementato da molti soggetti delle Province che hanno avuto anche, secondo me, un ruolo fondamentale in questo gruppo di lavoro. Abbiamo delle grandi professionalità che sono state rimesse in moto, insieme naturalmente ai nuovi arrivati, coordinati dal dottor Salvadori Pietro.
Ringrazio e mi riferisco con i ringraziamenti non certo al passato qui dentro. Spesso e volentieri, per chi si ricorderà, nella passata legislatura la contrapposizione politica su questo argomento è stata molto feroce. Probabilmente non saremmo arrivati a oggi, caro Possamai Giacomo, a trovare delle soluzioni se avessimo avuto lo stesso clima dovuto, purtroppo, a personalità politiche che, naturalmente, del mondo venatorio o del mondo ambientalista facevano gli estremisti. Abbiamo eliminato gli estremismi e abbiamo trovato l'allineamento dei pianeti che ci ha portato oggi a dare al Veneto e ai veneti un Piano faunistico, per carità, migliorabile nel futuro, ci saranno delle varianti, discuteremo su questi argomenti probabilmente anche in maniera importante nei prossimi mesi e anni, ma credo che la strada che abbiamo aperto questa sera, oggi, ieri sia una strada importante, una strada di grande collaborazione.
Prima di tutto faccio i ringraziamenti a tutti i colleghi in remoto e a tutti i colleghi presenti, quelli della maggioranza, ma anche quelli della minoranza, per tutti gli apporti che sono arrivati oggi.
Ringraziamenti agli attori che, negli anni, si sono succeduti, al direttore Andrea Comacchio, al Direttore all'Ambiente, Gianluca Fregolent, al dottor Paolo Pagnani, al dottor Guido Lavazza, ai presenti che ho citato prima, Salvadori e Ivano Confortini, e naturalmente a tutto il gruppo di lavoro che oggi non c'è, ai rappresentanti della Terza Commissione con il presidente Andreoli e naturalmente a tutte le associazioni venatorie e ai loro Presidenti e alle associazioni ambientaliste che hanno dato un apporto importante a tutto questo.
Esprimo a nome, penso, dell'intergruppo Lega-Liga Veneta – a me piace chiamarla Lega e Zaia Presidente, quindi mettiamo tutti dentro – un voto favorevole e con grande soddisfazione anche personale questa sera mi libero di un macigno che per molti anni mi sono portato appresso.
Grazie veramente di cuore a tutti voi.

PRESIDENTE

Grazie, collega Pan.
Collega Venturini, prego.

Elisa VENTURINI (Forza Italia - Berlusconi - Autonomia per il Veneto)

Grazie, Presidente.
È interessante vedere come le cose cambiano. Se voi pensate che fino a poco tempo fa quando si ricorreva all'espressione apotropaica e scaramantica "In bocca al lupo", si rispondeva "Crepi", quindi si augurava al lupo di morire perché rappresentava qualcosa di famelico, di negativo, mentre oggi con la stessa espressione si augura al lupo di vivere.
È cambiata completamente la sensibilità nei confronti della fauna, della flora e dell'ambiente in generale. Però, questo non significa che la caccia non continui ad avere il proprio valore, perché, se voi pensate, la caccia nasce con l'uomo, anzi prima dell'uomo, perché già gli ominidi cacciavano e la discendenza degli ominidi che era erbivora si è estinta. Questo per dire che la caccia è connaturata all'uomo, salvo che cambia, si evolve, tanto è vero che parliamo non di caccia, ma di arte venatoria. Quando noi parliamo di arte significa che ci sono delle regole. Con questo Piano faunistico-venatorio si danno delle regole all'interno delle quali ci si muove e al di fuori non si è più cacciatori si è dei bracconieri fino a diventare dei delinquenti.
Ringrazio, e intervengo per questo, il relatore per aver raccolto gli spunti che noi abbiamo presentato come Gruppo politico, ringrazio l'Assessore, ringrazio il Presidente di Commissione, ringrazio il consigliere Pan per tutto il lavoro pregresso. Naturalmente ringrazio anche tutti i colleghi che ci hanno messo impegno e passione nell'affrontare questo argomento e con i quali abbiamo condiviso questo percorso, che non è finito. Io spero infatti che uno dei prossimi argomenti siano gli ambiti, il numero degli ambiti.
Si inizia a lavorare da qui, da questo momento, ponendo la prima pietra per poi partire nel percorso.

PRESIDENTE

Grazie, collega.
Collega Joe Formaggio, prego.

Joe FORMAGGIO (Fratelli d'Italia - Giorgia Meloni)

Grazie, Presidente.
Molto velocemente. Ringrazio il collega capogruppo Speranzon, che ha detto di votare convintamente a favore di questo attesissimo Piano faunistico.
Mi associo a quello che è stato detto in primis dall'Assessore quando ha detto che il lavoro di questo Piano faunistico per quest'Aula comincerà già da domani, quindi è un Piano in movimento.
Ringrazio Possamai per il lavoro che ha fatto e il collega Pan per il pregresso. Credo sia un buon Piano, una buona partenza, una buona ripartenza per tutto il mondo venatorio. Ricordiamo che più di 30.000 cacciatori in Veneto attendevano questo Piano da molti, molti anni.
Ringrazio quindi tutti quanti i colleghi per questo bellissimo risultato.

PRESIDENTE

Grazie.
Collega Lorenzoni, prego.

Arturo LORENZONI (Gruppo Misto)

Grazie, Presidente.
Una dichiarazione di voto per unirmi ai ringraziamenti veramente verso gli uffici, che mi rendo conto hanno fatto un lavoro immane e veramente la gratitudine per questo supporto. Ma vorrei anche ringraziare i colleghi che hanno messo a punto la manovra emendativa. Io riconosco veramente anche qui un lavoro molto grande, di raccolta di tantissime sollecitazioni che venivano dalle persone, dai cittadini della nostra Regione.
A me sinceramente un po' è dispiaciuto che gran parte delle osservazioni, molte delle quali erano tecniche, non siano state recepite.
È vero che questo è un passaggio importante, lo attendevamo da dieci anni, penso che il collega Pan, che ha girato in folle per tanto tempo oggi finalmente vede ingranata la marcia, però non mi sento di unirmi ai toni trionfalistici sul risultato, nel senso che, se mi rendo conto che questo lavoro ha portato a un risultato importante per la parte venatoria, credo che per la parte faunistica ci sia un po' un disallineamento tra una sensibilità forte che c'è nei cittadini e i risultati raggiunti con questo Piano.
Non c'è nessuna ostilità ideologica verso la caccia, assolutamente. Anzi, riconosco il ruolo che alcuni dei cacciatori hanno nella gestione del territorio, ma c'è proprio questa consapevolezza che alcune delle osservazioni che nascono dalle sensibilità più forti, che sono anticipatrici qualche volta di sensibilità che poi sono di tutti, siano state lasciate un po' sottocoperta.
Cito due cose che, secondo me, sono importanti e che mi hanno colpito moltissimo. Il tema dei valichi sollevato dal collega Zanoni: io sono veramente sorpreso che non se ne sia tenuto conto. Certo, poi c'è stato l'ordine del giorno che in qualche maniera riapre successivamente a questo passaggio, però il fatto che non siano stati protetti quando la legge lo chiede a me ha colpito moltissimo. Come mi ha colpito il fatto che il 20% di superficie minima sia raggiunta solo con quei famosi 10.000 ettari di laguna che in qualche maniera rappresentano un territorio prezioso della nostra Regione, ma sicuramente non un territorio dove la fauna abbia la possibilità di vivere, procreare e riprodursi.
Secondo me, sono due esempi di questa sensibilità al ribasso che questo Piano esprime e questa è la ragione per cui il voto non può essere favorevole.

PRESIDENTE

Non vedo altre richieste... Guarda, prego.

Cristina GUARDA (Europa Verde)

Grazie, Presidente.
Affiancarsi ai ringraziamenti è ovviamente d'obbligo e lo faccio ringraziando tutto il personale del Consiglio regionale e della Giunta che ci ha assistiti da questo luglio in poi e in particolar modo che ci ha consentito, nella seconda parte del lavoro della Commissione, di lavorare in maniera adeguata e con i giusti supporti e per questo sono davvero grata. Sono grata anche a chi, nelle sue diverse funzioni, in questi due giorni ci ha seguito h24, oserei dire, per garantirci i lavori della Commissione, sia dipendenti che non del Consiglio.
Da questo punto di vista – dopo verrà anche ripreso nel discorso di ringraziamento l'Assessore – mi permetto anche di ringraziare tutti i colleghi della minoranza per aver contribuito, ognuno per la sua parte, alla manovra emendativa e all'azione di mediazione con la maggioranza per raggiungere gli obiettivi che ognuno si è proposto, rispettando il proprio patrimonio di relazioni e di rappresentanza politica.
Ringrazio anche i colleghi di maggioranza. In particolar modo, ovviamente, lo faccio nei confronti dei colleghi della Terza Commissione, che hanno pazientemente ascoltato ogni nostra osservazione e richiesta di chiarimento, il Presidente ovviamente, l'Assessore, il relatore Possamai e, ovviamente, il già assessore Pan. Questo perché affrontare questa discussione in questa maniera non era affatto scontato, qualcuno l'ha ricordato prima, ma specialmente perché in alcuni di voi in particolar modo riconosco un desiderio di arrivare ad approvare questo Piano con uno spirito che ormai si era ricaricato nel corso degli anni della scorsa legislatura. Quindi ringrazio di questa condivisione.
Adesso, però, in realtà, non si scherza e si va alla parte finale di questa che è una dichiarazione di voto. Di conseguenza, mi sento di ringraziarvi sì, e allo stesso tempo di condividere con voi un pensiero. Ieri abbiamo condiviso una serie di obiettivi che ogni Gruppo e ogni rappresentanza politica si è data con questo Piano. In cuor mio devo ammettere che pesano più quelle cose che ancora non vanno in questo Piano e che non rispondono ai due princìpi che ieri vi condividevo essere per me prioritari, cioè la questione della sicurezza e dell'intervento per contrastare la violazione delle norme, assieme ovviamente a una spinta importantissima nei confronti della tutela fauna, rispetto a quei seppur apprezzatissimi passi in avanti e condivisioni che mi avete, ci avete permesso di condividere con voi e di cui, ribadisco, sono molto grata.
Ci sono alcuni aspetti che sono stati sicuramente molto apprezzati e utili non soltanto per il mondo ambientalista, quanto, per esempio, anche per il mondo degli agricoltori e dei proprietari dei terreni. Ci sono stati dei passi in avanti, piccoli e desiderati, rispetto ad alcune aree di protezione. Questi aspetti, tuttavia... Vi chiedo scusa, io sono seria anche quando parlate voi. Questi aspetti, tuttavia, non consentono di risolvere quei due obiettivi principali che vi condividevo e per questo motivo il voto di Europa Verde sarà contrario, in coerenza con quanto fin da subito nel luglio scorso vi abbiamo condiviso, però riconoscendo che c'è stato un lavoro sicuramente rispettabile, dignitoso, degno di questo Consiglio.
Allo stesso tempo, però, ribadisco: questo sia un primo passo per fare in modo che il futuro Piano possa realmente rispondere alla funzione faunistica che, ancora una volta, anche nelle dichiarazioni di voto che ho sentito questa sera, risulta essere secondario rispetto alla garanzia dell'attività venatoria. Riportiamo equilibrio da questo punto di vista e pensiamo a questa funzione del Piano come a un'innovazione realmente atta a gestire e a garantire la vitalità di una fauna autoctona e adeguata per valorizzare l'ambiente in cui viviamo, che ci onoriamo di rappresentare e che desideriamo promuovere nel mondo proprio grazie a queste specificità.
Grazie infinite.

PRESIDENTE

Grazie a lei.
Non vedo altre dichiarazioni di voto.
Permettetemi da parte mia un ringraziamento non formale. Non era scontato che arrivassimo a questo risultato, ne ho viste di proroghe in questi anni del Piano faunistico: capitava spesso di poter magari assaporare l'obiettivo che sembrava pronto da cogliere e poi abbiamo visto tanti guastatori che hanno impedito al Veneto di avere un Piano faunistico-venatorio aggiornato in base alle evoluzioni e a quello che avveniva sul territorio e anche dal punto di vista normativo.
Veramente un ringraziamento a tutta la parte politica, che ha come compito, dato dai cittadini, quello di fare norme a favore del Veneto. Un grazie non formale ai tecnici che ci hanno supportato, quindi Salvadori, Confortini, Giachetti, Forestan e Simionato. È bello vedere nel lavoro pubblico persone preparate e appassionate, che hanno saputo nei mesi scorsi, ma specialmente in questi ultimi due giorni, tramutare in provvedimenti e tecnica legislativa quella che come parte politica abbiamo individuato per il bene del territorio.
Giuseppe Pan si è tolto un peso dallo stomaco. Devo dire che il sottoscritto si è impegnato con Palazzo Chigi per approvare questo Piano qualche tempo fa: era una cosa che dovevamo ottemperare per non creare problemi a tutta la gestione venatoria della nostra Regione. Obiettivo raggiunto, quindi, col lavoro di questi giorni.
Veramente grazie a tutti, grazie anche ai tecnici del Consiglio regionale, che ci hanno supportato in queste due giornate, a tutti quelli che ci hanno assistito. Veramente un risultato che non era scontato e che non era cosa che avviene normalmente. Ricordo che era il 2007: l'altra approvazione è un po' in là coi lustri. Ripeto: grazie a tutti per il lavoro fatto.
Passiamo alla votazione del provvedimento finale sul PDL n. 77, come emendato.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Interrompiamo qui la seduta. La settimana prossima non ci sarà Consiglio regionale, però le Commissioni lavoreranno.
Domani la Seconda Commissione è convocata. Non avendo superato la mezzanotte, rimane convocata. Inizierà alle ore 11.15.
Colleghi, grazie a tutti. Buonanotte.
La seduta è tolta.
La Seduta termina alle ore 22.44
 
Il Consigliere segretario
Erika BALDIN
 
 
Il Presidente
Roberto CIAMBETTI
Resoconto stenotipico a cura di:
Cedat 85
Revisione e coordinamento testo a cura di:
Maria Concetta Miccoli
Elaborazione testo a cura di:
Maria Concetta Miccoli
PROCESSO VERBALE
SEDUTA PUBBLICA N. 47
MERCOLEDì 19 GENNAIO 2022


PRESIDENZA
PRESIDENTE ROBERTO CIAMBETTI

PROCESSO VERBALE REDATTO A CURA DELL'UFFICIO ATTIVITà ISTITUZIONALI
 
INDICE

Processo verbale della 47a seduta pubblica – mercoledì 19 gennaio 2022
La seduta si svolge a Venezia in Palazzo Ferro-Fini, sede del Consiglio regionale, con modalità telematica mista, secondo quanto previsto dalla deliberazione dell'Ufficio di presidenza n. 106 del 23 novembre 2021.

I lavori si svolgono sulla base dell'ordine del giorno prot. n. 310 del 13 gennaio 2022.

Il Presidente CIAMBETTI dichiara aperta la seduta alle ore 10.30.

Il Presidente aggiorna la seduta alle ore 10.45.

La seduta, dopo un ulteriore rinvio, inizia alle ore 12.03.

Assume le funzioni di consigliere segretario la consigliera Alessandra Sponda.

Punto n. 2) all'ordine del giorno

Comunicazioni della Presidenza del Consiglio

Il PRESIDENTE, dopo le comunicazioni di rito, comunica che il Presidente della Giunta regionale Zaia e il consigliere Boron sono in congedo e che alcuni consiglieri partecipano alla seduta da remoto.

Punto n. 7) all'ordine del giorno

Disegno di legge relativo a "Piano faunistico-venatorio regionale (2022-2027) e modifiche alla legge regionale 9 dicembre 1993, n. 50 "Norme per la protezione della fauna e per il prelievo venatorio"". (Progetto di legge n. 77) APPROVATO (Deliberazione legislativa n. 2/2022)  [RESOCONTO]


Prosecuzione dell'esame degli articoli e relativi emendamenti del Regolamento di attuazione ricompreso nell'Allegato A di cui all'articolo 1, comma 1, lettera a) del progetto di legge in oggetto, iniziato nella 46a seduta di martedì 18 gennaio 2022.

Sull'emendamento n. A62 aggiuntivo di un articolo, intervengono i consiglieri Zanoni (Partito Democratico Veneto) che lo illustra assieme ai successivi emendamenti nn. A63, A66, A65, A64, A67 e A68 e Pan (Liga Veneta per Salvini Premier).

Il PRESIDENTE dichiara ritirato l'emendamento n. A62.

Gli emendamenti nn. A63, A66, A65, A64 e A67 , ciascuno aggiuntivo di un articolo, posti in votazione separatamente col sistema elettronico in modalità telematica, sono respinti.

Sull'emendamento n. A68 aggiuntivo di un articolo, interviene la consigliera Guarda (Europa Verde).

L'emendamento n. A68 aggiuntivo di un articolo, posto in votazione col sistema elettronico in modalità telematica, è respinto.

Si prosegue con l'esame degli emendamenti accantonati.

Sull'emendamento n. A203 all'articolo 6 del Regolamento di attuazione, intervengono i consiglieri Ostanel (Il Veneto che Vogliamo) che lo illustra e Possamai Gianpiero (Liga Veneta per Salvini Premier).

Il PRESIDENTE dichiara ritirato l'emendamento n. A203.

Sull'emendamento n. A252 all'articolo 6 del Regolamento di attuazione, intervengono i consiglieri Guarda (Europa Verde), Zanoni (Partito Democratico Veneto) e l'assessore Corazzari.

L'emendamento n. A252 all'articolo 6 del Regolamento di attuazione, posto in votazione col sistema elettronico in modalità telematica, è approvato.

Il PRESIDENTE dichiara preclusi gli emendamenti nn. A7 e A149.

L'emendamento n. A152 all'articolo 6 del Regolamento di attuazione, illustrato dalla consigliera Guarda (Europa Verde), posto in votazione col sistema elettronico in modalità telematica, è approvato.

Il PRESIDENTE dichiara preclusi gli emendamenti nn. A9 e A10.

L'emendamento n. A8 all'articolo 6 del Regolamento di attuazione, posto in votazione col sistema elettronico in modalità telematica, è respinto.

L'emendamento n. A11 all'articolo 6 del Regolamento di attuazione, illustrato dal consigliere Zanoni (Partito Democratico Veneto), posto in votazione col sistema elettronico in modalità telematica, è respinto.

Il PRESIDENTE dichiara precluso l'emendamento n. A151.

Interviene il consigliere Zanoni (Partito Democratico Veneto) che illustra gli emendamenti nn. A 13 e A12.

Gli emendamenti nn. A13 e A12 all'articolo 6 del Regolamento di attuazione, posti in votazione separatamente col sistema elettronico in modalità telematica, sono respinti.

Sull'emendamento n. A153 all'articolo 6 del Regolamento di attuazione, intervengono i consiglieri Guarda (Europa Verde), Zanoni (Partito Democratico Veneto) e Ostanel (Il Veneto che Vogliamo) .

L'emendamento n. A153 all'articolo 6 del Regolamento di attuazione, posto in votazione col sistema elettronico in modalità telematica, è respinto.

Sull'emendamento n. A14 all'articolo 6 del Regolamento di attuazione, intervengono i consiglieri Possamai Gianpiero (Liga Veneta per Salvini Premier) e Zanoni (Partito Democratico Veneto) che propone una modifica.

L'emendamento n. A14 all'articolo 6 del Regolamento di attuazione, posto in votazione col sistema elettronico in modalità telematica, è approvato come modificato.

Il PRESIDENTE dichiara precluso l'emendamento n. A15.

Interviene il consigliere Zanoni (Partito Democratico Veneto) che illustra gli emendamenti nn. A 16 e A17.

Gli emendamenti nn. A16 e A17 all'articolo 6 del Regolamento di attuazione, posti in votazione separatamente col sistema elettronico in modalità telematica, sono respinti.

L'emendamento n. A18 all'articolo 6 del Regolamento di attuazione, illustrato dal consigliere Zanoni (Partito Democratico Veneto) con una proposta di modifica, posto in votazione col sistema elettronico in modalità telematica, è approvato come modificato.

Sull'emendamento n. A253 all'articolo 6 del Regolamento di attuazione, intervengono i consiglieri Guarda (Europa Verde) che lo illustra, Ostanel (Il Veneto che Vogliamo), Zanoni (Partito Democratico Veneto), Pan (Liga Veneta per Salvini Premier).

Il PRESIDENTE comunica che il termine per la presentazione di subemendamenti all'emendamento n. A254 appena depositato, presentato dalla correlatrice Guarda, scade in 5 minuti.

L'emendamento n. A253 all'articolo 6 del Regolamento di attuazione, posto in votazione col sistema elettronico in modalità telematica, è approvato.

Sull'articolo 6 del Regolamento di attuazione, intervengono i consiglieri Guarda (Europa Verde) e Zanoni (Partito Democratico Veneto),

L'articolo 6 del Regolamento di attuazione, posto in votazione col sistema elettronico in modalità telematica, è approvato come emendato.

Sull'emendamento n. A209 all'articolo 7 del Regolamento di attuazione, interviene il consigliere Montanariello (Partito Democratico Veneto) che lo illustra e lo ritira.

L'articolo 7 del Regolamento di attuazione, posto in votazione col sistema elettronico in modalità telematica, è approvato.

L'emendamento n. A210 all'articolo 8 del Regolamento di attuazione, illustrato dal consigliere Montanariello (Partito Democratico Veneto) con una proposta di modifica, posto in votazione col sistema elettronico in modalità telematica, è approvato.

L'emendamento n. A229 all'articolo 8 del Regolamento di attuazione, illustrato dal consigliere Formaggio (Fratelli d'Italia - Giorgia Meloni), posto in votazione col sistema elettronico in modalità telematica, è approvato.

L'articolo 8 del Regolamento di attuazione, posto in votazione col sistema elettronico in modalità telematica, è approvato come emendato.

Si passa all'esame degli emendamenti allo Schema di statuto per gli Ambiti Territoriali di Caccia – ATC, (Allegato "A"), previsto all'articolo 1 del Regolamento di attuazione ricompreso nell'allegato A di cui all'articolo 1, comma 1, lettera a) del progetto di legge in oggetto

L'emendamento n. A211, illustrato dalla consigliera Zottis (Partito Democratico Veneto), posto in votazione col sistema elettronico in modalità telematica, è approvato.

Il PRESIDENTE sospende la seduta per consentire all'Ufficio di presidenza della Terza Commissione consiliare, di esprimere il parere sull'emendamento n. A254.

La seduta è sospesa alle ore 13.24.

La seduta riprende alle ore 13.25.

Gli emendamenti nn. A254, A247 e A208, posti in votazione separatamente col sistema elettronico in modalità telematica, sono approvati.

Il PRESIDENTE comunica che il tempo per presentare eventuali subemendamenti agli emendamenti nn. A255 e A256 appena presentati scade in 10 minuti.

Sull'emendamento n. A161, intervengono i consiglieri Guarda (Europa Verde) e Zanoni (Partito Democratico Veneto).

L'emendamento n. A161 , posto in votazione col sistema elettronico in modalità telematica, è respinto.

L'emendamento n. A230, illustrato dal consigliere Formaggio (Fratelli d'Italia - Giorgia Meloni), posto in votazione col sistema elettronico in modalità telematica, è approvato.

Sull'emendamento n. A69, intervengono i consiglieri Zanoni (Partito Democratico Veneto) e Formaggio (Fratelli d'Italia - Giorgia Meloni).

L'emendamento n. A69, posto in votazione col sistema elettronico in modalità telematica, è respinto.

Sull'emendamento n. A70, intervengono i consiglieri Zanoni (Partito Democratico Veneto) e Formaggio (Fratelli d'Italia - Giorgia Meloni).

L'emendamento n. A70, posto in votazione col sistema elettronico in modalità telematica, è respinto.

L'emendamento n. A212, posto in votazione col sistema elettronico in modalità telematica, è approvato.

L'emendamento n. A164, illustrato dalla consigliera Guarda (Europa Verde), posto in votazione col sistema elettronico in modalità telematica, è respinto.

L'emendamento n. A71 , illustrato dal consigliere Zanoni (Partito Democratico Veneto), posto in votazione col sistema elettronico in modalità telematica, è respinto.

Il PRESIDENTE dichiara precluso l'emendamento n. A163.

L'emendamento n. A248, posto in votazione col sistema elettronico in modalità telematica, è approvato.

L'articolo 1 del Regolamento di attuazione, ricompreso nell'allegato A di cui all'articolo 1, comma 1, lettera a), del progetto di legge in oggetto, posto in votazione col sistema elettronico in modalità telematica, è approvato come emendato.

Si passa all'esame degli emendamenti allo Schema di statuto per i comprensori alpini, (Allegato "B"), previsto all'articolo 2 del Regolamento di attuazione ricompreso nell'Allegato A di cui all'articolo 1, comma 1, lettera a), del progetto di legge in oggetto

L'emendamento n. A213, posto in votazione col sistema elettronico in modalità telematica, è approvato.

L'emendamento n. A204, illustrato dalla consigliera Ostanel (Il Veneto che Vogliamo), posto in votazione col sistema elettronico in modalità telematica, è respinto.

Il PRESIDENTE sospende la seduta per consentire all'Ufficio di presidenza della Terza Commissione consiliare di esprimere il parere sugli emendamenti nn. A255 e A256.

La seduta è sospesa alle ore 13.24.

La seduta riprende alle ore 13.25.

Gli emendamenti nn. A255, A246, A256 e A231, posti in votazione separatamente col sistema elettronico in modalità telematica, sono approvati.

Gli emendamenti nn. A72, A73, A74 e A162, posti in votazione separatamente col sistema elettronico in modalità telematica, sono respinti.

L'emendamento n. A166, illustrato dalla consigliera Guarda (Europa Verde), posto in votazione col sistema elettronico in modalità telematica, è respinto.

L'emendamento n. A243, posto in votazione col sistema elettronico in modalità telematica, è approvato.

Il PRESIDENTE dichiara precluso l'emendamento n. A232.

L'emendamento n. A165, posto in votazione col sistema elettronico in modalità telematica, è approvato.

L'articolo 2 del Regolamento di attuazione, Allegato A di cui all'articolo 1, comma 1, lettera a), allegato A del progetto di legge in oggetto, posto in votazione col sistema elettronico in modalità telematica, è approvato come emendato.

La seduta è sospesa alle ore 14.15.

La seduta riprende alle ore 15.42.

Si passa all'esame degli emendamenti delle Cartografie che individuano la conterminazione della Zona Faunistica delle Alpi e del territorio lagunare e vallivo, nonché gli ambiti territoriali di caccia e i comprensori alpini ricomprese nell'Allegato B, previsto all'articolo 1, comma 1, lettera b) del progetto di legge in oggetto

Sull'emendamento n. A95 alle Cartografie intervengono i consiglieri Zanoni (Partito Democratico Veneto) che lo illustra e Bigon (Partito Democratico Veneto).

L'emendamento n. A95 alle Cartografie, posto in votazione col sistema elettronico in modalità telematica, è respinto.

Sull'emendamento n. A96 alle Cartografie intervengono i consiglieri Zanoni (Partito Democratico Veneto) che lo illustra e Bigon (Partito Democratico Veneto).

L'emendamento n. A96 alle Cartografie, posto in votazione col sistema elettronico in modalità telematica, è respinto.

L'emendamento n. A98 alle Cartografie, illustrato dal consigliere Zanoni (Partito Democratico Veneto), posto in votazione col sistema elettronico in modalità telematica, è respinto.

L'emendamento n. A97 alle Cartografie, posto in votazione col sistema elettronico in modalità telematica, è respinto.

Si passa all'esame degli emendamenti alla Relazione al Piano faunistico venatorio regionale comprensiva di cartografie, ricompresa nell'Allegato C, prevista all'articolo 1, comma 1, lettera c) del progetto di legge in oggetto.

Sull'emendamento n. A168 intervengono i consiglieri Guarda (Europa Verde) che lo illustra e Pan (Liga Veneta per Salvini Premier).

L'emendamento n. A168, posto in votazione col sistema elettronico in modalità telematica, è respinto.

L'emendamento n. A167, posto in votazione col sistema elettronico in modalità telematica, è respinto.

L'emendamento n. A227, è ritirato dal consigliere Formaggio (Fratelli d'Italia - Giorgia Meloni).

Sull'emendamento n. A214 interviene il consigliere Montanariello (Partito Democratico Veneto) che lo illustra e lo ritira.

Sull'emendamento n. A169 interviene la consigliera Guarda (Europa Verde) che chiede di accantonarlo.

Il PRESIDENTE dichiara ritirato l'emendamento n. A196.

L'emendamento n. A115, illustrato dal consigliere Zanoni (Partito Democratico Veneto), posto in votazione col sistema elettronico in modalità telematica, è approvato.

Il PRESIDENTE dichiara preclusi gli emendamenti nn. A193 e A197 e accantonati gli emendamenti nn. A111, A112, A181, A108, A109 e A110.

L'emendamento n. A117, posto in votazione col sistema elettronico in modalità telematica, è respinto.

Il PRESIDENTE dichiara ritirato l'emendamento n. A194.

Interviene la consigliera Camani (Partito Democratico Veneto) sull'ordine dei lavori.

Assume le funzioni di consigliere segretario la consigliera Erika Baldin.

L'emendamento n. A215, illustrato dal consigliere Zanoni (Partito Democratico Veneto), posto in votazione col sistema elettronico in modalità telematica, è approvato.

Il PRESIDENTE dichiara accantonato l'emendamento n. A202.

Sull'emendamento n. A116 intervengono i consiglieri Zanoni (Partito Democratico Veneto), che lo illustra, e Formaggio (Fratelli d'Italia - Giorgia Meloni).

L'emendamento n. A116, posto in votazione col sistema elettronico in modalità telematica, è respinto.

L'emendamento n. A118, posto in votazione col sistema elettronico in modalità telematica, è respinto.

Sull'emendamento n. A99 intervengono i consiglieri Zanoni (Partito Democratico Veneto), che lo illustra, e Guarda (Europa Verde).

L'emendamento n. A99, posto in votazione col sistema elettronico in modalità telematica, è respinto.

L'emendamento n. A100 , illustrato dal consigliere Zanoni (Partito Democratico Veneto), posto in votazione col sistema elettronico in modalità telematica, è respinto.

L'emendamento n. A101, illustrato dal consigliere Zanoni (Partito Democratico Veneto), posto in votazione col sistema elettronico in modalità telematica, è respinto.

L'emendamento n. A178, illustrato dalla consigliera Guarda (Europa Verde), posto in votazione col sistema elettronico in modalità telematica, è respinto.

L'emendamento n. A186, posto in votazione col sistema elettronico in modalità telematica, è respinto.

Sull'emendamento n. A102 intervengono i consiglieri Zanoni (Partito Democratico Veneto) che lo illustra e Guarda (Europa Verde).

L'emendamento n. A102, posto in votazione col sistema elettronico in modalità telematica, è respinto.

Sull'emendamento n. A103 intervengono i consiglieri Guarda (Europa Verde) e Zanoni (Partito Democratico Veneto).

Gli emendamenti nn. A103, A104, A105 e A106 ,posti in votazione separatamente col sistema elettronico in modalità telematica, sono respinti.

L'emendamento n. A216, illustrato dal consigliere Zanoni (Partito Democratico Veneto), posto in votazione col sistema elettronico in modalità telematica, è respinto.

Sull'emendamento n. A217 intervengono i consiglieri Zanoni (Partito Democratico Veneto) che lo illustra e Guarda (Europa Verde).

L'emendamento n. A217, posto in votazione col sistema elettronico in modalità telematica, è respinto.

L'emendamento n. A218 , posto in votazione col sistema elettronico in modalità telematica, è respinto.

Gli emendamenti nn. A219, A220 e A107, illustrati dal consigliere Zanoni (Partito Democratico Veneto), posti in votazione separatamente col sistema elettronico in modalità telematica, sono respinti.

La seduta è sospesa alle ore 17.09.

La seduta riprende alle ore 17.31.

Gli emendamenti nn. A174 e A175, illustrati dalla consigliera Guarda (Europa Verde), posti in votazione separatamente col sistema elettronico in modalità telematica, sono respinti.

Il PRESIDENTE dichiara accantonato l'emendamento n. A177.

L'emendamento n. A184 , posto in votazione col sistema elettronico in modalità telematica, è respinto.

L'emendamento n. A199 ,illustrato dalla consigliera Guarda (Europa Verde), posto in votazione col sistema elettronico in modalità telematica, è respinto.

Sull'emendamento n. A113 intervengono i consiglieri Zanoni (Partito Democratico Veneto), che lo illustra, e Possamai Giacomo (Partito Democratico Veneto).

L'emendamento n. A113, posto in votazione col sistema elettronico in modalità telematica, è approvato.

L'emendamento n. A114, illustrato dal consigliere Zanoni (Partito Democratico Veneto), posto in votazione col sistema elettronico in modalità telematica, è respinto.

Sull'emendamento n. A179 intervengono i consiglieri Guarda (Europa Verde), che lo illustra, e Formaggio (Fratelli d'Italia - Giorgia Meloni).

L'emendamento n. A179, posto in votazione col sistema elettronico in modalità telematica, è respinto.

Sull'emendamento n. A173 interviene la consigliera Guarda (Europa Verde) che lo illustra e lo ritira.

Sull'emendamento n. A176 interviene la consigliera Guarda (Europa Verde) che propone una modifica.

L'emendamento n. A176, posto in votazione col sistema elettronico in modalità telematica, è approvato come modificato.

Sull'emendamento n. A180 interviene la consigliera Guarda (Europa Verde) che lo ritira.

Gli emendamenti nn. A182, A183, A185 e A187, posti in votazione separatamente col sistema elettronico in modalità telematica, sono respinti.

Gli emendamenti nn. A188 e A189, illustrati dalla consigliera Guarda (Europa Verde), posti in votazione separatamente col sistema elettronico in modalità telematica, sono respinti.

Sull'emendamento n. A190 intervengono i consiglieri Guarda (Europa Verde), che lo illustra, e Zanoni (Partito Democratico Veneto).

L'emendamento n. A190, posto in votazione col sistema elettronico in modalità telematica, è respinto.

Il PRESIDENTE comunica che il termine per la presentazione di subemendamenti all'emendamento n. A257 appena depositato dal relatore, scade in 5 minuti.

Gli emendamenti nn. A191 e A192, posti in votazione separatamente col sistema elettronico in modalità telematica, sono respinti.

L'emendamento n. A195, illustrato dalla consigliera Guarda (Europa Verde), posto in votazione col sistema elettronico in modalità telematica, è respinto.

Sull'emendamento n. A198 interviene la consigliera Guarda (Europa Verde) che lo illustra e lo ritira.

Il PRESIDENTE dichiara accantonato l'emendamento n. A226.

Sull'emendamento n. A257 interviene la consigliera Guarda (Europa Verde).

L'emendamento n. A257, posto in votazione col sistema elettronico in modalità telematica, è approvato.

Il PRESIDENTE comunica che il termine per la presentazione di subemendamenti all'emendamento n. A258 appena depositato, scade in 5 minuti.

Interviene il consigliere Zanoni (Partito Democratico Veneto) che illustra gli emendamenti dal n. A119 al n. A147.

Gli emendamenti A119, A120, A121, A122, A123, A124, A125, A126, A127, A128, A129, A130, A131, A132, A133, A134, A135, A136, A137, 138 e 139, posti in votazione separatamente col sistema elettronico in modalità telematica, sono respinti.

Il PRESIDENTE comunica che il termine per la presentazione di subemendamenti all'emendamento n. A259 appena depositato, scade in 5 minuti.

Gli emendamenti dal n. A140, A142 e 142, posti in votazione separatamente col sistema elettronico in modalità telematica, sono respinti.

L'emendamento n. A143, illustrato dal consigliere Zanoni (Partito Democratico Veneto), posto in votazione col sistema elettronico in modalità telematica, è respinto.

Gli emendamenti dal n. A144, A145, A146, A147, posti in votazione separatamente col sistema elettronico in modalità telematica, sono respinti.

L'emendamento n. A148, illustrato dal consigliere Zanoni (Partito Democratico Veneto), posto in votazione col sistema elettronico in modalità telematica, è respinto.

La seduta è sospesa alle ore 18.40.

La seduta, dopo un rinvio, riprende alle ore 19.32.

Il PRESIDENTE comunica che il termine per la presentazione di subemendamenti all'emendamento n. A264 appena depositato dalla correlatrice Guarda, scade in 5 minuti.

L'emendamento n. A264, posto in votazione col sistema elettronico in modalità telematica, è approvato.

Il PRESIDENTE dichiara precluso l'emendamento n. A169.

L'emendamento n. A259, illustrato dal consigliere Andreoli (Liga Veneta per Salvini Premier), posto in votazione col sistema elettronico in modalità telematica, è approvato.

Il PRESIDENTE dichiara precluso l'emendamento n. A202.

Sull'emendamento n. A258 intervengono i consiglieri Possamai Giacomo (Partito Democratico Veneto), Guarda (Europa Verde), Formaggio (Fratelli d'Italia - Giorgia Meloni), Zanoni (Partito Democratico Veneto), Montanariello (Partito Democratico Veneto).

L'emendamento n. A258, posto in votazione col sistema elettronico in modalità telematica, è approvato.

Il PRESIDENTE dichiara preclusi gli emendamenti nn. A111, A112, A181, A108, A109, A110 e A226.

L'emendamento n. A177, posto in votazione col sistema elettronico in modalità telematica, è respinto.

Si passa all'esame dell'articolato e relativi emendamenti.

L'articolo 1 ,posto in votazione col sistema elettronico in modalità telematica, è approvato come emendato negli allegati richiamati al comma 1, lettere a), b) e c).

L'articolo 2, posto in votazione col sistema elettronico in modalità telematica, è approvato nel testo presentato dalla Commissione consiliare competente.

La seduta è sospesa alle ore 20.00.

La seduta, dopo un rinvio, riprende alle ore 20.56.

Il PRESIDENTE comunica che il termine per la presentazione di subemendamenti all'emendamento n. A265 scade in 5 minuti.

L'emendamento n. A265 all'articolo 3, non essendo pervenuti subemendamenti nel termine prestabilito, viene posto in votazione col sistema elettronico in modalità telematica ed è approvato.

L'emendamento n. A75 all'articolo 3, posto in votazione col sistema elettronico in modalità telematica, è respinto.

L'articolo 3, posto in votazione col sistema elettronico in modalità telematica, è approvato come emendato.

L'emendamento n. A76 aggiuntivo di un articolo, posto in votazione col sistema elettronico in modalità telematica, è respinto.

L'emendamento n. A225 aggiuntivo di un articolo, illustrato dal consigliere Zanoni (Partito Democratico Veneto), posto in votazione col sistema elettronico in modalità telematica, è respinto.

Il PRESIDENTE comunica che il termine per la presentazione di subemendamenti agli emendamenti nn. A266, A267, A268 e A269 appena depositati, scade in 20 minuti.

L'emendamento n. A224 aggiuntivo di un articolo, posto in votazione col sistema elettronico in modalità telematica, è respinto.

L'emendamento n. A77 aggiuntivo di un articolo, illustrato dal consigliere Zanoni (Partito Democratico Veneto) posto in votazione col sistema elettronico in modalità telematica, è respinto.

L'emendamento n. A233 aggiuntivo di un articolo, posto in votazione col sistema elettronico in modalità telematica, è approvato e inserito come articolo 4.

L'articolo 4, posto in votazione col sistema elettronico in modalità telematica, è approvato nel testo presentato dalla Commissione consiliare competente e inserito come articolo 5.

Sull'emendamento n. A206 aggiuntivo di un articolo, intervengono i consiglieri Bet (Zaia Presidente) che lo illustra, Zanoni (Partito Democratico Veneto) e Zottis (Partito Democratico Veneto).

L'emendamento n. A206 aggiuntivo di un articolo, posto in votazione col sistema elettronico in modalità telematica, è approvato e inserito come articolo 6.

Gli emendamenti nn. A78, A79 e A223 ciascuno aggiuntivo di un articolo, posti in votazione separatamente col sistema elettronico in modalità telematica, sono respinti.

L'articolo 5, posto in votazione col sistema elettronico in modalità telematica, è approvato nel testo presentato dalla Commissione consiliare competente e inserito come articolo 7.

L'emendamento n. A234 aggiuntivo di un articolo, posto in votazione col sistema elettronico in modalità telematica, è approvato e inserito come articolo 8.

L'emendamento n. A80 aggiuntivo di un articolo, posto in votazione col sistema elettronico in modalità telematica, è respinto.

Gli emendamenti nn. A235, A236 e A237 ciascuno aggiuntivo di un articolo, posti in votazione separatamente col sistema elettronico in modalità telematica, sono approvati e inseriti rispettivamente come articoli 9, 10 e11.

Interviene il consigliere Formaggio (Fratelli d'Italia - Giorgia Meloni) che ritira gli emendamenti nn. A238 e A239.

Gli emendamenti nn. A245, A266 e A267 all'articolo 6, posti in votazione separatamente col sistema elettronico in modalità telematica, sono approvati.

L'articolo 6, posto in votazione col sistema elettronico in modalità telematica, è approvato come emendato e inserito come articolo 12.

L'emendamento n. A81 aggiuntivo di un articolo, posto in votazione col sistema elettronico in modalità telematica, è respinto.

L'emendamento n. A242 aggiuntivo di un articolo, posto in votazione col sistema elettronico in modalità telematica, è approvato e inserito come articolo 13.

L'emendamento n. A240 all'articolo 7, posto in votazione col sistema elettronico in modalità telematica, è approvato.

L'articolo 7, posto in votazione col sistema elettronico in modalità telematica, è approvato come emendato e inserito come articolo 14.

Gli emendamenti nn. A244 e A268 all'articolo 8, posti in votazione separatamente col sistema elettronico in modalità telematica, sono approvati.

L'articolo 8, posto in votazione col sistema elettronico in modalità telematica, è approvato come emendato e inserito come articolo 15.

Gli emendamenti nn. A82 e A83 ognuno aggiuntivo di un articolo, posti in votazione separatamente col sistema elettronico in modalità telematica, sono respinti.

L'emendamento n. A154 all'articolo 9, illustrato dalla consigliera Guarda (Europa Verde), posto in votazione col sistema elettronico in modalità telematica, è respinto.

L'emendamento n. A155 all'articolo 9, posto in votazione col sistema elettronico in modalità telematica, è respinto.

L'emendamento n. A222 all'articolo 9, posto in votazione col sistema elettronico in modalità telematica, è approvato.

L'articolo 9, posto in votazione col sistema elettronico in modalità telematica, è approvato come emendato e inserito come articolo 16.

L'emendamento n. A207 aggiuntivo di un articolo, illustrato dal consigliere Bet ( Zaia Presidente), posto in votazione col sistema elettronico in modalità telematica, è approvato e inserito come articolo 17.

Gli emendamenti nn. A241 e A221 ciascuno aggiuntivo di un articolo, posti in votazione separatamente col sistema elettronico in modalità telematica, sono approvati e inseriti rispettivamente come articoli 18 e 19.

Gli emendamenti nn. A84 e A85 ciascuno aggiuntivo di un articolo, posti in votazione separatamente col sistema elettronico in modalità telematica, sono respinti.

Interviene il consigliere Zanoni (Partito Democratico Veneto) che ritira gli emendamenti nn. A86, A87, A88 e A89.

Gli emendamenti nn. A92, A91, A90, A93 e A94 ciascuno aggiuntivo di un articolo, posti in votazione separatamente col sistema elettronico in modalità telematica, sono respinti.

Gli emendamenti nn. A228 e A269 all'articolo 10, posti in votazione separatamente col sistema elettronico in modalità telematica, sono approvati.

L'articolo 10, posto in votazione col sistema elettronico in modalità telematica, è approvato come emendato e inserito come articolo 20.

L'articolo 11 e 12, posti in votazione separatamente col sistema elettronico in modalità telematica, sono approvati nel testo presentato dalla Commissione consiliare competente e inseriti rispettivamente come articoli 21 e 22.

Sull'articolo 13 intervengono l'assessore Corazzari e il consigliere Possamai Gianpiero (Liga Veneta per Salvini Premier).

L'articolo 13, posto in votazione col sistema elettronico in modalità telematica, è approvato e inserito come articolo 23.

Si passa all'esame degli ordini del giorno collegati al progetto di legge in oggetto.

ODG n. A249

Ordine del giorno presentato dai consiglieri Corsi, Rigo e Piccinini relativo a "LA Giunta promuova iniziative e azioni atte ad implementare i centri di raccolta e di lavorazione della selvaggina" in occasione dell'esame del disegno di legge relativo a "Piano faunistico-venatorio regionale (2022-2027) e modifiche alla legge regionale 9 dicembre 1993, n. 50 "norme per la protezione della fauna e per il prelievo venatorio"". (Progetto di legge n. 77) APPROVATO (Deliberazione n. 5/2022)  [RESOCONTO]


Il PRESIDENTE pone in votazione col sistema elettronico in modalità telematica l' ordine del giorno in oggetto.

Il Consiglio approva

Ai sensi dell'articolo 50 comma 4 dello Statuto si riportano i voti espressi dai singoli Consiglieri.

Hanno votato sì:

Andreoli, Barbisan, Bet, Bisaglia, Bozza, Brescacin, Cavinato, Cecchetto, Centenaro, Cestari, Cestaro, Ciambetti, Corsi, Dolfin, Favero, Formaggio, Gerolimetto, Giacomin, Maino, Michieletto, Pan, Piccinini, Possamai Gianpiero, Puppato, Razzolini, Rigo, Rizzotto, Sandonà, Scatto, Soranzo, Speranzon, Sponda, Valdegamberi, Venturini, Vianello, Villanova, Zecchinato

Hanno votato no:

Baldin, Bigon, Guarda, Lorenzoni, Montanariello, Ostanel, Possamai Giacomo, Zanoni, Zottis

Astenuti:

nessuno

Non votanti:

nessuno

ODG n. A250

Ordine del giorno presentato dai consiglieri Rigo e Corsi relativo a "La Giunta promuova piani di controllo della fauna selvatica in particolare della nutria e dei corvidi" in occasione dell'esame del disegno di legge relativo a "Piano faunistico-venatorio regionale (2022-2027) e modifiche alla legge regionale 9 dicembre 1993, n. 50 "Norme per la protezione della fauna e per il prelievo venatorio"". (Progetto di legge n. 77) APPROVATO (Deliberazione n. 6/2022)  [RESOCONTO]


Interviene il consigliere Rigo (Liga Veneta per Salvini Premier) che illustra l'ordine del giorno in oggetto.

Il PRESIDENTE pone in votazione col sistema elettronico in modalità telematica l' ordine del giorno in oggetto.

Il Consiglio approva

Ai sensi dell'articolo 50 comma 4 dello Statuto si riportano i voti espressi dai singoli Consiglieri.

Hanno votato sì:

Andreoli, Barbisan, Bet, Bisaglia, Bozza, Brescacin, Cavinato, Cecchetto, Centenaro, Cestari, Cestaro, Ciambetti, Corsi, Dolfin, Favero, Formaggio, Gerolimetto, Giacomin, Maino, Michieletto, Pan, Piccinini, Possamai Giacomo, Possamai Gianpiero, Puppato, Razzolini, Rigo, Rizzotto, Sandonà, Scatto, Soranzo, Speranzon, Sponda, Venturini, Vianello, Villanova, Zecchinato, Zottis

Hanno votato no:

Bigon, Montanariello, Zanoni

Astenuti:

Baldin, Lorenzoni, Ostanel, Valdegamberi

Non votanti:

nessuno

ODG n. A251

Ordine del giorno presentato dai consiglieri Bozza, Venturini e Rigo relativo a "La Regione Veneto preveda l'adozione di misure idonee a confermare l'unicità del versamento della tassa regionale pagata entro il 31 gennaio 2022 evitando così che le aziende faunistico-venatorie, agrituristiche venatorie e i centri privati di produzione della selvaggina siano indotti a versare nuovamente la tassa a seguito dell'entrata in vigore del nuovo piano faunistico venatorio" in occasione dell'esame del disegno di legge relativo a "Piano faunistico-venatorio regionale (2022-2027) e modifiche alla legge regionale 9 dicembre 1993, n. 50 "Norme per la protezione della fauna e per il prelievo venatorio"". (Progetto di legge n. 77) APPROVATO (Deliberazione n. 7/2022)  [RESOCONTO]


Intervengono i consiglieri Bozza (Forza Italia – Berlusconi – Autonomia per il Veneto) che illustra l'ordine del giorno in oggetto e Rigo (Liga Veneta per Salvini Premier) che chiede di sottoscriverlo.

Il PRESIDENTE pone in votazione col sistema elettronico in modalità telematica l' ordine del giorno in oggetto.

Il Consiglio approva

Ai sensi dell'articolo 50 comma 4 dello Statuto si riportano i voti espressi dai singoli Consiglieri.

Hanno votato sì:

Andreoli, Baldin, Barbisan, Bet, Bigon, Bisaglia, Bozza, Brescacin, Cavinato, Cecchetto, Centenaro, Cestari, Cestaro, Ciambetti, Corsi, Dolfin, Favero, Formaggio, Gerolimetto, Giacomin, Lorenzoni, Maino, Michieletto, Ostanel, Pan, Piccinini, Possamai Giacomo, Possamai Gianpiero, Puppato, Razzolini, Rigo, Rizzotto, Sandonà, Scatto, Soranzo, Speranzon, Sponda, Valdegamberi, Venturini, Vianello, Villanova, Zecchinato, Zottis

Hanno votato no:

Montanariello

Astenuti:

Guarda, Zanoni

Non votanti:

nessuno

ODG n. A260

Ordine del giorno presentato dai consiglieri Zanoni, Bigon, Giacomo Possamai, Zottis, Camani, Guarda, Lorenzoni e Ostanel relativo a "Garantire la piena tutela ambientale della zona naturalistica denominata "La Garzaia" di Pederobba" RITIRATO  [RESOCONTO]


Intervengono i consiglieri Possamai Gianpiero (Liga Veneta per Salvini Premier) e Zanoni (Partito Democratico Veneto) che lo ritira.

ODG n. A261

Ordine del giorno presentato dai consiglieri Zanoni, Bigon, Giacomo Possamai, Zottis, Camani, Guarda, Montanariello, Lorenzoni e Ostanel relativo a "Tutelare la fauna selvatica" in occasione dell'esame del disegno di legge relativo a "Piano faunistico-venatorio regionale (2022-2027) e modifiche alla legge regionale 9 dicembre 1993, n. 50 "Norme per la protezione della fauna e per il prelievo venatorio"". (Progetto di legge n. 77) APPROVATO (Deliberazione n. 8/2022)  [RESOCONTO]


Il PRESIDENTE pone in votazione col sistema elettronico in modalità telematica l' ordine del giorno in oggetto.

Il Consiglio approva

Ai sensi dell'articolo 50 comma 4 dello Statuto si riportano i voti espressi dai singoli Consiglieri.

Hanno votato sì:

Andreoli, Baldin, Barbisan, Bet, Bigon, Bisaglia, Bozza, Brescacin, Camani, Cavinato, Cecchetto, Centenaro, Cestari, Cestaro, Ciambetti, Corsi, Dolfin, Favero, Giacomin, Guarda, Lorenzoni, Maino, Michieletto, Montanariello, Ostanel, Pan, Piccinini, Possamai Giacomo, Possamai Gianpiero, Puppato, Razzolini, Rigo, Rizzotto, Sandonà, Scatto, Soranzo, Speranzon, Sponda, Valdegamberi, Venturini, Vianello, Villanova, Zanoni, Zecchinato, Zottis

Hanno votato no:

Formaggio, Gerolimetto

Astenuti:

nessuno

Non votanti:

nessuno

Il PRESIDENTE dichiara precluso l'ODG n. 262 avente contenuto identico all'ODG n. 250, depositato una seconda volta per errore.

ODG n. A263

Ordine del giorno presentato dai consiglieri Guarda, Zanoni, Ostanel e Bigon relativo a "Strumenti per facilitare la vigilanza venatoria presso le aziende faunistico-venatorie in territorio lagunare-vallivo" in occasione dell'esame del disegno di legge relativo a "Piano faunistico-venatorio regionale (2022-2027) e modifiche alla legge regionale 9 dicembre 1993, n. 50 "Norme per la protezione della fauna e per il prelievo venatorio"". (Progetto di legge n. 77) APPROVATO (Deliberazione n. 9/2022)  [RESOCONTO]


Il PRESIDENTE pone in votazione col sistema elettronico in modalità telematica l' ordine del giorno in oggetto.

Il Consiglio approva

Ai sensi dell'articolo 50 comma 4 dello Statuto si riportano i voti espressi dai singoli Consiglieri.

Hanno votato sì:

An\dreoli, Baldin, Barbisan, Bet, Bigon, Bisaglia, Bozza, Brescacin, Camani, Cavinato, Cecchetto, Centenaro, Cestari, Cestaro, Ciambetti, Corsi, Dolfin, Favero, Formaggio, Gerolimetto, Giacomin, Guarda, Lorenzoni, Maino, Michieletto, Montanariello, Ostanel, Pan, Piccinini, Possamai Giacomo, Possamai Gianpiero, Puppato, Razzolini, Rigo, Rizzotto, Sandonà, Scatto, Soranzo, Speranzon, Sponda, Valdegamberi, Venturini, Vianello, Villanova, Zanoni, Zecchinato, Zottis

Hanno votato no:

nessuno

Astenuti:

nessuno

Non votanti:

nessuno

In dichiarazione di voto finale sul progetto di legge intervengono i consiglieri Pan (Liga Veneta per Salvini Premier), Venturini (Forza Italia - Berlusconi - Autonomia per il Veneto), Formaggio (Fratelli d'Italia - Giorgia Meloni), Lorenzoni (Gruppo Misto), Guarda (Europa Verde) e Ciambetti (Liga Veneta per Salvini Premier).

Il PRESIDENTE pone in votazione col sistema elettronico in modalità telematica il progetto di legge in oggetto come modificato.

Il Consiglio approva

Ai sensi dell'articolo 50 comma 4 dello Statuto si riportano i voti espressi dai singoli Consiglieri.

Hanno votato sì:

Andreoli, Barbisan, Bet, Bisaglia, Bozza, Brescacin, Cavinato, Cecchetto, Centenaro, Cestari, Cestaro, Ciambetti, Corsi, Dolfin, Favero, Formaggio, Gerolimetto, Giacomin, Maino, Michieletto, Pan, Piccinini, Possamai Gianpiero, Puppato, Razzolini, Rigo, Rizzotto, Sandonà, Scatto, Soranzo, Speranzon, Sponda, Valdegamberi, Venturini, Vianello, Villanova, Zecchinato

Hanno votato no:

Baldin, Bigon, Camani, Guarda, Lorenzoni, Ostanel, Possamai Giacomo, Zanoni

Astenuti:

Montanariello, Zottis

Non votanti:

nessuno

Il PRESIDENTE dichiara chiusa la seduta.

Il Consiglio regionale sarà convocato a domicilio.

La seduta termina alle ore 22.43.

Consiglieri presenti o partecipanti in modalità telematica:
ANDREOLI Marco
MAINO Silvia
BALDIN Erika
MICHIELETTO Gabriele
BARBISAN Fabiano
MONTANARIELLO Jonatan
BET Roberto
OSTANEL Elena
BIGON Anna Maria
PAN Giuseppe
BISAGLIA Simona
PICCININI Tomas
BOZZA Alberto
POLATO Daniele
BRESCACIN Sonia
POSSAMAI Giacomo
CAMANI Vanessa
POSSAMAI Gianpiero
CAVINATO Elisa
PUPPATO Giovanni
CECCHETTO Milena
RAZZOLINI Tommaso
CENTENARO Giulio
RIGO Filippo
CESTARI Laura
RIZZOTTO Silvia
CESTARO Silvia
SANDONA' Luciano
CIAMBETTI Roberto
SCATTO Francesca
CORSI Enrico
SORANZO Enoch
DOLFIN Marco
SPERANZON Raffaele
FAVERO Marzio
SPONDA Alessandra
FINCO Nicola Ignazio
VALDEGAMBERI Stefano
FORMAGGIO Joe
VENTURINI Elisa
GEROLIMETTO Nazzareno
VIANELLO Roberta
GIACOMIN Stefano
VILLANOVA Alberto
GUARDA Cristina
ZANONI Andrea
LORENZONI Arturo
ZECCHINATO Marco
 
ZOTTIS Francesca
   
   
   
LA CONSIGLIERA SEGRETARIA
f.to Erika BALDIN
 
   
   
 
IL PRESIDENTE
f.to Roberto CIAMBETTI
   
   
   
   
   

N.B. Gli emendamenti e i verbali di votazione, che costituiscono parte integrante del presente processo verbale, sono consultabili presso l'Ufficio Attività Istituzionali.
Le richieste di modifica delle votazioni diverse da quelle previste dall'articolo 89 del Regolamento sono menzionate nel Resoconto.

PROCESSO VERBALE
Redazione a cura di Cristiano Gebbin e Paola Lombardo