ResocontoVerbali

Seduta del consiglio regionale del 04/10/2022 n. 73

Resoconto n. 73 - 11^ legislatura
Resoconto 73 a Seduta pubblica
Martedì, 4 ottobre 2022
SOMMARIO
Assume la Presidenza
Il Presidente Roberto CIAMBETTI
La Seduta inizia alle ore 10.34

PRESIDENTE

Buongiorno.
Abbiamo diversi colleghi che oggi hanno difficoltà ad arrivare a Venezia, a causa di alcuni incidenti, specialmente dall'est della Regione.
Pertanto, rinviamo l'inizio della seduta alle ore 11.00.
Grazie.
La Seduta è sospesa alle ore 10.34
La Seduta riprende alle ore 11.03

PRESIDENTE

Colleghi, registratevi su Concilium. Grazie.
Colleghi, prendiamo posto e facciamo un po' di silenzio.
Diamo inizio alla 73a Seduta pubblica del Consiglio regionale. I lavori si svolgono sulla base dell'ordine del giorno prot. n. 14599 del 29 settembre 2022.
PUNTO
1



APPROVAZIONE DEI VERBALI DELLE SEDUTE PRECEDENTI

Il PRESIDENTE, poiché nessun Consigliere chiede di fare osservazioni, dichiara che si intende approvato il processo verbale della 72a Seduta pubblica del 27 settembre 2022.
PUNTO
2



COMUNICAZIONI DELLA PRESIDENZA DEL CONSIGLIO

Hanno comunicato congedo
Giulio CENTENARO
Giovanni PUPPATO
I congedi sono concessi.
PUNTO
3



INTERROGAZIONI E INTERPELLANZE

Ai sensi dell'art. 114, comma 3 del Regolamento, l'elenco delle interrogazioni e delle interpellanze, allegato alla Convocazione, è dato per letto.
PUNTO
4



RISPOSTE DELLA GIUNTA REGIONALE ALLE INTERROGAZIONI E INTERPELLANZE

PRESIDENTE

Partiamo con le interrogazioni e le interpellanze.
La collega Guarda oggi sarà protagonista. Partiamo con la IRI 285.

Interrogazione a risposta immediata n. 285 del 8 agosto 2022 presentata dalla consigliera Guarda relativa a "VISITE DELLA COMMISSIONE MEDICA PER GLI ACCERTAMENTI DI MEDICINA LEGALE: È IMMAGINABILE UN MODELLO ARTICOLATO SU CRITERI DI MAGGIORE PROSSIMITÀ?"

Consigliera Guarda, prego.

Cristina GUARDA (Europa Verde)

Grazie, Presidente.
Questa interrogazione l'ho presentata nel mese di agosto per una sollecitazione raccolta da alcune realtà associative e alcune persone con disabilità e famiglie con persone con disabilità, viste alcune difficoltà che si sono manifestate all'interno del territorio.
Premesso che tra le attività di competenza delle aziende ASL quelle strumentali al riconoscimento degli stati di invalidità civile, di handicap ex lege 104 del 1992, e per l'inserimento al lavoro dei disabili ex lege 68 del 1999 provvedono tramite le Commissioni mediche.
Ritenuto che la condizione di intrasportabilità, che consentirebbe lo svolgimento della visita domiciliare, è molto restrittiva e costringe i malati gravi o con gravi difficoltà psicologiche o psichiatriche ad affrontare un viaggio che spesso è complesso per condizioni di viabilità, lunghezza e con non pochi problemi, specie se con familiari anziani oppure soli. Si pensi, solo per fare un esempio, all'ULSS del territorio in cui abito, l'ULSS 8: la sede per l'effettuazione della visita è all'interno del distretto Ovest, e più precisamente a Valdagno, e ciò comporta che un residente del mio territorio debba compiere un viaggio di minimo 40 minuti verso Valdagno, con aggravio di costi per il trasporto a carico della famiglia.
Considerato che un ripensamento delle visite della commissione medica, con presenze da articolare alternandole sulla base di un criterio di maggiore prossimità, individuato nella struttura distrettuale o ospedaliera più vicina all'abitazione dei soggetti da sottoporre a visita, consentirebbe di ridurre gli aggravi posti a carico dei soggetti assistiti e dei loro familiari.
Tutto ciò premesso, interrogavo e interrogo l'Assessore regionale alla Sanità e al Sociale per sapere se non intenda provvedere ad articolare diversamente le visite della commissione medica di cui in premessa, in modo tale da consentire al cittadino di poter essere visitato presso la struttura distrettuale od ospedaliera più vicina alla sua abitazione, in modo tale da abbassare il carico per le famiglie.

PRESIDENTE

Grazie.
Per la risposta l'assessore Donazzan, al posto dell'assessora Lanzarin.
Prego, assessore Donazzan.

Ass.ra Elena DONAZZAN

Grazie, Presidente.
In merito ai contenuti dell'interrogazione consiliare in argomento, si tiene preliminarmente a ricordare che, con delibera di Giunta regionale del 29 dicembre 2021, è stato prorogato per tutto il 2022 l'affidamento ad INPS delle funzioni inerenti all'accertamento dei requisiti sanitari in materia di invalidità civile relativamente alle Aziende ULSS 3 Serenissima, 4 Veneto Orientale e 9 Scaligera.
Inoltre, con delibera di Giunta del 15 giugno 2021, è stata approvata una convenzione tra la Regione del Veneto e INPS per la tutela della disabilità da patologie oncologiche dei pazienti in cura o ricoverati presso strutture sanitarie delle aziende ULSS del Veneto, dell'Azienda Ospedaliera Università di Padova, dell'Azienda Ospedaliera Universitaria Integrata di Verona e dell'Istituto Oncologico Veneto, in relazione alle domande di prestazioni in materia assistenziale erogabili da INPS, avente ad oggetto "Estensione della tutela della disabilità dei pazienti oncologici mediante l'adozione del certificato oncologico introduttivo".
Ciò premesso, l'attuale realtà veneta appare garantire un coerente equilibrio tra prossimità ed efficienza organizzativa, tenuto, altresì, conto che i componenti delle Commissioni mediche svolgono anche altre attività, oltre a quelle che sono chiamati a garantire nelle predette Commissioni. Peraltro, ogni realtà territoriale può valutare la migliore modalità organizzativa per assicurare lo svolgimento dell'attività in argomento.

PRESIDENTE

Grazie.
Per la replica, collega Guarda, se mi chiede la parola.

Cristina GUARDA (Europa Verde)

Grazie infinite. Grazie all'assessora Donazzan per aver fatto da tramite per questa risposta, che evidentemente inquadra qual è lo stato attuale che, appunto, è diverso in alcuni territori rispetto agli altri. Purtroppo devo essere sincera e dire che, personalmente, valutando il carico raccontato e condiviso dalle famiglie che si ritrovano ad affrontare questo tipo di visita, probabilmente non ritengo di potermi dire soddisfatta, perché non ritengo che il sistema sia organizzato in modo tale da alleggerire il carico alle famiglie e anche i costi che devono sopportare in termini di trasporto. Non è automatico trovare e avere le risorse economiche per poter affrontare quel tipo di viaggio, specie se ci si trova di fronte a malati con un certo livello di gravità.
Non tutte le disabilità rientrano all'interno di quella particolare categoria per cui è prevista anche una visita di tipo domiciliare. Quindi, dal mio punto di vista, sollecito un ulteriore approfondimento perché, pur capendo i medici della Commissione, chi della Commissione svolge anche altre funzioni, il principio di organizzare una seduta a Valdagno, per esempio, una seduta nell'area Berica, una seduta nella zona dell'hinterland di Vicenza o di Vicenza, un'altra, per esempio, nell'Alto vicentino o presso l'Ospedale di Asiago, parlando del territorio vicentino, potrebbe aiutare le famiglie ad avere minore carico di tipo organizzativo per spostamenti di lunga durata in zone che sono anche ad alta frequentazione, con una viabilità molto complessa. Dall'altra parte, comunque, questo non aggraverebbe il carico di lavoro per i soggetti all'interno della Commissione, perché se si suddivide il lavoro non all'interno della giornata, ma in diverse giornate, andando a focalizzare l'attenzione in quei territori, per le famiglie di quell'area, potrebbe essere un vantaggio per tutti.
Ribadisco, questo è un servizio che si deve dare a persone e a famiglie che già sono sufficientemente sovraccaricate, vista la difficoltà della gestione della vita quotidiana.
Grazie.

PRESIDENTE

Grazie a lei.
Passiamo alla IRI 148, sempre della collega Guarda e altri.

Interrogazione a risposta immediata n. 148 del 11 giugno 2021 presentata dai consiglieri Guarda, Baldin, Camani, Ostanel e Lorenzoni relativa a "CONSELVE E SOLUZIONE DEI PROBLEMI AMBIENTALI: A QUANDO LA RIUNIONE DEL TAVOLO TECNICO?"

Collega Guarda, prego.

Cristina GUARDA (Europa Verde)

Questa è un'interrogazione presentata a giugno del 2021, in cui ricordavo già due atti ispettivi della X Legislatura, firmati dal consigliere Ruzzante, in condivisione con me e la collega Bartelle, sia nel 2018 che nel 2019. Entrambe queste interrogazioni non hanno mai ricevuto risposte e riguardano un caso, quello di Conselve, e problematiche di emissioni di odori e quindi di natura ambientale e sociale, di impatto olfattivo, tipologia delle emissioni in atmosfera, rumori ambientali, che appunto ancora oggi permangono.
Appreso che è istituito, presso la Provincia di Padova, un tavolo tecnico per valutare lo stato di esecuzione dei lavori di modifica e riqualificazione degli impianti di distillazione, dei sistemi di bonifica e mitigazione degli inquinanti e dei risultati conseguiti, e che l'ultima riunione del tavolo – all'epoca era giugno 2021 – era di maggio 2019.
Appreso, altresì, che di recente, lo scorso anno, la Provincia di Padova aveva richiesto di fornire indicazioni circa la prossima seduta del tavolo tecnico, riscontrando una risposta interlocutoria, appellandosi a due condizioni esterne non ancora avveratesi all'atto della risposta, cioè appunto all'epoca della sollecitazione della Provincia, e cioè alla consegna della relazione finale sugli esiti dell'indagine epidemiologica inerente la caratterizzazione del profilo di salute della popolazione nel Comune di Conselve, condotta dall'Università di Padova in collaborazione con l'ULSS, nonché alla consegna della relazione di impatto odorigeno della Distilleria Bonollo basata sui rilievi relativi alla configurazione impiantistica finale dell'intero sito produttivo anche a seguito della modifica non sostanziale protocollata, con relazione che era prevista a maggio-giugno 2021.
Alla luce dell'assenza di queste informazioni, ho interrogato la Giunta regionale per sapere se intendesse o meno attivarsi al fine di patrocinare e pervenire in tempi rapidi all'adozione di soluzioni definitive.
Grazie.

PRESIDENTE

Grazie.
Per la risposta, l'assessore Bottacin. Prego.

Ass.re Gianpaolo BOTTACIN

Grazie, Presidente.
Posto che l'Amministrazione regionale non siede al tavolo tecnico richiamato nell'interrogazione in esame, si informano gli interroganti in ordine agli aggiornamenti rappresentati dalla Direzione generale di ARPAV sulla vicenda in argomento, nell'agosto del 2021 è stata effettuata, come richiesto dalla Provincia di Padova con nota protocollo n. 0486993 del 30 luglio 2021, una verifica dei rapporti di prova esitanti dagli autocontrolli effettuati dall'azienda tramite struttura laboratoristica privata. Dalla verifica non sono emerse criticità e le emissioni sono risultate conformi ai limiti autorizzati. Anche i metodi di campionamento e analisi impiegati sono risultati idonei.
In data 4 ottobre 2021 presso gli uffici della Provincia di Padova si è svolta la seduta conclusiva del tavolo tecnico istituito dalla Provincia su richiesta del Prefetto, alla presenza della Provincia di Padova, del Comune di Conselve, dell'ULSS 6 Euganea, di ARPAV e della ditta Distillerie Bonollo Umberto Spa.
In particolare, nella suddetta seduta ARPAV ha approfondito l'aspetto dell'impatto odorigeno. La ditta, in data 16 giugno 2021, aveva trasmesso ad ARPAV la valutazione modellistica di impatto olfattivo conseguente alle emissioni odorigene, nelle due situazioni ante operam e post operam, ovvero prima e dopo la realizzazione degli interventi richiesti dal tavolo tecnico.
Dalla valutazione del documento è emerso che l'indice di impatto odorigeno nella configurazione post operam è diminuito. Durante l'incontro si è preso atto dell'avvenuta ottemperanza alle prescrizioni imposte dalla VIA.
A conclusione, è stato constatato l'adempimento da parte della ditta delle condizioni poste per ridurre gli impatti ambientali, con particolare riferimento alle emissioni odorigene e sonore, oltre che per gli scarichi delle acque e gli aspetti sanitari epidemiologici.
Nei mesi di novembre e dicembre 2021, nonché nel mese di gennaio 2022, i tecnici dello scrivente Dipartimento ARPAV hanno provveduto ad eseguire una serie di sopralluoghi per assistere ai campionamenti di autocontrollo alle emissioni effettuati dalla ditta per il camino n. 2 e hanno proceduto ad effettuare la verifica, tramite campionamento, del rispetto dei limiti autorizzativi alle emissioni in atmosfera, così come previsti nel provvedimento di autorizzazione n. 1013 AUA 2018 del 16 marzo 2018. Non sono emerse criticità.

PRESIDENTE

Grazie, Assessore.
Per la replica, collega Guarda.

Cristina GUARDA (Europa Verde)

Grazie, Presidente.
Avrò modo di approfondire ulteriormente, sulla base della relazione presentata. Dato che sicuramente ci potrebbe essere stato un miglioramento, ma altre segnalazioni sono pervenute anche negli scorsi mesi, specie in quelli estivi, evidentemente c'è la necessità di accompagnare ulteriormente, apprezzando gli interventi che sono stati fatti per mitigare e per analizzare quanto avvenuto ante e post le osservazioni e le indicazioni date dal tavolo di lavoro. Detto questo, è oggettivamente importante riuscire ad accompagnare meglio queste imprese e fare in modo che sia i Comuni che le Istituzioni e i cittadini locali possano avere una strategia adeguata per poter affrontare segnalazioni di odori e di emissioni odorigene che possono essere comunque correlate a episodi di inquinamento dell'aria, che può essere in qualche maniera dannoso.
Per questo motivo ritengo essenziale poter approfondire ulteriormente, anche con i cittadini di Conselve, alla luce della risposta che mi è stata data oggi, l'avanzamento e l'evoluzione della percezione dell'odore in questi ultimi mesi, e parallelamente anche, probabilmente, un intervento complessivo per aiutare le imprese ad affrontare questi temi in maniera più efficace all'interno dell'intero territorio veneto. Questo perché le segnalazioni rispetto a emissioni di odore sono le più varie e diffuse all'interno del nostro territorio e per questo dovrebbero avere un aiuto ulteriore per essere risolte.
L'obiettivo è non soltanto preservare la qualità della vita e la salute, ma anche tutte le condizioni sociali ed economiche per far sì che quei territori possano continuare ad essere abitati e non siano quindi sottovalutati anche da un punto di vista economico per questi impatti.

PRESIDENTE

Grazie.
Passiamo alla IRI 268, ancora della collega Guarda.

Interrogazione a risposta immediata n. 268 del 8 giugno 2022 presentata dalla consigliera Guarda relativa a "MORIA DI PESCI LUNGO IL BACCHIGLIONE A VICENZA: QUALI LE CAUSE O LE CONCAUSE DETERMINANTI?"

Collega Guarda, prego.

Cristina GUARDA (Europa Verde)

In data 25 maggio 2022 è stata registrata e segnalata alle autorità competenti la cospicua presenza di pesci morti lungo il fiume Bacchiglione nei pressi del Ponte di Debba a Vicenza, dove è stata contestualmente riscontrata la presenza di una schiuma bianca dal forte odore...

PRESIDENTE

Signori, è possibile fare un po' di silenzio?
Prego, Guarda.

Cristina GUARDA (Europa Verde)

È un problema grave questo della contaminazione del fiume Bacchiglione. A seguito dei controlli effettuati dall'Ente gestore del servizio idrico e funzionali alla verifica di eventuali anomalie del funzionamento del depuratore non è stato riscontrato alcun valore anomalo (questo nel giugno 2022). Secondo l'ipotesi più diffusa nell'immediatezza di quanto riscontrato, la causa della continua moria di pesci sarebbe da attribuire in via esclusiva alla mancanza di ossigeno. È questo quello che è stato riferito formalmente all'epoca.
Rilevato che a seguito dell'attività di analisi di ARPAV la causa determinante sarebbe appunto la carenza di ossigeno. Tuttavia, secondo altra ricostruzione, in condivisione anche con le realtà associative del territorio, la causa della moria andrebbe accertata passando per la verifica dell'effettivo funzionamento dei filtri del depuratore posto poco più a monte del Ponte di Debba. In quel punto, infatti, è stato avvertito un odore molto forte, lo stesso odore presente a valle e in corrispondenza della schiuma bianca. Nel contesto, poi, si dovrebbe tenere conto della circostanza che la moria dei pesci non ha interessato solo pesci delicati, ma anche esemplari come le carpe, che solitamente sono molto resistenti. Tale ipotesi parrebbe supportata dagli esiti delle analisi svolte dall'1 al 6 giugno 2022 su campionamento del 27 maggio 2022 commissionato per conto del Bacino di pesca zona B e l'Associazione Sportiva Dilettantistica Magnagati Carp Team di Vicenza, analisi dalle quali si riscontrava, a differenza delle analisi svolte da altri soggetti, un'elevatissima concentrazione di azoto ammoniacale, dato quest'ultimo che determina la necessità di ulteriori verifiche rispetto al peso di tale elevata concentrazione nel determinare o meno la morìa di pesci o comunque nella variazione della qualità delle acque di quel fiume.
Ritenuto pertanto opportuno che si instradino verifiche supplementari, interrogavo a giugno l'Assessore regionale all'Ambiente per sapere quali ulteriori verifiche.
Grazie.

PRESIDENTE

Risponde l'assessore Bottacin.

Ass.re Gianpaolo BOTTACIN

Grazie, Presidente.
Al quesito posto dall'interrogante si riscontra con la relazione di ARPAV, la quale, a seguito della segnalazione di morìa di pesci nel fiume Bacchiglione, ha effettuato degli specifici accertamenti nel periodo tra il 25 e il 29 maggio 2022, atti a individuarne le cause.
Il personale ARPAV intervenuto, sulla base degli elementi raccolti, ha provveduto a: raccogliere numerosi campioni di acque, che hanno riguardato sia il fiume in oggetto sia il monitoraggio di alcune fonti di pressione, i cui reflui sono convogliati al fiume Bacchiglione, svolgendo misurazioni dei parametri chimici e fisici in campo; svolgere analisi di laboratorio sui campioni prelevati per la valutazione dei potenziali contaminanti chimici e biologici; effettuare una valutazione e un confronto con i dati forniti dalla rete di monitoraggio ARPAV.
Sulla base delle risultanze della complessa attività di campo e delle analisi di laboratorio, in assenza di evidenze di contaminazioni puntuali, si ipotizza che il fenomeno possa essere ascrivibile alla riscontrata riduzione dell'ossigeno disciolto nelle acque del fiume. Appare plausibile che tale fenomeno sia stato determinato dall'elevata temperatura esterna e dalla concomitante ridotta portata dei fiumi, dovuta alla perdurante siccità che si protrae ormai da mesi.
In tali condizioni è plausibile che una parte della fauna ittica possa aver subito una condizione di stress eccessivo, che può aver portato alla morìa di alcune specie.
Anche le analisi dei campioni prelevati in vari punti del fiume Bacchiglione confermano valori di ossigeno, in particolare, e di azoto ammoniacale non ottimali rispetto agli standard di qualità delle acque a specifica destinazione per la vita dei pesci.
Si ritiene opportuno far presente che il perdurare delle attuali condizioni meteoclimatiche di alta temperatura e siccità accentuata, con conseguente condizione di portata ridotta del fiume, potrebbero determinare, in questi giorni e nelle prossime settimane, il ripetersi di fenomeni analoghi, finanche un loro aggravamento rispetto al fenomeno verificatosi.
Si evidenzia che i controlli sulle fonti di pressione investigate nell'ambito delle attività svolte, in particolare i depuratori civili di Longara e Casale, non hanno evidenziato criticità di rilievo.

PRESIDENTE

Grazie, Assessore.
Collega Guarda, per la replica.

Cristina GUARDA (Europa Verde)

Mi dispiace molto dire che questa è una risposta che purtroppo non posso assolutamente accettare. Non è assolutamente aggiornata ai fatti, per un semplice motivo: il 18 agosto ARPAV stessa, a seguito della comunicazione di una conferenza stampa per presentare i risultati delle analisi svolte dai pescatori, ha ammesso l'evidenza di un inquinamento antropico e la presenza di tensioattivi che possono spiegare il fenomeno della morìa, anche perché in una zona del Bacchiglione con 8-9 metri di acqua la siccità non è sufficiente per giustificare la carenza di ossigeno.
La carenza di ossigeno è dovuta alla presenza di tensioattivi e alla presenza sopra i livelli definiti dalla legge sia di ammoniaca che di acido nitroso. Parliamo di valori cinque e tre volte superiori ai limiti della legge, secondo le analisi svolte nello stesso punto di prelievo di ARPAV da parte dei pescatori nella stessa giornata. Un punto in cui c'è stato un tubo che si è slabbrato, un tubo di cemento, da cui usciva quel che parrebbe essere la causa della contaminazione di quel tratto del Bacchiglione.
Quindi, non mi si venga a dire per l'ennesima volta, quando segnaliamo fenomeni di morìa di pesci e schiume inquinanti, che l'unica motivazione è la carenza di ossigeno e la siccità, perché questa situazione è in realtà peggiorata da una condizione di contaminazione che in questo caso anche ARPAV evidenzia possa essere causata da una contaminazione antropica che anche loro hanno dovuto ammettere, a seguito non soltanto delle segnalazioni delle associazioni e del bacino, ma anche da parte nostra. In questo caso, devo ammettere che presentare un'interrogazione dopo che si è verificato un evento così drammatico – perché esteticamente e praticamente era drammatico – è forse stato utile...

PRESIDENTE

Grazie, collega.
Oggi esagera, le fa tutte. Quindi, la prego di stare nei tempi.
Grazie.

Cristina GUARDA (Europa Verde)

Ha ragione.
... è stato utile per far rivedere anche la posizione di analisi delle acque.

PRESIDENTE

Passiamo alla IRI n. 281, sempre della collega Guarda.

Interrogazione a risposta immediata n. 281 del 25 luglio 2022 presentata dalla consigliera Guarda relativa a "STATO DI EMERGENZA IDRICA E CALENDARIO VENATORIO: QUALI PROVVEDIMENTI A TUTELA DELL'ECOSISTEMA VENETO?"

Prego, collega Guarda.

Cristina GUARDA (Europa Verde)

La do per letta per venire incontro al Presidente.

PRESIDENTE

Grazie infinite.
Risponde l'assessore Calzavara, perché l'assessore Corazzari è ancora impegnato al Balbi.
Prego, assessore Calzavara.

Ass.re Francesco CALZAVARA

Grazie, Presidente. Buongiorno a tutti.
In riferimento alla questione legata alle condizioni climatiche registratesi durante i mesi estivi, caratterizzate in molti casi da siccità e incendi, e alle possibili ripercussioni negative su contingenti faunistici della Regione, si sottolinea che, pur in una situazione che si presenta difficile sotto il profilo idrico, con un generale abbassamento dei livelli dei corsi d'acqua e conseguente sofferenza per le coltivazioni agricole, non si riscontrano particolari danni o conseguenze negative a carico della fauna.
In particolare, si sottolinea come le fonti idriche a disposizione della fauna selvatica per il soddisfacimento delle necessità essenziali siano sufficientemente disponibili in maniera omogenea in quasi tutto il territorio regionale. A ciò si aggiunge che gli scoli consortili, i quali interessano fittamente il territorio, presentano un livello idrico sufficiente agli scopi irrigui.
Ciò evidenziato, si ritiene che ad oggi non sussistano nel territorio regionale situazioni di compromissione della diversità biologica del territorio che impongono una limitazione dell'esercizio venatorio.
Rimane, in ogni caso, obiettivo prioritario di questa Amministrazione e prassi consolidata delle competenti strutture regionali dislocate sul territorio realizzare monitoraggi specifici anche per il tramite dei Corpi di Polizia provinciale, volti ad acquisire ogni ulteriore necessario elemento conoscitivo che consenta un'ottimale tutela e gestione dei patrimoni faunistici.
A riprova dell'attenzione dimostrata dall'Amministrazione regionale sull'argomento in parola sta il fatto che, con nota del 29 giugno, protocollo n. 0289952, e successiva del 4 agosto, protocollo n. 0345385, è stato chiesto alle sedi territoriali e ai Corpi di Polizia provinciale di effettuare una ricognizione sul territorio di competenza, segnalando eventuali situazioni critiche che possano determinare situazioni di grave difficoltà per la fauna selvatica.

PRESIDENTE

Grazie.
Collega Guarda, per la replica. Prego.

Cristina GUARDA (Europa Verde)

Grazie, Presidente.
Purtroppo questa risposta non mi può vedere soddisfatta, e lo riferirò anche personalmente all'Assessore alla caccia e alla pesca della Regione del Veneto, per due semplici motivi. Se dalla montagna a valle tutto il mondo dell'agricoltura, dell'allevamento, della gestione delle malghe, delle greggi e delle mandrie presenti in montagna, tutti hanno testimoniato delle difficoltà oggettive, tanto che si sono visti costretti a ritornare a valle o addirittura sotterrare arando le coltivazioni estive per carenza di acqua, devono proprio essere dei supereroi gli animali selvatici nel sopravvivere a una situazione di tale complessità e non subire stress da un punto di vista biologico, riproduttivo e di sopravvivenza.
Detto questo, se la Giunta regionale a questo aspetto legato alla tutela della fauna, riducendo un'attività ludico-ricreativa, se a questo principio di tutela non ha pensato la Giunta, di certo almeno ci ha pensato la giustizia amministrativa decapitando il calendario venatorio.

PRESIDENTE

Grazie.
PUNTO
5



INTERROGAZIONI A RISPOSTA SCRITTA ISCRITTE ALL'ORDINE DEL GIORNO AI SENSI DELL'ARTICOLO 111, COMMA 4, DEL REGOLAMENTO.

PRESIDENTE

Abbiamo due IRS arrivate dalla Giunta. La protagonista è sempre la collega Guarda.
Iniziamo con la IRS 218.

Interrogazione a risposta scritta presentata dai consiglieri Guarda e Giacomo Possamai relativa a "SULLA CAVA DI CAMPOLONGO PRESSO IL COMUNE DI VAL LIONA" (Interrogazione a risposta scritta n. 218)

Collega Guarda, prego, per l'illustrazione.

Cristina GUARDA (Europa Verde)

Grazie, Presidente.
Come vede, ho recuperato anche un po' di tempo nell'interrogazione precedente.
Questo è un tema molto delicato, che ho voluto condividere non soltanto con l'Associazione e il Comitato del luogo e le associazioni e i cittadini del luogo, ma anche con il consigliere Possamai, che ha gentilmente deciso di accompagnarmi in questo percorso.
La coltivazione della cava di Campolongo nel Comune di Val Liona è stata autorizzata a partire dal 1983 (ex San Germano dei Berici).
Con deliberazione del 2000, la Regione del Veneto ha autorizzato la coltivazione in ampliamento della cava di calcare per industria Campolongo prevedendo la conclusione dei lavori, pensate, nel 2013 con il ripristino ambientale, nonché una fideiussione pari a 830.000 euro in caso di mancata ricomposizione, di cui risulta però, attenzione, solo un deposito cauzionale presentato a garanzia degli obblighi.
Appreso che l'attività presso la detta cava è stata inizialmente segnata da un riscontro di una violazione dovuta ai superamenti dei limiti di scavo, con irrogazione delle previste sanzioni di una sospensione dell'attività dal 2006 al 2010 e l'abbandono dell'attività di coltivazione e ripristino da parte del soggetto titolare della precedente autorizzazione.
Rilevato che nel 2014, dopo la scadenza della precedente autorizzazione fissata appunto nel 2013, è stata richiesta l'autorizzazione a poter proseguire i lavori di coltivazione; che il progetto di discorso fu escluso dalla sottoposizione alla procedura VIA, tuttavia indicando nel contesto le prescrizioni di ottemperare a quanto definito nel 2017 dalla Commissione Valutazioni; che il Comune di Val Liona ha dichiarato evidentemente la propria contrarietà alla riattivazione della cava di Campolongo con ulteriore scavo, chiedendo il ripristino e basta con deliberazioni del Consiglio comunale del 2016 e anche nel 2017; che con deliberazione nel 2018 la Giunta regionale, contestualmente al rinnovo dell'autorizzazione, ha svincolato, con decorrenza dalla data di accettazione del deposito cauzionale di 280.000 euro a carico del nuovo titolare, il precedente deposito cauzionale presentato a garanzia degli obblighi derivanti appunto dalla DGR del 2000 con l'importo di 830.000 euro.
Considerato che il Piano d'area Monti Berici vieta l'apertura di nuove cave in aree classificate icone di paesaggio e giardini tematici; che la domanda di riattivazione della cava presentata dopo la scadenza della precedente autorizzazione è una domanda di nuova autorizzazione e non di rinnovo.
In più sussistono problemi viabilistici non considerati dalla Giunta regionale nemmeno nell'autorizzazione, dovuti al transito di 12 camion in entrata e in uscita dalla cava in una via, via Campolongo, che ha una larghezza di 4,5 metri e di 3,5 metri per 135 metri di lunghezza, dimensioni che evidentemente impediscono il passaggio di due mezzi contemporaneamente. L'area in cui insiste la cava è inclusa all'interno dell'area SIC dei Monti Berici, aspetto che sostanzialmente modifica la valenza naturale del territorio e richiederebbe quindi una nuova valutazione in merito alla conservazione degli habitat, della sua fauna e della flora. Quindi, dato che si dovrebbe trattare di nuova autorizzazione, doveva essere questo il percorso.
Tutto questo è in un'interrogazione a risposta scritta che abbiamo presentato proprio per non appesantire i lavori del Consiglio e per avere risposta entro 30 giorni.
Ci ritroviamo oggi, a una distanza appunto di quasi quattro mesi, a richiedere perché la Regione ha considerato la richiesta della ditta come richiesta di rinnovo nonostante fosse presentata successivamente all'inutile decorso del termine attribuito di conclusione dei lavori di scavo e di qualificazione precedentemente autorizzati; quali motivi inducano la Giunta regionale ad autorizzare per dieci anni un'attività di ricomposizione di una cava che avrebbe dovuto essere già riqualificata nel 2013; se non ritenga che le iniziative di conservazione del patrimonio dei Berici legati alla Rete Natura 2000, al Piano d'area Monti Berici, che non sono progettini qualunque, ma sono atti e piani istituzionali, entrino in contrasto quindi con la riattivazione dell'attività di cava per dieci anni senza una celere ricomposizione; e se, in caso di risposta positiva al quesito n. 3, non ritenga necessaria una revisione della VIA del 2000; perché a fronte della mancata ricomposizione prevista entro il 2013, non si sia provveduto all'esclusione del deposito e delle fideiussioni per la riqualificazione della predetta cava al di là del proprietario, ma appunto eseguendo ciò che di competenza è della Regione vista la scadenza delle autorizzazioni.
Detto questo, lascio la parola alla Giunta. Grazie.

PRESIDENTE

Assessore Bottacin per la risposta.

Ass.re Gianpaolo BOTTACIN

Grazie, Presidente.
In relazione all'interrogazione in oggetto si evidenzia preliminarmente che l'autorizzazione alla coltivazione della cava di calcare per l'industria denominata "Campolongo" in Comune di Val Liona, rilasciata con DGR n. 1267 del 28 ottobre 2018 su istanza presentata dalla ditta il 30.10.2014, è un provvedimento di nuova autorizzazione ancorché funzionale al completamento del progetto originario e non rappresenta un rinnovo della precedente autorizzazione rilasciata con DGR n. 2162 del 14 luglio 2000, scaduta il 14 ottobre 2013. L'attività tecnica istruttoria è stata finalizzata al rilascio di un nuovo titolo abilitativo riguardante un sito in cui l'attività estrattiva non era ancora terminata.
Trattandosi di procedimento per il rilascio di nuova autorizzazione, la ditta è stata invitata a sottoporre il progetto di completamento della coltivazione alle intervenute disposizioni in materia di valutazione d'impatto ambientale e in particolare alla verifica di assoggettabilità a VIA, conclusosi con l'esclusione sancita dal decreto n. 47 in data 18.12.2017 della struttura tecnica regionale competente in materia. Tale decreto impartisce, inoltre, le necessarie prescrizioni di tutela ambientale proposte dal Comitato tecnico regionale VIA, organo indipendente, recepite poi nel provvedimento autorizzativo sopra citato.
Le motivazioni per la durata di dieci anni, come è argomentato nel provvedimento stesso, derivano dalla considerazione di alcune problematiche evidenziate dall'allora Amministrazione Comunale di San Germano dei Berici, ora Comune di Val Liona, in relazione alla fragilità della rete stradale in rapporto al transito dei mezzi di trasporto del materiale, nonché alla necessità di una corretta ricomposizione del sito estrattivo.
Dette problematiche, evidenziate nel corso di un sopralluogo da parte degli enti sul sito e di una specifica riunione tecnica, hanno portato a condividere con l'Amministrazione comunale le caratteristiche dell'intervento: articolare i lavori in tre fasi estrattive e di ricomposizione; diluire i lavori in un arco temporale di circa dieci anni, prevedendo a tal fine un quantitativo di materiale da trasportare non superiore a 20.000 metri cubi annui per ridurre gli effetti sulla viabilità locale; subordinare l'inizio dei lavori di coltivazione alla presentazione di una convenzione fra la ditta esecutrice e il Comune riguardo ai percorsi dei mezzi di trasporto del materiale, alla limitazione del numero dei viaggi e alla definizione degli orari.
Questi elementi sono stati recepiti dal progetto che la ditta ha sottoposto alla procedura di verifica di assoggettabilità a VIA, su cui il Comitato Tecnico Regionale, organo indipendente, nell'escludere il progetto dalla valutazione di impatto ambientale, si è espresso specificatamente prevedendo proprio che, in considerazione delle previsioni di durata dell'attività in questione (dieci anni) e della volumetria annua di materiale estratto non superiore a 20.000 metri cubi all'anno, il numero dei mezzi per il trasporto del materiale in entrata e/o in uscita dalla cava non dovrà essere superiore a quanto previsto in progetto: una media di dodici viaggi al giorno, sei in uscita e sei in entrata.
L'autorizzazione è stata, dunque, rilasciata con l'obiettivo di garantire la ricomposizione finale e definitiva del sito, proprio per salvaguardare la conservazione del patrimonio dei Berici. Il progetto, come è autorizzato, consente di restituire il sito alle caratteristiche originarie e, nel contempo, riduce gli impatti sull'ambiente e sulle strutture proprio diluendo l'attività su un periodo più lungo, come richiesto dall'Amministrazione comunale.
Tali valutazioni sono state condivise nel parere del Comitato tecnico regionale VIA, in cui è dato atto che la competente struttura regionale in materia di Rete Natura 2000 si è espressa favorevolmente alla prosecuzione del progetto in rapporto al sito di importanza comunitaria con prescrizioni e raccomandazioni funzionali a condurre i lavori in modo da mantenere invariata, per l'intero periodo di coltivazione e ricomposizione, l'idoneità degli ambienti ricadenti nel relativo ambito di influenza rispetto alle specie di interesse comunitario segnalate ovvero di garantire la disponibilità per le specie di superfici di equivalente idoneità ricadenti anche parzialmente nell'ambito di influenza del progetto. L'intervento risulta altresì compatibile con la normativa del Piano di area Monte Berici, dal momento che la cava ricade all'interno dell'ambito delle "Icone di paesaggio e giardini tematici" n. 29 Campolongo e la relativa norma stabilisce di fare salve le attività estrattive in atto.
Per quanto precedentemente evidenziato in relazione al quarto quesito, non essendo intervenute nel tempo trascorso modifiche progettuali e tantomeno trasformazioni alle caratteristiche ambientali dell'area, non emergono elementi tali da far supporre impatti diversi rispetto a quelli già considerati, non richiedendo pertanto una revisione della decisione di escludere il progetto della procedura di VIA.
Infine, riguardo all'ultimo quesito sulla mancata escussione del deposito cauzionale presentato dal Presidente titolare della cava, si precisa che si sarebbe potuto dare seguito a tale atto solo nei casi previsti dall'articolo 25 dell'allora vigente legge regionale n. 44 del 1982, ossia alla conclusione delle procedure di decadenza dell'autorizzazione di cui all'articolo 27 della medesima legge.
Si evidenzia in proposito che il percorso sopra indicato prevede per legge, prima dell'escussione della garanzia finanziaria, l'istituto dell'intimazione a completare i lavori, ovvero nel caso in cui, a seguito della pronuncia di decadenza, il procedimento si fosse concluso senza il rilascio di una nuova autorizzazione ad altro soggetto interessato previsto dalla norma. L'escussione del deposito cauzionale avrebbe comunque comportato la necessità di affidamento dei lavori necessari per completare la sistemazione ambientale della cava autorizzata.
Il rilascio della nuova autorizzazione con DGR n. 1267 del 28 agosto 2018 ha reso concreta la possibilità di ricomporre l'area di cava senza la necessità di intraprendere l'escussione della garanzia.

PRESIDENTE

Grazie.
Per la replica, collega Guarda.

Cristina GUARDA (Europa Verde)

Siccome anche in questa risposta si ribadisce che qui si tratta di una nuova autorizzazione e dato che la valutazione di impatto ambientale è datata 2000, per cui 22 anni prima di oggi, è evidente che il contesto in cui questa cava si inserisce e le evoluzioni, da un punto di vista di tutela del patrimonio dei Berici, imponevano e impongono un'attenzione particolare, che non può essere messa da parte semplicemente perché si dilaziona l'attività estrattiva in dieci anni.
In questo caso, ci troviamo di fronte ad un ambito di grande valenza di biodiversità, visto che i Monti Berici hanno uno tra i patrimoni di biodiversità più alti. Al momento, la cava risulta naturalmente già essere casa di una biodiversità animale e non soltanto, appunto, di piante che rilevano un certo tipo di specificità. Andare ad autorizzare lavori per dieci anni senza avere alcuna garanzia di riqualificazione, dopo che la riqualificazione doveva essere eseguita entro il 2013, è un errore strategico.
Dall'altra parte, è un errore non ascoltare le preoccupazioni, le preoccupazioni anche economiche del Comune, che dovrà sobbarcarsi nella gestione dell'attività di controllo e di viabilità. Per questo motivo, avremmo preferito tutti che si provvedesse alla rinaturalizzazione, così come previsto dall'autorizzazione scaduta nel 2013, e che qualsiasi ulteriore approfondimento degli scavi venisse considerato nella sua realtà, cioè in un contesto di nuova autorizzazione, con un aggiornamento di una Valutazione di impatto ambientale, visti gli anni che sono trascorsi. All'epoca io avevo 10 anni, oggi ne ho 32. Ventidue anni in un contesto urbanizzato come quello veneto e in un contesto come quello dei Monti Berici sono tantissimi e richiedono un aggiornamento, alla luce dell'evoluzione normativa e dei progetti nazionali e internazionali di tutela del patrimonio e della biodiversità locale e anche per la serenità ‒ ribadisco ‒ dei cittadini, che non possono vedersi per dieci anni lavori senza avere una riqualificazione nel brevissimo periodo, dopo che per altrettanti anni hanno atteso di vedere questo territorio finalmente riqualificato.
Alla luce dell'evoluzione normativa internazionale, ritengo che una valutazione di impatto dovesse essere fatta e dovesse essere fatta alla luce della classificazione Rete Natura, zona SIC e della biodiversità, del patrimonio e dei progetti che gli stessi cittadini in quel luogo hanno voluto avviare.
Personalmente ritengo che occorrerebbe un dialogo maggiore di ascolto con i Comuni, visto che molto spesso ci si fa vanto di ascoltarli adeguatamente. Questo è l'ennesimo caso in cui questo non è avvenuto e dopo le segnalazioni e la presa di posizione anche dei cittadini è opportuno e sarebbe stato opportuno dare maggiore ascolto e almeno rispettare quegli aspetti relativi alla viabilità e alle preoccupazioni di sicurezza che il territorio ha avanzato.
Con un minuto e quindici secondi di anticipo, lascio la parola al Presidente.

PRESIDENTE

Collega Guarda, non faccio il cronometrista, però c'è un tempo per ogni...

Cristina GUARDA (Europa Verde)

Ho recuperato abbondantemente, non si preoccupi.

PRESIDENTE

Benissimo.
Andiamo alla IRS 211, sempre sua.
Ha quasi dei ritmi da Ruzzante di vecchia memoria, anche se non è del suo Gruppo.

Interrogazione a risposta scritta presentata dalla consigliera Guarda relativa a "SONO STATI REGISTRATI RITARDI NELLE FORNITURE ALLE AULSS DEL REAGENTE CA19-9?" (Interrogazione a risposta scritta n. 211)

Prego, collega Guarda.

Cristina GUARDA (Europa Verde)

Premesso che è pervenuta alla sottoscritta una circostanziata segnalazione riguardante i presunti ritardi delle forniture alle Aziende ULSS del reagente CA 19-9
Considerato che i ritardi sarebbero da imputare all'eccezionale contingenza determinata dalla crisi internazionale e, in conseguenza, la diminuita disponibilità del reagente avrebbe determinato un allungamento dei tempi di risposta e di consegna dei referti, dilazione che, tuttavia, non risulta sia stata preventivamente comunicata all'utenza, se non a seguito di specifiche richieste di chiarimento degli interessati.
Ritenuto necessario verificare – nel giugno di quest'anno – e ottenere chiarimenti in ordine a quanto sopra sollevato, interrogavo l'Assessore alla Sanità per sapere se sono stati riscontrati ritardi nella fornitura del reagente in questione e per quali ragioni; se le ULSS hanno adottato determinazioni in ordine alla dilazione dei tempi di risposta e di consegna dei referti in conseguenza, appunto, alla disponibilità del reagente; e se le ULSS hanno formalmente comunicato ai cittadini l'allungamento dei tempi di risposta e consegna del referto.
Grazie.

PRESIDENTE

Grazie a lei.
Risponde l'assessore Donazzan al posto della collega Lanzarin.
Prego, assessore Donazzan.

Ass.ra Elena DONAZZAN

Grazie, Presidente.
Le Aziende ULSS nn. 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7 e 9, su specifica richiesta, hanno riscontrato alla Direzione Programmazione sanitaria di non aver registrato ritardi nella fornitura del reagente in oggetto e, pertanto, di non aver dovuto adottare determinazioni in ordine al dilazionamento dei tempi di attesa e di consegna dei referti.
Solo l'Azienda ULSS 8 Berica ha riscontrato per il reagente in oggetto un back-order verso la fine di maggio, che ha comportato disagi della durata di circa una settimana, durante la quale sono stati contingentati gli esami a favore dei pazienti ricoverati e sono stati stoccati i campioni per le analisi a mano a mano che arrivavano i reattivi, secondo la logica first-in first-out (non si capisce perché scrivano tutta questa roba in inglese).
L'azienda ULSS 8 Berica, al momento della rilevazione delle mancate consegne, ha modificato i tempi di risposta personalizzati per ogni singolo paziente esterno in base agli esami richiesti, portando i tempi del reagente da due a sette giorni lavorativi, tempo cautelativo. I ritardi non hanno superato in nessun caso i quattro giorni. Gli utenti che avevano già eseguito il prelievo per questo esame prima dell'inizio del ritardo di consegna, sono stati tutti gestiti telefonicamente, garantendo loro la stampa parziale degli esami e fornendo tutte le informazioni del caso.

PRESIDENTE

Grazie.
Per la replica, collega Guarda.

Cristina GUARDA (Europa Verde)

Grazie, Presidente.
Grazie della risposta desiderata. Ritengo che le segnalazioni che ho ricevuto mi raccontino una realtà un pochino diversa da questa, nel senso che non sono stati contattati, ma hanno ricevuto informazioni a seguito di sollecitazioni da parte dei diretti interessati. Probabilmente poteva esserci – ma questo lo dico a posteriori ed è molto facile farlo a posteriori, ovviamente non mi metto a questionare particolarmente – magari una collaborazione fra ASL in modo tale da aiutare la reazione a questo punto dell'unica ULSS interessata e, di conseguenza, consentire a questa ASL di poter implementare la velocità nella definizione di questi esami che, ribadisco, sono esami abbastanza delicati e riguardano tematiche anche importanti.
Per questo motivo mi ritengo soddisfatta per aver ricevuto l'informazione e, nel frattempo, ci potrà essere l'occasione di approfondire la possibilità di una collaborazione inter ASL, in modo tale da facilitare quelle che si ritrovano in particolare difficoltà.

PRESIDENTE

Grazie.
Collega Baldin, sull'ordine dei lavori, prego.

Erika BALDIN (Movimento 5 Stelle)

Grazie, Presidente.
Rilevo che ci sono ben 11 interrogazioni scritte che ancora attendono risposta, quindi la prego di sollecitare la Giunta e gli Uffici perché ritengo ci siano argomenti che verso l'inverno diventano di importanza capitale: RSA, case di riposo e ospedali dismessi sono i temi di alcune delle mie interrogazioni. Quindi, se può sollecitare gli uffici, ci farebbe un piacere, visto che sono già trascorsi i tempi per una risposta da parte della Giunta regionale.
Grazie.

PRESIDENTE

Abbiamo fatto un sollecito circa 15 giorni fa e sono arrivate queste due della collega Guarda. Andremo a risollecitare per avere risposte anche per altri colleghi.
Abbiamo finito con le interrogazioni.
Vi chiedo un attimo di attenzione. Ieri, lunedì 3 ottobre, è morto il senatore Pietro Fabris, per tre legislature, dalla II sino alla IV, Consigliere regionale nonché Assessore e Presidente della Commissione di Salvaguardia di Venezia, prima di passare al Senato della Repubblica.
Già Sindaco di Bassano del Grappa, fu esponente di rilievo nelle Istituzioni venete del cattolicesimo democratico impegnato in politica, caratterizzando il proprio impegno con rara saggezza, equilibrio e sano pragmatismo, attraverso un percorso fatto di spirito di servizio e pacatezza, contribuendo in maniera decisiva allo sviluppo del territorio e del Veneto centrale.
Ritirandosi a metà degli anni '90 dalla politica attiva si impegnò nel mondo della cultura e del sociale presiedendo, oltre alla Casa di Riposo bassanese, anche il Comitato per la storia di Bassano.
Porgiamo ai suoi familiari e alla città di Bassano, che ha avuto in lui un autentico punto di riferimento, il nostro cordoglio convinto.
Vi chiedo un minuto di silenzio. Grazie, colleghi.
( L'Assemblea osserva un minuto di silenzio)
Appena avremo notizia dei funerali, di quando saranno, vi informeremo.
Il collega Finco è più informato di me e mi comunica che saranno domani pomeriggio alle ore 15.00 alla Chiesa di San Francesco.

PUNTO
6



DESIGNAZIONE DI TRE COMPONENTI DEL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE DELLA SOCIETÀ "CONCESSIONI AUTOSTRADALI VENETE - CAV S.P.A." DI CUI UNO RICOPRIRÀ LA CARICA DI PRESIDENTE. APPROVATA (DELIBERAZIONE N. 130/2022)

Relazione della PRIMA Commissione Consiliare.

PRESIDENTE

Passiamo al punto n. 6.
Relazione della Prima Commissione.
È una nomina. Il voto è in una scheda limitato a due.
Ci sono proposte? Distribuiamo le schede, grazie.
Collega Villanova, prego.

Alberto VILLANOVA (Zaia Presidente)

Grazie, Presidente.
Propongo i nomi di Manto e Ceron.

PRESIDENTE

Bene.
E la terza proposta, collega Camani?

Vanessa CAMANI (Partito Democratico Veneto)

Presidente, noi proponiamo Lucio Tiozzo.

PRESIDENTE

Lucio Tiozzo. Va bene.
Distribuiamo le schede. Chi è il collega segretario? Sponda.
Restate seduti e gli uscieri verranno a prendere la scheda.

Alessandra SPONDA (Zaia Presidente)

Grazie, Presidente.
Comincio con la prima chiama.
Risultano in congedo i consiglieri Centenaro e Puppato.
Prima chiama.
ANDREOLI Marco Ha votato
BALDIN Erika Ha votato
BARBISAN Fabiano
BET Roberto Ha votato
BIGON Anna Maria Ha votato
BISAGLIA Simona Ha votato
BORON Fabrizio
BOZZA Alberto Ha votato
BRESCACIN Sonia Ha votato
CAMANI Vanessa Ha votato
CAVINATO Elisa Ha votato
CECCHETTO Milena Ha votato
CESTARI Laura Ha votato
CESTARO Silvia Ha votato
CIAMBETTI Roberto Ha votato
CORSI Enrico Ha votato
DOLFIN Marco Ha votato
FAVERO Marzio Ha votato
FINCO Nicola Ignazio Ha votato
FORMAGGIO Joe Ha votato
GEROLIMETTO Nazzareno
GIACOMIN Stefano Ha votato
GUARDA Cristina Ha votato
LORENZONI Arturo Ha votato
MAINO Silvia Ha votato
MICHIELETTO Gabriele Ha votato
MONTANARIELLO Jonatan Ha votato
OSTANEL Elena Ha votato
PAN Giuseppe Ha votato
PICCININI Tomas Ha votato
POLATO Daniele Ha votato
POSSAMAI Giacomo Ha votato
POSSAMAI Gianpiero Ha votato
RAZZOLINI Tommaso Ha votato
RIGO Filippo Ha votato
RIZZOTTO Silvia Ha votato
SANDONÀ Luciano Ha votato
SCATTO Francesca Ha votato
SORANZO Enoch Ha votato
SPERANZON Raffaele Ha votato
SPONDA Alessandra Ha votato
VALDEGAMBERI Stefano Ha votato
VENTURINI Elisa
VIANELLO Roberta Ha votato
VILLANOVA Alberto Ha votato
ZAIA Luca
ZANONI Andrea Ha votato
ZECCHINATO Marco Ha votato
ZOTTIS Francesca Ha votato
Seconda chiama.
BARBISAN Fabiano Ha votato
BORON Fabrizio Ha votato
GEROLIMETTO Nazzareno
VENTURINI Elisa
ZAIA Luca
Operazioni concluse.

PRESIDENTE

Procediamo allo scrutinio.
Dobbiamo attendere l'esito dello scrutinio, perché poi dobbiamo votare, tra chi è stato eletto, il Presidente. Quindi, portate pazienza per quattro-cinque minuti, rimanete in Aula, così poi facciamo la votazione per il Presidente di CAV (Concessioni Autostradali Venete S.p.A.).
Esito dello scrutinio:
46 presenti, 46 votanti, 3 schede bianche.
Renzo Ceron 33
Monica Manto 32
Lucio Tiozzo 10
Risultano eletti: Renzo Ceron, Monica Manto e Lucio Tiozzo.
Dobbiamo passare alla votazione del Presidente. Ci sono proposte?
Collega Villanova, prego.

Alberto VILLANOVA (Zaia Presidente)

Grazie, Presidente.
Indico la dottoressa Manto.

PRESIDENTE

Perfetto.
Non vedo altre proposte.
Distribuiamo le schede.
Procediamo con le operazioni di voto.

Alessandra SPONDA (Zaia Presidente)

Iniziamo con l'appello.
Prima chiamata.
ANDREOLI Marco Ha votato
BALDIN Erika Ha votato
BARBISAN Fabiano Ha votato
BET Roberto Ha votato
BIGON Anna Maria Ha votato
BISAGLIA Simona Ha votato
BORON Fabrizio Ha votato
BOZZA Alberto Ha votato
BRESCACIN Sonia Ha votato
CAMANI Vanessa Ha votato
CAVINATO Elisa Ha votato
CECCHETTO Milena Ha votato
CESTARI Laura Ha votato
CESTARO Silvia Ha votato
CIAMBETTI Roberto Ha votato
CORSI Enrico Ha votato
DOLFIN Marco Ha votato
FAVERO Marzio Ha votato
FINCO Nicola Ignazio Ha votato
FORMAGGIO Joe Ha votato
GEROLIMETTO Nazzareno
GIACOMIN Stefano Ha votato
GUARDA Cristina Ha votato
LORENZONI Arturo Ha votato
MAINO Silvia Ha votato
MICHIELETTO Gabriele Ha votato
MONTANARIELLO Jonatan Ha votato
OSTANEL Elena Ha votato
PAN Giuseppe Ha votato
PICCININI Tomas Ha votato
POLATO Daniele Ha votato
POSSAMAI Giacomo Ha votato
POSSAMAI Gianpiero Ha votato
RAZZOLINI Tommaso Ha votato
RIGO Filippo Ha votato
RIZZOTTO Silvia Ha votato
SANDONÀ Luciano Ha votato
SCATTO Francesca Ha votato
SORANZO Enoch Ha votato
SPERANZON Raffaele Ha votato
SPONDA Alessandra Ha votato
VALDEGAMBERI Stefano Ha votato
VENTURINI Elisa
VIANELLO Roberta Ha votato
VILLANOVA Alberto Ha votato
ZAIA Luca
ZANONI Andrea Ha votato
ZECCHINATO Marco Ha votato
ZOTTIS Francesca Ha votato
Seconda chiamata.
GEROLIMETTO Nazzareno
VENTURINI Elisa Ha votato
ZAIA Luca
Operazioni concluse.

PRESIDENTE

Aspettiamo lo scrutinio.
Colleghi, abbiamo l'esito della designazione del Presidente del CdA di CAV:
47 presenti, 47 votanti, 10 schede bianche, 1 scheda nulla.
Hanno ottenuto voti:
Monica Manto 35
Lucio Tiozzo 1
Risulta eletta la dottoressa Monica Manto.
PUNTO
7



NOMINA DI DUE COMPONENTI EFFETTIVI ED UN SUPPLENTE DEL COLLEGIO SINDACALE DELLA SOCIETÀ VENETO SVILUPPO S.P.A.. RINVIO IN COMMISSIONE. APPROVATO (DELIBERAZIONE N. 131/2022)

Relazione della PRIMA Commissione Consiliare.

PRESIDENTE

Siamo al punto n. 7.
La Giunta vuole intervenire? Prego, assessore Calzavara.

Ass.re Francesco CALZAVARA

Grazie, Presidente.
Chiediamo al Consiglio un rinvio in Commissione dei punti nn. 7, 8 e 9 per degli approfondimenti che la Giunta ritiene di dover fare rispetto a queste nomine e ai numeri in esse rappresentati, quindi di aspettare ancora qualche settimana.
Grazie.

PRESIDENTE

C'è una richiesta di rinvio in Commissione che deve essere votata.
Prego, collega Camani.

Vanessa CAMANI (Partito Democratico Veneto)

Presidente, sull'ordine dei lavori, per avere qualche informazione in più rispetto a questa richiesta di rinvio, in modo da poter decidere come esprimere il nostro voto sul punto. Non ci sono forniti elementi rispetto alle affermazioni dell'Assessore.

PRESIDENTE

Qualche elemento in più, Assessore?

Ass.re Francesco CALZAVARA

Da parte della Giunta, in un momento come questo, che vede Veneto Sviluppo coinvolta anche in altre operazioni importanti, in particolar modo in un suo percorso verso una possibile società completamente in house, credo vi sia ancora la necessità di una riflessione rispetto alle nomine, al Consiglio, all'asset che vorremmo dare in un prossimo futuro a questa società, considerandola strategica dal punto di vista economico e dal punto di vista della sua centralità, anche in un momento difficile come questo che stanno vivendo le aziende.
Abbiamo la necessità, quindi, di un ulteriore momento di riflessione per dare a Veneto Sviluppo la migliore squadra che possa, nei prossimi anni, affrontare con forza un momento difficile come questo.

PRESIDENTE

Ci sono tre richieste di rinvio in Commissione. Qualcuno vuole intervenire? Uno a favore e uno contro. Altrimenti, passiamo alla votazione del rinvio in Commissione, come chiesto dalla Giunta.
Non vedo interventi.
Metto in votazione il rinvio in Commissione del punto n. 7.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)

Arturo LORENZONI (Gruppo Misto)

Presidente, stiamo parlando dei punti nn. 7, 8 e 9 all'ordine del giorno? Ho capito bene?

PRESIDENTE

Sì.

Arturo LORENZONI (Gruppo Misto)

Anche quello sull'Ospedale Riabilitativo, quindi?

PRESIDENTE

è già aperta la votazione, collega. Avevo chiesto se qualcuno voleva intervenire a favore o contro.
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Il punto è rinviato in Commissione.
Se qualcuno ha problemi informatici, ci sono i tecnici a disposizione.
PUNTO
8



NOMINA DI TRE COMPONENTI DEL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE DELLA SOCIETÀ VENETO SVILUPPO S.P.A.. RINVIO IN COMMISSIONE. APPROVATO (DELIBERAZIONE N. 132/2022)

Relazione della PRIMA Commissione Consiliare.

PRESIDENTE

Passiamo al punto n. 8. Rinvio in Commissione anche per la nomina dei componenti del CdA di Veneto Sviluppo Spa.
Qualcuno vuole intervenire a favore o contro? Un intervento a favore e uno contro.
Non vedo interventi.
Metto in votazione il rinvio in Commissione del punto n. 8, avente ad oggetto: "Veneto Sviluppo S.p.A.. Nomina di tre componenti del Consiglio di Amministrazione".
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
PUNTO
9



NOMINA DI TRE COMPONENTI EFFETTIVI E DUE SUPPLENTI DEL COLLEGIO SINDACALE DELLA SOCIETÀ "OSPEDALE RIABILITATIVO DI ALTA SPECIALIZZAZIONE S.P.A." (ORAS). RINVIO IN COMMISSIONE. APPROVATO (DELIBERAZIONE N. 133/2022)

Relazione della PRIMA Commissione Consiliare.

PRESIDENTE

C'è la richiesta di rinvio in Commissione anche della nomina di tre membri del Collegio Sindacale di ORAS.
Ci sono interventi? Non vedo interventi. Collega, c'è il pulsantino per farlo, come fanno tutti. Non posso guardare sia il monitor che tutta l'Aula. Ogni tanto ci riesco.
Prego, collega Lorenzoni.

Arturo LORENZONI (Gruppo Misto)

Grazie, Presidente.
Sono un po' sorpreso del fatto che questi punti sono stati messi all'ordine del giorno venerdì scorso e adesso vengono tolti. È un modo di procedere abbastanza sorprendente (mi lasci usare questa parola, Presidente). Posso immaginare le difficoltà, posso immaginare la complessità di arrivare a comporre delle nomine che siano le migliori per questi organismi, però nell'arco di tre giorni lavorativi fare marcia indietro è una cosa che non credo rappresenti un modo di procedere all'altezza di questo Consiglio.

PRESIDENTE

Per il rinvio di questo punto può chiedere proprio attorno a lei.
Metto in votazione il rinvio in Commissione del punto n. 9.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
PUNTO
10



MOZIONE PRESENTATA DAI CONSIGLIERI RAZZOLINI, SPERANZON, POLATO, FORMAGGIO E SORANZO RELATIVA A "LA REGIONE VENETO INTERVENGA IN AIUTO AI COMUNI VENETI SUI RINCARI DELLE MATERIE PRIME RICHIEDENDO CON URGENZA AL GOVERNO DI DESTINARE I FONDI INUTILIZZATI DEL PNRR A COPERTURA DEGLI AUMENTI PER GARANTIRE L'ESECUZIONE DEI LAVORI PUBBLICI DI MESSA IN SICUREZZA ED EFFICIENTAMENTO ENERGETICO PREVISTI IN PARTICOLARE NELLE SCUOLE". (MOZIONE N. 291) APPROVATA (DELIBERAZIONE N. 134/2022)

PRESIDENTE

Passiamo al punto n. 10, mozione n. 291, presentata dal consigliere Razzolini ed altri.
Collega Razzolini, prego.

Tommaso RAZZOLINI (Fratelli d'Italia - Giorgia Meloni)

Buongiorno, Presidente. Di questa mozione in realtà chiedo il ritiro.

PRESIDENTE

Collega Possamai, sull'ordine dei lavori.

Giacomo POSSAMAI (Partito Democratico Veneto)

Presidente, sono certo che la scelta del collega Razzolini non sia legata al fatto che recentemente ci sono state le elezioni politiche ed è cambiato il segno del Governo. Noi eravamo pronti a votare a favore anche qualche mese fa, evidentemente oggi è cambiato qualcosa.
Confermiamo la nostra disponibilità a discutere la mozione in oggetto.

PRESIDENTE

Colleghi, attenzione, come per i punti precedenti, per togliere qualcosa dall'ordine del giorno deve essere fatta una votazione per il rinvio in Commissione.
Collega Guarda, vuole intervenire sull'ordine dei lavori? Niente, replicava al collega Possamai, immagino.
Prego, collega Montanariello, sull'ordine dei lavori.

Jonatan MONTANARIELLO (Partito Democratico Veneto)

Presidente, sono un po' "avulso" sul tema, perché non è mai capitato. Chiedo se, in base al Regolamento, la potremmo fare nostra. Al limite la ripresenteremo uguale, permettendoci di copiare il lavoro del buon collega Razzolini. Ma se si potesse già fare nostra ci eviterebbe una fatica. Siamo d'accordo a chiedere al Governo più fondi. Troverete sempre un alleato qui.

PRESIDENTE

È una situazione che ho già esplorato: non è un emendamento, è una mozione, quindi non può esser fatta propria da altri componenti dell'Aula.
Il ritiro passa per una votazione in Aula.
Il collega Villanova mi ha chiesto due minuti di sospensione. Forse è meglio fermarci per cinque minuti.
I lavori riprenderanno alle ore 12.43.
La Seduta è sospesa alle ore 12.38
La Seduta riprende alle ore 12.43

PRESIDENTE

Colleghi, riprendiamo i lavori. Accomodiamoci, per favore.
Collega Guarda, rappresenta lei tutta la minoranza? È arrivato anche il collega Lorenzoni. Siamo già a buon punto.
Il collega Razzolini, presentatore della mozione n. 291, mi ha richiesto la parola.
Collega Razzolini, prego.

Tommaso RAZZOLINI (Fratelli d'Italia - Giorgia Meloni)

Grazie, Presidente.
A questo punto, visto anche quanto emerso in Aula, intendo portare in votazione questa mozione. Volevo ritirarla solo per il semplice motivo che il Governo è in stallo, è dimissionario, c'è un nuovo Governo che entra e nel Governo di Centrodestra, se dovesse andare in porto e ricevere il mandato, questa tematica è ben esplicita nel programma di mandato, ovverosia la rivisitazione di tutti i bandi del PNRR. Volevo soltanto semplificare. Tuttavia, a questo punto, onde evitare di essere frainteso, la porto in votazione.
Grazie.

PRESIDENTE

Proseguiamo, quindi, con la discussione e la votazione della mozione n. 291. È chiaro a tutti, colleghi? Bene.
Vuole illustrarla o la dà per letta? La mozione n. 291 viene data per letta.
Collega Bozza, prego.

Alberto BOZZA (Forza Italia - Berlusconi - Autonomia per il Veneto)

Grazie, Presidente.
Intanto ringrazio il collega Razzolini perché oggettivamente in questa mozione pone un problema contingente, che oggi c'è, che oggi esiste, che mette in grossissima difficoltà molte Amministrazioni comunali proprio per il rincaro delle materie prime. Qui si parla, ovviamente, dell'ambito edilizio e sapete quanto per i Comuni, nei propri budget di bilancio e nelle gare che vanno a espletare, siano molto vincolanti gli importi e le cifre stanziate e destinate. Per cui, questo rincaro che oggi c'è, di fatto, crea grosse difficoltà.
C'è un passaggio che il collega ricorda nella sua mozione quando parla, ad esempio, di adeguamento sismico. Guardiamo quello che la normativa che è andata a riaggiornare la zonizzazione sismica sul nostro territorio regionale ha provocato anche in alcuni Comuni della nostra provincia e del nostro Veneto proprio con l'adeguamento anche alla nuova classificazione sismica, generando alcune difficoltà oggettive, che ci sono state e che ci sono tuttora, per adeguare i nostri uffici pubblici, comprese le nostre scuole, i nostri impianti sportivi e le nostre palestre.
Pertanto, al di là di quella che sarà la compagine di Governo, che ovviamente sarà di Centrodestra, indipendentemente da questo, credo che sia un tema importante e che da questo punto di vista una risposta vada data, e ritengo che in maniera molto leale e molto coerente questo Consiglio potrebbe essere anche di supporto in quella che è l'azione prossima del Governo. Per cui, noi siamo assolutamente favorevoli.
Grazie.

PRESIDENTE

Grazie a lei.
Collega Baldin, prego.

Erika BALDIN (Movimento 5 Stelle)

Solo per ringraziare il collega Razzolini per aver mantenuto in piedi questa mozione, che ho il piacere di votare. Anche se era stata presentata in momenti storici diversi, questo non preclude il fatto che il prossimo Governo possa fare la stessa cosa che era chiesta al Governo precedente.
Il tema è straordinariamente importante, edilizia scolastica, PNRR, efficientamento, transizione ecologica, quindi per tutti questi motivi voterò a favore di questa mozione. I prossimi mesi sarà cura del Consiglio regionale verificare che questi impegni vengano effettivamente attuati e fatti propri dal futuro Governo.

PRESIDENTE

Collega Guarda, prego.

Cristina GUARDA (Europa Verde)

Grazie, Presidente.
Ritengo che sarebbe stato un grave errore non andare a votare questo tipo di mozione, anche perché, nel bene e nel male, se tutti quanti i partiti hanno proiettato l'obiettivo di aiutare, in tutte le Istituzioni, imprese e famiglie nella gestione di questa emergenza di costi, quindi di tipo economico, di tipo sociale e di tipo ambientale – anzi, forse non tutti da un punto di vista ambientale evidentemente, avete ragione – evidentemente non andare a votarla sarebbe stato un errore, perché dal punto di vista pratico, qualsiasi Governo ci sia davanti, tutti quanti dobbiamo essere uniti a richiedere determinati tipi di soluzioni. Queste soluzioni sono quelle di attivarsi sicuramente per sostenere i Comuni, che hanno un carico da un punto di vista di costi che sta mettendo in difficoltà la garanzia in particolar modo di alcuni servizi, che sono comunque servizi essenziali di natura sociale e di natura propositiva, per creare comunità all'interno del territorio. Come mi faceva notare anche la collega Ostanel, c'è qualche perplessità rispetto all'utilizzo, per esempio, dei fondi per la transizione ecologica, che sono fondi per la transizione e non per la gestione delle emergenze. Qui c'è sempre confusione, che molto spesso si nota anche nel Consiglio regionale del Veneto: vengono utilizzati i fondi per i progetti di sviluppo per gestire questioni di natura emergenziale.
Da un punto di vista pratico, qualsiasi nuovo Governo ci sia, che potrà vedere le alleanze anche tra i partiti di maggioranza di questo Consiglio, evidentemente bisogna intervenire richiedendo la restituzione del 100% degli extraprofitti da parte di chi in questi mesi sta speculando rispetto al costo dell'energia e alla distribuzione e, quindi, rispetto al costo delle bollette, che pesa sui portafogli di famiglie ed imprese. Caldeggio, quindi, di non accontentarsi di richiedere un minimo di restituzione, ma di richiedere il 100% e di essere decisi nel richiedere almeno la restituzione del 25% che già durante il Governo Draghi si era andati a inserire come ulteriore forma di tassazione. Diversamente, qui potremmo essere di fronte a uno dei più grandi casi di evasione fiscale, su cui Europa Verde ha presentato, insieme con Alleanza Verdi e Sinistra, un ulteriore esposto per chiarire perché le aziende che si occupano di distribuzione di energia non abbiano pagato quanto dovuto nelle scadenze e nelle prime scadenze di questa estate. Quindi, qui qualsiasi Governo dovrà impegnarsi per garantire questa soluzione immediata e dare ristoro, dunque, ad Amministrazioni, Comuni, famiglie e imprese.
Parallelamente caldeggio una grande soluzione, che deve vedere anche la Regione del Veneto pronta con finanziamenti e aiuti veri, come accade nelle altre Regioni, sul tema delle comunità energetiche, perché il problema non si risolve esclusivamente aiutando nell'immediato la gestione delle bollette, ma nel creare un sistema alternativo di autonomia energetica locale. Questo, però, lo si fa aiutando tutti i Comuni a entrare a far parte, a organizzare, a sostenere i costi di natura legale, di programmazione, di progettazione eccetera, per coinvolgere cittadini, imprese e Comuni nella produzione locale di energia, nell'autoproduzione, nell'autoconsumo e nella condivisione con i propri vicini.
Su questa tematica una battaglia la deve fare a livello nazionale chiunque si ritroverà all'interno del Ministero che deve finalmente pubblicare i decreti attuativi della norma, ma allo stesso tempo la dobbiamo fare anche a livello regionale nel prossimo bilancio, perché non è possibile accontentarsi ancora di qualche centinaia di migliaia di euro di risorse. Se vogliamo investire e aiutare i Comuni a fare investimenti in questa logica e non soltanto nell'affrontare spese di natura corrente, quindi spese legali, di comunicazione, di divulgazione eccetera, dobbiamo stanziare fondi adeguati. La Lombardia ci sta dando una strada, la Sicilia ce ne ha data un'altra. Troviamo la nostra e aiutiamo i Comuni a costruire comunità, rete sociale, risposte per quanto riguarda l'abbassamento del costo dell'energia, e parallelamente forniamo un grande aiuto per la transizione energetica sostenibile perché, checché ne dicano i programmi dell'uno o dell'altro, la transizione verso l'abbandono delle fonti fossili è obbligatoria, ed è obbligatoria ancora di più oggi nelle condizioni politiche internazionali che stiamo vivendo.

PRESIDENTE

Grazie.
Collega Camani, prego.

Vanessa CAMANI (Partito Democratico Veneto)

Grazie, Presidente.
Io, invece, penso sia opportuno discutere di questa mozione anche e malgrado quello che si profila essere un cambio sostanziale della compagine di Governo, che passa dall'essere un Governo di unità nazionale a guida Mario Draghi a un Governo fortemente politico e di segno anche politico molto definito, cioè verosimilmente di destra o di centrodestra.
Perché ritengo importante discutere questa mozione anche in questo caso? Perché è, a mio giudizio, la dimostrazione di come la destra, quella che andrà verosimilmente al Governo, sia davvero molto brava nell'individuare i problemi e, invece, sia estremamente in difficoltà nell'individuare le soluzioni. Cerco di spiegarmi meglio. La questione che riguarda gli Enti locali, ma anche le imprese private, che devono affrontare un rapido e repentino cambio di prezzi – dico al consigliere Razzolini e soprattutto al capogruppo Villanova che aver mandato a casa il Governo Draghi non ha aiutato nel percorso di contenimento dei rincari –, è un problema che oggettivamente esiste e che riguarda in particolar modo gli Enti locali che hanno dimensioni più ridotte, che hanno una minore capacità espansiva dal punto di vista finanziario. Quindi, l'individuazione del problema la condividiamo. Ciò che francamente fatico a condividere è la soluzione, che però non è una soluzione semplicemente mal posta, è una soluzione che sottende l'idea che Fratelli d'Italia e in parte anche la Lega hanno sempre avuto della funzione del PNRR, e cioè non un'occasione straordinaria di risorse comuni per il cambiamento del modello economico e sociale del Paese, ma schei che arrivano e che devono essere impiegati per tamponare tutte le difficoltà che c'erano, alcune strutturalmente, e che ci sono, alcune congiunturalmente.
Sinceramente a me preoccupa, consigliere Razzolini, l'idea per la quale secondo lei tutti i fondi del PNRR non utilizzati... Come se, poi, fossero nella disponibilità del Governo. La informo che non è il Governo che decide come utilizzarli. Non vorrei che arrivaste a governare senza sapere cosa dovete fare. Non è il Governo che decide come utilizzare i fondi, bensì l'Europa, che concede le risorse sulla base di progetti credibili e coerenti con la pianificazione del PNRR. Quindi, mi preoccupa l'idea che tutte le risorse del PNRR non utilizzate debbano essere impiegate in questa direzione, addirittura le risorse previste per la transizione ecologica, che so essere un tema ostico per la Destra, anche questo, risorse che dovrebbero servire a rendere il nostro Paese ecologicamente più sostenibile e non per le finalità che lei indica nella risoluzione. Quindi, c'è un'idea delle risorse del PNRR profondamente sbagliata. Non a caso, sia la Lega sia Fratelli d'Italia, quando si è posta l'occasione, non hanno votato favorevolmente al piano NextGenerationEU al Parlamento europeo e neppure alle risoluzioni parlamentari a favore del Piano di ripresa e resilienza nazionale. Quindi, c'è un preconcetto ideologico contro il PNRR, contro il cambiamento del sistema italiano, e pensate di cavarvela così, sapendo che il riutilizzo eventuale dei fondi del PNRR non sarà nelle disponibilità di scelta del Governo, ma presuppone una contrattazione a livello europeo, rispetto alla quale mi auguro che il Governo italiano abbia l'autorevolezza per poterci portare da qualche parte in maniera utile.
Vi è, poi, l'ultimo elemento, consigliere Razzolini, che, come sempre, manca nelle mozioni a ripetizione che facevate quando eravate l'unica forza di opposizione al Governo e che adesso vedo che fate un po' più fatica a giustificare, visto che verosimilmente esprimerete il Presidente del Consiglio. Come sempre, quando si individua un problema, anche in questo caso è un problema che colpisce in particolare la nostra Regione, dove gli Enti locali sono molto spesso virtuosi e, dunque, sono capaci di innescare un meccanismo positivo di investimenti pubblici. Come sempre, individuate un problema che riguarda la nostra Regione e non vi assumete la responsabilità di chiedere all'Ente, nell'Istituzione nella quale prestate servizio, di utilizzare dei fondi.
Chiudo, Presidente. Io penso che il problema sia corretto...

PRESIDENTE

La invito a stringere, collega.

Vanessa CAMANI (Partito Democratico Veneto)

Sì, ho concluso.
... e che però gli impegni dovrebbero da un lato coinvolgere la Regione del Veneto, dall'altro ricercare altre fonti di finanziamento.

PRESIDENTE

Grazie.
Collega Ostanel, prego.

Elena OSTANEL (Il Veneto che Vogliamo)

Grazie, Presidente.
Questa mozione è stata depositata il 6 aprile, se non erro. Prima si diceva "non la vogliamo discutere" perché chiedeva un impegno al Governo di cui ora fate parte; ora si fa un cambio di rotta e si ridiscute una mozione, segno della serietà con cui stiamo – perché ci sono anch'io qui dentro – prendendo il tema dei rincari dell'energia in questo Paese qui in Aula, ma spero che non succederà così anche al Governo.
Le persone che sono fuori, collegate al Consiglio regionale, spero guardino questi balletti, così da capire cosa davvero accade qui dentro. Queste persone in qualche modo si chiederebbero come mai da un lato si pone una mozione dove si chiedono delle cose ben specifiche, dall'altro nemmeno la si illustra.
Io chiedo invece al proponente di rispondere nel merito di alcune questioni che sollevo all'interno di questa mozione. Prima di tutto: "ad attivarsi con urgenza a sostegno delle Amministrazioni comunali del Veneto, sottoponendo ai Ministeri competenti le difficoltà nelle quali si trovano le Amministrazioni comunali – quindi del Veneto – ed evidenziando l'importanza degli interventi pubblici che rischiano di essere stralciati, sensibilizzando il Governo – quindi sensibilizzando voi stessi – sulla destinazione più opportuna dei fondi del PNRR".
Ora, che i Comuni del Veneto siano in difficoltà sul tema del PNRR io lo dico da tempo. C'è un'interrogazione, tra l'altro, in attesa di risposta, urgente, perché sappiamo bene che il Governo precedente, e io credo, visto come sta andando, anche quello attuale, non sta dando abbastanza informazioni ai Comuni su come poter lavorare e l'Ente regionale sta avendo anch'esso delle difficoltà. Qui la mozione dice: ci si deve attivare perché in Veneto in qualche modo qualcosa non sta funzionando.
Secondo punto: "a chiedere al Governo di destinare i fondi ancora disponibili e non richiesti del PNRR – chiedo un chiarimento su cosa siano i fondi non richiesti – alla copertura degli aumenti dei costi di adeguamento sismico e sull'edilizia scolastica".
In primo luogo, mi trova molto d'accordo intervenire sull'edilizia scolastica e io spero che il nuovo Governo faccia un piano serio di investimento sull'adeguamento sismico e l'edilizia scolastica di questo Paese, che sta cadendo a pezzi.
Il tema vero che qui chiedo è: questa mozione sta chiedendo di modificare parti del PNRR che abbiamo approvato tempo fa? Perché questo è il tema politico che sta dietro questa mozione: se qui c'è un modo per chiedere un cambio del PNRR alla Commissione Europea. Rilevo alcune criticità politiche nel votare una mozione di questo tipo, tra l'altro, io credo, scritta con degli errori. Perché? Perché nel momento in cui io chiedo una modifica del PNRR, lo sappiamo, il 37% delle risorse deve essere comunque garantito sulla transizione ecologica. Invece, questa mozione dice: utilizzare pezzi di fondi della transizione ecologica per coprire i rincari dei costi dell'efficientamento energetico e realizzare impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili. Sappiamo che se ascoltiamo questo terzo punto della mozione e quindi il Governo chiederà all'Europa di modificare il PNRR, noi ‒ uno ‒ ci inseriremo in un iter di modifica del PNRR che non permetterà ai Comuni di spendere entro il 2026 e ‒ due ‒ potremmo non avere l'okay della Commissione Europea e perdere i fondi del PNRR.
Chiedo, quindi, al proponente, con serietà e sincerità, di rispondere al punto politico. Qui stiamo chiedendo, in maniera un po' light, di fare in modo che il Governo si faccia portatore di una modifica del PNRR, quindi chiede di riversare alcuni fondi della transizione su altre partite o dirottare i fondi del PNRR su altre partite senza bandi, che allungherebbero l'iter, eccetera, o stiamo semplicemente dicendo: troviamo un modo di investire sull'edilizia scolastica, ponendo dei fondi e degli obiettivi chiari al nuovo Governo, eventualmente cercando, in qualche modo, senza fare una modifica alla fonte, di utilizzare anche delle risorse non spese per l'edilizia scolastica?
Sono due cose profondamente diverse: su una possiamo anche pensare, magari, di votare a favore, chiedendo delle modifiche su cose che, secondo me, sono infattibili; sull'altra, invece, abbiamo un chiaro motivo politico, che secondo me era quello fondativo del 6 aprile, quando non eravate al Governo, e invece oggi, che avete, ovviamente, un'altra posizione, vi sentite più in difficoltà di fare opposizione al Governo di questo Stato.

PRESIDENTE

Grazie.
Collega Soranzo, prego.

Enoch SORANZO (Fratelli d'Italia - Giorgia Meloni)

Grazie, Presidente.
Vorrei tranquillizzare un po' qualcuno, perché intanto noi non siamo assolutamente in difficoltà. Secondo, in questo momento c'è un Governo che ha come Presidente del Consiglio un certo signor Draghi, con i Ministri del Partito Democratico, della Lega e dei Cinque Stelle. Non mi risulta che ci siano Ministri di altre forze politiche. Terzo... Fino al 13, oggi non è il 13 ottobre.
Oggi stiamo discutendo di questa cosa, voi state facendo un'attività dal punto di vista politico vostro corretta, noi la riteniamo assolutamente strumentale, ma non importa, rimaniamo nei ranghi dei lavori del Consiglio.
Do intanto qualche dato. Ovviamente questi sono i dati nostri, possono essere confutati. Quando il collega Razzolini, che anch'io ringrazio, ha portato all'attenzione di questo Consiglio una misura, la porta perché di fatto – poi ce ne sarà una anche mia simile, su un altro tema che, di fatto, sempre e comunque coinvolge gli Enti locali – pone un problema che non è stato risolto. E non è che non è stato risolto perché è facile risolverlo, perché tutti stiamo lavorando per risolverlo. Però, oggi non possiamo nascondere, gentili colleghi dell'opposizione, dico tutti, perché ho visto intervenire un po' tutti, che non è che il risultato ci sia stato, perché i provvedimenti che anche il Governo poteva fare, anche nel corso della campagna elettorale, chiesti da più parti, compresi anche i Segretari di partito candidati, che più volte chiedevano un tavolo e un provvedimento di quel Governo che oggi è in carica, che vede i vostri Ministri e il Presidente del Consiglio Draghi, non ci sono stati.
Il problema oggi non è tanto criticare e cercare di fare in politichese la critica al consigliere Razzolini, che di fatto ha posto un problema per l'economia reale, perché qui si sta discutendo dell'economia reale. Si dice che si devono trovare delle proposte e non ce le abbiamo: mi sembra che il nuovo Governo non abbia ancora varcato la porta né delle Camere né di Palazzo Chigi. Però, noi abbiamo dei dati: quando diciamo che ci sono dei fondi da poter incanalare, lo diciamo facendo sostanzialmente anche con responsabilità due riflessioni. Quanti sono i fondi non utilizzati? A noi risulta che sono 40 miliardi. E non sono quelli del PNRR, sono i fondi europei che l'Italia non ha usato dal 2014 al 2020. Primo. Quindi, non è che si sta parlando solo di PNRR. Secondo, ci sono altri 20-25 miliardi del PNRR, finanziati con risorse proprie, ma legati al PNRR, che non c'entrano niente con tutti i ragionamenti che avete portato.
Poi, nessuno ha l'anello al naso, perché qui tutti porteranno, ovviamente, le loro posizioni: sappiamo benissimo che in Europa ci vogliamo andare noi questa volta a chiedere, diversamente da come siamo andati fino a ieri quando la teoria era che "siamo tutti solidali", che l'Italia era quella che di fatto deve allinearsi perché l'Europa è solidale, perché l'Europa è quella che ci darà le risposte. Invece ci troviamo dalla sera alla mattina, senza neanche preavviso, un provvedimento di 200 miliardi della grande Germania, di un Paese che di fatto oggi, come il Veneto, è preoccupato, perché quella Germania sbaglia la programmazione perché ha previsto di comprare delle materie prime dalla Russia, venderle in Cina e oggi è in grande difficoltà e fa una manovra da 200 miliardi per difendere le proprie imprese, le proprie famiglie, il proprio Paese. Però, quando lo fa una forza politica che dice che deve difendere i propri interessi nazionali allora è uno scandalo. No, non è uno scandalo, si chiama normalità di un Paese, di un Governo, di una politica seria che deve lavorare per i propri cittadini.
E allora, se ci sono 40 miliardi non usati, se ci sono 25 miliardi per salvare un Paese e per far evitare che non ci sia più quel Paese fra qualche mese, anche questa proposta va presa in considerazione. Si va in Europa a chiedere, se ricordo bene è l'articolo 21 del Regolamento, anche una modifica del PNRR. Questa non è una cosa scandalosa.
Penso, prima di concludere, perché ho 40 secondi, di voler fare una considerazione politica. Io ho capito che vi dà tanto fastidio che alla fine ci sia stato un esito elettorale che magari non è consono, però, diversamente da voi, noi non abbiamo sventolato le bandiere, le tesserine, non ci siamo messi fuori dai davanzali a esultare per un risultato elettorale, perché noi esulteremo quando avremo fatto tornare il sorriso agli italiani.
Grazie.

PRESIDENTE

Collega Polato, prego.

Daniele POLATO (Fratelli d'Italia - Giorgia Meloni)

Grazie, Presidente.
Devo dire che il collega Soranzo ha, in maniera chiara e precisa, spiegato ai colleghi dell'opposizione che, su tematiche che dovrebbero coinvolgerci tutti, fare bassa politica come quella che è stata fatta oggi in questo Consiglio regionale, credo che poi porti al risultato elettorale che forse qualcuno di voi non ha ancora capito. La colpa del collega Razzolini è quella che il 6 aprile si fa carico di un problema che tutti sappiamo. L'eleganza del consigliere Razzolini è quella di arrivare all'interno di questo Consiglio regionale e dire: non c'è ancora il Governo costituito, siete ancora voi che governate, con i vostri Ministri, per cui mi fermo, non ha senso che presenti una mozione che tutti condividiamo, perché prima innanzitutto guardiamo quale sarà il programma di Governo. Ricordo a tutti che, a differenza vostra, noi ci siamo presentati agli elettori con un programma unico, che prevede nel programma anche di Governo la soluzione di queste situazioni.
Detto questo, il collega Razzolini presenta una mozione e chiede al Consiglio di rinviarla solamente sulla base di una sorta di attesa e di vedere anche cosa succederà nel programma prossimo di Governo e questo viene utilizzato per dire "no, voi ritirate la mozione perché adesso che governate voi...".
Scusi, consigliera Ostanel, io non ho ancora visto quali sono i Ministri, chi è il Primo Ministro, quali sono i Sottosegretari, come sono composte le Commissioni e quant'altro. Per cui forse lei avrà anche la sfera magica nel capire e sapere già qual è l'indirizzo politico del Governo, ma il 6 di aprile penso che il consigliere Razzolini pensasse ancora che il Governo aveva un certo colore e il colore era quello che ha portato in queste condizioni l'Italia e che è stato ovviamente, e il risultato elettorale lo dimostra chiaramente, elettoralmente rinnegato dai cittadini veneti e anche italiani.
Detto questo, ha perfettamente ragione il collega Soranzo, ma va oltre. Se il Governo italiano o qualche forza politica italiana mette in discussione il PNRR oggi rispetto a un mondo che è cambiato, se lo fa qualcuno in Italia è un problema di lesa maestà, se succede in Spagna, che già ha messo in discussione, anzi ha già chiesto di rivedere quel programma...
Siamo qui a discutere di problemi degli Enti locali e lo sappiamo benissimo di quanto le opere pubbliche siano aumentate del 30, 40, 50%. Vediamo i nostri Sindaci. Io ero pochi giorni fa con un Sindaco che mi dice: "Ma guarda, avevo fatto un preliminare, avevo fatto un esecutivo su un'opera da 300.000 euro. Oggi non ho le risorse per coprire quell'opera perché purtroppo gli aumenti non mi permettono più di realizzarla ed eventualmente – su quello sono d'accordo – dobbiamo vedere se con qualche risorsa della Regione riusciamo a intervenire per coprire quel gap nei confronti degli Enti locali comunali". Quello sì, ma arrivare qui a strumentalizzare una mozione su cui tutti siamo d'accordo e mi auguro, consigliere Montanariello, visto che voleva farla propria, che voterà favorevolmente.
Mi auguro che chiunque di voi voterà favorevolmente alla proposta del collega Razzolini, responsabile, chiara e soprattutto – e devo dire con onestà politica, va ammesso – prevista nel programma di Governo che il centrodestra ha presentato agli elettori, sul quale ha chiesto il voto e che i cittadini hanno premiato con il voto del 25 di settembre.
Grazie.

PRESIDENTE

Colleghi, la mozione ha messo in moto, mi pare, ampia discussione. Io direi che, avendo cinque interventi richiesti, interrompiamo qui e riprendiamo alle 14.30 con l'orario consueto.
L'Ufficio di Presidenza lo facciamo subito? Grazie.
La Seduta è sospesa alle ore 13.13
La Seduta riprende alle ore 14.50

PRESIDENTE

Colleghi, riprendiamo.
Riprendiamo da dove ci eravamo fermati. Siamo alla mozione n. 291, che ha innescato un discreto dibattito. Ho molti colleghi che hanno chiesto di intervenire.
Partiamo con l'assessore Elena Donazzan. Prego.

Ass.ra Elena DONAZZAN

Grazie, Presidente.
Ovviamente non ripeterò le considerazioni fatte dai colleghi Soranzo e Polato, perché in termini generali, le condivido totalmente.
Io sono chiamata a intervenire in qualità di Assessore regionale. Siccome il testo di questa mozione è specificatamente indirizzato al tema dell'edilizia scolastica e dei costi maggiorati delle materie prime, proprio per quanto concerne la rigenerazione del patrimonio edilizio, e siccome ho sentito da parte di qualche collega dell'opposizione richiamare uno stato dell'arte del patrimonio edilizio scolastico considerato particolarmente inadeguato – non ricordo le parole esatte, ma i toni erano particolarmente preoccupati –, voglio specificare alcune questioni.
Ritengo che questa mozione sia puntuale e che vada sostenuta, al di là del Governo che ci sarà. Certamente il Governo in carica ha avuto alcune lacune per quanto riguarda il patrimonio dell'edilizia scolastica, al netto dei costi che sono pur denunciati nella mozione primo firmatario collega Razzolini.
Il primo punto è una totale assenza di programmazione con le Regioni. Molti anni fa il Ministero dell'Istruzione aveva, all'interno delle proprie competenze, la programmazione degli investimenti sul patrimonio dell'edilizia scolastica italiano. All'indomani di un fatto particolarmente grave accaduto in Piemonte, cioè a Torino, venne anche richiamato un ruolo delle Regioni nella programmazione, con un'analisi fatta del patrimonio sulla gestione proprio della messa in sicurezza degli stabili, quindi era uno degli aspetti rilevanti della rigenerazione delle nostre scuole legato ad un'analisi da farsi con la Protezione civile.
Da quel momento nasce una nuova era nei rapporti tra Ministero ed Enti locali. Era fatta di analisi del rischio e di una gestione degli interventi fatta sulla base di una programmazione regionale. La nostra Regione, la Regione del Veneto, l'ha fatta sempre con i soggetti che, pur a norma di legge, sono responsabili. Quindi, per quanto riguarda le scuole primarie e secondarie di primo grado, elementari e medie, con i Comuni e per quanto riguarda le secondarie di secondo grado con le Province.
Ebbene, tutta questa programmazione nel PNRR non c'è più. Non solo. Questo Governo ha deciso di sottrarre al Ministero dell'Istruzione la competenza e ha definito una struttura di missione allocata al di sotto della Presidenza del Consiglio dei Ministri, dove una dirigente del Ministero dell'Istruzione si occupa della distribuzione delle risorse per quanto riguarda l'edilizia scolastica. Sono venuti a mancare due fatti. Primo: una programmazione regionale riconosciuta, che peraltro passa sempre dalla Commissione Sesta di questo Consiglio regionale, che è una consuetudine, oltre che una prescrizione di legge, che prevede che questo tipo di programmazione sia fatta con una forte collaborazione con gli Enti locali. Secondo: quando si è trattato di dare pareri al PNRR, di fatto ignorati, abbiamo avuto e registrato il parere contrario dell'UPI e dell'ANCI per quanto riguarda l'edilizia scolastica, proprio perché mancava totalmente di una programmazione regionale e di un riconoscimento nella programmazione.
Ciò che è altresì mancato è stato il fatto che, quando si è definito l'ammontare delle risorse, si è deciso di destinarle prioritariamente, se non esclusivamente, alla costruzione di nuove scuole. La collega Ostanel, credo, ha richiamato il patrimonio vetusto e a rischio delle nostre scuole italiane. Però vi segnalo che le nostre scuole sono nei centri storici, nei borghi. L'Italia è fatta di questo. Il PNRR, invece, va a destinare le risorse prioritariamente, se non esclusivamente, totalmente alle scuole di nuova costruzione, lasciando completamente scoperto tutto il patrimonio di edilizia scolastica esistente.
Solo per queste due ragioni ‒ ho terminato il mio tempo ‒ credo che la votazione di quest'Aula debba andare nella direzione di sostenere la mozione Razzolini, perché certamente c'è bisogno di rivedere quella programmazione. Destinare quelle risorse totalmente all'edilizia scolastica io credo sia doveroso, rivedere i costi perché le materie prime sono aumentate e vedere anche la tempistica – e ho finito –, però certamente quello che non è andato è una programmazione che non è stata fatta.

PRESIDENTE

Grazie.
Collega Zottis, prego.

Francesca ZOTTIS (Partito Democratico Veneto)

Grazie, Presidente.
Io intanto ringrazio i colleghi che sono intervenuti, il collega Soranzo e il collega Polato, e l'assessore Donazzan. Queste mozioni, ogni tanto, hanno anche sicuramente il pregio di farci confrontare su temi importanti e anche su dati che non sempre magari abbiamo in aggiornamento anche noi. Però, li ringrazio perché onestamente leggo l'impegno, che poi rileggerò, della mozione e penso a quello che ci siamo detti in quest'Aula.
Ebbene, interventi strutturali. Io credo che chiunque qui possa pensare e augurarsi a questo punto, perché manca una settimana, quindi non possiamo far riferimento a questo Governo, anche perché comunque per i poteri che ha tutto quello che stiamo dicendo qui oggi non avrebbe potuto farlo neanche nell'ultimo mese, sennò ci prendiamo in giro e credo che qui tutti lo sappiano... Quindi anche questo potrà farlo solo il prossimo Governo, dal 13 in poi. Detto questo, interventi strutturali: va benissimo.
La questione dei fondi europei, al netto del PNRR, va benissimo. Anche la questione dell'aggiornamento del PNRR va benissimo, perché questo è previsto dalle regole del PNRR, quindi non è che se lo inventa qualcuno qui dentro. È un meccanismo che è previsto. E per fortuna, come per la questione dei fondi europei, ci sono tavoli di condivisione e concertazione continui, perché se non fosse così saremmo dei folli, nel senso che, comunque, tutto cambia molto velocemente, ormai cambia tutto anche mese per mese.
Questa mozione, però, non dice questo ed è il motivo per cui noi oggi diciamo che questa mozione sarebbe almeno da essere ritoccata rispetto agli impegni che ci sono qui, perché non è scritto di intervenire presso il Governo futuro, magari nella Conferenza Stato-Regioni, affinché siano individuate delle modalità migliori per programmare quella che è la ristrutturazione, quello che è il miglioramento del patrimonio esistente, considerando quello che ha detto l'assessore Donazzan. Non è scritto che noi dobbiamo impegnarci per capire, nell'attuale e futura programmazione europea, con fondi diretti e indiretti, come migliorare questo. Non è scritto questo. Non è scritto che, a capitoli dati, ma a programmazione flessibile, noi andiamo a intervenire sul PNRR. Noi qui scriviamo di rovesciare il tavolo. Per carità, è una visione politica, per quanto mi riguarda, rispettabile, diversa dalla nostra, ma rispettabile.
Ma questo scrivete. Non scrivete quello che avete detto nei vostri interventi, che secondo me, per buona parte, poteva anche essere di buon senso. Non lo scrivete perché scrivete di destinare i fondi ancora disponibili non richiesti al PNRR alla completa copertura degli aumenti di costi di adeguamento sismico d'impianto e di edilizia scolastica, senza individuare qual è il capitolo, qual è la missione, qual è l'obiettivo. Tutto, tutto, tutto, è impossibile. Questo è impossibile, è tecnicamente impossibile.
Leggo: "di dirottare tali fondi del PNRR alle specifiche esigenze sopraindicate legate a particolari congiunture nel modo più celere possibile, senza ricorrere a nuovi bandi ..." ma come fate a parlare di nuovi bandi? Mica ne sono usciti tanti, anzi, non ne sono usciti con questo Governo ancora nell'ultimo mese. Ma di cosa stiamo parlando? è sbagliato tecnicamente il secondo punto.
Poi: "di destinare i fondi del PNRR per la transizione ecologica alla copertura dei rincari dei costi per l'efficientamento energetico e la realizzazione di impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili a servizio dell'edilizia scolastica". Questo punto, magari con una leggera specifica tecnica, potremmo anche condividerlo.
Grazie.

PRESIDENTE

Grazie. Il collega Valdegamberi non lo vedo, quindi prego, collega Montanariello.

Jonatan MONTANARIELLO (Partito Democratico Veneto)

Presidente, intervengo citato in causa dall'amico e collega. Guardi, Consigliere, io confermo il fatto di averla voluta fare mia, ma l'avrei fatta mia anche per renderla migliore, per renderla più specifica, per provare un po' a cambiarla, perché questa mozione sicuramente può essere nobile negli intenti e lo è. Ma capiamo anche che questa mozione nasce in un momento storico dove probabilmente marcare la posizione politica di dover chiedere sempre qualcosa di più al Governo faceva parte anche dei giochi, delle parti e dei ruoli che ognuno di noi doveva avere.
Però intanto, collega Razzolini, io sono fiducioso, al netto di come andrà questa mozione, che questo problema in qualche modo troverà una soluzione, perché se avete la sensibilità qui in Consiglio regionale, dove ci sono autorevoli esponenti di Fratelli d'Italia, per dire che c'è questo problema, sono fiducioso perché, adesso che siete al Governo, spero che manteniate questa sensibilità e sarete per la Regione Veneto interlocutori nel risolvere questi problemi. Quindi intanto questo mi rincuora.
Mi rincuora, colleghi, perché sapere che chi da domani dovrà avere in mano le redini della nostra nazione ha queste sensibilità mi fa in qualche modo pensare che ci può essere un domani una volontà politica per intervenire su questi problemi. Quindi, al netto di come andrà, collega Razzolini, invitiamo allo stesso impegno da domani anche nei confronti del Governo centrale. C'è qui il senatore Speranzon che si potrà fare carico di queste sensibilità da domani quando ci rappresenterà in un'altra Aula.
Guardate, pensare che ogni volta che servono degli interventi la soluzione sia sempre quella di individuare il PNRR... Lo diceva bene la collega Camani prima, il PNRR non è la musina di riserva dove quando c'è qualche problema si corre, si apre e si attinge. Il PNRR, colleghi, è una cosa seria. È una cosa dove l'Europa te li dà ma devi spiegarle bene dove li spendi, come li spendi e tra l'altro – colleghi, sono sicuro che tutti avete studiato bene il PNRR – ti dice anche che glieli devi rendicontare in maniera semestrale. Quindi il PNRR non è il salvadanaio che i nonni fanno al piccolo per il momento di crisi. Il PNRR è una cosa che ti dice che prima di avere accesso alle risorse, dove, come, quando, perché e rendiconti, e dopo forse, collega, te li daranno. Forse.
Terza vicenda. Io credo che se questo è un problema che noi sentiamo veramente dovremmo anche cambiare l'oggetto della mozione e dire che i soldi si trovano non nel PNRR perché, guardate, oggi quando qualcuno non sa che dire dice "c'è il PNRR". È diventato un po' come la luna dove il lupo ulula. Quando c'è un problema si urla alla luna "PNRR". Ma è caduto ... "PNRR"; ma si è rotto... "PNRR". La realtà è che i fatti dicono altro.
Io, proprio in virtù di quello che dicevano il collega Razzolini e la collega Zottis prima, proporrei di prenderci un minuto: vediamo dove veramente ci sono i soldi che possono essere chiesti, vediamo quali possono essere almeno, non dico entrando nel dettaglio, le linee, i capitoli, i contenitori dove si può attingere perché in quel caso diventa una mozione seria. In quel caso non è più una mozione di estrazione politica come questa perché questa è una mozione di estrazione politica con un intento nobile, cioè prende un problema che ha la gente e dice: siccome io in questo momento sono all'opposizione e posso dire quello che voglio, dico di andare a prendere i soldi perché lì ci sono.
Siccome fra una settimana, colleghi, la storia cambierà perché tutte le ricette messianiche che avete proposto finora scopriremo se possono diventare anche ricette di governo o resteranno ricette messianiche, su questo non ci sarà politica che tiene, perché ci sarà la gente che toccherà con mano se la propria vita quotidiana sarà migliorata o no. Quindi, noi politici ci faremo da parte per lasciare alla gente, che vivrà con mano la sua qualità della vita migliore o peggiore...

PRESIDENTE

Collega, concluda.

Jonatan MONTANARIELLO (Partito Democratico Veneto)

Chiudo, Presidente.
Noi siamo convinti che questa mozione ha un intento nobile, ma siamo ancora più convinti che, visto che ce lo state proponendo, diremo il giorno dopo ai nostri parlamentari di chiedere a chi sarà il Ministro di turno, su sollecito del Gruppo di Fratelli d'Italia della Regione Veneto, lo stesso intervento nell'Aula dove si potrà fare.
Grazie, Presidente.

PRESIDENTE

Benissimo.
Collega Zanoni, prego.

Jonatan MONTANARIELLO (Partito Democratico Veneto)

Presidente, quando vedo lei, mi piace questo dibattito, quindi mi perdoni.

PRESIDENTE

Zanoni, prego.

Andrea ZANONI (Partito Democratico Veneto)

Grazie, Presidente.
Come non intervenire su questa mozione dagli obiettivi così importanti? Bisogna vedere come arrivare a questi obiettivi.
Abbiamo sentito molti interventi oggi e, tra l'altro, è una mozione che, direi, ha vissuto e sta vivendo in queste ore un travaglio incredibile, perché è stata depositata in aprile, ma oggi abbiamo visto che c'è stato il tentativo di ritirarla per poi mantenerla al voto. Quindi è una mozione che suscita evidentemente interessi, ma anche qualche riflessione particolare, se è stato chiesto di ritirarla.
È una mozione che effettivamente pone un tema molto importante per i cittadini italiani e veneti e per i nostri Comuni, che parla di efficientamento energetico anche, di messa in sicurezza degli edifici, degli edifici pubblici, che parte dal presupposto, verissimo, che c'è stato un incremento dei prezzi per le aziende private, che si sono in qualche modo poi manifestati in quelli che sono i costi degli interventi di molti lavori delle Amministrazioni pubbliche. Grazie a questi aumenti in Veneto – le imprese edili, e non solo, lo sanno – ci sono lavori che hanno subìto forti rallentamenti a causa di difficoltà di reperimento nel mercato di materiali edili, elettrici, impiantistici. C'è stato anche il fattore del Superbonus che ha portato all'aumento della domanda, quindi anche del prezzo.
Una serie di fattori che veramente hanno portato il settore edile a un'estrema difficoltà. Molti Comuni hanno subìto tutto ciò e si sono ritrovati a dover rivedere i propri progetti, a rinunciare anche a parte di opere, di lavori programmati da tempo, e a rinunciare anche all'adeguamento impiantistico e all'efficientamento energetico degli edifici, che oggi è importante come l'aria che respiriamo, perché sappiamo quanto utile sia avere un edificio non energivoro, che risparmi energia e che quindi fa risparmiare a chi ha questi edifici parecchi denari.
Notizia che leggiamo praticamente ogni giorno, che rimbalza anche sulle televisioni locali e di Stato, è quella delle case di riposo, dove le bollette portano o ad aumentare le rette o a dichiarare fallimento, addirittura.
Sicuramente, quindi, temi importantissimi. Ma la realtà e le premesse, condivisibili, confluiscono in un impegno, per quanto riguarda questa mozione, che diventa poco sostenibile: come possiamo andare ad intaccare i fondi del PNRR che ci sono arrivati grazie a progetti importantissimi ed epocali dell'Unione europea e degli Stati che la compongono, quindi anche dell'Italia, per ammodernare i nostri Stati, i nostri Paesi, e quindi a cascata le Regioni, per una riconversione anche nel settore dell'energia, dell'economia, verso la sostenibilità, per prepararci meglio alle nuove emergenze e per far fronte a quello che è accaduto in questi anni terribili della pandemia?
Credo che quell'iniziale titubanza nel farla votare vada proprio lì, vada proprio in questi che sono gli impegni finali, che diventano oggi insostenibili e che andrebbero rivisti, pur naturalmente salvando quelle che sono le premesse.
Le premesse, i considerata e ciò che viene ritenuto in questa mozione sono, effettivamente, ciò che migliaia di cittadini veneti, italiani, stanno subendo in questi mesi a causa di questo mercato impazzito, che ha portato i costi dei progetti dei nostri Comuni, ma non solo, anche di tanti cittadini privati, lievitare in maniera veramente insostenibile. Perciò è giusto intervenire, ma forse la ricetta, anzi sicuramente la ricetta proposta non è quella giusta.

PRESIDENTE

Ho la richiesta del collega Razzolini, ma interverrà a fine discussione generale.
Collega Bigon, prego.

Anna Maria BIGON (Partito Democratico Veneto)

Grazie, Presidente.
Effettivamente, questa mozione rileva tantissimi problemi che attualmente ci sono ed esistono. Ci sono migliaia e migliaia di lavori pubblici sospesi proprio per il rincaro del costo del materiale, per quanto riguarda l'energia, e ci sono, allo stesso tempo, servizi come le scuole che dovranno attivare a breve il riscaldamento, e le attività sportive, non dimentichiamo le palestre, che dovranno essere messe a disposizione ed essere rese accoglienti per tanti giovani nella Regione del Veneto e in Italia. Quindi, lavori e servizi. E anche servizi per gli anziani. Giustamente, come si diceva prima, le case di riposo sono fondamentali. Non possiamo, da una parte, chiudere il servizio e, nello stesso tempo, non possiamo andare a rincarare le quote a carico delle famiglie. Ovviamente, questo vale per tutti i servizi.
Nello stesso tempo, però, noi non possiamo pensare che quello che rimane del PNRR non destinato possa servire a quello che è un conto energia oppure un conto degli aumenti della spesa per quanto riguarda le materie prime. Però il Governo deve intervenire assolutamente. Il Governo deve immediatamente intervenire. Non possiamo aspettare mesi prima di vedere delle misure a risoluzione di queste problematiche. Noi dobbiamo assolutamente rispondere. Guardate che già tanti Comuni hanno detto che non metteranno più a disposizione le palestre proprio per il rincaro del costo energetico. Questo è. Se lo faranno, i costi dovranno essere a carico dei cittadini, e sappiamo che le famiglie non se lo possono permettere.
Ieri abbiamo avuto un incontro con delle case di riposo e sappiamo perfettamente, senza fare esempi specifici, quanto queste siano messe in ginocchio proprio per il costo elevato dell'energia. Anche qua, non possiamo andare a carico delle famiglie ulteriormente perché le rette sono già elevate. Per non parlare delle scuole: abbiamo tante scuole paritarie che terranno – l'hanno già detto – i riscaldamenti non accesi. Noi dobbiamo intervenire, il Governo deve intervenire, e questa mozione nelle sue premesse sicuramente deve essere sostenuta. Non può essere fatto, ovviamente, con i fondi non messi a disposizione, ma con una destinazione fatta ad hoc per supportare i Comuni e le famiglie.
Grazie.

PRESIDENTE

Grazie a lei.
Collega Possamai, deve usare modi più gentili con il microfono. Prego.

Giacomo POSSAMAI (Partito Democratico Veneto)

È a posto, mi sembra che funzioni.
Io volevo fare, invece, un ragionamento più politico, recuperando un po' il ragionamento iniziale, ed è il seguente: fino alle elezioni politiche della settimana scorsa in quest'Aula c'era una condizione molto particolare, nel senso che in maggioranza e all'opposizione in quest'Aula c'erano partiti che si ritrovavano e si ritrovano – ha ragione su questo il consigliere Polato – ancora per qualche giorno al Governo. Ciò però non ha tolto il fatto che in più occasioni quest'Aula abbia votato anche trasversalmente proposte sia della maggioranza sia dell'opposizione, impegni o, comunque, richieste di impegno al Governo, sia proposte dai Consiglieri di Fratelli d'Italia sia proposte da noi stessi. Questo perché quest'Aula – è un tema che mi rendo conto essere caro a molti di noi – ha sempre rivendicato la sua autonomia e, quindi, la sua capacità di esprimere un punto di vista autonomo e che non necessariamente era quello espresso in quel momento dal Governo, tanto più in quel caso da un Governo di larghe intese.
Pertanto, alla luce di come è partita questa discussione e visto che nei prossimi giorni ci troveremo in una condizione, con ogni probabilità, in cui ci sarà – è vero, anche qui recupero le parole del consigliere Polato, che non c'è ancora un incarico a nessuno – un Governo nazionale con la stessa maggioranza politica che governa questa Regione, non vorremmo che, per non disturbare il Governo nazionale e per non doversi trovare a fare richieste che magari potrebbero dare fastidio, l'attività politica di quest'Aula si ritrovasse mutilata. Sarebbe francamente spiacevole. Noi pensiamo che qui, visto che dobbiamo rappresentare gli interessi e le richieste dei cittadini che ci hanno eletti e che sono in maniera specifica quelli del territorio che noi rappresentiamo, a prescindere da chi in questo momento governa Roma, siamo chiamati ad esprimerci. Quindi il punto cruciale è questo: se noi riteniamo che al Governo, qualunque esso sia, vada formulata una richiesta, quella richiesta va formulata, altrimenti diventa un interesse più di partito che di territorio e questo è, sul piano politico, anche per il futuro che ci attende.
Secondo aspetto. Vado via molto veloce perché ne hanno parlato i colleghi ed è stato anche un tema di grande discussione durante la campagna elettorale delle politiche. Posto che tecnicamente – qualcuno mi diceva prima che forse ci saranno degli emendamenti che vanno ad aggiustare la mozione – così com'è in parte è sostanzialmente inattuabile, anche se il Governo la volesse provare ad attuare, c'è un punto però dirimente ed è questo: sul PNRR ci siamo divisi, o meglio, abbiamo avuto opinioni profondamente diverse in campagna elettorale su una questione che è centrale.
Noi eravamo e restiamo convinti che la rinegoziazione del PNRR, che non vuol dire rimodulare ciò che si può rimodulare a condizioni date, perché magari alcune esigenze sono cambiate o perché ci sono degli avanzi di spesa, questo è un altro tema, ma rinegoziare il PNRR, che era quello di cui parlava il consigliere Soranzo prima, sia una scelta sbagliata per un motivo semplice e cioè: già siamo in difficoltà e in ritardo, e lo sappiamo tutti, in ritardo, non perché il Governo si sia preso tardi, ma perché evidentemente la messa a terra del PNRR è molto faticosa per la quantità di denaro e anche per la complessità degli interventi previsti. Se noi partiamo con una rinegoziazione del PNRR, che, attenzione, non è il contenuto di questa mozione, rispondevo, sul piano politico, a quello che ha detto prima il consigliere Soranzo, il rischio elevato è che queste risorse vengano messe in discussione.
Noi siamo e restiamo convinti che l'accordo raggiunto con l'Europa fosse un buon accordo e che quindi vada difeso. Mi riferisco ovviamente all'accordo legato a Recovery. Quindi rimettere in discussione quelle risorse, pur con un Governo nuovo, per quanto ci riguarda, è estremamente pericoloso. Ripeto, non era il tema della mozione, ma secondo me era utile metterlo agli atti.
Grazie.
Assume la Presidenza
La Vicepresidente Francesca ZOTTIS

PRESIDENTE

Grazie.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Valdegamberi, che non c'è.
Capogruppo Villanova, prego.

Alberto VILLANOVA (Zaia Presidente)

Grazie, Presidente.
Il nostro Gruppo aveva intenzione di votare questa mozione prima del 25 settembre, e aveva intenzione di votare a favore anche dopo il 25 settembre. Noi eravamo al Governo in una posizione anche un po' scomoda prima e saremo al Governo poi.
Con grande senso di responsabilità e, soprattutto, con coerenza, credo che questa mozione oggi sia più valida che mai. Noi ci dobbiamo assumere la responsabilità di aiutare i Comuni veneti, come propone questa mozione. I Comuni veneti.
Io voglio dare ragione alla collega Camani, la quale prima ci ha detto che siamo sempre stati scettici sul PNRR. Assolutamente sì. Ci ha detto che siamo stati scettici su come è stato gestito il PNRR. Assolutamente sì. A partire da un dato. Se questi sono fondi che vengono dati al nostro Paese, noi ci siamo sempre chiesti – e questo me lo potrà anche riconoscere – come mai il 40% di questi fondi sia sempre stato destinato solo al Sud e come mai, essendoci dei fondi destinati solo al Sud, sul restante 60% potessero partecipare ancora le Regioni del Sud in modo da portare questa quota destinata solo al Meridione a oltre il 50%. Siccome questi sono fondi ‒ come è stato più volte ripetuto ‒ che devono essere rendicontati, vanno portati gli stati di avanzamento (insomma, le cose vanno fatte bene), stiamo vedendo come in alcune Regioni del Meridione questi fondi vadano sostanzialmente sprecati. Perché? Perché vengono bocciati i progetti. Abbiamo visto Regioni che si sono visti bocciare tutti i progetti presentati. Centinaia di milioni di euro messi lì che rischiamo di perdere.
Quello che propongo io ‒ e andrebbe integrato, secondo me, in questa mozione ‒ è che questi fondi che non vengono spesi dal Sud Italia vengano mandati qui da noi. Qui da noi ci sono Amministrazioni locali che sanno come spendere, sanno come fare i progetti, sanno rendicontare e sanno portare a compimento questi interventi. Da questo Consiglio regionale verso il nostro Governo, che prende dentro tutte le forze di maggioranza che ci sono qui oggi, deve partire la richiesta di destinare questi fondi che non vengono spesi al Sud alle nostre Regioni e ai nostri Comuni. È giusto, in questo momento, intervenire a sostegno dei Comuni veneti.
Dicevamo, giustamente, che ci sono piscine che stanno chiudendo, scuole che non riescono a pagare il riscaldamento. Una situazione disastrosa, che conosciamo. Pensiamo alle Case di riposo. Se al Sud non sanno spendere questi soldi, possiamo farlo noi benissimo. Allora, che ci vengano destinati.
Sento dire che non possiamo rinegoziare il PNRR. Scusate un secondo. Noi andiamo in Europa come Italia, giusto? Non siamo l'ultimo dei Paesi europei. Allora dobbiamo far valere quello che è anche il peso del nostro Paese. C'è bisogno di rinegoziare il PNRR per destinare più fondi dove servono, quindi a sostegno delle aziende e delle famiglie per pagare il caro bollette? Lo dobbiamo fare, a maggior ragione oggi, perché ci sarà questo Governo. È per questo che noi oggi appoggiamo questa mozione: c'è bisogno di ricalibrare dal punto di vista europeo, quindi dare più attenzione ad aziende e famiglie, e dal punto di vista nazionale, perché, se una zona dell'Italia non sa spendere i soldi, lo possiamo fare tranquillamente noi. E lo sappiamo fare bene.
Massimo sostegno, quindi, a questa mozione da parte del nostro Intergruppo, proprio perché dobbiamo sostenere i Comuni veneti e i territori che sanno gestire bene le risorse.
Assume la Presidenza
Il Presidente Roberto CIAMBETTI

PRESIDENTE

Collega Valdegamberi, prego.

Stefano VALDEGAMBERI (Gruppo Misto)

Intanto vorrei ricordare una cosa e fare una premessa: quando parliamo di fondi europei, ricordiamoci che sono fondi italiani. Anche perché l'Italia – lo sappiamo tutti – è un contribuente attivo dell'Europa, nel senso che sono più le risorse che dall'Italia vanno in Europa che non quelle che dall'Europa vengono in Italia. Questo vuol dire "attivo". Noi contribuiamo a finanziare anche altri Paesi europei che hanno meno risorse di noi. Quindi, è giusto essere ben attenti. Non stiamo parlando di usare fondi degli altri. Stiamo parlando di usare bene i fondi nostri. Il fatto di usarli in maniera corretta, quindi, è un nostro diritto. Avanzare proposte modificative del PNRR è un diritto che noi abbiamo. Alla fine, vogliamo spendere bene quei soldi. È anche un interesse collettivo, dell'intera Europa, che si faccia questo, soprattutto in un contesto come quello attuale, dove gli scenari e le priorità cambiano velocemente.
Oggi la crisi energetica è un esempio palese. Ieri ero con due imprenditori, tra l'altro sani, del veronese, i quali hanno detto che dalle prossime due bollette dovranno pensare se chiudere l'attività e mettere in Cassa integrazione, perché così non possono reggere.
Volevo, però, fare una sottolineatura non solo sul fatto dello stanziamento dei fondi, ma anche sul fatto della liquidazione dei fondi, un tema veramente sentito anche da parte dei Comuni. Un articolo su "Italia oggi" nei giorni scorsi metteva in evidenza – ed è un caso concreto, che accade anche nel mio Comune ‒ che sono iniziati dei lavori con dei fondi stanziati per le scuole dal Ministero; è arrivato un primo acconto iniziale del 20%; da mesi attendiamo il secondo acconto del 60%; l'impresa ha lasciato il cantiere perché non arrivano i soldi. Da quello che ho capito, non si tratta solo del Ministero che sovrintende alle scuole, ma anche di tutti gli altri Ministeri. So che ci sono ritardi enormi nella macchina burocratica nel liquidare i soldi.
Giustamente, prima si è evidenziato il fatto che nei capitolati c'erano prezzi vecchi, c'erano, magari, condizioni che oggi non ci sono più, che non sono più sostenibili, quindi bisogna integrare o rivedere, anche in fase di appalto, i conti con le imprese, la spesa. La cosa diventa ancora più grave quando bisogna attendere sei mesi, otto mesi, dieci mesi per poter liquidare le imprese, perché soprattutto i piccoli Comuni non hanno disponibilità di cassa tali da poter sopperire a un contributo di qualche milione di euro, magari per mettere a posto le scuole, per rifare le scuole nuove, eccetera. Non possono anticiparlo, perché hanno vincoli di bilancio. Quindi, si bloccano i cantieri e i costi del cantiere stesso aumentano sempre di più.
Mi rivolgo anche ai rappresentanti della Giunta, che hanno rapporti direttamente a livello centrale con il Governo: a mio parere, bisogna veramente controllare, monitorare i singoli Ministeri perché la liquidazione avvenga in tempi ragionevoli. Già i prezzi sono aumentati rispetto al momento in cui si è fatto il progetto. Se poi non arrivano i soldi in tempo veloce, è chiaro che nascono rinunce a lavori in corso, contestazioni delle imprese, nasce veramente un problema che interessa in primo luogo gli Enti locali.
Tenevo ad evidenziare questo aspetto. Nell'invocare nuove risorse, nuovi stanziamenti, se non c'è liquidità, se non ci sono pagamenti fatti in tempi ragionevoli, oggi rischiamo non solo di non aiutare, ma anche semplicemente di mettere in difficoltà ancora di più gli Enti locali e soprattutto il mondo delle imprese, che vanta crediti sempre maggiori con la Pubblica amministrazione, soprattutto statale (perché queste risorse vengono gestite a livello statale).
Sono due aspetti che vanno considerati. Piuttosto che avere stanziamenti che poi diventano mere promesse, perché i soldi non arrivano mai, è meglio, forse, non stanziare nulla e stare fermi. Invoco, oltre il fatto di ricollocare in maniera più opportuna le risorse del PNRR, anche il fatto di cercare, o al limite, se lo Stato non è in grado di fare questo, di delegare di più le Regioni, gli Enti territoriali, trasferire le risorse per una gestione più veloce dei pagamenti, che oggi sono il vero problema che hanno i Comuni, soprattutto i piccoli Comuni, che non riescono, quindi, a far fronte a tempi di attesa che si prolungano per mesi e mesi nel liquidare gli stati di avanzamento.
Ripeto: quest'anno nel mio paese dovevano entrare nelle scuole i ragazzi; li abbiamo dovuti dislocare nei paesi vicini; i genitori devono fare 20 chilometri per le scuole elementari, solo perché la ditta che faceva i lavori nelle scuole ha abbandonato il cantiere. Nonostante i nostri solleciti, di tutti i tipi, non abbiamo avuto ancora nessuna risposta. Abbiamo un cantiere fermo da sei mesi per mancanza di liquidità da parte dello Stato.

PRESIDENTE

Grazie.
È chiusa la discussione generale.
Interviene il promotore con l'intervento di chiusura. Prego, collega Razzolini.

Tommaso RAZZOLINI (Fratelli d'Italia - Giorgia Meloni)

Grazie, Presidente.
Devo dire che fa piacere vedere che nelle mie mozioni c'è sempre un confronto e un dibattito d'Aula. Questo non può che essere positivo. La mia idea di ritirarla è stata solo un'eleganza istituzionale, visto che il Governo è in uscita e, se in futuro dovesse esserci un Governo di centrodestra, sarà comunque nel programma di mandato.
Detto questo, quando la collega Ostanel mi chiede dei fondi non utilizzati, penso al fondo PNRR sugli asili. Effettivamente, è stato un fondo quasi deserto. Sappiamo bene che il Veneto ha tanti asili paritari. Nel mio Comune lo sono tutti. Quindi, quel fondo non è stato più di tanto utilizzato. Perché non recuperare risorse da quel fondo lì?
Sappiamo bene che il PNRR è partito quando ancora non c'era questo problema dell'aumento, dell'incremento dei costi, cosa che, in realtà, oggi c'è. Tanti Comuni hanno dovuto cambiare i lavori in corso delle proprie opere, anche accantonando e stralciando una parte dei lavori programmati, proprio perché mancavano risorse.
Questa mozione era stata fatta qualche mese fa, quando ancora il Governo non aveva istituito un fondo per l'aiuto ai Comuni, alle Province, per l'aumento dei costi delle materie prime. Oggi quel fondo è stato fatto, ma ‒ come dicono l'ANCI e l'UPI, quindi non come dicono Fratelli d'Italia, Lega e Forza Italia ‒ non è stato sufficiente. Positivo sì, però non sufficiente.
Cosa si voleva fare con questa mozione? Si voleva chiedere di valutare i fondi per la transizione ecologica. Visto che all'epoca, quando è stata presentata questa mozione, non erano ancora usciti questi fondi, e forse ancora non sono usciti tutti, si chiede una percentuale per sensibilizzare i lavori nelle scuole, dove mancavano finanziamenti in tantissimi Comuni. Se riteniamo che le scuole siano una priorità per la nostra Regione, per il nostro Stato, se riteniamo di dover dare importanza a questi ambienti dove vediamo crescere i figli del Veneto e dell'Italia, sarebbe bene mettere una percentuale di risorse sulle scuole, per dare una mano ai Sindaci, ai Comuni e alle Amministrazioni comunali e dare forza dove non hanno potuto concludere i lavori e hanno dovuto metterli da parte, non perché non erano previsti, ma semplicemente perché non era previsto un aumento dei costi. Questa mozione voleva andare in questo senso: dare una mano alle Amministrazioni comunali.
È ovvio che questa mozione l'ho fatta sentendo i Sindaci della mia zona, che mi hanno espresso queste problematiche. Non è una questione politica o meno. È un problema reale, presente nella nostra comunità e per il quale si voleva dare una mano sensibilizzando il Governo. Meglio ancora, come dice anche il collega Villanova, farlo ora, visto che, se si rispetterà la volontà emersa dalle urne, un Governo di centrodestra sollecitato da una maggioranza di centrodestra della Regione sicuramente la voterà in maniera ancora più convinta, senza dubbio.
Grazie.

PRESIDENTE

Dichiarazioni di voto? Collega Camani, prego.

Vanessa CAMANI (Partito Democratico Veneto)

Scusi, Presidente, prima della dichiarazione di voto vorrei capire se ci sono delle modifiche alla mozione o se viene messa in votazione così com'è.

PRESIDENTE

Mi pare che il promotore non abbia accettato le richieste di modifica o di aggiustamenti.

Vanessa CAMANI (Partito Democratico Veneto)

Va bene. Allora, Presidente, procedo con la dichiarazione di voto sulla mozione così come depositata.
Ritengo sia stata vagamente ipocrita una parte di questo dibattito. Penso, consigliere Razzolini, che sia chiaro a tutti a chi è rivolta questa mozione; a chi era rivolta ad aprile quando l'ha scritta e a chi è rivolta oggi quando la voterà. Non mettiamoci a discutere dei tecnicismi istituzionali (il Presidente della Repubblica non ha ancora dato l'incarico, eccetera). Diciamo che questa è una mozione che si rivolge al Governo politico che si costituirà da qui a qualche giorno in questo Paese.
Poi, se vogliamo far finta di vivere su Marte, facciamo anche finta di vivere su Marte. Ma visto che facciamo un mestiere che dovrebbe portarci a capire delle cose e a non lasciare intenderne altre, sappiamo esattamente a chi era rivolta quando l'ha pensata, consigliere Razzolini, cioè quando lei era una forza di opposizione al Governo, e a chi è rivolta, invece, oggi, quando lei è e sarà forza di Governo. Sa qual è la differenza? Ha ragione il capogruppo consigliere Villanova. Il contenuto non dovrebbe cambiare in base al posto che si occupa in Parlamento. Invece, sa cosa dovrà cambiare, consigliere Razzolini, secondo me? Dovrà finire la fase della propaganda, delle mozioni in cui si chiede al Governo la luna e dovrà iniziare, ahimè, anche per Fratelli d'Italia, la complicatissima fase della responsabilità. In bocca al lupo.
Consigliere Polato, io non provo fastidio guardando l'esito elettorale. Purtroppo, ci siamo abituati: delle volte va bene e delle volte va male. Provo, semmai, preoccupazione, perché sono convinta di una cosa. Un partito come Fratelli d'Italia, che non è stato in grado di assumersi la responsabilità anche durante il Governo Draghi, temo farà fatica ad affrontare con responsabilità i grandi problemi che ha davanti questo Paese, inclusi quelli degli Enti locali o dei rincari dei costi energetici.
In più, lo dico giusto per stare nel merito e uscire dalla propaganda, il PNRR, quello rispetto al quale la Lega e Fratelli d'Italia hanno votato contro in diverse occasioni, prevede già tantissime risorse per i Comuni: 30-40 miliardi già stanziati e assegnati e bandi da assegnare per altri 60 miliardi. Se i Comuni e, magari, le Regioni, attraverso quel lavoro di interlocuzione con i tavoli di supporto tecnico, dessero una mano agli Enti locali, le risorse per cambiare le nostre comunità, per rigenerarle dal punto di vista urbano, per ridotarle di strutture ci sarebbero.
Capogruppo Villanova, la informo che il 40% dei fondi del PNRR destinati al Sud (e chiudo, Presidente), decisione rispetto alla quale la Lega di Salvini ha votato a favore, prevede già la clausola che, se i Comuni del Sud non presentano i progetti, quelle risorse vengano automaticamente utilizzate per scorrere la graduatoria anche del Nord.
Chiudo, Presidente. Almeno mi faccia dichiarare il voto. Se vuole faccio a meno di dichiarare il voto. Sa, in tre minuti non è semplicissimo. Posso dire almeno che ci asterremo?

PRESIDENTE

Grazie.
Collega Polato, prego.

Daniele POLATO (Fratelli d'Italia - Giorgia Meloni)

Grazie, Presidente.
Ovviamente, il voto del Gruppo Fratelli d'Italia sarà favorevole. Abbiamo visto, collega Camani, chi fa politica per la stampa, per propaganda, a differenza di chi, invece, tenta di essere un po' più concreto. Lei ha fatto tutta una disamina per dire a chi è indirizzata questa mozione rispetto ai suoi contenuti. Oggi voi condividete i contenuti della mozione, però questa mozione non va più riferita al Governo che oggi vi rappresenta, ma va riferita al Governo futuro.
Credo che un buon Amministratore, all'interno di una proposta di questo tipo, debba valutarne le premesse, il dispositivo e le finalità. Se si condividono premesse, dispositivo e finalità non c'è dubbio di astensione, a prescindere da chi va. Lei oggi dice che vi astenete perché la mozione era indirizzata...Pensi che finezza di ragionamento! Secondo lei, il 6 aprile il consigliere Razzolini fa una proposta di mozione accogliendo le istanze dei Sindaci del territorio, sapendo di una difficoltà che noi tutti non potevamo riscontrare perché, ovviamente, il mondo è caduto addosso alla politica in generale, ma soprattutto agli Enti locali, agli imprenditori e alla gente comune, e il collega Razzolini è stato così fine nel dire: la propongo per mettere in difficoltà la maggioranza di Governo, oggi maggioranza anche in questo Consiglio regionale, per poi arrivare, dopo il 25 di aprile... Come se avesse scelto anche di proporla al Consiglio regionale. Credo, presidente Speranzon e presidente Villanova, che sia venuta per una questione di scadenza di proposta di mozione. Dopo il 6 aprile, dopo sei mesi, era giusto che il Consiglio si esprimesse su questo. Invece, pur di non votare una cosa che i cittadini vogliono, che i nostri elettori vogliono e, soprattutto, che i nostri Amministratori e gli Enti locali vogliono, dobbiamo dire: no, è riferita a un Governo che avrà un colore diverso.
Io, invece, convintamente credo che questo Consiglio regionale si eleverebbe, farebbe un passaggio ulteriore, nel momento in cui noi accogliamo ‒ cosa? ‒ la responsabilità che oggi dichiara il presidente Villanova, il quale dice: "Noi in quel Governo c'eravamo. Non siamo riusciti a portarla avanti non per una responsabilità politica, ma per una responsabilità temporale, di esigenze economiche. Come avremmo potuto proporla a quel Governo, la proporremo al nuovo Governo".
Noi siamo abituati, per coerenza, a mantenere quello che proponiamo e quello in cui crediamo. Credo che Fratelli d'Italia, anche in ambito nazionale, abbia più volte avanzato delle proposte. Eventualmente, consigliere Razzolini, può far avere alla collega tutte le proposte di Fratelli d'Italia anche rispetto a questa questione. Sulla responsabilità, compresa la recente guerra in Ucraina e quant'altro, Fratelli d'Italia non si è mai tirata indietro. Quando si è trattato di difendere i cittadini Fratelli d'Italia si è comportato sempre in maniera responsabile. In questo caso, vi chiediamo di condividere questa proposta per l'interesse comune e non per un interesse di parte.
Grazie.

PRESIDENTE

Grazie.
Collega Ostanel, prego.

Elena OSTANEL (Il Veneto che Vogliamo)

Grazie, Presidente.
Speravo ci fossero delle modifiche. Avevo capito che alcune modifiche si potevano fare. Ne avevo proposta anche una al consigliere Razzolini sul tema della tassazione degli extraprofitti, che mi sembra non abbia accettato. Poteva essere un'ulteriore richiesta da inserire.
Chiedo, quindi, il voto per parti separate, se vogliamo entrare nel merito della questione. Non voglio sentirmi dire che non sono entrata nel merito. Credo che il primo punto, come dicevo nel mio intervento, sia condivisibile. Quindi, in qualche modo, mi piacerebbe votare a favore del primo punto ("ad attivarsi con urgenza a sostegno delle Amministrazioni"). Per quanto riguarda la parte "a chiedere al Governo di destinare i fondi ancora disponibili", lì bisognava fare un minimo di modifica. Mi pareva, anche dalle espressioni dei Consiglieri qui di fronte...

PRESIDENTE

Collega Ostanel, con calma. Mi dica quali sono le parti.

Elena OSTANEL (Il Veneto che Vogliamo)

Chiedo di votare per parti separate in questa maniera: il primo "impegna", quindi "ad attivarsi con urgenza a sostegno delle Amministrazioni"; invece, dopo "a chiedere al Governo", senza modifiche del primo punto "di destinare i fondi ancora disponibili"... Scusate, ho sbagliato. Il secondo punto "di dirottare tali fondi del PNRR alle specifiche esigenze sopraindicate" e il terzo "di destinare i fondi del PNRR per la transizione ecologica", per quanto mi riguarda, non sono votabili senza delle modifiche.

PRESIDENTE

Colleghi, per favore, non si sente nulla.
Collega Ostanel, io vedo quattro punti diversi.

Elena OSTANEL (Il Veneto che Vogliamo)

Sì. Il primo e i tre sottopunti del secondo.

PRESIDENTE

Punto primo: "ad attivarsi".
Punto secondo: "di destinare".
Si può fare, collega Formaggio. Il Regolamento lo prevede. Se una collega lo chiede, si può fare. Nessuna ironia, grazie.
Quindi, "dirottare tali fondi" e "destinare i fondi". Quattro votazioni per parti separate e poi votazione finale per la mozione nel suo complesso. Okay?

Elena OSTANEL (Il Veneto che Vogliamo)

Sì. Grazie.

PRESIDENTE

È una cosa prevista dal Regolamento, si può fare.
Quattro votazioni più votazione finale, sul testo come è uscito dalle votazioni precedenti.
Collega Villanova, prego.

Alberto VILLANOVA (Zaia Presidente)

Grazie, Presidente.
Io avevo già dichiarato l'intenzione di voto nel precedente intervento, che sarà assolutamente favorevole.
Dopo l'intervento della consigliera Camani, però, penso sia giusto ribadire alcuni concetti. Il primo è un concetto che avevo già espresso in una discussione, penso, un anno fa, o poco meno, quando abbiamo parlato dei fondi del PNRR qui in Aula. Parlo del fatto che la destinazione del 40% vincolata solo in un'area del nostro Stato è una cosa che considero profondamente ingiusta. Lo ribadisco: profondamente ingiusta.
Capisco che lei mi venga a dire che quei fondi che non vengono spesi dal Sud è già previsto che tornino in circolo per lo scorrimento della graduatoria...

PRESIDENTE

Su questo ho qualche dubbio, collega, per quanto conosca i fondi...

Alberto VILLANOVA (Zaia Presidente)

Anche io. Non è che li abbia visti.
In quello scorrimento di graduatoria non vengono esclusi i territori del Sud. Lei sta ridendo, ma allora dovrebbe ridere anche per il fatto che il 40% è destinato solo al Meridione, per lo stesso motivo. Perché, allora, nello scorrimento vengono mantenuti i territori del Sud e non vengono dati ai territori che sono stati esclusi a priori? Questo è il ragionamento che volevo fare io. Ed è per questo che avrei integrato la mozione. Ma votiamola così, sennò non finiamo più. Forse un po' più di attenzione ai territori del Nord, ai territori del Veneto, ai Comuni del Veneto, dove i fondi vengono amministrati bene, sarebbe più che opportuna. Spero sia proprio questo Governo a rispondere a questa nostra esigenza, all'esigenza dei veneti.

PRESIDENTE

Bene. Abbiamo adeguato la votazione.
Aspettate un attimo. Dal punto di vista elettronico, la votazione per parti separati comporta... Collega Speranzon, sull'ordine lavori?

Raffaele SPERANZON (Fratelli d'Italia - Giorgia Meloni)

Sì, Presidente. Mi scusi, ma non c'è la necessità che il proponente accetti...? No? È un automatismo?

PRESIDENTE

La votazione per parti separate è una richiesta prevista dal Regolamento e si accetta. Non posso oppormi.

Raffaele SPERANZON (Fratelli d'Italia - Giorgia Meloni)

No. Ma il proponente quindi non è chiamato...?

PRESIDENTE

No.

Raffaele SPERANZON (Fratelli d'Italia - Giorgia Meloni)

Va bene, era una richiesta...

PRESIDENTE

Siamo alla votazione della mozione n. 291.
Dopo l'"impegna", voteremo i quattro periodi che seguono in maniera separata.
In questo momento, mettiamo in votazione il primo periodo che inizia da "ad attivarsi" e finisce con "opportuna dei fondi del PNRR".
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Mettiamo in votazione il punto secondo: "a chiedere al Governo di destinare i fondi ancora disponibili".
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Mettiamo in votazione il terzo periodo: "di dirottare tali fondi".
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Mettiamo in votazione il quarto periodo: "di destinare i fondi del PNRR per la transizione ecologica".
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Metto in votazione la mozione n. 291, uscita tale e quale a quella presentata dall'esito delle votazioni precedenti, nel suo complesso.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Chiedo ai Capigruppo di recarsi in Sala Leone per capire come proseguire oggi e anche le prossime settimane.
I lavori riprenderanno alle ore 15.55.
La Seduta è sospesa alle ore 15.50
La Seduta riprende alle ore 16.01

PRESIDENTE

Colleghi, riprendiamo i lavori.
Signori, un attimo di attenzione. Invito i colleghi veronesi ad abbassare il volume. Signori, riprendiamo fra un'oretta, se volete. Per piacere. Grazie.
Come concordato con i Capigruppo, anticipiamo la mozione n. 199 rispetto alla mozione n. 298.
PUNTO
12



MOZIONE PRESENTATA DAI CONSIGLIERI BIGON, CAMANI, ZOTTIS, GIACOMO POSSAMAI, MONTANARIELLO, ZANONI, BALDIN, VENTURINI, BOZZA, PAN, RIGO, ANDREOLI, CECCHETTO, CESTARI, CIAMBETTI, CORSI, DOLFIN, FAVERO, FINCO, GIANPIERO POSSAMAI, VILLANOVA, MICHIELETTO, BET, BISAGLIA, BORON, BRESCACIN, CAVINATO, CESTARO, GEROLIMETTO, GIACOMIN, MAINO, RIZZOTTO, SANDONÀ, SCATTO, SPONDA, VIANELLO, ZECCHINATO, PICCININI E OSTANEL RELATIVA A "PREVENZIONE DEI TUMORI AL SENO. LA REGIONE VENETO ESCA DALLA FASE SPERIMENTALE ED INSERISCA NEI LEA AGGIUNTIVI REGIONALI GLI SCREENING ECO-MAMMOGRAFICI, AUMENTANDONE LA FREQUENZA E AMPLIANDO LA PLATEA DELLE DESTINATARIE.". (MOZIONE N. 199) (DELIBERAZIONE N. 135/2022)


PRESIDENTE

Passiamo al punto n. 12.
Collega Bigon, prego.

Anna Maria BIGON (Partito Democratico Veneto)

Grazie, Presidente.
Sappiamo perfettamente che uno dei tumori più diffusi per la donna è il tumore al seno. La percentuale degli ultimi anni di questo tumore colpisce un'età diversa da quella di qualche anno fa: il 41% colpisce le donne fino ai 49 anni, il 35% nella fascia d'età 50-69 e il 22% nella fascia oltre i 70 anni. Pertanto, con questa mozione – ringrazio subito l'Assessore, con la quale abbiamo già concordato alcune modifiche – chiediamo di abbassare l'età da 50 anni, con obiettivo 2025, a 45 anni.
Questo, secondo noi, è fondamentale perché, se facciamo lo screening in modo molto veloce e precoce, riusciamo ad abbattere tantissimo il numero dei tumori gravi e, conseguentemente, delle morti. Ovviamente accettiamo la modifica e ringraziamo l'Assessore.

PRESIDENTE

Grazie.
Ha chiesto di intervenire l'Assessore. Prego, assessore Lanzarin.

Ass.ra Manuela LANZARIN

Questa è una questione che abbiamo a più riprese ribadito all'interno di quest'Aula. Per fare memoria e mente locale, oggi facciamo lo screening del tumore al seno dai 50 ai 74 anni. Quindi, abbiamo allargato la platea per la fascia degli over 69 anni e abbiamo mantenuto lo screening da 50 anni in su, perché così anche gli studi scientifici e clinici hanno sempre proposto.
Abbiamo iniziato – contestualmente viene citato anche nella mozione – un progetto sperimentale con lo IOV, che abbassa l'età a 45 anni, soprattutto nei casi di familiarità, e che al momento attuale coinvolge solo le province di Padova e Rovigo, quindi l'ULSS Euganea e l'ULSS Polesana, con la volontà di ampliare questo progetto sperimentale, che sta dando buonissimi risultati. Inoltre, abbiamo inserito nel Piano regionale della prevenzione 2021-2025 l'obiettivo di raggiungere, entro il 2025, l'abbassamento a 45 anni. Quindi, prevediamo che entro il 2025, o comunque in questo frangente del Piano di prevenzione, si faccia lo screening dai 45 ai 74 anni.
Per queste motivazioni chiedevo ai proponenti di modificare la parte di impegno finale, che invece dava altri parametri, proprio per essere in linea con quanto già stabilito all'interno degli strumenti di programmazione. Quindi, si impegna la Giunta regionale, come da Piano prevenzione 2021-2025, ad abbassare lo screening alla fascia 45-49 anni. Sono i contenuti che anche in quest'Aula abbiamo sempre discusso e anche concordato insieme. Quindi, c'è non solo l'impegno, ma anche l'indicazione all'interno del Piano della prevenzione 2021-2025.
È chiaro che continueranno, quindi anche con riferimento al progetto con lo IOV, che oggi riguarda solo un target di donne con familiarità, potremmo a sua volta cercare di abbassarne l'età. Quindi, una volta allargata la platea ai 45 anni, potremmo cercare di abbassare la fascia d'età a 40 anni nei casi di familiarità, sempre come progetto sperimentale, puntuale, cucito su misura rispetto alla donna, che ha parametri che ci indicano che deve essere presa in carico e che deve esserci uno screening anche più anticipato.

PRESIDENTE

Finché la proponente elabora la richiesta, do la parola alla collega Baldin.

Erika BALDIN (Movimento 5 Stelle)

Solo per chiederne la sottoscrizione alla collega Bigon. Ne approfitto per ringraziare l'Assessore per l'impegno che si è presa di abbassare l'età per lo screening a 45 anni. Sappiamo che è un problema molto diffuso. Ricordo ancora che qualche tempo fa, in questo Consiglio regionale, gli specialistici dissero a noi donne del Consiglio regionale: una su sette di voi presenterà questo tipo di tumore. Quindi, è una cosa da tenere sotto stretta osservazione e monitoraggio, ed è bene che ci sia stato questo impegno importante da parte della Giunta regionale.
Grazie.

PRESIDENTE

Collega Venturini, prego.

Elisa VENTURINI (Forza Italia - Berlusconi - Autonomia per il Veneto)

Grazie, Presidente.
Come Gruppo consiliare chiedo di poter sottoscrivere la mozione, visto che ne condividiamo il contenuto.

PRESIDENTE

Collega Pan, prego.

Giuseppe PAN (Liga Veneta per Salvini Premier)

Anche a nome del Gruppo Zaia Presidente e Lega sottoscriviamo questa mozione. Grazie.

PRESIDENTE

Collega Piccinini, prego.

Tomas PICCININI (Veneta Autonomia)

Anch'io, Presidente, chiedo la sottoscrizione come Gruppo Veneta Autonomia.

PRESIDENTE

La collega Bigon accoglie tutte le richieste di sottoscrizione.
Collega Ostanel, prego.

Elena OSTANEL (Il Veneto che Vogliamo)

Anch'io chiedo la sottoscrizione della mozione.

PRESIDENTE

È accettata anche questa.
Non vedo altri interventi, quindi preliminarmente chiedo alla collega Bigon se la richiesta della Giunta può essere accolta. Quindi, la mozione viene modificata con i parametri indicati prima dall'assessore Lanzarin.
Prego, collega Bigon.

Anna Maria BIGON (Partito Democratico Veneto)

Crediamo che abbassare l'età sia un importante risultato, anche perché, di fatto, abbattiamo veramente tantissimi tumori. Gli studi indicano che uno screening precoce riduce del 40% la mortalità. Per cui, ringrazio la Giunta e l'Assessore per l'impegno.

PRESIDENTE

Non vedo altri interventi.
Metto in votazione la mozione n. 199, come modificata.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Il collega Finco ha votato favorevolmente. Comunque, risulta da videata, quindi c'è. Grazie.
PUNTO
11



MOZIONE PRESENTATA DAI CONSIGLIERI VENTURINI, BOZZA, POLATO, SPERANZON, FORMAGGIO, RAZZOLINI, SORANZO, BARBISAN, VALDEGAMBERI, PAN, RIGO, ANDREOLI, CECCHETTO, CESTARI, CIAMBETTI, CORSI, DOLFIN, FAVERO, FINCO, GIANPIERO POSSAMAI, VILLANOVA, MICHIELETTO, BET, BISAGLIA, BORON, BRESCACIN, CAVINATO, CESTARO, GEROLIMETTO, GIACOMIN, MAINO, RIZZOTTO, SANDONÀ, SCATTO, SPONDA, VIANELLO, ZECCHINATO E PICCININI RELATIVA A "INTRODUZIONE NELLE SCUOLE DI SISTEMI DI SANIFICAZIONE D'ARIA QUALI MISURE PER IL CONTENIMENTO DEI CONTAGI CON FINALITÀ ANCHE DI RIDUZIONE DEI CONSUMI ENERGETICI". (MOZIONE N. 298) APPROVATA (DELIBERAZIONE N. 136/2022)

PRESIDENTE

Andiamo a riprendere la mozione n. 298, presentata dalla collega Venturini e dal collega Bozza.
Collega Venturini, prego.

Elisa VENTURINI (Forza Italia - Berlusconi - Autonomia per il Veneto)

Grazie, Presidente.
Approfitto di questo momento, visto che oggi è la festa del santo patrono d'Italia, San Francesco, per augurare buon onomastico alle Francesca e a Francesco, l'assessore Calzavara, che sono qua dentro. Siccome San Francesco è portatore di pace e ne abbiamo davvero bisogno, un pensiero oggi è doveroso.
Avevo presentato questa mozione ad aprile, doveva ancora concludersi l'anno scolastico, intanto è anche già iniziato, però ritengo che sia ancora una mozione attuale. Noi vorremmo che la vicenda Covid fosse ormai chiusa, fosse un capitolo ormai terminato, ma purtroppo ancora oggi, visto che proprio qualche giorno fa il presidente Zaia metteva in guardia con l'uso delle mascherine, è un argomento ancora attuale. Quindi, gli amministratori pubblici devono cercare di adottare misure per cercare di essere lungimiranti e previdenti rispetto a quello che può accadere, soprattutto viste le conseguenze che noi abbiamo dovuto subire con riferimento in particolare alla scuola, e cioè la sospensione dell'attività didattica in presenza. Questo ha comportato una serie di conseguenze negative da un punto di vista psicologico, emotivo, didattico e sociale per i bambini, per i ragazzi, per le famiglie. Quindi, in questa fase dobbiamo valutare la possibilità di garantire le condizioni di salubrità dell'aria all'interno delle scuole, cercare di limitare il più possibile il contagio e, nel contempo, favorire la presenza in aula dei bambini e dei ragazzi. Per fare questo una soluzione potrebbe essere quella di prevedere degli idonei sistemi di ricambio d'aria. Infatti, nei casi in cui sono stati utilizzati si è registrato un calo dei contagi e un miglioramento della qualità dell'aria.
Il mercato, del resto, offre anche una serie di soluzioni: impianti di filtrazione, di sanificazione, di ventilazione meccanica controllata. A questo si aggiunge anche la possibilità di un recupero del calore, cosa che, visto il momento storico di crisi energetica, ritorna utile, perché pensare di ricorrere all'azione antieconomica dell'apertura delle finestre per favorire l'areazione dei locali non è la misura più adeguata.
Ciò che noi chiediamo, quindi, visto l'intervento che c'è già stato della Regione, che ha stanziato delle risorse, è che la Giunta si faccia parte attiva nei confronti del Governo e dei Ministeri competenti affinché vengano destinate cospicue risorse per poter garantire a livello italiano, però a noi interessa in modo particolare la Regione del Veneto, che nei vari istituti scolastici possano essere installati questi impianti, che potrebbero fare veramente la differenza.
Questa istanza è stata portata avanti anche in questi mesi dal FoPAGS (Forum Provinciale delle Associazioni dei Genitori della Scuola) di Padova, ma non solo, anche da altre realtà, e ha messo in evidenza come sia possibile, attraverso un'idonea strumentazione, favorire la presenza dei ragazzi e dei bambini in aula, che è la cosa che noi auspichiamo, vale a dire che non si debba ritornare a quanto abbiamo già vissuto in passato.
Assume la Presidenza
Il Vicepresidente Nicola Ignazio FINCO

PRESIDENTE

Grazie, collega.
Consigliere Polato, prego.

Daniele POLATO (Fratelli d'Italia - Giorgia Meloni)

Grazie, Presidente.
Intanto a nome del Gruppo di Fratelli d'Italia chiedo di poter sottoscrivere la proposta di mozione, anche perché ricorderete che, in tempi non sospetti, sia alla Camera che al Senato abbiamo proposto emendamenti proprio per attivare, rispetto al problema scolastico, operazioni meccaniche per filtrare l'aria e permettere un ricambio d'aria e migliorare le condizioni, che, come viene riportato anche nella stessa mozione, anche studi scientifici ci portano a dire che risolvevano in parte la questione legata al Covid. Infatti, ricorderete la grande discussione: invece di spendere miliardi per i banchi a rotelle, si chiedeva di spendere quei soldi per utilizzare sistemi di filtraggio dell'aria e sistemi meccanici che permettessero il ricambio d'aria.
Bene anche il discorso dell'utilizzo delle pompe di calore, anche in prospettiva dell'inverno visti i costi dell'energia, o l'ausilio degli attuali sistemi tecnologici ambientali che portano soluzione a questi problemi.
Come Gruppo di Fratelli d'Italia chiediamo la possibilità di sottoscrivere la proposta di mozione e ci dichiariamo a favore di questa mozione.

PRESIDENTE

Grazie.
Prego, collega Barbisan.

Fabiano BARBISAN (Gruppo Misto)

Per chiedere la sottoscrizione a nome del Gruppo Misto, mio e del collega Valdegamberi.

PRESIDENTE

Perfetto, grazie.
Collega Pan, prego.

Giuseppe PAN (Liga Veneta per Salvini Premier)

Non so se è già stato richiesto, anche come Gruppi di maggioranza, Zaia Presidente e Lega, ne chiediamo la sottoscrizione. Grazie.

PRESIDENTE

La collega Venturini accetta le adesioni alla mozione.
Collega Piccinini, prego.

Tomas PICCININI (Veneta Autonomia)

Anch'io chiedo la sottoscrizione come Gruppo Veneta Autonomia. Grazie.

PRESIDENTE

Perfetto.
Ci sono altre richieste? Non ci sono altre richieste di intervento.
Metto in votazione la mozione n. 298.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
PUNTO
13



MOZIONE PRESENTATA DAI CONSIGLIERI SORANZO, SPERANZON, POLATO, RAZZOLINI E FORMAGGIO RELATIVA A "CONVERSIONE IN LEGGE DEL DECRETO-LEGGE 1° MARZO 2022, N. 17, RECANTE MISURE URGENTI PER IL CONTENIMENTO DEI COSTI DELL'ENERGIA ELETTRICA E DEL GAS NATURALE, PER LO SVILUPPO DELLE ENERGIE RINNOVABILI E PER IL RILANCIO DELLE POLITICHE INDUSTRIALI: IL GOVERNO NON PENALIZZI I COMUNI". (MOZIONE N. 299) APPROVATA (DELIBERAZIONE N. 137/2022)

PRESIDENTE

Passiamo alla mozione successiva, la mozione n. 299, presentata dai colleghi Soranzo, Formaggio ed altri.
Collega Soranzo, prego.

Enoch SORANZO (Fratelli d'Italia - Giorgia Meloni)

Grazie, Presidente.
Ho anche depositato un emendamento alla stessa mozione. È stato distribuito, bene. Grazie.
Questa mozione è stata depositata il 14 aprile e, come tante altre, nel momento della conversione in legge del decreto-legge n. 17, che reca "Misure urgenti per il contenimento dei costi dell'energia elettrica e del gas naturale, per lo sviluppo delle energie rinnovabili", in quella fase, come recita la mozione stessa, erano in corso vari provvedimenti anche del Governo per dare una risposta alla necessità, che anche l'ANCI aveva sottolineato, addirittura quantificandola in 1 miliardo di euro, di far fronte all'aumento del costo energetico anche da parte degli stessi Enti locali.
Alla luce di queste considerazioni ho depositato un emendamento in quanto la mozione risulta quanto mai attuale. Prova ne sia anche la discussione che ormai un'ora fa abbiamo fatto sulla mozione del collega Razzolini. Quindi, non ritiriamo niente, ma continuiamo a lavorare, indipendentemente da quello che sarà il Governo, e continuiamo a sollecitare. Anzi, consegniamo anche al nostro futuro Senatore, che oggi è Capogruppo, tanti impegni e tanto lavoro da sviluppare insieme a tutti i nostri rappresentanti.
Con questo emendamento si propone di apportare alcune correzioni sia nelle premesse che nel considerato. Non so se devo recitarle, Presidente, oppure le possiamo dare per lette dato che sono lunghe. Sinteticamente sul "ritenuto che" è stato sostituito completamente l'intero paragrafo citando il decreto-legge n. 50, che poi è stato convertito nella legge n. 91, dove di fatto si stabiliva la deroga di utilizzare l'avanzo di amministrazione per gli Enti locali per le emergenze anche energetiche. A quell'emendamento che ho proposto in aggiornamento rimane di chiedere l'impegno alla Giunta regionale di farsi portavoce presso il Governo futuro affinché possa promuovere ulteriori iniziative, che anche oggi sono alla ribalta della cronaca, per sostenere gli aumenti delle spese degli Enti locali e, quindi, scongiurare l'interruzione di qualsiasi servizio da essi svolto. Ovviamente, si chiede di estendere quella deroga e quella possibilità di utilizzare gli avanzi di amministrazione anche per gli esercizi 2023 e 2024.
Grazie.

PRESIDENTE

Grazie, collega.
Consigliera Ostanel, prego.

Elena OSTANEL (Il Veneto che Vogliamo)

Grazie, Presidente.
Volevo chiedere un chiarimento al proponente. Condividendo l'impianto della mozione, ci sono due questioni che ci tengo a porre e poi, eventualmente, ad avere la possibilità di avere o una modifica o un chiarimento, perché mi risulta che il MEF si sia già espresso negativamente sull'utilizzo degli avanzi di amministrazione per questo tipo di questione, che è urgentissima. Dunque, se noi impegniamo la Giunta a farsi portavoce presso il Governo, che tra l'altro tra una settimana sarà del vostro segno politico, io non sono sicura che proporre una cosa su cui il MEF ha già dato parere negativo sia serio.
Riprendo quello che avevo detto prima al consigliere Razzolini: perché non inserire il fatto come strategia che si inizi davvero a pensare di tassare gli extraprofitti delle imprese energetiche per fare in modo che si trovino davvero i fondi per lavorare sugli aumenti dei costi dell'energia? Questa sarebbe una delle questioni da porre, che tra l'altro altri Paesi europei stanno già approvando e che in qualche modo, se ho capito bene, anche questo Governo si accingerà ad approvare, magari in una percentuale minore. Quindi, inserire tale questione in un impegno mi sembra molto più vero, reale e realizzabile, piuttosto che proporre l'utilizzo degli avanzi di amministrazione, questione su cui il Governo si è già espresso dichiarando che non può essere utilizzato.
Propongo, pertanto, di eliminare la richiesta di utilizzare gli avanzi di amministrazione e magari sostituirla con la richiesta di valutare o addirittura, se chiaramente voi siete già pronti a dire che siete a favore, di tassare gli extraprofitti delle realtà che si stanno approfittando effettivamente del rincaro dei costi dell'energia, perché o noi andiamo a incidere effettivamente su chi crea il problema oppure stiamo discutendo sostanzialmente sempre di aria fritta.
Grazie.

PRESIDENTE

Grazie, collega.
Ci sono richieste di intervento? Non ci sono altre richieste di intervento.
Collega Soranzo, se si iscrive, le do la parola.

Enoch SORANZO (Fratelli d'Italia - Giorgia Meloni)

Grazie. Chiedo scusa, ha ragione.

PRESIDENTE

Prego.

Enoch SORANZO (Fratelli d'Italia - Giorgia Meloni)

Non mi aspettavo che non ci fossero altri interventi. Mi sembra che la questione si sia conclusa in modo veloce. Comunque, la ringrazio, Presidente, per la pazienza.
Collega Ostanel, io lascerei così com'è la mozione, magari proponendo un'aggiunta. Poiché noi siamo abituati a pensare che non importa quale sia la modalità purché si raggiunga il risultato, siamo pronti a valutare qualsiasi siano le misure che si possono mettere in campo. Premetto che parlo senza alcuna vena polemica e senza nessun tipo di valutazione diversa. Oggi noi non siamo ancora entrati nei Ministeri e non abbiamo ancora capito esattamente che cosa troveremo o che cosa di fatto è stato lavorato. Tuttavia, sono a dirle che, se vogliamo inserire un'aggiunta sugli extraprofitti, il Gruppo di Fratelli d'Italia è assolutamente disponibile.
Pertanto, accolgo volentieri la sua proposta di aggiungere l'impegno a utilizzare anche questa opportunità. Se vuole proporla, la vediamo insieme e volentieri la aggiungiamo.
Grazie.

PRESIDENTE

Direi, allora, di sospendere i lavori per due minuti, così voi potete formalizzare la richiesta. Va bene? Perfetto.
La seduta è sospesa. I lavori riprenderanno alle ore 16.27.
La Seduta è sospesa alle ore 16.24
La Seduta riprende alle ore 16.26

PRESIDENTE

Riprendiamo.

Enoch SORANZO (Fratelli d'Italia - Giorgia Meloni)

Grazie, Presidente.
Siamo stati, spero, veloci ed efficienti. Abbiamo condiviso il fatto che, a questo punto, c'è necessità di un'ulteriore aggiunta all'emendamento sulla parte "impegna la Giunta regionale". Rimane così come è stato proposto nell'emendamento, con la modifica, aggiungendo, dopo la parola "introdotta" il seguente testo: "e anche alzando la tassazione su extraprofitti delle imprese energetiche, come previsto dai decreti vigenti o comunque che poi verranno modificati".
È sufficiente o lo devo ripetere? Grazie.

PRESIDENTE

Perfetto. Grazie, collega.
Emendamento n. A0001 presentato dal consigliere Soranzo, che prevede:
Il Consiglio regionale del Veneto
PREMESSO CHE:
il 13 aprile 2022 la Camera dei Deputati ha dato il via libera al D.L. 17/2022 "Misure urgenti per il contenimento dei costi dell'energia elettrica e del gas naturale, per lo sviluppo delle energie rinnovabili e per il rilancio delle politiche industriali";
il provvedimento all'articolo 27 autorizzava alcuni contributi finanziari in favore degli enti locali destinati a diverse finalità e in particolare, il comma 2, un contributo straordinario finalizzato a garantire la continuità dei servizi erogati, da ripartire in relazione alla spesa sostenuta dagli enti per utenze di energia elettrica e gas;
- a tal fin veniva istituito, nello stato di previsione del Ministero dell'interno, un fondo con una dotazione di 250 milioni di euro per l'anno 2022, da destinare, per 200 milioni di euro in favore dei comuni e per 50 milioni di euro in favore delle città metropolitane e delle province;
- il suddetto fondo veniva ripartito tra gli enti interessati con decreto del Ministro dell'interno, previa intesa in sede di Conferenza Stato-città ed autonomie locali, da adottare, tenendo conto della spesa sostenuta dagli enti per utenze di energia elettrica e gas, secondo i dati risultanti dal SIOPE-Sistema informativo sulle operazioni degli enti pubblici;
CONSIDERATO CHE:
- lo stanziamento, pur accolto con favore dagli enti locali, rischia, anche per l'incertezza del quadro internazionale, di non essere sufficiente in relazione all'esigenza di assicurare le risorse necessarie per l'espletamento di funzioni fondamentali;
- come denunciato dall'Anci, se il Governo non interverrà con un adeguato sostegno ai comuni per consentire di fronteggiare il caro energia, gli stessi saranno costretti a ridurre i servizi, aumentare le imposte locali e tagliare il personale, mettendo così a rischio anche l'attuazione del Pnrr;
- era all'esame della Commissione un emendamento che proponeva per il 2022 l'utilizzo dell'avanzo libero per la copertura dei maggiori oneri derivanti dall'incremento della spesa per energia elettrica sul quale purtroppo il Ministero dell'Economia e delle Finanze aveva espresso parere negativo;
CONSIDERATO ALTRESÌ che:
- l'Anci ha calcolato che per far fronte all'aumento del costo dell'energia per comuni e province servirebbe un miliardo di euro;
VISTO CHE:
- con il D.L. 17 maggio 2022 n. 50, convertito dalla L. 15 luglio 2022 n. 91 è stato stabilito che in deroga a quanto previsto dall'art. 187, comma 2, del TUEL, gli Enti Locali possono destinare per l'anno 2022, le risorse derivanti dalla quota libera dell'avanzo di amministrazione, non più solo al finanziamento di spese correnti connesse con l'emergenza da Covid-19, ma anche ai fini della copertura dei maggiori oneri derivanti dall'incremento della spesa per l'energia elettrica e per il gas.
Tutto ciò premesso
impegna la Giunta regionale
a farsi portavoce presso il Governo affinché promuova ulteriori iniziative finalizzate a sostenere gli enti locali in relazione all'aumento di spesa per utenze di energia elettrica e gas, anche estendendo temporalmente per gli anni 2023-2024 la deroga introdotta.
Se non ci sono altre richieste di intervento, mettiamo in votazione l'emendamento n. A0001 relativo alla mozione, così come emendata dal collega Soranzo.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Mettiamo ora in votazione la mozione n. 299, così come emendata.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
PUNTO
14



MOZIONE PRESENTATA DAI CONSIGLIERI SPONDA, BET, CIAMBETTI, DOLFIN, FINCO, GIACOMIN, GIANPIERO POSSAMAI, PUPPATO, RIZZOTTO, SCATTO, ZECCHINATO, CECCHETTO, ZANONI, GIACOMO POSSAMAI, CAMANI, BIGON, MONTANARIELLO, ZOTTIS, PAN, RIGO, ANDREOLI, CESTARI, CORSI, FAVERO, VILLANOVA, MICHIELETTO, BISAGLIA, BORON, BRESCACIN, CAVINATO, CESTARO, GEROLIMETTO, MAINO, SANDONÀ, VIANELLO, VENTURINI, BOZZA, PICCININI, SORANZO, SPERANZON, POLATO, FORMAGGIO E RAZZOLINI RELATIVA A "FATTORIE DIDATTICHE: LA GIUNTA SI ATTIVI PER PROMUOVERE E SOSTENERE PROGETTI E INIZIATIVE CHE FAVORISCANO L'INCONTRO TRA SCUOLA E FATTORIE DIDATTICHE". (MOZIONE N. 201) (DELIBERAZIONE N. 138/2022)


PRESIDENTE

Passiamo alla mozione successiva, la n. 201, presentata dai consiglieri Sponda, Bet, Cecchetto ed altri.
Prego, collega Sponda.

Alessandra SPONDA (Zaia Presidente)

Grazie, Presidente. Un saluto a tutti i presenti.
La mozione che sto per presentare è stata da me presentata e sottoscritta da diversi colleghi lo scorso novembre 2021.
Il momento era molto cruciale per la scuola pubblica, le scuole di tutta Italia e le scuole venete. Venivamo da un anno scolastico che è stato interrotto bruscamente a causa del Covid. Il successivo anno, l'anno scolastico 2021-2022, è stato caratterizzato dalle lezioni svolte in modalità mista, le lezioni in presenza per gli alunni che avevano la possibilità di partecipare e a distanza per i casi positivi.
È stato un anno scolastico caratterizzato dalla mancanza delle uscite scolastiche, caratterizzato dalle tante restrizioni dovute alla necessità di contenere l'epidemia nelle scuole. Vengo, quindi, al ruolo delle fattorie didattiche.
Le fattorie didattiche sono aziende agricole, aziende agricole che hanno deciso di impegnarsi, di offrire ai nostri alunni, ai nostri bambini, ma anche a tante famiglie, a tante scuole un'opportunità: l'opportunità di conoscere il mondo dell'azienda agricola, il territorio e le tradizioni rurali delle nostre province.
Da qui il perché di questa mozione. È una mozione anche molto attuale. Domenica 9 ottobre si terrà la XIX Edizione della Giornata regionale delle fattorie aperte a tutte le scuole e aperte alle famiglie. Sono molto contenta, quindi, di poterla discutere oggi.
Come abbiamo detto all'inizio, nel 2003 nasce il progetto dedicato alle fattorie didattiche grazie alla Carta della Qualità quale documento regionale di indirizzo, alla definizione dei requisiti per l'accreditamento delle fattorie didattiche e all'elenco regionale delle fattorie didattiche.
Questo elenco viene aggiornato tre volte all'anno. Al suo interno appartengono 375 fattorie. Come vedete, la legge regionale n. 35 del 2013, che disciplina le fattorie didattiche, oltre a dare un'indicazione sul ruolo delle fattorie didattiche, dà anche una chiara indicazione...

PRESIDENTE

Colleghi, la consigliera Sponda sta illustrando una mozione. Per favore. Grazie.

Alessandra SPONDA (Zaia Presidente)

Grazie.
Dicevo, la legge regionale, oltre a dare indicazioni sui compiti e le attività svolte dalle fattorie didattiche, spiega il ruolo formativo e informativo che l'agricoltore ha nel confronto delle scuole.
Nel 2019 le funzioni in materia di fattorie didattiche sono passate dalle Province e dalla Città metropolitana di Venezia alla Regione, nella fattispecie alla Direzione Turismo. Le fattorie didattiche sono aziende agricole che hanno deciso di aprirsi al pubblico, proponendo percorsi e laboratori didattici volti alla conoscenza della realtà e del mondo agricolo.
La fattoria didattica è una realtà che ha la potenzialità di offrire una scuola a cielo aperto, dove bambini, ragazzi e adulti possono svolgere percorsi rivolti a diverse tematiche, quali l'educazione alimentare, l'educazione ambientale e quella civica. Questa realtà può essere definita come un segmento di agricoltura sociale, che ha come obiettivo l'attività finalizzata ai benefici dell'inclusione a percorsi abilitativi e riabilitativi e a promuovere lo sviluppo e la coesione sociale con la preziosa collaborazione delle scuole.
Detto ciò, si impegna la Giunta a promuovere e a sostenere le attività progettuali ed esperienziali rivolte alla scuola di ogni ordine e grado nel contesto delle 375 fattorie didattiche della nostra regione, affinché l'educazione alimentare, la conoscenza del mondo rurale e il rispetto della natura e dei suoi tempi siano un'esperienza che possa fornire ai nostri ragazzi un ulteriore arricchimento culturale.
Vi ringrazio.

PRESIDENTE

Grazie, collega Sponda.
Collega Ostanel, prego.

Elena OSTANEL (Il Veneto che Vogliamo)

Grazie, Presidente.
Solo per interloquire con la collega – voterò a favore della mozione – e per rilevare il fatto che le giornate aperte presso le fattorie vengono fatte e, come sa, a ottobre ci sarà la giornata aperta. Il tema, però, per le fattorie didattiche è anche quello di sostenere i costi per accogliere le scuole, accogliere le persone che vanno a fare l'esperienza che lei cita nella mozione.
Quindi, siccome vedo che nella mozione c'è "sostenere e promuovere", l'appunto è che sia importante sostenere economicamente non solo chi va a fruire dell'esperienza, ma anche chi poi sul campo deve garantire quei servizi di didattica aperta che, in qualche modo, altrimenti, costano sulla realtà locale e sull'azienda. Quindi, è un appunto per dire di tenere in considerazione questa questione.

PRESIDENTE

Grazie, collega.
Consigliere Zanoni.

Andrea ZANONI (Partito Democratico Veneto)

Sottoscriviamo quello che c'è scritto nella mozione, sia le premesse che anche le richieste, perché le condividiamo, la collega le ha elencate e spiegate in maniera molto completa.
Come Gruppo consiliare chiederemo anche di avere la possibilità di sottoscrivere la mozione.

PRESIDENTE

Grazie, collega Zanoni.
Ci sono altre richieste di intervento?
Collega Pan.

Giuseppe PAN (Liga Veneta per Salvini Premier)

Solo per sottoscrivere, come tutti i Gruppi di maggioranza, la mozione della collega Sponda. Grazie.

PRESIDENTE

Perfetto. Collega Venturini, prego.

Elisa VENTURINI (Forza Italia - Berlusconi - Autonomia per il Veneto)

Grazie, Presidente.
Come Gruppo di Forza Italia chiediamo di poter sottoscrivere. Grazie.

PRESIDENTE

Perfetto.
Collega Piccinini, prego.

Tomas PICCININI (Veneta Autonomia)

Chiediamo la sottoscrizione anche per Veneto Autonomia.

PRESIDENTE

Ottimo.
Collega Soranzo, grazie.

Enoch SORANZO (Fratelli d'Italia - Giorgia Meloni)

Anche il Gruppo di Fratelli d'Italia chiede di sottoscrivere.
Grazie.

PRESIDENTE

La collega, ovviamente, accetta le richieste di sottoscrizione.
Se non ci sono altre richieste di intervento, apriamo la votazione sulla mozione n. 201.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
PUNTO
15



MOZIONE PRESENTATA DAI CONSIGLIERI VENTURINI, BALDIN, CAMANI, PAN, RIGO, ANDREOLI, CECCHETTO, CESTARI, CIAMBETTI, CORSI, DOLFIN, FAVERO, FINCO, GIANPIERO POSSAMAI, VILLANOVA, MICHIELETTO, BET, BISAGLIA, BORON, BRESCACIN, CAVINATO, CESTARO, GEROLIMETTO, GIACOMIN, MAINO, RIZZOTTO, SANDONÀ, SCATTO, SPONDA, VIANELLO, ZECCHINATO, PICCININI, BOZZA, SORANZO, SPERANZON, POLATO, FORMAGGIO E RAZZOLINI RELATIVA A "IL GOVERNO PROVVEDA AD EROGARE ALL'ASSOCIAZIONE NAZIONALE LAVORATORI MUTILATI E INVALIDI DEL LAVORO (ANMIL) LE SOMME ARRETRATE SPETTANTI NECESSARIE PER LO SVOLGIMENTO DELLA SUA ATTIVITÀ". (MOZIONE N. 337) (DELIBERAZIONE N. 139/2022)


PRESIDENTE

Passiamo al punto successivo, mozione n. 337 della collega Venturini.
Prego, collega Venturini.

Elisa VENTURINI (Forza Italia - Berlusconi - Autonomia per il Veneto)

Grazie, Presidente.
Con questa mozione noi vorremmo porre l'attenzione sulla grande difficoltà che sta attraversando in questo momento l'Associazione Nazionale Mutilati e Invalidi sul Lavoro, l'ANMIL, perché ormai sta aspettando da troppo tempo delle somme arretrate da parte dello Stato, somme che spettano e che garantiscono la vitalità di questa associazione.
L'ANMIL nasce come ente con personalità giuridica nel 1943 e opera per garantire la tutela e la rappresentanza delle persone che sono vittime di infortuni sul lavoro e dei loro eredi e lo fa attraverso la promozione di iniziative per migliorare la legislazione in materia di infortuni sul lavoro, sul rinserimento lavorativo e inoltre offre anche una serie di servizi che sono personalizzati per quanto riguarda il campo della previdenza e anche quello dell'assistenza. Inoltre, svolge un'azione fondamentale di sensibilizzazione dell'opinione pubblica. Attraverso, quindi, la loro azione cercano di far presente la necessità di portare avanti delle politiche sulla sicurezza e sulla prevenzione di infortuni. E ne abbiamo particolarmente bisogno in questo momento storico perché proprio ieri usciva un'indagine della giornalista Gabanelli la quale riportava che ci sono un'enormità di morti sul lavoro.
Si parla di una morte ogni otto ore e nei primi sette mesi del 2022 gli infortuni professionali sono aumentati del 41%, cioè sono state presentate 441.451 denunce. È diventata una vera e propria piaga sociale sulla quale bisogna assolutamente intervenire.
L'ANMIL è sempre stata un'associazione che ha molto collaborato con il Ministero del Lavoro, con il Ministero dell'Istruzione, con l'INAIL. Il chiaro intento è quello di dare un supporto e cercare di intervenire in una materia che è estremamente importante. Per svolgere questa attività l'ANMIL ha 106 sedi sul territorio che, però, rischiano la chiusura in quanto le risorse, come accennavo all'inizio, che dovrebbero essere destinate per il mantenimento delle sedi e del personale, non sono sufficienti e non vengono erogate.
È dal 2013 che questa associazione riceve da parte dello Stato solo degli acconti, non può più andare avanti così. Le sedi stanno incominciando ad essere chiuse e i lavoratori all'interno a non essere più impiegati. Questa è una grave carenza, è un grave problema e, soprattutto in questo momento storico, in cui si stanno verificando una serie di casi che, come ho detto poc'anzi, sono rilevanti, si devono assolutamente sostenere tutti quei soggetti che intervengono in questo campo.
Chiedo veramente la condivisione, perché con forza questo Consiglio regionale faccia presente alla Giunta un intervento presso il Ministero del Lavoro, presso il Governo, affinché ci sia sensibilità nei confronti dell'ANMIL.

PRESIDENTE

Grazie, collega.
Consigliera Baldin, prego.

Erika BALDIN (Movimento 5 Stelle)

Grazie, Presidente.
Ho chiesto la sottoscrizione alla collega Venturini, che ringrazio per aver presentato questa mozione.
Conosco abbastanza bene da anni l'associazione in questione, ANMIL, per vicende personali, e so anche che si stanno dando tanto da fare anche nelle scuole sottoforma di enti che fanno formazione all'interno delle scuole di ogni ordine e grado, proprio per sensibilizzare i ragazzi e i bambini alla sicurezza e al lavoro e far capire loro, proprio in prima persona, quali possono essere le conseguenze di una disattenzione. Anche, ad esempio, nei confronti delle Istituzioni pubbliche, cercano di far capire l'importanza di avere degli organici SPISAL adeguati in modo tale che nelle aziende, nelle fabbriche, in tutti i luoghi di lavoro ci sia la dovuta attenzione a quelle che sono le norme sulla sicurezza. Infatti, a partire dall'edilizia, ma anche in agricoltura e in tutti i settori dell'economia, è fondamentale che ci siano queste associazioni che fanno formazione e sensibilizzazione a trecentosessanta gradi.
Quindi, anche sotto questo profilo, è giusto dare loro una mano e un aiuto concreto dal punto di vista economico, perché possano continuare la loro attività, ad esempio nelle scuole, ma non solo, magari anche nelle aziende in futuro.
Oggi noi possiamo dare un grande contributo per questa operazione.
Grazie.

PRESIDENTE

Grazie, collega. Consigliere Soranzo, prego.

Enoch SORANZO (Fratelli d'Italia - Giorgia Meloni)

Grazie, Presidente.
Il mio intervento si sviluppa in due fasi. La prima serve per fare una domanda perché, a differenza di tanti altri, conosco molto bene l'attività dell'ANMIL, l'ho anche sostenuta, l'abbiamo sostenuta, ma non capisco il perché nella mozione venga citato il fatto che dal 2013 al 2016 l'associazione ha ricevuto solo acconti e che dal 2017 in poi sono stati erogati i contributi previsti e si è trovata costretta, l'ANMIL, ad agire per le vie legali. Sembra che ancora sia così, almeno da quello che leggo.
Siccome dal 2017 mi pare di capire che ci sono acconti e dopo il 2017 manca l'intera annualità di contributo dello Stato, chiedo di comprendere la situazione, perché sembrerebbe che ci sia un contenzioso in atto. Ovviamente, poi, eventualmente, nel caso in cui ci fosse questa situazione, aggiungerei il fatto che possiamo magari impegnare la Giunta, ammesso che ci siano gli spazi, se ci dovesse essere un contenzioso, a risolvere questo contenzioso o a trovare una formula diversa o aggiuntiva, confermando che comunque lo spirito della mozione è a sostegno dell'ANMIL per il ruolo che svolge, che è fondamentale e assolutamente prioritario.
Grazie.

PRESIDENTE

Grazie a lei.
Collega Camani, prego.

Vanessa CAMANI (Partito Democratico Veneto)

Grazie, Presidente.
Penso che questa mozione tocchi un tema fondamentale, che trova e affonda le radici non soltanto nell'attività e nell'impegno che ANMIL ha portato avanti in questi anni, ma purtroppo nella quotidiana emergenza rispetto alla quale siamo tutti chiamati ad un'assunzione di responsabilità.
La funzione che l'associazione svolge in termini di prevenzione, di promozione della cultura della legalità, ad esempio presso le scuole, ma anche l'aiuto che l'associazione offre a chi subisce un infortunio sul luogo del lavoro e nella gestione della sua vita post infortunio credo siano un patrimonio che vada non soltanto tutelato, ma penso anche rafforzato.
Penso, quindi, che questa mozione sia non soltanto opportuna, ma anche necessaria, e chiedo alla collega Venturini la possibilità di sottoscriverla e la ringrazio per il lavoro.

PRESIDENTE

Grazie, collega.
Consigliere Pan, prego.

Giuseppe PAN (Liga Veneta per Salvini Premier)

Grazie, Presidente.
Anche da parte dei nostri Gruppi chiediamo la sottoscrizione della mozione della collega Venturini. Faccio solo una considerazione. Effettivamente, le morti e le mutilazioni sul lavoro sono un'emergenza ormai quotidiana, dovuta a tanti fattori che non stiamo qui oggi a discutere, ma che comunque portano gravi lutti e anche tante difficoltà nelle famiglie di tanti lavoratori.
Spero che il futuro Governo metta mano anche a questa situazione di ritardo nei pagamenti.

PRESIDENTE

Grazie, collega.
Consigliere Piccinini, prego.

Tomas PICCININI (Veneta Autonomia)

Chiedo la sottoscrizione.

PRESIDENTE

Ottimo.
Ci sono altre richieste di intervento?
La collega Venturini accetta le sottoscrizioni, ovviamente. Lo ha già affermato.
Collega Bozza, prego.

Alberto BOZZA (Forza Italia - Berlusconi - Autonomia per il Veneto)

Intervengo per chiedere la sottoscrizione alla collega.

PRESIDENTE

Perfetto.
Non vedo altre richieste di intervento.
Apriamo la votazione sulla mozione n. 337.

Enoch SORANZO (Fratelli d'Italia - Giorgia Meloni)

Scusi, Presidente. Ho fatto una domanda al relatore e mi sono riservato di chiedere la sottoscrizione alla risposta.

PRESIDENTE

Collega Venturini, vuole rispondere al collega Soranzo?

Elisa VENTURINI (Forza Italia - Berlusconi - Autonomia per il Veneto)

I dati che vengono riportati nella mozione sono dati che ci vengono trasmessi dall'associazione ANMIL che ci ha permesso di predisporre la mozione. Se sono necessari ulteriori approfondimenti, chiederemo all'ANMIL.

PRESIDENTE

Collega Soranzo, prego.

Enoch SORANZO (Fratelli d'Italia - Giorgia Meloni)

Chiediamo la sottoscrizione della mozione con l'auspicio che si possa impegnare la Giunta eventualmente a capire il problema di questo contenzioso che mi pare sia alla base del problema, prima dell'erogazione. Credo che l'erogazione dipenda dalla risoluzione di questo contenzioso.
Chiediamo la sottoscrizione per lo spirito e la bontà del lavoro svolto dall'ANMIL.
Grazie.

PRESIDENTE

Perfetto.
Non ci sono altre richieste di intervento.
Mettiamo in votazione la mozione n. 337.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
PUNTO
16



MOZIONE PRESENTATA DAI CONSIGLIERI ZOTTIS, MONTANARIELLO, GIACOMO POSSAMAI, BIGON, CAMANI, GUARDA, LORENZONI, BALDIN E OSTANEL RELATIVA A "SOSTEGNO AI SETTORI AGRICOLI E ZOOTECNICI DURAMENTE COLPITI DAL RINCARO DEI COSTI DELL'ENERGIA E DELLE MATERIE PRIME". (MOZIONE N. 262) APPROVATA (DELIBERAZIONE N. 140/2022)

PRESIDENTE

Passiamo al punto successivo, mozione n. 262 dei colleghi Zottis, Baldin ed altri.
Prego, collega.

Francesca ZOTTIS (Partito Democratico Veneto)

Grazie, Presidente.
La mozione è di febbraio, quindi alcune cose, in modo magari non sempre strutturale, sono state avviate. Si tratta di una richiesta di iniziativa di creare in qualche modo degli interventi strutturali per i settori agricoli e zootecnici, vista una crisi che a febbraio aveva cominciato a farsi vedere e che adesso diventa sempre più pesante proprio su settori che comunque avevano già delle criticità prima.
Gli interventi richiesti sono quelli proprio di cominciare ad avere un sistema di monitoraggio che parzialmente è stato avviato, soprattutto dalla Comunità europea, per quanto riguarda l'andamento dei prezzi e soprattutto la trasparenza per quanto riguarda l'andamento dei prezzi, di andare verso un sistema continuo di sorveglianza.

PRESIDENTE

Colleghi, per cortesia. Se dovete parlare, vi invito ad uscire dall'Aula.

Francesca ZOTTIS (Partito Democratico Veneto)

Grazie, Presidente.
Si chiede un sistema di sorveglianza continuo per quanto riguarda i sistemi di concorrenza extra-UE e di garantire condizioni concrete e flessibili sempre per ciò che riguarda i prezzi. Si chiede, inoltre, di avviare quello che è già previsto comunque per quanto riguarda il PNRR e quindi in qualche modo di accelerare, per quanto sarà possibile, i bandi che riguardano la transizione ecologica per il settore. Il tutto, anche nei punti successivi, è volto a promuovere in modo continuativo le sinergie tra filiere sulla base anche di una legge che, comunque, era già stata affrontata e di dare seguito a quello che si è avviato, ovvero un tavolo continuo di confronto sulle eque ripartizioni comunque dei ricavi lungo tutta la filiera e quindi di confronto continuo tra il piccolo produttore e quella che diventa la grande distribuzione.
Grazie, Presidente.

PRESIDENTE

Grazie a lei.
Ci sono richieste di intervento?
Non vedo richieste di intervento.
Mettiamo in votazione la mozione n. 262.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Dovremmo passare al punto successivo, n. 17, ma non vedo il collega Centenaro.
Pertanto, rinviamo il punto.
PUNTO
18



RISOLUZIONE PRESENTATA DAI CONSIGLIERI FINCO, CIAMBETTI, PAN, VILLANOVA, BARBISAN, ZECCHINATO E CECCHETTO RELATIVA A "SOSTEGNO ALLA RIFORMA DELLA CITTADINANZA" (RISOLUZIONE N.61) RESPINTA

PRESIDENTE

Passiamo alla risoluzione n. 61 dei colleghi Ostanel e Possamai.
Prego, collega Ostanel.

Elena OSTANEL (Il Veneto che Vogliamo)

Grazie, Presidente.
Questa è una mozione, io credo, doverosa e importante. C'era un iter in corso che era quello di cercare di finalmente rispondere a un bisogno che da anni chiedono soprattutto i bambini e le bambine nate in Italia, quindi che ci sia una rapida riforma dell'iter della cittadinanza. Ricordiamo che se n'era già discusso all'interno del Parlamento, era stata calendarizzata la discussione, quindi i lavori erano stati avviati.
È una risoluzione che chiede alla Regione del Veneto di esortare il Parlamento italiano a proseguire rapidamente l'iter della riforma della cittadinanza approvando una nuova legge che garantisca a donne, uomini, bambini e bambine che vivono in Italia e che sono figli di genitori non italiani il riconoscimento della cittadinanza italiana attraverso procedure più eque, inclusive, certe e rapide di quelle attuali; promuovere le iniziative di sensibilizzazione sul territorio per favorire la più diffusa comprensione dell'importanza di questo tema.
Alcuni dati. In Veneto all'interno delle nostre scuole c'è praticamente il 30%, se non di più, a seconda anche di dove guardiamo queste scuole, di bambini e bambine nati da genitori immigrati in Italia. Siamo tra gli ultimi in Europa ad aver preso in carico il tema di richiedere e avere la cittadinanza per i bambini nati in Italia. Eppure è un tema importante, complesso, di buon senso. Mi riferisco all'idea che chi viene al mondo in questo Paese possa ricevere i benefici di una cittadinanza che è egualitaria e pari ai bambini che sono seduti accanto a loro nelle scuole.
In Veneto abbiamo, tra l'altro, un problema fondamentale all'interno delle scuole, che è quello di pensare che se questi bambini non vengono inclusi e integrati, continueremo ad avere anche dei genitori che scelgono magari di non mandare i bambini in quella scuola, perché ritengono di avere troppi bambini stranieri che siedono sui banchi. Invece, cercare di equalizzare e di includere davvero le nuove generazioni è un passo che da troppo tempo stiamo aspettando in questo Paese.
La discussione, come vi dicevo, era stata affrontata il 9 marzo nella Commissione Affari costituzionali, che aveva dato il via libera al testo proposto, quindi a una proposta di legge su cui stava lavorando sul tema dello ius scholae e io credo che, a partire da quei lavori, ci sia almeno la condivisione di dire "andiamo avanti su un passaggio fatto di totale buonsenso in questo Paese e non rovinare il lavoro, pur magari dovendolo modificare perché in qualche modo le forze in campo sono diverse, ma non ideologicamente pensare che questo è un tema da riportare indietro di vent'anni".
Credo che quest'Aula abbia, invece, la necessità di dire che di questo tema di civiltà, per il futuro dei nostri figli, ci sia la possibilità, invece, che un Parlamento se ne prenda carico e dia diritto di cittadinanza ai bambini e alle bambine nati in Italia.
Grazie.

PRESIDENTE

Grazie, collega Ostanel.
Ci sono richieste di intervento?
La collega Baldin sottoscrive la risoluzione.
Collega Possamai, prego.

Giacomo POSSAMAI (Partito Democratico Veneto)

Grazie, Presidente.
Sono tra i sottoscrittori, quindi è chiaro che sostengo la proposta della consigliera Ostanel.
Mi limito a segnalare che questa risoluzione letteralmente esorta il Parlamento italiano, chiedendo cose che dovrebbero essere normali e condivise, ovvero l'idea che chi svolge qui almeno un ciclo scolastico abbia la possibilità di essere riconosciuto come cittadino italiano, senza doversi sottoporre a una sorta di calvario che serve oggi per l'ottenimento della cittadinanza italiana, che nel nostro Paese è quantomeno una legge di civiltà.
Se da un lato è stato giusto – io faccio sempre questo esempio – dare il diritto di voto a cittadini che magari hanno ancora la cittadinanza italiana, ma che vivono da decenni lontano dal nostro Paese, e questi cittadini hanno giustamente la possibilità di esprimersi e di votare, eleggendo i famosi parlamentari eletti nella circoscrizione estera, l'idea che chi invece vive qui, facendo in questo caso almeno un ciclo di studi all'interno del territorio nazionale non possa avere il riconoscimento della cittadinanza italiana, secondo noi è fuori dal tempo e fuori dal mondo.
Grazie.

PRESIDENTE

Grazie a lei, collega.
Collega Camani, prego.

Vanessa CAMANI (Partito Democratico Veneto)

Grazie, Presidente.
Penso che questa mozione sia opportuna proprio in questa seduta, perché siamo all'indomani della costituzione del nuovo Parlamento, dunque le iniziative anche di natura legislativa devono di fatto ricominciare da zero il loro iter.
Sappiamo che attorno alla riforma della cittadinanza c'era già una discussione aperta con la legislatura precedente. Dunque, votare oggi questa risoluzione significa anche chiedere al Parlamento italiano di riprendere quella discussione, quel confronto fondamentale.
Spero che la lontananza temporale dalla prossima scadenza elettorale possa consentire a tutte le forze politiche di affrontare questa discussione con la necessaria e la dovuta serenità, al di là delle facili strumentalizzazioni, andando in realtà al nodo della questione, che a mio giudizio è il seguente: ci sono decine di migliaia di bambini che in questo momento in Italia già frequentano le scuole insieme ai nostri figli e alle nostre figlie, ma che, a differenza delle nostre figlie e dei nostri figli, non hanno parità di diritti. Questo soltanto perché i loro genitori non sono nati in Italia, vivendo il paradosso che, invece, ci sono bambini che l'Italia non l'hanno mai vista, ma che soltanto perché sono nati da genitori italiani posseggono la cittadinanza italiana.
Credo che, al netto delle facili strumentalizzazioni e della volontà di strumentalizzare anche i diritti dei più piccoli, se davvero vogliamo costruire una società multietnica in cui ciascuno impari i diritti e i doveri del sentirsi cittadino fin dai banchi di scuola, sia fondamentale ricostruire tra di noi un vocabolario comune tra ciò che è giusto e ciò che non lo è. Io credo sia giusto che tutti i bambini che frequentano le nostre scuole, che in questo Paese si formano, costruiscono i rudimenti culturali e democratici, possano avere i medesimi diritti dei bambini nati da genitori italiani.
Mi rendo conto che è un tema complicato, anche ideologico, la distinzione tra lo ius soli e lo ius sanguinis, che in questo Paese ha radici profonde, radici storiche.
Dunque, al netto della campagna elettorale, non voglio banalizzare la profondità della discussione, credo che, se vogliamo dimostrare di essere un Paese maturo, di rappresentare forze politiche in grado di affrontare la complessità della diversità con cui dobbiamo fare i conti, naturalmente, non possiamo negare ciò che già esiste, credo che dovremmo cominciare a ragionare seriamente su come rendere uguali le bambine e i bambini nelle nostre società, a maggior ragione se riconosciamo la scuola come lo strumento, come la leva, come l'elemento attorno a cui si può costruire un'identità e una cittadinanza.
Lo dico soprattutto a chi avrà la responsabilità in Parlamento di guidare l'attività legislativa: la Patria non si costruisce sulla base dell'origine del sangue dei propri padri. La Patria si costruisce sulla base dell'universo di valori condivisi che noi riusciamo a trasferire in particolar modo alle nuove generazioni. Se davvero vogliamo fare in modo che l'Italia sia una Patria, un popolo capace di rappresentare un'identità forte, dobbiamo mettere nelle condizioni anche le ragazze e i ragazzi di sentirsi pienamente partecipi, di avere pienamente cittadinanza dentro la nostra società.
Chiudo. Chiedo la sottoscrizione della mozione ai colleghi Ostanel e Possamai, che ringrazio. Chiedo, dunque, che su questi temi, finalmente, soprattutto perché si parla dei diritti dei più piccoli, si possa sgombrare il campo da posizioni ideologiche un po' passate di moda, da almeno una settantina d'anni, e affrontare con serietà ciò che la modernità ci pone davanti: una società in cui le bambine e i bambini, a prescindere dalla nazionalità dei loro genitori, hanno il diritto ad essere pienamente riconosciuti come cittadini.

PRESIDENTE

Grazie.
Collega Favero, prego.

Marzio FAVERO (Liga Veneta per Salvini Premier)

Siamo tutti stanchi, però il tema è serio e mi permetto di spendere due parole per dire che forse anche questo documento non è esente da condizionamenti ideologici. Anzi, oserei dire che tutta questa partita è stata oggetto di strumentalizzazioni negli ultimi anni da entrambe le parti, sia da parte del centrodestra che del centrosinistra.
Il tema deve essere affrontato, però vorrei chiarire alcune cose da ex amministratore locale. Qui ci sono anche altri colleghi che hanno ricoperto nel Comune il ruolo di Sindaco oppure di Consigliere comunale. Penso che ognuno di noi, in veste di Sindaco, abbia firmato decine, centinaia di acquisizioni di cittadinanza da parte dei figli di stranieri. Quanti anni ci vogliono perché un bambino straniero acquisti la cittadinanza? Se nasce il primo anno, in Italia, ci vogliono dieci anni. Se nasce dopo, ce ne vogliono meno (otto, sette, cinque, quattro). Molti di questi bambini sono venuti a trovarmi in ufficio e a stringermi la mano perché erano felici di essere diventati italiani.
La dimensione del fenomeno è molto più ridotta e va spiegata nella sua eziologia, che poi è una: perché alcuni ragazzi o alcune ragazze devono aspettare i 18 anni per acquisire la cittadinanza italiana? I motivi sono due: o perché i loro genitori non risiedono qui stabilmente, quindi vi è un'interruzione del periodo per l'acquisizione della cittadinanza da parte dei genitori medesimi, oppure per un altro motivo di carattere culturale. Vi faccio un esempio. Diversi cinesi non intendono acquisire la cittadinanza italiana, per un motivo semplice: la Cina non accetta la doppia cittadinanza, contrariamente, per esempio, al Marocco o all'Albania. Pertanto, gli albanesi e i marocchini ‒ parlo dei genitori ‒ dopo i 10 anni fanno puntualmente domanda e i loro figli acquisiscono immediatamente la cittadinanza. Invece, purtroppo, i figli di quei cinesi che non vogliono scegliere tra la cittadinanza italiana e quella cinese, oppure semplicemente sono affezionati alle loro origini, devono aspettare i 18 anni. Normalmente, i Comuni mandano mesi prima a questi ragazzi le informazioni circa le procedure che devono seguire per acquisire la cittadinanza stessa. Nel frattempo, godono comunque di tutti i diritti (andare a scuola, avere assistenza sanitaria, trasporto pubblico, mensa), però con delle limitazioni, che ‒ è vero ‒ sono estremamente fastidiose. Io conosco un atleta di Montebelluna che, purtroppo, non può partecipare alle competizioni nazionali, pur essendo molto bravo, perché i suoi genitori non vogliono acquisire la cittadinanza italiana.
Credo che questa mozione possa avere anche un suo significato morale e politico, a-ideologico. Sarebbe ora, su queste questioni, di demistificare alcune polemiche che non hanno ragione d'essere, se non nella logica del dibattito televisivo, che ‒ come sappiamo ‒ non è fatto di chiaroscuri, ma di bianco o nero, sempre nella logica dell'estremismo comunicativo.
Il tema, poi, dovrebbe essere allargato ad altre situazioni che dovrebbero essere focalizzate. Penso, per esempio, ai matrimoni tra italiani e stranieri. Capita, non in modo infrequente, che le persone si sposino e che dopo due anni il coniuge di origine straniera acquisisca la cittadinanza; dopodiché, se si arriva al divorzio, scatta un nuovo meccanismo che porta a nuovi matrimoni e a nuove acquisizioni di cittadinanza. Oppure penso allo ius sanguinis. Sono d'accordo con lei e con i relatori: va messo in discussione. Vi sono acquisizioni troppo semplici della cittadinanza italiana, con procedure troppo facilitate. Ci sono persino dei professionisti per l'acquisizione della cittadinanza degli stranieri, soprattutto nell'area del sud Brasile.
Credo che questo documento dovrebbe essere ritirato, riscritto e inquadrato in una prospettiva diversa. Ripeto: il fine, quello di tutelare i minori, è importante. Credo molto nell'importanza della cultura. Non si è italiani o non si è veneti semplicemente perché si è nati in un luogo. L'identità la si costruisce. Si aderisce a un'identità. È una scelta.
Credo che questo documento, però, potrebbe essere condiviso se fosse riscritto radicalmente, con una prospettiva non ideologica. Questa è la mia modestissima posizione.

PRESIDENTE

Grazie, collega.
Consigliere Speranzon, prego.

Raffaele SPERANZON (Fratelli d'Italia - Giorgia Meloni)

Credo che l'intervento che mi ha preceduto abbia delineato in modo molto onesto e anche concreto la situazione che vivono quotidianamente le nostre comunità. Io sono anche padre, oltre ad avere un ruolo all'interno delle Istituzioni. Ho due figlie che vanno nella scuola pubblica, all'interno della quale frequentano bambini figli di persone che arrivano da ogni dove, che non hanno la cittadinanza. Assisto anche a tutta una serie di situazioni che si vengono a creare. Ad esempio, ci sono molti bambini che, magari, restano in Italia due-tre anni e, poi, dall'Italia vanno in Portogallo, perché i genitori trovano migliori condizioni di lavoro in un altro Paese, oppure ritornano in Patria, che può essere nel Nordafrica, piuttosto che nell'est dell'Europa, piuttosto che in Cina, piuttosto che altrove.
È normale, quindi, che tutta la legislazione italiana sia costruita su un principio: quello della potestà genitoriale. Fintanto che una persona non compie 18 anni, dipende, di fatto, sostanzialmente, dalle scelte dei propri genitori. Ci sono, quindi, tanti minori che per scelte che noi possiamo giudicare sbagliate dei loro genitori sono costretti a subire ingiustizie o negazioni di diritti. Queste ingiustizie e negazioni di diritti sono determinate da scelte che non possono essere adottate dallo Stato.
A me piace soltanto una parte di questa mozione, la parte finale, nella quale si evita di entrare nello specifico di quale tipo di riforma e in quale direzione voglia indirizzare una riforma che riguardi la cittadinanza. Come Gruppo di Fratelli d'Italia, rispetto a questa mozione, l'auspicio ‒ come ha detto Marzio Favero ‒ è che possa essere ritirata e riscritta, evitando presupposti e condizionamenti ideologici, che si trovano soprattutto nelle premesse. Se verrà confermata, noi non voteremo contro, ma ci asterremo.

PRESIDENTE

Grazie, collega.
Consigliera Ostanel, prego.

Elena OSTANEL (Il Veneto che Vogliamo)

Grazie, Presidente.
Invito davvero i Consiglieri a leggere la mozione. Io sono convinta che il consigliere Favero, se avesse il tempo di leggerla bene, conoscendolo, voterebbe a favore. Anzi, forse vuole votare a favore di questa mozione. Non c'è nulla di ideologico. Se potete, anche uscendo da qui, tanto il voto di quest'Aula so come andrà, prendete un secondo di tempo in cuor vostro per leggerla e capire che qui dentro c'è solo una richiesta molto semplice: il tentativo di dare diritto di cittadinanza a 96.856 studenti che sono nelle nostre classi in Veneto, che rappresentano circa il 17% della popolazione scolastica, e di proporre che si parta dallo ius scholae per dare la possibilità, a partire da chi oggi è a scuola seduto accanto ai nostri figli, di accedere al diritto di cittadinanza.
È una proposta che non ha nulla di ideologico. Anzi, è una base di partenza per trovare un criterio, io credo anche inclusivo, che potrebbe mettere davvero d'accordo le forze politiche, che evidentemente la pensano diversamente sui temi dei diritti e dell'accesso ai diritti di cittadinanza. Qui dentro ‒ leggetela, vi prego – non c'è nulla che porti a pensare di essere davanti a un testo ideologico. Come ha detto il consigliere Speranzon, addirittura nell'"esorta" non è definito quale tipo di riforma di cittadinanza si propone. Semplicemente, si tratta di chiedere al Parlamento di prendersi in carico un tema che sta portando, nelle nostre città, ma anche nelle nostre scuole, ad avere un accesso non pari ai diritti di cittadinanza dei bambini.
Se voi ‒ anche astenendovi da questa mozione, non votando contro ‒ non la volete votare, vi prendete la responsabilità di dire che il Veneto, oggi, semplicemente non vuole prendere in carico il tema. Qui dentro non è nemmeno scritto come prenderlo. Figuriamoci, quindi, se c'è qualcosa di ideologico all'interno di una mozione così blanda.
Forse i tempi politici sono cambiati, e si vede. Forse il consigliere Favero, e la Lega, non ha voluto e non vuole in qualche modo dire "sì" a un testo che forse qualche settimana fa avrebbe trovato concordanza all'interno delle forze politiche che siedono qui. Prendetevi due secondi per leggerlo: questo testo non dice nulla di ideologico. Semplicemente chiede di essere al passo con i tempi: prendersi in carico il tema dei diritti di cittadinanza dei bambini che oggi sono in Veneto (96.000 e più bambini), di cui credo non vogliate occuparvi.

PRESIDENTE

Grazie, collega.
Ci sono altre persone che vogliono intervenire in discussione generale?
Passiamo alle dichiarazioni di voto. Collega Favero, prego.

Marzio FAVERO (Liga Veneta per Salvini Premier)

Un contributo alla riflessione. Se noi usiamo il criterio dello ius scholae, per la maggior parte di quei ragazzi che ancora hanno la cittadinanza non sarà utile, perché la acquisiranno all'età di 10 anni al massimo. Il problema, invece, si pone per quei ragazzi che hanno genitori che non vogliono acquisire la cittadinanza italiana. Qui si pone un problema giuridico non da poco, quello sul diritto dei genitori di scegliere per i figli (la patria potestà).
Per questo ritengo che questo documento debba essere riscritto e debba investire altre dimensioni che attengono sempre al tema dell'acquisizione della cittadinanza, che si fanno sentire nelle nostre comunità, come quello che dicevo prima, del limite dell'applicazione dello ius sanguinis. Anche quello dovrebbe essere rivisto.
Per questo sarebbe molto interessante ritirare questa mozione, mandarla in Commissione, trasformarla in un qualcosa di diverso e riportarla per avere una unanimità. Così noi non ce la sentiamo di sottoscriverla.

PRESIDENTE

Grazie.
Collega Speranzon, prego, in dichiarazione di voto.

Raffaele SPERANZON (Fratelli d'Italia - Giorgia Meloni)

Il tema è complesso e probabilmente richiederà un grande impegno da parte del legislatore, non solo regionale, ovviamente, ma anche nazionale.
Colgo anche l'occasione, visto che molto probabilmente questa è la mia ultima seduta in questo Consiglio regionale, per chiedere al Presidente di darmi poi la parola per salutare l'Aula.

PRESIDENTE

Sicuramente.
Se non ci sono altre dichiarazioni di voto, metto in votazione la risoluzione n. 61.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio non approva.
Il collega Speranzon ha chiesto di intervenire. Prego, collega.

Raffaele SPERANZON (Fratelli d'Italia - Giorgia Meloni)

Velocemente, anche perché mi rendo conto che tutti i colleghi sono un po' provati da una seduta abbastanza lunga, sicuramente più del previsto.
Voglio approfittare di questo minuto che mi concede il Presidente per ringraziare tutti i colleghi, in primis del Gruppo Fratelli d'Italia, ma tutti i colleghi di quest'Aula che, in questi due anni di brevissima esperienza legislativa, hanno supportato e anche spesso sopportato i miei interventi in Commissione e in Aula. Voglio ringraziare tutti i funzionari, i dirigenti, gli Assessori, il Presidente della Giunta per la disponibilità che hanno sempre dimostrato nei miei confronti e che continuano a dimostrare sempre nei confronti di tutti i colleghi Consiglieri.
Voi sapete che sarò – ahimè – l'unico di quest'Aula che si trasferirà nel Parlamento nazionale e assicuro fin d'ora la massima disponibilità, non solo ai Consiglieri del mio Gruppo e ai Consiglieri della maggioranza, ma anche ai Consiglieri dell'opposizione, a poter rappresentare degnamente il territorio, ma soprattutto a portare gli interessi dei veneti all'interno del Parlamento italiano.
Quindi, anche le tante mozioni che verranno approvate da qui in avanti da questo Consiglio regionale sappiate che avranno in me un attento ascoltatore, che cercherà ovviamente di tradurre le volontà dei veneti, che voi riportate in questo Consiglio regionale, in atti concreti da parte del Governo nazionale.
Grazie, davvero. È stata un'esperienza formativa e anche umana, da parte mia, importante. Non sentirete la mia mancanza, ma io probabilmente sentirò la vostra.
(Applausi)

PRESIDENTE

Grazie. Ovviamente penso di interpretare anche il pensiero dei colleghi nel dire che noi la ringraziamo per il contributo che ha portato a questo Consiglio regionale. Le facciamo un grosso in bocca al lupo e ovviamente le auguriamo buon lavoro, come ha detto lei, nell'interesse della nostra terra veneta.
Grazie a tutti. Per il prossimo Consiglio sarete convocati a domicilio.
Buona serata.
La Seduta termina alle ore 17.14
Il Consigliere segretario
Alessandra SPONDA

Il Presidente
Nicola Ignazio FINCO


Resoconto stenotipico a cura di:
Cedat 85

Revisione e coordinamento testo a cura di:
Maria Concetta Miccoli

Elaborazione testo a cura di:
Maria Concetta Miccoli
Verbale n. 73 - 11^ legislatura
PROCESSO VERBALE
SEDUTA PUBBLICA N. 73
MARTEDì 4 OTTOBRE 2022


PRESIDENZA
PRESIDENTE ROBERTO CIAMBETTI
VICEPRESIDENTE FRANCESCA ZOTTIS
VICEPRESIDENTE NICOLA IGNAZIO FINCO

PROCESSO VERBALE REDATTO A CURA DELL'UFFICIO ATTIVITà ISTITUZIONALI

INDICE

Processo verbale della 73a seduta pubblica – martedì 4 ottobre 2022
La seduta si svolge a Venezia in Palazzo Ferro-Fini, sede del Consiglio regionale, secondo le modalità ordinarie, fatta eccezione per i consiglieri soggetti ad obbligo di isolamento correlati al Covid-19 che parteciperanno da remoto come previsto dalla deliberazione dell'Ufficio di presidenza n. 35 del 24 maggio 2022.

I lavori si svolgono sulla base dell'ordine del giorno prot. n. 14599 del 29 settembre 2022.

Il Presidente CIAMBETTI, alle ore 10.34, comunica il rinvio dell'inizio dei lavori alle ore 11.00.

La seduta inizia alle ore 11.03.

Assume le funzioni di Consigliere segretario la consigliera Alessandra Sponda.

Punto n. 1) all'ordine del giorno

Approvazione verbali delle sedute precedenti


Il PRESIDENTE, poiché nessun consigliere chiede di fare osservazioni, dichiara che si intende approvato il processo verbale della seduta pubblica n. 72 di martedì 27 settembre 2022.

Punto n. 2) all'ordine del giorno

Comunicazioni della Presidenza del Consiglio  [RESOCONTO]


Il PRESIDENTE comunica che i consiglieri Centenaro e Puppato sono in congedo.

Punto n. 3) all'ordine del giorno

Interrogazioni e interpellanze  [RESOCONTO]


Ai sensi dell'art. 114, comma 3 del Regolamento l'elenco delle interrogazioni e delle interpellanze, allegato alla convocazione, è dato per letto.

Punto n. 4) all'ordine del giorno

Risposte della Giunta regionale alle interrogazioni e interpellanze  [RESOCONTO]


INTERROGAZIONI A RISPOSTA IMMEDIATA

n. 285 del 08.08.2022
presentata dalla consigliera Guarda
"Visite della commissione medica per gli accertamenti di medicina legale: è immaginabile un modello articolato su criteri di maggiore prossimità?"

Interviene la consigliera Guarda (Europa Verde) che illustra l'IRI in oggetto.

Interviene l'assessora Donazzan che risponde per conto della Giunta regionale.

Interviene la consigliera Guarda (Europa Verde) in sede di replica.

n. 148 del 11.06.2021
presentata dai consiglieri Guarda, Baldin, Camani, Ostanel e Lorenzoni
"Conselve e soluzione dei problemi ambientali: a quando la riunione del tavolo tecnico?"

Interviene la consigliera Guarda (Europa Verde) che illustra l'IRI in oggetto.

Interviene l'assessore Bottacin che risponde per conto della Giunta regionale.

Interviene la consigliera Guarda (Europa Verde) in sede di replica.

n. 268 del 08.06.2022
presentata dalla consigliera Guarda
"Moria di pesci lungo il Bacchiglione a Vicenza: quali le cause o le concause determinanti?"

Interviene la consigliera Guarda (Europa Verde) che illustra l'IRI in oggetto.

Interviene l'assessore Bottacin che risponde per conto della Giunta regionale.

Interviene la consigliera Guarda (Europa Verde) in sede di replica.

n. 281 del 25.07.2022
presentata dalla consigliera Guarda
"Stato di emergenza idrica e calendario venatorio: quali provvedimenti a tutela dell'ecosistema veneto?"

Interviene la consigliera Guarda (Europa Verde) che illustra l'IRI in oggetto.

Interviene l'assessore Calzavara che risponde per conto della Giunta regionale.

Interviene la consigliera Guarda (Europa Verde) in sede di replica.

Punto n. 5) all'ordine del giorno

Interrogazioni a risposta scritta iscritte all'ordine del giorno ai sensi dell'articolo 111, comma 4 del Regolamento  [RESOCONTO]


Il PRESIDENTE, su richiesta della consigliera Guarda e con il consenso unanime dell'Aula, procede alla trattazione del punto n. 5) all'ordine del giorno.

Punto n. 5) all'ordine del giorno

Interrogazione a risposta scritta presentata dai consiglieri Guarda e Giacomo Possamai relativa a "Sulla cava di Campolongo presso il Comune di Val Liona" (Interrogazione a risposta scritta n. 218)  [RESOCONTO]

Interviene la consigliera Guarda (Europa Verde) che illustra l'interrogazione a risposta scritta in oggetto.

Interviene l'assessore Bottacin che risponde per conto della Giunta regionale.

Interviene la consigliera Guarda (Europa Verde) in sede di replica.

Punto n. 5) all'ordine del giorno

Interrogazione a risposta scritta presentata dalla consigliera Guarda relativa a "Sono stati registrati ritardi nelle forniture alle AULSS del reagente CA19-9?" (Interrogazione a risposta scritta n. 211)  [RESOCONTO]


Interviene la consigliera Guarda (Europa Verde) che illustra l'interrogazione a risposta scritta in oggetto.

Interviene l'assessora Donazzan che risponde per conto della Giunta regionale.

Interviene la consigliera Guarda (Europa Verde) in sede di replica.

Sull'ordine dei lavori interviene la consigliera Baldin (Movimento 5 Stelle) per chiedere al Presidente di intervenire presso la Giunta e chiede il rispetto delle tempistiche previste da Regolamento per la risposta alle interrogazioni.

Il PRESIDENTE prende atto della richiesta della consigliera Baldin e chiede di osservare un minuto di silenzio per commemorare la scomparsa del senatore Pietro Fabris.

L'Aula osserva un minuto di silenzio.

Punto n. 6) all'ordine del giorno

Designazione di tre componenti del Consiglio di Amministrazione della società "Concessioni Autostradali Venete - CAV S.p.A." di cui uno ricoprirà la carica di Presidente. APPROVATA (Deliberazione n. 130/2022)  [RESOCONTO]

Per la designazione dei tre componenti del Consiglio di Amministrazione della società in oggetto intervengono i consiglieri Villanova (Zaia Presidente), che propone la candidatura dei signori Manto Monica e Ceron Renzo, e Camani (Partito Democratico Veneto), che propone la candidatura del signor Tiozzo Fasiolo Lucio.

La consigliera segretaria Sponda (Zaia Presidente), su invito del Presidente, procede all'appello nominale, a scrutinio segreto.

Il PRESIDENTE proclama il risultato della votazione.

Assegnati n. 51
Presenti n. 46
Votanti n. 46
Schede bianche n. 03
Schede nulle n. 0

Hanno ottenuto voti:

Ceron Renzo n. 33

Manto Monica n. 32

Tiozzo Fasiolo Lucio n. 10

Risultano eletti:

Ceron Renzo, Manto Monica e Tiozzo Lucio in qualità di componenti del Consiglio di Amministrazione di Concessioni Autostradali Venete.

Il PRESIDENTE procede con la votazione del Presidente di Concessioni Autostradali Venete.

Interviene il consigliere Villanova (Zaia Presidente) che propone la candidatura della dottoressa Manto Monica.

La consigliera segretaria Sponda (Zaia Presidente), su invito del Presidente, procede all'appello nominale, a scrutinio segreto.

Il PRESIDENTE proclama il risultato della votazione.

Assegnati n. 51
Presenti n. 47
Votanti n. 47
Schede bianche n. 10
Schede nulle n. 01

Hanno ottenuto voti:

Manto Monica n. 35

Tiozzo Fasiolo Lucio n. 01

Risulta eletta:

Manto Monica in qualità di Presidente del Consiglio di Amministrazione di Concessioni Autostradali Venete.

Punto n. 7) all'ordine del giorno

Nomina di due componenti effettivi ed un supplente del collegio sindacale della società Veneto Sviluppo S.p.A.. RINVIO IN COMMISSIONE. APPROVATA (Deliberazione n. 131/2022)  [RESOCONTO]


Interviene l'assessore Calzavara che chiede il rinvio in Commissione delle nomine ai punti n. 7), n. 8) e n. 9) all'ordine del giorno.

Sull'ordine dei lavori interviene la consigliera Camani (Partito Democratico Veneto).

Interviene l'assessore Calzavara che ribadisce la necessità di un rinvio per ulteriori approfondimenti e valutazioni.

Il PRESIDENTE pone in votazione col sistema elettronico in modalità telematica il rinvio in Commissione del punto n. 7) in oggetto.

Il Consiglio approva

Ai sensi dell'articolo 50, comma 4 dello Statuto si riportano i voti espressi dai singoli Consiglieri.

Hanno votato sì:

Andreoli, Barbisan, Bet, Bisaglia, Boron, Bozza, Brescacin, Cavinato, Cecchetto, Cestari, Cestaro, Ciambetti, Corsi, Dolfin, Favero, Finco, Formaggio, Giacomin, Maino, Michieletto, Pan, Piccinini, Polato, Possamai Gianpiero, Razzolini, Rigo, Rizzotto, Sandonà, Scatto, Soranzo, Speranzon, Sponda, Valdegamberi, Venturini, Vianello, Villanova, Zecchinato

Hanno votato no:

nessuno

Astenuti:

nessuno

Non votanti:

Baldin, Bigon, Camani, Guarda, Lorenzoni, Montanariello, Ostanel, Possamai Giacomo, Zanoni, Zottis

Punto n. 8) all'ordine del giorno

Nomina di tre componenti del Consiglio di Amministrazione della società Veneto Sviluppo S.p.A.. RINVIO IN COMMISSIONE. APPROVATA (Deliberazione n. 132/2022)  [RESOCONTO]


Il PRESIDENTE pone in votazione col sistema elettronico in modalità telematica il rinvio in Commissione del punto n. 8) in oggetto .

Il Consiglio approva

Ai sensi dell'articolo 50, comma 4 dello Statuto si riportano i voti espressi dai singoli Consiglieri.

Hanno votato sì:

Andreoli, Barbisan, Bet, Bisaglia, Boron, Bozza, Brescacin, Cavinato, Cecchetto, Cestari, Cestaro, Ciambetti, Corsi, Dolfin, Favero, Finco, Formaggio, Giacomin, Maino, Michieletto, Pan, Piccinini, Polato, Possamai Gianpiero, Razzolini, Rigo, Rizzotto, Sandonà, Scatto, Soranzo, Speranzon, Sponda, Valdegamberi, Venturini, Vianello, Villanova, Zecchinato

Hanno votato no:

Lorenzoni

Astenuti:

nessuno

Non votanti:

Baldin, Bigon, Camani, Guarda, Montanariello, Ostanel, Possamai Giacomo, Zanoni, Zottis

Punto n. 9) all'ordine del giorno

Nomina di tre componenti effettivi e due supplenti del Collegio Sindacale della società "Ospedale Riabilitativo di Alta Specializzazione S.p.A." (ORAS). RINVIO IN COMMISSIONE. APPROVATA (Deliberazione n. 133/2022)


Sull'ordine dei lavori interviene il consigliere Lorenzoni (Gruppo Misto).

Il PRESIDENTE pone in votazione col sistema elettronico in modalità telematica il rinvio in Commissione del punto n. 9) in oggetto .

Il Consiglio approva

Ai sensi dell'articolo 50, comma 4 dello Statuto si riportano i voti espressi dai singoli Consiglieri.

Hanno votato sì:

Andreoli, Barbisan, Bet, Bisaglia, Boron, Bozza, Brescacin, Cavinato, Cecchetto, Cestari, Cestaro, Ciambetti, Corsi, Dolfin, Favero, Finco, Formaggio, Giacomin, Maino, Michieletto, Pan, Piccinini, Polato, Possamai Gianpiero, Razzolini, Rigo, Rizzotto, Sandonà, Scatto, Soranzo, Speranzon, Sponda, Valdegamberi, Venturini, Vianello, Villanova, Zecchinato

Hanno votato no:

nessuno

Astenuti:

nessuno

Non votanti:

Baldin, Bigon, Camani, Guarda, Lorenzoni, Montanariello, Ostanel, Possamai Giacomo, Zanoni, Zottis

Punto 10) all'ordine del giorno

Mozione presentata dai consiglieri Razzolini, Speranzon, Polato, Formaggio e Soranzo relativa a "La Regione Veneto intervenga in aiuto ai comuni veneti sui rincari delle materie prime richiedendo con urgenza al Governo di destinare i fondi inutilizzati del PNRR a copertura degli aumenti per garantire l'esecuzione dei lavori pubblici di messa in sicurezza ed efficientamento energetico previsti in particolare nelle scuole". (Mozione n. 291) APPROVATA (Deliberazione n. 134/2022)  [RESOCONTO]


Interviene il consigliere Razzolini (Fratelli d'Italia - Giorgia Meloni) che chiede di ritirare la mozione in oggetto.

Sull'ordine dei lavori intervengono i consiglieri Possamai Giacomo (Partito Democratico Veneto), Montanariello (Partito Democratico Veneto) e Villanova (Zaia Presidente) che chiede una sospensione.

Il PRESIDENTE, su richiesta del consigliere Villanova, sospende la seduta.

La seduta è sospesa alle ore 12.38.

La seduta riprende alle ore 12.43.

Interviene il consigliere Razzolini (Fratelli d'Italia - Giorgia Meloni) che, a seguito del dibattito avvenuto in Aula, decide di non ritirare la mozione e propone di metterla al voto.

In discussione generale intervengono i consiglieri Bozza (Forza Italia – Berlusconi – Autonomia per il Veneto), Baldin (Movimento 5 Stelle), Guarda (Europa Verde), Camani (Partito Democratico Veneto), Ostanel (Il Veneto che Vogliamo), che propone delle modifiche, Soranzo (Fratelli d'Italia - Giorgia Meloni) e Polato (Fratelli d'Italia - Giorgia Meloni).

La seduta è sospesa alle ore 13.13.

La seduta riprende alle ore 14.50.

In discussione generale sulla mozione n. 291 intervengono l'assessora Donazzan, i consiglieri Zottis (Partito Democratico Veneto) che propone delle modifiche, Montanariello (Partito Democratico Veneto), Zanoni (Partito Democratico Veneto), Bigon (Partito Democratico Veneto), Possamai Giacomo (Partito Democratico Veneto).

Durante l'intervento del consigliere Possamai Giacomo assume la presidenza la Vicepresidente Francesca Zottis.

In discussione generale interviene il consigliere Villanova (Zaia Presidente).

Durante l'intervento del consigliere Villanova assume la presidenza il Presidente Roberto Ciambetti.

In discussione generale interviene il consigliere Valdegamberi (Gruppo Misto)

Il PRESIDENTE dichiara chiusa la discussione generale.

Interviene il consigliere Razzolini (Fratelli d'Italia - Giorgia Meloni) in sede di replica.

Il PRESIDENTE precisa che il proponente non ha accettato le proposte di modifica.

In dichiarazione di voto finale intervengono i consiglieri Camani (Partito Democratico Veneto), Polato (Fratelli d'Italia - Giorgia Meloni), Ostanel (Il Veneto che Vogliamo), che chiede il voto per parti separate, e Villanova (Zaia Presidente).

Sull'ordine dei lavori interviene il consigliere Speranzon (Fratelli d'Italia - Giorgia Meloni).

Si procede con la votazione per parti separate.

Il PRESIDENTE pone in votazione col sistema elettronico in modalità telematica il Primo punto "a chiedere di attivarsi [...] sulla destinazione più opportuna dei fondi del PNRR" della mozione in oggetto.

Il Consiglio approva

Ai sensi dell'articolo 50, comma 4 dello Statuto si riportano i voti espressi dai singoli Consiglieri.

Hanno votato sì:

Andreoli, Baldin, Barbisan, Bet, Bigon, Bisaglia, Boron, Bozza, Brescacin, Camani, Cavinato, Cestari, Cestaro, Ciambetti, Corsi, Dolfin, Favero, Formaggio, Gerolimetto, Giacomin, Maino, Michieletto, Ostanel, Pan, Piccinini, Polato, Possamai Giacomo, Possamai Gianpiero, Razzolini, Rigo, Rizzotto, Sandonà, Scatto, Soranzo, Speranzon, Sponda, Venturini, Vianello, Villanova, Zanoni, Zottis

Hanno votato no:

nessuno

Astenuti:

nessuno

Non votanti:

nessuno

Il PRESIDENTE pone in votazione col sistema elettronico in modalità telematica il Secondo punto "a chiedere di destinare i fondi [...] dell'edilizia scolastica" della mozione in oggetto.

Il Consiglio approva

Ai sensi dell'articolo 50, comma 4 dello Statuto si riportano i voti espressi dai singoli Consiglieri.

Hanno votato sì:

Andreoli, Barbisan, Bet, Bisaglia, Boron, Bozza, Brescacin, Cavinato, Cecchetto, Cestari, Cestaro, Ciambetti, Corsi, Dolfin, Favero, Finco, Formaggio, Gerolimetto, Giacomin, Maino, Michieletto, Pan, Piccinini, Polato, Possamai Gianpiero, Razzolini, Rigo, Rizzotto, Sandonà, Scatto, Soranzo, Speranzon, Sponda, Valdegamberi, Venturini, Vianello, Villanova, Zecchinato

Hanno votato no:

nessuno

Astenuti:

Baldin, Bigon, Camani, Montanariello, Ostanel, Possamai Giacomo, Zanoni, Zottis

Non votanti:

nessuno

Il PRESIDENTE pone in votazione col sistema elettronico in modalità telematica il Terzo punto "a chiedere di dirottare tali fondi [...] ad interventi in ambiti scolastici" della mozione in oggetto.

Il Consiglio approva

Ai sensi dell'articolo 50, comma 4 dello Statuto si riportano i voti espressi dai singoli Consiglieri.

Hanno votato sì:

Andreoli, Barbisan, Bet, Bisaglia, Boron, Bozza, Brescacin, Cavinato, Cecchetto, Cestari, Cestaro, Ciambetti, Corsi, Dolfin, Favero, Finco, Formaggio, Gerolimetto, Giacomin, Maino, Michieletto, Pan, Piccinini, Polato, Possamai Gianpiero, Razzolini, Rigo, Rizzotto, Sandonà, Scatto, Soranzo, Speranzon, Sponda, Valdegamberi, Venturini, Vianello, Villanova, Zecchinato

Hanno votato no:

Baldin, Bigon, Camani, Montanariello, Ostanel, Possamai Giacomo, Zanoni, Zottis

Astenuti:

nessuno

Non votanti:

nessuno

Il PRESIDENTE pone in votazione col sistema elettronico in modalità telematica il Quarto punto "a chiedere di destinare i fondi [...] a servizio dell'edilizia scolastica" della mozione in oggetto.

Il Consiglio approva

Ai sensi dell'articolo 50, comma 4 dello Statuto si riportano i voti espressi dai singoli Consiglieri.

Hanno votato sì:

Andreoli, Barbisan, Bet, Bisaglia, Bozza, Brescacin, Cavinato, Cecchetto, Cestari, Cestaro, Ciambetti, Corsi, Dolfin, Favero, Finco, Formaggio, Gerolimetto, Giacomin, Maino, Michieletto, Pan, Piccinini, Polato, Possamai Gianpiero, Razzolini, Rigo, Rizzotto, Sandonà, Scatto, Soranzo, Speranzon, Sponda, Valdegamberi, Venturini, Vianello, Villanova, Zecchinato

Hanno votato no:

Baldin, Bigon, Camani, Montanariello, Ostanel, Possamai Giacomo, Zanoni, Zottis

Astenuti:

nessuno

Non votanti:

nessuno

Il PRESIDENTE pone in votazione col sistema elettronico in modalità telematica la mozione in oggetto nel suo complesso.

Il Consiglio approva

Ai sensi dell'articolo 50, comma 4 dello Statuto si riportano i voti espressi dai singoli Consiglieri.

Hanno votato sì:

Andreoli, Barbisan, Bet, Bisaglia, Boron, Bozza, Brescacin, Cavinato, Cecchetto, Cestari, Cestaro, Ciambetti, Corsi, Dolfin, Favero, Formaggio, Gerolimetto, Giacomin, Maino, Michieletto, Pan, Piccinini, Polato, Possamai Gianpiero, Razzolini, Rigo, Rizzotto, Sandonà, Scatto, Soranzo, Speranzon, Sponda, Valdegamberi, Venturini, Vianello, Villanova, Zecchinato

Hanno votato no:

nessuno

Astenuti:

Baldin, Bigon, Camani, Ostanel, Possamai Giacomo, Zanoni, Zottis

Non votanti:

Montanariello

La seduta è sospesa alle ore 15.50.

La seduta riprende alle ore 16.01.

Il PRESIDENTE, in seguito a quanto deciso dalla Conferenza dei Presidenti dei gruppi consiliari, comunica l'inversione dei punti n. 11) e 12) all'ordine del giorno e passa alla trattazione della mozione n. 199.

Punto 12) all'ordine del giorno

Mozione presentata dai consiglieri Bigon, Camani, Zottis, Giacomo Possamai, Montanariello, Zanoni, Baldin, Venturini, Bozza, Pan, Rigo, Andreoli, Cecchetto, Cestari, Ciambetti, Corsi, Dolfin, Favero, Finco, Gianpiero Possamai, Villanova, Michieletto, Bet, Bisaglia, Boron, Brescacin, Cavinato, Cestaro, Gerolimetto, Giacomin, Maino, Rizzotto, Sandonà, Scatto, Sponda, Vianello, Zecchinato, Piccinini e Ostanel relativa a "Prevenzione dei tumori al seno. La Regione Veneto esca dalla fase sperimentale ed inserisca nei LEA aggiuntivi regionali gli screening ecomammografici, aumentandone la frequenza e ampliando la platea delle destinatarie.". (Mozione n. 199) APPROVATA (Deliberazione n. 135/2022)


Intervengono la consigliera Bigon (Partito Democratico Veneto), che illustra la mozione in oggetto, l'assessora Lanzarin che propone una modifica, i consiglieri Baldin (Movimento 5 Stelle) che chiede la sottoscrizione, Venturini (Forza Italia - Berlusconi - Autonomia per il Veneto) che chiede di sottoscriverla a nome del gruppo Forza Italia - Berlusconi - Autonomia per il Veneto, Pan (Liga Veneta per Salvini Premier) che chiede di sottoscriverla a nome dei gruppi Zaia Presidente e Liga Veneta per Salvini Premier, Piccinini (Veneta Autonomia) e Ostanel (Il Veneto che Vogliamo) che chiedono di sottoscriverla.

Interviene la consigliera Bigon (Partito Democratico Veneto) che accetta tutte le richieste di sottoscrizione e la proposta di modifica avanzata dall'assessora Lanzarin.

Il PRESIDENTE pone in votazione col sistema elettronico in modalità telematica la mozione in oggetto come modificata.

Il Consiglio approva

Ai sensi dell'articolo 50, comma 4 dello Statuto si riportano i voti espressi dai singoli Consiglieri.

Hanno votato sì:

Baldin, Barbisan, Bet, Bigon, Bisaglia, Boron, Bozza, Brescacin, Camani, Cavinato, Cecchetto, Cestari, Cestaro, Ciambetti, Dolfin, Favero, Finco, Gerolimetto, Giacomin, Michieletto, Montanariello, Ostanel, Pan, Piccinini, Possamai Giacomo, Rigo, Rizzotto, Sandonà, Scatto, Sponda, Valdegamberi, Venturini, Vianello, Zanoni, Zecchinato, Zottis

Hanno votato no:

nessuno

Astenuti:

nessuno

Non votanti:

nessuno

Punto 11) all'ordine del giorno

Mozione presentata dai consiglieri Venturini, Bozza, Polato, Speranzon, Formaggio, Razzolini, Soranzo, Barbisan, Valdegamberi, Pan, Rigo, Andreoli, Cecchetto, Cestari, Ciambetti, Corsi, Dolfin, Favero, Finco, Gianpiero Possamai, Villanova, Michieletto, Bet, Bisaglia, Boron, Brescacin, Cavinato, Cestaro, Gerolimetto, Giacomin, Maino, Rizzotto, Sandonà, Scatto, Sponda, Vianello, Zecchinato e Piccinini relativa a "Introduzione nelle scuole di sistemi di sanificazione d'aria quali misure per il contenimento dei contagi con finalità anche di riduzione dei consumi energetici". (Mozione n. 298) APPROVATA (Deliberazione n. 136/2022)  [RESOCONTO]


Interviene la consigliera Venturini (Forza Italia - Berlusconi - Autonomia per il Veneto) che illustra la mozione in oggetto.

Durante l'intervento della consigliera Venturini assume la presidenza il Vicepresidente Nicola Ignazio Finco.

In discussione generale intervengono i consiglieri Polato (Fratelli d'Italia - Giorgia Meloni) che chiede di sottoscriverla a nome del gruppo Fratelli d'Italia - Giorgia Meloni, Barbisan (Gruppo Misto) che chiede di sottoscriverla anche a nome del consigliere Valdegamberi, Pan (Liga Veneta per Salvini Premier) che chiede la sottoscrizione a nome dei gruppi Zaia Presidente e Liga Veneta per Salvini Premier.

Interviene la consigliera Venturini (Forza Italia - Berlusconi - Autonomia per il Veneto) che accetta tutte le richieste di sottoscrizione.

Interviene il consigliere Piccinini (Veneta Autonomia) che chiede di sottoscriverla.

Il PRESIDENTE pone in votazione col sistema elettronico in modalità telematica la mozione in oggetto.

Il Consiglio approva

Ai sensi dell'articolo 50, comma 4 dello Statuto si riportano i voti espressi dai singoli Consiglieri.

Hanno votato sì:

Baldin, Barbisan, Bet, Bigon, Bisaglia, Boron, Bozza, Brescacin, Camani, Cavinato, Cecchetto, Cestari, Cestaro, Dolfin, Favero, Finco, Gerolimetto, Giacomin, Michieletto, Montanariello, Ostanel, Pan, Piccinini, Polato, Possamai Giacomo, Razzolini, Rigo, Rizzotto, Sandonà, Scatto, Soranzo, Speranzon, Sponda, Valdegamberi, Venturini, Vianello, Zanoni, Zecchinato, Zottis

Hanno votato no:

nessuno

Astenuti:

nessuno

Non votanti:

nessuno

Punto 13) all'ordine del giorno

Mozione presentata dai consiglieri Soranzo, Speranzon, Polato, Razzolini e Formaggio relativa a "Conversione in legge del decreto-legge 1° marzo 2022, n. 17, recante misure urgenti per il contenimento dei costi dell'energia elettrica e del gas naturale, per lo sviluppo delle energie rinnovabili e per il rilancio delle politiche industriali: il Governo non penalizzi i comuni". (Mozione n. 299) APPROVATA (Deliberazione n. 137/2022)


Intervengono i consiglieri Soranzo (Fratelli d'Italia - Giorgia Meloni), che illustra la mozione in oggetto e l'emendamento n. A1, la consigliera Ostanel (Il Veneto che Vogliamo) che, in discussione generale, propone delle modifiche e Soranzo (Fratelli d'Italia - Giorgia Meloni) che, in sede di replica, propone ulteriori modifiche a fronte dell'intervento della consigliera Ostanel.

La seduta è sospesa alle ore 16.24.

La seduta riprende alle ore 16.26.

Interviene il consigliere Soranzo (Fratelli d'Italia - Giorgia Meloni) che formula le proposte di modifica concordate con la consigliera Ostanel.

L'emendamento n. A1 alla mozione in oggetto, presentato dal consigliere Soranzo, posto in votazione col sistema elettronico in modalità telematica, è approvato.

Il PRESIDENTE pone in votazione col sistema elettronico in modalità telematica la mozione in oggetto come emendata.

Il Consiglio approva

Ai sensi dell'articolo 50, comma 4 dello Statuto si riportano i voti espressi dai singoli Consiglieri.

Hanno votato sì:

Andreoli, Baldin, Barbisan, Bet, Bigon, Boron, Bozza, Brescacin, Cavinato, Cestari, Cestaro, Dolfin, Finco, Gerolimetto, Giacomin, Michieletto, Montanariello, Ostanel, Pan, Piccinini, Polato, Possamai Giacomo, Razzolini, Rizzotto, Sandonà, Scatto, Soranzo, Speranzon, Sponda, Venturini, Vianello, Zanoni, Zecchinato, Zottis

Hanno votato no:

nessuno

Astenuti:

nessuno

Non votanti:

nessuno

Punto 14) all'ordine del giorno

Mozione presentata dai consiglieri Sponda, Bet, Ciambetti, Dolfin, Finco, Giacomin, Gianpiero Possamai, Puppato, Rizzotto, Scatto, Zecchinato, Cecchetto, Zanoni, Giacomo Possamai, Camani, Bigon, Montanariello, Zottis, Pan, Rigo, Andreoli, Cestari, Corsi, Favero, Villanova, Michieletto, Bisaglia, Boron, Brescacin, Cavinato, Cestaro, Gerolimetto, Maino, Sandonà, Vianello, Venturini, Bozza, Piccinini, Soranzo, Speranzon, Polato, Formaggio e Razzolini relativa a "Fattorie didattiche: la Giunta si attivi per promuovere e sostenere progetti e iniziative che favoriscano l'incontro tra scuola e fattorie didattiche". (Mozione n. 201) APPROVATA (Deliberazione n. 138/2022)


Interviene la consigliera Sponda (Zaia Presidente) che illustra la mozione in oggetto, Ostanel (Il Veneto che Vogliamo).

In discussione generale intervengono i consiglieri Zanoni (Partito Democratico Veneto) che chiede di sottoscriverla come gruppo Partito Democratico Veneto, Pan (Liga Veneta per Salvini Premier) che chiede di sottoscriverla a nome dei gruppi Zaia Presidente e Liga Veneta per Salvini Premier, Venturini (Forza Italia - Berlusconi - Autonomia per il Veneto) che chiede la sottoscrizione come gruppo Forza Italia - Berlusconi - Autonomia per il Veneto, Piccinini (Veneta Autonomia) che chiede di sottoscriverla e Soranzo (Fratelli d'Italia - Giorgia Meloni) che chiede di sottoscriverla a nome del gruppo Fratelli d'Italia - Giorgia Meloni.

Il PRESIDENTE comunica che la proponente accetta tutte le richieste di sottoscrizione.

Il PRESIDENTE pone in votazione col sistema elettronico in modalità telematica la mozione in oggetto.

Il Consiglio approva

Ai sensi dell'articolo 50, comma 4 dello Statuto si riportano i voti espressi dai singoli Consiglieri.

Hanno votato sì:

Andreoli, Baldin, Barbisan, Bet, Bigon, Bisaglia, Boron, Bozza, Brescacin, Camani, Cavinato, Cestari, Cestaro, Corsi, Dolfin, Favero, Finco, Gerolimetto, Giacomin, Maino, Montanariello, Ostanel, Pan, Piccinini, Polato, Razzolini, Rigo, Rizzotto, Sandonà, Scatto, Soranzo, Speranzon, Sponda, Venturini, Vianello, Zanoni, Zecchinato, Zottis

Hanno votato no:

nessuno

Astenuti:

nessuno

Non votanti:

nessuno

Punto 15) all'ordine del giorno

Mozione presentata dai consiglieri Venturini, Baldin, Camani, Pan, Rigo, Andreoli, Cecchetto, Cestari, Ciambetti, Corsi, Dolfin, Favero, Finco, Gianpiero Possamai, Villanova, Michieletto, Bet, Bisaglia, Boron, Brescacin, Cavinato, Cestaro, Gerolimetto, Giacomin, Maino, Rizzotto, Sandonà, Scatto, Sponda, Vianello, Zecchinato, Piccinini, Bozza, Soranzo, Speranzon, Polato, Formaggio e Razzolini relativa a "Il Governo provveda ad erogare all'Associazione Nazionale Lavoratori Mutilati e Invalidi del lavoro (ANMIL) le somme arretrate spettanti necessarie per lo svolgimento della sua attività". (Mozione n. 337) APPROVATA (Deliberazione n. 139/2022)


Interviene la consigliera Venturini (Forza Italia - Berlusconi - Autonomia per il Veneto) che illustra la mozione in oggetto.

In discussione generale intervengono i consiglieri Baldin (Movimento 5 Stelle) che chiede la sottoscrizione, Soranzo (Fratelli d'Italia - Giorgia Meloni), Camani (Partito Democratico Veneto) che chiede di sottoscriverla, Pan (Liga Veneta per Salvini Premier) che chiede la sottoscrizione a nome dei gruppi Zaia Presidente e Liga Veneta per Salvini Premier e Piccinini (Veneta Autonomia) che chiede la sottoscrizione.

Il PRESIDENTE comunica che la proponente accetta tutte le richieste di sottoscrizione.

Interviene il consigliere Bozza (Forza Italia – Berlusconi – Autonomia per il Veneto) che chiede di sottoscriverla.

Sull'ordine dei lavori interviene il consigliere Soranzo (Fratelli d'Italia - Giorgia Meloni) che, in seguito alla risposta data dalla consigliera Venturini, chiede di sottoscrivere la mozione come gruppo Fratelli d'Italia - Giorgia Meloni.

Il PRESIDENTE pone in votazione col sistema elettronico in modalità telematica la mozione in oggetto.

Il Consiglio approva

Ai sensi dell'articolo 50, comma 4 dello Statuto si riportano i voti espressi dai singoli Consiglieri.

Hanno votato sì:

Andreoli, Baldin, Barbisan, Bet, Bigon, Bisaglia, Boron, Brescacin, Camani, Cavinato, Cestari, Cestaro, Corsi, Dolfin, Favero, Finco, Gerolimetto, Giacomin, Maino, Michieletto, Montanariello, Ostanel, Pan, Piccinini, Polato, Possamai Giacomo, Razzolini, Rigo, Rizzotto, Sandonà, Scatto, Soranzo, Speranzon, Sponda, Valdegamberi, Venturini, Vianello, Zanoni, Zecchinato, Zottis

Hanno votato no:

nessuno

Astenuti:

nessuno

Non votanti:

nessuno

Punto 16) all'ordine del giorno

Mozione presentata dai consiglieri Zottis, Montanariello, Giacomo Possamai, Bigon, Camani, Guarda, Lorenzoni, Baldin e Ostanel relativa a "Sostegno ai settori agricoli e zootecnici duramente colpiti dal rincaro dei costi dell'energia e delle materie prime". (Mozione n. 262) APPROVATA (Deliberazione n. 140/2022)  [RESOCONTO]

Interviene la consigliera Zottis (Partito Democratico Veneto) che illustra la mozione in oggetto.

Il PRESIDENTE pone in votazione col sistema elettronico in modalità telematica la mozione in oggetto.

Il Consiglio approva

Ai sensi dell'articolo 50, comma 4 dello Statuto si riportano i voti espressi dai singoli Consiglieri.

Hanno votato sì:

Andreoli, Baldin, Barbisan, Bet, Bigon, Bisaglia, Boron, Bozza, Brescacin, Camani, Cavinato, Cestari, Cestaro, Corsi, Dolfin, Favero, Finco, Gerolimetto, Giacomin, Maino, Michieletto, Ostanel, Pan, Polato, Possamai Giacomo, Razzolini, Rigo, Rizzotto, Sandonà, Scatto, Soranzo, Speranzon, Valdegamberi, Venturini, Vianello, Zanoni, Zecchinato, Zottis

Hanno votato no:

nessuno

Astenuti:

nessuno

Non votanti:

nessuno

Il PRESIDENTE rinvia la trattazione del punto n. 17) all'ordine del giorno, mozione n. 306.

Punto 18) all'ordine del giorno

Risoluzione presentata dai consiglieri Finco, Ciambetti, Pan, Villanova, Barbisan, Zecchinato e Cecchetto relativa a "Sostegno alla riforma della cittadinanza (Risoluzione n.61) RESPINTA  [RESOCONTO]

Intervengono le consigliere Ostanel (Il Veneto che Vogliamo), che illustra la risoluzione in oggetto, e Baldin (Movimento 5 Stelle), che chiede di sottoscriverla.

In discussione generale intervengono i consiglieri Possamai Giacomo (Partito Democratico Veneto), Camani (Partito Democratico Veneto) che chiede la sottoscrizione, Favero (Liga Veneta per Salvini Premier), Speranzon (Fratelli d'Italia - Giorgia Meloni) e Ostanel (Il Veneto che Vogliamo) in sede di replica.

In dichiarazione di voto finale intervengono i consiglieri Favero (Liga Veneta per Salvini Premier) e Speranzon (Fratelli d'Italia - Giorgia Meloni).

Il PRESIDENTE pone in votazione col sistema elettronico in modalità telematica la risoluzione in oggetto.

Il Consiglio non approva

Ai sensi dell'articolo 50, comma 4 dello Statuto si riportano i voti espressi dai singoli Consiglieri.

Hanno votato sì:

Baldin, Bigon, Camani, Montanariello, Ostanel, Possamai Giacomo, Zanoni, Zottis

Hanno votato no:

Andreoli, Barbisan, Bet, Bisaglia, Boron, Brescacin, Cavinato, Cecchetto, Cestari, Cestaro, Corsi, Dolfin, Favero, Finco, Gerolimetto, Giacomin, Maino, Michieletto, Pan, Piccinini, Rigo, Rizzotto, Sandonà, Scatto, Sponda, Vianello, Villanova, Zecchinato

Astenuti:

Bozza, Razzolini, Speranzon, Venturini

Non votanti:

Valdegamberi

Il PRESIDENTE propone di concludere la trattazione di argomenti nella seduta e cede la parola al consigliere Speranzon per un saluto all'Aula.

Il PRESIDENTE dichiara chiusa la seduta.

Il Consiglio regionale sarà convocato a domicilio.

La seduta termina alle ore 17.14.

Consiglieri presenti o partecipanti in modalità telematica:
ANDREOLI Marco
MAINO Silvia
BALDIN Erika
MICHIELETTO Gabriele
BARBISAN Fabiano
MONTANARIELLO Jonatan
BET Roberto
OSTANEL Elena
BIGON Anna Maria
PAN Giuseppe
BISAGLIA Simona
PICCININI Tomas
BORON Fabrizio
POLATO Daniele
BOZZA Alberto
POSSAMAI Giacomo
BRESCACIN Sonia
POSSAMAI Gianpiero
CAMANI Vanessa
RAZZOLINI Tommaso
CAVINATO Elisa
RIGO Filippo
CECCHETTO Milena
RIZZOTTO Silvia
CESTARI Laura
SANDONA' Luciano
CESTARO Silvia
SCATTO Francesca
CIAMBETTI Roberto
SORANZO Enoch
CORSI Enrico
SPERANZON Raffaele
DOLFIN Marco
SPONDA Alessandra
FAVERO Marzio
VALDEGAMBERI Stefano
FINCO Nicola Ignazio
VENTURINI Elisa
FORMAGGIO Joe
VIANELLO Roberta
GEROLIMETTO Nazzareno
VILLANOVA Alberto
GIACOMIN Stefano
ZANONI Andrea
GUARDA Cristina
ZECCHINATO Marco
LORENZONI Arturo
ZOTTIS Francesca






LA CONSIGLIERA SEGRETARIA
f.to Alessandra SPONDA








Il Presidente
f.to Nicola Ignazio FINCO







N.B. Gli emendamenti e i verbali di votazione, che costituiscono parte integrante del presente processo verbale, sono consultabili presso l'Ufficio Attività Istituzionali.
Le richieste di modifica delle votazioni diverse da quelle previste dall'articolo 89 del Regolamento sono menzionate nel Resoconto.

PROCESSO VERBALE
Redazione a cura di Alessandro Vian e Gabriella Gamba