ResocontoVerbali

Seduta del consiglio regionale del 27/09/2022 n. 72

Resoconto n. 72 - 11^ legislatura
Resoconto 72 a Seduta pubblica
Martedì 27 settembre 2022
SOMMARIO
Assume la Presidenza
Il Presidente Roberto CIAMBETTI
La Seduta inizia alle ore 10.36

PRESIDENTE

A causa di alcuni problemi per arrivare a Venezia da parte di molti colleghi, l'inizio della seduta sarà alle ore 10.50.
La Seduta è sospesa alle ore 10.36
La Seduta riprende alle ore 10.56

PRESIDENTE

Colleghi, per favore, accedete a Concilium e registratevi per la seduta. Grazie.
Siccome dopo l'aggiornamento molti hanno bisogno di sistemare la password (chi non ce l'ha), fatelo subito, dal momento che faremo solamente due interrogazioni – la collega Guarda oggi non può essere in Aula e mi chiede di rinviare alla prossima settimana tutte le sue – così iniziamo presto con l'ordine del giorno normale.
Aggiornate il sistema e se avete un problema con la password affrontatelo subito. Grazie.
Diamo inizio alla 72a Seduta pubblica del Consiglio regionale. I lavori si svolgono sulla base dell'ordine del giorno prot. n. 14272 del 22 settembre 2022.
PUNTO
1



APPROVAZIONE VERBALI DELLE SEDUTE PRECEDENTI

Il PRESIDENTE, poiché nessun Consigliere chiede di fare osservazioni, dichiara che si intende approvato il processo verbale della 71a Seduta pubblica di martedì 13 settembre 2022.
PUNTO
2



COMUNICAZIONI DELLA PRESIDENZA DEL CONSIGLIO

Ha comunicato congedo
Filippo RIGO
Il congedo è concesso.
PUNTO
3



INTERROGAZIONI E INTERPELLANZE

Ai sensi dell'art. 114, comma 3 del Regolamento, l'elenco delle interrogazioni e delle interpellanze, allegato alla Convocazione, è dato per letto.
PUNTO
4



RISPOSTE DELLA GIUNTA REGIONALE ALLE INTERROGAZIONI E INTERPELLANZE

PRESIDENTE

Come ho già accennato, la collega Guarda, che oggi sarebbe stata la "star" delle interrogazioni, non ce la fa ad arrivare, quindi mi chiede di rinviarle alla prossima settimana.
Pertanto, tratteremo esclusivamente quelle a firma dei colleghi Montanariello e Ostanel, e poi partiamo con l'ordine del giorno.
Iniziamo con la IRI 198 a firma del collega Montanariello.

Interrogazione a risposta immediata n. 198 del 1° ottobre 2021 presentata dal consigliere Montanariello relativa a "IL PRESIDENTE DELLA GIUNTA REGIONALE "SELEZIONA" I COMUNI VENETI CON CUI COLLABORARE A SECONDA DEL SINDACO CHE LI RAPPRESENTA?"

Consigliere Montanariello, la dà per letta?

Jonatan MONTANARIELLO (Partito Democratico Veneto)

No, Presidente. L'interrogazione è datata, però ha qualcosa di buono ...

PRESIDENTE

Sì. Mi chieda la parola con Concilium, grazie, così teniamo conto del tempo e lo vede anche lei.
Prego, Montanariello.

Jonatan MONTANARIELLO (Partito Democratico Veneto)

Questa interrogazione l'abbiamo presentata il 1° ottobre 2021.
Martedì 28 settembre (riferito a quando l'abbiamo presentata) il Presidente della Giunta regionale si è recato a Chioggia per sostenere la campagna elettorale del candidato Sindaco della coalizione di centrodestra. In tale occasione il Presidente si è rivolto al pubblico presente affermando: "Dateci un Sindaco con cui possiamo lavorare".
Si apprende dalla stampa che si tratterebbe di una risposta alla provocazione proveniente da un altro candidato Sindaco, il quale proprio nel comizio aveva contrapposto la decisione del Governo di stanziare 174 milioni di euro per la strada statale Romea alla decisione regionale di tagliare le corse ferroviarie lungo la tratta Chioggia-Rovigo per sostituirle con corriere.
Ricordato che l'articolo 121 della Costituzione sancisce che il Presidente della Giunta regionale rappresenta la Regione – non una parte, ma l'intera comunità – e con tutti i rappresentanti della comunità democraticamente eletti deve collaborare, considero che, entrando a gamba tesa nella campagna elettorale per le elezioni amministrative a Chioggia, il Presidente del Veneto ha lasciato chiaramente intendere che vi sono Sindaci con i quali non intende lavorare. Ne consegue che i cittadini di alcuni Comuni potrebbero essere penalizzati per il solo fatto di non avere un primo cittadino gradito al Presidente.
Tutto ciò premesso si chiede al Presidente della Giunta se la collaborazione tra la Regione e gli Enti locali non sia un dovere istituzionale o un privilegio riservato ai Comuni che hanno come Sindaco un amico del Presidente.

PRESIDENTE

Risponde l'assessore Calzavara. Prego.

Ass.re Francesco CALZAVARA

Grazie, Presidente. Buongiorno a tutti.
Con l' interrogazione a risposta immediata n. 198 presentata in data 1° ottobre 2021 il consigliere regionale Montanariello lamentava un presunto intervento del Presidente della Giunta regionale nella campagna elettorale in corso di svolgimento per le elezioni amministrative nel Comune di Chioggia, intervento volto a selezionare i presunti Sindaci amici con cui collaborare e lavorare. Chiedeva, quindi, di conoscere se la collaborazione tra la Regione e gli Enti locali sia un dovere istituzionale o un privilegio riservato ai Comuni che hanno come Sindaco un amico del Presidente.
Premesso che, come affermato dallo stesso interrogante, trattasi di notizie apprese dalla stampa, si conferma la collaborazione istituzionale tra la Regione del Veneto e le Amministrazioni locali da sempre esistita e confermata in tutti i contesti.

PRESIDENTE

Collega Montanariello, prego.

Jonatan MONTANARIELLO (Partito Democratico Veneto)

Grazie, Presidente.
Mi permetta, Assessore, intanto non si tratta di "presunto", perché – c'erano anche dei video – insomma l'ha detto. Crediamo che ci siano ancora i comizi dove chi parla sa quello che dice e non ci siano ventriloqui. Quindi, non è "presunto", ma è un dato oggettivo.
In secondo luogo, devo dire che il tempo ha anche smentito il presidente Zaia perché, pur avendo un Sindaco a lui vicino, quest'anno a Chioggia l'abbiamo visto solo per presentare il suo libro, ma mai che sia venuto a parlare dei problemi reali della città, dei problemi viari, nonostante il Consiglio comunale unito (quindi tutte le forze dell'arco costituzionale) gli abbia chiesto di venire per capire cosa succeda nella sesta città del Veneto, attraversata dalla strada più pericolosa d'Italia. Lo ha chiesto tutto il Consiglio con un ordine del giorno, non solo una parte più o meno gradita al Presidente. Però, l'abbiamo visto quando è venuto a presentare il suo libro. È un dato positivo, è anche un bel libro, l'ho comprato, per carità. Magari aspetterò di vederlo per chiedergli se me lo autografa, così un giorno potrò dire "c'ero anch'io".
Detto questo, a distanza di un anno la situazione è peggiorata, perché non solo il Presidente non si è visto, ma mentre quella volta venivano sostituiti i treni con i bus, oggi ho una relazione di Sistemi Territoriali che risale a quattro giorni fa in cui si dice che è tutto a posto, però il 12 il treno registra trenta minuti di ritardo, il 14 cinque minuti, il 15 trentacinque minuti, il 17 quarantasei minuti, il 19 trenta minuti. Insomma, credo che poco sia "a posto", quindi chiediamo al Presidente, visto che è amico politicamente del Sindaco della città di Chioggia, di occuparsi qualche volta di più dei problemi contingenti della nostra città, anche con il suo importante ruolo istituzionale, che io stesso gli riconosco, che magari a volte può servire non solo per le campagne elettorali del proprio partito, ma anche per sistemare i problemi del proprio territorio.

PRESIDENTE

Grazie.
Passiamo alla IRI n. 280 presentata dalla collega Ostanel.

Interrogazione a risposta immediata n. 280 del 25 luglio 2022 presentata dalla consigliera Ostanel relativa a "STRATEGIA REGIONALE DI ADATTAMENTO AL CAMBIAMENTO CLIMATICO: ACCELERARE IL PROCESSO DI ELABORAZIONE ALLA LUCE DEI RECENTI EVENTI CLIMATICI ESTREMI"

Collega Ostanel, prego.

Elena OSTANEL (Il Veneto che Vogliamo)

Grazie, Presidente.
Questa interrogazione nasceva subito dopo la tragedia in Marmolada, ma in realtà è ovviamente una interrogazione che ha a che vedere con il tema del cambiamento climatico, che impatta non solo in questa Regione, ma in tutta Italia. Abbiamo visto cosa è successo poco fa nelle Marche.
L'idea che una strategia di adattamento climatico sia una delle strategie, anzi quella più importante, la fa vedere anche il lavoro di altre Regioni che hanno già definito strategie, anche investendo molti fondi regionali e non, per creare strategie che poi vengono effettivamente applicate.
Nell'interrogazione si cita la DGR del 2022, la n. 705, dove si vede l'accordo con ARPAV al fine di prevedere compiutamente l'elaborazione del Piano locale di adattamento, e appunto si cita la strategia regionale di adattamento ai cambiamenti climatici anche in questa Regione. Ricordiamo infatti che, anche su proposta di un mio emendamento, in sede di approvazione del DEFR il Consiglio aveva votato a favore di andare avanti per questa strategia. Quindi, abbiamo questa DGR del 2022, però l'interrogazione ha l'obiettivo di capire qual è effettivamente il cronoprogramma, il piano di azione, cioè quando si prevede di avere realizzata una strategia di adattamento per tutta la Regione del Veneto, quindi quali sono i prossimi passi, a partire da quella DGR, che ci porteranno a dire che entro questo mese, entro quest'anno, noi potremo avere una strategia elaborata e quindi pensare anche, a livello di Consiglio regionale, di destinare fondi e più fondi in sede di bilancio per realizzare tutte quelle opere che sono necessarie a rendere il territorio adattabile ai cambiamenti climatici.
Grazie.

PRESIDENTE

Grazie a lei.
Assessore Bottacin, prego, per la risposta.

Ass.re Gianpaolo BOTTACIN

Grazie, Presidente.
Il percorso da tempo intrapreso dalla Regione Veneto per contrastare il cambiamento climatico guarda a un duplice obiettivo: da un lato l'adattamento ai cambiamenti e dall'altro la mitigazione. Circa la prima tematica, a fronte di un rischio che ultimamente è aumentato, in parte proprio a causa delle mutate condizioni climatiche, è stato messo in campo un Piano di opere di difesa del suolo da 3,2 miliardi di euro, di cui negli ultimi anni sono già stati eseguiti interventi per oltre un miliardo di euro. Lo si è visto negli eventi calamitosi più recenti in cui, se non fossero state elaborate puntuali previsioni meteo e nel tempo predisposte precise opere di prevenzione, i danni avrebbero potuto essere ben più drammatici di quelli pur grandi effettivamente riscontrati, come riconosciuto da autorevolissimi esponenti del mondo scientifico e accademico.
Oggi assistiamo a fenomeni molto concentrati, che provocano profondi danni, ma il lavoro che abbiamo fatto si può riscontrare paragonando quello che successe nell'alluvione del 1966, quando in Veneto ci furono oltre 100 morti, e in quella del 2010, quando ci furono ben 32 rotture arginali e mezza Regione si allagò, rispetto invece a quanto accaduto nel 2018 con Vaia e nel dicembre 2020, in cui, pur avendo registrato precipitazioni maggiori, i danni sono stati decisamente più contenuti e il prezzo in termini di vite umane, pur dolorosissimo, è stato, durante Vaia, di una persona.
Relativamente alla mitigazione dei cambiamenti climatici, si sta invece cercando di incentivare con importanti investimenti la riduzione delle emissioni di gas climalteranti attraverso varie misure: sostituzione vecchie auto e vecchie stufe, rinnovamento del parco treni e autobus, efficientamento energetico degli edifici, solo per fare qualche esempio. Ma è importante anche focalizzare l'attenzione dei cittadini, cosa che si sta facendo, su comportamenti corretti che possono contribuire positivamente alla lotta al cambiamento climatico: non spostare la macchina per fare 100 metri, uscire di casa abbassando la temperatura del termostato, piccoli gesti ma importanti che necessitano di attenzione da parte di tutti.
Tante azioni, dunque, per limitare in atmosfera le emissioni di gas climalteranti, dove il Veneto è tra le prime Regioni in Italia ad aver adottato il Piano di tutela e risanamento dell'aria, che prevede più di 70 misure, con oltre 1,2 miliardi di euro di investimenti già sostenuti negli ultimi quattro anni.
A seguito di questo grande lavoro che continua senza sosta, il Veneto ha dunque già conseguito tangibili risultati in termini di riduzione delle emissioni climalteranti, come certificato anche dal recente rapporto ISPRA sul clima in Italia. L'accordo di collaborazione di cui alla DGR 705 del 2022 si inquadra, dunque, in un percorso che tende ulteriormente a dettagliare una strategia già da anni in atto in materia di cambiamenti climatici.

PRESIDENTE

Grazie, Assessore.
Per la replica, collega Ostanel.

Elena OSTANEL (Il Veneto che Vogliamo)

Grazie, Presidente.
Io non ho avuto la risposta all'interrogazione, quindi poi magari interloquirò con l'Assessore o chi per lui per averla. Non avevo bisogno di sapere le cose che la Regione del Veneto ha fatto, nel senso che le conosco, le vedo in Consiglio, le vedo in Commissione Seconda. Quindi, l'interrogazione non era per interrogare rispetto alle cose fatte, ma conteneva una domanda molto specifica: sapere se non si intenda accelerare il processo di elaborazione di una compiuta strategia regionale di adattamento ai cambiamenti climatici.
Davvero a domanda speravo di avere una risposta precisa. Qual è il tema, infatti? Io non metto in dubbio che le azioni siano state fatte, sebbene poi ovviamente abbiamo delle opinioni diverse rispetto a quanto poteva essere fatto o a quanto poteva essere investito in termini di bilancio, che io credo dovrebbe essere ancora di più, ma spesso ci viene detto che i soldi non ci sono.
Quindi, non è una interrogazione che prevedeva di dire che non state facendo abbastanza, ma che chiedeva quando e quanto si vuole investire per fare finalmente quello che altre Regioni hanno fatto. Cito la Regione Lombardia, che ha previsto un investimento per creare una vera strategia di adattamento climatico che permette poi di fare delle azioni in maniera più coordinata.
Io capisco la carrellata di azioni importanti presentate nella sua risposta, ma il tema della interrogazione era proprio capire queste azioni quando e come vengano inserite in una strategia. Una strategia che, per essere realizzata, ha bisogno di fondi, di parecchi fondi, io credo, quindi anche qui la domanda riguardava non solo il tempo, ma era anche per comprendere quanto sarà l'investimento per permettere a questa strategia di essere realizzata.
Non avendo avuto risposta, interloquirò anche per comprendere i passaggi che dopo la delibera verranno fatti per renderla effettivamente realizzata e operativa.

PRESIDENTE

Abbiamo esaurito le interrogazioni a risposta immediata che erano pronte e, soprattutto, manca chi avrebbe dovuto interloquire con la Giunta.

PUNTO
6



NOMINA DI UN COMPONENTE EFFETTIVO E DI UN SUPPLENTE DEL COLLEGIO DEI REVISORI DEI CONTI DELL'AZIENDA SPECIALE PER I MERCATI ORTOFRUTTICOLI DI LUSIA E ROSOLINA – AZIENDA SPECIALE DELLA CCIAA DI VENEZIA ROVIGO. APPROVATA (DELIBERAZIONE N. 121/2022)

PRESIDENTE

Passiamo al punto n. 6) all'ordine del giorno.
Ci sono proposte? Collega Villanova, prego.

Alberto VILLANOVA (Zaia Presidente)

Grazie, Presidente.
A nome dell'Intergruppo Lega-Liga Veneta propongo come componente effettivo Sturba Francesca e come supplente Busato Ezio.

PRESIDENTE

Quindi la proposta è Sturba e Busato: Sturba effettivo e Busato supplente.
Chiedo se si possono distribuire le schede. La collega Baldin me la trovate? Altrimenti dobbiamo beccare il più giovane in Aula.
Partiamo con la chiamata. Chiedo agli uscieri di recuperare le schede dai Consiglieri, senza che questi si muovano dal loro posto.
Consigliere Segretario, prego, se vuole iniziare l'appello.

Erika BALDIN (Movimento 5 Stelle)

Prima chiamata
VILLANOVA Alberto – Ha votato
ZANONI Andrea

PRESIDENTE

Il collega Zanoni non ha ancora la scheda.

Erika BALDIN (Movimento 5 Stelle)

ZECCHINATO Marco Ha votato
ZOTTIS Francesca – Ha votato
ANDREOLI Marco
BALDIN Erika – Ha votato
BARBISAN Fabiano – Ha votato
BET Roberto – Ha votato
BIGON Anna Maria – Ha votato
BISAGLIA Simona – Ha votato
BORON Fabrizio – Ha votato
BOZZA Alberto – Ha votato
BRESCACIN Sonia – Ha votato
CAMANI Vanessa – Ha votato
CAVINATO Elisa – Ha votato
CECCHETTO Milena – Ha votato
CENTENARO Giulio – Ha votato
CESTARI Laura – Ha votato
CESTARO Silvia – Ha votato
CIAMBETTI Roberto – Ha votato
CORSI Enrico – Ha votato
DOLFIN Marco – Ha votato
FAVERO Marzio – Ha votato
FINCO Nicola Ignazio – Ha votato
FORMAGGIO Joe – Ha votato
GEROLIMETTO Nazzareno – Ha votato
GIACOMIN Stefano – Ha votato
GUARDA Cristina
LORENZONI Arturo – Ha votato
MAINO Silvia – Ha votato
MICHIELETTO Gabriele
MONTANARIELLO Jonatan – Ha votato
OSTANEL Elena – Ha votato
PAN Giuseppe – Ha votato
PICCININI Tomas – Ha votato
POLATO Daniele
POSSAMAI Giacomo – Ha votato
POSSAMAI Gianpiero – Ha votato
PUPPATO Giovanni – Ha votato
RAZZOLINI Tommaso
RIGO Filippo
RIZZOTTO Silvia
SANDONà Luciano – Ha votato
SCATTO Francesca – Ha votato
SORANZO Enoch – Ha votato
SPERANZON Raffaele
SPONDA Alessandra
VALDEGAMBERI Stefano
VENTURINI Elisa – Ha votato
VIANELLO Roberta – Ha votato
Seconda chiamata
ANDREOLI Marco
GUARDA Cristina
MICHIELETTO Gabriele
POLATO Daniele
RAZZOLINI Tommaso
RIZZOTTO Silvia
SPERANZON Raffaele
SPONDA Alessandra
ZANONI Andrea – Ha votato
PUNTO
7



DESIGNAZIONE DEL SINDACO UNICO DELLA SOCIETÀ "INFRASTRUTTURE VENETE S.R.L.". APPROVATA (DELIBERAZIONE N. 122/2022) .

PRESIDENTE

Direi, finché è in corso lo spoglio per i Mercati Ortofrutticoli, di passare al punto n. 7), che riguarda la designazione del Sindaco unico di Infrastrutture Venete Srl.
Ci sono proposte? Collega Villanova, prego.

Alberto VILLANOVA (Zaia Presidente)

A nome dell'Intergruppo propongo Devivo Michele.

PRESIDENTE

Bene. Procediamo.

Erika BALDIN (Movimento 5 Stelle)

Prima chiamata
ANDREOLI Marco
BALDIN Erika – Ha votato
BARBISAN Fabiano
BET Roberto – Ha votato
BIGON Anna Maria – Ha votato
BISAGLIA Simona – Ha votato
BORON Fabrizio
BOZZA Alberto – Ha votato
BRESCACIN Sonia – Ha votato
CAMANI Vanessa – Ha votato
CAVINATO Elisa – Ha votato
CECCHETTO Milena – Ha votato
CENTENARO Giulio – Ha votato
CESTARI Laura – Ha votato
CESTARO Silvia – Ha votato
CIAMBETTI Roberto – Ha votato
CORSI Enrico – Ha votato
DOLFIN Marco – Ha votato
FAVERO Marzio – Ha votato
FINCO Nicola Ignazio – Ha votato
FORMAGGIO Joe – Ha votato
GEROLIMETTO Nazzareno – Ha votato
GIACOMIN Stefano – Ha votato
GUARDA Cristina
LORENZONI Arturo – Ha votato
MAINO Silvia – Ha votato
MICHIELETTO Gabriele
MONTANARIELLO Jonatan – Ha votato
OSTANEL Elena – Ha votato
PAN Giuseppe – Ha votato
PICCININI Tomas – Ha votato
POLATO Daniele – Ha votato
POSSAMAI Giacomo – Ha votato
POSSAMAI Gianpiero – Ha votato
PUPPATO Giovanni – Ha votato
RAZZOLINI Tommaso
RIZZOTTO Silvia
SANDONà Luciano – Ha votato
SCATTO Francesca – Ha votato
SORANZO Enoch – Ha votato
SPERANZON Raffaele
SPONDA Alessandra
VALDEGAMBERI Stefano
VENTURINI Elisa – Ha votato
VIANELLO Roberta – Ha votato
VILLANOVA Alberto – Ha votato
ZAIA Luca
ZANONI Andrea – Ha votato
ZECCHINATO Marco – Ha votato
ZOTTIS Francesca – Ha votato
Seconda chiamata
ANDREOLI Marco
BARBISAN Fabiano
BORON Fabrizio
GUARDA Cristina
MICHIELETTO Gabriele
RAZZOLINI Tommaso
RIZZOTTO Silvia
SPERANZON Raffaele
SPONDA Alessandra
VALDEGAMBERI Stefano
ZAIA Luca

PRESIDENTE

Do l'esito della votazione precedente relativa all'azienda Mercati Ortofrutticoli all'ingrosso di Lusia e Rosolina: 40 presenti, 40 votanti, 11 schede bianche. Componente effettivo, con 29 voti, Sturba. Componente supplente, con 29 voti, Busato.
Risultano eletti Sturba e Busato.
Passiamo al punto n. 8), finché facciamo lo scrutinio del Sindaco Unico di Infrastrutture Venete Srl.
PUNTO
8



PIANO PLURIENNALE PER LO SPORT 2022-2026. ARTICOLO 6, COMMA 2, LEGGE REGIONALE 11 MAGGIO 2015, n. 8 "DISPOSIZIONI GENERALI IN MATERIA DI ATTIVITÀ MOTORIA E SPORTIVA". (PROPOSTA DI DELIBERAZIONE AMMINISTRATIVA N. 47) APPROVATO (DELIBERAZIONE N. 124/2022)

Relazione della SESTA Commissione Consiliare.
Relatore: Consigliere Bozza
Correlatore: Consigliere Giacomo Possamai

PRESIDENTE

Il relatore della PDA n. 47, avente ad oggetto: "Disposizioni generali in materia di attività motoria e sportiva", è il collega Bozza.
Prego, collega Bozza.

Alberto BOZZA (Forza Italia - Berlusconi - Autonomia per il Veneto)

Grazie, Presidente.
Mi accingo a presentare la relazione relativa al Piano pluriennale per lo sport. Ringrazio ovviamente il lavoro fatto dall'Assessorato, dall'assessore Corazzari, dal dottor De Lucchi, dalla Commissione Sesta, con la presidente Scatto e tutti i colleghi.
La legge regionale n. 8 dell'11 maggio 2015 all'articolo 6 prevede che la Giunta regionale sottoponga all'approvazione del Consiglio un documento di durata non inferiore a tre anni e contenente gli indirizzi, gli obiettivi e le priorità da perseguire per quanto riguarda lo sport sul piano di programmazione e gestione nel periodo considerato. Ebbene, una prima importante novità è rappresentata proprio dall'estensione di questa durata del Piano pluriennale, che non sarà più triennale, ma quinquennale. Questo consentirà di programmare l'attività con un arco temporale ben più ampio, fino a comprendere le Olimpiadi di Milano-Cortina.
Il contenuto del Piano pluriennale è previsto dalla legge e si articola in quattro punti, in quattro parti: la prima riguarda la normativa regionale in materia di sport, la seconda lo scenario dell'attività sportiva, la terza la pianificazione pregressa, la quarta le politiche regionali che si articolano per il quinquennio 2022-2026.
Per quanto riguarda lo scenario dell'attività sportiva, il Piano richiama gli impatti della pandemia sullo sport e sul benessere. Sono state riportate importanti ricerche e studi del Dipartimento per lo Sport della Presidenza del Consiglio dei Ministri e la ricerca dell'anno successivo al 2020 delle società in house da parte del Dipartimento Sport e Salute Spa.
Le conseguenze difficili e nefaste che nel periodo della pandemia si sono abbattute sulla pratica sportiva sono evidenziate in questo Piano pluriennale, che riporta i dati relativi al 2019 fino all'inizio dell'anno 2021. Il dato eclatante è che sono stati persi a livello nazionale ben 1.700.000 sportivi tesserati nelle associazioni rispetto all'anno 2019. Credo che questo sia un fattore importante, che va sicuramente a creare un'attenzione e un'ulteriore sensibilità in seno a tutte le Istituzioni. È un dato che ci farà riflettere anche in quella che è la programmazione e anche in quelle che sono le priorità che la politica è chiamata ad affrontare in seguito a questa considerazione, ma soprattutto a questa situazione sociale molto difficile che si sta creando. Quindi, si debbono adottare una serie di strategie atte alla ripartenza.
Lo sport, di fatto, è stato fortemente penalizzato dalla pandemia, lo è oggi dalla crisi economico-finanziaria e, al tempo stesso, ha quella grande responsabilità, a cui noi tutti siamo chiamati, ad ogni livello istituzionale di dare quelle risposte in un settore che le richiede in maniera molto veloce, che le richiede in maniera molto pronta proprio nei confronti di quelle famiglie, delle nostre famiglie e dei nostri ragazzi che dal punto di vista sociale ne stanno, purtroppo, traendo le conseguenze più difficili e peggiori. Credo che mai come questa volta dobbiamo, infatti, investire nello sport proprio perché dobbiamo considerarlo il progetto sociale più importante che possiamo e dobbiamo realizzare in questi anni.
Si registra, dunque, una grande carenza sociale date le difficoltà che stiamo attraversando, quindi è evidente che, proprio in riferimento a questo, dando iniezioni di sostegno, di coraggio e, quindi, di programmazione, e ovviamente puntando alla promozione dell'attività sportiva stessa, svolgiamo così una duplice funzione che, di fatto, va a sostenere un aspetto sociale, ma soprattutto un aspetto di aiuto e di sostegno psicologico alle nostre famiglie e ai nostri ragazzi che svolgono attività sportiva nei nostri impianti veneti.
Quello della ripartenza deve essere un obiettivo importante ed è uno dei motivi per cui questo Piano si concentra molto, anche nella dettagliata relazione, su questi tipi di aspetti, Piano che viene presentato oggi per l'approvazione del Consiglio anche al fine di ripartire dando adeguate risorse e ridurre il livello di sedentarietà tra la popolazione. Del resto, sappiamo che lo sport essenzialmente vuole soprattutto perseguire un miglioramento della salute di ciascuno di noi, perché sappiamo che un euro risparmiato in sanità oggi potrebbe generare un effetto indiretto che ci consentirebbe di reinvestire grazie alla capacità di far sì che i nostri ragazzi svolgano attività sportiva. Sappiamo che lo sport, se praticato correttamente, comporta benefìci per la salute e, quindi, produce un effetto a cascata di riduzione non solo delle spese sanitarie, ma anche delle spese sociali e per la formazione scolastica.
La Regione, prima della pandemia, aveva una percentuale di sedentarietà molto bassa, il 23,2% della popolazione. Era la seconda regione in Italia. Attualmente non siamo in possesso di un dato aggiornato sugli effetti della pandemia, però sicuramente questo dato è salito, ed è salito in maniera notevole. Quindi, uno degli obiettivi fondamentali di questo Piano è quello di porre le premesse per una ripartenza della pratica sportiva prevedendo azioni a favore del mondo sportivo veneto, rappresentato dalle associazioni e dalle realtà sportive, in modo da sostenere con ripartenza e rilancio tutta la pratica sportiva, al fine di riguadagnare le posizioni perdute a causa della pandemia.
Per raggiungere questo obiettivo difficile e importante è indispensabile intervenire a trecentosessanta gradi a favore del mondo sportivo veneto, dedicando la massima attenzione all'attività fisico-motoria per migliorare la qualità di vita, a tutela della salute, allo sport agonistico a qualsiasi livello di prestazione e, ancora una volta, alla diffusione dei princìpi fondanti della Carta etica dello sport veneto. Naturalmente, il Piano prevede azioni sinergiche con gli attori del mondo sportivo, e non.
La legge regionale fondamentale dello sport, cioè la legge n. 8, prevede che le iniziative siano conseguite anche per il tramite del CONI, del mondo scolastico e del CIP. Vi sono poi azioni sinergiche previste con altri Piani regionali, pensiamo al Piano regionale di prevenzione, al Piano strategico del turismo del Veneto, al Programma triennale degli interventi a sostegno delle famiglie e al Programma triennale della cultura. Tutti questi vanno indirizzati al fine di favorire la ripartenza in maniera armonica, strategica e con intelligenza politica.
Il Piano pluriennale, secondo le linee di spesa previste dalla legge n. 8, prevede l'obiettivo di migliorare l'offerta impiantistica dei nostri impianti sportivi di base anche per favorirne l'utilizzo da parte delle persone che hanno disabilità, nonché di finanziare aree e percorsi attrezzati rientranti nel cosiddetto "sport di cittadinanza".
Le risorse previste nel 2022, per quanto riguarda l'impiantistica, ammontavano a 1 milione di euro. Per quanto riguarda, invece, il riferimento agli anni solari 2019, 2020 e 2021, complessivamente, sono stati spesi 6.652.000 euro, di cui 4.262.000 euro per l'impiantistica sportiva e 2.400.000 euro circa per la pratica sportiva. Sono stati finanziati in questo triennio ben 968 interventi per la pratica sportiva e 211 per l'impiantistica, per un totale complessivo di 1.179 interventi.
Attualmente il bilancio regionale, a seguito della recente manovra emendativa, prevede complessivamente uno stanziamento di 1.800.000 euro per le predette finalità. È in corso lo scorrimento, infatti, delle graduatorie 2021 per complessivi 1.150.000 euro e prossimamente verranno avviate le procedure per gli interventi straordinari utilizzando le rimanenti risorse, che ammontano complessivamente a 650.000 euro.
A queste azioni si aggiungono quelle riguardanti l'incentivazione per la pratica sportiva e motoria a tutti i livelli, quelle previste dall'articolo 12 con i contributi a favore della pratica sportiva e dall'articolo 13 relative a eventi, progetti e campagne promozionali, quelle relative all'ambito scolastico con la promozione dello sport, in sinergia con l'Ufficio scolastico regionale, e quelle previste dall'articolo 16 con le risorse da stanziare per gli atleti con disabilità, nonché manifestazioni sportive di eccellenza, che spesso trovano cittadinanza all'interno delle altre strutture di finanziamenti e presso altre strutture regionali con discipline sportive, tra cui le discipline sportive venete.
La tutela della salute e della sicurezza va raggiunta tramite il Piano della prevenzione, che è svolto in sinergia con la Direzione Prevenzione, con le cosiddette "palestre della salute", gestite, anch'esse, con la Direzione Prevenzione. Nel 2022 sono stati stanziati per la promozione della pratica sportiva 500.000 euro, per la promozione della pratica nell'ambito scolastico 127.500 euro e per i disabili 200.000 euro, per complessivi, sempre in tema di pratica sportiva, 827.500 euro.
Attualmente sono in istruttoria le domande pervenute dall'emanazione del bando per l'erogazione dei contributi a sostegno della pratica sportiva (articolo 12), i famosi 200.000 euro sopracitati, mentre sono 122 le domande giudicate ammissibili a seguito dell'avviso pubblico volto a raccogliere proposte per la realizzazione di eventi sportivi di cui all'articolo 13, i 300.000 euro sopracitati.
Va anche detto che il mondo dello sport affronta importanti modifiche a livello normativo. Mi riferisco in particolare all'introduzione del nuovo Registro dello sport, in vigore dal 31.08.2022, nel quale dovranno migrare tutte le associazioni e le società sportive dilettantistiche. Il nuovo Registro rappresenta ora l'unico sistema previsto dal decreto legislativo n. 39/2021 per mantenere e ottenere la certificazione ai fini sportivi delle ASD e delle SSD e fruire dei relativi benefìci fiscali ed economici in genere.
È importante, perciò, cari colleghi, dare un segnale di vicinanza allo sport dilettantistico in questo momento delicato di passaggio.
Per quanto concerne le relative problematiche sull'aumento dei costi energetici, va ricordata l'attenzione che questo Consiglio ha riservato a questa emergenza che, peraltro, va affrontata principalmente a livello nazionale. Va comunque dato atto che in un difficile contesto economico il Governo ha adottato alcune misure per combattere il caro energia con l'approvazione del decreto legge, ricordiamo l'ultimo, il n. 17/2022, pubblicato in Gazzetta Ufficiale e con il successivo decreto di riparto il 19/5/2022, dove sono stati destinati in favore delle associazioni e delle società sportive dilettantistiche, che gestiscono appunto gli impianti sportivi, contributi per complessivi 53 milioni.
Il 16 settembre ultimo scorso l'Esecutivo ha licenziato un nuovo provvedimento di aiuti denominato "Decreto Aiuti Ter", che prevede lo stanziamento a fondo perduto di 50 milioni di euro a favore delle associazioni e delle società sportive, che ovviamente vengono poi riportati nel dispositivo stesso, comprese le piscine e gli impianti che noi abbiamo cercato di sostenere anche durante il corso di questo anno.
È evidente che le problematiche legate agli impianti energivori naturalmente richiedono sforzi ben superiori all'attenzione della Regione su questi temi e per cui dovrà essere data massima priorità proprio per consentire quella ripartenza di cui si accennava all'inizio della relazione.
Ricordo con l'occasione che questo Consiglio nel 2021 ha approvato una proposta di legge di iniziativa statale promossa dal Gruppo consiliare di cui mi onoro di far parte, insieme ai colleghi della Commissione e del Consiglio stesso, con la quale si è chiesto all'unanimità di prevedere la rinegoziazione della durata degli impianti sportivi; proposta che è ancora purtroppo oggi giacente in Commissione al Senato.
È importante, infatti, intervenire affinché i cittadini veneti pratichino l'attività sportiva all'interno delle federazioni e delle associazioni di promozione sportiva. Questo è finalizzato a garantire la qualità e anche la salubrità del modo di praticare lo sport in condizioni di sicurezza. A riguardo, questo Piano pluriennale pone premesse in funzione di contrasto con il cosiddetto "drop out", con cui si definisce il fenomeno della dispersione sportiva, fenomeno che viene comunque richiamato all'interno della Carta Etica dello Sport.
Dovranno poi essere declinate singole azioni all'interno dei Piani annuali affinché si inneschino le condizioni per consentire, in alternativa all'abbandono, la migrazione dall'attività sportiva ad un'altra attività nel caso in cui l'originaria disciplina sportiva prescelta non sia funzionale all'inclinazione dell'atleta stessa – è una questione di cultura, legata anche al mondo delle polisportive – evitando così fenomeni di specializzazione precoce.
Una particolare sottolineatura va fatta, infine, per l'attenzione posta, sempre dal Piano, alla pratica sportiva delle persone con disabilità. Viene, infatti, confermata dal Piano stesso l'azione rivolta agli atleti con disabilità. È finalizzata a sostenere progettualità volte a incentivare l'avvio di pratica sportiva da parte delle persone con disabilità, con finalità di inclusione sociale. A tal proposito, vorrei ricordare che nel Veneto sono presenti molte discipline sportive praticate da atleti con disabilità, quali, ad esempio, il tiro con l'arco, il calcio, la scherma, il nuoto, il baseball, il softball, il basket e così via.
Sarà, pertanto, importante che nei Piani annuali venga dato rilievo e riconoscimento all'importanza delle società sportive che sono dedite all'avvio della pratica sportiva delle persone con disabilità.
Naturalmente è nell'auspicio di tutti che l'attuale budget, pari a circa 200.000 euro, possa essere nel tempo progressivamente aumentato. Ricordo, infatti, che negli ultimi quindici anni abbiamo assistito in Veneto a un costante aumento sia delle società sportive che seguono gli atleti con disabilità, sia del numero di tesserati, che della gamma delle attività sportive praticate da persone con disabilità, passando addirittura – per citare alcuni esempi – da società che nel 2015 ammontavano complessivamente a 39 e che nel 2019 sono aumentate di ben 244 e da atleti che nel 2005 venivano annoverati complessivamente in 899 per arrivare a raddoppiare nel 2019 con 1.741. Credo che questo sia un dato significativo che su quest'ultima parte della programmazione ci deve far riflettere tutti, soprattutto capendo il cambio di passo sulla cultura e l'approccio alla cultura nello sport.
Chiudo, Presidente, con l'auspicio che questo Piano possa trovare un'ampia convergenza da parte dell'Aula e dei colleghi e riscuotere un voto favorevole del Consiglio, perché credo – ancora una volta lo ribadisco – che oggi investire sullo sport voglia dire investire sul progetto sociale più importante che ci troviamo ad affrontare in un momento difficile come quello che stiamo, ahimè, affrontando, soprattutto per cercare di rilanciare e far ripartire lo stato psicologico e formativo dei nostri ragazzi, che sono stati le principali vittime.
Grazie.

PRESIDENTE

Grazie a lei.
Correlatore è il collega Giacomo Possamai. Mi chiede la parola? Grazie.
Prego, Giacomo Possamai.

Giacomo POSSAMAI (Partito Democratico Veneto)

Grazie, Presidente.
Il Piano pluriennale che andiamo a esaminare e poi a votare oggi è figlio della legge n. 8 del 2015 – lo diceva prima il relatore Bozza – che è una legge importante, perché è una legge organica sullo sport. Di fatto, è un po' come quello che è stato fatto sulla cultura successivamente, nel mandato scorso. Quindi, ha un pregio, nel senso che ha il pregio, e lo diceva appunto anche il relatore, di affrontare in maniera organica e secondo alcune linee d'azione la realtà della pratica sportiva nella nostra regione e poi di demandare ai Piani pluriennali la parte esecutiva.
Voglio ricordare, mi sembra giusto, che a quella legge diede un contributo importante Claudio Sinigaglia, che faceva parte del Gruppo del Partito Democratico e che oggi non c'è più, che teneva in particolare al tema delle palestre della salute, che sono inserite all'interno del provvedimento. Mi sembrava giusto ricordarlo oggi in quest'Aula.
Due aspetti importanti rispetto a questo Piano pluriennale. Il primo è che davvero il mondo dello sport si è trovato dentro alla tempesta perfetta: da un lato il Covid, e lo racconta bene la parte introduttiva e di analisi di questo Piano pluriennale, che ha portato, inevitabilmente, a una perdita di iscritti, a una maggior sedentarietà, anche a un abbandono di alcune pratiche, e quindi un colpo all'aspetto più legato alla pratica, e poi oggi, credo che tanti di noi se ne rendano conto nei contatti quotidiani che abbiamo con il territorio, oltre all'aspetto dell'aumento inflazionistico di cui parlava prima il relatore Bozza, il primo tema è proprio l'aspetto delle bollette, delle utenze e il come per tantissime realtà su quel fronte ci sia una difficoltà sostanziale a rispondere.
Per cui, mettiamola così, è evidente che il Piano pluriennale fatichi a tener conto di tutti questi aspetti, o meglio del Covid può tenerne conto di più dell'aspetto legato alla congiuntura economica, che fa più fatica, però è chiaro che, sebbene l'impianto sia condivisibile, c'è un tema oggettivo di risorse. Se non ricordo male, complessivamente la cifra è di 1.820.000 euro o 27.000 euro, di cui 1.000.000 sulla parte impiantistica e la restante parte sulla spesa corrente, sulle iniziative.
Qui ci sono tanti Consiglieri che hanno fatto gli amministratori e i Sindaci e si rendono conto che sono cifre che, pensate spalmate su tutto il Veneto, non sono neanche una goccia d'acqua nel mare, sono molto di meno. Per cui, come sempre, l'abbiamo posta anche su altri temi, la questione sono le priorità. Se noi realmente pensiamo che lo sport sia uno straordinario strumento, una straordinaria occasione di benessere, di costruzione di comunità su tantissimi fronti, ci dobbiamo mettere risorse e risorse diverse.
Questo è un ragionamento generale. Nello specifico, un'altra cosa di cui si parla molto, giustamente, in questo Piano è il riferimento alle Olimpiadi del 2026. È chiaro che per lo sport Veneto non sono quattro anni normali o, meglio, non dovrebbero essere quattro anni normali quelli che abbiamo davanti. Penso che le Olimpiadi saranno un'occasione per il territorio di farlo conoscere e fare interventi di impiantistica sportiva, una grande vetrina, ma dovrebbero anche essere un'occasione, nell'avvicinamento alle Olimpiadi e anche nella fase immediatamente successiva, per portare più giovani possibili alla pratica sportiva, per incentivare l'attività sportiva su vari fronti, perché tutti sappiamo che in occasione dei grandi eventi sportivi in generale c'è un aumento della pratica sportiva e delle iscrizioni alle varie federazioni che sono coinvolte, perché la visibilità porta inevitabilmente a questo. Pensiamo all'effetto che può avere un'Olimpiade sostanzialmente in casa. Certo che va sfruttata, che questa sia un'occasione che non va persa e, al di là delle buone intenzioni, dell'elencazione all'interno dell'introduzione di questo aspetto, ripeto, senza le risorse e senza un impianto che poi vada ad accompagnare, dal punto di vista della pratica, questa grande opportunità, rischiamo che sia un'occasione perduta.
Un ultimo aspetto di cui si parla tantissimo in questo Piano e nel documento che ci è stato inviato, è quello del PNRR. Lo dico con il sorriso anche se ho la mascherina davanti: si scrive tanto del PNRR secondo me perché si dice: "siccome noi non mettiamo i soldi, speriamo che i soldi arrivino grazie al PNRR e grazie a Roma". è un approccio che per certi versi ci può stare su alcuni fronti, cioè che di sicuro la Regione Veneto, pur mettendoci o pur dovendoci mettere più soldi di quelli che ci mette, chiaramente non potrebbe raggiungere le cifre stanziate con il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza su questi temi. È pur vero che mi interesserebbe capire, perché in questo Piano non c'è, che cosa realmente sta facendo la Regione in tema di coordinamento con i Comuni, di coordinamento con il CONI, con le Federazioni per attrarre quelle risorse, perché – divago solo trenta secondi – nell'attrazione di risorse del PNRR è questo che fa la differenza.
Se ogni Comune si muove da solo, ci prova, ha una probabilità statistica "x" di farcela, tendenzialmente bassina, ma se c'è un territorio, quindi anche una Regione, che gioca un ruolo da player su questi fronti, come su altri, può fare davvero la differenza. Se ci sono cento Comuni che presentano progetti o ce ne sono venti, perché su quei venti si è fatta un'attività di coordinamento e si sono fatte scelte strategiche per esempio sull'impiantistica sportiva, è evidente che questo aiuta il fatto che poi le risorse arrivino, ma è proprio un esempio di scuola. Possiamo farne tanti altri. Quindi, su questo tema, come su altri, penso alle famose schede – mi viene in mente mentre parlo e quindi ne parleremo con il Presidente del Consiglio e con i Capigruppo di maggioranza – su cui dopo sei mesi dovevamo avere un aggiornamento in Aula. Quindi, adesso sarà il tempo di capire in Aula che cosa sta facendo la Regione sulle famose schede presentate al Governo sul PNRR, perché davvero, sullo sport, come su altri temi, quello è un treno che non va perduto.
Chiudo dicendo che la legge era ed è una buona legge. Il Piano pluriennale lavora, secondo me, sui fronti giusti, ma esattamente come abbiamo detto per la cultura, purtroppo, si possono scrivere dei documenti bellissimi, ma in politica e nell'Amministrazione se ai documenti bellissimi non seguono le palanche, e quindi non seguono gli investimenti da un lato e la capacità di attrazione di risorse esterne se i soldi non ci sono dall'altro, il rischio è che leggiamo i documenti e questi documenti li votiamo anche, ma restano carta.
Grazie.

PRESIDENTE

Grazie a lei.
Do l'esito della votazione precedente per quanto riguarda il Sindaco unico di Infrastrutture Venete: 39 presenti, 39 votanti, 11 schede bianche. Devivo riceve 29 voti.
Viene eletto Michele Devivo.
Siamo in discussione generale sulla PDA n. 47.
Collega Gerolimetto, prego. Scusi, era un errore.
C'è qualche intervento, colleghi?
Collega Ostanel, prego.

Elena OSTANEL (Il Veneto che Vogliamo)

Grazie, Presidente.
Intervengo ora e poi non interverrò presentando i singoli emendamenti, ma, in aggiunta a quanto detto dai colleghi prima di me, mi pareva interessante anticipare i contenuti di due emendamenti che ho proposto, che vanno in linea con quanto detto anche all'interno della relazione e poi della correlazione.
C'è un dato nel Piano triennale per lo sport che mi ha colpita più di tutti, su cui non ci sono delle proposte concrete da portare, ma è un tema che penso che per l'Aula potrebbe essere uno spunto di riflessione: non solo una persona su tre ha cambiato sport, ma tra queste persone ci sono soprattutto bambini.
Il 57% dei bambini e il 53% dei ragazzi praticano sport, ma in maniera diversa da prima, e moltissimi hanno smesso di farlo. Questo è un tema fondamentale, in particolare nei comuni più piccoli. In Commissione abbiamo richiesto anche dei dati rispetto a come gli impianti sportivi, ma in generale la pratica dello sport possa essere più accessibile nella città capoluogo e meno accessibile, alle volte, nei comuni delle aree interne, in particolare montane. Tra l'altro, questo dato sarebbe interessante vederlo anche rispetto a territori diversi, dove magari per portare un bambino a fare sport una mamma o un papà si devono muovere con l'auto privata. Ci sono molte più difficoltà rispetto a vivere, ad esempio, in una città capoluogo. Ricordo delle differenze anche rispetto alla mia infanzia, venendo da Motta di Livenza.
Il tema vero, però, in questo Piano triennale è uno: il tema dei finanziamenti. Abbiamo fatto un lavoro importante sul tema della cultura, serve probabilmente farlo anche sul tema dello sport. È vero che servirebbe farlo in tantissimi altri temi. Vedremo in sede di bilancio, anche quest'anno, se ci sarà la volontà di fare davvero un cambiamento. Penso che un cambiamento rispetto anche al tema della pratica sportiva abbia tutto il suo senso.
Vengo, però, agli emendamenti e poi chiudo. Ne ho presentati tre in realtà, ma hanno temi simili, soprattutto due riprendono un tema, che è quello dell'efficientamento energetico degli edifici e degli impianti sportivi.
È bene che si lavori sulla riattivazione e rimessa a posto degli impianti, ma questi interventi vanno fatti pensando all'efficientamento energetico. Vero che è lo Stato, e quindi il nuovo Governo a prendersi in carico questo tema, ma è anche vero che, nel momento in cui noi diamo dei fondi a livello regionale, lavorare già pensando che quello deve essere il focus credo debba essere esplicitato.
In secondo luogo, vi è un tema, io credo importante, che è quello, in qualche modo, di pensare che la pratica sportiva non sia solo all'interno delle strutture degli impianti. La pratica dello sport viene fatta anche in altri modi. Si chiama "sport di cittadinanza", ne hanno parlato anche quando abbiamo audito, l'anno scorso, alcune realtà. La UISP, in particolare, ne ha parlato molto: tutto quello sport che viene fatto fuori dagli impianti, viene fatto nello spazio pubblico, nei parchi e l'abbiamo visto in pandemia quanto vale.
Questo tema, che io credo andrebbe maggiormente esplicitato, si lega, però, all'altro emendamento che ho fatto, che è il tema di mettere insieme dei piani diversi. Abbiamo approvato da poco, anzi abbiamo visto in Commissione da poco il Piano sul tema dell'immigrazione. Spero che questo sia un tema ancora di sensibilità, ma noi sappiamo che rispetto all'accessibilità allo sport, soprattutto per le donne, soprattutto per alcune comunità, ci sono delle diseguaglianze. Dobbiamo, quindi, integrare i due Piani, quello dello sport e quello per l'immigrazione. Tra l'altro, in quello per l'immigrazione c'era scritto che lo sport è una pratica sportiva soprattutto per portare donne bambini a inserirsi nelle società locali in una maniera più facile, perché frequentano le realtà associative e quindi possono anche interagire in maniera più semplice con i propri concittadini. Questo tema viene sostanzialmente citato nel Piano per l'immigrazione, mentre non viene citato nel Piano per lo sport.
So che non sono temi politici, ma più tecnici. Penso, però, che abbiano un contenuto, invece, molto politico, perché se vogliamo davvero fare in modo che lo sport sia una pratica di inclusione, dobbiamo pensare anche ai cittadini residenti in Veneto che vengono da altri paesi e la pratica dello sport, per alcune comunità, può essere interpretata in maniera diversa e deve quindi essere favorita: o lo inseriamo qui dentro o rischiamo di non avere gli strumenti per farlo.

PRESIDENTE

Collega Favero Marzio, prego.

Marzio FAVERO (Liga Veneta per Salvini Premier)

Mi permetto di illustrare due emendamenti e un ordine del giorno. Erano tre emendamenti in origine, ma uno l'ho ritirato e, su consiglio dell'assessore Lanzarin, l'ho trasformato in un ODG.
Parto proprio dall'ODG, che affronta un tema sottovalutato, ma rilevante dal punto di vista sociale: la dimensione dello sport fai da te. In questa dimensione vediamo una parte della popolazione, fra i 50 e i 60 anni soprattutto, dedicarsi a una pratica sportiva però al di fuori, di solito, di prassi di controllo medico sanitario. Credo sia opportuno che questo fenomeno venga meglio approfondito e attenzionato, perché interessa la salute dei cittadini.
Si suole dire che lo sport fa bene, ma questo è vero solo se è praticato bene. Quindi, con l'ODG vi chiedo di sostenere una proposta che interesserà tanto l'Assessorato allo sport quanto quello alla sanità per sensibilizzare tutti gli atleti che si muovono al di fuori delle federazioni e degli enti di promozione sportiva, per far capire loro che il corpo invecchia ed è opportuno sottoporsi a dei controlli.
Il primo emendamento che ho avanzato riguarda, invece, la dimensione dello sport per disabili. Ci sarà una modifica, poi sarà casomai il consigliere Bozza a precisare meglio. La mia idea è quella che si dovrebbe arrivare alle Olimpiadi unite per disabili e per normodotati. Può sembrare una riflessione di carattere filosofico e so che la filosofia non va molto di moda in questo periodo dove la gente non ama il pensiero critico, ma se uno analizza la struttura dello sport e i suoi caratteri, scopre che lo sport è la sfida che un individuo sostiene prima di tutto contro i propri limiti e poi, in secondo luogo, è la sfida che un atleta sostiene nei confronti di altri atleti in un quadro di rapporti regolati, cosa che rende accettabile la sconfitta e che legittima anche la vittoria, rimanendo, però, in rapporti di lealtà reciproca.
Se questa è la chiave di interpretazione che diamo allo sport, la distinzione fra sport per atleti normodotati e sport per atleti disabili è una distinzione di lana caprina, è solo un problema di tipologia e di modalità di gestione della prassi sportiva. Poiché l'Assessore ritiene che sia troppo forte mettere "arrivare all'unificazione delle Olimpiadi", il testo viene modificato mettendo "che la Regione si rende a disposizione a sostenere il CIP e il CONI affinché si arrivi ad armonizzare le due Olimpiadi". Io credo sia una questione di civiltà.
Ultima questione che pongo con il secondo emendamento che avrete modo di affrontare è quella della specializzazione precoce e del drop out sportivo. Si tratta di due fenomeni fra di loro correlati. Per quanto riguarda la dispersione, capita spesso che i giovani siano avvicinati a una disciplina sportiva che, però, non è confacente alle loro esigenze. Di solito, questo non si traduce nel passaggio a un'altra disciplina, bensì nell'abbandono della pratica sportiva tout-court e questo è un peccato. Qui vi è un difetto di base: manca una cultura polisportiva.
Il tema specializzazione precoce pone problemi simili, perché la specializzazione precoce toglie la possibilità al giovane in età evolutiva di praticare altre discipline. Piccolo problema: la specializzazione precoce è spesso causa di insorgenza di micro traumi che poi condizioneranno la qualità della vita dell'atleta in età adulta. Anche su questo è opportuno che la Regione si mobiliti per sensibilizzare non solo il responsabile delle società sportive, ma anche le famiglie, perché nelle famiglie si oscilla da un moderato disinteresse nei confronti dello sport alla coltivazione di attese che alle volte sono eccessive.
Non è necessario che tutti i ragazzi che praticano sport diventino campioni. Lo sport deve essere un gioco, un gioco serio, un gioco che fa crescere, che ti insegna a sopportare la sconfitta e a rispettare l'avversario quando vinci, però non può e non deve essere vissuto come una specie di dovere con l'obiettivo di fare carriera un domani o di essere un campione. Si può essere campioni nella vita senza esserlo nello sport.
Questo è il senso delle tre proposte che avanzo al Consiglio regionale nella speranza che siano accolte. Io chiedo scusa a tutti voi e al Presidente del Consiglio, ma adesso mi dovrò allontanare perché purtroppo è scomparsa una figura fondamentale del movimento sportivo di Montebelluna, Giovanni Menegon, uomo che mi permetto di ricordare in questa sala, perché ha dato tutta la sua vita per sostenere la crescita corretta dei giovani nella dimensione dello sport, prima nel calcio e poi nelle attività natatorie, ed è una figura che merita di essere ricordata e onorata.

PRESIDENTE

Assolutamente, e grazie per averlo fatto nel suo intervento.
Collega Baldin, prego.

Erika BALDIN (Movimento 5 Stelle)

Ringrazio anch'io il collega che ha ricordato una persona importante per il mondo dello sport.
Io ho preparato degli emendamenti a mia volta su questioni più specifiche, però è bene ribadire che oggi facciamo un'opera importante, quella di parlare di sport dopo anni di pandemia in cui lo sport, purtroppo, è stata una delle attività che sono state impedite, più di tutte probabilmente. Quindi, in un momento in cui si può riprendere la vita normale, le persone inizieranno anche a fare le attività che facevano prima e si spera anche che possano incrementare il numero delle attività e il numero degli atleti.
Partiamo da un dato fondamentale, che è quello della presenza degli atleti in questa regione, che è una regione che anche qui eccelle per il numero delle società sportive e anche per il numero dei tesserati.
I tesserati del Veneto si posizionano al secondo posto in Italia. Quindi, è un dato interessante. Le società sportive, invece, si posizionano al terzo posto, mantenendo, quindi, una posizione di assoluta rilevanza a livello nazionale. Gli operatori sportivi, infine, stando proprio alla dicitura del Piano in questione, nel Veneto si posizionano, rispetto al dato nazionale, al secondo posto, pari al 10,5%.
Per quanto riguarda lo sport il Veneto è sicuramente una regione di eccellenza, però bisogna guardare anche i lati più sconosciuti, quelli che devono essere oggetto del nostro interessamento e di miglioramento, ovvero la questione legata agli impianti sportivi.
Dal Piano si ricava che alla data di conclusione della rilevazione, iniziata nel 2020, si contano 7.706 impianti sportivi in Veneto, di cui 7.404, pari al 96%, funzionanti totalmente o in parte. Quindi, il 3% degli impianti in Veneto, pari a 302 impianti, non è funzionante. Un ulteriore 4% è funzionante solo in parte. Quindi, in totale, 539 impianti non funzionano o funzionano solo in parte. Questo è un dato che ci deve far riflettere. La provincia di Venezia ha 67 impianti non funzionanti ed è la peggiore del Veneto, segue Vicenza con 64 impianti non funzionanti, ma con quasi 500 impianti in più funzionanti.
Il primo emendamento, quindi, va proprio in questo senso, ovvero quello di porre al centro la questione del recupero degli impianti inattivi come priorità, perché credo che prima di implementare nuove strutture, con potenziale consumo di suolo, sia necessario mettere al sicuro le nostre strutture esistenti, che già hanno comportato un esborso di denaro in passato ed è giusto che i cittadini beneficino di strutture presenti sul territorio che non è possibile utilizzare.
Un'altra questione riguarda le discipline sportive o ludico-sportive tradizionali venete. Si cita nel Piano una DGR, che approva un elenco aperto delle varie discipline sportive tradizionali venete, basate su altri parametri (non sto qui a dilungarmi). Tra le quindici discipline individuate vi sono gli sport marinari e acquatici, tra cui voga alla veneta, bisse e vela al terzo.
Con questo emendamento che sto illustrando si pone la necessità di fare particolare riferimento agli sport che hanno reso grande la storia della Repubblica Serenissima di Venezia e quindi gli sport marinari e acquatici (vedi voga alla veneta, bisse e vela al terzo).
Credo che questo possa essere anche un richiamo a livello internazionale, puntando sulla cultura della Laguna di Venezia e quindi su sport che hanno fatto grande la nostra storia, e possono essere un richiamo non solo sportivo, anche ad altre latitudini, per altri tipi di fenomeni che non siano soltanto il turismo.
Poi vengono giustamente citati i percorsi cicloturistici, che sono un grande patrimonio per la nostra Regione, lo sappiamo bene. Però, non sono citati all'interno del Piano i cammini veneti, il che mi pare un po' bizzarro, perché abbiamo votato, il 30 gennaio 2020, una legge regionale proprio sui cammini veneti. Quindi, ritenendo quantomeno doveroso citare il circuito dei cammini veneti, ho preparato un emendamento a tal fine.
L'ultimo che vi illustro è quello sull'educazione, in particolare per quanto riguarda le azioni di contrasto al fenomeno del doping. In questo caso parlo di azioni, campagne di sensibilizzazione all'interno delle scuole di ogni ordine e grado. Credo che non soltanto si debba porre l'attenzione rispetto agli operatori sportivi, ma anche fare la dovuta informazione ed educazione nelle scuole, tra gli studenti, iniziando anche dalla tenera età, perché è importante che i ragazzi e i bambini crescano con una certa visione delle cose, perché lo sport è salute e bisogna assolutamente porre l'accento su quello che è il vivere sano e fare sport in un ambiente sano e in condizioni sane.
L'ultima cosa riguarda l'accenno che faceva il collega Marzio Favero sui temi della disabilità, che come sapete per me sono molto importanti. Mi fa piacere che ci sia stato un aumento del numero delle società sportive che praticano sport per i disabili e che il numero degli atleti disabili sia raddoppiato addirittura nel 2019. Quindi, è un altro tema di cui dobbiamo assolutamente tener conto in questo Piano e fare la dovuta attenzione.
Spero che i miei emendamenti possano trovare la vostra approvazione, perché riguardano questioni specifiche che possono interessare tutti, a prescindere dal colore politico.

PRESIDENTE

Grazie, collega Baldin.
Il collega Marzio Favero interviene sull'ordine lavori.

Marzio FAVERO (Liga Veneta per Salvini Premier)

Scusate, dal punto di vista formale mi sono dimenticato di dire qual è il numero dell'emendamento che viene ritirato per essere sostituito da un ordine del giorno. È l'emendamento n. A0009.

PRESIDENTE

Bene, l'emendamento n. A0009 è ritirato.
Io non vedo altri interventi, quindi sospendo per dieci minuti per dare tempo alla Commissione di valutare gli emendamenti.
Alla ripresa dei lavori, alle ore 12.40, inizieremo a votare sull'articolato.
L'Ufficio di Presidenza della Sesta Commissione si riunisce in Sala del Leone.
La Seduta è sospesa alle ore 12.30
La Seduta riprende alle ore 12.46

PRESIDENTE

Colleghi, se riprendiamo posto, iniziamo con le votazioni.
Rispetto a quanto vi ho comunicato prima, per cause indipendenti dalla mia volontà, i voti a favore del dottore Devivo erano 28.
Siamo sull'articolato. Andiamo agli emendamenti.
Emendamento n. A0001 presentato dalla consigliera Baldin, sezione 4.1.3.2, allegato A, modificativo, che prevede:
All'allegato A, pag. 36, paragrafo 4.1.3.2 'Piano strategico del turismo del Veneto', terzo periodo, dopo le parole 'cavallo e ippovie' sono aggiunte le parole ', i cammini veneti di cui alla Legge Regionale 30 gennaio 2020, n. 4 e ss.mm.ii.'.
Qualcuno ha visto la collega? Li aveva già comunque abbastanza illustrati nel suo intervento, quindi io proseguirei con la votazione.
Metto in votazione l'emendamento n. A0001. Parere favorevole del relatore.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
Tutto funziona. Ringrazio il Servizio Informatico.
È il suo emendamento, collega Baldin. Stiamo votando il suo emendamento, il n. A0001. Parere favorevole del relatore.
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Emendamento n. A0005 presentato dalla consigliera Ostanel, allegato A, pagina 36, riga 31, aggiuntivo, che prevede:
A pagina 36 dell'Allegato A del PDA 47 dopo il punto 4.1.3.5 è aggiunto il punto 4.1.3.6 come segue:
"4.1.3.6 Piano Triennale di massima 2022-2024 degli interventi nel settore dell'immigrazione
Il Piano Triennale di massima 2022-2024 individua tra i suoi obiettivi il perseguimento della piena integrazione dei cittadini extracomunitari in possesso di regolare titolo di soggiorno e permanenza in Veneto nel contesto sociale scolastico e lavorativo, in particolare all'interno del mondo associazionistico e sportivo, favorendo sia l'attuazione di progetti che di policy per il superamento delle disparità nell'ottica del raggiungimento degli obiettivi dell'Agenda europea sullo sviluppo sostenibile.
In particolare l'Azione 10 del piano prevede di sostenere l'integrazione attraverso il ruolo delle associazioni sportive locali, attraverso contributi alle associazioni stesse per la promozione di progetti di inclusione.
Per i motivi sopra esposti i due piani, interventi nel settore dell'immigrazione e sport, interagiscono tra loro nell'intento di favorire policy di inclusione e integrazione."
Prego, collega Ostanel.

Elena OSTANEL (Il Veneto che Vogliamo)

Grazie, Presidente.
Illustro questo emendamento perché ne abbiamo discusso in Ufficio di Presidenza e penso sia importante. È quello sulla relazione tra il Piano sport e il Piano immigrazione.
L'obiettivo di questo emendamento non era dire che all'interno di questo Piano utilizzeremo delle risorse specifiche per favorire l'integrazione e l'inclusione della popolazione immigrata, e in particolare, come citavo, dei bambini e delle donne. L'idea era quella di dire: quando definiamo un Piano di questo tipo, evidentemente, dobbiamo anche scrivere all'interno del Piano sport quello che vorremmo fare, anche se ha a che fare con qualcos'altro. Infatti, viene citato molto anche il lavoro sul tema della sanità. Quindi, non vedo perché non si proceda in un'ottica proprio di pianificazione più che di investimento il far interagire i diversi Piani.
So che è un parere negativo perché l'Assessore ha risposto ponendo attenzione al fatto che nel Piano immigrazione ci sono delle politiche specifiche sul tema dello sport. Quindi, accetto e ringrazio del chiarimento. L'idea era solo quella di far interagire i due Piani. Credo sia importante, in termini proprio di strategia: dove vogliamo arrivare su un piano sport anche includendo le diseguaglianze nell'accesso allo sport.
Grazie.

PRESIDENTE

Non vedo altri interventi.
Metto in votazione l'emendamento n. A0005. Parere contrario del relatore.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio non approva.
Emendamento n. A0006 presentato dalla consigliera Ostanel, allegato A, paragrafo 4.1.4, pagina 37, riga 5, aggiuntivo, che prevede:
Alla riga 5 della pagina 37 dell'allegato A del PDA 47, dopo le parole "sia con il completamento" sono aggiunte le parole ", l'efficientamento energetico".
Non vedo interventi.
Metto in votazione l'emendamento n. A0006. Parere favorevole del relatore.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Emendamento n. A0002 presentato dalla consigliera Baldin, sezione 4.1.4.1.1, allegato A, modificativo, che prevede:
All'allegato A, pag. 39, paragrafo 4.1.4.11 'Azioni regionali a favore dell'impiantistica sportiva (art. 11)' il secondo comma è così modificato:
'Per il periodo di riferimento del presente Piano, l'obiettivo regionale di migliorare l'offerta impiantistica e strutturale si concretizzerà, ai sensi dell'art. 11 della L.R. n. 8/2015 , mediante azioni finalizzate: a) al recupero degli impianti inattivi (cfr. tab. 2 pag. 17) con priorità alle province di Venezia e Vicenza che presentano numeri sensibilmente maggiori alle altre province (rispettivamente 67 e 64 impianti inattivi); b) al completamento e messa in sicurezza del patrimonio impiantistico esistente; c) al finanziamento per la realizzazione di impianti sportivi comprese aree e percorsi attrezzati destinati allo sport di cittadinanza (ex art. 5 L.R. n. 8/2015 ).'
Collega, nel suo intervento aveva già illustrato la sua serie di emendamenti.
Metto in votazione l'emendamento n. A0002. Parere contrario del relatore.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio non approva.
Emendamento n. A0007 presentato dalla consigliera Ostanel, allegato A, paragrafo 4.1.4.1.1, pagina 39, riga 5, modificativo, che prevede:
Alla riga 5 della pagina 39 dell'allegato A del PDA 47, dopo le parole "mediante azioni finalizzate al completamento" sono aggiunte le parole ", l'efficientamento energetico".
Prego, collega Ostanel.

Elena OSTANEL (Il Veneto che Vogliamo)

Intervengo brevemente solo per dire che i due emendamenti di cui ho avuto parere positivo, e ringrazio, sono sul tema dell'efficientamento energetico. Credo che segnare il fatto che nella ristrutturazione e riqualificazione degli edifici, quindi degli investimenti che faremo sugli impianti sportivi, che spesso sono quelli che poi impattano di più sul tema della spesa energetica, si lavori sull'efficientamento sia un punto importante che abbiamo inserito. Bisogna ovviamente monitorare. Di nuovo, qui c'è il tema del bilancio e io lo dirò ogni volta che intervengo in quest'Aula: o il bilancio è conseguente, quindi o noi abbiamo le risorse per poter fare gli interventi di efficientamento... Tra l'altro, se andiamo di fronte esattamente a quello che sappiamo, a un rincaro di energia così potente, è ovvio che avere degli impianti sportivi che stanno un po' meno peggio di come li abbiamo ridotti ad oggi sarebbe un risparmio importante di spesa pubblica, ma anche di accessibilità, ovviamente, delle rette per le famiglie.
Quindi, o noi investiamo con un bilancio straordinario, che non deve venire solo dallo Stato, deve venire anche dalla nostra Regione, oppure noi non arriveremo agli obiettivi che ci siamo prefissi. Questo ragionamento, come si fa sul tema cultura, lo possiamo riprodurre sul tema sport ed è sempre valido.
Vedremo in bilancio, a dicembre, se ci sarà qualche passo avanti.

PRESIDENTE

Grazie.
Non vedo altri interventi.
Metto in votazione l'emendamento n. A0007. Parere favorevole del relatore.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Emendamento n. A0008 presentato dai consiglieri Favero e Bozza, aggiuntivo, che prevede:
Pag. 41, 4.1.4.2.4 > Aggiungere come ultimo paragrafo: "La pari dignità trova la sua radice nei caratteri fondamentali dell'esperienza sportiva, quale espressione dei valori vitali, in quanto essa prevede che ogni atleta si impegni a superare i limiti di cui è portatore, indipendentemente da quali essi siano, e ad accettare il confronto regolato con gli altri come occasione di crescita sociale. In questo senso, la distinzione fra sport per normodotati e sport per disabili non ha ragione d'essere e la Regione si impegna a supportare tutte le iniziative utili a fondere le olimpiadi e le paralimpiadi in un unico grande evento."
Non vedo interventi. Anzi, c'è una richiesta di modifica.
Prego, Assessore.

Ass.re Cristiano CORAZZARI

La richiesta riguarda una modifica nella penultima riga, laddove si dice "la Regione si impegna a supportare tutte le iniziative utili a fondere le Olimpiadi e le Paraolimpiadi in un unico grande evento": modificare il termine "fondere" con "armonizzare".

PRESIDENTE

Mi sembrava che già nel suo intervento prima il presentatore lo avesse accettato. Il cofirmatario dice di essere d'accordo.
Metto in votazione l'emendamento n. A0008, con la modifica illustrata dall'Assessore e accettata dai proponenti. Parere favorevole.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Emendamento n. A0003 presentato dalla consigliera Baldin, sezione 4.1.4.2.6, allegato A, modificativo, che prevede:
All'allegato A, pag. 42, paragrafo 4.1.4.2.6 'Azioni regionali per la salvaguardia delle discipline sportive e ludico sportive tradizionali venete (art. 18)', primo comma, tra le parole 'tradizionali venete,' e le parole 'quali espressione' sono aggiunte le seguenti parole:
'con particolare riferimento alla voga alla veneta e alla vela al terzo,'.
Non vedo interventi.
Metto in votazione l'emendamento n. A0003. Parere contrario del relatore.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio non approva.
Emendamento n. A0009 presentato dai consiglieri Favero e Bozza, aggiuntivo, che prevede:
Pag.42-43, 4.1.4.3 > Aggiungere come ultimo paragrafo: "Inoltre, la Regione si impegna, in rete con i medici di base e le USSL, ad affrontare il fenomeno dello sport "fai da te", che vede un aumento significativo di persone che in età matura o già prossime all'anzianità, si sottopongono a sforzi atletici di un certo impegno, in particolare nella corsa e nella pratica ciclistica, senza essersi sottoposte a opportuni controlli medici e monitoraggio cardiologico, Si tratta di una dimensione dello sport per tutti che va meglio focalizzata e dev'essere oggetto di una campagna informativa adeguata.
L'emendamento n. A0009 è ritirato, come richiesto dal primo firmatario.
Emendamento n. A0004 presentato dalla consigliera Baldin, sezione 4.1.4.3.1, allegato A, modificativo, che prevede:
All'allegato A, pag. 43, paragrafo 4.1.4.3.1 'Azioni regionali di contrasto al fenomeno del doping (art. 14)', al termine del primo periodo, dopo le parole 'operatori sportivi' sono aggiunte le seguenti parole:
'nonché presso gli istituti scolastici di ogni ordine e grado.'
Non vedo interventi.
Metto in votazione l'emendamento n. A0004. Parere favorevole del relatore.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Emendamento n. A0010 presentato dai consiglieri Favero e Bozza, aggiuntivo, che prevede:
Pag. 43 > Aggiungere un nuovo capitoletto prima del 4.1.4.3.1: "Azioni regionali per prevenire il drop out sportivo e la specializzazione precoce.
Il fenomeno della dispersione sportiva è correlato a quello della specializzazione precoce ed entrambi sono il risultato della carenza di cultura polisportiva nella fase della promozione all'attività fisica. Fa lodevole eccezione l'educazione fisica a scuola, che svolge un ruolo prezioso spesso sottovalutato. Purtroppo non è infrequente che i bambini o i giovani che iniziano a praticare sport, quando si trovano a fare esperienza in una disciplina che si rivela a loro non consentanea, finiscano con abbandonare lo sport tout court anziché provare una disciplina diversa. Ma anche coloro praticano in modo soddisfacente o addirittura primeggiano in una certa disciplina, quando vengono sottoposti a una specializzazione precoce tendono ad abbandonare gli altri sport. Peraltro, l'aumento del grado di specializzazione è connesso al rischio di lesioni da sforzi eccessivi e a microtraumi che potrebbero condizionare la salute dell'atleta in età adulta. La questione è che lo sport fa bene quando è praticato bene.
La Regione, in collaborazione con il CONI e il CIP, si impegna a promuovere l'adozione da parte delle associazioni e delle società sportive di un approccio polisportivo utile a ridurre la dispersione sportiva e a evitare la specializzazione precoce, anche attraverso il coinvolgimento delle famiglie dei giovani atleti per sensibilizzare i genitori sull'importanza per i loro figli e figlie di praticare lo sport, da un lato, e dall'altro lato sul dovere di rispettarne le tappe naturali della crescita sul piano psicofisico evitando di nutrire aspettative non adeguate in ordine a una eventuale carriera sportiva, che è una possibilità ma non una necessità."
Non vedo interventi.
Metto in votazione l'emendamento n. A0010. Parere favorevole dei proponenti.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Abbiamo adesso l'ordine del giorno n. A0011, che andava a sostituire l'emendamento n. A0009 del collega Favero.
ODG n. A0011

Ordine del giorno presentato dal consigliere Favero relativo a ""SPORT FAI DA TE": CREARE RETE CON I MEDICI DI BASE E LE ULSS PER UNO SPORT SICURO" in occasione dell'esame della proposta di deliberazione amministrativa relativa a "Piano pluriennale per lo sport 2022-2026. Articolo 6, comma 2, legge regionale 11 maggio 2015, n. 8 "Disposizioni generali in materia di attività motoria e sportiva"". (Proposta di deliberazione amministrativa n. 47) APPROVATO (Deliberazione n. 123/2022)
(N.d.r. – Si riproduce il testo scritto dell'ordine del giorno come presentato)
Il Consiglio regionale del Veneto
PREMESSO CHE La legge regionale n. 8 dell'11 maggio 2015 "Disposizioni generali in materia di attività motoria e sportiva" costituisce la nuova norma organica per il mondo dello sport nel Veneto. Il testo riconosce il valore sociale, educativo e formativo dell'attività motoria e sportiva, strumento di realizzazione del diritto alla salute ed al benessere psicofisico, di crescita civile e culturale del singolo e della comunità, di inclusione sociale, di promozione del rapporto con l'ambiente;
RITENUTO CHE sono ben noti gli effetti benefici dell'attività fisica a qualsiasi età seppur con controlli costanti e supportati a insegnanti qualificati e nelle strutture adeguate;
CONSIDERATO CHE ad oggi molte persone in età matura o prossime all'anzianità si improvvisano sportivi sottoponendosi a sforzi atletici senza i dovuti controlli medici, in particolare il monitoraggio cardiologico;
impegna la Giunta regionale
Ad affrontare in rete con i medici di base e le USSL il fenomeno dello sport "fai da te", che vede un aumento significativo di persone che in età matura o già prossime all'anzianità, si sottopongono a sforzi atletici di un certo impegno, in particolare nella corsa e nella pratica ciclistica, senza essersi sottoposte a opportuni controlli medici e monitoraggio cardiologico. Si tratta di una dimensione dello sport per tutti che va meglio focalizzata e dev'essere oggetto di una campagna informativa adeguata
Ricordo che lo abbiamo già sentito nella sua illustrazione durante l'intervento del collega Marzio Favero.
Non vedo interventi ulteriori.
Metto in votazione l' ordine del giorno n. A0011.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Abbiamo terminato con gli emendamenti. Siamo alla votazione finale del provvedimento.
Per dichiarazione di voto, la parola al collega Possamai Giacomo. Prego.

Giacomo POSSAMAI (Partito Democratico Veneto)

Presidente, grazie.
L'avevo sostanzialmente detto in correlazione, ma lo ribadisco in sede di votazione finale. Come avete visto, abbiamo votato a favore di tutti gli emendamenti, anche di quelli della maggioranza, perché riteniamo che questo Piano nelle linee vada nella direzione giusta, così come giusta era la legge. Non votiamo a favore del Piano, ma ci asteniamo per il motivo che ho detto all'inizio, e cioè che è un Piano che ha delle linee corrette, che è ben pensato e strutturato, ma di fronte all'assenza di risorse diventa difficile poter sposare in pieno la progettualità. Se le risorse fossero diverse – lo metto a verbale – sarebbe un Piano che avrebbe la nostra approvazione.
Grazie.

PRESIDENTE

Presidente Scatto, prego.

Francesca SCATTO (Zaia Presidente)

Grazie, Presidente.
Nell'annunciare il voto ovviamente favorevole, volevo porre l'attenzione sul fatto che questa PDA è frutto di un grande lavoro da parte dell'Assessorato e soprattutto di una grande attenzione, perché tutto quello che si va a votare e tutto quello di cui noi discutiamo oggi purtroppo è gravato da un grande peso, che è il peso della pandemia. Io posso anche condividere le osservazioni del capogruppo Possamai: certo, dobbiamo sempre fare i conti con quello che abbiamo. L'importante è avere le idee chiare e avere degli obiettivi chiari da raggiungere. Mi preme soprattutto far notare l'attenzione alla disabilità, in quanto lo sport può portare un grandissimo aiuto in questo.
Sul discorso dei fondi, ovviamente, abbiamo fatto una grande battaglia con la cultura, come ricordato in precedenza dai colleghi, e sicuramente credo che l'attenzione ci sarà, su questo non ho dubbi, anche per lo sport. Grazie.

PRESIDENTE

Grazie a lei.
Collega Ostanel, prego.

Elena OSTANEL (Il Veneto che Vogliamo)

Intervengo non solo perché è presente l'assessore Calzavara, ma anche perché è intervenuta la presidente Scatto a sostegno di quanto si diceva. Abbiamo dei dati, ma ne cito solo uno: allo sport ad esempio in adolescenza, quindi nelle scuole, diamo in questo Piano in realtà solo il 5% delle risorse totali per favorire il fatto che gli adolescenti nelle scuole pratichino sport con delle infrastrutture adeguate.
È chiaro che così noi non andiamo ai risultati che ci poniamo nel Piano. Anch'io so che il Piano – non avrei dubbi nel votarlo a favore – ha dentro le indicazioni per rendere in questa Regione più facile praticare la pratica sportiva. Ma se noi non siamo conseguenti nel bilancio, un po' come è successo sul tema cultura, dove abbiamo evitato dei tagli, abbiamo aggiunto qualcosa... forse stiamo iniziando a fare qualcosa, però effettivamente altre Regioni investono tanto di più e non sto a ricitare i dati.
Noi dovremo fare un cambiamento importante nel prossimo bilancio che, ovviamente, significa anche trovare da qualche parte questi soldi, perché sappiamo bene che non è possibile tagliare da una parte per spostare dall'altra, perché altrimenti qualche settore sarà sempre penalizzato. Io penso, e l'ho detto già l'anno scorso, che la strategia sia quella di studiare davvero un Piano perché le fasce più disagiate della popolazione possano avere dei servizi migliori: ad esempio delle rette per mandare i bambini a fare sport più basse in tutto il Veneto, facendo pagare un po' di più a chi invece è più fortunato e più ricco.
In questo momento di pandemia, crisi energetica, guerra, abbiamo visto anche la partecipazione al voto, credo che il tema delle diseguaglianze sia fondamentale: o iniziamo a ragionare in una maniera diversa, cioè dando a chi ha meno di più, oppure in qualche modo le persone o non andranno più a votare o smetteranno non solo di fare sport, ma anche di fidarsi totalmente delle Istituzioni.

PRESIDENTE

Collega Bozza, prego.

Alberto BOZZA (Forza Italia - Berlusconi - Autonomia per il Veneto)

Grazie, Presidente.
A chiusura del lavoro che è stato fatto, volevo ringraziare la Struttura, l'Assessorato, la Commissione e anche i colleghi che hanno sottoposto degli emendamenti: alcuni sono stati accettati a ricevuti e quindi andranno sicuramente a specificare meglio e a migliorare il Piano; alcuni non sono stati accettati per vizi formali, ma soprattutto anche per una programmazione annuale che è già prevista, è già inserita o, ad esempio, per una sovrapposizione di programmazioni.
Credo che lo spirito che ha portato all'approvazione, e che mi auguro porti tra qualche secondo all'approvazione di quest'Aula, del Piano va nella direzione sicuramente di andare insieme a riscrivere un po' quelle che sono le priorità nei Piani annuali che poi verranno ovviamente di volta in volta portati, sottoposti e approvati dalla Giunta, dal Consiglio e dalla Commissione, proprio per andare a ridare quegli input di rivitalizzazione fondamentali per permettere ai nostri ragazzi di far sì che insieme si accompagnino per mano fuori dagli ambienti formativi, quali le scuole, e assieme li accompagniamo in altrettanti ambienti educativi e formativi, qualsiasi sia l'impianto sportivo di riferimento. Credo che da questo punto di vista l'impegno sociale che noi, a livello istituzionale, dobbiamo privilegiare e avvantaggiare sulle scelte anche degli investimenti, ma anche della programmazione e della gestione, sia quanto mai fondamentale e quanto mai necessario.
Da questo punto di vista abbiamo approvato diverse mozioni, abbiamo approvato diversi interventi, c'è una mozione che ho lasciato all'attenzione di tutti i colleghi e abbiamo già affrontato in Commissione Sesta che può essere sottoscritta. Andiamo nella direzione che ci chiedono in questo momento non solo le società e le associazioni sportive di aiutarle a sopravvivere, ma soprattutto anche le famiglie stesse, che ci chiedono di portare i ragazzi fuori, ripeto, dall'ambiente scolastico in altrettante ambienti sani, quali appunto costituiscono i nostri impianti sportivi su tutto il territorio del Veneto.
Grazie.

PRESIDENTE

Grazie a lei.
Collega Speranzon, prego.

Raffaele SPERANZON (Fratelli d'Italia - Giorgia Meloni)

Evito e tralascio premesse doverose e condivise, ovviamente, da tutta l'Aula rispetto all'importanza della pratica dello sport e all'importanza anche del lavoro che viene svolto quotidianamente da tantissimi volontari e appassionati dello sport, che permettono di radicare nel territorio del Veneto migliaia di associazioni sportive che svolgono una funzione fondamentale poi per le nostre famiglie. Sappiamo benissimo che se i ragazzi in orario extra didattico non avessero nell'attività sportiva, nella pratica sportiva, negli spazi le persone che li guidano all'interno dell'associazionismo sportivo, avremmo grossi problemi, ancora più grossi problemi dal punto di vista sociale.
C'è il tema anche di una diversa funzione rispetto a quella che magari in passato poteva essere rappresentata dall'associazionismo sportivo, che adesso deve necessariamente svolgere anche funzioni pedagogiche, funzioni formative, funzioni educative, con una responsabilità molto onerosa a carico di questi volontari, di queste persone che non hanno bisogno solo di strutture, quindi di impianti, per i quali ovviamente l'Amministrazione regionale dovrà trovare risorse insieme agli Enti locali e all'Amministrazione centrale dello Stato perché ci siano gli spazi e luoghi fisici dove poter praticare lo sport e gli strumenti per poterlo fare. Ora c'è bisogno anche di dare una responsabilità diversa e nuova a chi poi, per tante ore durante la settimana, ha in affidamento i nostri figli per attività che sono sì di tipo sportivo-agonistico ma sono anche di tipo educativo.
Una PDA come questa, che ha come obiettivo quello di regolamentare dando nuove responsabilità, ma al tempo stesso continuando a riconoscere l'importanza che viene svolta dal mondo delle associazioni recependone quelle che sono le indicazioni, dimostrando quindi di avere un'attenzione nei confronti di quelle che sono le istanze e le problematiche che vengono portate, è chiaramente un atto che noi, come Gruppo di Fratelli d'Italia, sosterremo con convinzione.

PRESIDENTE

Grazie.
Non vedo altri interventi.
Metto in votazione la PDA n. 47.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Colleghi, adesso sospendiamo i lavori. A verbale, prego, collega Pan.

Giuseppe PAN (Liga Veneta per Salvini Premier)

Non è uscito. Voto favorevole. Grazie.

PRESIDENTE

I colleghi Pan, Formaggio e Finco – il sistema informatico non ha registrato il voto – sono favorevoli alla PDA n. 47.
Assessore Corazzari, la seduta è ancora in corso, la prego di non disturbare.
Alle ore 14.30 – non sarà immediata la ripresa dei lavori – avremo una relazione di don Dante Carraro del CUAMM sull'attività...
Collega Calzavara, lei è Assessore ai rapporti con...? La invito a contenere l'esuberanza del suo collega.
Dicevo che don Dante Carraro farà una relazione sull'attività del CUAMM e sulla collaborazione con la Regione per progetti in particolar modo in Africa. Chi conosce don Dante Carraro sa che sono sempre incontri interessanti.
Presumo che l'attività d'Aula del Consiglio riprenderà attorno alle ore 15.15/15.20.
Colleghi, ci vediamo dopo.
La Seduta è sospesa alle ore 13.12
La Seduta riprende alle ore 15.27

PRESIDENTE

Colleghi, se ci accomodiamo, riprendiamo i lavori. Chi aveva problemi prima ha riaggiornato Concilium? Bene.
PUNTO
9



PROPOSTA DI LEGGE STATALE DA TRASMETTERE AL PARLAMENTO NAZIONALE, AI SENSI DELL'ARTICOLO 121 DELLA COSTITUZIONE DAL TITOLO: "MODIFICA AL DECRETO LEGISLATIVO 18 AGOSTO 2000, N. 267 "TESTO UNICO DELLE LEGGI SULL'ORDINAMENTO DEGLI ENTI LOCALI" E DISPOSIZIONI INTEGRATIVE IN MATERIA DI ORDINAMENTO DEI SEGRETARI COMUNALI E PROVINCIALI" D'INIZIATIVA DEL CONSIGLIO REGIONALE DEL VENETO. (PROGETTO DI LEGGE STATALE N. 9) APPROVATO (DELIBERAZIONE N. 125/2022)

Relazione della PRIMA Commissione Consiliare
Relatrice: Consigliera Cestaro
Correlatrice: Consigliera Camani

PRESIDENTE

Siamo al punto n. 9), progetto di legge statale n. 9.
Relatrice è la collega Cestaro. Prego, collega Cestaro.

Silvia CESTARO (Zaia Presidente)

Grazie, Presidente.
La figura professionale del segretario comunale ricopre da sempre una funzione di fondamentale raccordo con gli organi elettivi di ciascun Comune in cui prestano il servizio, allo scopo di assicurare l'ordine e la continuità dei servizi, garantiti dagli Enti locali e a beneficio della collettività tutta. Un ruolo indissolubilmente legato a quello del Sindaco che nomina il segretario. Tuttavia, la posizione giuridicamente disomogenea che collega il segretario comunale in un rapporto di servizio con il Comune, ma al contempo anche in un rapporto di lavoro dipendente che intercorre, invece, con lo Stato attraverso il Ministero dell'interno, alla luce delle recenti novità normative e alla contingente situazione economica del Paese, impone un necessario ripensamento di questa figura. Infatti, le passate riforme strutturali dell'ordinamento che hanno coinvolto gli Enti territoriali nel loro insieme sono di rado state accompagnate da altrettante efficaci misure di armonizzazione ed adeguamento normativo, cosicché da creare i presupposti per una valutazione d'insieme negativa sull'impatto della regolamentazione anche per la disciplina vigente afferente i segretari comunali.
Va tenuto presente che, se da un lato con la riforma del Titolo V è stata riconosciuta all'Ente locale l'autonomia di spesa ed autonomia di entrata, al contempo sono venute meno o quanto meno ridimensionate le risorse derivanti dai trasferimenti dello Stato. Si considerino, inoltre, le riforme successivamente intervenute concernenti l'introduzione nel nostro ordinamento del principio del pareggio di bilancio ed in seguito dell'equilibrio tra entrate e spese. Il tutto ancora una volta accompagnato da una crisi economico-sociale che ha colpito in primo luogo le Amministrazioni locali, tradottasi in alcuni casi in leggi finanziarie ulteriormente limitanti nei confronti degli Enti locali e dei suoi amministratori dei singoli Comuni per quanto riguarda la voce attinente al trasferimento delle risorse statali.
Per i Comuni, soprattutto quelli di piccole dimensioni, l'onere della nomina del segretario comunale, al netto dell'importanza rivestita da questa figura per l'ordinaria e straordinaria amministrazione dell'Ente, rappresenta ormai un onere non sempre sostenibile da un punto di vista economico per il bilancio, alla quale gli Enti locali cercano di sopperire in modo variabile attraverso convenzioni con altri Comuni, scavalchi e altre forme, magari la nomina del vicesegretario, che comportano, però, limitazione all'operatività.
Detto altrimenti, il ruolo e le funzioni esercitate dal segretario integrano una prestazione lavorativa integralmente organica all'Ente e alle sue finalità, alla quale le Amministrazioni locali non possono rinunciare in quanto obbligate per legge ad avvalersi di una simile professionalità. Ad ogni Comune è lasciato, quindi, l'obbligo di provvedere autonomamente a questa esigenza, ascrivendolo nel capitolo di spesa riservato al personale dipendente. Si consideri sul punto, come sollevato da recenti rimostranze sindacali, che sono ormai frequenti i casi in cui gli stessi Enti locali non riconoscono la retribuzione di risultato o la maggiorazione di posizione a favore del segretario, con inevitabili ripercussioni al già grave problema della carenza di segretari comunali in tutto il territorio nazionale.
In sintesi: non è più eludibile l'avvio di un percorso di riforma che, da un lato, porti ad un'allocazione contabile delle spese di retribuzione del segretario comunale diversa da quelle per il personale dipendente degli Enti locali e, dall'altro, cerchi di individuare nuove soluzioni per consentire ad ogni Amministrazione locale di avvalersi di figure di segretario comunale o quantomeno di potersi avvalere, nelle situazioni di emergenza, del vicesegretario.
Nella seduta di presentazione del progetto sono state espresse su questo tema diverse esigenze, anche quelle relative ai profili connessi e funzionali, quali in particolare il tema della disciplina del regime di convenzione ed i limiti della sua attuale applicazione, al fine di individuare soluzioni che consentano di valorizzare gli esiti degli ultimi concorsi per l'accesso alla figura di segretario comunale con l'inserimento di nuove figure di segretario nella fascia professionale di accesso alla carriera, rinnovando l'attuale disciplina delle convenzioni di segreteria tra Comuni che, come attualmente strutturata, vanifica l'inserimento di tali figure, atteso che prevede che la classe di segreteria delle convenzioni viene determinata in base ai Comuni convenzionati, quindi in base al numero degli abitanti.
I conseguenti approfondimenti hanno portato alla presentazione di due emendamenti in materia in Prima Commissione, che hanno dato poi voce all'ultima versione, che è passata in Commissione il 27 aprile, se non erro.
In particolare, all'articolo 1 nell'apportare, come da testo presentato, una modifica all'articolo 97, che quindi andava a lavorare sul Testo Unico degli Enti locali (TUEL), stabilendo che il contratto relativo al rapporto di lavoro del segretario viene stipulato al di fuori della dotazione organica ed è integrato, in sede emendativa, con l'espressa previsione che i relativi oneri non concorrono a definire il tetto di spesa disponibile per il personale dipendente.
L'articolo 2, riformulato sotto il profilo tecnico ed integrato, al fine di recepire le osservazioni emerse in sede di esame, viene ad indicare due principali punti. In particolare trattasi: della previsione di soluzioni avanzate di aggiornamento e specializzazione degli iscritti all'Albo dei segretari comunali e provinciali; della previsione che per il segretario iscritto nella fascia iniziale di accesso a carriera venga contemplata la possibilità di assumere, in regime di convenzione, la titolarità di ulteriori sedi della stessa fascia professionale, senza tuttavia superare il tetto complessivo di popolazione residente della fascia immediatamente successiva; nonché della previsione, ma limitatamente al compimento di atti afferenti il ciclo di programmazione e bilancio, in ordine alla possibilità di ricorrere a un avvocato iscritto all'Ordine e inserito in un elenco tenuto dall'Agenzia autonoma per la gestione dell'Albo dei segretari comunali. In più, viene richiesta anche la possibilità di effettuare dei corsi in e-learning. Questo perché i nostri territori, che si trovano molto lontani rispetto a Roma, trovano difficoltà a mandare persone che possono essere interessate a portare avanti il ragionamento di fare il segretario comunale in quanto devono lasciare il lavoro, devono trasferirsi in una città molto lontana, hanno degli oneri importanti, quindi rinunciano. Pertanto, la possibilità di avere l'accesso a questi corsi in e-learning potrebbe permettere di ampliare quantomeno la capacità nostra di accedervi.
Nel corso di questi mesi vi è stato un ulteriore sviluppo, ovvero il Ministero ha deciso di aprire a nuovi segretari. Pertanto, anticipo già in questa presentazione che ci sarà un emendamento da parte della collega Brescacin che va a stralciare la lettera c) del comma 1 dell'articolo 2. Questo perché si ritiene che non sia più necessario l'intervento di un Albo speciale fatto da avvocati amministrativisti che vadano a sopperire alla mancanza dei segretari comunali. Bisogna, invece, cercare di ottimizzare la presenza dei segretari stessi e provare a dare una giusta risposta ai nostri Enti locali.
Grazie.

PRESIDENTE

Grazie a lei.
Correlatrice è la collega Camani. Prego, collega.

Vanessa CAMANI (Partito Democratico Veneto)

Grazie, Presidente.
Intervengo molto brevemente considerato che il progetto di legge statale in oggetto è stato in maniera esaustiva introdotto e spiegato dalla relatrice, con la quale c'è stato anche un lavoro di collaborazione e integrazione rispetto a questa proposta, dunque dico fin da subito che il risultato finale mi sembra sia in grado di raccogliere le sollecitazioni che sono arrivate dalle professionalità, ma anche dalla discussione che è emersa nella sede della Commissione competente.
Naturalmente – lo dico anche perché rimanga agli atti – stiamo parlando di un atto legislativo che, in realtà, si rivolge al Parlamento, perché la materia è di competenza statale, dunque stiamo compiendo pressoché poco più di un auspicio. Però, visto che a breve avremo un Governo nuovo, sono certa che potrebbe essere l'occasione anche per arrivare più facilmente e più direttamente all'approvazione di questo intervento normativo, che in realtà è molto semplice, perché si compone esclusivamente da un intervento che riguarda il decreto legislativo n. 267/2000 (Testo Unico degli Enti locali) e da una "integrazione" ad un regolamento nazionale. Dunque, dal punto di vista tecnico non è un intervento così poderoso, ma è una modalità di soluzione di alcune questioni che sono rilevanti soprattutto per i Comuni di piccole e piccolissime dimensioni, in particolare in riferimento all'attività che il segretario comunale svolge presso questi Enti quale figura fondamentale in riferimento alla qualità dell'attività amministrativa e come relazione tra la parte più tecnica e la parte più politica delle Amministrazioni locali.
Sinteticamente le questioni che si provano ad affrontare con questo PDLS sono due. La prima è una questione di natura prettamente economica. Pur essendo, infatti, il segretario comunale una figura che gli Enti locali sono obbligatoriamente chiamati a reclutare per garantire la regolarità tecnica e contabile degli atti che gli amministratori assumono, è comunque una figura che ha un costo economico molto rilevante in riferimento al bilancio dell'Ente, tanto che molto spesso, per poter sopperire a questa spesa, i Comuni utilizzano strumenti come la convenzione o l'ingaggio a scavalco per poter "risparmiare" e condividere questo tipo di spesa per il personale con altri Enti. Però, ovviamente, anche queste soluzioni tecniche non sempre sono sufficienti per consentire ai Comuni, soprattutto a quelli molto piccoli, di poter far fronte a questa spesa.
Chiediamo, dunque, che la legge sia modificata nel senso, appunto, di escludere il costo del segretario comunale dai tetti di spesa per il personale dei Comuni, soprattutto di fronte all'oggettiva evidenza che, da un lato, la riduzione progressiva delle risorse a disposizione dei Comuni e, dall'altro lato, la progressiva riduzione dei tetti di spesa per il personale hanno reso questa difficoltà sempre maggiore nel tempo.
La seconda questione che si prova ad affrontare è quella di facilitare soprattutto i Comuni molto piccoli, cioè con meno di 3.000 abitanti, a poter avere la disponibilità di queste figure professionali. Come sapete, infatti, i segretari comunali hanno una carriera definita a fasce, a cui corrispondono sedi di segreteria crescenti in termini di popolazione. Vediamo segretari comunali di fascia A, B e C. In particolar modo le fasce di professionalità di fascia B e C, che sono quelle che dovrebbero essere utilizzate dai Comuni piccoli e piccolissimi, erano figure particolarmente carenti. È vero che nel frattempo sono state effettuate procedure concorsuali importanti per centinaia e centinaia di posizioni, quindi diciamo che la parte della carenza della figura dovrebbe essere, da qua ai prossimi mesi, risolta con l'introduzione nel "mercato" di nuove figure professionali.
Rimane, però, una questione rilevante sempre dal punto di vista della spesa economica. In forza, infatti, dei regolamenti vigenti, nel momento in cui un Comune piccolissimo, cioè con meno di 3.000 abitanti, avesse scelto di utilizzare la figura di segretario comunale in convenzione o a scavalco, avrebbe dovuto rivolgersi a figure professionali della fascia di popolazione corrispondente alla somma delle popolazioni di tutti i Comuni coinvolti nella convenzione. Con questa modalità si arriva, ovviamente, al paradosso che, pur essendo io un Comune piccolo, pur non avendo abbastanza risorse per avere un unico segretario comunale che segua il mio Comune, pur provando a utilizzare strumenti amministrativi, come lo scavalco o la convenzione, che mi consentono di spalmare il costo e di condividerlo con altri Comuni, dovrei comunque rivolgermi a figure professionali inserite in fasce e categorie superiori a quella di corrispondenza del mio Comune e, dunque, dovrei comunque pagare il surplus per la fascia superiore.
Chiediamo, quindi, di intervenire anche da questo punto di vista per stabilire che, per Comuni che hanno meno di 3.000 abitanti e che dunque possono, a norma di legge, ricorrere a Segretari comunali di cosiddetta fascia C, anche se utilizzano la formula della convenzione con più Comuni piccoli, possa prevalere, come criterio per l'individuazione della fascia del Segretario, quello del numero di abitanti del singolo Comune, non la somma degli abitanti dei Comuni in convenzione.
Anche questa mi sembra una proposta di buonsenso, che risolve un problema importante in maniera molto semplice.
Chiudo anticipando che mi convince anche la proposta emendativa presentata dalla consigliera Brescacin, se non ricordo male, che prevede di stralciare dal testo la possibilità di ricorrere, per le funzioni previste dal Testo Unico in riferimento ai Segretari comunali, a degli avvocati. Era una soluzione tecnica che avevamo immaginato prima che venissero banditi nuovi concorsi e nuove formule di reclutamento per nuovi Segretari comunali. Direi che ora il tema della carenza fisica di queste figure professionali dovrebbe essere superato, quindi mi sembra intelligente e di buonsenso evitare di proporre anche questo allargamento.
Concludo la relazione anticipando ovviamente i ringraziamenti alla relatrice, che ha raccolto le indicazioni emerse dalla Commissione, e a tutti i Commissari che hanno partecipato alla redazione di questo progetto di legge, per annunciare anche il voto favorevole sia sull'emendamento che sul provvedimento.
Grazie, Presidente.

PRESIDENTE

Grazie a lei. È un tema di assoluta attualità, che vede molti dei nostri Comuni in grande difficoltà per trovare figure adeguate.
Collega Venturini, prego.

Elisa VENTURINI (Forza Italia - Berlusconi - Autonomia per il Veneto)

Grazie, Presidente.
In quest'Aula siedono parecchi amministratori, Consiglieri che hanno avuto l'opportunità di ricoprire ruoli nei Comuni, come Sindaci, come Assessori, come Consiglieri, e che hanno capito l'importanza e quanto preziosa sia la figura del Segretario comunale. Una figura che fornisce assistenza ai Sindaci e che, per quanto sia obbligatoria, in realtà è una figura necessaria, che dà un sostegno fondamentale all'amministratore che vuole gestire e trovare delle soluzioni ai problemi che ogni giorno un Sindaco deve affrontare da un punto di vista tecnico e amministrativo.
L'Associazione dei Comuni del Veneto si è fatta carico in questi anni, però, della richiesta che proviene dagli amministratori che si sono trovati nella carenza di Segretari comunali, e ha cercato nelle varie sedi di far presente questo problema, che ha assunto dei profili di cronicità, perché da anni si rileva questa mancanza di una figura fondamentale per lo svolgimento dell'attività, anche ordinaria, amministrativa.
Si è cercato di mettere in evidenza soprattutto due questioni, una procedurale e l'altra economico-finanziaria. Quella procedurale è la lentezza dei corsi/concorsi per individuare la figura dei Segretari comunali. L'altra è una questione finanziaria, economica, che interessa i Comuni, soprattutto i piccoli Comuni, nel fronteggiare una spesa che spesso non riescono a sostenere, perché, per avere efficacia, anche la figura del Segretario richiede una presenza di ore che sia adeguata. Poche ore rendono superflua l'attività del Segretario. Quindi, a fronte di questo, si sono messi in evidenza questi problemi e in varie circostanze si è fatto presente il tema.
Questo progetto di legge sicuramente è utile in questa fase, perché fornisce delle soluzioni tecniche che sono di buonsenso e che cercano di andare incontro a queste criticità che negli anni sono state fatte presenti e che abbiamo cercato, in qualche maniera, anche come amministratori, di far presente a tutti i livelli.
Noi sosteniamo questo progetto di legge perché riteniamo che possa dare veramente un contributo in senso positivo per aiutare i nostri Sindaci e i nostri amministratori che tutti i giorni devono gestire i loro Comuni fronteggiando tantissime difficoltà.

PRESIDENTE

Grazie, collega Venturini.
Ci sono altri interventi?
Il punto sugli emendamenti lo avete già fatto o bisogna farlo? È una cosa abbastanza leggera, mi pare. Un minuto di sospensione per fare il punto sugli emendamenti.
La Seduta è sospesa alle ore 15.47
La Seduta riprende alle ore 15.48

PRESIDENTE

Andiamo avanti con l'articolato. Preparate Concilium, colleghi.
Siamo sull'articolo 1.
Non vedo interventi.
Metto in votazione l'articolo 1.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Andiamo all'articolo 2.
Emendamento n. B0001, presentato dalla consigliera Brescacin, articolo 2, comma 1, lettera c), soppressivo, che prevede:
È abrogata la lettera c) del comma 1 dell'articolo 2.
L'emendamento n. B0001 è già stato illustrato nella discussione sia da parte della relatrice che da parte della correlatrice.
Collega Brescacin, prego.

Sonia BRESCACIN (Zaia Presidente)

Grazie, Presidente.
La figura del segretario comunale è una figura che ha visto mutare in modo profondo, nel corso degli ultimi quindici anni, quello che è stato il suo ruolo e i compiti all'interno dell'Ente locale. Fondamentale per la configurazione anche dell'attuale ruolo del segretario comunale è stata la riforma Bassanini del 1997. Tra i ruoli che il segretario comunale oggi svolge all'interno degli Enti locali vi è certamente quello della funzione di assistenza giuridico e amministrativa agli Organi dell'Ente, in particolar modo Consiglio comunale, Giunta e Sindaco, in ordine alla conformità dell'azione amministrativa.
Il concetto di conformità di azione amministrativa differisce molto da quello di legittimità di cui parlava la vecchia legge del 1942, per cui è superata l'epoca in cui il segretario comunale limita le proprie funzioni e il proprio ruolo a un controllo sugli atti, ovvero a una verifica di conformità di un atto alle leggi, allo statuto e ai regolamenti, ma attua un controllo in via generale della conformità di tutta l'azione amministrativa. Si caratterizza, quindi, come un trait d'union tra dirigenti e Organi dell'Ente, come un elemento di sintesi tra la sfera gestionale e quella politica e come un elemento importantissimo per la realizzazione degli obiettivi del Sindaco e della Giunta attraverso un'azione condotta dalle strutture amministrative, nel rispetto fondamentale e imprescindibile delle regole.
Se concordiamo con questa impostazione del ruolo del Segretario comunale, è importante, quindi, proporre misure che vadano nel senso di sostegno della figura dei segretari comunali e dei segretari provinciali come una figura centrale nel funzionamento degli Enti locali che, assicurando la direzione apicale degli Enti, garantiscono anche servizi efficienti ai cittadini.
Il vero problema oggi è quello che avete espresso negli interventi precedenti, e cioè che usciamo da anni di restrizioni, di blocco del turnover, di tetti di spesa imposti agli Enti locali. È stato imposto un sistema di "dimagrimento" non soltanto nella figura dei segretari comunali, ma di tutte le funzioni del personale che opera all'interno degli Enti. Penso, invece, che dobbiamo dare un respiro diverso e ulteriore agli Enti locali di tutte le province della nostra regione, anche per poter dare corso a quelle che sono le nuove opportunità che vedono gli Enti locali protagonisti, non da ultimo il sempre citato PNRR, ma anche il tema della digitalizzazione della pubblica amministrazione a favore dei cittadini e delle imprese.
Il tema della carenza dei segretari comunali è stato, nell'ultimo periodo, anche oggetto di una serie di interventi normativi che hanno aumentato la presenza dei corsi-concorsi che vengono svolti a livello nazionale per abilitare i segretari da inserire poi negli Enti locali, che hanno previsto anche percorsi di valorizzazione per coloro che sono già dipendenti delle pubbliche amministrazioni che decidono di avviarsi a questa carriera e che hanno dato un profilo diverso e un utilizzo diverso rispetto alle interpretazioni e alle applicazioni fatte negli anni precedenti al tema delle fasce A, B e C, questione che abbiamo trattato prima, con i limiti di abitanti previsti per l'assunzione degli incarichi da parte dei segretari comunali.
Questo è l'intervento, questa è la motivazione alla base dell'emendamento presentato. Grazie.

PRESIDENTE

Grazie a lei.
Non vedo altri interventi.
Metto in votazione l'emendamento n. B0001. Parere del relatore favorevole.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Metto in votazione l'articolo 2, come emendato.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Passiamo all'articolo 3.
Metto in votazione l'articolo 3.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Andiamo all'articolo 4.
Metto in votazione l'articolo 4.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Passiamo alla votazione finale.
Ci sono dichiarazioni di voto? Collega Cestaro, prego.

Silvia CESTARO (Zaia Presidente)

Grazie, Presidente.
Annunciando il voto favorevole, vorrei ringraziare sia i colleghi di Commissione, con i quali abbiamo portato avanti questo ragionamento sui segretari comunali, sia i colleghi che oggi hanno voluto appoggiare questo PDLS. Inoltre, vorrei rivolgere un auspicio al nostro collega che probabilmente a breve andrà a sedere a Roma, il Senatore, che adesso vedo impegnato in altre cose... Non era molto attento, evidentemente. Dicevo, vorrei rivolgerle l'auspicio che tra le prime azioni di Governo che porterà avanti ci sia attenzione a questo tipo di problematiche che riguardano tutti i nostri Comuni.
Grazie a tutti.

PRESIDENTE

Grazie a lei.
Non ci sono altri interventi.
Sappiamo a chi rivolgere le nostre istanze.
Metto in votazione il PDLS n. 9, come emendato.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
PUNTO
10



MOZIONE PRESENTATA DAI CONSIGLIERI CAMANI, BIGON, MONTANARIELLO, GIACOMO POSSAMAI, ZANONI, ZOTTIS E BALDIN RELATIVA A "GUERRA IN UCRAINA, EMERGENZA PROFUGHI. SOSTENERE I COMUNI NELL'ACCOGLIENZA, IN PARTICOLARE DEI MINORI NON ACCOMPAGNATI.". (MOZIONE N. 283) APPROVATA (DELIBERAZIONE N. 126/2022)

PRESIDENTE

Andiamo al punto n. 10). Signori, attenzione, iniziamo con le mozioni.
Mozione n. 283, a firma della consigliera Camani ed altri.
Collega Camani, prego.

Vanessa CAMANI (Partito Democratico Veneto)

Grazie, Presidente.
Si tratta di una mozione molto datata, dato che risale a marzo di quest'anno, quindi di diversi mesi fa, che provava a porre un tema urgente in quella fase, e cioè il fatto che nei giorni e nelle settimane immediatamente successive all'invasione dell'Ucraina da parte della Russia del presidente Putin si era mobilitata, ovviamente, una folla umana che da quei territori arrivava anche nel nostro Paese in fuga dalla guerra. In quel caso nel nostro Paese, come in tutti gli altri Paesi, in particolar modo quelli europei, che hanno accolto i profughi in fuga dalla guerra, si è determinata la questione legata all'accoglienza in particolar modo dei profughi minori non accompagnati. Sono decine di migliaia i bambini in fuga dalla guerra in Ucraina arrivati in Italia in quei mesi che hanno trovato accoglienza nell'emergenza, ma che non sono stati inseriti negli ordinari percorsi di protezione che la normativa prevede per i minori stranieri non accompagnati che arrivano nel nostro Paese.
Il fenomeno di cui vi sto parlando è stato, peraltro, confermato dal dottor Caramel, Garante per i diritti dei minori, proprio nel corso di un'audizione svolta durante una seduta della Prima Commissione, che ci ha testimoniato come lo spirito di accoglienza e lo spirito umanitario che hanno animato gli italiani e i veneti nelle ore immediatamente successive all'arrivo dei profughi ucraini in Italia abbiano paradossalmente determinato il fatto che moltissimi di questi bambini venivano ospitati in maniera assolutamente volontaria e gratuita dalle famiglie italiane e venete, ma uscivano, di fatto, in questo modo dai percorsi di vigilanza e controllo a cui, ovviamente, lo Stato italiano è tenuto per garantire e tutelare la salute dei minori non accompagnati che arrivano nel nostro Paese.
Come spesso accade, questo evento ha finito per rovesciarsi, sia dal punto di vista della responsabilità che dal punto di vista economico, sugli Enti locali, cioè sull'ultima frontiera di interfaccia tra i problemi quotidiani e urgenti dei cittadini e le Istituzioni. I Comuni si sono, dunque, trovati a dover affrontare delle richieste di intervento anche di natura economica rispetto a queste famiglie che ospitavano i minori non accompagnati, senza poter accedere alle risorse straordinarie che questi interventi avrebbero richiesto.
Dicevo all'inizio che questa è una mozione datata in quanto ha diversi mesi, perché in realtà il Governo è già intervenuto – il Governo precedente, intendo – per aumentare la dotazione del Fondo nazionale per i minori non accompagnati, nonché nella modalità di erogazione dei trasferimenti dallo Stato ai Comuni. Occorre aggiungere che, nel frattempo, anche le modalità di registrazione e di controllo della salute e delle condizioni dei minori non accompagnati hanno avuto una svolta positiva. Quindi, una serie di emergenze che sollevavamo a marzo 2022, quando abbiamo presentato questa mozione, è stata certamente superata. Credo, però, che l'argomento di come gestire l'integrazione nelle nostre comunità sia dal punto di vista economico che dal punto di vista sociale e culturale, anche alla luce del permanere dello stato di conflitto in Ucraina, sia ancora un argomento che deve stare al centro della nostra attenzione.
Con questa mozione, dunque, pur essendo cambiate le condizioni di premessa più generale, chiedo alla Giunta di impegnarsi affinché in sede di Conferenza Stato-Regioni o Conferenza Unificata gli Enti locali continuino ad avere le risorse necessarie per affrontare l'emergenza dei bambini stranieri non accompagnati, che ora non arrivano più soltanto per risolvere l'emergenza della guerra esplosa, ma che ormai si stanno stabilendo qua, hanno cominciato a frequentare gli anni scolastici nelle nostre scuole, visto che sembra che la guerra durerà ancora parecchio, e di sollecitare il Governo a continuare ad aumentare l'erogazione delle risorse necessarie per affrontare questa emergenza.
Grazie, Presidente.
Assume la Presidenza
Il Vicepresidente Nicola Ignazio FINCO

PRESIDENTE

Grazie a lei, collega.
Consigliere Piccinini, prego.

Tomas PICCININI (Veneta Autonomia)

Grazie, Presidente.
Anche questa è una mozione datata, ma ancora attuale, perché in parte è stata assorbita dalla legge sul fotovoltaico.

PRESIDENTE

Collega, siamo alla mozione n. 283.
Ci sono altre richieste di intervento su questa mozione? Se non ci sono altre richieste di intervento, passerei alla votazione.
La collega Baldin chiede di sottoscrivere la mozione.
Collega Piccinini, vuole intervenire su questo? Okay, è un problema di informatica.
Ci sono altre richieste di intervento?

Vanessa CAMANI (Partito Democratico Veneto)

Scusi, Presidente, accolgo la richiesta di sottoscrizione della consigliera Baldin.

PRESIDENTE

Va bene.
Metto in votazione la mozione n. 283.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Registriamo il voto favorevole del consigliere Finco, che ha alcuni problemi con l'informatica.
PUNTO
11



MOZIONE PRESENTATA DAL CONSIGLIERE PICCININI RELATIVA A "UTILIZZO DI SUOLO GIÀ URBANIZZATO PER INSTALLAZIONE DI IMPIANTI SOLARI FOTOVOLTAICI UBICATI A TERRA". (MOZIONE N. 294) APPROVATA (DELIBERAZIONE N. 127/2022)

PRESIDENTE

Passiamo al punto successivo, la mozione n. 294, presentata dal consigliere Piccinini.
Prego, collega Piccinini.

Tomas PICCININI (Veneto Autonomia)

Grazie, Presidente.
Anche questa è una mozione datata, ma ancora attuale, perché in parte è stata assorbita dalla legge sul fotovoltaico.
La crisi legata al conflitto russo-ucraino ha aggravato il problema dell'autosufficienza energetica italiana, rendendo necessaria un'accelerazione e una riflessione sulle politiche energetiche e, al contempo, uno sforzo importante a sostegno della filiera agricola.
Ora come non mai l'aumento esponenziale dei costi dell'energia ha reso indispensabile velocizzare gli interventi di transizione energetica, dando impulso allo sviluppo e alla valorizzazione delle energie rinnovabili con l'installazione di impianti solari fotovoltaici ubicati a terra e con l'esclusione di tutte le aree individuate dal PTRC come non idonee perché a elevata utilizzabilità agricola.
Per evitare, dunque, che crei contrasto tra l'installazione di impianti fotovoltaici e, contestualmente la preservazione del suolo per l'esercizio dell'attività agricola, si propone alla Giunta di incentivare gli impianti fotovoltaici con moduli ubicati a terra in luoghi già oggetto di consumo di suolo, oppure dismessi o inutilizzabili, recependo la normativa sui crediti edilizi e la rinaturalizzazione per quanto compatibile e promuovendo incentivi a sostegno dell'installazione, ad esempio, a sostegno dell'acquisto di accumulatori, che costituiscono circa il 50% del costo dell'impianto fotovoltaico sui tetti residenziali e sui capannoni industriali.

PRESIDENTE

Grazie, collega Piccinini.
Qualche collega vuole intervenire? Collega Lorenzoni, se si prenota, per cortesia, le do la parola. Prego.

Arturo LORENZONI (Gruppo Misto)

Grazie, Presidente.
Ringrazio il collega Piccinini per aver sollevato questo tema, che, se quando ha presentato la sua mozione era caldo, oggi è caldissimo. Però, devo dire che è un po' scontata come mozione, nel senso che ritengo che dobbiamo spingere quest'Aula a caldeggiare gli investimenti nel campo del solare a prescindere. Io credo che tutti quelli che sono compatibili con le norme debbano essere spinti e dobbiamo creare gli strumenti perché investitori privati o investitori pubblici realizzino gli impianti. L'abbiamo già detto in quest'Aula: se si fossero dotate le strutture pubbliche di impianti fotovoltaici un anno fa, il risparmio di quest'anno avrebbe pagato l'investimento almeno per il 60%. Questo è sorprendente, perché oggi stiamo vivendo prezzi veramente fuori da qualsiasi aspettativa, ma anche da qualsiasi logica.
Benissimo la mozione, quindi, ma secondo me deve essere più spinta nel sostenere gli investimenti in tutti quegli spazi, a terra, sugli edifici, sugli spazi urbanizzati, sugli spazi degradati, ma anche sugli spazi che le norme consentono di utilizzare per la produzione di energia. È l'unico modo che abbiamo per uscire da questa situazione di impasse, se non vogliamo fare compromessi pesanti dal punto di vista della politica, dal punto di vista dei diritti, dal punto di vista dei valori che la nostra società democratica occidentale ha messo in campo nell'ultimo secolo. Per cui, io credo che sia vitale questo tipo di investimenti e che questa mozione debba essere integrata con l'auspicio che gli investimenti vengano fatti in tutte le modalità ammesse dalla legge di oggi e da quelle che lo saranno dalla legge di domani, che mi auguro riesca a intercettare meglio le esigenze di svolta energetica del nostro Paese.
La ringrazio, dunque, della mozione, con l'auspicio che la si possa integrare presto con qualcosa di più efficace per indirizzare gli investimenti.

PRESIDENTE

Grazie, collega Lorenzoni.
Consigliera Ostanel, prego.

Elena OSTANEL (Il Veneto che Vogliamo)

Grazie, Presidente.
Io voterò a favore della mozione, però ci tengo a lasciare a verbale una mia riflessione.
È esattamente la proposta emendativa che avevo fatto quando abbiamo approvato il progetto di legge sul fotovoltaico e che è stata bocciata dalla maggioranza. Quindi, davvero, quando votiamo una mozione – non lo dico a lei, Consigliere, ovviamente – verifichiamo se ciò che mettiamo nelle mozioni che poi votiamo ha una ricaduta reale. Del resto, se io guardo a quello che abbiamo votato, invece, il giorno dell'approvazione del progetto di legge, se i miei emendamenti sono stati bocciati, forse non c'è la volontà politica di fare quello che dice la sua mozione. Solo per chiarire il fatto che da quando noi abbiamo votato quel progetto di legge ad oggi – l'abbiamo visto sui giornali – tantissime richieste di impianti sono arrivate nei vari Comuni. Quindi, una reale mappatura del consumo di suolo agricolo e della relativa produzione di energia, come è necessario che sia, come diceva anche il consigliere Lorenzoni, penso sia la cosa che dovremmo fare.
Intervengo, pertanto, per ribadire, cogliendo l'opportunità della mozione, senza chiederne nessuna modifica, ma per discuterne in Aula, che prima o poi dovremo davvero fare quel monitoraggio che in quel progetto di legge avevamo inserito, perché io credo sia interesse di tutti, indipendentemente dalla maggioranza o minoranza a cui apparteniamo, andare a vedere cosa sta succedendo. D'altronde, noi abbiamo approvato una norma, ma non è detto che la norma che abbiamo approvato stia raggiungendo gli obiettivi che ci si era prefissi.
È un tema centrale, è un tema importante. Produzione di energia e non consumo di suolo agricolo possono, io credo, stare insieme, ma forse non sta succedendo esattamente così nella pratica.

PRESIDENTE

Grazie, collega.
Ci sono altre richieste di intervento? Non ci sono altre richieste.
Metto in votazione la mozione n. 294.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
La mozione n. 291 è presentata dal consigliere Razzolini, che però non è presente.
PUNTO
13



MOZIONE PRESENTATA DAI CONSIGLIERI BALDIN, BIGON, ZOTTIS, ZANONI, GUARDA, LORENZONI, OSTANEL, PICCININI E BARBISAN RELATIVA A "GARANTIRE L'ACCESSO ALL'INTEGRAZIONE SCOLASTICA MEDIANTE RICONOSCIMENTO DEL SERVIZIO DI ASSISTENZA ALLA COMUNICAZIONE ANCHE A FAVORE DEGLI STUDENTI CHE NE NECESSITINO PERCHÉ AFFETTI DA DISABILITÀ DERIVANTI DA MALATTIE RARE O ULTRARARE, INTEGRANDO LE LINEE GUIDA (ALLEGATO A) DI CUI ALLA DGR N. 573 DEL 9 MAGGIO 2019". (MOZIONE N. 293) APPROVATA (DELIBERAZIONE N. 128/2022)

PRESIDENTE

Passiamo, quindi, alla mozione successiva, la n. 293, presentata dai consiglieri Baldin, Bigon, Guarda ed altri.
Collega Baldin, prego.

Erika BALDIN (Movimento 5 Stelle)

Grazie, Presidente.
Ringrazio i colleghi che hanno voluto sottoscrivere questa mozione, che tocca un tema molto delicato e importante, vale a dire il servizio di assistenza alla comunicazione a favore dei più fragili, studenti bambini o ragazzi che presentano disabilità di tipo sensoriale e non. Il tema è un po' tecnico perché tocca delle DGR e delle leggi nazionali, per cui in sintesi cercherà di elencarvi i punti salienti di questo tema.
L'articolo 13 della legge n. 104, che tutti conosciamo, prevede che nelle scuole di ogni ordine e grado ci sia l'obbligo per gli Enti locali di fornire l'assistenza per l'autonomia e la comunicazione personale degli alunni con handicap fisici o sensoriali, e per questo sono garantite attività di sostegno mediante l'assegnazione di docenti specializzati. Però, la tradizionale applicazione di questo istituto ha avuto nel tempo come principali destinatari della norma gli studenti, sì, con deficit di comunicazione, ma la cui incapacità comunicativa derivasse da handicap di udito, vista e parola, quindi handicap sensoriali tradizionali, con ciò escludendo di fatto dall'accesso al diritto quegli alunni o studenti che per disabilità diverse da quelle strettamente sensoriali avessero, comunque, una difficoltà grave nella comunicazione, quindi tale da necessitare di un assistente alla comunicazione.
Oggi la competenza della disciplina è passata in capo alla Regione del Veneto, che assicura lo svolgimento del servizio di assistenza alla comunicazione solo a favore di alunni o studenti con disabilità della vista e dell'udito, quindi sordi e ipoacusici, ciechi e ipovedenti, perciò deve essere integrata e aggiornata per ricomprendere gli studenti con disabilità non sensoriale o in senso non tradizionale. Quindi, sono destinatari di questo servizio alunni o studenti con disabilità della vista e dell'udito frequentanti la scuola dell'infanzia, la scuola primaria e la scuola secondaria di primo e secondo grado, residenti nel territorio della ULSS, che abbiano una certificazione di disabilità sensoriale. Ma proprio per quello che vi dicevo, sono esclusi dal diritto all'assistenza alla comunicazione tutti gli alunni, quindi quelli frequentanti la scuola dell'infanzia, la scuola primaria e la scuola secondaria di primo e secondo grado, con una disabilità non di tipo sensoriale, quindi vista e udito, ma di altra natura.
Mi riferisco, in particolare, a un caso che si è verificato nel bellunese, dove l'ULSS n. 1 Dolomiti non ha potuto procedere all'istruttoria della domanda inoltrata dalla famiglia in quanto la disabilità del bambino non apparteneva alla disabilità sensoriale uditiva o visiva. Questo bambino è affetto da una malattia rara, la sindrome di Phelan-McDermid. C'è anche un referto di neuropsichiatria infantile che certifica l'utilità o l'indispensabilità dell'affiancamento a scuola di un assistente alla comunicazione.
Per le malattie rare c'è un testo unico nazionale che prevede una bassa prevalenza, ovvero meno di 5 individui su 10.000, per definirsi malattia rara e una ancor più bassa prevalenza per le malattie ultrarare, ovvero 1 individuo su 50.000. Questo testo unico, chiaramente, si può sempre modificare o ampliare in base alle necessità che insorgono.
La richiesta che si fa con questa mozione è quella di ampliare i criteri delle linee guida, in particolare specificando che sono altresì destinatari del servizio i soggetti con altre forme di disabilità, anche derivanti da malattie rare o ultrarare, come quelle che ho elencato, anche per gruppi aperti, sulla base della classificazione, del tipo di classificazione, in modo tale da garantire la presenza di assistenti alla comunicazione in tutte le scuole anche per studenti affetti da questo tipo di sensibilità non sensoriale, appunto, malattie rare o ultrarare.

PRESIDENTE

Grazie mille.
Ci sono richieste di intervento su questa mozione? Collega Barbisan, si prenoti.
Si può prenotare con l'applicazione, per cortesia?
Prego, adesso è prenotato.

Fabiano BARBISAN (Gruppo Misto)

Solo per chiedere la sottoscrizione di questa mozione alla consigliera Baldin. Grazie.

PRESIDENTE

Accoglie la richiesta? Perfetto. La mozione è sottoscritta anche dal collega Barbisan.
Mettiamo in votazione la mozione n. 293.
Assume la Presidenza
La Vicepresidente Francesca ZOTTIS
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
è chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
PUNTO
14



RISOLUZIONE PRESENTATA DAI CONSIGLIERI FINCO, CIAMBETTI, PAN, VILLANOVA, BARBISAN, ZECCHINATO E CECCHETTO RELATIVA A "NUOVA ORGANIZZAZIONE DEI TRIBUNALI ORDINARI E DEGLI UFFICI DEL PUBBLICO MINISTERO: È NECESSARIO PROMUOVERE LA REVISIONE DELLA RIFORMA DEL 2012 E IL RIPRISTINO DELLE SEDI GIUDIZIARIE SOPPRESSE". (RISOLUZIONE N. 62) APPROVATA (DELIBERAZIONE N. 129/2022)

PRESIDENTE

Passiamo ora alla risoluzione presentata dai consiglieri Finco, Barbisan, Ciambetti, Pan, Villanova, Zecchinato.
Vicepresidente Finco, prego.

Nicola Ignazio FINCO (Liga Veneta per Salvini Premier)

Grazie, collega.
Ringrazio anche tutti i colleghi che hanno voluto sottoscrivere questa risoluzione che ho ancora presentato nel mese di aprile, in quanto, quando c'era il precedente Governo in carica, si stava discutendo all'interno della Commissione Giustizia, anche in maniera bipartisan, quindi, si stava rivedendo un po' in maniera generale la riorganizzazione dei tribunali, che è stata fatta nel lontano 2012.
È una questione che va avanti ormai da dieci anni. Sapete benissimo che la riforma del 2019 ha previsto nel nostro territorio la soppressione di diverse sedi di tribunali. Stiamo parlando di Bassano del Grappa, di Cittadella, di Este, di Adria, di Castelfranco Veneto, di Conegliano, di Montebelluna, di Chioggia, di Dolo, di Portogruaro, di San Donà di Piave, di Pieve di Cadore, di Legnago, di Soave e di Schio.
Questo, ovviamente, perché, a suo tempo, si pensava di efficientare e migliorare i servizi giudiziari dei territori, ma alla lunga abbiamo visto che dopo dieci anni i servizi non sono assolutamente migliorati, anzi in molte situazioni sono addirittura peggiorati. Tanto è vero che fin dall'anno successivo, dal 2013, alcune Regioni, con capofila la Regione Abruzzo, assieme al Piemonte, alle Marche, alla Puglia, al Friuli Venezia Giulia, alla Campania, alla Liguria, alla Basilicata, alla Calabria addirittura avevano pensato a promuovere un referendum che andava ad abrogare proprio quella riforma della geografia giudiziaria.
Oggi in Parlamento c'è un testo, un testo che è nato su indicazione di alcune Regioni, quindi una proposta di legge regionale che mi sembra sia partita proprio dalla Regione Campania, che è il disegno di legge n. 1948, dove si chiede di rivedere, ovviamente, la geografia giudiziaria, ma soprattutto capire nelle Regioni dove sono state soppresse tutte le sedi distaccate dove c'è la volontà di riaprire determinate sedi di tribunali, ovviamente attraverso una convenzione con le Regioni che lo riterranno opportuno, ovviamente trovando un'intesa sia per i costi del personale che per i costi delle sedi.
Ovviamente, questa è un'iniziativa politica che, come Regione Veneto, vogliamo portare avanti. Voi sapete che c'è stato molto dibattito sul Tribunale della Pedemontana. Oggi noi non sappiamo se questo disegno di legge continuerà con la prossima legislatura, però, sicuramente, se ci sarà la possibilità di rivedere questa benedetta riforma del 2012, vogliamo che la Regione del Veneto sia partecipe, nel senso che possa fare una valutazione se all'interno di questa Regione di tutte le sedi che sono state soppresse si possa decidere se riattivare qualche sede distaccata.
Io, ovviamente, conosco bene la situazione del Tribunale di Bassano del Grappa, una sede nuova, costruita dieci anni fa, su cui sono stati spesi più di 10 milioni di euro e quella sede non è mai stata inaugurata. Oggi è uno stabile abbandonato a sé stesso, dove, purtroppo, finché c'è questa situazione – perché lo stabile ad esempio è di proprietà del Comune, ma i lavori li ha fatti lo Stato – non si sa a cosa destinarlo. Situazioni come queste so che ce ne sono un po' in giro in tutta Italia. Quindi, se veramente il prossimo Governo, il prossimo Parlamento vorrà riprendere in mano questa partita è giusto che la Regione del Veneto possa fare le proprie valutazioni.
Questa è una risoluzione che è stata anche condivisa con il Presidente. Quindi, chiediamo all'Aula, ovviamente, di sostenere questa proposta di legge che è nata da altri Parlamenti regionali, che sicuramente può andare nella direzione di migliorare il sistema giustizia all'interno del nostro Paese.

PRESIDENTE

Grazie, collega.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Montanariello.

Jonatan MONTANARIELLO (Partito Democratico Veneto)

Grazie Presidente.
Collega, credo che sia una mozione condivisibile, anche perché quella volta la norma, che, tra l'altro, devo dirle su alcuni territori, compreso il mio, non è mai stata vista di buon occhio, nasceva con l'idea di tentare di fare un risparmio, di tentare di ridurre la spesa. Però, alla fine, la verità è che si è rivelato che così si vanno solamente a penalizzare i cittadini. Si vanno a penalizzare i cittadini perché comunque sono servizi di meno che arrivano sui territori, sono prestazioni in meno che vengono date ai cittadini che anche gli stessi avvocati, in qualche modo, nella loro difficoltà, alla fine, scaricano sul cittadino, perché l'avvocato è un professionista e al netto della giornata che può allungarsi o meno raggiungendo l'ufficio centrale e non averne uno magari territoriale più vicino, comunque è tutto un costo che alla fine viene scaricato sui cittadini.
Credo sia importante trovare la formula per ridare questo servizio sui territori. Credo sia importante trovare la formula non solo per ridarlo, ma anche perché stia in piedi, perché anche oggi, tra l'altro su questo come Partito Democratico abbiamo scritto un disegno di legge e lo abbiamo depositato per tentare di aiutare i Comuni che oggi, lì dove sono restati alcuni presìdi del Giudice di Pace si sobbarcano una parte di costi e quindi non sempre i Comuni riescono a far fronte a queste spese, in alcuni casi sì, in alcuni casi no. Quindi, la nostra proposta era mirata, nel progetto di legge, a mettere una quota affinché si andasse incontro ai Comuni che sostengono queste spese.
Però, è importante, collega, riprendere questo tema con una visione centrale, perché non ci può essere, su un tema così importante, che alla fine viaggia di pari passo con un servizio che viene dato ai cittadini, il libero arbitrio e il fai da te alle Amministrazioni locali.
Come abbiamo visto, ci sono stati anche casi, due o tre mesi fa, in cui il Presidente del Tribunale ha scritto alle Amministrazioni locali dicendo: "Datemi la gente che dovevate darmi, altrimenti chiudo l'ufficio". Non so se ha visto, c'è stata anche una polemica innescata sui giornali, che in qualche modo è uscita anche sulle televisioni locali, che personalmente ho avuto con il Sindaco del Comune dove risiedo, perché il Presidente del Tribunale ha scritto una lettera, in maniera del tutto palese, dicendo: "Io da domani chiudo l'ufficio. Consideratelo chiuso perché le riunioni che abbiamo fatto non sono servite a dare il servizio che dovevate dare. Il personale che mi avevate promesso non lo avete mandato e in più c'è stato un continuo disservizio e malfunzionamento di pubblico servizio". Cito le parole della lettera: "disservizio e malfunzionamento di pubblico servizio".
Poi, è vero che quando si corre, Presidente, ai ripari, siamo tutti bravi a mettere la toppetta e dire che abbiamo sistemato, ma la verità è una: se non c'è una testa centrale, una visione centrale a dirigere tutto questo, ci troveremo, come in alcuni casi, dove le sensibilità e l'attenzione saranno maggiori nei confronti di questi uffici periferici e magari non si incomberà in alcuni problemi. Magari, Presidente, potrà essere anche che questioni economiche e questioni gestionali portino in qualche modo a mettere in discussione quei presìdi che ci sono e che sono restati ancora sul territorio.
Credo che il buon proposito di questa mozione sia condivisibile. Lavoriamo tutti in quella direzione, a tutti i livelli. Ripeto, abbiamo presentato un progetto di legge, che non è la soluzione, ma serve ad aiutare chi sostiene questi costi. La soluzione è un'altra. È quella di ripensare che ci debba essere anche una struttura di giustizia sui territori, indipendentemente dalle sensibilità, dalle condizioni economiche, dalla visione, dagli spazi e dalle prospettive future dell'Amministrazione di turno, che in qualche modo oggi, lì dove restano questi presìdi, è chiamata a garantire sui costi delle utenze e sulla fornitura del personale.
Quindi, collega, noi ci siamo. Speriamo che prima o poi questa annosa vicenda si chiuda, perché ancora una volta si guarda al risparmio, che non è una cosa malvagia, sarebbe giusto guardarlo, però, in alcuni casi forse, prima di toccare alcuni servizi ai cittadini, sarebbe più interessante andare a fare risparmio dalle altre parti.

PRESIDENTE

Grazie, Consigliere.
Ha chiesto di intervenire il capogruppo Pan.

Giuseppe PAN (Liga Veneta per Salvini Premier)

Velocemente. Ho sottoscritto la risoluzione del collega Finco perché ha accennato, oltre al problema del Tribunale di Bassano, anche a quello di Cittadella e di tanti altri che sono stati chiusi anche nella nostra provincia e nelle altre.
L'Europa con il PNRR ha detto che la riforma della giustizia è una delle priorità di questo Paese, soprattutto per la lungaggine dei processi civili che, a volte, avvengono nei nostri tribunali. Ecco, vi faccio solo un esempio: la chiusura del Tribunale di Cittadella, sia le imprese sia i cittadini che hanno anche una banale lite o una banale comunque questione civile, rivolgendosi al Tribunale di Padova, sono sottoposti, mediamente, a circa dieci anni di rinvii, di processi, di mancanza di cancellieri. Come fa un'impresa che vuole operare nel nostro territorio o un professionista o un cittadino normale o anche un'impresa che volesse venire a investire dall'estero a pensare che se per caso incappa in una questione anche banale di rapporto tra imprese, tra professionisti, eccetera, debba aspettare dieci o quindici anni? La chiusura dei tribunali periferici ha solo acuito questa questione.
Io ho ascoltato anche i programmi elettorali, proprio recentemente delle elezioni che abbiamo chiuso domenica, e mi pare che questo tipo di problema sia emerso. Spero che il prossimo Ministro alla Giustizia ci ponga le mani e, al di là della mancanza del personale, al di là di tante questioni, riporti sui territori questi servizi che sono essenziali per i cittadini, per le imprese, soprattutto qui nella nostra Regione.
Grazie.

PRESIDENTE

Grazie, Capogruppo.
Ha chiesto di intervenire la capogruppo Baldin.

Erika BALDIN (Movimento 5 Stelle)

Grazie, Presidente.
Ringrazio il collega Finco per questa mozione. Chiederemo come forza d'opposizione nel nuovo Governo che verrà costituito di farsi portavoce di questa iniziativa e addirittura cercare di mettere una toppa a una falla che da anni ci portiamo avanti. È un problema legato alla mancanza di personale negli uffici giudiziari a tutte le latitudini.
Ricordo benissimo quella volta in cui si decise di chiudere il tribunale della mia città, Chioggia. Anche qui una sede nuova, del tutto ricostruita e bella, dove si potevano fare un sacco di attività. È chiusa da tanti anni. Ormai è lì e non si sa ancora bene cosa se ne farà.
Questo è un problema anche per la cittadinanza che si deve recare ogni giorno a Venezia, che già è una sede disagiata per molti motivi, motivo per cui chiedo anche che si dia una priorità a quelle zone o a quelle sedi cosiddette disagiate, come può essere la parte insulare della regione del Veneto o la parte montana, che per definizione sono aree un po' dimenticate o scomode. Quindi, senza dubbio bisognerebbe individuare un criterio di priorità per eventuali aperture.
Chiaramente, zone come Chioggia rientrano a pieno titolo in questa definizione, perché, per arrivare a Venezia, sapete, ci sono ponti e c'è tanta strada da fare. È un'area che non è appetibile nemmeno per gli operatori della giustizia, nemmeno per chi fa questo mestiere e si occupa di giustizia. Per cui, credo che la priorità debba essere garantita a questo tipo di aree. Chiaramente, la mozione la voto, sono d'accordo.
Il Movimento 5 Stelle difenderà sempre la presenza dei tribunali sui territori di tutta Italia.

PRESIDENTE

Grazie, collega.
Non ci sono altri interventi.
Metto in votazione la risoluzione n. 62.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Chiudiamo la seduta qui. Ci rivediamo martedì prossimo.
Buona giornata.
La Seduta termina alle ore 16.35
Il Consigliere segretario
Erika BALDIN

Il Presidente
Francesca ZOTTIS


Resoconto stenotipico a cura di:
Cedat 85

Revisione e coordinamento testo a cura di:
Maria Concetta Miccoli

Elaborazione testo a cura di:
Maria Concetta Miccoli
Verbale n. 72 - 11^ legislatura
PROCESSO VERBALE
SEDUTA PUBBLICA N. 72
MARTEDì 27 SETTEMBRE 2022


PRESIDENZA
PRESIDENTE ROBERTO CIAMBETTI
VICEPRESIDENTE NICOLA IGNAZIO FINCO
VICEPRESIDENTE FRANCESCA ZOTTIS

PROCESSO VERBALE REDATTO A CURA DELL'UFFICIO ATTIVITà ISTITUZIONALI

INDICE

Processo verbale della 72a seduta pubblica – martedì 27 settembre 2022
La seduta si svolge a Venezia in Palazzo Ferro-Fini, sede del Consiglio regionale, secondo le modalità ordinarie, fatta eccezione per i consiglieri soggetti ad obbligo di isolamento correlati al Covid-19 che parteciperanno da remoto come previsto dalla deliberazione dell'Ufficio di presidenza n. 35 del 24 maggio 2022.

I lavori si svolgono sulla base dell'ordine del giorno prot. n. 14272 del 22 settembre 2022.

Il Presidente CIAMBETTI dichiara aperta la seduta alle ore 10.36 e rinvia l'inizio dei lavori alle ore 10.50.

La seduta è sospesa alle ore 10.36.

La seduta riprende alle ore 10.56.

Assume le funzioni di Consigliere segretario la consigliera Erika Baldin.

Punto n. 1) all'ordine del giorno

Approvazione verbali delle sedute precedenti  [RESOCONTO]


Il PRESIDENTE, poiché nessun consigliere chiede di fare osservazioni, dichiara che si intende approvato il processo verbale della seduta pubblica n. 71 di martedì 13 settembre 2022.

Punto n. 2) all'ordine del giorno

Comunicazioni della Presidenza del Consiglio  [RESOCONTO]


Il PRESIDENTE comunica che il consigliere Rigo è in congedo.

Punto n. 3) all'ordine del giorno

Interrogazioni e interpellanze  [RESOCONTO]


Ai sensi dell'art. 114, comma 3 del Regolamento l'elenco delle interrogazioni e delle interpellanze, allegato alla convocazione, è dato per letto.

Il PRESIDENTE comunica che verrà data risposta a solo due interrogazioni.

Punto n. 4) all'ordine del giorno

Risposte della Giunta regionale alle interrogazioni e interpellanze  [RESOCONTO]


INTERROGAZIONI A RISPOSTA IMMEDIATA

n. 198 del 01.10.2021
presentata dal consigliere Montanariello
"Il Presidente della Giunta regionale "seleziona" i Comuni veneti con cui collaborare a seconda del sindaco che li rappresenta?"

Interviene il consigliere Montanariello (Partito Democratico Veneto) che illustra l'IRI in oggetto.

Interviene l'assessore Calzavara che risponde per conto della Giunta regionale.

Interviene il consigliere Montanariello (Partito Democratico Veneto) in sede di replica.

n. 280 del 25.07.2022
presentata dalla consigliera Ostanel
"Strategia regionale di adattamento al cambiamento climatico: accelerare il processo di elaborazione alla luce dei recenti eventi climatici estremi"

Interviene la consigliera Ostanel (Il Veneto che Vogliamo) che illustra l'IRI in oggetto.

Interviene l'assessore Bottacin che risponde per conto della Giunta regionale.

Interviene la consigliera Ostanel (Il Veneto che Vogliamo) in sede di replica.

Punto n. 6) all'ordine del giorno

Nomina di un componente effettivo e di un supplente del Collegio dei revisori dei conti dell'Azienda speciale per i Mercati Ortofrutticoli di Lusia e Rosolina – Azienda speciale della CCIAA di Venezia Rovigo. APPROVATA (Deliberazione n. 121/2022)  [RESOCONTO]


Interviene il consigliere Villanova (Zaia Presidente) che propone la candidatura della signora Sturba Francesca come componente effettivo e il signor Busato Ezio come componente supplente.

La consigliera segretaria Baldin (Movimento 5 Stelle), su invito del Presidente, procede all'appello nominale, a scrutinio segreto.

Il PRESIDENTE proclama il risultato della votazione.

Assegnati n. 51
Presenti n. 40
Votanti n. 40
Schede bianche n. 11
Schede nulle n. 0

Hanno ottenuto voti:

COMPONENTE EFFETTIVO

Sturba Francesca n. 29

COMPONENTE SUPPLENTE

Busato Ezio n. 29

Risultano eletti:

Sturba Francesca in qualità di componente effettivo e Busato Ezio in qualità di componente supplente.

Punto n. 7) all'ordine del giorno

Designazione del Sindaco unico della società "Infrastrutture Venete S.r.l.". APPROVATA (Deliberazione n. 122/2022)  [RESOCONTO]


Interviene il consigliere Villanova (Zaia Presidente) che propone la candidatura del signor Devivo Michele.

La consigliera segretaria Baldin (Movimento 5 Stelle), su invito del Presidente, procede all'appello nominale, a scrutinio segreto.

Il PRESIDENTE proclama il risultato della votazione.

Assegnati n. 51
Presenti n. 39
Votanti n. 39
Schede bianche n. 11
Schede nulle n. 0

Ha ottenuto voti:

Devivo Michele n. 28

Risulta eletto:

Devivo Michele in qualità di Sindaco unico.

Punto 8) all'ordine del giorno

Piano pluriennale per lo sport 2022-2026. Articolo 6, comma 2, legge regionale 11 maggio 2015, n. 8 "Disposizioni generali in materia di attività motoria e sportiva". (Proposta di deliberazione amministrativa n. 47) APPROVATO (Deliberazione n. 124/2022)  [RESOCONTO]


Intervengono i consiglieri, Bozza (Forza Italia – Berlusconi – Autonomia per il Veneto), che svolge la relazione di maggioranza per conto della Sesta Commissione consiliare, e Possamai Giacomo (Partito Democratico Veneto), che svolge la relazione di minoranza per conto della Sesta Commissione consiliare.

In discussione generale intervengono i consiglieri Ostanel (Il Veneto che Vogliamo), Favero (Liga Veneta per Salvini Premier) che illustra gli emendamenti di cui è il proponente e l'ordine del giorno n. A11 testé presentato e Baldin (Movimento 5 Stelle).

Sull'ordine dei lavori interviene il consigliere Favero (Liga Veneta per Salvini Premier) che ritira l'emendamento n. A9 e lo sostituisce con l'ordine del giorno n. A11.

Il PRESIDENTE sospende la seduta per permettere all'Ufficio di Presidenza della Sesta Commissione di esprimere parere sugli emendamenti presentati.

La seduta è sospesa alle ore 12.30.

La seduta riprende alle ore 12.46.

Si passa all'esame degli emendamenti.

L'emendamento n. A1, posto in votazione col sistema elettronico in modalità telematica, è approvato.

L'emendamento n. A5, illustrato dalla consigliera Ostanel (Il Veneto che Vogliamo) Verde), posto in votazione col sistema elettronico in modalità telematica, è respinto.

L'emendamento n. A6, posto in votazione col sistema elettronico in modalità telematica, è approvato.

L'emendamento n. A2, posto in votazione col sistema elettronico in modalità telematica, è respinto.

L'emendamento n. A7, illustrato dalla consigliera Ostanel (Il Veneto che Vogliamo) Verde), posto in votazione col sistema elettronico in modalità telematica, è approvato.

Sull'emendamento n. A8 interviene l'assessore Corazzari che propone una modifica, accolta dai firmatari.

L'emendamento n. A8, posto in votazione col sistema elettronico in modalità telematica, è approvato.

L'emendamento n. A3, posto in votazione col sistema elettronico in modalità telematica, è respinto.

Gli emendamenti nn. A4 e A10, posti in votazione separatamente col sistema elettronico in modalità telematica, sono approvati.

Si passa all'esame dell'ordine del giorno collegato alla proposta di deliberazione amministrativa in oggetto.

ODG n. A11

Ordine del giorno presentato dal consigliere Favero relativo a ""Sport fai da te": creare rete con i medici di base e le ULSS per uno sport sicuro" in occasione dell'esame della proposta di deliberazione amministrativa relativa a "Piano pluriennale per lo sport 2022-2026. Articolo 6, comma 2, legge regionale 11 maggio 2015, n. 8 "Disposizioni generali in materia di attività motoria e sportiva"". (Proposta di deliberazione amministrativa n. 47) APPROVATO (Deliberazione n. 123/2022)


Il PRESIDENTE pone in votazione col sistema elettronico in modalità telematica l' ordine del giorno in oggetto.

Il Consiglio approva

Ai sensi dell'articolo 50 comma 4 dello Statuto si riportano i voti espressi dai singoli Consiglieri.

Hanno votato sì:

Baldin, Bet, Bigon, Bisaglia, Bozza, Cavinato, Cecchetto, Centenaro, Cestari, Cestaro, Ciambetti, Corsi, Dolfin, Finco, Formaggio, Gerolimetto, Giacomin, Lorenzoni, Maino, Ostanel, Pan, Piccinini, Polato, Possamai Giacomo, Possamai Gianpiero, Puppato, Sandonà, Scatto, Soranzo, Speranzon, Venturini, Vianello, Villanova, Zanoni, Zecchinato, Zottis

Hanno votato no:

nessuno

Astenuti:

Guarda

Non votanti:

nessuno

In dichiarazione di voto finale intervengono i consiglieri Possamai Giacomo (Partito Democratico Veneto), Scatto (Zaia Presidente), Ostanel (Il Veneto che Vogliamo), Bozza (Forza Italia – Berlusconi – Autonomia per il Veneto) e Speranzon (Fratelli d'Italia - Giorgia Meloni).

Il PRESIDENTE pone in votazione col sistema elettronico in modalità telematica la proposta amministrativa in oggetto nel suo complesso come emendata.

Il Consiglio approva

Ai sensi dell'articolo 50, comma 4 dello Statuto si riportano i voti espressi dai singoli Consiglieri.

Hanno votato sì:

Bet, Bisaglia, Bozza, Brescacin, Cavinato, Cecchetto, Centenaro, Cestari, Cestaro, Ciambetti, Corsi, Dolfin, Gerolimetto, Giacomin, Maino, Piccinini, Polato, Possamai Gianpiero, Puppato, Sandonà, Scatto, Soranzo, Speranzon, Venturini, Vianello, Villanova, Zecchinato

Hanno votato no:

nessuno

Astenuti:

Baldin, Bigon, Guarda, Lorenzoni, Montanariello, Ostanel, Possamai Giacomo, Zanoni, Zottis

Non votanti:

nessuno

Il PRESIDENTE comunica che alle ore 14.30 ci sarà don Dante Carraro che farà una relazione sull'attività del CUAMM e sulla collaborazione con la Regione per progetti in Africa e che l'attività d'Aula riprenderà alle ore 15.20.

La seduta è sospesa alle ore 13.12.

La seduta riprende alle ore 15.27.

Punto 9) all'ordine del giorno

Proposta di legge statale da trasmettere al Parlamento nazionale, ai sensi dell'articolo 121 della Costituzione dal titolo: "Modifica al decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267 "Testo unico delle leggi sull'ordinamento degli enti locali" e disposizioni integrative in materia di ordinamento dei segretari comunali e provinciali" d'iniziativa del Consiglio regionale del Veneto. (Progetto di legge statale n. 9) APPROVATO (Deliberazione n. 125/2022)  [RESOCONTO]


Intervengono le consigliere Cestaro (Zaia Presidente), che svolge la relazione di maggioranza per conto della Prima Commissione consiliare, e Camani (Partito Democratico Veneto), che svolge la relazione di minoranza per conto della Prima Commissione consiliare.

In discussione generale interviene la consigliera Venturini (Forza Italia - Berlusconi - Autonomia per il Veneto).

Il PRESIDENTE sospende la seduta per fare il punto sugli emendamenti presentati.

La seduta è sospesa alle ore 15.47.

La seduta riprende alle ore 15.48.

Si passa all'esame dell'articolato e relativi emendamenti.

L'articolo 1, posto in votazione col sistema elettronico in modalità telematica, è approvato nel testo presentato dalla Commissione consiliare competente.

L'emendamento n. B1 all'articolo 2, illustrato dalla consigliera Brescacin (Zaia Presidente), posto in votazione col sistema elettronico in modalità telematica, è approvato.

L'articolo 2, posto in votazione col sistema elettronico in modalità telematica, è approvato come emendato.

Gli articoli 3 e 4, posti in votazione separatamente col sistema elettronico in modalità telematica, sono approvati nel testo presentato dalla Commissione consiliare competente.

In dichiarazione di voto finale interviene la consigliera Cestaro (Zaia Presidente).

Il PRESIDENTE pone in votazione col sistema elettronico in modalità telematica il progetto di legge statale in oggetto nel suo complesso come emendato.

Il Consiglio approva

Ai sensi dell'articolo 50, comma 4 dello Statuto si riportano i voti espressi dai singoli Consiglieri.

Hanno votato sì:

Andreoli, Baldin, Bet, Bigon, Bisaglia, Boron, Bozza, Brescacin, Camani, Cavinato, Cecchetto, Centenaro, Cestari, Cestaro, Ciambetti, Corsi, Dolfin, Finco, Formaggio, Gerolimetto, Guarda, Lorenzoni, Montanariello, Ostanel, Pan, Piccinini, Possamai Giacomo, Puppato, Scatto, Soranzo, Speranzon, Sponda, Venturini, Vianello, Villanova, Zanoni, Zecchinato, Zottis

Hanno votato no:

nessuno

Astenuti:

nessuno

Non votanti:

nessuno

Punto 10) all'ordine del giorno

Mozione presentata dai consiglieri Camani, Bigon, Montanariello, Giacomo Possamai, Zanoni, Zottis e Baldin relativa a "Guerra in Ucraina, emergenza profughi. Sostenere i comuni nell'accoglienza, in particolare dei minori non accompagnati.". (Mozione n. 283) APPROVATA (Deliberazione n. 126/2022)  [RESOCONTO]


Interviene la consigliera Camani (Partito Democratico Veneto) che illustra la mozione in oggetto.

Durante l'intervento della consigliera Camani assume la presidenza il Vicepresidente Nicola Ignazio Finco.

Intervengono le consigliere Baldin (Movimento 5 Stelle) che chiede di sottoscrivere la mozione e Camani (Partito Democratico Veneto) che accoglie la richiesta.

Il PRESIDENTE pone in votazione col sistema elettronico in modalità telematica la mozione in oggetto.

Il Consiglio approva

Ai sensi dell'articolo 50, comma 4 dello Statuto si riportano i voti espressi dai singoli Consiglieri.

Hanno votato sì:

Andreoli, Baldin, Barbisan, Bet, Bigon, Bisaglia, Boron, Brescacin, Camani, Cavinato, Centenaro, Cestari, Cestaro, Corsi, Dolfin, Gerolimetto, Lorenzoni, Michieletto, Montanariello, Ostanel, Pan, Possamai Giacomo, Puppato, Scatto, Soranzo, Speranzon, Sponda, Vianello, Villanova, Zanoni, Zecchinato, Zottis

Hanno votato no:

nessuno

Astenuti:

nessuno

Non votanti:

Bozza

Punto 11) all'ordine del giorno

Mozione presentata dal consigliere Piccinini relativa a "Utilizzo di suolo già urbanizzato per installazione di impianti solari fotovoltaici ubicati a terra". (Mozione n. 294) APPROVATA (Deliberazione n. 127/2022)  [RESOCONTO]


Intervengono i consiglieri Piccinini (Veneta Autonomia), che illustra la mozione in oggetto, Lorenzoni (Gruppo Misto) e Ostanel (Il Veneto che Vogliamo).

Il PRESIDENTE pone in votazione col sistema elettronico in modalità telematica la mozione in oggetto.

Il Consiglio approva

Ai sensi dell'articolo 50, comma 4 dello Statuto si riportano i voti espressi dai singoli Consiglieri.

Hanno votato sì:

Andreoli, Baldin, Barbisan, Bet, Bigon, Bisaglia, Boron, Bozza, Brescacin, Camani, Cavinato, Cecchetto, Centenaro, Cestari, Cestaro, Corsi, Dolfin, Finco, Gerolimetto, Michieletto, Montanariello, Ostanel, Pan, Piccinini, Possamai Giacomo, Puppato, Scatto, Soranzo, Speranzon, Sponda, Venturini, Vianello, Villanova, Zanoni, Zecchinato

Hanno votato no:

nessuno

Astenuti:

Lorenzoni

Non votanti:

nessuno

Il PRESIDENTE comunica che la trattazione della Mozione n. 291 al punto 12) all'ordine del giorno, non essendoci il primo firmatario, viene rinviata.

Punto 13) all'ordine del giorno

Mozione presentata dai consiglieri Baldin, Bigon, Zottis, Zanoni, Guarda, Lorenzoni, Ostanel, Piccinini e Barbisan relativa a "Garantire l'accesso all'integrazione scolastica mediante riconoscimento del servizio di assistenza alla comunicazione anche a favore degli studenti che ne necessitino perché affetti da disabilità derivanti da malattie rare o ultrarare, integrando le linee guida (Allegato A) di cui alla DGR n. 573 del 9 maggio 2019". (Mozione n. 293) APPROVATA (Deliberazione n. 128/2022)  [RESOCONTO]


Intervengono i consiglieri Baldin (Movimento 5 Stelle), che illustra la mozione in oggetto, e Barbisan (Gruppo Misto) che chiede la sottoscrizione accolta dalla proponente.

Assume la presidenza la Vicepresidente Francesca Zottis.

Il PRESIDENTE pone in votazione col sistema elettronico in modalità telematica la mozione in oggetto.

Il Consiglio approva

Ai sensi dell'articolo 50, comma 4 dello Statuto si riportano i voti espressi dai singoli Consiglieri.

Hanno votato sì:

Andreoli, Baldin, Barbisan, Bet, Bigon, Bisaglia, Boron, Bozza, Brescacin, Camani, Cavinato, Cecchetto, Centenaro, Cestari, Cestaro, Corsi, Dolfin, Finco, Gerolimetto, Lorenzoni, Michieletto, Montanariello, Ostanel, Pan, Piccinini, Possamai Giacomo, Scatto, Soranzo, Speranzon, Venturini, Vianello, Villanova, Zanoni, Zecchinato, Zottis

Hanno votato no:

nessuno

Astenuti:

nessuno

Non votanti:

nessuno

Punto 14) all'ordine del giorno

Risoluzione presentata dai consiglieri Finco, Ciambetti, Pan, Villanova, Barbisan, Zecchinato e Cecchetto relativa a "Nuova organizzazione dei tribunali ordinari e degli uffici del pubblico ministero: è necessario promuovere la revisione della riforma del 2012 e il ripristino delle sedi giudiziarie soppresse". (Risoluzione n. 62) APPROVATA (Deliberazione n. 129/2022)  [RESOCONTO]


Intervengono i consiglieri Finco (Liga Veneta per Salvini Premier) che illustra la risoluzione in oggetto, Montanariello (Partito Democratico Veneto), Pan (Liga Veneta per Salvini Premier) e Baldin (Movimento 5 Stelle).

Il PRESIDENTE pone in votazione col sistema elettronico in modalità telematica la risoluzione in oggetto.

Il Consiglio approva

Ai sensi dell'articolo 50, comma 4 dello Statuto si riportano i voti espressi dai singoli Consiglieri.

Hanno votato sì:

Andreoli, Baldin, Barbisan, Bet, Bigon, Bisaglia, Boron, Bozza, Brescacin, Camani, Cavinato, Cecchetto, Centenaro, Cestari, Cestaro, Corsi, Dolfin, Finco, Gerolimetto, Lorenzoni, Michieletto, Montanariello, Ostanel, Pan, Piccinini, Possamai Giacomo, Puppato, Scatto, Venturini, Vianello, Villanova, Zecchinato, Zottis

Hanno votato no:

nessuno

Astenuti:

nessuno

Non votanti:

nessuno

Il PRESIDENTE dichiara chiusa la seduta.

Il Consiglio regionale sarà convocato a domicilio.

La seduta termina alle ore 16.35.

Consiglieri presenti o partecipanti in modalità telematica:
ANDREOLI Marco
GUARDA Cristina
BALDIN Erika
LORENZONI Arturo
BARBISAN Fabiano
MAINO Silvia
BET Roberto
MICHIELETTO Gabriele
BIGON Anna Maria
MONTANARIELLO Jonatan
BISAGLIA Simona
OSTANEL Elena
BORON Fabrizio
PAN Giuseppe
BOZZA Alberto
PICCININI Tomas
BRESCACIN Sonia
POLATO Daniele
CAMANI Vanessa
POSSAMAI Giacomo
CAVINATO Elisa
POSSAMAI Gianpiero
CECCHETTO Milena
PUPPATO Giovanni
CENTENARO Giulio
SANDONA' Luciano
CESTARI Laura
SCATTO Francesca
CESTARO Silvia
SORANZO Enoch
CIAMBETTI Roberto
SPERANZON Raffaele
CORSI Enrico
SPONDA Alessandra
DOLFIN Marco
VENTURINI Elisa
FAVERO Marzio
VIANELLO Roberta
FINCO Nicola Ignazio
VILLANOVA Alberto
FORMAGGIO Joe
ZANONI Andrea
GEROLIMETTO Nazzareno
ZECCHINATO Marco
GIACOMIN Stefano
ZOTTIS Francesca






LA CONSIGLIERA SEGRETARIA
Erika BALDIN








Il Presidente
Francesca ZOTTIS









N.B. Gli emendamenti e i verbali di votazione, che costituiscono parte integrante del presente processo verbale, sono consultabili presso l'Ufficio Attività Istituzionali.
Le richieste di modifica delle votazioni diverse da quelle previste dall'articolo 89 del Regolamento sono menzionate nel Resoconto.

PROCESSO VERBALE
Redazione a cura di Alessandro Vian, Paola Lombardo e Gabriella Gamba