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Seduta del consiglio regionale del 12/07/2022 n. 65
Martedì, 12 luglio 2022
SOMMARIO
- APPROVAZIONE VERBALI DELLE SEDUTE PRECEDENTI
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- COMUNICAZIONI DELLA PRESIDENZA DEL CONSIGLIO
- INTERROGAZIONI E INTERPELLANZE
- RISPOSTE DELLA GIUNTA REGIONALE ALLE INTERROGAZIONI E INTERPELLANZE
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- PRESIDENTE
- Interrogazione a risposta immediata n. 264 del 10 maggio 2022 presentata dalla consigliera Ostanel relativa a "PERCHÉ LA GIUNTA NON HA SFRUTTATO TUTTE LE POSSIBILITÀ OFFERTE DAL "DECRETO CALABRIA" PER INCREMENTARE IL PERSONALE SANITARIO?"
- Elena OSTANEL (Il Veneto che Vogliamo)
- PRESIDENTE
- Ass.re Cristiano CORAZZARI
- PRESIDENTE
- Elena OSTANEL (Il Veneto che Vogliamo)
- INTERROGAZIONI A RISPOSTA SCRITTA ISCRITTE ALL'ORDINE DEL GIORNO AI SENSI DELL'ARTICOLO 111, COMMA 4, DEL REGOLAMENTO.
- PROPOSTA DI LEGGE D'INIZIATIVA DEI CONSIGLIERI BET, BARBISAN, CESTARI, PAN, PUPPATO, BRESCACIN, CENTENARO, MICHIELETTO, RIZZOTTO, SANDONÀ, VIANELLO, VILLANOVA, ZECCHINATO, CECCHETTO, SPONDA E PICCININI RELATIVA A "NORME PER LA DISCIPLINA PER LA REALIZZAZIONE DI IMPIANTI FOTOVOLTAICI CON MODULI UBICATI A TERRA". (PROGETTO DI LEGGE N. 97). APPROVATO (DELIBERAZIONE LEGISLATIVA N. 17/2022)
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- PRESIDENTE
- Arturo LORENZONI (Gruppo Misto)
- PRESIDENTE
- Arturo LORENZONI (Gruppo Misto)
- PRESIDENTE
- Andrea ZANONI (Partito Democratico Veneto)
- PRESIDENTE
- Roberto BET (Zaia Presidente)
- PRESIDENTE
- Arturo LORENZONI (Gruppo Misto)
- PRESIDENTE
- Roberto BET (Zaia Presidente)
- PRESIDENTE
- PRESIDENTE
- Roberto BET (Zaia Presidente)
- PRESIDENTE
- Cristina GUARDA (Europa Verde)
- PRESIDENTE
- Andrea ZANONI (Partito Democratico Veneto)
- PRESIDENTE
- Cristina GUARDA (Europa Verde)
- PRESIDENTE
- Cristina GUARDA (Europa Verde)
- PRESIDENTE
- Cristina GUARDA (Europa Verde)
- PRESIDENTE
- Arturo LORENZONI (Gruppo Misto)
- PRESIDENTE
- Silvia RIZZOTTO (Zaia Presidente)
- PRESIDENTE
- Arturo LORENZONI (Gruppo Misto)
- PRESIDENTE
- Arturo LORENZONI (Gruppo Misto)
- PRESIDENTE
- Arturo LORENZONI (Gruppo Misto)
- PRESIDENTE
- Arturo LORENZONI (Gruppo Misto)
- PRESIDENTE
- Arturo LORENZONI (Gruppo Misto)
- PRESIDENTE
- Arturo LORENZONI (Gruppo Misto)
- PRESIDENTE
- Arturo LORENZONI (Gruppo Misto)
- PRESIDENTE
- Arturo LORENZONI (Gruppo Misto)
- PRESIDENTE
- Arturo LORENZONI (Gruppo Misto)
- PRESIDENTE
- Cristina GUARDA (Europa Verde)
- PRESIDENTE
- Arturo LORENZONI (Gruppo Misto)
- PRESIDENTE
- Roberto BET (Zaia Presidente)
- PRESIDENTE
- Elena OSTANEL (Il Veneto che Vogliamo)
- PRESIDENTE
- Cristina GUARDA (Europa Verde)
- PRESIDENTE
- Elena OSTANEL (Il Veneto che Vogliamo)
- PRESIDENTE
- Elena OSTANEL (Il Veneto che Vogliamo)
- PRESIDENTE
- Andrea ZANONI (Partito Democratico Veneto)
- PRESIDENTE
- Silvia RIZZOTTO (Zaia Presidente)
- PRESIDENTE
- Arturo LORENZONI (Gruppo Misto)
- PRESIDENTE
- Roberto BET (Zaia Presidente)
- PRESIDENTE
- Cristina GUARDA (Europa Verde)
- PRESIDENTE
- Arturo LORENZONI (Gruppo Misto)
- PRESIDENTE
- Arturo LORENZONI (Gruppo Misto)
- PRESIDENTE
- Arturo LORENZONI (Gruppo Misto)
- PRESIDENTE
- Elena OSTANEL (Il Veneto che Vogliamo)
- PRESIDENTE
- Arturo LORENZONI (Gruppo Misto)
- PRESIDENTE
- Elena OSTANEL (Il Veneto che Vogliamo)
- PRESIDENTE
- Arturo LORENZONI (Gruppo Misto)
- PRESIDENTE
- Roberto BET (Zaia Presidente)
- PRESIDENTE
- Silvia RIZZOTTO (Zaia Presidente)
- PRESIDENTE
- Elena OSTANEL (Il Veneto che Vogliamo)
- PRESIDENTE
- Andrea ZANONI (Partito Democratico Veneto)
- PRESIDENTE
- Roberto BET (Zaia Presidente)
- PRESIDENTE
- PRESIDENTE
- Arturo LORENZONI (Gruppo Misto)
- PRESIDENTE
- Silvia RIZZOTTO (Zaia Presidente)
- PRESIDENTE
- Andrea ZANONI (Partito Democratico Veneto)
- PRESIDENTE
- Elena OSTANEL (Il Veneto che Vogliamo)
- PRESIDENTE
- Arturo LORENZONI (Gruppo Misto)
- PRESIDENTE
- Roberto BET (Zaia Presidente)
- PRESIDENTE
- Andrea ZANONI (Partito Democratico Veneto)
- PRESIDENTE
- Cristina GUARDA (Europa Verde)
- PRESIDENTE
- Elena OSTANEL (Il Veneto che Vogliamo)
- PRESIDENTE
- Silvia RIZZOTTO (Zaia Presidente)
- PRESIDENTE
- Giacomo POSSAMAI (Partito Democratico Veneto)
- PRESIDENTE
- Ordine del giorno presentato dalla consigliera Baldin relativo a "PROMUOVERE L'UTILIZZO IN VIA PRIORITARIA DELLE SUPERFICI DELLE STRUTTURE EDIFICATE" IN OCCASIONE DELL'ESAME DELLA PROPOSTA DI LEGGE RELATIVA A "NORME PER LA DISCIPLINA PER LA REALIZZAZIONE DI IMPIANTI FOTOVOLTAICI CON MODULI UBICATI A TERRA". (Progetto di legge n. 97) APPROVATO (Deliberazione n. 98/2022)
- Erika BALDIN (Movimento 5 Stelle)
- PRESIDENTE
- Erika BALDIN (Movimento 5 Stelle)
- PRESIDENTE
- Roberto BET (Zaia Presidente)
- PRESIDENTE
- Ordine del giorno presentato dal consigliere Gerolimetto relativo a "SOSTEGNO ALLA DIFFUSIONE DELLE FONTI ENERGETICHE RINNOVABILI: RIDUZIONE DELLE IMPOSTE PER GLI EDIFICI CHE INSTALLANO PANNELLI FOTOVOLTAICI SUI TETTI" IN OCCASIONE DELL'ESAME DELLA PROPOSTA DI LEGGE RELATIVA A "NORME PER LA DISCIPLINA PER LA REALIZZAZIONE DI IMPIANTI FOTOVOLTAICI CON MODULI UBICATI A TERRA". (Progetto di legge n. 97) APPROVATO (Deliberazione n. 99/2022)
- Nazzareno GEROLIMETTO (Zaia Presidente)
- PRESIDENTE
- Ordine del giorno presentato dai consiglieri Speranzon, Polato, Soranzo, Formaggio e Razzolini relativo a "SI CHIEDE ALLA REGIONE VENETO DI PRIVILEGIARE LA REALIZZAZIONE DI IMPIANTI FOTOVOLTAICI UBICATI A TERRA NELLE ZONE URBANISTICAMENTE COMPROMESSE, RISPETTANDO LE AREE AGRICOLE" IN OCCASIONE DELL'ESAME DELLA PROPOSTA DI LEGGE RELATIVA A "NORME PER LA DISCIPLINA PER LA REALIZZAZIONE DI IMPIANTI FOTOVOLTAICI CON MODULI UBICATI A TERRA". (Progetto di legge n. 97) APPROVATO (Deliberazione n. 100/2022)
- Raffaele SPERANZON (Fratelli d'Italia - Giorgia Meloni)
- PRESIDENTE
- Alberto VILLANOVA (Zaia Presidente)
- PRESIDENTE
- Raffaele SPERANZON (Fratelli d'Italia - Giorgia Meloni)
- PRESIDENTE
- Andrea ZANONI (Partito Democratico Veneto)
- PRESIDENTE
- Raffaele SPERANZON (Fratelli d'Italia - Giorgia Meloni)
- PRESIDENTE
- Raffaele SPERANZON (Fratelli d'Italia - Giorgia Meloni)
- PRESIDENTE
- Ordine del giorno presentato dai consiglieri Guarda, Zanoni, Zottis, Lorenzoni, Camani, Bigon e Ostanel relativo a "PER UNA RELAZIONE BIENNALE CHE COMPRENDA TUTTE LE INFORMAZIONI UTILI AI FINI DELLA COMPLESSIVA VALUTAZIONE DEGLI EFFETTI SUL SUOLO IN MATERIA DI FOTOVOLTAICO" IN OCCASIONE DELL'ESAME DELLA PROPOSTA DI LEGGE RELATIVA A "NORME PER LA DISCIPLINA PER LA REALIZZAZIONE DI IMPIANTI FOTOVOLTAICI CON MODULI UBICATI A TERRA". (Progetto di legge n. 97) APPROVATO (Deliberazione n. 101/2022)
- Roberto BET (Zaia Presidente)
- PRESIDENTE
- Andrea ZANONI (Partito Democratico Veneto)
- PRESIDENTE
- Arturo LORENZONI (Gruppo Misto)
- PRESIDENTE
- Elena OSTANEL (Il Veneto che Vogliamo)
- PRESIDENTE
- MOZIONE PRESENTATA DAI CONSIGLIERI VENTURINI E BOZZA RELATIVA A "INDIVIDUAZIONE DI MISURE DI SOSTEGNO AI COLTIVATORI VENETI E AZIONI VOLTE A RIDISEGNARE UN NUOVO ASSETTO STRATEGICO PER AIUTARE LA FILIERA AGROALIMENTARE (MAIS E GRANO)". (MOZIONE N. 276) APPROVATA (DELIBERAZIONE N. 102/2022)
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- PRESIDENTE
- Elisa VENTURINI (Forza Italia - Berlusconi - Autonomia per il Veneto)
- PRESIDENTE
- Arturo LORENZONI (Gruppo Misto)
- PRESIDENTE
- Andrea ZANONI (Partito Democratico Veneto)
- PRESIDENTE
- Alberto BOZZA (Forza Italia - Berlusconi - Autonomia per il Veneto)
- PRESIDENTE
- Nazzareno GEROLIMETTO (Zaia Presidente)
- PRESIDENTE
- Andrea ZANONI (Partito Democratico Veneto)
- PRESIDENTE
- Andrea ZANONI (Partito Democratico Veneto)
- PRESIDENTE
- Jonatan MONTANARIELLO (Partito Democratico Veneto)
- PRESIDENTE
- Jonatan MONTANARIELLO (Partito Democratico Veneto)
- PRESIDENTE
- Jonatan MONTANARIELLO (Partito Democratico Veneto)
- PRESIDENTE
- Jonatan MONTANARIELLO (Partito Democratico Veneto)
- PRESIDENTE
- MOZIONE PRESENTATA DAI CONSIGLIERI GIACOMO POSSAMAI, CAMANI, ZANONI E ZOTTIS RELATIVA A "ESENTARE DAL PEDAGGIO I CITTADINI RESIDENTI NEI 70 COMUNI INTERESSATI DALLA SUPERSTRADA PEDEMONTANA". (MOZIONE N. 135) RESPINTA
- E
- MOZIONE PRESENTATA DAI CONSIGLIERI CECCHETTO, VILLANOVA, PAN, CIAMBETTI, BET, CENTENARO, FAVERO, FINCO E MICHIELETTO RELATIVA A "PEDEMONTANA VENETA: DOPO LA COMPLETA ULTIMAZIONE DELL'OPERA VALUTARE UNA RIDUZIONE DI PEDAGGIO PER I RESIDENTI DEI COMUNI TERRITORIALMENTE SERVITI". (MOZIONE N. 296) APPROVATA (DELIBERAZIONE N. 103/2022)
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- PRESIDENTE
- Giacomo POSSAMAI (Partito Democratico Veneto)
- PRESIDENTE
- Milena CECCHETTO (Liga Veneta per Salvini Premier)
- PRESIDENTE
- Andrea ZANONI (Partito Democratico Veneto)
- PRESIDENTE
- Jonatan MONTANARIELLO (Partito Democratico Veneto)
- PRESIDENTE
- Ass.re Francesco CALZAVARA
- PRESIDENTE
- Marzio FAVERO (Liga Veneta per Salvini Premier)
- PRESIDENTE
- Giacomo POSSAMAI (Partito Democratico Veneto)
- PRESIDENTE
- Milena CECCHETTO (Liga Veneta per Salvini Premier)
- PRESIDENTE
- Milena CECCHETTO (Liga Veneta per Salvini Premier)
- PRESIDENTE
- Andrea ZANONI (Partito Democratico Veneto)
- PRESIDENTE
Il Presidente Roberto CIAMBETTI
La Seduta inizia alle ore 10.30
PRESIDENTE
Buongiorno.
L'inizio della seduta è posticipato alle ore 10.45.
La Seduta è sospesa alle ore 10.30
La Seduta riprende alle ore 10.51
PRESIDENTE
La seduta riprenderà alle ore 11.00. Grazie.
La Seduta è sospesa alle ore 10.51
La Seduta riprende alle ore 11.03
PRESIDENTE
Diamo inizio alla 65a Seduta pubblica del Consiglio regionale. I lavori si svolgono sulla base dell'ordine del giorno prot. n. 10920 del 7 luglio 2022.
PUNTO
1 |
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APPROVAZIONE VERBALI DELLE SEDUTE PRECEDENTI
Il PRESIDENTE, poiché nessun Consigl
iere chiede di fare osservazioni, dichiara che si intende approvato il processo verbale della 64a seduta pubblica di martedì 5 luglio 2022.
PUNTO
2 |
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COMUNICAZIONI DELLA PRESIDENZA DEL CONSIGLIO
Luca ZAIA
Giuseppe PAN
Alessandra SPONDA
Comunico che tre colleghi, sottoposti a misure di quarantena, ci seguono da remoto.
INTERROGAZIONI E INTERPELLANZE
Ai sensi dell'art. 114, comma 3 del Regolamento, l'elenco delle interrogazioni e delle interpellanze, allegato alla Convocazione, è dato per letto.
PUNTO
4 |
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RISPOSTE DELLA GIUNTA REGIONALE ALLE INTERROGAZIONI E INTERPELLANZE
PRESIDENTE
Sono arrivate questa mattina delle risposte ad interrogazioni, quindi io inizierei con queste.
Partiamo con l'IRI 264 della collega Ostanel.
Interrogazione a risposta immediata n. 264 del 10 maggio 2022 presentata dalla consigliera Ostanel relativa a "PERCHÉ LA GIUNTA NON HA SFRUTTATO TUTTE LE POSSIBILITÀ OFFERTE DAL "DECRETO CALABRIA" PER INCREMENTARE IL PERSONALE SANITARIO?"
Collega Ostanel, prego.
Elena OSTANEL (Il Veneto che Vogliamo)
Grazie, Presidente.
Questa è un'interrogazione che ho depositato a maggio, quando, in articoli di stampa che si susseguivano giorno per giorno, si metteva al centro una questione gravissima, che abbiamo più volte visto in quest'Aula anche durante alcune audizioni che abbiamo richiesto, nello specifico, alla Commissione Sanità. La questione era se fosse vero che, come denunciavano alcuni sindacati dei medici in quei giorni, la Regione del Veneto non avrebbe utilizzato tutte le possibilità del Decreto Calabria per incrementare il personale sanitario.
Ribadisco – e in questa interrogazione lo riporto oggi in Aula – che si evidenziava in questi articoli di stampa come la Regione del Veneto, pur avendo più abitanti, ad esempio, dell'Emilia-Romagna, spendesse per la sanità 2,4 milioni contro i 2,8 dell'Emilia-Romagna, e sostanzialmente la carenza dei medici, dicevano i sindacati, era dovuta al fatto che nel corso degli anni non si era utilizzata una possibilità, quella del Decreto Calabria, di utilizzare fondi aggiuntivi per far fronte alla carenza del personale medico del 5% all'anno e anche di utilizzare quel 10% all'interno del triennio.
A partire da queste evidenze che venivano appunto riportate sugli articoli di stampa e che, in realtà, avevamo sentito poco dopo anche in quest'Aula durante le audizioni fatte con i sindacati, quando appunto abbiamo richiesto delle audizioni per l'approvazione di quel progetto di legge che prevedeva di risolvere l'emergenza dei medici in questa Regione con delle azioni attraverso le quali ritenevamo non fosse giusto agire, nell'interrogazione chiedo al Presidente della Giunta regionale e all'Assessore alla Sanità come intende rispondere ai fatti esposti, cioè se il Decreto Calabria sia stato utilizzato o meno.
Grazie.
PRESIDENTE
Grazie, collega.
Risponde per l'assessore Lanzarin l'assessore Cristiano Corazzari. Prego.
Ass.re Cristiano CORAZZARI
Grazie.
Con riferimento a quanto rappresentato dalla Consigliera interrogante, si precisa che la Regione del Veneto ha applicato tutte le azioni previste dall'articolo 11 del decreto-legge 30 aprile 2019, n. 35, convertito con modificazioni nella legge 25 giugno 2019, n. 60.
In particolare, sono state date indicazioni agli enti riguardo alle modalità di incremento e ai relativi importi dei fondi contrattuali per gli anni 2019, 2020, 2021, in relazione al personale aggiuntivo calcolato per anno di competenza rispetto al personale in servizio alla data del 31 dicembre 2018. Tali valori sono stati determinati a seguito dell'applicazione dinamica della metodologia prevista dal citato articolo 11 del decreto-legge 35/2019.
L'adeguamento dei fondi relativi a ciascuna annualità è stato determinato facendo riferimento alle variazioni computate in ragione dell'effettivo periodo di permanenza in servizio e alla programmazione annuale delle assunzioni e cessazioni, applicando la metodologia dei cedolini stipendiali, così come illustrato nel parere del Ministero dell'Economia e delle Finanze, Ragioneria generale dello Stato, n. 179877 del 1° settembre 2020, nonché nel documento della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome n. 186 del 22 ottobre 2020.
Sono stati comunicati alle aziende e agli enti i seguenti importi. Negli anni 2019 e 2020, Dirigenza Area Sanità: incremento dei fondi contrattuali su anno 2020 per 687.849; Dirigenza professionale tecnica e amministrativa: incremento dei fondi contrattuali su anno 2020 pari a 63.761; comparto incremento su fondi contrattuali anno 2020 pari a 12.582.620. Nel 2021 la Dirigenza Area Sanità: incrementi fondi contrattuali per 2.803.192; Dirigenza professionale tecnica e amministrativa: incremento fondi contrattuali per 86.286; comparto incremento fondi contrattuali pari a 22.331.212.
La Regione Veneto ha inoltre dato indicazione alle aziende ed enti del Servizio socio-sanitario regionale di predisporre i Piani triennali dei fabbisogni di personale 2021-2023 e 2022-2024, considerando tutti gli elementi ordinari e straordinari legati all'emergenza sanitaria, fornendo indicazioni in base alle nuove condizioni maturate del periodo e aggiornando gli obiettivi di costo del personale in base alle condizioni peculiari di ogni azienda ed ente.
PRESIDENTE
Grazie.
Per la replica, collega Ostanel.
Elena OSTANEL (Il Veneto che Vogliamo)
Grazie, Presidente.
La risposta è talmente tecnica che dovrò approfondirla con i sindacati che hanno sollecitato questa interrogazione. Mi sembra che nella risposta tecnica ci si nasconda dietro al fatto che, in realtà, il problema esiste da più di 10 anni, anzi 15-20 in questa Regione, e che solo pochi mesi fa anche l'assessore Lanzarin ha detto "abbiamo un problema, mancano i medici in questa Regione".
Erano anni che i sindacati sostenevano che si dovessero prendere dei provvedimenti, non solo utilizzando i fondi nazionali, ma anche, ad esempio, utilizzando davvero tutte quelle borse regionali che avrebbero permesso la formazione di nuovi medici. Solo oggi ci troviamo, forse anche dalla vostra parte, ad aver detto che effettivamente abbiamo un problema rispetto alla carenza di medici in questa Regione.
Soprattutto, verificherò il dato tecnico che c'è all'interno di questa risposta, perché, andando nei territori e interloquendo soprattutto in quei territori più marginali, non i Comuni capoluogo di questa Regione, ci rendiamo conto che nelle strutture sanitarie i medici mancano. Anche perché, e lo dicono di nuovo i sindacati, verificando i dati all'interno delle strutture ospedaliere, 825 medici ospedalieri l'anno scorso avrebbero abbandonato il pubblico, preferendo di lavorare all'interno di strutture private, dove le condizioni di lavoro sono diverse, dove il salario che viene percepito ovviamente è diverso, e questo è un tema che deve essere preso in carico dalla Regione e che probabilmente non è ancora stato preso in carico come si doveva, visto che il problema in questa Regione esiste ormai da più di 10 anni.
Quindi, mi riservo di verificare la risposta con chi ha sollecitato questa interrogazione. Io non credo che tutto quello che poteva essere fatto da questa Regione sia stato fatto, altrimenti oggi non ci ritroveremmo ad avere dei cittadini che non riescono ad avere nemmeno il medico di base nei propri territori. Dunque, non mi ritengo soddisfatta dalla risposta data oggi.
PUNTO
5 |
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INTERROGAZIONI A RISPOSTA SCRITTA ISCRITTE ALL'ORDINE DEL GIORNO AI SENSI DELL'ARTICOLO 111, COMMA 4, DEL REGOLAMENTO.
PRESIDENTE
Avremmo altre tre risposte, ma per mancanza dei proponenti o per richiesta esplicita le trattiamo al prossimo Consiglio.
PUNTO
6 |
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PROPOSTA DI LEGGE D'INIZIATIVA DEI CONSIGLIERI BET, BARBISAN, CESTARI, PAN, PUPPATO, BRESCACIN, CENTENARO, MICHIELETTO, RIZZOTTO, SANDONÀ, VIANELLO, VILLANOVA, ZECCHINATO, CECCHETTO, SPONDA E PICCININI RELATIVA A "NORME PER LA DISCIPLINA PER LA REALIZZAZIONE DI IMPIANTI FOTOVOLTAICI CON MODULI UBICATI A TERRA". (PROGETTO DI LEGGE N. 97). APPROVATO (DELIBERAZIONE LEGISLATIVA N. 17/2022)
Relazione della SECONDA commissione consiliare.
Relatore: Consigliere Bet
Correlatore: Consigliere Zanoni
PRESIDENTE
Andiamo al progetto di legge n. 97. Siamo in discussione generale, in prosecuzione del punto. Qualcuno intende chiedere la parola o presentare qualcosa?
La discussione generale è chiusa.
Partiamo con l'articolato.
Siamo sull'articolo 1, a cui sono stati presentati parecchi emendamenti. Attenzione, quindi, a quello che facciamo nei prossimi minuti.
Emendamento n.
A0015, presentato dal consigliere Lorenzoni, articolo 1, comma 1, modificativo, che prevede:
All'articolo 1, comma 1, dopo le parole: "quale risorsa limitata" sono soppresse le seguenti parole: "e non rinnovabile".
Arturo LORENZONI (Gruppo Misto)
Lo ritiro, Presidente.
PRESIDENTE
È ritirato l'emendamento n. A0015.
Emendamento n.
A0016, presentato dal consigliere Lorenzoni, articolo 1, comma 1, modificativo, che prevede:
Alla fine dell'articolo 1, comma 1, dopo la parola: "fotovoltaici" sono aggiunte le seguenti parole: "con moduli posizionati a terra".
C'è richiesta di intervento da parte del proponente. Prego, consigliere Lorenzoni.
Arturo LORENZONI (Gruppo Misto)
Grazie, Presidente.
Questo era solo un tecnicismo relativo all'aggiunta delle parole "con moduli posizionati a terra", perché il mio timore è che, sebbene la legge sia relativa ai moduli posizionati a terra, possa essere interpretato così che la limitazione possa essere posta su tutti i moduli fotovoltaici. Quindi, era solo per specificare che la misura presentata è relativa ai moduli posizionati a terra.
PRESIDENTE
Grazie.
Consigliere Zanoni, prego.
Andrea ZANONI (Partito Democratico Veneto)
Grazie, Presidente. Buongiorno a tutti.
Credo che l'emendamento presentato dal collega Lorenzoni potrebbe essere accolto perché non va a contrastare quelli che sono i princìpi generali di questa legge. Tant'è vero, colleghi, che la frase che il collega Lorenzoni vuole inserire al comma 1 dell'articolo 1 "con moduli posizionati a terra" è esattamente la stessa frase che troviamo all'interno del titolo della legge. Quindi, inserire qualcosa che va a puntualizzare nell'articolato della legge, perché sappiamo che sono i dispositivi dell'articolato della legge a diventare legge una volta pubblicati nel BUR, e non i titoli, sembra sia opportuno.
PRESIDENTE
Grazie.
Collega Bet, prego.
Roberto BET (Zaia Presidente)
Grazie, Presidente.
Questo emendamento purtroppo non aiuta a chiarire, come vorrebbe il proponente, la disciplina della legge sul fotovoltaico, perché noi, nella strutturazione di questa normativa, oltre al titolo che ovviamente chiarisce che stiamo parlando di moduli ubicati a terra, per cui quello è l'ambito di intervento normativo di cui ci stiamo occupando in questa sede, interveniamo poi con una serie di definizioni all'articolo 2 in cui andiamo a definire le tipologie di fotovoltaico. Quindi, era necessario, nella parte iniziale delle finalità, parlare di impianti fotovoltaici. Non ritengo dunque sia opportuna un'ulteriore precisazione che potrebbe, secondo me, compromettere tutta la struttura e le definizioni che abbiamo dato nel sistema normativo del fotovoltaico a terra.
PRESIDENTE
Bene. Mi sembra che il relatore non sia convinto della proposta.
Mettiamo in votazione l'emendamento n.
A0016, col parere contrario del relatore.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio non approva.
Emendamento n.
A0017, presentato dal consigliere Lorenzoni, articolo 1, comma 1, modificativo, che prevede:
Dopo l'articolo 1, comma 1, è inserito il seguente comma 1 bis:
"1 bis. La Regione del Veneto riconosce un ruolo prioritario alla tecnologia fotovoltaica nel processo di transizione energetica sostenendo delle politiche europee e nazionali, in particolare il programma REPOWER EU del 18 maggio 2022.".
Prego, collega Lorenzoni.
Arturo LORENZONI (Gruppo Misto)
Grazie, Presidente. Lo ritiro.
PRESIDENTE
È ritirato l'emendamento n. A0017.
Emendamento n.
A0032, presentato dal consigliere Bet, articolo 1, comma 2, modificativo, che prevede:
All'articolo 1, comma 2, dopo le parole: "(PNIEC)" sono aggiunte le seguenti parole: "e nella normativa pianificatoria vincolante dell'Unione europea e statale in materia di energia".
Prego, consigliere Bet.
Roberto BET (Zaia Presidente)
Venendo incontro anche all'emendamento precedente, in cui si faceva un riferimento specifico al programma REPOWER EU del 18 maggio 2022, abbiamo ritenuto che, oltre a quel riferimento, da qui in avanti ci saranno atti di programmazione in materia di energia che si susseguiranno nell'arco dei prossimi mesi e probabilmente anni. Quindi, dovendo la legge avere un riferimento o comunque una previsione di applicazione, almeno per i prossimi decenni, facciamo un richiamo alla "normativa pianificatoria vincolante dell'Unione europea e statale in materia di energia", con una definizione più generica degli interventi normativi che si susseguiranno da qui in avanti.
PRESIDENTE
Grazie.
Mettiamo in votazione, con il parere favorevole del relatore, l'emendamento n.
A0032.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Non ci sono altri emendamenti sull'articolo 1.
Metto in votazione l'articolo
1, come emendato.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Sono appena stati depositati due emendamenti da parte del relatore, n. A0038 e n. A0039. Se fate l'aggiornamento a Concilium li trovate caricati. Da quanto ho capito, fanno parte del lavoro svolto dalla settimana scorsa ad oggi per accogliere delle istanze dell'opposizione. Quindi, spero siano concordati.
Do comunque dieci minuti di tempo per eventuali subemendamenti.
Dobbiamo comunque sospendere la seduta perché gli emendamenti arrivano nell'immediatezza della discussione e c'è anche il tempo, poi, dell'Ufficio di Presidenza, per dare il parere sugli emendamenti.
Quindi, sospendo qui la seduta. Riprenderemo alle 11.40, quindi 15-16 minuti tra il tempo per gli emendamenti e la discussione in Ufficio di Presidenza.
Alle ore 11.40 ripresa della seduta.
Grazie.
La Seduta è sospesa alle ore 11.21
La Seduta riprende alle ore 11.52
PRESIDENTE
Colleghi, mi pare che i lavori dell'Ufficio di Presidenza della Commissione siano stati proficui.
Riprendiamo la seduta con l'esame dell'articolato, da dove ci eravamo lasciati.
Siamo sull'articolo 2.
Emendamento n.
A0038 presentato dal consigliere Bet, articolo 2, comma 1, lettera a), numero 2, modificativo, che prevede:
All'articolo 2, comma 1, lettera a), numero 2, dopo le parole: "impianto per la produzione di energia elettrica che" sono aggiunte le seguenti parole: ", secondo le diverse soluzioni tecnologiche rese disponibili,".
È uno di quelli appena depositati dal relatore, che, ripeto, mi sembra facessero sintesi delle discussioni fatte martedì scorso e anche questa settimana.
Collega Bet, prego.
Roberto BET (Zaia Presidente)
Grazie, Presidente.
Solo per spiegare questo emendamento che è frutto, come diceva lei, di una valutazione complessiva delle proposte che erano arrivate in sede di emendamenti anche dagli altri Gruppi consiliari.
Siccome sono uscite le linee guida sull'agrivoltaico, viene definito l'agrivoltaico avanzato e c'è tutta una serie di definizioni e precisazioni su questa tipologia di impiantistica, nella nostra normativa, che ha carattere generale e, come dicevo prima, una visione, insomma, per i prossimi dieci anni, e quindi ci potrebbero essere ulteriori integrazioni e modifiche anche nelle definizioni di questo tipo di impianti, richiamiamo a una definizione generica secondo le diverse soluzioni tecnologiche rese disponibili. Qui raccogliamo un po' tutto.
PRESIDENTE
Grazie.
Collega Guarda, prego.
Cristina GUARDA (Europa Verde)
Grazie, Presidente.
Questo è un emendamento che ho piacere di poter votare a favore proprio perché recepisce la necessità di un adeguamento a tutta l'evoluzione tecnologica che viene inclusa per adesso anche all'interno delle linee guida in corso di valutazione e di confronto a livello nazionale.
Ringrazio, quindi, di aver recepito il nostro primo input riguardo a questo aspetto. Sono però qui a sollecitare un'ulteriore riflessione sulla questione relativa ai monitoraggi, perché non avrò modo di discutere nello specifico l'emendamento che viene assorbito da questo, che propone non soltanto, quindi, l'inclusione di tutta l'evoluzione tecnologica all'interno di questa norma, ma anche un sistema di monitoraggio e, di conseguenza, anche di informazione agli enti che possono essere interessati, in primis la Regione del Veneto, per verificare l'impatto dell'applicazione di questa norma rispetto non soltanto ai dati relativi alla degradazione della fertilità del suolo, ma anche relativamente alle coltivazioni, agli effetti che l'agrivoltaico potrà dare alle coltivazioni, capendo quali sono le migliori strategie per unirlo, oppure se questo matrimonio non s'ha da fare.
Alla luce di questo, sollecito alla maggioranza un ulteriore approfondimento rispetto alla necessità di avere anche i dati relativi alla gestione dell'acqua, al perfezionamento dei metodi di coltivazione, alla riduzione dell'utilizzo di fertilizzanti che l'agrivoltaico eventualmente potrebbe apportare e capire, dati alla mano, se questo è reale e per quali coltivazioni. Questo per fare in modo di verificare se questa norma ha avuto un giusto effetto nell'inserire anche l'agrivoltaico all'interno della propria pianificazione come alternativa o per poter raccogliere più dati possibili per poterli mettere a disposizione della popolazione ed essere noi i primi coscienti rispetto alle nostre scelte da un punto di vista normativo e legislativo.
Questo perché, ribadisco, gli effetti dell'agrivoltaico sulle produzioni non possono essere calcolati esclusivamente sulla base della fertilità del terreno, e quindi nella garanzia della continuità dell'attività agronomica sotto di essi, quanto anche nell'impatto sul metodo di coltivazione. E dato che pensiamo di promuovere l'agrivoltaico come una fonte di beneficio da questo punto di vista, in termini di riduzione di consumo di acqua, di riduzione dell'uso di fertilizzanti e di anche implementazione di quella che può essere la capacità microclimatica di quell'area, dobbiamo avere il dato certo, sennò è inutile che lo consideriamo come alternativa. Dobbiamo starci da questo punto di vista, visto che sembra che appunto ci potrà essere la collaborazione nella raccolta dati con gli enti che si occupano del settore primario. Dobbiamo essere certi che questa scelta sia una scelta vincente o meno.
Per questo motivo ritengo che questo approfondimento da parte della maggioranza debba essere amplificato e credo che la parte relativa dell'articolo appunto delle definizioni che riguarda la conservazione e la preservazione dell'attività agronomica parli proprio anche di questo, debba considerare anche questo.
Per questo motivo richiedo una maggiore attenzione nella discussione che avverrà nelle parti successive, un maggiore approfondimento, che sicuramente potrà essere utile non soltanto all'Assessorato che si occupa di pianificazione del territorio, ma anche, ovviamente, a quello legato all'agricoltura. Può essere un'occasione di condivisione dato che ormai il lavoro olistico, che è un termine che io utilizzo ogni tanto, è necessario in questi ambiti, in questi aspetti.
Grazie.
PRESIDENTE
Grazie a lei.
Collega Zanoni, prego.
Andrea ZANONI (Partito Democratico Veneto)
Grazie, Presidente.
L'emendamento va a inserire una definizione sicuramente importante perché le soluzioni tecnologiche oggi adottabili magari domani saranno già vecchie e sostituite da altre. Quindi non sappiamo ancora quali saranno le tecnologie che verranno, ma, considerata la velocità con la quale le tecnologie delle fonti rinnovabili, in particolare del fotovoltaico, si stanno sviluppando, è evidente che potremo avere delle soluzioni, in particolare per l'agrovoltaico, veramente molto interessanti.
Siamo consapevoli che nel giro di poche settimane – chi segue questo campo delle rinnovabili lo sa – le novità sono sempre molte e importanti. C'è una velocità nelle novità di questa tecnologia che è impressionante. Pertanto, aver inserito questa nuova definizione è sicuramente importante e ci auguriamo veramente che il futuro del fotovoltaico a terra un giorno, grazie proprio a queste nuove tecnologie e anche alla stessa resa degli impianti, dei pannelli fotovoltaici, la resa ma anche la forma del fotovoltaico... Si parla adesso di pannelli dallo spessore di pochi millimetri, addirittura flessibili, ci sono anche sistemi che seguono l'andamento del sole. Veramente, con le nuove tecnologie potremmo un giorno sperare di avere solo impianti agrovoltaici, consentendo quindi a tutte le superfici di produrre alimenti utili all'uomo e, in contemporanea, produrre energia da fonte rinnovabile, che oggi, lo vediamo sempre di più, è vitale per il nostro pianeta produrre.
PRESIDENTE
Grazie.
Non vedo altri interventi.
Metto in votazione l'emendamento n.
A0038. Parere favorevole del relatore.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Emendamento n.
A0003 presentato dalla consigliera collega Guarda, articolo 2, rubrica Definizioni, comma 1, lettera A, numero 2, modificativo, che prevede:
Al punto 2 della lettera a) del comma 1 dell'articolo 2 le parole "non compromettere" sono sostituite con la seguente: "preservare".
Collega Guarda, prego.
Viene dato per letto l'emendamento n. A0003. Il parere del relatore è contrario.
Metto in votazione l'emendamento n.
A0003.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio non approva.
Emendamento n.
A0001 presentato dalla consigliera Guarda, articolo 2, rubrica Definizioni, comma 1, lettera A, aggiuntivo, che prevede:
Dopo il punto 2 della lettera a) del comma 1 dell'articolo 2 è inserito il seguente punto:
"2 BIS - Impianto agro-voltaico avanzato: impianto agro-voltaico che, in conformità a quanto stabilito dall'articolo 65, comma 1-quater e 1-quinquies, del decreto-legge 24 gennaio 2012, n. 1, e ss. mm.:
i) adotta soluzioni integrative innovative con montaggio dei moduli elevati da terra, anche prevedendo la rotazione dei moduli stessi, comunque in modo da non compromettere la continuità delle attività di coltivazione agricola e pastorale, anche eventualmente consentendo l'applicazione di strumenti di agricoltura digitale e di precisione; ii) prevede la contestuale realizzazione di sistemi di monitoraggio che consentano di verificare l'impatto dell'installazione fotovoltaica sulle colture, il risparmio idrico, la produttività agricola per le diverse tipologie di colture, la continuità delle attività delle aziende agricole interessate, il recupero della fertilità del suolo, il microclima, la resilienza ai cambiamenti climatici;"
Il Legislativo mi dice che non è assorbito. C'è una "R" di "ritiro", sembra scritta in un passaggio.
Prego, collega Guarda.
Cristina GUARDA (Europa Verde)
In realtà, chiedo scusa, non riesco a prenotare.
PRESIDENTE
Il Gruppo di Fratelli d'Italia, se deve concordare qualche strategia, lo faccia fuori. Grazie.
Guarda, prego.
Cristina GUARDA (Europa Verde)
Se posso permettermi – chiedo scusa, Presidente – non riesco a prenotarmi.
PRESIDENTE
Il sistema informatico... Io la vedo prenotata.
Cristina GUARDA (Europa Verde)
Fantastico, grazie.
Grazie dell'occasione. So che avevamo accordato per un ritiro per questo emendamento. Evidentemente c'è quella parte finale di questo emendamento che parla del monitoraggio relativo non soltanto alle condizioni del suolo, ma anche a tutto l'aspetto legato all'impatto sulla coltivazione, quindi sul metodo colturale, sul risparmio idrico e di prodotti fitosanitari eccetera, che è molto importante.
Questo è un emendamento che entra in correlazione con quello votato prima, a cui ho dato il mio appoggio, relativo alle migliori tecnologie, e su questo non ci piove. Con questo emendamento volevo adeguare la legge, anche considerando un aspetto del fotovoltaico in agricoltura, dell'agrivoltaico tecnologico avanzato, incluso all'interno delle linee guida oggi in discussione, in confronto a livello nazionale con le categorie e i soggetti interessati.
Ribadisco, all'interno di questo emendamento c'è quella specifica previsione che, a livello nazionale, dalle linee guida risulterà obbligatoria per questo tipo di impianti di monitoraggio a tutto tondo, proprio per ribadire la centralità della condivisione di dati utili a capire se quella tipologia di impianto ha degli impianti positivi o negativi su quella determinata e specifica coltivazione. E questi dati sono necessari, utilissimi. Il rischio è quello che, escludendo da questa norma anche la possibilità di averli, si obblighi poi i singoli soggetti rappresentativi del mondo dell'agricoltura a dover reperire in maniera spot dati dai propri associati o di dover andare a raccogliere i dati in maniera strategica attraverso altri canali. Siccome è di utilità nostra, possiamo rendere un servizio adeguato anche a queste categorie, che stanno facendo anche uno sforzo nel cercare di comprendere la valenza dell'agrivoltaico in agricoltura? Credo di sì, che sia un'operazione di trasparenza che ci aiuti a essere utili per la cittadinanza, per categorie che noi tutti diciamo di voler rappresentare.
Quindi, alla luce di questo, devo essere sincera, se non c'è intenzione nell'emendamento relativo al monitoraggio che riceverà la Commissione, e che comunque è utile, di inserire la parte relativa alla coltivazione, vi chiederei di trovare appunto una sintesi oppure di andare al voto con questo emendamento. Ribadisco, ammetto che l'emendamento per me ha la parte fondamentale ed essenziale, non soltanto della conservazione del suolo, ma anche della parte del monitoraggio della coltivazione.
Grazie.
PRESIDENTE
Grazie a lei.
Collega Lorenzoni, prego.
Arturo LORENZONI (Gruppo Misto)
No, Presidente, era per l'emendamento successivo.
PRESIDENTE
Va bene.
Collega Rizzotto, prego.
Silvia RIZZOTTO (Zaia Presidente)
Grazie, Presidente.
Io comprendo le finalità della collega Guarda. Sono condivisibili, assolutamente, ma non in questa legge, non in questo contesto e non nel percorso che abbiamo fatto per lunghe settimane su questa legge, che è una legge di pianificazione.
Non so se l'assessore Caner conosce il contenuto di questa legge, perché lei fa riferimento al chiedere dei dati su elementi che riguardano l'agricoltura, non certo la pianificazione che ha fatto da trait d'union per questo PDL. Ogni dato può essere utile. Io credo che tramite gli enti partecipati dalla Regione, i soggetti, il Settore dell'agricoltura possa raccogliere e fare uno studio sugli effetti dell'agrivoltaico nelle colture. Ma su una legge di pianificazione urbanistica questo elemento, sinceramente, con tutto il rispetto, gli uffici e i dirigenti (sentiti prima anche in Commissione) lo ritengono inopportuno, ma lo ritengo anche io inopportuno in questo frangente. Sicuramente è utile, ma con un altro sistema, coinvolgendo l'Assessorato di competenza dell'assessore Caner.
Per questo noi abbiamo cercato di mediare con l'articolo aggiuntivo, la clausola valutativa, il 10bis finale, che tiene conto un po' delle istanze sue e della collega Ostanel, cercando però di mantenere anche una certa genericità, mantenendo anche il focus sulla nostra competenza su questa legge.
Prima abbiamo approvato un emendamento che andava proprio incontro a rispondere a questa sua richiesta dell'avanzato, con l'impegno suo anche di ritirare questo. Adesso lei lo pone al voto, io le rinnovo la richiesta del ritiro.
Comprendo l'altra sua richiesta, che però deve essere fatta in un altro frangente. Tutto qua. Grazie.
PRESIDENTE
Viene ritirato l'emendamento n. A0001.
Passiamo all'emendamento n. A0018 presentato dal collega Lorenzoni, che ha chiesto la parola.
Prego, Lorenzoni.
Arturo LORENZONI (Gruppo Misto)
Solo per ritirare l'emendamento.
PRESIDENTE
È ritirato l'emendamento n. A0018.
Non ci sono altri emendamenti sull'articolo 2.
Metto in votazione l'articolo
2, come emendato.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Iniziamo gli emendamenti sull'articolo 3.
Emendamento del collega Lorenzoni, n. A0020.
Prego, collega Lorenzoni.
Arturo LORENZONI (Gruppo Misto)
Grazie, Presidente.
Questo emendamento ha solo come finalità...
PRESIDENTE
Mi scuso, c'è prima il n. A0019.
Emendamento n.
A0019 presentato dal consigliere Lorenzoni, articolo 3, comma 1, lettera A, numero 2, modificativo, che prevede:
All'articolo 3, comma 1, lettera A, numero 2, in fine, dopo le parole: "Norme per il governo del territorio e in materia di paesaggio" sono aggiunte le seguenti parole: "nei limiti della distanza di metri mille dal perimetro dei beni sottoposti a tutela o a salvaguardia".
Arturo LORENZONI (Gruppo Misto)
Stavo guardando il n. A0019.
Questo emendamento ha come obiettivo quello di mettere un limite alla possibile discrezionalità degli interventi di limitazione. Quindi, condividendo la necessità di tutelare il paesaggio, e questo fa riferimento proprio al patrimonio storico architettonico e del paesaggio, però con una definizione. La proposta qui è di mettere una frase che dice "nei limiti della distanza di metri 1.000 dal perimetro dei beni sottoposti a tutela o a salvaguardia". Questo per evitare che possa diventare un lasciapassare l'avere un bene e andare a limitare il posizionamento dei pannelli anche a chilometri di distanza. Questo, peraltro, sarebbe anche coerente con la normativa nazionale che questo tipo di limite mette nei testi di riferimento.
PRESIDENTE
Grazie, collega. Il relatore non mi pare convinto del suo intervento.
Metto in votazione l'emendamento n.
A0019. Parere contrario del relatore.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio non approva.
Emendamento n.
A0020 presentato dal collega Lorenzoni
.
Prego, collega Lorenzoni.
Arturo LORENZONI (Gruppo Misto)
Lo ritiro.
PRESIDENTE
È ritirato il n. A0020.
Emendamento n.
A0021 presentato dal consigliere Lorenzoni, articolo 3, comma 1, lettera C, numero 1, modificativo, che prevede:
All'articolo 3, comma 1, lettera C, numero 1, è soppressa la parola: "DE.CO.".
Prego, collega Lorenzoni.
Arturo LORENZONI (Gruppo Misto)
Grazie, Presidente.
Questo è un emendamento che cerca ancora una volta di porre un limite a quella che è la discrezionalità. Queste denominazioni comunali, nella definizione in qualche maniera lasciano una discrezionalità enorme negli amministratori locali di andare ad escludere l'intero territorio comunale, perché appunto soggetto ad una denominazione comunale, che tra l'altro è anche abbastanza grigia nella normativa esistente.
La proposta è quella di tenere tutte le altre tipologie di tutela relative all'agricoltura che sono condivisibili, ma di escludere questa proprio per evitare che un amministratore locale in qualche maniera escluda a priori, pregiudizialmente, il suo territorio per proteggere una produzione che è riconosciuta solo dall'Amministrazione comunale stessa.
PRESIDENTE
Grazie. Non vedo altri interventi. Il relatore è contrario.
Metto in votazione l'emendamento n.
A0021.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio non approva.
Emendamento n.
A0022 presentato dal consigliere Lorenzoni
.
Prego, collega.
Arturo LORENZONI (Gruppo Misto)
Lo ritiro, Presidente.
PRESIDENTE
È ritirato l'emendamento n. A0022.
Arturo LORENZONI (Gruppo Misto)
E anche il n. A0023.
PRESIDENTE
Prima dobbiamo votare l'articolo 3, perché abbiamo concluso gli emendamenti sull'articolo 3. Poi passiamo al successivo.
Metto in votazione l'articolo
3, come emendato.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Passiamo all'articolo 4.
Emendamento n. A0033. Mi sembrava di aver colto che dovesse essere ritirato. No, scusatemi.
Arturo LORENZONI (Gruppo Misto)
Il n. A0023, Presidente, lo ritiro.
PRESIDENTE
Siamo sul n. A0033 del relatore.
Collega Lorenzoni, diceva?
Arturo LORENZONI (Gruppo Misto)
Io ritiravo il n. A0023 perché mi pareva il successivo.
PRESIDENTE
Prima votiamo il n. A0033 e poi il suo verrà verificato successivamente.
Emendamento n.
A0033 presentato dal consigliere Bet, articolo 4, comma 1, modificativo, che prevede:
All'articolo 4, comma 1, dopo le parole: "come definiti dal PNIEC" sono aggiunte le seguenti parole: "e nella normativa pianificatoria vincolante dell'Unione europea e statale in materia di energia".
Non vedo interventi.
Metto in votazione l'emendamento n.
A0033. Il relatore è naturalmente favorevole.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Il n. A0023 è precluso dalla votazione appena fatta.
Il n. A0002 è decaduto dalla votazione appena fatta.
Gli emendamenti n. A0004 e n. A0024 sono uguali.
Il n. A0004 è presentato dalla collega Guarda, il n. A0024 dal consigliere Lorenzoni. Questo sarà il voto sul n. A0004, che poi determinerà anche il futuro del n. A0024.
Emendamento n.
A0004 presentato dalla consigliera Guarda, articolo 4, rubrica Valutazione delle istanze, comma 2, lettera A, numero 2, modificativo, che prevede:
Al numero 2 della lettera a) del comma 2 dell'articolo 4 l'indicazione numerica quantitativa "20" è sostituita con la seguente: "10".
Collega Guarda, prego.
Cristina GUARDA (Europa Verde)
Grazie, Presidente.
Questo e il seguente sono due emendamenti con cui intendo chiedere la riduzione del rapporto da 20 a 10, auspicabilmente, o a 15, se si riesce a trovare anche una via di mezzo ancora meglio, insomma, in condivisione, proprio principalmente per una questione di tutela della norma e della sua efficacia, risultando appunto la proporzione di essenzialmente 20 ettari, facendo un calcolo ogni ettaro utilizzato per un impianto fotovoltaico, ritenendo appunto questa una predisposizione all'interno della norma che purtroppo pecca di irragionevolezza nel confronto anche con la normativa nazionale.
Alla luce di questo, essendoci questo rischio, abbassare il rapporto tra gli uni e gli altri è importante per riuscire a fare in modo che almeno questa norma sia meno a rischio di impugnazione e più difendibile, questo nell'ottica anche di quanto abbiamo confrontato all'interno della Commissione, anche in relazione a quanto suggerito dall'Ufficio legislativo.
Per cui, se si riuscisse anche a trovare una mediazione fra questi due dati, dato che mi rendo conto dalla discussione fatta in Ufficio di Presidenza che il 10 possa essere un emendamento bocciato, trovare magari un rapporto di 12 può essere un'occasione per riuscire a venire incontro ad entrambe le esigenze.
Questa era la mia richiesta. Dopodiché mettiamo naturalmente al voto le due proposte. So che comunque anche il consigliere Lorenzoni condivideva questa proposta. Vedendo gli sguardi non molto convinti, mi rendo conto che probabilmente non sarà accolta.
Detto questo, quindi, metterei al voto l'emendamento.
PRESIDENTE
Consigliere Lorenzoni, prego.
Arturo LORENZONI (Gruppo Misto)
Grazie, Presidente.
Questi emendamenti della collega Guarda e il mio sono identici, ma non ci eravamo messi d'accordo. Può sembrare strano, ma è così. È proprio perché va nella direzione di limitare la possibilità di trovare poi un'impugnazione a livello nazionale.
Mi sento di sostenere la proposta di sostituire l'asservimento da 20 volte la superficie a 10 volte la superficie perché ritengo che questo, essendo coerente con quanto a suo tempo normato e poi tolto a livello nazionale, ma comunque già in qualche modo messo in un testo legislativo a livello nazionale, ha meno possibilità di essere impugnato.
Sostengo con forza l'emendamento, sperando di trovare una spalla nel relatore.
PRESIDENTE
Relatore Bet, prego.
Roberto BET (Zaia Presidente)
Grazie.
Il rapporto 1 a 20, e la proposta poi 1 a 10, va a toccare il tema dell'asservimento. Cerco di ricontestualizzare la scelta politica che sta alla base di questa norma.
In zona agricola noi avevamo previsto, ovviamente nelle zone ritenute idonee, la possibilità, e lo abbiamo scritto facendo capire agli operatori che in zona agricola preferiremmo che vengano installati impianti di tipo agrivoltaico, per cui si contempera l'interesse della produzione di energia elettrica con il mantenimento di una produzione agricola che deve comunque essere una produzione agricola garantita, asseverata, sostenuta da una relazione, da un agronomo che attesta la continuità dell'attività agricolo-pastorale o comunque nel settore primario, e in seconda battuta, in deroga, se proprio dovete fare un impianto fotovoltaico tradizionale, a questo punto ci deve essere, sempre in applicazione di quel principio per cui in zona agricola deve prevalere l'attività agricola, una serie di terreni che vengano garantiti all'attività agricola e quindi non vengano occupati da altri impianti fotovoltaici, in un rapporto che avevamo inizialmente previsto di 1 a 20.
Ora, qui c'è da fare una riflessione sull'edificabilità e sull'utilizzo del suolo. Se è vero che l'ISPRA ci dice che l'impianto fotovoltaico è consumo del suolo reversibile, io vi ricordo che un impianto ha una durata media di trent'anni e alla fine dei trent'anni, molto probabilmente, l'impianto verrà rinnovato e continuerà la sua vita. Verranno richieste nuove autorizzazioni, per cui quel terreno occupato dall'impianto fotovoltaico, probabilmente, per il resto della nostra vita sarà occupato da quell'impianto fotovoltaico, che verrà rinnovato, riautorizzato e continuerà. Quindi, vuol dire che quel terreno il sole non lo vedrà più, perché avrà questa struttura di pannelli fotovoltaici sopra che lo coprirà in maniera totale. Questo, a casa mia e secondo il buon senso, è consumo del suolo tout court, non reversibile. È consumo del suolo.
Quindi l'ipotesi che il nostro paesaggio agricolo, il nostro territorio agricolo venga utilizzato in maniera esclusiva da impianti di produzione di energia elettrica, impianti di tipo industriale di produzione di energia elettrica, non credo che sia compatibile con tutta una logica di limitazione del consumo del suolo che stiamo portando avanti da anni, come stiamo cercando da anni di tutelare le nostre zone agricole.
Non siamo più negli anni Settanta, quando la zona agricola era una zona a edificabilità differita, nel senso che prima o poi qualcuno avrebbe costruito, ma eravamo all'inizio dell'urbanizzazione del Veneto. Oggi abbiamo un paesaggio, una città diffusa, o meglio un'agricoltura diffusa per cui le zone agricole che abbiamo a disposizione dobbiamo cercare comunque di tutelarle ai fini dell'attività agricola. In questo senso, l'ipotesi di dimezzare 1 a 10 non la ritengo opportuna. Siamo invece disponibili ad andare incontro con un rapporto di 1 a 15.
PRESIDENTE
Grazie.
Collega Ostanel, prego.
Elena OSTANEL (Il Veneto che Vogliamo)
Grazie, Presidente.
Io volevo intervenire riprendendo la discussione generale dell'altra volta, che forse oggi si perde perché stiamo solo andando a vedere gli emendamenti. Ci tenevo a ribadire un concetto rispetto anche a quanto diceva la consigliera Rizzotto sul tema di questa legge, che è una legge di pianificazione.
Credo che l'emendamento Guarda-Lorenzoni sia corretto, credo che il rapporto 1 a 15 sia corretto. Quindi, favorire più energia rinnovabile fino al 15% penso sia una buona soluzione.
Il tema vero è il tema dell'asservimento. Io lo ribadisco in Aula un'altra volta e quindi lo collego ad un emendamento che ci sarà dopo e su cui interverrò nuovamente. Perché qui, se noi dobbiamo fare davvero pianificazione e pensiamo di avere delle aziende, anche grandi, che hanno un terreno agricolo in una provincia e che possono asservire in un'altra provincia contermine, ma senza andare ad un livello di pianificazione che è quello comunale, entrando nella pianificazione delle province e della Città Metropolitana di Venezia, noi non avremmo, io credo, questo è il mio parere, abbastanza controllo in termini di pianificazione.
Questo è, secondo me, il grave rischio che ci troveremo di fronte con questa norma negli anni venturi ed è il motivo per cui continuo a spingere sul fatto che ci sia anche un monitoraggio satellitare.
Credo che le Province e la Città Metropolitana faticheranno a lavorare in termini di pianificazione per monitorare davvero che non ci siano solo le grandi aziende, anche agricole, che riescono a fare questo tipo di asservimento quando quelli che io vorrei tutelare di più, che sono i piccoli produttori agricoli, faticheranno invece ad avere terreni da poter asservire. Quindi, ci saranno solo alcune categorie che potranno fare impianti fotovoltaici a terra, asservendo, tra l'altro, senza avere un potere pianificatorio che è quello dei Comuni.
Io l'ho detto già durante la discussione generale. Forse sono l'unica che ha sollevato questo tema relativamente alla pianificazione, ma siccome la consigliera Rizzotto dice che questa è una legge pianificatoria, dovremmo davvero capire chi è che fa pianificazione oggi in questa Regione, che non sono purtroppo le Province e la Città Metropolitana di Venezia.
PRESIDENTE
Grazie.
Non vedo altri interventi.
Metto in votazione l'emendamento n.
A0004. Parere contrario del relatore.
è aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio non approva.
L'emendamento n. A0024 viene precluso da questa votazione.
Emendamento n.
A0005 presentato dalla consigliera Guarda, articolo 4, rubrica "valutazione delle istanze", comma 2, lettera a), numero 2, modificativo, che prevede:
Al numero 2 della lettera a) del comma 2 dell'articolo 4 l'indicazione numerica quantitativa "20" è sostituita con la seguente: "15".
La collega Guarda chiede la parola. Prego.
Cristina GUARDA (Europa Verde)
Grazie, Presidente.
L'ho presentato già prima, ma giusto per specificare. Questa è una proposta emendativa che non ha lo scopo di sovvertire il vostro approccio riguardo al fotovoltaico a terra, ma ha lo scopo di preservare la vostra azione. Quindi, proporre il rapporto 1 a 15 significa fare in modo che questa legge superi il rischio di avere una proporzione tale da rischiare di essere tacciata di irragionevolezza per essere eccessivamente preclusiva.
Il principio di questo rapporto non è per liberalizzare o aumentare la possibilità da un punto di vista imprenditoriale e, probabilmente, per consentire anche chi è leggermente più piccolo di poter accedere alla possibilità di fare un impianto che abbia un senso per la propria azienda, ma questo può essere un ragionamento legato ad alcune imprese agricole del territorio.
Detto questo, il principio è il seguente: questa legge era a rischio con la proporzione 1 a 20? Sì. Proponiamo 1 a 15. Per noi è una mediazione fatta per aiutare questa legge ad avere gambe, con tutte le criticità e le differenze politiche che ci siamo detti fino ad adesso, nel rispetto del lavoro svolto in Commissione.
PRESIDENTE
Grazie.
Non vedo altri interventi.
Metto in votazione l'emendamento n.
A0005. Parere del relatore favorevole.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Emendamento n.
A0009 presentato dalla consigliera Ostanel, articolo 4, comma 2, lettera a), numero 2, modificativo, che prevede:
Al punto 2 della lettera a) del comma 2 dell'articolo 4 le parole "di province contermini" sono sostituite con le parole "di comuni contermini, anche appartenenti ad altre province".
Prego, collega Ostanel.
Elena OSTANEL (Il Veneto che Vogliamo)
Grazie, Presidente. Brevemente, perché prima l'ho anticipato. Questo emendamento, a maggior ragione adesso che abbiamo approvato l'emendamento che ho sottoscritto della collega Guarda rispetto al 15, credo andrebbe nella giusta direzione, cioè pensare che nel momento in cui noi asserviamo un territorio ci sia la possibilità che questo territorio asservito venga pianificato nel miglior modo possibile, quindi attraverso una pianificazione intercomunale, che sono un po' gli strumenti che abbiamo anche nella nostra norma di governo del territorio.
Se noi vogliamo davvero pensare che l'asservimento aiuti, che sia un asservimento pianificato all'interno delle norme che noi oggi abbiamo, facciamo in modo che questa pianificazione possa avvenire all'interno dei comuni contermini anche appartenenti a diverse province. Io credo che in questa maniera avremo meno la possibilità che grandi multinazionali entrino nel nostro territorio e che sia difficile per degli enti come le Province e le Città Metropolitane pianificare e che in questa maniera, invece, sarebbe al centro il lavoro dei Comuni, in una pianificazione intercomunale guidata dalla Regione.
Avendo abbassato la possibilità di asservire al 15, quindi dando giustamente più gambe alla possibilità di installare impianti, credo che bisognerebbe parallelamente anche dare un potere alla pianificazione intercomunale, piuttosto che solo a Province e Città Metropolitana di Venezia.
PRESIDENTE
Grazie.
Non vedo altri interventi.
Metto in votazione l'emendamento n.
A0009. Parere contrario del relatore.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio non approva.
Emendamento n.
A0010 presentato dalla consigliera Ostanel, articolo 4, comma 2, lettera c), modificativo, che prevede:
Alla lettera c) del comma 2 dell'articolo 4, dopo le parole "il mantenimento di forme di esercizio delle attività oggetto di concessione." sono aggiunte le parole "In generale, impianti fotovoltaici flottanti potranno essere realizzati su specchi d'acqua quali, a titolo di esempio, cave dismesse, bacini idrici, invasi e canali di irrigazione, secondo le procedure ed i limiti previsti dalla normativa nazionale.".
Prego, collega Ostanel.
Elena OSTANEL (Il Veneto che Vogliamo)
Grazie, Presidente.
Questo è un emendamento che, in realtà, si occupa degli impianti flottanti. Siccome nella norma che oggi andiamo a votare è previsto un punto dove si sostiene che possono essere inseriti dove è stata data una licenza di pesca, in Ufficio di Presidenza ho proposto che si lavorasse in linea con la normativa nazionale. Ho chiesto, quindi, di favorire il fatto che gli impianti flottanti possano essere inseriti, ad esempio, su altri specchi d'acqua, come quelli delle cave dismesse, bacini idrici, invasi e canali di irrigazione, come appunto la norma nazionale sta prevedendo.
Credo che – l'ho detto anche la settimana scorsa – se vogliamo davvero fare in modo che il terreno agricolo non venga compromesso dagli impianti a terra, bisogna favorire o meglio esplicitare in norma tutte le possibilità alternative che noi abbiamo, a partire dal famoso articolo che vede le aree idonee, ma anche lavorando molto di più, io credo, sugli impianti flottanti.
Grazie.
PRESIDENTE
Grazie.
Collega Zanoni, prego.
Andrea ZANONI (Partito Democratico Veneto)
Grazie, Presidente.
Naturalmente noi concordiamo con l'intento della collega relativo a questo emendamento, perché è molto importante in questa fase, dove la Regione Veneto legifera sul tema delle rinnovabili e del fotovoltaico, cercare di mettere delle indicazioni utili per utilizzarlo, ampliarlo e creare più impianti di questo tipo possibili.
C'era solo una questione che era emersa in merito a questo emendamento in fase di discussione nell'Ufficio di Presidenza della Seconda Commissione per quanto riguarda la possibilità di mettere questi impianti nei canali di irrigazione. Se – ed è evidente – la norma nazionale lo prevede, è anche evidente che molto presumibilmente, considerato anche uno degli effetti collaterali dei cambiamenti climatici, quello delle bombe d'acqua e quindi della possibilità che anche nei canali di irrigazione ci siano delle portate che tutto d'un tratto aumentano considerevolmente, avere questi impianti, in questa posizione, in una situazione di criticità del genere, potrebbe essere ancorché, in qualche modo rischioso, perché non si sa mai di fronte a queste emergenze che vediamo quotidianamente ormai dal mare al lago, ai fiumi, alle montagne e ai ghiacciai, possa in qualche modo creare.
Volevo chiedere al collega se poteva valutare, magari con un emendamento sull'emendamento verbale, di togliere "canali di irrigazione" perché credo un po' contrasti con i principi di questa norma.
PRESIDENTE
Collega Rizzotto, prego.
Silvia RIZZOTTO (Zaia Presidente)
Grazie.
Nulla vieta che possa essere fatto il fotovoltaico flottante o galleggiante anche sui siti che ha indicato la collega Ostanel. Però, dovete avere chiaro come è fatta anche la legge e i vari articoli. Noi abbiamo avuto questa idea di inserire anche una definizione di fotovoltaico flottante o galleggiante, e l'abbiamo messa nell'articolo 2: "Un impianto per la produzione di energia elettrica costituito da moduli fotovoltaici che utilizzano specifiche tecnologie per il galleggiamento sull'acqua".
Non serve che andiamo a mettere in legge tutti i possibili specchi d'acqua o cose dove possono galleggiare. Diciamo solo che è possibile farlo. Citiamo poi che un sito privilegiato sono anche le cave dismesse e a seguire. Su questo articolo, "valutazione delle istanze", si dice, però, attenzione: se è una cava dismessa, dove c'è una concessione per fare una pesca dilettantistica, fate attenzione che possa essere garantita la continuazione di questa attività. È un emendamento che era emerso in Terza Commissione, se non ricordo male, e l'abbiamo recepito.
In alcuni frangenti, come questo delle cave, già oggetto di rilascio di concessioni per l'esercizio della pesca dilettantistica o sportiva, attenzione, guardate bene che possa continuare questa attività. Questa estensione ulteriore non c'entra con questo articolo di valutazione delle istanze. È una possibilità che già c'è ed è indicata nelle definizioni.
Per questo la proposta di votazione riceve un parere negativo. Grazie.
PRESIDENTE
Non vedo altri interventi.
Metto in votazione l'emendamento n.
A0010. Parere contrario del relatore.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio non approva.
Emendamento n.
A0025 presentato dal consigliere Lorenzoni, articolo 4, comma 3, modificativo, che prevede:
All'articolo 4, comma 3, dopo le parole: "operatori agricoli o coltivatori diretti" sono aggiunte le seguenti parole: "o Amministrazioni Pubbliche".
Prego, collega Lorenzoni.
Arturo LORENZONI (Gruppo Misto)
Grazie, Presidente
Questo è un emendamento relativo all'articolo 4, comma 3, che prevede che per gli imprenditori agricoli professionali e per le comunità energetiche ci sia l'esenzione dagli indicatori di non idoneità definiti nell'articolo precedente.
Questo emendamento chiede che lo stesso trattamento sia riservato anche alla pubblica amministrazione che volesse fare impianti di questo tipo.
Io credo sia importante proprio per dare un segnale agli amministratori locali che è opportuno il loro impegno su questo fronte. Quindi, come l'imprenditore agricolo professionale giustamente ha la possibilità di non avere i vincoli riservati ad altri investitori, e così le comunità energetiche, così deve accadere anche per l'investitore pubblica amministrazione perché sia incentivato, sia stimolato ad essere attivo su questo fronte.
Credo sia veramente di capitale importanza in questo momento che le Amministrazioni locali riescano a vedere questa strategia come una strategia per limitare i propri costi, per alimentare i propri carichi a costi conosciuti e oggi anche contenuti.
Vedevo il prezzo dell'energia elettrica di oggi. È superiore ai 500 euro a megawattora, che è un prezzo che è dieci volte quello del 2020.
PRESIDENTE
Grazie. Non vedo altri interventi.
Metto in votazione l'emendamento n.
A0025. Parere favorevole del relatore.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Il n. A0006 è precluso dalla votazione appena fatta.
Emendamento n.
A0007 presentato dalla consigliera Guarda, articolo 4, rubrica Valutazione delle istanze, comma 3, modificativo, che prevede:
Al comma 3 dell'articolo 4, sono soppresse le seguenti parole: "a condizione del mantenimento delle relative produzioni agroalimentari di qualità o coltivazioni biologiche,".
Non ci sono interventi.
Metto in votazione l'emendamento n.
A0007. Parere contrario del relatore.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio non approva.
Emendamento n.
A0034 presentato dal consigliere Bet, articolo 4, comma 3, modificativo, che prevede:
All'articolo 4, comma 3, in fine al comma, dopo le parole: "gli indicatori di presuntiva non idoneità di cui all'articolo 3 comma 1 lettera C), numero 4" sono aggiunte le seguenti parole: ", nonché gli indicatori di presuntiva non idoneità di cui all'articolo 3 comma 1 lettera C), numero 1 e numero 4, se entrambi presenti, per i soli impianti di tipo agro-voltaico, a condizione del mantenimento delle relative produzioni agroalimentari di qualità o coltivazioni biologiche".
Consigliere Bet, prego.
Roberto BET (Zaia Presidente)
Vorrei spiegarlo, visto che è un po' particolare.
Al comma 3 noi introduciamo due deroghe, per i coltivatori diretti e gli imprenditori agricoli a titolo principale, i quali possono andare in deroga sia sulle produzioni tipiche sia sulle aree agricole di pregio, e sulle produzioni tipiche si può fare solo l'agrivoltaico con la garanzia di mantenere la produzione tipica sottostante. Ci può essere il caso in cui, nell'area agricola di pregio, ci sia la produzione tipica, per cui in questo caso non è ammesso il fotovoltaico tradizionale, ma anche in questo caso in cui c'è la presenza di una produzione tipica, deve essere fatta attraverso l'agrivoltaico, quindi con il mantenimento dell'attività agricola tutelata.
Era un emendamento di chiarimento per l'interprete. Grazie.
PRESIDENTE
Benissimo. Non vedo altri interventi.
Collega Guarda, prego.
Cristina GUARDA (Europa Verde)
Condivido l'esigenza di andare a intervenire rispetto a questo aspetto e chiarirlo proprio per evitare che venga messa sul piatto un'informazione sbagliata, cioè che è improprio accomunare l'attività di produzione di energia attraverso agrivoltaico con alcuni tipi di produzione, cioè nulla di più o di meno ha la coltivazione biologica rispetto a quella tradizionale per non meritarsi la possibilità di essere realizzata insieme anche alla produzione di energia.
Per me appunto questo è un aspetto che in Commissione avevo rilevato più volte. Sono contenta che ci possa essere un dialogo rispetto a questo e una condivisione di intenti rispetto al fatto di poter accumulare queste due produzioni, evitando appunto di escludere un settore che potrebbe comunque essere, parimenti agli altri, interessato, e anzi, potrebbe magari trarne maggiore benefici se ciò che ci viene detto da alcuni studi internazionali più che locali, il beneficio in termini appunto di produzione di energia con agrivoltaico e la continuità produttiva agricola, può essere riscontrabile proprio per quanto riguarda anche un abbassamento di quello che può essere il potenziale rischio di contrarre fitopatologie e, di conseguenza, di utilizzare determinati tipi di produzioni di prodotti fitosanitari, anche di tipo biologico.
PRESIDENTE
Grazie.
Metto in votazione l'emendamento n.
A0034. Parere favorevole del relatore.
è aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
Io devo dire se il relatore è favorevole o meno a un emendamento, anche se è firmatario, devo dirlo, collega. Ormai dovrebbe saperlo.
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Il n. A0008 è assorbito dalla votazione appena fatta.
Metto in votazione l'articolo
4, come emendato.
è aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Andiamo all'articolo 5.
Non c'è nessun emendamento.
Metto in votazione l'articolo
5.
è aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Passiamo all'articolo 6.
Emendamento n.
A0026 presentato dal consigliere Lorenzoni.
Collega Lorenzoni, prego.
Arturo LORENZONI (Gruppo Misto)
Presidente, lo ritiro.
PRESIDENTE
È ritirato il n. A0026.
Emendamento n.
A0027 presentato dal consigliere Lorenzoni.
Arturo LORENZONI (Gruppo Misto)
È sempre ritirato.
PRESIDENTE
Grazie.
Emendamento n.
A0028 presentato dal consigliere Lorenzoni, articolo 6, comma 3, lettera b), modificativo, che prevede:
All'articolo 6, comma 3, lettera b), dopo le parole: "in ambito comunale, con" è soppressa la parola "particolare".
Consigliere Lorenzoni, prego, ha la parola.
Arturo LORENZONI (Gruppo Misto)
Grazie, Presidente.
Questo emendamento, invece, si riferisce al fatto che, nelle indicazioni date alla Giunta nel valutare l'opportunità di un impianto, si tenga conto degli impianti presenti in ambito comunale, in particolare con la frase "con particolare riferimento alle aree classificate agricole dagli strumenti urbanistici". Secondo me, la parola "particolare" non ci sta, nel senso che "con riferimento alle aree classificate agricole" è sufficiente per dire di prendere in considerazione impianti già presenti sul territorio nelle aree agricole, ma non altri tipi di impianti.
È vero che nella definizione di questa legge facciamo riferimento agli impianti a terra, però io penso che si tolga indeterminatezza nel proporre un testo che sia semplicemente con riferimento alle aree classificate agricole, senza quella parola "particolare" che può aprire ad una possibile area grigia di difficoltà di valutazione poi nei singoli casi. Grazie.
PRESIDENTE
Bene, grazie.
Non ci sono altri interventi.
Metto in votazione l'emendamento n.
A0028. Parere contrario del relatore.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio non approva.
Emendamento n.
A0011 presentato dalla consigliera Ostanel, articolo 6, comma 4, lettera A, modificativo, che prevede:
Alla lettera a) del comma 4 dell'articolo 6 la parola "sul proprio territorio;" sono aggiunte le parole "per il monitoraggio dell'uso del suolo e della produzione di energia da fonti rinnovabili potranno essere utilizzati anche sistemi satellitari, eventualmente in collaborazione con specifici enti di ricerca;"
Prego, collega Ostanel.
Elena OSTANEL (Il Veneto che Vogliamo)
Grazie, Presidente.
Questo emendamento, che avevo appunto anticipato anche prima, aveva l'obiettivo di scrivere in norma il fatto che per il monitoraggio dell'uso del suolo, ma contestualmente anche della produzione di energia da fonti rinnovabili, potevano essere utilizzati anche i sistemi satellitari, eventualmente in collaborazione con specifici enti di ricerca.
La settimana scorsa avevamo in Ufficio di Presidenza discusso a lungo. Oggi c'è l'emendamento che verrà presentato dopo, aggiuntivo, il n. A0039, con una clausola valutativa che abbiamo discusso oggi, dove appunto è stato inserito: "l'elaborazione dei dati resi disponibili dai propri enti strumentali del settore primario e in collaborazione con gli enti di ricerca". Io avevo richiesto che si inserissero qui dentro i sistemi satellitari, non tanto per obbligare la Giunta a farlo, ma esplicitando una delle tecnologie più avanzate che oggi abbiamo in questa Regione. Ho avuto risposta negativa, però, nonostante questo, ci tengo in realtà a ritirare questo emendamento perché credo che, al di là della mia opinione personale, questa clausola valutativa vada comunque in direzione di cercare di monitorare l'impatto che questa norma avrà negli anni, anche facendo un passaggio in Commissione.
PRESIDENTE
Se è ritirato, collega Rizzotto, interviene lo stesso? Bene.
Emendamento n. A0029 presentato dal collega Lorenzoni.
Arturo LORENZONI (Gruppo Misto)
Grazie. Lo ritiro.
PRESIDENTE
È ritirato. Prego.
Emendamento n.
A0012 presentato dalla consigliera Ostanel, articolo 6, comma 7, modificativo, che prevede:
Al Comma 7 dell'articolo 6 dopo le parole "di rappresentanti delle amministrazioni statali competenti in materia;" sono aggiunte le seguenti parole "il Tavolo tecnico può altresì, a sostegno di iniziative di Comuni del Veneto che intendono rendere disponibili aree con indicatori di idoneità di proprietà pubblica per la installazione di impianti fotovoltaici, approfondire il quadro normativo di riferimento e i connessi adempimenti amministrativi nonché le soluzioni per la incentivazione delle relative iniziative;".
Ostanel, prego.
Elena OSTANEL (Il Veneto che Vogliamo)
Questo emendamento a pagina 27, il n. A0012, aveva l'obiettivo di lavorare proprio su uno dei temi che io ritengo più importanti da aggiungere, eventualmente, in questa norma. So che ha un parere negativo, ma ci tengo ad illustrarlo approfonditamente.
Abbiamo discusso più volte, anche in maniera accesa, in Commissione del fatto che l'articolo che lavora sulle aree idonee, per quanto mi riguarda, non è abbastanza specifico, nel senso che, io credo che avremmo potuto lavorare molto di più sulle aree di idoneità, anche a partire da quello che la norma nazionale dice, e soprattutto lavorare molto di più con la Pubblica amministrazione. L'emendamento di Lorenzoni che è stato approvato, rispetto al fatto che le Amministrazioni pubbliche sono state inserite in questa norma, andava e va in questa direzione, cioè l'idea che si possa lavorare per incentivare, anche con delle modalità nuove, innovative, al di là degli incentivi economici, ma anche incentivi burocratico-procedurali, poteva essere e può essere, io credo, una competenza del tavolo tecnico. Pensavo che almeno in questa norma si potesse dire che il tavolo tecnico è a sostegno di iniziative dei Comuni del Veneto che, anche in linea con quanto approvato dall'emendamento Lorenzoni, intendano rendere disponibili aree con indicatori di idoneità di proprietà pubblica per l'installazione degli impianti e approfondire lì dentro, cioè nel tavolo tecnico, quali possibili incentivi anche non economici potevano essere dati.
Siccome questa è una legge pianificatoria, l'idea è dire che all'interno di questo tavolo tecnico si poteva fare un ragionamento in più con le Amministrazioni pubbliche e pensare, ad esempio, che, un po' come diceva il collega Lorenzoni ma lo ha detto anche il collega Bet in Commissione, ogni Comune abbia l'incentivo a dire: mappo tutti i miei beni all'interno al mio Comune, le aree pubbliche, dove posso effettivamente installare impianti e quindi così magari coprire il fabbisogno che in questa Regione c'è di produzione di energia.
Se noi lo scriviamo in norma e diamo il compito al tavolo tecnico di fare questo lavoro in collaborazione con i Comuni, io credo sarà più facile che i Comuni facciano questa azione. Se invece il tavolo tecnico non farà questo lavoro, io credo che i Comuni, a seconda di quello più attivo o meno attivo o con un personale più proattivo dentro la Pubblica amministrazione, lo farà e come vediamo anche nella norma sul consumo di suolo, i Comuni che non hanno queste competenze non lo faranno.
Quindi, se questa è una legge di pianificazione, come mi è stato spiegato, io credo che il tavolo tecnico dovrebbe avere esplicitati di più i compiti e questa era la direzione di questo emendamento.
PRESIDENTE
Grazie.
Consigliere Lorenzoni, prego.
Arturo LORENZONI (Gruppo Misto)
Grazie, Presidente.
Solo a sostegno della richiesta della collega Ostanel, perché quello che verifichiamo anche in questo periodo è proprio la difficoltà di molti Comuni, che non hanno una struttura così articolata e così capace di affrontare i problemi che vanno al di là di quelle che sono le incombenze quotidiane, e hanno al tempo stesso la necessità di fare investimenti. Dare loro un supporto da questo punto di vista, dare loro la rassicurazione che stanno procedendo in maniera corretta dal punto di vista normativo e quindi prevedere questo tipo di supporto può essere una delle chiavi strategiche per lo sviluppo sul territorio soprattutto nei Comuni di minori dimensioni.
Credo che questa specificazione proposta dall'emendamento sia assolutamente desiderabile e possa realmente aiutare a sviluppare gli impianti con le modalità migliori dal punto di vista normativo e senza portare eccessivi oneri o eccessivi rischi agli amministratori locali, che sappiamo sono veramente sommersi dalle incombenze e con difficoltà possono pensare di procedere ad investimenti di questo tipo. Per cui, con forza sostengo l'emendamento.
PRESIDENTE
Grazie.
Relatore, prego.
Roberto BET (Zaia Presidente)
Volevo chiarire alcuni aspetti ai colleghi rispetto a questo emendamento. Per quanto riguarda gli incentivi economici, la Regione del Veneto non riuscirà a dare incentivi economici per l'installazione degli impianti in zona idonea. Quindi, dobbiamo aspettare i fondi nazionali, il PNRR, e vedremo cosa succederà.
Per quanto riguarda la semplificazione dei procedimenti amministrativi, all'articolo 6, che disciplina le competenze della Giunta regionale, abbiamo espressamente previsto i vademecum, le linee guida e la semplificazione dei procedimenti autorizzatori nelle aree idonee. Quindi, il percorso di incentivazione verso l'installazione di questi impianti nelle aree che riteniamo idonee l'abbiamo già disciplinato.
Poi, ulteriori valutazioni, tipo riduzione degli oneri concessori piuttosto che esenzioni IMU, eccetera, o altri vantaggi fiscali o altre soluzioni hanno il limite che la competenza di questo tipo di incentivi o di interventi è di natura nazionale. Quindi, dobbiamo aspettare le normative nazionali che, purtroppo, ad oggi, non ci sono.
L'emendamento, che pur apprezziamo nel principio, nel desiderio, insomma, di incentivare e promuovere l'installazione nelle aree idonee si scontra poi con la realtà.
Il tavolo tecnico fa da supporto alla Giunta e agli Enti locali per individuare le aree agricole di pregio. Quindi, le scelte che diceva la collega Ostanel sono scelte di natura politica che riterrei di rimettere alla Giunta. è l'organo politico che poi sceglie e manda avanti le direttive non un organo tecnico. L'organo tecnico fa da supporto, ma il supporto è in funzione delle direttive e delle richieste che formulerà la Giunta e gli Assessori ai vari Dipartimenti, ai vari dirigenti che compongono questo tavolo.
Quindi, il parere è negativo.
PRESIDENTE
Collega Rizzotto, prego.
Silvia RIZZOTTO (Zaia Presidente)
Solo una cosa in aggiunta a quanto ha detto il collega Bet, perché penso sia importante. Abbiamo previsto un tavolo tecnico e sarà importantissimo che vi sia coordinamento e collaborazione fra le varie Strutture e i dirigenti regionali. Noi in questa fase, per la predisposizione di questo progetto di legge, grazie anche e soprattutto all'impegno del collega Bet e del Legislativo del Consiglio, il dottor Giachetti e il dirigente della Seconda Commissione, il dottor Simionato, abbiamo cercato di fare un po' di coordinamento fra le varie Strutture, chi più chi meno. Qui abbiamo proprio messo, però, che devono comporre questo tavolo tecnico le Strutture regionali competenti in materia di energia, di agroambiente, di valutazione di impatto ambientale e di pianificazione territoriale, perché non è una cosa solo pianificatoria, ma riguarda anche altri, per quanto noi abbiamo guardato la pianificazione, però riguarda anche altre cose.
E abbiamo anche indicato che deve essere coordinato dalla Struttura regionale competente in materia di energia, perché soprattutto per le informazioni, le notizie, l'evoluzione della normativa per quanto riguarda l'aspetto energetico è importante che sia seguita dal settore dell'energia, poi noi adeguiamo anche il resto. Questo volevo metterlo in evidenza. Spero che venga attivato e ci sia una buona collaborazione fra i vari dirigenti regionali. Grazie.
PRESIDENTE
Grazie a lei.
Metto in votazione l'emendamento n.
A0012 della collega Ostanel. Parere contrario del relatore.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio non approva.
Emendamento n.
A0013 presentato dalla consigliera Ostanel, articolo 6, comma 7bis, modificativo, aggiuntivo, che prevede:
Dopo il comma 7 dell'articolo 6 è aggiunto il seguente comma:
''7bis. La Giunta regionale, all'interno del Piano Energetico Regionale o altro strumento di sua competenza, individua eventuali forme di sostegno, possibili deroghe agli strumenti urbanistici, semplificazioni negli adempimenti e/o procedure al fine di favorire l'insediamento degli impianti fotovoltaici all'interno delle aree di cui all'art. 7'
Prego, Ostanel.
Elena OSTANEL (Il Veneto che Vogliamo)
Grazie, Presidente.
Questo è un emendamento che esce dai lavori della Commissione, dove avevo proposto appunto l'emendamento precedente. Sapevo che il parere era negativo, nonostante – e specifico – io non parli di incentivi economici, ma nell'emendamento precedente stavo parlando proprio di trovare delle forme, e credo che il tavolo tecnico sia il luogo giusto, dove si trovano delle semplificazioni che magari oggi non abbiamo ancora pensato e che magari la norma nazionale nemmeno prevedrà. Quindi, provare a fare un lavoro proattivo.
L'emendamento di pagina 28 prende uno dei commenti che mi è stato dato in Commissione dalla Struttura tecnica e dalla presidente Rizzotto, che diceva che questa proposta la si può inserire nel Piano energetico regionale. Quindi, ho provato a riformulare l'emendamento proprio per farlo accogliere da quest'Aula, perché io credo sia importante in norma oggi per dare un segnale, che è l'obiettivo che mi sembra anche la maggioranza abbia, cioè quello di far vedere che si incentiveranno davvero gli impianti fotovoltaici nelle aree idonee, dire che la Giunta regionale all'interno del Piano energetico regionale o altro strumento di sua competenza (perché magari ce ne potrebbero essere anche altri) individua eventuali forme di sostegno, possibili deroghe agli strumenti urbanistici, semplificazione negli adempimenti e/o procedure, al fine di favorire l'insediamento di impianti fotovoltaici all'interno delle aree di cui all'articolo 7, cioè quelle idonee.
Di nuovo, si propone in questa norma e con questo emendamento di far vedere anche all'esterno che ci sarà la possibilità di lavorare anche nel prossimo Piano energetico regionale, a prevedere degli incentivi, qui sì, anche economici, ma incentivi soprattutto che riguardano gli strumenti e la strumentazione urbanistica. L'esempio della norma nazionale, ad esempio, è che nelle aree industriali si può derogare alla copertura di suolo per oltre il 60%. Derogare agli strumenti urbanistici per consumare suolo dove è già consumato io credo sia uno degli obiettivi che ci possiamo dare e questo emendamento va in questa direzione, tra l'altro accogliendo i commenti che erano arrivati dalla Commissione.
Spero di avere parere positivo.
PRESIDENTE
Grazie.
Consigliere Zanoni, prego.
Andrea ZANONI (Partito Democratico Veneto)
Grazie, Presidente.
Io credo sia opportuno che il relatore rivaluti la sua posizione di contrarietà nei confronti di questo emendamento, perché si tratta di inserire delle deroghe per mettere gli impianti fotovoltaici, ad esempio, nelle zone industriali. Per chi ha seguito ed era presente anche nella legislatura precedente, in quest'Aula sono passate decine di norme che hanno inserito centinaia di deroghe per quanto riguarda il consumo del suolo. Mi ricordo l'ultima, ad esempio, passata di notte, che era quella sui siti UNESCO, dove, praticamente in deroga agli strumenti urbanistici dei Comuni, si poteva creare il cosiddetto albergo diffuso. La Giunta regionale avrebbe dovuto individuare quali sarebbero stati quei Comuni, di fatto io ho fatto anche due interrogazioni, non c'è mai stata risposta, è rimasto tutto nel limbo.
Questo per dire che le deroghe inserite al divieto del consumo del suolo ce ne sono state molte e qui si parla di inserire delle deroghe per le zone già interessate dal consumo del suolo. Credo che sarebbe logico votare questo emendamento, che poi è anche un po' in linea con la tradizione di quest'Aula. Questa volta lo facciamo per gli impianti fotovoltaici, che sappiamo essere strumenti di importanza vitale con quello che sta accadendo ai giorni nostri.
Tra l'altro dico, se pensiamo un po' agli insediamenti agricoli delle serre, lì non c'è un metro quadro destinato a verde, non ci sono degli standard urbanistici, viene tutto consumato. Quindi, se viene fatto all'interno di questi mega insediamenti di serre in zona agricola, qui in zona industriale non lo possiamo fare? Io credo che questa legge, appunto, stia cercando di trovare un equilibrio, ma in questo caso veramente dovremmo porre fine a qualsiasi tipo di vincolo nelle aree già consumate, soprattutto nelle zone industriali.
Siamo – è stato ricordato più volte – in estremo ritardo per quanto riguarda la produzione da fonti rinnovabili. Concordo con l'esigenza di tutelare i terreni agricoli, le produzioni agricole e gli obiettivi principali di questa normativa, però quando si individuano i siti idonei, una volta individuati, cerchiamo di rendere veramente applicabile la norma dando anche la possibilità a chi si impegna per fare questi impianti di avere libertà nel poterli posizionare.
Credo che la mancanza di una norma del genere metterebbe ancora dei lacci e lacciuoli che vanno contro l'esigenza di dover correre verso le fonti rinnovabili che sono, a quanto pare, l'ultima e l'unica àncora di salvezza.
PRESIDENTE
Relatore, prego.
Roberto BET (Zaia Presidente)
Grazie, Presidente.
Cerco di convincere la collega Ostanel a ritirare questo emendamento. Leggiamo insieme la parte che vuole individuare come competenza della Giunta regionale: "Individuare eventuali forme di sostegno". Il sostegno di solito è economico, ma abbiamo detto che la Regione non mette soldi su questo tipo di interventi. "Possibile deroga agli strumenti urbanistici", e qui spiego anche a Zanoni. Ricordo che l'articolo 12 della n. 387 del 2003 prevede che questi impianti siano opere pubbliche, di pubblica utilità indifferibili e urgenti che vanno in deroga a tutti gli strumenti urbanistici presenti, tant'è che vengono fatte in zona agricola. Per cui noi oggi stiamo cercando di fare una legge che regoli un po' e disciplini l'installazione di queste tipologie di impianti.
"Semplificazione negli adempimenti e/o procedure al fine di favorire l'inserimento degli impianti fotovoltaici nelle aree idonee". L'abbiamo già scritto perché nei commi precedenti diamo proprio compito alla Giunta di accelerare le procedure autorizzatorie per le aree idonee e renderle un po' più complicate nelle aree non idonee. Per cui, questo emendamento ritengo che sia per alcune parti non accoglibile e per altre parti già scritto nella legge. Spero nel ritiro dell'emendamento.
PRESIDENTE
L'auspicio del relatore non mi sembra raccolto.
Metto in votazione l'emendamento n.
A0013. Parere contrario del relatore.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio non approva.
Interrompiamo la seduta. La ripresa è alle ore 14.30.
Grazie.
La Seduta è sospesa alle ore 13.04
La Seduta riprende alle ore 14.43
PRESIDENTE
Il relatore e il correlatore sono in Aula, l'assessore Caner è presente in rappresentanza della Giunta. Direi che possiamo riprendere da dove ci eravamo lasciati.
Emendamento n.
A0030 presentato dal collega Lorenzoni, articolo 6, comma 8, modificativo, che prevede:
All'articolo 6 dopo il comma 8, è aggiunto il seguente comma 8 bis:
"8bis. Al fine di facilitare e accelerare quanto previsto al comma 2 dell'articolo 1, ogni Comune del Veneto, entro 90 giorni dall'entrata in vigore della presente legge, individua nel proprio territorio, e ne dà comunicazione alla Giunta regionale, una o più superfici su edificio o a terra, con priorità in aree già urbanizzate, atte ad ospitare un nuovo impianto fotovoltaico da 1000 kW di picco, finalizzato alla cessione dell'energia prioritariamente alle utenze pubbliche o comunità energetiche. In mancanza di tale indicazione, il Comune entro 180 giorni dovrà provvedere ad accordi pubblico/privato per realizzare l'impianto da 1000 kW".
Prego, consigliere Lorenzoni.
Arturo LORENZONI (Gruppo Misto)
Grazie, Presidente.
Questo è un emendamento a cui personalmente tengo molto, che credo sia importante. Esso tende a dare a questa norma anche una capacità propositiva e non solo un ruolo di limitazione e di freno. Penso che dobbiamo individuare dei modi per far sì che le Amministrazioni locali, i Comuni in particolare, possano diventare protagonisti di questa transizione energetica e degli investimenti nel fotovoltaico, non tanto perché è una scelta ideologica o perché ci piace il fotovoltaico e non ci piace dell'altro, quanto perché è conveniente per le Amministrazioni oggi procedere con questi investimenti per alimentare i propri carichi.
Questo emendamento, nella lunga lista di compiti che la norma dà alla Giunta, chiede che la Giunta stessa solleciti i Comuni anche a individuare un'area per realizzare un impianto. Abbiamo 563 Comuni in Veneto. Poter procedere con 563 megawatt per alimentare i carichi della Pubblica amministrazione in primo luogo può essere un modo per affrontare i prezzi dell'energia elettrica attuali, che sono decisamente fuori controllo.
L'emendamento chiede che, per accelerare questi tipi di investimento, soprattutto da parte della Pubblica amministrazione, appunto per interesse e non per altre ragioni, si sollecitino i Comuni a individuare un'area dove realizzare un impianto, sia esso a terra, ma sia esso anche sui tetti, con grande libertà. E non vuole essere – ne abbiamo parlato in Commissione con la presidente Rizzotto – un obbligo oneroso per i Comuni, vuole essere un'opportunità perché i Comuni possano procedere con un investimento di loro interesse, realizzato peraltro tramite un bando e quindi con un privato che procede con l'investimento e cede l'energia a un prezzo decisamente inferiore rispetto al prezzo attuale pagato dalle Amministrazioni, per un numero di anni piuttosto lungo.
Credo che questo sia nell'interesse dell'Amministrazione e credo anche che non possa configurarsi come un obbligo, bensì come un'opportunità data alle Amministrazioni locali. So del parere negativo del relatore, però lo invito magari a riformularlo, se le espressioni utilizzate non sono consone allo spirito della legge, per trovare la modalità perché tra i contenuti dei provvedimenti che chiediamo di fare alla Giunta ci sia anche questo aspetto propositivo, ci sia l'accompagnamento delle Amministrazioni comunali nell'affrontare questi investimenti.
Sono investimenti importanti. Non dobbiamo procrastinare. Se li avessimo fatti un anno fa, in questo momento i Sindaci non sarebbero costretti a cancellare ogni iniziativa per pagare l'energia che stanno consumando.
PRESIDENTE
Collega Rizzotto, prego.
Silvia RIZZOTTO (Zaia Presidente)
Grazie, Presidente.
Di questo emendamento abbiamo già parlato e discusso. Lei è già a conoscenza, collega, del parere negativo che abbiamo dato.
Prima di tutto bisogna premettere che i Comuni possono già farlo, non serve una legge regionale che li obblighi. I Comuni hanno già la propria autonomia di poter individuare delle aree del proprio territorio dove poter installare questi impianti. Lo fanno o non lo fanno, probabilmente non c'è ancora tanta sensibilità, ma probabilmente i Comuni avranno anche tante cose da fare, perché continuiamo a dare loro un sacco di adempimenti e le strutture comunali sono sempre più all'osso, soprattutto nei Comuni medio-piccoli.
Lei ricordava che ci sono 563 Comuni in Veneto e non tutti hanno strutture adeguate per prevedere questo. Quando lei dice che "ogni Comune, entro 90 giorni dall'entrata in vigore della presente legge, individua nel proprio territorio, e dà comunicazione alla Giunta, una più superfici con priorità in aree urbanizzate, per ospitare un nuovo impianto fotovoltaico da un chilowatt di picco, finalizzato" eccetera, la finalità può essere anche buona, ma l'obbligo non ci sta bene. Perché, se poi non lo fa, se non individua queste aree, lei dice che "dovrà provvedere ad accordi pubblico-privato per realizzare l'impianto". Allora, o individua le aree o, se non individua le aree entro 90 giorni, il Comune deve fare un accordo pubblico-privato.
Noi siamo per l'autonomia dei Comuni di potersi gestire. Conosciamo anche le loro difficoltà. Devo dire che noi abbiamo fatto anche delle audizioni in forma scritta, anche con i principali Comuni del Veneto, abbiamo sentito anche l'ANCI Veneto, abbiamo sentito le Province eccetera. I Comuni ci dicono sempre, non solo per questo progetto di legge ma in occasione anche di altri progetti di legge, che dobbiamo cercare di evitare di dare loro ulteriori adempimenti se non è proprio necessario, perché non ce la fanno. Questo è vero, cioè chi li conosce, soprattutto quelli medio-piccoli, sa che hanno delle difficoltà.
Quindi, questo è il motivo. La finalità si può condividere, la modalità però crea problemi ai Comuni e riteniamo di non farlo, quindi di non imporre questo obbligo ulteriore ai Comuni che, ripeto, nella loro autonomia, anche di pianificazione urbanistica, questa previsione possono già farla. Chi ha la sensibilità può averla già fatta; per chi non ce l'ha, anche ognuno di noi, per quello che conosce il territorio e lo frequenta, cercherà di portare questa sensibilità. Farlo con un obbligo di legge ci sembra un po' eccessivo. Tutto qua.
Grazie.
PRESIDENTE
Grazie a lei.
Consigliere Zanoni, prego.
Andrea ZANONI (Partito Democratico Veneto)
Grazie, Presidente.
Non volevo intervenire, ma l'intervento della collega mi ha convinto a prendere la parola. Lei dice che i Comuni hanno le loro sensibilità, ma qui non si tratta di avere sensibilità; si tratta bensì di intervenire per rispondere e trovare soluzioni a un'emergenza epocale, che la storia dell'umanità non ha mai visto prima.
Pertanto, è vero che siamo già intervenuti con diverse norme, dando degli obblighi ai Comuni. Mi riferisco alla legge contro il consumo del suolo; ci sono state delle prescrizioni e, nelle procedure di attuazione della norma, ci sono stati degli obblighi per i Comuni, a comunicare determinati dati, a fare dei monitoraggi, a fare il censimento e quant'altro.
Qui, però, si tratta di trovare quelle soluzioni per produrre energia da fonti rinnovabili e utili a decarbonizzare l'atmosfera, perché sappiamo che gli effetti collaterali di quello che sta succedendo saranno veramente disastrosi. Lo stiamo assaggiando un po' alla volta.
Al limite, se la questione che diceva la collega Rizzotto riguarda la dimensione dei Comuni, possiamo prevedere questa norma per i Comuni con un numero di abitanti determinato, superiore a quel numero; se la seconda parte, dove si parla di trovare degli accordi pubblico-privato, le sembra troppo, si può magari togliere questa seconda previsione. Ma io credo che un segnale ai Comuni, utile anche a rendersi conto di quella che è la situazione sulle fonti rinnovabili, secondo me fosse necessario.
So che il parere è negativo, però mi sento di dire che non è poi così negativo questo emendamento, anzi, probabilmente, se noi affrontassimo questa legge tra cinque anni, credo che con quello che potrebbe accadere nei cinque anni precedenti, ovvero da cinque anni in avanti, forse sarebbe anche poco e l'emendamento troverebbe l'unanimità. Ho paura che, con questi avvenimenti che si manifestano in maniera più che proporzionale rispetto a quello che ci si immaginava a causa del cambiamento climatico e dell'innalzamento della temperatura, veramente queste saranno le basi di quello che verrà tra poco, come richiesta ai nostri Comuni, altrimenti non sappiamo come andremo a finire tutti.
PRESIDENTE
Grazie.
Non vedo altri interventi.
Metto in votazione l'emendamento n.
A0030, con il parere contrario del relatore.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio non approva.
Siamo sull'articolo 6.
Metto in votazione l'articolo
6.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Andiamo all'articolo 7.
Emendamento n.
A0014 presentato dalla consigliera Ostanel, articolo 7, comma 2, modificativo, che prevede:
Al comma 2 dell'articolo 7 dopo le parole "comma 1" sono aggiunte le parole "con esclusione di quelle alla lettera b)".
Collega Ostanel, prego.
Elena OSTANEL (Il Veneto che Vogliamo)
Grazie, Presidente.
Questo emendamento – forse non si capisce molto bene dall'emendamento in sé, quindi è importante illustrarlo – riguarda i terreni abbandonati. L'idea (mi piacerebbe che ci fosse il collega Pan, perché ne avevamo discusso) che un terreno abbandonato possa ritornare agricolo è una delle priorità in realtà di tutte le Regioni italiane, cioè pensare che alcuni terreni, nonostante siano abbandonati da tre o cinque anni, avrebbero l'opportunità di tornare agricoli, tanto che in Veneto, anche se non funziona, esiste la Banca della Terra. Altre Regioni con la Banca della Terra hanno riattivato tantissimi terreni agricoli incolti.
L'idea di questo emendamento è dire che nei terreni abbandonati non si fa tout court un impianto a terra, ma si fa uno step, come la legge prevede, per favorire l'inserimento dell'agrivoltaico, cioè pensare che ci sia la commistione energia-coltivazione nei terreni oggi abbandonati, cosicché nei terreni abbandonati ci sia anche l'incentivo a ripartire con la coltivazione, però ovviamente associandola anche alla coltivazione con impianti agrivoltaici.
L'obiettivo è quello di sfavorire il fatto che ci siano delle persone che, essendo più remunerativo installare impianti, possono magari lasciare abbandonato il terreno per fare, dopo tre anni, solo impianti, e allo stesso tempo di favorire il fatto di riportare questi terreni anche all'agricoltura.
Mi sembra un tentativo di buonsenso. Spero che il relatore dia parere positivo.
PRESIDENTE
Grazie.
Non vedo altri interventi.
Il relatore non è stato convinto dal suo intervento, collega Ostanel, perché dà parere contrario all'emendamento.
Metto in votazione l'emendamento n.
A0014. Ripeto, il relatore è contrario.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio non approva.
Metto in votazione l'articolo
7.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Passiamo all'articolo 8. Non ci sono emendamenti.
Metto in votazione l'articolo
8.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Passiamo all'articolo 9.
Emendamento n. A0031 presentato dal consigliere Lorenzoni.
Arturo LORENZONI (Gruppo Misto)
Lo ritiro, Presidente.
PRESIDENTE
È ritirato.
Andiamo ad approvare l'articolo 9.
Metto in votazione l'articolo
9.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Andiamo all'articolo 10. Non ci sono emendamenti.
Metto in votazione l'articolo
10.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Emendamento n.
A0039 presentato dal relatore, consigliere Bet, articolo 10 bis, aggiuntivo, che prevede:
Dopo l'articolo 10, è inserito il seguente articolo:
Art. 10 bis - Clausola valutativa.
1. II Consiglio regionale esercita il controllo sull'attuazione della presente legge e valuta gli effetti conseguiti, le modalità di attuazione e i risultati ottenuti in termini di progressivo conseguimento degli obbiettivi di produzione di energia da fonti rinnovabili, come definiti nel Piano nazionale integrato per la energia ed il clima (PNIEC) e di perseguimento degli obiettivi di consumo di suolo zero entro il 2050 e di tutela del suolo agricolo quale risorsa limitata e non rinnovabile, della lotta ai cambiamenti climatici.
2. Per la finalità di cui al comma 1, la Giunta regionale rende conto al Consiglio sullo stato di attuazione della legge predisponendo a cadenza biennale una relazione alla commissione consiliare competente che riporti il numero degli impianti autorizzati, con informazioni aggregate, sulle tipologie, le soluzioni progettuali, la potenza e la energia prodotta nonché, in relazione alle diverse tipologie di impianti, l'elaborazione di dati resi disponibili dai propri enti strumentali del settore primario e in collaborazione con enti di ricerca, anche con riferimento agli effetti sul suolo utilizzato.
3. La commissione consiliare competente, esaminata la relazione sullo stato di attuazione della legge, può riferire al Consiglio regionale per l'assunzione delle conseguenti determinazioni.
Mi pare ci sia un aggiustamento ai sensi dell'articolo 102.
Prego, relatore.
Roberto BET (Zaia Presidente)
Con questo emendamento introduciamo quella che viene chiamata "clausola valutativa". A distanza di un paio d'anni dall'approvazione di questa legge, la Giunta riferirà alla Commissione competente, quindi alla Seconda Commissione, una relazione sullo stato di attuazione della legge. Nella relazione dovranno essere riportati il numero degli impianti autorizzati, le informazioni aggregate, le tipologie, le soluzioni progettuali, la potenza, l'energia prodotta nonché, in relazione alle diverse tipologie di impianti (e qui intendiamo, per esempio, anche gli impianti agrivoltaici), l'elaborazione dei dati resi disponibili ai propri enti strumentali del settore primario e in collaborazione con gli enti di ricerca, quindi con le università, anche con riferimento agli effetti sul suolo utilizzato.
Qui andiamo incontro alla richiesta di inserire la definizione di agrivoltaico avanzato, che prevedrebbe, appunto, un monitoraggio dell'attività agricola sottostante l'impianto, che dovrebbe mettere in evidenza, nell'arco della vita dell'impianto, la produzione effettuata, la fertilità del suolo, gli effetti sul clima, la situazione idrica del terreno coltivato sotto l'impianto fotovoltaico, quindi tutta una serie di dati che, nel bando che verrà fatto nel PNRR, verranno sicuramente richiesti agli operatori. Con questo emendamento, con questa previsione, diamo il compito alla Giunta di riferire alla Commissione competente su questo particolare effetto degli impianti agrivoltaici rispetto alle produzioni effettuate.
In più, Presidente, voglio introdurre una modifica al primo comma rispetto alla versione originaria dell'emendamento. Vado a leggere il primo comma dell'articolo 10 bis: "Il Consiglio regionale esercita il controllo sull'attuazione della presente legge e valuta gli effetti conseguiti, le modalità di attuazione e i risultati ottenuti in termini di progressivo conseguimento degli obiettivi di produzione di energia da fonti rinnovabili, come definiti nel Piano nazionale integrato per la energia e il clima (PNIEC)". Tenendo conto che il PNIEC avrà delle evoluzioni, ci saranno altre programmazioni e pianificazioni in materia di energia e clima, aggiungiamo: "e nella normativa pianificatoria vincolante dell'Unione europea e statale in materia di energia". E poi continua come prima: "e di perseguimento degli obiettivi di consumo suolo zero entro il 2050 e di tutela del suolo agricolo quale risorsa limitata e non rinnovabile, della lotta ai cambiamenti climatici". Grazie.
PRESIDENTE
Quindi, l'aggiunta è la seguente: "e nella normativa pianificatoria vincolante dell'Unione europea e statale in materia di energia".
Prego, collega Zanoni.
Andrea ZANONI (Partito Democratico Veneto)
Grazie, Presidente.
È sicuramente un articolo utile questo della clausola valutativa. Tutte le nostre norme dovrebbero avere l'articolo relativo alla clausola valutativa, ma ancora adesso vediamo che spesso ce ne dimentichiamo. Credo che i contenuti siano positivi. C'erano state alcune proposte integrative non accettate. Speriamo ci sia la massima efficienza di questa norma e che la Giunta sappia dare le risposte adeguate.
Sta di fatto che a una precisa richiesta utile a chiarire la percentuale di territorio agricolo sul totale, sul quale con questa norma andremo in qualche modo a vietare o meno, a sottrarre o meno, presuntivamente dicendo che ci sono vincoli utili a non fare in quei terreni il fotovoltaico a terra, non ci è stata data risposta. Abbiamo ancora questo bel punto di domanda. Ancora adesso non sappiamo, con il voto, quanto territorio agricolo in Veneto andremo a vincolare rispetto alla realizzazione degli impianti fotovoltaici a terra.
PRESIDENTE
Grazie.
Collega Guarda, prego.
Cristina GUARDA (Europa Verde)
Grazie, Presidente.
L'aggiunta richiesta con questo emendamento fondamentalmente la apprezzo. Ritengo che il monitoraggio e la condivisione dei dati con la Commissione siano necessari per capire gli effetti di questa norma sul territorio. È molto importante specialmente perché, sì, ci diamo come obiettivo quello di andare a tutelare il nostro terreno da eventuali interventi che possano, poi, per abbandono ridurre il potenziale di produzione, dato che la superficie agricola si è notevolmente ridotta in questi anni a causa della sostituzione del terreno agricolo con terreno cementificato, anche grazie all'assenza di interventi in sua tutela, non sufficienti con la Legge Veneto 2050. Allo stesso tempo, però, ci consente di aprire una riflessione rispetto all'efficacia della misura che noi andiamo ad approvare oggi. Quindi, apprezzo questo passaggio.
Come ho detto prima in discussione, così come in Ufficio di Presidenza, dal mio punto di vista, inserire la collaborazione con gli enti di ricerca e con gli enti strumentali della Regione del Veneto ‒ in questo caso penso a Veneto Agricoltura ‒ rispetto agli effetti sul suolo utilizzato, in ambito di impianti fotovoltaici e agrivoltaici (in questo caso agrivoltaici), è importante, sì, ma purtroppo è una visione parziale dell'obiettivo prioritario di questa norma, presente all'interno dell'articolo 2, nelle definizioni. Si dice che l'agrivoltaico, di cui parliamo e richiamato prima dal proponente, rappresenta la strategia che noi vediamo come unica soluzione all'interno delle aree agricole (e lo condivido), ma ha come sua priorità la tutela, la preservazione dell'attività agricola e della capacità di coltivazione. Non consiste, l'attività agricola, nel mantenere esclusivamente la fertilità, ma comprende tutto il resto degli argomenti legati anche alla capacità di coltivazione e all'implementazione delle tecniche di coltivazione, il che può essere possibile, secondo quanto ci viene detto anche dagli studi internazionali, nel momento in cui si riesce a combinare il settore energetico in maniera intelligente con determinati tipi di coltivazioni che possono essere condivise.
Proprio perché non abbiamo esempi nel nostro microclima veneto, nell'area padana, nella fascia pedemontana, così anche negli altri territori più costieri, non abbiamo idea dell'impatto e non abbiamo esempi tangibili per riuscire ad avere un dato più efficace, quindi guidare anche il mondo dell'agricoltura a scelte più qualitative e vantaggiose. Si tratta di inserire all'interno del monitoraggio qualche dato che, oggettivamente, Veneto Agricoltura o l'ente di ricerca comunque andrà a ricercare. Penso a quelli, per esempio, del consumo di acqua, dell'impatto delle fitopatologie all'interno di quel determinato tipo di coltivazione, di come cambia il microclima prima e dopo. Questi sono dati che comunque verrebbero raccolti. Perché non inserirli all'interno di un monitoraggio, che comunque è utile a chi pianifica il territorio?
Siccome non siamo semplicemente Commissioni o Assessorati a sé stanti, ma siamo in condivise in un unico ente, questa raccolta dati può essere utile a tutti noi, a prescindere dalla Commissione e dalle competenze dell'uno o dell'altro e anche dei singoli Assessori. È una responsabilità verificare a 360 gradi l'impatto, proprio perché l'agrivoltaico ha come scopo quello di non compromettere la coltivazione. Non soltanto il terreno. La coltivazione. Ecco perché avrei preferito, così come proposto anche all'interno dell'Ufficio di Presidenza, vedere inserita anche una valutazione sull'impatto della coltivazione, non soltanto degli effetti sul terreno, proprio perché la degradazione del grado di fertilità del terreno non è l'unico parametro che può essere preso in considerazione nel momento in cui si parla di preservare la coltivazione.
In questa logica, e finisco, ho presentato, proprio per venire incontro a questa esigenza, un ordine del giorno, includendo, quindi, le competenze dell'intera Giunta e non soltanto del singolo Assessore, in modo tale da non perdere questo valore aggiunto. Grazie.
PRESIDENTE
Grazie.
Collega Ostanel, prego.
Elena OSTANEL (Il Veneto che Vogliamo)
Grazie, Presidente.
Forse anche per le discussioni che abbiamo avuto in Commissione e in Ufficio di Presidenza, dove più volte ho chiesto un sistema di monitoraggio che utilizzasse le tecnologie oggi esistenti, è stata presa in carico una clausola valutativa. A me sembra buona. Mi interessava, quindi, intervenire a sostegno di questo emendamento perché, nonostante potesse essere migliorato, come la collega Guarda diceva, credo abbia all'interno un principio importante, che anche la settimana scorsa provavo a dire. Se noi avessimo voluto davvero lavorare su questa norma in termini di pianificazione, probabilmente questo lavoro di monitoraggio l'avremmo fatto anche ex ante. Mi riferisco al fatto di andare a vedere quant'è il fabbisogno di energia per rendere questa regione autosufficiente, andare a vedere quante superfici già impermeabilizzate potevamo avere a disposizione dai Comuni, come proponeva l'emendamento precedente, cercando di capire dove poter posizionare, in aree idonee, gli impianti e poi, eventualmente, andare a lavorare su alcune porzioni di terreno a terra, ma senza andare contro ad alcuni terreni che, invece, sono oggi coltivati.
Altre Regioni hanno fatto questo lavoro. L'Emilia-Romagna ha fatto una delibera di Giunta, ha definito le aree idonee e, grazie anche al lavoro dell'Ufficio Pianificazione, ha pianificato su quali aree far inserire i pannelli fotovoltaici. Noi abbiamo fatto un lavoro al contrario.
Questo emendamento, però, è positivo perché permette, pur in una norma che non condivido, di ragionare nei prossimi anni di una valutazione, cioè quanti impianti verranno posti e dove verranno posti. Capire "dove" era proprio l'intento dell'inserimento di un monitoraggio satellitare. Altrimenti il "dove" sarà difficile analizzarlo. Tutto questo per andare a vedere, con il coinvolgimento della Commissione e del Consiglio, come andrà. Stiamo producendo abbastanza energia pulita in questa regione? La stiamo producendo andando contro il diritto di suolo, quindi al futuro alimentare delle nostre generazioni? La clausola valutativa nei prossimi anni farà vedere tutto questo.
Spero di sbagliarmi e che questa norma magari funzioni, perché mi sta più a cuore il futuro dei nostri giovani agricoltori e anche dei produttori di energia. Vedremo cosa accadrà. Grazie a questa clausola valutativa, lo potremo vedere nei prossimi anni.
PRESIDENTE
Grazie.
Collega Rizzotto, prego.
Silvia RIZZOTTO (Zaia Presidente)
Grazie, Presidente. Penso sia l'ultimo intervento per oggi.
Voglio ricordare che si tratta di un progetto di legge di iniziativa consiliare. Quindi, non può farmi gli esempi di altre Regioni dove i lavori li ha fatti la Giunta. Qui bisogna solo ringraziare i colleghi e chi si è impegnato, perché questo progetto di legge è arrivato dal Consiglio. Qui stiamo esercitando appieno l'impegno del Consiglio regionale, dei Consiglieri che scrivono una legge, che hanno chiesto un po' di aiuto alle strutture regionali, alla Giunta e agli Assessori. Ringrazio l'assessore Corazzari, che è l'unico Assessore che è venuto a occuparsi di questo PDL. Altri non ne ho visti. Così come non ho visto altre strutture in questo progetto di legge. è stato un lavoro impegnativo, che ci ha occupato per un sacco di tempo, per settimane. Abbiamo fatto degli studi. Non siamo tecnici, ma abbiamo cercato di fare del nostro meglio, studiando le leggi delle altre Regioni che sono state impugnate, studiando la normativa, che è sempre in evoluzione. Bisogna fare solo un plauso al collega Bet, in particolare, che si è impegnato, e agli altri colleghi, anche dell'opposizione, alcuni componenti della Seconda Commissione, maggioranza e minoranza, che hanno dato anche dei contributi.
Abbiamo cercato di fare del nostro meglio. Non sarà una legge perfetta, ma sicuramente il Veneto avrà una legge che disciplina questa materia. Ricordo, però, che in Veneto non è che non è ancora disciplinata. C'è una delibera del 2013 della Giunta che individua le aree idonee dove poter fare questi impianti fotovoltaici.
Sulla clausola valutativa devo dire una cosa, anche al collega Zanoni. La clausola valutativa l'abbiamo messa, su iniziativa sempre della maggioranza, sulle principali leggi di riforma che abbiamo fatto, importanti. Anche in questo caso l'abbiamo proposta sempre noi di maggioranza. Non è arrivata come proposta della minoranza. L'abbiamo presentata noi, mettendo insieme varie richieste. Ritenevamo fosse opportuno. Tenendo conto, ripeto, anche dei contributi propositivi che hanno presentato i colleghi Guarda, Ostanel e Lorenzoni.
Quanto territorio agricolo andremo a vincolare in Veneto? Lei non ha il dato perché il dato non c'è, collega Zanoni. Non è che non le è stato fornito il dato. Il dato non c'è. Deve ancora essere calcolata l'area che verrà vincolata, in particolare per quanto riguarda le aree agricole di pregio. Dovrà essere individuata dalle Province. Lei potrebbe dire che delle altre cose possiamo già avere un'idea. Sì, forse a spanne. Un dato preciso, però, non c'è perché è tutto ancora in itinere, anche con il coinvolgimento dei Comuni, che dovranno, quindi, intervenire per individuare in maniera più precisa quali sono le loro aree più importanti di pregio da vincolare.
Abbiamo visto, in questa discussione, che ci sono idee e opinioni anche diametralmente opposte. Questo ha amplificato ancora di più la difficoltà di fare una legge di mediazione. L'abbiamo visto qua in Consiglio e anche nelle audizioni, in forma scritta, che abbiamo avuto. Abbiamo, però, cercato di fare una buona legge. Speriamo che lo sia. Noi il nostro impegno l'abbiamo messo. Verrà impugnata? Non verrà impugnata? Guardate, io la mano sul fuoco non la metto mai. Dico sempre che le leggi sono sempre perfettibili. Alcune volte sono state impugnate leggi che erano state votate anche all'unanimità da questo Consiglio regionale. Può succedere. Alcune volte cose inaspettate sono state impugnate, mentre altre cose che tutti dicevano sarebbero state impugnate non lo sono state. Non si può dire, tutto in un anno, la verità, sapere se verrà o non verrà.
Ringrazio veramente, invece, per il supporto il Legislativo del Consiglio. Lo ripeto perché è stato fondamentale per questa legge. Ringrazio il dottor Giachetti e il dottor Simionato della Seconda Commissione e anche alcuni dirigenti della Giunta, Boscaro e Sist, in particolare, e anche gli altri: il dottor Masia, prima che andasse in pensione, e la dottoressa Steffanutto, che ha dato il proprio contributo. Insomma, ce ne sono stati tanti.
È una legge difficile, interdisciplinare. Tentiamo di approvarla. Spero sia stato apprezzato il lavoro di coinvolgimento, che è stato massimo, delle idee di tutti. Maggioranza o minoranza, non importa. Sono pervenuti vari contributi da vari soggetti, che hanno anche scritto.
È ovvio che non accontenta tutti. Forse non accontenterà nessuno. Ciascuno vorrebbe la propria versione. Abbiamo cercato di fare una mediazione. Penso sia stato fatto un buon lavoro. Ci abbiamo messo tanto. Si è detto che abbiamo fatto tardi. Non abbiamo dormito, collega Zanoni. Gliel'ho detto in Commissione e glielo ripeto qui. La Seconda Commissione lavora, e tanto. Di argomenti ne stiamo affrontando tanti. E lei lo sa, perché ne fa parte. Ha detto che ci abbiamo messo tanto tempo. Non si permetta più. Se avessimo fatto delle cavolate finora lo capirei, ma con tutti i provvedimenti che stiamo facendo e che abbiamo fatto quello che ha detto non lo accetto. Non lo accetto per una questione di rispetto nei miei confronti, come Presidente di Commissione, e nei confronti di tutti i componenti della Seconda Commissione, che stanno lavorando tantissimo per provvedimenti veramente importanti.
È stato fatto un buon lavoro. Spero sia stato apprezzato. Complimenti ancora al collega Bet per il grande lavoro che ha svolto. Grazie.
PRESIDENTE
Collega Possamai, prego.
Giacomo POSSAMAI (Partito Democratico Veneto)
Grazie, Presidente.
Ho parlato poco su questo provvedimento perché l'hanno seguito i colleghi delle Commissioni, i colleghi di minoranza. Mi sento di dover intervenire soltanto dopo quest'ultimo intervento della presidente Rizzotto. Con tutto il rispetto, Presidente, nel breve periodo della mia vita in cui ho avuto la fortuna di stare in maggioranza, l'unica cosa che mi aveva insegnato il mio Sindaco era che andare a far polemica in maggioranza, in un contesto in cui la minoranza sta lavorando in maniera serena per provare a migliorare questa norma, facendo proposte (qualcuna accolta e qualcuna no) in maniera assolutamente pacifica, stando sui temi e sul testo, andare, sostanzialmente, a bacchettare uno a uno i Consiglieri, come se stessimo facendo lesa maestà, francamente mi sembra fuori luogo. Capisco quando qui si alzano i toni. Vivaddio. Tendenzialmente è più facile che li alzi la minoranza. La maggioranza, però, quando bastona senza ragione, francamente, risulta incomprensibile a noi, ma secondo me anche a voi.
Stiamo affrontando un provvedimento in maniera serena, puntuale e ‒ per inciso ‒ condividendo anche alcuni passaggi di questa norma. Nessuno di noi ha detto che è una norma drammatica. Ci sono alcune cose su cui siamo d'accordo e altre su cui siamo meno d'accordo. Prendere a sberle i Consiglieri di minoranza su questo tema, onestamente, mi sembra quantomeno fuori luogo.
Tutto qui. Grazie.
PRESIDENTE
Non vedo altri interventi.
Metto in votazione l'emendamento n.
A0039, come modificato verbalmente dal proponente relatore. Il relatore è favorevole.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Siamo sull'articolo 11.
Metto in votazione l'articolo
11.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Passiamo all'articolo 12.
Metto in votazione l'articolo
12.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Prima del voto finale, abbiamo quattro ordini del giorno.
ODG n. A0035
Ordine del giorno presentato dalla consigliera Baldin relativo a "PROMUOVERE L'UTILIZZO IN VIA PRIORITARIA DELLE SUPERFICI DELLE STRUTTURE EDIFICATE" IN OCCASIONE DELL'ESAME DELLA PROPOSTA DI LEGGE RELATIVA A "NORME PER LA DISCIPLINA PER LA REALIZZAZIONE DI IMPIANTI FOTOVOLTAICI CON MODULI UBICATI A TERRA". (Progetto di legge n. 97) APPROVATO (Deliberazione n. 98/2022)
(N.d.r. – Si riproduce il testo scritto dell'ordine del giorno come presentato)
IL CONSIGLIO REGIONALE DEL VENETO
PREMESSO CHE:
- il progetto di legge n. 97 "Norme per la disciplina per la realizzazione di impianti fotovoltaici con moduli ubicati a terra" ha, come prima finalità, quella di "preservare il suolo agricolo quale risorsa limitata e non rinnovabile" (cfr. art. 1 co. 1);
- a tale principio si aggiunge un orientamento favorevole alla realizzazione di impianti in aree già antropizzate quali le aree industriali, artigianali e logistiche; le superfici degli edifici; le discariche, le miniere o le cave dismesse (cfr. art. 7);
- l'art. 6 prevede che sarà la Giunta regionale, con proprio provvedimento, a definire le linee guida operative per la realizzazione degli impianti;
CONSIDERATO CHE:
- il provvedimento attuativo che dovrà essere emanato dalla Giunta non potrà non tenere conto di due dati statistici riguardanti la nostra regione:
1) con ferimento al 2020 "a livello regionale la percentuale di suolo consumato al netto delle acque sul totale della superficie è pari al 12,48% (secondi di poco solo alla Lombardia 12,49%), valore quasi doppio rispetto al valore calcolato a livello nazionale (7,21%)";
2) il numero dei capannoni industriali presenti sul territorio veneto è impressionante, parliamo di circa 92 mila edifici (pari al 18,4% della superficie consumata) il 12% dei quali è dismesso o abbandonato;
- appare evidente che detto provvedimento dovrà contenere misure che favoriscano l'utilizzo in via prioritaria di tali strutture al fine di consentire, da un lato, la conservazione del suolo non ancora utilizzato e, per altro verso, la rigenerazione del patrimonio immobiliare veneto.
Tutto ciò premesso il Consiglio Regionale
IMPEGNA LA GIUNTA REGIONALE
a individuare, nell'emanando provvedimento di cui all'art. 6 del PDL 97, misure per l'utilizzo in via prioritaria delle superfici di tutte le strutture edificate, ivi compresi capannoni industriali e parcheggi secondo soluzioni industriali volte ad assicurarne la funzionalità.
Collega Baldin, prego.
Erika BALDIN (Movimento 5 Stelle)
Grazie, Presidente.
Ho ascoltato in silenzio questa lunga discussione e ho tratto anche degli spunti interessanti dai colleghi. Questo ordine del giorno chiede, in sostanza, alla Giunta, all'Assessore competente e a tutto il Consiglio di considerare in via prioritaria...
PRESIDENTE
Colleghi, se volete sospendiamo un attimo e riprendiamo tra un'oretta o due.
Prego, collega Baldin.
Erika BALDIN (Movimento 5 Stelle)
Grazie, Presidente.
Quest'ordine del giorno ‒ ripeto ‒ chiede di considerare in via prioritaria l'installazione dei pannelli su superfici già oggetto di utilizzazione. Consideriamo vari aspetti. Come sapete, non serve che lo ribadisca, siamo una Regione iper-cementificata. Abbiamo una percentuale di suolo consumato, al netto delle acque, pari al 12,48%, secondi solo alla Lombardia, con il 12,49%. Teniamo presente anche il numero dei capannoni industriali, che sono tantissimi, circa 92.000.
Con questo ordine del giorno, chiedo che l'utilizzo in via prioritaria di queste strutture, di questi pannelli... Nessuno sta dicendo che non vadano messi. Anzi, siamo in un'epoca in cui dobbiamo puntare prioritariamente alle energie rinnovabili, a cercare altre fonti energetiche, perché ne abbiamo estremamente bisogno. Siamo carenti, sotto questo profilo. Vanno sicuramente incentivate a più non posso, soprattutto in questo periodo storico di estrema necessità e di estrema difficoltà anche da parte delle famiglie di pagare le bollette.
Si richiede, quindi, un utilizzo in via prioritaria per la conservazione del suolo non ancora utilizzato, quindi che ci sia anche un impegno da parte della Giunta di considerare tutte le superfici, ad esempio capannoni industriali e parcheggi, secondo soluzioni industriali volte ad assicurare la funzionalità.
PRESIDENTE
Grazie, collega Baldin.
Collega Bet, prego.
Roberto BET (Zaia Presidente)
Per esprimere un voto o, comunque, una considerazione di favore rispetto all'ordine del giorno presentato dalla collega Baldin.
PRESIDENTE
Bene.
Metto in votazione l'
ODG n.
A0035.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
ODG n. A0036
Ordine del giorno presentato dal consigliere Gerolimetto relativo a "SOSTEGNO ALLA DIFFUSIONE DELLE FONTI ENERGETICHE RINNOVABILI: RIDUZIONE DELLE IMPOSTE PER GLI EDIFICI CHE INSTALLANO PANNELLI FOTOVOLTAICI SUI TETTI" IN OCCASIONE DELL'ESAME DELLA PROPOSTA DI LEGGE RELATIVA A "NORME PER LA DISCIPLINA PER LA REALIZZAZIONE DI IMPIANTI FOTOVOLTAICI CON MODULI UBICATI A TERRA". (Progetto di legge n. 97) APPROVATO (Deliberazione n. 99/2022)
(N.d.r. – Si riproduce il testo scritto dell'ordine del giorno come presentato)
Il Consiglio regionale del Veneto
PREMESSO CHE in data 20 settembre 2021 è stato presentato il progetto di legge regionale n. 97 "Norme per la disciplina per la realizzazione di impianti fotovoltaici con moduli ubicati a terra" volto ad intervenire nell'ordinamento regionale allo scopo di favorire l'installazione degli impianti fotovoltaici nelle aree idonee, tutelando al contempo le aree inidonee all'installazione.
PREMESSO INOLTRE CHE con l'approvazione della direttiva 2001/77/CE del Parlamento e del Consiglio del 27 settembre 2001 sulla promozione dell'energia elettrica prodotta da fonti energetiche rinnovabili nel mercato interno dell'elettricità, recepita in seguito dall'Italia con il decreto legislativo 29 dicembre 2003 n. 387, l'Unione europea ha stabilito per ogni Stato membro gli obiettivi da raggiungere nell'ambito della produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili.
VISTO CHE la programmazione europea basata sulla successiva Direttiva (EU) 2018/2001 ha definito ulteriori standard minimi in materia di rinnovabili introducendo nell'ordinamento, il traguardo del 30% di consumi finali lordi con la produzione di energia da fonti rinnovabili, nonché gli obiettivi del Green Deal e del Piano nazionale di Ripresa e Resilienza i quali prevedono aggiuntive e rilevanti riduzioni delle emissioni di gas serra di almeno il 55% entro il 2030;
VISTO CHE l'edilizia nel suo complesso costituisce il più grande consumatore di energia nell'UE, nonché uno dei principali responsabili delle emissioni di biossido di carbonio, imputabili principalmente all'utilizzo, alla costruzione e alla demolizione.
CONSIDERATO CHE:
- migliorare l'efficienza energetica dell'edilizia rappresenta anch'esso uno dei fondamentali presupposti per il conseguimento dell'ambizioso obiettivo di neutralità in termini di emissioni di carbonio entro il 2050, così come definito dal già citato Green Deal europeo.
- l'installazione dei pannelli fotovoltaici in ogni edificio possibile porterebbe all'autosufficienza energetica senza consumo di suolo;
CONSIDERATO INFINE CHE, proprio in occasione della discussione in aula del progetto di legge 97, e coerentemente con la disciplina ivi contenuta, risulta quanto mai opportuno incentivare l'utilizzo degli impianti fotovoltaici nell'edilizia e in particolare nelle singole abitazioni.
impegna la Giunta regionale
ad attivarsi presso il Governo affinché la variazione catastale che incrementa il valore dell'immobile in seguito all'installazione dei pannelli fotovoltaici sia ininfluente ai fini dell'applicazione delle tasse, in particolare all'applicazione dell'IMU.
Collega Gerolimetto, prego.
Nazzareno GEROLIMETTO (Zaia Presidente)
Grazie, Presidente.
Colgo l'occasione per ringraziare tutti i colleghi per il grande lavoro fatto su questo progetto di legge, molto auspicato e altrettanto complicato da portare avanti. Credo sia stato svolto un ottimo lavoro.
Noi tutti auspichiamo che non si vadano ad installare sulle campagne fertili i pannelli fotovoltaici. Condividiamo tutti questo obiettivo. Tutti, però, siamo consapevoli della necessità di avere produzione di energia da fonti rinnovabili. È già stato approvato l'ordine del giorno che ha preceduto questo. Se non li installiamo sulle campagne, da qualche parte dobbiamo trovare il modo di installarli. Credo – tutti lo condivideremo senz'altro – sia opportuno intanto coprire gli edifici esistenti, quelli edificandi e quelli esistenti.
Ci sono anche delle sovvenzioni. Il PNRR stanzia dei fondi per installare pannelli fotovoltaici sui tetti dei capannoni agricoli, ma ci sono stati anche fondi regionali, fondi POR, POR-FESR, che hanno aiutato le aziende a coprire i capannoni, non solo agricoli, ma artigianali e industriali, con i pannelli fotovoltaici per produrre energia.
Condividiamo tutti l'obiettivo. Vorremmo tutti che succedesse questo, però, dall'altra parte, abbiamo l'imposizione delle tasse. Da una parte, tutti vogliamo questo; dall'altra, il giorno dopo aver installato i fotovoltaici, devi fare la variazione catastale, che aumenta il valore dell'immobile e, conseguentemente, la tassazione va ad incidere, in primis l'IMU.
La richiesta o, meglio, l'attenzione che chiedo con questo ordine del giorno è che ci si attivi affinché da parte del Governo venga sterilizzato ‒ diciamo così ‒ l'aumento catastale, quindi l'aumento della tassazione che va a gravare su chi contribuisce alla produzione di energia di questo Paese. Grazie.
PRESIDENTE
Grazie a lei.
Non vedo altri interventi.
Metto in votazione l'
ODG n.
A0036.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
ODG n. A0037
Ordine del giorno presentato dai consiglieri Speranzon, Polato, Soranzo, Formaggio e Razzolini relativo a "SI CHIEDE ALLA REGIONE VENETO DI PRIVILEGIARE LA REALIZZAZIONE DI IMPIANTI FOTOVOLTAICI UBICATI A TERRA NELLE ZONE URBANISTICAMENTE COMPROMESSE, RISPETTANDO LE AREE AGRICOLE" IN OCCASIONE DELL'ESAME DELLA PROPOSTA DI LEGGE RELATIVA A "NORME PER LA DISCIPLINA PER LA REALIZZAZIONE DI IMPIANTI FOTOVOLTAICI CON MODULI UBICATI A TERRA". (Progetto di legge n. 97) APPROVATO (Deliberazione n. 100/2022)
(N.d.r. – Si riproduce il testo scritto dell'ordine del giorno come presentato)
Il Consiglio regionale del Veneto
PREMESSO CHE:
E' in approvazione, in Consiglio regionale del Veneto, il progetto di legge n.97 che titola "Norme per la disciplina e la realizzazione di impianti fotovoltaici con moduli ubicati a terra" al fine di rispettare la direttiva 2001/77/CE del Parlamento e del Consiglio del 27 settembre 2001 sulla promozione dell'energia elettrica prodotta da fonti energetiche rinnovabili nel mercato interno dell'elettricità dove l'Unione europea ha stabilito per ogni Stato membro gli obiettivi da raggiungere nell'ambito della produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili;
Il Piano Nazionale Integrato Per l'Energia e il Clima (PNIEC) recita testualmente come obiettivo: "l'ambiente verrà preservato conciliando sviluppo industriale e scelte ecologiche."
Il PNIEC fissa come goals da raggiungere per l'Italia nel 2030:
- Energia da FER nei Consumi Finali lordi il 30%
- Energia da FER nei Consumi Finali lordi nei trasporti il 21,6%
- Energia da FER nei Consumi Finali lordi per riscaldamento e raffrescamento + 1,3% annuo.
La legge di delegazione europea per il 2021 all'articolo 5 sulla promozione dell'uso dell'energia da fonti rinnovabili", in via di estrema sintesi, prevede "al fine del concreto raggiungimento degli obiettivi indicati nel Piano nazionale integrato per l'energia e il clima (PNIEC)" una disciplina per l'individuazione delle superfici non solo delle aree inidonee, ma anche delle aree idonee per l'installazione di impianti a fonti rinnovabili disponendo che ciò debba avvenire "nel rispetto delle esigenze di tutela del patrimonio culturale e del paesaggio, delle aree agricole e forestali, della qualità dell'aria e dei corpi idrici, privilegiando l'utilizzo di superfici di strutture edificate, quali capannoni industriali e parcheggi, e aree non utilizzabili per altri scopi, compatibilmente con le caratteristiche e le disponibilità delle risorse rinnovabili, delle infrastrutture di rete e della domanda elettrica, nonché tenendo in considerazione la dislocazione della domanda, gli eventuali vincoli di rete e il potenziale di sviluppo della rete stessa";
Il Consiglio Europeo Straordinario del 31 maggio 2022, nel documento conclusivo, ha sottolineato, come priorità a breve termine, l'importanza delle fonti energetiche interne per la sicurezza dell'approvvigionamento energetico; la questione della transizione energetica nel nostro Paese, in termini prospettici, è strettamente connessa ad una programmazione attendibile, e prevedibile del mix delle fonti energetiche in grado di garantire la sicurezza dell'approvvigionamento energetico interno e il mantenimento della competitività del nostro sistema economico;
CONSIDERATO CHE:
La regione Veneto ha nel comparto agroalimentare una delle filiere più importanti a livello nazionale con più di 75.000 aziende agricole, una produzione lorda di circa 6.3 miliardi di euro all'anno, un export dell'agroalimentare pari a circa 7.1 miliardi di euro e una superficie agricola utilizzata pari a 781.633 ettari;
La regione Veneto è la prima Regione in Italia in termini di presenze turistiche con circa 50 milioni di visitatori all'anno, 2.766 strutture alberghiere, 273 istituti museali e circa 12 milioni di arrivi di turisti nel solo 2021 ponendo la nostra regione tra le più attrattive d'Europa;
Nell'area di Porto Marghera che ha più di 3200 ettari, gran parte dei terreni sono asfaltati e inutilizzati dal punto di vista industriale ed inabilitati all'utilizzo poiché fortemente inquinati e da bonificare. Nel Veneto è presente dunque la più grande area da destinare a parco solare realizzando un'imponente riqualificazione di un ambiente fortemente compromesso e inutilizzato;
RITENUTO CHE:
Stiamo affrontando una crisi economica senza precedenti dove due numeri sintetizzano la tensione tra due emergenze ugualmente pressanti: da un lato i 179 ettari di suolo « consumati » nel 2020 dall'installazione di nuovi impianti fotovoltaici a terra, come rilevato dal Rapporto sul consumo di suolo 2021 dell'Ispra e dall'altro una crisi alimentare mondiale che riguarda direttamente anche l'Italia, che importa addirittura il 62 per cento del proprio fabbisogno di grano per la produzione di pane e biscotti, il 35 per cento del grano duro per la pasta e il 46 per cento) del mais di cui ha bisogno per l'alimentazione del bestiame;
Non è possibile pensare di poter sovrastimare l'installazione di impianti per la produzione di energia da fonti rinnovabili su ogni terreno agricolo disponibile, poiché il problema non è la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili in sé, ma l'assenza di una pianificazione globale che consideri gli impatti sul paesaggio e su settori strategici per il Veneto come agricoltura e turismo;
impegna la Giunta regionale
ad assumere, dopo l'approvazione della legge n. 97 che titola "Norme per la disciplina e la realizzazione di impianti fotovoltaici con moduli ubicati a terra", ogni iniziativa di competenza volta a privilegiare l'installazione di impianti per la produzione di energia da fonti rinnovabili in: aree urbanisticamente compromesse, periferie urbane, aree industriali, aree edificate, aree dismesse da recuperare, aree demaniali, aree inutilizzate, ed inoltre la rete stradale, autostradale e ferroviaria e le corrispondenti fasce di rispetto delle reti summenzionate, prevedendo anche l'utilizzo dei pannelli di protezione acustica, tutto quanto sopra citato per evitare l'installazione di impianti fotovoltaici a terra nelle aree agricole.
Collega Speranzon, prego.
Raffaele SPERANZON (Fratelli d'Italia - Giorgia Meloni)
Presidente, la ringrazio.
Abbiamo deciso di presentare questo ordine del giorno, noi del Gruppo di Fratelli d'Italia, per rafforzare le indicazioni che sono già contenute nel PDL che ci apprestiamo ad approvare in quest'Aula.
Abbiamo voluto portare anche noi un contributo, accanto a quello che pregevolmente i Consiglieri di maggioranza e opposizione hanno portato durante i lavori delle Commissioni competenti. Ringrazio anch'io il consigliere Bet per il lavoro svolto in questi mesi e anche la Commissione e l'Assessore che hanno permesso di arrivare a questo punto.
Certo, c'è un quadro normativo, a livello nazionale, che non ci soddisfa ed è la ragione per la quale siamo qui a discutere di questo ordine del giorno e più in generale di questo PDL, che nasce per l'appunto da un quadro normativo che rischia davvero di trasformare in una distesa di silicio il contado veneto, così come quello nazionale.
Come hanno ricordato molti Consiglieri che hanno preceduto il mio intervento, è assolutamente necessario che ci si indirizzi verso una produzione dell'energia più compatibile con le sfide che ci pone l'ambiente oggi e anche più compatibile con le necessità di approvvigionamento e di autosufficienza energetica a livello nazionale e a livello comunitario. Per cui, ben venga un indirizzo fortemente deciso e determinato verso le fonti rinnovabili energetiche, però evitando che ci possa essere un contrasto con le necessità di difendere il nostro patrimonio paesaggistico, di difendere le nostre produzioni agricole, di difendere il nostro territorio già gravemente compromesso nel corso degli anni.
Io, nel corso dell'intervento che ho fatto all'inizio della discussione, avevo portato un esempio all'attenzione dell'Aula legato all'area qui vicina di Porto Marghera; un esempio lampante ed enorme di dove potrebbero essere installati impianti di fotovoltaico a terra, senza pregiudicare né il paesaggio, né tantomeno limitare lo sviluppo delle attività agricole.
Abbiamo presentato questo ordine del giorno che parte da questi considerata: "La regione Veneto ha nel comparto agroalimentare una delle filiere più importanti a livello nazionale con più di 75.000 aziende agricole, una produzione lorda di circa 6,3 miliardi di euro all'anno, un export dell'agroalimentare pari a circa 7,1 miliardi di euro e una superficie agricola utilizzata pari a 781.633 ettari. La regione Veneto è la prima regione in Italia in termini di presenze turistiche con circa 50 milioni di visitatori all'anno, 2.766 strutture alberghiere, 273 istituti museali e circa 12 milioni di arrivi di turisti nel solo 2021 ponendo la nostra regione tra le più attrattive d'Europa". Ovviamente i dati del 2021 risentono di quello che è stato il crollo delle presenze determinato dalla pandemia Covid.
Nell'area di Porto Marghera, che ha più di 3.200 ettari, gran parte dei terreni sono asfaltati e inutilizzati dal punto di vista industriale ed inabilitati all'utilizzo poiché fortemente inquinati e da bonificare. Nel Veneto è presente dunque la più grande area da destinare a parco solare realizzando un'imponente riqualificazione di un ambiente fortemente compromesso e inutilizzato.
Ritenuto che stiamo affrontando una crisi economica senza precedenti dove due numeri sintetizzano la tensione tra due emergenze ugualmente pressanti: da un lato i 179 ettari di suolo consumati nel 2020 dall'installazione di nuovi impianti fotovoltaici a terra e dall'altro una crisi alimentare mondiale che riguarda direttamente anche l'Italia, che importa addirittura il 62% del proprio fabbisogno di grano per la produzione di pane e biscotti, il 35% del grano duro per la pasta e il 46% del mais di cui ha bisogno per l'alimentazione del bestiame.
Tutto ciò premesso, noi chiediamo che venga impegnata la Giunta regionale ad assumere, dopo l'approvazione della legge n. 97, ogni iniziativa di competenza volta a privilegiare l'installazione di impianti per la produzione di energia da fonti rinnovabili in aree urbanisticamente compromesse, periferie urbane, aree industriali, aree edificate, aree dismesse da recuperare, aree demaniali, aree inutilizzate ed inoltre la rete stradale, autostradale e ferroviaria e le corrispondenti fasce di rispetto – chiedo solo dieci secondi – delle reti summenzionate, prevedendo anche l'utilizzo di pannelli di protezione acustica. Tutto quanto sopra citato, per evitare l'installazione di impianti fotovoltaici a terra nelle aree agricole.
PRESIDENTE
Grazie.
Collega Villanova, prego.
Alberto VILLANOVA (Zaia Presidente)
Grazie, Presidente.
Condivido l'obiettivo dell'ordine del giorno, però chiedo ai colleghi di Fratelli d'Italia, al capogruppo Speranzon, se fosse possibile fare delle piccole modifiche per fare in modo che questo ordine del giorno sia più efficace. In particolare, visto che non possiamo evitare in toto le aree agricole, chiedo se nel titolo al posto della parola "evitando" possiamo inserire la parola "rispettando" le aree agricole.
Per quello che riguarda il dispositivo finale, nella penultima riga, "tutto quanto sopra citato per evitare", invece di "evitare" per "limitare" l'installazione di impianti fotovoltaici a terra nelle aree agricole.
Grazie.
PRESIDENTE
Collega Speranzon, accetta le modifiche?
Raffaele SPERANZON (Fratelli d'Italia - Giorgia Meloni)
Chiaramente raccolgo le proposte di modifica da parte del capogruppo Villanova, anche in considerazione del fatto che, purtroppo, abbiamo una normativa nazionale alla quale dobbiamo attenerci.
PRESIDENTE
Perfetto. Grazie.
Collega Zanoni, prego.
Andrea ZANONI (Partito Democratico Veneto)
Intervengo facendo una premessa. Stiamo parlando di un ordine del giorno, che quindi non ha valore di legge, però comunque dà delle indicazioni. Anche nelle indicazioni dobbiamo essere precisi. Quindi, condividendo l'intento dell'ordine del giorno, va comunque sottolineata la questione dell'impegno finale. Qui volevo chiedere anche un chiarimento e se è possibile fare una modifica. Tra le aree dove si vuole privilegiare l'installazione di impianti, ci sono anche le aree demaniali e poi le aree inutilizzate. Scritto così, in maniera molto generica, potrebbero dare seguito a una volontà che, in realtà, noi non vorremmo esprimere, cioè aree demaniali dello Stato o della Regione. Si parla di aree normalmente protette, di alta montagna. Ad esempio, il ghiacciaio della Marmolada è un'area demaniale. Poi, le aree inutilizzate. Ecco, all'interno di molte aree protette in Veneto, nei parchi, abbiamo aree che sono inutilizzate per l'attività umana, ma rappresentano un patrimonio di biodiversità molto importante. Quindi, chiedo se si potevano togliere questi due riferimenti.
Dopodiché, c'era un'altra richiesta. Se a voi è tutto chiaro, colleghi, evidentemente non a tutti è così chiaro.
Poi, c'è la questione dell'utilizzo dei pannelli di protezione acustica. Scritto così non si capisce molto, immagino che si vogliano mettere i pannelli a uno dei lati, degli attuali pannelli di protezione acustica, penso sia questo. Questa era la richiesta.
PRESIDENTE
Collega Speranzon, prego.
Raffaele SPERANZON (Fratelli d'Italia - Giorgia Meloni)
Dal nostro punto di vista, nel momento in cui è stata scritta, le aree demaniali o le aree inutilizzate sono di per sé protette, quelle alle quali faceva riferimento il consigliere Zanoni. Non credo che ci siano rischi che, attraverso l'approvazione – anche dovesse essere questo non un ordine del giorno, ma un progetto di legge – possano essere interpretate per aree quelle che hanno dei vincoli di tipo paesaggistico.
Per quanto riguarda le fasce, si intendono per l'appunto tutti i pannelli che vengono installati, quindi fonoassorbenti, lungo le autostrade. Quelli che hanno un'esposizione utile alla raccolta dell'energia solare potrebbero essere validamente utilizzati.
PRESIDENTE
Lei accetta le richieste del consigliere Villanova. E quelle del collega Zanoni?
Raffaele SPERANZON (Fratelli d'Italia - Giorgia Meloni)
Quelle del collega Zanoni non le accetto perché ritengo che le aree demaniali e le aree inutilizzate, quelle che per l'appunto non hanno problemi dal punto di vista dei vincoli di natura ambientale, debbano restare.
PRESIDENTE
Benissimo. Basta, colleghi, non possiamo fare dibattito infinito sulla cosa.
Metto in votazione l'
ODG n.
A0037, così come modificato.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
ODG n. A0040
Ordine del giorno presentato dai consiglieri Guarda, Zanoni, Zottis, Lorenzoni, Camani, Bigon e Ostanel relativo a "PER UNA RELAZIONE BIENNALE CHE COMPRENDA TUTTE LE INFORMAZIONI UTILI AI FINI DELLA COMPLESSIVA VALUTAZIONE DEGLI EFFETTI SUL SUOLO IN MATERIA DI FOTOVOLTAICO" IN OCCASIONE DELL'ESAME DELLA PROPOSTA DI LEGGE RELATIVA A "NORME PER LA DISCIPLINA PER LA REALIZZAZIONE DI IMPIANTI FOTOVOLTAICI CON MODULI UBICATI A TERRA". (Progetto di legge n. 97) APPROVATO (Deliberazione n. 101/2022)
(N.d.r. – Si riproduce il testo scritto dell'ordine del giorno come presentato)
Il Consiglio regionale del Veneto
Visto:
- l'art. 2 del progetto di legge in oggetto, nella parte in cui, al comma 1, lett. a), nella definizione di impianto fotovoltaico contempla il riferimento, attraverso l'utilizzo dell'inciso "secondo le diverse soluzioni tecnologiche rese disponibile", a possibili e future evoluzioni della tecnologica in punto di caratteristiche degli impianti fotovoltaici, così non irrigidendo il dettato normativo ma bensì aprendolo al dato, inevitabilmente futuro, dell'avanzamento del progresso industriale e scientifica punto di caratteristiche degli impianti in questione;
Considerato che:
- le Linee guida in materia di impianti agrivoltaici pubblicate nel Giugno 2022 dal Ministero della Transizione Ecologia, prevedono, in corrispondenza della definizione di impianto agrivoltaico, specifiche caratteristiche che tali impianti devono possedere in funzione della sussumibilità nella classificazione di "avanzato" datane; in particolare, tali impianti, devono consentire la realizzazione di sistemi di monitoraggio che consentano di verificare l'impatto dell'installazione fotovoltaica sulle colture, il risparmio idrico, la produttività agricola per le diverse tipologie di colture, la continuità delle attività delle aziende agricole interessate, il recupero della fertilità del suolo, il microclima, la resilienza ai cambiamenti climatici;
- l'art 10 bis (Clausola valutativa) del progetto di legge, come introdotto attraverso l'emendamento A0039 a firma del relatore, Consigliere Bet, consente, in effetti, attraverso il procedimento di cui al comma 2, di restituire al Consiglio regionale, per il tramite della competente commissione consiliare, informazioni essenziali ai fini dell'applicazione delle disposizioni e dei risultati conseguiti nei termini esplicitati al comma 1, e cioè: progressivo conseguimento degli obbiettivi di produzione di energia da fonti rinnovabili; perseguimento dell'obiettivo di consumo zero entro il 2050; tutela del suolo agricolo e lotta ai cambiamenti climatici;
Ritenuto che:
- i risultati da verificare attraverso la Clausola valutativa di cui al comma 10 bis richiedono, in un'ottica di ampia conoscenza e disponibilità delle informazioni utili a verificare tutti gli aspetti in grado di meglio spiegare e sorreggere tali verifiche, debbano prendere a riferimento ulteriori variabili in grado di incidere sulle grandezze osservate, e cioè risparmio idrico, produttività agricola per le diverse tipologie di colture, la continuità delle attività delle aziende agricole interessate, recupero della fertilità del suolo, microclima, resilienza ai cambiamenti climatici;
Rilevato, in tal senso, che:
- il comma 2 dell'art. 10, nel delimitare l'oggetto relazione biennale, stabilisce che essa contenga "[...]
in relazione alle diverse tipologie di impianti, l'elaborazione di dati resi disponibili dai propri enti strumentali del settore primario e in collaborazione con enti di ricerca, anche con riferimento agli effetti sul suolo utilizzato" con ciò disegnando i tratti di una relazione chiamata a comprendere, direttamente o indirettamente, ed esplicitare i dati di attuazione in relazione alle diverse tipologie di impianti rispetto agli effetti che essi hanno sul risparmio idrico, la produttività agricola per le diverse tipologie di colture, la continuità delle attività delle aziende agricole interessate, il recupero della fertilità del suolo, il microclima, la resilienza ai cambiamenti climatici
Tutto quanto sopra premesso
impegna la Giunta regionale
ad attivarsi, in vista della relazione biennale di cui al comma 2 dell'art. 10 bis del progetto di legge n. 97, al fine di avviare ogni necessaria e opportuna interlocuzione con i propri enti strumentali del settore primario e gli enti di ricerca, funzionale a ricomprendere tra le previste informazioni riguardanti le diverse tipologie di impianti anche le informazioni relative a risparmio idrico, produttività agricola per le diverse tipologie di colture, continuità delle attività delle aziende agricole interessate, recupero della fertilità del suolo, il microclima, la resilienza ai cambiamenti climatici.
Comunico che l'ODG n. A0040 è stato depositato a lavori già iniziati. Pertanto, non prevede discussione, ma esclusivamente votazione diretta.
Metto in votazione l'
ODG n.
A0040.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Passiamo alla votazione finale del PDL 97.
Per dichiarazione di voto, la parola a Roberto Bet. Prego.
Roberto BET (Zaia Presidente)
Grazie, Presidente.
Sarò brevissimo perché la discussione è stata ampia e molto partecipata rispetto a questo PDL, che finalmente giunge al voto finale. Sono stati mesi complicati, difficili nell'affrontare una disciplina sulla quale, appunto, come si diceva prima, si partiva da zero; da zero dal punto di vista normativo, di legge regionale, perché non c'era un riferimento, neanche in Italia, da parte di altre Regioni su cui costruire e magari andare anche a vedere delle esperienze già fatte.
Lo abbiamo costruito sulla base di un modello di sviluppo degli impianti di produzione da fonti di energia rinnovabile tutto veneto. All'inizio del mio intervento, quando ho presentato la legge, vi ho citato un dato: in Veneto ci sono sette chilometri quadrati di territorio occupato da impianti fotovoltaici a terra, che coprono quindi il terreno e rappresentano il 18% di tutti gli impianti fotovoltaici che ci sono in Veneto. Quindi, l'82% degli impianti sono sopra i capannoni, sopra i tetti, sulle aree già compromesse da un punto di vista ambientale. Io direi che quella è la strada che già i veneti ci hanno indicato come la strada dove andare a realizzare questi impianti. È per questo motivo che abbiamo, sulla base delle limitate competenze, perché la Regione, su questa materia, è stretta tra discipline nazionali e a volte non è neanche stretta, perché non ci sono neanche discipline nazionali, non c'è neanche una norma nazionale quadro, per cui è anche difficile capire il Governo dove vuole andare, un Governo che in questi mesi è stato spesso e volentieri schizofrenico, a volte un po' ideologico, a volte un po' improvvisato, con norme spot, puntuali, che non davano un inquadramento generale della materia, ma che cercavano i 500 metri dalle zone industriali piuttosto che per il 60% dell'area verde in zona industriale si può fare il fotovoltaico. Tutte norme che non so neanche se avranno una lunga vita.
Sulla base di questo quadro un po' variabile, a volte assente, abbiamo costruito un quadro invece regionale che, secondo me, dà tranquillità innanzitutto agli uffici regionali e ringrazio tutti i dirigenti che hanno partecipato e collaborato alla redazione di questa legge e soprattutto agli operatori economici.
Leggevo questa mattina qualche commento sulla legge e già qualcuno cominciava a dire: "Ma questa legge è incostituzionale" e c'è stato anche un azzardo a citare due articoli della Costituzione, l'articolo 41 e l'articolo 9 della Costituzione. Secondo il commentatore questa legge sarebbe debole e carente sotto questi due profili. L'articolo 41 è l'articolo sulla libertà di iniziativa economica e io credo che con questa legge noi non abbiamo limitato minimamente la libera iniziativa economica e non abbiamo neanche fatto discriminazioni tra tipologie di imprenditori o categorie imprenditoriali. Abbiamo semplicemente detto e riconfermato che in zona agricola, cosa che è già disciplina più volte riconosciuta valida dalla Corte costituzionale, l'edificabilità possono realizzarla i coltivatori diretti e gli imprenditori agricoli a titolo principale con piani aziendali, e abbiamo recuperato quel vecchio istituto di cui abbiamo più volte parlato durante la discussione, che è quello dell'asservimento. Per cui il principio è che se non fai l'agrivoltaico, che è l'indicazione che noi diamo in zona agricola, farai il fotovoltaico tradizionale, ma mi garantisci che ci siano molti terreni, dopo l'ultimo emendamento 15 ettari per ogni ettaro occupato del fotovoltaico, che rimarranno liberi da impianti di tipo industriale di produzione di energia elettrica e saranno dedicati all'agricoltura. Quindi, l'obiezione sulla libera iniziativa economica non la vedo particolarmente pericolosa, né ci sentiamo deboli sotto questo profilo.
Non ci sentiamo nemmeno deboli sotto il profilo dell'articolo 9 della Costituzione, come recentemente modificato. L'articolo 9 è quello che tutela la cultura, il paesaggio artistico e storico della nazione, e adesso, con la recente modifica, tutela dell'ambiente, della biodiversità, degli ecosistemi e, in generale, anche la tutela degli animali.
Noi con questa normativa siamo andati proprio a tutelare l'ambiente, a tutelare il paesaggio, a mettere nero su bianco e a chiarire che i siti UNESCO non possono essere luoghi che vengono contaminati dalla presenza di impianti industriali di questo tipo. Abbiamo detto che alcune zone – e le abbiamo elencate – ambientali vanno tutelate e non possono essere occupate da questo tipo di impianti. Quindi il paesaggio, la storia, il Veneto, l'identità veneta rimane e le caratteristiche del nostro territorio permangono.
Al contempo raggiungiamo anche l'obiettivo di produrre energia da fonti rinnovabili. Gli spazi ci sono, abbiamo visto – e gli studi che lo dimostrano – che ci sono zone industriali non sviluppate, ci sono migliaia di capannoni che possono essere utilizzati. Certo, costa di più, certo, magari in questo momento non è economicamente conveniente, però questo è l'appello che noi facciamo al Governo, l'abbiamo detto durante tutta questa discussione che la Regione su questa partita non avrà soldi da mettere e incentivare, anche perché si tratterebbe di milioni e milioni di euro per incentivare iniziative di questo genere. Però il Governo con il PNRR ha una responsabilità storica: o favorisce uno sviluppo delle energie governato, omogeneo, chiaro, che tuteli il territorio e che tuteli il nostro paesaggio agricolo, oppure lasceremo in mano agli speculatori operazioni che poi non porteranno a dei grandi risultati, ma andranno poi a contaminare il nostro territorio e probabilmente anche a limitare la produzione agricola. Cosa di cui noi invece abbiamo particolarmente bisogno. Non è una legge ideologica che si schiera a favore del fotovoltaico sempre e ovunque. Non è una legge ideologica che limita il fotovoltaico, perché siamo contrari alle fonti rinnovabili. Anzi, siamo molto favorevoli, però tutto va fatto con testa: cum grano salis, come dicevano i latini. Credo che questa legge abbia proprio questo obiettivo di dare una disciplina che abbia un po' di sale a un settore particolarmente complicato e complesso.
Concludo ringraziando anch'io tutto il Settore legislativo, il dottor Giachetti, il dottor Simionato, gli Assessori e anche i colleghi della minoranza Lorenzoni, Ostanel e Guarda, che non c'è più, e anche Zanoni (non c'è più, nel senso che è assente in questo momento). Li ringrazio perché ogni stimolo e anche contraddizione, obiezione che mi è stata rivolta rispetto a questa legge ha aiutato poi a fare dei passi in avanti e andare incontro anche alle loro richieste e quindi ne esce un testo complessivamente equilibrato, solido, che può affrontare, appunto come dicevo prima, il filtro della Corte costituzionale e penso che possa diventare anche un punto di riferimento a livello nazionale come disciplina organica del fotovoltaico a terra.
Grazie.
PRESIDENTE
Grazie a lei.
La parola al collega Zanoni.
Andrea ZANONI (Partito Democratico Veneto)
Questa era una legge attesa da molto tempo, perché dai territori ricordo sono arrivate molte sollecitazioni perché in Veneto non ci sono paletti a questa rincorsa al fotovoltaico a terra portata avanti da gruppi che stanno facendo degli importanti investimenti. È una corsa dovuta anche agli obiettivi dell'Unione europea per arrivare a una determinata quota di energia prodotta da fonti rinnovabili. Dai territori, dai Sindaci, dai Consigli comunali, dai Consiglieri comunali, associazioni ambientaliste, cittadini, comitati di cittadini ci sono arrivate molte segnalazioni. Ci sono stati moltissimi articoli di cronaca sui giornali, ci sono stati appelli anche di giovani.
Ricordo una giovane studentessa che ha rivolto un appello, una lettera aperta direttamente al Presidente della Regione. Ci sono state moltissime petizioni, ci sono state anche manifestazioni, mozioni, ordini del giorno nei nostri Comuni perché in una Regione come la nostra, che ha patito per anni e sta patendo la questione del consumo del suolo, i cittadini si vedono sparire attorno a loro la biodiversità, i campi, le campagne e c'era molta preoccupazione sul fatto che questa diventasse una nuova forma di consumo di suolo. C'è stata l'iniziativa da parte del collega Bet di presentare prima un progetto di legge e poi un altro e si è arrivati oggi a questa norma. Sicuramente c'è stato dietro un lavoro molto importante, immane, da parte degli uffici e da parte dei colleghi. Noi abbiamo dato un contributo particolare, importante in Commissione perché è una norma molto tecnica e devo dire che abbiamo passato veramente diverse convocazioni, ho perso il conto anche di quante. Con soddisfazione, molte richieste, come ricordava tra l'altro adesso il relatore Bet, sono state anche recepite.
C'è qualche rammarico, però: è come comprare qualcosa a scatola chiusa. Prima la collega Rizzotto è tornata sulla mia richiesta di sapere questa legge quanta percentuale di terreno agricolo andrà effettivamente a tutelare, a vietare per il fotovoltaico a terra. Dice che non potevamo dare la cifra, ma io non pretendevo una cifra esatta, almeno un ordine di grandezza. È il 20-30% che andiamo a tutelare o è l'80-90%? Capite che cambia moltissimo questo e averlo già in mente ci consentiva di sviluppare certi ragionamenti rispetto ad altri.
Il collega Lorenzoni è sempre stato preoccupato dai vincoli di questa legge. Però, se la Regione, gli uffici regionali, incrociando le varie banche dati, mi dicevano che approssimativamente potrebbe essere dal 20 al 40 rispetto dal 70 al 90, cambiano le cose. Avrei potuto dire a Lorenzoni: guarda che, siccome la previsione di tutela mi va dal 10 al 20%, non devi essere preoccupato, perché la stragrande maggioranza dei terreni saranno liberi per questi impianti. Diverso sarebbe stato se queste aree tutelate mi vanno a toccare un'area che va dall'80 al 90%. A quel punto dico al collega Lorenzoni: forse hai ragione ad avere qualche titubanza in merito.
Capite che sapere non in maniera precisa, collega Rizzotto, ma sapere almeno approssimativamente che effetti avrà questa legge, indipendentemente dalle Province... possiamo tenerci un delta, per carità, ma per tutte le aree comprese nei tre macrogruppi architettonico-storico, ambientale e agricolo messe assieme potevamo dare un numero. Io credo che con tutte le banche dati, con la digitalizzazione che abbiamo, ci sia la possibilità di avere almeno approssimativamente un dato. Questa è la prima cosa che volevo chiarire.
La seconda. Siccome abbiamo gli occhi puntati di molta fetta della popolazione, preoccupata da un lato perché non vuole consumare terreno agricolo, preoccupata (magari la stessa o anche altra parte) dai cambiamenti climatici e sa quanto importante sia il fotovoltaico, dobbiamo dire esattamente il valore che ha questa legge e gli effetti che avrà. Quando noi andiamo a fare l'elenco delle aree che diciamo di voler tutelare, andiamo a dire che queste aree vengono classificate come indicatori di presuntiva non idoneità. Presuntiva non idoneità: non scriviamo che è vietato mettere il fotovoltaico in queste aree di carattere ambientale, storico, paesaggistico e agricolo, ma diciamo che costituiscono indicatori di presuntiva non idoneità. È ben diverso. È un po' un salto nel buio, non sapremo come verrà applicata questa legge. È vero quello che dice il collega Bet, va ammesso: è stato un gioco anche di equilibri per trovare la strada giusta per evitare che le norme superiori statali, che prevedono e considerano queste fonti rinnovabili come qualcosa di pubblica utilità... Perché si potesse trovare appunto un punto di equilibrio utile a normare e a mettere dei paletti, con però questo importante fatto derivante da una norma statale. Sicuramente non era una cosa facile. Il lavoro è stato sicuramente molto.
Mettermi in bocca, parlo sempre della collega Rizzotto, che la Commissione Ambiente non lavora è sbagliato. Io ho detto ben altra cosa, io ho detto che è stato impiegato troppo tempo, ma che questo troppo tempo è stato dovuto anche a una iniziale titubanza, evidentemente, ai tanti punti di domanda che c'erano. Però rispetto al primo progetto di legge è passato un anno e mezzo e qui nessuno mi può smentire sul fatto e ci può smentire sul fatto che da quando è stata depositata quella legge chi è del settore ha drizzato le antenne e ha accelerato – e lo sappiamo tutti – delle pratiche per presentare appunto le domande per queste nuove installazioni. Questo è un dato di fatto, con questo non si dice che una Commissione non lavora, si dice semplicemente che ci sono stati degli effetti sul territorio che nessuno può smentire, dovuti a questa cosa qui. Un anno e mezzo. Questa era semplicemente l'osservazione che volevo fare.
Sicuramente vogliamo evitare di mettere i pannelli fotovoltaici sui campi, questa forma di consumo di suolo, ma se vogliamo farlo, dobbiamo anche agevolare, incentivare, aiutare chi vuole mettere i pannelli fotovoltaici sui tetti delle nostre case, sui tetti dei nostri capannoni (3 milioni di case, 90.000 capannoni) e siamo maledettamente in ritardo.
Io spero che questa legge ci faccia raccogliere i frutti che vorremmo avere, che serva veramente da una parte a bloccare questa corsa al consumo del suolo agricolo. Ma doveva essere più coraggiosa sull'incentivare il fotovoltaico nelle aree che considereremo idonee. La nostra Regione in questo Consiglio in bilancio ha visto passare finanziamenti veramente molto importanti per opere per la nostra Regione, ma pochissimi su questo fronte. Sulle rinnovabili abbiamo investito poco o niente. Non ce lo possiamo più permettere, perché stiamo vedendo, settimana dopo settimana, giorno dopo giorno, gli effetti del cambiamento climatico, che nessuno pensava di vedere svilupparsi in maniera così veloce.
Tutti, anche il mondo della scienza, si stanno chiedendo le ragioni di questi rapidi mutamenti. Quindi, noi dovremmo andare a una velocità sicuramente maggiore di questi fenomeni e puntare alla realizzazione, nella nostra regione, del maggior numero possibile di impianti fotovoltaici, naturalmente cercando di rispettare l'agricoltura, la biodiversità e i terreni agricoli.
PRESIDENTE
Collega Lorenzoni, prego.
Arturo LORENZONI (Gruppo Misto)
Grazie, Presidente. Grazie al collega Zanoni, del quale sposo le conclusioni, che mi trovano assolutamente d'accordo. Anch'io parto dai ringraziamenti agli uffici, che sono stati solerti e di supporto a tutta l'attività. Ringrazio anche il relatore Bet, che si è sempre confrontato con immediatezza e disponibilità.
Questo, però, non mi esime dall'esprimere un giudizio fortemente critico verso questa legge, perché abbiamo un tempismo eccezionale, veramente. In questo momento sto lavorando per conto della Commissione europea, come tecnico, per dare attuazione al programma REPOWEREU, che la Presidente della Commissione ha esplicitato il 18 maggio scorso, e l'incarico che ci è stato dato come consulenti è quello di individuare le aree idonee, perché ci sono degli obiettivi che sono stati alzati dal 32 al 40 e al 45% di energia da fonti rinnovabili al 2030, con l'obiettivo di dare agli Stati membri gli strumenti per raggiungere tali obiettivi. Ebbene, io sto vivendo veramente un dilaniamento: da una parte, come consulente, devo individuare gli strumenti per identificare le aree idonee, definite "Go-to Areas" a livello europeo, dall'altra parte qui mi trovo a lavorare a un provvedimento per restringere. Voi capite che questo crea una certa difficoltà nel capire.
La settimana scorsa, peraltro, la Commissione europea ha approvato un regime di sostegno da 1,2 miliardi di euro per il fotovoltaico in agricoltura, certo sui tetti e per gli autoconsumi, questo è prioritario, il che sta a dimostrare come ci sia una fortissima spinta a questo tipo di investimento. Il tempo – l'ha notato la presidente Rizzotto – che abbiamo dedicato a questa legge è stato lungo, ma lo abbiamo dedicato ad un'attività che forse non era quella che in questo momento storico, in questa fase dovevamo portare avanti.
Ci tengo a dare qualche numero, però, per capirci. D'altronde, quando sento dire dal collega Speranzon che il rischio è di trasformare il contado in una piastra di silicio, allora lì mi trovo disorientato. Guardiamo i numeri. La superficie agraria utile in Veneto, tra il 2000 e il 2016, si è ridotta di 70.000 ettari, meno 8%. La superficie agraria totale in Veneto, tra il 2000 e il 2016, si è ridotta di 150.000 ettari. Attenzione, non è che prima fosse stata stabile. Già tra il 1990 e il 2010 c'era stata una riduzione dell'8,8%, diversificata, maggiore in montagna, meno 21%, minore in pianura, meno 5%. Ma queste aree che sono state lasciate negli ultimi trent'anni sono esuberanti rispetto al fabbisogno che abbiamo come Regione per raggiungere l'indipendenza energetica.
Nessuno vuole mettere a terra i pannelli in via prioritaria. L'abbiamo detto e l'abbiamo sostenuto. Però, non agiamo in maniera pregiudizievole, sulla base di idee che veramente rischiano all'esterno di portare l'attenzione su cose non corrette.
Vorrei proporre a quest'Aula un ragionamento sulla differenza tra paesaggio e ambiente. Qui c'è grande discussione a livello giuridico, e penso che il collega Bet, che ha una cultura giuridica, stia seguendo. Attenzione, per la tutela di un paesaggio identitario, a non compromettere l'ambiente, perché è questo quello che rischiamo di fare, per tenere un'idea di paesaggio che riteniamo identitaria. Ma cos'è identitario? Sono i boschi delle nostre montagne, che non c'erano un secolo fa? Sono le pianure con l'agricoltura, che non c'erano qualche secolo fa, prima che i veneziani facessero le bonifiche? Insomma, che cos'è identitario? È molto difficile questo concetto. Io penso che dobbiamo ragionare liberamente su quello che è l'elemento caratterizzante del territorio, alla luce del momento storico che stiamo vivendo, perché sono profonde le trasformazioni che dobbiamo vivere. A me non piace addirittura parlare di transizione energetica. Io la chiamo svolta energetica. Non è una transizione. Dobbiamo cambiare. Vogliamo affrancarci dal gas russo per tenere la nostra libertà? Facciamolo. Ma dobbiamo procedere con investimenti forti, con investimenti chiari.
Avrei voluto, allora, che il tempo dedicato dalla Seconda Commissione e da questo Consiglio fosse destinato a dare delle risposte prima che a mettere dei freni agli investimenti in questa Regione, che non sono percepiti bene da parte dell'industria. Capisco che ci sia il mondo agricolo e dobbiamo dare delle regole. Sono il primo a sostenerlo. L'ho detto molto, molto tempo fa, prima di accedere a questo Consiglio, che andavano messe delle regole chiare. Ma in questo modo stiamo dando un segnale che fuori è percepito in maniera negativa.
Io penso che il fatto che dobbiamo investire nel fotovoltaico sia un dato di fatto e che farlo nelle aree urbanizzate, sui tetti, sia prioritario. Però, attenzione, perché quello che non piace agli agricoltori è diverso da quello che non piace alla Sovrintendenza, è diverso da quello che non piace agli imprenditori, che non vogliono mettere vincoli sui capannoni, perché se hanno un impianto è un vincolo in più. Insomma, se andiamo a fare l'inviluppo dei vincoli, rischiamo di rimanere paralizzati. Allora, dobbiamo trovare delle soluzioni che possano essere di compromesso, certo, ma che siano praticabili in tempi veloci. Come dicevo, i privati lo facciano, è una scelta loro, ma per la pubblica amministrazione aver fatto questi investimenti sarebbe stato un toccasana rispetto ai prezzi folli che stiamo sperimentando in queste ore.
Mi piacerebbe che questo Consiglio lavorasse a creare opportunità di investimento, prima che a preoccuparsi di limitare le possibilità, oltre alla norma nazionale. Non è che qui si voglia non avere regole. Ci sono norme nazionali che sono già abbastanza chiare. E qui apro una parentesi sul tema dell'impugnazione da parte di qualcuno che – nessuno può dirlo – è un aspetto che mette alcuni punti di domanda importanti su questo provvedimento.
Dobbiamo dare, inoltre, un messaggio chiaro all'esterno relativamente alla direzione su cui vogliamo realizzare questa svolta. Noi, invece, stiamo dando un messaggio controverso con questa legge. È questo che mi dispiace, non tanto gli aspetti di dettaglio, su cui – e torno a ringraziare il collega Bet – poi si sono trovati dei compromessi che sono accettabili. Quindi, io sono favorevole a porre delle regole chiare, ma non a seguire atteggiamenti dettati più dal pregiudizio che da una visione.
Viviamo tempi che sono profondamente nuovi e non possiamo (per usare una metafora) guidare un'automobile con il Codice della strada del Novecento se iniziamo ad avere auto a guida autonoma, auto con dispositivi radicalmente diversi. Dobbiamo adeguare il Codice della strada, ma dobbiamo adeguare anche il nostro atteggiamento dal punto di vista del diritto amministrativo e della programmazione urbanistica, cosa che non stiamo facendo con questa legge. Stiamo usando il Codice della strada del Novecento per disciplinare automobili che sono dotate di tutte le attrezzature digitali che hanno le auto di oggi.
Questa è la mia critica al progetto di legge e in questo senso – l'ho già detto e lo ripeto – è un'occasione sprecata, in quanto non andiamo a creare opportunità e lanciamo un messaggio di freno, e non un messaggio di attitudine agli investimenti. Per questo, invito il Consiglio a fare un ragionamento, a dedicare del tempo a delle norme che possano creare delle opportunità di investimento nel campo delle fonti rinnovabili, nel fotovoltaico, ma penso anche alla filiera del biometano, che è una filiera che può dare grandi ricadute sul nostro territorio. Penso anche alla valorizzazione delle risorse idroelettriche, su cui nel 2029 scadono le concessioni di Enel, e dovremo avere un'idea chiara. Mi auguro che, nell'arco di questa legislatura, anche su quel fronte si provveda con una riflessione approfondita.
Questa è la ragione per cui non posso votare questo progetto di legge. Veramente rinnovo l'invito, in primo luogo al collega Bet come relatore, che ha mostrato pazienza e capacità, a lavorare per degli elementi progettuali sul tema delle fonti rinnovabili nella nostra Regione. Ne abbiamo bisogno e dobbiamo dedicare le nostre risorse a costruire, non a frenare.
PRESIDENTE
Grazie.
Collega Ostanel, prego.
Elena OSTANEL (Il Veneto che Vogliamo)
Grazie, Presidente.
La verità su questo progetto di legge l'abbiamo sentita la settimana scorsa dal collega Pan, quando in uno dei suoi interventi ha detto che questa norma voleva essere anche un segnale a Roma rispetto ad un "Decreto Energia" su cui evidentemente la Lega e la Lista Zaia non concordano così tanto. Penso, invece, che su un tema così importante, su un tema chiave per il futuro delle nostre generazioni e del nostro territorio e della produzione di energia non fosse certo il momento di dare un segnale politico, tra l'altro al Governo di cui voi stessi fate parte.
Del resto, questa legge, che arriva in ritardo, come è stato spiegato prima, perché tantissime richieste di creazione di megaimpianti sono già state approvate nei Comuni del Veneto, non fermerà, come ho già detto più volte in quest'Aula, quei megaimpianti, che oggi consumano suolo agricolo, in particolare nelle province dove costa poco, né favorirà gli investimenti sulle rinnovabili, di cui abbiamo bisogno, perché non ha fatto quel passo che si richiedeva di fare di procedure di semplificazione burocratica o incentivi, che non sono solo monetari, sulle aree, invece, idonee, quelle del famoso articolo 7, dove ho più volte chiesto di intervenire sia in Commissione sia in quest'Aula, né lavorando sulle aree già compromesse, a partire dall'immensa distesa di aree artigianali e industriali che abbiamo in questa regione, penso a Porto Marghera, citata in quest'Aula più volte, aree spesso semiabbandonate, tra l'altro aree che per quanto mi riguarda – in quest'Aula l'ho detto più volte con chiarezza – sono anche il frutto delle politiche del consumo di suolo che questa maggioranza di Governo ha portato avanti negli ultimi 15-20 anni. Quindi, abbiamo tante aree potenzialmente compromesse dove avremmo potuto intervenire in maniera più forte, prima di andare a lavorare – e questo è corretto – per il consumo di suolo agricolo, che non è una cosa che possiamo fare in questo periodo storico, dove forse, invece, un legislatore regionale, come quelli nazionali, dovrebbe saper tenere insieme la produzione di energia rinnovabile e la tutela del suolo, perché entreremo e stiamo già entrando anche in una crisi alimentare.
Io credo che non si sia voluto fare quello che andava fatto: spingere su tutte le aree idonee e spingere davvero inserendo tutte queste cose in norma. A tal riguardo, permettetemi di dire che non ha senso votare un ordine del giorno che non ha una valenza di norma ed essere contenti di averlo votato all'unanimità. Io ho scelto di non votare gli ODG che oggi erano proposti su questi temi perché, se si è andati contro al tentativo di mettere questi dispositivi in norma, su mia proposta o anche di altri Consiglieri, non trovo corretto poi rigirare la frittata e dire fuori di qui che abbiamo votato degli ODG, in modo da poterci lavare la coscienza e dire che indirizzeremo gli impianti davvero verso le aree idonee. O questa cosa si inserisce in norma, oppure non ha valenza normativa. Mi dispiace dirlo, ma io non li ho votati perché credo che non sia corretto verso chi è fuori di qua. Non si è voluto farlo, ad esempio spingendo su tutte le aree idonee, anche in deroga agli strumenti urbanistici. Qui sì, la deroga agli strumenti urbanistici per questo progetto di legge io l'avrei votata con il cuore, perché andare sopra gli indici di copertura nelle aree industriali è una cosa che per favorire la tutela del suolo agricolo si deve fare. Quando, invece, ci sono state le battaglie, e ne abbiamo fatte, ad esempio, per non permettere la creazione di grandi centri commerciali nelle aree paesaggistiche, lì, però, abbiamo dovuto lottare. Quindi quando, come ho detto l'altra volta in quest'Aula, si è a tutela del paesaggio, in questo caso perché dobbiamo tutelare il suolo agricolo, ben venga, ma tutte le altre volte che facciamo delle battaglie, ad esempio, per tutelare il Castello del Catajo, spero che il Piano paesaggistico tornerà ad essere importante anche per voi, perché non può essere importante solo quando fa comodo.
Altra cosa che ho detto più volte in quest'Aula è che non è vero che non avevamo i dati. I dati li potevamo raccogliere. Se questa è una norma che fa pianificazione, ogni bravo pianificatore prima di tutto parte da un quadro conoscitivo. Prima il consigliere Bet citava quanti impianti oggi abbiamo a terra e quanto producono, perché il dato è possibile raccoglierlo. Allora, io credo che un legislatore regionale avrebbe dovuto fare un lavoro diverso, avrebbe dovuto raccogliere il fabbisogno energetico. Tra l'altro, Legambiente, i Giovani agricoltori, altre associazioni di categoria e anche persone che si occupano di produzione di energie rinnovabili hanno già stimato quant'è il fabbisogno energetico in questa regione. Si sarebbe dovuti partire da lì. Si sarebbe dovuti partire dal monitorare e mappare con sistemi satellitari le aree compromesse e scegliere alcuni progetti strategici regionali. Penso a Porto Marghera, come a tante altre aree dismesse che abbiamo, che possono essere coperte, in deroga agli strumenti urbanistici, da pannelli fotovoltaici, anche con incentivi economici, chiedendo al Governo e, qui sì, facendo una battaglia politica acché queste aree vengano effettivamente incentivate, e lì, sì, creare progetti strategici regionali, che non sono quelli del turismo, che abbiamo già visto e che ho provato a combattere in quest'Aula, per consumare nuovo suolo, ma per mettere su quel suolo consumato distese di pannelli fotovoltaici. Questo non abbiamo voluto farlo.
Abbiamo voluto, quindi, spingere sul regime dell'asservimento, che è molto meglio – su questo con il collega Bet abbiamo più volte ragionato – che lasciare le maglie libere, ma sappiamo benissimo – e qui, sì, siamo dei legislatori nazionali – che il tema del costo del suolo agricolo è fondamentale. Quindi, le dinamiche speculative, che accadranno, favoriranno gli investitori ad andare verso il suolo agricolo perché costa meno. il regime di asservimento non bloccherà, non pianificherà, non lavorerà su questa questione. Limiterà probabilmente i danni, ma non lavorerà su questa questione. Perché non lo farà? Perché come legislatori avremmo dovuto, invece, incentivare gli investimenti in aree che sono diverse, e qui, sì, spingere la norma nazionale ad essere sicuramente diversa.
Ultimo punto e ultimo passaggio: il sistema di valutazione. Qui credo ci sia un'altra delle questioni che, da qui ai prossimi mesi e anni, dovremo tenere in mano. D'altronde, non è che oggi approviamo una norma, poi le domande per l'installazione di nuovi impianti arriveranno comunque. Soprattutto in questa norma non si è messo al centro il potere dei Comuni, cosa che io, invece, ritenevo fondamentale, ma si è preferito dare a Province e Città metropolitane un'incombenza, che non sono sicura che riusciranno a portare avanti. Sappiamo della riforma delle Province e di quanto poco personale ci sia, per cui possiamo immaginare quante difficoltà avranno nel fare questo tipo di lavoro. La Città metropolitana di Venezia, allo stesso tempo, deve seguire tantissime cose. Allora, avevo proposto di dare più potere ai Comuni in questa norma, e anche su questo mi è stato detto di no.
In conclusione, sul tema di dire "andiamo a vedere davvero cosa genererà questo progetto di legge" ci tengo a dire che, anche su mia proposta e anche cercando di spingere il relatore di questa legge a fare un passo in questa direzione, almeno è stata prevista la clausola valutativa. Come ho detto prima in Aula, io credo che tra qualche anno, quando porteremo la relazione prima in Commissione Urbanistica e poi al Consiglio, ci renderemo conto che, nonostante magari il tentativo sia stato quello di tutelare il suolo agricolo, alla fine non l'avremo fatto, perché con il regime di asservimento si potranno creare grandi impianti fotovoltaici a terra, perché abbiamo tantissime grandi aziende agricole in questa regione che potranno asservire terreno, e non avremo incentivato abbastanza gli investitori ad andare nelle aree che noi volevamo, invece, dedicare alla produzione di energia rinnovabile e troveremo i Comuni con meno potere nel dire "no", quando lo vorranno dire, all'apertura o all'avvio di un nuovo impianto. Per questo, la clausola valutativa è l'unica cosa che salvo e su cui ho votato a favore in quest'Aula, perché credo che il quadro conoscitivo che un legislatore regionale dovrebbe avere lo avrebbe dovuto avere già nei mesi precedenti, avrebbe potuto e si sarebbe potuto lavorare con una delibera di Giunta, senza tenere la Commissione ferma per 10-15 mesi, che dava, a partire da quel quadro conoscitivo, gli incentivi non solo economici agli investitori per andare lì, e così avremmo probabilmente fatto un lavoro migliore di quello che, invece, esce oggi da quest'Aula.
Grazie.
PRESIDENTE
Grazie a lei.
Non vedo altri interventi.
Metto in votazione il
progetto di legge n. 97 nel suo complesso, come emendato.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
PUNTO
7 |
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MOZIONE PRESENTATA DAI CONSIGLIERI VENTURINI E BOZZA RELATIVA A "INDIVIDUAZIONE DI MISURE DI SOSTEGNO AI COLTIVATORI VENETI E AZIONI VOLTE A RIDISEGNARE UN NUOVO ASSETTO STRATEGICO PER AIUTARE LA FILIERA AGROALIMENTARE (MAIS E GRANO)". (MOZIONE N. 276) APPROVATA (DELIBERAZIONE N. 102/2022)
PRESIDENTE
Passiamo alle mozioni e cominciamo dalla mozione n. 276, presentata dai consiglieri Venturini e Bozza: "Individuazione di misure di sostegno ai coltivatori veneti e azioni volte a ridisegnare un nuovo assetto strategico per aiutare la filiera agroalimentare (mais e grano)".
Prego, collega Venturini.
Elisa VENTURINI (Forza Italia - Berlusconi - Autonomia per il Veneto)
Grazie, Presidente.
Questa mozione è piuttosto datata, perché è stata depositata a marzo, all'indomani del deflagrare della guerra in Ucraina, quando già le avvisaglie c'erano tutte e la situazione risultava difficile. A mesi di distanza vediamo che non è cambiata molto la realtà, anzi possiamo dire che per certi versi è anche peggiorata, tant'è vero che vediamo difficoltà negli approvvigionamenti energetici, l'inflazione galoppante, la speculazione, la difficoltà anche di importare prodotti, i costi energetici che sono aumentati, e tutto questo ha forti ripercussioni sulla filiera agroalimentare e sui prodotti agricoli.
Noi chiediamo, allora, che la Regione continui con il suo impegno a livello governativo affinché ci sia un'attività, un'azione, un impegno da parte dello Stato nei confronti degli altri Paesi per tenere aperti dei canali e poter sottoscrivere e siglare degli accordi che vadano a compensare quei deficit che ci sono a livello economico e di difficoltà di importazioni. Chiediamo anche che si possa valutare una diversa definizione della politica agricola comune (PAC) alla luce anche del nuovo contesto che si è venuto a generare e che si perseveri nel valutare politiche energetiche che tengano conto della situazione.
Abbiamo già visto che c'è un aumento della capacità estrattiva da parte del nostro Paese, un 4% in più, abbiamo attivato anche nuovi canali per cercare di importare il gas nel nostro Paese e ridurre la dipendenza energetica dalla Russia, siamo passati dal 40% al 25%, quindi sono segnali positivi, ma possiamo e dobbiamo fare di più. Ecco perché ci deve essere un impegno da parte dello Stato affinché si riesca ad avere una politica energetica che ci renda il più autonomi possibile.
Infine, sarebbe interessante – forse è davvero arrivato il momento – avviare un dibattito sull'energia nucleare per il nostro Paese, e per avviare un dibattito intendo informare l'opinione pubblica e dare tutti quegli elementi che permettano di fare una valutazione.
PRESIDENTE
Collega Lorenzoni, prego.
Arturo LORENZONI (Gruppo Misto)
Grazie, Presidente.
Solo in risposta alla collega Venturini: un dibattito sul nucleare lo possiamo aprire, ma lo chiudiamo anche molto rapidamente. Capiamoci, il nucleare è una tecnologia in cui io ho creduto molto negli anni Ottanta, un po' meno negli anni Novanta, negli anni Duemila ho capito che è una filiera che ha caratteristiche che non si attanagliano al nostro territorio. Nel 2011 ho lavorato per il Governo Berlusconi quando voleva fare l'accordo per le quattro centrali nucleari con il Governo francese, i quattro EPR. Ci abbiamo lavorato, ce l'abbiamo messa tutta, però il risultato lo vedete a undici anni di distanza.
Il problema del nucleare non è un problema tecnologico, è un problema di costi, in primo luogo, e di complessità. Guardate, i costi – possiamo arrabattarci finché vogliamo – oggi sono almeno doppi rispetto all'eolico in mare, all'eolico a terra o al fotovoltaico. Ha caratteristiche base load, certo, ma possiamo supplire all'intermittenza con modalità molto più semplici rispetto a quelle della costruzione di una centrale nucleare. Questo è il primo aspetto.
Dal punto di vista economico non c'è un investitore privato che metta i suoi soldi. Pensiamoci. Gli investitori privati di Olkiluoto sono ancora lì che si leccano le ferite, la società Areva è fallita e così via. Quindi, c'è un problema economico. Ma c'è anche un problema di tempi. Noi dobbiamo decarbonizzare in tempi che non sono compatibili con lo sviluppo di una filiera sul nostro territorio. Teniamo conto che noi non abbiamo una rete di radioprotezione, per cui c'è un problema grosso su questo. Abbiamo utilizzato quella francese, ma organizzarla avrebbe dei costi che ricadrebbero sul pubblico.
Abbiamo tutta una serie di elementi che fanno sì che questa non sia una risposta. Certo, si parla degli small modular reactor (SMR), belle tecnologie, ci stanno lavorando, ma ad oggi non sono commercialmente disponibili. Non possiamo confrontarci con chi li sta facendo, i coreani o i cinesi, perché hanno caratteristiche di contesto che sono estremamente diverse dalle nostre, e non possiamo pensare di prendere quella tecnologia e portarla qui. Hinkley Point, l'unica centrale in questo momento in costruzione in Europa occidentale, in Inghilterra, è fatta, ma ricordiamoci che ha finalità prevalentemente legate al settore militare, per la continuazione della produzione di materiale per quella filiera. Noi fortunatamente non abbiamo impegni sul fronte militare, ma non abbiamo neanche la capacità di avere il combustibile, se non importandolo da fuori, e anche questo è un elemento di debolezza.
Ultimo, ma non ultimo, c'è tutto un tema di proliferazione, che alla luce degli episodi di geopolitica che stiamo vivendo desta grande preoccupazione.
Credo, pertanto, che sia una pagina che è meglio non aprire proprio per l'interesse dei cittadini del Veneto.
PRESIDENTE
Grazie.
Collega Zanoni, prego.
Andrea ZANONI (Partito Democratico Veneto)
Intervengo perché trovo interessante il contenuto di questa mozione. Stiamo parlando di grano e mais e, dunque, della filiera agroalimentare. Ultimamente ho avuto spesso modo di girare i nostri paesi e le campagne e di fronte a questa crisi di carenza di cereali, in particolare del grano, che serve a fare il pane, cibo comune a moltissime popolazioni, grano che abbiamo visto scarseggiare, grano che ha subìto un aumento di prezzo incredibile già dal 2020, ancora prima della guerra e della pandemia, che adesso ha visto schizzare i prezzi alle stelle, grano richiesto da molti Paesi del Terzo Mondo, grano che è bloccato nei porti, in buona parte dei porti dell'Ucraina, grano che importiamo per la maggior parte dall'Ucraina e dall'Ungheria, mi sono fatto questa domanda: com'è possibile che ci siano dei nostri coltivatori diretti che coltivano il grano per poi raccoglierlo ancora non maturo per fare del cerato da destinare all'alimentazione degli allevamenti intensivi? Abbiamo bisogno come l'oro del grano e ci permettiamo di distruggerlo per destinarlo all'alimentazione degli allevamenti intensivi.
Nel suo dispositivo non ce n'è traccia, ma io credo che dovremmo chiedere anche questo alla politica agricola della nostra Regione e alla politica agricola del nostro Stato. Non dobbiamo più permetterci di distruggere il grano per destinarlo a un'alimentazione che non sia umana, proprio perché quello che abbiamo lo dobbiamo destinare all'alimentazione umana, alla produzione di farine per la produzione di pane, ma non solo. Credo che questo sia veramente un obbrobrio.
Inoltre, collega Venturini, nella sua mozione a un certo punto ho letto che bisogna intensificare il contrasto alla fauna selvatica che mina i raccolti. Io capisco che bisogna sempre trovare il nemico. La fauna selvatica, appunto, sono animali selvatici che per natura non parlano, però colpire in maniera indiscriminata tutta la fauna selvatica... Capisco che, considerate anche le sue proposte di legge molto vicine al mondo venatorio, è utile a molti definire la fauna selvatica come dannosa tout court, ma diciamo quali sono le specie. Se parliamo di cinghiali, diciamo "contrastare i cinghiali", diciamolo, ma non la fauna selvatica in generale, perché poi passa il messaggio, anche in quest'Aula... magari non tutti i Consiglieri e i colleghi possono essere esperti, quindi si fanno un'idea sbagliata sulla fauna selvatica in generale e che fauna selvatica significhi danno all'agricoltura: non è così, c'è molta fauna selvatica che, invece, è utile all'agricoltura. Mi riferisco soprattutto alla fauna selvatica che comprende tutti gli insettivori.
Anche qui chiederei se è possibile specificare e dire chi sono questi nemici dell'agricoltura.
PRESIDENTE
Collega Bozza, prego.
Alberto BOZZA (Forza Italia - Berlusconi - Autonomia per il Veneto)
Grazie, Presidente.
In realtà ha già detto molto la collega Venturini sul senso di questa mozione, che sostanzialmente va a riporre al centro dell'attenzione ovviamente quello che oggi è un problema oggettivo, che si è creato a causa di una pandemia e che si è creato a causa di una crisi internazionale dovuta alla guerra. Oltre a questo, ovviamente, l'interconnessione delle specificità dal punto di vista economico-finanziario che si sono verificate anche nel nostro Paese è evidente che ci impongono una riflessione molto delicata e molto importante sull'importanza della capacità del nostro Paese di essere autonomo e autosufficiente dal punto di vista alimentare e dal punto di vista energetico.
È chiaro che questa riflessione ci impone, da una parte, di essere protagonisti, come Veneto, nei confronti chiaramente del Governo, per andare a rivedere quelle che sono le politiche nazionali nel campo alimentare e nel campo energetico, e al tempo stesso ci induce anche ad essere di sprone nei confronti dell'Europa per rivedere quelle che sono le politiche agricole e le politiche energetiche in un mercato più globale, più complessivo, che vada a far sì che il sistema Europa – e lo dice un europeista convinto – possa, anche in situazioni di crisi come queste, intervenire dando dei segnali, ma soprattutto avendo la flessibilità e l'intelligenza di capire anche l'inversione dell'ordine delle priorità e quindi una nuova e diversa politica agricola e politica energetica.
Poi, collega Lorenzoni, dare lo spunto per aprire dei dibattiti credo che sia sacrosanto diritto, anche quando non si hanno idee uguali, anche quando ci sono delle possibilità di confronto, che credo mai come questa volta debbano essere affrontate. La collega Venturini ha aperto una riflessione sul nucleare, lei l'ha chiusa, io la riapro. La riapro perché credo sia quanto mai fondamentale pensare che se oggi in Italia serve assolutamente un programma, sicuramente oggi di interventi straordinari, di interventi una tantum per andare a risolvere un problema contingente di crisi importante, ma al tempo stesso non può sottrarsi la nostra Regione, il nostro Paese a interventi di medio e lungo termine per andare a rivedere quella che è la riprogrammazione delle priorità anche nel mercato energetico.
Se negli anni passati, nei decenni passati, la politica e magari qualche forza politica in particolare, ha detto no a questo, no alle trivellazioni, no sull'eolico perché c'è l'impatto ambientale, no a interventi di altra natura ovviamente nell'ambito anche estrattivo di giacimenti del gas naturale, allora io dico che questa politica del no ha fatto sì che il nostro Paese, nel momento di maggiore difficoltà imprevisto e imprevedibile, si sia dimostrato debole in tutti i suoi limiti. Allora è doveroso oggi riaprire questo dibattito. È doveroso anche riaprire un tema delicato, ma quanto mai importante, come quello del nucleare Green. Lo dico con convinzione, lo dico perché credo che sia arrivato il momento di affrontare questa politica, come tante altre politiche energetiche, per far sì che il nostro Paese, nella diversificazione anche di quello che è l'incremento dell'importazione e delle collaborazioni con gli altri Paesi terzi, vada però nella direzione di autocritica per essere quanto mai autonomo e sufficiente, nel limite del possibile, andando a fare quelle scelte coraggiose che il nostro Paese, per una politica forse troppo occupata al pensare all'oggi e non al domani e al dopodomani, ha costretto oggi molti nostri agricoltori, molte nostre categorie, a soffrire, mai come questa volta, una crisi che difficilmente riusciremo a superare, se il nostro sistema Paese non dimostri la politica matura ed esperta che è obbligatorio mettere in campo responsabilmente in questi momenti delicati.
Per cui occorre avere anche il coraggio di riaprire dibattiti che magari a qualche parte politica fa più comodo non farlo. Grazie.
PRESIDENTE
Collega Gerolimetto, prego.
Nazzareno GEROLIMETTO (Zaia Presidente)
Grazie, Presidente.
Io non volevo intervenire su questo tema, perché sono perfettamente d'accordo con quanto ha presentato la collega Venturini sulle tematiche da affrontare e sulle priorità che dovremmo affrontare. Ma l'intervento del collega Zanoni davvero mi ha stupito. Mi ero illuso che in una giornata come oggi, dove si era discusso degli impianti fotovoltaici e della necessità di salvaguardare il terreno fertile, salvaguardare chi il terreno lo custodisce... Ma è inevitabile, emerge la sua anima da estremista ambientalista da salotto.
Lei gli agricoltori li deve rispettare e non si deve permettere di andare a criticare le loro scelte, perché sono scelte fatte con scienza e coscienza. Invece lei parla a vanvera. Ha dimenticato di toccare due temi: mi aspettavo che parlasse anche dei pesticidi, a lei tanto cari come tema, e ci mancava anche solo che dicesse che gli agricoltori sprecano l'acqua per irrigare i campi. Mancava solo quello, ma è nelle sue corde. Più volte ho detto che i legislatori, il Consiglio del Veneto deve essere rispettoso di tutti i veneti.
Adesso critica anche gli agricoltori che hanno problemi con la fauna selvatica. Lei dovrebbe fare l'agricoltore e guadagnarsi il pane lavorando la terra, qualche volta, così poi metterebbe in zucca un po' di buonsenso ed eviterebbe di fare i discorsi di questo tipo che ha fatto finora.
Assume la Presidenza
La Vicepresidente Francesca ZOTTIS
PRESIDENTE
Ha chiesto di intervenire il collega Zanoni per fatto personale.
Andrea ZANONI (Partito Democratico Veneto)
Mi spiace, perché il collega Gerolimetto si dimostra profondamente ignorante su chi sono e su quello che faccio. Se c'è un ambientalista, in tutto il Veneto, in tutta l'Italia, che non è da salotto è proprio il sottoscritto.
È giusto per dire, insomma. Poi, se vuole, Gerolimetto, magari ci troviamo al bar e le racconto se conosco o no la terra, se ho o no la terra, perché sta parlando con qualcuno che ha anche la terra e che la vive. Le assicuro che non sto parlando a vanvera, perché quando vedo un campo di frumento quasi pronto alla maturazione, che viene distrutto per essere destinato agli allevamenti intensivi...
PRESIDENTE
Lasci parlare. L'abbiamo lasciata parlare, lasci parlare il collega.
Andrea ZANONI (Partito Democratico Veneto)
...è un obbrobrio.
Secondo me, è questo l'agire a vanvera. Insomma, c'è gente che sta morendo per il frumento, lo abbiamo visto. Hanno messo le mine e le stanno togliendo, stanno bruciando i campi di frumento. Noi abbiamo il frumento e lo diamo da mangiare agli animali negli allevamenti intensivi.
Cerchiamo, invece, di fare una riflessione sull'esigenza, anche qui da noi, di cambiare anche dieta, di pensare a una dieta più sostenibile, perché anche questo può aiutare ad andare incontro alle carestie che purtroppo, a causa dei cambiamenti climatici e di qualche pazzo che fa le guerre, l'umanità deve affrontare.
Assume la Presidenza
Il Presidente Roberto CIAMBETTI
PRESIDENTE
Collega Montanariello, prego.
Jonatan MONTANARIELLO (Partito Democratico Veneto)
Presidente, si sente un brusio e non riesco a intervenire.
PRESIDENTE
Le assicuro che si sente benissimo. Parli pure.
Jonatan MONTANARIELLO (Partito Democratico Veneto)
Presidente, però da casa ...
PRESIDENTE
Deve accendere il video, però, collega.
Jonatan MONTANARIELLO (Partito Democratico Veneto)
Un secondo, provo.
Mi vede?
PRESIDENTE
Prego.
Jonatan MONTANARIELLO (Partito Democratico Veneto)
Resto basito, Presidente, su quanta ignoranza ci sia nella tifoseria di sottofondo.
Presidente, vista questa ignoranza da parte dell'Aula, che non fa intervenire un collega da casa che non può essere lì e fa i sottofondi, rinuncio al mio intervento e questa maggioranza si assumerà la responsabilità di una mia feroce opposizione, strumentale, quando ritornerò in presenza.
Ringraziate i vostri membri della maggioranza. Grazie.
PRESIDENTE
Non vedo altri interventi.
Metto in votazione la
mozione n.
276.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
PUNTI
8 e 10 |
|
MOZIONE PRESENTATA DAI CONSIGLIERI GIACOMO POSSAMAI, CAMANI, ZANONI E ZOTTIS RELATIVA A "ESENTARE DAL PEDAGGIO I CITTADINI RESIDENTI NEI 70 COMUNI INTERESSATI DALLA SUPERSTRADA PEDEMONTANA". (MOZIONE N. 135) RESPINTA
E
MOZIONE PRESENTATA DAI CONSIGLIERI CECCHETTO, VILLANOVA, PAN, CIAMBETTI, BET, CENTENARO, FAVERO, FINCO E MICHIELETTO RELATIVA A "PEDEMONTANA VENETA: DOPO LA COMPLETA ULTIMAZIONE DELL'OPERA VALUTARE UNA RIDUZIONE DI PEDAGGIO PER I RESIDENTI DEI COMUNI TERRITORIALMENTE SERVITI". (MOZIONE N. 296) APPROVATA (DELIBERAZIONE N. 103/2022)
PRESIDENTE
Colleghi, un attimo di attenzione, ci sono due mozioni che trattano lo stesso argomento, anche se poi hanno finali divergenti, il punto 8) e il punto 10). Quindi facciamo una discussione unica delle mozioni n. 135, Possamai ed altri, e la mozione n. 296, Cecchetto ed altri.
Quindi, due presentazioni, stessa discussione e poi due votazioni separate.
Collega Possamai, prego.
Giacomo POSSAMAI (Partito Democratico Veneto)
Grazie, Presidente.
Questa mozione tocca un tema importante per la nostra Regione, ma che è anche un tema d'attualità, visto che pochi giorni fa è stato inaugurato un ulteriore tratto della Superstrada Pedemontana Veneta fino a Spresiano.
La mozione semplicemente parte da un punto, cioè che nel momento in cui questa arteria stradale è stata proposta ai cittadini, alle Amministrazioni comunali e al territorio era previsto, come tutti noi ci ricordiamo, l'esenzione del pedaggio per i cittadini residenti in 70 Comuni. Un documento che si chiama "Pedemontana: la via dell'identità", che è stato per tanto tempo sul sito della nostra Regione, diceva che la Superstrada Pedemontana Veneta, con i suoi 94,5 chilometri di tracciato, congiungerà l'area vicentina a quella trevigiana e, sempre all'interno dello stesso documento, sono citati i 47 Comuni della Provincia di Vicenza e i 23 della Provincia di Treviso per cui era prevista l'esenzione dal pagamento del pedaggio, ovviamente per un certo tratto, per una certa estensione chilometrica e per un certo tempo. Nello specifico, si diceva che era inserita l'esenzione a partire dal casello più vicino al Comune di residenza per 21 chilometri in entrambe le direzioni e poi c'era un decremento a scalare in base agli anni.
Quindi, sulla base di questa tesi, i cittadini di quei territori, gli amministratori di quei territori hanno accettato, chi più chi meno, perché c'è anche chi si oppose a quell'arteria, il fatto che quell'arteria venisse costruita.
Nessuno nega il fatto che – ho letto le dichiarazioni del presidente Zaia dopo l'inaugurazione del tratto fino a Spresiano – che poter collegare più rapidamente i territori e poter avvicinare evidentemente pezzi di Veneto produttivo porti un vantaggio e che a tutti faccia oggi comodo la possibilità di percorrere più rapidamente questo tratto, però c'è un punto. Ve lo cito con un esempio molto, molto concreto. Per dare un'idea tangibile del costo, per percorrere, ad esempio, il tratto da Malo a Montebelluna la spesa è di 9,8 euro, ovviamente in andata, che vuol dire che per una persona che va a lavorare, che fa questo tratto, solo di pedaggio, la spesa è di 400 euro al mese. Proviamo a immaginare per chi ha uno stipendio normale che cosa possa significare solo di pedaggio dover spendere 400 euro. È evidente che, siccome l'intento di quest'opera era ed è, credo, quello di avvicinare i territori e soprattutto di rendere quella strada fruibile per tutti e non semplicemente per chi se lo può permettere, altrimenti l'effetto è invece che chi non se lo può permettere debba forzatamente percorre la viabilità ordinaria, che evidentemente risulta caricata, questa mozione ha evidentemente il senso di ricordare le promesse e di chiedere di rispettarle.
Ho visto – magari poi ne discutiamo successivamente – la proposta della consigliera Cecchetto ed è evidente che anche se la proposta e l'impianto iniziale prevedeva la gratuità, e così è stata raccontata sul territorio, se ci dovessero essere sconti sui pedaggi rilevanti, ma non valutare la possibilità di farlo, un impegno reale di questo Consiglio, questo sarebbe già un passo avanti importante, perché oggi 16 centesimi per chilometro sono oggettivamente inaffrontabili per tantissimi cittadini.
Siccome noi siamo convinti che quando si progetta e si pensa un'opera, quest'opera debba essere pensata per tutti e quindi che debba essere sostenibile per i lavoratori, sostenibile anche per le imprese, li avete visti tutti gli appelli e le richieste delle associazioni di categoria nelle ultime settimane, anzi ormai negli ultimi mesi, che chiedono non tanto l'esenzione in questo caso, ma le riduzioni per la percorrenza della Pedemontana, noi crediamo che non si possa che rispondere di sì a questa richiesta.
La cosa che ci preoccupa – è arrivata successivamente rispetto alla presentazione della mozione – è che l'ingegner Pellegrini, tra l'altro, in Commissione, a Montecchio, mi pare di ricordare, abbia escluso seccamente ogni ipotesi di agevolazione sui pedaggi.
L'altro giorno all'inaugurazione il presidente Zaia ha detto una cosa leggermente diversa. Ha detto: "Valuteremo, vedremo se sarà possibile". Noi, invece, crediamo che su questo serva prendere un impegno chiaro, preciso e deciso, perché così era stata raccontata ai cittadini e oggi non si può semplicemente dire che si è ereditato un cadavere eccellente – chiudo, Presidente – anche perché le eredità si ricevono in famiglia o comunque, se si è vicini a chi in questo momento passa il testimone, ed evidentemente non arriva dal cielo la Pedemontana, arriva dalla stessa maggioranza che governa questa Regione da tantissimi anni.
Grazie.
PRESIDENTE
Grazie.
Collega Cecchetto, prego, illustri la mozione n. 296.
Milena CECCHETTO (Liga Veneta per Salvini Premier)
La mia mozione prevede di impegnare la Giunta ad analizzare e valutare, dopo la completa ultimazione dell'opera viaria, qualsiasi soluzione tecnico-economica sostenibile, finanziaria, finalizzata a ridurre il pedaggio della Pedemontana per i residenti nei comuni territorialmente serviti, anche al fine di togliere flussi di traffico dalla viabilità ordinaria.
Il consigliere Possamai dimentica, ma è comprensibile, che è dal 1999 che si tenta di terminare una strada di questa importanza. Connette tre autostrade, è perfettamente integrata con la viabilità europea e se il problema sono i pedaggi, forse in tutte le elencazioni che lui ha fatto ha dimenticato di dire che 68 chilometri sono di viabilità ordinaria esterna. Quindi, chi decide di non prendere la Pedemontana perché la ritiene troppo costosa comunque trova una viabilità esterna rimessa a nuovo, sistemata, con opere di mitigazione, piuttosto che con piantumazioni. Questo significa che nel computo, quando il presidente Zaia aveva promesso, come dice lei, quell'esenzione, non era stato valutato che il 65% dell'opera è stato fatto in trincea, ma è stato fatto in trincea perché nella progettazione si sono sempre seguite le richieste dei cittadini piuttosto che delle Amministrazioni. Quindi, siamo andati a finire a farla in trincea piuttosto che a piano campagna e sappiamo benissimo che il costo fra il piano campagna e la trincea è di 1 a 3.
Di solito le opere qui si finiscono e non si regalano perché abbiamo dei budget che vengono rispettati. Io posso dirle che, da Sindaco, avendo seguito la Pedemontana per ben dieci anni, ho visto come hanno seguito le esigenze delle Amministrazioni e dei cittadini. Se oggi è la più grande opera cantierizzata in Italia, se oggi prevede riduzioni di tempi di percorrenza di due terzi rispetto a quelli esistenti, se vuole paragonare i pedaggi al risparmio di gasolio e di tempo, che sappiamo non aver prezzo, c'è da valutare un'altra cosa: la Regione Veneto ha tenuto in capo a sé la gestione del pedaggio e questo è un chiaro segno che si vuole tentare di applicare future agevolazioni ai cittadini e ai territori interessati.
Tuttavia, le proporrei di ritirare la sua mozione perché la mia prevede di impegnare la Giunta comunque a valutare quanto da lei richiesto e se volesse dar segno che quanto proposto dalla mia è più ragionevole che chiedere lo sconto così, in ricordo di quanto detto molti, molti anni fa, le sarei grata.
PRESIDENTE
Collega Zanoni, prego.
Andrea ZANONI (Partito Democratico Veneto)
È un ricordo ancora vivo in centinaia di migliaia di cittadini veneti. Se lei era Sindaco all'epoca, si ricorderà che uno dei motivi per cui i Sindaci a un certo punto accettarono questo tracciato invasivo per i loro territori, che avrebbe comportato dei disservizi importantissimi per la viabilità dei comuni interessati, una settantina, era proprio il fatto che i cittadini di questi comuni, i cittadini di questi Sindaci, avrebbero goduto dell'esenzione dai pedaggi della superstrada Pedemontana veneta: "per addolcire la pillola, per farvi ingoiare il rospo, in cambio, non vi faccio pagare". Lì, di fatto, si consumò un imbroglio perché questi cittadini – ditemi voi che altro termine potrei utilizzare – sono stati imbrogliati. Questi Sindaci sono stati imbrogliati perché prima gli si è detto "Esento dal pedaggio i tuoi cittadini, vi esentiamo dal pedaggio" e dopodiché l'esenzione è stata tolta.
Ricordo che nella prima convenzione c'era l'esenzione per i cittadini di settanta comuni, nella seconda convenzione, la seconda convenzione Galan, questa esenzione venne limitata agli over, mi pare, 65 o 60 e a quelli con meno di 23-24 anni, cioè ai giovani e agli anziani. Abbiamo bisogno di fare questa superstrada Pedemontana, lo abbiamo sempre detto, per aumentare la competitività dei nostri territori, quindi per pendolari, lavoratori, artigiani, commercianti. Nella seconda convenzione, fatalità, proprio questi che hanno bisogno, perdono l'esenzione.
Il top, però, c'è stato nel 2017 con la terza convenzione dell'Amministrazione Zaia, dove a un certo punto queste esenzioni spariscono del tutto. La gente se lo ricorda bene questo, ecco perché noi adesso chiediamo di rispolverare la memoria. Tra l'altro, essendo carissima, è poco frequentata, come tutti i locali cari. I nostri concittadini dove vanno a mangiare? In ristoranti e pizzerie a buon mercato. In quelli cari ci va solo chi ha disponibilità. In un periodo nel quale abbiamo già il carburante che costa moltissimo, che è alle stelle, abbiamo un problema di materie prime che aumentano a causa della pandemia prima e soprattutto, adesso, a causa del blocco degli scambi commerciali dovuto alla guerra sanzioni e quant'altro, si ritrovano anche i pedaggi più cari d'Italia. Mi pare che sia lecita questa richiesta che facciamo.
Per quanto riguarda, collega, il vanto di dire che ci siamo portati in casa i pedaggi, abbiamo fatto un affarone quella volta! Il rischio di impresa ci siamo portati a casa. Chi doveva rassicurarci sui fondi e più che altro mettere i fondi per farci la strada e in cambio si prendeva i pedaggi era il privato. A un certo punto, siccome il privato non aveva i soldi, lo Stato ha dovuto dare 614 milioni, la Regione 300 milioni di euro, e in più ci siamo portati in casa i pedaggi: entrano i fondi dovuti ai pedaggi, ma sono proprio l'incognita. Il pedaggio, di tutta questa operazione, è la parte dove c'è il punto di domanda, perché non si sa quanti sono. Speriamo che entrino questi pedaggi, ma le prime proiezioni non è che siano così entusiasmanti. Lo vedremo.
Tutti dicono che non si può dire niente adesso, perché il tracciato non è completo. Lo vedremo a tracciato completato. Finalmente, dopo anni di tagli di nastro, dovremmo arrivare. Non abbiamo bisogno di tagli di nastro, abbiamo bisogno del taglio dei pedaggi.
Ecco il perché di questa mozione. Sono firmatario, primo firmatario è il collega Possamai, ma mi sentirei di far noi l'appello a lei e a tutti voi di votare a favore di questa mozione e sicuramente di non ritirarla.
PRESIDENTE
Collega Montanariello, prego.
Jonatan MONTANARIELLO (Partito Democratico Veneto)
Grazie, Presidente.
Sinceramente con tutti quei tagli di nastro che ho visto pensavo che la Pedemontana, oltre ad essere finita, forse al suo quarantacinquesimo restyling. Invece, ogni volta ci accorgiamo che la macchina della propaganda di chi governa questa Regione, come sempre, amplifica le cose oltre ogni modo e oltre ogni verità reale di quelli che sono dopo i sentiment che si vivono sul territorio.
Resto un po' basito oggi, non mi è mai capitato nella mia piccola esperienza politica di sentire un esponente politico che dice a un altro di ritirare la mozione perché è passato troppo tempo da quando sono state fatte quelle promesse.
Colleghi, in politica, quando si va sui territori, si prendono degli accordi, non è che il tempo cancella gli accordi che si prendono. Credo che sia riduttivo politicamente, poco serio. Non mi è mai capitato di sentirlo prima. Noi abbiamo detto oggi nell'Aula del Consiglio regionale, siccome le promesse che avete fatto sempre voi, sempre questa maggioranza di centrodestra, che governa da immemore tempo, siccome le promesse sono vecchie, ritirate la vostra mozione, prendiamoci un impegno con la mia a rivedere. Ma vi rendete conto di cosa state dicendo? Oggi voi avete ammesso che avete fatto delle promesse che non riuscite a mantenere e quando siete incalzati da qualcuno che ve le ricorda, dite che è passato troppo tempo.
Io sono un po' impaurito da questa deriva che si sta prendendo all'interno di questa maggioranza, che, fortunatamente, insomma, il post Zaia spazzerà sicuramente via e tanti di quelli che ci sono oggi non li vedremo più, ma sentirmi dire "le promesse sono vecchie, ritirate la mozione" è assurdo. Spero che qualcuno mi dica "Mi sono sbagliato, non volevo dire questo, forse volevo dire che, a parità di alcune condizioni, che non ci sono più, sarebbe bene forse ricalibrare quello che abbiamo detto". Mascheratela un po'. Tra l'altro questo è il momento meno opportuno per mettere le mani in tasca alla gente.
Noi mettiamo le mani in tasca alla gente in un momento in cui piangiamo il morto e diciamo che tutto è aumentato e non si riesce più ad andare avanti, con la benzina che supera i 2 euro, permettendoci il lusso di avere in quel segmento di strada, di cui i cittadini dovrebbero essere i primi, per ovvi motivi, a fruirne, un pedaggio che è tra i più alti d'Italia. Io capisco che quell'opera sotto alcuni aspetti è anche scappata di mano, perché è palese che quell'opera è scappata di mano a questa maggioranza, come è palese che, se abbiamo speso 300 milioni di euro per andare a far pagare le cifre più alte d'Italia ai cittadini, forse potevamo pianificare diversamente, anzi voi potevate, che governate da 30-35 anni, pianificare diversamente le cose.
Chiudo dicendo che in Veneto c'è una forte carenza di viabilità su una regione che viaggia con due marce e due binari, con due marce e due binari, perché ci sono realtà del Veneto che non hanno neanche le strade principali per poter andare verso le città fruitrici di servizio. E noi facciamo un investimento come quello della Pedemontana, che ci scappa di mano, e il risultato qual è? Che lo scarichiamo tutto sui cittadini. Poi, quando la minoranza vi ricorda i vostri impegni, voi dite: le promesse sono vecchie. Sinceramente – lo dico da cittadino veneto, prima che da politico – sono molto deluso da questa classe dirigente, voi e prima ancora chi l'ha progettata e ci ha portato in questa situazione.
PRESIDENTE
Prego, assessore Calzavara.
Ass.re Francesco CALZAVARA
Grazie. Buon pomeriggio a tutti.
In attesa dello tsunami Montanariello che ci porterà via tutti, cerco di spiegare perché ritengo la mozione presentata dal collega Possamai un po' populista. E non me lo aspettavo da lui. Fare questo appello ai Sindaci, che tra l'altro non ci saranno nemmeno più, probabilmente ci saranno i cittadini, ma i Sindaci del 1999 saranno qualcos'altro oggi, quindi i Sindaci che erano al tempo e che hanno aderito a questa proposta pensando a un'esenzione completa del pagamento, è un rifarsi a un'opera che non è più la stessa. Ha detto bene la collega Cecchetto, i 700 milioni che è costata soltanto la scelta fortemente voluta dai Sindaci di fare in trincea cambia sostanzialmente anche l'opera stessa, quindi dei 2,250 miliardi 700 milioni sono andati perché i Sindaci e le sensibilità ambientali, a cui faceva riferimento il collega Zanoni, sono state ascoltate.
È un'opera meno invasiva dal punto di vista ambientale, perché scompare dal territorio – lo si vede chiaramente dall'alto –, ma sono scelte che poi si pagano, perché quell'ambientalismo a cui fa riferimento lei, collega Zanoni, costa, e questi costi poi vengono ripartiti fra la collettività, perché questa opera, che è sicuramente meno invasiva dal punto di vista ambientale, ha inevitabilmente aggravato il piano economico-finanziario, piano economico-finanziario che abbiamo visto assieme. C'era anche lei in Seconda Commissione quando sono venuti tutti quanti, per il terzo atto aggiuntivo, a cercare di capire come venire a capo di un'opera che rischiava di rimanere un'incompiuta, perché il rischio era che rimanesse lì una ferita sul territorio del Veneto. Oggi, gradualmente la si sta consegnando ai veneti e si sta cercando di capire anche quelli che potranno essere i reali flussi. Sapete che c'è un piano che prevede circa 27.000 passaggi giornalieri. Io credo che in maniera assolutamente responsabile ci sia da avere la pazienza per comprendere come, una volta completata tutta quest'opera, si inizi a capire quali sono i vantaggi anche di carattere economico.
Bisogna valutare attentamente tempi di percorrenza e tempi di consumo di gasolio. Non so se lei l'ha fatta parallelamente, ma forse facendo una strada normale, mettendoci quaranta minuti in più, mezzo litro di gasolio lo spende anche, in un momento difficile come questo. Quindi, è un conto complessivo che le imprese poi faranno tra quello che è il costo del pedaggio e quello che è il costo dell'utilizzo del mezzo, così come quello dei cittadini. Ma credo che ci sia assolutamente la consapevolezza che nella tenuta dei conti, perché sapete che dal 2023 ci sarà un'incidenza nel bilancio della Regione per la copertura di un possibile, in via prudenziale, assorbimento dei primi anni di perdita di questa importante infrastruttura, dobbiamo creare le migliori condizioni affinché più persone possibili abbiano modo di utilizzare quest'opera. Non vogliamo che la Pedemontana sia la BreBeMi che abbiamo visto in Lombardia, dove corrono a 200 all'ora perché non c'è nessuno. Ci piacerebbe che questa strada possa diventare veramente un'arteria del Veneto produttivo, che crediamo abbia la capacità e l'intelligenza di utilizzarla al meglio, mettendo vicino tra loro le aree più importanti dal punto di vista produttivo della nostra regione, quella che è l'area del Bassanese, di Conegliano e di Treviso, quindi aree importantissime per il PIL del Veneto.
Personalmente sono convinto che da parte di chi ci sarà – molto probabilmente ci vorrà ancora un anno o due per valutare esattamente quelle che saranno le percorrenze di questa strada – ci sarà l'intelligenza, anche all'interno del bilancio della Regione, di trovare quelle risorse affinché si creino le migliori condizioni per un uso intensivo di questa strada, che chiaramente non potrà essere quello che si paga oggi sulle autostrade del Veneto, che sono state ammortizzate da trent'anni a questa parte. Come ha detto ieri in Parlamento un Parlamentare "onestamente intellettuale", credo non sia intellettualmente onesto poter pensare che una nuova infrastruttura abbia il costo imputabile anche negli ammortamenti rispetto a un'autostrada, l'ultima che abbiamo visto costruita trent'anni fa. Quindi, ci sarà un percorso dove inevitabilmente gli ammortamenti avranno una loro incidenza, ma dovremo cercare, all'interno anche delle risorse del bilancio della Regione, di creare quelle condizioni affinché la Pedemontana Veneta possa essere considerata – e fra qualche anno lo sarà – quello che oggi è il Passante di Mestre. E vorrei ricordare a molti di voi – non eravate qua, ma certamente era presente il partito al quale voi fate riferimento – cosa pensava il Partito Comunista, i DS e chi c'era al tempo del Passante di Mestre e cos'è oggi il Passante di Mestre per l'economia del Veneto.
PRESIDENTE
Grazie, Assessore.
Prego, collega Favero.
Marzio FAVERO (Liga Veneta per Salvini Premier)
Molto sommessamente vorrei ricordare al collega Zanoni che in una certa fase del cantiere spiravano venti politici piuttosto ostili all'opera, anche a livello romano. Io faccio parte di quei gruppi di Sindaci che vennero convocati due volte a Roma, a fronte della Corte dei conti, a Camere riunite, per affrontare il dramma della Pedemontana, cioè di un'opera attraverso la quale non si sarebbero risolti i problemi dell'area Pedemontana, perché per i flussi di traffico che avrebbe assorbito, secondo uno studio fantomatico – sarà anche stato fatto, per carità – di un ingegnere di Bologna, al massimo vi sarebbero transitati 8.000 autoveicoli al giorno. Io ricordo il fatto che enti che a livello romano avrebbero potuto e dovuto sostenere l'opera rimasero fermi. La revisione contrattuale voluta dal presidente Zaia è servita a sbloccare il finanziamento dell'opera.
L'aspetto più impressionante che ricordo è che i bond di JP Morgan vennero piazzati in un giorno e mezzo. Anzi, i dirigenti della Regione mi dicevano che molte altre società di investimento si erano fatte vive. Quindi, all'estero credevano in questa opera, noi no. Io credo che il Presidente Zaia abbia avuto un coraggio davvero formidabile, per non lasciarci con una ferita nel territorio. E se l'opera risponde ai criteri ambientali, non lo si deve ai gruppi ambientalistici, che hanno ostacolato il percorso dell'opera per tutti questi anni, ma lo si deve ai Sindaci. Lo si deve ai Sindaci, agli amministratori locali, che si sono presi anche le parole, gli insulti da parte di minoranze esigue, ma convinte di interpretare il bene. Anche questo non me lo dimentico.
Vorrei far presente che un'opera come questa dal punto di vista ingegneristico presenta complessità enormi, per cui è chiaro che i costi sono aumentati. Io mi ricordo di un'osservazione di un magistrato della Corte dei conti al commissario Vernizzi: "Ma come mai i costi sono lievitati?" "Perché voi ci avete invitato a concertare l'opera col territorio e l'esito della concertazione è che il 70% dell'opera si vuole che finisca sotto il piano campagna".
Io faccio parte di quelle persone che hanno vissuto tutta la loro vita lungo l'Asta Marosticana. Sono nato a fonte, ho governato la città di Montebelluna e vivo a Volpago. Ebbene, tutte le cittadine e i paesi disposti lungo la Pedemontana sono martirizzati dal traffico pesante, che è aumentato di quattro volte negli ultimi vent'anni. Più i camion vanno lenti, più il traffico si accumula, più si inquina, più aumenta il PM10. Per non parlare poi degli incidenti. Io credo che quest'opera fosse semplicemente necessaria, perché la Pedemontana è una delle piattaforme produttive più importanti non del Veneto, non d'Italia, d'Europa. Peccato che avesse strade che risalivano, come impianto, a fine Ottocento, primi del Novecento. Quindi, anche la bandierina dell'ambientalismo forse dovrebbe essere consegnata agli amministratori che hanno avuto il coraggio di volere quest'opera perché, ci piaccia o meno, non viviamo più nel Veneto bucolico. C'è stata una trasformazione incredibile. Oggi gli stessi urbanisti non sanno come definire il quadrangolo costituito da Venezia, Padova, Treviso e Vicenza, dove è concentrata più della metà della popolazione del Veneto e delle sue imprese. Siamo un'area metropolitana. Solo che non abbiamo ancora metabolizzato questa trasformazione. E non è giusto dare la croce sempre alla stagione dei geometri anni Cinquanta, Sessanta, Settanta. No, perché il consumo del territorio è avvenuto quando sono entrati in scena i pianificatori, quando i Comuni hanno cominciato a fare i PRG, ma seguendo indicazioni e una scuola di pensiero che si sono rivelate inadeguate a gestire lo sviluppo tumultuoso che ha avuto il Veneto.
La Pedemontana era una risposta necessaria. Sono convinto anch'io che, quando sarà conclusa, potremo ragionevolmente pensare che, con un aumento ulteriore dei flussi di traffico, sarà possibile abbassare, come diceva correttamente la consigliera Milena Cecchetto, anche il costo del pedaggio. Ma quest'opera era, a prescindere, necessaria sotto tutti gli aspetti. Una grande infrastruttura di cui il Veneto può andare orgoglioso. Io parlo con i cittadini e non avverto quel sentimento che avverte lei.
PRESIDENTE
Grazie.
Non ci sono più interventi in discussione generale.
I due proponenti possono replicare. Collega Possamai, prego.
Giacomo POSSAMAI (Partito Democratico Veneto)
Presidente, grazie.
Prima la consigliera Cecchetto ha fatto un intervento equilibrato e ha fatto anche una richiesta cortese di ritirare la mozione, e poi su questo ci ritorno. C'è un punto su cui fondamentalmente non sono d'accordo o, comunque, che vorrei ricordare e che c'entra anche con quello che ha detto l'assessore Calzavara. è la prima volta che mi danno del populista in vita mia, mi ha un po' emozionato.
La consigliera Cecchetto prima ha detto che le opere non si regalano. Possiamo anche essere d'accordo sul punto. Però, c'è un tema anche rispetto a quello che diceva prima l'Assessore. Il documento che ho citato prima è un documento del 2010, non di cento anni fa. è evidente che la discussione è partita nel 1999, però, anche se oggi sul sito della Regione questo documento non c'è più, è un documento che riporta quella data, per cui non cento anni fa. Quindi, questa promessa, questo messaggio ai cittadini è stato dato, ed è stato dato da chi governava la Regione, quindi chi governava la Regione ne deve rispondere. E vi confesso che io non ho mai sentito un passo indietro vero su questo punto, dicendo: guardate, evidentemente la vicenda non è stata gestita al meglio. Pertanto, oggi ci ritroviamo, non soltanto per il tema che la viabilità è ordinaria e per il tema che è stata realizzata in trincea, un aumento dei costi. Però, nessuno ha mai detto, nel corso degli anni, in maniera chiara a chi si attendeva di poter percorrere quell'opera non dovendo sborsare centinaia di euro al mese che sarebbero cambiate le condizioni di partenza, perché questo è quello che viene fuori oggi dai cittadini.
Ho lanciato anche una raccolta firme on-line su questo punto e vi garantisco che i messaggi dei cittadini sono assolutamente chiari, come sanno i tanti Consiglieri che abitano in quel territorio, al netto che tanti ritengono, giustamente anche, che quella possa essere un'opera utile. C'è un punto, però: tutti si ricordano bene che, quando si è partiti, si pensava che le condizioni di partenza fossero molto diverse e nessuno negli anni ha mai detto chiaramente che le condizioni erano diverse perché si andava in trincea.
Per essere concreti sulle varie vicende, io potrei anche pensare di ritirare la mozione, se però nella mozione della consigliera Cecchetto e della maggioranza – conosciamo tutti i meccanismi delle mozioni –, invece di valutare la possibilità eventualmente di avere delle riduzioni, venisse indicato più o meno di che tipo di riduzioni parliamo e più o meno in che tempi, quindi con un impegno preciso.
È evidente che se questa cosa non ci fosse io non posso che mettere ai voti la mozione, se non altro perché resta lì a stabilire un principio, a stabilire che si era detta una cosa e se ne è fatta un'altra.
Assessore, sempre in tema di populismo, gliene aggiungo una. Il populismo vero è quando si dice che non si mettono le mani nelle tasche della gente e poi si mettono le mani nelle tasche della gente in altri modi. Se mai dovessimo trovarci – e io spero davvero che non sia così, perché sarebbe una cosa che va a toccare tutti i veneti – nelle condizioni che, siccome la Pedemontana non regge nel conto economico, per farla reggere bisogna mettere l'addizionale IRPEF, e non l'abbiamo messa per la sanità, per le infrastrutture, per tutto il resto, forse sul tema di chi è stato populista in questi anni, cioè ha raccontato che si potevano fare le cose senza i soldi – e, invece, i soldi servono – ecco, il populista non sta seduto nei banchi dell'opposizione.
Grazie.
PRESIDENTE
Consigliera Cecchetto, prego.
Milena CECCHETTO (Liga Veneta per Salvini Premier)
Torno a chiedere di ritirarla. Il consigliere Zanoni ha detto che i pedaggi sono un'incognita, secondo lui, ma sulla scarsa frequentazione della strada – vedo, prevedo, stravedo – secondo lui siamo già sicuri che quella strada non la usa nessuno. Quindi, così come – ho riportato per iscritto le sue parole – i pedaggi sono...
PRESIDENTE
Collega Zanoni, la prego.
Milena CECCHETTO (Liga Veneta per Salvini Premier)
Così come la frequentazione di quella strada sarà oggetto di studio dei flussi di traffico una volta che la apriremo, e c'è tanta gente che aspetta che venga aperta fino in fondo per poterla usare, così i pedaggi, a questo punto, possono essere rivalutati dalla Giunta o comunque dalla Regione, visto che sono in capo a noi.
Io sono un ex Sindaco non tradito, perché per quanto riguarda il mio territorio hanno seguito tutte le indicazioni che sono state chieste dall'Amministrazione e dai singoli cittadini, dalla staccionata che poteva servire di fianco a una casa al tratto in trincea per non sentire il rumore. Non conosco Sindaci traditi, ma me li presenterà il consigliere Zanoni.
Per questo ritengo che la cosa sia stata gestita nel migliore dei modi, ed è l'esatto contrario di quello che sostiene il consigliere Possamai. Se poi vogliamo fare un paragone con la Pedemontana lombarda o con la A3, siamo sempre i più economici. Comunque, non è questa la strada più cara del territorio italiano.
Le promesse, consigliere Montanariello, non sono vecchie e io non ho chiesto di ritirare la mozione perché le promesse sono vecchie, ma posso capire che seguire da remoto magari può far capire delle cose diverse da quelle che si dicono.
Quindi, rimango della stessa proposta. Siccome chiediamo alla Giunta di rimanere sul pezzo e quindi di valutare di rivedere i pedaggi, se volete votare la nostra e ritirare la vostra l'intento è lo stesso: essere vicini ai cittadini.
PRESIDENTE
Collega Zanoni, su cosa? Lei mi dica e poi vediamo.
Se valuto che l'intervento non è adeguato la interrompo.
Prego.
Andrea ZANONI (Partito Democratico Veneto)
Va bene, Presidente.
Io non so se sia un'abitudine o una moda nata oggi quella di mettere in bocca alle persone frasi che non hanno detto. Ma chi è la persona che andrebbe a dire che nella Pedemontana non passa nessuno? Chi mai ha detto una cosa del genere? E sì che ho fatto un intervento venti minuti fa! O non c'è memoria oppure ci si inventano le cose.
Io ho detto una cosa ben diversa, cioè che i flussi di traffico non sono quelli che ci si aspettava e tutti dicono che bisogna aspettare il completamento della Superstrada Pedemontana Veneta per avere la prova del nove. Arriveremo alla prova del nove.
Comunque, anche al collega Favero, che mi ha citato, dico che se hanno venduto i bond è perché ci abbiamo messo 300 milioni di euro qua e 614 milioni di euro a Roma. Lei si lamenta di Roma, ma Roma ha salvato la Pedemontana del Veneto. Se lo ricordi, collega.
PRESIDENTE
Il collega Possamai non ritira la sua mozione.
Passiamo alle votazioni separate per le due mozioni.
Metto in votazione prima la
mozione n. 135.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio non approva.
Metto ora in votazione la
mozione n. 296.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Interrompiamo qui la seduta. Riuniamo i Capigruppo in Sala del Leone immediatamente.
Grazie.
La Seduta termina alle ore 17.19
Il Consigliere segretario
Erika BALDIN
|
Il Presidente
Roberto CIAMBETTI
|
Resoconto stenotipico a cura di:
Cedat 85
Revisione e coordinamento testo a cura di:
Maria Concetta Miccoli
Elaborazione testo a cura di:
Maria Concetta Miccoli
PROCESSO VERBALE
SEDUTA PUBBLICA N. 65
SEDUTA PUBBLICA N. 65
MARTEDì 12 LUGLIO 2022
PRESIDENZA
PRESIDENTE ROBERTO CIAMBETTI
VICEPRESIDENZA FRANCESCA ZOTTIS
PROCESSO VERBALE REDATTO A CURA DELL'UFFICIO ATTIVITà ISTITUZIONALI
INDICE
Processo verbale della 65a seduta pubblica – martedì 12 luglio 2022
Processo verbale della 65a seduta pubblica – martedì 12 luglio 2022
- Approvazione verbali delle sedute precedenti
- Comunicazioni della Presidenza del Consiglio
- Interrogazioni e interpellanze
- Risposte della Giunta regionale alle interrogazioni e interpellanze
- Proposta di legge d'iniziativa dei consiglieri Bet, Barbisan, Cestari, Pan, Puppato, Brescacin, Centenaro, Michieletto, Rizzotto, Sandonà, Vianello, Villanova, Zecchinato, Cecchetto, Sponda e Piccinini relativa a "Norme per la disciplina per la realizzazione di impianti fotovoltaici con moduli ubicati a terra". (Progetto di legge n. 97). APPROVATO (Deliberazione legislativa n. 17/2022)
- Ordine del giorno presentato dalla consigliera Baldin relativo a "Promuovere l'utilizzo in via prioritaria delle superfici delle strutture edificate" in occasione dell'esame della proposta di legge relativa a "Norme per la disciplina per la realizzazione di impianti fotovoltaici con moduli ubicati a terra". (Progetto di legge n. 97) APPROVATO (Deliberazione n. 98/2022)
- Ordine del giorno presentato dal consigliere Gerolimetto relativo a "Sostegno alla diffusione delle fonti energetiche rinnovabili: riduzione delle imposte per gli edifici che installano pannelli fotovoltaici sui tetti" in occasione dell'esame della proposta di legge relativa a "Norme per la disciplina per la realizzazione di impianti fotovoltaici con moduli ubicati a terra". (Progetto di legge n. 97) APPROVATO (Deliberazione n. 99/2022)
- Ordine del giorno presentato dai consiglieri Speranzon, Polato, Soranzo, Formaggio e Razzolini relativo a "Si chiede alla Regione Veneto di privilegiare la realizzazione di impianti fotovoltaici ubicati a terra nelle zone urbanisticamente compromesse, rispettando le aree agricole" in occasione dell'esame della proposta di legge relativa a "Norme per la disciplina per la realizzazione di impianti fotovoltaici con moduli ubicati a terra". (Progetto di legge n. 97) APPROVATO (Deliberazione n. 100/2022)
- Ordine del giorno presentato dai consiglieri Guarda, Zanoni, Zottis, Lorenzoni, Camani, Bigon e Ostanel relativo a "Per una relazione biennale che comprenda tutte le informazioni utili ai fini della complessiva valutazione degli effetti sul suolo in materia di fotovoltaico" in occasione dell'esame della proposta di legge relativa a "Norme per la disciplina per la realizzazione di impianti fotovoltaici con moduli ubicati a terra". (Progetto di legge n. 97) APPROVATO (Deliberazione n. 101/2022)
- Mozione presentata dai Consiglieri Venturini e Bozza relativa a "Individuazione di misure di sostegno ai coltivatori veneti e azioni volte a ridisegnare un nuovo assetto strategico per aiutare la filiera agroalimentare (mais e grano)". (Mozione n. 276) APPROVATA (Deliberazione n. 102/2022)
- Mozione presentata dai consiglieri Giacomo Possamai, Camani, Zanoni e Zottis relativa a "Esentare dal pedaggio i cittadini residenti nei 70 comuni interessati dalla Superstrada Pedemontana". (Mozione n. 135) RESPINTA
- Mozione presentata dai consiglieri Cecchetto, Villanova, Pan, Ciambetti, Bet, Centenaro, Favero, Finco e Michieletto relativa a "Pedemontana Veneta: dopo la completa ultimazione dell'opera valutare una riduzione di pedaggio per i residenti dei comuni territorialmente serviti". (Mozione n. 296) APPROVATA (Deliberazione n. 103/2022)
La seduta si svolge a Venezia in Palazzo Ferro-Fini, sede del Consiglio regionale, secondo le modalità ordinarie, fatta eccezione per i consiglieri soggetti ad obbligo di isolamento correlati al Covid-19 che parteciperanno da remoto come previsto dalla deliberazione dell'Ufficio di presidenza n. 35 del 24 maggio 2022.
I lavori si svolgono sulla base dell'ordine del giorno prot. n. 10920 del 7 luglio 2022.
Il Presidente CIAMBETTI dichiara aperta la seduta alle ore 11.03.
Assume le funzioni di consigliere segretario la consigliera Erika Baldin.
Punto n. 1) all'ordine del giorno
I lavori si svolgono sulla base dell'ordine del giorno prot. n. 10920 del 7 luglio 2022.
Il Presidente CIAMBETTI dichiara aperta la seduta alle ore 11.03.
Assume le funzioni di consigliere segretario la consigliera Erika Baldin.
Punto n. 1) all'ordine del giorno
Approvazione verbali delle sedute precedenti [RESOCONTO]
Il PRESIDENTE, poiché nessun consigliere chiede di fare osservazioni, dichiara che si intende approvato il processo verbale della 64a seduta pubblica di martedì 5 luglio 2022.
Punto n. 2) all'ordine del giorno
Comunicazioni della Presidenza del Consiglio [RESOCONTO]
Il PRESIDENTE comunica che sono in congedo il Presidente della Giunta regionale Zaia ed i consiglieri Pan e Sponda.
Il PRESIDENTE comunica inoltre che alcuni consiglieri sono collegati da remoto in conformità alla succitata deliberazione dell'Ufficio di presidenza.
Punto n. 3) all'ordine del giorno
Interrogazioni e interpellanze [RESOCONTO]
Ai sensi dell'art. 114, comma 4 del Regolamento l'elenco delle interrogazioni e delle interpellanze, allegato alla Convocazione, è dato per letto.
Punto n. 4) all'ordine del giorno
Risposte della Giunta regionale alle interrogazioni e interpellanze [RESOCONTO]
Il PRESIDENTE comunica che nel corso della mattinata sono pervenute risposte ad interrogazioni ed interpellanze.
INTERROGAZIONI A RISPOSTA IMMEDIATA
n. 264 del 10.05.2022
presentata dalla consigliera Ostanel
" Perché la Giunta non ha sfruttato tutte le possibilità offerte dal "decreto Calabria" per incrementare il personale sanitario?"
Interviene la consigliera Ostanel (Il Veneto che Vogliamo) che illustra l'IRI in oggetto.
Interviene l'assessore Corazzari che risponde per conto della Giunta regionale.
Interviene la consigliera Ostanel (Il Veneto che Vogliamo) in sede di replica.
Punto n. 6) all'ordine del giorno
Proposta di legge d'iniziativa dei consiglieri Bet, Barbisan, Cestari, Pan, Puppato, Brescacin, Centenaro, Michieletto, Rizzotto, Sandonà, Vianello, Villanova, Zecchinato, Cecchetto, Sponda e Piccinini relativa a "Norme per la disciplina per la realizzazione di impianti fotovoltaici con moduli ubicati a terra". (Progetto di legge n. 97). APPROVATO (Deliberazione legislativa n. 17/2022) [RESOCONTO]
Il PRESIDENTE, concluse la discussione generale e la fase di replica svolte nella seduta precedente, dà inizio all'esame dell'articolato, degli emendamenti e degli ordini del giorno presentati.
Interviene il consigliere Lorenzoni (Gruppo Misto) che ritira l'emendamento n. A15.
Sull'emendamento n. A16 intervengono i consiglieri Lorenzoni (Gruppo Misto), che lo illustra, Zanoni (Partito Democratico Veneto) e Bet (Zaia Presidente).
L'emendamento n. A16, posto in votazione col sistema elettronico in modalità telematica, è respinto.
Interviene il consigliere Lorenzoni (Gruppo Misto) che ritira l'emendamento n. A17.
L'emendamento n. A32, illustrato dal consigliere Bet (Zaia Presidente), posto in votazione col sistema elettronico in modalità telematica, è approvato.
L'articolo 1, posto in votazione col sistema elettronico in modalità telematica, è approvato come emendato.
Il PRESIDENTE comunica che il termine per la presentazione di subemendamenti agli emendamenti nn. A38 e A39 scade in dieci minuti.
La seduta è sospesa alle ore 11.21.
La seduta riprende alle ore 11.52.
Sull'emendamento n. A38 intervengono i consiglieri Bet (Zaia Presidente), che lo illustra, Guarda (Europa Verde) e Zanoni (Partito Democratico Veneto).
L'emendamento n. A38, posto in votazione col sistema elettronico in modalità telematica, è approvato.
L'emendamento n. A3, posto in votazione col sistema elettronico in modalità telematica, è respinto.
Sull'emendamento n. A1 intervengono le consigliere Guarda (Europa Verde), che lo illustra, Rizzotto e Guarda (Europa Verde) che lo ritira.
Interviene il consigliere Lorenzoni (Gruppo Misto) che ritira l'emendamento n. A18.
L'articolo 2, posto in votazione col sistema elettronico in modalità telematica, è approvato come emendato.
L'emendamento n. A19, illustrato dal consigliere Lorenzoni (Gruppo Misto), posto in votazione col sistema elettronico in modalità telematica, è respinto.
Interviene il consigliere Lorenzoni (Gruppo Misto) che ritira l'emendamento n. A20.
L'emendamento n. A21, illustrato dal consigliere Lorenzoni (Gruppo Misto), posto in votazione col sistema elettronico in modalità telematica, è respinto.
Interviene il consigliere Lorenzoni (Gruppo Misto) che ritira l'emendamento n. A22.
L'articolo 3, posto in votazione col sistema elettronico in modalità telematica, è approvato nel testo presentato dalla Commissione consiliare competente.
L'emendamento n. A33, posto in votazione col sistema elettronico in modalità telematica, è approvato.
Il PRESIDENTE dichiara preclusi gli emendamenti nn. A23 e A02.
Sull'emendamento n. A4 intervengono i consiglieri Guarda (Europa Verde), che lo illustra, Bet (Zaia Presidente) e Ostanel (Il Veneto che Vogliamo).
Interviene il consigliere Lorenzoni (Gruppo Misto) che illustra l'analogo emendamento n. A24
L'emendamento n. A4, posto in votazione col sistema elettronico in modalità telematica, è respinto.
Il PRESIDENTE dichiara precluso l'emendamento n. A24.
L'emendamento n. A5, illustrato dalla consigliera Guarda (Europa Verde), posto in votazione col sistema elettronico in modalità telematica, è approvato.
L'emendamento n. A9, illustrato dalla consigliera Ostanel (Il Veneto che Vogliamo), posto in votazione col sistema elettronico in modalità telematica, è respinto.
Sull'emendamento n. A10 intervengono i consiglieri Ostanel (Il Veneto che Vogliamo), che lo illustra, Zanoni (Partito Democratico Veneto) e Rizzotto (Zaia Presidente).
L'emendamento n. A10, posto in votazione col sistema elettronico in modalità telematica, è respinto.
L'emendamento n. A25, illustrato dal consigliere Lorenzoni (Gruppo Misto), posto in votazione col sistema elettronico in modalità telematica, è approvato.
Il PRESIDENTE dichiara precluso l'emendamento n. A6.
L'emendamento n. A7, posto in votazione col sistema elettronico in modalità telematica, è respinto.
Sull'emendamento n. A34 intervengono i consiglieri Bet (Zaia Presidente), che lo illustra, e Guarda (Europa Verde).
L'emendamento n. A34, posto in votazione col sistema elettronico in modalità telematica, è approvato.
Il PRESIDENTE dichiara precluso l'emendamento n. A8.
L'articolo 4, posto in votazione col sistema elettronico in modalità telematica, è approvato come emendato.
L'articolo 5, posto in votazione col sistema elettronico in modalità telematica, è approvato nel testo presentato dalla Commissione consiliare competente.
Interviene il consigliere Lorenzoni (Gruppo Misto) che ritira gli emendamenti nn. A26 e A27.
L'emendamento n. A28, illustrato dal consigliere Lorenzoni (Gruppo Misto), posto in votazione col sistema elettronico in modalità telematica, è respinto.
Intervengono i consiglieri Ostanel (Il Veneto che Vogliamo), che ritira l'emendamento n. A11, e Lorenzoni (Gruppo Misto), che ritira l'emendamento n. A29.
Sull'emendamento n. A12 intervengono i consiglieri Ostanel (Il Veneto che Vogliamo), che lo illustra, Lorenzoni (Gruppo Misto), Bet (Zaia Presidente) e Rizzotto (Zaia Presidente).
L'emendamento n. A12, posto in votazione col sistema elettronico in modalità telematica, è respinto.
Sull'emendamento n. A13 intervengono i consiglieri Ostanel (Il Veneto che Vogliamo), che lo illustra, Zanoni (Partito Democratico Veneto) e Bet (Zaia Presidente).
L'emendamento n. A13, posto in votazione col sistema elettronico in modalità telematica, è respinto.
La seduta è sospesa alle ore 13.04.
La seduta riprende alle ore 14.43.
Sull'emendamento n. A30 intervengono i consiglieri Lorenzoni (Gruppo Misto), che lo illustra, Rizzotto (Zaia Presidente) e Zanoni (Partito Democratico Veneto).
L'emendamento n. A30, posto in votazione col sistema elettronico in modalità telematica, è respinto.
L'articolo 6, posto in votazione col sistema elettronico in modalità telematica, è approvato nel testo presentato dalla Commissione consiliare competente.
L'emendamento n. A14, illustrato dalla consigliera Ostanel (Il Veneto che Vogliamo), posto in votazione col sistema elettronico in modalità telematica, è respinto.
Gli articoli 7 e 8, posti in votazione separatamente col sistema elettronico in modalità telematica, sono approvati nel testo presentato dalla Commissione consiliare competente.
Interviene il consigliere Lorenzoni (Gruppo Misto) che ritira l'emendamento n. A31.
Gli articoli 9 e 10, posti in votazione separatamente col sistema elettronico in modalità telematica, sono approvati nel testo presentato dalla Commissione consiliare competente.
Sull'emendamento n. A39 intervengono i consiglieri Bet (Zaia Presidente), che lo illustra e propone delle modifiche, Zanoni (Partito Democratico Veneto), Guarda (Europa Verde), Ostanel (Il Veneto che Vogliamo), Rizzotto (Zaia Presidente) e Possamai Giacomo (Partito Democratico Veneto).
L'emendamento n. A39, posto in votazione col sistema elettronico in modalità telematica, è approvato come modificato.
L'articolo 11, posto in votazione col sistema elettronico in modalità telematica, è approvato come emendato.
L'articolo 12, posto in votazione col sistema elettronico in modalità telematica, è approvato nel testo presentato dalla Commissione consiliare competente.
Si passa all'esame degli ordini del giorno collegati al progetto di legge n. 97.
ODG n. A35
Interviene il consigliere Lorenzoni (Gruppo Misto) che ritira l'emendamento n. A15.
Sull'emendamento n. A16 intervengono i consiglieri Lorenzoni (Gruppo Misto), che lo illustra, Zanoni (Partito Democratico Veneto) e Bet (Zaia Presidente).
L'emendamento n. A16, posto in votazione col sistema elettronico in modalità telematica, è respinto.
Interviene il consigliere Lorenzoni (Gruppo Misto) che ritira l'emendamento n. A17.
L'emendamento n. A32, illustrato dal consigliere Bet (Zaia Presidente), posto in votazione col sistema elettronico in modalità telematica, è approvato.
L'articolo 1, posto in votazione col sistema elettronico in modalità telematica, è approvato come emendato.
Il PRESIDENTE comunica che il termine per la presentazione di subemendamenti agli emendamenti nn. A38 e A39 scade in dieci minuti.
La seduta è sospesa alle ore 11.21.
La seduta riprende alle ore 11.52.
Sull'emendamento n. A38 intervengono i consiglieri Bet (Zaia Presidente), che lo illustra, Guarda (Europa Verde) e Zanoni (Partito Democratico Veneto).
L'emendamento n. A38, posto in votazione col sistema elettronico in modalità telematica, è approvato.
L'emendamento n. A3, posto in votazione col sistema elettronico in modalità telematica, è respinto.
Sull'emendamento n. A1 intervengono le consigliere Guarda (Europa Verde), che lo illustra, Rizzotto e Guarda (Europa Verde) che lo ritira.
Interviene il consigliere Lorenzoni (Gruppo Misto) che ritira l'emendamento n. A18.
L'articolo 2, posto in votazione col sistema elettronico in modalità telematica, è approvato come emendato.
L'emendamento n. A19, illustrato dal consigliere Lorenzoni (Gruppo Misto), posto in votazione col sistema elettronico in modalità telematica, è respinto.
Interviene il consigliere Lorenzoni (Gruppo Misto) che ritira l'emendamento n. A20.
L'emendamento n. A21, illustrato dal consigliere Lorenzoni (Gruppo Misto), posto in votazione col sistema elettronico in modalità telematica, è respinto.
Interviene il consigliere Lorenzoni (Gruppo Misto) che ritira l'emendamento n. A22.
L'articolo 3, posto in votazione col sistema elettronico in modalità telematica, è approvato nel testo presentato dalla Commissione consiliare competente.
L'emendamento n. A33, posto in votazione col sistema elettronico in modalità telematica, è approvato.
Il PRESIDENTE dichiara preclusi gli emendamenti nn. A23 e A02.
Sull'emendamento n. A4 intervengono i consiglieri Guarda (Europa Verde), che lo illustra, Bet (Zaia Presidente) e Ostanel (Il Veneto che Vogliamo).
Interviene il consigliere Lorenzoni (Gruppo Misto) che illustra l'analogo emendamento n. A24
L'emendamento n. A4, posto in votazione col sistema elettronico in modalità telematica, è respinto.
Il PRESIDENTE dichiara precluso l'emendamento n. A24.
L'emendamento n. A5, illustrato dalla consigliera Guarda (Europa Verde), posto in votazione col sistema elettronico in modalità telematica, è approvato.
L'emendamento n. A9, illustrato dalla consigliera Ostanel (Il Veneto che Vogliamo), posto in votazione col sistema elettronico in modalità telematica, è respinto.
Sull'emendamento n. A10 intervengono i consiglieri Ostanel (Il Veneto che Vogliamo), che lo illustra, Zanoni (Partito Democratico Veneto) e Rizzotto (Zaia Presidente).
L'emendamento n. A10, posto in votazione col sistema elettronico in modalità telematica, è respinto.
L'emendamento n. A25, illustrato dal consigliere Lorenzoni (Gruppo Misto), posto in votazione col sistema elettronico in modalità telematica, è approvato.
Il PRESIDENTE dichiara precluso l'emendamento n. A6.
L'emendamento n. A7, posto in votazione col sistema elettronico in modalità telematica, è respinto.
Sull'emendamento n. A34 intervengono i consiglieri Bet (Zaia Presidente), che lo illustra, e Guarda (Europa Verde).
L'emendamento n. A34, posto in votazione col sistema elettronico in modalità telematica, è approvato.
Il PRESIDENTE dichiara precluso l'emendamento n. A8.
L'articolo 4, posto in votazione col sistema elettronico in modalità telematica, è approvato come emendato.
L'articolo 5, posto in votazione col sistema elettronico in modalità telematica, è approvato nel testo presentato dalla Commissione consiliare competente.
Interviene il consigliere Lorenzoni (Gruppo Misto) che ritira gli emendamenti nn. A26 e A27.
L'emendamento n. A28, illustrato dal consigliere Lorenzoni (Gruppo Misto), posto in votazione col sistema elettronico in modalità telematica, è respinto.
Intervengono i consiglieri Ostanel (Il Veneto che Vogliamo), che ritira l'emendamento n. A11, e Lorenzoni (Gruppo Misto), che ritira l'emendamento n. A29.
Sull'emendamento n. A12 intervengono i consiglieri Ostanel (Il Veneto che Vogliamo), che lo illustra, Lorenzoni (Gruppo Misto), Bet (Zaia Presidente) e Rizzotto (Zaia Presidente).
L'emendamento n. A12, posto in votazione col sistema elettronico in modalità telematica, è respinto.
Sull'emendamento n. A13 intervengono i consiglieri Ostanel (Il Veneto che Vogliamo), che lo illustra, Zanoni (Partito Democratico Veneto) e Bet (Zaia Presidente).
L'emendamento n. A13, posto in votazione col sistema elettronico in modalità telematica, è respinto.
La seduta è sospesa alle ore 13.04.
La seduta riprende alle ore 14.43.
Sull'emendamento n. A30 intervengono i consiglieri Lorenzoni (Gruppo Misto), che lo illustra, Rizzotto (Zaia Presidente) e Zanoni (Partito Democratico Veneto).
L'emendamento n. A30, posto in votazione col sistema elettronico in modalità telematica, è respinto.
L'articolo 6, posto in votazione col sistema elettronico in modalità telematica, è approvato nel testo presentato dalla Commissione consiliare competente.
L'emendamento n. A14, illustrato dalla consigliera Ostanel (Il Veneto che Vogliamo), posto in votazione col sistema elettronico in modalità telematica, è respinto.
Gli articoli 7 e 8, posti in votazione separatamente col sistema elettronico in modalità telematica, sono approvati nel testo presentato dalla Commissione consiliare competente.
Interviene il consigliere Lorenzoni (Gruppo Misto) che ritira l'emendamento n. A31.
Gli articoli 9 e 10, posti in votazione separatamente col sistema elettronico in modalità telematica, sono approvati nel testo presentato dalla Commissione consiliare competente.
Sull'emendamento n. A39 intervengono i consiglieri Bet (Zaia Presidente), che lo illustra e propone delle modifiche, Zanoni (Partito Democratico Veneto), Guarda (Europa Verde), Ostanel (Il Veneto che Vogliamo), Rizzotto (Zaia Presidente) e Possamai Giacomo (Partito Democratico Veneto).
L'emendamento n. A39, posto in votazione col sistema elettronico in modalità telematica, è approvato come modificato.
L'articolo 11, posto in votazione col sistema elettronico in modalità telematica, è approvato come emendato.
L'articolo 12, posto in votazione col sistema elettronico in modalità telematica, è approvato nel testo presentato dalla Commissione consiliare competente.
Si passa all'esame degli ordini del giorno collegati al progetto di legge n. 97.
ODG n. A35
Ordine del giorno presentato dalla consigliera Baldin relativo a "Promuovere l'utilizzo in via prioritaria delle superfici delle strutture edificate" in occasione dell'esame della proposta di legge relativa a "Norme per la disciplina per la realizzazione di impianti fotovoltaici con moduli ubicati a terra". (Progetto di legge n. 97) APPROVATO (Deliberazione n. 98/2022) [RESOCONTO]
Intervengono i consiglieri Baldin (Movimento 5 Stelle), che lo illustra, e Bet (Zaia Presidente).
Il PRESIDENTE pone in votazione col sistema elettronico in modalità telematica l' ordine del giorno in oggetto.
Il Consiglio approva
Ai sensi dell'articolo 50 comma 4 dello Statuto si riportano i voti espressi dai singoli Consiglieri.
Hanno votato sì:
Andreoli Marco, Baldin Erika, Barbisan Fabiano, Bet Roberto, Bigon Annamaria, Bisaglia Simona, Boron Fabrizio, Bozza Alberto, Brescacin Sonia, Cavinato Elisa, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Cestaro Silvia, Ciambetti Roberto, Corsi Enrico, Dolfin Marco, Favero Marzio, Finco Nicola Ignazio, Formaggio Joe, Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Guarda Cristina, Lorenzoni Arturo, Maino Silvia, Michieletto Gabriele, Montanariello Jonatan, Piccinini Tomas, Polato Daniele, Possamai Giacomo, Possamai Gianpiero, Puppato Giovanni, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Rizzotto Silvia, Sandonà Luciano, Scatto Francesca, Soranzo Enoch, Speranzon Raffaele, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zanoni Andrea, Zecchinato Marco, Zottis Francesca
Hanno votato no:
nessuno
Astenuti:
nessuno
Non votanti:
nessuno
ODG n. A36
Ordine del giorno presentato dal consigliere Gerolimetto relativo a "Sostegno alla diffusione delle fonti energetiche rinnovabili: riduzione delle imposte per gli edifici che installano pannelli fotovoltaici sui tetti" in occasione dell'esame della proposta di legge relativa a "Norme per la disciplina per la realizzazione di impianti fotovoltaici con moduli ubicati a terra". (Progetto di legge n. 97) APPROVATO (Deliberazione n. 99/2022) [RESOCONTO]
Interviene il consigliere Gerolimetto (Zaia Presidente) che illustra l'ordine del giorno in oggetto.
Il PRESIDENTE pone in votazione col sistema elettronico in modalità telematica l' ordine del giorno in oggetto.
Il Consiglio approva
Ai sensi dell'articolo 50 comma 4 dello Statuto si riportano i voti espressi dai singoli Consiglieri.
Hanno votato sì:
Andreoli Marco, Baldin Erika, Barbisan Fabiano, Bet Roberto, Bigon Annamaria, Bisaglia Simona, Boron Fabrizio, Bozza Alberto, Brescacin Sonia, Camani Vanessa, Cavinato Elisa, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Cestaro Silvia, Ciambetti Roberto, Corsi Enrico, Dolfin Marco, Favero Marzio, Finco Nicola Ignazio, Formaggio Joe, Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Lorenzoni Arturo, Maino Silvia, Michieletto Gabriele, Montanariello Jonatan, Ostanel Elena, Piccinini Tomas, Polato Daniele, Possamai Giacomo, Possamai Gianpiero, Puppato Giovanni, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Rizzotto Silvia, Sandonà Luciano, Scatto Francesca, Soranzo Enoch, Speranzon Raffaele, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zanoni Andrea, Zecchinato Marco, Zottis Francesca
Hanno votato no:
nessuno
Astenuti:
nessuno
Non votanti:
nessuno
ODG n. A37
Ordine del giorno presentato dai consiglieri Speranzon, Polato, Soranzo, Formaggio e Razzolini relativo a "Si chiede alla Regione Veneto di privilegiare la realizzazione di impianti fotovoltaici ubicati a terra nelle zone urbanisticamente compromesse, rispettando le aree agricole" in occasione dell'esame della proposta di legge relativa a "Norme per la disciplina per la realizzazione di impianti fotovoltaici con moduli ubicati a terra". (Progetto di legge n. 97) APPROVATO (Deliberazione n. 100/2022) [RESOCONTO]
Intervengono i consiglieri Speranzon (Fratelli d'Italia - Giorgia Meloni), che lo illustra, Villanova (Zaia Presidente), che propone alcune modifiche accolte dal proponente, e Zanoni (Partito Democratico Veneto) che propone alcune modifiche non accolte dal proponente.
Il PRESIDENTE pone in votazione col sistema elettronico in modalità telematica l' ordine del giorno in oggetto come modificato.
Il Consiglio approva
Ai sensi dell'articolo 50 comma 4 dello Statuto si riportano i voti espressi dai singoli Consiglieri.
Hanno votato sì:
Andreoli Marco, Barbisan Fabiano, Bet Roberto, Bisaglia Simona, Boron Fabrizio, Bozza Alberto, Brescacin Sonia, Cavinato Elisa, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Cestaro Silvia, Ciambetti Roberto, Corsi Enrico, Dolfin Marco, Favero Marzio, Finco Nicola Ignazio, Formaggio Joe, Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Maino Silvia, Michieletto Gabriele, Piccinini Tomas, Polato Daniele, Possamai Gianpiero, Puppato Giovanni, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Rizzotto Silvia, Sandonà Luciano, Scatto Francesca, Soranzo Enoch, Speranzon Raffaele, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zecchinato Marco
Hanno votato no:
nessuno
Astenuti:
Baldin Erika, Bigon Annamaria, Camani Vanessa, Lorenzoni Arturo, Montanariello Jonatan, Possamai Giacomo, Zanoni Andrea, Zottis Francesca
Non votanti:
nessuno
ODG n. A40
Ordine del giorno presentato dai consiglieri Guarda, Zanoni, Zottis, Lorenzoni, Camani, Bigon e Ostanel relativo a "Per una relazione biennale che comprenda tutte le informazioni utili ai fini della complessiva valutazione degli effetti sul suolo in materia di fotovoltaico" in occasione dell'esame della proposta di legge relativa a "Norme per la disciplina per la realizzazione di impianti fotovoltaici con moduli ubicati a terra". (Progetto di legge n. 97) APPROVATO (Deliberazione n. 101/2022) [RESOCONTO]
Il PRESIDENTE pone in votazione col sistema elettronico in modalità telematica l' ordine del giorno in oggetto.
Il Consiglio approva
Ai sensi dell'articolo 50 comma 4 dello Statuto si riportano i voti espressi dai singoli Consiglieri.
Hanno votato sì:
Andreoli Marco, Baldin Erika, Barbisan Fabiano, Bet Roberto, Bigon Annamaria, Bisaglia Simona, Boron Fabrizio, Brescacin Sonia, Camani Vanessa, Cavinato Elisa, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Cestaro Silvia, Ciambetti Roberto, Corsi Enrico, Dolfin Marco, Favero Marzio, Finco Nicola Ignazio, Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Lorenzoni Arturo, Maino Silvia, Michieletto Gabriele, Montanariello Jonatan, Ostanel Elena, Piccinini Tomas, Possamai Gianpiero, Puppato Giovanni, Rigo Filippo, Rizzotto Silvia, Sandonà Luciano, Scatto Francesca, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zanoni Andrea, Zecchinato Marco, Zottis Francesca
Hanno votato no:
nessuno
Astenuti:
Formaggio Joe, Polato Daniele, Razzolini Tommaso, Soranzo Enoch, Speranzon Raffaele
Non votanti:
Bozza, Valdegamberi
In dichiarazione di voto finale sul progetto di legge n. 97 intervengono i consiglieri Bet (Zaia Presidente), Zanoni (Partito Democratico Veneto), Lorenzoni (Gruppo Misto) e Ostanel (Il Veneto che vogliamo).
Il PRESIDENTE pone in votazione col sistema elettronico in modalità telematica il progetto di legge n. 97 nel suo complesso come emendato.
Il Consiglio approva
Ai sensi dell'articolo 50, comma 4 dello Statuto si riportano i voti espressi dai singoli consiglieri.
Hanno votato sì:
Andreoli Marco, Barbisan Fabiano, Bet Roberto, Bisaglia Simona, Boron Fabrizio, Bozza Alberto, Brescacin Sonia, Cavinato Elisa, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Cestaro Silvia, Ciambetti Roberto, Corsi Enrico, Dolfin Marco, Favero Marzio, Finco Nicola Ignazio, Formaggio Joe, Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Maino Silvia, Michieletto Gabriele, Piccinini Tomas, Polato Daniele, Possamai Gianpiero, Puppato Giovanni, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Rizzotto Silvia, Sandonà Luciano, Scatto Francesca, Soranzo Enoch, Speranzon Raffaele, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zecchinato Marco
Hanno votato no:
nessuno
Astenuti:
Baldin Erika, Bigon Annamaria, Camani Vanessa, Lorenzoni Arturo, Montanariello Jonatan, Ostanel Elena, Possamai Giacomo, Valdegamberi Stefano, Zanoni Andrea, Zottis Francesca
Non votanti:
nessuno
Punto n. 7) all'ordine del giorno
Mozione presentata dai Consiglieri Venturini e Bozza relativa a "Individuazione di misure di sostegno ai coltivatori veneti e azioni volte a ridisegnare un nuovo assetto strategico per aiutare la filiera agroalimentare (mais e grano)". (Mozione n. 276) APPROVATA (Deliberazione n. 102/2022) [RESOCONTO]
Intervengono i consiglieri Venturini (Forza Italia - Berlusconi - Autonomia per il Veneto), che illustra la mozione in oggetto, Lorenzoni (Gruppo Misto), Zanoni (Partito Democratico Veneto), Bozza (Forza Italia - Berlusconi - Autonomia per il Veneto) e Gerolimetto (Zaia Presidente).
Durante l'intervento del consigliere Gerolimetto assume la presidenza la Vicepresidente Francesca Zottis.
Interviene il consigliere Zanoni (Partito Democratico Veneto) per fatto personale.
Assume la presidenza il Presidente Roberto Ciambetti.
Interviene il consigliere Montanariello (Partito Democratico Veneto) in discussione generale.
Il PRESIDENTE pone in votazione, col sistema elettronico in modalità telematica, la mozione in oggetto.
Il Consiglio approva
Ai sensi dell'articolo 50 comma 4 dello Statuto si riportano i voti espressi dai singoli Consiglieri.
Hanno votato sì:
Andreoli Marco, Barbisan Fabiano, Bet Roberto, Bisaglia Simona, Boron Fabrizio, Bozza Alberto, Brescacin Sonia, Cavinato Elisa, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Cestaro Silvia, Ciambetti Roberto, Corsi Enrico, Dolfin Marco, Favero Marzio, Finco Nicola Ignazio, Giacomin Stefano, Maino Silvia, Michieletto Gabriele, Montanariello Jonatan, Piccinini Tomas, Possamai Gianpiero, Puppato Giovanni, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Rizzotto Silvia, Sandonà Luciano, Scatto Francesca, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zecchinato Marco
Hanno votato no:
nessuno
Astenuti:
Baldin Erika, Bigon Annamaria, Camani Vanessa, Lorenzoni Arturo, Ostanel Elena, Possamai Giacomo, Valdegamberi Stefano, Zanoni Andrea, Zottis Francesca
Non votanti:
nessuno
Punti nn. 8) e 10) all'ordine del giorno
Mozione presentata dai consiglieri Giacomo Possamai, Camani, Zanoni e Zottis relativa a "Esentare dal pedaggio i cittadini residenti nei 70 comuni interessati dalla Superstrada Pedemontana". (Mozione n. 135) RESPINTA [RESOCONTO]
E
Mozione presentata dai consiglieri Cecchetto, Villanova, Pan, Ciambetti, Bet, Centenaro, Favero, Finco e Michieletto relativa a "Pedemontana Veneta: dopo la completa ultimazione dell'opera valutare una riduzione di pedaggio per i residenti dei comuni territorialmente serviti". (Mozione n. 296) APPROVATA (Deliberazione n. 103/2022) [RESOCONTO]
Interviene il consigliere Possamai Giacomo (Partito Democratico Veneto) che illustra la mozione n. 135.
Interviene la consigliera Cecchetto (Liga Veneta per Salvini Premier) che illustra la mozione n. 296 e chiede il ritiro della mozione n. 135.
In discussione generale congiunta per le due mozioni in oggetto intervengono i consiglieri Zanoni (Partito Democratico Veneto), Montanariello (Partito Democratico Veneto), l'assessore Calzavara e il consigliere Favero (Liga Veneta per Salvini Premier).
Chiusa la discussione generale, in sede di replica, interviene il consigliere Possamai Giacomo (Partito Democratico Veneto) che propone delle modifiche alla mozione n. 296, non accolte dalla proponente Cecchetto.
Il PRESIDENTE pone in votazione, col sistema elettronico in modalità telematica, la mozione n. 135.
Il Consiglio non approva
Ai sensi dell'articolo 50 comma 4 dello Statuto si riportano i voti espressi dai singoli Consiglieri.
Hanno votato sì:
Baldin Erika, Bigon Annamaria, Camani Vanessa, Lorenzoni Arturo, Montanariello Jonatan, Ostanel Elena, Possamai Giacomo, Zanoni Andrea, Zottis Francesca
Hanno votato no:
Andreoli Marco, Barbisan Fabiano, Bet Roberto, Bisaglia Simona, Boron Fabrizio, Bozza Alberto, Brescacin Sonia, Cavinato Elisa, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Cestaro Silvia, Ciambetti Roberto, Corsi Enrico, Dolfin Marco, Favero Marzio, Finco Nicola Ignazio, Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Maino Silvia, Michieletto Gabriele, Piccinini Tomas, Possamai Gianpiero, Puppato Giovanni, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Rizzotto Silvia, Sandonà Luciano, Scatto Francesca, Soranzo Enoch, Speranzon Raffaele, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zecchinato Marco
Astenuti:
nessuno
Non votanti:
nessuno
Il PRESIDENTE pone in votazione, col sistema elettronico in modalità telematica, la mozione n. 296.
Il Consiglio approva
Ai sensi dell'articolo 50 comma 4 dello Statuto si riportano i voti espressi dai singoli Consiglieri.
Hanno votato sì:
Andreoli Marco, Barbisan Fabiano, Bet Roberto, Bisaglia Simona, Boron Fabrizio, Bozza Alberto, Brescacin Sonia, Cavinato Elisa, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Cestaro Silvia, Ciambetti Roberto, Corsi Enrico, Dolfin Marco, Favero Marzio, Finco Nicola Ignazio, Giacomin Stefano, Maino Silvia, Michieletto Gabriele, Piccinini Tomas, Possamai Gianpiero, Puppato Giovanni, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Rizzotto Silvia, Sandonà Luciano, Scatto Francesca, Soranzo Enoch, Speranzon Raffaele, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zecchinato Marco
Hanno votato no:
nessuno
Astenuti:
Baldin Erika, Bigon Annamaria, Camani Vanessa, Lorenzoni Arturo, Montanariello Jonatan, Ostanel Elena, Possamai Giacomo, Zanoni Andrea, Zottis Francesca
Non votanti:
nessuno
Il PRESIDENTE dichiara chiusa la seduta.
Il Consiglio regionale sarà convocato a domicilio.
La seduta termina alle ore 17.19.
Consiglieri presenti o partecipanti in modalità telematica:
ANDREOLI Marco
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MAINO Silvia
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BALDIN Erika
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MICHIELETTO Gabriele
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BARBISAN Fabiano
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MONTANARIELLO Jonatan
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BET Roberto
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OSTANEL Elena
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BIGON Anna Maria
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PICCININI Tomas
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BISAGLIA Simona
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POLATO Daniele
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BORON Fabrizio
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POSSAMAI Giacomo
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BOZZA Alberto
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POSSAMAI Gianpiero
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BRESCACIN Sonia
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PUPPATO Giovanni
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CAMANI Vanessa
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RAZZOLINI Tommaso
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CAVINATO Elisa
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RIGO Filippo
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CECCHETTO Milena
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RIZZOTTO Silvia
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CENTENARO Giulio
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SANDONÀ Luciano
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CESTARI Laura
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SCATTO Francesca
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CESTARO Silvia
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SORANZO Enoch
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CIAMBETTI Roberto
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SPERANZON Raffaele
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CORSI Enrico
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VALDEGAMBERI Stefano
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DOLFIN Marco
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VENTURINI Elisa
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FAVERO Marzio
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VIANELLO Roberta
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FINCO Nicola Ignazio
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VILLANOVA Alberto
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FORMAGGIO Joe
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ZANONI Andrea
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GEROLIMETTO Nazzareno
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ZECCHINATO Marco
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GIACOMIN Stefano
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ZOTTIS Francesca
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GUARDA Cristina
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LORENZONI Arturo
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LA CONSIGLIERA SEGRETARIA
f.to Erika BALDIN |
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IL PRESIDENTE
f.to Roberto CIAMBETTI |
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N.B. Gli emendamenti e i verbali di votazione, che costituiscono parte integrante del presente processo verbale, sono consultabili presso l'Ufficio Attività Istituzionali.
Le richieste di modifica delle votazioni diverse da quelle previste dall'articolo 89 del Regolamento sono menzionate nel Resoconto.
PROCESSO VERBALE
Redazione a cura di Cristiano Gebbin, Alessandro Vian, Gabriella Gamba