ResocontoVerbali

Seduta del consiglio regionale del 13/09/2022 n. 71

Resoconto n. 71 - 11^ legislatura
Resoconto 71 a Seduta pubblica
Martedì, 13 settembre 2022
SOMMARIO
Assume la Presidenza
Il Presidente Roberto CIAMBETTI
La Seduta inizia alle ore 10.32

PRESIDENTE

Buongiorno a tutti.
Alcuni colleghi hanno avuto problemi per arrivare in Consiglio a causa di un incidente in autostrada. Pertanto, rinviamo l'inizio dei lavori alle ore 11.
Aggiornate Concilium.
La Seduta è sospesa alle ore 10.32
La Seduta riprende alle ore 11.13

PRESIDENTE

Signori, buongiorno e ben ritrovati. Indossiamo le mascherine. Grazie.
Diamo inizio alla 71a Seduta pubblica del Consiglio regionale. I lavori si svolgono sulla base dell'ordine del giorno prot. n. 13572 dell'8 settembre 2022.
PUNTO
1



APPROVAZIONE DEI VERBALI DELLE SEDUTE PRECEDENTI

Il PRESIDENTE, poiché nessun Consigliere chiede di fare osservazioni, dichiara che si intende approvato il processo verbale della 70a Seduta pubblica del 30 agosto 2022.
PUNTO
2



COMUNICAZIONI DELLA PRESIDENZA DEL CONSIGLIO

Hanno comunicato congedo
Luca ZAIA
Stefano GIACOMIN
I congedi sono concessi.
Comunico che anche qualche altro collega mi aveva avvisato che era a casa, però non vedo la richiesta di congedo.
PUNTO
3



INTERROGAZIONI E INTERPELLANZE

Ai sensi dell'art. 114, comma 3 del Regolamento, l'elenco delle interrogazioni e delle interpellanze, allegato alla Convocazione, è dato per letto.
PUNTO
4



RISPOSTE DELLA GIUNTA REGIONALE ALLE INTERROGAZIONI E INTERPELLANZE

PRESIDENTE

Partiamo dalla IRI n. 159 della collega Bigon.

Interrogazione a risposta immediata n. 159 del 23 giugno 2021 presentata dai consiglieri Bigon e Zanoni relativa a "IL CRAS DI VERONA, IN GRAVE DIFFICOLTÀ, DAL 16 GIUGNO NON PUÒ ACCOGLIERE ALTRI ANIMALI SELVATICI FERITI: LA GIUNTA REGIONALE VUOLE FINALMENTE AIUTARE QUESTE STRUTTURE?"

Collega Bigon, prego.
Se qualcuno dell'informatica viene da me, mi fa un piacere.

Anna Maria BIGON (Partito Democratico Veneto)

Grazie, Presidente.
Questa associazione di Lazise è l'unica nella Provincia di Verona a prendersi cura degli animali selvatici. Ha bisogno, ovviamente, però, anche di risorse economiche. È da giugno che non riesce più a farsi carico delle difficoltà di animali feriti. Questa interrogazione vuole dare supporto a questo Centro recupero animali selvatici, il CRAS di Verona, con sede a Lazise.
Nonostante gli sforzi messi in campo, la struttura, pur contando sul grande supporto di volontariato, di recente ha reso noto quanto segue: "Da mercoledì 16 giugno il centro non accoglierà alcun tipo di animale. È una decisione sofferta, ma siamo arrivati al punto massimo di contenimento e dobbiamo occuparci dei feriti e dei pulli che già sono ricoverati. Il telefono non sarà più attivo, quindi non potremo più rispondere".
Crediamo che quanto sta succedendo sia grave. Nella Provincia di Verona è l'unica associazione che si fa carico di questi animali feriti selvatici, di cui nessuno si prende cura. Per cui, chiediamo cosa intende fare la Giunta. Grazie.

PRESIDENTE

Grazie a lei.
Risponde l'assessore Corazzari.

Ass.re Cristiano CORAZZARI

La salvaguardia della fauna rappresenta indubbiamente una delle principali questioni che l'Amministrazione regionale si trova ad affrontare, soprattutto in un contesto territoriale che, come quello veneto, presenta eccellenze faunistiche che fanno della nostra regione una realtà di primo piano a livello europeo e mondiale.
Ad oggi sono le Province e la Città Metropolitana di Venezia che hanno operato ‒ e operano tuttora ‒ per la realizzazione delle attività e degli interventi di cui all'articolo 5 della legge regionale n. 50/1993 , con modalità e regimi gestionali diversificati tra i vari Enti, in taluni casi con la realizzazione, tramite il recupero edilizio, di strutture e di un vero e proprio centro operativo di ricovero, cura e riabilitazione veterinaria; in altri, invece, con l'avvio di collaborazioni con ambiti territoriali di caccia, comprensori alpini oppure con associazioni che hanno reso disponibili i propri spazi, oppure, ancora, con affidamento di incarichi di servizio a veterinari che rendano disponibili idonei locali da destinare alla detenzione e alla cura.
Tali esperienze finora realizzate costituiranno sicuramente la base di conoscenza da cui partire per dare attuazione a quanto disposto dall'articolo 5 della legge n. 50/1993. Il ruolo e la rilevanza delle azioni e delle attività finora realizzate dovrà essere fondante per l'azione di riorganizzazione a livello centralizzato di tali strutture, previsto, peraltro, dal predetto articolo 5, dove si assegna alla Giunta regionale l'onere di adottare provvedimenti finalizzati alla costruzione di un sistema regionale di centri di recupero della fauna selvatica in difficoltà.
Ciò premesso, consapevoli dell'impegno garantito dalle associazioni di volontari, che giornalmente assicurano il funzionamento dei CRAS regionali, compreso quello di Verona, e nelle more del passaggio a regime della funzione in oggetto in capo all'Amministrazione regionale, secondo il modello organizzativo e gestionale previsto dalla DGR n. 1079/2019, l'Amministrazione regionale, per gli anni 2021 e 2022, primo semestre, con successivi provvedimenti, ha stanziato un contributo complessivo a favore dei CRAS provinciali pari a 436.647 euro, di cui circa 60.000 per la Provincia di Verona.

PRESIDENTE

Grazie.
Per la replica, la parola alla collega Bigon.

Anna Maria BIGON (Partito Democratico Veneto)

Ringrazio l'Assessore per la risposta, di cui chiedo copia.
Noi siamo convinti che siano sempre pochi i fondi messi a disposizione. Per cui, chiediamo veramente un sostegno maggiore, come potrebbero esserlo i fondi delle associazioni venatorie da mettere a loro disposizione. Credo che potrebbe essere una soluzione.
Attendo la copia. Grazie.

PRESIDENTE

Grazie a lei.
Passiamo alla IRI n. 284 del collega Zanoni.

Interrogazione a risposta immediata n. 284 del 8 agosto 2022 presentata dai consiglieri Zanoni e Lorenzoni relativa a "EMERGENZA CLIMATICA E TUTELA DELLA FAUNA SELVATICA: LA GIUNTA INTENDE SOSPENDERE L'ATTIVITÀ VENATORIA PER LA STAGIONE 2022/2023?"

Prego, collega Zanoni.

Andrea ZANONI (Partito Democratico Veneto)

Grazie Presidente. Buongiorno a tutti i colleghi.
Questa interrogazione dell'8 agosto l'ha sottoscritta anche il collega Lorenzoni.
Tutti voi, colleghi, sapete le situazioni che si sono manifestate nella nostra regione. Clima impazzito, mesi di siccità, fiumi senza acqua, agricoltura in ginocchio. A fronte di questa drammatica situazione, diverse associazioni che si occupano di tutela degli animali selvatici hanno scritto a tutte le Regioni chiedendo di prendere provvedimenti per tutelare la fauna selvatica. Quindi, una questione oggi tutelata anche dalla Costituzione, che pone tra i suoi princìpi fondamentali, grazie alla recente riforma, la tutela dell'ambiente, della biodiversità, degli ecosistemi degli animali.
È preciso obbligo dello Stato e delle Regioni tutelare questo patrimonio, tanto è vero che la legge dice che l'attività venatoria è consentita purché non contrasti con l'esigenza di conservazione della fauna selvatica. Quindi, queste associazioni e noi interroganti ci siamo uniti. Chiedevano di sospendere l'attività venatoria per questa stagione, viste le conseguenze negative per gli animali selvatici, o, in subordine, di revocare le aperture anticipate della caccia.
L'apertura anticipata della caccia, purtroppo, si è già svolta regolarmente. Questa Giunta, insensibile alla questione della tutela della fauna selvatica, ha consentito di cacciare addirittura in anticipo specie rare, come la tortora, o che ancora nidificano, come il colombaccio.
Una situazione, quindi, drammatica che doveva avere maggiore interesse da parte di chi governa una Regione e di chi parla di eccellenze faunistiche, come abbiamo sentito adesso definire la fauna selvatica dall'attuale Assessore.
Un'attenzione, quindi, che non c'è stata e un'attenzione, invece, troppo concentrata sugli interessi della caccia, dei cacciatori, che sono una parte di popolazione veramente minima, che rappresenta una percentuale da prefisso telefonico, direi. Si doveva trovare il giusto equilibrio tra gli interessi di chi va a caccia e gli interessi di tutta la collettività, che sono quelli di tutelare la fauna selvatica.

PRESIDENTE

Per la risposta, la parola all'assessore Corazzari. Prego.

Ass.re Cristiano CORAZZARI

In riferimento alla questione legata alle condizioni climatiche che si sono registrate durante i mesi estivi, caratterizzati in molti casi da elevate temperature che si sono protratte per lunghi periodi e siccità in diverse parti del territorio e alle possibili ripercussioni negative sui contingenti faunistici della regione, si evidenzia che alla data odierna non sussistono segnalazioni o riscontri in ordine a situazioni di difficoltà a carico di popolazioni, nuclei e singoli capi appartenenti alla fauna selvatica connessi all'emergenza idrica.
Le uniche segnalazioni significative riguardano alcuni limitati territori della Provincia di Treviso, in cui è stata riscontrata una minore contattabilità di cervidi e una tendenza degli stessi a concentrarsi nelle zone in cui sono presenti fonti idriche, anche artificiali, come impianti di irrigazione, oltre all'accentuarsi dei comportamenti sinantropici di specie quali merli e tordi.
Nonostante queste localizzate segnalazioni, le fonti idriche a disposizione della fauna selvatica per il soddisfacimento delle necessità essenziali sono, infatti, disponibili in maniera omogenea in quasi tutto il territorio regionale.
Ciò detto, si ritiene che ad oggi non sussistano nel territorio regionale situazioni di compromissione della diversità biologica del territorio che impongano una limitazione dell'esercizio venatorio.
Da ultimo, si evidenzia come la questione legata all'emergenza climatica, connessa in particolare a fenomeni siccitosi, sia particolarmente attenzionata da parte dell'Amministrazione regionale. A riprova di quanto affermato con nota del 27 giugno ultimo scorso e con successiva nota del 4 agosto, è stato chiesto alle sedi territoriali e ai Corpi di Polizia provinciale di effettuare una ricognizione sul territorio di competenza, segnalando eventuali situazioni critiche che possano determinare situazioni di grave difficoltà per la fauna selvatica.

PRESIDENTE

Prego, collega Zanoni, per la replica.

Andrea ZANONI (Partito Democratico Veneto)

Grazie, Presidente.
Ho ascoltato attentamente l'Assessore. Sono – e questo penso di poterlo dire anche a nome del collega Lorenzoni – totalmente insoddisfatto di questa risposta. Si parla di monitoraggi, si dice che c'era acqua un po' dappertutto in Veneto, però volevo ricordare all'Assessore e anche ai colleghi che ci ascoltano che la fauna selvatica non beve solamente, non ha bisogno solo di acqua. Ha bisogno anche di cibo. La siccità ha comportato in tutta la regione la carenza anche di tutte quelle fonti alimentari che normalmente ci sono (erbe, bacche, frutta selvatica e così via).
Non c'è stata un'attenzione assolutamente approfondita. Il monitoraggio, secondo me, è un grandissimo fallimento. Pensavo di sentire citate le morìe di anatidi che ci sono state in giro per il Veneto, anche documentate, a causa di queste pozze d'acqua che si sono prosciugate e che hanno creato fanghi maleodoranti. Fenomeni come questi ‒ basta sentire l'Istituto Zooprofilattico ‒ ce ne sono stati molti. È una questione non pervenuta. Evidentemente, c'è solo un interesse da parte della Regione, che non è quello di tutelare la fauna selvatica, ma quello di tutelare gli interessi di pochi. Questa è una cosa gravissima.
Inoltre, non si è bloccata quella odiosa pratica dell'apertura anticipata della caccia, che è stata svolta nei confronti della tortora selvatica, che ormai è un animale estinto. Ne hanno abbattute poche centinaia proprio perché non ce ne sono più. C'è stato un monitoraggio.
L'altra cosa grave è che in pre-apertura, Assessore, avete concesso la caccia al colombaccio, che ha ancora i piccoli nei nidi. Non sono solo io o il collega Lorenzoni o le associazioni di tutela ambientale a dire che questa è una cosa sbagliata, ma ci sono anche associazioni venatorie che vi dicono che non dovete cacciare il colombaccio in pre-apertura perché ha i piccoli nei nidi. Questa è una palese violazione della Direttiva Uccelli, direttiva comunitaria che vieta la caccia delle specie selvatiche che hanno ancora i piccoli nel nido o popolazioni che non sono ancora autosufficienti.
Per non parlare della carenza di cibo, che si manifesterà in questa stagione, e anche in inverno, per quanto riguarda i migratori, perché tutte le...

PRESIDENTE

Grazie, collega.

Andrea ZANONI (Partito Democratico Veneto)

Concludo, Presidente.

PRESIDENTE

Ha già preso quarantacinque secondi prima e altri venti adesso.

Andrea ZANONI (Partito Democratico Veneto)

Concludo la frase. Mi consenta, Presidente. Sarò velocissimo.

PRESIDENTE

Sul "mi consenta" c'è il copyright.

Andrea ZANONI (Partito Democratico Veneto)

Tutte quelle essenze che dovrebbero avere le bacche, non le hanno. Quindi, anche questo inverno non ci sarà cibo.

PRESIDENTE

Grazie.
Passiamo alla IRI n. 287 della collega Ostanel.

Interrogazione a risposta immediata n. 287 del 10 agosto 2022 presentata dalla consigliera Ostanel relativa a "SCHEDE PNRR: A CHE PUNTO SIAMO CON I PROGETTI PRESENTATI PER ACCEDERE AI FONDI?"

Prego, collega Ostanel.

Elena OSTANEL (Il Veneto che Vogliamo)

Grazie, Presidente.
La domanda dell'interrogazione è abbastanza generica, per far capire che abbiamo speso tanto tempo all'interno di questo Consiglio per discutere e anche rivedere delle schede PNRR e poi anche i Consiglieri regionali non ne hanno più saputo nulla. Figuriamoci, effettivamente, le persone che nel territorio chiedono quale sarà la ricaduta di questo Piano nazionale, che speriamo ‒ ma a questo punto anch'io ho dei dubbi ‒ possa davvero cambiare la vita delle persone.
Nello specifico, in questa interrogazione porto all'attenzione il caso della Rocca di Monselice. Mi è stata sollecitata un'attenzione rispetto al fatto che è stata in pompa magna presentata questa scheda a marzo e al fatto che si sarebbero investiti milioni di euro per la riqualificazione della Rocca di Monselice. Presente a questa conferenza stampa non solo la Sindaca, ovviamente, di Monselice, ma anche l'assessore Calzavara. Ad oggi abbiamo saputo che quella scheda non è stata approvata dal Piano nazionale di ripresa e resilienza, quindi che quei fondi non verranno dati, però localmente né il Consiglio comunale né i cittadini sanno, dopo questa presentazione in pompa magna, cosa succederà di quella Rocca. Questo è un esempio veramente chiaro di come, in realtà, dobbiamo stare molto attenti, credo, nel momento in cui presentiamo un progetto, come quello del PNRR, e poi la ricaduta sul territorio non c'è.
Voglio sapere, quindi, e chiedo con questa interrogazione, se possiamo avere uno stato di avanzamento reale dei progetti PNRR che verranno realizzati in Veneto, quelle famose schede a che punto sono, se sono state finanziate, che ricadute avranno per i cittadini veneti in tutti i territori del Veneto e delle diverse Province. Credo sia ora di fare chiarezza su un tema così importante per il futuro del nostro Paese.

PRESIDENTE

Grazie.
Per l'assessore Calzavara risponde il collega Caner.
Assessore Caner, prenda pure il microfono senza problemi e indossi la mascherina. Grazie.

Ass.re Federico CANER

Nell'individuazione dei sedici progetti, di cui alla DGR n. 296 del 22 marzo 2022, la finalità del lavoro è stata quella di definire delle schede progettuali che, da un lato, vedessero la compagine partenariale concorde sull'importanza dell'intervento e sulla promozione in ogni sede ritenuta opportuna e, dall'altro, delineassero gli elementi essenziali dell'intervento medesimo lasciando opportuno spazio per meglio definirlo alla luce delle determinazioni ministeriali entro le quali il progetto dovrà essere presentato e realizzato.
Pertanto, fin da subito era chiaro come i progetti non fossero direttamente utilizzabili per ottenere il finanziamento con risorse del PNRR, ma dovessero rispondere alle specifiche dei bandi e/o degli avvisi via via pubblicati.
Come noto, la gestione accentrata del PNRR ha reso le Regioni solo uno dei possibili soggetti attuatori, non garantendo la possibilità di candidare, ancorché rivisti, i sedici progetti. Ne risulta, pertanto, che ad oggi lo stato di avanzamento dei progetti è differenziato. In taluni casi le risorse sono state assegnate alle Regioni. Si richiama, a titolo di esempio, il Progetto 12 "Ospedale a territorio". In altri casi le procedure sono anche a uno stato avanzato. Si cita, a titolo di esempio, il finanziamento del borgo di Recoaro Terme, rientrante nel Progetto 11 "Borghi, cultura, natura e turismo". In altri casi si è in attesa dei bandi e/o degli avvisi per poter valutare la candidatura di progetti regionali, eventualmente adattandoli opportunamente sulla base delle condizioni di partecipazione.
Per quanto concerne il Parco della Rocca e i Giardini di Villa Duodo, Rocca di Monselice, non rientrante nei sedici progetti strategici, ancorché associabile al titolo del Progetto strategico regionale 11 "Borghi, cultura, natura e turismo", si precisa che, con riferimento al bando a valere sulla Missione 1, Componente 3, Misura 2 "Rigenerazione dei piccoli siti culturali, patrimonio culturale, religioso e rurale", investimento 2.3 "Programmi per valorizzazione dell'identità dei luoghi, parchi e giardini storici", sono stati ammessi a finanziamento 115 progetti, di cui 16 veneti, per un importo complessivo pari a circa 22 milioni di euro su 300 milioni di euro.
Si precisa, infine, che gli uffici regionali attuano un monitoraggio costante di tutte le risorse assegnate al territorio veneto nell'ambito del PNRR, sulla base dei decreti di assegnazione delle risorse, che, alla data del 26 agosto 2022, ammontano a 4.512.000,97.

PRESIDENTE

Grazie.
Per la replica, la parola alla collega Ostanel. Prego.

Elena OSTANEL (Il Veneto che Vogliamo)

Grazie, Presidente.
Assessore, io ho massima fiducia nelle strutture tecniche della Regione e dei Comuni del Veneto. Non è questo il tema. Il tema vero è che, quando si usa il PNRR o per dire che si è bravissimi... Ricordiamo le schede che erano state presentate dal presidente Zaia ben prima che il PNRR fosse definitivo, quindi il tempo che abbiamo dovuto anche spendere, non solo qui in Consiglio, ma – mi permetto di dire – anche nelle strutture tecniche per rivedere delle schede.
Il PNRR, quando serve per fare campagna elettorale e propaganda, si dice che è importantissimo, funziona, cambieremo il Veneto, facciamo addirittura più schede di quelle che servono. Quando, poi, dei progetti non vengono approvati, localmente, non si va a dire ai cittadini che quanto detto in quella conferenza stampa, dove si è promesso che qualcosa sarebbe accaduto sulla Rocca di Monselice, poi non si riesce a fare perché quel progetto non viene finanziato.
Credo sia una questione di serietà. È importante – e giustamente lo stanno facendo le strutture tecniche, di cui ho massimo rispetto e che ringrazio – un monitoraggio, ma credo che i cittadini del Veneto, nonché i Consiglieri, abbiano la necessità, in realtà, di sapere, al di là del monitoraggio, quanti soldi stiamo spendendo, se siamo in linea con la spesa, se stiamo facendo bene dal punto di vista tecnico e quali sono le ricadute di quei progetti per la vita delle persone.
Faccio l'esempio del Borgo di Recoaro. Io sono contentissima che abbia vinto un borgo Veneto. Ne ha vinto uno per Regione. Ovviamente, abbiamo borghi che vengono finanziati. Qui, sì, mi chiedo quale sarà la ricaduta reale per quel borgo. Saremo davvero capaci di usare quei fondi in maniera utile, non tanto solo per una riqualificazione fisica degli immobili, degli spazi, ma affinché magari quel borgo abbia opportunità di lavoro nuove o dia opportunità di lavoro nuove per le persone che ci lavorano? Questa è una grande domanda. Una grande domanda, secondo me, che andava rivolta anche al legislatore nazionale quando ha fatto una linea di finanziamento, secondo me sbagliata. Oggi noi ci dobbiamo chiedere quali sono le ricadute per le persone. E qui non c'è monitoraggio tecnico che basti. Bisogna anche informare politicamente le comunità.

PRESIDENTE

Grazie, collega Ostanel.
Abbiamo terminato la fase riguardante le risposte alle interrogazioni.
Riprendiamo l'ordine del giorno che avevamo interrotto la scorsa seduta.

PUNTO
6



PROGETTO DI LEGGE RELATIVO A "MODIFICHE ED INTEGRAZIONI ALLA LEGGE REGIONALE 10 AGOSTO 2012, n. 28 "DISCIPLINA DELLE ATTIVITÀ TURISTICHE CONNESSE AL SETTORE PRIMARIO"". (PROGETTI DI LEGGE N. 15 E 22) APPROVATO (DELIBERAZIONE LEGISLATIVA N. 23/2022)

(Prosecuzione della discussione generale del progetto di legge in oggetto iniziata nella 70a seduta consiliare di martedì 30 agosto 2022)

PRESIDENTE

Siamo sul punto n. 6.
Siamo in discussione generale.
Collega Camani, prego.

Vanessa CAMANI (Partito Democratico Veneto)

Grazie, Presidente.
Come diceva lei nell'introduzione, stiamo discutendo di un progetto di legge finalizzato a modificare alcune previsioni in riferimento alle attività turistiche connesse al settore primario. Quindi, è un provvedimento che dovrebbe portare alla nostra attenzione sia le necessità delle attività imprenditoriali connesse al settore primario, quindi al mondo agricolo, ma anche direttamente dovrebbe coinvolgerci su una valutazione più generale che riguarda l'ambito turistico.
Credo che già in premessa il fatto di aver assegnato questo provvedimento unicamente alla Terza Commissione, quindi alla Commissione Agricoltura, sveli un pregiudizio di fondo che questo Consiglio, questa Presidenza ha rispetto a questo provvedimento. È chiaro che se noi pensiamo che l'attività agrituristica o l'attività commerciale legata al settore primario abbia rilevanza solo ai fini del mondo agricolo, commettiamo un errore di impostazione, che infatti si intravede anche nelle proposte di modifica che ci sottoponete. Non a caso la legge parla di agriturismo, di pescaturismo, di ittiturismo, di turismo rurale, di enoturismo, di olioturismo, tutti elementi strettamente collegati a un ambito economico fondamentale della nostra regione, che non esaurisce i propri effetti nel comparto agricolo, ma che ha delle implicazioni dirette con il mondo del turismo.
Affrontare questo argomento con questa impostazione, tutta schiacciata sulle istanze del mondo agricolo, tralasciando le legittime necessità anche del mondo dell'impresa turistica, credo sia un errore, un errore che viene anche amplificato dal fatto che questo provvedimento ‒ che ha avuto una gestazione molto lunga, di diversi anni, non a caso ‒ si inserisce esattamente in una fase storica in cui tutto l'ambito turistico è soggetto a fortissime pressioni di cambiamento.
Noi mettiamo le mani dentro un comparto così rilevante, sottoposto a pressioni di cambiamento, su cui dirò poi, molto rilevanti, che esce da due anni di pandemia molto provato, sia in termini di risultati complessivi che di redditività, e lo facciamo pensando esclusivamente agli interessi del mondo agricolo, che sono legittimi, per carità, ma che non possono essere privilegiati rispetto agli interessi di un altro comparto molto importante in questa Regione – lo dico io al posto vostro: il Veneto è la prima regione turistica in Italia – che, invece, necessiterebbe perlomeno di un po' più di attenzione.
Il risultato qual è? Il risultato è che noi, anziché costruire le condizioni per migliorare la legge sull'attività turistica collegata al settore primario, in un'ottica di condivisione tra le istanze di un settore e l'altro, avanziamo una proposta che è finita per essere una sorta di mediazione al ribasso tra gli interessi di un comparto e gli interessi dell'altro. Quando dico "di mediazione" non intendo di mediazione politica. Intendo semplicemente di mediazione numerica. Gli uni ne volevano sessanta, gli altri ne volevano trenta. Quindi, la mediazione è quarantacinque.
Se questa Regione vuole avere l'ambizione di governare i cambiamenti in atto in tutti i comparti economici, dunque sociali, non può limitarsi alla mediazione di basso cabotaggio tra gli interessi del mondo agricolo e gli interessi del mondo turistico, perché il risultato rischia di non soddisfare gli uni e neppure gli altri.
Mi chiedo come si faccia a pensare al turismo collegato al settore primario senza porsi, in generale, il tema della sostenibilità delle attività turistiche, di come, ovviamente, è cambiata la percezione degli utenti rispetto ai servizi turistici e di come gli operatori economici possono corrispondere in maniera più efficace a questa necessità crescente di sostenibilità.
Certamente, dentro un'offerta plurale variegata, dentro un'offerta turistica che tenga conto anche di queste necessità emergenti, l'offerta turistica proposta dal settore primario può risultare strategica, in un'ottica di riconversione in chiave sostenibile di alcune attività turistiche anche di questa Regione. È chiaro, però, che se noi, invece, pensiamo semplicemente che queste attività, tutt'altro che residuali per molte imprese agricole, debbano semplicemente essere normate in maniera meno restrittiva, perdiamo un'occasione in generale di programmazione dell'attività e della progettazione turistica di questa Regione e rischiamo di fare un danno serio a chi l'attività turistica la svolge in altro ambito.
In questo quadro, io non ho elementi sufficienti per contrastare la mediazione a cui siete arrivati come maggioranza, sia al vostro interno che con le organizzazioni di categoria, però è chiaro che affrontare una legge sul turismo del settore primario senza avere, ad esempio, dati a disposizione rispetto al peso che queste attività hanno in ambito turistico... Quanti sono gli agriturismi a livello regionale, che fatturato hanno, in che territorio insistono, che tipo di concorrenza esercitano rispetto alle attività turistiche ordinarie, quali sono le attività supplementari all'aumento di posti letto disponibili che la Regione può mettere in campo per valorizzare realmente l'agriturismo: sono tutti elementi totalmente estranei alla discussione che abbiamo svolto in Commissione.
Valuteremo e discuteremo articolo per articolo le singole modifiche proposte. Io ho come l'impressione che la lettura parziale che ci sottoponete... Tra l'altro, a proposito dell'originalità di questa impostazione e la negazione del fatto che l'agriturismo incida direttamente nel comparto turistico, c'è il fatto che questo intervento legislativo è completamente estraneo al Piano turistico annuale o triennale strategico. Come si può mettere le mani, cambiare in profondità le regole del turismo del settore primario senza renderlo parte di un progetto generale di pianificazione turistica in questa Regione? Ed è esattamente il disvelamento dell'impostazione che avete dato a questo provvedimento, che secondo voi riguarda solo l'agricoltura.
Io credo che sia un limite profondo, che rischia di creare insoddisfazione e preoccupazione, ripeto, in un comparto già fortemente messo a dura prova dagli anni della pandemia. E dispiace che questa operazione sia condotta da un Assessore che ha sia la delega all'agricoltura, che la delega al turismo. Chi meglio di lei, assessore Caner, avrebbe potuto e dovuto fare la sintesi tra queste due anime? Ma non intendo la sintesi nel senso di metterci d'accordo numericamente e arrivare a una mediazione, dico una sintesi, dopo anni che attendiamo la modifica di questa legge, che sia in grado di offrire, anche all'ambito del turismo nel settore primario, una prospettiva di sviluppo, e la prospettiva di sviluppo dell'agriturismo non si costruisce dandogli qualche posto letto in più o riducendo la percentuale di beni di produzione propria che possono essere impiegati nelle attività di ristorazione.
Io credo che in una fase storica così complicata, in cui i cambiamenti in atto in ambito turistico, ma non solo, imporrebbero la responsabilità non solo di comprendere i cambiamenti, ma anche di guidarli, aprire un terreno di conflitto tra le necessità del mondo agricolo e le necessità del mondo turistico sia irresponsabile, oltre che inutile.
Vogliamo fare una bella legge sull'agriturismo? Facciamola mettendo in atto una serie di politiche pubbliche che valorizzino i territori che hanno offerte turistiche legate al mondo agricolo, mettiamo risorse che consentano a queste imprese agricole di offrire un servizio sempre migliore nell'ambito turistico, costruiamo filiere utili e positive tra il mondo del turismo e il mondo dell'agricoltura.
Aprire un conflitto in questo momento io credo, ripeto, che sia sbagliato e pure inutile. E non lo dico io, Assessore, ma lo diciamo sulla base anche delle audizioni a cui abbiamo assistito durante le Commissioni, da cui è emerso oggettivamente uno squilibrio degli interessi in campo.
Ecco perché – vado a concludere, Presidente, poi lo vedremo articolo per articolo e nella discussione finale – io credo che questo provvedimento sia un'occasione persa, che non ci consente, dopo anni di attesa, di mettere seriamente le mani in un comparto strategico e fondamentale e che, ancora una volta, rischia di esporre la nostra Regione a conflitti, invece che costruire le condizioni per procedere insieme su una via di sviluppo sostenibile, che è ciò che serve anche al Veneto.
Grazie.

PRESIDENTE

Grazie a lei.
Collega Scatto, prego.

Francesca SCATTO (Zaia Presidente)

Grazie, Presidente.
Io credo che, più che un'occasione persa, questa sia un'occasione che, invece, questo Consiglio e questa Giunta hanno preso al volo. Pensi un po', è proprio una posizione di vedute sostanzialmente diverse. Mi permetto di sottolineare che l'affidamento alla Terza Commissione credo risieda nel fatto che l'articolo 2135 del Codice civile, che si occupa di attività agricole, al terzo comma contempla anche quelle attività che sono dirette alla conservazione e alla commercializzazione di prodotti ottenuti prevalentemente dalla coltivazione del fondo, ivi comprese le attività di ricezione ed ospitalità. Quindi, credo che il fatto che questo PDL abbia posto le radici nella Terza Commissione possa essere imputato a questo fatto giuridico, che risponde alla sua considerazione.
Non accetto, inoltre, consigliera Camani, che lei si riferisca ad una mediazione al ribasso, anche perché sono stata parte attiva, con l'assessore Caner e con i tecnici, che vedo in Aula e che ringrazio per la puntualità delle osservazioni e per l'apporto che ci hanno fornito, al fine di condurre quella che è stata una mediazione degna di essere definita tale. D'altronde, la mediazione non consiste tanto nel dare ragione a una parte piuttosto che a un'altra, quanto nel trovare un punto di equilibrio. E qui mi viene un'altra considerazione, che va proprio a colpire quella che è la ratio legis di questo provvedimento, e cioè questa credo sia la domanda: che cosa ha indotto il legislatore – in questo caso il legislatore siamo noi – ad innovare la normativa? Qual è la ratio legis? Ce lo siamo chiesti? Ce lo siamo chiesti? Noi siamo qui per legiferare, possibilmente per rinnovare e possibilmente per migliorare – questo è il nostro impegno – le norme già esistenti. Io credo che solo così, partendo da questo concetto, si possa arrivare ad una norma condivisa, perché si parla di condividere questa norma, approvando anche delle modifiche che sono intervenute nel corso della pandemia e che si sono rivelate di grande effetto. Quindi, non capisco perché, parlando di turismo... È vero, a lei non piace sentirselo dire. Sono 17 miliardi. In sé la nostra Regione si fonda anche sul turismo. Del resto, questo è stato il tema della mediazione: non trattare diversamente due parti della nostra regione che, comunque, contribuiscono a migliorarla, che contribuiscono a migliorare il sistema turistico della nostra regione. Piaccia o non piaccia, gli agriturismi fanno parte del sistema turistico.
Questo è un dato di fatto innegabile. Quindi, non capisco perché dobbiamo continuare a considerarle due categorie contrapposte. Non hanno forse lo stesso fine? Questa norma non tutela forse il medesimo bene per entrambe, e cioè fornire o, quantomeno, cercare di fornire il miglior servizio al turismo della nostra regione? Ecco perché l'intervento legislativo, anche se si è protratto (per i miei gusti sicuramente troppo) veramente oltre un tempo ragionevole, era giunto assolutamente al momento di maturazione. Ma è giunto al punto di maturazione non perché ci siamo fatti dare dei numeri, ma perché abbiamo cercato di far interloquire – ecco che cos'è stata questa mediazione – le due parti. Soltanto quando le abbiamo messe non dico d'accordo, perché non voglio esagerare, però sicuramente abbiamo avuto una contemperazione di interessi, a tal punto che, comunque, la parte che non avrebbe voluto l'aumento dei posti letto ha accettato, evidentemente questo vuol dire che la politica ha fatto il suo ruolo.
Non possiamo sempre demandare a qualcun altro. Questa è una responsabilità. Noi questa norma l'abbiamo voluta così non perché ci siamo schierati da una parte, ma perché abbiamo posto come bene primario quello della nostra regione. Quindi, in sintesi, le audizioni non hanno rappresentato uno squilibrio. Ribadisco, questo PDL non è un'occasione persa, è un'occasione da non perdere.
Grazie.

PRESIDENTE

Grazie a lei.
Si è iscritta a parlare la collega Ostanel. Dopo la collega Ostanel non vedo altri interventi. Prego.

Elena OSTANEL (Il Veneto che Vogliamo)

Grazie, Presidente.
Non volevo intervenire ora, ma volevo intervenire dopo per presentare gli emendamenti, ma ho deciso di intervenire adesso anche per interloquire con la presidente Scatto. La lettera che ieri Coldiretti ha mandato non è esattamente esemplificativa di un lavoro che ha messo d'accordo tutte le esigenze e tutte le parti. Questo è, per me, uno dei temi da sollevare anche in un intervento in Aula, perché è da tanti anni che si aspetta una riforma. Ne abbiamo anche parlato.
Io credo che ci siano delle cose in questo progetto di legge che vanno nella direzione giusta. Però, ancora ieri o l'altro ieri, quindi poco prima di un intervento in Aula che va a definire questo progetto di legge, alcune delle parti hanno portato istanze che sono contrarie agli emendamenti che la Giunta ha presentato a questo progetto di legge. Quindi, io sollevo un tema di metodo, perché questo iter, che dura da anni – abbiamo visto passare questo progetto di legge in Commissione tanto tempo fa –, nonostante gli sforzi che sono stati fatti, probabilmente non ha centrato l'obiettivo che vi eravate dati, se ieri una delle categorie – una, attenzione, e non dico che abbia per forza ragione su tutto – ha posto due temi. Il primo è il tema dell'asporto, che, come sembra, viene tolto, quando loro, invece, sostengono che l'asporto debba e possa essere fatto. Il secondo tema riguarda un'obiezione rispetto alla revisione delle percentuali, percentuali che io ritengo essere, invece, uno dei punti importanti di un progetto di legge che tratta di questi temi perché, se c'è una peculiarità che un agriturismo può e deve mantenere, è proprio quella di garantire agli ospiti i prodotti del territorio, meglio ancora se del territorio limitrofo.
Quindi, come vedrete poi negli emendamenti che ho presentato, si propone l'idea di lavorare su un tema che in questo progetto di legge non c'è, ma che credo sia, invece, interessante, perché altre Regioni lo fanno, come la Regione Lombardia, ovverosia quello di favorire in qualche modo le reti di impresa. Immaginate se un agriturismo che ha sede nella provincia di Treviso fa alcuni prodotti, ma magari non ne fa altri, che fa un agriturismo vicino, o anche in un'altra provincia, o anche addirittura in province che non sono contermini, vogliono collaborare per massimizzare la percentuale di prodotti che viene offerta dal territorio veneto. Ecco, questa è una delle direzioni.
Io, ovviamente, non essendo in maggioranza, non ho voluto intervenire più di così e dire anche che si potrebbe magari pensare, un giorno, che le percentuali possano anche cambiare nel momento in cui una rete d'impresa lavora in maniera sinergica, ma ho semplicemente inserito il fatto che intanto la Regione promuova le reti d'impresa tra agriturismi, perché sappiamo che, se vogliamo tutelare la produzione agrituristica, in cui io credo e che ritengo sia un asset di questo territorio, noi dobbiamo farlo facendo in modo che quello rimanga un prodotto vero del territorio, altrimenti un cittadino sceglie di andare a mangiare in un ristorante, che non è un agriturismo.
Quindi, per me il faro di un intervento di questo tipo deve essere quello di favorire l'impresa agricola nel promuovere cibo sano e di territorio e, per farlo, magari promuovere anche la collaborazione con altri agriturismi che quel tipo di prodotto non lo fanno e non ce l'hanno, quindi per evitare che vadano nella grande distribuzione. Ovviamente una Regione virtuosa io credo che darebbe anche dei fondi a reti di impresa che si strutturano all'interno degli agriturismi, magari proprio utilizzando i fondi del PSR. Allora, se questa è la direzione, e a tal riguardo ho presentato un emendamento, anche l'idea che si possa lavorare sulle percentuali, come ho visto che propone un emendamento della Giunta, io credo che potrebbe aver senso.
Pongo di nuovo un tema di metodo. La presidente Scatto ha citato il tema della pandemia, allora ne approfitto per ribadire che la pandemia ha fatto capire il valore dell'asporto. Allora, qui ragioniamo in maniera laica sul fatto che vietare ad alcuni soggetti, come gli agriturismi, l'asporto sia la cosa giusta da fare sempre, perché io credo che sarebbe, invece, più utile ragionare sul controllo dei prodotti, che siano davvero di qualità e di territorio. Poi come viene fruito, come viene dato al cittadino, se noi controlliamo bene e se noi controlliamo che non ci siano agriturismi che, in virtù anche delle agevolazioni che hanno, fanno i furbi – quello è il tema, secondo me –, il prodotto può essere dato anche in maniera più semplice, magari favorendo in qualche modo anche l'asporto.
Non entro nelle questioni tecniche. Dico la mia opinione, il mio parere, che abbiamo anche condiviso con la lista di cui faccio parte, Il Veneto che Vogliamo. La vera questione è una questione di metodo. Io la riporto di nuovo, e chiudo l'intervento, perché poi interverrò sugli emendamenti specifici. Davvero pensiamo che, dopo mesi e mesi di lavoro su un progetto di legge di questo tipo, vedere arrivare delle lamentele non solo da chi ho citato prima, la Coldiretti, ma sentendo sui territori anche le parti che non sono direttamente coinvolte, se non per gli effetti, gli albergatori in altri territori, come citava la consigliera Camani, sentire che ancora non si è arrivati al raggiungimento di un obiettivo chiaro sia frutto del fatto che non si è riusciti a fare quello che evidentemente la maggioranza voleva fare? Non credo che quanto diceva la presidente Scatto sia del tutto vero, altrimenti oggi ci troveremmo qui senza emendamenti presentati all'ultimo momento dalla Giunta e senza lettere che lamentano che alcuni emendamenti non vanno bene. Se si fosse fatto questo percorso, magari con una direzione più chiara fin dall'inizio, forse oggi saremmo arrivati ad essere anche noi, come minoranze, un po' più certi della mediazione su cui si voleva arrivare e che questa mediazione non vada ad impattare negativamente tutte le categorie.
Oggi, vedendo quella lettera di Coldiretti e vedendo il progetto di legge, io non ho la certezza che alcuni degli effetti di quello che andiamo a votare qui oggi non siano negativi per le persone che abbiamo cercato di tutelare. Questo mostrerà – vedremo poi negli emendamenti e nella discussione degli emendamenti presentati dalla Giunta e in quelli presentati dalla minoranza – dove si vorrà davvero andare, perché ancora non mi è chiaro. Aspetterò di capire dall'Assessore se ritiene di tenere tutti gli emendamenti, se ritiene di modificarne alcuni, se ritiene di ritirarne altri, perché ancora mi pare di capire che non vi sia chiarezza.
Assume la Presidenza
Il Vicepresidente Nicola Ignazio FINCO

PRESIDENTE

Grazie, collega.
Ha chiesto di intervenire il collega Giacomo Possamai. Prego.

Giacomo POSSAMAI (Partito Democratico Veneto)

Presidente, la ringrazio.
Intervengo molto velocemente, perché condivido integralmente l'intervento della consigliera Ostanel, che mi ha proceduto, quindi sulle parti di merito vado via molto veloce. Mi limito a dire che penso che siamo tutti d'accordo sul fatto che il settore primario, l'agricoltura in maniera particolare, sia non soltanto parte della storia della nostra regione, ma anche parte del futuro della regione del Veneto. Siccome oggi fare agricoltura è sempre più difficile, naturalmente penso a quanto si è vissuto e a quanto ancora si sta vivendo, in realtà, in questo momento sul fronte della siccità, ma anche alle difficoltà enormi legate al costo dell'energia, che comporta grandissime difficoltà per chi oggi fa agricoltura sul nostro territori, penso che sia importante – ci sono diversi articoli di questa legge che su questo fronte fanno cose giuste – semplificare, aiutare, rendere più facile e anche diversificare l'attività per chi fa agricoltura nel nostro territorio, per chi è attivo nel settore primario.
Mi sento di dire che sullo spirito, anche nella discussione che abbiamo fatto in questo anno e mezzo ormai, di favorire prodotti territoriali, di aiutare chi oggi è attivo nel settore primario a diversificare la sua attività economica e, quindi, anche a costruirsi una prospettiva e un futuro noi siamo pienamente d'accordo. Anzi, questa legge probabilmente arriva tardi. Ma è proprio questo il punto su cui mi voglio soffermare, anche in riferimento all'intervento della presidente Scatto, che sempre, anche nell'impostazione in Commissione, cerca di tentare una mediazione, quindi riconosco nel suo ragionamento uno spirito autentico: un conto è mediare, un conto è avere una barca in mezzo al mare che, a seconda di dove tira il vento in quella giornata, prende una certa direzione. Questa è stata la sensazione su questo provvedimento. Non è stato messo in atto un tentativo di mediare ma, a seconda di chi era l'ultimo che mandava la lettera o che andava sui giornali arrabbiato per il contenuto del testo, o si fermava l'iter o si cambiavano i contenuti del provvedimento. Tant'è vero che c'è stata un po' di tempesta ieri sera, per cui la barca di nuovo ha preso una direzione diversa. Vediamo se questa mattina il vento tira sempre nella stessa direzione o se cambia di nuovo.
Lo dico con il massimo rispetto: diventa molto difficile per chi fa minoranza e, quindi, non partecipa alle attività di mediazione e di costruzione dei provvedimenti, come fa – immagino – integralmente la maggioranza che governa oggi il Veneto, seguire l'iter e anche riuscire ad avere un'opinione su che cosa votare oggi. D'altronde, gli emendamenti presentati dal relatore sono emendamenti che evidentemente cambiano di segno il provvedimento, perché vanno a raccogliere istanze di categorie economiche che hanno ben chiarito perché questo provvedimento a loro non va bene. Dopodiché, questi emendamenti resteranno o verranno ritirati? Siamo tutti in gioiosa attesa della decisione della maggioranza. Comunque, resta un punto: non penso che sia possibile fare leggi in questo modo.
Del resto, se oggi ci arriva una lettera alle 16.15 e noi votiamo alle 16.30, o ritiriamo un emendamento o ne presentiamo un altro all'ultimo minuto. Ripeto, lo dico con tutto il rispetto: ci abbiamo messo un anno e mezzo. Adesso non ricordo la data di inizio della discussione. Anzi, addirittura è stata iniziata nel mandato precedente. Mi riferisco a quando l'abbiamo iniziata a discutere noi in questo mandato. Questa roba per cui siamo presi tra legittime... D'altronde, le associazioni di categoria fanno, giustamente, il loro mestiere. Nella mia vita ho avuto la fortuna anche di lavorare nelle associazioni di categoria, che giustamente rappresentano un settore e, rappresentando quel settore, portano avanti, vivaddio, in maniera trasparente le istanze di quel settore. Ecco, qui sta capitando una roba diversa. Loro fanno giustamente il loro mestiere e noi, a seconda, ripeto, della giornata, organizziamo la norma in base all'ultimo che ci ha telefonato. Non mi pare un modo serio di procedere.
Pertanto, per chiudere il ragionamento, lo spirito è condivisibile. L'ho detto inizialmente e lo ripeto. Noi abbiamo la fortuna di avere un settore primario, radicato, forte, che ha fatto la storia e spero che farà anche il futuro della nostra regione, quindi è bene che gli si diano strumenti per lavorare, per crescere, per esistere in futuro. Dal nostro punto di vista, quindi, c'è, come vi abbiamo sempre detto, un'approvazione di fondo del ragionamento. Dopodiché, non è pensabile che le norme in questo Consiglio regionale vengano cambiate, ricambiate e cambiate di nuovo magari oggi perché qualcuno ci ha scritto o ci ha chiamato, e l'ha fatto cinque volte. E noi non abbiamo un'idea che abbiamo costruito un'opinione o una mediazione, presidente Scatto, perché in politica è un'arte riuscire a mediare. Abbiamo costruito una mediazione e la portiamo avanti. Ma se si fanno dodici mediazioni diverse, non è più una mediazione, ma vuol dire che, ogni volta che qualcuno mi sta dando un input, io lo sto seguendo. L'impressione è che su questa norma questo sia l'esito. Sono curioso di capire quale sarà l'ultimo alito di vento che orienterà l'approvazione della legge di oggi.
Grazie.

PRESIDENTE

Grazie, collega.
Consigliera Guarda, prego.

Cristina GUARDA (Europa Verde)

Grazie Presidente.
Questo progetto di legge, come ho detto fin dal principio in Commissione, per me era doveroso, per riuscire a venire incontro a un'esigenza che da anni il settore dell'agricoltura ci continua a dire e che deve essere risolta, per venire incontro ad un sistema di aziende che è tra i più complessi da gestire a livello sia burocratico che operativo. Si tratta di agricoltori a cui la politica ha dato la possibilità di diversificare la propria offerta proponendo un'attività di turismo o di ristorazione annessa, con limiti ben precisi e davvero complessi da gestire. Infatti, da un punto di vista pratico dover gestire due o tre attività contemporaneamente, senza nessuna sosta – penso in particolar modo a chi gestisce un allevamento – e senza avere giorni di riposo, è una delle attività più complesse.
È per questo che c'è la necessità non di deregolamentare, non di creare differenze esasperate, ma di dare l'opportunità e fare in modo che l'attività agrituristica possa essere realmente un valore aggiunto, anche da un punto di vista economico, senza creare le difficoltà che le percentuali fino ad oggi hanno creato in termini di garanzia del 65% della produzione propria. Ma vanno aiutate inserendo la variabile della possibilità di sostituire una piccola quota parte, un 15%, con i prodotti di qualità, e andando ovviamente a garantire altre origini all'interno del territorio veneto, della produzione territoriale veneta, e in piccola quantità anche per quanto riguarda il mercato libero, dove rientra la fornitura di acqua in bottiglia, per esempio, il sale, il caffè, che evidentemente non può essere prodotto a livello locale e non può essere autoprodotto. È evidente che questi aspetti dovevano essere rivisti in un'ottica di adeguamento della norma alle esigenze oggettivamente reali del settore dell'agricoltura.
Ribadisco, qui non si tratta di creare distanze o differenze epocali, o di creare favoritismi, ma di riconoscere che di fronte a noi abbiamo un sistema di impresa agricola che decide di spendersi anche per un'altra vocazione, che è quella dell'accoglienza, e lo fa con tutte le difficoltà burocratiche, operative, di sicurezza eccetera, che sono richieste anche a loro e specialmente a loro nel momento in cui parliamo di alcune attività imprenditoriali che sono tra le più difficili in termini di tempo, in termini di sforzo fisico, in termini di rischio. Ecco perché era necessario venire incontro.
Capisco che la mediazione è stata davvero molto difficile, ma sulla versione originaria del progetto di legge, come uscito dalla Commissione Terza, il voto che volevo mettere in campo come Europa Verde sarebbe stato positivo. Mi ha stupito profondamente vedere un ex Assessore dell'agricoltura del Veneto proporre emendamenti che in qualche maniera andavano a tradire quell'accordo che, a bocce ferme, si era riusciti a raggiungere e avevate raggiunto come maggioranza. Quindi, per me è inaccettabile che venga cancellata la consegna a domicilio, innanzitutto perché è consentita in regioni che sono direttamente limitrofe a noi, e non capisco perché l'evoluzione di alcuni non possa vedere l'evoluzione anche del Veneto, inoltre perché i numeri della consegna a domicilio non vanno a mettere in difficoltà il settore della ristorazione per quanto riguarda l'agriturismo, ma magari può essere decisivo per consentire ad un'azienda agrituristica una fidelizzazione del proprio cliente.
Sono numeri che sono piccoli in termini generali, ma possono essere strategici per creare un'offerta e dare la parità di opportunità a queste aziende agrituristiche di potersi relazionare con il proprio pubblico e magari di non rimanere ferme, come è successo durante le epoche dei lockdown, in cui l'agriturismo in particolar modo ha subìto pesantemente il blocco della possibilità di fare asporto e consegna a domicilio, impedendo addirittura anche la possibilità di donare il cibo agli ospedali e a chi era in prima linea. Quindi, per me la consegna a domicilio – ve lo chiedo in maniera molto, molto accalorata – deve essere reintrodotta, non può essere cancellata, per un principio di onesto approccio ad un tema, che è quello di dare l'opportunità di poter vivere ogni aspetto della ristorazione in agriturismo, senza sconvolgere, però, il settore della ristorazione, perché questi numeri non vanno a mettere in difficoltà gli altri.
Il secondo punto è la questione degli eventi. Un altro emendamento inserisce l'esplicitazione di un dovere della Giunta, cioè quello di definire un elenco delle manifestazioni a cui il mondo dell'agriturismo potrà accedere con formule di ristorazione all'interno. È una sorta di catering all'interno delle manifestazioni. Pur capendo le motivazioni che hanno portato a definire le esigenze di dire "facciamo una lista", mi chiedo: se domani una manifestazione di quelle dieci che verranno identificate viene cancellata? Non sarebbe forse meglio definire dei criteri con cui individuare le manifestazioni dato che, comunque, a quell'azienda agrituristica che partecipa quel numero di pasti viene comunque dedotto dal quantitativo massimo che può realizzare all'interno di un anno? Sapete benissimo, infatti, che l'agriturismo non può fare tutti i pasti che vuole. Incide, dunque, anche da questo punto di vista e quindi ritengo che non ci sia il rischio di esasperazioni da una parte e dall'altra. Ma definire dei criteri può consentire di valutare, di anno in anno, quali sono le manifestazioni, se vengono confermate, come vengono affrontate e di conseguenza sceglierle da un punto di vista qualitativo, e non semplicemente da un'elencazione statica, che magari potrebbe essere rivista nel corso del tempo o magari dovrebbe essere rivista perché alcune manifestazioni per "x" motivi non si propongono.
L'ultimo passaggio lo faccio perché ho chiesto un chiarimento all'Assessore e alla Giunta rispetto ad un emendamento riguardante le percentuali. Con un emendamento presentato nella scorsa seduta di Consiglio si modifica la lettera c), cioè il famoso residuo, si parla del 35%, che dovrebbe essere ricavato dall'azienda, da aziende agricole e da aziende artigiane, con produzione locale all'interno dei confini della Regione.
Ammetto che per me era difficile da comprendere, perché si voleva inserire in legge un limite massimo del 15% di questa quota, da scegliere se fare con prodotti di qualità oppure in produzione propria. Siccome a me è stata data una motivazione, una spiegazione, chiederei che venga esplicitata anche ufficialmente a verbale, in modo tale che tutti quanti ne possano essere coscienti.
Detto questo, c'è una preoccupazione che io pongo, che è questa: si vuole modificare questa particolare lettera introducendo un principio di territorialità di produzione, e capisco la motivazione, cioè si vuole cercare di evitare che l'agriturismo si rivolga ad aziende che importano prodotti da altre Regioni o da altri Stati, pur avendo sede legale nella Regione del Veneto. Capisco l'intento della produzione a chilometro zero o entro i confini regionali, certo che non ho nessuna garanzia che il prodotto sia realmente di materie prime o di produzione completa all'interno della regione del Veneto, perché un'azienda artigiana può produrre un prodotto lattiero-caseario all'interno della regione del Veneto ma non utilizzare latte di origine regionale.
Evidentemente è un'arma a doppio taglio. Questa è un'osservazione che pongo proprio per dire: quanto ci è da garanzia una dicitura di questo tipo? Vogliamo avvantaggiare l'impresa veneta o vogliamo avvantaggiare l'utilizzo di prodotti veneti? C'è un aspetto che, secondo me, deve essere chiarito o perlomeno su cui andare a fare una riflessione.
Detto questo, questi emendamenti riguardano l'introduzione della sanzione in caso appunto di aziende che fanno l'oleoturismo, che immaginavo dovesse essere integrata perché mancava, c'era per la viticoltura ma non c'era per l'oleoturismo, e l'introduzione ulteriore di indicazioni per quanto riguarda la somministrazione di bevande in aziende agrituristiche con appunto produzione viticola od olivicola. Quindi, queste sono modifiche che in questo caso condivido. Detto questo, secondo me non dovevano essere presentate all'ultimo. Dato che abbiamo atteso molti mesi per poter affrontare questo progetto di legge, nel momento in cui abbiamo cominciato la discussione generale sarebbe stato molto interessante poterle spiegare adeguatamente e mediare all'interno della Commissione proprio perché avrebbe consentito di superare quelle limitazioni comunicative che da questo punto di vista si sono realizzate.
Poi capisco che in maggioranza e opposizione ci siano delle posizioni diversificate rispetto al tema dell'agriturismo. Per me, ribadisco, significa rispondere a un'urgenza di adeguamento normativo, a un'evoluzione dell'agriturismo e della difficoltà di realizzare questa attività proprio per garantire il valore aggiunto che questo ha nella promozione di un turismo e di un'agricoltura locale e, al contempo, per valorizzare lo sforzo di questa categoria, che è una delle categorie con uno dei lavori più complessi da un punto di vista organizzativo, operativo e burocratico, in modo che possa avere una minima risposta dopo anni in cui si è dovuta ovviamente adeguare a limitazioni e percentuali molto complesse da gestire.

PRESIDENTE

Grazie, collega.
ha chiesto di intervenire il consigliere Valdegamberi. Prego.

Stefano VALDEGAMBERI (Gruppo Misto)

Nel Medioevo, tanti anni fa, quando feci l'esame di diritto commerciale, mi ricordo una domanda proprio sull'articolo 2135, che definisce l'imprenditore agricolo. Mi ricordo che l'imprenditore agricolo è colui che esercita l'attività della coltivazione del fondo, della selvicoltura e l'allevamento del bestiame e, in fondo, le attività connesse. Sul tema delle attività connesse c'era tutta la discussione: cosa si intende per attività connesse, fino a che punto sono connesse e fino a che punto non lo sono.
Questo è il tema che noi trattiamo oggi, rientra in quel contesto appunto di definizione: fino a che punto può arrivare l'agricoltore per non uscire dal contesto agricolo e andare magari ad invadere altri campi, che sono di altri, dove hanno altre norme, non hanno le stesse regolazioni, dove magari pagano le tasse sul reddito e non sul valore agrario dominicale dei terreni, quindi pari quasi a zero, dove c'è una serie di posizioni su cui l'agricoltore è esentato e che gli altri devono pagare, e quindi bisogna cercare di definire qual è questa attività connessa.
Io potrei dire che, da come stanno andando le cose negli ultimi anni, ormai dovremmo ricambiare l'articolo 2135 del Codice civile e dobbiamo dire che l'agricoltore è colui che fa le attività connesse e, subordinatamente, tutto il resto, perché sta veramente cambiando la situazione. Io mi metto dalla parte... Premesso che vengo da un'azienda agricola e sono dalla parte degli agricoltori, però bisogna avere il coraggio di dire pane al pane e vino al vino, perché ci sono tutti gli altri che alla fine dicono: vado al ristorante, ma perché io devo anche pagare di più, perché devo pagare le tasse, questo e quell'altro, perché l'altro ha tutte queste esenzioni in più e anche riceve i contributi? In più, per fare agriturismo riceve anche il contributo pubblico: finanziamenti del PSR, contributi della Comunità Europea, i vari fondi, manca solo che adesso vada a fare anche il servizio a domicilio, consegna pasti a domicilio, faccia anche le sagre... Io dico che domani mattina apriamo tutti l'azienda agrituristica. Abbiamo il coraggio di dire agli altri: cambiate lavoro, prendete tre campi e cominciate a fare la vostra attività.
Ecco, io credo che "est modus in rebus", come dicevano i latini: c'è una misura nelle cose e quando si esagera, quando si tira troppo la corda, si rischia che questa misura salti. Io non so cosa facciano le altre Regioni, non mi interessa cosa fanno le altre Regioni, io guardo il bene del nostro territorio, guardo che la politica ha lo scopo di creare, è il punto di sintesi degli interessi contrapposti, è il punto di sintesi di equilibrio. Noi dobbiamo sì guardare l'interesse di chi magari vorrebbe anche non solo vendere il prodotto proprio, ma anche quello del suo vicino, ma quello di Napoli, anche quello europeo, fra poco: a questo punto ogni azienda vende un prodotto di qualche altra azienda in giro per l'Europa, quindi a questo punto "trovami la differenza" potrei dire. Dove sta la differenza?
Io francamente non sono molto concorde nel vedere... e, tra l'altro, mi dà anche un po' quasi fastidio il fatto che associazioni scrivano e mi dicano, come se fossero loro i protagonisti di una legge: "Noi abbiamo voluto questa legge e noi vogliamo che tu faccia questo". No, io sono qui da cittadino libero, non ho debiti con nessuno e non ho nessuna lobby da tutelare, se non quella dell'interesse collettivo e nella collettività degli interessi c'è quello dell'agricoltore, c'è quello del commerciante, c'è quello dell'artigiano, c'è quello dell'industriale, c'è quello dell'operaio, c'è l'interesse di tutti.
Quindi io credo che noi abbiamo il dovere, qui dentro, di essere i mediatori tra i vari interessi e interpretare il bene comune come la sintesi di interessi che spesso sono anche contrapposti, perché è quello che dobbiamo fare qui dentro, non sicuramente fare i lobbisti. Chi mi scrive le lettere di solito fa l'effetto contrario. A casa mia sortisce l'effetto contrario uno che vuole fare le forzature. Io non solo non sono mai stato lobbista di nessuno e quando ricevo una lettera, quando ho ricevuto la lettera di uno che dice: "noi abbiamo fortemente voluto, tu devi fare così", anche se per principio avesse ragione faccio il contrario. Lo dico francamente ai miei colleghi, perché parlo in maniera... Quindi, io direi che su questo, rispetto agli emendamenti presentati, soprattutto alcuni che hanno con timidezza stabilito dei limiti, credo, ragionevoli, io non sono per ritirarli, sono per ascoltare, perché questi limiti secondo me sono ragionevoli.
Altre Regioni non l'hanno fatto: problema loro. Noi dobbiamo tutelare anche coloro che poi, quando usciamo di qua, mi dicono: dov'è la differenza? Qual è? Che cosa offrono? Io sono un piccolo ristoratore, pago l'albergo, pago le tasse di qua, devo registrare le presenze, devo fare questo, mi arrivano i controlli fiscali, si entra e perché il mio vicino può fare i pasti a 10 euro in meno perché ha l'IRPEF a zero, l'IVA zero e tutto a zero? Ditemi dov'è la differenza. Perché lui può ricevere i contributi e io non posso riceverli i contributi pubblici? Io dico: stiamo attenti a non esagerare. Io sono per dire che va bene la legge nel suo complesso, però io direi di mantenere quei ritocchi fatti in Commissione, nel lavoro in Commissione e non stravolgere il lavoro della Commissione. Questa è la mia proposta. Con gli emendamenti che vanno a limitare gli eccessi perché gli eccessi stonano. Ricordatevi che gli eccessi stonano, perché domani creeranno problemi in altri settori. Sennò cambiamo il Codice civile, stabiliamo che l'agricoltore fa tutto tranne che l'agricoltore, che a me va bene.
Dov'è l'interesse di queste associazioni per il problema dei lupi? C'è il problema di produzione: abbiamo le mele a Zevio che vengono sottocosto e lì le associazioni sono nascoste, non ci sono, si interessano solo alle attività connesse. Dei primi punti sull'agricoltura, del Codice civile, chi si interessa? Nessuno. Comincino a interessarsi della produzione, dei prezzi di produzione, cominciassero a interessarsi del problema che l'agricoltura in montagna sta sparendo per colpa loro e del loro silenzio. Qui non hanno scritto nessuna lettera a sostegno del disegno di legge sui lupi. La pastorizia muore. Muore bestiame tutti i giorni, tutte le notti. Gente stremata che vuole abbandonare l'alpeggio e lì silenzio. Silenzio. Ma quale burocrazia? Siete voi che fate burocrazia.
La burocrazia la creano le associazioni agricole perché di burocrazia campano mantenendo sé stesse. Il sindacato faccia il sindacato e difenda tutti agricoltori, non la burocrazia degli agricoltori e non vada ad interferire negli altri settori, perché gli altri settori hanno diritto a lamentarsi.

PRESIDENTE

Grazie, collega Valdegamberi.
Correlatore Montanariello.

Jonatan MONTANARIELLO (Partito Democratico Veneto)

Presidente, io vorrei ritornare un po' sul tema ed evitare che chi ci ascolta da casa creda che ci sia un processo alle intenzioni degli agricoltori o tantomeno veda la misera scena che chi è palesemente di parte perché è proprietario di un ristorante batte le mani di fronte a un attacco agli agriturismi.
Almeno queste scene misere, dove predichiamo bene e razzoliamo male, al netto delle nostre posizioni, ce le potremmo risparmiare tutte. Se uno si collega da casa, alla faccia di chi non dice che parliamo di lobby, crede che noi siamo una lobby contro gli agricoltori. Abbiamo passato gli ultimi dieci minuti a mettere al muro gli agricoltori, con il proprietario di qualche ristorante che batte le mani. Se dopo andiamo a dare lezioni a chi fa lobby, forse...
Ci può essere una diversità di idee, però una volta erano più bravi, Assessore, avevano la delicatezza, quando si discuteva qualcosa che ti toccava da vicino, di aspettare di arrivare all'uscio della porta oppure dirlo in maniera laica.
Apro e chiudo una parentesi. Sono d'accordo con Valdegamberi quando parla delle lettere. Anch'io sono uno che anche con il Piano faunistico, quando mi hanno mandato le lettere, le centinaia di mail, ho detto in quest'Aula che mi sentivo anche violentato nella mia idea, perché se ti arrivano centinaia di mail quasi a costringerti di... Su questo posso essere anche d'accordo con Valdegamberi. Quando si parla degli eccessi che stonano, sono d'accordo anche lì che gli eccessi stonano. Tuttavia, non vorrei entrare in polemica, perché sarebbe brutto, anche di fronte a un provvedimento così importante, metterci a fare polemica. Ricordo che gli eccessi stonano o non stonano, però oggi c'è un dato oggettivo: questo altalenare di dire sì/no non è certamente un atto che può essere indicato e relegato all'azione dei Consiglieri di minoranza.
Nei verbali di Commissione, se li andiamo a leggere attentamente uno a uno, articolo per articolo, con i nomi dei Consiglieri, emerge, come qualcuno ha anche detto, e ha ragione: "Noi non dobbiamo chiedere il permesso a nessuno – ha detto qualcuno – per dialogare con le categorie fuori". È vero.
Se noi partiamo da questo presupposto e non dobbiamo chiedere a nessuno di dialogare con le categorie fuori e lo facciamo, non è che dopo dobbiamo rimanere scandalizzati se la categoria ti manda una lettera dopo che l'hai chiamata e hai dialogato con loro, perché guardate, signori, che uno dei punti che è emerso in Commissione è proprio quello di dire che mancano una serie di elementi alla discussione. Mancano elementi oggettivi, dati, quanti sono, dove sono collocati, qual è il loro fatturato, la loro distribuzione per fasce di capienza, il trend prima e dopo la pandemia. Mancano. Poi qualcuno dice: sì, ma non c'è problema perché comunque noi abbiamo interloquito con le categorie e abbiamo tirato oggi questo quadro. Assessore, un quadro che si è visto l'altra volta su alcuni temi come quello dei posti letto: ho apprezzato anche la capacità che c'è stata di giungere a una mediazione. Però, colleghi, non è che un giorno la pensiamo in un modo e un giorno la pensiamo in un altro, e se la categoria la chiamiamo noi e diventa elemento anche per dire che gli elementi che mancano... Io ho incontrato le categorie e ho il diritto e rivendico la mia autonomia nell'incontrarle, diceva addirittura un autorevole esponente. È giusto, ma non è che dopo siamo scandalizzati se la stessa categoria quando vede che diciamo una cosa e ne facciamo un'altra manda la lettera.
Bisogna che decidiamo se dialoghiamo o non dialoghiamo, perché se dialoghiamo a volte ci sono anche le critiche, a volte ci sono anche le vedute diverse, a volte ci sono anche i cambi di posizione. Non è che noi possiamo dialogare solo con chi la pensa come noi. Ho capito che ci sono tanti in questa Regione che la pensano più come voi che come noi, però ci sono anche quelli che pur pensandola come voi hanno un'altra visione. Io sgombrerei questo campo che pare quasi che ci sia stato un tentato golpe a questo PDL perché qualcuno ha scritto. Qualcuno ha scritto una lettera perché abbiamo preso alla fine due progetti di legge e li abbiamo messi insieme. Su alcuni articoli, su una legge del genere, se vediamo i verbali di Commissione, abbiamo discusso cinque minuti o nemmeno.
Possiamo dire che siamo tutti umani e forse qualcosa ci è sfuggita o abbiamo la pretesa di dire che abbiamo la verità in tasca e quello che facciamo è perfetto? Ci sono articoli di questo progetto di legge che sono stati discussi tre minuti. Possiamo pensare che qualcosa ci sia sfuggita o no? Possiamo pensare che un povero cristo che abbiamo incontrato 10 volte, vede che gli abbiamo detto che facciamo una cosa e non la facciamo, possa scrivere o no? Possiamo farci un esame di coscienza nel dire che forse non è estremamente istituzionale dire che facciamo una cosa, presentiamo un progetto di legge e dopo la togliamo, dopo la rimettiamo, Assessore, nel giro di dieci giorni? Ci sta, però dobbiamo dire che siamo in discussione e abbiamo deciso qualcosa di diverso. Anche perché io credo che quando si affrontano questi temi – l'ho sempre detto e l'ho rivendicato su tutti quelli che sono i provvedimenti che sono arrivati – è chiaro che ognuno di noi ha una provenienza, ha delle sensibilità e delle vicinanze: veniamo, rappresentiamo mondi, qualcuno ci vota, a qualcuno siamo più vicini, a qualcuno siamo più lontani. Non è un reato nella vita avere una storia e essere più vicini o più lontani da qualcuno. La politica è anche questa, però quando veniamo qua, abbiamo un altro dovere: tentare di rappresentare tutti, anche quelli che magari sono un po' più lontani dal mondo da cui noi proveniamo.
Io sentivo la presidente Scatto che parlava di un ottimo lavoro perché bisogna legiferare, fare, creare innovazione. è vero, Presidente, però io dico che noi dobbiamo fare anche un'altra cosa: noi dobbiamo pensare che visione abbiamo quando parliamo di questi temi, perché stiamo facendo una legge e l'equilibrio è importantissimo, mettere insieme le parti è importante e fare sintesi è il ruolo della politica. Mi sono complimentato con l'Assessore per la sintesi dei posti letto. Ho detto: bravo che è riuscito a mettere insieme tutti. Bravo! Lei ha accontentato e scontentato tutti e due a metà. Bravo! Ha fatto politica. Però a un certo punto dobbiamo anche dire che noi stiamo facendo una legge e, finito il momento delle sintesi, abbiamo una visione? La visione che noi dobbiamo dare alla nostra Regione con questa legge qual è? Perché se facciamo una legge solo per mettere insieme le parti, perché uno propone un PDL, la Giunta ne propone un altro, siamo costretti quasi a dover discutere, Assessore, di questo tema perché arriva in Aula, dobbiamo discuterlo e dopo ci limitiamo a dire che mettere insieme i pezzi, che è il nostro ruolo, è cosa fatta, non è tutto.
Io credo che, facendo una legge oggi, post pandemia, con quello che è venuto avanti, per come hanno sofferto alcune aziende, come si sono anche rinnovati i modi di investire delle aziende, come si è rinnovato anche il modo di esercitare il ruolo di turista, è chiaro che la legge non deve solo mettere insieme due pezzi.
Noi, nella nostra Regione, Assessore, che orizzonte semantico vogliamo dare quando parliamo di questi temi? Vogliamo dire che da noi, quando vieni, hai questo tipo di offerta, che puoi fare questo? Che da noi, quando vieni, hai quest'altro tipo di offerta che puoi fare quello? Ma non in un'ottica, così come qualcuno diceva, di mediazione al ribasso, perché è una mediazione al ribasso mettere insieme due pezzi per non farli litigare. Siccome noi, Assessore, abbiamo l'obbligo, il dovere – ci pagano pure per farlo, alla fine, quindi dobbiamo tentare di farlo nel miglior modo possibile – di fare una legge che sia una legge di prospettiva, che sia una legge di innovazione, perché se metti mano a una legge e ne fai un'altra la devi fare per innovare, non per mediare; se la fai per mediare vuol dire che le cose che non funzionavano prima non funzionano neanche dopo, con la differenza che ci sono dei numeri cambiati e qualcuno è andato meglio e qualcuno è andato peggio.
In questo, colleghi, quello che manca secondo noi – per carità, probabilmente e fortunatamente non la pensiamo tutti nello stesso modo – è che se uno chiede "cari colleghi, da domani in poi, nella visione di quella che è l'offerta turistica degli agriturismi, degli altri campeggi, degli ittiturismi, cos'è cambiato in Veneto?", gli dovremmo necessariamente dire carte alla mano "nulla, perché siccome qualcuno ha portato un progetto di legge, siamo stati costretti a discuterne due, non uno, abbiamo messo insieme i pezzi, abbiamo cercato di limitare i danni il più possibile". E invece no, perché io credo, colleghi, che queste sono occasioni importanti per noi, per avere il coraggio di dare anche una pianificazione di quello che vogliamo fare, perché qui – chiudo, Presidente – non c'è uno scontro tra chi la vede in un modo e chi la vede nell'altro. Qui noi dobbiamo pensare, se mettiamo mano a un prodotto già esistente come la legge, quali sono le propositività che abbiamo portato. Oggi sicuramente, Assessore, ci sono, perché qualcuno con i numeri è andato meglio. Ci sono dei punti negativi perché qualcuno coi numeri è andato peggio, però io credo che non sia lo spirito giusto con cui si deve affrontare una norma quello delle partigianerie, quello dei processi alle intenzioni.
Chiudo, Presidente. Questa pandemia ci ha insegnato una cosa, Assessore: che il mondo dell'offerta turistica è in evoluzione e noi non dobbiamo ricorrere la loro evoluzione. Chiudo, Presidente. Dobbiamo essere noi più avanti a interpretarla e a guidarli nel cambiamento. Non dobbiamo inseguire il cambiamento, lo dobbiamo generare.

PRESIDENTE

Grazie, Montanariello.
Collega Formaggio, prego.

Joe FORMAGGIO (Fratelli d'Italia - Giorgia Meloni)

Io, a differenza del collega, sarò molto breve, Presidente.
Montanariello fa il politico e quindi quando ha cominciato dicendo che qualcuno ha battuto le mani... perché ho condiviso il 100% di quello che ha detto il collega Valdegamberi. Ma lui fa il politico e dopo sfido chiunque ad andarsi a rivedere l'intervento di Montanariello se ha capito qualcosa, cosa c'entra con agriturismo e ristorazione. Bene, non voglio fare il processo alle intenzioni, però voglio soltanto alzare un po' l'asticella dell'attenzione. è vero, i miei genitori hanno un ristorante e sono contento che apra un agriturismo davanti casa, perché più offerta c'è più turismo c'è e quindi nulla togliere alle aziende agrituristiche, però vorrei anche difendere ristoratori e albergatori, perché questi chiedono soltanto che noi facciamo una legge e che loro siano messi nelle condizioni di combattere ad armi pari.
Non è permesso che in un hotel abbiamo il 100% delle persone in regola, abbiamo l'ULSS che passa ogni quindici giorni, dobbiamo mantenere il 100% del total standard perché siamo soggetti a controlli, mentre nel casolare davanti possono ospitare e fare tante altre cose e i controlli, lo sappiamo benissimo, sono meno pesanti. Sono meno pesanti perché in un ristorante, in una trattoria dove arriva l'ULSS e ti trova (parliamo in stampatello, Presidente) un pollo della fattoria, ti dà 600 euro di multa perché non è etichettato, mentre nell'agriturismo da un'altra parte ci sono dieci polli che sono stati ammazzati (espressione dialettale) ieri.
Benissimo. Dobbiamo essere messi anche nelle condizioni a livello di ristorazione e di hôtellerie di offrire quello che la collega Guarda prima diceva: il grande e bel prodotto veneto. Il grande e bel prodotto veneto può essere venduto soltanto in agriturismo e non può essere venduto dalla ristorazione, perché lo stesso pollo, da una parte, è il grande prodotto del Veneto e, dall'altra parte, è soggetto a una multa perché non è etichettato, non c'è la provenienza, non c'è la data di scadenza, eccetera: si tratta di comportamenti che, alla fine, creano una competizione che non è corretta, non è leale.
Condivido con la collega Guarda quando dice che hanno tre lavori, ma non è che uno che ha un ristorante o che ha un hotel non faccia venti ore al giorno di lavoro lo stesso per mandare avanti, soprattutto in questo periodo, la bottega.
Per quanto riguarda le affermazioni che ha fatto il collega Montanariello che il mio applauso di prima era perché sono di parte, sì, sono di parte: dalla parte di chi paga le tasse, ha tutti i dipendenti in regola, non sgarra nemmeno di un centesimo e viene vessato ogni singolo giorno.
Grazie.

PRESIDENTE

Grazie, collega.
Colleghi, per cortesia. Collega Formaggio, per cortesia. Sospendiamo?
Collega Soranzo, prego.

Enoch SORANZO (Fratelli d'Italia - Giorgia Meloni)

Posso procedere?

PRESIDENTE

Prego, collega.

Enoch SORANZO (Fratelli d'Italia - Giorgia Meloni)

Io adesso vorrei fare un intervento (se c'è un po' di silenzio) diverso perché qualcuno in quest'Aula si sta accorgendo – e quindi parto dall'ultimo intervento del collega Montanariello – che si sta perdendo di vista quello che almeno io avevo capito in Commissione Sesta fosse l'obiettivo di questa legge. Io avevo capito che questa legge, che proviene da una normativa ben chiara, che non è certamente né il commercio e nemmeno la somministrazione, volesse raggiungere quello che è un grande obiettivo, rendere il Veneto più competitivo nell'offerta sistemica nell'ambito del mercato nazionale e internazionale. Questo lo vorrebbe fare mettendo insieme le migliori energie e le migliori normative delle migliori categorie di filiera di produzione, di somministrazione e di offerta turistica. Invece negli ultimi interventi, vuoi forse perché è arrivata questa lettera all'ultimo minuto, vuoi perché ci sono tante situazioni che questo progetto di legge ha visto in Commissione avere una costruttiva discussione e portare all'evidenza determinate posizioni... Io faccio l'invito a tutti i colleghi a non cadere, però, nella trappola. Questa non è una guerra tra lobby. È un Consiglio regionale e un'Istituzione non si fa condizionare da nessuno.
Quello che però emerge – e quindi l'invito è veramente a una riflessione – sono le preoccupazioni, perché se l'obiettivo è quello di migliorare il Veneto e renderlo più competitivo e che l'offerta sia sistemica, più importante, più competitiva nel rispetto dei mercati che ci aspettano, che era l'obiettivo della legge (mi sembrava e mi sembra e ne siamo convinti), questo però deve tenere conto di determinate preoccupazioni. Noi parliamo oggi delle preoccupazioni, poi nel proseguo della discussione, come con i colleghi abbiamo deciso, andremo nei vari articoli magari a fare delle considerazioni. Quindi, non entro nel merito del giudizio, ma faccio un intervento sulle preoccupazioni, che riguardano prima di tutto quella di migliorare e non demolire, perché se questa legge dovesse produrre il risultato che da una parte si migliora e dall'altra parte distruggiamo, allora non era l'obiettivo della legge che almeno l'Assessore mi sembra abbia lavorato con tanta forza ed energia per raggiungere.
Quindi, la prima preoccupazione è la sovrapposizione che oggi avviene – poi arrivo anche all'intervento che ha fatto Jonatan Montanariello sulla ristorazione, facendo anche perno sulla sensibilità di un collega – tra un'attività di ristorazione svolta da un'azienda agrituristica e quella analoga. Questa è una preoccupazione che esiste oggi, quantomeno nelle categorie e nei colleghi in quest'Aula, ed esiste perché, di fatto, se non viene normata correttamente, potrebbe anche divenire una sovrapposizione di concorrenza magari non perfettamente leale.
Alcune attività svolte dalla categoria della ristorazione hanno regole, vincoli, normative precise, adempimenti e altre magari ne hanno diversi perché hanno una normativa e una disciplina di natura e di origine diversa, anche in ordine di legge dello Stato, cioè la fonte giuridica.
Poi, c'è la seconda preoccupazione – e credo che tutto il lavoro di questa legge alla fine sarà sicuramente (ne siamo convinti) straordinariamente positivo – che è una preoccupazione di immagine. Noi vorremmo capire e quindi lavorare per evitare che l'utente non capisca la differenza tra un pasto elaborato, servito, con qualità di un ristoratore, dove all'interno e sottostante c'è come un agricoltore nella propria attività prevalente, la storia, le ore vissute, la storia di una famiglia, le tante ore di lavorazione e di studio, di prove, di degustazioni, di corsi, c'è un mondo dietro la ristorazione. Io sono sommelier professionista e non è che lo si diventa così, ma ci sono tante ore di esercizio. È un esercizio che non si acquisisce dalla sera alla mattina. E quando un cittadino, un utente viene nelle nostre tavole, si aspetta un Veneto di qualità nella ristorazione, nel servizio e nella qualità del prodotto.
L'altra preoccupazione è che si distrugga una filiera, e questo Consiglio lo deve sapere perché in tanti anni, con tanto lavoro anche dell'Assessore, abbiamo costruito una filiera che vedeva dalla produzione DOP, con la collaborazione della ristorazione e dell'hôtellerie, di portare sulla tavola i prodotti a chilometro zero e di qualità del Veneto. è una filiera, un accordo tra categorie di produzione e di somministrazione, tra chi lo produce e la ristorazione esalta le qualità della produzione. Concorsi con incontri di fatto dove si racconta come nascono e come vengono prodotte tante di quelle eccellenze che sono oggi nel Veneto conosciute al mondo e gli racconta anche magari la storia di quella famiglia, come lo produce e perché, da dove viene e con quanta fatica. È come un vino: un'annata è diversa perché è accaduto un fatto che le altre annate non hanno.
Quale sarà la differenza percepita dall'utente tra un pasto servito da un ristoratore con quella che può essere un'attività agrituristica? è compito di questo Consiglio regionale dipanare questa preoccupazione e normarla affinché il risultato finale sia il migliore per tutte le categorie del Veneto, dall'agricoltura alla ristorazione. Ecco l'equilibrio.
E allora, collega Montanariello, e concludo perché poi il resto lo diremo nei futuri interventi, noi non siamo qua a demonizzare o a essere contrari o a prendere le parti di qualche lobby. Noi vogliamo il risultato finale, che vinca il Veneto, che vinca l'agricoltura, che vinca la ristorazione, che vinca l'hôtellerie e che si raggiunga quell'obiettivo che ci sembra sia stato portato all'attenzione nei lavori della Commissione e di questo Consiglio, di portare un risultato sistemico del Veneto che possa essere più competitivo delle altre Regioni e altri Paesi. Noi non perdiamo di vista l'obiettivo. Noi vogliamo mantenere precisamente l'obiettivo davanti ai nostri occhi. Per fare questo, dobbiamo trovare quel punto di equilibrio che noi riteniamo faccia uscire la migliore legge, la migliore legge che non veda né vinti né vincitori, ma sicuramente tutti vincenti.
Queste preoccupazioni devono trovare delle risposte normative e sono sicuro che nel dibattito in quest'Aula noi le troveremo. Al collega Montanariello, che è uscito, ma lo lasciamo agli atti, voglio dire che è facile pensare di fare l'intervento per accogliere e sensibilizzare il collega, ma sono anch'io un ristoratore, forse non lo sapeva, di storia molto molto lunga. Anzi, ne usciamo come famiglia come ristoratori, ma non per questo mi sono tirato indietro a lavorare per rispettare e portare avanti gli interessi anche dell'agricoltura, perché il settore primario è la base della ristorazione: senza il prodotto fondamentale e fantastico dell'agricoltura, un ristoratore non riesce a vendere nulla di qualità, perché alla base ci serve la qualità. Quindi, saremmo miopi. Sarebbero tutti miopi. Ecco perché credo che il lavoro delle categorie, nelle varie fasi, abbia portato un buon contributo e adesso spetta a noi fare una sintesi perfetta.
Grazie.

PRESIDENTE

Grazie.
Consigliere Gerolimetto, prego.

Nazzareno GEROLIMETTO (Zaia Presidente)

Grazie, colleghi.
Condivido in toto l'intervento fatto dal consigliere Soranzo. L'obiettivo di questa legge è quello di offrire, avere un'offerta turistica di qualità in ogni possibile settore della nostra regione, a partire dalla ristorazione, passando anche per l'agriturismo.
Pensare che gli agricoltori o gli agrituristi abbiano un trattamento diverso dall'ULSS o dal NAS quando vanno a fare i controlli, vuol dire che non abbiamo ben chiaro il ruolo di controllo della macchina pubblica. Pensare che gli agriturismi possano non rispettare le regole, credo sia sbagliato. Così come pensare che gli agricoltori stiano facendo un lavoro che non è il loro, perché vanno a raggiungere il consumatore direttamente, è altrettanto sbagliato. È nata la legge "Chilometro zero" per tutelare il territorio. Mi ricordo che nel 2000 io ero in prima fila a raccogliere le firme per questa legge.
Poi, è nata la legge "Orientamento", che prevedeva che le aziende agricole potessero anche fare altri lavori, oltre che coltivare solo il proprio fondo o il proprio terreno. Pensate che gli agricoltori l'abbiano fatto perché si divertono a fare qualcos'altro? Il prodotto agricolo, l'agricoltore del prodotto venduto, percepisce o percepiva solo il 17-18% del valore con cui era commercializzato. Per questo gli agricoltori hanno provato con la vendita diretta, per intercettare quella quota di prodotto che, altrimenti, li avrebbe messi fuori mercato e avrebbe consegnato l'agricoltura esclusivamente in mano alle multinazionali, che sarebbero andate ad acquistare dove costa meno e avrebbero venduto dove costa di più.
Gli agricoltori in questi anni, soprattutto nella pandemia, hanno dimostrato di essere un'attività economica irrinunciabile e in qualche modo le Istituzioni devono avere un occhio di riguardo e attenzione perché non sparisca questo settore economico, che è irrinunciabile e su questo possiamo essere tutti d'accordo. Poi, magari, ci dividiamo su quanto e quale possa essere la diversificazione che debba avere un'azienda agricola. Su questo ne stiamo discutendo.
Io credo che questa legge abbia trovato il giusto equilibrio, che vada a tutelare la qualità della nostra offerta turistica nella nostra regione. Abbiamo colto l'occasione per fare una buona legge, che peraltro era attesa da molti anni e che ci vedeva, rispetto ad altre regioni d'Italia, con regole più rigide nei confronti del sistema primario. Forse oggi ci stiamo avvicinando a quelle che sono le regole a cui soggiacciono gli agricoltori o gli agrituristi delle altre regioni d'Italia. A volte molti decantano quanto sia buona l'offerta turistica in altre regioni d'Italia, però hanno delle regole che sono meno restrittive di quelle che abbiamo noi nel Veneto.

PRESIDENTE

Grazie.
Collega Villanova, prego.

Alberto VILLANOVA (Zaia Presidente)

Grazie, Presidente.
Io non sono un ristoratore e non ho nemmeno un agriturismo. Oggi, sentendo gli interventi qui in Aula sinceramente sono un po' dispiaciuto, perché sembra ci sia una contrapposizione tra due settori. Credo che questo non faccia bene all'obiettivo di questa norma, che deve essere l'obiettivo di questo Consiglio regionale.
Questo progetto di legge è frutto di un lavoro, adesso non ricordo di preciso, di un anno e mezzo o due anni in Commissione. Lasciatemi ringraziare la presidente Scatto e anche l'assessore Caner. È frutto di una mediazione con le parti che è andata avanti con non so quanti incontri, ad alcuni dei quali ho partecipato anch'io, non tanto per accontentare una o l'altra associazione di categoria, quanto per portare a casa la migliore norma possibile su questo tema per i veneti.
Quando sento certi interventi – e mi dispiace che uno di questi sia proprio del nostro collega Valdegamberi, che fa parte un po' della nostra maggioranza, probabilmente c'è qualche navigante di lungo corso che sente i cambi di vento meglio di noi – non riesco a capire se si voglia andare a colpire un'attività piuttosto che a migliorare la situazione generale.
Credo che se noi vogliamo interpretare, come diceva l'opposizione, quello che è il futuro del turismo nel nostro territorio che, ricordiamo, è un turismo che va sempre più in cerca di esperienze, io non credo che gli agriturismi facciano la concorrenza così spietata nei confronti dei ristoratori, perché sono due offerte completamente diverse. Se noi vogliamo andare incontro al futuro del nostro Veneto, anche dal punto di vista del turismo, dobbiamo ampliare la domanda, non dobbiamo ridurre l'offerta. È giustissimo che ci sia parità di condizioni, giustissimo che ci sia parità di regole e di controlli, tutto quello che avete detto, però ricordiamoci che in questo momento noi non stiamo istituendo gli agriturismi. Gli agriturismi sono già istituiti e ci sono delle normative statali, come diceva bene il collega prima. Noi andiamo a mettere alcune regole, frutto di una mediazione. Questa mediazione, però, serve proprio a garantire quella qualità nell'offerta di cui il Veneto ha bisogno.
Credo, quindi, che ci sia bisogno di un po' di calma e di raziocinio, perché qui non siamo in una battaglia all'interno di sindacati o di associazioni di categoria, qui siamo nel Consiglio regionale del Veneto e dobbiamo tutelare l'offerta dal punto di vista turistico e ricettivo della nostra regione.
Credo che con questa legge noi andiamo in quella direzione. Prima sentivo anche parlare di filiera. Uno degli emendamenti che abbiamo proposto va proprio in quella direzione, cioè garantire che la produzione di quegli alimenti che vengono offerti negli agriturismi non sia solo delle aziende che hanno sede in Veneto, ma che abbiano la produzione in Veneto, proprio per garantire che ci sia una filiera veneta. Questo è un passaggio che, secondo me, è stato lasciato molto in secondo piano, quando invece dovrebbe essere uno dei temi principali, cioè il fatto di garantire che quello che viene offerto ai nostri turisti e a chi va nella nostra ristorazione anche degli agriturismi abbia sempre una maggiore qualità. Questo è il vero tema.
Dopodiché, spero che anche nell'articolato, quando andremo ad affrontare gli argomenti che riguardano i vari articoli, e ne abbiamo diversi qui, si abbandoni questa contrapposizione di parte, perché qui non stiamo parlando né di chi vuole difendere gli agricoltori né di chi vuole difendere i ristoratori. Qui stiamo cercando di dare una maggiore possibilità al nostro Veneto, soprattutto per quello che riguarda la recettività e l'hôtellerie.
Sono assolutamente convinto che questo sia un progetto di legge utile e buono per il nostro Veneto, quindi avrà assoluto supporto da parte del nostro Gruppo.

PRESIDENTE

Grazie, collega Villanova.
Sospendiamo i lavori, con la ripresa prevista alle ore 14.30. Ovviamente, se la Commissione si può ritrovare anche per dare un parere sugli emendamenti, alla ripresa possiamo andare spediti.
Grazie.
La Seduta è sospesa alle ore 12.58
Assume la Presidenza
Il Presidente Roberto CIAMBETTI
La Seduta riprende alle ore 14.43

PRESIDENTE

Colleghi, riprendiamo.
Vedo il collega Bozza iscritto, non vedo altri iscritti a parlare.
Indossate le mascherine, per favore (specialmente l'ala veronese).
Siamo ancora in discussione generale. Vedo iscritto a parlare il collega Alberto Bozza.
Prego.

Alberto BOZZA (Forza Italia - Berlusconi - Autonomia per il Veneto)

Grazie, Presidente.
Ho assistito alla discussione dei colleghi di questa mattina su questo progetto di legge, che sicuramente è frutto di un lavoro importante che è stato fatto nell'ambito delle Commissioni, un lavoro importante di confronto e di equilibrio con gli interessi contrapposti anche delle categorie. Ma credo che, nonostante io non sia neppure un ristoratore o un agricoltore, da questo punto di vista la capacità oggi e l'intelligenza del legislatore veneto devono essere quelle di capire l'opportunità, in un momento difficile come questo, anche di andare a porre rimedio con strumenti legislativi a quello che può essere lo sviluppo e a quella che può essere anche la possibilità che un territorio agricolo importante come quello veneto possa non solo vedersi delle norme che rimettano ordine, ma che diano anche la possibilità di potenziare e sviluppare quello che oggi è l'agriturismo, considerato comunque un'attrattiva per molti turisti, considerato un'eccellenza non solo nella qualità del prodotto che viene offerto, ma anche del contesto ambientale in cui questo si inserisce.
Lo dico perché, grazie ad interventi di recupero importanti che sono stati fatti in alcune province e territori del nostro Veneto, grazie quindi alla capacità dell'agricoltore stesso, si sono riqualificate zone importanti che erano magari zone depresse o zone abbandonate. Quindi, grazie alla capacità di questi agricoltori alcuni angoli del nostro Veneto sono diventati, con questo efficace e impegnativo lavoro, motivi, ma soprattutto luoghi di attrazione anche turistica. Oggi la necessità di riuscire a cogliere anche quella che è l'esigenza del turista credo che sia importante dando l'opportunità di sfruttare questa richiesta con un'offerta che ovviamente deve essere competitiva.
Io non credo che quello che oggi abbiamo faticosamente raggiunto come equilibrio possa essere considerato o qualificato a svantaggio dei ristoratori o degli albergatori e a vantaggio solo del mondo agricolo e non credo che gli agriturismi oggi meritino di essere definiti come ho sentito da alcuni colleghi che hanno usato toni sicuramente non consoni e sicuramente non rispettosi di quello che è il lavoro e la fatica che molti agricoltori nostri veneti hanno fatto in questi anni. e credo che la pandemia stessa ci abbia insegnato che la capacità imprenditoriale, sia essa agricola o meno, si è dimostrata anche nei momenti più difficili, nei momenti più complessi. I nostri agricoltori veneti hanno dimostrato in questo particolare momento difficile di meritare l'attenzione del legislatore veneto per dare loro degli strumenti di possibile crescita – crescita per noi vuol dire eccellenza – e dare loro l'opportunità non solo di tipizzare e tipicizzare al massimo e al meglio i prodotti regionali, ma contemperando anche la necessità di offrire una migliore ospitalità all'interno delle strutture degli agriturismi, dando la possibilità stessa agli agricoltori di potere anche esteticamente, e quindi nella parte esterna, nella parte diciamo formale e in armonia con l'ambiente circostante, di migliorarsi, ovviamente investendo nella propria azienda, dando un prodotto migliore ma dando anche un servizio migliore.
Io credo che questa sia la capacità che noi oggi dobbiamo cogliere e non credo che oggi, se c'è un'opportunità, non si debba cogliere solo perché esiste un'altra categoria che sta soffrendo particolarmente, che è sicuramente il mondo degli alberghi e il mondo della ristorazione, ma non credo che bisogna privare oggi delle opportunità il nostro mondo agricolo per andare, diciamo così, a compensare o a capire le difficoltà di un'altra categoria che, ripeto, ha sicuramente delle necessità.
Credo che, più che la Regione, lo Stato debba intervenire, perché se dobbiamo riportare l'equità anche normativa lo dobbiamo fare sicuramente partendo forse a livello statale più che a livello regionale.
Oggi la Regione ha il dovere e l'obbligo di cogliere questa opportunità di investimento, di cogliere questa opportunità di miglioramento normativo, di cogliere l'opportunità di fare chiarezza e di trovare anche un equilibrio con l'opposta categoria, perché credo che solo così noi contribuiremo insieme a far crescere lo sviluppo del nostro Veneto e non andare a penalizzare altri per il semplice motivo che alcuni oggi sono in difficoltà.
Quindi, da questo punto di vista, credo che l'equilibrio che si è trovato anche con i correttivi oggetto degli emendamenti del relatore, che andremo a discutere successivamente, e forse anche con ulteriori aggiustamenti che dovremo fare in corso di seduta oggi stesso, sia la migliore delle risposte e sia la capacità intelligente politica che noi oggi possiamo dare concretamente, anche per aiutare e sostenere il nostro comparto agricolo, sempre nella direzione dell'eccellenza, non solo del prodotto agricolo, ma di quella identità veneta che dobbiamo andare con forza a riaffermare nella nostra filiera alimentare.
Credo che questo oggi sia sicuramente non il migliore dei provvedimenti, ma che sia sicuramente in linea con quanto stia avvenendo ed è anche già avvenuto nelle regioni vicine e potrebbe creare una discrepanza tra chi oggi è un agricoltore e ha un agriturismo in Lombardia o in Emilia Romagna rispetto a un nostro concittadino veneto.
Credo che questo oggi sia l'obiettivo sul quale dobbiamo tutti concentrarci, senza dimenticare che esiste una categoria importante, come quella degli albergatori e quella dei ristoratori, che soffre e alla quale bisogna dare la dovuta attenzione, la dovuta risposta immediata, ma credo che, da quel punto di vista, dovremmo farlo insieme politicamente a un livello superiore.
Chiudo dicendo che per il Gruppo di Forza Italia è stato fatto davvero un buon lavoro bipartisan da parte di tutti, non facile in un momento sicuramente non facile, ma è proprio nei momenti non facili che bisogna cogliere le opportunità per dare anche dei segnali coraggiosi di discussione politica, ma concreti a quello che oggi rappresenta uno dei più importanti comparti della nostra produzione, della nostra economia, della nostra eccellenza, che è il nostro mondo agricolo e il mondo dell'agriturismo. Grazie.

PRESIDENTE

Grazie a lei.
Io non vedo altre richieste di intervento, quindi dichiaro chiusa la discussione generale con l'intervento dell'assessore Caner, che chiedeva di fare sintesi della discussione, anche con qualche chiarimento sulle questioni poste in Aula.
Assessore, prego.

Ass.re Federico CANER

Grazie, Presidente.
Io, ovviamente, ho ascoltato tutti gli interventi, da questa mattina. Credo sia il caso di fare un po' di chiarezza su questa legge, anche perché, doverosamente, credo vada precisato, sulla base di alcuni interventi che ho sentito da varie parti, sia in maggioranza che in opposizione, in particolare da alcuni colleghi dell'opposizione – non credo ci sia malafede, però c'è forse poca informazione – come è nata e si è sviluppata questa legge.
Questa legge, che aveva due anni, anzi, forse anche più, quando abbiamo cominciato a svilupparla, nasce come una proposta dell'Assessorato e della Direzione Agricoltura, e qui ringrazio i tecnici che sono qui presenti oggi anche per il grande lavoro che hanno svolto, quindi il dottor Comacchio, la dottoressa Scudeller e il dottor Silvio Pino. È una legge che, una volta preparata e discussa, ha avuto un confronto con le categorie del mondo agricolo in primis, tutte le associazioni di categoria. Successivamente, ha avuto un confronto con le altre associazioni, le associazioni del mondo dell'ospitalità, del turismo, del commercio.
Per quanto mi riguarda, è una legge che non considero assolutamente di mediazione al ribasso, come qualcuno ha sostenuto. È una legge che tiene conto delle necessità del territorio. Io sono l'Assessore all'agricoltura e anche al turismo e su questa legge ho cercato di rappresentare entrambi i mondi senza nemmeno tenere conto del colore politico, perché il mio compito è di essere Assessore della Regione Veneto e ascoltare tutti, sia chi mi ha votato sia chi non mi ha votato.
È normale che all'interno di un Consiglio regionale – è logico, perché è un Consiglio politico anche – ci sia legittimamente, da parte anche dei singoli Consiglieri, non solo della maggioranza e dell'opposizione, la necessità e la voglia di portare avanti anche alcune tematiche differenti o semplicemente anche rappresentare qualcuno, che legittimamente si rappresenta. Io di queste cose non mi scandalizzo. Chi ha un po' di esperienza di quest'Aula sa che leggi di questa portata, di questa importanza non solo meritano una discussione in Commissione e in Aula, ma è normale che ci sia una discussione anche accesa e che ci siano anche emendamenti, che vengono proposti, che vengono ritirati, che vengono discussi, che vengono approvati o che vengono bocciati. È normale. Mi sarei stupito del contrario. Anzi, devo dirvi che, tutto sommato, gli emendamenti di cui discutiamo oggi sono anche pochi per la portata di questa legge.
Devo altresì dire – lo dico ad onor del vero per quanto è accaduto, e mi riferisco a una lettera che ha spedito un'associazione di categoria ieri sera, che mi ha lasciato francamente basito – che questa legge non è la legge di una categoria, ma è una legge che parte dall'Assessorato e dalla Direzione, concordata e discussa con le categorie più volte. Devo anche dire che ha avuto una gestazione molto lunga per due motivi. In primis perché è una legge complicata e difficile. Poi, nel momento in cui eravamo pronti ad approvarla, era esattamente il periodo pieno della pandemia: era l'estate del 2020. In quel momento abbiamo deciso in maniera autonoma come Assessorato, ma francamente avevo fatto anche un giro di telefonate con le categorie, sentendo anche gli umori sia del mondo dell'agricoltura sia del mondo del commercio e dell'ospitalità, che non era il caso di portare una legge di questa portata in piena pandemia, nel 2020, quando c'era la crisi del turismo in piedi. È ovvio, è logico. Le tensioni sarebbero state molte, molte di più di quelle che già oggi abbiamo su alcuni emendamenti che poi andremo a vedere. Quindi, è stata bloccata due anni per la pandemia, pronta.
Sento da più di qualcuno dire: è una sintesi tra due proposte di legge. Non è vero. È una legge unica ed è sempre stata così. È stata riproposta a inizio legislatura dal collega Finco, che è qui presente, quella che era la legge che l'Assessorato aveva già fatto ed era pronto a depositare. Semplicemente il collega Finco l'ha presa e l'ha depositata a inizio legislatura. Voi sapete che a ogni fine legislatura le leggi decadono, quindi di fatto vanno ripresentate. Ebbene, è stata ripresentata. Nel frattempo cosa ha fatto la Giunta? Siccome sono passati due anni, qualche modifica e qualche aggiustamento, anche semplicemente di aggiornamento, era necessario. La legge che io ho ripresentato era esattamente quella di prima con alcune modifiche intervenute successivamente. Questa è la genesi. Quindi, non stiamo parlando di sintesi e di mediazioni al ribasso di leggi differenti. Non è affatto così.
Entriamo nel merito degli emendamenti. Alcuni dei successivi emendamenti che sono stati proposti sono concordati. Ecco perché mi stupisco della lettera che è arrivata.
Parto dall'emendamento relativo ai posti letto. Questa, sì, è una mediazione, una mediazione che è l'unica mediazione che potremmo definire, la collega Camani prima la richiamava, come una mediazione tra chi giustamente, in maniera legittima, chiede il massimo e chi non vorrebbe nulla. Tant'è vero che da questo punto di vista il mondo dell'agricoltura dice: questa legge ci va bene, avremmo voluto di più; il mondo del commercio dice: ci va bene ma avremmo voluto di più. Credo che il lavoro di mediazione che è stato fatto sia un lavoro – giustamente è il mio punto di vista – corretto perché tiene conto degli interessi di entrambe le categorie che sono fondamentali entrambe per lo sviluppo dell'offerta turistica del Veneto.
Io non entro nelle discussioni, anche queste legittime, relativamente a chi attacca il mondo dell'agricoltura e chi dal mondo dell'agricoltura attacca il mondo del commercio o delle ospitalità. Non mi interessa. È normale che ci sia, continuerà a essere così come è sempre stato, purtroppo. A me interessa l'interezza e la strategia di questo progetto di legge, che non si riduce ai 45 posti letto di mediazione tra i 60 e i 30. Qua ci sono una valanga di novità, non ultima tutta la sburocratizzazione che abbiamo cercato di portare avanti. Questo sì ovviamente a favore del mondo agrituristico. Del resto è una legge sull'agriturismo, quindi il nostro compito in primis era quello di portare avanti tutte quelle modifiche che andassero anche un po' a snellire e a far sì che ci fosse meno burocrazia, molta più velocità nelle approvazioni e questa legge in primis porta avanti questo.
Poi siamo venuti a discutere alcuni temi fondamentali: uno è il tema dei posti letto, lo abbiamo chiarito. La vecchia legge prima cosa diceva? Diceva 60 posti: 30 in struttura, 30 agricampeggio. Il mondo dell'agricoltura diceva: invece che fare 30 più 30 lasciateci 60 e decidiamo noi come gestirli, cioè se tutti e 60 in struttura o tutti anche 60 in agricampeggio. Il mondo del commercio, diciamo così, e dell'ospitalità diceva: 60 in struttura secondo noi sono troppi. Allora abbiamo detto: abbassiamo questa possibilità a 45 posti, tenendo conto di cosa? Che il mondo degli agriturismi, qui ho i dati... siccome qualcuno diceva che non abbiamo i dati, questa legge l'abbiamo fatta con i dati, non è che non ci sono i dati. A parte che basta andare in internet che si trovano tutti i dati anche aggiornati, ma in ogni caso i dati, aggiornati ad oggi, ci dicono che abbiamo 1.580 agriturismi e 1.058 sono con alloggio. Di questi il mondo dell'agriturismo rappresenta il 2% di tutte le... È molto semplice, perché il tema del 2 ritorna sempre: 2% delle strutture, 2% di tutti i posti letto generali e 2% delle presenze e degli arrivi.
Detto questo, io capisco che ognuno porti avanti i propri interessi ed è giusto che sia così e che ogni categoria difenda la propria categoria, è legittimo, però non credo che questa legge, anche in termini di posti letto, vada a sconvolgere il mondo del turismo. Un mondo del turismo che negli ultimi anni, per effetto della pandemia, ha richiesto, anche molto da parte del turista, un certo tipo di offerta turistica. Infatti, se noi andiamo a vedere anche come sono sviluppati questi agriturismi sul territorio, vedete che in alcune località abbiamo molta presenza di agriturismi con alloggio: penso a Verona, che è in testa a tutte, e poi alla Provincia di Treviso e in terza fila alla Provincia di Vicenza, addirittura con alcuni che rappresentano quasi il 20% dei posti letto. Ma, per esempio, a Treviso, nella mia Provincia, gli alberghi sono pochi, cioè l'ospitalità alberghiera è molto minore, per come è conformato il territorio e per l'esigenza che ha il territorio. A Venezia gli agriturismi con alloggi sono lo 0,5% dell'offerta turistica.
Quindi il ragionamento che è stato fatto è un ragionamento che tiene conto di tutte queste cose. Poi è ovvio e capisco, ripeto, che ognuno cerchi di portare un po' l'acqua al proprio mulino, è normale.
Negli emendamenti, l'unico emendamento che ha, secondo me, una vera discussione politica e che posso capire, a seconda delle posizioni, che crei un po' di tensione è quello relativo al domicilio, che peraltro – lo dico e lo ripeto, l'ho detto più volte – nella legge presentata all'Assessorato era già inserito. Quindi io capisco che qualcuno si diverta in Aula o fuori dall'Aula a dire che adesso c'è la volontà, da parte della maggioranza, di ritirare l'emendamento sul domicilio, ma la legge della Giunta e anche delle associazioni prevedeva già il domicilio. Questo perché durante i due anni di pandemia questa cosa era stata utilizzata con deroga specifica, altrimenti anche il mondo dell'agriturismo sarebbe morto se non poteva fare il domicilio.
Le categorie hanno semplicemente chiesto di tenere questa disposizione in legge regionale, perché, se non l'avessimo fatto, con la deroga nazionale prevista durante la pandemia, oggi saremmo ritornati a regime ordinario, in cui non si poteva fare il domicilio.

PRESIDENTE

Assessore, la invito a chiudere.

Ass.re Federico CANER

Sì, chiudo. Lasciatemi qualche minuto, così spiego anche gli emendamenti.

PRESIDENTE

Lo so che è interessante, però...

Ass.re Federico CANER

Se l'opposizione mi dà...

PRESIDENTE

Il compito del Presidente...

Ass.re Federico CANER

L'Aula è più magnanima di lei.

PRESIDENTE

Assessore Caner, l'Aula non la comanda Possamai. La comando io, ancora.

Ass.re Federico CANER

Prendo atto. Adesso mi tocca cedere anche qualche emendamento perché loro mi danno una mano, tu no. (espressione dialettale)

PRESIDENTE

La invito a chiudere.

Ass.re Federico CANER

Grazie. Sarò breve, chiudo.
Quello è, francamente, un emendamento che sicuramente creerà discussione politica in Aula. La mia posizione e quella della Giunta la sapete. Su questo mi rimetto all'Aula, a voi, con tutto il rispetto perché ho fatto molti anni qua dentro e so cosa significa discutere anche di queste tematiche in maniera approfondita, con tutte le richieste dal territorio che arrivano.
L'altro, quello relativo alle percentuali, è un emendamento che abbiamo fatto successivamente, su richiesta, per esempio, del mondo dell'ospitalità, del commercio, che ci diceva: attenzione, Assessore, avete già ridotto dal 65 al 50%, però in quel 35% che rimane dentro ci sono anche i prodotti da parte delle imprese artigiane. Scritto come lo avete scritto, il rischio è che si possano utilizzare prodotti e imprese artigiane anche provenienti da fuori Veneto.
Io, francamente, ho preso atto di questa cosa. Ho discusso con le associazioni di categoria del mondo agricolo e ho detto: la modifichiamo e questo 35% lo mettiamo 20 più 15 e in quel 15 definiamo che le imprese devono essere imprese artigiane che producono nel territorio regionale. Quindi uno non è che va a comprare la mozzarella di bufala in Calabria e la vende all'interno della percentuale definita in Veneto, ma devono essere prodotti in Veneto, e diciamo che quel 15% o sono prodotti DOP e IGP oppure possono anche essere di autoproduzione. Quindi, uno, volontariamente, se vuole, passa dal 50 al 65% di produzione. Mi è stato detto di sì, compresa l'associazione che ieri sera ha mandato la lettera. Difatti sono rimasto sconvolto da questo, lo dico apertamente, siccome la telefonata l'ho fatta, ho chiamato chi di dovere e ho detto: "Scusa, ma sbaglio o su questa roba mi avevate detto di sì?". "Sì, in effetti è vero". Bene. Lo dico a microfono, senza paura, perché è così. Punto.
Questa era stata concordata. Capisco che sul domicilio ci sia tensione, perché la mia proposta di legge lo prevedeva. So che c'è una discussione in Aula perché ci sono anime differenti e richieste differenti su questo tema. Premesso che, secondo me, di queste cose possiamo discutere anche senza ricevere lettere, in autonomia, come una Giunta e un Consiglio devono fare, però – voglio essere molto chiaro – quanto accadrà non è effetto di questa lettera. Assolutamente no. Infatti, la mia legge in origine prevedeva già il domicilio. Discutibile o non discutibile, d'accordo o non d'accordo, opportuno o non opportuno, ma è così.
Vi è un'altra modifica che è intervenuta, che è quella relativa all'oleoturismo. Abbiamo tolto dal turismo rurale la disciplina dell'oleoturismo e inserita in questo per permettere... Scusate, un attimo. Una è per introdurre le sanzioni sull'oleoturismo, in quanto non erano previste. L'altra è la possibilità di mantenere o ampliare le sale di degustazione per chi produce olio d'oliva... Per l'enoturismo. Prima era sul turismo rurale. Quindi, abbiamo di fatto spostato dal turismo rurale a questa legge.
Ci sono, infine, due emendamenti tecnici, che adesso non ricordo neanche, ma che, quando andremo a discutere emendamento per emendamento, vi chiarirò. Ce ne sono due di tecnici collegati a quelli che abbiamo presentato.
Per chiudere, l'unico nodo politico di una legge discussa da tanto tempo, concordata, secondo me anche importante, con tante modifiche al proprio interno rimane il tema della consegna a domicilio. Se mi permettete, questo lo consegno all'Aula.
Grazie.

PRESIDENTE

Penso che l'intervento dell'assessore Caner abbia chiarito molte delle cose emerse in discussione generale.
La discussione generale è chiusa. La Commissione si deve riunire per valutare gli emendamenti, quindi devo sospendere la seduta.
Collega Possamai.

Giacomo POSSAMAI (Partito Democratico Veneto)

Presidente, mi scusi, sull'ordine dei lavori.

PRESIDENTE

Prego.

Giacomo POSSAMAI (Partito Democratico Veneto)

Vista la varietà del dibattito di questa mattina, le chiederei la cortesia se, dopo l'esame in Commissione, ci dà un tempo di sospensione per consentire ai Gruppi di confrontarsi, perché al momento non sappiamo neanche bene che cosa ci troveremo a votare complessivamente.
Grazie.

PRESIDENTE

Va bene. Io parto, ottimisticamente parlando, essendovi tredici emendamenti, con trenta minuti di sospensione. Quindi, ci rivediamo in Aula alle ore 15.40. Se c'è qualche necessità, vediamo.
Mi auguro facciate presto in Commissione e poi nei trenta minuti... Grazie.
La ripresa dei lavori è fissata per le 15.40.
La Seduta è sospesa alle ore 15.10
La Seduta riprende alle ore 16.04

PRESIDENTE

Riprendiamo i lavori alle ore 16.10.
La Seduta è sospesa alle ore 16.04
La Seduta riprende alle ore 16.12

PRESIDENTE

Colleghi, ricomponiamoci. Indossate le mascherine. Ognuno al suo posto. Mi servirebbero anche relatore e Assessore per riprendere la seduta.
Partiamo con l'esame dell'articolato. Vi prego di fare attenzione, visto che ci sono parecchi emendamenti. La struttura è pronta.
Iniziamo, quindi, con l'articolo 1.
Non ci sono emendamenti sull'articolo 1.
Collega Camani, prego.

Vanessa CAMANI (Partito Democratico Veneto)

Grazie, Presidente.
Intervengo sull'articolo 1 perché io penso che questa votazione dia il senso dell'intervento che stiamo facendo. Con l'articolo 1 si modifica la rubrica della legge, che, non a caso, da "Disciplina delle attività turistiche connesse al settore primario" diventa una legge in materia di agriturismo, ittiturismo, pescaturismo, turismo rurale, fattoria didattica, enoturismo e oleoturismo. Mentre il punto di partenza da cui abbiamo cominciato questa discussione verteva attorno al settore primario e, quindi, all'agricoltura e a come il turismo poteva essere uno degli strumenti complementari attraverso cui l'attività agricola trovava un pezzo del proprio senso, dunque mantenuta la prioritarietà all'attività agricola, l'attività turistica in qualche modo poteva essere un corollario rispetto all'attività principale, oggi questa legge diventa le disposizioni attraverso le quali noi impostiamo le modalità con cui le imprese agricole fanno turismo, nelle diverse declinazioni che questo può implicare. l'olio, il vino, il ristorante, l'alloggio, la fattoria didattica e, quindi, la cultura della vita rurale.
Pertanto, da questo punto di vista si dovrebbe leggere, poi, nel dispositivo una modifica dell'impostazione culturale con la quale noi ci approcciamo all'attività turistica legata al settore primario, quindi non più un corollario secondario rispetto all'attività agricola in senso stretto, ma un'attività importante, attraverso cui l'azienda agricola esercita anche una funzione di natura economica, ma anche sociale, penso ai riferimenti al turismo rurale, alla vita contadina, agli stili di vita sani e allo sviluppo sostenibile.
Se noi riteniamo – e io sono di questa idea, lo dico all'Assessore – che il settore primario possa contribuire, in una fase di cambiamento dei processi economici, a offrire una possibilità ulteriore di sviluppo turistico, noi non possiamo non riconoscere che le dinamiche turistiche devono essere protagoniste di queste disposizioni di legge. Sennò, ci stiamo prendendo in giro. Cambiamo il titolo della legge e riconosciamo che la funzione in chiave turistica del settore primario è o può essere un pezzo importante di quella attività. Allora, se è così, sarebbe opportuno farsi carico delle legittime preoccupazioni di tutte le parti in campo. Vi dico onestamente che a me non è piaciuta la discussione che si è sviluppata fin qua, perché è sembrato di vivere una guerra tra le parti: da un lato le ragioni dell'agricoltura, dall'altro le ragioni del turismo. Guardate, la responsabilità di aver trasformato una discussione attorno a un provvedimento importante, che riguarda l'economia della regione, in una guerra fra parti non può essere data al Consiglio regionale, ma a chi ha proposto questa legge – prendo atto che il vicepresidente Finco ha scopiazzato la legge della legislatura precedente –, a chi ha proposto a quest'Aula una lettura delle dinamiche in atto e dei fenomeni di cambiamento in corso di parte. Questa cosa influenza e influenzerà il dibattito attorno a questa legge. Quindi, partiamo con un vulnus importante in questa discussione.
L'opportunità di costruire anche in Veneto... Badate, sembra che stiamo facendo una roba fighissima. Arriviamo per ultimi a discutere di questo tema. Altre Regioni sul tema dello sviluppo sostenibile, della capacità di investire sul turismo rurale, sugli agriturismi, sul turismo sostenibile, ci sono arrivate tanti anni fa. Quindi, arriviamo tardi e soprattutto ci arriviamo male, con una contrapposizione che non ci consentirà di andare ad una sintesi utile a tutti e che lascerà degli strascichi all'interno di questo Consiglio.
Faccio un esempio molto semplice. Se è vero, come io penso sia vero, che il turismo è uscito dalla pandemia in forte crisi, l'idea che la soluzione per il futuro del turismo possa essere semplicemente quella di ampliare l'offerta turistica, senza riorientare la domanda, è un'idea anni Novanta, quando – guardo l'assessore Calzavara perché lo sa meglio di me – nella necessità di portare più turisti che cosa si faceva? Si aprivano nuovi alberghi, si costruivano nuove strutture, si aumentavano i posti letto. Come se potesse bastare quello per incrociare la necessità di nuova domanda turistica. Oggi dovremmo sapere, invece, che per aumentare l'offerta turistica non è sufficiente aumentare il numero di possibilità, ma è necessario costruire le condizioni per cui a parità di condizioni, quindi con un sistema di leale concorrenza, diverse tipologie di offerta turistica possano convivere con l'obiettivo prioritario, che è quello del sostegno all'economia della nostra regione.
Queste sono le ragioni per cui credo che questo articolo dimostri come le intenzioni, la volontà, l'obiettivo di questa legge, cioè quello di modificare l'impianto. l'approccio, la filosofia alla base di questa disposizione, sia ben scritto nella rubrica, cioè nel titolo, ma molto male tradotto nell'articolato, che invece si trasforma non in una mediazione, dal momento che la politica è l'arte della mediazione, trovare il punto in cui si incontrano gli interessi e trovano un punto condiviso. Altra cosa è il compromesso: io do una cosa a te e tu dai una cosa a me. Quella non è politica, quella è trattativa, quella che si fa al mercato, quella che si fa sulla spiaggia quando si acquista qualcosa: "Quanto costa il braccialetto, 10 euro? Facciamo 5? 7 euro, e va bene". Ecco, noi stiamo acquistando un braccialetto sulla spiaggia a 7 euro. Io credo che questo non sia all'altezza né delle legittime ambizioni degli imprenditori agricoli, che vogliono sperimentare forme nuove di impresa, né degli imprenditori del comparto turistico, che, come diceva bene il consigliere Soranzo prima, oggi si preoccupano di una concorrenza. Io non sono d'accordo rispetto alla lealtà o slealtà in termini di controllo e di legalità, ma è chiaro che, se io aumento il numero di posti letto, se io aumento il numero di ristoranti o di agriturismi nel mio territorio, le difficoltà di reggere alle sfide del mercato aumentano, soprattutto in una fase in cui tutte le imprese agricole e turistiche sono in difficoltà nell'affrontare il domani.
Guardate, le imprese che ho visto, per la poca esperienza che ho, si lamentano molto, ma alla fine fanno sempre quello che devono fare: pagano le tasse, rispettano le regole, sono sottoposte ai controlli. Una cosa chiedono: sicurezza. Loro ribadiscono: diteci cosa possiamo fare per metterci in regola e noi lo facciamo. Ma se noi, anziché dare elementi di certezza agli uni e agli altri, dall'oggi al domani, dalla sera alla mattina presentiamo emendamenti, li ritiriamo, li modifichiamo, li cancelliamo in base al prezzo contrattato, se sono gli 8 o i 6 euro, io credo che non facciamo un servizio né alle imprese agricole né alle imprese turistiche.

PRESIDENTE

Grazie.
Collega Montanariello, prego.

Jonatan MONTANARIELLO (Partito Democratico Veneto)

Grazie, Presidente.
Con questo articolo entriamo nel vivo dell'articolato e, ripartendo dalle ultime parole del capogruppo Villanova, quando diceva che non siamo al ribasso, dico al collega che io spero davvero che si faccia un lavoro non al ribasso. Lo condivido. Però, tutto ciò che abbiamo sentito finora ci lascia presagire altro. Del resto, indipendentemente dalle posizioni che ognuno di noi può avere, emerge in maniera forte e chiara che oggi c'è uno scontro forte tra due visioni. A noi stessi non possiamo nascondere che oggi c'è uno scontro forte tra due visioni, a volte anche uno scontro scorretto, scorretto! Indipendentemente da qual è la propria visione o da quale parte dello scontro – di questo si tratta, Assessore – qualcuno ha deciso di stare, non possiamo dire quello che oggi qualcuno ha detto, e cioè che è una concorrenza sleale perché negli agriturismi non ci sono i controlli. Ma chi lo ha detto? Non è vero! Vuol dire che voi state accusando chi fa i controlli di usare due pesi e due misure. Ditelo pubblicamente. Assumetevi le responsabilità. A me risulta, invece, che i controlli ci siano dappertutto, nei ristoranti, negli alberghi, negli agriturismi, negli agricampeggi. Dappertutto! I controlli ci sono dappertutto! Quindi, sfatiamo questo mito che, pur di vincere una battaglia e guadagnare un metro di terreno, andiamo a puntare il dito in maniera ignara, senza sapere quello che diciamo, occupandoci dei fatti degli altri, occupandoci dei fatti degli altri!
Non mi direte mica che finora abbiamo parlato di politica e che non è al ribasso? Collega, io sono d'accordo con lei. Però, se noi facciamo qualcosa non al ribasso vuol dire che... Io credo che non esista, che sia una leggenda metropolitana che qualcuno oggi deve dare per tentare di giustificare la sua posizione non in virtù della propria appartenenza, ma in virtù di un'idea messa in campo e di visione. Lo sentivamo prima: perché uno può vendere – ripeto testuali parole – il famoso "pollastro casareccio" fatto in un modo e l'altro no. Buona politica vuol dire che, se uno ha un'opportunità, si trova il modo di darla anche all'altro. Dire che, se tu hai un'opportunità, io te la devo togliere perché io non ce l'ho, quello, colleghi, è ribasso. Se uno ha un'opportunità che io non ho sul mercato, io vado al rialzo, apro, domani, finita questa legge, mi metto a scrivere migliorie per coloro che non hanno le stesse opportunità degli altri. Qualora fosse vero. Ma non è vero.
Credo che in questa legge qualcuno, non dico "voi" perché sarebbe ingiusto, si stia occupando troppo degli affari degli altri e non sta guardando, in realtà, di cosa stiamo parlando e di quello di cui vi è bisogno. Oggi abbiamo bisogno di proiettare alcuni temi nel futuro, Assessore. Oggi abbiamo bisogno di modernizzare un comparto, in una regione dove il turismo è una delle prime risorse e dove vi è bisogno di stare al passo con i tempi e con le richieste del mercato.
Abbiamo bisogno di essere più vicini alle esigenze reali. Ripeto, alle esigenze reali. In tutto questo dibattito non è emersa una volta la parola "bisogno". Qual è il bisogno che hanno le aziende? Alla faccia, collega, di quando uno parla il politichese. No, parliamo con atti concreti. Forse è meglio parlare il politichese che dire che non ci sono i controlli in un pezzo di economia veneta, che è una cosa brutta e vergognosa solo a pensarla, soprattutto se viene detta per sminuire un pezzo di comparto.
Credo, Assessore, che ci siano dei lati positivi, perché in qualche modo cerchiamo di vedere il sistema tutto, per intero.
Chiudo dicendo, Assessore, che mi ha fatto piacere il suo intervento di chiusura, perché ha chiarito un po' di confusione che in questa notte ha regnato. Sa com'è, uno va a letto in un modo, la mattina si sveglia, vede tutti che corrono per casa e dice: che cosa è successo? Avete mai visto il film "La notte dei pazzi"? Uno si sveglia e dice: che cosa è successo? Sagunto è caduta.
Invece, Assessore, ha fatto bene a chiarirlo, perché io credo che un grande errore in cui si poteva oggi incorrere era dare la paternità a qualcosa che è stato un lavoro di gruppo e di squadra. È stato un lavoro di gruppo delle categorie, di talune delle altre categorie, di alcuni comparti e di altri comparti. È stato un gioco di squadra di tutte le associazioni agricole e delle associazioni datoriali, di ristoratori e di albergatori. È stato un gioco di squadra della politica.
D'altronde, Assessore, tra chi ha il ruolo di guidare la nave e chi ha il ruolo di pungolare perché la rotta sia raddrizzata, ognuno ha giocato la sua partita, nel miglior modo in cui si poteva giocare. È stato un gioco di squadra da parte degli uffici, che sono in grado di scrivere una legge e non hanno bisogno di qualcuno che gliela scriva. È stato un lavoro da parte degli uffici, che non hanno bisogno di qualcuno che gli scriva le leggi. Quindi, Assessore, credo che sia stato importante anche il suo chiarimento, perché ha evidenziato che se oggi si porterà un risultato più o meno sperato da parte di qualcuno o di altri, dopo lo vedremo, è un risultato che non viene dalla mozione "sto zitto, non faccio niente per non sbagliare, mi limito a criticare, a ridere o a dimostrare quanto incapace sono nel non far nulla", ma viene dalla mozione di chi ha provato ad ascoltare, viene dalla mozione di chi ha provato a mettere insieme i pezzi, di chi ha provato a modernizzare, pur sbagliando, un pezzo di comparto e soprattutto di un lavoro di squadra, perché la cosa più brutta, quando si lavora in squadra, è vedere qualcuno che prende il pallone e dice "il pallone è mio, la partita l'ho fatta io e il goal l'ho fatto io". No, c'è stato un lavoro di squadra perché questi due anni sono stati sicuramente lunghi, importanti per costruire questo provvedimento, però, Assessore, mi creda, la cosa più brutta che ci può essere è che alla fine del film arriva uno che dice "ciao, sono stato io". C'è stato un lavoro da parte di tutti.
Chiudo davvero dicendo che a parte la politica, che possiamo avere anche visioni, ed è giusto che abbiamo visioni diverse, è brutto quello che è avvenuto, cioè che qualcuno si attribuisce la paternità proprio nel rispetto di quello che è l'ente Regione Veneto, che è un ente in grado, indipendentemente da chi lo governi, di avere un'autonomia, di produrre atti legislativi.
Credo che il suo chiarimento sia servito a mettere in fila un po' le cose, perché, sa com'è, ho capito che serve sempre un padre, però quando ce ne son troppi, forse stiamo parlando di una questione un po' più complessa.
Grazie.

PRESIDENTE

Grazie a lei.
Collega Finco, prego.

Nicola Ignazio FINCO (Liga Veneta per Salvini Premier)

Grazie, Presidente.
Solamente per specificare alcune cose in merito all'intervento fatto dalla collega Camani.
In merito alle scopiazzature di progetti di legge forse lei farebbe bene a guardare anche alcuni progetti di legge che presentano alcuni suoi colleghi. Però, visto che mi ha tirato in gioco... Adesso le spiego, Assessore.

PRESIDENTE

Collega Camani, sta parlando il collega Finco. Nessuno l'ha interrotta.

Nicola Ignazio FINCO (Liga Veneta per Salvini Premier)

Siccome ho seguito il provvedimento nella passata legislatura, perché facevo parte della Commissione Agricoltura, mi ricordo che era stato fatto un buon lavoro con l'allora presidente Casali. Era stato un testo che aveva ottenuto il via libera da parte di tutte le associazioni di categoria, comprese quelle che oggi si sono messe contro a questo progetto di legge, e non erano nate polemiche, tanto è vero che, siccome questo testo era stato accolto favorevolmente da tutti, all'insediamento del Consiglio regionale ho pensato di depositare nuovamente questo testo in modo che la Commissione competente potesse, quanto prima, legiferare e deliberare in merito. Questa è stata la mia volontà.
Sapevo che andavo a ripresentare un testo della Giunta, perché non ho cambiato una virgola, ma proprio sul lavoro che era stato fatto nei mesi precedenti. Ci tenevo a precisare questo punto.
Poi, alla fine, anche io mi complimento con l'Assessore per il chiarimento che ha fatto prima, perché penso sia umiliante per un Consiglio regionale vedersi recapitare certe lettere. Siamo persone elette con un consenso, chi più chi meno, comunque tutti noi rappresentiamo i cittadini di questa regione, non siamo alle dipendenze di nessuno, se non dei cittadini del Veneto, e non accetto che nessuna categoria dica: "Questo è un provvedimento che abbiamo fatto noi, concertato noi e voi lo dovete approvare". Non esistono queste cose. Altrimenti, se qualcuno vuole fare progetti di legge e se li vuole approvare, si candida alle prossime regionali, si guadagna le preferenze e poi potrà dire: "Questo è un mio progetto di legge e così bisogna approvarlo".

PRESIDENTE

Siamo sull'articolo 1.
Non vedo altri interventi.
Metto in votazione l'articolo 1.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Andiamo all'articolo 2.
Emendamento n. A0001 presentato dalla consigliera Ostanel, articolo 2, aggiuntivo, che prevede:
Dopo il comma 3 dell'art. 1 della legge regionale 10 agosto 2012, n. 28 viene aggiunto il seguente 3bis:
"al fine di raggiungere gli obiettivi di cui al comma 1 del presente articolo, la Regione Veneto favorisce e valorizza le reti d'impresa tra imprese del settore primario che operano all'interno del territorio regionale."
Prego, collega Ostanel.

Elena OSTANEL (Il Veneto che Vogliamo)

Grazie, Presidente.
Intervengo perché poi non potrò intervenire per presentare l'ordine del giorno con cui trasformo questo emendamento e anche il successivo, quindi annuncio che li ritirerò. Però, intendo presentarli perché credo che sia corretto anche un po' specificare il ragionamento che mi ha portato a fare questi emendamenti, che è quello di cercare di inserire alcune innovazioni in un progetto di legge che merita e che da tanto tempo si aspetta, ma merita, io credo, anche di guardare al futuro. Poi ne discuteremo, credo, anche con il domicilio.
Il tema vero è quello di pensare che, se noi abbiamo un comparto all'interno di questa Regione, soprattutto anche di piccole imprese agricole, le piccole imprese agricole, per garantire un certo tipo di qualità del loro prodotto, possono essere incentivate a collaborare con altre imprese.
La Regione Lombardia, che, tra l'altro, è guidata sempre dallo stesso colore politico che abbiamo in questa Regione, lo ha fatto e sta incentivando, con le categorie, la possibilità che più imprese possano mettersi in rete, magari per condividere anche la tipologia o diversi prodotti da dare al consumatore, che siano chilometro zero, che siano di qualità, che siano certificati, eccetera, eccetera.
Qual è l'obiettivo che mi ha portato a fare questa proposta? Guardare l'utente finale, il cittadino. Credo, e l'ho detto anche quando stavamo discutendo del fotovoltaico, che forse ha avuto delle dinamiche un po' simili a questo progetto di legge rispetto al lavoro che è stato fatto dalla maggioranza, che l'utente finale sia quello che io guardo quando penso a un emendamento. Se mi metto nei panni del cittadino che va a fruire di un certo tipo di alimentazione, ma anche di offerta turistica, perché esiste anche il turismo lento, io mi aspetto che, al di là dei controlli, che devono essere fatti, ci sia la facilitazione nel dare quel prodotto.
Credo che anche le categorie economiche agricole questo lo abbiano chiesto. Infatti, mi sono trovata fortemente a disagio nel vedere che, a poche ore dalla discussione di questo provvedimento, ci fosse un emendamento della Giunta sulle percentuali.
L'ho detto già nell'intervento precedente perché se sono anni, come diceva il collega Finco, che si sta discutendo di questo provvedimento, proprio il cuore, io credo, per le imprese agricole, sia quello delle percentuali e vedere che oggi vengono modificate o che c'è una proposta così all'ultimo minuto, credo che metodologicamente, oltre che politicamente, non sia corretto.
L'obiettivo di questo emendamento era non incidere sulle percentuali, perché per farlo a) io credo sia giusto che si dia il compito a chi governa questa Regione e b) visto che ho visto pure l'emendamento che lo modificava all'ultimo, ovviamente, non mi sono sentita di addirittura io andare a presentare qualcosa che incideva sulle percentuali, ma dare un obiettivo, infatti l'ho messo nell'articolo 1, di finalità.
Riusciamo a fare in modo che anche utilizzando i fondi del PSR o altri fondi europei che arriveranno si possano incentivare quelle reti di impresa che in altre regioni stanno creando delle filiere davvero virtuose e di chilometro zero all'interno delle nostre province? Questa è la domanda che pone questo emendamento. Per cui, ho presentato un ordine del giorno – ritiro questo e il prossimo emendamento – che semplicemente dice alla Regione del Veneto se vuole impegnarsi a trovare le modalità per investire sulle reti di impresa, che magari un giorno, al contempo, potranno anche incidere su eventualmente la possibilità di facilitare e di dare dei prodotti a chilometro zero e quindi anche sulle percentuali, ma in futuro e quando le categorie saranno pronte con chi governa a fare un ragionamento di sistema.
Questa è la ratio degli emendamenti trasformati in ordine del giorno.

PRESIDENTE

Viene ritirato l'emendamento n. A0001.
Metto in votazione l'articolo 2.
Non ci sono altri emendamenti.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.

Anna Maria BIGON (Partito Democratico Veneto)

Presidente, mi scusi, mi sono astenuta, ma non è uscito il voto. Chiedo se può mettere a verbale l'astensione. Grazie.

PRESIDENTE

Grazie a lei. Rimane a verbale.
Articolo 3.
Emendamento n. A0006 presentato dal relatore, pagina 1-bis, articolo 3, comma 3, lettera e), numero 5, soppressivo, che prevede:
All'art. 3, comma 3, lettera e), punto 5) del Progetto di legge n. 22: "Modifiche ed integrazioni alla legge regionale 10 agosto 2012, n. 28 "Disciplina delle attività turistiche connesse al settore primario", il punto 5 è soppresso.
Metto in votazione l'emendamento n. A0006. Parere del relatore favorevole.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Sempre sull'articolo 3, l'emendamento n. A0002, a firma della collega Ostanel, pagina 2 del fascicolo, che prevede:
Alla fine del comma 2 della legge regionale 10 agosto 2012, n, 28, così come modificato dal comma 3 dell'art. 3 del PDL n, 22, sono aggiunte le parole "o) Rete d'impresa: accordo formalizzato in un "contratto di rete", basato sulla collaborazione, lo scambio e l'aggregazione tra imprese,"
è ritirato.
Metto in votazione l'articolo 3, così come modificato.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Passiamo all'articolo 4.
Non ci sono emendamenti.
Metto in votazione l'articolo 4.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Articolo 5.
Metto in votazione l'articolo 5.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Mi complimento perché finalmente il sistema informatico mi segue anche nel ritmo.
Metto in votazione l'articolo 6.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Metto in votazione l'articolo 7.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Metto in votazione l'articolo 8.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
È appena stato depositato un emendamento da parte del relatore, penso su uno dei temi più discussi. Devo sospendere perché insiste sull'articolo 9. Dovremmo aspettare un attimo perché sia caricato sul sistema. Dopodiché, darò cinque minuti.
Visto che mi pare sia un emendamento che va anche incontro alle istanze emerse all'esterno e all'interno di quest'Aula, non sarebbe male se l'Ufficio di Presidenza della Terza Commissione lo vedesse già. Io rimango in Aula. Darò cinque minuti di tempo appena caricato sul sistema.
Se, però, si prepara qualche copia da dare per la discussione forse è meglio, almeno ai Capigruppo.
La Seduta è sospesa alle ore 16.41
La Seduta riprende alle ore 16.44

PRESIDENTE

Comunico che l'emendamento n. A0013 è caricato sul sistema. Do cinque minuti di tempo per eventuali subemendamenti, a partire da questo momento, quindi fino alle ore 16.49. È una cosa molto semplice che ‒ ripeto ‒ va incontro a quello che ci siamo detti prima e chiarisce molti dei dubbi che erano sorti.
Chiedo, comunque, all'Ufficio di Presidenza della Terza Commissione ‒ relatore e correlatore, se è possibile, con l'Assessore ‒ di riunirsi per dare il parere sull'emendamento n. A0013. Grazie.
Riprendiamo i lavori alle ore 16.49.
La Seduta è sospesa alle ore 16.44
La Seduta riprende alle ore 16.51

PRESIDENTE

Colleghi, riprendiamo i lavori.
Siamo sull'articolo 9.
Emendamento n. A0007, di pagina 2-bis, presentato dal relatore, articolo 9, comma 3, lettera c), modificativo, che prevede:
Al comma 3 dell'art. 9 del PDL 22, di sostituzione dell'articolo 8 della legge regionale 10 agosto 2012, n. 28 , è apportata la seguente modifica:
La lettera c) è così sostituita:
"c) per la quota rimanente:
1. nella misura del 15% del totale, ovvero almeno 10% nel caso di attività in zona montana, direttamente dall'azienda agricola e/o da prodotti di qualità e territoriali, di cui all'articolo 2, comma 2, lett. e) da aziende agricole e imprese artigiane alimentari la cui produzione è realizzata nel territorio regionale;
2. per la quota restante, da aziende agricole o imprese artigiane alimentari la cui produzione è realizzata nel territorio regionale."
Non vedo interventi. Parere favorevole del relatore.
Metto in votazione l'emendamento n. A0007.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Emendamento n. A0008, presentato dal relatore, articolo 9, comma 8, numero 6 ter, aggiuntivo, che prevede:
All'articolo 9 comma 8, punto 6 ter del Progetto di Legge n. 22: "Modifiche ed integrazioni alla legge regionale 10 agosto 2012, n. 28 "Disciplina delle attività turistiche connesse al settore primario" le parole: "e la consegna a domicilio" sono abrogate.
Collega Pan, prego.

Giuseppe PAN (Liga Veneta per Salvini Premier)

Questo è l'emendamento che ha creato, forse, più fibrillazione per quanto riguarda il domicilio o il non domicilio.
Vorrei ricordare a tutti i colleghi che, soprattutto nel periodo del Covid, in cui le nostre famiglie erano chiuse, asserragliate dalla paura, senza la possibilità di andare in giro per ristoranti eccetera, che anche gli agriturismi hanno fatto la loro parte. Soprattutto il settore primario, che ha sempre lavorato durante la pandemia, ha provveduto a rifornire i nostri supermercati, i nostri mercati, le nostre famiglie, portando cibi sani e genuini.
Questa possibilità del domicilio ricordo che è stata data con un'ordinanza anche del nostro presidente Luca Zaia. Al di là di quello che ho sentito in quest'Aula ‒ concorrenza o non concorrenza sleale, eccetera; alla fine dirò cosa penso anche di questo; siccome non ho tempo, ho deciso di parlare solo dell'emendamento in particolare ‒ ho pensato sia meglio ritirare questo emendamento, con il quale noi non diamo la possibilità ai nostri agriturismi di fornire a domicilio le pietanze, e sostituirlo con un nuovo emendamento che penso vada a chiarire una volta per tutte cosa può fare o no un agriturismo.
Praticamente, si tratta dell'esclusione da parte dei 1.508 agriturismi del nostro Veneto di fare catering a domicilio. Che cosa significa? Ipotizziamo che io sia Tony Sugaman. Ho un agriturismo sui Colli Euganei. L'amico Soranzo, che abita a Selvazzano, mi chiama e mi chiede di portargli a casa una porzione di polenta e osei. Io preparo la porzione di polenta e osei, la porto all'amico Soranzo e lui e la sua famiglia se la mangiano. Diverso è il caso in cui l'amico Soranzo mi chiama il giorno dopo e mi chiede, per l'occasione del battesimo o del matrimonio del figlio, di andare a casa sua con tutta la mia truppa e di occupami dell'organizzazione, quindi dei tavoli, dei camerieri, tutta l'organizzazione tipica di un ristorante di un certo tipo o, magari, anche degli alberghi, visto che tanti matrimoni, battesimi, cresime, eccetera si festeggiano negli alberghi (così, chi vuole o, magari, chi ha bevuto un po' di più si può fermare anche a dormire). Distinguiamo, quindi, le due fattispecie.
Pertanto, propongo all'Aula, ai colleghi e all'Assessore che i 1.508 agriturismi del nostro Veneto possano portare a domicilio, per i nostri cittadini, le pietanze o i prodotti che preparano (tipici, probabilmente), che però non possono fare questo tipo di attività e che, quindi, naturalmente si tengono in questo reale di pertinenza.
Grazie.

PRESIDENTE

Grazie a lei.
Il proponente, quindi, chiede il ritiro e la sostituzione, perché l'emendamento n. A0013 interviene sul tema.
Emendamento n. A0013 presentato dal relatore, articolo 9, comma 8, numero 6-ter, modificativo, che prevede:
Al comma 8 dell'articolo 9 del progetto di legge n. 22 Modifiche ed integrazioni alla L.R. n. 22 dopo le parole "ferma restando" è inserito: "L'esclusione delle attività di catering e".
Prego, collega Soranzo.

Enoch SORANZO (Fratelli d'Italia - Giorgia Meloni)

Grazie, Presidente.
Io inizio il mio intervento a nome del Gruppo, su incarico del mio Capogruppo, dicendo che siamo sicuramente soddisfatti del fatto che, dopo una giornata di confronto, il relatore abbia raccolto le preoccupazioni che abbiamo espresso questa mattina in Aula. La consegna a domicilio apriva le porte a un possibile catering.
Questa sostituzione, questo emendamento sicuramente chiarisce il tutto e una parte di queste preoccupazioni viene, secondo noi, in qualche modo risolta o superata. Ringraziamo per questo. Lo abbiamo fatto presente e il relatore e tutta l'Aula hanno accolto questa sollecitazione.
Vorremmo, però, chiedere un ulteriore passaggio, che è solo una precauzione, un'attenzione aggiuntiva che potrebbe essere valutata dalla struttura, dall'Assessore e dal relatore. È vero che l'emendamento chiarisce in modo esplicito l'esclusione di ogni forma di catering (perché il campo è molto vasto). Magari si potrebbe cercare di rendere più esplicito, più chiaro ‒ letteralmente parlando ‒ lo stesso emendamento. Quello che noi non vorremmo è proprio quello che diceva il capogruppo Pan, come relatore. Al di là del numero dei partecipanti (uno, dieci o cento), riteniamo che l'obiettivo da raggiungere sia quello espresso poc'anzi da collega Pan. Questo è l'obiettivo, questo non apre le porte al catering, questo credo sicuramente sia stato un buon servizio di sintesi, in grado di portare un provvedimento legislativo completo e di raggiungere il minimo punto di equilibrio che ci si era prefissati. Grazie.

PRESIDENTE

Io ho le richieste di intervento dei colleghi Venturini e Valdegamberi.
L'Assessore interviene adesso o dopo? Do, allora, la parola all'assessore Caner per chiarire i dubbi posti.

Ass.re Federico CANER

Chiedo scusa ai due Consiglieri. Magari il loro intervento era consequenziale alle parole del collega Soranzo, quindi preferisco prima chiarire questa cosa. Magari non c'entra niente con quello che volete dire voi.
Questo emendamento lo trovo corretto ‒ ringrazio la maggioranza, il relatore ‒ perché, effettivamente, fa un po' di chiarezza e, se mi consentite, permette, giustamente, anche di mettere nelle condizioni tutti di poter esercitare, ma allo stesso tempo evitare anche possibili preoccupazioni, che magari non c'erano neanche, ma che, giustamente, chiariamo.
Per rispondere al collega Soranzo, il comma 9 dell'articolo 9 stabilisce già che la Giunta entro 180 giorni dall'entrata in vigore della legge definisce le modalità, le procedure e i criteri per l'esercizio dell'attività. L'emendamento presentato dal collega Pan parla di esclusione di catering generico. Noi, successivamente, con DGR ‒ dopo un confronto, se volete, non solo con le categorie, ma anche con la Commissione competente, non ho problemi ‒ possiamo chiarire cosa intendiamo per "catering" e cosa non intendiamo, in maniera che siamo tranquilli sul raggiungimento dell'obiettivo: permettere, quindi, la consegna a domicilio, ma, allo stesso tempo, evitare quell'esercizio di consegna a domicilio che potrebbe essere trasformato in un catering sui generis. Solo per fare un po' di chiarezza.

PRESIDENTE

Mi sembra chiaro quello che uscirebbe dalla legge votata.
Collega Venturini, prego.

Elisa VENTURINI (Forza Italia - Berlusconi - Autonomia per il Veneto)

Grazie, Presidente.
Noi siamo favorevoli a questa sostituzione di emendamento, perché si distingue la fattispecie della consegna a domicilio dal catering. Non più tardi di questa mattina, all'inizio del Consiglio, avevamo proprio espresso, come Gruppo di Forza Italia, al capogruppo Villanova, alla presenza anche del collega Pan, la necessità di questa distinzione. Noi siamo favorevoli alla consegna a domicilio, dalla quale vale la pena distinguere l'altra fattispecie, quella del catering.
Pertanto, sosteniamo questo emendamento e riteniamo opportuna questa distinzione.

PRESIDENTE

Grazie.
Collega Valdegamberi, prego.

Stefano VALDEGAMBERI (Gruppo Misto)

Sono soddisfatto. Come vedete, la dialettica e il confronto portano sempre a dei risultati, a un giusto compromesso in grado di rispettare i diritti e gli interessi di tutti.
Vorrei rispondere anche al capogruppo Villanova. Stamattina ero fuori dall'Aula nel momento in cui è intervenuto. La mia posizione critica intendeva suscitare una discussione su questi temi. Stamattina l'argomento era quello di individuare i confini entro cui muoversi, per cercare di rispettare anche il lavoro degli altri, per cercare di non fare attività che invadano il campo altrui (che hanno altre regole, altre situazioni, eccetera).
Non c'è nulla di politico, non sto cambiando alcuno schieramento. Rimango iscritto nella Lega. Rimarrò con voi ‒ state tranquilli ‒ finché mi vorrete. Criticare una cosa in Aula rappresenta una posizione di normale dialettica di un'Aula di un Parlamento. Il dubbio non l'ho sollevato io. Non si tratta di un caso di "excusatio non petita, accusatio manifesta". La manifestazione è venuta dagli altri, non dal sottoscritto. Quindi, non devo chiedere scusa di nulla. In questo non c'è niente di polemico. Anzi. Mi fa piacere che una buona dialettica dia una buona legge.
Vi ringrazio tutti per aver raggiunto questo nobile compromesso, soprattutto nel rispetto di tutti coloro che lavorano, non solo degli agricoltori. L'agricoltura dovrebbe fare sempre di più. E ritorno sui primi due punti dell'articolo citato stamattina. Nel contesto attuale ‒ lo capisco ‒ le attività connesse hanno un loro ruolo di integrazione e anche di reddito, che va sicuramente sostenuto. Può diventare un buon strumento complementare (non "alternativo") alle altre forme di servizi che vengono dati dagli altri settori. Alla fine, ne è uscita una buona legge.

PRESIDENTE

Grazie.
Collega Possamai, prego.

Giacomo POSSAMAI (Partito Democratico Veneto)

Grazie, Presidente.
Siamo contenti della rassicurazione del consigliere Valdegamberi, che d'altronde si è piazzato al Misto a inizio mandato, così nel caso è più facile spostarsi. Si era già messo nelle condizioni di farlo.
Grazie dell'informazione, Consigliere. Però speravo non me lo confermasse pubblicamente.
No, Arturo Lorenzoni ha la forza, diciamo così...

PRESIDENTE

Lasciamo parlare Possamai.

Giacomo POSSAMAI (Partito Democratico Veneto)

Grazie, Presidente.
Solo per dire, a onor del vero, che il consigliere Lorenzoni ha la capacità di decidere da solo a quale Gruppo iscriversi. Lei ha ammesso cose diverse. Vado avanti.
Al netto dei ragionamenti politici del consigliere Valdegamberi sul suo futuro, mi permetto di dissentire su un aspetto. Il consigliere Valdegamberi dice che è così che si fanno le norme. Fino a prova contraria, visto che questa norma è stata lungamente dibattuta, lungamente discussa in Commissione, e non solo in Commissione, ma anche pubblicamente, all'esterno di questo Palazzo, il fatto di arrivare ‒ diciamo la verità ‒ a provare a rabberciare in qualche modo una situazione che tendeva a strapparsi e che, fino a qualche minuto fa, era ben strappata, non è un modo buono di fare le norme. Tutti sappiamo come siamo arrivati, anzi come siete arrivati a questa proposta. Tutti sappiamo che questo provvedimento è stato a lungo discusso.
Per essere molto espliciti, siccome il relatore aveva presentato un emendamento, immagino che qualcuno avesse proposto di farlo suo, e avrebbe messo nella spiacevole condizione la maggioranza di dover bocciare un emendamento che aveva presentato, probabilmente si è trovata una soluzione alternativa. Se le cose si dicono così, poi magari si è sinceri, si è franchi e tutti affrontiamo il voto in maniera più serena. Se si cerca di far finta, invece, che si trattasse di una meravigliosa idea planata da Marte e che quindi questa è la migliore delle soluzioni possibili, ci sembra francamente difficile poterci credere. Fessi, purtroppo, ancora non siamo.
Grazie.

PRESIDENTE

Viene ritirato l'emendamento n. A0008.
Prego, collega Bozza.

Alberto BOZZA (Forza Italia - Berlusconi - Autonomia per il Veneto)

Molto velocemente. Intervengo sulla definizione del termine "catering", che, a mio modo di vedere, non è generico, ma è ben specifico, in quanto il servizio di catering a domicilio è disciplinato contrattualmente. Per cui, non penso che ci siano altre forme sulle quali la Giunta possa andare a incidere. Penso che già questo, inserito in questo emendamento, sia molto garantista da questo punto di vista.
Grazie.

PRESIDENTE

Adesso è apparsa la collega Ostanel. Prego.

Elena OSTANEL (Il Veneto che Vogliamo)

Grazie, Presidente.
Anch'io gioisco per questo lieto fine, dove la maggioranza trova un accordo sul catering. Però, sinceramente, anche per chi magari sta seguendo da casa o magari leggerà i giornali domani, vorrei fare una domanda: quanti agriturismi in Veneto hanno l'opportunità di fare davvero grandi banchetti di catering, quando poi devono riuscire a rispettare le loro percentuali dentro casa propria?
Voi gioite perché adesso vi siete messi d'accordo, però se devo dire la verità, ed è il mio compito visto che non ho una campagna elettorale da dover difendere, uno, sarà molto difficile che lo facciano, due, a me pare – il Legislativo, comunque, lo saprà meglio di me – che già nel momento in cui si fa una dichiarazione dei redditi l'attività di catering non è legale per quanto riguarda un'attività agrituristica, proprio per i motivi che si dicevano e per cui questo emendamento è stato specificato. Io voto a favore e sono d'accordo, però attorno ad un falso problema si è riunita la maggioranza che governa questa Regione. Io sono felice per voi, ma diciamo le cose come stanno: non mi sembra che questa fosse la cosa più grave all'interno di questo provvedimento.

PRESIDENTE

Prego, collega Montanariello.

Jonatan MONTANARIELLO (Partito Democratico Veneto)

Presidente, come arriviamo a questo emendamento? C'è positività ed è condivisibile, quindi su questo nulla quaestio. Però, è chiaro che questa mattina, quando dicevamo che siamo di fronte a una nave in tempesta, che in base al colpo di onda va da una parte o dall'altra, forse tutti i torti non li avevamo.
Del resto, è una legge che viene dibattuta da due anni, addirittura reduce e figlia, come ci elencava bene prima il collega Finco, di una legislatura precedente. Credo che andare a rincorrere nell'ultimo minuto chi mette la virgola o il punto più in neretto degli altri, in maniera molto pacata lo dico, molto tranquilla, senza offendere nessuno, è una gara a chi lancia il sasso più lontano dell'altro. Credo che l'errore sia stato il pensiero che quell'emendamento potesse essere in qualche modo approvato. E sono contento che sulla via di Damasco qualcuno sia rimasto raddrizzato nelle sue idee, perché comunque non aveva senso, Assessore. Nel momento in cui io sono un'azienda che può fare l'asporto e mi rivolgo non a quelle piattaforme dalle quali passi per l'ordinazione, ma quelle piattaforme che ci sono per il ritiro dove tu ordini, non avrei mica risolto il problema. Io ordino dall'agriturismo Caner e mi avvalgo delle piattaforme che vanno al posto mio per il ritiro, da non confondere con Deliveroo o altre dove tu ordini.
Ci sono delle piattaforme dove tu mandi la gente a ritirare al posto tuo. Cosa fai, gli dici mostrami il documento per vedere se sei quello del nome dell'ordinazione? Ma cosa stiamo dicendo? O si dà la possibilità a delle aziende di far qualcosa e glielo si fa fare oppure diciamo chiaramente che, politicamente, visto che la legge la scrive il Consiglio regionale, decidiamo che tu non hai questa peculiarità. Punto. Non puoi dire le classiche cose che nascono in un modo e dopo diventano un pasticcio perché bisogna mettere insieme cento pensieri.
È stato importante che il collega abbia ritirato il suo atto. La prendo, collega, come una provocazione per capire gli animi quali erano. So che la sua intelligenza politica va anche oltre le provocazioni e che quindi era calcolato anche il ritiro da parte sua. È positivo questo. Così come, Assessore, diciamoci la verità, il fatto di vietare i catering è il palliativo per dire c'è l'uno, ma c'è l'altro, non ci siamo scordati di voi perché ditemelo se esiste un agriturismo che ha la forza di fare catering. Saranno due, tre, quattro.
Sicuramente questo emendamento, Assessore, ci vede favorevoli, per carità. Lo votiamo anche noi, però ancora una volta, come diceva il mio Capogruppo, non tentiamo ogni volta di fare la gara di arrampicata sugli specchi a chi arriva primo. Era stato fatto un pasticcio, questa notte, come dicevamo prima, qualcuno è andato a dormire tranquillo, si è svegliato con i matti che correvano per casa a farsi i gavettoni; questa mattina in Aula se avevamo un coltello da soppressa potevamo tagliare la tensione invece della soppressa. Dopo, nella lunga pausa di riflessione, nella pausa pranzo, probabilmente gli animi, complice la bella giornata, si sono un po' tranquillizzati e abbiamo trovato una situazione che tenta di mettere insieme tutto.
Assessore, è vero che non siamo svegli da primato, però se ce le scrivete con nome e cognome, almeno sappiamo leggere, le capiamo anche noi. Bene questo emendamento che è subentrato adesso, perché io credo che risolva un pasticcio che si voleva fare, perché o tu vietavi a qualcuno di fare l'asporto e allora aveva un altro senso, tu gli vieti l'asporto, punto, ma se gli vieti di fare il domicilio, che senso ha? Cioè cosa fai, controlli i documenti a chi va a ritirare che ha prenotato? Ma cosa stiamo dicendo? Neanche la Gestapo avrebbe mai immaginato di far tanto. Bene come stanno andando le cose, Assessore, perché rischiavamo veramente di prendere una buccia di banana e scivolarci sopra alla grande.

PRESIDENTE

Collega Camani, prego.

Vanessa CAMANI (Partito Democratico Veneto)

Grazie, Presidente.
Sono colpita da come si è sviluppata la discussione attorno a questo tema in quest'Aula oggi. Non mi piace fare dietrologie o, come dice il capogruppo Villanova, poi pensiamo male, però è chiaro che noi attorno a questo punto abbiamo assistito a un braccio di ferro tra le organizzazioni di categoria che stanno dietro alla realizzazione di questa legge, le organizzazioni degli agricoltori da un lato e l'organizzazione di Federalberghi e ristoratori dall'altro.
Il compromesso – altro che mediazione! – che di volta in volta si è andato a raggiungere era a seconda di quale delle due parti prevaleva, cosa che sarebbe fisiologico in una fase diversa da quella dell'Aula.
Quando ho detto che, a mio giudizio, questa legge è più il risultato di un compromesso, tra parentesi al ribasso, su un tema rilevante piuttosto che il risultato di un'idea forte rispetto al principio, a ciò che ci immaginiamo possa essere il turismo legato al settore primario nel 2030, dico esattamente questo e faccio una provocazione: riteniamo che il turismo sostenibile, anche in questa regione, che vive di turismo di massa (spiagge, montagna, terme) sia la prospettiva? Il fenomeno dell'overtourism, che ha la sua massima manifestazione nella città di Venezia, ormai coinvolge moltissime località turistiche venete, complice anche la crisi del turismo di massa generale. Riteniamo che il turismo sostenibile in senso ampio, il turismo esperienziale, essendo questa una regione ricca di opportunità anche legate al turismo diffuso, al turismo rurale, all'enogastronomia, sia la prospettiva? Se ci convince quell'idea, acceleriamo su questo.
Crediamo, invece, che il turismo rurale e sostenibile, legato al settore primario, possa essere soltanto un pezzo complementare rispetto al grosso della partita turistica che, secondo noi, deve continuare ad essere giocata da spiagge e montagne? Diamo un'altra impostazione.
Nel primo caso spingiamo al massimo sugli agriturismi, consentiamo agli agriturismi di aprirsi realmente a tutte le possibilità che le teorie di turismo lento, turismo rurale ci mettono a disposizione da qualche decennio, e allora stiamo qua a discutere di catering sì o catering no, oppure diciamo che l'attività di agriturismo è un'attività accessoria, non è un tema sul quale vogliamo investire e allora no consegna a domicilio, no catering, niente. Vuoi utilizzare e usufruire del servizio legato all'attività di ristorazione o di pernottamento presso una struttura legata al settore primario? Lo fai a determinate condizioni.
Quando io dico che non si capisce dove si vuole andare a parare con questa legge, perché non c'è un'idea di sviluppo delle attività turistiche ed economiche di questa Regione, ma si utilizza uno strumento legislativo per fare, di volta in volta, contento Tizio o contento Caio, il risultato è questo. Allora, io voglio sapere quante sono le persone che devo servire per considerare consegna a domicilio e quante per considerarla catering, perché la legge non definisce la differenza tra consegna a domicilio e catering, non c'è un numero di persone. Se io il battesimo lo faccio con cugini, parenti e affini di primo grado e siamo in cinque è catering o è consegna a domicilio? Quindi, in base al tipo di contratto, con lo stesso servizio, se firmo un contratto che si intitola "catering" non lo posso fare, se firmo un contratto dove è scritto "consegna a domicilio" lo posso fare. Ma voi capite, lo dicevo prima, che è l'ufficio complicazioni affari semplici? Poi venitemi a spiegare che è una legge che semplifica l'attività agrituristica. Me lo dovete venire a spiegare, perché allora c'è una contraddizione in termini. Faccio un battesimo con dieci parenti, chiedo il cibo a domicilio, non devono portarmi le tovaglie, non devono avere i camerieri che mi servono, ma mi portano tutto, e quello va bene.
Vado a chiudere, Presidente.

PRESIDENTE

Sì, grazie. La invito a chiudere.

Vanessa CAMANI (Partito Democratico Veneto)

Io non ho una posizione ideologica a favore o contro, ho una posizione ideologica contro l'arrampicamento sugli specchi per tenere insieme una maggioranza, a discapito delle legittime richieste di semplificazione e chiarezza che le imprese chiedono alla Regione.

PRESIDENTE

Ripeto, l'emendamento n. A0008 è ritirato.
Metto in votazione l'emendamento n. A0013. Relatore favorevole.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.

Vanessa CAMANI (Partito Democratico Veneto)

Scusi, Presidente, ma non prende il voto.

PRESIDENTE

È sempre lei, collega, oggi. È troppo veloce.

Vanessa CAMANI (Partito Democratico Veneto)

Va bene.

PRESIDENTE

A verbale.

Vanessa CAMANI (Partito Democratico Veneto)

Esatto.

PRESIDENTE

Emendamento n. A0009 presentato dal relatore, articolo 9, comma 9, aggiuntivo, che prevede:
Al comma 9 dell'art. 9 del Progetto di Legge n. 22: "Modifiche ed integrazioni alla legge regionale 10 agosto 2012, n. 28 "Disciplina delle attività turistiche connesse al settore primario" dopo le parole "Disciplina delle attività turistiche connesse al settore primario"
è inserito: "nonché l'elenco delle manifestazioni fieristiche ed eventi di particolare pregio per le eccellenze regionali".
Metto in votazione l'emendamento n. A0009. Relatore favorevole.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Adesso vedo la collega Camani, con la richiesta di parola. Intende ancora intervenire? Siamo sull'articolo 9.
Prego.

Vanessa CAMANI (Partito Democratico Veneto)

Spero di trovare la sua benevolenza, Presidente, per fare un paio di considerazioni sull'emendamento precedente, perché non sono riuscita o non è riuscito il sistema a registrarmi per tempo. Lo farò velocissimamente, nel pochissimo tempo che mi è concesso.
L'emendamento precedente funziona esattamente come quell'ufficio complicazione affari semplici di cui parlavamo prima. La Giunta dice (e io sono anche d'accordo) che se vogliamo valorizzare le attività collegate alla ristorazione, ad esempio, delle nostre imprese agricole per far conoscere i prodotti del territorio, la filiera corta e tutto quello che ci va dietro, consentiamo a queste imprese di poter esporre in alcune fiere importanti i prodotti del nostro territorio.
Il consigliere Soranzo all'inizio di questa discussione ci ricordava di questa modalità di promozione territoriale, di marketing territoriale, perché se facciamo un'operazione del genere ovviamente abbiamo in mente – ipotizzo che abbiate in mente, naturalmente – non soltanto di promuovere il pollo arrosto dell'allevamento "x", ma dare un messaggio di promozione turistica territoriale in cui il Veneto viene raccontato come una terra in cui si mangia sano, a prescindere che il pollo sia fatto dall'azienda "x" o dall'azienda "y". La filosofia, la visione e non le marchette. Capite la differenza? Bene.
Siccome noi vogliamo raccontare il Veneto non soltanto come la terra delle spiagge, delle montagne, delle Dolomiti, ma anche come un territorio dove si mangia bene, si dorme bene, si beve bene, si vive bene, allarghiamo la possibilità alle aziende agrituristiche di esporre i loro prodotti, i prodotti tipici del Veneto, non i prodotti dell'azienda turistica, agrituristica, i prodotti tipici del Veneto anche nelle fiere internazionali, perché il marketing turistico, non il marketing agricolo, si fa anche attraverso questi elementi. Ma qui tira l'altra parte: "No, alle fiere internazionali non può venire l'agriturismo, deve venire il ristorante". Quindi, cosa ci inventiamo? L'emendamento con cui deleghiamo la Giunta di fare una delibera con l'elenco delle fiere a cui possono partecipare gli agriturismi e a quelle a cui non possono partecipare. Vi rendete conto? Stiamo parlando delle imprese agricole che, lo diceva il collega Gerolimetto all'inizio, si spaccano la schiena dalla mattina alla sera e noi dobbiamo spiegare loro la differenza tra il catering, il banqueting e la consegna a domicilio, il 15% devi produrtelo tu, il 25 te lo deve dare tua zia e il 31 tua sorella. Se vuoi partecipare a una fiera devi cercare nella delibera di Giunta se quella fiera è nell'elenco.
Fate come volete, siete tutti d'accordo, Coldiretti e Federalberghi tutti d'accordo, applausi, ma io credo che se la nostra filosofia deve essere quella di investire su una modalità di turismo che valorizzi le qualità e la ricchezza di questo territorio, nel nome della semplificazione, con queste elucubrazioni mentali siamo realmente lontanissimi dall'obiettivo.

PRESIDENTE

Contenta della benevolenza della Presidenza? Era il suo incipit iniziale.
Siamo sull'articolo 9.
Metto in votazione l'articolo 9, così come modificato.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Andiamo all'articolo 10.
Non ci sono emendamenti.
Metto in votazione l'articolo 10.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.

Marzio FAVERO (Liga Veneta per Salvini Premier)

Scusi, Presidente. Chiedo che venga registrato il mio voto. Forse è partito in ritardo.

PRESIDENTE

Mi sembrava ci fosse il suo voto, sinceramente.
Siamo all'articolo 11.
Emendamento n. A0003 presentato dalla consigliera Guarda, articolo 11, modificativo, che prevede:
Al n.1) della lettera c) del comma 1 dell'articolo 12 ter della legge regionale 10 agosto 2012, n. 28 , come inserito dall'articolo 11, le parole "un'alimentazione equilibrata e uno stile di vita sano" sono sostituite con le seguenti: "un'alimentazione equilibrata, la sostenibilità ambientale e uno stile di vita sano".
Non vedo richieste di intervento.
Metto in votazione l'emendamento n. A0003. Parere contrario del relatore.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio non approva.
Metto in votazione l'articolo 11.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Articolo 12.
Anche in questo caso non ci sono emendamenti.
Metto in votazione l'articolo 12.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Articolo 13.
Anche in questo caso nessun emendamento.
Metto in votazione l'articolo 13.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Passiamo all'articolo 14.
Metto in votazione l'articolo 14.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Passiamo all'articolo 15.
Metto in votazione l'articolo 15.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Passiamo all'articolo 16.
In questo caso ci sono degli emendamenti.
Emendamento n. A0010 presentato dal relatore, articolo 16, comma 1, sostitutivo, che prevede:
Al comma 1 dell'art. 16 del Progetto di Legge n. 22: "Modifiche ed integrazioni alla legge regionale 10 agosto 2012, n. 28 "Disciplina delle attività turistiche connesse al settore primario", le parole: "mentre per le attività di cui alla lettera d)" si applica l'articolo 44 della legge regionale 23 aprile 2004, n. 11 "Norme per il governo del territorio e in materia di paesaggio" sono abrogate.
sono sostituite dalle seguenti:
"mentre per le sole attività di degustazione svolte ai sensi dell'articolo 12 quater, si applica l'articolo 44 della legge regionale 23 aprile 2004, n. 11 "Norme per il governo del territorio e in materia di paesaggio".
Non vedo interventi. Parere favorevole del relatore.
Metto in votazione l'emendamento n. A0010.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Metto in votazione l'articolo 16, così come modificato.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Passiamo all'articolo 17.
Non ci sono emendamenti.
Metto in votazione l'articolo 17.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Siamo all'articolo 18.
Emendamento n. A0004 presentato dalla consigliera Guarda, articolo 18, comma 1, modificativo, che prevede:
Il comma 1 dell'articolo 18, sostitutivo dell'articolo 19 della legge regionale 10 agosto 2012, n. 28 , è così modificato:
"1. L'articolo 19 della legge regionale 10 agosto 2012, n. 28 è così sostituito:
"Art. 19 – Classificazione delle aziende che esercitano attività di ospitalità.
1. La Giunta regionale, sentita la competente commissione consiliare, definisce:
a) i requisiti di classificazione degli agriturismi, le modalità di presentazione delle istanze per l'esercizio dell'attività di ospitalità, in conformità alla normativa nazionale;
b) i criteri di classificazione delle aziende ittituristiche e pescaturistiche, anche in rapporto ai requisiti di cui alla lettera a) del comma 1."
Non vedo interventi.
Metto in votazione l'emendamento n. A0004. Parere contrario del relatore.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio non approva.
Metto in votazione l'articolo 18.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Articolo 19.
Metto in votazione l'articolo 19.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Passiamo all'articolo 20.
Metto in votazione l'articolo 20.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Passiamo all'articolo 21.
Metto in votazione l'articolo 21.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Passiamo all'articolo 22.
Anche in questo caso nessun emendamento.
Metto in votazione l'articolo 22.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Articolo 23.
Metto in votazione l'articolo 23.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Articolo 24.
Metto in votazione l'articolo 24.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Articolo 25.
Emendamento n. A0005 presentato dalla consigliera Guarda, articolo 25, comma 1, modificativo, che prevede:
Al comma 3 dell'articolo 26 della legge regionale 10 agosto 2012, n. 28 , come sostituito dal comma 1 dell'articolo 25, le parole "può svolgere" sono sostituite con le seguenti: "svolte".
Non vedo interventi.
Metto in votazione l'emendamento n. A0005. Parere contrario del relatore.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio non approva.
Metto in votazione l'articolo 25.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Articolo 26.
Metto in votazione l'articolo 26.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione
Il Consiglio approva.
Articolo 27.
Metto in votazione l'articolo 27.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Siamo all'articolo 28.
Emendamento n. A0011 presentato dal relatore, articolo 28, comma 9, aggiuntivo, che prevede:
Al comma 9 dell'articolo 28 del Progetto di legge n. 22: "Modifiche ed integrazioni alla legge regionale 10 agosto 2012, n. 28 "Disciplina delle attività turistiche connesse al settore primario"", è aggiunto il seguente:
Dopo il comma 8 bis dell'articolo 28 della legge regionale 10 agosto 2012, n. 28 , è inserito il seguente:
"8 ter. L'esercizio dell'attività oleoturistica è soggetta a sanzione amministrativa pecuniaria:
a) da euro centocinquanta a euro millecinquecento qualora non vengano rispettati i requisiti di cui all'artico/o 2 comma 1 del decreto ministeriale 26 gennaio 2022;
b) di euro cinquemila qualora non siano rispettati i requisiti di cui all'articolo 2, comma 2 decreto ministeriale 26 gennaio 2022.".
Non vedo interventi. Il relatore è favorevole.
Metto in votazione l'emendamento n. A0011.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Metto in votazione l'articolo 28, come modificato.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Articolo 29.
Metto in votazione l'articolo 29.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Articolo 30.
Metto in votazione l'articolo 30.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Articolo 31.
Metto in votazione l'articolo 31.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Prima della votazione finale, passiamo agli ordini del giorno. In particolare ce n'è uno depositato dopo la fine della discussione generale, quindi non può essere discusso.
ODG n. A0012

Ordine del giorno presentato dalla consigliera Ostanel relativo a "LA REGIONE SOSTENGA LE RETI D'IMPRESA TRA AZIENDE AGRICOLE, AGRITURISTICHE E ALIMENTARI DI QUALITÀ" in occasione dell'esame del progetto di legge relativo a "Modifiche ed integrazioni alla legge regionale 10 agosto 2012, n. 28 "Disciplina delle attività turistiche connesse al settore primario"". (Progetti di legge n. 15 e 22) APPROVATO (Deliberazione n. 120/2022)

(N.d.r. – Si riproduce il testo scritto dell'ordine del giorno come presentato)
Il Consiglio regionale del Veneto
PREMESSO CHE:
- la Proposta di legge 22 "Modifiche ed integrazioni alla legge regionale 10 agosto 2012, n. 28 "Disciplina delle attività turistiche connesse al settore primario"" ha tra i suoi obiettivi quello di "valorizzare e far conoscere le produzioni enogastronomiche tradizionali e locali, diffondere la conoscenza della cultura contadina, della vita rurale e di quella del mondo della pesca, accrescere la fruibilità e la conoscenza del territorio da parte dei turisti e cittadini e, nel contempo, salvaguardare e tutelare l'ambiente".
- la qualità dei prodotti agricoli e alimentari veneti spesso è garantita da piccole aziende per le quali si rendono necessarie nuove strategie di salvaguardia e sviluppo anche attraverso l'utilizzo di fondi europei.
CONSIDERATO CHE:
- lo strumento della Rete d'Impresa può garantire esperienze virtuose di aggregazione di imprese agricole a favore della valorizzazione e conoscenza dei prodotti locali e di qualità veneti.
IMPEGNA LA GIUNTA REGIONALE
affinché individui strategie di incentivo alla costituzione di reti d'impresa tra aziende agricole, agrituristiche e alimentari di qualità e territoriali.
Lo aveva già presentato prima durante un emendamento.
Metto in votazione l'ODG n. A0012.
è aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Siamo al voto finale dei PDL 22 e 15. Ci sono dichiarazioni di voto?
Collega Possamai, prego.

Giacomo POSSAMAI (Partito Democratico Veneto)

Grazie, Presidente.
Per dichiarazione di voto, volevo semplicemente dire questo: per come è stato gestito l'iter di questo provvedimento sarebbe o da votare contrario o da uscire dall'Aula e augurarvi in bocca al lupo, però siccome noi tentiamo, ogni volta che è possibile, cioè sempre, di votare nel merito, nonostante una gestione che definirei approssimativa dell'iter di questa norma, ci viene da dire che complessivamente è una legge che va ad aiutare il settore primario e quindi che aiuta un settore che ne ha certamente bisogno, che ha trovato anche un equilibrio con alcuni emendamenti che abbiamo votato oggi e che non a caso sono quelli che hanno trovato il nostro voto favorevole nei confronti del mondo della ristorazione e della ricettività.
Quindi, è una legge a cui daremo il nostro voto favorevole. Attenzione, daremo il nostro voto favorevole alla legge. Ci siamo astenuti sugli articoli proprio perché gli articoli sono frutto del metodo con cui abbiamo lavorato e cioè con gli emendamenti arrivati all'ultimo secondo, ritirati, modificati, recuperati da qualcuno.
Presidente, scusi, se può...

PRESIDENTE

Sinceramente mi sembra un'Aula tranquilla rispetto ad altri interventi.
Collega, prego.

Giacomo POSSAMAI (Partito Democratico Veneto)

D'accordo. Dicevo di emendamenti che vengono prima ritirati, che vengono recuperati da altri Consiglieri e quindi arrivano altri emendamenti sostitutivi, per cui francamente il modo in cui è stata gestita poteva portare a un esito finale peggiore rispetto al modo in cui questa norma era entrata in quest'Aula. Invece, alla fine l'esito, con alcuni emendamenti che sono passati oggi, è certamente migliorativo.
Il punto finale, però, che voglio toccare è che ci sembra grave, onestamente, che, dopo una discussione durata quattro anni e che ha preso in parte la legislatura passata e in parte questa, si sia arrivati, come dicevo nel mio intervento iniziale di questa mattina, di fatto ad orientare i voti in base a come tirava il vento in questa giornata. A nostro giudizio, alla fine ha tirato in direzione giusta, per cui l'esito finale è quello di un provvedimento equilibrato, però...

PRESIDENTE

Colleghi, per favore.
Possamai, prego.

Giacomo POSSAMAI (Partito Democratico Veneto)

Consigliere Valdegamberi, devo dire che di fronte al suo intervento di stamattina, francamente sarei prudentino nel dire agli altri che cosa stanno dicendo al microfono.
Dicevo che l'esito di questa discussione, che ha visto, anche da parte della maggioranza accenti polemici molto forti, ha portato però a un provvedimento che, secondo noi, è equilibrato e pertanto, siccome il voto finale sta nel merito e non nel metodo, noi ci sentiamo di esprimere un voto favorevole a questa proposta di legge.
Grazie.

PRESIDENTE

Collega Ostanel, prego.

Elena OSTANEL (Il Veneto che Vogliamo)

Grazie, Presidente.
Io ripeto un po' quello che dicevo anche questa mattina e l'ha già detto il collega: non sapere cosa avrei votato fino alla fine di oggi non è esattamente una cosa che dovrebbe capitare in un provvedimento che si aspetta da quattro anni e che abbiamo visto dall'inizio di questa legislatura all'interno della Commissione. Io mi metto anche nei panni di chi è fuori di qua, sia che appartenga al mondo dell'agricoltura e che ha un agriturismo, sia che appartenga alle altre categorie: è come stare sulle spine non solo per quattro anni in attesa di una riforma, ma anche, nel momento in cui stiamo in Aula... Immagino se fossi io uno di questi agricoltori o gestori di alberghi o ristoratori che da casa guardo in diretta il Consiglio regionale un po' come fosse una serie tv aspettando qual è l'esito: chi è che uccideremo oggi?
Sinceramente arrivare ad un provvedimento così, a livello proprio di metodo, oggi di mio sarei appunto per non votare questo provvedimento. Poi però vado nel merito e lo ha già detto anche il collega prima: nel merito ho visto delle cose su cui, tra l'altro, lavorando un po' in termini di buon senso, la battuta che farei è: "Davvero ci avete messo quattro anni per arrivare a questo punto?", perché si aspetta da un po' fuori da qui, ma lei lo sa, Assessore, che l'attesa per quello che oggi state portando era lì da tanto tempo.
Il tema è – e qui vado un po' più sul contenuto – come diceva anche prima la collega Camani, che l'innovazione della norma rimane ancora un po' in ombra. Altre Regioni, io credo, stanno davvero prendendo i comparti agricoli che hanno attività agrituristica come dei poli che possono sviluppare un altro tipo di turismo, perché esistono aree ricettive in cui la struttura alberghiera è quella che deve essere sostenuta.
Ci sono delle aree, soprattutto in questa Regione, dove altre tipologie di ricettività sono quelle da promuovere. Per farlo, c'è la possibilità anche di lavorare... Lo dicevo, e l'ordine del giorno va in questo senso: monitorerò affinché venga realizzato in qualche modo, perché qua abbiamo approvato milioni di ordini del giorno che poi sono andata a vedere che rimangono lì sulla carta. Davvero saremo in grado di pensare ad un lavoro che porti le imprese agricole a collaborare sui diversi territori?
Dicevo prima del tema catering. In Lombardia, ad esempio, il catering è permesso e lo metto come appunto perché ho avuto la conferma in questo momento, visto che in qualche modo prima è stata una delle cose su cui abbiamo dibattuto. Davvero crediamo che modificare la percentuale, quel 15%, oggi, con un emendamento portato dalla Giunta, sia l'atteggiamento corretto verso chi davvero produce all'interno della struttura agrituristica e il suo faro guida è quello delle percentuali? A me va bene che l'abbiate modificato. Non sono sicura di quale sia la percentuale corretta, ma a livello proprio di metodo penso che arrivare qui oggi con una modifica così sostanziale per chi fa attività agrituristica non sia esattamente la scelta migliore e l'atteggiamento migliore.
L'attività di impresa in rete può, in futuro, riuscire ad arrivare anche a modificare quella percentuale se pensiamo che il nostro comparto è fatto soprattutto da piccole aziende agricole? Perché io guardo al territorio. Probabilmente la Lombardia ha molte più aziende che sono delle grandi e medie aziende, ma il territorio veneto, e voi lo usate spesso anche come vostra peculiarità in campagna elettorale, è fatto da piccoli imprenditori che magari non riescono a produrre tutti i prodotti che servono per raggiungere quelle percentuali.
Il tema delle reti di impresa io credo che, se fatto con le categorie, possa essere in futuro un punto di apertura per vedere se si riesce a far collaborare, se si riesce a creare anche lì delle filiere dove partecipano imprese non agricole ma anche di altro tipo, talché quei luoghi possano diventare anche dei presìdi su cui si fanno altre attività oltre a quelle con finalità agricola.
Il mio voto alla fine sarà un voto favorevole, perché penso che in qualche modo fuori si aspettino questa norma e queste modifiche da talmente tanto tempo che oggi un altro tipo di voto forse non avrebbe senso. Però, davvero, la modalità con cui è stata gestita, i cambiamenti continui di emendamenti, al punto da arrivare qui in Aula un po' come davanti ad una serie tv, capendo come va a finire solo all'ultimo minuto, sinceramente non credo sia rispettoso delle categorie, indipendentemente da quelle alle quali si appartenga, che ci guardano da fuori.

PRESIDENTE

Collega Lorenzoni, prego.

Arturo LORENZONI (Gruppo Misto)

Grazie, Presidente.
Anch'io mi unisco alla posizione già espressa dai colleghi Ostanel e Possamai per dire che alla fine ci sarà il nostro voto favorevole, ma esprimendo lo sconcerto per come è stato gestito questo processo lungo anni.
Ho capito che partiva prima dell'avvio della nostra legislatura, e per come questo processo è stato gestito fino alle ultime ore, confesso lo sconforto di ieri, quando ho visto quella posizione che andava a cambiare alcuni aspetti, con la difficoltà quindi di prendere una posizione in merito ai singoli articoli e alle singole disposizioni.
Alla fine quello che io credo sia importante non sono le percentuali, il numero dei posti letto, questi dettagli su cui poi alla fine si è concentrata la discussione, ma è proprio l'incapacità, secondo me, di questa Amministrazione regionale di guidare i processi. Semplicemente è un assecondare le richieste che arrivano, cercando di mediare, come bene ha illustrato l'intervento che mi ha preceduto della consigliera Camani.
Io credo che dovremmo essere più capaci di governare i processi, di guidarli, e di sapere essere ispiratori di una visione, cosa che manca completamente.
Poi, se le categorie sono contente, questo è un passo avanti, noi siamo felici e diamo il nostro voto favorevole. Ma l'auspicio è veramente quello di riuscire a fare una politica più attiva, più capace di creare un'economia, e non semplicemente di assecondare quello che viene dalle richieste dell'una o dell'altra parte, andando a fare, come dico spesso, l'inviluppo dei minimi.
Ci sarà quindi il nostro voto, ma non c'è il nostro entusiasmo.

PRESIDENTE

Collega Pan, prego.

Giuseppe PAN (Liga Veneta per Salvini Premier)

Grazie, Presidente, giusto per finire questa lunga giornata su questo tema.
Qui ci sono colleghi che hanno più o meno esperienza di Aule varie, ma qualcuno del Legislativo – forse era proprio il dottor Giachetti – un giorno mi ha detto "noi possiamo andare in Commissione, possiamo andare con qualsiasi provvedimento in tutte le discussioni che vogliamo, ma l'Aula è regina". Quindi, se l'Aula, come succede spesso anche nel Parlamento (senatore Speranzon, lei avrà questa esperienza), decide che qualcosa non va e decide all'ultimo minuto di cambiare qualsiasi cosa con un emendamento, con una virgola, con un punto o una parola, cambia la legge... Perché è sempre successo, andate a vedere i lavori delle Aule, ma io penso di tutte le Aule dove c'è una democrazia in questo pianeta. Quindi, non vedo perché ci sia lo stupore che le cose qui vengano cambiate. Noi siamo stati eletti anche per cambiare o pensare, o anche modificare in quest'Aula tutto quello che vogliamo, perché qui noi legiferiamo, giusto? Mi pare che sia così, se non mi sbaglio. Poi ci sono le maggioranze che votano, le minoranze che dicono la loro e buonanotte al secchio.
Questa è una legge che viene da lontano, come ha detto il collega Finco; è una legge che comunque a più riprese abbiamo preso in mano, in base anche ai tempi che cambiano, in base alle emergenze che ci sono state. Prima abbiamo ricordato il Covid, abbiamo ricordato naturalmente la siccità (o forse non l'abbiamo ricordata), e non ci dimentichiamo di un momento come questo a livello internazionale. Forse il vero problema di ristoratori e albergatori, degli agriturismi ma anche dei cittadini, è il caro bollette, bollette che alla fine del mese si devono pagare. Forse è la bolletta del gas o del riscaldamento, adesso che arriva l'inverno. Forse è la ricerca di personale, che attualmente non si trova grazie allo scellerato Reddito di cittadinanza. Forse il problema degli agriturismi o di chi gestisce l'agricoltura è quello del dover vendemmiare, di raccogliere i prodotti e naturalmente lavorare la campagna.
Noi adesso qui stiamo lavorando di fioretto sulle concorrenze – questo mi ruba il cliente, quell'altro fa il catering, quest'altro è più bravo di me – ma, al di là delle polemiche che ho sentito o di tante parole che sono state dette oggi sui controlli e non controlli, io ricordo che in una riunione con gli agriturismi della provincia di Padova sui Colli la prima cosa che hanno detto è stata "se ci mandate un altro controllo noi facciamo la rivoluzione": perché la Provincia, perché l'ULSS, perché i NAS, e quanti menu dobbiamo fare all'anno, se c'è una virgola che non va, da dove viene questo, da dove viene quello... Guardate, i controlli sono forse di più che in altri sistemi. Quindi, ha ragione il collega Montanariello, di questo gli devo dare atto.
Per quanto riguarda poi questa concorrenza degli agriturismi, per quanto riguarda il mondo del turismo o il mondo delle location eccetera, di cosa stiamo parlando? Andiamo a vedere i numeri, signori. Forse era sfuggito, perché l'Assessore l'aveva detto all'inizio. Abbiamo 1.580 agriturismi, si parla di 2%... Ma se andiamo a vedere i posti letto (perché abbiamo fatto un casino sui 60, 45 posti), attenzione, gli agriturismi hanno 16.505 posti letto, mentre gli alberghi, che dovrebbero essere quelli arrabbiati neri, ne hanno 215.714. Attenzione, se mettiamo gli alloggi privati dove vanno i turisti nel Veneto, più gli altri esercizi privati, ne abbiamo 263.000 da una parte e 245.000, cioè abbiamo mezzo milione di letti su bed and breakfast, appartamenti, case in affitto e chi più ne ha più ne metta. Quindi, di cosa stiamo parlando? Dei 150.000 posti letto degli agriturismi che fanno concorrenza? Ma stiamo scherzando? È il 2%, neanche li vedi.
Poi, in base alla mia esperienza anche di (ex) Assessore all'agricoltura, vi posso assicurare che chi vuole andare negli agriturismi – che sia straniero, che arrivi dall'America, che arrivi in bicicletta da Monaco – va negli agriturismi, non vuole andare negli alberghi magari a tre stelle, dove hai un letto e forse la tv attaccata (è successo anche a me da qualche parte). Quindi, chi sceglie di andare negli agriturismi di Valdobbiadene, nella zona del Prosecco o della Valpolicella, dei Colli Euganei eccetera, è un turista intanto di qualità, è un turista naturalmente preparato, che studia un progetto di turismo, che studia la realtà storica, geografica eccetera. È un turismo che noi definiamo "slow", che va in cerca di prodotti tipici, che va in cerca di un turismo di qualità e naturalmente paga per questo.
Quindi, a questo turista non interessa andare negli alberghi, fare catering, andare a mangiare cose che può trovare in qualsiasi ristorante, da Sottomarina fino a Bibione. Non gli interessa quella roba, gli interessa questo: vuole trovare la natura, vuole trovare un allevamento, vuole portare i figli a vedere le api e come si fa il miele, vuole tutte queste cose. Di cosa stiamo parlando? Di quale concorrenza stiamo dicendo?
Ringrazio – e finisco – la struttura tecnica, il dottor Comacchio, i suoi colleghi, l'Assessore. È un lungo percorso che naturalmente è stato voluto anche dalle categorie che giustamente erano tutte dalla loro parte. Penso, a conclusione, che stiamo sfornando un buon provvedimento che darà al nostro Veneto una buona legge e un buon percorso anche in questo campo.
Grazie.

PRESIDENTE

Grazie a lei.
Collega Villanova, prego.

Alberto VILLANOVA (Zaia Presidente)

Grazie, Presidente.
Non entro nel merito del provvedimento, l'ha già fatto il collega Pan. Voglio tuttavia sottolineare, come ho fatto stamattina, il fatto che, secondo me, questo è un progetto di legge – e tra poco sarà una legge – che va nel senso di quello che è il nostro obiettivo per il turismo veneto, cioè puntare sulla qualità, puntare sulla diversificazione di quelle che sono le esperienze che il turista può fare nel nostro territorio, avendo sempre ben chiaro che bisogna puntare ad alzare l'asticella della nostra offerta. Come dicevo prima, non bisogna limitare l'offerta per proteggere alcuni arroccamenti che, secondo me, non fanno bene a nessuna categoria nel nostro territorio.
Ringrazio l'opposizione se decide, infine, di votare a favore di questo provvedimento. Tutto sommato vuol dire che apprezzate il lavoro svolto. Ritengo, però, che alcune critiche siano abbastanza ingenerose. Quando sento dire che ci sono stati cambiamenti continui negli emendamenti, voglio ricordare che abbiamo sostituito un emendamento. La grande manovra che abbiamo fatto oggi è stata sostituire un emendamento, aggiungendo l'esclusione del catering. Punto.
Rispetto a quello che avevamo stamattina, quando siamo arrivati in Aula, in quello che viene votato oggi, quando usciamo, c'è la sostituzione di un emendamento.
Da Capogruppo – permettetemi – metto la firma affinché ci sia sempre questo tipo di problema e questo tipo di confusione negli emendamenti, anche nei prossimi progetti di legge. Questo è un progetto di legge che ha visto una collaborazione fattiva tra tutte le parti della maggioranza, innanzitutto con la Giunta. Ringrazio l'Assessore per il lavoro e per la pazienza che ha avuto in questi lunghi mesi. Ringrazio i Presidenti di Commissione Scatto e Andreoli e il relatore Pan.
Dispiace se il consigliere Lorenzoni non voterà con grande entusiasmo, però l'importante è che la votiate. Abbiamo sentito stamattina che gli anni di gestazione erano due, nel pomeriggio sono diventati quattro, prima di sera diventeranno otto. Penso che questo sia stato un provvedimento che ha avuto tutti i passaggi che meritava, che vuol dire ascoltare tutti quanti, mediare tra le posizioni di tutti e poi decidere in maniera libera, come deve fare un Consiglio regionale. Ed è quello che abbiamo fatto oggi e che faremo tra poco con la votazione finale. Credo, quindi, che sia stato fatto un buon lavoro e che il progetto di legge raggiunga gli obiettivi che ci eravamo prefissi.
Grazie, Assessore. Ringrazio la maggioranza che ha votato compatta questo provvedimento e spero che questa modalità di lavoro sia utile anche per il futuro.

PRESIDENTE

Grazie.
In dichiarazione di voto può altresì intervenire l'Assessore che ha competenza nella materia trattata. Prego, assessore Caner.

Ass.re Federico CANER

Vi rubo poco tempo, ve lo giuro. Penso che questa legge l'abbiamo seguita e che questo processo lo abbiamo governato fin dall'inizio, a differenza di ciò che dice qualcuno. Mi riallaccio alle parole del collega Villanova, che ringrazio del suo intervento, per dire che sicuramente è stata una legge impegnativa, che ha voluto il suo tempo – purtroppo il Covid, come ho già spiegato stamattina, ci ha bloccato per due anni – ma alla fine penso che si sia fatto veramente un buon lavoro.
Forse nessuno in Italia ha una legge che rappresenta gli agriturismi con questa qualità. Credo che il 50% di autoproduzione in Italia non ce l'abbia nessuno. Questo significa che noi teniamo all'agriturismo vero e di qualità, che dà prodotti tipici reali. Non sono agriturismi falsi i nostri, a differenza di ciò che avviene da qualche altra parte, dove i controlli magari ci sono, per carità, ma le condizioni sono molto meno stringenti.
A me, francamente, lo dico alla collega Ostanel, quello che fa la Lombardia interessa poco. Noi siamo in Veneto, abbiamo mille anni di storia e penso che non abbiamo nulla da imparare da nessuno.
Chiudo facendo dei ringraziamenti sinceri, in primis alla mia struttura che è qui presente, al dottor Comacchio, alla dottoressa Scudeller, al dottor Silvio Pino, che sono stati sempre disponibili e anche oggi lo dimostrano, facendo quei lavori, all'ultimo minuto, di mediazione, di movimentazione, cercando modifiche necessarie affinché questa legge rappresenti tutti, ed è lo sforzo grande che abbiamo cercato di portare avanti.
Permettetemi di ringraziare tutti i Consiglieri. Ripeto, provengo da quest'Aula, ho fatto parecchie legislature qui dentro, so cosa significa e quale importanza abbia discutere in Commissione e discutere in Aula, e ho profondo rispetto del lavoro che si svolge all'interno di questa Aula. Quindi, ringrazio tutti i Consiglieri, i presidenti Scatto e Andreoli, che hanno lavorato molto su questo, anche con me. Ringrazio il capogruppo Villanova e ringrazio il collega Finco, che doveva essere il relatore, ma purtroppo è stato colpito da un lutto e abbiamo dovuto fare un cambio in corsa – anche per l'esigenza di portare questa legge in approvazione velocemente, visto che è stata ferma – ma ha seguito i lavori e ci siamo confrontati più di qualche volta.
Infine, ringrazio il relatore Pan, che ovviamente conosce bene la materia essendo ex Assessore all'agricoltura, ma anche il correlatore Montanariello, perché devo dire che i suoi interventi li ha fatti nel merito della legge. Ci siamo confrontati, lo possiamo dire, anche fuori da questa Aula, su tante tematiche; poi è ovvio che ognuno porta avanti le sue idee, la discussione in Aula c'è, però francamente alla fine sono soddisfatto perché il prodotto finale non è un prodotto di mediazione, ma è un prodotto che è uscito fin dall'inizio con una strategia ben precisa. Certo è che, come ripeto, noi dobbiamo rappresentare tutti. In particolare io, essendo Assessore sia al turismo che all'agricoltura, devo tener conto delle giuste aspettative e anche di ciò di cui il turismo veneto ha bisogno. Il compito della politica è questo, non dobbiamo seguire una categoria piuttosto che l'altra. Dobbiamo ascoltare tutti e fare sintesi di quelle che sono le necessità.
Agli amici del mondo del commercio e dell'ospitalità – e lo ha detto bene Pan prima – dico che il problema non è la guerra tra il mondo del commercio e dell'agricoltura. Anzi, più volte ho detto che bisogna collaborare su questo, anche sulla produzione dei prodotti locali. Sul turismo il vero tema sapete qual è? Pan l'ha citato prima. È il tema delle locazioni turistiche, che più volte abbiamo affrontato. Lì, sì, vediamo le percentuali di posti letto che mettono in difficoltà il settore alberghiero e non solo, anche dell'extraricettivo, anche dello stesso bed and breakfast o dell'agriturismo con alloggio. Ma questa è una tematica nazionale e più volte a tutti i Governi... Qui nessuno può scaricare la responsabilità da una parte o dall'altra, perché tutti i Ministri, di tutti i colori politici, sul tema delle locazioni turistiche hanno cincischiato. E lo hanno fatto perché è un tema spinoso, di diritto civile, che interviene in una massa molto importante. Quanti sono, infatti, quelli che hanno case che affittano? È lì la vera sfida, se mi permettete. Quindi, cerchiamo di non alimentare la guerra tra il mondo alberghiero e quello dell'agricoltura, perché non è così. Anzi, è una sinergia che dovrà essere sempre più forte e io, per quel che mi resta come tempo, cercherò di lavorare sempre su questo, in questi due o tre anni di legislatura che mancano.
Grazie e buona giornata a tutti.

PRESIDENTE

Grazie. Non vedo altri interventi.
Metto in votazione il testo unificato dei PDL n. 22 e n. 15, nel testo emendato.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Sospendiamo qui la seduta. Ci rivedremo in Aula il 4 ottobre con ordine del giorno da concordare con i Capigruppo.

Tomas PICCININI (Veneto Autonomia)

Scusi, Presidente.

PRESIDENTE

Tomas Piccinini, prego.

Tomas PICCININI (Veneto Autonomia)

Ho espresso voto favorevole.

PRESIDENTE

A verbale.
Scusatemi, ci vediamo in Aula martedì 27, con ordine del giorno da concordare.
Grazie e buona serata a tutti.
La seduta è sospesa.
La Seduta termina alle ore 18.08
Il Consigliere segretario
Erika BALDIN

Il Presidente
Roberto CIAMBETTI

Resoconto stenotipico a cura di:
Cedat 85

Revisione e coordinamento testo a cura di:
Maria Concetta Miccoli

Elaborazione testo a cura di:
Maria Concetta Miccoli
Verbale n. 71 - 11^ legislatura
PROCESSO VERBALE
SEDUTA PUBBLICA N. 71
MARTEDì 13 SETTEMBRE 2022


PRESIDENZA
PRESIDENTE ROBERTO CIAMBETTI
VICEPRESIDENTE NICOLA IGNAZIO FINCO

PROCESSO VERBALE REDATTO A CURA DELL'UFFICIO ATTIVITà ISTITUZIONALI

INDICE

Processo verbale della 71a seduta pubblica – martedì 13 settembre 2022
La seduta si svolge a Venezia in Palazzo Ferro-Fini, sede del Consiglio regionale, secondo le modalità ordinarie, fatta eccezione per i consiglieri soggetti ad obbligo di isolamento correlati al Covid-19 che parteciperanno da remoto come previsto dalla deliberazione dell'Ufficio di presidenza n. 35 del 24 maggio 2022.

I lavori si svolgono sulla base dell'ordine del giorno prot. n. 13572 dell'8 settembre 2022.

Il Presidente CIAMBETTI dichiara aperta la seduta alle ore 10.32 e rinvia l'inizio dei lavori alle ore 11.00.

La seduta è sospesa alle ore 10.32.

La seduta riprende alle ore 11.13.

Assume le funzioni di Consigliere segretario la consigliera Erika Baldin.

Punto n. 1) all'ordine del giorno

Approvazione verbali delle sedute precedenti


Il PRESIDENTE, poiché nessun consigliere chiede di fare osservazioni, dichiara che si intende approvato il processo verbale della seduta pubblica n. 70 di martedì 30 agosto 2022.

Punto n. 2) all'ordine del giorno

Comunicazioni della Presidenza del Consiglio  [RESOCONTO]


Il PRESIDENTE comunica che sono in congedo il Presidente della Giunta regionale Zaia e il consigliere Giacomin.

Punto n. 3) all'ordine del giorno

Interrogazioni e interpellanze  [RESOCONTO]


Ai sensi dell'art. 114, comma 3 del Regolamento l'elenco delle interrogazioni e delle interpellanze, allegato alla convocazione, è dato per letto.

Punto n. 4) all'ordine del giorno

Risposte della Giunta regionale alle interrogazioni e interpellanze  [RESOCONTO]


INTERROGAZIONI A RISPOSTA IMMEDIATA

n. 159 del 23.06.2021
presentata dai consiglieri Bigon e Zanoni
"Il CRAS di Verona, in grave difficoltà, dal 16 giugno non può accogliere altri animali selvatici feriti: la Giunta regionale vuole finalmente aiutare queste strutture?"

Interviene la consigliera Bigon (Partito Democratico Veneto) che illustra l'IRI in oggetto.

Interviene l'assessore Corazzari che risponde per conto della Giunta regionale.

Interviene la consigliera Bigon (Partito Democratico Veneto) in sede di replica.

n. 284 del 08.08.2022
presentata dai consiglieri Zanoni e Lorenzoni
"Emergenza climatica e tutela della fauna selvatica: la Giunta intende sospendere l'attività venatoria per la stagione 2022/2023?"

Interviene il consigliere Zanoni (Partito Democratico Veneto) che illustra l'IRI in oggetto.

Interviene l'assessore Corazzari che risponde per conto della Giunta regionale.

Interviene il consigliere Zanoni (Partito Democratico Veneto) in sede di replica.

n. 287 del 10.08.2022
presentata dalla consigliera Ostanel
"Schede PNRR: a che punto siamo con i progetti presentati per accedere ai fondi?"

Interviene la consigliera Ostanel (Il Veneto che Vogliamo) che illustra l'IRI in oggetto.

Interviene l'assessore Caner che risponde per conto della Giunta regionale.

Interviene la consigliera Ostanel (Il Veneto che Vogliamo) in sede di replica.

Punto 6) all'ordine del giorno

Progetto di legge relativo a "Modifiche ed integrazioni alla legge regionale 10 agosto 2012, n. 28 "Disciplina delle attività turistiche connesse al settore primario"". (Progetti di legge n. 15 e 22) APPROVATO (Deliberazione legislativa n. 23/2022)  [RESOCONTO]


Prosecuzione della discussione generale del progetto di legge in oggetto iniziata nella 70a seduta consiliare di martedì 30 agosto 2022.

In discussione generale intervengono le consigliere Camani (Partito Democratico Veneto), Scatto (Zaia Presidente) e Ostanel (Il Veneto che Vogliamo).

Durante l'intervento della consigliera Ostanel assume la presidenza il Vicepresidente Nicola Ignazio Finco.

In discussione generale intervengono i consiglieri Possamai Giacomo (Partito Democratico Veneto), Guarda (Europa Verde), Valdegamberi (Gruppo Misto), Montanariello (Partito Democratico Veneto), Formaggio (Fratelli d'Italia - Giorgia Meloni), Soranzo (Fratelli d'Italia - Giorgia Meloni), Gerolimetto (Zaia Presidente) e Villanova (Zaia Presidente).

Il PRESIDENTE sospende la seduta per consentire all'Ufficio di presidenza della Terza commissione consiliare di esprimere il parere sugli emendamenti presentati.

La seduta è sospesa alle ore 12.58.

La seduta riprende alle ore 14.43.

Assume la presidenza il Presidente Roberto Ciambetti.

Intervengono il consigliere Bozza, (Forza Italia – Berlusconi – Autonomia per il Veneto) in discussione generale, e l'assessore Caner in sede di replica.

Chiusa la discussione generale il PRESIDENTE comunica che l'Ufficio di presidenza della Terza commissione consiliare, integrato dal relatore e dal correlatore, si riunirà per esprimere il parere sugli emendamenti presentati.

Sull'ordine dei lavori interviene il consigliere Possamai Giacomo (Partito Democratico Veneto).

La seduta è sospesa alle ore 15.10.

La seduta, dopo un rinvio, riprende alle ore 16.12.

Durante la pausa dei lavori la consigliera Ostanel deposita l'ordine del giorno n. A12.

Si passa all'esame dell'articolato e relativi emendamenti.

Sull'articolo 1 intervengono i consiglieri Camani (Partito Democratico Veneto), Montanariello (Partito Democratico Veneto) e Finco (Liga Veneta per Salvini Premier).

L'articolo 1 , posto in votazione col sistema elettronico in modalità telematica, è approvato nel testo presentato dalla Commissione consiliare competente.

Interviene la consigliera Ostanel (Il Veneto che Vogliamo) che illustra e ritira gli emendamenti n. A1 all'articolo 2 e n. A2 all'articolo 3.

L'articolo 2, posto in votazione col sistema elettronico in modalità telematica, è approvato nel testo presentato dalla Commissione consiliare competente.

L'emendamento n. A6 all'articolo 3, posto in votazione col sistema elettronico in modalità telematica, è approvato.

L'articolo 3, posto in votazione col sistema elettronico in modalità telematica, è approvato come emendato.
Gli articoli 4, 5, 6, 7 e 8 , posti in votazione separatamente col sistema elettronico in modalità telematica, sono approvati nel testo presentato dalla Commissione consiliare competente.

La seduta è sospesa alle ore 16.41.

La seduta riprende alle ore 16.44.

Il PRESIDENTE comunica che il termine per la presentazione di subemendamenti all'emendamento n. A13, presentato dal relatore, scade in 5 minuti e sospende la seduta per consentire all'Ufficio di presidenza della Terza commissione consiliare di esprimere il parere sull'emendamento presentato in Aula.

La seduta è sospesa alle ore 16.44.

La seduta riprende alle ore 16.51.

L'emendamento n. A7 all'articolo 9, posto in votazione col sistema elettronico in modalità telematica, è approvato.

Sull'emendamento n. A8 all'articolo 9, interviene il consigliere Pan (Liga Veneta per Salvini Premier) che annuncia il ritiro, e contestualmente illustra l'emendamento n. A13, che lo sostituisce.

Il PRESIDENTE dichiara ritirato l'emendamento n. A8.

Sull'emendamento n. A13 all'articolo 9, sostitutivo dell'emendamento n. A8, intervengono il consigliere Soranzo (Fratelli d'Italia - Giorgia Meloni), l'assessore Caner, i consiglieri Venturini (Forza Italia - Berlusconi - Autonomia per il Veneto), Valdegamberi (Gruppo Misto), Possamai Giacomo (Partito Democratico Veneto), Bozza (Forza Italia – Berlusconi – Autonomia per il Veneto), Ostanel (Il Veneto che Vogliamo), Montanariello (Partito Democratico Veneto) e Camani (Partito Democratico Veneto).

Gli emendamenti nn. A13 e A9 all'articolo 9, posti in votazione separatamente col sistema elettronico in modalità telematica, sono approvati.

Sull'articolo 9 interviene la consigliera Camani (Partito Democratico Veneto).

L'articolo 9, posto in votazione col sistema elettronico in modalità telematica, è approvato come emendato.

L'articolo 10, posto in votazione col sistema elettronico in modalità telematica, è approvato nel testo presentato dalla Commissione consiliare competente.

L'emendamento n. A3 all'articolo 11, posto in votazione col sistema elettronico in modalità telematica, è respinto.

Gli articoli 11, 12, 13, 14 e 15, posti in votazione separatamente col sistema elettronico in modalità telematica, sono approvati nel testo presentato dalla Commissione consiliare competente.

L'emendamento n. A10 all'articolo 16, posto in votazione col sistema elettronico in modalità telematica, è approvato.

L'articolo 16 , posto in votazione col sistema elettronico in modalità telematica, è approvato come emendato.

L'articolo 17 , posto in votazione col sistema elettronico in modalità telematica, è approvato nel testo presentato dalla Commissione consiliare competente.

L'emendamento n. A4 all'articolo 18, posto in votazione col sistema elettronico in modalità telematica, è respinto.

Gli articoli 18, 19, 20, 21, 22, 23 e 24, posti in votazione separatamente col sistema elettronico in modalità telematica, sono approvati nel testo presentato dalla Commissione consiliare competente.

L'emendamento n. A5 all'articolo 25, posto in votazione col sistema elettronico in modalità telematica, è respinto.

Gli articoli 25, 26 e 27, posti in votazione separatamente col sistema elettronico in modalità telematica, sono approvati nel testo presentato dalla Commissione consiliare competente.

L'emendamento n. A11 all'articolo 28, posto in votazione col sistema elettronico in modalità telematica, è approvato.

L'articolo 28, posto in votazione col sistema elettronico in modalità telematica, è approvato come emendato.

Gli articoli 29, 30 e 31, posti in votazione separatamente col sistema elettronico in modalità telematica, sono approvati nel testo presentato dalla Commissione consiliare competente.

Si passa all'esame dell'ordine del giorno collegato al progetto di legge in oggetto.

ODG n. A12

Ordine del giorno presentato dalla consigliera Ostanel relativo a "La Regione sostenga le reti d'impresa tra aziende agricole, agrituristiche e alimentari di qualità" in occasione dell'esame del progetto di legge relativo a "Modifiche ed integrazioni alla legge regionale 10 agosto 2012, n. 28 "Disciplina delle attività turistiche connesse al settore primario"". (Progetti di legge n. 15 e 22) APPROVATO (Deliberazione n. 120/2022)  [RESOCONTO]


Il PRESIDENTE pone in votazione col sistema elettronico in modalità telematica l' ordine del giorno in oggetto.

Il Consiglio approva

Ai sensi dell'articolo 50 comma 4 dello Statuto si riportano i voti espressi dai singoli Consiglieri.

Hanno votato sì:

Andreoli, Baldin, Bet, Bigon, Bisaglia, Boron, Brescacin, Camani, Cavinato, Cecchetto, Centenaro, Cestari, Cestaro, Ciambetti, Corsi, Dolfin, Favero, Finco, Gerolimetto, Lorenzoni, Maino, Michieletto, Ostanel, Pan, Piccinini, Possamai Giacomo, Puppato, Razzolini, Rigo, Rizzotto, Sandonà, Scatto, Sponda, Valdegamberi, Venturini, Vianello, Villanova, Zanoni Zecchinato

Hanno votato no:

nessuno

Astenuti:

Bozza

Non votanti:

nessuno

In dichiarazione di voto finale sul progetto di legge in oggetto intervengono i consiglieri Possamai Giacomo (Partito Democratico Veneto), Ostanel (Il Veneto che Vogliamo), Lorenzoni (Gruppo Misto), Pan (Liga Veneta per Salvini Premier), Villanova (Zaia Presidente) e l'assessore Caner.

Il PRESIDENTE pone in votazione col sistema elettronico in modalità telematica il testo unificato dei progetti di legge n. 22 e 15 nel suo complesso come emendato.

Il Consiglio approva

Ai sensi dell'articolo 50 comma 4 dello Statuto si riportano i voti espressi dai singoli Consiglieri.

Hanno votato sì:

Andreoli, Baldin, Bet, Bigon, Bisaglia, Boron, Bozza, Brescacin, Cavinato, Cecchetto, Centenaro, Cestari, Cestaro, Ciambetti, Corsi, Dolfin, Favero, Finco, Gerolimetto, Lorenzoni, Maino, Michieletto, Montanariello, Ostanel, Pan, Possamai Giacomo, Puppato, Razzolini, Rigo, Rizzotto, Sandonà, Scatto, Speranzon, Sponda, Valdegamberi, Venturini, Vianello, Villanova, Zanoni Zecchinato

Hanno votato no:

nessuno

Astenuti:

nessuno

Non votanti:

Piccinini

Il PRESIDENTE dichiara chiusa la seduta.

Il Consiglio regionale sarà convocato martedì 27 settembre 2022.

La seduta termina alle ore 18.08.

Consiglieri presenti o partecipanti in modalità telematica:
ANDREOLI Marco
MAINO Silvia
BALDIN Erika
MICHIELETTO Gabriele
BARBISAN Fabiano
MONTANARIELLO Jonatan
BET Roberto
OSTANEL Elena
BIGON Anna Maria
PAN Giuseppe
BISAGLIA Simona
PICCININI Tomas
BORON Fabrizio
POLATO Daniele
BOZZA Alberto
POSSAMAI Giacomo
BRESCACIN Sonia
PUPPATO Giovanni
CAMANI Vanessa
RAZZOLINI Tommaso
CAVINATO Elisa
RIGO Filippo
CECCHETTO Milena
RIZZOTTO Silvia
CENTENARO Giulio
SANDONA' Luciano
CESTARI Laura
SCATTO Francesca
CESTARO Silva
SORANZO Enoch
CIAMBETTI Roberto
SPERANZON Raffaele
CORSI Enrico
SPONDA Alessandra
DOLFIN Marco
VALDEGAMBERI Stefano
FAVERO Marzio
VENTURINI Elisa
FINCO Nicola Ignazio
VIANELLO Roberta
FORMAGGIO Joe
VILLANOVA Alberto
GEROLIMETTO Nazzareno
ZANONI Andrea
GUARDA Cristina
ZECCHINATO Marco
LORENZONI Arturo







LA CONSIGLIERA SEGRETARIA
f.to Erika Baldin






IL PRESIDENTE
f.to Roberto CIAMBETTI









N.B. Gli emendamenti e i verbali di votazione, che costituiscono parte integrante del presente processo verbale, sono consultabili presso l'Ufficio Attività Istituzionali.
Le richieste di modifica delle votazioni diverse da quelle previste dall'articolo 89 del Regolamento sono menzionate nel Resoconto.

PROCESSO VERBALE
Redazione a cura di Alessandro Vian e Gabriella Gamba