ResocontoVerbali

Seduta del consiglio regionale del 23/01/2024 n. 123

Resoconto n. 123 - 11^ legislatura
Resoconto 123 a Seduta pubblica
Martedì, 23 gennaio 2024
SOMMARIO
Il Presidente Ciambetti, alle ore 10.45, comunica che l'inizio della seduta è rinviato alle ore 10.55.
Assume la Presidenza
Il Presidente Roberto CIAMBETTI
La Seduta inizia alle ore 10.51

PRESIDENTE

Colleghi, buongiorno.
Diamo inizio alla 123a Seduta pubblica del Consiglio regionale. I lavori si svolgono sulla base dell'ordine del giorno prot. n. 736 del 18 gennaio 2024.
PUNTO
1


APPROVAZIONE VERBALI DELLE SEDUTE PRECEDENTI

Il PRESIDENTE, poiché nessun Consigliere chiede di fare osservazioni, dichiara che si intendono approvati i processi verbali della 119a Seduta pubblica di martedì 12 dicembre 2023, della 120a Seduta pubblica di mercoledì 13 dicembre 2023, della 121a Seduta pubblica di martedì 19 dicembre 2023 e della 122a Seduta pubblica di martedì 16 gennaio 2024.
PUNTO
2


COMUNICAZIONI DELLA PRESIDENZA DEL CONSIGLIO

Ha comunicato congedo
Luca ZAIA
Il congedo è concesso.
PUNTO
3



INTERROGAZIONI E INTERPELLANZE

Ai sensi dell'art. 114, comma 3 del Regolamento, l'elenco delle interrogazioni e delle interpellanze, allegato alla Convocazione, è dato per letto.
PUNTO
4



RISPOSTE DELLA GIUNTA REGIONALE ALLE INTERROGAZIONI E INTERPELLANZE

PRESIDENTE

Andiamo alle interpellanze e interrogazioni.
Partiamo con la IRI n. 381 della collega Guarda.

Interrogazione a risposta immediata n. 381 del 31 marzo 2023 presentata dalla consigliera Guarda relativa a "PROGETTO VALLE OSSI A ERACLEA: REALIZZARE L'INCHIESTA PUBBLICA"

Collega Guarda, prego.

Cristina GUARDA (Europa Verde)

Grazie, Presidente. Buongiorno, colleghi.
Oggi vi porto all'attenzione un'interrogazione che ho presentato nel marzo dell'anno scorso relativa a Valle Ossi, un'area accanto a un sito di interesse internazionale da un punto di vista naturalistico che sta all'interno della Rete Natura 2000, quindi di elevato valore da un punto di vista ambientale.
In questo territorio sussiste un progetto, presentato all'attenzione della Regione nel processo di autorizzazione, che prevede la creazione di un'area turistica, di un camping con attività all'interno di quel territorio.
Su questo progetto la Regione e questo Consiglio regionale sono stati interessati da diversi atti ispettivi. Penso a quello della collega Baldin, che ha ricevuto risposta; penso anche a quello del collega Zanoni e della collega Zottis, che non ha ancora ricevuto risposta ma si basa su osservazioni precise da un punto di vista tecnico presentate dall'associazione LIPU.
Proprio su questo tema intervengo, chiedendo alla Regione del Veneto di avviare una procedura d'inchiesta pubblica per verificare la correttezza del progetto all'interno di questa realtà di grande valore naturalistico. Questo tanto più oggi – visto che, ritenendo che i tempi siano trascorsi, immagino che la risposta sarà negativa – acquisisce un significato importantissimo.
Ho verificato e ho potuto leggere all'interno degli atti pubblicati nel sito della Regione che l'Unità strategica regionale per la biodiversità e dei Parchi conclude le proprie osservazioni dicendo che "l'area si colloca in continuità con l'area di grande interesse naturalistico e, viste le previsioni di massicci accessi alla spiaggia e l'inevitabile attraversamento del sistema dunale, si ritiene che la destinazione del soggetto gestore della zona Laguna del Mort e Pineta di Eraclea e la contestuale definizione delle modalità di fruizione siano condizioni imprescindibili per l'assentibilità del progetto".
Per questo motivo, attendo di ricevere risposta.

PRESIDENTE

Grazie, collega.
Assessore Bottacin, per la risposta. Prego.

Ass.re Gianpaolo BOTTACIN

In riferimento all'interrogazione a risposta immediata indicata in oggetto, si evidenzia che il proponente Elite Vacanze Gestioni S.r.l. ha presentato agli uffici regionali competenti istanza di procedura di PAUR ai sensi dell'articolo 27-bis del decreto legislativo n. 152/2006, dell'articolo 11 della legge regionale n. 4/2016 e della DGR n. 568/2018, acquisita al protocollo regionale con n. 151553 del 20 marzo 2023 e n. 155772 del 21 marzo 2023, per il progetto denominato "Valle Ossi villaggio turistico rurale", localizzato nel Comune di Eraclea e per cui il Comune di Jesolo risulta potenzialmente interessato dagli impatti.
Il procedimento è stato avviato con nota del 16 agosto 2023 n. 436556 e in data 16.09.2023 si è concluso il termine per la presentazione delle osservazioni da parte del pubblico. Successivamente, nella seduta del 25 ottobre 2023, il Comitato regionale VIA ha ritenuto di richiedere al proponente alcune integrazioni e approfondimenti.
Tali richieste sono state formulate dal proponente con una nota della UO VIA protocollo n. 594655 del 2.11.2023, indicando il termine di 30 giorni per presentare le integrazioni.
Tale termine è stato sospeso, su richiesta del proponente, fino al giorno 30 maggio 2024, con nota protocollo n. 659982 del 12 dicembre 2023 ai sensi dell'articolo 27-bis, comma 5, del decreto legislativo n. 152/2006.
Riguardo alla possibilità di realizzare un'inchiesta pubblica, l'articolo 27-bis del decreto legislativo n. 152/2006 prevede che questa sia una modalità di consultazione del pubblico e che si svolga nelle forme disciplinate dalle Regioni.
La Regione Veneto, con la legge regionale n. 4/2016 , all'articolo 15 disciplina l'istituto dell'inchiesta pubblica, che può essere disposta dal Presidente del Comitato tecnico VIA, organo indipendente, la quale consiste nell'audizione da parte del Comitato medesimo di coloro che hanno presentato osservazioni in contraddittorio con il soggetto proponente.
Il suddetto articolo 15 stabilisce altresì che il Presidente del Comitato tecnico VIA, organo indipendente, è tenuto a disporre l'inchiesta pubblica qualora sia richiesta dal Sindaco di uno dei Comuni interessati di cui all'articolo 3, comma 2, lettere a) e b), o da una delle organizzazioni non governative di cui all'articolo 3, comma 1, lettera n) e che l'indizione dell'inchiesta pubblica è resa nota a coloro che hanno presentato osservazioni tramite pubblicazione sul sito web dell'autorità competente e tramite posta elettronica.
Ad oggi, peraltro, non è pervenuta nessuna richiesta in tal senso.

PRESIDENTE

Grazie.
Collega Guarda, per la replica.

Cristina GUARDA (Europa Verde)

Grazie, Presidente.
Ringrazio l'Assessore per la risposta. È evidente che la richiesta di questo tipo di iniziativa deve avvenire, per legge, attraverso il Sindaco o anche una realtà indipendente, che la richiede entro 40 giorni. Ovviamente la risposta che ricevo sta al di fuori di questi 40 giorni di possibilità della presentazione dell'attività di inchiesta pubblica.
È evidente, tuttavia, come ci siano delle osservazioni di notevole interesse da un punto di vista ambientale, osservazioni che mettono in dubbio l'opportunità di realizzare questo tipo di intervento all'interno di un'area così sensibile, alle quali, almeno per quanto ci è possibile verificare dagli atti che sono stati pubblicati sul sito della Regione, non abbiamo alcuna risposta da parte del proponente. I 30 giorni sarebbero passati.
Per questo motivo è oggettivamente importante tenere monitorato il lavoro della Commissione e le risposte che verranno date dal proponente. Spero vivamente che in questo caso ci sia coerenza rispetto a quanto è stato affermato da organi regionali che hanno indicato una grave pericolosità per quanto riguarda questo tipo di intervento.
Auspico che, nella risposta alla interrogazione che è rimasta senza risposta ad oggi, ossia quella presentata dal consigliere Zanoni e dalla consigliera Zottis, si possa finalmente trovare una parola "fine" su questo tipo di progetti che possono mettere a rischio un habitat di estrema importanza all'interno del territorio veneto.
Grazie mille.

PRESIDENTE

Grazie a lei.
Passiamo alla IRI n. 389, sempre della collega Guarda.

Interrogazione a risposta immediata n. 389 del 17 aprile 2023 presentata dalla consigliera Guarda relativa a "VICENZA, ANCORA SCHIUMA BIANCA NEL BACCHIGLIONE: SONO STATE VERIFICATE LE CAUSE?"

Collega Guarda, prego.

Cristina GUARDA (Europa Verde)

Grazie, Presidente.
Questa è un'interrogazione che segue un'altra sullo stesso tema. All'epoca avevo denunciato, insieme ai pescatori locali, insieme alla cittadinanza, questa grande schiuma bianca che aveva completamente coperto il fiume Bacchiglione nella zona al confine tra Vicenza e l'hinterland, nella zona di Debba. Fotografie e immagini, per chi le ha vissute direttamente, davvero terribili, con morìe di pesci e danni da un punto di vista ambientale.
All'epoca mi era stato detto che non c'era nessuna causa riconducibile a responsabilità umane o istituzionali, vista la carenza di ossigeno a causa della siccità, ma in quell'area l'acqua è davvero molto profonda e il fenomeno della siccità, quindi della carenza di ossigeno, non bastava a giustificare una tale reazione dell'acqua, con la creazione di una schiuma così importante. Cosa che ci è stata poi confermata non soltanto dalle indagini fatte dai pescatori, che hanno verificato una presenza di alcune sostanze ben superiore rispetto ai limiti, ma anche, in successiva battuta, da ARPAV, che ha potuto approfondire ulteriormente gli esiti delle prime indagini.
Tuttavia, questo fenomeno si è ripresentato – per questo nello scorso anno sono tornata a parlarvi di questo tema – numerose volte e ha provocato danni non soltanto alla componente ambientale, ma anche alla componente economica, perché la Regione investe anche dei fondi per consentire il ripopolamento dei nostri fiumi con pesci, attraverso le associazioni dei pescatori che ricevono i fondi regionali. Ma questo patrimonio viene perso, se si continua a trattare così la risorsa acqua.
C'è bisogno di capire la fonte e andare a sistemare le fonti di pressione. Io vorrei che finalmente ci fosse la possibilità di mettere la parola "fine" e dichiarare quali sono le azioni che si fanno di conseguenza.
Grazie.

PRESIDENTE

Prego, assessore Bottacin, per la risposta.

Ass.re Gianpaolo BOTTACIN

Per addivenire a una puntuale risposta alla presente interrogazione, alla stregua di quanto avvenuto in ordine alla precedente interrogazione a risposta immediata n. 268 dell'8 giugno 2022, i competenti uffici regionali hanno chiesto specifici ragguagli ad ARPAV, la quale ha riscontrato, ripercorrendola e analizzandola, l'attività effettuata nel corso di tutto il 2022, a dimostrazione che il fenomeno tratteggiato dall'interrogante è stato costantemente attenzionato dagli apparati tecnici regionali.
Nella propria relazione ARPAV ha rappresentato che, sulla base delle informazioni osservate e dei dati raccolti dall'analisi di campo e dai monitoraggi svolti, emerge che i fenomeni di morìa di pesci e di schiume superficiali diffuse sono stati causati principalmente dalle condizioni anossiche del corpo idrico, causate dal carico di sostanze generate dall'attività antropica, che sono andate a pesare su un corpo idrico in stato di stress per le condizioni meteoclimatiche del periodo estivo.
L'ossigeno disciolto nelle acque del fiume misurato in campo è risultato infatti spesso talmente basso da non essere compatibile con la vita delle specie ittiche che caratterizzano il tratto di corso d'acqua.
I campionamenti delle acque, inoltre, hanno rilevato la presenza di tensioattivi in varie forme e concentrazioni, che possono essere considerate le sostanze responsabili della formazione di schiume.
Dallo studio della correlazione con le precipitazioni temporalesche e dalla presenza di ammoniaca e sostanza organica risulta evidente che tali sostanze provengono da scarichi di reflui civili che si attivano durante gli intensi fenomeni di precipitazione e che il corpo idrico non risulta essere stato in grado di recepire a causa della situazione di stress in cui versava durante il periodo estivo.
ARPAV sta, inoltre, lavorando per approfondire ulteriormente la possibilità, che oggi non può essere esclusa, che il fenomeno delle schiume possa essere causato anche dalla presenza di sostanze generate da fenomeni naturali (vegetazione riparia, dilavamento aree agricole, eccetera), come già evidenziato da altre Agenzie, oltre che dal protrarsi delle condizioni particolarmente siccitose di questi ultimi periodi.
Tutti i referti e le relazioni sono consultabili in Drive all'indirizzo già condiviso con gli enti (segue l'indirizzo). Nel periodo autunnale e invernale del 2022 non si sono verificati fenomeni di rilievo.
In ordine specificatamente all'evento avvenuto nell'aprile 2023, che ha visto nel fiume Bacchiglione un'anomala presenza di schiuma da porsi in correlazione a un fenomeno di precipitazione intensa, si informa che il personale del Dipartimento provinciale ARPAV è intervenuto, su segnalazione dei Vigili del fuoco, effettuando campioni di acqua del Bacchiglione in corrispondenza dello sbarramento di Ponti di Debba.
Le analisi hanno evidenziato che il fenomeno è avvenuto in concomitanza con la presenza di carico organico, ma senza una apprezzabile concentrazione di tensioattivi, sotto il limite di quantificazione analitica.
Si dà conto, infine, che le attività di ARPAV continueranno per monitorare il fenomeno in argomento.

PRESIDENTE

Grazie, Assessore.
Prego, collega Guarda, per la replica.

Cristina GUARDA (Europa Verde)

Ringrazio di questa risposta, che conferma ciò che nel 2022 avevamo di fatto voluto ammettere all'interno di questo Consiglio, cioè che non c'era una esclusiva responsabilità delle condizioni naturali di quell'epoca estiva, ma c'era invece un'evidente correlazione con lo scarico eccessivo di acque reflue all'interno di un corpo idrico che non era in grado di gestirle. Quindi, questo è il punto su cui lavorare.
Io sono certa che ARPAV sta continuando tutt'oggi nell'attività di monitoraggio, così come ha continuato durante l'epoca estiva. È certo che c'è bisogno di identificare realmente quali sono le fonti di pressione e su questo c'è bisogno di fare un lavoro che non eviti di guardare realmente in faccia le problematiche.
In questo caso, è noto come a monte vi sia il depuratore di Sant'Agostino, di cui è altrettanto noto il sottodimensionamento rispetto al fabbisogno dell'area servita; così come può accadere che durante le piogge le acque reflue scolmino direttamente nel corso dell'acqua. Però non è possibile incasellare questi fenomeni, per quanto siano più o meno evidentemente gravi, come semplici fatalità, visto che proprio i lavori su questo depuratore e sul collegamento al depuratore di Casale sono stati fermi per molto tempo, sono stati addirittura fermati nel 2021 e annullati nel 2022. Questo ritardo ha contribuito a vedere continuare questi fenomeni e a vedere la risorsa acqua... Ricordo che è una risorsa non soltanto per gli ambientalisti. È una risorsa per tutta la collettività, il mondo produttivo, il mondo produttivo agricolo. Quindi, crea economia. Questa risorsa deve essere tutelata e deve essere fatta qualsiasi iniziativa per fare in modo che questi ritardi non vadano ad appesantire ulteriormente la realtà che in questi anni abbiamo visto a Vicenza.
Grazie mille.

PRESIDENTE

Grazie a lei, collega.
Abbiamo terminato con le interrogazioni, perché l'interrogante dell'IRI n. 452 mi ha chiesto di rinviarla.
PUNTO
6



DISEGNO DI LEGGE RELATIVO A "MODIFICHE ALLA LEGGE REGIONALE 30 OTTOBRE 1998, n. 25 "DISCIPLINA ED ORGANIZZAZIONE DEL TRASPORTO PUBBLICO LOCALE" IN MATERIA DI AGENTI ACCERTATORI". (PROGETTO DI LEGGE N. 197) APPROVATO (DELIBERAZIONE LEGISLATIVA N. 1/2024)

Relazione della SECONDA Commissione Consiliare.
Relatore: Consigliere Dolfin
Correlatore: Consigliere Montanariello

PRESIDENTE

Passiamo al punto n. 6 all'ordine del giorno, PDL n. 197.
La parola al relatore, il collega Dolfin. Prego.

Marco DOLFIN (Liga Veneta per Salvini Premier)

Grazie, Presidente. Buongiorno a tutti.
Il PDL n. 197, oggi in discussione, va anche nella direzione del tema dell'evasione tariffaria, uno dei tanti comportamenti scorretti presenti sui mezzi del trasporto pubblico locale. È uno dei tanti temi che credo dia qualità, che vede anche, su proposta delle stesse aziende di trasporto pubblico, un interessamento più profondo, tanto da invitare la stessa Regione del Veneto a intervenire, a proporre azioni anche di contrasto e maggiore operatività su questo tema.
Spesso e volentieri sentiamo parlare di denunce ai danni non solo dei mezzi, ma anche di varie azioni, di episodi di violenza gratuiti, sia fisici che verbali, all'interno dei mezzi e nelle vicinanze di plessi sempre legati al mondo del trasporto pubblico locale.
Per questo la Giunta regionale, su indicazioni soprattutto delle aziende di trasporto pubblico, sta cercando di trovare una forma, un modo per cercare di tamponare questi fenomeni sempre più presenti e cercare di aiutare, magari allargando anche la platea dei soggetti che possono essere messi in campo autorizzati a svolgere le mansioni, le azioni di attività di accertamento e contestazioni delle sanzioni poste a carico degli utenti che si comportano male all'interno del mondo dei servizi del trasporto pubblico.
Il tutto è passato attraverso i vari passaggi istituzionali, prima con la Presidenza del Consiglio e dopo con i lavori della Seconda Commissione. Siamo arrivati, oggi, all'esposizione e all'approvazione di questo provvedimento. In cosa consiste? Sia chiaro: tutti coloro che avranno la possibilità, delle aziende partecipate, di essere assorbiti e assunti dall'azienda madre dovranno essere formati e potranno, a loro volta, affiancare coloro che già svolgono questo tipo di operatività, un lavoro sicuramente importante, delicato e anche difficile quando si ha a che fare con le persone, figuriamoci con l'utenza. C'è anche quell'aspetto che le aziende mettono in campo attraverso le figure delle guardie giurate. Ampliare la platea credo sia la giusta e doverosa attenzione da parte della Regione rispetto alle richieste che provengono dalle aziende.
Questo, in realtà, è il nocciolo, il cuore di questa proposta: poter utilizzare e avere una platea maggiore di queste figure, che possono essere assorbite da parte delle aziende partecipate, dell'azienda madre, e possono essere, dopo, messe a regime per poter svolgere questo servizio. Questo permette, dunque, di incrementare il numero di agenti accertatori in un momento delicato, difficile che vive il trasporto pubblico locale a 360 gradi, avere un maggiore controllo e un maggiore livello di sicurezza all'interno, non solo per il personale dipendente dei vari mezzi, ma una sicurezza maggiore soprattutto nello svolgimento del servizio, in modo da portare a termine il servizio in maniera normale, senza intoppi o senza situazioni di degrado, che possono sfociare in violenze gratuite non solo all'interno dei mezzi, ma anche nei plessi, a livello di struttura logistica, in cui i mezzi si servono.
Come dicevo prima, sottolineo che il personale sarà formato e che il tutto avverrà nel rispetto delle norme e dei requisiti previsti dalla disciplina regionale in materia. So che è stato posto, da parte della Giunta, anche un emendamento che va nella direzione del rispetto economico e sociale delle varie clausole dei vari contratti.
Il PDL è composto da quattro articoli. I primi due sono legati al cambio della normativa prevista. Dopodiché, vi sono la clausola di neutralità finanziaria e l'entrata in vigore. Dunque, una cosa molto semplice, molto easy, ma che ha un impatto importante che va nella direzione delle richieste che vengono poste da parte delle aziende di trasporto pubblico, che sono ‒ come ho detto prima ‒ in questo momento in grosse difficoltà, non solo in difficoltà economica, sociale e quant'altro, ma soprattutto sotto l'aspetto degli addetti all'esercizio e degli operatori che operano all'interno dei vari mezzi e sotto l'aspetto degli accertatori.
È un PDL che va nella direzione dell'ascolto nei confronti delle varie aziende che hanno necessità di avere sempre più una formazione interna di personale. Questo provvedimento può sicuramente andare in quella direzione in maniera positiva.
Credo di aver elencato tutta la panoramica di questo provvedimento.
Lascio la parola al Presidente per gli eventuali ragionamenti che faremo.

PRESIDENTE

Grazie.
Diamo la parola al correlatore, il consigliere Jonatan Montanariello. Prego.

Jonatan MONTANARIELLO (Partito Democratico Veneto)

Grazie, Presidente.
Oggi ci accingiamo a discutere un articolo. In realtà, abbiamo già visto in Commissione che a breve ci sarà una discussione più ampia su tutta la legge regionale n. 25, che potrà trovare, probabilmente, dei punti di intesa come dei punti di non intesa.
Presidente, oggi, con un po' di sforzo, con un po' di capacità di sintesi e con un po' di capacità di comprensione da dove è nato il tutto, possiamo dire che arriviamo a un risultato che sicuramente può non essere ottimale per quello che sta accadendo fuori. Certamente è difficile dare una risposta quando si parla di controlli, aggressioni o quant'altro. Devo dire, però, che, rispetto a come era partito l'impianto di questa discussione, oggi sono subentrati elementi positivi. L'inizio di questa discussione era avvenuto, da parte di chi chiedeva che si aprisse questa discussione, tentando di veicolare su alcuni impianti di dibattito la discussione che noi avremmo dovuto avere oggi. Penso ci sia stata una maturità, anche politica, da parte della Commissione, da parte degli uffici, da parte dell'Assessore, di capire che oggi noi dobbiamo trattare questo tema sicuramente facendo lo sforzo più grande, che è quello di dire che bisogna dare delle risposte alle aziende che fanno trasporto pubblico locale, ma, allo stesso tempo, dire che queste risposte vanno sempre date all'interno di un perimetro ben determinato, dove ci deve essere la visione di quello che è un trasporto pubblico e la visione di quella che, dopo, è l'offerta di trasporto privato.
Perché, Assessore? Ne abbiamo discusso più volte. Molto spesso ci troviamo di fronte alle aziende che fanno, in Veneto, trasporto pubblico locale, che partono con buoni propositi, ma che, alla fine, mi permetto di dire, dopo un po' di tempo, dopo un po' di anni, diventano aziende – lo dico senza nessuna perplessità – che se da una parte sono brave e virtuose a fare quello che fanno, dall'altra, forse, credono di poter fare quello che vogliono rispetto a quelli che erano i patti, gli accordi e i contratti iniziali firmati.
Assessore, un pallino che mi ha portato anche ad accendere i riflettori – ne abbiamo discusso ampiamente in Commissione; abbiamo convenuto su alcuni punti e su altri no – è che oggi le aziende di trasporto pubblico intercettano con la gara l'affidamento, diventano affidatarie di un servizio e dopo succede che le pulizie le fa una ditta che ha un altro tipo di contratto, le buste paga e la parte impiegatizia le facciamo fare a un altro che ha un altro tipo di contratto (lo esternalizziamo), le manutenzioni, non ne parliamo, le facciamo fare a un altro ancora, e magari dopo c'è l'appalto di terza mano, perché molto spesso c'è la ditta che prende l'appalto, che lo dà alla cooperativa.
Dopo cosa succede, Assessore? È bene che, come Regione, cominciamo a mettere un po' bocca sugli enti ottimali di bacino, perché potremmo incidere, quando ci sarà la nuova legge, anche sui bandi di affidamento che verranno fatti e che, magari, metteranno quattro paletti in più. Oggi cosa succede? Un'azienda di trasporto, una volta che diventa azienda di trasporto e fa il trasporto pubblico locale con il 65% dei soldi dei cittadini che lo pagano, fa tutto tranne quello che contrattualmente deve fare un'azienda di trasporto. Infatti, ci troviamo nelle aziende di trasporto tutti i tipi di contratti, parcellizzazioni, esternalizzazioni.
Non è che qualcuno sia contro le esternalizzazioni, però la domanda che mi pongo è questa: perché un'azienda, quando vince un bando e si aggiudica un affidamento, ha tutti gli organici in regola, ha tutti i requisiti, ha tutto quello che serve (le manutenzioni, il personale) e dopo un po' di anni vediamo che queste aziende incominciano a far tutto tranne che il trasporto pubblico? L'autoferrotramviere, l'autista resta con il contratto del trasporto pubblico locale e il resto della galassia molto spesso lo diamo a terzi, quarti, quinti. Con l'aggravante che stiamo parlando di un servizio pubblico e non stiamo parlando, Assessore, di un servizio privato, dove un imprenditore, giustamente, con i suoi soldi gestisce le aziende come vuole.
Assessore, tornando a questo specifico articolo, perché ho fatto questa premessa? Devo dire la verità: la forte preoccupazione che ho nutrito dal primo momento era che in qualche parte ‒ così come era scritto non ci negava nessuno che potesse accadere ‒ una sorta di segmento di mercato trasportistico andasse su un terreno privato, che oggi non c'è.
Lo scongiuriamo, perché abbiamo visto che abbiamo messo in campo gli anticorpi. Su questo credo ci sia stato un ottimo lavoro di squadra. Lei ci ha ascoltato. Però, se noi avessimo lasciato tutto com'era... Domani Montanariello e l'assessore De Berti fanno una società che si chiama "Montanariello e De Berti, Controlli e Verifiche". Tutte le aziende di trasporto pubblico ‒ come avviene con le scatole cinesi che ci sono ormai nel trasporto pubblico; tutte le aziende hanno un pezzo di un'altra ‒ prendono l'1% di questa società creata. Essendo società del gruppo, magari ci mettiamo a fare i controlli per gli altri, perché diventiamo società del gruppo, e magari decidiamo che anche un'agenzia interinale di turno si può mettere a fare i controlli e le verifiche. Fortunatamente, abbiamo scongiurato questo passaggio.
Credo, Assessore, che il comparto dei verificatori oggi sia uno dei più difficili presenti nel mondo del trasporto pubblico locale. Il comparto dei verificatori è quello che, più di autisti o altri, dovendo per natura e per mestiere andare da uno e fargli la multa... A differenza della multa in divieto di sosta (te la lasciano dietro il finestrino, tu arrivi e la trovi), questo te la deve dare a mano, deve registrare i tuoi dati. Infatti, il numero di aggressioni che abbiamo è simbolico. Ricordo che l'ultima volta, finito il Consiglio regionale, mi sono imbattuto, sul Pontile dell'Accademia, in un agente accertatore aggredito addirittura a morsi, con chiazze di sangue sul pontile.
Risulta evidente, Assessore, che, se queste persone che svolgono questo tipo di mansione le sganciamo da aziende grosse... Non prendiamoci in giro: aziende grosse e solide, come quelle che abbiamo anche nel trasporto pubblico locale in Veneto, danno garanzie maggiori al soggetto che vi lavora all'interno. Se questo soggetto noi lo sganciamo dalle tutele... Sappiamo che, se c'è il contratto collettivo nazionale degli autoferrotranvieri hai determinate tutele. Ma, Assessore, aggiungerei anche le aziende che, se vogliono, di fronte a un'interruzione di pubblico servizio, possono intervenire, come molto spesso vedo che ha fatto la MOM di Treviso, che, di fronte alle aggressioni dei propri autisti, si è costituita parte civile, dal momento che c'era un'interruzione di pubblico servizio. È anche un segnale che viene dato a quel delinquente che decide di aggredire una persona che sta lavorando.
Se noi, Assessore, questi avessimo deciso di sganciarli, cosa sarebbe successo? Sarebbe successo che domani tu hai un interinale che te li manda, perché ha una società che fa parte del gruppo, è stato aggredito Montanariello, via Montanariello, mandamene un altro. Lavori a prestazione: via quello, mandamene un altro. Avremmo dato meno tutele. Perché? Perché, se tu non lavori legato a un sistema, a un indotto diretto di trasporto pubblico, magari ti trovi anche di fronte alla situazione che questa azienda ti dice: stai a casa per l'infortunio, finché non rientri. Ma, Assessore, io credo – e ci metto un po' di malafede – che il tentativo per cui si è arrivati inizialmente, come si voleva arrivare – del resto, il mondo del trasporto è come gli ospedali, è come i Comuni, tutti parlano, i muri parlano –, fosse quello di tentare di fare una gara al ribasso, una speculazione sul costo di questa figura. Perché? Perché, Assessore, come Regione Veneto avete già fatto un favore alle aziende quando avete deciso di cambiare la legge n. 25/1998, questo nel 2008, dopo dieci anni, andando a cambiare proprio questo articolo e dicendo alle società di trasporto pubblico locale: se non avete il personale per farlo, potete avere le guardie giurate. Quindi, voi avete già fatto una cosa grandissima quella volta, perché l'autoferrotranviere può mancare, la guardia giurata la paghi e la trovi. Qual è, secondo me, il problema? Che la guardia giurata, che non è quella che vediamo nei pontili dell'ACTV quando veniamo qui, con la divisa da guardia giurata, senza armi e senza niente, che deve fare questo tipo di controllo, una guardia giurata con il tesserino da agente accertatore e con la pistola, sicuramente, Assessore, non costa meno di un verificatore di un'azienda di trasporto. Non è la guardia giurata, quella simbolica, che viene messa avanti. È una figura che costa. Quindi, il fatto che oggi alcune aziende si lamentano di non trovare personale, di non trovare figure, secondo me, Assessore, non sta in piedi perché, se tu vai da una società che fa servizio di guardia giurata basta che paghi e questa le guardie te le manda.
Capisco che ci possono essere delle società che a volte hanno, in alcuni servizi, nelle loro holding, dei pezzi di servizio che vengono dismessi da una parte e c'è bisogno di reimpiegarli dall'altra. Capisco, dobbiamo aiutarli anche lì. Il mondo cambia. Mi viene in mente Venezia: tutto il personale che una volta era sulla ZTL adesso bisogna riqualificarlo, perché adesso ci sono le telecamerine, i pass, la carta e in due fai quello che prima facevi in venti. Quindi, capisco anche che ci può essere una visione di vasi comunicanti tra società dello stesso gruppo.
Assessore, all'approdo iniziale di questa legge c'era il tentativo, cosa che lei – va detto – ha scongiurato, di fare tutto questo senza mettere paletti normativi chiari e riferimenti contrattuali e di tutela delle persone che, in questo caso, espletano questa mansione. Ebbene, io credo, come abbiamo ascoltato anche dal 70% per cento dei sindacati... A parte la CISL, che si è detta favorevole. Leggendo le loro osservazioni, essi dicevano: a patto che, se ci sono squadre miste, il caposquadra resti all'interno dell'azienda madre. La CISL, nelle sue osservazioni, aveva scritto questo. Probabilmente il problema della CISL era il caposquadra, non tutti i lavoratori. Non lo so cosa abbia interpretato. Però, abbiamo visto anche da uno spaccato plastico che la preoccupazione vera che è emersa era il futuro di questa categoria, non chi fa questa mansione. A parte che, secondo me, Assessore, noi dovremmo prenderci un impegno ambizioso. Lei, io non ho gli strumenti per farlo, sono un semplice Consigliere di minoranza. L'impegno di intavolare un ragionamento vero con le Forze dell'ordine e con le Prefetture e di intavolare un ragionamento vero, largo e diffuso con le aziende per capire, una volta per tutte, Assessore, come si può fare a mettere in campo gli anticorpi per le aggressioni che avvengono, cosa che non sta in capo ad una legge che dobbiamo fare noi. Ci vuole evidentemente un tavolo più ampio, con Prefetto e Forze dell'ordine. L'altro giorno sulla Linea 80 ne hanno aggredito un altro. Se ci mettiamo a leggere le cronache, forse ce n'è una al giorno, perché ormai la follia che bisogna prendersela con l'ultimo anello della catena funziona negli uffici dell'anagrafe nei Comuni, negli ospedali, nei pronto soccorso. Ormai la gente pensa sempre di prendersela con l'ultimo anello della catena, purtroppo, al quale credo che vada a tutta la nostra solidarietà.
Assessore, la preoccupazione diffusa – ed è il motivo per cui all'inizio ci siamo scontrati molto su questo – è questa: noi dobbiamo aiutare le aziende, noi dobbiamo far sì che le aziende abbiano agibilità se vogliono fare i controlli e non abbiano alibi per venirci a dire che non fanno i controlli. Se alcune aziende hanno strutture societarie dove possiamo aiutarle a fare delle mansioni seguendo un modello di vasi comunicanti, va benissimo. Noi non dobbiamo rompere le scatole alle nostre aziende, le nostre aziende vanno tutelate. D'altronde, se distruggiamo le nostre aziende, domani non parliamo più neanche di trasporto pubblico locale, cioè non parliamo proprio più di niente. Però, è giusto, visto che noi non siamo aziende, ma siamo legislatori e siamo quelli che diamo loro anche il 65% dei costi di ore/moto o di chilometri, mettere dei paletti.
Assessore, così com'è scritto credo non sia un buon articolo. So che si sta intervenendo in base a un dibattito emerso in Commissione, un dibattito trasversale, per tentare di intervenire, da parte sua, con alcuni emendamenti. Quindi, Assessore, se questi emendamenti che proporrà in qualche modo dovessero cambiare l'articolo, così come auspichiamo che avvenga, avremmo tentato di dare una risposta che metta, assessore De Berti, insieme tutte e due le cose, ovvero dare agibilità alle aziende che devono fare il proprio lavoro e non pensare di fare l'ennesimo passo verso la parcellizzazione del mondo del lavoro, verso l'esternalizzazione del mondo del lavoro, e farlo magari non in un regime, come può avvenire adesso, di regole chiare, ovvero che la parcellizzazione, l'esternalizzazione non va fatta per il risparmio, non va fatta per il ribasso, non va fatta perché bisogna pagare di meno, ma va fatta, magari, perché ci sono delle condizioni societarie che lo richiedono. Quindi, Assessore, seguendo questa logica vediamo come andrà la discussione e quali saranno gli emendamenti che saranno accolti.
Una cosa, però, Assessore, deve essere chiara: dobbiamo prenderci l'impegno che, quando arriverà la discussione generale sulla legge n. 25, non sopraggiunga qualche manina o qualche emendamento su questo articolo per cambiarlo ancora. Io sono sicuro che lei non lo farà, però, Assessore, siamo cinquanta in Aula. Infatti, Assessore, io dico che condivido questo pezzo di strada. Tuttavia, siccome a breve ridiscuteremo tutta la legge regionale n. 25, io spero che questo articolo resti così perché, se resta come ci stiamo dando l'impegno che resti credo che sarà, prendendomi personalmente, Assessore, l'onere di spiegarlo ai sindacati, il miglior risultato che il Consiglio regionale poteva raggiungere tra la risposta che chiedono le aziende e la tutela del mondo del lavoro che noi dobbiamo avere fuori.
Grazie.

PRESIDENTE

Grazie.
Ha chiesto di intervenire la vicepresidente De Berti. Prego.

Ass.ra Elisa DE BERTI

Grazie, Presidente.
Sappiamo che il mondo del trasporto pubblico locale, a seguito della pandemia, ma anche durante il periodo della pandemia, è uno dei settori strategici della Regione Veneto che è entrato più in difficoltà. Io, di solito, sottolineo che il periodo della pandemia per me è stata un'occasione per stringere un rapporto praticamente quotidiano con tutte le aziende di trasporto del Veneto, il che ci ha permesso di aprire anche un confronto serrato e di vedere quali fossero i punti deboli della legge n. 25/1998.
Sapete che, per quanto riguarda il TPL su gomma, è stato delegato agli enti di Governo, come anche l'acqua, lasciando in capo alla Regione la gestione del trasporto ferroviario. Sicuramente in una Regione come la nostra, dove i trasporti hanno una importanza strategica fondamentale, che manchi una visione complessiva di quello che è lo sviluppo del trasporto pubblico locale, ma anche una possibile integrazione tra ferro e gomma è un elemento critico. Sapete che fino a qualche anno fa il ferro e la gomma erano due settori completamente in concorrenza: vedevano il trasporto pubblico, per quanto attribuito ad ognuno di loro, come un "fregarsi" gli utenti e mantenere i propri chilometri e i propri servizi. Devo dire che in questi anni abbiamo fatto un lavoro di coordinamento e di regia per cercare di attivare tantissime forme di integrazione e devo dire che siamo sulla buona strada.
Nel post pandemia, comunque, le aziende rilevano che non siamo ancora tornati ai numeri pre-pandemia, mentre sul trasporto ferroviario vi devo dire che i numeri delle persone che si muovono nei weekend ha praticamente compensato, sostanzialmente, le persone che non prendono il treno durante la settimana, arrivando praticamente ai numeri pre-Covid. Purtroppo, nel trasporto su gomma ancora permangono queste difficoltà, difficoltà legate anche al fatto che, oltre al Covid, è scoppiata la guerra, per cui c'è stato un aumento dei costi energetici e del gasolio, ma difficoltà legate anche al reperimento degli autisti, difficoltà che, però, alcuni Enti di governo hanno risolto. Ad esempio, Treviso non rileva più il problema del reperimento degli autisti, li hanno trovati, e altri Enti di governo stanno seguendo lo stesso esempio.
La modifica della legge n. 25 che facciamo oggi, che sostanzialmente è un "antipasto" di quella che sarà la vera riforma del TPL che arriverà in quest'Aula, dove rivedremo tutto l'impianto del trasporto pubblico locale, è una richiesta che le aziende di trasporto fanno da diversi anni. Del resto, introdurre questa possibilità affinché nelle società che hanno delle partecipazioni nell'azienda di trasporto si possa utilizzare il personale per fare le verifiche in altre Regioni è già da anni che viene fatto. Ebbene, in Regione Veneto, con questa modifica, lo permetteremo.
In Commissione è stata fatta un'osservazione. Colgo l'occasione per ringraziare il relatore e il correlatore, ma anche la presidente della Seconda Commissione, consigliera Silvia Rizzotto, perché è stata fatta una osservazione su un intervento emendativo teso a migliorare l'articolo, a renderlo più completo e a chiudere la porta alle interpretazioni fantasiose di quello che potrebbe succedere poi, ma magari tanto fantasiose non sono. Con l'emendamento che ho depositato e che verrà votato viene inserita la specifica che a coloro che andranno a fare i verificatori nelle aziende di trasporto si applica il contratto del trasporto pubblico locale.
La necessità di aumentare i controlli è fondamentale, anche perché sapete che gli utenti del TPL, se sanno che ci sono i controlli, molto probabilmente sono più invogliati a comprare il biglietto. Se cominciano a fare il calcolo delle probabilità su quante volte passa il controllore, ci vuole poco ad avere il risultato. Quindi, questa è una prima iniziale risposta, oltre a tutte le altre che abbiamo dato. D'altronde, è vero che nell'azienda di trasporto spesso e volentieri è una questione di risorse, ma ci tengo a sottolineare una cosa. Il consigliere Montanariello, ma non solo lui, spesso e volentieri mi ha fatto notare ‒ lo sappiamo, ne siamo consapevoli ‒ che la Regione Veneto è l'unica Regione che non interviene sul TPL su gomma con risorse proprie. Tuttavia, nonostante questo, in Regione Veneto – non lo dico io, ma vi garantisco che a Roma me lo sento dire ogni volta, e non sono meriti miei, ma meriti di chi gestisce il trasporto pubblico locale – il servizio è una eccellenza rispetto alle altre Regioni.
Noi quindi possiamo intervenire anche economicamente, possiamo intervenire con modifiche legislative per poter agevolare il lavoro delle aziende, ma dando loro anche una mano a dare delle risposte concrete alle esigenze del territorio.
Aspettando la vera discussione e la vera partita che questo Consiglio regionale giocherà con la discussione della legge n. 25, perché stiamo parlando di una revisione complessiva del trasporto pubblico locale in Veneto, questa intanto è una pillola di risposte alle molte esigenze delle aziende.
Grazie.

PRESIDENTE

Grazie a lei.
Collega Baldin, prego.

Erika BALDIN (Movimento 5 Stelle)

Grazie, Presidente.
Ringrazio l'Assessore per l'intervento e anche per aver fatto proprio l'emendamento n. 1, che avevo proposto come miglioria alla legge, che riguarda la previsione dell'inquadramento del Contratto collettivo nazionale trasporto pubblico locale.
Questa era una garanzia in più per i dipendenti che svolgono la mansione di controllore. Positiva la proposta, perché si va ad aumentare il numero degli agenti accertatori: credo sia importante nel trasporto pubblico locale che vi sia un aumento del controllo. E per tutto quello che verrà si auspica che questa riforma generale e complessiva sul trasporto pubblico locale arrivi presto e tenga in considerazione gli aspetti che hanno elencato l'Assessore nel suo intervento e anche il correlatore e, quindi, che si metta mano ad una serie di problematiche emerse negli anni, tra cui anche magari, auspico, quella del biglietto unico. Sarebbe anche questa una norma valida ed essenziale nel nostro Veneto.
Non ritiro quindi l'emendamento, che verrà comunque assorbito da quello della Giunta, quello che andremo poi a votare.
Grazie.

PRESIDENTE

Grazie a lei.
Collega Montanariello, in discussione generale?
Prego.

Jonatan MONTANARIELLO (Partito Democratico Veneto)

Grazie, Presidente.
Grazie, Assessore, dell'intervento che ha fatto. Colgo l'occasione anche per aprire un po' di dibattito su questo, visto che è sempre una cosa ghiotta e interessante parlare anche in virtù di una legge che sta arrivando sul trasporto pubblico locale.
Assessore, io credo che noi dovremmo chiarire una cosa, non tra di noi che la sappiamo, ma anche all'esterno.
È vero che con la pandemia molte aziende di trasporto sono andate in sofferenza, ma è anche vero che grazie ai ristori arrivati tra i mancati ricavi e i servizi aggiuntivi, gran parte delle risorse che hanno perso sono state compensate. Addirittura, se noi prendiamo gli ultimi due decreti sui servizi aggiuntivi, che erano i due decreti di 150 milioni, facendo la ricognizione con i Prefetti e con gli Enti di Bacino delle risorse che servivano, che il Veneto aveva chiesto per esigenze delle aziende, 6 milioni, a livello nazionale vengono chiesti 60 milioni dei 300, e i 240 milioni che restano dei due decreti di 150 milioni, il Governo li lascia per compensare i mancati ricavi.
Se vediamo le delibere, in parte le risorse sono arrivate. Dei due decreti che ha fatto il Governo, da 150 milioni l'uno, per i servizi aggiuntivi, ne sono stati usufruiti solo 60 milioni a livello nazionale. Il Governo ha lasciato quei soldi.
Perché voglio dire questo? Perché ci sono state situazioni più complicate dove le aziende hanno sofferto e bisogna avere massimo rispetto. Ci sono state situazioni, come Venezia, dove le aziende hanno utilizzato la scusa della pandemia per tentare di fare un attacco senza precedenti al costo del personale, tant'è che i bilanci aziendali dell'azienda di trasporto pubblico veneziana non hanno mai chiuso, neanche con la pandemia, in negativo.
Ciò non toglie, però, che su mano esplicita, rivendicata dalla governance politica del sindaco Brugnaro, c'è stato il tentativo diretto di intervenire in maniera puntuale su quelli che erano i costi del personale.
Credo e ribadisco che dove ci sono delle difficoltà, le aziende devono avere tutto il nostro sostegno e non possiamo abbandonarle. Laddove, invece, si utilizza la pandemia per tentare di fare quello che si era già fatto anche in altri rami di servizi pubblici gestiti da quella Amministrazione, Assessore, io mi sento di condannarlo, perché, come spesso ci diciamo anche quando tra noi ci sono dei dibattiti più o meno accessi, non bisogna prendersi in giro.
Io – lo ripeto e lo ribadisco – condanno quelle aziende che hanno utilizzato la pandemia per mettere mano al costo del lavoro.
Altra cosa, Assessore: aumentare i controlli. Sarebbe ora! Sono già un po' di anni, già da quando c'erano le Province, se ci ricordiamo, che ogni tanto ci troviamo qualche trafiletto sul giornale dove ci vengono a dire che una volta è una Provincia, una volta è l'altra, ci sono tassi di evasione importanti, che non c'è il controllo. Però, Assessore, io mi sento anche di dire una cosa. Va bene quello che dice lei, che dobbiamo noi fare di tutto affinché vengano fatti i controlli, però dobbiamo ricordarci una cosa, colleghi: che questa Regione ha già dato una risposta importante che poteva anche essere esaustiva 10 anni dopo che è stata fatta la legge. Di questo va dato atto alla Regione. C'è stata una Regione riformista che ha saputo stare al passo con quelle che erano le richieste delle aziende. Mi viene da dire, Assessore, che probabilmente alcune aziende non hanno fatto il controllo perché siccome alla fine ci sono i fondi pubblici, i bilanci li chiudi lo stesso non in passivo, tanti se ne sono fregati di fare il controllo e le verifiche. Perché non è vero che tu non hai personale, perché potevi prenderti, grazie al Veneto, che ha cambiato nel 2008 questa legge, le guardie giurate per farlo.
Non è che c'è anche carenza di guardie giurate, Assessore, nella nostra Regione. Di quelle non c'è carenza, soprattutto se parliamo dal 2008 in poi.
E quindi io credo che alcune aziende abbiano marciato sopra il fatto di non fare i controlli e le verifiche perché tanto, siccome paga Pantalon, i soldi arrivavano lo stesso (tradotto da espressione dialettale) dal contributo e non li hanno fatti. Perché io non posso pensare che, quando diamo addirittura la possibilità alle aziende di fare i controlli con le guardie giurate, ci troviamo dopo i giornalisti che ci danno tassi di evasione inenarrabili e quasi da Paesi del Terzo Mondo. Non parlo degli ultimi anni, ma anche prima. Invece, se si volevano fare i controlli, si potevano fare. Bene, Assessore, dare anche questa possibilità. Non diamo alibi, però bene.
Altro elemento: la carenza di autisti. Io credo che la carenza di autisti vada ricercata anche in un ragionamento più ampio e più profondo. All'interno di alcuni Comuni, di alcuni territori e di alcune realtà c'è non solo carenza di autisti ma anche carenza di personale in generale. Mi spiego. Una volta, colleghi, in una gran parte di questa regione, in una parte del litorale, guardo la zona da dove viene la collega Zottis, c'era tanta gente che veniva da fuori regione per venire a fare l'autista qui e c'erano delle vere e proprie aziende che, come avviene in Fincantieri, avevano tanti autisti che venivano da fuori regione per fare gli autisti qui.
È evidente che, nel momento in cui in Veneto ci scontriamo con un problema che è quello della casa... il problema per cui non vengono più tante persone a fare l'autista qui sapete qual è? Se tu vieni a fare la stagione o vieni a fare l'autista o l'autoferrotramviere a Chioggia o a Jesolo, che sono due Comuni balneari, d'estate, ma anche per gran parte dell'anno, non riesci a trovare un'abitazione che si concilia con il tuo reddito. Ragazzi, uno non va mica a fare la stagione dove deve pagare 1.000 euro a settimana per la casa per guadagnarne 2.000 in un mese, magari. Un grande tema di cui si sta discutendo anche in questo periodo ‒ so che tutti gli Assessori d'Italia stanno discutendo di questo tema ‒ è quello di come tante figure hanno smesso di andare a fare questo lavoro perché molto spesso venivano da fuori. Una figura che oggi viene da fuori fa fatica a venire a fare la stagione di lavoro nel tuo territorio se sei un Comune turistico e deve pagarsi l'alloggio con quelli che sono i prezzi turistici. È un tema. A San Donà, nell'ATVO, c'erano decine e decine di autisti che venivano dal Meridione. Decine e decine che oggi non vengono più, perché dicono che con lo stipendio a malapena si pagano la casa. Non è più sostenibile fare questo. E hanno smesso di venire.
Noi dovremmo porci il tema sia degli autoferrotramvieri, ma anche di altre figure: è dappertutto il Reddito di cittadinanza il problema? È dappertutto la gente che non vuole lavorare? O molto spesso, quando tu devi andare a fare un lavoro e approdi in un Comune a vocazione turistica, diventa più caro il tuo sostentamento su quel Comune dello stipendio che prendi? Se io devo venire a lavorare a Venezia per 2.000 euro al mese, posso venire, visto che, se andate su internet, meno di 3.300 euro al mese non trovi una casa in affitto a Venezia? È impossibile. Non vieni. Stai dove vivi, hai la casa di famiglia, magari guadagni di meno, hai la "comfort zone" della famiglia che ti aiuta. Anche su questo un grande ragionamento va fatto, perché in alcune parti non si trovano autisti. Molto spesso, io ho l'esempio dell'ATVO, venivano decine di autisti da giù che non vengono più. Se devi pagare una casa oggi nelle zone della Riviera, di Jesolo, di Cavallino costa più del tuo stipendio. E allora stanno a casa. Hanno la casa di famiglia, magari guadagnano... Il vero problema è questo. Perché tanta gente ha smesso di andare a fare le stagioni nei Comuni? Perché oggi uno che viene a fare la stagione da dove vengo io, a Chioggia, qualsiasi lavoro esso sia, se trovi l'azienda che ti dà vitto e alloggio, va bene; se ti devi pagare la casa, Assessore, a 1.200 euro a settimana, io credo che non ci sia uno che va a fare la stagione e possa permettersi 3.000 euro al mese di casa.
Quindi, il grande tema su cui noi dovremmo interrogarci è questo: è un problema isolato del TPL? No. È un problema che mette insieme alcuni territori dove la vocazione turistica ha soppiantato la vocazione sociale e umana di un territorio? Sì, perché ci sono dei territori che ormai sono, Assessore, a vocazione turistica, vivono per il turismo, e ci sono pezzi interi di socialità che è venuta a mancare.
Guardate Venezia: nei periodi in cui non c'è turismo alle 8.00 di sera ci sono zone deserte perché, quando tu vivi solo di turismo è normale che in alcuni periodi la socialità, lo stare insieme, le scuole piene, i bambini che giocano nei campielli, i catechismi vengono a mancare. Quanto più entra il turismo, più si eradicano le relazioni, perché la gente va via. Credo, Assessore, che anche su questo bisognerebbe tornare ad avere, come c'era una volta, l'ambizione di avere delle aziende di trasporto, come una volta era con i ferrovieri: un'intera parte di Mestre e di Spinea sono state costruite così, con l'ottica di dire che forse ci possono essere delle costruzioni tali che se uno decide di venire a lavorare qua, tu gli fai pagare l'affitto, non gli dai la casa gratis la casa, ma magari, un po' come avviene con i bandi ERP, paghi l'affitto normale, di mercato, non quello di speculazione economica che viene fatta su un territorio turistico. Perché no? Magari un domani ci possono essere degli accordi che le aziende possono fare con le ATER. Non è che a chi viene qua a lavorare non fai pagare la cassa e gliela dai gratis, ma paga quanto costa una casa in affitto, 5-600 euro al mese. Magari poi questa persona si ambienterà, farà i suoi primi anni, e una volta che si sarà ambientata nella comunità, si comprerà la casa. L'ho fatto anch'io: quando sono venuto al Nord, avevo la casa della ditta; dopo due o tre anni mi sono comprato la mia casa, ho smesso di pagare l'affitto e mi sono pagato il mutuo. Altrimenti la gente non viene.
Io non sarei venuto a lavorare al Nord se non avessi avuto un punto d'appoggio. Parlo quindi per esperienza personale che ho vissuto, e oggi sono qui, vivo qui da 25 anni, ho la mia famiglia che vive qui, e ho utilizzato la ricchezza del territorio per farla rimanere sul territorio, non per prenderla e portarla via da un'altra parte, facendo la stagione e andando via.
In questo senso credo che dovremmo veramente cominciare a ragionare. Altrimenti (e guardo l'assessore Calzavara che viene da Jesolo) quando pensate che la ATVO trovi gli autisti? Assessore, lei che conosce il mercato del turismo, come può pensare che un dipendente venga a fare l'autista o la stagione alla ATVO, come è stato finora per quelle decine e decine di dipendenti che venivano da fuori regione? A meno che non decidiamo di pagarli 10.000 euro al mese, chi viene a fare la stagione?
Io credo che noi dovremmo dire che è vero che il servizio in Veneto è eccellente, anche se non ci mettiamo un quattrino dei soldi nostri, a parte quest'anno, dove abbiamo messo i 15 milioni, però, Assessore, dovremmo anche dire che la legge prevede nel TPL che la media nazionale sia prendere dall'introito il 35% e noi abbiamo dall'introito quasi il 50%. Questo ci permette di avere quel margine di guadagno in più perché, se il 65%, parlo a carattere regionale... Infatti, Assessore, adesso arrivo alla parte in cui lei parlava di eccellenza. Se il 65% lo paga il pubblico e il 35% lo devi avere dai biglietti e invece arrivi al 50%, hai quel surplus che permette alle aziende, in alcuni casi, di fare un'offerta di servizio migliore.
Però, Assessore, mi permetta di dire che il servizio in Veneto è eccellente, ma è eccellente a macchia di leopardo, non è eccellente dappertutto. È eccellente a macchia di leopardo. Dobbiamo dircele le cose. Non è che se vanno bene le diciamo... Per esempio, l'orario cadenzato nella parte ferroviaria è eccellente. Se devo partire da Verona, so che ogni tot ho un treno, è cadenzato, lascio la macchina... Sull'extraurbano Chioggia-Venezia avrei qualcosa da dire su come è gestita la linea, ma è eccellente. Lo hai ogni mezz'ora e sai che se vuoi partire da Chioggia, asta della Romea-Venezia, lo ha ogni mezz'ora. È eccellente? Sì. Ripeto, ho qualcosa da dire su come forse si potrebbe gestire la linea, però se devo andare a Venezia so che ogni mezz'ora ho il mezzo per andare e ogni mezz'ora ho il mezzo per tornare. È eccellente? Sì.
Ci sono, però, delle offerte di trasporto che non sono eccellenti perché, se io dall'asta della Romea devo andare in ospedale... Assessore, ci sono oneri e onori. La mela perfetta non esiste, se vediamo bene, una macchiolina ce l'hanno tutte. Però, siccome stiamo parlando in un'ottica propositiva di miglioramento, non ci stiamo scagliando i giavellotti, se parliamo di servizio è giusto dire che ci sono dei pezzi dove è eccellente e dei pezzi dove è fortemente carente.
Per esempio, se io devo recarmi dall'asta della Romea all'ospedale, per fare un tratto che in macchina fai in 50 minuti, ci metto più di due ore con i mezzi pubblici, cambiando due compagnie, facendo due tipi di biglietti diversi. Non può essere prettamente derubricato nell'eccellenza con la quale se da Chioggia devo andare all'aeroporto prendo il bus ogni ora e mi porta all'aeroporto. Ci sono delle parti dove va e parti dove non va. Ci sono delle parti, come Venezia, fragili. Perché dico fragili? Perché è evidente che la parte montana e la parte insulare e lagunare hanno delle fragilità. Fare 20 chilometri nel bellunese non è come fare 20 chilometri sulla Pedemontana. è evidente. Muoversi per andare a fare il panettiere dall'isola del Lido alle 2.00 di notte non è come muoversi per andare a fare il panettiere da Vicenza, che prendo la mia bici, magari se piove la macchina o se è mezza stagione lo scooter, e vado a fare il panettiere. So che ho una barca ogni ora. Se perdo quella barca, perché magari la sveglia mi suona cinque minuti dopo, quel giorno, quando vanno l'assessore De Berti e Montanariello a prendersi il panino, dico: aspetta un'ora per il panino perché sono andato un'ora dopo a lavorare perché ho preso sonno cinque minuti in più.
Su questo secondo me, Assessore, bisognerebbe intervenire. Come? Io ho una mia idea un po' impopolare, però posso permettermi il lusso di dirla perché non sono Assessore e quindi posso permettermi anche il lusso di essere impopolare. No, Assessore, quelle non le sparo, però credo che noi dovremmo prendere tutti quei chilometri di trasporto pubblico locale che non vengono più utilizzati per fare il trasporto pubblico locale, ma per fare tutt'altro, recuperarli, non per risparmiare, ma per ottimizzare e metterli a disposizione di dove servono i chilometri per il trasporto pubblico locale. Ad esempio, so che sono impopolare su questo, dall'aeroporto di Venezia a piazzale Roma c'è la ressa di soggetti che fanno trasporto pubblico privato per andare a prendere la gente, perché non pagano 1,20 euro, pagano 15 euro e c'è la ressa. Voi dovete pensare che da piazzale Roma all'aeroporto intercontinentale Marco Polo ci sono tre aziende pagate con soldi di contributo pubblico che lo collegano: ACTV con la linea 5, Arriva Veneto con la 85 e la ATVO. Credo che ci sia qualche corsa anche di un altro soggetto, Barzi, Brusutti, uno di loro.
Adesso, Assessore, serve che per andare a prendere la gente dall'aeroporto e farsi pagare 10, 15 euro a biglietto ci sia il contributo di trasporto pubblico? Secondo me no. Vi arriva in treno o via acqua. Chi oggi ha questo servizio via acqua, fa una linea di trasporto pubblico commerciale. Noi vediamo che chi va a prendere la gente dall'aeroporto via acqua, Assessore, si prende l'onere di dire: faccio una linea di trasporto, sono un imprenditore, oneri e rischi. Se noi, senza andare tanto con il lanternino a dire: "Tu metti i soldi, io non li metto, tu così, tu colà", decidiamo che a chi non fa più trasporto pubblico locale quei chilometri vengono tolti... Nelle realtà, ma anche nella stessa realtà di Venezia, credo che non tutte le linee debbano essere pagate con i soldi del trasporto pubblico locale. Le linee che sono per i cittadini, per movimentare i flussi sì, ma se ci sono delle linee squisitamente turistiche... Io non ho mai capito, ad esempio, una cosa. Quelle linee ad hoc che vengono fatte ("Mostra del Cinema", eccetera) mi auguro che non vengano pagate con i chilometri del trasporto pubblico locale. Se noi, Assessore, facessimo una legge, una ricognizione vera, anche con uno studio sui flussi, con una cabina di regia, e cominciassimo a vedere dove i soldi del contributo pubblico vengono utilizzati, in realtà, per fare trasporto dedito alla mobilitazione di turisti che pagano di più, togliendolo al cittadino nel trasporto pubblico... Chiudo dicendo che dopo, sì, mi trovo le affermazioni di qualche Presidente dell'azienda che dice "scandalose": "Il bus non parte, io non metto corse dove il bus non si riempie almeno al 50%".
Assume la Presidenza
Il Vicepresidente Nicola Ignazio FINCO

PRESIDENTE

Concluda, collega.
Jonatan MONTANARIELLO (Partito Democratico Veneto)
Questo ragionamento tu lo fai se sei un privato, paghi la tua corsa e dici: "Devo fare profitto e se il bus non è pieno io non parto". Ma se il 65% di quella corsa te la paga la Regione, è evidente che non puoi fare una corsa dove non serve, ma non puoi neanche dire che tu metti le corse solo dove vai via pieno, perché non sei un privato.
Assessore, credo che la grande ambizione che noi dovremmo avere ‒ è difficile, sì ‒ sia una cabina di regia vera, con i flussi veri...

PRESIDENTE

Concluda, collega.

Jonatan MONTANARIELLO (Partito Democratico Veneto)

...magari un biglietto unico elettronico per studiare i flussi, che ci incominci a far individuare i flussi turistici e i flussi di come si spostano i cittadini.
Chi fa trasporto turistico non può avere più i soldi delle tasse dei cittadini, prendere i soldi con la mano sinistra da noi e con la mano destra dai turisti.

PRESIDENTE

Grazie.
Collega Lorenzoni, prego.

Arturo LORENZONI (Gruppo Misto)

Grazie, Presidente.
Grazie alla Commissione per aver portato avanti questo progetto di legge. Tutto sommato, sono 15 righe. È una legge di 15 righe. È un po' come fasciare il graffio ad un paziente cardiaco che sta aspettando il trapianto. La mia osservazione, molto sinteticamente, è legata proprio alla sollecitazione alla Giunta ad intervenire sul tema del trasporto pubblico locale, nel senso che è giustissimo dare la possibilità, dare flessibilità nel controllo. Nelle città del Veneto stiamo vivendo episodi di vero e proprio pericolo legato ad un'utenza non consona del mezzo di trasporto pubblico. È importante quindi che si agisca e che si diano gli strumenti per affrontare questa che sta diventando un'emergenza.
La mia sollecitazione è veramente a portare avanti dei sistemi di pagamento di bigliettazione che siano moderni e che siano adeguati ai tempi. Ciascuno di noi, quando viaggia, vede la facilità con cui c'è la possibilità di utilizzare il trasporto pubblico semplicemente con la propria carta di credito, senza nessun biglietto.
Io credo che il Veneto debba muoversi in questa direzione, che il biglietto integrato unico sia un'urgenza estrema di questa Regione, sia per la parte turistica, sia per la parte residenziale. Noi abbiamo 70.000 studenti a Padova, buona parte dei quali utilizzano il trasporto pubblico locale, ma non c'è un'integrazione nell'utilizzo dei mezzi tra la ferrovia, il trasporto urbano e tutti i nuovi mezzi di trasporto, dal monopattino alla bicicletta in condivisione che, secondo me, devono essere integrati in un sistema di pagamento unico.
Questo elemento fa la differenza nel definire un sistema di trasporto obsoleto e ritenuto di scarsa qualità dall'utenza. Questa è la ragione vera per cui, per esempio, un professionista è difficile che in città prenda il trasporto pubblico. Questo non è vero a Milano, non è vero nelle grandi città d'Europa.
La mia sollecitazione, quindi, è a prenderci cura anche della patologia cardiaca di questo paziente, non solo del graffio, e mettere in atto quelle misure che so essere allo studio da tempo. È un po' troppo che stiamo aspettando che il sistema di trasporto, per coloro che vengono da fuori, non sia percepito come obsoleto, ma sia all'altezza dei sistemi europei.
Approfitto quindi della presenza dell'Assessore per sollecitarla a mettere qualche risorsa perché il sistema di pagamento sia semplificato, perché vengano messi per esempio i contapersone a bordo di ogni mezzo: è una cosa, secondo me, semplicissima, oggi veramente ha un costo ridicolo un sistema di questo tipo. Ci sono tutte le difficoltà legate alla privacy delle persone, però sono cose che possiamo superare.
Io sono rimasto colpito, sette-otto anni fa, quando a Shanghai ho visto che il numero di bus che girano è in funzione del numero di persone che aspettano alle fermate; quindi, è un sistema dinamico che in ogni momento mette in strada tanti bus quanti servono, ed è un sistema che non costa, perché mettere un contatore di persone alle fermate è veramente banale, ma i risparmi che si possono conseguire sono veramente importanti. Per cui, ecco, la mia sollecitazione è veramente a controllare che i mezzi siano equipaggiati e che i sistemi di controllo possano veramente essere al passo con i tempi.

PRESIDENTE

Grazie.
Ha chiesto di intervenire l'assessore De Berti. Prego.

Ass.ra Elisa DE BERTI

Grazie, Presidente.
Volevo innanzitutto rassicurare Montanariello che nessuna azienda si arricchirà con le risorse per i mancati ricavi, perché, in caso di sovra-compensazione, le risorse dovranno essere restituite.
Se ci sono delle aziende che riceveranno più soldi di quelli, ovviamente, che sono i mancati ricavi, dovranno essere restituiti. Quindi, da questo punto di vista, il pericolo non c'è.
Ovviamente, nel sistema del Veneto ogni bacino e ogni azienda è una realtà a sé. Ci sono servizi di trasporto pubblico locale che hanno veramente le loro peculiarità. Sappiamo che Venezia e tutto ciò che succede a Venezia è un caso a parte che va analizzato separatamente da tutte le altre Province.
Non possiamo, nell'erogazione delle risorse, tenere conto delle osservazioni che ha fatto Montanariello, perché, ovviamente, devono esserci, nella distribuzione delle risorse, dei criteri oggettivi e tecnici.
Quando io prima parlavo di eccellenza del trasporto pubblico locale del Veneto ovviamente parlavo nel suo complesso. Ci sono delle linee, ci sono delle zone che hanno bisogno di avere degli aggiustamenti, dei potenziamenti di servizio, ma anche dei servizi innovativi e originali.
Per dirvi, voi non c'eravate, ma il 14 luglio 2020 questo Consiglio regionale ha approvato il Piano regionale dei trasporti prevedendo, tra le forme di erogazione del servizio, anche i servizi a chiamata.
In quel momento, nella pre-pandemia, perché comunque è stato fatto nel 2019, il servizio a chiamata era stato pensato prevalentemente per il bellunese e il rodigino dove la domanda è debole, al di là delle altre difficoltà che ci sono nel territorio. Vi devo dire che il servizio a chiamata oggi diventa appetibile anche nelle altre province. In provincia di Verona, a Legnago, lo hanno attivato perché avevano i pollicini che sostanzialmente giravano sempre vuoti, perché, per quanto tu preveda un orario, intercettare l'esigenza del cittadino è difficile.
Hanno avviato il servizio a chiamata. Mi dicevano proprio domenica che c'è stato un più 35% di emissione di biglietti su quelle linee. Questo vuol dire che il servizio a chiamata diventa un'opportunità per il territorio.
Per quanto riguarda Venezia, quello che lei diceva prima su Piazzale Roma-aeroporto, abbiamo trattato il tema con la bretella ferroviaria. Ovviamente, nel 2025 ci sarà il collegamento ferroviario all'aeroporto e questo rimetterà in discussione tutto il servizio che già c'è. Dopo è commerciale, è trasporto pubblico locale. Ovviamente, non possiamo creare noi stessi dei doppioni.
Sulla modifica della legge n. 25 la vera sfida è tornare a far parte, a essere attori della pianificazione e la programmazione del trasporto pubblico locale ferro-gomma-acqua in Veneto, facendo dei ragionamenti di efficientamento per poter migliorare il servizio.
Vi dico che a settembre, quando abbiamo avviato i tavoli con gli enti di Governo e le aziende in tutte le province, sono stati utili anche per noi per cercare di capire alcune particolarità nell'erogazione del servizio e alcune criticità che ci potrebbero essere provincia per provincia.
Però, io confido veramente che la riforma del TPL sia una grande occasione che avrà la Regione per poter dare delle risposte mirate di efficienza ed efficacia, ma soprattutto per rispondere in maniera precisa alle esigenze oggi dei cittadini, pensando anche a chi lavora a Venezia la sera, la notte, che comunque ha bisogno di un servizio. Però, sarà una partita che ci giocheremo, confido, tra non molto tempo.
Grazie.

PRESIDENTE

Grazie, Assessore.
Non ci sono altre richieste di intervento.
Chiudiamo la discussione generale.
Ci sono due emendamenti. Sospendiamo tre minuti, in modo che la Commissione possa esprimere il parere.
Ripresa dei lavori alle ore 12.13.
La Seduta è sospesa alle ore 12.10
La Seduta riprende alle ore 12.13

PRESIDENTE

Colleghi, riprendiamo i lavori. Aggiornate l'applicazione.
Emendamento n. B0002 presentato dalla Giunta regionale - Assessora De Berti, articolo 1, comma 1, modificativo, che prevede:
All'articolo 1 comma 1, dopo la parola "nonché" sono aggiunte le seguenti: ", e con applicazione delle disposizioni di cui all'articolo 11 comma 1 e comma 3 del decreto legislativo 31 marzo 2023 n. 36 "Codice dei contratti pubblici in attuazione dell'articolo 1 della legge 21 giugno 2022, n. 78, recante delega al Governo in materia di contratti pubblici,".
Ci sono interventi? Non ci sono interventi.
Collega Montanariello, prego.

Jonatan MONTANARIELLO (Partito Democratico Veneto)

Presidente, abbiamo visto questo emendamento e siamo favorevoli.
D'altronde, credo sia...

PRESIDENTE

Colleghi, per cortesia.
Prego, collega.

Jonatan MONTANARIELLO (Partito Democratico Veneto)

Grazie, Presidente.
Abbiamo visto l'emendamento. Credo che vada detto e ribadito che uno dei motivi che inizialmente ci avevano visto su posizioni diverse, quando era approdato questo cambio di articolo della legge 25, era proprio la preoccupazione per le esternalizzazioni selvagge. Per tale motivo noi da subito ci siamo opposti. Dopo c'è stato anche il lavoro importante della Commissione, con le audizioni, con i soggetti auditi che ci hanno rappresentato anche le preoccupazioni che venivano da fuori. Assessore, mi sento di dire che questo emendamento ha raccolto le preoccupazioni che avevo portato in Aula, in Commissione, che hanno trovato anche il sostegno da parte degli altri colleghi della Commissione. Ricordo, quando tentavamo di rappresentare questa preoccupazione, che anche il collega Soranzo e il collega relatore si sono uniti a questa preoccupazione, e credo che questo emendamento oggi sia il frutto di un proficuo lavoro avvenuto in Commissione, che è partito da un dibattito interno ed è arrivato anche a un confronto con le parti esterne.
Assessore, quando è arrivato questo articolo eravamo sull'Aventino a dire che avremmo fatto di tutto affinché non passasse, perché dal punto di vista pratico, non ideologico, non culturale, non avremmo accettato che si continuasse a ragionare su parcellizzazioni selvagge quando si parla di servizi alla persona, di trasporto, prendendo atto che c'è stata una condivisione trasversale da parte di tutti, dicevo prima i colleghi che per primi hanno sposato questa linea. Credo che questo sia un emendamento che racchiude un lavoro importante della Commissione e che condividiamo appieno.

PRESIDENTE

Grazie, collega.
Non ci sono altre richieste di intervento.
Metto in votazione l'emendamento n. B0002. Parere favorevole del relatore.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
L'emendamento n. B0001 è precluso.
Andiamo all'articolo 1.
Ci sono interventi?
Metto in votazione l'articolo 1.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Passiamo all'articolo 2.
Ci sono interventi?
Metto in votazione l'articolo 2.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Articolo 3.
Non ci sono interventi.
Metto in votazione l'articolo 3.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Articolo 4.
Non ci sono richieste di intervento.
Metto in votazione l'articolo 4.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
ODG n. B0003

Ordine del giorno presentato dai consiglieri Montanariello, Luisetto, Zottis, Bigon e Zanoni relativo a "LA REGIONE CONDANNI FERMAMENTE TUTTI GLI EPISODI DI VIOLENZA AI DANNI DEL PERSONALE DEL TRASPORTO PUBBLICO LOCALE". (Progetto di legge n. 197) RESPINTO

(N.d.r. – Si riproduce il testo scritto dell'ordine del giorno come presentato)
IL CONSIGLIO REGIONALE DEL VENETO
Premesso che:
- la cronaca riporta spesso notizie di gravi episodi di violenza sia fisica che verbale ai danni del personale del trasporto pubblico locale.
- i sindacati segnalano ormai da anni almeno un episodio a settimana e chiedono interventi mirati per affrontare quella che è diventata una vera e propria emergenza con l'obiettivo di assicurare al personale in servizio di svolgere il proprio lavoro in sicurezza;
- spesso le aggressioni avvengono durante la fase di accertamento dei titoli di viaggio.
Ritenuto che:
- occorra sostenere le Aziende operanti nel sistema del trasporto pubblico locale affinché, nel garantire la qualità del servizio erogato, mettano in atto ogni azione possibile a tutela del proprio personale in servizio.
Tutto ciò premesso,
IMPEGNA LA GIUNTA REGIONALE
- a condannare fermamente ogni episodio di violenza ai danni del personale del trasporto pubblico locale;
- ad intervenire presso le Aziende del trasporto pubblico locale invitando le stesse Aziende a costituirsi parte civile nei processi che originino da aggressioni subite dal personale del TPL in servizio.
Lo vuole illustrare, collega? Prego.

Jonatan MONTANARIELLO (Partito Democratico Veneto)

Presidente, più che illustrarlo, faccio una sintesi.
Assessore, ci sarebbe piaciuto anche votare verde gli articoli precedenti, però credo che, se da una parte abbiamo raggiunto un grande risultato nell'arrivare a quell'emendamento insieme, dall'altra stiamo perdendo una grande occasione volendo, ancora una volta, tentare di burocratizzare quei messaggi chiari che vanno dati all'esterno.
Questo è un ordine del giorno che, sostanzialmente, nelle premesse riporta le cronache di aggressioni agli autoferrotranvieri, nel "ritenuto" dice che occorre sostenere le aziende operanti nel settore e impegna la Giunta regionale a condannare fermamente ogni episodio di violenza ai danni del personale e ad intervenire presso le aziende di trasporto pubblico locale... Lo leggo già modificato, in accordo con il Legislativo: "a intervenire presso le aziende di trasporto pubblico locale invitando – quindi noi non possiamo obbligare, ma possiamo invitare – le stesse aziende a costituirsi parte civile nei processi che originino da aggressioni subite dal personale di trasporto pubblico locale".
Assessore, essendo voi contrari a questo ordine del giorno, credo che dimentichiamo di ribadire quale deve essere il ruolo della cosa pubblica, ovvero che, se tu aggredisci una persona che nello svolgimento delle sue funzioni è pubblico ufficiale, io non posso lasciare, Assessore, come avviene in alcune aziende... Assessore De Berti, la verità è che ci sono aziende che si costituiscono parte civile e aziende, Assessore, che siccome non hanno nessun obbligo, non si costituiscono parte civile. Con il risultato di cosa? Che il soggetto si deve arrangiare da solo, quindi la persona aggredita magari ha l'avvocato aziendale, ma si deve arrangiare da sola. E alla persona che ha fatto l'aggressione non viene neanche imputato il penale perché ha interrotto un servizio pubblico locale. Guardi, Assessore, che se io vengo aggredito e alla persona che mi aggredisce viene contestato... come ha fatto la MOM di Treviso. La MOM di Treviso si costituisce molto spesso, leggo sui giornali, parte civile perché tu hai aggredito un mio autista, hai interrotto il servizio pubblico. Siccome l'interruzione di pubblico servizio è penale, io azienda mi costituisco parte civile anche nel rispetto dei cittadini che hanno perso la corsa e tutto.
Se questo non avviene, è evidente che, qualora, cosa che non succede sempre venisse identificato l'aggressore, magari l'autista o il controllore va al pronto soccorso, ha una prognosi inferiore ai 14 giorni, magari questo farabutto che ha aggredito se la cava anche con un patteggiamento di una sanzione pecuniaria che gli dà 3, 4 o 5.000 euro e si è salvato. Invece io credo che non sia così perché, se c'è l'azienda che si mette di mezzo e dice che c'è l'interruzione di pubblico servizio, tu non è che se aggredisci il collega e vai al pronto soccorso e questo ha meno di 15 giorni di prognosi te la cavi con un patteggiamento di 2-3.000 euro. Se una persona, Assessore, crede che si svegli la mattina e possa andare a mettere le mani addosso a chi lavora, forse noi dovremmo dirgli che, come Regione... assessore De Berti, è vero che non possiamo obbligare nessuno, però, siccome noi siamo l'organo legislativo possiamo dire: cara azienda, se ti succede io ti invito, dopo ci saranno le valutazioni che farà l'ufficio legale dell'azienda. Non stiamo mica dicendo che io ti obbligo. Io ti invito. Sa quanti inviti, Assessore, ho fatto io e mi hanno sempre detto di no, perché sono brutto e antipatico? Ma non è che smetto di fare inviti.
Assessore, so che voi volevate proporre la modifica, ma che modifica mi avete proposto? Invitare le aziende a tutelare il personale del trasporto. Ma è evidente che ogni azienda che svolge un servizio, e non, deve tutelare il proprio personale. Cosa c'entra? Anche noi dobbiamo tutelare il nostro personale del Consiglio. È ovvio che ogni azienda deve tutelare il suo personale. Però, Assessore, non perdiamo l'occasione per dare un messaggio chiaro fuori ad intervenire presso le aziende di trasporto pubblico locale. Intervenire come? Può mandare anche una e-mail: è stato approvato questo ordine del giorno dove il Consiglio regionale vi invita a costituirvi parte civile quando i processi di aggressioni subite dal personale di TPL creano un disservizio.
Perdiamo l'occasione di dare un messaggio chiaro a costo zero.
Grazie.

PRESIDENTE

Consigliera Rizzotto, prego.

Silvia RIZZOTTO (Zaia Presidente)

Grazie, Presidente.
In effetti, noi avevamo fatto una proposta di modifica di questo ordine del giorno che avrebbe trovato la nostra ampia condivisione, anche con una sottoscrizione dell'ordine del giorno stesso. Avevamo proposto di invitare le aziende e gli Enti di governo a promuovere ogni azione necessaria volta a tutelare il personale del TPL.
Considerato che lei non ha accettato questa modifica, il nostro voto, come maggioranza, è contrario a questo ordine del giorno.
Grazie.

PRESIDENTE

Grazie, collega.
Consigliera Baldin, prego.

Erika BALDIN (Movimento 5 Stelle)

Io volevo solo chiedere al correlatore la sottoscrizione dell'ordine del giorno.

PRESIDENTE

Va bene.
Collega Zottis, prego.

Francesca ZOTTIS (Partito Democratico Veneto)

Ringrazio la presidente Rizzotto, però è evidente che sono due cose diverse. Il consigliere Montanariello chiedeva un'azione specifica. Nel momento in cui, invece, si rende generale, al di là che è già un dovere la tutela, sarebbe assolutamente, in qualche modo, un ordine del giorno completamente svuotato e scontato.
Grazie.

PRESIDENTE

Grazie, collega Zottis.
La collega Rizzotto ha fatto una proposta di modifica, che il collega Montanariello non accetta.
Metto in votazione l' ordine del giorno n. B0003.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio non approva.
Passiamo, ora, alle dichiarazioni di voto sul provvedimento.
Collega Montanariello, prego.

Jonatan MONTANARIELLO (Partito Democratico Veneto)

Assessore, ieri abbiamo finito la nostra riunione di Gruppo dove spiegavo ai miei colleghi – sono sempre un Consigliere, Assessore, faccio ancora parte di questo Gruppo, con grande orgoglio e grande senso di appartenenza – che sarebbe stato intelligente e sensato avere condiviso questo percorso fino in fondo, votando anche favorevolmente, perché è un emendamento che abbiamo chiesto noi, c'è stata una condivisione, e perché non condividere tutto il percorso fino alla fine?
Mi tocca dire, però, Assessore, che il fatto che questa maggioranza, che questo Consiglio regionale, che gli esponenti politici della Lega Nord, di Fratelli d'Italia, della lista Zaia e di Forza Italia hanno votato contro un ordine del giorno che ha nel suo cardine e nel suo DNA la richiesta di dire che quei delinquenti farabutti che aggrediscono la gente che lavora, quei delinquenti farabutti che aggrediscono gli autoferrotramvieri che lavorano, qualora creino un'interruzione di pubblico servizio non possano farla franca, perché – Assessore, sa meglio di me come funziona –, se la persona aggredita non ha almeno 14 o 20 giorni di prognosi non va neanche nel penale.
Qualora tu ti permetti di aggredire un autista, un marinaio, un pilota, un controllore – un collega, mi sento anche di dire, provenendo io da quel settore –, questa persona, non avendo la possibilità che l'azienda si costituisca parte civile, si trova a prendersi l'avvocato, ad arrangiarsi da solo, figlio di nessuno: prenditi l'avvocato, vai, arrangiati. Sei fortunato se ti danno ferie il giorno che devi andare a processo, perché ci sono anche volte in cui devi dire: "Guarda che devo andare al processo perché sono stato aggredito, mi date ferie?". Un'azienda che ha subìto un'interruzione di pubblico servizio, che è penale, deve anche dare spiegazioni a quei cittadini che non hanno visto arrivare il mezzo, che si deve far pagare dalla persona che ha interrotto il servizio i costi di quel servizio che non è stato esercitato... Ebbene, noi non invitiamo le aziende neanche a dire che devono fare il massimo per tutelare i propri dipendenti dalle aggressioni e per recuperare i soldi dei servizi che saltano per colpa di questi delinquenti che aggrediscono la gente che lavora.
Al massimo, facendo uno sforzo intellettuale, possiamo arrivare a una forzata astensione in questo voto.

PRESIDENTE

Collega Venturini, prego.

Elisa VENTURINI (Forza Italia - Berlusconi - Autonomia per il Veneto)

Grazie, Presidente.
In attesa della riforma organica della normativa sul trasporto pubblico locale, che è ormai datata, noi votiamo con la maggioranza questa modifica puntuale che è stata fatta, perché comprendiamo la necessità, che è stata palesata dalle aziende, di ampliare il numero dei soggetti che possono svolgere un'attività di accertamento e di contestazione delle violazioni. Questo per un fatto di legalità e per un fatto anche di incremento delle entrate.
Auspichiamo, però, che si possano continuare ad impiegare, in queste attività di accertamento e di contestazione delle violazioni, i dipendenti delle società affidatarie del servizio di trasporto pubblico che non sono più idonei alla guida. Questo per garantire la possibilità, all'interno delle aziende, dei cambi di mansione e garantire anche la possibilità di rimanere all'interno dell'azienda.

PRESIDENTE

Collega Formaggio, prego.

Joe FORMAGGIO (Fratelli d'Italia - Giorgia Meloni)

Grazie, Presidente.
Io volevo ringraziare l'assessore De Berti, la Giunta e la presidente Rizzotto per il lavoro svolto sia dalla Giunta che dalla Commissione. Quindi, bene l'emendamento sull'inquadramento del Contratto nazionale degli autoferrotranvieri. Però, nella mattinata c'è stata un po' di confusione, a mio avviso, che è stata detta e smentita dall'opposizione di questo Consiglio. Da una parte viene detto che dobbiamo addirittura cercare le case di chi viene a fare il controllore o l'autista di pullman, dall'altra viene detto che dobbiamo intervenire su come pagare i biglietti, su come mettere mano a tutti quei modi per accedere a un bus, però si perdono di vista completamente, come ha detto il collega Lorenzoni, le quindici righe di questa legge.
Questa legge è fatta per aumentare i controllori e aumentare, come ha detto la collega Venturini, la platea delle persone che possono usufruire di questo servizio per diventare controllori nel trasporto pubblico locale. Punto. Abbiamo parlato di tutto, fuorché di questo.
Quindi, nel ringraziare il capogruppo Polato e i colleghi di Fratelli d'Italia e nell'annunciare il voto favorevole a questa legge, mi sento anche di dire: chi non è d'accordo con il collega Montanariello quando dice che dobbiamo tutelare chi viene aggredito durante il proprio lavoro? È un nostro cavallo di battaglia, da sempre, la sicurezza sia nei posti di lavoro che per chi ne usufruisce, ma anche di tutti i veneti, che sono la maggioranza, che pagano regolarmente il biglietto.
Insomma, tutti noi siamo andati a scuola, pagavamo l'abbonamento. Trent'anni fa c'erano poche aggressioni perché non c'era una platea di delinquenti che non rispondeva a nessuno. Mi spiego meglio. Se Joe Formaggio non avesse pagato il biglietto, avesse aggredito un controllore, avesse dato un pugno in faccia a un autista, fosse salito ubriaco nel tram o nella corriera che lo portava a scuola, il padre di Joe Formaggio, la famiglia di Joe Formaggio, lo avrebbe diseredato e mandato via di casa. Quindi, non diamo la colpa ai veneti. Anzi, l'Assessore ha detto che i veneti sono i più bravi d'Italia, perché la maggior parte paga il biglietto e, soprattutto, si comporta bene all'interno dei nostri autobus. Questo lo dobbiamo dire. Questo è il messaggio che domani voglio venga riportato dalla stampa, non tanto che la maggioranza, perché non ha votato l'ordine del giorno del collega del PD Montanariello, è contro chi svolge il suo lavoro.
Oggi siamo chiamati ad ampliare le possibilità di assumere controllori. Il nostro voto, quindi, sarà favorevole. Tutto il resto sono chiacchiere che c'entrano poco con la legge.
Grazie.

PRESIDENTE

Collega Dolfin, prego.

Marco DOLFIN (Liga Veneta per Salvini Premier)

Grazie, Presidente.
Solo per ribadire il voto favorevole su questo provvedimento. È un provvedimento che va nella direzione, come diceva il collega Formaggio, di ampliare la platea di chi può andare a svolgere l'attività all'interno della stessa azienda, assorbendo il personale delle aziende partecipate e dunque aumentare il plafond di personale, ovviamente adeguato, formato e quant'altro.
Dopo la discussione si è un po' ampliata. È giusto e doveroso. Credo che ci siano tutti i termini e i motivi anche per discutere, però credo che lo potremmo fare in maniera profonda e ampliata quando cominceremo ad analizzare la riforma della legge n. 25.
Abbiamo già in parte fatto alcuni annunci, alcune specifiche all'interno della Seconda Commissione, ma ovviamente serve un ragionamento più generale, più profondo, più attento, dove si andrà a discutere, come dicevo, in maniera più amplia, a trecentosessanta gradi.
È già interessante capire che da parte dell'Assessorato c'è già stata una interlocuzione tra le varie aziende; dunque, si va in quella direzione di ampliare un ragionamento più in generale. Non è qualcosa che viene catapultato in testa per voler cambiare e fare una riforma generale del trasporto, che vede la Regione più protagonista, più attrice nelle varie decisioni.
Dunque, a maggior ragione, in quel momento discuteremo a trecentosessanta gradi. Tutte le osservazioni che ha fatto il collega Montanariello sono anche di possibile approfondimento e interessanti. Però, credo che questo non sia il momento di discutere su questa tematica. Oggi approviamo un provvedimento che va nella direzione di dare più sicurezza, più attenzione all'interno dei mezzi di trasporto pubblico locale, richiesto, tra l'altro, in maniera molto democratica da parte delle aziende. Vedo che c'è stata la massima attenzione da parte della Giunta, dell'Assessore competente e, ovviamente, della Seconda Commissione, che ha operato per approfondire e poi portare a compimento questo provvedimento.
Ringrazio la Seconda Commissione, la presidente Rizzotto e tutti i colleghi che ne fanno parte e, ovviamente, il Legislativo e tutti coloro che hanno operato in questo senso.
Grazie.

PRESIDENTE

Grazie, collega.
Consigliere Lorenzoni, prego.

Arturo LORENZONI (Gruppo Misto)

Grazie, Presidente.
Per ribadire il sostegno alla linea suggerita dal correlatore Montanariello, ma soprattutto per dare una risposta al consigliere Formaggio. Ha fatto una uscita che capisco sia legata al suo desiderio di visibilità, ma è inaccettabile dal punto di vista etico. Il tema della sicurezza è un tema reale, ma farne motivo di attacco ai nuovi cittadini del Veneto è inaccettabile.
I problemi ci sono. Ci sono da parte dei cittadini veneti, ci sono da parte dei cittadini che sono arrivati nel Veneto più di recente. Prendere questa occasione per fare un attacco contro l'immigrazione credo sia una brutta pagina della discussione di questa legge.

PRESIDENTE

Non ci sono altre richieste di intervento.
Metto in votazione il progetto di legge n. 197, come emendato.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Sospendiamo i lavori. Ripresa alle ore 14.30.
La Seduta è sospesa alle ore 12.36
La Seduta riprende alle ore 14.53
Assume la Presidenza
Il Presidente Roberto CIAMBETTI

PRESIDENTE

Colleghi, se ci accomodiamo, riprendiamo i lavori.
PUNTO
7



DISEGNO DI LEGGE RELATIVO A "VARIAZIONI DELLE CIRCOSCRIZIONI TERRITORIALI DEI COMUNI DI ARSIERO E DI LAGHI DELLA PROVINCIA DI VICENZA". (PROGETTO DI LEGGE N. 210) APPROVATO (DELIBERAZIONE LEGISLATIVA N. 2/2024)

Relazione della PRIMA Commissione Consiliare.
Relatrice: Consigliera Cestaro
Correlatrice: Consigliera Luisetto

PRESIDENTE

Passiamo al PDL n. 210.
Relatrice la collega Cestaro. Prego.

Silvia CESTARO (Zaia Presidente)

Grazie, Presidente. Buongiorno, colleghi.
Oggi siamo a discutere di un progetto di legge che vede uno spostamento, uno switch di terreni tra due Comuni del vicentino.
Ai sensi degli articoli 117 e 133 della Costituzione, le Regioni possono modificare le circoscrizioni territoriali dei Comuni, sentite le popolazioni interessate, nelle forme previste dalla legge regionale.
La legge regionale n. 25 del 1992 "Norme in materia di variazioni provinciali e comunali" disciplina, per quanto di competenza, il mutamento delle denominazioni dei Comuni e le variazioni delle circoscrizioni degli stessi. Queste possono coesistere anche nell'aggregazione ad altre parti di un territorio o di parti comunali.
Ai sensi dell'articolo 4, comma 3, della suddetta legge regionale, quando uno o più Comuni, anche nel loro insieme, non acquisiscono titolo all'esercizio del potere di iniziativa legislativa per le variazioni delle circoscrizioni comunali, previsto dall'articolo 20 dello Statuto regionale, i relativi Consigli possono presentare le loro richieste di variazione alla Giunta regionale che, entro 60 giorni, trasmette al Consiglio il corrispondente disegno di legge o lo respinge o ne respinge la richiesta.
Alla luce di questa normativa, i due Comuni interessati, ovvero il Comune di Arsiero e il Comune di Laghi, hanno presentato le delibere corrispettive a questa richiesta; le sopra richiamate deliberazioni comunali sono state, come di dovere, pubblicate all'Albo pretorio dei Comuni per 15 giorni consecutivi e sono intervenute alcune osservazioni da parte di quattro Consiglieri del Gruppo comunale "Siamo Arsiero".
I Comuni di Arsiero e di Laghi fanno parte dell'Unione Montana Alto Astico e sono due realtà confinanti all'interno della Val Posina. La principale attrazione turistica dell'area è rappresentata dalla presenza di due laghi, il più piccolo ricade in parte sul territorio di Laghi, mentre il lago grande è ubicato interamente nel territorio di Arsiero. I laghetti sono un unicum dal punto di vista ambientale e paesaggistico.
Nel corso degli anni entrambi i Comuni hanno subìto un generale spopolamento dovuto al trasferimento delle famiglie in centri abitati più attrattivi. Le attività economiche presenti nel territorio di Laghi si riducono a poche strutture ricettive e il turismo giornaliero non risulta sufficiente a sostenere le poche attività commerciali presenti.
Potenziare la principale attrazione turistica del territorio, costituita dai due laghetti, darebbe sicuramente impulso all'economia dell'intera vallata, con ricadute positive sul turismo e sul ripopolamento del territorio. Tuttavia, la realizzazione di questo obiettivo presuppone l'esistenza di una regia comune, ovvero di un'omogeneità di intenti che porterebbero al raggiungimento di un unico comprensorio sotto il Comune di Laghi per entrambi i laghetti.
Si eviterebbero, così, sovrapposizioni di competenze e il Comune di Laghi potrebbe continuare, insieme all'Unione Montana Alto Astico, la programmazione di interventi finalizzati in primis a impermeabilizzare il lago più grande, che subisce periodicamente uno svuotamento per il verificarsi di fenomeni carsici, a causa dei quali l'acqua viene inghiottita da alcune cavità, con conseguente riduzione del valore naturalistico della zona. Inoltre, è prevista la creazione di percorsi pedonali e la realizzazione di un chiosco e di un'area da destinare a spiaggia balneabile.
Il predetto intervento comporterebbe un incremento consistente degli arrivi e delle presenze turistiche, a vantaggio di tutta la vallata e dunque anche del Comune di Arsiero. Quest'ultimo, infatti, già dotato di banche, Poste, supermercati, un distretto sanitario e un servizio di emergenza 118, diventerebbe punto di riferimento dei servizi essenziali utili al villeggiante.
L'aggregazione della zona dei laghetti dal Comune di Arsiero al Comune di Laghi sarebbe compensata dall'aggregazione al Comune di Arsiero di un'area boschiva denominata Campoluzzo, attualmente ricompresa nei confini comunali del Comune di Laghi. In quest'ottica lo spostamento dei confini comunali con l'aggregazione di tutto il lago piccolo e del lago grande nel Comune di Laghi faciliterebbe gli interventi previsti, in quanto gli stessi sarebbero promossi e coordinati da un'unica regia.
Il trasferimento territoriale si tradurrebbe pertanto in un'occasione di compartecipazione alle iniziative di incentivazione di sopravvivenza della vallata, di ripopolamento e di valorizzazione dell'ambiente naturale.
Quanto all'individuazione della popolazione interessata di cui all'articolo 133 occorre ricordare, in via generale, che il legislatore regionale è intervenuto riscrivendo l'intero articolo, indicando nel Consiglio regionale, su proposta della Giunta regionale, l'organo competente ad individuare le popolazioni interessate al referendum consultivo sulle singole proposte di legge di modifica territoriale. Individuazione che andrà fatta tenendo conto dei princìpi indicati dalla giurisprudenza.
Il legislatore regionale ha tuttavia precisato, anche qui, sulla scorta dei princìpi derivanti dalla giurisprudenza dei giudici di legittimità, che in casi eccezionali si può prescindere dalla consultazione della popolazione intera, in riferimento a casi particolari anche con riferimento alla caratterizzazione distintiva dell'area interessata al mutamento territoriale, nonché alla mancanza di infrastrutture e di funzioni territoriali di particolare rilievo l'insieme dell'Ente locale. Pertanto, in base all'attuale quadro normativo è il Consiglio regionale, su proposta della Giunta, a dover individuare, in concreto, tenuto conto della modifica territoriale per la quale si richiede l'intervento legislativo, quale sia la popolazione che deve essere necessariamente sentita.
Tutto ciò ricordato, occorre evidenziare che il disegno di legge in esame non prevede che l'iter legislativo sia preceduto da alcuna consultazione referendaria, in quanto, nello specifico caso, che interessa la variazione delle circoscrizioni territoriali dei Comuni di Arsiero e di Laghi è stata valutata, in concreto, alla luce della giurisprudenza costituzionale richiamata, l'assenza di una popolazione interessata alla modifica territoriale, da sentire necessariamente così da proporre al Consiglio regionale di procedere direttamente con legge alla modifica rispettivamente delle aree del Comune di Arsiero da distaccare e da aggregare al Comune di Laghi e alle aree del Comune di Laghi da distaccare e aggregare al Comune di Arsiero. A riguardo e più in particolare, l'attestazione di entrambi i Sindaci relativa al fatto che le porzioni del territorio coinvolte dalla variazione circoscrizionale sono inferiori al 10% del territorio comunale e si caratterizzano, trattandosi di territorio prettamente montano, per la totale mancanza di infrastrutture, di funzioni territoriali di rilievo, di abitazioni.
Tuttavia, la contestuale attestazione dei rispettivi Sindaci afferenti alla circostanza, che sempre nelle stesse aree interessate alla variazione delle circoscrizioni comunali di Arsiero e Laghi non presenti elettori residenti, porta a ritenere che la previa consultazione della popolazione interessata dalla variazione delle circoscrizioni comunali attraverso l'indizione del referendum non sia necessaria.
Pare utile ricordare, infine, che già in un precedente caso di variazione territoriale la Giunta, anche sulla scorta di un parere reso dalla questione dell'Ufficio legislativo del Consiglio regionale dell'epoca, ha ritenuto determinante l'assenza di popolazione residente nelle aree interessate, al fine di proporre al Consiglio regionale la relativa modifica senza consultazione della popolazione del Comune coinvolto (si tratta in questo caso dei Comuni di Arcole e di Zimella, se qualcuno fosse interessato).
In quel particolare caso si è proceduto con la modifica di alcune aree in entrambi i Comuni interessati, ma la consultazione referendaria aveva riguardato solo gli elettori di un'area, quella del Comune di Arcole.
Anche nel caso della legge regionale del 2007, il Consiglio regionale, su proposta della Giunta, facendo applicazione dei criteri contenuti nell'articolo 6 della legge n. 25 del 1992 già citata, e dei princìpi indicati dalla giurisprudenza costituzionale nell'individuare la popolazione interessata, tenendo conto della particolarità che caratterizzava l'area oggetto di variazione territoriale, ha escluso dalla consultazione la popolazione del Comune i cui territori, oggetto di modificazioni, non risultavano abitati.
Il disegno di legge, quindi, di iniziativa della Giunta Regionale consta della presente relazione e di quattro articoli, oltre un allegato. Il primo articolo individua le zone dei due Comuni interessate dalla variazione, più precisamente, nel primo comma viene indicata la superficie territoriale amministrata dal Comune di Arsiero da aggregare al Comune di Laghi; nel secondo comma è indicata invece la superficie amministrata dal Comune di Laghi da aggregare al Comune di Arsiero. In entrambi i casi, le superfici territoriali sono individuate ovviamente per numero di fogli e di mappali.
Il secondo articolo contiene disposizioni indispensabili per assicurare la definizione dei rapporti conseguenti alla variazione territoriale, ai sensi della legge n. 25 del 1992.
Il terzo articolo riguarda la clausola di neutralità finanziaria. Ed infine, l'entrata in vigore.
Grazie.

PRESIDENTE

Grazie a lei.
Correlatrice è la collega Luisetto. Prego.

Chiara LUISETTO (Partito Democratico Veneto)

Grazie, Presidente.
Ci siamo trovati più volte a discutere di questa proposta di legge. Nelle Commissioni abbiamo audito i Sindaci, ci siamo già trovati una volta in Consiglio, quindi non sarò lunga.
Alcuni punti però corre l'obbligo di ribadirli. Credo, relativamente a questo provvedimento, che sia fondamentale fare un'operazione di onestà intellettuale, perché tutte le premesse e tutte le considerazioni fatte dalla relatrice sono considerazioni reali, concrete: le difficoltà relative allo spopolamento, il tema dell'attrazione turistica per due luoghi bellissimi della Provincia di Vicenza, sono tutte considerazioni sulle quali possiamo convenire. Il tema però è che scambiare due pezzi di terra, perché è quello che succederà con questo provvedimento di legge, non ha nulla a che fare né con le politiche sinergiche sistemiche di contrasto allo spopolamento e neanche con il sostegno turistico a questi luoghi, perché, al netto di tutte le premesse che, ripeto, possono essere condivisibili, sono le conclusioni che non lo sono.
In primis per quale motivo? Perché, se guardiamo bene, quello che succede è che lo specchio d'acqua del secondo lago che andrà a Laghi e che verrà scambiato con questo pezzo di terra, Campoluzzo, con Arsiero, che permetterà ad Arsiero di avere i fondi di confine, unico vero scopo di questo provvedimento, è uno specchio d'acqua che non aggiungerà nulla dal punto di vista turistico, poiché tutte le zone circostanti, i parcheggi, la gestione dell'area verde, sono e resteranno in capo all'Unione Montana. Per cui qualcuno mi dovrebbe spiegare come noi aumentiamo, miglioriamo, sosteniamo il turismo di questo luogo stupendo attraverso questo provvedimento. Questo è il primo elemento, quindi: come cambierà la situazione, come andremo concretamente ad incidere scambiando due pezzi di terra?
Per questo dico che serve un'operazione di onestà intellettuale perché, se noi ci diciamo che le vere motivazioni per cui questo provvedimento arriva in Aula sono altre, forse facciamo un favore a tutti noi che siamo qua e a chi ci ascolta.
Il secondo elemento è che il Comune di Laghi ha 131 abitanti, è il Comune più piccolo della Provincia, è a 9 chilometri da Arsiero, contiguo ad Arsiero, le cui funzioni principali, proprio per la sua dimensione così contenuta in termini di abitanti, sono svolte dal Comune di Arsiero, dall'Unione Montana, da altre realtà circostanti. Anche i servizi sociali e le realtà essenziali che permettono al Comune di funzionare non sono ad oggi in capo al Comune. Questo secondo elemento ci dice una cosa molto importante che mi permette di arrivare al terzo, e cioè che questi due Comuni, la naturale e fisiologica conclusione e prospettiva futura per questi due Comuni è la fusione, sia per le dimensioni ridotte di Laghi, sia per la gestione già attuale delle funzioni. E vi domando e mi sto chiedendo: quando mai un Sindaco si assumerà la responsabilità di una fusione, magari pagandola elettoralmente, magari con percorsi che abbiamo visto in quelle che abbiamo approvato e seguito nei mesi scorsi, quando può scambiare due pezzi di terra e risolvere così un tema economico? Credo non sia onestamente e intellettualmente corretto dire che questa sia una soluzione.
Arrivo al terzo punto. Questo va contro tutto quello per il quale ci avete spiegato che sono stati fatti mesi di partecipazione e di lavoro con i Comuni: il Piano di riordino territoriale. Il Piano di riordino che punta a quota 500 Comuni, quindi fusioni, che sono già in essere, che continueranno. Ma stiamo dando, con questo provvedimento, un messaggio esattamente contrario, cioè che non è la fusione, che non è la fatica di quel percorso la strada da percorrere, ma è un semplice e banale strumento di mercificazione dei territori quello che viene fatto e sancito oggi. È uno strumento che, peraltro, creerà un precedente. Anche in questo senso ci stiamo assumendo una responsabilità, a mio avviso, non corretta. Tutti quei Comuni che non hanno accesso ai fondi, non essendo Comuni di prima fascia, guarderanno a questo per chiederci la stessa identica cosa. E ancora di più andremo contro quel Piano di riordino che è stato frutto di un grande lavoro e che ha degli obiettivi, invece, chiari e in controtendenza a quelli a cui oggi dovremmo dare gambe.
Infine, il coinvolgimento dei cittadini, si è detto. È vero, non è obbligatorio il coinvolgimento dei cittadini, ma farlo passare nei Consigli comunali – peraltro con il Consiglio comunale di Arsiero, dove addirittura il Vicesindaco, delegato alle attività produttive, con un ruolo territoriale importante anche nell'Unione Montana, non è stato presente alla votazione – senza che ci sia un coinvolgimento, una partecipazione dei cittadini, credo non sia segno di trasparenza fino in fondo.
So che questo mio appello probabilmente cadrà nel vuoto, ma è necessario, a mio avviso, farlo, per richiamarci a una responsabilità nei confronti di quello che poco tempo fa siamo andati a votare e che oggi sconfessiamo con questo provvedimento.
Se questa Regione crede nelle fusioni, come ci ha spiegato che crede, se nel lavoro fatto a livello partecipativo, con i workshop, con la grande presenza delle Amministrazioni locali, ci si è detto che la direzione è quota 500 Comuni, non possiamo approvare oggi uno scambio di territori che niente ha a che vedere né con lo spopolamento né con il rilancio turistico di questi territori.
Credo davvero che questo tipo di voto meriti una riflessione, una valutazione, e credo anche che sia necessario votare contro.
Grazie.
Assume la Presidenza
Il Vicepresidente Nicola Ignazio FINCO

PRESIDENTE

Grazie, collega.
Ha chiesto di intervenire il presidente Ciambetti. Prego.

Roberto CIAMBETTI (Liga Veneta per Salvini Premier)

Non volevo intervenire, ma lo faccio.
Io frequento quei luoghi, politicamente e poi istituzionalmente, perlomeno da oltre vent'anni e da sempre la necessità per Laghi di avere una gestione completa dei bacini che stanno a 100 metri dal Municipio, per poterli rendere effettivamente attraenti e, anche dal punto di vista ambientale, correttamente gestiti, la sento. Chi è più vecchio di me, dal punto di vista istituzionale, dice che il problema da cinquant'anni viene posto.
Per la prima volta ci sono due Sindaci e due Amministrazioni che si parlano, che riescono a condividere un obiettivo per riuscire a riordinare la gestione e la composizione dei laghetti, come c'è una gestione da mettere a frutto anche sui pascoli del bosco di Campoluzzo.
Le parla, collega Luisetto – e lei sa la stima che ho nei suoi confronti – chi, nel 2012, ha proposto la legge che ha iniziato un percorso di fusione di Comuni nel Veneto e che ha portato decine di Comuni a fondersi nel Veneto; da sempre il sottoscritto, però, ha detto che deve esserci questa volontà dal basso e non può essere calata dall'alto con imposizioni che arrivino verso il Comune più piccolo o più grande del Veneto: ci deve essere un percorso amministrativo, politico, istituzionale e sociale che parte dal basso.
In questo momento, chi frequenta Laghi – bastava essere a Laghi magari alla Vigilia di Natale e vedere cos'è Laghi in certi momenti dell'anno – sa che questa volontà non fa parte dei 131 abitanti del luogo, per cui cercare di spingerla in maniera artificiosa o magari alta, forse non è il modo per far fondere dei Comuni: deve esserci una volontà che parte dal territorio e in questo momento quella volontà non c'è.
Sui progetti di gestione e rinaturalizzazione dei laghetti – le parla uno che era nel comitato Fondo Comuni di confine e che ha visto l'iter del progetto – purtroppo la lunghezza, le vicissitudini, i problemi che ha comportato per poterli mettere a terra li hanno resi difficoltosi e per fortuna adesso si è arrivati, ma dopo anni e anni che quei fondi erano stanziati. Questa cosa, quindi, serve a dare un riordino al territorio.
Ci sarà il Fondo Comuni di confine? Arsiero diventerà Comune di prima fascia? Non lo so. Probabilmente sì, ma è tutto da vedere. Vorrà dire che, da quanto ho capito l'impostazione, se ci sarà un'Amministrazione comunale a guida PD nel Comune di Arsiero, guarderà a questi soldi come sterco del demonio, visione medievale della cosa.
È un'opportunità che, probabilmente, Arsiero cercherà di prendere, però ripeto, per quanto riguarda il problema dei territori è un riordino che serve a dare più efficacia ed efficienza all'azione dei Comuni. Se ne parlava ben prima del Fondo Comuni di confine, ben prima di situazioni che appunto adesso vengono poste come ostacolo.
Secondo me, se due Consigli comunali si esprimono in un senso, se ci sono le prerogative di legge per riuscire a fare questo passaggio, è solo un bene per quei Comuni, per, ripeto, riuscire a dare efficacia ed efficienza alle attività delle singole Amministrazioni.

PRESIDENTE

Grazie.
Ha chiesto di intervenire il collega Lorenzoni. Prego.

Arturo LORENZONI (Gruppo Misto)

Grazie, Presidente.
Intervengo cercando di allargare un po' lo sguardo dal piccolo Comune di Laghi a quella che è la nostra Regione, con preoccupazione.
Io ho sentito il rumore delle unghie sul vetro nell'intervento del presidente Ciambetti e, capisco, la sua appartenenza al territorio giustifica questo tentativo. Però guardiamolo nell'insieme dell'Amministrazione della nostra Regione. Iniziative di questo tipo sono divergenti, sono centrifughe. Io capisco la necessità di riordinare, di fare degli accordi per la gestione del territorio. Cose giustissime, ma è proprio quello lo stimolo che possiamo dare per avere un riordino, per procedere con delle fusioni. Non sono partite dal basso. Ma se non c'è l'incentivo e se noi lo togliamo, riconoscendo opportunità di questo tipo, processi virtuosi di razionalizzazione reale dell'Amministrazione, non della raccolta dei rifiuti sul laghetto, piuttosto che cose così, non ci saranno mai. A me dispiace perché io sono sicuro che, una volta approvato questo provvedimento, già domani ci saranno una serie di richieste da parte di altri Comuni del territorio, ma di questo siete perfettamente consapevoli e questo non va nella direzione di razionalizzare e di dare servizi efficienti, va esattamente nella direzione opposta.
A me dispiace che, per ragioni che non voglio neanche sapere, si assecondi una richiesta di questo tipo, mettendo in moto un meccanismo che è divergente, che è pericoloso nella gestione della struttura dei nostri Comuni, mentre si poteva utilizzare questo desiderio di razionalizzazione dell'organizzazione proprio per stimolare dei percorsi virtuosi.
La collega ha parlato di "mercificazione": è una parola forte, ma è una parola che mi sento di condividere. Perché questo è il processo che stiamo vivendo. Ne abbiamo già parlato quando abbiamo votato in quest'Aula un provvedimento prodromico a questo. Credo però che fare un ragionamento più ampio, riuscire ad includere la legittima richiesta dei 135 abitanti di Laghi di una razionalizzazione in un processo che possa essere realmente virtuoso, che possa fare un precedente virtuoso per la gestione del nostro territorio, sia un'occasione perduta perché non l'abbiamo fatto.
Mi sento allora di ringraziare la collega Luisetto perché ha messo il dito nella piaga, e ne siete consapevoli tutti, in quest'Aula. Tutti siete consapevoli che non stiamo scrivendo una bella pagina dell'amministrazione di questa Regione.
Faccio una richiesta. C'è qui l'assessore Calzavara, che io ringrazio perché è sempre presente e si prende tutta l'interfaccia: cerchiamo di innescare dei meccanismi realmente virtuosi, cerchiamo di dare una prospettiva più ampia ai Comuni piccoli che oggi faticano. Io posso immaginare quanta fatica faccia il Sindaco di Laghi con 130 abitanti ad amministrare il suo Comune: è impossibile dare dei servizi.
Ma allora creiamo dei percorsi, spingiamo su questa linea di razionalizzazione dell'organizzazione territoriale, perché questi territori, che sono bellissimi, che sono l'orgoglio della nostra Regione, devono trovare una prospettiva nuova, devono riuscire ad avere sinergie reali, al di là della gestione di un pascolo, per non perdere popolazione e per riuscire a rimanere luoghi attrattivi per i nostri cittadini.
La mia, quindi, è proprio una richiesta all'Assessore: lavoriamo per creare dei percorsi che vadano nella direzione opposta dell'integrazione, ma dell'integrazione reale a livello amministrativo sul territorio. Ce n'è bisogno, ce n'è un bisogno fortissimo. A me sorprende che la relazione sia venuta da una collega bellunese, che dovrebbe essere la portavoce di una linea completamente diametralmente opposta a quella di un provvedimento di questo tipo.
I Comuni del bellunese hanno bisogno di lavorare insieme, hanno bisogno di stare insieme. Se questa dinamica si innesca nei Comuni del bellunese di scappare per diventare Comuni di prima fascia, auguri.
Stiamo qui ogni martedì a fare un provvedimento da qui alla fine del mandato di tutti noi. Esorto quindi la collega Cestaro: lavoriamo per dare delle prospettive diverse. Sono consapevole che è indispensabile, ma non è questa la direzione, e lo sa benissimo anche lei.
Grazie.

PRESIDENTE.

Collega Valdegamberi, prego.

Stefano VALDEGAMBERI (Gruppo Misto)

Non entro nel merito del provvedimento.
Capisco cosa significhi essere di prima fascia e cosa significhi magari essere di seconda o fuori, addirittura di terza fascia. Ci sono realtà, faccio presente, montane che magari sono più povere di altre, hanno più bisogno, che ne so, dei Comuni del Lago, che magari già sovrabbondano di risorse e, avuti 8 milioni di euro, li rinunciano perché non sanno neanche come spenderli, perché essendo già Comuni ricchi, sono anche di confine, e ci sono progetti da milioni di euro che ho visto proprio rinunciati per eccesso di fondi e incapacità di gestirli.
Io vorrei aprire il tema su un argomento che altre volte ho evidenziato, che andrebbe invece affrontato con maggiore ragionevolezza. L'essere di confine non è tanto quello che tocca per un qualche metro quadro il confine del Trentino, che poi è il fortunato. Magari ci sono Comuni che per pochi metri entrano a toccare il confine, sono Comuni baciati dalla fortuna, mentre ci sono altri Comuni che, pur essendo montani, più poveri di quelli del confine. Faccio l'esempio in Lessinia del Comune di San Mauro di Saline per dirne uno, che non è né di seconda, né di terza fascia. È un piccolo Comune totalmente montano, che ha la sfortuna di di non toccare neanche il confine, ma di toccare uno di seconda fascia e sono tagliati fuori completamente.
Io credo il senso, la ratio di questi fondi di confine dovrebbe essere quella prima di tutto di individuare un'area omogenea di confine con degli indici poi di chi ha meno bisogno e più bisogno, per fare una ripartizione più equa delle risorse. Sennò avremmo veramente la corsa tutti a cercare a essere di confine, come avviene in questo caso. Io voterò a favore, anzi, non sono contro, ma sono qui per dire che occorre fare un ragionamento diverso su come vengono gestiti questi fondi, perché veramente assistiamo a delle diseguaglianze all'interno degli stessi territori, dove ci sono territori più meritevoli e più poveri, che hanno bisogno di maggiori investimenti, che solo per motivi di configurazione amministrativa, rimangono esclusi, altri, che magari hanno una sovrabbondanza di risorse e di denari, non sono nemmeno in grado di spenderli. Ci sono progettualità che vengono rinunciate e rifiutate per eccesso di risorse, perché un Comune non è neanche in grado di appunto riuscire poi a concretizzare i lavori per cui si era promesso.
Secondo me la questione va affrontata a livello nazionale. Faccio appello all'Assessore nostro che coordina, che mi pare sia Caner, perché il tema dovrebbe essere quello di garantire alle fasce più fragili e deboli, che spesso coincidono con quelle di confine, ma non sempre...Alla fascia dei Comuni, per esempio di una Comunità montana dove ci sono alcuni che sono di confine, nella stessa Comunità montana, e altri che non lo sono e magari qualcuno era chiuso da altri Comuni neanche di seconda fascia, quindi completamente escluso da ogni beneficio, non è giusto che questo, che è sfortunato – sono sempre cittadini italiani anche loro, non certo di serie B, neanche di serie C o di serie Z –, non abbia neanche i soldi per rattoppare le buche delle strade, mentre gli altri non sanno più che realizzazioni fare, come spendere i soldi, e fanno progetti faraonici perché hanno risorse in abbondanza.
Auspico che ci sia, da parte della Regione, di chi siede ai tavoli nazionali e dei rappresentanti politici in Parlamento, una rivalutazione di questa norma, che è stata molto utile per non creare disparità con i vicini trentini, con i vicini abitanti della Regione a statuto speciale, ma rischia di creare nuovi confini di Stato e disparità con i Comuni contermini, che magari hanno anche condizioni sicuramente più fragili e più meritevoli di aiuto.
Ho citato un Comune per tutti, in Lessinia, San Mauro di Saline. Andate a vedere com'è. È un Comune che non ha grandi entrate, piccolo, però ha bisogno molto più di certi Comuni fortunati, come Malcesine, che è sul lago, ha il turismo, e mi pare abbia rinunciato a qualche milionata di euro dei soldi ricevuti, perché non li ha spesi. All'altro Comune, invece, non servirebbe una milionata di euro, ma qualche decina di migliaia di euro per fare la gestione ordinaria che non riesce a fare. Quindi, trovare un criterio che ridefinisca per i Comuni, fasce di confine e rimoduli all'interno queste fasce in base agli indici di sviluppo di ciascuna area, per non mettere l'acqua dove è già bagnato e lasciare completamente all'asciutto altri che già lo sono. È una questione di equità.
Quindi, io voto favorevolmente a questa proposta, ma serva da stimolo perché non si ripetano situazioni di questo tipo, ovunque nel Veneto, per rivedere i criteri di riparto di questi soldi. Questo deve partire, ovviamente, da un concetto di confine diverso da quello attuale. Non bastano i Comuni che hanno la fortuna di avere pochi metri lineari di confine. Questi hanno milioni di euro in più di altri che, magari, non riescono a lambire il confine e vengono esclusi o posti a un chilometro di distanza dal confine perché intrecciano altri confini e non riescono ad avere nemmeno accesso a questi fondi.
Credo sia una questione di equità, quindi di rivalutare una ripartizione sulla base delle aree omogenee e definire degli indicatori di sviluppo area per area per dare la priorità da una parte invece che dall'altra. Questa è la proposta che io mi sento in dovere di fare e di sottoporre ai nostri rappresentanti, della Giunta regionale, che rappresentano sui tavoli nazionali la ripartizione di questi fondi, ma soprattutto ai nostri rappresentanti politici in Parlamento, perché credo che oggi vada un po' rivisto questo sistema, altrimenti abbiamo ricreato dei nuovi Comuni di confine spostati più a sud e che magari sono anche, a loro volta, più bisognosi degli altri, che vedono sempre il vicino che può fare ciò che vuole e loro non hanno nemmeno i soldi per fare l'ordinarietà e dare i servizi ordinari ai loro cittadini.
Questa riflessione vorrei che fosse colta, altrimenti noi rischiamo di creare delle grandi ingiustizie, pur in aree montane omogenee, dove ci sono fortunati e meno fortunati. Io credo che in un Paese tutti i cittadini abbiano gli stessi diritti e gli stessi doveri, soprattutto in territori che hanno difficoltà, mentre noi andiamo paradossalmente a premiare molte volte quelli che hanno meno difficoltà, lasciando fuori dalla porta quelli che ne hanno veramente tante.

PRESIDENTE

Grazie, collega.
Ha chiesto di intervenire la correlatrice Luisetto. Prego, per la replica.

Chiara LUISETTO (Partito Democratico Veneto)

Riconosco al presidente Ciambetti anche un certo sprezzo del pericolo nel definire la questione, perché, se da un lato ci ha spiegato oggi come ci sia la fortuna di avere due Amministrazioni comunali che si parlano, sono in sinergia e possono trovare dei punti di contatto, dall'altro il punto di caduta logico dovrebbe essere che allora si costruisce un percorso di fusione dal basso. Certamente dal basso, certamente faticoso e certamente più oneroso di uno scambio di due parti di terra che, a mio avviso, ha poco a che fare con un riordino complessivo, quanto piuttosto con la necessità che ci siamo detti, ma che non sarà una conseguenza secondaria.
Il tema dell'essere Arsiero Comune di prima fascia non è una conseguenza che forse ci sarà o non ci sarà, ma è l'obiettivo di questo provvedimento. Quindi, non si tratta di accusare i Comuni di voler fare una cosa che non è legittima, ma si tratta di dirsi la verità, cioè che cosa stiamo facendo.
Se ci diciamo che questo provvedimento è fatto con quello scopo, allora, secondo me, ci stiamo dicendo la verità; se ci stiamo dicendo che lo specchio d'acqua di Laghi, restituito a Laghi, e il pezzo di terra che viene dato ad Arsiero sono gli strumenti per fare una politica contro lo spopolamento e a sostegno del turismo, io non ci credo. Sarà un mio modo di vedere, legittimo, ma non ci credo. Parla una che è stata consigliera provinciale della Provincia di Vicenza, al turismo, e non ha mai visto, nello scambio di territori, uno strumento di costruzione sinergica.
Quando si lavorava sulle OGD, quando si lavorava sulla fatica di mettere insieme progetti turistici tra un Comune e l'altro, perché non si fermassero da una parte e la pista ciclabile non continuasse nell'altro Comune, era un lavoro, certamente, di sistema e faticoso.
Allora, io credo che proprio perché siamo in presenza di amministrazioni locali che si parlano e che sanno trovare dei punti di sinergia e proprio perché riconosciamo che un Comune piccolo come Laghi ha già il bisogno fisiologico (perché lo sta già utilizzando) dei Comuni accanto per svolgere le proprie funzioni essenziali, stiamo mancando al nostro compito nell'andare in questa direzione invece che sostenere queste comunità verso un processo di fusione.
È il mio punto di vista, ma credo che potrebbe essere un valore aggiunto e una dimostrazione che anche nelle difficoltà o anche dove magari ci possano essere scappatoie si sceglie una via che è quella tracciata dalla Regione del Veneto, cioè quella di andare ad un percorso di fusione.

PRESIDENTE

Presidente Ciambetti, per fatto personale. Prego.

Roberto CIAMBETTI (Liga Veneta per Salvini Premier)

Sprezzo del pericolo, unghie sugli specchi. Se l'Unione Montana offre servizi fa il suo lavoro. È per questo che abbiamo fatto una legge nel 2014. Se ci sono dei Comuni che collaborano, seguono la nostra legge. È un percorso che va creato, che va fatto. Però, se mi arrampico sugli specchi o se con sprezzo del pericolo parlo in quest'Aula, secondo voi, signori, andate in quei territori, ascoltate la gente, provate a sentire non una parte politica o l'altra in pre-campagna elettorale. Fatelo normalmente.
Invito il collega Lorenzoni e la collega Luisetto a mangiare gli gnocchi da Santa e sentirete e capirete cosa pensano a Laghi di quello che dite voi adesso.

PRESIDENTE

Collega Cestaro, in replica. Prego.

Silvia CESTARO (Zaia Presidente)

Dopo mi darà l'indirizzo. Grazie.
Un intervento veloce, di replica. Io non conosco, ovviamente, così bene come il nostro presidente Ciambetti questi territori, ma devo dire che mi ha incuriosito molto, quindi provvederemo ad andare a visitarli. Credo, quindi, dal mio punto di vista, di poter avere una visione asettica rispetto alla problematica, che è molto più complessa di come sembra in questo momento.
Ringrazio il collega Valdegamberi che ha introdotto la questione dei fondi di confine e anche tutti i colleghi che, in questi mesi, hanno discusso animatamente su questa mancata fusione, chiamiamola così.
La questione dei fondi di confine, collega Lorenzoni, la vivo e l'ho vissuta quotidianamente sulla mia pelle, con lunghissime battaglie per riuscire ad ottenere in un Comune di terza fascia almeno il rispetto di far parte di una comunità. Cosa che è stata molto difficile, perché all'inizio eravamo addirittura esclusi dalla possibilità di alzare il dito e dire "ci siamo anche noi".
Dopo una lunga battaglia, abbiamo visto come ci sia stata un'evoluzione di questi fondi, che si sono aperti sempre di più all'Area vasta, quindi anche alla possibilità di essere utilizzati dalla seconda, dalla terza fascia e via dicendo.
Per quanto riguarda Belluno, non si preoccupi perché siamo solo tre i Comuni esclusi dalla seconda fascia, quindi la vedo difficile. Devo dire che in questa evoluzione, però, una cosa è rimasta molto rigida, ovvero la mancata volontà dei Comuni di prima fascia, ovvero quelli che possono accedere a questi fondi di confine non tanto, ripeto, nei grandi progetti che adesso, con l'Area vasta o con i progetti di condivisione riescono ad essere messi a terra anche sulle altre fasce, ma soprattutto per i fondi, chiamiamoli così, in parte quasi corrente che vengono dati tutti gli anni a questi Comuni. Proprio per questo, i Comuni di prima fascia non hanno mai voluto prendere in considerazione la possibilità di fusioni. Questo è un dato di fatto, perché vorrebbe dire condividere con una parte di popolazione... Guardate bene, la popolazione non è indice dell'ampiezza territoriale di un Comune, perché il mio Comune, che ha 500 abitanti, ha la stessa estensione di metà dei Comuni, probabilmente, del Veneto. Stiamo parlando di Comuni che hanno un peso molto forte nei costi, per cui vuol dire che condividere i fondi di prima fascia, quei 500.000 euro, anche con 150 abitanti del Comune di Arsiero, per Laghi vorrebbe dire creare un gap grandissimo per il Comune di prima fascia. Quindi, non mi meraviglia il fatto che sia stata fatta questa scelta di non far entrare nel merito la fusione, ma di parlare di uno scambio territoriale, proprio per il fatto che vi è questa ostilità da parte dei Comuni di prima fascia.
Loro rivendicano il fatto di essere riusciti ad ottenere il riconoscimento dei fondi di confine dopo una lunga battaglia avvenuta trasversalmente tra diverse Province e tra diversi Comuni nei confronti della Provincia di Trento e Bolzano, in questo caso, Provincia che gestisce i fondi di confine.
Quindi, ringrazio il consigliere Valdegamberi per l'idea di poter riuscire a condividere e a distribuire questi soldi in maniera diversa, ma non sta a noi deciderlo. Sta a un Comitato paritetico, sta alle Province autonome di Trento e Bolzano decidere come approcciarsi; starà a loro decidere quale sarà il destino di Arsiero e starà a loro, andando avanti, vedere se troveremo l'accordo e se si riusciranno a trovare delle nuove prospettive nell'uso di questi fondi.
Detto tutto ciò, la situazione è molto più complessa di quello che sembra e un pochino mi fa specie ascoltare la collega Luisetto, che ha ostentato spesso in questo Consiglio la non volontà di votare per la fusione di Santa Caterina d'Este, se non ricordo male, un Comune che non raggiungeva un certo numero di abitanti, mentre in questo caso pensa che aggiungere 150 abitanti a un Comune già esistente possa essere una soluzione.
Ogni ambito – l'ha detto bene prima il presidente Ciambetti – ha le sue peculiarità. Se il Comune di Laghi e il Comune di Arsiero decidono di prendere una strada di questo tipo, può essere più o meno condivisibile, nessuno dice che bisogna per forza farsi andare bene una scelta di questo tipo, deve essere anche accettata.
Può essere anche un primo passaggio. Potrebbe essere che un domani decidano di fare una fusione. Da questo punto di vista, mi viene anche da pensare che magari sono stati anche onesti intellettualmente, perché al di là del discorso dei fondi di confine non otterranno tutti quei vantaggi che potevano ottenere, invece, con una fusione e che magari avrebbero potuto comunque aiutare il loro Comune.
Quindi, non conoscendo personalmente la situazione delle persone dal punto di vista territoriale, mi fa pensare che abbiano fatto una scelta libera, onesta e di volontà – quella, come diceva il presidente Ciambetti, di 50 anni – di avere i Laghi unificati.

PRESIDENTE

Grazie, collega Cestaro.
Non vedo altre richieste di intervento.
Chiudiamo la discussione generale e passiamo all'articolato.
Siamo sull'articolo 1. Ci sono interventi?
Collega Luisetto, abbiamo già chiuso la discussione generale. Casomai dopo, in dichiarazione di voto.
Metto in votazione l'articolo 1.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Articolo 2.
Ci sono interventi?
Metto in votazione l'articolo 2.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Articolo 3.
Ci sono interventi?
Metto in votazione l'articolo 3.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Articolo 4.
Non ci sono richieste di intervento.
Metto in votazione l'articolo 4.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Ci sono dichiarazioni di voto? Collega Luisetto, prego.

Chiara LUISETTO (Partito Democratico Veneto)

Innanzitutto, per rispondere alla collega Cestaro: a parte che non ho mai ostentato niente, semplicemente, quando ci siamo trovati a votare la fusione di Santa Caterina d'Este, quello che si obiettava all'epoca era il fatto che tre Comuni si volevano fondere e uno dei tre era stato lasciato fuori. In ogni caso la fusione è andata a buon fine, i cittadini si sono espressi e di questo prendiamo atto.
Prendo, altresì, atto e ricordo a tutti che, quando abbiamo audito i Sindaci dei due Comuni di Arsiero e Laghi, lo stesso assessore Calzavara ha ribadito quanto sarebbe stato sensato e logico andare verso una fusione e, quindi, nel ribadire anche quelle che sono state le sue parole all'epoca, credo che il nostro voto contrario sia proprio legato a una coerenza rispetto al nuovo piano di riordino territoriale e alle prospettive future di questi territori.
Grazie.

PRESIDENTE

Non vedo altre richieste di intervento.
Metto in votazione il progetto di legge n. 210.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
PUNTI
8-9-10-11



RISOLUZIONE PRESENTATA DAI CONSIGLIERI FAVERO, BET, BRESCACIN, CECCHETTO, FINCO, RIZZOTTO, SANDONÀ, SPONDA, VIANELLO E VILLANOVA RELATIVA A "RICHIESTA AL GOVERNO AFFINCHÉ TROVI UNA RISPOSTA DEGNA DI UNA COMUNITÀ CIVILE ALLA PROBLEMATICA DELLA CARENZA DEL PERSONALE NEGLI ISTITUTI PENITENZIARI E ALLA DRAMMATICA QUESTIONE DEL SOVRAFFOLLAMENTO DELLE CARCERI". (RISOLUZIONE N. 93) APPROVATA (DELIBERAZIONE N. 2/2024)

RISOLUZIONE PRESENTATA DALLA CONSIGLIERA BALDIN RELATIVA A "LA SITUAZIONE DELLE CASE CIRCONDARIALI, DELLE CASE DI RECLUSIONE E DELL'ISTITUTO PENALE MINORILE VENETI È TRAGICA, LA GIUNTA SI ATTIVI PRESSO IL GOVERNO PER TROVARE UNA SOLUZIONE CONCRETA". (RISOLUZIONE N. 88) APPROVATA (DELIBERAZIONE N. 3/2024)

RISOLUZIONE PRESENTATA DAI CONSIGLIERI CAMANI, BIGON, LUISETTO, MONTANARIELLO, ZANONI E ZOTTIS RELATIVA A "PORTARE DIGNITÀ E SPERANZA NEGLI ISTITUTI PENITENZIARI". (RISOLUZIONE N. 108) RESPINTA

MOZIONE PRESENTATA DAI CONSIGLIERI MAINO, FINCO, DOLFIN, GIACOMIN, SANDONÀ E CECCHETTO RELATIVA A "CARCERI, EMERGENZA AGGRESSIONI: EVITARE IL SOVRAFFOLLAMENTO CARCERARIO E DOTARE LE FORZE DI POLIZIA PENITENZIARIA DI TASER". (MOZIONE N. 284) APPROVATA (DELIBERAZIONE N. 4/2024)

PRESIDENTE

Colleghi, passiamo ai punti nn. 8, 9, 10 e 11. Si tratta di tre risoluzioni e una mozione che riguardano lo stesso argomento. Ci sarà una presentazione per ogni singolo provvedimento, una discussione generale e poi la votazione.
Iniziamo con la risoluzione n. 93, presentata dai colleghi Favero, Bet, Brescacin ed altri.
Prego, collega Favero.

Marzio FAVERO (Liga Veneta per Salvini Premier)

Non è il caso di ripetere le argomentazioni che abbiamo prodotto al momento della presentazione della relazione dell'avvocato Caramel.

PRESIDENTE

Colleghi, per cortesia, il consigliere Favero sta illustrando la risoluzione.

Marzio FAVERO (Liga Veneta per Salvini Premier)

L'avvocato Caramel è il Garante della Regione per quanto riguarda la tutela dei diritti delle persone in ordine alla situazione delle carceri. Mi limito a ricordarvi che il Veneto è al nono posto a livello nazionale per numero di carcerati, però è al terzo posto per numero di sovraffollamento delle carceri con medie che sono davvero preoccupanti. Queste sì mette conto riprenderle.
Nel biennio 2020-2021 l'occupazione media in Italia era del 106% e in Veneto era 120%. Nel 2022 l'occupazione media in Italia era del 109%, mentre in Veneto saliva al 128%, con punte del 157% nella Casa Circondariale di Verona, del 156%, nella Casa Circondariale di Treviso, del 144% nella Casa di Reclusione di Padova e del 141% nella Casa Circondariale Santa Maria Maggiore di Venezia.
Capisco che siamo tutti stanchi, però il tema ha una sua serietà, se mi è consentito.

PRESIDENTE

Colleghi, se dovete parlare al telefono o parlare tra di voi uscite da quest'Aula, per cortesia.

Marzio FAVERO (Liga Veneta per Salvini Premier)

Per un semplice motivo: stiamo parlando di persone che hanno sbagliato e sono finite in carcere, non è nemmeno detto che tutte siano finite in carcere perché hanno sbagliato, perché ogni tanto vi sono anche coloro che da innocenti finiscono dietro le sbarre. Pertanto, anche la scritta che troviamo nei tribunali, "la legge è uguale per tutti", forse dovrebbe essere ripresa.
Stiamo parlando degli ultimi nella società, anche perché abbiamo questo vizio tremendo che è quello di rimuovere, per quanto possibile, l'attenzione dedicata a coloro che hanno sbagliato. Non so se per esorcizzare la paura che prima o poi possa toccare anche a noi qualche inconveniente. Io dico che quanto accade dentro le carceri è una cartina di tornasole della qualità di una società.
Un grande filosofo francese e sociologo, Michel Foucault in "Sorvegliare e punire", un'opera frutto di una ricerca personale molto attenta, sosteneva come la presunta civilizzazione della pena raggiunta nell'Ottocento e nel Novecento, che andava a sostituire quelle corporali, aveva sì tolto in qualche modo la crudeltà delle punizioni precedenti (squartamenti, tagli di mani, di teste, eccetera), però, attenzione, aveva comunque introdotto un regime di controllo dei corpi, con una tecnica molto severa, quella panoptica, della sorveglianza continua e della punizione corrispondente, che rendeva la vita ai carcerati estremamente difficile.
Poi con una certa malizia diceva che quello stesso atteggiamento disciplinare, a dire il vero, è presente anche nella società civile. Lui era un libertario, quindi vedeva nel carcere una specie di sineddoche della società intera.
Si può essere d'accordo o meno con questa sua conclusione. Ma una cosa è certa: tutti noi abbiamo fatto due anni fa almeno una piccola esperienza di cosa significa stare ai domiciliari grazie al Covid. Quelle poche settimane che abbiamo passato in casa non sono state leggere per nessuno di noi, credo. Penso allora che sia importante che questo Consiglio si rivolga al Governo per dire che i 132,9 milioni di euro, che a valere sui fondi PNRR sono stati individuati per migliorare la situazione delle carceri, non siano adeguati come cifra.
Credo che serva un investimento complessivo molto più ampio, che il PNRR è in grado di sostenere, visto che pare che vi sia difficoltà a spendere i soldi che l'Europa ci sta dando, perché è opportuno, se sul serio vogliamo ottemperare all'articolo 27 della Costituzione, che noi si restituisca umanità ai luoghi del vivere dei detenuti. Non tutti sono recuperabili; ma forse, una parte di quelle persone, sì. E in ogni caso, non è degno della società civile costringere a una condanna inumana delle persone.
Un filosofo come Kant sosteneva che, rispetto a condanne di trent'anni, era meglio la pena di morte. Trent'anni...

PRESIDENTE

Collega, se può terminare.
Grazie.

Marzio FAVERO (Liga Veneta per Salvini Premier)

Quanto è il tempo? Cinque o dieci minuti? Cinque. Bene, ho chiuso.

PRESIDENTE

Molto sintetico.
Grazie.

Marzio FAVERO (Liga Veneta per Salvini Premier)

Con un appello, però, a prendere sul serio questo tema, perché purtroppo il nostro Parlamento su questo è latitante. Chiudo con questa battuta: fate una ricerca in internet sugli appelli lanciati dai Capi di Stato negli ultimi cinquant'anni al nostro Parlamento perché legiferi in ordine alla situazione delle carceri.

PRESIDENTE

Grazie, collega.
Collega Luisetto, prima illustriamo tutte le risoluzioni, poi facciamo la discussione generale.
Passiamo alla risoluzione n. 88 della collega Baldin.

Erika BALDIN (Movimento 5 Stelle)

Grazie, Presidente. Grazie, colleghi.
È interessante che questo tema abbia sollevato un po' di atti da tutte le parti. È il segnale che la relazione del Garante ha colto nel segno.
Questa mia risoluzione è dell'aprile del 2023, quindi poco prima della riapertura dell'Istituto penale minorile di Treviso, che era stato chiuso, lo ricordiamo, a seguito di una rivolta che aveva reso inagibili alcune parti. Per un anno e mezzo, quindi, è stato chiuso, l'unico Istituto minorile presente nel Triveneto.
È una buona notizia. Questa parte della risoluzione quindi andrebbe stralciata, così come il n. 1 dell'impegno finale perché, appunto, l'Istituto penale di Treviso è stato riaperto da fine luglio dell'anno scorso.
Gli ulteriori problemi permangono, li ha elencati anche il consigliere Favero, quindi mi permetto di ricordarli. Uno è il sovraffollamento carcerario che in Veneto si attesta in media al 128%, con picchi che giungono anche al 150%; inoltre, la cronica carenza di personale.
Auspichiamo un impegno della Giunta di attivarsi presso il Governo affinché si metta mano alla cronica assenza di personale attraverso il ripristino integrale delle intere piante organiche carenti.
Questo è in sostanza quello che rimane della risoluzione, stralciando la parte relativa all'Istituto penale minorile.

PRESIDENTE

Passiamo alla risoluzione n. 108 dei colleghi Camani, Bigon, Luisetto ed altri.
Prego, collega Luisetto.

Chiara LUISETTO (Partito Democratico Veneto)

Grazie, Presidente.
Sottoscrivendo tutto quanto è stato finora detto, in particolar modo l'analisi che ha fatto il collega Favero, credo che sia importante questa risoluzione, che ha come obiettivo non solo quello di sottolineare lo stato dell'arte, ma anche chiedere un impegno concreto nei confronti degli Istituti penitenziari e soprattutto delle persone detenute.
Sette su nove sono gli Istituti penitenziari in Veneto caratterizzati da sovraffollamento e carenza di personale. I numeri li abbiamo appena sentiti.
La risoluzione ribadisce e riparte anche da quella che è stata una sentenza fondamentale, la sentenza "Torreggiani", quando la Corte europea dei diritti dell'uomo, l'8 gennaio del 2013, con questa sentenza pilota ha ricordato come il problema del sovraffollamento, il problema della violazione dei diritti delle persone detenute sia ormai sistemico nel nostro Paese e determinato da un malfunzionamento cronico. Di conseguenza, servono azioni, prese d'atto, ma soprattutto politiche di sistema per uscire da una situazione ormai, in un certo senso, incancrenita.
In Veneto a fronte dei 1.950 posti di capienza regolare all'interno degli istituti penitenziari, abbiamo 2.480 persone detenute, un dato al 31.12 dello scorso anno, che ci dice molto sulla situazione di vita, sul rispetto dei diritti delle persone detenute e se, come diceva il collega Favero, la civiltà di una società, richiamando un pensiero filosofico importante, parte dalla situazione carceraria, vorrei aggiungere che anche la sicurezza di una società e delle nostre città e comunità parte dalla situazione carceraria. Credere nella capacità della pena di riportare cittadini integrati e integrabili all'interno della società al termine dell'avere scontato il proprio periodo, non passa soltanto dalle parole, ma da un fattivo impegno.
Lo scorso 8 gennaio, un ventisettenne nel carcere di Padova si è tolto la vita e sappiamo quanto spesso questo accade e purtroppo si moltiplicano i casi di persone che decidono di mettere fine alla propria vita per le condizioni difficili nelle quali vivono. Tra le competenze della Regione c'è quella dell'assistenza sanitaria, della prevenzione, che passa anche dal supporto psicologico a queste persone e da tutto quello che riguarda un'attenzione educativa e di attività concreta quotidiana.
Nel ringraziare tutte le realtà che, all'interno degli istituti penitenziari – penso a quelle vicentine, ma in tutto il Veneto – svolgono un volontariato attento e presente, questa risoluzione chiede che si dia una risposta organica alle esigenze del sistema penitenziario, che si parta dalle irriducibili dignità di ogni persona umana per renderci conto che non possiamo garantire una vita dignitosa all'interno delle carceri nelle condizioni attuali. E anche se le figure direttive sono state nominate e sono state inserite nelle carceri, la carenza di personale, i problemi legati alla Polizia Penitenziaria e le difficoltà che questi operatori trovano sono ancora del tutto attuali.
Si chiede, inoltre, con questa risoluzione, di contrastare in ogni modo la tragica sequenza dei suicidi che abbiamo visto nel 2022 essere 83 e di garantire, in tutte le strutture carcerarie, l'assistenza sanitaria necessaria, in particolare alle persone fragili, stanziando anche le risorse finanziarie e professionali per rendere gli istituti penitenziari conformi alla visione delle madri e dei padri costituenti, che il carcere lo avevano spesso conosciuto.
Nel sottolineare l'attenzione e la serietà con la quale è necessario affrontare questo tema, chiedo a tutti di sostenere questa risoluzione. Grazie.

PRESIDENTE

Grazie a lei.
Passiamo alla mozione n. 284, presentata dalle colleghe Maino, Cecchetto ed altri.
Prego, collega Maino.

Silvia MAINO (Zaia Presidente)

Grazie, Presidente.
Io ho letto le precedenti mozioni e devo dire che ho trovato parole molto, molto interessanti, come che il carcere deve assicurare salute e benessere, che non bisogna violare il principio di territorialità, che nelle carceri si deve innanzitutto fornire istruzione e formazione, che la pena detentiva in carcere deve avere carattere sussidiario, deve essere l'extrema ratio.
Io allora vorrei oggi spostare un attimo l'attenzione, perché non è che io non ritenga che questi siano interventi fondamentali e importanti, ma forse ce ne sono di più pregnanti. Spostiamo l'attenzione su chi ci lavora in carcere, cioè sugli agenti di Polizia penitenziaria.
Diamo i numeri. La mozione è datata perché i numeri di riferimento risalgono al 2020, ma gli ultimi dati che abbiamo, che risalgono al 18 settembre del 2023, mi parlano – si tratta delle carceri del Triveneto – di 84 aggressioni da parte dei detenuti in danno al personale di Polizia; 437 violazioni di norme penali, danneggiamento di beni dell'Amministrazione, addirittura 509, ossia 509 momenti in cui si è dato fuoco, si è bruciato, si è rotto, si sono rovinati pannelli solari, come a Vicenza e quant'altro; 45 manifestazioni di protesta collettiva, ben 14 nel carcere di Vicenza.
Il sovraffollamento sappiamo quello che è. Questi sono i numeri e i numeri parlano anche che dall'inizio di quest'anno, il 2024, abbiamo avuto tre aggressioni – io parlo del carcere di Vicenza perché è della mia città – che hanno coinvolto sette agenti per un totale di 25 giorni di prognosi.
Non parliamo della parte suicidiaria dove purtroppo il più colpito dal suicidio, dovuto anche a questioni lavorative, di difficoltà da burnout e quant'altro, assieme ai Carabinieri è anche il Corpo della Polizia penitenziaria, che ha un tasso suicidiario molto alto.
Detto questo, che cosa sostanzialmente chiedono gli operatori, chi lavora, quindi, nelle carceri? La richiesta sostanzialmente direi che è una: chiedono il rispetto delle regole, una cosa banalissima. Oggi quasi si ha paura a dire la parola "regole". Invece, si chiede proprio questo: il rispetto delle regole.
In un recente convegno – si è tenuto a ottobre, proprio a Vicenza – il Vicepresidente dell'USPP, il sindacato della Polizia penitenziaria, Francesco Laura, ha rilasciato delle dichiarazioni interessanti e preoccupanti. Ha detto infatti: "Il sistema custodiale è fallimentare, perché non è né premiale né sanzionatorio". Alla fine, ha aggiunto una frase agghiacciante ma vera, perché questi sono gli operatori che lavorano nelle carceri: "è un parco giochi, non funziona".
Addirittura, l'amministrazione penitenziaria, nata nel 1975, aveva all'epoca, pensate, un 4% di detenuti stranieri. Adesso, in carceri come Regina Coeli siamo a più del 50%. Gli operatori, quindi, possono essere preparati quanto si vuole, ma è veramente difficile riuscire a gestire le situazioni che si creano all'interno delle carceri.
Come se ne esce? Molto è stato fatto, per esempio con la nomina di 57 direttori su tutto il territorio. Vicenza in tre anni ha avuto sei direttori a scavalco. Adesso nel Veneto ci sono i direttori: a Verona no, ma a Venezia, Padova, Vicenza, Belluno e Rovigo sono stati nominati i direttori.
Cosa chiedono le guardie? Chiedono lo stop alla sorveglianza dinamica. Voi non lo sapete, ma la sorveglianza dinamica consiste nel tenere nelle carceri di media sicurezza le celle aperte. Ma questo non aiuta di sicuro la convivenza tra operatori e detenuti. Chiedono anche il taser, da ultimo. Chiedono il taser perché dicono che sostanzialmente è lo strumento che garantisce di più loro nel servizio, perché io li definisco sempre operatori in trincea a mani nude; il taser ha una funzione, come ho scritto in mozione, quindi, non mi ripeto e non mi dilungo, di grandissima deterrenza. Riesce in quelle aree del carcere che vengono tranquillamente definite "terra di nessuno", perché ci sono all'interno le terre di nessuno, soprattutto nella media sicurezza, con le celle aperte, ad essere una deterrenza importante.
Ho finito il tempo. Vi ringrazio.

PRESIDENTE

Grazie, collega.
Apriamo la discussione generale.
Ha chiesto di intervenire la consigliera Ostanel.
Prego.

Elena OSTANEL (Il Veneto che Vogliamo)

Grazie, Presidente.
È un tema molto importante quello che stiamo discutendo e quindi ringrazio chi ha presentato delle proposte.
Mi ricollego a quello che diceva il consigliere Favero, che, nonostante aumentino le persone che sono recluse e abbiamo ormai uno stato dei report che ci fa capire che il nostro sistema penitenziario manca di tantissime cose, la politica nazionale non se ne occupa praticamente mai per davvero. Questo è uno dei primi temi che nella sua risoluzione c'è e che io condivido, cioè il fatto che la politica si occupa più di chi è un suo elettore e non si occupa di chi, invece, sta recluso e che tendenzialmente non vediamo.
Arriviamo al secondo punto: cosa ha la Regione del Veneto e che tipo di competenze ha una Regione su questo tema. Il sovraffollamento è una delle questioni principali quando parliamo del disagio: è un disagio delle persone che sono recluse ed è un disagio, ovviamente, per le persone che lavorano dentro gli Istituti penitenziari, cioè li accomuna. Ricordiamoci che il carcere è anche un luogo dove persone diverse condividono uno stesso spazio e in condizioni di sovraffollamento non è facile stare, figuriamoci in una casa, pensiamo cosa accade invece dentro un carcere: il Veneto, assieme alla Puglia e alla Lombardia, è la terza Regione per sovraffollamento.
Se guardiamo ai report di chi si occupa di questi temi, perché i dati sono su chi questo lavoro lo fa da anni, e bisognerebbe prenderli da lì, le Regioni con il più alto tasso di affollamento, che in media è in Italia del 117,2%, sono: la Puglia con il 153%, la Lombardia con il 142%, il Veneto con il 133%. Noi stiamo sopra il tasso medio di sovraffollamento delle altre Regioni italiane. È colpa della Regione? No, non è che io oggi mi metto a dire che è colpa della Regione su una cosa di cui la competenza diretta non c'è, però, a maggior ragione per questo, la Regione può fare le cose che fa e che ha in competenza.
Penso, ad esempio, all'assistenza sanitaria. Penso, ad esempio, a tutto il tema che dovrebbe essere potenziato della salute mentale o della tutela delle tossicodipendenze. Basta guardare i dati per vedere il tasso di persone che sono tossicodipendenti o hanno disagio psichico dentro le carceri sovraffollate.
Questo è il lavoro che una Regione può fare, cioè, rendere quei luoghi più facili da gestire per le persone che ci vivono, che sono costrette a starci, ma anche per le persone che ci lavorano, perché io non ho più voglia di sentir dire che la destra è a favore della Polizia Penitenziaria e che la sinistra è a favore dei carcerati. Perché questa divisione facile, che è da manuale della politica che si divide così facilmente di solito usiamo, non è quella reale, perché le persone che hanno a cuore la Polizia Penitenziaria sono le stesse persone che hanno a cuore lo stato di salute delle persone che sono costrette a stare lì dentro e i dati lo dimostrano: se noi lavoriamo su uno, lavoriamo parallelamente anche sull'altro.
Alcuni politici non della mia parte, che non vorrei citare, ma mi tocca farlo... Ostellari, padovano, Sottosegretario alla Giustizia con delega all'Amministrazione Penitenziaria, salviniano – possiamo definirlo così – dice in una recente intervista: "Bisogna fare vera rieducazione attraverso attività di formazione e di lavoro in carcere. Il 98% di chi studia o lavora non commette più reati; invece, il 70% di chi non partecipa alle attività aggredisce dentro e delinque".
Prima la collega Maino diceva che è importante, ma dobbiamo fare anche altro. Guardiamo ai dati di quello che invece fa la rieducazione e fanno le attività, che dentro un carcere fanno altro rispetto al tenere, come diceva invece la collega e io non lo condivido per niente, le persone come se fossero dentro un luogo dove devono essere solo controllate.
E arriviamo al taser, perché è l'unica mozione su cui appunto io dei problemi rispetto al contenuto, perché anche qui dobbiamo citare qualcuno che non è dalla mia parte, cioè il Capo dipartimento Giovanni Russo, nominato dal ministro Nordio, che dice: "Il taser può essere efficace soltanto e forse all'esterno dell'istituto penitenziario, perché dentro potrebbe addirittura mettere in difficoltà lo stesso poliziotto penitenziario, che magari subisce poi un ulteriore inasprimento della violenza che sta accadendo".
Quando noi facciamo delle proposte dentro dispositivi di mozioni, dentro qualsiasi cosa, di temi che sono delicati, dove ci sono enti che lavorano da anni su questi temi, persone che cercano di vedere cosa accade in contesti che non conosciamo, perché io sono entrata e forse anche vari di noi, ma non conosco cos'è un carcere, ci sono stata una volta come volontaria a vedere cosa accadeva, dobbiamo andare lì dentro per riuscire a scrivere delle cose sensate dentro una mozione.
Andiamo a verificare davvero quali sono le competenze della Regione e se pensare che un taser sia quello che risolve quello che accade dentro contesti così complessi, sia la realtà, io non lo credo e i dati non lo dimostrano; quindi, iniziamo davvero a fare una discussione sensata di un tema di cui la politica si occupa sempre per slogan.

PRESIDENTE

Grazie. Ha chiesto di intervenire il collega Zanoni. Prego.

Andrea ZANONI (Partito Democratico Veneto)

Grazie, Presidente.
È un tema sicuramente di attualità, tant'è vero che oggi siamo ad affrontare e discutere ben quattro proposte di provvedimento. Il sovraffollamento delle carceri in Italia e in Veneto è ormai una questione cronica, che non è mai stata risolta, che crea molti problemi di gestione degli istituti carcerari. Si tratta, di fatto, di violazione dei diritti delle persone detenute, si tratta della sicurezza delle carceri, della sicurezza dei detenuti, della sicurezza degli operatori che lavorano nelle carceri.
Abbiamo sentito da chi ha esposto i contenuti dei provvedimenti proposti all'Aula come siano ormai molto frequenti gli episodi dei suicidi nelle carceri. Ricordo anche quelli recenti nel carcere di Montorio. I colleghi li hanno ricordati per quanto riguarda il carcere di Padova. Spesso abbiamo dei detenuti che sono vittime anche delle lunghe attese dei processi. Ci sono altre criticità, come ad esempio il poco utilizzo delle misure alternative alla detenzione, che in qualche modo aiuterebbero ad affrontare il tema del sovraffollamento e, quindi, abbiamo, in questo contesto, importanti problemi di salute mentale, con violenza, con tensioni interne alle carceri.
Abbiamo avuto e dobbiamo registrare anche l'intervento di associazioni di autorità nazionali e internazionali che hanno sollevato il problema del sovraffollamento e il problema delle carceri italiane e di questo dobbiamo tenerne sicuramente conto.
Il sistema di detenzione italiano ha gravi carenze che devono essere affrontate. Bisogna affrontare questa questione pensando naturalmente al benessere dei carcerati, al benessere e alla qualità del lavoro di chi ci lavora e anche in termini di sicurezza della società, perché poi è chiaro a tutti che prima o dopo la misura detentiva viene a finire e quindi c'è bisogno del reinserimento dei carcerati nella società.
Io ricordo, ad esempio, che in Quarta Commissione, nell'affrontare il problema della sicurezza sul lavoro e delle malattie professionali, abbiamo sentito in audizione la dottoressa Maria Milano, che è Provveditore regionale dell'Amministrazione penitenziaria del Triveneto, che ci ha ricordato come siano di estrema attualità queste tematiche, ci ha ricordato come, oltre al sovraffollamento, ci sia anche il problema del sottorganico. Mancano negli istituti della Regione 174 unità (sono dati del 2022). Abbiamo 1.613 agenti per un totale di 2.517 detenuti per nove istituti.
Spesso gli episodi di violenza, di disordine nascono proprio per alcune questioni relative soprattutto a detenuti che hanno problemi di disturbi relazionali o disturbi antisociali. Questo dimostra ancora una volta quanto importante sia affrontare la questione della salute mentale all'interno delle carceri.
Bisogna, quindi, assolutamente provvedere a chiedere alle autorità competenti di intervenire, perché il problema del sovraffollamento e il problema del sottorganico devono essere affrontati una volta per tutte.
Anch'io ho qualche perplessità sulle soluzioni proposte da una delle mozioni – parlo del taser – perché credo che, anche se in determinate circostanze può essere utile, bisogna puntare soprattutto sulla prevenzione. E la prevenzione si compie con gli interventi che vi ho appena descritto e proposto, e che propongono alcune delle mozioni che abbiamo oggi in discussione.

PRESIDENTE

Grazie.
Collega Villanova, prego.

Alberto VILLANOVA (Zaia Presidente)

Grazie, Presidente.
Innanzitutto, ringrazio i colleghi del Gruppo, che hanno lavorato su un tema così delicato e così sensibile. Io intervengo perché la nostra impostazione sarebbe stata quella di votare a favore di tutte e quattro le mozioni e le risoluzioni. Però, con la richiesta, soprattutto per la risoluzione n. 108, della collega Camani, di fare alcune modifiche. Siccome manca la collega Camani e queste modifiche non potranno essere fatte, il nostro voto sarà contrario sulla mozione, perché ci sono delle parti del dispositivo che non sono accettabili. Solo per la questione che, ovviamente, non possiamo avere questo tipo di modifiche.
Sulle altre mozioni la nostra posizione sarà favorevole. Grazie.

PRESIDENTE

Grazie.
Consigliere Pan, prego.

Giuseppe PAN (Liga Veneta per Salvini Premier)

Grazie, Presidente.
Tre considerazioni, perché in un Paese come il nostro, la magistratura, la giustizia su certi reati naturalmente è molto – qui ci sono fior di avvocati, non vorrei dire stupidaggini – leggera. Per finire in carcere, io penso che qualcosa una persona debba aver combinato di abbastanza grave o ripetutamente grave o più di qualche volta.
Spesso e volentieri leggiamo anche le cronache e vediamo spacciatori catturati dalle nostre Forze di Polizia o dai Carabinieri in modo reiterato quattro, cinque, dieci, quindici volte. E non parliamo dei furti.
Quindi, prima di finire in carcere bisogna che queste persone ne abbiano combinate. Questa è la prima riflessione, al di là poi di ricordare sempre che, come ha detto il nostro collega Favero, ci sono anche delle persone che sono finite in carcere magari facendo qualcosa che chiamiamo, tra virgolette... Ricordo un mio concittadino che è in carcere in questo momento a Verona, che era una guardia giurata, che aveva fermato un ladro per la strada e si è beccato nove anni. Solidarietà al nostro concittadino Zen, che in questo momento sta pagando forse per un reato che non ha neanche commesso.
Detto questo, in Veneto ci sono nove istituti penitenziari con una capienza di 1.920 posti, di cui 2.300 occupati in questo momento. Se andiamo a vedere un altro effetto che c'è stato negli ultimi anni è che più di 1.000, quasi 1.200 di questi 1.900 posti, sono occupati da stranieri. Questo è un effetto dell'immigrazione che, se non avessimo avuto o controllato meglio, probabilmente non avremmo neanche le carceri piene e quindi avremmo la giusta taratura di quelli che devono andare in carcere anche nel nostro Veneto. Se andiamo a vedere in Italia, qualcuno l'ha già detto.
Questo è un altro effetto, un'altra spesa sulle spalle del contribuente: mantenere tutti quei personaggi che hanno spacciato, che hanno ucciso, che ne hanno fatte di cotte e di crude, che sono arrivati da fuori dei confini. Giusto per fare un'altra considerazione.
Volevo fare un'ultima considerazione. Si è tenuto un incontro recentemente con il nostro Sottosegretario alla giustizia, il senatore Ostellari, al carcere di Montorio, mi pare, dove ci sono stati quei suicidi. Naturalmente, anche parlando, e qui ringrazio la collega Maino per aver presentato questa risoluzione sulla sicurezza anche della Polizia penitenziaria, che sta facendo un egregio lavoro, e quindi io sono convinto che anche questi nuovi sistemi di taser, moderni, che comunque, se li danno anche ai Vigili urbani del mio paese, non vedo perché non lo debbano avere magari le guardie penitenziarie, che hanno a che fare con assassini o i peggiori rappresentati della società umana.
Quindi, come diceva il nostro sottosegretario Ostellari, che ha visitato questo carcere, i progetti – e qui sono d'accordo con lei – di lavoro e di reinserimento per chi vuole, perché spesso e volentieri poi magari a tanti neanche interessa farli, ma continuare nella loro esperienza criminale, sono importanti. Ricordo che poi questo Governo, dove noi siamo anche rappresentati alla giustizia, ha messo a disposizione 140 milioni per la sistemazione delle carceri e anche per fare magari qualche carcere nuovo.
Ricordo che, quando c'era il nostro Segretario, onorevole Maroni, Ministro dell'interno, aveva fatto un Piano per fare nuove carceri, perché le capienze purtroppo, già a quel tempo, erano aumentate. Io sono per questo piano, che si continui a fare delle carceri anche nuove, magari moderne. Chi deve espiare la propria pena, la espii fino in fondo e poi magari si reinserisca all'interno della nostra società.
Grazie.

PRESIDENTE

Collega Formaggio, prego.

Joe FORMAGGIO (Fratelli d'Italia - Giorgia Meloni)

Grazie, Presidente.
Sentire sempre, dai banchi dell'opposizione, che si continua a fare soltanto politica per slogan un po' di fastidio mi dà, perché vorrei ricordare che Fratelli d'Italia, con i suoi Ministri, sta intervenendo pesantemente sul problema delle carceri. Sono 240 i milioni messi da questo Governo per nuove carceri, ma soprattutto mi è piaciuto l'intervento del sottosegretario Del Mastro quando ha detto che chi è condannato in Italia, però viene da un altro Paese, deve scontare la pena nel proprio Paese.
Infatti, se guardiamo la percentuale di stranieri che delinque nel nostro Paese e ipoteticamente facessimo scontare la pena a casa loro, nei Paesi di origine, non ci sarebbe il problema della sovrappopolazione all'interno delle carceri.
Concordo con i colleghi che hanno presentato la mozione per l'uso del taser in carcere, perché le guardie carcerarie, ad oggi, la Polizia penitenziaria, è quella, colleghi di minoranza, da andare a trovare, perché noi di Fratelli d'Italia siamo sempre andati nelle carceri. Quando Pannella e compagnia cantante andavano a trovare i detenuti per vedere come stavano, noi andavamo nelle carceri a vedere la situazione delle guardie carcerarie. Se prendiamo in mano tutti i giornali degli ultimi tre, quattro, cinque anni, vediamo che non c'è mai stata un'aggressione in carcere da parte delle guardie nei confronti dei carcerati, bensì abbiamo settimanalmente – e concordo con quanto detto dalla collega Maino – aggressioni da parte di delinquenti che devono restare in carcere, verso le guardie. Quindi, ci trova a favore per quanto riguarda l'uso del taser.
Credo che sia abbastanza strano che la Regione metta in piedi risoluzioni, mozioni e tante altre cose su un problema che riguarda la legislatura dello Stato e che attualmente trova grandi risposte, perché ricordo – che resti a verbale, caro Presidente – che il partito della Premier Giorgia Meloni, il partito di Fratelli d'Italia, non ha mai espresso un voto positivo in tutti i provvedimenti svuota-carceri che sono stati votati a larga maggioranza negli ultimi trenta anni.
Grazie.

PRESIDENTE

Collega Valdegamberi, prego.

Stefano VALDEGAMBERI (Gruppo Misto)

In parte un po' mi ha anticipato anche Joe Formaggio sul ragionamento. Abbiamo molte volte delle sintonie di pensiero. Comunque, se guardiamo la popolazione carceraria, come è stato detto, è soprattutto composta da persone che non sono di cittadinanza italiana.
È giusto, quindi, e io lo auspico, che i Governi facciano delle convenzioni, come tra l'altro fa l'Inghilterra. L'Inghilterra fa scontare le pene in un Paese africano, non ricordo dove, in Ruanda, dove hanno fatto un accordo. Ci vorrebbero delle convenzioni con i Paesi di provenienza, che verrebbero a costare molto meno per lo Stato e, secondo me, sarebbero molto più deterrenti per chi commette reati, perché le condizioni nostre, pur essendo, come è stato detto, precarie, sono sempre migliori di quelle dei loro Paesi di origine. Magari dovremmo cercare di dare risorse a questi Paesi, per potere permettere di scontare la pena in quei Paesi.
Però, poi c'è da ricordarsi un'altra cosa, che le carceri non sono un luogo dove uno rimane a vita, tranne casi estremi, sono luoghi di passaggio e dove spesso anche la manovalanza, se non viene svolta quella funzione che è prevista dalla Costituzione italiana di rieducazione e di reimmissione in maniera corretta nella società, chi esce dal carcere spesso tende a replicare e a tornare ancora a delinquere. Anzi, delle volte nelle carceri ci si specializza e si delinque anche meglio, trovando magari altri collegamenti e altri rapporti, una volta usciti dal carcere. Quindi, è un costo ulteriore per lo Stato, in una catena che si ripete.
Io mi ricordo, quando ero Assessore, che questo tema lo avevamo affrontato perché c'era bisogno, all'interno del carcere, non solo di guardare all'aspetto punitivo, ma di investire anche nella rieducazione, per cercare, per quelle persone che sono recuperabili, di aiutarle a capire, ad imboccare percorsi nuovi di vita, ed essere inseriti quindi nel mondo del lavoro, per cercare uscire dal carcere immessi in un contesto di legalità. Questo può essere un altro percorso importante da seguire a livello nazionale.
Una terza via, poi, è anche quella delle pene alternative, che delle volte sono molto utili se fatte seriamente, come istituire l'obbligo di creare delle strutture a carattere sociale, anche fuori dal carcere, dove uno per un periodo deve dedicarsi, che ne so, alle persone più deboli o a lavori per il rispetto dell'ambiente, del territorio, al servizio della comunità, scontando la pena attraverso un risarcimento di quel danno provocato presso la comunità e la collettività di cui si fa parte.
Il primo passo per risolvere l'affollamento, quindi, credo che sia quello, da parte dei Governi, di cercare il più possibile, con i Paesi di provenienza, degli accordi bilaterali. Credo che con molta meno spesa che non gestire lo sconto della pena all'interno dell'Italia si potrebbe farlo scontare nei Paesi di provenienza. Quindi, sarebbe anche un maggiore deterrente per i carcerati stessi e un modo per alleggerire, senza continuare a fare investimenti in nuove carceri, quando abbiamo visto benissimo che la popolazione che va a finire in carcere è soprattutto una popolazione che viene da altri territori, un 70% circa, mi pare, sul 100% del totale.
Credo, quindi, che il rapporto, le relazioni con gli altri Paesi, con i Paesi di provenienza sia importante e sia un percorso giusto da seguire, unitamente, ovviamente, ad altri percorsi all'interno del carcere per non lasciare sole le persone, senza che facciano attività, eccetera.
Io ho visto esperienze positive, di persone che nel carcere hanno iniziato a lavorare, che hanno cominciato a formarsi e che poi, quando sono uscite, hanno intrapreso percorsi virtuosi, quindi non sono tornate a delinquere. Questo è pur sempre un investimento per lo Stato, per la collettività.
Assume la Presidenza
La Vicepresidente Francesca ZOTTIS

PRESIDENTE

Grazie.
Capogruppo Polato, prego.

Daniele POLATO (Fratelli d'Italia - Giorgia Meloni)

Grazie, Presidente.
È singolare che oggi trattiamo in Veneto proprio questo tema delle carceri, visto che per la prima volta, in una congiuntura politica favorevole, abbiamo il ministro veneto Nordio, il sottosegretario, senatore Ostellari, veneto e abbiamo il Presidente della Commissione giustizia, l'onorevole Ciro Maschio, veronese, veneto.
Per cui, credo che sia importante il messaggio politico che questo Consiglio regionale possa dare in relazione a un tema, a una problematica che non è ovviamente di questi giorni, di questi mesi, di questi anni, ma forse è più di vent'anni che sentiamo parlare di questo problema.
Diceva giustamente il presidente Pan prima, anche ai tempi del ministro Maroni si parlava di costruire e di investire su nuove strutture, ma è vero che un po' tutti i Governi hanno toccato questi temi. Però, il focus credo che sia stato toccato in maniera chiara e precisa, al di là degli strumenti, poi, di difesa su cui conveniamo assolutamente. Prima qualcuno scherzava e diceva nelle scuole o meno, ma io ho avuto la fortuna di ricoprire ruoli anche di amministratore sul tema e su quel che riguarda la giustizia, e il fatto dell'utilizzo del taser, in questo caso, per le Polizie locali, per le Forze di Polizia, per le guardie carcerarie non solo è uno strumento di dissuasione, ma è anche uno strumento soprattutto di tutela e difesa degli agenti stessi.
Uno dei temi che si è trattato più volte, proprio in relazione all'utilizzo del taser, era di fatto anche per coloro dei servizi sociali, per esempio, che andavano a prendere quelle persone che avevano delle problematiche psichiatriche, per cui si trovavano nelle condizioni che non potevano affrontare questi soggetti senza avere la tutela da parte loro, anche da parte di un agente di Forze di Polizia che potesse difenderli anche di fronte a certe reazioni.
Detto questo, il tema, il focus obbligatorio su queste risoluzioni è stato toccato con precisione dal collega Formaggio e dal collega Valdegamberi. Non lo dico io, non lo diciamo noi, il tema del sovraffollamento è legato ad una popolazione straniera che occupa oggi le carceri italiane, ma da sempre.
Questo lo dicono i numeri e lo dice soprattutto il fatto – è un problema che non c'è solo in Italia, ma di tutti i Paesi mondiali – che questi soggetti non vadano a espiare la propria pena presso le proprie nazioni.
Parliamo di un 10%, un 20%, un 30% in meno di possibilità che questi soggetti possano andare nelle proprie nazioni a espiare la pena e darebbero uno svuotamento importante all'interno delle carceri, fermo restando innanzitutto che, da parte nostra, ma credo di tutti, vi sia la vicinanza ad un corpo che è stremato, stressato, un corpo che, in maniera incredibile, oggi svolge la funzione di presidio di controllo, di tutela e di recupero, e tanti sono i casi di recupero lavorativo. Facciamo lavorare queste persone, perché con il lavoro ridiamo dignità, ridiamo fiducia anche a quelle persone che hanno sbagliato e stanno pagando in carcere la loro pena.
È accertato il fatto che una persona, nel momento in cui si sente anche responsabile, responsabilizzata, e anche retribuita, perché in parte ci sono alcune cooperative che vengono retribuite per i servizi che vengono fatti all'interno delle carceri, poi trovi quella soddisfazione che la rende anche più socialmente riequilibrabile all'interno di una società nuova, che è quella che dovrebbe affrontare a seguito della pena.
Detto questo, sulle risoluzioni, ovviamente, riteniamo condivisibile in parte il contenuto un po' di tutte. Per quel che riguarda quella presentata dalla presidente Camani come prima firmataria, come diceva il presidente Villanova, avremmo voluto fare una serie di modifiche, ma, purtroppo, non essendoci e non potendo fare modifiche, diversamente, se non ritirata, voteremo in maniera contraria. Le altre le riteniamo superate per i motivi che sono stati espressi, per le risorse già messe da questo Governo e per la disponibilità data nelle assunzioni delle piante organiche, per la disponibilità data nelle verifiche del sovraffollamento delle carceri stesse.
Ovviamente, il voto è favorevole per quel che riguarda lo strumento del taser che, non solo nelle carceri per gli agenti di Polizia penitenziaria, ma per gli agenti in generale, risulta essere oggi uno strumento fondamentale. In questo caso, dovremmo dare anche un segnale come Regione al Governo, perché poi in tutti quei passaggi che sono Conferenza Stato-Regioni, Ministero della sanità, Ministero dell'interno, Ministero della difesa... Io ho avuto modo, nei vari decreti sicurezza, di parlare con l'allora Capo di Gabinetto, oggi ministro Piantedosi, sul tema dei taser. Parte una procedura infinita. È arrivata qualche fornitura alle Forze di Polizia, ma se osservate, purtroppo, la macchina è così lenta che non è ancora stata in grado di attrezzare anche le nostre Polizie locali. Grazie.

PRESIDENTE

Consigliere Montanariello, prego.

Jonatan MONTANARIELLO (Partito Democratico Veneto)

Presidente, grazie.
Credo che non dobbiamo assumere un tono o un carattere nel dibattito dove, colleghi, c'è una visione di chi sta a destra e una visione di chi sta a sinistra su questo tema.
Conosco tanta gente che lavora come guardia di Polizia penitenziaria, ci parlo, emergono le difficoltà che anche loro legittimamente hanno. Da quando sono Consigliere regionale sono andato due o tre volte a Venezia a fare visita anche alla struttura carceraria, magari non ho fatto pubblicità sul giornale, ma l'attenta dottoressa Mannarella, che c'era quella volta, ci ha anche fatto vedere la struttura. Credo che la cosa peggiore che noi possiamo fare anche su questo tema sia andarlo a mettere su una visione di destra repressiva, giustizialista: "dentro le carceri ci sono gli stranieri, ricordiamoci dei nostri che sono detenuti all'estero". Sì, c'è il grande dramma dei nostri, purtroppo, detenuti all'estero. Abbiamo l'esempio di Chico Forti. Abbiamo tanti esempi che possiamo citare. Chi non sarebbe d'accordo a dire che quelle situazioni urlano vendetta? Ci mancherebbe anche altro che nell'idea di difendere un diritto, qualcuno di noi si separi su questo.
Però, intanto non sono d'accordo sul fatto che nelle carceri ci sono solo stranieri, perché non è così. Se vediamo i dati, anche se leggete il testo della nostra mozione, ci sono delle carceri dove ci sono anche degli italiani, possono essere 50 e 50, 60 e 40, non è sempre la maggioranza in tutti le carceri.
Credo, però, che il grande errore che potremmo fare noi è quello di non cominciare a pensare che tanto serve e guai a chi dica che non serve un supporto non solo agli agenti della Polizia penitenziaria che vi operano all'interno. Gli agenti della Polizia penitenziaria fanno un tipo di lavoro che ti porta anche a una pressione psicologica. Quando tornano a casa non hanno chiuso con il loro lavoro come uno che marca il cartellino e torna a casa. Ci vuole anche e soprattutto un supporto psicologico di sostegno e di tutela, ma d'altronde il datore di lavoro è lo Stato; quindi, dovremmo interrogarci perché molto spesso questo supporto non è stato dato.
Se siamo amministratori pubblici dobbiamo dirci, che sia destra o sinistra, che, se questo supporto è mancato in questi anni lo Stato, nel senso più nobile della parola, deve porsi il tema su chi era il datore di lavoro e sul perché questo supporto è mancato, che non è riconducibile a chi sta solo da una parte o dall'altra. Io ho decine di miei paesani di origine che lavorano nella Polizia penitenziaria e non è che di fronte a un cambio di Governo ci sono i cambi di passo nella tutela a chi fa quel tipo di lavoro.
Così come saremmo miopi, saremmo sprovveduti politicamente e non avremmo colto il segno se non avessimo pensato che, nell'ottica anche della finalità del nostro Stato, che ha una Costituzione che punta alla rieducazione, in Italia non abbiamo mica la pena di morte. Noi abbiamo uno Stato di diritto dove tu vieni punito, vai in carcere e dopo esci dal carcere. La grande sfida che dobbiamo porci è: quando esci dall'istituto penitenziario, tu hai avuto un percorso che, in realtà, ti rende una persona che ha la voglia di affrontare la società e le sfide della società in modo diverso? Quando tu esci dallo scontare la tua pena, come dice il collega Pan, hai commesso il reato, bene, io sono uno di quelli che di fronte al reato certo pensano che ci voglia la certezza della pena. Non bisogna mica essere di destra o di sinistra per dirlo.
Posso anche dire, però, che, quando quella persona, in virtù di quella pena certa che ha dovuto scontare, ha finito il suo percorso della pena, una volta che esce, lo accantoniamo e diventa un escluso nella società, in modo che la sua unica alternativa sia tornare ai margini, tornare a delinquere o anche nelle carceri, grazie anche a tutto quel mondo del terzo settore, si sviluppi quel processo tale che, quando uno ha finito di scontare la sua pena abbia avuto due passaggi fondamentali?
Chiudo, Presidente. Il primo, un rapporto culturale all'interno del carcere con chi gli ha fatto capire, e che lui sia arrivato da solo a un percorso di convincimento, che comportarsi bene è meglio che non comportarsi bene, non solo perché c'è il carcere, ma perché è giusto comportarsi bene, e che abbia avuto quegli strumenti che gli permettono, quando esce, di potersi ricollocare nella società.
Se una persona va in carcere in un'età in cui gli manca quel passaggio di vita sociale che avrebbe dovuto imparare un lavoro, un mestiere, qualcosa che lo fa stare nella società), e questo esce con quel vuoto che gli rimane, è evidente che il percorso formativo che tanto ci vantiamo di avere nella Costituzione per riabilitare chi sta scontando una pena, viene a mancare.
Presidente, non è quindi una battaglia di destra o sinistra, ma questa è una battaglia di civiltà, dove non c'è destra, non c'è sinistra, non ci sono italiani e non ci sono immigrati, ma c'è la dignità che uno Stato deve ritrovare nel dire che in Italia anche chi sbaglia può essere rieducato, e se ne ha voglia e lo dimostra ricollocato nella società con la dignità che si dà a qualsiasi persona che ha voglia di continuare una vita in sinergia con la società civile.
Assume la Presidenza
Il Vicepresidente Nicola Ignazio FINCO

PRESIDENTE

Assessore Lanzarin, prego.

Ass.ra Manuela LANZARIN

Grazie, Presidente.
Ringrazio i colleghi che hanno presentato queste mozioni, perché hanno messo in evidenza una serie di questioni che sono già al vaglio sia del legislatore nazionale, sia del legislatore regionale, quindi parte governativa e regionale.
Ho accompagnato il sottosegretario Ostellari, dieci, quindici giorni fa, al carcere di Montorio. Ci siamo soffermati tutta la mattina, incontrando quindi tutti i vari componenti, quindi le Camere penali, la Polizia penitenziaria, le altre associazioni che hanno anche rappresentanti, eccetera, visitando anche i locali del carcere, soffermandoci su alcune delle questioni che oggi voi avete sottolineato.
Quindi, io sottolineerò di nuovo quello che molti di voi hanno già detto e quindi già sottolineato. Sicuramente c'è un impegno importante, forte, economico, di risorse economiche da parte del Governo, rispetto a quelle che sono oggi le situazioni dei nostri penitenziari, non solo veneti, ma di tutto il Paese, sul problema del sovraffollamento, che però si è visto poi anche con, e l'ha spiegato molto bene anche in quell'occasione il sottosegretario Ostellari, le metrature oggi previste. Non parliamo di sovraffollamento oppure di questioni legate a situazioni tragiche e non consone, però è chiaro che con una popolazione carceraria che aumenta e che ha anche una componente di stranieri molto importante, gli interventi strutturali diventano essenziali.
Come diventano essenziali anche due tipi di interventi, quello della sanità in carcere, della salute in carcere, che, sapete, è una competenza regionale, su cui la Regione Veneto ha sempre investito. Oggi la nostra è una rete costituita e formata. Siamo l'unica Regione ad aver previsto anche degli standard organizzativi del personale, proprio per avere un minimo di contezza rispetto a quelli che sono oggi i presìdi sanitari.
Abbiamo attivato i supporti psicologici, psicoterapeutici e psichiatrici per quanto riguarda i problemi della salute mentale. Abbiamo anche sottolineato come andremo a provare a rafforzare tutto questo supporto psicologico legato all'interno delle carceri, soprattutto dopo i tre suicidi di Montorio. Poi, c'è stato successivamente quello di Padova. Insomma, abbiamo assistito a quello che è successo, proprio per cercare di dare una risposta effettiva.
Sono in itinere tutta una serie di protocolli all'interno delle carceri, rispetto a tutte quelle che sono le visite specialistiche e l'accompagnamento delle persone croniche, l'accompagnamento delle persone tossicodipendenti, con protocolli interni e anche esterni, su cui si sta lavorando anche con le aziende territoriali di riferimento, dando una risposta sicuramente a quelli che sono i problemi di salute.
Il Veneto voi sapete che ha completato – e credo che sia l'unica Regione che ha completato la propria rete – la rete dei presìdi legati alla salute mentale, la rete dei minori, che è stata citata anche dalla consigliera Baldin, aperta a Treviso, ma a brevissimo verrà aperta quella nuova a Rovigo, quindi, anche come ambienti, molto più consoni rispetto a quelli oggi recuperati nel carcere di Treviso. Sapete che siamo una tra le poche Regioni che ha attivato fin da subito la REMS a Nogara, che ospita persone con problemi psichiatrici anche da fuori regione.
Io credo che si sia investito e si continuerà a investire ancora molto rispetto a questa tematica, proprio perché consapevoli che è una tematica che va oggi monitorata e che va sicuramente seguita. Credo che lo sforzo che stiamo facendo accanto alla parte sanitaria, ma anche alla parte sociale... Voi sapete che sono attivate moltissime attività con gli enti del terzo settore e con la Cassa ammende nazionale. Anche qui siamo una tra le poche Regioni che partecipano ai bandi nazionali di Cassa ammende. Oggi ci sono diverse progettualità per quanto riguarda le politiche sociali, circa 6 milioni di interventi negli ultimi anni di progetti nazionali per quanto riguarda l'inserimento educativo, culturale, sportivo e anche con Veneto Lavoro, per quanto riguarda l'inserimento occupazionale dentro le carceri, proprio per dare quella seconda possibilità.
Io credo che alla luce di tutto questo, l'attenzione sicuramente vada posta, vada sottolineata e vada proprio nella direzione che alcune mozioni hanno messo in evidenza, ma è una direzione che viene sposata – e vado a chiudere, Presidente – sia dall'intervento che sta facendo il livello nazionale, sia sicuramente dall'intervento che sta facendo il livello regionale. Ringrazio i Consiglieri per aver portato una discussione su questo tema, che è una discussione sicuramente attuale in quest'Aula.

PRESIDENTE

Grazie.
Non vedo altre richieste di intervento, quindi passiamo alla votazione delle singole risoluzioni e mozioni.
Siamo sulla risoluzione n. 93 dei colleghi Favero, Bet ed altri.
Ci sono dichiarazioni di voto?
Non ci sono dichiarazioni di voto.
Metto in votazione la risoluzione n. 93.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Siamo alla risoluzione n. 88 della collega Baldin.
Emendamento tecnico n. C0001 presentato dalla consigliera Baldin, premessa X, dispositivo X, che prevede:
Nel deliberato
È soppresso il punto 1
Conseguentemente sono apportati nel testo della risoluzione i seguenti coordinamenti
Al PREMESSO CHE
Primo periodo: le parole "ma è chiuso da aprile 2022" sono sostituite dalle parole "è stato chiuso ad aprile 2022"
Terzo periodo: le parole "infatti la riapertura sembra imminente" sono soppresse
Quinto periodo: le parole "subiscono la violazione del principio di territorialità" sono sostituite con le parole "hanno subito la violazione del principio di territorialità".
Metto in votazione l'emendamento n. C0001.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Metto in votazione la risoluzione n. 88, come emendata.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Passiamo ora alla risoluzione n. 108 dei colleghi Camani, Bigon ed altri.
Non ci sono richieste di intervento.
Metto in votazione la risoluzione n. 108.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio non approva.
Passiamo ora alla mozione n. 284 dei colleghi Maino, Cecchetto ed altri.
Non ci sono richieste di intervento.
Metto in votazione la mozione n. 284.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
La mozione n. 428 del collega Sandonà è rinviata.
Abbiamo la risoluzione n. 79 della collega Guarda, ma non la vedo in Aula.
PUNTO
14



MOZIONE PRESENTATA DAI CONSIGLIERI POLATO, SORANZO, RAZZOLINI, PAVANETTO E FORMAGGIO RELATIVA A "RIFORMA DELL'ORDINAMENTO DELLA POLIZIA LOCALE". (MOZIONE N. 451) APPROVATA (DELIBERAZIONE N. 5/2024)

PRESIDENTE

Passiamo alla mozione n. 451 dei colleghi Polato, Formaggio ed altri.
Prego, collega Polato.

Daniele POLATO (Fratelli d'Italia – Giorgia Meloni)

Grazie, Presidente.
Questa mozione è figlia di un provvedimento che questo Consiglio regionale ha già adottato nel momento in cui abbiamo trattato dei contributi, anche a livello sanitario, che la Regione Veneto poteva dare nei confronti degli Agenti della Polizia locale.
Ovviamente, è un tema sentito a livello nazionale. È già incardinata a livello nazionale la proposta di riforma delle Polizie locali, e per chi ha avuto ruoli amministrativi locali, si è reso conto delle grosse difficoltà e difformità che spesso ci sono tra l'utilizzo delle forze di Polizia locale e le forze di Polizia, non essendo le Polizie locali delle forze di polizia, e conseguentemente, anche tutta una serie di tematiche legate alla sicurezza non possono essere compiute dagli Agenti di Polizia locale, se non con l'utilizzo del personale delle forze di Polizia.
Ci sono vari casi e vari esempi specifici, ci sono diversi dispositivi e provvedimenti che sono stati e sono in discussione sia alla Camera che al Senato per quel che riguarda questa riforma. Per darvi una serie di esempi sulla riforma stessa: l'utilizzo del dato sensibile, pensiamo allo SDI. Oggi non è utilizzabile da parte delle forze di Polizia locale, ma ogniqualvolta c'è un intervento da parte delle forze di Polizia, si deve fare un'interrogazione o avere il supporto delle forze di Polizia.
Questo ovviamente non permette anche e soprattutto una sicurezza degli Agenti stessi, perché nel momento in cui io fermo un'autovettura, non so all'interno di quell'auto chi ci sia, e ovviamente il fatto che io possa interrogare il Sistema informativo nazionale per capire chi è il soggetto che ho davanti, mi dà anche la possibilità di essere pronto, o comunque di intervenire in maniera preparata. Ma non solo: pensiamo ai trasferimenti tra una Provincia e l'altra. Per quel che riguarda i soggetti che devono essere accompagnati da una Provincia all'altra, per lo stesso utilizzo dell'arma, l'agente delle forze di Polizia dovrebbe depositare l'arma presso una Provincia per poi riprenderla quando rientra nella sua Provincia.
Per cui, c'è tutta una serie di problematiche, tutta una serie di aggiornamenti, soprattutto per quello che gli Agenti di Polizia locale danno negli ultimi anni, come supporto agli Enti locali perché ovviamente l'attività, che era un'attività iniziale, che era soprattutto un'attività legata al traffico, alla mobilità, alla sanzionatoria per quel che riguarda la mobilità o l'utilizzo dell'auto, oggi si è trasformata in un servizio che è ampio e che va dal servizio del supporto, primo, per gli Enti locali per arrivare al supporto anche legato ai venditori di morte.
Io penso alla mia città. La Polizia locale di Verona oggi è in grado di avere un'unità cinofila di tre cani che vengono utilizzati per combattere lo spaccio dei venditori di morte.
Per cui, sulla base di questo – e concludo, Presidente – volevamo dare questo input a livello nazionale alla Giunta. Ovviamente, l'avevamo condiviso anche con l'assessore Corazzari. Volevamo dare questo spunto perché in questo momento storico in cui sono incardinati i vari provvedimenti alla Camera e al Senato, vi sia la possibilità di dare dignità a questi agenti, donne e uomini, che sono diventati il front per la sicurezza nei nostri Comuni.
Il dispositivo parla di sostenere nelle sedi opportune, ovviamente, in questo caso Senato e Camera, perché così è incardinato, "ogni iniziativa utile a sollecitare la riforma dell'ordinamento della Polizia locale e a valutare l'avvio di uno studio finalizzato all'aggiornamento e al miglioramento della legge regionale n. 24 del 23 giugno 2020".
Grazie.

PRESIDENTE

Grazie, collega.
Ci sono altre richieste di intervento?
Metto in votazione la mozione n. 451.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
PUNTO
15



MOZIONE PRESENTATA DAI CONSIGLIERI BALDIN, CAMANI, BIGON, LUISETTO, MONTANARIELLO, ZANONI, ZOTTIS, GUARDA, LORENZONI, E OSTANEL RELATIVA A "POLITICHE SULLE DIPENDENZE, LA REGIONE RILANCI L'ATTIVITÀ DI PREVENZIONE E PRESA IN CARICO". (MOZIONE N. 461) RESPINTA

PRESIDENTE

Passiamo alla mozione successiva, la n. 461 dei colleghi Baldin, Bigon ed altri.
Prego, collega Baldin.

Erika BALDIN (Movimento 5 Stelle)

Grazie, Presidente.
Questa è una mozione scritta sulla base di un documento fornito da AICAT (Associazione Club Alcologici Territoriali) Veneto.
È stata firmata da tutti i colleghi dell'opposizione. È un documento molto lungo, che lascio alla vostra lettura.
Fa un excursus della problematica relativa alle dipendenze. In sintesi – quindi mi porto sulla sintesi del documento e poi sulle richieste che fa l'associazione – dal documento riportato emerge che il consumo di alcol è classificato in Europa come terzo fattore di rischio malattie e morte prematura, dopo il fumo e l'ipotensione arteriosa. L'alcol è riconosciuto quale fattore causale di 200 malattie, molecola tossica e cancerogena per l'uomo, tanto che il consumo di qualunque bevanda alcolica è causalmente collegato ad un incrementato rischio di sette tipi di cancro, eccetera. A parità di consumo, l'impatto più dannoso viene registrato tra gli individui più indigenti.
In Veneto la percentuale di persone che ha consumato almeno una bevanda alcolica nel 2021 è pari a 78,5% tra gli uomini e al 59,7% tra le donne. Risulta quindi di fondamentale importanza porre in essere le seguenti azioni: rilanciare l'attività di prevenzione e presa in carico precoce nei servizi pubblici e nel privato sociale, anche tramite un aumento dei fondi; riconoscere e sostenere il ruolo formativo della scuola di ogni ordine e grado nella prevenzione e identificazione dei soggetti a rischio; potenziamento e aggiornamento della funzione dei centri di formazione e consulenza; fare ricorso alle potenzialità informative dei mass media con riguardo alla prevenzione e all'informazione sui rischi correlati all'uso e all'abuso di alcol, sostanze psicoattive, ludopatia; innovare il sistema dei SERD e delle comunità terapeutiche; prevedere una presa in carico globale della persona attraverso percorsi multidisciplinari; aggiornamento degli standard di personale; integrazione tra i percorsi riabilitativi e il sistema di welfare.
In sintesi, quindi, si impegna la Giunta regionale a porre in essere le azioni suggerite dal documento rilasciato da AICAT al fine di migliorare la prevenzione e la presa in carico delle dipendenze.
So che su questa mozione non c'è un parere favorevole per i motivi che spiegherà meglio l'assessore Lanzarin; quindi, vorrei permettere di elencare su cosa la Regione si sta impegnando.

PRESIDENTE

Collega Zanoni, prego.

Andrea ZANONI (Partito Democratico Veneto)

Grazie, Presidente.
Il tema sottoposto dalla collega prima firmataria e proponente della mozione è di estrema attualità. I casi di dipendenza in Veneto, soprattutto da alcol, sono una questione cronica che riguarda soprattutto un'area, che è quella del nord-est d'Italia e quindi noi ci siamo in pieno, e che difficilmente vede un calo. Credo quindi che sia importante fare un focus su questo fenomeno e valutare anche quelle che sono tutte le azioni che ha elencato la collega, ma soprattutto concentrarsi sulla prevenzione. Abbiamo ormai un bollettino di guerra per quanto riguarda gli incidenti stradali e chi conosce le Forze dell'ordine sa che il motivo principale di questi incidenti stradali sono proprio gli abusi e le dipendenze da alcol.
È una realtà molto preoccupante. Purtroppo, abbiamo anche molti giovani che sono interessati da questo fenomeno. Oggigiorno molti ragazzi, giovani e giovanissimi, si avvicinano all'utilizzo dell'alcol, bevendo certi vini quasi come se fossero gassose. Quelle bevande gasate che un giorno noi prendevamo adesso sono state sostituite dal vino. Quindi, credo che sia necessario che la Regione affronti con maggiore impegno la questione della prevenzione.
Recentemente ho anche depositato un'interrogazione che fa riferimento alla Carta europea sull'alcol, sottoscritta anche dalla Regione Veneto, che prevede tra i vari impegni anche quello che non siano finanziate manifestazioni sportive direttamente collegate alla promozione dell'utilizzo di alcolici. Purtroppo, invece, in Veneto abbiamo più di una manifestazione sportiva podistica e ciclistica collegata a vini locali.
Poi c'è anche la questione dei SerD, che in Veneto in qualche modo dimostra sofferenza, perché non c'è una certezza di continuità per quanto riguarda l'impegno di spesa, per quanto riguarda il personale addetto, per quanto riguarda questi sportelli, che non hanno un orizzonte temporale certo e sicuro. Anche qui, credo che sarebbe molto importante che la Regione desse certezza di continuità a questi servizi, che sono sicuramente molto importanti e che richiedono, appunto, un potenziamento, considerato che il fenomeno sollevato con questa mozione purtroppo tutti gli indici ci dicono non essere in diminuzione, anzi.
Ecco perché dispiace, Assessore, sapere che c'è un parere contrario a questa mozione. Credo, invece, che dovreste porre massima attenzione su questo fenomeno a mio avviso sottovalutato, che andrebbe considerato soprattutto dal punto di vista della prevenzione.

PRESIDENTE

Assessore Lanzarin, prego.

Ass.ra Manuela LANZARIN

Proprio perché abbiamo a cuore questo tema, che è un tema monitorato, già oggetto di una programmazione puntuale e già esistente, il parere a questa mozione è contrario.
Il manifesto elenca una serie di cose che sono già attive, già in itinere; una serie di cose che rientrano anche nell'ultimo Piano triennale per le dipendenze approvato a fine dicembre, in continuità coi Piani triennali per le dipendenze precedenti, che ha visto 1,5 milioni per il 2024, 1 milione per il 2025 e 1 milione per il 2026, che vanno ad aggiungersi agli ormai quasi 29 milioni che noi mettiamo nel settore dipendenze e a tutti gli altri interventi che noi mettiamo in essere per quanto riguarda la prevenzione, con la campagna di prevenzione "Vivo Bene Veneto", che chiaramente ha nel suo focus anche la lotta alle dipendenze. Inoltre, richiamo il grande lavoro che facciamo anche con l'assessore Donazzan e quindi con la pubblica istruzione, rispetto alle scuole, rispetto ai percorsi di informazione e sensibilizzazione (pensiamo alla Peer Education e a tutte le iniziative che vanno in questa direzione) che vedono già un intervento e un lavoro molto dettagliati rispetto a questo.
Per quanto riguarda i SerD, oggi, come voi sapete, sono organizzati anche con degli standard organizzativi e strutturali ben definiti. Rientreranno anche in quella che è la programmazione legata al potenziamento del territorio (DM 77, parte distrettuale) proprio perché sono in collegamento; quindi, ci sarà sempre più un collegamento molto forte tra l'area dipendenze e l'area salute mentale. Conosciamo il problema delle pluridipendenze e il problema delle dipendenze legato ai problemi psichici.
Quindi, la motivazione per cui questa mozione non può essere accolta è che questo è un manifesto superato, che trova già nella programmazione trasversale e multisettoriale della Regione concretezza e anche presa in carico rispetto a quelle che sono le situazioni.
È chiaro che quella delle dipendenze tutte – da alcol, da fumo, da sostanze, da gioco d'azzardo, da tecnologie – è una piaga su cui si sta investendo anche a livello nazionale, con dei fondi ben specifici. Stiamo aspettando anche alcuni provvedimenti ministeriali su questo, proprio per avere un intervento trasversale e complessivo.

PRESIDENTE

Grazie, Assessore.
Non vedo altre richieste di intervento.
Metto in votazione la mozione n. 461.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio non approva.
Con questa mozione concludiamo il Consiglio odierno. Per il prossimo sarete convocati a domicilio.
Buona serata.
La Seduta termina alle ore 16.58
Il Consigliere segretario
Erika BALDIN

Il Presidente
Nicola Ignazio FINCO

Resoconto stenotipico a cura di:
Cedat 85

Revisione e coordinamento testo a cura di:
Maria Concetta Miccoli

Elaborazione testo a cura di:
Maria Concetta Miccoli
Verbale n. 123 - 11^ legislatura
PROCESSO VERBALE
SEDUTA PUBBLICA N. 123
MARTEDì 23 GENNAIO 2024


PRESIDENZA
PRESIDENTE ROBERTO CIAMBETTI
VICEPRESIDENTE NICOLA IGNAZIO FINCO
VICEPRESIDENTE FRANCESCA ZOTTIS

PROCESSO VERBALE REDATTO A CURA DELL'UFFICIO ATTIVITà ISTITUZIONALI

INDICE

Processo verbale della 123ª seduta pubblica – martedì 23 gennaio 2024
La seduta si svolge a Venezia in Palazzo Ferro-Fini, sede del Consiglio regionale, secondo le modalità ordinarie, fatta eccezione per i consiglieri che partecipano da remoto come da deliberazioni dell'Ufficio di presidenza n. 48 del 1° agosto 2023 e n. 49 del 29 agosto 2023.

I lavori si svolgono sulla base dell'ordine del giorno prot. n. 736 del 18 gennaio 2024.

Il Presidente CIAMBETTI, alle ore 10.45, comunica che l'inizio della seduta è rinviato alle ore 10.55.

Il PRESIDENTE dichiara aperta la seduta alle ore 10.51.

Assume le funzioni di Consigliere segretario la consigliera Erika Baldin.

Punto n. 1) all'ordine del giorno

Approvazione verbali delle sedute precedenti  [RESOCONTO]


Il PRESIDENTE, poiché nessun consigliere chiede di fare osservazioni, dichiara che si intendono approvati i processi verbali della 119ª seduta pubblica di martedì 12 dicembre 2023, della 120ª seduta pubblica di mercoledì 13 dicembre 2023, della 121ª seduta pubblica di martedì 19 dicembre 2023 e della 122ª seduta pubblica di martedì 16 gennaio 2024.

Punto n. 2) all'ordine del giorno

Comunicazioni della Presidenza del Consiglio  [RESOCONTO]


Il PRESIDENTE comunica che è in congedo il Presidente della Giunta regionale Zaia; inoltre, le consigliere Sponda e Cavinato seguono la seduta da remoto.

Punto n. 3) all'ordine del giorno

Interrogazioni e interpellanze  [RESOCONTO]


Ai sensi dell'art. 114, comma 3 del Regolamento l'elenco delle interrogazioni e delle interpellanze, allegato alla Convocazione, è dato per letto.

Punto n. 4) all'ordine del giorno

Risposte della Giunta regionale alle interrogazioni e interpellanze  [RESOCONTO]


INTERROGAZIONI A RISPOSTA IMMEDIATA

n. 381 del 31.03.2023
presentata dalla consigliera Guarda
"Progetto Valle Ossi a Eraclea: realizzare l'inchiesta pubblica"

Interviene la consigliera Guarda (Europa Verde) che illustra l'IRI in oggetto.

Interviene l'assessore Bottacin che risponde per conto della Giunta regionale.

Interviene la consigliera Guarda (Europa Verde) in sede di replica.

n. 389 del 17.04.2023
presentata dalla consigliera Guarda
"Vicenza, ancora schiuma bianca nel Bacchiglione: sono state verificate le cause?"

Interviene la consigliera Guarda (Europa Verde) che illustra l'IRI in oggetto.

Interviene l'assessore Bottacin che risponde per conto della Giunta regionale.

Interviene la consigliera Guarda (Europa Verde) in sede di replica.

Il PRESIDENTE comunica che, su richiesta dell'interrogante, la trattazione dell'IRI n. 452 è rinviata alla prossima seduta di Consiglio.

Punto 6) all'ordine del giorno

Disegno di legge relativo a "Modifiche alla legge regionale 30 ottobre 1998, n. 25 "Disciplina ed organizzazione del trasporto pubblico locale" in materia di agenti accertatori". (Progetto di legge n. 197) APPROVATO (Deliberazione legislativa n. 1/2024)  [RESOCONTO]


Intervengono i consiglieri Dolfin (Liga Veneta per Salvini Premier), che svolge la relazione di maggioranza per conto della Seconda Commissione consiliare, e Montanariello (Partito Democratico Veneto), che svolge la relazione di minoranza per conto della Seconda Commissione consiliare.

In discussione generale intervengono l'assessora De Berti, i consiglieri Baldin (Movimento 5 Stelle), che illustra l'emendamento n. B1, e Montanariello (Partito Democratico Veneto).

Durante l'intervento del consigliere Montanariello assume la presidenza il Vicepresidente Nicola Ignazio Finco.

In discussione generale interviene il consigliere Lorenzoni (Gruppo Misto).

Interviene l'assessora De Berti in sede di replica.

Il PRESIDENTE dichiara chiusa la discussione generale e sospende la seduta per consentire all'Ufficio di presidenza della Seconda Commissione consiliare di esprimere parere sugli emendamenti presentati.

La seduta è sospesa alle ore 12.10.

La seduta riprende alle ore 12.13.

Si passa all'esame dell'articolato e relativi emendamenti.

L'emendamento n. B2 all'articolo 1, presentato dalla Giunta, illustrato dal consigliere Montanariello (Partito Democratico Veneto), posto in votazione col sistema elettronico in modalità telematica, è approvato.

Il PRESIDENTE dichiara precluso l'emendamento n. B1 .

L'articolo 1, posto in votazione col sistema elettronico in modalità telematica, è approvato, come emendato.

Gli articoli 2, 3 e 4, posti in votazione separatamente col sistema elettronico in modalità telematica, sono approvati nel testo presentato dalla Commissione consiliare competente.

Si passa all'esame dell' ordine del giorno collegato al progetto di legge.

ODG n. B3

Ordine del giorno presentato dai consiglieri Montanariello, Luisetto, Zottis, Bigon e Zanoni relativo a "La Regione condanni fermamente tutti gli episodi di violenza ai danni del personale del trasporto pubblico locale". (Progetto di legge n. 197) RESPINTO  [RESOCONTO]


Interviene il consigliere Montanariello (Partito Democratico Veneto) che illustra l'ordine del giorno in oggetto.

Intervengono i consiglieri Rizzotto (Zaia Presidente) che, in dichiarazione di voto, propone una modifica, Baldin (Movimento 5 Stelle), che chiede di sottoscriverlo e Zottis (Partito Democratico Veneto), in dichiarazione di voto.

Il PRESIDENTE comunica che il consigliere Montanariello non accoglie la proposta di modifica.

Il PRESIDENTE pone in votazione, col sistema elettronico in modalità telematica, l' ordine del giorno in oggetto.

Il Consiglio non approva

In dichiarazione di voto finale sul progetto di legge in oggetto intervengono i consiglieri Montanariello (Partito Democratico Veneto), Venturini (Forza Italia - Berlusconi - Autonomia per il Veneto), Formaggio (Fratelli d'Italia - Giorgia Meloni), Dolfin (Liga Veneta per Salvini Premier) e Lorenzoni (Gruppo Misto).

Il PRESIDENTE pone in votazione, col sistema elettronico in modalità telematica, il progetto di legge in oggetto nel suo complesso, come emendato.

Il Consiglio approva

La seduta è sospesa alle ore 12.36.

La seduta riprende alle ore 14.53.

Assume la presidenza il Presidente Roberto Ciambetti.

Punto 7) all'ordine del giorno

Disegno di legge relativo a "Variazioni delle circoscrizioni territoriali dei Comuni di Arsiero e di Laghi della Provincia di Vicenza". (Progetto di legge n. 210) APPROVATO (Deliberazione legislativa n. 2/2024)  [RESOCONTO]


Intervengono le consigliere Cestaro (Zaia Presidente), che svolge la relazione di maggioranza per conto della Prima Commissione consiliare, e Luisetto (Partito Democratico Veneto), che svolge la relazione di minoranza per conto della Prima Commissione consiliare.

Durante l'intervento della consigliera Luisetto assume la presidenza il Vicepresidente Nicola Ignazio Finco.

In discussione generale intervengono i consiglieri Ciambetti (Liga Veneta per Salvini Premier), Lorenzoni (Gruppo Misto) e Valdegamberi (Gruppo Misto).

Intervengono i consiglieri Luisetto (Partito Democratico Veneto), in sede di replica, Ciambetti (Liga Veneta per Salvini Premier), per fatto personale, e Cestaro (Zaia Presidente), in sede di replica.

Il PRESIDENTE dichiara chiusa la discussione generale.

Si passa all'esame dell'articolato.

Gli articoli 1, 2, 3 e 4, posti in votazione separatamente col sistema elettronico in modalità telematica, sono approvati nel testo presentato dalla Commissione consiliare competente.

In dichiarazione di voto finale interviene la consigliera Luisetto (Partito Democratico Veneto).

Il PRESIDENTE pone in votazione, col sistema elettronico in modalità telematica, il progetto di legge n. 210.

Il Consiglio approva

Punti 8), 9), 10) e 11) all'ordine del giorno

Risoluzione presentata dai consiglieri Favero, Bet, Brescacin, Cecchetto, Finco, Rizzotto, Sandonà, Sponda, Vianello e Villanova relativa a "Richiesta al Governo affinché trovi una risposta degna di una comunità civile alla problematica della carenza del personale negli istituti penitenziari e alla drammatica questione del sovraffollamento delle carceri". (Risoluzione n. 93) APPROVATA (Deliberazione n. 2/2024)  [RESOCONTO]

Risoluzione presentata dalla consigliera Baldin relativa a "La situazione delle case circondariali, delle case di reclusione e dell'istituto penale minorile veneti è tragica, la Giunta si attivi presso il Governo per trovare una soluzione concreta". (Risoluzione n. 88) APPROVATA (Deliberazione n. 3/2024)  [RESOCONTO]

Risoluzione presentata dai consiglieri Camani, Bigon, Luisetto, Montanariello, Zanoni e Zottis relativa a "Portare dignità e speranza negli istituti penitenziari". (Risoluzione n. 108) RESPINTA  [RESOCONTO]

Mozione presentata dai consiglieri Maino, Finco, Dolfin, Giacomin, Sandonà e Cecchetto relativa a "Carceri, emergenza aggressioni: evitare il sovraffollamento carcerario e dotare le forze di polizia penitenziaria di taser". (Mozione n. 284) APPROVATA (Deliberazione n. 4/2024)  [RESOCONTO]


Il PRESIDENTE, dato l'argomento analogo, e con il consenso dei Capigruppo, cede la parola ai primi firmatari per l'illustrazione dei quattro punti in oggetto e dispone altresì di procedere con discussione generale congiunta e votazioni separate.

Intervengono i consiglieri Favero (Liga Veneta per Salvini Premier), che illustra la risoluzione n. 93, Baldin (Movimento 5 Stelle), che illustra la risoluzione n. 88, Luisetto (Partito Democratico Veneto) che, in supplenza alla consigliera Camani, illustra la risoluzione n. 108, e Maino (Zaia Presidente), che illustra la mozione n. 284.

In discussione generale congiunta intervengono i consiglieri Ostanel (Il Veneto che Vogliamo), Zanoni (Partito Democratico Veneto), Villanova (Zaia Presidente) che propone delle modifiche sulla risoluzione n. 108 che, in assenza della consigliera Camani, non possono essere accolte, Pan (Liga Veneta per Salvini Premier), Formaggio (Fratelli d'Italia - Giorgia Meloni), Valdegamberi (Gruppo Misto).

Durante l'intervento del consigliere Valdegamberi assume la presidenza la Vicepresidente Francesca Zottis.

In discussione generale intervengono i consiglieri Polato (Fratelli d'Italia - Giorgia Meloni) e Montanariello (Partito Democratico Veneto).

Durante l'intervento del consigliere Montanariello assume la presidenza il Vicepresidente Nicola Ignazio Finco.

Interviene l'assessora Lanzarin in sede di replica.

Il PRESIDENTE pone in votazione, col sistema elettronico in modalità telematica, la risoluzione n. 93.

Il Consiglio approva

L'emendamento n. C1 alla risoluzione n. 88, posto in votazione col sistema elettronico in modalità telematica, è approvato.

Il PRESIDENTE pone in votazione, col sistema elettronico in modalità telematica, la risoluzione n. 88, come emendata.

Il Consiglio approva

Il PRESIDENTE pone in votazione, col sistema elettronico in modalità telematica, la risoluzione n. 108.

Il Consiglio non approva

Assume le funzioni di Consigliere segretario il consigliere Tommaso Razzolini.

Il PRESIDENTE pone in votazione, col sistema elettronico in modalità telematica, la mozione n. 284.

Il Consiglio approva

Il PRESIDENTE comunica che i punti 12) e 13) all'ordine del giorno, rispettivamente mozione n. 428 e risoluzione n. 79 sono rinviati alla prossima seduta di Consiglio.

Punti 14) all'ordine del giorno

Mozione presentata dai consiglieri Polato, Soranzo, Razzolini, Pavanetto e Formaggio relativa a "Riforma dell'ordinamento della polizia locale". (Mozione n. 451) APPROVATA (Deliberazione n. 5/2024)  [RESOCONTO]


Interviene il consigliere Polato (Fratelli d'Italia - Giorgia Meloni) che illustra la mozione in oggetto.

Il PRESIDENTE pone in votazione, col sistema elettronico in modalità telematica, la mozione in oggetto.

Il Consiglio approva

Assume le funzioni di Consigliere segretario la consigliera Erika Baldin.

Punto 15) all'ordine del giorno

Mozione presentata dai consiglieri Baldin, Camani, Bigon, Luisetto, Montanariello, Zanoni, Zottis, Guarda, Lorenzoni e Ostanel relativa a "Politiche sulle dipendenze, la Regione rilanci l'attività di prevenzione e presa in carico". (Mozione n. 461) RESPINTA  [RESOCONTO]


Interviene la consigliera Baldin (Movimento 5 Stelle) che illustra la mozione in oggetto.

In discussione generale intervengono il consigliere Zanoni (Partito Democratico Veneto) e l'assessora Lanzarin.

Il PRESIDENTE pone in votazione, col sistema elettronico in modalità telematica, la mozione in oggetto.

Il Consiglio non approva

Il PRESIDENTE dichiara chiusa la seduta.

Il Consiglio regionale sarà convocato a domicilio.

La seduta termina alle ore 16.58.

Votazioni ai sensi dell'articolo 50 comma 4 dello Statuto


Votazione aperta per il punto 6:
PDL n. 197 - EMB02

Effettuata la votazione si hanno i seguenti risultati:
Consiglieri presenti: 41
Votanti: 41
Favorevoli: 41
Contrari: 0
Astenuti: 0
Non Votanti: 0
Quorum: Semplice 1/2 + 1
Esito: Approvata

Presenti:
Baldin Erika, Bet Roberto, Bigon Annamaria, Bozza Alberto, Brescacin Sonia, Cavinato Elisa, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Cestaro Silvia, Corsi Enrico, Dolfin Marco, Favero Marzio, Finco Nicola Ignazio, Formaggio Joe, Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Guarda Cristina, Lorenzoni Arturo, Luisetto Chiara, Maino Silvia, Montanariello Jonatan, Pan Giuseppe, Pavanetto Lucas, Piccinini Tomas, Polato Daniele, Puppato Giovanni, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Rizzotto Silvia, Sandonà Luciano, Scatto Francesca, Soranzo Enoch, Sponda Alessandra, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zanoni Andrea, Zecchinato Marco, Zottis Francesca

Votanti:
Baldin Erika, Bet Roberto, Bigon Annamaria, Bozza Alberto, Brescacin Sonia, Cavinato Elisa, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Cestaro Silvia, Corsi Enrico, Dolfin Marco, Favero Marzio, Finco Nicola Ignazio, Formaggio Joe, Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Guarda Cristina, Lorenzoni Arturo, Luisetto Chiara, Maino Silvia, Montanariello Jonatan, Pan Giuseppe, Pavanetto Lucas, Piccinini Tomas, Polato Daniele, Puppato Giovanni, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Rizzotto Silvia, Sandonà Luciano, Scatto Francesca, Soranzo Enoch, Sponda Alessandra, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zanoni Andrea, Zecchinato Marco, Zottis Francesca

Assenti:
Andreoli Marco, Barbisan Fabiano, Bisaglia Simona, Boron Fabrizio, Camani Vanessa, Ciambetti Roberto, Michieletto Gabriele, Ostanel Elena, Possamai Gianpiero, Zaia Luca

Non Votanti:
NESSUN NON VOTANTE

Favorevoli:
Baldin Erika, Bet Roberto, Bigon Annamaria, Bozza Alberto, Brescacin Sonia, Cavinato Elisa, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Cestaro Silvia, Corsi Enrico, Dolfin Marco, Favero Marzio, Finco Nicola Ignazio, Formaggio Joe, Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Guarda Cristina, Lorenzoni Arturo, Luisetto Chiara, Maino Silvia, Montanariello Jonatan, Pan Giuseppe, Pavanetto Lucas, Piccinini Tomas, Polato Daniele, Puppato Giovanni, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Rizzotto Silvia, Sandonà Luciano, Scatto Francesca, Soranzo Enoch, Sponda Alessandra, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zanoni Andrea, Zecchinato Marco, Zottis Francesca

Contrari:
NESSUN CONTRARIO

Astenuti:
NESSUN ASTENUTO

Votazione aperta per il punto 6:
PDL n. 197 - ART. 1

Effettuata la votazione si hanno i seguenti risultati:
Consiglieri presenti: 43
Votanti: 43
Favorevoli: 35
Contrari: 0
Astenuti: 8
Non Votanti: 0
Quorum: Semplice 1/2 + 1
Esito: Approvata

Presenti:
Baldin Erika, Bet Roberto, Bigon Annamaria, Boron Fabrizio, Bozza Alberto, Brescacin Sonia, Cavinato Elisa, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Cestaro Silvia, Corsi Enrico, Dolfin Marco, Favero Marzio, Finco Nicola Ignazio, Formaggio Joe, Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Guarda Cristina, Lorenzoni Arturo, Luisetto Chiara, Maino Silvia, Michieletto Gabriele, Montanariello Jonatan, Pan Giuseppe, Pavanetto Lucas, Piccinini Tomas, Polato Daniele, Puppato Giovanni, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Rizzotto Silvia, Sandonà Luciano, Scatto Francesca, Soranzo Enoch, Sponda Alessandra, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zanoni Andrea, Zecchinato Marco, Zottis Francesca

Votanti:
Baldin Erika, Bet Roberto, Bigon Annamaria, Boron Fabrizio, Bozza Alberto, Brescacin Sonia, Cavinato Elisa, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Cestaro Silvia, Corsi Enrico, Dolfin Marco, Favero Marzio, Finco Nicola Ignazio, Formaggio Joe, Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Guarda Cristina, Lorenzoni Arturo, Luisetto Chiara, Maino Silvia, Michieletto Gabriele, Montanariello Jonatan, Pan Giuseppe, Pavanetto Lucas, Piccinini Tomas, Polato Daniele, Puppato Giovanni, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Rizzotto Silvia, Sandonà Luciano, Scatto Francesca, Soranzo Enoch, Sponda Alessandra, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zanoni Andrea, Zecchinato Marco, Zottis Francesca

Assenti:
Andreoli Marco, Barbisan Fabiano, Bisaglia Simona, Camani Vanessa, Ciambetti Roberto, Ostanel Elena, Possamai Gianpiero, Zaia Luca

Non Votanti:
NESSUN NON VOTANTE

Favorevoli:
Bet Roberto, Boron Fabrizio, Bozza Alberto, Brescacin Sonia, Cavinato Elisa, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Cestaro Silvia, Corsi Enrico, Dolfin Marco, Favero Marzio, Finco Nicola Ignazio, Formaggio Joe, Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Maino Silvia, Michieletto Gabriele, Pan Giuseppe, Pavanetto Lucas, Piccinini Tomas, Polato Daniele, Puppato Giovanni, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Rizzotto Silvia, Sandonà Luciano, Scatto Francesca, Soranzo Enoch, Sponda Alessandra, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zecchinato Marco

Contrari:
NESSUN CONTRARIO

Astenuti:
Baldin Erika, Bigon Annamaria, Guarda Cristina, Lorenzoni Arturo, Luisetto Chiara, Montanariello Jonatan, Zanoni Andrea, Zottis Francesca

Votazione aperta per il punto 6:
PDL n. 197 - ART. 2

Effettuata la votazione si hanno i seguenti risultati:
Consiglieri presenti: 43
Votanti: 43
Favorevoli: 35
Contrari: 0
Astenuti: 8
Non Votanti: 0
Quorum: Semplice 1/2 + 1
Esito: Approvata

Presenti:
Baldin Erika, Bet Roberto, Bigon Annamaria, Boron Fabrizio, Bozza Alberto, Brescacin Sonia, Cavinato Elisa, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Cestaro Silvia, Corsi Enrico, Dolfin Marco, Favero Marzio, Finco Nicola Ignazio, Formaggio Joe, Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Guarda Cristina, Lorenzoni Arturo, Luisetto Chiara, Maino Silvia, Michieletto Gabriele, Montanariello Jonatan, Pan Giuseppe, Pavanetto Lucas, Piccinini Tomas, Polato Daniele, Puppato Giovanni, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Rizzotto Silvia, Sandonà Luciano, Scatto Francesca, Soranzo Enoch, Sponda Alessandra, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zanoni Andrea, Zecchinato Marco, Zottis Francesca

Votanti:
Baldin Erika, Bet Roberto, Bigon Annamaria, Boron Fabrizio, Bozza Alberto, Brescacin Sonia, Cavinato Elisa, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Cestaro Silvia, Corsi Enrico, Dolfin Marco, Favero Marzio, Finco Nicola Ignazio, Formaggio Joe, Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Guarda Cristina, Lorenzoni Arturo, Luisetto Chiara, Maino Silvia, Michieletto Gabriele, Montanariello Jonatan, Pan Giuseppe, Pavanetto Lucas, Piccinini Tomas, Polato Daniele, Puppato Giovanni, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Rizzotto Silvia, Sandonà Luciano, Scatto Francesca, Soranzo Enoch, Sponda Alessandra, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zanoni Andrea, Zecchinato Marco, Zottis Francesca

Assenti:
Andreoli Marco, Barbisan Fabiano, Bisaglia Simona, Camani Vanessa, Ciambetti Roberto, Ostanel Elena, Possamai Gianpiero, Zaia Luca

Non Votanti:
NESSUN NON VOTANTE

Favorevoli:
Bet Roberto, Boron Fabrizio, Bozza Alberto, Brescacin Sonia, Cavinato Elisa, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Cestaro Silvia, Corsi Enrico, Dolfin Marco, Favero Marzio, Finco Nicola Ignazio, Formaggio Joe, Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Maino Silvia, Michieletto Gabriele, Pan Giuseppe, Pavanetto Lucas, Piccinini Tomas, Polato Daniele, Puppato Giovanni, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Rizzotto Silvia, Sandonà Luciano, Scatto Francesca, Soranzo Enoch, Sponda Alessandra, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zecchinato Marco

Contrari:
NESSUN CONTRARIO

Astenuti:
Baldin Erika, Bigon Annamaria, Guarda Cristina, Lorenzoni Arturo, Luisetto Chiara, Montanariello Jonatan, Zanoni Andrea, Zottis Francesca

Votazione aperta per il punto 6:
PDL n. 197 - ART. 3

Effettuata la votazione si hanno i seguenti risultati:
Consiglieri presenti: 43
Votanti: 43
Favorevoli: 35
Contrari: 0
Astenuti: 8
Non Votanti: 0
Quorum: Semplice 1/2 + 1
Esito: Approvata

Presenti:
Baldin Erika, Bet Roberto, Bigon Annamaria, Boron Fabrizio, Bozza Alberto, Brescacin Sonia, Cavinato Elisa, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Cestaro Silvia, Corsi Enrico, Dolfin Marco, Favero Marzio, Finco Nicola Ignazio, Formaggio Joe, Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Guarda Cristina, Lorenzoni Arturo, Luisetto Chiara, Maino Silvia, Michieletto Gabriele, Montanariello Jonatan, Pan Giuseppe, Pavanetto Lucas, Piccinini Tomas, Polato Daniele, Puppato Giovanni, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Rizzotto Silvia, Sandonà Luciano, Scatto Francesca, Soranzo Enoch, Sponda Alessandra, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zanoni Andrea, Zecchinato Marco, Zottis Francesca

Votanti:
Baldin Erika, Bet Roberto, Bigon Annamaria, Boron Fabrizio, Bozza Alberto, Brescacin Sonia, Cavinato Elisa, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Cestaro Silvia, Corsi Enrico, Dolfin Marco, Favero Marzio, Finco Nicola Ignazio, Formaggio Joe, Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Guarda Cristina, Lorenzoni Arturo, Luisetto Chiara, Maino Silvia, Michieletto Gabriele, Montanariello Jonatan, Pan Giuseppe, Pavanetto Lucas, Piccinini Tomas, Polato Daniele, Puppato Giovanni, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Rizzotto Silvia, Sandonà Luciano, Scatto Francesca, Soranzo Enoch, Sponda Alessandra, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zanoni Andrea, Zecchinato Marco, Zottis Francesca

Assenti:
Andreoli Marco, Barbisan Fabiano, Bisaglia Simona, Camani Vanessa, Ciambetti Roberto, Ostanel Elena, Possamai Gianpiero, Zaia Luca

Non Votanti:
NESSUN NON VOTANTE

Favorevoli:
Bet Roberto, Boron Fabrizio, Bozza Alberto, Brescacin Sonia, Cavinato Elisa, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Cestaro Silvia, Corsi Enrico, Dolfin Marco, Favero Marzio, Finco Nicola Ignazio, Formaggio Joe, Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Maino Silvia, Michieletto Gabriele, Pan Giuseppe, Pavanetto Lucas, Piccinini Tomas, Polato Daniele, Puppato Giovanni, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Rizzotto Silvia, Sandonà Luciano, Scatto Francesca, Soranzo Enoch, Sponda Alessandra, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zecchinato Marco

Contrari:
NESSUN CONTRARIO

Astenuti:
Baldin Erika, Bigon Annamaria, Guarda Cristina, Lorenzoni Arturo, Luisetto Chiara, Montanariello Jonatan, Zanoni Andrea, Zottis Francesca

Votazione aperta per il punto 6:
PDL n. 197 - ART. 4

Effettuata la votazione si hanno i seguenti risultati:
Consiglieri presenti: 43
Votanti: 43
Favorevoli: 35
Contrari: 0
Astenuti: 8
Non Votanti: 0
Quorum: Semplice 1/2 + 1
Esito: Approvata

Presenti:
Baldin Erika, Bet Roberto, Bigon Annamaria, Boron Fabrizio, Bozza Alberto, Brescacin Sonia, Cavinato Elisa, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Cestaro Silvia, Corsi Enrico, Dolfin Marco, Favero Marzio, Finco Nicola Ignazio, Formaggio Joe, Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Guarda Cristina, Lorenzoni Arturo, Luisetto Chiara, Maino Silvia, Michieletto Gabriele, Montanariello Jonatan, Pan Giuseppe, Pavanetto Lucas, Piccinini Tomas, Polato Daniele, Puppato Giovanni, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Rizzotto Silvia, Sandonà Luciano, Scatto Francesca, Soranzo Enoch, Sponda Alessandra, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zanoni Andrea, Zecchinato Marco, Zottis Francesca

Votanti:
Baldin Erika, Bet Roberto, Bigon Annamaria, Boron Fabrizio, Bozza Alberto, Brescacin Sonia, Cavinato Elisa, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Cestaro Silvia, Corsi Enrico, Dolfin Marco, Favero Marzio, Finco Nicola Ignazio, Formaggio Joe, Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Guarda Cristina, Lorenzoni Arturo, Luisetto Chiara, Maino Silvia, Michieletto Gabriele, Montanariello Jonatan, Pan Giuseppe, Pavanetto Lucas, Piccinini Tomas, Polato Daniele, Puppato Giovanni, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Rizzotto Silvia, Sandonà Luciano, Scatto Francesca, Soranzo Enoch, Sponda Alessandra, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zanoni Andrea, Zecchinato Marco, Zottis Francesca

Assenti:
Andreoli Marco, Barbisan Fabiano, Bisaglia Simona, Camani Vanessa, Ciambetti Roberto, Ostanel Elena, Possamai Gianpiero, Zaia Luca

Non Votanti:
NESSUN NON VOTANTE

Favorevoli:
Bet Roberto, Boron Fabrizio, Bozza Alberto, Brescacin Sonia, Cavinato Elisa, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Cestaro Silvia, Corsi Enrico, Dolfin Marco, Favero Marzio, Finco Nicola Ignazio, Formaggio Joe, Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Maino Silvia, Michieletto Gabriele, Pan Giuseppe, Pavanetto Lucas, Piccinini Tomas, Polato Daniele, Puppato Giovanni, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Rizzotto Silvia, Sandonà Luciano, Scatto Francesca, Soranzo Enoch, Sponda Alessandra, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zecchinato Marco

Contrari:
NESSUN CONTRARIO

Astenuti:
Baldin Erika, Bigon Annamaria, Guarda Cristina, Lorenzoni Arturo, Luisetto Chiara, Montanariello Jonatan, Zanoni Andrea, Zottis Francesca

Votazione aperta per il punto 6:
PDL n. 197 - ODGB03

Effettuata la votazione si hanno i seguenti risultati:
Consiglieri presenti: 40
Votanti: 40
Favorevoli: 7
Contrari: 33
Astenuti: 0
Non Votanti: 0
Quorum: Semplice 1/2 + 1
Esito: Respinta

Presenti:
Baldin Erika, Bet Roberto, Bigon Annamaria, Boron Fabrizio, Bozza Alberto, Brescacin Sonia, Cavinato Elisa, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Cestaro Silvia, Corsi Enrico, Dolfin Marco, Favero Marzio, Finco Nicola Ignazio, Formaggio Joe, Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Lorenzoni Arturo, Luisetto Chiara, Michieletto Gabriele, Montanariello Jonatan, Pan Giuseppe, Pavanetto Lucas, Piccinini Tomas, Polato Daniele, Puppato Giovanni, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Rizzotto Silvia, Sandonà Luciano, Scatto Francesca, Soranzo Enoch, Sponda Alessandra, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Villanova Alberto, Zanoni Andrea, Zecchinato Marco, Zottis Francesca

Votanti:
Baldin Erika, Bet Roberto, Bigon Annamaria, Boron Fabrizio, Bozza Alberto, Brescacin Sonia, Cavinato Elisa, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Cestaro Silvia, Corsi Enrico, Dolfin Marco, Favero Marzio, Finco Nicola Ignazio, Formaggio Joe, Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Lorenzoni Arturo, Luisetto Chiara, Michieletto Gabriele, Montanariello Jonatan, Pan Giuseppe, Pavanetto Lucas, Piccinini Tomas, Polato Daniele, Puppato Giovanni, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Rizzotto Silvia, Sandonà Luciano, Scatto Francesca, Soranzo Enoch, Sponda Alessandra, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Villanova Alberto, Zanoni Andrea, Zecchinato Marco, Zottis Francesca

Assenti:
Andreoli Marco, Barbisan Fabiano, Bisaglia Simona, Camani Vanessa, Ciambetti Roberto, Guarda Cristina, Maino Silvia, Ostanel Elena, Possamai Gianpiero, Vianello Roberta, Zaia Luca

Non Votanti:
NESSUN NON VOTANTE

Favorevoli:
Baldin Erika, Bigon Annamaria, Lorenzoni Arturo, Luisetto Chiara, Montanariello Jonatan, Zanoni Andrea, Zottis Francesca

Contrari:
Bet Roberto, Boron Fabrizio, Bozza Alberto, Brescacin Sonia, Cavinato Elisa, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Cestaro Silvia, Corsi Enrico, Dolfin Marco, Favero Marzio, Finco Nicola Ignazio, Formaggio Joe, Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Michieletto Gabriele, Pan Giuseppe, Pavanetto Lucas, Piccinini Tomas, Polato Daniele, Puppato Giovanni, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Rizzotto Silvia, Sandonà Luciano, Scatto Francesca, Soranzo Enoch, Sponda Alessandra, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Villanova Alberto, Zecchinato Marco

Astenuti:
NESSUN ASTENUTO

Votazione aperta per il punto 6:
PDL n. 197 - VOTAZIONE FINALE

Effettuata la votazione si hanno i seguenti risultati:
Consiglieri presenti: 42
Votanti: 42
Favorevoli: 34
Contrari: 0
Astenuti: 8
Non Votanti: 0
Quorum: Semplice 1/2 + 1
Esito: Approvata

Presenti:
Baldin Erika, Barbisan Fabiano, Bet Roberto, Bigon Annamaria, Boron Fabrizio, Bozza Alberto, Cavinato Elisa, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Cestaro Silvia, Corsi Enrico, Dolfin Marco, Favero Marzio, Finco Nicola Ignazio, Formaggio Joe, Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Guarda Cristina, Lorenzoni Arturo, Luisetto Chiara, Maino Silvia, Michieletto Gabriele, Montanariello Jonatan, Pan Giuseppe, Pavanetto Lucas, Piccinini Tomas, Polato Daniele, Puppato Giovanni, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Rizzotto Silvia, Sandonà Luciano, Scatto Francesca, Soranzo Enoch, Sponda Alessandra, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Villanova Alberto, Zanoni Andrea, Zecchinato Marco, Zottis Francesca

Votanti:
Baldin Erika, Barbisan Fabiano, Bet Roberto, Bigon Annamaria, Boron Fabrizio, Bozza Alberto, Cavinato Elisa, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Cestaro Silvia, Corsi Enrico, Dolfin Marco, Favero Marzio, Finco Nicola Ignazio, Formaggio Joe, Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Guarda Cristina, Lorenzoni Arturo, Luisetto Chiara, Maino Silvia, Michieletto Gabriele, Montanariello Jonatan, Pan Giuseppe, Pavanetto Lucas, Piccinini Tomas, Polato Daniele, Puppato Giovanni, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Rizzotto Silvia, Sandonà Luciano, Scatto Francesca, Soranzo Enoch, Sponda Alessandra, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Villanova Alberto, Zanoni Andrea, Zecchinato Marco, Zottis Francesca

Assenti:
Andreoli Marco, Bisaglia Simona, Brescacin Sonia, Camani Vanessa, Ciambetti Roberto, Ostanel Elena, Possamai Gianpiero, Vianello Roberta, Zaia Luca

Non Votanti:
NESSUN NON VOTANTE

Favorevoli:
Barbisan Fabiano, Bet Roberto, Boron Fabrizio, Bozza Alberto, Cavinato Elisa, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Cestaro Silvia, Corsi Enrico, Dolfin Marco, Favero Marzio, Finco Nicola Ignazio, Formaggio Joe, Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Maino Silvia, Michieletto Gabriele, Pan Giuseppe, Pavanetto Lucas, Piccinini Tomas, Polato Daniele, Puppato Giovanni, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Rizzotto Silvia, Sandonà Luciano, Scatto Francesca, Soranzo Enoch, Sponda Alessandra, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Villanova Alberto, Zecchinato Marco

Contrari:
NESSUN CONTRARIO

Astenuti:
Baldin Erika, Bigon Annamaria, Guarda Cristina, Lorenzoni Arturo, Luisetto Chiara, Montanariello Jonatan, Zanoni Andrea, Zottis Francesca

Votazione aperta per il punto 7:
PDL n. 210 - ART. 1

Effettuata la votazione si hanno i seguenti risultati:
Consiglieri presenti: 41
Votanti: 41
Favorevoli: 34
Contrari: 7
Astenuti: 0
Non Votanti: 0
Quorum: Semplice 1/2 + 1
Esito: Approvata

Presenti:
Baldin Erika, Barbisan Fabiano, Bet Roberto, Bigon Annamaria, Bisaglia Simona, Boron Fabrizio, Bozza Alberto, Brescacin Sonia, Cavinato Elisa, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Cestaro Silvia, Ciambetti Roberto, Dolfin Marco, Favero Marzio, Finco Nicola Ignazio, Gerolimetto Nazzareno, Lorenzoni Arturo, Luisetto Chiara, Maino Silvia, Michieletto Gabriele, Montanariello Jonatan, Ostanel Elena, Pan Giuseppe, Pavanetto Lucas, Piccinini Tomas, Polato Daniele, Possamai Gianpiero, Puppato Giovanni, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Rizzotto Silvia, Sandonà Luciano, Scatto Francesca, Soranzo Enoch, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Villanova Alberto, Zecchinato Marco, Zottis Francesca

Votanti:
Baldin Erika, Barbisan Fabiano, Bet Roberto, Bigon Annamaria, Bisaglia Simona, Boron Fabrizio, Bozza Alberto, Brescacin Sonia, Cavinato Elisa, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Cestaro Silvia, Ciambetti Roberto, Dolfin Marco, Favero Marzio, Finco Nicola Ignazio, Gerolimetto Nazzareno, Lorenzoni Arturo, Luisetto Chiara, Maino Silvia, Michieletto Gabriele, Montanariello Jonatan, Ostanel Elena, Pan Giuseppe, Pavanetto Lucas, Piccinini Tomas, Polato Daniele, Possamai Gianpiero, Puppato Giovanni, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Rizzotto Silvia, Sandonà Luciano, Scatto Francesca, Soranzo Enoch, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Villanova Alberto, Zecchinato Marco, Zottis Francesca

Assenti:
Andreoli Marco, Camani Vanessa, Corsi Enrico, Formaggio Joe, Giacomin Stefano, Guarda Cristina, Sponda Alessandra, Vianello Roberta, Zaia Luca, Zanoni Andrea

Non Votanti:
NESSUN NON VOTANTE

Favorevoli:
Barbisan Fabiano, Bet Roberto, Bisaglia Simona, Boron Fabrizio, Bozza Alberto, Brescacin Sonia, Cavinato Elisa, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Cestaro Silvia, Ciambetti Roberto, Dolfin Marco, Favero Marzio, Finco Nicola Ignazio, Gerolimetto Nazzareno, Maino Silvia, Michieletto Gabriele, Pan Giuseppe, Pavanetto Lucas, Piccinini Tomas, Polato Daniele, Possamai Gianpiero, Puppato Giovanni, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Rizzotto Silvia, Sandonà Luciano, Scatto Francesca, Soranzo Enoch, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Villanova Alberto, Zecchinato Marco

Contrari:
Baldin Erika, Bigon Annamaria, Lorenzoni Arturo, Luisetto Chiara, Montanariello Jonatan, Ostanel Elena, Zottis Francesca

Astenuti:
NESSUN ASTENUTO

Votazione aperta per il punto 7:
PDL n. 210 - ART. 2

Effettuata la votazione si hanno i seguenti risultati:
Consiglieri presenti: 42
Votanti: 42
Favorevoli: 35
Contrari: 7
Astenuti: 0
Non Votanti: 0
Quorum: Semplice 1/2 + 1
Esito: Approvata

Presenti:
Baldin Erika, Barbisan Fabiano, Bet Roberto, Bigon Annamaria, Bisaglia Simona, Boron Fabrizio, Bozza Alberto, Brescacin Sonia, Cavinato Elisa, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Cestaro Silvia, Ciambetti Roberto, Dolfin Marco, Favero Marzio, Finco Nicola Ignazio, Formaggio Joe, Gerolimetto Nazzareno, Lorenzoni Arturo, Luisetto Chiara, Maino Silvia, Michieletto Gabriele, Montanariello Jonatan, Ostanel Elena, Pan Giuseppe, Pavanetto Lucas, Piccinini Tomas, Polato Daniele, Possamai Gianpiero, Puppato Giovanni, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Rizzotto Silvia, Sandonà Luciano, Scatto Francesca, Soranzo Enoch, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Villanova Alberto, Zecchinato Marco, Zottis Francesca

Votanti:
Baldin Erika, Barbisan Fabiano, Bet Roberto, Bigon Annamaria, Bisaglia Simona, Boron Fabrizio, Bozza Alberto, Brescacin Sonia, Cavinato Elisa, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Cestaro Silvia, Ciambetti Roberto, Dolfin Marco, Favero Marzio, Finco Nicola Ignazio, Formaggio Joe, Gerolimetto Nazzareno, Lorenzoni Arturo, Luisetto Chiara, Maino Silvia, Michieletto Gabriele, Montanariello Jonatan, Ostanel Elena, Pan Giuseppe, Pavanetto Lucas, Piccinini Tomas, Polato Daniele, Possamai Gianpiero, Puppato Giovanni, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Rizzotto Silvia, Sandonà Luciano, Scatto Francesca, Soranzo Enoch, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Villanova Alberto, Zecchinato Marco, Zottis Francesca

Assenti:
Andreoli Marco, Camani Vanessa, Corsi Enrico, Giacomin Stefano, Guarda Cristina, Sponda Alessandra, Vianello Roberta, Zaia Luca, Zanoni Andrea

Non Votanti:
NESSUN NON VOTANTE

Favorevoli:
Barbisan Fabiano, Bet Roberto, Bisaglia Simona, Boron Fabrizio, Bozza Alberto, Brescacin Sonia, Cavinato Elisa, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Cestaro Silvia, Ciambetti Roberto, Dolfin Marco, Favero Marzio, Finco Nicola Ignazio, Formaggio Joe, Gerolimetto Nazzareno, Maino Silvia, Michieletto Gabriele, Pan Giuseppe, Pavanetto Lucas, Piccinini Tomas, Polato Daniele, Possamai Gianpiero, Puppato Giovanni, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Rizzotto Silvia, Sandonà Luciano, Scatto Francesca, Soranzo Enoch, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Villanova Alberto, Zecchinato Marco

Contrari:
Baldin Erika, Bigon Annamaria, Lorenzoni Arturo, Luisetto Chiara, Montanariello Jonatan, Ostanel Elena, Zottis Francesca

Astenuti:
NESSUN ASTENUTO

Votazione aperta per il punto 7:
PDL n. 210 - ART. 3

Effettuata la votazione si hanno i seguenti risultati:
Consiglieri presenti: 44
Votanti: 44
Favorevoli: 36
Contrari: 8
Astenuti: 0
Non Votanti: 0
Quorum: Semplice 1/2 + 1
Esito: Approvata

Presenti:
Baldin Erika, Barbisan Fabiano, Bet Roberto, Bigon Annamaria, Bisaglia Simona, Boron Fabrizio, Bozza Alberto, Brescacin Sonia, Cavinato Elisa, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Cestaro Silvia, Ciambetti Roberto, Dolfin Marco, Favero Marzio, Finco Nicola Ignazio, Formaggio Joe, Gerolimetto Nazzareno, Lorenzoni Arturo, Luisetto Chiara, Maino Silvia, Michieletto Gabriele, Montanariello Jonatan, Ostanel Elena, Pan Giuseppe, Pavanetto Lucas, Piccinini Tomas, Polato Daniele, Possamai Gianpiero, Puppato Giovanni, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Rizzotto Silvia, Sandonà Luciano, Scatto Francesca, Soranzo Enoch, Sponda Alessandra, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Villanova Alberto, Zanoni Andrea, Zecchinato Marco, Zottis Francesca

Votanti:
Baldin Erika, Barbisan Fabiano, Bet Roberto, Bigon Annamaria, Bisaglia Simona, Boron Fabrizio, Bozza Alberto, Brescacin Sonia, Cavinato Elisa, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Cestaro Silvia, Ciambetti Roberto, Dolfin Marco, Favero Marzio, Finco Nicola Ignazio, Formaggio Joe, Gerolimetto Nazzareno, Lorenzoni Arturo, Luisetto Chiara, Maino Silvia, Michieletto Gabriele, Montanariello Jonatan, Ostanel Elena, Pan Giuseppe, Pavanetto Lucas, Piccinini Tomas, Polato Daniele, Possamai Gianpiero, Puppato Giovanni, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Rizzotto Silvia, Sandonà Luciano, Scatto Francesca, Soranzo Enoch, Sponda Alessandra, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Villanova Alberto, Zanoni Andrea, Zecchinato Marco, Zottis Francesca

Assenti:
Andreoli Marco, Camani Vanessa, Corsi Enrico, Giacomin Stefano, Guarda Cristina, Vianello Roberta, Zaia Luca

Non Votanti:
NESSUN NON VOTANTE

Favorevoli:
Barbisan Fabiano, Bet Roberto, Bisaglia Simona, Boron Fabrizio, Bozza Alberto, Brescacin Sonia, Cavinato Elisa, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Cestaro Silvia, Ciambetti Roberto, Dolfin Marco, Favero Marzio, Finco Nicola Ignazio, Formaggio Joe, Gerolimetto Nazzareno, Maino Silvia, Michieletto Gabriele, Pan Giuseppe, Pavanetto Lucas, Piccinini Tomas, Polato Daniele, Possamai Gianpiero, Puppato Giovanni, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Rizzotto Silvia, Sandonà Luciano, Scatto Francesca, Soranzo Enoch, Sponda Alessandra, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Villanova Alberto, Zecchinato Marco

Contrari:
Baldin Erika, Bigon Annamaria, Lorenzoni Arturo, Luisetto Chiara, Montanariello Jonatan, Ostanel Elena, Zanoni Andrea, Zottis Francesca

Astenuti:
NESSUN ASTENUTO

Votazione aperta per il punto 7:
PDL n. 210 - ART. 4

Effettuata la votazione si hanno i seguenti risultati:
Consiglieri presenti: 43
Votanti: 43
Favorevoli: 35
Contrari: 8
Astenuti: 0
Non Votanti: 0
Quorum: Semplice 1/2 + 1
Esito: Approvata

Presenti:
Baldin Erika, Barbisan Fabiano, Bet Roberto, Bigon Annamaria, Bisaglia Simona, Boron Fabrizio, Bozza Alberto, Brescacin Sonia, Cavinato Elisa, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Cestaro Silvia, Ciambetti Roberto, Dolfin Marco, Favero Marzio, Finco Nicola Ignazio, Gerolimetto Nazzareno, Lorenzoni Arturo, Luisetto Chiara, Maino Silvia, Michieletto Gabriele, Montanariello Jonatan, Ostanel Elena, Pan Giuseppe, Pavanetto Lucas, Piccinini Tomas, Polato Daniele, Possamai Gianpiero, Puppato Giovanni, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Rizzotto Silvia, Sandonà Luciano, Scatto Francesca, Soranzo Enoch, Sponda Alessandra, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Villanova Alberto, Zanoni Andrea, Zecchinato Marco, Zottis Francesca

Votanti:
Baldin Erika, Barbisan Fabiano, Bet Roberto, Bigon Annamaria, Bisaglia Simona, Boron Fabrizio, Bozza Alberto, Brescacin Sonia, Cavinato Elisa, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Cestaro Silvia, Ciambetti Roberto, Dolfin Marco, Favero Marzio, Finco Nicola Ignazio, Gerolimetto Nazzareno, Lorenzoni Arturo, Luisetto Chiara, Maino Silvia, Michieletto Gabriele, Montanariello Jonatan, Ostanel Elena, Pan Giuseppe, Pavanetto Lucas, Piccinini Tomas, Polato Daniele, Possamai Gianpiero, Puppato Giovanni, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Rizzotto Silvia, Sandonà Luciano, Scatto Francesca, Soranzo Enoch, Sponda Alessandra, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Villanova Alberto, Zanoni Andrea, Zecchinato Marco, Zottis Francesca

Assenti:
Andreoli Marco, Camani Vanessa, Corsi Enrico, Formaggio Joe, Giacomin Stefano, Guarda Cristina, Vianello Roberta, Zaia Luca

Non Votanti:
NESSUN NON VOTANTE

Favorevoli:
Barbisan Fabiano, Bet Roberto, Bisaglia Simona, Boron Fabrizio, Bozza Alberto, Brescacin Sonia, Cavinato Elisa, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Cestaro Silvia, Ciambetti Roberto, Dolfin Marco, Favero Marzio, Finco Nicola Ignazio, Gerolimetto Nazzareno, Maino Silvia, Michieletto Gabriele, Pan Giuseppe, Pavanetto Lucas, Piccinini Tomas, Polato Daniele, Possamai Gianpiero, Puppato Giovanni, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Rizzotto Silvia, Sandonà Luciano, Scatto Francesca, Soranzo Enoch, Sponda Alessandra, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Villanova Alberto, Zecchinato Marco

Contrari:
Baldin Erika, Bigon Annamaria, Lorenzoni Arturo, Luisetto Chiara, Montanariello Jonatan, Ostanel Elena, Zanoni Andrea, Zottis Francesca

Astenuti:
NESSUN ASTENUTO

Votazione aperta per il punto 7:
PDL n. 210 - VOTAZIONE FINALE

Effettuata la votazione si hanno i seguenti risultati:
Consiglieri presenti: 42
Votanti: 42
Favorevoli: 34
Contrari: 8
Astenuti: 0
Non Votanti: 0
Quorum: Semplice 1/2 + 1
Esito: Approvata

Presenti:
Andreoli Marco, Baldin Erika, Barbisan Fabiano, Bigon Annamaria, Bisaglia Simona, Boron Fabrizio, Bozza Alberto, Brescacin Sonia, Cavinato Elisa, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Cestaro Silvia, Ciambetti Roberto, Dolfin Marco, Favero Marzio, Finco Nicola Ignazio, Gerolimetto Nazzareno, Lorenzoni Arturo, Luisetto Chiara, Maino Silvia, Michieletto Gabriele, Montanariello Jonatan, Ostanel Elena, Pan Giuseppe, Pavanetto Lucas, Piccinini Tomas, Polato Daniele, Possamai Gianpiero, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Rizzotto Silvia, Sandonà Luciano, Scatto Francesca, Soranzo Enoch, Sponda Alessandra, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Villanova Alberto, Zanoni Andrea, Zecchinato Marco, Zottis Francesca

Votanti:
Andreoli Marco, Baldin Erika, Barbisan Fabiano, Bigon Annamaria, Bisaglia Simona, Boron Fabrizio, Bozza Alberto, Brescacin Sonia, Cavinato Elisa, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Cestaro Silvia, Ciambetti Roberto, Dolfin Marco, Favero Marzio, Finco Nicola Ignazio, Gerolimetto Nazzareno, Lorenzoni Arturo, Luisetto Chiara, Maino Silvia, Michieletto Gabriele, Montanariello Jonatan, Ostanel Elena, Pan Giuseppe, Pavanetto Lucas, Piccinini Tomas, Polato Daniele, Possamai Gianpiero, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Rizzotto Silvia, Sandonà Luciano, Scatto Francesca, Soranzo Enoch, Sponda Alessandra, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Villanova Alberto, Zanoni Andrea, Zecchinato Marco, Zottis Francesca

Assenti:
Bet Roberto, Camani Vanessa, Corsi Enrico, Formaggio Joe, Giacomin Stefano, Guarda Cristina, Puppato Giovanni, Vianello Roberta, Zaia Luca

Non Votanti:
NESSUN NON VOTANTE

Favorevoli:
Andreoli Marco, Barbisan Fabiano, Bisaglia Simona, Boron Fabrizio, Bozza Alberto, Brescacin Sonia, Cavinato Elisa, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Cestaro Silvia, Ciambetti Roberto, Dolfin Marco, Favero Marzio, Finco Nicola Ignazio, Gerolimetto Nazzareno, Maino Silvia, Michieletto Gabriele, Pan Giuseppe, Pavanetto Lucas, Piccinini Tomas, Polato Daniele, Possamai Gianpiero, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Rizzotto Silvia, Sandonà Luciano, Scatto Francesca, Soranzo Enoch, Sponda Alessandra, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Villanova Alberto, Zecchinato Marco

Contrari:
Baldin Erika, Bigon Annamaria, Lorenzoni Arturo, Luisetto Chiara, Montanariello Jonatan, Ostanel Elena, Zanoni Andrea, Zottis Francesca

Astenuti:
NESSUN ASTENUTO

Votazione aperta per il punto 8:
RISOLUZIONE n. 93 Richiesta al Governo affinché trovi una risposta degna di una comunità civile alla problematica della carenza del personale negli istituti penitenziari e alla drammatica questione del sovraffollamento delle carceri.

Effettuata la votazione si hanno i seguenti risultati:
Consiglieri presenti: 39
Votanti: 39
Favorevoli: 38
Contrari: 0
Astenuti: 1
Non Votanti: 0
Quorum: Semplice 1/2 + 1
Esito: Approvata

Presenti:
Baldin Erika, Barbisan Fabiano, Bet Roberto, Bigon Annamaria, Bozza Alberto, Brescacin Sonia, Cavinato Elisa, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Cestaro Silvia, Dolfin Marco, Favero Marzio, Finco Nicola Ignazio, Formaggio Joe, Gerolimetto Nazzareno, Lorenzoni Arturo, Luisetto Chiara, Maino Silvia, Michieletto Gabriele, Montanariello Jonatan, Ostanel Elena, Pan Giuseppe, Pavanetto Lucas, Piccinini Tomas, Polato Daniele, Possamai Gianpiero, Puppato Giovanni, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Rizzotto Silvia, Scatto Francesca, Soranzo Enoch, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Villanova Alberto, Zanoni Andrea, Zecchinato Marco, Zottis Francesca

Votanti:
Baldin Erika, Barbisan Fabiano, Bet Roberto, Bigon Annamaria, Bozza Alberto, Brescacin Sonia, Cavinato Elisa, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Cestaro Silvia, Dolfin Marco, Favero Marzio, Finco Nicola Ignazio, Formaggio Joe, Gerolimetto Nazzareno, Lorenzoni Arturo, Luisetto Chiara, Maino Silvia, Michieletto Gabriele, Montanariello Jonatan, Ostanel Elena, Pan Giuseppe, Pavanetto Lucas, Piccinini Tomas, Polato Daniele, Possamai Gianpiero, Puppato Giovanni, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Rizzotto Silvia, Scatto Francesca, Soranzo Enoch, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Villanova Alberto, Zanoni Andrea, Zecchinato Marco, Zottis Francesca

Assenti:
Andreoli Marco, Bisaglia Simona, Boron Fabrizio, Camani Vanessa, Ciambetti Roberto, Corsi Enrico, Giacomin Stefano, Guarda Cristina, Sandonà Luciano, Sponda Alessandra, Vianello Roberta, Zaia Luca

Non Votanti:
NESSUN NON VOTANTE

Favorevoli:
Baldin Erika, Barbisan Fabiano, Bet Roberto, Bigon Annamaria, Bozza Alberto, Brescacin Sonia, Cavinato Elisa, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Cestaro Silvia, Dolfin Marco, Favero Marzio, Finco Nicola Ignazio, Formaggio Joe, Gerolimetto Nazzareno, Lorenzoni Arturo, Luisetto Chiara, Maino Silvia, Michieletto Gabriele, Montanariello Jonatan, Ostanel Elena, Pan Giuseppe, Pavanetto Lucas, Piccinini Tomas, Polato Daniele, Puppato Giovanni, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Rizzotto Silvia, Scatto Francesca, Soranzo Enoch, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Villanova Alberto, Zanoni Andrea, Zecchinato Marco, Zottis Francesca

Contrari:
NESSUN CONTRARIO

Astenuti:
Possamai Gianpiero

Votazione aperta per il punto 9:
RISOLUZIONE n. 88 - EMC01

Effettuata la votazione si hanno i seguenti risultati:
Consiglieri presenti: 38
Votanti: 37
Favorevoli: 32
Contrari: 5
Astenuti: 0
Non Votanti: 1
Quorum: Semplice 1/2 + 1
Esito: Approvata

Presenti:
Baldin Erika, Barbisan Fabiano, Bet Roberto, Bigon Annamaria, Bozza Alberto, Brescacin Sonia, Cavinato Elisa, Cecchetto Milena, Cestari Laura, Cestaro Silvia, Dolfin Marco, Favero Marzio, Finco Nicola Ignazio, Formaggio Joe, Gerolimetto Nazzareno, Lorenzoni Arturo, Luisetto Chiara, Maino Silvia, Michieletto Gabriele, Montanariello Jonatan, Ostanel Elena, Pan Giuseppe, Pavanetto Lucas, Piccinini Tomas, Polato Daniele, Possamai Gianpiero, Puppato Giovanni, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Rizzotto Silvia, Scatto Francesca, Soranzo Enoch, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Villanova Alberto, Zanoni Andrea, Zecchinato Marco, Zottis Francesca

Votanti:
Baldin Erika, Barbisan Fabiano, Bet Roberto, Bigon Annamaria, Brescacin Sonia, Cavinato Elisa, Cecchetto Milena, Cestari Laura, Cestaro Silvia, Dolfin Marco, Favero Marzio, Finco Nicola Ignazio, Formaggio Joe, Gerolimetto Nazzareno, Lorenzoni Arturo, Luisetto Chiara, Maino Silvia, Michieletto Gabriele, Montanariello Jonatan, Ostanel Elena, Pan Giuseppe, Pavanetto Lucas, Piccinini Tomas, Polato Daniele, Possamai Gianpiero, Puppato Giovanni, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Rizzotto Silvia, Scatto Francesca, Soranzo Enoch, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Villanova Alberto, Zanoni Andrea, Zecchinato Marco, Zottis Francesca

Assenti:
Andreoli Marco, Bisaglia Simona, Boron Fabrizio, Camani Vanessa, Centenaro Giulio, Ciambetti Roberto, Corsi Enrico, Giacomin Stefano, Guarda Cristina, Sandonà Luciano, Sponda Alessandra, Vianello Roberta, Zaia Luca

Non Votanti:
Bozza Alberto

Favorevoli:
Baldin Erika, Barbisan Fabiano, Bet Roberto, Bigon Annamaria, Brescacin Sonia, Cavinato Elisa, Cecchetto Milena, Cestari Laura, Cestaro Silvia, Dolfin Marco, Favero Marzio, Finco Nicola Ignazio, Gerolimetto Nazzareno, Lorenzoni Arturo, Luisetto Chiara, Maino Silvia, Michieletto Gabriele, Montanariello Jonatan, Ostanel Elena, Pan Giuseppe, Piccinini Tomas, Possamai Gianpiero, Puppato Giovanni, Rigo Filippo, Rizzotto Silvia, Scatto Francesca, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Villanova Alberto, Zanoni Andrea, Zecchinato Marco, Zottis Francesca

Contrari:
Formaggio Joe, Pavanetto Lucas, Polato Daniele, Razzolini Tommaso, Soranzo Enoch

Astenuti:
NESSUN ASTENUTO

Votazione aperta per il punto 9:
RISOLUZIONE n. 88 - VOTAZIONE FINALE

Effettuata la votazione si hanno i seguenti risultati:
Consiglieri presenti: 39
Votanti: 39
Favorevoli: 34
Contrari: 5
Astenuti: 0
Non Votanti: 0
Quorum: Semplice 1/2 + 1
Esito: Approvata

Presenti:
Baldin Erika, Barbisan Fabiano, Bet Roberto, Bigon Annamaria, Bozza Alberto, Brescacin Sonia, Cavinato Elisa, Cecchetto Milena, Cestari Laura, Cestaro Silvia, Dolfin Marco, Favero Marzio, Finco Nicola Ignazio, Formaggio Joe, Gerolimetto Nazzareno, Lorenzoni Arturo, Luisetto Chiara, Maino Silvia, Michieletto Gabriele, Montanariello Jonatan, Ostanel Elena, Pan Giuseppe, Pavanetto Lucas, Piccinini Tomas, Polato Daniele, Possamai Gianpiero, Puppato Giovanni, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Rizzotto Silvia, Scatto Francesca, Soranzo Enoch, Sponda Alessandra, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Villanova Alberto, Zanoni Andrea, Zecchinato Marco, Zottis Francesca

Votanti:
Baldin Erika, Barbisan Fabiano, Bet Roberto, Bigon Annamaria, Bozza Alberto, Brescacin Sonia, Cavinato Elisa, Cecchetto Milena, Cestari Laura, Cestaro Silvia, Dolfin Marco, Favero Marzio, Finco Nicola Ignazio, Formaggio Joe, Gerolimetto Nazzareno, Lorenzoni Arturo, Luisetto Chiara, Maino Silvia, Michieletto Gabriele, Montanariello Jonatan, Ostanel Elena, Pan Giuseppe, Pavanetto Lucas, Piccinini Tomas, Polato Daniele, Possamai Gianpiero, Puppato Giovanni, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Rizzotto Silvia, Scatto Francesca, Soranzo Enoch, Sponda Alessandra, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Villanova Alberto, Zanoni Andrea, Zecchinato Marco, Zottis Francesca

Assenti:
Andreoli Marco, Bisaglia Simona, Boron Fabrizio, Camani Vanessa, Centenaro Giulio, Ciambetti Roberto, Corsi Enrico, Giacomin Stefano, Guarda Cristina, Sandonà Luciano, Vianello Roberta, Zaia Luca

Non Votanti:
NESSUN NON VOTANTE

Favorevoli:
Baldin Erika, Barbisan Fabiano, Bet Roberto, Bigon Annamaria, Bozza Alberto, Brescacin Sonia, Cavinato Elisa, Cecchetto Milena, Cestari Laura, Cestaro Silvia, Dolfin Marco, Favero Marzio, Finco Nicola Ignazio, Gerolimetto Nazzareno, Lorenzoni Arturo, Luisetto Chiara, Maino Silvia, Michieletto Gabriele, Montanariello Jonatan, Ostanel Elena, Pan Giuseppe, Piccinini Tomas, Possamai Gianpiero, Puppato Giovanni, Rigo Filippo, Rizzotto Silvia, Scatto Francesca, Sponda Alessandra, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Villanova Alberto, Zanoni Andrea, Zecchinato Marco, Zottis Francesca

Contrari:
Formaggio Joe, Pavanetto Lucas, Polato Daniele, Razzolini Tommaso, Soranzo Enoch

Astenuti:
NESSUN ASTENUTO

Votazione aperta per il punto 10:
RISOLUZIONE n. 108 Portare dignità e speranza negli istituti penitenziari.

Effettuata la votazione si hanno i seguenti risultati:
Consiglieri presenti: 40
Votanti: 40
Favorevoli: 8
Contrari: 32
Astenuti: 0
Non Votanti: 0
Quorum: Semplice 1/2 + 1
Esito: Respinta

Presenti:
Baldin Erika, Barbisan Fabiano, Bet Roberto, Bigon Annamaria, Bozza Alberto, Brescacin Sonia, Cavinato Elisa, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Cestaro Silvia, Dolfin Marco, Favero Marzio, Finco Nicola Ignazio, Formaggio Joe, Gerolimetto Nazzareno, Lorenzoni Arturo, Luisetto Chiara, Maino Silvia, Michieletto Gabriele, Montanariello Jonatan, Ostanel Elena, Pan Giuseppe, Pavanetto Lucas, Piccinini Tomas, Polato Daniele, Possamai Gianpiero, Puppato Giovanni, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Rizzotto Silvia, Scatto Francesca, Soranzo Enoch, Sponda Alessandra, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Villanova Alberto, Zanoni Andrea, Zecchinato Marco, Zottis Francesca

Votanti:
Baldin Erika, Barbisan Fabiano, Bet Roberto, Bigon Annamaria, Bozza Alberto, Brescacin Sonia, Cavinato Elisa, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Cestaro Silvia, Dolfin Marco, Favero Marzio, Finco Nicola Ignazio, Formaggio Joe, Gerolimetto Nazzareno, Lorenzoni Arturo, Luisetto Chiara, Maino Silvia, Michieletto Gabriele, Montanariello Jonatan, Ostanel Elena, Pan Giuseppe, Pavanetto Lucas, Piccinini Tomas, Polato Daniele, Possamai Gianpiero, Puppato Giovanni, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Rizzotto Silvia, Scatto Francesca, Soranzo Enoch, Sponda Alessandra, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Villanova Alberto, Zanoni Andrea, Zecchinato Marco, Zottis Francesca

Assenti:
Andreoli Marco, Bisaglia Simona, Boron Fabrizio, Camani Vanessa, Ciambetti Roberto, Corsi Enrico, Giacomin Stefano, Guarda Cristina, Sandonà Luciano, Vianello Roberta, Zaia Luca

Non Votanti:
NESSUN NON VOTANTE

Favorevoli:
Baldin Erika, Bigon Annamaria, Lorenzoni Arturo, Luisetto Chiara, Montanariello Jonatan, Ostanel Elena, Zanoni Andrea, Zottis Francesca

Contrari:
Barbisan Fabiano, Bet Roberto, Bozza Alberto, Brescacin Sonia, Cavinato Elisa, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Cestaro Silvia, Dolfin Marco, Favero Marzio, Finco Nicola Ignazio, Formaggio Joe, Gerolimetto Nazzareno, Maino Silvia, Michieletto Gabriele, Pan Giuseppe, Pavanetto Lucas, Piccinini Tomas, Polato Daniele, Possamai Gianpiero, Puppato Giovanni, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Rizzotto Silvia, Scatto Francesca, Soranzo Enoch, Sponda Alessandra, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Villanova Alberto, Zecchinato Marco

Astenuti:
NESSUN ASTENUTO

Votazione aperta per il punto 11:
MOZIONE n. 284 Carceri, emergenza aggressioni: evitare il sovraffollamento carcerario e dotare le forze di Polizia penitenziaria di taser.

Effettuata la votazione si hanno i seguenti risultati:
Consiglieri presenti: 38
Votanti: 38
Favorevoli: 31
Contrari: 1
Astenuti: 6
Non Votanti: 0
Quorum: Semplice 1/2 + 1
Esito: Approvata

Presenti:
Barbisan Fabiano, Bet Roberto, Bigon Annamaria, Bozza Alberto, Brescacin Sonia, Cavinato Elisa, Cecchetto Milena, Cestari Laura, Cestaro Silvia, Dolfin Marco, Favero Marzio, Finco Nicola Ignazio, Formaggio Joe, Gerolimetto Nazzareno, Lorenzoni Arturo, Luisetto Chiara, Maino Silvia, Michieletto Gabriele, Montanariello Jonatan, Ostanel Elena, Pan Giuseppe, Pavanetto Lucas, Piccinini Tomas, Polato Daniele, Possamai Gianpiero, Puppato Giovanni, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Rizzotto Silvia, Scatto Francesca, Soranzo Enoch, Sponda Alessandra, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Villanova Alberto, Zanoni Andrea, Zecchinato Marco, Zottis Francesca

Votanti:
Barbisan Fabiano, Bet Roberto, Bigon Annamaria, Bozza Alberto, Brescacin Sonia, Cavinato Elisa, Cecchetto Milena, Cestari Laura, Cestaro Silvia, Dolfin Marco, Favero Marzio, Finco Nicola Ignazio, Formaggio Joe, Gerolimetto Nazzareno, Lorenzoni Arturo, Luisetto Chiara, Maino Silvia, Michieletto Gabriele, Montanariello Jonatan, Ostanel Elena, Pan Giuseppe, Pavanetto Lucas, Piccinini Tomas, Polato Daniele, Possamai Gianpiero, Puppato Giovanni, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Rizzotto Silvia, Scatto Francesca, Soranzo Enoch, Sponda Alessandra, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Villanova Alberto, Zanoni Andrea, Zecchinato Marco, Zottis Francesca

Assenti:
Andreoli Marco, Baldin Erika, Bisaglia Simona, Boron Fabrizio, Camani Vanessa, Centenaro Giulio, Ciambetti Roberto, Corsi Enrico, Giacomin Stefano, Guarda Cristina, Sandonà Luciano, Vianello Roberta, Zaia Luca

Non Votanti:
NESSUN NON VOTANTE

Favorevoli:
Barbisan Fabiano, Bet Roberto, Bozza Alberto, Brescacin Sonia, Cavinato Elisa, Cecchetto Milena, Cestari Laura, Cestaro Silvia, Dolfin Marco, Favero Marzio, Finco Nicola Ignazio, Formaggio Joe, Gerolimetto Nazzareno, Maino Silvia, Michieletto Gabriele, Pan Giuseppe, Pavanetto Lucas, Piccinini Tomas, Polato Daniele, Possamai Gianpiero, Puppato Giovanni, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Rizzotto Silvia, Scatto Francesca, Soranzo Enoch, Sponda Alessandra, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Villanova Alberto, Zecchinato Marco

Contrari:
Ostanel Elena

Astenuti:
Bigon Annamaria, Lorenzoni Arturo, Luisetto Chiara, Montanariello Jonatan, Zanoni Andrea, Zottis Francesca

Votazione aperta per il punto 14:
MOZIONE n. 451 Riforma dell'ordinamento della polizia locale.

Effettuata la votazione si hanno i seguenti risultati:
Consiglieri presenti: 36
Votanti: 36
Favorevoli: 29
Contrari: 0
Astenuti: 7
Non Votanti: 0
Quorum: Semplice 1/2 + 1
Esito: Approvata

Presenti:
Barbisan Fabiano, Bet Roberto, Bigon Annamaria, Bozza Alberto, Brescacin Sonia, Cavinato Elisa, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Cestaro Silvia, Dolfin Marco, Finco Nicola Ignazio, Formaggio Joe, Gerolimetto Nazzareno, Lorenzoni Arturo, Luisetto Chiara, Michieletto Gabriele, Montanariello Jonatan, Ostanel Elena, Pan Giuseppe, Pavanetto Lucas, Piccinini Tomas, Polato Daniele, Possamai Gianpiero, Puppato Giovanni, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Scatto Francesca, Soranzo Enoch, Sponda Alessandra, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Villanova Alberto, Zanoni Andrea, Zecchinato Marco, Zottis Francesca

Votanti:
Barbisan Fabiano, Bet Roberto, Bigon Annamaria, Bozza Alberto, Brescacin Sonia, Cavinato Elisa, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Cestaro Silvia, Dolfin Marco, Finco Nicola Ignazio, Formaggio Joe, Gerolimetto Nazzareno, Lorenzoni Arturo, Luisetto Chiara, Michieletto Gabriele, Montanariello Jonatan, Ostanel Elena, Pan Giuseppe, Pavanetto Lucas, Piccinini Tomas, Polato Daniele, Possamai Gianpiero, Puppato Giovanni, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Scatto Francesca, Soranzo Enoch, Sponda Alessandra, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Villanova Alberto, Zanoni Andrea, Zecchinato Marco, Zottis Francesca

Assenti:
Andreoli Marco, Baldin Erika, Bisaglia Simona, Boron Fabrizio, Camani Vanessa, Ciambetti Roberto, Corsi Enrico, Favero Marzio, Giacomin Stefano, Guarda Cristina, Maino Silvia, Rizzotto Silvia, Sandonà Luciano, Vianello Roberta, Zaia Luca

Non Votanti:
NESSUN NON VOTANTE

Favorevoli:
Barbisan Fabiano, Bet Roberto, Bozza Alberto, Brescacin Sonia, Cavinato Elisa, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Cestaro Silvia, Dolfin Marco, Finco Nicola Ignazio, Formaggio Joe, Gerolimetto Nazzareno, Michieletto Gabriele, Pan Giuseppe, Pavanetto Lucas, Piccinini Tomas, Polato Daniele, Possamai Gianpiero, Puppato Giovanni, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Scatto Francesca, Soranzo Enoch, Sponda Alessandra, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Villanova Alberto, Zecchinato Marco

Contrari:
NESSUN CONTRARIO

Astenuti:
Bigon Annamaria, Lorenzoni Arturo, Luisetto Chiara, Montanariello Jonatan, Ostanel Elena, Zanoni Andrea, Zottis Francesca

Votazione aperta per il punto 15:
MOZIONE n. 461 Politiche sulle dipendenze, la Regione rilanci l'attività di prevenzione e presa in carico.

Effettuata la votazione si hanno i seguenti risultati:
Consiglieri presenti: 34
Votanti: 34
Favorevoli: 7
Contrari: 27
Astenuti: 0
Non Votanti: 0
Quorum: Semplice 1/2 + 1
Esito: Respinta

Presenti:
Baldin Erika, Barbisan Fabiano, Bet Roberto, Bigon Annamaria, Bisaglia Simona, Bozza Alberto, Cavinato Elisa, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Ciambetti Roberto, Dolfin Marco, Finco Nicola Ignazio, Formaggio Joe, Gerolimetto Nazzareno, Lorenzoni Arturo, Luisetto Chiara, Michieletto Gabriele, Ostanel Elena, Pan Giuseppe, Piccinini Tomas, Polato Daniele, Possamai Gianpiero, Puppato Giovanni, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Rizzotto Silvia, Soranzo Enoch, Sponda Alessandra, Venturini Elisa, Villanova Alberto, Zanoni Andrea, Zecchinato Marco, Zottis Francesca

Votanti:
Baldin Erika, Barbisan Fabiano, Bet Roberto, Bigon Annamaria, Bisaglia Simona, Bozza Alberto, Cavinato Elisa, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Ciambetti Roberto, Dolfin Marco, Finco Nicola Ignazio, Formaggio Joe, Gerolimetto Nazzareno, Lorenzoni Arturo, Luisetto Chiara, Michieletto Gabriele, Ostanel Elena, Pan Giuseppe, Piccinini Tomas, Polato Daniele, Possamai Gianpiero, Puppato Giovanni, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Rizzotto Silvia, Soranzo Enoch, Sponda Alessandra, Venturini Elisa, Villanova Alberto, Zanoni Andrea, Zecchinato Marco, Zottis Francesca

Assenti:
Andreoli Marco, Boron Fabrizio, Brescacin Sonia, Camani Vanessa, Cestaro Silvia, Corsi Enrico, Favero Marzio, Giacomin Stefano, Guarda Cristina, Maino Silvia, Montanariello Jonatan, Pavanetto Lucas, Sandonà Luciano, Scatto Francesca, Valdegamberi Stefano, Vianello Roberta, Zaia Luca

Non Votanti:
NESSUN NON VOTANTE

Favorevoli:
Baldin Erika, Bigon Annamaria, Lorenzoni Arturo, Luisetto Chiara, Ostanel Elena, Zanoni Andrea, Zottis Francesca

Contrari:
Barbisan Fabiano, Bet Roberto, Bisaglia Simona, Bozza Alberto, Cavinato Elisa, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Ciambetti Roberto, Dolfin Marco, Finco Nicola Ignazio, Formaggio Joe, Gerolimetto Nazzareno, Michieletto Gabriele, Pan Giuseppe, Piccinini Tomas, Polato Daniele, Possamai Gianpiero, Puppato Giovanni, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Rizzotto Silvia, Soranzo Enoch, Sponda Alessandra, Venturini Elisa, Villanova Alberto, Zecchinato Marco

Astenuti:
NESSUN ASTENUTO

Consiglieri presenti o partecipanti in modalità telematica:
ANDREOLI Marco
MAINO Silvia
BALDIN Erika
MICHIELETTO Gabriele
BARBISAN Fabiano
MONTANARIELLO Jonatan
BET Roberto
OSTANEL Elena
BIGON Anna Maria
PAN Giuseppe
BISAGLIA Simona
PAVANETTO Lucas
BORON Fabrizio
PICCININI Tomas
BOZZA Alberto
POLATO Daniele
BRESCACIN Sonia
POSSAMAI Gianpiero
CAVINATO Elisa
PUPPATO Giovanni
CECCHETTO Milena
RAZZOLINI Tommaso
CENTENARO Giulio
RIGO Filippo
CESTARI Laura
RIZZOTTO Silvia
CESTARO Silvia
SANDONA' Luciano
CIAMBETTI Roberto
SCATTO Francesca
CORSI Enrico
SORANZO Enoch
DOLFIN Marco
SPONDA Alessandra
FAVERO Marzio
VALDEGAMBERI Stefano
FINCO Nicola Ignazio
VENTURINI Elisa
FORMAGGIO Joe
VIANELLO Roberta
GEROLIMETTO Nazzareno
VILLANOVA Alberto
GIACOMIN Stefano
ZANONI Andrea
GUARDA Cristina
ZECCHINATO Marco
LORENZONI Arturo
ZOTTIS Francesca
LUISETTO Chiara






IL CONSIGLIERE SEGRETARIO
f.to Erika BALDIN

IL PRESIDENTE
f.to Nicola Ignazio FINCO

N.B. Gli emendamenti sono conservati nel sistema documentale del Consiglio regionale.
Le richieste di modifica delle votazioni diverse da quelle previste dall'articolo 89 del Regolamento sono menzionate nel Resoconto.

PROCESSO VERBALE
Redazione testo a cura di Gabriella Gamba
Revisione testo a cura di Carla Combi e Alessandro Vian