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Seduta del consiglio regionale del 07/02/2023 n. 88
Martedì, 7 febbraio 2023
SOMMARIO
- APPROVAZIONE DEI VERBALI DELLE SEDUTE PRECEDENTI
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- COMUNICAZIONI DELLA PRESIDENZA DEL CONSIGLIO
- INTERROGAZIONI E INTERPELLANZE
- INTERROGAZIONI A RISPOSTA SCRITTA ISCRITTE ALL'ORDINE DEL GIORNO AI SENSI DELL'ARTICOLO 111, COMMA 4, DEL REGOLAMENTO
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- PRESIDENTE
- Interrogazione a risposta scritta n. 263 del 7 novembre 2022 presentata dai consiglieri Guarda e Zanoni relativa a "FIERACAVALLI 2022, MORTE DEL CAVALLO TANGO E ALTRE SEGNALAZIONI DI PRESUNTI MALTRATTAMENTI: SVOLGERE URGENTI VERIFICHE PER RISCONTRARE E APPURARE QUANTO ACCADUTO"
- Cristina GUARDA (Europa Verde)
- PRESIDENTE
- Ass.ra Manuela LANZARIN
- PRESIDENTE
- Cristina GUARDA (Europa Verde)
- PRESIDENTE
- Interrogazione a risposta scritta n. 265 del 14 novembre 2022 presentata dalla consigliera Ostanel relativa a "QUALE FUTURO PER GLI ALLOGGI ATER SGOMBERATI A PADOVA E IN GENERALE PER LA REALIZZAZIONE DI NUOVI ERP?"
- Elena OSTANEL (Il Veneto che Vogliamo)
- PRESIDENTE
- Ass. re Roberto MARCATO
- PRESIDENTE
- Elena OSTANEL (Il Veneto che Vogliamo)
- PRESIDENTE
- Elena OSTANEL (Il Veneto che Vogliamo)
- PRESIDENTE
- RISPOSTE DELLA GIUNTA REGIONALE ALLE INTERROGAZIONI E INTERPELLANZE
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- Interrogazione a risposta immediata n. 316 del 1° dicembre 2022 presentata dai consiglieri Bigon, Possamai Giacomo, Camani, Montanariello, Zottis e Zanoni relativa a "I MEDICI DI MEDICINA GENERALE HANNO RICEVUTO SCARSE QUANTITÀ DI DOSI DI VACCINI ANTINFLUENZALE E ANTICOVID, TANTO DA NON RIUSCIRE A SODDISFARE TUTTE LE RICHIESTE. LA GIUNTA REGIONALE INTENDE ATTIVARSI PER RISOLVERE QUESTA GRAVE SITUAZIONE?"
- Anna Maria BIGON (Partito Democratico Veneto)
- PRESIDENTE
- Ass.ra Manuela LANZARIN
- PRESIDENTE
- Anna Maria BIGON (Partito Democratico Veneto)
- PRESIDENTE
- Interrogazione a risposta immediata n. 318 del 20 dicembre 2022 presentata dai consiglieri Zanoni, Bigon, Lorenzoni e Guarda relativa a "IN VENETO CONTINUANO IMPUNITE LE UCCISIONI DI IBIS EREMITA, UNA SPECIE CHE IN EUROPA SI ERA ESTINTA E CHE DA SOLI 20 ANNI È STATA REINTRODOTTA SOTTOPONENDOLA A TUTELA INTERNAZIONALE. COSA INTENDE FARE LA GIUNTA REGIONALE PER FAR CESSARE QUESTA GRAVE E INTOLLERABILE MATTANZA?"
- PRESIDENTE
- Andrea ZANONI (Partito Democratico Veneto)
- PRESIDENTE
- Andrea ZANONI (Partito Democratico Veneto)
- PRESIDENTE
- Ass.re Roberto MARCATO
- PRESIDENTE
- Andrea ZANONI (Partito Democratico Veneto)
- PRESIDENTE
- Interrogazione a risposta immediata n. 322 del 22 dicembre 2022 presentata dalla consigliera Baldin relativa a "QUESTURA DI VENEZIA, SETTE MESI PER IL PASSAPORTO (ANZICHE' TRENTA GIORNI), LA REGIONE INTENDE INTERVENIRE?"
- Erika BALDIN (Movimento 5 Stelle)
- PRESIDENTE
- Ass.ra Manuela LANZARIN
- PRESIDENTE
- Erika BALDIN (Movimento 5 Stelle)
- PRESIDENTE
- PROPOSTA DI LEGGE STATALE DA TRASMETTERE AL PARLAMENTO NAZIONALE, AI SENSI DELL'ARTICOLO 121 DELLA COSTITUZIONE DAL TITOLO: "MODIFICA ALLA LEGGE 23 GIUGNO 1927, N. 1188 "TOPONOMASTICA STRADALE E MONUMENTI A PERSONAGGI CONTEMPORANEI" ED ALLA LEGGE 3 MARZO 1951, N. 178 "ISTITUZIONE DELL'ORDINE "AL MERITO DELLA REPUBBLICA ITALIANA" E DISCIPLINA DEL CONFERIMENTO E DELL'USO DELLE ONORIFICENZE", AL FINE DI VIETARE LA DEDICAZIONE DI STRADE, PIAZZE PUBBLICHE E MONUMENTI, NONCHÉ DI CONSENTIRE LA REVOCA DI ONORIFICENZE DI STATO, A ESPONENTI DEL PARTITO O DELL'IDEOLOGIA FASCISTA E A COLORO CHE LA STORIA ABBIA RICONOSCIUTO RESPONSABILI DI AZIONI EFFERATE, CRIMINI DI GUERRA, CRIMINI CONTRO L'UMANITÀ, CRIMINI DI AGGRESSIONE E, IN GENERALE, PER GRAVI VIOLAZIONI DEL DIRITTO INTERNAZIONALE UMANITARIO COME JOSIP BROZ TITO" D'INIZIATIVA DEL CONSIGLIO REGIONALE DEL VENETO. (PROGETTO DI LEGGE STATALE N. 29) APPROVATO (DELIBERAZIONE N. 13/2023)
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- PRESIDENTE
- Alberto VILLANOVA (Zaia Presidente)
- PRESIDENTE
- Vanessa CAMANI (Partito Democratico Veneto)
- PRESIDENTE
- Giuseppe PAN (Liga Veneta per Salvini Premier)
- PRESIDENTE
- Marzio FAVERO (Liga Veneta per Salvini Premier)
- PRESIDENTE
- PRESIDENTE
- Vanessa CAMANI (Partito Democratico Veneto)
- PRESIDENTE
- Vanessa CAMANI (Partito Democratico Veneto)
- PRESIDENTE
- Vanessa CAMANI (Partito Democratico Veneto)
- PRESIDENTE
- Ordine del giorno presentato dalla consigliera Baldin relativo a "JAIR BOLSONARO È RITENUTO RESPONSABILE DI AVER PREPARATO E MESSO IN ATTO IL TENTATO GOLPE DELL'8 GENNAIO ED È RITENUTO RESPONSABILE DI GRAVI VIOLAZIONI DI DIRITTI UMANI. IL VENETO NON SIA INERTE E SI ATTIVI PER LA REVOCA DI VERGOGNOSI E STRIDENTI RICONOSCIMENTI A CRIMINALI IN FUGA". (Progetto di legge statale n. 29) RESPINTO
- Erika BALDIN (Movimento 5 Stelle)
- PRESIDENTE
- Erika BALDIN (Movimento 5 Stelle)
- PRESIDENTE
- Erika BALDIN (Movimento 5 Stelle)
- PRESIDENTE
- Erika BALDIN (Movimento 5 Stelle)
- PRESIDENTE
- Stefano VALDEGAMBERI (Gruppo Misto)
- PRESIDENTE
- Enoch SORANZO (Fratelli d'Italia - Giorgia Meloni)
- PRESIDENTE
- Vanessa CAMANI (Partito Democratico Veneto)
- Enoch SORANZO (Fratelli d'Italia - Giorgia Meloni)
- PRESIDENTE
- Enoch SORANZO (Fratelli d'Italia - Giorgia Meloni)
- PRESIDENTE
- Enoch SORANZO (Fratelli d'Italia - Giorgia Meloni)
- PRESIDENTE
- Enoch SORANZO (Fratelli d'Italia - Giorgia Meloni)
- PRESIDENTE
- Enoch SORANZO (Fratelli d'Italia - Giorgia Meloni)
- PRESIDENTE
- Alberto VILLANOVA (Zaia Presidente)
- PRESIDENTE
- Arturo LORENZONI (Gruppo Misto)
- PRESIDENTE
- Elena OSTANEL (Il Veneto che Vogliamo)
- PRESIDENTE
- Enoch SORANZO (Fratelli d'Italia - Giorgia Meloni)
- PRESIDENTE
- Enoch SORANZO (Fratelli d'Italia - Giorgia Meloni)
- PRESIDENTE
- Enoch SORANZO (Fratelli d'Italia - Giorgia Meloni)
- PRESIDENTE
- Enoch SORANZO (Fratelli d'Italia - Giorgia Meloni)
- PRESIDENTE
- PRESIDENTE
- Silvia CESTARO (Zaia Presidente)
- PRESIDENTE
- PRESIDENTE
- MOZIONE PRESENTATA DALLA CONSIGLIERA OSTANEL RELATIVA A "DOTAZIONI SPISAL: LA REGIONE VENETO VALORIZZI ED ACCRESCA LE COMPETENZE DEL PERSONALE, ANCHE CREANDO TEAM DI LAVORO MULTIDISCIPLINARI". (MOZIONE N. 295) APPROVATA (DELIBERAZIONE N. 14/2023)
- MOZIONE PRESENTATA DALLE CONSIGLIERE BALDIN, GUARDA E OSTANEL RELATIVA A "CONTRIBUTO D'ACCESSO AL COMUNE DI VENEZIA, MISURA LESIVA PER UNA CITTÀ TRATTATA DAL SINDACO COME UNA UNITÀ PRODUTTIVA, LA REGIONE INTERVENGA". (MOZIONE N. 350) RESPINTA
- E
- RISOLUZIONE PRESENTATA DAI CONSIGLIERI MICHIELETTO, VIANELLO, BARBISAN, BORON, CAVINATO, CORSI, DOLFIN, MAINO, PAN, RIZZOTTO, SANDONÀ, SPONDA, ZECCHINATO E CECCHETTO RELATIVA A "TICKET DI INGRESSO A VENEZIA, VENETI SEMPRE ESENTATI PER VISITARE LA LORO CAPITALE". (RISOLUZIONE N. 72) APPROVATA (DELIBERAZIONE N. 15/2023)
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- PRESIDENTE
- Jonatan MONTANARIELLO (Partito Democratico Veneto)
- PRESIDENTE
- Jonatan MONTANARIELLO (Partito Democratico Veneto)
- PRESIDENTE
- Jonatan MONTANARIELLO (Partito Democratico Veneto)
- PRESIDENTE
- Jonatan MONTANARIELLO (Partito Democratico Veneto)
- PRESIDENTE
- Erika BALDIN (Movimento 5 Stelle)
- PRESIDENTE
- Gabriele MICHIELETTO (Zaia Presidente)
- PRESIDENTE
- Elena OSTANEL (Il Veneto che Vogliamo)
- PRESIDENTE
- Elena OSTANEL (Il Veneto che Vogliamo)
- PRESIDENTE
- Elena OSTANEL (Il Veneto che Vogliamo)
- PRESIDENTE
- Elena OSTANEL (Il Veneto che Vogliamo)
- PRESIDENTE
- Jonatan MONTANARIELLO (Partito Democratico Veneto)
- PRESIDENTE
- Jonatan MONTANARIELLO (Partito Democratico Veneto)
- PRESIDENTE
- Jonatan MONTANARIELLO (Partito Democratico Veneto)
- PRESIDENTE
- Francesca ZOTTIS (Partito Democratico Veneto)
- PRESIDENTE
- Elena OSTANEL (Il Veneto che Vogliamo)
- PRESIDENTE
- Gabriele MICHIELETTO (Zaia Presidente)
- PRESIDENTE
- Vanessa CAMANI (Partito Democratico Veneto)
- Enoch SORANZO (Fratelli d'Italia - Giorgia Meloni)
- Vanessa CAMANI (Partito Democratico Veneto)
- PRESIDENTE
- Vanessa CAMANI (Partito Democratico Veneto)
- Enoch SORANZO (Fratelli d'Italia - Giorgia Meloni)
- PRESIDENTE
- Vanessa CAMANI (Partito Democratico Veneto)
- PRESIDENTE
- Vanessa CAMANI (Partito Democratico Veneto)
- PRESIDENTE
- Vanessa CAMANI (Partito Democratico Veneto)
- PRESIDENTE
- Erika BALDIN (Movimento 5 Stelle)
- PRESIDENTE
- Jonatan MONTANARIELLO (Partito Democratico Veneto)
- PRESIDENTE
- MOZIONE PRESENTATA DAI CONSIGLIERI VENTURINI E BOZZA RELATIVA A "ADOZIONE MISURE DI SOSTEGNO A FAVORE DEI GESTORI DI SERVIZI EDUCATIVI E SCUOLE DELL'INFANZIA PARITARIE PER FRONTEGGIARE IL CARO BOLLETTE". (MOZIONE N. 259) APPROVATA (DELIBERAZIONE N. 16/2023)
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- PRESIDENTE
- Elisa VENTURINI (Forza Italia - Berlusconi - Autonomia per il Veneto)
- PRESIDENTE
- Jonatan MONTANARIELLO (Partito Democratico Veneto)
- PRESIDENTE
- Francesca ZOTTIS (Partito Democratico Veneto)
- PRESIDENTE.
- Vanessa CAMANI (Partito Democratico Veneto)
- PRESIDENTE
- Stefano VALDEGAMBERI (Gruppo Misto)
- PRESIDENTE
- Arturo LORENZONI (Gruppo Misto)
- PRESIDENTE
- Arturo LORENZONI (Gruppo Misto)
- PRESIDENTE
- Elisa VENTURINI (Forza Italia - Berlusconi - Autonomia per il Veneto)
- PRESIDENTE
- Elisa VENTURINI (Forza Italia - Berlusconi - Autonomia per il Veneto)
- PRESIDENTE
- Elisa VENTURINI (Forza Italia - Berlusconi - Autonomia per il Veneto)
- PRESIDENTE
- Enoch SORANZO (Fratelli d'Italia - Giorgia Meloni)
- PRESIDENTE
- Elisa VENTURINI (Forza Italia - Berlusconi - Autonomia per il Veneto)
- PRESIDENTE
- Jonatan MONTANARIELLO (Partito Democratico Veneto)
- PRESIDENTE
- MOZIONE PRESENTATA DAI CONSIGLIERI SORANZO, SPERANZON, POLATO, FORMAGGIO E RAZZOLINI RELATIVA A "LA REGIONE PROMUOVA UN SISTEMA INTEGRATO DI BIKE SHARING (COMPRENSIVO DI E-BIKE) TRA LE AREE URBANE E DELLA PRIMA CINTURA CONFINANTI CON LE CITTÀ CAPOLUOGO E LE CITTÀ D'ARTE". (MOZIONE N. 339) APPROVATA (DELIBERAZIONE N. 17/2023)
- MOZIONE PRESENTATA DAI CONSIGLIERI MAINO, BARBISAN, BRESCACIN, FAVERO, FINCO, PAN, PUPPATO, RIGO, SANDONÀ, SPONDA, VIANELLO, ZECCHINATO, BISAGLIA, CESTARI E CECCHETTO RELATIVA A "MIGLIORARE LA CURA E LA VITA DELLE PERSONE CON PATOLOGIE REUMATOLOGICHE". (MOZIONE N. 316) APPROVATA (DELIBERAZIONE N. 18/2023)
- MOZIONE PRESENTATA DAI CONSIGLIERI OSTANEL, GIACOMO POSSAMAI, LORENZONI, GUARDA, BALDIN, BIGON, CAMANI, MONTANARIELLO, ZANONI E ZOTTIS RELATIVA A "AVVIARE UN TAVOLO REGIONALE SULLE PROBLEMATICHE DEL TRASPORTO PUBBLICO LOCALE (TPL), ANCHE VALUTANDO DI AUMENTARE I PERCORSI FORMATIVI PER NUOVI AUTISTI". (MOZIONE N. 363) RESPINTA
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- PRESIDENTE
- Elena OSTANEL (Il Veneto che Vogliamo)
- PRESIDENTE
- Elena OSTANEL (Il Veneto che Vogliamo)
- PRESIDENTE
- Elena OSTANEL (Il Veneto che Vogliamo)
- PRESIDENTE
- Jonatan MONTANARIELLO (Partito Democratico Veneto)
- PRESIDENTE
- Jonatan MONTANARIELLO (Partito Democratico Veneto)
- PRESIDENTE
- Jonatan MONTANARIELLO (Partito Democratico Veneto)
- PRESIDENTE
- Marco DOLFIN (Liga Veneta per Salvini Premier)
- PRESIDENTE
- MOZIONE PRESENTATA DAI CONSIGLIERI SORANZO, POLATO, RAZZOLINI, FORMAGGIO E PAVANETTO RELATIVA A "LA REGIONE INTERVENGA PER PROMUOVERE E SOSTENERE LA MASSIMA FRUIZIONE DA PARTE DEGLI STUDENTI UNIVERSITARI DEI CONTRATTI DI LOCAZIONE TRANSITORIA". (MOZIONE N. 360) APPROVATA (DELIBERAZIONE N. 19/2023)
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- PRESIDENTE
- Enoch SORANZO (Fratelli d'Italia - Giorgia Meloni)
- PRESIDENTE
- Vanessa CAMANI (Partito Democratico Veneto)
- PRESIDENTE
- Elena OSTANEL (Il Veneto che Vogliamo)
- PRESIDENTE
- Enoch SORANZO (Fratelli d'Italia - Giorgia Meloni)
- PRESIDENTE
- Enoch SORANZO (Fratelli d'Italia - Giorgia Meloni)
- PRESIDENTE
- Vanessa CAMANI (Partito Democratico Veneto)
- PRESIDENTE
- Elena OSTANEL (Il Veneto che Vogliamo)
- PRESIDENTE
- Elena OSTANEL (Il Veneto che Vogliamo)
- PRESIDENTE
- Enoch SORANZO (Fratelli d'Italia - Giorgia Meloni)
- PRESIDENTE
- PRESIDENTE
- MOZIONE PRESENTATA DAI CONSIGLIERI BOZZA, VENTURINI E BARBISAN RELATIVA A "ADOZIONE MISURE DI SOSTEGNO CON ASSUNZIONE DI FORME DI GARANZIA A FAVORE DEI CONCESSIONARI DEGLI IMPIANTI NATATORI E SPORTIVI IN GENERE PER FRONTEGGIARE L'AUMENTO ESPONENZIALE DEI COSTI ENERGETICI". (MOZIONE N. 352) APPROVATA (DELIBERAZIONE N. 20/2023)
- E
- MOZIONE PRESENTATA DAI CONSIGLIERI ZANONI, GIACOMO POSSAMAI, BIGON, CAMANI, MONTANARIELLO, ZOTTIS, BALDIN, GUARDA, LORENZONI E OSTANEL RELATIVA A "I COSTI INSOSTENIBILI DELLE BOLLETTE STANNO DETERMINANDO LA CHIUSURA DI MOLTI IMPIANTI NATATORI DELLA NOSTRA REGIONE. LA GIUNTA REGIONALE ASCOLTI GLI SOS E INTERVENGA PRESSO IL GOVERNO E LE ALTRE ISTITUZIONI COMPETENTI". (MOZIONE N. 379) APPROVATA (DELIBERAZIONE N. 21/2023)
Il Presidente Roberto CIAMBETTI
La Seduta inizia alle ore 10.43
PRESIDENTE
Colleghi, buongiorno.
Diamo inizio alla 88a Seduta pubblica del Consiglio regionale. I lavori si svolgono sulla base dell'ordine del giorno prot. n. 1699 del 2 febbraio 2023.
PUNTO
1 |
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APPROVAZIONE DEI VERBALI DELLE SEDUTE PRECEDENTI
Il PRESIDENTE, poiché nessun Consigliere chiede di fare osservazioni, dichiara che si intendono approvati i processi verbali della 86a Seduta pubblica del 17 gennaio 2023 e della 87a Seduta pubblica del 24 gennaio 2023.
COMUNICAZIONI DELLA PRESIDENZA DEL CONSIGLIO
Luca ZAIA
Il congedo è concesso.
PUNTO
3 |
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INTERROGAZIONI E INTERPELLANZE
Ai sensi dell'art. 114, comma 3 del Regolamento, l'elenco delle interrogazioni e delle interpellanze, allegato alla Convocazione, è dato per letto.
PUNTO
5 |
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INTERROGAZIONI A RISPOSTA SCRITTA ISCRITTE ALL'ORDINE DEL GIORNO AI SENSI DELL'ARTICOLO 111, COMMA 4, DEL REGOLAMENTO
PRESIDENTE
Iniziamo con l'interrogazione a risposta scritta della collega Guarda, n. 263.
Interrogazione a risposta scritta n. 263 del 7 novembre 2022 presentata dai consiglieri Guarda e Zanoni relativa a "FIERACAVALLI 2022, MORTE DEL CAVALLO TANGO E ALTRE SEGNALAZIONI DI PRESUNTI MALTRATTAMENTI: SVOLGERE URGENTI VERIFICHE PER RISCONTRARE E APPURARE QUANTO ACCADUTO"
Prego, collega Guarda.
Cristina GUARDA (Europa Verde)
Grazie, Presidente.
Con deliberazione del 14 giugno 2022, n. 715, la Giunta regionale ha approvato la partecipazione regionale e relativa programmazione operativa alla manifestazione fieristica Fieracavalli.
Fieracavalli è una manifestazione organizzata da Veronafiere (dice questa delibera), giunta quest'anno alla sua 124
a edizione. È la principale rassegna con valenza internazionale che si svolge in Italia per il settore equestre.
Appreso che l'apertura della manifestazione è stata immediatamente contrassegnata da un evento del tutto infausto, cioè dalla soppressione del cavallo Tango a seguito della frattura di una gamba, in conseguenza dello scivolamento dell'equide a pochi minuti dall'ingresso nel box destinato ad ospitarlo e che, inoltre, secondo quanto risulterebbe da segnalazioni, le cause determinanti dell'incidente potrebbero essere attribuibili anche alle condizioni del pavimento del box, in cemento, privo del fondo antisdrucciolo e con un tombino al suo interno. Non solo. Condizioni di scarsa sicurezza della pavimentazione avrebbero riguardato anche altri box del padiglione 9, stante l'assenza di una pavimentazione gommata idonea a prevenire lo scivolamento dei cavalli, così come, a prevenzione di analogo rischio, l'assenza di moquette nelle aree di transito.
Rilevato che il Codice per la tutela e la gestione degli equidi in termini di pavimentazione dispone che tutte le pavimentazioni calpestabili destinate ai cavalli devono essere non sdrucciolevoli, con pendenza moderata e tali da consentire il drenaggio e una facile pulizia delle superfici.
Appreso che l'associazione Horse Angels ha, altresì, pubblicamente segnalato alcune ipotesi di maltrattamento degli equidi, quali la presenza di cavalli con manifesti segni di denutrizione, di cui uno risulta essere stato allontanato dalla Fiera, però senza preventiva visita veterinaria, e in altri casi il ricorso a pratiche crudeli e di abuso, come l'applicazione di catene in bocca, come la sottoposizione e l'esposizione dei cavalli alla presenza di grandi quantità di persone, schiacciati anche all'interno dei corridoi da migliaia di persone concentrate negli spazi pubblici e senza percorsi dedicati, senza percorsi per la loro sicurezza, compresi anche fenomeni di maltrattamento evidente, non soltanto in relazione alla denutrizione e alla carenza di acqua, ma anche in riferimento a sovrappeso, piaghe, utilizzo di metodi coercitivi (addirittura utilizzo di pratiche per legare le zampe in modo tale che non si spostassero), quindi pratiche che nel normale mondo dell'equitazione, fatto del benessere animale, non dovrebbero essere tollerate.
Ritenuto che la Commissione veterinaria di cui sopra è composta da medici veterinari, la Commissione di cui Fieracavalli si è dotata per il benessere animale e per la garanzia della sicurezza veterinaria è composta anche da diverse aziende sanitarie regionali, così come dai membri dei Consigli federali FISE e alcuni medici veterinari, e ha il compito precipuo di vigilare sullo stato di salute di ogni singolo cavallo presente in Fiera. In tal senso pare opportuno sapere se e quali interventi di segnalazione all'autorità giudiziaria competente siano stati attivati dai veterinari pubblici competenti in Commissione, in relazione ai casi sopra segnalati.
Ritenuto del tutto intollerabile che nel contesto di una manifestazione riconosciuta a livello internazionale si possano verificare fatti di tale gravità, tali da meritare urgenti approfondimenti e verifiche in ordine alla sussistenza di collegate responsabilità, anche di livello organizzativo, sotto il profilo del preminente interesse della tutela del benessere animale, insieme al collega Zanoni abbiamo deciso, immediatamente dopo l'evento, di presentare un'interrogazione alla Giunta regionale per sapere se e come Fieracavalli, anche attraverso i propri organi deputati alla garanzia del benessere animale, cioè il Comitato etico veterinario, abbia ricevuto e gestito le eventuali segnalazioni pervenute, o comunque raccolte in ordine ai casi di cui in premessa, specie sotto il profilo della configurabilità di fattispecie di reato e la pertinente segnalazione alle autorità giudiziarie, e quali urgenti verifiche saranno attivate al fine di approfondire i fatti sopra esposti e la sussistenza di collegate responsabilità anche sotto il profilo della tutela del benessere animale.
Grazie.
PRESIDENTE
Grazie. Risponde l'assessore Lanzarin. Prego.
Ass.ra Manuela LANZARIN
La 124
a Fieracavalli si è tenuta nei giorni dal 3 al 6 novembre 2022 presso il quartiere fieristico di Veronafiere Spa.
L'evento ha visto l'ingresso di circa 2.400 equidi (cavalli, asini, muli). Nel pomeriggio del 2 novembre 2022 il check-in veterinario era al di fuori degli spazi fieristici. Le verifiche di idoneità sanitaria e documentale, indennità e benessere per l'accesso al quartiere fieristico venivano espletate presso il parcheggio P7.
La documentazione del cavallo Tango è stata acquisita con pratica di registrazione Fieracavalli n. 361, e dopo la suddetta verifica il mezzo è stato autorizzato ad entrare nel quartiere. I mezzi autorizzati all'ingresso con gli equidi devono quindi procedere con lo scarico degli stessi presso i rispettivi padiglioni e box.
Nelle fasi di scarico e avvicinamento al box è avvenuto l'incidente, a seguito del quale è stato allertato il personale di assistenza veterinaria presente al momento. Infatti, all'interno degli spazi fieristici vi erano veterinari per l'assistenza e l'ambulanza veterinaria equina. Incaricati da Veronafiere Spa, questi sono stati contattati d'urgenza per verificare le condizioni del cavallo. Intervenuti immediatamente, i veterinari hanno trovato il cavallo nel corridoio. L'animale alla visita clinica presentava il mancato appoggio dell'arto posteriore destro. L'esame radiologico effettuato sul posto evidenziava una frattura della tibia a carico dell'arto suddetto. Dopo aver immobilizzato l'arto con opportuni bendaggi e aver somministrato una terapia antalgica per il controllo del dolore, il cavallo è stato messo in sicurezza nell'ambulanza, con appositi sostegni, e trasportato in una clinica equina della zona, al fine di approfondire l'entità del trauma e garantire all'animale le migliori opzioni terapeutiche.
Presso la clinica è stato effettuato un ulteriore esame radiografico che ha confermato una frattura scomposta e spirale alla tibia destra. Per la posizione e il tipo di frattura, di risoluzione molto incerta, e che avrebbe comportato una lunga sofferenza per l'animale, il proprietario del cavallo ha quindi deciso di far procedere l'équipe della clinica con l'abbattimento, nel rispetto del benessere animale.
Relativamente alle segnalazioni inerenti al benessere degli equidi, le stesse sono state prese in carico dalla Commissione scientifica per il benessere animale e dai Servizi veterinari dell'Azienda USL 9 Scaligera, che hanno provveduto al controllo e al superamento della criticità, applicando quanto previsto dai regolamenti interni della manifestazione e le normative vigenti.
PRESIDENTE
Grazie.
Per la replica, la collega Guarda.
Cristina GUARDA (Europa Verde)
Grazie, Assessore, della risposta.
Mi sento di dirmi parzialmente soddisfatta. L'obiettivo di questa replica non è rilevare delle mancanze, quanto rilevare quella che può essere la strada che può vedere anche la Regione del Veneto promotrice e in sostegno a Fieracavalli di un percorso di adeguamento di Fieracavalli agli standard per il benessere dei cavalli all'interno delle fiere dedicate agli equidi, secondo i princìpi internazionali.
Vedete, se noi entriamo in qualsiasi fiera che avviene anche all'esterno dei nostri confini – penso alla Germania, alla Francia, eccetera – entriamo in contesti in cui, per esempio, non esistono spazi insicuri per i cavalli, ci sono operazioni per la messa in sicurezza di tutti i percorsi che sono dedicati ai cavalli e ci sono percorsi e corridoi dedicati da cui il pubblico è escluso e dove è possibile passare esclusivamente insieme al cavallo, nella massima sicurezza, realizzati con materiali appositi per evitare lo scivolamento. Vengono messi anche all'interno dei box e vengono fatte operazioni di controllo a monte, all'entrata del cavallo all'interno della Fiera, per controllare che il cavallo sia nelle condizioni idonee. Questa può essere una strategia da attivare, a cui la Regione del Veneto può contribuire, anche con i propri veterinari pubblici.
Assessore, questa Fiera purtroppo ha avuto passi indietro rispetto alle versioni precedenti, dove c'erano delle prime operazioni per la messa in sicurezza degli spazi, a misura di cavallo e non soltanto a misura di visitatore. So che Fieracavalli, in tutte le sue parti e componenti, si è resa disponibile, insieme alle associazioni, in particolar modo "Progetto Highlander", per sistemare quelle cose che quest'anno (l'anno scorso) non hanno funzionato.
Questa apertura deve essere presa con serietà anche dalla parte politica, che non può presentarsi all'interno di un evento senza preoccuparsi di come questo evento possa continuare a sopravvivere. Tanto più se si ripresenteranno anche il prossimo anno le stesse criticità, ossia: cavalli magri, non idonei a essere montati o esibiti; cavalli segnati con lo sperone e cavalli segnati in bocca con l'utilizzo di catene, perché incapaci di gestire la potenza dell'animale, in un contesto dove, invece, devono esserci esclusivamente cavalli capaci di essere gestiti e rispettosi della condizione di educazione, di addestramento e di imprinting; punizioni inaccettabili, con tironi o sgambate; lavoro eccessivo, carichi eccessivi sulle carrozze; cavalli zoppi, con piaghe; richiami in bocca troppo severi e azioni eccessive, cavalli incappucciati che si avvicinano al rollkur, che è una pratica vietata; esibizioni sull'asfalto e addirittura l'utilizzo, anche nella promozione di Fieracavalli, di immagini con cavalli, anche di 800-900 chili, circondati completamente dalle persone, senza alcuna protezione.
Questi messaggi, questi segnali, queste situazioni non sono tollerabili nel caso di eventi fieristici di caratura internazionale, e se si ripresenteranno il prossimo anno purtroppo – lo dico da appassionata, da frequentatrice e ammiratrice di molti dei mondi legati alla tutela del cavallo – l'opinione pubblica punirà Fieracavalli, e noi non possiamo permetterlo. La competenza e la consapevolezza del pubblico, sia del mondo dell'equitazione e del cavallo, che del mondo che si approccia al cavallo esclusivamente come appassionato, come amatore, come persona interessata... L'opinione pubblica ha adesso degli strumenti di coscienza per capire che cosa è giusto e che cosa non è giusto per garantire un evento che non deve essere esclusivamente a misura di persona, di visitatore, ma deve essere a misura di animale.
Per questo, con questa interrogazione lancio una proposta: facciamo in modo di collaborare con Fieracavalli e con il Comune di Verona per fare in modo che quegli spazi possano essere rivisti, anche con progetti di medio periodo, affinché siano spazi adeguati ad accogliere degli animali, che non possono vivere tre giorni esclusivamente relegati in un box e non possono vivere tre giorni in una condizione di pericolosità. Quegli ambienti possono essere bellissimi e utili per fiere anche di natura agronomica, ma non per ospitare animali.
PRESIDENTE
Grazie, collega.
Vedo una richiesta di parola che non può essere concessa. Siamo nelle interrogazioni, dunque parlano e rispondono interroganti e Giunta.
Siamo alla IRS n. 265 della collega Ostanel.
Interrogazione a risposta scritta n. 265 del 14 novembre 2022 presentata dalla consigliera Ostanel relativa a "QUALE FUTURO PER GLI ALLOGGI ATER SGOMBERATI A PADOVA E IN GENERALE PER LA REALIZZAZIONE DI NUOVI ERP?"
Prego, collega Ostanel.
Elena OSTANEL (Il Veneto che Vogliamo)
Grazie, Presidente.
Questa interrogazione è stata presentata il 12 novembre 2022, perché a Padova, con un forte dispiegamento di forze di polizia, sono stati sgomberati quattro alloggi in via delle Melette, che erano stati occupati da tempo.
Questa interrogazione è fatta per sapere quale sarà il futuro di questi alloggi sgomberati, perché più volte, anche in quest'Aula, quando abbiamo discusso del tema delle case pubbliche e della loro rigenerazione, abbiamo raccolto finalmente dei dati che fanno vedere, ad esempio, che a Padova esistono mille alloggi di proprietà ATER, che, ricordiamo, è un'agenzia della Regione Veneto. È una partecipata della Regione Veneto, è un ente strumentale della Regione del Veneto che ha mille case pubbliche vuote all'interno di una città che ha bisogno di casa pubblica.
Soprattutto, in questa interrogazione – sono tre le questioni su cui oggi voglio una risposta precisa – chiedo tre cose molto chiare e semplici: con quali tempi ATER preveda di eseguire le necessarie manutenzioni degli appartamenti che ha sgomberato, in particolare quei quattro, per rimetterli nella disponibilità di chi ha bisogno, quindi di tutte quelle persone che sono nelle graduatorie e che aspettano oggi una casa pubblica nella città di Padova.
Seconda domanda: capire per quali motivi la Regione del Veneto non abbia ritenuto utile finanziare le progettualità di ATER Padova in merito alla realizzazione di nuovi alloggi ERP in città. Ricordiamo, infatti, e ne avevamo discusso anche in quest'Aula, che ATER Padova aveva espresso la volontà di lavorare sia con fondi propri, ma anche all'interno dei fondi PNRR, per rimettere a nuovo alcuni alloggi e poterli così mettere in disponibilità delle graduatorie che, come sappiamo, in quella città, ma in generale in tutta la Regione del Veneto, sono lunghissime.
Ultima domanda: chiedere quali finanziamenti straordinari intenda mettere in campo la Regione del Veneto in favore delle progettualità legate alla manutenzione straordinaria di tutti questi alloggi sfitti (ricordo, più di 1000), a partire dalle situazioni più critiche emerse in Commissione Seconda, dove stiamo facendo un lavoro di emersione di dati e di trasparenza dei dati rispetto a quanti alloggi sfitti hanno tutte le ATER territoriali della nostra Regione. La situazione in cui siamo è non solo grave, ma io ritengo vergognosa. Se intenda la Regione mettere più fondi, quindi mettersi a disposizione delle ATER territoriali per lavorare non solo a Padova, ma anche a Venezia, Rovigo, Treviso, dove la situazione delle case pubbliche non è dissimile da quella che abbiamo nella città di Padova.
Spero che si risponderà nel merito delle tre questioni che ho sollevato, ma vi è una domanda politica. Abbiamo visto durante questo bilancio che la Regione prende il 4% del valore locativo di quello che le ATER territoriali e i Comuni del Veneto danno alla Regione del Veneto. Noi usiamo quei soldi nel bilancio ordinario, non li rimettiamo all'interno del settore casa. Noi prendiamo soldi dal valore locativo dei Comuni, soldi dal valore locativo degli immobili delle ATER e ce li teniamo per fare altro. La domanda politica è se la Regione del Veneto abbia voglia e ritenga che sia giusto intervenire sul diritto alla casa, lavorando con le ATER territoriali per rimettere a posto il patrimonio sfitto (1000 a Padova, il 25% degli immobili su Venezia, la situazione ritengo sia davvero scandalosa), e soprattutto iniziare a dare finalmente respiro a quelle liste di persone che stanno aspettando casa pubblica in tutta la regione del Veneto e che oggi non riescono ad ottenerla. Questa è la domanda politica.
Le tre questioni tecniche, ma in realtà sono politiche anche queste, che chiedono tre risposte precise, riguardano proprio capire che cosa succederà a Padova e se Regione del Veneto lavorerà per dare finalmente casa pubblica alle persone che la stanno aspettando.
Il tema della casa pubblica non lo sollevo io. Lo abbiamo sollevato durante il bilancio, facendo vedere un dato, che Regione del Veneto ha pubblicato (lo ha messo la Giunta all'interno del documento), secondo il quale in Veneto un abitante paga per la casa più del 40% del proprio reddito. Quando arriviamo a questo dato vuol dire che siamo in emergenza abitativa. Cosa vogliamo fare su questo tema?
PRESIDENTE
Grazie, collega.
Al posto dell'assessore Corazzari risponde l'assessore Marcato sulla IRS n. 265.
Prego, Assessore.
Ass. re Roberto MARCATO
Buongiorno. Relata refero.
In riferimento all'interrogazione di cui all'oggetto, con la quale si chiede quale sarà il futuro per gli alloggi ATER sgomberati a Padova, e in generale per la realizzazione di nuovi ERP, la competente UO Edilizia al riguardo ha chiesto riscontro all'ATER di Padova. La stessa, con nota a firma del dirigente delegato, acquisita al protocollo n. 588533 del 20.12.2022, ha precisato quanto segue: in relazione alla richiesta afferente all'oggetto protocollo n. 541542 del 23 novembre, acquisita con protocollo n. 27865, stessa data, si precisa che gli appartamenti di recente sgombero da parte delle forze dell'ordine sono stati sottoposti a sequestro preventivo da parte dell'autorità giudiziaria.
Quando la magistratura disporrà il dissequestro degli immobili, l'azienda potrà procedere ai dovuti sopralluoghi per valutare l'entità dei reati da porre in essere e programmare, compatibilmente con le risorse disponibili, le relative lavorazioni.
Grazie.
PRESIDENTE
Grazie, Assessore.
Prego, collega Ostanel.
Elena OSTANEL (Il Veneto che Vogliamo)
Grazie, Presidente.
Ringrazio l'assessore Marcato per aver risposto, ma mi chiedo davvero come l'assessore Corazzari non possa venire in Aula quando si parla di un tema così importante, e soprattutto mandare a rispondere... Non lo sapevo, adesso dovrei sapere come stanno le persone? Chiedo scusa, non sapevo che l'assessore Corazzari stesse male. Comunque, anche quando è in Aula, sul tema delle case ATER non risponde. Perché non risponde? Io ringrazio l'assessore Marcato, che ha risposto sul primo punto di questa domanda, cioè con che tempi ATER Padova preveda di eseguire le necessarie manutenzioni degli appartamenti, dicendo che sta aspettando sostanzialmente di capire quegli immobili che futuro avranno in termini di indagine giudiziaria. Questa non è una risposta accettabile, perché semplicemente dice che ATER Padova oggi non sa che cosa farà di quattro appartamenti... Questo è un caso, non sto parlando di quei quattro appartamenti, sto parlando di cosa la Regione del Veneto vuole fare con le ATER territoriali che hanno da anni immobili che potrebbero mettere a posto, che potrebbero garantire di coprire tutte le graduatorie della casa pubblica in un momento in cui le persone hanno bisogno di un sostegno per l'accesso alla casa. Ma questo non avviene, perché la Regione del Veneto se ne sta lavando le mani, non sta mettendo i fondi necessari per ristrutturare le case pubbliche che abbiamo. Un patrimonio che è pubblico perché dovrebbe essere di tutti.
Allora, a partire da questa risposta, io mi rendo conto che non c'è voglia di rispondere su un tema politico così importante. Le altre domande erano semplici. Ad esempio, perché Regione del Veneto per tantissimo tempo non ha permesso ad ATER Padova di andare avanti con la ristrutturazione di alcuni immobili, mettendosi tra l'altro di mezzo, diciamo, in modalità che a me non sono sembrate chiarissime? Perché si diceva ad ATER Padova di non fare degli investimenti con il proprio bilancio per ristrutturare alcune case pubbliche? Oppure, riguardo ai fondi PNRR, ad oggi noi non sappiamo quanti e come sono utilizzati dalle ATER territoriali per mettere a posto tutti gli immobili sfitti che le stesse hanno all'interno dei Comuni. E, soprattutto, non abbiamo risposta a questa interrogazione sul terzo punto, che è quello che sto chiedendo in quest'Aula da circa due anni e mezzo: quali finanziamenti straordinari la Giunta vuole mettere – e quindi ritornerò nel prossimo bilancio – per sanare uno dei temi, io credo, su cui questa Regione sta facendo assolutamente peggio di altre? Abbiamo un patrimonio sfitto che è incredibile rispetto ad altre Regioni. Ripeto, 1.000 alloggi a Padova, 25% della casa pubblica su Venezia, con graduatorie di persone che chiedono casa pubblica che, veramente, se noi mettessimo a posto questi immobili, avremmo praticamente coperto.
Allora, abbiamo voglia o no di prendere in carico questo tema? A me, da quello che ho ascoltato oggi, sembra che la risposta sia sempre la solita. In qualche modo ce ne laviamo le mani. Si risponde alla consigliera che ha fatto un'interrogazione su quelle quattro case dicendo "prendo tempo perché sto facendo un'indagine giudiziaria". Va bene, continuerò a verificare e cercherò di capire quali sono questi tempi, ma questo era un caso per iniziare – non solo iniziare, speravo anche di arrivare a un certo tipo di risultato – a dire qualcosa in quest'Aula, magari perché l'assessore competente rispondesse a questa interrogazione dicendo che qualcosa sulla casa pubblica farà, oppure che i fondi PNRR, che tanto abbiamo declamato in quest'Aula, vengono usati o in questo momento abbiamo dei cantieri di ristrutturazione di case pubbliche. Altrimenti continuiamo in quest'Aula a dire che ci impegneremo a fare un lavoro diverso sulle ATER, con le ATER, che ci impegneremo a raccogliere dei dati per rendere più trasparente la raccolta dei dati. Ricordo che basta andare sui siti delle ATER territoriali e tantissime di queste non pubblicano dati che per legge dovrebbero essere pubblicati rispetto alla trasparenza delle ATER territoriali, quindi la Regione dovrebbe chiedere che questo sia fatto.
Su questo tema io credo che qui abbiamo un grande buco nero, cioè un buco di non risposta continua alla domanda se la Regione del Veneto vuole...
PRESIDENTE
Grazie, collega.
Elena OSTANEL (Il Veneto che Vogliamo)
...finalmente mettere fine al tema.
PRESIDENTE
Grazie.
PUNTO
4 |
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RISPOSTE DELLA GIUNTA REGIONALE ALLE INTERROGAZIONI E INTERPELLANZE
Passiamo alla IRI n. 316 a firma della collega Bigon.
Interrogazione a risposta immediata n. 316 del 1° dicembre 2022 presentata dai consiglieri Bigon, Possamai Giacomo, Camani, Montanariello, Zottis e Zanoni relativa a "I MEDICI DI MEDICINA GENERALE HANNO RICEVUTO SCARSE QUANTITÀ DI DOSI DI VACCINI ANTINFLUENZALE E ANTICOVID, TANTO DA NON RIUSCIRE A SODDISFARE TUTTE LE RICHIESTE. LA GIUNTA REGIONALE INTENDE ATTIVARSI PER RISOLVERE QUESTA GRAVE SITUAZIONE?"
Collega Bigon, se chiede la parola è meglio. Prego.
Anna Maria BIGON (Partito Democratico Veneto)
Grazie, Presidente.
Intanto ringrazio per la risposta a questa IRI, che arriva, e ne sono contenta, a distanza di soli due mesi e mezzo dal deposito dell'IRI stessa. In media i tempi sono molto più lunghi. Comunque, arriva in un momento in cui già è finita l'emergenza. Ma di fatto, quando è stata depositata, il 1° dicembre, io mi ricordo cosa è emerso sulla stampa. Questa IRI è stata depositata perché avevo ed ho segnalazioni relative alla mancata fornitura di dosi di vaccino, soprattutto antinfluenzale, ai medici di base. È la fine di novembre, deposito questa IRI il 1° dicembre in modo tale da sollecitarne la consegna alla Regione, cosa che è stata contestata successivamente come non vera perché, appunto, le dosi erano state consegnate.
In realtà, nonostante quanto fosse emerso dalla rappresentanza sindacale dei medici a livello provinciale, alcune zone dei vari distretti non erano state raggiunte nemmeno nei giorni successivi, quindi avevo chiesto e depositato questa IRI appunto perché la Giunta ne prendesse atto e fornisse quello che era necessario ai medici di base affinché potessero dare riscontro ai propri assistiti. Di fatto è stato segnalato proprio dagli assistiti di alcuni distretti delle ULSS che dovevano andare in farmacia pagando la dose vaccinale appunto perché non c'era la disponibilità all'interno dei propri medici di base.
Grazie.
PRESIDENTE
Grazie a lei.
Risponde l'assessore Lanzarin. Prego.
Ass.ra Manuela LANZARIN
Sin da fine novembre i vaccini antinfluenzali sono stati resi disponibili. Sono state consegnate complessivamente quasi 1 milione di dosi, per la precisione 982.960, di vaccino antinfluenzale delle diverse tipologie.
La situazione viene, infatti, costantemente monitorata dal Centro Regionale Acquisti della Regione Veneto (CRAV), che periodicamente verifica quanto ordinato dalle aziende sanitarie.
Da queste rilevazioni è risultato che due aziende necessitavano a suo tempo di ulteriore approvvigionamento e comunque vi era un residuo sufficiente a coprire le necessità manifestate. Le aziende interessate sono quindi state autorizzate a procedere con gli ordini. Pertanto, non sono state confermate le asserite criticità nelle forniture.
Assume la Presidenza
La Vicepresidente Francesca ZOTTIS
PRESIDENTE
Consigliera Bigon, prego.
Anna Maria BIGON (Partito Democratico Veneto)
Non sono state confermate. Da chi, mi chiedo, non sono state confermate. Io non ho capito la risposta e mi riservo ovviamente di guardarla attentamente.
Non ho capito se le due aziende ULSS sono state poi successivamente raggiunte nella fornitura e quindi all'IRI è stato comunque dato riscontro e risposta anche con maggiore fornitura di dosi. è stato quindi confermato quello che si diceva all'interno dell'IRI? Ecco, questo voglio chiarirlo.
Mettiamoci d'accordo, anche per rispetto dei Consiglieri e di chi svolge questo lavoro. Se ci sono segnalazioni, scritte tra l'altro, sulla mancanza di fornitura di dosi, non è che possiamo dire "non è vero" o fare finta di nulla, perché anche dieci medici, anche cinque medici, all'interno comunque di una carenza evidente, ma che comunque si tratta di un numero di 2.600 medici nel Veneto, se delle zone sono state per un periodo scoperte, non è che possiamo far finta di nulla perché l'azienda ha fatto una richiesta magari errata o in diminuzione rispetto a quelle che erano le necessità. Se è stato fornito il numero di vaccini richiesto dall'azienda ULSS, allora, a seguito di questa IRI, bisognava chiedere al responsabile dell'azienda se ne è stato richiesto un numero sufficiente. Mi pare logico.
Probabilmente la stessa cosa sta succedendo con la richiesta di medici, dove le ULSS chiedono sei medici, quando sappiamo che abbiamo una carenza organica di medici e sono ventisette quelli che mancano.
Non è che dobbiamo contestare l'IRI presentata da un Consigliere, noi dobbiamo garantire e verificare se l'ULSS ha fatto la richiesta giusta. Credo che prima avremmo dovuto fare questo. Dopodiché, siamo tutti qua per lavorare. Facciamolo nella maggiore trasparenza possibile. Nessuno contesta nulla, ma quantomeno verificare se le cose sono state richieste nel modo corretto credo sia il minimo.
Grazie.
PRESIDENTE
Grazie a lei.
Passiamo all'IRI n. 318, presentata dai consiglieri Zanoni, Bigon, Lorenzoni e Guarda.
Interrogazione a risposta immediata n. 318 del 20 dicembre 2022 presentata dai consiglieri Zanoni, Bigon, Lorenzoni e Guarda relativa a "IN VENETO CONTINUANO IMPUNITE LE UCCISIONI DI IBIS EREMITA, UNA SPECIE CHE IN EUROPA SI ERA ESTINTA E CHE DA SOLI 20 ANNI È STATA REINTRODOTTA SOTTOPONENDOLA A TUTELA INTERNAZIONALE. COSA INTENDE FARE LA GIUNTA REGIONALE PER FAR CESSARE QUESTA GRAVE E INTOLLERABILE MATTANZA?"
PRESIDENTE
Consigliere Zanoni, prego.
Andrea ZANONI (Partito Democratico Veneto)
Grazie, Presidente. Buongiorno a tutti i colleghi.
Avremmo preferito decisamente non presentare interrogazioni di questo tipo, ma siamo costretti dai fatti e dagli eventi.
Il progetto europeo di recupero e reintroduzione in natura dell'Ibis eremita, specie che si era estinta in Europa e che è stata inserita nella lista rossa dell'Unione mondiale per la conservazione, è stato avviato nel 2002, il Waldrapp Team. All'inizio del 2022, dopo vent'anni di sforzi e di reintroduzioni, nelle Alpi europee si è registrata la presenza di 200 esemplari. Visti gli incoraggianti risultati, il progetto è stato sempre rinnovato e nel 2022 si è evoluto nel LIFE20 Northern Bald Ibis, il quale prevede che questa popolazione di volatili dovrà diventare autosufficiente entro il 2028 e sopravvivere perlopiù senza l'intervento umano.
Il territorio italiano è interessato dalle rotte di migrazione dell'Ibis eremita. La maggior parte degli esemplari che attraversano i nostri cieli raggiunge l'oasi naturale della Laguna di Orbetello in Toscana. Alcuni, però, stazionano, trascorrendovi l'inverno, nelle Regioni Veneto, Friuli e Lombardia.
Rilevato che da decenni, purtroppo, lo stanziare dell'Ibis eremita in Veneto rappresenta un serio pericolo per questi rari esemplari a causa della presenza di bracconieri senza scrupoli; di recente due giovani Ibis, parte di uno stormo di quindici membri, sono stati abbattuti mentre riprendevano il volo dopo essersi fermati per riposare in zona agricola a sud di Verona. Le radiografie hanno portato alla luce che si trattava di pallini di fucile da caccia.
Rammentato che nel Piano d'azione nazionale per la lotta agli illeciti contro gli uccelli selvatici alcune aree della nostra Regione sono considerate "black spot", date le ripetute uccisioni di specie protette con fucili da caccia, chiediamo ‒ e ho concluso, Presidente ‒ all'Assessore regionale con delega alla caccia quali urgenti e decisivi interventi intenda mettere in atto per far cessare...
PRESIDENTE
Se può concludere. La ringrazio.
Andrea ZANONI (Partito Democratico Veneto)
Sì, avevo detto che stavo concludendo. Sto leggendo la fine, avrei già concluso.
...quali urgenti e decisivi interventi intenda mettere in atto per far cessare una volta per tutte questa grave e intollerabile mattanza di una specie che rischia la definitiva estinzione.
PRESIDENTE
Risponde l'assessore Marcato.
Assessore, grazie.
Ass.re Roberto MARCATO
Sì, quale esperto di Ibis...
Il controllo in ordine a episodi di bracconaggio che occasionalmente si possono verificare in Veneto rappresenta una delle questioni prioritarie affrontate dalla Giunta regionale e ciò vale soprattutto se episodi illeciti si verificano a carico di specie particolarmente emblematiche dal punto di vista della salvaguardia della biodiversità, come appunto è il caso dell'Ibis eremita.
A tal riguardo, per quanto concerne il contrasto a tale fenomeno, si ricorda che l'Amministrazione regionale è stata tra le prime Regioni a sottoscrivere senza riserve il Piano d'azione nazionale per il contrasto degli illeciti contro gli uccelli selvatici predisposto dall'ISPRA, fornendo pieno appoggio alle azioni e agli obiettivi in esso contenuti, e ciò indipendentemente dal fatto che tra i cosiddetti "black spot" fosse compreso il Delta del Po veneto.
Nel sottolineare come i cacciatori veneti pratichino l'attività venatoria nel pieno rispetto delle leggi vigenti, al fine di prevenire episodi come quello denunciato dai Consiglieri interroganti, sarà cura dell'Amministrazione scrivente prevedere da un lato il rafforzamento delle attività di vigilanza venatoria, dall'altro, un miglioramento della preparazione dei praticanti la caccia, anche attraverso percorsi formativi in capo ai neocacciatori, agendo a tal proposito sui programmi d'esame propedeutici al conseguimento dell'abilitazione all'esercizio venatorio.
Da ultimo, si potrà operare con iniziative di sensibilizzazione del mondo venatorio, promuovendo nelle diverse sedi incontri specifici, interventi nell'ambito di convegni, brochure dedicate, l'etica venatoria che costituisce la precondizione soggettiva al rispetto delle norme regolamentari.
Grazie.
PRESIDENTE
Se può chiedere la parola, la ringrazio, Consigliere.
Per replica, il consigliere Zanoni.
Andrea ZANONI (Partito Democratico Veneto)
Grazie, Presidente.
Ritengo la risposta dell'Assessore una risposta di circostanza perché non viene esattamente detto che cosa si intende fare. Io penso sia anche contraddittoria, Assessore, perché si dice, e lo si sottolinea per iscritto, "i cacciatori veneti praticano l'attività venatoria nel pieno rispetto delle leggi vigenti", ma poi si dice: "bisogna attuare iniziative di sensibilizzazione del mondo venatorio, promuovendo nelle diverse sedi l'etica venatoria, che costituisce la precondizione soggettiva rispetto a delle norme regolamentari". Delle due l'una: se c'è il massimo rispetto delle leggi vigenti, non serve portare la sensibilizzazione e l'etica venatoria.
Si parla, in questa risposta, di rafforzamento dell'attività di vigilanza venatoria. Io vorrei capire tramite che cosa, tramite quali strumenti. Mi sono occupato di un caso che mi è stato segnalato nel trevigiano di catture di lepri in aree protette. Procedure ISPRA, ma anche della Regione Veneto, prevedono che ci sia la presenza di una guardia provinciale, però la guardia provinciale non c'era. Non c'è nemmeno il personale per assistere a queste pratiche in deroga molto delicate, dove nero su bianco è scritto che deve esserci la vigilanza venatoria della Provincia. E qui si dice che ci sarà il rafforzamento dell'attività di vigilanza? C'è un sotto-organico in tutte le Province: almeno si abbia il coraggio di dire quello che è, dicendo come.
Tante parole quindi, ma purtroppo la situazione resta quella che è. è assolutamente una risposta insoddisfacente.
PRESIDENTE
Grazie, Consigliere.
Passiamo all'IRI n. 322 presentata dalla consigliera Erika Baldin.
Interrogazione a risposta immediata n. 322 del 22 dicembre 2022 presentata dalla consigliera Baldin relativa a "QUESTURA DI VENEZIA, SETTE MESI PER IL PASSAPORTO (ANZICHE' TRENTA GIORNI), LA REGIONE INTENDE INTERVENIRE?"
Prego, consigliera.
Erika BALDIN (Movimento 5 Stelle)
Grazie, Presidente.
La illustro brevemente anche se il titolo è molto chiaro. Qui si parla della Questura di Venezia dove servono sette mesi per ottenere un passaporto quando la legge dice 30 giorni. Questo comporta disagi notevoli per tanti cittadini. Chiedo se la Regione abbia intenzione di intervenire con tutte le autorità e gli enti coinvolti per garantire il rientro di questa situazione nel miglior tempo possibile.
PRESIDENTE
Grazie, Consigliera.
Risponde l'assessora Lanzarin.
Ass.ra Manuela LANZARIN
In merito all'interrogazione in oggetto si riferisce che, non essendo, come è noto, la competenza del rilascio del passaporto in capo alla Regione, ma una funzione del Ministero degli Interni, in un'ottica di collaborazione istituzionale è stato svolto un accurato approfondimento presso i competenti uffici della Questura di Venezia al fine di verificare la situazione rappresentata dalla stampa. Da tale attività si è rilevato un aumento nel 2022 delle richieste di passaporto rispetto al 2019, determinato soprattutto dalla ripresa dei viaggi post-Covid, per effetto del quale all'ordinario numero di domande si è aggiunto quello delle persone che negli ultimi tre anni non hanno rinnovato i documenti.
Sul picco di richieste di documenti di viaggio ha inciso, inoltre, considerevolmente, anche la necessità di rilascio dei passaporti per gli spostamenti verso il Regno Unito, Stato che, a seguito dell'uscita dall'Unione europea, non accetta più la carta d'identità elettronica.
Peraltro, si segnala che molte sono le richieste di rinnovo pervenute senza l'effettiva necessità, come palesato dal numero di documenti tuttora non ancora ritirati.
A titolo esemplificativo, nel periodo che va dal 25 dicembre 2022 al 13 gennaio 2023, la Questura di Venezia ha rilasciato 2.300 passaporti, di cui 300 ancora in giacenza. L'elevato numero di giacenze, constatato anche presso altre Questure venete, può essere messo in relazione all'aumento delle richieste prive di reale o immediata necessità di acquisire il documento.
Per richiesta di urgenza (imminenti viaggi di lavoro, turismo, studio o altro) la Questura di Venezia, previo ricevimento di una mail con i dettagli della richiesta, ha attivato una procedura per soddisfare la domanda in tempi utili per consentire il rilascio del passaporto.
Per favorire tale modalità, i Commissariati di zona operano già in stretta relazione con le agenzie di viaggio. Rispetto a questo tipo di esigenza non sono pervenuti reclami sul servizio erogato.
La situazione dovrebbe aver raggiunto il picco, ma si segnala la massima attenzione e disponibilità della Questura di Venezia per tutte le richieste di urgenza.
PRESIDENTE
Grazie.
Se può chiedere la parola, Consigliera. La ringrazio.
Consigliera Baldin, prego.
Erika BALDIN (Movimento 5 Stelle)
Grazie per la risposta. Chiaramente ci sarà stato anche un picco di richieste, però sette mesi per ottenere un passaporto mi sembra un tempo veramente inaccettabile.
Si spera che la Questura abbia attivato tutte le misure e le contromisure per sistemare questa questione e che fra un po' siano disponibili i passaporti per tutti nei tempi di legge, quindi nei trenta giorni, come è previsto, altrimenti – lo ripeto – ci potrebbero essere anche delle possibili questioni legali da affrontare da parte dei dipendenti proprio per la mancanza di provvedere nei tempi congrui.
Grazie.
PRESIDENTE
Grazie, Consigliera.
Abbiamo chiuso la fase delle interrogazioni.
PROPOSTA DI LEGGE STATALE DA TRASMETTERE AL PARLAMENTO NAZIONALE, AI SENSI DELL'ARTICOLO 121 DELLA COSTITUZIONE DAL TITOLO: "MODIFICA ALLA LEGGE 23 GIUGNO 1927, N. 1188 "TOPONOMASTICA STRADALE E MONUMENTI A PERSONAGGI CONTEMPORANEI" ED ALLA LEGGE 3 MARZO 1951, N. 178 "ISTITUZIONE DELL'ORDINE "AL MERITO DELLA REPUBBLICA ITALIANA" E DISCIPLINA DEL CONFERIMENTO E DELL'USO DELLE ONORIFICENZE", AL FINE DI VIETARE LA DEDICAZIONE DI STRADE, PIAZZE PUBBLICHE E MONUMENTI, NONCHÉ DI CONSENTIRE LA REVOCA DI ONORIFICENZE DI STATO, A ESPONENTI DEL PARTITO O DELL'IDEOLOGIA FASCISTA E A COLORO CHE LA STORIA ABBIA RICONOSCIUTO RESPONSABILI DI AZIONI EFFERATE, CRIMINI DI GUERRA, CRIMINI CONTRO L'UMANITÀ, CRIMINI DI AGGRESSIONE E, IN GENERALE, PER GRAVI VIOLAZIONI DEL DIRITTO INTERNAZIONALE UMANITARIO COME JOSIP BROZ TITO" D'INIZIATIVA DEL CONSIGLIO REGIONALE DEL VENETO. (PROGETTO DI LEGGE STATALE N. 29) APPROVATO (DELIBERAZIONE N. 13/2023)
Relazione della PRIMA Commissione Consiliare.
Relatore: Consigliere Villanova
Correlatrice: Consigliera Camani
PRESIDENTE
Passiamo all'ordine del giorno con la proposta di legge statale del consigliere Villanova, PDLS n. 29.
Capogruppo Villanova, prego.
Alberto VILLANOVA (Zaia Presidente)
Grazie, Presidente.
Innanzitutto lasciatemi ringraziare l'Ufficio di Presidenza e i colleghi Capigruppo che hanno dimostrato la sensibilità di inserire questo progetto di legge statale a pochi giorni dal Giorno del ricordo, 10 febbraio.
Questo, secondo me, è un progetto di legge che ha una valenza particolare oggi, perché nel 2023 ricorreranno gli ottant'anni da quello che fu l'inizio di una grande tragedia italiana, che ha colpito territori come la Venezia Giulia, l'Istria, la Dalmazia, territori che furono per secoli della Repubblica Serenissima di Venezia, alla quale, ovviamente, siamo noi tutti molto legati, ma soprattutto colpirono molti, moltissimi, migliaia di italiani.
La prima fase della tragedia delle foibe iniziò dopo l'8 settembre del 1943, dopo l'armistizio, quindi dopo il crollo dell'Esercito italiano, con la prima ondata di infoibamenti di persone che si erano macchiate magari di collaborazionismo o semplicemente che avevano in tasca la tessera del partito oppure, come abbiamo visto, di persone come Norma Cossetto, barbaramente martorizzata e buttata in una foiba da viva sempre nel settembre del 1943. Ricordo Norma Cossetto, medaglia d'oro della Repubblica italiana.
La seconda fase iniziò nel 1944 con il ritiro delle truppe naziste dalla ex Jugoslavia e andò avanti fino al 1954. Stiamo parlando di un primo periodo durante la guerra, verso la fine della guerra, ma soprattutto di un periodo di pace in cui il conflitto era terminato.
Voglio ricordare i numeri tragici di questa tragedia italiana. Si legge nei libri di storia, con documenti, che gli infoibati furono 7.000, 7.000 persone, e gli esuli 350.000, esuli che persero tutto quello che avevano. Dovevano abbandonare le loro abitazioni nel giro di poche ore, portarsi via il minimo indispensabile e lasciare tutte le loro proprietà, tutti i loro conti in banca, tutto quanto, che andò a finire, poi, in quella che fu la Jugoslavia.
Tutti i loro beni vennero usati dallo Stato italiano per ripagare i danni di guerra nei confronti della Jugoslavia e non vennero mai rimborsati di questi beni.
Nel 2004, con la legge n. 92, finalmente, il Governo italiano, quindi lo Stato italiano riconobbe, con l'istituzione del Giorno del ricordo, il 10 febbraio, quella che fu una tragedia per decenni nascosta, della quale non si poteva parlare, della quale non parlarono i libri di scuola. Molti di noi penso si ricorderanno che nei testi le foibe non venivano nemmeno citate. Il dramma del confine orientale non venne mai citato. Adesso, per fortuna, si sta iniziando, da qualche anno, a parlarne. Però, se da un lato abbiamo uno Stato che riconosce addirittura con un giorno dedicato, il Giorno del ricordo, il 10 febbraio, questa immane tragedia italiana, dall'altra parte abbiamo il responsabile che architettò, con scientifica precisione, la pulizia etnica nei confronti degli italiani, quindi quello che io definisco un criminale, quindi Josip Broz Tito, che venne decorato con la massima onorificenza dello Stato italiano, nel 1969. Ebbe il più alto riconoscimento conferibile in Italia: cavaliere di gran croce decorato di gran cordone. Questo avvenne nel 1969 ad opera del presidente Saragat, nel momento in cui vennero chiusi degli accordi commerciali con la Jugoslavia di Tito, nel momento in cui Tito era il capo del Governo di uno Stato non allineato, come veniva definito, uno Stato cuscinetto in mezzo alla cortina di ferro, quindi la realpolitik consigliò al nostro Presidente della Repubblica di conferire questo riconoscimento.
Erano anni in cui si iniziavano a conoscere già quelli che erano stati i crimini contro l'umanità perpetrati da Tito, però era preferibile non parlarne, come successe ancora per qualche decennio. Ricordiamo che Tito architettò, come dicevo prima, in maniera scientifica, quella che fu una pulizia etnica. Ci ricordiamo i 40 giorni di Trieste, la corsa per andare a occupare Trieste prima dell'arrivo degli alleati. Fu una pulizia etnica indirizzata a rimuovere tutte quelle che potevano essere le resistenze della comunità italiana – ricordiamoci che Trieste era ed è una città italiana – tutte quelle resistenze dal punto di vista di intellettuali, di preti, pensatori, libere persone che potevano pensarla diversamente, partigiani socialisti, democristiani, gente che era all'interno del Comitato di liberazione nazionale.
Tutte queste persone vennero infoibate, vennero prelevate, fatte scomparire chissà dove perché potevano essere una resistenza nei confronti di un progetto, cioè il fatto di annettere Trieste, la Venezia Giulia – il vero progetto era quello di arrivare fino al Tagliamento –, annettere tutti questi territori alla Jugoslavia, ripulendoli dalla etnia italiana, dagli italiani, italiani che vivevano in alcune di queste terre da secoli.
Ci troviamo di fronte a un paradosso. Da un lato abbiamo il Giorno del ricordo, abbiamo un Governo, uno Stato che riconosce la tragedia delle foibe; dall'altro abbiamo che il responsabile, il criminale che architettò questa tragedia ha il più alto riconoscimento della Repubblica italiana. Non può essere revocato, questo riconoscimento, perché la legge, quella che oggi chiedo di emendare con un progetto di legge statale, non prevede che possa essere revocato questo titolo a delle persone decedute, perché non si possono difendere.
Dal punto di vista del diritto non fa una piega, dal punto di vista storico, io credo che questa sia un'aberrazione che va corretta nei confronti di nostri fratelli italiani e anche di origine veneta, che persero tutto e finirono all'interno delle cavità carsiche.
Credo, al di là della nostra appartenenza politica, o partitica, sia una questione di giustizia. Ricordiamoci che Tito adoperò questi metodi di pulizia etnica non solo nei confronti degli italiani, ma nei confronti anche dei suoi stessi concittadini. Qualche mese fa sono stati riesumati 3.200 resti da una foiba in Slovenia – Kocevski Rog, andate a vedere – all'interno della quale finì magari qualche italiano, ma la maggior parte erano sloveni e croati. Se andate a vedere la storia dell'Isola Calva, c'erano dei campi di concentramento non molto dissimili da quelli dei nazisti, dove la gente veniva fatta morire di fame, dove morirono molti italiani di fame, ma non solo italiani.
La pulizia etnica e i crimini contro l'umanità sono stati portati avanti in maniera indiscriminata. Io credo che sia una vergogna per il nostro Stato che un criminale di questo genere abbia un riconoscimento da parte della nostra Repubblica.
Metto le mani avanti. Questo non vuole assolutamente minimizzare quelli che furono i crimini portati avanti da alcuni generali italiani durante la Seconda guerra mondiale, lungi da me. Però, quello che chiedo oggi deve essere un riconoscimento nei confronti di quegli esuli che sono ancora in vita oggi, che da anni lottano per far riconoscere, dal punto di vista storico, la loro tragedia. Ce ne sono ancora pochi in vita. Credo sia arrivato il momento che lo Stato riconosca loro un minimo di riconoscimento, anche in maniera simbolica, per quello che hanno passato e per quello che hanno perso.
In Italia, poi, rimangono anche una decina di Comuni che hanno ancora strade e piazze intitolate a Tito. Ecco, credo che, con quello che ho appena detto riguardo l'onorificenza, sia anche giusto che queste strade vengano reintitolate a persone più meritorie. Quindi, una parte di questa proposta di legge tratta anche il tema di impedire che ci siano strade intitolate a dei criminali di guerra come lui.
Andando a concludere, oggi spero che, come accadde su una mozione molto simile nella scorsa legislatura, si arrivi a lasciare da parte qualsiasi appartenenza politica in quest'Aula per arrivare, possibilmente, ad approvare all'unanimità quello che, secondo me, è un progetto di legge che invieremo, se approvato, al Parlamento, dove credo ci siano, con questa nuova legislatura, molte persone sensibili al tema, così che finalmente si possa ovviare a quella che, secondo me, è una grande vergogna del nostro Stato, che andrà sicuramente sistemata proprio per chiedere scusa alle tante persone ancora in vita e anche a chi, purtroppo, non è più in vita e ha vissuto questa tragedia.
Grazie.
PRESIDENTE
Grazie, Capogruppo.
Ha chiesto di intervenire la correlatrice Camani.
Vanessa CAMANI (Partito Democratico Veneto)
Grazie, Presidente.
L'iniziativa del consigliere Villanova, che non è la prima volta, nei contenuti, che approda in quest'Aula, trattandosi di proposta di iniziativa statale, è un tentativo importante che la Regione del Veneto vuole provare a fare per contribuire alla costruzione di una memoria condivisa, che ci aiuti anche a ricostruire le relazioni e la comunità nella quale viviamo.
Se è vero che il dramma delle foibe ha riguardato tutti gli italiani, ha riguardato principalmente questa Regione. Noi siamo coinvolti in prima persona nella responsabilità, anche attraverso la ricostruzione storica, di contribuire al rafforzamento del senso di comunità della nostra Regione e dei nostri territori.
L'idea di ragionare insieme sul tema della memoria ci ricorda come ciò che serve non sia cancellare il ricordo o il racconto di ciò che è avvenuto, ma imparare a leggere insieme i fatti e a costruire una lettura che sia il più possibile condivisa, che è la finalità che hanno avuto i legislatori nazionali quando hanno istituito prima la Giornata della Memoria e poi il Giorno del Ricordo, cioè due momenti in cui siamo chiamati a ripercorrere la storia di questo Paese, la storia dell'Europa, la storia del mondo, per trarne degli insegnamenti che possano essere utili anche al giorno d'oggi.
È, ad esempio, una buona notizia, che vale la pena citare, l'inaugurazione, avvenuta proprio pochi giorni fa, del cosiddetto "Binario 21", cioè del mausoleo aperto per volontà della senatrice Segre, che non cancella ciò che c'era lì e ciò che avveniva lì, ma vuole, appunto, utilizzare i luoghi come momento, come opportunità, come occasione per costruire la memoria e ricordare che oggi siamo quello che siamo perché anche questo Paese è il risultato di un processo storico che ha sconfitto le dittature e ha visto vincere i valori dell'antifascismo, della libertà e della democrazia. E noi da lì dobbiamo ripartire, a quei valori dobbiamo rimanere ancorati, perché se è vero che il processo storico è un cammino incessante, nel senso che anche oggi siamo immersi in alcuni fatti che sicuramente tra qualche anno verranno giudicati dalla storia in maniera probabilmente molto più severa di quella che stiamo facendo noi adesso, dicevo, se è vero che la storia è un processo in corso e se è vero che la guerra è guerra, quindi coinvolge necessariamente elementi di violenza, è anche vero che c'è un confine oltre il quale nessuno, neanche durante il conflitto bellico, può permettersi di andare.
Ecco perché è stata istituita la Corte penale internazionale, che negli anni ha contribuito, appunto, a costruire una lettura storica condivisa dei fatti che stanno avvenendo e che oggi contribuisce a costruire quel sistema valoriale su cui si fonda e si deve fondare la comunità internazionale e che deve necessariamente esprimere dei giudizi. Per esempio, non è un caso che l'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i diritti umani abbia fatto avviare un'indagine contro il presidente Putin, perché anche ciò che sta avvenendo oggi, nella contemporaneità in cui viviamo, sembra profilarsi come un crimine di guerra e come un crimine contro l'umanità.
Per queste ragioni credo che sia importante fare quello che è nelle nostre possibilità per storicizzare ciò che è avvenuto in questo Paese e costruire una memoria condivisa. Del resto, è vero che i nomi delle strade, i nomi dei luoghi, i nomi dei monumenti non sono soltanto luoghi, non sono soltanto l'indirizzo di casa che scriviamo sulla carta d'identità, ma rappresentano spazi pubblici e raccontano non soltanto la storia da cui veniamo, ma anche la modalità di comunità che vogliamo costruire per il futuro. Dunque, penso sia importante dare questo segnale, che è in coerenza con le celebrazioni del Giorno del Ricordo e della Giornata della Memoria, per affermare un principio fondamentale, e cioè che la storia non si riscrive, che la storia si giudica e che dalla storia dobbiamo trarre degli insegnamenti.
Non possiamo, quindi, che appoggiare l'iniziativa di costruire le condizioni per cui, anche attraverso i nomi dei luoghi pubblici, si rafforzi la memoria condivisa della storia del nostro Paese a monito perché quelle cose non si possano e non si debbano ripetere.
Sulla parte del progetto di legge statale, che prova a risolvere l'assurdità di una disciplina che non consente di fare ciò che sarebbe doveroso fare, siamo pienamente d'accordo e speriamo che possa essere adottata fin da subito, anche perché esistono già dei progetti di legge e dei disegni di legge già depositati sia alla Camera che al Senato. Quindi, la speranza è che questo contributo che la Regione del Veneto vuole provare a far arrivare a Roma sia anche concretamente raccolto dai Parlamentari anche del nostro territorio.
Ho presentato alcuni emendamenti, rispetto ai quali poi mi riservo la discussione al momento debito. Credo che noi dovremmo essere sempre pronti ad assumerci la responsabilità di ammettere gli errori che facciamo, quando li facciamo, e di rafforzare tutti i valori condivisi, perché la nostra Regione in particolare ha bisogno di ripristinare una memoria condivisa, una memoria che sia giusta, una memoria che ci consenta di costruire condizioni migliori per il futuro.
Grazie.
PRESIDENTE
Grazie.
Comunico intanto che sono stati depositati tre emendamenti dalla consigliera Camani, contrassegnati con i numeri 4, 5 e 6. Do dieci minuti per eventuali subemendamenti.
Ci sono altri interventi? Capogruppo Pan, prego.
Giuseppe PAN (Liga Veneta per Salvini Premier)
Grazie.
Poiché non ho visto altri colleghi intervenire, vorrei innanzitutto ringraziare il collega Villanova per aver posto questo tema, un tema molto sentito e importante, anche se, come ricordato da più di qualcuno, a volte nascosto o cancellato nei libri di storia.
Proprio in questi giorni, se passate per Cittadella, dove abito io e dove ospitiamo una comunità di esuli istriano-dalmati, che è molto attiva e che si dà fare in tante occasioni, soprattutto nel giorno del 10 febbraio, quando ricorre il Giorno del Ricordo, potrete vedere che abbiamo inaugurato una mostra intitolata "Il gulag jugoslavo di Goli Otok", l'isola degli orrori. Cos'era questa isola degli orrori? Era un lager fatto da Tito, un lager tipico, come quelli che abbiamo visto anche da altre parti, luoghi purtroppo di brutta memoria, come quello di Auschwitz, Birkenau eccetera, in cui metteva tutti gli oppositori politici, non solo gli italiani e i veneti che non sono voluti o non sono potuti fuggire in quei giorni, ma anche gli jugoslavi, a volte anche persone del suo stesso partito, oltre ai fascisti, come li considerava lui, agli anticomunisti e ai comunisti dissidenti. Questa mostra, dunque, rappresenta come questo personaggio, tipicamente dittatore della sua epoca, usasse gli stessi strumenti che la comunità internazionale ha condannato per quanto riguarda altri tipi di persecuzione, come la Shoà, che abbiamo ricordato a fine gennaio.
Sicuramente si ricordano queste terre, che sono legate fin dall'anno Mille alla nostra storia veneta, dal doge Pietro II Orseolo, che per primo dette l'ordine di creare la cosiddetta "Terra". C'era già il mare, ma lui volle creare anche il territorio di terra. Quindi, la nostra Repubblica, la Repubblica di Venezia, su questi territori costruì fortificazioni, città, nell'Istria, nella Dalmazia, da Trieste a Koper (Capodistria), per arrivare a Pirano. Se andate a Pirano e guardate la chiesa con l'annesso campanile, è la fotocopia del campanile di San Marco, che abbiamo a poche decine di metri. Ma come non ricordare Zara e Spalato, più naturalmente tante altre città, che sono parte della nostra storia, o come non ricordare anche alcune città e fortificazioni dell'Albania. Questo perché la Repubblica di Venezia si espandeva costruendo fortificazioni e portando la propria cultura in questi territori. Non dobbiamo dimenticarci che queste popolazioni, che erano venete, tant'è che in alcune isole della Dalmazia ancora si parla veneto, sono state i difensori della cultura cattolica europea durante l'invasione turco-ottomana. Infatti, chi ha fermato questa invasione – lo sappiamo e lo leggiamo in alcuni testi – sono stati proprio loro, sacrificandosi per quell'Europa che adesso noi conosciamo e in cui noi viviamo. Come non ricordare la Battaglia di Lepanto nel 1571 o come non ricordare i tanti sacrifici fatti da queste popolazioni a Candia, a Creta o a Cipro. Questi giuliano-dalmati (come vengono definiti) sono una popolazione che viveva nella stessa cultura, nello stesso modo di pensare, nello stesso modo di vivere di noi veneti da quest'altra parte dell'Adriatico.
Ma non è stato solo questo, che era un classico, era tipico dei dittatori comunisti, quello di scambiare le popolazioni, perché lo faceva anche Stalin in Russia: prendeva le popolazioni della Mongolia, le trasferiva ai confini con la Polonia e le popolazioni della Polonia li trasferiva in Mongolia. La stessa cosa ha fatto Tito: i macedoni li ha portati in Istria e gli italiani li ha fatti sparire nei campi di concentramento, nei lager, o li ha fatti esulare. Ma alcuni sono rimasti lì. In effetti, questi nostri concittadini che sono ancora lì e che parlano ancora italiano, che sono associati in tante associazioni che difendono ancora la lingua veneta e italiana in quei luoghi, noi li dobbiamo ancora ringraziare, perché sono coloro che hanno resistito a tutto questo e che stanno portando avanti all'interno dei propri territori, la Slovenia e la Croazia, Paesi che ormai fanno parte dell'Europa, la nostra cultura e la nostra identità. D'altronde, quella non è stata solo un'epurazione etnica dal punto di vista fisico, nel senso di uccisione di intere famiglie, bambini, uomini e donne, ma è stata anche un'epurazione della storia e della cultura, al fine di cancellare in questi territori la nostra identità culturale e linguistica.
Come non ricordare, ad esempio, oltre alla storia, la figura di Giuseppe Tartini. Chi è padovano come noi sa che questo grande compositore musicale è nato a Pirano. Se andate a Pirano, vedrete che la piazza è intitolata proprio a Giuseppe Tartini, che poi visse a Padova e morì a Padova. Come non ricordare l'architettura, le chiese o i palazzi. Ricordo che quando in tempi passati andavo in Jugoslavia – del resto, ho qualche anno in più di qualcuno qua dentro –, quando varcavo il confine, vedevo in tutte le loro città le nostre città, la nostra storia, palazzi abbandonati, fatiscenti, mal curati. Se andiamo adesso fortunatamente tanti di questi esuli istriano-dalmati sono andati a ricomprarsi le case dei propri nonni o le case da dove sono partiti i propri genitori. Anche questo è un tema. Adesso che la Croazia sta entrando in Europa ed è entrata anche nell'euro c'è ancora questo problema della possibilità per questi esuli di ricomprarsi la casa, se non lo sapete. C'è ancora molto da lavorare nei rapporti tra Stato croato e Stato italiano.
La storia, quindi, non si dimentica, la storia insegna, anzi forse a volte insegna poco vedendo quello che ancora sta succedendo da qualche parte, quindi noi non dobbiamo dimenticare che in questo Paese ci sono vie intitolate non solo a Tito, ma anche a tanti altri dittatori. Adesso non voglio fare polemica, ma se andiamo a Bologna c'è via Stalingrado, ad esempio. Esiste ancora, giusto, compagna Camàni? Càmani, scusi. Adesso, per carità, dobbiamo capire se Stalin è stato un grande... Dai, non si chiama più neanche la città Stalingrado, è Volgograd ...
Giusto per capirci, hanno fatto meno morti ma ci occupiamo più di Mengele, Hitler e altri che di Stalin. Qui adesso potremmo aprire un'altra discussione, ma stiamo parlando di Tito e non voglio parlare di altri.
Assolutamente è una legge che deve essere cambiata. Ci sono città come Parma, dove c'è una via intitolata a Tito – mi risulta – oltre che un'onorificenza che è data dalla Repubblica italiana. Purtroppo, in alcuni decenni in cui c'erano rapporti politici diversi tra i partiti della Prima Repubblica, quindi parliamo degli anni Sessanta, queste cose magari si facevano per vari tipi di interessi.
Adesso mi pare che il mondo sia molto cambiato e quindi, se dobbiamo fare una pulizia etnica, cominciamo da questo: puliamo le città da questi nomi, puliamo le nostre città dai nomi di questi dittatori e diamo la giusta riconoscenza a chi è morto vivo, perché nelle foibe uccidevano il primo con un colpo sulla nuca e gli altri, che erano attaccati con il filo di ferro, li buttavano dentro. Questo succedeva nelle foibe.
Diamo dignità ai nostri morti, ce ne sono ancora tanti sepolti lì sotto e non sappiamo neppure chi sono. Ricordiamoli, e venerdì li ricorderemo. Grazie ancora al collega Villanova. Spero che tutto il Consiglio regionale all'unanimità dia il suo voto a questo PDL. Grazie.
PRESIDENTE
Grazie, Capogruppo.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Favero. Consigliere, prego.
Marzio FAVERO (Liga Veneta per Salvini Premier)
Grazie.
La mia è una riflessione breve. Vi dico la verità, ci ho pensato sopra prima di sottoscrivere la proposta di legge del mio capogruppo Villanova, perché fare i conti con la storia non è mai semplice. Soprattutto, c'è una moda che viene dagli Stati Uniti – e molte mode che arrivano dagli Stati Uniti non mi piacciono affatto – che si chiama "cancel culture", che secondo me di culturale non ha proprio nulla, e che prevede una riscrittura della storia con l'eliminazione di alcuni personaggi perché non sarebbero confacenti ai valori dell'oggi. Ci dimentichiamo che l'umanità si trasforma e che non si può giudicare il passato in modo semplicistico, con gli schemi ideologici che utilizziamo adesso.
Tuttavia, nonostante queste perplessità iniziali, alla fine ho deciso di aderire alla proposta di Villanova per un motivo: perché introduce una scala assoluta e non relativa. Cerco di spiegarmi.
Ho visto negli ultimi anni, soprattutto per quanto riguarda gli eccidi che sono accaduti nell'ex Jugoslavia, che c'è una frangia di estrema destra (che si è espressa anche tramite fumetti, scritti, articoli sui giornali, eccetera) che ha cercato di trasformare una vittima, Norma Cossetto, in un martire – il martire non è una vittima, la parola "martire" significa "testimone" –, come se fosse un'eroina fascista. Rammento che la prima persona che ha voluto ricordare Norma Cossetto fu Concetto Marchesi, Rettore dell'Università di Padova, dove aveva studiato Norma Cossetto, che era comunista.
Qual era e qual è il tentativo che ancora fa questa frangia di estrema destra? Quello di mettere sullo stesso piano comunisti e fascisti. Sì, è vero, i fascisti ne hanno combinate, ma anche dall'altra parte, e questo assolverebbe tutti. Non è così. L'omicidio è un omicidio da qualunque parte venga commesso. Gli errori degli altri non assolvono i tuoi.
Questo vale anche per noi quando riflettiamo sul tema della tragedia degli italiani in Istria e Dalmazia; o, forse, dovremmo dire meglio dei veneti dell'Istria e della Dalmazia, perché quelli non erano mai entrati a far parte dell'Italia. Poi sono arrivati gli italiani, col regime fascista, e non dovremmo dimenticare quale prezzo ha pagato la Jugoslavia per l'invasione italiana, tedesca, ungherese e bulgara. In Jugoslavia nella Seconda guerra mondiale hanno perso 1,5 milioni di persone.
Ricordo le parole di un grande scrittore italiano che, parlando del dramma dei soldati italiani dell'ARMIR, ha detto "ma che pietà potevano avere nei nostri confronti i russi, che hanno perso 20 milioni di soldati?". Questo scrittore era Rigoni Stern. Mi sono trovato con lui a cena una sera e mi ha detto: "c'è quella balla che circola sul fatto che i russi avrebbero scritto un bollettino nel quale si diceva che solo gli Alpini potevano dirsi invitti in terra di Russia. Sono andato a controllare negli archivi e non esiste". "Ma figuriamoci" mi diceva "se con tutti gli uomini che hanno perso anche per colpa nostra dovevano preoccuparsi di noi!".
Allora, di fronte alle tragedie della storia, forse è bene cercare di avere un approccio di grande onestà. E in questo senso dico un approccio che non sia relativo, ma che cerchi di porre un punto fermo su alcune situazioni e che dichiari criminale chi è criminale, non cercando di assolverlo o di ridurne le responsabilità in funzione della parte a cui appartiene, nemmeno se appartiene alla parte della democrazia, perché di crimini ne hanno commessi anche le forze democratiche nella Seconda guerra mondiale.
Vogliamo parlare della tragedia di Dresda? 48 ore incessanti di bombardamento con spezzoni incendiari avevano trasformato l'aria in una specie di aspirapolvere con forze convettive e ascensive che aspiravano coloro che si rifugiavano nei sottoscala e li incenerivano al volo. Guardate che la tragedia di Dresda è paragonabile a Hiroshima!
Allora, veniamo da un secolo di errori, è giusto che si approvi una legge che ci obbliga di nuovo a fare i conti con gli orrori del '900? Io direi purtroppo sì, perché se guardiamo a quanto sta accadendo adesso in Europa ci rendiamo conto che stiamo ripetendo esattamente gli stessi errori. Parliamo di nazionalismi, soffiamo sui venti della guerra, siamo di fronte a una retorica che non distingue le responsabilità, o i buoni o i cattivi, siamo di fronte a un manicheismo che sorprende. Allora, bene che ci sia questa proposta, bene che ci sia la volontà di avere un approccio critico, non ideologico, alle questioni. Ne abbiamo bisogno per salvaguardare quel bene sempre più fragile che chiamiamo democrazia.
La democrazia non è un bene diffuso universalmente. Ci siamo sbagliati, la democrazia non è un bene universale, è un bene universalizzabile, ma non è ancora universalizzato. La maggior parte dell'umanità non vive all'interno di regimi democratici, e i regimi democratici in questo momento sono anche in sofferenza.
Quindi, questa proposta di legge ha un valore morale e politico che merita attenzione. Io spero che tutto il Consiglio la voglia approvare e che il Consiglio del Veneto dia un indirizzo in questo senso anche agli altri Consigli regionali e forse persino al Parlamento, sul fatto che abbiamo bisogno di ritornare ai valori di una cultura critica, perché stiamo abolendo il pensiero critico, e abolire il pensiero critico significa rinunciare alla comprensione e giustificare, anche involontariamente, il male.
PRESIDENTE
Grazie, Consigliere.
Non vedo altri interventi in discussione generale. Quindi, dichiaro chiusa la discussione generale.
Adesso sospendiamo la seduta cinque minuti per l'analisi degli emendamenti. Riprendiamo alle ore 12.10. Grazie.
La Seduta è sospesa alle ore 12.03
La Seduta riprende alle ore 12.11
PRESIDENTE
Riprendiamo i lavori. Grazie.
Ricominciamo dall'articolo 1.
Ci sono degli emendamenti all'articolo 1.
Emendamento
n. A0004 presentato dalla correlatrice Camani, articolo 1, comma 1, modificativo, che prevede:
All'articolo 1 comma 1, sostituire le parole "e crimini contro l'umanità" con le seguenti parole: ", crimini contro l'umanità, crimini di aggressione e, in generale, per gravi violazioni del diritto internazionale umanitario".
Il titolo della legge è conseguentemente modificato.
Vuole illustrarlo? Grazie.
Vanessa CAMANI (Partito Democratico Veneto)
Grazie, Presidente.
Questo è un emendamento finalizzato a circoscrivere in maniera precisa e puntuale le finalità che la legge si propone, nel senso che noi sappiamo che i crimini di guerra e i crimini contro l'umanità sono due fattispecie di reato espressamente previste dalla Corte penale internazionale e sono finalizzati a individuare esplicitamente quei crimini che, nel primo caso, quello dei crimini di guerra, vengono commessi appunto durante l'atto bellico contro esponenti di nazione diversa, e sono giudicati particolarmente efferati e crudeli; mentre i crimini contro l'umanità sono sempre efferati e crudeli, ma non necessariamente compiuti in una fase bellica e non necessariamente compiuti contro persone di una nazionalità diversa.
Recentemente, nel 2010, la Corte penale internazionale ha introdotto un nuovo reato molto rilevante, quindi riconosciuto dagli organismi internazionali, finalizzato a valutare e a condannare tutti coloro che in qualche modo pianificano, preparano, iniziano, eseguono un'azione politica o militare, un atto di aggressione che, per gravità e portata, costituisce una evidente, manifesta violazione della Carta delle Nazioni Unite del 1945. Dunque, una nuova fattispecie di reato molto grave, che è stata introdotta proprio per criminalizzare l'uso della forza armata da parte di uno Stato contro la sovranità, l'integrità territoriale e l'indipendenza politica di un altro Stato. Si tratta, dunque, di un crimine che recentemente è stato riconosciuto come tale dalla Corte penale internazionale, e io credo sia giusto e utile estendere i limiti previsti da questa legge anche a questo tipo di reato.
Con questo emendamento chiedo di estendere i crimini rispetto ai quali si chiede il divieto di intitolare strade, piazze pubbliche e monumenti a personaggi che, oltre che di crimini di guerra e di crimini contro l'umanità, siano stati giudicati colpevoli di crimini di aggressione e comunque, in generale, per ogni grave violazione del diritto internazionale umanitario.
Per tutte queste ragioni chiedo ovviamente l'accoglimento di questa proposta di emendamento.
PRESIDENTE
Grazie, Consigliera.
Mettiamo in votazione, con parere favorevole, l'emendamento
n. A0004.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
L'emendamento n. A0005 è precluso perché assorbito dal primo.
Emendamento
n. A0006, presentato dalla correlatrice Camani, articolo 1, comma 1, modificativo, che prevede:
All'articolo 1 comma 1, dopo l'articolo 4 bis aggiungere il seguente:
Articolo 4 bis 2:
1. È in ogni caso vietata l'intitolazione di strade, piazze e altri luoghi o edifici pubblici a esponenti del partito o dell'ideologia fascista. II divieto di cui al presente articolo si applica in ogni caso in relazione a coloro che hanno ricoperto ruoli dirigenziali nel Partito nazionale fascista o nel Partito fascista repubblicano, ovvero che hanno pubblicamente promosso, partecipato o aderito alla campagna per la difesa della razza che condusse all'approvazione delle cosiddette "leggi razziali" fasciste, ovvero che hanno rivestito cariche politiche, istituzionali o dirigenziali nella Repubblica sociale italiana."
Correlativamente è così modificato l'articolo 4 ter: dopo le parole "che contravvengono al divieto di cui al comma all'articolo 4 bis" sono aggiunte le parole "e 4 bis 2"
Di conseguenza, il titolo della legge è modificato inserendo dopo le parole "onorificenze di Stato," le seguenti parole: "a esponenti del partito o dell'ideologia fascista e".
Collega Camani, se vuole intervenire. Prego, Consigliera.
Vanessa CAMANI (Partito Democratico Veneto)
Grazie, Presidente.
Abbiamo detto quanto questo progetto di legge statale sia fondamentale per costruire una memoria condivisa, un'identità collettiva, per riconoscere in maniera comune cosa è stato giusto e cosa è stato sbagliato nella storia che ha coinvolto direttamente il nostro Paese e anche la nostra Regione.
Condividiamo la necessità di ribadire come gli episodi gravi delle foibe che hanno coinvolto tantissimi italiani siano da condannare, e siano da condannare coloro che hanno ordinato ed eseguito quel martirio.
Allo stesso modo, appartiene alla nostra storia e appartiene al giudizio comune che la storia ha dato la condanna ovviamente del regime fascista e di quanto quel regime abbia significato in termini di morte, di sofferenza, di privazione della libertà dentro lo Stato italiano e non solo.
Per queste ragioni, siccome pensiamo che l'intitolazione dei luoghi pubblici debba essere un processo di costruzione di una memoria condivisa, chiediamo che sia introdotto un medesimo principio non soltanto ovviamente contro i reati e i crimini commessi da Tito, ma anche contro chi, rispetto a quel regime e a quell'ideologia, si è contraddistinto.
Con questo articolo chiediamo quindi di vietare l'intitolazione di strade, piazze e altri luoghi o edifici pubblici ad esponenti del Partito e dell'ideologia fascista, a coloro che hanno aderito e hanno ricoperto incarichi dirigenziali nel Partito nazionale fascista, nel Partito fascista repubblicano e nella Repubblica Sociale Italiana. Una pagina nera della nostra storia, che pensiamo debba essere a fondamento della costruzione della memoria condivisa e crediamo che debba essere chiaramente indicato anche da questa Regione da che parte vogliamo stare della storia.
PRESIDENTE
Grazie, Consigliera.
Vanessa CAMANI (Partito Democratico Veneto)
Scusi, Presidente, mi ero dimenticata – lo dico io a nome dell'Ufficio di Presidenza – che l'emendamento che ho presentato è oggetto di una proposta di modifica che ovviamente accolgo, cioè cancellare dalla parola "ovvero" alle parole "leggi razziali fasciste".
In particolare, cancelliamo la parte: "ovvero che hanno pubblicamente promosso, partecipato o aderito alla campagna per la difesa della razza che condusse all'approvazione delle cosiddette leggi razziali fasciste". Togliamo questa parte, perché giustamente è stato fatto notare come quella fase storica ha visto il coinvolgimento di tante personalità che poi, nel tempo, insieme a molti di noi, hanno rivisto la loro posizione, proprio perché la storia si giudica a posteriori e dunque effettivamente è più giusto circoscrivere l'emendamento al fatto storico certificato.
Grazie.
PRESIDENTE
Grazie, Consigliera.
Mettiamo in votazione l'emendamento
n. A0006, con la modifica appena illustrata dalla correlatrice Camani. Il parere è favorevole.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Mettiamo in votazione l'articolo
1 della proposta di legge statale, come emendato.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Mettiamo in votazione l'articolo
2 della proposta di legge statale.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
ODG n. A0003
Ordine del giorno presentato dalla consigliera Baldin relativo a "JAIR BOLSONARO È RITENUTO RESPONSABILE DI AVER PREPARATO E MESSO IN ATTO IL TENTATO GOLPE DELL'8 GENNAIO ED È RITENUTO RESPONSABILE DI GRAVI VIOLAZIONI DI DIRITTI UMANI. IL VENETO NON SIA INERTE E SI ATTIVI PER LA REVOCA DI VERGOGNOSI E STRIDENTI RICONOSCIMENTI A CRIMINALI IN FUGA". (Progetto di legge statale n. 29) RESPINTO
(N.d.r. – Si riproduce il testo scritto dell'ordine del giorno come presentato)
Il Consiglio regionale del Veneto
Premesso che:
- si apprende da notizia diffusa a mezzo agenzia di stampa che l'ex presidente del Brasile, Jair Messias Bolsonaro, avrebbe attivamente partecipato alla preparazione e all'esecuzione del tentativo di colpo di Stato avvenuto in Brasile lo scorso 8 gennaio;
- l'attuale presidente, Luis Inacio Lula da Silva, riferendosi a Bolsonaro, ha dichiarato "Oggi ne sono consapevole, lo dirò forte e chiaro: questo cittadino ha preparato un colpo di stato."
- in virtù dell'efferatezza delle azioni compiute, Jair Bolsonaro rientra a pieno titolo tra i soggetti ai quali il progetto di legge statale n. 29 vieta siano dedicati luoghi o conferite onorificenze. E in ogni caso, se ciò non bastasse, egli è ritenuto politicamente responsabile di gravi lesioni di diritti umani;
- molti dei ministri e funzionari del suo governo sono già stati arrestati e sembra essere ormai imminente l'ordine d'arresto anche nei confronti di Bolsonaro il quale, infatti, subito dopo il fallimento del golpe si è spostato negli Stati Uniti e starebbe cercando di ottenere la cittadinanza italiana ed evitare l'estradizione in Brasile dal momento che tra i due stati non c'è un trattato a tal proposito;
- in data 25.10.2021, il Comune di Anguillara Veneta ha deliberato di conferire la Cittadinanza Onoraria all'allora Presidente della Repubblica Federale del Brasile Jair Messias Bolsonaro;
Considerato che:
- oggi, nel territorio veneto, un golpista ritenuto altresì responsabile di gravi lesioni dei diritti umani è titolare proprio di una delle onorificenze il cui conferimento si vuole vietare con il progetto di legge n. 29;
- una simile circostanza mina alla base la coerenza del progetto di legge statale n. 29 rendendo necessaria una presa di posizione forte della Giunta regionale;
- in caso contrario il predetto progetto di legge statale si ridurrebbe a mera propaganda politica in occasione del Giorno della Memoria e del tragico episodio delle foibe ma ciò svierebbe la finalità legislativa – e non politica – di un progetto di legge (statale o meno) peraltro comportando significativi costi per il popolo veneto visti i costi correlati al funzionamento del Consiglio Regionale
impegna la Giunta regionale
ad adoperarsi nei confronti del Comune di Anguillara Veneta per far revocare la Cittadinanza onoraria già conferita a Jair Bolsonaro e nei confronti del Governo per evitare che gli sia concessa la cittadinanza italiana.
Consigliera, vuole illustrarlo? Prego, consigliera Baldin.
Dovreste averlo caricato su Concilium.
Erika BALDIN (Movimento 5 Stelle)
Era stato consegnato anche prima.
Questo ordine del giorno intende proseguire sulla linea di questo progetto di legge e fare in modo che la Giunta regionale si adoperi nei confronti del Comune di Anguillara Veneta, che – lo sapete – ha fatto un provvedimento di concessione della cittadinanza onoraria a Jair Bolsonaro, e dall'altra parte impegna la Giunta regionale ad adoperarsi nei confronti del Governo per evitare che gli sia concessa la cittadinanza italiana.
Questo è un rischio concreto, dal momento che, proprio da quello che apprendiamo a mezzo stampa, Bolsonaro è tra quanti possiamo elencare tra le persone che non sono degne di nota ed è ricordato per aver messo in atto un tentato golpe l'8 gennaio scorso e innumerevoli altri delitti.
Con questo ordine del giorno, quindi, si chiede di adoperarsi per queste due questioni, da una parte con il Comune di Anguillara Veneta perché revochi la cittadinanza onoraria a Bolsonaro, dall'altra nei confronti del Governo italiano perché non gli si conceda la cittadinanza italiana e per evitare che questo personaggio venga ospitato nel nostro territorio.
PRESIDENTE
Grazie, Consigliera.
Non ci sono interventi.
Mettiamo in votazione l'ordine del giorno
n. A0003.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio non approva.
Se possiamo fare silenzio, vi ringrazio.
Adesso passiamo agli emendamenti che riguardano il titolo.
Emendamento
n. A0001, proposto dalla consigliera Baldin, Titolo, modificativo, che prevede:
Nel titolo del progetto di legge n. 29, tra le parole "crimini contro l'umanità come" e le parole "Josip Broz Tito" sono aggiunte le seguenti parole: ", Benito Mussolini, Vittorio Emanuele Ferdinando Maria Gennaro di Savoia, Jair Messias Bolsonaro, Vladimir Vladimirovic Putin,".
Consigliera, prego.
Erika BALDIN (Movimento 5 Stelle)
In base alla decisione di approvare gli emendamenti della correlatrice Camani, proprio per venire incontro a tale necessità e per il fatto che tutti i crimini vanno ricordati e tutti i criminali sono uguali (senza ovviamente ricordare le motivazioni, ma solo per ribadire il concetto che i criminali sono criminali), quindi, al di là del merito del progetto di legge in sé, condivido le parole del relatore Villanova...
PRESIDENTE
Mi scuso, Consigliera. Possiamo fare un po' di silenzio? Grazie.
Erika BALDIN (Movimento 5 Stelle)
Ribadisco che condivido in pieno le parole del relatore e della correlatrice. Proprio per venire incontro alla necessità, con un unico provvedimento, di comprendere più criminali di guerra, più persone che si sono macchiate di crimini contro l'umanità o di invasioni, di aggressioni, si chiede di inserire all'interno del titolo del progetto di legge statale anche altri nomi noti. Sicuramente non saranno gli unici, si tratta di una lista certamente lunga, quindi anche l'emendamento che arriva dopo è correlato a questo tentativo, ovvero di non scrivere nessun nome, proprio per ricomprendere tutti quei criminali che la storia ci ha consegnato ad eterna memoria.
Pertanto, all'interno del titolo, dopo "criminali contro l'umanità come Josip Broz Tito", aggiungere anche le parole "Benito Mussolini, Vittorio Emanuele Ferdinando Maria Gennaro di Savoia, Jair Messias Bolsonaro, Vladimir Vladimirovic Putin".
Con estrema serietà, si tratta di ricomprendere...
PRESIDENTE
Possiamo, per favore, fare silenzio? Altrimenti potete anche intervenire. Grazie.
Consigliera, concluda pure. Grazie.
Erika BALDIN (Movimento 5 Stelle)
Si trattava, Consiglieri, di ricomprendere quelli che sono stati comunque etichettati come criminali: tanto per dirne uno, per Benito Mussolini sappiamo tutti il motivo, ma anche gli altri che si sono macchiati di alcuni delitti. Si vuole, con questo progetto di legge, fare un servizio al Paese, quindi ricordare questi crimini e secondo me vanno ricordati tutti e tutti i criminali correlati.
PRESIDENTE
Grazie, Consigliera.
Il consigliere Valdegamberi ha chiesto di intervenire.
Stefano VALDEGAMBERI (Gruppo Misto)
Solo un appunto tecnico: dal punto vista giuridico non si possono dedicare vie a persone che sono tuttora in vita.
PRESIDENTE
Grazie, Consigliere.
Se ci sono altri interventi potete prenotarvi, altrimenti mettiamo in votazione l'emendamento. Grazie.
Metto in votazione l'emendamento
n.
A0001. Il relatore esprime parere negativo.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio non approva.
Emendamento
n.
A0002 presentato dalla consigliera Baldin, Titolo, modificativo, che prevede:
Nel titolo del progetto di legge n. 29, le parole "Josip Broz Tito" sono soppresse.
Lo dà per letto.
Metto in votazione l'emendamento
n.
A0002. Il relatore esprime parere negativo.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio non approva.
Ci sono dichiarazioni di voto?
Capogruppo Soranzo, prego.
Enoch SORANZO (Fratelli d'Italia - Giorgia Meloni)
Buongiorno a tutti. Grazie e ancora buongiorno a tutti i colleghi.
Noi abbiamo volutamente non partecipato ad alcuni interventi prima d'ora perché non volevamo assolutamente che qualcuno volesse fare speculazione su pagine di questo Consiglio regionale, che ha già visto anche recentemente il tentativo di fare speculazione su temi che invece noi riteniamo molto importanti e assolutamente degni di rispetto, di grande responsabilità e di grande attenzione dalle Istituzioni.
Io voglio ringraziare innanzitutto il relatore per questa proposta di legge e tutti i colleghi che hanno lavorato nelle Commissioni, perché la riteniamo per alcuni aspetti ben redatta, molto equilibrata, soprattutto dal punto di vista di quella proposta di modificare la legge del 1927 sulla toponomastica ma solo nei casi di condanna giudiziale.
Questo noi crediamo che sia un aspetto molto importante, perché è un bene ed è importante che ci sia questa precisazione, perché questo, secondo noi, evita ad ogni mutare dell'opinione pubblica o dell'opinione storica di rimuovere. Voglio ricondurmi quindi a quello che recitava il collega Favero prima, a quel fenomeno di "cancel culture" che molto spesso abbiamo visto in passato avvenire, e questo è un riferimento che lascio in sospeso perché tutti noi capiamo cosa vogliamo dire.
Questo limita fortemente i casi. Sì, collega Camani, è avvenuto molto spesso in passato che sia stata fatta questa cancellazione della storia anche di questa Regione, con simboli importanti anche di quelle che erano le municipalità della storia del popolo di questa Regione e non entro nel merito, perché porto via il lavoro a qualcuno che della Repubblica Serenissima ne sa qualcosa molto di più (vede che il collega Pan ha capito). Questa proposta è invece molto seria in questo senso.
Altro invece ci preoccupa, ma confidiamo nella bontà del giudizio dei Comuni, delle municipalità, dei Sindaci, nel giudicare poi eventualmente situazioni e situazioni. Il 10 febbraio è il Giorno del Ricordo: per noi è una data importante perché è stato istituito il Giorno del Ricordo che ha un padre, che oggi è il senatore Menia, che iniziò la sua battaglia nel 1991. Perché lo cito? Lo cito perché, nel sentire alcuni interventi di alcuni colleghi, il senatore Menia... Come si può vedere dalla discussione delle varie proposte che poi trovarono l'approvazione, la storia recita che non tutti all'interno del Parlamento votarono a favore di questa legge per l'istituzione di questo Giorno del Ricordo, che possa fare quel lavoro che noi crediamo si debba fare proprio per raggiungere quello che qualcuno chiede: pace con la storia o, di fatto, scrivere una pagina nuova da consegnare ai nostri figli. Purtroppo anche in quel momento ci furono dei Gruppi parlamentari appartenenti a forze politiche che non hanno votato e questa è una contraddizione rispetto a quello che oggi si propone, perché chi oggi, i nostri figli o chiunque, frequentando i nostri territori, dovesse trovare piazze o vie intitolate a persone che hanno avuto una condanna giudiziale o riconosciuti come uomini che hanno davvero contraddistinto l'umanità, il presente e anche il futuro, perché hanno contraddistinto anche la prosecuzione della loro vita e delle loro famiglie nel tempo, sicuramente lo troverebbe incomprensibile.
Crediamo che vie e piazze dovrebbero sempre essere intitolate a persone di acclarata e specchiata moralità, e credo che sia assolutamente il caso di porre all'attenzione. Anche se tecnicamente e giuridicamente oggi non è possibile, ma il popolo è sovrano e il Parlamento è espressione del popolo, noi crediamo che un progetto di legge dove si invita a modificare una normativa che possa superare questo controsenso sia oggi non solo opportuno, ma sia soprattutto giusto.
Il voto, ovviamente, è a favore. Grazie.
PRESIDENTE
Consigliera Camani, prego.
Vanessa CAMANI (Partito Democratico Veneto)
Grazie, Presidente.
Purtroppo questa è una proposta di legge statale, quindi noi possiamo solo, attraverso di essa, trasferire un'intenzione, un intendimento al Parlamento nazionale, però credo che questa sia una legge importante dal punto di vista politico, attraverso la quale il Consiglio regionale del Veneto ha dimostrato la disponibilità e la maturità di voler condividere una memoria collettiva e un giudizio collettivo della storia attorno a dei fenomeni gravissimi, dei crimini compiuti da persone che hanno coinvolto direttamente la storia e la vita di tante cittadine e tanti cittadini di questa Regione. E non è un'operazione di cancellazione della cultura, contro la quale giustamente ci richiamava il consigliere Favero. Noi non chiediamo di cancellare ciò che la storia ha costruito in questo territorio e in questo Paese, ma di mettere il Paese nelle condizioni per cui, attraverso quel racconto della storia, ci ritroviamo insieme in un giudizio comune e in una memoria collettiva.
C'è una nota stonata nella maturità e nell'intelligenza che questo Consiglio regionale sta dimostrando ed è l'oggetto della speculazione, non la causa della speculazione. Il fatto cioè che tutto il Gruppo regionale di Fratelli d'Italia abbia deciso di non votare l'emendamento che estendeva il divieto di intitolazione di strade, vie e piazze a esponenti collegati al regime fascista non è una speculazione, è una gravissima ambiguità impersonificata dal consigliere Formaggio che ha votato contro, dal consigliere Pavanetto e dal consigliere Soranzo che si sono astenuti, e dal consigliere Polato e dal consigliere Razzolini che, pur essendo in Aula, non hanno partecipato al voto.
Il dato politico attorno a cui questo Consiglio regionale, la Regione e il Paese dovrebbe porsi un interrogativo è perché i Consiglieri regionali di Fratelli d'Italia, tutti e cinque, non sono d'accordo nel vietare l'intitolazione di strade, vie e piazze a esponenti del Partito fascista nazionale, Partito fascista repubblicano ed esponenti della Repubblica sociale di Salò.
Questa ambiguità che ritroviamo troppo spesso anche nelle parole dell'assessore Donazzan, sempre di Fratelli d'Italia, rispetto al giudizio della storia, in riferimento al ventennio fascista che ha prodotto morte, privazione di libertà e di democrazia in questo Paese, è una macchia nera sulla dignità di questo Consiglio regionale e di questa Regione. Accadrà questa volta che andremo a vedere nella storia i Gruppi che non hanno votato, che non hanno avuto il coraggio di prendere le distanze da quel regime e allora sì lì il giudizio sarà inappellabile, perché non siamo più nel 1920 in cui non sappiamo cosa significhi il regime fascista. Non aver detto con chiarezza da che parte della storia si sta ancora una volta da parte di Fratelli d'Italia è un'ambiguità che offende tutta la Regione e tutti gli italiani.
Ovviamente, in riferimento alle intenzioni e alle previsioni di questo progetto di legge, per il quale ringraziamo nuovamente il collega Villanova, esprimiamo voto favorevole del Gruppo del Partito Democratico.
Enoch SORANZO (Fratelli d'Italia - Giorgia Meloni)
Presidente, per fatto personale. Grazie.
PRESIDENTE
Capogruppo Soranzo, prego. Però mi esprima il fatto personale, cortesemente.
Enoch SORANZO (Fratelli d'Italia - Giorgia Meloni)
Sì, non si preoccupi.
Io credo che il tentativo del Gruppo di Fratelli d'Italia sia andato a segno. Ancora una volta il Partito Democratico... Credo che tu debba lasciare esprimere prima di giudicare. Questo è un modo di procedere da parte del Partito Democratico, e della consigliera Camani in particolare, che vuole fare il processo alle intenzioni...
PRESIDENTE
Consigliere, però non è fatto personale.
Enoch SORANZO (Fratelli d'Italia - Giorgia Meloni)
Arrivo al fatto personale.
PRESIDENTE
Se me lo esprime, altrimenti sono costretta...
Enoch SORANZO (Fratelli d'Italia - Giorgia Meloni)
Scusi, Presidente, ha fatto nomi e cognomi dei Consiglieri sulla votazione di un emendamento, e la lascio così a chi può giudicare e alla stampa, perché il giudizio non deve essere sull'emendamento, cara collega Camani. Noi siamo dalla parte di chi soffre, dalla parte di superare la storia, e sul fascismo abbiamo già detto quello che pensiamo.
C'è un dato che lei sta dimenticando, e sa qual è? Che lei dovrà chiedere scusa fra tre minuti quando andremo in votazione generale. Se questo Gruppo voterà a favore della legge, vorrà dire che ha votato anche quell'emendamento che è stato approvato, perché sarà una proposta di legge che diventerà legge, così come emendata...
PRESIDENTE
Non è fatto personale, è fatto politico...
Enoch SORANZO (Fratelli d'Italia - Giorgia Meloni)
E lei dovrà chiedere scusa a questo Gruppo, a tutti i veneti e a tutti gli italiani.
PRESIDENTE
Capogruppo Villanova, prego.
Alberto VILLANOVA (Zaia Presidente)
Grazie, Presidente.
Mi dispiace che questo progetto di legge finisca in questi termini la discussione in Aula. Se restiamo su quelli che sono il tema e l'oggetto di questo progetto di legge statale, io credo che sia già abbastanza. Stiamo parlando di una grave ferita che è stata portata avanti nei confronti di tanti fratelli italiani, di origine anche veneta, che per troppi anni hanno sofferto, che grazie ad una legge come questa, se venisse approvata dal nostro Parlamento, potrebbe finalmente vedere troppi anni di oblio cancellati.
Credo che spogliare quello che è stato il dibattito di oggi sul tema, com'è successo alla fine, da ogni appartenenza politica e partitica, sia la cosa migliore. Qui parla la storia, parla la sofferenza e la tragedia di tanti italiani.
Io quindi ringrazio tutti i Gruppi che hanno partecipato e che voteranno a favore di questa proposta di legge statale, con l'auspicio che il nostro Parlamento possa prenderla in mano e approvarla prima che sia troppo tardi.
Grazie.
PRESIDENTE
Grazie, Capogruppo.
Consigliere Lorenzoni, prego.
Arturo LORENZONI (Gruppo Misto)
Grazie, Presidente.
Esprimo la mia intenzione di votare a favore di questo progetto di legge ed esprimo la mia gratitudine al collega Villanova, che si è fatto promotore, e anche alla collega Camani, che ha sottolineato altri aspetti che, secondo me, a corollario, sono utili.
Mi preme, però, sottolineare la reazione scomposta del collega Soranzo. L'enfasi che ha messo la vedo assolutamente in contraddizione con quello spirito di riconciliazione, di visione condivisa che ha auspicato il collega Villanova, visione condivisa che mi sento di sottolineare.
Qui noi dobbiamo identificare ed espellere dalla toponomastica, dalla nostra storia tutti coloro che hanno fatto del male ad altri. Questo è un aspetto importante. Senza andare a vedere le appartenenze. La reazione che c'è stata mi sembra assolutamente incapace di condividere questa visione al di fuori delle appartenenze politiche. Questo qui, secondo me, è un vulnus che resta, indipendentemente dal voto di ciascuno.
Mi auguro, quindi, che nel tempo questa capacità di vedere al di là delle parti politiche riesca a farsi strada in questo Consiglio, ma soprattutto a livello nazionale. Anch'io auspico che venga presa in mano questa sollecitazione a livello nazionale e che possa portare a qualcosa. Però, veramente, resta il rammarico di non vedere questa capacità di condividere, di guardare con lucidità a ciò che è accaduto.
Il percorso è ancora lungo, però mi auguro che la strada sia quella giusta.
PRESIDENTE
Grazie.
Capogruppo Ostanel, prego.
Elena OSTANEL (Il Veneto che Vogliamo)
Grazie, Presidente.
Non volevo intervenire, l'avevo già detto al capogruppo Villanova, perché speravo che in qualche modo su una discussione di questo tipo si potesse andare lisci, tra l'altro con gli emendamenti che avevamo proposto, che aveva proposto la consigliera Camani, che ringrazio, e anche uno su cui ho votato a favore, proposto dalla collega Baldin, per togliere nel titolo il nome specifico della persona citata in questo PDLS, e accogliere la proposta della collega Camani, che metteva anche nel titolo, di conseguenza, il fatto di dire che noi vogliamo intervenire su tutte quelle persone che hanno commesso gravi crimini contro l'umanità, d'odio. Quindi, non fare riferimento a persone dicendo nomi e cognomi. Perché? Credo che dovremmo fare un lavoro davvero... Non voglio intervenire con toni come quelli che ho sentito dal capogruppo Soranzo. Ho di fronte a me delle persone che in quest'Aula, per scelta, perché non credo che il dito sul bottone rosso o sull'astenuto sia stato premuto a caso, hanno deciso di dare un segnale politico chiaro. L'ha già detto meglio di me la collega Camani, quindi non starò a ribadire la cosa.
Vista questa cosa, mi chiedo davvero... Davvero ero qui ad ascoltare tutto quello che stava succedendo per capire se saremmo arrivati alla fine con un lavoro fatto bene. Ringrazio i due Capigruppo per aver proposto questo progetto di legge, perché ci ha permesso per una volta di avere dei toni e dire "okay, riusciamo, qui, a fare un passo di maturità?". Tra l'altro, visti da fuori sembreremmo anche un po' retrò nel ridire e ribadire cose che io do per scontate. Evidentemente, invece, serve ribadirle. Aveva ragione lei, quindi, Capogruppo.
Vedere che pezzi della maggioranza ragionano così, intervengono così, votano così... Mi mette davvero in difficoltà oggi ‒ lo dico a lei come se stessimo parlando al bar ‒ votare una cosa avendo di fronte persone che a questa cosa hanno voluto votare contro. La differenza, evidentemente, tra lei e qualcuno della sua maggioranza esiste, perché io l'ho vista in quel voto, rosso e giallo.
Io sto qui seduta e vi ascolto. Il PDLS andrà. Spero che la vostra maggioranza in Parlamento faccia un lavoro serio. Dubito, perché la Presidente espone le stesse posizioni politiche di chi di fronte a me ha votato contro l'emendamento della collega Camani. Quindi, abbiamo abbastanza chiaro cosa accadrà con questo PDLS.
Sto qui, mi siedo, ascolto e non voterò. Condivido il progetto di legge rimesso a posto dagli emendamenti della collega Camani. Sarò qui in ascolto. Mettere, però, un voto favorevole ‒ verde ‒ accanto al voto di un Capogruppo e di alcuni colleghi che non ritengono che quell'emendamento, per me chiave... Senza l'emendamento della collega Camani probabilmente avrei avuto difficoltà a votarlo. Con quell'emendamento il PDLS aveva, io credo, un equilibrio buono. Vedendo che non c'è il riconoscimento di una cosa così importante, cioè di nominare davvero che chi ha commesso crimini fascisti in questo Paese non debba essere riconosciuto, con il cuore faccio fatica a votarlo.
PRESIDENTE
Mi scuso, consigliere Polato, ma non posso farla intervenire perché non c'è nessun fatto personale. Siamo in dichiarazione di voto ed è già intervenuto il capogruppo Soranzo. In dichiarazione di voto, per Regolamento, interviene una persona per Gruppo. Mi dispiace. A meno che non sia in dissenso rispetto al suo Capogruppo, ma non credo che lo sia. Grazie.
Passiamo alla votazione della proposta di legge statale da trasmettere al Parlamento Nazionale, ai sensi dell'articolo 121 della Costituzione, di iniziativa dei consiglieri Alberto Villanova, Roberto Ciambetti, Silvia Maino, Gabriele Michieletto, Silvia Rizzotto, Alessandra Sponda, Luciano Sandonà, Fabiano Barbisan.
Stiamo votando una cosa seria, proposta da tutti i Capigruppo. Per cortesia, evitiamo polemiche. Vi ringrazio.
Enoch SORANZO (Fratelli d'Italia - Giorgia Meloni)
Presidente, scusi se intervengo. Poi mi richiami pure e mi faccia pure espellere dall'Aula...
PRESIDENTE
Non può intervenire, sennò sospendo i lavori.
Enoch SORANZO (Fratelli d'Italia - Giorgia Meloni)
Il problema è che, con questo intervento della Camani, da domani...
PRESIDENTE
Non mi interessa cosa dice. Adesso sospendiamo i lavori.
Enoch SORANZO (Fratelli d'Italia - Giorgia Meloni)
... a D'Annunzio, per esempio, non potrà essere intitolata una piazza.
PRESIDENTE
I lavori sono sospesi per cinque minuti. Grazie.
Enoch SORANZO (Fratelli d'Italia - Giorgia Meloni)
Dite ai veneti che stiamo proponendo...
PRESIDENTE
Sospendo cinque minuti. Riprendiamo alle ore 12.55. Mi dispiace.
La Seduta è sospesa alle ore 12.47
La Seduta riprende alle ore 12.49
PRESIDENTE
Riprendiamo i lavori d'Aula.
Credo che i chiarimenti si possano fare fuori da quest'Aula. Consiglieri, grazie.
Io non parlo finché non c'è silenzio. Restiamo qua fino alle 14.
Siccome non è un circo, ma è un'Aula, per cortesia, finisco di leggere, mettiamo in votazione e poi vi chiarite fuori da qui.
Metto in votazione la
PDLS n. 29 "Modifica alla legge 23 giugno 1927, n. 1188 "Toponomastica stradale e monumenti a personaggi contemporanei" ed alla legge 3 marzo 1951, n. 178 "Istituzione dell'ordine 'al merito della Repubblica Italiana' e disciplina del conferimento e dell'uso delle onorificenze", al fine di vietare la dedicazione di strade, piazze pubbliche e monumenti, nonché di consentire la revoca di onorificenze di Stato, a coloro che la storia abbia riconosciuto responsabili di azioni efferate, crimini di guerra e crimini contro l'umanità come Josip Broz Tito".
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Silvia CESTARO (Zaia Presidente)
Presidente, chiedo che venga messo a verbale che non sono riuscita a votare. Il mio voto è favorevole.
PRESIDENTE
Va bene. Mettiamo a verbale che la consigliera Cestaro ha votato a favore.
Sospendiamo l'Aula. Riprendiamo alle ore 14.30.
La Seduta è sospesa alle ore 12.51
La Seduta riprende alle ore 14.42
Assume le Presidenza
Il Vicepresidente Nicola Ignazio FINCO
PRESIDENTE
Colleghi, sono le ore 14.42. Riprendiamo i lavori del Consiglio.
PUNTO
7 |
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MOZIONE PRESENTATA DALLA CONSIGLIERA OSTANEL RELATIVA A "DOTAZIONI SPISAL: LA REGIONE VENETO VALORIZZI ED ACCRESCA LE COMPETENZE DEL PERSONALE, ANCHE CREANDO TEAM DI LAVORO MULTIDISCIPLINARI". (MOZIONE N. 295) APPROVATA (DELIBERAZIONE N. 14/2023)
PRESIDENTE
Siamo al punto n. 7 all'ordine del giorno, mozione n. 295, presentata dalla collega Ostanel.
Prego, collega Ostanel.
Elena OSTANEL (Il Veneto che Vogliamo)
Grazie, Presidente.
Questa è una mozione che ho presentato parecchio tempo fa. Ne abbiamo già discusso in quest'Aula varie volte, anche in sede di bilancio, ma il tema è sempre più urgente perché continuano ad arrivare notizie in questa Regione, come in realtà anche in altre, ma noi ci stiamo occupando, ovviamente, di questa Regione, che le morti sul lavoro continuano a crescere, ad aumentare e noi sappiamo che uno degli antidoti per fare in modo che questo non accada più è investire davvero sui servizi SPISAL.
Ricordiamo che non hanno la missione che non è solo quella di intraprendere delle visite ispettive, ma anche di assistere le aziende e i lavoratori nella prevenzione degli infortuni e delle malattie professionali attraverso un miglioramento generale di tutti quei rischi che possono poi portare ad avere degli incidenti sul lavoro.
Nella mozione cito un lavoro che la Regione del Veneto aveva fatto nel Piano strategico 2021-2023, dove si era deciso di aumentare, con delle assunzioni a tempo indeterminato, circa venticinque operatori, quindi il 10% degli operatori SPISAL che all'epoca erano in servizio, entro il 31 dicembre 2022.
Quello che viene segnalato ed è stato segnalato è che, in realtà, nonostante queste assunzioni, che sono poche, venticinque operatori all'interno di una Regione comunque non sono tanti, in realtà per i pensionamenti degli operatori che erano attivi in quel momento e anche a causa dell'emergenza pandemica che per anni ha tenuto fermo e non al massimo regime il lavoro degli SPISAL, aveva portato comunque a non riuscire a lavorare al regime utile per prevenire tutte le morti sul lavoro di cui ho parlato prima.
Con questa mozione, quindi, a partire da questo contesto, si propone non solo di procedere nel più breve tempo possibile a tutte le assunzioni necessarie per coprire la reale necessità di personale per questo servizio importantissimo sul tema delle morti del lavoro all'interno di questa Regione, ma anche a fare in modo che questo incremento e rinnovamento del personale, come dice il titolo della mozione, sia l'occasione per inserire delle professionalità diverse, con competenze oggi carenti e che permettano un più efficace supporto soprattutto al monitoraggio della complessità del sistema produttivo veneto, quindi di quello che gli SPISAL devono fare e, se hanno personale adeguato per farlo, lo potrebbero fare meglio, oggi non riescono, cioè quello di lavorare davvero nella prevenzione in collaborazione con le aziende della nostra Regione.
Si impegna la Giunta regionale, per terzo, ad avviare un Piano straordinario di formazione del personale in ingresso ed in essere, anche al fine di creare quello che è stato fatto anche in altre Regioni, cioè dei team multidisciplinari che possano effettuare delle visite ispettive a trecentosessanta gradi anche nei contesti aziendali più complessi.
Al di là di questi tre "impegna", che sono decisamente precisi, quindi non solo di investire anche nelle nuove assunzioni, ma anche di farlo con una certa metodologia, il tema io credo sia quello davvero di chiedersi se dobbiamo e se vogliamo, in questa Regione, prendere di petto un tema che è quello delle morti sul lavoro sul quale i dati fanno vedere che non stiamo andando nella direzione giusta.
Ad esempio, i dati di INAIL raccontano un panorama drammatico all'interno della nostra Regione, dove il Veneto, con 135 vittime, è secondo solo alla Lombardia per morti sul lavoro. I luoghi di lavoro diventano, quindi, all'interno di questa Regione, ripeto, secondi per dati rispetto alla Lombardia che sappiamo essere una Regione, tra l'altro, decisamente più grande, con un comparto produttivo diverso dal nostro.
Il 2022 racconta dei dati ancora più chiari: 32,7 casi mortali ogni milione di lavoratori, che è un dato sopra la media nazionale, perché parliamo nella media nazionale di un dato che è più basso di quello della Regione del Veneto.
Tra l'altro, e poi qui chiudo, secondo me i dati raccontano del perché dell'urgenza di questa mozione, nel 2022 le morti sul lavoro, anzi, le malattie professionali e gli infortuni sul lavoro sono aumentate le prime del 13%, gli infortuni del 24,4. Quelli mortali sono stati del 2,7% in più rispetto all'anno precedente. Significa che abbiamo un contesto su cui dobbiamo intervenire al più presto.
PRESIDENTE
Grazie, collega Ostanel.
Ci sono altri che vogliono intervenire sulla mozione? Collega Gerolimetto, la invito a registrarsi attraverso l'applicazione.
Nessuno vuole intervenire.
Ci sono dichiarazioni di voto? Non ci sono dichiarazioni di voto.
Mettiamo in votazione la
mozione n. 295.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Il punto n. 8, mozione n. 259 presentata dai colleghi Venturini e Bozza relativa all'adozione di misure di sostegno a favore dei gestori di servizi educativi e scuole dell'infanzia paritarie per fronteggiare il caro bollette, lo rinviamo perché la collega...
Se vuole presentarla lei, collega Bozza, altrimenti la rinviamo. Va bene.
PUNTI
9 e 22 |
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MOZIONE PRESENTATA DALLE CONSIGLIERE BALDIN, GUARDA E OSTANEL RELATIVA A "CONTRIBUTO D'ACCESSO AL COMUNE DI VENEZIA, MISURA LESIVA PER UNA CITTÀ TRATTATA DAL SINDACO COME UNA UNITÀ PRODUTTIVA, LA REGIONE INTERVENGA". (MOZIONE N. 350) RESPINTA
E
RISOLUZIONE PRESENTATA DAI CONSIGLIERI MICHIELETTO, VIANELLO, BARBISAN, BORON, CAVINATO, CORSI, DOLFIN, MAINO, PAN, RIZZOTTO, SANDONÀ, SPONDA, ZECCHINATO E CECCHETTO RELATIVA A "TICKET DI INGRESSO A VENEZIA, VENETI SEMPRE ESENTATI PER VISITARE LA LORO CAPITALE". (RISOLUZIONE N. 72) APPROVATA (DELIBERAZIONE N. 15/2023)
PRESIDENTE
Ci sono ora due punti che trattano lo stesso argomento, una mozione e una risoluzione, quindi facciamo una discussione unica e due votazioni separate.
Sono la mozione n. 350 presentata dai colleghi Baldin, Guarda e Ostanel e la risoluzione n. 72, presentata dai colleghi Michieletto, Barbisan, Boron ed altri.
Le illustriamo entrambe e poi facciamo due votazioni separate.
Prego, collega Montanariello, sull'ordine dei lavori.
Jonatan MONTANARIELLO (Partito Democratico Veneto)
Sull'ordine dei lavori.
Siccome l'argomento è interessante e molto discusso, vorrei capire le tempistiche degli interventi come sono, se ne facciamo tre insieme (ne ho letti tre). Il tempo che abbiamo per l'intervento è doppio? Come funziona?
PRESIDENTE
Se volete il tempo è anche doppio, perché ovviamente sono due provvedimenti, due documenti, e quindi avete tempo doppio.
Jonatan MONTANARIELLO (Partito Democratico Veneto)
Non è detto che uno lo usi tutto. È per capire.
PRESIDENTE
È chiaro, però solitamente si fa una discussione unica per non ripetersi, perché l'argomento è lo stesso.
Jonatan MONTANARIELLO (Partito Democratico Veneto)
Certo, certo.
Presidente, ho preferito chiedere prima per evitare conflittualità dopo.
PRESIDENTE
Nel caso lei volesse...
Jonatan MONTANARIELLO (Partito Democratico Veneto)
Presidente, mi adeguo ai tempi dell'Aula. Riconoscendo la sua figura, preferisco chiedere prima. Grazie.
PRESIDENTE
Prego.
Collega Baldin, se vuole illustrare il provvedimento. Prego.
Erika BALDIN (Movimento 5 Stelle)
Grazie, Presidente.
Preannuncio che ho un emendamento alla mia mozione perché nel tempo si sono modificate un po' le condizioni, ma la sostanza e il contenuto sono i medesimi. Sono a depositare anche l'emendamento.
Vorrei presentare brevemente questa mozione. Spero ci sia la volontà di approvarla all'unanimità, visto che comunque ci sono stati anche altri colleghi Consiglieri che hanno presentato analoghe mozioni.
Questa praticamente chiede alla Regione di attivarsi presso il Comune di Venezia anche mediante una consultazione popolare, al fine di stimolare una discussione partecipata sull'ipotesi di prossima introduzione del contributo d'accesso al Comune di Venezia, affinché si tenga conto delle esigenze di tutti i portatori di interesse, tra cui i cittadini veneziani e veneti, l'associazionismo sociale e le associazioni di categoria.
Questo perché credo sia indispensabile, dal momento che si è annunciata l'ipotesi di una nuova tassa, di un ticket d'accesso alla città di Venezia da parte della Giunta Brugnaro... A quanto pare, ci sono già stati anche dei passi indietro, si dice che verrà affrontato l'argomento nei prossimi mesi, anche il prossimo anno, però attualmente c'è un regolamento votato, e sembrerebbe che si tratti di una tassa che va a colpire tutti, con alcune esenzioni.
La cosa che più salta all'occhio è la questione dell'accesso che riguarda motivi esclusivamente commerciali, perché in quel caso non sono previste deroghe (chi deve acquistare beni o servizi presso la città di Venezia avrà comunque l'obbligo di pagare questo tributo), oppure per motivi e fini culturali, quindi accesso a mostre e musei. Siamo una città che ospita mostre di carattere internazionale, quindi tutto un settore, una larga fetta di categorie sociali e commerciali che verrebbero in qualche modo minate da questa tassa, che presenta anche dei probabili profili di incostituzionalità, legati alla libertà di movimento, alla privacy dei cittadini residenti, che avrebbero l'obbligo di segnalare addirittura ospiti presso le loro abitazioni.
Per tutti questi motivi, quindi, visto che siamo in una città che credo debba essere un bene dell'umanità, un ticket di questa misura non dovrebbe trovare spazio. Se effettivamente la necessità è quella di combattere un turismo di massa che va a peggiorare la condizione e la vivibilità della città di Venezia, si devono trovare altre misure, qualcosa che vada a impattare esclusivamente sui turisti e non anche sulla residenzialità.
La mozione è questa e spero ci sia la volontà da parte di tutti di dire che questa tassa a Venezia non la vogliamo. Anche il sindaco Brugnaro in questo caso, il Sindaco della città di Venezia, in qualche modo è chiamato a rispondere della decisione di una Giunta e di un Consiglio regionale che sono contrari. Venezia è il nostro capoluogo, è la sede del Consiglio regionale, per cui è opportuno far arrivare la nostra voce, anche se non abbiamo competenza nel merito dei Regolamenti comunali. Credo, però, che sia un atto di estrema importanza quello che andiamo ad approvare oggi nei confronti del nostro capoluogo e della possibilità dei veneti di non doversi sobbarcare di un ulteriore fardello per visitare e per fruire liberamente della città più bella al mondo.
Grazie.
PRESIDENTE
Grazie, collega.
Consigliera Ostanel, prima di darle la parola, farei presentare anche la risoluzione da parte del collega Michieletto.
Prego, collega Michieletto.
Gabriele MICHIELETTO (Zaia Presidente)
Grazie, Presidente. Buongiorno, colleghi.
Quando questa risoluzione è stata scritta c'erano sul tavolo determinati argomenti che oggi si sono modificati per una serie di motivi. Addirittura, la decisione di andare a inserire questo ticket, questa nuova modalità per chi dovesse o volesse entrare a Venezia sembra sia stata già posticipata di un ulteriore anno. Di conseguenza, non andrei molto nello specifico, non entrerei nel dibattito sul fatto che sia giusto o meno applicare una tassa. Le tasse sono tutte antipatiche. Un ticket d'ingresso probabilmente a una città bella come Venezia può risultare ancora più antipatico. Non voglio entrare in questo tipo di dibattito, perché credo che non sia questa la sede ideale dove andare a farlo e non in questo momento.
La risoluzione che io ho proposto, in realtà, è una cosa molto più semplice. Chiede e propone questo: qualsiasi sia la decisione del Comune di Venezia o di chi è preposto a farlo, dell'accesso, della limitazione di accesso, del pagamento di un ticket, di qualsiasi altra modalità si pensi e si studi nei mesi futuri, quello che credo sia sacrosanto è che ai veneti, a tutti i cittadini veneti non venga precluso l'ingresso nella loro capitale storica, nel loro capoluogo di regione, città millenaria, capitale millenaria della Serenissima e poi della Regione Veneto. Ai veneti non deve essere messa alcuna limitazione.
Il vecchio progetto della Giunta Brugnaro prevedeva addirittura che ci fosse sì una norma generale da seguire, ma che addirittura fosse in capo alla Giunta il fatto di decidere volta per volta chi far entrare, chi tener fuori in base ai giorni, in base alle stagioni. È così, è da morire dal ridere.
Spero che il lavoro futuro della Giunta veneziana sia migliore di quello che ha fatto fino adesso, perché è ridicolo. Comunque, a prescindere da tutto, i veneti devono e possono entrare sempre nella loro Venezia senza alcun tipo di limitazione.
Grazie.
PRESIDENTE
Grazie, collega.
Consigliera Ostanel, prego.
Elena OSTANEL (Il Veneto che Vogliamo)
Grazie, Presidente.
Figuriamoci se non sono d'accordo con quello che è stato appena detto dal collega, cioè che i veneti hanno il diritto di entrare in una città, che appunto è una città e non un parco, liberamente e senza pagare alcun biglietto.
Sono d'accordo, quindi, con quanto ha appena detto il collega Michieletto, ma il tema vero è un altro e su questo non sono d'accordo, così lei non si preoccupa: non è vero che questo Consiglio regionale non ha il dovere e il diritto di dibattere e incidere sulle scelte di un Sindaco, non solo di una città del Veneto, ma di una città in Veneto che ha dei seri problemi non solo di accessibilità, ma di vivibilità.
è una città che vediamo e abbiamo l'occasione di notare tutti quando veniamo qui, e non è un caso che, ad esempio, la settimana prossima o tra due noi non riusciremo magari a fare i nostri lavori in questa città perché non ci si può semplicemente muovere all'interno delle calli che ci portano qui a fare il nostro lavoro e dovere in Consiglio regionale.
è una città dove, sostanzialmente, è impossibile trovare casa in affitto, dove c'è il tema degli affitti brevi, su cui so che anche il presidente Ciambetti si sta muovendo a livello europeo per provare a fare qualcosa, e qui è depositato da tempo un progetto di legge a mia firma per lavorare sul tema del controllo degli affitti brevi.
A partire, quindi, da tutte queste premesse, non è possibile che un Consiglio regionale, in particolare l'Assessore che è presente e a cui appunto mi rivolgo, tempo fa, quando abbiamo dibattuto in Commissione su un'interrogazione che avevo portato urgente proprio sul tema del contributo di accesso su Venezia, in qualche modo avesse ribadito il fatto che i veneti non dovevano pagare, quindi qui mi pare che siamo tutti d'accordo, ma mi era stato detto – e avevamo un po' dibattuto su questo – che non è competenza di un Assessore regionale incidere sulle scelte di un Consiglio comunale e di un Sindaco.
Posso essere d'accordo sul dire che lei non può decidere quello che fa un Sindaco, figuriamoci, ma non è possibile, come è accaduto sul tema della tassa di sbarco, la tassa che si paga all'aeroporto di Venezia, dove mi pare di capire non ci sia stata una grande interlocuzione tra l'Assessore regionale e il Sindaco, la stessa cosa accada per il contributo di accesso a Venezia.
Se un Sindaco decide in questa città di fare di questa città un parco divertimenti, dove sostanzialmente si chiude, eventualmente anche con dei tornelli, e si fa entrare la gente a pagamento, allora la domanda che io pongo, ironicamente e magari in maniera provocatoria, è: serve davvero un Sindaco a questa città o possiamo fare in modo che sia una città che viene governata in altro modo, come un parco divertimenti? Ne prendiamo la proprietà, il Sindaco la paga, prende la proprietà di questa città, diventa un suo parco divertimenti come fosse un parco a cui accediamo e quindi non dobbiamo nemmeno più votare un Sindaco, perché quando una città muore, questo accade.
Forse noi abbiamo il compito non solo di parlare tecnicamente, siamo a favore o contro del contributo d'accesso, figuriamoci, è un tema importantissimo, ma io credo che un Assessore regionale abbia il compito, assieme anche ad un Consiglio, di spingere un dibattito che vada oltre al dire "non devono pagare i veneti", cioè un dibattito che vada a dire "stai sbagliando", perché così tu, tu e la tua maggioranza, che, tra l'altro, è di un colore politico simile alla vostra, state rendendo questa città esattamente quello che non deve diventare, un parco divertimenti.
Lo è già, ma voi con questa scelta state sbagliando. Credo che dobbiamo dirci chiaramente, fuori da ogni retorica, che probabilmente abbiamo un Sindaco che non ha la capacità di prendere in mano un tema così complicato, che è l'overtourism, che è quello che sta accadendo in questa città, cioè la sua morte, e stiamo lasciando, invece, che vengano, tra l'altro, anche spesi tempo, denaro, credo, nel fare delle consultazioni pubbliche su un tema che, uno, non è da consultazione pubblica, perché semplicemente si potrebbe dire siamo a favore o siamo contro e, due, c'è bisogno, e, tra l'altro, i dati ci sono, di avere e di prendere delle scelte che possono essere anche impopolari, come la regolamentazione degli affitti brevi.
Avrete tutti visto il film "Welcome Venice", se non l'avete visto, qualcuno lo avrà visto, dove chiaramente si fa vedere come gli stessi veneziani hanno una contraddizione in termini nel momento in cui mettono a valore la propria casa nel mercato degli affitti brevi, perché così integrano il loro reddito o fanno addirittura i soldi.
Sappiamo che c'è una contraddizione in termini. Il mercato degli affitti brevi mette persone contro altre persone perché è una fonte di reddito. Siamo l'unico Stato, e qui guardo chi è al Governo, che non ha ancora deciso di regolamentare il tema degli affitti brevi. Questo è quello che un Sindaco come Brugnaro dovrebbe fare, e questo è quello che io credo dovrebbe fare anche l'Assessore regionale con la competenza al turismo, che magari non può dire a lui cosa deve fare, ma sicuramente può fare un lavoro di moral suasion, di pressione, di inserimento nel dibattito che non dica solo "i veneti non devono pagare", ma dica "stai sbagliando".
La strategia che la Regione del Veneto, invece, sta utilizzando e vuole utilizzare, come abbiamo visto nel Piano del turismo che abbiamo letto in illustrazione all'interno della Commissione che vedremo la settimana prossima, in Commissione Sesta, è scritto, lo scrive la Regione del Veneto, che si devono iniziare a regolamentare gli affitti brevi.
Questo è il dibattito che noi dovremmo portare qui. Bene, quindi, che ci sia una mozione della collega che fa dibattere un Consiglio regionale. Ne abbiamo tra l'altro già dibattuto in Commissione Sesta e abbiamo avuto come risposta "noi non abbiamo competenza", quindi facciamo fare quello che vogliamo.
Sono molto contraria al pensiero che non si possa incidere, invece, sulla scelta che un Sindaco fa in una città come questa, che è una città particolare, patrimonio UNESCO, una città che tutti conoscono nel mondo, e noi ce la stiamo facendo scappare via.
In questa mozione non sono scritti dei passaggi specifici su questo, ma davvero spero che l'Assessore magari intervenga dopo per dire chiaramente, più chiaramente, semplicemente che Brugnaro ha spostato al 2023 questa scelta, perché intanto sta incassando i soldi in un'altra maniera, perché sì, lui ha la visione di una città puramente "estrattiva", che serve per far schei
, e chi se ne frega di quello che accade ai residenti veneziani, che non riescono neanche più ad andare a fare la spesa, a viversi la propria città o a cercare casa, che dica che non è vero che dobbiamo lasciar perdere il dibattito, perché tanto sarà il 2023, perché nel 2023 ci troveremo esattamente nella stessa situazione, se vorrà andare avanti con questa scelta ed impostazione che io trovo assolutamente non solo sbagliata, ma anche ridicola.
Pensare che in una città come questa mettere un contributo d'accesso, anche di pochi euro – 3 euro – risolva un problema, quando per un non residente il trasporto pubblico costa 9,50 euro a biglietto... Abbiamo visto quanti turisti hanno scelto di non venire a Venezia perché pagano 9,50 a biglietto. Nessuno. Venezia, infatti, sarà sempre attrattiva.
Cosa deve succedere? Deve succedere che tu ribilanci, e lo dicono gli studi, lo dicono le altre città, lo dice l'esperienza di Barcellona, l'esperienza di Parigi, di Berlino. Lì i Sindaci hanno scelto di limitare Airbnb in una maniera anche molto forte, dicendo che non può affittare la casa per più di tot mesi, che non può avere più di alcune proprietà e solo una che si mette in affitto.
Hanno fatto delle scelte non di Sinistra, di più, se vogliamo metterla da questo punto di vista, ma hanno cambiato la vita dei loro cittadini, perché non hanno più milioni di turisti che vengono ad usare e solo ad usare la città, e hanno bilanciato un fenomeno che è normalissimo, cioè il turismo di massa.
Brugnaro su questo non ha delle idee, non vuole prendere posizione. Credo che qualcuno dovrebbe suggerirgli, visto che ha anche la competenza massima della gestione del turismo – tra l'altro, Venezia cosa è, se non una capitale turistica? Credo, quindi, che invece la competenza sia tutta qui, seduta di fronte a me – e gli spieghi che questa cosa è lesiva di una città che noi, invece, dobbiamo tutelare. Questo è quello che io vorrei e che spero di sentirmi dire.
Uso gli ultimi dieci secondi per dire che il progetto di legge statale che io ho proposto ed è depositato è un progetto di legge che mira a normare il tema degli affitti brevi in maniera – credo ‒ equilibrata.
Invito chi ha a cuore questo tema a leggerlo...
PRESIDENTE
Collega, concluda.
Elena OSTANEL (Il Veneto che Vogliamo)
Grazie.
... a leggerlo davvero. Spero possa andare in discussione presto, perché non dice "limitiamo gli affitti brevi" e basta, ma dice "diamo potere ai Comuni...".
PRESIDENTE
Grazie, collega.
Elena OSTANEL (Il Veneto che Vogliamo)
Mi scusi, proprio un secondo.
PRESIDENTE
Sì, però vi ho dato anche dieci minuti, quindi...
Elena OSTANEL (Il Veneto che Vogliamo)
Lo so, ha ragione.
..."diamo potere ai Comuni di dare finalmente la possibilità di fare un Piano per il turismo, che regoli per zone gli affitti brevi di questa città".
PRESIDENTE
Grazie.
Collega Montanariello, prego.
Jonatan MONTANARIELLO (Partito Democratico Veneto)
Su questo tema, Presidente, a Venezia abbiamo provato in più modi a limitare quello che è considerato un eccessivo afflusso turistico, ma io direi che questa Amministrazione, l'Amministrazione di Centrodestra, che governa a Venezia, non è nuova a uscite che la vedono fare una importante avanzata e una altrettanto importante ritirata.
Non so se ricordate i famosi recinti, tornelli, che aveva messo. Io ricordo quel giorno che i tornelli li avevano messi per prova all'altezza del ponte di Calatrava. Era una cosa ridicola, Presidente, perché uno arrivava, vedeva due tornelli a Calatrava con i vigili che controllavano che non si scavalcassero e prendeva le altre 956 milioni di strade che c'erano intorno per entrare, però avevamo dato il segnale di avere due tornelli a Calatrava.
Non so dove siano, in quale magazzino giacciono adesso quei tornelli, pagati con i soldi dei contribuenti, buttati lì. Mi ricordo che la gente arrivava, vedeva i due tornelli e passava da sotto, da sopra, da quello del Carcere, da San Tomà, dai tre ponti, via, dappertutto. Non è la prima volta che l'Amministrazione Brugnaro ci presenta ricette tipo l'aspirina per curare il malato grave.
Credo che l'unica cosa che si voglia fare è mettere le mani in tasca ai cittadini, non sia quella di provare a regolamentare il flusso turistico a Venezia. Assessore Caner, non sono d'accordo con i miei colleghi quando dicono che forse noi dovremmo dire qualcosa con timidezza su questo tema. Io credo che sul tema del contributo d'accesso a Venezia noi dovremmo chiaramente dire al Sindaco di Venezia che stia fermo, non faccia altri malanni politici. L'abbiamo già visto alle prese con i tornelli. Forse pensava di essere allo zoo di Fasano, dimenticava che era nella città più bella del mondo.
Il sindaco Brugnaro dovrebbe ricordarsi di cosa è Sindaco lui, con tutto il rispetto per gli altri Comuni, ma è il Sindaco di Venezia. Caro Assessore, noi abbiamo, in seno alla nostra Regione, il Piano strategico del turismo, la promozione, gli OGD. Non oso immaginare perché dovremmo essere, assessore Caner, timidi a dire a Brugnaro che non può avventurarsi in scelte solitarie quando parliamo di Venezia.
Venezia è quella che noi usiamo nel suo nome per promuovere dal Parco del Delta del Po alle Dolomiti. Il nostro brand è "The Land of Venice". Non è che Venezia sia un patrimonio del sindaco Brugnaro, come di altri Sindaci, quando ci saranno, bianchi, rossi o verdi che siano. Noi facciamo il Piano strategico del turismo, facciamo la promozione, altro che, Assessore, che dovremmo dire che le macchine vanno fermate. Provate ad immaginare, assessore Caner, che domani si svegli un Sindaco e dica che nelle Dolomiti da lui si entra solo pagando un contributo d'accesso. Immaginate che domani si svegli un Sindaco e lo dica. Voglio vedere se la Regione domani dice la sua perché, assessore Caner, il fatto che per non creare incidenti istituzionali noi non dobbiamo dire niente su questo tema è ingiusto e ingrato per quello che Venezia rappresenta nella storia, nella cultura e nella tradizione del Veneto tutto.
Assessore, credo, quindi, che noi siamo più che titolati a dire qualcosa. Così come condivido la prima parte del discorso del collega Michieletto. Però, il fatto che sia stata posticipata a me un po' spaventa. Anzi, io coglierei questo fatto che l'hanno posticipata per aprire una discussione seria, una discussione vera.
Guardate, cari colleghi, da che mondo è mondo i flussi vanno gestiti. Se andiamo dal Consigliere comunale della più piccola borgata d'Europa ti insegna - vedo qui un amministratore di una importante città, presa ogni tanto d'assedio da flotte turistiche - che i flussi vanno gestiti. Quest'anno che c'è stato il caos a Venezia sotto alcuni aspetti è arrivato meno turismo di quanto ne arrivava prima. Voi magari direte che il consigliere Montanariello è fissato con il trasporto pubblico e i vaporetti. Tuttavia, se in un momento come questo riduci il servizio pubblico e lo rendi a un servizio inferiore al pre-pandemia... Del resto, quest'anno a Venezia abbiamo fatto un servizio di trasporto pubblico che era inferiore a quello pre-pandemia. Signori, vi do una notizia: a Venezia o prendi il vaporetto, o se sei un campione di nuoto nuoti, oppure ti attrezzi con la paperella e il salvagente. Altroché la gente viaggia in maniera disordinata nelle calli se tu non la gestisci, e non le dai un mezzo, e non le dai delle indicazioni, e le fai pagare un biglietto 9,50 euro, e metti biglietterie automatiche, dove la gente sta tre ore perché si perde e magari non riesce a fare neanche biglietto, dopo che paga 9,50 euro, e riduci o non aumenti i servizi anche igienici. Voi immaginate che uno arriva a Piazzale Roma e paga per andare in bagno. Bene. Ma se dopo Piazzale Roma ci deve ritornare dove va? Vediamo se qualcuno ha memoria dove è il prossimo water. E dopo ci lamentiamo se uno fa pipì nel canale.
I flussi vanno gestiti. Tu devi dire, quando ti arriva una persona, dove può parcheggiare, come la trasporti, dove compra il biglietto, dove butta la carta. Voi provate a scendere dall'imbarcadero di Rialto con una carta in mano: avete il cestino subito fuori. Però, se per sbaglio non la buttate lì, ditemi quanto tempo ci vuole per trovare un altro cestino. Dovete andare dopo le Poste. Allora è chiaro che, se tu la città la lasci a sé stessa e hai in mente il Bosco dello Sport, hai in mente di fare tutto ciò che attrae turisti, ma non fai niente che, invece, rende la vita migliore a chi è residente, dopo devi andarti a inventare le castronerie politiche, come quella di far pagare a chi viene a visitare la città.
Non risolvi i problemi di Venezia mercificandola. Secondo voi, secondo la lungimirante testa politica di chi ha pensato a questa soluzione, uno che arriva a Venezia paga centinaia di euro una stanza d'albergo, 9,50 euro il biglietto per la corsa semplice del vaporetto, si preoccupa di venire perché paga 4 euro di tassa? Ma cosa stiamo dicendo? Ma chi ve le dice queste cose? Venite via e venite a vivere una settimana a Venezia prima di inventarvi queste castronerie. Uno come arriva a Venezia per andare a Rialto sono quattordici minuti e paga 9,50 euro. Dopo deve andare a Murano, a Burano. E questo si preoccupa di pagare 4,50 euro? Dice: no, non pago 4,50 euro. Ma chi ve le dice? Ma dove vanno a studiare questi geni che si inventano queste cose? A casa di Topolino, vanno a studiare?
Personalmente ritengo che, se vogliamo evitare che la gente scappi via da Venezia, rammentandovi che c'è anche il problema dello spopolamento in questa città, non solo si debba dire che i turisti devono pagare, ma che occorre investire sui servizi. La gente non è che scappa via da Venezia solo perché le calli sono piene di turisti. La gente scappa via perché, se ha bisogno di un ospedale, sempre più spesso e sempre per più servizi deve andare in terraferma. Scappa via perché con la riduzione delle nascite il figlio che sta in Giudecca lo deve portare a scuola a San Zaccaria, quindi deve prendere il vaporetto, deve andare, deve fare. Scappa via perché ha sempre meno servizi. Per queste ragioni la gente scappa via da Venezia.
Le faccio una domanda, assessore Caner: noi vogliamo che Venezia sia la cameriera d'Europa o una città dove ci sono i turisti e dove i veneti possono viverci, possono visitarla e possono lavorare? Del resto, oggi, con tutte queste scelte che facciamo, mi pare che vogliamo far diventare Venezia la cameriera d'Europa, dove basta che tu paghi. Qual è il problema? Paghi 4,50 euro in più e fai quello che facevi una volta pagando 4,50 euro in meno.
Chiudo dicendo che questa tassa è una bufala, perché è inapplicabile. Voi provate a pensare alle porte d'accesso a Venezia. Vieni da San Giuliano, vieni da Punta Sabbioni, vieni da Lido, vieni da Chioggia: chi e dove controlla? Cosa facciamo, chiamiamo magari il Sindaco di Chioggia che ci manda i droni? Non so. Come facciamo? Fermiamo la gente per strada? Voglio proprio vedere. Se tu fermi uno per strada, questo ti dice: sto andando dal mio commercialista, oppure sto andando dal mio avvocato, oppure sto andando a comprarmi una borsa a San Marco. Saranno pur liberi di andarci? E chi controlla? Credete veramente che qualcuno possa essere sanzionato? Che possiate fermare qualcuno per strada e pretendere che vi dica dove sta andando e ve lo dimostri? Ma chi controlla? Ma sapete com'è fatta Venezia?
PRESIDENTE
Collega, concluda, cortesemente.
Jonatan MONTANARIELLO (Partito Democratico Veneto)
Chiudo, Presidente.
Sapete che si arriva via acqua, con le compagnie private, con i treni, con le compagnie pubbliche, con il trasporto non di linea, con i taxi? Ma chi controlla? Ma chi ci crede? È un modo, e chiudo, Presidente, per estorcere solo un po' più di denaro a chi viene a visitare Venezia.
PRESIDENTE
Collega, per cortesia, concluda.
Jonatan MONTANARIELLO (Partito Democratico Veneto)
Chiudo, Presidente.
Questo contributo non migliorerà né la qualità del turismo veneziano, né la qualità della vita veneziana. Quindi, assessore Caner, lei ha il dovere di intervenire su questo tema.
PRESIDENTE
Grazie.
Collega Zottis, prego.
Francesca ZOTTIS (Partito Democratico Veneto)
Grazie, Presidente.
Prima è stato detto, ed è vero, che il contributo di accesso di per sé non è di competenza regionale. Ma il tema di per sé è di competenza regionale. Intanto condivido le critiche sollevate dal consigliere Michieletto, perché all'inizio sembrava una proposta promozionale del sindaco Brugnaro, fatta con i piedi, mi permetto di dire, perché non aveva nessun tipo di applicazione. Il consigliere Montanariello, infatti, ha fatto alcuni esempi per dimostrare la completa inapplicabilità e la posizione borderline in termini di legittimità degli atti che erano stati proposti.
Detto questo, il tema di Venezia, che chiaramente incide fortemente su Venezia per le caratteristiche che ha la città più bella del mondo e per le sue fragilità, sta comunque coinvolgendo come tematica tutte le città d'arte del Veneto. Quindi, quando noi poniamo il tema sulla questione, per esempio, dei trasporti, noi chiediamo che questo diventi un tema del prossimo Piano strategico del turismo regionale, e lo deve diventare integrando quella che è una visione di residenzialità, e alcune cose le ha dette la consigliera Ostanel, la questione degli ambiti di applicazione anche dei trasporti, visto che si va verso, almeno da quello che ci dicono, una riforma della mobilità e quella che doveva essere la bigliettazione integrata – non parlo neanche più di biglietto unico – con le reti museali da Venezia al territorio, da Padova al territorio, da Verona al territorio, visto che stiamo andando verso le Olimpiadi, su un tema che è di natura anche sanitaria, su un tema che è di natura anche infrastrutturale. Questo è quello che francamente io mi aspetto dalla mia Regione e che mi aspetto sia il prossimo obiettivo del Piano strategico regionale, che è evidente che è molto più complesso rispetto a quello che abbiamo visto nel passato, ma ormai diventa una priorità necessaria, non più rinviabile. Diversamente, quella bellissima parola, "turismo", la applichiamo con un modello che è vecchio di dieci anni. Invece, noi abbiamo il dovere di rilanciarlo, per offrire ai turisti gli strumenti (c'è anche la questione interessantissima del bike sharing) e i servizi di collegamento tra le città più belle che abbiamo anche a livello europeo, tra i paesi, tra i borghi.
Se non riusciamo a integrare tutti questi aspetti, se ritroviamo tutti questi aspetti spezzettati nei vari documenti regionali, ai poveri Enti locali stiamo offrendo ben poco. Quindi, la nostra richiesta non è solo quello che diceva prima la consigliera Baldin, contenuto anche in una mozione che oggi non è all'ordine del giorno, ma che magari ci sarà nelle prossime sedute, ma è anche quella che la Regione si faccia carico di questo tema per la strategicità che ha Venezia in tutto il Veneto, per quello che noi dovremo affrontare, anche positivamente, con le Olimpiadi e per il tema del turismo, che richiede un nuovo modello, che non può essere gestito solo dagli Enti locali, tantomeno dalle Province, tantomeno da una Città metropolitana che ad oggi di questo tema se n'è altamente fregata.
Grazie.
PRESIDENTE
Grazie, collega.
Ci sono altri che vogliono intervenire sull'argomento? Non vedo richieste di intervento.
Passiamo alle dichiarazioni di voto. Collega Ostanel, prego.
Elena OSTANEL (Il Veneto che Vogliamo)
Presidente, io voto a favore, ma francamente mi aspettavo che l'assessore Caner prendesse la parola.
Bene, dopo aver concordato la risposta con il Capogruppo, le chiedo se può illustrarci la sua posizione, visto che vari di noi hanno detto che... Allora mettiamo a verbale, visto che l'Assessore non lo dice formalmente, che l'Assessore regionale al turismo ha detto mille volte...
PRESIDENTE
Collega Ostanel, grazie.
Collega Camani, per cortesia.
Ci sono altre dichiarazioni di voto? Collega Michieletto, prego.
Gabriele MICHIELETTO (Zaia Presidente)
Più che fare una dichiarazione di voto, che comunque è scontata, volevo solo chiarire un'incomprensione. Probabilmente prima non mi sono espresso bene o non sono stato capito. Non ho detto che non sia un tema importante da trattare, ho detto una cosa diversa. Precisamente ho detto questo: siccome il tema è stato spostato a livello di chi dovrà decidere, che è il Comune di Venezia, perché evidentemente si sono accorti che è una mezza cialtronata, quella che è stata presentata oggi, dunque è stata spostata nel tempo e ci sarà modo di rimediare, ho detto che, finché Venezia proporrà qualcosa di più serio, di più credibile, di più fattibile eventualmente, il senso della mia risoluzione è un altro. Ho detto che, a prescindere da quello che deciderà Venezia, io chiedo che per tutti i veneti non sia previsto un ticket, una tassa d'ingresso, una foto, una schedatura da parte di un Ente senza alcun motivo.
Già che sono qui, ne approfitto per altri trenta secondi. Bisogna anche tener presente che abbiamo un'infinità di persone che vengono qui a lavorare, che vengono qui per studio, che sono pendolari per un'infinità di cose, per il professionista, per l'azienda eccetera, pertanto è assolutamente impossibile, come diceva il collega Montanariello, avere un controllo efficace e capillare su chiunque entri od esca da Venezia.
Altra cosa. Il turismo a Venezia porta una ricchezza enorme anche sotto forma di tassa, la nota tassa di soggiorno. Allora, forse il problema non è l'entrata di tutte le persone, di tutto il turismo a Venezia, perché quello di qualità comunque paga già. Eventualmente c'è da capire e da vedere se si possa gestire il turismo cosiddetto "mordi e fuggi", quelli con lo zainetto che spendono poco in città. Ma non possiamo neanche pensare che Venezia diventi la città più bella del mondo per i ricchi che se la possono permettere. Due studenti che vogliono visitare due musei hanno un valore aggiunto superiore, secondo me, a una coppietta di cinquantenni che viene qui a farsi il weekend a guardare la Laguna. Quantomeno hanno pari dignità. Non posso penalizzarli in quanto non pernottano qui, non spendono soldi per un albergo. Credo che, comunque, siano persone che hanno tutto il diritto di visitare Venezia, anche se non sono veneti, tanto più se sono veneti.
Una piccola parentesi. Il turismo "mordi e fuggi" non nasce con l'Amministrazione di centrodestra, nasce almeno due legislazioni prima. Già con l'allora sindaco Cacciari, non ne parliamo con il sindaco Brugnaro, il problema c'era. Poi se vogliamo parlare del momento storico attuale, per carità, c'è il centrodestra, mezzo centrodestra. Ma non credo abbia responsabilità... Insomma, mi sembra di ricordare che qualcuno tempo fa si definì il più grande fan di Renzi, che non direi che è un uomo di centrodestra. Ma non importa.
Quindi, dato per certo che a Venezia si sono resi conto di aver fatto una cialtronata e hanno chiesto tempo per metterci una pezza, con l'auspicio che i veneti non dovranno pagare, ma spero che non debbano pagare neanche gli altri.
PRESIDENTE
Grazie, collega.
Consigliera Camani, sull'ordine dei lavori. Per cortesia, si prenoti. Grazie.
Vanessa CAMANI (Partito Democratico Veneto)
Molto brevemente, Presidente.
Guardi, io credo che questo sia un Consiglio regionale dove sia legittimo parlare di tutto e sia necessario anche ascoltare, oltre che parlare. Stiamo facendo una discussione su due mozioni presentate da due Consiglieri diversi, su un argomento che è funzionale, strategico e importante per questa Regione e per il comparto turistico; lo facciamo esercitando una nostra prerogativa, cioè depositando delle mozioni in cui si impegna la Giunta; l'Assessore, pur presente, decide di non intervenire e già questa è una scelta politica, ma si rivolge ai Consiglieri che chiedono alla Giunta di esprimersi sul punto dicendo "l'ho già detto tante volte, siete duri di comprendonio".
Ora, approfitto dell'ordine dei lavori, che è la ragione per cui ho chiesto di parlare, per informare l'Assessore che qui non ci sono Consiglieri duri di comprendonio. Uno. Due, lei non si può permettere di rivolgersi a Consiglieri che esercitano, a differenza di altri, la loro funzione, presentando delle mozioni, con comportamenti e frasi di questo tipo. No, io dico quello che voglio e non mi interrompa...
Enoch SORANZO (Fratelli d'Italia - Giorgia Meloni)
Presidente, chiedo scusa, Presidente, qual è l'ordine dei lavori? A me sembra un intervento politico, non sull'ordine dei lavori. Chiedo scusa, grazie.
Vanessa CAMANI (Partito Democratico Veneto)
Sei andato a leggertelo cos'è l'ordine dei lavori?
PRESIDENTE
Colleghi, lasciate finire la collega Camani. Dopo do la parola anche a voi.
Vanessa CAMANI (Partito Democratico Veneto)
Terza questione. Se quello che lei dice, ad esempio, a proposito del tema dell'overtourism o delle questioni che pongono le mozioni non è ritenuto soddisfacente dai Consiglieri, non significa che non l'hanno capito, vuol dire che la sua risposta non è all'altezza delle aspettative. Certo, lo sto dicendo io. Lei ha il dovere...
Enoch SORANZO (Fratelli d'Italia - Giorgia Meloni)
Presidente, la invito a intervenire sull'ordine dei lavori. Non è ordine dei lavori.
PRESIDENTE
Collega Soranzo, so io quando intervenire senza che me lo dica lei.
Vanessa CAMANI (Partito Democratico Veneto)
L'ordine dei lavori consiste nello stigmatizzare le frasi che l'assessore Caner ha rivolto alle consigliere Baldin e Ostanel come fossero dure di comprendonio, che evidentemente è un'espressione che l'Assessore usa quando va in osteria a giocare a carte.
PRESIDENTE
Collega Camani, durante il dibattito politico capita in tutti gli schieramenti la battuta o la parola di troppo. Io non ne farei un caso, perché se guardo bene, anche all'interno del suo Gruppo consiliare, se devo guardare l'atteggiamento di alcuni componenti del suo Gruppo e le battute che vengono fatte all'interno di quest'Aula, dovremmo riprenderli ogni due per tre.
Siccome al microfono non è stato detto assolutamente nulla, è una delle tante battute che vengono fatte fuori microfono all'interno di quest'Aula. Se poi vogliamo fare un caso politico ogni volta che una persona dice mezza parola, lo possiamo fare, ma dal prossimo intervento interrompiamo sempre per fatto personale e su ogni minima cosa che dice ogni singolo collega.
Vanessa CAMANI (Partito Democratico Veneto)
Lei ha perfettamente ragione, Presidente. C'è un fatto, però, che segna la differenza, la consigliera Ostanel...
PRESIDENTE
Basta così, chiusa la partita. Collega Baldin, prego, intervenga.
Vanessa CAMANI (Partito Democratico Veneto)
...aveva chiesto l'opinione della Giunta. Era una richiesta formale.
PRESIDENTE
Collega Baldin, intervenga.
Erika BALDIN (Movimento 5 Stelle)
Premesso che io non mi sono mai permessa di dire "duri di comprendonio" a nessuno qua dentro, anch'io mi sarei aspettata una risposta, perché è evidente che se ci sono due mozioni, una delle opposizioni e l'altra della maggioranza, ci deve essere una presa di posizione da parte della Giunta regionale. Quindi, se siamo duri di comprendonio noi, forse lo sono anche tutti gli altri presenti in quest'Aula, viste le numerose sottoscrizioni e la provenienza della risoluzione e della mozione.
Dunque, siamo a chiedere, magari una volta in più, Assessore, visto che forse ci sono sfuggite le motivazioni per cui una Giunta regionale non dovrebbe dialogare, magari, chiedere delle informazioni in più, delle rassicurazioni in più da parte del Comune di Venezia. Mi è oscuro il motivo per cui non si dovrebbe chiedere questo.
Ringrazio i colleghi che hanno sostenuto la mozione mia e quella del collega Michieletto. Questo va detto. Le motivazioni sono state citate da tanti e concordiamo sui contenuti. Mi aspetto che da parte di questa Giunta si faccia il possibile perché quel regolamento che abbiamo citato tutti non veda la luce, proprio per l'importanza che ha Venezia a livello strategico per la nostra regione, proprio perché migliaia di cittadini se ne sono andati da Venezia, lasciando il suo centro storico con circa 40-50.000 residenti. Questo è un dato, ragazzi, e va affrontato. Tutte le misure che si devono prendere devono essere attuate al più presto, altrimenti, come è stato detto da chi mi ha preceduto, rischiamo di perdere la città.
Quindi, occorre una presa di posizione forte da parte di questa Giunta, senza timori, perché a volte ho come l'impressione che ci sia mancanza di coraggio da parte del Consiglio, della Giunta, soprattutto nei confronti di chi oggi ricopre una posizione come quella di Brugnaro a Venezia, e anche a livello nazionale. Quindi, voglio che ci sia una presa di posizione forte contro questa misura, che ci vede tutti concordi nel dire che è una misura sbagliata.
Per questi motivi chiedo all'Assessore sia di intervenire nel merito, sia di esprimere un voto favorevole a queste due mozioni, per ribadire il concetto che il Consiglio regionale tutto, all'unanimità, è contro il ticket di ingresso, proprio per garantire i cittadini residenti, sia i veneziani che i veneti.
PRESIDENTE
Grazie, collega Baldin.
Collega Montanariello, prego.
Jonatan MONTANARIELLO (Partito Democratico Veneto)
Grazie, Presidente.
Assessore Caner, che io non sia particolarmente sveglio me lo posso dire anche da solo, che però lei venga a dire che siamo duri di comprendonio, mi creda... Faccia una considerazione forte sul nostro modo di far politica, non su quanto siamo più o meno audaci nel capire quello che lei non trasmette. Mi creda, per essere duri di comprendonio bisogna che qualcuno ti dica qualcosa e tu non la capisca. Lei, assessore Caner, nella mezz'ora che abbiamo discusso su questo tema, è stato a parlare con Villanova. Non ci ha neanche ascoltato, ci faccia capire cosa noi avremmo dovuto capire e non abbiamo capito. Il suo silenzio? Mi dispiace, sono duro di comprendonio, ma non capisco i suoi silenzi.
Assessore, intanto queste considerazioni le lasci fuori dell'Aula e faccia considerazioni politiche in quest'Aula, gentilmente. Seconda cosa, Assessore: non è che noi siamo duri di comprendonio, è che lei non sa quello che deve dire. Le dico, Assessore, che non abbiamo mai discusso su questo tema con il Consiglio. Questa è la prima volta, Assessore, che ne discutiamo dopo le ultime dichiarazioni e dopo quello che è avvenuto. Da quando ci sono io, è la prima volta, Assessore. Mi dica quando ne abbiamo già discusso, me lo dica lei, Assessore. È la prima volta. Mi creda, più che essere noi duri di comprendonio, io opterei per altre due ipotesi: o lei non sa che dire o, siccome è facile che vi troverete Brugnaro come prossimo Presidente della Regione, non vuole creare incidenti istituzionali. Delle due l'una. Forse è meglio non attaccarlo, forse un posticino al caldo la prossima volta può servire; un posto alla bonaccia, Caner, può servire, vero?
Assessore Caner, le do un altro elemento. Oltre al fatto che non abbiamo mai discusso qui, da quando è iniziata questa legislatura e da quando si è discusso delle ultime novità sul tema... Non è vero che ne abbiamo parlato sempre. Non è vero, ci dica quando. Lei, Assessore al turismo, dovrebbe ricordarlo a memoria. Ci dica quando. Mi smentisca, dica "Montanariello sei un bugiardo". Ci dica quando, perché non è così. Non è così, forse ha risposto sui giornali. Noi, Assessore, non prendiamo esempio da chi ha il 90% di assenze; non avremo il 100, ma ci piace discutere in Aula.
Assessore, avete poco da lavarvi la bocca con "Venezia capitale della sostenibilità". Il tema dell'overtourism a Venezia è un tema di caratura mondiale e dopo andiamo a parlare di "capitale della sostenibilità", facciamo entrare magari anche Amazon senza che la Regione ne sappia niente... E da dove dobbiamo partire, se non dal turismo sostenibile, visto che siamo capitale della sostenibilità?
Assessore, non me ne voglia, ma io in osteria ci vado per bere un bicchiere di vino, non per parlare di turismo sostenibile, quindi credo che questo sia il posto dove noi dovremmo farlo insieme. E se le scoccia, le do una brutta notizia: i cittadini veneti ci hanno votato anche se siamo duri di comprendonio e il suo lavoro, Assessore, comprende anche che venga qua a spiegarci. Quindi, Assessore, mi creda, forse è troppo tardi per imparare la politica, ma per imparare l'educazione politica forse più di qualcuno è ancora in tempo.
PRESIDENTE
Grazie. Collega Zanoni, è già intervenuto il collega Montanariello, quindi lei non può intervenire.
Passiamo alle votazioni.
Emendamento
n. C0001 presentato dalla consigliera Baldin, pagina 2, riga 45, modificativo, che prevede:
A pagina 2, riga 45, tra le parole "che in Venezia ha la propria sede ossia la Regione Veneto" e la parola "RITENUTO" sono aggiunte le seguenti parole:
CONSIDERATO ALTRESÌ CHE:
- nel tempo intercorso tra il deposito della presente mozione, avvenuto in data 20.09.2022, e il 24.01.2023, il "Consiglio Comunale [di Venezia] con deliberazione n. 75 del 23 dicembre 2022, dato atto che, a seguito di modifiche legislative intervenute, è all'esame degli organi consiliari una proposta di deliberazione avente ad oggetto: "Regolamento per l'istituzione e la disciplina del contributo di accesso, con o senza vettore, alla Città Antica del Comune di Venezia e alle altre isole minori della laguna, ai sensi e per gli effetti dell'art. 1, comma 1129 della legge n. 145 del 30/12/2018", ha disposto la sospensione dell'efficacia del regolamento per "L'istituzione e la disciplina del Contributo di accesso, con qualsiasi vettore, alla Città antica del Comune di Venezia e alle altre isole minori della laguna", approvato con deliberazione di Consiglio Comunale n. 11 del 26.02.2019 e successive modifiche.";
- l'entrata in vigore del regolamento sarebbe prevista per l'estate 2023.
Lo dà per letto.
Mettiamo in votazione l'emendamento
n. C0001.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio non approva.
Mettiamo ora in votazione la
mozione n. 350.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio non approva.
Mettiamo ora in votazione la
risoluzione n. 72.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
PUNTO
8 |
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MOZIONE PRESENTATA DAI CONSIGLIERI VENTURINI E BOZZA RELATIVA A "ADOZIONE MISURE DI SOSTEGNO A FAVORE DEI GESTORI DI SERVIZI EDUCATIVI E SCUOLE DELL'INFANZIA PARITARIE PER FRONTEGGIARE IL CARO BOLLETTE". (MOZIONE N. 259) APPROVATA (DELIBERAZIONE N. 16/2023)
PRESIDENTE
Torniamo al punto n. 8 all'ordine del giorno, mozione n. 259 presentata dai colleghi Venturini e Bozza.
Colleghi, per cortesia, lasciamo intervenire la collega Venturini. Prego.
Elisa VENTURINI (Forza Italia - Berlusconi - Autonomia per il Veneto)
Grazie.
Con questa mozione noi vorremmo raccogliere il grido che proviene dalle scuole dell'infanzia paritarie, le quali continuano a lamentare una grande difficoltà per sostenere i costi legati agli aumenti che ci sono stati da un punto di vista energetico. Quello che chiedono è che ci possa essere una sensibilità da parte della nostra Regione, per un impegno, non solo da parte del nostro Ente, e anche un'azione nei confronti del Governo nazionale affinché si dia il giusto sostegno.
Per noi sono fondamentali le attività che vengono svolte dalle scuole paritarie, perché garantiscono un servizio per decine di migliaia di bambini nella nostra Regione. Pensiamo ai costi che devono sostenere; basti pensare, ad esempio, ai costi del riscaldamento, che rappresentano tra i principali capitoli di spesa per quanto riguarda questa tipologia di strutture. Pensiamo ai bambini piccoli, che camminano a terra, che stanno a piedi scalzi, e allora diventa fondamentale garantire appunto un riscaldamento adeguato.
La FISM, l'associazione che riunisce le scuole paritarie dell'infanzia, ci sta chiedendo da tempo che ci sia una sensibilità da parte nostra. Appunto con questa mozione noi chiediamo che ci sia da parte della Giunta e dell'Assessorato di riferimento un'attenzione, e che ci sia un sostegno economico anche da parte del Governo centrale, con un'azione mirata proprio per questa tipologia di attività.
PRESIDENTE
Collega Montanariello, prego.
Jonatan MONTANARIELLO (Partito Democratico Veneto)
Grazie, Presidente.
Calza a pennello questa mozione, dal momento che già avevo avuto modo, qualche giorno fa, di chiedere come funziona presso gli Uffici, perché la novità introdotta... Ha ragione la collega, ci sono asili che rischiano anche di chiudere e ci sono delle realtà paritarie che si trovano in posti dove c'è la mancanza di strutture pubbliche, quindi sono l'unica opzione presente.
Io sono d'accordo a stimolare il Governo affinché intervenga su questo. Guardi, collega, quelle strutture che oggi non hanno nulla, quando c'era il Covid, quando c'era il Governo precedente, quelle strutture hanno avuto dei ristori. Glielo do per certo, perché proprio prima mi ha scritto una rappresentante di categoria e, in virtù di quello che ho saputo essendomi informato anche presso l'Assessore della nostra Regione, posso dire che è un problema del Governo centrale, la Regione non può far nulla. Però il Governo che c'era prima ha dato i ristori. Quindi, io sono d'accordo sul fatto che ci sono queste strutture in difficoltà, che queste strutture molto spesso rappresentano l'unica ipotesi che c'è, perché ricordiamoci che non è che a volte le strutture paritarie sono in concorrenza con la scuola pubblica. A volte c'è quella paritaria e non ce ne sono altre. Anzi, addirittura sopperiscono anche alla carenza di posti di scuole pubbliche. Quindi, non è una guerra. Però, io sono d'accordo ad andare a riprendere il Governo Meloni, che, a differenza del Governo precedente, se n'è scordato. È un dato di fatto. Infatti, ho dei messaggi sul telefonino dove dicevo, un'ora fa, a una rappresentante di categoria: "Non devi arrabbiarti con la Regione perché la Regione, purtroppo, non ha nessun potere in materia, è una scelta centrale. Intervenite con i vostri rappresentanti di categoria a livello nazionale". D'altronde, giustamente la gente qual è la prima cosa che fa? Va in Comune. Ma il Comune risponde che non è di propria competenza. Credono che l'Ufficio scolastico sia regionale, quindi, anche se qui non è regionale, si recano dall'assessore Donazzan (adesso l'assessore Donazzan non c'entra niente). Però, lei ha messo in risalto, collega, una delle tante scivolate che ha fatto la premier Giorgia Meloni, che non elenco. Penso all'eliminazione del POS, che invece è rimasto, al tetto dei contanti, che invece resta, all'abbassamento dei prezzi della benzina, che invece aumentano. Insomma, "Giorgia forever" dice una cosa e ne sbaglia tre politicamente. Quindi, io sono d'accordo sull'opportunità di andare dalla premier Giorgia Meloni a chiederle di copiare le buone pratiche che il Governo precedente, piaccia o non piaccia, ci avvinghiamo o no su ragionamenti politici, ha adottato. Le ha adottate. Loro il problema lo hanno adesso. Finché c'era l'altro Governo non c'era.
Chiedo, allora, anche ai colleghi di Fratelli d'Italia di aiutarci in questo, visti i loro rapporti romani. Tra l'altro, l'Assessore all'istruzione del Veneto è anche del partito della Premier. Dateci una mano su questo. Guardate, davvero quelle strutture stanno rimpiangendo il Governo precedente, perché questo Governo si è scordato di loro. E bene fa la collega Venturini ad andare a ricordarglielo, perché quando si arriva a mettere mani a queste cose... Ragazzi, io credo che vengano prima gli asili delle società di Serie A. Prima di dilazionare o di mandare più avanti i soldi alle società di Serie A dovremmo ripristinare quei ristori che abbiamo tolto agli asili e alle scuole paritarie anche di questa Regione, che stanno soffrendo per il caro energia.
Invito, quindi, gli amici di Fratelli d'Italia a farsi carico di spiegare alla presidente Meloni che vengono prima gli asili delle società di Serie A o di quelle mezze flat-tax dai 65 agli 80, che non servono a niente, perché i problemi li risolvi dando diritti ai lavoratori, non li risolvi lasciandogli una manciata di soldi in più in tasca. Brava, quindi, collega Venturini, ha anticipato un tema importante.
Potrei mostrarle il mio telefono, Assessore. Un'ora fa mi stavo scrivendo con un rappresentante di categoria che mi chiedeva: "Come faccio a trovare l'assessore Donazzan?". E la mia onestà intellettuale mi ha portato a rispondere: "Non venire in Regione, noi non ne abbiamo colpa. Rivolgiti, con i tuoi rappresentanti di categoria, al livello nazionale".
Collega Venturini, su questo lei è stata lungimirante. Spero che gli amici di Fratelli d'Italia, finita la battaglia sulle Foibe, ci diano una mano anche su questo, perché la pancia dei veneti non la riempi solamente facendo dimostrazioni e testimonianze di presenza, ma la riempi con i fatti. Quindi, se magari ci date anche voi un cenno di disponibilità su questo, Fratelli d'Italia, ci piacerebbe.
PRESIDENTE
Grazie, collega Montanariello.
Collega Zottis, prego.
Francesca ZOTTIS (Partito Democratico Veneto)
Grazie, Presidente.
Mi collego a quello che ha appena detto il collega Montanariello, ringraziando la consigliera Venturini per la proposta, anche perché penso sia sempre stata riconosciuta da tutti l'importanza, nei territori, di queste strutture, delle scuole paritarie, che sono comunque scuole a tutti gli effetti, convenzionate, che quindi si fanno carico di una domanda effettiva e anche della crescita dei nostri bambini e dei nostri ragazzi.
Detto questo, penso che sia ora che il Governo faccia quello che in parte era stato fatto anche precedentemente. Ringrazio la Consigliera anche perché giustamente cita le leggi regionali con le quali la Regione può attivarsi e perché nel frattempo ci sono Enti locali e Comuni che l'hanno fatto. Quindi, sarebbe ora che a tutti i livelli ognuno mettesse il suo, consapevoli che non lo può fare da solo il soggetto più debole, più fragile e in maggiore difficoltà. Quindi, sapendo che nel momento in cui queste chiudono o aumentano notevolmente le rette c'è un problema di tenuta stessa di offerta del servizio, che ricordiamo che è già carente rispetto a una carenza generale della domanda futura, e sapendo che il tema dell'inverno demografico si collega anche alla carenza di servizi, pensiamo che sia non solo doveroso, ma prioritario guardare al sostegno degli asili nido, delle strutture, di questi servizi e delle stesse scuole paritarie.
Ci auguriamo, come ha detto il collega Montanariello, che chi sta al Governo in questo momento faccia valere questa mozione, che siamo sicuri verrà votata all'interno di questo Consiglio, molto di più di quello che purtroppo abbiamo visto ad oggi sono state fatte valere, per esempio, le mozioni sui centri di servizio per anziani.
Grazie.
PRESIDENTE.
Grazie.
Collega Camani, prego.
Vanessa CAMANI (Partito Democratico Veneto)
Grazie, Presidente.
Intanto fa una certa impressione vedere che una mozione che la consigliera Venturini ha presentato un anno fa, precisamente il 17 febbraio 2022, è ancora così drammaticamente attuale, perché l'allarme che la consigliera lancia a febbraio 2022 non solo oggi è ancora valido, ma è ulteriormente aggravato dal fatto che le bollette hanno continuato nella loro corsa al rialzo e che i sussidi erogati a livello nazionale e regionale non hanno, né l'anno scorso, né quest'anno, sopperito a questi rincari. E il problema che c'era l'anno scorso, cioè il fatto che le scuole paritarie sono costrette a scaricare l'aumento dei costi di gestione, tra cui quelli energetici, sull'aumento delle rette, è un problema che non abbiamo risolto l'anno scorso e che tantomeno abbiamo risolto quest'anno, perché, colleghi, sapete bene e meglio di me che nel bilancio regionale di previsione per il 2023 per il finanziamento delle scuole paritarie sono previsti i soliti 6 milioni di euro che erano previsti negli anni precedenti. Quindi, di fronte ad un fatto straordinario abbiamo previsto a livello regionale uno stanziamento ordinario, che si va a sommare alle necessità del biennio trascorso.
Sta già accadendo – lo dico perché, come la consigliera Venturini, sono della provincia di Padova – che scuole paritarie chiudono, perché non sono in grado di mantenere un livello di rette accettabile – mi pare siano cinque soltanto nella nostra Provincia – e garantire l'erogazione del servizio. Tante famiglie stanno cominciando a rinunciare all'utilizzo del servizio dell'infanzia perché le rette sono troppo costose. E dove non arriva lo Stato e non arriva la Regione, deve arrivare il Comune. Molti Comuni stanno facendo i salti mortali per dare una mano alle scuole paritarie per sostenere i costi.
Siccome ci siamo detti molte volte che una delle ragioni delle eccellenze di questa Regione è anche il sistema integrato pubblico-privato, in particolar modo in riferimento ai servizi educativi all'infanzia, e di come la presenza capillare delle scuole paritarie sul nostro territorio abbia consentito al Veneto di offrire servizi diffusi ovunque, in particolar modo per le bambine e per i bambini, non possiamo essere orgogliosi del modello veneto finché le cose vanno bene, ma quando poi quel modello chiede uno sforzo e un sacrificio girarci dall'altra parte. Proprio perché in questa Regione il sistema di scuole paritarie per l'infanzia è così diffuso, proprio per questa ragione, la crisi che oggi vivono è particolarmente grave, perché sono tante e sono frequentate dalle nostre figlie e dai nostri figli.
Chiedo, pertanto, alla consigliera Venturini di accogliere una proposta di emendamento rispetto alla sua mozione per cui impegniamo la Giunta a farsi parte attiva nei confronti del Ministero dell'istruzione e del merito – ricordo, infatti, che da febbraio 2022 abbiamo cambiato anche il nome del Ministero dell'istruzione, a proposito del valore della scuola pubblica e privata come strumento per riaprire l'ascensore sociale, ma invece che essere una scuola per tutte e tutti uguali diventa una scuola per il merito, per chi può, per chi è più bravo, e per gli altri no, però questi sono i fatti, quindi il Ministero si chiama dell'istruzione e del merito – affinché rinnovi i contributi, anzi aumenti i contributi per le scuole paritarie, considerato che nella legge di bilancio del 2023, la prima del Governo Meloni, la quantità di risorse stanziate per le scuole paritarie non solo non è incrementata ma, anzi, si è ridotta, perché si sono depennati i finanziamenti ai fini Covid. Stessa cosa vale per il contributo regionale. Quindi, se ne devono far carico i Comuni, che, però, a seguito della prima legge di bilancio del Governo Meloni, hanno risorse in meno, come denunciato da tutti i Sindaci sulle pagine dei giornali.
Quindi, siccome non vorrei che ci fosse qualcuno che vota le mozioni sulla base della buona volontà, mentre in questo caso, almeno dal mio punto di vista, il tema merita di essere affrontato, chiediamo non soltanto di rinnovare le misure a sostegno delle scuole per l'infanzia, consigliera Venturini, ma semmai di incentivarle, di aumentarle, di incrementarle, perché alle condizioni date ho come l'impressione che il problema che lei giustamente ha sottolineato a febbraio 2022, a febbraio 2023 sia ancora più grave.
Grazie.
PRESIDENTE
Grazie a lei.
Collega Valdegamberi, prego.
Stefano VALDEGAMBERI (Gruppo Misto)
Il detto "prevenire è meglio che curare" è un detto sempre valido, ma mai come in questa situazione risulta essere veritiero, in quanto il tema dell'aumento non è solo quello delle rette delle scuole dell'infanzia, ma anche quello delle case di riposo. Nei giorni scorsi un Sindaco mi ha avvicinato e mi ha detto: "Io non so più cosa dire, perché devo aumentare del 30, 40 o 50% rispetto all'anno scorso a famiglie che non ce la fanno più a pagare". Allora, bisogna sempre cercare di risalire alla radice dei problemi. Non possiamo cercare di risolvere i problemi quando li abbiamo causati.
Spesso ci si accanisce contro coloro che invitano a stare attenti, che sottolineano che una certa politica delle sanzioni può comportare degli squilibri che poi pagheranno i cittadini, e si accaniscono contro anche i mass media, come stiamo vedendo in questi giorni, ci si accanisce contro coloro che mettono in guardia rispetto a una certa politica, ma poi ci si lamenta delle conseguenze come fossero ineluttabili, quando invece noi siamo complici di queste conseguenze. Le nostre scelte politiche e le scelte politiche dei nostri Governi hanno portato a questo, indipendentemente da quelli di adesso o da quelli di prima. Quindi, adesso è inutile lamentarci che in Europa stiamo andando verso una situazione di squilibrio, di penuria economica. Ci stiamo mettendo fuori mercato, perché paghiamo le materie prime, l'energia in primis, ma non solo l'energia, più degli altri. Guardiamo bene in quest'ultimo anno come è andato il cambio delle monete. Il cambio delle monete è un misuratore, è un sintomo del benessere, è un indice della competitività tra sistemi. Ebbene, rispetto al dollaro l'euro è calato, ma è calato anche rispetto al rublo e a tante altre monete. Siamo gli unici che caliamo. Vuol dire che ci stiamo svalutando, vuol dire che abbiamo un sistema che con un'inflazione al 10%, minimo, sta perdendo potere d'acquisto, e quindi per noi tutto è più caro. Tutto questo, dunque, che ha comportato un incremento delle bollette, delle rette delle case di riposo, delle rette degli asili, è la conseguenza di una serie di scelte sbagliate, che, tra l'altro, sono anche inefficaci. Abbiamo visto, infatti, che non hanno risolto i problemi, semmai hanno creato problemi a noi.
Questa è la riflessione che volevo fare. È inutile che facciamo gli appelli ad aggiungere soldi, quando i soldi poi vengono messi a debito e diventa un circolo vizioso che peggiora ancor di più la situazione. Bisogna rivedere le strategie. Se una strategia è inefficace, non risolve il problema, anzi non consegue l'obiettivo nei confronti degli altri, ma crea problema a noi, fermiamoci un attimo e riflettiamo. Io non posso vedere che gli altri crescono e noi, invece, retrocediamo, facendo una politica per colpire gli altri, che dovrebbero calare, e invece succede l'esatto contrario. Questa è la riflessione vera che va fatta a livello dei Governi, se vogliamo guardare al nostro interesse. Invece, se vogliamo seguire, come le pecore, una politica che alla fine fa pagare quattro volte meno l'energia agli Stati Uniti, fa crescere il PIL della Russia e colpisce l'Italia, andiamo pure avanti su questa strada. Ma poi non lamentiamoci se aumentano le rette delle case di riposo, non lamentiamoci se gli asili chiudono, perché tutto questo è colpa delle nostre scelte.
PRESIDENTE
Grazie, collega.
Consigliere Lorenzoni, prego.
Arturo LORENZONI (Gruppo Misto)
Grazie, Presidente.
Credo che la mozione della collega Venturini sia assolutamente giustificata e motivata, perché il tema è reale. Invece, ciò che mi ha colpito è l'intervento di chi mi ha preceduto. Del resto, dare la colpa della situazione grave che stiamo vivendo dal punto di vista economico negli asili, nelle scuole, in tutte le istituzioni, nei servizi, nel welfare alle sanzioni che sono state erogate è veramente aberrante. È davvero aberrante. è aberrante mettere sullo stesso piano un Paese che ha aggredito e che ha generato centinaia di migliaia di morti con una situazione economica difficile.
La situazione economica è difficilissima e la dobbiamo affrontare, ma mettere sullo stesso piano una politica aggressiva, militare, che sta generando centinaia di migliaia di morti e il problema economico che dobbiamo affrontare, credo che sia inaccettabile per quest'Aula.
PRESIDENTE
Collega Valdegamberi, lei è già intervenuto.
Arturo LORENZONI (Gruppo Misto)
Chiedo a quest'Aula veramente di mostrarsi unita nel rigettare una posizione che individua delle colpe in comportamenti che ritengo assolutamente giustificati.
La posizione politica del nostro Paese in questo momento è una posizione che, secondo me, deve essere sostenuta, e l'unità dell'Italia al resto dell'Europa non deve essere messa in discussione. Che poi noi si debba lavorare per la pace, che si debba lavorare per superare questa situazione è indubbio, e io mi auguro che lo possiamo fare insieme, perché prima di tutto noi e voi siamo italiani, oltre che veneti. Siamo prima veneti, mi dice il collega Pan. D'accordo. Io sono padovano, veneto, italiano, ma soprattutto, in questo momento, europeo, perché se perdiamo di vista la nostra capacità di fare sistema, non abbiamo nessun peso.
Ripeto il mio giudizio di aberrazione su quello che ho sentito, e mi auguro che l'Aula non sposi questa linea, perché è una linea pericolosissima.
PRESIDENTE
Colleghi, per cortesia, rimanete sull'argomento.
Collega Venturini, prego.
Elisa VENTURINI (Forza Italia - Berlusconi - Autonomia per il Veneto)
Grazie, Presidente.
Per amore di verità, come ha evidenziato la collega Camani, questa mozione è stata presentata il 17 febbraio 2022, un anno fa, praticamente. Il Governo Meloni inizia il 22 ottobre 2022. L'istanza è stata presentata con il Governo precedente, questo a dimostrazione che le istanze che noi presentiamo e che rivolgiamo anche al Governo e ai Ministeri, a prescindere da chi occupi in quel momento, da un punto di vista politico, il ruolo e la posizione, noi le presentiamo perché riteniamo che sia fondamentale rappresentare quelle che sono...
PRESIDENTE
Colleghi, ultimamente, quando facciamo le mozioni, l'Aula sta diventando ingestibile.
Non è che le mozioni abbiano un valore inferiore rispetto a un progetto di legge. Per carità, non sono la stessa cosa, però comunque siamo qui ad approvare dei provvedimenti che servono per dare un indirizzo chiaro alla Giunta regionale. Quindi, o ci comportiamo tutti in maniera seria, altrimenti, se la fase delle mozioni deve diventare un momento di divertimento per qualcuno, è meglio che non facciamo più le mozioni. Ognuno si deve anche assumere le proprie responsabilità.
Elisa VENTURINI (Forza Italia - Berlusconi - Autonomia per il Veneto)
Tra l'altro, sono sempre gli stessi, Presidente.
PRESIDENTE
Se qualcuno deve parlare di altri argomenti oltre alle mozioni, ci sono aule affianco all'Aula consiliare, c'è il bar, ci sono altri luoghi dove uno può confrontarsi e parlare di qualsiasi altra cosa. È chiaro?
Prego.
Elisa VENTURINI (Forza Italia - Berlusconi - Autonomia per il Veneto)
Quello che si vuole rappresentare con questa mozione è che l'Aula consiliare della Regione del Veneto non è sorda al territorio e alle esigenze che ci vengono portate all'attenzione. Quando noi presentiamo delle mozioni o delle richieste rivolte al Governo centrale, la nostra intenzione non è quella di mostrare una vis polemica, ma semplicemente entrare in interlocuzione con quelli che sono per noi i soggetti di riferimento, per poter individuare quelle che sono le politiche più opportune per la nostra Regione, per il nostro Paese.
Con questo spirito è stata presentata la mozione, non per andare contro qualcuno, ma per mettere in evidenza come sia necessario per noi che il Governo sia sensibile ad una realtà che è tipicamente veneta, che è quella delle scuole paritarie.
Noi chiediamo che questa mozione venga accolta, venga accolta all'unanimità. Se ci fossero delle modifiche o delle ulteriori richieste, forse queste potrebbero essere oggetto di un'ulteriore mozione. Vogliamo semplicemente entrare in interlocuzione, in dialogo con il Governo, perché, in un rapporto di lealtà istituzionale e di collaborazione, riteniamo opportuno condividere le necessità del nostro Paese e del nostro territorio.
PRESIDENTE
Grazie, collega.
Consigliere Soranzo, prego.
Enoch SORANZO (Fratelli d'Italia - Giorgia Meloni)
Grazie, Presidente.
Io non ho capito se la collega Venturini nel suo ultimo intervento ritenga che si possa emendare oppure no. Comunque, noi formuliamo un contributo.
Un attimo, altrimenti devo chiedere al Presidente di intervenire come prima.
Premesso che noi siamo perfettamente d'accordo, pensavamo, proprio per il contenuto importante che ha la richiesta, che possa essere preso in considerazione anche il fatto di intervenire su acqua e rifiuti. Non so se è possibile, ma lasciamo ai lavori dell'Aula la proposta di un possibile emendamento, che possa interessare la Regione affinché possa intervenire presso i Consigli di bacino e le società partecipate pubbliche. Molte di queste in Veneto sono dei Comuni, proprio perché sono i Comuni chiamati a intervenire. Forse è meglio magari intervenire nelle società partecipate, per evitare quegli aumenti di acqua che sono previsti nei piani approvati, che stanno atterrando e atterreranno nei prossimi anni, sia in termini di ciclo integrato idrico che anche del Piano rifiuti.
Impattano notevolmente anche sulle scuole paritarie e questo incide ovviamente indirettamente anche sulle rette. Grazie.
PRESIDENTE
Grazie a lei.
È già intervenuta in dichiarazione di voto, collega. Intervenga pure lo stesso, collega, in replica. Non ci sono problemi.
Elisa VENTURINI (Forza Italia - Berlusconi - Autonomia per il Veneto)
Credevo di essere stata chiara, ma non è la prima volta che nelle mozioni che presento il consigliere Soranzo mi viene a chiedere precisazioni.
Di conseguenza, come dicevo prima, se ci sono ulteriori modifiche da apportare o aggiunte, potrebbero essere motivo di un'ulteriore mozione. Quella che è stata presentata oggi ha un chiaro oggetto, che penso possa essere condiviso e che è stato presentato alla sottoscritta da soggetti operatori che avevano questa necessità. Se per caso i Capigruppo ritengono che debbano essere adottate ulteriori modifiche, sarà una valutazione da prendere magari insieme in un secondo momento.
PRESIDENTE
Grazie.
Prego, collega, intervenga.
Jonatan MONTANARIELLO (Partito Democratico Veneto)
Grazie, Presidente.
È interessante anche la proposta del collega Soranzo, sicuramente, così come è interessante la proposta della collega Venturini, che credo riconosca una necessità del territorio senza fermarsi davanti al fatto che bisogna oggettivamente, collega Venturini, avere il coraggio di fare anche uno scontro frontale con questo Governo. Lo spirito di un amministratore deve essere anche questo, cioè non fermarsi dietro un perimetro di partito, ma avere il coraggio, anche se governano i tuoi, di chiedere delle risorse.
In questo caso ha un doppio valore, perché sono risorse che c'erano e che erano state tolte, segno che non è demagogia quella di voler chiedere qualcosa che non è mai stato dato e si dice "Tutti sono bravi a urlare alla luna". Erano stati dati. Quando c'era un Governo con dentro la Lega, Forza Italia, il PD, erano stati dati. Oggi, che c'è un'attrazione più di Destra che di Centro, vediamo che viene cancellata questa forma di aiuto.
Come diceva la collega prima, i dati del bilancio regionale sono significativi. Il fatto che si scarica tutto sui Comuni è l'ennesimo dato di come c'è uno scaricabarile e, alla fine, chi resta con il cerino in mano sono i più deboli, perché certo non si può pretendere dai Comuni oggi che riescano ad aiutare quelli che non hanno dovuto aiutare neanche ieri, con meno soldi di quelli che avevano prima. Quindi, il tema delle paritarie, del caro energia merita attenzione.
È un bene, collega, uscire dai perimetri politici e avere il coraggio di trovare anche trasversalità per dire che quando il nostro territorio ha bisogno di una chiamata nei confronti anche di chi è distratto, come in questo caso... Non me ne vogliano i colleghi, è un dato oggettivo. L'attuale Governo con la premier Meloni ha smesso di fare una cosa che prima si faceva e quindi noi voteremo favorevolmente, perché è giusto andare, qualora il Governo centrale si scordi del Veneto e delle paritarie, degli asili e di tante altre cose, a tirare in maniera sana, come si dice, la giacchetta per ricordare che non si può predicare bene quando si è dall'altra parte e razzolare male, cari colleghi, quando si va a governare.
Chiudo con una battuta. Credo che prima di sgravare le società di serie A, come dicevo prima, per quasi 800 milioni, era più importante pensare agli asili e alle paritarie. Andiamo avanti e tutte le volte che il Governo sbaglia è giusto incalzarlo anche in maniera dura e frontale. Se questo attacco viene dalla maggioranza, ha un valore doppio.
PRESIDENTE
Grazie.
Metto in votazione la
mozione n. 259.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Segniamo il voto favorevole del collega Michieletto.
PUNTO
10 |
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MOZIONE PRESENTATA DAI CONSIGLIERI SORANZO, SPERANZON, POLATO, FORMAGGIO E RAZZOLINI RELATIVA A "LA REGIONE PROMUOVA UN SISTEMA INTEGRATO DI BIKE SHARING (COMPRENSIVO DI E-BIKE) TRA LE AREE URBANE E DELLA PRIMA CINTURA CONFINANTI CON LE CITTÀ CAPOLUOGO E LE CITTÀ D'ARTE". (MOZIONE N. 339) APPROVATA (DELIBERAZIONE N. 17/2023)
PRESIDENTE
Prego, collega Soranzo.
Enoch SORANZO (Fratelli d'Italia - Giorgia Meloni)
Grazie, Presidente.
Molto velocemente. Cercheremo di relazionarla cercando di accelerare i lavori di quest'Aula. Si tratta di una mozione dal titolo: "La Regione promuova un sistema integrato di bike sharing tra le aree urbane e della prima cintura confinanti con le città capoluogo e le città d'arte". È una mozione che ha questo spirito che cercherò di relazionare spero in modo chiaro. Se poi qualcuno vuole delle precisazioni, ovviamente sono a disposizione.
Siamo partiti ricordando quello che prevede il Piano nazionale integrato per l'energia e il clima, che prevede la riduzione del 35% delle emissioni nel settore dei trasporti (terrestre, civile e terziario). Abbiamo voluto ricordare la delibera regionale n. 57 del 2004 del Piano regionale di tutela e risanamento dell'atmosfera, che prevede e ricorda il miglioramento delle condizioni ambientali, gli interventi di natura tecnologica con interventi anche strutturali nella mobilità, nelle piste ciclabili e ovviamente nei veicoli elettrici.
Abbiamo ricordato alcuni passaggi, un po' anche per riprendere quanto la Regione Veneto negli ultimi anni ha posto in essere, con il bando Contributi del 2014, che ha visto partecipare molti Comuni, 54 dei quali hanno avuto finanziamenti e 34 rimanevano esclusi. Soprattutto, molti di quelli finanziati erano a vocazione turistica.
Abbiamo voluto ricordare, anche in considerazione del cambio climatico, che ormai è sempre più evidente, il problema delle polveri sottili e del PM10. Per la riduzione delle emissioni di CO
2, che è ovviamente un obiettivo ormai irrinunciabile, si propongono tutti gli strumenti, legislativi e non solo, e i piani vigenti, attraverso la promozione e il potenziamento del trasporto pubblico, e soprattutto, la mobilità sostenibile.
Tra questi, dato anche dall'innalzamento delle temperature e l'arrivo della bella stagione, c'è l'utilizzo di bici elettriche e non solo. Il sistema bike sharing spinge maggiormente le persone a questa mobilità leggera, e soprattutto lo fa per i propri spostamenti urbani e anche extraurbani.
Alla luce di questo, si sono manifestati, a nostro avviso, in modo sempre più forte e, anche dal punto di vista visivo, impattante, lo stazionamento selvaggio e l'abbandono di queste bike, di queste biciclette in un sistema di bike sharing. Questo nei Comuni diventa abbandono, perché, soprattutto i Comuni che non sono capoluogo, ovviamente fuori dai confini della città capoluogo e della città d'arte, di fatto hanno una modalità di recupero contrattualmente condizionata e una procedura ben codificata.
Questo, ovviamente, ci ha stimolati a chiedere alla Giunta di promuovere dei tavoli di confronto con le città capoluogo, affinché il bike sharing diventi un sistema non solo delle città capoluogo, ma anche dei Comuni delle aree urbane confinanti, di prima cintura, mediante magari la stipula – abbiamo pensato noi – di convenzioni o protocolli.
Inoltre, pensavamo di attivare dei bandi, come è già avvenuto, per l'erogazione di contributi ai quali far accedere i Comuni delle aree urbane o di prima cintura, confinanti alle città capoluogo o alle città d'arte, quindi anche quei piccoli Comuni che a livello dimensionale sono strategici per allargare il perimetro territoriale e la fruizione di questo servizio di bike sharing.
Questa, ovviamente, è una proposta che si integra a quello che molti Piani sia urbanistici, che di trasporto e molti altri strumenti prevedono nella pianificazione non solo del sistema di bike sharing, ma anche il parcheggio scambiatore auto, bus e bicicletta, in un'ottica di un sistema di intermodalità molto efficace.
Questa è la proposta. Speriamo di stimolare la discussione in quest'Aula. Siamo ovviamente in ascolto per qualsiasi contributo, che sicuramente sarà ottimale per il miglior provvedimento possibile.
Grazie.
PRESIDENTE
Grazie, collega.
Consigliere Lorenzoni, prego.
Arturo LORENZONI (Gruppo Misto)
Grazie, Presidente.
Credo che questa mozione sia da accogliere positivamente, perché mostra una sensibilità ambientale dei colleghi di Fratelli d'Italia che non conoscevo e che quindi mi rallegra. Credo vada nella direzione giusta e interpreti bene le necessità dei capoluoghi, che in qualche modo devono andare nella direzione di una mobilità sostenibile.
Vedo una difficoltà nel fatto che – lo dico per esperienza, per aver avviato a Padova il sistema di bike sharing a flusso libero – per la distanza dal centro il costo di gestione del sistema va con il quadrato, perché l'area coperta va con il quadrato.
Noi a Padova avevamo deciso di concentrare l'area dove era possibile sbloccare le biciclette all'interno delle arterie principali, perché altrimenti la società non si prendeva la responsabilità di gestire il servizio, perché c'è tutta un'attività di ricollocamento delle biciclette che il collega Soranzo ha già evidenziato, che è estremamente costosa.
Da questo punto di vista credo che l'aiuto della Regione, nell'andare a dare una mano nella attuazione di questi servizi, possa andare nella direzione giusta. Sarebbe importante avere dei Piani urbani della mobilità sostenibile fatti su scala sovracomunale. Mi auguro che a questo si arrivi. È chiaro che serve una regia regionale, perché l'iniziativa del singolo Comune può essere assai difficile.
Per cui, i tavoli di cui parlava, secondo me, dovrebbero partorire dei PUMS, come sono chiamati, che possano, in qualche maniera, tener conto di questa necessità cercando di risolvere il problema, che vedo assai complesso, di gestire il costo su aree vaste.
Da questo punto di vista chiederei al collega Soranzo se fosse possibile inserire anche le e-bike in modo esplicito nel testo della mozione, perché con un mezzo di quel tipo anche distanze leggermente superiori sono coperte con più facilità dall'utente medio.
L'utente medio 2 o 3 chilometri con quel tipo di bicicletta riesce a gestirli, andare su distanze superiori fa una certa fatica, se non è lo studente universitario che è allenato allo sforzo fisico.
Forse estendere a questi mezzi, che oggi rappresentano un'opzione interessante anche per città di una certa dimensione, credo possa essere opportuno. Probabilmente il testo che aveva presentato il collega già sottintendeva con bike sharing anche le biciclette elettriche, però metterlo in modo esplicito forse è opportuno.
Grazie.
PRESIDENTE
Grazie, collega.
Non vedo altre richieste di intervento.
Se vuole, collega Soranzo, in replica. Prego.
Enoch SORANZO (Fratelli d'Italia - Giorgia Meloni)
Per fatto personale... scherzo! La vita è già seria di per sé.
Presidente, grazie dell'attenzione, della gentilezza, della concessione della parola.
Mi faceva presente correttamente l'Assessore che per i tavoli di confronto che noi proponiamo di fatto potrebbero essere utilizzati i tavoli già costituiti e quindi magari modificare il testo da "a promuovere tavoli di confronto con le città capoluogo affinché il bike sharing" a "a proseguire nell'ambito dei tavoli già di confronto, già istituiti sia in materia ambientale che della mobilità con le città capoluogo e a seguire...". Questa modifica mira a predisporre un testo più attuale rispetto a quando l'abbiamo presentata.
Ringrazio il collega Lorenzoni. Credo, assolutamente, che per quanto più esplicita sia la mozione e il testo, sia sempre bene chiarire, nel senso di precisare. Se per lei va bene, affianco a "bike sharing", possiamo scrivere comprensivo, o inclusa, o come preferisce meglio, "e-bike". È già probabilmente nei sistemi delle nuove offerte di questo sistema, però precisarlo va sicuramente bene.
Non so, Presidente, se posso chiedere direttamente la modifica nel testo.
Grazie.
PRESIDENTE
Ottimo, collega. Poi diamo mandato agli uffici per il coordinamento tecnico.
Non ci sono altre richieste di intervento.
Metto in votazione la
mozione
n. 339.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
PUNTO
11 |
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MOZIONE PRESENTATA DAI CONSIGLIERI MAINO, BARBISAN, BRESCACIN, FAVERO, FINCO, PAN, PUPPATO, RIGO, SANDONÀ, SPONDA, VIANELLO, ZECCHINATO, BISAGLIA, CESTARI E CECCHETTO RELATIVA A "MIGLIORARE LA CURA E LA VITA DELLE PERSONE CON PATOLOGIE REUMATOLOGICHE". (MOZIONE N. 316) APPROVATA (DELIBERAZIONE N. 18/2023)
PRESIDENTE
Prego, collega Maino.
Silvia MAINO (Zaia Presidente)
Grazie, Presidente.
È una mozione che nasce da una mozione del 2 marzo 2022, approvata all'unanimità dalla Camera dei Deputati. In quell'occasione, una delle associazioni che si occupano di seguire i problemi dei malati reumatici in Veneto, l'ANMAR, attraverso il suo osservatorio CAPIRE, impegna il Governo a migliorare la tutela delle persone che convivono con questa patologia.
Stiamo parlando di una patologia invalidante, cronica, che attiene a circa il 10% della popolazione residente in Italia e il 17% della popolazione veneta. È una spesa complessiva di circa 5 miliardi di euro all'anno. La letteratura ci dimostra come questa malattia, purtroppo, coinvolga sempre più spesso e più frequentemente le donne e soprattutto i bambini.
è una patologia che purtroppo tante volte poi viene scoperta molto tardi, ossia il medico di medicina generale ha delle difficoltà a individuare il tipo di patologia e pertanto il paziente rischia di rimbalzare da un professionista all'altro prima di capire effettivamente quale sia la malattia che lo riguarda.
La mozione si svolge sostanzialmente su tre punti. Il primo riguarda una passata Commissione regionale per le patologie reumatologiche, che ormai non esiste più, ha cessato la sua attività, ma per la quale se ne chiede la riattivazione, una riattivazione sotto una veste nuova, ossia coinvolgendo tutti i portatori di interesse delle patologie reumatologiche, quindi le associazioni dei pazienti, i rappresentanti di medicina generale e le farmacie pubbliche e private. Questo è il primo punto.
Il secondo punto è quello legato alla parte farmacologica. Ci sono dei farmaci biotecnologici, sia originator, che biosimilari, che innovativi, per i quali è molto importante riuscire a diffondere di più la conoscenza, per riuscire ad arrivare a dei percorsi diagnostico-terapeutici più efficacemente integrati con la rete di assistenza territoriale. Questo chiaramente non vuole limitare la libertà prescrittiva del medico, però a volte ci si è accorti che c'è una sorta di disomogeneità nell'accesso alle cure, soprattutto dei farmaci biologici e innovativi.
Questa è una grande criticità degli ultimi anni che lascia un po' di disparità nella cura i nostri pazienti. Ulteriore problematica legata ai farmaci è che questi farmaci biotecnologici, usati proprio per queste patologie, sono classificati in classe H, quindi dispensati in un contesto che è ospedaliero o comunque assimilabile, quindi tramite la distribuzione diretta.
Il secondo punto della mozione vuole portare la distribuzione di questi farmaci in DPC, ossia Distribuzione Per Conto, perché ci si è resi conto proprio che soprattutto in particolare il malato reumatico aveva delle grandi difficoltà nell'accesso alla struttura ospedaliera, e tante volte, purtroppo, si rischiava la sospensione delle terapie da parte di questi pazienti.
L'ultimo punto della mozione riguarda il progetto di screening che in questo momento si sta concretizzando da parte delle associazioni dei malati reumatici, ANMAR e AMARV, assieme a Federfarma Veneto. Queste tre strutture assieme stanno lavorando per intercettare quanto prima possibile il malato reumatico e indirizzarlo alla rete assistenziale regionale per la presa in carico.
L'aspetto importante e innovativo è il ruolo proprio della farmacia, in questo progetto di screening, perché la farmacia diventa sempre di più il primo presidio dove la persona si rivolge. Il farmacista tante volte si accorge di una persona che più di una volta chiede lo stesso farmaco perché ha dolore, quindi il farmacista può essere un'importante sentinella, in particolar modo quando è un farmacista territoriale, quindi legato a piccole realtà, dove soprattutto lì si rivolge il paziente.
I tre punti che ho elencato, quindi l'istituzione del tavolo, la possibilità di ricorrere al DPC e sostenere il progetto di screening finalizzato, in accordo con l'assessore...
PRESIDENTE
Collega, la invito a concludere.
Silvia MAINO (Zaia Presidente)
Aggiungo solo che con l'assessore Lanzarin si chiede di modificare il primo punto e, in luogo della parola "Commissione regionale", "l'istituzione di un tavolo".
Grazie.
PRESIDENTE
Grazie a lei.
Ci sono altri che vogliono intervenire?
Non vedo richieste di intervento.
Metto in votazione la mozione
n. 316.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
PUNTO
12 |
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MOZIONE PRESENTATA DAI CONSIGLIERI OSTANEL, GIACOMO POSSAMAI, LORENZONI, GUARDA, BALDIN, BIGON, CAMANI, MONTANARIELLO, ZANONI E ZOTTIS RELATIVA A "AVVIARE UN TAVOLO REGIONALE SULLE PROBLEMATICHE DEL TRASPORTO PUBBLICO LOCALE (TPL), ANCHE VALUTANDO DI AUMENTARE I PERCORSI FORMATIVI PER NUOVI AUTISTI". (MOZIONE N. 363) RESPINTA
PRESIDENTE
Prego, collega.
Elena OSTANEL (Il Veneto che Vogliamo)
Lascio a verbale un voto favorevole alla mozione n. 339 e un voto di astensione sul punto n. 22. Scusate, ma avevo sbagliato.
PRESIDENTE
Perfetto. Lasciamo a verbale.
Elena OSTANEL (Il Veneto che Vogliamo)
Intervengo per illustrare questa mozione che ho presentato un po' di tempo fa, relativa a una situazione del trasporto pubblico locale in particolare a Padova, dove la situazione della gestione Busitalia sta dando e ha dato notevoli problemi.
Venivano segnalati notevoli disservizi all'interno della gestione del trasporto pubblico locale padovano, che per chi è della città ricorda purtroppo che è stato anni fa votato per lasciarlo ad una gestione che ha fatto perdere il controllo pubblico di maggioranza da parte del Comune. Io all'epoca ero in Consiglio comunale e questa cosa non l'ho votata, ci tengo a ribadirlo anche a microfono qui dentro.
Il tema negli anni si è protratto e ha portato ad una situazione della gestione del trasporto pubblico locale non adeguata ad una città come Padova, soprattutto con una condizione per gli autisti, che tra l'altro si stavano mobilitando in quel periodo, assolutamente inadeguata, nel senso che moltissimi autisti di Busitalia nella città di Padova preferivano, giustamente, trovare lavoro in altre aziende del trasporto pubblico locale, dove potevano prendere uno stipendio adeguato.
Stiamo parlando di persone che stanno fuori circa quattordici ore al giorno per lavoro, perché non riescono a rientrare a casa a causa dei turni, e riescono a prendere poco più di mille euro al mese. Questo è il livello della situazione del lavoro che in quel periodo si stava generando. Si stava generando anche perché la gestione di Busitalia all'epoca non aveva un dirigente, una persona, un amministratore delegato che stava seguendo davvero la questione.
A partire da questa situazione, che però non è dissimile, magari non così, da altri contesti, questa mozione chiede un intervento serio da parte dell'assessore De Berti, che ha la delega al trasporto pubblico, alla quale chiediamo di assumere alcuni impegni. Innanzitutto impegniamo la Giunta regionale ad avviare un vero e proprio "Tavolo di crisi del trasporto pubblico", a partire ovviamente dalla situazione padovana, ma non solo, coinvolgendo i vari portatori di interesse: enti di governo dei bacini territoriali, aziende che erogano il servizio, organizzazioni sindacali, eventuali associazioni di consumatori e utenti per approfondire le cause dei problemi, individuando soluzioni coerenti per risolverli, come per esempio – questa è una richiesta che viene fatta da tantissimo tempo – quella di avviare una "Agenzia della mobilità" ad hoc, ampliando anche al trasporto su gomma, permettendo a questa agenzia di risparmiare l'IVA, che solitamente viene pagata nel trasferimento dei fondi dallo Stato alla Regione e alle aziende del trasporto pubblico, richiesta che viene da più parti avanzata da diverse aziende del trasporto pubblico in Veneto.
Impegniamo, inoltre, la Giunta ad effettuare una ricognizione su quanti interventi formativi, anche di riqualificazione professionale, finanziati dalla Regione oggi disponibili possano essere messi a servizio proprio per fare in modo che le agenzie del trasporto pubblico abbiano più autisti. Qual è un'altra questione che sta accadendo? È che le aziende del trasporto pubblico, in particolare a Padova, si trovano a non avere personale, un po' perché lo perdono in quanto trovano condizioni migliori altrove, quando in realtà di bisogno ce n'è. Quindi, intervenendo anche sulla parità e sulla dignità salariale, la Regione potrebbe attivarsi per fare in modo che ci siano dei momenti formativi per aumentare le persone che possono andare a fare questo tipo di lavoro, e di bisogno ce n'è.
Infine – questa è la cosa più importante, su cui anche il consigliere Montanariello è spesso intervenuto – impegniamo la Giunta ad erogare tempestivamente alle aziende del TPL i fondi stanziati dal Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibile, in particolare quelli relativi ai servizi aggiuntivi legati alla pandemia da Coronavirus. Tantissime volte ci è stato segnalato e noi abbiamo segnalato più volte in quest'Aula che non solo la Regione del Veneto non mette fondi aggiuntivi regionali, come fanno altre Regioni, per permettere alle aziende del trasporto pubblico di lavorare come dovrebbero, ma allo stesso tempo – questo è gravissimo – aveva ritardato il trasferimento di fondi che erano legati al momento della pandemia, lasciando le aziende del trasporto pubblico in una situazione complicata, con tutte le conseguenze che ho provato a raccontare sul caso padovano.
Spero davvero che questa mozione possa trovare il parere favorevole dell'Aula. Su questo tema hanno lavorato tanti Consiglieri anche di maggioranza, sia padovani che non, per cui spero davvero che l'idea di portare all'attenzione dell'assessore De Berti l'idea di fare un tavolo di crisi possa essere...
PRESIDENTE
Concluda, collega.
Elena OSTANEL (Il Veneto che Vogliamo)
...una delle soluzioni da percorrere.
PRESIDENTE
Grazie.
Collega Montanariello, prego.
Jonatan MONTANARIELLO (Partito Democratico Veneto)
Grazie, Presidente.
All'interno della Regione Veneto – non me ne voglia nessuno – dobbiamo avere il coraggio di dire che la situazione del trasporto pubblico locale è disastrosa. È una situazione disastrosa. Non emergano adesso i soliti dibattiti che può essere più o meno aggressivo come atteggiamento perché magari c'è il treno di turno che arriva in orario. Il trasporto pubblico non è un treno o un bus che arriva in orario. Il trasporto pubblico in una Regione che funziona è un insieme di pezzi, di segmenti di trasporto in rete tra loro, di facile interscambiabilità, di una connessione tra i territori e anche di una visione. Il trasporto pubblico che funziona in una Regione come la nostra, vista la sua caratura economica, dovrebbe essere un trasporto pubblico che ti permette di salire a San Michele in Tagliamento e di poter smontare a Cavanella d'Adige con un biglietto e con una rete di servizi integrati tra loro.
Io non voglio dilungarmi – lo facciamo spesso – su quelli che sono i vulnus del trasporto nella nostra Regione. è vero quello che veniva detto. Del resto, colleghi, non lo diciamo noi che siamo la penultima Regione d'Italia in contribuzione con risorse proprie al trasporto, lo dice ASSTRA, che è l'associazione datoriale delle aziende di trasporto pubblico regionale e locale in Italia. Ma non voglio entrare neanche in merito a questo. Voglio focalizzarmi su due temi che cita la collega in questo documento.
Il primo tema riguarda la difficoltà di trovare personale, già assolutamente carente. Io credo che la mano destra, Presidente, debba cominciare a capire quello che fa la mano sinistra. E la mano destra deve cominciare a capire quello che fa la mano sinistra perché noi continuiamo a dire che non c'è personale, però continuiamo a rinnovare dopo dieci anni i contratti collettivi nazionali del lavoro, continuiamo a dire che c'è gente che non vuol fare quel mestiere. C'erano aziende che avevano un regime virtuoso di contrattazione di secondo livello, che – lo ricordo – non è un reato. La contrattazione di secondo livello vuol dire che tu fai una cosa che potresti evitare di fare, va meglio l'azienda, vai meglio tu, e di quel guadagno un po' va all'azienda e un po' va a te. La famosa flessibilità che piace alla destra si declina, nelle aziende di trasporto, con il contratto di secondo livello. E noi non possiamo avere una Regione come il Veneto – qui mi sento di puntare il dito contro alcune realtà che tentano di smantellare questo meccanismo – dove ci sono aziende che nella nostra Regione sono veri e propri fiori all'occhiello rese attrattive anche dal regime di contrattazione di secondo livello che c'era e che per scelte politiche si vuole andare a smantellare?
Collega, tu dici che non si trovano dipendenti. Ma secondo te, se una persona deve andare a fare l'autista di un bus a Venezia, sapendo che ha un contratto collettivo che gli viene rinnovato, se gli va bene, dopo dieci anni, e non gli danno gli arretrati, se non due una tantum a livello intermedio, che già vuol dire portar via 10.000 euro a un lavoratore, che vuol dire 1.000 euro all'anno, non 10.000 euro, perché passano a volte dieci anni, che vuol dire 100 euro al mese, lordi parametrati, 50 medi, e dall'altra parte hai queste aziende che fanno un vero e proprio assalto al campanile, e ci sono casi, come abbiamo discusso più volte all'interno di questo emiciclo, in cui qualche azienda ha sfruttato anche il caso della pandemia per andare ad abbassare il costo del lavoro, chi è che viene a fare questo lavoro?
Sicuramente gli autoferrotranvieri non sono degli eroi e non li vogliamo descrivere edulcorando la loro attività, però ti chiedo: chi è che va a fare un lavoro dove ti ci vogliono 5.000, 6.000 o 7.000 euro per prendersi un titolo, dove hai tutta la responsabilità personale, dove se lavori sull'acqua è tutto penale in capo al comandante e non all'azienda, per andare a fare un lavoro dove hai un'azienda che ti viene a rompere le scatole per i 5 euro (le vecchie 10.000 lire) che tu prendi lavorando la domenica? Ma chi è che viene a fare questo lavoro? Infatti, vi do una notizia: una volta – io e il collega lavoriamo in queste aziende – quando facevi il concorso partecipavano 5.000 persone, adesso ne partecipano 100. Badate, sono passati dieci anni, non un'era geologica in cui si è estinta una fetta di popolazione laboriosa.
Allora, o noi decidiamo che questo lavoro torna ad essere attrattivo, o noi decidiamo che le aziende non rompono le scatole ai dipendenti, volendo andare a mettere le mani, con la scusa della pandemia, sulle contrattazioni di secondo livello, oppure non ne usciamo.
Cari colleghi, voi che siete in maggioranza, è stato presentato a inizio legislatura il progetto di legge n. 9, che io, se decidiamo di entrare nel merito, posso condividere come percorso, perché, visto che la responsabilità è della Regione, è giusto che decidiamo noi, non gli enti ottimali di bacino...
PRESIDENTE
Collega, concluda, per cortesia.
Jonatan MONTANARIELLO (Partito Democratico Veneto)
Chiudo, Presidente.
Dunque, la colpa è della Regione se non viene fatto perché la legge è in capo alla Regione, però decide l'ente ottimale di bacino su tutto. Allora, riportiamo con il PDL n. 9 in competenza alla Regione queste competenze (scusate il gioco di parole), almeno, se sbaglieremo, sbaglieremo noi e ci assumeremo le nostre responsabilità, non sarà per interposta persona.
PRESIDENTE
Grazie, collega.
Jonatan MONTANARIELLO (Partito Democratico Veneto)
Quindi, è bene che il PDL n. 9 arrivi presto.
PRESIDENTE
Collega Dolfin, prego.
Marco DOLFIN (Liga Veneta per Salvini Premier)
Grazie, Presidente.
Qualche dato è giusto anche darlo, perché sembra quasi che caschiamo dal mondo delle nuvole. In Europa mancano circa 400.000 autisti, 20.000 in Italia, cifra che si stima possa triplicare nel 2026, arrivando a 60.000 unità in meno sul trasporto in generale, sapendo bene che circa l'80% del nostro traffico di merce su gomma viaggia sulle nostre autostrade e strade. Questo a dimostrazione che avremo sempre più, per una questione di riuscire ad avere la merce nei supermercati, sugli scaffali, sulle realtà, mancanza di queste figure e diventerà un problema sempre più annoso in questo Paese. Questo chiaramente si ripercuote anche sul trasporto pubblico locale. Non è più un lavoro appetibile per tutta una serie di situazioni, dai rapporti salariali ai rapporti sindacali, dai rapporti con il datore di lavoro ai rapporti con le aziende, e chi più ne ha più ne metta.
È un problema. Ce ne accorgiamo adesso, ma ce ne siamo accorti soprattutto nel momento della pandemia, che alla fine ha dimostrato la mancanza di quel cuscinetto che è servito per cercare di rattoppare nel momento di crisi, di blocco totale, e di far leva sugli stessi lavoratori con le proprie ferie e quant'altro per cercare di reperire le merci. E una realtà come quella di Venezia ne ha sofferto ancora di più, perché si è visto che il trasporto pubblico a Venezia è funzionale soprattutto all'aspetto del turismo. E questo non è tanto ammissibile, colleghi, perché quando manca il turismo cade il servizio. Questo non è funzionale, a prescindere, perché conosciamo le difficoltà e la delicatezza di questa realtà. Abbiamo parlato prima della fragilità del territorio di Venezia, dunque figuriamoci se questo non può essere attenzionato.
Per essere produttivi su questa mozione dico che probabilmente un tavolo di crisi andrebbe affrontato, ma andrebbe affrontato a 360 gradi, perché bisogna mettere in rete tutte le aziende. Non possiamo certamente pensare di ragionare soltanto su un'unica direzione, con i rappresentanti di lavoro, datoriali, sindacali e quant'altro, ma va rivista in generale tutta la partita, ma la partita anche a livello nazionale perché – lo ripeto – è un problema di caratura nazionale, la mancanza di autisti e di professionisti del volante. Questo è un dato di fatto.
Oggi, come è stato sottolineato, per arrivare a diventare un professionista del volante e, dunque, essere abilitato alla professione di autista non serve più la semplice patente che si aveva prima, una patente C o una patente D, e fine. Oggi tra CQC, patenti e quant'altro ci vogliono circa due anni per poter avere un titolo professionale e ci vogliono dai 6.000 agli 8.000 euro per poter soltanto avere quel titolo. Adesso non vorrei dire una sciocchezza, ma forse occorrono meno soldi per frequentare tre anni di università. Ditemelo se sbaglio, ma è un dato di fatto. Dimostrazione lampante è che se gli autisti poi non vengono neanche pagati, nonostante la professione che fanno, questo la dice lunga.
Ritornando a bomba sul tema, io credo che il discorso di riprendere il PDL n. 9, che era stato posto all'attenzione dell'Aula da parte dell'assessore De Berti, possa essere l'indirizzo giusto da intraprendere. Dunque, non mettiamo niente di più in cantiere, ma limitiamoci a riprendere in mano il provvedimento che la Regione aveva già posto alla nostra attenzione. Questo è l'invito che faccio. Adesso non c'è l'assessore De Berti, ma ovviamente avremo modo di discutere, perché credo che una sana discussione su questo tema vada fatta e vada fatta come già posto alla nostra attenzione proprio all'inizio di questa legislatura da parte dell'Assessore. Credo sia quello il momento più opportuno per darne ampia discussione e consentire a tutti quanti di portare il proprio contributo.
Grazie.
PRESIDENTE
Grazie, collega.
Non vedo altre richieste di intervento.
Metto in votazione la
mozione n.
363.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio non approva.
PUNTO
13 |
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MOZIONE PRESENTATA DAI CONSIGLIERI SORANZO, POLATO, RAZZOLINI, FORMAGGIO E PAVANETTO RELATIVA A "LA REGIONE INTERVENGA PER PROMUOVERE E SOSTENERE LA MASSIMA FRUIZIONE DA PARTE DEGLI STUDENTI UNIVERSITARI DEI CONTRATTI DI LOCAZIONE TRANSITORIA". (MOZIONE N. 360) APPROVATA (DELIBERAZIONE N. 19/2023)
PRESIDENTE
Passiamo al punto successivo, mozione n. 360 dei colleghi Soranzo, Formaggio, Pavanetto ed altri.
Prego, collega.
Enoch SORANZO (Fratelli d'Italia - Giorgia Meloni)
Grazie, Presidente.
Si tratta, gentili colleghi, di una mozione che abbiamo depositato il 20 ottobre scorso con cui chiediamo alla Regione di intervenire per promuovere e sostenere la massima fruizione da parte degli studenti universitari dei contratti di locazione transitoria.
Nella premessa abbiamo messo tre cause, ma sono varie, in base anche a quanto abbiamo assistito nei mesi scorsi. La ripresa delle lezioni ha visto gli Atenei veneti portare alla luce il problema della inadeguatezza dell'offerta di alloggi privati e pubblici per gli studenti universitari residenti fuori sede, un po' per le cause dettate dalle scelte dei proprietari di utilizzare il Bonus 110, togliendo così dal mercato, in attesa dell'esecuzione dei lavori, le proprie unità abitative in proprietà. Altri hanno preferito, come abbiamo visto, come fenomeno, la locazione turistica post Covid come mercato a cui rivolgersi. Tutto questo ha portato le famiglie a medio e basso reddito a dover scegliere se talvolta proseguire in Atenei diversi o addirittura abbandonare il percorso di studi.
A seguito di questo, richiamiamo la legge n. 431 del 1998. L'articolo 2 recita la possibilità di stipulare contratti di locazione sulla base di quanto stabilito in appositi accordi definiti in sede locale fra organizzazioni di proprietà edilizia e organizzazioni di conduttori maggiormente rappresentative sulla base della disciplina della locazione e rilascio di immobili adibiti ad uso abitativo.
L'articolo 5, sempre della stessa legge, ricorda la possibilità di stipulare questi contratti di locazione per soddisfare queste esigenze abitative per studenti universitari sulla base di un contratto tipo, concedendo la facoltà ai Comuni dove vi è la sede dell'università o eventualmente d'intesa con i Comuni limitrofi di promuovere specifici accordi locali per la definizione dei canoni di locazione di immobili ad uso abitativo per gli studenti.
Questo contratto d'affitto dovrebbe presentare delle caratteristiche: una durata minima di sei mesi e massima di trentasei, con rinnovo automatico; l'importo del canone deve essere concordato dalle parti coinvolte, in accordo con i requisiti normativi a livello territoriale, stabiliti dalle organizzazioni sindacali, università e associazioni degli studenti.
Abbiamo voluto ricordare anche i pilastri forti che vedono alcune agevolazioni sia per il proprietario che per gli inquilini: dal punto di vista fiscale per le proprietà, la riduzione del 30% o la cedolare secca al 10%; per gli inquilini la riduzione del 19%, tutto questo, però, nel rispetto dei requisiti previsti dagli accordi.
Noi crediamo che un efficace utilizzo di queste opportunità previste da questi contratti di locazione transitoria, insieme magari anche ad un potenziamento del trasporto pubblico, anche tenendo conto di questi nuovi contratti, possano contribuire in modo significativo a rendere nuovi posti letto disponibili per gli studenti fuori sede.
La stessa legge regionale n. 8 del 1998, all'articolo 25, comma 7, prevede che gli ESU possano organizzare ulteriori forme di facilitazione della residenzialità degli studenti mediante locazione e sublocazione di abitazioni a canoni sociali, ovvero, contributi in conto canoni o convenzioni con enti e con privati.
Abbiamo pensato che la Regione possa, tramite le proprie aziende regionali, per il diritto allo studio e universitario, svolgere, nell'ambito di questi contratti di locazioni transitori, una rilevante funzione tesa a promuovere e a sostenere l'utilizzo di questi contratti, non solo relativamente ai Comuni dove c'è la sede, ma nei Comuni anche limitrofi, proprio per allargare l'offerta.
Recito, quindi, l'impegno. Proponiamo: 1) di impegnare la Giunta regionale a costituire da un lato, tramite gli ESU, nell'ambito delle proprie attribuzioni in materia di diritto allo studio universitario, un tavolo di coordinamento per ciascuna sede universitaria, composto dai Comuni capoluogo, dai Comuni limitrofi, organizzazioni e proprietà edilizia, e dalle organizzazioni dei conduttori maggiormente rappresentative, dalle università del Veneto, dalle associazioni studentesche, dalle cooperative e dagli enti operanti nel settore, con il compito di promuovere, sostenere e coordinare la massima fruizione da parte degli studenti dei contratti di locazione come previsto dalla legge n. 431 del 1998; 2) di istituire un apposito capitolo di bilancio con risorse aggiuntive rispetto al contributo annuale per le spese di funzionamento degli enti per il diritto allo studio, per un ammontare, abbiamo pensato, di 800.000 euro, ordinatamente e non eccezionalmente destinato a finanziare un fondo a garanzia dei contratti di locazione transitoria stipulati dagli studenti, ovvero alla stipula diretta di tali contratti da parte degli stessi ESU del Veneto.
Grazie, Presidente.
PRESIDENTE
Grazie.
Collega Camani, prego.
Vanessa CAMANI (Partito Democratico Veneto)
Grazie, Presidente.
Va benissimo questa mozione, ci mancherebbe. Mi chiedo, però, dove fossero i consiglieri Soranzo, Polato, Razzolini, Formaggio e Pavanetto quando, durante la discussione della legge di bilancio, abbiamo presentato emendamenti, perché l'impegno che lei, capogruppo Soranzo, chiede alla Giunta, cioè all'assessore Donazzan, di mettere 800.000 euro nel capitolo dell'istruzione universitaria è stato oggetto di una lunghissima discussione che si è tenuta in questo Consiglio regionale (mi pare che lei fosse al suo posto, come sempre), durante la quale abbiamo spiegato all'assessore Donazzan che in questa Regione non solo mancano gli alloggi per gli studenti, ma mancano addirittura le risorse per garantire il pagamento delle borse di studio degli studenti che sono risultati idonei da bando di gara.
Onestamente, capisco tutto e so anche che la politica si fa molto spesso sulla carta e molto poco spesso mettendo le mani nel portafoglio, ma trovo che questa mozione sia fondata su un'ipocrisia pesante. Se quando è stata ora di stanziare veramente le risorse questa Giunta e l'Assessore del suo Gruppo non hanno trovato i soldi per soddisfare le richieste delle borse di studio degli studenti idonei, e ce ne sono migliaia di studentesse e di studenti che in questo momento, in questa Regione, hanno stipulato contratti d'affitto, perché magari la casa l'hanno trovata, ma non stanno ricevendo l'indennità di borsa di studio con la quale avrebbero dovuto pagare il contratto d'affitto che hanno trovato.
Sebbene il presidente Finco ci abbia ricordato che sono atti importanti, possiamo fare tutte le mozioni che vogliamo, con tutti gli impegni che vogliamo, ma quando la Giunta un impegno lo può realizzare e non lo realizza, e poi voi pensate che noi possiamo credere al fatto che quello che è scritto qua sia un impegno serio, oltre il danno di non aver messo i soldi quando era il momento giusto, c'è anche la beffa della presa in giro.
Se davvero lei è convinto che la Regione del Veneto possa stanziare 800.000 euro per fare questa cosa che lei chiede in mozione, io le chiedo di perorare la causa presso la sua assessora all'istruzione Donazzan, affinché questi 800.000 euro li metta prioritariamente per svolgere quella funzione che la Costituzione attribuisce come obbligo alle Regioni, cioè garantire il diritto allo studio che il suo Assessore in questa Regione ha negato a migliaia di studentesse e studenti di Padova, di Venezia, di Verona, di Treviso e di Vicenza.
Se c'è una coerenza e una serietà nel lavoro che facciamo, cerchiamo di non presentare mozioni che rimangono sulla carta, sulle quali magari poi si fa un comunicato e si lasciano le ragazze e i ragazzi senza il diritto alla borsa di studio.
Per la prima volta nel 2022 in Veneto torna la categoria degli studenti idonei non beneficiari, ovvero persone che possono frequentare l'università pur senza avere le condizioni economiche per pagare tasse e affitti e lo possono fare soltanto perché lo Stato dice loro che il diritto allo studio è un diritto che va garantito. Accedono al bando di gara che la Regione e le università fanno, risultano idonei, si iscrivono all'università e poi scoprono nel corso dell'anno che la Regione del Veneto non finanzia la loro borsa di studio. Parliamo di migliaia di studentesse e di studenti. Ne abbiamo parlato per due settimane in quest'Aula.
Mi va bene tutto, ripeto. Sono anche d'accordo sul principio. La informo, peraltro, che i Comuni più importanti, da Padova a Venezia, già fanno questo lavoro anche senza gli 800.000 euro della Regione. Occupiamoci delle priorità oppure stabiliamo le priorità.
Prendo atto che per il Gruppo di Fratelli d'Italia la priorità sono 800.000 euro per gli ESU, ma lasciamo gli studenti senza borse di studio. Francamente la trovo un'operazione politicamente discutibile e anche eticamente assai dubbia.
PRESIDENTE
Collega Ostanel, prego.
Elena OSTANEL (Il Veneto che Vogliamo)
Grazie, Presidente.
Mi chiedo se il Capogruppo abbia condiviso questa mozione con l'assessore Donazzan, visto che c'è scritto al punto 1) che si dovranno coinvolgere le associazioni studentesche e l'associazione – magari fosse un'associazione – e l'assessore Donazzan ha più volte detto e detto direttamente a me in quest'Aula che lei le associazioni studentesche non le incontra.
Sarebbe una grande notizia se il punto 1) di questa mozione, grazie all'azione del Capogruppo, avesse fatto cambiare idea all'Assessore che in questa Regione dovrebbe occuparsi di diritto allo studio.
Non ripeto quello che ha detto la collega Camani, ma io trovo davvero fuori luogo arrivare qui oggi, in un momento dove in qualche modo mettere 800.000 euro, impegnarsi a mettere 800.000 euro è totalmente non dico inutile, ma è il momento sbagliato, è un po' come andare ad una festa dopo sei o sette mesi che la festa si è conclusa, e quindi forse io vedrò, cercherò, se domani ci sarà qualche comunicato del collega Soranzo per festeggiare del fatto che è riuscito a portare a casa un impegno, o se questa cosa lei la sta facendo semplicemente perché crede in una battaglia, ha cambiato idea e in questi sei mesi, in qualche modo dice: "No, quello che è stato fatto in questo Consiglio durante il bilancio non va più bene. Mi sono redento e voglio occuparmi davvero del diritto allo studio".
Delle due l'una. Domani vedremo qual è la verità e anzi, il giorno del bilancio mi ricorderò, ho preso un appunto adesso, che le porterò un emendamento da 800.000 euro da cofirmare con me per chiedere effettivamente di inserire dei fondi per il diritto allo studio in questa Regione. Lo firmerà anche il collega Pan, che dietro di lei annuisce. Faremo questo gioco, vedremo effettivamente da che parte starà, perché è troppo facile venire, quando il momento non è propizio, a chiedere 800.000 euro, tra l'altro per fare qualcosa che i Comuni non solo fanno già, ma purtroppo, in certi Comuni, come Venezia, e ne abbiamo discusso prima, non ci sono le case per fare i contratti di locazione che lei promuove con questa mozione, perché le case non ci sono più.
Gli studenti vanno a abitare a Favaro Veneto, pagando 300 euro a stanza, visto che c'è un tram che li porta lì per fortuna, ma a Venezia trovare oggi casa con i contratti che lei promuove con questa mozione, è assolutamente impossibile.
Penso che la politica debba essere anche coerente rispetto a quello che propone. Mi pare che in questa mozione non ci sia della coerenza rispetto a quello che in Aula lei aveva fatto durante il bilancio, perché probabilmente lei avrebbe sostenuto alcune delle posizioni rispetto agli emendamenti che avevamo fatto sugli ESU, sul diritto alla casa. Soprattutto, in questo momento, lavorare e chiedere 800.000 euro per qualcosa che poi in qualche modo i Comuni o fanno già o se fanno come in questa città, vorrebbero fare, non riescono a promuoverlo, mi chiedo davvero quale senso abbia oggi fare questa mozione.
Voterò a favore di questa mozione, anche se mi pare assolutamente inutile, perché è una cosa su cui probabilmente siamo tutti d'accordo. L'unica notizia che traggo, visto che voteremo a favore, è che da domani chiederò alle associazioni studentesche di inviare subito una mail all'assessore Donazzan per chiedere un incontro e vedremo se questa mozione avrà sortito gli effetti che volevamo, cioè convincere l'Assessore che qui si occupa di istruzione a incontrare le basi che si occupano di diritto allo studio in questa Regione, che lei ha detto che non vuole incontrare.
PRESIDENTE
Grazie, collega.
Consigliere Soranzo, in replica, prego.
Enoch SORANZO (Fratelli d'Italia - Giorgia Meloni)
Grazie, Presidente.
Sinceramente non ho capito e non ho compreso bene se avete letto la mozione oppure no. Secondo me, voi, nel vostro intervento, avete fatto un po' di confusione. Questa mozione intanto non parla di borse di studio.
Vedo che la collega Camani fa la lezione quando deve intervenire lei, ma quando qualcuno le risponde educatamente preferisce parlare con qualcun altro. Quando, invece, deve richiamare l'Assessore perché parla con il proprio Capogruppo si dimentica un attimo dopo che lo sta facendo anche lei in questo momento. Come si dice: ce n'è per tutti. Questo me lo lasci dire, Presidente. C'è chi predica bene e razzola male. Qui ne abbiamo un buon esempio.
Per quanto riguarda la mozione, noi siamo stati molto d'accordo. Rigetto quello che la collega Camani ha affermato prima. Questa Regione, anche con la manovra di bilancio, ha rispettato quello che la legge prevede, cioè la copertura del minimo del 40% del fondo. Nessuno ha lasciato, senza rispettare le normative vigenti, il diritto allo studio. È stato integrato e ha rispettato il parametro.
PRESIDENTE
Collega Ostanel, lasci concludere il collega Soranzo.
Enoch SORANZO (Fratelli d'Italia - Giorgia Meloni)
Abbiamo fatto anche una variazione di bilancio in questo senso per l'anno scorso. Credo lo possa trovare.
Quanto lei asserisce, quindi, non trova fondamento.
L'altra cosa è che con questa mozione non c'entra nulla. Questa mozione prevede, proprio come avete recitato voi, che i Comuni dove le sedi universitarie, come le città capoluogo, già fanno e applicano questi contratti, perché di fatto sono approvati con delibera di Giunta comunale... Ci sono, invece, tutti i Comuni, e questa è rivolta nel primo punto, che non c'entra niente con gli 800.000 euro, di un'azione di istituire un tavolo, e un tavolo non costa 800.000 euro, magari con l'impegno che sia coordinato dagli ESU, tramite gli ESU, da parte della Regione, affinché anche gli altri Comuni limitrofi possano adottare la stessa delibera di Giunta che viene adottata dai Comuni capoluogo, affinché studenti, famiglie di studenti e proprietari possano applicare e aderire alla legge n. 431/1998. Questo è il primo punto, che non c'entra niente con gli 800.000 euro. Voi avete mescolato la carne con il pesce.
Quello che facciamo con questa mozione è di non arrenderci al fatto di ricercare, di chiedere un impegno a ricercare delle nuove risorse per dare una risposta alla casa. Differentemente da qualcun altro, che, invece, fa, probabilmente, un'azione politica, noi non rinunciamo a cercare le risorse per dare le risposte, collega Camani. Certamente è stata condivisa con l'Assessore. Per quanto riguarda le associazioni studentesche, fa parte dell'articolato di impegno per questi contratti. Non c'entrano niente altre vostre valutazioni. Nella mozione è specificato bene chi deve partecipare al tavolo per la finalità di aderire a questi contratti a condizioni agevolate, ai sensi della legge n. 431/1998.
Ripeto: quello degli 800.000 euro è un impegno che si chiede di ricercare. Ovviamente, si faranno i conti con le risorse disponibili. Mi viene in mente... E chiudo l'intervento, Presidente. Voglio usare tutto il minuto e venti che mi rimane. Anche prima, sui centri per l'infanzia, il Partito Democratico, ancora una volta, dopo ore e ore di bilancio, si è voluto esercitare nel dimenticare che una delle problematiche... Ricordo ancora l'intervento della collega Brescacin in modo puntuale durante il bilancio. Recitava la differenza di quanto lo Stato dovrebbe trasferire per i centri infanzia e le scuole paritarie rispetto a quante risorse già mette la Regione Veneto, e le motivazioni.
Ricordo anche un intervento molto puntuale in tal senso durante il bilancio, ma ancora una volta si fa finta che i veneti non ascoltino, non abbiano informazione, ma che nel tempo possano in qualche modo assorbire la stessa teoria, perché dimenticata la precedente. Grazie.
PRESIDENTE
Grazie a lei.
Collega Camani, in dichiarazione di voto, prego.
Vanessa CAMANI (Partito Democratico Veneto)
Grazie, Presidente.
Come ho cercato di argomentare nell'intervento precedente, la politica o, meglio, la difficoltà della politica di rispondere ai bisogni dei cittadini certamente si agevola con un po' di propaganda, ma arriva un punto in cui questa cosa finisce.
Vede, capogruppo Soranzo, non si può fare una mozione in cui si impegna la Giunta a stanziare 800.000 euro per una finalità e poi dire ‒ ho trascritto le sue parole testuali ‒ che si fanno i conti con le risorse che ci sono e che non si rinuncia a ricercare le risorse, perché allora uno cambia la formulazione della mozione: anziché scrivere "a istituire un apposito capitolo di bilancio di 800.000 euro" si scrive "si impegna a valutare la possibilità, nella ricerca di nuove risorse, di stanziare fondi per".
Siccome nella sua mozione lei è perentorio, qualora questa mozione... Guardi, io voto a favore. Non solo voto a favore: tutti i giorni in cui ci sarà Consiglio regionale io verrò in quest'Aula con questa mozione e chiederò all'assessora Donazzan se si è impegnata a istituire un apposito capitolo di bilancio di 800.000 euro. Tutti i Consigli regionali. E se questo impegno lei, Consigliere del Gruppo di espressione dell'Assessora, non riuscirà a portarlo a casa, lo diremo: il consigliere Soranzo fa una mozione dove impegna la sua Assessora e non è in grado di realizzare gli impegni perentori che ha scritto in questa mozione. Lo diremo tutti i giorni. Prendere in giro le studentesse e gli studenti che sono senza borsa di studio è un conto. Pensare di poter prendere in giro anche i Consiglieri regionali mi pare un po' eccessivo.
Due elementi, poi, nel merito. Guardi che per avere il contributo nazionale non serve coprire tutte le borse di studio. Basta coprire il minimo, cioè il famoso 40%. Quindi, il fatto che lo Stato dica "fate il minimo" e che voi lo facciate non merita mica un applauso. Ci sono migliaia di studenti che sono rimasti senza borse di studio. Tant'è che da un po' di anni il contributo dello Stato non è fisso. Il 25% è la quota fissa. Il 75% è la cosiddetta "quota premiale", che dà di più alle Regioni che fanno uno sforzo maggiore. Ovviamente, il Veneto come contributo nazionale di quota premiale ha pochissimo, perché fa lo sforzo minimo.
Chiudo. Noi voteremo a favore di questa mozione e tutti i giorni chiederemo conto se l'assessora Donazzan corrisponde al suo impegno e se lei ha obbligato il Consiglio a una cosa seria o a una presa in giro.
PRESIDENTE
Collega Ostanel, prego.
Elena OSTANEL (Il Veneto che Vogliamo)
Grazie, Presidente.
Annuncio il mio voto favorevole alla mozione del Capogruppo.
Con le stesse motivazioni della collega Camani prenderò, stamperò e metterò in ufficio, per i miei futuri giorni, questa mozione, per portargliela qui nei momenti in cui discutiamo di diritto allo studio. Quindi, voto favorevolmente, proprio felice, perché useremo questa cosa nei momenti corretti.
Oltre a dichiarare il mio voto favorevole, vorrei chiarire una questione. Quando dicevo che lei in quest'Aula dice il falso non lo dicevo a caso. Lo dicevo perché se lei va a verificare gli studenti che oggi sono ancora senza borse di studio in questa regione si renderà conto che noi non li abbiamo coperti tutti. Esistono studenti e studentesse che continuano ad essere senza borsa di studio. Abbiamo parlato tanto degli studenti e delle studentesse iraniane. Abbiamo anche ricevuto delle delegazioni qui. Ad esempio, a Padova abbiamo organizzato noi una raccolta fondi. Per fortuna i cittadini padovani si sono messi a disposizione. Abbiamo organizzato noi ‒ finché le Istituzioni non rispondono ‒ una raccolta fondi a Padova per sostenere alcuni studenti.
Io non so dove viva lei, ma esistono, in questa regione, studenti e studentesse che, a causa del comportamento inadeguato dell'Assessore che in questa Regione si occupa di diritto allo studio, non hanno la borsa di studio regionale. Di quest'anno. Ah, lei parlava dell'anno scorso. Lei quest'anno pensa che metteremo in assestamento di bilancio i circa 9 milioni di euro che serviranno a coprire tutte le...
PRESIDENTE
Colleghi, lasciate intervenire la collega Ostanel senza disturbarla. Grazie.
Prego, collega Ostanel.
Elena OSTANEL (Il Veneto che Vogliamo)
Chiudo dicendo che se questa mozione arriverà al risultato e farà fare più contratti transitori agli studenti io sarò felice. Se l'anno prossimo, però, quando voteremo il bilancio, chi firmerà questo contratto lo firmerà proprio in virtù di fare richiesta della borsa di studio e poi non sarà idoneo, io verrò a richiederle di nuovo se potremo fare un lavoro di questo tipo. Il tema è questo, guardi. Bisogna conoscere i temi di cui ci si occupa. Gli studenti, per avere una borsa di studio, l'ho detto in quest'Aula cento volte, firmano un contratto d'affitto. Grazie a quel contratto d'affitto fanno domanda per avere la borsa di studio, che questa Regione non dà loro.
Se questa mozione l'anno prossimo arriverà a risultato farà firmare più contratti transitori, e io sarò felice. Gli studenti avranno una casa? Okay. Ma se in virtù di quella firma loro faranno richiesta della borsa di studio e noi non gliela daremo, come quest'anno, e, mi creda, quest'anno non copriremo tutti gli idonei non beneficiari, vorrà dire che dovremo fare un'altra mozione insieme per chiedere di mettere milioni di euro per pagare le borse di studio agli studenti. L'anno prossimo lo rifaremo al bilancio. Io verrò a chiedere la firma dell'emendamento. Se non passerà, qualche mese dopo, come ha fatto lei, le verrò a chiedere un impegno per avere più fondi sulle borse di studio. Mi creda: la sua Assessora non sta facendo quello che deve.
PRESIDENTE
Grazie.
Collega Soranzo, in dichiarazione di voto, prego.
Enoch SORANZO (Fratelli d'Italia - Giorgia Meloni)
Credo di vivere nel vostro stesso mondo. Non ho capito perché io non dovrei cercare di aiutare con contratti transitori famiglie e inquilini, proprietari e inquilini e famiglie degli stessi inquilini a redigere a condizioni agevolate un contratto di locazione, che è esattamente il presupposto ‒ parole sue di un minuto fa ‒ per poi fare la domanda di borsa di studio. Io non la capisco questa cosa. Questa mozione chiede di aiutare per creare il presupposto per sottoscrivere un contratto, che è il presupposto per fare domanda della borsa di studio, e voi dite che non va bene. Prima considerazione. Non si capisce.
Seconda cosa. Confondete la borsa di studio con un contratto di locazione a condizioni agevolate. Scusate un attimo: una volta che ha il contratto a condizioni agevolate è già un beneficio per lo studente, cosa che non avrebbe se, magari, questo tavolo non funzionasse in altri Comuni con proprietà edilizie diverse. La domanda è: dobbiamo lavorare per cercare di aiutare in tutte le funzioni le famiglie a reddito medio-basso oppure no? Seconda questione. La prego di rivedere la sua posizione. Lei dice che io ho dichiarato il falso. Io ho dichiarato che abbiamo fatto una variazione di bilancio per coprire tutte le domande che erano state fatte. Non ho parlato di quest'anno, che vedremo nel corso dell'anno. Lei, invece, parla di quest'anno. Sappiamo benissimo che l'obiettivo che ci siamo posti di raggiungere durante l'anno è di andare a coprire anche la maggiore richiesta. Questo lo sappiamo bene, ma nessuno credo abbia la macchinetta per fare i soldi. Sicuramente si potranno ricercare le risorse.
Altra cosa. Mi dispiace ciò che questa mozione ha scatenato. Non so se sia possibile farlo, ma accolgo volentieri la sua richiesta. Se la richiesta è formularla diversamente... Guardi che non è una sfida. L'ho scritta. Eventualmente me la emenda qualcun altro. Non è un problema. Se lei pensa di sfidare questo Consiglio in ogni punto all'ordine del giorno, con grande arroganza, lo continui a fare, glielo lascio fare.
Veramente non ci sono mai cascato. Lei provoca su temi sensibili, su provvedimenti seri e sulla serietà delle persone, ma questo fa parte della sua genesi. Credo sia proprio così. Sono tanti anni che la conosco. Evidentemente, è il suo modo di essere. Alle provocazioni rispondiamo con un sorriso, con lavoro, impegno e serietà.
PRESIDENTE
Mettiamo in votazione la
mozione
n.
360.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
La mozione successiva è rinviata perché la collega Bigon è dovuta andare via.
Adesso, prima di passare alla mozione n. 352, chiedo di sospendere cinque minuti la seduta per fare una veloce Capigruppo, in quanto è pervenuta all'Ufficio di Presidenza una richiesta da parte del collega Possamai, perché la mozione n. 379 tratta lo stesso argomento della mozione n. 352. Se i Capigruppo sono d'accordo, facciamo una discussione unica e due votazioni separate, in modo da non riprendere l'argomento tra qualche settimana.
I Capigruppo sono d'accordo? All'unanimità.
La Seduta è sospesa alle ore 17.11
La Seduta riprende alle ore 17.12
PRESIDENTE
Mettiamo adesso in votazione la
richiesta di immediata discussione della mozione n. 379.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
PUNTO
15 |
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MOZIONE PRESENTATA DAI CONSIGLIERI BOZZA, VENTURINI E BARBISAN RELATIVA A "ADOZIONE MISURE DI SOSTEGNO CON ASSUNZIONE DI FORME DI GARANZIA A FAVORE DEI CONCESSIONARI DEGLI IMPIANTI NATATORI E SPORTIVI IN GENERE PER FRONTEGGIARE L'AUMENTO ESPONENZIALE DEI COSTI ENERGETICI". (MOZIONE N. 352) APPROVATA (DELIBERAZIONE N. 20/2023)
E
MOZIONE PRESENTATA DAI CONSIGLIERI ZANONI, GIACOMO POSSAMAI, BIGON, CAMANI, MONTANARIELLO, ZOTTIS, BALDIN, GUARDA, LORENZONI E OSTANEL RELATIVA A "I COSTI INSOSTENIBILI DELLE BOLLETTE STANNO DETERMINANDO LA CHIUSURA DI MOLTI IMPIANTI NATATORI DELLA NOSTRA REGIONE. LA GIUNTA REGIONALE ASCOLTI GLI SOS E INTERVENGA PRESSO IL GOVERNO E LE ALTRE ISTITUZIONI COMPETENTI". (MOZIONE N. 379) APPROVATA (DELIBERAZIONE N. 21/2023)
PRESIDENTE
Prego, collega Bozza.
Alberto BOZZA (Forza Italia - Berlusconi - Autonomia per il Veneto)
Grazie, Presidente.
La mozione n. 352 va nella linea dell'impegno che in questo Consiglio regionale e anche in Commissione abbiamo sempre destato nei confronti del mondo dello sport. In particolare, tale mozione, che è stata anche discussa in Commissione Sesta – ringrazio la Presidente, anche perché domani ci sarà un'audizione dei soggetti protagonisti degli impianti sportivi e natatori proprio in Commissione Sesta – va in linea con quanto questo Consiglio ha già espresso in diversi momenti, vale a dire l'impegno e l'attenzione nei confronti del mondo sportivo.
È evidente che il mondo sportivo soffre, dopo la pandemia, di una crisi economica, aggravata dal successivo conflitto bellico, che, con l'innalzamento dei costi energetici e, quindi, dei costi vivi, sta mettendo in grossa difficoltà e in paralisi la normale gestione del funzionamento degli impianti sportivi. Su questo fronte si registrano positivamente due provvedimenti importanti adottati dal Governo, uno che ha visto l'incremento del Fondo unico a sostegno del movimento sportivo italiano, con uno stanziamento di 40 miliardi con la legge n. 17/2022, che è stata pubblicata il 1° marzo 2022, l'altro, approvato a maggio, che ha destinato un ulteriore sostanzioso contributo di 53 milioni di euro sempre a favore del mondo sportivo e dell'associazionismo sportivo dilettantistico. Quindi, a seguito di questi intervento riteniamo sia necessario anche da parte della Regione cercare di favorire maggiormente quella che è stata un'ulteriore azione da parte del Governo per sostenere ulteriormente il mondo sportivo, in particolare questo tipo di mondo sportivo, perché sappiamo che oggi gestire i costi degli impianti natatori è davvero gravoso. D'altronde, i dati che abbiamo sono, purtroppo, molto sconfortanti, dal momento che molti impianti sono prossimi al rischio chiusura e qualcuno ha già chiuso, purtroppo, da tempo. Siccome l'effetto sociale che viene a ricaduta nei confronti delle famiglie e dei nostri ragazzi, oltre che del mondo sportivo anche in termini di professionalità e di preparazione agonistica, che nel mondo del nuoto è sicuramente importante, è evidente che da questo punto di vista non possiamo rimanere inerti, non possiamo rimanere insensibili.
La mozione va proprio nell'articolazione di una serie di proposte non solo nei confronti del Governo, ma anche nei confronti di quella che è la competenza diretta della nostra Regione, sulla base di quello che altre Regioni sulla fattispecie hanno modulato e anche rimodulato in base alle leggi regionali presenti in queste Regioni e in base, ovviamente, alla capacità legislativa della nostra Regione stessa. Quindi, con questa mozione abbiamo proposto alcune risorse aggiuntive, da individuarsi ovviamente nel corso dell'esercizio finanziario con i vari possibili assestamenti e variazioni di bilancio successive, dando l'opportunità di istituire contributi a fondo perduto per l'attività della pratica sportiva nei centri natatori, ma anche offrendo l'opportunità non solo alle associazioni e alle società sportive che oggi vengono qualificate come PMI, che sapete hanno la possibilità di accedere a determinati fondi in base ai codici ATECO, ma anche a coloro che non sono considerate PMI, ma che sono iscritte nel Registro nazionale delle attività sportive dilettantistiche e risultano iscritte anche al Registro CONI o alla Sezione parallela CIP e regolarmente affiliate alle federazioni sportive nazionali e paralimpiche, discipline sportive associate, enti di promozione sportiva, cioè tutto quel mondo che oggi è rappresentativo del mondo dilettantistico sportivo e che, non essendo classificate come PMI, anche nei bandi che sono stati indetti non hanno potuto accedere a questi tipi di contributo.
Ecco, allora, che una formula potrebbe essere quella, come è successo in altre Regioni, di creare delle forme di garanzia, a carico ovviamente della Regione, quali forme di assistenza al finanziamento, concesso, ad esempio, da Confidi, a favore delle associazioni e delle società sportive, con l'opportunità e la possibilità ovviamente vincolante di poter poi subordinare la restituzione di questo finanziamento ricevuto alla Regione.
La mozione, infine, intende promuovere un'operazione, che credo stia già avvenendo, ma che forse deve essere anche più intensificata, di sensibilizzazione dei Comuni, grazie anche all'ANCI Veneto, al fine di instaurare una collaborazione più intensa e più fattiva in quella che noi avevamo già individuato, come ricordate, in quella proposta di legge statale che è stata licenziata da questo Consiglio regionale e che ci auguriamo possa, visto che l'abbiamo votata qualche Consiglio fa, essere riproposta a questo nuovo Governo e, quindi, possa riprendere l'iter di esame nelle competenti Commissioni di Senato e Camera per poter essere approvata. Era quella famosa legge di proposta statale che rivedeva l'opportunità tra gli Enti locali e i gestori di rimettere in discussione il rapporto contrattuale proprio a fronte di queste due situazioni economico-finanziarie che sono state interessate dalla pandemia prima e dal conflitto bellico poi, ragion per cui, sfalsando l'equilibrio contrattuale tra le parti, i Comuni spesso faticano a poter fare delle rateizzazioni, ma soprattutto un canone scontato o rimodulato, sulla base anche di quello che può essere un piano finanziario rivisto, che ovviamente prevede un allungamento anche dei termini del rapporto concessorio.
Sono tutte situazioni contrattuali, quindi dal punto di vista legislativo, che hanno necessità di una copertura. Ecco, quindi, l'opportunità di intensificare con l'ANCI Veneto, la Regione e lo Stato, sperando che arrivi l'approvazione di questa proposta di legge statale, un modus operandi che possa scongiurare la chiusura di ulteriori impianti natatori nella nostra Regione Veneto, il che creerebbe chiaramente un danno e un depauperamento patrimoniale in quelli che sono i beni, che sappiamo essere per la stragrande maggioranza comunali, e contestualmente il rischio che vi siano ripercussioni sociali nei confronti dei nostri ragazzi e, quindi, delle nostre famiglie.
Grazie.
PRESIDENTE
Grazie a lei.
Collega Zanoni, prego.
Andrea ZANONI (Partito Democratico Veneto)
Grazie, Presidente.
Illustrerò velocemente la mozione n. 379, che abbiamo depositato il 22 novembre 2022, che porta la firma, oltre che del sottoscritto, dei colleghi Giacomo Possamai, Bigon, Camani, Montanariello, Zottis, Baldin, Guarda, Lorenzoni e Ostanel.
Ne do breve lettura: "Il Consiglio regionale del Veneto
premesso che le piscine, comunali o private, rappresentano un servizio prezioso per l'intera comunità, consentendo la pratica di uno sport, il nuoto, i cui benefìci psico-fisici sono incontestabili; in queste strutture vengono praticate anche altre attività sportive legate al mondo acquatico e sovente vi sono attivi percorsi di riabilitazione per il recupero delle capacità fisiche e dell'attività motoria, permettendo alle persone con disabilità di raggiungere il miglior livello di autonomia possibile; gli impianti natatori sono inoltre centri di aggregazione sociale e nei mesi più caldi diventano sedi di 'centri estivi' per i più piccoli, nonché luoghi di relax e svago per tutti, in particolar modo per chi non può permettersi delle vere e proprie vacanze;
considerato che:
- gli impianti natatori del territorio italiano e veneto stanno attraversando un periodo di profonda crisi (ce lo ricordava proprio adesso il collega Bozza); dette strutture sportive hanno subìto più delle altre le restrizioni connesse alla gestione della pandemia, di conseguenza la loro attività è stata tra le prime a chiudere e tra le ultime a ripartire;
- la loro ripartenza è stata molto difficoltosa, dato il crollo generalizzato delle iscrizioni e i timori ancora diffusi sulla possibilità di contagio; a ciò si sommi il fatto che le piscine sono gli impianti sportivi in assoluto più energivori e, visti gli aumenti esponenziali dei costi del gas e dell'energia legati alla situazione di crisi internazionale, molte strutture saranno presto destinate alla chiusura se non si interviene a livello istituzionale con provvedimenti mirati e con solidi aiuti finanziari;
considerato altresì che:
- la suddetta situazione perdura da tempo, ma le grida di allarme lanciate da più parti sembrano inascoltate;
- recentemente anche i sindaci di Montebelluna e Valdobbiadene si sono resi portavoce della preoccupazione generale che riguarda l'insostenibilità finanziaria dei costi per l'energia che grava sugli impianti natatori localizzati nel loro territorio (questa è una problematica comune a tutti gli impianti di tutto il Veneto); tale preoccupazione, ripresa anche dai quotidiani e dalle televisioni locali, è stata espressa anche attraverso un'accorata lettera rivolta al Capo dello Stato e alle altre Istituzioni, nazionali e regionali;
- le piscine di Montebelluna e Valdobbiadene sono state per lunghi anni molto frequentate, vantando un ampio bacino di utenza, con iscritti che provengono anche dai limitrofi Comuni di Caerano di San Marco, Cornuda, Crocetta del Montello, Maser, Giavera del Montello, Nervesa della Battaglia, Pederobba, Riese Pio X, Trevignano e Volpago del Montello;
- per quanto riguarda la piscina di Montebelluna (questo è un caso specifico, ma che ci fa rendere conto di cosa dicono i numeri relativi ai costi), mentre nel 2019 i costi energetici sono stati pari a 484 mila euro, per il 2023 si stima un ammontare di 1 milione e 800 mila euro; per l'impianto natatorio di Valdobbiadene, che nel 2019 aveva speso 154 mila euro in energia, per il 2023 si stima una somma che sfiora i 790 mila euro (ciò vale per tutti gli impianti natatori della Regione e, naturalmente, dello Stato);
ritenuto che sia evidente l'insostenibilità di tali costi e che sia necessario e urgente un decisivo intervento finanziario da parte delle Istituzioni competenti per scongiurare la chiusura di questi fondamentali centri sportivi e luoghi di aggregazione;
tutto ciò premesso, impegna la Giunta regionale (questo è il dispositivo che noi avanziamo all'Aula) ad intervenire presso il Governo e le Istituzioni competenti affinché siano adottate con urgenza tutte le misure necessarie ad evitare la chiusura degli impianti natatori nazionali e regionali".
Alcune misure le ha già citate il collega Bozza, come quelle forme di garanzie e finanziamento previste nella precedente mozione.
Grazie.
PRESIDENTE
Grazie, collega.
Consigliere Possamai, prego.
Giacomo POSSAMAI (Partito Democratico Veneto)
Grazie, Presidente.
Ho sottoscritto la mozione del collega Zanoni perché affronta un tema importante. Avevo anche presentato un emendamento in bilancio su questo tema, per una ragione semplice: al di là degli interventi del Governo, che ha illustrato prima il consigliere Bozza, ai quali speriamo ne seguano altri, se guardiamo alle misure adottate in altre Regioni italiane, ve ne cito solo alcune, la Regione Abruzzo ha messo 1 milione di euro, la Regione Emilia-Romagna ha messo 1 milione di euro, la Regione Piemonte ha messo 840.000 euro, ma addirittura anche Regioni piccolissime o molto più piccole della nostra, come la Basilicata, hanno messo risorse importanti, la cosa che preoccupa è che ancora una volta, di fronte a una condizione di crisi pesante di un settore specifico, in questo caso parliamo degli impianti natatori, che evidentemente per la loro tipologia di attività hanno una particolare esposizione sul fronte delle bollette, del costo dell'energia, del riscaldamento, non abbiamo previsto risorse. La Regione del Veneto in bilancio non ha messo nulla in questa direzione. Ci sembra, invece, necessario che venga fatto, come ricordava il consigliere Bozza nel suo intervento d'apertura. Tantissimi impianti rischiano di chiudere o hanno già chiuso per manutenzioni straordinarie oppure, di fatto, perché volevano o meglio dovevano risparmiare sui costi dell'energia. È successo a Vicenza come in tante altre realtà della nostra Regione. Il fatto che non ci siano, al momento, interventi in programma di nessun genere da parte della Regione Veneto non soltanto è preoccupante, ma vuol dire che non ci occupiamo di un settore in particolare difficoltà.
Per cui, al di là delle mozioni, che io mi auguro naturalmente che passino, vedendo che il titolo è "vengano accolti gli SOS", ecco, spero che vengano accolti gli SOS dei gestori, che ci sia un intervento forte da parte della Regione perché è un tema che coinvolge migliaia, migliaia e migliaia di famiglie e di atleti del nostro territorio.
Non intervenire, al di là della mozione di oggi, con un intervento serio in assestamento di bilancio, in variazione di bilancio, sarebbe assolutamente grave.
Grazie.
PRESIDENTE
Grazie a lei, collega.
Non vedo altre richieste di intervento, quindi passiamo alle dichiarazioni di voto.
Non ci sono dichiarazioni di voto.
Mettiamo in votazione la
mozione n. 352.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Mettiamo in votazione la
mozione n. 379.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Chiudiamo qui la sessione odierna del Consiglio. Per il prossimo verrete ovviamente convocati a domicilio.
Invito i Capigruppo a venire in Sala del Leone in modo da organizzare i lavori della prossima settimana.
Grazie e buona serata a tutti.
La Seduta termina alle ore 17.30
Il Consigliere segretario
Erika BALDIN
|
|
Il Presidente
Nicola Ignazio FINCO
|
Resoconto stenotipico a cura di:
Cedat 85
Revisione e coordinamento testo a cura di:
Maria Concetta Miccoli
Elaborazione testo a cura di:
Maria Concetta Miccoli
PROCESSO VERBALE
SEDUTA PUBBLICA N. 88
SEDUTA PUBBLICA N. 88
MARTEDì 7 FEBBRAIO 2023
PRESIDENZA
PRESIDENTE ROBERTO CIAMBETTI
VICEPRESIDENTE NICOLA IGNAZIO FINCO
VICEPRESIDENTE FRANCESCA ZOTTIS
PROCESSO VERBALE REDATTO A CURA DELL'UFFICIO ATTIVITà ISTITUZIONALI
INDICE
Processo verbale della 88a seduta pubblica – martedì 7 febbraio 2023
Processo verbale della 88a seduta pubblica – martedì 7 febbraio 2023
- Approvazione verbali delle sedute precedenti
- Comunicazioni della Presidenza del Consiglio
- Interrogazioni e interpellanze
- Interrogazioni a risposta scritta iscritte all'ordine del giorno ai sensi dell'articolo 111, comma 4 del Regolamento
- Risposte della Giunta regionale alle interrogazioni e interpellanze
- Proposta di legge statale da trasmettere al Parlamento nazionale, ai sensi dell'articolo 121 della Costituzione dal titolo: "Modifica alla legge 23 giugno 1927, n. 1188 "Toponomastica stradale e monumenti a personaggi contemporanei" ed alla legge 3 marzo 1951, n. 178 "Istituzione dell'ordine "Al merito della Repubblica italiana" e disciplina del conferimento e dell'uso delle onorificenze", al fine di vietare la dedicazione di strade, piazze pubbliche e monumenti, nonché di consentire la revoca di onorificenze di stato, a esponenti del Partito o dell'ideologia fascista e a coloro che la storia abbia riconosciuto responsabili di azioni efferate, crimini di guerra, crimini contro l'umanità, crimini di aggressione e, in generale, per gravi violazioni del diritto internazionale umanitario come Josip Broz Tito" d'iniziativa del Consiglio regionale del Veneto. (Progetto di legge statale n. 29) APPROVATO (Deliberazione n. 13/2023)
- Ordine del giorno presentato dalla consigliera Baldin relativo a "Jair Bolsonaro è ritenuto responsabile di aver preparato e messo in atto il tentato Golpe dell'8 gennaio ed è ritenuto responsabile di gravi violazioni di diritti umani. Il Veneto non sia inerte e si attivi per la revoca di vergognosi e stridenti riconoscimenti a criminali in fuga". (Progetto di legge statale n. 29) RESPINTO
- Mozione presentata dalla consigliera Ostanel relativa a "Dotazioni SPISAL: la Regione Veneto valorizzi ed accresca le competenze del personale, anche creando team di lavoro multidisciplinari". (Mozione n. 295) APPROVATA (Deliberazione n. 14/2023)
- Mozione presentata dalle consigliere Baldin, Guarda e Ostanel relativa a "Contributo d'accesso al Comune di Venezia, misura lesiva per una città trattata dal sindaco come una unità produttiva, la Regione intervenga". (Mozione n. 350) RESPINTA
- E
- Risoluzione presentata dai consiglieri Michieletto, Vianello, Barbisan, Boron, Cavinato, Corsi, Dolfin, Maino, Pan, Rizzotto, Sandonà, Sponda, Zecchinato e Cecchetto relativa a "Ticket di ingresso a Venezia, veneti sempre esentati per visitare la loro capitale". (Risoluzione n. 72) APPROVATA (Deliberazione n. 15/2023)
- Mozione presentata dai consiglieri Venturini e Bozza relativa a "Adozione misure di sostegno a favore dei gestori di servizi educativi e scuole dell'infanzia paritarie per fronteggiare il caro bollette". (Mozione n. 259) APPROVATA (Deliberazione n. 16/2023)
- Mozione presentata dai consiglieri Soranzo, Speranzon, Polato, Formaggio e Razzolini relativa a "La Regione promuova un sistema integrato di bike sharing (comprensivo di e-bike) tra le aree urbane e della prima cintura confinanti con le città capoluogo e le città d'arte". (Mozione n. 339) APPROVATA (Deliberazione n. 17/2023)
- Mozione presentata dai consiglieri Maino, Barbisan, Brescacin, Favero, Finco, Pan, Puppato, Rigo, Sandonà, Sponda, Vianello, Zecchinato, Bisaglia, Cestari e Cecchetto relativa a "Migliorare la cura e la vita delle persone con patologie reumatologiche". (Mozione n. 316) APPROVATA (Deliberazione n. 18/2023)
- Mozione presentata dai consiglieri Ostanel, Giacomo Possamai, Lorenzoni, Guarda, Baldin, Bigon, Camani, Montanariello, Zanoni e Zottis relativa a "Avviare un tavolo regionale sulle problematiche del trasporto pubblico locale (TPL), anche valutando di aumentare i percorsi formativi per nuovi autisti". (Mozione n. 363) RESPINTA
- Mozione presentata dai consiglieri Soranzo, Polato, Razzolini, Formaggio e Pavanetto relativa a "La Regione intervenga per promuovere e sostenere la massima fruizione da parte degli studenti universitari dei contratti di locazione transitoria". (Mozione n. 360) APPROVATA (Deliberazione n. 19/2023)
- Mozione presentata dai consiglieri Bozza, Venturini e Barbisan relativa a "Adozione misure di sostegno con assunzione di forme di garanzia a favore dei concessionari degli impianti natatori e sportivi in genere per fronteggiare l'aumento esponenziale dei costi energetici". (Mozione n. 352) APPROVATA (Deliberazione n. 20/2023)
- E
- Mozione presentata dai consiglieri Zanoni, Giacomo Possamai, Bigon, Camani, Montanariello, Zottis, Baldin, Guarda, Lorenzoni e Ostanel relativa a "I costi insostenibili delle bollette stanno determinando la chiusura di molti impianti natatori della nostra Regione. La Giunta regionale ascolti gli sos e intervenga presso il Governo e le altre Istituzioni competenti". (Mozione n. 379) APPROVATA (Deliberazione n. 21/2023)
La seduta si svolge a Venezia in Palazzo Ferro-Fini, sede del Consiglio regionale, secondo le modalità ordinarie, fatta eccezione per i consiglieri soggetti ad obbligo di isolamento correlati al Covid-19 che parteciperanno da remoto come previsto dalla deliberazione dell'Ufficio di presidenza n. 64 del 25 ottobre 2022.
I lavori si svolgono sulla base dell'ordine del giorno prot. n. 1699 del 2 febbraio 2023.
Il Presidente CIAMBETTI dichiara aperta la seduta alle ore 10.43.
Assume le funzioni di Consigliere segretario la consigliera Erika Baldin.
Punto n. 1) all'ordine del giorno
I lavori si svolgono sulla base dell'ordine del giorno prot. n. 1699 del 2 febbraio 2023.
Il Presidente CIAMBETTI dichiara aperta la seduta alle ore 10.43.
Assume le funzioni di Consigliere segretario la consigliera Erika Baldin.
Punto n. 1) all'ordine del giorno
Approvazione verbali delle sedute precedenti
Il PRESIDENTE, poiché nessun consigliere chiede di fare osservazioni, dichiara che si intendono approvati i processi verbali delle sedute pubbliche n. 86 di martedì 17 gennaio 2023 e n. 87 di martedì 24 gennaio 2023.
Punto n. 2) all'ordine del giorno
Comunicazioni della Presidenza del Consiglio [RESOCONTO]
Il PRESIDENTE comunica che è in congedo il Presidente della Giunta regionale Zaia.
Punto n. 3) all'ordine del giorno
Interrogazioni e interpellanze [RESOCONTO]
Ai sensi dell'art. 114, comma 3 del Regolamento l'elenco delle interrogazioni e delle interpellanze, allegato alla Convocazione, è dato per letto.
Punto n. 5) all'ordine del giorno
Interrogazioni a risposta scritta iscritte all'ordine del giorno ai sensi dell'articolo 111, comma 4 del Regolamento [RESOCONTO]
n. 263 del 07.11.2022
presentata dai consiglieri Guarda e Zanoni
"Fieracavalli 2022, morte del cavallo Tango e altre segnalazioni di presunti maltrattamenti: svolgere urgenti verifiche per riscontrare e appurare quanto accaduto"
Interviene la consigliera Guarda (Europa Verde) che illustra l'IRS in oggetto.
Interviene l'assessora Lanzarin che risponde per conto della Giunta regionale.
Interviene la consigliera Guarda (Europa Verde) in sede di replica.
n. 265 del 14.11.2022
presentata dalla consigliera Ostanel
"Quale futuro per gli alloggi ATER sgomberati a Padova e in generale per la realizzazione di nuovi ERP?"
Interviene la consigliera Ostanel (Il Veneto che Vogliamo) che illustra l'IRS in oggetto.
Interviene l'assessore Marcato che risponde per conto della Giunta regionale.
Interviene la consigliera Ostanel (Il Veneto che Vogliamo) in sede di replica.
Punto n. 4) all'ordine del giorno
Risposte della Giunta regionale alle interrogazioni e interpellanze [RESOCONTO]
INTERROGAZIONI A RISPOSTA IMMEDIATA
n. 316 del 01.12.2022
presentata dai consiglieri Bigon, Giacomo Possamai, Camani, Montanariello, Zottis e Zanoni
"Medici di Medicina Generale hanno ricevuto scarse quantità di dosi di vaccini antinfluenzale e anti Covid, tanto da non riuscire a soddisfare tutte le richieste. La Giunta regionale intende attivarsi per risolvere questa grave situazione?"
Interviene la consigliera Bigon (Partito Democratico Veneto) che illustra l'IRI in oggetto.
Interviene l'assessora Lanzarin che risponde per conto della Giunta regionale.
Durante l'intervento dell'assessora Lanzarin assume la presidenza la Vicepresidente Francesca Zottis.
Interviene la consigliera Bigon (Partito Democratico Veneto) in sede di replica.
n. 318 del 20.12.2022
presentata dai consiglieri Zanoni, Bigon, Lorenzoni e Guarda
"In Veneto continuano impunite le uccisioni di Ibis eremita, una specie che in Europa si era estinta e che da soli 20 anni è stata reintrodotta sottoponendola a tutela internazionale. Cosa intende fare la Giunta regionale per far cessare questa grave e intollerabile mattanza?"
Interviene il consigliere Zanoni (Partito Democratico Veneto) che illustra l'IRI in oggetto.
Interviene l'assessore Marcato che risponde per conto della Giunta regionale.
Interviene il consigliere Zanoni (Partito Democratico Veneto) in sede di replica.
n. 322 del 22.12.2022
presentata dalla consigliera Baldin
"Questura di Venezia, sette mesi per il passaporto (anziché trenta giorni), la Regione intende intervenire?"
Interviene la consigliera Baldin (Movimento 5 Stelle) che illustra l'IRI in oggetto.
Interviene l'assessora Lanzarin che risponde per conto della Giunta regionale.
Interviene la consigliera Baldin (Movimento 5 Stelle) in sede di replica.
Punto 6) all'ordine del giorno
Proposta di legge statale da trasmettere al Parlamento nazionale, ai sensi dell'articolo 121 della Costituzione dal titolo: "Modifica alla legge 23 giugno 1927, n. 1188 "Toponomastica stradale e monumenti a personaggi contemporanei" ed alla legge 3 marzo 1951, n. 178 "Istituzione dell'ordine "Al merito della Repubblica italiana" e disciplina del conferimento e dell'uso delle onorificenze", al fine di vietare la dedicazione di strade, piazze pubbliche e monumenti, nonché di consentire la revoca di onorificenze di stato, a esponenti del Partito o dell'ideologia fascista e a coloro che la storia abbia riconosciuto responsabili di azioni efferate, crimini di guerra, crimini contro l'umanità, crimini di aggressione e, in generale, per gravi violazioni del diritto internazionale umanitario come Josip Broz Tito" d'iniziativa del Consiglio regionale del Veneto. (Progetto di legge statale n. 29) APPROVATO (Deliberazione n. 13/2023) [RESOCONTO]
Intervengono i consiglieri Villanova (Zaia Presidente), che svolge la relazione di maggioranza per conto della Prima Commissione consiliare, e Camani (Partito Democratico Veneto), che svolge la relazione di minoranza per conto della Prima Commissione consiliare.
Il PRESIDENTE comunica che il termine per la presentazione di eventuali subemendamenti agli emendamenti nn. A4, A5 e A6, presentati dalla consigliera Camani, scade in 10 minuti.
In discussione generale intervengono i consiglieri Pan (Liga Veneta per Salvini Premier) e Favero (Liga Veneta per Salvini Premier).
Il PRESIDENTE dichiara chiusa la discussione generale e sospende la seduta per permettere l'esame degli emendamenti presentati da parte della Commissione consiliare competente.
La seduta è sospesa alle ore 12.03.
La seduta riprende alle ore 12.11.
Si passa all'esame dell'articolato e relativi emendamenti.
L'emendamento n. A4 all'articolo 1, illustrato dalla consigliera Camani (Partito Democratico Veneto), posto in votazione col sistema elettronico in modalità telematica, è approvato.
Il PRESIDENTE dichiara precluso l'emendamento n. A5.
Interviene la consigliera Camani (Partito Democratico Veneto) che illustra l'emendamento n. A6 e propone una modifica.
L'emendamento n. A6 all'articolo 1, posto in votazione col sistema elettronico in modalità telematica, è approvato come modificato.
L'articolo 1, posto in votazione col sistema elettronico in modalità telematica, è approvato come emendato.
L'articolo 2, posto in votazione col sistema elettronico in modalità telematica, è approvato nel testo presentato dalla Commissione consiliare competente.
ODG n. A3
Ordine del giorno presentato dalla consigliera Baldin relativo a "Jair Bolsonaro è ritenuto responsabile di aver preparato e messo in atto il tentato Golpe dell'8 gennaio ed è ritenuto responsabile di gravi violazioni di diritti umani. Il Veneto non sia inerte e si attivi per la revoca di vergognosi e stridenti riconoscimenti a criminali in fuga". (Progetto di legge statale n. 29) RESPINTO [RESOCONTO]
Sull'ordine del giorno in oggetto interviene la consigliera Baldin (Movimento 5 Stelle) che lo illustra.
Il PRESIDENTE pone in votazione col sistema elettronico in modalità telematica l' ordine del giorno in oggetto.
Il Consiglio non approva
Ai sensi dell'articolo 50, comma 4 dello Statuto si riportano i voti espressi dai singoli Consiglieri.
Hanno votato sì:
Baldin, Bigon, Camani, Guarda, Lorenzoni, Montanariello, Ostanel, Possamai Giacomo, Zanoni, Zottis
Hanno votato no:
Andreoli, Barbisan, Bet, Bisaglia, Boron, Bozza, Brescacin, Cavinato, Cecchetto, Centenaro, Cestari, Cestaro, Corsi, Dolfin, Favero, Finco, Formaggio, Giacomin, Maino, Michieletto, Pan, Pavanetto, Piccinini, Polato, Possamai Gianpiero, Puppato, Razzolini, Rigo, Rizzotto, Sandonà, Scatto, Soranzo, Sponda, Valdegamberi, Venturini, Vianello, Villanova, Zecchinato
Astenuti:
nessuno
Non votanti:
nessuno
Si passa all'esame degli emendamenti che riguardano modifiche al titolo del progetto di legge statale n. 29.
Sull'emendamento n. A1, intervengono i consiglieri Baldin (Movimento 5 Stelle), che lo illustra, e Valdegamberi (Gruppo Misto).
Gli emendamenti nn. A1 e A2, Titolo, modificativi, posti in votazione separatamente col sistema elettronico in modalità telematica, sono respinti.
In dichiarazione di voto finale intervengono i consiglieri Soranzo (Fratelli d'Italia - Giorgia Meloni) e Camani (Partito Democratico Veneto).
Intervengono i consiglieri Soranzo (Fratelli d'Italia - Giorgia Meloni), per fatto personale, Villanova (Zaia Presidente), Lorenzoni (Gruppo Misto) e Ostanel (Il Veneto che Vogliamo) in dichiarazione di voto e Soranzo (Fratelli d'Italia - Giorgia Meloni).
La seduta è sospesa alle ore 12.47.
La seduta riprende alle ore 12.49.
Il PRESIDENTE pone in votazione col sistema elettronico in modalità telematica il progetto di legge statale n. 29 nel suo complesso come emendato.
Il Consiglio approva
Ai sensi dell'articolo 50, comma 4 dello Statuto si riportano i voti espressi dai singoli Consiglieri.
Hanno votato sì:
Andreoli, Barbisan, Bet, Bigon, Bisaglia, Boron, Bozza, Brescacin, Camani, Cavinato, Cecchetto, Centenaro, Cestari, Corsi, Dolfin, Favero, Finco, Formaggio, Giacomin, Lorenzoni, Maino, Michieletto, Montanariello, Pan, Pavanetto, Piccinini, Polato, Possamai Giacomo, Possamai Gianpiero, Puppato, Razzolini, Rigo, Rizzotto, Sandonà, Scatto, Soranzo, Sponda, Valdegamberi, Venturini, Vianello, Villanova, Zecchinato, Zottis
Hanno votato no:
nessuno
Astenuti:
nessuno
Non votanti:
Baldin
La seduta è sospesa alle ore 12.51.
La seduta riprende alle ore 14.42.
Assume la presidenza il Vicepresidente Nicola Ignazio Finco.
Punto 7) all'ordine del giorno
Mozione presentata dalla consigliera Ostanel relativa a "Dotazioni SPISAL: la Regione Veneto valorizzi ed accresca le competenze del personale, anche creando team di lavoro multidisciplinari". (Mozione n. 295) APPROVATA (Deliberazione n. 14/2023) [RESOCONTO]
Interviene la consigliera Ostanel (Il Veneto che Vogliamo) che illustra la mozione in oggetto.
Il PRESIDENTE pone in votazione col sistema elettronico in modalità telematica la mozione in oggetto.
Il Consiglio approva
Ai sensi dell'articolo 50, comma 4 dello Statuto si riportano i voti espressi dai singoli Consiglieri.
Hanno votato sì:
Andreoli, Baldin, Bet, Bigon, Bisaglia, Bozza, Camani, Cavinato, Cecchetto, Centenaro, Cestari, Cestaro, Corsi, Dolfin, Finco, Giacomin, Lorenzoni, Maino, Michieletto, Montanariello, Ostanel, Pan, Piccinini, Possamai Giacomo, Puppato, Rigo, Rizzotto, Scatto, Sponda, Vianello, Villanova, Zottis
Hanno votato no:
nessuno
Astenuti:
nessuno
Non votanti:
nessuno
Il PRESIDENTE posticipa la trattazione del punto n. 8) all'ordine del giorno, mozione n. 259.
Punti n. 9 e n. 22) all'ordine del giorno
Mozione presentata dalle consigliere Baldin, Guarda e Ostanel relativa a "Contributo d'accesso al Comune di Venezia, misura lesiva per una città trattata dal sindaco come una unità produttiva, la Regione intervenga". (Mozione n. 350) RESPINTA
E
Risoluzione presentata dai consiglieri Michieletto, Vianello, Barbisan, Boron, Cavinato, Corsi, Dolfin, Maino, Pan, Rizzotto, Sandonà, Sponda, Zecchinato e Cecchetto relativa a "Ticket di ingresso a Venezia, veneti sempre esentati per visitare la loro capitale". (Risoluzione n. 72) APPROVATA (Deliberazione n. 15/2023) [RESOCONTO]
Il PRESIDENTE comunica che per i due punti in oggetto, trattando lo stesso argomento, ci sarà una discussione unica e due votazioni separate.
Sull'ordine dei lavori interviene il consigliere Montanariello (Partito Democratico Veneto) per chiarimenti sulle tempistiche degli interventi.
Interviene la consigliera Baldin (Movimento 5 Stelle) che illustra la mozione n. 350 e annuncia la presentazione di un emendamento alla mozione.
Interviene il consigliere Michieletto (Zaia Presidente) che illustra la risoluzione n. 72.
In discussione generale intervengono i consiglieri Ostanel (Il Veneto che Vogliamo), Montanariello (Partito Democratico Veneto) e Zottis (Partito Democratico Veneto).
In dichiarazione di voto intervengono i consiglieri Ostanel (Il Veneto che Vogliamo) e Michieletto (Zaia Presidente).
Intervengono i consiglieri Camani (Partito Democratico Veneto), sull'ordine dei lavori, e Soranzo (Fratelli d'Italia - Giorgia Meloni) in sede di replica.
In dichiarazione di voto intervengono i consiglieri Baldin (Movimento 5 Stelle) e Montanariello (Partito Democratico Veneto).
Si passa all'esame dell'emendamento presentato dalla consigliera Baldin.
L'emendamento n. C1 modificativo, posto in votazione col sistema elettronico in modalità telematica, è respinto.
Il PRESIDENTE pone in votazione col sistema elettronico in modalità telematica la mozione n. 350.
Il Consiglio non approva
Ai sensi dell'articolo 50 comma 4 dello Statuto si riportano i voti espressi dai singoli Consiglieri.
Hanno votato sì:
Baldin, Bigon, Camani, Lorenzoni, Montanariello, Ostanel, Zanoni, Zottis
Hanno votato no:
Andreoli, Bisaglia, Boron, Bozza, Cavinato, Cecchetto, Centenaro, Cestari, Cestaro, Corsi, Dolfin, Finco, Formaggio, Gerolimetto, Giacomin, Maino, Michieletto, Pan, Pavanetto, Piccinini, Polato, Possamai Gianpiero, Puppato, Razzolini, Rigo, Rizzotto, Sandonà, Scatto, Soranzo, Sponda, Venturini, Vianello, Villanova
Astenuti:
nessuno
Non votanti:
nessuno
Il PRESIDENTE pone in votazione col sistema elettronico in modalità telematica la risoluzione n. 72.
Il Consiglio approva
Ai sensi dell'articolo 50 comma 4 dello Statuto si riportano i voti espressi dai singoli Consiglieri.
Hanno votato sì:
Andreoli, Bigon, Bisaglia, Boron, Bozza, Camani, Cavinato, Cecchetto, Centenaro, Cestari, Cestaro, Corsi, Dolfin, Finco, Formaggio, Gerolimetto, Giacomin, Lorenzoni, Maino, Michieletto, Montanariello, Ostanel, Pan, Pavanetto, Piccinini, Polato, Possamai Giacomo, Possamai Gianpiero, Puppato, Razzolini, Rigo, Rizzotto, Sandonà, Scatto, Soranzo, Sponda, Valdegamberi, Venturini, Vianello, Villanova, Zanoni, Zottis
Hanno votato no:
nessuno
Astenuti:
Baldin
Non votanti:
nessuno
Punto 8) all'ordine del giorno
Mozione presentata dai consiglieri Venturini e Bozza relativa a "Adozione misure di sostegno a favore dei gestori di servizi educativi e scuole dell'infanzia paritarie per fronteggiare il caro bollette". (Mozione n. 259) APPROVATA (Deliberazione n. 16/2023) [RESOCONTO]
Interviene la consigliera Venturini (Forza Italia - Berlusconi - Autonomia per il Veneto) che illustra la mozione in oggetto.
In discussione generale intervengono i consiglieri Montanariello (Partito Democratico Veneto), Zottis (Partito Democratico Veneto), Camani (Partito Democratico Veneto), Valdegamberi (Gruppo Misto), Lorenzoni (Gruppo Misto), Venturini (Forza Italia - Berlusconi - Autonomia per il Veneto), Soranzo (Fratelli d'Italia - Giorgia Meloni) che propone anche delle modifiche.
Interviene la consigliera Venturini (Forza Italia - Berlusconi - Autonomia per il Veneto) che, in sede di replica, non accoglie la proposta di modifica.
In dichiarazione di voto interviene il consigliere Montanariello (Partito Democratico Veneto).
Il PRESIDENTE pone in votazione col sistema elettronico in modalità telematica la mozione n. 259.
Il Consiglio approva
Ai sensi dell'articolo 50 comma 4 dello Statuto si riportano i voti espressi dai singoli Consiglieri.
Hanno votato sì:
Andreoli, Baldin, Barbisan, Bet, Bisaglia, Boron, Bozza, Camani, Cavinato, Cecchetto, Centenaro, Cestari, Cestaro, Corsi, Dolfin, Finco, Formaggio, Gerolimetto, Giacomin, Lorenzoni, Maino, Montanariello, Ostanel, Pan, Pavanetto, Piccinini, Polato, Puppato, Razzolini, Rigo, Sandonà, Scatto, Soranzo, Sponda, Valdegamberi, Venturini, Villanova, Zanoni, Zottis
Hanno votato no:
nessuno
Astenuti:
nessuno
Non votanti:
nessuno
Punto 10) all'ordine del giorno
Mozione presentata dai consiglieri Soranzo, Speranzon, Polato, Formaggio e Razzolini relativa a "La Regione promuova un sistema integrato di bike sharing (comprensivo di e-bike) tra le aree urbane e della prima cintura confinanti con le città capoluogo e le città d'arte". (Mozione n. 339) APPROVATA (Deliberazione n. 17/2023) [RESOCONTO]
Interviene il consigliere Soranzo (Fratelli d'Italia - Giorgia Meloni) che illustra la mozione in oggetto.
In discussione generale intervengono i consiglieri Lorenzoni (Gruppo Misto) che propone una modifica, Soranzo (Fratelli d'Italia - Giorgia Meloni) che, in sede di replica, propone modifiche suggerite dalla Giunta e dal consigliere Lorenzoni.
Il PRESIDENTE pone in votazione col sistema elettronico in modalità telematica la mozione n. 339 come modificata.
Il Consiglio approva
Ai sensi dell'articolo 50 comma 4 dello Statuto si riportano i voti espressi dai singoli Consiglieri.
Hanno votato sì:
Andreoli, Baldin, Barbisan, Bet, Bisaglia, Boron, Bozza, Cavinato, Cecchetto, Centenaro, Cestari, Cestaro, Corsi, Finco, Formaggio, Gerolimetto, Giacomin, Lorenzoni, Maino, Pan, Pavanetto, Piccinini, Polato, Possamai Giacomo, Possamai Gianpiero, Puppato, Razzolini, Rigo, Rizzotto, Sandonà, Scatto, Soranzo, Sponda, Valdegamberi, Venturini, Vianello, Villanova, Zanoni
Hanno votato no:
nessuno
Astenuti:
nessuno
Non votanti:
nessuno
Punto 11) all'ordine del giorno
Mozione presentata dai consiglieri Maino, Barbisan, Brescacin, Favero, Finco, Pan, Puppato, Rigo, Sandonà, Sponda, Vianello, Zecchinato, Bisaglia, Cestari e Cecchetto relativa a "Migliorare la cura e la vita delle persone con patologie reumatologiche". (Mozione n. 316) APPROVATA (Deliberazione n. 18/2023) [RESOCONTO]
Interviene la consigliera Maino (Zaia Presidente) che illustra la mozione in oggetto e, in accordo con l'assessora Lanzarin, propone una modifica.
Il PRESIDENTE pone in votazione col sistema elettronico in modalità telematica la mozione n. 316 come modificata.
Il Consiglio approva
Ai sensi dell'articolo 50 comma 4 dello Statuto si riportano i voti espressi dai singoli Consiglieri.
Hanno votato sì:
Baldin, Barbisan, Bet, Bisaglia, Boron, Bozza, Camani, Cavinato, Cecchetto, Centenaro, Cestari, Cestaro, Corsi, Dolfin, Finco, Formaggio, Gerolimetto, Giacomin, Lorenzoni, Maino, Michieletto, Ostanel, Pan, Pavanetto, Piccinini, Possamai Giacomo, Possamai Gianpiero, Puppato, Razzolini, Rigo, Rizzotto, Sandonà, Scatto, Soranzo, Sponda, Valdegamberi, Venturini, Vianello, Villanova, Zottis
Hanno votato no:
nessuno
Astenuti:
nessuno
Non votanti:
nessuno
Punto 12) all'ordine del giorno
Mozione presentata dai consiglieri Ostanel, Giacomo Possamai, Lorenzoni, Guarda, Baldin, Bigon, Camani, Montanariello, Zanoni e Zottis relativa a "Avviare un tavolo regionale sulle problematiche del trasporto pubblico locale (TPL), anche valutando di aumentare i percorsi formativi per nuovi autisti". (Mozione n. 363) RESPINTA [RESOCONTO]
Interviene la consigliera Ostanel (Il Veneto che Vogliamo) che illustra la mozione in oggetto.
In discussione generale intervengono i consiglieri Montanariello (Partito Democratico Veneto) e Dolfin (Liga Veneta per Salvini Premier).
Il PRESIDENTE pone in votazione col sistema elettronico in modalità telematica la mozione n. 363.
Il Consiglio non approva
Ai sensi dell'articolo 50 comma 4 dello Statuto si riportano i voti espressi dai singoli Consiglieri.
Hanno votato sì:
Baldin, Camani, Centenaro, Lorenzoni, Montanariello, Ostanel, Possamai Giacomo, Zanoni, Zottis
Hanno votato no:
Andreoli, Barbisan, Bet, Bisaglia, Boron, Bozza, Cavinato, Cestari, Cestaro, Corsi, Dolfin, Finco, Gerolimetto, Giacomin, Michieletto, Pan, Piccinini, Possamai Gianpiero, Puppato, Razzolini, Rigo, Rizzotto, Sandonà, Scatto, Soranzo, Valdegamberi, Vianello, Villanova
Astenuti:
nessuno
Non votanti:
nessuno
Punto 13) all'ordine del giorno
Mozione presentata dai consiglieri Soranzo, Polato, Razzolini, Formaggio e Pavanetto relativa a "La Regione intervenga per promuovere e sostenere la massima fruizione da parte degli studenti universitari dei contratti di locazione transitoria". (Mozione n. 360) APPROVATA (Deliberazione n. 19/2023) [RESOCONTO]
Interviene il consigliere Soranzo (Fratelli d'Italia - Giorgia Meloni) che illustra la mozione in oggetto.
Intervengono i consiglieri Camani (Partito Democratico Veneto) e Ostanel (Il Veneto che Vogliamo), in discussione generale, e Soranzo (Fratelli d'Italia - Giorgia Meloni), in sede di replica.
In dichiarazione di voto intervengono i consiglieri Camani (Partito Democratico Veneto), Ostanel (Il Veneto che Vogliamo) e Soranzo (Fratelli d'Italia - Giorgia Meloni).
Il PRESIDENTE pone in votazione col sistema elettronico in modalità telematica la mozione n. 360.
Il Consiglio approva
Ai sensi dell'articolo 50 comma 4 dello Statuto si riportano i voti espressi dai singoli Consiglieri.
Hanno votato sì:
Baldin, Barbisan, Bet, Bisaglia, Boron, Bozza, Camani, Cavinato, Cecchetto, Cestari, Cestaro, Corsi, Dolfin, Finco, Gerolimetto, Giacomin, Maino, Michieletto, Ostanel, Pan, Piccinini, Possamai Giacomo, Possamai Gianpiero, Razzolini, Rigo, Rizzotto, Sandonà, Scatto, Soranzo, Sponda, Valdegamberi, Venturini, Vianello, Villanova, Zanoni, Zottis
Hanno votato no:
nessuno
Astenuti:
nessuno
Non votanti:
nessuno
Il PRESIDENTE comunica che il punto n. 14) all'ordine del giorno, mozione n. 238, è rinviato e, prima di procedere con la trattazione del punto n. 15), mozione n. 352, sospende la seduta per una Capigruppo e valutare la richiesta di inserire all'ordine del giorno la mozione n. 379, che tratta il medesimo argomento, e fare una discussione unica con due votazioni separate.
La seduta è sospesa alle ore 17.11.
La seduta riprende alle ore 17.12.
Il PRESIDENTE, in accordo con i Presidenti dei gruppi consiliari, pone in votazione col sistema elettronico in modalità telematica la richiesta di inserimento all'ordine del giorno della mozione n. 379 e immediata discussione.
Il Consiglio approva
Ai sensi dell'articolo 50 comma 4 dello Statuto si riportano i voti espressi dai singoli Consiglieri.
Hanno votato sì:
Baldin, Barbisan, Bet, Bisaglia, Boron, Bozza, Camani, Cavinato, Cecchetto, Cestari, Cestaro, Corsi, Dolfin, Finco, Gerolimetto, Giacomin, Maino, Michieletto, Ostanel, Pan, Piccinini, Possamai Giacomo, Possamai Gianpiero, Puppato, Razzolini, Rigo, Rizzotto, Sandonà, Scatto, Soranzo, Sponda, Valdegamberi, Venturini, Vianello, Villanova, Zanoni, Zottis
Hanno votato no:
nessuno
Astenuti:
nessuno
Non votanti:
nessuno
Punto n. 15) all'ordine del giorno
Mozione presentata dai consiglieri Bozza, Venturini e Barbisan relativa a "Adozione misure di sostegno con assunzione di forme di garanzia a favore dei concessionari degli impianti natatori e sportivi in genere per fronteggiare l'aumento esponenziale dei costi energetici". (Mozione n. 352) APPROVATA (Deliberazione n. 20/2023)
E
Mozione presentata dai consiglieri Zanoni, Giacomo Possamai, Bigon, Camani, Montanariello, Zottis, Baldin, Guarda, Lorenzoni e Ostanel relativa a "I costi insostenibili delle bollette stanno determinando la chiusura di molti impianti natatori della nostra Regione. La Giunta regionale ascolti gli sos e intervenga presso il Governo e le altre Istituzioni competenti". (Mozione n. 379) APPROVATA (Deliberazione n. 21/2023) [RESOCONTO]
Intervengono i consiglieri Bozza (Forza Italia – Berlusconi – Autonomia per il Veneto), che illustra la mozione n. 352, e Zanoni (Partito Democratico Veneto) che illustra la mozione n. 379.
In discussione generale interviene il consigliere Possamai Giacomo (Partito Democratico Veneto).
Il PRESIDENTE pone in votazione col sistema elettronico in modalità telematica la mozione n. 352.
Il Consiglio approva
Ai sensi dell'articolo 50 comma 4 dello Statuto si riportano i voti espressi dai singoli Consiglieri.
Hanno votato sì:
Andreoli, Baldin, Barbisan, Bet, Bisaglia, Boron, Bozza, Camani, Cavinato, Cecchetto, Centenaro, Cestari, Cestaro, Corsi, Dolfin, Finco, Gerolimetto, Giacomin, Lorenzoni, Maino, Michieletto, Ostanel, Pan, Piccinini, Possamai Giacomo, Possamai Gianpiero, Puppato, Razzolini, Rizzotto, Sandonà, Scatto, Soranzo, Sponda, Venturini, Vianello, Villanova, Zanoni, Zottis
Hanno votato no:
nessuno
Astenuti:
nessuno
Non votanti:
nessuno
Il PRESIDENTE pone in votazione col sistema elettronico in modalità telematica la mozione n. 379.
Il Consiglio approva
Ai sensi dell'articolo 50 comma 4 dello Statuto si riportano i voti espressi dai singoli Consiglieri.
Hanno votato sì:
Andreoli, Baldin, Barbisan, Bet, Bisaglia, Boron, Bozza, Camani, Cavinato, Cecchetto, Centenaro, Cestari, Cestaro, Corsi, Dolfin, Finco, Gerolimetto, Giacomin, Lorenzoni, Maino, Michieletto, Ostanel, Pan, Piccinini, Possamai Giacomo, Possamai Gianpiero, Puppato, Razzolini, Rigo, Rizzotto, Sandonà, Scatto, Soranzo, Sponda, Valdegamberi, Venturini, Vianello, Villanova, Zanoni, Zottis
Hanno votato no:
nessuno
Astenuti:
nessuno
Non votanti:
nessuno
Il PRESIDENTE dichiara chiusa la seduta.
Il Consiglio regionale sarà convocato a domicilio.
La seduta termina alle ore 17.30.
Consiglieri presenti o partecipanti in modalità telematica:
MAINO Silvia
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BALDIN Erika
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MICHIELETTO Gabriele
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BARBISAN Fabiano
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MONTANARIELLO Jonatan
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BET Roberto
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OSTANEL Elena
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BIGON Anna Maria
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PAN Giuseppe
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BISAGLIA Simona
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PAVANETTO Lucas
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BORON Fabrizio
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PICCININI Tomas
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BOZZA Alberto
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POLATO Daniele
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BRESCACIN Sonia
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POSSAMAI Giacomo
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CAMANI Vanessa
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POSSAMAI Gianpiero
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CAVINATO Elisa
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PUPPATO Giovanni
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CECCHETTO Milena
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RAZZOLINI Tommaso
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CENTENARO Giulio
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RIGO Filippo
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CESTARI Laura
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RIZZOTTO Silvia
|
CESTARO Silvia
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SANDONA' Luciano
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CIAMBETTI Roberto
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SCATTO Francesca
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CORSI Enrico
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SORANZO Enoch
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DOLFIN Marco
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SPONDA Alessandra
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FAVERO Marzio
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VALDEGAMBERI Stefano
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FINCO Nicola Ignazio
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VENTURINI Elisa
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FORMAGGIO Joe
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VIANELLO Roberta
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GEROLIMETTO Nazzareno
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VILLANOVA Alberto
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GIACOMIN Stefano
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ZANONI Andrea
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GUARDA Cristina
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ZECCHINATO Marco
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LORENZONI Arturo
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ZOTTIS Francesca
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LA CONSIGLIERA SEGRETARIA
f.to Erika BALDIN |
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IL PRESIDENTE
f.to Nicola Ignazio FINCO |
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N.B. Gli emendamenti e i verbali di votazione, che costituiscono parte integrante del presente processo verbale, sono consultabili presso l'Ufficio Attività Istituzionali.
Le richieste di modifica delle votazioni diverse da quelle previste dall'articolo 89 del Regolamento sono menzionate nel Resoconto.
PROCESSO VERBALE
Redazione a cura di Alessandro Vian e Gabriella Gamba