ResocontoVerbali

Seduta del consiglio regionale del 24/10/2023 n. 113

Resoconto n. 113 - 11^ legislatura
Resoconto 113 a Seduta pubblica
Martedì, 24 ottobre 2023
SOMMARIO
Assume la Presidenza
Il Presidente Roberto CIAMBETTI
La Seduta inizia alle ore 10.47

PRESIDENTE

Colleghi, buongiorno.
Diamo inizio alla 113a Seduta pubblica del Consiglio regionale. I lavori si svolgono sulla base dell'ordine del giorno prot. n. 14473 del 19 ottobre 2023.
PUNTO
1



APPROVAZIONE DEI VERBALI DELLE SEDUTE PRECEDENTI

Il PRESIDENTE, poiché nessun Consigliere chiede di fare osservazioni, dichiara che si intende approvato il processo verbale della 111a Seduta pubblica del 10 ottobre 2023.
PUNTO
2


COMUNICAZIONI DELLA PRESIDENZA DEL CONSIGLIO

Hanno comunicato congedo
Luca ZAIA
Marco ANDREOLI
Elisa CAVINATO
Enrico CORSI
Silvia CESTARO
Stefano VALDEGAMBERI
I congedi sono concessi.
La consigliera Cavinato è diventata mamma, quindi auguri a Elisa e a Camilla.
PUNTO
3



INTERROGAZIONI E INTERPELLANZE

Ai sensi dell'art. 114, comma 3 del Regolamento, l'elenco delle interrogazioni e delle interpellanze, allegato alla Convocazione, è dato per letto.
PUNTO
4



RISPOSTE DELLA GIUNTA REGIONALE ALLE INTERROGAZIONI E INTERPELLANZE

PRESIDENTE

Partiamo con le interrogazioni, in particolare con la IRI n. 252 della collega Ostanel.

Interrogazione a risposta immediata n. 252 del 15 aprile 2022 presentata dalla consigliera Ostanel relativa a "COME INTENDE INTERVENIRE LA GIUNTA RISPETTO ALLA GRAVE SITUAZIONE DELL'IPAB "CASA DEL SORRISO" DI BADIA POLESINE?"

Prego, collega Ostanel.

Elena OSTANEL (Il Veneto che Vogliamo)

Grazie, Presidente. Buongiorno, Assessore.
Questa è un'interrogazione che ho presentato il 15 aprile 2022, quindi parecchio tempo fa. Speravo che nel frattempo sarebbe arrivata la riforma delle IPAB e invece oggi, appunto, siamo ancora a rispondere a questa interrogazione senza questa riforma in campo. Lo dico perché, probabilmente, con una riforma, questa interrogazione sarebbe risultata ridondante.
L'Assessore sicuramente conosce la questione, ma ovviamente la presento. Riguarda l'IPAB "Casa del sorriso" di Badia Polesine. Accade in questo contesto che c'è un bilancio in difficoltà seria. Tra l'altro, abbiamo visto articoli di stampa di questi giorni che confermano, nel 2022, 1,7 milioni di passivo. Lo stato di agitazione del personale è continuo in questa situazione. Già lo era nel 2022, continua a esserlo anche oggi.
Sostanzialmente, dentro questa IPAB anche il personale sanitario, come gli OSS, è talmente sotto stress in una condizione, appunto, di gestione molto complicata, per cui continuano ad essere sottoposti a stress e si ritrovano in una situazione complicata per mettere in campo una qualità del lavoro che raggiunga i risultati che le persone si prefiggono.
È una questione che va avanti, ripeto, dal 2022. Interrogavo la Giunta all'epoca, e sono in attenti per comprendere quale sarà la risposta dell'Assessore per poi eventualmente replicare, per sapere in che termini la Giunta regionale sarebbe intervenuta, quindi dal 2022 ad oggi, rispetto alle gravi situazioni che vengono descritte in questa interrogazione.

PRESIDENTE

Assessore Lanzarin, per la risposta, prego.

Ass.ra Manuela LANZARIN

In ordine al quesito, si premette che il centro di servizi per persone anziane non autosufficienti "Casa del sorriso" di Badia Polesine è un'istituzione pubblica di assistenza e beneficenza costituita in corpo morale con registro del 1872.
L'IPAB gestisce un centro servizi con una capacità ricettiva di 124 posti letto di primo livello assistenziale, 34 di secondo livello assistenziale, 10 posti letto riservati alla Sezione di Alta Protezione Alzheimer (SAPA). I bilanci di esercizio relativi all'annualità 2020-2021 si sono chiusi registrando perdite pari rispettivamente a 324.000 e 1.040.000, mentre il valore della produzione è pari a 6.224.000, con riferimento al 2020, e 5.238.000 con riferimento al 2021.
Sin da febbraio 2022 l'ente ha segnalato alcune problematiche gestionali agli uffici regionali competenti, i quali hanno avviato un'attività di affiancamento all'ente al fine di compiere un'azione ricognitiva delle situazioni in essere, con particolare riferimento ai contributi che sono stati assegnati all'IPAB "Casa del sorriso" in via straordinaria a parziale ristoro dei maggiori costi legati all'emergenza sanitaria Covid-19, alla modalità di gestione sull'impegnativa SAPA e agli accessi attraverso la graduatoria del Registro unico della residenzialità.
In conformità a quanto previsto dalla normativa regionale vigente in materia di IPAB, gli uffici regionali competenti hanno attivato nei confronti dell'IPAB "Casa del sorriso" di Badia Polesine un procedimento di vigilanza e controllo, nell'ambito del quale è stato chiesto all'ente di predisporre, entro il 17 ottobre 2022, un analitico Piano di risanamento risolutivo riferito alla gestione corrente e allo stato patrimoniale dell'IPAB, con indicazione dei relativi tempi di attuazione.
A fronte dei molteplici confronti susseguiti tra i rappresentanti dell'IPAB e gli uffici regionali competenti e a seguito di plurimi solleciti, l'ente ha trasmesso il Piano di risanamento in data 10 maggio 2023, in ossequio a quanto stabilito dalla DGR, con nota del 19 maggio 2023.
Gli uffici regionali hanno richiesto il supporto di Azienda Zero al fine di istituire il Piano di risanamento redatto dall'IPAB per poi poterlo sottoporre alla CRITE, in attuazione di quanto disposto dalla delibera regionale sopra richiamata.
A seguito delle prime valutazioni tecniche, svolte con nota del 7 agosto 2023, Azienda Zero ha richiesto un'integrazione del Piano da parte dell'IPAB al fine di consentire un'analisi più completa. Pertanto, attualmente gli uffici regionali sono in attesa di ricevere dall'IPAB la versione aggiornata del Piano di risanamento, così da poterla sottoporre nuovamente ad Azienda Zero.
Una volta acquisite le valutazioni finali di Azienda Zero, gli uffici regionali provvederanno a sottoporle poi alla CRITE, in ottemperanza a quanto previsto dalla delibera sopracitata.
Voglio aggiungere una cosa. È chiaro che siamo tutti consapevoli che c'è una situazione, in alcune IPAB, non in tutte le IPAB – e anche questo ci dovrebbe far ragionare e riflettere – di non sostenibilità economica dovuta a mille fattori che stiamo analizzando.
L'accompagnamento che la Direzione, assieme ad Azienda Zero sta facendo, è proprio nei confronti di queste IPAB che oggi sono in difficoltà per far sì che superino il momento di difficoltà e arrivino poi a una situazione di ordinarietà.
Io non voglio fare polemica, ma non è che la legge di riforma delle IPAB avrebbe prodotto qualcosa di diverso, perché ricordo che la legge di riforma delle IPAB andrà a incidere sulla natura di queste strutture. È chiaro che se noi prevediamo una natura diversa da quella pubblica delle IPAB potremmo anche avere dei risparmi all'interno di queste strutture, ma siccome non sarà questa l'intenzione della Regione, e immagino anche di questo Consiglio regionale, citare ogni volta la riforma delle IPAB, rispetto a una situazione che si è creata per mille motivi, non credo che sia corretto. Lungi da me fare polemica.

PRESIDENTE

Grazie, Assessore.
Per la replica, prego collega Ostanel.

Elena OSTANEL (Il Veneto che Vogliamo)

Grazie, Presidente.
La replica è importante perché, avendo citato la riforma delle IPAB, e non a caso, colgo, anche dalla risposta dell'Assessore, una cosa preoccupante. Capisco bene che ci siano alcune IPAB che oggi sono in difficoltà, alcune di più e altre di meno, però per anni questa Regione, probabilmente, se avesse fatto una riforma prima... Soprattutto ho colto dal suo intervento che la privatizzazione di alcune di queste avrebbe potuto permettere il fatto che stessero in piedi economicamente. Spero, quindi, che in realtà la riforma non punti a questo, ma punti alla qualità del servizio.
La questione, secondo me, è questa: investiamo davvero in un settore come quello delle IPAB, le cui economie stanno ovviamente in difficoltà, anche perché per anni il finanziamento che è stato portato dalla Regione e anche dallo Stato nazionale ha avuto delle serie lacune. Quindi, la situazione in alcuni contesti è più difficile e probabilmente anche per una questione di gestione interna che va verificata. Ad esempio, c'era un tavolo con la Prefettura per quanto riguarda questa IPAB specifica, che non è stato più convocato.
Quello che mi viene risposto in questa interrogazione, ovvero che Azienda Zero si è messa a verificare i documenti che vengono forniti e continuerà a farlo, è il minimo, ovviamente, che un ente come Azienda Zero deve fare nel momento in cui c'è una crisi.
Ripeto, articoli di stampa di qualche giorno fa parlano di un deficit di 1,7 milioni, quindi un deficit che impone di prendere in carico una situazione che, tra l'altro, non essendo l'unica in tutta la Regione in cui la situazione è questa, significa che un errore, eventualmente, di programmazione o di controllo nel momento in cui una IPAB dal 2022 a oggi (è passato più di un anno) versa nella stessa condizione, se non peggiore, io credo che qualcosa in più avrebbe dovuto essere messo in campo.
La questione è questa. La riforma delle IPAB serve e sarebbe servita tanti anni fa anche per prendere in carico delle questioni che oggi sono arrivate al pettine.

PRESIDENTE

Grazie.
Passiamo alla IRI n. 433.

Interrogazione a risposta immediata n. 433 del 13 settembre 2023 presentata dalla consigliera Ostanel relativa a "LA REGIONE GARANTISCA PER IL D.L. "VENETO TERRITORIO SOSTENIBILE" UN VERO PROCESSO PARTECIPATIVO, APERTO A TUTTI I CITTADINI, SENZA LOGHI DI PARTITO"

Prego, collega Ostanel.

Elena OSTANEL (Il Veneto che Vogliamo)

Grazie, Presidente.
Questa è un'interrogazione a cui tengo particolarmente e sono davvero curiosa di vedere la risposta che mi arriverà, perché qualche giorno fa, anzi, qualche mese fa avevo guardato sul sito della Regione del Veneto, quindi il sito istituzionale, per riuscire a capire se c'erano degli incontri riguardo alla proposta di Veneto territorio sostenibile, quindi questa legge quadro sul tema dell'urbanistica, una legge importantissima per questa Regione.
Vado nel sito istituzionale e trovo "prossimi incontri di confronto in programma San Fior, Grisignano di Zocco, Cornuda, Belluno". Apro le locandine e le locandine hanno il logo di partito della Lista Zaia. Io mi chiedo se, nel momento in cui noi ci troviamo a verificare, in un sito istituzionale che ci sono degli incontri per promuovere la partecipazione dei cittadini a un Testo unico sul tema dell'urbanistica sia giusto, corretto, non solo per una questione di opportunità, ma anche rispetto alle linee guida, alle policy che questo Consiglio regionale ha, di vedere un logo di partito, perché, allora, in extrema ratio, io potrei dire che da domani inizio a fare degli incontri di partecipazione dei cittadini su alcuni progetti di legge con il logo della Lista Il Veneto che Vogliamo.
Assessore, le chiedo – e spero davvero di avere una risposta in merito – perché questa cosa è successa. Spero, tra l'altro, che non siano stati spesi dei soldi pubblici per questo tipo di incontri, dove viene promulgato un logo politico della Lista Zaia. Soprattutto spero che mi venga anche detto se questo è in linea con la policy del Consiglio regionale della Regione del Veneto, perché, guardando, per preparare questa risposta, alcuni dei contenuti, io credo che questo non sia assolutamente in linea con alcune regole di opportunità e alcune regole formali che noi ci siamo dati di funzionamento minimo di questo Consiglio.

PRESIDENTE

Grazie.
Assessore Corazzari, prego.

Ass.re Cristiano CORAZZARI

Grazie, Presidente.
Con la delibera n. 303 del 21 marzo di quest'anno, la Giunta ha incaricato il Direttore della Direzione Pianificazione Territoriale di porre in essere tutti quegli atti necessari per avviare la sistematizzazione e il rinnovamento del complesso insieme di disposizioni regionali aventi implicazioni dirette o indirette nella disciplina e sulla pianificazione dell'uso dei suoli, finalizzati alla predisposizione di una proposta di testo normativo di aggiornamento della suddetta normativa. Questo in attuazione di quanto previsto già dalla citata DGR. è stato quindi istituito un apposito gruppo di lavoro.
L'attività svolta da questo gruppo di lavoro è stata innanzitutto diretta ad affrontare le ridondanze e risolvere le problematiche emerse nel tempo a partire dall'entrata in vigore della riforma urbanistica regionale del 2004, attraverso la copiosa attività normativa degli anni successivi, che ha integrato e modificato più volte la legge urbanistica o ha trattato temi specifici per arrivare a più recenti disposizioni sulla limitazione del consumo del suolo e sulla rigenerazione urbana con importanti implicazioni sulla pianificazione.
L'insieme delle norme così individuate è stato oggetto di una razionalizzazione e sottoposto a un processo di aggiornamento e adeguamento delle disposizioni statali e regionali che sono nel frattempo intervenute.
Infine, è stato esaminato e valutato, al fine di introdurre alcuni contenuti necessari, sia per tener conto degli aggiornamenti normativi, sia per garantire una maggiore linearità del testo, sia per colmare parziali vuoti normativi e risolvere le criticità evidenziate nella prassi pianificatoria della giurisprudenza. Questo è quello che ha fatto la Giunta.
Parallelamente al percorso istituzionale, così come previsto dalla citata delibera, è stato intrapreso anche un percorso partecipativo di dialogo con il territorio, che ha il principale obiettivo di illustrare la proposta normativa e, nel contempo, di avviare un confronto con gli stakeholder per giungere ad una stesura del testo quanto più possibile condivisa.
La prima bozza di questa proposta, denominata "Veneto territorio sostenibile", è stata quindi pubblicata, a partire dal 14 luglio scorso, sulla pagina web che è stata appositamente creata, e questo al fine di assicurare un effettivo coinvolgimento dei soggetti interessati. Successivamente è stata prevista anche la possibilità di presentare delle osservazioni sui contenuti di questa proposta compilando un apposito modulo. I suggerimenti che abbiamo raccolto costituiranno una parte poi essenziale della base conoscitiva necessaria alla predisposizione della proposta definitiva che noi porteremo in Giunta come PDL e che arriverà poi in Commissione.
Considerato quindi che la trasparenza e l'informazione sono gli elementi fondamentali del processo di partecipazione efficace, sono stati altresì programmati degli incontri sul territorio volti per l'appunto a esporre agli Enti locali e agli stakeholder le principali tematiche affrontate nella bozza di proposta normativa per garantirne la massima diffusione e, nel contempo, acquisire apporti collaborativi utili al perfezionamento e alla definizione del testo.
Invero la costruzione pubblica delle scelte mediante l'apertura del processo ai diversi attori interessati favorisce la produzione di decisioni condivise, anticipando la fase di manifestazione dei conflitti ed evitando in tal modo, o perlomeno limitando, le possibili criticità. Questo è il percorso che è stato seguito.

PRESIDENTE

Assessore, è molto lunga?

Ass.re Cristiano CORAZZARI

Ancora poche righe.
Qui elenchiamo gli incontri che abbiamo tenuto, e vengono elencati. Per tutti coloro che hanno potuto partecipare in presenza o da remoto sono disponibili sulla pagina web dedicata le registrazioni degli incontri, nonostante la presentazione in Power Point di tutti i contenuti. Nel mese di settembre è stato organizzato un ciclo di incontri aperti a tutti. Preme precisare che il contenuto di tali incontri è del tutto analogo a quelli tenutisi nel mese di luglio, essendosi anch'essi volti a dare la massima diffusione alla proposta normativa illustrandone i contenuti e le finalità e dall'altro ad attivare forme di confronto con i soggetti portatori di interesse.
Da quanto esposto risulta evidente che la Giunta, coerentemente con quanto previsto nella nostra delibera, ha intrapreso un percorso concreto ed efficace di dialogo e di confronto con gli stakeholder, formando in forma comprensibile, trasparente e accessibile con facilità, fornendo le informazioni utili alla comprensione.

PRESIDENTE

Grazie, Assessore.
Collega Ostanel, prego, per la replica.

Elena OSTANEL (Il Veneto che Vogliamo)

Grazie, Presidente.
Io trovo vergognosa questa risposta che non risponde nel merito di una cosa gravissima, cioè che Lista Zaia e Lega Salvini siano i loghi che vengono comunicati in una pagina istituzionale per fare un percorso partecipativo per i cittadini sul Testo unico sull'urbanistica di questa Regione. Io lo trovo davvero vergognoso e chiederò alla Corte dei conti, attraverso un esposto, di verificare che questo sia possibile. Perché sa cosa succede invece in alcuni Comuni dove questo è accaduto? Che viene risposto così e io speravo che oggi la risposta fosse questa: quello che accade è chiaramente in contrasto con le funzioni e il carattere istituzionale del Comune – questo accadeva in un Comune –, la cui Amministrazione rappresenta non una determinata parte politica, ma la comunità dei cittadini, ed è pertanto potenzialmente lesiva della collettività che non si identifica con quella parte politica. Io, che non mi identifico nella vostra parte politica, non verrei mai ad un incontro partecipativo per un Testo unico sull'urbanistica con i loghi di partito, a cui partecipano alcuni dei Consiglieri e la Struttura tecnica di questa Regione.
Questa cosa è grave. Io ve lo dico chiaramente. Ci sono delle questioni di opportunità e delle questioni anche tecniche...

PRESIDENTE

Lasciate parlare la collega Ostanel.

Elena OSTANEL (Il Veneto che Vogliamo)

...che non possono essere liquidate con una risposta che non risponde.
Le dico ancora di più. Basta guardare le nostre policy per capire che quello che è stato fatto è sbagliato. Bastava che oggi lei, Assessore, rispondesse dicendo: mi scuso, ci scusiamo, perché abbiamo sbagliato a ritenere... Per fare partecipare i cittadini di questa Regione, nonostante voi abbiate oltre il 70 per cento dei consensi, bisognerebbe fare altro.

PRESIDENTE

Assessore Corazzari, mi permetta, bastava rispondere chiaramente a una domanda. È semplice. Altrimenti dà spazio a chi argomenta.

Elena OSTANEL (Il Veneto che Vogliamo)

Le recito anche alcune DGR di questo luogo istituzionale, che dicono: "L'interesse pubblico degli argomenti che vengono pubblicati è essenziale". Non è possibile utilizzare canali social, ad esempio – questa è la nostra policy social – per casi di natura personale, per svolgere attività politica o di promozione, o per pubblicità di natura commerciale". Mi chiedo se questo volantino pubblicato sul nostro sito istituzionale per far partecipare i cittadini non vada contro anche alle nostre policy regionali.

PRESIDENTE

Grazie.
Passiamo alla IRI n. 406 del collega Montanariello.

Interrogazione a risposta immediata n. 406 del 8 giugno 2023 presentata dai consiglieri Montanariello, Bigon, Camani, Zanoni e Zottis relativa a "REPARTO DI DEGENZA DI MALATTIE INFETTIVE DELL'ULSS 5 POLESANA: COSA STA SUCCEDENDO?"

Prego, collega Montanariello.

Jonatan MONTANARIELLO (Partito Democratico Veneto)

Grazie, Presidente.
Questa interrogazione è datata 8 giugno. In una nota del 5 giugno 2023, il Segretario del Coordinamento Regionale Veneto NURSIND, il sindacato delle professioni infermieristiche, ha manifestato forte preoccupazione per le voci di corridoio sempre più insistenti in merito alla possibile imminente chiusura del reparto di degenza di malattie infettive dell'ULSS 5 Polesana, con riduzione dei posti letto ospedalieri. Tali voci di corridoio preoccupano non solo il personale infermieristico e OSS, che rischierebbe il trasferimento in altri reparti a tempo indefinito.
Si riporta infatti in un volantino fatto dal sindacato che questa scelta sarebbe dovuta alla riduzione progressiva nel tempo di medici infettivologi fino ad arrivare a breve a solo due unità disponibili rispetto alle sei che sarebbero previste a regime.
Considerando che, come evidenziato dal segretario NURSIND, si tratta dell'unico reparto di degenza di malattie infettive che il Piano socio-sanitario regionale prevede per la Provincia di Rovigo.
Evidenziato che sarebbe gravissimo che gli abitanti del Polesine venissero privati del diritto di un'assistenza sanitaria equa rispetto agli altri cittadini del Veneto, secondo quanto previsto dal Piano socio-sanitario regionale che prevede, tra le altre cose, per l'appunto, un reparto di degenza di malattie infettive.
Si chiede all'Assessore di chiarire cosa sta succedendo nel reparto di degenza di malattie infettive dell'ULSS 5 Polesana anche per dare una risposta concreta ai cittadini polesani e al personale stesso.

PRESIDENTE

Assessore Lanzarin, prego.

Ass.ra Manuela LANZARIN

Durante il periodo ricompreso tra marzo e giugno, l'UOC Malattie infettive dell'azienda ULSS 5 Polesana è stata temporaneamente interessata da carenza di organico per effetto di assenze dovute a malattia, collocamento in aspettativa e cessazione per trasferimento del personale medico assegnato alla struttura. Al fine di fare fronte alle criticità segnalate, da una parte l'azienda sanitaria ha posto in essere attività di reclutamento del personale, volte a coprire i posti vacanti in organico e, dall'altra, ha agito sul piano organizzativo.
Sotto il primo profilo, l'azienda ULSS 5 ha indetto ed espletato un avviso pubblico a seguito del quale sono stati assunti, rispettivamente il 31 luglio e 1° agosto, due medici con rapporto di lavoro a tempo determinato, ed è stato altresì conferito un incarico libero-professionale.
La riorganizzazione a partire dal 16 giugno ha contemplato e prevede tuttora le seguenti misure: l'offerta in regime di ricovero è stata rimodulata, ovvero i sei posti letto di degenza sono stati ridotti a quattro e fisicamente allocati nell'area omogenea dell'UOC Medicina generale; l'attività ambulatoriale e day hospital di consulenza specialistica non ha subìto interruzioni proseguendo normalmente; sono state messe a disposizione due stanze presso il Pronto soccorso in contiguità con l'osservazione breve, riservandole a pazienti di stretta pertinenza infettivologica con necessità di isolamento.
La riorganizzazione sopradescritta ha necessariamente comportato la riassegnazione del personale infermieristico e degli operatori socio-sanitari della UOC Malattie infettive in altre unità operative. Trattasi in tal modo in una situazione temporanea destinata a concludersi appena possibile con ripristino la situazione ex ante.

PRESIDENTE

Prego, collega Montanariello.

Jonatan MONTANARIELLO (Partito Democratico Veneto)

Assessore, capiamo le difficoltà, non siamo qui per volere strumentalizzare nulla. Risulta evidente che non siamo d'accordo, ma credo che non sia d'accordo neanche lei, con questo regime di ridimensionamento dell'offerta che viene messa in campo. Chiediamo insomma un impegno a ripristinare le situazioni che c'erano prima.
Risulta evidente che non siamo qui per fare polemica, probabilmente dovremmo ricercare la natura di queste questioni in elementi molto più profondi, che non sono sicuramente nell'ordine della discussione né di oggi né di questa interrogazione, però, stando limitatamente al perimetro di questa interrogazione, risulta evidente, Assessore, che l'offerta è stata ridimensionata da sei a quattro. Noi riteniamo che la situazione di Rovigo sia particolarmente delicata, sia per quello che rappresenta in qualche modo la Provincia situata anche in un contesto geografico di periferia e quindi molto spesso in difficoltà con una serie di servizi non solo sanitari, ma anche perché, essendo l'unico, dobbiamo considerare che non c'è un piano B.
Assessore, vogliamo chiudere con questa richiesta di ripristinare il prima possibile tutto e anche tentando di lanciare un messaggio di speranza agli amici del Polesine dicendo che ci prendiamo l'impegno che nei prossimi messi, da qui a fine anno, riusciremo a fare un'operazione pancia a terra per dare priorità a quel nosocomio che, a differenza degli altri, rappresenta l'esclusività di questo servizio. Grazie.

PRESIDENTE

Grazie a lei.
Adesso abbiamo due IRI che sono abbinate come risposta. Farei le due presentazioni e poi la risposta unitaria.

Interrogazione a risposta immediata n. 413 del 3 luglio 2023 presentata dalla consigliera Guarda relativa a "INDAGINE EPIDEMIOLOGICA SUI PFAS DELLA EX-MITENI MAI AUTORIZZATA DALLA REGIONE DEL VENETO?"
Interrogazione a risposta immediata n. 414 del 6 luglio 2023 presentata dai consiglieri Zanoni, Bigon, Zottis e Luisetto relativa a "PERCHÉ LA REGIONE NON HA DATO SEGUITO AD ALMENO TRE PIANI DI MONITORAGGIO DELLA POPOLAZIONE ATTI AD APPROFONDIRE LE RELAZIONI TRA CONTAMINAZIONE DA PFAS E INSORGENZA DI PATOLOGIE?"

Partiamo con la IRI n. 413 della collega Guarda.
Prego, collega.

Cristina GUARDA (Europa Verde)

Grazie.
Con questa interrogazione nel luglio del 2023 riportavo le parole che sono state poi rese note al pubblico non soltanto all'interno del processo in corso presso il Tribunale di Vicenza, ma anche alla popolazione all'esterno attraverso "Il Giornale di Vicenza", che ha riportato la notizia per cui il consulente tecnico del Pubblico ministero, nonché dirigente di ricerca dell'Istituto Superiore di Sanità, in sede di testimonianza nell'ambito del processo in corso contro l'ex-Miteni, davanti alla Corte di Assise del Tribunale di Vicenza avrebbe dichiarato che l'indagine epidemiologica sui PFAS non ha mai ricevuto il nulla osta effettivo da parte della Regione Veneto. Tale ricerca, che avrebbe consentito di apprendere gli effetti della contaminazione da sostanze perfluoroalchiliche sull'organismo, nonostante i necessari stanziamenti fossero già stati predisposti, non ebbe inizio a causa, a quanto si rileva dall'estratto della testimonianza diffuso a mezzo stampa, della mancata firma da parte dell'Amministrazione regionale.
Considerato che l'allarmante rilievo della notizia chiama in causa l'effettivo impegno della Regione del Veneto nel prevenire e contrastare il più eclatante caso di inquinamento da PFAS nel nostro Paese, richiamata la mozione n. 346/2022, nella quale si riportava quanto è emerso dal rapporto del relatore speciale del Consiglio per i diritti umani delle Nazioni Unite, ossia l'evidenza delle ritenute lacune nel contrasto all'inquinamento da PFAS e, quindi, il ritardo dell'avviso ai residenti, la mancanza di informazione circa l'inquinamento e i rischi per la salute che avrebbe provocato la presenza di queste sostanze sui residenti, oltre all'assenza di indagini estensive sull'area di contaminazione.
Tutto ciò premesso, interrogavo il Presidente della Giunta regionale, che un giorno avremo modo di sentire su questo tema, per conoscere le motivazioni che hanno condotto la Regione del Veneto alla mancanza di adozione degli atti necessari per l'avvio dell'indagine epidemiologica.
Grazie.

PRESIDENTE

Passiamo alla presentazione della IRI n. 414 del collega Zanoni.

Andrea ZANONI (Partito Democratico Veneto)

Buongiorno a tutti. Grazie, Presidente.
Anche questa è un'interrogazione che pone il tema che questi piani di monitoraggio che dovevano essere fatti in realtà poi non lo sono stati.
È un'interrogazione del 6 luglio 2023, l'hanno firmata anche le colleghe Bigon, Zottis e Luisetto. Giovedì 29 giugno 2023, durante l'udienza relativa al processo per il disastro ambientale a carico di quindici manager dell'azienda Miteni di Trissino, che si è svolta in Corte d'Assise a Vicenza, è stato ascoltato il responsabile del reparto di epidemiologia ambientale del Dipartimento ambientale e prevenzione primaria dell'ISS. Dagli organi di stampa si apprende che, durante la suddetta udienza, il consulente ha illustrato i contenuti di un rilevante progetto per uno studio epidemiologico delineato da lui e da altri importanti tecnici dell'Istituto Superiore della Sanità e della Regione del Veneto. Il dirigente ha, infatti, esibito un documento riguardante un accordo di collaborazione per l'esecuzione del programma di ricerca tra Istituto Superiore della Sanità e Regione.
Con il comunicato n. 1080 del 2019, la Giunta regionale aveva annunciato che erano in corso di valutazione le seguenti azioni: un piano di monitoraggio degli alimenti non trasformati e trasformati, che avrebbe consentito di ottenere delle stime più veritiere della contaminazione delle matrici alimentari; poi, un piano di sorveglianza focalizzato nelle zone dell'area rossa che erano risultate più critiche nel precedente piano di monitoraggio.
Con l'interrogazione a risposta scritta del 25 novembre 2021, n. 153, il sottoscritto Consigliere aveva chiesto conto alla Giunta regionale dagli esiti di tali importanti azioni, ma, a distanza di diciannove mesi, nessuna risposta è ancora pervenuta.
Chiedono al Presidente della Giunta regionale perché la Giunta regionale non ha mai dato seguito ai tre richiamati piani di monitoraggio e sorveglianza della popolazione atti ad approfondire le relazioni tra contaminazione da PFAS e insorgenza di patologie.

PRESIDENTE

Grazie. La risposta è piuttosto lunga. Vediamo quanto tempo utilizziamo.
Prego, Assessore.

Ass.ra Manuela LANZARIN

Io non leggerei la prima parte, che fa un po' una ricognizione degli elementi più importanti che sono stati fatti (poi la potrete leggere), rispetto alla presa in carico sanitaria e gli screening sanitari.
Leggo la seconda parte, che è quella che più interessa.
Con riferimento agli studi epidemiologici, essi si sono articolati nei filoni di indagine sotto descritti.
Indagine di tipo ecologico sul profilo di salute della popolazione residente nelle aree contaminate e messe a confronto con quelle di aree non contaminate o della Regione nel suo complesso. Le strutture regionali responsabili della gestione e analisi dei flussi sanitari correnti, dei registri di mortalità, patologie e certificazioni di assistenza al parto, Servizio epidemiologico regionale e registro nascite, Coordinamento malattie rare, hanno indagato vari esiti di tipo neoplastico e gestazionale, con focus su quelli associati all'esposizione ai PFAS nella letteratura scientifica. I risultati delle indagini sono illustrati nei rapporti tecnici pubblici pubblicati sul sito internet istituzionale della Regione del Veneto e, nel caso delle analisi sulla prevalenza dei nati piccoli per età gestazionale, hanno dato origine una pubblicazione scientifica su riviste internazionali peer-reviewed.
Nell'ambito di un progetto di ricerca epidemiologica a finanziamento regionale condotto dalla Società per l'epidemiologia e prevenzione Giulio Maccacaro Impresa Sociale S.r.l., è stata effettuata un'indagine longitudinale sull'evoluzione della mortalità per periodo di calendario e per coorte di nascita, utilizzando dati del Registro nazionale delle cause di morte dal 1980 al 2018, forniti dall'Istituto Superiore di Sanità, che ha avviato un approfondimento epidemiologico in merito all'associazione tra esposizione professionale e residenziale a PFAS e stato di salute della popolazione coinvolta.
Studio di coorte occupazionale dei lavoratori della ditta Rimar-Miteni. Nell'ambito di un progetto epidemiologico a finanziamento regionale, coordinato dal responsabile del Registro regionale mesoteliomi, è stata effettuata la ricostruzione della coorte dei lavoratori e della loro storia occupazionale espositiva. è stato inoltre effettuato uno studio sulla mortalità per cause neoplastiche e non neoplastiche. I risultati delle indagini sono stati illustrati in apporti tecnici pubblicati sul sito internet istituzionale della Regione del Veneto in un articolo scientifico pubblicato su riviste internazionali peer-reviewed.
Studio dell'associazione tra concentrazioni sieriche di PFAS e biomarcatori. I dati raccolti attraverso il Piano di sorveglianza sanitaria regionale, a cui si accennava sopra, vengono utilizzati nell'ambito di un progetto di ricerca epidemiologica a finanziamento regionale, coordinato dall'Università degli Studi di Padova, focalizzato sull'analisi a livello individuale dell'associazione tra concentrazioni sieriche di PFAS e biomarcatori o parametri antropometrici. Tale progetto ha prodotto diverse pubblicazioni scientifiche su riviste internazionali peer-reviewed basate sull'analisi di tipo cross-section dei dati raccolti nel corso della prima tornata di sorveglianza. Attualmente sono in corso analisi di tipo longitudinale sui soggetti partecipanti alla prima e alla seconda tornata di sorveglianza che consentiranno di stimare l'emivita dei PFAS e di indagare l'effetto del calo delle concentrazioni sieriche sui biomarcatori.
Per quanto riguarda nello specifico lo studio epidemiologico sulla contaminazione da sostanze perfluoroalchiliche PFAS nel Veneto 2017, va premesso che si tratta di una delle varie collaborazioni di analisi e valutazione del rischio che la Regione Veneto ha sin dal 2013 condotto con l'Istituto Superiore di Sanità. L'obiettivo generale dello studio in argomento si proponeva di valutare in termini epidemiologici il rischio di effetti avversi alla salute per la popolazione esposta a PFAS in conseguenza della contaminazione industriale delle acque scoperte in una vasta area del territorio regionale a cavallo tra le Province di Vicenza, Verona e Padova nel 2013.
Tra gli obiettivi prioritari dello studio c'era la verifica delle ipotesi di associazione tra esposizione PFAS e specifiche patologie e analisi della forza delle associazioni tramite stima del rischio. Va precisato che tale studio, come del resto qualsiasi studio epidemiologico, non è uno strumento di sanità pubblica che possa garantire la tutela della salute della popolazione esposta. In ogni caso, nonostante l'iter di approvazione della bozza di accordo tra la Regione Veneto e l'ISS sulla redazione dello studio fosse stata a suo tempo sospesa, in ragione di approfondimenti di natura economico-finanziaria, negli anni a seguire le attività previste dal cronoprogramma dello studio sono state portate avanti dalla Regione Veneto e realizzate con diverse collaborazione, tra le quali quella dell'Istituto Superiore di Sanità, come si evidenzia nell'elencazione degli studi sopra riportati e descritti.
Comunque, ulteriori valutazioni verranno condotte in collaborazione con l'Istituto Superiore di Sanità nell'ottica di trarre elementi utili per la valutazione di queste sostanze emergenti.

PRESIDENTE

Grazie, Assessore.
Per la replica, collega Guarda.

Cristina GUARDA (Europa Verde)

Grazie, Presidente.
Ringrazio l'Assessore per questa risposta, perché finalmente viene fatta chiarezza su un aspetto. In questi anni, non soltanto in questi mesi, la mia veemenza e la mia sanguignità sono motivate da un fatto specifico. Dal 2019...
Non sto urlando.

PRESIDENTE

Il tono era un po' oltre...

Cristina GUARDA (Europa Verde)

Energetico, così com'è il mio solito, Presidente.
Detto questo, io sono grata di questa risposta e, ripeto, per un semplice motivo. In questi anni, dal 2019 in particolare in poi, abbiamo richiesto alla Regione chiarimenti su dove era finito questo studio epidemiologico e le risposte che ci pervenivano erano quasi esclusivamente a mezzo stampa, ma leggo nelle comunicazioni tra la Direzione Prevenzione e l'Istituto Superiore di Sanità che emergeva un messaggio che tendeva a derubricare le nostre preoccupazioni. Dicevate in diverse comunicazioni che tutti gli approfondimenti e tutte le analisi epidemiologiche sono state effettuate. In questa risposta no, in questa risposta ci viene detto che le indagini epidemiologiche previste nella DGR del 2016 sono state fermate per una valutazione di tipo economico. E questa è la risposta che noi semplicemente chiedevamo con questi atti ispettivi e anche con quelli fatti nella precedente legislatura. Grazie, quindi, di questo chiarimento.
Specifichiamo anche il fatto che probabilmente questa risposta viene anche in seguito alla risposta che l'Istituto Superiore di Sanità vi ha dato, risposta che ho in mano e che rimane a disposizione per discutere ulteriori collaborazioni con la Direzione Ambiente e Salute dell'Istituto Superiore di Sanità proprio per fare ulteriori approfondimenti di natura epidemiologica, condotti sulla base del prezioso lavoro già svolto. Sì, i dati raccolti da un punto di vista eziologico non hanno nessun valore, da un punto di vista epidemiologico, ovviamente, come lei ha ribadito all'interno di questa risposta. Detto questo, è lo stesso Istituto Superiore di Sanità che vi chiedeva di fare questo studio epidemiologico. Mi permetto di concludere dicendo che, sebbene lei dica che non è un'utilità di natura pubblica per la prevenzione sanitaria, avrebbe aiutato la Regione nel richiedere il rimborso delle spese che oggi e in futuro affronteremo come Regione del Veneto per ridurre gli effetti dell'inquinamento di Miteni.

PRESIDENTE

Grazie, collega.
Prego, collega Zanoni, per la replica.

Andrea ZANONI (Partito Democratico Veneto)

Finalmente dopo diversi anni, visto che ci sono anche interrogazioni datate 2021 su questo, otteniamo una risposta che chiaramente non è esaustiva, dove addirittura ci viene detto che per fare l'indagine epidemiologica serve fare delle valutazioni anche di carattere economico.
Abbiamo un inquinamento ambientale epocale, abbiamo la contaminazione del sangue di 300.000 persone in Veneto a causa di questo evento e ancora ci viene detto che dobbiamo fare determinate valutazioni di carattere economico. Io credo che si siano persi non mesi, ma anni di tempo per andare a fondo della questione, per verificare che cosa è realmente successo, ma soprattutto per verificare come queste sostanze perfluoroalchiliche abbiano determinato problemi di carattere sanitario alle popolazioni e come abbiano in qualche modo contaminato la catena alimentare.
è una risposta che cita anche altri progetti di approfondimento, non è quello che è stato chiesto, non è quello che è emerso anche durante quel dibattimento in sede processuale perché le richieste erano sicuramente chiare: quello che era stato chiesto era uno studio epidemiologico da effettuarsi in collaborazione con l'Istituto Superiore di Sanità. Questo studio non è stato fatto e, a mio avviso, ci sono grossissime responsabilità, tant'è vero che poi abbiamo anche la magistratura che archivia determinate denunce di alcune organizzazioni sindacali perché non ha gli elementi per potere mettere in collegamento causa ed effetto.

PRESIDENTE

Grazie.
Passiamo alla IRI n. 429 della collega Zottis.

Interrogazione a risposta immediata n. 429 del 13 settembre 2023 presentata dai consiglieri Zottis, Bigon, Camani, Luisetto, Montanariello e Zanoni relativa a "ESENZIONE DAL PAGAMENTO DEL BOLLO AUTO DEGLI AUTOVEICOLI ADIBITI AL TRASPORTO DI MINORI TRAPIANTATI. LA GIUNTA SPIEGHI ALLE MOLTE FAMIGLIE INTERESSATE PERCHÉ NON HA ANCORA RICONOSCIUTO LORO QUESTO DIRITTO SANCITO DA UNA LEGGE REGIONALE"

Collega Zottis, prego.

Francesca ZOTTIS (Partito Democratico Veneto)

Grazie, Presidente.
Questo argomento è stato portato sia nella fase di bilancio di due anni fa, sia in quella dell'anno scorso, ma a me sono arrivate più segnalazioni che non si è alla fine arrivati al dunque, cioè non è stato possibile per le famiglie interessate avere l'esenzione del pagamento della tassa automobilistica regionale per quanto riguarda il trasporto di minori trapiantati. La domanda è: perché questo non è ancora possibile e cosa si intende fare, visto che ormai sono due anni che comunque promettiamo a queste famiglie che avrebbero avuto l'esenzione del bollo auto. Se tecnicamente questa cosa non è fattibile, è evidente che è meglio dirlo.
Grazie.

PRESIDENTE

Risponde l'assessore Lanzarin.

Ass.ra Manuela LANZARIN

L'articolo 2 della legge regionale 17 dicembre 2021, così come modificato dalla legge di stabilità regionale 2023 del 23 dicembre 2022, prevede l'esenzione del pagamento della tassa automobilistica regionale degli autoveicoli adibiti al trasporto di minori trapiantati. Il provvedimento dispone che gli autoveicoli di proprietà di coloro che esercitano la responsabilità genitoriale o la tutela, aventi la residenza anagrafica in Veneto, sono esenti dal pagamento a decorrere dal 1° gennaio 2023. Tuttavia l'esenzione a decorrere dal 1° gennaio dell'anno successivo alla data di comunicazione da parte dei soggetti interessati. Di conseguenza, gli interessati che hanno presentato istanza nell'anno corrente beneficeranno del regime di esenzione a decorrere dall'anno 2024 – perché la modifica è stata fatta per il bilancio 2023 – previa verifica dei requisiti legislativamente prevista da parte delle competenti Strutture regionali.
Considerato che per la citata legge del 2021 è rinviata alla Giunta regionale l'approvazione delle disposizioni attuative del 18 gennaio 2023, è stato definito l'iter amministrativo e sono state individuate le competenti Strutture regionali. Sulla scorta del modello organizzativo delineato e considerata la molteplicità dei soggetti a vario titolo coinvolti nell'espletamento delle attività e dei compiti stabiliti dalle disposizioni regionali, si è reso necessario incaricare Azienda Zero del trattamento dei dati personali, in virtù da quanto sancito dal Regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio del decreto legislativo del 30 giugno 2023.
Si evidenzia che tale attività implica il trattamento dei dati personali relativi alla salute dei soggetti minori in quanto inclusi nelle dichiarazioni dei richiedenti per l'esenzione del pagamento del bollo auto. Pertanto si è resa necessaria una definizione minuziosa ed attenta del riparto delle attività e degli adempimenti privacy da parte delle Strutture regionali coinvolte e di Azienda Zero che ha determinato le tempistiche sopradescritte. La nomina di Azienda Zero quale responsabile del trattamento dei dati è stata quindi disposta con decreto del Direttore Generale nell'agosto del 2023, in osservanza dell'assetto organizzativo privacy, come definito da ultimo da deliberazione della Giunta dell'8 maggio 2018.
Ciò premesso si precisa che le domande presentate sino ad ora, in caso di espletamento positivo e dei relativi controlli associati, beneficeranno del riconoscimento del regime di esenzione a far data dal 1° gennaio 2024.

PRESIDENTE

Grazie.
Per la replica, collega Zottis.

Francesca ZOTTIS (Partito Democratico Veneto)

Ringrazio l'Assessore per il chiarimento.
Dopodiché secondo me verso le famiglie magari una comunicazione chiara anche dal punto di vista politico andrebbe fatta in modo da chiarire a loro quali sono i diritti che gli spettano e qual è stata la procedura, perché in questo momento le risposte sono state diverse, non chiare e si sono ingenerate quindi delle aspettative che non credo facciano bene alla Regione Veneto in generale. Grazie.

PRESIDENTE

Ci rimane tempo per un'altra interrogazione. Qualcuno ha qualche urgenza?
Andiamo per ordine.
PUNTO
5



INTERROGAZIONI A RISPOSTA SCRITTA ISCRITTE ALL'ORDINE DEL GIORNO AI SENSI DELL'ARTICOLO 111, COMMA 4, DEL REGOLAMENTO

PRESIDENTE

Passiamo alla IRS n. 289 della collega Bigon.

Interrogazione a risposta scritta n. 289 del 23 gennaio 2023 presentata dai consiglieri Bigon, Camani, Zanoni e Zottis relativa a "CITROBACTER KOSERI: QUAL È LA SITUAZIONE DI OGGI NEI REPARTI DI TERAPIA INTENSIVA NEONATALE E PEDIATRICA ALL'OSPEDALE DELLA DONNA E DEL BAMBINO DI VERONA BORGO TRENTO?"

Prego, collega Bigon.

Anna Maria BIGON (Partito Democratico Veneto)

Grazie, Presidente.
La situazione nel frattempo è cambiata. Di fatto, il procedimento penale sta andando avanti, sappiamo che ci sono degli indagati, ma vogliamo capire ugualmente quale sia la situazione attuale dell'ospedale di Borgo Trento. Questa interrogazione veniva presentata il 23 gennaio 2023, ma a tutt'oggi è necessaria una risposta.
Premesso che, come tristemente noto, tra il 2018 e la prima metà del 2020 nei reparti di Terapia Intensiva Neonatale e Terapia Intensiva Pediatrica dell'Ospedale della Donna e del Bambino di Borgo Trento, a Verona, si sono verificate numerose infezioni da Citrobacter, che hanno portato alla morte di quattro neonati, mentre altri nove bambini sono rimasti con gravi danni cerebrali.
A seguito di questi tragici eventi, con decreto del Direttore generale dell'Area Sanità e Sociale n. 54 del 17 giugno 2020 è stata nominata la Commissione ispettiva degli eventi avversi per Citrobacter presso l'Azienda ospedaliera universitaria integrata di Verona, al fine di fare luce su quanto accaduto e individuarne anche le responsabilità.
Considerato che la relazione finale della Commissione ispettiva regionale arrivava – riporto integralmente – a concludere che "il reparto si è trovato di fronte ad una contaminazione a partenza ambientale, che ha portato ad una diffusione del patogeno, con comparsa di infezioni invasive, con una iniziale sottostima e con il riconoscimento tardivo del problema da parte dei medici della TIN", quindi della Terapia Intensiva Neonatale. Una terza perizia, voluta dalla Procura di Verona, confermava i sospetti delle mamme, che avevano dato il via alle indagini denunciando quanto era accaduto, dimostrando come almeno gli ultimi due neonati deceduti potessero essere salvati se dopo i primi casi si fossero adottate tutte le misure necessarie.
Tenuto conto che i Citrobacter sono batteri capaci di causare gravi infezioni all'uomo; che le infezioni da Citrobacter Koseri sono pericolose soprattutto per i bambini; che la Terapia Intensiva Neonatale è, dunque, un ambiente particolarmente delicato, considerata la fragilità dei pazienti ricoverati.
Si interrogava e si interroga l'Assessore per sapere: quanti erano i posti letto di Terapia Intensiva Neonatale e di Terapia Intensiva Pediatrica prima che si verificassero i casi conclamati da Citrobacter; quali azioni siano state intraprese a seguito dei rilievi della Commissione ispettiva regionale e delle perizie volute dal Ministero, nonché dalla Procura; a che età gestionale ora sono accolti i prematuri nel reparto di Terapia Intensiva Neonatale a Borgo Trento. Quelli a 25 settimane vengono ancora mandati in altre terapie intensive?
Grazie.

PRESIDENTE

Grazie a lei.
Risponde l'assessore Lanzarin. Prego.

Ass.ra Manuela LANZARIN

Anche questa interrogazione è un po' lunga e articolata. Provo. Altrimenti poi la consegnerò all'interrogante.
Prima del 13.06.2020, data di contemporanea interruzione degli accoglimenti in Terapia Intensiva Neonatale (TIN) e Terapia Intensiva Pediatrica (TIP), i posti letto presso la Terapia Intensiva Neonatale e Pediatrica risultavano essere i seguenti: TIN, 14 posti letto di terapia intensiva e 7 di semi-intensiva; TIP, 8 posti letto di terapia intensiva e 8 di semi-intensiva.
Recependo i rilievi espressi dalla Commissione ispettiva regionale del Ministero della Salute, ai fini della riapertura della TIN e della TIP, l'Azienda ospedaliera ha posto in essere una serie di attività e di interventi, nell'ambito dei quali si segnalano i seguenti. Sotto il profilo del monitoraggio ambientale, che ha visto il coinvolgimento della Microbiologia, in collaborazione con il Servizio di igiene ospedaliera e la Direzione medica ospedaliera, tra i mesi di luglio e dicembre 2020 sono stati effettuati campionamenti seriati di aria, ambiente, apparecchi elettromedicali, dispositivi e attrezzature. Per quanto attiene ai controlli ambientali in TIN e TIP, si è disposta l'apertura a un controllo a campione delle termoculle con tampone post pulizia e disinfezione. Nessuno dei campioni analizzati è risultato positivo per Citrobacter.
I reparti di TIN e TIP durante il periodo di chiusura sono stati interessati da interventi strutturali, impiantistici e di manutenzione per un'ulteriore messa in sicurezza. I lavori di ristrutturazione condotti risultano essere: ristrutturazione impianto idraulico; installazione di nuovi punti acqua; periodica iperclorazione dell'acqua calda e fredda; posizionamento filtri universali su tutti i punti acqua dell'Ospedale della Donna e del Bambino.
Sono state riviste, inoltre, le procedure relative alla pastorizzazione del latte, procedendo all'acquisizione di dispositivi che permettano di processare il latte senza ricorrere all'utilizzo dell'acqua. È stata rafforzata la sorveglianza microbiologica attraverso la conduzione da parte della Microbiologia e Virologia, da settembre 2020 a gennaio 2021, delle attività di screening per la ricerca del germe nei campioni di pazienti ricoverati nel Dipartimento ad attività integrata materno-infantile, effettuando presso la struttura TIN-TIP 1.124 campioni di screening, con riscontro di due campioni positivi, non epidemico, e un campione positivo per Citrobacter epidemico in paziente già noto per colonizzazione. La sorveglianza microbiologica ha interessato, oltre la TIN e la TIP, anche l'assistenza neonatale e l'area pediatrica, ostetrica e ginecologia.
La UOC Malattie infettive e tropicali ha avviato e coordinato attività volte a sensibilizzare e formare il personale dei riparti TIN-TIP, in materia di controllo e sorveglianza delle infezioni, contribuendo alla stesura di protocollo di terapia antibiotica, gestione delle sepsi in area pediatrica. La struttura ha, inoltre, programmato un intervento di antibiotica in conformità con la strategia della Regione Veneto per l'uso corretto degli antibiotici in ambito umano e il Piano regionale per la sorveglianza, la prevenzione e il controllo delle infezioni correlate all'assistenza.
Per quanto attiene alle misure di igiene ospedaliera, sono state implementate numerose iniziative di formazione del personale medico e infermieristico a tema lavaggio delle mani e precauzione da contatto. A tali eventi, alcuni accreditati ECM, è seguita un'intensa attività di audit con monitoraggio costante sul campo e correzione real-time di eventuali errori nell'espletamento delle procedure.
Il personale medico e infermieristico dei reparti TIN e TIP di Ginecologia e Ostetricia ha svolto una revisione dettagliata delle procedure infermieristiche e mediche in essere presso l'Ospedale della Donna e del Bambino. In particolare, si segnala che da novembre 2020 è stata approvata ufficialmente dal Servizio qualità aziendale la procedura che regola in tutto il Dipartimento attività integrata, la gestione del paziente a rischio, dei casi sospetti o accertati di colonizzazione e infezione da Citrobacter.
La citata procedura fornisce indicazioni per la prevenzione e il controllo della diffusione del ceppo epidemico, elencando in dettaglio i molteplici protocolli relativi allo screening microbiologico, all'adozione delle precauzioni da contatto, all'isolamento per i pazienti ricoverati nell'area materno-infantile.
Sono stati aggiornati e rivisti i flussi informativi per eventuali eventi sentinella e germi antibiotico-resistenti, ricorrendo a indicatori regionali del Programma nazionale di contrasto all'antibiotico-resistenza. Al riguardo, un ruolo chiave viene condotto dalla Microbiologia e dall'Osservazione epidemiologica, i quali, in caso di sospetto evento sentinella, informano il gruppo operativo per le infezioni ospedaliere.
Sono stati, inoltre, perfezionati i protocolli di comunicazione operatori-genitori. In primis, l'équipe medica ha rivisto la modalità di comunicazione ai genitori in merito agli eventi correlati all'assistenza. Nel caso specifico di eventi correlati al Citrobacter epidemico, sono state stilate informative scritte, che rendono partecipi i genitori di quanto fatto, per contenere l'evento epidemico e richiedere il consenso scritto per l'esecuzione di tamponi di screening, in conformità alla procedura aziendale.
Per quanto riguarda la relazione comunicativa tra gli operatori e l'azienda, la gestione del trauma degli operatori sanitari derivato dall'evento epidemico è stato oggetto di specifico intervento da parte del servizio di Psicologia clinica. Da luglio 2020 non sono emersi nuovi casi di colonizzazione e infezione da Citrobacter, apparentemente al ceppo epidemico, con conseguente ripresa presso la nuova TIN-TIP dell'attività del punto nascite per gravide a basso rischio, al di sotto della trentatreesima settimana, più sei giorni dal giorno 1° settembre 2020, mantenendo per i casi ad alto rischio il Sistema dei Trasporti in Emergenza Neonatale (STEN) e Assistito Materno (STAM).
Alla luce delle succitate azioni intraprese dall'Azienda ospedaliera per il ritorno a una piena operatività del reparto in oggetto, in data 18.02.2021 si è provveduto a effettuare il trasferimento delle degenze da TIN a TIP presso l'originaria sede, al piano zero, padiglione 30, del Polo Confortini, reparto in cui era stata temporaneamente allocata la nuova TIN-TIP, segnalando che alla data odierna i posti letto attivati sono (oggi, quindi, sono questi i posti letto): TIN, 14 posti letto di terapia intensiva e 7 di semi-intensiva; TIP, 8 posti letto di terapia intensiva e 4 di semi-intensiva. La TIN ha ricominciato ad accogliere bambini prematuri di tutte le età gestionali a partire dal 15.11.2021.

PRESIDENTE

Grazie.
Per la replica, prego, collega Bigon.

Anna Maria BIGON (Partito Democratico Veneto)

Grazie, Assessore, per la risposta. Una risposta effettivamente articolata. Anch'io la esaminerò e chiederò eventuali ulteriori integrazioni o chiarimenti in Commissione.
La cosa che volevo far notare è che ho capito che mancano 4 posti di terapia semi-intensiva, ad oggi, che speriamo vengano attivati al più presto. Inoltre, i bambini che sono stati colpiti per decesso oppure per malattie gravi a seguito di Citrobacter vengano quantomeno presi in carico, anche sotto l'aspetto civilistico, di risarcimento. Al di là dell'aspetto penale, è importante che queste famiglie abbiano comunque un sostegno, quantomeno economico, per la riabilitazione.
Grazie.

PRESIDENTE

Grazie a lei.
Abbiamo terminato il tempo a disposizione per le interrogazioni.
Collega Guarda, prego, sull'ordine dei lavori.

Cristina GUARDA (Europa Verde)

Grazie, Presidente.
Chiedo cortesemente che le interrogazioni a risposta scritta nn. 314, 348, 357, 373 e 398 mi vengano fatte pervenire in forma scritta, in modo tale da poterle visionare quanto prima.
Grazie mille.

PRESIDENTE

Va bene. Gli uffici hanno registrato.
PUNTO
6



PROGRAMMA DEGLI INTERVENTI DI COMPETENZA REGIONALE A VALERE SUI FINANZIAMENTI DELLA LEGGE SPECIALE PER VENEZIA - PIANO DI RIPARTO DELLE RISORSE FINANZIARIE RESIDUE (ARTICOLO 4, COMMA 1, LEGGE REGIONALE n. 17/1990 ). (PROPOSTA DI DELIBERAZIONE AMMINISTRATIVA N. 70) APPROVATO (DELIBERAZIONE N. 104/2023)

Relazione della SECONDA Commissione Consiliare.
Relatore: Consigliere Dolfin
Correlatore: Consigliere Montanariello

PRESIDENTE

Partiamo con il punto n. 6, PDA n. 70.
Prego, relatore Dolfin.

Marco DOLFIN (Liga Veneta per Salvini Premier)

Grazie, Presidente. Buongiorno a tutti i colleghi.
Siamo di fronte a una PDA importante per il territorio. Dunque, è doveroso cominciare da una relazione che ricostruisca tutta la disciplina.
La legislazione speciale per Venezia ha come principale finalità la salvaguardia fisico-ambientale, storico-artistica e culturale della Laguna di Venezia, attraverso l'individuazione degli obiettivi strategici, delle misure volte al loro raggiungimento e delle attribuzioni ai diversi organi competenti: lo Stato, la Regione del Veneto e gli Enti locali.
Alla Regione del Veneto sono affidate diverse funzioni, tra le quali il disinquinamento delle acque, il risanamento, la tutela ambientale e la gestione del Bacino Scolante nella Laguna di Venezia.
Con legge regionale n. 17 del 27 febbraio 1990 sono state definite le norme per l'esercizio delle funzioni di competenza regionale per la salvaguardia e il disinquinamento della Laguna di Venezia del bacino in essa scolante. In particolare, l'articolo 3, comma 1, dispone che la Regione adotti un piano per la prevenzione dell'inquinamento e il risanamento delle acque del bacino idrografico immediatamente sversanti nella Laguna di Venezia. In attuazione di questa disposizione, la Regione ha adottato il famoso "Piano Direttore 2000", approvato il 1° marzo 2000.
L'articolo 4, comma 1, invece, concernente i programmi attuativi, dispone che ‒ sulla base degli obiettivi e delle linee guida del Piano, di cui all'articolo 3 ‒ la Giunta regionale, in relazione ai finanziamenti disponibili, predisponga i programmi degli interventi da attuare e che sono stati approvati dal Consiglio regionale entro 90 giorni dal ricevimento della proposta.
La proposta amministrativa all'esame oggi del Consiglio regionale riguarda proprio la proposta di un programma di interventi, ai sensi dell'articolo 4 della legge del 1990. Il Piano Direttore, insieme ai suoi programmi attuativi, tutti i precedenti e quello che stiamo esaminando oggi con la PDA n. 70, sono di rilevanza strategica per il futuro di Venezia, della Laguna e del suo Bacino Scolante.
Anche alla luce, ovviamente, di tematiche importanti, come quella della crisi idrica, che interessa l'intero territorio, quindi anche il territorio regionale, o anche per il medesimo mutato quadro normativo europeo e statale in materia di gestione delle acque, in particolare la Direttiva quadro Acque del 2000 e i relativi conseguenti adempimenti, la Regione ha la responsabilità e il compito di assicurare l'equilibrio ambientale della Laguna e del suo Bacino Scolante.
Ricordiamo anche cos'è il Piano Direttore, quali obiettivi individua. Gli obiettivi di qualità dei componenti ambientali: identifica i criteri generali dell'abbattimento dei carichi inquinanti, fornisce le linee guida per la prevenzione dell'inquinamento e il risanamento delle acque, individuando specifici settori di intervento (civile, urbano, diffuso, industriale, agricolo e zootecnico) e indica, poi, le strategie e le azioni da intraprendere, in relazione agli obiettivi da raggiungere.
È anche giusto capire, però, quali sono gli interventi di competenza regionale, da attuare con gli stanziamenti della Legge Speciale per Venezia. I principali settori sono: "Settore fognatura e depurazione", "Settore territorio", "Settore bonifica di siti inquinati", "Settore agricolo-zootecnico" e "Settore monitoraggio".
Non entro nel merito delle varie informative che ho appena elencato. Magari dopo, se avremo tempo, ne faremo un approfondimento, ma credo che interessi più capire cosa è stato fatto finora e quante economie sono state stanziate ad oggi.
Va detto che, prima di esaminare la delibera amministrativa, in Seconda Commissione, nella seduta del 21 settembre 2023, abbiamo esaminato la rendicontazione n. 183 "Relazione sullo stato di attuazione degli interventi finanziati con i fondi della Legge Speciale, con ultimo aggiornamento al 31.12.2022". Va detto anche che, per inquadrare il tema, è doveroso avere anche il quadro generale, come dicevo prima, di quanti finanziamenti sono stati dati.
Dal 1984 ad oggi la Legge Speciale per Venezia è stata finanziata con 1,845 miliardi di euro. Ora il 68% degli abitanti residenti nel Bacino Scolante è collegato alla rete fognaria. Gli impianti di depurazione nel Bacino Scolante sono potenziati ed affinati negli anni, al fine di raggiungere i limiti di scarico posti dalla Legge Speciale per Venezia. Il 63,6% di questi 1,845 miliardi di euro ha finanziato interventi del "Settore fognatura e depurazione", pari a circa 1,173 miliardi di euro, il 14,9% interventi nel "Settore territorio", pari a 274,9 milioni di euro. 173 milioni di euro hanno finanziato il "Settore agricolo-zootecnico, 107 milioni sugli acquedotti, 84 milioni su bonifica di siti inquinati e con quasi 49 milioni sono stati effettuati i monitoraggi. Oltre mille interventi ad oggi sono conclusi. Si tratta del 90%, quindi un dato estremamente alto e importante. 52 dei 75 soggetti attuatori hanno completato gli interventi al 100%. La maggior parte degli interventi da completare si riferisce ad assegnazioni dal 2018 in poi, quindi recenti. I soggetti attuatori ci chiederemo chi sono. Ebbene, sono Comuni, Consorzi di bonifica, Aziende speciali e consortili e via elencando.
Ma qual è il trend delle risorse? Ci sono stati ingenti finanziamenti nel periodo 2000-2004. Siamo passati dagli anni 2000 con 233 milioni agli anni 2002 con 205 milioni e agli anni 2004 con ben 286 milioni di euro. Poi, dal 2006 siamo scesi a 35 milioni, nel 2008 a 30 milioni e negli ultimi anni, ahimè, la situazione è andata via via sempre più peggiorando, diminuendo. L'ultima assegnazione di risorse vere e proprie risale alla seduta del 21.07.2011, ossia – lo ripeto – 21 luglio 2011. Da quel momento, la Regione del Veneto non ha più beneficiato dei finanziamenti dei fondi della Legge Speciale, nonostante il Consiglio regionale, a prescindere dai colori e dai Presidenti, abbia più volte, anche nell'ultima partita con il presidente Zaia, sollecitato il Governo centrale per avere finanziamenti.
Sappiamo anche che è cambiata la governance degli ultimi anni. Nel 2020 è stata istituita l'Autorità per la Laguna di Venezia, e, ahimè, si spera che quanto prima venga individuata anche questa figura, perché è una figura centrale, per cui abbiamo sicuramente bisogno che venga individuata quanto prima. Inoltre, si spera che si possa convocare il famoso "Comitatone" che torni, dunque, a finanziare con nuove risorse la Legge Speciale.
A questo punto possiamo anche dire che cosa ha fatto con quei pochi soldi, con quei finanziamenti che la Regione ha avuto a disposizione. Ebbene, su un totale pari a 1,845 miliardi complessivi si tratta di qualche decina di milioni di euro. Il programma che esaminiamo oggi – lo possiamo vedere nell'Allegato E – comprende diciotto interventi, considerati prioritari, per 28,190 milioni di euro. Sommando le risorse complessive di questi quattro programmi, si arriva a circa 94 milioni di euro. Si tratta di 94,2 milioni di euro di risorse fondamentali, fondamentalmente bloccate, che dal 2018 vengono rimesse in circolo a finanziare queste importanti linee di spesa.
Va sottolineato, tra l'altro, il plauso della Corte dei conti, che ha posto, nella sua relazione, il monito delle raccomandazioni che sono state accolte in maniera positiva dalla stessa Regione.
Il programma che è in esame oggi prevede diciotto interventi, per 28,2 milioni di euro, che troviamo nell'Allegato E. Il programma è finanziato per 8.618.000 euro da economie di spesa, 4.654.000 euro da disponibilità residue, 6.122.000 euro da revoche e 8.795.000 euro da revoche con rimodulazione progettuale, da destinare ovviamente a favore di opere caratterizzate, per la maggior parte, da urgenza e immediata cantierabilità, finalizzate alla risoluzione di criticità ambientali sempre nell'ambito della salvaguardia di Venezia.
Poi, se vogliamo, possiamo analizzare ed entrare nel merito della "lista della spesa", ma in realtà questo è il quadro generale normativo di un provvedimento che ritengo assai importante. A tal riguardo, anticipatamente ringrazio l'Assessore di riferimento, l'assessore Marcato, e ovviamente tutta la sua struttura, la Seconda Commissione, la presidente Rizzotto e tutti i suoi componenti, che hanno attenzionato, in più sedute, questo provvedimento, che – lo ripeto – è un provvedimento importante, che rimette in circolo economie importanti sul settore della salvaguardia ambientale, elemento importantissimo per un territorio fragile come quello di Venezia e tutto il circondario. Ringrazio, ovviamente, la struttura, il dottor Simionato, il dottor Schiavon e tutti coloro che vi hanno operato.
L'ho fatto in anticipo perché è doveroso porlo all'attenzione, in quanto se si arriva a portare avanti questi provvedimenti è grazie soprattutto all'attenzione degli uffici e, ovviamente, della parte politica, che in maniera attenta e minuziosa riesce a rivedere quelle economie, che altrimenti, ahimè, non si potrebbero mettere in circolo, su provvedimenti, dal momento che la coperta è corta, che possono essere ripresi e rimessi a regime.
Per il momento mi fermo qui. Poi, magari riprendiamo la tematica in maniera più dettagliata, qualora qualcuno dovesse ritenerlo opportuno. Grazie.

PRESIDENTE

Grazie.
La parola al correlatore, consigliere Montanariello. Prego.

Jonatan MONTANARIELLO (Partito Democratico Veneto)

Grazie, Presidente.
Parto con una nota negativa. Stiamo discutendo di 28 milioni di euro, assessore Calzavara, mi rivolgo a lei dato che è Assessore al bilancio, che non è una cosa che accade quotidianamente, e mi dispiace vedere che l'assessore Marcato...

PRESIDENTE

Collega Montanariello, su questo lasciamo stare, perché l'Assessore è a un incontro programmato da tempo con Terna. Aveva chiesto anche di spostare il punto, ma rischiavamo di non farlo. Le assicuro che l'Assessore sta facendo qualcosa, non si sta trastullando. Grazie.

Jonatan MONTANARIELLO (Partito Democratico Veneto)

Presidente, se lei non ce l'avesse detto, non l'avremmo mai saputo.

PRESIDENTE

Bastava chiedere.

Jonatan MONTANARIELLO (Partito Democratico Veneto)

Io so che guardandola negli occhi c'è sintonia, però fino a un certo punto.
Lo reputo, comunque, un elemento che lede l'importanza giusta e necessaria di questa tematica, Presidente, al netto che nessuno vuol dire che questa vicenda è avvenuta con dolo. Però, sostengo e sono convinto che, quando parliamo di 28 milioni di euro, è un'occasione a volte molto ghiotta di rivendicare come Regione meriti positivi di opere che vengono messe a terra sul territorio.
La legislazione, lo diceva prima il collega, della Legge Speciale per Venezia ha come principale finalità la salvaguardia fisico-ambientale e storica, come è scritto in premessa della legge, artistica e culturale della Laguna e individua una serie di obiettivi strategici, che in questi anni, nella loro evoluzione, hanno visto l'attuazione con quello che noi chiamiamo il famoso Piano Direttore.
C'è da vincere come nei Piani Direttore del 1979, del 1991 e del 2000, quello attualmente vigente, ci siano state individuazioni di priorità diverse. Ad esempio, in quello del 1979 c'era l'individuazione delle reti fognarie e degli impianti di depurazione necessari per la raccolta e il trattamento delle acque reflue nei territori lungo una fascia di dieci chilometri intorno al perimetro lagunare. In quello del 1991, invece, ci sono state azioni di prevenzione e di risanamento di fonti di inquinamento civili, industriali, agricole e zootecniche nell'ambito di tutto l'intero Bacino Scolante. Infine, in quello del 2000, che è quello vigente, ci sono state azioni di riduzione carichi per ogni settore, estendendo alcune azioni anche alla capacità auto-depurativa e per l'abbattimento dei carichi residui, nonché azioni di monitoraggio.
Questi tre Piani Direttore ci danno l'idea anche dei cambiamenti del nostro territorio. Nel 1979 grande campagna per l'attuazione delle reti fognarie, perché risulta evidente che in quel momento era una priorità, soprattutto all'interno del Bacino Scolante. Rammento che molti scarichi erano ancora in acqua, tanto per capirci.
Assume la Presidenza
Il Vicepresidente Nicola Ignazio FINCO

Jonatan MONTANARIELLO (Partito Democratico Veneto)

Vedendo, poi, che nel 1991 questa peculiarità non è stata inserita, ci dà comunque un termometro e una fotografia di come alcuni obiettivi importanti e strategici, che erano all'interno del primo Piano, a differenza di vent'anni dopo, quando non ci sono più, siano il segnale che, evidentemente, quel tipo di iniziativa sull'impatto fognario depurativo aveva trovato delle risposte. Così come vedendo il Piano Direttore 2000 ci sono dubbi e perplessità che ci sentiamo di portare all'attenzione del Consiglio regionale, perché all'interno vengono inserite anche situazioni per le quali viene richiesto un monitoraggio al fine di verificare l'efficacia delle azioni, ma io credo anche monitoraggi a più ampio respiro.
L'attuale Piano Direttore ha sette obiettivi, fondamentalmente: acquedotti, fognature e depurazione, rete idrica, agricoltura e zootecnica, bonifica siti contaminati, che è quello che riguarderà una parte del nostro dibattito di oggi, monitoraggi ambientali e risanamento igienico-sanitario dell'ospedale "Santi Giovanni e Paolo" di Mestre, dove anche qui credo che qualcosa successivamente vada detta. Della somma complessiva, pari a 1,8 miliardi, spesa da quando esiste la legge la parte da padrona la fanno fognature e depurazioni con quasi 1,2 miliardi di euro.
La Corte dei conti, come diceva prima il collega, ha fatto dei plausi, ma io credo che l'elemento da evidenziare sia quello che dall'analisi complessiva si apprende positivamente il fatto che sono state recuperate e riallocate risorse per oltre 51 milioni di euro, facendo sì che la Regione si conformi ai moniti delle raccomandazioni formulate dalla Corte dei conti.
Fin qui abbiamo dato una serie di elementi. Ora, colleghi, noi avevamo chiesto, nella prima seduta di Commissione, che ha visto di nuovo tornare questa relazione, un dato di sintesi. Perché un dato di sintesi? Perché risulta evidente che il termometro qualitativo di quella che può essere la spesa degli investimenti non è quanti soldi vengono spesi, ma quanti cantieri, una volta messi a terra, vengono chiusi. Del resto, non basta dire che abbiamo speso 1,8 miliardi di euro per dire che siamo stati bravi. Il termometro non è quanto spendiamo, ma quante alla fine di queste risorse si traducono in opere finite e concluse, a disposizione dei cittadini del Veneto. Guardate, se il termometro fosse rappresentato dai soldi che vengono spesi, allora potremmo dire che la Salerno-Reggio Calabria è un esempio di virtuosità. Invece, io credo che il metro di valutazione debba essere quando questi soldi entrano a pieno compimento di quella che era la loro destinazione.
Devo dire che questo è un elemento che anche a noi serve per giustificare come vengono spesi i soldi veneti anche di fronte ai nostri cittadini, se le spese che facciamo hanno un senso più o meno grande, come vengono percepite e impattano nella vita quotidiana della gente. Su questo va riconosciuto che il dato è molto positivo, perché dal 1984 a oggi ci sono oltre 1.000 interventi conclusi, il 90% degli interventi sono conclusi; di 75 soggetti attuatori, 52 hanno completato gli interventi al 100%. Rimangono da completare solo 101 interventi in capo a 23 soggetti, valutando che una buona parte di questi interventi non trova retroattività oltre al 2018 appunto per questo principio di controllo di utilizzo dei finanziamenti e, eventualmente, di deroga.
Va riconosciuto, detto e ribadito che la legge non viene finanziata da luglio 2011 e questo credo che sia un elemento che dovrebbe vederci in qualche modo, adesso come mai, visto che si incominciano a discutere anche elementi nuovi in questo dibattito, come l'Agenzia per la laguna e come altro, di potere pensare che si torni a fare fronte comune per chiedere il rifinanziamento di questa legge.
Tra l'altro, c'è anche un problema su questa Agenzia per la laguna: bisogna che su questo la Regione Veneto faccia un'operazione di stimolo e pungolo nei confronti del legislatore primario per dire che se questa Agenzia per la laguna non parte, c'è anche un problema nel mettere a terra i fondi. Ci raccontavano i tecnici in Commissione che, in alcuni casi, dopo un giro di telefonate e competenze, non si sa più neanche come comportarsi perché non si capisce se questa Agenzia è operativa e bisogna tenerne conto o bisogna continuare a lavorare come si lavorava prima con gli Enti separati. Questo crea anche un rallentamento di quei pochi soldi che abbiamo da dover spendere, Assessore, tant'è che mi dicono, non ricordo se ufficialmente o ufficiosamente, ma credo più ufficialmente che ufficiosamente, che addirittura è stato chiesto un parere all'Avvocatura dello Stato per capire: bisogna tenere conto di questa Agenzia per la laguna o no? Perché ci sono dei veri e propri segmenti amministrativi all'interno della nostra gronda lagunare che si sono fermati e arenati per evitare disquisizioni in merito.
I 28,190 milioni che recuperiamo oggi sono frutto di 6 milioni per revoca di interventi non realizzati, 8,6 milioni per economie accertate, 4,6 milioni per ricollocazione di fondi e 8 milioni per rimodulazione di interventi già finanziati. Credo che sia molto interessante, dall'approfondimento che ci hanno fornito, come avviene questa procedura. Infatti, emerge che il controllo di gestione è un dialogo tra due sistemi di gestione diversi: il monitoraggio di interventi sulla Legge Speciale e il monitoraggio finanziario della Regione. I dati relativi agli interventi non ancora conclusi sono riportati in un unico sistema di monitoraggio. La parte vera e NuSiCo creano una sintesi. La parte delle revoche, con un riaccertamento ordinario ogni 31 dicembre, la parte delle riallocazioni con la verifica sulle disponibilità residue e anche quella legata alle ricognizioni.
Gli interventi su cui noi oggi in qualche modo ci accingiamo, lo diceva prima il collega, se non erro, sono 18. Ci sono degli interventi sicuramente importanti: in alcuni di questi rivendichiamo anche noi una battaglia che è stata messa in campo. Mi vengono in mente i 2 milioni per la progettazione degli interventi per la bonifica del capannone abusivo a Fossalta di Piave. Su questo, Assessore, dobbiamo dire le cose come stanno: noi ci stiamo sostituendo allo Stato. Perché su questo c'è stata una battaglia del Sindaco, che ha visto anche parlamentari del territorio, di destra e sinistra, intervenire sullo Stato, sul Governo, su questo Governo e questo Governo ha detto di no. Va riconosciuto che l'azione, Assessore, di fronte comune messa in campo da quei territori ha prodotto degli interventi interessanti. So che la collega Zottis seguiva ancora nella scorsa legislatura questo intervento di Fossalta. Guardate che non è un intervento da poco, perché è un intervento di 2 milioni di tessuti che risultano infiammabili in un capannone sito non lontano dai centri abitati. Ci sono quindi degli elementi qualificanti. Così come va riconosciuto che su altri interventi, se da una parte possiamo condannare il ritardo, dall'altra, è evidente che il ritardo è dovuto probabilmente alla mancanza di queste risorse, che non le recuperi se non fai un'opera di ricognizione prima per poter intervenire.
Questa non è una giustificazione. Noi crediamo che quelle risorse ci debbano essere. I tecnici sono bravi: hanno fatto un grandissimo lavoro i tecnici di questi uffici nel fare una ricognizione puntuale che ci permette di trovare 30 milioni su uno strumento amministrativo e legislativo che non viene finanziato dal 2011. Credo che però ci sia un vulnus politico nel non riuscire a convincere il legislatore primario che questo tipo di strumento legislativo va fortemente finanziato. Io credo che dobbiamo dire le cose come stanno: abbiamo dei tecnici eccellenti che sono riusciti a recuperare 30 milioni su uno strumento fermo dal 2011. Abbiamo una politica però altrettanto sorda, perché qualcuno ci deve venire a spiegare, con tutte le mutazioni morfologiche che avvengono all'interno di un ecosistema delicato come quello della Laguna di Venezia, come si può non finanziare più una legge dal 2011.
Credo che non sia una questione di colore politico, ma sia una questione di lobby territoriale sana che bisogna fare nei confronti del legislatore primario. Ci sono altri interventi importanti, come quello di Campagna Lupia. Ci dispiace solo, Presidente, che quello di Campagna Lupia sia stato oggetto di una fuga in avanti da parte del Vicesindaco. Evidentemente qualcuno in Commissione gli deve aver detto che veniva finanziato questo intervento. Il giorno dopo è apparso un articolo sul giornale che diceva: "Punterò i piedi per terra finché questo intervento sia finito". Peccato che era già stato deliberato dalla Commissione e forse aveva puntato i piedi per terra per qualcosa che avevamo già deliberato che sarebbe stato finito. Per carità, il timing dovrebbe cambiare. Magari punta i piedi per terra e lo dice ai giornali prima che approdi in Commissione, non dopo che lo deliberiamo in Commissione.
Assume la Presidenza
Il Presidente Roberto CIAMBETTI

Jonatan MONTANARIELLO (Partito Democratico Veneto)

Siamo anche di fronte, Assessore, a queste azioni un po' strampalate. Io capisco la testimonianza di presenza del Vicesindaco di Campagna Lupia, però puntare i piedi per terra su un'opera che abbiamo deliberato e ha detto che punta i piedi per terra perché la devono fare... Sarebbe bastato dirgli che l'avevamo già deliberata, insomma. Colgo l'occasione anche per fare un approfondimento su questi temi.
Così c'è un'altra serie di interventi interessanti, come quello del progetto di monitoraggio nell'accordo di programma del Moranzani, che ci spiegavano conseguente a una serie di interramenti di linee elettriche di Terna, ma anche quello dell'estensione dell'area umida di Dolo, così come quello del ripristino che vale 2.200.000 per la rimessa in funzione del sostegno vele e relativi manufatti.
Vado avanti accendendo i riflettori sull'allegato A, dove si parla di soldi in revoca. Evidenzio che di un finanziamento di 3 milioni dato per la messa a norma dei padiglioni dell'Ospedale San Giovanni e Paolo, dal 2004 che erano stati dati questi finanziamenti, 1 milione e mezzo non era utilizzato. Con il pronto intervento dei nostri qualificati tecnici della Regione, stimolando, stimolando, stimolando, non sono stati utilizzati e bene hanno fatto a procedere con la revoca. Quello che mi viene da dire, colleghi, però è: questi soldi servono o no? È tutto in sicurezza il San Giovanni e Paolo da chiedere alla nostra ASL se quel milione e mezzo andava perso? Così come altre revoche che ci sono: emerge che sono legate magari, a volte, anche a degli altri enti che si sono sostituiti. Mi viene in mente il tema delle fogne di Sottomarina o il tema delle fogne di Sant'Elena dove in qualche modo Veritas, con altri accordi di programma, si è fatta carico di intervenire su quel pezzo di progetto.
Io oggi, però, prima di chiudere, dico, Presidente, che abbiamo anche sentito in Commissione che ci sarebbero fabbisogni e progettualità per oltre 200 milioni ancora con questo strumento legislativo. A oggi, se noi avessimo quasi 250 milioni da spendere per la Legge Speciale per Venezia, con l'attuale Piano Direttore, Assessore, probabilmente, da quello che ci giunge come voce, sarebbero soldi che riusciremmo a spendere, perché c'è ancora richiesta e fabbisogno per oltre 200 milioni, 250 milioni.
Anche qui, quando dico di fare un'azione di fronte al Comune per chiedere che lo strumento sia rifinanziato, è perché non abbiamo bisogno di averli per capire dove vanno, ma ci sono già 250 milioni circa di richieste per poter intervenire.
Il tema delle tempistiche. Il tema delle tempistiche in alcune parti, lo dicevamo prima, va bene, perché anche se ci abbiamo messo tempo, ci abbiamo messo tempo per sostituirci allo Stato. In altre, Assessore, va meno bene, perché, magari, si poteva essere più celeri.
C'è un nodo da evidenziare, pure esulando dalla nostra competenza di legislatori regionali, che emergeva in Commissione. Molte volte noi, non solo, come in alcuni casi, ci sostituiamo allo Stato, ma ci sostituiamo al privato. È il grande deficit che c'è da parte del sistema pubblico, lo chiamo così per coinvolgere più realtà: di poter far pagare al diretto interessato i malanni che ha arrecato sui nostri territori. Ad esempio, parlavamo prima della C&C, parlavamo prima di Fossalta. Sono tutte realtà per le quali, colleghi, dovremmo trovare uno strumento legislativo che ci permette di dire che uno non può prendere, chiudere, scappare via e dopo lasciare il morto sul bancone e se non lo fai come Stato lo devi fare come Regione e alla fine sono sempre Enti pubblici e soldi dei contribuenti.
Bisognerebbe trovare quell'elemento qualificante che in qualche modo garantisce, Assessore, che chi lascia dei danni sul nostro territorio deve anche ripagarli.
Se guardiamo alle bonifiche in corso, ci sono 2 milioni a Fossalta, alla C&C 1,5 milioni, solo andando a memoria, 3 milioni e mezzo che potevano essere utilizzati per altri interventi che non erano correre dietro ai misfatti del privato. Su questo ho due domande. La prima. Abbiamo fatto tutto ciò che si poteva fare qualora ci fossero state fideiussioni e garanzie prima di erogare noi un finanziamento? C'erano delle fideiussioni? Non so, non conosciamo i progetti in particolare. Se c'erano, ci siamo attivati per chiederle? Se non c'erano, male, dovremmo trovare la formula affinché chi interviene ponga delle fideiussioni, perché parliamo di decine di milioni di euro che potrebbero entrare nelle tasche dei cittadini con un altro elemento qualificante e non per andare a rincorrere i pastrocchi di chi viene, investe e scappa via.
Chiudo rifacendo un passaggio, in questi ultimi 50 secondi che restano, sul fatto – cari colleghi, mi rivolgo a tutti voi – che dovremmo fare fronte comune per capire il destino dell'Agenzia per la laguna di Venezia, perché è un tema molto meno politico e molto più tecnico che rischia di inchiodare l'impegno di alcuni fondi perché molto spesso non si capisce più chi è il soggetto a cui bisogna chiedere. Perché c'è un'agenzia che ufficialmente è nata, ma non ci sono competenze che oggi ti dicano "non devi più chiedere a chi chiedevi prima, ma devi chiedere a chi ti dico oggi".
Io su questo anche auspicherei una presa di posizione ferma e rigida, perlomeno per avere dei chiarimenti amministrativi di cui abbiamo bisogno per evitare di incorrere in scivoloni.
Grazie.

PRESIDENTE

Collega Zanoni, prego.

Andrea ZANONI (Partito Democratico Veneto)

Grazie, Presidente.
è un provvedimento sicuramente molto importante per il nostro territorio, per l'area del Bacino Scolante, questa grandissima area che coinvolge moltissimi comuni di più province, quindi non solo della Provincia di Venezia, ma anche della Provincia di Vicenza, della Provincia di Padova, della Provincia di Treviso. Naturalmente buona parte sono della Provincia di Venezia. Un'area che, grazie alla sua conformazione, porta tutti i potenziali inquinanti a Venezia e quindi qui andiamo a vedere quelli che sono questi interventi di questo programma di competenza appunto della Regione per intervenire affinché lo stato delle acque e dell'ambiente di questo grande bacino migliori. Interventi sicuramente importanti, utili, non direi tempestivi, nel senso che ci sono alcuni punti particolari di questo Bacino Scolante che sono interessati da inquinamenti che durano in alcuni casi anche da oltre 40 anni. è un provvedimento che va a finanziare con delle risorse, a mio avviso, insufficienti, ne servirebbero purtroppo molte di più, una serie di interventi che hanno perlomeno l'obiettivo di disinquinare.
Sono diversi, alcuni riguardano interventi per migliorie e ampliamento della rete fognaria. Su questo dico che forse è un intervento proprio minimo, nel senso che ci sono moltissimi Comuni che hanno tantissime aree scoperte dalla rete fognaria, quindi andiamo a intervenire laddove evidentemente qualcuno si è fatto avanti per chiedere questi fondi, ma andiamo a mettere una pezza su una voragine. Siamo ancora purtroppo molto indietro su questo fronte, avremmo bisogno veramente di molti investimenti affinché ci fossero delle reti fognarie funzionanti e complete. Abbiamo delle aree proprio sprovviste.
Ma ci sono anche, all'interno di questo provvedimento, degli interventi puntuali su questioni di inquinamento e di presenza di inquinanti che sono veramente datate. Vado in ordine tra l'altro di elenco. Uno dei fenomeni che ha interessato moltissimo la Regione, ma non solo, tanti altri enti pubblici in questi ultimi vent'anni è l'insediamento noto come C&C di Pernumia ai confini con Due Carrare. Questo è un sito, in realtà è un capannone, al cui interno ci fu un'attività della C&C che portò allo stoccaggio di ingentissime quantità di rifiuti speciali, pericolosi e non pericolosi, da parte di un'azienda che poi ha dichiarato fallimento, lasciando praticamente sulle spalle del pubblico gli oneri relativi allo smaltimento. è da molti anni che se ne parla. Tra l'altro, il titolare dell'epoca adesso si è dato ad altre attività ben diverse. Mi spiace che non ci sia l'assessore Marcato perché in Commissione, quando intervenne su questo punto, ci diede anche delle spiegazioni abbastanza simpatiche per quanto riguarda quel soggetto che tanto danno ha causato all'ambiente, ma anche alle casse pubbliche, perché di questo si tratta, colleghi.
Qui siamo in presenza di un abbandono di rifiuti veramente molto ingente. Ne hanno parlato tantissime trasmissioni televisive, anche della RAI, quindi è un caso conosciuto a livello nazionale, ma è entrato anche nelle aule delle Commissioni del Parlamento europeo. Ricordo che proprio 10 anni fa promossi un procedimento all'interno della Commissione PETI, la Commissione per le Petizioni, dove vennero anche a parlare alcuni cittadini appartenenti ad alcune associazioni di residenti e di tutela dell'ambiente che si erano occupati di questo caso.
Un caso che ha comportato l'esborso di ingenti quantità da parte del pubblico e oggi con questo provvedimento diamo altri 1,5 milioni per il completamento degli smaltimenti di rifiuti stoccati in questo capannone, per le attività integrative di pulizia delle superfici interessate allo stoccaggio dei rifiuti e per concludere le attività di indagine ambientale nelle aree esterne ai capannoni, perché ci sono state naturalmente anche delle contaminazioni delle matrici ambientali. Sono state fatte interrogazioni da parte del sottoscritto, ma anche da parte di altri Consiglieri regionali nel tempo. Sono state fatte diverse interrogazioni parlamentari. Naturalmente io all'epoca ne feci una, anzi due anche al Parlamento europeo e non solo. Abbiamo presentato negli anni degli emendamenti. Uno, ricordo, è stato anche approvato nella legislatura scorsa proprio per aggiungere dei finanziamenti.
È importante sapere un po' la cronistoria di questo fenomeno perché questo ci dice che abbiamo avuto una qualità di leggi che dovevano tutelare l'ambiente e dovevano tutelare anche i fondi pubblici che è stata evidentemente bassa, non al passo coi tempi e non in grado di contrastare questi sistemi, potremmo chiamarli di ecomafie, che vedono imprenditori senza scrupolo farsi autorizzare delle attività di smaltimento e, con tali autorizzazioni pubbliche, approfittano per creare questi ammassi di rifiuti. Al tempo venivano considerati tossico-nocivi, adesso pericolosi o non pericolosi.
L'attenzione che dovremmo avere è continua, soprattutto oggigiorno nella nostra Regione dove, ahimè, ahinoi, abbiamo (e questo risulta dai dati della stessa Giunta regionale) 11.000 capannoni vuoti distribuiti in tutto il territorio regionale.
Ce n'è un altro molto più recente, che è quello di Fossalta di Piave. Anche qui, colleghi, stiamo parlando di un capannone non più utilizzato, un capannone dato in affitto a una società che poi lo ha subaffittato, pensate, a un macedone, che ha portato all'arresto di un cittadino residente a Roncade e di un altro residente a Caorle. Anche in questo caso si tratta di ammasso di rifiuti e pare che ci fossero state anche delle intenzioni di dare fuoco a questi rifiuti.
Cito un altro esempio e anche questo è un dato interessante, colleghi, per capire come non riusciamo da qui a scoprire quello che sta accadendo nella regione. Dopo un grandissimo incendio che ha causato un immane inquinamento dell'aria nel milanese, sono state fatte delle perquisizioni da parte della Polizia giudiziaria e in un taccuino sequestrato era nominato questo capannone. Pensate, da una inchiesta nata dalla Procura distrettuale antimafia della Lombardia sono risaliti a questo capannone e qui hanno scoperto questi rifiuti. Questo per dire che, purtroppo, queste attività illecite, che abbiamo comunque affrontato anche in sede di approfondimento in Quarta Commissione quando ci siamo occupati di ecomafie, dove abbiamo sentito tantissime autorità, soprattutto di controllo, sono fatti che accadono sotto gli occhi di tutti inconsapevolmente, perché non siamo ancora in grado di capire, quando vediamo dei camion circolare in zone industriali, se hanno dei rifiuti o se sono semplicemente dei carichi di materiali destinati a qualche azienda del posto. Siamo abbastanza disarmati di fronte a questo nuovo fenomeno.
In questo caso, l'accadimento è molto recente. Si parla di 16.000 metri cubi di materiale. Qui andiamo a dedicare 2 milioni di euro. è un fatto recente, quindi vuol dire che anche le attuali normative non sono all'altezza della situazione. Che cosa sta accadendo in Veneto negli 11.000 capannoni? Siamo così certi che stia andando tutto bene, o forse ci sarebbe la necessità di attuare, come ho proposto più volte, un piano straordinario di controllo? Colleghi, come vi dicevo, abbiamo scoperto questa roba di Fossalta grazie a indagini avvenute in Lombardia, e adesso siamo tenuti a pagare il conto anche in questo caso perché si parlava di un contratto di affitto, di un contratto di subaffitto, non si parlava di gestione dei rifiuti e quindi tutto è accaduto purtroppo e ce lo siamo trovati noi adesso va da sostenere tramite questo provvedimento e quindi facciamo pagare i danni causati da questi individui che vi dicevo prima, anche da questo macedone, che in realtà sembra essere un prestanome, ai cittadini del Veneto.
Ci sono diversi altri interventi. Ad esempio ce n'è un altro che è meritevole, secondo me, di essere citato, del quale personalmente mi sono occupato più volte in questi anni, che riguarda la Provincia di Vicenza, che è la scheda C6: è un intervento per risanare un'area da inquinamento da cromo esavalente nel Comune di Tezze sul Brenta.
Colleghi, dovete sapere che è una vicenda che parte 50 anni fa, perché l'inizio dell'attività di questa azienda risale al 1974 e il primo grande inquinamento da metalli pesanti, cromo esavalente in particolare, è stato rilevato l'anno stesso con un'analisi che fece, al tempo c'era l'Asl, e che portò alla luce un inquinamento di 5.700 microgrammi/litro di cromo esavalente. Pensate un po'. Ci sono stati dei processi penali, ci sono state delle condanne, ma questo fatto puntuale accaduto nel Comune di Tezze sul Brenta ha portato all'inquinamento di pozzi distanti chilometri e chilometri in particolare a Cittadella, quindi addirittura nell'altra Provincia che sta più a sud. Anche qui sono stati spesi milioni di euro. Naturalmente all'inizio abbiamo speso tante vecchie lire perché qui stiamo parlando di un qualcosa che è sorto quando avevamo ancora la lira. Anche di questo caso mi occupai anche in Parlamento europeo con delle interrogazioni, sono state fatte interrogazioni parlamentari, sono state fatte petizioni, c'è chi ha fatto delle tesi di laurea, c'è chi ha scritto dei libri su questo fatto. Dopo 50 anni, era il 1974, quindi sono quasi 50 anni, ce ne stiamo ancora occupando qui a Palazzo Ferro Fini in Consiglio regionale, per dare la disponibilità di 575.149 euro a ETRA affinché realizzi una nuova barriera idraulica costituita da sei nuovi pozzi e il rifacimento del manto di copertura del locale sede di nuovi impianti e di un test di trattabilità in campo con la tecnica del soil washing. Questa è una tecnica particolare, dove tramite una serie di immissioni ed emissioni vengono depurate queste acque. Era previsto anche un impianto a resine per il filtraggio, ma poi si è preferito puntare sulla barriera idraulica.
Colleghi, pensate, a distanza di tutti questi anni ci ritroviamo ancora a chiedere ai cittadini veneti di pagare per peccati del passato. Io credo che tutti questi fenomeni che sono accaduti e tutte queste richieste di fondi... Tra l'altro, siamo all'interno della Legge Speciale per Venezia, voi considerate che in giro per il Veneto ci sono tanti altri casi che sono dormienti e non trovano soluzione perché non trovano finanziamenti. Ci devono dire che, siccome le ecomafie continuano a essere molto attive... Ero due settimane fa alla presentazione del Rapporto Ecomafie 2023 di Legambiente e gli intervenuti, in particolare i rappresentanti della polizia giudiziaria (mi riferisco ai Carabinieri forestali, ma anche ai Carabinieri e agli altri organi di polizia giudiziaria), ci dicevano come siano molto attive queste organizzazioni criminali.
E quindi credo che la Regione dovrebbe, anche in fase di bilancio, veramente porre molta attenzione a questi fenomeni e fare degli investimenti che siano utili a prevenire queste attività. Sono attività molto remunerative e vedono la nostra regione ricca, purtroppo, di siti utili per queste attività. Mi riferisco ai capannoni vuoti. Ce l'hanno detto un po' tutti che siamo una delle regioni a rischio di queste attività, quindi l'allerta dovrebbe essere massima e dovremmo studiare dei modi e delle modalità e, a mio avviso, stendere anche dei piani per prevenire. Non so che legislatura fosse quella del 1974, forse una delle prime in Consiglio regionale.
Stiamo parlando adesso di mettere delle pezze, di spendere dei soldi per fatti accaduti cinquanta anni fa. Io non vorrei che magari tra cinquant'anni – chissà chi sarà seduto in questo Consiglio tra cinquant'anni – fossero ancora qui i nostri futuri colleghi, i nostri nipoti, a questo punto, perché non si può dire neanche i figli, a mettere delle pezze.
Su questo settore la consapevolezza che è la prevenzione la migliore arma ci deve spingere veramente a essere molto aperti a interventi utili a prevenire. La prevenzione, in questo caso, è tutto. Abbiamo un terreno fertile, purtroppo, per queste attività. Le azioni, le organizzazioni mafiose ormai sono radicate nel nostro territorio, purtroppo, come in tutti i territori anche del nord Italia. Quindi, non dobbiamo assolutamente dare possibilità d'intervento a queste associazioni criminali e dobbiamo fare tesoro dei danni fatti in passato per evitare, naturalmente, che si ripetano in futuro.

PRESIDENTE

Grazie.
La parola al collega Lorenzoni.

Arturo LORENZONI (Gruppo Misto)

Grazie, Presidente.
Mi lasci iniziare con un rammarico, che non ci sia l'Assessore di riferimento.

PRESIDENTE

Ancora! Lo ripeto per l'ennesima volta. È impegnato con un appuntamento su Terna, dato da Terna, per un intervento importante in Veneto. Se volete, lo rinviamo a dopo Israele, ma andava approvato oggi.

Arturo LORENZONI (Gruppo Misto)

Va benissimo.

PRESIDENTE

L'ho già spiegato prima. Ripeterlo di nuovo mi dà fastidio.

Arturo LORENZONI (Gruppo Misto)

Prendo atto che ci sono attività più importanti di quella del Consiglio regionale. È un dato di fatto.

PRESIDENTE

Vedo che non ha capito e mi dispiace.

Arturo LORENZONI (Gruppo Misto)

No, ho capito benissimo. Presidente, ho capito perfettamente e ritengo che l'attività di questo Consiglio non debba essere subordinata a nessuna altra attività.
La giornata ha molte ore e la discussione di oggi ne prende solo, forse, un paio.
Riprendo alcuni dei temi che sono già stati toccati dal collega Zanoni, come il tema della prevenzione. Qui stiamo discutendo di dividere il resto, che è una cosa saggia e va benissimo. I diciotto progetti su cui si va a intervenire sono tutti, mi pare, condivisibili, però, ripeto, stiamo dividendo il resto. Mi dispiace constatare che dal 2009 non ci siano più stati finanziamenti per la Legge Speciale per Venezia. Faccio notare che l'inizio dell'Amministrazione attuale è del 2010. Questo mi dispiace molto, perché significa che negli ultimi tredici anni evidentemente non si è stati capaci di ottenere ulteriori finanziamenti su una progettualità che per la nostra Regione è centrale.
Diceva bene il collega Zanoni, il Bacino Scolante è ampio e quindi prende tutto, però io voglio riportare l'attenzione sulla laguna di Venezia e far notare alcune cose.
L'Autorità per la laguna è stata sancita, ma non è attiva. Cosa aspettiamo a spingere perché venga attivata l'Autorità per la laguna? Io credo che le nomine e l'avvio operativo debbano essere urgenti. Sollecito la Giunta ad agire su questo fronte.
Così come faccio notare che la laguna oggi non è quella del 2009, non è neanche quella del 2020. Con l'attivazione del MOSE, il regime idraulico della laguna è cambiato in modo profondo, ma non lo stiamo analizzando in modo adeguato.
Riprendo il concetto già avviato sulla parte prevenzione. Dovremmo impiegare alcune risorse, che sono poche rispetto ai 28 o 30 milioni di cui stiamo parlando adesso, per capire come si è modificato il regime idraulico della laguna. Su questo c'è un'attività. Qui, c'è il CORILA, che è il Consorzio di ricerca, che credo dovrebbe avere più risorse per gestire tutte le informazioni che sono disponibili.
Abbiamo un record che parte dal 2000 e che arriva ad oggi. È un patrimonio di dati che con gli strumenti di gestione dei dati di oggi può diventare un bacino che ci consente di indirizzare molto meglio le attività di prevenzione e di gestione dell'inquinamento sul Bacino Scolante.
Per cui, io chiedo con forza il rifinanziamento di questa legge. So che sono state inviate a Roma delle richieste, però c'è richiesta e richiesta. Io credo che questa sia una richiesta su cui la Regione del Veneto debba puntare i piedi, perché è indispensabile.
Se posso permettermi un suggerimento, investiamo qualcosa nell'attività di ricerca. Impariamo ad utilizzare i dati che abbiamo per cercare di indirizzare le azioni ulteriori. Oggi la laguna è un corpo nuovo, è qualcosa che non ha precedenti e non ha similarità da nessuna parte del mondo.
Cerchiamo di guardare non solo ad andare a riparare i danni che sono stati fatti, sono stati citati vari casi che sono veramente umilianti per la nostra Regione. Il fatto che si continuino a trovare capannoni pieni di rifiuti, secondo me, è un'umiliazione per tutta la nostra società. Va bene porvi rimedio, però agiamo anche in modo preventivo e costruttivo, cercando di utilizzare gli strumenti che oggi abbiamo e che non avevamo fino a quando sono stati dati i finanziamenti, cioè fino a una quindicina di anni fa.
Abbiamo bisogno di strumenti nuovi, che non vedo nell'utilizzo di questi fondi.

PRESIDENTE

Collega Zottis, prego.

Francesca ZOTTIS (Partito Democratico Veneto)

Grazie, Presidente.
Riprendo alcuni concetti, già comunque definiti soprattutto dal correlatore. Credo che ci siano sicuramente interventi importanti all'interno di questo atto. Prima lui parlava giustamente di Fossalta di Piave, ma anche di altri che riguardano Venezia, di quello di cui si è fatto carico Veritas.
È evidente che, però, molti di questi interventi vengono finanziati in modo assolutamente tardivo. In modo assolutamente tardivo per la fragilità e anche in qualche modo la pericolosità. Quel capannone poteva prendere fuoco dall'oggi al domani. Per fortuna non è successo. È adiacente al centro. Altri interventi non hanno considerato, parlo per esempio anche della questione delle bonifiche, la fragilità del territorio e quanto questa mancanza o comunque ritardo di intervento abbia anche creato dei ritardi su potenziali investimenti.
L'altro aspetto che, secondo me, è cruciale e va messo in evidenza in questo contesto, è quello di cui parlava prima il correlatore: mettiamo nelle condizioni di agire con investitori che siano certi, con investitori che rimangano, non con qualsiasi investitore solo perché è un investitore che, magari, da un punto di vista immediato, è più veloce nell'attuare apparentemente quello che è l'investimento, poi però magari ci abbandona, ci lascia e noi rimaniamo assolutamente con degli investimenti che erano necessari, che si bloccano dall'oggi al domani e che magari creano anche dei danni.
Secondo me, è cruciale, ad oggi, non solo e giustamente fare i complimenti per ciò su cui abbiamo agito, anche se non sarebbe stata nostra stessa competenza, ma agire verso lo Stato perché ci sia un po' più di attenzione verso quello che viene considerato anche dalla Regione, ma lo è nei fatti, un territorio fragile e un territorio su cui gli interventi, in passato, hanno talmente tardato non solo ad aspettare che mutassero le condizioni, come diceva il consigliere Lorenzoni, ma peggiorassero le condizioni. Le tragedie da un punto di vista ambientale le abbiamo viste.
Oggi come oggi credo che ci siano delle priorità fondamentali, e scusate se divago un secondo, da una parte c'è la questione sicuramente socio-sanitaria e dall'altra un'attenzione massiccia al territorio, soprattutto in quei territori che, per loro conformazione, rischiano anche di affondare, per quanto riguarda Venezia, per alcune criticità, o essere abbandonati, se penso a tutta l'area di Marghera, per talmente tanto tempo da diventare un'area pericolosa, sia da un punto di vista ambientale sia da un punto di vista sociale.
Grazie.
Assume la Presidenza
Il Vicepresidente Nicola Ignazio FINCO

PRESIDENTE

Grazie a lei, collega.
Ha chiesto di intervenire la consigliera Baldin.

Erika BALDIN (Movimento 5 Stelle)

Grazie, Presidente.
Mi unisco anch'io al coro che mi ha preceduto, ovvero la richiesta che questa Legge Speciale così importante per l'intera città di Venezia, e non solo, anche per il Bacino Scolante, che ricordiamo essere il più esteso, arrivi ad avere un finanziamento adeguato proprio per l'importanza degli interventi che sono stati citati nelle precedenti annualità. Parliamo di un finanziamento che non si è più ripetuto dal 2011, quindi trovo abbastanza grave questa lacuna, questa dimenticanza per lunghi anni. Proprio per questo ho presentato un ordine del giorno che, se volete, come Consiglio regionale, possiamo decidere di sottoscrivere tutti, per mandare un messaggio chiaro e forte al Governo, a Roma, proprio per chiedere lo sblocco dei finanziamenti per quanto riguarda la Legge Speciale di Venezia.
Credo sia doveroso da parte nostra. Non mi dilungo sui vari aspetti che sono già stati toccati egregiamente dai colleghi, sia dal relatore Dolfin che dal correlatore Montanariello. Con entrambi condividiamo l'importanza di un territorio come quello di Venezia e della sua laguna. Tutti gli interventi hanno toccato dal lato ambientale, dal lato storico, tutto quello che si può fare ancora e che deve ancora essere fatto, puntando l'accento soprattutto sulla questione ambientale e dell'inquinamento, che credo sia prioritaria in questa parte del Veneto, che, come ricordo spesso nei miei interventi, è un'area altamente inquinata da varie fonti e quindi merita un'attenzione speciale.
Questo era per anticipare l'ordine del giorno che poi andremo a votare.

PRESIDENTE

Grazie, collega.
Consigliera Venturini, prego.

Elisa VENTURINI (Forza Italia - Berlusconi - Autonomia per il Veneto)

Grazie, Presidente.
Il provvedimento di natura amministrativa che viene portato oggi all'attenzione di questo Consiglio, e anche poi al voto, inerisce i finanziamenti della Legge Speciale per Venezia di competenza regionale, che rappresentano sicuramente delle risorse importantissime per intervenire in un bacino molto ampio del nostro territorio regionale. Questo ai fini della tutela e della salvaguardia ambientale.
Con questo provvedimento, quindi, viene fatto un riparto di risorse, di finanziamenti ed è una cifra, un importo consistente, perché parliamo di poco più di 28 milioni di euro che derivano da una serie di operazioni, cioè da revoche di interventi, da economie di spesa, da rimodulazioni progettuali. Raccolto, quindi, questo importo, viene poi destinato, viene riallocato diversamente per altri interventi.
Tra le molteplici attività che verranno svolte con questo denaro, vengono finanziate una serie di attività importanti nel padovano, area che io conosco maggiormente perché da lì provengo, quindi vedo l'estensione della rete fognaria nell'Alta padovana, nei Comuni di Piombino Dese, di Camposampiero e di Noventa Padovana. Vedo anche degli interventi importanti sui corsi d'acqua della Bassa Padovana, il canale Desturello, che interessa i Comuni di Monselice e Pernumia, e poi nel canale Berto, intervento che mette in sicurezza i Comuni di Terrassa Padovana e di Cartura.
Però, mi preme sottolineare l'intervento di messa in sicurezza che verrà fatto all'ex sito di C&C di Pernumia, perché lo conosco bene, avendo, come Consigliere provinciale con delega all'ambiente, seguito in maniera approfondita tutta la vicenda. Conosco, quindi, i fatti antecedenti. Ho speso energie ed impegno proprio perché si potesse arrivare a una bonifica dell'area, a una rimozione, a uno smaltimento dei rifiuti, e fortunatamente sono state destinate ingenti risorse. Parliamo di un contributo iniziale di 12 milioni di euro, al quale oggi si vanno ad aggiungere altri 1,5 milioni. Questo perché nel corso delle attività di smaltimento dei rifiuti che sono stati accatastati illecitamente si è posta come necessaria l'attività di caratterizzazione, di differenziazione dei rifiuti che sono all'interno e questo ha comportato un aggravio di costi per cui oggi, appunto, vengono richiesti 1,5 milioni.
È necessario intervenire e speriamo in questa maniera di chiudere una vicenda che io ritengo anche dolorosa per la Bassa Padovana. Sono quelle ferite che vengono inferte da qualche soggetto che con atti delinquenziali mette a repentaglio poi la salute delle persone di un territorio.
Concludo dicendo che dobbiamo sostenere l'Assessorato nella richiesta di denaro e di finanziamenti alla Legge Speciale di Venezia, perché per noi diventa fondamentale. Come è stato ricordato, fino al 2011, e ricordo che c'erano i Governi Berlusconi, sono state destinate risorse importanti, poi non è stato più fatto.
Penso che sia il caso di sostenere l'Assessorato in questa richiesta.

PRESIDENTE

Con l'intervento della collega Venturini chiudiamo la discussione generale.
Sospendiamo la seduta, con ripresa alle ore 14.30.
La Seduta è sospesa alle ore 12.46
La Seduta riprende alle ore 15.05
Assume la Presidenza
Il Presidente Roberto CIAMBETTI

PRESIDENTE

Riprendiamo i lavori.
Era stata chiusa la discussione generale.
L'assessore Marcato, ben documentato dai suoi colleghi, voleva dire due parole.
Prego.

Ass.re Roberto MARCATO

Grazie a voi, di esistere. Grazie, Presidente.
Intanto spiego perché non c'ero prima, perché ero a un incontro importantissimo, con i colleghi Corazzari e Bottacin, con Terna, che ha presentato il nuovo Piano di sviluppo per i prossimi anni, un Piano davvero importante per quanto riguarda la transizione energetica della nostra Regione. Era un appuntamento fissato dal presidente Zaia qualche settimana fa, altrimenti sarei stato qui con voi con grande piacere.
Approfitto per dare alcune informazioni, che evidentemente non avete. Sul rifinanziamento della Legge Speciale per Venezia, appena sono arrivato ho iniziato a scrivere ai vari Governi: nel 2017, il 7 novembre, al Governo Gentiloni, a gennaio 2019 al Governo Conte, a maggio 2019 al Governo Conte, nel 2020 al Governo Conte, nel 2021 al Governo Draghi, nel 2023 al Governo Meloni.
In tutte queste nostre missive abbiamo chiesto il rifinanziamento della Legge Speciale per Venezia, ma non solo non è arrivato il rifinanziamento della Legge Speciale per Venezia, ma non è arrivata nemmeno una risposta. Devo dire che la mancanza di risposta è bipartisan, non è arrivata praticamente da nessuno. Per cui, credo che a Roma ci sia un problema con le penne, perché anche per le ZLS abbiamo scritto, ma non mi risponde nessuno, sulla banda ultra larga avrò scritto decine di lettere, ma non mi risponde nessuno. Hanno proprio un problema di mancanza di penne.
Oltre a queste missive, dove chiedevamo, appunto, il rifinanziamento della Legge Speciale, nei tre comitatoni del 7.11.2017 con il Governo Gentiloni, del 26.11.2019 con il Governo Conte e del 21.12.2020 con il Governo Conte, in quella sede abbiano richiesto, con grande forza, sia io che il Presidente, il rifinanziamento della suddetta legge.
Al di là dell'intervento che facciamo oggi, credo sia sotto gli occhi di tutti che il nostro ecosistema è molto fragile e quindi l'attenzione da parte del Governo centrale è un atto dovuto. Avere risorse adeguate nella Legge Speciale per Venezia significa garantire il non inquinamento di questo bacino, di questa area davvero molto fragile.
Intanto, mi premeva dirvi questo. Poi, ho seguito da remoto alcune vostre sollecitazioni.
Sulle fideiussioni siamo tutti d'accordo, ma questa è una norma che prevede dei limiti oltre ai quali noi non possiamo andare. Siamo riusciti a fare una convenzione con il Corpo Forestale dei Carabinieri, perché ci sia poi un'ulteriore indagine per verificare la possibilità di recuperare somme che il pubblico è costretto a investire su situazioni ambientali davvero particolari. Questo è quello che noi abbiamo fatto per cercare di supplire in qualche modo al tema delle fideiussioni, che, ricordo, è una norma.
Dopodiché, lo sapete benissimo anche voi, non è che uno che ha intenzione di inquinare, così come è successo per la C&C, ti porta la carta d'identità e ti scrive sotto "sono un lazzarone". Evidentemente, fanno speculazioni di questa natura. Spesso e volentieri sono nullatenenti, per cui la possibilità di recuperare somme sui diretti interessati è praticamente impossibile ed è quello che noi stiamo facendo. Ahimè, dobbiamo usare soldi pubblici per supplire a situazioni che sono davvero drammatiche.
L'elenco delle attività che abbiamo individuato con la proposta di oggi è un elenco frutto di una serie di valutazioni tecniche. Il margine politico è praticamente azzerato. Sono valutazioni tecniche con una graduatoria di pericolosità. Quindi, non ci sono interventi dove l'Assessore ha deciso un intervento piuttosto che un altro.
I dirigenti e i funzionari hanno portato questo elenco e, in base alle risorse che avevamo, abbiamo fatto una scaletta di priorità ed è la proposta che avete voi oggi. Quindi, c'è poco margine discrezionale proprio perché tutti i valutatori tecnici hanno ritenuto che queste fossero le opere più importanti da affrontare con questo riparto.
Ovviamente, le risorse ormai, come vi è già stato detto, sono terminate e quindi io mi auguro che questo Governo abbia un po' più di sensibilità rispetto ai Governi precedenti nel dare attenzione a questa legge che per noi è vitale.
Grazie.

PRESIDENTE

Grazie a lei.
Hanno facoltà relatore e correlatore di fare interventi a chiusura della discussione generale.
Correlatore Montanariello, prego.

Jonatan MONTANARIELLO (Partito Democratico Veneto)

Grazie, Presidente. Grazie, Assessore, per aver chiarito la sua assenza di oggi.
Devo dire la verità, non voglio far polemica, si figuri, stiamo parlando di cose molto più importanti della polemica, però, non è un problema mio come lei gestisce la sua agenda, io avrei preferito averla in Aula, anche perché l'assessore Corazzari c'era. Quindi, mi tocca dire che l'assessore Corazzari era più presente di lei. Faccia una riflessione. Non sta a me dare le pagelline, però prendo atto.
Sulla Legge Speciale, capisco che lei ha scritto a Gentiloni, capisco che non è una questione politica, perché sia nel Governo Draghi, che lei ha elencato, che in quello Conte c'era anche una partner di governo legata anche alla sua compagine politica. Quindi capisco e apprezzo il suo ragionamento avulso da logiche squisitamente politiche. Però, ahimè, mi tocca dire oggi, Assessore, che se ci crediamo davvero così tanto in questo strumento della Legge Speciale, magari se forse quelli di prima non hanno capito la bontà di questo strumento legislativo, lei oggi ha la possibilità, vista la sua vicinanza a questo Governo e vista anche la sua vicinanza politica al Vicepremier, di poterci dare una mano. Se dovrà andare a rappresentare queste necessità della nostra Regione, credo farà bene a farlo a nome di tutti noi, perché rifinanziare quel segmento legislativo credo sia uno strumento di cui abbiamo bisogno tutti, l'abbiamo visto. Si interviene su bonifiche, idraulica, messa in sicurezza.
Credo, Assessore, che la discussione di oggi abbia portato sicuramente a dei cenni positivi. Oggi sono emersi degli elementi qualificanti da questa discussione. È emersa una macchina amministrativa, tecnica – non politica, tecnica – che è in grado di saper prestare attenzione ai soldi che escono e a controllare se vengono usati o no; una macchina che è in grado anche di avere il coraggio di revocare, se non vengono spesi bene, sapendo, Assessore, le complessità che ci sono quando qualcuno deve andare a revocare un finanziamento perché non viene utilizzato.
Sono emerse delle efficienze tecniche, ripeto, sempre, non politiche, di chi è riuscito su un filone non finanziato a recuperare 30 milioni di euro. Quindi, su questo non si può far altro che dire bene. Nessuno sputa in faccia ai soldi che riusciamo a recuperare.
Sono emerse, però, una serie di inefficienze e défaillance. Perché le divido in inefficienze e défaillance? Parto dalle inefficienze. Bene dove quelle revoche o quel ritiro di soldi avviene qualora qualcuno si sia sostituito nell'accordo di programma (mi viene in mente Veritas per le fogne) e male (e mi viene in mente il San Giovanni Paolo) sulla messa in sicurezza. Si lamentano che non diamo soldi per la messa in sicurezza e dopo vorrei capire come mai dal 2004 al 2018 chi ha gestito l'ASL 3 ha pensato che quei 3 milioni per la messa in sicurezza dei padiglioni di uno degli ospedali più antichi forse della nostra regione, abbia visto un impegno solo di 1,5 milioni di euro.
Assessore, quando si parla di messa in sicurezza e di Venezia, i soldi non bastano mai. Dopo ci accorgiamo che magari qualche volta tornano anche indietro, quindi la vorrei capire, ma non per far polemica. Non è che uno ti dà 1,5 milioni di euro indietro non speso, dopo quindici anni, per mettere a posto e in sicurezza il plesso di un ospedale. Vorrei capire. Magari se si fa carico anche lei di approfondire la vicenda, ma senza polemica, per capire cosa non ha funzionato. Magari chiediamo questi soldi e ci sono dei vincoli normativi, Assessore.
Assessore, preferirei guardarla negli occhi. Magari, se scopriamo che ci sono dei problemi normativi, è inutile anche che continuiamo a darli. Ad esempio, Assessore, io le chiedo un'altra cosa che emerge dal dibattito che abbiamo avuto in Commissione, che è un nodo che dobbiamo sciogliere, perché è inutile altrimenti andare a recuperare le risorse in giro, il ruolo dell'Agenzia per Venezia. Ripeto, è emerso nel lavoro tecnico in Commissione che molti enti non sanno più se doversi relazionare all'Agenzia o no. Fa fede l'ente tradizionale o questa Agenzia – Autorità per Venezia – ha già i poteri e dobbiamo chiedere a loro?
Anche nel lavoro ordinario c'è gente che dopo si ferma, perché qualcuno ha chiesto un parere all'Avvocatura di Stato, all'Avvocatura civica, ma qualcuno dice: "A chi chiedo? Li uso? Faccio bene? Non faccio bene? Chiedo all'Autorità? Mi risponde l'Autorità? È sempre l'ente che c'era prima?".
Assessore, siccome è a costo zero... Assessore, la Regione non ha un ruolo solamente dove siamo dentro. La Regione ha un ruolo anche per capire come avvengono i processi decisionali. È come i Comuni che non fanno parte dell'ANAS, però vanno in ANAS a chiedere come funziona la messa in sicurezza del ponte che si farà, quando chiudere, se bisogna avvisare i cittadini, se c'è bisogno di concordare qualcosa.
Credo che su questo la Regione un ruolo lo abbia. Assessore, va bene andare a chiedere al Governo, ma il Governo non può non rispondere. È da chiarire la competenza come deve avvenire da oggi in poi. È a costo zero? Magari ci rispondono e dissipiamo un dubbio importante che la parte tecnica ha.
Così come, Assessore, lo diceva prima lei, ma passo a volo di gabbiano sul tema, visto che non riguarda la giornata di oggi, quello delle ZLS. Sono tutti elementi che ci dovrebbero far capire che in un territorio particolarmente pregiato e delicato come questo sarebbe forse arrivato ora e tempo di ridare quell'attenzione che c'è stata prima.
Chiudo mettendola così: il territorio che fa capo alla laguna, al Bacino Scolante, alla conterminazione lagunare, quindi largo di Venezia, non squisitamente venezianocentrico, ha una serie di peculiarità che in questi anni hanno visto una tutela importante, anche con riconoscimenti economici che hanno permesso a questo territorio di evolversi, stare al passo con i tempi, essere in sicurezza idraulica e anche di dissipare una serie di problemi che venivano avanti.
La domanda che pongo io è, Assessore, qualora questo strumento si fermi, quanto possiamo andare avanti vivendo di rendita se non abbiamo più un aiuto per poter continuare a investire sulle bonifiche, sui monitoraggi, sulla messa in sicurezza, su tutto il tema del Bacino Scolante, su tutto il tema delle infiltrazioni, su tutto il tema delle emissioni, su tutto il tema fognario? Quanto possiamo vivere di rendita con uno strumento che si chiamava Legge Speciale e ci ha dato una mano a stare al passo con i tempi ed evolvere e mettere in sicurezza i nostri territori fino al 2011 se oggi noi abbiamo fermato quello strumento?
Siamo andati bene recuperando qualche residuo e siamo al 2023, ma se non c'è una volontà trasversale, apolitica, che veda il riferimento al buonsenso di reintervenire per rifinanziare questo strumento, quanto possiamo vivere di rendita? Quanto quelle messe in sicurezza idrauliche reggeranno senza manutenzioni? Quanto quei monitoraggi avranno senso se dopo non potranno essere declinati in azioni concrete? Va detto che la Legge Speciale per Venezia, che non è quella del MOSE che fa capo al porto e al Provveditorato interregionale, l'ex Magistrato, ma quella che quotidianamente interviene per mettere in sicurezza i nostri territori adesso incomincia a diventare uno strumento di cui non possiamo più fare a meno. Anche perché, come diceva il collega prima, dopo la partita MOSE, la laguna è un altro corpo che ha bisogno di essere ricostruita nelle manutenzioni e negli interventi di monitoraggio e idraulici.
Assessore, noi chiudiamo facendo questo appello a lei: questo pezzo di strada facciamolo insieme, facciamo lobby territoriale, facciamo capire che Venezia è una città unica, esclusiva sempre e comunque, non solo quando bisogna usarla come brand. Grazie.

PRESIDENTE

Relatore Dolfin, prego.

Marco DOLFIN (Liga Veneta per Salvini Premier)

Grazie, Presidente.
Io credo che si sia dimostrato negli anni e lo ha dimostrato bene l'assessore Marcato quando ha fatto un po' la cronistoria di chi ogni anno manda una letterina a Roma come gli auguri di Natale e ogni anno non riceve neanche una risposta, se è per questo. Se andiamo a elencare i Governi, insomma c'è di tutto e di più, un po' per tutti, maggiormente per voi perché abbiamo avuto: Monti, Letta, Renzi, Gentiloni, Conte e Draghi e, al Comune, Cacciari, Costa, Cacciari, Orsoni, tanto per elencarne qualcuno. Io credo che tutti questi non abbiano voglia di tutelare il proprio territorio. Probabilmente economie a livello romano non ce ne sono per gestire la partita della Legge Speciale.
Ben venga l'interesse di volere fare squadra su questo tema, anzi l'auspicio è questo, sperando vivamente che si possa arrivare a un ragionamento generale perché ne va appunto della salvaguardia del nostro territorio. Un territorio fragile come è stato più volte sottolineato. Su questo ritorno sull'aspetto della figura che manca nella gestione generale, perché oggi abbiamo commissari, subcommissari, ognuno gestisce qualcosa e non si sa chi gestisce e si prende la responsabilità. Lei, collega, ha parlato del MOSE da una parte che non c'entra con la Legge Speciale: la figura dell'Autorità della laguna domani dovrà gestire tutto e io mi auguro vivamente che si trovi e si faccia sintesi quanto prima, perché ne va appunto della gestione dell'intero territorio e del Bacino Scolante di conseguenza, perché la partita MOSE va a braccetto anche e soprattutto con la gestione della Legge Speciale. E ne va poi della salvaguardia dell'intero territorio: i fondali, la flora, la fauna, la gestione delle casse di colmata, le rive, tutto, anche il moto ondoso sotto certi punti di vista. Però non vorrei entrare sulla gestione complessiva che poi l'Autorità della laguna dovrà gestire. L'auspicio è, appunto, che quanto prima si trovi questa forma.
Io credo che siamo di fronte comunque a un piano importante, che viene presentato con l'obiettivo, appunto, di un equilibrio ambientale in generale di tutela, dove ci sono stanziamenti importanti da residui interventi di circa 28,2 milioni, tradotti appunto in economie di spesa, come è stato detto prima, disponibilità di risorse, revoche anche con rimodulazioni progettuali. Ripeto che non è che si tolga e vadano persi questi soldi: vengono rimessi di nuovo in circolo.
A maggior ragione, quando lei, collega, si sofferma più volte sull'aspetto dell'ospedale "Giovanni Paolo" di Venezia: io credo che dobbiamo ricordare da dove siamo partiti, cioè da 20 milioni che sono stati messi a disposizione. Alla fine vi è una revoca da 1,5 milioni. Ma io voglio far capire che le descrizioni degli interventi vanno dalla messa a norma dell'impianto di condizionamento del padiglione "Semerani", alla messa a norma del certificato di prevenzione incendi del padiglione, all'adeguamento normativo dell'antincendio, alla scala pediatrica. Io credo che se non fossero state fatte queste cose, a quest'ora l'ospedale sarebbe stato chiuso o qualcuno sarebbe andato a finire in galera.
Tra l'altro, rammento che stiamo parlando dell'ASL 12, quando oggi, ahimè, siamo arrivati all'ASL 3: guardate quanta acqua è passata sotto i ponti. Questo è per far capire che sicuramente è stata fatta un'economia di scala e, nella gestione complessiva, si è arrivati a ridurre la spesa a una revoca da 1,5 milioni e che magari sono stati finanziati con altri interventi, perché ricordiamo che anche la ASL fa dei finanziamenti, fa degli investimenti all'interno delle strutture, non è che aspettiamo una legge speciale per mettere a norma un ospedale e quant'altro, specialmente su importanti settori come quelli che ho elencato prima.
Detto questo, va ricordato anche il plauso della stessa Corte dei Conti, che sottolinea appunto l'azione messa in campo dalla Regione, con recupero e ricollocamento delle stesse risorse, mettendole in circolo, dunque va anche sottolineato questo aspetto, che io ritengo fondamentale e motivo anche di orgoglio da parte della stessa Regione e da parte degli stessi uffici.
Io credo che siamo di fronte veramente a un provvedimento importante per il nostro intero territorio. Va sottolineato un plauso soprattutto alla Struttura dell'assessore Marcato e all'architetto Lizier che più volte è venuto a trovarci in Commissione, ovviamente alla Presidente della Seconda Commissione, che ha condotto i lavori durante le varie fasi di discussione, ai tecnici Simionato e Schiavon, come ho detto prima, e a tutti i colleghi che hanno portato le loro attenzioni sul tema. Ripeto, siamo di fronte a un provvedimento importante e l'auspicio è quello di poter rivedere di nuovo dei finanziamenti che possano essere utili alla Legge Speciale perché ne va dell'intero territorio e della gestione, appunto, sia di salvaguardia ambientale, ma soprattutto della tenuta dell'intero sistema molto fragile dell'intera laguna e di tutto il comprensorio.
Ripeto, io credo che, in una situazione di difficoltà, di una coperta corta, se vogliamo trovare ancora una volta quel famoso ago nel pagliaio per forza di cose, non siamo sulla strada giusta. Meglio invece un ragionamento generale che individui un percorso affinché si sproni il Governo centrale a trovare le risorse. Non è una questione di colori, bandiere e quant'altro, perché abbiamo visto più Governi che sono stati alla gestione del Paese, hanno dimostrato la poca sensibilità su questo tema. Io credo che invece dobbiamo ritornare a occuparci di laguna, a occuparci di Legge Speciale, a occuparci appunto della gestione complessivo del nostro territorio.
Ringrazio ancora tutti gli uffici, tutti coloro che hanno operato su questo provvedimento che ritengo importantissimo per il nostro territorio. Grazie ancora.

PRESIDENTE

Grazie a lei.
Passiamo alle votazioni. Abbiamo due votazioni: c'è un ordine del giorno depositato e poi il voto sulla PDA nel suo complesso.
ODG n. A0001

Ordine del giorno presentato dalle consigliere Baldin e Guarda relativo a "LA REGIONE APRA UN DIALOGO PRESSO IL GOVERNO PER OTTENERE UN ADEGUATO RIFINANZIAMENTO DELLA LEGGE SPECIALE PER VENEZIA" in occasione dell'esame della proposta di deliberazione amministrativa relativa a "Programma degli interventi di competenza regionale a valere sui finanziamenti della Legge Speciale per Venezia - Piano di riparto delle risorse finanziarie residue (articolo 4, comma 1, legge regionale n. 17/1990 ).". (Proposta di deliberazione amministrativa n. 70) APPROVATO (Deliberazione n. 103/2023)

(N.d.r. – Si riproduce il testo scritto dell'ordine del giorno come presentato)
Il Consiglio regionale del Veneto
PREMESSO CHE:
- Venezia e la sua Laguna sono un luogo la cui importanza trascende ogni confine geografico tanto da essere apprezzata in tutto il mondo, prova ne sia, ad esempio, la preoccupazione che fenomeni come l'alta marea straordinaria del 12.11.2021 destano su scala planetaria;
- La Città Storica rappresenta un patrimonio artistico e architettonico eccezionale mentre la Laguna, con il suo complesso sistema di canali e barene è un capitale ambientale inestimabile non solo per la biodiversità che custodisce;
- Venezia e la sua Laguna, tuttavia, si trovano in un equilibrio sempre più instabile minacciato, tra l'altro:
- dallo spopolamento, che ha ridotto gli abitanti del centro storico dagli oltre 100.000 degli anni Settanta a meno di 50.000 oggi senza che a questo abbiano fatto seguito politiche abitative efficaci, prova ne sia che I'Ater di Venezia avrebbe a disposizione un numero di alloggi sufficiente a soddisfare il bisogno di tutta la città metropolitana se solo la funzionalità di tali immobili fosse ripristinata;
- dall'aumentare dell'incidenza delle maree eccezionali, rispetto alle quali interviene il Mose pur con costi di operatività e manutenzione altissimi;
- dal moto ondoso dovuto al sistematico non rispetto delle più basilari regole di navigazione in primis del rispetto dei limiti di velocità;
- dalla perniciosa e anacronistica insistenza a voler a tutti i costi far entrare le grandi navi in Laguna prospettando addirittura la possibilità di scavare ulteriormente un canale, il Vittorio Emanuele, per consentirne la navigazione dal Canale dei Petroli al Terminal Passeggeri ignorando volutamente le nefaste conseguenze per l'ecosistema che tale operazione comporterebbe nonostante le stesse si siano già verificate in occasione dello scavo del predetto Canale dei Petroli.
CONSIDERATO CHE
- al fine di poter realizzare azioni concrete e scelte politiche volte a preservare Venezia e la Laguna il Governo ha approvato la Legge 16 aprile 1973 n. 171 "Interventi per la salvaguardia di Venezia" al cui articolo 1 è stabilito "La salvaguardia di Venezia e della sua laguna è dichiarata problema di preminente interesse nazionale. La Repubblica garantisce la salvaguardia dell'ambiente paesistico, storico, archeologico ed artistico della città di Venezia e della sua laguna, ne tutela l'equilibrio idraulico, ne preserva l'ambiente dall'inquinamento atmosferico e delle acque e ne assicura la vitalità socioeconomica nel quadro dello sviluppo generale e dello assetto territoriale della Regione.";
- tale norma non è più stata finanziata a far data dal 21.07.2011, infatti, come precisato nella parte narrativa del procedimento, le risorse stanziate per la PDA n. 70 sono il frutto di riallocazioni e rimodulazioni di fondi per complessivi euro 28.190.295,35 del tutto insufficienti per pensare di garantire la salvaguardia di Venezia.
Tutto quanto sopra premesso
sollecita la Giunta regionale
a proseguire una interlocuzione con il Governo per garantire lo sblocco di fondi adeguati per il finanziamento della Legge speciale per Venezia.
dispone
La trasmissione del presente Ordine del Giorno a tutti i parlamentari veneti.
Prego, collega Baldin.

Erika BALDIN (Movimento 5 Stelle)

Grazie, Presidente.
Ho ascoltato bene le parole dell'assessore Marcato, che ringrazio. Sicuramente non abbiamo dubbi sul fatto che lei abbia spronato e scritto più volte in tanti anni al Parlamento, al Governo. Magari se oggi lo facciamo tutti assieme come Consiglio regionale, con tutte le forze politiche e i movimenti, invitando anche i parlamentari in questa discussione, perché l'ordine del giorno che qui presento andrebbe anche trasmesso proprio a tutti i parlamentari veneti, forse riusciremo a fare forza comune come Regione del Veneto, a mandare un messaggio chiaro, come ho detto prima, a Roma che di questi fondi, di queste risorse non solo Venezia, ma anche l'intero Bacino Scolante e l'intero Veneto hanno bisogno.
Quindi, a prescindere dalle responsabilità che abbiamo capito essere trasversali, qui nessuno è esente da colpe, oggi vorremmo mandare un messaggio unitario di coesione e di attenzione a un territorio fragile che è riconosciuto a livello internazionale come Venezia e che ha bisogno proprio per questo motivo di ulteriori fondi a disposizione per la propria salvaguardia.
Grazie.

PRESIDENTE

Grazie a lei.
Presidente Rizzotto, prego.

Silvia RIZZOTTO (Zaia Presidente)

Grazie, Presidente.
Su questo ordine del giorno il nostro parere è favorevole se viene modificato. Prima ne ho parlato con la collega. Chiaramente noi siamo d'accordo, nel dispositivo, "di proseguire una...

PRESIDENTE

Chiedo agli uffici di seguire le modifiche proposte dalla presidente Rizzotto. Grazie.

Silvia RIZZOTTO (Zaia Presidente)

Chiaramente noi siamo d'accordo con "a proseguire una interlocuzione con il Governo per garantire lo sblocco di fondi adeguati per il finanziamento della Legge Speciale per Venezia", che, ricordo, dal 2011 non è stata più finanziata, quindi vi sono stati diversi Governi, Monti 1, Letta, Renzi, Gentiloni, Conte 1, Conte 2, Draghi, tanto per ricordarne qualcuno. L'ultimo che l'ha finanziata è stato il Berlusconi quater. Quest'anno c'è la presidente Meloni.
Noi siamo d'accordo su questo. Ricordo anche, come ha detto il collega Dolfin nella relazione e come è stato anche illustrato in Commissione, che la Giunta regionale, il Consiglio regionale, ha sollecitato in questi anni più volte il Governo a rifinanziare la Legge Speciale. L'ultima richiesta del Presidente Zaia risale a febbraio 2023, come ha ricordato prima il collega Dolfin.
La modifica che noi richiediamo è nelle premesse, in quanto la Legge Speciale per Venezia riguarda diversi tipi di interventi, come abbiamo discusso questa mattina, sul bacino nella laguna scolante di Venezia, quindi, dopo il terzo capoverso sulle premesse: "Venezia e la sua laguna, tuttavia, si trovano in un equilibrio sempre più instabile", qui metterei il punto e cancellerei tutto il resto, da "minacciato tra l'altro", dove sono indicati tre esempi che però non riguardano interventi che sono finanziabili con la Legge Speciale per Venezia. Manteniamo una cosa più snella, più chiara sulla Legge Speciale. Con questa modifica, quindi, proponiamo: terzo capoverso delle premesse, mettere il punto dopo "instabile" e dopo si riprende da "considerato che".
Non so se avevano preso nota. È chiaro? Va cancellato da dopo "instabile" fino a "petroli" e poi si riprende con "considerato che".
Con queste modifiche chiaramente il voto della maggioranza, Lega e Lista Zaia, non può che essere favorevole perché è in linea con le azioni che anche il nostro Presidente sta facendo in questi anni.
Grazie.

PRESIDENTE

Lasciamo alla proponente di studiare le modifiche. Già fatto, ha già accolto le modifiche proposte dalla collega Rizzotto.
Collega Guarda, prego.

Cristina GUARDA (Europa Verde)

Io chiedevo soltanto la possibilità di sottoscrivere, con l'accordo già della proponente, l'ordine del giorno.

PRESIDENTE

Accettato.
Collega Montanariello, prego.

Jonatan MONTANARIELLO (Partito Democratico Veneto)

Presidente, questo ordine del giorno ci dà la possibilità di entrare anche in un ragionamento. Assessore Marcato, io sarei stato un po' più alto nelle considerazioni in merito a quelle che ha fatto il relatore in chiusura perché credo che fare polemica sulla Legge Speciale di Venezia non serva a nessuno, anche perché siamo stati qua finora a dire che è stato fatto un buon lavoro e che quindi si poteva anche fare un passo di strade insieme.
Però, tentare di metterla sempre sul politico non va bene. Se volete ogni volta metterla sul politico vuol dire che oggi decideremo di votare contro questo provvedimento, fare casino e fare l'elenco sulla stampa di tutte le cose che dovevate fare e non avete fatto. Non è questo, non ci appartiene, siamo gente seria e responsabile, però se uno mi dice ce n'è per tutti, ma soprattutto per voi di sinistra... Assessore, io ho scritto le sue lettere. Governo Gentiloni c'era la sinistra, Conte 2 eravamo insieme, Draghi eravamo insieme, Meloni ci siete voi. Mettiamo anche Conte 1. Quindi, nel Conte 1 c'eravate, nel Conte 2 c'eravate, nel Governo Draghi c'eravate. è inutile che ogni volta la buttiamo in politichese, basta. Basta buttare sempre in politichese le cose che riguardano i nostri cittadini. Basta fare polemica, basta tentare di fare opposizione, colleghi, anche quando siamo al Governo pur di avere del tempo da riempire e rivendicare una posizione. Rigettiamo questo atteggiamento irresponsabile che non fa il bene dei cittadini veneti.
Noi vogliamo lavorare per i cittadini veneti, non vogliamo fare polemica politica. Non la facciamo sui temi seri. Non cadremo nei vostri tranelli. Vogliamo fare una politica seria. Questa politica da bar non ci interessa e credo anche che non rappresenti gran parte di quest'Aula. Così come il MOSE. Il MOSE non c'entra niente. La prima cosa che ha detto il dottore quando è venuto in Commissione è che il MOSE non c'entra niente. Prima era gestito dal Magistrato alle Acque e ora dal Provveditorato all'Interporto. Assessore, sto sbagliando o no? Lo dica al suo correlatore, al relatore, che ha detto il contrario.

PRESIDENTE

Collega, lasciamo parlare il consigliere Montanariello. Per favore.
Prego, collega Montanariello.

Jonatan MONTANARIELLO (Partito Democratico Veneto)

Grazie, Presidente.
Assessore, capisco che qualcuno pensi al connubio Legge Speciale-MOSE, quando si affaccia alla finestra mette insieme questo connubio, ma stiamo parlando di una cosa seria. Stiamo parlando di monitoraggi, di interventi idraulici, di messa in sicurezza di discariche. Non c'entrano niente le paratoie del MOSE. Per piacere.
Sul "Giovanni Paolo" continuo a dire che se sono arrivati, nel 2018, a sollecitare le risposte ‒ basta leggere i verbali della Commissione; non è come dice lei, relatore ‒ vuol dire che qualcosa non ha funzionato, sennò l'ingegnere non stava qui a sollecitare fino al 2018.
Cerchiamo di lavorare per il bene dei veneti. Faremo la polemica al Bar dello Sport, non nel Palazzo Ferro-Fini.

PRESIDENTE

Collega Dolfin, prego.

Marco DOLFIN (Liga Veneta per Salvini Premier)

Grazie.
Rispondo per quello che dico, non per quello che gli altri capiscono.

PRESIDENTE

Stiamo sull'ordine del giorno.

Marco DOLFIN (Liga Veneta per Salvini Premier)

Sì, sto sull'ordine del giorno.
Ne approfitto perché c'è l'assessore Lanzarin. Chi meglio di lei potrebbe dirci se è da chiudere, seduta stante, l'ospedale "Giovanni Paolo" di Venezia? A quanto dice il collega, sono stati tolti dei soldi. La messa a norma dell'impianto di condizionamento, il certificato di prevenzione antincendio, l'adeguamento normativo dell'antincendio. A questo punto, l'ospedale è fuori norma. Io la invito subito, immediatamente, a chiamare i Carabinieri e a chiudere l'ospedale. Subito. Siamo di fronte a ciò che ha detto il Consigliere. C'è una mancanza di fondi che sono stati messi a disposizione, le ASL non hanno adempiuto per quanto riguarda l'operatività che dovevano mettere in campo.
A questo punto, c'è una mancanza. O c'è una mancanza della ASL 12... Non so neanche chi era all'epoca il direttore. Figuriamoci. Magari scopriremo che è morto. Non me ne voglia. Tanto per capirci. È un dato di fatto, questo. Sono allarmato, Assessore. Non sto scherzando. Mi piace scherzare e ridere, però attenzione: come dice il collega, qua dobbiamo preoccuparci. Vuol dire che questo ospedale, in questo momento qua, con la mancanza di soldi, che sono stati revocati, non è a norma. Come "non è detto"? Sei tu che dici che non è vero? Sei tu che affermi questo? No, siete voi che state dicendo questo. Non sto scherzando.
Ragazzi, quando si parla di soldi e di revoche... Non è che si tolgono soldi da una parte all'altra, soprattutto sul campo sanitario, all'interno di una struttura socio-sanitaria. Attenzione a quello che state dicendo. Io domani mattina scrivo direttamente alla ASL. Voglio sapere se questi lavori sono stati fatti.

PRESIDENTE

Collega, rimaniamo sull'ordine del giorno.

Marco DOLFIN (Liga Veneta per Salvini Premier)

Sto sempre sull'ordine del giorno.
Forse non ha capito il mio intervento. Lei dice che il MOSE, le paratie, le conche di navigazione non c'entrano niente. In questo momento non c'entrano niente. Domani mattina, con la figura dell'Autorità della laguna, c'entrano eccome, perché gestirà tutto l'impianto, sia la Legge Speciale che per quanto riguarda la gestione del MOSE. Cerchiamo di capire l'organizzazione che verrà a livello di gestione complessiva della laguna e della Legge Speciale.

PRESIDENTE

La proponente ha accettato le modifiche proposte dalla collega Rizzotto.
Metto in votazione l' ODG n. A0001, con le modifiche, ai sensi dell'articolo 102.
è aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Passiamo alla votazione del testo della PDA n. 70.
Ci sono dichiarazioni di voto? Prego, collega Montanariello.

Jonatan MONTANARIELLO (Partito Democratico Veneto)

Presidente, colgo l'occasione di questa dichiarazione di voto per ringraziare per il lavoro svolto la Seconda Commissione e i dottori Simionato, Schiavon e Giachetti.

PRESIDENTE

Non disturbate il consigliere Montanariello, per favore.
Collega Zanoni, lasciamo finire il consigliere Montanariello.
Prego.

Jonatan MONTANARIELLO (Partito Democratico Veneto)

Ringrazio per il lavoro i tecnici, il dottor Pellizzer. Vorrei anche ringraziarli per il lavoro di supplemento che abbiamo chiesto rispetto alle percentuali. Capisce bene che era politicamente importante per noi capirlo.
Stiamo discutendo di uno strumento ben utilizzato, uno strumento che vede il 90% degli interventi conclusi, uno strumento che vede gran parte dei soggetti appaltanti che hanno portato la nave in porto.
Vorrei anche fare un passaggio, che spesso ci sfugge. Questo tipo di interventi non sono mai interventi semplici. Quando riguardano i Consorzi di bonifica, tu hai tutto il tema degli espropri; quando hai la parte fognaria, hai meno problema degli espropri, ma hai più problema burocratico, perché intervieni su aree popolate, con una certa densità di popolazione. Quindi, il fatto che il 90% degli interventi sono conclusi, altri sono in itinere e non c'è nulla più indietro del 2018 ci dice che è uno strumento che funziona. Anche perché, se così non fosse, non ci sarebbero cantieri al massimo del 2018.
Altro passaggio. Ogni intervento che noi mettiamo vede spesso accordi di programma, quindi più Enti che devono lavorare tra loro. Questo mi sento di definirlo un passaggio virtuoso della nostra macchina amministrativa. Abbiamo guidato bene l'utilizzo di questi fondi e abbiamo, allo stesso tempo, fatto un lavoro importante nel ridare economia a un filone di legge non finanziato dal 2011. Su questo credo si sia lavorato bene.
Non siamo convinti fino in fondo, perché crediamo che il rapporto che una Regione come la nostra deve avere con il Governo centrale... Soprattutto nei momenti che hanno visto una leadership come quella del presidente Zaia riuscirsi a imporre su alcuni elementi determinanti. Mi vengono in mente le Olimpiadi e altro. La stessa fatica bisognava farla per chiedere un po' più di attenzione. Capiamo che non è facile. Capiamo che c'era anche la Sinistra al Governo. Capiamo che bisogna fare una questione non politica, ma di lobby territoriale. Crediamo che su alcuni interventi si poteva intervenire prima, su alcuni interventi di bonifica. Così come crediamo che su alcuni interventi di bonifica ci siamo sostituiti con i soldi all'intervento che lo Stato non ha fatto. Mi viene in mente, Assessore, quello di Fossalta. Proprio poco fa, qualche mese prima che la Regione lo finanziasse, lo Stato aveva dato un diniego a un intervento, nonostante provenisse da un parlamentare della Lega e da un parlamentare del PD. Avevano chiesto un aiuto. Su alcune potevamo arrivare prima, su alcune ci siamo sostituiti allo Stato.
La chiudo con un ultimo passaggio. Assessore, bene gli accordi o i protocolli, assessore Marcato, che lei riesce a mettere a terra, che ci possono aiutare a recuperare più soldi possibili da chi viene nella nostra regione, investe, ci lascia il misfatto e va via. È vero che chi viene non si mette il cartellino "devo inquinare e andare via", però è altrettanto vero, Assessore, che, se prendiamo spunto da ciò che non ha funzionato in passato, magari la prossima volta ‒ mi consenta questo termine – ci blefferanno ancora, ma non lo faranno con lo stesso sistema di prima, perché avremo fatto gli anticorpi. Si dovranno reinventare anche loro.
Assessore, pur non essendo convinti fino in fondo che questo strumento termini qui e che l'impegno profuso sia stato il massimo per poter utilizzarlo e tenerlo in vita come strumento, consideriamo che è stato fatto un lavoro importante, egregio da parte del rapporto struttura tecnica e territori. Molti di quei Sindaci che hanno interventi qui sono Sindaci di tutti i nostri colori politici, che si sono prodigati a venire a chiedere aiuto in Regione.
Come atto di fiducia e per invogliare a fare meglio, ma non dire che non siamo d'accordo, ci asterremo, con l'augurio, Assessore, di ritornare qui a parlare ancora di finanziamenti, della Legge Speciale di Venezia. Il lavoro tecnico che è stato fatto ci mette nella condizione di poter dire che ci asteniamo e non votiamo contro.
Grazie.

PRESIDENTE

Collega Soranzo, prego.

Enoch SORANZO (Fratelli d'Italia - Giorgia Meloni)

Grazie, Presidente.
Non siamo intervenuti durante la discussione generale perché ci siamo riservati di fare la dichiarazione di voto.
Inizio dicendo che ci siamo ritenuti molto soddisfatti già in Commissione, quando abbiamo votato a favore di questo provvedimento. Ci uniamo ai complimenti per l'ottimo lavoro sviluppato da tutte le strutture dell'Assessorato, da tutti gli uffici che hanno lavorato e dalle Commissioni. Non le citiamo, ma le ricomprendiamo tutte.
È sicuramente un intervento che voteremo. Comprendiamo, anche dalle ultime dichiarazioni ascoltate, che questo provvedimento ha trovato la soddisfazione di tutti. Credo di poter sottolineare, come Gruppo, che quello che ci ha soddisfatto di più è stata l'individuazione dei criteri, Assessore, che sono stati adottati dal provvedimento. I criteri determinano una linea politica, determinano un obiettivo, determinano scelte politiche o di programmazione. Questi criteri vanno dalla priorità ambientale alla necessità di dare risposte dove servono e di completare gli interventi già iniziati, che sembra una cosa scontata, ma in verità non è così. L'immediata cantierabilità e l'efficacia degli interventi per il disinquinamento sono sicuramente criteri che la dicono lunga su quelli che sono gli obiettivi da raggiungere.
Sono soprattutto soddisfatto, come diceva la collega padovana e capogruppo Venturini... Anche io parlo da padovano. Su 18 interventi e su 28.190.000... Anche la collega Camani. Non l'ho sentita e le chiedo scusa. Credo che tutti i padovani siano stati contenti di vedere reinvestiti 5.238.000 euro su interventi nel padovano.
Risorse sbloccate al 2018 per interventi importanti. Allo stesso tempo, però, bisogna fare una valutazione di carattere politico. Noi abbiamo assistito in silenzio in quest'Aula a quello che è accaduto dal 2011 sul finanziamento di questa Legge Speciale. Li abbiamo ascoltati. Come forza politica non abbiamo, ovviamente, fatto parte di questi Governi. Non abbiamo potuto essere protagonisti, in questo caso, di percorsi che non hanno dato soddisfazione alle richieste formulate dall'Amministrazione regionale.
Continuo o no?

PRESIDENTE

Prego, collega Soranzo.

Enoch SORANZO (Fratelli d'Italia - Giorgia Meloni)

Riprendo con la buona notizia che tutti stanno bene.
Lasciamo stare gli ospedali, che sono temi molto molto delicati.
Per concludere, non abbiamo partecipato a quei percorsi che da quest'Aula oggi, per lungo tempo, hanno parlato della bontà di questo provvedimento, che dà delle risposte, e anche per la velocità con cui è arrivato in Aula questo provvedimento su richiesta dell'Assessore credo che di poter dire che Commissione e Aula abbiano risposto al suo appello formulato di portarlo quanto prima, che non è un appello dell'Assessore o del presidente Zaia, ma è un appello che ha visto tutti noi coinvolti, perché sono gli stessi Sindaci. Le stesse necessità, l'ambiente e le infrastrutture non attendono, anzi ne avevano bisogno molto prima di adesso e prima facciamo meglio è.
L'impegno di questo Gruppo... Io raccolgo l'invito del collega Montanariello che ha concluso il suo intervento in dichiarazione di voto, credo a nome del Gruppo, dicendo che si astiene perché vogliono fare qualcosa insieme a noi. Se dobbiamo fare qualcosa tutti insieme, lo facciamo. La differenza è che tutti i nodi vengono al pettine di questo Governo del presidente Meloni. I nodi stanno venendo tutti al pettine, ma per questo Governo non si contano più ormai i temi che quest'Aula, da quando si è insediato questo Governo, vengono all'attenzione. Ne abbiamo visti tanti e ne vedremo anche con la variazione di bilancio e con la nuova legge di stabilità e il Collegato. A tante cose che quest'Aula aveva detto qualche tempo fa, nel frattempo, il Governo delle risposte le ha date. Un Governo che compie in questi giorni un anno di Governo, che è riuscito a dare però risposte che magari in 10 anni altri Governi non sono riusciti.
L'auspicio è che anche sulla Legge Speciale di Venezia possa trovare questo Governo la strada. Mi piace dire agli amici della maggioranza che la novità sarà che i soci di viaggio, gli azionisti di governo sono diversi. Questi azionisti ci metteranno la faccia come abbiamo sempre fatto. Ho chiesto già all'Assessore la lettera che ha trasmesso il 28 febbraio 2023, quindi qualche mese fa, alla presidente Meloni per la prima volta. Il presidente Zaia scrive alla presidente Meloni e alla Commissione, se non ho capito male. Quindi ha interpellato il vertice assoluto del Governo, una donna, che normalmente quando si impegna a fare una cosa la realizza. Questo ha fatto fino ad oggi con tanto lavoro e, io credo, anche con tanta umiltà, che a noi sta molto a cuore perché ci piace lavorare così.
Ci facciamo carico di quelli che sono gli interventi che sono stati enunciati per il territorio. Vedo richieste di interventi per 50 milioni, poi altri interventi per altri 45 milioni, poi interventi ancora per 50 milioni, e poi 5 milioni. Diciamo che, se non sbaglio, Assessore, la richiesta è intorno a quasi 200 milioni di euro: quindi in 10 anni non è arrivato un euro, al Governo Meloni in poco meno di 6-7 mesi noi chiederemo 200 milioni.
Questo è per raccontare quello che viene chiesto a questo Governo. Non ci tiriamo indietro perché questo decreta il fallimento sull'attenzione che è mancata su questa richiesta della Regione Veneto, perché questo è il cumulo delle dimenticanze e della sordità nel tempo di rispondere a questa esigenza. Come tutte le cose il conto arriva sempre alla fine, solo che questa volta mi sento di dire che è sempre questo Governo che viene chiamato a risolvere il problema. Vi verrà tanto da ridere, ma in verità non c'è niente da ridere perché dai banchi voi chiedete gli interventi, un anno fa eravate al Governo, dicevate una cosa diversa, andate a prendere i vostri verbali. Noi con molta umiltà non siamo sicuri di poter risolvere il problema, ma potremmo garantire l'impegno di mettercela tutta. Magari non saranno 200 milioni, ma qualcosa arriverà.
Avevamo detto sulle borse di studio che ci saremmo impegnati a portare delle risorse e il Governo sarebbe intervenuto: il provvedimento è arrivato. Così per altre voci di spesa. Ed è arrivato soprattutto per questa Regione. Poi non saranno sufficienti, non saranno quelle che si speravano, non sono il massimo di quello che si poteva fare, però una risposta c'è stata. L'auspicio, Assessore, è che a suo fianco, al fianco della maggioranza e del presidente Zaia questo Gruppo consiliare Forza Italia solleciterà ed evidenzierà il provvedimento alla presidente Meloni nell'interesse sempre dei nostri veneti.
Grazie.

PRESIDENTE

Grazie a lei.
Collega Pan, prego.

Giuseppe PAN (Liga Veneta per Salvini Premier)

Velocemente, Presidente, grazie. Manca la collega Rizzotto. Era per esprimere il voto favorevole dei Gruppi di maggioranza Lega e Zaia Presidente a questo provvedimento e per ringraziare il lavoro del nostro assessore Roberto Marcato e del suo staff per aver portato questo provvedimento in Aula anche in maniera molto veloce.
Io sono felice di sentire tutto l'appoggio che abbiamo anche a Roma nel Governo di cui noi facciamo parte per arrivare al risultato del rifinanziamento di questa Legge Speciale che, ricordo, non è solo una legge che ha aiutato la Laguna di Venezia, ma ha investito, ha fatto investire negli anni anche molti milioni in opere, in tutti i nostri Comuni della "Gronda". Ad esempio, a Cittadella, da dove io arrivo, grazie a questa legge è stato fatto un depuratore che, naturalmente, metteva in sicurezza il fiume Tergola che scola in Laguna, ma sono stati fatti anche tanti lavori dei Consorzi di bonifica e tanti lavori importanti di messa in sicurezza del territorio.
Esprimendo il voto favorevole, ringrazio del lavoro svolto e speriamo che tutto quello che ci siamo detti possa avere finanziamenti sicuri nelle prossime partite anche del bilancio statale.
Grazie.

PRESIDENTE

Grazie. Non vedo altri interventi.
Metto in votazione la PDA n. 70.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
PUNTI
7-8-9



RISOLUZIONE PRESENTATA DAI CONSIGLIERI VILLANOVA, SORANZO, PAN, ANDREOLI, BARBISAN, BET, BISAGLIA, BORON, BRESCACIN, CAVINATO, CECCHETTO, CENTENARO, CESTARI, CESTARO, CIAMBETTI, CORSI, DOLFIN, FAVERO, FINCO, FORMAGGIO, GEROLIMETTO, GIACOMIN, MAINO, MICHIELETTO, PAVANETTO, PICCININI, POLATO, POSSAMAI, PUPPATO, RAZZOLINI, RIGO, RIZZOTTO, SANDONÀ, SCATTO, SPONDA, VIANELLO E ZECCHINATO RELATIVA A "OFFENSIVA TERRORISTA DI HAMAS, IL VENETO A FIANCO DEL POPOLO DI ISRAELE PER LA PACE E LA DEMOCRAZIA NEL MEDIO ORIENTE". (RISOLUZIONE 100) APPROVATA (DELIBERAZIONE N. 105/2023)

RISOLUZIONE PRESENTATA DAI CONSIGLIERI SORANZO, POLATO, RAZZOLINI, PAVANETTO E FORMAGGIO REALTIVA A "IL CONSIGLIO REGIONALE DEL VENETO GARANTISCE MASSIMO SOSTEGNO ALLA CAUSA ISRAELIANA E AUSPICA LA VERIFICA CHE ENTI PUBBLICI DEL VENETO NON SOSTENGANO IN MANIERA DIRETTA O INDIRETTA SOGGETTI O GRUPPI COLLATERALI AL TERRORISMO ISLAMICO". (RISOLUZIONE 101) RITIRATA

RISOLUZIONE PRESENTATA DAI CONSIGLIERI CAMANI, BIGON, LUISETTO, MONTANARIELLO, ZANONI, ZOTTIS E LORENZONI RELATIVA A "STRONCARE IL TERRORISMO E FERMARE I MASSACRI DI CIVILI INNOCENTI IN ISRAELE E PALESTINA. RIPRENDERE IL CAMMINO DELLA PACE, ABBANDONATO DA TROPPO TEMPO.". (RISOLUZIONE 104) RESPINTA

PRESIDENTE

Abbiamo tre risoluzioni, n. 100, n. 101 e n. 104, che trattano lo stesso tema.
L'idea era quella di avere le tre presentazioni, fare una discussione unica e poi, se non si trovano condivisioni sui vari testi, tre votazioni separate.
Partiamo con la risoluzione n. 100, presentata da Villanova ed altri.
Collega Villanova, prego.

Alberto VILLANOVA (Zaia Presidente)

Grazie, Presidente.
Questa risoluzione, depositata pochi giorni dopo l'attacco di Hamas nei confronti di Israele, serve ad indicare quella che è la posizione del nostro Veneto. Una posizione che non può avere ambiguità. Una posizione che deve essere chiara, a seguito di quello che è stato un attacco indiscriminato, con una violenza indicibile su civili, donne, bambini e anche neonati.
Penso che tutti quanti noi abbiamo visto quelle che sono state le immagini che arrivano dal confine di Israele a seguito di quello che è stato l'attacco del 7 ottobre, con immagini che fanno ripercorre la memoria di quello che è stato un passato che tutti quanti volevamo dimenticare.
Oltre a tutte quelle che sono state queste violenze indicibili, vanno ricordate anche le centinaia di persone che sono state sequestrate, tra loro anche bambini piccolissimi che poi sono stati esibiti come trofei in video circolati in rete. Si sono registrati lanci di missili che partivano dalla Striscia di Gaza, ma non solo, dal Libano, dai confini oltre Israele. Lancio di missili che partivano da zone residenziali inserite all'interno della città della Striscia di Gaza, dove ormai è evidente che Hamas sta impedendo la fuga anche dei civili.
Va condannata con forza – e io voglio pensare che questo Consiglio oggi lo faccia – l'appartenenza di Hamas ai gruppi terroristici più crudeli e violenti che esistano nel nostro mondo moderno e penso e spero che questo Consiglio dia il pieno supporto e sostegno ad Israele, nella piena consapevolezza che Israele ha tutto il diritto di difendersi dopo un attacco del genere. Penso che tutti noi ormai viviamo da decenni quello che è il conflitto israelo-palestinese, l'impossibilità di riuscire a trovare un accordo anche come trent'anni fa si stava cercando di fare. Tutti quanti saremmo ben felici di vedere un giorno i due popoli in due Stati riconosciuti, anche se sappiamo benissimo che soprattutto da parte di Hamas non esiste la volontà di avere un riconoscimento di Israele, ma esiste solo l'idea di annientare Israele. Va anche detto che Hamas non rappresenta tutto il popolo palestinese e questo è qualcosa che sicuramente va sottolineato, però, per colpa di un attacco sconsiderato di questo gruppo terroristico, adesso stanno soffrendo tutti i palestinesi e questo va detto con grande chiarezza.
Penso che il nostro Consiglio regionale oggi debba anche prendere le distanze da quelle manifestazioni che ci sono state contro Israele, contro il suo popolo, anche nella nostra regione, facendo capire che questo Consiglio regionale è assolutamente distante da quel tipo di posizione. Penso che debba essere riconosciuto che dietro a questo attacco ovviamente non stiamo parlando solo di un attacco da parte di alcuni terroristi, di alcune migliaia di terroristi, ma ci sono anche alcuni Stati che stanno sostenendo questo tipo di azione, in particolare l'Iran, e sappiamo benissimo anche che le truppe e le navi americane sono già intervenute per abbattere missili che arrivavano da ben distante rispetto a Israele. Sicuramente ci sono una serie di conflitti e una serie di attacchi contro la democrazia. Ricordiamo che Israele è uno dei pochi Stati democratici nel Medio Oriente, sicuramente un alleato del nostro Occidente, uno Stato che è nato dopo quella che è stata la grande tragedia dell'Olocausto.
Purtroppo, quelli che sono tutti gli scenari mondiali e tutte le situazioni di crisi che si stanno aprendo nel mondo destano grande preoccupazione, quindi, ovviamente, noi speriamo che ci siano, da parte del nostro Governo, da parte dell'Europa e da parte di tutti i Paesi interessati alla pace, tutte quelle azioni di diplomazia che possano portare al rilascio degli ostaggi e a una cessazione delle ostilità e che finalmente possano fare in modo che i civili possano tornare a vivere nel modo più sereno possibile, anche se immagino che sia veramente difficile in una situazione del genere.
Con questa risoluzione, credo che il Consiglio si possa esprimere con la massima decisione per indicare da che parte sta questo Consiglio e per invitare sia il nostro Parlamento, che l'Unione Europea, appunto, a sostenere Israele e a sostenere però ogni via diplomatica.
Grazie.
Assume la Presidenza
Il Vicepresidente Nicola Ignazio FINCO

PRESIDENTE

Grazie a lei, collega.
Passiamo alla risoluzione n. 101, presentata dai colleghi Soranzo, Formaggio, Pavanetto ed altri.
Prego, collega Soranzo.

Enoch SORANZO (Fratelli d'Itala - Giorgia Meloni)

Grazie, Presidente.
Molte delle considerazioni che abbiamo ascoltato sulla risoluzione dei colleghi che l'hanno depositata poco prima di noi sono condivisibili. Però vogliamo ribadire anche noi innanzitutto che, per come la pensiamo, quello che è avvenuto tra Palestina e Israele è assolutamente un attacco senza precedenti per gravità di violenza, per l'estensione dell'attacco allo Stato di Israele. Quello che è accaduto ha riportato alla memoria, sicuramente con caratteristiche atroci che speravamo di non vedere più, episodi che forse per alcuni aspetti sono stati ancora più gravi di quello che la storia ricordava.
Lo diciamo noi di Fratelli d'Italia. Abbiamo voluto depositare una risoluzione che potesse manifestare il nostro sostegno a Israele e la ferma condanna delle azioni dei gruppi terroristici islamici. Abbiamo anche espresso la ferma distanza, nella nostra risoluzione, da quanti direttamente o indirettamente supportano o hanno supportato, con mezzi e azioni anche di propaganda, questa situazione, giustificando talvolta anche questo attacco.
L'impegno del nostro Gruppo, della forza politica di Fratelli d'Italia è chiaramente quello di promuovere la pace, la solidarietà e la giustizia e crediamo che, in una sintesi dell'intervento che riassume però i concetti base della nostra risoluzione, senza ripetere quelli condivisi, che il mondo, a nostro avviso, non può venire mai meno, soprattutto di fronte alla strage di civili inermi e non può mai nascondersi dalle responsabilità che possono esserci, ma che oggi in questo quadro generale non troverebbero nessun tipo di risposta risolutiva, anzi l'aggravarsi delle distanze. Pertanto noi crediamo che oggi sia il momento di stare al fianco di Israele, di difendere i valori che ci uniscono, soprattutto contro le barbarie. Questo è il messaggio che noi vogliamo lasciare forte e chiaro a quest'Aula, ovviamente, per le competenze e per le possibilità che un'Aula di Consiglio regionale possa portare: è un messaggio che, insieme a tanti altri, possono in qualche modo portare la voce della comunità veneta.
Su questo vorrei anche esprimere la disponibilità che c'è stata in qualche modo espressa di potere anche fare una risoluzione unica che possa portare all'attenzione di tutti coloro che possono essere indirizzati verso questa risoluzione, perché anche una risoluzione unica significa che il Veneto parla insieme in modo coeso, una stessa lingua, una stessa convinzione e dà un messaggio chiaro, forte e coeso, perché crediamo che debba essere ribadito chiaramente, oltre a tutto questo, anche il diritto alla difesa di qualsiasi terra prima di tutto.
Grazie, Presidente, io finirei qua. Poi ovviamente rimango a disposizione per tutto il resto dei lavori e per le esigenze della discussione e del dibattito in Aula.
Grazie.

PRESIDENTE

Grazie, collega.
Passiamo all'illustrazione della risoluzione n. 104 presentata dai colleghi Camani, Bigon, Lorenzoni ed altri.
Prego, collega Camani.

Vanessa CAMANI (Partito Democratico Veneto)

Grazie, Presidente.
Noi oggi affrontiamo un contesto molto grave rispetto al quale, io credo, le parole pronunciate in quest'Aula e scritte dentro le risoluzioni hanno un peso importante. Credo che si debbano evitare ambiguità di ogni sorta e quindi dare messaggi chiari. Credo che si debba evitare la polarizzazione del conflitto tra valori. Credo che si debba anche evitare il rischio di semplificare una realtà complessa come quella mediorientale da decenni a questa parte, perché faremmo esattamente il gioco di chi vuole radicalizzare le posizioni e non vuole produrre un processo di pace, che è esattamente quello a cui abbiamo assistito in queste settimane. Proverò quindi a dire delle cose chiare sulla base delle quali, ovviamente, siamo disponibili a un confronto.
La prima cosa chiara che voglio dire è che il 7 ottobre Israele è stato oggetto di un feroce e indiscriminato attacco terroristico da parte di Hamas, che vogliamo condannare con la massima fermezza, ribadendo il pieno sostegno allo Stato di Israele a esercitare il proprio diritto a difendersi, come previsto dal diritto internazionale. Punto uno.
Da quel fatto grave oggi derivano conseguenze evidenti: morti, vittime civili, ostaggi ancora nelle mani dei terroristi. E la scia di sangue non sembra essersi fermata né in Israele, né nella Striscia di Gaza.
La seconda cosa che vorrei dire chiaramente è che il fanatismo religioso e il fondamentalismo portano sempre al restringimento degli spazi democratici e alla militarizzazione della società.
La terza cosa che voglio dire è che l'azione militare di Hamas, di matrice evidentemente terroristica, non è isolata all'interno del quadro in cui si trovano altre organizzazioni terroristiche che insieme operano per la distruzione dello Stato d'Israele e per la defibrillazione dell'area mediorientale, e che mirano anche ad indebolire l'Autorità nazionale palestinese.
Queste premesse mi portano a concludere che questo attacco terroristico rappresenta uno degli ostacoli maggiori al processo di pace e colpisce direttamente, oltre alle vittime civili israeliane, che valgono tanto quanto quelle palestinesi, prima di tutto la legittima aspirazione dei palestinesi ad avere una vita in pace.
Il processo di pace, di cui si parla, a mio giudizio, troppo poco nelle risoluzioni proposte dalla maggioranza, dovrebbe essere oggi l'oggetto della nostra discussione. La pace si costruisce attraverso un'unica ricetta che dice: due popoli e due Stati. Le vittime civili, a prescindere dalla religione in cui credono, sono tutte vittime civili. Anche il diritto di Israele a difendersi deve avvenire all'interno di quanto previsto dal diritto internazionale e dal diritto umanitario.
E come se non fossero bastate quelle immagini cruente del commando terroristico di Hamas che sterminava i ragazzi israeliani, che si divertivano in un rave, oggi assistiamo a scene della medesima intensità emotiva rispetto a quanto sta accadendo in queste ore nella Striscia di Gaza contro la popolazione palestinese ed è fisiologico che sia così, perché la guerra chiama vittime e chiama morti, da una parte e dall'altra. Ora, purtroppo, rispetto ai giorni in cui abbiamo scritto queste risoluzioni, non siamo più di fronte ad uno Stato che si sta difendendo da un attacco terroristico terribile, ma siamo di fronte a due Stati in guerra e in questo contesto, con tutta la delicatezza che merita il difficile equilibrio nell'area mediorientale, noi non possiamo fare altro che parlare di pace.
Per questo la nostra risoluzione prevede questo: condanniamo, ovviamente, lo ribadisco, l'attacco terroristico di Hamas, la violenza efferata e indiscriminata che ha portato i terroristi islamici a compiere quel gesto.
Esprimiamo la vicinanza a tutti gli ostaggi a nome di tutta la comunità veneta e ne chiediamo l'immediato rilascio.
Riconosciamo, certamente, il diritto di Israele a difendersi dalla feroce aggressione, ma ribadisco, nel rispetto anche del diritto umanitario che implica la possibilità per il popolo palestinese di utilizzare corridoi umanitari per mettersi al riparo dagli attacchi di terra.
Ci appelliamo alla comunità internazionale affinché dentro a questa vicenda si riprenda quel cammino di pace che in questi anni è stato messo in discussione tanto dai lanci dei razzi indiscriminati da Gaza, quanto delle occupazioni illegali della Cisgiordania.

PRESIDENTE

Grazie, collega.
Apriamo la discussione sulle tre risoluzioni, se i colleghi vogliono intervenire.
Collega Venturini, prego.

Elisa VENTURINI (Forza Italia - Berlusconi - Autonomia per il Veneto)

Grazie, Presidente.
Sarebbe stato bello arrivare in Aula con un'unica risoluzione di tutta la maggioranza, ma è anche giusto arrivare ad una sintesi oggi, visto che nel frattempo magari ci sono state delle evoluzioni e questo ci dà modo di fare ulteriori approfondimenti e di ritrovarci qui oggi.
Io giovedì 5 ottobre mi trovavo nel ghetto ebraico di Venezia per la festa di Sukkoth, che è la festa delle capanne, e per l'occasione vengono realizzate, costruite capanne nei terrazzi, nei giardini, ma anche a ridosso delle abitazioni. La costruzione di queste capanne ha un grandissimo valore simbolico ed identitario, perché ricordano la permanenza degli ebrei durante i 40 anni nel deserto, dopo la fuoriuscita dall'Egitto e sotto a queste capanne si ritrovano per festeggiare, per mangiare insieme, per intonare canti, per danzare. Questo è un momento di festa, è un momento di gioia. Ero in compagnia in quell'occasione di alcuni ragazzi israeliani che mi raccontavano di quanto sia dinamica, cosmopolita e piena di vita la città di Tel Aviv, a dimostrazione quindi di un popolo che vuole vivere e che ama la vita.
Tra l'altro, in questo momento storico Israele aveva e ha una serie di contatti con i Paesi arabi, con gli Emirati Arabi, con l'Egitto, con la stessa Arabia Saudita, Paese che accoglie quelli che sono i luoghi cari all'Islam, e stava intrattenendo una serie di relazioni importanti da un punto di vista del dialogo, anche accordi militari in vista proprio della pace e della convivenza. Questi accordi tra l'altro erano sostenuti dagli Stati Uniti che in questi anni si sono allontanati e hanno alleggerito la loro presenza nello scacchiere mediorientale, ma hanno cercato sicuramente di coinvolgere e di creare delle relazioni tra Israele e gli altri Stati del Medio Oriente.
La finalità di Hamas invece con questo attacco è stata quella di interrompere questo dialogo, queste relazioni che si stavano intrattenendo tra Israele e il mondo arabo. Altro che volontà di pace. E questo ce lo dimostra la ferocia con la quale è stato sferrato l'attacco il 7 ottobre, che ricorda tanto Erode e la strage degli innocenti, ma anche i nazisti che se la prendevano con i bambini e con i neonati. E quindi è stata una celebrazione, un'affermazione della cultura della morte in contrasto a quella cultura della vita di cui parlavo prima, che i ragazzi di Israele mi raccontavano.
Appena si è saputo dell'attacco ho chiesto al Presidente del Consiglio, che tra l'altro ho trovato subito disponibile, di poter proiettare la bandiera o i colori dello Stato di Israele sul Palazzo Ferro Fini, cosa che è stata fatta, e questo proprio per dare un sostegno e una vicinanza al popolo di Israele in rappresentanza del popolo veneto.
L'auspicio e l'augurio che noi facciamo è che la situazione non vada a degenerare coinvolgendo poi altri Stati e altre organizzazioni terroristiche, che magari colgono i pretesti per andare ad attaccare, per scatenare altri conflitti con ricadute mondiali. Lo stesso popolo palestinese è vittima di Hamas perché i finanziamenti che potrebbero essere utilizzati ad esempio per investire in strutture nell'ambito della Striscia di Gaza vengono invece utilizzati per l'acquisto di armi. Israele ha tutto il diritto di difendersi, ha tutto il diritto di difendere la democrazia e noi ci auguriamo che vengano riconosciuti i due Stati, lo Stato palestinese e lo Stato di Israele, che possano coesistere in un clima di rispetto, in un clima di pace e che non si arrivi ad una escalation di violenza in Medio Oriente, che potrebbe deflagrare in disordini in altre parti del mondo.

PRESIDENTE

Grazie, collega.
Collega Cestari, prego.

Laura CESTARI (Liga Veneta per Salvini Premier)

Grazie, Presidente.
Io parlo da Consigliere regionale, sicuramente, trovandomi in quest'Aula, ma parlo anche e soprattutto da madre e da donna libera. Nella spietata guerra che Hamas ha deciso di combattere contro il popolo di Israele, le donne libere possono esprimere una propria opinione e possono decidere anche da che parte stare, però in alcuni Paesi questa normalità, quella che per noi è la normalità, è un privilegio.
In Iran, ad esempio, il famoso tribunale rivoluzionario di Teheran ha condannato le due giornaliste che hanno raccontato all'intero mondo il martirio di Mahsa Amini. Una di queste aveva semplicemente incontrato questa giornalista ed aveva raccontato la sua storia, mentre l'altra aveva osato semplicemente presentarsi al suo funerale. La polizia del pensiero unico, la polizia della falsità e del terrore non ha ammesso sconti, non lo fa mai e così le due reporter sono state condannate a sette e poi a sei anni di prigionia con l'accusa di collaborazionismo con gli Stati Uniti. In sostanza, 13 anni comminati per aver semplicemente raccontato la verità.
In Iran la verità ha un prezzo altissimo e il sostegno, che sia presunto o reale, ad un Paese occidentale si paga normalmente con la vita e molto spesso il conto è a carico delle donne e dei loro figli, che non succhiano latte, ma succhiano odio dal minuto zero. Queste donne vorrebbero essere libere come noi, ma non lo sono.
Forse vi chiederete perché parlo di Iran oggi, in questo momento e in questo contesto specifico: lo faccio perché l'Iran non è un Paese come gli altri, è il principale sponsor di Hamas, che vuole tutto da Israele, tutto tranne che la pace. L'Iran è una Repubblica islamica e non lo dico io, non lo dice la consigliera Cestari, ma lo rivendica con orgoglio lo stesso regime che governa con il terrore questo Paese e che, per non lasciare alcun tipo di dubbio, lo ha scritto anche nella bandiera adottando una politica interna dove la repressione è la normalità e dove la politica estera è assolutamente chiara, direi cristallina: sostenere i terroristi di Hamas e distruggere dalla mappa del mondo Israele.
Nella tragedia di quello che sta avvenendo tra Israele e Palestina, oltre agli innocenti che hanno o che stanno perdendo la vita o che perderanno la propria vita, oltre ai massacri nei villaggi e ai missili, c'è anche questo. L'Iran che sostiene il terrorismo fondamentalista non combatte solo contro Israele, combatte contro tutto il mondo occidentale, il nostro Occidente, quello che rappresenta la democrazia, quello che rappresenta la libertà. Lo sanno bene anche i familiari di Armita, quella giovanissima iraniana dichiarata morta cerebralmente solo perché aveva osato mettere un piercing in bocca. Ed era intollerabile una cosa del genere, andava assolutamente punita. Ma lo sanno anche le donne afgane che nel regime dei talebani non possono semplicemente studiare. E lo sanno le donne palestinesi, che con i loro figli anche in questo conflitto scatenato, lo abbiamo detto, il 7 ottobre, vengono usate come scudi umani per impedire ad Israele di colpire i covi dei terroristi.
Dove governa il regime fondamentalista, dove il terrorismo in nome del proprio dio annebbia le menti ed educa i loro figli al martirio, le donne non sono libere di scegliere. Le donne libere in Italia, qui in quest'Aula, in questa parte del mondo chiamata Occidente, possono scegliere ed io, da madre e da donna libera, scelgo la libertà, scelgo l'Occidente e scelgo la nostra civiltà.
Grazie.

PRESIDENTE

Grazie, collega Cestari.
Collega Pan, prego.

Giuseppe PAN (Liga Veneta per Salvini Premier)

Grazie, Presidente.
Io ringrazio tutti e tre i colleghi relatori delle risoluzioni. Volevo fare una riflessione di un altro tipo perché il 7 ottobre rappresenta una linea di demarcazione di questa vicenda, perché da decenni in quel territorio ci sono stati scontri, ci sono state guerre, ci sono stati atti di terrorismo, ci sono stati atti di tutti i tipi. Ma da questo 7 ottobre non ci sono dubbi con chi stare e da che parte stare, io penso, da parte di tutti noi, del Consiglio regionale e del nostro popolo veneto: noi stiamo con Israele e il suo popolo.
Abbiamo visto come i terroristi di Hamas siano arrivati a fare in quel giorno, drogati, armati fino ai denti, hanno sparato e ucciso in maniera efferata contro coloni inermi, famiglie, bambini, tagliando teste, stuprando, rapendo civili inerti, neonati, vecchi, giovani. È questo che hanno fatto questi signori e quindi da che parte vogliamo stare? Dalla parte di questi terroristi che uccidono, che hanno bruciato case, rapendo, ostaggi e magari bruciando anche le persone dentro ai rifugi, addirittura, sparando proiettili, anche quelli corazzati, pur di stanarli dentro ai loro rifugi e nelle loro case?
Come si può giustificare un'azione di questo genere? Bene fa il Governo israeliano a difendersi, a fare piazza pulita di questa gente che non ha mai cambiato il proprio modo di agire nei secoli, perché questo è l'Islam radicale che noi abbiamo conosciuto fin dal Rinascimento, fino da Lepanto, fino da Candia: vi ricordo Marcantonio Bragadin, scuoiato a Candia. Non dimentichiamoci anche noi veneti della nostra storia e degli incontri fatti con questa che chiamiamo un'altra religione, un'altra civiltà.
Ricordiamo, quindi, le teste tagliate nel passato, ma ancora le teste tagliate dei bambini in queste settimane. Noi, che siamo l'Europa costruita sui valori cattolici, lo ricordo a più di qualcuno, ricordiamo bene cosa sia stato l'Islam nel passato e come sia ancora recentemente l'Islam che abbiamo importato dagli sbarchi di Lampedusa in poi, perché tutti questi terroristi del Bataclan a quelli di Bruxelles, all'aeroporto, a quelli dell'altro giorno, degli anni scorsi, sono tutti passati da là e sono passati di qua prima di andare a fare quello che hanno fatto. Questi terroristi hanno anche ucciso i nostri giovani al Bataclan, come hanno ucciso i nostri cittadini – hanno scoperto due morti giusto stamattina – che sono israeliani e italiani.
Non dobbiamo dimenticarci di questa barbarie che è passata a Parigi, che è passata a Bruxelles, che è passata a Nizza, con camion lanciati in mezzo alla folla, che è passata per Berlino.
Definire queste persone terroristi è davvero. Per carità, qualcuno ha detto che anche a Gaza ci sono bambini, ci sono famiglie. Certo, ci sono famiglie, ci sono bambini che soffrono, eccetera, però lasciatemi una riflessione anche da militare: come si fa a non vedere migliaia di missili, postazioni missilistiche dentro a un fazzoletto di terra grande come forse la Provincia di Padova e non essere in qualche maniera omertoso o complice di tutto questo? E quindi attenzione: qual è il nemico? Da che parte noi dobbiamo stare? Noi dobbiamo stare dalla parte di Israele, aiutare Israele che insieme a noi difende le nostre radici, la nostra civiltà e la nostra libertà.
Grazie.

PRESIDENTE

Grazie, consigliere Pan.
Collega Lorenzoni, prego.

Arturo LORENZONI (Gruppo Misto)

Grazie, Presidente.
Io confesso un profondo disagio, un profondo dolore a dover intervenire su questo tema in questo momento perché appartengo a una cultura europea, a una cultura millenaria legata al cristianesimo, ma non posso non riconoscere che l'Islam non è il terrorismo che stiamo vedendo.
L'Islam è quello che ci ha portato i numeri, è quello che nei secoli scorsi ha sviluppato la matematica. I teoremi sviluppati dalla cultura araba nei secoli, insomma, tra il 1000 e 1500 e prima sono parte della nostra storia. Noi non possiamo pensare di polarizzare e di dire che noi siamo i buoni e gli altri sono i cattivi. I terroristi sono i cattivi, ma non possiamo associare il popolo iraniano al regime iraniano. Questo errore è madornale. L'università dove insegno, la classe dove sto insegnando in questo momento è piena di ragazzi iraniani, ma nella loro cultura non c'è la violenza, non c'è l'Islam radicale. C'è una cultura plurimillenaria da cui abbiamo da imparare.
Non riconoscere i valori delle altre culture vuol dire radicalizzare lo scontro e non ce lo possiamo permettere. Noi dobbiamo lavorare per superare lo scontro e non lo facciamo nel momento in cui vogliamo radicalizzare, in cui facciamo una risoluzione, in cui vediamo solo dolore di una parte.
Io sono sconvolto da quei 1.300 morti fatti in Israele, bambini, donne, è una cosa di una violenza inaudita, ma sono altrettanto sconvolto dai 5.791 morti all'interno della Striscia di Gaza (numero aggiornato a stamattina, erano 5.087 ieri, più 700 e rotti questa notte).
Non c'è un bambino degno e un bambino non degno. Più del 40% di questi 5.791 sono bambini e per me i bambini morti in questi giorni, da una parte e dall'altra, sono solo bambini morti e non posso chiudere gli occhi davanti ad alcuni e non davanti ad altri.
Pertanto, quello che veramente io chiedo a quest'Aula è di riuscire a tenere una posizione equilibrata, una posizione che miri a proporre il superamento di questa contrapposizione e dico che, secondo me, l'Europa e il mondo occidentale, negli ultimi trent'anni, non hanno fatto abbastanza per superare queste contrapposizioni. Il fatto che bambini in gran parte del mondo vedano l'Occidente come un nemico – e lo dico per quello che ho visto in Africa e lo dico per quello che ho sentito nei Paesi mediorientali, per quello che si sente in Asia – è perché l'Occidente non ha costruito una posizione di dialogo e di costruzione di valori. Non è che noi abbiamo la ricetta della felicità con la democrazia: l'abbiamo visto in Afghanistan, l'abbiamo visto in Iraq, l'abbiamo visto in mezzo mondo. Non si viene lì e si porta la soluzione, non siamo superiori a nessuno, siamo per fortuna un popolo libero, che ha la possibilità di dialogare e di proporre delle cose, ma senza imporle.
Per me è veramente tornare al Medioevo pensare che solo con le armi si possano superare queste contrapposizioni: non lo è, non lo sarà mai. Dobbiamo lavorare perché si chiuda. Per fortuna, ieri Biden è riuscito a fermare questa invasione di terra per tenere vivo un dialogo per cercare di liberare gli ostaggi, per cercare di costruire una fase 2: l'abbiamo già visto con Gheddafi, l'abbiamo visto con Saddam Hussein, l'abbiamo visto in mille casi che non possiamo portare il nostro modo di pensare semplicemente imponendolo.
Ripeto, Israele è stato aggredito, ha il diritto di difendersi e ha tutta la solidarietà. È un Paese a cui mi sento legatissimo per tantissime ragioni, perché ho una vicinanza viscerale con la cultura ebraica, che nella città di Padova è la linfa che ha tenuto viva la cultura nei secoli, ma non posso non vedere che di quei 5.791 morti in 15 giorni metà sono bambini. Dobbiamo agire per tutti, perché altrimenti non avremmo fatto il nostro lavoro.

PRESIDENTE

Prego, collega Montanariello.

Jonatan MONTANARIELLO (Partito Democratico Veneto)

Io credo che oggi non ci sia una diversità e dovrebbe essere l'ambizione che dovremmo avere noi che non ci debbano essere delle diversità di vedute e di pensiero da quella parte a questa parte dei banchi almeno su alcuni temi.
L'attacco che ha subìto Israele da parte di Hamas va condannato, certo. Guai a chi non condanna l'attacco che ha subito Israele da parte di Hamas. Così come risulta evidente – e più volte lo abbiamo detto in tutte le occasioni in cui ne abbiamo avuto possibilità – che nessuno dice che Israele non ha diritto a difendersi. è altrettanto evidente che il diritto che ha Israele a difendersi deve essere un diritto legato al diritto internazionale. è altrettanto evidente che difendersi da un attacco non vuol dire, e non vogliamo neanche pensare che possa diventare l'occasione per scatenare una guerra dalle dimensioni sproporzionate. è evidente che per noi la prospettiva nostra, del partito che rappresentiamo, sulla vicenda israelo-palestinese è quella di due Stati e due popoli. Crediamo che non ci possano essere altre soluzioni.
In tempi non sospetti anche il nostro segretario Enrico Letta, in un'agenzia, in occasione di alcuni attacchi avvenuti nel maggio 2021, aveva condannato l'organizzazione che agiva contro Israele e contro la Palestina. Si era espresso contro Hamas ancora nel 2021. Non è che noi oggi tentiamo di dire che è una vicenda nuova. Già nel 2021 il segretario del Partito Democratico si era espresso fermamente contro Hamas per gli attacchi che aveva perpetrato alla Palestina e a Israele.
Risulta altrettanto evidente, però, che non possiamo cadere in questa sintesi, che non appartiene alla realtà e che non appartiene alla storia, dicendo che tutti quelli che vivono da una parte possono essere tutti quanti terroristi o possono essere tutti quanti fanatici, o Hamas uguale Palestina. Hamas è un'organizzazione terroristica, punto. E guai a chi vuole dare l'ambizione a un'organizzazione terroristica di rappresentare un Paese, guai a fare ad Hamas il piacere di dire che loro rappresentano un popolo. Hamas non rappresenta il popolo palestinese. Così come, quando parliamo di bambini, donne e uomini morti, ci sono bambini, donne e uomini da una parte e dall'altra, che credono in un Dio e che credono in un altro, che non conoscono Hamas e se la trovano in casa senza volerla.
Guai a fare un piacere alla storia e fare un piacere ad Hamas, dicendo che Hamas rappresenta un popolo. Hamas è stato riconosciuto, in tempi non sospetti, dall'Europa che è un'organizzazione terroristica e guai a chi la difende, guai a chi prende quelle posizioni.
Alcuni interventi che mi hanno preceduto urlano vendetta e non sono condivisibili dicendo che è bene fare piazza pulita di questa gente. Io non condivido questa affermazione. Bisogna fare piazza pulita dei terroristi, degli integralisti. Bisogna fare piazza pulita dei fanatici che uccidono in nome della religione, non di popoli che hanno la sfortuna di vivere in un segmento di terra dove all'interno c'è un'organizzazione terroristica che a volte riesce anche a tentare, pur non essendo così, di intestarsi un pezzo di storia. Così come chi dice: "Io sto con l'Occidente". Io non sto con l'Occidente, io sto con la pace, io sto con il buonsenso, io sto con il diritto internazionale. Io sto con chi dice che è vero che Israele si deve difendere, guai a chi non dice che Israele ha diritto a difendersi, ma ad un certo punto bisogna fermarsi, utilizzare tutti quegli strumenti e trovare anche in Europa quell'autorevolezza che non abbiamo, ma vogliamo far credere di avere, per fermare quello che oggi è nato ed è scaturito dal 7 ottobre, ovvero una guerra vera e propria tra due Stati.
Ognuno di noi può crederla come vuole, ma urla vendetta alla storia la semplificazione che l'Islam è terrorismo. L'Islam è una religione, al cui interno c'è la gente, così come per noi cristiani, cattolici, che risponde delle sue azioni. Non può esserci una similitudine secondo cui "religione" uguale "terrorismo".
Noi rigettiamo questa lettura che non appartiene alla storia.
Grazie, Presidente.

PRESIDENTE

Collega Bozza, prego.

Alberto BOZZA (Forza Italia - Berlusconi - Autonomia per il Veneto)

Grazie, Presidente.
Riprendo alcune parole del collega Montanariello, che è intervenuto poc'anzi. Credo che oggi la discussione si debba concentrare da una parte su quello che è un aspetto importante, cioè quello di non scadere su un conflitto tra popoli. Non è un problema di oggi quello che stiamo per discutere e sul quale mi auguro questo Consiglio riesca a dare un segnale chiaro dal punto di vista istituzionale.
Noi tutti sappiamo oggi da che parte stiamo, perché quando un Paese viene attaccato da un massiccio bombardamento che indiscriminatamente colpisce chiunque e quando questa matrice è di natura chiaramente terroristica, credo che nessuno qui dentro, spero, abbia dubbi su da che parte stare e con chi stare. Sono convinto che senza "se" e senza "ma", noi stiamo dalla parte sicuramente di tutti quei civili che sono stati colpiti inerti da un attacco bellico di natura terroristica.
È chiaro che non dobbiamo scadere nell'errore di riaprire antichi conflitti che nulla hanno a che fare con il terrorismo. Chi è europeista convinto, chi ha una visione del mondo di un certo tipo deve ovviamente riaffermare che la pace e il rispetto del diritto internazionale civile sia il principio sul quale noi tutti dobbiamo lavorare, ispirando ogni singola azione e anche ogni nostra singola dichiarazione in qualsiasi contesto istituzionale siamo chiamati a esprimerci.
Quindi, da questo punto di vista credo che oggi noi dobbiamo dare un segnale chiaro. È evidente che stiamo dalla parte oggi di Israele, perché ha subito un attacco vile, ha subito un attacco terroristico. Non abbiamo alcun dubbio che non sia un episodio scollegato da quello che sta succedendo nelle altre parti del mondo. È evidente che un conflitto molto più ampio tra America e Cina sta andando a interessare tutti quegli attori che possono, in qualche maniera, essere funzionali all'uno o l'altro per cercare di destabilizzare il potere economico-finanziario a livello mondiale, degli interessi che nulla hanno a che fare con il diritto internazionale, che nulla hanno a che fare, ovviamente, con il percorso di pace.
Allora, è evidente che facili cellule terroristiche, facili personaggi o autorità – chiamiamole così – dei Paesi, che si possono prestare in questo momento, nei confronti di una guerra tra Cina e America, possano scadere anche in situazioni che, se non le fermiamo in tempo debito, si rischia veramente che degenerino dal punto di vista mondiale.
Oggi noi siamo chiamati a decidere con fermezza quale messaggio inviare da questo Consiglio, tenendo conto di due aspetti: uno, che è un conflitto molto ampio sul quale deve essere posta da tutti la massima attenzione; l'altro, ovviamente, che bisogna evitare di riaprire antiche ferite su percorsi difficili, che hanno portato anche a un difficile processo in parte di pacificazione, ma che in poche ore potrebbe chiaramente cancellare questo grande percorso intrapreso.
Credo che ogni popolo abbia assolutamente il diritto di essere riconosciuto per quello che è, per la sua storia, per la sua tradizione e abbia diritto, in quanto tale, di essere sostenuto e di essere difeso. Credo che noi tutti abbiamo il dovere e il diritto di condannare chiunque voglia distruggere l'identità di un popolo, chiunque voglia distruggere l'identità di una storia, chiunque voglia andare a colpire persone civili, chiaramente incapaci di difendersi e incapaci di reagire.
Ripeto, non è questo l'oggetto. Oggi noi dobbiamo, da quest'Aula, senza "se" e senza "ma", dichiarare la solidarietà a chiunque (in questo caso il popolo israeliano) sia stato colpito da un atto di fatto terroristico.
Grazie.

PRESIDENTE

Grazie a lei.
Non ci sono altri interventi.
Siccome i presentatori delle tre risoluzioni stanno cercando di trovare un'intesa per presentare un documento unico all'Aula, sospendiamo la seduta per dieci minuti.
Ripresa alle ore 16.55.
La Seduta è sospesa alle ore 16.44
La Seduta riprende alle ore 17.38
Assume la Presidenza
La Vicepresidente Francesca ZOTTIS

PRESIDENTE

Ci vediamo in Sala del Leone con i Capigruppo.
La Seduta è sospesa alle ore 17.38
La Seduta riprende alle ore 17.54

PRESIDENTE

In accordo con i Capigruppo, la risoluzione n. 100, con primo firmatario Villanova, e la risoluzione n. 101, con primo firmatario Soranzo, sono state ritirate. è stato depositato un emendamento sostitutivo delle due risoluzioni precedenti. Non è stata invece ritirata la risoluzione n. 104, con prima firmataria la capogruppo Camani.
Emendamento n. B0001 presentato dai consiglieri Villanova e Soranzo, sostitutivo delle risoluzioni n. 100 e n. 101, che prevede:
Risoluzione "Offensiva terrorista di Hamas, il Veneto a fianco del popolo di Israele per la pace e la democrazia nel Medio Oriente".
Il Consiglio regionale del Veneto
PREMESSO CHE:
- nella giornata di sabato 7 ottobre, durante lo Shabbat e la festa di Simchat Torah, nella ricorrenza dei 50 anni della guerra dello Yom Kippur, lo Stato d'Israele ha subito un attacco violentissimo ad opera dei terroristi palestinesi di Hamas;
- la ferocia delle truppe armate di Hamas si è manifestata dapprima con un lancio senza precedenti di razzi Qassam e successivamente con incursioni via terra al confine tra Gaza ed Israele, con la penetrazione nel territorio di quest'ultimo cui è seguita contro la popolazione civile un massacro perpetrato di casa in casa, trucidando interi nuclei familiari, giovani che stavano festeggiando ad un rave party e deportando a Gaza come trofei e scudi umani decine e decine di neonati, ragazzi, donne e anziani, oltre a militari impegnati nella difesa;
- attualmente le vittime civili, tra israeliani e palestinesi, sono già migliaia, con un ulteriore numero imprecisato di ostaggi, prigionieri e dispersi, e incombe la minaccia che il conflitto possa scatenare una escalation militare dagli esiti imprevedibili, che potrebbe coinvolgere varie potenze regionali, nonché altri gruppi armati estremisti;
considerato che
- è noto e risaputo che Hamas, organizzazione terroristica riconosciuta come tale da numerosi Paesi al mondo, è finanziata in primis dall'Iran, che auspica da tempo la distruzione totale di Israele e dove, a seguito dell'incursione palestinese, si sono viste scene di giubilo per la morte di numerosi israeliani;
- questo attacco terroristico rappresenta uno degli ostacoli maggiori al processo di pace e colpisce direttamente, oltre alle vittime civili, sia israeliane che palestinesi, le legittime aspirazioni di pace del popolo palestinese, rischiando di ostacolare ulteriormente il percorso verso il pieno riconoscimento del proprio diritto all'autodeterminazione;
valutato che
- una pacificazione del Medio Oriente, sulla scia degli accordi di Abramo, rinforzerebbe la stabilità dell'area, così che appare evidente come sia di tutto interesse di alcune forze straniere, Iran in testa, continuare a mantenere vivo questo costante e pericoloso stato di tensione;
manifesta
- la propria solidarietà al Popolo di Israele per lo spregevole attacco subito e il cordoglio alle famiglie che hanno perso i loro cari;
sottolinea
- l'efferatezza perpetrata dai terroristi palestinesi nei confronti dei civili israeliani, moltissimi dei quali disarmati e assolutamente impossibilitati a reagire, e condanna senza appello la violenza utilizzata dalle milizie palestinesi;
auspica
- la verifica che non vi siano azioni di sostegno dirette o indirette, da parte di enti pubblici o ONG del Veneto, a soggetti o gruppi collaterali al terrorismo islamico;
ribadisce
- il diritto dello Stato di Israele all'autodifesa e la legittimazione ad attivarsi a tutti i livelli per contrastare questa minaccia che riguarda non solo tutta la regione mediorientale, ma anche tutte le democrazie del mondo;
auspica
- una rapida risoluzione del conflitto che conduca due popoli al reciproco riconoscimento dei due Stati;
dispone
- l'invio della presente risoluzione al Presidente del Consiglio dei ministri, a tutti i membri del Parlamento italiano ed Europeo eletti nella Regione del Veneto in occasione delle ultime elezioni, all'ambasciatore d'Israele in Italia, alla Presidente dell'UCEI e i Presidenti delle Comunità ebraiche d'Italia.
Chiedo se qualcuno dei due Capigruppo vuole illustrare l'emendamento sostitutivo delle due precedenti risoluzioni.
Capogruppo Villanova, prego.

Alberto VILLANOVA (Zaia Presidente)

Grazie, Presidente.
Questo emendamento recepisce per nove decimi le richieste che arrivavano anche dall'opposizione di integrazione per quello che riguarda la risoluzione n. 100. Recepisce quella che è stata la richiesta ovviamente anche della parte di maggioranza, tanto è vero che adesso diventa la risoluzione di maggioranza di questo Consiglio, e quindi chiediamo di andare al voto con questa risoluzione.

PRESIDENTE

Grazie.
Ci sono altri interventi su questo emendamento sostitutivo delle risoluzioni precedenti?
Capogruppo Camani, prego.

Vanessa CAMANI (Partito Democratico Veneto)

Grazie, Presidente.
Devo dire che la necessità o il fatto che fosse auspicabile di arrivare ad una risoluzione condivisa di tutto il Consiglio rispetto a un tema così cruciale, come la guerra attualmente in atto tra Israele e Palestina, è fallita perché noi riteniamo che la condivisione rispetto, ripeto, ad una questione così cruciale non debba essere una condivisione esclusivamente di natura estetica, perché se ci sono delle posizioni inconciliabili, che rappresentano una lettura del contesto geopolitico attuale divergente, la fatica della politica dovrebbe essere quella di arrivare ad una sintesi condivisa, per aggiungere un punto di vista e non ad un testo che, in qualche modo, si limiti ad essere la somma di posizioni, che sono profondamente diverse rispetto al giudizio che le forze rappresentate in questo Consiglio danno su ciò che è avvenuto dopo il 7 ottobre.
Il punto di partenza sul quale mi pare che siamo tutti d'accordo è la condanna unanime ad Hamas e a tutte le azioni terroristiche che in qualche modo, a diverso titolo, sono state poste in essere. Ora abbiamo negli occhi le immagini del 7 ottobre ma, pur con le diverse proporzioni, anche l'attacco terroristico a Bruxelles rappresenta la modalità di azione di gruppi islamici terroristici che minano alle fondamenta la democrazia dell'Occidente.
Questa è una condanna che siamo riusciti a definire in maniera unanime, come abbiamo definito in maniera unanime la preoccupazione per coloro che ancora sono ostaggi nelle mani di Hamas a Gaza, abbiamo espresso comune solidarietà al popolo israeliano e al diritto che quello Stato ha di difendersi rispetto ad un attacco così criminale.
Sono due, invece, le questioni sulle quali non siamo riusciti ad arrivare ad una sintesi: la prima questione riguarda, a nostro giudizio, un'opinione chiara ed esplicita rispetto a ciò che sta accadendo in questi giorni e in queste ore nella Striscia di Gaza, e cioè come ad una guerra si stia sommando un'altra guerra, come a vittime civili, quelle israeliane del 7 ottobre e dei giorni seguenti, si stiano aggiungendo altre vittime civili e sono le donne, gli uomini e i bambini palestinesi in queste ore bloccati nella Striscia di Gaza sotto ai bombardamenti e con l'attacco di terra dell'esercito israeliano.
Abbiamo chiesto al Consiglio regionale di condividere una lettura che condanni la violenza a prescindere dalle ragioni per le quali viene esercitata, perché non c'è mai una buona ragione per uccidere un bambino nella sua casa, sia che sia un bambino israeliano, sia che sia un bambino palestinese. E, al netto delle convinzioni che noi possiamo avere, ciascuno le sue personali sulla storia del Medio Oriente e sulle ragioni per le quali oggi il processo di pace in quella zona del mondo è miseramente naufragato, io credo che noi avremmo dovuto arrivare ad un punto di vista condiviso su come le Istituzioni nazionali e internazionali dovrebbero agire non per far divergere le opinioni, ma per farle convergere verso un'unica azione che dovrebbe portare non a costruire dei nemici che già esistono o addirittura nemici nuovi dentro un conflitto già ben armato, ma semmai a ricercare la via della pace, che è fatta di sintesi, di mediazione, dove non si approfitta di un conflitto internazionale per poter piantare delle bandierine ideologiche.
Da questo punto di vista, rimaniamo davvero molto delusi dal fatto che abbiamo registrato la pervicace volontà di Fratelli d'Italia di volere, in maniera surrettizia, avvicinare il mondo del terrorismo islamico al concetto delle ONG, come se i problemi che i Governi internazionali devono affrontare potessero essere in qualche modo accumunati sotto questa unica lente di lettura. Lo abbiamo registrato con forte preoccupazione, a maggior ragione per il fatto che Fratelli d'Italia è un partito che oggi esprime niente meno che il Presidente del Governo, che dovrebbe essere impegnato in una lettura collettiva che tiene conto delle necessità di tutti nella guida del nostro Paese, che invece oggi, ancora una volta, dimostra tutta la propria inadeguatezza tentando di sfruttare il dramma di due popoli ai fini meramente propagandistici.
Noi non ci siamo prestati a questo tentativo e per queste ragioni, approfittando dell'occasione, affermo che chiederemo il voto per parti separate di questa risoluzione.

PRESIDENTE

Grazie, capogruppo Camani.
Ha chiesto di intervenire la capogruppo Guarda.

Cristina GUARDA (Europa Verde)

Grazie, Presidente.
Oggi avrei sperato che tutti noi, piuttosto che concentrarci nella definizione dei confini tra quale violenza sia più accettabile e secondo quali criteri, ci fossimo fermati a leggere le motivazioni e le caratteristiche strutturali e storiche del tremendo conflitto di oggi. Tutto questo oggi non è possibile perché si è deciso di reagire nella legittima espressione della emotività al cospetto di atti di atroce crudeltà.
Sin da oggi, tuttavia, dobbiamo piantare dei semi di pace e razionalità e dobbiamo contribuire ad elaborare, ognuno per la propria parte, la convinzione che l'unica soluzione possibile deve essere una soluzione pacifica che deve considerare entrambe le parti, dando seguito a un progetto comune che già aveva visto Israele e Palestina convergere su un terreno condiviso all'inizio di Oslo I, ma che è stata prevaricata da strategie di potenza, di violenza e di potere, in cui la commistione tra i Governi nazionalisti e le forze terroristiche di Hamas è talmente stretta da obbligarci a non esserne complici, cambiando soggetto delle nostre preoccupazioni.
Se non vogliamo essere complici di questa violenza, dobbiamo cominciare a preoccuparci delle vittime: bambini, giovani, donne e uomini che sono vittime di relazioni di forza e potere su più livelli, a prescindere da dove sono nati.
Se Hamas, in quanto organizzazione terroristica, ha aggredito ferocemente Israele, Israele, come ha rilevato la consigliera Camani, non deve cedere alla medesima tentazione e non possiamo trascurare, senza per questo fornire lontanamente giustificazioni ad Hamas, che Gaza è letteralmente un'enclave presidiata militarmente, in cui sono state imprigionati due milioni e mezzo di palestinesi, in maggioranza bambini e non soltanto in epoche di guerra.
Un'area presidiata in cui lo Stato di Israele esercita un controllo militare e sociale di indicibile gravità su lavoro, elettricità, cibo, acqua, ostacolando, se non privando totalmente di cure, approvvigionamenti sanitari e libertà personali. Basti pensare all'embargo sui prodotti alimentari, prodotti calibrati e ammessi sulla base di una rigida dieta pensata e imposta dall'esercito israeliano per consentire il minimo della sopravvivenza, poco al di sopra della soglia di malnutrizione, di 2.279 calorie al giorno.
In questo momento storico delicato e doloroso dobbiamo stare con i popoli, quello palestinese e quello israeliano, con coloro che vogliono sostenere strategie di pace e per questo voglio portarvi qui oggi le parole che avevo proposto anche in un emendamento nella precedente mozione, che sono parole che sono state scritte, pensate e a cui hanno aderito 10.000 cittadini che stanotte si sono riuniti a Firenze assieme a sacerdoti, rabbini e imam e ai rappresentanti di decine di associazioni che chiedono la condanna assoluta contro ogni forma di violenza, di aggressione e di rappresaglia contro la popolazione civile, sia essa palestinese, sia israeliana.
Hamas deve immediatamente rilasciare gli ostaggi e cessare le ostilità, per il bene anche del popolo palestinese e Israele non deve reagire con la sua potenza militare contro la popolazione della Striscia di Gaza o usare metodi di rappresaglia come togliere cibo, luce e acqua ad una popolazione anch'essa ostaggio della violenza scatenata da Hamas, senza vie di fuga e impossibilitata a proteggere le famiglie, i bambini e gli anziani.
Queste persone, queste associazioni, chiedono l'intervento del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite affinché assuma compiutamente la propria responsabilità di organo garante del diritto internazionale, chiedendo alle parti l'immediato cessate il fuoco, il rilascio degli ostaggi e dei prigionieri, il rispetto del diritto umanitario per evitare ulteriore spargimento di sangue, con l'impegno di convocare con urgenza una conferenza di pace che risolva finalmente la questione palestinese applicando la formula dei due Stati per i due popoli. Condizione che potrebbe finalmente porre fine all'occupazione israeliana e alla resistenza armata palestinese, ristabilendo così le condizioni per la costruzione di società pacifiche e democratiche.

PRESIDENTE

Grazie.
Non vedo altri interventi.
Dichiaro chiusa la discussione generale. Procediamo con la votazione per parti separate, come richiesto dalla capogruppo Camani anche in sede di Capigruppo.
Metto in votazione il punto "premesso che", da "nella giornata" fino a "armati estremisti".
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Metto in votazione il primo punto del "considerato che", da "è noto" fino a "numerosi israeliani".
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Metto in votazione il secondo punto del "considerato che", da "questo attacco" a "all'autodeterminazione".
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Metto in votazione il punto "valutato che", da "una pianificazione" a "stato di tensione".
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Metto in votazione il punto "manifesta", da "la propria solidarietà" fino a "perso i loro cari".
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Metto in votazione il punto "sottolinea", da "l'efferatezza" fino a "milizie palestinesi".
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Metto in votazione il punto "auspica", da "la verifica" fino a "terrorismo islamico".
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Metto in votazione il punto "ribadisce", da "il diritto dello Stato di Israele" fino a "le democrazie del mondo".
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Metto in votazione il punto "auspica", da "una rapida" a "dei due Stati".
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Metto in votazione il punto "dispone", da "l'invio" fino a "Comunità ebraiche d'Italia".
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Passiamo alla votazione dell'emendamento n. B0001 sostitutivo delle risoluzioni n. 100 e n. 101, nella sua interezza.
Se non ci sono dichiarazioni di voto, apriamo la votazione.
Consigliere Lorenzoni, prego.

Arturo LORENZONI (Gruppo Misto)

Grazie, Presidente.
Solo per dichiarare la mia delusione di fronte al fatto di non essere riusciti ad arrivare a un testo condiviso. Ci lamentiamo del fatto che non si riesca a trovare un sentiero di pace. Ma se non riusciamo a trovare noi, all'interno di questi 50 cittadini del Veneto, una visione comune... Veramente penso che siamo lontani dal lasciare posizioni ideologiche. Era solo per manifestare, Presidente, la mia delusione. Il mio auspicio è che riusciamo a guardare un po' più in là, che riusciamo a guardare insieme a quelli che sono i sentieri per superare i conflitti. Andare a ribadire posizioni ideologiche magari vecchie del secolo scorso non serve. Io credo che nella discussione che abbiamo avuto nella Capigruppo siano riemerse delle rigidità che pensavo sepolte nel ventesimo secolo.
Presidente, io spero che riusciamo a girare secolo perché ne abbiamo bisogno nel Veneto, ne abbiamo bisogno in Italia, ne abbiamo bisogno nel mondo. Con posizioni di questo tipo l'allargamento del conflitto non è un'ipotesi remota, è una conseguenza logica e di questo mi auguro non dobbiamo rispondere ai nostri figli.

PRESIDENTE

Grazie. Non vedo altri interventi.
Metto in votazione l' emendamento n. B0001 (sostitutivo delle risoluzioni n. 100 e n. 101) nel suo complesso.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Passiamo alla votazione della risoluzione n. 104.
Ha chiesto di intervenire la collega Camani.
Io ho solo questa richiesta di intervento, non ne vedo altre.
Ha chiesto di intervenire il capogruppo Soranzo.

Enoch SORANZO (Fratelli d'Italia - Giorgia Meloni)

Lo faccio io, Presidente. Questi giochetti di prenotarsi, non prenotarsi... È una cosa seria, questa.
Quando si dice che è una cosa seria, chi ci ascolta, chi ci osserva, i veneti e non solo, significa che su un tema così delicato, i giochetti dovrebbero stare a zero. Le Istituzioni devono fare le Istituzioni fino in fondo e non giocare con le parole. Parto con la speranza che mi possa bastare il tempo perché di cose strane ne ho sentite.
Partiamo dall'ultima, collega Lorenzoni: cosa c'entra l'allargamento del conflitto con il fatto di quello che oggi voi avete fatto? La responsabilità l'avete voi nel non aver colto lo sforzo che la maggioranza ha fatto con due risoluzioni, non una. L'atto di arroganza sta nascosto nel fatto che una risoluzione che avete presentato, con altre due risoluzioni, di due parti diverse di maggioranza... Queste due parti, che rappresentano una grande maggioranza, hanno accolto nove decimi delle vostre considerazioni per integrare e raggiungere l'obiettivo.
Noi l'abbiamo fatto, collega Lorenzoni. Il secolo scorso è riemerso con le vostre posizioni ideologiche, volendo confondere un'azione operativa e basando una risoluzione che ha contenuti di pace, contenuti di condanna, contenuti di ferma convinzione di quelle che sono le posizioni. Non possiamo – l'ha detto lei, collega Camani, nel suo intervento – confondere l'aggredito con l'aggressore. È un errore clamoroso.
Ebbene, il 7 ottobre è accaduto un attacco terroristico da parte di Hamas che ha fatto 250-300 morti e migliaia di feriti.
Ma c'è un altro tema da dire: da allora c'è stata una reazione di un Paese, di un popolo che si chiama Israele e questo popolo, di fatto, ha diritto a difendere la propria terra.
L'altro concetto è che non si può pensare di guardare solo in un senso quello che è accaduto da quel 7 ottobre, perché i missili su Israele sono piovuti dalla Siria e dal Libano nel frattempo e non hanno fatto danni perché sono caduti in aree aperte oppure abbattuti dal sistema anti-missilistico, che quella sera o quella mattina del 7 ottobre non ha funzionato.
Questo è quello che sta accadendo, collega Camani. Ed è questo che non va dimenticato. Ho sentito che Fratelli d'Italia, in modo surrettizio, tenta di utilizzare uno scontro in modo propagandistico. Noi abbiamo fatto confluire la nostra risoluzione in quella del collega Villanova – e concludo – solo perché abbiamo chiesto, leggo testualmente, "di verificare che non vi siano azioni di sostegno dirette o indirette da parte di enti pubblici o ONG del Veneto a soggetti o gruppi collaterali al terrorismo islamico". Noi abbiamo chiesto una verifica in più. Che male c'è? Quale timore c'è a fare una verifica in più, colleghi? Quale timore vi preoccupa nel fare un'attività di verifica in più?
Questo, collega Camani, mi fa stare male perché se uno non ha niente da nascondere non ha neanche timori.
Grazie.

PRESIDENTE

Capogruppo Villanova, prego.

Alberto VILLANOVA (Zaia Presidente)

Grazie, Presidente.
Non nascondo di essere molto contrariato da quello che è successo questa sera perché, dopo avere dato una disponibilità e avere impegnato un buon tempo per cercare di mettere assieme tutte le risoluzioni presentate su questo tema, vedere che adesso funziona che si integra la risoluzione di maggioranza e, quando si va al voto, si vota a favore solo delle parti proprie e sulle altre ci si astiene o si vota contro... allora se questo è il vostro modo di vedere la condivisione e di trattare quelle che sono le aperture da parte della maggioranza, io oggi dico che a me dispiace tantissimo vedere che il Gruppo più numeroso dell'opposizione, il PD, va ancora una volta al traino della consigliera Guarda e della consigliera Ostanel. Io credo che voi dovreste avere un vostro punto di vista e non andare al traino delle formazioni maggiori che vi stanno portando a spasso ormai da troppo tempo.
E soprattutto, nel momento in cui si trova una condivisione, io credo che si debba cercare un minimo comun denominatore tra quelle che sono le varie posizioni di tutti e questo è stato fatto. Adesso voi portate la vostra risoluzione tale e quale senza nessuna modifica e chiedete a questa maggioranza di votarvela. E allora io con grande rammarico, visto che il tentativo di condivisione su un tema così difficile, così attuale e soprattutto che riguarda le sensibilità di tutti noi, perché tutti noi vediamo quello che sta succedendo, vedendo il vostro tentativo di far naufragare la nostra risoluzione e di portare comunque la vostra a votazione, dico che purtroppo saremo costretti a votare contro perché quella che è stata la vostra attività di oggi è qualcosa di inqualificabile.
Nel momento in cui si dà un'apertura e si cerca in tutti i modi di allargare, cercare lo scontro e cercare motivi per far naufragare l'apertura che è stata data, io credo che sia un brutto passaggio di questo Consiglio regionale. C'è stata tutta la disponibilità, da parte della maggioranza, di accogliere quelle che sono state le vostre richieste, e i nove decimi delle richieste che sono state fatte sono state accolte, ma voi avete portato avanti l'idea di votare solo quello che volevate, senza accettare un punto di vista diverso.
E, permettetemi, per quanto mi riguarda, e penso anche per gran parte dei colleghi che ci sono nella maggioranza, pensare anche solo di inserire l'idea che ci possa essere una giustificazione per l'attacco di Hamas nei confronti di Israele, di qualsiasi tipo, è qualcosa di inaccettabile.
Ripeto, le indicazioni di voto per la maggioranza sono di votare contrario a questa risoluzione. Ribadisco che è un modo di lavorare che sinceramente io non accetto, perché prendere in giro o cercare di prendere in giro l'apertura che è stata fatta, è qualcosa che non si commenta.

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire la capogruppo Camani.

Vanessa CAMANI (Partito Democratico Veneto)

Premesso che, fin dall'inizio, avevamo dichiarato inaccettabile l'impianto ideologico proposto dalla risoluzione di Fratelli d'Italia, tant'è che sparisce dai radar e rimane solo quell'impegno, che peraltro è un tentativo di scopiazzamento maldestro della risoluzione presentata in Parlamento, quindi non è un'idea di Soranzo, è una proposta di lettura di ciò che sta accadendo in Medio Oriente di Fratelli d'Italia che non condivido a Roma, come non la condivido a Venezia. Questo perché, ripeto, è surrettizia di una lettura che io non condivido rispetto a ciò che sta accadendo nel Medio Oriente.
Premetto anche che le colleghe Ostanel e Guarda, pur essendo appartenenti ad altri Gruppi non sono nemiche e quindi con il Gruppo del PD hanno un'interlocuzione proficua e non c'è chi va a traino di chi, almeno nella minoranza; non so se nella maggioranza ci sia qualcuno, invece, che, pur avendo una gran parte dei Consiglieri, va a traino di una piccola parte di quella maggioranza, non lo so. Da queste parti funziona che ci si parla.
Fortunatamente la posizione del PD non è quella rappresentata, in maniera scorretta, da chi mi ha preceduto, ma è quella chiaramente scritta nella risoluzione che abbiamo proposto, che rivendichiamo e, rispetto alla quale ovviamente esprimiamo voto favorevole. E si può sintetizzare in queste tre cose: condanna totale di Hamas e di tutti i terroristi islamici del mondo, diritto di Israele ad esistere e a difendersi in tutti i modi possibili, necessità che la comunità internazionale intervenga per riprendere il cammino di pace interrotto per troppi anni, necessità di occuparsi dei civili, che siano israeliani o palestinesi, che non possono essere, come sempre, in ogni conflitto, le uniche vittime di cui nessuno si preoccupa. E infine, un richiamo alla ripresa della pace come unica soluzione possibile di quel conflitto.
Capisco che il capogruppo Villanova sia offeso e capisco che il capogruppo Soranzo abbia bisogno di ricordarci che esiste una lettura particolare di Fratelli d'Italia, di un pezzo di Fratelli d'Italia, rispetto a ciò che sta accadendo in Medio Oriente, ma votare contro questa risoluzione non può essere un atto di fastidio perché non siamo scesi al compromesso a cui lei, invece, capogruppo Villanova, ha deciso di scendere.
Non abbiamo una maggioranza da tenere, abbiamo dei principi seri attorno a cui costruiamo la nostra proposta, che è quella che vuole costruire la pace attraverso una responsabilità piena che non parla all'elettorato di oggi, ma prova ad essere una lettura per un percorso di pace per il Medio Oriente.

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire la capogruppo Guarda.

Cristina GUARDA (Europa Verde)

Grazie, Presidente.
Riconoscendo come all'interno di questa risoluzione ci sia una ricerca di un equilibrio per quanto riguarda la popolazione civile, capace di rispondere alla visione che stiamo cercando di portare anche con il precedente intervento, vorrei soltanto ribadire un concetto: considerare e sostenere la rete di supporto a Gaza non significa altro che fornire supporto ad una popolazione di civili allo stremo della sofferenza. Non ha nulla a che vedere con Hamas e la sua violenza.
Questa era l'unica richiesta che facevamo per fare in modo che la risoluzione precedente potesse essere condivisa realmente.
Vi voglio anche proporre una citazione, che è la seguente: "Chiunque voglia ostacolare la creazione di uno Stato palestinese deve sostenere il rafforzamento di Hamas e il trasferimento di denaro ad Hamas. Questo fa parte della nostra strategia: isolare i palestinesi di Gaza dai palestinesi della Cisgiordania".
Vi invito a ricercare questa dichiarazione, questa citazione letterale riportata da organi di stampa internazionali, come "Le Monde", che propriamente non è un giornale di parte. Per cui, vi invito a ricercarla, a capire chi l'ha detta, per comprendere perché la nostra posizione non poteva essere se non quella di astensione alla mozione precedente per capire perché le iniziative a sostegno della popolazione civile non sono un atto di svalorizzazione, di derubricazione delle sofferenze degli altri.

PRESIDENTE

Non vedo altri interventi.
Metto in votazione la risoluzione n. 104.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio non approva.
Martedì non ci sarà Consiglio. Verrete convocati a domicilio.
Grazie. Buona serata.
La Seduta termina alle ore 18.28
Il Consigliere segretario
Erika BALDIN

Il Presidente
Francesca ZOTTIS

Resoconto stenotipico a cura di:
Cedat 85

Revisione e coordinamento testo a cura di:
Maria Concetta Miccoli

Elaborazione testo a cura di:
Maria Concetta Miccoli
Verbale n. 113 - 11^ legislatura
PROCESSO VERBALE
SEDUTA PUBBLICA N. 113
MARTEDì 24 OTTOBRE 2023


PRESIDENZA
PRESIDENTE ROBERTO CIAMBETTI
VICEPRESIDENTE NICOLA IGNAZIO FINCO
VICEPRESIDENTE FRANCESCA ZOTTIS

PROCESSO VERBALE REDATTO A CURA DELL'UFFICIO ATTIVITà ISTITUZIONALI

INDICE

Processo verbale della 113a seduta pubblica – martedì 24 ottobre 2023
La seduta si svolge a Venezia in Palazzo Ferro-Fini, sede del Consiglio regionale, secondo le modalità ordinarie, fatta eccezione per i consiglieri che partecipano da remoto come da deliberazioni dell'Ufficio di presidenza n. 48 del 1° agosto 2023 e n. 49 del 29 agosto 2023.

I lavori si svolgono sulla base dell'ordine del giorno prot. n. 14473 del 19 ottobre 2023.

Il Presidente CIAMBETTI dichiara aperta la seduta alle ore 10.47.

Assume le funzioni di Consigliere segretario la consigliera Erika Baldin.

Punto n. 1) all'ordine del giorno

Approvazione verbali delle sedute precedenti


Il PRESIDENTE, poiché nessun consigliere chiede di fare osservazioni, dichiara che si intende approvato il processo verbale della 111a seduta pubblica di martedì 10 ottobre 2023.

Punto n. 2) all'ordine del giorno

Comunicazioni della Presidenza del Consiglio  [RESOCONTO]


Il PRESIDENTE comunica che sono in congedo il Presidente della Giunta regionale Zaia e i consiglieri Andreoli, Cavinato, Corsi, Cestaro e Valdegamberi; inoltre, la consigliera Sponda segue la seduta da remoto.

Punto n. 3) all'ordine del giorno

Interrogazioni e interpellanze  [RESOCONTO]


Ai sensi dell'art. 114, comma 3 del Regolamento l'elenco delle interrogazioni e delle interpellanze, allegato alla Convocazione, è dato per letto.

Punto n. 4) all'ordine del giorno

Risposte della Giunta regionale alle interrogazioni e interpellanze  [RESOCONTO]


INTERROGAZIONI A RISPOSTA IMMEDIATA

n. 252 del 15.04.2022
presentata dalla consigliera Ostanel
"Come intende intervenire la Giunta rispetto alla grave situazione dell'IPAB "Casa del Sorriso" di Badia Polesine?"

Interviene la consigliera Ostanel (Il Veneto che Vogliamo) che illustra l'IRI in oggetto.

Interviene l'assessora Lanzarin che risponde per conto della Giunta regionale.

Interviene la consigliera Ostanel (Il Veneto che Vogliamo) in sede di replica.

n. 433 del 13.09.2023
presentata dalla consigliera Ostanel
"La Regione garantisca per il d.l. "Veneto territorio sostenibile" un vero processo partecipativo, aperto a tutti i cittadini, senza loghi di partito"

Interviene la consigliera Ostanel (Il Veneto che Vogliamo) che illustra l'IRI in oggetto.

Interviene l'assessore Corazzari che risponde per conto della Giunta regionale.

Interviene la consigliera Ostanel (Il Veneto che Vogliamo) in sede di replica.

n. 406 del 08.06.2023
presentata dai consiglieri Montanariello, Bigon, Camani, Zanoni e Zottis
"Reparto di degenza di malattie infettive dell'ULSS 5 Polesana: cosa sta succedendo?"

Interviene il consigliere Montanariello (Partito Democratico Veneto) che illustra l'IRI in oggetto.

Interviene l'assessora Lanzarin che risponde per conto della Giunta regionale.

Interviene il consigliere Montanariello (Partito Democratico Veneto) in sede di replica.

n. 413 del 03.07.2023
presentata dalla consigliera Guarda
"Indagine epidemiologica sui PFAS della ex-Miteni mai autorizzata dalla Regione del Veneto?"

e

n. 414 del 06.07.2023
presentata dai consiglieri Zanoni, Bigon, Zottis e Luisetto
"Perché la Regione non ha dato seguito ad almeno tre piani di monitoraggio della popolazione atti ad approfondire le relazioni tra contaminazione da PFAS e insorgenza di patologie?"

Intervengono i consiglieri Guarda (Europa Verde) che illustra l'IRI n. 413 e Zanoni (Partito Democratico Veneto) che illustra l'IRI n. 414.

Interviene l'assessora Lanzarin che risponde congiuntamente per conto della Giunta regionale.

I consiglieri Guarda (Europa Verde) e Zanoni (Partito Democratico Veneto) intervengono in sede di replica.

n. 429 del 13.09.2023
presentata dai consiglieri Zottis, Bigon, Camani, Luisetto, Montanariello e Zanoni
"Esenzione dal pagamento del bollo auto degli autoveicoli adibiti al trasporto di minori trapiantati. La Giunta spieghi alle molte famiglie interessate perché non ha ancora riconosciuto loro questo diritto sancito da una legge regionale."

Interviene la consigliera Zottis (Partito Democratico Veneto) che illustra l'IRI in oggetto.

Interviene l'assessora Lanzarin che risponde per conto della Giunta regionale.

Interviene la consigliera Zottis (Partito Democratico Veneto) in sede di replica.

Punto 5) all'ordine del giorno

Interrogazioni a risposta scritta iscritte all'ordine del giorno ai sensi dell'articolo 111, comma 4 del Regolamento

n. 289 del 23.01.2023
presentata dai consiglieri Bigon, Zottis, Camani e Zanoni
"Citrobacter Koseri: qual è la situazione di oggi nei reparti di terapia intensiva neonatale e pediatrica all'Ospedale della Donna e del Bambino di Verona Borgo Trento?"

Interviene la consigliera Bigon (Partito Democratico Veneto) che illustra l'IRS in oggetto.

Interviene l'assessora Lanzarin che risponde per conto della Giunta regionale.

Interviene la consigliera Bigon (Partito Democratico Veneto) in sede di replica.

La consigliera Guarda (Europa Verde) interviene sull'ordine dei lavori e chiede che le risposte alle IRS nn. 314, 348, 357, 373 e 398 le vengano inviate in forma scritta.

Punto 6) all'ordine del giorno

Programma degli interventi di competenza regionale a valere sui finanziamenti della Legge Speciale per Venezia - Piano di riparto delle risorse finanziarie residue (articolo 4, comma 1, legge regionale n. 17/1990 ). (Proposta di deliberazione amministrativa n. 70) APPROVATO (Deliberazione n. 104/2023)  [RESOCONTO]


Intervengono i consiglieri Dolfin (Liga Veneta per Salvini Premier). che svolge la relazione di maggioranza per conto della Seconda Commissione consiliare, e Montanariello (Partito democratico veneto), che svolge la relazione di minoranza per conto della Seconda Commissione consiliare.

Durante l'intervento del consigliere Montanariello assume la presidenza il Vicepresidente Nicola Ignazio Finco e successivamente il Presidente Roberto Ciambetti.

In discussione generale intervengono i consiglieri Zanoni (Partito Democratico Veneto), Lorenzoni (Gruppo Misto), Zottis (Partito Democratico Veneto).

Durante l'intervento della consigliera Zottis assume la presidenza il Vicepresidente Nicola Ignazio Finco.

In discussione generale intervengono le consigliere Baldin (Movimento 5 Stelle) che annuncia il deposito dell'ODG n. A1 che illustra e Venturini (Forza Italia - Berlusconi - Autonomia per il Veneto).

La seduta è sospesa alle ore 12.46.

La seduta riprende alle ore 15.05.

Assume la presidenza il Presidente Roberto Ciambetti.

In sede di replica intervengono l'assessore Marcato e i consiglieri Montanariello (Partito Democratico Veneto) e Dolfin (Liga Veneta per Salvini Premier).

Si passa all'esame dell' ordine del giorno collegato alla proposta di deliberazione amministrativa.

ODG n. A1

Ordine del giorno presentato dalle consigliere Baldin e Guarda relativo a "La Regione apra un dialogo presso il Governo per ottenere un adeguato rifinanziamento della Legge Speciale per Venezia" in occasione dell'esame della proposta di deliberazione amministrativa relativa a "Programma degli interventi di competenza regionale a valere sui finanziamenti della Legge Speciale per Venezia - Piano di riparto delle risorse finanziarie residue (articolo 4, comma 1, legge regionale n. 17/1990 ).". (Proposta di deliberazione amministrativa n. 70) APPROVATO (Deliberazione n. 103/2023)  [RESOCONTO]


Intervengono le consigliere Baldin (Movimento 5 Stelle) che illustra l'ODG in oggetto e Rizzotto (Zaia Presidente) che propone una modifica accolta dalla proponente.

Il PRESIDENTE comunica la richiesta della consigliera Guarda di sottoscrivere l'ODG in oggetto.

In dichiarazione di voto intervengono i consiglieri Montanariello (Partito Democratico Veneto) e Dolfin (Liga Veneta per Salvini Premier).

Il PRESIDENTE pone in votazione col sistema elettronico in modalità telematica l' ordine del giorno in oggetto come modificato (ai sensi dell'art 102 del Regolamento).

Il Consiglio approva

Ai sensi dell'articolo 50 comma 4 dello Statuto si riportano i voti espressi dai singoli Consiglieri.

Hanno votato sì:

Baldin, Barbisan, Bet, Bigon, Bisaglia, Boron, Bozza, Brescacin, Camani, Cecchetto, Centenaro, Cestari, Ciambetti, Dolfin, Favero, Finco, Formaggio, Gerolimetto, Giacomin, Guarda, Lorenzoni, Luisetto, Maino, Montanariello, Pan, Pavanetto, Piccinini, Polato, Possamai, Puppato, Razzolini, Rigo, Rizzotto, Sandonà, Scatto, Soranzo, Sponda, Venturini, Vianello, Villanova, Zanoni, Zecchinato, Zottis

Hanno votato no:

nessuno

Astenuti:

nessuno

Non votanti:

nessuno

In dichiarazione di voto finale intervengono i consiglieri Montanariello (Partito Democratico Veneto) Soranzo (Fratelli d'Italia - Giorgia Meloni) e Pan (Liga Veneta per Salvini Premier).

Il PRESIDENTE pone in votazione col sistema elettronico in modalità telematica la proposta di deliberazione amministrativa in oggetto.

Il Consiglio approva.

Ai sensi dell'articolo 50, comma 4 dello Statuto si riportano i voti espressi dai singoli Consiglieri.

Hanno votato sì:

Bet, Boron, Bozza, Brescacin, Cecchetto, Centenaro, Cestari, Ciambetti, Dolfin, Favero, Finco, Formaggio, Gerolimetto, Giacomin, Maino, Pan, Pavanetto, Piccinini, Polato, Possamai, Puppato, Razzolini, Rigo, Rizzotto, Sandonà, Scatto, Soranzo, Sponda, Venturini, Vianello, Villanova, Zecchinato

Hanno votato no:

nessuno

Astenuti:

Baldin, Bigon, Camani, Guarda, Lorenzoni, Luisetto, Montanariello, Ostanel, Zanoni, Zottis

Non votanti:

nessuno

Punti 7), 8) e 9) all'ordine del giorno

Risoluzione presentata dai consiglieri Villanova, Soranzo, Pan, Andreoli, Barbisan, Bet, Bisaglia, Boron, Brescacin, Cavinato, Cecchetto, Centenaro, Cestari, Cestaro, Ciambetti, Corsi, Dolfin, Favero, Finco, Formaggio, Gerolimetto, Giacomin, Maino, Michieletto, Pavanetto, Piccinini, Polato, Possamai, Puppato, Razzolini, Rigo, Rizzotto, Sandonà, Scatto, Sponda, Vianello e Zecchinato relativa a "Offensiva terrorista di Hamas, il Veneto a fianco del popolo di Israele per la pace e la democrazia nel Medio Oriente". (Risoluzione 100) APPROVATA (Deliberazione n. 105/2023)  [RESOCONTO]

Risoluzione presentata dai consiglieri Soranzo, Polato, Razzolini, Pavanetto e Formaggio realtiva a "Il Consiglio regionale del Veneto garantisce massimo sostegno alla causa israeliana e auspica la verifica che enti pubblici del Veneto non sostengano in maniera diretta o indiretta soggetti o gruppi collaterali al terrorismo islamico". (Risoluzione 101) RITIRATA  [RESOCONTO]

Risoluzione presentata dai consiglieri Camani, Bigon, Luisetto, Montanariello, Zanoni, Zottis e Lorenzoni relativa a "Stroncare il terrorismo e fermare i massacri di civili innocenti in Israele e Palestina. riprendere il cammino della pace, abbandonato da troppo tempo.". (Risoluzione 104) RESPINTA  [RESOCONTO]



Il PRESIDENTE, dato l'argomento analogo, cede la parola ai primi firmatari per l'illustrazione delle relative risoluzioni e dispone altresì di procedere con discussione generale congiunta e votazioni separate.

Intervengono i consiglieri, Villanova (Zaia Presidente) che illustra la risoluzione n. 100, Soranzo (Fratelli d'Italia - Giorgia Meloni) che illustra la risoluzione n. 101 e Camani (Partito Democratico Veneto) che illustra la risoluzione n. 104.

Durante l'intervento del consigliere Villanova assume la presidenza il Vicepresidente Nicola Ignazio Finco.

In discussione generale intervengono i consiglieri Venturini (Forza Italia - Berlusconi - Autonomia per il Veneto), Cestari (Liga Veneta per Salvini Premier), Pan (Liga Veneta per Salvini Premier), Lorenzoni (Gruppo Misto), Montanariello (Partito Democratico Veneto), Bozza (Forza Italia – Berlusconi – Autonomia per il Veneto).

Sentiti i proponenti delle tre risoluzioni sulla possibilità di formulazione di un testo unico sull'argomento, il PRESIDENTE sospende la seduta e convoca allo scopo una riunione della Conferenza dei Presidenti dei Gruppi consiliari.

La seduta è sospesa alle ore 16.44.

La seduta, dopo un rinvio, riprende alle ore 17.54.

Assume la presidenza la Vicepresidente Francesca Zottis.

Il PRESIDENTE a seguito delle decisioni prese in Conferenza dei Presidenti dei Gruppi consiliari comunica la presentazione dell'emendamento n. B1, sostitutivo del testo della risoluzione n. 100, e il contestuale superamento della risoluzione n. 101, mentre rimane all'ordine del giorno la risoluzione n. 104.

In discussione generale interviene il consigliere Villanova (Zaia Presidente) che illustra l'emendamento n. B1 sostitutivo del testo della risoluzione n. 100.

Il PRESIDENTE dichiara ritirata la risoluzione n. 101.

In discussione generale intervengono le consigliere Camani (Partito Democratico Veneto) e Guarda (Europa Verde).

L'emendamento n. B1 , sostitutivo del testo della risoluzione n. 100, è posto in votazione, col sistema elettronico in modalità telematica, per parti separate, come da richiesta espressa in sede di Conferenza dei Presidenti dei Gruppi consiliari da parte della consigliera Camani:

- prima parte, il PREMESSO CHE da "nella giornata" fino a "armati estremisti;", posta in votazione col sistema elettronico in modalità telematica, è approvata;

- seconda parte, il CONSIDERATO CHE , primo punto, da "è noto" fino a "numerosi israeliani;", posta in votazione col sistema elettronico in modalità telematica, è approvata;

- terza parte, il CONSIDERATO CHE , secondo punto, da "questo attacco" fino a "all'autodeterminazione;", posta in votazione col sistema elettronico in modalità telematica, è approvata;

- quarta parte, il VALUTATO CHE da "una pianificazione" fino a "stato di tensione;", posta in votazione col sistema elettronico in modalità telematica, è approvata;

- quinta parte, il MANIFESTA da "la propria solidarietà" fino a "perso i loro cari;", posta in votazione col sistema elettronico in modalità telematica, è approvata;

- sesta parte, il SOTTOLINEA da "l'efferatezza" fino a "milizie palestinesi;", posta in votazione col sistema elettronico in modalità telematica, è approvata;

- settima parte, l'AUSPICA da "la verifica" fino a "terrorismo islamico;", posta in votazione col sistema elettronico in modalità telematica, è approvata;

- ottava parte, il RIBADISCE da "il diritto dello Stato di Israele" fino a "le democrazie del mondo;", posta in votazione col sistema elettronico in modalità telematica, è approvata;

- nona parte, l'AUSPICA da "una rapida" fino a "dei due stati;", posta in votazione col sistema elettronico in modalità telematica, è approvata;

- decima parte, il DISPONE da "l'invio" fino a "comunità ebraiche d'Italia.", posta in votazione col sistema elettronico in modalità telematica, è approvata.

In dichiarazione di voto finale interviene il consigliere Lorenzoni (Gruppo Misto).

Il PRESIDENTE pone in votazione, col sistema elettronico in modalità telematica, l'emendamento n. B1, sostitutivo del testo della risoluzione n. 100, nel suo complesso.

Il Consiglio approva

Ai sensi dell'articolo 50 comma 4 dello Statuto si riportano i voti espressi dai singoli Consiglieri.

Hanno votato sì:

Bet, Bisaglia, Boron, Bozza, Brescacin, Cecchetto, Centenaro, Cestari, Dolfin, Favero, Formaggio, Gerolimetto, Giacomin, Maino, Pan, Pavanetto, Piccinini, Possamai, Puppato, Rigo, Rizzotto, Scatto, Soranzo, Sponda, Venturini, Vianello, Villanova, Zecchinato

Hanno votato no:

nessuno

Astenuti:

Baldin, Bigon, Camani, Guarda, Lorenzoni, Luisetto, Montanariello, Ostanel, Zanoni, Zottis

Non votanti:

nessuno

In dichiarazione di voto finale sulla risoluzione n. 104 intervengono i consiglieri Soranzo (Fratelli d'Italia - Giorgia Meloni), Villanova (Zaia Presidente), Camani (Partito Democratico Veneto) e Guarda (Europa Verde).

Il PRESIDENTE pone in votazione col sistema elettronico in modalità telematica la risoluzione n. 104.

Il Consiglio non approva

Ai sensi dell'articolo 50 comma 4 dello Statuto si riportano i voti espressi dai singoli Consiglieri.

Hanno votato sì:

Baldin, Bigon, Camani, Guarda, Lorenzoni, Luisetto, Montanariello, Ostanel, Zanoni, Zottis

Hanno votato no:

Bet, Bisaglia, Boron, Brescacin, Cecchetto, Centenaro, Cestari, Dolfin, Favero, Formaggio, Gerolimetto, Giacomin, Maino, Pan, Pavanetto, Piccinini, Possamai, Puppato, Rigo, Rizzotto, Scatto, Soranzo, Sponda, Vianello, Villanova, Zecchinato

Astenuti:

nessuno

Non votanti:

Bozza, Venturini

Il PRESIDENTE dichiara chiusa la seduta.

Il Consiglio regionale sarà convocato a domicilio.

La seduta termina alle ore 18.28.

Consiglieri presenti o partecipanti in modalità telematica:
BALDIN Erika
MICHIELETTO Gabriele
BARBISAN Fabiano
MONTANARIELLO Jonatan
BET Roberto
OSTANEL Elena
BIGON Anna Maria
PAN Giuseppe
BISAGLIA Simona
PAVANETTO Lucas
BORON Fabrizio
PICCININI Thomas
BOZZA Alberto
POLATO Daniele
BRESCACIN Sonia
POSSAMAI Gianpiero
CAMANI Vanessa
PUPPATO Giovanni
CECCHETTO Milena
RAZZOLINI Tommaso
CENTENARO Giulio
RIGO Filippo
CESTARI Laura
RIZZOTTO Silvia
CIAMBETTI Roberto
SANDONA' Luciano
DOLFIN Marco
SCATTO Francesca
FAVERO Marzio
SORANZO Enoch
FINCO Nicola Ignazio
SPONDA Alessandra
FORMAGGIO Joe
VENTURINI Elisa
GEROLIMETTO Nazzareno
VIANELLO Roberta
GIACOMIN Stefano
VILLANOVA Alberto
GUARDA Cristina
ZANONI Andrea
LORENZONI Arturo
ZECCHINATO Marco
LUISETTO Chiara
ZOTTIS Francesca
MAINO Silvia





IL CONSIGLIERE SEGRETARIO
f.to Erika BALDIN






IL PRESIDENTE
f.to Francesca ZOTTIS









N.B. Gli emendamenti sono conservati nel sistema documentale del Consiglio regionale.
Le richieste di modifica delle votazioni diverse da quelle previste dall'articolo 89 del Regolamento sono menzionate nel Resoconto.

PROCESSO VERBALE
Redazione testo a cura di Paola Lombardo
Revisione testo a cura di Carla Combi e Alessandro Vian