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Seduta del consiglio regionale del 16/05/2023 n. 97
Martedì, 16 maggio 2023
SOMMARIO
- APPROVAZIONE VERBALI DELLE SEDUTE PRECEDENTI
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- COMUNICAZIONI DELLA PRESIDENZA DEL CONSIGLIO
- INTERROGAZIONI E INTERPELLANZE
- RISPOSTE DELLA GIUNTA REGIONALE ALLE INTERROGAZIONI E INTERPELLANZE
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- PRESIDENTE
- Interrogazione a risposta immediata n. 385 del 12 aprile 2023 presentata dal consigliere Zanoni relativa a "IL PRESIDENTE DELLA GIUNTA REGIONALE INTENDE INTERVENIRE CON URGENZA E DECISIONE PER SALVARE IL FUTURO DEI 159 DIPENDENTI DELLA STORICA AZIENDA "TESSITURA MONTI" DI MASERADA DI PIAVE?"
- Andrea ZANONI (Partito Democratico Veneto)
- PRESIDENTE
- Ass.re Gianpaolo BOTTACIN
- PRESIDENTE
- Andrea ZANONI (Partito Democratico Veneto)
- PRESIDENTE
- Interrogazione a risposta immediata n. 334 del 13 gennaio 2023 presentata dal consigliere Giacomo Possamai relativa a "CAOS E AGGRESSIONI ALLA GUARDIA MEDICA DI VICENZA, SOLO SEI MEDICI A SERVIZIO DI DUECENTOVENTIMILA UTENTI: LA GIUNTA INTENDE GARANTIRE UN SERVIZIO DIGNITOSO AI CITTADINI?"
- Giacomo POSSAMAI (Partito Democratico Veneto)
- PRESIDENTE
- Ass.re Gianpaolo BOTTACIN
- PRESIDENTE
- Giacomo POSSAMAI (Partito Democratico Veneto)
- PRESIDENTE
- DISEGNO DI LEGGE RELATIVO A "DISPOSIZIONI DI ADEGUAMENTO ORDINAMENTALE 2023 IN MATERIA DI PERSONALE REGIONALE, CONTROLLI SUGLI ENTI REGIONALI, ORDINAMENTO CONTABILE, IMMIGRAZIONE". (PROGETTO DI LEGGE N. 187) APPROVATO (DELIBERAZIONE LEGISLATIVA N. 9/2023)
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- PRESIDENTE
- Silvia CESTARO (Zaia Presidente)
- PRESIDENTE
- Vanessa CAMANI (Partito Democratico Veneto)
- PRESIDENTE
- Vanessa CAMANI (Partito Democratico Veneto)
- PRESIDENTE
- Elena OSTANEL (Il Veneto che Vogliamo)
- PRESIDENTE
- Elena OSTANEL (Il Veneto che Vogliamo)
- PRESIDENTE
- Ass.re Francesco CALZAVARA
- PRESIDENTE
- Vanessa CAMANI (Partito Democratico Veneto)
- PRESIDENTE
- PRESIDENTE
- Erika BALDIN (Movimento 5 Stelle)
- PRESIDENTE
- Erika BALDIN (Movimento 5 Stelle)
- PRESIDENTE
- Erika BALDIN (Movimento 5 Stelle)
- PRESIDENTE
- Ordine del giorno presentato dalla consigliera Ostanel relativo a "GARANTIRE AMPIA VISIBILITÀ DELLA SEZIONE "AMMINISTRAZIONE TRASPARENTE" ALL'INTERNO DEI SITI ISTITUZIONALI E LA COMPLETEZZA E IL PUNTUALE AGGIORNAMENTO DEI DATI PRESENTI" in occasione dell'esame del disegno di legge relativo a "Disposizioni di adeguamento ordinamentale 2023 in materia di personale regionale, controlli sugli enti regionali, ordinamento contabile, immigrazione". (Progetto di legge n. 187) APPROVATO (Deliberazione n. 55/2023)
- Elena OSTANEL (Il Veneto che Vogliamo)
- PRESIDENTE
- Ordine del giorno presentato dalla consigliera Cestaro relativo a "LA GIUNTA REGIONALE CONSIDERI L'ASSUNZIONE DI INDIRIZZI E LINEE GUIDA AI PROPRI ENTI STRUMENTALI, IVI COMPRESI GLI ENTI DEL SERVIZIO SANITARIO REGIONALE, IN TEMA DI ESENZIONE DALLA PARTECIPAZIONE DI PERSONALE DIPENDENTE ANCHE A TEMPO DETERMINATO, ALLE PROVE PRESELETTIVE DI PUBBLICI CONCORSI INDETTI DAGLI ENTI MEDESIMI" in occasione dell'esame del disegno di legge relativo a "Disposizioni di adeguamento ordinamentale 2023 in materia di personale regionale, controlli sugli enti regionali, ordinamento contabile, immigrazione". (Progetto di legge n. 187) APPROVATO (Deliberazione n. 56/2023)
- PRESIDENTE
- PROPOSTA DI LEGGE D'INIZIATIVA DEI CONSIGLIERI CENTENARO, VALDEGAMBERI, BARBISAN, CECCHETTO, FINCO, CESTARI, DOLFIN, CAVINATO, SANDONÀ, VIANELLO, ZECCHINATO, VENTURINI, BOZZA, RIZZOTTO E VILLANOVA RELATIVA A "ISTITUZIONE DELLA "GIORNATA ECOLOGICA REGIONALE"". (PROGETTO DI LEGGE N. 96) APPROVATO (DELIBERAZIONE LEGISLATIVA N. 10/2023)
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- PRESIDENTE
- Giulio CENTENARO (Zaia Presidente)
- PRESIDENTE
- Elena OSTANEL (Il Veneto che Vogliamo)
- PRESIDENTE
- Stefano VALDEGAMBERI (Gruppo Misto)
- PRESIDENTE
- Cristina GUARDA (Europa Verde)
- PRESIDENTE
- Cristina GUARDA (Europa Verde)
- PRESIDENTE
- Andrea ZANONI (Partito Democratico Veneto)
- PRESIDENTE
- Joe FORMAGGIO (Fratelli d'Italia - Giorgia Meloni)
- PRESIDENTE
- Marco ZECCHINATO (Zaia Presidente)
- PRESIDENTE
- Jonatan MONTANARIELLO (Partito Democratico Veneto)
- PRESIDENTE
- Erika BALDIN (Movimento 5 Stelle)
- PRESIDENTE
- Giulio CENTENARO (Zaia Presidente)
- PRESIDENTE
- PRESIDENTE
- PRESIDENTE
- Cristina GUARDA (Europa Verde)
- PRESIDENTE
- Cristina GUARDA (Europa Verde)
- PRESIDENTE
- Cristina GUARDA (Europa Verde)
- PRESIDENTE
- Cristina GUARDA (Europa Verde)
- PRESIDENTE
- Cristina GUARDA (Europa Verde)
- PRESIDENTE
- Cristina GUARDA (Europa Verde)
- PRESIDENTE
- Cristina GUARDA (Europa Verde)
- PRESIDENTE
- Giulio CENTENARO (Zaia Presidente)
- PRESIDENTE
- Giulio CENTENARO (Zaia Presidente)
- PRESIDENTE
- Giulio CENTENARO (Zaia Presidente)
- PRESIDENTE
- Cristina GUARDA (Europa Verde)
- PRESIDENTE
- Cristina GUARDA (Europa Verde)
- PRESIDENTE
- Cristina GUARDA (Europa Verde)
- PRESIDENTE
- Cristina GUARDA (Europa Verde)
- PRESIDENTE
- Cristina GUARDA (Europa Verde)
- PRESIDENTE
Il Presidente Roberto CIAMBETTI
La Seduta inizia alle ore 11.02
PRESIDENTE
Diamo inizio alla 97a Seduta pubblica del Consiglio regionale. I lavori si svolgono sulla base dell'ordine del giorno prot. n. 7125 dell'11 maggio 2023.
PUNTO
1 |
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APPROVAZIONE VERBALI DELLE SEDUTE PRECEDENTI
Il PRESIDENTE, poiché nessun Consigliere chiede di fare osservazioni, dichiara che si intende approvato il processo verbale della 96a Seduta pubblica del 2 maggio 2023.
COMUNICAZIONI DELLA PRESIDENZA DEL CONSIGLIO
Luca ZAIA
Elisa VENTURINI
Francesca ZOTTIS
I congedi sono concessi.
PUNTO
3 |
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INTERROGAZIONI E INTERPELLANZE
Ai sensi dell'art. 114, comma 3 del Regolamento, l'elenco delle interrogazioni e delle interpellanze, allegato alla Convocazione, è dato per letto.
PUNTO
4 |
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RISPOSTE DELLA GIUNTA REGIONALE ALLE INTERROGAZIONI E INTERPELLANZE
PRESIDENTE
Abbiamo l'interrogazione n. 385 del collega Zanoni.
Interrogazione a risposta immediata n. 385 del 12 aprile 2023 presentata dal consigliere Zanoni relativa a "IL PRESIDENTE DELLA GIUNTA REGIONALE INTENDE INTERVENIRE CON URGENZA E DECISIONE PER SALVARE IL FUTURO DEI 159 DIPENDENTI DELLA STORICA AZIENDA "TESSITURA MONTI" DI MASERADA DI PIAVE?"
Collega Zanoni, prego.
Andrea ZANONI (Partito Democratico Veneto)
Grazie, Presidente. Buongiorno a tutti.
Il gruppo tessile Monti, con sede a Maserada di Piave, dal 2011 ha dato vita a cinque brand, con altrettanti siti produttivi, oltre a tre siti tessili.
L'azienda è sopravvissuta a due conflitti mondiali, sospendendo e riattivando la propria produzione ed arrivando a far apprezzare a livello globale la qualità delle proprie produzioni.
Nel gennaio 2020 gli organi di stampa avevano fatto emergere una situazione di grave indebitamento della società, che ammontava a 84 milioni di euro. A quel tempo i dipendenti del solo stabilimento di Maserada erano 248, cui si sommavano quelli delle altre sedi sparse in tutto il mondo.
In seguito a tale situazione, con il coinvolgimento del Tribunale del lavoro di Venezia e del Ministero dello sviluppo economico, si è dato corso a una pesante ristrutturazione aziendale, tanto che attualmente la società conta 159 addetti.
Purtroppo, tutto ciò non è bastato a risollevare le sorti del gruppo di Maserada di Piave, tanto che il 29 marzo 2023, poco tempo fa, il Tribunale di Venezia lo ha sottoposto a liquidazione giudiziale e ha fissato il supplemento di esercizio provvisorio al 31 maggio 2023.
In questi giorni si racconta dell'ulteriore fallimento di recenti trattative con una società svizzera che aveva manifestato interesse a rilevare almeno un ramo della tessile Monti, prevedendo comunque di confermare soltanto 60-70 unità di personale.
I rappresentanti sindacali dei lavoratori della tessile Monti si sono attivati per chiedere la cassa integrazione, che avrà validità fino al 31 maggio 2023.
Nel frattempo, le speranze per nuove manifestazioni di interesse all'acquisizione anche parziale dell'azienda si stanno affievolendo, mentre i 159 dipendenti continuano a prestare quotidianamente servizio presso la tessile Monti.
Acquisito che per valutare la situazione aziendale si sono svolti alcuni tavoli di crisi, cui ha partecipato anche l'Assessore regionale al lavoro, dai giornali si apprende che venerdì 21 aprile si sarebbe svolto un ulteriore incontro tra la Regione e il Commissario delegato.
Si chiede al Presidente della Giunta regionale di intervenire con la massima urgenza e decisione per salvare la storica Tessitura Monti, mettendo in sicurezza i posti di lavoro dei suoi 159 dipendenti, che stanno convivendo con lo spettro della disoccupazione e che temono di non avere di che sfamare le proprie famiglie.
PRESIDENTE
Risponde l'assessore Bottacin, in vece della collega Donazzan. Prego.
Ass.re Gianpaolo BOTTACIN
Il gruppo Tessitura Monti è una realtà imprenditoriale tessile che ha le proprie origini all'inizio del secolo scorso. Produce filati di elevata qualità, marchi di camicerie in house e forniture per conto terzi.
La società, con sede a Maserada sul Piave, aveva impianti di produzione supplementari in India e in Repubblica Ceca, ma anche joint venture per produrre camicie destinate al mercato degli Stati Uniti, con ulteriori siti produttivi.
A fronte di una pesante situazione finanziaria, con sentenza n. 161 del 20 dicembre 2019, il Tribunale di Venezia ha dichiarato lo stato di insolvenza di Tessitura Monti Spa e con successivo decreto del 5 febbraio 2020 ha ammesso la società alla procedura di amministrazione straordinaria.
Da allora, il Commissario straordinario si è attivato per garantire una continuità aziendale e occupazionale, attuando un programma di cessione dei complessi aziendali. Sono state realizzate la cessione delle quote societarie e la vendita degli impianti in India, ma non si è, invece, concretizzata entro il termine dell'amministrazione straordinaria, fissato dopo tre proroghe al 28 febbraio 2023, la vendita del complesso produttivo trevigiano.
Considerata la situazione, su istanza del Commissario, il Tribunale di Venezia, con decreto del 29 marzo 2023, ha dichiarato la conversione della procedura di amministrazione straordinaria in liquidazione giudiziale, concedendo l'esercizio provvisorio fino al 31 maggio 2023.
Durante questo lungo percorso, la società e il Commissario straordinario sono stati affiancati dall'Assessore all'istruzione, formazione e lavoro e pari opportunità e dall'Unità di crisi di Veneto Lavoro, garantendo un costante dialogo anche con Confindustria e le organizzazioni sindacali.
Nel corso dell'ultimo incontro tra le parti, tenutosi lo scorso 21 aprile, è emerso che, nonostante la situazione di crisi, continuano ad esserci commesse che certificano l'alta qualità del prodotto, l'alta professionalità dei lavoratori, che oggi ammontano a circa 150, e l'interesse dei clienti.
La Regione continuerà, tramite l'Unità di crisi, a garantire un costante confronto tra le parti, finalizzato ad attivare ogni azione idonea a favorire la conservazione e la valorizzazione delle attività produttive nello stabilimento di Maserada.
Nel frattempo, e in modo complementare, verranno attivati tutti gli strumenti necessari per l'adeguamento delle competenze dei lavoratori e il relativo collocamento sul territorio.
PRESIDENTE
Per la replica, collega Zanoni, prego.
Andrea ZANONI (Partito Democratico Veneto)
Ringrazio per la risposta. In merito all'ultima parte della risposta, dove si dice che l'Unità di crisi continuerà a garantire un costante confronto tra le parti, finalizzato ad attivare ogni azione idonea a favorire la conservazione e la valorizzazione delle attività produttive nello stabilimento di Maserada, sarei curioso e avremmo voluto avere un aggiornamento. Immagino che il testo della delibera sia stato approvato recentemente.
Mi auguro, comunque, che questo intento di attivare tutti gli strumenti necessari per l'adeguamento delle competenze dei lavoratori e il relativo collocamento sul territorio sia in essere. Naturalmente, sarà nostra cura verificare l'andamento di queste attività, sempre nella speranza di ricevere notizie positive in merito al futuro di tutto il complesso di questa storica azienda trevigiana.
PRESIDENTE
Grazie.
Passiamo alla IRI n. 334 del collega Giacomo Possamai.
Interrogazione a risposta immediata n. 334 del 13 gennaio 2023 presentata dal consigliere Giacomo Possamai relativa a "CAOS E AGGRESSIONI ALLA GUARDIA MEDICA DI VICENZA, SOLO SEI MEDICI A SERVIZIO DI DUECENTOVENTIMILA UTENTI: LA GIUNTA INTENDE GARANTIRE UN SERVIZIO DIGNITOSO AI CITTADINI?"
Prego, collega Possamai.
Giacomo POSSAMAI (Partito Democratico Veneto)
Grazie, Presidente.
È un'interrogazione di gennaio sul tema della Guardia Medica di Vicenza. È una situazione però che, insomma, c'è in tante Guardie Mediche, continuità assistenziali del nostro territorio, nel senso che è uno dei settori della nostra sanità evidentemente più in difficoltà e più sguarnito, al punto tale che, nel caso di specie dell'interrogazione, ci sono state addirittura situazioni di aggressioni nei confronti dei medici. In questo caso specifico, ci sono sei medici al servizio di 220.000 utenti, quindi di tantissimi utenti.
Il servizio di Guardia Medica è fondamentale, lo sappiamo. In questo momento la combinazione della difficoltà della medicina di territorio, dei medici di base, la medicina generale, la difficoltà delle Guardie Mediche, stanno portando veramente a una situazione complicata nella nostra regione e anche a un inasprimento del clima preoccupante.
È ovvio che la condanna è totale, fermissima nei confronti di questi atti, di questi comportamenti, però il punto è che cosa intende fare la Regione Veneto per garantire ai medici del servizio di continuità assistenziale una condizione lavorativa dignitosa e come intende garantire il diritto di cure ai cittadini, perché in questo momento il rischio è davvero che questo diritto di cura non venga garantito.
Grazie.
PRESIDENTE
Grazie a lei.
Sempre l'assessore Bottacin, in vece della collega Lanzarin. Prego.
Ass.re Gianpaolo BOTTACIN
L'azienda ULSS 8 Berica, contattata dalla competente struttura regionale al fine delle verifiche del caso, ha rappresentato quanto segue. L'episodio descritto nell'interrogazione trae essenzialmente origine da due cause: da un lato la carenza dei medici di assistenza primaria nel territorio, che ha determinato un maggior accesso al servizio di continuità assistenziale, dall'altra la presenza di virus respiratori tipici della stagione invernale.
A tali difficoltà si sono aggiunti degli accessi inappropriati da parte di alcuni utenti, nonostante le informazioni pubblicate dall'azienda sulle modalità di accesso e sul corretto utilizzo dei servizi di emergenza-urgenza reperibili anche nel sito internet aziendale.
Al fine di evitare ulteriori situazioni di difficoltà per i medici operanti nelle sedi di continuità assistenziale, l'azienda ULSS 8 Berica ha incontrato i relativi coordinatori del territorio afferenti ai distretti est e ovest, e ha individuato alcuni possibili interventi migliorativi come, ad esempio, l'ulteriore potenziamento delle linee telefoniche, il miglioramento del messaggio di segreteria telefonica, la predisposizione di materiale informativo per offrire maggiori informazioni ai cittadini e l'inserimento di un medico soprannumerario nell'organico della continuità assistenziale di Vicenza nei possibili momenti di maggior afflusso.
Parallelamente, l'azienda ha intrapreso un'opera di riorganizzazione dell'assistenza territoriale, tenendo conto dell'equilibrio tra le risorse mediche assegnate e la popolazione di riferimento, che ha consentito la realizzazione della medicina di gruppo nel distretto est, così da mantenere la presenza di medici di assistenza primaria in quel territorio.
Infine, considerato l'aumento della popolazione di riferimento nelle sedi di riferimento di Vicenza e Noventa Vicentina, l'azienda ULSS 8 Berica ha incrementato l'organico dei medici di continuità assistenziale sia nei turni notturni che in quelli diurni, prefestivi e festivi, e deciso di trasferire la sede di continuità assistenziale di Vicenza in via Mentana, ove i locali sono stati completamente ristrutturati nell'intento di migliorare lo spazio logistico per l'utenza.
PRESIDENTE
Grazie. Per la replica, collega Possamai, prego.
Giacomo POSSAMAI (Partito Democratico Veneto)
È chiaro che ci sarebbe voluta l'assessora Lanzarin per un confronto, perché mi rendo conto che l'assessore Bottacin su questo tema può leggere la risposta, ma non è sua competenza. Dico solo che la situazione resta complicata sul territorio. Mi fa piacere sentire che qualche iniziativa è stata presa, però quotidianamente riceviamo segnalazioni a Vicenza, ma non soltanto, di una difficoltà di accesso alle Guardie Mediche e di una condizione davvero sempre più difficile della sanità territoriale.
La sensazione è che le difficoltà della medicina di base trascinino anche poi con loro difficoltà nella continuità assistenziale e in generale in tutto il comparto che sta al di fuori degli ospedali.
Su questo evidentemente serve un'attenzione diversa, servono investimenti veri sul personale. Sappiamo la difficoltà di reperire medici, però non è un servizio che si può pensare che resti non disponibile per i cittadini, come è in questo momento in tanti casi. Grazie.
PRESIDENTE
Grazie a lei.
Abbiamo terminato lo spazio dedicato alle interrogazioni.
DISEGNO DI LEGGE RELATIVO A "DISPOSIZIONI DI ADEGUAMENTO ORDINAMENTALE 2023 IN MATERIA DI PERSONALE REGIONALE, CONTROLLI SUGLI ENTI REGIONALI, ORDINAMENTO CONTABILE, IMMIGRAZIONE". (PROGETTO DI LEGGE N. 187) APPROVATO (DELIBERAZIONE LEGISLATIVA N. 9/2023)
Relazione della PRIMA Commissione Consiliare
Relatrice: Consigliera Cestaro
Correlatrice: Consigliera Camani
PRESIDENTE
Silvia CESTARO (Zaia Presidente)
Grazie, Presidente.
Con il presente disegno di legge, al fine di rispondere alle nuove richieste di regolamentazione o di adeguamento del quadro normativo esistente, si propone per l'anno 2023, in continuità con l'indirizzo seguito nel corso degli ultimi anni, l'approvazione di norme finalizzate alla semplificazione, manutenzione o adeguamento dell'ordinamento regionale vigente, prive di impatto sul bilancio regionale, raggruppate per settori omogenei di materie di competenza della Prima Commissione consiliare permanente.
Nello specifico, il testo del disegno di legge interviene in materia di personale regionale, di controllo sugli enti amministrativi regionali, di ordinamento contabile e di immigrazione, e si compone complessivamente di dieci articoli, comprese le disposizioni transitorie e finali.
Il Capo I contiene quattro disposizioni in materia di personale.
L'articolo 1 dispone l'abrogazione di un articolo della
legge regionale 27 febbraio 2004, n. 4 "Norme per la trasparenza dell'attività amministrativa regionale", con il quale si prevede che la struttura regionale competente in materia di risorse umane rediga ogni anno gli elenchi completi e dettagliati dei collaudi, delle consulenze e di ogni altro tipo di incarico conferito al personale regionale, per la successiva pubblicazione nel Bollettino ufficiale regionale (BUR) entro il 30 settembre di ogni anno. A distanza di quasi vent'anni, tale disposizione risulta superata, nei contenuti, dagli interventi normativi del legislatore statale con l'approvazione della legge n. 190/2012 recante "Disposizioni per la prevenzione e la repressione della corruzione e dell'illegalità nella pubblica amministrazione" e del decreto legislativo n. 33/2013 recante "Riordino della disciplina riguardante il diritto di accesso civico e gli obblighi di pubblicità, trasparenza e diffusione di informazioni da parte delle pubbliche amministrazioni". Considerato che la normativa statale sopravvenuta detta disposizioni puntuali in materia di incarichi conferiti a personale regionale che si sovrappongono, pur con diverse modalità operative, a quelle previste dalla Regione, al fine di semplificare e razionalizzare le procedure in questione si propone l'abrogazione della disposizione regionale non più necessaria.
Con l'articolo 2 si apporta una modifica alla
legge regionale 8 agosto 1997, n. 31 "Disposizioni in tema di ordinamento del personale regionale", al fine di introdurre disposizioni che semplifichino lo svolgimento delle prove selettive delle procedure concorsuali regionali, prevedendo l'esonero dall'eventuale prova preselettiva quei candidati, in possesso dei requisiti richiesti dal bando, che siano dipendenti dell'Amministrazione che ha bandito il concorso alla scadenza del termine per la presentazione della domanda di ammissione, con almeno cinque anni di effettivo servizio anche in forza di contratti di lavoro a tempo determinato.
L'articolo 3 introduce un nuovo articolo 20 ter nella
legge regionale 31 dicembre 2012, n. 54 "Legge regionale per l'ordinamento e le attribuzioni delle strutture della Giunta regionale in attuazione della legge regionale statutaria 17 aprile 2012, n. 1 'Statuto del Veneto'", in materia di mobilità del personale tra pubblico e privato". La proposta normativa è diretta a ridisciplinare quanto attualmente previsto dall'articolo 26 bis della
legge regionale 10 gennaio 1997, n. 1 "Ordinamento delle funzioni e delle strutture della Regione" – di cui contestualmente viene proposta l'abrogazione – prevedendo non più solo il personale con qualifica dirigenziale, la possibilità di richiedere di essere collocato in aspettativa senza assegni per lo svolgimento di attività presso soggetti e organismi, pubblici e privati, con i quali la Regione intrattenga rapporti di collaborazione, anche operanti in sede internazionale. Inoltre viene previsto che, sulla base di appositi protocolli d'intesa tra le parti, l'Amministrazione regionale possa disporre, per singoli progetti d'interesse specifico dell'Amministrazione stessa e con il consenso dell'interessato, l'assegnazione temporanea di personale presso soggetti e organismi, pubblici e privati, con i quali la Regione intrattenga rapporti di collaborazione, anche operanti in sede internazionale, i quali provvedono al relativo onere per la corresponsione del trattamento economico.
Infine, l'articolo 4, al fine di mantenere il livello di efficienza raggiunto dall'Agenzia veneta per i pagamenti (AVEPA) nella gestione delle funzioni istituzionali e delle numerose attività delegate in questi anni, è diretto ad adeguarne la dotazione organica al mutato quadro delle deleghe attivate dalla Giunta regionale, mediante il trasferimento di ulteriore capacità assunzionale di 5 dipendenti di categoria D, previa corrispondente riduzione di quella regionale. Tale intervento normativo non comporta aumenti di spesa per la Regione, in quanto gli effetti economici saranno riassorbiti nell'ambito di contributo ordinario di funzionamento di AVEPA, già stanziato a bilancio.
Il Capo II si compone di due articoli che incidono in materia di controlli sugli enti regionali modificando la
legge regionale 18 dicembre 1993, n. 53 "Disciplina dell'attività di vigilanza e di controllo sugli enti amministrativi regionali". In particolare, il primo dei due articoli è diretto ad assoggettare a controllo da parte della Regione anche i Piani triennali dei fabbisogni di personale per gli enti tenuti alla loro predisposizione in base alla normativa statale e regionale.
Con il secondo intervento normativo si introduce, invece, l'obbligo per gli enti soggetti a controllo regionale, che non siano già tenuti, in base alla normativa statale, ad adottare il Piano triennale dei fabbisogni di personale e di disciplinare criteri e modalità per il reclutamento di personale stesso nel rispetto dei princìpi di trasparenza, pubblicità e imparzialità e dei medesimi princìpi previsti dal legislatore statale per gli enti pubblici non economici. Da tali obblighi vengono esclusi i Consorzi di bonifica stante la loro particolare natura di enti meramente vigilati e non dipendenti dalla Regione.
Il Capo III contiene un unico articolo che detta disposizioni in materia di ordinamento contabile prevedendo, con una modifica alla
legge regionale 29 novembre 2001, n. 39 "Ordinamento del bilancio e della contabilità della Regione", l'attribuzione alla Giunta regionale della competenza ai sensi dell'articolo 19, comma 2, dello Statuto, ad approvare con regolamento la disciplina delle modalità di utilizzo e di gestione dei fondi economali, attualmente disciplinati con provvedimenti meramente amministrativi.
Il Capo IV interviene in materia di immigrazione apportando alcune modifiche alla
legge regionale 30 gennaio 1990, n. 9 "Interventi nel settore dell'immigrazione", dirette ad adeguare la durata della programmazione regionale in materia di flussi migratori a quella europea del Fondo Asilo Migrazione ed Integrazione, i cui progetti sono di durata triennale, con la soppressione della previsione dell'approvazione da parte della Giunta regionale del programma annuale di iniziative ed interventi da realizzarsi nell'anno, essendo sufficiente quanto contenuto nel piano triennale approvato dal Consiglio regionale.
Chiude il testo normativo ordinamentale il Capo V con due disposizioni finali: la prima contiene la clausola di neutralità finanziaria con cui si dà atto che all'attuazione della legge si provvede con le risorse umane, strumentali e finanziarie disponibili a legislazione vigente e, comunque, senza nuovi o maggiori oneri a carico del bilancio della Regione del Veneto; la seconda norma prevede che l'entrata in vigore della legge avvenga il giorno successivo alla sua pubblicazione nel Bollettino ufficiale della Regione del Veneto.
Grazie.
PRESIDENTE
Collega Camani, come correlatrice, prego.
Vanessa CAMANI (Partito Democratico Veneto)
Grazie, Presidente.
Ci apprestiamo a iniziare la discussione generale attorno al progetto di legge della Giunta che definiamo in maniera informale l'ordinamentale di competenza della Prima Commissione, ma che è sostanzialmente un progetto di legge che si concretizza come strumento a cadenza periodica, privo di qualsiasi effetto sul bilancio, con il quale proviamo a intervenire su alcuni elementi che riguardano o l'ambito di semplificazione normativa ordinamentale o, più strettamente, l'organizzazione degli uffici regionali, al fine di semplificare, migliorare e implementare le politiche pubbliche, senza proposte che abbiano impatto sul bilancio regionale.
In questo caso abbiamo un progetto di legge finalizzato al riassetto normativo come coordinamento formale o sostanziale delle disposizioni regionali vigenti, cioè a fronte di interventi legislativi nazionali si propongono sistemazioni e aggiustamenti della normativa regionale. Poi ci sono una serie di interventi che potremmo definire di semplificazione amministrativa, cioè finalizzati alla riduzione o alla semplificazione delle fasi del procedimento amministrativo, o con la soppressione di passaggi superflui che possa agevolare e velocizzare l'attività amministrativa.
Oggettivamente, perlomeno nell'ordinamentale di competenza della Prima Commissione che ci sottopone la Giunta per questo 2023, mancano interventi che abbiano una proiezione più ambiziosa, che riorganizzino in maniera più complessiva alcune questioni (su un paio di queste tornerò nel corso della discussione generale) e che disciplinino materie che avrebbero bisogno di una rivisitazione di natura ordinamentale. Quindi, possiamo definire, credo senza essere smentiti, che siamo di fronte a un progetto di legge che ha indubbiamente una certa valenza tecnica e una minima, se non assoluta assenza di valenza politica.
L'articolo 1 propone l'abrogazione di una previsione relativa alla trasparenza dell'attività amministrativa, mi riferisco in particolare a quella che riguarda i dati relativi agli incarichi dirigenziali, di fatto superata da successive disposizioni nazionali.
L'articolo 2 prevede un intervento che introduce a regime quanto già era stato disposto in maniera temporanea nel 2019, a valere sul triennio successivo, quindi dal 2019 al 2021, una disposizione che prevedeva l'esonero da eventuali procedure di preselezione dei candidati che, al momento della presentazione della loro candidatura, fossero dipendenti da almeno cinque anni dell'Amministrazione che bandiva il concorso. Questa è una previsione, a mio giudizio, di buonsenso che, da un lato, riflette la necessità di velocizzare e di semplificare la procedura di selezione del personale regionale e, dall'altro lato, è in grado di garantire la parità di trattamento rispetto a tutti i candidati alle prove selettive. Peraltro, è già stata sottoposta al vaglio di legittimità costituzionale, perché appunto la norma temporanea, che oggi diventa strutturale, del 2019 era stata impugnata e la Corte si era espressa dichiarando la legittimità di questo tipo di previsione. Quindi, mi pare opportuno, una volta che abbiamo la certezza che questa modalità di procedere sia corretta dal punto di vista costituzionale, renderla norma a regime dentro il nostro ordinamento.
Ho solo una questione da sottoporre agli uffici. Mi chiedo se l'esonero che si applica alle prove selettive (da quello che capisco io) si applica esclusivamente se l'ente che bandisce il concorso è il medesimo presso il quale il candidato ha svolto la sua funzione nei cinque anni precedenti. Siccome è una norma che riguarda la Regione del Veneto, ma anche gli enti strumentali, incluse le Aziende sanitarie, mi chiedevo se potesse essere valutabile la possibilità che la coincidenza non fosse esattamente tra l'ente che bandisce il concorso e l'ente presso il quale si sono svolti i cinque anni di lavoro precedenti, ma che bastasse, come precondizione per saltare la preselezione, aver svolto nei cinque anni precedenti attività lavorativa, anche in maniera non a tempo indeterminato, presso uno degli enti della Regione. Forse questo aiuterebbe anche a perseguire l'obiettivo, che è anche esplicitato nel riferimento a questa norma, di valorizzare le professionalità e le competenze che, lavorando presso la Regione e gli enti strumentali regionali, possono essere costruite.
L'articolo 3 prevede una nuova formulazione della disciplina legislativa regionale relativamente all'istituto della mobilità del personale dipendente presso soggetti e organismi, pubblici e privati. Anche in questo caso si tratta del recepimento di una normativa nazionale nel frattempo cambiata. L'intervento, da un lato, estende questa possibilità dal personale dirigenziale a, più generalmente, il personale del comparto e, dall'altro lato, colloca in maniera più consona tale previsione all'interno della normativa regionale.
Gli articoli 5 e 6 dispongono interventi in materia di vigilanza e controllo sugli enti amministrativi regionali, introducendo tra i provvedimenti da sottoporre a controllo preventivo gli atti di programmazione triennale del fabbisogno di personale, allargando e, quindi, andando oltre gli obblighi imposti dalla legislazione nazionale, l'obbligo di programmazione anche ad altri enti regionali. Anche questa mi sembra un'iniziativa utile dal punto di vista della ritaratura della programmazione non più sui piani annuali, ma sui piani triennali del fabbisogno, che sono, ad oggi, lo strumento principale di programmazione che gli enti pubblici utilizzano per la pianificazione del fabbisogno assunzionale. Inoltre, mi sembra utile e positivo l'allargamento di questo obbligo ad enti ulteriori rispetto a quelli per i quali, a livello nazionale, vigerebbe l'obbligo di questo tipo di programmazione.
Con l'articolo 7 si consente alla Giunta di adottare un regolamento per definire puntualmente le modalità di utilizzo e di gestione dei fondi economali. Anche in questo caso mi sembra un'azione di semplificazione importante che, da un lato, può aiutare i soggetti che svolgono la funzione di vigilanza rispetto all'ente regionale, penso alla Corte dei conti nelle procedure di controllo e verifica dei prelievi dal fondo economale, e, dall'altro lato, consente un'attività di semplificazione del lavoro degli uffici, che a questo punto saranno messi nelle condizioni di poter svolgere questo tipo di procedure in maniera più decisa e concordata. Credo che la definizione delle procedure regolamentari in questo campo sia, in realtà, di competenza del Consiglio dal punto di vista delle competenze degli organi, però penso che anche in questo caso sia sostanzialmente più corretto che sia la Giunta a disciplinare un regolamento di tale natura.
L'articolo 8 introduce una serie di modifiche nel settore dell'immigrazione, adeguando la durata della programmazione regionale a quella del Fondo Asilo Migrazione ed Integrazione europeo.
Torno adesso su un articolo che ho volutamente saltato, perché è l'unico, Assessore, attorno al quale forse varrebbe la pena aprire una discussione. Mi riferisco all'articolo 4, con il quale, al fine di garantire l'esercizio delle funzioni di AVEPA, anche a seguito di una serie di nuove deleghe che questo Consiglio regionale ha ad essa assegnato nel corso del tempo, sempre in riferimento al settore primario e al settore dello sviluppo rurale, si ridefinisce il contingente di risorse umane assegnate all'Agenzia, con un trasferimento di capacità assunzionale, che corrisponde ad una riduzione proporzionata della capacità assunzionale della Regione e che, dunque, non dovrebbe, almeno in questa fase, implicare un impegno di spesa.
Assessore, abbiamo accolto con interesse questa nuova riorganizzazione, seppur limitata al numero di personale di AVEPA, perché ci rendiamo conto che quell'Agenzia nel tempo ha acquisito ulteriori funzioni e, contestualmente, la partenza della nuova programmazione dei fondi comunitari richiede, per la quantità di risorse mobilitate, certamente un numero di personale congruo a gestire in maniera efficace queste nuove funzioni. Non ci sfugge, però, Assessore, come il nodo della questione rispetto alle funzioni di AVEPA rimanga ancora una volta tutto aperto sul tavolo. Lo dico perché ogni anno, perlomeno da quando è iniziata questa legislatura, dentro il cosiddetto "ordinamentale" della Prima Commissione, arriva una qualche norma che in qualche modo va a incidere sugli assetti che riguardano alcune società strategiche della nostra Regione, e ogni anno, Assessore, lei conclude la discussione impegnandosi, nel breve, a presentarci un programma di riorganizzazione di queste società, ma puntualmente l'anno trascorre senza che quella riorganizzazione di queste società e delle loro funzioni ci venga rappresentata. Da un lato diciamo da anni che vogliamo valorizzare l'esperienza e la professionalità maturata dall'Agenzia in particolar modo nell'esercizio di alcune funzioni, dall'altro sappiamo che esiste la necessità di individuare un soggetto diverso da Veneto Sviluppo per la gestione degli strumenti finanziari, eppure non riusciamo mai a capire come questi due elementi si incrocino tra di loro.
Sappiamo anche che, durante la gestione emergenziale della pandemia, abbiamo messo in congelatore, in maniera discutibile, quella che sappiamo essere una illegittimità, cioè il fatto che Veneto Sviluppo, società, sì, partecipata dalla Regione, ma anche partecipata per il 50% da soggetti che rappresentano il sistema bancario, assicurativo e finanziario, non può, per normativa europea in riferimento alla concorrenza, esercitare le funzioni di gestione degli strumenti finanziari regionali. Tant'è che prima della pandemia era cominciato il percorso di dismissione di Veneto Sviluppo e di conferimento di nuove funzioni ad AVEPA, che è nata anche con l'idea di poter sostituire Veneto Sviluppo per l'esercizio di alcune funzioni e la gestione degli strumenti finanziari. Tuttavia, durante la pandemia questo processo che sembrava ormai evidente, perlomeno nelle dichiarazioni della Giunta, si è interrotto con la scusa dell'emergenza e si sono rigirati nuovamente a Veneto Sviluppo tutti i fondi per la gestione della pandemia e dell'emergenza economica. Oggi, Assessore, la pandemia è finita – lo certificano anche gli organismi nazionali, il Governo eccetera – ragion per cui quel tema deve tornare al centro della nostra attenzione. Lo avrebbe dovuto essere a prescindere dalla pandemia. Allora, in occasione della discussione dell'ordinamentale della Prima Commissione, Assessore, eviterei di fare come facciamo tutti gli anni, e cioè presentiamo un ordine del giorno in cui lei si impegna a presentarci entro dodici mesi un programma di riorganizzazione di queste società, perché abbiamo capito che è una perdita di tempo, e le chiederei, invece, di precisare le vostre intenzioni, perché abbiamo notato che, malgrado la pandemia sia finita, negli ultimi provvedimenti avete comunque ricominciato a restituire a Veneto Sviluppo una serie di fondi di gestione, di rotazione, e non solo, anche legati alle opportunità del PNRR. Allora, Assessore, sperando che quello di oggi sia l'ultimo ordinamentale della Prima Commissione in cui affrontiamo questo tema, le chiedo che intenzioni abbiamo, perché sappiamo benissimo che per la gestione degli strumenti finanziari regionali Veneto Sviluppo non è il soggetto idoneo. Continuando ad assegnare a Veneto Sviluppo risorse per l'esercizio di quella funzione noi commettiamo un'azione contraria alla legislazione europea in merito al libero mercato e alla libera concorrenza.
Per la gestione degli strumenti finanziari della Regione noi abbiamo due possibilità: o ci inventiamo il nuovo soggetto in house che può legittimamente eseguire questo tipo di gestione; oppure andiamo in bando di gara. Non abbiamo alternative. Poiché questa è una Regione che annuncia di essere eccellente, di essere la prima della classe, di essere sempre capace di fare tutto, questo problema non può non essere affrontato per così tanto tempo. Possiamo sperare che l'Unione europea non se ne accorga ancora per un po', ma il rischio è che ci troviamo con l'apertura di procedura di infrazione o la notifica di procedura EU Pilot e noi non siamo pronti ad affrontare questo elemento, che per noi è strategico, perché una Regione che fa dell'attività produttiva e del sostegno alle imprese uno dei propri capisaldi della propria attività amministrativa non può trovarsi dall'oggi al domani inibita la funzionalità degli enti strumentali di cui si avvale.
Ad oggi non abbiamo alcuna notizia. A parte le sue dichiarazioni, Assessore, molto spesso troviamo comportamenti contraddittori nei provvedimenti che ci sottoponete in questo senso. Pertanto, ci dichiariamo disponibilissimi a votare il trasferimento di capacità assunzionale dalla Regione del Veneto ad AVEPA e, quindi, a sostenere quell'investimento in quella Agenzia; tuttavia, vorremmo farlo sapendo dove stiamo andando a parare, perché così sembra più una gestione raffazzonata giorno per giorno che l'azione di un'Amministrazione che ha ben chiari i problemi e soprattutto ha ben chiare le soluzioni per risolvere quei problemi.
Questo discorso lo faccio anche in riferimento a se, e quanto noi siamo in grado di competere con le altre Regioni anche attraverso l'esercizio delle funzioni di finanza regionale. Del resto, tutte le altre Regioni ormai hanno da tempo impostato una strumentazione tecnica e amministrativa diversa, perché ci sono Regioni che hanno preferito mantenere organismi con una forte partecipazione del pubblico...
Colleghi, scusate, il bar è in fondo. Evidentemente non sono interessati alla gestione della funzione finanziaria della Regione. Ma lo capisco, ognuno ha i propri interessi.
PRESIDENTE
Invito il collega Barbisan e amici a parlare più piano. Diversamente, siete pregati di uscire.
Grazie.
Vanessa CAMANI (Partito Democratico Veneto)
Grazie, Presidente.
Dicevo, abbiamo la necessità di capire verso quale orizzonte ci vogliamo orientare, sapendo benissimo che in questo momento c'è un problema serio che riguarda Veneto Sviluppo e che riguarda anche la trasparenza, che poi è l'oggetto delle contestazioni che formula l'Unione europea rispetto agli atti che vengono messi in campo. Sappiamo perfettamente, infatti, che l'attività di Veneto Sviluppo si può riassumere in due filoni: uno è quello che riguarda strettamente la funzione istituzionale che esercita e svolge utilizzando le risorse che la Regione del Veneto ad esso assegna; l'altro è la funzione che Veneto Sviluppo svolge sul libero mercato – mi riferisco a quelle azioni in particolare sollecitate e sostenute dai soci privati che partecipano a quella società – rispetto alla quale noi non abbiamo alcun tipo di controllo istituzionale e rispetto alla quale noi non possiamo neanche indicare gli indirizzi politici. Quindi, c'è un problema di coerenza con la normativa europea, ma anche di capacità da parte della Regione del Veneto di mettere a terra (come è andato di moda dire in questi anni) la mole rilevantissima di finanziamenti che puntualmente vengono trasferiti a Veneto Sviluppo.
Presidente, per concludere, ribadisco che questo ordinamentale è composto di pochi articoli, tutti con valenza di natura prettamente tecnica, rispetto ai quali non possiamo che apprezzare il buonsenso e la capacità di incidere in termini di semplificazione e velocizzazione dei percorsi amministrativi, ci dispiace soltanto che manchi qualsiasi tipo di proiezione, lettura e visione politica su alcune delle grandi questioni che riguardano gli assetti istituzionali della nostra Regione, rispetto alle quali, a parte le belle parole, in tutti questi anni ancora non abbiamo avuto un'indicazione e un indirizzo di azione.
Grazie, Presidente.
PRESIDENTE
Grazie a lei.
La collega Ostanel ha chiesto la parola. Prego.
Elena OSTANEL (Il Veneto che Vogliamo)
Grazie, Presidente.
Questo è un ordinamentale molto tecnico, che però ha dentro un tema di cui mi piacerebbe occuparmi in questo momento, in questa breve discussione, perché qui pensiamo di votare questioni esclusivamente tecniche, ma in realtà hanno dietro la possibilità, invece, di indirizzare delle scelte, io credo, politiche. Parlo soprattutto dell'articolo 1 e dell'articolo 2, il primo legato all'amministrazione trasparente, il secondo dedicato alle disposizioni in tema di ordinamento del personale regionale, su cui a breve farò una postilla un po' più ampia, perché dobbiamo parlare anche di personale che non è dipendente della Regione, ma che magari sta lavorando in settori strategici della Regione, come il tema della sanità.
Parto dal primo. Io non ho nulla in contrario con quello che è scritto nella modifica, però c'è un tema rispetto a come noi pensiamo all'amministrazione trasparente. Non so, Assessore, se lei ha visto dove sta, nell'homepage del sito, il link dell'amministrazione trasparente. Ebbene, o noi rendiamo effettivamente visibili i dati a un cittadino che entra in un sito e monitoriamo che quei dati siano aggiornati, oppure noi facciamo una norma che fissi un obbligo, come succede per le ATER territoriali, che hanno l'obbligo di pubblicare i dati relativi agli immobili, ai bilanci, al monitoraggio (ricordiamo che le ATER sono enti strumentali della Regione), anche se puntualmente questi dati non ci vengono forniti.
Penso dunque che, al di là di scrivere una norma che effettivamente può migliorare l'assetto normativo e semplificare le norme della nostra Regione, dobbiamo davvero avere l'obiettivo politico di dire che amministrazione trasparente significa che un cittadino comune, che non è esperto di navigazione nei portali degli enti istituzionali, come prima cosa dovrebbe trovare il rendiconto e l'amministrazione trasparente; e due, noi dovremmo essere in grado di monitorare tutti quei dati che, per legge, anche i nostri Enti strumentali dovrebbero pubblicare e oggi non sono pubblicati. Ho già depositato un'interrogazione urgente in questo senso. Sto per depositare un ordine del giorno su questo tema.
Credo che dovremmo fare davvero un lavoro importante, non solo sul pubblicare, ma anche sul rendere visibile e sul fare in modo che chi oggi non rende quei dati visibili ‒ e sono nostri Enti strumentali ‒ debba essere obbligato a farlo. C'è qualcuno, quindi, che deve monitorare che tutti gli Enti partecipati di Regione del Veneto, Enti strumentali di Regione del Veneto abbiano delle sezioni Amministrazione trasparente fruibili dai cittadini. La Regione non è solo il Consiglio regionale. La Regione è fatta di tutti gli Enti con cui la Regione stessa lavora, anche strumentalmente, sui territori.
Rispetto, invece, al tema del personale, ne approfitto, in questa sede, per provare a portare un'istanza del territorio padovano, in particolare riguardo al tema degli OSS. Abbiamo parlato un sacco di carenza del personale. È vero che non è personale dipendente della Regione, ma permettetemi una breve digressione. In realtà, riguarda anche come noi facciamo i concorsi di quel personale che sta fuori dal personale della Regione, ma che è personale che viene contrattato con concorsi fatti, ad esempio, da Azienda Zero. Come è possibile che manchino degli OSS in alcuni reparti, rispetto, ad esempio, a quello delle cure intensive coronariche nell'ospedale di Padova? Mancano degli OSS. I pazienti non hanno abbastanza personale...
Posso chiederle, Presidente, un po' di silenzio? Non si può lavorare così. Grazie.
Come è possibile ‒ dicevo ‒ che ci siano strutture, come l'ospedale di Padova, in particolare il dipartimento di cure intensive coronariche, una patologia che non è esattamente semplice, in cui mancano degli OSS? Esiste una graduatoria in Azienda Zero da cui si potrebbe pescare, e non succede. Come è possibile che, al di là del personale pubblico dipendente, di cui ci stiamo occupando in questo ordinamentale, noi non cerchiamo... Anche qui, con degli Enti strumentali. Non sto andando fuori tema. Sto parlando di Enti che dovrebbero gestire il lavoro della Regione, quando l'Ente Regione stesso non riesce a farlo.
Abbiamo visto anche come sono andati i vari concorsi. Non voglio citare quello che è stato fatto per il reclutamento di tantissimi psicologi in questa regione, ancora tutto bloccato. Se dobbiamo anche intervenire sul velocizzare alcune procedure e dobbiamo rendere la nostra Amministrazione, con gli ordinamentali, più trasparente, meno burocratica, veloce, allora occupiamoci anche di come noi stiamo utilizzando le graduatorie per il reclutamento del personale sanitario. Il tema del dipartimento di cure coronariche dell'azienda ospedaliera di Padova è stato segnalato più volte. Le sigle sindacali stanno cercando di lavorare su questo tema. Abbiamo persone che sarebbero dentro una graduatoria. Basterebbe pescarle e risolveremmo un problema. Questa è una questione che dovrebbe rientrare in un ordinamentale che si occupa di questi temi.
Parliamo di un'ultima questione. C'è un articolo in cui si legge "monitoraggio rispetto agli Enti della Regione, anche strumentali". Vi è un altro tema che dovremmo prendere in carico, in particolare in questo momento in cui migliaia di studenti stanno protestando di fronte alle nostre università, in tutte le regioni d'Italia, ma in particolare nelle città del Veneto.
Stamattina, prima di venire qui, ero a Padova con gli studenti che sono in tenda di fronte al Bo. Giovedì – spero che qualcuno vorrà essere presente con me e con la consigliera Camani – andremo a vedere e cercheremo di capire cosa accade anche a Verona. Stiamo lavorando sul tema del monitoraggio del funzionamento dei nostri Enti strumentali. ESU viene a fare una relazione in Commissione Sesta, come è accaduto poco tempo fa, ci ha portato dei materiali. Alcuni ESU anche fatti molto bene, come abbiamo detto in Commissione. C'è qualcuno che prende questi dati, li analizza, fa un monitoraggio del bisogno degli studenti, cerca di comprendere dai Comuni... In questi giorni tantissimi amministratori di diversi colori politici hanno detto di avere a disposizione degli spazi dove si potrebbero creare nuove residenze. Io spero non totalmente private. Se continuiamo a fare residenze private, andrà nelle residenze solo chi può pagare.
C'è qualcuno che sta facendo un monitoraggio, visto che stiamo parlando del monitoraggio del funzionamento di organi? Qui non sono citati gli ESU, ma io credo sia importante iniziare a fare un ragionamento. Se portiamo un ordinamentale che si occupa di questo, di trasparenza, di monitoraggio, di organizzazione, dovevamo e potevamo in questo momento inserire qualcosa che aveva a che fare con: se abbiamo dei dati dai nostri ESU, c'è qualcuno che monitora, valuta, cambia il modo di fare politiche, indirizza, ad esempio, i fondi del PNRR a posti in affitto calmierati e non a posti in affitto in residenze private, tenendo solo il 15% di posti letto ESU? C'è qualcuno che sta facendo questi ragionamenti con i dati che abbiamo?
Se non riusciamo a fare un lavoro dove anche gli ordinamentali, che sembrano così tecnici, ci fanno fare, invece, delle domande su come funziona la Pubblica amministrazione, noi veniamo in Aula... Per carità, mi sembra che non ci sia nulla di non approvabile, se non quello che prima la collega Camani diceva, negli articoli che oggi ci presentate. Però, andando a vedere la relazione che sta dietro a un ordinamentale che spiega come renderemo più trasparente il nostro lavoro verso i cittadini, come monitoreremo il lavoro dei nostri Enti strumentali per renderli più efficaci ai bisogni, c'è poco.
Mi chiedo perché non abbiamo usato questo momento per prendere in carico delle questioni, come quelle che ho citato (immagino che vari di voi ne abbiano molte altre), per cercare di capire come noi prendiamo degli articoli che si occupano di monitoraggio del lavoro dei nostri Enti, li valutiamo, capiamo come farli funzionare meglio e, eventualmente, mettiamo disponibili online, come chiede l'articolo 1, ma in una sezione visibile, tutti i dati per poter far monitorare ai nostri cittadini come sta funzionando la Pubblica amministrazione, in particolare la Regione del Veneto.
Questa è una questione, io credo, fondamentale. Ad esempio, questa mattina io chiedevo agli studenti... Ieri ho guardato anche le relazioni dei diversi ESU. Quanti sono i posti oggi disponibili e quante sono le persone, i ragazzi e le ragazze che in ogni università hanno bisogno di alloggio? Questo dato, in una qualsiasi altra Pubblica amministrazione di altri Paesi europei, sarebbe visibile sul sito, in maniera trasparente, veloce o interoperabile: le persone possono andare a vedere i dati e qualcuno si può fare domande sul fatto che se noi abbiamo più di 1.800 studenti che non hanno un alloggio ESU, nonostante ne avessero il diritto, c'è qualcosa che non sta funzionando.
L'amministrazione trasparente ‒ credo ‒ serve a questo. Non serve a fare il compitino rispetto a una norma nazionale che esiste. Anche perché, se fosse solo il compitino, noi saremmo sanzionabili, visto che ci sono alcuni Enti partecipati dalla Regione che non lo fanno. Se è solo il compitino, ma per me non lo è, usiamo questo compitino per andare a vedere come funzioniamo. Rispetto al diritto alla casa per gli studenti, molto male. Non parliamo oggi di borse di studio, perché non è il tema. Ma molto male. Ripeto: nonostante gli sforzi degli ESU territoriali, che stanno raccontando di aprire nuovi posti letto, dobbiamo avere il monitoraggio di quanti di questi posti saranno del privato. Che i fondi PNRR, che i fondi pubblici siano stati dati per aprire residenze private, che il pubblico non riesca a dire quanti posti in calmierato vanno lì, se non un 15% per legge, penso che creerà problemi a ruota che un Ente regionale dovrebbe prendere in carico.
O monitoriamo o rendiamo più trasparente o rendiamo più efficace per arrivare a un obiettivo politico, che è quello di migliorare le lacune che abbiamo, e ne ho dette tre, ossia le graduatorie del personale, gli Enti strumentali come l'ESU...
PRESIDENTE
Colleghi, sospendiamo una mezz'oretta?
Prego, collega Ostanel.
Elena OSTANEL (Il Veneto che Vogliamo)
Grazie.
E un monitoraggio trasparente che sia effettivamente visibile dai cittadini, come ho proposto in alcuni ODG che arriveranno, oppure ‒ penso ‒ questa approvazione porterà, magari, ad alcune migliorie dal punto di vista normativo, ma nell'efficacia, nella vita dei cittadini o di alcune categorie, come le tre che ho citato oggi, l'ordinamentale che oggi andiamo a votare probabilmente non avrà l'impatto sperato.
Grazie.
PRESIDENTE
Grazie a lei.
Non vedo altri interventi.
Non posso obbligare i colleghi a stare in Aula.
Dichiaro chiusa la discussione generale con l'intervento dell'assessore Calzavara. Prego.
Ass.re Francesco CALZAVARA
Grazie. Buongiorno a tutti.
Attendevamo il suo ingresso per rassicurarla. So che non ci crederà, ma tra pochissimo in Prima Commissione approderà il disegno di legge che riguarda Veneto Sviluppo, il suo ridisegno, le sue nuove funzioni, e capirà la complessità anche di questo processo, che porterà Veneto Sviluppo ad avere tutte le caratteristiche per poter fare quello che ha fatto bene con più di 15 persone al proprio interno negli ultimi anni nella gestione dei fondi europei. Credo, quindi, che già dalle prossime settimane... Invito il presidente Sandonà a dare la massima celerità a questo disegno di legge, perché dobbiamo dare alle strutture che stanno via via bandendo i progetti europei che si stanno autorizzando la chiarezza e la certezza che Veneto Sviluppo o, comunque, quello che vedrete all'interno di questo disegno di legge, potrà tranquillamente gestire, senza avere preoccupazioni di contestazioni legate all'in house o al non in house.
Risolto il problema di Veneto Sviluppo, dandovi, quindi, questa prospettiva che, secondo noi, per la complessità, meritava un disegno di legge e non un inserimento all'interno dell'ordinamentale... Ripeto: la complessità anche della struttura che si andrà a definire non poteva essere inserita semplicemente all'interno di un ordinamentale che, così come in passato, soprattutto nelle tematiche che riguardano la Prima Commissione, è essenzialmente tecnico, molto all'interno della macchina amministrativa della Regione, cercando, in particolar modo, su sollecitazione da parte degli uffici, di andare via via a migliorare la gestione del quotidiano, cercando di dare risposte anche a degli adeguamenti nazionali, ma soprattutto cercando di dare risposte sempre più veloci ai cittadini. Risposte che, molto probabilmente, dovranno essere anche più trasparenti. In alcuni casi si riesce a farlo. L'esempio è quello del bilancio semplificato. Non lo fanno tutte le Regioni, ma abbiamo cercato, nonostante la complessità del bilancio di una Regione come la nostra, di tradurlo in numeri semplici.
La trasparenza non è pubblicare tutto quanto. Credo, almeno. La cosa più semplice è pubblicare un bilancio e dire che siamo trasparenti, ma se il cittadino normale non riesce a leggerlo, abbiamo fatto, sì, un effetto di trasparenza, ma non di comprensione e di aiuto al cittadino a comprendere quelle che sono le dinamiche e le scelte che la politica fa sulla base delle risorse che ha a disposizione.
Credo che l'esperienza del bilancio semplificato debba, poi, essere estesa, molto probabilmente, sempre di più anche a tutte le società che sono all'interno del perimetro del consolidato, che è un percorso che stiamo facendo. Il 118 ci ha imposto di portarle all'interno della Regione del Veneto. Il percorso non è stato semplice. Oggi è molto più di carattere contabile, in modo che il Consiglio regionale abbia contezza di quella che è la dimensione del perimetro degli Enti che la Regione governa.
Credo che il passaggio successivo sia anche quello di dire: fatto questo primo passaggio, iniziamo a dare visibilità e comprensione di quello che ogni Ente fa, che sia l'ESU piuttosto che un'ATER piuttosto che una Fondazione, sulla quale noi interveniamo in termini di partecipazione piuttosto che di contribuzione.
Questo percorso, che cercheremo ulteriormente di implementare, sarà sicuramente a cura... Anche lì, è un po' da capire chi lo deve fare. La complessità di una macchina regionale fa sì che ogni Assessorato abbia i suoi siti. Credo che la difficoltà, almeno dal punto di vista della comunicazione, sia quella di far sì che si comprenda il lavoro di tutta la macchina regionale. Avendo più flussi di informazione, riuscire a far sì che un cittadino normale... Dobbiamo porci nei confronti di chi approccia all'informazione non in fase evoluta, come può essere, magari, uno studente universitario o uno che sta facendo uno stage sulla Pubblica amministrazione. Senza rifarsi alla massaia di vecchia memoria, che doveva leggere anche lei i bilanci, dobbiamo dare ai cittadini la possibilità, con tranquillità, di comprendere le scelte che la politica fa.
Per quanto riguarda, ripeto, le scelte all'interno dell'ordinamentale, lo avete visto, hanno carattere di aggiustamenti. Non c'è niente di straordinario. Adesso cercheremo di capire, soprattutto per quanto riguarda quella norma legata ai cinque anni, se è necessario fare un emendamento o un ordine del giorno, che potrebbe essere, anche questo, un'indicazione che comunque il Consiglio regionale dà alla Giunta, di dare comunicazioni alle società di cui la Regione ha il controllo, che effettivamente quella norma che elimina quel filtro ulteriore possa essere allargata a tutte le altre società.
Per il resto, mi pare che le norme che abbiamo proposto all'interno di questo primo ordinamentale siano largamente condivisibili. Spero ci sia il voto unanime da parte di tutti. Grazie.
PRESIDENTE
Grazie.
Ci sono interventi di relatore e correlatore?
Collega Camani, prego.
Vanessa CAMANI (Partito Democratico Veneto)
Grazie, Presidente.
Molto brevemente. Apprezzo l'impegno dell'assessore Calzavara, che questa volta ci segniamo, senza bisogno dell'approvazione di un ordine del giorno. Ci sarebbe piaciuto che, già che c'era, ci desse anche qualche indiscrezione su cosa state pensando e prefigurando. Sa, il Consiglio regionale vota tutto, però se siamo anche messi nelle condizioni di poter contribuire per tempo alle proposte è meglio.
Naturalmente, questo progetto di legge non ha contenuti particolarmente ostativi per quanto ci riguarda. Rimangono, ovviamente, aperte tutte le questioni che abbiamo sollevato. Ovviamente, come direbbe San Tommaso, finché non vediamo non crediamo. Riteniamo, però, che sia fondamentale ‒ lo dico perché ho visto che l'Assessore si sta impegnando in un percorso di riorganizzazione di tanti aspetti ‒ anche riprendere in generale la questione dell'organizzazione degli Enti strumentali. Molto spesso sono anche il risultato di una stratificazione di interventi che, in generale, oggi può consentirci di fare alcune valutazioni più generali. AVEPA è uno degli argomenti. Sappiamo che è nato con un'intenzione, ma nel tempo ha anche, in parte, radicalmente cambiato la propria vocazione. È uno strumento che funziona, rispetto al quale si può prefigurare qualche scenario.
C'è la grande questione dei fondi comunitari, rispetto ai quali, anche dal punto di vista della quantità, serve un presidio maggiore.
Mi consenta, Assessore, già che ci siamo, di porle anche la grande questione dei fondi del PNRR. Più di una volta ci siamo detti, dentro questo Consiglio regionale, che sarebbe stato necessario un confronto concreto, fattivo e costante tra gli uffici regionali, che stanno tentando di presidiare quel tema, e gli effetti concreti che attraverso quei fondi si stanno in parte già manifestando in questa regione. Il dibattito nazionale ci preoccupa, da questo punto di vista. Sappiamo, cioè, quanto il nostro Paese, con la difficoltà di recuperare quelle risorse e tradurle in finanziamenti che producano interventi concreti, stia dimostrando tutti i propri limiti.
Credo che nel caso della nostra Regione un maggior protagonismo a livello regionale, sia nell'organizzazione degli interventi che nel monitoraggio, e un maggior coinvolgimento del Consiglio in questo siano necessari. Nella necessità di confronto, colgo l'occasione per riporre anche questo tema.
Per tutti gli altri argomenti trattati in questo progetto di legge, ripeto, abbiamo una sostanziale neutralità.
PRESIDENTE
Dichiaro chiusa la discussione generale.
Dobbiamo passare agli emendamenti. L'Ufficio di Presidenza della Prima Commissione deve riunirsi per dare il parere sui cinque emendamenti, se ho ben presente. Di quanto tempo ha bisogno, Presidente? Relatrice?
Riprendiamo i lavori alle ore 12.15.
La Seduta è sospesa alle ore 12.06
La Seduta riprende alle ore 12.25
PRESIDENTE
Colleghi, siamo pronti per partire con l'articolato.
Mi pare che su Concilium i presenti ci siano tutti.
Articolo 1.
Non ci sono emendamenti.
Metto in votazione l'articolo
1.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Andiamo sull'articolo 2.
Emendamento n.
A0001 presentato dalla consigliera Baldin, Capo 1, articolo 2, modificativo, che prevede:
All'articolo 2 comma 1, che inserisce il comma 1-bis all'articolo 5 della legge regionale 8 agosto 1997, n. 31 "Disposizioni in tema di ordinamento del personale regionale", le parole "cinque anni" sono sostituite con le parole "tre anni".
Collega Baldin, prego.
Erika BALDIN (Movimento 5 Stelle)
Grazie, Presidente.
In questo articolo si parla di un tema molto importante, quello del personale. Seguendo anche un po' la logica dei colleghi che mi hanno preceduto, questo emendamento che avevo depositato chiede, sostanzialmente, di ridurre i tempi che il personale passa all'interno della stessa amministrazione, proprio per dare la possibilità a questi di evitare la prova preselettiva.
Questa considerazione parte dal presupposto che potrebbero bastare tre anni per acquisire un bagaglio di conoscenza, esperienza e professionalità, anziché portare questo bagaglio a cinque anni, che vedo come un lasso di tempo eccessivo, considerando anche i tempi determinati, che all'interno della pubblica amministrazione sono numerosi, cercando di venire incontro alle esigenze del personale assunto a tempo determinato presso la stessa amministrazione o presso gli Enti strumentali della stessa pubblica amministrazione.
Questa era la logica dell'emendamento, che mi pare non trovi accoglimento da parte della maggioranza. Però, ci tenevo a illustrarlo e, comunque, a farlo votare.
PRESIDENTE
Non vedo altri interventi.
Metto in votazione l'emendamento n.
A0001. Parere contrario del relatore.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio non approva.
Metto in votazione l'articolo
2.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Andiamo all'articolo 3.
Metto in votazione l'articolo
3.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Andiamo all'articolo 4.
Anche in questo caso non ci sono emendamenti.
Metto in votazione l'articolo
4.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Andiamo all'articolo 5.
Anche in questo caso nessun emendamento.
Metto in votazione l'articolo
5.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Andiamo all'articolo 6.
Emendamento n.
A0002 presentato dalla consigliera Baldin, Capo 2, articolo 6, comma 1, modificativo, che prevede:
Al comma 3 dell'articolo 7bis della Legge Regionale 18 dicembre 1993, n. 53 , introdotto dall'articolo 6 del PDLR 187, dopo le parole "Gli enti di cui al comma 1," sono inserite le seguenti parole "sentite le organizzazioni sindacali,".
Prego, collega Baldin.
Erika BALDIN (Movimento 5 Stelle)
Grazie, Presidente.
Lo ritiro in considerazione del fatto che è già previsto un tavolo, come mi è stato detto dalla relatrice. Questa proposta, sul sentire il parere dei sindacati principali, la ritiro.
PRESIDENTE
Viene ritirato l'emendamento n. A0002.
Metto in votazione l'articolo
6, nel suo testo base.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Andiamo all'articolo 7.
In questo caso ci sono due emendamenti.
Emendamento n.
A0003 presentato dalla consigliera Baldin, Capo 3, articolo 7, soppressivo, che prevede:
L'articolo 7 del PDLR 187, che introduce il comma 4 bis dell'articolo 50 della legge regionale 29 novembre 2001, n. 39 "Ordinamento del bilancio e della contabilità della Regione", è soppresso.
Prego, collega.
Erika BALDIN (Movimento 5 Stelle)
Presidente, l'emendamento n. A0003 lo ritiro, però vorrei mantenere il n. A0004.
Se posso, spenderei già due parole sul n. A0004. In sostanza, si chiederebbe il parere della competente Commissione consiliare, proprio in virtù del fatto che la potestà regolamentare, di norma, spetta al Consiglio.
Quindi, visto che è un'eccezione, questa che stiamo approvando, ovvero che è la Giunta regionale a farsi un regolamento sulla gestione economica e di bilancio sui fondi economali, si chiede che quantomeno vi sia un parere da parte della Commissione competente, che credo sia doveroso in questo senso.
PRESIDENTE
Viene ritirato l'emendamento n. A0003.
Emendamento n.
A0004 presentato dalla consigliera Baldin, Capo 3, articolo 7, modificativo, che prevede:
Al comma 4bis dell'articolo 50 della legge regionale 29 novembre 2001, n. 39 "Ordinamento del bilancio e della contabilità della Regione", introdotto dall'articolo 7 del PDLR 187, dopo le parole "adottato ai sensi dell'articolo 19, comma 2, della legge regionale statutaria 17 aprile 2012, n. 1 'Statuto del Veneto'," sono aggiunte le parole "acquisito il parere della Commissione consiliare competente".
Metto in votazione l'emendamento n.
A0004. La relatrice è contraria.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio non approva.
Metto in votazione l'articolo
7.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Andiamo sull'articolo 8.
L'emendamento n. A0005 della collega Baldin viene ritirato.
Metto in votazione l'articolo
8, nel testo originario.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Articolo 9.
Metto in votazione l'articolo
9.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Passiamo all'articolo 10.
Metto in votazione l'articolo
10.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Abbiamo due ordini del giorno, il n. A0006 e il n. A0007.
Il primo si può discutere, perché depositato prima della fine della discussione generale. Il secondo, depositato dopo, si vota e basta.
ODG N. A0006
Ordine del giorno presentato dalla consigliera Ostanel relativo a "GARANTIRE AMPIA VISIBILITÀ DELLA SEZIONE "AMMINISTRAZIONE TRASPARENTE" ALL'INTERNO DEI SITI ISTITUZIONALI E LA COMPLETEZZA E IL PUNTUALE AGGIORNAMENTO DEI DATI PRESENTI" in occasione dell'esame del disegno di legge relativo a "Disposizioni di adeguamento ordinamentale 2023 in materia di personale regionale, controlli sugli enti regionali, ordinamento contabile, immigrazione". (Progetto di legge n. 187) APPROVATO (Deliberazione n. 55/2023)
(N.d.r. - Si riproduce il testo scritto dell'ordine del giorno come presentato)
Il Consiglio regionale del Veneto
PREMESSO CHE:
- l'art. 1 del PDLR n. 187 del 27 febbraio 2023 interviene in materia di trasparenza dell'attività amministrativa regionale;
- il D.lgs 14 marzo 2013, n. 33 ed il successivo D.lgs 25 maggio 2016, n. 97 hanno riordinato gli obblighi di pubblicità, trasparenza e diffusione di informazioni da parte delle pubbliche amministrazioni;
- in particolare, l'art. 9 "Accesso alle informazioni pubblicate nei siti" del D.lgs 14 marzo 2013, n. 33 prevede al comma 1 che "ai fini della piena accessibilità delle informazioni pubblicate, nella home page dei siti istituzionali è collocata un'apposita sezione denominata «Amministrazione trasparente», al cui interno sono contenuti i dati, le informazioni e i documenti pubblicati ai sensi della normativa vigente. ( ... )".
CONSIDERATO CHE:
- l'adempimento della trasparenza amministrativa non deve essere visto come un mero obbligo di legge ma come l'occasione per avvalersi di una sorta di "monitoraggio civico" da parte di singoli cittadini, portatori di interessi e realtà rappresentative della società civile che, messe in grado di svolgere un ruolo di "sentinelle" della spesa pubblica, possano individuare possibili situazioni sospette e segnalarlo a chi di dovere;
- se è vero che i siti della pubblica amministrazione, compresa quella regionale, sono dotati in home page della sezione "Amministrazione trasparente" è anche vero che il link a tale sezione è spesso poco visibile, in quanto di dimensioni ridotte e/o collocato sul fondo della Home page, come per es. nel caso del sito www.regione.veneto.it;
- inoltre, come rilevato anche da recente interrogazione in commissione seconda (n. 27 del 10.01.2023) da parte della sottoscritta, relativamente alle ATER provinciali, spesso all'interno della sezione "Amministrazione trasparente" i dati risultano mancanti e/o non tempestivamente aggiornati.
impegna la Giunta regionale
- a rendere, all'interno dei siti istituzionali di Regione Veneto e relativi enti strumentali e partecipati, la sezione "Amministrazione Trasparente" immediatamente visibile a coloro che vi accedono;
- a controllare periodicamente la presenza dei dati riportati, garantendone il completo e puntuale aggiornamento.
Prego, collega Ostanel.
Elena OSTANEL (Il Veneto che Vogliamo)
Grazie, Presidente.
Brevemente, perché ne ho già parlato prima. Il tema è quello, nell'articolo 1, non tanto di dire che noi dobbiamo fare qualcosa che è per legge, lo spero bene, ma che la sezione dedicata all'Amministrazione trasparente debba essere effettivamente visibile ai cittadini, e non com'è ora, nel senso che, navigando, ci si mette un po' a trovarla. Serve poi che ci sia un monitoraggio continuo del fatto che i dati vengono pubblicati.
Facevo l'esempio delle ATER territoriali, Ente strumentale della Regione del Veneto, su cui ho depositato già un'interrogazione urgente in Commissione Urbanistica. Non è possibile che non ci siano, usabili dai cittadini, i dati delle nostre partecipate sulle case pubbliche sfitte, quante da mettere a posto, i bilanci.
Siamo molto indietro da questo punto di vista. Serve fare un lavoro. Quindi, l'ODG impegna la Giunta a fare questo lavoro.
PRESIDENTE
Grazie.
Non vedo altri interventi.
Metto in votazione l'ODG n.
A0006.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
ODG N. A0007
Ordine del giorno presentato dalla consigliera Cestaro relativo a "LA GIUNTA REGIONALE CONSIDERI L'ASSUNZIONE DI INDIRIZZI E LINEE GUIDA AI PROPRI ENTI STRUMENTALI, IVI COMPRESI GLI ENTI DEL SERVIZIO SANITARIO REGIONALE, IN TEMA DI ESENZIONE DALLA PARTECIPAZIONE DI PERSONALE DIPENDENTE ANCHE A TEMPO DETERMINATO, ALLE PROVE PRESELETTIVE DI PUBBLICI CONCORSI INDETTI DAGLI ENTI MEDESIMI" in occasione dell'esame del disegno di legge relativo a "Disposizioni di adeguamento ordinamentale 2023 in materia di personale regionale, controlli sugli enti regionali, ordinamento contabile, immigrazione". (Progetto di legge n. 187) APPROVATO (Deliberazione n. 56/2023)
(N.d.r. - Si riproduce il testo scritto dell'ordine del giorno come presentato)
Il Consiglio Regionale del Veneto
Premesso che:
la previsione della valorizzazione delle esperienze professionali maturate per un congruo periodo di tempo, anche con contratti di lavoro a tempo determinato, presso le pubbliche amministrazioni costituisce criterio valutabile al fine di esentare dalla partecipazione alle prove preselettive a fronte di concorsi per l'accesso al pubblico impiego banditi dalla amministrazione pubblica che ha indetto il concorso;
atteso che:
la Corte costituzionale, intervenuta sul punto in sede di esame di leggi regionali e statali ha evidenziato, per quanto in questa sede interessa e rileva, ovvero con riferimento a norme introdotte dal legislatore regionale (sentenza n. 20 del 2021), come la disciplina delle condizioni e modalità di svolgimento delle prove preselettive investa non aspetti concernenti la gestione del rapporto di lavoro, in quanto tali afferenti alla materia, di competenza statale, dell'"ordinamento civile", bensì profili pubblicistico-organizzativi dell'impiego pubblico regionale, e quindi aspetti afferenti la competenza di disciplina della Regione, ed ha altresì ritenuto che tale tipologia di previsioni risponda ad un criterio di ragionevolezza, in quanto la deroga a beneficio di candidati interni ha una giustificazione plausibile nell'esigenza di valorizzare l'esperienza acquisita presso l'amministrazione per un periodo di tempo apprezzabile senza dispensarli dall'obbligo di sostenere le prove concorsuali successive uniche volte specificatamente a valutare il merito ed in condizioni di parità con gli altri partecipanti;
ritenuto di:
considerare come tale iniziativa possa essere considerata come esplicabile anche fra enti omologhi, per natura giuridica e funzioni istituzionali, rispetto all'ente che ha bandito il concorso.
Invita la Giunta regionale
a voler considerare la assunzione di indirizzi e linee guida per i propri enti strumentali, ivi compresi gli enti del servizio sanitario regionale, in tema di esenzione dalla partecipazione di personale dipendente anche a tempo determinato alle prove preselettive di pubblici concorsi indetti dagli enti medesimi, con applicazione del criterio con riferimento alle procedure concorsuali bandite da enti omologhi.
L'ODG non si discute.
Metto in votazione l'ODG n.
A0007.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Siamo alla votazione finale sul PDL n. 187.
Se non ci sono dichiarazioni di voto, passerei al voto.
Metto in votazione il
PDL n. 187 nel suo complesso.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Sospendiamo qui la seduta.
Abbiamo un paio di appuntamenti adesso, in pausa lavori. Riprendiamo alle ore 14.30. Grazie.
La Seduta è sospesa alle ore 12.38
La Seduta riprende alle ore 14.44
PRESIDENTE
Colleghi, se ci accomodiamo, riprendiamo i lavori.
Grazie.
PUNTO
7 |
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PROPOSTA DI LEGGE D'INIZIATIVA DEI CONSIGLIERI CENTENARO, VALDEGAMBERI, BARBISAN, CECCHETTO, FINCO, CESTARI, DOLFIN, CAVINATO, SANDONÀ, VIANELLO, ZECCHINATO, VENTURINI, BOZZA, RIZZOTTO E VILLANOVA RELATIVA A "ISTITUZIONE DELLA "GIORNATA ECOLOGICA REGIONALE"". (PROGETTO DI LEGGE N. 96) APPROVATO (DELIBERAZIONE LEGISLATIVA N. 10/2023)
Relazione della SESTA Commissione Consiliare
Relatore: Consigliere Centenaro
Correlatrice: Consigliera Ostanel
PRESIDENTE
Siamo al punto n. 7 dell'ordine del giorno, PDL n. 96.
Relatore è il collega Centenaro. Prego.
Giulio CENTENARO (Zaia Presidente)
Buongiorno a tutti. Grazie, Presidente, per avermi concesso la parola.
Questo progetto di legge regionale, le cui motivazioni vengono ampiamente spiegate nella relazione introduttiva, nasce dall'esigenza – e direi anche urgenza – di attirare e amplificare l'attenzione della società verso le questioni ambientali, affinché tutti diventino promotori e attori di un reale cambiamento di quel nuovo mondo che vuole costruire un futuro con coscienza e responsabilità.
La responsabilità inizia nelle scelte quotidiane: educare al risparmio energetico e alla raccolta differenziata di rifiuti; educare al rispetto dell'ambiente domestico, urbano e naturale. Ambiente e cambiamento climatico dovranno essere priorità per le agende politiche di tutto il mondo. Anche in Veneto, in molti Comuni le giornate dedicate alla sensibilizzazione delle problematiche ambientali ormai sono diventate un'esigenza sentita dalle amministrazioni pubbliche e soprattutto dai cittadini e dai giovani, che sono il nostro futuro.
La presente proposta di legge mira ad istituire la Giornata ecologica regionale, giornata da celebrare annualmente, in una domenica a scelta nei mesi di aprile, maggio e giugno, su proposta della Giunta regionale, che stabilirà la data e il tema della giornata, sentita la competente Commissione consiliare, che è la Sesta.
La proposta di legge è volta a sensibilizzare ulteriormente i cittadini del Veneto a promuovere una cultura che rispetti l'ambiente e a combattere l'inquinamento.
Le iniziative da attuare durante la Giornata ecologica (questo si trova agli articoli 1 e 2) sono volte a favorire la sensibilizzazione e la crescita della consapevolezza sui temi dell'ambiente, del clima e sue variazioni, dell'uso sostenibile delle risorse naturali. Gli eventi vengono utilizzati per sensibilizzare l'opinione pubblica sulle tematiche della sostenibilità e per fare analisi degli scenari odierni e futuri e proporre soluzioni concrete.
È la giornata nella quale tutte le persone sono invitate a prendersi cura della Terra o a fare qualcosa per essere parte del cambiamento. La Terra è biodiversità e risorse naturali, è acqua, cibo e aria.
Le iniziative della giornata potranno essere realizzate direttamente dalla Giunta regionale o mediante progetti a regia regionale, coinvolgendo Enti locali ed enti gestori di servizi ambientali, associazioni di protezione ambientale riconosciute dal Ministero dell'Ambiente, associazioni in genere e istituti scolastici di ogni ordine e grado (articolo 3).
La Giunta regionale concorre alle iniziative attuative mediante il riconoscimento del patrocinio con l'utilizzo del logo regionale, ovvero con la concessione di un contributo economico. Tra le iniziative ammesse rientreranno quelle dirette a ripulire i boschi, sponde di laghi, di fiumi e di altri corsi d'acqua, parchi e riserve di interesse locale, nonché aree verdi di proprietà o in disponibilità pubblica o soggette a fruizione pubblica, ed iniziative dirette alla realizzazione di ricerche, filmati, pubblicazioni, giornate di studio, mostre e manifestazioni aventi ad oggetto il tema della giornata (articolo 4).
Con l'articolo 5, nell'ambito della promozione della cultura del volontariato e del riconoscimento della sua funzione sociale, i Comuni e gli altri Enti locali possono prevedere l'istituzione di figure di collaboratori volontari ambientali per concorrere ad assicurare forme di salvaguardia, corretto accesso e fruizione di parchi e di riserve di interesse locale, giardini pubblici e aree verdi attrezzate di proprietà o comunque in disponibilità e gestione dell'Ente locale.
Completano l'articolato le disposizioni di carattere tecnico, ovvero la norma finanziaria, che prevede uno stanziamento di euro 30.000 per ciascuno degli anni finanziari 2024 e 2025, mentre per gli esercizi successivi nei limiti degli stanziamenti annualmente autorizzati dalle rispettive leggi di bilancio, e poi viene riportata la disposizione di entrata in vigore della legge, precisamente il giorno successivo alla pubblicazione sul Bollettino Ufficiale della Regione Veneto.
Spero vivamente che questo progetto di legge possa trovare oggi unanimità tra tutti i Gruppi consiliari presenti, rendendomi disponibile ad accettare proposte di miglioramento senza però snaturarne la finalità e l'impostazione.
Vorrei inoltre precisare che verrà depositato un aggiornamento della relazione introduttiva, in base alle modifiche introdotte durante l'esame del progetto di legge nelle varie Commissioni consiliari.
Io ho terminato. Grazie dell'attenzione.
PRESIDENTE
Grazie al relatore.
La parola alla correlatrice, collega Ostanel. Prego.
Elena OSTANEL (Il Veneto che Vogliamo)
Grazie, Presidente.
Ringrazio il relatore per la relazione, però mi piacerebbe prendere delle parti della relazione introduttiva per iniziare, appunto, la mia correlazione.
Si legge, nel testo del progetto di legge, per fortuna citato, che le crisi planetarie mettono a rischio il benessere delle generazioni future e attuali. Si dice "serve un cambio di rotta importante, come sottolineato dal rapporto dell'ONU, con un'azione ambiziosa e coordinata da parte di Governi, imprese e cittadini, per investire gli effetti del declino ambientale".
Si usano parole che io condivido in pieno e si dice anche "dal punto di vista ambientale la Terra si sta dirigendo verso un aumento del riscaldamento globale di almeno 3 gradi centigradi al di sopra dei livelli preindustriali entro il 2100".
Quindi, benissimo che, dopo anche alcune uscite di alcuni Assessori regionali anni fa, in questo progetto di legge si riconosca che esiste il riscaldamento globale e che la Terra sta andando verso un surriscaldamento a causa del cambiamento climatico.
Ringrazio quindi il relatore per aver messo nero su bianco, in un progetto di legge che oggi andiamo a votare, una dichiarazione d'intenti chiara sul fatto che esiste il cambiamento climatico e sul fatto che bisogna fare delle azioni importanti per portare a ridurlo. Però, a partire da qua, vado a vedere la dotazione economica: 30.000 euro. Eravamo partiti in Commissione con 100.000 euro, poi si è scesi, come fosse un mercato, ma in realtà io penso che se dovessimo iniziare a pensare che quello che è scritto all'interno di questa relazione lo prendiamo in carico davvero, allora le iniziative che noi dovremmo proporre non solo devono avere 100.000 euro, ne devono avere molti di più e probabilmente devono avere anche più azioni rispetto a quelle che questo progetto di legge contiene.
Abbiamo una non linearità tra gli obiettivi che il progetto di legge enuncia... Ne ho letti solo alcuni, e qui dentro c'è anche "la responsabilità inizia dalle scelte quotidiane", "educare soprattutto i più giovani". L'espressione "educare i giovani" mi pare un po' forzata, visto che sono loro che in questi anni hanno fatto vedere anche a noi più anziani quanto il cambiamento climatico significhi.
Vado un po' nello specifico del progetto di legge, dopo questa breve introduzione. Dunque, c'è un disallineamento tra gli obiettivi che il progetto di legge enuncia e la dotazione economica, che mi sembra davvero un po' un pugno in faccia alle persone che qui fuori credono davvero nelle azioni rispetto al cambiamento climatico. Siamo una Regione che ha 11 miliardi di bilancio e destiniamo ad un'iniziativa lodevole del collega consigliere Centenaro 30.000 euro.
Penso che un Comune, un piccolo Comune da cui magari alcuni di noi anche provengono, avrebbe potuto mettere la stessa cifra.
Noi vogliamo uscire, domani, con un comunicato stampa dove diciamo che il Consiglio regionale ha approvato l'istituzione della Giornata ecologica regionale ‒ non c'è solo questo, tra l'altro, nel progetto di legge ‒ con una dotazione economica di 30.000 euro per tutta la Regione del Veneto? Sinceramente non voglio comparire all'interno di quella dichiarazione, perché penso che sarebbe un po' come dire che abbiamo fatto grandi enunciazioni di principio dentro un progetto di legge e poi ci comportiamo ‒ con tutto il rispetto, perché alle volte fanno meglio di noi ‒ come un piccolo Comune, cioè prevediamo una dotazione come di un piccolo Comune di questa Regione.
Andando più nello specifico del progetto di legge, nell'articolo 5 vi è la parte più specifica di questo progetto: "nell'ambito della promozione della cultura del volontariato e del riconoscimento della sua funzione sociale, si prevede che i Comuni e gli altri Enti locali possano prevedere l'istituzione di figure di collaboratori volontari per concorrere e assicurare forme di salvaguardia di parchi e riserve di interesse locale, giardini pubblici e aree verdi attrezzate, di proprietà o comunque in disponibilità o gestione dell'Ente locale".
E qui pongo due questioni, che avevo già posto in Commissione. Questa attività non può essere sostitutiva del lavoro che esiste, adeguatamente pagato. È vero che noi potremmo pensare che questa sia un'attività anche per coinvolgere le generazioni eventualmente più anziane, in pensione, per fare un certo tipo di attività, come viene fatto all'interno dei Comuni, però è anche vero che sappiamo che quando si dà il "la" ad una proposta potrebbe essere che alcuni Comuni, come è già successo per alcuni parchi regionali, dicano "non abbiamo soldi perché Regione del Veneto finanzia poco i parchi, mettiamo guardaparchi volontari".
Io non vorrei che con un'iniziativa di questo tipo noi andassimo a incentivare il fatto che, in mancanza di fondi che la nostra Regione mette sulla salvaguardia e la tutela di alcune aree che tutelano la biodiversità, ci siano delle guardie volontarie. Se questo posso capirlo in un Comune dove, magari, anche per attivare le persone più anziane, c'è un rapporto anche di fiducia, ci sono alcune aree, come ‒ ripeto ‒ è accaduto in alcuni parchi, aree che hanno un valore, un pregio, e dovrebbero avere anche una capacità economica di attrarre delle persone perché fanno anche ‒ e per fortuna ‒ turismo responsabile, e noi mettiamo lì guardie volontarie perché abbiamo istituito il volontario, come da questo progetto di legge.
E poi c'è anche la questione del reinserimento sociale, di cui abbiamo discusso più volte all'interno della Commissione. Come ho detto varie volte, penso che anche a chi è uscito dal carcere e ha commesso dei reati che vengono citati all'interno del progetto di legge dovrebbe essere permesso in maniera più chiara di poter fare, nel suo reinserimento sociale, questo tipo di collaborazione volontaria.
E poi c'è la grande questione della citazione in questo progetto di legge delle giovani generazioni. Ecco, lì ho avuto un po' di difficoltà ad accettarla, perché a me sembra che le giovani generazioni siano quelle che ci danno e ci stanno dando da anni la linea rispetto ai temi del cambiamento climatico, e noi cosa proponiamo all'interno di questo progetto di legge? Che potrebbero essere dei volontari ambientali. Anzi, diciamo che proprio questo tipo di attività noi potremmo utilizzarla per fare in modo che ci sia un'educazione dei più giovani all'ambiente. Mi pare anche qui un disallineamento con gli obiettivi che abbiamo scritto nella grande relazione introduttiva, che poi vediamo cadere nei 30.000 euro che probabilmente non saranno sufficienti, che poi vediamo cadere nel fatto che istituiamo una guida volontaria ambientale che sta dentro delle aree parco che invece potrebbero prevedere di avere dei soggetti retribuiti, e poi alla fine condiamo il tutto dicendo che questo serve per favorire ed educare i giovani.
Ecco, l'impostazione di questo progetto di legge, per come l'ho letto e l'ho descritto, non risolve le questioni importanti che ci sono in questa regione. Tra l'altro, la Giunta ha appena approvato un Piano di adattamento climatico, dove ha messo pochi soldi, troppo pochi per fare un Piano di adattamento climatico fatto bene. Bene che l'abbia approvato, ma probabilmente per fare un lavoro fatto bene servivano più soldi.
Allora, se abbiamo e se il consigliere Centenaro è riuscito a prendere 30.000 euro da poter gestire dentro un progetto di legge – e lo ringrazio, perché almeno è un tema su cui condivido i principi – mi chiedo se non sarebbe stato meglio provare a indirizzare questi pochi fondi dentro un'iniziativa esistente, che era quella di fare un Piano di adattamento climatico per una volta fatto bene, diamo supporto ai Comuni che, a partire dalle crisi climatiche che pesano sempre di più sui Comuni, fare dei piani collaborando con la Regione. Faccio un esempio: i pescatori di Scardovari, cari a tanti di noi qui, hanno ancora o no ricevuto i fondi dal Governo dopo l'Acqua granda del 2019? No, non li hanno ancora ricevuti. Problema del Governo? Certo, dovrà fare qualcosa, ma noi non potevamo in un Piano di adattamento climatico, ad esempio, cercare di fare in modo di fare oggi delle iniziative di mitigazione che non sono ancora state fatte e che richiedono da tantissimi anni?
Se dobbiamo andare – e chiudo – a prendere in mano le dichiarazioni di intenti che sono in questo progetto di legge, come l'istituzione della Giornata ecologica regionale, dove si buttano delle cose che io condivido sul riscaldamento globale, sul fatto che siamo in crisi climatica, sul fatto che l'ONU, per fortuna, ci dà degli obiettivi da raggiungere e anche in breve tempo, vedere che poi questo si risolve con l'istituzione della figura del volontario ambientale, senza nessun altro tipo di supporto, mi lascia assolutamente perplessa.
Dichiaro già, avendo visto alcuni emendamenti della collega Guarda, che ringrazio, che ci sono delle ipotesi migliorative, ad esempio pensare che ci sia l'investimento in un'iniziativa di questo tipo sul trasporto pubblico, che mi sembra molto interessante; potrebbe anche migliorarlo, perché il tema vero è che servono più fondi per fare questo tipo di lavoro, non in qualche modo lavarsi le mani e dire di aver lavorato sul tema ambientale e di aver messo 30.000 euro, ma servirebbe un'azione davvero coordinata.
In assenza di qualche passo avanti di miglioramento di questo progetto di legge, noi non possiamo che astenerci, perché dando 30.000 euro per raggiungere questi obiettivi che ci si pone è assolutamente improponibile che ci arriveremo; quindi, a me sembra come dire che abbiamo fatto e strombazziamo che abbiamo fatto qualcosa sul cambiamento climatico istituendo un volontario ambientale, ma poi alla fine per i cittadini veneti cambia poco.
PRESIDENTE
Grazie.
Apriamo la discussione generale con il collega Valdegamberi.
Stefano VALDEGAMBERI (Gruppo Misto)
Due o tre giorni fa mi telefona alle 7.00 della mattina un allevatore, o meglio uno che fa altre professioni, ma ha anche un piccolo allevamento, dicendomi che, nonostante l'elettrificazione vicino alle abitazioni il suo piccolo gregge è stato assaltato e ha avuto 13 pecore sbranate e 2 agnellini scomparsi.
Credo che quando parliamo di guardaparco, di guardiania dovremmo cominciare ormai a mettere in montagna le guardie a disposizione delle aziende più che degli animali selvatici, che sono abbondanti, tanto che l'altro ieri in pochi chilometri di strada mi hanno attraversato tre lepri e non era mai capitato nel passato. Sono andato a camminare poi sul monte, ho trovato un capriolo. Bene, c'è una fauna molto abbondante, che in altri tempi non c'era, ma ci sono anche dei danni che ricevono le persone che lavorano a contatto con questa fauna.
Io credo che oggi più che fare la guardiania alla fauna selvatica, abbiamo bisogno di tutelare anche quei poveracci, quei pochi che sono rimasti a lavorare, a mantenerci, a sistemarci la montagna, a permettere a noi turisti la domenica di salire e di fruire di un bel paesaggio curato, ordinato, sfalciato, eccetera. Dovremmo incominciare quindi a scendere un po' dalle favole, uscire fuori dalle favole e cominciare a scendere nella realtà.
Di questa proposta di legge io condivido alcuni aspetti, per esempio il fatto che la giornata ambientale, la sensibilizzazione all'ambiente è un dovere di tutti, ma non deve avvenire in modo ideologico. Vi sono delle premesse anche nella relazione che non condivido affatto.
Quando ero Sindaco, ancora tanti millenni fa, avevamo organizzato delle giornate ecologiche per la pulizia dei torrenti, per la pulizia dei cigli stradali, perché nel passato più che oggi la diseducazione dei cittadini li portava ad abbandonare rifiuti ovunque. Abbiamo fatto pulizia, mi ricordo, con la Protezione civile: era una giornata dove era coinvolta tutta la cittadinanza, chi voleva partecipare, con le associazioni. Ed erano momenti, al di là della pulizia che si faceva, anche altamente educativi. Eravamo in tempi in cui era solo all'inizio la raccolta differenziata, non c'era quella sensibilità che c'è oggi, che è tutta lodevole e pregevole. Sicuramente quelle occasioni, quelle giornate sono state occasioni importanti, educative.
Poi abbiamo fatto molto su quello che sono anche le energie rinnovabili. Siamo stati antesignani. Ancora trent'anni anni parlavamo di fotovoltaico, di eolico, di mini-idroelettrico, di biomasse, quando ancora nessuno ne parlava. Abbiamo avuto riconoscimenti. Tutte cose belle, per carità, ma non trasformiamo questo in ideologia.
Vi ripeto che ancora oggi il 30% delle fonti energetiche sono rinnovabili, ma il 70% o più sono ancora non rinnovabili e abbiamo – l'ho ripetuto per l'ennesima volta – le previsioni di legge che vanno a ridurre il deflusso vitale sui fiumi e porteranno alla diminuzione del 30% della produzione di idroelettrico dal prossimo anno se il Governo e il Parlamento non metteranno mano alla legge. Hai voglia a recuperare coi pannelli fotovoltaici il 30% di energia idroelettrica! Quanti panelli dobbiamo fare? Poi c'è anche l'altra partita: c'è lo smaltimento, ci sono le batterie. Insomma, quando si cade nell'ideologia ci si lascia influenzare da alcuni slogan senza considerare poi anche ulteriori danni. Non è che la batteria per l'ambiente è a costo zero. Ci sono sfruttamenti in altre parti del mondo, ci sono sfruttamenti in Africa, ci sono navi che trasportano. Sono tutti materiali di importazione. Cosa inquina questa importazione? Dobbiamo uscire da questa impostazione ideologica che è solo puramente fantasiosa e, a volte, fa più male all'ambiente di mantenere magari l'uso delle fonti tradizionali.
Cosa voglio dire? Ben venga l'approvazione, però vorrei togliere alcuni passaggi da questa legge, perché quando vengono richiamati dei presupposti ideologici, io non ci sto. Non ci sto perché non ci sto a prendere in giro me stesso e il buon senso della gente.
A guardare le previsioni – un giorno l'ho fatto, per curiosità – dei grandi meteorologi, qualche mese fa dicevano che c'era una siccità enorme, quest'anno sarebbe stato disastroso e poi gli stessi meteorologi l'altro giorno hanno detto che è cambiato tutto, piove troppo. Finiamola di prenderci in giro. I cicli del clima ci sono sempre stati. Abbiamo avuto nel periodo romano, l'ottimo periodo romano, un periodo in cui la temperatura era pari a quella che c'è oggi.
Uno dei motivi che ha mosso le migrazioni dei popoli è stato il cambiamento climatico: l'abbassamento delle temperature ha mosso la gente dalle steppe, dove non maturavano le messi, e hanno fatto pressione verso il Mediterraneo, quindi verso l'Impero romano, per entrare qui.
La storia è cambiata parecchie volte nel corso di 100-150 anni, anche con brevi cambiamenti e cambiamenti ciclici più ampi.
Negli anni Settanta mi ricordo che io andavo a slittare tre mesi all'anno. Avevo sette-otto anni. Andavo a slittare in un prato vicino casa mia non rivolto al sole, dove nevicava a dicembre e la neve rimaneva fino a marzo. C'era freddo più di adesso. Addirittura, allora si parlava, c'erano delle riviste, di andare verso la glaciazione. Poi si è invertita la rotta. Dagli anni Ottanta la temperatura ha cominciato a salire, ora sta salendo, non so, potrà salire ancora di più o anche meno, può anche invertirsi. Non è che in vent'anni possiamo giudicare questi cambiamenti che di solito hanno cicli molto, molto lunghi.
Il riscaldamento della Terra, l'ultimo riscaldamento che noi accusiamo è iniziato prima della rivoluzione industriale, dopo un breve periodo glaciale.
Non voglio entrare in merito a temi che dovrebbero spettare alla scienza, ma non alla scienza ideologica, alla scienza vera. Voglio solo semplicemente dire che bene la giornata ecologica, però andrebbe rettificata: è giusto non sprecare risorse, è giusto non buttare i rifiuti, è giusto mantenere la pulizia dell'aria, dell'acqua, della terra, ovunque, ma non cadiamo nell'ideologia.
Prima sentivo i discorsi negli interventi, che tra l'altro avevano annunciato l'astensione a questo provvedimento, dicendo che è troppo poco, che le nuove generazioni sono più sensibili, eccetera. Io vorrei chiedere alle nuove generazioni di rinunciare al cellulare. Tutti. Per coerenza. Già nel cellulare c'è tanto di quel dispendio di energia e di risorse, a cominciare dalle componenti del cellulare. Per coerenza, dovrebbero staccare e buttare via tutti i cellulari. E poi possono dare lezione a tutti. Dare sempre lezioni di ecologia stando al calduccio nel proprio appartamento, buttati sul divano, eccetera, è facile. È la cosa più facile di questo mondo. Se vogliamo cominciare a essere coerenti con il nostro pensiero, dobbiamo cominciare a rinunciare a tutti i nostri comfort, che sono comfort che hanno un peso energetico notevole sull'ambiente. Questo peso non c'era nei nostri antenati, nei nostri genitori, nei nostri nonni o cinquecento anni fa, perché l'impatto ambientale era molto, molto minore di oggi, che siamo tutti ambientalisti e molto incoerenti.
Tornare con i piedi per terra, tornare alla scienza e non alla fantascienza, tornare ad essere coerenti. Questo è l'appello che io faccio.
PRESIDENTE
Grazie.
La parola alla collega Guarda.
Cristina GUARDA (Europa Verde)
Grazie, Presidente.
Vorrei anzitutto collegarmi al discorso appena fatto dal mio collega e vicino di banco Valdegamberi, che esorto a rivolgere altrove le proprie lamentele e la propria proposta, che, tra l'altro, è stata sostenuta anche nella scorsa legislatura da parte mia, cioè quella di attivare le sentinelle per aiutare gli allevatori nelle aree del nostro altopiano e delle nostre montagne. Consigliere Valdegamberi, lei sa che nel 2017 ‒ se non sbaglio, se non 2018 ‒ l'ex assessore Pan le aveva promesse in un incontro nell'Altopiano dei Sette Comuni. Una delle solite promesse al vento rispetto alle problematiche da lei esposte.
Detto questo, devono essere proprio degli stolti anche gli scienziati dell'IPCC delle Nazioni Unite, che hanno studiato in questi ultimi dieci anni e nei cinque anni ultimi gli effetti delle azioni politiche in relazione al cambiamento climatico, all'emergenza climatica e alle azioni che vengono fatte non soltanto a livello europeo, ma a livello mondiale, e hanno definito cinque scenari, con quello peggiore con aumento fino a 4,4 gradi di temperatura nel caso in cui noi non smettiamo di emettere CO2 e di inquinare continuamente il nostro ambiente, andandolo a distruggere, addirittura, nei propri habitat.
Ecco perché è importantissimo che, al di là delle posizioni, che evidentemente sembrano molto negazioniste, del consigliere Valdegamberi, la maggioranza abbia aperto il proprio discorso, la propria relazione al progetto di legge oggi in discussione, e abbia citato Guterres. Il Segretario delle Nazioni Unite però alla Cop27 non ha detto soltanto ciò che dite voi, ma Guterres alla Cop27 provocò tutti i presenti, e di rimando anche noi, dicendo e chiedendoci: "Come risponderemo quando il bambino 8 miliardi sarà grande abbastanza da chiedere cosa avete fatto per il nostro mondo e per il nostro pianeta quando ne avevate la possibilità?".
Oggi ancora una volta vi desidero condividere delle proposte per poter puntare in alto, per evitare di dover rispondere alla domanda di Guterres con: abbiamo previsto una giornata ecologica e tanto più una giornata ecologica del valore di 30.000 euro per tutto il Veneto. Ecco il motivo della mia manovra emendativa, colleghi.
Assume la Presidenza
Il Vicepresidente Nicola Ignazio FINCO
PRESIDENTE
Colleghi, per cortesia.
Cristina GUARDA (Europa Verde)
Sì, mi rivolgo anche al collega Centenaro visto che è il promotore della legge.
Ecco il motivo della mia manovra emendativa: per ricordarci che non è possibile sensibilizzare la popolazione senza far vedere con concretezza che abbiamo chiare le strategie e vogliamo applicarle non tanto per salvare il pianeta quanto questo pianeta, con la sua umanità e la popolazione anche veneta, dalle conseguenze del riscaldamento globale sopra l'1,5 gradi.
Ecco ciò che vi richiedo e che vi ho elencato all'interno degli emendamenti: l'attivazione di un bimestre ecologico regionale, non soltanto di una giornata; la fruizione gratuita o a tariffa agevolata del trasporto pubblico locale in corrispondenza del bimestre o comunque in occasione della Giornata ecologica regionale; un maggiore coinvolgimento dei portatori di interesse nelle decisioni dei temi da affrontare, assicurando la presenza anche dei movimenti delle associazioni dei Comitati di cittadini, giovani e non, che lavorano proprio per promuovere le soluzioni e le strategie che gli scienziati mettono a disposizione della politica spesso sorda.
Non solo quindi attività di promozione del patrimonio ambientale, ma la diffusione di informazioni sui fattori di inquinamento e di rischio ambientale e sanitario che stanno già mettendo a dura prova il nostro territorio regionale. Queste sono le proposte che vi chiederò di votare tra poco. Ve le propongo perché non desidero che ci accontentiamo. Non potete accontentarvi di proporre iniziative solo per sensibilizzare e accrescere la consapevolezza sui temi ambientali a partire dalla promozione – attenzione – del patrimonio ambientale, ma dobbiamo usare questo progetto di legge per attivarci realmente nel modo migliore per migliorare la qualità e le speranze di vita nel nostro territorio veneto.
A questo serve l'ecologia, a questo servono le azioni ecologiche, con una Regione che sia protagonista non solo – attenzione, colleghi – di campagne di marketing e di promozione, ma di azioni politiche di cui la Regione è già responsabile, cosa che in questo progetto di legge sembra soltanto residuale.
Vi propongo di non accontentarvi di proporre soltanto iniziative di sensibilizzazione, perché – rilancio – almeno quella Giornata sia un giorno che normalizzi e faciliti l'uso del mezzo pubblico, rendendolo gratuito o con una tariffa socialmente sostenibile, consentendo alla Regione e ai suoi cittadini di sperimentare le politiche che si avvicinano al cosiddetto "biglietto climatico", già sperimentato e in alcuni Paesi già reso realtà, che è una delle misure importanti che vengono messe in pratica per raggiungere gli obiettivi che ci vengono dati dalle Nazioni Unite e dall'Europa.
Rilancio dunque con una Giornata ecologica che spinga alla divulgazione scientifica e renda gratuito ogni viaggio su un mezzo pubblico locale, perché l'obiettivo ecologico vero non è quello di sostituire soltanto i mezzi di trasporto, pubblici o meno, con mezzi meno inquinanti, ma ridurre il numero di mezzi privati circolanti grazie a un trasporto pubblico che sia socialmente sostenibile.
Facendo un focus sulla qualità dell'aria, ad esempio, che è uno dei parametri importanti nella relazione con la nostra evoluzione in termini di emissioni, di qualità dell'aria, di riscaldamento globale e di salute, è diventato chiaro a tutti, in particolar modo in questi primi mesi del 2023, che non basta fermare le auto in alcune città ogni tanto, nei giorni da bollino rosso, ma serve un'operazione di prevenzione delle emissioni che sia costante.
Non è possibile avere una procedura di infrazione in corso per l'inquinamento dell'aria, averla ancora oggi, avere aree da bollino rosso in alcune città venete già nel mese di marzo, quasi vicine al numero totale di giornate massime tollerabili in termini di sforamenti di qualità dell'aria, senza aumentare con coraggio i fondi e le azioni che fino ad oggi hanno dato dei risultati positivi, ma troppo pochi, facendo pochi passi avanti.
Lo testimoniano i continui accessi negli ospedali da parte di cittadini e specialmente di bambini, che ci vengono denunciati costantemente dagli stessi pneumologi del Veneto. Se non interveniamo con queste operazioni strategiche insieme all'attività di promozione, ci perderemo per strada non soltanto la visione futura della possibilità di vivere in un Veneto vivibile, ma anche la possibilità attuale di proteggere la salute dei cittadini che lo abitano. E il dato è chiaro anche alla Regione del Veneto.
Il trasporto pubblico ben organizzato e accessibile, anche economicamente, è una delle strategie prioritarie a cui dobbiamo abituarci tutti, politici e cittadini. Per questo è importante sperimentarlo, perché sperimentarlo consente non soltanto al cittadino di godere di un servizio alternativo e interessante e poterne capire le opportunità, ma significa anche per la Regione del Veneto riuscire a capirne l'importanza nella propria pianificazione delle politiche pubbliche in contrasto alla crisi climatica e per garantire nuovi servizi, i servizi anche di sua competenza, all'interno della nostra Regione.
Capisco che non è semplice da comprendere in questo contesto, ma è proprio perché la sensibilità ecologica dovrebbe superare il concetto di giornata commemorativa o di intervento singolo, rilanciamo la proposta con questa sfida e con un'altra: che non ci si fermi alla giornata ecologica, ma si renda una consuetudine, ci siano almeno due mesi dedicati alla promozione di informazione e azioni politiche ecologiche, con sperimentazioni utili per comprendere e definire le strategie per perseguire gli obiettivi che le Nazioni Unite ci hanno dichiarato essere essenziali.
Capisco che abbiate la sensazione che si sia già ora sulla buona strada, senza particolari colpi di reni in termini di strategia, ma partite da un presupposto che purtroppo è invertito e nella relazione questo emerge abbastanza chiaramente, perché scrivete che nessuno degli obiettivi globali per la protezione della vita sulla Terra per arrestarne il degrado è stato pienamente raggiunto. Questo "pienamente" fa apparire le Istituzioni sulla strada per realizzarli. Eppure, nemmeno i target europei, e quindi anche i target degli Stati membri, compresa l'Italia, sono in linea con, prendo un accordo, l'accordo di Parigi, con l'obiettivo di fermare le emissioni entro il 2030 per fermare a 1,5 gradi l'aumento delle temperature. Nemmeno i target che oggi stiamo perseguendo sono quindi sufficienti.
è per questo motivo che c'è bisogno di un focus ecologico che dovrebbe servire in questo caso non tanto ai cittadini, ma alle Istituzioni, Regione stessa, per ricalibrare drasticamente le proprie politiche che ancora pensano di poter agire per gradi, abituando i cittadini, alla fin fine, a pensarla così. Attenzione. A nulla conta lo sforzo del singolo cittadino se l'Istituzione (regionale o nazionale) continuerà a finanziare e ad autorizzare opere idrovore, energivore, consumo di suolo, strade, riduzione di aree protette, inquinamenti legalizzati di acqua, aria e suolo. Il tempo per agire per gradi non c'è più, ve l'ho già detto, è finito.
Rendere, quindi, operative misure vere, colpendo chi non si sta convertendo in modo definitivo ai sistemi ecologici, e sostenendo, invece, fortemente chi lo sta facendo è l'unica strategia, senza scaricare le responsabilità sui soli amministratori locali e sui soli cittadini, proponendo sporadiche giornate di raccolta di rifiuti, tra l'altro, attenzione, sostituendo alle politiche istituzionali di prevenzione e di gestione del rifiuto abbandonato ancora la riduzione della produzione del rifiuto, attività che sono frequentate solitamente sempre dai soliti volenterosi (lo vedo io nel mio territorio e nei miei gruppi) o proponendo video da proiettare nelle scuole quando i giovani già sanno, ma in realtà hanno soltanto bisogno della prova di essere ascoltati ed inclusi con la verifica di politiche ecologiche attive reali.
I giovani a cui voi fate riferimento all'interno di questo progetto di legge hanno già esplicitato, in modo piuttosto evidente e deciso, nelle piazze e nelle strade, che necessitano di risposte concrete, politiche pubbliche, azioni che in qualche modo diano loro la risposta da una parte all'ansia che il pericolo della crisi climatica genera, dall'altra all'incertezza del percorso della transizione.
Sono movimenti giovanili che non avete nemmeno preso in considerazione all'interno di questo progetto di legge, all'interno della definizione della Giornata ecologica, nonostante siano loro ad aver influito sostanzialmente nella definizione delle priorità politiche dei prossimi decenni, anche in Italia, riuscendo a scalfire anche i più decisi negazionisti della crisi climatica, anche in questa Regione, che fino a qualche anno fa derubricavano in semplice cambiamento quella che era una reale crisi climatica.
E le idee? Oggi forse abbiamo avuto la conferma che qualcheduno non è stato ancora scalfito. Per questo servirà fare un lavoro importante per condividere le idee di cui loro ci hanno reso partecipi in ogni sede istituzionale, in ogni piazza: giovani che esigono che la Regione riconosca il proprio ruolo che in questa legge sembra addirittura marginale quando in realtà la Regione ha un proprio Piano di mitigazione del cambiamento climatico e dovrebbe svolgere un ruolo chiave per tutto il processo di transizione nazionale ed europeo; una direttiva europea che si traduce in una legge italiana, che diventa realtà soltanto quando gli Enti amministrativi locali, compresa la Regione, creano politicamente e normativamente la sua attuazione.
Più si andrà verso il 2030, il 2050, più la dimensione territoriale assumerà un valore in questo senso.
Abbiamo un grande compito, quindi, e serve una iniziativa che, sì, può essere divulgativa, ma deve contenere una strategia e un'azione che dia la speranza anche a chi in questo momento non si sente assolutamente preso in considerazione, nemmeno da questa Regione.
Per questo motivo, per questo ruolo strategico della Regione vi chiedo: una Giornata ecologica regionale con 30.000 euro davvero credete sia una somma rispettabile per questo obiettivo e che renda davvero questa proposta di sensibilizzazione credibile? Chiunque organizzi eventi, iniziative, anche solo culturali, sa che questi fondi non sono assolutamente congrui. E andrà a finire che la proposta di istituzione della Giornata ecologica regionale si ridurrà al solito canovaccio celebrativo, costellato di iniziative scarsamente efficaci o, peggio, nell'utilizzare questa giornata come strumento legislativo, fonte di strategia comunicativa.
Ecco perché vi esorto a rendere dignitose le risorse economiche per realizzarla, perché occorre essere più incisivi e non limitarsi a ricordare ogni tanto che bisogna essere ecologisti. L'ecologismo è un impegno serio, è una politica delle cose quotidiane, non è un semplice momento di discussione tematicamente circoscritto in cui le Istituzioni ricordano ai cittadini, ma non a sé stesse, che le lotte per l'ambiente sono il qui e ora del nostro futuro su questa Terra.
PRESIDENTE
Collega Zanoni, prego.
Andrea ZANONI (Partito Democratico Veneto)
Grazie, Presidente.
Questo progetto di legge che istituisce la Giornata ecologica è sicuramente una cosa positiva. Parlare di ecologia, prevedere durante l'arco dell'anno una giornata nella quale svolgere delle attività che ricordano, appunto, come ci siano diversi problemi ambientali è sicuramente una cosa positiva. Avvicinare la popolazione a questo tema, riflettere sul problema della questione ambientale, dello sfruttamento dell'ambiente, del clima e dei cambiamenti climatici, l'uso sostenibile delle risorse naturali sono temi di estrema attualità, che riguardano noi oggi, ma soprattutto le future generazioni. Quello che stiamo facendo oggi avrà delle ripercussioni sulle future generazioni che probabilmente oggi neanche immaginiamo.
Pertanto, dire che sia importante una giornata all'anno parlare di un tema del genere è sicuramente utile. Naturalmente ci sono modi e modi per farlo. Questo è un progetto di legge che diventerà legge e che è stato sottoscritto anche da molti colleghi, che ha dei limiti, poteva essere fatto sicuramente meglio, però è un piccolo passo avanti.
Effettivamente ci sono dei problemi, si poteva osare di più sicuramente anche nelle terminologie: dire che siamo consapevoli del clima e delle sue variazioni a mio avviso è abbastanza riduttivo, dovremmo dire che siamo consapevoli dei cambiamenti climatici, dell'emergenza climatica, giusto per fare un esempio.
Credo sia giusto pensare a ripulire, come viene scritto, i boschi, le sponde dei laghi, dei fiumi e degli altri corsi d'acqua, parchi e riserve di interesse locale, poi anche le aree verdi pubbliche o soggette a funzione pubblica.
Il problema è che dovremmo operare in modo che ciò non avvenga. Abbiamo molte leggi che vietano tutto ciò. Abbiamo la possibilità di intervenire in maniera preventiva, però sappiamo che non tutti hanno la stessa sensibilità, non tutti hanno un forte senso di legalità e molti dei nostri cittadini purtroppo, spesso anche di nascosto, sporcano i nostri fiumi, i nostri boschi, abbandonano i rifiuti, e lo fanno anche nei parchi e nelle riserve. Aumentare quindi la sensibilità con la Giornata ecologica è sicuramente una cosa positiva.
Non è positivo, come è stato ricordato dalle colleghe che mi hanno preceduto, limitare i finanziamenti per una legge importante come questa. 30.000 euro (ho fatto due conti) sono 0,6 centesimi per ogni abitante della nostra Regione. è effettivamente poco, quindi non si parte con il minimo che dovrebbe essere utile a partire con il piede giusto. Come possiamo partire con il piede giusto con un'iniziativa del genere se diamo solo questi fondi? Tra l'altro, inizialmente erano 100.000 euro.
È vero, dobbiamo sensibilizzare i cittadini, dobbiamo fare questa attività con gli Enti locali e le associazioni, come è stato scritto, anche sportive, di protezione ambientale, istituti scolastici. A volte, però, dovremmo sensibilizzare gli stessi nostri Sindaci, perché spesso capita che, per quanto riguarda la tutela della natura, il rispetto della natura, ci dobbiamo scontrare anche con dei Sindaci che non hanno nemmeno il senso della legalità.
In questo ultimo periodo mi sono scontrato con dei casi dove, ad esempio, un sito area Rete Natura 2000, laghi di Revine, dove vige il divieto di percorrere questi laghi con imbarcazioni a motore, c'è il Sindaco stesso che fa l'ordinanza per consentire, in deroga, l'utilizzo delle imbarcazioni a motore, quando tutto attorno al lago ci sono le tabelle che dicono che è vietato l'uso di natanti a motore. Oppure, ancora, quei Sindaci che autorizzano le gare con i fuori strada in aree Rete Natura 2000 nel periodo di nidificazione della fauna selvatica, o ancora quei Sindaci che consentono, ci sono dei casi di Treviso, recenti, di San Giovanni Lupatoto dell'altro giorno, il taglio degli alberi negli unici tre mesi in cui non dovresti tagliare l'albero. Su dodici mesi, ce ne sono nove dove si possono fare tutte le manutenzioni e i tagli che si vogliono. Non è indispensabile farlo nei tre mesi dove c'è la nidificazione degli uccelli.
Anche questa è una componente di ambiente, anche questa è una sensibilità, anche questo è rispettare la legge, perché le leggi sono chiare, sono precise: non si possono distruggere nidi, uova e piccoli nati.
La sensibilità deve veramente fare moltissima strada nei confronti della tutela dell'ambiente nella nostra regione. è un peccato veramente che si debba perdere tempo con le Amministrazioni locali perché queste rispettino le leggi sulla tutela dell'ambiente.
Lo dico anche a voi tutti, colleghi, perché abbiamo un ruolo importante. Facciamoci portavoce del senso della legalità, dell'attuazione delle norme sull'ambiente, del rispetto delle norme sulla tutela dell'ambiente in tutte le sue componenti.
Non ho capito se il collega Valdegamberi voterà addirittura contro questo progetto di legge, viste le critiche che ha fatto. Però, mi sono subito ricreduto di questo mio dubbio quando ho visto che lui è uno dei firmatari, quindi non ho capito bene il senso del suo intervento di prima.
Concludo, colleghi, dicendo che io oserei di più su questa giornata visto che, purtroppo, in qualsiasi modo ci muoviamo con le nostre attività oggi in Veneto andiamo ad impattare sull'ambiente. Questo lo abbiamo visto, ce lo dicono tutti i parametri, l'inquinamento dell'aria, causato dalle nostre attività, il consumo del suolo, causato dalle nostre attività, da questi progetti che continuano ancora a galoppare nonostante il record di consumo del suolo e poi la distruzione dei boschi per far spazio all'agricoltura intensiva.
Ne abbiamo tantissimi di casi. Credo che una giornata del genere meriti addirittura che sia quasi obbligatorio farla, perché è un'emergenza della quale ancora oggi non abbiamo bene in mente il suo grado di gravità. È un'emergenza, quella della tutela ambientale, che si sta manifestando in maniera più che progressiva, in maniera esponenziale. Lo vediamo per quanto riguarda la siccità, lo vediamo per quanto riguarda le inondazioni. È il tema delle future generazioni. È un tema che andrà a impattare a trecentosessanta gradi. È un tema che ci porterà ancora più movimenti migratori in Europa a causa di quello che sta succedendo.
Sicuramente va sostenuto questo progetto di legge, però anch'io sono convinto che gli emendamenti della collega Guarda andrebbero votati, anche se non sono risolutivi di una legge che ha dei contenuti e dei principi generali sicuramente molto condivisibili, ma che non riesce, a mio avviso, ad essere all'altezza di una situazione ambientale come quella della nostra regione. Per carità, non siamo gli unici, ma abbiamo, in Italia, soprattutto al nord Italia, grossissimi problemi ambientali.
Si poteva osare di più, ma comunque credo sia un piccolo segnale per lo meno di consapevolezza del fatto che questo è uno dei temi che la Regione e i cittadini del Veneto hanno a cuore e con cui debbono fare sicuramente i conti.
PRESIDENTE
Collega Formaggio, prego.
Joe FORMAGGIO (Fratelli d'Italia - Giorgia Meloni)
Grazie, Presidente.
Volevo informare il collega Centenaro che avrà anche il voto, su questa bellissima iniziativa, del brutto e cattivo Joe Formaggio, perché penso che istituire una Giornata ecologica in Regione del Veneto sia una cosa bella e importante.
In più, apprendo anche che abbiamo messo 30.000 euro. Grazie, quindi, per aver investito su questa roba. Però, ascoltando i colleghi di minoranza, non potevo non intervenire e bacchettare l'Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale che non ha invitato Greta Thunberg, come ha fatto il Parlamento europeo, per illuminarci per quanto riguarda l'ambiente, il futuro della nostra bellissima Regione e il futuro anche del mondo.
Quando sento la collega Guarda dire che oggi votiamo per le generazioni future, votiamo per l'assetto globale, mi sento soltanto di dire che su sette-otto miliardi che siamo, soltanto due miliardi hanno la fortuna di stare bene, non come in Veneto che è una delle regioni del mondo dove la qualità della vita è ai primi posti, nel senso che stanno bene abbastanza tutti in Veneto.
Ci sono sei miliardi di persone che difficilmente pensano a non versare inquinanti nei fiumi, a non buttare emissioni direttamente in aria, non fare tutte quelle azioni che, dobbiamo dircelo, il Veneto sta facendo, perché non mi sembra che l'ARPAV sia un giorno sì e un giorno no qua in Consiglio regionale a dirci che il Veneto è una regione disastrata.
Abbiamo i nostri problemi, però se siamo primi al mondo, assieme alla Lombardia, come produzione, come PIL, come fare (espressione dialettale) dai nostri imprenditori, abbiamo anche tanti rifiuti, abbiamo anche tantissimi problemi che stiamo gestendo. Però, che passi questa discussione che il Veneto sia il responsabile dell'inquinamento mondiale, non mi sta bene.
Ripeto, Cina, India, Africa, Paesi emergenti, non si interessano minimamente di quello che fortunatamente in Veneto è legge: protezione dell'individuo nei luoghi di lavoro, abbattimento dei fumi nelle nostre aziende e tantissimi altri accorgimenti che nella competizione mondiale costano.
Ne so qualcosa di acciaio. Ad esempio, l'acciaio veneto costa 20 centesimi al chilo soltanto per tutelare l'ambiente. Quindi, benissimo che ci siano questi 20 centesimi. Sono pochi? Mettiamone 30 nell'acciaio veneto. Sono stato a Made In Steel la settimana scorsa, dove c'erano notissime aziende venete. Erano tutti d'accordo: serve che spendiamo di più per l'ambiente, spendiamolo, però, dopo, quando arriva l'acciaio cinese, l'acciaio indiano a 1,80 euro in meno rispetto al breakeven delle Acciaierie Venete, dovete spiegarmi perché mai nessuno dice che l'India inquina, la Cina inquina.
Quindi, signori, quando abbiamo il 70% della popolazione mondiale che difficilmente mette assieme colazione, pranzo e cena, difficilmente questi saranno più bravi dei veneti a rispettare l'ambiente. Quindi, siamo su quel 20% di popolazione mondiale che fa le cose perbene.
Tornando ai temi cari alla Sinistra, è venuto fuori che la carne in provetta produce 25 volte di più la CO2 della carne da allevamento. Dobbiamo anche dire che la coltivazione del mais, che abbiamo anche abbandonato (dopo magari Barbisan o qualcun altro più esperto di me in agricoltura mi può dare una mano), è la pianta che mangia più CO2 in assoluto. Quindi, se nei nostri campi e ovunque coltiviamo il mais, mentre la Sinistra dice che mangia un mucchio d'acqua, mangiamo più CO2 rispetto a una foresta di pini.
Queste cose vanno dette, perché altrimenti sembra sempre che chi cerca di salvaguardare il PIL del Veneto sia un mostro che inquina, che si deve vergognare dei rifiuti che produce. Ragazzi, se siamo primi in assoluto come produzione di beni materiali, siamo primi su tutto, ricordiamo anche agli amici di Sinistra che siamo primi come raccolta differenziata, dobbiamo dircelo. Quando le cose vanno bene, credo sia giusto dirlo. Se il Veneto, se questo Consiglio decide, grazie al collega Centenaro, di fare una giornata e di metterci 30.000 euro, sentirmi dire che abbiamo bisogno di due mesi... Uno in agosto va in ferie, a settembre e ottobre va a raccogliere immondizie (tradotto da espressione dialettale) per tutto il Veneto. Comincia a lavorare a novembre. A dicembre sta a casa, tanto ci sono le feste di Natale. Quindi, annientiamo il PIL del Veneto per raccogliere le carte che magari qualcun altro butta per terra.
Facciamo un po' i seri. Si poteva mettere di più? Certamente, però facciamo passare il messaggio che c'è un investimento ulteriore a tutto quello che fanno gli Enti della Regione per tutelare l'ambiente di questa bellissima Regione Veneto.
Grazie, Presidente.
PRESIDENTE
Grazie a lei.
Collega Zecchinato, prego.
Marco ZECCHINATO (Zaia Presidente)
Grazie, Presidente.
Proprio brevemente per supportare questa iniziativa del collega Centenaro.
Penso che tutti, essendo oltre che Consiglieri, anche cittadini del Veneto, ci ricordiamo le iniziative che vengono fatte nei nostri Comuni con la giornata ecologica, la giornata di raccolta rifiuti. Spesso queste iniziative in alcune zone, penso anche al vicentino, sono magari collegate a iniziative di area. Le nostre, per dire, vicentine, sono collegate a un evento che si chiama AmAmbiente. In questa occasione più Comuni, che facevano già la giornata ecologica, si mettono assieme con un calendario unico e quindi le iniziative si sviluppano sul territorio nello stesso periodo. Una giornata ecologica ha un valore ben diverso, nel senso che in tutti i Comuni noi vediamo volontari o iniziative dei Comuni, che di solito si svolgono nell'arco non solo della singola giornata, ma magari in una settimana o in più settimane, e sono tutte volte a sensibilizzare dal punto di vista ambientale.
Riconducendo il discorso proprio alla proposta della giornata ecologica, credo che il grande pregio sia quello di voler mettere assieme più iniziative che si fanno già sul territorio. Per questo forse si giustifica anche una previsione di spesa contenuta.
Chiaramente servirebbero sempre più risorse, però intanto l'obiettivo è quello di cominciare, credo, a partire dalla legge che ho letto, a mettere assieme le iniziative.
Poi tutt'altro aspetto è quello della sostenibilità a tutto tondo. La Regione Veneto, l'ho già ricordato in altre occasioni, ma lo ha ricordato anche l'Assessore che presenta il bilancio, l'assessore Calzavara, è dotata di un DEFR, Documento di economia e finanza regionale, che è ispirato ad Agenda 2030. Quindi, è un documento ispirato, forse l'unico in Italia, ad obiettivi di sostenibilità ambientale.
Già questo, dal punto di vista della programmazione, credo faccia vedere come anche in questa occasione il Veneto è avanti. Se poi andiamo a vedere nel dettaglio, ma non voglio citare tutti i parametri, ad esempio la raccolta rifiuti, vedendo i dati in Commissione, siamo forse, anzi senza "forse", la prima Regione in Europa per raccolta differenziata e per recupero di rifiuti. Abbiamo tantissimi altri dati.
Per cui, non voglio dipingere la Regione Veneto come l'unica Regione che si sta dando da fare su questo, però sicuramente siamo ai vertici. Avere un Documento di economia e finanza regionale, che è il principale documento di programmazione della Regione, ispirato a questi obiettivi, e con degli indicatori... Il DEFR ‒ per chi ha potuto guardarlo, e lo abbiamo approvato tutti, almeno la maggioranza ‒ ha ispirato questi obiettivi, che sono misurabili. Noi abbiamo degli indicatori che ci dicono, rispetto alla programmazione, quanto stiamo facendo bene.
Per cui, tutti questi aspetti legati alla sostenibilità, al cambiamento climatico, ai diciassette obiettivi di Agenda 2030, vengono, dal punto di vista regionale, visti con questi strumenti e con altre iniziative legate alla transizione ecologica. Ricordiamo tutti il PNRR. Tantissimi interventi sono in corso.
Per cui, suddividerei un po' i due binari, sostanzialmente. Oggi stiamo parlando di Giornata Ecologica. È vero che dentro all'ecologia, alla Giornata Ecologica, la sensibilizzazione ci sta tutta, ma credo che il principale obiettivo sia quello, almeno da quanto ho letto, di mettere assieme i veneti in una Giornata Ecologica per sensibilizzare e per dare l'opportunità anche a questa associazione di volontariato, a questi volontari di fare attività di controllo e anche di prevenzione sul territorio.
Ringrazio veramente il collega Centenaro e spero che tutti votiamo questa legge. Grazie.
PRESIDENTE
Grazie, Consigliere.
Collega Montanariello, prego.
Jonatan MONTANARIELLO (Partito Democratico Veneto)
Grazie, Presidente.
Sicuramente, quando si parla di temi ambientali, di una sensibilità che in questi anni aumenta sempre di più, a differenza del passato, è sempre lodevole, è sempre importante, è sempre giusto, indipendentemente dalla formula con la quale lo si tenta di fare. Se il proposito che si mette in campo è positivo, è sempre giusto farlo.
Credo, però, che dovremmo anche avere la lucidità di fare dei ragionamenti che vadano davvero nella direzione di voler fare un passo avanti verso la tutela dell'ambiente. Molto spesso noi diciamo che vogliamo fare un passo verso la tutela dell'ambiente, però dopo ci annidiamo in ragionamenti ideologici che ci portano, anche come politica, a fare un passo indietro.
Il famoso tema, conclamato, risaputo, che non serviva la giornata di oggi per scoprire che ci sono i Paesi emergenti, i Paesi in via di sviluppo, che ci sono una serie di realtà in cui, a differenza nostra, c'è meno rispetto per l'ambiente, c'è meno rispetto per le buone pratiche della sicurezza del lavoro, c'è meno rispetto sul tema dell'inquinamento, è vero. Non possiamo governare il mondo. È vero che in una parte del mondo ci sono meno sensibilità su questo. È vero che c'è una parte del mondo dove c'è anche il cannibalismo, che c'è una parte del mondo in cui si viaggia con il volto coperto per questioni religiose. In tante parti del mondo avvengono cose diverse da quello che avviene qui da noi. In alcuni casi, fortunatamente. Però è anche vero che se noi stiamo sempre a pensare a quello che avviene nelle altre parti del mondo, abbiamo l'alibi per non far nulla. Pensare che in alcune parti del mondo non c'è il rispetto ambientale, non c'è sicurezza sul lavoro non può diventare l'alibi per giustificare le nostre coscienze dicendo che non facciamo tutto quello che si può fare nel rispetto dell'ambiente.
Diventa un po' come la posizione dell'Europa su alcuni temi. Su alcuni temi l'Europa non fa, tipo quello della pesca, e allora possiamo giustificare che, siccome anche noi, magari, possiamo non fare, alla fine il bersaglio diventa l'Europa o, in questo caso, il mondo, o qualcun altro che non fa. Siccome qualcun altro non fa, allora va bene. Si danno le colpe agli altri.
Credo che questo ragionamento sia sbagliato. Noi su certi temi non dobbiamo avere un alibi. Dobbiamo dire che, con gli strumenti che non sono in capo alla Regione Veneto, ma a una politica internazionale, anche chi non fa certi sforzi deve essere messo nelle condizioni di farlo. È facile? No, è una politica internazionale, non sta a noi, ma facciamo quello che possiamo fare. Se pensiamo sempre a chi sta peggio, non riusciamo neanche ad avere un orizzonte per dirci da che parte dobbiamo progredire.
L'ambiente è una questione mondiale, ma una questione anche che parte da noi. Il collega faceva l'esempio della qualità della vita eccellente che abbiamo in Veneto. L'acciaio, però, costa 20 centesimi in più per l'ambiente. È collegato. In un Paese dove la qualità della vita ha un valore, è previsto anche che il valore della qualità della vita passi attraverso delle formule, anche economiche, diverse, perché nel sistema economico produttivo c'è anche il fatto di pagare l'idea che ci sia un ambiente più sano possibile. Credo non ci sia niente di scandaloso.
Se l'idea è che noi dobbiamo competere nel nostro sistema produttivo con i Paesi del terzo mondo, non andiamo da nessuna parte. Siamo diversi da loro non perché l'acciaio costa 20 centesimi in più. Siamo diversi da loro perché non moriamo a quarant'anni. Siamo diversi da loro perché ci vacciniamo tutti, abbiamo il diritto alla salute. E chi vende l'acciaio è contento di venderlo a 20 centesimi in più perché ha i propri figli che hanno delle scuole e delle strade e che vivono in un contesto dove l'ambiente sano ti porta ogni tanto anche ad avere qualche Sindaco che va a festeggiare i 100 anni della vecchietta. In alcuni Paesi del mondo ci vogliono tre delle loro vite per fare una vita media nostra.
Il fatto che noi paghiamo l'acciaio 20 centesimi in più ci colloca in un contesto sociale dove non muori per una polmonite, perché sei in una società avanzata. E nella società avanzata il diritto anche al vivere bene lo paghiamo. Piace alla gente pagare? No. Però ci piace vivere in un contesto sano.
Così come credo che se, da una parte, noi dobbiamo apprezzare la qualità di vita della nostra regione, dobbiamo dire che è una regione dove si vive bene, certo, è una regione dove si sta bene, sì, però dobbiamo anche riconoscere che è una regione dove, sotto alcuni aspetti ambientali, abbiamo dei grossi limiti. Non possiamo far finta che questi limiti non esistano. Non è che, siccome in Veneto vivi bene, non devi dire che sei la prima Regione a consumare suolo. L'ARPAV ci dice anche che la qualità dell'aria nelle grandi città del Veneto è fuorilegge. Non è che, siccome in Veneto vivi bene, dobbiamo dire che, anche se la qualità dell'aria nelle grandi città ARPAV ci dice che non è in regola, va bene, o se consumiamo più suolo di tutti va bene. Abbiamo il problema del PFAS. C'è anche questo in una Regione in cui vivi bene. Ed è per questo che non dobbiamo fare demagogia.
È vero. L'ambientalismo ideologico è sbagliato. L'ambientalismo ideologico spesso fa più danni che del bene. Però c'è un ambientalismo sano, che va declinato anche all'interno di una promozione, una promulgazione legislativa, che ci deve dire che certe cose vanno fatte in un modo e hanno un costo.
Guardate, non è solo che la macchina bella costa di più di quella brutta. È anche la qualità della vita bella, collettivamente parlando, che costa di più rispetto a chi vive in altri modi. Quindi, sgombriamo il campo dal giustificarci che, siccome nella nostra regione produciamo, siamo ricchi e tutti viviamo bene, madama la marchesa, se inquiniamo è lo stesso, perché l'inquinamento fa parte della produzione. No. Se l'inquinamento fa parte della produzione e tu sei una Regione evoluta, lavori per produrre inquinando meno. Altrimenti non sei una Regione evoluta e sei alla pari di coloro che, in nome del profitto, giustificano l'inquinamento. I Paesi che vediamo come lontani e devono progredire ti dicono: "Tu hai progredito per cinquant'anni. Adesso devo progredire io. Lasciami libero dalle briglie delle regole ambientali". Loro ragionano così. Ma noi, che siamo una società più evoluta, non dobbiamo ragionare così e non dobbiamo imitarli nel pensiero. Dobbiamo imitarli, al contrario, in quello che loro non fanno e che, invece, noi dobbiamo fare. Il fatto di essere una società evoluta ci colloca avanti sotto alcuni aspetti tecnologici, che ci permettono di fare delle cose.
Chiudo dicendo che, come è arrivato il momento di dire che la tecnologia va usata in tutti i campi (medico, scientifico, per andare sulla luna), va usata anche per pensare a come migliorare la qualità dell'ambiente. Se noi continuiamo a dire che in Veneto non serve parlare di ambiente perché è tutto a posto, continueremo ad essere quelli con l'aria non buona, continueremo a essere quelli che hanno il PFAS, continueremo a essere quelli che consumano suolo. Però, siccome c'è sempre qualcuno che sta peggio di noi, e noi in confronto a loro abbiamo anche la fortuna di vivere meglio economicamente, questi problemi passeranno in secondo piano e sarà, a quel punto, il fallimento della nostra società. Gli altri, quando andranno avanti, magari tra cinquant'anni, miglioreranno e non faranno gli errori che, invece, stiamo facendo noi adesso, che possiamo andare avanti, mantenere il distacco, fermarci e aspettarli. A quel punto, saremo tutti uguali e tu non sarai più una società migliore di loro. Anziché mantenere il distacco e andare avanti nella qualità della vita, ti sarai fermato con la scusa che c'è qualcuno dietro. Li avrai aspettati, questi ti avranno raggiunto e dopo diventerai tu il Paese che, per emergere, deve tornare a fare peggio di adesso, con la differenza che noi, se facciamo peggio di adesso, siamo finiti sotto tutti gli aspetti, perché non abbiamo altre terre da far rinascere, altri mari da far crescere e altri fiumi da rimpinguare e così via.
PRESIDENTE
Collega Baldin, prego.
Erika BALDIN (Movimento 5 Stelle)
Grazie, Presidente.
Vorrei fare anch'io un ragionamento assieme a voi, colleghi, su questa proposta del collega Centenaro. Naturalmente, su una proposta per istituire una Giornata Ecologica Regionale dovremmo essere tutti d'accordo, a patto che questa non sia solamente una bandierina elettorale sventolata solo per avere qualche voto in più dal mondo ambientalista, che sicuramente si rende conto che questa proposta ha delle lacune. I rilievi sostenuti dalle colleghe e soprattutto dai colleghi sono notevoli e vanno sottolineati.
Quello che sarebbe interessante è che oggi si uscisse con una proposta votata a maggioranza su un tema così importante. Stiamo parlando di ambiente, di future generazioni, che hanno il diritto di sapere le cose come stanno, quindi anche di conoscere i temi e i problemi dell'ambiente della nostra regione.
Come diceva il collega Montanariello, siamo in una Regione che veste una maglia nera per tanti aspetti. L'inquinamento atmosferico. Viviamo, per fortuna o per sfortuna, nella Pianura Padana, che è la zona più inquinata d'Europa. Abbiamo un altissimo tasso di malattie respiratorie, soprattutto nei bambini. Abbiamo avuto il problema enorme dell'inquinamento da PFAS, zone rosse e malattie anche qui. Abbiamo, naturalmente, questioni che non dipendono prettamente dall'uomo, ma che ne è concausa: la tempesta Vaia, il disastro della diga del Vajont. Situazioni dovute a danni creati dalla mano dell'uomo, in sostanza, che ha compartecipato a queste problematiche.
Se vogliamo che questo progetto si rivolga alle future generazioni, che sono il nostro futuro, quello che lasciamo su questa terra, dobbiamo raccontare loro effettivamente le cose come stanno. Non penso basti, come diceva qualcun altro prima, la giornata della raccolta delle immondizie o della sensibilizzazione in classe. Servono altre iniziative. Sicuramente l'istituzione di una giornata aiuta, è utile, ma non basta.
Per cui, mi sono permessa di formulare anche alcuni emendamenti che vogliono contribuire a migliorare questo progetto, con la speranza ‒ come dicevo prima ‒ che possa incontrare l'unanimità di tutta l'Aula, un progetto del genere, se vengono accettate talune modifiche, che sicuramente sono meritevoli, come quelle delle colleghe Guarda e Ostanel.
Sicuramente un passo importante sarebbe il fatto di accettare anche quelle iniziative dirette a far conoscere ‒ come spiego in un mio intervento ‒ i danni causati dall'uomo a questa regione. Mi sono permessa di citarne alcuni, come vi dicevo, tra cui l'inquinamento da PFAS, l'inquinamento ambientale, eccetera, o disastri di varia natura.
L'altro concetto fondamentale è che questi volontari, in sostanza... L'articolo 5 prevede l'istituzione di una figura di collaboratore volontario ambientale. Anche qui sarebbe, forse, da specificare meglio cosa intendiamo. Mi risulta ci siano già delle guardie ambientali, che sono dei volontari e che fanno un egregio lavoro. Quindi, è una figura che si va ad aggiungere e non risulta, almeno da quello che leggo, che sia adeguatamente formata per questo. Per cui, vado ad aggiungere una lettera nuova a questo articolo che chiede che questi volontari vengano, poi, adeguatamente formati e seguiti.
Inoltre, una cosa che ritengo in controtendenza a un principio di riservatezza è che questi volontari poi devono essere in qualche modo schedati. Leggo che si deve formulare un elenco nominativo dei collaboratori volontari, da pubblicare sul sito web. Adesso non so se queste persone siano proprio contente del fatto che i loro nominativi sono trascritti all'interno di un sito internet, sicuramente istituzionale, ma che comporta una certa visibilità.
L'ultima questione, più interessante, è sicuramente quella di queste iniziative che possono essere realizzate, come dice l'articolo 3, dalla Giunta regionale, direttamente o mediante progetti a regia regionale, ovvero da... E qui c'è un elenco di enti, istituzioni, società, istituti scolastici eccetera, ma si omettono associazioni o società sportive dilettantistiche e associazioni di protezione ambientale non riconosciute dal Ministero dell'ambiente, oppure quelle a livello locale. Quindi, si fa riferimento a quelle regionali o a quelle riconosciute dal Ministero dell'ambiente. A questo articolo ho presentato un emendamento proprio per ricomprendere quelle associazioni che operano a livello locale, pur non essendo riconosciute. Non vedo alcun problema ad ammettere anche questo tipo di associazioni.
Tutte queste considerazioni mi portano a dire che o lo rivediamo, magari nell'apposita Commissione, proprio per delineare e confezionare un progetto che veda l'approvazione unanime da parte di tutti i Gruppi rappresentati in quest'Aula, oppure spero vi sia quantomeno la volontà da parte della maggioranza di accettare alcuni degli emendamenti, che sono sicuramente meritevoli di attenzione e pongono ‒ ho citato, ad esempio, quello sulla riservatezza ‒ delle questioni abbastanza importanti, anche dal punto di vista del diritto.
PRESIDENTE
Grazie, collega.
Non ci sono altre richieste di intervento.
Se il collega Centenaro vuole intervenire in replica, altrimenti chiudo la discussione generale.
Chiudo la discussione generale.
Do tempo venti minuti alla Seconda Commissione per esaminare gli emendamenti. Nel frattempo, è convocato l'Ufficio di Presidenza, di sopra.
Giulio CENTENARO (Zaia Presidente)
Sesta Commissione.
La Seduta è sospesa alle ore 16.01
La Seduta riprende alle ore 16.22
Assume la Presidenza
Il Presidente Roberto CIAMBETTI
PRESIDENTE
La ripresa dei lavori sarà alle ore 16.25.
La Seduta è sospesa alle ore 16.22
La Seduta riprende alle ore 16.37
Assume la Presidenza
Il Vicepresidente Nicola Ignazio FINCO
PRESIDENTE
La ripresa dei lavori è rinviata alle ore 16.50.
La Seduta è sospesa alle ore 16.37
La Seduta riprende alle ore 17.11
Assume la Presidenza
Il Presidente Roberto CIAMBETTI
PRESIDENTE
Colleghi, riprendiamo i lavori.
Prima della ripresa, permettetemi di dire che il Consiglio regionale del Veneto esprime la solidarietà ai cittadini emiliani e romagnoli, soprattutto, coinvolti in una situazione idraulica e idrogeologica veramente fuori dal comune, con centinaia di persone che stanno subendo disagi fortissimi nelle loro abitazioni e nelle loro attività. Speriamo che la cosa si possa riportare in ambito più tranquillo nelle prossime ore.
Partiamo con l'articolato. Il lavoro è stato intenso. Mi auguro sia veloce nella sua procedura d'Aula.
Siamo sull'articolo 1.
Emendamento n.
B0001 presentato dalla consigliera Guarda, articolo 1, comma 1, modificativo, che prevede:
Al comma 1 dell'articolo 1, sono soppresse le seguenti parole: "con particolare riguardo alle nuove generazioni,".
Prego, collega Guarda.
Cristina GUARDA (Europa Verde)
Grazie, Presidente.
Questo è un emendamento che ho desiderato proporre semplicemente per ricondurre alla sensibilizzazione, che non deve essere in particolar modo rivolta alle giovani generazioni perché le nuove generazioni hanno una consapevolezza molto superiore rispetto alle generazioni precedenti, rispetto all'emergenza climatica e ai danni. Non per niente studi scientifici di università internazionali hanno proposto diverse analisi rispetto all'impatto della famosa eco-ansia e della consapevolezza dell'emergenza climatica nella vita quotidiana dei ragazzi. Addirittura, appunto nello studio che vi riporto, il 60% dei partecipanti ha espresso un livello di preoccupazione effettiva e significativa per gli effetti del cambiamento climatico e il 45% delle persone ha confermato l'impatto negativo che questo ha sui sentimenti nei riguardi della loro vita quotidiana e lavorativa.
Per questo motivo ritengo che la sensibilizzazione non debba dare prevalenza alla direzione della formazione e della sensibilizzazione delle nuove generazioni, ma debba rivolgersi alla comunità intera.
PRESIDENTE
Non vedo altri interventi.
Metto in votazione l'emendamento n.
B0001. Il relatore è favorevole.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Metto in votazione l'articolo
1, così come modificato.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Andiamo all'articolo 2.
Emendamento n.
B0002 presentato dalla consigliera Guarda, articolo 2, sostitutivo, che prevede:
L'articolo 2 è così sostituito:
Art. 2 - Istituzione del Bimestre Ecologico Regionale (BER).
1. Al fine di concorrere al perseguimento delle finalità di cui all'artico/o 1, è istituito il Bimestre Ecologico Regionale, di seguito denominato BER, da celebrare annualmente in un bimestre, anche non consecutivo, scelto tra i mesi di aprile, maggio o giugno;
2. La Giunta regionale, sentita la competente Commissione consiliare, che si esprime entro trenta giorni, decorsi i quali si prescinde dal parere, individua, entro il mese di dicembre dell'anno precedente o comunque entro trenta giorni dall'entrata in vigore della Legge regionale di approvazione del Bilancio di previsione, il bimestre di riferimento ai sensi del comma 1 e il tema o i temi del BER. L'individuazione del tema o dei temi del BER è effettuata attraverso la consultazione obbligatoria di cui alla lettera c) del comma 1 dell'articolo 57 del Regolamento del Consiglio regionale."
Collega Guarda, prego.
Cristina GUARDA (Europa Verde)
Questo è un emendamento che promuove un'iniziativa che può avere più senso da un punto di vista di impatto anche ecologico, ossia il Bimestre Ecologico Regionale, per identificare non soltanto iniziative che si concentrano in un giorno, ma iniziative sia formative che di azione politica per il contrasto alla crisi climatica e per la mitigazione, che possano dispiegarsi nell'arco di due mesi.
Questo per consentirci di dare maggiore respiro e identità alle tematiche che poi verranno sottoposte alla popolazione, ma soprattutto per consentire alla Regione del Veneto di cominciare a sperimentare azioni di politiche ecologiche adeguate, potendo avere un responso nell'arco del periodo di prova.
Questo è collegato ad un altro emendamento che presenterò più tardi, relativo al trasporto pubblico. È evidente che quando si fa in una giornata singola può avere un effetto, se lo si fa per diverse settimane, per qualche mese, può dare un effetto superiore, per esempio sull'impatto delle emissioni in aria, quindi sulla tutela di una delle risorse naturali essenziali per la nostra sopravvivenza.
Propongo quindi un bimestre al posto di una giornata ecologica, per consentirci di ragionare anche politicamente sugli effetti positivi che vogliamo andare a creare all'interno del nostro territorio.
PRESIDENTE
Metto in votazione l'emendamento n.
B0002. Parere contrario del relatore.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio non approva.
Emendamento n.
B0003 presentato dalla consigliera Guarda, articolo 2, comma 1, modificativo, che prevede:
Il secondo capoverso del comma 1 dell'articolo 2 è così modificato: "La Giunta regionale, sentita la competente Commissione consiliare, propone, entro il mese di gennaio di ogni anno, la data e il tema della Giornata. L'individuazione del tema o dei temi della Giornata è effettuata attraverso la consultazione obbligatoria di cui alla lettera c) del comma 1 dell'articolo 57 del Regolamento del Consiglio regionale."
Collega Guarda, prego.
Cristina GUARDA (Europa Verde)
Con questo emendamento chiedo di definire all'interno della norma l'obbligatorietà delle consultazioni, cosa che non è scontata. Può avvenire nel caso in cui richiesta dai Consiglieri, ma può anche non essere accolta da parte della Commissione e dell'Ufficio di Presidenza. Per questo motivo ritengo opportuno andare a definire obbligatoriamente l'attività di consultazione per definire il tema della giornata, in modo tale che questo possa essere un percorso di tipo partecipato.
Ricordavo prima ai colleghi in Ufficio di Presidenza che otto anni fa iniziai il mio percorso in Consiglio regionale facendo un discorso esclusivamente incentrato sulle operazioni che dovevamo iniziare ad applicare in Veneto in termini di compartecipazione con la cittadinanza, cosa che non si è mai sviluppata adeguatamente se non in ambiti straordinari dove richiesto dalla Comunità europea.
Per questo motivo ritengo che questo tipo di esperienza debba essere partecipata dalle associazioni e dai cittadini, che possono contribuire nella definizione degli obiettivi e delle finalità della Giornata ecologica.
PRESIDENTE
Grazie. Non vedo altri interventi.
Metto in votazione l'emendamento n.
B0003. Il relatore è contrario.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio non approva.
Metto in votazione l'articolo
2.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Mi dicono che c'è un emendamento sull'articolo 3. Sospendo? Perfetto.
Siamo sull'articolo 3.
Emendamento n.
B0004 della collega Guarda.
Se il Legislativo mi fosse di supporto, altrimenti mi porto qui la collega Camani e faccio fare a lei. Non ci distraiamo.
Siamo sempre sull'articolo 3.
Emendamento n.
B0005 presentato dalla consigliera Guarda, articolo 3, comma 1, modificativo, che prevede:
Il comma 1 dell'articolo 3 è così modificato:
"1. In occasione della Giornata, la Giunta regionale, sentita la competente commissione consiliare, promuove iniziative volte a favorire la sensibilizzazione e la crescita della consapevolezza sui temi dell'ambiente, del cambiamento climatico e delle strategie di adattamento e mitigazione, dell'uso consapevole e sostenibile delle risorse naturali dell'efficienza energetica, delle buone prassi dell'economia circolare, nonché della promozione della conoscenza delle specificità del patrimonio naturalistico-ambientale veneto congiuntamente all'approfondimento e alla diffusione delle informazioni sui fatti, le vicende e gli eventi che hanno causato o contribuito a causare le maggiori forme d'inquinamento ambientale nel territorio regionale."
Prego.
Cristina GUARDA (Europa Verde)
Questo emendamento ha una modifica che può essere fatta verbalmente. Essenzialmente inserisce, all'interno del comma 1 dell'articolo 3, altre iniziative di divulgazione e di formazione rispetto non soltanto alla questione della specificità del patrimonio naturalistico ambientale, ma anche per quanto riguarda la crescita della consapevolezza sui temi dell'ambiente, il cambiamento climatico, le strategie di adattamento e mitigazione, l'uso consapevole e sostenibile delle risorse naturali e dell'efficienza energetica, delle buone prassi dell'economia circolare nonché della promozione delle specificità del patrimonio veneto.
La proposta di modifica verbale è di cancellare il "sentita la competente Commissione consiliare" e far terminare l'emendamento alla parola "Veneto", quindi cancellando il "congiuntamente all'approfondimento e alla diffusione delle informazioni sui fatti, le vicende e gli eventi che hanno causato o contribuito a causare le maggiori forme di inquinamento ambientale nel territorio regionale".
Ho accolto questa proposta di modifica da parte del proponente Centenaro e della presidente Scatto, rilevando che comunque la Regione del Veneto potrà informare, in occasione anche di questa giornata, delle fonti di pressione che ci possono essere all'interno del nostro territorio per far comprendere come la mitigazione dell'inquinamento dell'aria, per esempio, possa dare benefici alla salute e anche al portafoglio dei veneti, perché ricordo che, mediamente, nelle maggiori città del Veneto, si spendono 2.000 euro all'anno per le cure di patologie respiratorie.
PRESIDENTE
Metto in votazione l'emendamento n.
B0005, con le modifiche verbali proposte dalla consigliera Guarda. Il relatore è favorevole.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
L'emendamento n. B0006 decade per l'approvazione dell'emendamento precedente.
Siamo sempre sull'articolo 3.
Emendamento n.
B0007 presentato dalla consigliera Guarda, articolo 3, comma 2, lettera a), modificativo, che prevede:
Alla lettera a) del comma 2, dopo le parole "enti locali" sono inserite le seguenti parole: "anche associati".
Non vedo interventi.
Metto in votazione l'emendamento n.
B0007. Parere favorevole del relatore.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Non me l'hanno ancora dato. È depositato l'emendamento? Viene caricato adesso su Concilium l'emendamento n. B0026. Cinque minuti per eventuali subemendamenti.
Siamo sempre sull'articolo 3.
Emendamento n.
B0018 presentato dalla consigliera Baldin, articolo 3, comma 2, lettera b), che prevede:
La parola "e" tra le parole "Ambiente" e "maggiormente" è sostituita con le parole "e/o".
Lo dà per letto.
Metto in votazione l'emendamento n.
B0018. Parere contrario del relatore.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio non approva.
Emendamento n.
B0008 presentato dalla consigliera Guarda, articolo 3, comma 2, lettera b), modificativo, che prevede:
Alla lettera b) del comma 2 dell'articolo 3, dopo le parole "a livello regionale" sono inserite le seguenti parole: "i movimenti, le associazioni e i comitati di cittadini che perseguono finalità riconducibili alla tutela ambientale, ai cambiamenti climatici e l'uso sostenibile delle risorse naturali;"
Prego, collega Guarda.
Cristina GUARDA (Europa Verde)
L'intento era quello di includere all'interno di questa norma la considerazione anche dei movimenti che sono stati quelli che negli ultimi quattro anni hanno realmente cominciato una grande operazione di massa di sensibilizzazione, accompagnati ovviamente dalle competenze degli scienziati italiani ed esteri rispetto alla crisi climatica e alle operazioni poi istituzionali che possono essere messe in pratica, anche a livello privato. L'idea era quindi quella di riconoscere questa consapevolezza, questa preparazione, questa competenza da parte dei giovani, che in particolar modo in questi anni hanno anche definito un'agenda politica condividendola con le maggiori Istituzioni anche a livello locale, e renderli quindi partecipi a questo percorso di promozione degli eventi.
Mi rendo conto che sia più complesso da accogliere rispetto appunto al riconoscimento della formale istituzione dei movimenti, ma riterrei comunque opportuno andare a riconoscere il loro ruolo all'interno del percorso di sensibilizzazione e di operazione di divulgazione con questa legge.
PRESIDENTE
Grazie.
Non vedo interventi.
Metto in votazione l'emendamento n.
B0008. Parere contrario del relatore.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio non approva.
Emendamento n.
B0009 presentato dalla consigliera Guarda, articolo 3, comma 2, lettera c), modificativo, che prevede:
La lettera e) del comma 2 dell'articolo 3 è così modificata:
"c) istituti scolastici di ogni ordine e grado, con particolare riferimento al coinvolgimento degli istituti della scuola primaria e delle scuole secondarie di primo grado, d'intesa con l'Ufficio scolastico regionale Veneto, mediante la previsione di progetti educativi e informativi, le Università attraverso l'organizzazione di cicli e seminari aperti al pubblico".
Mi pare che anche qui ci siano delle modifiche per il parere del relatore. Vedo una nota di modifiche da proporre.
Dopo "ordine e grado", si riprende da "e secondo intesa con l'Ufficio Scolastico Regionale". Viene tolta una riga e mezza fra la prima e la seconda riga. Quindi, "istituti scolastici di ogni ordine e grado" e si riprende con "di intesa con l'Ufficio scolastico regionale, mediante la previsione di progetti educativi", eccetera. Io ho questa indicazione.
Non è vero, non le credo su questo, collega.
L'Ufficio legislativo ha registrato la proposta. Il relatore è favorevole.
Metto in votazione, con la modifica che vi ho appena letto, l'emendamento n.
B0009.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Siamo ancora sull'articolo 3.
L'emendamento n. B0019 è precluso dalla votazione precedente.
Emendamento n.
B0010, di pagina 21, presentato dalla consigliera Guarda, articolo 3, comma 2, lettera c, modificativo, che prevede:
Alla lettera c) del comma 2 dell'articolo 3, in fine, sono inserite le seguenti parole "; ai fini del giudizio di ammissibilità in ordine alle iniziative di cui al presente comma, le stesse devono essere funzionali all'acquisizione delle competenze in materia di sostenibilità, come definite dal Green Comp-Quadro europeo delle competenze in materia di sostenibilità."
Collega Guarda, prego.
Cristina GUARDA (Europa Verde)
Con questo emendamento inserisco in legge l'obbligo di andare a tarare gli eventi e le proposte, anche di tipo formativo e divulgativo, su uno strumento che abbiamo a disposizione, che è davvero molto prezioso: il Green Comp-Quadro europeo delle competenze in materia di sostenibilità. Essenzialmente, è la definizione formale e ufficiale delle indicazioni scientifiche con cui proseguire l'attività di divulgazione e di formazione rispetto alla crisi climatica e alle strategie di mitigazione e di adattamento.
è una strategia ‒ per chi non la conoscesse, anche se è molto importante e dovremmo tutti conoscerla ‒ che permette di formare gli individui in modo tale da pensare in maniera olistica, ed è scritto nero su bianco, quindi mettere a discussione le visioni del mondo sulla base del nostro attuale sistema economico in maniera completa, non soltanto settoriale. Inoltre, incoraggia ad agire individualmente e con gli altri per trasformare la nostra società e plasmare il futuro sostenibile con tutti, formare pensatori sistemici e gli agenti etici del cambiamento e l'apprendimento alla sostenibilità ambientale per un cambiamento di approccio sia didattico che di pensiero e di pianificazione, basato sulla volontà di agire per un futuro sostenibile.
Questi princìpi vengono declinati in maniera scientifica nell'attività di divulgazione e nell'attività di formazione e di definizione dei piani. È un quadro europeo a cui la Regione dovrebbe già fare riferimento. Immagino che potremmo inserirlo all'interno della norma per consentire che questo non venga bypassato e che vengano utilizzati, quindi, tutti gli strumenti che abbiamo a disposizione dal punto di vista tecnico per definire le iniziative nella maniera più corretta dal punto di vista scientifico.
PRESIDENTE
Metto in votazione l'emendamento n.
B0010. Il relatore è contrario.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio non approva.
Emendamento n.
B0011, di pagina 23, presentato dalla consigliera Guarda, articolo 3, comma 2 bis, aggiuntivo, che prevede:
Dopo il comma 2 dell'articolo 3 è inserito il seguente comma:
"2 bis. Per l'intera Giornata, come individuata i sensi del comma 1 dell'articolo 1, è assicurata per l'intero territorio regionale la fruizione gratuita o a tariffa agevolata dei mezzi del trasporto pubblico locale. A tal fine, a valere sulle risorse di cui alla presente legge, la Giunta regionale sottoscrive specifici accordi con le aziende titolari del trasporto pubblico locale"
Conseguentemente, al comma 1 dell'articolo 6, l'importo di "30.000,00 è sostituito dal seguente: "230.000,00".
Prego, collega Guarda.
Cristina GUARDA (Europa Verde)
Questa è la proposta più sostanziale, e non è affatto provocatoria, come alcuni potrebbero interpretarla. In realtà, è la proposta di tradurre questa attività di formazione e di divulgazione in un'azione pratica, di pratica politica ecologica, cioè di andare a finanziare e cominciare a sperimentare il trasporto gratuito, che ‒ come sapete ‒ noi chiediamo da tanti anni, in particolar modo riferito ad alcune categorie. Questo per scopi sociali.
Consigliere Soranzo, a me dispiace che queste cose non le prenda seriamente e che possano sembrarle delle esasperazioni, però, oggettivamente parlando, la trasformazione del nostro sistema di organizzazione territoriale avviene attraverso la prova, anche pratica. Per testimoniare l'efficacia e l'efficienza di alcune iniziative vengono fatte delle sperimentazioni. Questa è una sperimentazione. Lo fa la Regione del Veneto nello sperimentare le tecnologie, per esempio, in agricoltura. Lo fa la Regione del Veneto nello sperimentare strategie per la prevenzione anche ecologica. Le ha sperimentate in passato. Ha cominciato a vedere i risultati e ha cominciato a metterle in pratica in maniera sistemica.
Questa è una sperimentazione. Questo è il motivo per cui vi chiedevo che la sperimentazione avvenisse su due mesi e non soltanto in un giorno. Questa è la sperimentazione per far capire alla gente: non soltanto vi fermo la macchina, ma, cari cittadini, vi do un'alternativa per rendere più accessibile il trasporto da "A" a "B".
In questa maniera, non soltanto si educa il cittadino a lasciare la macchina e a utilizzare un mezzo pubblico, che può essere anche bello, per gli spostamenti sia lavorativi che non lavorativi, ma si comincia ad educare la politica a fare azioni che siano concrete. La riduzione della presenza delle auto all'interno delle nostre strade è una di queste. Se già a marzo Vicenza era oltre i 20 giorni di superamento del livello di emissioni nell'aria, quindi bollino rosso, se a marzo, in tre mesi, già supero e sforo le 20 giornate sulle 35 consentite per questioni sanitarie, questo è indicatore di un problema: nonostante le iniziative messe in atto fino ad ora, iniziative buone, che hanno consentito di raggiungere un piccolo obiettivo, i 20 giorni, da gennaio a marzo, di Vicenza ci indicano che non sono sufficienti. Questo lo si deve ripresentare e rianalizzare in funzione alle diverse città e ai diversi territori che hanno sforato i livelli di emissione.
Cosa significa sforare i livelli di emissione? Significa che, come diceva il primario di Pneumologia di Padova, se non sbaglio, ci sono numerosissimi e anomali accessi ‒ in termini di numeri ‒ specialmente di bambini sottoposti a patologie respiratorie. Significa che i cittadini delle tre città maggiori del Veneto stanno spendendo 2.000 euro all'anno per curare le patologie respiratorie connesse agli inquinamenti.
Ecco perché questa non è soltanto una visione ecologista, ma è una visione di prevenzione sanitaria, di cui siamo responsabili.
PRESIDENTE
Metto in votazione l'emendamento n.
B0011. Il relatore è contrario.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio non approva.
Emendamento n.
B0020, di pagina 25, presentato dalla consigliera Baldin, articolo 3, comma 3, modificativo, che prevede:
Dopo le parole "La Giunta Regionale" sono aggiunte le parole ", sentita la competente commissione consiliare,".
Non ci sono interventi.
Lo metto in votazione. Parere del relatore?
Giulio CENTENARO (Zaia Presidente)
Chiedo scusa. Il n. B0012 doveva essere riformulato.
PRESIDENTE
Emendamento n. B0020 di pagina 25.
Giulio CENTENARO (Zaia Presidente)
È il n. B0020, questo?
PRESIDENTE
Sì.
Giulio CENTENARO (Zaia Presidente)
Il parere è contrario.
PRESIDENTE
Metto in votazione l'emendamento n.
B0020. Il relatore è contrario.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio non approva.
Emendamento n.
B0012 della consigliera Guarda.
Prego, collega Guarda.
Cristina GUARDA (Europa Verde)
Lo ritiro, perché verrà sostituito da un emendamento sostitutivo presentato dalla correlatrice Ostanel.
PRESIDENTE
L'emendamento n. B0012 è ritirato.
Emendamento n.
B0026 presentato dalla consigliera Ostanel, articolo 3, comma 3BIS, aggiuntivo, che prevede:
Dopo il comma 3 dell'articolo 3 è inserito il seguente comma:
"A decorrere dalla celebrazione della giornata ecologica regionale per il 2025, la Giunta regionale presenta alla competente commissione consiliare una relazione annuale sullo stato delle iniziative assunte e dei progetti realizzati ai sensi dell'articolo 3".
Questo emendamento è stato iscritto qualche tempo fa. Sono passati cinque minuti per eventuali subemendamenti. Non ce ne sono.
Non vedo interventi.
Cristina GUARDA (Europa Verde)
È quello sostitutivo.
PRESIDENTE
Sì, sostitutivo.
Prego, collega Guarda.
Cristina GUARDA (Europa Verde)
Si tratta, essenzialmente, dell'inserimento di una clausola valutativa per verificare, a due anni dall'approvazione dell'applicazione della norma, la sua efficacia, in questo caso in merito ai progressi effettuati, rispetto all'anno precedente, riguardo alle azioni poste a tutela dell'ambiente per quanto di competenza della Regione e della Commissione.
PRESIDENTE
Metto in votazione l'emendamento n.
B0026. Il relatore è favorevole.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
L'emendamento n. B0013 viene precluso dalla votazione appena effettuata.
Metto in votazione l'articolo
3, come emendato.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Siamo sull'articolo 4.
L'emendamento n. B0013, ripeto, è precluso a seguito delle votazioni appena effettuate.
Emendamento n.
B0014, di pagina 30, presentato dalla consigliera Guarda, articolo 4, comma 1, modificativo, che prevede:
Al comma 1 dell'articolo 4 sono soppresse le seguenti parole: "mediante il riconoscimento del patrocinio con utilizzo del logo regionale, ovvero anche."
Non vedo interventi.
Metto in votazione l'emendamento n.
B0014. Il relatore è contrario.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio non approva.
Emendamento n.
B0015, di pagina 32, presentato dalla consigliera Guarda, articolo 4, comma 3, modificativo, che prevede:
Il comma 3 dell'articolo 4 è soppresso.
Metto in votazione l'emendamento n.
B0015. Il relatore è contrario.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio non approva.
Emendamento n.
B0021, di pagina 33, presentato dalla consigliera Baldin, articolo 4, comma 3, modificativo, che prevede:
Dopo le parole "quelle dirette" sono aggiunte le parole "a far conoscere le vicende storiche in particolare avvenute nel Veneto aventi ad oggetto le catastrofi causate dall'uomo come, ad esempio, quelle della strage del Vajont, dell'inquinamento da PFAS e dei corsi d'acqua, delle discariche abusive e i temi ambientali come l'alluvione nel Polesine, della tempesta Vaia o dell'alluvione del 2010 e quelle dirette".
Non vedo interventi.
Metto in votazione l'emendamento n.
B0021. Il relatore è contrario.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio non approva.
Emendamento n.
B0016, di pagina 34, presentato dalla consigliera Guarda, articolo 4, comma 5, modificativo, che prevede:
Il comma 5 dell'articolo 4 è così sostituito:
"La Giunta regionale, a conclusione della Giornata e comunque non oltre l'anno di riferimento, provvede a organizzare uno o più momenti pubblici di restituzione e condivisione, anche al fine di raccogliere quanto emerso a seguito delle iniziative e programmare dal basso i temi della Giornata per l'anno successivo".
Non vedo interventi.
Metto in votazione l'emendamento n.
B0016. Il relatore è contrario.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio non approva.
Emendamento n.
B0022, di pagina 36, presentato dalla consigliera Baldin, articolo 4, comma 5, modificativo, che prevede:
Le parole "Giunta Regionale" sono sostituite dalle parole "Consiglio Regionale".
Non ci sono interventi.
Metto in votazione l'emendamento n.
B0022. Il relatore è contrario.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio non approva.
Emendamento n.
B0023 presentato dalla consigliera Baldin, articolo 4, comma 5, modificativo, che prevede:
Dopo le parole "social network della Giunta Regionale" sono sostituite dalle parole "e del Consiglio Regionale".
Non ci sono interventi.
Metto in votazione l'emendamento n.
B0023. Il relatore è contrario.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio non approva.
Metto in votazione l'articolo
4.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Siamo all'articolo 5. Ci sono alcuni emendamenti.
Emendamento n.
B0017 presentato dalla consigliera Guarda, articolo 5, comma 2, lettera B, modificativo, che prevede:
La lettera b) del comma 2 dell'articolo 5, è così modificata:
"b) non essere incorsi in sentenze definitive di condanna, anche nel caso di applicazione della pena su richiesta delle parti ai sensi degli articoli 444 e seguenti del codice di procedura penale, per uno dei delitti di cui ai Titoli II, recante "Dei delitti contro la Pubblica Amministrazione", VI-bis, recante "Dei delitti contro l'ambiente" e XII, recante "Delitti contro la persona", del Codice penale, fatta salva la sospensione condizionale della pena di cui all'articolo 163 del codice penale e comunque con effetti fino alla riabilitazione di cui agli articoli 178 e seguenti del codice penale;".
Collega Guarda, prego.
Cristina GUARDA (Europa Verde)
Chiedo di modificare la lettera b) includendo anche altri tipi di reati: "non essere incorsi in sentenze definitive di condanna, anche nel caso di applicazione della pena su richiesta delle parti ai sensi degli articoli 444 e seguenti del codice di procedura penale, per uno dei delitti di cui ai Titoli II, recante "Dei delitti contro la Pubblica Amministrazione", VI-bis, recante "Dei delitti contro l'ambiente", e XII, recante "Delitti contro la persona" del Codice penale, fatta salva la sospensione condizionale della pena [...] e comunque con effetti fino alla riabilitazione, di cui agli articoli 178 [...]".
Questo perché evidentemente è importante che i soggetti che interloquiscono per la definizione di questa Giornata abbiano la garanzia di non aver violato le parti del Codice penale che riguardano quegli aspetti sostanziali riferiti alla lotta alle ecomafie e ai reati ambientali.
PRESIDENTE
Con le proposte di modifica del testo di cui all'emendamento B0017, il parere è favorevole.
Metto in votazione l'emendamento n.
B0017.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Emendamento n.
B0024 presentato dalla consigliera Baldin, articolo 5-6, modificativo, che prevede:
All'articolo 5 comma 2, dopo la lettera c), è aggiunta la seguente lettera:
"d) aver partecipato a un corso di formazione realizzato dalla regione Veneto in collaborazione con gli enti locali interessati o essere iscritto/volontario di una delle associazioni di cui all'articolo 3 comma 2 lettera b di cui alla presente legge"
Conseguentemente, all'articolo 6, le parole "euro 30.000,00" sono sostituite con le parole "euro 40.000,00".
Non vedo interventi.
Metto in votazione l'emendamento n.
B0024. Parere contrario del relatore.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio non approva.
Emendamento n.
B0025 presentato dalla collega Baldin, articolo 5, comma 3, modificativo, che prevede:
Le parole "curando la pubblicazione sul sito web istituzionale dell'elenco nominativo dei collaboratori volontari." sono soppresse.
Metto in votazione l'emendamento n.
B0025. Parere contrario del relatore.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio non approva.
Metto in votazione l'articolo
5, come emendato.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Passiamo all'articolo 6.
Metto in votazione l'articolo
6.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Andiamo all'articolo 7.
Metto in votazione l'articolo
7.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Siamo al voto finale sul PDL n. 96.
Ci sono dichiarazioni di voto? Non ne vedo.
Collega Guarda, prego.
Cristina GUARDA (Europa Verde)
Ringrazio per questa discussione.
Su alcuni temi è ancora difficile riuscire ad avere una strategia comune rispetto alla necessità delle operazioni politiche in ambito ambientale. Il fatto che non sia stata approvata la sperimentazione del trasporto gratuito almeno di una giornata non mi lascia, però, disperare, perché io mi auguro che questo progetto di legge sia un primo passaggio di condivisione rispetto alle strategie non soltanto divulgative, ma anche operative.
Oggi abbiamo affrontato un progetto di legge che, evidentemente, ha aperto l'approvazione di alcune sollecitazioni che vi abbiamo chiesto di approvare rispetto all'ampliamento dei temi, affinché non fosse semplicemente una giornata di divulgazione della promozione dell'ambiente veneto e del patrimonio ambientale del Veneto, ma fosse una giornata per renderci consapevoli delle strategie che possiamo mettere in pratica, sia a livello istituzionale che locale, per fare bene nel contrasto alla crisi climatica.
Si è fatta un'operazione in cui si è rivolta non soltanto al giovane l'identificazione del percorso di formazione, ma anche a quelle categorie di persone e di cittadini veneti che, ad oggi, non hanno la consapevolezza dei giovani rispetto alla materia ambientale e rispetto alla difesa dell'ambiente per la garanzia della vivibilità della nostra terra.
Si è fatta un'operazione in cui si è incluso il percorso delle università all'interno della definizione degli interventi nelle scuole di ogni ordine e grado.
Sono contenta di questi risultati, ma ammetto che spero che in futuro ci possa essere la possibilità di definire questa non più come una giornata, ma come un periodo, e addirittura che questo impegno di divulgazione e di sostegno nell'ambito delle politiche ambientali venga rispettato in maniera pratica per tutto l'anno, e che questa giornata serva di stimolo non soltanto per i cittadini, ma anche per le Istituzioni, anzitutto per l'Istituzione che oggi promuove questa legge.
C'è un aspetto, però, fondamentale che ci mette in estrema difficoltà, ed è la norma finanziaria, perché è evidentemente inadeguata: 30.000 euro per una Regione di quasi 5 milioni di abitanti, con tutte le iniziative che potrebbero essere sviluppate grazie all'intervento della Regione del Veneto, sono davvero pochi. E questo non ci fa ritenere che in questo progetto di legge la maggioranza creda abbastanza.
Per questo motivo Europa Verde si asterrà, in attesa però di difendere a spada tratta lo stanziamento di risorse all'interno del prossimo bilancio 2024 e di ricevere nel 2025 da parte della Giunta il resoconto delle iniziative e dei risultati delle politiche messe in pratica grazie a queste azioni di divulgazione e di sensibilizzazione.
Staremo quindi attenti, perché abbiamo visto fin troppi progetti di legge che sono passati in questo Consiglio avere approvazioni magari all'unanimità, ma essere dimenticati già nel bilancio successivo: iniziative che dovevano rilanciare interi settori turistici, iniziative che dovevano rilanciare azioni anche da un punto di vista ambientale, rispetto alla difesa degli habitat eccetera. Non possiamo più permetterci di approvare progetti di legge per fare un'attività comunicativa e commerciale. Questo deve essere un progetto di legge con una vera intenzione educativa e con una vera intenzione educativa nei confronti dell'Istituzione Regione del Veneto, che l'anno prossimo in bilancio dovrà stanziare adeguati fondi per venire incontro a queste necessità non soltanto di divulgazione, ma anche di pratica.
Quindi, ci vediamo a dicembre, a novembre, per discutere i fondi per il trasporto gratuito, almeno per una sperimentazione che venga fatta per misurare l'efficienza di una Regione del Veneto che si impegna non soltanto formalmente, ma anche strutturalmente e praticamente, nella lotta alla crisi climatica.
PRESIDENTE
Non vedo altre dichiarazioni di voto.
Metto in votazione il
PDL n. 96 nel suo complesso.
è aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Chiudiamo qui la seduta. Martedì prossimo non faremo Consiglio regionale. Sarete convocati a domicilio.
Grazie.
La Seduta termina alle ore 17.50
Il Consigliere segretario
Alessandra SPONDA
|
|
Il Presidente
Roberto CIAMBETTI
|
Resoconto stenotipico a cura di:
Cedat 85
Revisione e coordinamento testo a cura di:
Maria Concetta Miccoli
Elaborazione testo a cura di:
Maria Concetta Miccoli
PROCESSO VERBALE
SEDUTA PUBBLICA N. 97
SEDUTA PUBBLICA N. 97
MARTEDì 16 MAGGIO 2023
PRESIDENZA
PRESIDENTE ROBERTO CIAMBETTI
VICEPRESIDENTE NICOLA IGNAZIO FINCO
PROCESSO VERBALE REDATTO A CURA DELL'UFFICIO ATTIVITà ISTITUZIONALI
INDICE
Processo verbale della 97a seduta pubblica – martedì 16 maggio 2023
Processo verbale della 97a seduta pubblica – martedì 16 maggio 2023
- Approvazione verbali delle sedute precedenti
- Comunicazioni della Presidenza del Consiglio
- Risposte della Giunta regionale alle interrogazioni e interpellanze
- Disegno di legge relativo a "Disposizioni di adeguamento ordinamentale 2023 in materia di personale regionale, controlli sugli enti regionali, ordinamento contabile, immigrazione". (Progetto di legge n. 187) APPROVATO (Deliberazione legislativa n. 9/2023)
- Ordine del giorno presentato dalla consigliera Ostanel relativo a "Garantire ampia visibilità della sezione "Amministrazione trasparente" all'interno dei siti istituzionali e la completezza e il puntuale aggiornamento dei dati presenti" in occasione dell'esame del disegno di legge relativo a "Disposizioni di adeguamento ordinamentale 2023 in materia di personale regionale, controlli sugli enti regionali, ordinamento contabile, immigrazione". (Progetto di legge n. 187) APPROVATO (Deliberazione n. 55/2023)
- Ordine del giorno presentato dalla consigliera Cestaro relativo a "La Giunta regionale consideri l'assunzione di indirizzi e linee guida ai propri enti strumentali, ivi compresi gli enti del servizio sanitario regionale, in tema di esenzione dalla partecipazione di personale dipendente anche a tempo determinato, alle prove preselettive di pubblici concorsi indetti dagli enti medesimi" in occasione dell'esame del disegno di legge relativo a "Disposizioni di adeguamento ordinamentale 2023 in materia di personale regionale, controlli sugli enti regionali, ordinamento contabile, immigrazione". (Progetto di legge n. 187) APPROVATO (Deliberazione n. 56/2023)
- Proposta di legge d'iniziativa dei consiglieri Centenaro, Valdegamberi, Barbisan, Cecchetto, Finco, Cestari, Dolfin, Cavinato, Sandonà, Vianello, Zecchinato, Venturini, Bozza, Rizzotto e Villanova relativa a "Istituzione della "Giornata ecologica regionale"". (Progetto di legge n. 96) APPROVATO (Deliberazione legislativa n. 10/2023)
La seduta si svolge a Venezia in Palazzo Ferro-Fini, sede del Consiglio regionale, secondo le modalità ordinarie, fatta eccezione per i consiglieri soggetti ad obbligo di isolamento correlati al Covid-19 che parteciperanno da remoto come previsto dalla deliberazione dell'Ufficio di presidenza n. 64 del 25 ottobre 2022 e dalla deliberazione dell'Ufficio di presidenza n. 16 del 28 marzo 2023.
I lavori si svolgono sulla base dell'ordine del giorno prot. n. 7125 dell'11 maggio 2023.
Il Presidente CIAMBETTI dichiara aperta la seduta alle ore 11.02.
Assume le funzioni di Consigliere segretario la consigliera Alessandra Sponda.
Punto n. 1) all'ordine del giorno
I lavori si svolgono sulla base dell'ordine del giorno prot. n. 7125 dell'11 maggio 2023.
Il Presidente CIAMBETTI dichiara aperta la seduta alle ore 11.02.
Assume le funzioni di Consigliere segretario la consigliera Alessandra Sponda.
Punto n. 1) all'ordine del giorno
Approvazione verbali delle sedute precedenti [RESOCONTO]
Il PRESIDENTE, poiché nessun consigliere chiede di fare osservazioni, dichiara che si intende approvato il processo verbale della seduta pubblica n. 96 di martedì 2 maggio 2023.
Punto n. 2) all'ordine del giorno
Comunicazioni della Presidenza del Consiglio [RESOCONTO]
Il PRESIDENTE comunica che sono in congedo il Presidente della Giunta regionale Zaia e le consigliere Zottis e Venturini.
Punto n. 3) all'ordine del giorno
Interrogazioni e interpellanze
Ai sensi dell'art. 114, comma 3 del Regolamento l'elenco delle interrogazioni e delle interpellanze, allegato alla Convocazione, è dato per letto.
Punto n. 4) all'ordine del giorno
Risposte della Giunta regionale alle interrogazioni e interpellanze [RESOCONTO]
INTERROGAZIONI A RISPOSTA IMMEDIATA
n. 385 del 12.04.2023
presentata dal consigliere Zanoni
"Il Presidente della Giunta regionale intende intervenire con urgenza e decisione per salvare il futuro dei 159 dipendenti della storica azienda "Tessitura Monti" di Maserada di Piave?"
Interviene il consigliere Zanoni (Partito Democratico Veneto) che illustra l'IRI in oggetto.
Interviene l'assessore Bottacin che risponde, in supplenza all'assessora Donazzan, per conto della Giunta regionale.
Interviene il consigliere Zanoni (Partito Democratico Veneto) in sede di replica.
n. 334 del 13.01.2023
presentata dal consigliere Giacomo Possamai
"Caos e aggressioni alla guardia medica di Vicenza, solo sei medici a servizio di duecentoventimila utenti: la Giunta intende garantire un servizio dignitoso ai cittadini?"
Interviene il consigliere Possamai Giacomo (Partito Democratico Veneto) che illustra l'IRI in oggetto.
Interviene l'assessore Bottacin che risponde, in supplenza all'assessora Lanzarin, per conto della Giunta regionale.
Interviene il consigliere Possamai Giacomo (Partito Democratico Veneto) in sede di replica.
Punto 6) all'ordine del giorno
Disegno di legge relativo a "Disposizioni di adeguamento ordinamentale 2023 in materia di personale regionale, controlli sugli enti regionali, ordinamento contabile, immigrazione". (Progetto di legge n. 187) APPROVATO (Deliberazione legislativa n. 9/2023) [RESOCONTO]
Intervengono le consigliere Cestaro (Zaia Presidente), che svolge la relazione di maggioranza per conto della Prima Commissione consiliare, e Camani (Partito Democratico Veneto), che svolge la relazione di minoranza per conto della Prima Commissione consiliare.
Intervengono la consigliera Ostanel (Il Veneto che Vogliamo) e l'assessore Calzavara in discussione generale e la consigliera Camani (Partito Democratico Veneto) in sede di replica.
Il PRESIDENTE dichiara chiusa la discussione generale e comunica che l'Ufficio di presidenza della Prima Commissione consiliare si riunisce per esprimere parere sugli emendamenti presentati.
La seduta è sospesa alle ore 12.06.
La seduta riprende alle ore 12.25.
Si passa all'esame dell'articolato e relativi emendamenti.
L'articolo 1, posto in votazione col sistema elettronico in modalità telematica, è approvato nel testo presentato dalla Commissione consiliare competente.
L'emendamento n. A1 all'articolo 2, illustrato dalla consigliera Baldin (Movimento 5 Stelle), posto in votazione col sistema elettronico in modalità telematica, è respinto.
Gli articoli 2, 3, 4 e 5, posti in votazione separatamente col sistema elettronico in modalità telematica, sono approvati nel testo presentato dalla Commissione consiliare competente.
Sull'emendamento n. A2 all'articolo 6 interviene la consigliera Baldin (Movimento 5 Stelle) che lo ritira.
L'articolo 6, posto in votazione col sistema elettronico in modalità telematica, è approvato nel testo presentato dalla Commissione consiliare competente.
Interviene la consigliera Baldin (Movimento 5 Stelle) che ritira l'emendamento n. A3 all'articolo 7 e illustra l'emendamento n. A4.
L'emendamento n. A4 all'articolo 7, posto in votazione col sistema elettronico in modalità telematica, è respinto.
L'articolo 7, posto in votazione col sistema elettronico in modalità telematica, è approvato nel testo presentato dalla Commissione consiliare competente.
Il PRESIDENTE dichiara ritirato l'emendamento n. A5 all'articolo 8.
Gli articoli 8, 9 e 10, posti in votazione separatamente col sistema elettronico in modalità telematica, sono approvati nel testo presentato dalla Commissione consiliare competente.
Si passa all'esame degli ordini del giorno collegati al progetto di legge in oggetto.
ODG n. A6
Ordine del giorno presentato dalla consigliera Ostanel relativo a "Garantire ampia visibilità della sezione "Amministrazione trasparente" all'interno dei siti istituzionali e la completezza e il puntuale aggiornamento dei dati presenti" in occasione dell'esame del disegno di legge relativo a "Disposizioni di adeguamento ordinamentale 2023 in materia di personale regionale, controlli sugli enti regionali, ordinamento contabile, immigrazione". (Progetto di legge n. 187) APPROVATO (Deliberazione n. 55/2023) [RESOCONTO]
Interviene la consigliera Ostanel (Il Veneto che Vogliamo) che illustra l'ordine del giorno in oggetto.
Il PRESIDENTE pone in votazione col sistema elettronico in modalità telematica l' ordine del giorno in oggetto.
Il Consiglio approva
Ai sensi dell'articolo 50 comma 4 dello Statuto si riportano i voti espressi dai singoli Consiglieri.
Hanno votato sì:
Andreoli, Baldin, Barbisan, Bet, Bigon, Bisaglia, Boron, Bozza, Brescacin, Camani, Cavinato, Cecchetto, Centenaro, Cestari, Cestaro, Ciambetti, Corsi, Dolfin, Favero, Finco, Formaggio, Gerolimetto, Giacomin, Guarda, Maino, Michieletto, Montanariello, Ostanel, Pan, Pavanetto, Piccinini, Polato, Possamai Gianpiero, Puppato, Razzolini, Rigo, Rizzotto, Sandonà, Scatto, Soranzo, Sponda, Valdegamberi, Vianello, Zanoni, Zecchinato
Hanno votato no:
nessuno
Astenuti:
nessuno
Non votanti:
nessuno
ODG n. A7
Ordine del giorno presentato dalla consigliera Cestaro relativo a "La Giunta regionale consideri l'assunzione di indirizzi e linee guida ai propri enti strumentali, ivi compresi gli enti del servizio sanitario regionale, in tema di esenzione dalla partecipazione di personale dipendente anche a tempo determinato, alle prove preselettive di pubblici concorsi indetti dagli enti medesimi" in occasione dell'esame del disegno di legge relativo a "Disposizioni di adeguamento ordinamentale 2023 in materia di personale regionale, controlli sugli enti regionali, ordinamento contabile, immigrazione". (Progetto di legge n. 187) APPROVATO (Deliberazione n. 56/2023) [RESOCONTO]
Il PRESIDENTE pone in votazione col sistema elettronico in modalità telematica l' ordine del giorno in oggetto.
Il Consiglio approva
Ai sensi dell'articolo 50 comma 4 dello Statuto si riportano i voti espressi dai singoli Consiglieri.
Hanno votato sì:
Andreoli, Baldin, Barbisan, Bet, Bigon, Bisaglia, Boron, Bozza, Brescacin, Camani, Cavinato, Cecchetto, Centenaro, Cestari, Cestaro, Ciambetti, Corsi, Dolfin, Favero, Finco, Formaggio, Gerolimetto, Giacomin, Guarda, Maino, Michieletto, Montanariello, Ostanel, Pan, Pavanetto, Piccinini, Polato, Possamai Gianpiero, Puppato, Razzolini, Rigo, Rizzotto, Sandonà, Scatto, Soranzo, Sponda, Valdegamberi, Vianello, Zanoni, Zecchinato
Hanno votato no:
nessuno
Astenuti:
nessuno
Non votanti:
nessuno
Il PRESIDENTE pone in votazione col sistema elettronico in modalità telematica il progetto di legge n. 187 nel suo complesso.
Il Consiglio approva
Ai sensi dell'articolo 50, comma 4 dello Statuto si riportano i voti espressi dai singoli Consiglieri.
Hanno votato sì:
Barbisan, Bet, Bisaglia, Boron, Bozza, Brescacin, Cavinato, Cecchetto, Centenaro, Cestari, Cestaro, Ciambetti, Corsi, Dolfin, Favero, Finco, Formaggio, Gerolimetto, Giacomin, Maino, Michieletto, Pan, Pavanetto, Piccinini, Polato, Possamai Gianpiero, Razzolini, Rigo, Rizzotto, Sandonà, Scatto, Soranzo, Sponda, Valdegamberi, Vianello, Zecchinato
Hanno votato no:
nessuno
Astenuti:
Baldin, Bigon, Camani, Guarda, Montanariello, Ostanel, Zanoni
Non votanti:
nessuno
La seduta è sospesa alle ore 12.38.
La seduta riprende alle ore 14.44.
Punto 7) all'ordine del giorno
Proposta di legge d'iniziativa dei consiglieri Centenaro, Valdegamberi, Barbisan, Cecchetto, Finco, Cestari, Dolfin, Cavinato, Sandonà, Vianello, Zecchinato, Venturini, Bozza, Rizzotto e Villanova relativa a "Istituzione della "Giornata ecologica regionale"". (Progetto di legge n. 96) APPROVATO (Deliberazione legislativa n. 10/2023) [RESOCONTO]
Intervengono i consiglieri
Centenaro (Zaia Presidente), che svolge la relazione di maggioranza per conto della Sesta Commissione consiliare, e
Ostanel (Il Veneto che Vogliamo), che svolge la relazione di minoranza per conto della Sesta Commissione consiliare.
In discussione generale intervengono i consiglieri Valdegamberi (Gruppo Misto), Guarda (Europa Verde).
Durante l'intervento della consigliera Guarda assume la presidenza il Vicepresidente Nicola Ignazio Finco.
In discussione generale intervengono i consiglieri Zanoni (Partito Democratico Veneto), Formaggio (Fratelli d'Italia - Giorgia Meloni), Zecchinato (Zaia Presidente), Montanariello (Partito Democratico Veneto) e Baldin (Movimento 5 Stelle).
Il PRESIDENTE dichiara chiusa la discussione generale e sospende la seduta per permettere all'Ufficio di presidenza della Sesta Commissione consiliare di esprimere parere sugli emendamenti presentati.
La seduta è sospesa alle ore 16.01.
La seduta, dopo un rinvio, riprende alle ore 17.11.
Assume la presidenza il Presidente Roberto Ciambetti.
Il PRESIDENTE, a nome di tutto il Consiglio regionale del Veneto, esprime solidarietà ai cittadini emiliani, e romagnoli soprattutto, coinvolti in una situazione idraulica e idrogeologica fuori dal comune, con centinaia di persone che stanno subendo disagi fortissimi nelle loro abitazioni e nelle loro attività.
Si passa all'esame dell'articolato e relativi emendamenti.
L'emendamento n. B1 all'articolo 1, illustrato dalla consigliera Guarda (Europa Verde), posto in votazione col sistema elettronico in modalità telematica, è approvato.
L'articolo 1, posto in votazione col sistema elettronico in modalità telematica, è approvato come emendato.
L'emendamento n. B2 all'articolo 2, illustrato dalla consigliera Guarda (Europa Verde), posto in votazione col sistema elettronico in modalità telematica, è respinto.
L'emendamento n. B3 all'articolo 2, illustrato dalla consigliera Guarda (Europa Verde), posto in votazione col sistema elettronico in modalità telematica, è respinto.
L'articolo 2, posto in votazione col sistema elettronico in modalità telematica, è approvato nel testo presentato dalla Commissione consiliare competente.
Il PRESIDENTE dichiara precluso l'emendamento n. B4 all'articolo 3.
Sull'emendamento n. B5 all'articolo 3 interviene la consigliera Guarda (Europa Verde) che accoglie la proposta di modifica da parte del relatore Centenaro.
L'emendamento n. B5 , posto in votazione col sistema elettronico in modalità telematica, è approvato come modificato.
In discussione generale intervengono i consiglieri Valdegamberi (Gruppo Misto), Guarda (Europa Verde).
Durante l'intervento della consigliera Guarda assume la presidenza il Vicepresidente Nicola Ignazio Finco.
In discussione generale intervengono i consiglieri Zanoni (Partito Democratico Veneto), Formaggio (Fratelli d'Italia - Giorgia Meloni), Zecchinato (Zaia Presidente), Montanariello (Partito Democratico Veneto) e Baldin (Movimento 5 Stelle).
Il PRESIDENTE dichiara chiusa la discussione generale e sospende la seduta per permettere all'Ufficio di presidenza della Sesta Commissione consiliare di esprimere parere sugli emendamenti presentati.
La seduta è sospesa alle ore 16.01.
La seduta, dopo un rinvio, riprende alle ore 17.11.
Assume la presidenza il Presidente Roberto Ciambetti.
Il PRESIDENTE, a nome di tutto il Consiglio regionale del Veneto, esprime solidarietà ai cittadini emiliani, e romagnoli soprattutto, coinvolti in una situazione idraulica e idrogeologica fuori dal comune, con centinaia di persone che stanno subendo disagi fortissimi nelle loro abitazioni e nelle loro attività.
Si passa all'esame dell'articolato e relativi emendamenti.
L'emendamento n. B1 all'articolo 1, illustrato dalla consigliera Guarda (Europa Verde), posto in votazione col sistema elettronico in modalità telematica, è approvato.
L'articolo 1, posto in votazione col sistema elettronico in modalità telematica, è approvato come emendato.
L'emendamento n. B2 all'articolo 2, illustrato dalla consigliera Guarda (Europa Verde), posto in votazione col sistema elettronico in modalità telematica, è respinto.
L'emendamento n. B3 all'articolo 2, illustrato dalla consigliera Guarda (Europa Verde), posto in votazione col sistema elettronico in modalità telematica, è respinto.
L'articolo 2, posto in votazione col sistema elettronico in modalità telematica, è approvato nel testo presentato dalla Commissione consiliare competente.
Il PRESIDENTE dichiara precluso l'emendamento n. B4 all'articolo 3.
Sull'emendamento n. B5 all'articolo 3 interviene la consigliera Guarda (Europa Verde) che accoglie la proposta di modifica da parte del relatore Centenaro.
L'emendamento n. B5 , posto in votazione col sistema elettronico in modalità telematica, è approvato come modificato.
Il PRESIDENTE dichiara
decaduto l'emendamento n. B6 all'articolo 3.
L'emendamento n. B7 all'articolo 3, posto in votazione col sistema elettronico in modalità telematica, è approvato.
L'emendamento n. B18 all'articolo 3, dato per letto dalla consigliera Baldin, posto in votazione col sistema elettronico in modalità telematica, è respinto.
L'emendamento n. B8 all'articolo 3, illustrato dalla consigliera Guarda (Europa Verde), posto in votazione col sistema elettronico in modalità telematica, è respinto.
L'emendamento n. B9 all'articolo 3, posto in votazione col sistema elettronico in modalità telematica, è approvato come modificato.
Il PRESIDENTE dichiara precluso l'emendamento n. B19 all'articolo 3
Gli emendamenti nn. B10 e B11 all'articolo 3, illustrati dalla consigliera Guarda (Europa Verde), posti in votazione separatamente col sistema elettronico in modalità telematica, sono respinti.
L'emendamento n. B20 all'articolo 3, posto in votazione col sistema elettronico in modalità telematica, è respinto.
Interviene la consigliera Guarda (Europa Verde) che ritira l'emendamento n. B12.
Sull'emendamento n. B26 all'articolo 3, interviene la consigliera Guarda (Europa Verde).
L'emendamento n. B26 , posto in votazione col sistema elettronico in modalità telematica, è approvato.
L'articolo 3, posto in votazione col sistema elettronico in modalità telematica, è approvato come emendato.
Il PRESIDENTE dichiara precluso l'emendamento n. B13 all'articolo 4.
Gli emendamenti nn. B14, B15, B21, B16, B22 e B23 all'articolo 4, posti in votazione separatamente col sistema elettronico in modalità telematica, sono respinti.
L'articolo 4, posto in votazione col sistema elettronico in modalità telematica, è approvato nel testo presentato dalla Commissione consiliare competente.
Sull'emendamento n. B17 all'articolo 5 interviene la consigliera Guarda (Europa Verde) che lo illustra e propone una modifica.
L'emendamento n. B17, posto in votazione col sistema elettronico in modalità telematica, è approvato come modificato.
Gli emendamenti nn. B24 e B25 all'articolo 5, posti in votazione separatamente col sistema elettronico in modalità telematica, sono respinti.
L'articolo 5, posto in votazione col sistema elettronico in modalità telematica, è approvato come emendato.
Gli articoli 6 e 7, posti in votazione separatamente col sistema elettronico in modalità telematica, sono approvati nel testo presentato dalla Commissione consiliare competente.
In dichiarazione di voto finale sul progetto di legge in oggetto interviene la consigliera Guarda (Europa Verde).
Il PRESIDENTE pone in votazione col sistema elettronico in modalità telematica il progetto di legge n. 96 nel suo complesso.
Il Consiglio approva
Ai sensi dell'articolo 50, comma 4 dello Statuto si riportano i voti espressi dai singoli Consiglieri.
Hanno votato sì:
Andreoli, Barbisan, Bet, Bisaglia, Boron, Brescacin, Cavinato, Cecchetto, Centenaro, Cestari, Cestaro, Ciambetti, Dolfin, Finco, Gerolimetto, Giacomin, Maino, Pan, Piccinini, Possamai Gianpiero, Puppato, Razzolini, Rigo, Rizzotto, Scatto, Soranzo, Sponda, Valdegamberi, Vianello, Villanova, Zecchinato
Hanno votato no:
nessuno
Astenuti:
Baldin, Bigon, Camani, Guarda, Lorenzoni, Montanariello, Ostanel, Zanoni
Non votanti:
nessuno
Il PRESIDENTE dichiara chiusa la seduta.
Il Consiglio regionale sarà convocato a domicilio.
La seduta termina alle ore 17.50.
Consiglieri presenti o partecipanti in modalità telematica:
L'emendamento n. B7 all'articolo 3, posto in votazione col sistema elettronico in modalità telematica, è approvato.
L'emendamento n. B18 all'articolo 3, dato per letto dalla consigliera Baldin, posto in votazione col sistema elettronico in modalità telematica, è respinto.
L'emendamento n. B8 all'articolo 3, illustrato dalla consigliera Guarda (Europa Verde), posto in votazione col sistema elettronico in modalità telematica, è respinto.
L'emendamento n. B9 all'articolo 3, posto in votazione col sistema elettronico in modalità telematica, è approvato come modificato.
Il PRESIDENTE dichiara precluso l'emendamento n. B19 all'articolo 3
Gli emendamenti nn. B10 e B11 all'articolo 3, illustrati dalla consigliera Guarda (Europa Verde), posti in votazione separatamente col sistema elettronico in modalità telematica, sono respinti.
L'emendamento n. B20 all'articolo 3, posto in votazione col sistema elettronico in modalità telematica, è respinto.
Interviene la consigliera Guarda (Europa Verde) che ritira l'emendamento n. B12.
Sull'emendamento n. B26 all'articolo 3, interviene la consigliera Guarda (Europa Verde).
L'emendamento n. B26 , posto in votazione col sistema elettronico in modalità telematica, è approvato.
L'articolo 3, posto in votazione col sistema elettronico in modalità telematica, è approvato come emendato.
Il PRESIDENTE dichiara precluso l'emendamento n. B13 all'articolo 4.
Gli emendamenti nn. B14, B15, B21, B16, B22 e B23 all'articolo 4, posti in votazione separatamente col sistema elettronico in modalità telematica, sono respinti.
L'articolo 4, posto in votazione col sistema elettronico in modalità telematica, è approvato nel testo presentato dalla Commissione consiliare competente.
Sull'emendamento n. B17 all'articolo 5 interviene la consigliera Guarda (Europa Verde) che lo illustra e propone una modifica.
L'emendamento n. B17, posto in votazione col sistema elettronico in modalità telematica, è approvato come modificato.
Gli emendamenti nn. B24 e B25 all'articolo 5, posti in votazione separatamente col sistema elettronico in modalità telematica, sono respinti.
L'articolo 5, posto in votazione col sistema elettronico in modalità telematica, è approvato come emendato.
Gli articoli 6 e 7, posti in votazione separatamente col sistema elettronico in modalità telematica, sono approvati nel testo presentato dalla Commissione consiliare competente.
In dichiarazione di voto finale sul progetto di legge in oggetto interviene la consigliera Guarda (Europa Verde).
Il PRESIDENTE pone in votazione col sistema elettronico in modalità telematica il progetto di legge n. 96 nel suo complesso.
Il Consiglio approva
Ai sensi dell'articolo 50, comma 4 dello Statuto si riportano i voti espressi dai singoli Consiglieri.
Hanno votato sì:
Andreoli, Barbisan, Bet, Bisaglia, Boron, Brescacin, Cavinato, Cecchetto, Centenaro, Cestari, Cestaro, Ciambetti, Dolfin, Finco, Gerolimetto, Giacomin, Maino, Pan, Piccinini, Possamai Gianpiero, Puppato, Razzolini, Rigo, Rizzotto, Scatto, Soranzo, Sponda, Valdegamberi, Vianello, Villanova, Zecchinato
Hanno votato no:
nessuno
Astenuti:
Baldin, Bigon, Camani, Guarda, Lorenzoni, Montanariello, Ostanel, Zanoni
Non votanti:
nessuno
Il PRESIDENTE dichiara chiusa la seduta.
Il Consiglio regionale sarà convocato a domicilio.
La seduta termina alle ore 17.50.
Consiglieri presenti o partecipanti in modalità telematica:
ANDREOLI Marco
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LORENZONI Arturo
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BALDIN Erika
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MAINO Silvia
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MICHIELETTO Gabriele
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BET Roberto
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MONTANARIELLO Jonatan
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BIGON Anna Maria
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OSTANEL Elena
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BISAGLIA Simona
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PAN Giuseppe
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BORON Fabrizio
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PAVANETTO Lucas
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BOZZA Alberto
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PICCININI Tomas
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BRESCACIN Sonia
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POLATO Daniele
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CAMANI Vanessa
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POSSAMAI Giacomo
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CAVINATO Elisa
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POSSAMAI Gianpiero
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CECCHETTO Milena
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PUPPATO Giovanni
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CENTENARO Giulio
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RAZZOLINI Tommaso
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CESTARI Laura
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RIGO Filippo
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CESTARO Silvia
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RIZZOTTO Silvia
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CIAMBETTI Roberto
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SANDONA' Luciano
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CORSI Enrico
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SCATTO Francesca
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DOLFIN Marco
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SORANZO Enoch
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FAVERO Marzio
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SPONDA Alessandra
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FINCO Nicola Ignazio
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VALDEGAMBERI Stefano
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FORMAGGIO Joe
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VIANELLO Roberta
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GEROLIMETTO Nazzareno
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VILLANOVA Alberto
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GIACOMIN Stefano
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ZANONI Andrea
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GUARDA Cristina
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ZECCHINATO Marco
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LA CONSIGLIERA SEGRETARIA
Alessandra SPONDA |
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IL PRESIDENTE
Roberto CIAMBETTI |
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N.B. Gli emendamenti sono conservati nel sistema documentale del Consiglio regionale.
Le richieste di modifica delle votazioni diverse da quelle previste dall'articolo 89 del Regolamento sono menzionate nel Resoconto.
PROCESSO VERBALE
Redazione a cura di Alessandro Vian e Gabriella Gamba