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Seduta del consiglio regionale del 14/02/2023 n. 89
Martedì, 14 febbraio 2023
SOMMARIO
- APPROVAZIONE VERBALI DELLE SEDUTE PRECEDENTI
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- COMUNICAZIONI DELLA PRESIDENZA DEL CONSIGLIO
- INTERROGAZIONI E INTERPELLANZE
- RISPOSTE DELLA GIUNTA REGIONALE ALLE INTERROGAZIONI E INTERPELLANZE
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- PRESIDENTE
- Interrogazione a risposta immediata n. 324 del 27 dicembre 2022 presentata dalla consigliera Guarda relativa a "TROPPI CACCIATORI DERESPONSABILIZZATI, ACCELERARE SULL'ADOZIONE DEL CODICE ETICO!"
- Cristina GUARDA (Europa Verde)
- PRESIDENTE
- Cristina GUARDA (Europa Verde)
- PRESIDENTE
- Ass.re Cristiano CORAZZARI
- PRESIDENTE
- Cristina GUARDA (Europa Verde)
- PRESIDENTE
- Interrogazione a risposta immediata n. 286 del 8 agosto 2022 presentata dalla consigliera Camani relativa a "DOMANDA PRELIMINARE PER UN NUOVO IMPIANTO PER L'IMBOTTIGLIAMENTO DI ACQUA MINERALE NEL COMUNE DI SAN GIORGIO IN BOSCO (PD): LA GIUNTA REGIONALE INTENDE IMPEDIRE QUESTO ULTERIORE SCEMPIO DEL TERRITORIO E DEI BENI PUBBLICI REGIONALI?"
- Vanessa CAMANI (Partito Democratico Veneto)
- PRESIDENTE
- Ass.re Roberto MARCATO
- PRESIDENTE
- Vanessa CAMANI (Partito Democratico Veneto)
- PRESIDENTE
- NOMINA DI UN COMPONENTE DEL CONSIGLIO DI INDIRIZZO DELLA FONDAZIONE ARENA DI VERONA. APPROVATA (Deliberazione n. 22/2023)
- SOTTOPROGRAMMA REGIONALE PER L'APICOLTURA 2023-2027 AI SENSI DEL REGOLAMENTO (UE) N. 2021/2115 DEL 2 DICEMBRE 2021. (PROPOSTA DI DELIBERAZIONE AMMINISTRATIVA N. 57) APPROVATO (DELIBERAZIONE N. 23/2023)
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- PRESIDENTE
- Giovanni PUPPATO (Liga Veneta per Salvini Premier)
- PRESIDENTE
- Cristina GUARDA (Europa Verde)
- PRESIDENTE
- Giuseppe PAN (Liga Veneta per Salvini Premier)
- PRESIDENTE
- Andrea ZANONI (Partito Democratico Veneto)
- PRESIDENTE
- Tommaso RAZZOLINI (Fratelli d'Italia - Giorgia Meloni)
- PRESIDENTE
- Cristina GUARDA (Europa Verde)
- PRESIDENTE
- PROPOSTA DI LEGGE STATALE DA TRASMETTERE AL PARLAMENTO NAZIONALE, AI SENSI DELL'ARTICOLO 121 DELLA COSTITUZIONE DAL TITOLO: "MODIFICHE AL DECRETO LEGISLATIVO 18 APRILE 2000, N. 267, "TESTO UNICO DELLE LEGGI SULL'ORDINAMENTO DEGLI ENTI LOCALI"" D'INIZIATIVA DEL CONSIGLIO REGIONALE DEL VENETO. (PROGETTO DI LEGGE STATALE N. 8) APPROVATO (DELIBERAZIONE N. 24/2023)
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- PRESIDENTE
- Nicola Ignazio FINCO (Liga Veneta per Salvini Premier)
- PRESIDENTE
- Giacomo POSSAMAI (Partito Democratico Veneto)
- PRESIDENTE
- Lucas PAVANETTO (Fratelli d'Italia - Giorgia Meloni)
- PRESIDENTE
- Erika BALDIN (Movimento 5 Stelle)
- PRESIDENTE
- Stefano GIACOMIN (Zaia Presidente)
- PRESIDENTE
- Elena OSTANEL (Il Veneto che Vogliamo)
- PRESIDENTE
- Jonatan MONTANARIELLO (Partito Democratico Veneto)
- PRESIDENTE
- Alberto BOZZA (Forza Italia - Berlusconi - Autonomia per il Veneto)
- PRESIDENTE
- Enoch SORANZO (Fratelli d'Italia - Giorgia Meloni)
- PRESIDENTE
- Giacomo POSSAMAI (Partito Democratico Veneto)
- PRESIDENTE
- Nicola Ignazio FINCO (Liga Veneta per Salvini Premier)
- PRESIDENTE
- PRESIDENTE
- MOZIONE PRESENTATA DAI CONSIGLIERI BIGON, GIACOMO POSSAMAI, CAMANI, MONTANARIELLO, ZANONI E ZOTTIS RELATIVA A "LA GIUNTA REGIONALE SI ATTIVI IN OGNI SEDE AFFINCHÉ SI DIA ASCOLTO IN TERMINI CONCRETI ALLE ISTANZE DELLA CATEGORIA PROFESSIONALE DEGLI INFERMIERI". (MOZIONE N. 238) APPROVATA (DELIBERAZIONE N. 25/2023)
- MOZIONE PRESENTATA DAI CONSIGLIERI CAVINATO, BISAGLIA, FAVERO, CECCHETTO, FINCO, CENTENARO, SANDONÀ E DOLFIN RELATIVA A "REVISIONE E AGGIORNAMENTO DELLA CIRCOLARE REGIONALE N. 38/1987 "CRITERI GENERALI DI VALUTAZIONE DEI NUOVI INSEDIAMENTI PRODUTTIVI E DEL TERZIARIO"". (MOZIONE N. 287) APPROVATA (DELIBERAZIONE N. 26/2023)
- MOZIONE PRESENTATA DAI CONSIGLIERI MONTANARIELLO, ZOTTIS, CAMANI E GIACOMO POSSAMAI RELATIVA A "LA GIUNTA SI ATTIVI URGENTEMENTE PER SBLOCCARE IN TEMPI BREVI L'AVVIO DEI LAVORI DEL PONTE DI SBARRAMENTO DEL CUNEO SALINO DI CHIOGGIA E STANZI ADEGUATE RISORSE PER LA SUA REALIZZAZIONE". (MOZIONE N. 348) RESPINTA
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- PRESIDENTE
- Jonatan MONTANARIELLO (Partito Democratico Veneto)
- PRESIDENTE
- Marco DOLFIN (Liga Veneta per Salvini Premier)
- PRESIDENTE
- Erika BALDIN (Movimento 5 Stelle)
- PRESIDENTE
- Cristina GUARDA (Europa Verde)
- PRESIDENTE
- Stefano VALDEGAMBERI (Gruppo Misto)
- PRESIDENTE
- Stefano VALDEGAMBERI (Gruppo Misto)
- PRESIDENTE
- Jonatan MONTANARIELLO (Partito Democratico Veneto)
- PRESIDENTE
- Jonatan MONTANARIELLO (Partito Democratico Veneto)
- PRESIDENTE
- Marco DOLFIN (Liga Veneta per Salvini Premier)
- PRESIDENTE
- Jonatan MONTANARIELLO (Partito Democratico Veneto)
- PRESIDENTE
- Erika BALDIN (Movimento 5 Stelle)
- PRESIDENTE
- Marco DOLFIN (Liga Veneta per Salvini Premier)
- PRESIDENTE
- Marco DOLFIN (Liga Veneta per Salvini Premier)
- PRESIDENTE
- Marco DOLFIN (Liga Veneta per Salvini Premier)
- PRESIDENTE
- Cristina GUARDA (Europa Verde)
- PRESIDENTE
- MOZIONE PRESENTATA DAI CONSIGLIERI CORSI, BET, BISAGLIA, BORON, BRESCACIN, CAVINATO, CENTENARO, CESTARO, GEROLIMETTO, GIACOMIN, MAINO, MICHIELETTO, RIZZOTTO, SANDONÀ, SCATTO, SPONDA, VIANELLO, VILLANOVA, ZECCHINATO, ANDREOLI, CECCHETTO, CESTARI, CIAMBETTI, DOLFIN, FAVERO, FINCO, PAN, GIANPIERO POSSAMAI, PUPPATO, RIGO, BARBISAN, VALDEGAMBERI, PICCININI, FORMAGGIO, PAVANETTO, POLATO, RAZZOLINI, SORANZO, BOZZA, VENTURINI, LORENZONI, BIGON, CAMANI, MONTANARIELLO, GIACOMO POSSAMAI, ZANONI, ZOTTIS, GUARDA, BALDIN E OSTANEL RELATIVA A "REALIZZAZIONE DELL'ECOMUSEO INTERNAZIONALE DEL VINO: UN'IMPORTANTE OCCASIONE PER TUTTO IL VENETO". (MOZIONE N. 366) APPROVATA (DELIBERAZIONE N. 27/2023)
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- PRESIDENTE
- Enrico CORSI (Liga Veneta per Salvini Premier)
- PRESIDENTE
- Tommaso RAZZOLINI (Fratelli d'Italia - Giorgia Meloni)
- PRESIDENTE
- Alberto BOZZA (Forza Italia - Berlusconi - Autonomia per il Veneto)
- PRESIDENTE
- Giuseppe PAN (Liga Veneta per Salvini Premier)
- PRESIDENTE
- Stefano VALDEGAMBERI (Gruppo Misto)
- PRESIDENTE
- Giacomo POSSAMAI (Partito Democratico Veneto)
- PRESIDENTE
- RISOLUZIONE PRESENTATA DAI CONSIGLIERI BARBISAN, VENTURINI, BOZZA, ANDREOLI, BET, BORON, CAVINATO, CENTENARO, CESTARI, DOLFIN, FAVERO, FINCO, MAINO, MICHIELETTO, PAN, RIZZOTTO, SANDONÀ, SPONDA, VIANELLO, ZECCHINATO, BISAGLIA, CECCHETTO, SCATTO, BALDIN, GUARDA, LORENZONI, SORANZO, RAZZOLINI, PAVANETTO, POLATO, FORMAGGIO, GIACOMO POSSAMAI, CAMANI, BIGON, MONTANARIELLO, ZANONI E ZOTTIS RELATIVA A "SOLIDARIETÀ E VICINANZA ALLE DONNE IRANIANE PRIVATE DEI PROPRI DIRITTI CIVILI". (RISOLUZIONE N. 77) APPROVATA (DELIBERAZIONE N. 28/2023)
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- PRESIDENTE
- Fabiano BARBISAN (Gruppo Misto)
- PRESIDENTE
- Erika BALDIN (Movimento 5 Stelle)
- PRESIDENTE
- Cristina GUARDA (Europa Verde)
- PRESIDENTE
- Arturo LORENZONI (Gruppo Misto)
- PRESIDENTE
- Enoch SORANZO (Fratelli d'Italia - Giorgia Meloni)
- PRESIDENTE
- Giacomo POSSAMAI (Partito Democratico Veneto)
- PRESIDENTE
- Fabiano BARBISAN (Gruppo Misto)
- PRESIDENTE
- MOZIONE PRESENTATA DAI CONSIGLIERI BIGON, ZOTTIS, CAMANI E ZANONI RELATIVA A "LA REGIONE ADOTTI IL MODELLO STEPPED-CARE PER GLI INTERVENTI PSICOLOGICI E PSICOTERAPEUTICI". (MOZIONE N. 393) RESPINTA
- MOZIONE PRESENTATA DAI CONSIGLIERI SORANZO, POLATO, RAZZOLINI, FORMAGGIO E PAVANETTO RELATIVA A "RIFINALIZZAZIONE RISORSE PNRR UTILI AL FINANZIAMENTO DEI CENTRI SERVIZI PER ANZIANI". (MOZIONE N. 394) APPROVATA (DELIBERAZIONE N. 29/2023)
Il Presidente Ciambetti, alle ore 10.39, comunica che l'inizio della seduta è rinviato alle ore 10.50. (Nota del redattore: non registrata da audio)
Il Presidente Roberto CIAMBETTI
La Seduta inizia alle ore 11.03
PRESIDENTE
Buongiorno.
Diamo inizio alla 89a Seduta pubblica del Consiglio regionale. I lavori si svolgono sulla base dell'ordine del giorno prot. n. 2152 del 9 febbraio 2023.
PUNTO
1 |
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APPROVAZIONE VERBALI DELLE SEDUTE PRECEDENTI
Il PRESIDENTE, poiché nessun Consigliere chiede di fare osservazioni, dichiara che si intende approvato il processo verbale della 88a Seduta pubblica del 7 febbraio 2023.
COMUNICAZIONI DELLA PRESIDENZA DEL CONSIGLIO
Fabrizio BORON
Il congedo è concesso.
Una collega seguirà i lavori da remoto.
PUNTO
3 |
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INTERROGAZIONI E INTERPELLANZE
Ai sensi dell'art. 114, comma 3 del Regolamento, l'elenco delle interrogazioni e delle interpellanze, allegato alla Convocazione, è dato per letto.
PUNTO
4 |
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RISPOSTE DELLA GIUNTA REGIONALE ALLE INTERROGAZIONI E INTERPELLANZE
PRESIDENTE
Partiamo con le interrogazioni e interpellanze.
In particolare iniziamo con la IRI 324 della collega Guarda.
Interrogazione a risposta immediata n. 324 del 27 dicembre 2022 presentata dalla consigliera Guarda relativa a "TROPPI CACCIATORI DERESPONSABILIZZATI, ACCELERARE SULL'ADOZIONE DEL CODICE ETICO!"
Prego, collega Guarda.
Cristina GUARDA (Europa Verde)
Buongiorno a tutti e buon lavoro.
Ho piacere di poter parlare di questa interrogazione anche in tempi più "cristiani" rispetto ad altre interrogazioni. Questa parte da un'esperienza che è di estrema gravità, perché il 3 novembre del 2022 è accaduto a Monte Mezzo di Sovizzo un evento molto pericoloso e sconcertante, eticamente molto riprovevole, riguardante alcuni colpi sparati in direzione di una struttura specializzata in terapie assistite con gli animali.
Secondo quanto si apprende, infatti, i colpi avrebbero raggiunto ma non attinto i 18 ospiti della struttura, ferendo tuttavia – in maniera per fortuna non grave – un'asinella utilizzata nella struttura per gli interventi assistiti. Secondo le informazioni veicolate dagli ospiti della struttura, il soggetto responsabile degli spari sarebbe inequivocabilmente qualificabile come un cacciatore, stante l'abbigliamento indossato.
Considerato che il fatto ha ovviamente generato molto timore negli ospiti della struttura...
PRESIDENTE
Facciamo silenzio o sospendiamo una mezz'oretta per rivederci fra un po'?
Grazie.
Cristina GUARDA (Europa Verde)
...ed è certamente tale da meritare una decisa presa di posizione, atteso che è irragionevole dover tollerare oltre i frutti della deresponsabilizzazione di chi esercita l'attività venatoria; ricordato che nell'articolo 35 ter della legge n. 50 del 1993, introdotto poi nella legge del 2022 n. 2, si attribuisce alla Giunta regionale il compito di predisporre un codice etico per promuovere forme di autodisciplina nell'esercizio dell'attività, raccogliendo le regole deontologiche consolidate della tradizione venatoria, secondo i principi di sostenibilità ambientale, rispetto della fauna, sicurezza dell'utilizzo delle armi, concordato appunto per promuovere nella comunità regionale venatoria un'attività più compatibile.
Per questo motivo ho interrogato l'Assessore regionale per sapere a che punto sono i lavori.
PRESIDENTE
Grazie.
Per la risposta, assessore Corazzari.
Ass.re Cristiano CORAZZARI
Grazie, Presidente.
Premesso che nella giornata odierna è emersa notizia di un fatto risalente al 3 novembre... Scusate, eccola qua. La promozione del codice etico venatorio, il cui mancato rispetto può occasionalmente portare il verificarsi di episodi quali quello riportato nell'articolo, rappresenta una delle questioni preminenti affrontate dalla Giunta regionale. Non vi è ombra di dubbio, infatti, che, soprattutto in contesti come quello evidenziato, simili episodi generino allarme sociale, tanto più se risultano coinvolte persone fragili, ospiti di strutture specializzate.
Nel sottolineare come la maggioranza dei cacciatori veneti pratichi l'attività venatoria nel pieno rispetto non solo delle leggi vigenti ma anche dei princìpi dell'etica venatoria, al fine di prevenire episodi come quello denunciato dai Consiglieri interroganti, sarà cura dell'Amministrazione procedere al più presto, a supporto ed integrazione di quanto è già previsto, in termini di etica venatoria, nei programmi di esame per l'ottenimento dell'abilitazione dell'esercizio venatorio, all'adozione del Codice etico di cui all'articolo 35 ter della legge regionale 50/1993, introdotto con la legge n. 2 del 2022, attualmente in fase di definizione.
Si rileva, inoltre, come l'episodio in questione si configuri come un illecito di carattere amministrativo conseguente al mancato rispetto delle distanze stabilite dalla legge e, a tale proposito, si evidenzia come la Giunta sia impegnata nel rafforzamento delle attività di vigilanza venatoria mediante l'implementazione degli organici delle Polizie provinciali, al fine di adeguarle alle esigenze del territorio.
PRESIDENTE
Collega Guarda, per la replica.
Cristina GUARDA (Europa Verde)
Grazie, Presidente.
Mi dispiace, Assessore, non mi posso ritenere soddisfatta per un semplice motivo: è ovvio che c'è necessità di un'accelerazione importante nell'applicazione e nell'attuazione di quelli che sono i compiti che il Consiglio ha dato a lei e alla sua Giunta per realizzare questo famoso codice etico, che potrebbe aiutare. In realtà, però, al di là del riferimento al codice etico, potrebbe essere un semplicissimo copia-incolla delle risposte che abbiamo ricevuto dal 2015 in poi ogni volta che anche con il collega Zanoni siamo intervenuti su incidenti e situazioni di violazione, anche di carattere amministrativo, da parte del mondo venatorio.
Purtroppo, ogni volta, ci viene detto "stiamo lavorando" per implementare i controlli, "stiamo lavorando" per realizzare qualcosa. Oggettivamente parlando, essendo passati ormai sette, otto anni da quei momenti, è evidente che c'è bisogno di un'accelerata seria, senza per forza scendere ogni volta a dover difendere la categoria, ma occorre lavorare per preservare il rispetto delle norme e la capacità di controllo all'interno dei territori, magari facilitando anche le associazioni che fanno controllo per quanto riguarda l'aspetto venatorio (esterne), che possono collaborare o che stanno collaborando e facendo, alle volte, molto di più di quanto l'istituzione pubblica riconosca loro.
PRESIDENTE
Grazie.
Passiamo alla IRI n. 286 della collega Camani.
Interrogazione a risposta immediata n. 286 del 8 agosto 2022 presentata dalla consigliera Camani relativa a "DOMANDA PRELIMINARE PER UN NUOVO IMPIANTO PER L'IMBOTTIGLIAMENTO DI ACQUA MINERALE NEL COMUNE DI SAN GIORGIO IN BOSCO (PD): LA GIUNTA REGIONALE INTENDE IMPEDIRE QUESTO ULTERIORE SCEMPIO DEL TERRITORIO E DEI BENI PUBBLICI REGIONALI?"
Prego, collega Camani.
Vanessa CAMANI (Partito Democratico Veneto)
Grazie, Presidente.
Questa è un'interrogazione datata qualche mese fa, agosto 2022, ma purtroppo il tema è ancora attuale. Quindi, ci interessa sapere la risposta della Giunta, per conoscerne appunto le intenzioni.
Ciò su cui interroghiamo è il fatto che la società Acqua Vera ha presentato presso il Comune di San Giorgio in Bosco una domanda di valutazione preliminare su un progetto di massima per la definizione e la costruzione di un nuovo stabilimento produttivo.
Sappiamo che lo stabilimento Acqua Vera in questo momento preleva l'acqua e la utilizza già per l'imbottigliamento attraverso una storica concessione mineraria della Regione del Veneto.
Il progetto che la società ha sottoposto al Comune prevede un nuovo polo produttivo che dovrebbe coinvolgere un'area di oltre 37.000 metri quadri, che ha attualmente una destinazione agricola, e la costruzione di nuovi capannoni per circa 16.000 metri quadri. Ovviamente, per come è stata rappresentata l'operazione da parte della società, è evidente che si può qualificare come un'operazione di cementificazione pesante del territorio e uno sfruttamento commerciale ulteriore della falda acquifera da cui già avvengono le operazioni di emungimento.
Sappiamo perfettamente, inoltre, come l'eventuale aumento di cubatura dell'acqua emunta rischierebbe di compromettere ulteriormente la riserva idrica già fortemente impoverita anche a seguito della siccità che abbiamo vissuto lo scorso anno.
Sappiamo che il Comune di San Giorgio in Bosco, malgrado un'iniziale disponibilità all'operazione, ha fatto improvvisamente marcia indietro, ma sappiamo anche – e concludo, Presidente – che le intenzioni della società sono quelle di insistere in questa direzione.
Chiediamo quindi alla Giunta quali siano le intenzioni per evitare, se queste sono, che questo progetto proceda.
Grazie.
PRESIDENTE
Grazie.
Assessore Marcato, prego, per la risposta.
Ass.re Roberto MARCATO
Grazie, Presidente. Buongiorno a tutti.
Preliminarmente occorre precisare che la questione in argomento, come riportata nelle premesse dell'interrogazione, riguarda due aspetti distinti. Da un lato, l'impatto economico e sociale del progetto di stabilimento di imbottigliamento da parte della Società AQua Vera SpA e, dall'altro, l'impatto quantitativo sull'acquifero interessato dalla gestione della concessione minerale Vera e Vera II da parte di Sanpellegrino SpA.
Il primo aspetto riguarda valutazioni di carattere socio-economico e urbanistico-edilizio connesse alla realizzazione del nuovo stabilimento di imbottigliamento, che dovranno essere svolte dall'Amministrazione locale nell'ambito delle scelte di pianificazione e programmazione del territorio.
Per quanto riguarda il secondo aspetto, di tutela della risorsa idrica, si evidenzia che, nell'ambito dell'approvazione del Programma annuale dei lavori 2022 per tutte le concessioni termali e minerali del Veneto, avvenuta con DDR n. 205 del 14.06.2022, alla concessione Vera è stato rilasciato il nulla osta preliminare alla sottoscrizione del contratto di somministrazione dell'acqua minerale da parte della ditta Sanpellegrino SpA, titolare delle concessioni minerarie, a favore della ditta AQua Vera SpA, futuro gestore del nuovo stabilimento di imbottigliamento previsto a fianco di quello attuale. Il nulla osta è stato rilasciato al fine di consentire alla società in parola di chiedere l'autorizzazione a realizzare lo stabilimento su cui si esprimeranno gli Enti locali preposti alla gestione del territorio.
Spetta, invece, agli uffici regionali la valutazione degli effetti ambientali connessi allo sfruttamento delle concessioni minerarie che insistono sul territorio. In tal caso, per quanto attiene la concessione Vera, sono presenti limitazioni quantitative sulla massima portata di emungimento di 100 litri al secondo. Attualmente si registra una portata media annua inferiore ai 30 litri/secondo.
A tutela della risorsa idrica sono stati installati sistemi di sicurezza che limitano le quote di abbassamento dei livelli e quindi i quantitativi estraibili dai singoli pozzi di emungimento. Proseguono, inoltre, da anni i monitoraggi sui livelli piezometrici dell'acquifero interessato.
Per quanto attiene la concessione Vera II, è in corso la procedura di VIA per la prosecuzione della concessione della ditta Sanpellegrino SpA in cui devono essere verificati i limiti quantitativi erogabili.
Ciò precisato, si sottolinea che i risultati delle verifiche e dei monitoraggi fin qui effettuati non hanno evidenziato criticità particolari sull'acquifero oggetto di sfruttamento. Sono, tuttavia, in corso valutazioni da parte della struttura competente circa il potenziamento delle attività di monitoraggio dei livelli delle portate emunte finalizzate a valutare l'astensione di tali verifiche nelle condizioni di esercizio, anche alla concessione Vera II nell'ambito dell'attuale procedura di VIA. Tutto ciò al fine di individuare, con adeguata tempestività, nei periodi di limitata disponibilità della risorsa sotterranea, eventuali limiti di emungimento dell'acquifero interessato alle concessioni minerarie.
Grazie.
PRESIDENTE
Grazie a lei.
Collega Camani, per la replica.
Vanessa CAMANI (Partito Democratico Veneto)
Non solo non sono soddisfatta, ma questa risposta mi preoccupa fortemente.
Dal punto di vista dell'impatto economico e sociale il Comune ha già espresso un parere contrario all'intervento perché, dal punto di vista occupazionale, gli effetti sarebbero minimi soprattutto se commisurati all'impatto di natura ambientale che l'edificazione dei nuovi capannoni avrebbe. Quindi, il primo aspetto, da un certo punto di vista, è stato già chiarito, non senza il contributo delle tante associazioni e dei tanti cittadini che si sono mobilitati contro questo progetto.
Per quanto riguarda, invece, l'impatto sulla risorsa idrica, devo dire che le informazioni che ci ha dato oggi l'assessore Marcato ci preoccupano, nel senso che intanto è stato rilasciato il nulla osta per l'aumento della concessione, o meglio, il raddoppio della concessione, e si sostiene addirittura che, per quanto risulti ad ora, non sembrerebbero esserci impatti in riferimento alla scarsità della risorsa idrica. Questo viene affermato nell'Aula del Consiglio regionale nel momento in cui la Palude di Onara, che è esattamente la risorgiva collegata alla falda di prelievo di cui stiamo parlando, è praticamente considerata morta dal punto di vista ambientale proprio per la scarsità della risorsa idrica.
Assessore Marcato, siccome abbiamo passato settimane, se non mesi, a leggere dichiarazioni sui giornali in cui la Giunta lamentava e si preoccupava per la siccità che anche questa Regione ha vissuto nei mesi caldi, ci saremmo aspettati un po' più di tutela da questo punto di vista.
È inutile piangere quando poi c'è il danno, quando ci sarebbero gli strumenti per intervenire e per ridurre quel danno e in nome degli interessi commerciali di una società non si ha il coraggio di dire "no".
Da questo punto di vista continueremo a vigilare perché lo scempio proposto da una società privata a fine di lucro sul bene comune, che è l'acqua, non prosegua. Al nostro fianco ci sono i tanti cittadini che hanno manifestato in questi mesi. Confidiamo, finalmente, in un atteggiamento più responsabile anche da parte dell'ente che dovrebbe tutelare i beni pubblici, a partire dall'acqua.
PRESIDENTE
Grazie.
Abbiamo terminato la sessione delle interrogazioni e delle interpellanze.
PUNTO
6 |
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NOMINA DI UN COMPONENTE DEL CONSIGLIO DI INDIRIZZO DELLA FONDAZIONE ARENA DI VERONA. APPROVATA (Deliberazione n. 22/2023)
Relazione della PRIMA Commissione Consiliare.
PRESIDENTE
Andiamo al punto n. 6.
Relazione della Prima Commissione consiliare.
Non vedo il Presidente. Potete dare alla Vicepresidente la relazione?
La diamo per letta. È una nomina.
Ci sono proposte?
Collega Villanova, prego.
Alberto VILLANOVA (Zaia Presidente)
Grazie, Presidente.
Propongo il nome del professor Federico Pupo.
PRESIDENTE
Bene.
La votazione – prestate un attimo di attenzione, colleghi – la facciamo attraverso il sistema elettronico. L'avevamo già fatta l'altra volta. Vi appariranno dei nomi e voi cliccate su quello che ritenete adatto ad andare nel Consiglio di Indirizzo della Fondazione Arena.
Non vedo altre richieste di intervento.
Fatemi vedere chi non è ancora collegato con il sistema informatico. Alzate le mani. Chiedo agli assistenti dell'informatica di dare una mano ai colleghi in difficoltà.
Stanno già lavorando, collega Zanoni.
Procediamo alla votazione del componente del Consiglio di Indirizzo della Fondazione Arena mediante sistema elettronico.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Federico Pupo 32, schede bianche 10, non voto 2.
Viene nominato nel Consiglio di Indirizzo della Fondazione Arena il professor Federico Pupo.
PUNTO
7 |
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SOTTOPROGRAMMA REGIONALE PER L'APICOLTURA 2023-2027 AI SENSI DEL REGOLAMENTO (UE) N. 2021/2115 DEL 2 DICEMBRE 2021. (PROPOSTA DI DELIBERAZIONE AMMINISTRATIVA N. 57) APPROVATO (DELIBERAZIONE N. 23/2023)
Relazione della TERZA Commissione Consiliare.
Relatore: Consigliere Puppato
PRESIDENTE
Passiamo al punto n. 7. C'è la relazione del collega Puppato.
Prego, collega Puppato.
Giovanni PUPPATO (Liga Veneta per Salvini Premier)
Grazie, Presidente.
Gentili colleghi Consiglieri, la relazione che andrò a presentarvi è un'analisi composta principalmente di dati e percentuali rilevati dalla banca dati nazionale, e riguardano il panorama apistico regionale.
In tale contesto è stato predisposto il sottoprogramma regionale per l'utilizzo dei fondi messi a disposizione dalla Comunità europea e dal Ministero dell'agricoltura e della sovranità alimentare e delle foreste sulla base delle disposizioni del Regolamento europeo 2021/2115 dei fondi FEAGA, fondi europei agricoli di garanzia del Piano strategico nazionale.
L'attività apistica, come immagino saprete, è estremamente diffusa nel territorio regionale veneto e risulta strettamente legata sia alle produzioni agricole sia alla presenza di una compagine vegetazionale spontanea che si estende con continuità a vari livelli attitudinali, dalla pianura alle quote più elevate.
In Regione Veneto sono presenti 7.200 apicoltori che conducono 95.592 arnie, e questi sono dati aggiornati molto recenti al 30.09.2022 dalla banca dati nazionale e nettamente in aumento rispetto alla consistenza rilevata nel 2017, che era pari a 4.167 apicoltori che conducevano 67.825 alveari.
Rispetto alle altre Regioni italiane, il Veneto risulta essere la settima Regione per presenza di apicoltori; mentre, rispetto alla distribuzione per Province degli apicoltori in attività e numero di alveari, si evidenziano le Province di Treviso e Vicenza come maggiormente rappresentative. Entrambe, infatti, sono superiori al 20% del totale. Seguono poi le Province di Padova e Verona con una rappresentatività in entrambi i dati superiore al 15% sul totale; minore invece risulta la rappresentanza per le Province di Belluno, Venezia e Rovigo, che sono sotto all'11% sul totale.
Al fine di una corretta interpretazione dei livelli di intensità con cui è svolta l'attività apistica è utile rilevare come nella Regione del Veneto vi sia la presenza di apicoltori che conducono poche arnie. Infatti, più dell'88% degli apicoltori conduce meno di venti alveari. Nel contempo, però, un numero assai limitato di aziende detiene, di fatto, gran parte del patrimonio apistico complessivo regionale, il 3,26%, che rapportato significano 235 aziende che conducono più di 51 alveari. Queste detengono circa il 34-45% del patrimonio apistico complessivo regionale.
Tale analisi è confermata anche dai dati relativi nelle dichiarazioni della banca dati nazionale sulla tipologia di attività dichiarata dall'apicoltore. Si rileva che solo 1.141 di questi, quindi il 15,85% sul totale degli apicoltori, dichiarano l'attività come commerciale a fronte degli altri 6.000, quindi l'84% circa, che dichiarano l'autoconsumo. Gli apicoltori, invece, che dichiarano l'attività commerciale conducono il 51,85% degli alveari regionali rimanendo destinato all'autoconsumo il restante 48,15%.
L'età media degli operatori del settore in apicoltura è di 54 anni. Solo 762 apicoltori, corrispondenti al 9,83% delle aziende, dichiarano nella banca dati nazionale di praticare il nomadismo interessando circa 17.520 alveari. Le Province dove tale pratica è più diffusa sono quelle di Treviso e Vicenza, seguite da Belluno e Padova.
Le sottospecie che costituiscono il patrimonio apistico del Veneto e comprendono le sottospecie Apis mellifera ligustica sono il 77% degli alveari e l'Apis mellifera carnica il 14% degli alveari. Quest'ultima specie è distribuita prevalentemente nella Provincia di Belluno, secondariamente in quella di Treviso e marginalmente nelle altre Province. Il rimanente 8,5% è rappresentato per lo più da ibridi.
L'85% degli apicoltori è iscritto ad una delle associazioni di apicoltori presenti nella Regione Veneto. A tal riguardo si evidenzia come le forme associate siano molto differenziate per dimensioni e rappresentatività. Sono presenti, infatti, due associazioni, rappresentanti più di 1.000 apicoltori, tre rappresentanti da 500 a 1.000 apicoltori e quattro rappresentanti meno di 500 apicoltori.
Per quanto riguarda, invece, i tecnici apistici, sono iscritti nell'elenco regionale 153 soggetti che annualmente partecipano agli aggiornamenti promossi dall'Istituto zooprofilattico sperimentale delle Venezie sulle novità del settore.
In merito alla produzione del miele, sebbene non vi siano dati certi, si stima che per l'anno 2021 la produzione è stata di circa 1.700 tonnellate, per una produzione lorda vendibile pari a circa 11.000.000 di euro.
A questo, ovviamente, dovrebbe essere aggiunto il valore degli altri prodotti dell'alveare, in particolare della cera, della pappa reale e della propoli, per i quali, però, non si dispone di dati significativi.
La produzione, invece, media di miele per ogni arnia è pari a circa 30 chili per alveare stanziale e di circa 45 chili in caso di nomadismo.
Per la stima del prodotto lordo vendibile ci si riferisce all'86% di miele prodotto convenzionalmente e rimanente al biologico, ad un prezzo medio all'ingrosso pari a 6,65 euro al chilo per il primo prodotto e a 8,50 euro al chilo per il biologico.
L'ultima parte riguarda gli aggressori e le malattie dell'alveare. Per quanto riguarda gli aggressori e le malattie dell'alveare è da segnalare, oltre alla presenza in tutto il territorio regionale della Varroa destructor, anche la nuova segnalazione avvenuta nel mese di novembre 2022 del ritrovamento di esemplari di Vespa velutina nel territorio del veneziano a Mira. Questa Vespa velutina, come sapete ormai, è un calabrone asiatico, predatore di api, che impone un'attenzione particolare al monitoraggio della presenza di tale insetto. Infatti gli uffici della Direzione Agroalimentare stanno studiando la riattivazione della rete di monitoraggio, strutturata nel 2017, in accordo con l'Istituto zooprofilattico sperimentale delle Venezie, nell'ambito di una progettualità promossa dalla legge regionale n. 23 del 1994.
A tale proposito si ricorda che un nido di tale insetto era stato rilevato in provincia di Rovigo nel 2017 e a seguito dell'attivazione della suddetta rete, non si rilevarono altri esemplari di Vespa velutina in Veneto fino a questo novembre.
Sulla base di questo contesto, è stato predisposto il sottoprogramma regionale per l'utilizzo dei fondi messi a disposizione dalla Comunità Europea e dal Ministero dell'Agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste.
Si evidenzia, infatti, che rispetto alle possibilità arrecate dalle regolamentazioni comunitarie, il Ministero ha deciso di attivare quattro interventi specifici per il settore apistico e più precisamente li ha contrassegnati dalla lettera a) alla lettera f), quindi lettere a,) b), e) ed f).
La lettera a) prevede il primo intervento, riguarda i servizi di consulenza, assistenza tecnica, formazione, informazione e scambio delle migliori prassi anche tramite la creazione di reti agli apicoltori e alle organizzazioni di apicoltori.
La lettera b) investimenti, immobilizzazioni materiali e immateriali.
La lettera e) prevede la collaborazione con gli organismi specializzati nella redazione di programmi di ricerca nei settori dell'apicoltura e dei prodotti di apicoltura.
E infine la lettera f) la promozione, la comunicazione e la commercializzazione, comprese azioni di monitoraggio del mercato e attività svolte in particolare a sensibilizzare maggiormente i consumatori sulla qualità dei prodotti dell'agricoltura.
Il MASAF ha previsto che il programma apistico nazionale sia articolato in sottoprogrammi predisposti dalle Regioni e dalle Province autonome e dallo stesso Ministero, limitando la possibilità programmatoria delle Regioni agli interventi a), b) e f). Il presente sottoprogramma regionale, discusso e condiviso con la Consulta regionale per l'apicoltura, espressamente prevista dalla legge regionale 23/1994, è volto a:
1) garantire un'adeguata assistenza tecnica, consulenza, informazione e formazione alle aziende apistiche;
2) assicurare gli investimenti per la lotta contro gli aggressori e le malattie dell'alveare, la prevenzione dei danni causati da avversità atmosferiche e promozione dello sviluppo e dell'uso di pratiche di gestione adattate a condizioni climatiche in evoluzione; il ripopolamento del patrimonio apistico, la razionalizzazione della transumanza e l'acquisto di attrezzature e sistemi di gestione dell'azienda apistica;
3) incentivazioni, azioni di promozione, comunicazione e commercializzazione, comprese azioni di monitoraggio del mercato e attività volte in particolare a sensibilizzare maggiormente i consumatori e la qualità dei prodotti dell'apicoltura.
Le risorse richieste per la realizzazione dell'attività ammontano a circa 2 milioni di euro per ogni anno di programmazione. Tuttavia il Ministero ha già assegnato le risorse per gli anni 2023 e 2024, che ammontano rispettivamente a 957.913 euro e 950.506 euro, per le quali la Giunta regionale provvederà alle relative aperture dei termini. Grazie.
PRESIDENTE
Grazie a lei, collega.
Non vedo richieste di intervento. Scusi, non lo vedo.
Prego, Guarda, mi fido sulla parola.
Cristina GUARDA (Europa Verde)
Non si preoccupi, c'è il verde.
Grazie, Presidente.
Io ringrazio intanto il relatore di questo atto, che ha ovviamente un sostegno unanime. La storia dell'apicoltura e delle api in Consiglio regionale ci ha trovato sempre dalla stessa parte, anche nella scorsa legislatura, nell'approvazione della norma per aggiornare la legge che regolamenta gli aiuti al settore dell'apicoltura e anche nel Piano di sei anni fa che avevo avuto l'opportunità di relazionare per tutte e per tutti, minoranza e maggioranza, con un percorso che in questo Consiglio regionale, in relazione alla Giunta, ha dato degli esiti molto interessanti.
Qualche anno fa parlavamo in particolar modo dell'esigenza di difendere dall'utilizzo dei prodotti fitosanitari, di far ripartire la formazione dei tecnici, di riconoscere la valenza anche degli imprenditori professionali che fanno apicoltura, che sono una piccolissima percentuale rispetto a tutto l'intero mondo di produzione e di allevamento delle api in Veneto, ma questa piccola percentuale possiede la maggior parte delle risorse dell'apicoltura in Veneto. Finalmente vediamo, all'interno degli atti che ci vengono proposti dalla Giunta, il riconoscimento di questa categoria, che non deve essere in antagonismo o avere antipatie nei confronti dell'associazionismo, ma deve essere parte integrante e riconosciuta per la professionalità che porta all'interno di questo settore.
Come deve essere riconosciuta la valenza delle associazioni che, nell'ambito appunto dell'attività di formazione, stanno rilevando e hanno rilevato nel corso del tempo percorsi importantissimi per la professionalizzazione anche di chi fa questa attività da un punto di vista hobbistico, che molto spesso ha necessita di un'assistenza elevata perché gestire le arnie non è un compito semplice e c'è necessità di una consapevolezza che tanto più oggi, in relazione alle problematiche di cui adesso vi parlerò, deve essere professionalizzata e deve essere opportunamente preparata. Per questo motivo, se ho piacere di poter annunciare già il voto positivo a questo Piano triennale, perché fa degli enormi passi in avanti, è un buon Piano che ha saputo recepire le sollecitazioni che vi abbiamo lanciato anche noi di minoranza in questi anni, dall'altra parte c'è bisogno di rilevare come il settore dell'apicoltura abbia necessità di interventi che non sono soltanto...
Consigliere Bet, la stanno fotografando. Chiedo scusa.
Non soltanto il settore ha bisogno di aiuti che intervengano all'interno del mondo dell'apicoltura, ma ha bisogno di interventi che agiscano sul fronte anche delle pressioni esterne che intervengono sulla capacità non soltanto ecologica, ma anche economica del settore dell'apicoltura, perché il settore dell'apicoltura viaggia in termini di promozione, ha bisogno di aiuti per la formazione, ma, come sappiamo perfettamente, subisce delle pressioni che sono climatiche: per esempio, il territorio del Delta era uno dei più grandi patrimoni, una riserva, un tesoro essenziale per il mondo dell'apicoltura, specie quella nomade, per riuscire a produrre miele. Oggi, a causa del cuneo salino, non lo è più. Perdiamo sempre più superficie a causa dell'emergenza climatica in termini di disponibilità di acqua, di risalita del cuneo salino, ma anche dei grandi eventi calamitosi, sia siccità che eventi avversi meteorologici.
Tutti questi fattori sono fonte di pressioni e di estrema gravità su un settore che è delicatissimo e compromette la stessa vitalità degli sciami e anche della vitalità economica dell'apicoltore. Accanto a questa pressione ce n'è una su cui riusciamo ad intervenire in maniera molto più determinata, perché da una parte possiamo intervenire marginalmente per quanto riguarda l'ambito ecologico, nonostante siamo responsabili di politiche per quanto riguarda la disponibilità ambientale di ecosistemi ambientali equilibrati, la disponibilità di spazi non cementificati, la disponibilità di spazi che siano amichevoli nei confronti delle api e non ostili.
Per quanto riguarda, invece, il secondo problema dell'apicoltura, possiamo intervenire in maniera molto più determinata perché qui serve esclusivamente formazione, consapevolezza e diffusione di buone pratiche. Come? All'interno dell'agricoltura, perché il secondo più grande nemico anche della capacità economica degli apicoltori e non soltanto della capacità ecologica di sopravvivenza delle api, è l'utilizzo dei prodotti fitosanitari nell'agricoltura convenzionale. E questo lo si deduce anche dalle stesse analisi che fanno le Istituzioni o che fanno i produttori di miele e di polline, sul polline in particolare, che è il più ricettivo, che presentano rilievi e dati su contaminazioni derivanti dall'utilizzo di prodotti fitosanitari che sono drammatici. Questo significa, per loro, non poterli commercializzare per un danno indiretto che subiscono. Significa quindi non soltanto un danno alle api e un prodotto che è a rischio, ma significa anche entrate economiche in meno. Questo è un problema su cui dobbiamo dire la nostra e non basta stabilire per legge che è vietato l'utilizzo in epoca di fioritura di prodotti fitosanitari. Serve un intervento a 360° perché la qualità di un ambiente a misura di api la si misura sulla base di interventi che sono fatti tutto l'anno, non soltanto fermandoli in una determinata area che espone maggiormente le api e il prodotto fitosanitario.
C'è bisogno di intervenire con una formazione specifica e una transizione verso la coltivazione biologica, perché sennò è inutile che facciamo azioni di promozione e di difesa di un settore (quello dell'apicoltura) che ci pone di fronte alle votazioni all'unanimità? Sì, è necessario, perché serve essere coerenti. Non basta votare atti all'unanimità. Serve l'azione per cercare di ridurre quello che è l'impatto complessivo su questo mondo.
Arrivo al terzo problema, che è un problema che è anche affrontato all'interno di questo parere che andiamo a votare ed è relativo alla formazione. C'è una misura specifica ed è importantissima. Ma attenzione, è importante che la Regione guidi affinché questa formazione sia sempre più istituzionale e sempre più rivolta ad utilizzare i contributi che sono basati su ricerche che aiutino a progredire, non soltanto a sponsorizzare l'utilizzo di prodotti o l'utilizzo di pratiche, come per esempio l'alimentazione artificiale, eccetera, oppure la sostituzione delle api, senza attività di prevenzione, senza attività di autonomia nella produzione a 360°, perché molto spesso l'hobbista è abituato a sostituire con estrema facilità le api.
Per questo è necessaria una formazione che sia sempre più formale, istituzionalizzata, scientifica per aiutare ad acquisire quelle tecniche e per prevenire i danni causati proprio dalle due prime fonti di pressione di cui vi parlavo prima. Esistono tecniche per ridurre l'impatto dell'emergenza climatica sulla gestione delle api. Esistono tecniche per cercare di accompagnare e creare alleanze fra apicoltori e agricoltori per prevenire il danno che viene fatto dall'utilizzo dei prodotti fitosanitari non soltanto sulla vitalità dell'ape, ma sulla qualità del prodotto e quindi sulle entrate economiche. Esistono delle possibilità di cui gli apicoltori devono essere edotti e per questo la formazione deve viaggiare in maniera più determinata verso questa condivisione di conoscenza tra chi i numeri li ha e ha anche la possibilità e ha avuto la possibilità di sperimentarli sul campo.
Concludo con un ragionamento, che è quello che auspico per il prossimo Piano triennale, ma auspico soprattutto affinché questo Piano triennale rientri realmente in un'operazione a tutto tondo, che interloquisca anche con gli altri settori e quindi non sia soltanto rivolta all'apicoltore o alle associazioni che fanno ciò che sono chiamate a fare in termini di formazione e di assistenza per quanto riguarda l'acquisto di materiali.
A proposito dell'acquisto di materiali, questo è un Piano che prevede un ampliamento di quelli che sono anche i tipi di investimenti possibili e quindi è un'altra nota a favore. Ma, attenzione: l'ape c'è se c'è natura, l'ape c'è se c'è nettare e se c'è nettare vuol dire che c'è un ambiente che è capace di produrlo, di realizzare questa operazione grandiosa che la natura ci consente di fare. L'ape c'è se c'è natura e quindi qualsiasi azione che noi andremo ad approvare e a votare, qualsiasi Piano non potrà dimenticarsi dell'impegno, che non è soltanto economico, ma è ideale, che questo Consiglio si prende nei confronti di un settore che tutela e salvaguarda la presenza di uno tra i più importanti insetti impollinatori che c'è nel nostro ecosistema.
L'obiettivo non è puntare sulla quantità ma puntare sulla qualità e questo spero che nel prossimo Piano venga ancor più preso in considerazione.
PRESIDENTE
Collega Pan, prego.
Giuseppe PAN (Liga Veneta per Salvini Premier)
Grazie, Presidente.
Naturalmente sono condivisibili tutte le riflessioni fatte dal correlatore e dal relatore del provvedimento. Elemento importante: è un provvedimento periodico, perché questo è un provvedimento che comunque ha scadenza, arriva qui, e che naturalmente dà finanziamenti a questo settore, che, anche se a volte viene considerato hobbistico, quasi, è un settore strategico per la produzione agricola della nostra Regione e in generale. Dunque, 7.200 produttori, 95.000 arnie, i dati sono stati ricordati, e, aggiungo, 130.000 specie di piante che si possono riprodurre grazie all'impollinazione delle api e degli altri insetti. Senza le api, senza il lavoro silenzioso di questi animaletti, probabilmente molte delle produzioni agricole, anche in serra, dove comunque vengono allevati i bombi, dove vengono fatte queste impollinazioni artificiali, con aiuto artificiale, difficilmente le avremo e difficilmente troveremo tanti prodotti sulle nostre tavole, nei nostri supermercati e nei nostri mercati ortofrutticoli.
I problemi sono già stati accennati, sono essenzialmente problemi di vari tipi che soprattutto creano danni agli apiari, ma anche all'insetto. Sono dovuti ai cambiamenti climatici e all'inquinamento, perché non dobbiamo nasconderci dietro chiaramente a un dito. Questi problemi vanno affrontati chiaramente a livello generale, ma anche a livello di programmazione ecologica nazionale e europea. Già alcuni passi importanti sono stati fatti, come l'abolizione del glifosato e di alcuni tipi di diserbi, ad esempio, ma è stato abolito anche, ricordo, l'uso dei fitofarmaci in molte produzioni essenziali per ridurre l'incidenza dei fitofarmaci con rispetto verso questi tipi di impollinatori.
Anche i famosi neonicotinoidi sono stati proibiti, cioè molti dei principi attivi, quelli più residuali nell'ambiente e quindi molto più aggressivi rispetto a queste specie, sono stati eliminati anche da norme europee in questo senso.
è chiaro che poi l'equilibrio col mondo agricolo viaggia sempre su degli accordi, chiamiamoli così, perché purtroppo il 95% dell'agricoltura che anche noi facciamo è una agricoltura integrata, convenzionale, biologica, che è ancora in parte residuale rispetto alle produzioni. È chiaro che non è totalmente la risposta verso la protezione di queste specie animali. Qui si innestano filosofie, scontri, eccetera. Ma senza – ritorno a dire – l'ape, difficilmente ci sono le produzioni.
In Cina o in Corea stanno sperimentando addirittura un'ape robot che sia in grado di impollinare, tipo un piccolo drone a forma di ape che va a impollinare. L'ho visto su qualche documentario. Forse questo potrebbe essere anche il futuro, vedendo le condizioni. È chiaro comunque che a livello mondiale c'è una riduzione della quantità e delle specie.
Questo è dovuto anche ad alcuni fattori, anche naturali. Ad esempio, proprio in questi giorni ho depositato una mozione sulla Vespa velutina che è stata ricordata dal collega Puppato; una vespa che ormai è arrivata nel 2004 a Bordeaux con un carico di piante dall'Indocina. Questa sta diventando un problema molto aggressivo, in questo momento soprattutto in Liguria e Piemonte, ma anche da noi.
Personalmente ho visto qualche individuo di questa specie e vi posso assicurare che non è un bell'incontro per le campagne trovarsela davanti perché è molto aggressiva anche nei confronti dell'uomo. Bastano poche punture per portare alla morte o a shock anafilattico.
Il monitoraggio che è stato previsto anche da questo tipo di intervento insieme all'Istituto zooprofilattico delle Venezie è un monitoraggio importante. Ringrazio anche l'assessore Caner per averlo inserito, quando ne abbiamo parlato in Terza Commissione, su questo provvedimento. Sicuramente va nella protezione di questa attività che spesso e volentieri, come è stato ricordato, è in mano a hobbisti, ma anche a produttori importanti perché poi c'è una redditività. Se andiamo ai famosi mercati rionali o a chilometro zero o alle fiere dove tutti noi andiamo, troviamo sicuramente la presenza di questi produttori che chiaramente resistono e insistono grazie, comunque, a tutta una serie di attività.
Questa è l'attività che la Regione fa, importante, di investimento, soprattutto nell'assistenza ai produttori, ma anche nell'acquisto di sciami importanti, perché con i cambiamenti climatici con le temperature, ma anche, come abbiamo visto, con le gelate tardive, con le fioriture sbagliate, con le piogge, eccetera, l'acquisto di nuovi sciami è fondamentale, insieme – è stato ricordato – purtroppo, all'uso dell'alimentazione artificiale, perché, se vogliamo farli sopravvivere, a volte, nell'inverno, quando non hanno le riserve dovute a questi problemi, bisogna in qualche maniera intervenire. Quindi, l'acquisto di sciami, la protezione dell'ape autoctona, la protezione verso la Vespa velutina, la Varroa... ricordo che la Varroa è un problema; per chi non la conosce, questa è una zecca delle api che produce devastazione all'interno degli apiari.
Questo programma va a dare soddisfazione a tutte quelle richieste che le associazioni nei nostri incontri hanno, comunque, manifestato perciò sia da parte dei nostri Gruppi, sia da parte, penso, di tutti i colleghi, ci sarà una manifestazione totale verso questo programma che è stato inserito negli interventi regionali.
Grazie.
PRESIDENTE
Grazie a lei.
Collega Zanoni, prego.
Andrea ZANONI (Partito Democratico Veneto)
Grazie, Presidente. Buongiorno a tutti.
È un tema sicuramente molto importante quello che affrontiamo oggi in merito all'approvazione di questa deliberazione che riguarda, appunto, la questione delle api. Si tratta di una approvazione, appunto, di quel programma regionale utile a gestire, finanziare e supportare questa importante attività, che riguarda un insetto utile e soprattutto indispensabile per la biodiversità. Un insetto molto conosciuto dagli uomini perché, appunto, produce il miele, che è uno dei cibi e degli alimenti utilizzati da migliaia e migliaia di anni. È un insetto doppiamente utile, non solo perché produce, appunto, questo alimento, e non solo il miele, ma anche perché è una cartina tornasole dello stato di salubrità del nostro ambiente. Questo perché come tutti gli insetti subisce gli effetti negativi da una parte dei gravissimi cambiamenti climatici in atto e dall'altra delle sostanze chimiche che vengono utilizzate in agricoltura.
È quindi una cartina tornasole, un indice di salubrità dell'ambiente non solo per la biodiversità, gli altri insetti utili, l'ecosistema, chi si nutre di insetti, la flora, la fauna in generale, ma anche per le persone perché dove le api sopravvivono, vivono in salute, producono il miele, non subiscono, per quanto riguarda gli apiari, le mortalità che spesso colpiscono questi allevamenti, è di ritorno anche sicuramente un giusto indice di salute per le persone.
La questione dei cambiamenti climatici ha portato degli importanti danni alle api, soprattutto il riscaldamento della temperatura che porta, non solo le api, ma anche in generale tutte le piante coltivate, a delle situazioni di falsa primavera che portano questi insetti, ma anche le piante, a uscire ed a immedesimarsi in questa situazione di inizio stagione con dei contraccolpi negativi quali le gelate che li prendono alla sprovvista. Fenomeni dovuti appunto al fatto che la primavera inizia sempre prima e che quindi crea dei grossi problemi anche a questo insetto. Altri problemi sono causati poi dalle altissime temperature e soprattutto dalla siccità. Molte di queste api vanno ad abbeverarsi nelle piante, vanno a bere le gocce di rugiada, ma naturalmente in periodi di siccità prolungata e di caldo torrido questa è una funzione che è difficile da fare.
Dovremmo, a mio avviso, quando andiamo ad applicare i Regolamenti dell'Unione europea, avere un occhio di riguardo maggiore verso il contesto di in cui vivono questi insetti, con particolare riferimento anche per la questione dei pesticidi. Abbiamo avuto grossissimi danni in questi anni, ma anche recentemente, a carico degli apicoltori, dovuti alla deriva dei pesticidi, dovuti all'utilizzo di pesticidi non rispettosi delle norme. Le norme ci sono, non sono sempre sufficienti, ma spesso anche quelle poche norme vengono disapplicate. Quindi, ci sono situazioni in giro per il Veneto ‒ io ne cito una, l'ho già citata in Consiglio regionale alcuni mesi fa ‒ dove abbiamo apicoltori che denunciano, come è accaduto il 13 novembre 2022, grazie a un articolo del Corriere della Sera. Vi leggo solo il titolo: "Siccità e veleni sulle vigne. La strage di 1 milione di api uccise dai pesticidi. La beffa dell'assicurazione: per noi non esiste". Questo è accaduto nelle campagne del veronese, ma è facile che sicuramente avvenga di più nelle campagne del veronese, come nelle campagne del trevigiano, visto che sono le due Province dove abbiamo un'incidenza di utilizzo di prodotti chimici per l'agricoltura fuori scala rispetto alla media regionale.
Quindi, prestare la dovuta attenzione a questo fenomeno, ma soprattutto aumentare quelli che sono i controlli, aumentare la sensibilizzazione degli agricoltori. Molti già usano molta attenzione. Mi riferisco a chi utilizza determinati trattamenti nocivi per gli insetti, quindi anche per le api, in ore notturne e a chi effettua, come previsto, gli sfalci della parte erbacea sottostante i vigneti nel periodo della fioritura dei fiori, proprio per evitare queste contaminazioni. Non tutti lo fanno, però.
Come Regione, se accadono fenomeni come quelli che vengono denunciati costantemente nelle nostre campagne, penso che siamo carenti soprattutto per quanto riguarda la parte dei controlli. Credo che dovremmo incrementare i controlli proprio per tutelare non solo gli apicoltori, ma tutelare le api, la biodiversità e, di conseguenza, tutelare anche i consumatori, che sono quelli che si ritrovano, poi, nel piatto questi prodotti.
Credo, pertanto, che quanto è stato detto precedentemente anche dai colleghi sia da non sottovalutare. Siamo fortunati ad avere nei nostri territori migliaia di apicoltori che, con estrema dedizione, si occupano della produzione del miele e dell'allevamento di questi insetti. Una Regione che vuole amministrare nel rispetto delle norme, che sono tantissime, per la salvaguardia dell'ambiente, dell'ecosistema e anche di importanti settori economici, come quello dell'apicoltura e quello dell'agricoltura, dovrebbe trovare la forza per far sì che venga applicata in maniera ferrea l'attuale legislazione in materia.
Credo che questo sia l'approccio dovuto, soprattutto oggigiorno, che soffriamo di quest'altro fenomeno molto grave che colpisce ‒ come è stato ricordato dai colleghi che mi hanno preceduto ‒ il mondo dell'apicoltura, ossia la manifestazione sempre più estrema degli eventi dovuti ai cambiamenti climatici.
Assume la Presidenza
La Vicepresidente Francesca ZOTTIS
PRESIDENTE
Grazie, Consigliere.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Razzolini.
Tommaso RAZZOLINI (Fratelli d'Italia - Giorgia Meloni)
Grazie, Presidente.
Intervengo a favore di questo sottoprogramma regionale per l'apicoltura. Le api sono fondamentali, anche per la loro attività, per mantenere una buona biodiversità anche nei vigneti, come si diceva prima.
Vorrei affermare che – a volte si genera anche un po' di fobia su questo – l'impollinazione della vite non è effettuata in maniera considerevole dalle api, come intendeva o lasciava intendere il collega Zanoni. Sono più che altro altri insetti.
I prodotti fitosanitari impegnati in viticoltura sicuramente non creano grandissimi effetti collaterali per quanto riguarda le api. La maggior parte della morìa di questo insetto si nota nel momento della semina del mais. Nella semina del mais ci sono alcuni insetticidi per le nutrie. Lì, sì, c'è la morìa.
Sono a favore del riconoscere quanto questo insetto sia fondamentale per la nostra agricoltura, per la nostra economia e anche di tutelare, difendere i nostri viticoltori, che tante volte si vedono questi attacchi. Questo intervento è proprio per questo.
Fratelli d'Italia darà pieno sostegno a questo provvedimento. Grazie.
PRESIDENTE
Grazie, Consigliere.
Non vedo altri interventi, quindi dichiaro chiusa la discussione generale.
Non ci sono emendamenti.
Ci sono dichiarazioni di voto? Consigliera Guarda, prego.
Cristina GUARDA (Europa Verde)
Grazie, Presidente.
Come già anticipato, il mio voto, quindi il voto di Europa Verde sarà favorevole a questo Piano. Oggettivamente parlando, ribadisco ‒ onde evitare che ci siano confusioni ‒ che sostenere il mondo dell'agricoltura non significa avallare ogni aspetto che può danneggiare lo stesso settore dell'agricoltura. Dobbiamo essere onesti. Non si può affermare che il prodotto fitosanitario utilizzato nelle viti, così come quello utilizzato all'interno di altri settori produttivi, non provochi danni agli insetti impollinatori. Questo è testimoniato dal fatto che le stesse indagini svolte attraverso gli apicoltori all'interno dei diversi ecosistemi certificano questa connessione. Sono indagini svolte sotto la tutela e l'avallo, anche scientifico, delle nostre università.
Ricordiamoci che sostenere l'apicoltura vale oggi, con questo voto, così come, praticamente, definire buone pratiche e fare alleanze, non negare quelle che sono evidenze scientifiche, che non servono esclusivamente a difendere un settore rispetto all'altro, ma servono a noi per raggiungere l'obiettivo politico ed etico di produrre e produrre bene. Produciamo cibo, produciamo alimenti e, di conseguenza, abbiamo il compito e la responsabilità di facilitare economicamente coloro che producono bene e coloro che garantiscono la salvaguardia dell'ecosistema, il che significa anche tutelare il settore dell'apicoltura, viste le forti interazioni che ci sono tra natura e api.
PRESIDENTE
Grazie, Consigliera.
Non vedo altre richieste di dichiarazione di voto.
Metto in votazione la
PDA n. 57.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
PUNTO
8 |
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PROPOSTA DI LEGGE STATALE DA TRASMETTERE AL PARLAMENTO NAZIONALE, AI SENSI DELL'ARTICOLO 121 DELLA COSTITUZIONE DAL TITOLO: "MODIFICHE AL DECRETO LEGISLATIVO 18 APRILE 2000, N. 267, "TESTO UNICO DELLE LEGGI SULL'ORDINAMENTO DEGLI ENTI LOCALI"" D'INIZIATIVA DEL CONSIGLIO REGIONALE DEL VENETO. (PROGETTO DI LEGGE STATALE N. 8) APPROVATO (DELIBERAZIONE N. 24/2023)
Relazione della PRIMA Commissione Consiliare.
Relatore: Consigliere Finco
Correlatore: Consigliere Giacomo Possamai
PRESIDENTE
Passiamo al punto successivo, PDLS n. 8.
Ha chiesto di intervenire il relatore, consigliere Finco.
Nicola Ignazio FINCO (Liga Veneta per Salvini Premier)
Grazie, Presidente.
Presento molto velocemente questo testo. È un testo ‒ che ho presentato anche a febbraio dello scorso anno ‒ che riguarda la modifica del TUEL. Sapete che già nella passata legislatura, a livello nazionale, si parlava di questo argomento.
Da quello che ho capito, è interesse anche di questo nuovo Governo affrontare una modifica del Testo Unico degli Enti locali. Siccome tutti noi arriviamo da esperienze a livello comunale e sappiamo quanto sia difficile fare il Sindaco, l'Assessore, il Consigliere comunale, considerate anche alcune sollecitazioni che ho avuto dal territorio, soprattutto nei piccoli e medi Comuni, ho deciso di presentare questo progetto di legge, che sostanzialmente prevede la possibilità per i Consiglieri comunali ‒ che spesso ottengono deleghe da parte del Sindaco ‒ di assentarsi dal lavoro per svolgere bene il proprio incarico per tre ore per ogni delega che viene assegnata loro dal Sindaco, per un massimo di dodici ore mensili, che vanno a sommarsi ad altre sei nel caso in cui il Consigliere sia anche Capogruppo, Vicepresidente del Consiglio o Presidente di Commissione.
Stiamo parlando di permessi retribuiti. Spesso e volentieri, come ben sappiamo, vengono retribuiti il Sindaco e l'Assessore comunale, ma i tanti Consiglieri di piccoli Comuni, che spesso e volentieri svolgono le stesse funzioni di un Assessore e dedicano gran parte del loro tempo, prendono solamente l'indennità da semplici Consiglieri. Non si chiede di aumentare il loro stipendio, ma semplicemente di poter dare loro la possibilità di assentarsi dal lavoro e che queste ore che si prendono possano essere giustamente retribuite.
Noi conosciamo la realtà del Veneto. Ogni anno, a ogni tornata amministrativa, vediamo che soprattutto nelle piccole realtà locali sempre meno persone si candidano. Spesso e volentieri nelle piccole realtà i Sindaci che si candidano devono addirittura presentare la lista civetta ‒ parlo soprattutto dei Comuni di montagna ‒ per evitare il commissariamento del piccolo Comune.
Ieri ci sono state le elezioni regionali. Abbiamo visto un'affluenza ai minimi storici. Il 40%. Nel Lazio addirittura sotto il 40%. Quindi, c'è sempre più una disaffezione da parte dell'elettorato. Secondo me oggi ‒ noi lo sappiamo benissimo ‒ per fare politica ci vuole tempo. Soprattutto a livello locale, questi volontari, se così vogliamo definirli, che si dedicano alla cosa pubblica devono vedere almeno riconosciuto il tempo. Si devono trovare, quindi, soluzioni, anche attraverso la modifica del Testo Unico locale, proprio per permettere a queste persone di poter esercitare il proprio ruolo di Consiglieri comunali nel migliore dei modi.
All'interno del progetto di legge cito anche le Circoscrizioni. Per carità, nel nostro territorio ce ne sono poche. Però il riferimento è anche a loro, giustamente. Secondo me, se vogliamo ritornare a una politica partecipata, dobbiamo proprio ritornare dai Comuni, che sono l'organismo più vicino ai cittadini. Soprattutto, dobbiamo sensibilizzare le nuove generazioni a darsi da fare nelle loro piccole realtà.
So che questo è un tema attenzionato anche a livello nazionale. So che in altre parti d'Italia il tema è stato sollevato. Anni fa sull'avvento dell'ondata dei 5 Stelle, sull'onda dell'antipolitica, c'era la moda di tagliare tutto. Uno poteva fare politica a livello comunale piuttosto che a livello nazionale: era visto come un delinquente. Questo ha portato a una disaffezione totale della politica e a un allontanamento veramente vergognoso. Non si trovano più persone che fanno politica a livello locale.
Dobbiamo, penso, iniziare a dare gli strumenti ai nostri amministratori per poter esercitare nel migliore dei modi il ruolo di amministratori comunali. Grazie.
PRESIDENTE
Farei intervenire il correlatore Possamai.
Giacomo POSSAMAI (Partito Democratico Veneto)
Grazie, Presidente.
Solo per dire che questo progetto di legge statale tocca un tema reale, cioè le difficoltà che si vivono, che sempre di più viviamo, come diceva il relatore Finco, nel trovare persone disponibili e interessate a fare un'esperienza amministrativa.
È chiaro che sana un pezzettino, nel senso che intende dare più tempo e più possibilità a chi decide di calarsi nell'attività amministrativa, consentendo una maggiore possibilità di assentarsi dal proprio luogo di lavoro. È altrettanto chiaro che non basta. Faccio un esempio su tutti: anche nella recente revisione delle retribuzioni degli amministratori locali, quindi Sindaci e Assessori, non è cambiato nulla per i Consiglieri comunali. Immagino soprattutto chi lo fa in Comuni grandi e importanti e magari, per citare il relatore, ottiene anche deleghe importanti da parte del Sindaco, pur non essendo in Giunta. È evidente che anche quello è un aspetto che doveva essere sanato a livello nazionale e che non è stato ancora toccato.
È un provvedimento che speriamo possa perlomeno portare a una riflessione a livello statale nel momento in cui si andrà alla revisione del TUEL. È evidente che dentro le Amministrazioni locali c'è sempre più bisogno di persone che si impegnino e che ci dedichino del tempo. Grazie.
PRESIDENTE
Grazie.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Pavanetto.
Lucas PAVANETTO (Fratelli d'Italia - Giorgia Meloni)
Grazie, Vicepresidente.
Intervengo velocemente più per una puntualizzazione. Faccio anche una premessa da amministratore comunale. Questa proposta è interamente condivisibile. Inoltre, come ricordava il collega Possamai poco fa, c'è anche la questione delle retribuzioni, che, seppur minime, perlomeno danno un minimo di dignità anche ai Consiglieri comunali, visto che quelle degli Assessori e dei Sindaci sono state aggiornate.
Detto questo, vorrei fare solo una piccola puntualizzazione, giusto per capire se gli uffici ritengono che la cosa sia doverosa, all'interno della parola "circoscrizione": abbiamo la questione delle municipalità, che penso siano equiparate alle circoscrizioni, però, come nell'ambito dell'area della città di Venezia, per esempio, le municipalità sono una vera e propria funzione. Questo è un piccolo inciso.
Lasciando naturalmente la parola al Capogruppo nel suo intervento, anticipo già il voto favorevole del Gruppo Fratelli d'Italia.
Grazie.
PRESIDENTE
Grazie, Consigliere.
Ha chiesto di intervenire la consigliera Baldin.
Erika BALDIN (Movimento 5 Stelle)
Grazie, Presidente.
Anch'io sono favorevole a questa proposta di legge statale del collega Finco, che ringrazio, però vorrei porre il tema, più importante forse, della fine che fanno le proposte di legge che stiamo continuando ad approvare in grande quantità in questa legislatura, proprio i PDLS. Spero ci sia la volontà, da parte di questa maggioranza, di farsi portavoce presso il Governo, che vi vede alleati, per arrivare a far vedere la luce a questa proposta di legge, e che non rimanga solamente sulla carta, perché sappiamo tutti che negli anni in queste legislature ne sono state approvate molte da questo Consiglio, anzi non proprio molte, perché parliamo di un totale di 124 PDLS presentate, 18 approvate dal Consiglio regionale, in questa legislatura sono 11 quelle approvate, per un totale di 3 proposte di legge statale provenienti dal Veneto approvate dal Parlamento. Parliamo di questi numeri. Dunque, la sensazione è che si stia lavorando molto per produrre poco di utile per i cittadini.
La richiesta che faccio attraverso il Presidente è di attivare il nostro Ufficio Legislativo per monitorare l'iter procedurale delle nostre proposte che arrivano al Parlamento, alla Camera o al Senato, per vedere qual è lo stato dell'arte e tenere monitorata la situazione, al fine di comprendere se effettivamente il lavoro che stiamo producendo oggi in Aula, che faremo e che abbiamo fatto in maniera molto continuativa abbia un risultato concreto applicativo e pratico. Pertanto, la richiesta che faccio è quella di compiere questo monitoraggio, da trasmettere poi ai singoli Consiglieri, per tenere monitorata la situazione.
L'auspicio è che si faccia in modo, attraverso il peso politico di questa maggioranza presso il Governo, di far approvare presto le nostre proposte di legge statali, che potrebbero anche incontrare il favore di altri Consigli regionali, quindi cercando di ottenere anche un lavoro di squadra, una filiera tra Regioni per portare al Parlamento le esigenze, anche in questo caso, dei rappresentanti più vicini al popolo, ovvero i Consiglieri comunali e i Consiglieri delegati che hanno titolo a questo tipo di indennità e di vantaggi considerati in questo PDLS.
PRESIDENTE
Grazie.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Giacomin. Prego.
Stefano GIACOMIN (Zaia Presidente)
Grazie, Presidente.
Ringrazio il presentatore di questo progetto e credo che, al di là di quello che la proposta esprime, manifesti anche una tendenza, segnali un problema, un problema che è cominciato a sorgere non tantissimi anni fa, è cominciato a sorgere quando c'è stata una "crociata" contro l'antipolitica. Io ricordo – ho fatto dieci anni il Consigliere di minoranza – che una volta i Consiglieri comunali avevano, il giorno del Consiglio, il permesso retribuito, il che consentiva loro di andare a vedere, almeno quel giorno, le quattro carte, che una persona normale, che aveva un lavoro normale, altrimenti non era in grado di fare. Ricordiamoci, infatti, che la stragrande maggioranza dei Comuni veneti sono piccoli Comuni, dove il Consiglio comunale viene svolto la sera, di conseguenza magari dopo orario di cena, i Consiglieri che hanno un lavoro normale si trovano la convocazione, gli uffici magari sono aperti solo al mattino o magari un pomeriggio alla settimana, per cui non riescono neanche a vedere le documentazioni che stanno dietro alle convocazioni. D'altronde, sappiamo che le documentazioni riportano talune altre documentazioni, ma poi è bene andare negli uffici a vedere cos'era. Allora ci si trova che uno, per poter esaminare con profondità il bilancio, si deve prendere un giorno di ferie per prendere appuntamento con l'Ufficio Ragioneria del proprio Comune.
Di conseguenza, bene a questa azione e male a quell'azione, invece, che non tantissimi anni fa, facendo una crociata contro la politica, ha ridotto, con una manciata di Consiglieri comunali che non prendevano un'acca, i costi della politica. Hanno distrutto le Province, pensando di aver ridotto i problemi degli Enti locali, e invece li hanno creati.
Questa norma, al di là della proposta che viene fatta, cerca di andare controtendenza e cerca di lanciare anche un sasso – ho sentito anche dai banchi delle opposizioni un'apertura positiva –, azione che ritengo importante, perché altrimenti la politica vera, la politica di base trova tali e tante difficoltà che gli unici che rimarranno a fare politica saranno i professionisti e i pensionati.
Grazie.
Assume la Presidenza
Il Presidente Roberto CIAMBETTI
PRESIDENTE
Prego, collega Ostanel.
Elena OSTANEL (Il Veneto che Vogliamo)
Grazie, Presidente.
Intervengo anch'io brevemente, perché il progetto di legge statale lo condivido, e lo condivido, come avete già detto, a tal punto da pensare che sia essenziale che ci sia una discussione al di là del PDLS, che, come sappiamo, avrà un grande impatto per chi oggi è al Governo e deve fare una cosa importante, cioè capire come permettere agli Amministratori e alle Amministratrici di continuare a fare questo, perché, come abbiamo visto e come abbiamo capito, si fa fatica a trovare chi vuole candidarsi non solo alla carica di Sindaco, ma anche alla carica di un semplice, senza togliere nulla ovviamente in termini di valore, Consigliere comunale. Soprattutto nei contesti più piccoli, come diceva poc'anzi il collega Giacomin, è molto difficile mettersi a fare questo non solo per le assenze lavorative, ma anche perché si fa fatica proprio a trovare il tempo, al di là del lavoro, di mettersi a disposizione. Quindi, io intendo votare questa proposta di legge statale favorevolmente, e la voto con convinzione.
Ad ogni modo, c'è una cosa che mi interessa dire al relatore rispetto al fatto che i fondi vengono presi dai Comuni, se non ho capito male. Allora, qui c'è un tema da aggiungere. Ovviamente non presenterò un ordine del giorno, ma mi limito a dirglielo, sperando che questo sia un impegno comune. I Comuni sono già in grave difficoltà per le spese che devono supportare soprattutto in questo momento, benissimo che ci sia un riconoscimento per tutti i Consiglieri rispetto a questo tema, ma parallelamente bisogna chiedere e ottenere che i trasferimenti ai Comuni non vengano diminuiti di anno in anno, ma che finalmente lo Stato si renda conto che il luogo più vicino ai cittadini è proprio il Comune e che si debba effettivamente lavorare anche su questo, altrimenti poi cosa succederà? Succederà che nessun Comune deciderà di fare questo passaggio essendo i fondi limitati e sicuramente nessun Comune darà priorità a questa scelta.
L'ultimo motivo per cui questa proposta di legge potrebbe essere interessante e si potrebbe anche ampliare nelle sue forme è quello di pensare, come ha già detto il collega, che la politica sia fatta non solo come professione, anzi non deve, secondo me, essere solo quello, anzi credo che quando diventa solo quello alle volte ci siano più problemi che cose positive, ma che si favorisca, a partire dal lavoro dei Comuni e dei Consiglieri comunali – a Padova io l'ho fatto tanti anni fa, ormai ne sono passati dodici o tredici –, la possibilità di persone anche più giovani, che magari non stanno nemmeno lavorando in quel momento, ma che se si mettono a fare politica rischiano – questo è un tema di cui dobbiamo parlare – di faticare a trovare lavoro nei contesti più piccoli.
C'è un altro tema che, a mio avviso, andrebbe discusso, che però chiaramente non si può mettere in un progetto di legge: la difficoltà nei Comuni più piccoli di esporsi – penso alla mia Motta di Livenza, che a breve andrà a elezioni –, la difficoltà di mettersi pubblicamente a disposizione nel momento in cui si deve in questo contesto andare a trovare lavoro, magari tante volte nel privato. Questo è un tema che, secondo me, dovremmo affrontare, proprio perché la politica non deve essere una cosa per pochi, una cosa di professione. Certo, va fatta con professionalità, ma per quanto mi riguarda non deve essere una cosa di professione. Poi, per carità, c'è chi sceglie di farlo.
Tuttavia, chi sceglie di non farlo deve avere lo stesso diritto degli altri di poter fare politica e di non dover subire nel mondo del lavoro, che sia privato o che sia pubblico, trattamenti diversi perché si ha un posizionamento politico piuttosto che un altro. Siccome questo accade, sia nel privato sia nel pubblico, io credo che questo andrebbe detto, raccontato di più, per permettere ai più giovani di avvicinarsi alla politica senza dover dire: io ho paura di farlo perché sono appena uscito dall'università e temo di non trovare lavoro nel mio contesto, nel mio piccolo Comune, perché se capiscono che magari non sono del vento che tira non troverò mai un lavoro nell'azienda vicino a casa. Questo è un tema che, secondo me, al di là della proposta di legge adesso in esame, che dovremmo in qualche modo affrontare, altrimenti non avremo più persone che si avvicinano a una cosa bellissima e nobile che è la politica.
PRESIDENTE
Collega Montanariello, prego.
Jonatan MONTANARIELLO (Partito Democratico Veneto)
Grazie, Presidente.
Io credo che questo argomento, cari colleghi, rientri all'interno delle ipocrisie italiane, perché noi dobbiamo avere il coraggio di dire che in Italia, quando si parla di alcuni temi, siamo facilmente ipocriti. In Italia ogni volta ci stracciamo le vesti, Presidente, urlando "guai a chi tocca la nostra democrazia, guai a chi tocca la nostra Costituzione – e aggiungo giustamente, guai che non sia così –, guai a chi tocca i princìpi e la libertà, guai a chi tocca tutto", però ogni volta che si scende su temi populisti, come andare a pensare che ogni volta che vuoi prendere una manciata di voti o vuoi essere quello giusto dici che bisogna tagliare i costi della politica, siamo tutti come caproni che corriamo dietro a questi ragionamenti. Lo diceva prima il collega Giacomin facendo l'esempio del Consiglio comunale.
Noi abbiamo vissuto un'era dove il populismo ha preso il posto della politica e abbiamo cominciato a dire che bisognava tagliare il numero dei Parlamentari. L'abbiamo detto tutti in quel momento storico. Non c'era chi lo diceva e chi no. Si faceva la gara a chi era più populista. Quindi, c'era da tagliare il numero dei Parlamentari, c'era da tagliare i costi dei gettoni dei Consiglieri comunali, c'era da tagliare le giornate che il Consigliere restava a casa, credendo che il problema dell'Italia fosse quello. Io sono al mio terzo mandato da Consigliere comunale e ho dovuto sempre lottare in Comune su queste cose. Ma vi faccio una domanda: quanto costa il gettone di un Consigliere comunale? E quanto costano, invece, tutti i dirigenti pubblici che abbiamo, piuttosto che tutte – se vogliamo fare i populisti – quelle mega-pensioni da centinaia di migliaia di euro? Però, il problema sono i venti euro di gettone che si danno al Consigliere comunale.
Badate, questo ci colloca all'interno di quel ragionamento che vede la politica perdere di qualità. Il collega Giacomin prima diceva che una volta c'era il giorno del Consiglio comunale e, se superavi la mezzanotte, il giorno dopo. Adesso – pensate che legge stupida – non c'è il giorno del Consiglio comunale, che magari ti serve per prepararti, ma se superi la mezzanotte ti danno il giorno dopo a casa, che ti serve per dormire. Sembra quasi che una persona che va in Consiglio, ci sta una giornata e prende venti euro netti si stia arricchendo alle spalle del cittadino. Guardate che quei venti euro sono la benzina che devi mettere per tornare a casa in macchina, perché devi arrivare prima di quanto ci metti con il bus, o sono la piadina che ti vai a mangiare se durante i lavori del Consiglio si fa una pausa. Questi sono i soldi che alla fine prende un Consigliere.
Credo che noi non abbiamo guardato per troppi anni la luna, ovvero quelli che sono i veri costi, perché non possiamo andare a mettere in conto i 20 euro del gettone del Consigliere e non vedere che ci sono, in alcune aziende partecipate degli stessi Comuni, persone che prendono centinaia e centinaia di migliaia di euro l'anno, magari anche per non far funzionare l'azienda, in più di qualche caso. Però sono professionisti, sono manager... Come se il Consigliere scelto dal popolo, che deve prendersi i voti... Perché chi fa il Consigliere deve andare a prendersi i voti, questa cosa dobbiamo ricordarla sempre. Dove non ti devi prendere i voti e andare a Roma ti pagano, dove devi prenderti i voti non ti pagano, nel caso del Consiglio comunale.
Abbiamo fatto l'assalto al fortino, ottenendo cosa? Che la politica la fanno chi bene o male lavora in un'azienda pubblica o grossa che si può permettere di assentarsi, chi è pensionato – finché avremo ancora i pensionati, come diceva il collega prima – o chi è un libero professionista. Abbiamo ucciso, con questi ragionamenti populisti, tutti... Perché dobbiamo dircelo tutti, c'è stato un momento in cui abbiamo rincorso il populismo, la democrazia, eliminando il finanziamento ai partiti... Quanto al finanziamento ai partiti, se qualche partito ha rubato si trova la formula per non far rubare, non è che si elimina il finanziamento, rendendo la politica una cosa solo per i ricchi o per chi già fa politica e quindi si può permettere di mantenerla a certi livelli.
Credo, collega Finco, che al netto di questo progetto di legge vada rivisto proprio l'impianto democratico, perché la democrazia non può essere un costo e la politica deve avere un costo. Smettiamo di aver paura di dire che la politica deve avere un costo. Se vuoi un Sindaco a tempo pieno, non puoi dargli meno soldi di quello che è il minimo vitale perché questa persona, pur facendo il Sindaco, possa permettersi di vivere e arrivare dignitosamente a fine mese. Non puoi pretendere che un Consigliere comunale vada in Comune gratis. Altra cosa che io reputo sbagliata è che, se nomini uno in un Consiglio di amministrazione ed è in pensione, non percepisce alcun compenso. Allora, o decidiamo che non lo puoi nominare, e va bene, ma se lo nomini, quando vota le delibere al pari degli altri e dopo magari qualcosa va male e deve andare a prendersi l'avvocato al pari degli altri e pagarsi anche la propria assicurazione, magari l'altro ha preso l'emolumento di presenza, il gettone, e lui no. O abbiamo il coraggio di dire "non lo fai, sei pensionato e non vai in un CdA", finito, o se va ha gli stessi diritti degli altri.
L'imbarazzo che c'era nel fare il Consigliere comunale... E fortunato io, che lavoravo in un'azienda pubblica in quel periodo, dove non ci hanno mai fatto mancare i nostri diritti. La legge ti riconosce il tempo del viaggio per recarti alla casa del Comune dove hai l'assemblea. Se lavori in ufficio, marchi il cartellino e vai, ti calcolano un'ora e vai. Voi pensate che io facevo l'autoferrotranviere e dovevano calcolarmi da quale punto dovevo scendere e andare, e se finivo non potevo tornare sul mio posto di lavoro, perché se in quel momento c'era già un altro che guidava al posto mio, anche se tornavo non servivo. Sapete cosa vuol dire? Che per andare in una Commissione o a fare Consiglio tu perdevi 50 ore di lavoro al mese, poiché risultavi assente giustificato ma non eri retribuito. Ti davano un'ora di viaggio, ma quando arrivavi mancava un'ora per finire il turno e c'era già un collega che guidava al posto tuo, e non puoi darti cambi volanti sui mezzi pubblici, devi aspettare in deposito.
Quindi, pensate dove siamo arrivati, che io, in un momento della mia vita, avevo pensato di dimettermi perché arrecavo un danno alla mia famiglia, non potendomi permettere più di fare il Consigliere comunale nonostante fossi stato votato dalla gente. Oggi questo è un dramma che secondo me va superato, perché se noi vogliamo la qualità della politica dobbiamo smetterla di fare i populisti, perché il populismo lo fa chi non ha argomentazioni e quindi tocca la pancia della gente, e allora la mettiamo sull'invidia sociale, sul costo, su quello che lavora ma fa meno di te. Tutte queste boiate che distruggono la democrazia... E dopo ci lamentiamo che non c'è la qualità della politica. Ma secondo voi una persona che è un professionista può andare a fare il Sindaco se gli dai 900 euro al mese? E per farlo bene deve stare 20 ore al giorno lì! Oppure va a fare il Sindaco, va due ore al giorno in Comune e non c'è qualità di amministrazione. Quella è la verità, alla fine.
Dobbiamo avere il coraggio di dire che se veramente vogliamo dare valore alla democrazia nessuno si deve sicuramente arricchire dalla politica, sia chiaro, però nessuno, se va a lavorare come amministratore, deve rimetterci soldi. Nessuno si deve arricchire, ma nessuno ci deve rimettere soldi. E dobbiamo avere anche il coraggio di dire che se una persona va a far politica e si muove... Io non mi vergogno di dirlo, l'ho sempre detto ai miei cittadini, pronto a farmi anche giudicare. Se un Consigliere gira il territorio, devi trovare il modo di farglielo girare. Noi abbiamo un reddito che ci permette di girare il territorio, ma un Consigliere comunale può, secondo voi, spendere 200 o 300 euro di benzina al mese se vive su un territorio largo, magari girare, andare in giro, perdere qualche giornata di lavoro, se ha uno stipendio di 1.200 euro? Secondo voi, uno che ha studiato una vita, un ingegnere, va a fare il Sindaco a 1.000 euro? Avremo il disoccupato che andrà a fare il Sindaco in attesa che trovi altro e dopo ci lamenteremo che la qualità della politica manca, dopo avremo i video sui social che dicono che i politici sono impreparati, dopo saremo giudicati dalla gente perché c'è una classe politica che non è in grado di fare il suo lavoro.
Continuiamo a rincorrere il populismo! Va, che è bene adesso, col taglio dei parlamentari, che tutti abbiamo rincorso. Vallo a chiamare adesso un parlamentare, ora che lavorano più di prima perché devono coprire più territori. Del resto, chi non faceva niente prima non fa niente neanche dopo il taglio. Il politico lavativo è lavativo, che ci sia il taglio o no!
Quindi, io credo che si debba ridare dignità alla politica con questi strumenti, con tanti strumenti perché, credetemi, stiamo arrivando a un punto di non ritorno. Oggi la politica è diventata, col taglio dei contributi, del finanziamento, del gettone, dei giorni, eccetera, o una cosa per ricchi o una cosa per garantiti. Allora, ripeto, nessuno si deve arricchire dalla cosa pubblica, ma nessuno ce ne vuole rimettere se è scelto dal popolo e deve rappresentare la cosa pubblica. Su questo dovremmo fare una battaglia tutti insieme, non in base al colore, ma gente di buonsenso, in qualsiasi schieramento si trovi, contro i populisti, perché i populisti sono il cancro della democrazia e ti portano a questo.
PRESIDENTE
è stato depositato l'emendamento 1, che aggiunge a "comunali" anche "municipalità", dal relatore. Cinque minuti per eventuali subemendamenti.
Collega Bozza, prego.
Alberto BOZZA (Forza Italia - Berlusconi - Autonomia per il Veneto)
Grazie, Presidente.
Intervengo a sostegno di questa proposta, perché quanto già hanno esposto i colleghi in precedenza vede l'accoglimento favorevole da parte anche del nostro Gruppo politico, per una questione di praticità, per una questione di opportunità e perché credo, e crediamo, che sia importante il ritorno alla valorizzazione di quella politica territoriale, di quella politica fatta ovviamente oggi, per molti, di volontariato più che di impegno ricompensato equamente rispetto al tempo dedicato. Occorre soprattutto ridare spirito, ma anche attrattività a quello che dovrebbe essere un impegno civico che molti oggi sentono, ma che l'attuale sistema non consente di applicare, laddove non permette di dedicarsi in maniera fattiva all'impegno nell'ambito delle Istituzioni, e quindi rimuovere quell'ostacolo che di fatto per molti vige nel momento in cui la candidatura diventa impraticabile, quando le norme non consentono di tutelare l'impegno che, eventualmente, può essere riconosciuto in seno al ruolo di amministratore o di Consigliere comunale che sia, soprattutto nelle realtà più piccole.
Apprezzo anche il riferimento alle circoscrizioni, perché credo che le circoscrizioni siano state la palestra per molti di noi e siano, oggi come oggi, l'occhio vigile sul territorio da parte dell'Amministrazione comunale e il primo filtro che le Amministrazioni hanno rispetto alla cittadinanza. È chiaro che oggi è più facile che il cittadino possa rivolgersi al Consigliere di circoscrizione piuttosto che a un amministratore di un livello superiore. Credo, quindi, che questa tutela introdotta da questo progetto vada in qualche maniera a rivalorizzare questi ruoli, ma soprattutto a ridare forza a quella politica territoriale che forse oggi manca, ed è il motivo per cui, forse, il partito dell'astensionismo spesso vince nelle competizioni elettorali.
Sarebbe opportuno anche che a livello nazionale si considerasse il riconoscimento economico anche per il tempo dedicato, specialmente nelle circoscrizioni o in quei Comuni piccoli dove sappiamo che, di fatto, oggi il tempo dedicato dai Consiglieri è un volontariato puro. Questo non consente, chiaramente, proprio perché mancano le tutele negli orari consentiti di permesso e mancano anche i dovuti rimborsi per il tempo impiegato, di ridare alla nostra classe politica quella competenza, quella serietà e quella professionalità che forse porterebbero anche ad abbassare quel forte astensionismo che, ripeto, ad ogni competizione elettorale cresce sempre di più.
Credo che questo sia un segnale importante che il Consiglio regionale vuol dare nei confronti degli amministratori che oggi sono impegnati e spero anche un messaggio di speranza nei confronti di coloro che avrebbero voglia di avvicinarsi alle Istituzioni con le candidature, quindi ad un impegno politico, ma in questo momento le condizioni che non conciliano gli impegni lavorativi e gli impegni familiari con gli impegni istituzionali non consentono chiaramente di favorire.
Il nostro voto è dunque favorevole e mi auguro che questo provvedimento dia un insieme anche di ulteriori tutele e riconoscimenti che citavo prima nei confronti di questa categoria dei nostri amministratori che, ripeto, sono le sentinelle del territorio.
Grazie.
PRESIDENTE
Grazie, collega.
È chiusa la discussione generale.
L'Ufficio di Presidenza della Prima Commissione, sull'emendamento che aggiunge "municipali" ha bisogno di riunirsi? Va bene, quindi diamo per fatto il parere della Prima Commissione.
Partiamo con l'articolato.
Emendamento
n. A0001 presentato dal consigliere Finco, articolo 1, comma 1, che prevede:
All'articolo 4bis dell'articolo 79 del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267 "Testo unico delle leggi sull'ordinamento degli enti locali", inserito dall'articolo 1, comma 1, dopo le parole: "I consiglieri comunali" sono aggiunte le seguenti: ", municipali".
Metto in votazione l'emendamento
n. A0001 del relatore. Il relatore è favorevole, naturalmente.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Metto in votazione l'articolo
1, così come modificato.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Articolo 2.
Metto in votazione l'articolo
2.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Passiamo all'articolo 3.
Metto in votazione l'articolo
3.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Andiamo all'articolo 4.
Metto in votazione l'articolo
4.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Ci sono dichiarazioni di voto sul PDLS? Consigliere Soranzo, prego.
Enoch SORANZO (Fratelli d'Italia - Giorgia Meloni)
Molto velocemente. Nel confermare quanto già espresso dal consigliere Pavanetto, voglio confermare il voto favorevole, però lasciando anche a quest'Aula una riflessione aggiuntiva che va in questa direzione. In questi ultimi anni abbiamo visto riforme con riduzione dei Consiglieri comunali, riduzione degli Esecutivi nel numero, e abbiamo visto, dall'altro lato, aumentare le competenze sempre più affidate agli Enti locali. Contestualmente abbiamo visto il taglio dei costi della politica. Allo stesso modo abbiamo visto Sindaci, amministratori chiedere a Consiglieri comunali, Presidenti del Consiglio, Vicepresidenti, Presidenti di Commissione di svolgere il loro ruolo, un po' stiracchiando il 267, con l'affidamento di quelle che sono deleghe... In verità, la delega prevista dal 267 è per un intervento, un tema, una missione, ma poi troviamo molti Consiglieri definiti "incaricati", ma che non sono previsti dal 267.
Quindi, credo di poter dire che siamo favorevoli, ringraziando di questa opportunità soprattutto il relatore, perché lanciamo un messaggio che ha visto nella legge 56 Delrio sulle Province esprimersi in maniera assolutamente forte perché con la riforma delle Province abbiamo visto molti Consiglieri incaricati sostituire quelli che erano gli ex Assessori. Io l'ho vissuta in duplice veste questa riforma, che abbiamo visto sostanzialmente esprimersi in tutta la sua difficoltà non solo per i poteri di rappresentanza, ma anche per la necessità di poteri gestionali che normalmente erano affidati agli Assessori.
È sicuramente un progetto di legge statale che apre una riflessione sulla riforma di quella che è la struttura di rappresentanza degli Enti locali, ma che soprattutto apre un ragionamento sulle necessità che ormai in tutti i Consigli comunali, in tutti gli Enti locali più o meno grandi si stanno esprimendo da parte degli stessi vertici o esecutivi.
Grazie.
PRESIDENTE
Consigliere Possamai, prego.
Giacomo POSSAMAI (Partito Democratico Veneto)
Solo per ribadire il voto favorevole da parte del Gruppo e ringraziare il proponente. Penso e spero che il Parlamento possa accogliere questo progetto di legge e farlo proprio.
Grazie.
PRESIDENTE
Grazie a lei.
Collega Finco, prego.
Nicola Ignazio FINCO (Liga Veneta per Salvini Premier)
Anch'io intervengo per ringraziare tutti i colleghi per aver sostenuto questo progetto di legge.
Ovviamente questa è una competenza dello Stato, però, visto che l'assessore Calzavara sta lavorando al Piano di riordino degli Enti locali, che comunque avrà un forte impatto sulle Amministrazioni locali del Veneto, penso che sicuramente anche noi potremo fare la nostra parte, soprattutto nell'avere Amministrazioni comunali con persone che si dedicano con capacità e tempo alla gestione della cosa pubblica, ma soprattutto anche migliorando la funzionalità dei Comuni. Lancio un messaggio, una tematica più che un messaggio, che abbiamo affrontato all'interno di quest'Aula, che è la questione della fusione dei Comuni. Su questo, in Veneto, visto che ce ne sono tantissimi di piccoli, forse una riflessione nei prossimi mesi dovremo farla.
Grazie.
PRESIDENTE
Grazie a lei.
Metto in votazione il
PDLS n. 8, come emendato.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Sospendiamo qui la seduta. La ripresa sarà alle ore 15, perché ci sono due Commissioni, Prima e Sesta, che devono svolgere i propri lavori.
Ricordo che adesso presenteremo in Sala Fallaci il libro "Casotti di pietra. Le genti e la cultura della pietra a secco sui Colli Berici".
Ripeto, ripresa dei lavori alle ore 15.
La Seduta è sospesa alle ore 12.48
La Seduta riprende alle ore 15.19
PRESIDENTE
Riprendiamo i lavori.
PUNTO
9 |
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MOZIONE PRESENTATA DAI CONSIGLIERI BIGON, GIACOMO POSSAMAI, CAMANI, MONTANARIELLO, ZANONI E ZOTTIS RELATIVA A "LA GIUNTA REGIONALE SI ATTIVI IN OGNI SEDE AFFINCHÉ SI DIA ASCOLTO IN TERMINI CONCRETI ALLE ISTANZE DELLA CATEGORIA PROFESSIONALE DEGLI INFERMIERI". (MOZIONE N. 238) APPROVATA (DELIBERAZIONE N. 25/2023)
PRESIDENTE
Consigliera Bigon, prego.
Anna Maria BIGON (Partito Democratico Veneto)
Grazie, Presidente.
Per quanto riguarda questa mozione, è vero che deve essere aggiornata, poiché noi l'abbiamo presentata nel periodo immediatamente post Covid, quindi è passato un anno dalla presentazione. Difatti, però, rimane attuale laddove noi chiediamo quantomeno di valorizzare la figura degli infermieri come figura professionale molto importante, carente all'interno degli ospedali e delle nostre case di riposo e sicuramente da valorizzare.
La mozione è stata predisposta immediatamente dopo, ripeto, perché è stata presentata nel gennaio 2022 dai consiglieri Bigon, Possamai, Camani, Montanariello, Zanoni e Zottis, proprio a seguito del periodo Covid.
Essendo, secondo noi, ancora attuale, noi consideriamo che gli infermieri italiani chiedono il riconoscimento di un'indennità di specificità infermieristica; dicono "no" al tentativo di cedere parte delle loro competenze ad altre professionalità, nel senso che sappiamo perfettamente che ci sono anche altre professioni come, ad esempio, gli OSS, ai quali si vuole in parte dare incarico di alcune attività che riguardano gli infermieri.
La missiva della FNOPI si conclude con molta durezza – perché tutto parte dalla loro missiva, come categoria – chiedendo un'ultima volta alle Istituzioni che vengano considerate seriamente le istanze della categoria. Le istanze sono quelle, appunto, di avere quantomeno un riconoscimento a livello economico rispetto a una retribuzione davvero molto bassa, una valorizzazione della loro figura e un'indennità per quello che è successo.
Grazie.
PRESIDENTE
Grazie a lei.
Non vedo interventi. Collega Villanova, prego.
Alberto VILLANOVA (Zaia Presidente)
Grazie, Presidente.
Condividiamo il tema di questa mozione, però chiedo che venga modificato il titolo togliendo le parole "finora ignorate".
Grazie.
PRESIDENTE
Mi pare che la proponente accetti la proposta di modifica. Gli uffici l'hanno registrata.
Con la modifica appena detta a microfono, il titolo cambia come segue: "La Giunta regionale si attivi in ogni sede affinché si dia ascolto in termini concreti alle istanze della categoria professionale degli infermieri".
Metto in votazione la
mozione n. 238.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
PUNTO
10 |
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MOZIONE PRESENTATA DAI CONSIGLIERI CAVINATO, BISAGLIA, FAVERO, CECCHETTO, FINCO, CENTENARO, SANDONÀ E DOLFIN RELATIVA A "REVISIONE E AGGIORNAMENTO DELLA CIRCOLARE REGIONALE N. 38/1987 "CRITERI GENERALI DI VALUTAZIONE DEI NUOVI INSEDIAMENTI PRODUTTIVI E DEL TERZIARIO"". (MOZIONE N. 287) APPROVATA (DELIBERAZIONE N. 26/2023)
PRESIDENTE
Collega Cavinato, intende presentarla? Prego.
Elisa CAVINATO (Zaia Presidente)
Grazie, Presidente. Buongiorno a tutti i colleghi.
La mia mozione riguarda la revisione e l'aggiornamento della circolare regionale n. 38 del 1987. Questa circolare ha avuto il merito di uniformare i criteri di valutazione dei progetti edilizi dei nuovi insediamenti produttivi, costituendo a tutti gli effetti un imprescindibile strumento di lavoro sia per le Commissioni di valutazione che si sono insediate in tutte le ULSS, sia per i progettisti liberi professionisti competenti in materia.
Infatti, chiunque intenda costruire, ampliare o adattare un edificio, un locale, per adibirlo a lavorazioni industriali cui debbano presumibilmente essere destinati più di tre operai, è tenuto a darne comunicazione all'autorità competente. Dieci anni dopo, facendo seguito al lavoro di un apposito gruppo tecnico di operatori dei servizi dei Dipartimenti di prevenzione delle ULSS, a cui è seguita la consultazione degli ordini e degli albi professionali interessati alle materie, si è reso necessario elaborare una nuova circolare di revisione, la n. 13 del primo luglio 1997. Un simile intervento di adeguamento è risultato indispensabile al fine di introdurre nuovi elementi tecnici ed operativi per la verifica dei nuovi insediamenti produttivi naturali, maturati in anni di esperienza, adeguandoli alle normative che erano al contempo state emanate.
Considerato che ormai sono trascorsi più di 25 anni dall'ultimo aggiornamento della circolare, avvenuto in data 1 luglio 1997.
Le aziende sanitarie rivestono un ruolo di particolare rilevanza nell'ambito dei procedimenti di competenza del SUAP, sia in fase costruttiva che in fase di esercizio di un'attività produttiva, esercitando attività di consulenza e controllo.
È fondamentale evitare che emergano interpretazioni difformi, discordanti da parte degli stessi Dipartimenti di prevenzione delle varie aziende sanitarie e, più in generale, dei liberi professionisti e dei cittadini che si interfacciano a suddetta regolamentazione, circa l'applicazione dei princìpi e delle norme di legge sovraordinate.
Tutto ciò premesso, impegno la Giunta regionale ad intervenire nuovamente per provvedere quanto prima alla revisione della circolare n. 38 del 1987.
Grazie.
PRESIDENTE
Grazie a lei.
Non vedo altri interventi.
Metto in votazione la
mozione n. 287.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
PUNTO
11 |
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MOZIONE PRESENTATA DAI CONSIGLIERI MONTANARIELLO, ZOTTIS, CAMANI E GIACOMO POSSAMAI RELATIVA A "LA GIUNTA SI ATTIVI URGENTEMENTE PER SBLOCCARE IN TEMPI BREVI L'AVVIO DEI LAVORI DEL PONTE DI SBARRAMENTO DEL CUNEO SALINO DI CHIOGGIA E STANZI ADEGUATE RISORSE PER LA SUA REALIZZAZIONE". (MOZIONE N. 348) RESPINTA
PRESIDENTE
Prego, collega Montanariello.
Jonatan MONTANARIELLO (Partito Democratico Veneto)
Premesso che il cuneo salino, fenomeno naturale tipico degli ambienti costieri, si verifica in periodi siccitosi, quando l'acqua marina riesce a risalire l'alveo dei fiumi a causa della loro ridotta portata, il perdurare dell'assenza di pioggia dell'anno in corso ha accentuato significativamente la risalita del cuneo salino nei fiumi veneti. I loro alvei, per la lunga tratta in secca, hanno decretato forti morìe di pesci di acqua dolce, mentre la risalita dell'acqua salata per decine di chilometri ha impedito agli agricoltori di irrigare i campi.
Considerato che per la stagione agricola in corso il territorio di Chioggia e Cavarzere ha avuto perdite nella produzione di mais e soia che sfiorano l'80% della produzione. Le aziende agricole della zona stanno inviando numerose segnalazioni di danno da salinità ad AVEPA, con richiesta di sopralluoghi per la verifica degli effetti del cuneo salino.
Valutato che della realizzazione di un ponte di sbarramento del cuneo salino a Chioggia si sta parlando da decenni, l'opera permetterebbe di realizzare un bacino di invaso che rallenterebbe il deflusso dei fiumi, il Brenta in particolare, permettendo un efficace utilizzo della loro portata senza sprechi.
Il progetto per la costruzione del suddetto sbarramento era già pronto nel 2003, mentre risale al 2009 la sigla del protocollo d'intesa per la sua realizzazione tra il Magistrato alle acque di Venezia (ora Provveditorato per le opere pubbliche per il Triveneto), la Regione Veneto, il Comune di Chioggia e il Consorzio di Bonifica Adige Bacchiglione (ora Consorzio Adige Euganeo. Il soggetto autore dell'intervento è il Provveditorato interregionale per le opere pubbliche per il Veneto, Trentino-Alto Adige e Friuli Venezia Giulia, che ha assunto il ruolo di responsabile unico del procedimento. L'assegnazione dei lavori alla ditta Kostruttiva, ex COVECO, risale al 2014. Per l'opera erano stati previsti, infatti, stanziamenti pari a circa 20 milioni di euro, ma i ripetuti ricorsi presentati dai titolari delle darsene, scaturiti dalla scelta dell'allora Amministrazione di centrodestra di posizionare l'opera più a monte, hanno determinato continui ritardi e rinvii dei cantieri.
Superata questa lunga e difficile fase, allo stato attuale la ditta assegnataria dell'appalto si rifiuta di firmare il contratto e di dare avvio ai lavori, perché la cifra convenuta in passato non è più in linea con i costi attuali, sia per quanto riguarda la manodopera sia per le materie prime e i costi dell'energia. Si è dunque stimato che necessitano 9,5 milioni in più. Il Comune di Chioggia avrebbe dato disposizione a mettere 1,8 milioni, ma i rimanenti 7,7 dovrebbero essere stanziati da altri istituti competenti.
Evidenziato che vi sono ulteriori questioni da risolvere: a fine luglio ‒ luglio scorso ‒ risulta essere scaduta la valutazione d'impatto ambientale. Inoltre, non è chiaro, ammesso che si trovino le risorse, se queste possano essere derogate direttamente alla ditta che si è aggiudicata l'appalto otto anni fa o se, invece, non sia necessario procedere a un'ulteriore gara d'appalto. Inoltre, gli stanziamenti messi a disposizione dal Ministero, non essendo stati utilizzati, sono in perenzione. Sono ancora disponibili, ma non nell'immediato, ed è necessaria un'ulteriore procedura per il loro sblocco.
Per dirimere questi dubbi, il Comune di Chioggia si è rivolto all'Avvocatura di Stato, per cui si è in attesa di una risposta.
Tutto ciò premesso, si chiede di impegnare la Giunta regionale ad attivarsi urgentemente nell'ambito delle proprie competenze per far sì che nel più breve tempo possibile si sblocchi la situazione descritta in premessa, in modo da dare l'avvio ai lavori del ponte di sbarramento di Chioggia contro il cuneo salino; a concorrere economicamente nella misura necessaria alla realizzazione dell'opera, indispensabile per l'ambiente, l'agricoltura e l'economia del territorio stesso.
PRESIDENTE
Grazie.
Ha chiesto la parola il collega Dolfin. Prego.
Marco DOLFIN (Liga Veneta per Salvini Premier)
Grazie, Presidente.
È sicuramente un tema importante, un tema di attualità, che vede ancora una volta una tematica ambientale riguardante la mancanza di acqua. Dunque, è un ragionamento sul fatto di tutelare quell'aspetto nell'ottica della risalita del cuneo salino sul fiume Brenta.
Ricordiamo, però, che non si tratta di una mancanza dell'Amministrazione comunale. Ricordiamoci che da nove anni persiste una causa che ha visto l'Amministrazione comunale impegnata, parte attiva nei confronti anche di un privato che ‒ ahimè ‒ ha posto le sue attenzioni e i suoi interessi di salvaguardia della propria attività sull'asta del Brenta di una darsena. Dobbiamo dirla tutta, per onore di cronaca. Dunque, a maggior ragione, se a oggi ci sono stati dei ritardi, con rispetto parlando, anche di attività del privato, sia chiaro, però, che questo ha ritardato la possibilità di intervenire nell'ambito di tutela ambientale e nel mondo agricolo proprio in funzione di questa imposizione, diciamo così, da parte del privato, che ha cercato in tutte le maniere di salvaguardare i propri interessi.
Detto questo, cause giudiziarie e quant'altro hanno portato un prolungamento di questa attività e siamo arrivati a questi giorni, con gli aumenti dei costi, la crisi energetica, soprattutto la crisi del mondo agricolo, la mancanza di acqua, che richiedono un intervento quanto prima, attento e preciso.
Dal canto suo l'Amministrazione comunale di Chioggia si sta attivando in tutte le sedi; ha già messo a regime un aumento della propria quota, da 1.700.000 a 1.900.000 circa. L'altra parte vedrà impegnata anche l'Amministrazione regionale, perché comunque era già un progetto iniziato, dunque dovrà, per forza di cose, fare anch'essa la propria parte. Si sono già fatti degli incontri con gli stessi uffici della Regione. Dunque, a maggior ragione credo che non ci siano problemi in tal senso.
Ci saranno anche delle attenzioni a livello romano, laddove verranno coinvolti vari Ministri, da quello dell'Agricoltura ad altri Ministeri (Infrastrutture e quant'altro), perché anch'essi diano un contributo maggiore a quello che era previsto inizialmente. Questo nell'interesse generale di tutti, perché credo che vada nell'ottica di salvaguardia del mondo agricolo, non solo nell'ambito territoriale. Ricordiamo infatti che la risalita del cuneo salino interessa non solo la realtà della nostra Provincia, ma fa sì che anche realtà importanti come quella di Padova e fino a Vicenza siano interessate, perché la risalita del cuneo salino va a incidere anche su questi territori sull'asta del Brenta. Dunque, a maggior ragione c'è massima attenzione da parte della Regione, da parte degli uffici competenti.
Voglio rassicurare il collega che l'Amministrazione comunale non sta certamente dormendo sul tema. Gli agricoltori, le associazioni sono al corrente. Incontri ci sono già stati, ce ne saranno altri, e a breve ci saranno anche incontri a livello ministeriale per avere quella parte di fondi che servono appunto a colmare quel gap che, ahimè, è aumentato, in ragione dei costi, energetici da una parte e di manodopera dall'altra, che hanno fatto sì che quest'opera da 22 milioni arrivi a 30. Dunque, a maggior ragione bisogna far cassa, con tutti gli Enti messi in campo.
Da parte nostra e da parte della Regione, credo, c'è la massima attenzione su questo problema. Grazie.
PRESIDENTE
Grazie, collega.
Collega Baldin, prego.
Erika BALDIN (Movimento 5 Stelle)
Grazie, Presidente.
Anch'io sono parte in causa in questa mozione. Ringrazio il collega che l'ha presentata e anche il collega Dolfin, che è intervenuto, e chiedo la sottoscrizione al collega Montanariello perché questo è un tema che a prima vista può sembrare da parte dei non esperti un tema localistico. Invece non lo è perché, come ricordavano i colleghi, riguarda anche altre Province direttamente confinanti: Padova e Rovigo. La situazione, vedete, è talmente importante, talmente compromessa che rischia di mettere in ginocchio la stessa agricoltura, le stesse attività produttive del territorio e non solo. In più, ci aggiungiamo la straordinaria ondata di siccità che ha devastato le colture e il territorio negli ultimi anni. Sapete che siamo già coi canali in secca oggi che è ancora febbraio, quindi pensiamo a quest'estate cosa potrà succedere.
È vero che di questo progetto dello sbarramento è da anni che si discute, che se ne parla. I motivi delle lungaggini li hanno già elencati i colleghi. Chiaramente in più adesso arrivano la difficoltà di reperire le materie prime e i costi che sono raddoppiati, quadruplicati. Insomma, è una situazione sicuramente in cui incidere si fa fatica, però credo che serva il massimo impegno da parte della nostra Regione per venire a capo di questo progetto e vedere la realizzazione dello sbarramento antintrusione, perché, ripeto, non ne va soltanto del territorio di Chioggia a sud della Laguna di Venezia, ma anche di un compendio straordinario dal punto di vista delle produzioni agricole che merita attenzione in un momento in cui è in fortissima difficoltà.
Già la Regione a suo tempo si era impegnata, mi pare di ricordare, con 4 milioni di euro più altri investimenti da parte del Ministero dell'Agricoltura e del Comune di Chioggia. Speriamo insomma che ci sia celerità in questo snellimento di procedure magari anche, per arrivare a dare una risposta ai tanti cittadini che coltivano ancora queste terre e hanno tutto il diritto di poterlo continuare a fare in futuro.
Credo che dovremmo anche porci il tema della sovranità alimentare e, appunto, della necessità che vi siano ancora terre coltivabili nei nostri territori, vista la situazione di crisi che stiamo vivendo a livello mondiale. Solo per cronaca, ricordo che la salinità, a detta del Consorzio Adige Euganeo, misurata nei canali consortili in quindici anni ha raggiunto un terzo della salinità marina. Vi rendete conto di cosa stiamo parlando? C'è un altro sbarramento, che è collegato a quello di cui si parla, che però è sul fiume Adige. Anche questo è un importante progetto che, probabilmente, dovrebbe partire con tutta la procedura nella primavera del 2023. Speriamo che in contemporanea si possano realizzare entrambi, proprio per mettere in sicurezza un comparto eccezionale come quello dell'agricoltura.
Sappiamo anche che si stimano danni su 5.000 ettari di coltivazione agricola, quindi significa mettere a rischio circa 40.000 tonnellate di grano utile per produrre circa 30.000 tonnellate di pane, oppure 55.000 tonnellate di mais necessario per l'alimentazione del bestiame negli allevamenti bovini. Questo lo dice Confagricoltura, ad esempio.
è un tema quindi sicuramente di primaria importanza e spero che da parte di questo Consiglio regionale non ci sia una sottovalutazione del tema, ma che anzi si possa arrivare ad un voto condiviso e unanime.
Grazie.
PRESIDENTE
Grazie a lei.
Collega Guarda, prego.
Cristina GUARDA (Europa Verde)
Grazie, Presidente.
È ovvio che sollecitare da parte di una minoranza la maggioranza a dare seguito a quello che da ormai vent'anni pare essere uno dei progetti per la gestione della risalita del cuneo salino è un'operazione politica rispettosissima e assolutamente opportuna, specie dopo l'esperienza dello scorso anno.
Detto questo, però, il problema non si esaurisce così e non si esaurisce con opere straordinarie, ma si esaurisce esclusivamente se cominciamo realmente a prenderci cura della nostra acqua a monte. Proprio la scorsa settimana ne parlavamo in Commissione con il consigliere Michieletto, che ha presentato un progetto di legge che spinge verso il recupero dell'acqua nelle abitazioni, eccetera.
Oggettivamente parlando, però, il principio di fondo che dobbiamo applicare è che quindi non basta votare a favore di una mozione oggi e non basta presentarsi ai Consorzi di bonifica negli incontri ufficiali dicendo "utilizzeremo i fondi nazionali per fare questi progetti, per salvaguardare l'agricoltura, eccetera". Cominciamo a fare e a votare positivamente quello che voi in Consiglio regionale, nello scorso bilancio, così come negli anni precedenti, avete bocciato, cioè la gestione a monte delle acque di falda, il recupero e il riciclo dell'acqua e le operazioni per ridurre l'abuso di acqua da parte di realtà che stanno utilizzando, praticamente quasi a costo zero, le acque di falda e, quindi, di conseguenza, quelle che garantiscono poi la sopravvivenza dei nostri fiumi. Perché basta applicare il Piano di tutela delle acque per cominciare a dire che non è soltanto l'agricoltura che deve rinunciare ad avere acqua, ma c'è una necessità di una responsabilizzazione comune anche da quelle aziende che hanno concessioni non soltanto per il prelievo di acqua superficiale, ma soprattutto anche di quella di falda, perché le falde sono quelle che mi garantiscono il minimo tollerabile in epoca di siccità.
Basta applicare il Piano di tutela delle acque per cominciare a ragionare sul fatto che i nostri fiumi non devono essere abusati in termini qualitativi, non soltanto quantitativi, come sta accadendo, invece, sul Fratta Gorzone.
Basta applicare il Piano di tutela delle acque e utilizzare il buon senso per dire che non è vero che non è responsabilità della Regione attivare progetti sperimentali e attivare percorsi per fare in modo che il ciclo chiuso sia la scelta dappertutto, non soltanto nelle abitazioni private, ma specialmente dove ci sono grandi utilizzi di acqua. Due aziende conciarie nel mio territorio prelevano e, quindi, spostano acqua – e poi vanno anche a contaminarla – pari al quantitativo che in un anno viene consumato dalla popolazione della mia città: 15.000 abitanti.
Capiamoci, ci sono misure su cui intervenire, che sono quelle che magari ci consentono anche di risparmiare fondi, di farli risparmiare anche alle imprese e bisogna farlo in maniera oggettivamente veloce, visto che interi distretti industriali in Italia e all'estero hanno già applicato queste soluzioni per andare a ridurre quella che è la pressione antropica dell'utilizzo e dell'abuso di acqua nell'entroterra che poi danneggia le parti, invece, del delta, della laguna e le parti che, appunto, stanno attorno alle zone costiere del Veneto.
Cominciamo a prenderci delle responsabilità senza aspettare che i progetti ci vengano calati dagli altri? Cominciamo ad applicare le norme che vengono applicate, che hanno valore di legge in Veneto?
Questa mozione sia di buon auspicio per questo tipo di progetti, ma faccia anche in modo di svegliare gli animi di tutti i politici della Regione del Veneto che fino ad oggi hanno votato contro a delle misure che sono strategiche e devono essere fatte ben prima di attivare grandi opere.
PRESIDENTE
Collega Valdegamberi, prego.
Stefano VALDEGAMBERI (Gruppo Misto)
Quando sento certi ragionamenti mi viene un po' di fastidio per l'ipocrisia che essi contengono. Mi spiego meglio. Quando noi parliamo di green ‒ tutti sono green ‒ vuol dire fare energia da fonti rinnovabili, vuol dire risparmiare l'acqua, la risorsa idrica. Tutti concetti che sono condivisi, che vengono spesso sollecitati in quest'Aula. Poi arriviamo ai paradossi: gli stessi promotori di questi valori, che condivido, sono coloro che, poi, promuovono leggi assurde che vanno a diminuire la produzione di energia elettrica attraverso applicazioni di direttive comunitarie più o meno arbitrarie, come di solito avviene da parte dell'Italia, dove andiamo a ridurre magari del 30% la produzione dell'idroelettrico con il minimo deflusso vitale, o il termine ultimo che definisce la quantità di acqua che deve esserci necessariamente nei fiumi. Andiamo a dire "no", quindi in quel caso perdiamo un 30% dell'energia rinnovabile da idroelettrico, che è la più pulita, che poi è l'acqua che comunque viene reimmessa nei fiumi, viene reimmessa negli invasi, quindi è un'acqua che non va sprecata. Viene solo tolta l'energia da quell'acqua, energia pulita. Andiamo a fare, quindi, le barricate sugli invasi. Se vogliamo trattenere l'acqua... Quando c'è abbondanza di acqua, va trattenuta il più possibile a monte.
Nel passato ci sono stati amministratori lungimiranti che hanno permesso, soprattutto nel bellunese, di trattenere con grandi dighe, di creare delle riserve d'acqua e anche di energia, che poi sono quelle che permettono anche di essere all'avanguardia, non solo nelle energie rinnovabili nella nostra Regione, ma di avere una riserva anche per l'estate, per l'uso agricolo.
Credo che dovremmo essere un po' più pragmatici. Molte volte l'ottimo è nemico del bene, volere essere ambientalisti estremi da una parte significa essere contro l'ambiente, di fatto. Dovremmo avere la capacità di non dire "no" ogni volta che si progetta un invaso, una diga. Penso sul fiume Adige a Verona. Ci sono stati due progetti, anche promossi dai Comuni, per realizzare delle barriere e poter recuperare energia elettrica trattenendo anche l'acqua, osteggiati fortemente in primis dalle associazioni ambientaliste, in primis da coloro che in quest'Aula sono i promotori del green, sono i promotori del trattenere l'acqua per uso... Questa risorsa ha un valore, effettivamente, importantissimo.
Tengo a mettere in evidenza le contraddizioni. Noi viviamo in una società piena di contraddizioni, molto egoista, dove si pensa e si crede che le soluzioni siano indolori sempre. È chiaro che è un nobile compromesso che si deve raggiungere anche con l'ambiente. Non è l'estremismo, non è l'ideologia che aiuta un ordinato sviluppo del territorio e anche la salvaguardia della risorsa idrica, oltre che una politica ambientale energetica utile ai cittadini. Quando sento queste esternazioni, "voi dovete fare, voi dovete"... io ho visto tante cose, tante norme, tante opposizioni proprio a quelle iniziative che cercavano di trattenere l'acqua a monte o cercavano di sfruttare al meglio l'energia che nel deflusso dell'acqua era contenuta. Tutti princìpi poi... da una parte si fanno i grandi proclami, dall'altra, quando si vanno a tradurre in azioni concrete, i primi a fare i grandi proclami sono i più ferrei oppositori delle soluzioni pragmatiche che in giro per il mondo si assumono. Ecco, volevo solo mettere in evidenza questo.
Io credo che il tema dell'acqua... Poi c'è l'accusa all'industria. Guardate che il Veneto si è sviluppato grazie all'industria. Il Veneto agricolo di un tempo era un Veneto povero, un Veneto dove magari molte famiglie non avrebbero mai avuto la possibilità di emarginarsi. Non dobbiamo demonizzare il fatto che ci sia l'industria. Ben venga l'industria, che ci sia. Poi non è che si vive del reddito dello Stato e anche del reddito di coloro che pagano le tasse, che poi vanno a mantenere anche il sociale, vanno a mantenere anche i nostri stipendi. I soldi non vengono dalla Luna, vengono da coloro che producono. È grazie alla produzione che noi generiamo reddito. Non possiamo essere qui in quest'Aula i nemici di chi produce, criminalizzare sempre coloro che hanno l'industria, i colpevoli sono gli industriali, chi lavora è colpevole, perché se qualcuno lavora e produce permette allo Stato di avere entrate, alla Regione di avere le entrate, di distribuire reddito in termini di servizi, avere la sanità, avere altri... È un insieme ordinato, non c'è il buono e il cattivo. Continuare a individuare sempre i cattivi in coloro che producono ricchezza e risorse... È chiaro che anche loro devono rispettare delle regole, ma le regole già ci sono. Sono stati fatti grandi passi avanti. Ma smettiamola di criminalizzare chi lavora in questo Paese, chi produce, perché ricordiamoci che se oggi c'è un certo grado di benessere il merito va soprattutto a coloro che hanno avuto...
PRESIDENTE
Rimaniamo però sul tema, collega Valdegamberi.
Stefano VALDEGAMBERI (Gruppo Misto)
Sì, il tema dell'acqua. L'ha detto la collega Guarda che le industrie nel suo territorio mangiano tanto quanto 15.000 abitanti. Insomma, è un'industria, ma quanto dà da lavorare, quanto produce in ricchezza in quel territorio? Quel territorio non sarebbe così ricco senza quell'industria e quindi non viviamo nel mondo delle favole, che sembra quasi che il fatto di utilizzare l'acqua sia un delitto.
PRESIDENTE
Rimaniamo sul cuneo salino. Lei ha finito il suo tempo.
Grazie, collega Valdegamberi.
Collega Montanariello, in replica.
Jonatan MONTANARIELLO (Partito Democratico Veneto)
Grazie, Presidente.
Presidente, con il massimo rispetto per gli interventi dei colleghi, vorrei tornare di nuovo sul tema del cuneo salino. Il consigliere Dolfin diceva che non dovremmo preoccuparci. Io spero che sia così, collega.
Vorrei ricordare che questi contenziosi che noi abbiamo avuto, che venivano citati, sono figli e frutto delle scelte di un'Amministrazione di destra che governava Chioggia, che ha spostato il progetto iniziale, che era a foce, dove tutti erano d'accordo, perché avrebbe avuto un collegamento unico quasi tra i lungomari di Chioggia, Rosolina, passando da lì, l'ha spostato più a monte, Presidente, creando l'ira di chi in maniera legittima (possono essere più o meno condivisibili le loro azioni) con gli strumenti a disposizione è intervenuto tentando di tutelare quelli che sono i propri legittimi interessi. Però ricordiamoci che non è stata una scelta strampalata quella dei privati, cioè i privati vanno contro quest'opera quando l'Amministrazione di centrodestra, della quale lo stesso collega Dolfin faceva parte, nel 2008 decide di spostare quest'opera più a monte.
Noi abbiamo sentito queste rassicurazioni, però non vogliatecene, vi mostro alcuni articoli di giornale con tanto di foto, dove il Sindaco di Chioggia, Mauro Armelao, e il consigliere Dolfin è ancora membro di quella maggioranza... 24 novembre 2021: "Armelao torna soddisfatto da Roma. Entro marzo i lavori sulle conche di navigazione, partiranno i lavori sul ponte del Brenta, il Dipartimento delle opere pubbliche...". Ha annunciato più volte il Sindaco, che si era recato personalmente a Roma, che entro marzo sarebbe iniziata quest'opera. è passato marzo 2022, tra un po' siamo a marzo 2023. Insomma, lo ha annunciato anche in Consiglio comunale che il Ponte del Brenta sarebbe subito partito. Quello che un po' ci ha spaventato, quando abbiamo fatto un'audizione in Consiglio comunale con le ditte lì presenti, è che han detto "voi ci dite che dobbiamo partire, ma noi abbiamo bisogno di soldi in più, dell'aumento".
Non è che la destra ha fatto gli annunci e dopo sono arrivati gli aumenti. La destra ha fatto gli annunci quando si sapeva già che servivano i 9 milioni di euro. Voi provate a digitare su Google, ci sono anche tanto di foto e di articoli: son passati due anni e queste opere che dovevano partire a marzo non sono partite.
Tra l'altro, noi crediamo che la Regione lo abbia un ruolo, perché sia nel progetto del 2003 che all'interno del protocollo del 2009, la Regione è partecipe e quindi crediamo che in un'opera dove la Regione non solo è partecipe, ma ha anche delle competenze politiche e morali, perché stiamo parlando di problemi che vengono creati all'agricoltura e credo che questa Regione si spende sull'agricoltura... Adesso voi andate a dire a tutti quanti gli agricoltori e ai Consorzi che voterete contro, da quanto ho capito, "ad attivarsi urgentemente nell'ambito delle proprie competenze per far sì che nel più breve tempo possibile si sblocchi la situazione descritta in premessa". Qual è? C'è il problema della perenzione. Quelle risorse sono a Roma, non sono state utilizzate, quindi c'è bisogno di un intervento politico per capire se arriveranno presto o bisognerà ricominciare tutto da capo.
Presidente, c'è bisogno di un intervento politico anche per capire se vale ancora quell'affidamento che era stato fatto o no, così come c'è bisogno anche di un intervento politico che metta dei soldini.
Su questo anche io credo che ci voglia chiarezza. Se un piccolo Ente come il Comune di Chioggia ha detto, lo abbiamo sentito adesso dal collega, che se ne farà carico per la sua quota di 1 milione e rotti sui 9,5, io credo che tutti i partecipanti di quel protocollo dovrebbero prendersi l'impegno a recepire le risorse in maniera diretta o indiretta, perché ricordiamoci che quasi l'80% delle aziende agricole hanno già dichiarato ad AVEPA di aver avuto danni per questo tipo di intrusione che c'è stata all'interno del cuneo salino.
Credo che non si possa rispondere di fronte a certi temi come quello del ponte e dello sbarramento sul cuneo salino: "State tranquilli, è tutto a posto". Non ce lo può venire a dire chi fa anche parte di un'Amministrazione che ci aveva garantito l'inizio dei lavori a marzo. Non ce lo può venire a dire chi faceva parte dell'Amministrazione che con le proprie azioni ha fatto scaturire l'ira dei privati. Non si può dire che non è interesse di questo Consiglio regionale quando si parla di intrusione di cuneo salino. Sarà anche una mozione, sì. Cambia le sorti del mondo? No.
Chiudo, Presidente...
PRESIDENTE
Chiuda proprio, grazie.
Jonatan MONTANARIELLO (Partito Democratico Veneto)
Grazie, Presidente.
PRESIDENTE
Per dichiarazione di voto, collega Dolfin. Prego.
Marco DOLFIN (Liga Veneta per Salvini Premier)
Grazie, Presidente.
Non è che il consigliere Montanariello ci deve dire cosa dobbiamo fare e imporre alla Regione i tempi e i modi su come operare. Abbiamo già detto più volte questo e lo abbiamo detto anche ai Consorzi, abbiamo avuto modo di andarli a trovare in sede anche a Cologna Veneta, abbiamo avuto modo di averli qui una intera giornata, sappiamo quali sono i problemi, quali sono i temi: la siccità, la risalita del cuneo salino in tante parti del nostro territorio, chi più ne ha più ne metta. Soprattutto abbiamo detto che andremo a intervenire su quei progetti che ancora una volta ci vedono, diciamo così, non operativi in funzione di tante motivazioni.
La mancanza è dovuta non perché il ponte è più a monte o più a valle, qua la mancanza è dovuta al fatto che c'è stata una causa che ha bloccato l'opera per nove anni, per l'interesse di un privato, che, a ragione o a torto, ha salvaguardato e sta salvaguardando il suo interesse, ma, guarda caso, ha messo in difficoltà un intero territorio, un'intera realtà del mondo agricolo, che non è soltanto l'area circostante alla zona di Chioggia, Isola Verde, Cà Lino, dunque la famosa zona del radicchio di Chioggia, ma soprattutto un territorio importante, come ho detto prima, vista la risalita del cuneo salino, che va verso Padova e verso Vicenza.
A questo punto, signori, per non prenderci in giro e non andar fuori da qua a dire che noi siamo contro a creare infrastrutture nel nostro territorio, che sarebbe la cosa più assurda e più sbagliata da amministratori, sia regionali che locali, siamo tranquilli e sereni a ribadire un unico concetto: c'è un progetto esecutivo, bisogna mettere ulteriori risorse perché i costi energetici, di manodopera e di lavori, sicuramente, sono aumentati. Ce lo dimostrano i fatti. L'Amministrazione comunale ha già messo a regime altri 1,9 milioni (1,7-1,9, non ricordo di preciso), proprio in funzione di questo. I Consorzi faranno la propria parte, farà la propria parte anche la Regione, come la dovrà fare il Ministero. A breve avremo anche un incontro con il Ministro dell'Agricoltura, i Presidenti delle Commissioni. Abbiamo una giornata anche con il Presidente della Commissione Agricoltura, dei colleghi di Fratelli d'Italia. Dunque, tutto l'arco costituzionale è attento e attenzionato sul tema.
A maggior ragione abbiamo l'interesse di voler finire quest'opera; ne va nell'interesse del mondo agricolo e nell'interesse anche del mondo viario, perché, guarda caso, attorno a questo cuneo salino, questo sbarramento, ci sarà sopra ancorato un ponte. Questo ponte servirà anche come infrastruttura viaria, proprio per ovviare al problema, appunto, di collegamento con la realtà di Isola Verde e della frazione di Cà Lino.
Dunque, non cerchiamo di volerla buttare sempre in polemica politica a tutti i costi. Stiamo sul pezzo. La Regione è attenzionata sul tema. Gli Enti preposti sono attenzionati anch'essi. Avremo a breve dei ragionamenti con i Ministeri in termini solo esclusivamente economici, perché, appunto, mancano dei soldi che devono essere messi a disposizione per finire l'opera.
Grazie.
PRESIDENTE
Grazie, collega.
Collega Montanariello, per dichiarazioni di voto.
Jonatan MONTANARIELLO (Partito Democratico Veneto)
Grazie, Presidente.
Vorrei sgombrare il campo da chi dice che noi la buttiamo in politica, ma io credo che essere contrari a fare alcune opere sia proporzionalmente diretto al fatto di cambiare alcuni progetti funzionali, andare a mettere le dita negli occhi ai privati e dopo costruire quelle condizioni affinché il privato si ribelli.
Il fatto che ci sia un privato che fa causa, va ribadito, sul tema del ponte del cuneo salino, dello sbarramento del cuneo salino, è perché un'Amministrazione di centrodestra, nel 2008, ha cambiato il progetto, non perché un privato si è svegliato la mattina ed è contro. L'Amministrazione, di cui anche l'autorevole collega Dolfin faceva parte, ha cambiato quel progetto. La gente, che aveva i suoi interessi, si è vista gli interessi che prima non erano compromessi e dopo sì. Non è che qualcuno si è svegliato e ha detto... Le opere vanno fatte, certo. Ma vanno fatte anche senza mettere le dita negli occhi a quei veneti che investono milioni di euro nelle proprie darsene. Al netto che ci piacciano o no, se qualcuno ha dato loro il permesso, hanno il diritto di farlo.
È un tema politico? Sì, è un tema politico. Perché se non si decide tutti insieme di trovare le risorse, e non lo fa la politica, restano lì quelle intrusioni di cuneo salino.
Chiudo dicendo che non è questione di volerla buttare in polemica, ma già ci hanno rassicurato due anni fa, con tanto di foto e comunicati ufficiali, gli stessi colleghi che oggi dicono che la buttiamo in polemica, dicendo che era tutto a posto e bisognava partire entro marzo. Ma sono passati quasi due anni. Potremo avere una preoccupazione, noi? Potremo noi, che ci teniamo all'agricoltura, dire che non basta andare a parlare con i Consorzi e fare le Commissioni fuori porta se dopo facciamo di tutto per fare delle opere che non sono in sintonia con tutti gli attori economici del territorio e qualcuno fa ricorso? Non è che, siccome andiamo a parlare nei Consorzi, ci teniamo all'agricoltura. Dopo facciamo delle opere che mettono le dita negli occhi a qualcuno e diciamo: "No, ma quello si è arrabbiato". Cosa deve fare una persona alla quale cambi un progetto e vede trent'anni di investimento buttati via? Lo farebbe qualsiasi persona, anche io. Un'azienda tutela i propri interessi. Sono aziende venete che tutelano i propri interessi.
Sono io che dico: lasciamo fuori la polemica da questa cosa e mettiamoci tutti d'impegno per dire che quell'opera la vogliamo. Ogni volta che qualcuno viene chiamato a un impegno più o meno concreto assistiamo al gioco del politichese, assistiamo al gioco di alzare i toni, assistiamo al gioco dello scaricabarile. Però la verità è che poco importa, perché non votate. Il mio invito è quindi a votare favorevolmente, come faremo noi.
PRESIDENTE
Collega Baldin, in dichiarazione di voto.
Erika BALDIN (Movimento 5 Stelle)
Grazie, Presidente.
Non per fare polemica, credo che il tema sia stato approfondito abbastanza in questi momenti, però non mi è chiara qual è la posizione della maggioranza. Prima di avviarmi al voto, gradirei magari un cenno dalla parte destra dell'Aula per capire qual è l'intenzione. Se l'intenzione è negativa, allora lo dovremmo dire al Comune di Chioggia, targato Fratelli d'Italia, Lega e Forza Italia, e a tantissimi cittadini che risiedono in quel territorio, a sud della Laguna di Venezia, compreso tra le Province di Padova e Rovigo, che non saranno decisamente contenti.
Come non saranno decisamente contenti i Consorzi di bonifica e le associazioni che si occupano di agricoltura che vedono tantissimi iscritti e tra questi tantissimi anche che votano proprio per la vostra maggioranza.
PRESIDENTE
Collega Dolfin, è già intervenuto in dichiarazione di voto. Non posso darle la parola. Starò attento a quello che dice. Prego.
Marco DOLFIN (Liga Veneta per Salvini Premier)
Guardi, la dichiarazione di voto l'ho già fatta, nel senso di dire che non siamo qui per accettare...
PRESIDENTE
È fatto personale, però, collega.
Marco DOLFIN (Liga Veneta per Salvini Premier)
Fatto personale, sì.
Siccome il collega mi ha chiamato in causa, io voglio ribadire un concetto solo, collega, per farlo capire a tutta l'Assemblea. Nessuna Amministrazione comunale – sarebbe grave se lei continua a insinuare questo, visto che lei non c'era in quella Amministrazione nel 2007 – ha mai preso un progetto e l'ha spostato da un'altra parte, anche perché ricordo che lo sbarramento del cuneo salino, se fosse a monte o più a valle, non cambierebbe assolutamente niente. La conca di navigazione sarebbe sempre stata assicurata per far transitare...
PRESIDENTE
Bene, collega.
Marco DOLFIN (Liga Veneta per Salvini Premier)
... le barche. Finisco, Presidente.
Dunque, a maggior ragione non facciamo delle crociate a favore di qualcuno che ha tenuto in scacco un intero territorio.
PRESIDENTE
Grazie, collega.
Collega Guarda, in dichiarazione di voto.
Cristina GUARDA (Europa Verde)
Europa Verde voterà convintamente a favore di questa mozione. La posizione anche sul territorio è stata presa già da diverso tempo sollecitando le Amministrazioni comunali, condividendo anche insieme con i Consorzi il percorso di presentazione del progetto.
Ribadisco, onde evitare che si disperda un messaggio che non è di Cristina Guarda ma è di chi nell'ambito della gestione delle acque lavora, opera e ne ha fatto una causa di vita, non soltanto professionale, che senza accompagnare i mondi che stanno a monte nel risparmio dell'utilizzo delle acque, nel riutilizzo delle acque e nel rispetto così come dei fiumi anche della falda, i problemi si continueranno a ripresentare a prescindere da quale grande opera verrà realizzata a valle.
Attenzione a cercare di difendere uno status quo, quando evidentemente il mondo non soltanto ambientalista ma dell'ecologia vera, ossia la Terra, sta andando in un'altra direzione.
Attenzione perché, oggettivamente parlando, è proprio il territorio veneto a manifestare questa attenzione con degli investimenti del mondo imprenditoriale che vengono svalorizzati da chi continua a difendere coloro che invece questi passaggi di sostenibilità non li stanno facendo. È una questione ambientale, ma è anche una questione economica.
PRESIDENTE
Metto in votazione la
mozione n. 348.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio non approva.
PUNTO
12 |
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MOZIONE PRESENTATA DAI CONSIGLIERI CORSI, BET, BISAGLIA, BORON, BRESCACIN, CAVINATO, CENTENARO, CESTARO, GEROLIMETTO, GIACOMIN, MAINO, MICHIELETTO, RIZZOTTO, SANDONÀ, SCATTO, SPONDA, VIANELLO, VILLANOVA, ZECCHINATO, ANDREOLI, CECCHETTO, CESTARI, CIAMBETTI, DOLFIN, FAVERO, FINCO, PAN, GIANPIERO POSSAMAI, PUPPATO, RIGO, BARBISAN, VALDEGAMBERI, PICCININI, FORMAGGIO, PAVANETTO, POLATO, RAZZOLINI, SORANZO, BOZZA, VENTURINI, LORENZONI, BIGON, CAMANI, MONTANARIELLO, GIACOMO POSSAMAI, ZANONI, ZOTTIS, GUARDA, BALDIN E OSTANEL RELATIVA A "REALIZZAZIONE DELL'ECOMUSEO INTERNAZIONALE DEL VINO: UN'IMPORTANTE OCCASIONE PER TUTTO IL VENETO". (MOZIONE N. 366) APPROVATA (DELIBERAZIONE N. 27/2023)
PRESIDENTE
Prego, collega Corsi.
Enrico CORSI (Liga Veneta per Salvini Premier)
Grazie, Presidente.
Questa mozione parte da una legge che è stata approvata nella precedente legislatura, esattamente il 20 maggio 2020, che istituisce gli ecomusei del vino e la tutela della vite.
Questa legge, quando fu istituita, era partita per il fatto che il Veneto, che risulta essere la prima Regione a livello nazionale per produzione del vino, la prima Regione a livello nazionale per flussi turistici e la Provincia di Verona altrettanto, è la prima Provincia per produzione di vino, necessitava di avere un museo, sulla base anche delle esperienze che sono maturate a livello europeo. Parlo, ad esempio, in primis, in assoluto, a livello europeo del museo di Bordeaux, La Citè du Vin, per finire poi al museo di Porto, in Portogallo, Museo WOW, ma anche altre esperienze come in Spagna, nella Regione della Rioja o altre esperienze che ci sono in Italia, anche di piccola entità però, come il Museo del Barolo in Piemonte.
Da qui è nata, appunto, soprattutto sull'esperienza del museo francese, la necessità di promuovere a livello regionale un museo internazionale, cioè che non parli solo ovviamente del vino di Verona o del Veneto, e nemmeno solo a livello nazionale, ma che diventi a tutti gli effetti un museo che promuove il vino in tutto il mondo, visto che Verona si trova in una collocazione decisamente favorevole perché è all'ingresso della porta verso l'Europa, a Verona si promuove ogni anno la Fiera internazionale sul vino, che è il Vinitaly, e come disse allora il ministro Garavaglia: "Se io devo parlare di pizza, di un museo della pizza, penso a Napoli, se devo parlare di un Museo del vino, ovviamente Verona è la città che rispecchia le maggiori attitudini per realizzare questo".
Ovviamente, è un museo che avrà una forma digitale, ma non solo, perché richiamerà anche le tradizioni. È un museo che partirà sicuramente dalla storia del vino, dai tempi dei romani, per poi descrivere tutto quello che è il mondo del vino, dall'abbinamento dei cibi, ai territori, ai vini più pregiati, alle malattie che oggi incorrono nelle campagne, nella vite, al discorso delle esperienze dei contadini e delle tradizioni dei contadini; un museo che nel progetto preliminare si prevede di circa 3.400 metri quadri più altri 1.500 di museo esperenziale variabile dove, ovviamente, vorremmo invitare le Regioni, ma anche i territori e le altre Nazioni, perché diventi un modo per promuovere i territori.
Non sarà solo un museo sul vino e sull'agroalimentare, ma sarà un hub turistico che promuoverà poi i turisti nelle varie cantine, nei vari territori per far conoscere la realtà, perché l'Italia, a differenza di altri Paesi, può anche far toccare con mano e far conoscere le nostre tradizioni.
Ovviamente, a seguito di questo progetto, di questa legge, è nata una fondazione che è stata costituita praticamente il 13 luglio 2022 alla quale hanno partecipato tutte le associazioni del vino, i consorzi, le associazioni dell'agricoltura e il mondo associativo in generale.
Abbiamo addirittura due cordate private, che hanno dato la loro disponibilità a sostenere la realizzazione di quest'opera. Contiamo, nell'arco dei prossimi mesi, di riuscire a fare una scelta e avere la soluzione ideale per poi partire con tutta la fase progettuale.
Quello che chiediamo – ringrazio ovviamente tutti i colleghi, perché ricordo che questa mozione è stata firmata da tutti i colleghi del Consiglio – è che la Regione si faccia promotrice a sostegno di questa grande opera che porterà un grande sviluppo al territorio, non solo a Verona, ma all'intera regione, anche a livello nazionale, che porterà nuovi flussi turistici e che darà anche un grande sostegno dal punto di vista economico, perché ricordo che Bordeaux, a seguito di due anni di attività, ha già prodotto un fatturato di 13 milioni di euro.
Grazie.
Assume la Presidenza
Il Vicepresidente Nicola Ignazio FINCO
PRESIDENTE
Grazie a lei.
In questo caso possiamo dirlo, per par condicio diamo la parola al collega Tommaso Razzolini.
Tommaso RAZZOLINI (Fratelli d'Italia - Giorgia Meloni)
Grazie, Presidente.
Intervengo a nome anche del Gruppo di Fratelli d'Italia per sostenere questa mozione del consigliere Corsi perché ci crediamo anche noi. Sappiamo bene che l'enoturismo è un movimento in forte crescita, molto importante per l'Italia, ma anche per la nostra Regione, che si vanta di avere tante denominazioni tra IGT, DOC e DOCG.
Intervengo anche perché, comunque, io provengo da un Comune, Valdobbiadene, uno dei Comuni dell'area della DOCG, del Prosecco Superiore, quindi un'area di un prodotto conosciuto in tutto il mondo. Intervengo anche a sostegno perché ritengo che Verona sia il Comune giusto, perché è un Comune che a livello di viabilità, dei trasporti è importante.
Insieme a questo punto di forza c'è il Vinitaly, che è la Fiera del vino più importante di tutta Italia, riconosciuta anche questa nel mondo, c'è il turismo del Lago di Garda, ma non solo. Quindi, sicuramente, la scelta è una scelta azzeccata. Ero anch'io con il collega Corsi, l'ho accompagnato in Spagna, in quel territorio, per vedere il Museo del vino e capire come funziona questo turismo e queste idee che si portano avanti.
Vedo molto bene questa proposta. Insomma, sottolineo, ma il collega lo sa, che sarebbe bello anche abbinare dentro il Museo del vino dei luoghi UNESCO, come possono essere le Langhe, come possono essere le colline di Conegliano Valdobbiadene. Questa sarebbe una cosa veramente all'avanguardia. Quindi, pieno sostegno da parte di Fratelli d'Italia per questa mozione. Riconosco anche l'impegno del collega a portare avanti, in maniera costante, questa sua iniziativa, che mi auguro possa consolidarsi e realizzarsi il prima possibile.
Grazie.
PRESIDENTE
Grazie, collega.
Consigliere Bozza, prego.
Alberto BOZZA (Forza Italia - Berlusconi - Autonomia per il Veneto)
Grazie, Presidente.
A nome del Gruppo Forza Italia ringraziamo il collega Enrico Corsi per aver portato all'attenzione di questo Consiglio un progetto veneto molto importante, un progetto che ha, sicuramente, una vocazione non solo regionale, ma nazionale e direi internazionale, per il semplice motivo che la proposta contenuta nel progetto del Museo del vino è una proposta che mette insieme una serie di elementi caratteristici non solo del nostro territorio, ma del nostro Paese, cioè la storia, la grande produzione del mondo del vino del territorio veneto e veronese, l'eccellenza che in questi anni i nostri agricoltori, i nostri produttori di vino, le nostre realtà vitivinicole hanno saputo concretamente investire, con grande fatica, con grande difficoltà, ma con grande determinazione e grande passione, rendendo di fatto i nostri vini, i vini del veronese, i vini veneti tra i vini eccellenti d'Italia e del mondo.
Credo che la vocazione, come diceva il collega Razzolini, del territorio veronese sia, di fatto, la vocazione naturale, la vocazione emblema di questi elementi che hanno caratterizzato la storia del vino del nostro Paese e che vorranno concretizzarsi in un progetto, in un museo, che non è un museo statico, ma è un museo dinamico, è un museo che riuscirà in maniera progressiva nello sviluppo del contenuto e anche in quello che si prefigge come ambizione di diventare il polo del vino nazionale e internazionale. Come dicevo, racconterà la storia passata, la storia presente e la storia futura del nostro Paese tramite questo prodotto di eccellenza, che è, appunto, il vino.
A questo associamo un aspetto economico-produttivo, ma anche un aspetto turistico, che ha visto il nostro Veneto, Verona in particolare essere una delle città protagoniste, insieme a Vicenza, dell'indotto turistico a livello nazionale.
Se Verona oggi è la provincia terza o quarta in Italia per numeri, per movimenti, per flussi turistici, alternandosi a Firenze, vuol dire che c'è stato in questi anni davvero un investimento importante, che non può essere tralasciato.
Oggi, quindi, se la nostra Regione vanta, da una parte, dei vini di eccellenza, come quelli del Valpolicella, e, dall'altra, degli altrettanti vini che sono riusciti in questi anni a diventare patrimonio UNESCO (ricordiamo il Prosecco), al tempo stesso oggi candida, la nostra Regione, il presidente Zaia, le tecniche di appassimento dell'uva della Valpolicella come patrimonio UNESCO.
Credo ci siano tutti gli elementi per un mix ‒ passatemi il termine ‒ sicuramente straordinario, eccezionale, spumeggiante, per portare nella nostra Verona, nel nostro Veneto davvero un polo internazionale del vino e, condividendo non solo l'intento e il progetto dell'amico Enrico Corsi, credo che possa essere qualificato come un vanto per la nostra Regione e quindi bisogna attivarsi in tutti quei settori, in tutti quei canali, in tutte quelle interlocuzioni, ovviamente non solo regionali, ma anche governative, perché diventi il progetto del vino, quello del museo che oggi stiamo proponendo, non solo del Veneto con la candidatura di Verona, ma del nostro Paese tutto.
Per cui il nostro Gruppo sostiene in maniera convinta e in maniera fattiva, costruttiva, mettendosi sin d'ora a disposizione perché si vada ad ultimare questa grande opportunità per il nostro Veneto e per il nostro Paese.
Grazie.
PRESIDENTE
Grazie.
Collega Pan, prego.
Giuseppe PAN (Liga Veneta per Salvini Premier)
Grazie, Presidente.
Anche io penso di portare la voce dei nostri Gruppi, di cui anche il consigliere Corsi fa parte, nel ringraziarlo per questa idea, che è un'idea vincente e importante per la nostra Regione.
Ricordo che noi siamo la quarta nazione al mondo nella produzione d'uva e di vino, quindi anche di export. Consideriamo che Verona è già un polo importante, e lo ha ricordato qui il collega Bozza.
Verona, con la sua fiera, ci dà già il Vinitaly, ci dà già alcune iniziative importanti anche su altri settori, oltre al turismo. È inutile spiegare le bellezze di Verona, che chiaramente tutti noi conosciamo, ma poi le infrastrutture, le autostrade, l'alta velocità, l'aeroporto. Diventa strategico questo punto di ritrovo dei nostri produttori d'eccellenza e quindi non solo trevigiani, veronesi.
Noi abbiamo – è stato ricordato – le nostre DOCG, DOC e IGT, ma io metterei dentro anche i prodotti agricoli di eccellenza. Quindi, il turista che si trova a visitare le nostre spiagge, il Lago di Garda, le Dolomiti, le aree dell'UNESCO, le ciclovie di cui abbiamo parlato tante volte, un turista che viene qui, dove registriamo 70 milioni di presenze... Immaginiamo se riusciamo a convogliare anche l'1% all'anno a visitare questo che, come è stato ricordato, non è un museo statico, ma è dinamico, perché alla fine si assaggia, si porta a casa, si compra e comunque si avvicinano i produttori. È un B2B completo e continuo. Diventa, quindi, vincente come punto di ritrovo e di investimento.
Assolutamente noi condividiamo questa bella idea. Tra l'altro, tra gli esempi di altre nazioni come la Francia e il Portogallo, si possono trarre anche delle lezioni per portarlo anche in maniera più innovativa. Quindi, assolutamente noi ci adopereremo tutti affinché ciò avvenga, caro Enrico. Complimenti. Grazie e andiamo via dritti.
PRESIDENTE
Collega Valdegamberi, prego.
Stefano VALDEGAMBERI (Gruppo Misto)
Quando ancora, ormai un anno fa, l'amico Enrico mi presentò questa sua idea, l'ho subito sposata in maniera molto convinta, perché credo che abbiamo bisogno di un punto che riconosca il valore non solo anche del prodotto vino, ma anche culturale del vino nel nostro Paese che sia riconosciuto a livello internazionale, che diventi un faro, un punto di riferimento dove mettiamo insieme non solo il prodotto, non solo la capacità di vendere, ma anche la ricerca, lo sviluppo e tutto il market, il nuovo approccio, il benessere legato a questo prodotto e anche alla qualità della vita, alla cucina mediterranea e tutto il resto, un punto di riferimento, un faro riconoscibile a livello internazionale.
Altri Paesi hanno fatto realizzazioni importanti, ma certamente l'Italia ha più titolo di tutti. Il vino sappiamo nasce nel Medioriente, o meglio nasce in Oriente, nasce ai confini dell'Europa con l'Asia, nasce sul Mar Nero, nasce tanti anni fa. Probabilmente il nome "vino" deriva da un termine che è legato ancora all'Armenia, alla Georgia, a quelle località molto lontane sempre nel bacino del Mediterraneo, ma quello più orientale, del Mar Nero.
Secondo la mia teoria vorrebbe dire che è un liquido che si alza, che fermenta, è un liquido che fermenta. Questo liquido poi è stato diffuso nel Mediterraneo, prima dagli egiziani, dagli egizi, dal popolo degli egizi, poi dai greci, infine dai romani, tant'è che è diventato un simbolo della latinitas: dove sono arrivati i romani, è arrivato il vino.
Il vino ha un valore anche nella tradizione, religiosa o storica. Pensiamo che il primo miracolo che fece Gesù, lo fece trasformando l'acqua in vino, ed è il primo miracolo che fece. Fa parte dell'imprinting culturale di tutto il nostro mondo occidentale.
Verona è un po' il baricentro. Ha una fiera, la Fiera del vino, che è famosissima, una delle più importanti, tra le più importanti del mondo. Credo, quindi, che sia il luogo più idoneo per collocare nella nostra regione, e precisamente a Verona, tra l'altro anche in una location che non è molto lontana dalla Fiera, alle porte della città, quindi con un sistema logistico perfetto, questo luogo, questo marchio che caratterizzi sempre di più e metta questo imprimatur all'interno della Regione Veneto.
Da parte mia c'è sempre stata grande convinzione della bontà del progetto. Ho seguito anche le fasi di preparazione, le idee e so che ci sono grandi professionisti che stanno seguendo tutti gli aspetti. Capiamo che la nostra è una partecipazione pressoché quasi simbolica, è un imprimatur che diamo a un progetto che necessita parecchi investimenti, parecchie risorse.
Posso garantire che attorno a questa idea, attorno a questa bozza di progetto che è già stata definita c'è già un grande interesse da parte degli investitori.
Se il privato si avvicina anche ad alti livelli, pronto a collaborare con il pubblico su questo investimento, significa che l'investimento ha radici buone, profonde, sennò il privato si guarderebbe bene dal buttare via i soldi. Sono convinto che se fatto bene e condotto bene potrà essere veramente un fiore all'occhiello di cui il Veneto sicuramente sarà fiero nel futuro.
Con questa mozione diamo un mandato alla Giunta, ma so che c'è già l'unanime condivisione. Sono sicuro che alla fine, indipendentemente dalle posizioni, come tutti i veneti, e i veronesi in primis, saremo orgogliosi di poter mettere un punto fermo nel nostro territorio su uno di quei prodotti che ha reso famosa l'Italia nel mondo.
PRESIDENTE
Grazie.
Collega Possamai, prego.
Giacomo POSSAMAI (Partito Democratico Veneto)
Anch'io volevo ringraziare e fare i miei complimenti al promotore della mozione, nella speranza e con l'auspicio che la Regione decida di portare avanti con determinazione questo ecomuseo.
Il vino è uno dei grandi patrimoni al tempo stesso materiali e immateriali della Regione Veneto. Il fatto che possa aver sede a Verona è chiaramente un ulteriore valore di un ecomuseo che già sarebbe di assoluta importanza. Penso che il nostro territorio abbia bisogno di interventi come questo, di diversificare la sua offerta turistica, culturale ed enogastronomica, in questo caso.
Ci tenevo soltanto a sottolineare questi aspetti, a ringraziare il primo firmatario Corsi e ad auspicare che da parte della Regione, anche nel bilancio di quest'anno, ci possa essere uno stanziamento adeguato e una volontà ferrea di portare avanti questa importante novità.
Grazie.
PRESIDENTE
Non ci sono altre richieste di intervento.
Metto in votazione la
mozione n. 366.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Il punto successivo viene rinviato, perché la collega Zottis non c'è.
PUNTO
14 |
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RISOLUZIONE PRESENTATA DAI CONSIGLIERI BARBISAN, VENTURINI, BOZZA, ANDREOLI, BET, BORON, CAVINATO, CENTENARO, CESTARI, DOLFIN, FAVERO, FINCO, MAINO, MICHIELETTO, PAN, RIZZOTTO, SANDONÀ, SPONDA, VIANELLO, ZECCHINATO, BISAGLIA, CECCHETTO, SCATTO, BALDIN, GUARDA, LORENZONI, SORANZO, RAZZOLINI, PAVANETTO, POLATO, FORMAGGIO, GIACOMO POSSAMAI, CAMANI, BIGON, MONTANARIELLO, ZANONI E ZOTTIS RELATIVA A "SOLIDARIETÀ E VICINANZA ALLE DONNE IRANIANE PRIVATE DEI PROPRI DIRITTI CIVILI". (RISOLUZIONE N. 77) APPROVATA (DELIBERAZIONE N. 28/2023)
PRESIDENTE
Passiamo al punto n. 14, risoluzione presentata dai consiglieri Barbisan, Andreoli e altri.
C'è anche un emendamento, il n. B0001, sempre del collega Barbisan, che è già stato distribuito.
Prego, collega Barbisan.
Fabiano BARBISAN (Gruppo Misto)
Grazie, Presidente.
Questa risoluzione in qualche modo era stata sostituita dall'ordine del giorno a fine anno, quando abbiamo approvato il bilancio. Adesso, però, vale la pena ripresentarla. Auspico anche, come nell'ordine del giorno, che ci sia una votazione unanime dell'Aula.
I fatti stanno peggiorando. Le condizioni sono ancora molto precarie per le donne nell'Iran. C'è questo Stato islamico che sulla carta aveva praticamente tolto la polizia morale. Invece, dalle notizie che ho avuto proprio oggi, sentendo gli iraniani, quelli dell'associazione, non è niente vero. Si continua. Anzi, hanno inventato una pubblicità rilasciando su cauzione chi fa audience (attori, giornalisti e simili), rastrellando e incarcerando sempre i giovani contestatori. Addirittura bambini che vanno a protestare con i genitori vengono colpiti duramente, vengono ridotti ad uno stato comatoso e portati in ospedale. Spariscono dalla vita normale.
Ribadisco, nessuno ce l'ha su con il velo o con una religione che crea questi obblighi, però chiediamo di lasciare la libertà alle donne di vestirsi come gradiscono nel rispetto della loro religione, di come la intendono, anche perché, da quello che risulta, è molto ampia la visione dell'Islam. Ci sono alcuni Stati dove girano con il burqa, tutti coperti, e altri Stati dove girano con un semplice velo in testa.
La risoluzione era già stata trasformata in ordine del giorno, quindi non la rileggo e la do per letta. Si auspica l'intervento dell'ONU, oltre che del nostro Governo, e dell'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i diritti umani affinché si agisca attraverso un efficace piano di azioni di morale dissuasione o di sanzioni stigmatizzando la violazione dei diritti fondamentali delle donne.
Grazie.
PRESIDENTE
Grazie, collega.
Consigliera Baldin, prego.
Erika BALDIN (Movimento 5 Stelle)
Grazie, Presidente.
Ringrazio il collega Barbisan per aver presentato questa risoluzione, che condivido. Do atto che anch'io avevo presentato un'analoga risoluzione, la n. 74, il 27 settembre 2022, a seguito proprio del terribile pestaggio ai danni di una ventiduenne, da cui poi sono scaturite tutte le proteste che abbiamo visto fino ai nostri giorni. Mi riferisco a una ragazza che è stata pestata duramente per aver indossato male il niqab ed è morta dopo tre giorni. Questo è accaduto il 18 settembre 2022.
Do atto anche che esiste un articolo, il 638 del Codice penale islamico, che prevede – è in vigore dal 1979 – che sin dall'età di nove anni si puniscono quelle donne che non indossano il niqab in pubblico con la reclusione da dieci giorni a due mesi o con una multa in denaro.
Sono ampi e vasti gli atti di violenza inaudita ai danni di donne. Sono numerosi anche gli esempi di donne che sono carcerate o che sono state frustate per aver indossato male il velo o per aver manifestato contro questo obbligo per le donne iraniane di indossare il velo e anche per aver, ad esempio, regalato dei fiori nei vagoni della metropolitana riservati alle donne. Queste azioni devono essere condannate. Credo che, attraverso il nostro Consiglio, la Regione possa adoperarsi per quanto di competenza per arrivare a una ferma condanna di questo articolo, in particolar modo, di questi atti, e che possa utilizzare tutta la propria prerogativa per arrivare a una fine dell'uso della forza letale per reprimere le manifestazioni in corso, che fanno del male a tutti. Credo che su questo aspetto non ci sia alcuna differenza tra di noi oggi in Aula, che ci sia una condivisione trasversale rispetto a questo tema e quindi auspico un voto unanime. Da parte mia ci sarà, ovviamente, il voto favorevole. Anzi, chiedo la sottoscrizione.
PRESIDENTE
Collega Guarda, prego.
Cristina GUARDA (Europa Verde)
Grazie, Presidente.
Anch'io idealmente sottoscrivo questa risoluzione.
Ringrazio il consigliere Barbisan per averla proposta e specialmente per aver integrato il testo anche con le modifiche e gli impegni che desideriamo, in maniera unanime, che l'Italia prenda nei confronti della tutela della popolazione iraniana per questa battaglia.
Ricordo che nell'incontro che abbiamo fatto insieme con l'Associazione dei democratici iraniani veniva ribadito che è una battaglia per la libertà di tutti. Quindi, non è una battaglia esclusivamente delle donne, non è una battaglia di alcune persone, ma è una battaglia per la libertà del popolo iraniano.
Questo in relazione al fatto e alle notizie che ci sono state condivise rispetto all'utilizzo di munizioni e lacrimogeni, gas lacrimogeni di matrice e di origine italiana per sopprimere le resistenze e per fermare le manifestazioni.
Non possiamo fare in modo che l'Italia venga ancora una volta connessa con attività di repressione e di contrasto ai diritti umani. È importantissima, quindi, la specifica in rispetto alla valutazione dei rapporti commerciali italo-iraniani, proprio perché è soltanto attraverso questa operazione di isolamento, da un punto di vista commerciale, che possiamo indirizzare le scelte di questo regime iraniano. È soltanto attraverso l'operazione di comunicazione e sensibilizzazione collettiva, nazionale e internazionale, che possiamo salvare singole vite umane.
Per questo, l'obiettivo nostro e il sollecito, ancora una volta, dopo l'incontro avuto con l'associazione presso il Consiglio regionale, a ogni Consigliere regionale è di rivolgersi ai singoli rappresentanti nazionali eletti per far prendere in carico ogni singolo giovane incarcerato di cui non si hanno notizie.
Le diverse associazioni di iraniani hanno messo a disposizione dei parlamentari la lista dei nomi dei cittadini iraniani che sono stati incarcerati. Diversi sono i parlamentari, di diversa matrice politica, che hanno aderito a questa operazione, comunicando all'Ambasciata la presa in carico del controllo e la garanzia che si vuole effettuare nel controllo dello stato di salute, nel controllo della giustizia con cui vengono affrontati i processi e non delle speculazioni che vengono fatte a vantaggio del regime.
Per questo motivo sollecito questa operazione a livello nazionale e, magari, anche la definizione di strategie in collaborazione con i nostri eurodeputati, per fare in modo che ci siano garanti nell'esecuzione dei processi, garanti internazionali. Non è possibile lasciare l'Iran da solo e la lotta per la libertà della popolazione iraniana senza garanti internazionali, di cui noi possiamo essere primi promotori.
PRESIDENTE
Collega Lorenzoni, prego.
Arturo LORENZONI (Gruppo Misto)
Grazie, Presidente.
Anch'io chiedo la sottoscrizione al collega Barbisan, che ringrazio per aver posto questo tema al centro della discussione di questo Consiglio. Credo sia importantissimo esprimersi, esprimere la vicinanza a una realtà che, alla fine, è vicinissima a noi.
Io sono stato colpito quest'anno dall'avere in classe, nell'università dove insegno, un elevato numero di studenti iraniani. Devo dire che la storia di ciascuno di loro è una storia che non può lasciarci indifferenti. C'è una sofferenza che viene comunicata, un timore, una paura, che, quando ne veniamo a conoscenza, diventa anche nostra.
Credo che manifestarsi, manifestarsi con forza a difesa dei diritti di queste persone, anche se sono a qualche chilometro di distanza, ma dal punto di vista della comunicazione sono vicine a noi, fanno parte della nostra società, sia assolutamente importante.
Non credo sia una questione interna allo Stato iraniano. Credo sia una questione di tutti, nel momento in cui i più basilari diritti vengono infranti. È importantissimo manifestarsi. Va bene l'auspicio, l'intervento dell'ONU, del commissariato delle Nazioni Unite. Io inserirei anche un auspicio perché il nostro Governo tenga dei rapporti di più forte interazione e pressione a livello internazionale. Credo sia importantissimo.
Ringrazio il collega Barbisan. Senz'altro la sottoscrizione. Se vogliamo fare delle iniziative proprio per far sentire la vicinanza ai cittadini iraniani che sono nel nostro Paese, per lavoro o per studio, credo faremmo una cosa buona.
PRESIDENTE
Collega Soranzo, prego.
Enoch SORANZO (Fratelli d'Italia - Giorgia Meloni)
Grazie, Presidente.
Ringraziamo anche noi del Gruppo di Fratelli d'Italia il collega Barbisan per aver depositato questa risoluzione. Ribadiamo che siamo vicini al sostegno e all'affermazione di tutti coloro che difendono i diritti civili. Noi siamo certamente da questa parte. Desideriamo esprimere la nostra solidarietà e vicinanza a tutte le famiglie di queste vittime, in modo assoluto. Stiamo assolutamente attenzionando il tema. Crediamo che questa risoluzione continui a mantenere alta l'attenzione su un tema che deve essere assolutamente e costantemente all'attenzione di tutti noi, del nostro Paese, dei nostri concittadini, ma credo di tutti coloro che di fatto, tendenzialmente, per impegni e per, magari, mancanza di continua informazione, tendono a dimenticare una situazione che è assolutamente importante e che ‒ ha ragione il collega Lorenzoni ‒ è molto vicina a noi.
Con questa dichiarazione, sempre a difesa del patrimonio della libertà di manifestarsi, della libertà di espressione, libertà che noi crediamo siano fondamentali per l'umanità, per come la pensiamo noi, chiediamo anche noi la sottoscrizione.
Grazie.
PRESIDENTE
Non vedo altri interventi.
Passiamo alle dichiarazioni di voto. Collega Possamai, prego.
Giacomo POSSAMAI (Partito Democratico Veneto)
Solo per annunciare il voto favorevole del Gruppo del Partito Democratico Veneto sulla risoluzione presentata dal collega Barbisan. Già abbiamo avuto modo di discuterne nelle scorse settimane, anche negli incontri che abbiamo avuto con l'associazione democratica degli iraniani.
È una risoluzione che ci sentiamo di sposare in pieno e di sottoscrivere. È importante che arrivi all'unanimità da parte di questo Consiglio la nostra vicinanza, la nostra attenzione a quanto sta capitando in Iran. Grazie.
PRESIDENTE
Non vedo altre richieste di dichiarazione di voto.
Passiamo alla votazione.
Emendamento n.
B0001 presentato dal consigliere Barbisan, che prevede:
A seguito dell'incontro avvenuto a Palazzo Ferri fini il 17 gennaio 2023 tra i rappresentanti di tutte le forze politiche del Consiglio regionale con l'Associazione democratici iraniani in Italia e considerati gli sviluppi degli ultimi mesi dello scenario socio-politico iraniano, si propone di integrare la risoluzione n. 77 presentata dal consigliere regionale Fabiano Barbisan il 6 ottobre 2022 con i seguenti punti:
terzo capoverso di "appreso che"
la repressione del regime iraniano ha portato ad oltre 500 morti dei quali almeno 70 relativi a minorenni dai 9 ai 18 anni; a 18 mila arrestati numero che non comprende le centinaia di persone che letteralmente spariscono e vengono ritrovate assassinate in maniera brutale, nonché i cittadini ignoti sequestrati dalle forze di polizia iraniane;
Secondo punto di "Auspica"...
la valutazione dei rapporti commerciali italiani-iraniani con particolare riguardo alla fornitura di munizioni e materiali bellici da parte di aziende che hanno stabilimenti produttivi in Italia, nel livornese come rivelato da un'inchiesta di France 24
il riconoscimento e sostegno del governo italiano delle ragioni della rivoluzione iraniana femminile e dei giovani dell'Iran, avviando contestualmente il non riconoscimento della Repubblica islamica d'Iran
Metto in votazione l'emendamento n.
B0001.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Prego, collega Barbisan.
Fabiano BARBISAN (Gruppo Misto)
Grazie.
A proposito dell'emendamento, la risoluzione era stata presentata il 5 ottobre, dopo la morte di Mahsa Amini e successivamente di Hadis Najafi, debitamente riempita di piombo, per dirla con un termine che non lascia scampo ai dubbi.
L'emendamento è stato scritto il 17 gennaio in occasione della visita dell'associazione, ricevuta dal presidente del Consiglio Ciambetti, da Luciano Sandonà, dai colleghi Lorenzoni e Possamai, colleghi che fanno parte dei vari Gruppi.
Si chiede allo Stato di fermare i rapporti commerciali italo-iraniani, proprio per il fatto che questi continuano ad avere munizioni fatte a Livorno. Questi dati sono stati posti sul tavolo dagli iraniani presenti quel giorno. Nonostante l'embargo, nonostante quello che ci dovrebbe essere per bloccare questa carneficina, questi continuano ad avere le munizioni italiane.
Inoltre, togliere il riconoscimento della Repubblica islamica, dell'Iran. Non si può continuare a nicchiare su questo fatto. Abbiamo anche altri casi nel mondo che attualmente sono fermi, perché la stampa non ne parla più. C'è la guerra in corso. Ricordiamo l'Afghanistan. Ricordiamo il problema che è stato creato per alcune nazioni del popolo curdo. È giusto che lo Stato su un fatto inizi a prendere posizione. A cascata, auspico ci siano altre prese di posizione importanti.
Grazie.
PRESIDENTE
Grazie a lei.
Metto in votazione la
risoluzione
n. 77, come emendata.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
PUNTO
25 |
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MOZIONE PRESENTATA DAI CONSIGLIERI BIGON, ZOTTIS, CAMANI E ZANONI RELATIVA A "LA REGIONE ADOTTI IL MODELLO STEPPED-CARE PER GLI INTERVENTI PSICOLOGICI E PSICOTERAPEUTICI". (MOZIONE N. 393) RESPINTA
PRESIDENTE
Il punto successivo è la mozione n. 362. I colleghi dell'opposizione mi hanno chiesto di poterla invertire con la mozione n. 393, sempre dei colleghi Bigon, Camani e altri.
Prego, collega Bigon.
Anna Maria BIGON (Partito Democratico Veneto)
Grazie, Presidente.
Questa mozione, molto importante, viene depositata a seguito della delibera del 19 aprile 2022 della Giunta regionale, la n. 371, dove si definisce il modello organizzativo e gestionale dell'area della salute mentale, con cui la Giunta ha inteso avviare un percorso di rafforzamento delle azioni già in essere in area di salute mentale.
Nella stessa delibera, sempre la n. 371, si legge: "Attività territoriale. In tale ambito convergono le azioni programmatiche più incisive per garantire in modo uniforme il diritto alla cura e all'inclusione sociale. In particolare, è prioritario intervenire per implementare la psichiatria di base nelle Case di comunità e favorire una più stretta collaborazione con i medici di base mediante équipe multiprofessionali di primo livello, con afferenza al Centro di salute mentale". E poi prosegue: "implementare la figura di psicologi e psicoterapeuti per la gestione dei pazienti con gravi disturbi psicologici, con particolare attenzione ai disturbi psicotici, ai gravi disturbi di personalità ed affettivi".
Noi dobbiamo considerare che, nonostante la delibera n. 371 preveda un sostanziale arricchimento delle risorse, anche sugli psicologi, in organico per la gestione dei pazienti con gravi psicopatologie, resta tuttavia il nodo in Veneto, e ovviamente anche in tutta Italia, della difficoltà di presa in carico delle persone che presentano disturbi ansiosi e depressivi lievi e moderati, di cui la popolazione soffre per circa il 20%.
Noi ci troviamo, quindi, nonostante la riprogrammazione fatta con questa delibera in Veneto, ad avere la presa in carico di gravi disturbi psicotici e della personalità delle persone, ma non abbiamo risorse, non le mettiamo a disposizione, per quanto riguarda quello di cui soffre maggiormente la popolazione, ossia l'ansia e un po' di depressione, partendo dai giovani.
In questa delibera si parla addirittura di psichiatria all'interno delle Case di comunità.
Noi riteniamo si debba avere un approccio graduale all'intervento. Dovremmo partire con i primi esordi, quindi con i ragazzi. Sulle persone che manifestano questi disagi ‒ che, purtroppo, se non presi in carico, durano per tutta la vita o per tanti anni ‒ dobbiamo intervenire in un primo momento con gli psicologi e solo in una fase successiva, eventualmente, valutare altri interventi. Anche gradualmente.
La stessa cosa è stata prevista in Inghilterra, dove effettivamente hanno visto che il ritorno economico è molto più alto dell'investimento. Noi dobbiamo partire investendo in più psicologi e cercando di prendere in carico coloro che hanno anche questi disturbi.
Per cui, chiediamo alla Giunta di attivarsi e valutare l'adozione di questo modello di offerta basato su trattamenti psicologici e psicoterapeutici di base, con interventi tempestivi. Pensate che in genere una forma di depressione o quantomeno di ansia, di disturbi d'ansia, viene presa in carico nel Veneto trascorsi dieci anni. Grazie.
PRESIDENTE
Grazie, collega.
Qualcuno vuole intervenire su questa mozione? Collega Guarda, prego.
Cristina GUARDA (Europa Verde)
Grazie, Presidente.
Solo per sostenere l'intervento della consigliera Bigon, che idealmente vorrei sottoscrivere, per sostenere questa iniziativa. La presa in carico in Stepped-care è sicuramente una delle iniziative che può assolutamente rispondere all'esigenza di una presa in carico immediata, a cui si affiancano anche delle esperienze territoriali espresse da alcune associazioni, in coordinato anche con le realtà delle ASL, dove è stato possibile realizzarle e dove c'è stata l'attenzione per poterle realizzare, e anche percorsi che affiancano e fanno in modo che il processo di autoaiuto sia il processo prioritario nell'approccio di tutti i disturbi di natura psichiatrica, sia basici che di media o intensa gravità.
Per questo motivo, siccome abbiamo delle buone pratiche nel territorio, cominciamo ad ascoltarle. Hanno chiesto anche di essere audite all'interno della Commissione Quinta. Cominciamo a dare loro spazio per riuscire a dare voce a queste esperienze e fare in modo che possano essere applicate in quanti più luoghi possibili, poiché, vista la carenza del personale, evidentemente questa rete di aiuti, insieme agli psicologi, che sicuramente non mancano e sono disponibili... Anche negli scorsi anni abbiamo visto che richiedevano di essere assunti in maniera stabile all'interno degli organici delle nostre ASL. Ecco, queste disponibilità congiunte ci consentirebbero di prevenire quella che, invece, è una cronicizzazione, che rischia di avere conseguenze tali da non consentire la continuazione di una vita nella sua interezza.
Per questo motivo il percorso promosso dalla consigliera Bigon e, insieme, anche quelle iniziative di autoaiuto in coordinato e lavorando sulle relazioni sono le strategie principali che vedono nel nostro territorio percorsi di eccellenza che consentono di intervenire anche nei casi più gravi, anche in quelli che di solito anche gli enti privati tendono a non prendere in carico per timore o per difficoltà oggettive.
PRESIDENTE
Grazie, collega Guarda.
Non vedo altre richieste di interventi.
Passiamo alle dichiarazioni di voto. Non ci sono dichiarazioni di voto.
Metto in votazione la
mozione n. 393.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio non approva.
PUNTO
16 |
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MOZIONE PRESENTATA DAI CONSIGLIERI SORANZO, POLATO, RAZZOLINI, FORMAGGIO E PAVANETTO RELATIVA A "RIFINALIZZAZIONE RISORSE PNRR UTILI AL FINANZIAMENTO DEI CENTRI SERVIZI PER ANZIANI". (MOZIONE N. 394) APPROVATA (DELIBERAZIONE N. 29/2023)
PRESIDENTE
Passiamo al punto successivo, la mozione n. 394 proposta dai colleghi Soranzo, Polato, Razzolini e altri.
Prego, collega.
Enoch SORANZO (Fratelli d'Italia - Giorgia Meloni)
Grazie, Presidente.
Cercherò di essere veloce. Questa è una mozione che di fatto abbiamo voluto presentare dopo aver ascoltato più volte, anche nelle Commissioni competenti deputate, un noto problema relativo ai centri servizi per anziani e il PNRR.
Abbiamo fatto un piccolo tour in quelli che sono stati i provvedimenti che hanno contraddistinto il percorso, dalla delibera di Giunta regionale del 9 agosto 2022, dove si era previsto, a fronte dell'evoluzione del quadro demografico ed epidemiologico che stava caratterizzando i processi di invecchiamento della popolazione residente in Veneto, un'analisi del fabbisogno di residenzialità, un'analisi dei livelli assistenziali correlati alle patologie proposte dalle persone accolte nei centri servizi residenziali autorizzati e accreditati, un piano d'incremento delle impegnative di residenzialità e un adeguamento del loro valore economico in ragione di standard assistenziali in essere.
Alla luce di questo, poi anche la legge regionale 27/2020, che ha disposto la monetizzazione della fornitura di energia elettrica che titolari ed operatori che conducono grandi derivazioni idroelettriche devono annualmente fornire alla Regione, e su indicazione della Commissione Seconda e poi anche dell'Assessore queste risorse sono state destinate anche ai centri servizi residenziali. La legge regionale n. 30 del 2022, la legge di stabilità, ha introdotto la riduzione al 3,90% dell'IRAP sulle IPAB.
Considerato che il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, più volte citato anche dall'assessore Lanzarin, prevede sei missioni, di cui la quinta recita "Inclusione sociale e coesione territoriale", che non prevede alcun finanziamento utile a sostegno delle RSA, né in conto di gestione né in conto capitale.
Preso atto che di fatto nel recente incontro istituzionale tra il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni e il Presidente della Commissione UE si è parlato di rincari energetici e inflazioni, e ritenendo che il PNRR possa essere, alla luce di questa situazione, un tavolo sicuramente da rivedere nella trattativa e sembra esserci ora una possibilità di rinegoziare questi aspetti anche alla luce dei Regolamenti vigenti, abbiamo ritenuto che sia assolutamente necessario far fronte comune affinché una parte delle risorse possa essere destinata all'aiuto delle RSA per sostenere spese in conto di gestione e di investimento in conto capitale; che sia rivista l'impostazione del PNRR, che vede di fatto una linea di attività che è finalizzata solo a finanziare la riconversione delle RSA, delle Case di riposo per anziani in gruppi di appartamenti autonomi.
Questa è una linea che noi vorremmo fosse rivista, quindi chiediamo alla Giunta regionale di intervenire presso le competenti sedi, come cerchiamo di farlo noi anche presso i nostri Gruppi parlamentari e Ministri, affinché vengano promossi interventi di rifinalizzazione delle risorse del PNRR previste nella Missione 5 "Coesione e inclusione sociale", inserendo anche le risorse per il finanziamento sia in conto di gestione che in conto capitale dei centri servizi per anziani, chiamati molto spesso da noi RSA.
Grazie.
PRESIDENTE
Grazie, collega.
Qualcuno vuole intervenire su questa mozione? Non vedo richieste di intervento.
Dichiarazioni di voto? Prego, collega Bigon.
Anna Maria BIGON (Partito Democratico Veneto)
Grazie, Presidente.
Noi siamo tutti d'accordo che debba essere ovviamente trovato lo spazio per dare finanziamenti alle case di riposo, ci mancherebbe altro. Il problema è che la Regione Veneto non mette a disposizione le somme necessarie e questo da tempo. Non è che possiamo sempre fare solo quello che è un giroconto: arrivano in Veneto le somme e le giriamo alle case di riposo o le investiamo, o quantomeno le riorganizziamo. Noi dobbiamo anche cercare delle risorse proprie per dare una mano a queste nostre strutture, altrimenti veramente non facciamo strada.
Abbiamo il 23% di anziani in Veneto, abbiamo oltre il 10% non autosufficienti, over 65, che dovremo comunque intercettare con quella che sarà l'assistenza domiciliare, a seguito appunto dei fondi destinati dal PNRR. Però la Regione Veneto deve comunque mettere del proprio all'interno di questo.
Sappiamo quello che si spende per quanto riguarda la sanità: si parla di 10,6 miliardi, di cui 10,4 miliardi è il fondo nazionale. Credo che faremo fatica. Allora, d'accordo nel chiedere allo Stato di intervenire anche nelle Case di riposo, ma attenzione, se non mettiamo in questo settore la priorità necessaria all'interno dei nostri servizi e delle Case di riposo veramente non andremo da nessuna parte.
Grazie.
PRESIDENTE
Grazie, collega Bigon.
Passiamo alle dichiarazioni di voto.
Non vedo richieste di intervento.
Mettiamo in votazione la
mozione n. 394.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Con questa votazione chiudiamo il Consiglio odierno. Per il prossimo sarete convocati a domicilio. Buona serata.
La Seduta termina alle ore 16.57
Resoconto stenotipico a cura di:
Cedat 85
Revisione e coordinamento testo a cura di:
Maria Concetta Miccoli
Elaborazione testo a cura di:
Maria Concetta Miccoli
PROCESSO VERBALE
SEDUTA PUBBLICA N. 89
SEDUTA PUBBLICA N. 89
MARTEDì 14 FEBBRAIO 2023
PRESIDENZA
PRESIDENTE ROBERTO CIAMBETTI
VICEPRESIDENTI FRANCESCA ZOTTIS E NICOLA IGNAZIO FINCO
PROCESSO VERBALE REDATTO A CURA DELL'UFFICIO ATTIVITà ISTITUZIONALI
INDICE
Processo verbale della 89a seduta pubblica – martedì 14 febbraio 2023
Processo verbale della 89a seduta pubblica – martedì 14 febbraio 2023
- Approvazione verbali delle sedute precedenti
- Comunicazioni della Presidenza del Consiglio
- Interrogazioni e interpellanze
- Risposte della Giunta regionale alle interrogazioni e interpellanze
- Nomina di un componente del Consiglio di Indirizzo della Fondazione Arena di Verona. APPROVATA (Deliberazione n. 22/2023)
- Sottoprogramma regionale per l'apicoltura 2023-2027 ai sensi del Regolamento (UE) n. 2021/2115 del 2 dicembre 2021. (Proposta di deliberazione amministrativa n. 57) APPROVATA (Deliberazione n. 23/2023)
- Proposta di legge statale da trasmettere al Parlamento nazionale, ai sensi dell'articolo 121 della Costituzione dal titolo: "Modifiche al decreto legislativo 18 aprile 2000, n. 267, "Testo unico delle leggi sull'ordinamento degli enti locali"" d'iniziativa del Consiglio regionale del Veneto. (Progetto di legge statale n. 8) APPROVATO (Deliberazione n. 24/2023)
- Mozione presentata dai consiglieri Bigon, Giacomo Possamai, Camani, Montanariello, Zanoni e Zottis relativa a "La Giunta regionale si attivi in ogni sede affinché si dia ascolto in termini concreti alle istanze della categoria professionale degli infermieri". (Mozione n. 238) APPROVATA (Deliberazione n. 25/2023)
- Mozione presentata dai consiglieri Cavinato, Bisaglia, Favero, Cecchetto, Finco, Centenaro, Sandonà e Dolfin relativa a "Revisione e aggiornamento della circolare regionale n. 38/1987 "Criteri generali di valutazione dei nuovi insediamenti produttivi e del terziario"". (Mozione n. 287) APPROVATA (Deliberazione n. 26/2023)
- Mozione presentata dai consiglieri Montanariello, Zottis, Camani e Giacomo Possamai relativa a "La Giunta si attivi urgentemente per sbloccare in tempi brevi l'avvio dei lavori del ponte di sbarramento del cuneo salino di Chioggia e stanzi adeguate risorse per la sua realizzazione". (Mozione n. 348) RESPINTA
- Mozione presentata dai consiglieri Corsi, Bet, Bisaglia, Boron, Brescacin, Cavinato, Centenaro, Cestaro, Gerolimetto, Giacomin, Maino, Michieletto, Rizzotto, Sandonà, Scatto, Sponda, Vianello, Villanova, Zecchinato, Andreoli, Cecchetto, Cestari, Ciambetti, Dolfin, Favero, Finco, Pan, Gianpiero Possamai, Puppato, Rigo, Barbisan, Valdegamberi, Piccinini, Formaggio, Pavanetto, Polato, Razzolini, Soranzo, Bozza, Venturini, Lorenzoni, Bigon, Camani, Montanariello, Giacomo Possamai, Zanoni, Zottis, Guarda, Baldin e Ostanel relativa a "Realizzazione dell'EcoMuseo Internazionale del Vino: un'importante occasione per tutto il Veneto". (Mozione n. 366) APPROVATA (Deliberazione n. 27/2023)
- Risoluzione presentata dai consiglieri Barbisan, Venturini, Bozza, Andreoli, Bet, Boron, Cavinato, Centenaro, Cestari, Dolfin, Favero, Finco, Maino, Michieletto, Pan, Rizzotto, Sandonà, Sponda, Vianello, Zecchinato, Bisaglia, Cecchetto, Scatto, Baldin, Guarda, Lorenzoni, Soranzo, Razzolini, Pavanetto, Polato, Formaggio, Giacomo Possamai, Camani, Bigon, Montanariello, Zanoni e Zottis relativa a "Solidarietà e vicinanza alle donne iraniane private dei propri diritti civili". (Risoluzione n. 77) APPROVATA (Deliberazione n. 28/2023)
- Mozione presentata dai consiglieri Bigon, Zottis, Camani e Zanoni relativa a "La Regione adotti il modello stepped-care per gli interventi psicologici e psicoterapeutici". (Mozione n. 393) RESPINTA
- Mozione presentata dai consiglieri Soranzo, Polato, Razzolini, Formaggio e Pavanetto relativa a "Rifinalizzazione risorse PNRR utili al finanziamento dei Centri Servizi per Anziani". (Mozione n. 394) APPROVATA (Deliberazione n. 29/2023)
La seduta si svolge a Venezia in Palazzo Ferro-Fini, sede del Consiglio regionale, secondo le modalità ordinarie, fatta eccezione per i consiglieri soggetti ad obbligo di isolamento correlati al Covid-19 che parteciperanno da remoto come previsto dalla deliberazione dell'Ufficio di presidenza n. 64 del 25 ottobre 2022.
I lavori si svolgono sulla base dell'ordine del giorno prot. n. 2152 del 9 febbraio 2023.
Il Presidente CIAMBETTI, alle ore 10.39, comunica il rinvio dell'inizio dei lavori alle ore 10.50.
La seduta inizia alle ore 11.03.
Assume le funzioni di Consigliere segretario la consigliera Alessandra Sponda.
Punto n. 1) all'ordine del giorno
I lavori si svolgono sulla base dell'ordine del giorno prot. n. 2152 del 9 febbraio 2023.
Il Presidente CIAMBETTI, alle ore 10.39, comunica il rinvio dell'inizio dei lavori alle ore 10.50.
La seduta inizia alle ore 11.03.
Assume le funzioni di Consigliere segretario la consigliera Alessandra Sponda.
Punto n. 1) all'ordine del giorno
Approvazione verbali delle sedute precedenti [RESOCONTO]
Il PRESIDENTE, poiché nessun consigliere chiede di fare osservazioni, dichiara che si intende approvato il processo verbale della seduta pubblica n. 88 di martedì 7 febbraio 2023.
Punto n. 2) all'ordine del giorno
Comunicazioni della Presidenza del Consiglio [RESOCONTO]
Il PRESIDENTE comunica che è in congedo il consigliere Boron e una consigliera partecipa alla seduta da remoto.
Punto n. 3) all'ordine del giorno
Punto n. 3) all'ordine del giorno
Interrogazioni e interpellanze [RESOCONTO]
Ai sensi dell'art. 114, comma 3 del Regolamento l'elenco delle interrogazioni e delle interpellanze, allegato alla Convocazione, è dato per letto.
Punto n. 4) all'ordine del giorno
Risposte della Giunta regionale alle interrogazioni e interpellanze [RESOCONTO]
INTERROGAZIONI A RISPOSTA IMMEDIATA
n. 324 del 27.12.2022
presentata dalla consigliera Guarda
"Troppi cacciatori deresponsabilizzati, accelerare sull'adozione del codice etico!"
Interviene la consigliera Guarda (Europa Verde) che illustra l'IRI in oggetto.
Interviene l'assessore Corazzari che risponde per conto della Giunta regionale.
Interviene la consigliera Guarda (Europa Verde) in sede di replica.
n. 286 del 08.08.2022
presentata dalla consigliera Camani
"Domanda preliminare per un nuovo impianto per l'imbottigliamento di acqua minerale nel comune di San Giorgio in Bosco (PD): la Giunta regionale intende impedire questo ulteriore scempio del territorio e dei beni pubblici regionali?"
Interviene la consigliera Camani (Partito Democratico Veneto) che illustra l'IRI in oggetto.
Interviene l'assessore Marcato che risponde per conto della Giunta regionale.
Interviene la consigliera Camani (Partito Democratico Veneto) in sede di replica.
Punto 6) all'ordine del giorno
Nomina di un componente del Consiglio di Indirizzo della Fondazione Arena di Verona. APPROVATA (Deliberazione n. 22/2023) [RESOCONTO]
La relazione della Prima Commissione consiliare è data per letta.
Interviene il consigliere Villanova (Zaia Presidente) che propone la candidatura del professor Federico Pupo.
Il PRESIDENTE pone in votazione col sistema elettronico in modalità telematica, a scrutinio segreto, la nomina in oggetto.
Il PRESIDENTE proclama il risultato della votazione.
Assegnati n. 51
Presenti n. 44
Votanti n. 44
Schede bianche n. 10
Non votanti n. 02
Ha ottenuto voti:
Pupo Federico n. 32
Risulta eletto:
Pupo Federico in qualità di componente del Consiglio di Indirizzo della Fondazione Arena di Verona.
Punto 7) all'ordine del giorno
Sottoprogramma regionale per l'apicoltura 2023-2027 ai sensi del Regolamento (UE) n. 2021/2115 del 2 dicembre 2021. (Proposta di deliberazione amministrativa n. 57) APPROVATA (Deliberazione n. 23/2023)
Interviene il consigliere Puppato (Liga Veneta per Salvini Premier) che svolge la relazione illustrativa per conto della Terza Commissione consiliare.
In discussione generale intervengono i consiglieri Guarda (Europa Verde), Pan (Liga Veneta per Salvini Premier), Zanoni (Partito Democratico Veneto) e Razzolini (Fratelli d'Italia - Giorgia Meloni).
Durante l'intervento del consigliere Zanoni assume la presidenza la Vicepresidente Francesca Zottis.
Chiusa la discussione generale, interviene la consigliera Guarda (Europa Verde) in dichiarazione di voto.
Assume le funzioni di Consigliere segretario la consigliera Erika Baldin.
Il PRESIDENTE pone in votazione col sistema elettronico in modalità telematica la proposta di deliberazione amministrativa in oggetto.
Il Consiglio approva
Ai sensi dell'articolo 50, comma 4 dello Statuto si riportano i voti espressi dai singoli Consiglieri.
Hanno votato sì:
Andreoli, Baldin, Barbisan, Bet, Bigon, Bisaglia, Bozza, Camani, Cavinato, Cecchetto, Centenaro, Cestari, Cestaro, Ciambetti, Corsi, Favero, Finco, Gerolimetto, Giacomin, Guarda, Lorenzoni, Maino, Michieletto, Ostanel, Pan, Pavanetto, Piccinini, Polato, Possamai Giacomo, Possamai Gianpiero, Puppato, Razzolini, Rigo, Rizzotto, Sandonà, Scatto, Valdegamberi, Vianello, Villanova, Zanoni, Zecchinato, Zottis
Hanno votato no:
nessuno
Astenuti:
nessuno
Non votanti:
nessuno
Punto n. 8) all'ordine del giorno
Proposta di legge statale da trasmettere al Parlamento nazionale, ai sensi dell'articolo 121 della Costituzione dal titolo: "Modifiche al decreto legislativo 18 aprile 2000, n. 267, "Testo unico delle leggi sull'ordinamento degli enti locali"" d'iniziativa del Consiglio regionale del Veneto. (Progetto di legge statale n. 8) APPROVATO (Deliberazione n. 24/2023) [RESOCONTO]
Intervengono i consiglieri Finco (Liga Veneta per Salvini Premier), che svolge la relazione di maggioranza per conto della Prima Commissione consiliare, e Possamai Giacomo (Partito Democratico Veneto), che svolge la relazione di minoranza per conto della Prima Commissione consiliare.
In discussione generale intervengono i consiglieri Pavanetto (Fratelli d'Italia - Giorgia Meloni), Baldin (Movimento 5 Stelle) e Giacomin (Zaia Presidente).
Durante l'intervento del consigliere Giacomin assume la presidenza il Presidente Roberto Ciambetti.
Assume le funzioni di Consigliere segretario la consigliera Alessandra Sponda.
In discussione generale intervengono i consiglieri Ostanel (Il Veneto che Vogliamo), Montanariello (Partito Democratico Veneto) e Bozza (Forza Italia – Berlusconi – Autonomia per il Veneto).
Il PRESIDENTE dichiara chiusa la discussione generale e comunica che il termine per la presentazione di eventuali subemendamenti all'emendamento n. A1, scade in 5 minuti.
Si passa all'esame dell'articolato e relativi emendamenti.
L'emendamento n. A1 all'articolo 1, posto in votazione col sistema elettronico in modalità telematica, è approvato.
L'articolo 1, posto in votazione col sistema elettronico in modalità telematica, è approvato come emendato.
Gli articoli 2, 3 e 4, posti in votazione separatamente col sistema elettronico in modalità telematica, sono approvati nel testo presentato dalla Commissione consiliare competente.
In dichiarazione di voto finale intervengono i consiglieri Soranzo (Fratelli d'Italia - Giorgia Meloni), Possamai Giacomo (Partito Democratico Veneto) e Finco (Liga Veneta per Salvini Premier).
Il PRESIDENTE pone in votazione col sistema elettronico in modalità telematica il progetto di legge statale n. 8 nel suo complesso come emendato.
Il Consiglio approva
Ai sensi dell'articolo 50, comma 4 dello Statuto si riportano i voti espressi dai singoli Consiglieri.
Hanno votato sì:
Andreoli, Baldin, Barbisan, Bet, Bigon, Bisaglia, Bozza, Brescacin, Camani, Cavinato, Cecchetto, Centenaro, Cestari, Cestaro, Ciambetti, Corsi, Dolfin, Favero, Finco, Formaggio, Gerolimetto, Giacomin, Guarda, Lorenzoni, Maino, Michieletto, Montanariello, Ostanel, Pan, Pavanetto, Piccinini, Polato, Possamai Giacomo, Possamai Gianpiero, Puppato, Razzolini, Rizzotto, Sandonà, Scatto, Soranzo, Sponda, Valdegamberi, Vianello, Villanova, Zanoni, Zecchinato, Zottis
Hanno votato no:
nessuno
Astenuti:
nessuno
Non votanti:
nessuno
La seduta è sospesa alle ore 12.48
La seduta riprende alle ore 15.19.
Assume le funzioni di Consigliere segretario la consigliera Cristina Guarda.
Punto 9) all'ordine del giorno
Mozione presentata dai consiglieri Bigon, Giacomo Possamai, Camani, Montanariello, Zanoni e Zottis relativa a "La Giunta regionale si attivi in ogni sede affinché si dia ascolto in termini concreti alle istanze della categoria professionale degli infermieri". (Mozione n. 238) APPROVATA (Deliberazione n. 25/2023) [RESOCONTO]
Interviene la consigliera Bigon (Partito Democratico Veneto) che illustra la mozione in oggetto.
In discussione generale interviene il consigliere Villanova (Zaia Presidente) che propone una modifica al titolo, accolta dalla proponente.
Il PRESIDENTE pone in votazione col sistema elettronico in modalità telematica la mozione n. 238 come modificata.
Il Consiglio approva
Ai sensi dell'articolo 50 comma 4 dello Statuto si riportano i voti espressi dai singoli Consiglieri.
Hanno votato sì:
Andreoli, Barbisan, Bigon, Bisaglia, Bozza, Cavinato, Centenaro, Cestari, Cestaro, Ciambetti, Corsi, Dolfin, Favero, Formaggio, Gerolimetto, Giacomin, Guarda, Montanariello, Pan, Pavanetto, Piccinini, Possamai Giacomo, Puppato, Rizzotto, Scatto, Soranzo, Valdegamberi, Venturini, Vianello, Villanova, Zanoni, Zecchinato
Hanno votato no:
nessuno
Astenuti:
nessuno
Non votanti:
nessuno
Punto 10) all'ordine del giorno
Mozione presentata dai consiglieri Cavinato, Bisaglia, Favero, Cecchetto, Finco, Centenaro, Sandonà e Dolfin relativa a "Revisione e aggiornamento della circolare regionale n. 38/1987 "Criteri generali di valutazione dei nuovi insediamenti produttivi e del terziario"". (Mozione n. 287) APPROVATA (Deliberazione n. 26/2023) [RESOCONTO]
Interviene la consigliera Cavinato (Zaia Presidente) che illustra la mozione in oggetto.
Il PRESIDENTE pone in votazione col sistema elettronico in modalità telematica la mozione n. 287.
Il Consiglio approva
Ai sensi dell'articolo 50 comma 4 dello Statuto si riportano i voti espressi dai singoli Consiglieri.
Hanno votato sì:
Andreoli, Baldin, Barbisan, Bet, Bigon, Bisaglia, Bozza, Cavinato, Cecchetto, Centenaro, Cestari, Cestaro, Ciambetti, Corsi, Dolfin, Favero, Formaggio, Gerolimetto, Giacomin, Lorenzoni, Michieletto, Montanariello, Pan, Pavanetto, Piccinini, Possamai Giacomo, Puppato, Razzolini, Rigo, Rizzotto, Scatto, Soranzo, Valdegamberi, Venturini, Vianello, Villanova, Zanoni, Zecchinato
Hanno votato no:
nessuno
Astenuti:
nessuno
Non votanti:
nessuno
Punto 11) all'ordine del giorno
Mozione presentata dai consiglieri Montanariello, Zottis, Camani e Giacomo Possamai relativa a "La Giunta si attivi urgentemente per sbloccare in tempi brevi l'avvio dei lavori del ponte di sbarramento del cuneo salino di Chioggia e stanzi adeguate risorse per la sua realizzazione". (Mozione n. 348) RESPINTA [RESOCONTO]
Interviene il consigliere
Montanariello (Partito Democratico Veneto) che illustra la mozione in oggetto.
In discussione generale intervengono i consiglieri Dolfin (Liga Veneta per Salvini Premier), Baldin (Movimento 5 Stelle) che chiede la sottoscrizione, Guarda (Europa Verde) e Valdegamberi (Gruppo Misto).
Chiusa la discussione generale, interviene il consigliere Montanariello (Partito Democratico Veneto) in sede di replica.
In dichiarazione di voto intervengono i consiglieri Dolfin (Liga Veneta per Salvini Premier), Montanariello (Partito Democratico Veneto) e Baldin (Movimento 5 Stelle).
Intervengono i consiglieri Dolfin (Liga Veneta per Salvini Premier), per fatto personale, e Guarda (Europa Verde), in dichiarazione di voto.
Il PRESIDENTE pone in votazione col sistema elettronico in modalità telematica la mozione n. 348.
Il Consiglio non approva
Ai sensi dell'articolo 50 comma 4 dello Statuto si riportano i voti espressi dai singoli Consiglieri.
Hanno votato sì:
Baldin, Bigon, Finco, Guarda, Lorenzoni, Montanariello, Possamai Giacomo, Zanoni
Hanno votato no:
Andreoli, Barbisan, Bet, Bisaglia, Bozza, Cavinato, Cecchetto, Centenaro, Cestari, Cestaro, Ciambetti, Corsi, Dolfin, Gerolimetto, Giacomin, Maino, Michieletto, Pan, Pavanetto, Piccinini, Puppato, Razzolini, Rigo, Rizzotto, Sandonà, Scatto, Soranzo, Sponda, Venturini, Vianello, Villanova, Zecchinato
Astenuti:
nessuno
Non votanti:
nessuno
Punto 12) all'ordine del giorno
In discussione generale intervengono i consiglieri Dolfin (Liga Veneta per Salvini Premier), Baldin (Movimento 5 Stelle) che chiede la sottoscrizione, Guarda (Europa Verde) e Valdegamberi (Gruppo Misto).
Chiusa la discussione generale, interviene il consigliere Montanariello (Partito Democratico Veneto) in sede di replica.
In dichiarazione di voto intervengono i consiglieri Dolfin (Liga Veneta per Salvini Premier), Montanariello (Partito Democratico Veneto) e Baldin (Movimento 5 Stelle).
Intervengono i consiglieri Dolfin (Liga Veneta per Salvini Premier), per fatto personale, e Guarda (Europa Verde), in dichiarazione di voto.
Il PRESIDENTE pone in votazione col sistema elettronico in modalità telematica la mozione n. 348.
Il Consiglio non approva
Ai sensi dell'articolo 50 comma 4 dello Statuto si riportano i voti espressi dai singoli Consiglieri.
Hanno votato sì:
Baldin, Bigon, Finco, Guarda, Lorenzoni, Montanariello, Possamai Giacomo, Zanoni
Hanno votato no:
Andreoli, Barbisan, Bet, Bisaglia, Bozza, Cavinato, Cecchetto, Centenaro, Cestari, Cestaro, Ciambetti, Corsi, Dolfin, Gerolimetto, Giacomin, Maino, Michieletto, Pan, Pavanetto, Piccinini, Puppato, Razzolini, Rigo, Rizzotto, Sandonà, Scatto, Soranzo, Sponda, Venturini, Vianello, Villanova, Zecchinato
Astenuti:
nessuno
Non votanti:
nessuno
Punto 12) all'ordine del giorno
Mozione presentata dai consiglieri Corsi, Bet, Bisaglia, Boron, Brescacin, Cavinato, Centenaro, Cestaro, Gerolimetto, Giacomin, Maino, Michieletto, Rizzotto, Sandonà, Scatto, Sponda, Vianello, Villanova, Zecchinato, Andreoli, Cecchetto, Cestari, Ciambetti, Dolfin, Favero, Finco, Pan, Gianpiero Possamai, Puppato, Rigo, Barbisan, Valdegamberi, Piccinini, Formaggio, Pavanetto, Polato, Razzolini, Soranzo, Bozza, Venturini, Lorenzoni, Bigon, Camani, Montanariello, Giacomo Possamai, Zanoni, Zottis, Guarda, Baldin e Ostanel relativa a "Realizzazione dell'EcoMuseo Internazionale del Vino: un'importante occasione per tutto il Veneto". (Mozione n. 366) APPROVATA (Deliberazione n. 27/2023) [RESOCONTO]
Interviene il consigliere
Corsi (Liga Veneta per Salvini Premier) che illustra la mozione in oggetto.
Durante l'intervento del consigliere Corsi assume la presidenza il Vicepresidente Nicola Ignazio Finco.
In discussione generale intervengono i consiglieri Razzolini (Fratelli d'Italia - Giorgia Meloni), Bozza (Forza Italia – Berlusconi – Autonomia per il Veneto), Pan (Liga Veneta per Salvini Premier), Valdegamberi (Gruppo Misto) e Possamai Giacomo (Partito Democratico Veneto).
Il PRESIDENTE pone in votazione col sistema elettronico in modalità telematica la mozione n. 366.
Il Consiglio approva
Ai sensi dell'articolo 50 comma 4 dello Statuto si riportano i voti espressi dai singoli Consiglieri.
Hanno votato sì:
Andreoli, Baldin, Barbisan, Bigon, Bisaglia, Bozza, Cavinato, Cecchetto, Centenaro, Cestari, Cestaro, Corsi, Dolfin, Favero, Finco, Gerolimetto, Giacomin, Guarda, Lorenzoni, Maino, Michieletto, Montanariello, Pan, Pavanetto, Piccinini, Possamai Giacomo, Puppato, Razzolini, Rigo, Rizzotto, Scatto, Soranzo, Sponda, Valdegamberi, Venturini, Vianello, Villanova, Zanoni, Zecchinato
Hanno votato no:
nessuno
Astenuti:
nessuno
Non votanti:
nessuno
Il PRESIDENTE, in assenza della consigliera Zottis, rinvia la trattazione del punto n. 13) all'ordine del giorno, mozione n. 358.
Punto 14) all'ordine del giorno
Durante l'intervento del consigliere Corsi assume la presidenza il Vicepresidente Nicola Ignazio Finco.
In discussione generale intervengono i consiglieri Razzolini (Fratelli d'Italia - Giorgia Meloni), Bozza (Forza Italia – Berlusconi – Autonomia per il Veneto), Pan (Liga Veneta per Salvini Premier), Valdegamberi (Gruppo Misto) e Possamai Giacomo (Partito Democratico Veneto).
Il PRESIDENTE pone in votazione col sistema elettronico in modalità telematica la mozione n. 366.
Il Consiglio approva
Ai sensi dell'articolo 50 comma 4 dello Statuto si riportano i voti espressi dai singoli Consiglieri.
Hanno votato sì:
Andreoli, Baldin, Barbisan, Bigon, Bisaglia, Bozza, Cavinato, Cecchetto, Centenaro, Cestari, Cestaro, Corsi, Dolfin, Favero, Finco, Gerolimetto, Giacomin, Guarda, Lorenzoni, Maino, Michieletto, Montanariello, Pan, Pavanetto, Piccinini, Possamai Giacomo, Puppato, Razzolini, Rigo, Rizzotto, Scatto, Soranzo, Sponda, Valdegamberi, Venturini, Vianello, Villanova, Zanoni, Zecchinato
Hanno votato no:
nessuno
Astenuti:
nessuno
Non votanti:
nessuno
Il PRESIDENTE, in assenza della consigliera Zottis, rinvia la trattazione del punto n. 13) all'ordine del giorno, mozione n. 358.
Punto 14) all'ordine del giorno
Risoluzione presentata dai consiglieri Barbisan, Venturini, Bozza, Andreoli, Bet, Boron, Cavinato, Centenaro, Cestari, Dolfin, Favero, Finco, Maino, Michieletto, Pan, Rizzotto, Sandonà, Sponda, Vianello, Zecchinato, Bisaglia, Cecchetto, Scatto, Baldin, Guarda, Lorenzoni, Soranzo, Razzolini, Pavanetto, Polato, Formaggio, Giacomo Possamai, Camani, Bigon, Montanariello, Zanoni e Zottis relativa a "Solidarietà e vicinanza alle donne iraniane private dei propri diritti civili". (Risoluzione n. 77) APPROVATA (Deliberazione n. 28/2023) [RESOCONTO]
Il PRESIDENTE annuncia la presentazione dell'emendamento n. B1.
Interviene il consigliere Barbisan (Gruppo Misto) che illustra la risoluzione in oggetto.
In discussione generale intervengono i consiglieri Baldin (Movimento 5 Stelle), Guarda (Europa Verde) e Lorenzoni (Gruppo Misto) che chiedono la sottoscrizione, Soranzo (Fratelli d'Italia - Giorgia Meloni) che chiede la sottoscrizione a nome del gruppo Fratelli d'Italia - Giorgia Meloni.
In dichiarazione di voto interviene il consigliere Possamai Giacomo (Partito Democratico Veneto) che chiede di sottoscrivere la risoluzione.
L'emendamento n. B1, posto in votazione col sistema elettronico in modalità telematica , è approvato.
Interviene il consigliere Barbisan (Gruppo Misto) in dichiarazione di voto.
Il PRESIDENTE pone in votazione col sistema elettronico in modalità telematica la risoluzione n. 77 come emendata.
Il Consiglio approva
Ai sensi dell'articolo 50 comma 4 dello Statuto si riportano i voti espressi dai singoli Consiglieri.
Hanno votato sì:
Andreoli, Baldin, Barbisan, Bet, Bigon, Bisaglia, Bozza, Cavinato, Centenaro, Cestaro, Ciambetti, Corsi, Dolfin, Favero, Finco, Gerolimetto, Giacomin, Guarda, Lorenzoni, Montanariello, Pan, Pavanetto, Piccinini, Possamai Giacomo, Puppato, Razzolini, Rizzotto, Scatto, Soranzo, Sponda, Vianello, Villanova, Zanoni, Zecchinato
Hanno votato no:
nessuno
Astenuti:
nessuno
Non votanti:
nessuno
Punto n. 25) all'ordine del giorno
Mozione presentata dai consiglieri Bigon, Zottis, Camani e Zanoni relativa a "La Regione adotti il modello stepped-care per gli interventi psicologici e psicoterapeutici". (Mozione n. 393) RESPINTA [RESOCONTO]
Interviene la consigliera Bigon (Partito Democratico Veneto) che illustra la mozione in oggetto.
In discussione generale interviene la consigliera Guarda (Europa Verde) che sottoscrive.
Il PRESIDENTE pone in votazione col sistema elettronico in modalità telematica la mozione n. 393.
Il Consiglio non approva
Ai sensi dell'articolo 50 comma 4 dello Statuto si riportano i voti espressi dai singoli Consiglieri.
Hanno votato sì:
Baldin, Bigon, Guarda, Lorenzoni, Montanariello, Possamai Giacomo, Zanoni
Hanno votato no:
Andreoli, Barbisan, Bet, Bisaglia, Centenaro, Cestari, Cestaro, Corsi, Dolfin, Favero, Finco, Gerolimetto, Giacomin, Maino, Pan, Pavanetto, Piccinini, Puppato, Rizzotto, Scatto, Soranzo, Sponda, Vianello, Villanova, Zecchinato
Astenuti:
Bozza
Non votanti:
nessuno
Punto n. 16) all'ordine del giorno
Mozione presentata dai consiglieri Soranzo, Polato, Razzolini, Formaggio e Pavanetto relativa a "Rifinalizzazione risorse PNRR utili al finanziamento dei Centri Servizi per Anziani". (Mozione n. 394) APPROVATA (Deliberazione n. 29/2023) [RESOCONTO]
Interviene il consigliere Soranzo (Fratelli d'Italia - Giorgia Meloni) che illustra la mozione in oggetto.
In discussione generale interviene la consigliera Bigon (Partito Democratico Veneto).
Il PRESIDENTE pone in votazione col sistema elettronico in modalità telematica la mozione n. 394.
Il Consiglio approva
Ai sensi dell'articolo 50 comma 4 dello Statuto si riportano i voti espressi dai singoli Consiglieri.
Hanno votato sì:
Andreoli, Baldin, Barbisan, Bet, Bigon, Bisaglia, Bozza, Cavinato, Cecchetto, Centenaro, Cestari, Cestaro, Corsi, Dolfin, Favero, Finco, Gerolimetto, Giacomin, Lorenzoni, Maino, Montanariello, Pan, Pavanetto, Piccinini, Possamai Giacomo, Puppato, Razzolini, Rizzotto, Sandonà, Scatto, Soranzo, Sponda, Vianello, Villanova, Zanoni, Zecchinato
Hanno votato no:
nessuno
Astenuti:
nessuno
Non votanti:
nessuno
Il PRESIDENTE dichiara chiusa la seduta.
Il Consiglio regionale sarà convocato a domicilio.
La seduta termina alle ore 16.57.
Consiglieri presenti o partecipanti in modalità telematica:
MICHIELETTO Gabriele
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BALDIN Erika
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MONTANARIELLO Jonatan
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BARBISAN Fabiano
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OSTANEL Elena
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BET Roberto
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PAN Giuseppe
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BIGON Anna Maria
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PAVANETTO Lucas
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BISAGLIA Simona
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PICCININI Tomas
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BOZZA Alberto
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POLATO Daniele
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BRESCACIN Sonia
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POSSAMAI Giacomo
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CAMANI Vanessa
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POSSAMAI Gianpiero
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CAVINATO Elisa
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PUPPATO Giovanni
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CECCHETTO Milena
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RAZZOLINI Tommaso
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CENTENARO Giulio
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RIGO Filippo
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CESTARI Laura
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RIZZOTTO Silvia
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CESTARO Silvia
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SANDONA' Luciano
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CIAMBETTI Roberto
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SCATTO Francesca
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CORSI Enrico
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SORANZO Enoch
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DOLFIN Marco
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SPONDA Alessandra
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FAVERO Marzio
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VALDEGAMBERI Stefano
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FINCO Nicola Ignazio
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VENTURINI Elisa
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FORMAGGIO Joe
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VIANELLO Roberta
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GEROLIMETTO Nazzareno
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VILLANOVA Alberto
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GIACOMIN Stefano
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ZANONI Andrea
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GUARDA Cristina
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ZECCHINATO Marco
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LORENZONI Arturo
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ZOTTIS Francesca
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MAINO Silvia
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LA CONSIGLIERA SEGRETARIA
f,to Alessandra SPONDA |
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IL PRESIDENTE
f.to Nicola Ignazio FINCO |
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N.B. Gli emendamenti e i verbali di votazione, che costituiscono parte integrante del presente processo verbale, sono consultabili presso l'Ufficio Attività Istituzionali.
Le richieste di modifica delle votazioni diverse da quelle previste dall'articolo 89 del Regolamento sono menzionate nel Resoconto.
PROCESSO VERBALE
Redazione a cura di Alessandro Vian e Gabriella Gamba