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Seduta del consiglio regionale del 06/06/2023 n. 98
Martedì, 6 giugno 2023
SOMMARIO
- APPROVAZIONE DEI VERBALI DELLE SEDUTE PRECEDENTI
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- COMUNICAZIONI DELLA PRESIDENZA DEL CONSIGLIO
- INTERROGAZIONI E INTERPELLANZE
- RISPOSTE DELLA GIUNTA REGIONALE ALLE INTERROGAZIONI E INTERPELLANZE
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- PRESIDENTE
- Interrogazione a risposta immediata n. 290 del 1° settembre 2022 presentata dalla consigliera Baldin relativa a "BASSA PADOVANA, CONSULTORIO PER GIOVANI, LA REGIONE ASCOLTERÀ LE RICHIESTE DEI CITTADINI?"
- Erika BALDIN (Movimento 5 Stelle)
- PRESIDENTE
- Ass.ra Manuela LANZARIN
- PRESIDENTE
- Erika BALDIN (Movimento 5 Stelle)
- PRESIDENTE
- Interrogazione a risposta immediata n. 346 del 3 febbraio 2023 presentata dalla consigliera Guarda relativa a "PROGETTO DI REWIND DI ENI: NO ALL'ECLISSI DEFINITIVA DI PORTO MARGHERA!"
- Cristina GUARDA (Europa Verde)
- PRESIDENTE
- Ass.re Francesco CALZAVARA
- PRESIDENTE
- Cristina GUARDA (Europa Verde)
- PRESIDENTE
- Interrogazione a risposta immediata n. 382 del 6 aprile 2023 presentata dalla consigliera Guarda relativa a "IL CIO RITORNA SULLA QUESTIONE PISTA DA BOB: È INTENZIONE DELLA REGIONE RICHIEDERE UNA RIVALUTAZIONE DELLE ALTERNATIVE ESISTENTI?"
- Cristina GUARDA (Europa Verde)
- PRESIDENTE
- Cristina GUARDA (Europa Verde)
- PRESIDENTE
- Ass.re Francesco CALZAVARA
- PRESIDENTE
- Cristina GUARDA (Europa Verde)
- PRESIDENTE
- Cristina GUARDA (Europa Verde)
- PRESIDENTE
- Cristina GUARDA (Europa Verde)
- PRESIDENTE
- Cristina GUARDA (Europa Verde)
- PRESIDENTE
- Interrogazione a risposta immediata n. 394 del 4 maggio 2023 presentata dai consiglieri Guarda e Giacomo Possamai relativa a "A QUANDO LE INDICAZIONI PER L'EFFETTUAZIONE DEI MONITORAGGI DI CUI ALLA DGR N. 1752 DEL 2022?"
- Cristina GUARDA (Europa Verde)
- PRESIDENTE
- Ass.ra Manuela LANZARIN
- PRESIDENTE
- Cristina GUARDA (Europa Verde)
- PRESIDENTE
- Interrogazione a risposta immediata n. 384 del 7 aprile 2023 presentata dal consigliere Zanoni relativa a "UNA NOTA AZIENDA VITIVINICOLA DI SUSEGANA HA ORGANIZZATO PER IL 16 APRILE 2023 DEI TOUR DI SORVOLO IN ELICOTTERO DELLE COLLINE UNESCO DI CONEGLIANO E VALDOBBIADENE. PER L'EVENTO È STATA CONSEGUITA LA VINCA? LA REGIONE BLOCCHI QUESTA ATTIVITÀ ALTAMENTE DANNOSA PER LA FAUNA SELVATICA"
- Andrea ZANONI (Partito Democratico Veneto)
- PRESIDENTE
- Ass.re Francesco CALZAVARA
- PRESIDENTE
- Andrea ZANONI (Partito Democratico Veneto)
- PRESIDENTE
- INTERROGAZIONI A RISPOSTA SCRITTA ISCRITTE ALL'ORDINE DEL GIORNO AI SENSI DELL'ARTICOLO 111, COMMA 4, DEL REGOLAMENTO
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- PRESIDENTE
- Interrogazione a risposta scritta n. 75 del 31 marzo 2021 presentata dai consiglieri Bigon e Zanoni relativa a "LA GIUNTA REGIONALE INTENDE INTERVENIRE URGENTEMENTE AFFINCHÉ IL CENTRO PER LA CURA DEI DISTURBI DEL COMPORTAMENTO ALIMENTARE DI VERONA POSSA GARANTIRE UN ADEGUATO SERVIZIO?"
- Anna Maria BIGON (Partito Democratico Veneto)
- PRESIDENTE
- Ass.ra Manuela LANZARIN
- PRESIDENTE
- Anna Maria BIGON (Partito Democratico Veneto)
- PRESIDENTE
- Interrogazione a risposta scritta n. 148 del 9 novembre 2021 presentata dai consiglieri Bigon, Zottis e Zanoni relativa a "AMBITI TERRITORIALI SOCIALI. LA GIUNTA REGIONALE INTENDE APRIRE UN CONFRONTO CON I SINDACI PER VALUTARE UNA POSSIBILE RIMODULAZIONE PIÙ RISPONDENTE ALLE ISTANZE TERRITORIALI?"
- Anna Maria BIGON (Partito Democratico Veneto)
- PRESIDENTE
- Ass.ra Manuela LANZARIN
- PRESIDENTE
- Anna Maria BIGON (Partito Democratico Veneto)
- PRESIDENTE
- Interrogazione a risposta scritta n. 243 del 23 settembre 2022 presentata dalla consigliera Baldin relativa a "RSA VENETO ORIENTALE, RISCHIO BOMBA SOCIALE. LA REGIONE INTERVENGA."
- Erika BALDIN (Movimento 5 Stelle)
- PRESIDENTE
- Ass.ra Manuela LANZARIN
- PRESIDENTE
- Erika BALDIN (Movimento 5 Stelle)
- PRESIDENTE
- Interrogazione a risposta scritta n. 245 del 4 ottobre 2022 presentata dal consigliere Zanoni relativa a "INTERVENTI DEL SOCCORSO ALPINO: MOLTI "CODICI BIANCHI" NON PAGANO LA QUOTA DI COMPARTECIPAZIONE ALLA SPESA SANITARIA. QUAL È L'ENTITÀ DEL FENOMENO? SI STANNO RECUPERANDO LE INSOLVENZE?"
- Andrea ZANONI (Partito Democratico Veneto)
- PRESIDENTE
- Ass.ra Manuela LANZARIN
- PRESIDENTE
- Andrea ZANONI (Partito Democratico Veneto)
- PRESIDENTE
- Cristina GUARDA (Europa Verde)
- PRESIDENTE
- Cristina GUARDA (Europa Verde)
- PRESIDENTE
- PROPOSTA DI LEGGE D'INIZIATIVA DEI CONSIGLIERI CORSI, VALDEGAMBERI, ANDREOLI, PICCININI, BOZZA, VENTURINI, RAZZOLINI, BORON, CECCHETTO, MAINO, PAN, SANDONÀ, SORANZO, POLATO, PAVANETTO, LORENZONI, BARBISAN, GIACOMIN, PUPPATO, RIGO, CENTENARO, CESTARI, CESTARO, FAVERO, FINCO, MICHIELETTO, SPONDA, VIANELLO E VILLANOVA RELATIVA A "MODIFICA DELLA LEGGE REGIONALE 7 SETTEMBRE 2000, n. 17 "ISTITUZIONE DELLE STRADE DEL VINO E DI ALTRI PRODOTTI TIPICI DEL VENETO ED INIZIATIVE PER LA PROMOZIONE DELLA CULTURA MATERIALE DELLA VITE E DEL VINO E PER LA VALORIZZAZIONE DELLA TRADIZIONE ENOLOGICA VENETA" E SUCCESSIVE MODIFICHE ED INTEGRAZIONI". (PROGETTO DI LEGGE N. 182) APPROVATO (DELIBERAZIONE LEGISLATIVA N. 11/2023)
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- PRESIDENTE
- Enrico CORSI (Liga Veneta per Salvini Premier)
- PRESIDENTE
- Enrico CORSI (Liga Veneta per Salvini Premier)
- PRESIDENTE
- Enrico CORSI (Liga Veneta per Salvini Premier)
- PRESIDENTE
- Stefano VALDEGAMBERI (Gruppo Misto)
- PRESIDENTE
- Stefano VALDEGAMBERI (Gruppo Misto)
- PRESIDENTE
- Marco ANDREOLI (Liga Veneta per Salvini Premier)
- PRESIDENTE
- Alberto BOZZA (Forza Italia - Berlusconi - Autonomia per il Veneto)
- PRESIDENTE
- Tommaso RAZZOLINI (Fratelli d'Italia - Giorgia Meloni)
- PRESIDENTE
- Anna Maria BIGON (Partito Democratico Veneto)
- PRESIDENTE
- Cristina GUARDA (Europa Verde)
- PRESIDENTE
- Giuseppe PAN (Liga Veneta per Salvini Premier)
- PRESIDENTE
- Elena OSTANEL (Il Veneto che Vogliamo)
- PRESIDENTE
- Enrico CORSI (Liga Veneta per Salvini Premier)
- PRESIDENTE
- PRESIDENTE
- Erika BALDIN (Movimento 5 Stelle)
- PRESIDENTE
- Alessandra SPONDA (Zaia Presidente)
- PRESIDENTE
- Alessandra SPONDA (Zaia Presidente)
- PRESIDENTE
- Stefano VALDEGAMBERI (Gruppo Misto)
- PRESIDENTE
- Ordine del giorno presentato dalla consigliera Ostanel relativo a "SOSTENERE LE FILIERE VITIVINICOLE IMPRONTATE ALLA SOSTENIBILITÀ AMBIENTALE E ALLA SALUTE DEI CITTADINI" in occasione dell'esame del progetto di legge relativo a "modifica della legge regionale 7 settembre 2000, n. 17 "istituzione delle strade del vino e di altri prodotti tipici del veneto ed iniziative per la promozione della cultura materiale della vite e del vino e per la valorizzazione della tradizione enologica veneta" e successive modifiche ed integrazioni". (Progetto di legge n. 182) APPROVATO (Deliberazione n. 57/2023)
- PROPOSTA DI LEGGE STATALE DA TRASMETTERE AL PARLAMENTO NAZIONALE, AI SENSI DELL'ARTICOLO 121 DELLA COSTITUZIONE DAL TITOLO: "MODIFICHE AL DPR 26/10/1972, N. 633 "ISTITUZIONE E DISCIPLINA DELL'IMPOSTA SUL VALORE AGGIUNTO", TABELLA A PARTE III PUNTO 103 - APPLICAZIONE IVA AGEVOLATA AL 10 PER CENTO PER L'EROGAZIONE DI ENERGIA ELETTRICA E FORNITURA DI GAS ALL'INTERNO DI STRUTTURE DI ACCOGLIENZA COLLETTIVE QUALI CENTRI DI SERVIZIO, CASE DI RIPOSO, RESIDENZE SANITARIE ASSISTENZIALI" D'INIZIATIVA DEL CONSIGLIO REGIONALE DEL VENETO. (PROGETTO DI LEGGE STATALE N. 19) APPROVATO (DELIBERAZIONE N. 58/2023)
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- PRESIDENTE
- Elisa VENTURINI (Forza Italia - Berlusconi - Autonomia per il Veneto)
- PRESIDENTE
- Elena OSTANEL (Il Veneto che Vogliamo)
- PRESIDENTE
- Francesca ZOTTIS (Partito Democratico Veneto)
- PRESIDENTE
- Vanessa CAMANI (Partito Democratico Veneto)
- PRESIDENTE
- Erika BALDIN (Movimento 5 Stelle)
- PRESIDENTE
- Sonia BRESCACIN (Zaia Presidente)
- PRESIDENTE
- Anna Maria BIGON (Partito Democratico Veneto)
- PRESIDENTE
- Elisa VENTURINI (Forza Italia - Berlusconi - Autonomia per il Veneto)
- PRESIDENTE
- Elena OSTANEL (Il Veneto che Vogliamo)
- PRESIDENTE
- Elena OSTANEL (Il Veneto che Vogliamo)
- PRESIDENTE
- Francesca ZOTTIS (Partito Democratico Veneto)
- PRESIDENTE
- Enoch SORANZO (Fratelli d'Italia - Giorgia Meloni)
- PRESIDENTE
- PROPOSTA DI LEGGE D'INIZIATIVA DEI CONSIGLIERI SORANZO, POLATO, FORMAGGIO, RAZZOLINI, PAVANETTO, PICCININI, BRESCACIN, CECCHETTO, MICHIELETTO, PAN, VENTURINI E ZECCHINATO RELATIVA A "MODIFICA ALLA LEGGE REGIONALE 23 GIUGNO 2020, n. 24 "NORMATIVA REGIONALE IN MATERIA DI POLIZIA LOCALE E POLITICHE DI SICUREZZA"". (PROGETTO DI LEGGE N. 168) APPROVATO (DELIBERAZIONE LEGISLATIVA N. 12/2023)
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- PRESIDENTE
- Enoch SORANZO (Fratelli d'Italia - Giorgia Meloni)
- PRESIDENTE
- Cristina GUARDA (Europa Verde)
- PRESIDENTE
- Alberto VILLANOVA (Zaia Presidente)
- PRESIDENTE
- PRESIDENTE
- PRESIDENTE
- Elisa VENTURINI (Forza Italia - Berlusconi - Autonomia per il Veneto)
- PRESIDENTE
- Vanessa CAMANI (Partito Democratico Veneto)
- PRESIDENTE
- Enoch SORANZO (Fratelli d'Italia - Giorgia Meloni)
- PRESIDENTE
- Cristina GUARDA (Europa Verde)
- PRESIDENTE
- Ordine del giorno presentato dalle consigliere Baldin e Guarda relativo a "POLIZIA LOCALE, RIDURRE I FATTORI DI RISCHIO ANCHE ATTRAVERSO LA PREVISIONE DI FORME DEI WELFARE INTEGRATO A COPERTURA DEI DANNI SUBITI NELL'ESERCIZIO DELL'ATTIVITÀ" in occasione dell'esame del progetto di legge relativo a "Modifica alla legge regionale 23 giugno 2020, n. 24 "Normativa regionale in materia di polizia locale e politiche di sicurezza"". (Progetto di legge n. 168) APPROVATO (Deliberazione n. 59/2023)
- Erika BALDIN (Movimento 5 Stelle)
- PRESIDENTE
- Enoch SORANZO (Fratelli d'Italia - Giorgia Meloni)
- PRESIDENTE
- Ordine del giorno presentato dalle consigliere Baldin e Guarda relativo a "SCUOLA DI POLIZIA LOCALE, LA FORMAZIONE PERMANENTE È ESSENZIALE PER ABBATTERE I FATTORI DI RISCHIO PER I LAVORATORI, SIA REALIZZATO IMMEDIATAMENTE IL SISTEMA PERMANENTE DI FORMAZIONE, QUALIFICAZIONE E AGGIORNAMENTO PROFESSIONALE DELLA POLIZIA LOCALE GIÀ PREVISTO DALL'ARTICOLO 11 DELLA LR 24/2020" in occasione dell'esame del progetto di legge relativo a "Modifica alla legge regionale 23 giugno 2020, n. 24 "Normativa regionale in materia di polizia locale e politiche di sicurezza"". (Progetto di legge n. 168) APPROVATO (Deliberazione n. 60/2023)
- Erika BALDIN (Movimento 5 Stelle)
- PRESIDENTE
- Daniele POLATO (Fratelli d'Italia - Giorgia Meloni)
- PRESIDENTE
- PROPOSTA DI LEGGE D'INIZIATIVA DEI CONSIGLIERI RIZZOTTO, BET, BORON, CAVINATO, CENTENARO, DOLFIN, FORMAGGIO, LORENZONI, MICHIELETTO, MONTANARIELLO, OSTANEL, PUPPATO, SORANZO, SPONDA, VALDEGAMBERI, VENTURINI, VIANELLO, ZANONI E ZECCHINATO RELATIVA A "MODIFICA DELLA LEGGE REGIONALE 7 NOVEMBRE 2003, n. 27 "DISPOSIZIONI GENERALI IN MATERIA DI LAVORI PUBBLICI DI INTERESSE REGIONALE E PER LE COSTRUZIONI IN ZONE CLASSIFICATE SISMICHE" IN MATERIA DI RENDICONTAZIONE DEGLI INTERVENTI INSERITI NELL'ELENCO ANNUALE DEI PROGRAMMI TRIENNALI DEI LAVORI PUBBLICI". (PROGETTO DI LEGGE N. 183) APPROVATO (DELIBERAZIONE LEGISLATIVA N. 13/2023)
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- PRESIDENTE
- Silvia RIZZOTTO (Zaia Presidente)
- PRESIDENTE
- Stefano GIACOMIN (Zaia Presidente)
- PRESIDENTE
- Silvia RIZZOTTO (Zaia Presidente)
- PRESIDENTE
- Silvia RIZZOTTO (Zaia Presidente)
- PRESIDENTE
- Jonatan MONTANARIELLO (Partito Democratico Veneto)
- PRESIDENTE
- Arturo LORENZONI (Gruppo Misto)
- PRESIDENTE
- Enoch SORANZO (Fratelli d'Italia - Giorgia Meloni)
- PRESIDENTE
La Vicepresidente Zottis, alle ore 10.26, comunica che l'inizio della seduta è rinviato alle ore 11.00.
Assume la Presidenza
Il Presidente Roberto CIAMBETTI
La Seduta inizia alle ore 11.10
PRESIDENTE
Colleghi, registratevi su Concilium. Grazie.
Diamo inizio alla 98a Seduta pubblica del Consiglio regionale. I lavori si svolgono sulla base dell'ordine del giorno prot. n. 8212 del 1° giugno 2023.
PUNTO
1 |
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APPROVAZIONE DEI VERBALI DELLE SEDUTE PRECEDENTI
Il PRESIDENTE, poiché nessun Consigliere chiede di fare osservazioni, dichiara che si intende approvato il processo verbale della 97a Seduta pubblica di martedì 16 maggio 2023.
COMUNICAZIONI DELLA PRESIDENZA DEL CONSIGLIO
Luca ZAIA
Giulio CENTENARO
I congedi sono concessi.
PUNTO
3 |
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INTERROGAZIONI E INTERPELLANZE
Ai sensi dell'art. 114, comma 3 del Regolamento, l'elenco delle interrogazioni e delle interpellanze, allegato alla Convocazione, è dato per letto.
PUNTO
4 |
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RISPOSTE DELLA GIUNTA REGIONALE ALLE INTERROGAZIONI E INTERPELLANZE
PRESIDENTE
Interrogazioni e interpellanze.
Partiamo, spero seguendo l'ordine previsto, dalla IRI n. 290 della collega Baldin.
Interrogazione a risposta immediata n. 290 del 1° settembre 2022 presentata dalla consigliera Baldin relativa a "BASSA PADOVANA, CONSULTORIO PER GIOVANI, LA REGIONE ASCOLTERÀ LE RICHIESTE DEI CITTADINI?"
Collega Baldin, prego.
Erika BALDIN (Movimento 5 Stelle)
Grazie, Presidente.
Premesso che da notizie diffuse a mezzo stampa si apprende che nella Bassa Padovana non sarebbero disponibili consultori per avere informazioni legate alla sessualità o ad altre problematiche dell'adolescenza e che le uniche due strutture simili attive nella Provincia di Padova si troverebbero una nel Piovese e l'altra in centro a Padova, tali consultori sono diversi da quelli dedicati alle famiglie.
Infatti, le strutture specifiche per i giovani mettono a disposizione consulenze e visite ginecologiche e andrologiche, consulenze mediche su problematiche legate alla sessualità, attività di prevenzione anche nelle scuole, nonché di supporto psicologico.
Alcuni gruppi locali hanno lanciato una raccolta firme per chiedere alla Regione, all'ULSS 6 Euganea e alla Conferenza dei Sindaci di attivare un consultorio per giovani.
Considerato che, se la carenza della struttura predetta ha dato luogo addirittura alla promozione di una petizione significa che non si tratta di una situazione episodica o transitoria, ma di una lacuna strutturale talmente radicata da provocare l'organizzazione dei cittadini, che pertanto deve essere ascoltata e nel limite del possibile esaudita, si interroga la Giunta regionale per sapere quali azioni intenda porre in essere, per quanto di competenza, in relazione ai fatti esposti.
PRESIDENTE
Grazie.
Per la risposta, assessore Lanzarin.
Ass.ra Manuela LANZARIN
Il consultorio familiare è un servizio sociosanitario integrato di base nel quale sono presenti competenze multidisciplinari per dare risposte e supporto in termini di salute alla donna in tutte le sue età, dare supporto alla maternità della coppia a tutela della salute infantile, dell'età evolutiva, dell'adolescenza.
Le leggi principali che definiscono le funzioni e l'organizzazione dei consultori sono la legge n. 405 del 1975, "Istituzione consultori familiari", e la legge regionale n. 25 del 1977, "Istituzione consultori familiari pubblici e privati", mentre la DGR n. 215 del 2010 ha approvato le linee guida per il servizio di consultorio familiare della Regione del Veneto.
Sulla base di un'apposita relazione fornita dall'ULSS 6 Euganea, le attività del distretto Padova Sud si svolgono presso quattro sedi ubicate a Conselve, Este, Monselice e Montagnana, nelle quali, con orari differenziati, sono presenti delle equipe complete composte dallo psicologo, dall'assistente sociale, dal medico ginecologo, dall'ostetrica, da un'infermiera affiancata da due educatori professionali in funzione alle esigenze di servizio e alle domande assistenziali emergenti.
Fermo restando che la popolazione giovanile può accedere ed essere accolta in tutte le sedi, è attivo un servizio specialistico dedicato con personale qualificato e adeguatamente formato, denominato "Contatto giovani", collocato presso la sede di Monselice. In questo luogo i ragazzi trovano il medico ginecologo e la psicologa, psicoterapeuta, con competenze specifiche nell'area dell'adolescenza.
Annualmente i consultori familiari del distretto Padova Sud si fanno promotori di incontri di educazione alla salute affettiva e sessuale in tutti gli istituti superiori secondari del territorio di riferimento. Nell'anno scolastico in corso sta andando a conclusione l'attività articolata in ben trentasei incontri, con il coinvolgimento di quasi tutti gli istituti secondari superiori del territorio. A partire da ottobre 2022 è stato attivato il Centro di informazione e consultazione psicologica, un servizio che prevede la presenza di uno psicologo all'interno della scuola a disposizione di insegnanti, genitori e studenti, con l'obiettivo di promuovere il benessere individuale e relazionale.
Specificatamente per gli studenti sono previsti colloqui e interventi individuali e, su richiesta, di gruppo. Al momento gli istituti secondari superiori che hanno aderito al servizio tramite convenzione sono sei. Inoltre, per lo sviluppo dei consultori pubblici si rivela, nell'anno 2021, l'implementazione del servizio unità funzionale distrettuale adolescenti, di cui alla DGR n. 1.215 del 2021, che prevede l'attivazione di specifiche strutture presso le aziende USL per la presa in carico multidisciplinare di giovani famiglie in situazioni di disagio psicologico, a causa degli effetti delle misure di contenimento della pandemia Covid-19.
A distanza di quasi cinquanta anni dall'istituzione del consultorio familiare, è in corso la riorganizzazione dell'assistenza territoriale del servizio sanitario nazionale a seguito del decreto ministeriale n. 77, che incide anche nelle funzioni e nelle dimensioni dei consultori familiari.
PRESIDENTE
Grazie.
Collega Baldin, per la replica.
Erika BALDIN (Movimento 5 Stelle)
Grazie, assessore Lanzarin.
Apprendo, appunto, che c'è una riorganizzazione in corso a livello nazionale sui consultori e spero che si tenga in considerazione l'esigenza di specifici territori che, magari, sono meno serviti di altri. È bene che si facciano questi incontri, coinvolgendo gli istituti secondari superiori.
C'era questa problematica, che mi sembra sia stata compresa. È stata data a questa problematica l'attenzione che merita, così come a questo tipo di temi e di servizio. Sono temi, chiaramente, cruciali per i giovani e credo che con le problematiche attuali siano ancora più importanti incontri formativi di questo tipo. Spero che si continuino a fare, magari aumentandoli ancora di più di intensità.
Grazie.
PRESIDENTE
Grazie.
Passiamo alla IRI n. 346 della collega Guarda.
Interrogazione a risposta immediata n. 346 del 3 febbraio 2023 presentata dalla consigliera Guarda relativa a "PROGETTO DI REWIND DI ENI: NO ALL'ECLISSI DEFINITIVA DI PORTO MARGHERA!"
Collega Guarda, prego.
Cristina GUARDA (Europa Verde)
Grazie, Presidente.
Nel mese di febbraio ho presentato questa interrogazione perché è stata presentata da ENI Rewind S.p.A. istanza per l'avvio di un procedimento di autorizzazione unica regionale per la realizzazione di un impianto di valorizzazione dei fanghi da depurazione civile, presso il sito di Porto Marghera, nel Comune di Venezia.
Al di là della ritenuta, da parte della società che ha presentato l'istanza, compatibilità con il Piano regionale per la gestione dei rifiuti, ciò che appare francamente allarmante è la scelta di localizzazione dell'impianto. Per cui vi è istanza, atteso che ai fini della compatibilità urbanistica del progetto risulterebbe necessaria una variante del vigente PAT e Piano degli Interventi del Comune di Venezia, stante che tali strumenti urbanistici attribuiscono soltanto agli Enti pubblici lo svolgimento di omologa attività che è contemplata all'interno del progetto presentato dalla società nell'istanza, per i soggetti privati l'attività è da tali strumenti limitata al solo smaltimento di rifiuti prodotti in situ come scarti di lavorazione.
Considerato che la paventata variante urbanistica non solo consentirebbe l'accesso eventualmente al progetto di smaltimento di tutti i fanghi di depurazione, civili, provenienti da ogni parte del Veneto, con chiare ed evidenti ricadute in un territorio già fortemente penalizzato dall'attività antropica industriale, quasi a voler approfittare delle conseguenze di uno stigma, la medesima variante costituirebbe un precedente che aprirebbe la strada ad altri analoghi progetti e dunque alla definitiva eclissi di Porto Marghera, che diventerebbe veramente una discarica di rifiuti e un hub di incenerimento dell'intero territorio veneto.
Ritenuto che fatto salvo il giudizio sulla compatibilità ambientale, le limitate modifiche progettuali dovrebbero essere invece valutate attraverso un tavolo di confronto di approfondimento tra le società e gli enti competenti, ho interrogato la Giunta regionale per sapere se, rispetto alla localizzazione dell'impianto, vi sia la possibilità di un tavolo di confronto e approfondimento.
PRESIDENTE
Grazie, collega.
Risponde, per l'assessore Marcato, l'assessore Calzavara.
Ass.re Francesco CALZAVARA
Grazie, Presidente. Buongiorno a tutti.
A partire dall'annunciata chiusura degli impianti di cracking e aromatici di ENI Versalis, avvenuta nel marzo 2021, la Regione del Veneto si è fatta parte attiva per valutare se i piani di riconversione industriale della società per l'area di Porto Marghera fossero in linea con le strategie per il rilancio dell'area, oggetto di una serie di strumenti di programmazione, tra cui il progetto di riconversione e riqualificazione industriale nella garanzia del mantenimento dei livelli occupazionali.
Su richiesta della Regione del Veneto, della Regione Lombardia, della Regione Emilia-Romagna, di cui alla nota n. 113.000 dell'11 marzo 2022, il Ministero delle imprese e del made in Italy ha istituito un tavolo tecnico finalizzato a valutare le prospettive di sviluppo industriale degli impianti petrolchimici di ENI Versalis insediati nelle tre Regioni, con particolare riferimento alla necessità di una puntuale verifica del Piano di Investimenti della società.
Agli incontri, tenutisi tra aprile e giugno 2022, hanno partecipato le pubbliche amministrazioni, MASE, MIMIT, Regione del Veneto, Regione Lombardia, Regione Emilia-Romagna, Città Metropolitana di Venezia e Comune di Venezia, il gruppo industriale ENI S.p.A., Versalis S.p.A., ENI Rewind S.p.A., e le associazioni sindacali Filctem Cgil, Femca Cisl, Uiltec UIL, UGL Chimici.
In occasione di tali incontri è stata ribadita la centralità di Porto Marghera, già riconosciuta quale area di crisi industriale complessa rispetto al disegno industriale di ENI, con l'impegno ad investire nella transizione energetica, nella sostenibilità ambientale e circolarità e nella decarbonizzazione.
In tale contesto si inserisce anche il progetto della società ENI Rewind S.p.A. di realizzazione di un impianto di valorizzazione fanghi da depurazione civile da realizzarsi presso il sito di Porto Marghera, al momento oggetto di uno specifico procedimento autorizzatorio finalizzato alla valutazione dell'eventuale compatibilità ambientale dell'opera proposta ai sensi della vigente normativa.
Si conferma, pertanto, che la Regione partecipa per i profili di competenza a tutti i tavoli tecnico-istituzionali di confronto inerenti al tema della salvaguardia del territorio di Venezia.
PRESIDENTE
Grazie.
Per la replica, collega.
Cristina GUARDA (Europa Verde)
Grazie, Presidente.
Mi riferisco all'assessore Calzavara in quanto ambasciatore, ma le chiedo di portare un messaggio all'assessore Marcato, visto che l'interrogazione faceva una domanda: si farà promotrice, la Regione del Veneto, di un tavolo di confronto e approfondimento tra la società e gli enti competenti a salvaguardia del territorio di Venezia e quindi anche con le parti civili, le parti che rappresentano i territori, i sindacati, piuttosto che anche le realtà che si occupano della prevenzione in ambito ambientale e in ambito sanitario?
Dalla risposta io verifico che non c'è questo impegno. C'è l'impegno di partecipare ad eventuali tavoli istituzionali proposti in altri contesti, ma non alla propria responsabilità di una Regione in cui c'è un sito, che è sito di interesse nazionale, che è di interesse non soltanto a livello nazionale, ma che vede la Regione del Veneto proattiva nella necessità di intervenire a tutela di quel territorio, di quella popolazione. Non c'è interesse a svolgere un ulteriore passaggio proprio per la trasparenza e la condivisione di un percorso che dovrebbe vedere la Regione non passiva nel partecipare ad iniziative proposte da altri, ma proattiva nel creare delle strategie di condivisione tra l'azienda e i territori.
Ritengo che questo sia un aspetto rilevante, di un'attività, di un'iniziativa che invece dovrebbe essere portata avanti da parte della Regione del Veneto che, come magari in altre occasioni è capitato, decide invece di spostarsi a lato e di partecipare non come figura di riferimento per l'organizzazione anche delle relazioni tra diversi soggetti e per lo sviluppo delle relazioni fra diversi soggetti e per creare connessioni con la popolazione del luogo.
Questo si va ad aggiungere ad una serie di mancanze di cui la Regione si è fatta carico in altri progetti. Penso anche alle indagini epidemiologiche richieste per altri progetti, per altre iniziative di gestione dei rifiuti, penso alla necessità di un approfondimento dell'impatto sanitario e ambientale in quella zona, che in questi anni è stato rifiutato.
Per questo motivo, non mi posso ritenere soddisfatta.
PRESIDENTE
Proseguiamo con la IRI n. 382, ancora della collega Guarda.
Interrogazione a risposta immediata n. 382 del 6 aprile 2023 presentata dalla consigliera Guarda relativa a "IL CIO RITORNA SULLA QUESTIONE PISTA DA BOB: È INTENZIONE DELLA REGIONE RICHIEDERE UNA RIVALUTAZIONE DELLE ALTERNATIVE ESISTENTI?"
Prego, collega Guarda.
Cristina GUARDA (Europa Verde)
Grazie, Presidente.
Capisco che sia simpatico, come sempre, parlare della pista da bob per molti politici. Per me, purtroppo, è una questione di grande preoccupazione, da un punto di vista di rilevanza economica, ma anche da un punto di vista del peso che avrà su una comunità che dovrà sobbarcarsi non soltanto i costi sociali, ambientali e di disturbo nella realizzazione, ma anche poi successivamente i costi di gestione, visto che si avvicinano ai 700.000 (minimo) euro all'anno.
In sede di risposta all'interrogazione n. 313, che avevo presentato già negli scorsi anni (in realtà nel 2021) mi è stato riferito che c'era un processo non in carico alla Regione del Veneto, bensì al commissario straordinario.
Tuttavia, successivamente, va rappresentato che, appunto, nel corso della Conferenza dei Servizi, svoltasi il 18 gennaio 2023, per la valutazione del progetto definitivo, il commissario ha illustrato agli Enti e alle Amministrazioni l'impossibilità di individuare soluzioni alternative rispetto all'impianto di Cortina, sia in Italia che all'estero.
Nel corso dell'illustrazione è stato argomentato come la pista di Igls, presso Innsbruck, in Austria, ha bisogno di importanti interventi di ammodernamento per una spesa di 50.000.000.
Tuttavia, nel corso, appunto, dell'approfondimento anche da noi stessi svolto, non soltanto dai comitati, ma anche da alcune inchieste giornalistiche, si è appreso come da recente comunicazione a firma del Direttore dei giochi olimpici, del direttore dello sviluppo azienda sostenibile, indirizzata alla Commissione internazionale per la protezione delle Alpi, il CIO è tornato nuovamente sulla questione, affermando come non sia necessario costruire nuove piste da bob all'interno di un progetto di giochi olimpici invernali. Preso atto e considerato che, tra l'altro, l'Austria, attraverso non soltanto i propri ambiti istituzionali, ma anche i gestori della cittadella olimpica, con all'interno la loro pista, si sono fatti carico di affermare come i costi siano a carico loro e non a carico di un eventuale ente organizzatore di altre Olimpiadi e non abbiano mai ricevuto richieste di approfondimento dei costi per il noleggio di quella pista, ho chiesto e chiedo all'Assessore competente di sapere se intende o meno...
PRESIDENTE
Grazie, collega.
Cristina GUARDA (Europa Verde)
... una alternativa.
Grazie.
PRESIDENTE
Risponde l'assessore Calzavara, in luogo della collega De Berti.
Ass.re Francesco CALZAVARA
L'intervento di adeguamento della pista da bob "Eugenio Monti" è un procedimento tuttora in carico al commissario straordinario, nominato dal decreto-legge 10 settembre 2021, n. 121, che ne sta assicurando la tempestiva realizzazione.
Lo stesso ha comunicato che non vi sono motivi di ritenere il non rispetto del cronoprogramma di realizzazione della pista, ma che, anzi, sarà pronta per il test event per la stagione invernale 2024-2025, al fine di poter permettere alle federazioni sportive l'omologazione.
Non sussistono, ad oggi, valide e sostenibili soluzioni alternative rispetto alla localizzazione di Cortina d'Ampezzo, supportati anche dal fatto che le due federazioni internazionali rappresentative delle tre discipline olimpiche vedono nell'impianto opportunità sportive, di avviamento e sviluppo di queste discipline, ed economico-promozionali e turistiche e le federazioni si stanno impegnando sin d'ora a calendarizzare con continuità manifestazioni di alto livello agonistico, comprese le competizioni paralimpiche, elemento questo qualificante in termini di inclusione sociale e valorizzazione dello sport universale.
Da quanto emerge dal verbale redatto dal commissario straordinario nel corso della Conferenza di servizi del 18 gennaio 2023 in Cortina d'Ampezzo, la pista di Igls, presso Innsbruck in Austria, avrebbe bisogno di importanti interventi di ammodernamento per una spesa stimata in circa 50 milioni di euro.
Allo stato attuale, pertanto, sulla scorta delle rassicurazioni del commissario straordinario per l'intervento di riqualificazione della pista da bob di Cortina, non si ha motivo di ritenere valide ulteriori alternative.
PRESIDENTE
Grazie. Per la replica, collega Guarda.
Cristina GUARDA (Europa Verde)
Grazie, Presidente.
Assessore, anche in questo caso lei è ambasciatore, però è anche l'Assessore al bilancio e quindi si interessa di come vengono utilizzate e dovrebbero essere utilizzate in maniera adeguata le risorse pubbliche. In questo caso, da ultima, è una competenza comunque della Regione del Veneto preoccuparsi di come anche i soldi nazionali vengano spesi nel nostro territorio, tanto che nell'ultimo BUR che è stato pubblicato, è emerso come il costo per la realizzazione della pista da bob di Cortina – voi appunto della Giunta l'avete votata questa deliberazione – è aumentato a 124 milioni di euro, dagli 86 che erano stati previsti e confermati negli scorsi mesi. Una previsione che purtroppo vi avevo portato anche negli scorsi mesi. è stato pubblicato nel BUR proprio in questi giorni questo dato.
Per questo motivo ritengo che oggettivamente parlando, sulla base... Chiedo scusa, giusto per condividere con voi il ragionamento...
PRESIDENTE
Sta ascoltando e stava anche discutendo con la collega, non si preoccupi che la stanno seguendo. Si fidi.
Cristina GUARDA (Europa Verde)
Sono molto felice della capacità multitasking dell'Assessore.
Sulla base di questo, l'obiezione che può essere posta a questa interrogazione, che ovviamente non mi soddisfa, è sulla base di quali dati il commissario straordinario afferma che Igls non sarebbe un'alternativa perché i costi per la realizzazione dell'ammodernamento sono di circa 50 milioni di euro, visto che prima di questo febbraio 2023, se non sbaglio, nessuno, né la Regione, né le Istituzioni che successivamente si sono sostituite al presidente Zaia e alla Giunta regionale o qualsiasi Ente che si occupa della pista da bob, hanno richiesto all'Austria le condizioni attraverso cui sarebbe stato possibile noleggiare e se eventualmente sarebbero stati sovraccaricati alla Regione del Veneto o all'Italia i costi di ammodernamento. Cosa che dalle dichiarazioni ufficiali dell'Austria si evince che non sarà possibile perché sarà a carico dell'Austria questo riammodernamento. È previsto soltanto un costo di noleggio.
In conclusione, definisco che è un'irresponsabilità politica il fatto...
PRESIDENTE
Grazie, collega.
Cristina GUARDA (Europa Verde)
Mi è stato dato qualche secondo.
PRESIDENTE
Ha terminato il tempo. Grazie.
Cristina GUARDA (Europa Verde)
Va bene.
PRESIDENTE
Passiamo alla IRI n. 394, su cui le do la parola.
Interrogazione a risposta immediata n. 394 del 4 maggio 2023 presentata dai consiglieri Guarda e Giacomo Possamai relativa a "A QUANDO LE INDICAZIONI PER L'EFFETTUAZIONE DEI MONITORAGGI DI CUI ALLA DGR N. 1752 DEL 2022?"
Prego, collega Guarda.
Cristina GUARDA (Europa Verde)
Grazie, Presidente.
Non sono monotematica. Le passo la palla, assessore Lanzarin, perché nel mese di maggio, a seguito di un ritardo di praticamente quasi un mese dalla scadenza per la presentazione delle linee operative per fare accedere i cittadini della zona arancione alle analisi a pagamento per i PFAS, queste linee operative promesse non erano state pubblicate. Io sono stata costretta – le dico la verità, non avrei voluto portare questo tema in Consiglio – a presentare un'interrogazione perché a nessuna chiamata e a nessuna mail inviata agli Uffici prevenzione del suo Assessorato mi è stata data risposta.
Chiedevo quando sarebbe stata operativa la possibilità di prenotare questa possibilità di accedere alle analisi e chiedevo con quali caratteristiche, giusto per dare un'informazione corretta a dei cittadini che già dal mese di gennaio e febbraio avevano cominciato a chiedere informazioni. Tra l'altro, attraverso anche la comunicazione successiva, due giorni dopo la presenza dell'interrogazione, condivisa dall'Assessore, e che abbiamo apprezzato, si preannunciava l'inizio delle analisi tra il mese di maggio e il mese di giugno e, se non erro, sono iniziate le prime analisi proprio in questi giorni. Ma non è stata data indicazione su come prenotarsi, sul numero a cui far riferimento. Non sono state date indicazioni neanche sulle vie all'interno dei Comuni all'interno della zona arancione, visto che non è aperta a tutti i cittadini di quei Comuni.
Quindi, per questo motivo spero in questa risposta non soltanto di avere conferma di ciò che attraverso la comunicazione ufficiale lei ha condiviso, ma anche di avere risposta sulla pubblicazione di queste linee operative per rendere trasparente questo processo di analisi e di verifica delle concentrazioni di PFAS nel sangue dei cittadini della zona arancione.
Come vede, ho recuperato venti secondi, Assessore.
PRESIDENTE
Molto bene, bravissima.
Assessore Lanzarin, prego.
Ass.ra Manuela LANZARIN
Con riguardo all'attuazione della DGR 1752 del 2022 relativa al dosaggio delle sostanze perfluoroalchiliche, PFAS, per i cittadini residenti nei Comuni dell'area arancione, in data 11 maggio 2023 è stato pubblicato sul sito della Regione del Veneto un comunicato stampa che contiene tutte le informazioni per accedere alle prestazioni del dosaggio ematico dei PFAS. È previsto che i test sugli utenti interessati a effettuare il dosaggio vengano effettuati a breve. Si precisa che non è necessaria alcuna prescrizione da parte dei medici di medicina generale, bensì è sufficiente contattare la centrale screening PFAS dell'azienda ULSS di competenza.
Ad oggi hanno fatto richiesta 42 cittadini, che verranno convocati per scaglioni tra la fine di maggio e inizio di giugno. Sono proprio iniziate, come si diceva, in questi giorni.
In ogni caso, anche successivamente l'avvio dei test, i cittadini i residenti in area arancione avranno la possibilità di iscriversi per il monitoraggio.
PRESIDENTE
Prego, collega Guarda.
Cristina GUARDA (Europa Verde)
Grazie, Presidente.
Io la ringrazio di questa informazione che avevamo potuto leggere attraverso il suo comunicato stampa nelle settimane precedenti.
Tuttavia, da allora i cittadini continuano ad avere grandi dubbi. Le chiedo per questo motivo di pubblicare queste famose linee operative e di definire in maniera chiara quali sono le vie all'interno dei Comuni interessati dalle analisi, perché altrimenti continuano ad esserci grandi confusioni e continuano anche a esserci confusioni, per esempio, su come accedere a questo servizio, perché in questa risposta non c'è, ma neanche nella comunicazione ufficiale e i cittadini non sapevano a che numero rivolgersi per prenotare il servizio. Hanno provato a chiamare le ASL nei numeri degli uffici che si occupano delle analisi PFAS e non veniva risposto. Veniva dato un ulteriore numero che – lo dico qui, in modo tale che chi ci sta seguendo lo possa prendere in nota – è 800 059 110, un numero creato appositamente per questo tipo di prenotazioni.
Per questo motivo le dico: il numero che manca, le caratteristiche delle persone che possono accedere... Non è chiaro quali siano i cittadini, se possono anche i cittadini di età inferiore, per esempio, ai nove anni, piuttosto che quelli più anziani. Non è chiaro, per esempio, se possono partecipare persone che in passato hanno vissuto in quelle zone. Telefonicamente ci sono delle informazioni che vengono passate poi di bocca in bocca, di messaggio in messaggio da chi ha fatto richiesta, ma non è chiaro, non è scritto nero su bianco. C'è bisogno di trasparenza.
In alternativa, se non venisse data trasparenza a queste informazioni potremmo anche trovarci a dover pensare che non sia incentivata la partecipazione a questa indagine. Un'indagine che, ribadisco, è a pagamento, nonostante nella delibera venisse dichiarato fosse necessario rivedere lo stato sanitario anche di quelle zone e visto che nel bene e nel male la scienza internazionale ci dice che anche pochi nanogrammi costanti nell'acqua creano una situazione di rischio.
Per questo motivo, facendo un calcolo... Non ho tempo, non si preoccupi, le farò il calcolo di persona dei dati EFSA e per questo motivo la sollecito a pubblicare...
PRESIDENTE
Molto bene.
Passiamo alla IRI n. 384 del collega Zanoni.
Interrogazione a risposta immediata n. 384 del 7 aprile 2023 presentata dal consigliere Zanoni relativa a "UNA NOTA AZIENDA VITIVINICOLA DI SUSEGANA HA ORGANIZZATO PER IL 16 APRILE 2023 DEI TOUR DI SORVOLO IN ELICOTTERO DELLE COLLINE UNESCO DI CONEGLIANO E VALDOBBIADENE. PER L'EVENTO È STATA CONSEGUITA LA VINCA? LA REGIONE BLOCCHI QUESTA ATTIVITÀ ALTAMENTE DANNOSA PER LA FAUNA SELVATICA"
Consigliere Zanoni, prego.
Andrea ZANONI (Partito Democratico Veneto)
Grazie, Presidente.
Come ha letto dal titolo, è successo che ho ricevuto diverse segnalazioni concernenti un evento denominato "In volo tra le colline di Collalto e del Conegliano Valdobbiadene" previsto per il 16 aprile e organizzato da una nota cantina di Susegana. L'evento prevede l'effettuazione di tour in elicottero di sorvolo delle colline del Prosecco dichiarate patrimonio mondiale dell'umanità UNESCO. L'iniziativa prevista dalle 10.00 alle 17.30, con decolli dal parcheggio di via 24 Maggio, 1, a Susegana, è chiaramente di stampo promozionale per l'azienda che la organizza e che propone, assieme a questi giri panoramici, anche la degustazione dei suoi vini.
Rilevato che si tratta di rumori di elevata intensità, che gli elicotteri turistici volano a bassa quota, che possono comportare problemi sia alle persone che alla fauna selvatica, che questo inquinamento acustico incide negativamente su tutti gli aspetti della loro esistenza.
Considerato che era anche un periodo di nidificazione e riproduzione della fauna selvatica, che tra le colline di Conegliano e Valdobbiadene sono presenti anche diverse specie selvatiche protette, per tutelare e proteggere la delicata e preziosa biodiversità di questa meravigliosa area collinare, la Regione dovrebbe intervenire per evitare tassativamente questa manifestazione.
In quel frangente io comunicai il tutto ai Carabinieri forestali di Valdobbiadene e Vittorio Veneto per effettuare appunto le opportune indagini, perché all'epoca pareva che non ci fosse la VINCA e quindi quello che ho chiesto all'epoca era se per l'iniziativa denominata "In volo tra le colline di Collalto e Conegliano Valdobbiadene" – concludo, Presidente – l'azienda in oggetto abbia consegnato la valutazione d'incidenza ambientale, VINCA, regionale.
PRESIDENTE
Grazie, collega.
Risponde, in luogo dell'assessore Corazzari, il collega Calzavara.
Ass.re Francesco CALZAVARA
In relazione all'interrogazione in esame, si fa presente che il quesito posto riguardava un tour panoramico in elicottero, organizzato dalla società E+S Air Srl, programmato per il giorno 16 aprile 2023. Il tour prevedeva un itinerario di sorvolo che si sarebbe articolato tra il castello di San Salvatore e il castello di Collalto e San Daniele e Tombola, interessando i Comuni di Susegana, Conegliano e Valdobbiadene. Allo scopo la società, con nota del 12 aprile 2023, aveva presentato il Comune di Susegana richiesta di nulla osta per operazioni commerciali di trasporto passeggeri. Il Comune, come si rileva da nota informativa trasmessa a questa Amministrazione, non ha rilasciato il nulla osta richiesto in quanto privo dei documenti e delle informazioni minimi necessari per effettuare le valutazioni del caso concernenti la titolarità dell'elisuperficie interessata e il rispetto delle previsioni del Piano acustico comunale. In assenza del nulla osta il tour non si è svolto.
Attività come quella in esame soggiace al rispetto delle misure di conservazione previste per i proposti siti di interesse comunitario, per le zone speciali di conservazione e per le zone di protezione speciale che costituiscono la Rete Natura 2000. Soggiacciono inoltre al rispetto della procedura prevista dagli articoli 5 del DPR 357/1997 e 6 della Direttiva 92/43 CEE Habitat in materia di valutazione di incidenza sui siti della Rete Natura 2000 che, in base all'allegato A alla DGR 1400 del 29 agosto 2017 contenente la guida metodologica per la valutazione di incidenza ai sensi della Direttiva Habitat 92/43 CEE, al di fuori dei casi espressamente previsti in capo alla Regione, di cui quello in esame non fa parte, deve essere acquisita dall'autorità pubblica competente all'autorizzazione.
PRESIDENTE
Collega Zanoni, per la replica.
Andrea ZANONI (Partito Democratico Veneto)
Grazie, Presidente.
Dopo quella segnalazione naturalmente la pubblica autorità fece delle verifiche col Comune e si scoprì appunto che non c'era la valutazione di incidenza ambientale, ma non solo, non c'erano le dovute autorizzazioni per gli stoccaggi del carburante da dove partiva l'elicottero. Non era stata data l'autorizzazione perché tra l'altro era molto probabilmente incompatibile col Piano acustico di quel Comune.
La segnalazione mi era stata fatta da cittadini preoccupati perché l'anno precedente la cosa era stata fatta là vicino, sempre in zona patrimonio UNESCO, e chiamarono, ma in decine, disperati i Carabinieri, la Polizia, i vigili, perché un elicottero in pieno periodo primaverile di domenica aveva veramente rotto le scatole a tutti quanti dalla mattina alla sera, trasversalmente a tutti i cittadini, al di là delle appartenenze politiche. E fortunatamente questa volta si sono accorti di questa pubblicità che era stata fatta pensando che tutto sarebbe purtroppo stato effettuato. Il fatto è che a questo giro mi hanno chiamato – purtroppo l'anno scorso non mi hanno chiamato – e quando mi hanno chiamato, conoscendo le norme, ho attivato appunto tutte le autorità competenti in merito.
L'interrogazione naturalmente era un atto di informazione più che altro alla Giunta regionale. Lo dico un po' a tutti, anche ai colleghi di quella Provincia: non possiamo, adesso che abbiamo ottenuto anche l'area UNESCO patrimonio dell'umanità, pensare che sia lecito trasformare quest'area in un luna park dove tutti possono fare di tutto e di più, tipo andare con le barche a motore nel Lago di Revine, ad esempio, utilizzare un elicottero rumoroso che dà fastidio a tutti, con tutti gli impatti sull'ambiente e sulla biodiversità che ciò comporta.
Sono quindi moderatamente soddisfatto della risposta e spero che non serva più intervenire per far rispettare una legge che c'è ed è chiara a tutti.
PRESIDENTE
Grazie, collega.
PUNTO
5 |
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INTERROGAZIONI A RISPOSTA SCRITTA ISCRITTE ALL'ORDINE DEL GIORNO AI SENSI DELL'ARTICOLO 111, COMMA 4, DEL REGOLAMENTO
PRESIDENTE
Passiamo alle IRS.
Partiamo dalla n. 75 della collega Bigon.
Interrogazione a risposta scritta n. 75 del 31 marzo 2021 presentata dai consiglieri Bigon e Zanoni relativa a "LA GIUNTA REGIONALE INTENDE INTERVENIRE URGENTEMENTE AFFINCHÉ IL CENTRO PER LA CURA DEI DISTURBI DEL COMPORTAMENTO ALIMENTARE DI VERONA POSSA GARANTIRE UN ADEGUATO SERVIZIO?"
Collega Bigon, prego.
Anna Maria BIGON (Partito Democratico Veneto)
Grazie Presidente.
Con DGR n. 3540 del 1999 la Giunta regionale aveva emanato un atto di indirizzo e coordinamento per l'avvio sperimentale di un sistema di interventi in materia di disturbi del comportamento alimentare.
A seguito di questa delibera, effettivamente, la Regione diede proseguo e istituì dei riferimenti provinciali, quali quello di Portogruaro, Vicenza, Padova, Treviso e Verona, ma dal 2007 al 2017 la Regione ha erogato finanziamenti, per portare a regime l'attività delle suddette strutture, in modo non costante, soprattutto per quanto riguarda il veronese.
Rilevato, quindi, che l'Azienda Ospedaliera di Verona dovrebbe iniziare a breve i lavori di adeguamento del vecchio reparto di psichiatria dell'ospedale Borgo Roma, che dovrà ospitare anche il DCA e, quindi, il Centro per i disturbi del comportamento alimentare, è fondamentale assumere figure professionali che attualmente mancano.
È inoltre necessario avviare il day service, che prevede i cosiddetti pasti assistiti. Difatti, tanti genitori lamentano che i figli che hanno questo disturbo alimentare non hanno più il servizio di accompagnamento nel pasto, che per loro sarebbe anche importante, visto che non riescono, anche in hospital day.
L'attuale attuazione della criticità del veronese sta costringendo molti pazienti a rivolgersi a strutture private non convenzionate, affrontando costi spesso proibitivi per le loro famiglie e spesso, ovviamente, rinunciando alle cure. Chiediamo quindi all'Assessore se, alla luce di queste criticità esposte, intenda intervenire urgentemente affinché anche quello di Verona possa garantire un adeguato servizio ai propri pazienti.
Grazie.
PRESIDENTE
Grazie, collega.
Risponde l'assessore Lanzarin.
Ass.ra Manuela LANZARIN
I disturbi del comportamento alimentare costituiscono un problema sociale e sanitario che negli ultimi anni ha registrato un progressivo incremento.
Per affrontare questa problematica la Regione del Veneto ha approvato alcuni provvedimenti volti a istituire e organizzare una rete di servizi dedicati alla diagnosi e alla cura dei disturbi del comportamento alimentare, sia a livello provinciale che regionale. Infatti, con delibera della Giunta 374/2005 è stato istituito il Centro di riferimento regionale per il trattamento dei disturbi del comportamento alimentare, nell'ambito dell'UOC di psichiatria dell'Azienda Ospedaliera Universitaria Integrata di Verona.
In considerazione delle competenze attribuite al Centro regionale e al fine di garantire un adeguato servizio ai pazienti che si rivolgono alla struttura, nel mese di dicembre 2022 ha preso servizio a tempo indeterminato un dirigente medico psichiatra e nel maggio 2023 è stato assunto dirigente psicologo psicoterapeuta, anch'egli a tempo indeterminato.
Inoltre, è stato recentemente approvato e risulta già in fase di realizzazione il Piano biennale per il contrasto dei disturbi dell'alimentazione e della nutrizione, finalizzato a reclutare personale aggiuntivo per garantire équipe multidisciplinari dove queste siano assenti o carenti e/o a rafforzare le équipe esistenti a fornire una risorsa adeguata e tempestiva ai pazienti.
Gli obiettivi che si intendono perseguire con il Piano biennale sono molteplici, tra cui, in particolare, l'intento di rendere omogenea ed equa la disponibilità del trattamento di primo livello; promuove la definizione di percorsi terapeutici e collaborazione nei pazienti con prestazione acuta e garantire l'accompagnamento nella fase di passaggio del trattamento della fase acuta, con eventuale ricovero o uso dell'alimentazione parentale, alla fase di riabilitazione nutrizionale ambulatoriale o in day hospital; promuove la definizione di percorsi terapeutici di tipo riabilitativo, garantendo attraverso collaborazioni tra ULSS vicine, accessibilità a tutti i livelli di cura, quando necessario; promuovere una formazione specifica avanzata a più livelli.
Per realizzare i citati obiettivi il personale del Centro di riferimento regionale per il trattamento dei disturbi alimentari afferenti all'Azienda Ospedaliera Universitaria Integrata di Verona è stato incrementato. Infatti, a partire dal marzo 2023 hanno preso servizio quattro psicoterapeutici e un terapista della riabilitazione psichiatrica come previsto dal summenzionato Piano.
A breve, entro il mese di giugno, saranno assunti un educatore sociosanitario e una dietista.
In merito alle attività di day service del Centro regionale queste avranno luogo in un'area recentemente ristrutturata al terzo piano, scala B, corpo 1 dell'ospedale Borgo Roma, nelle immediate vicinanze sia degli studi di medici di formazione specialistica in psichiatria, collocati al secondo piano dello stesso corpo di fabbrica, sia alla UOC Psichiatria B, a cui afferisce, ubicata al primo piano.
Dal punto di vista strutturale, il day service si compone di tre ambulatori di visita, un'ampia sala da pranzo dotata di antibagno e servizi igienici e area deposito.
PRESIDENTE
Grazie.
Per la replica, collega Bigon.
Anna Maria BIGON (Partito Democratico Veneto)
Grazie mille all'Assessore. C'è scritto appunto che verrà aperto a breve e speriamo veramente che sia in tempi brevi, perché ne abbiamo assolutamente bisogno.
Grazie.
PRESIDENTE
Passiamo alla IRS n. 148, ancora della collega Bigon.
Interrogazione a risposta scritta n. 148 del 9 novembre 2021 presentata dai consiglieri Bigon, Zottis e Zanoni relativa a "AMBITI TERRITORIALI SOCIALI. LA GIUNTA REGIONALE INTENDE APRIRE UN CONFRONTO CON I SINDACI PER VALUTARE UNA POSSIBILE RIMODULAZIONE PIÙ RISPONDENTE ALLE ISTANZE TERRITORIALI?"
Prego, collega Bigon.
Anna Maria BIGON (Partito Democratico Veneto)
Grazie, Presidente.
Siamo all'interno appunto del PDL sugli ambiti. Di fatto sono già iniziate la discussione e le audizioni, ma il tema rilevante, appunto, è la difficoltà dei Sindaci e dei Comuni ad accettare quello che verrà, se non modificato, votato come progetto di legge.
Questa interrogazione, fatta appunto nel novembre del 2021 quando si iniziò a parlare di ambiti, è comunque attuale, seppure datata, perché rimostra quelle difficoltà che i Sindaci hanno a rapportarsi con ambiti che vanno dai 65.000, ad esempio, di Chioggia ai 449.215 dell'ambito di Padova. Spesso gli ATS racchiudono bacini di utenza e caratteristiche territoriali disomogenee – questo è stato rilevato appunto anche di recente nelle audizioni – che richiedono di conseguenza interventi differenti. Molti Sindaci già da tempo, appunto, segnalano che manca ancora da parte della Regione appunto una visione strategica degli ATS, che ci auguriamo venga rimostrata all'interno di questo progetto che andrà in discussione a breve.
Per cui chiedo all'Assessore se intende aprire un confronto, che di fatto è già stato aperto e su questo non c'è alcun dubbio, anche in Commissione, ma se intende quantomeno ascoltare e quindi ridimensionare quelli che sono gli ambiti che appunto vanno da 60.000 a 500.000 abitanti. Grazie.
PRESIDENTE
Risponde l'assessore Lanzarin.
Ass.ra Manuela LANZARIN
è stato avviato l'iter per l'esame del disegno di legge regionale dal titolo "Assetto organizzativo e pianificatorio degli interventi e servizi sociali". Prima della sua adozione da parte della Giunta regionale, il 17 ottobre 2022 si è tenuto un incontro con i referenti tecnici degli Ambiti territoriali sociali, i Presidenti delle Conferenze dei Sindaci, i Presidenti dei Comitati dei Sindaci, i Direttori dei servizi sociosanitari e le aziende ULSS del Veneto. Successivamente, tra il mese di ottobre e il mese di novembre 2022, si sono tenuti degli incontri con le nuove Conferenze dei Sindaci delle aziende ULSS.
Il disegno di legge pone attenzione particolare alla promozione e alla gestione associata delle funzioni socioassistenziali, e in particolare per la legislazione dei LEPS da parte dei Comuni facenti parte gli Ambiti territoriali sociali. Nel testo inoltre è previsto che il Comitato dei Sindaci possa istituire nuovi ambiti purché la delimitazione territoriale coincida con quella dell'attuale distretto sociosanitario. Si ritiene necessario favorire gli ambiti sociali affinché si dotino di una struttura organizzativa che possa dare stabilità e uniformità in termini di servizi, garantendo così l'erogazione dei LEP, con riferimento ai segmenti più fragili della popolazione.
Aggiungo che è iniziato l'iter in Quinta e Prima Commissione. Sono stati auditi una serie di soggetti, ne saranno auditi altri. Nell'illustrazione che io ho fatto nelle Commissioni è stata detta anche quale...
Siamo consapevoli di quelle che sono le criticità, che sono afferenti soprattutto a due territori, il padovano e il veronese, dove c'è il problema legato soprattutto alla coincidenza dell'ambito con i distretti sanitari, su cui c'è un ragionamento in corso, proprio consapevoli che degli ambiti con una popolazione troppo numerosa, ma soprattutto con la città capoluogo e a volte anche il Comune di montagna possono riscontrare delle criticità.
Mi sembra che sia emersa la volontà, la discussione e l'analisi che in sede tecnica stiamo facendo proprio per cercare di superare anche questa criticità, che è quella che è emersa. Eravamo già consapevoli, però oggi c'è una norma nazionale che li fa coincidere con i distretti e quindi è chiaro che dobbiamo andare ad agire in quel contesto cercando, come le ho detto, di non creare nessun problema, nessuna criticità all'utente finale, al cittadino che appartiene a un distretto piuttosto che a un altro.
PRESIDENTE
Collega Bigon, per la replica.
Anna Maria BIGON (Partito Democratico Veneto)
Grazie, Assessore.
Credo veramente che questa problematica debba essere assolutamente risolta, sempre nel rispetto della normativa, ma di fatto va presa in esame la richiesta dei Sindaci, anche perché i territori sono disomogenei ed è anche di difficile applicazione tutta la normativa, perché, di fatto, abbiamo quattro punti cardine per quanto riguarda la proposta sugli ambiti. Primo, l'organizzazione. Un'organizzazione è molto più semplice all'interno di un ambito omogeneo e anche più piccolo di dimensioni.
Poi c'è la tipologia di convenzionamento all'interno di questi ambiti. Anche qua dipende spesso dalla dimensione. È molto più semplice nel momento in cui abbiamo ambiti che vedono all'interno Comuni delle stesse dimensioni o quantomeno dello stesso territorio omogeneo.
C'è un discorso di finanziamento, perché noi andremo comunque a finanziare in modo insufficiente al momento la realizzazione e la costituzione di questi ambiti, perché vedranno non solo l'assunzione di personale, ma anche la costituzione di alcune sedi. Questo, di per sé, diversifica quello che può essere l'ambito grande da quello di dimensioni inferiori.
Poi c'è anche un discorso di attuazione perché, se noi vediamo che all'interno della proposta c'è un tempo che va dai diciotto mesi ai due anni sappiamo perfettamente che potremmo sicuramente ambire ad applicarla non dico immediatamente, ma molto più velocemente, qualora l'ambito più omogeneo possa ovviamente attuare quelle che sono le disposizioni da decreti che verranno emessi molto più facilmente.
Bisogna assolutamente ascoltare i Sindaci. Grazie.
PRESIDENTE
Grazie a lei.
Passiamo alla IRS 243 della collega Baldin.
Interrogazione a risposta scritta n. 243 del 23 settembre 2022 presentata dalla consigliera Baldin relativa a "RSA VENETO ORIENTALE, RISCHIO BOMBA SOCIALE. LA REGIONE INTERVENGA."
Collega Baldin, prego.
Erika BALDIN (Movimento 5 Stelle)
Grazie, Presidente.
Questa interrogazione di qualche tempo fa in realtà contiene un tema molto più generale di quello oggetto della interrogazione, ed è appunto quello sulle rette delle RSA, che continuano ad aumentare, provocando gravi disagi per le famiglie.
La domanda che pongo alla Giunta, in particolare all'assessore Lanzarin, è quando si pensa di portare in Commissione la riforma delle IPAB. Riforma che già era stata anticipata e a fine dell'anno scorso si diceva che sarebbe arrivata dopo il bilancio. Insomma, il bilancio è già passato da un pezzo, quindi ci si chiede quando arriverà, proprio per dare una risposta alle famiglie, e non solo, anche al personale, che sappiamo essere sempre più esiguo all'interno delle RSA, e addirittura quel poco personale che c'è cerca di scappare per le condizioni contrattuali che ancora ci sono all'interno delle residenze per anziani.
I dati che riporto nell'interrogazione parlano di aumenti di circa 200-300 euro per ogni ospite e appunto del problema del personale, che è sempre più orientato verso il privato.
La domanda su cui verte l'interrogazione è come fare per evitare che questi aumenti ricadano sulle famiglie. Poteva essere una soluzione quella che avevamo trovato l'anno scorso, in tema di bilancio regionale, l'addizionale IRPEF regionale, poteva essere utile a mitigare questi aumenti? Queste erano le soluzioni che, come opposizione, avevamo abbracciato un po' tutti, peccato che dall'altra parte non ci sia stato alcun accoglimento delle stesse, con la conseguenza che si è andato ad aggravare una situazione già grave per il Covid, e poi per gli aumenti legati alla guerra all'Ucraina. Insomma, è una situazione complessa, che va gestita nel migliore dei modi. Speriamo che si riesca a trovare una soluzione proprio per non far gravare su famiglie che sono già alle prese con l'aumento dei costi della vita ulteriori aumenti relativamente agli ospiti delle case di riposo.
PRESIDENTE
Risponde l'assessore Lanzarin. Prego.
Ass.ra Manuela LANZARIN
In relazione ai fatti segnalati, a titolo di premessa, si precisa che i trattamenti di lungo-assistenza, recupero e mantenimento funzionale sono definiti tra i livelli essenziali di assistenza, LEA, previsti dal DPCM del 2017 e, in quanto tali, costituzionalmente garantiti.
Risulta necessario altresì considerare che, in osservanza a quanto previsto dall'articolo 6, comma 4 della legge 328 del 2000 per i soggetti per i quali si rende necessario un ricovero stabile presso strutture residenziali, il Comune nel quale essi hanno la residenza prima del ricovero, previamente informato, assume gli obblighi connessi all'eventuale integrazione economica.
L'aumento delle rette operato nel 2023 dai centri servizi presenti nel territorio regionale costituisce diretta conseguenza dell'emergenza pandemica da Covid-19, che ha inciso negativamente nella gestione riferita al triennio 2020-22, e dell'improvviso aumento dei costi delle materie prime intervenuto nel 2022.
In primo luogo, preso atto del difficile contesto economico-sociale in cui sono state trovate ad operare le strutture residenziali sociosanitarie, nel triennio 2020-2022 la Regione del Veneto è intervenuta attraverso l'erogazione di contributi straordinari pari a 16,845 milioni per il 2020, a 12,182 milioni per il 2021 e a 11,408 milioni per il 2022.
Nell'ambito di quanto previsto nel quadro normativo rappresentato, la Regione del Veneto, per la parte di propria competenza, è intervenuta poi con DGR del 2022 per sostenere l'accessibilità ai centri servizi da parte delle persone non autosufficienti, per garantire un equilibrio complessivo del sistema, disponendo un incremento programmato del numero di impegnative e di residenzialità, nonché introducendo una quota sanitaria unica, con un aumento della quota sanitaria da 49 a 52 euro/giorno.
L'importo complessivo di tale integrazione stanziato per il triennio 2022-2024 e facente carico alle risorse del Fondo regionale per la non autosufficienza ammonta a euro 43.986.399. Inoltre, al fine di equilibrare il carico tributario del settore dell'assistenza, con legge regionale del 23 dicembre 2022 (legge di stabilità) la Regione del Veneto ha rideterminato, nella misura del 3,90 l'aliquota IRAP per l'Istituzione pubblica di assistenza e beneficenza, relativamente all'esercizio dell'attività istituzionale.
Gli stanziamenti e i principali interventi posti in essere dalla Regione del Veneto sono stati disposti nel rispetto di quanto previsto dalla normativa sui livelli essenziali di assistenza, in un'ottica di sostegno alla presa in carico globale delle persone da parte dei centri servizi per persone non autosufficienti.
Da ultimo, si evidenzia che nell'ambito dei confronti istituzionali tra Regione del Veneto e Ministeri competenti, nelle occasioni possibili di approvazione della legge del 29 dicembre 2022, recante "Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2023 e bilancio pluriennale per il triennio 2023-2025", negli emendamenti inerenti al decreto-legge recante "Misure urgenti in materia di politica energetica nazionale e produttiva delle imprese e politiche sociali per la realizzazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza", la Regione ha sottolineato fortemente le esigenze e le criticità legate al sostegno dell'attività dei centri servizi per persone non autosufficienti.
PRESIDENTE
Grazie.
Collega Baldin, prego.
Erika BALDIN (Movimento 5 Stelle)
Grazie, Assessore.
Una risposta chiaramente da contabili. Bene questi contributi straordinari, che sono doverosi, ma non risolutivi della questione. Mi sarei aspettata magari un accenno anche alla questione di cui avevo parlato prima, ovvero la riforma delle IPAB, quando arriverà e se è possibile magari anticipare al personale alcuni dei contenuti che potrebbero prevedere dei miglioramenti anche a livello contributivo.
Quindi, non mi dichiaro soddisfatta di questa risposta. Capisco l'impegno a livello finanziario, economico della Regione, ma questo non basta. Serve anche un impegno politico di conferma di una situazione che ha creato dei disagi al personale e quindi una risoluzione delle tante criticità che oggi attraversano le RSA, intanto per quanto riguarda il personale che vi lavora all'interno, che chiaramente ha delle condizioni contrattuali deteriori rispetto al privato. Quindi, serve capire cosa si potesse fare per venire incontro alle esigenze del personale e anche alle esigenze delle famiglie che hanno ospiti all'interno delle Case di riposo.
PRESIDENTE
Grazie.
Passiamo all'ultima IRS a disposizione oggi, n. 245 del collega Zanoni.
Interrogazione a risposta scritta n. 245 del 4 ottobre 2022 presentata dal consigliere Zanoni relativa a "INTERVENTI DEL SOCCORSO ALPINO: MOLTI "CODICI BIANCHI" NON PAGANO LA QUOTA DI COMPARTECIPAZIONE ALLA SPESA SANITARIA. QUAL È L'ENTITÀ DEL FENOMENO? SI STANNO RECUPERANDO LE INSOLVENZE?"
Prego, consigliere Zanoni.
Andrea ZANONI (Partito Democratico Veneto)
Grazie, Presidente.
È un tema che va avanti da anni. Il Soccorso alpino e speleologico del Veneto è suddiviso in tre delegazioni: II Dolomiti Bellunesi, XI Prealpi Venete, VI Speleologica, con un totale di 769 soccorritori. Il SASV è chiamato a intervenire 24 ore al giorno per 365 giorni all'anno in ambienti impervi, montani o ipogei su tutto il territorio regionale.
Considerato che un articolo di stampa del 14 agosto 2022, dal titolo "Incidenti, interventi sulle Dolomiti: il 40% degli escursionisti soccorsi non paga. Buco da mezzo milione", ha acceso i riflettori sulla grande mole di lavoro cui sono sottoposti i volontari del Soccorso alpino bellunese, spesso a causa di escursionisti improvvisati e sprovveduti che sovente chiamano il 118 anche senza che vi siano reali emergenze sanitarie.
Come previsto dalla delibera della Giunta regionale 1411 del 6 settembre 2011, quando le chiamate che comportano l'attivazione del SASV non sono dovute a uno stato di reale emergenza sanitaria, l'onere del servizio è a carico dell'utente. Sulle Dolomiti bellunesi nel 45% dei casi le chiamate di soccorso non sono per casi gravi e vengono classificate come codice bianco. I costi sono ragguardevoli perché comportano il dispiegamento di uomini e mezzi, tra i quali l'elisoccorso, che ha un costo molto elevato, calcolato in 90 euro al minuto.
Dai dati riportati dal "Gazzettino" si apprende che nel 2020 gli interventi che hanno comportato l'utilizzo dell'elisoccorso per utenti rivelatisi poi codici bianchi sono stati 366, con una richiesta di compartecipazione alla spesa di 608.000 euro.
Nel 2021 le fatture per codici bianchi sono state 192, per un importo complessivo di 324.000 euro. Nell'anno in corso si è raggiunta la quota di 308.000 euro per 173 soggetti soccorsi in codice bianco.
Rilevato che molti utenti risultano insolventi, nel 2021 il 38% degli stranieri e il 24% degli italiani soccorsi non hanno saldato il proprio debito, lasciando un buco nelle casse dell'ULSS 1 rispettivamente di 53.000 e 43.000 euro. I dati del 2022, non definitivi perché le fatture sono state emesse da poco tempo, indicano quote di insolventi pari al 37% tra gli stranieri e al 55% tra gli italiani, rispettivamente 53.000 e 78.000 euro.
Rammentando che non è solo il territorio bellunese a essere interessato da queste problematiche, lo scrivente Consigliere ha infatti già denunciato, anche attraverso un atto ispettivo, la
interrogazione a risposta immediata n. 89 del 4 marzo 2021, il comportamento irresponsabile di alcuni soggetti che praticano il parapendio nelle Prealpi trevigiane, i quali, agendo anche in violazione delle norme – è un fatto che nel 2021 non abbiano rispettato il divieto di spostamento tra regioni durante le fasi più delicate della pandemia – mettono a repentaglio le loro vite e comportano ripetuti interventi di uomini e mezzi di soccorso, con costi ingenti che gravano su tutta la collettività.
Tutto ciò premesso, il sottoscritto Consigliere chiede all'Assessore regionale alla sanità, relativamente alle province di Belluno e di Treviso per gli anni 2020 ad oggi, quali siano le stime esatte dell'insolvenza per interventi del soccorso alpino e speleologico del Veneto effettuati su chiamata dell'utente al 118; quale sia la provenienza degli utenti insolventi (nazionalità, provincia e comune di residenza) e per ognuno la tipologia dell'incidente, ovvero il motivo addotto per la chiamata del 118; e naturalmente se si stia provvedendo al recupero delle insolvenze e con quali esiti.
Questo è il testo e queste sono le domande. È da sottolineare che, purtroppo, andando a vedere le insolvenze negli anni, vediamo che c'è un incremento, come vi dicevo prima, sia in percentuale che anche in valori assoluti di soldi, veramente importante.
PRESIDENTE
Assessore Lanzarin, prego.
Ass.ra Manuela LANZARIN
Con legge regionale 11 del 2015, il Veneto ha fornito specifiche disposizioni in materia di soccorso alpino. In particolare, l'articolo 5 della legge citata distingue gli interventi di soccorso ed elisoccorso a carico del Servizio sanitario nazionale e quelli a carico integrale dell'utente.
Infatti, interventi di soccorso conseguenti ad infortuni avvenuti nello svolgimento di attività ricreative e ad alto rischio in ambiente ostile vengono considerati come prestazioni a carico del Servizio sanitario nazionale; mentre se l'intervento di soccorso in montagna con elicottero da parte di squadre del Corpo Nazionale Soccorso alpino e speleologico non presenta carattere sanitario, ovvero non sia seguito da ricovero ospedaliero o da accertamenti in pronto soccorso, in quanto il trasportato risulta illeso, la spesa viene posta integralmente a carico dell'utente.
Nel triennio 2020-2022 sono stati fatturati all'utenza gli importi di seguito riportati, che comprendono anche i costi relativi a interventi di carattere sanitario in favore di cittadini stranieri: 2020, euro 608.621; 2021, euro 316.403; 2022, euro 400.267.
I crediti scaduti non corrisposti per i tre anni ammontano a euro 404.603, pari al 30,5% del fatturato, di cui 262.946 sono dovuti da cittadini stranieri ed euro 141.684 sono dovuti da cittadini italiani.
I cittadini di altri Stati provengono per il 30% dalla Germania, per una percentuale tra il 5 e il 10% dalla Polonia, Francia, Regno Unito, Stati Uniti d'America, Belgio, Austria, Repubblica Ceca, Paesi Bassi; in misura minore da Israele, Ungheria, Slovenia, Russia, Spagna, Romania, Australia, Svizzera, Taiwan, Svezia, Irlanda, Lettonia, Slovacchia, San Marino, Cina, Canada, Danimarca.
Nel corso dei tre anni sono state emesse un totale di 204 fatture. Le principali cause che hanno determinato la necessità di interventi sono state: perdita di orientamento e incapacità (28%), malore (11,5%), caduta, scivolata (36,2%).
Le attività in cui erano impegnate le persone straniere soccorse sono le seguenti: escursionismo (50%), alpinismo (8%), sci in pista (7%), ferrate (7%), mountain bike (6%), volo libero (4%), arrampicata (2%) auto, moto (2%), lavoro (2%), scialpinismo (1%), ricerca funghi (1%), altro (10%).
Inoltre, dall'analisi dei dati risulta che la percentuale di insolvenza dei cittadini stranieri è omogenea rispetto ai diversi Stati di provenienza degli stessi.
Per quanto riguarda il recupero delle insolvenze nei confronti dei cittadini italiani, è stato inviato un sollecito e, in caso di mancato pagamento, la riscossione sarà affidata a una società di recupero crediti individuata con apposita gara. Per quanto riguarda i cittadini residenti all'estero, è stato inviato un sollecito con raccomandata per l'estero e, in caso di mancato pagamento, si valuteranno le possibili opzioni per il recupero del dovuto, compatibilmente con i costi che tale procedura comporta.
Nonostante la rilevazione sopra rappresentata, giova evidenziare che le tariffe applicate agli utenti, diverse per cittadini italiani residenti in Veneto e cittadini stranieri, tengono in considerazione i costi complessivi del servizio e, in ogni caso, gli importi incassati dall'azienda coprono integralmente i costi vivi sostenuti per le ore di volo dell'elicottero necessarie per l'esecuzione delle missioni in oggetto.
PRESIDENTE
Collega Zanoni, per la replica, prego.
Andrea ZANONI (Partito Democratico Veneto)
Grazie, Presidente.
Ringrazio l'assessore Lanzarin per la risposta completa, dettagliata e circostanziata per quanto riguarda sia l'ammontare dei costi per questo tipo di interventi in emergenza sia per l'ammontare dei costi relativi alle insolvenze, nonché per le provenienze degli stranieri e anche per la tipologia dell'attività in cui erano impegnate le persone soccorse.
La parte che ritengo critica di questa risposta è quella relativa al recupero dei crediti. Viene detto che sarà affidata a una società di recupero crediti, individuata con apposita gara, la riscossione dei pagamenti dei morosi e degli inadempienti. L'altra cosa che mi fa riflettere, sentendo questa sua risposta, Assessore, è quando parla degli insolventi residenti all'estero, dove si dice che venga mandata una raccomandata AR e, in caso di mancato pagamento, si valuteranno tutte le possibili opzioni per il recupero del dovuto, compatibilmente con i costi che tale procedura comporta.
Siccome mi rendo conto che la procedura è effettivamente complicata e ancor di più è complicato ottenere il pagamento di questi costi per quanto riguarda i cittadini residenti all'estero... Tant'è vero che si parla ancora di valutazione di come poter recuperare questi fondi, ma compatibilmente con i costi che ciò comporta. E posso immaginare cosa vuol dire attivare la richiesta di riscossione di questi fondi in Stati stranieri. Magari alcuni anche, come mi è stato detto, come è stato scritto, relativi a Stati extracomunitari. E non ce ne sono pochi, tra l'altro, vedo.
Quindi, se non sia il caso, considerate anche le cifre ingenti e il fatto che, poi, questo si ripercuote sui contribuenti veneti, di valutare, nel momento in cui ci sono questi interventi, di richiedere una riscossione immediata, come accade già per alcune pratiche, dei costi. Come accade in altri frangenti e per altre procedure in altri contesti, cercare di attivare una misura che comporti perlomeno un anticipo o un versamento in quota parte, giusto per evitare di assistere al fenomeno, nel momento in cui si sparge la voce, per quanto riguarda i cittadini stranieri, dove ‒ vediamo ‒ è più difficile riscuotere questi costi, che tanto alla fin fine non pago.
A mio avviso, oltre che valutare tutte le possibili opzioni (questa è un'interrogazione del 4 ottobre 2022; magari sapere anche quali opzioni potranno essere valutate), ci si concentri nell'individuare una via, un modo, una procedura perché perlomeno risulti da deterrente. Altrimenti qui, se diamo questo segnale, la voce si diffonde e dopo, per qualsiasi cavolata, questi chiamano, tanto arriva l'elicottero e poi alla fine pagano i veneti.
Grazie.
PRESIDENTE
Grazie a lei.
Collega Guarda, sull'ordine lavori. Prego.
Cristina GUARDA (Europa Verde)
Grazie, Presidente.
Chiedo scusa, sull'ordine dei lavori. In realtà, intervengo ai sensi del Regolamento, articolo 111, commi 3 e 4, in quanto vorrei chiedere la particolare attenzione dell'Assessore e di questa Assemblea su un'interrogazione a risposta scritta presentata il 20 aprile dal titolo "ULSS 7: diminuisce il compenso dei medici di continuità assistenziale".
Si tratta dell'interrogazione a risposta scritta n. 340, che chiederò di iscrivere all'ordine del giorno. Ma fin da adesso sollecito l'Assessore di poter avere celermente una risposta, in quanto in questi giorni...
PRESIDENTE
Collega, benissimo. Questo è un argomento da Capigruppo, specialmente se si entra nello specifico della IRS.
Cristina GUARDA (Europa Verde)
Okay. Chiedo scusa del disturbo.
PRESIDENTE
Nell'ultima Capigruppo avevate fatto una richiesta e io ho immediatamente scritto alla Giunta.
Ci sono una decina di IRS arrivate oggi, che non potevano essere inserite. Non so se questa sia all'interno. Non ne ho idea. Però mi pare che abbiamo cambiato il ritmo e la cosa spero sia in via di recupero.
Grazie, collega.
PROPOSTA DI LEGGE D'INIZIATIVA DEI CONSIGLIERI CORSI, VALDEGAMBERI, ANDREOLI, PICCININI, BOZZA, VENTURINI, RAZZOLINI, BORON, CECCHETTO, MAINO, PAN, SANDONÀ, SORANZO, POLATO, PAVANETTO, LORENZONI, BARBISAN, GIACOMIN, PUPPATO, RIGO, CENTENARO, CESTARI, CESTARO, FAVERO, FINCO, MICHIELETTO, SPONDA, VIANELLO E VILLANOVA RELATIVA A "MODIFICA DELLA LEGGE REGIONALE 7 SETTEMBRE 2000, n. 17 "ISTITUZIONE DELLE STRADE DEL VINO E DI ALTRI PRODOTTI TIPICI DEL VENETO ED INIZIATIVE PER LA PROMOZIONE DELLA CULTURA MATERIALE DELLA VITE E DEL VINO E PER LA VALORIZZAZIONE DELLA TRADIZIONE ENOLOGICA VENETA" E SUCCESSIVE MODIFICHE ED INTEGRAZIONI". (PROGETTO DI LEGGE N. 182) APPROVATO (DELIBERAZIONE LEGISLATIVA N. 11/2023)
Relazione della TERZA Commissione Consiliare.
Relatore: Consigliere Corsi
PRESIDENTE
Passiamo al PDL n. 182.
Collega Corsi, relatore, a lei la parola.
Enrico CORSI (Liga Veneta per Salvini Premier)
Adesso non emozionatemi. Buongiorno a tutti.
PRESIDENTE
Sappiamo quanto ha lavorato per questo. Lo posso capire, ma guardi che è un bel lavoro. Prego.
Enrico CORSI (Liga Veneta per Salvini Premier)
Grazie, Presidente.
In Italia non esiste un museo internazionale sul vino, mentre è presente in molti altri Paesi europei votati alla cultura del vino. Parliamo della Francia, ad esempio, con La Citè du Vin, della Spagna con il museo Vivanco e del Portogallo con il museo WOW. Molti Paesi.
Nel 2019 la Regione Veneto ha istituito una legge per la promozione di ecomusei del vino. Nella classifica delle Regioni italiane per produzione di vino, al 2022, il Veneto conquista il gradino più alto del podio, con ben 12 milioni di ettolitri. Dietro, ovviamente, ci sono altre Regioni, come la Puglia e altre. Il Veneto non è soltanto la Regione dove si produce più vino. A crescere è anche la superficie viticola, che ha raggiunto quasi i 100.000 ettari. La produzione del vino è cresciuta rispetto all'anno precedente, raggiungendo i 12.599.841 ettolitri.
Il Veneto è anche la prima Regione d'Italia per quanto riguarda le presenze turistiche, con ben 71,2 milioni. La Provincia di Verona si conferma una delle Province di riferimento in tutta Italia, anche nella produzione del vino, che si attesta a circa 3 milioni di ettolitri. Basti pensare che dei 101.000 ettari di vigneto veneto ben 30.289 si trovano nella Provincia veronese. A Verona si svolge, ovviamente, la Fiera internazionale sul vino, il Vinitaly, creata nel 1967, che vede la partecipazione di oltre 4.000 produttori provenienti da tutto il mondo.
A Verona si trova anche lo sbocco di due importanti corridoi: il Corridoio 1 e il Corridoio 2. Verona dista soli 25 chilometri dal lago di Garda, che ogni anno promuove la presenza di circa 30 milioni di turisti.
Oggi, promuovendo questa legge, la rendiamo operativa, in quanto permetterà la promozione per la realizzazione del Museo del Vino in varie forme: realizzazione del sito internet a livello internazionale, attivazione e collaborazione con l'Università degli Studi del Veneto, interventi di alta formazione e aggiornamento di figure professionali operanti nel settore vitivinicolo, promozione delle iniziative della Fondazione su riviste e canali web tematici e presso Musei del Vino già istituiti in Italia e all'estero.
PRESIDENTE
Colleghi, se è possibile, abbassiamo il brusio di fondo e lasciamo che il collega Corsi possa intervenire.
Enrico CORSI (Liga Veneta per Salvini Premier)
Grazie.
Sono altresì ammessi a contributo per la promozione della conoscenza delle caratteristiche di eccellenza della produzione vinicola e dei suoi caratteri tipici e tradizionali, inoltre, la promozione di convegni, conferenze, manifestazioni in Italia e all'estero, per diffondere la conoscenza della cultura del vino e della produzione vitivinicola del territorio, la partecipazione a wine bar, wineshop e fiere tematiche nazionali ed internazionali.
Ovviamente questo progetto, che ha visto anche la costituzione di una Fondazione, della quale fanno parte al momento tutte le associazioni di categoria, sia nel settore agricolo che commerciale, e anche i Consorzi, intende avviare ‒ ed è già in corso di trattativa con il Comune di Verona ‒ alcune iniziative perché questa realtà di museo internazionale in Italia possa avere compimento nel più breve tempo possibile.
Devo anche dire che abbiamo già avuto due proposte da due fondi privati, che si sono resi disponibili a farci a brevissimo una proposta per finanziare l'opera. Ci aspettiamo che, ovviamente dopo la partecipazione della Regione Veneto, ci sia anche la partecipazione dei Ministeri del Governo e del Comune di Verona, dove avrà sede il museo.
Vorrei ringraziare tutti i Consiglieri, perché nell'autunno scorso hanno sostenuto una mozione per la promozione del Museo del Vino, e l'Assessore e tutta la Giunta, perché si sono trovate queste risorse, che sono fondamentali. Credo che questo grande passo che facciamo oggi permetterà veramente nell'arco dei prossimi anni la realizzazione di una realtà che non sarà solo promozione del vino, ma creerà posti di lavoro e diventerà soprattutto un fondamentale hub enogastronomico che promuoverà la visita e la conoscenza dei territori, con gli agriturismi, le cantine e le bellezze che abbiamo, in particolar modo in Veneto, ma anche in tutto il nostro Paese.
Grazie.
PRESIDENTE
Grazie a lei.
Collega Valdegamberi, prego.
Stefano VALDEGAMBERI (Gruppo Misto)
Intervengo per esprimere la mia soddisfazione per questo provvedimento, che è il riconoscimento di una realtà importante per tutto il Veneto, importante per l'Italia, ma soprattutto per il territorio veronese, che vede la presenza della principale fiera del vino, Vinitaly, che è un orgoglio nazionale.
Credo che questa iniziativa faccia da cornice per dare completezza a un sistema e creare un punto di riferimento nazionale e internazionale attorno al nostro territorio nella promozione non solo del vino, ma di tutte le attività connesse con il mondo enologico, soprattutto dal punto di vista culturale, oltre che promozionale. Quindi, non solo qualcosa di economico, ma anche un punto che fa da faro per la cultura del vino e di tutte le realtà connesse a questa a livello mondiale.
Il vino è una bevanda che ha storie molto lontane. Nasce nel Caucaso diecimila anni fa...
PRESIDENTE
Sospendiamo una mezz'oretta, così ci calmiamo un attimo?
Prego, collega Valdegamberi.
Stefano VALDEGAMBERI (Gruppo Misto)
Nasce nel Caucaso, probabilmente, dagli ultimi studi, circa diecimila anni fa. Gli egizi hanno fatto parecchia promozione e lo diffusero nel Mediterraneo orientale. Comunque, anche altri popoli indo-europei, da quelli latini a tutti i popoli indo-europei, probabilmente già lo conoscevano dalla loro origine e in quelle terre attorno al Caucaso, quindi nell'Occidente, hanno portato con sé già questa cultura.
A Verona il vino è diventato un simbolo. Pensiamo che nella Chiesa stessa, nella consacrazione, ci sono il pane e il vino. Grazie anche alla Chiesa, quindi, il vino è diventato un elemento che si è diffuso già prima con l'Impero romano, in tutte le aree dell'impero, ai confini più a nord. Anche perché nel periodo romano c'era il cosiddetto "optimum climatico", che era un periodo dove la temperatura era più o meno come quella dei nostri giorni. Pertanto, c'era la possibilità di coltivare vino anche in luoghi dove successivamente, con il raffreddamento della temperatura, non si è potuto farlo, anche nel nord, in Britannia, nell'alta Francia, in Germania, eccetera. Quindi è diventato un elemento importante che ha avuto anche un valore e, grazie alla religione cristiana, è diventato un elemento essenziale per la celebrazione dell'Eucarestia, e quindi è un qualcosa che, oltre che come bevanda, ha anche un valore simbolico importante. A Verona c'era un vino molto famoso. C'erano i vini retici a Verona e nel Veneto e tra questi poi era rinomato nel V-VI secolo, con la presenza di Teodorico... è famosa quella lettera di re Teodorico (Dietrich Von Bern, secondo le saghe dei Nibelunghi) che amava Verona e ci si recava spesso. Lui manda una lettera chiedendo che alla sua tavola ci fosse sempre l'Acinaticum, che è l'antenato del vino veronese, del Valpolicella, del Recioto. L'Amarone nasce come errore, nasce in tempi molto più recenti, ma già allora il vino dolce, appassito veronese era decantato. Anche lo stesso Augusto lo voleva sempre nella propria cantina, voleva sempre i vini retici, questi vini dolci che sono derivati dalle uve appassite.
è un qualcosa che ha una grande radice storica e culturale di questo territorio. Ecco perché è giusto che questo investimento venga supportato attraverso anche un provvedimento legislativo che veda coinvolto tutto il Consiglio regionale, in nome di tutto il Veneto, e possa finalmente dare il via a un progetto molto ambizioso.
Io ho visto molte bozze, ho visto quali sono le funzioni che svolge. Non è un semplice museo. Chiamarlo museo è quasi riduttivo: è un centro di promozione internazionale del vino, in primis, del vino nostro, italiano. Credo che posto più logico e più opportuno non possa che essere quello di Verona, appunto, perché questo farebbe una trade union con la più importante fiera vitivinicola, che è il Vinitaly.
è un progetto molto ambizioso, perché richiede parecchie risorse e necessariamente ci deve essere anche l'intervento del privato, perché è anche giusto che sia così, perché un'iniziativa del genere poi crea un volano a vantaggio di tutto il sistema economico veneto, veronese, e quindi è giusto che anche i privati partecipino con il loro contributo, perché così aumenta anche l'attaccamento al territorio. Ed è altrettanto giusto che la Regione Veneto sposi questo progetto e diventi così il soggetto che fa capire che attorno a un progetto c'è la volontà di un intero territorio ed è condiviso da tutti.
Il mio voto quindi è certamente favorevole e mi auguro che questo sia solo l'inizio di una bella storia che possa portare quanto prima alla realizzazione di un faro mondiale sul vino, che serve anche a rafforzare la presenza della fiera, spesso minacciata da tentativi di spostamento altrove, per qualificare un territorio in maniera più pregnante, in modo che tutto il mondo, a partire dall'Italia, condivida questa nostra centralità, e questo valore che diventa un valore non solo culturale, non solo di carattere storico-culturale, ma anche e soprattutto un valore economico per tutti.
Assume la Presidenza
Il Vicepresidente Nicola Ignazio FINCO
PRESIDENTE
Grazie, collega.
Consigliere Andreoli, prego.
Marco ANDREOLI (Liga Veneta per Salvini Premier)
Grazie, Presidente. Buongiorno, colleghi.
Valdegamberi mi ha portato via qualche concetto storico, ma d'altronde lui è un grande conoscitore. Io vengo dalla Valpolicella. L'Acinatico, vino degli imperatori romani, si fa da millenni; quindi, è una storia incredibile da raccontare.
Farò una piccola citazione che invece ho letto a Vinci, al museo di Leonardo da Vinci qualche settimana fa. C'era una sua frase che recita così: "Et però credo che molta felicità sia agli homini che nascono dove si trovano i vini buoni". Se lo diceva anche un personaggio come lui, è evidente che i vini da sempre sono un connotato caratterizzante del popolo italiano, e veneto in primis.
Ringrazio ovviamente il collega Corsi perché ha colto questa lacuna, questo vuoto che ci diceva essere in Italia, che è il primo Paese produttore al mondo, e comunque nella classifica dei primi è l'unico che non ha un Museo internazionale. Ha intuito un'opportunità per la nostra meravigliosa regione, che può così aggiungere un'altra gemma nel prestigioso diadema, quindi un ulteriore vanto per tutti noi, per tutti i veneti.
La Regione Veneto oggi fa una scelta importante perché sceglie di non restare a guardare questo treno che passa, ma sceglie di salirci prima che lo faccia qualcun altro, perché è solo una questione di tempismo.
Qui è evidente che prima o poi verrà fatto in Italia. Cerchiamo ovviamente di farlo in Veneto, prima che lo facciano altrove. È un'opportunità quindi che il Veneto non può permettersi di mancare, e che non mancherà, perché, come dice sempre il capogruppo Pan – qua lo anticipo io e gli rubo il copyright – il Veneto è la quarta regione al mondo per produzione. Eccola lì, adesso può stracciare il suo discorso, è un suo cavallo di battaglia, l'ha detto più volte e ha ragione, perché non ci si pensa, ma sono numeri incredibili quelli che facciamo noi. Un Veneto che quindi diventerebbe ancora più protagonista nell'universo vino, un Veneto baricentro nazionale e internazionale per questo prodotto antichissimo, testimone di antichi saperi e tradizione, come si diceva.
Perché Verona, uno si chiederebbe. Ma perché Verona è la prima provincia in Italia per produzione vinicola, nella regione prima che in Italia, perché è la prima per numero di denominazioni, di varietà anche di produzioni vinicole e perché c'è il Vinitaly, è stato detto, e sappiamo cosa significhi. Verona poi è un naturale crocevia di popoli e culture da più di 2.000 anni e vuole continuare ad essere un detonatore, una cassa di risonanza e un moltiplicatore di opportunità per tutti i territori e i vini del Veneto e anche non solo del Veneto.
Ho sostenuto questo progetto fin dal principio e lo farò fino in fondo per un semplicissimo motivo: perché è una cosa giusta, perché non toglie niente a nessuno, ma aggiunge solamente e lo fa a tutti.
Grazie a Enrico e lunga vita al MUVIN.
PRESIDENTE
Grazie, collega.
Consigliere Bozza, prego.
Alberto BOZZA (Forza Italia - Berlusconi - Autonomia per il Veneto)
Grazie, Presidente.
Ringrazio anch'io il collega Enrico Corsi perché ha condiviso in maniera molto passionale, ma anche intelligente, questa proposta di legge. È un progetto sul quale noi abbiamo fortemente e convintamente apposto non solo la nostra firma ma anche il nostro contributo come Gruppo consiliare, perché riteniamo che sia un'occasione importante, un'occasione strategica, in un momento tra l'altro anche giusto in quello scenario nazionale e internazionale in cui si sta inserendo, grazie a un grande lavoro che è stato fatto in questi decenni, l'intero comparto vitivinicolo del Veneto. In particolare, il comparto vitivinicolo veronese oggi sostiene e difende una fiera internazionale mondiale importante, che è quella di Vinitaly. Il Veneto e Verona hanno dimostrato di riuscire a far sistema anche con Treviso per portare in alto quello che è il nome del vino a livello nazionale e internazionale.
L'idea del museo è da vedersi come un'opportunità, come una grande occasione, come un luogo, a mio modo di vedere, a nostro modo di vedere, di confronto culturale sul mondo del vino. E non è un confronto statico quello che deve essere concepito con questa proposta, ma è un confronto dinamico su quelle che sono le storie, su quelle che sono le culture, su quelle che sono le tecnologie e le innovazioni che oggi il sistema del comparto vitivinicolo è riuscito a mettere assieme. Soprattutto è riuscito a dare quella qualità e quell'eccellenza al nostro vino in particolare, che dovrà essere, sicuramente, il cuore pulsante di un luogo come quello che sarà e che verrà realizzato quale tempio, io lo definisco, del vino, a livello veneto ed è giusto che il Veneto, da questo punto di vista, sia l'ambasciatore internazionale del buon vino in giro per il mondo. è quindi strategico ed è fondamentale che si realizzi il museo nella nostra regione.
Auspico fortemente che questo museo, lo dico da veronese, ovviamente, trovi la sua naturale connotazione e collocazione nell'ambito provinciale veronese, perché ritengo che sia un territorio che ha dato tantissimo in questi decenni e sta continuando a portare il nome del nostro vino di eccellenza e di qualità come il nobile vino in giro per il mondo.
Credo che da questo punto di vista nulla si possa invidiare a nessun'altra Regione e che l'Italia non debba doversi confrontare anche nell'ambito numerico, nell'ambito dell'eccellenza, nell'ambito anche della quantità e anche della capacità di far sistema, rispetto ad altri Paesi europei. Ritengo che sia importante anche che questo museo venga fatto in Veneto e venga fatto a Verona anche perché possa diventare un momento di confronto all'interno dell'Unione europea perché noi dobbiamo riaffermare la nostra identità, la nostra storia, che passa anche grazie all'identità del nostro vino. Dicevo in Italia e nel Veneto perché sia un momento di confronto a livello europeo, verso quei Paesi europei che oggi spesso agiscono con azioni di attacco, io le definisco così, nei confronti del nostro vino, perché appartengono a quella cultura, a quell'identità che nulla hanno a che fare con la storicità del nostro sistema vitivinicolo.
Oggi i nostri agricoltori, i nostri produttori di vino, si vedono costretti a subire, secondo me, un danno di immagine con l'etichettatura del nostro vino in certi Paesi dell'Unione europea: vedi l'Irlanda, l'ultimo esempio che ci costringe a inserire l'etichetta dei vini quali prodotti che nuocciono alla salute.
Questo è un tema sul quale anche il museo del vino avrà un ruolo importante, perché avrà un ruolo di confronto, avrà un ruolo di riaffermazione anche di quei principi, di quei valori che oggi hanno portato il nostro vino ad essere non solo un prodotto di eccellenza, ma ricerche scientifiche, ricerche mediche, ricerche universitarie ci dimostrano oggi che il buon vino, bevuto con moderazione e bevuto, ovviamente, in quantità modiche, è anche un cibo, passatemi il termine, sano nel nostro sistema della dieta mediterranea e della dieta mondiale.
Per cui credo che questo sia fondamentale perché diventerà un cuore, quello del Museo del vino, dove ci sarà sicuramente una dinamicità di confronto che ci consentirà di riaffermare ancora una volta che in Veneto siamo capaci di fare le cose fatte bene, siamo capaci anche di essere precursori e ambasciatori rispetto anche ad altri Paesi. Credo che da questo punto di vista bene fa il collega Enrico Corsi oggi, bene farebbe questo Consiglio a dare un segnale unanime fuori da quest'Aula al settore, non solo Veneto, ma al settore italiano e al settore internazionale del vino, e credo che noi tutti dovremmo lavorare in questa grande promozione, anche turistica, enogastronomica, perché da lì si possono creare grandi strategie e noi per questo recentemente abbiamo proposto come Gruppo politico il progetto di legge sul distretto del cibo, perché anche questo progetto di legge si inserisce esattamente e si sposa con le finalità di cui oggi siamo qui a discutere in quest'Aula con il progetto del Museo del vino: è un modo per far sistema, è un modo per mettere sulla stessa piattaforma tutte quelle che sono le eccellenze e le capacità di saper fare prodotti di qualità, ma soprattutto di saper far rete in quel sistema anche di promozione nazionale e internazionale che ci vede bravi da questo punto di vista, non solo a livello nazionale, ma direi a livello internazionale. Per cui ancora una volta il Veneto ha la possibilità di affermarsi a livello mondiale come la Regione all'avanguardia.
Grazie.
PRESIDENTE
Grazie, collega.
Consigliere Razzolini, prego.
Tommaso RAZZOLINI (Fratelli d'Italia - Giorgia Meloni)
Grazie, Presidente.
Dopo quattro interventi di colleghi della Provincia di Verona e veronesi è giusto che anche un collega trevigiano, tanto più di quell'area spumantistica conosciuta in tutta Italia qual è quella del Conegliano e Valdobbiadene, venga in favore a questo PDL, a questa proposta, appunto, che va a inserire anche la promozione della realizzazione del Museo del vino di Verona.
Questo PDL vuole appunto promuovere la storicità e l'identità che è collegata anche al settore vitivinicolo della Regione Veneto. Oggi l'Italia sappiamo che è il primo Paese per produzione vitivinicola, con 40 milioni di ettolitri, davanti alla Francia e davanti anche alla Spagna. Se in Francia con Bordeaux abbiamo la Cité du vin, che ho potuto andare a visitare qualche anno fa, e in Spagna a Bilbao abbiamo un Museo del vino molto bello, con dentro qualità, storia, argomentazione, che ho potuto visitare grazie al collega Corsi, con cui abbiamo organizzato questa visita, per vedere anche poi come ci si muove nel resto del mondo e cosa fanno Paesi importanti con i quali magari c'è anche un po' di rivalità in senso positivo.
Credo quindi che sia anche doveroso farlo a Verona grazie all'aeroporto, grazie al nodo di viabilità strutturale, grazie al Vinitaly, che è la fiera più importante a livello nazionale, che vede un prodotto principe nel vino. Quindi, è importante questa ottica e qua va il sostegno, perché è vero che il Veneto oggi è la regione dove l'industria del turismo è la prima in Italia, però noi dovremmo sempre essere capaci di creare cose nuove, originali, e di essere al passo con i tempi. Purtroppo, non si può adagiarsi sugli allori e stare fermi. Oggi bisogna puntare sull'enogastronomia.
È vero che questo è un museo e c'è l'idea di realizzarlo, ma non sarà statico. Ascoltando Corsi, ma vedendo anche il progetto di legge, comunque c'è la volontà di creare un forte legame con tutto il territorio veneto. Io che sono trevigiano, di Conegliano Valdobbiadene, mi aspetto che il mio territorio sia ben presentato in questo museo, perché noi ne possiamo raccontare di storie; così come altri colleghi dei Colli Berici, come altri colleghi di Verona, e non solo, ma tutto il nostro territorio italiano. E non solo il vino. È vero che noi oggi siamo molto forti e potenti su questo settore, ma questo deve essere da traino anche di tutti quei prodotti, magari grazie anche alle piccole produzioni locali, altri prodotti della nostra agricoltura, che grazie al vino vengono tirati e vengono fatti conoscere in tutto il mondo, soprattutto in questo museo.
Questo sarà un museo che parlerà di vino, parlerà di cibo, parlerà di benessere, parlerà anche di nutrizione, quella positiva, quella che sappiamo essere made in Italy. Mi auguro, ma ne sono convinto, che parlerà anche di paesaggio: paesaggio dei riconoscimenti UNESCO, paesaggio della forza, della fatica e del lavoro dell'uomo in collina e nei vigneti.
A nome del Gruppo Fratelli d'Italia, quindi, ci sono piena condivisione e sostegno a questo progetto di legge, e ringrazio il collega Corsi per l'impegno. Come sappiamo bene, dal primo giorno che l'ho conosciuto, l'obiettivo suo principale era portare avanti questo perché ci crede, sono quelle idee che speriamo possano diventare azioni, alle quali noi daremo sicuramente un forte supporto e appoggio.
Grazie.
PRESIDENTE
Grazie, collega.
Consigliera Bigon, prego.
Anna Maria BIGON (Partito Democratico Veneto)
Grazie, Presidente.
Leggo: "Il progetto di legge si inserisce nel solco di una pluralità di iniziative assunte dalla Regione del Veneto negli anni al fine di rendere conoscibile e promuovere sul mercato nazionale e internazionale il Veneto per uno degli aspetti caratterizzanti la produzione del territorio che è anche nel contempo segno di identità culturale ed espressione di cultura e tradizione: la produzione vitivinicola".
È per questo che noi voteremo a favore, nel senso che con questo progetto di legge si promuove sicuramente come conseguenza un prodotto, ma soprattutto viene promosso e viene messo in atto quello che è il valore del Veneto e di Verona in particolare, essendo poi la sede di questo museo che verrà costituito. Museo la cui fondazione, appunto come diceva il consigliere Corsi, è già iniziata nel percorso, ma che avrà una funzione importante che non è quella di promozione di un prodotto sicuramente importante, di cui ne prendiamo atto, perché nel veronese e nel Veneto è tra i principali ed è un'eccellenza, ma è una fondazione che avrà il compito di promuovere, di costituire questo museo dove si farà ricerca, dove verrà sicuramente fatta e anche promossa quella che è la nostra identità e la nostra cultura e soprattutto verrà promosso quello che appunto è il nostro valore principale, che è anche quello di promuovere il territorio. Territorio fatto di percorsi, fatto di eccellenze e fatto soprattutto anche di bellezza ed è per questo che noi siamo a favore. Non è solo la promozione di un prodotto, ma è la promozione proprio di un territorio – e il Veneto e Verona sono tra i migliori sicuramente per quanto riguarda l'aspetto ambientale – promuovendo quindi anche un turismo sostenibile, di cui noi siamo fortemente convinti e dobbiamo attivarci per promuoverlo sempre in modo migliore.
Grazie, Consigliere, per l'attività che ha svolto e sicuramente vedrà il nostro voto favorevole.
Grazie.
PRESIDENTE
Grazie a lei.
Collega Guarda, prego.
Cristina GUARDA (Europa Verde)
Grazie, Presidente.
L'occasione è di annunciare, come già fatto in precedenza anche nelle Commissioni, il sostegno da parte del mio Gruppo a questo progetto di legge.
Ho due osservazioni da porre. Sì, lo sostengo. Lo sostengo per due motivi che adesso vi spiego. Il primo: la scelta della centralità di Verona come punto in cui localizzare questo museo è importante, non soltanto perché c'è la condivisione anche con la Fiera del Vinitaly, che ha una valenza ovviamente internazionale e di settore molto importante, ma anche perché Verona rispetto alle altre Province, nel corso degli anni si è sentita un po' esclusa dai progetti che la politica nazionale e regionale avevano messo in atto per la promozione, in questo caso, per esempio, del Prosecco, che, invece, ha avuto molta più spinta sia da parte del mondo, è vero, anche industriale, del commercio, ma anche da un punto di vista politico.
Tornare a Verona è importante per ristabilire un equilibrio con un territorio con produzioni di eccellenza, con produzioni tipiche, un territorio che in questi anni ha sofferto molto questo confronto e questo conflitto con gli altri spazi del territorio regionale Veneto, che hanno avuto maggiore attenzione, anche da parte di questa Regione e di questo Presidente. Ritorniamo quindi a dare attenzione a Verona come realtà e provincia, con una produzione di qualità che non è seconda ad altri.
Parallelamente, invece, tema che mi sta molto a cuore, è la parte non soltanto di promozione delle aziende, delle particolarità del nostro territorio all'interno di questo museo, ma anche della parte culturale. Il mondo dell'agricoltura, il mondo del vino ha bisogno di punti di incontro sempre più importanti e sempre più frequenti per condividere l'evoluzione della ricerca in supporto alle attività agronomiche, che, specie nel nostro territorio italiano e veneto, stanno già subendo gli effetti della crisi climatica. Per cui l'auspicio è che questo spazio sia sì un crocevia di opportunità per l'espansione del turismo e delle opportunità di conoscenza di questo settore, in una città che è tra le più importanti da un punto di vista di attrazione turistica, di attrazione anche professionale e commerciale. Ma soprattutto sia anche spazio e casa per gli agricoltori del Veneto, per trovare nuove occasioni di confronto e di evoluzione culturale nella gestione degli impatti che anche nel settore vitivinicolo già adesso la crisi climatica sta apportando, con la divulgazione delle migliori tecniche di coltivazione per gestire la carenza idrica e gli effetti, appunto, dell'innalzamento delle temperature e con l'occasione per approfondire quelle che possono essere le nuove strategie per una gestione coordinata della propria produzione vitivinicola con la biodiversità agraria e naturale, l'unica strategia per riuscire a gestire quello che, purtroppo, la natura ci sta prospettando a causa dell'intervento dell'uomo e degli abusi dell'uomo avvenuti dall'epoca post industriale in poi.
Alla luce di questo, il sostegno è dato a questo tipo di iniziativa che abbia, quindi, successo da un punto di vista turistico, che abbia successo nel divulgare la grande tecnica della coltivazione vitivinicola e della produzione vinicola nel nostro territorio, ma che abbia altrettanto successo nel rendere edotti i cittadini, produttori e consumatori di quale prodotto andare a valorizzare nella dimensione del rispetto dell'ambiente, nella direzione del rispetto dell'evoluzione del settore in relazione alla crisi climatica: diamoci sostegno in questa lotta, in questa battaglia, diamoci sostegno con misure non soltanto di divulgazione ma anche di effettiva riduzione dell'impatto dell'uomo per ridurre quindi le conseguenze negative sull'agricoltura.
Grazie dell'attenzione e buon voto.
PRESIDENTE
Collega Pan, prego.
Giuseppe PAN (Liga Veneta per Salvini Premier)
Grazie, Presidente.
Io intanto volevo complimentarmi con il collega Enrico Corsi per l'idea, perché, prima di condividere con tutti voi tutti i vostri ragionamenti, che sono stati perfetti e precisi, io penso che la prima cosa da dire è che un'idea così importante viene a chi è in un settore, in un ambiente, che riesce a vedere a 360 gradi il sistema, non la piccola cosa, ma il sistema. E quindi faccio i complimenti a Enrico perché è un'idea, è un sogno che naturalmente corre con le gambe delle persone, ma ha bisogno anche poi di sostegno e di sostanza.
Senza ritornare in tante cose che voi colleghi avete detto: perché bisogna fare questo museo? Io me lo sono chiesto perché, quando Enrico mi ha invitato a far parte anche del comitato promotore, ma anche a capire cos'è un museo, perché poi noi siamo ricchi di tante cose, magari dopo andiamo a fare qualcosa che non serve, ma è qualcosa che è chiuso, qualcosa... Quanti musei, quante manifestazioni di cui magari anche il nostro territorio è pieno? Con curiosità, ho preso un aereo insieme a Enrico e al presidente Andreoli e siamo andati a Porto un mese fa, un mese e mezzo fa. Non ero mai stato. Devo dirvi che con stupore ho visto questa città, che poi si è evoluta. Il Portogallo non è certo l'Italia o il Veneto, ha le sue cose, io lo avevo visto tanti anni fa ed era molto indietro rispetto alla nostra industrializzazione o anche a livello agricolo. Invece ho trovato con grande stupore una città che si è molto evoluta nelle strutture e infrastrutture, eccetera, (aeroporto), e soprattutto ha fatto questo polo museale in cui non c'era solo il vino, ma c'erano sette musei, tutti uno incastrato nell'altro, in cui il vino, quindi il Porto, che non è neanche quasi un vino, che è tutta una serie di altre cose che non sto qui a dirvi... Sono riusciti a catalizzare in un luogo, tra l'altro con un panorama anche molto bello, e restaurare queste vecchie cantine, che erano anche dentro la montagna, con un circuito culturale, quindi torno anche al discorso culturale legato al museo, perché un museo è un luogo di cultura, prima di tutto, in cui si descriveva proprio tutto il processo della vite, dall'inizio, quindi, dal suolo, tutti i tipi di suoli, le radici... Addirittura, hanno dei pannelli, tra l'altro touch screen, naturalmente, con tutte le moderne infrastrutture computerizzate, in cui proprio si vedeva il suolo, come la radice della vite andava dentro al suolo, ai diversi suoli, quindi i diversi tipi di vite. All'inizio c'è tutto il processo di produzione, fino naturalmente ad arrivare in quelle stanze in cui comunque veniva dimostrata anche la possibilità di odorare i tipi diversi di vini e c'erano i profumi, quindi anche a livello sensoriale. C'è tutto un processo che ti porta alla fine ad arrivare dentro alla cantina in cui ti dimostrano come la produzione viene fatta, il tipo di produzione, fino agli assaggi dei turisti che poi compravano minimo due o tre borse e cartoni di vino e se li portavano a casa.
Io ho chiesto: "Scusate, ma che numeri fa questo tipo di museo"? Si parlava di 1,5 milioni di visitatori all'anno, non stiamo parlando di tre scolaresche e quattro turisti che passano. Facciamo 1,5 milioni, quasi 2 all'anno, e si puntava anche... L'indotto e l'industria culturale legati a questo settore, quindi, sono sicuramente importanti e fondamentali. Senza tralasciare i numeri, abbiamo 225.000 imprese in Italia, di cui il 32% sono in Veneto. Noi produciamo 50 milioni di ettolitri di vino in questo Paese, e abbiamo 341 DOC, se non ricordo male, 118 DOCG, 53 in Veneto tra DOCG, DOC e IGT.
Qui c'è una partita importante che deve essere giocata, che è la partita di Verona, e Verona l'avete detto voi perché, io sono d'accordo, ma siccome poi noi "sprechiamo" molte risorse e tempo per fare una settimana di Vinitaly, questo potrebbe essere un Vinitaly lungo tutto l'anno, per sempre.
Immaginate i 70 milioni di turisti che arrivano in questo paese dove potrebbero andare a finire in percentuale se non lì. Non basta solo questo museo. Lì intorno bisogna fare un polo museale. Io penso che, se la città di Verona colga veramente questa idea, con Giulietta e Romeo, con altri tipi di situazioni, possa diventare forse la prima industria della città.
Noi della Regione Veneto, ma io spero anche il Presidente, anche la Giunta, mi auguro colgano seriamente questa proposta, perché è una proposta che potrebbe veramente essere il fiore all'occhiello a livello internazionale, insieme alle Olimpiadi, insieme alle colline del Prosecco, patrimonio dell'UNESCO, insieme a tante altre realtà che abbiamo in questa Regione legate ai luoghi della cultura, ai luoghi della pittura, ai luoghi dell'architettura, perché se ce la portano via da altre parti perdiamo un'occasione.
Spero e auspico che all'interno della Fondazione che si sta costituendo, che è costituita, la Regione entri con sostanza e con presenza e che porti avanti questo progetto. Abbiamo anche sentito il Ministero dell'agricoltura, i suoi dirigenti, che da anni pensavano a questa idea e hanno accolto favorevolmente questa proposta.
Quindi, c'è una volontà anche del Ministero e del Governo probabilmente di mettere la propria parte. Spero che anche noi faremo parte, ripeto, sostanzialmente, di questo progetto, che darebbe alla nostra Regione, come ha detto il presidente Andreoli, molta importanza. Noi siamo, lo ricordo sempre, la quarta nazione al mondo per export. Immaginate cosa potrebbe essere questo luogo, questo luogo moderno, magari fatto anche con un'architettura particolare, magari sentendo anche gli esperti. Quello di Bilbao, lo abbiamo visto, è un ufo che è calato in terra. Quell'area che dà accesso a Verona penso sia il luogo adatto, il luogo fondamentale, il luogo che potrebbe essere veramente la culla della nostra produzione vitivinicola e del nostro vino.
Grazie.
PRESIDENTE
Grazie, collega.
Collega Ostanel, prego.
Elena OSTANEL (Il Veneto che Vogliamo)
Grazie, Presidente.
Ho già detto al collega Corsi del sostegno a questa iniziativa. Ne approfitto solo per illustrare l'ordine del giorno che non presenterò o non ripresenterò dopo, quando magari lo voteremo, perché bisogna anche ricordare una cosa, credo: il Veneto – ce l'ha detto un Commissario ONU – è ancora troppo alto rispetto all'uso di pesticidi quando parliamo delle coltivazioni del vino.
Soprattutto, quando era stata presentata questa iniziativa, avevamo fatto un evento, stavamo mangiando qui sopra e non so se vi ricordate (forse no), ma c'era lì uno dei miei vini preferiti che è fatto da alcuni vignaioli che, per quanto mi riguarda, sono curatori di territorio, e in Veneto ce ne sono tantissimi. Tra l'altro, se guardiamo la produzione rispetto al vino improntato anche alla sostenibilità ambientale, tantissimi di questi produttori sono donne all'interno di questa regione. Abbiamo fatto un incontro, poco tempo fa, anche con alcune categorie che rappresentano gli agricoltori e c'erano tantissime donne che hanno fatto un decalogo della produzione rispetto alla sostenibilità ambientale. Abbiamo una crescita del mercato del vino improntato alla sostenibilità che in Veneto cresce del 10% nell'ultimo anno, perché la domanda in Europa di questo tipo di vino a basso contenuto non solo di quello che producono i pesticidi, ma anche i solfiti, che sta crescendo enormemente.
Se noi pensiamo ad un Museo del vino come, tra l'altro, stanno facendo tantissime fiere che in Veneto si svolgono su questi temi, cioè non solo pensiamo al vino rispetto al fatto che possa essere attrattore per un certo tipo di turismo e condivido quello che è stato detto, ma anche rispetto al fatto che il mercato ci sta insegnando che l'Europa chiede sempre di più un vino improntato alla sostenibilità, perché fa meno male quando si beve, allora forse noi dovremmo anche intervenire su questo: meno pesticidi e non, purtroppo, come l'assessore Caner ha detto poco tempo fa, dobbiamo aumentare l'uso di pesticidi, perché così sconfiggiamo alcune delle malattie. Ecco, forse altre Regioni ci hanno insegnato che è la monocultura che alle volte porta all'inserimento di alcuni batteri.
Quello che dobbiamo fare è anche dare, io credo, un'impronta culturale. Benissimo questa iniziativa, come il Vinitaly fa o come altre fiere fanno improntate alla sostenibilità, le sezioni dedicate a questo tipo di vini sono sempre più richieste e grandi. Nell'ordine del giorno si dice: benissimo le iniziative che vengono fatte, anche rispetto alla formazione, ai convegni e a tutto il lavoro che si propone di fare con questa iniziativa, ma cerchiamo anche di ispirare sempre di più il lavoro dei nostri produttori di vino, anche rispetto alla sostenibilità, perché sono cose non solo che chiedono le persone in Veneto, ma che chiede anche, in particolare, l'export fuori di noi.
Grazie per iniziativa. L'ordine del giorno chiede di fare attenzione a questo tema. Speriamo che dopo venga accolto dal presentatore del progetto di legge.
Grazie.
PRESIDENTE
Grazie, collega.
Consigliere Corsi, prego.
Enrico CORSI (Liga Veneta per Salvini Premier)
Volevo dare alcune risposte veloci ai vari interventi che ci sono stati.
Certamente sarà un Museo internazionale, ma che guarderà con molta attenzione ai territori veneti. Infatti, si pensava addirittura di dedicare un'area alle colline del Prosecco, patrimonio dell'UNESCO, perché ovviamente è una cosa importante che dobbiamo saper vendere bene a livello mondiale.
Sarà una realtà che cercherà di collaborare con le altre realtà europee. Abbiamo già avuto il benestare ovviamente non formale, cioè a voce, ma stiamo già sottoscrivendo dei documenti per creare una rete tra gli altri musei già esistenti: Bordeaux, Portogallo, Spagna e altre realtà anche da altre parti del mondo.
Sicuramente non sarà solo una promozione digitale, perché questo è lo scopo, soprattutto far diventare questo percorso divertente, ma sarà anche istruttivo per gli alunni, per i ragazzi. Dovrà essere un momento dove si insegna cos'è il vino, come si produce il vino, quali sono oggi le malattie che mettono in difficoltà il sistema del vino e, ovviamente, una cosa importantissima, l'abbinamento del vino con il cibo, perché l'Italia, a differenza di altri Paesi, ha una grande tradizione del cibo. Dimostrare e far capire come si può abbinare il vino alle tipologie del cibo che abbiamo nelle varie regioni italiane è una cosa importantissima.
Altra cosa importante: diventerà un punto dove si faranno delle fiere della promozione e si premieranno i vini più famosi al mondo. C'è addirittura l'intenzione di realizzare una TV dedicata al vino. Diventerà, ovviamente, una grande risorsa per il territorio.
Ricordo la frase che disse l'allora ministro Garavaglia: se noi pensiamo alla pizza, sicuramente ci viene in mente Napoli per realizzare un Museo sulla pizza. Se pensiamo al food, probabilmente indichiamo Modena o Parma. Se pensiamo al vino, indichiamo Verona.
Verona è la città dove oggi si sviluppa il massimo dell'attenzione. Come dicevo prima, proprio all'ultimo Vinitaly, quello di qualche mese fa, lo stesso presidente Zaia, ma anche i Ministri che sono venuti hanno detto che Verona è votata per essere la capitale italiana del food e dell'enoturismo.
Questo sistema, quindi, darà una grande linfa. Diceva giustamente il collega Pan che quando c'è stato il Vinitaly abbiamo incontrato il dirigente capo del Ministero dell'agricoltura. Quando gli abbiamo illustrato l'idea ha detto: "Sono dieci anni che dico che in Italia serve un Museo del vino".
Effettivamente, pensare che il nostro Paese è il primo Paese al mondo per qualità del vino, per produzione di vino ed è l'unico Paese che non ha una realtà di questo tipo, veramente ci fa pensare. Mi auguro che l'aiuto di tutti ci permetta, nel più breve tempo possibile, di raggiungere questo obiettivo, che porterà posti di lavoro, porterà nuovo turismo, porterà la conoscenza dei territori e ci renderà ancora più famosi nel mondo, perché, ovviamente, vino, cibo, grappe, olio e tutto quello che ci sta dietro sono parti integranti anche di una nostra tradizione lontana.
PRESIDENTE
Grazie, collega.
Con il suo intervento chiudiamo la discussione generale.
Sospendiamo la seduta. La ripresa è alle ore 14.30.
Raccomando al Presidente della Commissione di dare il parere sull'unico emendamento durante la pausa dei lavori.
Grazie.
La Seduta è sospesa alle ore 13.04
La Seduta riprende alle ore 14.44
Assume la Presidenza
Il Presidente Roberto CIAMBETTI
PRESIDENTE
Colleghi, se ci accomodiamo, riprendiamo i lavori.
Il relatore è al suo posto.
Passiamo all'articolato.
Se aiutate il Consigliere Segretario, grazie. Stiamo tentando di risolvere un problema informatico e votiamo subito, colleghi. Un attimo di pazienza.
Siamo sull'articolo 1.
Emendamento n.
C0001 presentato dalla consigliera Baldin, articolo 1, comma 2, lettera D, modificativo, che prevede:
Alla lettera d) comma 2 dell'articolo quater rubricato "Concorso regionale alle iniziative assunte dalla Fondazione Museo del Vino (MUVIM) in Verona" e introdotto dall'articolo 1 del PDLR 187, dopo le parole "i musei del Vino già istituiti" sono aggiunte le parole "in Veneto,"
Collega Baldin, prego.
Erika BALDIN (Movimento 5 Stelle)
Questo emendamento modifica l'articolo 1, alla lettera d), perché, in realtà, aggiunge la parola "Veneto" per quanto riguarda i musei del vino già istituiti e credo ci sia l'accoglimento da parte del relatore, che ringrazio.
PRESIDENTE
Il relatore è favorevole.
Metto in votazione l'emendamento n.
C0001.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
Collega Sponda, a verbale.
Alessandra SPONDA (Zaia Presidente)
Sì, il mio voto è favorevole.
PRESIDENTE
Non vengono computati formalmente nel voto, rimane a futura memoria. Tentate di risolvere il problema.
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Metto in votazione l'articolo
1, così come modificato.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Articolo 2.
Metto in votazione l'articolo
2.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
Lo dica a verbale. Anche lei, collega Sponda.
Alessandra SPONDA (Zaia Presidente)
Sì, a verbale, voto favorevole.
PRESIDENTE
Collega Valdegamberi.
Stefano VALDEGAMBERI (Gruppo Misto)
Sì, voto favorevole.
PRESIDENTE
Grazie.
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
ODG n. C0002
Ordine del giorno presentato dalla consigliera Ostanel relativo a "SOSTENERE LE FILIERE VITIVINICOLE IMPRONTATE ALLA SOSTENIBILITÀ AMBIENTALE E ALLA SALUTE DEI CITTADINI" in occasione dell'esame del progetto di legge relativo a "modifica della legge regionale 7 settembre 2000, n. 17 "istituzione delle strade del vino e di altri prodotti tipici del veneto ed iniziative per la promozione della cultura materiale della vite e del vino e per la valorizzazione della tradizione enologica veneta" e successive modifiche ed integrazioni". (Progetto di legge n. 182) APPROVATO (Deliberazione n. 57/2023)
(N.d.r. – Si riproduce il testo scritto dell'ordine del giorno come presentato)
Il Consiglio regionale del Veneto
PREMESSO CHE:
- il PDLR n. 182 si prefigge di valorizzare la cultura materiale della vite e del vino espressa dalle comunità locali e l'offerta turistica integrata del territorio veneto, oltre al favorire l'attivazione di collaborazioni con le Università degli studi del Veneto per il sostegno ad iniziative di ricerca e sviluppo e di trasferimento tecnologico delle risultanze nel settore vitivinicolo e la realizzazione di interventi di alta formazione ed aggiornamento delle figure professionali che operano nel settore vitivinicolo;
- come rilevato anche da una recente interrogazione a risposta scritta (IRS 312 del 13 marzo 2023, a prima firma del collega Zanoni) il Relatore ONU Marcos Orellana, nel Rapporto conseguente alla sua visita in Italia di fine 2021, dove vengono individuate alcune delle criticità ambientali in Veneto, esprime «preoccupazione» per l'aumento nell'uso di pesticidi, definito «significativo», in particolare nelle zone di produzione del Prosecco, tanto più a fronte di un calo del loro uso in Italia nell'ultimo decennio. Il Veneto risulta ancora, «uno dei più grandi consumatori di pesticidi per ettaro», usando «l'equivalente di un metro cubo di pesticidi per abitante per anno», con tutti i danni per l'ambiente e i cittadini che ne conseguono;
- la Commissione Europea è orientata verso una netta riduzione dell'uso dei pesticidi negli Stati membri, visti i gravi rischi che possono comportare per la salute dei cittadini, in particolare dei più vulnerabili come i bambini, e per l'ambiente in generale.
CONSIDERATO CHE:
- le azioni che l'UE intende mettere in campo sono indirizzate a eliminare dal mercato i pesticidi più pericolosi, favorendo un uso più diffuso di tecniche alternative di lotta antiparassitaria in linea con la difesa integrata e una maggiore diffusione dell'agricoltura biologica, dell'agricoltura di precisione e dell'uso di nuove tecnologie;
- in Veneto esistono molte eccellenze di viticoltura improntata alla sostenibilità ambientale che, oltre a garantire un maggior valore aggiunto per il produttore, garantisce anche maggiore salubrità del prodotto per il consumatore e una maggiore qualità delle campagne, anche a vantaggio della salute di chi vive nei pressi delle aree coltivate;
- risultano infatti in crescita le superfici di vigneti coltivati con metodi naturali: secondo un'elaborazione di Veneto Agricoltura su dati Sinab (Sistema nazionale agricoltura biologica) e dell'agenzia regionale Avepa, i vigneti biologici in regione sono passati da 8.712 ettari del 2020 a 9.607 ettari del 2021, con una variazione del + 10,3%, anche grazie alla crescente domanda di vino bio nei Paesi europei, soprattutto in quelli del Nord, dove i consumatori esternano una notevole sensibilità per i prodotti sostenibili.
impegna la Giunta regionale
a sostenere, nel promuovere la cultura materiale della vite e del vino, oltre che nel trasferimento tecnologico e nella formazione, prioritariamente le filiere vitivinicole improntate alla sostenibilità ambientale, alla salute dei consumatori e di coloro che vivono intorno alle aree coltivate.
Non vedo altri interventi.
Metto in votazione l'
ODG n.
C0002.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Metto in votazione il
PDL n. 182 nel suo complesso.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva all'unanimità.
Complimenti. (Applausi)
PUNTO
7 |
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PROPOSTA DI LEGGE STATALE DA TRASMETTERE AL PARLAMENTO NAZIONALE, AI SENSI DELL'ARTICOLO 121 DELLA COSTITUZIONE DAL TITOLO: "MODIFICHE AL DPR 26/10/1972, N. 633 "ISTITUZIONE E DISCIPLINA DELL'IMPOSTA SUL VALORE AGGIUNTO", TABELLA A PARTE III PUNTO 103 - APPLICAZIONE IVA AGEVOLATA AL 10 PER CENTO PER L'EROGAZIONE DI ENERGIA ELETTRICA E FORNITURA DI GAS ALL'INTERNO DI STRUTTURE DI ACCOGLIENZA COLLETTIVE QUALI CENTRI DI SERVIZIO, CASE DI RIPOSO, RESIDENZE SANITARIE ASSISTENZIALI" D'INIZIATIVA DEL CONSIGLIO REGIONALE DEL VENETO. (PROGETTO DI LEGGE STATALE N. 19) APPROVATO (DELIBERAZIONE N. 58/2023)
Relazione della QUINTA Commissione Consiliare.
Relatrice: Consigliera Venturini
PRESIDENTE
Passiamo al PDLS n. 19.
Collega Venturini, prego.
Elisa VENTURINI (Forza Italia - Berlusconi - Autonomia per il Veneto)
Grazie, Presidente.
L'argomento che noi presentiamo con questa proposta di legge è già un argomento toccato questa mattina nel corso della seduta con un'interrogazione e questo a dimostrazione dell'attualità della tematica e della problematica che è sottesa.
Come è noto, il Consiglio regionale, i Consiglieri regionali esercitano la potestà legislativa e quindi approvano le leggi nelle materie di competenza regionale. Tuttavia, viene riconosciuta la possibilità di avanzare delle proposte di legge in materie di competenza esclusiva dello Stato, salvo poi essere proposte al Parlamento per il vaglio e per l'approvazione.
Ed è questo il caso perché la proposta che noi presentiamo è in materia di sistema tributario e contabile. Intendiamo chiedere di poter diminuire e ridurre l'aliquota IVA che viene applicata alle prestazioni energetiche, cioè alla fornitura di elettricità, di energia elettrica e di gas nelle strutture di accoglienza. Questo per tentare di supportare queste strutture che stanno vivendo, da un periodo ormai lungo, una situazione di difficoltà.
Le strutture di accoglienza hanno risentito in modo particolare del peso e dell'aggravio che c'è stato dei costi energetici, ma a questi costi se ne sono aggiunti anche altri: i costi, ad esempio, degli acquisti che sono stati fatti degli ausili piuttosto che dei servizi complementari; ancora delle derrate alimentari. Pensate che alcuni prodotti hanno superato l'incremento di un 50% del costo e anche il costo del lavoro perché ci sono stati dei rinnovi contrattuali e noi sappiamo che, con il rinnovo contrattuale, ci sono stati degli incrementi di costi che vanno ad impattare in maniera importante nei bilanci dei centri di servizi. Però di tutte queste voci di costo la più rilevante è rappresentata dai costi energetici. Si stima che, con riferimento al 2021, nei primi mesi, quindi come parametro i primi mesi del 2023, c'è stato un incremento del 160% per quanto riguarda l'elettricità e parliamo di circa un 70% per quanto riguarda il costo della fornitura di gas. Il regime IVA incide sul costo finale perché maggiore è il costo della fornitura della materia prima, maggiore sarà il costo dell'imposizione che viene poi applicata percentualmente.
Ergo, quello che noi proponiamo è di poter intervenire sulla percentuale appunto dell'IVA, che attualmente è del 22% sulle prestazioni energetiche, e di portarla ad un 10%. In questo modo noi potremmo dare una risposta a queste strutture di accoglienza per cercare di contenere i costi. Già il legislatore è intervenuto con un DPR nel 1972 prevedendo di applicare l'IVA agevolata per le forniture di energia elettrica ad uso domestico, e su che cosa si intendesse per uso domestico è intervenuto il Ministero delle Finanze con una circolare e ha collegato questa espressione, quindi la finalità domestica, ai consumatori finali di forniture di energia elettrica o termica in ambienti comunitari, quindi non solo all'interno dell'abitazione, dove c'è la persona che vive, ma si fa riferimento anche all'ambiente comunitario (vedi le caserme, gli asili, i conventi).
è quindi chiaro l'intento del legislatore, che è quello di riconoscere un'agevolazione non solo al soggetto all'interno della propria abitazione, ma anche quando il soggetto vive all'interno di una comunità residenziale dove, spesso, anche trasferisce la propria residenza.
La genesi normativa è chiara, quindi si vuole in qualche maniera ridurre l'aggravio in termini dei costi energetici sulle comunità residenziali, però è intervenuta l'Agenzia delle Entrate con una propria interpretazione, che ha deviato da questo orientamento del legislatore. L'interpretazione che dà l'Agenzia delle entrate è che l'agevolazione non venga applicata nel caso in cui si utilizzi l'energia nell'ambito di prestazioni di servizi che siano rilevanti ai fini IVA anche se c'è un regime di esenzione. Per cui i centri di servizi, le case di riposo, le RSA, poiché effettuano prestazioni verso corrispettivo, che sono quindi rilevanti ai fini IVA, in base all'interpretazione che ci dà l'Agenzia delle Entrate non possono avere questa agevolazione.
Noi riteniamo che questa interpretazione debba essere superata perché c'è un'incongruenza di fondo rispetto a quello che è il pensiero del legislatore, che fin dall'inizio il legislatore ha voluto inserire nella normativa. Per cui con questo progetto di legge vogliamo introdurre, in maniera molto chiara, la riduzione dell'IVA dal 22 al 10% per quelle strutture di accoglienza che poi condizionano, comunque, l'agevolazione alla sussistenza di un regime di convenzionamento della struttura con la Regione o con l'Ente locale competente.
Questa è una risposta concreta che si cerca di dare alle strutture di accoglienza in un momento di difficoltà.
Assume la Presidenza
Il Vicepresidente Nicola Ignazio FINCO
PRESIDENTE
Grazie, collega.
Ci sono altri interventi? Non vedo la richiesta di altri interventi.
Collega Ostanel, prego.
Elena OSTANEL (Il Veneto che Vogliamo)
Grazie, Presidente.
Io ringrazio la collega Venturini per questa proposta, però io credo che quest'Aula abbia il compito di dire anche delle altre cose, rispetto a quelle che lei ha detto, rivolte allo Stato.
Ricordo, appunto, che oggi il Governo ha una maggioranza politica che è quella che vi vede seduti insieme di fronte a me e quindi questo tipo di intervento è bene che noi lo inviamo con un progetto di legge, vedremo effettivamente se poi il Governo deciderà di fare questo provvedimento.
Io parlo del Veneto, non per dire no alla sua proposta, figuriamoci, ma perché credo che sia giusto dire in quest'Aula lo stato oggi delle RSA in Veneto e il motivo, io credo, che l'abbia spinta a chiedere questo tipo di intervento allo Stato, quando in realtà la Regione del Veneto delle cose doveva farle da tempo e non le ha fatte.
Parto dalla più grande questione: la riforma del regime IPAB, che attendiamo da circa una ventina d'anni. Credo che debba essere ribadito qui dentro, perché l'abbiamo chiesto più volte, che questa proposta di legge presentata dal presidente Zaia appena insediato qui... È la prima cosa che ho visto, quel progetto di legge. Ricordo, mi è stato detto che viene reiterato più o meno ogni anno. Quando arriverà – l'ho chiesto tantissime volte in quest'Aula – la riforma delle IPAB, che permetterà ai nostri anziani di avere un posto nelle RSA con un certo tipo di garanzia, di avere un governo di quei luoghi che sia aggiornato ai tempi del presente? Questa è la grande domanda politica che penso dovremmo farci qui dentro se vogliamo essere giusti anche nei confronti delle persone che qui rappresentiamo, rispetto a chi va fatta la domanda. Bene, va fatta allo Stato? Va ridotta l'IVA? Sono d'accordo. Sono d'accordo con la sua proposta. Ma cosa stiamo facendo per ottenere quello che serve fare rispetto al governo del Veneto? Voi parlate di autonomia: bello chiedere l'autonomia e poi chiedere le risposte sempre allo Stato.
Il secondo tema. Da tempo, e lo abbiamo anche visto durante l'approvazione dello scorso bilancio, stiamo chiedendo di avere personale all'interno delle RSA. Il tema degli OSS e degli infermieri. Su questo servono degli aggiornamenti e un lavoro che potrebbe essere fatto anche da Regione del Veneto e che oggi non è stato fatto.
Davvero, io dico, sappiamo qual è lo stato delle RSA? Ne abbiamo discusso durante lo scorso bilancio, c'è stato anche un provvedimento da parte della Giunta che avevamo votato rispetto al fatto che dovevano essere dati più fondi in quel momento alle RSA, ma la situazione – e ce lo dice lo stato delle cose, avete visto, immagino, il dibattito sui giornali di questi ultimi mesi – nei vari territori è ancora molto grave. Le rette sono alte, le persone stanno faticando a lasciare i loro anziani dentro alle strutture residenziali. Regione del Veneto sta facendo abbastanza? No. Ci sono delle cose che dovrebbero essere chieste. A me piacerebbe che la stessa enfasi che viene data ad un progetto di legge statale quando la competenza è dello Stato (ed è giusto, lo stiamo chiedendo e lo faremo) venga rivolta anche alle persone e in particolare all'assessore competente Lanzarin su questo tema. Velocizzare la riforma delle IPAB, fare in modo che arrivi subito al tavolo e ovviamente che si riesca anche, un po' come sta succedendo con gli ATS, a coinvolgere davvero i Comuni e i territori nell'elaborazione di quella che è una riforma della cosa più importante che abbiamo, cioè le strutture residenziali per i nostri anziani, in una Regione del Veneto che, ricordiamoci, non solo sta invecchiando in maniera enorme, ma è composta da quasi più della metà di famiglie unipersonali. Tutti noi, almeno io, probabilmente, nel momento in cui diventerò anziana, sarò anche sola e credo succederà purtroppo anche a tantissime persone che sono qui o ai figli che voi avete.
Allora, o iniziamo davvero a ragionare sul fatto che le strutture residenziali vanno riformate per fare in modo che tra una ventina d'anni non ci troviamo a dover avere, come capita in alcuni Paesi, gli anziani che devono pagare in maniera profumata per avere un'assistenza e tanti non se lo potranno più permettere oppure, se decidiamo ancora di aspettare altri vent'anni, per una riforma che è assolutamente necessaria.
La domanda politica è questa: quando arriverà la riforma tanto attesa delle RSA in questa Regione? Qual è la direzione che si vuole prendere nella gestione di queste strutture? Verranno coinvolti i Comuni e i territori in questa decisione fondamentale? Perché è vero che possiamo anche abbassare l'IVA del 10%, io lo voterò, ma non risolveremo la situazione e stiamo spostando ancora una volta la palla a Roma. Peccato che a Roma ci siete voi.
PRESIDENTE
Collega Zottis, prego.
Francesca ZOTTIS (Partito Democratico Veneto)
Grazie, Presidente.
Abbiamo votato la proposta di legge della collega Venturini, quindi è chiaro che c'è un accordo su quella che è la proposta adesso illustrata e c'è un accordo perché ci si rende perfettamente conto di quella che è la situazione di criticità dei centri servizi per anziani.
Era stata fatta una richiesta ancora a bilancio che anche la Regione intervenisse. Era stato richiesto anche di intervenire per quanto riguarda la quota unica. Era stato richiesto di intervenire per quanto riguarda una riforma dei centri servizi per anziani, perché condivido tutto quello che ha detto la collega Ostanel quando dice che stiamo attendendo da tanti anni la riforma delle IPAB e continuiamo invece ad avere spezzoni, perché abbiamo fatto alcune cose con questa manovra di bilancio in ritardo di almeno comunque 10 anni rispetto a come vengono trattate le strutture private rispetto a quella che è la conformazione delle IPAB, ma non abbiamo ancora una riforma complessiva, che significa anche incidere sulla questione del personale, che significa anche incidere sulla questione degli standard. Continuiamo a prendere piccoli pezzettini.
Chiedere allo Stato è assolutamente doveroso per quello che deve fare lo Stato. Il problema è che, se noi non facciamo la nostra parte, non riusciremo mai a risolvere questo tema e il fatto che queste strutture non siano sempre al centro delle nostre attenzioni è provato dalle ultime audizioni che abbiamo avuto per quanto riguarda la proposta di legge sugli ATS, quando lo stesso Presidente di URIPA è venuto a dirci: "E il nostro ruolo qual è?" Non è indifferente questa domanda in una riforma completa di quella che dovrebbe essere la riorganizzazione dell'assetto territoriale dei servizi sociosanitari e del ruolo dei Comuni. Qual è il ruolo di un'Amministrazione piena nel rapporto con queste strutture? Qual è il ruolo che vogliamo dare ai familiari? Qual è il ruolo che vogliamo dare alle visite dei familiari? Qual è il ruolo, dopo il Covid, che vogliamo dare alle associazioni di volontariato e al terzo settore?
Ora, è troppo facile continuare sempre a rimandare la palla a Roma. Noi speriamo che questa legge venga presa sul serio immediatamente, visto che c'è la filiera da Roma a Venezia, perché è doveroso farlo, visto che, comunque, ha ben illustrato la collega Venturini come si inneschi in quella che è una legge già esistente. Ma non siamo assolutamente soddisfatti di questo dibattito e non siamo assolutamente soddisfatti di quello che ad oggi, comunque, è il ruolo che abbiamo interpretato più a spizzichi e bocconi che rispetto a una riforma complessiva e alle esigenze che da troppi anni latitano sui tavoli regionali.
Grazie.
PRESIDENTE
Collega Camani, prego.
Vanessa CAMANI (Partito Democratico Veneto)
Grazie, Presidente.
Ovviamente, voteremo a favore del progetto di legge statale perché è talmente privo di connotazione politica e anche di conseguenze, che è complicato votare contro, però sul punto vorrei sottolineare tre aspetti.
Il primo: qual è il ruolo di questo Consiglio regionale? Questo è un richiamo e una riflessione che estendo a tutti i Gruppi del Consiglio regionale. Non siamo nelle condizioni di fare progetti di legge con un impegno di spesa tale da poter incidere sulle politiche regionali, perché approviamo un bilancio di previsione con un fondo per le disponibilità delle leggi approvate dal Consiglio irrisorio e dobbiamo tirare a campare. Tant'è che affronteremo dopo, per esempio, un progetto di legge proposto da Soranzo, su una roba importante, finanziato con due lire, che non serviranno a risolvere il problema (anticipo già un pezzo della discussione), perché non abbiamo soldi, perché tutti i soldi nella disponibilità della Regione del Veneto sono stanziati nel bilancio direttamente dalla Giunta, in base alle necessità della Giunta.
Quindi, cosa dobbiamo fare? Facciamo i progetti di legge statale, cioè, facciamo una legge che impegna il Consiglio regionale a approvare un testo che andrà a Roma e non verrà considerato, perché nella storia dei progetti di legge statali approvati dalle Regioni, non dal Veneto, non c'è motivo per pensare che questo venga preso in considerazione. è più probabile che la consigliera Venturini chiami il Ministro di Forza Italia e gli dica: "Manda avanti questa legge" piuttosto che questa proposta di legge statale diventi legge dello Stato.
Facciamo una mozione la prossima volta, consigliera Venturini: ha la stessa valenza politica di questa. Ci dobbiamo anche chiedere se le discussioni che noi attiviamo dentro a questo Consiglio regionale hanno effettivamente l'obiettivo che noi ci poniamo, cioè, cambiare la vita delle persone. Qua non stiamo cambiando la vita di nessuno, ma non per mancanza di volontà, per il fatto che questo è un atto che appunto ha poco più la forza di una mozione del Consiglio regionale, che affronta un tema che esiste e che abbiamo provato a inserire nel dibattito di questo Consiglio regionale tante volte a partire, lo ricordava la vicepresidente Zottis, dalla questione del bilancio di previsione.
Io mi chiedo perché, quando abbiamo proposto gli emendamenti nel bilancio della Regione del Veneto per aumentare la quota di rimborso per le case di riposo che avevano l'aumento dei costi energetici, a quegli emendamenti avete votato contro. Quegli emendamenti avrebbero cambiato realmente la vita delle persone e delle famiglie che hanno ospiti nelle RSA. Non questo.
Mi pare un po' semplice votare a favore di atti che non hanno impatto sulla vita delle persone e, quando poi invece siamo chiamati a fare delle scelte di natura politica, ci tiriamo indietro.
La stessa cosa vale in generale per il tema che stiamo provando ad affrontare, cioè quello dei centri servizi per anziani. Dalla relazione di questo progetto di legge statale si dice che la riduzione dell'IVA dal 22 al 10% dovrebbe impattare circa 60 euro all'anno per ospite, cioè con rette che costano migliaia di euro all'anno e che solo in questi ultimi due anni, per effetto dell'aumento dei costi energetici, sono aumentate di 3-400 euro, noi stiamo ragionando di chiedere al Governo se ha voglia di ridurre di 60 euro l'impatto. Ma fate una manovra di bilancio in cui 60 euro ad anziano ricoverato li mette la Regione del Veneto se davvero credete che questa sia un'emergenza! E io credo lo sia. Mettete le mani nel portafoglio e facciamo la cosa per la quale siamo anche pagati: risolviamo i problemi delle persone. E siccome qua il problema esiste e quando lo dicevamo noi sembrava che parlassimo dall'iperuranio, e oggi mi pare di capire che esiste anche per voi, risolviamolo insieme. Non facciamo il comunicato stampa domani sul giornale per far pensare ai cittadini del Veneto che abbiamo fatto qualcosa di utile per gli ospiti delle RSA, perché in realtà non abbiamo fatto nulla di utile se non dire che siamo d'accordo che effettivamente è un po' uno schifo questa cosa qua.
Sì, appunto, voteremo a favore perché non si può non votare a favore. Non ci mettiamo i soldi, non facciamo neanche uno sforzo in più, nel senso: caro Stato, tu intervieni sulle RSA, nel frattempo noi ci impegniamo a fare quello che non abbiamo mai fatto in questi vent'anni, cioè facciamo la riforma di quegli istituti, costruiamo le condizioni per cui il costo della retta non si scarichi sempre e solo su famiglie e Comuni, con una modalità che si è aggravata in questi anni per colpa delle scelte della Regione del Veneto perché i Comuni oggi pagano di più la loro quota delle rette per la modifica che è stata fatta – lo diceva sempre la collega Zottis – con la quota unica. Quindi noi con una mano aumentiamo il costo delle rette, non aumentiamo il numero dei posti disponibili, scarichiamo sui Comuni i costi dei cittadini che non possono permettersi la retta in casa di riposo, non riusciamo a rispondere alla necessità crescente di non autosufficienza. Questo è quello che noi facciamo concretamente. E poi filosofeggiamo sul fatto che lo Stato effettivamente dovrebbe ridurre di 60 euro all'anno la retta delle RSA dei nostri anziani.
A me sembra un atteggiamento che, ripeto, può farci avere l'unanimità dentro questo Consiglio regionale. Magari ci fa anche avere un articolo sul giornale domani, ma non contribuisce ad aiutarci a svolgere la nostra funzione, che dovrebbe essere quella di riconoscere i problemi e poi anche di risolverli.
Io chiedo – e concludo su questo – a questo Consiglio regionale se votando a favore (all'unanimità, ipotizzo) di questo progetto di legge statale stiamo riconoscendo che esiste un problema delle rette troppo alte nelle case di riposo per i nostri anziani. Siamo d'accordo su questo? Credo di sì, nel momento in cui votiamo a favore di questo progetto di legge statale. Vi chiedo: domani, quando saremo noi chiamati a risolvere o in parte ad alleviare quel problema, cosa siete disponibili a fare?
Consigliera Venturini, cosa facciamo poi concretamente rispetto al fatto che è un problema che riconosciamo tutti? Qual è la risposta concreta che la Regione del Veneto dà a questo problema? Noi lo stiamo chiedendo da sette mesi e ce l'hanno ricordato, nelle audizioni, tutti i soggetti che abbiamo, nel tempo, audito, calcolando che è una situazione che è destinata a peggiorare, non è che superata la crisi energetica le rette scenderanno.
Vi chiedo e vi lancio questo tipo di impianto su questo progetto di legge statale: votiamo all'unanimità. Mi aspetto che domani mattina ci sia il deposito di un progetto di legge che risolve il problema o aiuta a risolvere il problema veramente delle rette delle persone anziane non autosufficienti nelle nostre RSA. Altrimenti non si capisce per quale ragione siamo qua a discutere di queste iniziative.
Grazie.
PRESIDENTE
Collega Baldin, prego.
Erika BALDIN (Movimento 5 Stelle)
Grazie, Presidente.
Intervengo anch'io sulla scia delle colleghe che mi hanno preceduto, perché non si può non dare atto che quello che dicono sia la verità. Ovvero è un progetto di legge su cui concordiamo e su cui ci sarà una chiara unanimità di intenti. Però è anche vero che a questo PDLS devono seguire atti concreti, molto pratici, perché altrimenti rischiamo di creare solamente un altro dei tanti progetti di legge statali che sono stati votati in questa legislatura, molto più che negli anni passati, che nelle precedenti legislature, ma poi, di concreto, di impattante sulla vita dei cittadini cambia poco.
Il concetto è chiedersi cosa si sta facendo a Roma, quali sono le intenzioni di questo Governo sul punto. Anche rispetto ai risparmi che ci sarebbero, derivanti appunto dal taglio dell'IVA sull'energia elettrica e sul gas alle case di riposo, qual è l'impatto e su chi si riverserà l'impatto dei maggiori risparmi? Ovvero, sui gestori delle case di riposo oppure sulle famiglie e, quindi, con un alleggerimento delle rette che sappiamo essere altissime e negli ultimi periodi hanno toccato anche vette di 300 euro al mese a famiglia in più?
Sono problemi concreti che vanno risolti non con un PDLS che andrà, come il 99% degli altri, purtroppo, in uno dei tanti cassetti del Parlamento, ma bisogna, appunto, agire in concreto politicamente per chiedere alla maggioranza di questo Governo, che è anche la maggioranza che governa questa Regione, quali intenzioni ha sul punto delle rette e sul punto delle RSA. In più, anche quello che dicevano le colleghe, giustissimo: a che punto siamo noi con la riforma delle IPAB? Tant'è che era stata annunciata per il dopo bilancio, quindi a inizio di quest'anno doveva già essere all'ordine del giorno della Commissione Sanità. Ancora non l'abbiamo vista. Se qualcosa di concreto poteva fare la Regione, sarebbe stato appunto portare avanti la riforma delle IPAB, che ci vede come unica Regione a non averla ancora fatta, dopo più di vent'anni che si aspetta, con risposte che dobbiamo dare assolutamente al personale delle case di riposo che, ovviamente, non ce la fa più e cerca condizioni migliori anche a livello contrattuale, e quindi c'è una fuga dai centri di servizi al privato sostanzialmente e, come dicevamo un po' tutti, alle famiglie che effettivamente non ce la fanno più a sostenere rette così pesanti.
Questi sono i punti sul tavolo. Chiaramente, è un progetto che vede un'ampia condivisione. Come si fa a dire di no a un taglio dell'IVA che grava su queste strutture? È evidente che la risposta deve essere: andiamo in aiuto ai centri servizi, però finora la Regione, come ha osservato qualcuno, su quello che poteva fare è stata davvero latitante.
PRESIDENTE
Collega Brescacin, prego.
Sonia BRESCACIN (Zaia Presidente)
Grazie, Presidente.
Mentre ascoltavo gli interventi che mi hanno preceduto, mi chiedevo qual è il senso dell'introduzione nel nostro ordinamento giuridico regionale della possibilità per noi Consiglieri di presentare dei progetti di legge di iniziativa statale se poi ci diciamo che non hanno senso e che non dobbiamo farli. Io penso, invece, che abbia un senso se il legislatore regionale ha previsto anche questo strumento da parte nostra di poterlo utilizzare come esercizio legislativo e attività di democrazia da parte di un'Aula consiliare che ha una sua autorevolezza e quindi anche un'espressione politica. Penso che i Consiglieri, chiunque essi siano, facciano bene nel momento in cui vogliono portare in evidenza delle tematiche di rilievo nazionale, perché di competenza nazionale è il tema dell'IVA per le case di riposo, come ha spiegato bene la collega Venturini, presentatrice del progetto di legge, che ringrazio. Penso che, invece, dovremmo affrontarlo con serietà e con rispetto del lavoro che abbiamo fatto, che lei ha fatto, che poi abbiamo sviluppato anche in Commissione Quinta.
Ovviamente, chiediamo di anticipare la condivisione. D'altra parte, l'abbiamo anche votato in Commissione. Mi soffermo per completare il quadro che l'assessore Lanzarin ha fatto questa mattina in occasione di una risposta a una interrogazione sul tema delle case di riposo, dove ha ben evidenziato quali sono stati in questi anni l'impegno e l'attenzione verso le case di riposo, verso le IPAB e verso i centri servizi per anziani, complessivamente compresi. Un'attenzione che io ricordo sempre perché la vediamo in tantissime altre occasioni, passa attraverso certamente a delle leggi, a delle modifiche legislative, a delle leggi di riforma, ma passa anche tanto e molto attraverso dei provvedimenti amministrativi, delle delibere di Giunta, delle PAGR, che sono delibere amministrative che poi passano in parere in Quinta Commissione, non vengono in Consiglio regionale, ma hanno comunque un'importanza e un'autorevolezza assolutamente importante per quanto riguarda in particolare i temi della sanità e del sociale.
Siamo nell'ambito sociosanitario, che è quello delle case di riposo. Io ricordo gli ultimi anni che abbiamo vissuto: sono stati anni assolutamente particolari, sono stati gli anni della pandemia inizialmente, di una guerra successivamente che ha comportato tutto ciò che abbiamo vissuto e di cui abbiamo più volte disquisito e su cui ci siamo confrontati all'interno anche di quest'Aula consiliare. La Regione del Veneto ha prestato attenzione, perché nel triennio 2020-2022 è intervenuta attraverso l'erogazione di contributi straordinari pari a 16.800.000 e rotti euro per il 2020, 12.180.000 euro e rotti per il 2021, 11.400.000 euro e rotti per il 2022. E poi ricordiamo la delibera dello scorso anno, che appunto non era venuta in Aula consiliare perché era una PAGR. è passata in Commissione, dove abbiamo avuto anche l'opportunità di fare degli approfondimenti e abbiamo avuto anche l'opportunità di audire tutti i soggetti di questi settori, rispetto ai quali vi era stato un apprezzamento, una condivisione della proposta deliberativa che aumentava la retta da 49 euro a 52 euro, portandola a una retta unica. E anche un impegno importante da parte della Regione del Veneto, della Giunta regionale, poi da noi approvato, di un incremento delle impegnative per le residenzialità nel triennio 2022-2024, quindi siamo a metà di questo triennio, a carico delle risorse del Fondo regionale per la non autosufficienza per quasi 44 milioni di euro, 43.986.000 euro.
E ancora, a fine anno abbiamo approvato, con una modifica legislativa, l'abbassamento dell'IRAP per le IPAB, in questo caso per le case di riposo pubbliche portandole al 3,9, come per i centri servizi che hanno natura giuridica privata, che, vado a memoria, ammontava a circa 9-10 milioni di euro. Se io faccio la somma solamente di questi tre grandi capitoli di cui vi ho parlato, i contributi straordinari dati negli ultimi tre anni, l'aumento delle impegnative del triennio 2022-2024, l'abbassamento dell'IRAP, che non è una tantum, continua anche nel futuro, così come l'aumento delle impegnative, sommiamo a 90.000.000-100.000.000 di euro in questi ultimi due anni di deliberazioni.
Se voi mi dite che questa non è attenzione verso i centri servizi per anziani, mi faccio qualche domanda, anche perché, accanto a questi, ci sono anche altri interventi normativi, legislativi e amministrativi che non portano con sé una dotazione finanziaria in modo diretto, ma la portano in modo indiretto.
Ricordo, siccome sono stati citati, il tema anche degli infermieri e quello che ha fatto la Regione del Veneto: durante il periodo Covid, quando le case di riposo erano in difficoltà nell'avere il numero sufficiente di infermieri per poter garantire i servizi residenziali, hanno dato la possibilità di prestare gli infermieri dalle aziende ULSS alle case di riposo e, quindi, siamo andati a dare una mano.
Avete citato anche il tema degli OSS, rispetto al quale, secondo me, va evidenziato quello che è stato l'impegno in questi ultimi due anni della Regione, che, rispetto ad una capacità, un'esperienza, una tradizione di organizzazione dei corsi per operatori socio-sanitari che hanno visto, negli ultimi anni, una riduzione della partecipazione da parte dei corsisti, di persone che si iscrivono al corso OSS per avviarsi a questo tipo di professione, è andata incontro, sempre in accordo con le associazioni di categoria, semplificando quello che è il percorso dell'organizzazione dei corsi, rendendolo libero, dando la possibilità di partire, anche se non vi era il numero dei 30 posti, che era il numero tradizionale di corsisti da raggiungere per poter far partire il corso e sappiamo anche che su questo le stesse associazioni di categoria, rappresentative, hanno fatto la loro parte e, ancora nello scorso mandato, c'era la possibilità, attraverso l'FSE, i fondi sociali europei, di poter dare un contributo per coloro che si iscrivevano ai corsi OSS, andando a ridurre la quota di partecipazione ai corsi da parte delle persone, per incentivarli a partecipare e le stesse associazioni di categoria sono andate ulteriormente incontro a queste persone, anticipando questi soldi.
Però, poiché non c'è soltanto la Regione del Veneto, ma c'è anche uno Stato che ha una competenza sulla non autosufficienza e sulla materia del sociale, io penso che, sempre in questi ultimi anni, dovremmo andare a guardare qual è stata l'attenzione che il Governo ha dedicato alla non autosufficienza, perché in questo si introduce il progetto di legge della consigliera Venturini, che va proprio a fare un focus e ad accendere i riflettori su un'attenzione che vorremmo di tipo diverso sulla non autosufficienza da parte del Governo.
Noi sappiamo che adesso si sta attuando un PNRR che ha portato una dote importantissima di miliardi e di milioni di euro anche sul tema del sociale, la Missione 5 "Inclusione e coesione", anche dedicata agli anziani e alla non autosufficienza, ma nessun fondo è stato dedicato alle strutture residenziali per anziani.
Sappiamo che lo scorso Governo aveva già preparato una legge delega per la non autosufficienza, che faceva parte, ovviamente, del milestone degli obblighi del PNRR, che questo Governo poi ha licenziato, e anche questa legge delega si porta con sé una visione che, secondo me, è manchevole e andrebbe completata, che vede la non autosufficienza concentrata soprattutto sul tema dell'assistenza domiciliare. Purtroppo, però, non è sufficiente l'assistenza domiciliare, perché i numeri parlano di un aumento delle persone non autosufficienti, alcune delle quali, purtroppo, hanno anche la necessità di doversi rivolgere ai servizi residenziali, rispetto ai quali la legge delega, anche in questo caso, manca di attenzione verso le strutture residenziali.
Potremmo andare avanti ancora e continueremo a farlo, però penso che questa sia una cornice più di equilibrio di quella che è la situazione della non autosufficienza e di quello che la Regione del Veneto ha garantito e sta garantendo, sapendo che certamente le difficoltà ci sono, gli aumenti delle materie prime, gli aumenti dei costi e le difficoltà del personale ci sono, rispetto a cui si fa tutto ciò che è possibile per dare risposte e soluzioni, ma penso non sia corretta una narrazione che ci dice che siamo disattenti o non interessati, perché penso che le delibere che sono state fatte siano significative in questo senso, anche perché, scusatemi, negli ultimi dieci o undici anni per quasi il 100% al Governo abbiamo avuto Governi di centrosinistra, i cui partiti hanno una tradizione volta al sociale, e penso che le politiche del sociale passino sicuramente anche attraverso le politiche per la non autosufficienza.
Grazie.
PRESIDENTE
Collega Bigon, prego.
Anna Maria BIGON (Partito Democratico Veneto)
Grazie, Presidente.
Vorrei dire innanzitutto, rivolgendomi alla collega e presidente Brescacin, che per fortuna abbiamo avuto dei Governi di sinistra! Per fortuna, perché l'ultimo Governo, che è stato incaricato otto mesi fa ormai, perché sono passati otto mesi e non vediamo opere, vediamo solo esclusione di controlli, ma opere no, ha aumentato o, quantomeno, ha tenuto un aumento del Fondo sanitario – parliamo di Fondo sanitario, perché la Regione Veneto utilizza tutto sul Fondo sanitario, non mette risorse proprie – di 2 miliardi di euro, quando in realtà sappiamo perfettamente che non 2 miliardi, ma molti di più sono stati conglobati nell'aumento dell'inflazione che questo Governo non ha saputo trattenere o, quantomeno, cercare di compensare con altro.
Effettivamente adesso sento delle sottovoci, ma dovete smetterla di dare la colpa ai Governi di sinistra. Dovete smetterla! Non solo è stata una fortuna averli, perché quanto meno vi ha messo gli strumenti in mano, che state eliminando, che state completamente eliminando, per cercare di fare delle cose che ovviamente solo la destra può fare. E questa inflazione cosa ha comportato? Un impoverimento delle persone, delle famiglie e del reddito. I 1.400 euro che fino all'anno scorso, quando c'erano altri Governi, potevano essere sufficienti o, quantomeno, in grado di mantenere una vita dignitosa da parte di una persona, adesso non lo sono più, ovviamente. E non è più possibile andare avanti in questo modo. Si è parlato dei contributi – io intervengo anche per questo e soprattutto per questo – che la Regione Veneto ha dato per il sostentamento della non autosufficienza, si è parlato dei contributi negli ultimi tre anni di 16, 12 e 11 milioni, abbassamento dell'IRAP, aumento delle impegnative, insomma in totale 100 milioni di euro. Guardate, su 10,6 miliardi di euro o, comunque, sulle somme che vengono destinate dal Governo alla Regione non sono nulla. Noi abbiamo 200.000 non autosufficienti in Veneto, di cui 32.000 sono nelle case di riposo e il resto sono a domicilio.
Per quanto riguarda le case di riposo, quei 32.000 anziani, che adesso sono leggermente inferiori come numero a seguito di tutti quei decessi causati dal Covid, sicuramente pagano delle rette altissime, perché le famiglie lamentano il fatto che spesso con i redditi che hanno, i 1.400 euro del figlio che ha il genitore in casa di riposo, per otto ore di lavoro, oppure magari la disoccupazione, oppure la mancanza di altre fonti, non riescono a pagare le case di riposo, che non sono state mantenute ai livelli dell'anno scorso, scusatemi. Sarà per il rincaro dell'energia? Sarà perché il contributo regionale non è sufficiente, oppure quello statale? Sta di fatto che una famiglia paga 3.000 euro al mese per mantenere il proprio familiare all'interno delle case di riposo. Questa è la realtà. E quante famiglie sappiamo che pagano questo importo. Ma tante non possono permetterselo.
Arrivano, è vero, 300 milioni di euro per quanto riguarda l'assistenza domiciliare. Passiamo, dunque, all'assistenza domiciliare? Parliamo di 200.000 persone non autosufficienti in Veneto, di cui 30.000 stanno nelle case di riposo, dove il personale è già carente e gli OSS dovrebbero, quantomeno, partecipare a dei corsi completamente gratuiti, completamente. Abbiamo visto che fine ha fatto il super-OSS, tanto contestato da noi. Ma la Regione ha voluto andare avanti, e le conseguenze le abbiamo viste tutti o, quantomeno, sono state dichiarate chiaramente da chi gestisce le case di riposo. Abbiamo visto cosa succede con il personale infermieristico, che non solo va nel privato o va all'estero, sta abbandonando tutto quello che è il settore pubblico, ma anche delle case di riposo. E noi parliamo di assenza domiciliare, dove, a fronte di questi soldi che arriveranno, dovremmo assistere o quantomeno – lo dice il PNRR, lo dice il progetto di assistenza domiciliare – dovremmo sostenere quel 10% over 65 al proprio domicilio. Lascando anche stare quel 10%, ci sono comunque 170.000 persone non autosufficienti nelle famiglie, e non li sosteniamo? E come facciamo a sostenerli se non abbiamo il personale o, quantomeno, non siamo riusciti a programmarlo correttamente? Guardate che sono uscite le ultime classifiche per quanto riguarda i LEA e il Veneto è sceso ulteriormente. Non siamo più i primi, neanche i secondi e neanche i terzi, ma siamo oltre, siamo gli unici e gli ultimi nel nord-est per quanto riguarda la sanità. Vogliamo parlare di servizi sociali come le case di riposo? Siamo tra gli ultimi. Questa è la realtà.
Io credo che la Regione debba e possa fare molto, molto di più.
PRESIDENTE
Collega Venturini, prego.
Elisa VENTURINI (Forza Italia - Berlusconi - Autonomia per il Veneto)
Grazie, Presidente.
Vorrei fare intanto un ringraziamento alla Presidente della Quinta Commissione, Sonia Brescacin, per l'intervento esaustivo che ha fatto, perché ha dato indicazioni su tutta una serie di azioni intraprese dalla Regione in termini di contributi, in termini di abbassamento dell'IRAP, in termini di aumento delle impegnative, quindi atti concreti che sono stati posti in essere per dare una risposta.
Condivido quanto dice la collega Camani, che noi siamo pagati per risolvere i problemi, e lo dico soprattutto con l'esperienza di Sindaco, dove effettivamente hai un potere e un margine di manovra importante anche in termini esecutivi, cosa che purtroppo col fare il Consigliere regionale non è così immediato. Però, si tenta di fare lo stesso la propria parte, e lo si fa in questo caso proponendo un progetto di legge, che non nasce per uno sfizio, ma nasce da una precisa richiesta. Questa cosa ci è stata richiesta da parte degli addetti ai lavori, a seguito di una serie di interlocuzioni che noi abbiamo avuto con URIPA, con i rappresentanti delle varie realtà delle RSA, e a seguito di questo nasce la volontà di presentare un progetto di legge, che di per sé chiede semplicemente un'interpretazione diversa da quella fornita dall'Agenzia delle entrate. Insomma, alla fine con questo atto chiediamo che venga data semplicemente un'interpretazione che sia in linea e conforme a quella del legislatore, che da cinquant'anni ha posto un chiaro riferimento all'uso domestico, che chiediamo semplicemente di estendere a quei soggetti che si trovano all'interno di comunità residenziali e che, quindi, possono essere assimilati, avendo questi la residenza, a colui che si trova all'interno della propria abitazione. Chiediamo semplicemente questo. È poco? È un atto doveroso che noi dobbiamo fare. Ce lo stanno chiedendo. Abbiamo la possibilità di farlo. Allora, se abbiamo la possibilità di farlo, lo facciamo. Possiamo fare di più? Sì, e sicuramente ci impegneremo. Intanto, però, facciamo quello che ci viene chiesto.
Vorrei precisare, infine, con riferimento al fatto che sia privo di conseguenze, che intanto investiremo anche i nostri Parlamentari e i nostri rappresentanti al Governo perché possa essere preso in considerazione. Quindi, prima di dire che è privo di conseguenze, aspettiamo di vedere l'esito della nostra attività. Ma aggiungo un'altra cosa. Questa è una sindrome tipica della sinistra: il benaltrismo. Tu, per quanto possa proporre qualcosa, si poteva fare ben altro. Guardate, cerchiamo di andare sulla concretezza e su quello che si può fare. Secondo noi, anche con la proposta di un progetto di legge che vada ad intervenire per cercare di dare una soluzione a problemi che ci vengono chiesti direttamente da chi opera sul campo io penso che sia doveroso farlo.
PRESIDENTE
Dichiaro chiusa la discussione generale.
Passiamo all'esame dell'articolato.
Articolo 1.
Ci sono interventi? Non ci sono interventi.
Metto in votazione l'articolo
1.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Articolo 2.
Ci sono interventi? Non ci sono interventi.
Metto in votazione l'articolo
2.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Articolo 3.
Non ci sono interventi.
Metto in votazione l'articolo
3.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Passiamo adesso alle dichiarazioni di voto. Collega Ostanel, prego.
Elena OSTANEL (Il Veneto che Vogliamo)
Grazie, Presidente.
PRESIDENTE
Si può prenotare per cortesia? Prego.
Elena OSTANEL (Il Veneto che Vogliamo)
Per dichiarare il voto favorevole e per specificare, visti anche gli interventi di prima, che io ho massimo rispetto per chi propone un progetto di legge statale. Ne ho proposti anch'io quando la competenza è dello Stato, come ad esempio quello che spero arriverà in Aula sul tema degli affitti brevi. Il tema, però, è quello che prima diceva la collega Camani: se noi abbiamo l'opportunità di fare delle cose concrete ora, qui, con i fondi regionali, e si vota contrariamente a degli emendamenti, oppure, magari non volete votare l'emendamento della consigliera Ostanel, e lo capisco, non pensate di poter fare una battaglia parimenti importante dentro la maggioranza per dire che qualcosa va cambiato, io penso che questa cosa in un'Aula vada detta, perché non ci sono abbastanza fondi per rispondere ai bisogni delle persone che stanno nelle nostre RSA.
Condivido l'intervento della collega Brescacin, la quale ha dato dei numeri, e conosco quei numeri, ma andiamo a vedere quei numeri che effetto hanno dentro le RSA nei Comuni dove ci sono dentro i nostri anziani, perché da lì arrivano le segnalazioni. Sennò, non ci avrebbero chiesto nemmeno questo progetto di legge. E le cose che abbiamo fatto non bastano. Allora, a partire dal fatto che le cose che abbiamo fatto non bastano, abbiamo il coraggio, quando qualcuno fa un emendamento, o di votarlo o di chiedere voi un emendamento all'assessore Calzavara che aumenti i fondi di bilancio per le RSA? Lo dico perché quello che oggi è stato fatto non è sufficiente.
Credo che questo vada detto, perché stiamo parlando della vita dei nostri anziani. Quindi, bene un progetto di legge di questo tipo. Personalmente lo voterò. Ringrazio la collega Venturini, perché è importante che si facciano azioni di questo tipo, e spero che la cosa vada anche in porto, però, quando si deve fare qualcosa dentro quest'Aula, probabilmente, le cose andrebbero portate avanti con la stessa enfasi e convinzione.
Grazie.
PRESIDENTE
Collega Zottis, prego.
Francesca ZOTTIS (Partito Democratico Veneto)
Grazie.
Come già preannunciato, il voto è favorevole. Già dalle spiegazioni iniziali erano chiarissime le interpretazioni date per arrivare al progetto di legge statale. Fin dall'inizio ho detto che noi auspichiamo che da subito vengano in qualche modo incaricati i rappresentanti romani per riuscire a portare a casa il risultato.
Quindi, non è una questione di buttare più alta la palla, è una questione di lettura della realtà. Se le condizioni sono in netto peggioramento, questo non lo dicono i banchi della sinistra o dell'opposizione, lo dicono i rappresentanti di chi siede all'interno di quelle Istituzioni, significa che, al netto di quello che è già stato fatto e che va riconosciuto, non basta, perché manca una riforma complessiva.
L'abbiamo detto qui, l'abbiamo detto al bilancio. Gli emendamenti erano stati sempre bocciati. Adesso auspichiamo che, visto che si dice "si fa, si fa, si fa", che venga fatto. Tutto qua. Quindi, non si tratta di rialzare la palla o ributtare la palla nel campo dell'altro o dire che potevamo fare di più, ma è leggere con un minimo di raziocinio ciò che sta avvenendo.
Grazie.
PRESIDENTE
Collega Soranzo, prego.
Enoch SORANZO (Fratelli d'Italia - Giorgia Meloni)
Grazie, Presidente.
Per dichiarare il voto favorevole e di sostegno di Fratelli d'Italia a questa proposta di legge. Con l'occasione ringraziamo la collega Venturini per averla proposta.
Una piccola riflessione ad alta voce. Colleghi dell'opposizione, è giusto che ognuno di noi faccia la propria parte e la faccia cercando di mettere in evidenza ciò che manca, però negli interventi che si sono succeduti, uno dopo l'altro, si comprende che, probabilmente, le esigenze, anche in questo ambito, hanno bisogno di una risposta molteplice, una risposta che possa trovare, passo dopo passo, un raggiungimento dell'obiettivo, che è quello di dare un giusto sostegno alle nostre RSA e ai nostri concittadini ospitati.
Va ricordata la diminuzione della tassazione, abbiamo sentito dell'IRAP e di altri provvedimenti che sono stati posti in campo, che erano sempre figli dell'intervento che ricordava bene la collega Venturini, dell'URIPA in quelle audizioni delle Commissioni, tra cui c'era anche questa.
Se anche dovesse ottenere un riconoscimento legislativo, un domani, che impatta solo 60 euro, come ho sentito dalla relazione della collega Camani, credo di poter dire che ben venga, perché la sommatoria di tanti interventi forse, poi, alla fine, risulterà dare una risposta complessiva all'esigenza.
Aggiungo un'altra cosa che però non deve sfuggire. Condivido le proposte di legge statali. Sono delle proposte che hanno, crediamo, più forza se escono da un collegio come quello del Consiglio regionale del Veneto. È più facile per noi portare all'attenzione dei nostri parlamentari una proposta di legge che esce dalla Regione Veneto e può atterrare direttamente, anche dal punto di vista procedurale, ma ritengo di poter dire che in questo caso ha ancora più valenza, perché le specificità che ha, in ambito di RSA, il Veneto le altre Regioni non ce le hanno. Quindi, l'attenzione deve venire da un organo collegiale.
Ha fatto bene, quindi, la collega Venturini a portarlo all'attenzione di quest'Aula affinché si prenda atto che questa specificità, questo intervento, debba trovare un riscontro, perché l'applicazione di quell'IVA, come ha raccontato bene la relatrice, nell'ambito domiciliare viene applicata, mentre nelle strutture no. È una anomalia, è un'anomalia che colpisce, però, più delle altre Regioni, il Veneto.
Quindi, bene questa proposta di legge. Noi l'abbiamo apprezzata. Avevamo depositato anche una mozione simile a quella della Venturini, che poi oggi atterra dalla collega come una proposta di legge. Credo che dobbiamo tutti noi sostenere questo procedimento con tutti i parlamentari. Sarebbe spiacevole vedere che poi il centrodestra, il Governo, che voi chiamate oggi sempre in causa, giustamente dalla vostra posizione, dai vostri banchi di osservazione, come soggetto che deve trovare tutte le risposte, è giusto che sia così, però sarebbe spiacevole, poi, se i colleghi del centrodestra deputati, senatori, parlamentari dovessero farsene carico insieme al Governo scoprire che magari qualche deputato dell'opposizione, del Partito Democratico, se ne dimentichi.
La palla va magari restituita anche nei vostri banchi. L'unanimità arriva, mi pare, anche dal vostro consenso su questo progetto di legge, ma che ci sia anche da parte vostra l'impegno a sollecitare e a impegnarsi con i vostri deputati a portare avanti un progetto di legge che, se licenziato, partirà da questo Consiglio regionale e atterrerà, speriamo molto presto, nelle Aule del Senato e della Camera dei deputati.
Grazie.
PRESIDENTE
Grazie, collega.
Non ci sono altri iscritti in dichiarazione di voto.
Metto in votazione il
progetto di legge statale n. 19.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
PUNTO
8 |
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PROPOSTA DI LEGGE D'INIZIATIVA DEI CONSIGLIERI SORANZO, POLATO, FORMAGGIO, RAZZOLINI, PAVANETTO, PICCININI, BRESCACIN, CECCHETTO, MICHIELETTO, PAN, VENTURINI E ZECCHINATO RELATIVA A "MODIFICA ALLA LEGGE REGIONALE 23 GIUGNO 2020, n. 24 "NORMATIVA REGIONALE IN MATERIA DI POLIZIA LOCALE E POLITICHE DI SICUREZZA"". (PROGETTO DI LEGGE N. 168) APPROVATO (DELIBERAZIONE LEGISLATIVA N. 12/2023)
Relazione della PRIMA Commissione Consiliare.
Relatore: Consigliere Soranzo
Correlatrice: Consigliera Guarda
PRESIDENTE
Passiamo al punto n. 8 all'ordine del giorno, che è il progetto di legge n. 168 presentato dai colleghi Soranzo, Polato, Formaggio ed altri.
Do la parola al relatore, consigliere Soranzo. Prego.
Enoch SORANZO (Fratelli d'Italia - Giorgia Meloni)
Grazie, Presidente.
Gentili colleghi, cercando di essere anche esaustivo e rapido nella proposta, questo progetto di legge n. 168 abbiamo voluto sottoporlo a questo Consiglio dopo l'iter di approvazione nelle Commissioni per modificare una parte della legge regionale n. 24 del 2020 che interviene come normativa regionale in materia di Polizia locale e politiche della sicurezza.
Iniziamo, se ci ha concesso, nel ricordare che cos'è la Polizia locale in Veneto. Parliamo di 5.000 operatori tra agenti, ispettori, ufficiali, istruttori. La Polizia locale è fatta di uomini e di donne che hanno grandi competenze. Il poliziotto locale incarna la persona che ha a cuore la convivenza civile sia nelle grandi città che nelle piccole comunità. È la persona di riferimento, che si pone sempre con un sorriso, che deve avere il massimo equilibrio per dare serenità alle comunità in tutte le situazioni, più semplici e più complesse.
Il poliziotto locale è attento esecutore e testimone dei diritti dei cittadini e nell'applicazione della normativa e della legge, talvolta anche non facile da far comprendere ai concittadini.
Il presupposto sicuramente della Polizia locale nella propria attività è caratterizzato dalla frequente interazione con i cittadini e con gli utenti, dalla presenza di pericoli per l'incolumità per danni a persone, a cose. È a contatto con situazioni particolarmente critiche, sia sotto il profilo morale che materiale, con persone aggressive e talvolta vittime di violenza.
Sappiamo che la Polizia locale può essere chiamata a intervenire in tantissimi casi, sempre di più negli ultimi anni – con il collega Polato anche in queste ultime settimane ne stavamo parlando anche per gli ultimi fatti e accadimenti – in situazioni non facili, talvolta anche sul confine tra quello che è giusto fare e il rispetto della normativa. Non è sempre facile.
Gli interventi della Polizia locale possono avere in molti casi gestione di situazioni di emergenza, gravità, come incidenti stradali, incendi, trattamenti sanitari obbligatori, ASO. Molto spesso è la prima ad intervenire in attesa dei soccorsi sanitari. È in raccordo con le altre attività degli altri soggetti di soccorso e anche con i colleghi della Polizia o dell'Arma.
Questa proposta di legge ci viene segnalata e arriva dalla testimonianza sia degli amministratori locali di piccoli Comuni, ma anche delle grandi città, tramite le loro Polizie locali, i loro Agenti ed appare evidente, quindi, che la pressione psicofisica che gli Agenti sono quotidianamente esposti della Polizia locale è notevole.
Si tratta, quindi, di una popolazione lavorativa particolarmente soggetta a sollecitazioni di carattere psicologico e per questo vanno riconosciuti, secondo noi, specifici fattori di rischio a cui è costantemente sottoposta. Gli ambiti di intervento di questa categoria sono numerosi e diversificati.
Si tratta di un lavoro caratterizzato da altissimi carichi in termini di responsabilità, compiti complessi dal punto di vista dello stress da gestire.
Veniamo al progetto di legge di quest'oggi. Ha l'obiettivo e si propone di intervenire su due tipologie di iniziative. L'abbiamo relazionato nell'iter delle Commissioni Prima e Quinta.
La prima tipologia di iniziative è un'azione formativa, preventiva, ex ante, per dotare il personale della Polizia locale delle skills che mettono loro in condizione di affrontare i temi di emergenza/urgenza nell'esercizio delle proprie funzioni e dei fattori di stress che possono conseguire. Dall'altro lato abbiamo un'azione di gestione dello stress ex post, del lavoro correlato, conseguente alla gestione di situazioni critiche e quindi un'assistenza psicologica.
L'articolato propone di modificare, nella fattispecie, introducendo dopo l'articolo 11, l'articolo 11-bis, che cita riconoscimento di specifici fattori di rischio, prevedendo che le due tipologie di iniziativa, che ho appena descritto, si raccordino in una convenzione che la Giunta regionale, a nostro avviso, sentita l'ANCI, definirà entro 90 giorni dall'entrata in vigore di questo progetto di legge con gli Enti locali.
Questo perché, ovviamente, da una parte ci sono gli operatori ai quali compete la formazione e l'aggiornamento del personale della Polizia locale, la Giunta regionale e gli altri aspetti sanitari sono di competenza alle aziende ULSS. Sarà questa convenzione, quindi, a ripartire le risorse tra le due linee di intervento.
Sulla convenzione la competente Commissione consiliare esprimerà il proprio parere entro 30 giorni dal ricevimento della proposta. Tra l'altro, abbiamo voluto in Commissione anche aggiungere che questo non sia motivo di ritardo e che trascorsi i 30 giorni si possa procedere. L'importo stanziato è di 100.000 euro per gli esercizi 2023-2024 e ovviamente si va a lasciare in capo alla Giunta regionale la possibilità di ripartire diversamente anche le risorse di anno in anno, tra gli interventi di formazione e interventi sanitari e di sostegno psicologico in capo alla Giunta regionale stessa.
Desideriamo rendere strutturale questo provvedimento su tutto il territorio regionale del Veneto, con l'attivazione e l'attuazione di questi percorsi, perché oggi siamo convinti che sia notevole lo sforzo delle grandi città a predisporre e attivare convenzioni a proprie spese di questo tipo, ma i Comuni più piccoli, dove gli agenti di Polizia locale sono anche in numero minore, non hanno questa possibilità e oggi non riescono ad avere questa assistenza,
Superiamo, quindi, la modalità di erogazione a spot per singola iniziativa dei Comuni, sperando che possa essere strutturale e uguale in tutta la Regione Veneto per tutti gli agenti di Polizia locale.
Questo PDL poi propone di agire in un'ottica di prevenzione sui fattori di rischio ai quali sono esposti questi operatori di Polizia locale, perché la prevenzione, come sappiamo, si traduce sempre nell'evitare la presa in carico poi del sistema sociosanitario regionale sempre in maniera diversa per avere minori costi per il bilancio regionale se la prevenzione funziona.
Concludo il mio intervento anche per ricordare che questo iter, questo progetto di legge, che è stato davvero lavorato e migliorato nelle Commissioni, quindi parto ringraziando, lo faccio in anticipo, l'assessore Corazzari, l'assessore Lanzarin, gli uffici e i loro Dipartimenti, le Commissioni Prima e Quinta, i Presidenti e tutti i componenti che ne hanno fatto parte e non ultimo e non meno importante, anzi, forse è il contrario, coloro che ci hanno sollecitato a evidenziare una tipicità che sempre più sta diventando esigenza di un provvedimento che trova riscontro e speriamo risposta, ovvero il sindacato unitario della Polizia locale.
Grazie.
PRESIDENTE
Grazie, collega.
Do la parola alla correlatrice, la consigliera Guarda. Prego.
Cristina GUARDA (Europa Verde)
Grazie, Presidente.
Ringrazio il collega Soranzo per aver introdotto la discussione di questo progetto di legge e ringrazio i colleghi per l'attenzione che daranno anche alla relazione di minoranza, che in questo caso potrebbe essere semplicemente sintetizzata in un rinvio al mio emendamento, presentato, appunto, per cercare di integrare l'intervento proposto dal consigliere Soranzo, che supporto.
Non ho nascosto nemmeno in Commissione la vicinanza a un'iniziativa che è fatta per venire incontro a delle esigenze specifiche, a delle esigenze di lavoratori, che sono gli operatori di Polizia locale e più specificatamente gli agenti, i sottufficiali, gli ufficiali, i comandanti di Polizia locale, come li inquadra, ai fini della definizione dei ruoli funzionali, la legge regionale n. 24 del 2020, oggetto di novella con il progetto di legge oggi in discussione.
Attraverso l'emendamento che ho proposto al primo firmatario intendo offrire e proporre una valutazione di questo Consiglio regionale su questo tema, con una prospettiva di inquadramento e di intervento a maglie un po' più larghe rispetto alla questione e al metodo di intervento proposto dal collega Soranzo.
Dicevamo che questo progetto di legge si rivolge ai lavoratori, lavoratori chiamati a presidiare una funzione espressamente definita come fondamentale e attribuita ai Comuni, cioè la funzione di Polizia locale, o in maniera più ampia ai lavoratori della sicurezza, specificatamente per quanto riguarda la sicurezza urbana o di prossimità.
Benché l'articolo 16 della legge n. 121 del 1981 non includa la Polizia locale tra le Forze di polizia, quello che, però, è osservabile è come le prime condividano con le seconde un preciso e rilevante aspetto del servizio svolto a favore della comunità: lo stress lavoro correlato.
Si tratta, oltretutto, come faceva notare il collega Favero in sede di Prima Commissione, di una particolare causa di deterioramento dello stress che riguarda anche altre categorie di lavoratori che, fatti i necessari distinguo, determinati dalle peculiarità della professione e dei contesti operativi di specie, sono comunque accomunati da un denominatore comune, l'esercizio di funzioni in comune. Mi riferisco, quindi, cioè, ai lavoratori della sanità pubblica, al personale della pubblica istruzione.
Venendo, però, al progetto di legge ritengo anzitutto, in linea con la legge regionale n. 24 del 2020, che gli interventi proposti debbano essere progettati e svolti a livello di gestione associata e ciò in quanto l'architettura organizzativa della legge veneta sulla Polizia locale si basa proprio sul concetto di gestione associata. Da qui, dunque, l'inciso all'interno dell'emendamento che, tra l'altro, avevo preannunciato in Commissione Prima, preferibilmente in forma associata, di cui, appunto, parla l'emendamento, di cui avevo parlato in Prima Commissione, e che vedo nella presentazione, poi, degli emendamenti che discuteremo successivamente essere stata recepita in un emendamento ad hoc anche da parte del presentatore Soranzo.
Per quel che riguarda, invece, il tema di intervento specifico, ritengo – e qui chiedo l'attenzione dei colleghi – che limitare la capacità di intervento ad affrontare le criticità che emergono e lo stress che emerge dall'emergenza/urgenza, e in particolare di gestire il conseguente stress lavorativo correlato alle situazioni critiche, come recita il comma 2, introducendo l'articolo 11-bis, possa essere limitativo, limitativo rispetto al contesto in cui vuole intervenire, in cui vogliamo intervenire con questo progetto di legge, e quindi limitativo dell'efficacia rispetto all'obiettivo che si vuole raggiungere con questo progetto di legge.
Utilizzo, per questo motivo, le parole di un medico della Polizia di Stato. Chiedo scusa al presentatore, ma queste parole ci tengo molto che vengano ascoltate, in particolar modo dal proponente, per inquadrare meglio la questione. È un medico della Polizia di Stato che dice: "Il lavoro del poliziotto racchiude in sé una molteplicità di fattori difficilmente presenti in altre realtà professionali, dagli orari di lavoro al coinvolgimento personale dei colleghi, dai pericoli ai rischi individuali, all'interazione, all'interrelazione con le fasce problematiche della popolazione, dai rapporti con le vittime, alla gestione degli incidenti gravi e della morte, dall'impegno dell'arma da fuoco, all'impatto dell'attività lavorativa sulla famiglia e sulla vita privata. È una situazione che si è andata aggravando negli ultimi decenni a causa delle sempre più numerose manifestazioni di protesta a carattere violento dei pericoli connessi alle forme di terrorismo globale, ancorché alla gestione dei problemi relativi al fenomeno epocale dell'immigrazione verso l'Europa".
Da queste parole possiamo comprendere come il lavoro di Polizia non è stressogeno nei limiti della gestione dell'emergenza/urgenza, che certo costituisce una parte fondamentale e importante del lavoro, ma è una parte del tutto. Ai fini della comprensione ampia del tema, dobbiamo, invece, prendere in considerazione sia gli stressor legati al contenuto del lavoro, e cioè al campo di lavoro vero e proprio, lavoro di routine in eccesso o noioso, situazioni impegnative dal punto di vista emozionale, come informare i parenti del deceduto, l'avere a che fare con incidenti, abusi e violenze, l'affrontare lo sconosciuto, sia anche a stressor legati al contesto di lavoro e quindi riguarda l'ambito organizzativo, dirigenziale e burocratico, la mancanza di comunicazione, le limitate possibilità di carriera, la mancanza di supporto, di stile, di direzione, presenza di supervisori disinteressati, relazioni distaccate, cultura e colleghi di lavoro.
La presa in carico del problema, dunque, non può che essere globale e deve essere affrontata non solo in relazione al contenuto del lavoro, cioè lo specifico stressor emergenza/urgenza, ma anche in riferimento al contesto organizzativo.
Da qui il senso del mio unico emendamento, che desidera rispondere alle segnalazioni che abbiamo recepito non soltanto attraverso diverse pubblicazioni da parte dei sindacati anche della Polizia locale, da parte di medici e di studiosi del tema, ma anche a seguito di un confronto diretto avvenuto con alcuni dei nostri poliziotti a livello locale nei nostri territori.
Desideriamo, quindi, che questo intervento venga verificato e venga valutato nella bontà di un ampliamento di un intervento che può essere messo in pratica dalle nostre ASL e deve essere messo in pratica perché, ribadisco, le situazioni di stress non sono soltanto derivanti – lo sappiamo tutti, l'abbiamo vissuto all'interno delle nostre esperienze lavorative – da situazioni di criticità, ma derivano anche da gestioni quotidiane, da influenze e da impatti quotidiani.
So che c'è un parere non così accordante da parte del presentatore della legge. Confido nella sua capacità di poter valutare a trecentosessanta gradi questa proposta e di poterla valutare nella sua bontà di dover rispondere a persone che, sì, hanno a che fare con l'emergenza/urgenza, ma hanno a che fare con una gestione quotidiana.
Capisco che una delle motivazioni che può essere addotta è la scarsità delle risorse, perché mi rendo conto che 100.000 euro per fare questo tipo di progettualità già per l'emergenza/urgenza sono pochi, motivo per cui al fine di quest'anno nel bilancio solleciterò e vi accompagnerò nel vedere riconosciute ulteriori risorse per questo tipo di intervento, così come ogni anno, se ricordate, sto facendo su tanti altri progetti di legge che, nel corso degli anni, magari sono stati approvati all'unanimità, come immagino potrà essere approvato anche questo, ma magari si sono persi per strada, sono stati dimenticati, sono stati annunciati e poi abbandonati.
Ecco, alla luce di questo, spero in una valutazione più oggettiva possibile, anche in apertura verso le difficoltà che possono essere le più svariate, fonti di stress per ogni singolo lavoratore. La capacità di gestione attraverso i progetti che le nostre ULSS stanno proponendo anche all'interno dei propri contesti è molto importante. È importante applicarla all'interno di questo contesto delicatissimo e importantissimo, come la sicurezza di prossimità. È importante farlo, attenzione, però, dando la giusta attenzione e le giuste risorse finanziarie.
Per cui, in attesa del bilancio regionale, al momento ci accontentiamo di queste risorse, ma, oggettivamente parlando, nel prossimo bilancio 2024-2026 saremo pronti a definire il nostro sostegno ad un'iniziativa che non può essere dimenticata e non può essere utilizzata soltanto come misura di tipo transitorio o con un'efficacia parziale.
Grazie dell'attenzione. Rimando alla discussione, in Ufficio di Presidenza, dell'emendamento.
PRESIDENTE
Grazie collega.
Prego, collega Villanova.
Alberto VILLANOVA (Zaia Presidente)
Grazie, Presidente.
Chiedo cinque minuti di sospensione.
PRESIDENTE
Perfetto.
Sospendiamo per cinque minuti, fino alle ore 16.10.
La Seduta è sospesa alle ore 16.05
La Seduta riprende alle ore 16.22
PRESIDENTE
Riprendiamo i lavori.
Abbiamo chiuso la discussione generale sul progetto di legge.
Ci sono tre emendamenti da valutare da parte della Prima Commissione.
Tre minuti di sospensione.
La Seduta è sospesa alle ore 16.22
La Seduta riprende alle ore 16.32
Assume la Presidenza
La Vicepresidente Francesca ZOTTIS
PRESIDENTE
Riprendiamo i lavori.
Vedo la richiesta della collega Venturini.
Mentre interviene la collega, comunico che è stato presentato l'emendamento n. A0005. Diamo cinque minuti per presentare eventuali subemendamenti.
Collega Venturini, prego.
Elisa VENTURINI (Forza Italia - Berlusconi - Autonomia per il Veneto)
Grazie, Presidente.
Come Gruppo noi siamo favorevoli a questo progetto che viene presentato, perché affronta un argomento estremamente interessante che riguarda la figura dell'agente di Polizia locale. è indubbio che il lavoro che svolge un agente di Polizia locale è particolarmente impegnativo, perché quotidianamente deve gestire delle conflittualità, conflittualità legate alla contestazione delle condotte dei cittadini piuttosto che a rilevare le infrazioni. Questo sicuramente comporta un carico emotivo importante. C'è chi è più portato nel gestire e chi è meno portato, però, di fatto, l'impatto emotivo è evidente ogniqualvolta si gestisce una situazione di conflittualità. Come il fatto che sempre più spesso gli agenti di Polizia locale vengono chiamati a intervenire presso situazioni di difficile gestione, come possono essere gli incidenti stradali. Anche in quel caso lì è forte l'impatto emotivo. Sempre di più l'Arma dei Carabinieri cede alla Polizia locale l'intervento nelle fasi di sistemazione legate all'incidente stradale.
Allora ben venga che venga predisposta una convenzione, collega Soranzo, che possa disciplinare e affinare sempre di più quelle che possono essere le competenze relazionali e comunicative per chi si trova sul campo e deve gestire la conflittualità. Vediamo anche in maniera opportuna l'intervento di ANCI, che ha quella esperienza e quel tipo di ritorno sul territorio, in termini di Amministrazioni locali, che può dare anche una trasmissione di competenze che possono ritornare utili.
PRESIDENTE
Grazie, collega.
Non vedo altri interventi, quindi dichiaro chiusa la discussione generale.
Passiamo all'articolo 1.
Collega Camani, prego.
Vanessa CAMANI (Partito Democratico Veneto)
È stato dato il termine per i subemendamenti?
PRESIDENTE
Sì, cinque minuti. Sono scaduti durante l'intervento.
Non sono stati presentati subemendamenti.
Emendamento n.
A0005 presentato dal relatore e dal correlatore, articolo 1, comma 2, sostitutivo, che prevede:
2. Ai fini di cui al presente articolo, la Giunta regionale è autorizzata a promuovere e sostenere la collaborazione tra gli enti locali, ivi compresi unioni di comuni, convenzioni o ulteriori forme associative, e le competenti strutture delle Aziende ULSS, affinché vengano attivate iniziative dedicate agli operatori di polizia locale, finalizzate a rafforzare in tali soggetti la capacità di affrontare e gestire le specifiche situazioni di stress lavoro correlato, ivi comprese le situazioni di emergenza/urgenza.
Con la presentazione dell'emendamento n. A0005 decadono gli emendamenti n. A0001 e n. A0002.
Relatore, se vuole, può illustrarlo.
Enoch SORANZO (Fratelli d'Italia - Giorgia Meloni)
Gentili colleghi, molto velocemente. In Ufficio di Presidenza della Commissione Prima, con la collega correlatrice, abbiamo pensato di fare questo lavoro, di riassumere in un unico emendamento, ritirando i successivi, quello che ho depositato e, a seguire, quello della collega Guarda, con un nuovo emendamento che, di fatto, li riassume con un nuovo testo.
Sempre al comma 2 si riscrive così: "Ai fini di cui al presente articolo, la Giunta regionale è autorizzata a promuovere e sostenere la collaborazione tra gli enti locali, ivi compresi unioni di comuni, convenzioni o ulteriori forme associative" pensando anche a quelle dei Consorzi "e le competenti strutture delle Aziende ULSS, affinché vengano attivate iniziative dedicate agli operatori di polizia locale, finalizzate a rafforzare in tali soggetti la capacità di affrontare e gestire le specifiche situazioni di stress lavoro correlato, ivi comprese le situazioni di emergenza/urgenza".
Questo dovrebbe riuscire a riassumere i due emendamenti che erano stati depositati anzitempo.
Grazie.
PRESIDENTE
Grazie, collega.
Consigliera Guarda, prego.
Cristina GUARDA (Europa Verde)
Grazie, Presidente.
Ringrazio e sono felice di aver trovato una strada comune per includere anche gli interventi per stress non legati alla situazione di emergenza/urgenza. Ringrazio tutti coloro che hanno consentito questo passaggio, non soltanto, quindi, il correlatore e tutto l'Ufficio di Presidenza, di maggioranza e opposizione, ma anche, e specialmente, l'Ufficio legislativo, che ci ha consentito di raggiungere una sintesi in maniera adeguata. Grazie, quindi, di questa attenzione.
Continueremo a monitorare comunque ‒ e qui concludo, in modo tale da non intervenire più ‒ l'andamento dell'applicazione della legge, anche in relazione alle risorse disponibili, per consentire a questo progetto di poter davvero spiccare il volo.
PRESIDENTE
Grazie, collega.
Se non ci sono altri interventi, mettiamo in votazione l'emendamento n.
A0005.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Mettiamo in votazione l'articolo
1, come emendato.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Passiamo all'articolo 2.
Metto in votazione l'articolo
2.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Adesso passiamo ai due ordini del giorno.
ODG n. A0003
Ordine del giorno presentato dalle consigliere Baldin e Guarda relativo a "POLIZIA LOCALE, RIDURRE I FATTORI DI RISCHIO ANCHE ATTRAVERSO LA PREVISIONE DI FORME DEI WELFARE INTEGRATO A COPERTURA DEI DANNI SUBITI NELL'ESERCIZIO DELL'ATTIVITÀ" in occasione dell'esame del progetto di legge relativo a "Modifica alla legge regionale 23 giugno 2020, n. 24 "Normativa regionale in materia di polizia locale e politiche di sicurezza"". (Progetto di legge n. 168) APPROVATO (Deliberazione n. 59/2023)
(N.d.r. ‒ Si riproduce il testo scritto dell'ordine del giorno come presentato)
Il Consiglio regionale del Veneto
Premesso che:
- la polizia locale è chiamata ad occuparsi di attività peculiari rispetto agli altri settori della PA, in particolare di sicurezza urbana, pubblica sicurezza, polizia giudiziaria, amministrativa e stradale, talvolta anche con articolazioni orarie basate su turni notturni;
- nel perimetro del quadro così succintamente delineato emerge come il lavoratore assegnato alla polizia locale sia maggiormente esposto, non solo ad un carico psicologico maggiore, come correttamente evidenziato dal progetto di legge in oggetto, ma anche ad un maggiore rischio di conseguenze fisiche. Si pensi, ad esempio, ai pericoli correlati ad un intervento notturno per sinistro stradale o alla recente aggressione subita dalla polizia locale di Chioggia (VE).
Richiamati:
- gli artt. 82 e 98 del CCNL relativo al personale del comparto funzioni locali triennio 2019-2019;
Rilevato che:
- l'art. 82 (Welfare integrativo) del contratto collettivo demanda alla contrattazione integrativa la concessione di benefici di natura assistenziale e sociale in favore dei propri dipendenti, incluse le polizze sanitarie integrative delle prestazioni erogate dal servizio sanitario nazionale (art. 82, comma 1, lett. e);
- l'art. 98 (Utilizzo dei proventi delle violazioni del codice della strada) stabilisce che i proventi delle sanzioni amministrative pecuniarie riscossi dagli enti, nella quota da questi determinata ai sensi dell'art. 208, commi 4 lett. c), e 5, del D.Lgs. n. 285/1992 sono destinati, in coerenza con le previsioni legislative, a precise finalità in favore del personale di polizia locale, tra le quali quelle assistenziali, nell'ambito delle misure di welfare integrativo, secondo la disciplina dell'art. 82;
- per quanto sopra, pare opportuno promuovere e favorire la stipula di convenzioni assicurative integrative, su base volontaria, che permettano ai componenti della polizia locale un maggiore e concreta copertura economica rispetto a possibili conseguenze fisiche dovuta all'esercizio dell'attività lavorativa;
Tutto quanto sopra premesso
impegna la Giunta regionale
a promuovere e favorire la stipula di convenzioni assicurative integrative, su base volontaria, che permettano ai componenti della polizia locale una maggiore e concreta copertura economica rispetto a possibili conseguenze fisiche dovuta all'esercizio dell'attività lavorativa.
Erika BALDIN (Movimento 5 Stelle)
Grazie, Presidente.
Questo ordine del giorno invita la Giunta regionale a promuovere e a favorire una serie di convenzioni assicurative integrative, su basi volontarie, che permettano ai componenti della polizia locale una maggiore e concreta copertura economica rispetto a possibili conseguenze fisiche dovute all'esercizio dell'attività lavorativa.
È un ordine del giorno che ho costruito insieme alla collega Cristina Guarda ed è aperto, chiaramente, alle sottoscrizioni di altri colleghi che vogliano farlo.
Si parte dal presupposto che gli operatori di polizia locale sono tra i più esposti a tutti i pericoli che possono avvenire durante il servizio. Pensiamo al caso di soccorso in orario notturno, in caso di incidenti stradali, o a vere e proprie aggressioni che si sono verificate proprio sul piano fisico ad operatori della polizia locale in questi giorni, mentre stavano esercitando il proprio lavoro e il proprio mestiere.
In conseguenza di questo, proprio per tutti questi aspetti, è necessario provvedere, da parte loro, alla stipula di una assicurazione che preveda il risarcimento di lesioni fisiche ai loro danni. In questo modo, ovvieremo a tanti problemi che si sono verificati in questi frangenti, che sono molto spiacevoli. Quindi, si chiede alla Giunta regionale di fare in modo di promuovere questo tipo di convenzioni.
Dimenticavo. La modifica per cui viene accettato l'ordine del giorno riguarda il verbo "impegna la Giunta regionale" diventa "invita la Giunta regionale".
PRESIDENTE
Va bene.
Consigliere Soranzo, prego.
Enoch SORANZO (Fratelli d'Italia - Giorgia Meloni)
Presidente, mi ha anticipato. Era proprio questo: precisare la modifica dell'ordine del giorno nella trasformazione del termine da "impegna" a "invita". Questo vale anche per il prossimo ordine del giorno.
Se queste sono le modifiche proposte, vengono accolte, ringraziando anche l'assessore Calzavara che ci ha dato l'ausilio a questi due ordini del giorno.
PRESIDENTE
Grazie, Capogruppo.
Mi pare che la modifica sia stata accettata.
Mettiamo in votazione l'
ordine del giorno n.
A0003, con la modifica "invita" invece che "impegna la Giunta regionale".
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
ODG n. A0004
Ordine del giorno presentato dalle consigliere Baldin e Guarda relativo a "SCUOLA DI POLIZIA LOCALE, LA FORMAZIONE PERMANENTE È ESSENZIALE PER ABBATTERE I FATTORI DI RISCHIO PER I LAVORATORI, SIA REALIZZATO IMMEDIATAMENTE IL SISTEMA PERMANENTE DI FORMAZIONE, QUALIFICAZIONE E AGGIORNAMENTO PROFESSIONALE DELLA POLIZIA LOCALE GIÀ PREVISTO DALL'ARTICOLO 11 DELLA LR 24/2020" in occasione dell'esame del progetto di legge relativo a "Modifica alla legge regionale 23 giugno 2020, n. 24 "Normativa regionale in materia di polizia locale e politiche di sicurezza"". (Progetto di legge n. 168) APPROVATO (Deliberazione n. 60/2023)
(N.d.r. ‒ Si riproduce il testo scritto dell'ordine del giorno come presentato)
Il Consiglio regionale del Veneto
Premesso che:
- il Pdlr 168 introduce l'art. 11 bis rubricato "Specifici fattori di rischio" nel testo della Legge Regionale 23 giugno 2020, n. 24 "Normativa Regionale in Materia di Polizia Locale e politiche di sicurezza", è infatti pacifico che il dipendente pubblico che svolge funzioni di polizia locale sia esposto a situazioni peculiari strettamente correlate alle mansioni svolte;
- tale scenario si inserisce in un contesto di sostanziale 'particolarismo' nel senso che non è attualmente in funzione un sistema di formazione omogeneo su base regionale che consenta a tutti i lavoratori in servizio presso la polizia locale di rispondere allo stesso modo in situazioni analoghe;
- ciò aggrava senza dubbio il peso psicologico connesso allo svolgimento delle proprie mansioni da parte degli operatori di polizia locale, peso che diviene perfino maggiore nella gestione delle emergenze;
- eppure, l'articolo 11 della LR 24/2020 prevede espressamente che "La Giunta regionale promuove la realizzazione di un sistema permanente di formazione, qualificazione e aggiornamento professionale della polizia locale, nell'ottica dell'organizzazione funzionale e territoriale prevista dalla presente legge."
Tutto quanto sopra premesso
impegna la Giunta regionale
ad attivare al più presto un sistema permanente di formazione, qualificazione e aggiornamento regionale o interregionale della polizia locale come previsto dall'art. 11 della LR 24/2020.
Prego, Consigliera.
Erika BALDIN (Movimento 5 Stelle)
Grazie ancora.
Anche qui il verbo viene modificato da "impegna" a "invita la Giunta regionale".
In questo caso si fa riferimento a una legge esistente, la n. 24/2020, che si occupa proprio del tema in oggetto. Si invita la Giunta regionale ad attivare al più presto un sistema permanente di formazione, qualificazione e aggiornamento regionale o interregionale della polizia locale come previsto proprio dall'articolo 11 della predetta legge regionale, cosa che per adesso non sembra essere mai stata fatta. È stata fatta, ma ad opera di associazioni singole.
In questo caso, è un invito che si fa alla Giunta regionale proprio per attivare un sistema di formazione permanente.
PRESIDENTE
Grazie, Consigliera.
Mettiamo in votazione l'
ordine del giorno n.
A0004 con la modifica "invita" invece che "impegna la Giunta regionale".
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Ci sono dichiarazioni di voto?
Ha chiesto di intervenire il consigliere Polato. Prego.
Daniele POLATO (Fratelli d'Italia - Giorgia Meloni)
Grazie, Presidente.
Grazie innanzitutto agli Uffici, all'Ufficio legislativo, e non solo per il supporto tecnico che ha dato a questo progetto di legge sin dalle origini, dalle prime Commissioni.
Grazie ai colleghi, ai colleghi tutti, perché credo che sia un vanto per questa Regione portare a compimento questo progetto di legge su un tema che da troppi anni è rimasto fermo, soprattutto in ambito nazionale. Abbiamo recentemente sollecitato con il collega Soranzo ‒ ma ne parlavamo anche con il Presidente dell'ANCI ‒ la modifica nazionale della legge nazionale sulle polizie locali.
Prossimamente presenteremo anche una mozione con l'auspicio di concludere l'iter. Attualmente alla Camera e al Senato sono depositati due aggiornamenti della legge nazionale, uno di novembre e uno di febbraio di quest'anno, proprio per riconoscere alle polizie locali quella dignità lavorativa e, soprattutto, una sorta di equiparazione anche alle forze di polizia. Troppo spesso siamo incappati in circolari interpretative, in tutta una serie di attività successive nel comprendere e valorizzare il lavoro degli agenti, delle donne e degli uomini delle polizie locali, che, giustamente, come si diceva in fase di relazione, sono attualmente coloro che rappresentano e sono le forze dell'ordine più vicine ‒ anche se non lo sono ‒ ai nostri cittadini.
Negli anni si sono evolute le tipologie e anche la professione degli stessi. Pertanto, l'approvazione di questo progetto di legge non fa altro che far partire anche l'opinione pubblica rispetto a un tema, un tema importante, che è quello della riforma delle polizie locali. L'abbiamo osservato anche in fase Covid e post-Covid. Pensate che sono stati più di 50 i suicidi che ci sono stati nel campo delle forze di polizia e delle polizie locali a livello nazionale, anche per le conseguenze delle attività post-Covid.
Credo che l'approvazione di questo progetto di legge all'unanimità, con l'interessamento di tutte le forze politiche, sia un messaggio forte che questa Regione può dare a livello nazionale, un impegno nostro che deve portare a un aggiornamento della legge nazionale che riesca a parificare il lavoro dei nostri agenti, che oggigiorno fanno circa il 70-80% di tutte le attività amministrative, e non solo, degli Enti locali.
Pensiamo solamente ai sinistri stradali. Il 90% dei sinistri stradali viene registrato dalle Polizie locali, se non in piccola parte dall'Arma dei Carabinieri, ma da pochissimo, se non in fase autostradale, dalla Polizia stradale.
Per cui c'è tutta una serie di interventi, tra i quali interventi fatti – credo con grande soddisfazione – anche rispetto al tema della droga, ai venditori di morte. Ormai più di un Comune si attrezza con agenti di Polizia giudiziaria che riescono a perfezionare la loro professione anche in ambito del contrasto alla droga, anche con la creazione di unità cinofile specifiche.
Come sa chi ha avuto esperienze amministrative negli Enti locali, spessissimo i Prefetti fanno capo proprio alle Polizie locali, nei Comitati ordine e sicurezza, per chiedere quel supporto che, purtroppo, negli anni, nei numeri soprattutto non possono dare le altre forze di Polizia.
Ovviamente ringraziamo il Consiglio regionale. Speriamo, come si diceva, che questo sia il primo segnale politico di questo riconoscimento, con la certezza che in poco tempo potremmo risolvere questo annoso problema, anche rispetto a tematiche e sensibilità che gli agenti stessi dimostrano tutti i giorni.
Nello specifico, è corretto anche il fatto di riconoscere queste eventuali convenzioni con le ASL e quant'altro, perché il supporto della struttura sanitaria a queste donne e a questi uomini è fondamentale, soprattutto in un momento storico in cui si è evoluto anche il rapporto personale, che passa dal contrasto alla baby gang; quindi, anche da una psicologia legato al mondo giovanile, per arrivare a tematiche molto più complesse, che ovviamente toccano la psiche anche degli agenti stessi.
PRESIDENTE
Grazie, Consigliere.
Se non ci sono altre dichiarazioni, dichiaro chiusa la dichiarazione di voto.
Mettiamo in votazione il
progetto di legge regionale n. 168.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva
all'unanimità.
PUNTO
9 |
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PROPOSTA DI LEGGE D'INIZIATIVA DEI CONSIGLIERI RIZZOTTO, BET, BORON, CAVINATO, CENTENARO, DOLFIN, FORMAGGIO, LORENZONI, MICHIELETTO, MONTANARIELLO, OSTANEL, PUPPATO, SORANZO, SPONDA, VALDEGAMBERI, VENTURINI, VIANELLO, ZANONI E ZECCHINATO RELATIVA A "MODIFICA DELLA LEGGE REGIONALE 7 NOVEMBRE 2003, n. 27 "DISPOSIZIONI GENERALI IN MATERIA DI LAVORI PUBBLICI DI INTERESSE REGIONALE E PER LE COSTRUZIONI IN ZONE CLASSIFICATE SISMICHE" IN MATERIA DI RENDICONTAZIONE DEGLI INTERVENTI INSERITI NELL'ELENCO ANNUALE DEI PROGRAMMI TRIENNALI DEI LAVORI PUBBLICI". (PROGETTO DI LEGGE N. 183) APPROVATO (DELIBERAZIONE LEGISLATIVA N. 13/2023)
Relazione della SECONDA Commissione Consiliare.
Relatrice: Consigliera Rizzotto
Correlatore: Consigliere Montanariello
PRESIDENTE
Passiamo adesso al progetto di legge n. 183 dei consiglieri Rizzotto, Bet, Boron ed altri.
Consigliera Rizzotto, prego.
Silvia RIZZOTTO (Zaia Presidente)
Grazie, Presidente.
Questo è un progetto di legge...
PRESIDENTE
Un secondo solo. Prego.
Stefano GIACOMIN (Zaia Presidente)
Volevo solo mettere a verbale il voto favorevole sul punto precedente, poiché mi si era inceppato il meccanismo. Grazie.
PRESIDENTE
Grazie, Consigliere.
Consigliera Rizzotto, prego.
Silvia RIZZOTTO (Zaia Presidente)
Grazie, Presidente.
Questo progetto di legge è di iniziativa della Seconda Commissione ed è stato sottoscritto da tutti i componenti della Seconda Commissione consiliare. Era un impegno che avevamo preso anche in seguito a un'approvazione in questo Consiglio regionale di un ordine del giorno presentato dal Vicepresidente della Seconda Commissione, collega Montanariello.
PRESIDENTE
Se cortesemente potete stare zitti, così sentiamo la Consigliera. Grazie.
Silvia RIZZOTTO (Zaia Presidente)
Grazie. Come sapete, il decreto legislativo n. 50 del 18 aprile 2016, Codice dei contratti pubblici, prevede che le singole Amministrazioni aggiudicatrici, nel rispetto dei documenti programmatori e in coerenza con il bilancio, adottino il programma triennale dei lavori pubblici e i relativi aggiornamenti annuali per i lavori il cui valore stimato sia pari o superiore ai 100.000 euro.
Il programma triennale, i suoi aggiornamenti e l'elenco annuale dei lavori sono adottati dalla Giunta regionale e poi vengono approvati da questo Consiglio regionale, quindi pubblicati secondo le modalità e nei termini disciplinati con regolamento della Giunta regionale, nel rispetto dei princìpi stabiliti dalla normativa statale in materia di contratti pubblici dei lavori.
Questo progetto di legge nasce dall'esigenza di consentire al Consiglio regionale di disporre di un aggiornamento costante e dettagliato sullo stato di attuazione degli interventi del Piano annuale e triennale dei lavori pubblici di competenza regionale (ripeto, quelli superiori ai 100.000 euro), con particolare riferimento alle disposizioni di cui al comma 2 dell'articolo 5 del DM n. 14 del 2018, in base alle quali i lavori per i quali sia stata avviata la procedura di affidamento non sono riproposti nel programma successivo.
Nello specifico, quindi, abbiamo pensato di inserire in questo articolo 4 della legge regionale n. 27 del 2003 un comma 9-ter che detti precisi obblighi informativi in seno alla Giunta regionale sul piano della rendicontazione, allo scopo di dotare l'organo di controllo regionale di una panoramica esaustiva ed aggiornata della situazione dei lavori pubblici di interesse regionale. Chiaramente questo progetto di legge non ha un impatto finanziario; quindi, vi è una clausola di neutralità finanziaria, perché su questo anche gli Uffici della Giunta regionale ci hanno assicurato che loro dispongono di questi dati e hanno dato la loro massima disponibilità a fornirli.
Qual è il problema, in sintesi? Il problema è che le opere pubbliche inserite nel Programma annuale e già finanziate non le ritroviamo poi l'anno successivo e non sappiamo che fine hanno fatto. Quindi, quello che viene chiesto è che venga consegnata anche, oltre a questa rendicontazione dei lavori pubblici, una relazione contenente una scheda per ciascuno degli interventi inseriti nell'elenco annuale dei Programmi triennali dei lavori pubblici degli anni precedenti ancora in corso di esecuzione, oppure ultimati successivamente alla redazione della relazione dell'anno precedente, contenente le informazioni sullo stato di avanzamento dei lavori e finanziario dell'intervento.
Quindi, in sintesi, è una maggiore informazione che ci viene fornita: non soltanto quelli che sono i lavori finanziati avviati, ma anche a che punto sono e quando sono conclusi.
Ringrazio la Commissione tutta perché l'ha sottoscritto e l'ha voluto fortemente, e soprattutto il vicepresidente Montanariello che l'ha proposto.
Grazie.
PRESIDENTE
Grazie, Presidente.
Passiamo la parola al vicepresidente Montanariello.
Jonatan MONTANARIELLO (Partito Democratico Veneto)
Presidente, grazie. Sarò molto breve.
Sono io che ringrazio la Presidente per aver fatto sintesi di una richiesta che in realtà è venuta non solo dalla Commissione, ma anche da tutte e due le parti di quest'Aula, quando sistematicamente ogni anno c'è la redazione del Piano triennale delle opere pubbliche. Effettivamente, la norma è un po' claudicante. Noi non possiamo deliberare interventi di milioni di euro e una volta che li abbiamo deliberati magari si protraggono per anni, per più stralci, e non sappiamo più nulla di quello che accade. Ciò sia sotto l'aspetto politico, perché ci troviamo ad aver in qualche modo deliberato delle cose che siamo convinti che vanno avanti e magari si fermano per fattori esogeni, che non appartengono a noi, e noi non lo sappiamo; sia perché è anche giusto vedere l'avanzamento dei lavori dopo che si deliberano cifre così importanti.
Che dire? Secondo me, è un passo in avanti nell'ottica della trasparenza, un passo in avanti nell'ottica di una Commissione che tiene informati i commissari. È un passo in avanti anche nel responsabilizzare il Consiglio e la Commissione circa quello che avviene con i fondi che noi eroghiamo in atti che sembrano puramente rituali, ma sono importanti, perché deliberano milioni di euro.
Chiudo dicendo che è stato fatto un buon lavoro. La presidente Rizzotto ha saputo cogliere questa esigenza della Commissione e credo che siamo riusciti a migliorare un passaggio che, se prima era un passaggio importante ma scontato, oggi diventa un passaggio importante ma costruttivo e conoscitivo.
Grazie.
PRESIDENTE
Grazie, Consigliere.
Non vedo altri interventi, quindi dichiaro chiusa la discussione generale.
Passiamo all'articolo 1.
Se non ci sono interventi, metto in votazione l'articolo
1.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Passiamo all'articolo 2.
Se non ci sono interventi, metto in votazione l'articolo
2.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Ci sono dichiarazioni di voto? Collega Lorenzoni, prego.
Arturo LORENZONI (Gruppo Misto)
Grazie, Presidente.
Per ringraziare presidente Rizzotto e vicepresidente Montanariello per aver proposto questa iniziativa che abbiamo sottoscritto tutti insieme in Commissione.
Credo che sia un provvedimento importante, perché va nella direzione del controllo. È importantissimo, quando si prende una decisione, riuscire ad avere un monitoraggio il più possibile in tempo reale. Pensare ai controlli ex post, come il nostro Governo sta facendo in questo momento, per esempio, vuol dire veramente allentare una delle leve più importanti che abbiamo a disposizione perché le cose siano fatte bene. Per cui, grazie per averlo fatto, è importante.
Mi auguro che il nostro Governo possa seguire il nostro esempio.
PRESIDENTE
Prego, capogruppo Soranzo.
Enoch SORANZO (Fratelli d'Italia - Giorgia Meloni)
Grazie, Presidente.
Anche noi per ringraziare e fare i complimenti alla presidente Rizzotto e al vicepresidente Montanariello per l'ottimo lavoro di squadra, proficuo, operativo, che dà un segnale importante.
Oggi è una giornata meravigliosa, perché finalmente c'è un Consiglio regionale che sta pensando più agli obiettivi e meno alla politica.
Grazie.
PRESIDENTE
Grazie, Capogruppo.
Se non ci sono altri interventi, ringrazio la Seconda Commissione.
Mettiamo in votazione il
progetto di legge regionale n. 183.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva
all'unanimità.
Buona giornata a tutti. Ci rivediamo la prossima settimana.
Dichiaro chiusa la seduta.
La Seduta termina alle ore 16.58
Il Consigliere segretario
Erika BALDIN
|
|
Il Presidente
Francesca ZOTTIS
|
Resoconto stenotipico a cura di:
Cedat 85
Revisione e coordinamento testo a cura di:
Maria Concetta Miccoli
Elaborazione testo a cura di:
Maria Concetta Miccoli
PROCESSO VERBALE
SEDUTA PUBBLICA N. 98
SEDUTA PUBBLICA N. 98
MARTEDì 6 GIUGNO 2023
PRESIDENZA
PRESIDENTE ROBERTO CIAMBETTI
VICEPRESIDENTE NICOLA IGNAZIO FINCO
VICEPRESIDENTE FRANCESCA ZOTTIS
PROCESSO VERBALE REDATTO A CURA DELL'UFFICIO ATTIVITà ISTITUZIONALI
INDICE
Processo verbale della 98a seduta pubblica – martedì 6 giugno 2023
Processo verbale della 98a seduta pubblica – martedì 6 giugno 2023
- Approvazione verbali delle sedute precedenti
- Comunicazioni della Presidenza del Consiglio
- Interrogazioni e interpellanze
- Risposte della Giunta regionale alle interrogazioni e interpellanze
- Interrogazioni a risposta scritta iscritte all'ordine del giorno ai sensi dell'articolo 111, comma 4 del Regolamento
- Proposta di legge d'iniziativa dei consiglieri Corsi, Valdegamberi, Andreoli, Piccinini, Bozza, Venturini, Razzolini, Boron, Cecchetto, Maino, Pan, Sandonà, Soranzo, Polato, Pavanetto, Lorenzoni, Barbisan, Giacomin, Puppato, Rigo, Centenaro, Cestari, Cestaro, Favero, Finco, Michieletto, Sponda, Vianello e Villanova relativa a "Modifica della legge regionale 7 settembre 2000, n. 17 "Istituzione delle strade del vino e di altri prodotti tipici del Veneto ed iniziative per la promozione della cultura materiale della vite e del vino e per la valorizzazione della tradizione enologica veneta" e successive modifiche ed integrazioni". (Progetto di legge n. 182) APPROVATO (Deliberazione legislativa n. 11/2023)
- Ordine del giorno presentato dalla consigliera Ostanel relativo a "Sostenere le filiere vitivinicole improntate alla sostenibilità ambientale e alla salute dei cittadini" in occasione dell'esame del progetto di legge relativo a "Modifica della legge regionale 7 settembre 2000, n. 17 "Istituzione delle strade del vino e di altri prodotti tipici del Veneto ed iniziative per la promozione della cultura materiale della vite e del vino e per la valorizzazione della tradizione enologica veneta" e successive modifiche ed integrazioni". (Progetto di legge n. 182) APPROVATO (Deliberazione n. 57/2023)
- Proposta di legge statale da trasmettere al Parlamento nazionale, ai sensi dell'articolo 121 della Costituzione dal titolo: "Modifiche al DPR 26/10/1972, n. 633 "Istituzione e disciplina dell'Imposta sul valore aggiunto", tabella a parte III punto 103 - Applicazione IVA agevolata al 10 per cento per l'erogazione di energia elettrica e fornitura di gas all'interno di strutture di accoglienza collettive quali centri di servizio, case di riposo, residenze sanitarie assistenziali" d'iniziativa del Consiglio regionale del Veneto. (Progetto di legge statale n. 19) APPROVATO (Deliberazione n. 58/2023)
- Proposta di legge d'iniziativa dei consiglieri Soranzo, Polato, Formaggio, Razzolini, Pavanetto, Piccinini, Brescacin, Cecchetto, Michieletto, Pan, Venturini e Zecchinato relativa a "Modifica alla legge regionale 23 giugno 2020, n. 24 "Normativa regionale in materia di polizia locale e politiche di sicurezza"". (Progetto di legge n. 168) APPROVATO (Deliberazione legislativa n. 12/2023)
- Ordine del giorno presentato dalle consigliere Baldin e Guarda relativo a "Polizia locale, ridurre i fattori di rischio anche attraverso la previsione di forme dei Welfare integrato a copertura dei danni subiti nell'esercizio dell'attività" in occasione dell'esame del progetto di legge relativo a "Modifica alla legge regionale 23 giugno 2020, n. 24 "Normativa regionale in materia di polizia locale e politiche di sicurezza"". (Progetto di legge n. 168) APPROVATO (Deliberazione n. 59/2023)
- Ordine del giorno presentato dalle consigliere Baldin e Guarda relativo a "Scuola di polizia locale, la formazione permanente è essenziale per abbattere i fattori di rischio per i lavoratori, sia realizzato immediatamente il sistema permanente di formazione, qualificazione e aggiornamento professionale della polizia locale già previsto dall'articolo 11 della LR 24/2020" in occasione dell'esame del progetto di legge relativo a "Modifica alla legge regionale 23 giugno 2020, n. 24 "Normativa regionale in materia di polizia locale e politiche di sicurezza"". (Progetto di legge n. 168) APPROVATO (Deliberazione n. 60/2023)
- Proposta di legge d'iniziativa dei consiglieri Rizzotto, Bet, Boron, Cavinato, Centenaro, Dolfin, Formaggio, Lorenzoni, Michieletto, Montanariello, Ostanel, Puppato, Soranzo, Sponda, Valdegamberi, Venturini, Vianello, Zanoni e Zecchinato relativa a "Modifica della legge regionale 7 novembre 2003, n. 27 "Disposizioni generali in materia di lavori pubblici di interesse regionale e per le costruzioni in zone classificate sismiche" in materia di rendicontazione degli interventi inseriti nell'elenco annuale dei programmi triennali dei lavori pubblici". (Progetto di legge n. 183) APPROVATO (Deliberazione legislativa n. 13/2023)
La seduta si svolge a Venezia in Palazzo Ferro-Fini, sede del Consiglio regionale, secondo le modalità ordinarie, fatta eccezione per i consiglieri soggetti ad obbligo di isolamento correlati al Covid-19 che parteciperanno da remoto come previsto dalla deliberazione dell'Ufficio di presidenza n. 64 del 25 ottobre 2022 e dalla deliberazione dell'Ufficio di presidenza n. 16 del 28 marzo 2023.
I lavori si svolgono sulla base dell'ordine del giorno prot. n. 8212 del 1° giugno 2023.
La Vicepresidente ZOTTIS, alle ore 10.26, comunica il rinvio dell'inizio dei lavori alle ore 11.00.
Il Presidente CIAMBETTI dichiara aperta la seduta alle ore 11.10.
Assume le funzioni di Consigliere segretario la consigliera Erika Baldin.
Punto n. 1) all'ordine del giorno
I lavori si svolgono sulla base dell'ordine del giorno prot. n. 8212 del 1° giugno 2023.
La Vicepresidente ZOTTIS, alle ore 10.26, comunica il rinvio dell'inizio dei lavori alle ore 11.00.
Il Presidente CIAMBETTI dichiara aperta la seduta alle ore 11.10.
Assume le funzioni di Consigliere segretario la consigliera Erika Baldin.
Punto n. 1) all'ordine del giorno
Approvazione verbali delle sedute precedenti
Il PRESIDENTE, poiché nessun consigliere chiede di fare osservazioni, dichiara che si intende approvato il processo verbale della seduta pubblica n. 97 di martedì 16 maggio 2023.
Punto n. 2) all'ordine del giorno
Comunicazioni della Presidenza del Consiglio [RESOCONTO]
Il PRESIDENTE comunica che sono in congedo il Presidente della Giunta regionale Zaia e il consigliere Centenaro.
Punto n. 3) all'ordine del giorno
Interrogazioni e interpellanze [RESOCONTO]
Ai sensi dell'art. 114, comma 3 del Regolamento l'elenco delle interrogazioni e delle interpellanze, allegato alla Convocazione, è dato per letto.
Punto n. 4) all'ordine del giorno
Risposte della Giunta regionale alle interrogazioni e interpellanze [RESOCONTO]
INTERROGAZIONI A RISPOSTA IMMEDIATA
n. 290 del 01.09.2022
presentata dalla consigliera Baldin
"Bassa padovana, consultorio per giovani, la Regione ascolterà le richieste dei cittadini?"
Interviene la consigliera Baldin (Movimento 5 Stelle) che illustra l'IRI in oggetto.
Interviene l'assessora Lanzarin che risponde per conto della Giunta regionale.
Interviene la consigliera Baldin (Movimento 5 Stelle) in sede di replica.
n. 346 del 03.02.2023
presentata dalla consigliera Guarda
"Progetto di Rewind di Eni: no all'eclissi definitiva di Porto Marghera!"
Interviene la consigliera Guarda (Europa Verde) che illustra l'IRI in oggetto.
Interviene l'assessore Calzavara che risponde, in supplenza all'assessore Marcato, per conto della Giunta regionale.
Interviene la consigliera Guarda (Europa Verde) in sede di replica.
n. 382 del 06.04.2023
presentata dalla consigliera Guarda
"Il CIO ritorna sulla questione pista da bob: è intenzione della Regione richiedere una rivalutazione delle alternative esistenti?"
Interviene la consigliera Guarda (Europa Verde) che illustra l'IRI in oggetto.
Interviene l'assessore Calzavara che risponde, in supplenza all'assessora De Berti, per conto della Giunta regionale.
Interviene la consigliera Guarda (Europa Verde) in sede di replica.
n. 394 del 04.05.2023
presentata dai consiglieri Guarda e Giacomo Possamai
"A quando le indicazioni per l'effettuazione dei monitoraggi di cui alla DGR n. 1752 del 2022?"
Interviene la consigliera Guarda (Europa Verde) che illustra l'IRI in oggetto.
Interviene l'assessora Lanzarin che risponde per conto della Giunta regionale.
Interviene la consigliera Guarda (Europa Verde) in sede di replica.
n. 384 del 07.04.2023
presentata dal consigliere Zanoni
"Una nota azienda vitivinicola di Susegana ha organizzato per il 16 aprile 2023 dei tour di sorvolo in elicottero delle colline Unesco di Conegliano e Valdobbiadene. Per l'evento è stata conseguita la Vinca? La Regione blocchi questa attività altamente dannosa per la fauna selvatica"
Interviene il consigliere Zanoni (Partito Democratico Veneto) che illustra l'IRI in oggetto.
Interviene l'assessore Calzavara che risponde per conto della Giunta regionale.
Interviene il consigliere Zanoni (Partito Democratico Veneto) in sede di replica.
Punto n. 5) all'ordine del giorno
Interrogazioni a risposta scritta iscritte all'ordine del giorno ai sensi dell'articolo 111, comma 4 del Regolamento [RESOCONTO]
n. 75 del 31.03.2021
presentata dai consiglieri Bigon e Zanoni
"La Giunta regionale intende intervenire urgentemente affinché il Centro per la cura dei disturbi del comportamento alimentare di Verona possa garantire un adeguato servizio?"
Interviene la consigliera Bigon (Partito Democratico Veneto) che illustra la IRS in oggetto.
Interviene l'assessora Lanzarin che risponde per conto della Giunta regionale.
Interviene la consigliera Bigon (Partito Democratico Veneto) in sede di replica.
n. 148 del 09.11.2021
presentata dai consiglieri Bigon, Zottis e Zanoni
"Ambiti territoriali sociali. La Giunta regionale intende aprire un confronto con i Sindaci per valutare una possibile rimodulazione più rispondente alle istanze territoriali?"
Interviene la consigliera Bigon (Partito Democratico Veneto) che illustra la IRS in oggetto.
Interviene l'assessora Lanzarin che risponde per conto della Giunta regionale.
Interviene la consigliera Bigon (Partito Democratico Veneto) in sede di replica
n. 243 del 23.09.2022
presentata dalla consigliera Baldin
"RSA Veneto Orientale, rischio bomba sociale. La Regione intervenga"
Interviene la consigliera Baldin (Movimento 5 Stelle) che illustra l'IRS in oggetto.
Interviene l'assessora Lanzarin che risponde per conto della Giunta regionale.
Interviene la consigliera Baldin (Movimento 5 Stelle) in sede di replica.
n. 245 del 04.10.2022
presentata dal consigliere Zanoni
"Interventi del Soccorso Alpino: molti "codici bianchi" non pagano la quota di compartecipazione alla spesa sanitaria. Qual è l'entità del fenomeno? Si stanno recuperando le insolvenze?"
Interviene il consigliere Zanoni (Partito Democratico Veneto) che illustra la IRS in oggetto.
Interviene l'assessora Lanzarin che risponde per conto della Giunta regionale.
Interviene il consigliere Zanoni (Partito Democratico Veneto) in sede di replica.
Interviene la consigliera Guarda (Europa Verde) sull'ordine dei lavori.
Punto 6) all'ordine del giorno
Proposta di legge d'iniziativa dei consiglieri Corsi, Valdegamberi, Andreoli, Piccinini, Bozza, Venturini, Razzolini, Boron, Cecchetto, Maino, Pan, Sandonà, Soranzo, Polato, Pavanetto, Lorenzoni, Barbisan, Giacomin, Puppato, Rigo, Centenaro, Cestari, Cestaro, Favero, Finco, Michieletto, Sponda, Vianello e Villanova relativa a "Modifica della legge regionale 7 settembre 2000, n. 17 "Istituzione delle strade del vino e di altri prodotti tipici del Veneto ed iniziative per la promozione della cultura materiale della vite e del vino e per la valorizzazione della tradizione enologica veneta" e successive modifiche ed integrazioni". (Progetto di legge n. 182) APPROVATO (Deliberazione legislativa n. 11/2023) [RESOCONTO]
Interviene il consigliere Corsi (Liga Veneta per Salvini Premier) che svolge la relazione illustrativa per conto della Terza Commissione consiliare.
In discussione generale interviene il consigliere Valdegamberi (Gruppo Misto).
Durante l'intervento del consigliere Valdegamberi assume la presidenza il Vicepresidente Nicola Ignazio Finco.
In discussione generale intervengono i consiglieri Andreoli (Liga Veneta per Salvini Premier), Bozza (Forza Italia – Berlusconi – Autonomia per il Veneto), Razzolini (Fratelli d'Italia - Giorgia Meloni), Bigon (Partito Democratico Veneto), Guarda (Europa Verde), Pan (Liga Veneta per Salvini Premier), Ostanel (Il Veneto che Vogliamo) che illustra l'ordine del giorno n. C2, e Corsi (Liga Veneta per Salvini Premier) in sede di replica.
Il PRESIDENTE, chiusa la discussione generale, sospende la seduta per permettere all'Ufficio di presidenza della Terza Commissione consiliare di esprimere parere sull'emendamento presentato.
La seduta è sospesa alle ore 13.04.
La seduta riprende alle ore 14.44.
Assume la presidenza il Presidente Roberto Ciambetti.
Si passa all'esame dell'articolato e relativo emendamento.
L'emendamento n. C1 all'articolo 1, illustrato dalla consigliera Baldin (Movimento 5 Stelle), posto in votazione col sistema elettronico in modalità telematica, è approvato.
L'articolo 1, posto in votazione col sistema elettronico in modalità telematica, è approvato come emendato.
L'articolo 2, posto in votazione col sistema elettronico in modalità telematica, è approvato nel testo presentato dalla Commissione consiliare competente.
Si passa all'esame dell' ordine del giorno collegato al progetto di legge in oggetto.
ODG n. C2
Ordine del giorno presentato dalla consigliera Ostanel relativo a "Sostenere le filiere vitivinicole improntate alla sostenibilità ambientale e alla salute dei cittadini" in occasione dell'esame del progetto di legge relativo a "Modifica della legge regionale 7 settembre 2000, n. 17 "Istituzione delle strade del vino e di altri prodotti tipici del Veneto ed iniziative per la promozione della cultura materiale della vite e del vino e per la valorizzazione della tradizione enologica veneta" e successive modifiche ed integrazioni". (Progetto di legge n. 182) APPROVATO (Deliberazione n. 57/2023) [RESOCONTO]
Il PRESIDENTE pone in votazione col sistema elettronico in modalità telematica l' ordine del giorno in oggetto.
Il Consiglio approva
Ai sensi dell'articolo 50 comma 4 dello Statuto si riportano i voti espressi dai singoli Consiglieri.
Hanno votato sì:
Andreoli, Baldin, Barbisan, Bet, Bigon, Bisaglia, Boron, Brescacin, Camani, Cavinato, Cecchetto, Cestari, Cestaro, Ciambetti, Corsi, Dolfin, Favero, Finco, Formaggio, Gerolimetto, Giacomin, Guarda, Lorenzoni, Maino, Michieletto, Ostanel, Pan, Pavanetto, Piccinini, Polato, Possamai Gianpiero, Puppato, Rigo, Scatto, Soranzo, Sponda, Valdegamberi, Vianello, Villanova, Zanoni, Zecchinato
Hanno votato no:
nessuno
Astenuti:
Bozza, Venturini
Non votanti:
nessuno
Il PRESIDENTE pone in votazione col sistema elettronico in modalità telematica il progetto di legge in oggetto nel suo complesso come emendato.
Il Consiglio approva
Ai sensi dell'articolo 50, comma 4 dello Statuto si riportano i voti espressi dai singoli Consiglieri.
Hanno votato sì:
Andreoli, Baldin, Barbisan, Bet, Bigon, Bisaglia, Boron, Bozza, Brescacin, Camani, Cavinato, Cecchetto, Cestari, Cestaro, Ciambetti, Corsi, Dolfin, Favero, Finco, Formaggio, Gerolimetto, Giacomin, Guarda, Lorenzoni, Maino, Michieletto, Montanariello, Ostanel, Pan, Pavanetto, Polato, Possamai Gianpiero, Puppato, Rigo, Scatto, Soranzo, Sponda, Valdegamberi, Venturini, Vianello, Villanova, Zanoni, Zecchinato, Zottis
Hanno votato no:
nessuno
Astenuti:
nessuno
Non votanti:
nessuno
Punto 7) all'ordine del giorno
Proposta di legge statale da trasmettere al Parlamento nazionale, ai sensi dell'articolo 121 della Costituzione dal titolo: "Modifiche al DPR 26/10/1972, n. 633 "Istituzione e disciplina dell'Imposta sul valore aggiunto", tabella a parte III punto 103 - Applicazione IVA agevolata al 10 per cento per l'erogazione di energia elettrica e fornitura di gas all'interno di strutture di accoglienza collettive quali centri di servizio, case di riposo, residenze sanitarie assistenziali" d'iniziativa del Consiglio regionale del Veneto. (Progetto di legge statale n. 19) APPROVATO (Deliberazione n. 58/2023) [RESOCONTO]
Interviene la consigliera Venturini (Forza Italia - Berlusconi - Autonomia per il Veneto) che svolge la relazione illustrativa per conto della Quinta Commissione consiliare.
Durante l'intervento della consigliera Venturini assume la presidenza il Vicepresidente Nicola Ignazio Finco.
In discussione generale intervengono le consigliere Ostanel (Il Veneto che Vogliamo), Zottis (Partito Democratico Veneto), Camani (Partito Democratico Veneto), Baldin (Movimento 5 Stelle), Brescacin (Zaia Presidente), Bigon (Partito Democratico Veneto), e Venturini (Forza Italia - Berlusconi - Autonomia per il Veneto) in sede di replica.
Il PRESIDENTE dichiara chiusa la discussione generale.
Si passa all'esame dell'articolato.
I tre articoli che compongono il progetto di legge statale in oggetto, posti in votazione separatamente col sistema elettronico in modalità telematica, sono approvati nel testo presentato dalla Commissione consiliare competente.
In dichiarazione di voto finale intervengono i consiglieri Ostanel (Il Veneto che Vogliamo), Zottis (Partito Democratico Veneto) e Soranzo (Fratelli d'Italia - Giorgia Meloni).
Il PRESIDENTE pone in votazione col sistema elettronico in modalità telematica il progetto di legge statale in oggetto nel suo complesso.
Il Consiglio approva
Ai sensi dell'articolo 50, comma 4 dello Statuto si riportano i voti espressi dai singoli Consiglieri.
Hanno votato sì:
Baldin, Barbisan, Bet, Bigon, Boron, Bozza, Brescacin, Camani, Cavinato, Cecchetto, Cestari, Cestaro, Corsi, Dolfin, Favero, Finco, Gerolimetto, Giacomin, Guarda, Maino, Michieletto, Montanariello, Ostanel, Pan, Pavanetto, Piccinini, Polato, Possamai Giacomo, Possamai Gianpiero, Puppato, Rigo, Rizzotto, Scatto, Soranzo, Valdegamberi, Venturini, Vianello, Villanova, Zanoni, Zecchinato, Zottis
Hanno votato no:
nessuno
Astenuti:
nessuno
Non votanti:
nessuno
Punto 8) all'ordine del giorno
Proposta di legge d'iniziativa dei consiglieri Soranzo, Polato, Formaggio, Razzolini, Pavanetto, Piccinini, Brescacin, Cecchetto, Michieletto, Pan, Venturini e Zecchinato relativa a "Modifica alla legge regionale 23 giugno 2020, n. 24 "Normativa regionale in materia di polizia locale e politiche di sicurezza"". (Progetto di legge n. 168) APPROVATO (Deliberazione legislativa n. 12/2023) [RESOCONTO]
Intervengono i consiglieri Soranzo (Fratelli d'Italia - Giorgia Meloni), che svolge la relazione di maggioranza per conto della Prima Commissione consiliare, e Guarda (Europa Verde), che svolge la relazione di minoranza per conto della Prima Commissione consiliare.
Interviene il consigliere Villanova (Zaia Presidente) che, sull'ordine dei lavori, chiede una sospensione di cinque minuti.
La seduta è sospesa alle ore 16.05.
La seduta riprende alle ore 16.32.
Assume la presidenza la Vicepresidente Francesca Zottis.
Il PRESIDENTE comunica che il termine per la presentazione di eventuali subemendamenti all'emendamento n. A5, scade in 5 minuti.
In discussione generale interviene la consigliera Venturini (Forza Italia - Berlusconi - Autonomia per il Veneto).
Interviene la consigliera Camani (Partito Democratico Veneto) sull'ordine dei lavori.
Il PRESIDENTE dichiara chiusa la discussione generale.
Si passa all'esame dell'articolato e relativi emendamenti.
Il PRESIDENTE dichiara decaduti gli emendamenti nn. A1 e A2.
Sull'emendamento n. A5 all'articolo 1, intervengono i consiglieri Soranzo (Fratelli d'Italia - Giorgia Meloni), che lo illustra, e Guarda (Europa Verde).
L'emendamento n. A5, posto in votazione col sistema elettronico in modalità telematica, è approvato.
L'articolo 1, posto in votazione col sistema elettronico in modalità telematica, è approvato come emendato.
L'articolo 2, posto in votazione col sistema elettronico in modalità telematica, è approvato nel testo presentato dalla Commissione consiliare competente.
Si passa all'esame dei due ordini del giorno collegati al progetto di legge in oggetto.
ODG n. A3
Ordine del giorno presentato dalle consigliere Baldin e Guarda relativo a "Polizia locale, ridurre i fattori di rischio anche attraverso la previsione di forme dei Welfare integrato a copertura dei danni subiti nell'esercizio dell'attività" in occasione dell'esame del progetto di legge relativo a "Modifica alla legge regionale 23 giugno 2020, n. 24 "Normativa regionale in materia di polizia locale e politiche di sicurezza"". (Progetto di legge n. 168) APPROVATO (Deliberazione n. 59/2023) [RESOCONTO]
Intervengono i consiglieri Baldin (Movimento 5 Stelle), che illustra l'ordine del giorno in oggetto e propone una modifica, e Soranzo (Fratelli d'Italia - Giorgia Meloni) che accoglie le proposte di modifica degli ordini del giorno nn. A3 e A4.
Il PRESIDENTE pone in votazione col sistema elettronico in modalità telematica l' ordine del giorno in oggetto come modificato.
Il Consiglio approva
Ai sensi dell'articolo 50 comma 4 dello Statuto si riportano i voti espressi dai singoli Consiglieri.
Hanno votato sì:
Baldin, Barbisan, Bet, Bigon, Bisaglia, Boron, Bozza, Brescacin, Camani, Cavinato, Cecchetto, Cestari, Cestaro, Corsi, Dolfin, Favero, Finco, Formaggio, Gerolimetto, Giacomin, Guarda, Lorenzoni, Maino, Michieletto, Montanariello, Pan, Pavanetto, Piccinini, Polato, Possamai Giacomo, Possamai Gianpiero, Puppato, Rigo, Rizzotto, Sandonà, Scatto, Soranzo, Valdegamberi, Venturini, Vianello, Villanova, Zanoni, Zecchinato, Zottis
Hanno votato no:
nessuno
Astenuti:
nessuno
Non votanti:
nessuno
ODG n. A4
Ordine del giorno presentato dalle consigliere Baldin e Guarda relativo a "Scuola di polizia locale, la formazione permanente è essenziale per abbattere i fattori di rischio per i lavoratori, sia realizzato immediatamente il sistema permanente di formazione, qualificazione e aggiornamento professionale della polizia locale già previsto dall'articolo 11 della LR 24/2020" in occasione dell'esame del progetto di legge relativo a "Modifica alla legge regionale 23 giugno 2020, n. 24 "Normativa regionale in materia di polizia locale e politiche di sicurezza"". (Progetto di legge n. 168) APPROVATO (Deliberazione n. 60/2023) [RESOCONTO]
Interviene la consigliera Baldin (Movimento 5 Stelle) che illustra l'ordine del giorno in oggetto e propone una modifica, dichiarata accolta in precedenza dal consigliere Soranzo.
Il PRESIDENTE pone in votazione col sistema elettronico in modalità telematica l' ordine del giorno in oggetto come modificato.
Il Consiglio approva
Ai sensi dell'articolo 50 comma 4 dello Statuto si riportano i voti espressi dai singoli Consiglieri.
Hanno votato sì:
Baldin, Barbisan, Bet, Bigon, Bisaglia, Boron, Bozza, Brescacin, Camani, Cavinato, Cecchetto, Cestari, Cestaro, Corsi, Dolfin, Favero, Formaggio, Gerolimetto, Giacomin, Guarda, Lorenzoni, Maino, Michieletto, Montanariello, Pan, Pavanetto, Piccinini, Polato, Possamai Gianpiero, Puppato, Rigo, Rizzotto, Sandonà, Scatto, Soranzo, Valdegamberi, Venturini, Vianello, Villanova, Zanoni, Zecchinato, Zottis
Hanno votato no:
nessuno
Astenuti:
nessuno
Non votanti:
nessuno
In dichiarazione di voto finale interviene il consigliere Polato (Fratelli d'Italia - Giorgia Meloni).
Il PRESIDENTE pone in votazione col sistema elettronico in modalità telematica il progetto di legge in oggetto nel suo complesso come emendato.
Il Consiglio approva
Ai sensi dell'articolo 50, comma 4 dello Statuto si riportano i voti espressi dai singoli Consiglieri.
Hanno votato sì:
Baldin, Barbisan, Bet, Bigon, Bisaglia, Boron, Bozza, Brescacin, Camani, Cavinato, Cecchetto, Cestari, Cestaro, Corsi, Dolfin, Favero, Formaggio, Gerolimetto, Guarda, Lorenzoni, Maino, Michieletto, Montanariello, Pan, Pavanetto, Piccinini, Polato, Possamai Gianpiero, Puppato, Rigo, Rizzotto, Sandonà, Scatto, Soranzo, Valdegamberi, Venturini, Vianello, Villanova, Zanoni, Zecchinato, Zottis
Hanno votato no:
nessuno
Astenuti:
nessuno
Non votanti:
nessuno
Punto 9) all'ordine del giorno
Proposta di legge d'iniziativa dei consiglieri Rizzotto, Bet, Boron, Cavinato, Centenaro, Dolfin, Formaggio, Lorenzoni, Michieletto, Montanariello, Ostanel, Puppato, Soranzo, Sponda, Valdegamberi, Venturini, Vianello, Zanoni e Zecchinato relativa a "Modifica della legge regionale 7 novembre 2003, n. 27 "Disposizioni generali in materia di lavori pubblici di interesse regionale e per le costruzioni in zone classificate sismiche" in materia di rendicontazione degli interventi inseriti nell'elenco annuale dei programmi triennali dei lavori pubblici". (Progetto di legge n. 183) APPROVATO (Deliberazione legislativa n. 13/2023) [RESOCONTO]
Intervengono i consiglieri Rizzotto (Zaia Presidente), che svolge la relazione di maggioranza per conto della Seconda Commissione consiliare, e Montanariello (Partito Democratico Veneto), che svolge la relazione di minoranza per conto della Seconda Commissione consiliare.
Il PRESIDENTE dichiara chiusa la discussione generale.
Si passa all'esame dell'articolato.
Gli articoli 1 e 2, posti in votazione separatamente col sistema elettronico in modalità telematica, sono approvati nel testo presentato dalla commissione consiliare competente.
In dichiarazione di voto finale intervengono i consiglieri Lorenzoni (Gruppo Misto) e Soranzo (Fratelli d'Italia - Giorgia Meloni).
Il PRESIDENTE pone in votazione col sistema elettronico in modalità telematica il progetto di legge in oggetto nel suo complesso.
Il Consiglio approva
Ai sensi dell'articolo 50, comma 4 dello Statuto si riportano i voti espressi dai singoli Consiglieri.
Hanno votato sì:
Baldin, Barbisan, Bet, Bigon, Bisaglia, Boron, Bozza, Brescacin, Camani, Cavinato, Cecchetto, Cestari, Cestaro, Corsi, Dolfin, Favero, Finco, Formaggio, Gerolimetto, Giacomin, Guarda, Lorenzoni, Maino, Michieletto, Montanariello, Pan, Pavanetto, Piccinini, Polato, Possamai Gianpiero, Puppato, Rigo, Rizzotto, Sandonà, Scatto, Soranzo, Valdegamberi, Venturini, Vianello, Villanova, Zanoni, Zecchinato, Zottis
Hanno votato no:
nessuno
Astenuti:
nessuno
Non votanti:
nessuno
Il PRESIDENTE dichiara chiusa la seduta.
Il Consiglio regionale sarà convocato martedì 13 giugno 2023 alle ore 10.30.
La seduta termina alle ore 16.58.
Consiglieri presenti o partecipanti in modalità telematica:
MICHIELETTO Gabriele
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|
BALDIN Erika
|
MONTANARIELLO Jonatan
|
BARBISAN Fabiano
|
OSTANEL Elena
|
BET Roberto
|
PAN Giuseppe
|
BIGON Anna Maria
|
PAVANETTO Lucas
|
BISAGLIA Simona
|
PICCININI Tomas
|
BORON Fabrizio
|
POLATO Daniele
|
BOZZA Alberto
|
POSSAMAI Giacomo
|
BRESCACIN Sonia
|
POSSAMAI Gianpiero
|
CAMANI Vanessa
|
PUPPATO Giovanni
|
CAVINATO Elisa
|
RAZZOLINI Tommaso
|
CECCHETTO Milena
|
RIGO Filippo
|
CESTARI Laura
|
RIZZOTTO Silvia
|
CESTARO Silvia
|
SANDONA' Luciano
|
CIAMBETTI Roberto
|
SCATTO Francesca
|
CORSI Enrico
|
SORANZO Enoch
|
DOLFIN Marco
|
SPONDA Alessandra
|
FAVERO Marzio
|
VALDEGAMBERI Stefano
|
FINCO Nicola Ignazio
|
VENTURINI Elisa
|
FORMAGGIO Joe
|
VIANELLO Roberta
|
GEROLIMETTO Nazzareno
|
VILLANOVA Alberto
|
GIACOMIN Stefano
|
ZANONI Andrea
|
GUARDA Cristina
|
ZECCHINATO Marco
|
LORENZONI Arturo
|
ZOTTIS Francesca
|
MAINO Silvia
|
|
|
|
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|
LA CONSIGLIERA SEGRETARIA
f.to Erika BALDIN |
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IL PRESIDENTE
f.to Francesca ZOTTIS |
|
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N.B. Gli emendamenti sono conservati nel sistema documentale del Consiglio regionale.
Le richieste di modifica delle votazioni diverse da quelle previste dall'articolo 89 del Regolamento sono menzionate nel Resoconto.
PROCESSO VERBALE
Redazione a cura di Alessandro Vian, Paola Lombardo e Gabriella Gamba