ResocontoVerbali

Seduta del consiglio regionale del 12/04/2023 n. 94

Resoconto n. 94 - 11^ legislatura
Resoconto 94 a Seduta pubblica
Mercoledì, 12 aprile 2023
SOMMARIO
Assume la Presidenza
Il Presidente Roberto CIAMBETTI
La Seduta inizia alle ore 11.09

PRESIDENTE

Colleghi, buongiorno. Se potete, registratevi su Concilium. Grazie.
Diamo inizio alla 94a Seduta pubblica del Consiglio regionale. I lavori si svolgono sulla base dell'ordine del giorno prot. n. 4204 del 15 marzo 2023, come modificato dalla convocazione prot. n. 5464 del 6 aprile 2023.
PUNTO
1


APPROVAZIONE VERBALI DELLE SEDUTE PRECEDENTI

Il PRESIDENTE, poiché nessun Consigliere chiede di fare osservazioni, dichiara che si intende approvato il processo verbale della 93a Seduta pubblica del 28 marzo 2023.
PUNTO
2


COMUNICAZIONI DELLA PRESIDENZA DEL CONSIGLIO

Hanno comunicato congedo
Luca ZAIA
Silvia RIZZOTTO
Alessandra SPONDA
I congedi sono concessi.
PUNTO
3


INTERROGAZIONI E INTERPELLANZE

Ai sensi dell'art. 114, comma 3 del Regolamento, l'elenco delle interrogazioni e delle interpellanze, allegato alla Convocazione, è dato per letto.
PUNTI
4-5


RISPOSTE DELLA GIUNTA REGIONALE ALLE INTERROGAZIONI E INTERPELLANZE

e

INTERROGAZIONI A RISPOSTA SCRITTA ISCRITTE ALL'ORDINE DEL GIORNO AI SENSI DELL'ARTICOLO 111, COMMA 4, DEL REGOLAMENTO

PRESIDENTE

Iniziamo con le interrogazioni.
In particolare, partiamo con la IRI n. 349 della collega Baldin.

Interrogazione a risposta immediata n. 349 dell'8 febbraio 2023 presentata dalla consigliera Baldin relativa a "ULSS 3 SERENISSIMA, IL SERD PERDE UN ALTRO MEDICO. LE DIPENDENZE NON POSSONO ESSERE TRASCURATE, LA REGIONE INTERVENGA."

La dà per letta.
Risponde l'assessore Lanzarin.

Ass.ra Manuela LANZARIN

Con riferimento a quanto rappresentato dalla Consigliera interrogante, si rappresenta che i competenti uffici dell'Area sanità e sociale hanno chiesto una memoria al Direttore generale dell'ULSS 3 Serenissima.
Nella predetta nota si comunica che, a seguito di accordi organizzativi interni tra i direttori del Dipartimento dipendenze e del Dipartimento salute mentale, era già stato previsto che il trasferimento del medico psichiatra del SERD di Mestre fosse contemporaneamente compensato dal trasferimento di un medico del Dipartimento di salute mentale dello stesso SERD.
Il Direttore generale dell'ULSS 3 precisa, inoltre, che nei prossimi mesi è previsto il trasferimento di un altro medico psichiatra dal Dipartimento di salute mentale al SERD, sede di Mirano. Pertanto, viene sottolineato che il trasferimento di uno psichiatra dal SERD verrà compensato dall'acquisizione di due medici della disciplina di Psichiatria, che andranno, così, a coprire tutti i posti vacanti nella stessa disciplina.
Infine, nella nota del Direttore generale si rappresenta che rimane vacante solo un posto di medico SAI, specialista in Tossicologia, ma che, essendo la figura presente nella graduatoria SAI vigente, l'azienda sta cercando un professionista in altre branche.
Alla luce di quanto rappresentato dal Direttore generale, emerge che l'azienda ULSS 3 sta operando per mantenere il numero di medici del SERD al livello previsto dalla dotazione organica.

PRESIDENTE

Grazie.
Collega Baldin, per la replica.

Erika BALDIN (Movimento 5 Stelle)

Buongiorno.
Semplicemente, per ringraziare l'Assessore della risposta. La leggerò con attenzione per effettuare valutazioni ulteriori.
Intanto, sono soddisfatta di questa risposta.
Grazie.

PRESIDENTE

Siccome l'assessore Lanzarin ha un impegno poi in Conferenza delle Regioni, andiamo avanti con lei.
Procediamo, quindi, con le IRS della collega Guarda e passiamo alla IRS n. 280.

Interrogazione a risposta scritta n. 280 del 10 gennaio 2023 presentata dalla consigliera Guarda relativa a "ATTIVAZIONE DEI CONTROLLI DI CUI AL REGOLAMENTO (UE) 2022/2388 PER QUANTO RIGUARDA I TENORI MASSIMI DI SOSTANZE PERFLUOROALCHILICHE IN ALCUNI PRODOTTI ALIMENTARI: SONO PREVISTE ATTIVITÀ REGIONALI DI SUPPORTO?"

Collega Guarda, prego.

Cristina GUARDA (Europa Verde)

Grazie.
Intanto, vorrei ringraziare dell'iscrizione e della risposta a questa interrogazione a seguito della sollecitazione avvenuta durante la scorsa seduta consiliare.
Questo è un tema molto delicato, perché riguarda una filiera, quella alimentare, della produzione, in particolar modo, di carne, uova, pesce e molluschi, e riguarda una contaminazione di cui siamo purtroppo interessati con uno dei casi più gravi al mondo di contaminazione, sia per estensione, che per numero di abitanti.
Dentro a questo parametro geografico, evidentemente ci stanno anche diverse aziende e attività che poi forniscono al sistema alimentare alimenti, in questo caso, con un rischio di contaminazione da PFAS che ci pone degli interrogativi.
Già nella scorsa legislatura avevo posto la questione cercando di stimolare alla ricerca delle soluzioni, cosa che continuo a stimolare ancora oggi. Ma, attenzione, c'è un problema, perché nel frattempo, mentre si è ignorato l'impatto sulla catena alimentare da un punto di vista pratico, di ricerca e di strategie risolutive, l'Europa, lo scorso dicembre, ha approvato un regolamento europeo che è in vigore dal 1° gennaio e che fissa i tenori massimi in microgrammi, cioè le massime quantità di microgrammi per chilogrammo di peso fresco di alimento per quattro tipologie di PFAS tra le più presenti nel nostro territorio, compresa la loro somma.
Il 9 luglio del 2020, tra l'altro, l'Autorità europea per la sicurezza alimentare aveva disposto come massima dose tollerabile a settimana per l'assunzione di queste quattro tipologie di PFAS per peso corporeo per un essere umano, in 4,4 nanogrammi, una quantità nettamente inferiore rispetto a quella presa in considerazione anche dalla Regione fino al 2017.
Rilevato che tra i prodotti alimentari oggetto adesso di nuove prescrizioni regolamentari di cui in premessa vi sono uova, carne, inclusa la carne di selvaggina, prodotti della pesca e molluschi, oggi ci ritroviamo di fronte ad una limitazione, regolamentata da parte dell'Unione europea, della vendita di prodotti con più di un certo tipo di quantitativo per chilogrammo di questi alimenti, proprio nella misura di venire incontro alle limitazioni che l'Ente europeo per la sicurezza alimentare aveva consigliato agli Stati europei. Attenzione, però. Per esempio, per la carne si tratta di 3 nanogrammi per chilogrammo di peso fresco di alimento, quindi quantità notevolmente basse rispetto a quelle prese in considerazione fino ad oggi.
Tutto questo ve lo spiego perché c'è un regolamento che dovrà essere applicato e ci sono delle aziende che potranno essere messe in discussione o messe in difficoltà a causa di una contaminazione di cui loro non sono assolutamente artefici, semplicemente perché prelevano o hanno prelevato acqua contaminata dalle falde per l'abbeveraggio dei propri animali.
In tutto questo, nel momento in cui c'è un regolamento, è evidente che le aziende devono correre ai ripari e cominciare ad avere un'autonomia nel cercare di analizzare il prodotto che stanno realizzando. Il problema qual è? È che, per esempio, in Veneto esistono pochi, forse uno o due, laboratori che al momento si occupano di analisi dei perfluoroalchilici anche all'esterno dell'attività istituzionale svolta dalla Regione del Veneto e non si sa se lo facciano in maniera adeguata a quanto riguarda in particolar modo questi tipi di alimenti.
Per questo motivo, ho interrogato l'Assessore regionale alla sanità per sapere se, in relazione alla risposta "implementazione dei controlli" di cui in premessa, sono previste o sono in previsione attività delle strutture regionali, eventualmente con il supporto dell'Istituto zooprofilattico sperimentale delle Venezie, al fine di sostenere l'attività di implementazione dell'analisi dei prodotti considerati dal regolamento e per quantità mediamente consumata in quanto prodotti nelle zone maggiormente contaminate, per cui, appunto, potrebbero essere maggiormente esposti a contaminazioni. Quali misure, inoltre, intende adottare la Regione per rendere percorribile e agevole l'autocontrollo da parte degli OSA, eventualmente anche attraverso misure di sostegno economico, visto che sono vittime di una contaminazione, e se alla luce del regolamento non ritenga opportuno dare indicazioni cautelative a consumatori e residenti nella zona rossa, visto che anche solo piccole quantità accumulate possono causare danni da un punto di vista sanitario.

PRESIDENTE

Grazie.
Risponde l'assessore Lanzarin.

Ass.ra Manuela LANZARIN

Premesso che il regolamento dell'Unione Europea 2388 della Commissione del 7 dicembre 2022 ha previsto l'eventuale inserimento di accertamenti analitici per la ricerca di sostanze perfluoroalchiliche PFAS, oggetto di valutazione del singolo operatore del settore alimentare, la Direzione Prevenzione, con nota del 2/1/2023, trasmessa alle Autorità competenti locali, alle aziende ASL e alle associazioni di categoria, ha proceduto a segnalare quanto previsto dalla più recente normativa europea nel settore della sicurezza alimentare.
In particolare, il regolamento della Commissione del 7 dicembre 2022 ha modificato il regolamento del 2006, il n. 1881, della Commissione del 19 dicembre 2006, introducendo la previsione dei tenori massimi di quattro sostanze perfluoroalchiliche in determinate matrici alimentari di origine animale, destinate all'immissione nel mercato, a tutela della salute pubblica.
Si rappresenta che, nell'ambito dei propri piani di autocontrollo, gli OSA possono avvalersi di una settantina di laboratori accreditati, con sede operativa sul territorio regionale, iscritti nell'apposito elenco regionale dei laboratori che effettuano analisi ai fini dell'autocontrollo.
Tali laboratori, peraltro, ove non siano dotati di un metodo accreditato per una determinata analisi, possono affidare l'analisi ad altro laboratorio accreditato anche all'estero, come di fatto avviene per altre tipologie di ricerche.
In risposta al secondo quesito posto nell'interrogazione, si rappresenta che, in conformità alla disciplina europea in tema di aiuti di Stato e di concorrenza leale e come per altri contaminanti elencati dal regolamento del 2006, la Regione non prevede misure di sostegno economico per l'implementazione delle analisi da parte degli operatori del settore alimentare.
A tutela della salute pubblica, in veste di Autorità competente regionale per i controlli ufficiali e per le altre attività ufficiali, si procederà, tuttavia, a dare attuazione, tra gli altri, anche al Piano di controllo regionale sui contaminanti regolamentati per l'anno 2023, declinazione a livello regionale del corrispettivo Piano nazionale, che prevede anche le analisi per la ricerca dei PFAS nelle matrici alimentari oggetto della citata normativa europea.
La Regione e le Autorità competenti locali interessate, le aziende ASL, stanno, inoltre, proseguendo le attività previste dal Piano di sorveglianza PFAS nei prodotti agroalimentari, nelle zone rosse e arancioni, alimenti di origine animale, approvate con DGR del 2022.
Si evidenzia che sia il regolamento UE del 2022, sia la raccomandazione del 2022/1431 individuano come soggetti destinatari delle relative prescrizioni gli Stati membri e gli operatori del settore alimentare.
Per tali ragioni, con nota del 2/1/2023, la Regione, in qualità di Autorità competente regionale, ha provveduto a segnalare le nuove disposizioni agli OSA.

PRESIDENTE

Per la replica, collega Guarda, prego.

Cristina GUARDA (Europa Verde)

Ringrazio per la risposta.
Ci sono due aspetti che vorrei sottolineare.
Primo aspetto. È evidente che è in corso una rivalutazione, una nuova analisi degli alimenti per una predisposizione di un progetto in relazione alla prevenzione della contaminazione attraverso la dieta. Oggettivamente parlando, però, noi già dei dati li abbiamo e dobbiamo partire usando quelli e confrontandoli sia con il regolamento europeo, quelli del 2016-2017, che anche con le indicazioni dell'Ente europeo per la sicurezza alimentare. Motivo per cui non è sufficiente rimandare a un secondo momento, ma già adesso abbiamo i dati sufficienti per consentirci di intervenire e di dare indicazioni chiare sia alla cittadinanza che agli allevatori stessi.
Secondo aspetto. Di fronte al fatto che è stata fatta anche un'operazione di definizione di uno stato di emergenza per quanto riguarda la contaminazione da PFAS, quella che ha provocato poi dopo la definizione di fondi e di un livello di azione emergenziale per la gestione del collegamento acquedottistico, stiamo vivendo una situazione straordinaria rispetto al resto del territorio italiano ed europeo.
Siamo di fronte a un rischio di compromissione della credibilità di un settore produttivo che è vittima. Motivo per cui il fatto di dire che per la concorrenza non è possibile sostenere e dare un aiuto per consentire anche agli allevatori stessi di tenere in continuo monitoraggio gli effetti sui propri prodotti è, oggettivamente, una cosa che tecnicamente può essere supportata e può giustificare un'istituzione, ma politicamente non lo è, perché politicamente noi siamo responsabili di cercare di mantenere alto il livello di credibilità di un settore che è vittima in questo caso.
Attenzione, quindi, che si può fare ancora molto nell'ambito della protezione dell'agricoltura e purtroppo in termini di ricerca in ambito agronomico per dare soluzioni perché non ci bastano le analisi, in termini di interventi per informare la popolazione, in particolar modo gli allevatori, eccetera, dei rischi che stanno correndo loro stessi e, in termini, appunto, di operatività dal punto di vista del supporto economico a realtà che sono vittime di una situazione che gli è stata calata, purtroppo, per decisioni e per quelli che verranno definiti reati in carico ad altre aziende, una in particolar modo, che è l'ex Rimar ex Miteni, non possiamo fare a meno di intervenire, perché politicamente abbiamo già una possibile visione. Serve soltanto crederci e realizzarla, in primo luogo, attraverso sistemi di ricerca per andare in aiuto agli allevatori, ma anche agli agricoltori con metodi colturali e di gestione del terreno, così come con l'Università di Padova.
Io stessa sto andando a sperimentare, ma c'è bisogno di finanziamento di queste ricerche, perché da sole non si possono fare. Chi più di un'Istituzione, della diretta Istituzione che gestisce sia prevenzione sanitaria che strategie in ambito agronomico può andarle a finanziare?
Il secondo punto è dare corretta informazione e fare in modo che queste informazioni veramente arrivino alle aziende. Io ho sentito almeno una ventina di aziende che producono carne e uova nel territorio della zona contaminata, e anche di quelle verso cui sta degradando il plume inquinato, che non sanno di questo Regolamento europeo. Significa che la notizia non è stata sufficientemente condivisa anche con le realtà di categoria del settore.
In terzo luogo, c'è bisogno di una certosina informazione a livello territoriale per non sottovalutare il problema. Fino ad oggi, nell'ambito agronomico, per paura degli effetti del mercato, non si sta affrontando né con trasparenza né con chiarezza, utilizzando i dati che abbiamo già a disposizione. I dati 2016-2017 non ci dicono che solo il 5% degli alimenti è da attenzionare nell'alimentazione, è pericoloso per la quantità di PFAS contenuto, ma in realtà, in relazione ai dati che vi ho appena elencato, dell'Ente europeo per la sicurezza alimentare e del Regolamento europeo, il 100% di questi prodotti sono a rischio.

PRESIDENTE

Grazie.
Passiamo alla IRI n. 272 della collega Ostanel.

Interrogazione a risposta immediata n. 272 del 23 giugno 2022 presentata dalla consigliera Ostanel relativa a "COSA INTENDE FARE LA REGIONE VENETO PER RENDERE TRASPARENTI I TEMPI DI ATTESA RELATIVI ALLE COSIDDETTE 'LISTE DI GALLEGGIAMENTO'"

Collega Ostanel, prego.

Elena OSTANEL (Il Veneto che Vogliamo)

Grazie, Presidente. Buongiorno, Assessore.
Questa è un'interrogazione che ho presentato quasi un anno fa, su un tema quanto mai attuale, anche oggi: il tema delle liste d'attesa. Tra l'altro, Assessore, di recente sono state pubblicate alcune informazioni, che ritengo importanti, rispetto – sono arrivate, credo, anche agli altri Consiglieri – a un Osservatorio indipendente sull'accesso alle cure, la Fondazione The Bridge, che dice proprio che la Regione del Veneto dovrebbe essere l'unica Regione da cui loro non sono riusciti ad elaborare dati estrapolabili per fare un monitoraggio nazionale sullo stato delle liste di attesa.
Questo è un dato che mi porta a dire che abbiamo davvero centrato il titolo di questa interrogazione, cioè "cosa la Regione del Veneto intende fare per rendere trasparenti i tempi di attesa e risolvere il problema delle cosiddette 'liste di galleggiamento'".
Non andrò a leggere l'interrogazione, perché il tema, la domanda è semplice: capire oggi cosa intende fare la Regione non solo per rendere più trasparente la questione delle liste di galleggiamento, ma anche per garantire tempi adeguati di attesa per avere delle prescrizioni mediche in questa regione.
Citerò un caso personale che è accaduto qualche mese fa, dove, essendo stata messa in una lista di galleggiamento, alla telefonata del CUP mi viene detto "abbiamo trovato un posto per lei", dopo sei mesi di attesa, il giorno dopo, il mattino seguente, quando io dovevo venire in questo Consiglio regionale. Ho detto che non potevo andare. Quello che mi è stato detto è "deve cancellare e riprenotare". Quindi, l'attesa è ripartita. Cosa ho fatto? Sono andata a fare una visita nel privato.
Il tema è questo. Io sono anche una persona privilegiata, nel senso che, probabilmente, potevo anche fare a meno di venire in Consiglio regionale, ma una persona che lavora, effettivamente, il giorno dopo, se viene chiamata qualche ora prima, non può andare a fare quella visita. La Regione del Veneto cosa intende fare, visto che la mia situazione è comune a tantissime persone di questa regione?

PRESIDENTE

La parola all'assessore Lanzarin per la risposta.

Ass.ra Manuela LANZARIN

Con delibera del 6 agosto 2019 la Giunta regionale ha adottato il Piano regionale di governo delle liste d'attesa, in attuazione del Piano nazionale di governo delle liste d'attesa come previsto dall'intesa Stato-Regioni del 21 febbraio 2019.
Con il Piano di governo delle liste d'attesa la Regione del Veneto ha definito, in linea con quanto previsto dai precedenti provvedimenti nazionali e regionali in materia, il percorso da seguire per garantire ai cittadini un equo e tempestivo accesso ai servizi sanitari regionali, mediante l'applicazione dei criteri di appropriatezza, il rispetto delle classi di priorità e la trasparenza delle informazioni mediante la loro pubblicazione nei siti istituzionali delle aziende USL e del Portale Sanità della Regione.
Al fine di monitorare e rispettare i tempi di attesa, la Regione del Veneto ha dettato specifiche disposizioni anche sulle liste di galleggiamento, ovvero sul periodo temporale intercorrente tra la data in cui l'utente entra in contatto con il sistema di prenotazione della propria azienda USL e il momento in cui viene assegnata la data di erogazione della prestazione richiesta. Secondo il Piano regionale di governo delle liste d'attesa, l'utente in galleggiamento deve essere ricontattato per completare la prenotazione sospesa entro quarantotto ore lavorative per le prestazioni aventi classe di priorità B, dieci giorni; entro quattro giorni lavorativi per le prestazioni aventi classi di priorità D, trenta giorni; entro quattro giorni lavorativi per le prestazioni aventi classi di priorità P, ossia sessanta-novanta giorni.
Si precisa, ad ogni buon conto, che il rispetto dei tempi di attesa previsti dalle prescrizioni decorre dalla data di contatto dell'utente con la struttura sanitaria e non dalla data in cui l'azienda provvede a ricontattare l'utente stesso, comprendendo, pertanto, l'eventuale galleggiamento.
Inoltre, il Piano di governo delle liste d'attesa 2019-2021 prevede (Allegato B) che il sistema sanitario regionale non è tenuto a garantire il rispetto dei tempi massimi di attesa previsti per le classi di priorità indicate in ricetta nel caso in cui il cittadino, per motivi vari, non accetti la prima disponibilità proposta in fase di prenotazione. Infatti, il CUP aziendale dovrebbe registrare la scelta discrezionale dell'utente di rivolgersi ad altra struttura sanitaria o di richiedere la prestazione in data successiva alla propria proposta.
A seguito dell'emergenza epidemiologica SARS-CoV-2 si è riscontrato un aumento delle liste d'attesa in generale, un consistente accumulo delle prestazioni sospese e un conseguente aumento del ricorso alle liste di galleggiamento da parte delle aziende USL per recuperare le attività sospese.
La Regione del Veneto ha adottato, con delibera dell'8 settembre 2020, il Piano operativo regionale per il recupero delle liste d'attesa, successivamente aggiornato con le delibere del 3 agosto 2021 e del 22 febbraio 2022. Il Piano recupero liste d'attesa è stato trasmesso alle Aziende sanitarie per consentire l'elaborazione dei Piani operativi aziendali attuativi e procedere al recupero in tempi congrui delle liste d'attesa, sia per i ricoveri ospedalieri che per le prestazioni di specialistica ambulatoriale o di screening oncologico, smaltendo, pertanto, anche le prestazioni inserite nelle liste di galleggiamento.
Nell'Allegato A della delibera del 2022 sono stati richiamati gli strumenti previsti dall'articolo 29 del decreto legge del 2020 per il recupero delle liste d'attesa, il ricorso alle attività erogate in regime libero-professionale del personale dipendente del sistema sanitario nazionale, il ricorso a prestazioni aggiuntive del personale dipendente del sistema sanitario regionale, l'incremento del monte ore dell'assistenza specialistica ambulatoriale convenzionata interna, la possibilità di integrare gli accordi contrattuali con l'acquisto di prestazioni aggiuntive ospedaliere e di specialistica ambulatoriale da erogare presso privati accreditati, fatto salvo l'equilibrio economico del sistema sanitario regionale.
Inoltre, al fine di verificare e migliorare la gestione delle liste di galleggiamento per le prestazioni ambulatoriali, così da rispondere tempestivamente agli utenti, l'Area sanità e sociale ha istituito un gruppo di lavoro composto da rappresentanti della Regione, di Azienda Zero e dei CUP manager delle Aziende sanitarie, che dall'ottobre 2022 ad oggi ha fornito indicazioni e supporto alle Aziende sanitarie per procedere con il graduale recupero delle prestazioni in galleggiamento.

PRESIDENTE

Grazie.
Collega Ostanel, a lei la parola per la replica.

Elena OSTANEL (Il Veneto che Vogliamo)

Grazie, Presidente.
Io non sono soddisfatta della risposta perché, leggendo quello che ho sottolineato, in particolare dove si dice "secondo il Piano regionale di governo delle liste d'attesa l'utente in galleggiamento deve essere ricontattato per completare la prenotazione sospesa entro quarantotto ore lavorative per la priorità B, quattro giorni per la priorità D e quattro giorni per la priorità P", questo è quello che oggi e da tempo non accade in questa regione.
Il tema delle liste di galleggiamento e, in generale, il tema dei tempi d'attesa è uno dei punti più gravi dell'accesso alle cure di questa regione. Proprio ieri un collega ha avuto la risposta "noi non abbiamo disponibilità" per accedere ad una prestazione sanitaria. Nemmeno "la mettiamo in una lista di galleggiamento". Nemmeno "guardi, ci sono sei mesi, otto mesi di tempi di attesa". Non ci sono posti. Alla domanda "quindi devo andare nel privato?", la risposta è stata "io non lo posso dire".
Questa è la situazione che migliaia e migliaia di cittadini veneti stanno affrontando in questa regione. Se il Covid ha sicuramente impattato sui tempi d'attesa, noi oggi stiamo vedendo che i tempi d'attesa non si stanno riducendo. E lei penso lo sappia, Assessore, nel momento in cui sta andando nei territori e chiedendo alle persone se oggi accedere a una visita è più facile rispetto a qualche mese fa. Anche se qualche passo è stato fatto, noi abbiamo un problema di disponibilità di accesso alle cure nel pubblico e di difficoltà di accedere a queste cure.
Le persone si stancano dei tempi di attesa e, ahimè, devono andare a pagare per una prestazione anche basica, come un'ecografia, come una prima visita di qualsiasi tipologia medica. Abbiamo settori, inoltre, dove viene risposto che non c'è posto.
Aggiungo ‒ non l'ho visto nella risposta, se non nell'ultimo punto dove si dice che faremo una riunione anche con i CUP ‒ che non ho avuto risposta, ad esempio, su come i CUP oggi gestiscono le prenotazioni. Abbiamo diverse sollecitazioni dai territori che ci fanno vedere che anche il sistema di prenotazione centrale ha delle lacune di funzionamento, che forse andrebbero prese in carico. Grazie.

PRESIDENTE

Grazie a lei.
Passiamo alla IRS n. 291 della consigliera Guarda.

Interrogazione a risposta scritta n. 291 del 26 gennaio 2023 presentata dalla consigliera Guarda relativa a "PAYBACK SANITARIO: COME PRESERVARE IL SISTEMA SANITARIO REGIONALE DAGLI EFFETTI DI UN DISASTRO ANNUNCIATO?"

Collega Guarda, prego.

Cristina GUARDA (Europa Verde)

Con decreto del Ministero della salute del 6 luglio 2022 è intervenuta la certificazione del superamento del tetto di spesa dei dispositivi medici a livello nazionale e regionale per gli anni 2015, 2016, 2017 e 2018, in applicazione dell'articolo 9-ter del decreto legge n. 78/2015, convertito nella legge n. 125/2015, come modificato al comma 8, dell'articolo 1, comma 557, della legge n. 145/2018.
Per il Veneto la situazione, come esposto negli allegati al decreto ministeriale, è la seguente: per il 2015 è stato certificato uno scostamento di 113.972.008 euro, più 11% rispetto al tetto di spesa previsto, con un ripiano a carico dei fornitori quantificato in 45.588.803 euro; per il 2016 è stato certificato uno scostamento del più 11,9%, 125,5 milioni circa, con un ripiano a carico dei fornitori quantificato in 56 milioni; per il 2017 uno scostamento di quasi 124 milioni di euro, più 11,2% rispetto al tetto di spesa, con un ripiano a carico dei fornitori quantificato in 61 milioni di euro; infine, per il 2018, 135,5 milioni, 10,5% in più rispetto al tetto di spesa, con un ripiano a carico dei fornitori di 67 milioni di euro.
Preso atto che l'articolo 18 della legge n. 115/2022 ha dato impulso a una forte accelerata del sistema, di cui all'articolo 9-ter del decreto n. 78/2015, e visto il DM del 6 ottobre 2022, in particolar modo l'articolo 2, che stabilisce che ciascuna Regione e Provincia autonoma pone l'eventuale superamento del rispettivo tetto di spesa come certificato dal decreto ministeriale del 2022, pubblicato in Gazzetta il 15 settembre 2022, n. 216, a carico delle aziende fornitrici di dispositivi medici, per una quota complessiva pari al 40% per l'anno 2015, 45% per il 2016, 50% per il 2017 e 50% per l'anno 2018; che ciascuna azienda fornitrice concorre alle predette quote di ripiano in misura pari all'incidenza percentuale del proprio fatturato sul totale della spesa per l'acquisto di dispositivi medici a carico del servizio sanitario regionale o provinciale.
Tenuto conto che l'originaria scadenza per l'assolvimento di tali obbligazioni gravanti in capo alle aziende interessate è stata prorogata, per effetto del decreto legge 2023, n. 4.
Rilevato che la Regione del Veneto negli anni presi in considerazione si mantiene sempre tra le prime tre Regioni che, in termini percentuali, hanno registrato uno scostamento maggiore rispetto al tetto di spesa fissato.
Considerato che la proroga al 30 aprile 2023 non fa venir meno, allo stato attuale, l'obbligo dei fornitori all'adempimento degli obblighi di ripiani che, per ammontare, quantomeno con riferimento al Veneto, potrebbe incidere fortemente sulla tenuta di tutto il sistema sanitario regionale rispetto alla capacità delle imprese di garantire le forniture dei dispositivi medici. Pertanto, vi è interesse a conoscere l'entità dello scostamento per ciascun Ente del servizio sanitario regionale, nonché le tipologie dei dispositivi medici forniti.
Tutto ciò premesso, interrogavo gli Assessori regionali alla sanità e al bilancio per sapere tre cose: quali sono gli Enti del servizio sanitario regionale presso cui si sono registrati i maggiori scostamenti; quali sono le tipologie di forniture di dispositivi medici maggiormente interessate dagli scostamenti; come si intende preservare il sistema sanitario regionale dalle pesanti ricadute che potrebbero derivare dall'adempimento degli obblighi di cui alle sopra richiamate disposizioni.

PRESIDENTE

La parola all'assessore Lanzarin per la risposta. Prego.

Ass.ra Manuela LANZARIN

Per quanto riguarda i primi due quesiti posti, si precisa innanzitutto che i criteri di calcolo degli oneri di ripiano per il superamento dei tetti di spesa per l'acquisto di dispositivi medici posti dalla normativa statale in materia di Payback dispositivi medici prendono in considerazione complessivamente tutte le ditte fornitrici di dispositivi medici che abbiano concorso a generare la spesa per il sistema sanitario regionale veneto, in proporzione di fatturato di ciascuno derivante dalla vendita di dispositivi in Veneto.
Non esiste, pertanto, un tetto e un conseguente sforamento per singola tipologia di dispositivo medico e nemmeno per singolo ente del sistema sanitario regionale. Dunque, detto sistema non interessa maggiormente talune forniture rispetto ad altre, né vede coinvolti gli enti del sistema sanitario regionale in maniera diversa, in quanto il tetto di spesa è fissato a livello regionale.
Tutto ciò premesso, a scopo informativo è stato chiesto ad Azienda Zero, quale ente di governance del sistema sanitario regionale, di comunicare la macrocategoria di spesa per dispositivi medici che maggiormente hanno contribuito alla spesa regionale complessiva in questo settore e Azienda Zero ha, quindi, trasmesso alla Regione i dati richiesti, che sono agli atti dell'Area Sanità e Sociale.
Per quanto riguarda i costi per dispositivi medici sostenuti negli anni 2015-2018 di ciascun ente del sistema sanitario regionale, fermo restando quanto precisato innanzitutto in merito ai criteri seguiti per il calcolo degli oneri di ripiano, si informa che nel sito istituzionale della Regione del Veneto, alla voce "Payback e Dispositivi medici", sono pubblicate, insieme ad altri documenti, le delibere dei direttori generali di ciascun ente del sistema sanitario regionale aventi ad oggetto la rilevazione dei costi per dispositivi medici e per forniture per gli esercizi 2015-2018.
Infine, per quanto riguarda il terzo quesito, relativo alle ricadute sul sistema sanitario regionale derivante dall'adempimento degli obblighi da parte delle aziende fornitrici, si evidenzia che la Regione del Veneto, con i propri atti, ha dato esecuzione alla normativa statale e che rispetto ad essi si è generato un pesante contenzioso, promosso dalle ditte fornitrici, prevalentemente innanzi al TAR del Lazio, dei cui esiti si è ancora in attesa.
Come ha aggiunto la Consigliera, c'è stato l'ultimo decreto del Governo che ha rivisto tutta la partita legata a payback e dispositivi medici, riducendo quindi a metà l'ammontare di quello che è oggi il totale che sarebbe a carico delle aziende produttrici di dispositivi medici. Per superare questa situazione, per l'anno 2023 il Governo ha stanziato un importo di 1,085 miliardi di euro per limitare l'importo dei 2,2 miliardi di euro. Inoltre, è stato posticipato il termine dal 30 aprile al 30 giugno 2023, chiaramente con dettami ben particolari, ossia le aziende fornitrici di dispositivi medici che non hanno attivato alcun contenzioso o che rinunciano al contenzioso eventualmente attivato versano, per ciascuna Regione e Provincia autonoma, entro il 30 giugno 2023 la restante quota, ossia la metà di quella che dovevano versare (per capirci) in quanto l'altra metà viene erogata direttamente dallo Stato alle Regioni. Diversamente, per le aziende fornitrici di dispositivi medici che non rinunciano al contenzioso attivato resta fermo l'obbligo del versamento della quota integrale a loro carico, come determinata dai richiamati provvedimenti regionali e nazionali. Quindi, in base ad ogni singola azienda e al percorso che ogni singola azienda andrà a intraprendere, ci sarà l'esito finale.
Questi sono gli ultimi dettami che sono stati inseriti in uno degli ultimi decreti del Consiglio dei Ministri.

PRESIDENTE

Grazie.
Per la replica, la parola alla collega Guarda. Prego.

Cristina GUARDA (Europa Verde)

Ringrazio per la risposta e per la parte aggiuntiva di aggiornamento, che provvederò a recuperare anche da trascrizione, e chiedo che venga messa a verbale, se possibile, la richiesta di informazioni in relazione ai dati forniti da Azienda Zero all'Area Sanità e Sociale cui si fa cenno nella risposta fornita dalla Giunta.
Grazie.

PRESIDENTE

Grazie a lei.
Andiamo alla IRI n. 328 presentata dal collega Zanoni.

Interrogazione a risposta immediata n. 328 dell'11 gennaio 2023 presentata dal consigliere Zanoni relativa a "ABBANDONO DI INGENTI QUANTITÀ DI RIFIUTI A CASTAGNOLE DI PAESE (TV). COSA INTENDE FARE LA GIUNTA REGIONALE PER SCONGIURARE L'INQUINAMENTO DI SUOLO E ARIA?"

Prego, collega Zanoni.

Andrea ZANONI (Partito Democratico Veneto)

Grazie, Presidente. Buongiorno a tutti.
Questa è un'interrogazione datata 11 gennaio 2023 con la quale chiedevo quanto premesso, ovvero che in data 4 gennaio 2023 lo scrivente, su segnalazione di un privato cittadino, ha rilevato in località Castagnole, nel Comune di Paese, un enorme quantitativo di rifiuti abbandonati a terra in un'area di aperta campagna, compresa tra due vie locali, un tempo inglobata nel sito denominato "ex Simmel". Detti rifiuti erano distribuiti in una superficie di circa 45 metri quadri, larga 3 metri e con altezze variabili tra 1 e 2,5 metri, per un totale approssimativo di 200 metri cubi in volume. Trattasi di rifiuti di materiale eterogeneo, di origine industriale, prevalentemente di plastica o a composizione mista, provenienti da diverse lavorazioni e scaricati illecitamente in quell'area, senza alcuna copertura e senza alcun intervento di messa in sicurezza.
Lo scrivente ha provveduto immediatamente a informare i Carabinieri Forestali della Stazione di Treviso, il Sindaco del Comune di Paese e, successivamente, anche i Nuclei Operativi Ecologici dei Carabinieri del Comando di Treviso.
L'articolo 192 del Testo unico dell'ambiente, al comma 3, prevede che, in caso di abbandono di rifiuti, il Sindaco del Comune interessato disponga, con relativa ordinanza, la rimozione degli stessi, nonché il termine entro cui provvedere.
Da notizie pubblicate nei giorni successivi al 4 gennaio 2023 dai giornali e dai media locali, è emerso che detti rifiuti erano stati rinvenuti già nel mese di novembre (tre mesi prima) e che sia i Carabinieri della Stazione di Paese che il Sindaco del Comune di Paese ne erano stati informati.
Sono passati due mesi dal loro ritrovamento e i suddetti rifiuti non sono ancora stati messi in sicurezza (questo all'epoca dell'interrogazione) e non sono stati coperti, per cui in caso di piogge possono dar luogo all'effetto percolamento, con possibile relativa contaminazione del suolo.
Premesso ciò, con questa interrogazione chiedevo all'Assessore regionale all'ambiente e all'Assessore regionale alla sanità come la Giunta regionale intendesse operare per far procedere alla rimozione e messa in sicurezza dei rifiuti in oggetto, anche tramite l'intervento dell'ARPAV, al fine della caratterizzazione degli stessi.

PRESIDENTE

Prego, assessore Bottacin, per la risposta.

Ass.re Gianpaolo BOTTACIN

Grazie, Presidente.
Con riferimento all'evento segnalato nell'interrogazione che ci occupa, i competenti uffici regionali hanno chiesto specifici ragguagli ad ARPAV, la quale ha riscontrato nei termini che seguono. Per l'abbandono dei rifiuti presso l'area denominata "ex Simmel" risultava già in atto un'indagine da parte di un altro Corpo di polizia giudiziaria, i Carabinieri della Stazione di Paese, ed inoltre risultava informata l'Amministrazione comunale di Paese.
Si rappresenta altresì che, in data 16 gennaio 2023, il consigliere regionale Andrea Zanoni segnalava, con nota acquisita al protocollo ARPAV al n. 3862, la presenza di ingenti quantità di rifiuti abbandonati in un terreno di via Enrico Fermi a Postioma di Paese. Nella richiamata nota l'esponente rappresentava dettagliatamente di aver già coinvolto l'Organo di polizia giudiziaria, Stazione dei Carabinieri di Paese, che era già intervenuto in loco, nonché l'Amministrazione comunale quantomeno con e-mail del 15 gennaio.
A seguito della suddetta nota, il Dipartimento provinciale ARPAV di Treviso ha contattato i Carabinieri del Comando della Stazione di Paese, apprendendo che il caso specifico era già oggetto di indagine ed era connesso al caso di abbandono rifiuto nel sito "ex Simmel" di Castagnole, i cui rifiuti risultavano a tale data già rimossi. Durante il sopralluogo congiunto, effettuato con la Polizia giudiziaria operante e il Comune di Paese, presso il sito di via Fermi è emerso che i rifiuti abbandonati sono costituiti prevalentemente da residui plastici, supporti composti con molta probabilità di bachelite, derivanti da processi industriali per la realizzazione di circuiti stampati per apparecchiature elettriche ed elettroniche. Dalle verifiche effettuate in funzione della potenziale origine, i rifiuti costituiti da materiali plastici a matrice compatta sarebbero non pericolosi.
Eventuali informazioni di dettaglio in merito alle indagini possono essere richieste alla Polizia giudiziaria operante.
Si rappresenta in ogni caso che, dalle informazioni acquisite alla data odierna, anche i rifiuti presenti nell'area di via Fermi risultano essere stati rimossi.
Da ultimo, si informa che ARPAV si è messa a disposizione della Polizia giudiziaria operante per ogni eventuale supporto tecnico nell'ambito dell'indagine in corso.

PRESIDENTE

Collega Zanoni, per la replica, prego.

Andrea ZANONI (Partito Democratico Veneto)

Grazie, Presidente.
Sicuramente ad oggi queste ingenti quantità di rifiuti sono state rimosse, si parla di sei carichi, di sei distinti auto-cassoni trasportati, oggetto di furto tra l'altro, che hanno portato la Polizia giudiziaria a individuare i responsabili del furto dei cassoni, con all'interno i rifiuti, e quindi i responsabili anche degli scarichi illeciti in queste due località del Comune di Paese.
La risposta è abbastanza soddisfacente, nel senso che rende conto di quanto effettuato in particolare da ARPAV. Resta, però, l'interrogativo relativamente al fatto che nel nostro territorio non vengono applicate, da parte delle autorità amministrative locali, in questo caso il Sindaco, le procedure previste dal Testo unico dell'ambiente, che al comma 3 prevede, appunto, che in caso di abbandono di rifiuti ci sia un'ordinanza di rimozione degli stessi, nonché il termine entro cui provvedere. Ricordo, infatti, che questi rifiuti sono rimasti là da novembre fino a febbraio. Quindi, il Testo unico dell'ambiente prevede precise disposizioni, che devono essere adottate dal Sindaco competente per territorio, proprio per non lasciare scampo ai responsabili o ai proprietari dei rifiuti, perché in questo caso i proprietari dei rifiuti che avevano subito il furto erano ben noti, disposizioni che in questo caso non sono state osservate. Ricordo proprio in quei giorni un caso ai confini tra Zovencedo e un comune limitrofo, in provincia di Vicenza, dove il locale Sindaco aveva provveduto a circoscrivere l'area e a emettere l'ordinanza di rimozione.

PRESIDENTE

Grazie.
Passiamo alla IRI n. 366 presentata dal collega Zanoni.

Interrogazione a risposta immediata n. 366 del 28 febbraio 2023 presentata dal consigliere Zanoni relativa a "OLIMPIADI MILANO-CORTINA 2026: LA CORTE DEI CONTI RILEVA UNA GALASSIA DI FONDAZIONI E SOCIETÀ DOVE NON VI È UNA NETTA DISTINZIONE DEI RUOLI E DEI COMPITI, CON IL RISCHIO DI UN AUMENTO ESORBITANTE DEI COSTI A CARICO DELLA COLLETTIVITÀ. QUALI LE MISURE PREVENTIVE MESSE IN ATTO DALLA GIUNTA REGIONALE?"

Prego, collega Zanoni.

Andrea ZANONI (Partito Democratico Veneto)

Grazie, Presidente.
Come ha detto il Presidente leggendo il titolo di questa interrogazione del 28 febbraio 2023, la questione è molto importante in quanto riguarda le casse pubbliche regionali e, quindi, i soldi dei cittadini veneti.
Premesso che in data 24 febbraio 2023, in occasione dell'inaugurazione dell'anno giudiziario della Corte dei conti, la Presidente della Sezione di controllo per il Veneto, dottoressa Maria Elisabetta Locci, ha illustrato la relazione sull'attività della Sezione (pubblicata anche sul sito internet della Corte dei conti), nella quale si legge: "il focus dedicato alle Olimpiadi invernali di Milano-Cortina 2026 ha restituito un quadro degli interventi previsti, che, da un lato, vede l'impegno di ingenti risorse da parte della Regione e, per altro aspetto, presenta diversi elementi di criticità in ragione della complessa e stratificata architettura di sistema venutasi a creare con l'istituzione delle Fondazioni/Società e con l'approvazione di programmi, per così dire, paralleli, nonché preoccupazione per la realizzazione di tutte le opere collegate e/o connesse con la gestione dell'evento, in considerazione dei tempi stretti che rimangono e dei ritardi già rilevati. Le criticità attengono all'architettura di sistema, poiché ai già numerosi organismi del sistema delineato dal legislatore si aggiungono altri soggetti individuati dalla Regione, senza tuttavia che vi sia un netto e chiaro riparto di competenze a fronte di una gestione complessa, da realizzarsi in tempi celeri. Del pari, non è stata riscontrata una definizione certa e chiara di procedure, regole, programmi ed opere da realizzare, puntualmente individuate e definite sia in termini finanziari che tecnico-progettuali. La Sezione ha, quindi, raccomandato che la Regione attui un costante monitoraggio al fine di prevenire la duplicazione di interventi e, conseguentemente, dei costi, con aggravi non preventivati per il bilancio regionale".
Si chiede, pertanto, al Presidente della Giunta regionale e all'Assessore regionale con delega al bilancio quali misure preventive la Giunta regionale abbia messo in atto per scongiurare un insensato ed esorbitante aumento dei costi dovuto alla non netta definizione dei ruoli e dei compiti tra le molte società e fondazioni coinvolte nell'organizzazione delle Olimpiadi Milano-Cortina 2026.

PRESIDENTE

Per il presidente Zaia, risponde la vicepresidente De Berti. Prego.

Ass.ra Elisa DE BERTI

Grazie, Presidente.
È opportuno rimarcare preliminarmente che l'articolato modello di governance dei Giochi Olimpici è stato definito a livello nazionale dal decreto-legge 11 marzo 2020, n. 16, convertito con legge 8 maggio 2020, n. 31, il quale contempla in particolare la Fondazione Milano-Cortina 2026 (MI-CO 2026) quale Comitato organizzatore dei Giochi e la Società Infrastrutture Milano-Cortina 2026 (SI-MI-CO Spa) per la progettazione e la realizzazione quale centrale di committenza e stazione appaltante delle opere olimpiche.
Di recente, inoltre, tale governance è stata modificata dal decreto-legge 9 agosto 2022, n. 115, convertito con legge 21 settembre 2022, n. 142, il quale ha stabilito l'ingresso del Governo nella Fondazione, determinando la necessità di un riassestamento organizzativo, che si è concluso con la nomina governativa del nuovo AD e con la successiva approvazione da parte di tutti i membri della medesima Fondazione del nuovo statuto nel mese di gennaio 2023.
Solo a partire da tale momento, quindi, è stato possibile cominciare a dare concreta attuazione, insieme alla Fondazione Milano-Cortina 2026 succitata, alle iniziative, peraltro già in precedenza avviate, per definire un sistema di monitoraggio della situazione gestionale, economica, patrimoniale e finanziaria della Fondazione e anche al fine di dare riscontro ai rilievi della Corte dei conti.
A tale scopo si sono svolti appositi incontri, in particolare con i referenti della Fondazione, per individuare le modalità con cui dare concretezza a tale sistema di monitoraggio, fermo restando che trattasi di attività che deve essere condivisa e definita assieme ad altri soggetti partecipanti alla Fondazione.
Tanto precisato, si evidenzia che, con riferimento alla Fondazione Cortina, unico soggetto istituito dalla Regione con legge regionale 15 dicembre 2021, n. 34 , articolo 2, si è già avuto modo di chiarire che non si ravvisano profili di sovrapponibilità di funzioni con la Fondazione Milano-Cortina 2026. Quest'ultima, infatti, svolge le funzioni di Comitato organizzatore dei Giochi olimpici e paralimpici invernali Milano-Cortina 2026 e si occupa quindi dell'organizzazione dei predetti Giochi invernali che si svolgeranno in parte sul territorio della Regione Lombardia, in parte sul territorio della Regione Veneto e in parte sul territorio delle Province autonome di Trento e Bolzano, avvalendosi per la loro migliore realizzazione del know-how dei beni e dei servizi forniti dai diversi Comitati locali, istituiti nei territori interessati dall'evento in parola.
La Fondazione Cortina, viceversa, tra le sue finalità legislativamente e statutariamente previste ha anche la promozione e l'organizzazione delle gare di Coppa del Mondo di sci alpino assegnate al Comune di Cortina d'Ampezzo, mentre nei rapporti con la Fondazione MI-CO 2026 svolge funzioni di Comitato locale.
Con specifico riferimento, inoltre, alla definizione delle opere da realizzare, si rammenta che, con DPCM del 26 settembre 2022, è stato adottato il Piano interventi predisposto dalla società Infrastrutture Milano-Cortina d'intesa con le Regioni interessate.
Tale società a partecipazione interamente pubblica è sottoposta alla vigilanza del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti che, d'intesa con le Regioni Lombardia, Veneto e le Province autonome di Trento e Bolzano, esercita il controllo analogo congiunto attraverso apposito Comitato costituito con decreto del Ministro delle Infrastrutture n. 315 del 4 ottobre 2022 e composto da un membro designato dalla Regione Veneto d'intesa con le Province autonome di Trento e di Bolzano, uno designato dalla Regione Lombardia e uno con funzioni di Presidente designato dal MIMS.
Infine, si rappresenta che la medesima società è assoggettata altresì al controllo da parte della Corte dei conti ai sensi dell'articolo 12 della legge 21 marzo 1958, n. 259, ossia mediante la nomina di un magistrato della Corte medesima che parteciperà alle sedute degli organi di amministrazione e di revisione della società, giusta determinazione n. 109 del 20 settembre 2022 della Corte dei conti Sezione di controllo sugli Enti e successivo DPCM 9 gennaio 2023.

PRESIDENTE

Grazie.
Collega Zanoni, per la replica.

Andrea ZANONI (Partito Democratico Veneto)

Grazie, Presidente.
Leggerò con calma la risposta perché effettivamente è abbastanza complicato capire fino in fondo chi fa e cosa fa, perché questa risposta è la conferma delle perplessità della Corte dei conti. Ci sono una serie di organismi, società, fondazioni, anche più di una fondazione, la Fondazione nazionale, la Fondazione della Regione Veneto, ai sensi della legge n. 34/2021, che vedono veramente questa moltitudine di soggetti che, stando a quanto enunciato il 24 febbraio 2023 dalla Corte dei conti, non vedono un netto e chiaro riparto di competenze.
Credo che la Corte dei conti, per la stesura di questa relazione, avesse ben chiaro quali erano gli attori in gioco. C'è la novità, che viene sottolineata in questa risposta, relativa alla legge 21 settembre 2022: successivamente la Fondazione ha previsto un nuovo Statuto che è entrato in vigore nel gennaio 2023. La relazione è del 24 febbraio 2023. Mi sto chiedendo, a questo punto se la Corte dei conti avesse avuto in mano il nuovo Statuto e abbia elencato queste criticità con la sopravvenuta modifica del nuovo Statuto.

PRESIDENTE

Grazie, collega.

Andrea ZANONI (Partito Democratico Veneto)

Io quindi non sono del tutto soddisfatto di questa risposta, perché ancora questi punti non li ho chiari.

PRESIDENTE

Grazie.
Passiamo all' Interpellanza n. 3 della collega Baldin.

Interpellanza n. 3 del 14 febbraio 2023 presentata dalla consigliera Baldin relativa a "CONSIGLIERE DI MAGGIORANZA JOE FORMAGGIO IN RAPPRESENTANZA DELLA REGIONE 'SEMPRE AL FIANCO DELLA LOBBY DEI CACCIATORI E DELLE ARMI'. LA GIUNTA NE ERA A CONOSCENZA?"

La dà per letta.
Risponde l'assessore Corazzari.

Ass.re Cristiano CORAZZARI

Grazie, Presidente.
In riscontro all'interpellanza di cui all'oggetto, si ricorda che le ragioni per le quali la Regione partecipa alla Fiera si riassumono nella promozione, nella diffusione e nella condivisione delle principali tematiche riguardanti le attività alieutiche e venatorie attraverso lo svolgimento di eventi organizzati, quali convegni o seminari, che danno, quindi, ampio spazio alle attività dei cacciatori e dei pescatori nel contesto naturale in cui essi operano.

PRESIDENTE

Collega Baldin, prego.

Erika BALDIN (Movimento 5 Stelle)

Prendo atto della risposta molto corta, molto sintetica e attendo ulteriori sviluppi su questo tema.
Grazie.

PRESIDENTE

Quasi ermetica.
Per l'interrogazione n. 370 del collega Montanariello ho già concordato con lui che daremo risposta la prossima settimana perché l'assessore Donazzan mi ha chiesto di poter essere lei a rispondere.
Abbiamo terminato con le risposte alle interrogazioni.
PUNTO
6



RINNOVO DELL'UFFICIO DI PRESIDENZA (ART. 36, COMMA 5 DELLO STATUTO E ART. 10, COMMA 2 DEL REGOLAMENTO)

A) ELEZIONE DEL PRESIDENTE
B) ELEZIONE DEI DUE VICEPRESIDENTI
C) ELEZIONE DEI DUE CONSIGLIERI SEGRETARI

PRESIDENTE

Passiamo al punto n. 6.
Come ben sapete, colleghi, a metà legislatura l'Ufficio di Presidenza viene riproposto all'attenzione dell'Aula, come capiterà per le Commissioni fra qualche settimana.
Andiamo al punto a) "Elezione del Presidente".
Cedo la conduzione al collega Nicola Finco.
Assume la Presidenza
Il Vicepresidente Nicola Ignazio FINCO
PUNTO
6.A



ELEZIONE DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO REGIONALE. APPROVATA (DELIBERAZIONE N. 39/2023)

PRESIDENTE

Perfetto. Siamo sull'elezione del Presidente del Consiglio regionale.
Ci sono proposte da parte dei colleghi? Prego, collega Pan.

Giuseppe PAN (Liga Veneta per Salvini Premier)

A nome dell'Intergruppo Lega - Liga Veneta - Zaia Presidente proponiamo come Presidente il nostro collega Roberto Ciambetti. Grazie.

PRESIDENTE

Grazie, collega Pan.
Per correttezza, vi informo che le procedure per l'elezione del Presidente e degli altri componenti dell'Ufficio di Presidenza avverranno in conformità agli articoli 4 e 5 del Regolamento. Più precisamente, per quanto riguarda l'elezione del Presidente, questa dovrà avvenire con votazione a scrutinio segreto e verrà eletto chi raggiunge la maggioranza dei due terzi dei componenti del Consiglio, vale a dire, stanti i 51 Consiglieri, una soglia pari ad almeno 34 voti a favore.
Se tale soglia non verrà raggiunta una prima volta, si procederà con una seconda votazione. Qualora anche nel secondo scrutinio non si raggiunga la maggioranza dei due terzi, si procederà, a partire dal giorno successivo, a maggioranza assoluta dei componenti.
L'elezione di due Vicepresidenti e di due Segretari avrà luogo con due distinte votazioni a scrutinio segreto. Ciascun Consigliere potrà esprimere la preferenza per un solo nome.
Verranno eletti Presidenti e Consiglieri Segretari solo coloro i quali avranno ottenuto il maggior numero di voti, tenendo conto che uno dei Vicepresidenti e uno dei Consiglieri Segretari verranno eletti in espressione della minoranza ai sensi dell'articolo 36, comma 4 dello Statuto.
In caso di parità di voti sarà eletto il Consigliere più giovane di età.
Possiamo quindi iniziare con la votazione attraverso l'applicazione Concilium.
Apriamo la votazione per il Presidente del Consiglio regionale.
è aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
Colleghi, riuscite tutti a votare? Se qualcuno può andare dal collega Piccinini.
Collega Puppato, ha problemi con la votazione?
Colleghi, siete riusciti tutti a votare?
è chiusa la votazione.
Con 37 voti viene riconfermato Presidente del Consiglio regionale il collega Roberto Ciambetti.
Lascio il posto al Presidente.
Assume la Presidenza
Il Presidente Roberto CIAMBETTI

PRESIDENTE

Grazie, colleghi, per la riconferma.
Non è il caso di fare grandi discorsi. È una procedura prevista dallo Statuto, che comunque serve sempre anche come verifica. Magari il Presidente in due anni e mezzo impazzisce o combina qualcosa che non va bene ed è bene anche che questi passaggi possano appunto essere di verifica e controllo dell'operato di chi gestisce un'Assemblea legislativa, che comunque ha dinamiche e situazioni anche un po' particolari. Grazie quindi per la riconferma e cercherò di essere all'altezza del compito come l'ho fatto negli anni precedenti.
Andiamo adesso al punto b) "Elezione dei due Vicepresidenti".
Ricordo che un nome, per il Regolamento previsto dalla nostra Assemblea, è riservato alla minoranza.
Proposte sui Vicepresidenti?
Collega Villanova, prego.
PUNTO
6.B



ELEZIONE DEI DUE VICEPRESIDENTI DEL CONSIGLIO REGIONALE. APPROVATA (DELIBERAZIONE N. 40/2023)

Alberto VILLANOVA (Zaia Presidente)

Grazie, Presidente.
A nome della maggioranza propongo il collega Nicola Ignazio Finco.

PRESIDENTE

Collega Possamai, prego.

Giacomo POSSAMAI (Partito Democratico Veneto)

Grazie, Presidente.
A nome delle minoranze propongo la collega Francesca Zottis.

PRESIDENTE

Grazie.
I colleghi Finco e Zottis come proposte per le votazioni.
Passiamo alla modalità di voto elettronico, come precedentemente fatto.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
Ricordo che l'espressione di voto è una.
È chiusa la votazione.
Finco 36; Zottis 9.
Vengono riconfermati il collega Nicola Finco e la collega Francesca Zottis.
Grazie.
Con la stessa modalità andiamo all'elezione dei due Segretari d'Aula. Proposte?
Collega Villanova, prego.
PUNTO
6.C



ELEZIONE DEI DUE CONSIGLIERI SEGRETARI DEL CONSIGLIO REGIONALE. APPROVATA (DELIBERAZIONE N. 41/2023)

Alberto VILLANOVA (Zaia Presidente)

Grazie, Presidente.
Per la maggioranza propongo la collega Alessandra Sponda.

PRESIDENTE

Grazie.
Collega Possamai, prego.

Giacomo POSSAMAI (Partito Democratico Veneto)

Grazie, Presidente.
Per le minoranze propongo la collega Erika Baldin.

PRESIDENTE

Bene.
Apriamo la votazione elettronica con la medesima modalità appena fatta.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
Mancano ancora tre voti, colleghi.
Avete votato tutti?
È chiusa la votazione.
Hanno conseguito voti: Alessandra Sponda 34; Erika Baldin 9; Alberto Bozza 1.
Vengono riconfermate come Segretarie la collega Alessandra Sponda e la collega Erika Baldin.
Anche in questa fase, un augurio di pronta ripresa alla collega Sponda, che oggi ha un'indisposizione.
Grazie. Riconfermato quindi l'Ufficio di Presidenza, che guiderà per altri due anni e mezzo la gestione complessiva ‒ ripeto ‒ di questa Assemblea legislativa.
Come avete visto da convocazione, sospendiamo qui la seduta. Ci riconvochiamo alle ore 14.30 per la seduta comune con il CAL.
Ricordo alle ore 12.30 la presentazione del libro "Luigi Gui. Il Ministro della scuola media gratuita e per tutti" che è sicuramente una delle figure importanti che hanno attraversato il nostro territorio.
Grazie ancora, colleghi. A dopo.
La Seduta è sospesa alle ore 12.13
La Seduta riprende alle ore 14.51
PRESIDENTE
Colleghi, accomodiamoci.
Diamo il benvenuto ai componenti del Consiglio delle Autonomie locali.
Come Consiglio regionale stiamo proseguendo la seduta iniziata questa mattina, con adempimenti dovuti allo Statuto.
PUNTO
7


SEDUTA CONGIUNTA DEL CONSIGLIO REGIONALE E DEL CONSIGLIO DELLE AUTONOMIE LOCALI AI SENSI DELL'ARTICOLO 7, COMMA 1, DELLA LEGGE REGIONALE 25 SETTEMBRE 2017, n. 31 E SS.MM.II.. RAPPORTO DELL'ATTIVITÀ DEL CONSIGLIO DELLE AUTONOMIE LOCALI DAL 2019 A OGGI

PRESIDENTE

Questa è la prima seduta congiunta e comune che viene fatta dal Consiglio regionale con il CAL. È una disposizione prevista per legge. È una cosa che non avevamo mai fatto, sinceramente non era mai stata posta come richiesta, ma trovo giusto che il confronto fra Assemblea legislativa regionale e Consiglio delle Autonomie locali possa trovare in questa sede un momento di confronto.
Abbiamo dato tempi tecnici di intervento quasi europei, cinque minuti per chi vuole intervenire, ma penso che la cosa più importante sia la relazione del Presidente del CAL, Stefano Lain, che invece ha il tempo adeguato a fare, appunto, la relazione sull'attività svolta dal CAL fino ad ora.
Senza indugio, quindi, passerei la parola al presidente Stefano Lain. Prego.

Stefano LAIN

Grazie, Presidente.
Non vi nascondo un po' di emozione, considerato che, come diceva adesso il Presidente, è la prima volta che ci si incontra in maniera congiunta tra l'organismo del CAL e il Consiglio regionale. Ma come CAL abbiamo ritenuto che sia un incontro doveroso, al di là di quello che è previsto nello Statuto, anche per cercare di chiarire l'attività e il modus operandi che abbiamo all'interno del CAL.
Consentitemi, a tal proposito, di fare una premessa iniziale su cos'è il CAL. So che a tutti è stata consegnata una relazione sul CAL, quindi la do per "letta", dato che avrete comunque modo di leggerla. Parto da un aspetto: il CAL rappresenta gli Enti locali e gli Enti locali, fin dalla nascita della Costituzione italiana, sono Enti sottoposti a quello che è lo Stato. Da lì a seguire ci troviamo, con l'evoluzione normativa, che sono sempre stati in un rapporto di soggezione prima con lo Stato e poi con la Regione. Va da sé che negli anni Novanta nascono le prime volontà di far riconoscere maggiormente quello che è l'Ente locale, al fine di dare maggiore valorizzazione all'attività amministrativa che è insita nell'Ente locale stesso, che quindi può valorizzare gli Enti superiori, giusto per dare un criterio di una democrazia e un rapporto di sussidiarietà e solidarietà tra gli Enti. Tutti ricorderanno le modifiche normative con l'elezione diretta dei Sindaci, l'elezione diretta dei Presidenti di Provincia, successivamente l'elezione diretta dei Presidenti di Regione. Tutto questo va nella volontà di una maggiore autonomia rappresentativa e di una rappresentanza territoriale di quelli che sono gli Enti stessi, in una dottrina autonomistica (se così possiamo dire), attraverso questi processi evolutivi dove l'autonomia locale è quella che compone l'autonomia regionale e dove, allo stesso tempo, l'autonomia regionale è un insieme quadro di coordinamento di quella che è l'autonomia locale stessa.
Molti di voi sicuramente hanno già avuto un percorso, prima di essere qui in Consiglio regionale, da amministratori, ovviamente con vari ruoli e vari incarichi, quindi avete tutti la comprensione di cosa vuol dire essere un amministratore locale, quali sono le incombenze di noi amministratori nei nostri territori, cosa vuol dire amministrare, quali sono le nostre funzioni per le quali dobbiamo adoperarci e quelle che sono le necessità del territorio da portare avanti, e quindi la necessità di poter rappresentare il nostro territorio attraverso l'organismo, che è la Regione, per dare maggior valore alla Regione stessa nei provvedimenti normativi e legislativi che è deputata a organizzare.
Che cosa succede nell'evoluzione dei tempi? Negli anni Novanta, come vi dicevo prima, c'è un'evoluzione in questo senso e si comincia a parlare, dal 1996 al 1997, dei primi CAL attraverso alcuni organismi, vedi la Regione Toscana e la Regione Emilia-Romagna, dove alcuni studi vengono fatti proprio per dar maggior valore a quello che è un legame, un rapporto tra Stato e Regione e soprattutto Regione ed Ente locale, perché vi è questa necessità di una rappresentatività dell'Ente locale in quelle che sono le necessità e i bisogni. Per arrivare dove? Al 2001, quando con la riforma costituzionale del Titolo V viene modificato l'articolo 123 con l'introduzione del quarto comma, che demanda alle Regioni la costituzione del CAL. A dire il vero, questo piccolo trafiletto all'interno della Costituzione italiana dice ben poco, ma nel suo ben poco dire dà una grandissima interpretazione anche giuridica e normativa, ma soprattutto – questo concetto vorrei che passasse in questo Consesso – assegna al CAL un valore costituzionale. A differenza di quelle che possono essere le Conferenze di Sindaci, l'ANCI, che è rappresentata all'interno del CAL stesso, o altre assemblee, il valore del CAL è un valore costituzionale, che personalmente oggi rappresento. Io sono il successore di una grande persona, che è stato Fabio Bui, che mi ha insegnato a intraprendere questo percorso e al quale devo tanto. Quindi, assieme ai miei colleghi che vedete qui in sala, la nostra volontà è quella di intraprendere un percorso, in parte iniziato, volto a dare sempre più maggior valore.
Ovviamente da soli non andiamo da nessuna parte. C'è bisogno anche dell'aiuto vostro, di tutto il Consiglio regionale, nel manifestare la volontà di renderlo maggiormente un organismo di rappresentanza, che soprattutto in un prossimo futuro, che vedrà l'autonomia essere maggiormente riconosciuta, dovrà dare maggiore valore all'operato della Giunta regionale e all'operato del Consiglio regionale proprio attraverso il CAL, che è organismo di raccordo con l'Ente locale per quelle che sono le esigenze e i bisogni dell'Ente locale stesso.
Nella relazione che vi abbiamo inviato si parla di questo aspetto normativo, da dove nasce e, quindi, l'alto valore che ha il CAL, nonché dei numeri che sono stati portati avanti fino ad oggi. Sono anche presenti le modalità con cui operiamo, modalità che sono disciplinate attraverso un regolamento, dettato dalla legge regionale dalla quale scaturisce e deriva. Quindi, noi operiamo mediante questo regolamento, con regole chiare.
Come ho già ribadito in altri CAL che abbiamo fatto (attualmente ci incontriamo in videoconferenza) il mio ruolo è soprattutto quello di cercare di mantenere questo organismo indipendente. Va da sé che questo Consesso consiliare è un organo prettamente politico. Voi siete una rappresentanza politica, un'espressione politica all'interno della Regione del Veneto. Il CAL, invece, non è una rappresentanza politica – vorrei che questo concetto fosse chiaro – ma è una rappresentanza di Enti territoriali. Chiaramente, non nascondiamo che ognuno di noi ha una sua vocazione politica, ha una sua espressione personale politica. Ma in seno al CAL – sia ben chiaro – noi siamo un'espressione di Ente territoriale. Quindi, tenendo bene a mente le esigenze dei territori, dovremo fare un grande lavoro nei nostri territori, cosa che abbiamo iniziato a fare informando maggiormente i Sindaci della Regione del Veneto che c'è un organismo e facendo comprendere loro cosa fa questo organismo e che può essere di raccordo. Quindi, come dicevo, c'è un lavoro da fare in questo senso, che comunque abbiamo già iniziato a fare. Ad ogni modo, lo ribadisco, lungi da chiunque che all'interno del CAL vi sia un'attività politica. L'attività politica la fate voi, Consiglieri regionali, espressione di partiti, e ci sta tutta. Soprattutto la mia attività di Presidente è quella di mantenere questa entità non politica, fondamentalmente.
I progetti di legge che arrivano da parte dei Consiglieri negli anni precedenti li presentavamo tra di noi, quindi ce li dovevamo studiare e via dicendo, mentre da un anno a questa parte abbiamo chiesto – e ringrazio tutti voi, Consiglieri, quindi chi li ha già presentati e chi li presenterà – la vostra disponibilità a venire voi a presentare presso il CAL il vostro progetto di legge.
Andremo anche a migliorare la piattaforma di collegamento in call che attualmente facciamo, perché non vi nascondo che io e tutti i miei colleghi che vedete qua che componiamo il CAL compiamo un'opera "missionaria" – spero abbiate compreso di cosa sto parlando – nel venire a Venezia a ogni CAL. Tenete conto che dai numeri, che poi vi dirò, stiamo parlando sostanzialmente di una media di due volte al mese. Ecco, fare i missionari due volte al mese ci vede un po' a disagio. Mentre, attraverso la videoconferenza riusciamo a ottemperare, comunque, al nostro mandato e al nostro lavoro. Certo, ogni tanto verremo qua, perché è anche giusto onorare questo organismo, questo istituto e la sua istituzione. Questo senza ombra di dubbio.
Tornando al processo attinente alle nostre attività e al nostro lavoro, nel ribadire il nostro ringraziamento ai Consiglieri che sono già venuti a presentare i loro progetti di legge, vi chiederemmo soltanto una cortesia (chiaramente attraverso un miglioramento della piattaforma vedremo di trovare la forma più consona): nel momento in cui viene esposto il progetto e sono forniti i chiarimenti eventualmente richiesti da parte dei colleghi, vi chiederei che vi stacchiate e lasciate la nostra Assemblea libera di potersi confrontare nell'interno, senza avere, peraltro, anche la presenza di altri Consiglieri, perché più volte abbiamo più progetti, magari sono già tutti collegati. Vi chiedo scusa, nel senso che non è una nostra volontà: la prassi vorrebbe che man mano che un Consigliere deve presentare il suo progetto entra in Aula, lo presenta, dibatte con l'Assemblea stessa. Dopodiché la votazione la fa l'Assemblea per conto proprio e, quindi, senza la partecipazione di altri Consiglieri.
Ma questo perché non vorrei che poi all'interno delle Commissioni, successivamente o in altri momenti, anche propedeutici a quelli che sono i progetti di legge stessa, venisse magari strumentalizzata qualche riflessione che emerge all'interno del CAL stesso. Cerchiamo di mantenere questo rispetto tra quelle che sono le parti.

PRESIDENTE

Presidente, la invito a concludere.
Grazie.

Stefano LAIN

Il bisogno di aiuto che vi chiedo è nell'aiutarci a migliorare il CAL, perché oggi come oggi non vi nascondo che ci troviamo di fronte a dei vostri progetti di legge dove noi diamo il nostro parere, che è un parere obbligatorio ma non vincolante e, sostanzialmente, il più delle volte è, vorrei dirvi, non vi nascondo, una presa d'atto perché ci sentiamo un po' anche sviliti e sminuiti. Ecco il motivo per il quale vi ho fatto una premessa, ricordando che il CAL è un organismo voluto dalla Costituzione italiana, che il Consesso consiliare regionale ha istituito attraverso uno Statuto, una norma, la legge e quelli che sono i Regolamenti.
Chiudo - e vi chiedo scusa, chiedo scusa al Presidente - per darvi proprio i numeri succinti dove: nel 2019, anno in cui è partito il CAL, si è incontrato in tre sedute, esprimendo cinque pareri.
Nel 2020 le sedute sono state 10, con 18 pareri.
Nel 2021, 13 sedute con 30 pareri.
Nel 2022, 15 sedute con 27 pareri.
Vi dicevo che sostanzialmente sono quasi due volte al mese, insomma. è quindi un'attività abbastanza fervida.
Lascio la parola al Presidente, nel senso che se ci sono delle delucidazioni o delle riflessioni da fare, siamo qua pronti e disponibili nel dibattimento. Grazie.

PRESIDENTE

Grazie a lei.
Chi intende intervenire? Tutti timidi.
La relazione è stata spedita a tutti quanti, era allegata all'ordine del giorno.
Silvia Cestaro, prego.

Silvia CESTARO (Zaia Presidente)

Grazie.
Buongiorno a tutti. Innanzitutto voglio ringraziare i membri del CAL, il Consiglio delle Autonomie Locali, che in questi anni stanno crescendo con noi perché di fatto i numeri che ha presentato il Presidente hanno dimostrato come questo organismo un po' alla volta stia ingranando, stia imparando sempre meglio ad affrontare le varie tematiche che vengono presentate. Per i colleghi che fanno parte del Consiglio magari è bene ricordare che i provvedimenti di legge, le proposte di legge che passano in CAL sono quelle che riguardano ovviamente gli Enti locali. Non è che tutto viene visto dal CAL. È importante questo rapporto, è importante perché molto spesso quando si va a gestire un'attività di produzione legislativa si è distaccati da quella che è la realtà territoriale e si rischiano anche di commettere magari degli errori inconsapevolmente, nella buona fede. Avere questa sorta di filtro, di aiuto e di supporto – il CAL deve essere visto come un supporto, non come un vincolo per i Consiglieri – è importantissimo. Ci può evitare di fare degli errori che poi magari paghiamo tutti come cittadini perché poi alla fine di questo si tratta.
Per cui io spero che questo rapporto possa continuare sempre più proficuo, che anche i Consiglieri comprendano bene quello che è il lavoro che il Consiglio delle Autonomie Locali fa, il grande impegno che ci mettono tutti gli Amministratori che voi vedete qui presenti, che voglio ricordare – l'ha detto anche il Presidente prima – lo fanno a titolo gratuito, lo fanno con il massimo impegno, togliendo magari ore di lavoro e di impegno nelle proprie Amministrazioni e nelle proprie attività.
Per cui grazie a loro, grazie ai Consiglieri che si rendono disponibili a presentare i loro progetti di legge, alla Giunta, che è sempre presente quando presenta progetti di leggere della Giunta, grazie ai tecnici della nostra Regione, anche loro sempre disponibili a permettere al CAL di avere la massima conoscenza riguardo ai testi di legge presentati. Grazie.

PRESIDENTE

Grazie a lei.
Anna Maria Bigon, prego.

Anna Maria BIGON (Partito Democratico Veneto)

Grazie, Presidente. Grazie anche al Presidente del CAL.
Io aggiungo solo una cosa. è un fatto che secondo me e secondo noi è molto importante: è anche il primo coinvolgimento del territorio sui progetti, perché di fatto noi andiamo ad esporre, grazie alla Giunta e a chi li presenta, dei progetti di legge a degli amministratori che sono comunque i primi rappresentanti del territorio, perché giustamente, come diceva prima il Presidente del CAL, effettivamente, siamo tutti un po' passati dall'essere amministratori a livello locale, chi in Consiglio, chi magari come Sindaco. Da una parte capiamo l'importanza di essere anche informati e anche essere partecipi di quella che può essere la discussione all'interno di un Consiglio regionale che comunque è un organo legislativo. E quindi, da una parte questo aspetto, dall'altra, insomma, l'impegno importante che di fatto ognuno di noi dedica, perché credo che la proposta di un progetto di legge, indipendentemente poi dall'essere un parere vincolante o meno, coinvolge una parte del territorio, ma dall'altro sa prendere quegli spunti necessari, e l'abbiamo visto, anche come momenti di riflessione.
Giustamente si diceva che non è questione solo politica, è questione di appartenenza al territorio, non tanto a un partito o a un'espressione, e quindi il fatto di non strumentalizzare le proposte che vengono espresse all'interno del CAL io credo che sia importante. Questa è la serietà degli amministratori del nel territorio, insomma, tipica. Grazie.

PRESIDENTE

Grazie, collega.
Anche loro c'erano. Collega Possamai, io non pongo limiti agli interventi di chi è invitato alla seduta. Mi conosce abbastanza. Sicuramente non vado a limitare o a censurare interventi.
Richieste di intervento? Graziano Azzalin, che già ha calcato questi scranni. Non c'è un microfono, scusatemi?

Graziano AZZALIN

Buongiorno a tutti. Grazie, Presidente.

PRESIDENTE

Prego, Graziano.

Graziano AZZALIN

Posso venire là?

PRESIDENTE

Il tuo posto. Dai, Graziano. Vedi? E vi assicuro che Graziano qua ha fatto tanto.

Stefano LAIN

Chiedo scusa. Per i colleghi, siccome vedete altre postazioni libere, prendete la parola e verrete invitati ad accomodarvi.

PRESIDENTE

Eventualmente, per chi vuole intervenire, può farlo da microfono.
Prego, Graziano.

Graziano AZZALIN

Grazie.
Semplicemente una riflessione, perché ovviamente concordo con la relazione fatta dal Presidente e l'introduzione ai lavori di questa seduta. Se oggi si può dire che viviamo sul piano istituzionale una sorta di vigilia dell'autonomia in questo Paese, che può portare a nuova distribuzione dei poteri e dei ruoli sul piano istituzionale, è vero anche che non possiamo disgiungere, secondo il mio punto di vista, anche alla luce dell'esperienza che sto avendo come amministratore nel territorio, in ambito provinciale, pensare, ma non solo, cercare di rafforzare il sistema delle autonomie del territorio. Oggi è sempre più evidente una sorta di discrasia tra quello che è l'accentramento regionale e, a volte, la debolezza strutturale degli Enti territoriali.
è bene pensare se ha ragione di esistere. Se pensiamo che l'autonomia possa essere quell'avvicinamento al territorio che può dare maggiore vigore al sistema complessivo del nostro Paese, è vero anche che questo deve avvenire in maniera non strabica. A volte delegare ‒ non dico "spesso", ma a volte ‒ è sinonimo di scaricare. Noi dobbiamo, invece, pensare a un coinvolgimento che sia effettivo. Credo che, da questo punto di vista, il ruolo del CAL possa dare, sul piano istituzionale, un giusto contributo, anche, a volte, auspicabile e necessario.
Grazie, Presidente.

PRESIDENTE

Grazie a lei.
Altre richieste di intervento? Collega Franco, prego.

Maria Cristina FRANCO

Un intervento brevissimo, per portare quello che è uno degli aspetti ‒ ne sono già stati sottolineati tantissimi, anche dalla relazione del Presidente ‒ che io ho trovato positivo nell'impegnarmi ulteriormente, dopo il ruolo di Sindaco e in Provincia, anche con il CAL.
Giustamente, è stato detto che passano attraverso il CAL i progetti di legge che riguardano soprattutto gli Enti locali. Per me è stata un'esperienza bellissima e molto positiva. Ad esempio, io vengo dalla Provincia di Vicenza. Grazie al CAL ho potuto conoscere aspetti e problemi della nostra splendida regione, che naturalmente è molto diversificata come territorio, come potenzialità, ma anche come problematiche strettamente peculiari ai vari ambiti territoriali. Questo mi ha permesso di approfondire, come amministratore, problematiche che, magari, nel mio territorio sono molto distanti o non avrei mai pensato che esistessero e, con questo, magari, poter dare, dopo un'attenta lettura... Perché l'impegno nel CAL richiede anche una preparazione prima degli atti e di tutto il materiale che ci viene inviato. Ringrazio anch'io la Struttura che lo supporta e ci permette di conoscere e di dare anche quel parere a volte completamente staccato da chi lo vive intensamente come amministratore – ho fatto il Sindaco per dieci anni, quindi so cosa vuol dire –, studiando la realtà problematica che andiamo ad affrontare attraverso il decreto-legge che ci viene proposto o la delibera che ci viene proposta di analizzare. Dare anche quel parere può essere utile, credo, proprio per quel distacco emotivo e vissuto che possono avere certi problemi da chi vengono affrontati. Nel contempo, ci permette veramente – è un'esperienza, quella del CAL, che io suggerirò agli amministratori – di conoscere la nostra splendida regione nei suoi aspetti anche problematici. è un impegno che quindi vale la pena di fare.

PRESIDENTE

Grazie a lei.
Collega Camani, prego.

Vanessa CAMANI (Partito Democratico Veneto)

Grazie, Presidente. Buongiorno anche ai Sindaci, che oggi rendono un po' più interessante questo Consiglio regionale.
Io non vorrei interrompere il clima di idillio che c'è oggi per celebrare questo passaggio importante, però vorrei dire, rivolgendomi soprattutto ai Sindaci, a chi oggi ci ha spiegato come può essere importante aderire a questo Organismo, che troppo spesso in questi anni il CAL è sembrato un luogo, una sorta di rito attraverso il quale si deve passare per arrivare in quest'Aula.
Mi rivolgo al Presidente e al Vicepresidente, che saluto con particolare affetto, ma anche agli altri esponenti del CAL, sempre che non ve lo debba spiegare perché lo sapete meglio di me: la politica è uno spazio da occupare, non è un luogo che viene concesso, e io credo che il CAL debba interpretare la propria funzione in questa logica. D'altronde, se noi pensiamo che la vostra funzione sia esclusivamente quella di dirci come la pensate rispetto alle proposte che noi facciamo, certamente svolgete una funzione utile, ma io credo non sufficiente rispetto all'importanza che anche la riforma del 2001 della Costituzione rivolge a questo luogo di confronto e di consultazione permanente: per cui l'esercizio della funzione legislativa, che per legge è assegnato ovviamente ai Consigli regionali, oltre che al Parlamento, e l'esercizio della funzione amministrativa, che spetta più propriamente ai Primi cittadini, in realtà si confondono e si fondano dentro l'espressione del parere del CAL.
Io quindi – lo dico perché anche con la consigliera Cestaro ci siamo più volte interrogate su questo – vi invito a prendervi più spazio nella discussione e nel contributo che potete dare al lavoro che poi noi facciamo qua dentro, perché la stragrande maggioranza dell'attività legislativa del Consiglio regionale è rivolta in un principio di sussidiarietà verso il basso: molto spesso ci occupiamo di questioni che vi riguardano e molto spesso ci manca il punto di vista degli amministratori locali. Vero che molti qua dentro lo hanno fatto in passato. Vero che noi qua, però, svolgiamo un'altra funzione. Da questo punto di vista, vi invito anche a riprendere il ruolo politico, non partitico, non di parte inteso. Dovete esercitare, invece, pienamente il ruolo politico che al CAL viene assegnato dalla riforma del 2001. Da questo punto di vista, ovviamente, chiedo alla Presidenza del Consiglio e al Consiglio regionale tutto di assumersi la responsabilità di stare dall'altra parte, quindi di svolgere anche una funzione con maggior convinzione di confronto e di raccordo con il CAL.
Sono moltissimi i progetti di legge. Penso al bilancio, che è quello più articolato, ma rispetto al quale ci sono una montagna di ricadute sui territori. Ma ci sono moltissime altre leggi. Penso a tutte quelle che interessano la Quinta Commissione o a quelle che interessano la Commissione Ambiente, con particolare riferimento alla questione del consumo di suolo del territorio, che impattano direttamente sui Comuni. Soltanto chi ha la conoscenza specifica del proprio territorio può dare una mano a noi a costruire leggi che intanto si capiscano e che, poi, siano utili a risolvere i problemi. È un po' facile fare gli amministratori locali quando si è in questo Consiglio regionale annunciandolo. È molto meno facile dare una mano davvero a risolvere i problemi che sui territori i primi cittadini hanno, e qua veramente fuori di retorica, essendo il presidio primo a cui i cittadini e le cittadine si rivolgono.
Congratulandomi, ovviamente, per il nuovo corso del CAL, che speriamo possa essere proficuo, spero che anche dalla riunione di oggi, dall'incontro di oggi emerga una maggiore consapevolezza reciproca rispetto al fatto che la consultazione o il parere degli Enti locali non è una formalità a cui siamo comunemente chiamati, ma deve essere, invece, uno spazio politico da riempire per rendere più efficace l'azione che insieme possiamo fare.

PRESIDENTE

Grazie, collega.
Prego, dottoressa Pavanello.

Maria Rosa PAVANELLO

Buongiorno a tutte e a tutti.
Mi limito ad aggiungere alcune cose, perché concordo con le considerazioni che sono state fatte, e a porre un po' l'attenzione ad un momento che credo sarà piuttosto importante, con due norme che vedranno da un lato noi, come Consiglio delle autonomie locali, e, dall'altro, il Consiglio regionale, due norme che sono molto attese dai Comuni.
In qualche modo, la prima, che adesso vi cito, va a toccare un po' il ruolo dei Comuni, il ruolo che hanno avuto fino ad oggi, e anche il nostro sistema socio-sanitario. Parlo della norma sugli ATS, che già il Presidente e l'Ufficio di Presidenza del CAL hanno preso in considerazione con grande attenzione, ma credo che un po' tutti i territori lo stiano facendo. Di fatto, a livello centrale è stata stabilita una competenza nuova per i Comuni ‒ dico io ‒ in un momento particolarmente difficile. Difficile perché ormai adesso, dopo che le associazioni dei Comuni lo hanno detto per anni, tutti si sono accorti che i Comuni sono stati depredati di autonomia e di risorse umane. Adesso servirebbe tutto questo in un battibaleno, avere risorse formate e pronte a lavorare, e a lavorare in fretta e bene, perché ci sono delle opportunità straordinarie.
Scusate, io ho finito di fare il Sindaco, ma in realtà ho vissuto, sto vivendo e continuo a vivere i problemi degli amministratori. Ho visto quello che è successo, come un'accetta. L'ho vissuto sulla mia pelle, da Sindaca. Ho anche visto le opportunità che si sono aperte. Ma abbiamo detto per anni che sarebbe arrivato il momento in cui, soprattutto nel Veneto, si sarebbe arrivati ad essere troppo oberati di lavoro, di impegni, di responsabilità per riuscire a sostenere.
Ringrazio gli amministratori che hanno partecipato con grande entusiasmo, con grandi fatiche personali, nella stragrande maggioranza dei casi, a tutti i bandi del PNRR, non avendo risorse sufficienti, stimoli. Ci hanno messo del loro. Se molti Comuni in queste situazioni lo hanno fatto, lo hanno fatto proprio per la volontà, la passione e l'impegno degli amministratori.
Credo, però, che adesso sia anche il momento di lavorare davvero in stretta... È un momento particolarmente critico. Ne parlavo prima anche con qualche funzionario regionale. Il timore è che si perda l'entusiasmo, la voglia, se succede un ribaltamento totale dopo una fatica. Ricordiamo che gli amministratori vengono dalla pandemia, dall'emergenza Ucraina, hanno dovuto affrontare risorse straordinarie in assenza di personale e di competenze. Se, poi, adesso succede che a progetti già assegnati viene detto "no, signori, non si riescono a fare, vi ringrazio" credo ‒ io sarò una di quelle che spingerà tutti, e lo farò per prima ‒ che i Sindaci e gli amministratori si ribelleranno questa volta e daranno davvero le chiavi, le fasce e tutto. Dopo aver sopportato tutto questo, questo non è accettabile.
Si è parlato di fare squadra. Noi lo abbiamo fatto. Con la prima applicazione della normativa c'era una norma molto complicata. Non avevamo il numero legale come Consiglio delle autonomie locali. Con il Presidente, con un colloquio continuo, è stata modificata la norma. I Consigli metropolitani e i Consigli provinciali indicano due persone. Poi ci sono i componenti di diritto e ci sono i rappresentanti delle Province. Davvero, quindi, si deve rappresentare un numero importantissimo di Enti locali.
Noi non abbiamo mai assunto posizioni ideologiche né partitiche. Abbiamo cercato di dare il nostro contributo, il Presidente lo ha detto, magari, in maniera più netta, ma senza strutture comunali, a titolo gratuito. Questi sono gli amministratori negli ultimi dieci anni, che sono in tutti gli organismi a titolo gratuito. Noi ci siamo, continuiamo ad esserci perché ci crediamo, perché crediamo ai nostri territori e perché abbiamo sempre fatto squadra.
Per questo mi sento di fare questo focus su queste due norme e la norma sul riordino territoriale. Quella sugli ATS è particolarmente delicata. Al di là delle città capoluogo, che sono capofila di questa aggregazione di Comuni, gli altri ATS sono in grandissima difficoltà e in breve tempo dovranno avere una struttura organizzata con personalità giuridica, che funzioni e che sappia soprattutto utilizzare i milioni di euro che stanno arrivando, insieme al PNRR. E poi abbiamo tutta la programmazione europea.
Credo davvero che dobbiamo insieme cercare anche di far uscire, rispetto al testo che viene presentato... Anche se è stato fatto un lavoro importante, di confronto, di ispirazione. Trovare la norma che possa anche considerare la stragrande maggioranza dei nostri Comuni, che sono quelli, poi, in maggiore difficoltà. Grazie.

PRESIDENTE

Grazie a lei.
Collega Pan, prego.

Giuseppe PAN (Liga Veneta per Salvini Premier)

Buongiorno.
Saluto anch'io, a nome del Gruppo che rappresento, i colleghi. Li chiamo "colleghi" perché qui sono tutti Sindaci e amministratori. Anche noi, come è stato ricordato, arriviamo dall'amministrazione del territorio e da un lungo percorso amministrativo legato ai territori e alle nostre città, al nostro Veneto. Penso che solo il nome del vostro Consiglio, del nostro Consiglio sulle autonomie, noi che, naturalmente, auspichiamo l'autonomia a breve per la nostra Regione... Penso che anche il Consiglio delle autonomie un domani, chissà, potrà avere un ruolo ancora più importante di quello che probabilmente oggi rappresentate e che, quindi, è proprio l'anello di congiunzione tra i territori e il Consiglio regionale, che non è un'entità lontana. Siamo qui, siamo veneti, siamo ‒ ripeto ‒ ex amministratori, siamo legiferatori. Qui si fanno le leggi per il popolo veneto. Quindi, sicuramente il vostro apporto, anche critico, per quello che noi riusciamo a proporre, è importante.
Mi sembra di ricordare che anche il CAL possa in qualche maniera proporre delle leggi al Consiglio regionale e che il Consiglio regionale possa avvalersi delle vostre proposte.
Qui c'è anche il collega Azzalin, con cui abbiamo fatto una legislatura assieme, ma tanti amici. Voi, che adesso avete un occhio più sul focus delle vostre città, delle vostre comunità... Per noi avere il vostro apporto è sicuramente importante.
Penso che questo sia un momento di incontro che va a solidificare assolutamente questo rapporto. Ringrazio il presidente Ciambetti per averlo portato qui. Ringrazio voi per il vostro lavoro, auspicando che queste leggi importanti che sono state citate... Ci rendiamo conto che cambieranno molto all'interno dei Comuni. Penso al sociale. Lo sappiamo. Ci è stato imposto, questo. Stava bene dove stava, ma purtroppo eravamo l'ultima Regione ad avere questo sistema a doppia "S", solo per citare questa cosa, questa nuova legislatura che va avanti.
Penso che, comunque, il vostro apporto, anche con dei rapporti costanti, sia importante, quindi lo auspichiamo.
Grazie di essere qui. Buon lavoro.

PRESIDENTE

Grazie a lei.
Prego.

Leonardo RAITO

Grazie, Presidente. Grazie per l'ospitalità. Grazie anche per tutte le parole che sono arrivate dai Consiglieri regionali rispetto al ruolo che il nostro Consiglio delle autonomie locali sta cercando di svolgere con la massima serietà, con impegno, con volontariato, come diceva il nostro Presidente, con lo spirito propositivo di poter tentare di dare un contributo ai processi legislativi che riguardano la Regione del Veneto.
Io, come Sindaco di un Comune che sta tentando il percorso di fusione, sto cercando di venire proprio nella direzione auspicata da questa legislatura del Consiglio regionale, cioè l'idea di un riordino territoriale, di una semplificazione anche del numero dei Comuni, la riduzione del numero dei Comuni, che necessita, chiaramente, anche di un supporto normativo e legislativo da parte del lavoro che voi svolgete in quest'Aula. Proprio per questo il mio invito è quello di procedere nella direzione dell'approvazione della legge che va a ridefinire quello che è il quorum relativo ai percorsi, ai referendum che riguardano le fusioni dei Comuni. È un processo che si era avviato attraverso una discussione che da noi era partita, proprio nel Consiglio delle autonomie locali, quando, forse, abbiamo cercato anche di dare un primo impulso a un procedimento legislativo che riguarda una riforma in tal senso, di questo genere.
Lo dico ai Consiglieri regionali, ma lo sapete già, perché siete molto informati sulla situazione e sullo status di fatto che vivono moltissime Amministrazioni locali, che sono, chiaramente, in forte sofferenza per quanto concerne le risorse da gestire. Però, se devo fare anche la fotografia del territorio particolare, come quello della Provincia di Rovigo, 227.000 abitanti e 50 Comuni, quindi con un frazionamento territoriale molto ampio, c'è una fortissima sofferenza strutturale anche di quelle che sono le municipalità. Ci sono Comuni che hanno due dipendenti, un dipendente e mezzo, tre dipendenti. Quando ci troviamo con i Sindaci nelle varie Assemblee, i discorsi più semplici che sentiamo è: "Puoi prestarmi otto ore dal tuo ufficiale dell'Anagrafe?"; "hai un geometra da mandarmi per fare un po' di extra orario, perché non riusciamo a coprire un servizio?"; "c'è la possibilità di avere un agente di Polizia locale a dieci ore che mi faccia le multe o un controllo davanti alla scuola?". Questo è lo stato di fatto che pagano Amministrazioni che non sono strutturate di fronte alle sfide di una modernità che corre alla velocità della luce, mentre noi siamo fermi.
Per questo l'invito che faccio veramente ai Consiglieri regionali è di prendere in considerazione ‒ so che l'avete già; il presidente Ciambetti, ma anche la Commissione consiliare che ci ha auditi la settimana scorsa ci ha dato questo tipo di speranza ‒ l'idea, entro l'estate, di riformare questa normativa, di darci la possibilità, ad ottobre, quando ci saranno i referendum per le fusioni, di andarci con il nuovo quorum.
Lo dico anche per un altro motivo, che non sfugge sicuramente alla vostra attenzione: alle ultime elezioni regionali in Friuli Venezia Giulia è andato a votare il 45% degli aventi diritto. L'anno scorso è stata fatta una legge per dare la possibilità ai Comuni in cui si presenta un solo Sindaco, un solo candidato Sindaco di avere un quorum ridotto al 40%. Questo sta a significare che la politica nazionale, tutta, di alto livello, si è resa conto di quanto la disaffezione, la distanza da parte degli elettori ai cittadini renda, per quanto concerne la necessità di superamento del quorum, l'ordine di dover abbassare le percentuali di partecipazione, senza considerare il fatto ‒ e questo lo avete considerato anche voi in Regione ‒ della popolazione residente all'estero, che in tantissimi Comuni va ulteriormente a complicare questo tipo di percorso. Anche nel CAL ci sono sensibilità diverse rispetto al tema delle fusioni dei Comuni ed è giusto che ci sia rispetto pieno di tutte le autonomie e di tutte le valutazioni che vengono effettuate dai colleghi. Però, io chiedo una cosa al Consiglio regionale: date la possibilità a chi ci crede, a chi vuole andare avanti in questo percorso di fare una norma che ci dia la possibilità di arrivare a definire questo quadro e a definire queste fusioni.
I primi che perdono il posto nel momento in cui c'è una fusione sono i Sindaci, quindi non possiamo assolutamente essere tacciati di fare queste operazioni per un interesse nostro personale o per l'attaccamento alla poltrona. Anche noi siamo legati al campanile, anche noi siamo legati alle nostre comunità, che cerchiamo di amministrare con impegno, e io lo faccio da quasi vent'anni, anche noi abbiamo grande affetto verso i nostri territori, però ci rendiamo conto che questi percorsi sono necessari laddove non riusciamo più a dare risposte ai cittadini.
Per queste ragioni invito il Consiglio regionale – so che lo state già facendo, tuttavia consentitemi di ribadirlo e sottolinearlo – a valutare questa possibilità: approvate la norma sulla riduzione del quorum per le fusioni e dateci la possibilità, a ottobre, di venire incontro al grande disegno strategico che la Regione sta portando avanti, che è quello del riordino territoriale. Noi siamo pronti a dare un contributo. Dateci anche voi una mano a definire questo quadro, perché ne sentiamo fortemente la necessità.
Grazie.

PRESIDENTE

Sindaco Raito, le assicuro che l'assessore Calzavara arriverà con una norma che porterà il quorum a numeri logici rispetto all'andamento anche delle ultime consultazioni.
Sindaco Cereser, prego.

Andrea CERESER

Buongiorno a tutti e grazie di questa opportunità.
Io sono come lo yogurt: ho ancora un mese di vita, dopodiché finirò questo incarico. È stata un'esperienza incredibile, che auguro a tutti di fare. Quindi, è da un po' di tempo che provo a mettere in fila i problemi, che sono tantissimi, perché le risorse sono quelle che sono, e il tempo è la più limitata di esse, per cui uno è inevitabilmente portato a pensare, dovendo mettere mano a questo caos, da dove poter partire.
Dico con grande serenità che proprio questo tema che veniva citato anche nell'ultimo intervento, quello del riordino territoriale, è quello che sta alla base di tutto. Io sono amante della bicicletta, ma a volte ho più l'impressione di essere sui rulli, dove faccio fatica, fracco, ma resto fermo sullo stesso posto. La schizofrenia a cui è chiamato un amministratore per passare la mattina sui rifiuti e poi sul sociosanitario, per chiudere con l'acqua, cambiando tavoli e cambiando anche partner, è una cosa altamente dispersiva, e io credo che non ce lo possiamo permettere. Tutti noi abbiamo dei diritti, tra questi anche quello alla serenità. Chiaramente è difficile abbinarla alla funzione di Sindaco, però può essere sicuramente un obiettivo.
Non ho mai ritenuto una perdita di tempo il lavoro fatto con il CAL, anche se magari non sempre sono riuscito ad essere fedele, perché il tempo investito lì me lo ritrovo dopo. Spesso, infatti, ci arrivano delle leggi che ci fanno perdere tantissimo tempo e tante volte ci diciamo: avessimo potuto dire qualcosa prima, forse non dovremmo affrontare questi momenti.
Chiudo il mio intervento sollecitando il Consiglio regionale, avvalendosi anche delle esperienze dei Sindaci in carica – è vero, molti di voi lo sono stati, però non dico che si dimentichi, ma si cambia la concentrazione dei temi e sui temi in funzione del ruolo che si ricopre –, a cercare di portare avanti un lavoro di squadra, dove non solo veniamo aggiornati sulle proposte di legge, ma possiamo anche dare un contributo fattivo, magari anche per evitare alcuni errori e guadagnare tempo in futuro. C'è il tema della dimensione dei Comuni, della dimensione ottimale delle IPA, insomma tutto quello che deve servire a rendere più competitivo il nostro territorio. Ecco, credo che questa debba essere la priorità per chi avrà l'onore e la fortuna di lavorarci per i prossimi mesi e per i prossimi anni.
Grazie.

PRESIDENTE

Grazie a lei.
Altre richieste di intervento? Collega Soranzo, prego.

Enoch SORANZO (Fratelli d'Italia - Giorgia Meloni)

Grazie, Presidente. Grazie a tutti i colleghi. Penso di dire "colleghi" perché sono invecchiato, ma non mi sono dimenticato la mia esperienza amministrativa sia come Sindaco che come Presidente di Provincia. Tuttavia, nel riprendere quest'ultima considerazione, ritengo di poter dire che è molto vera. Forse da questi banchi, nel momento in cui si rappresenta in Consiglio regionale una Regione come il Veneto, vedi e magari cambi un po' la prospettiva. Ma anche per questo mi sento di ringraziarvi per il lavoro svolto.
Questa è la prima relazione del CAL che si è insediato. Io l'ho seguito nella parte finale del mio mandato di Presidente di Provincia e anche di Presidente dell'UPI Veneto, ma credo ugualmente di poter dare un contributo, fare una riflessione ad alta voce e raccogliere un invito: noi abbiamo bisogno di fare squadra. Correggere dopo una legge regionale, come anche una legge dello Stato, è sempre molto più laborioso, molto difficile. Rincorrere è sempre molto più faticoso che correggere una legge prima che venga approvata.
La normativa sul CAL, come tutti i progetti di legge e come tutti gli insediamenti di nuovi organismi, ha avuto bisogno di un rodaggio, questo rodaggio voi l'avete vissuto, e devo dire che questo Consiglio regionale, almeno per l'Aula che io ho vissuto, ma anche nelle Commissioni, ha sempre prestato grande attenzione alla richiesta di parere del CAL. Questo testimonia, appunto, che per noi sono preziosi il contributo e la verifica dell'interpretazione della legge o del contributo, perché chiaramente una legge nasce molto spesso con un certo obiettivo, però magari non riesce ad avere un panorama di visione nell'applicazione della stessa. E per quanto noi siamo stati anche amministratori, molto spesso anche noi siamo non dico obbligati, ma pervasi da più visioni, e magari qualcosa sfugge.
L'altra considerazione è che non vogliamo solo fare squadra. Sono stati toccati dei punti molto sensibili, penso ad esempio agli ATS, che sono un punto molto sensibile. È una sensibilità che tutti gli amministratori hanno, ma ce l'hanno anche il Presidente, la Giunta, il Consiglio regionale e tutte le strutture, perché il Veneto la vive in maniera particolare, e la vive in maniera particolare perché è anche un cambio non di poco conto. Perciò, posso solo assicurare che c'è un tema aperto, c'è sicuramente un percorso importante da fare e mai come adesso in certi cambiamenti legislativi c'è non solo la necessità, ma anche l'urgenza di fare squadra. Sbagliare in certi provvedimenti vorrebbe segnare anche un percorso per lungo tempo difficile per la Regione del Veneto e per gli Enti locali della Regione Veneto.
Con queste parole vi lascio, assicurandovi la nostra massima collaborazione e confermandovi che siamo ricettivi e che c'è il desiderio di avere un apporto importante da parte del CAL. Lo sforzo che voi ponete in essere è notevole, per tutti i motivi che avete ricordato, e credo che da parte nostra sia solo una fortuna poter non solo utilizzare una legge che prevede questo organismo, ma avere a che fare con chi lo compone, perché voi fate la differenza. Chi è parte degli organismi fa la differenza, uomini e donne fanno la differenza, e di amministratori bravi in Veneto ce ne sono davvero tanti. Quindi, questo contributo per noi è sempre stato prezioso e lo sarà sempre di più nelle prossime settimane e nei prossimi mesi.
Grazie.

PRESIDENTE

Grazie a lei, collega.
Non vedo altre richieste di intervento.
Ringrazio i componenti del CAL per questo primo incontro, che è servito anche a rompere il ghiaccio e a capire come possiamo collaborare al meglio per i nostri compiti, nella reciproca posizione, ma con l'obiettivo sicuramente comune di far sì che la qualità legislativa di questa Assemblea possa essere sempre all'altezza delle aspettative che i veneti richiedono alla Regione Veneto e alle Autonomie locali in generale. È un primo incontro, magari l'anno prossimo potremo porre e portare temi più specifici e particolari.
Con questo, se non c'è null'altro da aggiungere, vi ringrazio ancora per la presenza e chiudo qui la seduta.
Ai Consiglieri ricordo che il Consiglio regionale è convocato per martedì prossimo, alle ore 10.30, con due punti legislativi all'ordine del giorno.
Grazie. Buona giornata a tutti.
La Seduta termina alle ore 15.44



Il Consigliere segretario
Erika BALDIN

Il Presidente
Roberto CIAMBETTI

Resoconto stenotipico a cura di:
Cedat 85

Revisione e coordinamento testo a cura di:
Maria Concetta Miccoli

Elaborazione testo a cura di:
Maria Concetta Miccoli
Verbale n. 94 - 11^ legislatura
PROCESSO VERBALE
SEDUTA PUBBLICA N. 94
MERCOLEDì 12 APRILE 2023


PRESIDENZA
PRESIDENTE ROBERTO CIAMBETTI
VICEPRESIDENTE NICOLA IGNAZIO FINCO

PROCESSO VERBALE REDATTO A CURA DELL'UFFICIO ATTIVITà ISTITUZIONALI

INDICE

Processo verbale della 94a seduta pubblica – mercoledì 12 aprile 2023
La seduta si svolge a Venezia in Palazzo Ferro-Fini, sede del Consiglio regionale, secondo le modalità ordinarie, fatta eccezione per i consiglieri soggetti ad obbligo di isolamento correlati al Covid-19 che parteciperanno da remoto come previsto dalla deliberazione dell'Ufficio di presidenza n. 64 del 25 ottobre 2022 e dalla deliberazione dell'Ufficio di presidenza n. 16 del 28 marzo 2023.

I lavori si svolgono sulla base dell'ordine del giorno prot. n. 4204 del 15 marzo 2023, come modificato dalla convocazione prot. n. 5464 del 6 aprile 2023.

Il Presidente CIAMBETTI dichiara aperta la seduta alle ore 11.09.

Assume le funzioni di Consigliere segretario la consigliera Erika Baldin.

Punto n. 1) all'ordine del giorno

Approvazione verbali delle sedute precedenti  [RESOCONTO]


Il PRESIDENTE, poiché nessun consigliere chiede di fare osservazioni, dichiara che si intende approvato il processo verbale della seduta pubblica n. 93 di martedì 28 marzo 2023.

Punto n. 2) all'ordine del giorno

Comunicazioni della Presidenza del Consiglio  [RESOCONTO]

Il PRESIDENTE comunica che sono in congedo il Presidente della Giunta regionale Zaia e le consigliere Rizzotto e Sponda.

Punto n. 3) all'ordine del giorno

Interrogazioni e interpellanze  [RESOCONTO]


Ai sensi dell'art. 114, comma 3 del Regolamento l'elenco delle interrogazioni e delle interpellanze, allegato alla Convocazione, è dato per letto.

Punti n. 4) e n. 5) all'ordine del giorno

Risposte della Giunta regionale alle interrogazioni e interpellanze
e
Interrogazioni a risposta scritta iscritte all'ordine del giorno ai sensi dell'articolo 111, comma 4 del Regolamento



INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA

n. 349 del 08.02.2023
presentata dalla consigliera Baldin
"Ulss 3 Serenissima, il SERD perde un altro medico. Le dipendenze non possono essere trascurate, la Regione intervenga."

La consigliera Baldin dà per letta l'IRI in oggetto.

Interviene l'assessora Lanzarin che risponde per conto della Giunta regionale.

Interviene la consigliera Baldin (Movimento 5 Stelle) in sede di replica.

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA

n. 280 del 10.01.2023
presentata dalla consigliera Guarda
"Attivazione dei controlli di cui al regolamento (UE) 2022/2388 per quanto riguarda i tenori massimi di sostanze perfluoroalchiliche in alcuni prodotti alimentari: sono previste attività regionali di supporto?"

Interviene la consigliera Guarda (Europa Verde) che illustra l'IRS in oggetto.

Interviene l'assessora Lanzarin che risponde per conto della Giunta regionale.

Interviene la consigliera Guarda (Europa Verde) in sede di replica.

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA

n. 272 del 23.06.2022
presentata dalla consigliera Ostanel
"Cosa intende fare la Regione Veneto per rendere trasparente i tempi di attesa relativi alle cosiddette "Liste di galleggiamento""

Interviene la consigliera Ostanel (Il Veneto che Vogliamo) che illustra l'IRI in oggetto.

Interviene l'assessora Lanzarin che risponde per conto della Giunta regionale.

Interviene la consigliera Ostanel (Il Veneto che Vogliamo) in sede di replica.

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA

n. 291 del 26.01.2023
presentata dalla consigliera Guarda
"Payback sanitario: come preservare il sistema sanitario regionale dagli effetti di un disastro annunciato?"

Interviene la consigliera Guarda (Europa Verde) che illustra l'IRS in oggetto.

Interviene l'assessora Lanzarin che risponde per conto della Giunta regionale.

Interviene la consigliera Guarda (Europa Verde) che, in sede di replica, richiede informazioni in relazione ai dati forniti da Azienda Zero all'Area Sanità e Sociale.

INTERROGAZIONI A RISPOSTA IMMEDIATA

n. 328 del 11.01.2023
presentata dal consigliere Zanoni
"Abbandono di ingenti quantità di rifiuti a Castagnole di Paese (TV). Cosa intende fare la Giunta regionale per scongiurare l'inquinamento di suolo e aria?"

Interviene il consigliere Zanoni (Partito Democratico Veneto) che illustra l'IRI in oggetto.

Interviene l'assessore Bottacin che risponde per conto della Giunta regionale.

Interviene il consigliere Zanoni (Partito Democratico Veneto) in sede di replica.

n. 366 del 28.02.2023
presentata dal consigliere Zanoni
"Olimpiadi Milano-Cortina 2026: la Corte dei Conti rileva una galassia di fondazioni e società dove non vi è una netta distinzione dei ruoli e dei compiti, con il rischio di un aumento esorbitante dei costi a carico della collettività. Quali le misure preventive messe in atto dalla Giunta regionale?"

Interviene il consigliere Zanoni (Partito Democratico Veneto) che illustra l'IRI in oggetto.

Interviene l'assessora De Berti che risponde per conto del Presidente della Giunta regionale Zaia.

Interviene il consigliere Zanoni (Partito Democratico Veneto) in sede di replica.

INTERPELLANZA

n. 3 del 14.02.2023
presentata dalla consigliera Baldin
"Consigliere di maggioranza Joe Formaggio in rappresentanza della Regione "sempre al fianco della lobby dei cacciatori e delle armi". La Giunta ne era a conoscenza?"

La consigliera Baldin dà per letta l'Interpellanza in oggetto.

Interviene l'assessore Corazzari che risponde per conto della Giunta regionale.

Interviene la consigliera Baldin (Movimento 5 Stelle) in sede di replica.

La trattazione dell' Interrogazione a risposta immediata n. 370 del consigliere Montanariello è rinviata alla prossima seduta di Consiglio.

Punto n. 6) all'ordine del giorno

Rinnovo dell'Ufficio di Presidenza (articolo 36, comma 5 dello Statuto e art. 10, comma 2 del Regolamento)


Interviene il Presidente Ciambetti (Liga Veneta per Salvini Premier) che illustra brevemente il punto in oggetto.

Assume la presidenza il Vicepresidente Nicola Ignazio Finco.

Punto n. 6a) all'ordine del giorno

Elezione del Presidente del Consiglio regionale. APPROVATA (Deliberazione n. 39/2023)  [RESOCONTO]


Interviene il consigliere Pan (Liga Veneta per Salvini Premier) che, a nome della maggioranza, propone la ricandidatura del consigliere Ciambetti.

Il PRESIDENTE illustra le modalità di voto e pone in votazione col sistema elettronico in modalità telematica, a scrutinio segreto, l'elezione in oggetto.

Il PRESIDENTE proclama il risultato della votazione.

Assegnati n. 51
Presenti n. 44
Votanti n. 44
Schede bianche n. 07

Ha ottenuto voti:

Ciambetti Roberto n. 37

Risulta eletto

Ciambetti Roberto

Assume la Presidenza il Presidente Roberto Ciambetti

Il PRESIDENTE rivolge un ringraziamento all'Assemblea per la riconferma.

Punto n. 6b) all'ordine del giorno

Elezione dei due Vicepresidenti del Consiglio regionale. APPROVATA (Deliberazione n. 40/2023)  [RESOCONTO]


Intervengono i consiglieri Villanova (Zaia Presidente) che, a nome della maggioranza, propone la ricandidatura del consigliere Finco e Possamai Giacomo (Partito Democratico Veneto) che, a nome della minoranza, propone la ricandidatura della consigliera Zottis.

Il PRESIDENTE pone in votazione col sistema elettronico in modalità telematica, a scrutinio segreto, l'elezione in oggetto.

Il PRESIDENTE proclama il risultato della votazione.

Assegnati n. 51
Presenti n. 45
Votanti n. 45
Schede bianche n. 0

Hanno ottenuti voti:

Nicola Ignazio Finco n. 36
Francesca Zottis n. 09

Risultano eletti

Nicola Ignazio Finco
Francesca Zottis

Punto n. 6c) all'ordine del giorno

Elezione dei due Consiglieri segretari del Consiglio regionale. APPROVATA (Deliberazione n. 41/2023)  [RESOCONTO]


Intervengono i consiglieri Villanova (Zaia Presidente) che, a nome della maggioranza, propone la ricandidatura della consigliera Sponda e Possamai Giacomo (Partito Democratico Veneto) che, a nome della minoranza, propone la ricandidatura della consigliera Baldin.

Il PRESIDENTE pone in votazione col sistema elettronico in modalità telematica, a scrutinio segreto, l'elezione in oggetto.

Il PRESIDENTE proclama il risultato della votazione.

Assegnati n. 51
Presenti n. 44
Votanti n. 44
Schede bianche n. 0

Hanno ottenuti voti:

Alessandra Sponda n. 34
Erika Baldin n. 09
Alberto Bozza n. 01

Risultano elette

Alessandra Sponda
Erika Baldin

Il PRESIDENTE sospende la seduta alle ore 12.13.

La seduta riprende alle ore 14.51.

Punto 7) all'ordine del giorno

Seduta congiunta del Consiglio regionale e del Consiglio delle Autonomie locali ai sensi dell'articolo 7, comma 1, della legge regionale 25 settembre 2017, n. 31 e ss.mm.ii.. Rapporto dell'attività del Consiglio delle Autonomie locali dal 2019 a oggi.  [RESOCONTO]


Il PRESIDENTE dà il benvenuto ai componenti del Consiglio delle Autonomie locali e introduce brevemente l'argomento in oggetto.

La durata degli interventi, prevista dal Regolamento, è di 10 minuti per il Presidente del CAL e di 5 minuti per gli interventi successivi.

Interviene il Presidente del CAL, Stefano Lain, sindaco del comune di Grisignano di Zocco, che svolge la relazione illustrativa sull'attività del CAL dal 2019 a oggi.

In discussione intervengono le consigliere Cestaro (Zaia Presidente) e Bigon (Partito Democratico Veneto), Graziano Azzalin, consigliere delegato della provincia di Rovigo, Maria Cristina Franco, Vicepresidente e consigliere delegato della provincia di Vicenza, la consigliera Camani (Partito Democratico Veneto), Maria Rosa Pavanello, rappresentante Anciveneto e assessore regionale Comuni del Veneto, il consigliere Pan (Liga Veneta per Salvini Premier), Leonardo Raito, sindaco del comune di Polesella, Andrea Cereser , sindaco del comune di San Donà di Piave e il consigliere Soranzo (Fratelli d'Italia - Giorgia Meloni).

Il PRESIDENTE, chiusa la discussione, ringrazia tutti i presenti per il momento di confronto tenutosi fra l'Assemblea legislativa regionale e i componenti del Consiglio delle Autonomie locali.

Il PRESIDENTE dichiara chiusa la seduta.

Il Consiglio regionale sarà convocato martedì 18 aprile 2023 alle ore 10.30.

La seduta termina alle ore 15.44.

Presenti componenti CAL
LAIN Stefano
Presidente CAL
Sindaco Comune di Grisignano di Zocco
AZZALIN Graziano
Consigliere delegato Provincia di Rovigo
BENEDOS Claudia
Sindaco Comune di Maser
CANELLA Daniele
Consigliere delegato Provincia di Padova
CERESER Andrea
Sindaco Comune di San Donà di Piave
COIZZI Sondra
Sindaco Comune di Occhiobello
D'ANNA Paolino
Consigliere delegato del Sindaco della Città Metropolitana - Venezia
DAL BORGO Gianluca
Sindaco Comune di Chies d'Alpago
DE PERON Enrico
Sindaco Comune di Villaverla
FRANCO Maria Cristina
Vicepresidente Provincia di Vicenza
GIANELLA Davide
Sindaco Comune di Piove di Sacco
LAZZARIN Filippo
Sindaco Comune di Arzegrande
PAVANELLO Maria Rosa
Rappresentante ANCIVENETO Ass. regionale Comuni del Veneto
RAITO Leonardo
Sindaco Comune di Polesella
TOSI Eddi
Sindaco Comune di Vigasio

Consiglieri presenti o partecipanti in modalità telematica:
ANDREOLI Marco
MAINO Silvia
BALDIN Erika
MICHIELETTO Gabriele
BARBISAN Fabiano
MONTANARIELLO Jonatan
BET Roberto
OSTANEL Elena
BIGON Anna Maria
PAN Giuseppe
BISAGLIA Simona
PAVANETTO Lucas
BORON Fabrizio
PICCININI Tomas
BOZZA Alberto
POLATO Daniele
BRESCACIN Sonia
POSSAMAI Giacomo
CAMANI Vanessa
POSSAMAI Gianpiero
CAVINATO Elisa
PUPPATO Giovanni
CECCHETTO Milena
RAZZOLINI Tommaso
CENTENARO Giulio
RIGO Filippo
CESTARI Laura
SANDONA' Luciano
CESTARO Silvia
SCATTO Francesca
CIAMBETTI Roberto
SORANZO Enoch
CORSI Enrico
VALDEGAMBERI Stefano
DOLFIN Marco
VENTURINI Elisa
FAVERO Marzio
VIANELLO Roberta
FINCO Nicola Ignazio
VILLANOVA Alberto
FORMAGGIO Joe
ZANONI Andrea
GEROLIMETTO Nazzareno
ZECCHINATO Marco
GIACOMIN Stefano
ZOTTIS Francesca
GUARDA Cristina








IL PRESIDENTE
Roberto CIAMBETTI
LA CONSIGLIERA SEGRETARIA
Erika BALDIN








N.B. Gli emendamenti sono conservati nel sistema documentale del Consiglio regionale.
Le richieste di modifica delle votazioni diverse da quelle previste dall'articolo 89 del Regolamento sono menzionate nel Resoconto.

PROCESSO VERBALE
Redazione a cura di Alessandro Vian e Gabriella Gamba