ResocontoVerbali

Seduta del consiglio regionale del 12/04/2022 n. 58

Resoconto n. 58 - 11^ legislatura
Resoconto 58 a Seduta pubblica
Martedì, 12 aprile 2022
SOMMARIO
Assume la Presidenza
Il Presidente Roberto CIAMBETTI
La Seduta inizia alle ore 14.07

PRESIDENTE

I lavori inizieranno alle ore 14.15.
La Seduta è sospesa alle ore 14.07
La Seduta riprende alle ore 14.28

PRESIDENTE

Colleghi, buongiorno. Per favore, registratevi su Concilium. Grazie.
Diamo inizio alla 58a Seduta pubblica del Consiglio regionale. I lavori si svolgono sulla base dell'ordine del giorno prot. n. 5603 del 7 aprile 2022.
PUNTO
1



APPROVAZIONE VERBALI DELLE SEDUTE PRECEDENTI

Il PRESIDENTE, poiché nessun Consigliere chiede di fare osservazioni, dichiara che si intende approvato il processo verbale della 57a Seduta pubblica del 5 aprile 2022.
PUNTO
2



COMUNICAZIONI DELLA PRESIDENZA DEL CONSIGLIO

Hanno comunicato congedo
Luca ZAIA
Alberto BOZZA
Enrico CORSI
Filippo RIGO
I congedi sono concessi.
Una collega o forse due ci seguiranno da remoto, perché sottoposte a misure di quarantena.
PUNTO
3



INTERROGAZIONI E INTERPELLANZE

Ai sensi dell'art. 114, comma 3 del Regolamento, l'elenco delle interrogazioni e delle interpellanze, allegato alla Convocazione, è dato per letto.
PUNTO
4



RISPOSTE DELLA GIUNTA REGIONALE ALLE INTERROGAZIONI E INTERPELLANZE

PRESIDENTE

Iniziamo con le interrogazioni a risposta immediata.

Interrogazione a risposta immediata n. 235 del 26 gennaio 2022 presentata dai consiglieri Montanariello e Zottis relativa a "DOLO E GLI ALTRI COVID HOSPITAL: È TEMPO CHE LA GIUNTA PIANIFICHI LA RIPRESA DELLE NORMALI ATTIVITÀ OSPEDALIERE E IL RECUPERO DELLE PRESTAZIONI NON EROGATE, A COMINCIARE DAI CASI PIÙ URGENTI!"

PRESIDENTE

In particolare iniziamo con la n. 235, del collega Montanariello.
Collega Montanariello, prego.

Jonatan MONTANARIELLO (Partito Democratico Veneto)

Grazie, Presidente. Buongiorno, colleghi.
Interrogazione n. 235 "Dolo e gli altri Covid Hospital: è tempo che la Giunta pianifichi la ripresa delle normali attività ospedaliere e il recupero delle prestazioni non erogate, a cominciare dai casi più urgenti!".
Premesso che con decreto del Presidente della Giunta n. 23 del 15 marzo 2020 è stato approvato il Piano emergenziale ospedaliero Covid-19 per il Veneto, che ha individuato in tutto il territorio regionale alcune sedi ospedaliere da dedicare interamente a Covid Hospital. Tra le suddette sedi è ricompreso anche l'ospedale di Dolo, che da allora, salvo durante la fascia di stasi tra la prima e la seconda ondata pandemica, è dedicato pressoché interamente alla cura dei pazienti da Covid-19.
Le attività chirurgiche, quelle della degenza, quelle di Ostetricia e Ginecologia e il punto nascite sono state trasferite all'ospedale di Mirano. Le attività di analisi, screening, controlli, cure e terapie, anche per malati gravi, hanno subìto pesanti rallentamenti. Le conseguenze di tutto questo si paleseranno nei mesi e negli anni a venire.
Considerato che in Veneto la curva pandemica sembra stia raggiungendo il suo picco (ricordo che questa interrogazione è del 26 gennaio, quindi, Assessore, se qualcuno ci ascolta, non siamo matti per aver detto che stiamo raggiungendo il picco) e appare, pertanto, più vicino alla fase discendente. Inoltre, esperti di tutto il mondo ritengono possibile che l'arrivo della variante Omicron possa determinare l'endemizzazione del virus.
Ritenuto che sia necessario fin d'ora recuperare tutto ciò che non è stato fatto in questi ultimi anni di cura e prevenzione di tutte le malattie, ripristinando il più rapidamente possibile gli assetti e le dotazioni degli ospedali convertiti in Covid Hospital, prevedendo un aumento delle risorse umane strumentali.
Detto ciò, i Consiglieri chiedono quali urgenti e indifferibili piani e quali precisi cronoprogrammi la Giunta regionale sta predisponendo per ripristinare, potenziandoli, gli assetti organizzativi degli ospedali veneti, tra cui quello di Dolo, attualmente dedicati alla cura del Covid.
Grazie per il tempo, Presidente.

PRESIDENTE

Grazie a lei.
Risponde l'assessore Lanzarin. Prego.

Ass.ra Manuela LANZARIN

In occasione dell'ultima recrudescenza pandemica, il direttore generale dell'ULSS 3 Serenissima ha precisato di avere attivato specifiche aree di degenza per acuti Covid all'interno di tutti gli ospedali del proprio territorio, evitando così l'attivazione del solo Covid Hospital di Dolo.
L'andamento dei ricoveri, infatti, si è rivelato inferiore all'inverno precedente, come attestano i 230 pazienti presenti nell'area Covid dell'azienda Serenissima in data 22 gennaio 2022, se paragonati ai 363 pazienti presenti nelle medesime strutture ospedaliere al 31 dicembre 2020.
La scelta operata dall'azienda sanitaria ha consentito la prosecuzione dell'attività chirurgica, sia elettiva che d'urgenza, all'interno dell'ospedale di Dolo, ad eccezione del periodo di sospensione delle attività non programmate disposto dalla Regione Veneto con le circolari di novembre e dicembre 2021, che comunque hanno garantito l'erogazione delle prestazioni urgenti e di quelle oncologiche e non procrastinabili.
Il coordinamento quotidiano tra i vari ospedali dell'ULSS 3 e la ripartizione dei posti letto in base al fabbisogno hanno consentito all'azienda di non superare la fase 3 del Piano pandemico regionale e di mantenere a Dolo l'attività di Chirurgia generale, Ortopedia, Ginecologia, Oculistica, Nefrologia, Pneumologia, Medicina generale, Medicina e geriatria, Gastroenterologia endoscopica, Psichiatria, Pediatria di pronto soccorso e ricovero diurno.
Per quanto riguarda l'immediato futuro dell'ospedale di Dolo, l'azienda ULSS 3 ha dichiarato di voler sviluppare il Centro unico aziendale per la terapia chirurgica della cataratta, al fine di ridurre le liste d'attesa e di incrementare l'attività arrivando a circa 6.000 interventi l'anno.
Parimenti, la Chirurgia generale intende potenziare l'attività robotica, in collaborazione con il gruppo operatorio di Mestre. Risulta in corso la costituzione di équipe multidisciplinare, che attiverà il reparto di degenza in Neuropsichiatria infantile aziendale a Dolo.
Inoltre, è stato recentemente individuato il direttore dell'UOC Riabilitazione, per cui si stanno organizzando le risorse, gli spazi e i percorsi operativi di tale struttura.
Per quanto riguarda gli interventi strutturali previsti per migliorare l'operatività dell'ospedale di Dolo, entro la fine di marzo è previsto il termine dei lavori di ristrutturazione del reparto di Urologia, con la riattivazione dello stesso presso la sede di Dolo, già riattivato e già riaperto, mentre sono in via di conclusione i lavori di realizzazione del nuovo pronto soccorso, che dovrebbe essere in attività entro il prossimo aprile.
Per quanto riguarda il reparto di Ortopedia, è prevista la riattivazione di tutti i posti letto previsti dalla programmazione regionale.
Va precisato, infine, che sono in fase di realizzazione i lavori del blocco delle terapie intensive, con un investimento previsto di circa 9 milioni di euro, che consentiranno anche di incrementare gli attuali sei posti letto di ulteriori nove posti.

PRESIDENTE

Grazie, Assessore.
Per la replica, il collega Montanariello.

Jonatan MONTANARIELLO (Partito Democratico Veneto)

Grazie, Assessore.
È una situazione che va a metà strada. Quello che lei dice non ci dà motivo per disquisire oggi con lei e scontrarci, quindi potrei dire che teoricamente saremmo soddisfatti. Però saremo soddisfatti solo dopo la nostra attenta e puntuale attività di monitoraggio, affinché i legittimi impegni assunti diventino dato di fatto.
Non è assolutamente una mancanza di fiducia nei suoi confronti. Si figuri, magari averne tanti di Assessori come lei! È semplicemente che, in questi anni, per quanto riguarda l'attività sanitaria, non ce ne voglia, ma chi come me viene da Venezia in giù è stato abituato a vedere tanti buoni propositi negli intenti ma pochi che si concretizzano nei fatti.
Quindi, Assessore, colgo l'occasione di questo atto ispettivo per dire che non solo su Dolo, ma su tutta la parte veneziana, insieme alla collega Zottis – anche lei, ho dimenticato di dirlo prima, firmataria di questa interrogazione – accenderemo i riflettori più di quello che finora non è stato fatto. Perché? Perché siamo tutti figli di un periodo post pandemico che ci ha ricordato l'importanza dei presìdi sanitari sui territori. In un momento storico, forse, fortunatamente, pensavamo che ci potessero essere altre soluzioni. Purtroppo, la pandemia ci ha ricordato che siamo fragili e sensibili, soprattutto in alcune realtà che non godono di un sistema intermodale e infrastrutturale tale da avvantaggiarle qualora dovesse indebolirsi la sanità territoriale.
Assessore, noi torneremo sul tema in maniera attenta e puntuale, semplicemente per essere di pungolo e di stimolo, affinché i territori non debbano combattere, come finora è stato, per salvaguardare la loro sanità.
Grazie.

PRESIDENTE

Grazie a lei.

Interrogazione a risposta immediata n. 65 del 22 gennaio 2021 presentata dai consiglieri Zottis e Montanariello relativa a "QUARTIERE ALTOBELLO (VE): QUAL È IL PIANO DI INTERVENTI PER IL COMPLETAMENTO DELLA RIQUALIFICAZIONE?"

PRESIDENTE

Passiamo alla IRI 65 della collega Zottis.
Collega Zottis, prego.

Francesca ZOTTIS (Partito Democratico Veneto)

Grazie.
Assessore, si tratta di un'interrogazione presentata con il consigliere Montanariello il 22 gennaio 2021. Parte delle risposte le abbiamo trovate anche sulla stampa dal 22 gennaio 2021 fino ad oggi, quindi le conosciamo già, compresi i progetti che dovrebbero essere finanziati per la sua riqualificazione.
Rimane, comunque, non completo il piano, per quanto ci riguarda. Rimangono, quindi, alcune note negative per quanto riguarda la riqualificazione del quartiere a ridosso del centro di Mestre; un quartiere assolutamente importante e trascurato per troppi anni, nonostante ci fosse stato, all'epoca, anche un progetto importante come contratto di quartiere, che aveva previsto all'epoca il 35% di finanziamenti statali e regionali. Quindi, adesso siamo curiosi di capire qual è il cronoprogramma specifico per quanto riguarda case e negozi sfitti e assegnazione, che riguarda chiaramente l'azienda territoriale per l'edilizia residenziale ATER di Venezia.
Grazie.

PRESIDENTE

Grazie a lei.
Per l'assessore Corazzari risponde la vicepresidente De Berti. Prego.

Ass.ra Elisa DE BERTI

Grazie, Presidente.
I consiglieri Zottis e Montanariello chiedono qual è il piano di interventi per il completamento della riqualificazione urbanistica, edilizia sociale ed ambientale del Contratto di quartiere II denominato Altobello di Mestre nel Comune di Venezia.
A seguito del ricevimento delle rispettive comunicazioni pervenute dall'azienda territoriale di edilizia residenziale di Venezia, con nota protocollo n. 22402 del 16 novembre 2021, e dal Comune di Venezia con successiva nota protocollo n. 88317 del 25 febbraio 2022, si precisa quanto segue.
Il programma complesso del Contratto di quartiere II denominato Altobello di Venezia, in località Mestre, è composto da 11 interventi che si elencano di seguito, di cui n. 6 azioni, con l'indicazione dell'apporto del finanziamento pubblico sia statale che regionale.
Interventi sovvenzionati, ristrutturazione edilizia degli edifici n. 1 (detto Campo dei Sassi), 2, 3 e 4 (detto Tettoie) con un finanziamento pari ad euro 8.144.480. Intervento convenzionato, ristrutturazione edilizia degli edifici n. 5 e 6 (detti Tettoie), intervento convenzionato per residenze e altro, edificio a corte tra le vie Bissolati e Corridoni, intervento per autorimessa, residenza, negozi tra via Costa e piazza Madonna Pellegrina, riqualificazione urbana e pedonalizzazione di via Costa e limitrofe, con un finanziamento pari ad 1.008.000 euro. Ristrutturazione edilizia del centro civico Silvio Pellico con un finanziamento pari ad euro 156.200, servizi asili nido, ludoteca, giardino di quartiere, con un finanziamento pari ad euro 343.800. Riqualificazione urbana di via Fornace con un contributo di euro 160.000. Attività di sperimentazione, monitoraggio sociale e fisico con un contributo di 186.800.
In particolare, per quanto concerne i richiamati interventi, quelli di competenza dell'ATER di Venezia nell'ambito del Contratto di quartiere II Altobello, sono: interventi sovvenzionati, ristrutturazione edilizia degli edifici n. 1 (detto Campo dei Sassi), 2, 3 e 4 (detto Tettoie), intervento convenzionato, ristrutturazione edilizia degli edifici 5 e 6 (ex Tettoie) in parte destinati a uso commerciale.
Per quanto riguarda l'intervento riguardante gli edifici 1 (detto Campo dei Sassi), 2, 3 e 4 (detto Tettoie), l'immobile n. 1 (detto Campo di Sassi), destinato alla locazione degli anziani fragili, è stato ultimato nel mese di marzo 2019. Risulta essere già in uso dalla data di consegna dei primi alloggi, ovvero dal 31 maggio 2019.
Dei complessivi n. 36 alloggi di proprietà dell'ATER di Venezia, n. 9 risultano sfitti, di cui n. 5 unità abitative restituite dagli ex assegnatari o loro eredi e n. 4 alloggi risultano da assegnare come prima locazione, mentre n. 3 unità sono di proprietà privata. Al fine del completamento definitivo dell'intervento è necessario il certificato di collaudo dei lavori.
La procedura di cui sopra è stata vincolata dall'emissione del collaudo delle opere di urbanizzazione, avvenuta in data 7 luglio 2021. Pertanto, in data primo dicembre 2021, a seguito del completamento dei lavori di sostituzione dei pannelli solari, la Commissione ha svolto la visita finale per l'emissione del relativo certificato di collaudo, che è attualmente in corso di redazione per il successivo rilascio.
I lavori relativi ai fabbricati n. 2 e 3 di via Fornace e di via Costa sono terminati e gli alloggi destinati all'edilizia residenziale pubblica sono locati dal 2012. Relativamente all'edificio denominato "Tettoia 4", per cui sono previsti dei lavori di completamento, si informa che è in corso la predisposizione della relativa pratica edilizia da presentare al Comune di Venezia per l'inizio dei lavori. Si precisa che l'edificio, costituito da n. 7 alloggi, è destinato allo studentato per gli universitari delle facoltà, già presente nella vicina via Torino.
In analogia all'intervento detto "Campo dei sassi", anche l'edificio denominato "Tettoie da Re" è vincolato all'ottenimento del collaudo delle opere di urbanizzazione al fine della richiesta di agibilità e per la successiva locazione delle unità abitative prevista per il corrente anno.
L'intervento inerente alla ristrutturazione edilizia degli edifici 5 e 6, denominati comunemente "Ex Tettoie da Re", risulta terminato e gli edifici destinati ad uso commerciale.
Come già richiamato in precedenza, si precisa che le opere di urbanizzazione primaria relative al recupero di n. 6 edifici per complessivi 76 alloggi e n. 4 unità commerciali sono state collaudate dalla Commissione di collaudo in data 7 luglio 2021.

PRESIDENTE

Assessore, è ancora molto lunga?

Ass.ra Elisa DE BERTI

C'è un altro pezzo, lo metto a disposizione.

PRESIDENTE

Vedevo che il testo è ancora molto lungo, quindi sarà il caso, visto che è anche piuttosto tecnico, di darlo alla proponente.
Consigliera Zottis, per la replica.

Francesca ZOTTIS (Partito Democratico Veneto)

Grazie, Presidente.
Attendo di leggere tutto il testo e, anche rispetto a quello che ci ha letto, ringrazio l'assessore De Berti per aver risposto.
È evidente che, prima di dare giudizi, preferisco leggere tutto. I tempi di completamento (grazie, è già arrivata) di tutti gli interventi sono importanti, perché continueranno a essere sfitti, anzi probabilmente aumenteranno il numero di sfitti nel momento in cui non c'è una riqualificazione complessiva di quel quartiere. Chiaramente questo non è di stretta competenza della Regione, ma si parla di Comune di Venezia e, comunque, di una stretta vigilanza e di una riqualificazione anche in termini di attrattività del quartiere e delle zone limitrofe, su tutto il patrimonio ATER e non solo, come mi suggerisce giustamente il collega Montanariello.
Comunque sia, ci sono attualmente diversi problemi rispetto a chi ancora è all'interno di alcuni edifici, collegati proprio alle criticità di questi anni e al fatto che è stato un quartiere completamente squalificato e, purtroppo, anche pieno di attività a volte illecite.
Quindi, la priorità deve essere assoluta, anche in termini di animazione di quel quartiere. Occorre un patto realmente forte tra la Regione, ATER, la Città metropolitana e il Comune di Venezia, altrimenti probabilmente fra qualche anno verremo a sapere che il patrimonio è stato riqualificato, ma quel quartiere è morto.
Grazie, Assessore. Speriamo la prossima volta – ma parlo chiaramente all'Assessore assente – di non ricevere le risposte quando molte delle notizie le abbiamo già apprese.
Grazie.

PRESIDENTE

Ha pienamente ragione.

Interrogazione a risposta immediata n. 91 del 5 marzo 2021 presentata dai consiglieri Zottis, Giacomo Possamai e Camani relativa a "LA GIUNTA REGIONALE INTENDE SOSTENERE CON ADEGUATE RISORSE I MAESTRI DI SCI E LE IMPRESE DEL SETTORE TURISTICO MONTANO?"

PRESIDENTE

Andiamo alla IRI 91, sempre della collega Zottis.
Consigliera Zottis, prego.

Francesca ZOTTIS (Partito Democratico Veneto)

Grazie, Presidente.
Qui è ancora peggio. Mi scuso con chi mi risponderà...

PRESIDENTE

Anche la risposta mi sembra ancora peggio.

Francesca ZOTTIS (Partito Democratico Veneto)

Ecco, nel senso che a marzo 2021, qualche settimana dopo la richiesta di interrogazione, sono apparsi degli articoli di stampa in cui si diceva cosa sarebbe stato stanziato per i maestri di sci e le imprese del settore turistico montano, in ritardo rispetto ad altre Regioni.
Comunque, attendo la risposta e ringrazio chi mi risponderà, e l'assessore De Berti, comunque, per essere presente con noi. Grazie.

PRESIDENTE

Come ha predetto, al posto del collega Caner, risponde la vicepresidente De Berti. Prego.

Ass.ra Elisa DE BERTI

Grazie, Presidente.
Con il decreto-legge 22 marzo 2021, n. 41, coordinato con la legge di conversione 21 maggio 2021, n. 69, recante "Misure urgenti in materia di sostegno alle imprese e agli operatori economici, di lavoro, salute e servizi territoriali, connesse all'emergenza di Covid-19", ed in particolare con l'articolo 2 "Misure di sostegno ai Comuni ubicati all'interno dei comprensori sciistici", il Ministero del Turismo ha istituito, a fronte della mancata apertura al pubblico degli impianti a fune nella stagione sciistica invernale 2020-2021, un fondo con una dotazione di 700 milioni di euro per l'anno 2021, destinato alla concessione di contributi in favore di soggetti esercenti attività di impresa di vendita di beni o servizi al pubblico, svolte nei Comuni ubicati all'interno dei comprensori sciistici.
Nell'ambito di tali risorse, la quota di 40 milioni di euro è stata destinata specificatamente, per il tramite delle Regioni e Province autonome di Trento e Bolzano, in favore dei maestri di sci iscritti negli appositi albi professionali delle scuole di sci presso le quali i medesimi maestri di sci risultano operanti; la quota di 230 milioni di euro, successivamente aumentati a 330 milioni di euro, sono stati assegnati alle Regioni e alle Province autonome di Trento e di Bolzano per essere erogati in favore delle imprese turistiche, come definite ai sensi dell'articolo 4 del Codice di cui all'allegato 1 del decreto legislativo 23 maggio 2011, n. 79, localizzate nei Comuni ubicati all'interno di comprensori sciistici.
A seguito del trasferimento alla Regione Veneto della quota di spettanza delle risorse di cui sopra, la Giunta regionale ha provveduto ad attivare tempestivamente le procedure per l'erogazione ai soggetti beneficiari delle misure di ristoro: 1. Aiuti a favore dei maestri delle scuole di sci. L'importo di 40 milioni è stato ripartito con decreto del Ministro del Turismo 1313 del 28 luglio del 2021 fra le Regioni e le Province autonome di Trento e di Bolzano in base al numero degli iscritti negli Albi professionali regionali e provinciali alla data del 14 febbraio 2021. Lo stesso decreto ha posto a carico delle Regioni e Province autonome la definizione di criteri e delle modalità di assegnazione dei contributi ai beneficiari. In relazione a ciò la Regione del Veneto, a cui è stata trasferita la quota complessiva di euro 3.386.673, ha approvato con DGR 1511 del 2 novembre 2021 una convenzione con Unioncamere del Veneto per la gestione amministrativa della misura di ristoro, da attuarsi sotto forma di contributo a fondo perduto, a titolo di indennizzo in ragione delle perdite di reddito derivate dalla situazione causata dall'emergenza sanitaria da Covid-19 e dalla relativa chiusura degli impianti sciistici, mediante uno specifico bando avente quali destinatari i seguenti soggetti:
a) maestri di sci in possesso di abilitazione all'esercizio della professione ai sensi della legge regionale 3 gennaio 2005, n. 2 "Nuovo ordinamento della professione di maestro di sci", iscritti all'Albo professionale regionale dei maestri di sci tenuto dal Collegio regionale dei maestri di sci del Veneto alla data del 14 febbraio 2021 e in regola con il pagamento della quota di iscrizione all'Albo professionale alla data di presentazione della domanda. Importo destinato euro 2.586.673;
b) scuole di sci operanti in Veneto, autorizzate ai sensi dell'articolo 14 della legge regionale 3 gennaio 2005, n. 2 . Importo destinato 800.000 euro.
Sulla base dei criteri definiti dalla Giunta regionale con la sopracitata DGR 1511/2021, Unioncamere del Veneto ha provveduto con proprio bando ad attivare le procedure per la presentazione delle domande di ristoro da parte di maestri e scuole di sci a partire dal 2 dicembre fino al 22 dicembre 2021, effettuando successivamente l'istruttoria tecnico-amministrativa ai fini della concessione dell'erogazione del ristoro.
A seguito delle domande ricevute e istruite positivamente sono stati concessi i seguenti aiuti: aiuti ai maestri di sci, domande istruite 893, fondi erogati 2.549.216; aiuti alle scuole di sci, domande istruite 38, fondi erogati 744.476.
Complessivamente sono stati erogati in tempi contenuti rispetto alla presentazione delle richieste euro 3.293 ...

PRESIDENTE

Assessore, è molto lunga ancora?

Ass.ra Elisa DE BERTI

Sì, Presidente.

PRESIDENTE

Allora, anche in questo caso la collega Zottis riceverà il testo.

Ass.ra Elisa DE BERTI

Grazie, Presidente.

PRESIDENTE

Prego, consigliera Zottis.

Francesca ZOTTIS (Partito Democratico Veneto)

Ringrazio la vicepresidente De Berti.
Chiaramente mi interessa avere il testo, anche se le cose posso cercarmele da sola e le ho già cercate all'interno del BUR, oltre agli articoli di stampa, visto che è passato un anno.
La richiesta è chiaramente di avere le risposte nei tempi dovuti da Regolamento, anche per permetterci di effettuare la nostra attività in modo puntuale e, per quanto riguarda questo tipo di iniziative, puntiamo sulla celerità come avvenuto in altre Regioni. Grazie.

PRESIDENTE

Grazie a lei.
Adesso avrei la IRI n. 127 della collega Bisaglia, che vedo presente come registrazione. È la IRI 127: "Protezione civile Giacciano Baruchella, Trecenta: quali sono le modalità per la nomina del coordinatore?".
Bisaglia, prego.

Simona BISAGLIA (Zaia Presidente)

È una rettifica che era stata fatta a fine aprile 2021. Nel frattempo...

PRESIDENTE

Collega Bisaglia, ha una voce che non è lineare. Ha un auricolare o delle cuffie?

Simona BISAGLIA (Zaia Presidente)

No, devo venire giù perché oggi ho problemi.

PRESIDENTE

Collega Bisaglia, non si sente. Se ripete, per favore.

Simona BISAGLIA (Zaia Presidente)

Scendo giù.

PRESIDENTE

No, rimanga lì. Ci dica.

Simona BISAGLIA (Zaia Presidente)

Mi sentite?

PRESIDENTE

Sì, proviamo. Bisaglia, prego.
Allora, collega Bisaglia, lei scenda.

Interrogazione a risposta immediata n. 207 del 27 ottobre 2021 presentata dai consiglieri Zanoni, Bigon e Guarda relativa a "DISTRETTO DELLA CONCIA: ARPAV HA DENUNCIATO ALLA MAGISTRATURA LA RICHIESTA DELL'EX DIRETTORE DI ACQUE DEL CHIAMPO DI EVITARE FORMULAZIONI DI NOTIZIE DI REATO?"

PRESIDENTE

Intanto passiamo alla IRI 207 del collega Zanoni.
Collega Zanoni, prego.

Andrea ZANONI (Partito Democratico Veneto)

Avevo sentito che doveva intervenire la collega Bisaglia.

PRESIDENTE

Siccome ci sono problemi sono passato a lei, quindi siamo sulla IRI 207.
Prego, Zanoni.

Andrea ZANONI (Partito Democratico Veneto)

Grazie, Presidente e buongiorno a tutti i colleghi.
"Distretto della Concia: ARPAV ha denunciato alla Magistratura la richiesta dell'ex Direttore di Acque del Chiampo di evitare formulazioni di notizie di reato?". L'interrogazione, che abbiamo depositato il 27 ottobre, è firmata anche dalla collega Bigon e dalla collega Guarda.
La Valle del Chiampo (Vicenza) è uno dei maggiori distretti conciari del mondo, nonché il più importante in Italia per produzione e numero di addetti.
Nella puntata del programma televisivo di approfondimento di RAI 3 "Presa diretta" del 19 ottobre 2021 sull'inquinamento del distretto conciario veneto, sono stati denunciati i gravi e ben noti problemi ambientali causati dalla dispersione nell'ambiente dei derivati di fluoro, conosciuti come PFAS, che vengono...

PRESIDENTE

Collega Zanoni, rallenti un po' il ritmo – lo dico per chi ci sta ascoltando – perché è incomprensibile. Parli pure con calma.

Andrea ZANONI (Partito Democratico Veneto)

Può azzerare il tempo, Presidente?

PRESIDENTE

Prego, Zanoni.

Andrea ZANONI (Partito Democratico Veneto)

La Valle del Chiampo (Vicenza) è sede di uno dei maggiori distretti conciari del mondo, nonché il più importante in Italia per produzione e numero di addetti.
Nella puntata del programma televisivo di approfondimento di RAI 3 "Presa diretta" del 19 ottobre 2021 sull'inquinamento del distretto conciario veneto, sono stati denunciati i gravi e ben noti problemi ambientali causati dalla dispersione nell'ambiente di PFAS, che vengono abbondantemente utilizzati per l'impermeabilizzazione delle pelli.
Evidenziato che dal programma di approfondimento suddetto si è appreso che l'ex direttore generale di Acque del Chiampo Spa, l'ente che gestisce i locali impianti di depurazione, ha inviato una missiva all'Agenzia regionale per la prevenzione e protezione ambientale del Veneto, con la quale chiede testualmente che venga doverosamente evitata qualsiasi formulazione di notizia di reato in relazione a eventuali difformità della concentrazione di PFAS rilevati allo scarico dei reflui depurati da parte di Acque del Chiampo Spa, trattandosi di condotte certamente ascrivibili ad inesigibilità o comunque alla causa di giustificazione dello stato di necessità, per mantenere operativi gli impianti di depurazione che svolgono un servizio pubblico essenziale.
Rilevato che gli ispettori dell'Agenzia regionale per la prevenzione e protezione ambientale del Veneto sono pubblici ufficiali e, di conseguenza, sono tenuti a segnalare eventuali reati all'autorità giudiziaria, non è noto se ARPA abbia risposto alla missiva suddetta, né che posizione abbia assunto nei confronti di tale richiesta.
Ritenuto che sulla vicenda sopra descritta vada fatta assoluta chiarezza, tutto ciò premesso, i sottoscritti Consiglieri regionali, che ricordo essere, oltre al sottoscritto, la collega Bigon e la collega Guarda, chiedono all'Assessore regionale all'Ambiente se l'ARPA, per autotutela, abbia tempestivamente comunicato alla Procura della Repubblica il contenuto della missiva dell'ex Direttore generale di Acque del Chiampo Spa.

PRESIDENTE

Grazie.

Andrea ZANONI (Partito Democratico Veneto)

Ricordo che è un'interrogazione del 27 ottobre.

PRESIDENTE

Risponde, al posto dell'assessore Bottacin, l'assessore Calzavara. Prego.

Ass.re Francesco CALZAVARA

Grazie, Presidente. Buongiorno a tutti.
Al fine di argomentare in modo puntuale ed esaustivo in ordine al contenuto dell'interrogazione in esame, i competenti uffici regionali hanno chiesto specifiche informazioni alla Direzione generale ARPAV, la quale ha riscontrato nei termini che seguono.
Con riferimento al primo quesito: nel sito sono state eseguite più fasi di indagini ambientali dei terreni, la prima nel 2014-2015, in base al Piano di caratterizzazione presentato dalla ditta. Successivamente, a fine dicembre 2016, è stata richiesta un'integrazione al Piano di caratterizzazione che comprendeva altre aree interne al sito e all'argine del torrente Poscola. Tali indagini hanno portato al ritrovamento di rifiuti sull'argine dello stesso.
Nuovi elementi emersi nel 2017 hanno determinato la necessità di realizzare negli anni 2017 e 2018 ulteriori sondaggi e trincee. Dapprima è stata indagata a luglio 2017 un'area posta a sud dei reparti corrispondenti alla zona dove in passato, anni Settanta, venivano presumibilmente interrati dei rifiuti. Successivamente le indagini sono state estese a tutto il sedime dello stabilimento, compatibilmente con la presenza delle infrastrutture e sottoservizi che rendevano impossibile la realizzazione di indagini di tipo invasivo sotto le strutture.
A seguito del fallimento della ditta, a novembre 2018, si è optato per lo smantellamento totale (decommissioning) degli impianti. Tale attività ha avuto inizio nel 2020 ed è tuttora in corso in quanto sono subentrate successive difficoltà legate all'emergenza Covid. Durante la Conferenza dei Servizi tenutasi a ottobre 2019 per richiedere alla ditta di presentare il progetto di bonifica/MISO delle acque di falda, è stato ribadito che "con la rimozione e demolizione degli impianti e strutture si dovrà procedere su tali aree acquisendo ulteriori informazioni sulle caratteristiche ambientali al fine di individuare eventuali e ulteriori fonti di pressione non note".
La ditta conferma questa necessità riportando quanto segue a pagina 75 del documento "Progetto di MISO/acque di falda, dicembre 2019", relativo alla messa in sicurezza: "Nel momento che gli impianti sono attualmente in fase di svuotamento e le attività di smantellamento inizieranno probabilmente all'inizio del 2020 e avranno durata di diversi mesi, un quadro più esaustivo circa la presenza di potenziali condizioni di contaminazione nei suoli in grado di impattare localmente lo stato qualitativo delle acque di falda potrà essere ottenuto solo a valle del completo smantellamento degli impianti e di eventuali attività di indagine in tale area".
Tale documento è stato approvato con determina del Comune di Trissino, protocollo 3437 del 4 marzo 2020. La necessità di indagare le aree attualmente ancora interessate dalla presenza degli impianti residui è stata ribadita in occasione del Comitato tecnico del protocollo d'intesa Regione-Provincia-Comune-ARPAV del 4 ottobre 2021, nel corso del quale si è ricordato che dovranno essere svolte delle indagini ambientali sulle aree occupate dagli impianti una volta che le strutture saranno smontate e le aree liberate. In quella sede i presenti hanno anche concordato che tale richiesta dovrà essere riproposta alla ditta una volta che le operazioni di decommissioning saranno prossime alla conclusione.
Attualmente sono in corso le attività di smantellamento secondo un cronoprogramma che è stato discusso in occasione della recente Conferenza di Servizi 11 novembre 2021. Come previsto, nel corso delle precedenti riunioni, si chiederà quindi alla ditta, al termine delle attività di dismissione, di predisporre una caratterizzazione integrativa per verificare le condizioni del sedime attualmente occupato dagli impianti.
I risultati della caratterizzazione integrativa serviranno per predisporre il progetto di bonifica o di messa in sicurezza permanente.

PRESIDENTE

Assessore, è molto lunga. È già passato un minuto, quasi, quindi faremo avere il resto della risposta al collega Zanoni.
Zanoni, prego, per la replica.

Andrea ZANONI (Partito Democratico Veneto)

Presidente, come posso replicare se la risposta alla domanda principale di questa interrogazione non è stata data? Io chiedo se l'ARPAV per autotutela abbia tempestivamente comunicato alla Procura della Repubblica il contenuto della missiva dell'ex Direttore generale di Acque del Chiampo Spa. Lo chiedo a tutti gli altri colleghi che hanno seguito la risposta dell'Assessore – so che l'assessore Calzavara fa da ambasciatore e ambasciator non porta pena perché era indirizzata all'Assessore all'Ambiente – ma sfido chiunque a dirmi che è stata data risposta alla domanda dell'interrogazione.
A me fa piacere sentire l'evolversi delle attività in merito alla bonifica e caratterizzazione del sito. Tra l'altro, basta fare un'interrogazione del genere per avere finalmente informazioni su una caratterizzazione che non si sa a che stadio sia. Si parla di caratterizzazione ulteriore rispetto a quella già fatta quando non sappiamo gli esiti della prima caratterizzazione. Ci sono anche interrogazioni in merito a cui non è stata ancora data risposta.
L'ARPAV ha comunicato o no alla Procura della Repubblica il contenuto della lettera del Direttore generale di Acque del Chiampo che ha scritto ad ARPAV dicendo "Venga doverosamente evitata qualsiasi formulazione di notizie di reato"? Un Direttore di un'agenzia del genere, di un consorzio del genere, che chiede di evitare le notizie di reato? Io inviterei questo Direttore a studiarsi il Codice di procedura penale, primo, e dopo inviterei veramente gli Assessori che ricevono le nostre interrogazioni a rispondere alle domande.
Sinceramente dov'è la risposta? Presidente, faccia terminare Calzavara e sentiamo se c'è finalmente questa risposta, perché per adesso non ho sentito nessuna risposta in merito alla domanda.

PRESIDENTE

Collega, grazie. Ha finito il tempo.

Andrea ZANONI (Partito Democratico Veneto)

Ho finito il mio tempo?

PRESIDENTE

Io faccio rispondere a quello che arriva dalla Giunta, preparato dagli uffici e approvato dall'Assessore competente, immagino.

Andrea ZANONI (Partito Democratico Veneto)

Adesso mi faccio dare la risposta scritta. Grazie.

PRESIDENTE

Ci mancherebbe, la risposta scritta le arriverà e lì poi valuterà.

Interrogazione a risposta immediata n. 127 del 27 aprile 2021 presentata dalla consigliera Bisaglia relativa a "PROTEZIONE CIVILE GIACCIANO BARUCHELLA, TRECENTA: QUALI SONO LE MODALITÀ PER LA NOMINA DEL COORDINATORE?"

PRESIDENTE

Collega Bisaglia, ritorniamo alla IRI 127.
Prego.

Simona BISAGLIA (Zaia Presidente)

Grazie. Questa era una richiesta che avevo fatto ad aprile del 2021 e, nel frattempo, la situazione si è un po' evoluta, è cambiata. Ho risolto il problema del coordinatore e questo perché io, come volontaria di Protezione civile, appartenevo al gruppo intercomunale di Trecenta-Giacciano Baruchella, che al momento si è diviso ed è ancora in corso la nuova creazione dei due gruppi comunali.
Direi che aspetto la risposta, ma ritengo di non dover aggiungere altro.

PRESIDENTE

Grazie. Anche in questo caso, al posto di Bottacin, risponde l'assessore Calzavara. Prego.

Ass.re Francesco CALZAVARA

Con riferimento all' interrogazione a risposta immediata n. 127 del 27 aprile 2021 è opportuno ricordare che il 2 gennaio 2018 è stato emanato il decreto legislativo n. 1 "Codice della Protezione civile", che all'articolo 35 "Gruppi comunali di Protezione civile" dispone che la costituzione del Gruppo comunale di volontariato e Protezione civile è deliberata dal Consiglio comunale sulla base di uno schema tipo approvato con apposita direttiva, che prevede in particolare: "a) omissis; b) che all'interno del Gruppo comunale è individuato, secondo i principi di democraticità, un coordinatore operativo dei volontari, referente delle attività di questi ultimi, e sono altresì individuate la durata e le modalità di revoca del coordinatore".
La Commissione per la redazione dello schema di direttiva, costituita dai rappresentanti del Dipartimento della Protezione civile, delle Regioni, dell'ANCI e del Comitato nazionale del volontariato, da tempo sta lavorando sul testo dello schema tipo, ma non è stata ancora condivisa alcuna proposta formale.
In merito al coordinatore del gruppo comunale, anche la Giunta regionale si era precedentemente pronunciata. Nell'allegato A della delibera della Giunta regionale n. 2516 dell'8 agosto 2003 è stato specificato che il Gruppo comunale viene coordinato da un volontario con funzioni di referente responsabile tecnico e operativo del Gruppo stesso, denominato "Coordinatore operativo".
Tale coordinatore operativo deve essere eletto dagli stessi volontari del Gruppo e tale nomina deve essere ratificata dal Comune.
Premesso quanto sopra, si evidenzia che la Giunta regionale, con la medesima delibera 2516 dell'8 agosto 2003, ha stabilito il trasferimento alle Province della competenza per la gestione delle sezioni provinciali dell'Albo dei gruppi volontari di Protezione civile. In tale contesto, considerato che il gruppo intercomunale volontari di Protezione civile dei Comuni di Giacciano con Baruchella e Trecenta è iscritto all'Albo dei gruppi volontari della sezione della Provincia di Rovigo e che la procedura per l'individuazione del coordinatore del gruppo è definita dallo Statuto del gruppo approvato dai Consigli comunali dei due Comuni, non si ravvisa alcuna competenza della Regione nella valutazione delle corrette modalità da seguire per tale individuazione stante l'autonomia degli Enti preposti.
Si segnala infine che sono in atto le procedure promosse da entrambi i Comuni finalizzati alla costituzione e all'iscrizione nell'Albo dei gruppi di volontari di Protezione civile di due distinti nuovi gruppi comunali in sostituzione del precedente gruppo intercomunale.
Ho terminato. Prima ho fatto un errore, ho letto una risposta che non era quella giusta.
Siccome si parlava di inquinamenti...

PRESIDENTE

Collega Zanoni, è meglio che scenda in Aula perché la sua distanza dall'Aula ci può creare qualche disservizio.
La invito a scendere in Aula, per favore.

Andrea ZANONI (Partito Democratico Veneto)

Sì, ma mi sembra strano questo scarico di colpe. Non è la mia lontananza che ha portato all'errore.

Ass.re Francesco CALZAVARA

No, è un errore mio.

PRESIDENTE

è bene che sia in Aula, quindi scenda pure fra noi che la accogliamo.

Andrea ZANONI (Partito Democratico Veneto)

Arrivo subito, Presidente.

PRESIDENTE

Su queste due interrogazioni cosa facciamo? Permettetemi.
Consigliere Zanoni?

Andrea ZANONI (Partito Democratico Veneto)

Sto scendendo in Aula come mi ha detto.

PRESIDENTE

Bene.

Andrea ZANONI (Partito Democratico Veneto)

Non ho ancora il teletrasporto in ufficio, Presidente.

PRESIDENTE

Pensavo che l'avessero dotata anche di questo.

Andrea ZANONI (Partito Democratico Veneto)

Arrivo.

Simona BISAGLIA (Zaia Presidente)

Comunque grazie, perché, se non sbaglio, abbiamo terminato.

PRESIDENTE

Bisaglia, prego.

Simona BISAGLIA (Zaia Presidente)

Ringrazio per la risposta.
Come ho detto prima, la situazione si è evoluta, è ancora in fase di cambiamento.
Grazie, comunque.

PRESIDENTE

Grazie a lei.
Attendiamo che Zanoni scenda in Aula.

Interrogazione a risposta immediata n. 207 del 27 ottobre 2021 presentata dai consiglieri Zanoni, Bigon e Guarda relativa a "DISTRETTO DELLA CONCIA: ARPAV HA DENUNCIATO ALLA MAGISTRATURA LA RICHIESTA DELL'EX DIRETTORE DI ACQUE DEL CHIAMPO DI EVITARE FORMULAZIONI DI NOTIZIE DI REATO?"

PRESIDENTE

Riprendiamo il filo del discorso.
Il collega Zanoni prima ha presentato l'interrogazione n. 207 e adesso l'assessore Calzavara, in nome e per conto di Bottacin, dà la risposta alla 207.
Prego, assessore Calzavara.

Ass.re Francesco CALZAVARA

Premesso che il quesito afferisce a diversi elementi di informazione la cui conoscenza, essendo di esclusiva competenza dell'autorità giudiziaria, non può essere soggetta a valutazione dell'Amministrazione regionale, al fine di argomentare in modo puntuale ed esaustivo in ordine al contenuto dell'interrogazione indicata in oggetto, i competenti uffici regionali hanno richiesto specifiche informazioni alla Direzione Generale ARPAV, la quale ha riscontrato con nota 22 novembre 2001 e successivamente integrata con nota 31 gennaio 2022.
Nel merito ARPAV riferisce che, in data 10 marzo 2020, il Dipartimento provinciale di Vicenza e, per conoscenza, il Consorzio ARICA (Aziende Riunite Collettore Acqua), hanno ricevuto dalla società Acque del Chiampo Spa la comunicazione, protocollo del 9 marzo 2020, acquisita al protocollo ARPAV n. 23697. ARPAV precisa inoltre che l'interrogazione estrapola solo una parte del testo della comunicazione sopra richiamata, che per doverosa informazione viene di seguito riportato nella sua interezza:
"Tutto quanto sin qui esposto e salvo ogni diritto, si sottopone alla prudente valutazione di codesta Agenzia regionale destinataria di questa nota e di ogni altra autorità tecnica o amministrativa di vigilanza o di controllo a cui venisse trasmessa o inoltrata la stessa per le valutazioni di rispettiva competenza, in particolare affinché venga doverosamente evitata qualsiasi formulazione di notizie di reato in relazione a eventuali difformità della concentrazione di PFAS relativa allo scarico dei reflui depurati da parte di Acque del Chiampo Spa, trattandosi di condotte certamente ascrivibili all'inesigibilità o comunque alla causa di giustificazione dello stato di necessità (per mantenere operativi gli impianti di depurazione che svolgono un servizio pubblico essenziale)".
In ordine al quesito formulato nell'interrogazione in esame, ARPAV rappresenta che la comunicazione in parola non è stata riscontrata alla società Acque del Chiampo Spa in quanto, consultando tutta la documentazione agli atti e valutando tutte le attività di controllo svolte dalle agenzie in relazione agli scarichi, si è ragionevolmente ritenuto di non ravvisare ipotesi di reato nei contenuti della stessa, non avendo questa influito in alcun modo sul numero e sugli esiti delle attività di controllo eseguite dal Dipartimento di Vicenza.
Successivamente, essendo pervenuta in data 11 novembre 2021, per il tramite della Prefettura di Vicenza, interrogazione parlamentare, la comunicazione in argomento è stata trasmessa in versione integrale alla Procura della Repubblica di Vicenza, al fine di fornire all'autorità giudiziaria ogni utile ed esaustivo elemento (protocollo 102477 in data 12 novembre 2021).
Si evidenzia, altresì, che ARPAV ha proseguito nel corso degli anni a svolgere con continuità i propri compiti istituzionali effettuando 24 controlli allo scarico di ARICA nell'acqua superficiale del fiume Fratta, come previsto dal punto 1.1 dell'allegato 5 del decreto legislativo 152/2006, trasmettendo gli esiti alla Regione del Veneto e alla Provincia di Vicenza.
Si segnala, infine, che, per quanto riguarda le sostanze PFAS, il valore della mediana annua risulta conforme a quanto stabilito nel decreto autorizzativo.
Questa è la risposta giusta.

PRESIDENTE

Collega Zanoni, sulla IRI n. 207.

Andrea ZANONI (Partito Democratico Veneto)

Grazie, Presidente.
Dalla risposta prendiamo atto che non è stata trasmessa notizia di reato, perché si dice nella risposta che si è ritenuto di non ravvisare ipotesi di reato nei contenuti della stessa, non avendo questa influito in alcun modo sul numero e sugli esiti delle attività di controllo eseguite dal Dipartimento di Vicenza.
Non si capisce bene se sia riferito al fatto che si poteva ritenere reato quanto scritto dal Direttore del Consorzio o quanto rilevato da ARPAV e chiesto dal Consorzio di non intervenire in sede penale.
Comunque, sta di fatto che su una questione così importante, nell'occhio del ciclone da anni, che ha interessato l'inquinamento delle acque di decine di Comuni, che ha contaminato il sangue di centinaia di migliaia di persone, non si è proceduto a notiziare la magistratura degli eventi di cui si parla. Non so se sia regolare tutto ciò. Nessuno mette in dubbio l'attività dell'ARPAV di monitoraggio o di controllo. Sta di fatto che non è stata data comunicazione di notizia di reato.
Apprendo che c'è anche una interrogazione, che si è interessata della questione anche la Prefettura di Vicenza e che la Procura della Repubblica di Vicenza, in ogni caso, alla fine della questione, è stata notiziata grazie a questa interrogazione depositata il 12 novembre 2021, con protocollo 102477.
È una bella domanda.

PRESIDENTE

Collega Zanoni, grazie.

Interrogazione a risposta immediata n. 212 del 12 novembre 2021 presentata dai consiglieri Zanoni, Bigon, Guarda e Lorenzoni "PERCHÉ LA REGIONE NON RISPONDE ALLE DOMANDE SULLA CARATTERIZZAZIONE DEL SITO MITENI?"

e

Interrogazione a risposta scritta presentata dai consiglieri Zanoni, Bigon e Guarda relativa a "QUAL È LO STATO DEGLI INTERVENTI DI CARATTERIZZAZIONE E DI BONIFICA DEL SITO MITENI?" (Interrogazione a risposta scritta n. 97)

PRESIDENTE

Riprendiamo la IRI 212, che adesso il collega Zanoni presenta, che vale come risposta anche alla IRS 97, perché è la medesima. Poi l'assessore Calzavara riprende il filo del discorso da dove l'aveva interrotto prima.
Prego, collega Zanoni.

Andrea ZANONI (Partito Democratico Veneto)

Grazie, Presidente.
È un'interrogazione che, in realtà, diventa un sollecito a un'altra interrogazione, nel senso che questa interrogazione è del 12 novembre 2021 e segue un'altra del 1° giugno 2021. Meno male che, a suon di interrogazioni, a suon di fare la stessa domanda, qualche risposta arriva.
Qual è lo stato degli interventi di caratterizzazione e di bonifica del sito Miteni? È un sito balzato alle cronache internazionali. Siccome è stato più volte detto che ci sarebbe stato questo Piano di caratterizzazione, chiediamo:
- se la Regione Veneto intenda concludere la caratterizzazione, con particolare riguardo alle aree al di sotto degli impianti del sito Miteni;
- qual è il numero e la profondità dei carotaggi già eseguiti e di quelli da eseguire sotto gli impianti, capannoni e manufatti del sito Miteni. Questa è matematica nel senso che chiediamo dei numeri. Io sono curioso di sentire la risposta sul numero dei carotaggi fatti.
- se si intende pubblicare sulle pagine web della Regione Veneto dell'ARPAV dedicate al tema PFAS lo stato di avanzamento dei lavori e della messa in sicurezza.
Abbiamo chiesto – l'interrogazione è presentata, oltre che dal sottoscritto, anche dai colleghi Bigon, Guarda e Lorenzoni – per quale motivo non sia stata data risposta alle domande sulla caratterizzazione del sito della Miteni, formulate nell'interrogazione a risposta scritta succitata. Le domande sono quelle che vi ho letto in premessa.
Grazie, Presidente.

PRESIDENTE

Assessore Calzavara, riprendiamo da dove avevamo interrotto prima. Prego.

Ass.re Francesco CALZAVARA

Mi permette di concludere la risposta, anzi, leggo l'ultimo capoverso.
Attualmente sono in corso le attività di smantellamento, secondo un cronoprogramma che è stato discusso in occasione della recente Conferenza di servizi dell'11 novembre 2021. Come previsto nel corso delle precedenti riunioni, si chiederà quindi alla ditta, al termine dell'attività di dismissione, di predisporre una caratterizzazione integrativa per verificare le condizioni del sedime attualmente occupato dagli impianti.
I risultati della caratterizzazione integrativa serviranno per predisporre il progetto di bonifica o di messa in sicurezza permanente.
Si ricorda infatti che relativamente al procedimento amministrativo, allo stato attuale risulta approvato un progetto di messa in sicurezza operativa relativo alle acque di falda. Come previsto dalla vigente normativa (articolo 240 del decreto legislativo 152/2006) la messa in sicurezza operativa è l'insieme degli interventi eseguiti in un sito con attività in esercizio, in attesa di ulteriori interventi di messa in sicurezza permanente o di bonifica da realizzarsi alla cessazione definitiva dell'attività.
Nel caso dell'ex Miteni è stato infatti richiesto un progetto di MISO, considerando come attività in essere lo smantellamento dell'impianto e prevedendo poi di richiedere, al termine delle attività di dismissione la successiva caratterizzazione del progetto di bonifica e messa in sicurezza permanente anche per i terreni.
In merito al secondo quesito, ARPAV ha rappresentato quanto segue: nel periodo 2013-2020 sono state eseguite diverse tipologie di indagini sui terreni all'interno del sito Miteni, compatibilmente con le attività in esercizio che non prevedevano la possibilità di indagare al di sotto degli impianti produttivi.
All'interno delle aree produttive dello stabilimento, intendendo quindi anche i corridoi interni tra i reparti e le aree pavimentate dove era possibile realizzare dei sondaggi senza interferenze di sottoservizio o impiantistiche, complessivamente sono stati realizzati 87 tra sondaggi, trincee e punti di indagine, di cui 16 (10 sondaggi e 6 trincee) nel 2019.
La profondità raggiunta è stata di circa 10 metri per i sondaggi e 3 metri per le trincee. Altri sondaggi e trincee sono stati realizzati nelle aree a verde e in quelle occupate da parcheggi e uffici.
Il numero dei sondaggi ancora da eseguire sarà definito quando al termine dell'attività di dismissione degli impianti sarà richiesta l'elaborazione di un'integrazione alla caratterizzazione ai fini poi di realizzare l'analisi di rischio e il successivo progetto di bonifica o messa in sicurezza permanente.
Infine, per quanto riguarda l'ultimo quesito formulato, si evidenzia che sul sito ARPAV è presente una specifica sezione dedicata al tema PFAS (l'indirizzo https), che viene periodicamente aggiornata.
Per quanto attiene all'intervento di messa in sicurezza operativa MISO sull'ex sito Miteni la documentazione più recente pubblicata concerne la relazione presentata alla Commissione Ecomafie della Camera dei Deputati in data 10 maggio 2021.

PRESIDENTE

Collega Zanoni, prego.
Rispondiamo anche alle nn. 212 e 97.

Andrea ZANONI (Partito Democratico Veneto)

Grazie, Presidente.
Finalmente veniamo a conoscenza che dopo anni di lavoro per questa caratterizzazione – ricordo era stato annunciato che veniva fatta la caratterizzazione con maglie di 5, 10 metri, eccetera, per migliaia di carotaggi – i carotaggi sono 87, 10 metri di profondità per i sondaggi e 3 metri di profondità per le trincee.
Poi per quanto riguarda la planimetria con i carotaggi eseguiti, se questa poteva essere pubblicata, viene risposto che dovrebbe esserci probabilmente, perché viene detto in merito al terzo quesito che c'è una relazione consegnata alla Camera dei Deputati. Volevo ricordare che questa è un'interrogazione fatta da quattro Consiglieri regionali eletti nel Consiglio regionale del Veneto e non in Parlamento. La risposta non può essere: andate a vedervi la relazione presentata dalla Commissione d'inchiesta parlamentare. Ma stiamo scherzando? Ma dove siamo capitati? Bastava dire: metteremo nel sito la mappa, il numero di carotaggi che sono stati eseguiti in questo, questo e quest'altro posto.
A questo punto mi viene da dire all'Assessore all'Ambiente: mi dia la relazione della Camera dei Deputati. Io penso che a una domanda legittima e fatta a norma di Regolamento del Consiglio regionale ci dovrebbe essere un'adeguata risposta. Ci sono delle domande e si risponde. Io devo far riferimento ad atti di altre Istituzioni? A questo punto mi viene da dire: interessa ancora l'autonomia? Perché se noi non esistiamo e dobbiamo rivolgerci a Roma, a che gioco stiamo giocando? Pertanto, c'è una insoddisfazione in merito alla risposta.
Meglio al quesito n. 2 dove almeno qualche dato ce l'abbiamo, ma è deludente. Abbiamo dei dati che sono totalmente deludenti e in più si dice che c'è una caratterizzazione non terminata: "Faremo la caratterizzazione dove c'erano gli impianti ora smantellati".

PRESIDENTE

Grazie.

Interrogazione a risposta immediata n. 245 del 3 marzo 2022 presentata dai consiglieri Zanoni, Bigon e Zottis relativa a "LA GIUNTA REGIONALE INTENDE DARE LA POSSIBILITÀ AI CITTADINI VENETI DI PAGARE IL BOLLO AUTO TRAMITE L'APP "IO", COME GIÀ AVVIENE IN QUASI TUTTE LE REGIONI ITALIANE?"

PRESIDENTE

Sempre del collega Zanoni, passiamo alla IRI n. 245.
Prego, Zanoni.

Andrea ZANONI (Partito Democratico Veneto)

Il 3 marzo abbiamo presentato questa interrogazione. Io sono il primo firmatario, con me hanno sottoscritto la collega Anna Maria Bigon e la collega Francesca Zottis.
L'applicazione IO è un progetto coordinato dal Ministero dell'Innovazione ed è un prodotto della strategia digitale decisa dal Governo e dall'Unione europea per digitalizzare il più possibile i servizi degli Enti pubblici – e non solo italiani – che forniscono al cittadino. Ad oggi l'applicazione, facilmente reperibile su App Store e Play Store, è stata scaricata da oltre 27 milioni di utenti in Italia. Oltre 7.000 enti la utilizzano per offrire i propri servizi alla cittadinanza e i servizi offerti ammontano a oltre 85.000.
Tra questi servizi vi è la possibilità di pagare comodamente alcuni tributi quali bollo auto, ricevendo anche utili informazioni sulla relativa scadenza. Tutte le Regioni italiane, ad esclusione di Veneto e Calabria, hanno reso possibile il pagamento del bollo auto tramite l'applicazione IO previa stipula di una convenzione con ACI. La Regione Veneto ha invece optato per la realizzazione di un nuovo portale internet dedicato a suddetto tributo in aggiunta alle più tradizionali forme di pagamento (uffici postali, tabaccherie e agenzie).
Ne deriva pertanto che i molti cittadini veneti che hanno scaricato l'applicazione gratuita IO sul proprio smartphone o altro dispositivo non possono godere appieno delle sue potenzialità e delle tutele che essa fornisce a livello di sicurezza delle transazioni economiche e privacy, nonché della comodità del servizio.
Tutto ciò premesso, i sottoscritti Consiglieri regionali chiedono all'Assessore regionale ai Tributi se la Giunta regionale intenda offrire anche ai cittadini veneti l'opportunità di utilizzare l'applicazione IO per il pagamento del bollo auto. In Calabria, in Consiglio regionale, qualche Consigliere potrà fare la stessa interrogazione.

PRESIDENTE

Calzavara, prego.

Ass.re Francesco CALZAVARA

È già attualmente possibile pagare il bollo auto a favore della Regione del Veneto con l'App IO in quanto tutte le posizioni debitorie nei confronti della Regione Veneto afferenti il bollo auto sono presenti nel nodo di pagamenti PagoPA e di conseguenza sono pagabili attraverso l'applicazione IO.
La Regione del Veneto già dal 2015 invia a tutti i cittadini ultrasettantenni e a coloro che ne fanno richiesta un avviso di scadenza contenente un avviso di pagamento PA: attraverso la semplice scansione del QR Code del contenuto del suddetto avviso, tramite uno smartphone o tablet, è possibile pagare il bollo auto con l'APP IO.
In un prossimo futuro, inoltre, è prevista sull'App IO anche l'integrazione del nuovo portale del bollo auto messo in esercizio alla Regione Veneto nello scorso dicembre; oltre al pagamento sarà così possibile interagire con gli uffici regionali attraverso la menzionata App per inviare richieste e segnalazioni e per controllare la propria posizione tributaria inerente al bollo auto.
Questa è la risposta ufficiale degli uffici. In tutto il sistema del pagamento del bollo la Regione sta sviluppando sempre di più questo suo portale, che nel corso di quest'anno ha avuto anche un notevole successo in termini di implementazione di uso per il pagamento. Il sistema, per quanto riguarda PagoPA o comunque l'applicazione IO, passa attraverso la scannerizzazione di un QR code, quindi oggi il sistema dovrebbe permettere al cittadino di iscriversi a questa mailing list, che abbiamo all'interno del portale; la mailing list genera una sorta di remind, di ricordo che è il momento di pagare e contestualmente invia il QR code, che poi è il sistema più semplice per arrivare direttamente al pagamento del bollo.
Stiamo cercando di creare tutte le migliori e più facili condizioni per quello che per noi rimane il gettito fondamentale per la Regione del Veneto, essendo poi l'unico che è regionalizzato, quindi per noi è fondamentale; abbiamo visto che, anche attraverso una piccola campagna di ricordo che stava per scadere il bollo quest'anno, abbiamo avuto dei dati positivi in termini di maggiori pagamenti.
Speriamo che questo processo possa portarci sempre di più verso anche nuovi sistemi, che speriamo, nel corso del prossimo bilancio, di poter adottare, come, ad esempio, la domiciliazione del bollo, che è un altro elemento che crea meno dimenticanza, crea meno dispersione da questo punto di vista e quindi meno lavoro da parte degli uffici che poi devono rincorrere quelli che si sono dimenticati, come me, di pagare il bollo e dopo qualche anno arriva loro anche la multa.

PRESIDENTE

Grazie, Assessore.
Collega Zanoni, prego.

Andrea ZANONI (Partito Democratico Veneto)

Grazie, Presidente.
Grazie anche della risposta dell'Assessore dalla quale si evince che, nella prima parte, quella formale, quella scritta, che c'è l'applicazione IO anche in Veneto e questa è una bella scoperta; in realtà da quello che ci segnalano i cittadini e dalle verifiche approfondite che abbiamo fatto ciò non è vero.
Però poi si dice, nella seconda parte, quella non scritta della risposta, che ci sono passaggi ulteriori burocratici e, in qualche modo, si può pagare via internet il bollo; c'è un passaggio in più, ci sono dei passaggi in più, è una cosa diversa, c'è più burocrazia.
Mi viene in mente – so che non è competenza dell'Assessorato, ma mi viene in mente – un'altra procedura molto ostica e piena di insidie che è quella che i cittadini veneti in questi giorni stanno cercando di vincere, burocrazia unica in Italia, istituita dalla Regione Veneto, per chiedere di poter vietare la caccia nel proprio terreno.

PRESIDENTE

Collega, dobbiamo rispondere sull'argomento, non su altro.

Andrea ZANONI (Partito Democratico Veneto)

Sì, ma io sono libero di fare queste considerazioni, Presidente.

PRESIDENTE

L'interrogazione ha un senso. La risposta...

Andrea ZANONI (Partito Democratico Veneto)

So che quando si parla di caccia si mette il dito nella piaga...

PRESIDENTE

No, collega...

Andrea ZANONI (Partito Democratico Veneto)

È vero o no?

PRESIDENTE

A parte che io pago il bollo su internet e ci riesco abbastanza semplicemente...

Andrea ZANONI (Partito Democratico Veneto)

Presidente, è previsto il dibattito nelle repliche?

PRESIDENTE

No. Le dico che, però, deve rimanere sull'interrogazione in essere, non su altro.

Andrea ZANONI (Partito Democratico Veneto)

Se non parlavo di questa cosa, del divieto di caccia, lei non mi avrebbe mai interrotto. In una legislatura e due anni che sono qui, lei non ha mai interrotto le persone in merito alla replica dell'interrogazione.

PRESIDENTE

Guardi, io non sono monotematico come lei e spazio anche su altri temi, però le dico che deve rimanere...

Andrea ZANONI (Partito Democratico Veneto)

Io non vado a caccia, Presidente. Io non ho la licenza di caccia. Stavo facendo un paragone sulla burocrazia della Regione Veneto. Non è possibile che, tra l'altro, mi si dica in una risposta che c'è l'applicazione IO quando l'applicazione IO, in realtà, fino alla data del 3 marzo 2022 non c'era né in Veneto né in Calabria.
Non è possibile che solo in Veneto si adottino delle pratiche burocratiche pazzesche, uniche in Italia. Un cittadino di un'altra Regione fa una raccomandata, mette l'estratto mappale e fa la domanda di divieto di caccia. Qua da noi deve leggersi 50 pagine, 30 pagine di manuale dell'AVEPA e 20 pagine del manuale della Giunta regionale, per chiedere un diritto che spetta a tutti i cittadini d'Italia.

PRESIDENTE

Grazie.
PUNTO
5



INTERROGAZIONI A RISPOSTA SCRITTA ISCRITTE ALL'ORDINE DEL GIORNO AI SENSI DELL'ARTICOLO 111, COMMA 4, DEL REGOLAMENTO.

PRESIDENTE

Andiamo alla IRS n. 173 della collega Guarda.
Punto 5.4) all'ordine del giorno

Interrogazione a risposta scritta presentata dalla consigliera Guarda relativa a "RITARDI PER LA REALIZZAZIONE DEI LAVORI DELLA SUPERSTRADA PEDEMONTANA VENETA: STESSE CONTESTAZIONI, MEDESIMA INERZIA?" (Interrogazione a risposta scritta n. 173)

PRESIDENTE

Collega Guarda, prego.

Cristina GUARDA (Europa Verde)

Grazie, Presidente. Buon lavoro a tutti quanti.
Premesso che questa interrogazione, che è stata presentata lo scorso 17 febbraio, cita una risposta all'atto di sindacato ispettivo n. 51/2021 avente per oggetto "Raccomandazioni della Corte dei Conti sulla Superstrada Pedemontana Veneta: l'Amministrazione regionale ha già progetti di misure consequenziali da adottare?", dove si rilevava, con riferimento alla questione dell'applicazione delle sanzioni contrattuali per il ritardo nella realizzazione dei lavori, che ad oggi non è possibile applicare alcuna penale, considerato che nel contratto non vi sono penali intermedie, ma solamente una penale mensile finale.
Il TAC prevedeva il completamento di tutta l'infrastruttura entro l'11 settembre 2020, cosa che non è avvenuta. La Regione non ha assentito alcun altro cronoprogramma, pur chiedendone l'aggiornamento, con il quale il concessionario ha dichiarato che ultimerà nel febbraio 2022 l'opera. Sarà pertanto da accertare alla fine dei lavori di tutta l'infrastruttura, e solo allora, il ritardo complessivo per il calcolo della penale e l'applicazione della sanzione in relazione anche alla valutazione delle cause.
Rilevato che le questioni già sollevate dalla Corte dei Conti regionale di controllo per il Veneto con deliberazione n. 182 del 2020 sono state reiterate con la recente deliberazione di approvazione della relazione concernente l'indagine, il referto e il follow up sullo stato di avanzamento e di esecuzione dei lavori per la realizzazione della superstrada Pedemontana veneta; che infatti, come si legge dal corpo del documento, la Corte, nel richiamare le precedenti raccomandazioni, al paragrafo 2 del referto ha anzitutto evidenziato che contrariamente a quanto precedentemente dedotto dalla Regione, a giustificazione della volontà di procedere all'applicazione delle sanzioni a opera ultima, lo schema contrattuale di cui al terzo atto convenzionale, come il precedente atto aggiuntivo del 2013, prevede un cronoprogramma suddiviso in lotti e tratte, per ognuno dei quali è specificatamente previsto il termine di conclusione delle opere; sulla base di quanto emerso nell'ambito dell'istruttoria risulta evidente che l'andamento dei lavori ha subìto altri ritardi. A fronte del termine ultimo di conclusione previsto appunto l'11 settembre 2020 l'opera si sarebbe dovuta terminare il 22 ottobre 2022 ed essere posta in esercizio a fine 2022, con un ulteriore slittamento, dunque, rispetto al precedente referto.
Infine, richiamata la lettera di cui agli articoli 16 e 23 del Terzo atto convenzionale, ha raccomandato all'Amministrazione regionale di proseguire nell'attività di monitoraggio dei tempi di completamento delle opere per l'applicazione delle sanzioni pecuniarie da ritardo, con ciò individuando le necessità di attivare immediatamente i rimedi contrattuali preposti.
Tutto ciò premesso, interrogavo l'Assessore regionale alle infrastrutture per sapere quali misure conseguenziali intenda adottare rispetto alle raccomandazioni esplicite della Corte dei Conti con particolare riferimento all'applicazione delle sanzioni per i ritardi nei lavori.
Grazie.

PRESIDENTE

Grazie a lei.
Risponde la vicepresidente De Berti. Prego.

Ass.ra Elisa DE BERTI

Grazie, Presidente.
La Sezione regionale di controllo per il Veneto della Corte dei Conti, nei referti e i controlli successivi alla delibera n. 182/2020/GEST del 18 dicembre 2020, aveva raccomandato all'Amministrazione regionale di procedere all'adozione di misure organizzative di rafforzamento dell'attività di vigilanza e di monitoraggio dei tempi di completamento delle opere, valutando contestualmente la sussistenza dei presupposti contrattuali per l'applicazione delle sanzioni pecuniarie da ritardo, salvo l'accertamento motivato di eventuali cause di giustificazione da riconoscere in favore del concessionario.
A tale raccomandazione la Regione del Veneto ha riscontrato aggiornando le precedenti relazioni trasmesse alla sezione di controllo, comunicando le principali criticità monitorate che riguardano:
- per la tratta Valle dell'Agno-Malo la realizzazione della galleria di Malo condizionata dopo i provvedimenti di dissequestro di tutti i fronti di scavo dal Tribunale di Vicenza, anche dalle caratteristiche meccaniche del terreno incontrato durante gli scavi;
- per la tratta Spresiano-Villorba, interconnessione A27, condizionata dalle operazioni all'interno della discarica di Villorba con smaltimento dei rifiuti, le interferenze delle lavorazioni con l'autostrada A27 sono sotto stretta osservazione.
- per il resto dell'arteria, condizionata dall'emergenza sanitaria da Covid-19 che ha comportato rallentamenti dovuti ai ritardi delle forniture, alcune anche estere, e ad episodi di contagio e/o quarantene per le maestranze e ad oggi principalmente dovuta a carenza di materie prime, aumenti di prezzi, anche e non solo derivanti dall'emergenza del conflitto in corso in Ucraina.
Per quanto riguarda la valutazione della sussistenza dei presupposti contrattuali e per l'applicazione delle sanzioni pecuniarie da ritardo si era riscontrato come non si è aderito alla richiesta di proroga del concessionario, riscontrando peraltro che solo l'emergenza da Covid-19 risultava, ai dati disponibili alla data di riscontro, l'unica motivazione utile a giustificare solo parte dei ritardi e che le valutazioni complessive sarebbero state fatte alla conclusione dei lavori, poiché la pandemia e i suoi effetti non risultavano e non risultano a tutt'oggi ancora terminati e quindi non quantificabili completamente. Di conseguenza anche le penali verranno computate alla fine di tutti i lavori.
L'interrogazione oggi posta dalla consigliera Guarda chiede un'ulteriore risposta in merito alle misure consequenziali che si intendono adottare rispetto alle raccomandazioni esplicitate dalla Corte dei Conti, Sezione di controllo per il Veneto, per il recente referto di cui alla delibera 23 del 2022, con particolare riferimento all'applicazione delle sanzioni per il ritardo dei lavori.
La Sezione, con la delibera 23/2022, raccomanda all'Amministrazione regionale di proseguire nell'attività di monitoraggio dei tempi di completamento delle opere e di agire ai sensi del TAC per l'applicazione delle sanzioni pecuniarie da ritardo. A tale fine è utile precisare che la clausola del TAC relativa alla tempistica, articolo 16, comma 3, parla dell'obbligo del concessionario di iniziare ad ultimare i lavori entro i termini previsti sia per ogni lotto sia ovviamente per l'intero lavoro. Non sono tuttavia stabilite penali intermedie, ma solo finali. Non è pertanto possibile oggi applicare alcuna penale, non essendo ultimati i lavori. Infatti un conto è prevedere l'obbligo e un altro conto è prevedere una sanzione relativa a tale obbligo perché non necessariamente i due concetti sono collegati.
Nel nostro caso l'articolo 16 del TAC riferisce la penale al ritardo nell'ultimazione dei lavori. Questa ultimazione, proprio perché fa richiamo alla penale di cui all'articolo 23, deve necessariamente intendersi riferita all'ultimazione finale dei lavori. Questa, infatti, è prevista in misura secca 25.000 per ogni mese di ritardo senza alcun altro parametro di riferimento. Diversamente, qualora le parti avessero voluto prevedere penali intermedie, avrebbero dovuto adottare un diverso criterio, ossia rapportare in maniera percentuale una penale all'ammontare dei lavori del singolo lotto per dare ragionevole misura all'interesse creditorio. L'importo di 25.000 euro per mese non può essere la medesima penale per ogni tipo di ritardo, quello finale complessivo e quello intermedio parziale, perché altrimenti la clausola peccherebbe di irragionevolezza.
Si rammenta che la suddetta formulazione deriva dal contratto di concessione sottoscritto nel 2009 che non è stato possibile modificare nel TAC per mancata accettazione da parte del concessionario.
Per tali considerazioni si ribadisce che ad oggi non è possibile applicare alcuna penale intermedia non essendo prevista contrattualmente. La volontà della Regione del Veneto è pertanto di accertare alla fine dei lavori di tutta l'infrastruttura e solo allora, in quanto possibile, il ritardo complessivo per il calcolo della penale e l'applicazione delle sanzioni in relazione anche alla valutazione delle cause.

PRESIDENTE

Grazie.
Per la replica, collega Guarda.

Cristina GUARDA (Europa Verde)

Grazie infinite.
Io ringrazio l'assessore De Berti per aver risposto e anche per la celerità con cui abbiamo ricevuto risposta ad un'interrogazione a risposta scritta, che ovviamente aveva già superato i 30 giorni per riceverla scritta, perché non era un tema che volevo portare in Aula questo, volevo avere semplicemente un riscontro, ma insomma, tutto sommato rispetto ad altre almeno qui la risposta l'ho avuta.
Detto questo, ovviamente auspico la continuazione di questi controlli e delle verifiche e vigilerò rispetto a questo. Detto questo, se la Corte dei Conti ha rilevato la necessità di questo aspetto della applicazione di sanzioni per ogni singolo lotto e ogni singolo ritardo probabilmente era opportuno andare ad approfondire la questione, perché immagino che la Corte dei Conti non faccia rilievi in maniera inadeguata.
Leggeremo meglio il passaggio in cui si parla dell'obbligo e della sanzione e, detto questo, approfondirò ed eventualmente mi confronterò direttamente. Grazie mille.

PRESIDENTE

Grazie a lei, collega Guarda.
Abbiamo terminato con il punto n. 5) sulle interrogazioni.
Collega Guarda, sull'ordine dei lavori.

Cristina GUARDA (Europa Verde)

Grazie.
È un richiamo al Regolamento, articolo 115, se è possibile, Presidente.

PRESIDENTE

Prego.

Cristina GUARDA (Europa Verde)

Grazie. Ed è riferito a un compleanno, se posso permettermi: in questa settimana abbiamo festeggiato un anno dell'attesa della risposta a un'interrogazione a risposta immediata, la n. 99, che è scaduta il 3 aprile 2021. È un'interrogazione, questa, di cui richiedo urgentemente risposta alla Giunta. Chiedo, quindi, di caldeggiarla all'Ufficio di Presidenza.
Già il titolo è piuttosto esplicativo: "Perché la risposta all'interrogazione a risposta scritta del 22 ottobre 2020, n. 3, è reticente rispetto alla domanda sui siti di prelievo?". In questa interrogazione a risposta scritta alla prima domanda non è mai stata data risposta. Un'interrogazione a risposta scritta, che già doveva avere risposta nel novembre del 2020, l'ha avuta, invece, a marzo del 2021. Si è risposto esclusivamente alla seconda domanda. Siccome questo riguarda il tema della contaminazione da PFAS a Trissino e la presenza di perfluoroalchilici di 24.000 nanogrammi di PFAS all'interno di acque di falda in siti di prelievo specificatamente indicati, ma senza geolocalizzazione, chiedendo la localizzazione dello stesso e sapendo che era in corso la pianificazione di una presa in carico sanitaria di quei cittadini, ritenevo urgente avere almeno indicazione di questo per aiutare i cittadini ad essere informati.
Non riferirlo ad un anno di distanza, anzi ad un anno e mezzo dalla prima domanda, ritengo sia molto grave, perché implica una mancanza di trasparenza, che è anzitutto responsabilità politica. Per cui, richiedo questa risposta.
Grazie.

PRESIDENTE

È chiaro. Lo farò presente.
Passiamo all'ordine del giorno.
PUNTO
6



MOZIONE PRESENTATA DAI CONSIGLIERI PAN, BARBISAN, BET, CECCHETTO, CENTENARO, DOLFIN, FAVERO, FINCO, RIGO, RIZZOTTO E SANDONÀ RELATIVA A "AUMENTO DEL COSTO DEL GASOLIO: IL GOVERNO SOSTENGA LE IMPRESE AGRICOLE E DELLA PESCA COLPITE DALLA GRAVE CRISI ENERGETICA". (MOZIONE N. 275) APPROVATA (DELIBERAZIONE N. 71/2022)

PRESIDENTE

Punto n. 6), mozione n. 275 del collega Pan e altri.
Prego, collega Pan.

Giuseppe PAN (Liga Veneta per Salvini Premier)

Grazie, Presidente.
Questa mozione, presentata un mese fa, va a sottolineare un momento di crisi importante, soprattutto per il settore primario. Nelle sue premesse vuole raccogliere il grido d'allarme che le categorie agricole, ma anche le categorie degli amici della pesca professionale del nostro Veneto stanno lanciando in questo periodo.
Se c'è qualcosa che abbiamo capito negli ultimi due anni, prima con la pandemia del Covid, quando tutte le famiglie erano chiuse nelle loro abitazioni, e adesso, naturalmente, nel periodo bellico che stiamo vivendo in tutta Europa, è che il primario, quindi il settore della produzione primaria è un settore strategico per ogni Nazione. Quando c'è stato da capire le scorte reali di ciò che avevamo nei nostri magazzini, di mais, di frumenti, di tutti quei prodotti che alimentano la nostra grande industria agroalimentare, abbiamo capito che il 70% di tutto questo arriva dall'estero e che, quindi, la produzione nazionale in questi decenni si è molto depauperata e molto persa.
Questo grido d'allarme, che viene lanciato soprattutto in questo momento, dell'insostenibilità delle imprese a fare reddito, sia nel settore primario della pesca... Ricordo solo alcuni dati per quanto riguarda il costo dell'energia, ma che riguardano anche, a ricaduta, tutte le nostre famiglie. L'aumento dei prezzi era già cominciato, una volta finita la pandemia, con un'inflazione che seguiva l'andamento della ripresa economica, che poi è stato accelerato negli ultimi 40 giorni dal conflitto bellico.
Vi do solo un dato per quanto riguarda, oggi, alcuni prezzi del gasolio e delle materie prime. Vi ricordo, ad esempio, il prezzo a oggi di un litro di gasolio agricolo: siamo su 1,20 euro, quando l'anno scorso, a quest'ora, si parlava di 50-60 centesimi. Con l'intervento che ha fatto il Governo sulle accise, di 25 centesimi, che comunque è stato fatto, pur calando il prezzo, purtroppo restiamo ancora molto alti rispetto all'anno scorso.
Oppure penso all'urea. Adesso stiamo per seminare il mais. Stiamo per seminare, tra poco, anche la soia. L'urea, che l'anno scorso compravamo a 32 euro a tonnellata, stamattina veniva quotata 1.130 euro a tonnellata. Immaginate i costi che, poi, si riverseranno sulle nostre famiglie, sulle nostre imprese per quanto riguarda la produzione primaria di tutto questo.
Penso, ad esempio, anche alla nitrophoska: addirittura 90 euro a tonnellata, mentre l'anno scorso la metà. Immaginate, quindi, gestire una serra di produzione, gestire il riscaldamento, gestire l'operatività delle nostre imprese, anche artigianali, per quanto riguarda i contoterzisti. Tutti i macchinari dell'agricoltura vanno a gasolio.
Assolutamente bisogna, in qualche maniera, che il Governo intervenga in maniera più forte, considerando il fatto che il primario è diventato strategico e che dovremmo riconsiderare anche tutte quelle iniziative... Già si sta parlando in Europa della revisione della PAC, su nostra richiesta e anche dei nostri rappresentanti nelle Commissioni agricole della Lega, ma anche a livello governativo. Proprio ieri a Vinitaly ho incontrato personalmente sia il sottosegretario Centinaio sia il ministro Patuanelli e ho ribadito la necessità di un cospicuo intervento per quanto riguarda la revisione della PAC nel primo e nel secondo pilastro, di rivedere i bandi del Piano di sviluppo rurale, che possono essere di incentivo alle imprese, anche per superare questo momento di difficoltà, e sicuramente di intervenire anche per quanto riguarda i contributi diretti ai seminativi, soprattutto dei cereali. Se c'è qualcosa che noi del primario dobbiamo dare all'Italia e dare alle nostre famiglie è riuscire, in qualche maniera, a rifornire le famiglie di derrate alimentari.
Una revisione, quindi, in questo senso e sul gasolio e anche sulla pesca rivedere le accise, rivedere l'IVA, portarla dal 10 al 4%, e intervenire anche sul settore pesca. Ricordo che stanno fermando le barche – qui ci sono tanti amici della costa – perché non ce la fanno più a uscire in mare.
Se tutto questo non sarà fatto, comporterà una perdita. Già molte imprese stanno chiudendo, soprattutto quelle di un settore di produzioni principali, come quelle del latte e della carne. Qui ci sono tanti colleghi che si occupano di questo. Stanno mandando al macello molti animali, perché sia i mangimi sia i fertilizzanti... Vi do solo un dato e chiudo, Presidente: un miliardo di importazione di fertilizzanti da parte del nostro Paese. Vi ricordo che il primo produttore di fertilizzanti, oltre che di petrolio e di altre cose, è la Russia. Con queste sanzioni, oltre al resto, stiamo mettendo in ginocchio anche i nostri rifornimenti, in questo senso.
Assolutamente, quindi, un intervento importante. Saremo presenti con i nostri Sottosegretari, con i nostri rappresentanti del Governo per chiedere che sia difeso il nostro primario e che diventi punta di eccellenza del nostro Paese. Grazie.

PRESIDENTE

Grazie.
Collega Lorenzoni, prego.

Arturo LORENZONI (Gruppo Misto)

Grazie, Presidente.
Ringrazio il collega Pan, che solleva un tema che, effettivamente, è assolutamente dirompente oggi. Siamo in presenza di prezzi che non sono assolutamente sostenibili. Però mi sembra che il Governo sia intervenuto in maniera efficace, come ha riconosciuto.
Io volevo chiedere al collega Pan un chiarimento in merito ai prezzi della soia. Non sono certo di aver colto. Ha parlato dei prezzi della soia nel suo intervento. Forse ho inteso male. Volevo un chiarimento. Ha fatto riferimento ad alcuni prezzi di colture. Anche quelli per l'industria alimentare sono andati fuori scala. Chiedo di darmi un chiarimento. Avevo memorizzato 32 euro, ma non ho compreso il prezzo oggi. Grazie.

PRESIDENTE

Chiarito che di soia non si è parlato, è chiusa la discussione generale.
La parola, per la replica, al presentatore.

Giuseppe PAN (Liga Veneta per Salvini Premier)

Per quanto riguarda i prezzi della soia, a quintale l'anno scorso la soia veniva venduta sui 30 euro. Oggi viene venduta a 65. Io mi riferivo ai prezzi dell'urea. L'urea è il fertilizzante primario per il mais. Come sai, il mais e la soia entrano in tutti i cicli alimentari dell'agroindustria. L'anno scorso si comprava una tonnellata di urea, che è il fertilizzante numero uno per il mais, a 32 euro a tonnellata. Stamattina la compravamo a 1.130 euro. Chiedo scusa, 113 euro a tonnellata. Ho sbagliato io, ho aggiunto uno zero, intendevo 113 euro a tonnellata. È un numero moltiplicato per quattro, quasi.
La nitrophoska lo stesso, da 40 a 90. Anche per il gasolio ho fatto prima un esempio.
Andando avanti nei chiarimenti, noi siamo di fronte alla scelta, nel nostro Paese, di difendere questo settore primario. Già dai dati che le organizzazioni agricole davano ieri, stanno sparendo migliaia di aziende agricole, soprattutto quelle legate ai giovani. Con l'assessore Caner parlavo anche l'altro giorno. I bandi che noi, anche come Regione Veneto, abbiamo fatto uscire per i giovani (ricordo il bando 6.1 e il 4.1 per gli investimenti) non dico che siano andati deserti, ma sono molto meno richiesti rispetto agli anni scorsi.
C'è anche un grido d'allarme in questo senso, in quanto sia per i giovani sia comunque fare impresa in questo settore primario è diventato sempre più difficile. È chiaro che per aprire un'azienda agricola bisogna anche indebitarsi. Già le aziende agricole sono molto indebitate a seguito degli investimenti fatti nel passato. Chiaramente, anche l'intervento che il Governo ha fatto sul credito d'imposta non è sufficiente, perché poi si va a una decontribuzione fiscale. Quello di cui hanno bisogno le nostre imprese è di fare reddito, quindi anche di avere prezzi di materie di produzione (ad esempio latte, carne, eccetera) che diano loro un reddito. In questo periodo vi è proprio la mancanza di reddito. L'aumento dei costi dell'energia, delle materie prime, dei fertilizzanti (quasi impossibili da trovare, tra l'altro, sul mercato) sta mettendo in ginocchio il settore.
Do un dato che è emerso a Vinitaly ieri: la mancanza del vetro. Siamo senza vetro per imbottigliare anche le nostre DOC e DOCG. Bisognerà, quindi, anche su questo... Senza contare gli imballaggi in cartone e tutto quello che ci va dietro. Effettivamente stiamo perdendo queste produzioni, che erano legate essenzialmente all'estero.
Se andiamo a vedere il settore dei mobili, non c'è più la betulla, che era la base del settore dei mobili. Quella betulla era coltivata, guarda caso, in Russia. Anche quella è bloccata. Se andate a vedere quello che sta succedendo, capite che le scelte che abbiamo fatto nei decenni scorsi, che sono state fatte, di delocalizzare industrie, per carità, anche inquinanti, come quelle della chimica e dei fertilizzanti, in Paesi in cui la legislazione ambientale è diversa da quella nostra, stanno mettendo in risalto che abbiamo perso un settore strategico come quello dei fertilizzanti, come quello dell'energia, come quello dei tessuti, come quello del legno e tanti altri.
Forse l'unico ‒ che cito speso, e poi chiudo, perché non voglio tediarvi ancora ‒ che aveva avuto una strategia allora in questo senso era un tale Raul Gardini, che con la Montedison ci aveva regalato la filiera della barbabietola da zucchero, gli zuccherifici, che sono spariti quasi totalmente, e anche tutto il settore dei fertilizzanti, che questo Paese esportava anche in altre Nazioni. Adesso tutto questo è stato perso.

PRESIDENTE

Grazie, collega.
Metto in votazione la mozione.
Collega Guarda, abbiamo chiuso la discussione generale. In dichiarazione di voto sulla mozione, prego.

Cristina GUARDA (Europa Verde)

Grazie, Presidente.
Semplicemente per confermare il voto positivo rispetto a questa mozione. Ringrazio il capogruppo Pan per averla presentata.
Vorrei ricordare che, da questo punto di vista, in questi giorni, nel momento in cui sono stati stanziati dal Governo 140 milioni per contenere il prezzo del gasolio agricolo, c'è un grido d'allarme da parte dei contoterzisti, perché c'è il timore che vengano esclusi dalla misura. Dato che avete diretta relazione con il Governo e con i rappresentanti all'interno del Ministero competente, è opportuno fare in modo che anche questi non vengano esclusi, proprio per evitare un aumento dei costi a carico delle imprese agricole che, poi, richiedono i loro servizi.
Alla luce del fatto che a breve inizieranno ‒ o sono già iniziate ‒ alcune lavorazioni specifiche che richiedono anche l'aiuto di queste professionalità, è evidente che questo tema è quanto mai centrale.
Grazie della condivisione. Condivido l'urgenza di ricreare filiere adeguate all'interno del nostro territorio o di valorizzare le imprese che ci sono e che, in questo senso, possono dare risposta a un'emergenza oggettivamente importante per quanto riguarda i settori non soltanto primari, ma anche del manifatturiero, eccetera.
Ringrazio dell'occasione di discussione.

PRESIDENTE

Grazie.
Non vedo altri interventi.
Metto in votazione la mozione n. 275.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
PUNTO
7



MOZIONE PRESENTATA DAI CONSIGLIERI OSTANEL, BIGON, ZOTTIS, BISAGLIA, BRESCACIN, CECCHETTO, FINCO, MAINO, MICHIELETTO, PAN, RIGO, ZECCHINATO, PICCININI, FORMAGGIO, RAZZOLINI, SORANZO, SPERANZON, VENTURINI, BALDIN E BARBISAN RELATIVA A "SOSTENERE IL SISP PER TOGLIERE LE RESPONSABILITÀ DEL MONITORAGGIO PANDEMICO NELLE SCUOLE AI DIRIGENTI SCOLASTICI". (MOZIONE N. 242) APPROVATA (DELIBERAZIONE N. 72/2022)

PRESIDENTE

Andiamo al punto n. 7). Vi ricordo che si tratta della mozione n. 242, quella che abbiamo rinviato in Commissione la scorsa settimana e che ha visto uscire dalla Commissione un testo approvato all'unanimità, a seguito dei lavori della scorsa settimana.
Collega Ostanel, ce la vuole presentare? Prego.

Elena OSTANEL (Il Veneto che Vogliamo)

Grazie.
Brevemente perché, come è stato detto, questo testo è stato elaborato in maniera unanime dalla Commissione. Come vedete, è stata sottoscritta da tutti i Gruppi consiliari.
Il tema era il rafforzamento del SISP. Ne avevo parlato nell'ultimo Consiglio, quindi non mi dilungherò rispetto al fatto che le scuole e tutto il sistema scolastico avevano manifestato la difficoltà di trovarsi in una situazione in cui non riuscivano più a mantenere il tracciamento. Spesso il fatto che il SISP non avesse abbastanza risorse e personale imponeva ai docenti e ai dirigenti scolastici di fare un lavoro sul tracciamento, soprattutto nella fase T0/T5.
A partire da queste criticità, abbiamo rivisto la mozione in Commissione Quinta, con degli impegni della Giunta regionale diversi, ma io credo anche più specifici, che provo a leggervi brevemente.
Il primo punto, quello più importante, è proprio di sostenere e rafforzare il SISP. Credo che questa sia la cosa più importante del dispositivo, perché impegna la Giunta a definire un rafforzamento di questo sistema, che è l'unico che permetterebbe alla scuola, poi, di ripartire in maniera facile, diciamo così, soprattutto nella fase invernale, cioè dopo settembre.
Poi ci sono due "impegna" rispetto all'aggiornamento di procedure, documenti tecnici, procedure operative locali. Quindi, fare un lavoro proprio di costruzione di una sorta di vademecum, che circoli tra le persone competenti all'interno delle scuole, in particolare i dirigenti scolastici, per definire anche applicazioni tempestive delle misure che arriveranno, eventualmente anche diverse da oggi, dal Governo.
Supportare un intervento diretto da parte dei SISP in tutti i contesti in cui la situazione risulta più complessa, dove anche i protocolli devono essere ridefiniti.
Gli ultimi tre "impegna", invece, hanno a che fare con la definizione di una serie di incontri periodici tra SISP, Direzione prevenzione, sicurezza alimentare, veterinaria, Ufficio scolastico regionale per il Veneto e, ovviamente, dirigenti scolastici e tutte le rappresentanze della scuola, proprio per definire una modalità operativa di incontro che permetta di prepararsi per tempo alla gestione della pandemia.
Perché questa mozione credo sia importante si voti oggi, spero all'unanimità? Per l'idea di trovarsi preparati alla riapertura a settembre, quando probabilmente ‒ anche se io spero di no ‒ la pandemia avrà un nuovo impatto. Non sappiamo, lo vediamo anche in questi giorni, come si sta evolvendo. Credo che questa mozione detti un po' le basi per dire insieme: troviamo la modalità di reagire in maniera tempestiva ai cambiamenti della pandemia.
Sappiamo che il sistema scolastico è quello che è stato più colpito. Addosso ai genitori e alle famiglie sono state scaricate un sacco di responsabilità. Credo che oggi ridare una direzione sia importante, e sia importante farlo ora per essere preparati anche dopo. Grazie.

PRESIDENTE

Grazie.
Colleghi, su Concilium vedete caricato il testo che è uscito dalla Commissione.
Bene. Non vedo altri interventi.
Metterei in votazione la mozione n. 242, così come uscita dalla Commissione.

Vanessa CAMANI (Partito Democratico Veneto)

Presidente, scusi. Ha mantenuto lo stesso numero la mozione?

PRESIDENTE

Sì.

Vanessa CAMANI (Partito Democratico Veneto)

Perché quella caricata sul sistema vedo che è sottoscritta solo dalla consigliera Ostanel, invece mi pare di aver capito... Solo per verificare che sia la versione giusta.

PRESIDENTE

Provi ad aggiornare Concilium.

Vanessa CAMANI (Partito Democratico Veneto)

L'ho fatto.

PRESIDENTE

Io la vedo firmata dai colleghi Ostanel, Bigon, Zottis, Bisaglia, Brescacin, Cecchetto, Finco, Maino, Michieletto, Pan... Vedo la Commissione, in pratica.
Chiarito che c'è il testo uscito dalla Commissione, metto in votazione la mozione n. 242.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
PUNTO
8



MOZIONE PRESENTATA DAI CONSIGLIERI RAZZOLINI, SPERANZON, FORMAGGIO, POLATO E SORANZO RELATIVA A "LA REGIONE VENETO SI ATTIVI A PROROGARE I BANDI REGIONALI RIGUARDANTI LE RISTRUTTURAZIONI PER RICETTIVITÀ A CAUSA DELLA PANDEMIA E DELLA SCARSITÀ DI MATERIE PRIME CHE STANNO PARALIZZANDO I CANTIERI". (MOZIONE N. 239) RITIRATA

PRESIDENTE

Mozione n. 239 del collega Razzolini e altri.
Collega Razzolini, prego.

Tommaso RAZZOLINI (Fratelli d'Italia - Giorgia Meloni)

Grazie, Presidente.
Ho presentato questa mozione sollecitato dalle categorie e anche dalle imprese e dalle aziende del territorio.
In questo periodo, si sa, tra costi delle materie prime e ritardi dovuti anche alla mancanza di personale negli uffici, collegata alla pandemia da Covid e a tutta una serie di altre situazioni, ci sono difficoltà per varie aziende.
Chiedevo l'impegno alla Giunta di prorogare i termini dei bandi. Vedo, però, che l'assessore Caner lo ha fatto. I bandi sono stati prorogati. Sono soddisfatto. Quindi, la ritiro. Grazie.

PRESIDENTE

Bene.
PUNTO
9



MOZIONE PRESENTATA DAI CONSIGLIERI SCATTO, BET, CESTARO, DOLFIN, FAVERO, FINCO, CECCHETTO, PICCININI RELATIVA A "COLMARE LA CARENZA DI MAGISTRATI E DI PERSONALE AMMINISTRATIVO DEL TRIBUNALE DI VENEZIA, UNA DELLE SEDI GIUDIZIARIE IN ITALIA CON IL MAGGIOR VUOTO IN ORGANICO". (MOZIONE N. 260) APPROVATA (DELIBERAZIONE N.73/2022)

PRESIDENTE

Andiamo al punto n. 9), mozione della collega Scatto e altri.
Collega Scatto, prego.

Francesca SCATTO (Zaia Presidente)

Grazie, Presidente.
È una mozione che si è resa d'obbligo, data la situazione che si è creata presso il Tribunale di Venezia in modo particolare, però, sentendo anche qualche altro collega Consigliere, sicuramente per quanto riguarda anche il foro di Treviso, purtroppo ‒ come abbiamo visto ‒ alle cronache anche in questi giorni.
Il Tribunale di Venezia risulta tra le sedi giudiziarie con un maggiore vuoto in organico, sia per magistrati che per personale amministrativo. Queste scoperture si possono far risalire anche alle specificità proprie della città di Venezia, tra cui la difficile mobilità e l'alto costo della vita.
Pongo l'attenzione sul fatto che nel Piano nazionale di ripresa e resilienza è previsto un progetto straordinario di reclutamento di personale amministrativo con contratto di lavoro a tempo determinato che possa migliorare le prestazioni degli uffici giudiziari e accompagnare e completare anche il processo di transizione digitale del sistema giudiziario. Il numero complessivo delle risorse che sono state assegnate al distretto di Corte d'Appello di Venezia è stato pari a 388 unità. Tuttavia, ne arriveranno soltanto 286, cioè 102 in meno del previsto. Il Tribunale si trova sguarnito del 30% dei propri giudici. Considerate anche le particolari situazioni soggettive, si attesta un totale variabile tra 20 e 21 magistrati che saranno, di ruolo o di fatto, assenti prossimamente.
Ancora più drammatica è la scopertura del personale amministrativo, che da tempo supera il 40%, con punte di oltre il 70%, per il fondamentale ruolo dei funzionari giudiziari. Pongo l'accento anche sul fatto che il Tribunale di Venezia è il Tribunale distrettuale più importante del nord-est. Infatti, ha una sezione specializzata in materia di impresa e una sezione specializzata in materia di immigrazione e protezione internazionale, che registra un numero di pendenze inferiore solo a Roma, Milano, Napoli e Bologna.
Considerato anche che l'attuale situazione degli organici dei magistrati e del personale di cancelleria del Tribunale distrettuale di Venezia ha raggiunto un livello tale di carenza da rendere indifferibile l'adozione urgente di soluzioni, anche straordinarie, in quanto il Tribunale non può continuare a sopravvivere grazie ad applicazioni e supplenze temporanee, che è necessario colmare la carenza in organico, di fondamentale importanza per assicurare certezza del diritto in sede contenziosa per tutti i contenziosi...
Qui vorrei aprire un inciso. Quando si parla di carenza di organico, io porrei l'accento su un fatto che non è meramente operativo. Io andrei oltre. Vorrei che il senso di questa mozione andasse oltre i numeri. Non possiamo non pensare a una cosa. Al di là dell'attuale problematica che si è evidenziata con la scopertura dei posti, che ha raggiunto veramente livelli esagerati, mi corre l'obbligo, anche in base alla professione che svolgo, di sottolineare che non è più accettabile il trascorrere del tempo esagerato, un tempo in cui i cittadini non possono avere la certezza del diritto.
Cito per tutti un caso, che deve essere emblematico, che riguarda il Tribunale dei minori di Venezia. La politica non può più nascondersi dietro questa realtà, paventando semplicemente delle carenze di organico, perché questo frustra anche la nostra professione. Io stessa scrissi in una causa, che dura da 4-5 anni, con una minore rimasta senza la mamma, in quanto morta prematuramente. Stiamo ancora attendendo, dopo quattro anni, che i nonni possano riabbracciare questa bambina, che allora aveva otto anni e adesso ne ha tredici. C'è stato un disservizio nei servizi sociali, nell'ASL...
Assume la Presidenza
Il Vicepresidente Nicola Ignazio FINCO

PRESIDENTE

Collega, il tempo. Grazie.

Francesca SCATTO (Zaia Presidente)

Sì, scusatemi.
Ho scritto alla Presidente del Tribunale, facendo presente l'accaduto. La Presidente del Tribunale mi ha risposto: "Prendo atto dell'inefficienza dei servizi". Questo non deve accadere in un Paese civile.
Chiudo la parentesi. Scusatemi. Lo ritengo d'obbligo.
Concludo dicendo che si impegna la Giunta a farsi portavoce presso il Governo affinché vengano predisposte le seguenti misure per sopperire alla carenza di magistrati: 1) una normativa speciale per Venezia che riconosca, al pari di quanto già in essere per il personale della Polizia penitenziaria, che fa capo al medesimo Ministero della Giustizia, al personale degli uffici giudiziari un'indennità per sede disagiata; 2) la previsione di una serie di altri incentivi, economici o concreti, tipo abbonamenti, alloggi, posti auto, sgravi fiscali...

PRESIDENTE

Collega, sintetizzi, perché ha passato il minuto.

Francesca SCATTO (Zaia Presidente)

...in favore del personale assegnato al Tribunale di Venezia, appositi concorsi riservati esclusivamente alla sede di Venezia.
Si preveda per il personale amministrativo la mobilità verso i Tribunali con scopertura del 40%. Grazie.

PRESIDENTE

Grazie a lei.
Ha chiesto intervenire il collega Zanoni. Prego.

Andrea ZANONI (Partito Democratico Veneto)

Grazie, Presidente.
Intervengo sul tema posto da questa mozione, anche perché è un tema conosciuto, che personalmente seguo da diversi anni e che, naturalmente, come giustamente ha detto nella sua illustrazione la collega Scatto, non riguarda solo la sede del Tribunale di Venezia, ma riguarda anche quella di Treviso, e non solo.
Negli anni la situazione si è addirittura aggravata. Continuano ad andare in pensione soprattutto dipendenti della parte amministrativa di questi tribunali. Siamo sotto organico per quanto riguarda i magistrati e siamo ancora più sotto organico per quanto riguarda la parte amministrativa. Ci è stato ricordato recentemente anche in Quarta Commissione, Commissione per la legalità e il contrasto alla criminalità, quando abbiamo ascoltato in audizione il procuratore capo distrettuale della DIA, nonché procuratore capo del Tribunale di Venezia, il dottor Cherchi, che ha sottolineato come in particolare la carenza di personale amministrativo rallenti tutta la macchina della giustizia a livello di tribunale.
La cosa grave è che si parla di questo problema da almeno una decina di anni. Il problema è grave a Venezia quanto è grave a Treviso, in particolare, se andiamo a vedere la situazione della nostra Regione. Questo comporta, in periodi molto difficili come quelli che stiamo passando, un ulteriore appesantimento del lavoro, quindi un rallentamento di tutte le pratiche. Rallentamento delle pratiche significa che, per molte di queste, si arriva alla prescrizione per decorrenza dei termini.
L'obbligo dell'azione penale è noto, ma alla fine, a causa di carenza di magistrati, a causa di carenza di personale, quest'obbligo dell'azione penale nei confronti di chi vìola la legge e commette dei reati di fatto non è applicato, perché c'è appunto carenza di personale.
Quindi, sulla carta, le norme, il nostro Codice di procedura penale e il nostro Codice penale dicono una cosa, ma in realtà ne accade un'altra. È una situazione gravissima, anche perché i tempi ci imporrebbero un potenziamento delle strutture della magistratura a livello locale. Sappiamo che in periodo di crisi la criminalità galoppa. In periodo di pandemia abbiamo avuto, come tutti sanno in quest'Aula, un aggravio della situazione economica, una richiesta di finanziamento da parte di molte aziende a causa della scarsa liquidità, con la possibilità conseguente di attività criminose.
Come è stato sottolineato a più livelli, a livello parlamentare ma anche a livello di magistratura, abbiamo l'arrivo e l'utilizzo in questo e nei prossimi anni (ricordo la scadenza del 2026) di miliardi e miliardi per quanto riguarda il Piano della Next Generation EU, il PNRR, con una esposizione e un rischio elevatissimi.
Proprio questa mattina in Commissione legalità abbiamo ascoltato un colonnello della Guardia di finanza responsabile per il Veneto su questioni relative al passaggio di società, all'apertura di partite IVA, un girotondo incredibile di aperture e chiusure di partite IVA, giusto per eludere il fisco, che si sta manifestando nella nostra Regione, in particolare a Venezia, con conseguente necessità di avere una magistratura pronta, efficace, efficiente.
Noi, pertanto, esprimiamo sicuramente un voto favorevole. Potremmo discutere sul dispositivo, sulle richieste – ci sono molte questioni tecniche – però è sicuramente una richiesta più che legittima.

PRESIDENTE

Collega, concluda.

Andrea ZANONI (Partito Democratico Veneto)

La ringrazio, Presidente, e ringrazio anche la collega Scatto per aver presentato questa mozione.

PRESIDENTE

Collega Cestaro, prego.

Silvia CESTARO (Zaia Presidente)

Grazie, Presidente.
Ringrazio anch'io la collega Scatto per questo intervento importantissimo. Abbiamo potuto ascoltare, anche dalle voci e dalle parole del nostro Garante dei diritti della persona, dottor Caramel, la situazione che stiamo vivendo in Italia e in Veneto. È una situazione gravissima. Siamo arrivati ad una percentuale di persone che sono in attesa di giudizio che sfiora il 31%. Un Paese civile non può ammettere questo.
La cosa che preoccupa di più, ed è quello che è stato evidenziato dalla consigliera Scatto, è che questa problematica non riguarda solo chi è in attesa di giudizio, quindi il penale, ma riguarda i minori, riguarda il civile, riguarda tutto quello che è il diritto d'impresa. Noi abbiamo imprese che da anni attendono di avere una risposta per casi di contenziosi, per esempio mancati pagamenti, fallimenti o quant'altro.
Tutto questo non si può continuare a tenere nel silenzio. È giusto alzare la voce, è giusto che la nostra Giunta si faccia promotrice verso il Governo, ma sarebbe anche giusto che tutte le Istituzioni insieme si muovessero in maniera concordata e parallela affinché si muova questo mondo della magistratura che è bloccato ormai da decenni.
Grazie.

PRESIDENTE

Grazie a lei.
Collega Pan, prego.

Giuseppe PAN (Liga Veneta per Salvini Premier)

Intervengo brevissimamente sul tema. Ringrazio anch'io le colleghe Scatto e Cestaro per l'intervento (credo che la pensiamo così), ma esorto a votare i referendum che come Lega abbiamo presentato.

PRESIDENTE

Grazie, collega Pan.
Non ci sono altre richieste di intervento, quindi chiudiamo la discussione generale.
Dichiarazioni di voto. Non ci sono dichiarazioni di voto.
Mettiamo in votazione la mozione n. 260.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
PUNTO
10



MOZIONE PRESENTATA DAI CONSIGLIERI GIACOMO POSSAMAI, CAMANI, BIGON, MONTANARIELLO, ZANONI E ZOTTIS RELATIVA A "LA REGIONE VENETO SOSTENGA LE PICCOLE E MEDIE IMPRESE CHE INSTALLANO PANNELLI FOTOVOLTAICI". (MOZIONE N. 274) RESPINTA

PRESIDENTE

Passiamo alla mozione successiva, la n. 274 dei colleghi Possamai, Bigon ed altri.
Prego, collega Possamai.

Giacomo POSSAMAI (Partito Democratico Veneto)

Grazie, Presidente.
Questa è una mozione che ha alla base una richiesta molto semplice. Oggi il tema del caro energia, dei problemi nel pagare le bollette sta mettendo in difficoltà tantissime famiglie e tantissime imprese, con situazioni molto diverse tra settore e settore, è vero, ma in Veneto le difficoltà sono pesantissime in tantissimi settori produttivi.
È evidente che le difficoltà da un lato delle grandi imprese energivore e dall'altro delle piccole e medie imprese sono molto differenziate tra di loro, nel senso che non è pensabile di soddisfare il fabbisogno energetico di acciaierie o imprese tipo le cartiere semplicemente con un impianto fotovoltaico messo sul tetto, perché c'è un tema di estensione di fabbisogno energetico o perlomeno non basterebbe questo a soddisfare quella necessità. Viceversa, per le PMI, per le piccole e medie imprese come negozi o attività con pochi dipendenti, che poi sono il tessuto storico di questa Regione, visto che oltre il 95% delle imprese corrispondono a questo tipo di caratteristiche, che hanno un fabbisogno energetico molto più limitato, se la Regione Veneto facesse la sua parte – è evidente che non possiamo pensare che sia la Regione a risolvere un problema così grande e così complesso – se ciascuno facesse il suo pezzo e se la Regione volesse, nella programmazione dei fondi, in particolare comunitari, visto che l'abbiamo recentemente discussa, pensare ad un bando straordinario, ad un intervento straordinario in questa direzione, secondo noi sarebbe assolutamente un'idea positiva. Ciò, infatti, consentirebbe a tantissime imprese di accelerare quella transizione energetica che comunque siamo e sono destinate a fare nei prossimi anni e, soprattutto in questo momento di particolare difficoltà, andrebbe ad alleviare le loro bollette e le grandi difficoltà che stanno vivendo.
Questo è un pezzo del ragionamento. L'altro pezzo non è nella mozione, ma è invece un appello importante che lanciamo. È un problema che esiste in chiave nazionale, ma un pezzo dell'iter autorizzativo è regionale: si tratta di sbloccare tantissimi impianti che attendono semplicemente l'okay; gli impianti magari sono già montati e hanno semplicemente bisogno dell'autorizzazione per poter iniziare a produrre energia e a rispondere alle esigenze e ai bisogni che hanno in questo momento le imprese e i cittadini.
Pertanto, con questa mozione chiediamo semplicemente di lanciare un messaggio alla Regione per dire che ci siamo e che sappiamo che questo è un tema centrale e per questo decidiamo di spostare una quota delle risorse che prima della guerra, prima del caro energia... Il presidente Zaia continua a ripetere che il PNRR era pensato pre-guerra e prima di quello che stiamo vivendo in questi mesi, ma oggi va ripensato. La stessa cosa, evidentemente, almeno in parte, vale per la programmazione FESR, che abbiamo votato ormai più di qualche settimana fa, perché quando è stata pensata, quando è stata concepita è chiaro che nessuno di noi poteva pensare che ci saremmo trovati a vivere una condizione come questa.
Quindi, nelle mutate necessità, nelle mutate condizioni, chiediamo un segnale di attenzione in questo senso.
Grazie, Presidente.

PRESIDENTE

Grazie, collega.
Non vedo altre richieste di intervento, quindi chiudiamo la discussione generale.
Prenotatevi e io vi do la parola. Avete il vizio sempre di aspettare l'ultimo minuto.
Prego.

Vanessa CAMANI (Partito Democratico Veneto)

Sa perché, presidente Finco, ho aspettato? Perché, ovviamente, in base all'orientamento del Consiglio regionale rispetto a questa mozione, uno decide se intervenire o meno. Quindi, speravo che la richiesta, l'impegno a cui ci ha sollecitato il capogruppo Possamai fosse raccolto dai Consiglieri di maggioranza, ma devo dire anche dalla Giunta, visto che abbiamo l'opportunità di avere in Aula esattamente i due Assessori che dovrebbero occuparsi di bilancio e di attività produttive.
Siccome accade sovente che questo Consiglio regionale sia chiamato a votare mozioni che fanno appello al Governo per aumentare le risorse a favore dei soggetti che vivono a diverso titolo momenti di difficoltà, per una volta abbiamo cercato di portare all'attenzione di questo Consiglio una mozione che non ricerchi responsabilità e soluzioni lontane da qui e di chiedere, dunque, alla Regione del Veneto, alla Giunta di impegnarsi con un'azione concreta che vada nella direzione necessaria: da un lato, offrire alle imprese sostegni economici necessari nella drammatica crisi energetica di cui abbiamo ampiamente parlato; dall'altro lato, investire risorse nella direzione della riqualificazione delle fonti di approvvigionamento energetico.
Credo che noi non possiamo immaginare che, di fronte a un appello del genere, la Giunta, l'Assessore alle attività produttive non abbia nulla da dire rispetto a questo, cioè che la Giunta non voglia raccogliere un impegno che io, invece, penso sia necessario per le nostre imprese e soprattutto metterebbe il Veneto e le imprese del Veneto nelle condizioni di competere con le altre Regioni che queste iniziative le hanno già assunte.
Se vogliamo essere competitivi, anche rispetto ad aree a noi vicine, dobbiamo dimostrare l'impegno con scelte concrete. Grazie.

PRESIDENTE

Grazie, collega.
Consigliere Zanoni, prego.

Andrea ZANONI (Partito Democratico Veneto)

Grazie, Presidente.
Anch'io, sinceramente, di fronte a una mozione con questo contenuto, mi aspettavo che da parte della Giunta ci fosse un intervento e ci fosse un minimo di discussione e anche di impegno a sostenere una proposta così importante.
Abbiamo visto con gli eventi della guerra e l'innalzamento delle bollette energetiche quanto sia attuale la questione delle fonti rinnovabili, soprattutto per Regioni come le nostre, che di energia ne consumano moltissima, non solo, come spesso si dice, per quanto riguarda le abitazioni familiari, ma anche per l'industria stessa.
Molto spesso nei dibattiti, nei talk show si parla del caro bollette per il riscaldamento, ma si dimentica che queste bollette stanno mettendo in crisi moltissime aziende. Avere un sistema efficiente per quanto riguarda le rinnovabili, avere un sistema di imprese efficienti, pronte, con tutte le dotazioni utili ad affrontare questa sfida veramente epocale, sarebbe indispensabile.
Pertanto, è anacronistico questo silenzio della Regione. È un'emergenza, va affrontata nel miglior modo possibile e con tutti i mezzi a disposizione. Aiutare queste imprese è strategico per la nostra Regione, una Regione che tra l'altro ha la fortuna rispetto alla stragrande maggioranza delle Regioni europee di avere un numero di giornate di sole molto superiore alla media e quindi di essere potenzialmente una Regione che potrebbe fare dei passi da gigante nella produzione di energia da fotovoltaico e nell'autosufficienza energetica, verso questo cammino che ci è obbligato dai tempi che corrono.
Non si tratta solo di risolvere il problema dell'energia, dell'indipendenza energetica, dell'indipendenza da Stati stranieri, ma si tratta anche di dare delle risposte obbligatorie a quella che è la vera emergenza epocale di questi tempi, che è l'emergenza ambientale e climatica in particolare.

PRESIDENTE

Grazie, collega.
Consigliere Montanariello, prego.

Jonatan MONTANARIELLO (Partito Democratico Veneto)

Grazie, Presidente.
Io spero che sia accolta positivamente questa nostra mozione perché per le vie brevi bene o male abbiamo un po' tutti i rapporti con le attività produttive e io vedo che il mondo che fa riferimento alla piccola e media impresa, se non la stessa piccola e media impresa ha visto molto favorevolmente il fatto che si discuta di questi temi così importanti e che si tenti anche di trovare una soluzione.
Se oggi questa mozione non passa, io non credo che sia un dispetto che noi facciamo a Possamai, a Camani, a Bigon, a Montanariello, a chi ha presentato la mozione. Noi faremo un dispetto, se oggi questa mozione non passa, a tutte quelle aziende che in qualche modo sono coinvolte all'interno di questo pezzo di dibattito che noi oggi stiamo affrontando, perché non è che se si parla di PMI in Veneto è importante solamente quando deve essere una mostrina o una medaglietta da attaccarci; se si parla di PMI in Veneto deve essere importante anche quando cerchiamo di trovare una soluzione ai problemi.
È vero che è stato fatto anche sotto altri aspetti, che la Giunta si è attivata, che la Giunta è brava, che la Giunta non sta lì a dormire e ad aspettare nessuno. Bene. Però c'è anche un'altra proposta che arriva da questi banchi in quest'Aula e io credo, Assessori – dico "Assessori" perché ne abbiamo due coinvolti – che noi tante volte in quest'Aula diciamo di essere una Regione eccellente, che aspira a diventare ancora più eccellente ed è giusto, perché è importante essere ambiziosi, però credo che si diventi eccellenti anche quando si ha il coraggio di fare certe scelte, anche quando si ha il coraggio di dire che proviamo a fare qualcosa che qualcun altro non ha fatto, che proviamo anche a metterci in discussione provando a mischiare le carte.
In questo momento storico l'emergenza energetica assume un carattere diverso da quello che assumeva tre mesi fa: tre mesi fa ci potevamo assumere il lusso di poter dire che alcune cose le vedevamo diversamente, ma anche – lo diceva in altri dibattiti il Consigliere della Lega, il Capogruppo – sull'alimentare. In questi ultimi mesi sono cambiati la visione e il pensiero di quella che è la nostra idea su quelli che sono gli approvvigionamenti energetici e alimentari.
Una volta nessuno aveva il valore di quello che era il frumento, di quelli che erano i farinacei, mentre oggi ci rendiamo conto che sono un bene prezioso più di quanto immaginavamo e lo stesso avviene anche per quelle che sono le vicende energetiche. Basti pensare che, in nome dell'energia che manca, ci stiamo inventando di tutto e anche l'ultimo dei provocatori, con un microfono in mano, si permette di dire quello che vuole in nome dell'energia che manca, ma noi che, invece, siamo un organo legislativo, credo che dovremmo accettare certe provocazioni e certe sfide, come quella contenuta all'interno di questa mozione.
Ripeto, infatti, che non è una questione di partigianeria, è questione che su certi temi è giusto anche che ci siano delle proposte che arrivano anche da chi non ha la fortuna di essere in Giunta, che però sono ben viste da una parte del popolo veneto perché, Assessore, quando si parla di certi temi, il pluralismo delle voci noi lo poniamo come una condizione fondamentale su alcuni temi così delicati. Quando una cosa è importante, il pluralismo di pensiero è una condizione fondamentale. Su tutti i temi importanti guai a chi pensa che ci sia una voce sola: non è una sconfitta della democrazia, è una sconfitta della civiltà.
Noi chiediamo, allora: c'è un buon motivo per cui questa mozione non debba essere accettata? Stiamo discutendo di pannelli fotovoltaici che non dobbiamo mettere all'interno delle aree... Un vostro Consigliere dice, sui pannelli fotovoltaici, che sta lavorando ad un PDL perché non vanno messi nelle aree agricole. Non apro qui il dibattito, perché credo che quando arriverà avremo già una decina di Consigli che saranno da dedicare a quel dibattito. Credo che dopo il Piano socio-sanitario verrà quella legge, per quello che genererà.
Questo va però anche nella direzione di quello che dicono alcuni dei vostri Consiglieri. Se prendete i verbali della Seconda Commissione...

PRESIDENTE

Collega, se può concludere. Grazie.

Jonatan MONTANARIELLO (Partito Democratico Veneto)

Chiudo, Presidente.
Se voi prendete i verbali della Seconda Commissione, i Consiglieri della maggioranza dicono tre quarti delle cose che sono scritte in questa mozione: sono a verbale. Ho dato un'occhiata a qualche verbale prima di dire quello che sto dicendo. Credo quindi che dovremmo stare attenti, secondo me, piuttosto a modificarla, ma non a dare il brutto segnale di bocciarla, perché è un brutto segnale per tutti.
Non amare il pluralismo delle voci su certi temi credo che sia una cosa che noi in questo frangente storico non possiamo permetterci.
Grazie, Presidente.

PRESIDENTE

Non ci sono altre richieste di intervento. Passiamo alle dichiarazioni di voto.
Collega Possamai, prego.

Giacomo POSSAMAI (Partito Democratico Veneto)

Il voto sarà naturalmente favorevole, avendola presentata.
Anch'io, come i colleghi, mi attendevo che su questa mozione ci potesse essere una proposta di modifica magari da parte della Giunta, da parte della maggioranza, che andava a indicare una cifra diversa o modalità diverse di erogazione di queste risorse. Penso però che sia un grave errore l'idea di bocciare una mozione che semplicemente dice che va portato avanti un investimento forte sulle rinnovabili perché è la risposta più rapida che possiamo dare in questo momento di straordinaria difficoltà.
Grazie, Presidente.

PRESIDENTE

Grazie a lei. Non vedo altre dichiarazioni di voto.
Metto in votazione la mozione n. 274.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio non approva.
PUNTO
11



MOZIONE PRESENTATA DAI CONSIGLIERI CENTENARO, BISAGLIA, CECCHETTO, CESTARO, CORSI, DOLFIN, FINCO, PUPPATO, RIZZOTTO, SCATTO, VIANELLO, ZECCHINATO E VALDEGAMBERI RELATIVA A "SUPERBONUS 110%: VENGA PROROGATA L'AGEVOLAZIONE AL 2023 ANCHE ALLE ABITAZIONI UNIFAMILIARI COME PER I CONDOMINI". (MOZIONE N. 265) APPROVATA (DELIBERAZIONE N. 74/2022)

PRESIDENTE

Passiamo al punto successivo, la mozione n. 265 presentata dai colleghi Centenaro, Bisaglia, Cecchetto ed altri.
Prego, collega Centenaro. Se si prenota, per cortesia, dopo le do la parola.

Giulio CENTENARO (Zaia Presidente)

Io ho già prenotato.

PRESIDENTE

Non risulta, però vada.

Giulio CENTENARO (Zaia Presidente)

Buongiorno a tutti. Grazie, Presidente, per avermi concesso la parola.
Questa mozione consiliare presentata il 1° marzo, che do per letta, vuole dar voce a tutti quei cittadini, imprese, liberi professionisti e operatori in genere coinvolti nel settore del Superbonus edilizio. Il Superbonus è un'agevolazione fiscale disciplinata dall'articolo 119 del decreto-legge n. 34 del 2020, il cosiddetto "Decreto Rilancio", che consente detrazioni fiscali del 110% sulle spese sostenute a partire dal primo luglio 2020 per la realizzazione di determinati interventi edilizi finalizzati all'efficienza energetica, al consolidamento statico e alla riduzione del rischio sismico degli edifici. Ricordiamo inoltre che tra gli interventi trainati poi rientrano anche l'installazione di impianti fotovoltaici e i sistemi per la ricarica dei veicoli elettrici.
I termini temporali della maxi detrazione sono differenti a seconda dei beneficiari e degli interventi e si riduce progressivamente nel corso degli anni. In sintesi per i condomini, l'agevolazione spetterà la misura del 110% per le spese sostenute entro il 31 dicembre 2023, nella misura del 70% per le spese sostenute entro il 31 dicembre 2024, nella misura del 65% per le spese sostenute nel 2025. Per quanto riguarda invece le abitazioni unifamiliari l'agevolazione spetta per le spese sostenute entro il 31 dicembre 2022 a condizione che venga effettuato almeno il 30% dei lavori previsti alla data del 30 giugno 2022, prima data, insomma, quindi scade fra poco.
Bisogna però considerare la crisi pandemica cominciata nel febbraio 2020 e le varie richieste di accesso agli atti amministrativi comunali, l'iniziale problematica della conformità urbanistica poi superata in parte, i cambiamenti repentini della legge e le varie circolari interpretative, la mancanza di imprese specializzate, l'introvabilità delle materie prime e l'aumento dei prezzi generalizzato, dovuto anche alla recente tragica guerra tra la Russia e l'Ucraina.
Tutto ciò comprensibilmente mette in discussione gli effetti positivi del Superbonus, anzi crea, nel breve e medio termine, situazioni difficilmente risolvibili nel campo edilizio, che ricordo essere un settore trainante dell'economia italiana.
Pertanto si richiede alla Giunta regionale di farsi portavoce con il Governo e con i Ministeri competenti affinché, in via prioritaria, venga prorogata anche alle abitazioni unifamiliari l'agevolazione per le spese sostenute entro il 31 dicembre 2022, senza tenere conto che sia effettuato o meno il 30% dei lavori previsti entro il 30 giugno 2022 e comunque di prorogare il Superbonus anche alle abitazioni unifamiliari come è stato fatto per i condomìni, quindi al 110% fino al 2023, al 70% per tutto il 2024 e al 65% nel corso del 2025.
Preciso, inoltre, che proprio in questi giorni si sta aprendo – finalmente, direi – una discussione su questa tematica, che spero venga accolta anche grazie alla voce di questo Consiglio regionale.
Vi ringrazio dell'attenzione.

PRESIDENTE

Grazie, collega Centenaro.
Prego, collega Zanoni.

Andrea ZANONI (Partito Democratico Veneto)

Grazie, Presidente.
Credo che la questione del Superbonus sia una questione che veramente interessa moltissime aziende della nostra regione. Ci sono moltissime aziende che si sono attivate per i lavori chiesti dai nostri cittadini, che, grazie a tutte le variabili che ha illustrato anche il collega, non sanno che pesci pigliare. Hanno un orizzonte temporale che le sta mettendo in grave difficoltà. Il 30 giugno è alle porte. Ma non solo, ci sono delle variabili che sono nate in questo periodo che non erano previste: la questione delle materie prime, la questione delle difficoltà dovute alla pandemia, la questione dei costi energetici.
Una tale scadenza, che comunque era nota – è giusto ricordare che è già stata anche prorogata –, con le variabili in campo necessiterebbe di un'ulteriore proroga, proprio per evitare il rischio che alcune di queste imprese, ormai con l'acqua alla gola, rischino anche di fallire o addirittura per evitare che i nostri cittadini, che si sono imbarcati in questa avventura – è così ricca di passaggi burocratici e formali che a volte è come andare in un campo minato – si vedano i lavori di efficientamento bloccati lungo il cammino, magari con una casa con le impalcature a vita o per anni. Quando nascono questi contenziosi...
Quindi, considerata la bontà della misura che riguarda l'efficientamento energetico e la possibilità di avere case meno energivore, case che sprecano meno, più sostenibili da un punto di vista ambientale, una misura utile alla lotta ai cambiamenti climatici e alla riduzione delle emissioni che nuocciono al clima sarebbe auspicabile.
Diciamo che stanno emergendo una serie di difficoltà dovute anche a queste scadenze, che hanno messo un po' in crisi tutto il settore. Forse ci voleva una misura più a lungo respiro, magari con modulazioni anche delle contribuzioni dello Stato diverse da queste. Chi lo sa? Sta di fatto che c'è questa corsa veramente affannosa di queste imprese e di molti cittadini, dell'apertura e dell'andamento di questi cantieri, con un aumento dei prezzi conseguente alla domanda, sta creando grossissime difficoltà.
Questa misura richiesta, quindi, potrebbe tornare utile non solo alle aziende, non solo ai cittadini, ma all'economia intera. Sarebbe auspicabile – se ne sta parlando seriamente a livello governativo, questo va detto – adottare questa misura di spostamento di questa scadenza imminente, perché il 30 giugno ormai è alle porte.

PRESIDENTE

Grazie, collega.
Chiudiamo la discussione generale.
Passiamo alle dichiarazioni di voto. Non ci sono dichiarazioni di voto.
Mettiamo in votazione la mozione n. 265.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
PUNTO
12



MOZIONE PRESENTATA DAI CONSIGLIERI VENTURINI E BOZZA RELATIVA A "ADOZIONE MISURE DI SOSTEGNO A FAVORE DELLE SCUOLE DI MUSICA E DELLE BANDE MUSICALI ORGANIZZATE NELLA FORMA DI ASSOCIAZIONE CULTURALE SENZA SCOPO DI LUCRO". (MOZIONE N. 272) APPROVATA (DELIBERAZIONE N. 75/2022)

PRESIDENTE

Passiamo alla mozione successiva, la n. 272, dei colleghi Venturini e Bozza.
Prego, collega Venturini.

Elisa VENTURINI (Forza Italia - Berlusconi - Autonomia per il Veneto)

Grazie, Presidente.
Con questa mozione vogliamo rappresentare una profonda preoccupazione che abbiamo per le sorti di una realtà rilevante dal punto di vista culturale e territoriale, rappresentata dalle scuole di musica e dalle bande musicali, per effetto della riforma del Terzo settore.
Fino all'effettiva entrata in vigore del Codice del Terzo settore, approvato con il decreto legislativo n. 117/2017, le associazioni culturali, nella forma di associazioni senza scopo di lucro, godevano ‒ e godono, fino all'effettiva entrata in vigore ‒ di importanti agevolazioni fiscali e anche di una semplificazione amministrativa e contabile. Poi c'è anche la possibilità di fruire della decommercializzazione dei corrispettivi versati dagli associati e dai tesserati, come di regimi fiscali forfettari.
Con la riforma del Terzo settore viene anche introdotto un nuovo istituto, quello del RUNTS, cioè del Registro unico nazionale del terzo settore, al quale le organizzazioni di volontariato e le associazioni di promozione sociale, già iscritte ai Registri regionali, devono iscriversi. Questa migrazione, questa iscrizione nel RUNTS non è obbligatoria, ma lo diventa nel momento in cui le organizzazioni di volontariato e le associazioni vogliono sottoscrivere, stipulare delle convenzioni con le Pubbliche amministrazioni per svolgere l'attività e per poter usufruire di contributi pubblici.
Con la riforma del Terzo settore, le associazioni di volontariato e le associazioni culturali senza scopo di lucro rischiano di non poter usufruire delle agevolazioni delle quali hanno potuto fruire fino adesso, in modo particolare della decommercializzazione delle quote di frequenza da parte degli associati e dei tesserati che versano, come dei regimi forfettari.
Inoltre, le agevolazioni fiscali in materia di IVA vengono mantenute solamente per le associazioni di promozione sociale, veste che non può essere assunta dalle bande musicali e dalle scuole di musica, che noi riteniamo realtà importanti per i nostri territori, da un punto di vista culturale, perché rappresentano un fattore di crescita, un fattore di sviluppo del territorio. Sono espressioni artistiche che si fondano quasi esclusivamente sul volontariato.
Per introdurre dei numeri, basti pensare che in Italia ci sono 6.000 bande che coinvolgono 180.000 strumentisti. Questa realtà noi non possiamo andarla a penalizzare. Dobbiamo cercare di tenerla viva. Per questo chiediamo che ci possa essere un impegno da parte della Giunta nei confronti del Governo affinché venga garantito un regime fiscale di vantaggio e si possa anche considerare, contestualmente, la possibilità di equiparare ai regimi delle bande e delle scuole musicali il regime che viene applicato per le associazioni dilettantistiche sportive.
In altre parole, c'è la necessità di sostenere questa realtà importante per il nostro territorio dal punto di vista culturale, dal punto di vista sociale, garantendo condizioni fiscali che ne favoriscano l'attività, pena il dissolvimento di questo mondo, che per noi diventa fondamentale, invece, tenere.
Va da sé che, per poter garantire queste condizioni, deve essere data anche la possibilità di una proroga del termine dell'iscrizione al RUNTS, che in questo caso scade il 31 maggio. Per poter garantire un cambio di regime, deve essere data anche la possibilità di iscriversi in un tempo più lungo. Grazie.

PRESIDENTE

Grazie, collega.
Non ci sono altre richieste di intervento.
Passiamo alle dichiarazioni di voto. Non ci sono dichiarazioni di voto.
Mettiamo in votazione la mozione n. 272.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Passiamo alla successiva, la n. 252, dei colleghi Valdegamberi, Barbisan e altri "Baby Gangs - La Giunta si attivi a tutti i livelli per contrastare il fenomeno sempre più dilagante".
Il collega Valdegamberi è collegato? Il collega Valdegamberi non c'è, quindi passiamo al punto successivo. La mozione viene rinviata alla prossima seduta.
Per il punto successivo, il n. 14, non c'è il collega Corsi.
PUNTO
15



MOZIONE PRESENTATA DAI CONSIGLIERI BIGON, ZOTTIS, GIACOMO POSSAMAI, CAMANI E ZANONI RELATIVA A "LA GIUNTA REGIONALE SI ATTIVI PER IL RICONOSCIMENTO DA PARTE DEL SSN DI VESTIBOLITE VULVARE-VULVODINIA, NEUROPATIA DEL NERVO PUDENDO E FIBROMIALGIA E PER IL LORO INSERIMENTO NEI LEA. PROMUOVA INOLTRE LA FORMAZIONE DEI MEDICI E ATTIVI CAMPAGNE DI INFORMAZIONE.". (MOZIONE N. 267) APPROVATA (DELIBERAZIONE N. 76/2022)

PRESIDENTE

Passiamo al punto n. 15), mozione n. 267 dei colleghi Bigon, Camani e altri.
Prego, collega Bigon.

Anna Maria BIGON (Partito Democratico Veneto)

Grazie, Presidente.
È una mozione che già ha visto la discussione in questo Consiglio un paio di settimane fa. Si chiede l'intervento da parte della Regione nei confronti delle sedi competenti per quanto riguarda il riconoscimento all'interno dei LEA e per quanto riguarda la formazione del personale. Tanto è il tempo d'attesa prima del riconoscimento di questa patologia, che colpisce molte donne. Quindi, la formazione risulta essere necessaria.
Così come è necessario che il tutto rientri all'interno dei LEA. Di fatto, come la fibromialgia e altre malattie, anche rare, queste comportano costi molto elevati a carico delle persone che riscontrano questa patologia. Quindi, è necessario che lo Stato e la Regione se ne occupino e se ne facciano pure carico.
Pertanto, chiediamo la votazione e l'impegno della Giunta a sostenere queste richieste. Grazie.

PRESIDENTE

Grazie, collega.
Consigliere Zanoni, prego.

Andrea ZANONI (Partito Democratico Veneto)

Grazie, Presidente.
Intervengo solo per una questione tecnica. Vorrei sottoscriverla, ma per una questione tecnica il mio nome non è stato inserito. Vorrei inserirlo adesso in questa mozione. Grazie.

PRESIDENTE

Va bene, collega.
Ci sono altre richieste di intervento? Non ci sono altre richieste di intervento.
Passiamo, quindi, alle dichiarazioni di voto. Non ci sono dichiarazioni di voto.
Mettiamo in votazione la mozione n. 267.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
PUNTO
13



MOZIONE PRESENTATA DAI CONSIGLIERI VALDEGAMBERI, BORON, DOLFIN, FAVERO, SANDONÀ, ZECCHINATO E BARBISAN RELATIVA A "BABY GANGS. LA GIUNTA SI ATTIVI A TUTTI I LIVELLI PER CONTRASTARE IL FENOMENO SEMPRE PIÙ DILAGANTE.". (MOZIONE N. 252) APPROVATA (DELIBERAZIONE N. 77/2022)

PRESIDENTE

Dal momento che è arrivato il collega Valdegamberi, torniamo al punto n. 13), quindi alla mozione presentata dai colleghi Valdegamberi, Barbisan e altri.
Prego, collega.

Stefano VALDEGAMBERI (Gruppo Misto)

Il tema delle baby gang è ben noto ed è all'ordine del giorno in tante località del nostro Paese. A Verona abbiamo avuto una serie di episodi di violenza, che le forze dell'ordine hanno posto in evidenza, che richiedono un'attenzione particolare e soprattutto un approccio sia dal lato educativo che dal lato repressivo e un coordinamento maggiore, anche attraverso le stesse forze dell'ordine.
Questi ragazzi, che spesso provengono da condizioni sociali anche disagiate, nelle periferie della città, hanno abbandonato la scuola, si mettono insieme, cercano quasi l'identificazione di un ruolo sociale in questi gruppi, dove c'è un'organizzazione anche piramidale tra loro. Sono gruppi che nascono in maniera spontanea, ma che nel tempo si consolidano. C'è un ordine gerarchico, un'identificazione di chi vi appartiene. Spesso sono soggetti figli di immigrati di seconda generazione, soprattutto. Ci sono anche italiani, comunque, e persone buttate fuori dal mondo della scuola, adolescenti.
Lì dentro comincia, attraverso questa identificazione del ruolo di leader, quel riconoscimento sociale che magari non sono riusciti a trovare nel mondo della legalità e che ritrovano attraverso questi gruppi. Cominciano a svolgere le prime azioni di illegalità, di aggressione, di aggressione verso gli anziani. Ci sono quartieri, soprattutto popolari, nelle città dove ci sono anziani che hanno paura di uscire, che vivono in appartamenti in luoghi dove si svaluta anche il valore delle abitazioni.
Sono fenomeni che vediamo quotidianamente sui giornali. Io ho avuto modo di fare un'analisi, insieme a una criminologa, che mi ha voluto dare una mano per capire meglio il problema. Abbiamo fatto un'analisi sulla città di Verona. Abbiamo analizzato, insieme alle forze dell'ordine, il problema per cercare di identificarlo. Abbiamo chiesto anche dei consigli su cosa possiamo fare come legislatori.
Questa mozione è la sintesi, la conclusione di un lavoro che va avanti da qualche mese, che abbiamo condotto per dare un contributo positivo alla Pubblica amministrazione.
C'è da dire che il tema va affrontato in diversi ambiti e a diversi livelli. Ci sono competenze statali, competenze regionali e competenze anche territoriali, dei Comuni.
Per quanto riguarda il "cosa fare", abbiamo fatto alcune proposte che impegnano la Giunta a valutare, per quanto di competenza regionale, la realizzazione di alcuni progetti o anche modifiche legislative, che competono a noi, come Parlamento regionale, ma anche di impegnarsi nei tavoli nazionali a proporre e promuovere altre iniziative di competenza dello Stato. La prima è la creazione di un Osservatorio permanente incentrato su una banca dati. Non deve essere il classico Osservatorio pubblico, ma un qualcosa che, a mio avviso, deve riguardare soprattutto le Forze dell'ordine. Abbiamo notato spesso che per le informazioni – e questo è un problema endemico del nostro sistema italiano – non sa la mano destra quel che fa la mano sinistra. Questo avviene anche tra le Forze di polizia. Spesso non c'è dialogo tra Carabinieri, Polizia e Polizia locale. Ci vuole, quindi, una banca dati, occorre creare una banca dati dove le informazioni si devono scambiare attorno a questo fenomeno per ottimizzare l'uso delle risorse, per non perdere tempo e scambiarsi le informazioni. Questo deve arrivare attraverso, ovviamente, le norme nazionali e attraverso un coordinamento che possa incrociare i dati nell'ambito Forze dell'ordine.
Quello che, invece, riguarda in parte anche la Regione è il coinvolgimento e la responsabilizzazione delle famiglie dei minori coinvolti. Spesso vediamo famiglie che lasciano i figli fare quello che vogliono, completamente fuori controllo. Li lasciano tranquillamente a delinquere, sanno quello che fanno, oppure non si interessano nemmeno di cosa fanno durante il giorno. Anzi, soprattutto certe culture vedono il maschio libero di fare quel che vuole e magari la femmina più sottomessa, senza che nessuno si permetta di criticare il ruolo dei ragazzi.
Sentite le Forze dell'ordine, e consigliati da queste, abbiamo così previsto delle misure coercitive, penalizzanti, che riguardano le famiglie, perché finché uno è minorenne sono responsabili i genitori. Non possono i genitori lasciare che dei ragazzi, i propri figli vadano a picchiare, a derubare o a fare azioni di micro o macro criminalità nei confronti di altre persone.
Molti di questi vivono in alloggi pubblici, vivono in alloggi dell'AGEC, dell'ATER, in alloggi dell'edilizia pubblica. Quindi, chiedo...

PRESIDENTE

Collega, il tempo. Se può chiudere.

Stefano VALDEGAMBERI (Gruppo Misto)

Vado velocemente.
Chiedo una revisione delle normative regionali. Preparerò un disegno di legge che riguarda l'assegnamento degli alloggi pubblici, in cui questi fatti possano comportare la decadenza dall'alloggio o l'allontanamento da quell'alloggio. Per cui uno è un po' spronato a vigilare di più sui figli.
Altra cosa, la previsione di un servizio civile obbligatorio. Abbiamo il servizio civile, questa è una norma nazionale, per chi commette questi atti, per chi fa parte di queste bande: se coinvolto in reati, venga sottoposto a un servizio civile obbligatorio in strutture che siano qualificate, per aiutare il reinserimento nella società.
Questa è seconda menzione, l'ultima: decadenza da ogni beneficio statale, comunale, regionale, qualora nelle famiglie siano presenti componenti, maggiorenni o minorenni...

PRESIDENTE

Grazie, collega Valdegamberi.

Stefano VALDEGAMBERI (Gruppo Misto)

Ultima cosa: noi dobbiamo prevedere la decadenza automatica dell'aiuto pubblico.

PRESIDENTE

Grazie.
Colleghi, siccome non è la prima volta che capita, oggi finisce così, ma la prossima volta, quando finiscono i cinque minuti, io vi tolgo la parola. Sapete che avete cinque minuti. Tutti – non è riferito solamente a lei, Valdegamberi, ma a tutti – sforate sempre i cinque minuti e arriviamo a sei minuti, sei minuti e mezzo. Se ci sono dei tempi, i tempi vanno rispettati, sempre.
Collega Bigon, prego.

Anna Maria BIGON (Partito Democratico Veneto)

Grazie, Presidente.
Compenso io il tempo, perché il maggior tempo dato e concesso al collega Valdegamberi ha fatto capire che questa mozione non può da noi essere approvata, perché le cose vengono richieste in una modalità che non condividiamo assolutamente e sono in buona parte non applicabili.
Noi dobbiamo assolutamente intervenire, per quanto di competenza della Regione, con dei servizi educativi, non c'è dubbio, con il sostegno, iniziando dalle scuole. Questo noi dobbiamo fare, questa è la nostra competenza. Non è che possiamo parlare di pene, di rieducazione, di ATER o di eliminare gli alloggi popolari. Assolutamente no. Noi dobbiamo intervenire con la prevenzione. La Regione è competente in questo, ma è competente anche nella riqualificazione.
Un tema importantissimo, che poi verrà finanziato con il Piano nazionale, di cui tutti parliamo, è la rigenerazione urbana. Servirà tantissimo riqualificare i quartieri, riqualificare certe zone delle città, parlo anche della mia città, di Verona, soprattutto le periferie, in modo tale da dare quell'agio e quella integrazione sociale fondamentale a certe famiglie, a certe persone, perché troppo è stato ghettizzato e questo dobbiamo fare, intervenire. Da una parte la prevenzione nella scuola e dall'altra parte la rigenerazione urbana che riqualifichi e che sia non solo, ovviamente, edilizia, ma soprattutto sociale, con attività culturali all'interno di ogni quartiere, valorizzando le biblioteche, valorizzando la bellezza.
Riqualificare una parte abbandonata delle periferie o dei quartieri e riportarla in vita con bellezza, con fiori, con marciapiedi, con attraversamenti, credo veramente che risolverebbe anche tanti problemi sociali.
Grazie.

PRESIDENTE

Grazie, collega.
Consigliera Guarda, prego.

Cristina GUARDA (Europa Verde)

Grazie, Presidente.
Io avrei, in realtà, una domanda, se posso farla, anche alla Giunta regionale e all'Assessore competente, che non so se è in Aula: se ritiene questi impegni possibili e fattibili per la Regione. Quindi, domanderei questa precisazione perché evidentemente da questo impegno scaturiscono delle richieste alla Giunta regionale che io, personalmente, ritengo impossibili da realizzare per la Regione. Chiedo, quindi, conferma alla Giunta regionale se questi sono impegni realizzabili da parte della Regione oppure no. Quanti impegni sono fattibili in capo alla Regione?
Grazie mille.

PRESIDENTE

Grazie a lei, collega.
Non vedo altre richieste di intervento.
Passiamo alle dichiarazioni di voto. Prego, collega Valdegamberi.
Cortesemente, se si prenota, collega, mi fa una cortesia.

Stefano VALDEGAMBERI (Gruppo Misto)

Scusi. Mi dovevo prenotare qui dentro. Eccomi.

PRESIDENTE

I colleghi che sono nell'anti-Aula, se cortesemente si spostano, ci fanno una cortesia.
Prego, collega.

Stefano VALDEGAMBERI (Gruppo Misto)

Colgo l'occasione anche per cercare di rispondere, visto che manca l'Assessore. La risposta sta già nella mia illustrazione, nel senso che io ho detto che qui sono proposte in parte di competenza che vanno affrontate di una linea di azioni, in parte di competenza nazionale. C'è una legge sul servizio civile che andrebbe integrata, rendendolo non più facoltativo, ma obbligatorio in alcuni casi, perché c'è bisogno di ritornare a fare un servizio civile, se non militare, ma preferisco quello civile, rivolto ai cittadini, allo Stato, in cui si abbiano i concetti di legalità, che magari non si sono imparati a scuola, per cui si imparano attraverso un servizio con i più deboli. In caso di bisogno il ragazzo deve capire che non può fare il bullo, ma deve inserirsi in un contesto sociale. Va bene l'accoglienza, ma deve essere anche integrato. Quindi, questo servizio civile deve essere fatto da soggetti qualificati che aiutino il ragazzo a reinserirsi nella società, con una funzione non solo punitiva, ma rieducativa, di reinserimento.
Noi vogliamo dei cittadini, dei ragazzi che siano motivati e tornino a essere dei bravi cittadini, non dei capibanda, dei bulli che girano per le città. In questo senso va letto, ma sono competenze, queste, dello Stato, poi attuate attraverso le Regioni.
C'è una norma che riguarda la legge regionale sugli alloggi popolari. Anche questa è una legge all'interno della cornice statale, che chiaramente comporta magari anche una verifica e un'azione anche a livello nazionale. Però, anche lì la norma dice – già adesso ci sono esclusioni – che se io faccio attività a delinquere nel mio appartamento, perdo il diritto di alloggio. Lo dice un articolo che parla di questo. Però, noi dobbiamo dire che, se anche tu non le fai lì dentro e magari hai componenti della famiglia, maggiorenni o minorenni, che fanno questo, sappi che potrai essere, per ragioni di sicurezza, e qui probabilmente interverrà una norma nazionale, allontanato, come suggerito dalle Forze dell'ordine, un po' di chilometri e decontestualizzato da quel quartiere; andrai in un altro alloggio popolare più lontano. Pagherai il disagio, ma per i genitori, essendo responsabili dei figli, questo disagio è anche una responsabilità per mancata vigilanza sul minore. Qualora, invece, sia maggiorenne, la responsabilità è tutta del maggiorenne.
Queste sono azioni sia regionali che nazionali. Ci sono azioni di carattere sociale, che riguardano i Comuni e le Regioni e ci sono azioni che riguardano la Polizia, sempre di carattere nazionale, con una migliore organizzazione attraverso un osservatorio, una banca dati condivisa, dove le Forze di polizia mettono insieme le informazioni che hanno per identificare queste bande, per sapere chi sono, cosa fanno e cosa stanno combinando. Questo nel rispetto della privacy, ma sono dati a disposizione delle Forze di polizia.
Questa delibera non dice che lo deve fare la Regione, ma dice che la Regione, siccome dialoga sui tavoli nazionali, ha competenze proprie e dialoga sui tavoli a livello locale e anche nazionale, chiede di valutare la situazione per le materie di competenza regionale, le iniziative di seguito proposte e di farsi promotrice, presso gli enti, organismi e istituzioni competenti, di quelle che non sono di competenza regionale.
Penso sia chiaro. È un invito a seguire un protocollo di interventi finalizzato a diversi livelli.

PRESIDENTE

Grazie, collega Valdegamberi.
Prego, collega Possamai.

Giacomo POSSAMAI (Partito Democratico Veneto)

Grazie, Presidente.
Non si preoccupi, Capogruppo, sarò veloce.
Mi limito a dire che il problema è reale, lo conosciamo tutti ed è evidente. Lo dico, a mo' di provocazione: potrei quasi essere favorevole a votare a favore della mozione del consigliere Valdegamberi se aggiungessimo un passaggio in cui diciamo che, però, ogni sei mesi veniamo qui e verifichiamo l'attuazione di questa mozione. Infatti, siccome tante volte diciamo che la mozione è inattuabile, la Giunta non può prendersi incarichi e impegni, ha già detto il consigliere Valdegamberi quello che viene chiesto di fare alla Giunta, quindi non ci ritorno, ma sono una serie di cose che evidentemente non c'entrano – e per certi versi mi spiace – purtroppo con le competenze che questa Regione può avere.
Non mi sembrava fra le 23 materie la lotta alle baby-gang, però, se riuscirete a inserire la ventiquattresima, dove ce ne stanno 23, ce ne stanno 24. Però, a parte questo, dicevo una cosa molto seria e cioè che parla la maggioranza, perché poi è la maggioranza che ha il compito evidentemente e l'onere di governare e, se la votiamo, poi, sono tutti i compiti che la Giunta si assume e che farà.
Vedo annuire il capogruppo Pan. Allora, fra qualche mese, chiederemo un dibattito in quest'Aula per verificare l'attuazione della mozione. Per il momento, annuncio il voto contrario del Gruppo.
Grazie.

PRESIDENTE

Grazie, collega.
Non ci sono altre dichiarazioni di voto.
Mettiamo in votazione la mozione n. 252.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Con questa mozione chiudiamo la seduta odierna del Consiglio. Per la prossima, sarete convocati a domicilio.
Buona serata.
La Seduta termina alle ore 17.07
Il Consigliere segretario
Erika BALDIN

Il Presidente
Nicola Ignazio FINCO

Resoconto stenotipico a cura di:
Cedat 85
Revisione e coordinamento testo a cura di:
Maria Concetta Miccoli
Elaborazione testo a cura di:
Maria Concetta Miccoli
Verbale n. 58 - 11^ legislatura
PROCESSO VERBALE
SEDUTA PUBBLICA N. 58
MARTEDì 12 APRILE 2022


PRESIDENZA
PRESIDENTE ROBERTO CIAMBETTI
VICEPRESIDENTE NICOLA IGNAZIO FINCO

PROCESSO VERBALE REDATTO A CURA DELL'UFFICIO ATTIVITà ISTITUZIONALI

INDICE

Processo verbale della 58a seduta pubblica – martedì 12 aprile 2022
La seduta si svolge a Venezia in Palazzo Ferro-Fini, sede del Consiglio regionale, con modalità telematica mista, secondo quanto previsto dalla deliberazione dell'Ufficio di presidenza n. 106 del 23 novembre 2021.

I lavori si svolgono sulla base dell'ordine del giorno prot. n. 5603 del 7 aprile 2022.

Il Presidente CIAMBETTI dichiara aperta la seduta alle ore 14.07 e rinvia i lavori.

La seduta è sospesa alle ore 14.07.

La seduta riprende alle ore 14.28.

Assume le funzioni di consigliere segretario la consigliera Alessandra Sponda.

Punto n. 1) all'ordine del giorno

Approvazione verbali delle sedute precedenti  [RESOCONTO]


Il PRESIDENTE, poiché nessun consigliere chiede di fare osservazioni, dichiara che si intende approvato il processo verbale della 57a seduta pubblica di martedì 5 aprile 2022.

Punto n. 2) all'ordine del giorno

Comunicazioni della Presidenza del Consiglio  [RESOCONTO]

Il PRESIDENTE comunica che sono in congedo il Presidente della Giunta regionale Zaia, i consiglieri Corsi, Bozza e Rigo e che due consiglieri partecipano alla seduta da remoto.

Punto n. 3) all'ordine del giorno


Interrogazioni e interpellanze  [RESOCONTO]

Ai sensi dell'art. 114, comma 3 del Regolamento l'elenco delle interrogazioni e delle interpellanze, allegato alla Convocazione, è dato per letto.

Punto n. 4) all'ordine del giorno

Risposte della Giunta regionale alle interrogazioni e interpellanze  [RESOCONTO]

INTERROGAZIONI A RISPOSTA IMMEDIATA

n. 235 del 26.01.2022
presentata dai consiglieri Montanariello e Zottis
"Dolo e gli altri Covid Hospital: è tempo che la Giunta pianifichi la ripresa delle normali attività ospedaliere e il recupero delle prestazioni non erogate, a cominciare dai casi più urgenti!"

Interviene il consigliere Montanariello (Partito Democratico Veneto) che illustra l'IRI in oggetto.

Interviene l'assessora Lanzarin che risponde per conto della Giunta regionale.

Interviene il consigliere Montanariello (Partito Democratico Veneto) in sede di replica.

n. 65 del 22.01.2021
presentata dai consiglieri Zottis e Montanariello
"Quartiere Altobello (VE): qual è il piano di interventi per il completamento della riqualificazione?"

Interviene la consigliera Zottis (Partito Democratico Veneto) che illustra l'IRI in oggetto.

Interviene l'assessora De Berti che risponde per conto della Giunta regionale.

Interviene la consigliera Zottis (Partito Democratico Veneto) in sede di replica.

n. 91 del 05.03.2021
presentata dai consiglieri Zottis, Giacomo Possamai e Camani
"La Giunta regionale intende sostenere con adeguate risorse i maestri di sci e le imprese del settore turistico montano?"

Interviene la consigliera Zottis (Partito Democratico Veneto) che illustra l'IRI in oggetto.

Interviene l'assessora De Berti che risponde per conto della Giunta regionale.

Interviene la consigliera Zottis (Partito Democratico Veneto) in sede di replica.

n. 207 del 27.10.2021
presentata dai consiglieri Zanoni, Bigon e Guarda
"Distretto della concia: ARPAV ha denunciato alla Magistratura la richiesta dell'ex direttore di Acque del Chiampo di evitare formulazioni di notizie di reato?"

Interviene il consigliere Zanoni (Partito Democratico Veneto) che illustra l'IRI in oggetto.

Interviene l'assessore Calzavara che risponde per conto della Giunta regionale.

Interviene il consigliere Zanoni (Partito Democratico Veneto) in sede di replica.

n. 127 del 27.04.2021
presentata dalla consigliera Bisaglia
"Protezione Civile Giacciano Baruchella, Trecenta: quali sono le modalità per la nomina del Coordinatore?"

Interviene la consigliera Bisaglia (Zaia Presidente) che illustra l'IRI in oggetto.

Interviene l'assessore Calzavara che risponde per conto della Giunta regionale.

Interviene la consigliera Bisaglia (Zaia Presidente) in sede di replica.

n. 207 del 27.10.2021
presentata dai consiglieri Zanoni, Bigon e Guarda
"Distretto della concia: ARPAV ha denunciato alla Magistratura la richiesta dell'ex direttore di Acque del Chiampo di evitare formulazioni di notizie di reato?"

Interviene nuovamente l'assessore Calzavara che rettifica la risposta data precedentemente per conto della Giunta regionale.

Interviene il consigliere Zanoni (Partito Democratico Veneto) in sede di replica.

n. 212 del 12.11.2021
presentata dai consiglieri Zanoni, Bigon, Guarda e Lorenzoni
"Perché la Regione non risponde alle domande sulla caratterizzazione del sito Miteni?"

E

Punto n. 5) all'ordine del giorno

Interrogazioni a risposta scritta iscritte all'ordine del giorno ai sensi dell'articolo 111, comma 4 del Regolamento

Interrogazione a risposta scritta presentata dai consiglieri Zanoni, Bigon e Guarda relativa a "Qual è lo stato degli interventi di caratterizzazione e di bonifica del sito Miteni?" (Interrogazione a risposta scritta n. 97)  [RESOCONTO]


Interviene il consigliere Zanoni (Partito Democratico Veneto) che illustra l'IRI n. 212 e l'IRS n. 97.

Interviene l'assessore Calzavara che risponde congiuntamente, per conto della Giunta regionale, all'IRI n. 212 e all'IRS n. 97.

Interviene il consigliere Zanoni (Partito Democratico Veneto) in sede di replica.

n. 245 del 03.03.2022
presentata dai consiglieri Zanoni, Bigon e Zottis
"La Giunta regionale intende dare la possibilità ai cittadini veneti di pagare il bollo auto tramite l'App "IO", come già avviene in quasi tutte le regioni italiane?"

Interviene il consigliere Zanoni (Partito Democratico Veneto) che illustra l'IRI in oggetto.

Interviene l'assessore Calzavara che risponde per conto della Giunta regionale.

Interviene il consigliere Zanoni (Partito Democratico Veneto) in sede di replica.

Punto n. 5) all'ordine del giorno

Interrogazioni a risposta scritta iscritte all'ordine del giorno ai sensi dell'articolo 111, comma 4 del Regolamento
Punto 5.4) all'ordine del giorno

Interrogazione a risposta scritta presentata dalla consigliera Guarda relativa a "Ritardi per la realizzazione dei lavori della Superstrada Pedemontana Veneta: stesse contestazioni, medesima inerzia?" (Interrogazione a risposta scritta n. 173)  [RESOCONTO]


Interviene la consigliera Guarda (Europa Verde) che illustra l'IRS in oggetto.

Interviene l'assessora De Berti che risponde per conto della Giunta regionale.

Interviene la consigliera Guarda (Europa Verde) in sede di replica e sul Regolamento.

Punto n. 6) all'ordine del giorno

Mozione presentata dai consiglieri Pan, Barbisan, Bet, Cecchetto, Centenaro, Dolfin, Favero, Finco, Rigo, Rizzotto e Sandonà relativa a "Aumento del costo del gasolio: il Governo sostenga le imprese agricole e della pesca colpite dalla grave crisi energetica". (Mozione n. 275) APPROVATA (Deliberazione n. 71/2022)  [RESOCONTO]

Intervengono i consiglieri Pan (Liga Veneta per Salvini Premier), che illustra la mozione in oggetto, Lorenzoni (Gruppo Misto), in discussione generale e Pan (Liga Veneta per Salvini Premier) in sede di replica.

In dichiarazione di voto interviene la consigliera Guarda (Europa Verde).

Il PRESIDENTE pone in votazione col sistema elettronico in modalità telematica la mozione in oggetto.

Il Consiglio approva

Ai sensi dell'articolo 50, comma 4 dello Statuto si riportano i voti espressi dai singoli Consiglieri.

Hanno votato sì:

Andreoli, Baldin, Bet, Bigon, Bisaglia, Boron, Brescacin, Camani, Cavinato, Cecchetto, Centenaro, Cestari, Cestaro, Ciambetti, Dolfin, Favero, Finco, Formaggio, Gerolimetto, Giacomin, Guarda, Lorenzoni, Maino, Michieletto, Montanariello, Ostanel, Pan, Piccinini, Polato, Possamai Gianpiero, Razzolini, Sandonà, Scatto, Speranzon, Sponda, Valdegamberi, Venturini, Vianello, Villanova, Zanoni, Zecchinato, Zottis

Hanno votato no:

nessuno

Astenuti:

nessuno

Non votanti:

nessuno

Punto n. 7) all'ordine del giorno

Mozione presentata dai consiglieri Ostanel, Bigon, Zottis, Bisaglia, Brescacin, Cecchetto, Finco, Maino, Michieletto, Pan, Rigo, Zecchinato, Piccinini, Formaggio, Razzolini, Soranzo, Speranzon, Venturini, Baldin e Barbisan relativa a "Sostenere il SISP per togliere le responsabilità del monitoraggio pandemico nelle scuole ai dirigenti scolastici". (Mozione n. 242) APPROVATA (Deliberazione n. 72/2022)  [RESOCONTO]


Interviene la consigliera Ostanel (Il Veneto che Vogliamo) che illustra la mozione in oggetto.

Il PRESIDENTE pone in votazione col sistema elettronico in modalità telematica la mozione in oggetto, come licenziata dalla Quinta commissione.

Il Consiglio approva

Ai sensi dell'articolo 50, comma 4 dello Statuto si riportano i voti espressi dai singoli Consiglieri.

Hanno votato sì:

Andreoli, Baldin, Bet, Bigon, Bisaglia, Boron, Brescacin, Camani, Cavinato, Cecchetto, Centenaro, Cestari, Cestaro, Ciambetti, Dolfin, Favero, Finco, Gerolimetto, Giacomin, Guarda, Lorenzoni, Maino, Michieletto, Montanariello, Ostanel, Pan, Piccinini, Polato, Possamai Giacomo, Possamai Gianpiero, Puppato, Razzolini, Sandonà, Scatto, Speranzon, Sponda, Valdegamberi, Venturini, Vianello, Villanova, Zanoni, Zecchinato, Zottis

Hanno votato no:

nessuno

Astenuti:

nessuno

Non votanti:

nessuno

Punto n. 8) all'ordine del giorno

Mozione presentata dai consiglieri Razzolini, Speranzon, Formaggio, Polato e Soranzo relativa a "La Regione Veneto si attivi a prorogare i bandi regionali riguardanti le ristrutturazioni per ricettività a causa della pandemia e della scarsità di materie prime che stanno paralizzando i cantieri". (Mozione n. 239) RITIRATA  [RESOCONTO]

Interviene il consigliere Razzolini (Fratelli d'Italia - Giorgia Meloni) che illustra e ritira la mozione in oggetto.

Punto n. 9) all'ordine del giorno

Mozione presentata dai consiglieri Scatto, Bet, Cestaro, Dolfin, Favero, Finco, Cecchetto, Barbisan e Piccinini relativa a "Colmare la carenza di magistrati e di personale amministrativo del Tribunale di Venezia, una delle sedi giudiziarie in Italia con il maggior vuoto in organico". (Mozione n. 260) APPROVATA (Deliberazione n.73/2022)


Interviene la consigliera Scatto (Zaia Presidente) che illustra la mozione in oggetto.

Durante l'intervento della consigliera Scatto assume la presidenza il Vicepresidente Nicola Ignazio Finco.

In discussione generale intervengono i consiglieri Zanoni (Partito Democratico Veneto), Cestaro (Zaia Presidente) e Pan (Liga Veneta per Salvini Premier).

Durante l'intervento del consigliere Pan assume le funzioni di consigliere segretario la consigliera Baldin.

Il PRESIDENTE, chiusa la discussione generale, pone in votazione col sistema elettronico in modalità telematica la mozione in oggetto.

Il Consiglio approva

Ai sensi dell'articolo 50, comma 4 dello Statuto si riportano i voti espressi dai singoli Consiglieri.

Hanno votato sì:

Andreoli, Baldin, Bet, Bigon, Bisaglia, Boron, Brescacin, Camani, Cavinato, Cecchetto, Centenaro, Cestari, Cestaro, Ciambetti, Dolfin, Favero, Finco, Formaggio, Gerolimetto, Giacomin, Guarda, Lorenzoni, Maino, Michieletto, Montanariello, Ostanel, Pan, Piccinini, Polato, Possamai Giacomo, Possamai Gianpiero, Razzolini, Sandonà, Scatto, Soranzo, Speranzon, Sponda, Valdegamberi, Venturini, Vianello, Villanova, Zanoni, Zecchinato, Zottis

Hanno votato no:

nessuno

Astenuti:

nessuno

Non votanti:

nessuno

Punto n. 10) all'ordine del giorno

Mozione presentata dai consiglieri Giacomo Possamai, Camani, Bigon, Montanariello, Zanoni e Zottis relativa a "La Regione Veneto sostenga le piccole e medie imprese che installano pannelli fotovoltaici". (Mozione n. 274) RESPINTA  [RESOCONTO]


Interviene il consigliere Possamai Giacomo (Partito Democratico Veneto) che illustra la mozione in oggetto.

In discussione generale intervengono i consiglieri Camani (Partito Democratico Veneto), Zanoni (Partito Democratico Veneto) e Montanariello (Partito Democratico Veneto).

In dichiarazione di voto interviene il consigliere Possamai Giacomo (Partito Democratico Veneto).

Il PRESIDENTE pone in votazione col sistema elettronico in modalità telematica la mozione in oggetto .

Il Consiglio non approva

Ai sensi dell'articolo 50, comma 4 dello Statuto si riportano i voti espressi dai singoli Consiglieri.

Hanno votato sì:

Baldin, Bigon, Camani, Ciambetti, Guarda, Lorenzoni, Montanariello, Ostanel, Possamai Giacomo, Zanoni, Zottis

Hanno votato no:

Andreoli, Bet, Bisaglia, Boron, Brescacin, Cavinato, Cecchetto, Centenaro, Cestari, Cestaro, Dolfin, Favero, Finco, Formaggio, Gerolimetto, Giacomin, Maino, Michieletto, Pan, Piccinini, Polato, Possamai Gianpiero, Puppato, Razzolini, Sandonà, Scatto, Soranzo, Speranzon, Sponda, Venturini, Vianello, Villanova, Zecchinato

Astenuti:

nessuno

Non votanti:

nessuno

Punto n. 11) all'ordine del giorno

Mozione presentata dai consiglieri Centenaro, Bisaglia, Cecchetto, Cestaro, Corsi, Dolfin, Finco, Puppato, Rizzotto, Scatto, Vianello, Zecchinato e Valdegamberi relativa a "Superbonus 110%: venga prorogata l'agevolazione al 2023 anche alle abitazioni unifamiliari come per i condomini". (Mozione n. 265) APPROVATA (Deliberazione n. 74/2022)  [RESOCONTO]


Interviene il consigliere Centenaro (Zaia Presidente) che illustra la mozione in oggetto.

In discussione generale interviene il consigliere Zanoni (Partito Democratico Veneto).

Il PRESIDENTE, chiusa la discussione generale, pone in votazione col sistema elettronico in modalità telematica la mozione in oggetto.

Il Consiglio approva

Ai sensi dell'articolo 50, comma 4 dello Statuto si riportano i voti espressi dai singoli Consiglieri.

Hanno votato sì:

Andreoli, Baldin, Bigon, Bisaglia, Boron, Brescacin, Camani, Cavinato, Cecchetto, Centenaro, Cestari, Cestaro, Dolfin, Favero, Finco, Formaggio, Gerolimetto, Giacomin, Guarda, Lorenzoni, Maino, Michieletto, Montanariello, Ostanel, Pan, Piccinini, Polato, Possamai Giacomo, Possamai Gianpiero, Puppato, Razzolini, Sandonà, Scatto, Soranzo, Speranzon, Sponda, Valdegamberi, Venturini, Vianello, Villanova, Zanoni, Zecchinato, Zottis

Hanno votato no:

nessuno

Astenuti:

nessuno

Non votanti:

nessuno

Punto n. 12) all'ordine del giorno

Mozione presentata dai consiglieri Venturini e Bozza relativa a "Adozione misure di sostegno a favore delle scuole di musica e delle bande musicali organizzate nella forma di associazione culturale senza scopo di lucro". (Mozione n. 272) APPROVATA (Deliberazione n. 75/2022)  [RESOCONTO]

Interviene la consigliera Venturini (Forza Italia - Berlusconi - Autonomia per il Veneto) che illustra la mozione in oggetto.

Il PRESIDENTE pone in votazione col sistema elettronico in modalità telematica la mozione in oggetto.

Il Consiglio approva

Ai sensi dell'articolo 50, comma 4 dello Statuto si riportano i voti espressi dai singoli Consiglieri.

Hanno votato sì:

Baldin, Bigon, Bisaglia, Boron, Brescacin, Camani, Cavinato, Cecchetto, Centenaro, Cestari, Cestaro, Dolfin, Favero, Finco, Formaggio, Gerolimetto, Giacomin, Guarda, Lorenzoni, Maino, Michieletto, Montanariello, Ostanel, Pan, Piccinini, Possamai Giacomo, Puppato, Razzolini, Sandonà, Scatto, Soranzo, Speranzon, Valdegamberi, Venturini, Vianello, Villanova, Zanoni, Zecchinato, Zottis

Hanno votato no:

nessuno

Astenuti:

nessuno

Non votanti:

nessuno

Il Presidente con il consenso unanime dei consiglieri passa al Punto n. 15) all'ordine del giorno

Mozione presentata dai consiglieri Bigon, Zottis, Giacomo Possamai, Camani e Zanoni relativa a "La Giunta regionale si attivi per il riconoscimento da parte del SSN di vestibolite vulvare-vulvodinia, neuropatia del nervo pudendo e fibromialgia e per il loro inserimento nei LEA. Promuova inoltre la formazione dei medici e attivi campagne di informazione.". (Mozione n. 267) APPROVATA (Deliberazione n. 76/2022)  [RESOCONTO]

Intervengono i consiglieri Bigon (Partito Democratico Veneto), che illustra la mozione in oggetto, e Zanoni (Partito Democratico Veneto) che chiede di sottoscriverla.

Il PRESIDENTE pone in votazione col sistema elettronico in modalità telematica la mozione in oggetto.

Il Consiglio approva

Ai sensi dell'articolo 50, comma 4 dello Statuto si riportano i voti espressi dai singoli Consiglieri.

Hanno votato sì:

Andreoli, Baldin, Bet, Bigon, Bisaglia, Boron, Brescacin, Camani, Cavinato, Cecchetto, Centenaro, Cestari, Cestaro, Dolfin, Favero, Finco, Formaggio, Gerolimetto, Giacomin, Guarda, Lorenzoni, Maino, Michieletto, Montanariello, Ostanel, Pan, Piccinini, Possamai Giacomo, Possamai Gianpiero, Puppato, Razzolini, Sandonà, Scatto, Soranzo, Speranzon, Sponda, Valdegamberi, Vianello, Villanova, Zanoni, Zecchinato, Zottis

Hanno votato no:

nessuno

Astenuti:

nessuno

Non votanti:

nessuno

Punto n. 13) all'ordine del giorno

Mozione presentata dai consiglieri Valdegamberi, Boron, Dolfin, Favero, Sandonà, Zecchinato e Barbisan relativa a "Baby gangs. La Giunta si attivi a tutti i livelli per contrastare il fenomeno sempre più dilagante.". (Mozione n. 252) APPROVATA (Deliberazione n. 77/2022)  [RESOCONTO]

Interviene il consigliere Valdegamberi (Gruppo Misto) che illustra la mozione in oggetto.

In discussione generale intervengono le consigliere Bigon (Partito Democratico Veneto) e Guarda (Europa Verde).

Intervengono i consiglieri Valdegamberi (Gruppo Misto), in sede di replica, e Possamai Giacomo (Partito Democratico Veneto), in dichiarazione di voto.

Il PRESIDENTE pone in votazione col sistema elettronico in modalità telematica la mozione in oggetto.

Il Consiglio approva

Ai sensi dell'articolo 50, comma 4 dello Statuto si riportano i voti espressi dai singoli Consiglieri.

Hanno votato sì:

Andreoli, Bet, Bisaglia, Boron, Brescacin, Cavinato, Cecchetto, Centenaro, Cestari, Cestaro, Dolfin, Favero, Finco, Formaggio, Gerolimetto, Giacomin, Maino, Michieletto, Pan, Piccinini, Possamai Gianpiero, Puppato, Razzolini, Sandonà, Scatto, Soranzo, Speranzon, Sponda, Valdegamberi, Venturini, Vianello, Villanova, Zecchinato

Hanno votato no:

Baldin, Bigon, Camani, Lorenzoni, Montanariello, Ostanel, Possamai Giacomo, Zanoni

Astenuti:

nessuno

Non votanti:

nessuno

Il PRESIDENTE dichiara chiusa la seduta.

Il Consiglio regionale sarà convocato a domicilio.

La seduta termina alle ore 17.07.

Consiglieri presenti o partecipanti in modalità telematica:
ANDREOLI Marco
MICHIELETTO Gabriele
BALDIN Erika
MONTANARIELLO Jonatan
BET Roberto
OSTANEL Elena
BIGON Anna Maria
PAN Giuseppe
BISAGLIA Simona
PICCININI Tomas
BORON Fabrizio
POLATO Daniele
BRESCACIN Sonia
POSSAMAI Giacomo
CAMANI Vanessa
POSSAMAI Gianpiero
CAVINATO Elisa
PUPPATO Giovanni
CECCHETTO Milena
RAZZOLINI Tommaso
CENTENARO Giulio
SANDONA' Luciano
CESTARI Laura
SCATTO Francesca
CESTARO Silvia
SORANZO Enoch
CIAMBETTI Roberto
SPERANZON Raffaele
DOLFIN Marco
SPONDA Alessandra
FAVERO Marzio
VALDEGAMBERI Stefano
FINCO Nicola Ignazio
VENTURINI Elisa
FORMAGGIO Joe
VIANELLO Roberta
GEROLIMETTO Nazzareno
VILLANOVA Alberto
GIACOMIN Stefano
ZANONI Andrea
GUARDA Cristina
ZECCHINATO Marco
LORENZONI Arturo
ZOTTIS Francesca
MAINO Silvia





LA CONSIGLIERA SEGRETARIA
Erika BALDIN










IL PRESIDENTE
Nicola Ignazio FINCO











N.B. Gli emendamenti e i verbali di votazione, che costituiscono parte integrante del presente processo verbale, sono consultabili presso l'Ufficio Attività Istituzionali.
Le richieste di modifica delle votazioni diverse da quelle previste dall'articolo 89 del Regolamento sono menzionate nel Resoconto.

PROCESSO VERBALE
Redazione a cura di Cristiano Gebbin e Gabriella Gamba