ResocontoVerbali

Seduta del consiglio regionale del 05/04/2022 n. 57

Resoconto n. 57 - 11^ legislatura
Resoconto 57 a Seduta pubblica
Martedì, 5 aprile 2022
SOMMARIO
Assume la Presidenza
Il Presidente Roberto CIAMBETTI
La Seduta inizia alle ore 10.56

PRESIDENTE

Colleghi, per favore, registratevi su Concilium per la presenza.
Diamo inizio alla 57a Seduta pubblica del Consiglio regionale. I lavori si svolgono sulla base dell'ordine del giorno prot. n. 5075 del 31 marzo 2022.
PUNTO
1



APPROVAZIONE VERBALI DELLE SEDUTE PRECEDENTI

Il PRESIDENTE, poiché nessun Consigliere chiede di fare osservazioni, dichiara che si intende approvato il processo verbale della 56a Seduta pubblica del 29 marzo 2022.
PUNTO
2



COMUNICAZIONI DELLA PRESIDENZA DEL CONSIGLIO

Hanno comunicato congedo
Luca ZAIA
I congedi sono concessi.
Abbiamo due colleghe che ci seguono a distanza per le normative in essere.
PUNTO
3



INTERROGAZIONI E INTERPELLANZE

Ai sensi dell'art. 114, comma 3 del Regolamento, l'elenco delle interrogazioni e delle interpellanze, allegato alla Convocazione, è dato per letto.
PUNTO
4



RISPOSTE DELLA GIUNTA REGIONALE ALLE INTERROGAZIONI E INTERPELLANZE

PRESIDENTE

Andiamo alle Interrogazioni.
Protagonista assoluta della giornata è la collega Guarda.
Iniziamo con l'IRI n. 238.

Interrogazione a risposta immediata n. 238 del 10 febbraio 2022 presentata dai consiglieri Guarda, Zanoni, Zottis, Lorenzoni, Camani, Giacomo Possamai, Montanariello, Baldin, Bigon e Ostanel relativa a "IL SENSO DELLA STORIA PER LA GIUNTA REGIONALE RISIEDE NEL NON ONORARE GLI IMPEGNI ALL'ANTIFASCISMO?"

PRESIDENTE

Collega Guarda, prego.

Cristina GUARDA (Europa Verde)

Sicuramente è un titolo molto forte, Presidente, però la questione, secondo me, è proprio da chiarire, perché nel gennaio del 2021, proprio lo scorso anno, abbiamo approvato una mozione tutti insieme, la maggior parte della maggioranza e l'opposizione, dal titolo: "Mai più: iniziative per l'affermazione dell'antifascismo delle Istituzioni regionali". L'avevamo presentata io e i Consiglieri di minoranza proprio per richiamare un obbligo ad un indirizzo politico nella parte in cui si afferma che è obbligo delle Istituzioni pubbliche e democratiche articolare ogni forma di intervento teso ad arginare, a difesa dei valori democratici, l'emergere o il sussistere di movimenti o associazioni che si richiamino al nazifascismo o che, ad affermazioni di tali ideali politici, assumano posizioni razziste, xenofobe, antisemite, omofobe, sottraendo pertanto a tale soggettività ogni agibilità o legittimazione che possa derivare dalla messa a disposizione dei canali istituzionali regionali.
Essenzialmente con quella mozione abbiamo chiesto alla Giunta regionale di non provvedere al riconoscimento del patrocinio o a erogazioni di contributi per iniziative o eventi dedicati o promossi da associazioni o movimenti che si richiamino al fascismo. Una richiesta che è stata votata all'unanimità proprio per la sua bontà. Eppure, abbiamo appreso che la Regione del Veneto, la Giunta regionale ha riconosciuto il proprio patrocinio al concorso "Piccola Caprera" sul tema "L'Amor di Patria" dell'Associazione Volontari Bir el Gobi.
Rilevato che questo bando di concorso è espressamente riconosciuto nella memoria del maggiore Fulvio Balisti, figura patriottica e valorosa dicono, ma in realtà – e qui concludo – è stato gerarca fascista e repubblichino della RSI. Il concorso, tra l'altro, è anche destinato agli studenti. Per cui, io ho interrogato il Presidente della Giunta regionale per chiedere sulla base di quali motivazioni abbia deciso di sostenere e patrocinare l'evento.
Grazie.

PRESIDENTE

Grazie.
Risponde per il Presidente Zaia la Vicepresidente Elisa De Berti.
Prego.

Ass.ra Elisa DE BERTI

Grazie, Presidente.
I criteri per la concessione del patrocinio regionale trovano riferimento, da ultimo, nella delibera della Giunta regionale 1946 del 6 dicembre 2017 e ribadiscono che tale importante riconoscimento, secondo soltanto all'Alto Patronato del Presidente della Repubblica, costituisce una forma di adesione e di apprezzamento della Regione del Veneto ad iniziative ritenute meritevoli per le loro finalità sociali, culturali, artistiche e scientifiche. Tali finalità, confermate nel provvedimento citato, hanno costituito da sempre il necessario presupposto per richiedere ed ottenere il patrocinio regionale.
I criteri di cui al provvedimento citato prevedono, altresì, che ad ogni richiesta di patrocinio corrisponda un'adeguata istruttoria da parte della struttura competente per materia, affinché il patrocinio costituisca sia un'effettiva attestazione di apprezzamento ad eventi di rilevante interesse regionale sia una significativa valorizzazione dell'immagine regionale.
Nella fattispecie in questione, il patrocinio avente ad oggetto "Cerimonia di premiazione concorso "Piccola Caprera, Amor di patria". Ponti sul Mincio, Mantova, 4 settembre 2022" è stato concesso nel rispetto delle disposizioni di cui alla predetta deliberazione, in conformità alla quale la struttura competente per materia ha rilasciato parere favorevole.
Come predetto, si evidenzia inoltre che il patrocinio de quo concerne esclusivamente la cerimonia di premiazione del concorso. Si ritiene, pertanto, che le procedure ed i criteri attualmente vigenti per l'attribuzione del patrocinio regionale rappresentino una garanzia affinché tale riconoscimento sia concesso ai soli soggetti e per le sole manifestazioni rilevanti che propongono iniziative in linea con il perseguimento dei fini istituzionali, senza l'esigenza di ricorrere a particolari ulteriori accorgimenti o integrazione dei provvedimenti e delle direttive sulla materia.

PRESIDENTE

Consigliera Guarda, per la replica.

Cristina GUARDA (Europa Verde)

Grazie, Presidente.
Vicepresidente, purtroppo non mi posso definire assolutamente soddisfatta della risposta. Dichiarare che si va a patrocinare soltanto la premiazione di un concorso espressamente dedicato ad una figura che è stato un gerarca fascista, dicendo che non era propria competenza (a quanto intendo dalla veloce lettura) il fatto di entrare nel merito che quel concorso andava ad affrontare, è nascondere la mano di fronte ad un fatto, a un'autorizzazione, a un patrocinio che evidentemente supera le indicazioni che non soltanto come Consiglio regionale avevamo chiesto a voi di rispettare, ossia di non dare patrocini a eventi e iniziative che potevano essere correlate o promosse da associazioni con riferimento chiaro a rivendicazioni, a valorizzazioni di figure, non soltanto pensieri, che manifestino una vicinanza a pensieri neonazisti o neofascisti.
Chiudere gli occhi e mettersi gli occhiali da sole o due bistecche davanti agli occhi di fronte al fatto che questo concorso aveva chiara identificazione in quella direzione, cioè nella valorizzazione di una figura che è stata, appunto, gerarca fascista, è probabilmente una mancanza che, dico io, non è soltanto istituzionale nel mancato rispetto delle disposizioni che vi sono state chieste dal Consiglio regionale, ma è anche una mancanza di tipo politico, perché di fronte a una Repubblica basata su una democrazia che rifiuta ogni formula di discriminazione e disconosce qualsiasi riconoscimento ideologico nei confronti del neofascismo o del neonazismo, non intervenire e non prendere le distanze da interventi di questo tipo è assolutamente sconveniente, politicamente e anche umanamente, oserei dire.

PRESIDENTE

Grazie.
PUNTO
5



INTERROGAZIONI A RISPOSTA SCRITTA ISCRITTE ALL'ORDINE DEL GIORNO AI SENSI DELL'ARTICOLO 111, COMMA 4, DEL REGOLAMENTO

PRESIDENTE

Passiamo alla IRS 160, sempre della collega Guarda.
Punto 5.3) all'ordine del giorno

Interrogazione a risposta scritta presentata dalla consigliera Guarda relativa a "SUL RECENTE INCENDIO PRESSO LA SLIM FUSINA ROLLING (EX ALCOA) DI MARGHERA" (Interrogazione a risposta scritta n. 160)

PRESIDENTE

Collega Guarda, prego.

Cristina GUARDA (Europa Verde)

Chiedo scusa, non riesco a prenotare.

PRESIDENTE

Lei si fidi di quando le dico basta.
Prego.

Cristina GUARDA (Europa Verde)

Questa è un'interrogazione che ho presentato a fine dello scorso anno relativa ad un incendio che si è prodotto nella mattina di lunedì 27 dicembre presso l'azienda SLIM Fusina Rolling a Porto Marghera. Le fiamme si sono sviluppate in un ambiente in cui erano presenti anche i lavoratori e le grosse ed estese nuvole di fumo hanno allarmato la città e la vasta area della provincia.
L'intervento efficace e tempestivo dei Vigili del fuoco, coadiuvati anche dai lavoratori dell'azienda, ha consentito di poter spegnere le fiamme nel giro di un'ora, ma abbiamo appreso che due squadre di tecnici ARPAV sono intervenute effettuando misure istantanee di aria in via Moranzani, zona esposta ai fumi sottovento. In tal senso ARPAV scriveva: "I rilievi non hanno evidenziato la presenza di sostanze critiche a causa della anche scarsità della durata dell'evento e i parametri presi in considerazione sono stati acido cianidrico, acido cloridrico, sostanze organiche volatili, ossido di carbonio".
Considerato, però, che non è la prima volta che l'azienda è soggetta a simili incidenti e il più recente, appunto, risale al maggio del 2018, causato da un malfunzionamento di un forno per la lavorazione dell'alluminio con fuoriuscita di alluminio bollente, appare dunque necessario, tenuto conto della frequenza degli eventi rischiosi presso l'azienda, apprendere e appurare le precise dinamiche che hanno portato e hanno dato luogo al verificato incendio in maniera tale da capire la tipologia delle emissioni prodotte e riuscire ad interpretare anche i dati che sono emersi dalle rilevazioni.
Tutto ciò premesso, ho chiesto alla Giunta regionale di sapere se l'Amministrazione regionale intendesse convocare l'azienda per chiarire le cause e le modalità dell'incendio, per ottenere garanzie di ripristino delle condizioni di sicurezza e di pronto riavvio della produzione, necessario ovviamente nel rispetto dei lavoratori e dell'ambiente circostante e, se intende inoltre, come pare necessario, richiedere ad ARPAV, al di là dei primi risultati ottenuti nelle prime ore, un più dettagliato report sull'incendio e sulle emissioni prodotte.
Grazie.

PRESIDENTE

Grazie a lei.
Per l'assessore Bottacin risponde ancora la Vicepresidente De Berti. Prego.
Ass.ra Elisa DE BERTI
Grazie, Presidente.
Al fine di argomentare in modo puntuale ed esaustivo in ordine al contenuto dell'interrogazione indicata in oggetto, i componenti degli uffici regionali hanno richiesto specifiche informazioni alla Direzione generale ARPAV, la quale ha riscontrato nei termini che seguono.
In data 27 dicembre 2021, alle ore 10.50 circa, perveniva al Dipartimento provinciale di Venezia dalla sala del SIMAGE dell'EZI di Porto Marghera la segnalazione della presenza di una colonna di fumo non meglio identificata, sviluppatasi nella zona sud rispetto al petrolchimico.
Da successiva comunicazione con la sala operativa dei Vigili del fuoco, si apprendeva trattarsi di incendio sviluppatosi presso la ditta in oggetto SLIM Fusina Rolling, sita in via dell'Elettronica 31 a Fusina, Venezia.
Nell'immediato, il personale del Dipartimento provvedeva ad eseguire un sopralluogo presso l'azienda e nel contempo una squadra di tecnici si portava nella zona di via Moranzani, situata ad alcune centinaia di metri sottovento rispetto al sito per verificare, mediante misurazioni e con campionamenti, l'eventuale presenza di inquinanti nell'aria dovuti a ricadute dell'incendio.
All'arrivo sul posto, alle ore 11.30, si constatava che l'incendio, che aveva interessato una limitata zona di una linea di laminazione dell'alluminio all'interno di uno dei capannoni della ditta, era stato completamente domato e non si notava più alcuna emissione di fumi. Si provvedeva a verificare il destino delle acque di spegnimento assicurandosi che le stesse fossero state contenute all'interno del sito aziendale, senza sversamento in fognatura e in corpi idrici e si davano indicazioni alla ditta di provvedere ad idoneo smaltimento delle stesse.
Al sopralluogo era presente il personale della Guardia costiera di Venezia e per la ditta l'Amministratore delegato e il responsabile del Servizio prevenzione e protezione, anche in veste di HSE manager.
Le verifiche analitiche svolte in zona di potenziale ricaduta non hanno evidenziato presenza di inquinanti correlabili all'incendio. Al momento dell'incidente era in corso presso il laminatoio interessato dall'incendio una attività di manutenzione a caldo, ma lo stabilimento risultava fermo ed in particolare il laminatoio era stato fermato il 16 dicembre 2021.
Le cause dell'incendio sono ancora in corso. Dal sopralluogo condotto si è evidenziato che l'acqua antincendio cadeva nella parte sottostante il laminatoio, dove è presente una vasca per la raccolta dell'olio di emulsione, che viene utilizzato per il normale esercizio del laminatoio previo opportuno sistema filtrante: in tali vasche sono presenti delle pompe di sentina per l'invio dell'emulsione esausta a depurazione presso il depuratore interno dell'azienda tramite tubazione dedicata.
Al momento dell'incendio il depuratore non era in esercizio in quanto era in corso una manutenzione periodica, mentre erano regolarmente attive le pompe di invio delle varie stream presenti in impianto verso le vasche di raccolta del depuratore. Pertanto, le acque di risulta dallo spegnimento dell'incendio sono state inviate sin dalla fase iniziale verso le vasche di raccolta del depuratore, seppure lo scarico dello stesso non fosse attivo. Dal sopralluogo condotto si è verificato che il depuratore risultava effettivamente non in esercizio.
La ditta ha provveduto a chiudere la valvola di invio dell'acqua in uscita dal depuratore allo scarico PM346/2 in attesa delle verifiche tecnico-gestionali del caso.
Gli altri scarichi autorizzati secondo la determinazione 2614 del 2017 della Città Metropolitana di Venezia, denominati LSM2, M3, M1 e LSP1, non sono stati interessati potenzialmente dall'evento incidentale, ma preventivamente è stata verificata la chiusura dei punti di scarico dalla relativa vasca di prima pioggia e provveduto a mettere in manuale i comandi di accensione delle pompe di raccolta delle acque di prima pioggia. È stato verificato che effettivamente la vasca di raccolta di prima pioggia del laminatoio risultava vuota.
Sulla base dei riscontri e dei rilievi condotti, si è chiesto alla ditta di provvedere alla verifica della qualità dell'acqua raccolta a seguito dell'incendio al fine di verificare se il depuratore aziendale possa trattare tali acque prima dell'invio alla rete di raccolta acque gestita da Veritas S.p.A., eventualmente coordinandosi con personale della stessa ditta Veritas.
Lo scarico PM346/2 potrà essere attivato solo se preventivamente gli esiti delle analisi condotte permettano di garantire la depurazione delle acque secondo le omologhe stabilite da Veritas.
Effettuare una verifica visiva presso la fossa a trappola prima dei punti di scarico denominati LSM2 e LSM3 al fine di confermare l'assenza di inquinanti correlati con l'incendio avvenuto.
Solamente a valle di tali controlli e a seguito di verifica con esito negativo potranno essere riattivati tali scarichi; nel caso che a valle delle verifiche di cui sopra le acque di spegnimento dell'incendio risultassero non trattabili dal depuratore, dovranno essere smaltite come rifiuto. In tal caso si chiede sin d'ora di inviare copia dei formulari di identificazione dei rifiuti alla Città Metropolitana di Venezia, ARPAV e Guardia costiera; inviare alla Città Metropolitana di Venezia, ARPAV e Guardia costiera una relazione in merito alle verifiche ambientali eseguite alla gestione delle acque di risulta.
Successivamente, in data 19 gennaio 2022, la ditta, come richiesto in sede di sopralluogo, ha trasmesso una relazione descrittiva delle modalità di smaltimento delle acque di spegnimento, nella quale dà conto che le acque usate per spegnere l'incendio sono state raccolte attraverso le fosse e le vasche interne del laminatoio a caldo e convogliate presso le vasche di raccolta dell'emulsione esausta presso l'impianto – manca qualche punto – di laminatoio a caldo prima del suo trattamento. Non si è riscontrata la presenza di olio o altri inquinanti nelle fosse trappole e, in particolare, prima degli scarichi denominati LSM2, M3, LSP1 ed M1. I reflui generati dall'incendio, misti ad una quota parte di emulsione, sono stati smaltiti come rifiuti liquidi acquosi contenenti sostanze pericolose (Codice CER 161001) presso l'impianto di smaltimento gestito dalla Niagara S.r.l. a Poggio Renatico.
In data 27 gennaio 2022 è stato eseguito un ulteriore sopralluogo presso l'azienda, nel corso del quale si è provveduto a verificare la regolarità dello smaltimento delle acque in oggetto e relative registrazioni, acquisendo copia della relativa documentazione di registrazione.
Infine, si informa che i profili di interesse rappresentati nel primo quesito dell'interrogazione in esame saranno oggetto, nell'ambito di competenza dell'Amministrazione regionale, di ulteriori valutazioni, posto che l'accertamento delle cause che hanno dato luogo all'evento di cui trattasi sono ancora in corso.

PRESIDENTE

Grazie, Vicepresidente.
Collega Guarda, per la replica.

Cristina GUARDA (Europa Verde)

Mi dichiaro soddisfatta della risposta. Chiedo, però, la possibilità di averla anche in copia, ovviamente, in modo tale da approfondirla.
Grazie mille, Vicepresidente.
PRESIDENTE
Benissimo. Forniamo copia della risposta articolata e lunga alla IRS n. 160.
Passiamo all'ordine del giorno. Prego.

Cristina GUARDA (Europa Verde)

Per richiamo al Regolamento, articolo 111, comma 4.

PRESIDENTE

Prego.

Cristina GUARDA (Europa Verde)

Presidente e colleghi, io avrei una richiesta da farvi, nel senso di caldeggiare alla Giunta – vedo qui presente anche l'assessore Calzavara – la risposta a due interrogazioni a risposta scritta che hanno superato il termine per la risposta scritta e che sono iscritte da diversi Consigli all'ordine del giorno: una riguarda le emissioni di odori a Stanghella, l'altra riguarda un tema che è davvero attuale e urgente, che è quello dell'inquinamento da PFAS in particolar modo riferito agli alimenti.
Sono due interrogazioni che sono all'ordine del giorno anche oggi, ma non ricevono risposta. Eppure, in particolar modo per quest'ultima, quella sui PFAS negli alimenti, devo ritenere necessario sollecitare in quanto semplicemente l'interrogazione poneva una domanda molto semplice: perché a Greenpeace e alle Mamme NoPfas la Giunta regionale, a seguito di sentenza del TAR che obbligava a fornire i dati completi rispetto alle analisi sugli alimenti, i dati non sono stati dati in maniera completa?
Mancano cioè all'appello più di 300 dati rispetto al campionamento alimentare. In quelli parzialmente ricevuti, attraverso l'analisi avvenuta con la collaborazione di molti tecnici, le Mamme NoPfas e Greenpeace hanno fatto emergere un dato sconvolgente, molto preoccupante, rispetto alla contaminazione degli alimenti.
Di conseguenza, l'urgenza di azioni che, come Europa Verde, anche nella scorsa legislatura, io ho portato all'attenzione della Giunta per proteggere la produzione alimentare locale e la trasformazione locale e non dalla contaminazione da PFAS, che fa male alle persone. L'ha dichiarato la stessa Regione del Veneto attraverso Francesca Russo nella scorsa udienza del Tribunale di Vicenza, dichiarando come nella zona rossa sia palesemente aumentato non soltanto il rischio di morbosità, quindi maggiore rischio di contrarre patologie molto gravi, in particolar modo per bambini e per donne in gravidanza, ma anche di mortalità più alta.
Per cui chiedo semplicemente una risposta a questo: perché non avete dato i dati completi ai cittadini che li hanno chiesti attraverso un procedimento standard? È un diritto che hanno esercitato e hanno dovuto richiedere al TAR che fosse rispettato. La beffa è stata ricevere i dati parziali e la domanda è: perché? Alla luce del fatto che anche a livello internazionale i limiti di tutela della salute per la massima concentrazione di PFAS all'interno degli alimenti sono stati ridotti drasticamente, questo ha aumentato il rischio corso dai nostri cittadini e non soltanto, in particolar modo dai nostri produttori, in riferimento alla contaminazione causata da Miteni e Rimar nella storia del Veneto, è evidente che non chiarire questo aspetto è non soltanto inopportuno, ma quantomeno indelicato e grave, gravoso per la politica veneta.

PRESIDENTE

Grazie, collega.
Si riferiva alle IRS n. 141 e n. 157, che effettivamente sono iscritte da un po' di tempo.
Collega Lorenzoni, sull'ordine lavori.

Arturo LORENZONI (Gruppo Misto)

Grazie, Presidente.
Volevo proporre a questo Consiglio, in questo momento che stiamo vivendo, che è particolarmente grave dal punto di vista della situazione di guerra, di avere un momento di riflessione e un minuto di silenzio nel ricordo delle vittime di questa guerra, di questi giorni. Abbiamo visto delle immagini che penso abbiano ferito la dignità di ciascuno di noi. Penso che il modo migliore che abbiamo sia quello di fare il nostro lavoro al meglio, ma anche di ricordare chi ha perso la vita inutilmente e ingiustamente in questi giorni. Questa è una proposta che, sull'ordine dei lavori, volevo fare al Consiglio.

PRESIDENTE

Collega Lorenzoni, sono 41 giorni di guerra. Ricordo che questo Consiglio, primo in Italia, si è espresso in maniera chiara contro questo evento.
Io acconsento a questa richiesta, però penso che lo dovremo fare ogni settimana se qualcuno non trova un po' di lucidità e di buon senso che anche in una guerra forse qualcuno dovrebbe avere. Un minuto di silenzio...

Arturo LORENZONI (Gruppo Misto)

Presidente. Spero che non dovremo vedere ogni settimana quello che abbiamo visto ieri.
(L'Assemblea osserva un minuto di silenzio)

PRESIDENTE

Grazie, colleghi.
Riprendiamo con l'ordine del giorno.
PUNTO
6



PROGRAMMA DI ATTIVITÀ DEL COMITATO REGIONALE PER LE COMUNICAZIONI DEL VENETO (CORECOM) PER L'ANNO 2022 E PREVISIONE FINANZIARIA. (PROPOSTA DI DELIBERAZIONE AMMINISTRATIVA N. 27) APPROVATA (DELIBERAZIONE N. 62/2022)

Relazione della PRIMA Commissione consiliare.
Relatrice: Consigliera Cecchetto
Correlatrice: Consigliera Camani

PRESIDENTE

Passiamo al punto n. 6), PDA 27.
Relatrice la collega Cecchetto.

Milena CECCHETTO (Liga Veneta per Salvini Premier)

Signor Presidente e colleghi Consiglieri, come recita l'articolo 14 della legge regionale n. 18 del 2001 "Legge istitutiva del Comitato Regionale per le Comunicazioni del Veneto", entro il 15 settembre di ogni anno il CORECOM presenta all'approvazione del Consiglio regionale il programma di attività per l'anno successivo con l'indicazione del relativo fabbisogno finanziario.
La presentazione del programma viene separatamente effettuata dal Comitato anche nei confronti dell'AGCOM, dell'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni, per la parte relativa alle funzioni da essa delegate al CORECOM.
I compiti che il CORECOM è chiamato ad assolvere sono molteplici e derivano da fonti normative nazionali e regionali, nonché da deliberazioni dell'AGCOM. Il CORECOM è titolare di funzioni proprie e, come detto, anche di funzioni delegate per l'esercizio delle quali vengono ricevuti i finanziamenti a natura vincolata e oggetto di rendicontazione dell'AGCOM. Esso è composto dal Presidente e da quattro membri tutti di nomina consiliare.
Il 07/07/2021 si è insediato nell'attuale composizione e durerà in carica per tutta la legislatura regionale.
Per l'esercizio delle proprie funzioni è affiancato da una struttura amministrativa ad esso dedicata, dotata di indipendenza funzionale, l'Ufficio Supporto CORECOM, la cui dotazione organica viene assicurata dal Consiglio regionale mediante i propri Uffici di Presidenza. Il personale assegnato dall'ufficio è inserito nel ruolo del personale del Consiglio regionale.
Le funzioni proprie di cui il CORECOM è titolare, indicate in dettaglio nel programma di attività oggi all'esame dell'Aula, vengono individuate dall'articolo 11 della legge istitutiva. Quelle delegate, elencate dal successivo articolo 12, conseguono la stipula di un'apposita convenzione approvata dall'Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale e sottoscritta dal Presidente dell'Agcom e dal Presidente del CORECOM, nella quale sono specificate le risorse assegnate per provvedere al loro esercizio.
Ad oggi, la delega conferita viene esercitata in virtù dell'accordo quadro tra Agcom, Conferenza delle Regioni e Province Autonome e la Conferenza dei Presidenti delle rispettive Assemblee legislative, sottoscritta tra le parti il 28/11/2017, a cui ha fatto seguito il 26/03/2018 la specifica convenzione bilaterale tra Agcom e CORECOM Veneto avente durata biennale.
La vigenza di tali atti è stata prorogata fino al 31/12/2021 a seguito di un accordo intercorso tra le Conferenze citate e l'Agcom, successivamente recepito dall'Ufficio di Presidenza del CORECOM in vista di una rivisitazione delle funzioni delegate ai Comitati.
Il provvedimento oggi sottoposto all'approvazione di quest'Aula concerne dunque il programma di attività che il CORECOM intende realizzare nel corso del 2022, prima annualità interamente dedicata all'adempimento del proprio mandato, nell'auspicio che possa coincidere con il termine dell'attuale stato di emergenza sanitaria e la piena ripresa di tutte le attività, comprese quelle inerenti alle proprie competenze.
Nel rinviare pertanto a tale programma la disamina completa delle svariate attività e iniziative intraprese dal CORECOM rientranti tanto nelle funzioni proprie quanto in quelle delegate, si ritiene opportuno menzionare le attività che, oltre a quelle abitualmente svolte, il Comitato intende portare a termine lungo un percorso che si snoderà per l'intera durata del proprio mandato:
1. la comunicazione istituzionale strategica al fine di ampliare nella popolazione la conoscenza delle funzioni e dei servizi offerti dal CORECOM Veneto,
2. la prosecuzione nelle attività di informazione e formazione ad uso intelligente dei social media e per la tutela della reputazione digitale in accordo con varie istituzioni, enti ed associazioni;
3. il monitoraggio sulle competenze attribuite alle Regioni in materia di telecomunicazioni, con particolare interesse ai rapporti con la concessionaria del servizio pubblico radiotelevisivo, RAI Veneto, e con il sistema regionale delle emittenti radiofoniche e televisive;
4. la prosecuzione dello studio di fattibilità sulle possibili estensioni delle attività di conciliazione attualmente offerte dal CORECOM nelle controversie tra utenti e operatori di comunicazioni elettroniche anche ad altri servizi pubblici;
5. la valorizzazione delle funzioni proprie attribuite al CORECOM dalla normativa regionale; 6. la riproposizione della valenza di carattere strategico delle leggi regionali n. 12/2015 ("Norme in materia di sostegno al sistema radiotelevisivo ed editoriale locale e per l'equa retribuzione della professione giornalistica") e n. 11/2018 ("Disposizioni per l'inclusione sociale, la rimozione delle barriere alla comunicazione e il riconoscimento e la promozione della lingua dei segni italiana e della lingua dei segni italiana tattile"), che prevedono entrambe per il CORECOM un ruolo a carattere consultivo e propositivo;
7. l'approfondimento del tema della propaganda elettorale effettuato mediante i social network.
Per realizzare gli importanti obiettivi che si è prefissato, traendo motivo di incoraggiamento da uno specifico ordine del giorno approvato nel corso della X Legislatura del 26/02/2019, nel corso del 2022 il CORECOM continuerà a perseguire l'obiettivo di completare il numero di personale ad esso assegnato, soprattutto in vista di eventuali nuove funzioni che potrebbero essere assegnate al CORECOM. Fondamentale, in proposito, sarà mantenere il già proficuo dialogo con questa Assemblea legislativa attraverso i rapporti con il Presidente del Consiglio regionale e l'Ufficio di Presidenza, come pure mediante gli incontri con la Prima Commissione e il suo Presidente, estesi a tutti i Consiglieri.
Per quanto concerne, infine, il fabbisogno finanziario evidenziato nel contesto del programma di attività per l'anno 2022, le risorse relative ai progetti realizzabili dal CORECOM troveranno copertura nel bilancio di previsione 2022-2024 del Consiglio regionale, al Programma 11 (Altri servizi generali) della Missione 1 (Servizi istituzionali, generali e di gestione).
In conclusione segnalo che, nel corso della seduta 20/10/2021, la Prima Commissione consiliare ha proceduto all'audizione del CORECOM, rappresentato nell'occasione dal suo Presidente e dai quattro componenti, affiancati dai funzionari della struttura consiliare di supporto. Nella medesima seduta, la Commissione ha approvato a maggioranza la proposta di delibera amministrativa n. 27 "Programma di attività del CORECOM per l'anno 2022 e previsione finanziaria", con i voti favorevoli dei rappresentanti dei Gruppi consiliari Zaia Presidente, Liga Veneta per Salvini, Veneta Autonomia e Fratelli d'Italia-Giorgia Meloni. Si sono astenuti i rappresentanti del Gruppo consiliare Partito Democratico Veneto.
Assume la Presidenza
Il Vicepresidente Nicola Ignazio FINCO

PRESIDENTE

Grazie, Consigliere.
Do ora la parola alla correlatrice Camani. Prego, collega.

Vanessa CAMANI (Partito Democratico Veneto)

Grazie, Presidente.
Il programma di attività del 2022 del CORECOM Veneto fa una panoramica sui servizi che l'ente eroga, con una previsione sulle attività e sugli strumenti da attivare. Naturalmente, come è previsto dalla legge, l'ente ha relazionato alla competente Commissione consiliare ancora a settembre-ottobre dello scorso anno.
Mi lasci registrare, Presidente, e lo dico a lei perché so che è particolarmente sensibile al tema, essendo il delegato all'Ufficio di Presidenza a seguire questi temi, che è un peccato che la programmazione del 2022 arrivi in Aula con diversi mesi di ritardo rispetto all'inizio dell'anno. Speriamo che in futuro il tempo di discussione all'interno dell'Aula del programma del CORECOM coincida anche con le possibilità che, poi, potremmo avere, esercitando la nostra funzione, di influenzare, di suggerire, di collaborare per la stesura di questo programma.
Io non mi dilungo sulle funzioni specifiche che il CORECOM propone ai cittadini veneti (lo ha già fatto bene la relatrice), ma dico in premessa che il CORECOM è un ente molto utile perché, di fatto, eroga alcuni servizi a titolo gratuito a tutela delle persone, che possono trovare in questo ente pubblico un riferimento a cui rivolgersi per risolvere controversie con grandi compagnie di assicurazione, per tutelare la propria immagine, per veicolare alcuni messaggi.
Andrò un po' per titoli, cercando di mettere in evidenza quali sono, secondo me, le attività strategiche che il CORECOM si sta impegnando a svolgere nel 2022 e anche, dal mio punto di vista, cosa noi, come Consiglio regionale, potremmo fare perché queste attività siano implementate.
Per quanto riguarda, ad esempio, la vigilanza e il controllo sul sistema dell'informazione regionale, sulla cosiddetta "par condicio elettorale", l'ente è certamente attrezzato, risponde con celerità alle segnalazioni di presunte violazioni, monitora le trasmissioni di informazione, riceve e coordina la messa in onda dei messaggi politici autogestiti a titolo gratuito e si occupa della successiva erogazione dei rimborsi alle emittenti che li hanno ospitati. Da questo punto di vista, dunque, il CORECOM esegue la sua funzione. Naturalmente, ed è un aspetto importante, il monitoraggio che anche noi, come organo politico, riusciamo a costruire insieme al CORECOM, in un'ottica di rafforzamento dell'indipendenza e dell'imparzialità dell'emittente televisiva e radiofonica, in particolare quelle regionali, credo debba essere implementato.
È vero che la par condicio è una normativa che vincola ‒ diciamo così ‒ il rispetto delle parità di condizioni esclusivamente nel periodo elettorale. È altrettanto vero che molto spesso il potere incide in maniera rilevante rispetto all'interpretazione che di questa par condicio viene data, in particolar modo nelle emittenti locali. Credo che su questo il CORECOM stia facendo il suo lavoro. Forse dovremmo investire un po' di più sull'imparzialità e l'autonomia dell'organizzazione.
Risulta, peraltro, molto difficile, molto complicato garantire la par condicio anche per il CORECOM sui social network. Da questo punto di vista, rispetto alle singole segnalazioni, il Comitato si è sempre espresso ed è sempre intervenuto, ma è chiaro che non esiste, durante il periodo elettorale, una capacità di controllare, verificare, monitorare tutto ciò che avviene sul web (inteso come siti, social, blog), anche a prescindere dalle segnalazioni ricevute. Questo, sostanzialmente, per tre motivi: i canali sono molteplici, sono poco regolamentati (non esiste, infatti, una norma che definisca esattamente cosa si deve intendere per "par condicio" sul web) e in più perché, ovviamente, i messaggi dispongono di una sorta di spazio infinito per esprimersi. Dunque, è difficile limitare o prevedere limiti a questo tipo di comunicazione.
Da questo punto di vista, a proposito di ciò che noi possiamo fare per l'ente, credo che sarebbe necessario implementare strumenti e risorse affinché anche sui social vengano condivise delle regole di ingaggio rispetto al tema della comunicazione istituzionale e della par condicio.
Anche in riferimento all'accesso al sistema televisivo e radiofonico, il CORECOM mette a disposizione spazi regionali su Rai Tre e Radio Tre per associazioni, gruppi sociali, organizzazioni sportive, ricreative, artistiche, al fine di favorire il cosiddetto "pluralismo interno". Ad oggi, c'è da dire che questo servizio viene sfruttato pochissimo dalle associazioni, dalle organizzazioni, che raramente chiedono di poter accedere a questo spazio. È certamente compito del CORECOM, ma io credo anche di questo Consiglio regionale, fare in modo che questa opportunità sia conosciuta maggiormente dai cittadini del Veneto, per valorizzare di più e meglio la sua rete di volontariato, il suo tessuto associativo. Abbiamo uno strumento importante, abbiamo l'ente che può erogare il servizio. Credo possa essere utile dare maggiore pubblicità a questo servizio.
In generale, però, e questo vale sia per le opportunità per cittadini e associazioni, ma ‒ direi ‒ anche in riferimento alla funzione di consulenza in materia di comunicazione che svolge il CORECOM, penso che debba continuare e possibilmente anche essere aumentato il coinvolgimento dell'ente e delle sue strutture sia da parte del Consiglio che della Giunta. Come sappiamo, infatti, il CORECOM è il soggetto che fornisce, può fornire consulenza in termini di comunicazione, anche istituzionale, alla Regione del Veneto. Penso che, come Consiglio regionale e, d'altro canto, anche come Giunta, dovremmo coinvolgere di più, utilizzare di più questa possibilità.
Infine, c'è il servizio a tutela e supporto dei cittadini, in particolar modo dei soggetti minori. Credo sia interessante l'attenzione che il CORECOM pone soprattutto ai nuovi media, ai social network, dove i cittadini, in particolare i minori, sono più esposti al rischio di messaggi sbagliati. Penso debba essere comunicata con tutte le risorse possibili e con adeguate strategie di comunicazione, ad esempio, l'istituzione dello sportello Help Web Reputation, che, se non ricordo male, è stato attivato già nel 2019, al fine di tutelare i cittadini e la loro reputazione di fronte ai casi, che si verificano sempre più frequentemente, di diffamazione, di lesione della privacy, di fenomeni di bullismo.
Penso sia molto importante anche il lavoro che il CORECOM sta facendo in riferimento alla istituzione scolastica. L'istituzione di percorsi di formazione delle scuole per insegnare agli studenti come tutelare la propria reputazione online, metterli al corrente dei rischi della rete sono servizi fondamentali, soprattutto se rivolti ad una generazione che si deve misurare costantemente e continuamente con l'immagine pubblica diffusa attraverso i social. Questo è un servizio che, per ovvie ragioni, era stato sospeso durante il periodo di Covid. Penso vada riattivato con forza, pensando anche ad altre modalità di interazione con gli studenti, proprio per incentivare un loro maggiore coinvolgimento, anche attraverso contenuti, messaggi e linguaggi che siano più interessanti per persone della loro età e che, parallelamente, dovrebbero essere costruiti contenuti e messaggi anche per le famiglie dei ragazzi, per i genitori, perché anch'essi debbono maturare la consapevolezza dei rischi e dei pericoli a cui sono esposti i loro figli che frequentano abitualmente il web.
Infine, c'è la grande questione della conciliazione delle controversie che il CORECOM gestisce tra i gestori dei servizi di telecomunicazioni e gli utenti. Credo che questa possa essere intesa come l'attività principale del CORECOM, che si rivolge direttamente ai cittadini del Veneto. È crescente la percentuale di impegno e di attività che il CORECOM svolge in questa direzione. I cittadini che si rivolgono al CORECOM per essere tutelati sono sempre di più, anche grazie all'istituzione della piattaforma online ConciliaWeb, che rende le operazioni più semplici e più accessibili per tutti. Penso che questo sia un servizio davvero molto utile, perché offre a qualsiasi cittadino la possibilità di rivalersi in maniera gratuita contro colossi della comunicazione, nazionale e internazionale, che difficilmente potrebbero essere raggiunti dai singoli utenti per avere il risarcimento dei danni. Vi è stato un monitoraggio sulla soddisfazione degli utenti rispetto a questo servizio, che ha rilevato come l'indice di soddisfazione sia molto elevato, cosa che conferma che il servizio è molto apprezzato dai veneti, che, grazie all'attività del CORECOM, riescono a risolvere controversie che difficilmente riuscirebbero a gestire.
Guardate, anche da questo punto di vista sarebbe utile che ci fosse un impegno maggiore, un ingaggio maggiore della Regione per diffondere, rispetto ai cittadini di questa regione, l'esistenza di questa possibilità, alla quale credo che potrebbero accedere ancora più persone.
Penso che quella del CORECOM sia un'attività strategica per questa Regione. Credo anche che dovrebbe esserci un collegamento molto più diretto ‒ penso ai rapporti tra gli organismi del CORECOM e questo Consiglio regionale, tramite la Prima Commissione ‒ proprio perché, per il tipo di attività che questo ente eroga, è necessaria una condivisione maggiore degli obiettivi e, nei limiti delle disponibilità del bilancio (lo dico all'assessore Calzavara), prevedere un finanziamento consistente per questo ente, che davvero può consentire alla nostra Regione di erogare servizi importanti.
Concludo nella convinzione che da questa discussione possano emergere spunti interessanti, nuove sollecitazioni ‒ ripeto ‒ per un ente che è pensato esclusivamente a servizio dei cittadini. In una fase in cui ciò che risulta più complicato è esattamente stare dove le persone si aspettano che le Istituzioni stiano, investire energie e risorse nuove, anche incrociando le necessità che la modernità e le innovazioni tecnologiche pongono anche rispetto all'attività del CORECOM, penso sia un impegno importante che questo Consiglio regionale dovrebbe assumere. Grazie.

PRESIDENTE

Grazie, collega.
Consigliere Possamai, prego.

Giacomo POSSAMAI (Partito Democratico Veneto)

Molto velocemente, perché hanno detto molto bene sia la correlatrice che la relatrice del provvedimento, descrivendone il contenuto.
Mi limito a sottolineare alcuni aspetti dell'attività del CORECOM anche sul futuro, nel senso che, essendo noi alle prese con il voto sul programma, questo deve essere il senso. Il CORECOM fa da tanto tempo un'attività legata alla televisione locale, ai media tradizionali. Penso che possa avere sempre di più una funzione chiave in quelli che sono i nuovi media. Penso, per esempio, ai social media per eccellenza. Un'attività, da un lato, di monitoraggio e, dall'altro, di formazione e educazione. Fa già un'attività importante sul fronte del cyberbullismo nelle scuole grazie al protocollo con l'Università di Padova e con l'Ufficio scolastico regionale. Il fatto che noi pensiamo al CORECOM come a un ente con funzioni versatili, quindi in grado di adattarsi ai cambiamenti del tempo, secondo me, è veramente importante. Il fatto che sia incardinato al Consiglio dà a noi anche la possibilità di incidere in questa direzione, ci dà la possibilità di considerarlo uno strumento a disposizione dei veneti in cui il Consiglio può dire la sua.
È evidente, ed è importante, che tutte le attività che già da tempo svolge il CORECOM ‒ adesso ho parlato di quella legata alle televisioni locali, ma evidentemente c'è anche quella di assistenza e di difesa dei cittadini nelle vertenze ‒ sono attività che vanno implementate e che hanno bisogno di un sostegno. C'è qui l'assessore Calzavara. Già prima lo diceva la correlatrice Camani. È importante, da questo punto di vista, sia sul piano del personale della struttura che della dotazione delle persone che all'interno del CORECOM lavorano, visto che oggi fanno fatica anche solo a seguire tutte le attività e anche perché, per esempio, l'attività di assistenza ai cittadini oggi vede migliaia di persone rivolgersi al CORECOM, ma non viene spinta e promossa fino in fondo, nella consapevolezza che, se aumentasse ulteriormente l'accesso, il CORECOM non sarebbe nemmeno in grado di stare dietro alle attività richieste.
Quindi, il fatto che sulla dotazione di personale e sulla dotazione finanziaria ci sia un'attenzione nei confronti di quel servizio importante nei confronti dei cittadini veneti, secondo noi, è davvero uno dei compiti che questo Consiglio si deve dare. Grazie, Presidente.

PRESIDENTE

Grazie, collega.
Consigliera Ostanel, prego.

Elena OSTANEL (Il Veneto che Vogliamo)

Buongiorno a tutti.
La discussione è già stata portata bene dalla relatrice e dalla correlatrice, ma anche dall'intervento del collega Possamai.
Intervengo per contribuire su un tema che io ritengo fondamentale. L'ultima volta che abbiamo potuto discutere di CORECOM in Aula lo avevo citato. Mi riferisco al tema dell'hate speech. È già stato detto in Aula come il controllo dei social media sia un lavoro molto importante e interessante per lo sviluppo delle attività future di CORECOM. Molto è già stato fatto rispetto al tema del cyberbullismo. Lo si citava anche prima.
Penso ci sia un tema, quello dell'hate speech, su cui altri CORECOM regionali hanno fatto recentemente alcune attività importanti. Lo cito perché nel 2019 il Consiglio delle autorità per le garanzie nelle comunicazioni ha approvato delle disposizioni proprio in materia di rispetto della dignità umana e del principio di non discriminazione e di contrasto all'hate speech. È la delibera n. 157/2019, che introduce una maggiore attenzione per gli enti che si occupano di controllo su tutto quello che ha a che vedere con le telecomunicazioni, rispetto a un tema che sta, secondo i dati e le analisi in corso, aumentando tantissimo in tutta Europa, ma anche in Italia. Purtroppo, c'è la determinazione di odio attraverso il dialogo, sia online che nei media e nelle telecomunicazioni, ad esempio per questioni che hanno a che fare con l'orientamento religioso o l'orientamento sessuale, ma anche con la discriminazione razziale.
Sono temi in continuo, purtroppo, aumento. I dati lo dimostrano. Credo che il CORECOM regionale veneto, come altri in Italia, possa in quest'ambito inserire delle nuove attività, ovviamente, come si diceva prima, con un adeguato investimento anche sulle persone, le figure, le risorse umane che possono lavorare su questo tema.
Per questo motivo ho inviato, nonostante sia a casa, un ordine del giorno per provare a portare il CORECOM a prestare attenzione, nel proprio lavoro, nelle future annualità, anche a questo fenomeno, quindi al fenomeno delle espressioni d'odio, meglio identificato come "hate speech". Credo sia un contributo interessante il tentativo di aprire una maggiore attenzione su questo tema. Per questo ho presentato un ODG, che presento con questo unico intervento, senza, poi, dover reintervenire. Grazie.

PRESIDENTE

Grazie a lei, collega.
Non vedo altre richieste di intervento.
Mettiamo in votazione la proposta di deliberazione amministrativa n. 27.
È aperta la votazione.
Siccome alcuni colleghi vogliono fare le dichiarazioni di voto, fermiamo un attimo la votazione in corso. Do la parola al collega Possamai.

Giacomo POSSAMAI (Partito Democratico Veneto)

Colpa mia.
Presidente, rapidissimamente. Per dire che ci asteniamo sul provvedimento soltanto per la ragione che dicevo prima, cioè che la nostra richiesta è quella che al CORECOM siano date più risorse e più spazio.
Ci tenevo a lasciare a verbale che il programma delle attività e anche l'attività che il CORECOM sta svolgendo, da parte nostra, ha un giudizio positivo. È un ente che funziona, che sta facendo tanto a favore dei veneti. Quindi, siamo positivamente orientati.
Come dicevamo prima, chiediamo che all'ente venga riconosciuto un maggior ruolo e anche un maggiore finanziamento. È un ente che risponde al Consiglio, quindi è giusto che il Consiglio, dove ha la possibilità di incidere, in un contesto in cui sempre di meno gli viene data la possibilità di pesare (so, Presidente, tra l'altro, che lei ha la delega in questo senso; per cui le riconosciamo anche un buon lavoro da questo punto di vista), con la propria autonomia, possa lavorare e possa dare gli strumenti a questo ente per lavorare al meglio. Grazie.

PRESIDENTE

Grazie a lei.
Non ci sono altre dichiarazioni di voto.
Metto in votazione la proposta di deliberazione amministrativa n. 27.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
PUNTO
7



MOZIONE PRESENTATA DAI CONSIGLIERI ZOTTIS, GIACOMO POSSAMAI, BIGON, CAMANI, MONTANARIELLO E ZANONI RELATIVA A "LA GIUNTA REGIONALE APPROVI, IN ACCORDO CON LA PROVINCIA DI BELLUNO, LE NUOVE DISPOSIZIONI ESECUTIVE PER GLI INTERVENTI A FAVORE DEL SISTEMA PRODUTTIVO OPERANTE NEL TERRITORIO BELLUNESE". (MOZIONE N. 178) RESPINTA

PRESIDENTE

Passiamo al punto n. 7), mozione n. 178 presentata dai colleghi Zottis, Bigon ed altri.
Prego, collega Zottis.

Francesca ZOTTIS (Partito Democratico Veneto)

Grazie, Presidente.
Si tratta di una mozione che abbiamo presentato a settembre 2021. Comunque, rimangono vive le motivazioni che ci hanno spinto a presentare questa mozione e rimane vivo il fatto che, chiaramente, c'è un impegno a tutti i livelli per rigenerare le cosiddette "periferie".
Sappiamo, rispetto al PNRR, a gennaio è uscita la notizia ufficiale, dello stanziamento di ulteriori risorse per il finanziamento di tredici progetti, per quanto riguarda l'area bellunese, per la rigenerazione urbana. Crediamo che vadano utilizzati al massimo e nel miglior modo possibile gli strumenti di cui la Regione si è dotata proprio per quanto riguarda la Provincia di Belluno. Parlo della legge regionale del 7 aprile 1994, che disciplina gli interventi regionali a favore delle PMI in Provincia di Belluno, e dei successivi atti, come la DGR n. 1537/2014, che vedeva, in qualche modo, la definizione dello strumento del prestito agevolato a valere su apposito fondo di rotazione.
Crediamo che, rispetto alle condizioni attuali e rispetto anche ai cambiamenti, che abbiamo visto, legati al Covid, ma che il Covid ha fatto emergere con maggiore forza rispetto a prima e all'importanza del tessuto produttivo anche di quella Provincia... Spesso le aree montane sono un elemento di garanzia per quanto riguarda anche l'attrattività della nostra regione, l'attrattività del turismo, ma è altrettanto evidente che lo sono nel momento in cui non va a morire tutto il tessuto sociale e produttivo che tiene in piedi quei territori.
È per questo che chiediamo di approvare, in accordo con la Provincia di Belluno, nuove disposizioni esecutive per gli interventi a favore del sistema operativo operante nel territorio bellunese, quindi di andare a vedere quelli che possono essere strumenti rinnovati rispetto anche a quello che è già stato fatto e a quello che è già previsto negli strumenti che ho citato precedentemente. Grazie.

PRESIDENTE

Grazie, collega Zottis.
Collega Cestaro, prego.
Collega Cestaro, ci sente? Noi la vediamo, ma non la sentiamo.
Collega, purtroppo non riusciamo a sentirla. Vuole scendere in Aula?
Sospendiamo due minuti per dare il tempo alla collega di scendere.

Silvia CESTARO (Zaia Presidente)

Stavo dicendo prima che la Provincia di Belluno ha avuto il cambio, per lo meno la nuova elezione del Presidente, con il cambio ovviamente del Consiglio. Questo è avvenuto a dicembre del 2021. Bene, nonostante avessimo preso in mano con l'assessore Marcato proprio la revisione della legge n. 18, questa cosa è stato impossibile portarla avanti perché la Provincia di Belluno ha visto le nomine dei Consiglieri delegati solo la settimana scorsa. È chiaro che la volontà della Regione è sempre quella di cercare un coinvolgimento con gli enti con i quali si va a parlare, ed ecco perché si è voluto aspettare che venissero date proprio queste deleghe specifiche.
Vi posso aggiornare che venerdì scorso c'è stato un incontro proprio tra la sottoscritta e la responsabile della Provincia di Belluno per riavviare questo processo di condivisione delle scelte sulle variazioni della legge n. 18; scelte che saranno prese, ovviamente, di comune accordo proprio con la Provincia stessa.
Grazie.

PRESIDENTE

Grazie, collega.
Ci sono altre richieste di intervento?
Passiamo ora alle dichiarazioni di voto. Ci sono dichiarazioni di voto?
Collega Camani, prego.

Vanessa CAMANI (Partito Democratico Veneto)

Grazie, Presidente.
Intanto vorrei sottolineare che questa è una mozione che la collega Zottis ha presentato nel settembre del 2021. Lo dico alla consigliera Cestaro, che giustamente ci ha aggiornato, ma è chiaro che se una mozione viene presentata a settembre 2021 e viene data questa spiegazione a marzo 2022, capirà anche lei che per i Consiglieri di minoranza, che evidentemente non sono invitati a questi tavoli di discussione con la Provincia di Belluno, è difficile sapere come stanno andando le cose.
Io capisco le motivazioni che lei ci ha dato. Mi sarebbe piaciuto sentire anche l'Assessore al bilancio, perché poi ovviamente è competenza della Giunta fare ciò che chiediamo con questa mozione. Io capisco che ci sono motivi istituzionali di rinnovo delle cariche che, purtroppo, incidono anche sull'operatività delle scelte politiche. È anche vero che, in una fase così complicata, il riferimento è a dei finanziamenti che non sono stati predisposti per una Provincia a caso, ma sono stati predisposti proprio con l'obiettivo di sostenere un territorio che ha delle oggettive difficoltà – geografiche, prima di tutto, e non solo – per metterlo nelle condizioni di poter competere a parità con gli altri territori. Queste sono le finalità dell'articolo 1 della legge, non me le sto inventando io.
Ora, se la Regione del Veneto, giustamente, individua che quel territorio ha bisogno – e i fatti di cronaca ce lo dicono – di un supporto particolare, anche dal punto di vista economico, per le piccole e medie imprese che hanno la sede operativa nella Provincia di Belluno, tanto che per questa finalità mette a bilancio risorse importanti, è evidente che sei mesi in più o sei mesi in meno possono fare la differenza.
Quindi, io credo che, anche se la mozione è datata, anche in virtù dell'impegno che la consigliera ci ha dimostrato intervenendo su questo punto in Aula, sia importante che il Consiglio regionale approvi la mozione che impegna la Giunta ad approvare, in accordo con la Provincia di Belluno, le disposizioni esecutive che ci consentirebbero di investire quelle risorse in quel territorio, a maggior ragione oggi che gli organismi della Provincia di Belluno sono stati rinnovati e pienamente funzionali.
Paradossalmente, questa mozione era presentata troppo presto a settembre 2021, ma oggi, rispetto alle informazioni che ci avete dato, cade esattamente a fagiolo. Quindi, sono certa che tutto il Consiglio regionale condividerà la necessità di procedere rapidamente all'approvazione di queste disposizioni esecutive a favore delle imprese della Provincia di Belluno.

PRESIDENTE

Grazie, collega.
Consigliera Cestaro, prego.

Silvia CESTARO (Zaia Presidente)

Penso che vada specificato, consigliera Camani, che non è che la Provincia di Belluno sia esclusa dal Fondo di rotazione per le imprese. Quando è stata fatta la legge n. 18, è stato deciso di fare una parte destinata specificatamente alla Provincia di Belluno nel Fondo di rotazione, che non significa dare contributi a pioggia o aiuti non meglio specificati alle aziende.
Finora la Regione Veneto non si è mai tirata indietro nell'aiutare con il Fondo di rotazione – che prevede tassi agevolati rispetto a quelli ufficiali, bancari – tutte quante le Province, compresa la Provincia di Belluno. I nostri uffici, nel momento in cui arriva una richiesta della Provincia di Belluno, possono decidere se inviarla al Fondo di rotazione regionale oppure se far fare la pratica alla Provincia.
Allora, non è che in questo momento il Fondo non sia utilizzabile. Adesso sembra quasi che la Provincia di Belluno non abbia Fondo di rotazione, che i soldi non vengano utilizzati e che le cose siano tutte ferme. Non è assolutamente così. Non solo, ma vi dirò di più. Per il fatto che fino a qualche mese fa i tassi erano sostanzialmente quasi a livello zero, le aziende non avevano neanche la necessità di usufruire di questo strumento perché trovavano, a parità e forse anche con un sistema più semplice, lo stesso finanziamento all'interno degli istituti bancari.
Allora, il lavoro che stiamo facendo non è quello di dare uno strumento che già non esiste, bensì quello di trovare dei nuovi meccanismi – che possono valere per Belluno, ma probabilmente, mi sento di dire, dovrebbero valere forse per tutto il Veneto – per permettere alle aziende di riuscire a nascere, a crescere e a svilupparsi. Quindi, non passi l'idea che questo strumento in questo momento non c'è. Forse va adeguato ai tempi, e questo lo stiamo facendo.
La dichiarazione di voto per me è "no", perché è un lavoro che non è stato espresso esattamente come richiesto nella mozione.

PRESIDENTE

Grazie, collega Cestaro.
In dichiarazione di voto è già intervenuta la collega... Eravamo in discussione? La Camani è intervenuta in dichiarazione di voto o in discussione generale? Va bene. Pensavo fosse intervenuta in dichiarazione di voto.
Prego, collega Zottis.

Francesca ZOTTIS (Partito Democratico Veneto)

Grazie.
È chiarissima la risposta, ma la contesto, in quanto l'impegno era esattamente quello di parlare di nuove disposizioni esecutive nel senso di creare nuovi meccanismi. Nessuno mette in discussione che lo strumento sia vivo, perché lo scriviamo nelle premesse. Quindi, è evidente che la bocciatura viene fatta per un pregiudizio per quanto riguarda la parte della minoranza.
Ripeto, era stato presentato il 24 settembre. Dispiace perché nessuno ha messo in discussione che lo strumento non sia vivo, altrimenti non l'avremmo scritto e non avremmo scritto "nuove disposizioni esecutive nella legge afferente"; non si tratta di nuove leggi o nuove cose o la Regione non sta facendo nulla. Nel mio intervento iniziale ho anche parlato di nuovi meccanismi rispetto a quello che è attuale per adeguarlo al contesto. Esattamente quelle che sono le premesse, che mi pare la collega abbia espresso, del lavoro che state facendo con la Provincia e con l'assessore Marcato.
Grazie.

PRESIDENTE

Grazie, collega. Non vedo altre dichiarazioni di voto.
Mettiamo in votazione la mozione n. 178.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio non approva.
PUNTO
8



MOZIONE PRESENTATA DALLE CONSIGLIERE GUARDA, OSTANEL E BALDIN RELATIVA A "PER LA PROMOZIONE DEL REGISTRO DEI PROGETTI ESISTENZIALI DI VITA PRESSO I COMUNI DEL VENETO E LORO FORME ASSOCIATIVE". (MOZIONE N. 219) APPROVATA (DELIBERAZIONE N. 63/2022)

PRESIDENTE

Passiamo al punto successivo, il punto n. 8), mozione n. 219, presentata dalla collega Guarda.
Prego, collega Guarda.

Cristina GUARDA (Europa Verde)

Grazie, Presidente.
Questa è una mozione che intende promuovere all'interno del nostro territorio un percorso innovativo rispetto a una presa in carico – che non è soltanto sanitaria e sociale intesa come erogazione di servizi, ma è anche profondamente umana – della persona con disabilità. Questo a partire dall'applicazione della legge "Disposizioni in materia di assistenza in favore delle persone con disabilità grave prive del sostegno familiare", in attuazione dei princìpi costituzionali, della Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea e, in particolar modo, della Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità.
Con questi interventi si sono introdotte nell'ordinamento giuridico italiano misure a sostegno del benessere, della piena inclusione sociale e dell'autonomia delle persone con disabilità, in attuazione dei princìpi stabiliti dalla legge e anche in affiancamento alle attività che la Regione del Veneto ha svolto in questi anni con i propri indirizzi di programmazione per l'attuazione degli interventi a favore delle persone con disabilità grave prive del sostegno familiare.
Vi porto un'esperienza. Nel contesto politico di sostegno che vi ho riportato, il Comune di Reggio Emilia ha attivato il progetto istitutivo del Registro dei Progetti esistenziali di vita, dove raccogliere desideri, aspirazioni, volontà delle persone con disabilità. Le parole dell'Assessore al welfare spiegano il motivo di questa innovazione: il Progetto esistenziale di vita è un atto amministrativo che è esempio della conversione necessaria e in corso nel welfare della loro città, ma devo essere sincera, anche oltre, anche nel nostro territorio, e ci auguriamo possa avere una valenza più ampia. Perché? La novità dell'approccio è che la persona, soprattutto se fragile, viene avvicinata e presa in carico nella sua totalità, non semplicemente come un utente di un certo numero di funzioni e singoli servizi erogati sulla base di una classificazione, ma come persona, garantendo l'accompagnamento per il suo accesso a tutte quelle opportunità e servizi tali da permettere di realizzare le proprie aspirazioni, al di là della propria patologia o della propria necessità.
Questo genera una prossimità, una vicinanza autentica e una cura funzionale che responsabilizzano non soltanto, in questo caso, la famiglia e gli operatori che accompagnano la persona in questo percorso di vita, ma il Comune stesso e la comunità intera. Questo perché essenzialmente il Progetto esistenziale di vita è un documento che è redatto con il pieno coinvolgimento della persona con disabilità e viene consegnato e conservato presso il Comune per consentire, nel momento in cui questa persona dovesse rimanere sola, senza un supporto familiare, alla comunità di intervenire. Per fare cosa? Per dare voce, nel rispetto ovviamente delle norme sulla protezione dei dati personali, ai desideri, alle aspirazioni profonde, alla salvaguardia delle abitudini di vita delle persone con disabilità; per rafforzare il diritto di autodeterminarsi dei soggetti interessati, permettendo di fruire di un'esistenza piena, fruttuosa e soddisfacente sotto il profilo degli affetti, della quotidianità, del benessere, della scuola, del lavoro, della cultura, della creatività, della residenza, del tempo libero, dello sport e così via, e contribuire quindi a fare emergere il migliore interesse per la persona, anche grazie al coinvolgimento di una pluralità di persone, di conoscenti e di esperti.
Questo progetto contribuisce quindi al rispetto delle volontà che vengono contenute nel Progetto esistenziale di vita anche nel caso in cui la famiglia non vi sia più o non vi sarà più in futuro per le ragioni più varie. Il Progetto esistenziale di vita illustra quindi quali siano i desideri, le aspirazioni, le abitudini dell'interessato e richiama al rispetto delle stesse. Più specificatamente, raccoglie informazioni attinenti ai vari ambiti della vita della persona maggiorenne e con disabilità, riconosciuta ai sensi della legge.
Nella redazione del progetto il soggetto richiedente può essere direttamente l'interessato o altro soggetto legittimato a rappresentarlo, è affiancato da un accompagnatore per la redazione del progetto, in modo tale che questo venga sottoposto poi a una valutazione di una Commissione composta da soggetti con specifiche competenze in materia. Tradotto, essenzialmente, se una persona con disabilità (pensate a un vostro parente o a una persona che conoscete) ha un'aspirazione personale, per esempio di concludere un percorso di studi oppure di frequentare un corso o fare una determinata attività sportiva, non è soltanto la famiglia a prendersene responsabilità, ma, nel momento in cui la famiglia non c'è più, è la comunità che può liberamente sentirsi chiamata ad aiutarlo, attraverso appunto il coinvolgimento delle Istituzioni e del Comune come promotore.
Per questo impegno la Giunta regionale – qui c'è una modifica all'impegno finale – "a valutare di favorire", presso tutti i Comuni del Veneto e le loro forme associative, la conoscenza di ideazioni progettuali e attività amministrative quali il progetto Registro dei Progetti di vita esistenziali e a inviare la presente mozione a tutti i Comuni affinché, se è possibile per loro, possano percorrere e approfondire questa strada. Grazie.

PRESIDENTE

Grazie, collega.
Consigliera Bigon, prego.

Anna Maria BIGON (Partito Democratico Veneto)

Grazie, Presidente.
L'articolo 2 della legge n. 112 è chiaro, laddove appunto stabilisce che le Regioni devono prendersi cura, assistere e dare assistenza sanitaria alle persone fragili, a quelle con disabilità di cui parliamo in questa mozione. Quindi, all'interno di questa disponibilità, che ovviamente la legge stabilisce, della risorsa finanziaria, è evidente che la Regione dovrà scegliere delle priorità e noi crediamo che questa debba essere una priorità che la Regione prende in considerazione. Perché? Perché le persone fragili hanno una volontà, hanno dei desideri, hanno dei sogni, hanno dei progetti ed è giusto che la comunità stessa le ascolti. Questo è all'interno anche della parola "sociale". A volte ci chiediamo perché il sociale: sociale vuol dire che la comunità si prende cura e prende in carico persone con difficoltà, in questo caso.
È giusto anche fare un passo oltre e fare in modo che la Regione si prenda, sì, carico delle persone con disabilità, ma anche che ascolti le loro volontà, i loro sogni e i loro progetti. L'idea di creare questo Registro, come ha già fatto l'Emilia-Romagna, credo che debba assolutamente essere portata avanti e realizzata, perché si dà una risposta etica molto importante a chi ne ha bisogno.
Grazie.

PRESIDENTE

Grazie a lei, collega.
Consigliera Ostanel, prego.

Elena OSTANEL (Il Veneto che Vogliamo)

Grazie, Presidente.
Solo per chiedere di sottoscrivere la mozione. Grazie.

PRESIDENTE

La mozione è sottoscritta.
Ci sono altri interventi in merito sulla mozione?
Collega Baldin, prego.

Erika BALDIN (Movimento 5 Stelle)

Intervengo per sottoscrivere la mozione. Grazie.

PRESIDENTE

Perfetto. Passiamo ora alle dichiarazioni di voto.
Non vedo dichiarazioni di voto.
Emendamento n. B0001 presentato dalla consigliera Guarda, dispositivo, che prevede:
"Alla Mozione 219 "Per la promozione del registro dei progetti esistenziali di vita presso i comuni del Veneto e loro forme associative" il dispositivo viene sostituito con il seguente:
impegna la Giunta regionale
- a valutare di favorire presso tutti i comuni del Veneto e le loro forme associative, la conoscenza di ideazioni progettuali e attività amministrative, quali il progetto Registro dei Progetti di Vita Esistenziali;
- a inviare la presente mozione a tutti i comuni del Veneto."
Collega Guarda, se lo vuole illustrare si prenoti. Grazie.

Cristina GUARDA (Europa Verde)

Rispetto al testo che avete sottomano, colleghi, la modifica è la seguente: al posto di "favorire", "a valutare di favorire", come appunto consigliatomi e richiestomi dall'assessora Lanzarin; poi vengono essenzialmente eliminate le parole da "quella" fino a "Reggio Emilia" e da "funzionali" fino a "in tal senso". Quindi, il senso finale dell'impegno è: "a valutare di favorire presso tutti i Comuni del Veneto e le loro forme associative la conoscenza di ideazioni progettuali e attività amministrative, quali il progetto Registro dei Progetti di Vita Esistenziali; a inviare la presente mozione a tutti i Comuni del Veneto".
Grazie.

PRESIDENTE

Non vedo richieste di intervento in merito, quindi possiamo mettere in votazione la mozione n. 219.
Prima mettiamo in votazione la modifica dell'impegno alla Giunta.
È aperta la votazione sull'impegno.

Andrea ZANONI (Partito Democratico Veneto)

La votazione non si apre.

PRESIDENTE

Un attimo solo, collega.
Mettiamo in votazione l'emendamento n. B0001.
È aperta la votazione.

Andrea ZANONI (Partito Democratico Veneto)

Continua a non aprirsi.

PRESIDENTE

Un attimo, collega.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Mettiamo ora in votazione la mozione n. 219, come emendata.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
PUNTO
9



MOZIONE PRESENTATA DAI CONSIGLIERI RAZZOLINI, SPERANZON, FORMAGGIO, SORANZO E POLATO RELATIVA A "FERMIAMO LA DISCRIMINAZIONE TRA ALUNNI VACCINATI E NON VACCINATI". (MOZIONE N. 247) RESPINTA

PRESIDENTE

Passiamo al punto n. 9), mozione n. 247 dei colleghi Razzolini, Formaggio ed altri.
Prego, collega Razzolini.

Vanessa CAMANI (Partito Democratico Veneto)

Presidente, avevo fatto richiesta sull'ordine dei lavori.

PRESIDENTE

Prego, collega.

Vanessa CAMANI (Partito Democratico Veneto)

Mi sembra che il testo della mozione sia superato dalle nuove disposizioni.

PRESIDENTE

Prego, collega Razzolini.

Tommaso RAZZOLINI (Fratelli d'Italia - Giorgia Meloni)

Grazie, Presidente.
Il problema effettivamente è sorto qualche mese fa e ora è rientrato, ed è stato determinato dal decreto-legge 4 febbraio 2022, n. 5 emanato dal Governo, che praticamente ha previsto una disparità di condizioni tra gli alunni vaccinati e quelli non vaccinati della scuola primaria, secondaria di primo e secondo grado, in quanto le quarantene sono diversificate, poiché i bambini e i ragazzi che non sono stati sottoposti a vaccinazione devono rimanere a casa in didattica a distanza per periodi maggiori rispetto ai propri compagni vaccinati, in caso di Covid tra gli alunni della stessa classe.
Visto che questo sistema tende a non essere inclusivo, mentre proprio a scuola si dovrebbe insegnare ed educare alla non discriminazione, e questo provvedimento, a quanto pare, è discriminatorio.
Considerato anche che l'articolo 3 della Costituzione italiana afferma che "Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono uguali davanti alla legge, senza distinzioni di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali"; che l'articolo 33 della Costituzione italiana afferma che "La scuola è aperta a tutti. L'istruzione inferiore, impartita per almeno otto anni, è obbligatoria e gratuita".
Sull'impegno alla Giunta chiedo delle modifiche, perché è vero che oggi il problema, a quanto pare, è rientrato, però quello che si chiede è "impegna la Giunta regionale a farsi promotrice di ogni azione nei confronti del Governo affinché questa discriminazione fatta nei confronti di bambini e adolescenti non abbia a ripetersi in futuro".

PRESIDENTE

Colleghi, vi do un consiglio. Siccome non è la prima volta che capita, se intendete modificare gli impegni alla Giunta sulle mozioni, fatelo per tempo, altrimenti dobbiamo sempre sospendere i lavori dell'Aula, per cinque o dieci minuti. Un conto è cambiare una parola, un conto è cambiare il testo ogni volta.

Tommaso RAZZOLINI (Fratelli d'Italia - Giorgia Meloni)

No, si toglie il secondo punto e si tira via ...

PRESIDENTE

Ho capito, ma è anche per imparare a lavorare correttamente.

Tommaso RAZZOLINI (Fratelli d'Italia - Giorgia Meloni)

Certo, certo.

PRESIDENTE

Sospendiamo i lavori due minuti. Faccia la modifica che deve fare e poi la mettiamo in votazione.
Se vuole intervenire, collega, prego.
Lo sta modificando, quindi, se lei vuole intervenire in merito, può farlo.

Anna Maria BIGON (Partito Democratico Veneto)

Grazie, Presidente.
Io vorrei capire quale discriminazione è stata messa in atto. Nel momento in cui c'è una pandemia dove si sa perfettamente che il vaccino può essere la protezione per la persona, ma anche per chi sta vicino, assolutamente, non si può parlare di discriminazione.
I genitori hanno una responsabilità genitoriale, devono decidere ovviamente per il proprio figlio minorenne, perché parliamo di ragazzini discriminati della prima fascia e della seconda e credo inopportuna una mozione del genere. Al di là del fatto che è superata, per cui era meglio evitare ovviamente di portarla in discussione, ma, indipendentemente da questo, io credo che sulla vaccinazione non ci possano essere prese di posizione del genere, perché la cosa che dobbiamo assolutamente fare in caso di ritorno alla pandemia, perché sappiamo che siamo in una fase di contagio ancora molto elevato, e stanno aumentando anche i ricoveri all'interno degli ospedali...
Credo che dovremmo far di tutto affinché non ci siano ragazzini non vaccinati. Questo è il nostro dovere, non porre in essere discriminazioni. L'articolo 3 della Costituzione non c'entra, e nemmeno l'altro, perché lo Stato garantisce comunque l'istruzione, e ci mancherebbe altro, a titolo gratuito, e ci mancherebbe altro. Per "Stato" intendo non solo il Governo centrale, ma anche, ovviamente, l'Ente locale, la Regione, che deve mettere nelle condizioni tutti di poter svolgere il proprio dovere e in questo caso andare a scuola.
Per cui, sono assolutamente contraria a questa mozione.
Grazie.

PRESIDENTE

Grazie, collega Bigon.
Collega Camani, prego.

Vanessa CAMANI (Partito Democratico Veneto)

Grazie, Presidente.
Io avevo chiesto che la mozione fosse ritirata, perché è oggettivamente superata dai fatti. Ora non è che un emendamento all'impegno può stravolgere il senso della mozione che si intitolava: "Fermiamo la discriminazione tra alunni vaccinati e non vaccinati": o la mozione è superata e viene ritirata oppure non si può, con un'operazione di restyling dell'impegno, cambiare il senso della mozione. Questo per quanto riguarda l'ordine dei lavori, se il Presidente mi avesse ascoltato, ma non lo ha fatto.
Detto questo, io penso che questa mozione sia davvero grave; che una forza politica, Fratelli d'Italia, si permetta di presentare in un'Aula di Consiglio regionale un testo con dei contenuti di questo tenore. Sono stati due anni difficili, lo dico ai colleghi di Fratelli d'Italia, due anni in cui ciascuno di noi, sia dal punto di vista personale che istituzionale, ha fatto grandissimi sacrifici. Credo che oggi proporre questo testo sia offensivo prima di tutto per questa Regione, che è stata in prima linea nella lotta contro il Covid e che è stata in prima linea nel predisporre un piano di vaccinazione straordinario che ha consentito al Veneto, e al resto del Paese, di uscire dalla fase drammatica.
Io, dunque, penso che strumentalizzare per avere un po' di visibilità politica a Roma, come in Veneto, una vicenda così drammatica che ha coinvolto migliaia di persone sia la manifestazione della peggior politica possibile, che conferma l'ambiguità che Fratelli d'Italia ha sempre avuto attorno alla gestione del Covid, attorno all'importanza della vaccinazione, attorno alla necessità di tutelare il diritto alla salute di adulti e di piccini. Perché questa mozione è anche costruita male, lo dico al primo firmatario, consigliere Razzolini, esposto come sempre dal suo Gruppo su queste operazioni ambigue.
Certo, sono molteplici gli aspetti negativi della didattica a distanza, consigliere Razzolini, ma sono ancora maggiori gli aspetti negativi che abbiamo vissuto sulla nostra pelle in questi due anni rispetto alla diffusione del Covid. E a rimetterci sono i più deboli, consigliere capogruppo Speranzon, quando c'è una forza politica che, anziché assumersi la responsabilità di guidare il Paese fuori dalla crisi pandemica, cerca di raggranellare qualche voto in più solleticando la pancia dei No-Vax.
È gravissimo che questo Consiglio regionale venga coinvolto in questa operazione di becera ricerca del consenso. Le manifestazioni pubbliche di protesta che voi citate nella mozione come esempio della contrarietà alla vaccinazione per i bambini sono le manifestazioni dei No-Vax. Tutto il sistema regionale ha combattuto convintamente a favore della vaccinazione e per chiudere la pagina drammatica della pandemia in questa Regione.
Ora io davvero penso che proprio e soprattutto da questa Regione sia indegno avere il coraggio di venire in quest'Aula e presentare una mozione contro la vaccinazione dei più piccoli, che è stata la salvezza anche per il mondo scolastico. Sa cosa è davvero discriminante e cosa è stato discriminante per i bambini in questi due anni? Non avere la protezione del vaccino e non poter essere loro garantita la continuità scolastica. Grazie al vaccino degli adulti e dei bambini quest'anno, in questi ultimi sei mesi, le quarantene si sono ridotte rapidamente e drasticamente, lasciando a ciascuno la libertà di scegliere se vaccinare o meno i propri figli, ma mettendo in sicurezza i bambini vaccinati tanto quanto i bambini non vaccinati.
Quindi, io credo che questa mozione dovrebbe essere respinta dal Consiglio regionale che dovrebbe, invece, utilizzare questa occasione per rivendicare il ruolo fondamentale che la Regione ha esercitato in questi due anni, per proteggere la salute dei cittadini e per mettere in campo una campagna vaccinale senza precedenti. Quindi, ovviamente, il Gruppo del Partito Democratico è contrario nel merito e anche nel metodo.
Confidiamo davvero, per coerenza con quanto anche la Giunta ha fatto in questi due anni, che questa mozione sia respinta e che si eviti di esporre il Consiglio regionale a queste umiliazioni. Grazie.

PRESIDENTE

Consigliere Speranzon, prego.

Raffaele SPERANZON (Fratelli d'Italia - Giorgia Meloni)

Credo che la consigliera Camani non legga le carte, non si legga i report dell'Istituto superiore di sanità. Io credo nella scienza, non credo nei politici che non so quali report e a quali report si riferiscono. Io credo nella scienza e leggo i report dell'Istituto superiore di sanità, consigliera Camani.
Invece di dire "è vergognoso, è indegno", invece di usare questa terminologia che non ha senso, si legga le carte, studi. Si legga l'ultimo report del 25... Si legga l'ultimo report del 25 marzo. Mi dispiace che esca, perché era interessante.
Io ho sopportato...

PRESIDENTE

Collega Camani, lasci intervenire il collega Speranzon.

Raffaele SPERANZON (Fratelli d'Italia - Giorgia Meloni)

Ho sopportato il suo intervento ricco di inesattezze, gravissime inesattezze, visto che si parla di figli, di bambini, di partiti, di responsabilità politica, del fatto di essere degni o meno di rappresentare i veneti all'interno di questo Consiglio regionale.
Non si possono dire bugie, non si dicono le bugie, anche se si dicono con la convinzione data dalla presunzione e dal pregiudizio di avere la verità in tasca, senza leggere, però, le carte. Io ho, e dopo lo passerò volentieri al Gruppo del PD, a tutti i Consiglieri di maggioranza e di opposizione in questo Consiglio regionale, l'ultimo report del 25 marzo dell'Istituto superiore di sanità, che dice che secondo una tabella...
Questa non è un'opinione, non è neanche un giudizio, né un pregiudizio. È un fatto. Imparate che prima di tutto ci sono i fatti, poi uno si costruisce le opinioni, ma sui fatti, non sui pregiudizi. Il fatto dice che nei bambini tra i cinque e gli undici anni, ad esempio, coloro i quali hanno contratto il virus tra i non vaccinati, il 63,47%... Va bene? No, no, è questo il punto, perché qui si parla... No, no, qui si è detto che c'è una forza politica, Fratelli d'Italia, che è contro la campagna vaccinale.
Noi siamo stati a favore e siamo assolutamente a favore della campagna vaccinale laddove serve. Laddove serve, laddove è utile per salvare vite, laddove è utile per interrompere il contagio, laddove si interrompe il contagio! Ma oggi non si interrompe il contagio nelle scuole, perché oggi all'interno delle scuole, consigliera Bigon, sono più i bambini che si contagiano tra i vaccinati che tra i non vaccinati. Purtroppo il vaccino non rappresenta una barriera per la circolazione del virus. Purtroppo il vaccino... E lo dice – consigliera Bigon, adesso lo commenti lei, che glielo mando – l'Istituto superiore di sanità. Ripeto, lo dice l'Istituto superiore di sanità.
Come? No, no, lo leggo bene io. Lo leggiamo assieme, se vuole, adesso. Lo leggiamo assieme. Va bene?
Così come i dati rispetto ai numeri delle terapie intensive e ai ricoveri ospedalieri ci dicono che per i bambini tra i cinque e gli undici anni – mi riferisco a questa fascia d'età – è sostanzialmente inutile. Per cui, discriminare o dire che un bambino tra i cinque e gli undici anni che non si vaccina è uno che rischia di ammazzare la gente e di fare un danno alla società significa dire una bugia. Significa dire una bugia! E non lo dico perché ho un'opinione. Io non ho nessuna opinione al riguardo. Io mi affido esclusivamente a quello che scrivono gli scienziati.
Per carità, siamo abituati in Italia ad avere scienziati che hanno detto tutto e il contrario di tutto. Burioni lo ricordo io quando mandava i tweet all'onorevole Borghi dicendo: "Se c'è una cosa di cui potete star tranquilli è che non ha senso vaccinare i bambini al di sotto dei dodici anni". E questo lo diceva a fine agosto. Passano due mesi e Burioni dice: "Bisogna che si vaccinino tutti". Oggi, a distanza di qualche mese dall'inizio della vaccinazione, abbiamo i dati, e i dati non di Raffaele Speranzon, non di un partito politico, non di Tommaso Razzolini, ma i dati dell'Istituto superiore di sanità, che sono freddi e ci dicono in modo inequivocabile una cosa: che purtroppo, forse anche per la trasformazione, forse Omicron è diventato qualcosa di diverso, è mutato il virus, ma oggi, in questo momento, mentre parliamo in quest'Aula, un bambino vaccinato e un bambino non vaccinato hanno la medesima possibilità di trasmettere il virus, così come di contrarlo.

PRESIDENTE

Grazie, collega.
Consigliera Zottis, prego.

Francesca ZOTTIS (Partito Democratico Veneto)

Ringrazio per la chiarezza il consigliere Speranzon, che ci ha chiarito il titolo di questa mozione: "Fermiamo la discriminazione tra alunni vaccinati e non vaccinati". Il tema non è fermare solo il contagio, il tema è che gli stessi report ci dicono che è vero, non si ferma il contagio, ma più è alto il grado di copertura vaccinale in tutta la popolazione, tutta la popolazione dove è stato possibile fare le sperimentazioni e le analisi che ci rendono comunque abbastanza certo il dato che non ci siano danni per la salute – sto parlando io, lei ha parlato tutto il tempo andando anche fuori tempo – dei cittadini questo ci aiuta a diminuire la gravità della malattia, perché le scene del primo...
Sto parlando io. Io l'ho ascoltata dall'inizio alla fine. Non l'ho interrotta. Ho digerito quello che mi andava e quello che non mi andava. Lei, invece, deve commentare mentre io sto parlando. Punto. I dati ci dicono che comunque i livelli di gravità sono diminuiti.
Ci devono dire anche quali sarebbero le discriminazioni, perché non ce ne sono state. Ci dovete dare esempi concreti in questa Regione, che da questo punto di vista ha cercato di spingere, maggioranza e minoranza, per diminuire la didattica a distanza quando era possibile, ha avviato delle sperimentazioni. Noi addirittura diciamo: facciamone di più, presso più scuole, di tamponamenti per vedere quanto si diffonde il virus.
Dire che ci sono delle discriminazioni anche alla volta di cambiamenti che ci sono stati delle normative è un errore e lascia trasparire, ma l'avete detto, che comunque non si ci crede fino in fondo alla campagna vaccinale. Questo, per quanto ci riguarda, non è ammissibile.
Sono impostazioni completamente diverse. Ribadisco, nessuno ha parlato e detto che con il vaccino si azzerano i contagi: più alto è il grado di vaccinazione della popolazione, più c'è possibilità perlomeno di diminuire la gravità, tanto più che le misure di restrizione si sono riviste non tanto o solo sul numero di contagi, quanto – è stata questa Regione, per prima, a chiederlo – sul numero di ricoveri e sul numero di ricoveri delle terapie intensive. Questo è evidente.
Voi dite "fermiamo la discriminazione tra alunni vaccinati e non vaccinati", io dico "fermiamo la discriminazione verso i più fragili", perché sa, consigliere Speranzon, purtroppo anche i bambini invece si sono ammalati. Se posso far ammalare un bambino in meno, grazie anche alla maggiore copertura vaccinale, io lo faccio e lo faccio subito.
Grazie.

PRESIDENTE

Collega Possamai, prego. Collega Possamai, vuole intervenire?
Colleghi, per cortesia! Devo sospendere la seduta?
Prego, collega Possamai, vada.
Sospendiamo la seduta fino alle ore 12.40.
La Seduta è sospesa alle ore 12.34
La Seduta riprende alle ore 12.38

PRESIDENTE

Colleghi, riprendiamo i lavori.
Comunico che l'emendamento del collega Razzolini è stato caricato.
Emendamento n. C0001, presentato dal consigliere Razzolini e altri, premessa, dispositivo, che prevede:
Alla Mozione 247 viene sostituito il titolo con il seguente:
"Discriminazione tra alunni vaccinati e non vaccinati: non abbia a ripetersi in futuro"
Al primo paragrafo delle premesse, in coordinamento tecnico: le parole "ha previsto" sono sostituite dalle parole "aveva previsto"; le parole "sono diversificate" sono sostituite con le parole "erano diversificate"; le parole "non sono stati sottoposti" sono sostituite con le parole "non erano stati sottoposti" e le parole "devono" sono sostituite con le parole "dovevano".
Correlativamente altresì il dispositivo viene sostituito con il seguente:
impegna la Giunta regionale
- a farsi promotrice di ogni azione nei confronti del Governo affinché questa discriminazione, fatta nei confronti di bambini e adolescenti, non abbia a ripetersi in futuro.
Prego, collega Possamai, se vuole intervenire.

Giacomo POSSAMAI (Partito Democratico Veneto)

Presidente, io farò un intervento molto semplice perché è già stato detto molto dalle colleghe.
Mi limito a dire che dopo due anni di pandemia, il fatto che non siamo ancora al punto di dire tutti con chiarezza quanto la vaccinazione sia stata fondamentale, necessaria... No, no. Finisco. Raffaele, fammi andare avanti. Infatti, dopo vedrai che evolve il ragionamento.
Dicevo: di dire tutti quanto la vaccinazione sia stata fondamentale, necessaria e decisiva per consentirci di arrivare allo stato in cui siamo oggi e come evidentemente, per arrivare a una copertura larghissima della popolazione si siano dovute introdurre norme, anche sicuramente complicate da spiegare e da far digerire, e penso alla discussione che aveva avuto anche in quest'Aula sul Green Pass, penso alle iniziative come quelle raccontate o descritte da questa mozione, ma come questo complesso di decreti e di norme siano stati insieme decisivi per dare alla popolazione un messaggio chiaro, che era: bisogna vaccinarsi, che ci ha portato ad essere una delle popolazioni, uno dei Paesi con il più alto tasso di vaccinazioni.
Su questo, lo abbiamo detto in quest'Aula, l'ha detto prima la consigliera Zottis, la Regione Veneto, soprattutto nella fase dell'ultimo anno, anno e mezzo, con forza ha dato questo messaggio anche da parte della maggioranza e della Giunta e di chi guida questa Regione. Quindi, il fatto che non si sia a uno stadio in cui questo sia un punto riconosciuto e neanche da discutere e che quindi bisogna anche farsi tutti carico di un pezzo di responsabilità nel dire alle persone che è evidente che ci sono paure, tensioni, preoccupazioni...
Io non ho figli, a differenza di chi prima dibatteva e discuteva, ma mi rendo conto che quando si pensa ai propri figli c'è un'attenzione e soprattutto anche una sensibilità molto particolare. Per cui, lo Stato entrava in quella dinamica, entra in quella dinamica e dice: per te, per la tua famiglia, per i tuoi figli è bene fare questo. Ma è anche parte del ruolo assolutamente dello Stato e della cosa pubblica, sennò, pensiamo semplicemente di vivere in un regime anarchico.
Da questo punto di vista, le norme sui bambini, sui ragazzi, sui minori sono state un altro pezzo decisivo di questo mosaico. Per cui, l'errore alla base di questa mozione è che ne mina, alla base, il ragionamento. È per questo che per noi – con questo cerco anche di riassumere il ragionamento – la mozione va respinta con forza, perché insinua un messaggio, di fatto, cioè che le iniziative, pur difficili, pur per qualcuno magari difficili da accettare, che sono state messe in campo, alla fine, non erano che per il bene delle persone e per portare a un risultato finale importante, che era quello che meno persone possibili si contagiassero, meno persone possibili stessero male, meno persone possibili perdessero la vita a causa del Covid. Questo è il punto.
Per me la grande responsabilità che sta dietro al fatto di aver presentato una mozione come questa, dal contenuto profondamente sbagliato, è questa, e cioè che questo messaggio passa se c'è un'assunzione di responsabilità da parte di tutti, tutti consapevoli che forse perdiamo anche un pezzettino di consenso a dirla così. Se non la diciamo così, però, il messaggio non passa. È per questo che noi siamo fermamente contrari e culturalmente contrari ai contenuti di questa mozione.
Grazie.

PRESIDENTE

Collega Villanova, prego.

Alberto VILLANOVA (Zaia Presidente)

Grazie, Presidente.
Intervengo su questa mozione perché il clima che si è creato nella discussione non mi piace. Non mi piace perché, dopo due anni dove il popolo veneto, italiano, europeo e mondiale ha dovuto passare dei momenti veramente difficili, dove abbiamo visto situazioni che mai avremmo pensato di attraversare, credo sia arrivato il momento di parlare di vaccinazione Covid in maniera più serena. Penso sia arrivato anche il momento di rappacificare gli animi qui dentro, ma anche al di fuori e all'interno della nostra società.
Le spaccature che si sono create negli ultimi mesi sono spaccature che andranno ben oltre la fine di questa pandemia. Forse è arrivato il momento, anche qui, di raffreddare un po' gli animi.
Io credo sia importante far capire che la scienza si fa nei laboratori, si fa nelle università, si fa negli istituti di ricerca, non si fa nell'Aula del Consiglio regionale e non si fa negli studi televisivi, come troppo spesso è stato fatto in questi anni. Sapete benissimo che ho criticato, anche violentemente, qualche professore che ha intrapreso una carriera più da opinionista televisivo rispetto a quella che è l'attività nell'università. Questo ha generato grande divisione all'interno della società, come dicevo prima.
Credo che questa mozione, pur intervenendo su un tema indubbiamente sentito, abbia alcuni problemi. Chiedo agli amici di Fratelli d'Italia di ritirarla perché, come dicevo prima, penso sia arrivato il momento di puntare a una riappacificazione, puntare ad avere un punto di vista che sia obiettivo sulla questione.
Indubbiamente, con il senno di poi, possiamo valutare quello che è successo in questi mesi, ma forse la valutazione non spetta a noi, spetta a chi deve gestire la scienza e deve dare delle indicazioni scientifiche su come ci si deve comportare.
Vorrei che, dal punto di vista del nostro Gruppo, del nostro Intergruppo Lega-Liga Veneta, non venisse mai messa in discussione l'utilità delle vaccinazioni in questi mesi. Penso sia importante ribadire che senza le vaccinazioni che la nostra Regione ha portato avanti con una campagna senza precedenti non saremmo mai usciti da questa pandemia, non avremmo avuto un calo nelle ospedalizzazioni e un calo nei decessi dovuti a questa malattia.
Chiedo agli amici di Fratelli d'Italia di ritirare la mozione proprio per dare un segnale di distensione nei confronti anche dei cittadini, al di fuori di questo Consiglio, che ancora si scontrano su questioni su cui magari non hanno le conoscenze scientifiche, perché nessuno di noi ha le conoscenze scientifiche per poter approfondire dei temi così delicati e così specifici.
Chiedo un gesto di distensione a Fratelli d'Italia, ritirando la mozione. In caso contrario, il nostro Gruppo si asterrà, proprio nella direzione che ho da poco enunciato.
Grazie.

PRESIDENTE

Grazie, collega.
Ha chiesto di intervenire, in replica, il consigliere Razzolini. Prego.

Tommaso RAZZOLINI (Fratelli d'Italia - Giorgia Meloni)

Grazie, Presidente.
Essendo un Consigliere regionale di Fratelli d'Italia, sono vaccinato due volte. Dovevo fare anche la terza dose, ma a gennaio sono risultato positivo proprio quando avevo la prenotazione e non l'ho potuta fare. A casa mia, mio padre, mia madre, mio fratello, che presumo votino tutti per Fratelli d'Italia, sono tutti vaccinati. Questo per sfatare il mito che chi è di Fratelli d'Italia è un No-Vax o non è per la vaccinazione.
Quello che questa mozione voleva sottolineare è che a un bambino di dodici anni, di undici anni, che non decide se farsi o meno il vaccino, perché ancora non ha la possibilità di scegliere, e scelgono i genitori, non è giusto che si impedisca, come i suoi coetanei, di andare in classe, perché, appunto, non ha avuto la dose di vaccino e deve seguire la DAD. Questo era nel decreto-legge del 4 febbraio 2022. Su questo noi riteniamo che ci sia la discriminazione, nulla in più e nulla in meno.
Non voglio accendere assolutamente gli animi, ma chiedo un minuto di sospensione, così mi confronto con il Gruppo e vediamo un attimo il da farsi, se ritirarla o meno.
Comunque, non è assolutamente un discorso di infiammare la polemica, ma è solo per dire che non è giusto che a scuola tra alunni ci sia chi va in certe condizioni in classe e chi no. Ecco, questa la trovo una discriminazione.

PRESIDENTE

C'è una richiesta di sospensione, quindi sospendiamo per due minuti, fino alle ore 12.50.
La Seduta è sospesa alle ore 12.48
La Seduta riprende alle ore 12.50

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il collega Polato. Collega ci sente?

Daniele POLATO (Fratelli d'Italia - Giorgia Meloni)

Sì, Presidente.

PRESIDENTE

Prego.

Daniele POLATO (Fratelli d'Italia - Giorgia Meloni)

Sostanzialmente volevo chiedere al collega Razzolini di puntualizzare la questione legata alla mozione e ricomprenderla nel periodo storico in cui era stata presentata, perché ovviamente i tempi anche di presentazione rispetto al deposito ci possono portare anche a creare queste situazioni.
Come già ribadito in fase di replica dal collega Razzolini, noi avevamo, con questa mozione, portato avanti una serie di problematiche e segnalazioni che erano già uscite anche a livello governativo. Ricordo che questa mozione del 2 febbraio 2022 poi era stata sostanzialmente ripresa anche successivamente dal Consiglio dei ministri, dove ci fu una frizione, una rottura importante tra parte di coloro che governano questo Paese con anche la non partecipazione da parte di Ministri importanti di questo Governo all'interno dei Consigli dei ministri proprio in relazione a questa problematica.
I ministri Giorgetti e Garavaglia dichiaravano che la Lega non votava questo provvedimento perché venivano discriminati i bambini. La discriminazione, per cui dobbiamo puntualizzare, era dovuta al fatto non di essere favorevoli o contrari alla vaccinazione, ma sul fatto che il provvedimento che era la conclusione, diciamo così e speriamo, definitiva del problema della pandemia, discriminava la partecipazione o meno alla DAD per i vaccinati e non vaccinati.
Per cui, inquadrerei il problema su questa questione e non in relazione ad una questione politica nel dichiarare o meno o nel pensare che un provvedimento sia stato fatto o meno per questioni elettorali di consenso, perché, ovviamente, ma lo sappiamo, i lavori di questo Consiglio regionale sono importanti e la mole è importante, solitamente, come è capitato spesso, le mozioni si vengono a discutere mesi dopo anche rispetto ai giorni di presentazione.
Come a suo tempo, cioè il 9 febbraio, nel Consiglio dei ministri ci fu una discussione importante su questo tema, ovviamente noi, con i nostri amici della Lega e alleati con la Lega, avevamo rappresentato la loro voce che era emersa in ambito governativo e l'avevamo riposta anche in ambito del Consiglio regionale. Per cui, inquadrerei così la questione.
Poi, ovviamente, lascio al primo presentatore, al collega Razzolini, la volontà o meno anche di accogliere la proposta del presidente Villanova, perché il nostro interesse era quello proprio di evitare che ci fosse discriminazione tra i bambini. Ovviamente, lo dico come vaccinato e come membro di un partito che sulla vaccinazione non ha mai avuto nessun particolare problema, se non la coerenza di dire che il vaccino salvava la vita.

PRESIDENTE

Grazie, collega Polato.
Passiamo ora alle dichiarazioni di voto.
Ha chiesto di intervenire il collega Razzolini. Prego.

Tommaso RAZZOLINI (Fratelli d'Italia - Giorgia Meloni)

Non me ne vogliano i colleghi, ma non ritiro la mozione proprio per il discorso che ho fatto prima. Non si vogliono accendere gli animi. Quindi, non la ritiro.

PRESIDENTE

Altre dichiarazioni di voto?
Collega Possamai, prego.

Giacomo POSSAMAI (Partito Democratico Veneto)

L'ho già anticipato precedentemente, voteremo naturalmente contro.
L'auspicio sarebbe che ci fosse da parte di tutto il Consiglio e, quindi, anche da parte della maggioranza, un voto contrario nei confronti di questa mozione per il ragionamento che facevo prima. Tutti abbiamo un pezzo di responsabilità oggi, tanto più chi sta al Governo con noi, nel dare un messaggio molto chiaro: non ci possono essere arretramenti sul valore del vaccino, da un lato, ma soprattutto sul fatto che le misure messe in campo anche per spingere le persone a vaccinarsi, a vaccinare ovviamente gli adulti, ma a vaccinare anche i bambini, i minori, sono misure che vanno nella direzione giusta, perché ci aiutano a sconfiggere la pandemia, ci aiutano a fermare un virus che negli ultimi due anni ha stravolto le nostre vite.
Per cui, noi faremo la nostra parte, nell'auspicio che tutto il Consiglio decida di fare la propria.
Grazie.

PRESIDENTE

Grazie, collega.
Consigliere Speranzon, prego.

Raffaele SPERANZON (Fratelli d'Italia - Giorgia Meloni)

Guardi, io...

PRESIDENTE

Scusi, è già intervenuto il suo collega Razzolini in dichiarazione di voto.
Grazie per l'assistenza, collega.
Prego, consigliere Villanova.

Alberto VILLANOVA (Zaia Presidente)

Grazie, Presidente.
Mi dispiace per questa scelta del Gruppo di Fratelli d'Italia, perché non credo che portare al voto questa mozione possa effettivamente portare a qualcosa di utile per questo Consiglio. Ne prendiamo atto. Ripeto, avremmo preferito vedere un gesto di distensione nei confronti di tutto il Consiglio e nei confronti di chi ci sta seguendo anche da casa.
Il tema è molto delicato, molto delicato, e forse qualche iniziativa politica andrebbe un po' ponderata prima di arrivare in questo Consiglio, per evitare divisioni su un tema che ci dovrebbe vedere tutti uniti.
Come ho detto prima, se abbiamo messo la testa fuori da questa situazione di grave emergenza, lo dobbiamo anche ad alcune decisioni che si sono prese nei mesi scorsi. Alcune potranno essere contestabili, potranno essere sbagliate con il senno di poi, ma dobbiamo anche ricordarci cosa hanno passato i nostri cittadini, i nostri ospedali, i nostri sanitari, quella che è stata la situazione che abbiamo vissuto tutti noi solo qualche settimana fa.
Quindi, con rammarico, confermo la decisione del nostro Gruppo, cioè di astenerci su questa mozione. Grazie.

PRESIDENTE

Grazie, collega Villanova.
Non vedo altre richieste di intervento.
Mettiamo in votazione l'emendamento n. C0001.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio non approva.
Mettiamo ora in votazione la mozione n. 247.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio non approva.
Colleghi, sospendiamo i lavori. La ripresa è alle ore 14.30.
La Seduta è sospesa alle ore 12.59
Assume la Presidenza
Il Presidente Roberto CIAMBETTI
La Seduta riprende alle ore 14.41

PRESIDENTE

Riprendiamo la seduta. Gli attori principali li vedo presenti.
PUNTO
10



MOZIONE PRESENTATA DALLE CONSIGLIERE CAMANI, ZOTTIS, BIGON E OSTANEL RELATIVA A "ALLINEARE LE LINEE GUIDA PER LA PREDISPOSIZIONE DEI PIANI DI ZONA A QUANTO PREVISTO DAI PIANI DI RIPRESA E RESILIENZA NAZIONALE E REGIONALE E FAR PARTIRE AL PIÙ PRESTO IL PERCORSO DI STESURA DEI NUOVI PIANI DI ZONA". (MOZIONE N. 244) APPROVATA (DELIBERAZIONE N. 64/2022)

PRESIDENTE

Siamo sulla mozione n. 244 della collega Camani ed altri.
Consigliera Camani, prego.

Vanessa CAMANI (Partito Democratico Veneto)

Grazie, Presidente.
Questa è una mozione che abbiamo presentato circa un paio di mesi fa, che è finalizzata a sollecitare la Giunta rispetto al processo di riorganizzazione dei servizi socio-sanitari. Come sappiamo, nel 2019 la Giunta ha approvato le linee guida per la predisposizione dei Piani di zona '20-'22, che avrebbero dovuto contenere il riorientamento, il riassestamento del sistema degli interventi dei servizi sociali, da coordinarsi appunto con quelli sanitari e socio-sanitari.
Da quel momento in cui la programmazione regionale procedeva rispetto a un percorso lineare ordinario, è intervenuta prima una programmazione straordinaria come il Piano regionale per il contrasto alla povertà e poi, naturalmente, la pandemia, che ha stravolto tutta la programmazione in ambito socio-sanitario e non solo, per la verità. Da allora, infatti, sono stati realizzati diversi Piani di zona straordinari, prima uno nell'immediatezza del sorgere della pandemia e uno successivo, che è quello, se non sbaglio, attualmente in vigore e che dovrebbe restare in vigore fino a fine di quest'anno.
Noi partiamo da alcune considerazioni generali. La prima è che è trascorso ormai diverso tempo da quando si è approvato l'ultimo Piano di zona; dall'altro lato, ovviamente le trasformazioni che la pandemia ha introdotto dentro il sistema socio-sanitario, ma anche dentro le problematiche e i bisogni che i servizi sociali e i servizi socio-sanitari devono affrontare, sono appunto in continua evoluzione. E poi c'è la grande novità del Piano nazionale di ripresa e resilienza che offre nuove opportunità soprattutto in termini di investimenti.
Alla luce di queste valutazioni, noi con questa mozione chiediamo alla Giunta di impegnarsi a definire in tempi rapidi le linee guida per la predisposizione dei nuovi Piani di zona, che ovviamente non potranno non tener conto di tutte le novità che sono accadute negli ultimi tre anni. Di conseguenza, chiediamo alla Giunta di impegnarsi ad avviare al più presto il percorso per la stesura dei nuovi Piani di zona per il 2022-2024, dando anche il tempo ai territori di approfondire e di elaborare le analisi correlate. Dentro a questa pianificazione, non l'abbiamo inserito al momento della predisposizione della mozione, ma lo vorremmo sollevare oggi, c'è anche il tema ovviamente della pianificazione delle ATS che dovranno essere necessariamente, dal punto di vista organizzativo e non solo, il nucleo attorno a cui riorganizzare e riprogrammare l'offerta socio-sanitaria di questa Regione.
Chiediamo al Consiglio di unirsi a noi nella richiesta alla Giunta di garantire un percorso serrato, approfondito e all'altezza della situazione rispetto a queste grandi necessità organizzative che abbiamo davanti. Grazie, Presidente.

PRESIDENTE

Grazie a lei.
Collega Ostanel, prego.

Elena OSTANEL (Il Veneto che Vogliamo)

Grazie, Presidente.
Ho sottoscritto questa mozione, ho contribuito anche alla sua stesura con la consigliera Camani e altri perché dal territorio di Padova emerge chiaramente ad esempio la necessità di quanto adesso la Consigliera diceva e di quanto è scritto nella mozione.
Sappiamo – ed è scritto nella mozione – che l'11 novembre 2021 la Giunta regionale ha prorogato i Piani di zona straordinari dei servizi sociali e socio-sanitari fino al 31 dicembre 2022, ma sappiamo anche che sono dei Piani datati, nel senso che sono dei Piani che erano stati relativamente fatti alla programmazione 2011-2015. È molto importante che insieme oggi decidiamo invece di intraprendere un percorso diverso, un percorso di accelerazione e nell'"impegna", ad esempio, avevo contribuito con la frase rispetto anche ad avviare, rendere permanente un percorso di confronto partecipativo che coinvolga ovviamente l'ULSS, i Comuni, le rappresentanze del privato sociale e altri soggetti interessati per confrontarsi su come debbano essere riorganizzati i servizi a distanza di anni dalla stesura dei Piani ancora vigenti, come dicevo adesso, ma anche sulla scorta dell'esperienza che è maturata, ahimè, nei due anni di pandemia.
I Piani di zona vigenti sappiamo sono datati e questo appunto comporterà anche durante l'adozione del PNRR probabilmente di non essere al passo con i tempi rispetto a come quegli investimenti dovranno essere utilizzati. Io credo che sia importantissimo dare un segnale, che i Comuni tra l'altro chiedono, di riscrivere insieme dei Piani che appunto sono datati, in particolare perché arriveranno i fondi del PNRR che noi dobbiamo riuscire a spendere anche in base a dei Piani che sono aggiornati e rispetto a quanto accaduto nei due anni di pandemia.
Spero davvero che questa mozione venga oggi approvata dall'Aula perché credo sia un segnale importante, in particolare per i Sindaci dei Comuni del Veneto che necessitano di Piani di zona aggiornati.
Grazie.

PRESIDENTE

Grazie.
Non vedo altri interventi.
Per la replica, l'assessore Lanzarin.

Ass.ra Manuela LANZARIN

Grazie, Presidente.
Intanto rassicuro sia la consigliera Camani che la consigliera Ostanel che siamo al lavoro e di fatto non ci siamo mai fermati rispetto alla nuova programmazione e pianificazione. Ci sono anche dei tavoli e degli incontri molto serrati su questo.
La consigliera Camani ha ripercorso molto bene le varie fasi che ci sono state e quindi le evoluzioni, sicuramente dal cambiamento rispetto all'impostazione del Piano di povertà 2018-2020 rispetto alla pandemia e quindi alla necessità di fare dei Piani di zona straordinari legati alle emergenze, che erano previsti per il 2020-2021, a oggi alla luce anche, però, di tutto quello che sta succedendo e di tutto quello che sta venendo avanti. C'è sicuramente il discorso dei nuovi ATS, che sono stati citati, che diventeranno centrali e quindi è chiaro che il Piano di zona, l'ufficio di Piano di zona, diventerà un elemento importante, un elemento cruciale da questo punto di vista.
Non meno il nuovo Piano povertà. Ieri ho fatto un incontro con i 21 ambiti territoriali, le 9 Conferenze dei Sindaci, i 26 Comitati dei Sindaci, i nove Direttori delle aziende socio-sanitarie per il ritorno rispetto alla Missione 5, visto che il 31 marzo è scaduto il termine di presentazione dei progetti a livello nazionale. In quell'occasione abbiamo anche presentato le linee del nuovo Piano povertà 2021-2023, che quindi andremo a redigere e a pianificare rispetto ai territori. Accanto a questo c'è tutta la programmazione, anche se è qualcosa che non va a interessare direttamente, però in qualche modo io vorrei avere un filo conduttore complessivo, a tutto quello che è legato al DM71 e quindi allo sviluppo della parte distrettuale, perché comunque va a parlare di minori, va a parlare comunque di consultori.
Noi dobbiamo tenere insieme un po' tutta la nuova programmazione, i nuovi orizzonti: pensiamo al Piano sociale nazionale 2021-2023, pensiamo al Piano nazionale non autosufficienza 2021-2023, che sappiamo insomma dovranno far capo agli ambiti territoriali sociali.
È chiaro che la stesura dei Piani di zona non può che non tener conto di tutto questo. Ci deve essere, io credo, insomma un disegno complessivo, un disegno complessivo che dica chiaramente i contenuti dei Piani di zona, le cinque aree che oggi sono individuate (disabilità, anziani, minori, povertà, salute mentale), ma che tenga anche conto delle evoluzioni normative che sono in atto a livello nazionale e che poi noi in qualche modo dovremmo recepire a livello regionale e che dovremmo anche capire, di questo ne abbiamo già discusso con alcuni di voi, rispetto a quella che sarà la futura configurazione, ossia: gli ambiti territoriali sociali, quale sarà il ruolo in Veneto degli ambiti territoriali sociali, le funzioni, che sono ben definite, le sappiamo, le conosciamo molto bene, che sono in capo agli ambiti territoriali e sociali e soprattutto il rapporto che ci sarà con le aziende sanitarie, che nel nostro caso hanno una forte integrazione socio-sanitaria e hanno quindi gli uffici, per quanto riguarda i Piani di zona, in capo alle aziende sanitarie, con i tavoli promossi all'interno delle aziende sanitarie, con il coinvolgimento poi degli attori che fanno capo ai Comuni.
In quest'ottica la mozione è condivisibile. Rassicuro che su questo stiamo lavorando con i Direttori socio-sanitari, con gli ambiti territoriali, ma anche in un'ottica di avere un disegno uniforme, omogeneo, ma che sia anche di prospettiva.

PRESIDENTE

Grazie, assessore Lanzarin.
Non vedo altri interventi sulla mozione n. 244. Non vedo neanche richieste di dichiarazione di voto.
Metto in votazione la mozione n. 244.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
PUNTO
11



MOZIONE PRESENTATA DALLA CONSIGLIERA OSTANEL RELATIVA A "SOSTENERE IL SISP PER TOGLIERE LE RESPONSABILITÀ DEL MONITORAGGIO PANDEMICO NELLE SCUOLE AI DIRIGENTI SCOLASTICI". (MOZIONE N. 242) INVIO IN COMMISSIONE (DELIBERAZIONE N. 65/2022)

PRESIDENTE

Andiamo alla mozione n. 242 della collega Ostanel.
Consigliera Ostanel, prego.

Elena OSTANEL (Il Veneto che Vogliamo)

Grazie, Presidente.
Scusate il rumore, ma hanno appena deciso di iniziare i lavori sotto casa mia, quindi non so se sentirete bene.
Questa mozione è stata depositata qualche tempo fa, ma io credo che sia ancora attuale perché, come stiamo vedendo, purtroppo la pandemia non è finita, sicuramente è entrata in un'altra fase, ma è entrata in una fase per cui probabilmente a settembre potremmo riavere anche nelle scuole la necessità di riparlare di questi temi, ad esempio della necessità di sostenere di più il SISP.
Cosa è accaduto e cosa ha portato me a scrivere questa mozione? Durante il periodo del deposito di questa mozione ero stata contattata, ma in realtà questa lettera era stata inviata anche all'assessore Lanzarin e ad altri Assessori, da parte dell'Associazione dei presidi del Veneto, ma anche quella nazionale, che faceva vedere come nell'ondata pandemica in realtà, in assenza di un SISP strutturato abbastanza per gestire appunto il tracciamento e il monitoraggio nelle scuole, era a carico del personale scolastico, dei presidi e degli insegnanti un lavoro, oltre a quello già difficile che stavano facendo, relativo appunto al tracciamento relativo al sostenere le famiglie nel capire dove poter fare i tamponi e quindi un lavoro molto gravoso in un momento in cui la scuola era sotto pressione.
La mozione quindi parte da questa necessità che era stata rilevata e ha all'interno alcuni "impegna" molto specifici, alcuni dei quali potrebbero essere anche aggiornati rispetto al fatto che oggi ci troviamo in una fase diversa, però io credo ancora molto attuali e importanti.
Prima di tutto l'impegno a sostenere il SISP. Sappiamo che abbiamo avuto un SISP che purtroppo non aveva abbastanza personale per sostenere l'ondata pandemica che le scuole hanno dovuto sostenere e quindi togliere, come si dice nell'"impegna", la responsabilità ai Dirigenti scolastici e alle strutture organizzative esistenti nelle scuole di fare il tracciamento e di supportare le famiglie anche in questo lavoro.
Poi proponevo di impegnare la Giunta a convocare una seduta congiunta delle Commissioni Quarta e Sesta, competenti, proprio per poter ascoltare e audire il mondo della scuola. Questo perché io credo sia importante far sentire, al di là del momento che adesso probabilmente è diverso, che ci si sta preparando a rafforzare il SISP per un'eventuale altra ondata e soprattutto in generale per garantire la convivenza con il virus che stiamo vedendo è ormai sostanzialmente una certezza.
Convocare incontri periodici con l'Associazione nazionale presidi e gli altri soggetti di rappresentanza del mondo della scuola, anche le rappresentanze degli studenti, per monitorare e verificare costantemente lo stato di salute del sistema scolastico nell'affrontare la pandemia. Io credo che questa sia la vera emergenza relativamente a quello di cui discutevamo prima dell'eventuale discriminazione nell'accesso alle scuole, cioè garantire che il tracciamento permetta a tutti di entrare a scuola il prima possibile, di fare un tracciamento corretto.
Interloquire con il Governo al fine di avere a disposizione regole chiare e universali: probabilmente questo poi è accaduto, e quindi potrebbe essere anche superato.
Velocizzare le procedure di fine quarantena per studenti e insegnanti che si sono negativizzati dalla malattia e che, nonostante il tampone negativo, restano in attesa per giorni del referto o del Green Pass per rientrare a scuola: situazione che all'epoca accadeva in maniera importante. Anche questo oggi probabilmente è un "impegna" superato in questo momento, ma credo che i primi tre, invece, rimangano: quello di potenziare il SISP e quello di garantire che ci sia un incontro da parte o delle Commissioni o per lo meno dell'Assessorato con queste rappresentanze per pianificare la ripartenza a settembre oppure anche la gestione attuale e far vedere che la Regione del Veneto ascolta le richieste di quella lettera che era già stata inviata al tempo e su cui mi risulta ancora non erano state date risposte.

PRESIDENTE

Grazie.
La parola alla collega Bigon. Prego.

Anna Maria BIGON (Partito Democratico Veneto)

Grazie, Presidente.
Condividiamo il tenore di questa mozione, perché, di fatto, la scuola, l'abbiamo detto in più occasioni, è un luogo fondamentale di crescita, di educazione e di istruzione per tutti i nostri figli, per tutti i cittadini più piccoli del nostro Paese.
Di fatto non possiamo, in questo periodo di pandemia, come abbiamo visto, mettere in difficoltà la scuola e soprattutto dobbiamo cercare di dettare delle regole chiare, univoche e non dare una responsabilità completamente, come si è visto, magari al Preside e quindi al Direttore dell'istituto.
Noi dobbiamo metterli nelle condizioni di poter gestire la scuola nel miglior modo possibile. Dobbiamo sostenere il SISP così da togliere la responsabilità ai Dirigenti scolastici; convocare, e siamo d'accordo, una seduta della Quarta e Quinta Commissione con la presenza di tutti i sindacati e quindi raccogliere tutte le lacune e definire un Piano che sia concordato perché possa valere per il futuro. Poi anche fare degli incontri periodici, perché anche questo, insomma, il fatto del monitoraggio, della verifica e del controllo credo che sia fondamentale e anche un ruolo della Regione. Interloquire poi, come si diceva, con il Governo è altrettanto fondamentale e la Regione deve assolutamente farlo, così come velocizzare le procedure.
Noi sosteniamo questa mozione perché crediamo tutti noi che la scuola la dobbiamo valorizzare, deve essere importante ancora di più e soprattutto non dobbiamo mettere in difficoltà nessuno in modo tale da ingessare quello che è il sistema che dovrebbe essere solo ed esclusivamente formativo e quindi sostenere in questo caso il SISP.
Grazie.

PRESIDENTE

Grazie a lei.
Collega Scatto, prego.

Francesca SCATTO (Zaia Presidente)

Grazie, Presidente.
Io credo che, per quanto riguarda il fatto di sostenere il SISP, per carità, si potrà anche trovare il modo, magari ne parleremo con l'assessore Lanzarin.
Per quanto riguarda il sollevare i Dirigenti scolastici dalla responsabilità assolutamente no, non credo che sia di nostra competenza. Poi nelle Commissioni sentire le sigle sindacali lo trovo assolutamente fuori luogo.
Insomma, vediamo l'Assessore che cosa può dire, però io la vedo così: assolutamente non togliere la responsabilità in capo ai Dirigenti scolastici. Grazie.

PRESIDENTE

Grazie a lei.
Assessore Lanzarin, prego.

Ass.ra Manuela LANZARIN

Premettendo che se prima dicevamo che la mozione presentata da Fratelli d'Italia, che poi ha avuto un epilogo sicuramente diverso da come era partita, era superata, anche questa insomma lo è, nel senso che oggi ci sono normative e disposizioni diverse rispetto a quando è stata scritta questa mozione e quindi anche non la necessità sicuramente di fare incontri oggi con le sigle sindacali, visto che oggi c'è stata l'evoluzione anche rispetto ai protocolli e anche rispetto a quelle che sono le quarantene o comunque gli isolamenti e tutto il resto.
Stiamo parlando di uno scenario completamente diverso e probabilmente andrebbe riscritta eventualmente alla luce dello scenario che stiamo vivendo e del fatto che è stata superata in parte in alcune parti rispetto alle nuove normative.
Per quanto riguarda i SISP, invece, l'impegno è sicuramente sul potenziamento dei nostri Dipartimenti di prevenzione. L'abbiamo fatto anche con molte assunzioni, come voi sapete. È chiaro che poi però la normativa è una normativa nazionale. La normativa che ha messo in capo ai Dirigenti scolastici la verifica e il controllo non è normativa regionale, è normativa nazionale e anche qui dobbiamo fare quindi una distinzione rispetto a togliamo noi. Noi non possiamo togliere niente perché se ci sono normative nazionali emergenziali e quant'altro, noi adottiamo le normative nazionali ed emergenziali. Anche in questo caso noi seguiamo quelle che sono le indicazioni dei decreti e delle ordinanze che si sono evolute nel corso dei due anni di pandemia e anche per quanto riguarda la gestione dei contagi all'interno delle scuole.
Per fare degli incontri credo che noi non ci siamo mai sottratti a degli incontri. Ho incontrato, anche insieme con l'Assessore, perché poi questa coinvolge anche l'Assessore all'Istruzione che non c'è qua oggi, ci siamo incontrati quando abbiamo redatto anche, ricordiamo, il primo Piano operativo. Insomma il Veneto è stata una delle Regioni che per prima ha redatto i Piani operativi per quanto riguarda la gestione all'interno delle classi e tutto il resto. Ci sono state anche tutta una serie di iniziative che sono andate in questa direzione.
L'interlocuzione col Governo è in itinere tuttora, nel senso che tuttora stiamo parlando, le Regioni stanno parlando col Governo rispetto appunto agli scenari, all'evoluzione e quant'altro e segue, insomma, con la parte tecnica, quindi con la parte della prevenzione, con le Direzioni prevenzione, il coordinamento prevenzione accanto alla scuola, quelle che sono le evoluzioni e le normative che vengono adottate da parte del livello nazionale.
Questa è la situazione. Alla luce di quello che ho detto, insomma, la mozione andrebbe completamente riscritta. In questo modo non è oggi pensabile di poterla votare, per quanto mi riguarda e per quanto riguarda la mia maggioranza perché ci sono delle cose che sono superate e che soprattutto non sono in capo alla Regione Veneto ma sono in capo al livello nazionale.

PRESIDENTE

Grazie.
Collega Camani, prego.

Vanessa CAMANI (Partito Democratico Veneto)

Grazie, Presidente.
Io concordo con l'Assessore quando sottolinea come effettivamente alcuni aspetti di questa mozione, aggiungo, siano fortunatamente superati, cioè siamo in una fase in cui anche grazie alla vaccinazione per i ragazzi inferiori ai 12 anni – è ritornato Speranzon, così lo facciamo subito sentire a suo agio – siamo riusciti ad arginare anche il fenomeno che riguarda la questione dei contagi in ambito scolastico.
È anche vero però, Assessore, che la mozione tocca un tema che fortunatamente oggi possiamo affrontare con la serenità del post e che riguarda in particolare come il sistema scolastico, durante la fase più acuta della pandemia, sia entrato profondamente in crisi nella gestione dei contagi all'interno della classe. Questo è avvenuto certamente per un sistema complesso di norme, certamente per un quadro di riferimento nazionale e di regole che è mutato rapidamente e che ha messo in difficoltà tutte le Istituzioni coinvolte nell'aggiornamento periodico di ciò che bisognava fare. È anche vero che è stato messo in difficoltà rispetto al fatto che nella fase più acuta, in cui la maggior parte del processo di monitoraggio, di contact tracing, di verifica dello stato di salute dei bambini, il SISP ha dimostrato di non essere stato in grado di gestire la mole di richieste che sono arrivate.
Mi riferisco in particolar modo al fenomeno per cui con un positivo in classe servivano due tamponi di controllo a tutta la classe, uno al fantomatico T-0, cioè al momento in cui si veniva a conoscenza del caso positivo, e al cosiddetto T-5, cioè a cinque giorni trascorsi dalla conclamazione del caso positivo.
È evidente che questo meccanismo, che probabilmente sulla carta era funzionale a ridurre al minimo i giorni di DAD, si è scontrato rispetto al fatto che il SISP, quindi il sistema regionale, non era in grado di processare e di organizzare l'accesso ai punti tampone di una quantità così rilevante di studenti.
La mozione mette in evidenza un tema: di come in quella fase, all'impossibilità dei SISP di affrontare questo impianto, molto spesso ha corrisposto un'eccessiva responsabilità che ricadeva sui presidi come responsabilità istituzionale o su questi esseri mitologici che erano i referenti Covid degli istituti scolastici, cioè insegnanti normali che si sono trovati proprio in quei mesi a doversi far carico di assumersi la responsabilità di riorganizzare l'assenza o l'ingresso a scuola.
Volendo, a differenza della mozione precedente, provare, Assessore, a raccogliere, lo dico anche alla presidente Scatto, quello che può tornare utile nella speranza che da questa pandemia qualcosa abbiamo imparato o possiamo imparare, al netto appunto delle proposte dell'Assessore o della volontà della presentatrice eventualmente di emendare il testo, credo che noi da ciò che è avvenuto e cioè di come il mondo della scuola sia stato suo malgrado coinvolto in questo dramma che è stata la pandemia, credo che ciò che questa mozione ha detto allora e che oggi può essere recuperato è la necessità di approfondire un confronto tra noi, perché tutti auspichiamo, ovviamente, di non doverci mai più trovare in quelle condizioni, però, come ci diciamo spesso, ciò che è avvenuto ci può aver insegnato a prepararci al peggio.
Credo che sicuramente, lo dico soprattutto alla presidente Scatto, la proposta di audire, ad esempio, le sigle sindacali o i rappresentanti del mondo della scuola, per non tanto giudicare ciò che è avvenuto, ma per determinare come potremo costruire un impianto di collaborazione e di accordo tra le nostre Istituzioni anche per il futuro, penso, ad esempio, ma chiedo all'Assessore e alla maggioranza, che possa essere uno degli argomenti da tenere di questa mozione e che ci può essere utile, ripeto, non tanto per una valutazione sul passato, ma soprattutto in prospettiva per rafforzare quel principio indispensabile che è il fatto di mandare a scuola i nostri bambini in un ambiente controllato e pienamente organizzato.
Grazie.

PRESIDENTE

Collega Ostanel, se permette, l'assessore Lanzarin avrebbe una proposta per provare a non farci male su questa mozione.
Prego, Assessore.

Ass.ra Manuela LANZARIN

Io chiederei alla consigliera Ostanel di ritirare la mozione. Proviamo a costruirne una a quattro mani, insieme, anche con la prevenzione, rispetto oggi alle interlocuzioni che hanno a livello nazionale, e la presentiamo. Se c'è l'accordo, la prossima volta viene inserita in ordine del giorno. Però, per lo più proviamo a costruirne una con le ultime indicazioni su cui stanno discutendo nei tavoli anche nazionali.

PRESIDENTE

Come proponente, collega Ostanel, accetta questa impostazione?

Elena OSTANEL (Il Veneto che Vogliamo)

Grazie, Presidente.
Io penso che si sarebbe potuto tenere alcun "impegna". Faccio un ragionamento: prima diceva la consigliera Camani che questa mozione non è superata per cui penso sia un'occasione per lavorare insieme alle sigle sindacali, alle rappresentanze, ovviamente agli Assessori competenti, ma anche alle Commissioni competenti, nel capire cosa non ha funzionato, non per giudicare e valutare, ma per valutare e migliorare. Ad esempio, l'idea di sostenere il SISP, di cui abbiamo parlato più volte in Consiglio, o anche il secondo punto di pensare ad una Commissione congiunta, io ad esempio non concordo con la presidente Scatto. Penso che invece audire le sigle sindacali in una Commissione, a parte il fatto che è già stato fatto tante volte, sia molto utile per capire cosa si può fare insieme per migliorare. Potrebbero essere tenuti i due punti dell'"impegna".
Se però questo porta a una bocciatura della mozione, che io credo non sia l'obiettivo, e pensiamo davvero e siamo d'accordo – e chiedo appunto che ci sia però questo accordo – nel rappresentarne una che venga inserita presto al prossimo ordine del giorno, quindi che non aspetti settembre, quando magari l'emergenza di nuovo sarà lì e noi non riusciremo a discutere per tempo (questa è la grande occasione che abbiamo oggi di discutere in un momento in cui c'è un po' di tranquillità), allora se c'è questo accordo posso ritirarla, ma con l'okay di tutti nel ripresentare presto all'ODG una mozione su questo tema.

PRESIDENTE

Non è che possiamo presentare una mozione e iscriverla di nuovo. Io manterrei questa mozione – Segretario, mi ascolti – cioè non andiamo al voto su questa ma la posponiamo come discussione e per la prossima volta, quindi per martedì prossimo, si arriva con un testo condiviso.
Ascoltatemi, colleghi, specialmente i Capigruppo: tecnicamente abbiamo un testo aperto. Dobbiamo rinviarlo in Commissione con un voto. Giovedì la Quinta Commissione valuta e approva un testo attualizzato e condiviso e poi il sottoscritto, se i Capigruppo sono d'accordo, la reiscrive per martedì pomeriggio prossimo.
Collega Ostanel, le può andar bene questo percorso?

Elena OSTANEL (Il Veneto che Vogliamo)

Sì. Grazie, Presidente.

PRESIDENTE

Adesso facciamo, su mia proposta, il rinvio in Commissione, quindi votiamo perché la mozione n. 242 venga rinviata in Commissione per appunto far sì che esca un testo, specialmente sul deliberato, condiviso, per poi rivederla martedì prossimo. Va bene?
Mettiamo in votazione il rinvio in Commissione – lo richiedo io – della mozione n. 242.
Votate favorevolmente.
È aperta la votazione
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Grazie.
PUNTO
12



MOZIONE PRESENTATA DAI CONSIGLIERI BRESCACIN, BET, CECCHETTO, CIAMBETTI, DOLFIN, FAVERO, BISAGLIA, CESTARI, CORSI, FINCO, MAINO, MICHIELETTO, PAN, RIGO, SCATTO, VIANELLO, BARBISAN, PUPPATO E ZECCHINATO RELATIVA A "EMERGENZA INFERMIERI: URGENTE POTENZIARE LA FORMAZIONE UNIVERSITARIA, IL PIANO DELLE ASSUNZIONI E ADEGUARE LE RETRIBUZIONI". (MOZIONE N. 250) APPROVATA (DELIBERAZIONE N. 66/2022)

PRESIDENTE

Passiamo alla mozione n. 250, del collega Brescacin ed altri.
Collega Brescacin, mi chieda la parola. Prima "discussione" e premere due volte. Adesso arriva qualcuno ad aiutarla.
Brescacin, prego.

Sonia BRESCACIN (Zaia Presidente)

Grazie, Presidente.
La figura dell'infermiere è una figura fondamentale. È presente negli ospedali, nei servizi di cura intermedi, nei servizi domiciliari, nei servizi residenziali e semiresidenziali per gli anziani, nelle medicine di gruppo della medicina generale e oggi, con i nuovi provvedimenti statali, anche nelle nuove case della comunità e anche nella nuova figura istituita dell'infermiere di famiglia.
La carenza di questa figura, tuttavia, ormai ha assunto i caratteri della cronicità e dell'emergenza e quindi la domanda che dovremmo porci è se questa carenza mette a rischio la tenuta dei servizi sanitari e socio-sanitari. La risposta ce la offre la Commissione europea, che lancia l'allarme dicendo che l'Italia impiega meno infermieri rispetto a quasi tutti i Paesi dell'Europa occidentale e il loro numero, 6,2 per 1.000 abitanti, è inferiore del 25% alla media UE.
Vista la diminuzione del numero di infermieri laureati dal 2014, la carenza di personale è destinata ad aggravarsi in futuro. I provvedimenti legislativi statali, anche ultimi, come ad esempio la legge di bilancio per il 2022, non hanno dato risposta a questa carenza e non hanno, a mio avviso, tenuto conto di quanto ci dovrebbe aver insegnato la pandemia, sebbene le stime della carenza di queste figure ce le diano le Istituzioni come Agenas o i centri di ricerca come Bocconi e CREA Sanità, secondo i quali la carenza va da 80.000 a 2-300.000 infermieri in meno rispetto alle necessità attuali e future.
Gli effetti concreti li stiamo già vivendo. Per alcuni reparti, soprattutto dei servizi per anziani non autosufficienti, l'apertura è preclusa perché manca questo personale e le strutture non riescono a trovarlo. Cosa fa la Regione? La Regione fa tutto ciò che è possibile in base alla propria competenza e ne elenco le principali attività: permette l'assegnazione temporanea di infermieri e dipendenti ULSS alle RSA, alle strutture residenziali e semiresidenziali per anziani; lavora alacremente per attivare la formazione complementare per gli OSS; attiva formazione specifica per gli infermieri che lavorano nelle strutture residenziali e semiresidenziali per anziani; attiva una formazione complementare per gli infermieri e mantiene un'interlocuzione costante con l'Ordine delle professioni infermieristiche.
Di cosa c'è bisogno allora? C'è bisogno di un'attenzione decisa, di un cambio di passo da parte del Governo nazionale, che parta dal sistema universitario non solo per aumentare il numero dei posti messi a bando, che tenga conto di una reale programmazione del fabbisogno, ma anche per aumentare il numero dei docenti infermieri; di valorizzare economicamente la figura e vi è da chiedersi come è possibile che ancora oggi il Governo nazionale non abbia riconosciuto l'indennità di esclusività che non è ancora stata pagata agli infermieri; superare anche il vincolo di esclusività – è un'altra attività da sviluppare – del servizio pubblico al fine di garantire una gestione flessibile e condivisa degli infermieri tra i diversi setting assistenziali; ed ancora, accreditare anche le strutture residenziali quali sedi per i tirocini in modo che i futuri infermieri possano avere una migliore formazione in tale setting; da ultimo, anche favorire il rientro degli infermieri italiani che lavorano all'estero con incentivi contrattuali ed economici.
Questo è l'impegno che chiediamo alla Giunta nell'ambito dell'attività della Conferenza Stato-Regioni, quindi in particolare dello Stato, che ha la competenza per dare delle risposte davvero concrete e reali e quindi porre fine al tanto da tutti parlare di questa carenza, ma alla non ancora chiara definizione di risposte che ci potrebbero essere, ma che non vediamo.

PRESIDENTE

Grazie.
Ostanel, prego.

Elena OSTANEL (Il Veneto che Vogliamo)

Grazie, Presidente.
Approfitto di questo intervento per chiedere alcuni chiarimenti alla presentatrice. Io condivido la mozione nelle sue premesse, il tema è importantissimo e credo che appunto sia urgente soprattutto garantire agli infermieri, come la mozione cita, un adeguato riconoscimento anche economico per il lavoro che fanno. Sappiamo che oggi non è così e abbiamo visto quanto questa figura non solo sia importante durante la pandemia, ma di quanta carenza il nostro Paese abbia di questa figura.
Però, al di là appunto delle premesse che mi trovano favorevoli e anche alcuni punti dell'"impegna", avrei bisogno di due chiarimenti rispetto al secondo punto, lettera a) e lettera b), cioè di permettere appunto agli infermieri di muoversi liberamente tra pubblico e privato. Mi chiedo se questa non sia poi una scelta non equa nei confronti di altri dipendenti che lavorano nel pubblico nell'ambito sanitario. Quindi capire la motivazione o addirittura il perché di aver scelto di inserire questo "impegna" in particolare per questa figura.
E rispetto al tirocinio nelle sole strutture residenziali mi chiedo appunto quale sia stata la motivazione di questo inserimento, se la proponente può intervenire su questo punto, perché se non erro gli infermieri hanno comunque un tirocinio ogni anno e quindi prevedere che in questa fase di formazione di tirocinio ci sia anche una formazione presso la struttura ospedaliera e non solo quella residenziale non sia davvero venire incontro all'esigenza formativa degli infermieri, che forse se fanno un tirocinio solo nella struttura residenziale non hanno quella formazione a 360 gradi che invece dovrebbe essere garantita. Grazie.

PRESIDENTE

Grazie a lei.
Collega Bigon, prego.

Anna Maria BIGON (Partito Democratico Veneto)

Grazie, Presidente.
Di infermieri ne abbiamo una necessità incredibile nel Veneto. Ne parlavamo in Commissione nell'ultima riunione: ne mancano 4.100. Poi tra l'altro sappiamo che sarà la figura fondamentale insieme ai medici di base nelle case di comunità, per cui noi dobbiamo pensare in prospettiva e cercare di aumentare in modo molto molto incisivo il numero degli infermieri per i prossimi anni, altrimenti rischiamo che siano strutture vuote.
L'infermiere tra l'altro non è più come vent'anni fa, è una figura che è cresciuta professionalmente, è un laureato, ha un corso di formazione molto importante e quindi bisogna anche adeguare quello che è lo stipendio. Ma tra l'altro bisognerebbe anche adeguare quelli che sono gli incarichi formativi e anche lavorativi, perché di fatto anche all'interno delle strutture, delle case di riposo, anche all'interno di strutture intermediarie comunque svolgono funzioni molto molto importanti e vanno a sostituire parte del lavoro del medico. Per cui è giusto adeguare la retribuzione ed è giusto e anche corretto intervenire per l'aumento proprio del numero in vista di quelle che saranno le strutture finanziate dal Piano nazionale che cambierà o supporterà o, meglio, integrerà quella che è la medicina territoriale. Grazie.

PRESIDENTE

Grazie.
Assessore Lanzarin, prego.

Ass.ra Manuela LANZARIN

Io ringrazio chi ha presentato questa mozione, quindi la consigliera Brescacin, perché pone l'attenzione forse sul tema principale: quello della carenza del personale e non più solo carenza del personale specializzato, quindi i medici che sapevamo (anestesisti, rianimazione, personale dell'emergenza-urgenza, ortopedici, ginecologi e quant'altro), ma pone anche il grande tema della carenza del personale per quanto riguarda le professioni sanitarie.
Oggi ragioniamo sugli infermieri, domani potremmo ragionare sugli operatori socio-sanitari. Anche qui, voi sapete, insomma, c'è stata una programmazione nazionale completamente sbagliata, perché chiaramente non ha tenuto conto dell'evolversi delle necessità legate quindi a tutta la presa in carico ospedaliera piuttosto che territoriale, con le strutture extra ospedaliere, con la medicina territoriale e quant'altro e non ha tenuto conto probabilmente anche del turnover previsto su questa categoria di persone.
Vi do un dato. Noi fino all'anno precedente, non questo anno accademico, in Veneto tra le tre Università, perché noi oggi abbiamo anche una convenzione per quanto riguarda Scienze infermieristiche con Ferrara, con un corso di studi a Lendinara, quindi abbiamo Padova, Verona e Ferrara con il corso a Lendinara, Rovigo, avevamo posti per circa 1.400 infermieri. Quest'anno siamo partiti con 1.600 e siamo la Regione che ha aumentato più di qualsiasi altra Regione i posti a disposizione per Scienze infermieristiche.
Il nostro fabbisogno, però, si attesta attorno ai 4.000 posti necessari per ricoprire i ruoli che oggi sono mancanti. È chiaro che siamo ancora molto lontani. C'è un'interlocuzione aperta con le Università, con Padova e Verona, con anche la disponibilità di molti Comuni a mettere a disposizione, anche da un punto di vista logistico, quindi aule e quant'altro, per aumentare i corsi per quanto riguarda le Scienze infermieristiche e con anche la disponibilità da parte della Regione per quanto riguarda il discorso della docenza.
C'è questa interlocuzione aperta con le due Università e siamo fiduciosi che per la programmazione del prossimo anno avremo anche dei numeri incrementati, chiaramente ancora lontani dai 4.000 perché lo sappiamo che da 1.600 arrivare a 4.000 c'è un divario molto importante.
Stiamo ragionando, sempre con le Università, anche per dei profili infermieristici dedicati: potrebbe essere l'infermiere di comunità o di famiglia, una figura che ‒ come sappiamo ‒ sta entrando nella nostra quotidianità; l'infermiere socio-sanitario, che potrebbe essere un infermiere all'interno delle strutture extra ospedaliere, socio-sanitarie, e penso alle RSA piuttosto che alle strutture per anziani, per disabili, della salute mentale e quant'altro, in modo anche da diversificare. Vediamo molto spesso anche lo spostamento tra chi oggi ha un incarico all'interno di una struttura extra ospedaliera rispetto a incarichi, invece, prettamente sanitari all'interno di strutture ospedaliere, sicuramente legato al fatto che i contratti sono diversi. Lo sappiamo. Da una parte sono contratti degli enti locali, da un'altra parte sono contratti di UNEBA, da un'altra parte ancora sono contratti sanitari. Sappiamo, quindi, che il problema nella contrattualistica non è un problema da poco. Ma anche perché, probabilmente, c'è una vocazione più per andare verso l'ambiente sanitario. Quindi, stiamo facendo anche questa differenziazione.
Stiamo ragionando – e rispondo anche alla consigliera Ostanel – con le Università rispetto al creare dei corsi all'interno di qualche struttura socio-sanitaria individuata e dedicata. Quindi, c'è anche questo dialogo aperto con l'Università, proprio perché questo permetterebbe anche di fidelizzare il più possibile una determinata quantità di personale da dedicare anche a queste strutture.
È chiaro che il discorso si fa molto più pesante e difficile se pensiamo all'attuazione del DM 71, che vuol dire "infermieri, infermieri, infermieri", che oggi non ci sono e che, di conseguenza, andranno sicuramente tolti alla parte ospedaliera o extra ospedaliera. Dovranno, quindi, anche essere valorizzate altre figure. Noi lo stiamo facendo per quanto riguarda il comparto della salute mentale, in cui stiamo cercando di valorizzare le figure dell'educatore, dello psicologo piuttosto che del terapista, dal TRAP, del terapista legato alla riabilitazione, proprio perché altre figure non ce ne sono, anche lavorando, quindi, in emergenza e con queste caratteristiche.
Ringrazio per la mozione, che mette in evidenza, effettivamente, un grande campanello d'allarme su cui la Regione Veneto sta lavorando, di concerto con le nostre Università, con gli Ordini degli infermieri e con le associazioni di categoria (tipo UNEBA, URIPA e quant'altro), proprio per cercare di trovare le migliori soluzioni e dare delle risposte.

PRESIDENTE

Collega Brescacin, in replica e in chiusura della discussione generale. Prego.

Sonia BRESCACIN (Zaia Presidente)

Grazie.
Mi ricollego a quanto da ultimo affrontato dall'Assessore, il tema dell'opportunità di focalizzare la formazione degli infermieri o, comunque, di una parte dei futuri infermieri anche sui setting della non autosufficienza. D'altra parte, lo stesso DM 71, che parla delle Case della salute, e le nuove disposizioni legislative, che parlano delle cure domiciliari, parlano di cure che si rivolgono alla cronicità e, tendenzialmente, alla non autosufficienza.
Credo, quindi, che la formazione sia bene che venga focalizzata anche su questi aspetti. Chi deve occuparsi di persone non autosufficienti, in particolare di anziani non autosufficienti, è bene che abbia anche un focus, una formazione particolare. Un po' come succede per gli OSS, gli Operatori Socio Sanitari. Comunque, questa dovrebbe essere, per me, sempre la linea di azione. È un po' quello che avevamo fatto anche negli anni precedenti, quando avevamo pensato di prevedere che gli specializzandi del quarto e quinto anno di Medicina potessero completare il percorso di specializzazione all'interno degli ospedali del territorio (ovviamente, quelli che rientrano nella rete formativa ampliata).
Il tema del vincolo di esclusività penso che lo abbiamo vissuto proprio durante la pandemia, con la non facile o non semplice possibilità per gli infermieri di potersi mettere a disposizione delle esigenze di un'emergenza pandemica, come quella che abbiamo vissuto e che stiamo vivendo, che poi hanno portato la Regione ad adottare dei provvedimenti, in una fase di introduzione, in una seconda fase di proroga della possibilità di dedicare personale delle aziende sanitarie all'interno dei servizi sociosanitari, residenziali e semiresidenziali per gli anziani, quindi l'opportunità di creare, invece, un sistema flessibile, di poter condividere queste figure molto importanti, di cui c'è grande necessità, attraverso i vari setting assistenziali, sanitari e sociosanitari.

PRESIDENTE

Me lo chieda qualcun altro, però, non chi ha già parlato.
Collega Possamai, prego.

Giacomo POSSAMAI (Partito Democratico Veneto)

Posso anche dirlo fuori microfono. Il passaggio mi pare fosse la lettera b) del punto 2. No, scusate. Lettera a) del punto 2: "Si valuti il superamento del vincolo di esclusività al servizio sanitario pubblico per permettere una gestione flessibile e improntata alla condivisione del personale infermieristico tra diversi setting assistenziali".
O la presentatrice o l'Assessore: ci potete chiarire pienamente il senso del punto?

PRESIDENTE

Non vedo altri interventi.
Mettiamo in votazione la mozione n. 250.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
PUNTO
13



MOZIONE PRESENTATA DAI CONSIGLIERI ZANONI, GIACOMO POSSAMAI, BIGON, ZOTTIS, LORENZONI, BALDIN E GUARDA RELATIVA A "LA GIUNTA REGIONALE SI ATTIVI PER LA COSTITUZIONE DI UN CORPO DI POLIZIA PER LA TUTELA FORESTALE E AMBIENTALE, COORDINATO A LIVELLO NAZIONALE E INCARDINATO NEGLI ENTI TERRITORIALI/LOCALI PER REALIZZARNE LE LINEE STRATEGICHE". (MOZIONE N. 268) RESPINTA

PRESIDENTE

Passiamo alla mozione n. 268 presentata dal collega Zanoni e altri.
Collega Zanoni, prego.

Andrea ZANONI (Partito Democratico Veneto)

Grazie, Presidente.
Questa è una mozione che abbiamo presentato lo scorso 2 marzo. È stata sottoscritta anche dai colleghi Giacomo Possamai, Bigon, Zottis, Lorenzoni, Baldin e Guarda.
Naturalmente, bisogna premettere che la sicurezza ambientale e forestale, la gestione della fauna selvatica e, in generale, la tutela della biodiversità e delle esigenze antropiche legate all'uso del territorio agrosilvopastorale sono ormai valori comuni, che derivano dalla maturata consapevolezza dell'importanza di queste tematiche e delle conseguenze negative che si prospettano se non si interviene per tempo e con scelte decise, oltre alla sostenibilità, alla tutela e alla protezione dell'ambiente e del territorio.
La gestione del patrimonio forestale, che il Veneto porta con sé in dote, necessita di un'attenta progettazione. Alla luce della comunicazione della Commissione europea The New EU Forest Strategy For 2030 del 16 luglio 2021, l'istituzione e l'organizzazione a livello nazionale di un corpo tecnico con funzioni di Polizia ambientale e forestale risultano sempre più necessarie e urgenti, al fine di rispondere all'esigenza di monitoraggio del territorio agrosilvopastorale, di competenza regionale, per la prevenzione, la repressione e il contrasto di ogni forma di pregiudizio all'ambiente.
A decorrere dal 1° gennaio 2017, tutti lo ricordano, il Corpo forestale dello Stato è stato soppresso. Con legge 7 aprile 2014, la n. 56, la famosa "Riforma Delrio", le funzioni relative alla caccia e alla pesca sono state trasferite alle Regioni. La non completa attuazione di quanto previsto dall'articolo 6 (il servizio regionale di vigilanza della legge regionale n. 30 del 30 dicembre 2016) incide negativamente sugli sforzi organizzativi e lavorativi messi in campo dai corpi di Polizia locale, determinando l'abbassamento degli standard qualitativi delle funzioni di presidio e controllo loro attribuite.
Considerato che, cari colleghi, sono all'esame della Prima Commissione Affari costituzionali della Camera dei Deputati alcune proposte di legge atte a istituire un coordinamento, che si occupano di coordinamento e di controllo del territorio ad opera di un corpo o di un coordinamento tra forze della Regione, di controllo ambientale; che il 30 marzo 2017 la Conferenza Stato-Regioni ha approvato un accordo che esorta il Governo a risolvere le problematiche normative, tuttora in essere, legate al settore della vigilanza sulle materie ittico-venatorie; che in data 3 novembre 2021 il Governo ha accolto, come raccomandazione, l'ordine del giorno firmato dagli onorevoli deputati De Menech, Pezzopane, Cattoi, Cecconi, Bond, che impegna il Governo a valutare l'opportunità di costruire insieme al Parlamento e in sinergia con tutte le articolazioni dello Stato...
Mi sente, Presidente?

PRESIDENTE

La sentiamo molto bene.

Andrea ZANONI (Partito Democratico Veneto)

...Impegna con questo ordine del giorno, in sinergia con tutte le articolazioni dello Stato, a costruire un progetto di legge in materia di servizi forestali e di Polizia forestale e ambientale, che renda costante ed evidente il rapporto virtuoso tra tutte le articolazioni della nostra Repubblica, considerando in questo senso anche gli enti territoriali, in particolare le Regioni e le Province, e il servizio di prossimità che possono svolgere, e impegna la Giunta regionale ‒ questo è il dispositivo di questa mozione ‒ ad attivarsi in tutte le sedi competenti per la costituzione di un corpo tecnico e civile con funzioni di Polizia per la tutela forestale e ambientale, coordinato a livello nazionale, ma incardinato nelle strutture degli enti territoriali locali, al fine di realizzare la linea strategica volta alla tutela e al ripristino degli ecosistemi, compresi quelli forestali.
Vi ho letto il dispositivo e le premesse di questa mozione, molto importante e di estrema attualità, viste anche le problematiche del nostro territorio e l'importanza della tutela della biodiversità, anche con il sopravvenire di queste emergenze ambientali, come quella climatica, la siccità e quant'altro.
Assume la Presidenza
Il Vicepresidente Nicola Ignazio FINCO

PRESIDENTE

Grazie, collega Zanoni.
Ci sono altre richieste di intervento?
Collega Speranzon, prego.

Raffaele SPERANZON (Fratelli d'Italia - Giorgia Meloni)

Pur condividendo le intenzioni dell'estensore, del consigliere Zanoni, non posso non rilevare un aspetto centrale. Questa mozione perché nasce, sulla base di che cosa nasce? Nasce sulla base della situazione attuale, che si è andata generando in seguito a scelte di natura politica e legislativa. Non posso dimenticare che, se non ci fosse stato il decreto Madia, la legge Madia, che ha soppresso il Corpo forestale dello Stato, oggi molti dei problemi che viviamo nelle nostre vallate, nei nostri territori, non solo nel Veneto, ma in tutto il territorio nazionale, non ci sarebbero.
Quindi, più che auspicare la nascita di un corpo, seppur di natura civile, collegato ad altre Istituzioni a livello nazionale, mi aspetterei che, al fianco della battaglia, che certamente i Parlamentari di Fratelli d'Italia faranno a livello nazionale, per reintrodurre il Corpo forestale dello Stato, anche il Partito Democratico, estensore di questa mozione, si aggiunga in quella sede per risolvere sul nascere il problema che viene evidenziato con questa mozione.
Non è costituendo un corpo regionale inquadrato a livello nazionale di natura civile che si risolverà il problema, ma reintroducendo il Corpo forestale dello Stato. Speriamo che, facendo seguito anche alle intenzioni manifestate in questa mozione, i Consiglieri regionali del Partito Democratico sappiano ben consigliare i loro colleghi a livello centrale, a livello parlamentare, perché possano aiutarci in questa difficile battaglia nell'interesse del nostro territorio.

PRESIDENTE

Grazie, collega.
Consigliere Formaggio, prego.

Joe FORMAGGIO (Fratelli d'Italia - Giorgia Meloni)

Grazie, Presidente.
Concordo pienamente con il mio Capogruppo, però volevo sottolineare che nella sua mozione ancora una volta il collega Zanoni attacca i cacciatori, nel senso che devono essere sorvegliati a vista. Se uno prende la prima pagina del Giornale di Vicenza di ieri, c'è scritto "L'Esercito abbandona la città di Vicenza perché chiamato da altre parti. C'è un problema di sicurezza". Il collega Zanoni avrebbe il mio voto favorevole a questa mozione se, invece di pensare agli uccelli, pensasse alla sicurezza delle persone.
Quindi, caro collega Zanoni, mi dispiace, ma da Fratelli d'Italia avrà un "no" secco a questa mozione. Grazie.

PRESIDENTE

Grazie, collega.
Consigliere Pan, prego.

Giuseppe PAN (Liga Veneta per Salvini Premier)

Abbiamo visto in questo Paese il costituirsi di corpi di Polizia. Ricordo anche quante polemiche sulla Forestale, che, naturalmente, in certe regioni, soprattutto nel meridione, ha innumerevoli soggetti, mentre magari dalle nostre parti poche centinaia.
Detto questo, ricordavo al consigliere Zanoni, visto che ha citato la legge n. 30/2016, che ho portato io in quest'Aula all'epoca, che oltre alla Madia, che il collega Speranzon richiamava, lei ha avuto un suo collega di partito del PD, tale Delrio, che ha distrutto tutta l'organizzazione delle Province, che comprendeva le Polizie provinciali. Noi ci siamo fatti allora, nel 2016, carico delle competenze e del personale degli Uffici caccia e pesca e siamo arrivati qui, adesso, ad avere comunque centralizzato presso l'Assessorato all'agricoltura, caccia e pesca queste funzioni, non fondamentali, ma strategiche e importanti per tanti cittadini. Ricordo che in Veneto ci sono circa 40.000 cacciatori oggi presenti e più di 170.000, mi sembra, tra pescatori sportivi e professionali.
Detto questo, si era anche, in quella legge, tentata la costituzione, vista anche l'autonomia richiesta della nostra Regione, di un corpo di Polizia ambientale regionale, che doveva mettere insieme tutte quelle competenze degli Uffici provinciali, del corpo di Polizia provinciale, in modo da dare un senso anche a loro. Purtroppo, nel tempo così non è stato. Il Governo si è opposto a questo disegno di legge, soprattutto su questo punto, perché c'era il problema di mantenere le competenze di Polizia giudiziaria a questi soggetti. Quindi, non si riusciva a risolvere la competenza in questo senso. Era difficile vedere un agente della Polizia provinciale che non riusciva a fare un decreto, una multa o, comunque, un arresto o qualcosa del genere. Purtroppo, si è lasciata lì, nel limbo, la questione.
È chiaro che questo discorso sarà affrontato quando arriverà questa competenza anche in questa Regione, nel momento della discussione delle materie dell'autonomia. A oggi, questo non è. Quindi, riportare in auge ‒ per carità; poi vedremo cosa succederà a Roma ‒ di nuovo un corpo di Polizia o una Forestale la vedo ormai una cosa di altri tempi.
Quindi, come Gruppo Lega e Intergruppo Liga Veneta, il nostro sarà un voto negativo.

PRESIDENTE

Per la replica, il collega Zanoni.

Andrea ZANONI (Partito Democratico Veneto)

Grazie, Presidente.
Mi viene da pensare che i colleghi che sono intervenuti non abbiano ascoltato il mio intervento o non abbiano letto la mozione. Ho sentito molte polemiche, ma nessuna proposta costruttiva per risolvere un problema oggettivo in seno ai corpi di Polizia provinciale nella nostra regione, e non solo nella nostra regione.
Si dice che si è d'accordo, mi riferisco al collega Speranzon: "Io sono d'accordo, ma siccome due secoli fa Tizio, Caio, Sempronio avevano fatto questo, avevano fatto quell'altro...". Questa mozione la presentiamo proprio per risolvere una situazione che con il tempo si è manifestata e che, quindi, in qualche modo deve essere affrontata, collega Speranzon.
Il collega Formaggio, come suo solito, invece di centrare l'obiettivo, la butta in caciara. Per il collega Formaggio è più importante uscire domani sui giornali con qualche battuta piuttosto che discutere del tema, affrontare il problema e cercare di risolverlo da legislatori, quali siamo. Parla di cacciatori quando nella mozione nemmeno lontanamente sono citati.

Joe FORMAGGIO (Fratelli d'Italia - Giorgia Meloni)

Tutelare tutti gli uccelli...
Assume la Presidenza
Il Presidente Roberto CIAMBETTI

PRESIDENTE

Collega Formaggio, la invito a non interrompere i suoi colleghi.
Collega Zanoni, prego.

Andrea ZANONI (Partito Democratico Veneto)

Collega Formaggio, la invito a leggersi qualcosa sulla buona educazione e a comprarsi anche un paio di occhiali, perché non ha letto la mozione.
Per quanto riguarda, invece, l'intervento del collega Pan, intervento che ritengo uno dei più tecnici, il collega fa presente che c'era stato un tentativo della Regione Veneto per un disegno di legge per sistemare la questione della Polizia provinciale, delle Polizie, che non è andato in porto perché non ne abbiamo le competenze. Allora, collega Pan, lei sta mettendo il dito nella piaga. Il problema c'è. Lo ammette. Questa mozione era proprio per dare potere alla nostra Regione di attivarsi nelle sedi istituzionali opportune, dando seguito a iniziative che già si stanno facendo a livello parlamentare, per risolvere proprio il problema che lei ammette esserci. Lo ammette. Ma lo sappiamo tutti. Basta guardarci attorno.
Trovo queste espressioni, queste volontà di voto contrario, a mio avviso, incongruenti anche con quello che state dicendo. A parte l'intervento del collega Formaggio, naturalmente. La ritengo un'occasione persa per dare una risposta a tutti gli operatori di questo settore, questi dipendenti che si occupano di vigilanza, che hanno lavorato per decenni nelle nostre Province e che chiederebbero di vedere attivare una formula che li valorizzi e che dia un futuro, una prospettiva e, naturalmente, maggiore efficacia ed efficienza a questa loro importante attività, che riguarda la vigilanza e il controllo di un patrimonio importantissimo per tutti noi cittadini. Quando si parla di ambiente e di biodiversità si parla di qualcosa nel quale siamo immersi, nel quale viviamo dalla mattina alla sera. È importantissimo.
Era veramente un modo utile per dare un'accelerata a questa necessità, che è inderogabile e che poteva partire anche dalla nostra Regione. Mozioni come queste sono state votate e stanno per essere votate in molti altri Consigli regionali, per dare maggiore spinta per risolvere un problema che, almeno da quello che ho capito, anche voi riconoscete esistere.

PRESIDENTE

Grazie.
Collega Guarda, in dichiarazione di voto.

Cristina GUARDA (Europa Verde)

Grazie, Presidente.
Semplicemente per supportare ulteriormente e chiedere alla maggioranza un cambio di rotta, all'ultimo, lo capisco, ma necessario. Perché? Abbiamo votato una mozione che riguardava sempre il Corpo forestale dello Stato e la preoccupazione rispetto alle conseguenze drammatiche che evidentemente in questo settore ha avuto la riforma Madia, di cui ripercorrere responsabilità è chiaro, evidente e anche, alle volte, opportuno. Allo stesso tempo, però, non risolve il problema.
Chiedo, quindi, che ci sia una revisione della proiezione di voto rispetto a questa mozione, perché è importante politicamente essere uniti...

PRESIDENTE

Collega Zanoni, ha il microfono aperto e si sente tutto quello che sta discutendo con non so chi.
Prego, collega Guarda.

Cristina GUARDA (Europa Verde)

Chiedo, quindi, alla maggioranza di rivedere la propria posizione, per un semplice motivo: sebbene sia opportuno che la decisione su come riorganizzare questa eventuale nuova revisione del Corpo forestale o ricostituzione del Corpo forestale avvenga all'interno di Camera e Senato, quindi del Parlamento preposto per questo, noi, come Consiglieri regionali, di fronte al fatto che nel 2021 il costo, per una gestione drammatica della stagione degli incendi, è stato valutato intorno ai 3 miliardi di euro, a fronte di una rivista spesa al ribasso, da parte della Corte dei conti, di 10 milioni di euro, dovuto alla cancellazione del Corpo forestale e all'accorpamento, poi, del personale all'interno del corpo dei Carabinieri... È evidente che questo è un aspetto tecnico-numerico palese che ci deve impegnare ad un'azione comune, che non veda delle opposizioni dovute alla rivendicazione di una storia piuttosto che di una possibilità futura, non ancora certificata o certa, di affrontare il tema a livello regionale con l'autonomia, ma ci richiami all'ordine, oggi, per intervenire, oggi, in questo poco tempo che rimane in questa Legislatura nazionale, per fare in modo di correggere un errore che è evidente e che deve essere rivisto.
Sostenendo la mozione del collega Zanoni, andiamo, naturalmente, a indirizzare una strada. Ciò non toglie che, evidentemente, a livello nazionale potrete percorrere le iniziative e le proposte che riterrete più opportune. Oggi è evidente che il richiamo è: non perdiamo per strada questa opportunità di revisione, dato che c'è un Governo che è anche di maggioranza molto, molto larga; andiamo verso una soluzione e affrontiamola quanto prima. Un'altra stagione come quella del 2021 non soltanto è dannosa per l'ambiente e per la garanzia della biodiversità naturale, a cui io e altri colleghi siamo, magari, più sensibili, ma è dannosa anche per le casse pubbliche. Il dato di 3 miliardi di euro di costo relativo alla stagione degli incendi 2021 ci dà un chiaro e diretto messaggio. I 10 milioni di risparmio calcolati dalla Corte dei conti non sono assolutamente paragonabili a quanto stiamo perdendo senza l'attività di prevenzione.

PRESIDENTE

Grazie, collega.
Non vedo altri interventi.
Mettiamo in votazione la mozione n. 268.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio non approva.
PUNTO
14



MOZIONE PRESENTATA DAI CONSIGLIERI SPERANZON, POLATO, SORANZO, FORMAGGIO E RAZZOLINI RELATIVA A "CARO ENERGIA: VENGANO STANZIATI AIUTI IN SUPPORTO A FAMIGLIE ED IMPRESE VENETE". (MOZIONE N. 240) APPROVATA (DELIBERAZIONE N. 67/2022)

PRESIDENTE

Passiamo alla mozione n. 240 dei colleghi Speranzon, Formaggio e altri.
Prego, collega Speranzon.

Raffaele SPERANZON (Fratelli d'Italia - Giorgia Meloni)

Presidente, la ringrazio.
Questa mozione l'abbiamo presentata il 2 febbraio. Dal 2 febbraio sono passati due mesi. In questi due mesi, però, la situazione, rispetto ai temi che affronta questa mozione, si è abbondantemente aggravata. Prima le necessità erano legate non solo alle statistiche che arrivavano da istituti demoscopici, da istituti di ricerca, dalla CGIA di Mestre, che ci raccontavano che era previsto, nel corso del 2022, un aggravio per le tasche di ogni cittadino di circa 110 euro durante l'anno, portando in alcuni casi anche a 1.200-1.300 euro a famiglia il costo maggiorato di energia e di gas, ma gli accadimenti in Ucraina hanno, poi, aggravato sensibilmente questo problema.
Con questa mozione noi chiediamo che la Giunta regionale si attivi presso il Consiglio dei ministri per mettere in campo aiuti concreti alle famiglie e alle imprese per affrontare la crisi innescata dall'aumento del costo dell'energia, salvaguardando i posti di lavoro; di studiare un piano di supporto energetico, coinvolgendo le Amministrazioni locali, le associazioni di categoria, che includa un Piano triennale che copra almeno la contemporaneità dello stato di emergenza nazionale. Oggi sappiamo che quando ci si riferisce allo stato di emergenza ci si riferisce a quello che finisce il 31 dicembre per gli accadimenti in Ucraina, per la guerra scatenata dalla Russia.
"Impegna la Giunta regionale ad aprire una discussione su un progetto a lungo termine volto all'indipendenza energetica ponendoci al riparo dalle speculazioni estere, valorizzando le fonti energetiche rinnovabili e ragionando seriamente sulla geotermia e abbandonando oggi ogni pregiudizio ideologico su altre possibili fonti energetiche". Queste cose le abbiamo scritte prima che scoppiasse la crisi in Ucraina e drammaticamente questa indipendenza energetica oggi è dimostrata essere una strada, anche dal punto di vista politico, indifferibile non solo, ovviamente, per l'Italia, ma credo per molti Stati europei. Noi guardiamo in casa nostra e riteniamo che dobbiamo fare ogni cosa perché ci si incammini in questa direzione.
Poi, ovviamente, visto che c'è una contingenza che riguarda le scadenze delle bollette che stanno assillando e che probabilmente producono anche tutta una serie di effetti dannosi alla salute di tanti nostri concittadini che non credo dormano serenamente la notte, sapendo che iniziano a maturare debiti importanti perché non riescono a pagare le bollette di luce e gas, di intervenire sul taglio dei costi con provvedimenti che incidano sugli oneri fissi e sulla tassazione.

PRESIDENTE

Grazie.
Camani, prego.

Vanessa CAMANI (Partito Democratico Veneto)

Grazie, Presidente.
Naturalmente non si può non condividere le premesse della mozione presentata da Fratelli d'Italia che ci offre l'opportunità di discutere su un grande tema e cioè di come gli aumenti del costo dell'energia e delle materie prime, dovuti in parte a strumentalizzazioni e a manovre inflazionistiche, in parte direttamente connesse al conflitto in Ucraina, stanno impattando sulle famiglie e sulle imprese italiane e venete. Dunque le premesse sono assolutamente condivisibili, così come è condivisibile la valutazione rispetto al decreto, peraltro di matrice MISE, quindi del Ministro della Lega Giorgetti, che è intervenuto con risorse importanti.
Ciò che però lascia veramente interdetti di questa mozione è che non si capisce esattamente cosa stiamo facendo noi qua, nel senso che siamo dei Consiglieri regionali che esercitano la loro funzione in una Regione a forte trazione produttiva, facciamo politica in un territorio in cui, tra conseguenze dirette e indirette del conflitto in Ucraina, già sappiamo che ci saranno degli impatti rilevanti.
Possiamo impegnare il Governo quanto vogliamo che però, ripeto, ha già fatto il decreto con contenuti anche rilevanti per le famiglie e per le imprese, per il taglio bollette e per il taglio sul costo della benzina.
È curioso che un Consigliere di maggioranza impegni il Governo e non impegni la Giunta regionale perché ci sono diverse cose (altre Regioni lo hanno fatto) che la Regione potrebbe fare immediatamente per dare risposta, perché naturalmente più l'Istituzione si avvicina al territorio più è rapida anche la risposta rispetto a questo tipo di questioni.
Lo dico perché ci possiamo certamente attivare presso il Consiglio dei Ministri per mettere in campo aiuti concreti, ma ai consiglieri Speranzon, Polato, Soranzo, Formaggio e Razzolini chiedo tecnicamente, nella vostra funzione di Consiglieri regionali del Veneto, quali iniziative avete realizzato perché nell'Istituzione che rappresentate siano messi in campo aiuti concreti a famiglie e imprese venete, come dice il titolo della mozione? Penso che sia importante che noi ci concentriamo su quella che è la nostra funzione.
Poi, studiare un piano di supporto energetico credo sia già nelle intenzioni del Governo e dovrebbe forse anche in questo caso essere posto all'attenzione della Giunta regionale, così come il progetto a lungo termine volto all'indipendenza energetica: c'è il PNRR, quella cosa che ci dà tanto fastidio, ma che in realtà esso stesso, almeno in una quota parte rilevante, può diventare un progetto a lungo termine in termini energetici.
Per concludere, Presidente, non c'è nulla in contrario al contenuto di questa mozione. Credo che però, per l'economia dei lavori di questo Consiglio, sarebbe auspicabile che ci impegnassimo tutti a svolgere al meglio la funzione che dobbiamo svolgere dentro a questo Consiglio regionale e cioè offrire il nostro contributo perché la Regione faccia il suo mestiere anche nel caso molto opportunamente sollevato dai Consiglieri di Fratelli d'Italia.

PRESIDENTE

Collega Pan, prego.

Giuseppe PAN (Liga Veneta per Salvini Premier)

Grazie. Io voglio solo aggiungere su queste riflessioni e intanto comunque il collega Speranzon lo ringrazio di aver presentato questa mozione, perché la mozione è di febbraio, poi il mondo è cambiato repentinamente proprio da 40 giorni a questa parte. Ciò che proprio dicevo stamattina a un gruppo di agricoltori che sono stati ricevuti insieme alla collega Venturini e al presidente Ciambetti, che quello che ci chiedono spesso e volentieri le nostre imprese e i nostri imprenditori di fare qui dentro è di sburocratizzare il sistema.
Faccio un esempio molto semplice e poi mi taccio perché poi nessuno ha la soluzione di queste cose. Potremmo parlare di comunque interventi bene del ministro Giorgetti e del nostro Governo in cui come Lega siamo presenti e stiamo sostenendo naturalmente questa transizione dall'epidemia alla guerra, un'emergenza dietro l'altra. Quindi un gran lavoro anche dei nostri Assessori che su tutti i campi comunque stanno portando avanti intese con il Governo per appunto anche cambiare quelle che sono le basi dei nostri fondi europei che abbiamo a disposizione, del FEASR, del FESR, e quindi puntare molto di più per utilizzare questi fondi insieme a quelli del PNRR, naturalmente non solo come incentivo al debito dell'impresa, ma di un intervento straordinario in aiuto.
Faccio un esempio di un'impresa agricola che, prima in Europa, produce orchidee in quel di Carceri in Provincia di Padova, azienda Menin: 5 milioni di orchidee che vengono prodotte all'anno, la prima in Europa. Costo del gas pre-pandemia: 1 milione, 1 milione e mezzo; costo attuale, siamo a bollette da 8 milioni, quindi o si chiude o naturalmente, visto che siamo anche una zona vicino ai Colli Euganei, alle Terme eccetera, pensiamo alla geotermia, che ben ha detto e ha ricordato il collega. Fare un impianto di questo genere, in cui l'impresa anche vuole investire 1 milione, 1 milione e mezzo per realizzarlo, è impossibile per la burocrazia: e il Parco Colli e la Regione e la Provincia e la Sovraintendenza eccetera, eccetera, eccetera. Si potrebbe risolvere una questione vitale, perché mantenere un vivaio di 50.000 metri quadrati, cioè cinque ettari di vivaio al caldo, immaginate la spesa che ci vuole.
Cosa può fare la Regione Veneto? Chiaramente non possiamo cambiare il mondo energetico noi quando noi importiamo il 40% del gas dalla Russia, il 2% dall'Algeria, il 18% dalla Norvegia, importiamo il petrolio da tutto il mondo. Abbiamo qualche giacimento di gas nell'Adriatico che però o tiriamo su il gas lì e poi abbiamo il problema della subsidenza e abbiamo tanti problemi, ma almeno dove ci sono le fonti di energia disponibili, e la geotermia è una di quelle, sfruttiamole.
Sfruttiamo il riciclo dei rifiuti e gli inceneritori per produrre energia e teleriscaldamento, sfruttiamo e riaccendiamo le centrali nucleari che abbiamo in questo Paese per cercare di trovare delle soluzioni a medio e lungo periodo. Cambiamo la politica energetica. Non copriamoci gli occhi.
Non possiamo dimenticare i comitati che si battevano in Puglia, da dove arriva il collega Montanariello, per difendere 100 ulivi. Per carità, bene i 100 ulivi, però se adesso non avessimo la TAP che arriva dall'Azerbaijan difficilmente vedremmo il ministro Di Maio andare a fare accordi sui gas e aumentare da lì l'arrivo del gas.
Cerchiamo di superare i comitati, cerchiamo di superare tutte le burocrazie e facciamo la nostra parte anche qui in Regione e penso che così tanti problemi verrebbero risolti.
Assume la Presidenza
Il Vicepresidente Nicola Ignazio FINCO

PRESIDENTE

Grazie, collega Pan.
C'è il collega Speranzon in replica o vuole aspettare?
Collega Ostanel, prego.

Elena OSTANEL (Il Veneto che Vogliamo)

Grazie, Presidente.
Io ho bisogno di chiedere al proponente un chiarimento, perché è già stato detto molto sulla mozione, ma c'è un punto sull'"impegna", il penultimo punto, dopo la geotermia, su cui io condivido e avevo anche provato a inserire in un progetto di legge una manovra specifica rispetto alla zona che appena adesso ha citato anche il collega Pan. Ma mi sto chiedendo il punto relativo al fatto di non avere nessun pregiudizio ideologico su altre fonti di energia. Si può dire tutto e si può anche far finta di dire delle cose all'interno di una mozione e io vorrei chiedere esplicitamente se su questo punto si fa riferimento al nucleare o se è semplicemente citare altre fonti energetiche che non lo prevedono. Questa credo che sia una questione dirimente che in una mozione, appunto, che posso anche condividere nel merito, credo che non sia ora il tempo di discutere su questo punto. Ho bisogno di una precisazione abbastanza chiara su un punto che in questa mozione non è chiaro.

PRESIDENTE

Grazie, collega.
Consigliere Montanariello, prego.

Jonatan MONTANARIELLO (Partito Democratico Veneto)

Grazie, Presidente.
Credo che anche il collega abbia introdotto un ragionamento, che pur non essendo proprio inerente alla mozione che stiamo discutendo in questo momento, accenda uno spaccato su un ragionamento che noi dovremmo tentare di capire una volta per tutte se lo vogliamo fare innanzitutto e come lo vogliamo fare.
Quello che dice il collega Speranzon è chiaro che si cala in un contesto più ampio, così come quello che diceva Pan prima, al netto, Pan, di quella che può essere la Puglia, la Basilicata o la Georgia, ma è un ragionamento più ampio che ci cala in un contesto dove ci mette di fronte a quelle che sono state le nostre responsabilità negli ultimi trent'anni, cioè quello di dire sempre no a tutto. Perché noi negli ultimi trent'anni credevamo che dire di no a tutto fa figo, che rincorrere i comitati per prendere quattro voti aiuti i destini e le carriere politiche. Quella che è la realtà non l'affrontiamo mai: infatti, se parliamo di energia, negli ultimi trent'anni, quarant'anni, credo dagli anni Ottanta, dagli anni Novanta, non ricordo bene, sembra che il mondo energetico sia cambiato perché vediamo in giro queste forme alternative, siamo passati da un fabbisogno estero dell'80% di energia a uno del 75. Quindi abbiamo fatto un quasi nullo passo avanti.
Però credo che noi, una volta per tutte dovremmo sederci tutti intorno a un tavolo, abbandonare i preconcetti, abbandonare i pregiudizi e guardarci negli occhi e capire cosa vogliamo fare nel mondo energetico. Guardate, lo dico senza polemiche, che non venga fuori domani che Montanariello ha detto... Analizzo i fatti: al nucleare diciamo no, giusto, anche io sono contrario. Bene. All'idroelettrico diciamo di no, perché ogni volta che ci deve essere un impianto idroelettrico il ghiacciaio che si scioglie, patrimonio... No. Se parliamo di gas, guai a chi ha un deposito di gas, insomma no, è un po' come le antenne; se domani tolgono internet tutti non riescono più neanche a lavorare, però se ti mettono un'antenna 5G vicino a casa diventi capo del comitato che non vuole l'antenna. Quindi, il gas non ne parliamo proprio. Il fotovoltaico, lo stiamo vedendo in questi giorni, meglio non parlare del fotovoltaico, aspettiamo che arrivi in Aula, lo stiamo vedendo in questi giorni. Le estrazioni mai sia, perché c'è il problema della subsidenza, Pan, c'è se lo estraiamo noi, se lo estraggono i croati no, se lo estraggono i croati il problema della subsidenza non esiste.
Allora due sono le cose: o noi andiamo fuori dai cittadini e diciamo "Non rompete le scatole, pagate la benzina 6 euro al litro e pagate 400 euro al mese di bolletta" oppure un ragionamento dovremmo farlo. O noi andiamo fuori sul giornale a dire: "Cittadini, smettetela, la benzina costa 3; costa 6, perché noi...". Ma voi vi rendete conto che noi mandiamo i rifiuti in Paesi che paghiamo perché li prendano, dopo li bruciano, producono energia e ci vendono l'energia.
Un esempio è l'Austria. Noi compriamo dall'Austria l'energia che produce bruciando i nostri rifiuti e noi paghiamo quel Paese per bruciarli.
Un ragionamento noi dobbiamo farlo, perché se continuiamo a dire sempre di no a tutto chiudiamo le nostre fabbriche, perché costerà tutto di più. Diciamo alle famiglie che si devono scaldare con il bancale del supermercato davanti al caminetto?
È un ragionamento spinoso, è un ragionamento scomodo, è un ragionamento che nessun politico vorrà affrontare mai perché è uno di quei ragionamenti che ti porta in qualche modo su un terreno dove un po' di consenso lo perdi, perché ognuno ha i suoi ideali giusti e legittimi. Però, dobbiamo cominciare a fare un ragionamento. Siamo arrivati al punto, cari colleghi, lo stiamo vedendo in questi giorni, che dobbiamo stare attenti anche a parlare di fotovoltaico. Siamo arrivati al punto che per quarant'anni abbiamo detto che ci vogliono le energie alternative, e oggi... Sì, è importante, ma lì no, lontano da qui.
È arrivato il momento che a livello nazionale, a livello regionale, anche a livello comunale, la politica si assuma la responsabilità di una discussione vera su questo tema, vera, di una discussione vera e reale, perché non possiamo essere come famiglie, come imprese, ostaggi della nostra indecisione perché per trent'anni abbiamo preferito dire di no a tutto perché era "figo" e oggi stiamo pagando le conseguenze. Oggi, se paghiamo la benzina, paghiamo l'energia cara, è colpa nostra. È colpa nostra che non abbiamo scelto.
Grazie.

PRESIDENTE

Grazie, collega.
Consigliere Speranzon, in replica, prego.

Raffaele SPERANZON (Fratelli d'Italia - Giorgia Meloni)

La frase è esaustiva: non ci devono essere su questi temi dei pregiudizi.
Le scelte che sono state fatte, nel momento in cui vengono fatte, sono figlie della situazione, dell'analisi, delle tecnologie di cui disponiamo nel momento in cui facciamo le scelte. Poi, passano gli anni, cambiano le tecnologie, cambiano le condizioni, cambiano le necessità, cambiano i fabbisogni e i bisogni e quindi dobbiamo anche aggiornare le nostre scelte sulla base di questi fatti che non sono legati a un approccio dogmatico, ideologico, che dice quell'energia prodotta, quella no, perché ha un nome che non ci piace.
Se c'è un modo di produrre energia che ritengo essere pericoloso, dannoso, inquinante, sono cose, ovviamente, che lasciamo alla valutazione tecnica di coloro che possono darci delle risposte. Infatti, con questa mozione non diamo un indirizzo chiaro verso il quale orientarci, diciamo semplicemente di non avere alcun tipo di pregiudizio ideologico, di pregiudizio ideologico rispetto a scelte che avranno conseguenze importanti sulle generazioni che verranno, per evitare quello che ha detto adesso il collega Montanariello. Non possiamo oggi, alla luce della scarsa lungimiranza degli ultimi decenni nelle politiche energetiche, ricadere nello stesso errore.
Noi dobbiamo avere, oggi, il senso di responsabilità di riconoscere l'errore di quello che abbiamo fatto negli ultimi decenni, correggerlo e mettere in condizione il futuro della nostra nazione di avere la possibilità di produrre energia senza essere al servizio di qualche altro, al servizio dal punto di vista politico ed economico di qualche altro Stato.
Per cui, per rispondere alla consigliera Ostanel, qui non ci sono nomi e cognomi, non c'è scritto "energia atomica, energia nucleare". C'è scritto tutto quello che, senza pregiudizio e senza atteggiamento dogmatico, i tecnici, gli scienziati possono suggerirci per darci l'indipendenza energetica.

PRESIDENTE

Grazie, collega.
Non ci sono altre richieste di intervento, quindi chiudiamo la discussione.
Passiamo ora alle dichiarazioni di voto.
Non ci sono dichiarazioni di voto.
Mettiamo in votazione la mozione n. 240.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
PUNTO
15



RISOLUZIONE PRESENTATA DAI CONSIGLIERI OSTANEL, GUARDA, BIGON, CAMANI, MONTANARIELLO, GIACOMO POSSAMAI, ZANONI, ZOTTIS, LORENZONI E BALDIN RELATIVA A "METTERE AL BANDO I NEOFASCISTI E SCIOGLIERNE LE LORO ORGANIZZAZIONI". (RISOLUZIONE N. 29) APPROVATA (DELIBERAZIONE N. 68/2022)

PRESIDENTE

Passiamo alla risoluzione n. 29, presentata dai colleghi Ostanel, Baldin ed altri.
Un tema nuovo per il Consiglio regionale.
Prego, collega Ostanel.

Elena OSTANEL (Il Veneto che Vogliamo)

Grazie, Presidente.
No, non è un tema nuovo per il Consiglio regionale, ma, come sa, il 9 ottobre 2021 è successo qualcosa di particolare nel nostro Paese, perché dei gruppi di neofascisti, guidati, da quanto risulta, da esponenti nazionali di Forza Nuova, hanno fatto un assalto alla sede nazionale della CGIL a Roma. Quindi, la risoluzione che propongo veniva presentata pochi giorni dopo questo fatto, quindi è motivata da questo e non da una situazione generale di cui più volte abbiamo discusso all'interno di questo Consiglio e anche in passato.
La risoluzione semplicemente ricorda alcuni passi fondamentali non solo della nostra Costituzione, ma anche dello Statuto della Regione del Veneto. Nei "considerata" di questa risoluzione, infatti, ricordo che l'episodio ha riportato nel dibattito pubblico alla memoria proprio gli esordi di quello che era il movimento fascista, che cominciò purtroppo a farsi strada nella storia italiana proprio attaccando i lavoratori e le loro organizzazioni sindacali. Ricordo che, pur nell'ambito della libera manifestazione del pensiero, del diritto di riunione e di associarsi liberamente, che sono salvaguardati dalla nostra Costituzione, l'episodio in quel momento, per la violenza anche simbolica che presentava, stava all'interno della necessità di essere perseguito con la necessaria urgenza e veniva anche condannato da tutte le forze politiche che in quel momento ne discutevano.
Ricordo anche nella risoluzione non solo la nostra Costituzione, che vieta la riorganizzazione sotto qualsiasi forma del disciolto partito fascista, ma richiamo anche lo Statuto del Veneto, il quale espressamente prevede che la Regione opera per garantire e rendere effettivi i diritti inviolabili, i doveri e le libertà fondamentali dell'uomo riconosciuti dalla Costituzione e dalle fonti del diritto europeo. Ricordo anche che il Consiglio regionale nel 2021 aveva approvato all'unanimità una mozione, che era stata presentata e anche prima citata dalla consigliera Guarda, che diceva appunto: "Mai più iniziative per l'affermazione del fascismo nelle Istituzioni regionali".
Nella risoluzione esprimo e auspico due cose, che tra l'altro erano all'ordine del giorno della discussione in quel momento, ma che purtroppo, nel periodo successivo, non hanno portato le forze politiche nazionali a prendere una posizione chiara su questo punto.
Io credo che oggi, anche in virtù del fatto che l'8 aprile ci sarà una seconda udienza del processo in corso, e poi citerò anche alcune delle questioni che sono sopraggiunte dopo la data del deposito della risoluzione, cioè di esprimere, come Consiglio regionale del Veneto, anche in virtù del fatto che l'8 aprile ci sarà questo momento importante, profonda preoccupazione per l'assalto che era avvenuto all'epoca e su cui credo, ovviamente, le varie forze politiche si erano già espresse in quel momento, ma oggi sia importante ricordarlo, ma anche, cosa che invece non è stata conseguita a livello nazionale nonostante vari leader politici lo avessero detto, auspicare che le autorità competenti perseguano senza indugi la minaccia di sicurezza pubblica e sociale prevedendo altresì alla messa al bando e allo scioglimento delle organizzazioni neofasciste coinvolte e di tutte quelle che professano apertamente la loro adesione ai principi neofascisti.
Ricordiamo che dopo i fatti che citiamo in questa mozione molte persone sono state indagate, alcune anche condannate, se non ancora in via definitiva. Cito: "Cinque misure cautelari, due persone ai domiciliari, tre obblighi di dimora", tra cui appunto anche un leader catanese del movimento Forza Nuova. Sono stati dati otto anni di carcere a Fabio Corradetti, figlio della compagna del leader romano di Forza Nuova, Giuliano Castellino, e otto anni a Roberto Borra, Massimiliano Ursino e Massimiliano Petri, sei anni e sei mesi per altri esponenti che, secondo i PM, sono stati accusati di aver partecipato all'assalto alla CGIL e di ispirare proprio quell'azione ai principi neofascisti che sono vietati dalla nostra Costituzione.
Siccome già oggi altri leader di Forza Nuova come Castellino e Fiore hanno assistito alla precedente udienza proprio in video collegamento dal carcere e l'8 aprile avremo la prossima udienza, credo sia importante tenere alta l'attenzione, perché questi non sono fatti che sono accaduti in quel momento e che poi non abbiamo visto ripetersi oppure non rischiano di ripetersi in futuro. In quel momento c'è stata la presa di consapevolezza da parte di tutte le forze politiche che quello che era accaduto era da condannare in maniera grave.
Io credo che oggi il Consiglio regionale, in virtù del fatto che l'8 aprile abbiamo questo momento, possa ribadire non solo quello che si esprime nella risoluzione, profonda preoccupazione, ma anche auspicare che le autorità competenti vadano verso la direzione di quello che le forze politiche all'epoca dicevano, cioè di mettere al bando e sciogliere tutte quelle organizzazioni che si ispirano ai principi neofascisti.
Grazie.

PRESIDENTE

Collega Montanariello, prego.

Jonatan MONTANARIELLO (Partito Democratico Veneto)

Presidente, intervengo sull'ordine dei lavori.
Volevo chiedere se siamo nel rispetto dell'articolo 85 del Regolamento del Consiglio regionale.

PRESIDENTE

Un attimo, colleghi.

Jonatan MONTANARIELLO (Partito Democratico Veneto)

Ho chiesto se siamo nel rispetto dell'articolo... "Validità delle deliberazioni": c'è il rispetto dell'articolo 84 "salvo diverse disposizioni statutarie"?

PRESIDENTE

Consigliere, stiamo rispettando l'articolo 85.

Jonatan MONTANARIELLO (Partito Democratico Veneto)

Grazie, Presidente.

PRESIDENTE

Vada tranquillo.
Collega Speranzon, in replica, prego.

Raffaele SPERANZON (Fratelli d'Italia - Giorgia Meloni)

È il mio intervento, non sono in replica.
È una risoluzione presentata a ottobre, cioè poco prima delle elezioni a Roma. Cosa succede purtroppo ogni qualvolta ci si approssima alle elezioni politiche e speriamo non anche alle prossime amministrative? Che ci sono dei gruppi che nella società sostanzialmente non esistono, che non si vedono, che non hanno alcun tipo di peso dal punto di vista elettorale, anzi, partecipano qualche volta alle elezioni, non si sa bene attraverso quali aiuti, perché poi, quando partecipano, prendono percentuali vicine allo zero e chi spera di ottenerne un vantaggio attraverso la loro partecipazione alle elezioni di certo non sono partiti che sono nel centrodestra. Allora, ci viene il dubbio, perché chi può sciogliere...
Prima qualcuno ha fatto un'osservazione rispetto alla mozione che abbiamo presentato dicendo: "Ma noi siamo il Consiglio regionale del Veneto, dobbiamo occuparci delle cose che possiamo fare qui dal Veneto, non rimandare al Governo piuttosto che al Parlamento questioni quando magari alcuni aspetti possiamo...".
Questa risoluzione invita a sciogliere... Ben venga, bene, ma chi deve sciogliere? C'è una legge, la legge prevede che il Governo... Oggi c'è un Governo, il PD è al Governo e perché non scioglie Forza Nuova? Perché non scioglie gli altri partiti e gli altri movimenti neofascisti? Perché non fa quello che deve fare, cioè sciogliere questi partiti neofascisti?
Non è che per caso qualcuno magari ne tragga qualche utilità da questi pseudo movimenti che dal punto di vista del consenso son pari a zero? Dal punto di vista della presenza nei territori sono pari a zero, ma poi compaiono magicamente ed esclusivamente proprio quando mancano pochi giorni alle elezioni per far sì che si possa demonizzare il centrodestra, perché poi si dice: "Questi, bene o male sono ascrivibili, sono vicini, sono più o meno, sono comunque". Scioglieteli.
Il PD governa l'Italia? Sciolga Forza Nuova, sciolga CasaPound, sciolga tutti quei movimenti fascisti, neofascisti, veterofascisti, vicini, xenofobi, razzisti, tutti, quello che volete, li sciolga il Governo. Non è la Regione del Veneto che scioglie, non è la Giunta regionale, non è il Consiglio regionale. Noi siamo favorevoli e appoggeremo l'azione del Governo nazionale, ma non la vediamo però. Non la vediamo e crediamo che questa risoluzione sia semplicemente una risoluzione che non solo non ha nessun peso, nessun significato, non serve a nulla, ma ci fa venire dei dubbi. Perché noi, per esempio, nel 2019 abbiamo votato in Parlamento europeo una risoluzione che condanna tutti i totalitarismi, tutti i to-ta-li-ta-ri-smi, lo scandisco con le sillabe. Uno si chiama fascismo, uno si chiama comunismo, uno si chiama nazismo. Abbiate il coraggio, cari amici, compagni e colleghi, Consiglieri del PD di condannare anche voi, visto che quando si va in Parlamento europeo a votare queste risoluzioni il voto del PD non c'è. Non c'è il voto del PD quando c'è da condannare tutti i totalitarismi, tutti i totalitarismi, tutti, tutti, tutti, compreso uno che si chiama comunismo. Comunismo. Comunismo.
Ecco, questo è il motivo per il quale noi non possiamo partecipare al voto di questa risoluzione.

PRESIDENTE

Ha concluso, collega Speranzon?

Raffaele SPERANZON (Fratelli d'Italia - Giorgia Meloni)

Sì, sì.

PRESIDENTE

Bene.
Collega Camani, prego.

Vanessa CAMANI (Partito Democratico Veneto)

Grazie, Presidente.
Resto abbastanza basita dall'intervento del capogruppo Speranzon, che evidentemente si è sentito inspiegabilmente preso in causa da questa mozione che si rivolgeva ai neofascisti. Mi dà, però, l'occasione di dire semplicemente tre cose.
La prima, io vorrei che fosse chiaro, a prescindere dal posizionamento politico e ideologico di ciascuno di noi, che in un Paese normale, dove la democrazia è l'elemento attorno a cui si organizza la società, le sedi delle forze sindacali non vengano assaltate. Questo è un elemento che è giusto che sia al centro dell'attenzione di questa discussione, di un fatto molto grave, che è avvenuto ormai diversi mesi fa e nulla c'entravano le elezioni. C'entravano piuttosto le manifestazioni di quei sedicenti No-Vax di cui si parlava anche nella mozione precedente, che hanno spesso trovato nella destra e nell'ultradestra sponde politiche consistenti. In quella sede accadde che dei gruppi politici organizzati di estrema destra, di fatto, ripeterono il gesto che durante il ventennio il partito fascista fece tra i primi atti di apertura del regime illiberale e dittatoriale che in questo Paese portò non soltanto la fine di tante libertà, ma soltanto la guerra e la morte.
La mozione aveva l'obiettivo di riportare dentro questo Consiglio questa discussione che dovrebbe essere molto seria e rispetto alla quale tutti dovremmo sentirci ingaggiati, cioè la necessità di ribadire che i principi di convivenza civile, di democrazia devono stare al fondamento del confronto tra noi. Ecco, questa mozione, che avrebbe, a mio giudizio, naturalmente dovuto trovare la condivisione del Consiglio, è stata invece oggetto di un intervento particolarmente appassionato del consigliere Speranzon che, dopo aver appena chiesto l'approvazione di una mozione che chiedeva l'intervento del Governo per dare una mano alle famiglie e alle imprese venete che stanno soffrendo i costi della crisi energetica, oggi ci invita, sulla mozione che condanna l'assalto da parte di forze dell'estrema destra alla CGIL, a stare sui temi del Consiglio regionale. Questa è la prima contraddizione.
Non credo ci sia nulla di pretestuoso in questa mozione. Credo, invece, che sia giusto, con serietà, porci il tema della qualità della democrazia delle nostre società, chiederci se sia normale che di fronte ad un assalto come quello a cui abbiamo assistito a ottobre alle sedi delle organizzazioni sindacali ci sia una forza politica, Fratelli d'Italia, che cerca di far passare il messaggio che sembrerebbe che sia la sinistra a fare a posta a mantenere in vita organizzazioni come Forza Nuova, perché è funzionale a screditare l'immagine di Fratelli d'Italia.
Ora, le teorie dei complotti non mi hanno mai affascinato. Diciamo che tra tutte quella del consigliere Speranzon è quella più misera dal punto di vista di contenuto e che credo non sia neanche in questo caso degna della discussione di oggi.
Per queste ragioni, credo che come Partito Democratico dobbiamo sostenere l'appello che ci richiama a esprimere preoccupazione per ciò che è accaduto alla sede nazionale della CGIL, oltre ovviamente ad esprimere piena solidarietà alle organizzazioni sindacali e certamente ad associarci nell'auspicio che le autorità competenti continuino a perseguire chi minaccia la sicurezza pubblica e la sicurezza sociale e in particolare le organizzazioni che si ispirano nel 2022 a partiti fascisti.

PRESIDENTE

Grazie, collega.
Consigliere Pan, prego.

Giuseppe PAN (Liga Veneta per Salvini Premier)

È chiaro che è una risoluzione che pone dei temi che abbiamo già visto, che sono i temi dell'antifascismo, che sono i temi dell'antiviolenza, che sono i temi del convivere in una società democratica. Io ne ho viste un po' di cose, anche nel passato. Veniamo dalla prima Lega Nord dei primi tempi, della prima Liga Veneta. Noi siamo nati come un movimento democratico, popolare e naturalmente aborriamo ogni tipo di violenza.
Mi viene in mente, sempre, quando si parla di questi argomenti, di un adagio che il nostro segretario di allora, Umberto Bossi, diceva sempre nei suoi comizi: né con la destra, né con la sinistra, né con il centro, ma noi della Lega siamo sopra. Siamo sopra nel senso che prendiamo le distanze dalle ideologie che sia la destra che la sinistra in questo Paese non hanno mai dimenticato, che arrivano dai totalitarismi dei primi del Novecento, quindi, da una parte, dalla rivoluzione leninista, stalinista, e da un'altra parte di allora, sempre contemporanea, dei totalitarismi, nazifascisti che ci hanno poi anche coinvolto come nazione.
Dicendo un sì a questa risoluzione come Gruppo Liga Veneta, vorrei anche ricordare quanti nei nostri comizi o quanto banchetti della nostra Lega sono stati distrutti dai centri sociali. Mi ricordo quando facemmo il comizio a Bologna come le infiltrazioni dei centri sociali allora bastonavano le signore o gli inermi cittadini che venivano ad ascoltare i nostri comizi, come è successo poi a Milano, a Roma e da altre parti.
Mi sarebbe piaciuto vedere in questa risoluzione la condanna anche dell'altra parte, non solo naturalmente per un assalto a un sindacato che è avvenuto a Roma, ma ricordo anche il contesto in cui ci sono queste infiltrazioni di questi violenti, naturalmente poi c'erano i No-Vax, c'erano un po' tutte queste questioni.
Però, come non ricordare le manifestazioni per la pace, dove si infiltrano i Black Block o altre formazioni di questo tipo che distruggono le banche, i negozi, che picchiano. Noi, come Lega-Liga Veneta aborriamo ogni violenza politica e ogni organizzazione che si ispira a tutto questo.

PRESIDENTE

Grazie, collega.
Passiamo ora alle dichiarazioni di voto.
Ci sono dichiarazioni di voto? Collega Possamai, prego.
Collega Ostanel, si deve prenotare, per cortesia.
Prego, collega Ostanel.

Elena OSTANEL (Il Veneto che Vogliamo)

Grazie, Presidente. Mi scusi, avevo dimenticato di prenotarmi.
Io, in replica, dico al consigliere Speranzon che nella mozione precedente la questione è stata questa: lei ha posto una mozione dove io ho chiesto un chiarimento; lei mi ha dato un chiarimento rispetto al fatto che non c'erano ideologie in quella frase; io mi sono affidata e fidata di lei e ho votato una mozione perché ritengo che un Consigliere regionale debba pensare che quello che stiamo facendo in questo momento è legiferare o dire la nostra posizione in maniera non appunto ideologica, ma per arrivare a un qualche tipo di risultato.
Che Fratelli d'Italia decida di non votare questa mozione, però, mi fa pensare a qualcos'altro. Mi fa pensare che non ci sia la voglia di prendere una posizione su questo tema. Credo che questo sia pericoloso, anche perché nel testo, come lei credo ha potuto leggere, non si citano nomi e cognomi di nessuno e, per rispondere anche al consigliere Pan, c'è una frase che dice che tutte le organizzazioni che professano apertamente la loro adesione ai principi neofascisti devono essere eventualmente sciolte da chi di competenza. Quindi, è una mozione che non accusa nessuno in particolare, ma porta a un tema e porta all'attenzione di questo Paese un tema su cui anche gli osservatori internazionali dei report stando dicendo che abbiamo un tema e abbiamo un problema rispetto al fatto che esistono nuove organizzazioni (o meno nuove) che si ispirano a dei principi che la nostra Costituzione e il nostro Statuto non riconosce come possibili.
Noi abbiamo un problema. Se vogliamo affrontarlo in maniera, come lei ha detto, corretta, io credo che anche a livello nazionale, e in Parlamento ci sono state delle mozioni in questo senso, la politica debba occuparsi di spingere affinché chi di competenza possa, come da Regolamento, come da possibilità che noi abbiamo all'interno della nostra Costituzione, sciogliere chi si professa, chi professa la propria azione rispetto a dei principi che non sono sanciti dalla nostra Costituzione.
In Italia è già successo di mettere al bando alcune organizzazioni, almeno tre sono state messe al bando proprio perché si ispiravano a questi principi. Oggi, dopo i fatti di Roma, che hanno tra l'altro in quel momento anche visto Giorgia Meloni, anche se inizialmente timidamente, prendere una posizione, credo che il Parlamento abbia il compito, e su questo le do ragione... Noi oggi facciamo una risoluzione affinché si auspichi che le autorità competenti, ma il Parlamento deve avere un ruolo politico in questo, non dimentichino i fatti di ottobre, perché in questo Paese si dimentica troppo presto alcuni fatti gravi che accadono che per qualche momento accendono la politica, tutti prendono posizione, condannando quel momento e poi la cosa passa in cavalleria.
Non vorrei che succedesse, come è successo con il caso Cucchi, che ci mettiamo tredici anni a prendere una posizione, ad avere la giustizia e la verità. Io credo che il momento dell'8 ottobre vada oggi sancito e ricordato perché l'8 aprile abbiamo un secondo grado di giudizio dove dobbiamo davvero arrivare alla verità.
Grazie.

PRESIDENTE

Grazie a lei.
Collega Possamai, prego.

Giacomo POSSAMAI (Partito Democratico Veneto)

Grazie, Presidente.
Ovviamente per annunciare il voto favorevole alla mozione. La cosa che un po' colpisce è che questa non era una mozione che genericamente parlava del tema dello scioglimento delle organizzazioni neofasciste. Chiaramente vengono citate, come altre volte abbiamo discusso in quest'Aula, ma qui parliamo di uno degli episodi più gravi degli ultimi anni, sicuramente, cioè il fatto che ci sia stato l'assalto a una sede sindacale da parte di forze che, in maniera esplicita, si sono richiamate al fascismo. Per cui nulla c'entrano altre questioni.
Su una mozione come questa onestamente non si capisce neanche il senso di una discussione come quella che abbiamo sentito in questi ultimi minuti da parte del capogruppo Speranzon in particolare, perché stiamo parlando di un episodio di una gravità che deve essere riconosciuto da tutti e su cui il Consiglio, all'unanimità, dovrebbe semplicemente esprimersi con una condanna diretta.
Tra l'altro, la mozione negli impegni e quindi nella parte che incide dice molto chiaramente che si chiede lo scioglimento delle organizzazioni coinvolte e che apertamente professano quei valori, quindi addirittura inserisce in maniera chiara quali sono i riferimenti, per cui sorprende che ci possano essere delle forze politiche sedute in questo Consiglio che su questo banalissimo principio di democrazia non pensano di poter votare a favore. Grazie.

PRESIDENTE

Grazie a lei, collega.
Non ci sono altre dichiarazioni di voto.
Mettiamo in votazione la risoluzione n. 29.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
PUNTO
16



MOZIONE PRESENTATA DAI CONSIGLIERI BOZZA E VENTURINI RELATIVA A "LA REGIONE VENETO SI IMPEGNI A SOSTENERE CON ADEGUATE RISORSE ECONOMICHE I CONCESSIONARI DEGLI IMPIANTI SPORTIVI PER INTERVENTI DI MIGLIORIA DELLE STRUTTURE IN GESTIONE NONCHÉ PER PROMUOVERE L'ATTIVITÀ MOTORIA DEI PIÙ GIOVANI". (MOZIONE N. 213) RITIRATA

PRESIDENTE

Passiamo al punto successivo, la mozione n. 213, presentata dai colleghi Bozza e Venturini.
Collega Bozza, ci sente?

Alberto BOZZA (Forza Italia - Berlusconi - Autonomia per il Veneto)

Sì. Voi mi sentite?

PRESIDENTE

Sì, prego.

Alberto BOZZA (Forza Italia - Berlusconi - Autonomia per il Veneto)

Grazie, Presidente.
Questa mozione era stata presentata il 9 dicembre scorso e poi successivamente abbiamo dibattuto, Presidente, insieme ai colleghi, con questa mozione in altre occasioni, sempre in Consiglio. Di recente in Commissione Sesta abbiamo preso a cuore ed esaminato il problema degli aiuti necessari al mondo sportivo. In considerazione del fatto che si è aperta appunto una discussione insieme a tutti i colleghi trasversalmente e annunciando appunto che sto predisponendo anche quella che è una risoluzione che vorrei sottoporre poi ai colleghi in sede di Commissione o per la condivisione, riterrei opportuno in questa fase soprassedere, Presidente, per cui la ritiro e affronteremo la questione, come già in accordo con la presidente Scatto, che ringrazio, in una delle prossime sedute al fine di affrontare, appunto, ripeto, insieme ai colleghi, in maniera più compiuta e approfondita il tema della crisi dello sport a causa appunto della pandemia, del caro bollette e di tutto quello che ovviamente noi già conosciamo a seguito di questo periodo molto difficile.
Pertanto la ritiro, Presidente. Grazie.

PRESIDENTE

Grazie, collega Bozza.
Ci sono altri che vogliono intervenire? Non avevo sentito, scusate.
La mozione è ritirata.
PUNTO
17



MOZIONE PRESENTATA DAI CONSIGLIERI RIGO, CENTENARO, CECCHETTO, FAVERO, FINCO, DOLFIN, MICHIELETTO, PAN, GIANPIERO POSSAMAI, PUPPATO, SANDONÀ, VIANELLO E ZECCHINATO RELATIVA A "ULTERIORE SOSTEGNO ALLE PERSONE CON DISTURBI DELLO SPETTRO AUTISTICO". (MOZIONE N. 253) APPROVATA (DELIBERAZIONE N. 69/2022)

PRESIDENTE

Passiamo al punto successivo, la mozione n. 253 presentata dai colleghi Rigo, Cecchetto ed altri.

Filippo RIGO (Liga Veneta per Salvini Premier)

Grazie, Presidente. Buongiorno, colleghi.
Questa è una mozione a cui tengo molto e mi fa particolarmente piacere che sia discussa oggi, visto che pochi giorni fa si è celebrata la Giornata internazionale sulla consapevolezza dei disturbi dello spettro autistico e a Verona si sta celebrando la Verona Blue e la Welcome Blue, settimana che è stata voluta dall'Amministrazione comunale nel 2019 per sensibilizzare i cittadini verso le tematiche dell'autismo e, da veronese, mi fa particolarmente piacere che Verona stia diventando un centro di riferimento per quanto riguarda le tematiche dell'autismo, e di dibattito.
L'autismo negli ultimi anni è un problema sociale sempre più sentito, visto che i dati forniti dall'Istituto superiore di sanità ci dicono che un bambino su 77 dei nuovi nati presenta forme di spettro autistico. La Regione Veneto, oltre ad una apposita trattazione dell'autismo nel Piano socio-sanitario 2019-2023, ha messo in atto numerose iniziative: l'approvazione delle linee di indirizzo regionali per disturbi dello spettro autistico, l'istituzione di due centri di riferimento per la presa in carico di persone autistiche (Verona e Treviso), la formulazione del progetto "Rete Veneta: riconoscimento dei disturbi dello spettro autistico".
Oltre a queste azioni concrete la Regione, i tecnici della Regione e l'assessore Lanzarin hanno stretto una forte sinergia con le associazioni, indispensabile per comprendere quelle che sono le esigenze delle persone autistiche e delle loro famiglie, perché sappiamo quanto le famiglie sono messe alla dura prova.
Con questa mozione si chiede alla Giunta di adottare ulteriori azioni per sostenere le persone con disturbi dello spettro autistico, in particolare la formazione rivolta agli operatori pubblici che hanno diretto contatto con l'utenza e, nel caso di specie, con utenti che presentano disturbi dello spettro autistico. Supporto anche tramite l'erogazione di contributi a Enti locali, organizzazioni afferenti al terzo settore, Istituzioni scolastiche che mettono in atto progetti finalizzati alla sensibilizzazione e formazione sulle tematiche legate ai disturbi dello spettro autistico.
Inoltre si chiede la garanzia di un miglior raccordo e coordinamento tra tutte le aree operative all'interno del territorio regionale coinvolte negli interventi e nei servizi relativi all'autismo al fine di migliorare le prestazioni della rete dei servizi ed assicurare la continuità di percorsi diagnostici, terapeutici ed assistenziali. In particolare su questo ultimo punto, a Verona esistono due assolute eccellenze, il centro di riferimento per l'autismo presso l'Azienda Ospedaliera e il Centro Diagnosi, Cura e Ricerca per l'Autismo presso l'Azienda ULSS 9 Scaligera. Due assolute eccellenze, per cui ringraziamo chi le dirige e chi vi opera. Le associazioni ci dicono però che se queste assolute eccellenze riuscissero ad avere un maggior coordinamento potrebbero mettere in evidenza e esprimere ancora di più le loro potenzialità.
Concludo, Presidente. Visto che il Consiglio regionale si è sempre dimostrato sensibile rispetto ai temi dell'autismo, confido che anche questa volta non sia da meno. Grazie.

PRESIDENTE

Grazie, collega.
Consigliera Bigon, prego.

Anna Maria BIGON (Partito Democratico Veneto)

Grazie, Presidente.
L'autismo è una malattia che, se viene diagnosticata velocemente, può essere anche ridotto l'aggravamento e la potenzialità di questa malattia. Per cui deve essere aumentato quello che è il personale da un lato e dall'altro la formazione. Tra l'altro, i fondi che arriveranno dall'Europa sono in parte destinati anche alla formazione del personale medico. Sappiamo quanto questo sia importante perché diagnosticare questo tipo di malattia, come altre, può veramente contribuire a migliorare la qualità di vita della persona e del bambino, in questo caso, e dell'adulto che diverrà. Per cui, dobbiamo assolutamente puntare lì. Aumentare il numero di centri, ovviamente, e poi cercare di supportare quelli attualmente esistenti.
Sappiamo che a Verona abbiamo un centro molto importante e questo deve essere ovviamente rivolto un po' a tutto il Veneto, ma soprattutto va potenziato, quindi siamo d'accordo con questa mozione. Grazie.
Assume la Presidenza
Il Presidente Roberto CIAMBETTI

PRESIDENTE

Grazie, collega Bigon.
Non vedo altri interventi.
Mettiamo in votazione la mozione n. 253.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
PUNTO
18



MOZIONE PRESENTATA DAI CONSIGLIERI FINCO, BARBISAN, FAVERO, BISAGLIA, BORON, VIANELLO, CECCHETTO, SPONDA, PAN, RIGO, ANDREOLI, CESTARI, CIAMBETTI, CORSI, DOLFIN, GIANPIERO POSSAMAI, PUPPATO, VILLANOVA, MICHIELETTO, BET, BRESCACIN, CAVINATO, CENTENARO, CESTARO, GEROLIMETTO, GIACOMIN, MAINO, RIZZOTTO, SANDONÀ, SCATTO, ZECCHINATO, SPERANZON, POLATO, FORMAGGIO, RAZZOLINI, SORANZO, VENTURINI, BOZZA, GIACOMO POSSAMAI, CAMANI, BIGON, MONTANARIELLO, ZANONI E ZOTTIS RELATIVA A "PROGRAMMA DI INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA, IL RESTAURO ED IL RIPRISTINO DEI LUOGHI DELLA MEMORIA NELLA REGIONE VENETO: LA GIUNTA REGIONALE SOLLECITI LA RIPRESA E LA CONCLUSIONE DEI LAVORI". (MOZIONE N. 172) APPROVATA (DELIBERAZIONE N. 70/2022)

PRESIDENTE

Andiamo al punto n. 18), mozione n. 172 del collega Finco ed altri.
Prego, collega Finco.

Nicola Ignazio FINCO (Liga Veneta per Salvini Premier)

Grazie, Presidente.
Questa è una mozione che ho presentato a settembre dello scorso anno proprio per portare l'attenzione dell'Aula su una situazione un po' particolare dei monumenti sacri alla Patria che abbiamo nel nostro territorio – la montagna veneta è ricca di questi monumenti e in particolar modo la zona del vicentino e del trevigiano – ma soprattutto per mettere a conoscenza dell'Aula quella che è la situazione di alcuni ossari. Sto parlando del Tempio Ossario di Bassano del Grappa, del Sacrario di Asiago, del Sacrario di Cima Grappa e di quello del Montello, a Nervesa della Battaglia.
Da anni tra la Regione del Veneto, il Ministero della Difesa e Onorcaduti ci sono stati protocolli di intesa, il primo nel 2008, che prevedeva la sistemazione, in questo caso, del Tempio Ossario di Bassano grazie a contributi regionali, comunali e statali e poi, nel corso del 2014, è stato siglato un nuovo protocollo d'intesa tra la Regione del Veneto e la Presidenza del Consiglio dei Ministri per una serie di interventi di restauro e conservazione, per un totale di circa 13 milioni di euro: 9 a carico del Governo e 4 a carico della Regione del Veneto.
Nel corso degli anni la Regione ha stanziato la prima tranche di 2 milioni di euro, però ad oggi la situazione degli ossari, sono passati sette anni, tutti noi conosciamo purtroppo qual è: è una situazione molto triste e, se avete avuto modo di vedere qual è lo stato di conservazione, veramente il tutto dimostra anche il disinteresse totale dello Stato nei confronti di questi luoghi, dove all'interno riposano quasi 100.000 persone. Stiamo parlando di interventi certamente importanti, cioè parlo per il Tempio Ossario di Bassano di un intervento di circa 2,4 milioni, per il Sacrario di Cima Grappa 6,7 milioni, per il Sacrario Militare di Asiago quasi 4 milioni. E poi anche una serie di interventi di cui adesso non ho qui la quantificazione all'interno del Sacrario Militare del Montello.
Nel corso degli anni, chi di voi partecipa alla cerimonia di Cima Grappa, abbiamo visto un susseguirsi di Ministri e Sottosegretari che hanno promesso interventi immediati per il ripristino di questi luoghi sacri alla memoria, però purtroppo l'unico intervento che abbiamo visto è la demolizione della base NATO, che è avvenuta a fine del 2021. Ad oggi ci sono ancora le macerie che verranno portate via appena si scioglierà l'ultima neve. Però di tutto il resto di risposte concrete ne abbiamo viste veramente poche.
Il problema è che alcuni di questi sacrari ormai sono stati chiusi al pubblico e purtroppo, spesso e volentieri i turisti anche che arrivano proprio, e lo abbiamo visto anche in occasione del centenario della Grande Guerra, hanno trovato questi luoghi della memoria completamente chiusi. Per carità, è vero, il Paese sta vivendo un momento di difficoltà, le casse e le risorse pubbliche sono quelle che sono e, nonostante anche questi impegni di spesa da parte del Governo, anno dopo anno abbiamo visto sempre una diminuzione delle risorse proprio destinate a questi luoghi sacri.
Però penso sia dovere di un Paese riconoscere il sacrificio che hanno fatto tanti giovani più di 100 anni fa. La Regione del Veneto la sua parte l'ha fatta e la sta tuttora facendo, però adesso ovviamente serve una risposta concreta da parte dello Stato.
Guardate, noi in quest'Aula approviamo sempre tantissime mozioni che riguardano ormai l'universo mondo, però qua siamo di fronte anche ad atti concreti, a protocolli d'intesa fatti dalla Regione del Veneto con la Presidenza del Consiglio e penso che un Paese che vuole dimostrarsi un Paese di pace, un Paese civile, un Paese che sicuramente non dimentica, penso debba avere anche la consapevolezza che, ricordo, è fondamentale soprattutto per le future generazioni e penso che, come dicevo, un Paese può veramente ritenersi un Paese degno e rispettoso quando anche onora il sacrificio che tante persone più di 100 anni fa hanno fatto per la nostra libertà e per la tutela dei nostri confini.
Quindi, l'impegno che faccio alla Giunta con questo documento, che è stato sottoscritto anche dai colleghi Barbisan, Favero, Bisaglia, Boron, Vianello, Cecchetto e Sponda, è che l'Assessore competente e il Presidente quanto prima intervengano presso la struttura della Presidenza del Consiglio, Segreteria Generale, Struttura di missione per gli anniversari di interesse nazionale, affinché si proceda quanto prima alla ristrutturazione e alla messa in sicurezza di questi luoghi sacri che abbiamo presenti sul territorio regionale.

PRESIDENTE

Grazie, collega Finco.
La parola al capogruppo Pan. Prego.

Giuseppe PAN (Liga Veneta per Salvini Premier)

Per chiedere la sottoscrizione come Gruppo Lega - Liga Veneta Intergruppo.
Volevo ringraziare il collega Finco per aver presentato questa mozione, che io spero non vada nei cassetti come tante altre e sia portata alla fine, ricordando come noi dell'Associazione Nazionale Alpini ci stiamo dedicando anche spesso e volentieri alla pulizia di cimiteri o all'apertura, insieme alle associazioni di volontariato, di alcuni luoghi che sono stati ormai abbandonati.
Ricordo che il Ministero della Difesa aveva e ha (ma non so adesso quale sia la quantità di persone che ci lavorano) il cosiddetto "Onorcaduti"; così si chiamava questa branca del Ministero della Difesa che si occupava dell'apertura, della pulizia, del personale sia negli ossari sia nei cimiteri militari, anche quelli inglesi, quelli austroungarici, quelli come quello di Cittadella. Adesso purtroppo non abbiamo più questo personale e molti di questi luoghi della memoria della Prima Guerra Mondiale, ma anche della Seconda, sono stati abbandonati a sé stessi.
Quindi, ben venga. Speriamo di dare veramente seguito a questa mozione. Sono andato recentemente anche all'ossario di Padova (comunque ce ne sono tantissimi), di Bassano, e com'è stato ricordato sono luoghi che hanno veramente bisogno di un ripristino importante, di un intervento per onorare i caduti delle guerre, ma anche per non dimenticare il loro sacrificio.

PRESIDENTE

Collega Speranzon, prego.

Raffaele SPERANZON (Fratelli d'Italia - Giorgia Meloni)

Presidente, chiediamo al consigliere Finco di accettare la sottoscrizione da parte mia e da parte dell'intero Gruppo di Fratelli d'Italia di questa mozione, che ovviamente voteremo favorevolmente.

Elisa VENTURINI (Forza Italia - Berlusconi - Autonomia per il Veneto)

Grazie, Presidente.
Volevo ringraziare il collega Finco e chiedere come Gruppo di Forza Italia la sottoscrizione, vista la valenza di questa mozione.

PRESIDENTE

Grazie.
Collega Possamai.

Giacomo POSSAMAI (Partito Democratico Veneto)

Chiedo anch'io, Presidente, la sottoscrizione a nome del Gruppo.
Grazie.

PRESIDENTE

Ripeto i Gruppi: Lega, Lista Zaia, Fratelli d'Italia, Forza Italia e PD chiedono la sottoscrizione.
Il collega Finco acconsente.
Non vedo altri interventi.
Metto in votazione la mozione n. 172.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva all'unanimità.
Grazie, colleghi.
Chiudiamo qui la seduta odierna.
Chiedo ai Capigruppo di rimanere in Aula per fare la riunione di Capigruppo per la prossima settimana.
La Seduta termina alle ore 17.00
Il Consigliere segretario
Alessandra SPONDA

Il Presidente
Roberto CIAMBETTI


Resoconto stenotipico a cura di:
Cedat 85

Revisione e coordinamento testo a cura di:
Maria Concetta Miccoli

Elaborazione testo a cura di:
Maria Concetta Miccoli
Verbale n. 57 - 11^ legislatura
PROCESSO VERBALE
SEDUTA PUBBLICA N. 57
MARTEDì 5 APRILE 2022


PRESIDENZA
PRESIDENTE ROBERTO CIAMBETTI
VICEPRESIDENTE NICOLA IGNAZIO FINCO

PROCESSO VERBALE REDATTO A CURA DELL'UFFICIO ATTIVITà ISTITUZIONALI

INDICE

Processo verbale della 57a seduta pubblica – martedì 5 aprile 2022
La seduta si svolge a Venezia in Palazzo Ferro-Fini, sede del Consiglio regionale, con modalità telematica mista, secondo quanto previsto dalla deliberazione dell'Ufficio di presidenza n. 106 del 23 novembre 2021.

I lavori si svolgono sulla base dell'ordine del giorno prot. n. 5075 del 31 marzo 2022.

Il Presidente CIAMBETTI dichiara aperta la seduta alle ore 10.56.

Assume le funzioni di consigliere segretario la consigliera Erika Baldin.

Punto n. 1) all'ordine del giorno

Approvazione verbali delle sedute precedenti  [RESOCONTO]


Il PRESIDENTE, poiché nessun consigliere chiede di fare osservazioni, dichiara che si intende approvato il processo verbale della 56a seduta pubblica di martedì 29 marzo 2022.

Punto n. 2) all'ordine del giorno

Comunicazioni della Presidenza del Consiglio  [RESOCONTO]

Il PRESIDENTE comunica che è in congedo il Presidente della Giunta regionale Zaia, e che due consigliere partecipano alla seduta da remoto.

Punto n. 3) all'ordine del giorno


Interrogazioni e interpellanze  [RESOCONTO]

Ai sensi dell'art. 114, comma 3 del Regolamento l'elenco delle interrogazioni e delle interpellanze, allegato alla Convocazione, è dato per letto.

Punto n. 4) all'ordine del giorno

Risposte della Giunta regionale alle interrogazioni e interpellanze  [RESOCONTO]

INTERROGAZIONI A RISPOSTA IMMEDIATA

n. 238 del 10.02.2022
presentata dai consiglieri Guarda, Zanoni, Zottis, Lorenzoni, Camani, Giacomo Possamai, Montanariello, Baldin, Bigon e Ostanel
"Il senso della Storia per la Giunta regionale risiede nel non onorare gli impegni all'antifascismo?"

Interviene la consigliera Guarda (Europa Verde) che illustra l'IRI in oggetto.

Interviene l'assessora De Berti che risponde per conto della Giunta regionale.

Interviene la consigliera Guarda (Europa Verde) in sede di replica.

Punto n. 5) all'ordine del giorno

Interrogazioni a risposta scritta iscritte all'ordine del giorno ai sensi dell'articolo 111, comma 4, del Regolamento  [RESOCONTO]



Punto 5.3) all'ordine del giorno

Interrogazione a risposta scritta presentata dalla consigliera Guarda relativa a "Sul recente incendio presso la Slim Fusina Rolling (ex Alcoa) di Marghera". (Interrogazione a risposta scritta n. 160)  [RESOCONTO]


Interviene la consigliera Guarda (Europa Verde) che illustra l'IRS in oggetto.

Interviene l'assessora De Berti che risponde per conto della Giunta regionale.

Interviene la consigliera Guarda (Europa Verde), per richiamo al Regolamento, sulle IRS n. 141 e n. 157, iscritte all'ordine del giorno, alle quali la Giunta regionale non ha ancora fornito una risposta.

Interviene il consigliere Lorenzoni (Gruppo Misto) sull'ordine dei lavori.

Il PRESIDENTE propone un minuto di raccoglimento per commemorare le vittime della guerra in Ucraina.

L'Assemblea osserva un minuto di silenzio.

Punto n. 6) all'ordine del giorno

Programma di attività del Comitato regionale per le comunicazioni del Veneto (Corecom) per l'anno 2022 e previsione finanziaria. (Proposta di deliberazione amministrativa n. 27) APPROVATA (Deliberazione n. 62/2022)  [RESOCONTO]


Intervengono le consigliere Cecchetto (Liga Veneta per Salvini Premier), che svolge la relazione di maggioranza per conto della Prima commissione consiliare, e Camani (Partito Democratico Veneto), che svolge la relazione di minoranza per conto della Prima commissione consiliare.

Durante l'intervento della consigliera Cecchetto assume la presidenza il Vicepresidente Nicola Ignazio Finco.

In discussione generale intervengono i consiglieri Possamai Giacomo (Partito Democratico Veneto) e Ostanel (Il Veneto che Vogliamo).

In dichiarazione di voto interviene il consigliere Possamai Giacomo (Partito Democratico Veneto).

Il PRESIDENTE pone in votazione col sistema elettronico in modalità telematica la proposta di deliberazione amministrativa in oggetto.

Il Consiglio approva

Ai sensi dell'articolo 50, comma 4 dello Statuto si riportano i voti espressi dai singoli Consiglieri.

Hanno votato sì:

Andreoli, Barbisan, Bet, Bisaglia, Bozza, Brescacin, Cavinato, Cecchetto, Centenaro, Cestari, Cestaro, Ciambetti, Corsi, Dolfin, Favero, Finco, Formaggio, Gerolimetto, Giacomin, Maino, Michieletto, Piccinini, Polato, Possamai Gianpiero, Puppato, Razzolini, Rigo, Rizzotto, Scatto, Soranzo, Speranzon, Sponda, Valdegamberi, Venturini, Vianello, Villanova, Zecchinato

Hanno votato no:

nessuno

Astenuti:

Baldin, Bigon, Camani, Lorenzoni, Ostanel, Possamai Giacomo, Zanoni, Zottis

Non votanti:

nessuno

Punto n. 7) all'ordine del giorno

Mozione presentata dai consiglieri Zottis, Giacomo Possamai, Bigon, Camani, Montanariello e Zanoni relativa a "La Giunta regionale approvi, in accordo con la Provincia di Belluno, le nuove disposizioni esecutive per gli interventi a favore del sistema produttivo operante nel territorio bellunese". (Mozione n. 178) RESPINTA  [RESOCONTO]


Intervengono la consigliera Zottis (Partito Democratico Veneto), che illustra la mozione in oggetto, e, in discussione generale, le consigliere Cestaro (Zaia Presidente) e Camani (Partito Democratico Veneto).

In dichiarazione di voto intervengono le consigliere Cestaro (Zaia Presidente) e Zottis (Partito Democratico Veneto).

Il PRESIDENTE pone in votazione col sistema elettronico in modalità telematica la mozione in oggetto.

Il Consiglio non approva

Ai sensi dell'articolo 50, comma 4 dello Statuto si riportano i voti espressi dai singoli Consiglieri.

Hanno votato sì:

Baldin, Bigon, Camani, Guarda, Lorenzoni, Montanariello, Ostanel, Possamai Giacomo, Zanoni, Zottis

Hanno votato no:

Andreoli, Barbisan, Bet, Bisaglia, Bozza, Brescacin, Cavinato, Cecchetto, Centenaro, Cestari, Cestaro, Ciambetti, Corsi, Dolfin, Favero, Finco, Formaggio, Gerolimetto, Giacomin, Maino, Michieletto, Pan, Piccinini, Polato, Possamai Gianpiero, Puppato, Razzolini, Rigo, Rizzotto, Sandonà, Scatto, Soranzo, Speranzon, Sponda, Valdegamberi, Venturini, Vianello, Villanova, Zecchinato

Astenuti:

nessuno

Non votanti:

nessuno

Punto n. 8) all'ordine del giorno

Mozione presentata dalle consigliere Guarda, Ostanel e Baldin relativa a "Per la promozione del Registro dei Progetti Esistenziali di Vita presso i comuni del Veneto e loro forme associative". (Mozione n. 219) APPROVATA (Deliberazione n. 63/2022)  [RESOCONTO]


Interviene la consigliera Guarda (Europa Verde) che illustra la mozione in oggetto.

In discussione generale interviene la consigliera Bigon (Partito Democratico Veneto).

In discussione generale intervengono le consigliere Ostanel (Il Veneto che Vogliamo) e Baldin (Movimento 5 Stelle) che chiedono di sottoscriverla.

L'emendamento n. B1 alla mozione in oggetto, presentato e illustrato dalla consigliera Guarda, posto in votazione col sistema elettronico in modalità telematica, è approvato.

Il PRESIDENTE pone in votazione col sistema elettronico in modalità telematica la mozione in oggetto come emendata.

Il Consiglio approva

Ai sensi dell'articolo 50, comma 4 dello Statuto si riportano i voti espressi dai singoli Consiglieri.

Hanno votato sì:

Andreoli, Baldin, Barbisan, Bigon, Bisaglia, Boron, Bozza, Brescacin, Camani, Cavinato, Cecchetto, Centenaro, Cestari, Cestaro, Ciambetti, Corsi, Dolfin, Favero, Finco, Formaggio, Gerolimetto, Giacomin, Guarda, Lorenzoni, Maino, Michieletto, Montanariello, Ostanel, Pan, Piccinini, Polato, Possamai Giacomo, Possamai Gianpiero, Puppato, Razzolini, Rigo, Rizzotto, Sandonà, Scatto, Soranzo, Speranzon, Sponda, Valdegamberi, Venturini, Vianello, Villanova, Zanoni, Zecchinato, Zottis

Hanno votato no:

nessuno

Astenuti:

nessuno

Non votanti:

nessuno

Punto n. 9) all'ordine del giorno

Mozione presentata dai consiglieri Razzolini, Speranzon, Formaggio, Soranzo e Polato relativa a "Fermiamo la discriminazione tra alunni vaccinati e non vaccinati". (Mozione n. 247) RESPINTA  [RESOCONTO]


Interviene il consigliere Razzolini (Fratelli d'Italia - Giorgia Meloni) che illustra la mozione in oggetto.

In discussione generale intervengono i consiglieri Bigon (Partito Democratico Veneto), Camani (Partito Democratico Veneto), Speranzon (Fratelli d'Italia - Giorgia Meloni) e Zottis (Partito Democratico Veneto).

Il PRESIDENTE sospende la seduta alle ore 12.34.

La seduta riprende alle ore 12.38.

In discussione generale intervengono i consiglieri Possamai Giacomo (Partito Democratico Veneto), Villanova (Zaia Presidente) e, in sede di replica, Razzolini (Fratelli d'Italia - Giorgia Meloni).

Il PRESIDENTE sospende la seduta alle ore 12.48.

La seduta riprende alle ore 12.50.

Intervengono i consiglieri, Polato (Fratelli d'Italia - Giorgia Meloni), in discussione generale, Razzolini (Fratelli d'Italia - Giorgia Meloni), Possamai Giacomo (Partito Democratico Veneto) e Villanova (Zaia Presidente) in dichiarazione di voto.

L'emendamento n. C1 alla mozione in oggetto, presentato dal consigliere Razzolini, posto in votazione col sistema elettronico in modalità telematica, è respinto.

Il PRESIDENTE pone in votazione col sistema elettronico in modalità telematica la mozione in oggetto

Il Consiglio non approva

Ai sensi dell'articolo 50, comma 4 dello Statuto si riportano i voti espressi dai singoli Consiglieri.

Hanno votato sì:

Formaggio, Polato, Razzolini, Soranzo, Speranzon

Hanno votato no:

Baldin, Bigon, Camani, Guarda, Montanariello, Ostanel, Possamai Giacomo, Zanoni, Zottis

Astenuti:

Andreoli, Barbisan, Bet, Bisaglia, Boron, Brescacin, Cavinato, Cecchetto, Centenaro, Cestari, Cestaro, Corsi, Dolfin, Favero, Finco, Michieletto, Pan, Piccinini, Possamai Gianpiero, Puppato, Rigo, Rizzotto, Sandonà, Scatto, Sponda, Valdegamberi, Vianello, Villanova, Zecchinato

Non votanti:

Bozza

Il PRESIDENTE sospende la seduta alle ore 12.59.

La seduta riprende alle ore 14.41.

Assume la presidenza il Presidente Roberto Ciambetti.

Punto n. 10) all'ordine del giorno

Mozione presentata dalle consigliere Camani, Zottis, Bigon e Ostanel relativa a "Allineare le Linee Guida per la predisposizione dei Piani di Zona a quanto previsto dai Piani di Ripresa e Resilienza Nazionale e regionale e far partire al più presto il percorso di stesura dei nuovi Piani di Zona". (Mozione n. 244) APPROVATA (Deliberazione n. 64/2022)  [RESOCONTO]


Interviene la consigliera Camani (Partito Democratico Veneto) che illustra la mozione in oggetto.

In discussione generale intervengono la consigliera Ostanel (Il Veneto che Vogliamo) e l'assessora Lanzarin.

Il PRESIDENTE pone in votazione col sistema elettronico in modalità telematica la mozione in oggetto.

Il Consiglio approva

Ai sensi dell'articolo 50, comma 4 dello Statuto si riportano i voti espressi dai singoli Consiglieri.

Hanno votato sì:

Andreoli, Baldin, Barbisan, Bet, Bigon, Bisaglia, Boron, Bozza, Brescacin, Camani, Cavinato, Cecchetto, Centenaro, Cestari, Cestaro, Ciambetti, Corsi, Dolfin, Favero, Finco, Formaggio, Gerolimetto, Giacomin, Guarda, Lorenzoni, Maino, Michieletto, Montanariello, Ostanel, Pan, Piccinini, Possamai Giacomo, Possamai Gianpiero, Puppato, Razzolini, Rigo, Rizzotto, Sandonà, Scatto, Speranzon, Sponda, Valdegamberi, Venturini, Vianello, Zanoni, Zecchinato, Zottis

Hanno votato no:

nessuno

Astenuti:

nessuno

Non votanti:

nessuno

Punto n. 11) all'ordine del giorno

Mozione presentata dalla consigliera Ostanel relativa a "Sostenere il SISP per togliere le responsabilità del monitoraggio pandemico nelle scuole ai dirigenti scolastici". (Mozione n. 242) INVIO IN COMMISSIONE (Deliberazione n. 65/2022)  [RESOCONTO]


Interviene la consigliera Ostanel (Il Veneto che Vogliamo) che illustra la mozione in oggetto.

In discussione generale intervengono le consigliere Bigon (Partito Democratico Veneto), Scatto (Zaia Presidente), l'assessora Lanzarin, la consigliera Camani (Partito Democratico Veneto) e l'assessora Lanzarin che propone alla presentatrice il ritiro.

In sede di replica interviene la consigliera Ostanel (Il Veneto che Vogliamo).

Il PRESIDENTE, con il consenso della proponente, propone l'invio in Commissione della mozione.

Il PRESIDENTE pone in votazione col sistema elettronico in modalità telematica l'invio in Commissione della mozione in oggetto .

Il Consiglio approva

Ai sensi dell'articolo 50, comma 4 dello Statuto si riportano i voti espressi dai singoli Consiglieri.

Hanno votato sì:

Andreoli, Baldin, Barbisan, Bet, Bigon, Bisaglia, Boron, Bozza, Brescacin, Cavinato, Cecchetto, Centenaro, Cestari, Cestaro, Ciambetti, Corsi, Dolfin, Favero, Finco, Formaggio, Gerolimetto, Giacomin, Guarda, Lorenzoni, Michieletto, Montanariello, Ostanel, Pan, Piccinini, Possamai Giacomo, Possamai Gianpiero, Puppato, Rigo, Rizzotto, Sandonà, Scatto, Speranzon, Sponda, Valdegamberi, Venturini, Vianello, Zanoni, Zecchinato, Zottis

Hanno votato no:

nessuno

Astenuti:

nessuno

Non votanti:

nessuno

Punto n. 12) all'ordine del giorno

Mozione presentata dai consiglieri Brescacin, Bet, Cecchetto, Ciambetti, Dolfin, Favero, Bisaglia, Cestari, Corsi, Finco, Maino, Michieletto, Pan, Rigo, Scatto, Vianello, Barbisan, Puppato e Zecchinato relativa a "Emergenza infermieri: urgente potenziare la formazione universitaria, il piano delle assunzioni e adeguare le retribuzioni". (Mozione n. 250) APPROVATA (Deliberazione n. 66/2022)  [RESOCONTO]


Interviene la consigliera Brescacin (Zaia Presidente) che illustra la mozione in oggetto.

In discussione generale intervengono le consigliere Ostanel (Il Veneto che Vogliamo), Bigon (Partito Democratico Veneto), l'assessora Lanzarin, i consiglieri Brescacin (Zaia Presidente), in sede di replica, e Possamai Giacomo (Partito Democratico Veneto).

Il PRESIDENTE pone in votazione col sistema elettronico in modalità telematica la mozione in oggetto.

Il Consiglio approva

Ai sensi dell'articolo 50, comma 4 dello Statuto si riportano i voti espressi dai singoli Consiglieri.

Hanno votato sì:

Andreoli, Baldin, Barbisan, Bet, Bigon, Bisaglia, Boron, Bozza, Brescacin, Camani, Cavinato, Cecchetto, Centenaro, Cestari, Cestaro, Ciambetti, Corsi, Dolfin, Favero, Finco, Formaggio, Gerolimetto, Giacomin, Lorenzoni, Maino, Michieletto, Montanariello, Ostanel, Pan, Piccinini, Possamai Giacomo, Possamai Gianpiero, Puppato, Rigo, Rizzotto, Sandonà, Scatto, Speranzon, Valdegamberi, Venturini, Vianello, Zanoni, Zecchinato, Zottis

Hanno votato no:

nessuno

Astenuti:

nessuno

Non votanti:

nessuno

Punto n. 13) all'ordine del giorno

Mozione presentata dai consiglieri Zanoni, Giacomo Possamai, Bigon, Zottis, Lorenzoni, Baldin e Guarda relativa a "La Giunta regionale si attivi per la costituzione di un Corpo di Polizia per la tutela forestale e ambientale, coordinato a livello nazionale e incardinato negli Enti territoriali/locali per realizzarne le linee strategiche". (Mozione n. 268) RESPINTA  [RESOCONTO]


Interviene il consigliere Zanoni (Partito Democratico Veneto) che illustra la mozione in oggetto.

Durante l'intervento del consigliere Zanoni assume la presidenza il Vicepresidente Nicola Ignazio Finco.

In discussione generale interviene il consigliere Speranzon (Fratelli d'Italia - Giorgia Meloni).

Durante l'intervento del consigliere Speranzon assume le funzioni di consigliere segretario la consigliera Alessandra Sponda.

In discussione generale intervengono i consiglieri Formaggio (Fratelli d'Italia - Giorgia Meloni), Pan (Liga Veneta per Salvini Premier) e, in sede di replica, Zanoni (Partito Democratico Veneto).

Durante l'intervento del consigliere Zanoni assume la presidenza il Presidente Roberto Ciambetti .

In dichiarazione di voto interviene la consigliera Guarda (Europa Verde).

Il PRESIDENTE pone in votazione col sistema elettronico in modalità telematica la mozione in oggetto.

Il Consiglio non approva

Ai sensi dell'articolo 50, comma 4 dello Statuto si riportano i voti espressi dai singoli Consiglieri.

Hanno votato sì:

Baldin, Bigon, Guarda, Lorenzoni, Montanariello, Ostanel, Possamai Giacomo, Zanoni, Zottis

Hanno votato no:

Andreoli, Barbisan, Bet, Bisaglia, Boron, Bozza, Brescacin, Cavinato, Cecchetto, Centenaro, Cestari, Cestaro, Ciambetti, Corsi, Dolfin, Favero, Formaggio, Gerolimetto, Giacomin, Maino, Michieletto, Pan, Piccinini, Possamai Gianpiero, Puppato, Razzolini, Rigo, Rizzotto, Sandonà, Scatto, Speranzon, Sponda, Valdegamberi, Venturini, Vianello

Astenuti:

nessuno

Non votanti:

nessuno

Punto n. 14) all'ordine del giorno

Mozione presentata dai consiglieri Speranzon, Polato, Soranzo, Formaggio e Razzolini relativa a "Caro energia: vengano stanziati aiuti in supporto a famiglie ed imprese venete". (Mozione n. 240) APPROVATA (Deliberazione n. 67/2022)  [RESOCONTO]

Interviene il consigliere Speranzon (Fratelli d'Italia - Giorgia Meloni) che illustra la mozione in oggetto.

In discussione generale intervengono i consiglieri Camani (Partito Democratico Veneto), Pan (Liga Veneta per Salvini Premier), Ostanel (Il Veneto che Vogliamo), Montanariello (Partito Democratico Veneto) e, in sede di replica, Speranzon (Fratelli d'Italia - Giorgia Meloni).

Durante l'intervento del consigliere Pan assume la presidenza il Vicepresidente Nicola Ignazio Finco.

Il PRESIDENTE, chiusa la discussione generale, pone in votazione col sistema elettronico in modalità telematica la mozione in oggetto.

Il Consiglio approva

Ai sensi dell'articolo 50, comma 4 dello Statuto si riportano i voti espressi dai singoli Consiglieri.

Hanno votato sì:

Andreoli, Baldin, Barbisan, Bet, Bigon, Bisaglia, Bozza, Brescacin, Cavinato, Cecchetto, Centenaro, Cestari, Cestaro, Corsi, Dolfin, Finco, Formaggio, Gerolimetto, Giacomin, Maino, Michieletto, Montanariello, Ostanel, Pan, Piccinini, Possamai Giacomo, Possamai Gianpiero, Puppato, Razzolini, Rigo, Rizzotto, Sandonà, Scatto, Speranzon, Sponda, Valdegamberi, Venturini, Vianello, Zanoni, Zecchinato, Zottis

Hanno votato no:

nessuno

Astenuti:

nessuno

Non votanti:

nessuno

Punto n. 15) all'ordine del giorno

Risoluzione presentata dai consiglieri Ostanel, Guarda, Bigon, Camani, Montanariello, Giacomo Possamai, Zanoni, Zottis, Lorenzoni e Baldin relativa a "Mettere al bando i neofascisti e scioglierne le loro organizzazioni". (Risoluzione n. 29) APPROVATA (Deliberazione n. 68/2022)  [RESOCONTO]


Interviene la consigliera Ostanel (Il Veneto che Vogliamo) che illustra la risoluzione in oggetto.

Interviene il consigliere Montanariello (Partito Democratico Veneto) sul Regolamento.

Intervengono in discussione generale i consiglieri, Speranzon (Fratelli d'Italia - Giorgia Meloni), Camani (Partito Democratico Veneto) e Pan (Liga Veneta per Salvini Premier).

In dichiarazione di voto intervengono i consiglieri Ostanel (Il Veneto che Vogliamo) e Possamai Giacomo (Partito Democratico Veneto).

Il PRESIDENTE pone in votazione col sistema elettronico in modalità telematica la risoluzione in oggetto.

Il Consiglio approva

Ai sensi dell'articolo 50, comma 4 dello Statuto si riportano i voti espressi dai singoli Consiglieri.

Hanno votato sì:

Andreoli, Baldin, Barbisan, Bet, Bigon, Bisaglia, Brescacin, Camani, Cavinato, Cecchetto, Centenaro, Cestari, Cestaro, Corsi, Dolfin, Gerolimetto, Guarda, Maino, Michieletto, Montanariello, Ostanel, Pan, Possamai Giacomo, Possamai Gianpiero, Puppato, Rigo, Rizzotto, Sandonà, Scatto, Sponda, Valdegamberi, Venturini, Vianello, Zanoni, Zecchinato, Zottis

Hanno votato no:

nessuno

Astenuti:

nessuno

Non votanti:

nessuno

Punto n. 16) all'ordine del giorno

Mozione presentata dai consiglieri Bozza e Venturini relativa a "La Regione Veneto si impegni a sostenere con adeguate risorse economiche i concessionari degli impianti sportivi per interventi di miglioria delle strutture in gestione nonché per promuovere l'attività motoria dei più giovani". (Mozione n. 213) RITIRATA  [RESOCONTO]


Interviene il consigliere Bozza (Forza Italia – Berlusconi – Autonomia per il Veneto) che illustra e ritira la mozione in oggetto.

Punto n. 17) all'ordine del giorno

Mozione presentata dai consiglieri Rigo, Centenaro, Cecchetto, Favero, Finco, Dolfin, Michieletto, Pan, Gianpiero Possamai, Puppato, Sandonà, Vianello e Zecchinato relativa a "Ulteriore sostegno alle persone con disturbi dello spettro autistico". (Mozione n. 253) APPROVATA (Deliberazione n. 69/2022)  [RESOCONTO]


Intervengono i consiglieri, Rigo (Liga Veneta per Salvini Premier), che illustra la mozione in oggetto, e Bigon (Partito Democratico Veneto), in discussione generale.

Durante l'intervento della consigliera Bigon assume la presidenza il Presidente Roberto Ciambetti.

Il PRESIDENTE pone in votazione col sistema elettronico in modalità telematica la mozione in oggetto.

Il Consiglio approva

Ai sensi dell'articolo 50, comma 4 dello Statuto si riportano i voti espressi dai singoli Consiglieri.

Hanno votato sì:

Andreoli, Baldin, Barbisan, Bet, Bigon, Bisaglia, Bozza, Brescacin, Camani, Cavinato, Cecchetto, Centenaro, Cestari, Cestaro, Ciambetti, Corsi, Dolfin, Finco, Formaggio, Gerolimetto, Giacomin, Guarda, Maino, Michieletto, Montanariello, Ostanel, Pan, Possamai Giacomo, Possamai Gianpiero, Puppato, Razzolini, Rigo, Rizzotto, Sandonà, Scatto, Speranzon, Sponda, Valdegamberi, Venturini, Vianello, Zanoni, Zecchinato, Zottis

Hanno votato no:

nessuno

Astenuti:

nessuno

Non votanti:

nessuno

Punto n. 18) all'ordine del giorno

Mozione presentata dai consiglieri Finco, Barbisan, Favero, Bisaglia, Boron, Vianello, Cecchetto, Sponda, Pan, Rigo, Andreoli, Cestari, Ciambetti, Corsi, Dolfin, Gianpiero Possamai, Puppato, Villanova, Michieletto, Bet, Brescacin, Cavinato, Centenaro, Cestaro, Gerolimetto, Giacomin, Maino, Rizzotto, Sandonà, Scatto, Zecchinato, Speranzon, Polato, Formaggio, Razzolini, Soranzo, Venturini, Bozza, Giacomo Possamai, Camani, Bigon, Montanariello, Zanoni e Zottis relativa a "Programma di interventi per la messa in sicurezza, il restauro ed il ripristino dei luoghi della memoria nella Regione Veneto: la Giunta regionale solleciti la ripresa e la conclusione dei lavori". (Mozione n. 172) APPROVATA (Deliberazione n. 70/2022)  [RESOCONTO]


Interviene il consigliere Finco (Liga Veneta per Salvini Premier) che illustra la mozione in oggetto.

In discussione generale intervengono i consiglieri Pan (Liga Veneta per Salvini Premier), che chiede di sottoscriverla a nome dei gruppi Liga Veneta per Salvini Premier e Lista Zaia Presidente, Speranzon (Fratelli d'Italia - Giorgia Meloni), che chiede di sottoscriverla a nome del gruppo Fratelli d'Italia - Giorgia Meloni, Venturini (Forza Italia - Berlusconi - Autonomia per il Veneto), che chiede la sottoscrizione a nome del gruppo Forza Italia - Berlusconi - Autonomia per il Veneto, e Possamai Giacomo (Partito Democratico Veneto) che chiede di sottoscriverla a nome del gruppo Partito Democratico Veneto.

Il proponente accoglie tutte le richieste di sottoscrizione.

Il PRESIDENTE pone in votazione col sistema elettronico in modalità telematica la mozione in oggetto.

Il Consiglio approva

Ai sensi dell'articolo 50, comma 4 dello Statuto si riportano i voti espressi dai singoli Consiglieri.

Hanno votato sì:

Andreoli, Baldin, Barbisan, Bet, Bigon, Bisaglia, Bozza, Brescacin, Camani, Cavinato, Cecchetto, Centenaro, Cestari, Cestaro, Ciambetti, Corsi, Dolfin, Finco, Formaggio, Gerolimetto, Giacomin, Maino, Michieletto, Montanariello, Ostanel, Pan, Possamai Giacomo, Possamai Gianpiero, Puppato, Razzolini, Rigo, Rizzotto, Sandonà, Scatto, Speranzon, Sponda, Valdegamberi, Venturini, Vianello, Zanoni, Zecchinato

Hanno votato no:

nessuno

Astenuti:

nessuno

Non votanti:

nessuno

Il PRESIDENTE dichiara chiusa la seduta.

Il Consiglio regionale sarà convocato a domicilio.

La seduta termina alle ore 17.00.

Consiglieri presenti o partecipanti in modalità telematica:
ANDREOLI Marco
MAINO Silvia
BALDIN Erika
MICHIELETTO Gabriele
BARBISAN Fabiano
MONTANARIELLO Jonatan
BET Roberto
OSTANEL Elena
BIGON Anna Maria
PAN Giuseppe
BISAGLIA Simona
PICCININI Tomas
BORON Fabrizio
POLATO Daniele
BOZZA Alberto
POSSAMAI Giacomo
BRESCACIN Sonia
POSSAMAI Gianpiero
CAMANI Vanessa
PUPPATO Giovanni
CAVINATO Elisa
RAZZOLINI Tommaso
CECCHETTO Milena
RIGO Filippo
CENTENARO Giulio
RIZZOTTO Silvia
CESTARI Laura
SANDONA' Luciano
CESTARO Silvia
SCATTO Francesca
CIAMBETTI Roberto
SORANZO Enoch
CORSI Enrico
SPERANZON Raffaele
DOLFIN Marco
SPONDA Alessandra
FAVERO Marzio
VALDEGAMBERI Stefano
FINCO Nicola Ignazio
VENTURINI Elisa
FORMAGGIO Joe
VIANELLO Roberta
GEROLIMETTO Nazzareno
VILLANOVA Alberto
GIACOMIN Stefano
ZANONI Andrea
GUARDA Cristina
ZECCHINATO Marco
LORENZONI Arturo
ZOTTIS Francesca






LA CONSIGLIERA SEGRETARIA
Alessandra SPONDA










IL PRESIDENTE
Roberto CIAMBETTI











N.B. Gli emendamenti e i verbali di votazione, che costituiscono parte integrante del presente processo verbale, sono consultabili presso l'Ufficio Attività Istituzionali.
Le richieste di modifica delle votazioni diverse da quelle previste dall'articolo 89 del Regolamento sono menzionate nel Resoconto.

PROCESSO VERBALE
Redazione a cura di Cristiano Gebbin e Gabriella Gamba