ResocontoVerbali

Seduta del consiglio regionale del 22/10/2024 n. 149

Resoconto n. 149 - 11^ legislatura
Resoconto 149 a Seduta pubblica
Martedì, 22 ottobre 2024
SOMMARIO
Assume la Presidenza
Il Presidente Roberto CIAMBETTI
La Seduta inizia alle ore 14.08

PRESIDENTE

Diamo inizio alla 149a Seduta pubblica del Consiglio regionale. I lavori si svolgono sulla base dell'ordine del giorno prot. n. 14112 del 17 ottobre 2024.
PUNTO
1


APPROVAZIONE VERBALI DELLE SEDUTE PRECEDENTI

Il PRESIDENTE, poiché nessun Consigliere chiede di fare osservazioni, dichiara che si intende approvato il processo verbale della 148a Seduta pubblica di martedì 15 ottobre 2024.
PUNTO
2


COMUNICAZIONI DELLA PRESIDENZA DEL CONSIGLIO

Hanno comunicato congedo
Luca ZAIA
Stefano GIACOMIN
I congedi sono concessi.
PUNTO
3


INTERROGAZIONI E INTERPELLANZE

Ai sensi dell'art. 114, comma 3 del Regolamento, l'elenco delle interrogazioni e delle interpellanze, allegato alla Convocazione, è dato per letto.
PUNTI
4 e 5


RISPOSTE DELLA GIUNTA REGIONALE ALLE INTERROGAZIONI E INTERPELLANZE

e

INTERROGAZIONI A RISPOSTA SCRITTA ISCRITTE ALL'ORDINE DEL GIORNO AI SENSI DELL'ARTICOLO 111, COMMA 4, DEL REGOLAMENTO

PRESIDENTE

Oggi, visto che ci sono tante risposte, applico il Regolamento, che prevede 45 minuti di tempo per le risposte alle interrogazioni ad ogni seduta. Le altre le faremo sicuramente nella prossima. Ho chiesto, quindi, ai Gruppi interessati le priorità.
Partiamo con il collega Zanoni, con la IRS n. 339, che è uguale alla IRS n. 464. Diamo, quindi, al collega Zanoni un tempo maggiore per l'illustrazione.

Interrogazione a risposta scritta n. 339 del 20 aprile 2023 presentata dal consigliere Zanoni relativa a "A CHE PUNTO SONO LE AZIONI DI RECUPERO CREDITI NEI CONFRONTI DI AZIENDE FAUNISTICHE VENATORIE PER GLI ANNI 1980-1986?"

e

Interrogazione a risposta scritta n. 464 del 15 dicembre 2023 presentata dal consigliere Zanoni relativa a "QUALE LA CONSEGUENZA DELLA EVENTUALE INERZIA DELLA REGIONE SULLE AZIONI DI RECUPERO CREDITI NEI CONFRONTI DI AZIENDE VENATORIE PER GLI ANNI 1980-1986?"

Prego, collega.

Andrea ZANONI (Partito Democratico Veneto)

Grazie, Presidente. Buongiorno a tutti.
Con questa interrogazione si chiede conto alla Giunta regionale sul recupero di crediti. Di quali crediti stiamo parlando, cari colleghi? Vi leggo la domanda che rivolgo con l'interrogazione a risposta scritta: a che punto sono le azioni di recupero crediti nei confronti di aziende faunistico-venatorie per gli anni 1980-1986?
Chiedo all'Assessore al bilancio di sapere a che punto sono le azioni di recupero crediti nei confronti delle aziende faunistico-venatorie e a quanto ammonta la somma totale del recupero a cui la Regione doveva provvedere a seguito della sentenza della Corte di cassazione n. 457 del 15 gennaio 2004, in materia di prescrizione, e della sentenza della Corte costituzionale n. 271 del 1986, che ha annullato l'articolo 57, quarto comma, della legge regionale 14 luglio 1978, n. 30 "Disposizioni per la protezione e la tutela della fauna e per la disciplina della caccia", nella parte in cui determina in lire 10.000 per ettaro la tassa annuale di concessione per le riserve di caccia. Questo era un trattamento di favore, che non andava bene, quindi è stato addirittura reso incostituzionale. Questa era la domanda del 20 aprile 2023.
Dal 20 aprile 2023 non vi è stata alcuna risposta. Perché si procede a questa attività in questo momento? Perché, con la decorrenza dei termini, rischiamo, come Regione, di perdere la possibilità di incamerare questi arretrati, che ci spetterebbero per legge, viste le sentenze che vi ho letto.
Il 20 aprile scrivo questa interrogazione a risposta scritta, la n. 339, non ottengo risposta; quindi, sono costretto a scriverne una seconda il 15 dicembre 2023. La domanda è praticamente la stessa: quale la conseguenza della eventuale inerzia della Regione sulle azioni di recupero crediti nei confronti di aziende venatorie per gli anni 1980-1986?
Se prima chiedevo che cosa stai facendo per recuperarle, a questo punto, visto che non ci sono risposte, chiedo: sai che ci sono conseguenze se non ti fai dare i soldi che, come ente pubblico, ti spettano da questi privati? Sai quali sono queste conseguenze?
Il 15 dicembre scrivo: "In data 20 aprile 2023, il sottoscritto Consigliere regionale ha presentato l'interrogazione a risposta scritta n. 339" che è quella che vi ho appena illustrato. "Considerato che, allo stato attuale, non è stata fornita alcuna risposta, l'avvicinarsi dei termini prescrizionali". Ecco il punto. Il tempo corre, perché sono sentenze datate e gli anni relativi al contenzioso vanno dal 1980 al 1986: "L'avvicinarsi dei termini prescrizionali potrebbe rendere vane le azioni di recupero dei crediti non ancora esigiti.
Tutto ciò premesso e considerato, oltre a rinnovare la domanda di cui all'interrogazione a risposta scritta n. 339 (che cosa state facendo per avere il dovuto dalle aziende faunistico-venatorie), il sottoscritto Consigliere interroga l'Assessore al bilancio per sapere se la scadenza dei termini di prescrizione relativi alla sentenza della Corte di cassazione n. 457, del 15 gennaio 2004, in presenza di un'inerzia da parte della Regione, non possa anche determinare per quest'ultima una responsabilità per danno erariale".

PRESIDENTE

Risponde l'assessore Calzavara alla IRS n. 393, che è uguale alla IRS n. 464.
Prego, assessore Calzavara.

Ass.re Francesco CALZAVARA

Grazie, Presidente. Buongiorno a tutti.
Rispetto alle due interrogazioni sopraindicate, si rappresenta quanto segue.
Relativamente al recupero dei crediti nei confronti delle aziende faunistico-venatorie per gli anni 1980-1986, si rammenta innanzitutto che, a seguito della sentenza n. 271 del 19 dicembre 1986 della Corte costituzionale, di declaratoria di illegittimità delle disposizioni dell'articolo 57, comma 4, della legge regionale n. 30/1978 , numerosi concessionari di aziende faunistico-venatorie nel 1989 avevano promosso davanti al tribunale di Venezia quattro cause per il rimborso della tassa a suo tempo versata.
Con decisione n. 1400/1994 il tribunale di Venezia, riunite le quattro cause, accoglieva le domande degli attori. Sentenza, poi, confermata dalla Corte d'appello n. 97/1998, salvo che per la misura degli interessi di mora.
In esecuzione della decisione d'Appello, la Regione del Veneto ha, quindi, provveduto nel 1999 a restituire le somme a suo tempo versate dagli attori, interponendo, nel frattempo, ricorso per Cassazione contro la suddetta sentenza.
Successivamente, preso atto che la Corte di cassazione, con decisione n. 457/2004, aveva annullato la decisione d'Appello, sono state inviate le diffide per chiedere la restituzione di quanto la Regione aveva, a suo tempo, versato in forza della decisione d'Appello annullata. Quindi, nel dicembre 2023, a fronte del perdurante inadempimento di numerosi debitori, la Regione ha notificato agli stessi apposite ingiunzioni di pagamento ex Regio Decreto n. 639/1910.
Numerosi intimati hanno interposto opposizione all'ingiunzione di pagamento ricevuta, nella maggior parte dei casi dinnanzi al tribunale di Venezia e in alcuni altri dinanzi al giudice di pace di Venezia. Nelle cause così promosse, la Regione ha provveduto a costituirsi per rappresentare le proprie ragioni. Al momento i giudizi risultano ancora pendenti, tranne un giudizio promosso dinanzi al giudice di pace, già conclusosi con una sentenza in rito di cessazione della materia del contendere.

PRESIDENTE

Grazie, Assessore.
La parola al collega Zanoni, per la replica. Prego.

Andrea ZANONI (Partito Democratico Veneto)

La risposta conferma il sospetto, ovvero che la Regione non aveva la cognizione, la prontezza e fatto tutto ciò che serviva per far rispettare quanto previsto dalla sentenza della Corte di cassazione del 2004.
Leggo nella risposta che la Regione, nel dicembre 2023, a fronte del perdurante inadempimento di numerosi debitori, ha notificato agli stessi apposite ingiunzioni di pagamento ai sensi del Regio Decreto n. 639/1910. Quindi, una cosa che si poteva fare dal 2004 è stata fatta nel dicembre 2023. Perché è stata fatta nel dicembre 2023? Perché il sottoscritto, consigliere Zanoni, presenta l'interrogazione.
Mi soffermo anche sulla domanda della seconda interrogazione, alla quale non viene data risposta. Mi riferisco a quando chiedo quali sono le conseguenze di un'eventuale inerzia. Mi viene data una risposta, una conferma, praticamente in diretta, quella dell'ultimo capoverso della risposta che è stata deliberata dalla Giunta regionale, ovvero che "in uno dei contenziosi sollevati". In uno. Qui si parla di numerosi intimati. Dopo anni e visto che la Giunta ha ripreso in mano la questione, avrei voluto una risposta un po' più precisa. Numerosi intimati hanno interposto opposizione. Quanti hanno interposto opposizione? Quanti sono quelli che, invece, hanno saldato il conto con la Regione? Numerosi hanno interposto opposizione. Non sappiamo chi sono.
Che cosa conferma il sospetto? Alcuni ricorsi risultano pendenti, però quello del giudice di pace si è già concluso con una sentenza in rito di cessazione della materia del contendere. Ma come "cessazione della materia del contendere"? Uno fa ricorso, deve dare dei soldi, li deve dare dal 2004, la Regione si sveglia dopo 21 anni e adesso il giudice di pace, probabilmente per i termini scaduti, dice che è cessata la materia del contendere.
Io non sono soddisfatto, perché mi è stata data una risposta parziale. Non mi si dice l'entità del contenzioso, quanti sono gli intimati, quanti di questi hanno provveduto a saldare il debito e mi si dà anche la conferma che, purtroppo, è passato così tanto tempo che, almeno per il giudice di pace, in un caso, la materia del contendere è cessata.
Qui rischiamo veramente di superare il filo rosso, oltre il quale si parla di danno erariale. Non si capisce perché a un comune mortale che sbaglia a pagare il bollo dell'auto o ritarda di qualche giorno il pagamento arrivano le notifiche da parte della Regione e deve pagare fino all'ultimo centesimo, mentre qui abbiamo decine di aziende faunistico-venatorie... Ricordo, colleghi, che le aziende faunistico-venatorie non sono ambiti territoriali di caccia, non sono riserve alpine, non sono aziende agri-turistico-venatorie. Le aziende faunistico-venatorie sono le aziende in cui per esercitare l'attività di caccia a volte si pagano anche diverse migliaia, se non decine di migliaia di euro. Spesso si tratta di zone lagunari e vallive e gli appostamenti fissi, gli appostamenti di caccia sono così ambiti che chi va a caccia paga decine di migliaia di euro. Stiamo parlando, quindi, di una forma di caccia che vede una particolare presenza di cacciatori facoltosi. Le aziende faunistico-venatorie sono di norma considerate le aziende per la caccia dei ricchi.
Qui abbiamo queste aziende faunistico-venatorie che perdono un contenzioso con la Regione, la Regione addirittura investe del denaro, perché impugna quello che aveva previsto la Corte d'appello, va in Corte di cassazione, ottiene giustizia, vince, però dal 2004 non si fa viva, tranne che gli ultimi giorni di dicembre 2023, a tempi quasi scaduti, quando interviene per mandare le varie intimazioni di pagamento, semplicemente perché c'è un Consigliere regionale che si accorge che c'è questo inadempimento. Io credo che non sia accettabile una cosa del genere, anche perché non ci possono essere cittadini di serie A e cittadini di serie B. Tutti i cittadini del Veneto sono sempre puntuali nel pagamento del bollo auto, se sbagliano la Regione, giustamente, fa loro presente che hanno sbagliato e che, quindi, devono pagare quella somma, a cui peraltro devono aggiungere anche gli interessi, non si capisce perché ci debba essere una categoria, in questo caso le aziende faunistico-venatorie, cioè quelle aziende che hanno come ospiti i cacciatori, quelli più facoltosi, che non è trattata come il resto dei cittadini del Veneto.
Sono totalmente insoddisfatto. Credo che questo tema meriti sicuramente un approfondimento, perché la gravità della risposta sta soprattutto nell'ultima parte, dove si conferma che, a causa di questo ritardo, c'è un giudice di pace che ha già definito che la materia è cessata, il contenzioso è cessato. Naturalmente va verificato. Bisogna capire il perché, bisogna capire le altre opposizioni e bisogna anche capire chi ha pagato, perché evidentemente se c'è qualcuno che ha pagato non si capisce perché c'è qualcun altro che non vuole pagare. Perché non vuole pagare? Forse perché vuole avere queste agevolazioni dovute dal contesto della scadenza dei termini? Se questi giocano sul fatto che non devono pagare le tasse dovute in quanto stanno scadendo i termini, qui veramente la cosa diventa grave, perché è evidente che, se questi si approfittano di questi ritardi, chi ha causato detti ritardi deve, a mio avviso, essere responsabile di questi fondi dei cittadini del Veneto che non vengono incamerati, ma che vengono lasciati indebitamente, semplicemente per un discorso di allungamento dei tempi, a chi, invece, li doveva pagare già dal 2004 a seguito della sentenza della Corte di cassazione n. 457 del 2004, che aveva chiarito che quei soldi dovevano essere pagati.
Grazie.

PRESIDENTE

Grazie a lei.
Passiamo alla IRS n. 403 presentata dai consiglieri Bigon e Zanoni.

Interrogazione a risposta scritta n. 403 del 7 agosto 2023 presentata dai consiglieri Bigon e Zanoni relativa a "SI INTENDE GARANTIRE LA RIATTIVAZIONE DEL SERVIZIO UFDA?"

Prego, collega Bigon.

Anna Maria BIGON (Partito Democratico Veneto)

Grazie, Presidente.
Alla Regione Veneto venivano assegnati 5.384.000 euro per il reclutamento di professionisti sanitari e assistenti sociali dei servizi territoriali e ospedalieri di neuropsichiatria infantile e dell'adolescenza, oltre che di psicologi, allo scopo di assicurare prestazioni psicologiche, anche domiciliari, ai cittadini, ai più giovani.
La DGR n. 1215 del 7 settembre 2021 individuava come ambito di intervento strategico le UFDA (Unità Funzionali Distrettuali per Adolescenti).
Per l'anno 2021, con la DGR n. 1215 del 2021, sono state impiegate risorse per 2.274.172 euro, mentre per l'anno 2022 risorse per 3.110.048 euro, ripartite con la DGR n. 1501 del 2022.
Nella DGR n. 1501 del 2022 si afferma che "in questi mesi di sperimentazione delle UFDA – ripeto, sono le Unità Funzionali Distrettuali per Adolescenti – sono state intercettate forme di disagio e di sofferenza in età adolescenziale e tardo-adolescenziale" e che "tali elementi implicano che le UFDA devono consolidare il proprio ruolo all'interno del territorio e implementare la loro attività". In realtà, questo servizio è stato sospeso.
Siccome negli adolescenti, come sappiamo perfettamente, ci sono disagi estremamente elevati e poiché crediamo che, soprattutto a seguito di quel periodo di chiusura delle scuole dovuto al Covid, automaticamente la situazione sia degenerata e peggiorata, chiediamo all'Assessore alla sanità e alla Regione se intendono adottare provvedimenti a favore degli adolescenti. Del resto, anche dalle ultime indagini che abbiamo assunto nel territorio emerge che una buona percentuale, fino a uno su due degli adolescenti, ha difficoltà e disagi mentali, ragion per cui chiediamo alla Regione se intende intervenire in questo settore.
Grazie.

PRESIDENTE

Grazie a lei.
Risponde l'assessore Lanzarin. Prego.

Ass.ra Manuela LANZARIN

Le UFDA sono nate da un'interpretazione sperimentale di attuazione delle misure governative per fronteggiare l'emergenza Covid-19. La previsione di finanziare dei posti letto presso i reparti di pediatria per gestire il disagio degli adolescenti ha trovato nella DGR n. 1215 del 7 settembre 2021 una chiave di lettura originale, in linea con lo sviluppo di una presa in carico territoriale del fenomeno, tanto che nel biennio di sperimentazione sono state intercettate importanti forme di disagio e di sofferenza in età adolescenziale e tardo-adolescenziale. Nell'anno 2022 sono stati presi in carico 2.484 giovani e nell'anno 2023 4.015.
Con la fine dello stato di emergenza, tuttavia, i finanziamenti governativi e le deroghe alle assunzioni sono terminate, determinando la conclusione della sperimentazione delle UFDA a fine 2023. L'esperienza maturata in questi anni offre strumenti per affrontare un fenomeno certamente non circoscritto nei suoi effetti alla fine dello stato di emergenza. Parallelamente, si aprono prospettive di sviluppo anche grazie all'attuazione dei LEPS, con risorse dedicate ai minori, nel PANGI, oltre ai Fondi strutturali europei 2021-2027.
Nel frattempo, la Regione ha continuato a sostenere interventi rivolti agli adolescenti in difficoltà tramite ulteriori finanziamenti. Con decreto n. 93 del 3 ottobre 2022 sono stati assegnati 749.808 euro alle Aziende USL per facilitare l'accesso ai servizi psicologici per le fasce più vulnerabili della popolazione, inclusi bambini e adolescenti in età scolare, nell'ambito del cosiddetto "Progetto Fenice". Tale iniziativa è stata confermata anche per il 2024 con la DGR n. 1283 del 25 ottobre 2023 e il decreto del direttore dell'Unità Organizzativa n. 147 del 27 novembre 2023, con i servizi psicologici attualmente erogati presso le Aziende USL attraverso i consultori familiari e i servizi di età evolutiva.

PRESIDENTE

Grazie.
Prego, collega Bigon, per la replica.

Anna Maria BIGON (Partito Democratico Veneto)

Ringrazio l'Assessore per la risposta. Prenderò in esame e sicuramente analizzerò quanto è stato detto e scritto. Certo è che 700.000 euro sono ben insufficienti rispetto alle esigenze che abbiamo. Passiamo dai 5 milioni che erano stati consegnati e messi a disposizione per queste problematiche a 700.000 euro.
Guardate, un ragazzo che chiede un appuntamento quando è in difficoltà aspetta anche dei mesi. Questo mi viene riferito direttamente, a livello territoriale, dai genitori, che riscontrano difficoltà ogni volta che chiedono un supporto importante. Rammento che le UFDA davano anche un sostegno domiciliare. A volte abbiamo delle difficoltà. Pensiamo alla tarda-adolescenza. L'adolescenza ormai finisce a venticinque anni: questa è la realtà. A diciotto anni cambia il mondo per un ragazzo: significa che non è più sotto la tutela dei propri genitori e che deve dare un consenso. La difficoltà del consenso sapete bene in quei casi qual è e la difficoltà dei genitori di gestire queste situazioni. Pertanto, questi servizi erano fondamentali, anche laddove andavano al domicilio delle famiglie, per cercare di tirar fuori questi ragazzi dalle loro stanze, in cui spesso si rinchiudevano.
Crediamo, pertanto, che siano necessari, all'interno del territorio, maggiori investimenti e una presa in carico immediata dei ragazzi che mostrano disagio, altrimenti rischiamo di perdere una generazione, perché una parte se ne va all'estero e una parte ha anche delle difficoltà.
Grazie.

PRESIDENTE

Grazie a lei.
Passiamo alla IRI n. 496 presentata dal collega Zanoni.

Interrogazione a risposta immediata n. 496 del 27 agosto 2024 presentata dal consigliere Zanoni relativa a: "QUALI VERIFICHE E PROVVEDIMENTI INTENDE ADOTTARE LA GIUNTA IN MERITO ALLA DENUNCIA DELL'ASSOCIAZIONE GIOIA SULLE 'ESTORSIONI' DELLE RICHIESTE DI OPPOSIZIONE ALL'ISTITUZIONE DELL'OASI DI PROTEZIONE DI VOLPAGO DEL MONTELLO?"

Collega Zanoni, prego.

Andrea ZANONI (Partito Democratico Veneto)

Grazie, Presidente.
L'Associazione per la protezione degli animali "Gioia", di Volpago del Montello, ha realizzato un meraviglioso rifugio tra i boschi denominato "L'Isola che non c'è"; nelle sue strutture vengono ospitati gratuitamente cani salvati da situazioni di degrado o maltrattamento, cani di persone sole, che devono ricoverarsi in ospedale per lunghe terapie, o cani appartenenti a donne vittima di violenza, che non possono portarli con sé.
"Gioia", inoltre, concede gratuitamente spazi a chi abbia un cagnolino cieco, sordo o con difficoltà di deambulazione per "giocare" in piena serenità; i volontari di questa struttura si occupano anche delle adozioni degli animali ospitati, per trovare loro una famiglia che li ami e li rispetti.
Tale realtà svolge, dunque, un servizio lodevole e nobile, utile all'intera comunità.
Considerato che, purtroppo, l'operato di "Gioia" e l'incolumità dei cani che accoglie e cura vengono costantemente messi a repentaglio da persone totalmente prive di scrupoli; si sono, infatti, verificati gravi episodi di minacce nei confronti del presidente e dei volontari, spari nelle vicinanze del rifugio, ed è, inoltre, avvenuta l'uccisione di un cane ospitato nella struttura ad opera di un cane utilizzato per la caccia non custodito dal cacciatore.
Evidenziato che l'Associazione ha, inoltre, denunciato alle autorità competenti i suddetti fatti e l'ignobile iniziativa di alcuni soggetti attivi nell'ambito della caccia, andati casa per casa per chiedere la sottoscrizione di una "opposizione" alla realizzazione dell'oasi di protezione TV048 Santa Maria in Comune di Volpago del Montello a degli animali e volontari del rifugio.
L'iniziativa di istituire tale oasi incontrava la richiesta, sostenuta da una petizione che aveva raccolto ben 5.000 firme in un mese – considerate, colleghi, che sono circa 60 ettari su 6.000, l'1% della superficie del Montello –, di creare un cuscinetto di sicurezza con il divieto di caccia attorno al rifugio dell'Associazione Gioia. Ebbene, secondo quanto denunciato, alcuni cacciatori avrebbero ottenuto le firme dei residenti, in opposizione a tale oasi, raccontando ad ognuno che l'area protetta avrebbe impedito loro di svolgere ogni tipo di attività agricola, raccolta legna, funghi, sfalcio delle infestanti, pregiudicando addirittura l'uso della proprietà del terreno. Sempre secondo quanto denunciato, ad un soggetto ultranovantenne avrebbero addirittura raccontato che sarebbe stato cacciato dalla sua abitazione una volta istituita l'oasi!
Questo, naturalmente, è tutto agli atti dell'autorità giudiziaria.
Si tratta, naturalmente, di ignobili falsità utili a raccogliere le opposizioni necessarie a impedire l'istituzione dell'oasi; i residenti devono essere informati correttamente; gli uffici competenti della Giunta regionale dovrebbero attivarsi immediatamente in autotutela e a tutela di coloro cui sono state estorte le firme con l'inganno, verificando ogni singolo atto di opposizione.

PRESIDENTE

Grazie, collega.

Andrea ZANONI (Partito Democratico Veneto)

Concludo, Presidente.
Si chiede, pertanto, all'Assessore regionale alla caccia quali verifiche e successivi provvedimenti intende immediatamente adottare in merito alla denuncia dell'Associazione "Gioia" sulle "estorsioni" delle richieste di opposizione all'istituzione dell'oasi.

PRESIDENTE

Risponde l'assessore Corazzari. Prego.

Ass.re Cristiano CORAZZARI

Grazie, Presidente.
In merito al quesito posto si comunica quanto segue. In premessa si rileva che nell'aggiornamento del Piano faunistico-venatorio è stata individuata, con il supporto del Comitato Direttivo del Comprensorio Alpino n. 5, l'oasi di protezione denominata "Santa Maria". Con la DGR n. 401/2024 è stata pubblicata nel Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto e successivamente all'Albo pretorio del Comune di Volpago del Montello, in maniera da consentire l'eventuale opposizione all'istituzione della medesima da parte dei proprietari o dei conduttori dei fondi interessati.
Inoltre, la Direzione Agroambiente, programmazione e gestione ittica e faunistico-venatoria ha trasmesso al Sindaco del Comune di Volpago del Montello una propria nota, nella quale, tra l'altro, ha ritenuto di evidenziare quanto segue: "Fatto salvo che all'interno delle oasi di protezione è precluso l'esercizio dell'attività venatoria, tale individuazione non introduce altri nuovi o differenti vincoli rispetto all'intero territorio collinare del Montello, già ricompreso nei siti di Rete Natura 2000 e proposto come sito di importanza comunitaria nel settembre 1995".
L'attuale situazione delle opposizioni che si stanno verificando si può così riassumere. Sono pervenute 58 opposizioni, firmate da 58 soggetti, all'istituzione dell'oasi di protezione in questione. Le succitate opposizioni riguardano 139 mappali. Le opposizioni riguardano 50,74 ettari, su un totale di 73,82 ettari complessivi dell'area che doveva occupare l'oasi succitata. Le opposizioni pervenute si riferiscono quindi al 68,73% degli ettari complessivi dell'oasi.
Inoltre, si richiama quanto disposto dall'articolo 10, comma 3, della legge n. 50/1993: "Nelle zone non vincolate per opposizione manifestata dai proprietari o conduttori dei fondi interessati è in ogni caso precluso l'esercizio di attività venatoria".
Si è preso atto di quanto comunicato dall'Associazione "Gioia" anche relativamente alla denuncia che l'Associazione suddetta dichiara di aver depositato presso la Procura della Repubblica.
Ciò premesso, impregiudicate le eventuali determinazioni da parte dell'Autorità giudiziaria al termine della fase istruttoria, dopo le necessarie verifiche da parte della Direzione Agroambiente, programmazione e gestione ittica e faunistico-venatoria sulle opposizioni attualmente pervenute, la Giunta regionale procederà ai sensi dell'articolo 10 della legge n. 50/1993, che prevede quali esiti possibili l'istituzione di oasi di protezione ai sensi del comma 1 o, in alternativa, la destinazione di tale zona ad altro uso nell'ambito della pianificazione faunistico-venatoria ai sensi del comma 3 del citato articolo 10 della legge n. 50/1993.

PRESIDENTE

Grazie.
Per la replica, la parola al collega Zanoni. Prego.

Andrea ZANONI (Partito Democratico Veneto)

Ringrazio l'Assessore per la risposta all'interrogazione, che è precisa in quanto non solo include quelle che sono le opposizioni, ma ne esplicita anche il peso in termini di superficie, dando conto del numero dei mappali e anche del totale della superficie oggetto di queste opposizioni.
Ritengo importante e doveroso ‒ lo davo anche per scontato ‒ che da parte della Direzione Agroambiente, programmazione e gestione ittica e faunistico-venatoria siano in atto delle verifiche in merito a quanto denunciato dall'Associazione "Gioia".
È utile ricordare nell'interrogazione, ma questo si sapeva già perché è previsto dalla legge, che in ogni caso, al di là del numero delle opposizioni, ai sensi dell'articolo 10, comma 3, della legge n. 50/1993, relativa alla tutela della fauna selvatica e all'esercizio venatorio, quell'area resta, comunque, vietata all'esercizio venatorio.
L'auspicio è che le verifiche che vengono annunciate nell'interrogazione ad opera della Direzione Agroambiente portino alla luce quanto denunciato dall'Associazione "Gioia" e, quindi, si possa in questo caso attuare la parte dell'articolo 10 della legge n. 50/1993 che prevede l'istituzione dell'oasi naturale di protezione.
Grazie.

PRESIDENTE

Grazie a lei.
Passiamo alla IRS n. 404 presentata dalla collega Bigon.

Interrogazione a risposta scritta n. 404 del 7 agosto 2023 presentata dalla consigliera Bigon relativa a "SI INTENDE DARE SEGUITO ALLE ISTANZE SOTTOSCRITTE DA 3652 CITTADINI PER L'OSPEDALE DI ISOLA DELLA SCALA (VR)?"

e

Interrogazione a risposta scritta n. 544 del 27 giugno 2024 presentata dai consiglieri Bigon, Luisetto, Zanoni e Zottis relativa a "IL CENTRO SANITARIO POLIFUNZIONALE DI ISOLA DELLA SCALA È SOGGETTO A CONTINUI TAGLI E DEPOTENZIAMENTI. COME SI PENSA DI POTER FAR FRONTE ALLA MANCANZA TOTALE DI SERVIZI AMBULATORIALI E DIAGNOSTICI IN QUESTO VASTO TERRITORIO?"

Collega Bigon, prego.

Anna Maria BIGON (Partito Democratico Veneto)

Grazie, Presidente.
Il 12 aprile 2023 il Sindaco di Isola della Scala ha organizzato un incontro pubblico con il Direttore generale Girardi (direttore di allora dell'ULSS 9) e l'assessore regionale Lanzarin riguardo al futuro della sanità territoriale.
A maggio 2023 il Comitato per l'Ospedale di Isola della Scala, insieme a tante associazioni del territorio, iniziava una raccolta di firme a sostegno di questa richiesta, soprattutto del potenziamento. 3.652 sono state le firme raccolte. Loro chiedevano la realizzazione del punto di primo intervento h24, il potenziamento dei servizi diagnostici e ambulatoriali specialistici, la realizzazione e attivazione dell'Ospedale di comunità e della Casa di comunità.
A luglio 2023 i Comuni del comprensorio di Erbè, Nogarole Rocca e Trevenzuolo hanno approvato una mozione proposta dal Comitato per l'Ospedale di Isola della Scala e sottoscritta dai cittadini che impegna i relativi Sindaci sui punti di cui si è detto, il potenziamento.
Si chiede, pertanto, all'Assessore alla sanità e alla Regione in che modo intendono dare seguito alla richiesta, tenuto conto che le schede ospedaliere sono del 2019 e che, quindi, vorremmo vederne al più presto l'attuazione.
Grazie.

PRESIDENTE

Risponde l'assessore Lanzarin. Prego.

Ass.ra Manuela LANZARIN

Il Centro sanitario polifunzionale di Isola della Scala è stato individuato quale sede di una delle Case della comunità hub afferente all'Azienda ULSS 9 Scaligera e la sua realizzazione è inserita tra gli investimenti finanziati dai fondi PNRR, di cui alla Missione 6, Componente 1, Investimento 1.1 "Case della Comunità e presa in carico della persona".
La struttura, secondo il periodico monitoraggio regionale, risulta parzialmente attiva dal 1° giugno 2022, con orari di funzionamento h24, sette giorni su sette, con copertura oraria giornaliera della presenza medica, anche attraverso l'integrazione della continuità assistenziale, sette giorni su sette, h12 nei giorni feriali e h24 nei prefestivi e festivi. Sono, inoltre, presenti il punto prelievi, il servizio di assistenza domiciliare, il servizio di specialistica ambulatoriale per le patologie ad elevata prevalenza, i servizi diagnostici di base, i consultori, i servizi amministrativi distrettuali, SISP, CSM, Centro trasfusionale. La completa realizzazione e attivazione della Casa della comunità è prevista entro il 2026.
Le Case di comunità si propongono di diventare punti di riferimento sul territorio per la gestione integrata della salute, offrendo un approccio proattivo alla prevenzione e al trattamento delle patologie croniche, nonché alla promozione della salute comunitaria. A conclusione dei lavori edilizi, previsti per l'anno 2026, e a seguito della piena attivazione della struttura, i principali servizi forniti saranno: assistenza sanitaria h24, sette giorni su sette, garantita da medici e infermieri, per rispondere a esigenze di salute di bassa e media complessità; assistenza primaria, erogata da équipe multiprofessionali, con medici di medicina generale, specialisti, infermieri di famiglia e comunità e assistenti sociali; assistenza specialistica ambulatoriale, con servizi per patologie ad alta prevalenza, come cardiologica, pneumologica, diabetologica e geriatrica; assistenza domiciliare integrata per persone non autosufficienti e con patologie croniche, anche con l'uso di tecnologie di telemedicina; punto unico di accesso (PUA) per accoglienza e supporto amministrativo, garantendo ai cittadini orientamento sui servizi disponibili; servizi diagnostici di base, tra cui prelievi, diagnostica per immagini e point of care testing.
Nel Centro sanitario polifunzionale viene prevista anche la realizzazione di un Ospedale di comunità da ventiquattro posti letto, accedendo al finanziamento delle strutture intermedie finanziato con fondi PNRR. Quest'ultimo è inserito nella Missione 6, Componente 1, Investimento 1.3 "Rafforzamento dell'assistenza sanitaria intermedia e delle sue strutture (Ospedali di comunità)", la cui conclusione dei lavori è prevista per l'anno 2026.
Infine, per quanto concerne la gestione dell'emergenza e urgenza territoriale, la rete è in continua evoluzione ed aggiornamento, al fine di garantire tempestivamente efficacia ed efficienza su tutto il territorio regionale.

PRESIDENTE

Grazie.
Per la replica, la parola alla collega Bigon. Prego.

Anna Maria BIGON (Partito Democratico Veneto)

Grazie, Assessore, per la risposta, che esaminerò. Al momento, però, come è stato ben delineato, l'attività è assicurata h12 durante la settimana e il punto prelievi è stato ridotto da due mattine a una, per cui le difficoltà sono enormi per un territorio che vede una scopertura quasi totale dell'assistenza territoriale sia per la carenza dei medici sia per quanto riguarda il punto di primo intervento di Bovolone, vicino anche questo a Isola della Scala, attualmente non ancora riattivato, perché era attivato tempo fa e, quindi, sospeso. Per cui, le difficoltà sono tante.
Teniamo conto e facciamo presente che per arrivare al 2026 mancano ancora due anni e, comunque, nel frattempo i cittadini devono essere assistiti. Un'automedica potrebbe essere non dico la soluzione ma, quantomeno, un'alternativa, un'integrazione di quelli che possono essere provvisoriamente i servizi. Teniamone conto.
Mi leggerò la risposta e ci aggiorneremo in Commissione. Grazie.

PRESIDENTE

Grazie a lei.
Passiamo alla IRS n. 560 presentata dal collega Masolo.

Interrogazione a risposta scritta n. 560 del 25 luglio 2024 presentata dal consigliere Masolo relativa a "RAVE PARTY CON MIGLIAIA DI PARTECIPANTI DEVASTA LA ZONA SPECIALE DI CONSERVAZIONE "ALBERONI", MA IL COMUNE DI VENEZIA SOTTOVALUTA L'ALLERTA RICEVUTA DAL WWF: "LA GIUNTA REGIONALE INTENDE EFFETTUARE VERIFICHE CON IL COMUNE DI VENEZIA, INCARICATO DI GESTIRE IL SITO DELLA RETE NATURA 2000 LIDO DI VENEZIA BIOTOPI LITORANEI?""

Prego, collega Masolo, per l'illustrazione.

Renzo MASOLO (Europa Verde)

Grazie, Presidente. Saluto tutti i colleghi e le colleghe e chi ci segue da casa.
Questa interrogazione risale a un evento verificatosi il 20 luglio, in concomitanza con la Festa del Redentore – di fatto, ero entrato in Consiglio regionale da quattro giorni, dal 16 luglio, e questo è stato il primo atto amministrativo che ho fatto –, e riguarda un tema che ho veramente a cuore, vale a dire il fatto di non aver monitorato o, comunque, controllato un rave party. Sappiamo tutti di cosa si tratta. Tra l'altro, io sono sempre stato contrario addirittura ai Jova Party nelle spiagge, nonostante l'artista garantisse la sistemazione del sito a seguito dell'evento. Figuratevi cosa può succedere dopo un rave party. Infatti, è stato dimostrato. Chi mi ha segnalato il fatto ha verificato che in quel sito è stata fatta non dico una devastazione, ma per la frequentazione e la musica alta un abbandono di rifiuti e tutto il resto. Non vado avanti con i particolari, perché non mi pare il caso.
La Giunta regionale, con deliberazione n. 929 del 9 luglio 2020, ha individuato il Comune di Venezia quale ente gestore per il territorio di competenza dei siti Rete Natura 2000. Noi sappiamo che i siti litoranei denominati "Ca' Roman" e "Alberoni" fanno parte di questa Rete. A maggior ragione in questi siti è necessario avere un'attenzione e una tutela molto particolari per le caratteristiche del sito, per la presenza di biodiversità e di avifauna e, in ogni caso, per la naturalità dei luoghi, per cui sicuramente devono essere evitati certi tipi di manifestazioni ed eventi.
Considerato che già nel 2021 e nel 2022 in particolare il WWF aveva segnalato al Prefetto lo svolgimento di analoghi eventi presso l'area Alberoni, il sottoscritto Consigliere interroga l'Assessore regionale alle aree protette per sapere quali verifiche intende attivare ‒ in questo caso ha attivato ‒ presso il Comune di Venezia e quali monitoraggi ha compiuto nel frattempo, visto che sono passati tre mesi. Lo chiedo giusto per fare il punto della situazione e capire nel frattempo cosa è successo.
Grazie mille.

PRESIDENTE

Grazie a lei.
Risponde l'assessore Corazzari. Prego.

Ass.re Cristiano CORAZZARI

Grazie, Presidente.
Con riferimento a questo rave party, a cui non ho partecipato, o almeno non ricordo, oggetto dell'interrogazione in esame, che è stata trasmessa dalla Segreteria della Giunta regionale, la Direzione Turismo ha provveduto, in data 8 agosto 2024, con propria nota, a richiedere al Comune di Venezia una relazione sullo stato dei luoghi che, nella notte fra il 20 e il 21 luglio scorso, sono stati teatro di un evento musicale non autorizzato, cosiddetto "rave party". Tale evento, secondo le informazioni diffuse a mezzo stampa, avrebbe portato migliaia di persone all'interno del sito Natura 2000 Lido di Venezia, che è identificato quale zona speciale di conservazione e zona a protezione speciale. Il Comune di Venezia è stato, a suo tempo, individuato quale ente gestore. Sono stati chiesti, inoltre, aggiornamenti in merito a possibili azioni di salvaguardia e prevenzione, al fine di contrastare il ripetersi di eventi simili, ciò tenuto conto che già nel 2021 la stessa area protetta aveva visto verificarsi un raduno analogo a quello di cui trattasi.
Con nota del 23 settembre 2024, è stata sollecitata al Comune di Venezia una risposta in merito. In data 4 ottobre 2024 è stata acquisita la relazione del Comune di Venezia, a firma del dottor Massimo Gattolin, che è il Dirigente del Servizio Rifiuti, biodiversità, aria e clima. Dalla lettura della relazione emerge che il Comune di Venezia non ha trascurato la comunicazione di allerta inoltrata via mail dal WWF circa l'imminente possibile verificarsi del rave party all'interno della citata area e ha, pertanto, provveduto ad informare gli Uffici territoriali della Polizia locale e, in coordinamento con i volontari del WWF e i rappresentanti della Protezione civile, ha condotto un sopralluogo preventivo finalizzato a sensibilizzare e informare le persone presenti sulla corretta fruizione dell'area, invitando a non accendere fuochi, a non installare strutture e tende, a non calpestare aree sensibili, come le dune, la vegetazione e le aree di nidificazione. È opinione del Comune che tale azione sia risultata decisiva ai fini di scongiurare una compromissione dell'integrità dell'area naturale protetta.
Nei giorni immediatamente a seguire, il 22 e il 23 luglio, è stata disposta la rimozione dei numerosi rifiuti abbandonati. L'intervento è stato condotto dalla Veritas, con una modalità controllata e selettiva rispettosa degli elementi naturali. Secondo quanto riferito al Comune dai volontari del WWF, le recinzioni presenti per la protezione della nidificazione del fratino non sono state danneggiate.
Nella relazione si legge che le criticità ambientali rilevate dal WWF fanno riferimento principalmente al calpestio dell'area dunale più prossima all'arenile, che ha comportato una alterazione della vegetazione limitata ad alcuni punti, senza però la compromissione degli habitat protetti che attualmente sono in via di ripristino spontaneo, come riscontrato anche durante recenti sopralluoghi.
Rilevato che le azioni poste in essere a titolo preventivo, per quanto utili ed efficaci, non permettono di evitare del tutto il verificarsi di manifestazioni estemporanee non autorizzate come quella in argomento, si evidenziano comunque la tempestività e la modalità di intervento a tutela dell'area protetta da parte dell'ente gestore, cioè il Comune di Venezia, il quale altresì informa che, in virtù di una convenzione stipulata con il WWF fino al 2026, lo stato di conservazione dell'area è anche oggetto di monitoraggio delle specie animali e vegetali degli habitat, nonché di eventuali ulteriori fattori di disturbo.

PRESIDENTE

Collega Masolo, per la replica, prego.

Renzo MASOLO (Europa Verde)

Grazie, Assessore.
La risposta mi soddisfa, ma fino a un certo punto, perché ci sono alcune cose che non ho ben capito. Intanto, e questo non è riferito a lei, ma alla tempestività di risposta dell'Amministrazione comunale, avete chiesto conto l'8.08, il 23.09 avete dovuto fare un'ulteriore richiesta, perché da quello che ho capito non era arrivato niente, e il 4.10 vi è arrivata la relazione. Penso che magari il Comune di Venezia dovrebbe essere un po' più tempestivo sulla comunicazione.
Poi, ci sono alcune cose che mi lasciano perplesso rispetto alla gestione dell'evento. Per me un evento di questo tipo, agli Alberoni, non deve essere fatto. Io mi rivolgo a lei, Assessore, perché possa far da tramite, non sto attaccando lei, ma io sarei molto più preciso rispetto anche all'incarico del Comune di Venezia, specificando che certi tipi di eventi non devono essere fatti sulle aree protette.
La relazione del Comune di Venezia parla del prima, cioè di cosa è stato detto ai manifestanti, ai componenti di questo rave party, ai ragazzi, e del dopo, ma non del durante. A me interesserebbe saperlo. Le informazioni che ho avuto io erano sul durante perché, se stiamo parlando di dieci persone che fanno un piccolo cerchio agli Alberoni è una cosa, ma se si sta parlando di migliaia di persone è difficile verificare dopo cos'hanno fatto. Il fatto che VERITAS il giorno dopo è dovuta andare sul posto per tirar sui rifiuti, anche questa mi pare che sia una cosa gravissima. Questa è la dimostrazione che certe manifestazioni non devono essere fatte in luoghi di questo tipo.
Lo ribadisco, la ringrazio comunque per la risposta e per la dettagliata rendicontazione, anche se, ripeto, mi manca il durante, cioè cosa è stato fatto durante quella festa. Anche perché queste feste non durano mezz'ora, durano dal tramonto fino all'alba. Queste feste in un ambiente naturale, con musica alta, frequentazioni e anche, poi, quando scappa, scappa, probabilmente dovrebbero essere fatte in altri posti.
Ribadisco il mio appello. Facciamo in modo che nel 2025 questo evento venga fatto in altri posti più consoni a questo tipo di manifestazioni.
Grazie.

PRESIDENTE

Grazie.
Passiamo alla IRS n. 529 della collega Bigon.

Interrogazione a risposta scritta n. 529 del 17 maggio 2024 presentata dalla consigliera Bigon relativa a "INATTIVITÀ DEI REPARTI DI DEGENZA PER LE DIPENDENZE DI MARZANA E DI VERONA-BORGO ROMA: LA GIUNTA REGIONALE INTENDE GARANTIRE QUESTI SERVIZI?"

Prego, collega Bigon.

Anna Maria BIGON (Partito Democratico Veneto)

Grazie, Presidente.
Le unità operative di alcologia dell'ospedale di Marzana dell'ULSS 9 Scaligera e di medicina delle dipendenze dell'ospedale di Borgo Roma di Verona prestano un importante servizio di assistenza alle persone affette da dipendenza da alcol e da sostanze stupefacenti in situazione di grave alterazione.
In particolare, l'unità operativa di alcologia dell'ospedale di Marzana svolge attività ambulatoriale di trattamento individuale e di gruppo sui problemi alcolcorrelati, anche in collaborazione con altri servizi e reparti ospedalieri, medici di medicina generale e strutture del privato sociale, mentre l'unità operativa di medicina delle dipendenza dell'ospedale di Borgo Roma è un servizio pubblico dell'azienda ospedaliera di Verona, che si occupa di dipendenze da sostanze e dipendenze comportamentali, con la previsione di un programma di tipo ambulatoriale, ovvero di ricovero, a seconda della situazione.
Evidenziamo, quindi, che il ricovero delle persone affette da dipendenza avviene soltanto quando la situazione assume livelli di gravità elevati, tali da richiedere un'attenta osservazione e un trattamento particolare del soggetto coinvolto. Costituisce, infatti, un momento importante di disintossicazione e l'inizio di un possibile percorso di guarigione.
Secondo i dati dell'Istituto superiore di sanità riferiti al biennio 2021-2022, il consumo di alcol in Italia si attesta al 57,9%, con il 17,3% della popolazione praticante con consumo a rischio. In Veneto la situazione è ben peggiore. In particolare, il 72,6% della popolazione utilizza alcol e il 14,7% in più rispetto alla media nazionale, con il 27,3% della popolazione che pratica un consumo a rischio.
L'Istituto superiore di sanità, inoltre, sottolinea che, con riferimento al medesimo periodo, l'attenzione degli operatori sanitari al problema dell'abuso di alcol appare ancora troppo bassa. Appena il 7% dei consumatori a maggior rischio riferisce di aver ricevuto il consiglio di bere meno.
Rilevato che, da segnalazioni pervenute all'interrogante, attualmente i servizi di alcologia dell'ospedale di Marzana e di medicina delle dipendenze dell'ospedale di Borgo Roma, a Verona, risulterebbero inattivi; considerato che la presenza a livello territoriale di presìdi di cura per l'abuso di alcol rappresenta un servizio fondamentale per le persone che si trovano a vivere tale contesto e che la riapertura dei centri è fondamentale; si interroga la Regione affinché ci chiarisca se intende verificare l'effettiva operatività o meno di questi servizi e, in caso di riscontro negativo, cosa intende fare.
Grazie.

PRESIDENTE

Grazie a lei.
Risponde l'assessore Lanzarin.

Ass.ra Manuela LANZARIN

L'unità operativa semplice dipartimentale di alcologia del Dipartimento delle dipendenze dell'Azienda ULSS 9 Scaligera, con sede a Marzana, svolge, in base all'atto aziendale e alla programmazione regionale, un'attività ambulatoriale di trattamento individuale e di gruppo sui problemi alcolcorrelati, anche in collaborazione con altri servizi e reparti ospedalieri, medici di medicina generale e strutture del privato sociale.
Nel corso del 2023, la citata unità operativa ha avuto in carica 509 utenti e ha programmato 41 ricoveri presso le strutture specializzate del territorio. Si evidenzia che la UOSD alcologia ha sempre svolto attività ambulatoriale, appoggiandosi, per eventuali necessità di ricovero ospedaliero, presso le strutture specializzate del territorio.
Allo stato attuale, le esigenze di ricovero degli utenti, con problematiche di consumo di alcol in carico alla UOSD, sono state soddisfatte senza disagi per l'utenza, in tempi congrui e in maniera appropriata, secondo le previsioni di cui alla DGR n. 685 del 2024, facendo riferimento alle strutture residenziali ospedaliere del territorio che sono specializzate e accreditate nella presa in carico di pazienti alcolisti in base agli specifici bisogni clinico-assistenziali.
In merito all'unità operativa medicina delle dipendenze dell'ospedale di Borgo Roma, Azienda ospedaliera universitaria integrata di Verona, si rappresenta che tale struttura è operativa con propri letti di degenza, dedicati a ogni dipendenza patologica, sia lecita che illecita, a partire da gennaio 2003.
Durante il periodo pandemico l'attività di ricovero è stata temporaneamente sospesa, mentre l'attività ambulatoriale è sempre stata erogata. L'attività di degenza è ripresa nel mese di luglio del corrente anno, con un letto di degenza e a breve sarà attivato un secondo letto presso l'unità operativa di medicina interna. Attualmente, quindi, l'UOC medicina delle dipendenze è attiva ambulatorialmente su tutti i tipi di dipendenza, compreso fumo, alcol e farmaci e quelli comportamentali, con un letto di ricovero per i casi più gravi.

PRESIDENTE

Grazie.
Collega Bigon, per la replica, prego.

Anna Maria BIGON (Partito Democratico Veneto)

Grazie, Assessore.
PRESIDENTE
Bene.
Abbiamo terminato il tempo destinato alle risposte alle interrogazioni. Ne rimangono quattro che verranno trattate al prossimo Consiglio.
PUNTO
6


DISEGNO DI LEGGE RELATIVO A "DISPOSIZIONI PER L'INCREMENTO DEI FONDI CONTRATTUALI DELLE AZIENDE ED ENTI DEL SERVIZIO SANITARIO REGIONALE". (PROGETTO DI LEGGE N. 292) APPROVATO (DELIBERAZIONE LEGISLATIVA N. 26/2024)

Relazione della QUINTA Commissione Consiliare.
Relatrice: Consigliera Bisaglia

PRESIDENTE

Passiamo al punto n. 6, PDL n. 292.
Relatrice è la collega Bisaglia.

Simona BISAGLIA (Zaia Presidente)

Grazie, Presidente. Buongiorno a tutti i colleghi.
Il presente disegno di legge ha l'obiettivo di dare attuazione alle previsioni contenute nel Patto per la salute 2019-2021, demandando alla Giunta di autorizzare l'incremento da parte delle aziende ed enti del servizio sanitario regionale in ordine ai fondi di premialità e condizioni di lavoro del personale del comparto e dei fondi per la retribuzione delle condizioni di lavoro e per la retribuzione di risultato del personale della dirigenza dell'Area sanità.
La misura percentuale dell'incremento dei fondi è definita dai limiti della spesa per il personale, così come previsto dal decreto-legge 30 aprile 2019, n. 35, cioè fino al 2% del monte salari regionali, al netto degli oneri riflessi.
Il contesto regionale all'interno del quale ci muoviamo è quello del Piano sociosanitario regionale 2019-2023, laddove si prevede che, al fine di favorire un complessivo miglioramento dei servizi offerti, la Giunta regionale promuove la sottoscrizione di specifici accordi con le organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative, per destinare specifiche risorse aggiuntive, ad integrazione della struttura stipendiale del personale dipendente del servizio sanitario regionale.
La relazione tecnica che accompagna il provvedimento ritengo sia ampiamente esaustiva sui passaggi amministrativi e procedurali che con questo testo andiamo ad autorizzare. Si tratta certo di passaggi importanti e soprattutto complessi. Mi permetto, però, di porre l'attenzione sull'aspetto più politico del provvedimento, cioè che noi oggi siamo qui perché la Regione del Veneto ha realizzato, negli anni precedenti, tutte le condizioni poste dal Patto per l'incremento dei fondi contrattuali: equilibrio economico, garanzia dei livelli essenziali di assistenza, avvio del processo di adeguamento alle disposizioni di cui al decreto ministeriale 2 aprile 2015, n. 70.
Non può essere quindi taciuto il fatto che, ancora una volta, la nostra Amministrazione regionale ha dato prova di aver saputo rispettare i vincoli legislativi e, sulla base di un'attenta gestione operativa, di aver potuto, così facendo, liberare opportunità per migliorare i servizi.
È frequente, come ben sappiamo, che le opposizioni in Consiglio regionale contestano alcune scelte dell'Amministrazione regionale, soprattutto in ambito sanitario. Questo provvedimento, però, nel suo contesto, nel suo ambito, pur ridotto, dimostra una realtà di efficienza e raggiungimento dei risultati imposti da decreti ministeriali.
Il Patto per la salute 2019-2021 è un accordo stipulato tra lo Stato e le Regioni nel dicembre del 2020, prorogato con il Milleproroghe 2023, in quanto un nuovo Patto non è ancora stato fatto. La previsione di incremento dei fondi fino al 2% non è mai stata attuata da nessuna Regione.
È nostra responsabilità, ora, attuare quella previsione con una legge regionale. Quando noi tutti membri di maggioranza auspichiamo una riforma autonomista, pensiamo esattamente a questo, non a una mera duplicazione delle norme ministeriali, ma a un rapido, preciso ed efficiente adempimento di quelle stesse normative ministeriali, per poter erogare maggiori risorse al nostro personale medico, come in questo caso, e per poter erogare un servizio migliore ai nostri cittadini.
Grazie.

PRESIDENTE

Grazie a lei.
La correlatrice è la collega Bigon. Prego.

Anna Maria BIGON (Partito Democratico Veneto)

Grazie, Presidente.
Il lavoro del personale sanitario e sociosanitario nella nostra Regione garantisce ogni giorno la tutela del diritto alla salute sancito dalla nostra Costituzione, nonostante le numerose difficoltà che stanno attraversando. Penso alla pandemia, dove il loro servizio ha permesso alla nostra Regione e al nostro Paese di affrontare un'emergenza inedita, salvando migliaia di vite ed esponendosi a gravi rischi, anche alla morte.
In quei giorni li abbiamo chiamati "eroi" e abbiamo detto che non ci saremmo mai dimenticati del loro impegno, ma ancora manca un vero cambio di passo. È certo che ce ne siamo dimenticati.
La carenza di personale, anche nella nostra Regione, testimonia la fase di crisi del sistema sanitario nazionale e regionale, dove, di fronte all'altissima domanda di cura, non corrispondono risposte tempestive e immediate. Questo porta al fenomeno delle lunghe liste d'attesa, che ha colpito anche il Veneto. Lo vediamo per le prime visite, che ancora non sono state smaltite, nonostante le denunce di questi anni. Senza la tempestività della cura, lo sappiamo perfettamente, manca la prevenzione, con tutte le conseguenze che sappiamo.
Lo vediamo anche dalle liste d'attesa nei centri di servizio, nelle nostre case di riposo, che contano 10.000 in lista d'attesa e che contano 34.000 ospiti. Tra il 2019 e il 2022 1.582 medici e 2.613 infermieri hanno rassegnato le dimissioni volontarie. Nel 2023 800 medici hanno lasciato il servizio e il 67% di questi hanno dato le dimissioni volontarie, in Veneto.
Secondo il 7° Rapporto GIMBE sul servizio sanitario nazionale, il Veneto ha 13,1 dipendenti impiegati nel servizio sanitario regionale ogni 1.000 abitanti. È un dato che vede il Veneto superato da ben otto Regioni e dalle due Province autonome. Per quanto riguarda i medici dipendenti, per 1.000 abitanti, la Regione Veneto si classifica al di sotto della media nazionale, con un dato pari all'1,88 contro il 2,11 italiano.
In tale classifica il Veneto supera solo la Provincia autonoma di Bolzano, la Basilicata e la Campania, risultando quindi ultima tra le Regioni del nord. Attualmente, un medico italiano dipendente del servizio sanitario guadagna circa 110.000 euro lordi l'anno, con una tassazione del 43%. È una retribuzione certamente importante rispetto ad altre figure professionali, ma che sicuramente non è adeguata rispetto alle competenze e alle responsabilità dello stesso medico. Difatti, un medico dirigente nel nostro sistema sanitario nazionale guadagna in media il 76% in meno di un collega olandese, il 72,3% in meno di un collega tedesco, il 54,8% in meno di un collega irlandese e il 38,4% in meno di un collega danese. Al pari nostro ci sono solo Paesi come la Slovenia, con 108.000 euro.
Il 30% dei professionisti sanitari italiani, inoltre, decide di lasciare il nostro Paese a causa di stipendi che non rispecchiano l'aumento e la parità con gli altri Stati, cogliendo al volo l'occasione di offerte economiche all'estero decisamente più vantaggiose per sé e per i loro cari. Non è l'unica scelta, perché di fatto vanno via anche per un aspetto di dignità lavorativa.
Questo è dovuto in primis allo scarso livello della nostra spesa per il personale. Basti pensare che, tra le Regioni del nord Italia, il Veneto, negli anni 2018-2022, relativamente al profilo professionale dell'infermiere, risulta all'ultimo posto per retribuzione media complessiva. È un risultato che imporrebbe una seria riflessione sulle motivazioni che stanno alla base dei concorsi deserti e della carenza endemica di personale.
Per questo, qualsiasi provvedimento che proponga di aumentare la retribuzione al personale sanitario e sociosanitario del nostro Paese non può certo che incontrare, almeno in parte, il nostro favore, in parte perché è evidente che si deve trattare solo di un primo passo. Di fatto, con questo progetto di legge si dà attuazione all'ultimo paragrafo della scheda 3 del Patto per la salute 2019-2021, permettendoci di liberare alcuni fondi da destinare ai trattamenti accessori per il personale. Parliamo di poco più di 50 milioni per tre anni, una cifra che darà un immediato sollievo ai professionisti, ma che non durerà e che non è sufficiente.
Vorrei poi richiamare, inoltre, un punto imprescindibile per noi. Questo primo passo non può essere una tantum, non possiamo pensare che tra tre anni gli stipendi torneranno ad essere quelli di oggi e non essere ancora stati ulteriormente aumentati.
Dobbiamo, credo, dare delle garanzie maggiori. Se oggi, con gli aumenti che facciamo e con gli strumenti che abbiamo, è possibile programmare per i prossimi tre anni, da domani dobbiamo metterci subito a lavoro per trovare nuove modalità e nuovi fondi per rendere strutturale l'aumento delle retribuzioni. Non solo, l'aumento deve essere strutturale, sì, ma deve anche accompagnarsi a un importante lavoro dell'organizzazione sul sistema.
Servono, infatti, anche gli strumenti per raggiungere questi obiettivi, tenendo sempre presente che i finanziamenti sono comunque insufficienti e che tutti i professionisti stanno vivendo un significativo disagio in questa fase. Lavorare per il sistema sanitario pubblico deve essere un orgoglio e un vanto, non un sacrificio.
I medici, gli infermieri, tutto il personale deve avere vantaggio nel lavorare nel sistema pubblico veneto, come lo aveva anni fa, con retribuzioni non inferiori e con carichi di lavoro non estenuanti.
Ricordiamo, inoltre, che questi 51 milioni provengono dal Fondo sanitario. Non si tratta di risorse extra, ed è un altro limite, un altro problema che noi rileviamo. Per questo va posta l'attenzione sulla tenuta di tutti i servizi e anche sulla necessità di ampliare quelli per cui oggi ancora manca la completa applicazione delle schede di dotazione ospedaliera, una su tutte la drammatica situazione della neuropsichiatria infantile e dell'adolescenza.
Altro aspetto che ritengo fondamentale è quello relativo alla sperequazione alle zone disagiate. Si tratta di un tema noto da tempo, ma mai risolto, a causa del quale succede che le stesse figure professionali nella stessa città, assunte da un ente diverso, percepiscono retribuzioni molto distanti. È una vera ingiustizia che questo progetto di legge cerca di affrontare.
Tuttavia, proprio perché si tratta di un fenomeno complesso di lunga data, credo andrebbe indagato a fondo e lo vedremo nelle nostre proposte.
Dobbiamo capire le ragioni di queste differenze e, nel rispetto dell'autonomia della contrattazione collettiva, capire quali strumenti possiamo fornire per evitare che simili situazioni si ripresentino in danno ai nostri operatori.
In questo sarebbe fondamentale il coinvolgimento del sindacato, che conosce la realtà e i territori come nessun altro. La coperta, come dicevamo, è corta e questi soldi vanno spesi nel miglior modo possibile.
Per questo crediamo che sarebbe stato opportuno prevedere direttamente nella legge la necessità di questo confronto, che ad oggi manca. Sono esclusi, infine, gli amministratori e i tecnici nelle osservazioni che abbiamo ricevuto nelle scorse settimane. Si tratta di un tema molto sentito, che non può passare inosservato data la carenza di personale che mi rendo conto non possa essere colmata da un giorno all'altro e che la mancata programmazione deriva da tanti anni fa, in Veneto.
Al fine di snellire i tempi delle procedure, dobbiamo comunque attivarci. Per questo, anche la valorizzazione del personale amministrativo e tecnico è imprescindibile. Pensiamo che sarebbe importante prevedere in futuro dei provvedimenti ad hoc per evitare disparità di trattamento tra una ULSS e l'altra, tra un ente e l'altro e per rendere attrattiva questa professionalità, anche questa carente nel comparto sanità.
In conclusione, siamo convinti che questo PDL sia un inizio per procedere nella direzione giusta, ma ci sono tanti limiti. Proprio in questi giorni abbiamo visto che la manovra di bilancio stima, da parte dello Stato, l'investimento più basso in rapporto al PIL, negli ultimi dieci anni almeno. Si tratta di un fatto grave che rende ancora più difficile il lavoro delle Regioni. Ancora più stretto è il margine per dare risposte adeguate al nostro personale. La rotta va invertita, ma va fatto immediatamente.
Un aumento contenuto e limitato nel tempo non basta, dobbiamo aspirare a colmare il divario con gli altri Paesi europei. Solo così potremo trattenere il nostro personale garantendogli condizioni di lavoro positive e una retribuzione adeguata, solo così lo potremo trattenere in Veneto e in Italia, perché lavorare nella sanità pubblica, ripeto, deve essere un privilegio e non un sacrificio.
Grazie.

PRESIDENTE

Grazie.
È aperta la discussione generale.
Inizia la collega Baldin. Prego.

Erika BALDIN (Movimento 5 Stelle)

Grazie, Presidente.
Con questo progetto di legge si cerca di mettere una pezza a una situazione che va avanti da troppi anni. Soprattutto dopo il Covid, c'è stata questa consapevolezza del fatto che la professione del medico e del personale sanitario in genere andrebbe valorizzata non soltanto quando servono e fanno comodo, ma in generale, sempre e comunque. Questi aumenti salariali ci fanno ben sperare e sono una prima pezza, come dicevo. Chiaramente, non vanno a risolvere tutti i problemi, che sappiamo non sono nemmeno risolvibili soltanto parlando di maggiori fondi, maggiori risorse e, quindi, un migliore stipendio, ma sono qualcosa.
Rendere la professione del medico, dell'infermiere nel pubblico, nelle strutture pubbliche più appetibile deve essere assolutamente un imperativo su cui dobbiamo riflettere, perché ne va della nostra salute.
Sappiamo che ormai la maggior parte del personale preferisce lavorare nel privato, nelle strutture private, dove ci sono meno rischi in questo senso di operazioni importanti o turni che nel pubblico sono diversi, possono essere anche per taluni massacranti. La necessità è quella di riportare in equilibrio il sistema, avvantaggiare di più il pubblico e renderlo più appetibile, proprio per quei tanti giovani medici e infermieri che oggi si approcciano a questa professione e a questo percorso di studi, che è lungo. Sicuramente un giovane può essere disincentivato dall'intraprendere la professione e lo studio di medicina, chirurgia, ma anche di infermieristica. È un percorso abbastanza lungo, inevitabile, chiaramente. Però, la necessità, ad oggi, è quella di fare in modo che lavorare nel pubblico sia più tutelato e, ovviamente, ci siano anche maggiori risorse da parte del Paese Italia.
Come ricordava la collega Bigon, siamo l'ultimo Paese del G7 a investire in sanità tra gli ultimi in Europa per rapporto con il PIL nazionale sulla spesa sanitaria e questo è un problema enorme, per non citare poi il vulnus relativo alla salute mentale. Siamo la penultima Regione per investimenti sulla salute mentale.
Parliamo di una Regione efficiente, dove tutto funziona, quindi su questo magari dovremmo riflettere un po' di più, perché sono dati oggettivi, reali, che non ci inventiamo noi, chiaramente.
In più, bisogna far fronte anche a un problema collegato, strettamente connesso, che è quello della denatalità, perché chiaramente ci sono meno cittadini, meno persone e, quindi, di conseguenza anche meno professionisti della salute.
Negli ultimi decenni questi professionisti si sono ridotti della metà, quindi, considerando chi è andato in pensione, poi non si è stati più in grado di assumere un quantitativo tale da porci in sicurezza dal lato sanitario e di assistenza alla persona.
Penso che quello che si sta facendo a livello nazionale non basti per invertire la tendenza. Non penso che si incrementeranno le nascite con un bonus una tantum di 1.000 euro. Non è questo che serve alle madri, ai nuovi genitori per affrontare anche l'idea di una gravidanza e portare a termine questa idea con l'arrivo di nuovi nati.
Sicuramente è un sistema che va preso in mano. È una gestione che deve contemplare diversi aspetti, tra cui anche la gestione familiare tra lavoro e tempi di conciliazione lavoro e vita personale. È un discorso molto complesso. Dovremmo stare delle ore qui a parlarne, però sono tutti aspetti, questi, che si legano e di cui bisogna tener conto.
Sono troppi i giovani che se ne vanno dal Paese, e questo è l'ultimo aspetto su cui vorrei soffermarmi. Quindi, l'urgenza investe anche la Regione del Veneto. Siamo tra le principali Regioni a perdere giovani ogni anno, che se ne vanno, oltre che in altri Paesi, anche in altre Regioni, dove magari certe cose funzionano meglio. Ad esempio, cito solo una situazione per tutte, quella del trasporto pubblico locale. Ci sono Regioni che prevedono tariffe agevolate per i giovani e anche per studenti, chiaramente, che è un incentivo in più a rimanere su quelle terre, anziché rimanere in una Regione dove i giovani, purtroppo, si vedono costretti a uscire, a cercare condizioni migliori.
La situazione del Veneto è questa. La proposta di legge di oggi sicuramente mette una pezza. Non possiamo dare un giudizio negativo in sé, ma si porta dietro un sacco di altri problemi di cui oggi non possiamo e non abbiamo da dare una soluzione, proprio perché non riusciamo a essere incisivi su questi aspetti, ovvero sull'aspetto della denatalità a livello nazionale, a livello dei giovani e delle politiche giovanili sul piano regionale.
Per questo credo che chi oggi gestisce una materia così importante, come quella sanitaria, e il centrodestra in questa Regione lo sta facendo, dovrebbe farsi portavoce di questa necessità con il Governo e far sentire di più la voce dei cittadini del Veneto rispetto a un Governo che ascolta poco le esigenze in generale di questi territori e sta andando in una direzione che non è quella di chi guarda al futuro di un Paese intero.
Grazie.

PRESIDENTE

Grazie a lei.
Ha chiesto la parola la collega Luisetto. Prego.

Chiara LUISETTO (Partito Democratico Veneto)

Grazie, Presidente.
Quello che stiamo discutendo e che ci accingiamo a votare è un progetto di legge ‒ lo abbiamo sentito durante le audizioni – richiesto, atteso, necessario, per molti aspetti. Tuttavia, è un progetto di legge che, va detto, poggia sempre sui soliti piedi. Non siamo in presenza di risorse ‒ lo diceva bene la correlatrice Bigon ‒ aggiuntive, ma di un fondo sanitario che già di suo non è sufficiente a coprire i bisogni e le necessità che sono state poco fa elencate, dal quale stiamo togliendo risorse per un provvedimento che doveva essere fatto già molto tempo fa e che ora, in qualche modo, arriva alla fine.
Dunque, la prima osservazione che vien da fare è: quale tipo di priorità diamo alla sanità e come pensiamo di redistribuire queste risorse, ora e negli anni a venire. La strutturalità di questo provvedimento, che arriva per tre anni, dovrebbe diventare l'obiettivo a cui tendere, ma non una strutturalità che poggi sulle stesse gambe, sugli stessi piedi su cui poggia questo provvedimento oggi, cioè all'interno sempre del medesimo calderone, nel quale si fa già fatica a trovare le risorse e ancora oggi non si trovano per una buona parte dei bisogni.
L'altro tema che è stato sottolineato più volte in audizione è il fatto che ci sia una maggiore forza della concertazione, della condivisione con le organizzazioni sindacali, con le realtà rappresentative dei medici. Quindi, una sottolineatura sulle modalità e la sede del confronto. Anche in questo senso andranno le proposte che abbiamo presentato.
Vi è, poi, certamente il tema degli amministrativi, dei tecnici, delle figure professionali, che ‒ come sappiamo ‒ in questo provvedimento non possono trovare risposta, ma deve comunque essere un tema posto all'ordine del giorno di questo Consiglio.
La relatrice Bisaglia sottolineava quanto è stata brava questa Regione a rimanere entro i vincoli e a rispettare i vincoli legislativi. L'abbiamo detto più volte e continueremo a dirlo anche nelle sedi di bilancio, nella fase di discussione del bilancio: non è bravura, ma è il minimo indispensabile arrivare a rispettare le leggi e le norme. Non è bravura aumentare del 2% i fondi contrattuali, ma è una necessità, e lo è da anni, da decenni, davanti a una realtà di medici e professionisti che non ce la fanno veramente più.
È stato illuminante ascoltare le forze sindacali e le rappresentanze delle professioni mediche durante la Quinta Commissione, perché ci hanno parlato delle difficoltà economiche, ma anche delle difficoltà organizzative, di un peso e di uno stress da lavoro che sta costringendo anche i più attaccati al sistema pubblico, anche i più indefessi e convinti della bontà e della necessità di un sistema universalistico ed equo a fare scelte diverse, perché non ce la fanno più.
Credo che un gesto di responsabilità sia considerare questo atto come un primo tardivo necessario atto per andare incontro a chi ha la necessità di vedere riconosciuta la propria professionalità e una giusta ed equa retribuzione, ma anche considerare che molta è la strada da fare, e non è esattamente la strada che il Governo ha intrapreso. "Esattamente" è, ovviamente, un eufemismo.
Se non cominciamo a pensare che la spesa sanitaria è spesa sanitaria reale quando si collega al PIL, continueremo a dare cifre e visioni di quanto si spende in sanità da questo Governo e per questo Paese totalmente falsate rispetto ai bisogni e alle richieste che ogni giorno tutti noi sui territori continuiamo a sentire sempre più pressanti e sempre più difficili da esaudire.
È davvero un primo tardivo passo, al quale devono seguire strutturalità, risorse dedicate e non prese da un fondo sanitario che già arranca e una visione di prospettiva che non scarichi i bisogni su chi è in prima fila, chi lavora direttamente in situazioni anche di emergenza e di difficoltà, ma ci sia la consapevolezza che un maggiore dialogo con le forze sindacali, un più attento ascolto dei territori e delle professionalità forse ci porterebbe davvero più lontano.

PRESIDENTE

La parola alla collega Zottis.

Francesca ZOTTIS (Partito Democratico Veneto)

Grazie, Presidente.
L'aspetto che noi sottolineiamo come più critico, come hanno già detto le colleghe, è sicuramente quello, alla fine, di un sostanziale incremento dei fondi, che è leggibile dal provvedimento. Ce l'hanno detto all'interno della Commissione. Quindi, non è un'ipotesi della minoranza.
È un incremento dei fondi che manca da troppo tempo, rispetto a un'analisi del fabbisogno crescente, di diversità anche del fabbisogno stesso. Infatti, per il principio di buona amministrazione, prima citato, non basta rispettare la norma. Quello è un primo passo assolutamente doveroso. Ci mancherebbe che non lo facessimo. Mai abbiamo detto che non lo stiamo facendo. Per il principio di buona amministrazione, però, il problema è proprio quello di essere tempestivi. "Tempestività" significa anche cercare di anticipare il bisogno, di anticiparlo come sistema.
Assume la Presidenza
Il Vicepresidente Enoch SORANZO

Francesca ZOTTIS (Partito Democratico Veneto)

Da troppi anni, invece, non da un anno, stiamo rincorrendo il fabbisogno. Lo stiamo rincorrendo giorno per giorno. Non è solo una questione di risorse. È sicuramente una questione di risorse mancanti, ma è anche una questione di modalità di pianificazione diversa rispetto a un cambiamento che annunciamo e denunciamo ormai da un decennio, ma che sembra rimanere latitante rispetto alle soluzioni.
Per quanto ci riguarda, l'altro aspetto ‒ che veniva sottolineato ‒ era quello di inserire, vista la specificità del provvedimento, la collaborazione, la presenza sui tavoli delle forze sindacali. È vero che nella relazione c'è scritto che in qualche modo c'è già, la regolamentazione del trattamento economico dei dipendenti viene affidata alla contrattazione collettiva, non si sostituisce alla negoziazione tra le parti, eccetera. Questo è imprescindibile. È vero, nessuno lo nega, ma proprio per questo, secondo noi, accettare la partecipazione, la presenza avrebbe solo valorizzato maggiormente il provvedimento, dato maggiore sicurezza e maggiore forza, visto che parliamo di incremento di fondi contrattuali e non di altre materie.
L'altro aspetto che noi, chiaramente, ci aspettiamo è che questo tipo di provvedimento, che sicuramente è un primo passo ‒ lo abbiamo detto ‒ positivo per certi punti di vista, segua una pianificazione e una programmazione non solo di aumento di fondi, segua il Patto della salute, non solo sui LEA, non solo sui princìpi ben detti dalla relatrice, ma sul principio di attrattività. Da una parte vogliamo andare incontro al tema delle zone disagiate, ma senza aumento dei fondi quel tema non lo toccheremo fino in fondo, non solo perché c'è bisogno, probabilmente, di un'analisi più approfondita, di andare anche a rivedere quelle che sono realmente le zone disagiate e quelle che non lo sono, le aree interne e quelle che non lo sono, perché ci sono stati cambiamenti che non abbiamo ancora colto appieno, ma tutta la parte strutturale di organizzazione noi non la finanziamo sicuramente con questo provvedimento, ma andiamo a togliere risorse, soldi che potevano servire esattamente a questo.
Quindi, non siamo ancora nelle condizioni piene di dire che stiamo andando verso il principio di attrattività.
L'altro aspetto, per quanto mi riguarda, che auspico anche attraverso questo provvedimento, che chiaramente chiedo in quest'Aula, è quello della garanzia dell'unitarietà del sistema. È vero, la Regione non lo fa da sola. Qui non stiamo dicendo che la Regione ha autonomia piena e totale, ma la sua autonomia è prevista, l'autonomia per quanto riguarda la sanità. Garantire unitarietà del sistema in tutta la Regione credo sia un elemento imprescindibile a cui cominciare a guardare con più attenzione, anche attraverso questo provvedimento.
Grazie.

PRESIDENTE

Grazie, collega.
Ha chiesto di parlare la collega Ostanel. Ne ha facoltà.

Elena OSTANEL (Il Veneto che Vogliamo)

Grazie, Presidente.
Anch'io mi collego a quanto già detto dalle colleghe rispetto al fatto che questo provvedimento ha un grande vulnus: quello dei fondi. Mi piacerebbe anche dire che la Regione avrebbe potuto fare diversamente. Già oggi forse si potrebbe, anche solo con l'emendamento che ho proposto, sapendo ‒ perché ne abbiamo discusso in Commissione ‒ che bisognerebbe forzare per arrivare al risultato, ossia permettere questa volta ai fondi di aumentare.
Ne abbiamo discusso parecchio con l'assessore Lanzarin in Commissione, tanto che il mio emendamento prova a mettere una postilla, un punto. Pur sapendo quello che accade a livello nazionale, cioè che oggi noi non possiamo forzare, fino a un certo punto, in virtù di una norma nazionale, con questo emendamento potremmo, io credo, scrivere nero su bianco su una norma della Regione del Veneto che noi proviamo, invece, a farlo.
Ho proposto un emendamento, che chiedo di verificare nell'Ufficio di Presidenza. Visto che in Commissione eravamo più o meno concordi sul fatto che servirebbe aumentare la spesa, almeno mettere oggi in norma che si prevede di farlo.
Il tema di cui stiamo discutendo oggi arriva da lontano. Noi sappiamo che la Regione del Veneto avrebbe potuto integrare i fondi anni fa. Lo ha fatto, e lo sappiamo, solo ‒ in realtà, miseramente ‒ nel 2008. Poi c'è stato un decreto, quello Madia, che nazionalmente ha impedito, per chi lo aveva fatto, di continuare a integrare i fondi. Questi sono i dati di contesto dentro i quali ci troviamo. Bisogna effettivamente dire, l'ho detto spesso in quest'Aula, che di sanità pubblica tanti hanno parlato nel corso del tempo, ma diversi Governi hanno deciso, poi, di non permettere l'aumento della spesa di personale, motivo per il quale oggi ci troviamo anche qui.
Detto questo, che è il contesto, oggi abbiamo il coraggio di metterlo in una norma regionale? Proprio perché, invece, questo Governo non ha permesso di aumentarlo. Diciamo la verità: il Governo che oggi sta gestendo la sanità in questo Paese, Giorgia Meloni Presidente, e questa maggioranza ne fa parte, non ha permesso alle Regioni di aumentare la spesa per il personale sanitario. Visto che parliamo tanto di autonomia, e oggi l'abbiamo anche celebrata, abbiamo l'opportunità di scrivere in una norma, e io faccio questo tentativo con il mio emendamento, sapendo che ci sono delle difficoltà, che questo tema viene preso in carico dalla Regione del Veneto? Altrimenti mi chiedo, da cittadina e da Consigliera regionale, chi si prenderà in carico il problema di aumentare i fondi sulla sanità. Cosa cambieremo se continuiamo a pensare, indipendentemente dal colore politico di questo Governo, che quando si tratta di parlare di fondi dedicati alla sanità le cose non cambiano?
Al di là del ragionamento che è già stato fatto molto bene da chi mi ha preceduto rispetto alla necessità di questa norma, al fatto che arriva in ritardo, ma che serve e che c'è, e al fatto che ci sono delle persone dentro il comparto sanitario che necessitano di un adeguamento del proprio salario, l'altra questione è: come assumiamo le nuove persone di cui, invece, il sistema sanitario avrebbe bisogno? In che modo possiamo trattenere le persone che oggi faticano a rimanere a lavorare nella sanità pubblica? I dati ci dimostrano che ci sono sempre più persone che decidono di abbandonare questo lavoro perché, oltre ad essere molto complicato, non ha, per contro, un riconoscimento dal punto di vista del salario che sia utile.
Chiudo, perché credo che i temi siano stati trattati in Commissione e anche oggi qui abbiamo posto quelli più importanti. Chiedo all'Assessore di verificare questo emendamento che prova a dire, qualora vi ricorrano le condizioni, almeno di lasciarci la porta aperta. Le Regioni, una volta che queste condizioni ci saranno, potranno aumentare il tetto di spesa. Se non lo scriviamo nero su bianco su una norma che approviamo oggi non lo riusciremo neanche a fare negli anni che verranno.
Chiedo davvero di poter fare un po' di esercizio di autonomia e di inserire la possibilità di andare in una direzione un po' ostinata e contraria rispetto a quello che sta facendo questo Governo, ma che hanno fatto anche i Governi precedenti.

PRESIDENTE

Grazie, collega.
Ha chiesto la parola il collega Masolo. Prego.

Renzo MASOLO (Europa Verde)

Grazie, Presidente.
Non voglio ripetere gli interventi precedenti, però è necessario fare alcune considerazioni su questo progetto di legge n. 292 che fa fare un sospiro di sollievo al personale del comparto.
Quando si parla di incremento di fondi e di aumento degli stipendi dei dipendenti è sempre una cosa positiva, che ha risvolti sicuramente positivi, e non solo dal punto di vista motivazionale. È fondamentale dare una giusta retribuzione e dare aumenti, che ‒ se possono essere pianificati e progressivi ‒ sicuramente motivano di più, perché danno una soddisfazione professionale. Abbiamo la possibilità di confrontarci con i territori. Sentiamo quello che pensano le persone, gli utenti del nostro sistema sanitario regionale, del nostro sistema sanitario nazionale, ma anche i dipendenti delle nostre ULSS.
Siamo sui territori, parliamo con le persone, parliamo con i dipendenti; quindi, ci rendiamo conto che ci sono disparità, ci rendiamo conto che c'è una sorta di frustrazione a livello di trattamenti, anche rispetto ad altre Regioni ‒ alla faccia dell'autonomia ‒ e sicuramente a livello di retribuzione anche rispetto agli altri Paesi europei. È questo il motivo che spinge soprattutto i giovani ad andare via: infermieri, medici, tecnici, tutto il personale del comparto.
Capisco che la coperta è corta e che dipende dal Governo, ma in questo caso il Governo è vostro. Soprattutto adesso, che siamo in manovra di bilancio, vediamo che la sanità è sempre quella trascurata perché si fa conto con delle scelte politiche, produttive, infrastrutturali, che vanno contro il nostro interesse, non solo contro l'ambiente, ma anche contro la salute. Tutelare la sanità pubblica vuol dire tutelare la salute.
Riguardo al modello Veneto, penso alle persone, ai dipendenti con i quali parliamo, che da 30 anni lavorano presso il nostro servizio sanitario regionale e vedono una tendenza sempre al ribasso, una tendenza a un investimento minore, a favore ‒ lo abbiamo detto più volte ‒ della sanità privata.
Nello stesso tempo, dare una retribuzione maggiore dà più opportunità, soprattutto alle nuove famiglie, ma a tutti i dipendenti, crea ricchezza territoriale, motivazione, la possibilità di investire sul territorio, di investire sulla casa, di investire sulla famiglia, in questo caso. Nello stesso tempo, gli investimenti dovrebbero riguardare soprattutto due temi fondamentali: la formazione dei dipendenti e la prevenzione. Anche su questo c'è spesso una disparità e privilegiamo sempre l'efficienza, la diagnostica strumentale, gli esami strumentali a discapito spesso anche di investimenti forti sulla prevenzione. Ce la giochiamo nei prossimi 15-20-30 anni rispetto all'insorgenza di nuove patologie e rispetto a una età che avanza sempre di più, aumenta sempre di più e sarà un'emergenza incontrollabile tra pochi anni.
Concludo. Recepiamo con piacere questa possibilità di avere un aumento delle retribuzioni, anche se sono emersi dubbi anche dalle audizioni che abbiamo ascoltato. Questi 51 milioni in tre anni precludono o meno la possibilità di nuove assunzioni? Rimangono dei dubbi. Nello stesso tempo, c'è una perequazione rispetto a tutti i dipendenti del comparto o no? Su questo abbiamo fatto due emendamenti, che chiedono una concertazione maggiore con i sindacati e la Commissione preposta, e due ordini del giorno, che chiedono la possibilità di aprire questo incremento dei fondi anche a categorie che non sono prettamente contemplate nella legge. Spero che questo venga recepito, anche sulla possibilità o meno di aumentare questa quota di fondi o, se è possibile, finanziare attraverso altre modalità di sostegno ai dipendenti, che potrebbe essere, ad esempio, la quota legata al welfare aziendale.
Queste sono le nostre richieste. Grazie.

PRESIDENTE

Grazie, collega.
Si è prenotato il collega Pan. Ne ha facoltà.

Giuseppe PAN (Liga Veneta per Salvini Premier)

Grazie.
Mai contenti, io direi. A questo punto, potrei presentare un emendamento, Presidente, da 1,5 miliardi di aumento degli stipendi, ma non saremmo contenti lo stesso in quest'Aula.
Visto che questo tema è stato discusso in Quinta Commissione, grazie all'intervento della nostra presidente Brescacin e dell'assessore Lanzarin, penso sia una cosa buona. Parliamo di 150 milioni. Bisogna dirlo ai professionisti, a tutti quei medici e infermieri che hanno già le valigie pronte per andare nel privato, dove si prendono sicuramente molti più soldi. Per carità. Magari il venerdì sera alle cinque si chiude bottega, si va al mare, si va in montagna, si sta con la famiglia.
Si tratta di risorse importanti che sono state trovate dal nostro Assessore, anche con difficoltà (penso non sia facile trovare 150 milioni), che danno per tre anni la certezza di un aumento per i nostri dipendenti (che, ricordo, sono nella sanità pubblica; non è semplice gestire comparti nel sistema pubblico) e un sostegno importante all'attività dei nostri primari, dei nostri medici, dei nostri operatori sanitari.
Penso sia un intervento importante, decisivo, che apre una strada nuova. Finiamola di dire che questa Regione non fa mai nulla perché questa sanità cambi, che non diamo respiro ai nostri dipendenti, che sono 65.000, mi pare, o 62.000. 12.000 penso siano i medici, i primari, eccetera. Tutti stanno scappando all'estero, tutti vanno nel privato, non vogliono più stare nella nostra sanità, perché si lavora troppo perché, dopo il Covid siamo tutti stressati. Avete visto episodi, ultimamente, da qualche parte, di aggressioni nei pronti soccorsi da parte di gente strana che gira lì dentro, che se la prende con loro.
Penso che, invece, questo sia un intervento giusto, importante, che apre una nuova strada. Per carità, magari avessimo ancora di più; metteremmo sicuramente ancora di più. Dalle audizioni che abbiamo avuto in Quinta Commissione mi pare che anche i sindacati, i rappresentanti delle categorie siano stati tutti concordi nel dire che è un buon provvedimento e abbiano plaudito al lavoro fatto dal nostro Assessore e dalla nostra Commissione. Sicuramente è una cosa positiva.
Volendo vedere tutti i mali, potremmo partire, colleghi, dal ministro Ortensio Zecchino, che mise il numero chiuso all'Università di Medicina. Stiamo pagando quelle scelte. Pensiamo al Governo D'Alema, del 1989, tanto per ricordare chi c'era, se vogliamo cercare qualche colpevole su questo. Sembrava che ci fossero troppi medici, che ci fossero troppe baronie, quindi si mise il numero chiuso, portando alla situazione attuale; quindi, al problema di recuperare il numero di persone, soprattutto di medici, che non riescono a coprire i turni. Siamo senza i medici territoriali, siamo senza i medici che coprono i turni. Degli infermieri non ne parliamo. Purtroppo, questa è stata una scelta scellerata, che adesso mi sembra sia stata anche corretta nei numeri più o meno percentuali delle Università. Io sono sempre stato per la libertà. Uno che vuole iscriversi all'Università, si iscriva, si selezioni come era una volta. Chi arriva, arriva e chi non arriva non arriva. È chiaro che poi i professori universitari non vogliono più lavorare neanche loro, perché fanno fatica. È giusto, collega Lorenzoni? Si fa fatica a fare gli esami, si fa fatica a fare le lezioni. Non c'è il posto all'università. Tante scuse che poi fanno sì che siamo arrivati a questo punto.
Chiudendo questo ragionamento, arrivo al Governo. Cosa sta facendo il Governo? Il Governo non sta facendo nulla per voi. Invece, il nostro Ministro all'economia Giorgetti, insieme al Presidente Meloni e ai colleghi di Governo, guarda caso, nella Finanziaria, quei 3,5 miliardi che vengono presi dalla tassazione delle banche, delle assicurazioni, eccetera, ci è stato detto dalla nostra Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, che vengono messi sulla sanità per abbattere le liste d'attesa, per contrastare naturalmente la dispersione del personale, per dare più incentivi al personale, eccetera, eccetera.
Vanno solo sulla sanità. Questa, se sarà approvata – è giusto, collega Pavanetto? – sarà una cosa ottima e buona, al di là di tutti voi che naturalmente gufate perché questo non succeda.
Cari miei, invece di prendersela con chi governa e con chi sta, con tutte le difficoltà, portando avanti il settore pubblico della sanità, a cui noi teniamo molto rispetto a quello privato, ricordatevi che magari per dare più soldi ai medici, ai primari, al comparto pubblico, nei contratti nazionali del lavoro, su cui spesso i vostri sindacati sono seduti a livello nazionale, ai tavoli relativi, se avessero fatto un po' più il loro lavoro, magari tante cose sarebbero state risolte anche nel passato.
Grazie.

PRESIDENTE

Grazie, collega.
Si è prenotata la collega Brescacin. Prego. Ne ha facoltà.

Sonia BRESCACIN (Zaia Presidente)

Grazie, Presidente.
Intervengo perché ho sentito una narrazione, come spesso accade, che è una narrazione sbagliata da parte di rappresentanti della minoranza in Consiglio regionale. Ci avete detto che non è bravura, che non basta rispettare la norma, che bisogna anticipare.
Io dico che è bravura, anzi meglio dico che è assunzione di responsabilità. Siamo un'Amministrazione – grazie alla Giunta che ce l'ha proposto – che si assume la responsabilità di attuare, come prima Regione in Italia, una previsione del Patto della salute che è stato approvato a dicembre del 2020 e fino ad ora mai attuato, che prevede la possibilità di aumentare fino al 2% i fondi per il personale del comparto sanitario e dei medici della dirigenza medica.
Bisogna anticipare. Non è la prima volta che questo Consiglio regionale e questa Amministrazione regionale anticipa ciò che è bene fare per la sanità pubblica, come stiamo facendo con questo provvedimento. Ricordo lo scorso mandato, la capacità di questo Consiglio regionale di approvare, prima Regione, a dicembre del 2018, quando abbiamo approvato il Piano sociosanitario regionale, la previsione di poter assumere con contratti a tempo determinato gli specializzandi del quarto e quinto anno.
Il Presidente Zaia l'anno successivo – era agosto del 2019 – disse che avrebbe assunto 500 medici specializzandi per inserirli soprattutto nei pronti soccorsi, dove c'era maggiormente la necessità. Ne uscì una polemica nazionale.
La polemica nazionale disse che quei dottori erano dei dottorini, quindi in termini spregiativi, e cercò di impedire a noi di attuare quella norma. Nel frattempo, cosa succede? La storia la conosciamo. È arrivato il Covid e abbiamo visto che, di fronte alla necessità, quei medici sono diventati dei medici importanti che ci hanno dato una risposta significativa, competente, umana e professionale durante la pandemia, non soltanto quelli del quarto e quinto anno, ma anche quelli dei primi anni di specializzazione.
La Giunta è stata innovativa e noi, insieme con voi, anche quando qualche tempo fa abbiamo approvato la norma che prevede, per primi in Italia e poi l'ha assunto anche il livello nazionale, la possibilità di remunerare le prestazioni aggiuntive del personale dipendente del sistema sanitario pubblico per dare risposta alle liste d'attesa di cui prima abbiamo parlato, i famosi 100 euro per prestazione aggiuntiva.
Anche questo è stato assunto come modello ed è stato portato a livello nazionale. Oggi lo facciamo con questa previsione, che era già stata oggetto, anche questa lo scorso mandato, di una previsione specifica per i fondi dell'azienda ospedaliera di Padova. Perché possiamo fare questo progetto di legge? Perché abbiamo determinati requisiti. Anche qui c'è stata bravura, perché bisogna dire le cose fino in fondo in modo completo e chiaro, perché siamo in equilibrio economico-finanziario e perché rispettiamo i LEA.
Vorrei chiedere a voi quante Regioni rispettano questi requisiti, questi parametri. La Lombardia e poi? Noi li rispettiamo e possiamo attuare questa previsione.
È un tema che arriva da lontano. È vero, arriva anche nei dieci anni precedenti, quando siete stati al Governo, dal 2012 al 2022. Sapete cosa è successo? Da un lato della bilancia abbiamo avuto il taglio al Fondo sanitario nazionale e sono stati tagliati, con il Governo Monti, 8 miliardi, con il Governo Letta, 8,4 miliardi, con il Governo Renzi, 16,6 miliardi, per un totale di 33 miliardi.
Cosa abbiamo visto poi, nel frattempo? Abbiamo visto che, però, non avete fatto quello che ci venite a raccontare sempre qui. Non avete promosso una corretta programmazione del fabbisogno di medici ed infermieri di cui oggi subiamo le conseguenze, non avete tolto il tetto di spesa del personale dipendente che noi oggi, con una iniziativa innovativa, grazie all'assessore Lanzarin e alla Giunta, portiamo per aumentare i fondi del personale del 2%.
Non avete neppure valorizzato o proposto di valorizzare il lavoro, soprattutto nelle aree di periferia, quelle di cui spesso ci riempiamo la bocca. Invece, per la nostra Regione contano i dati oggettivi. I dati oggettivi dicono che gli stipendi medi dei medici nel 2022, i medici del comparto della sanità ammontano a 87.553,37 euro. Sapete qual è la media nazionale? Non è più alta della nostra, è più bassa della nostra, perché mediamente in Italia i medici guadagnano 85.155,06 euro.
Cosa abbiamo fatto nel frattempo? Chi è in Commissione lo sa perché ce l'hanno detto. Nel frattempo, negli ultimi quattro anni, abbiamo assunto più di 4.000 persone all'interno del servizio sanitario pubblico, soprattutto del comparto, quindi infermieri e operatori sociosanitari. Questa partita è valsa attorno ai 50 milioni. Questo ha permesso di incrementare i fondi e ha permesso di incrementare, seppur leggermente, con la competenza legislativa che abbiamo, gli stipendi dei nostri professionisti.
Ricordiamo un'altra cosa: siamo la Regione che non applica l'addizionale IRPEF ormai da quattordici anni. Questo significa che comunque a tutti, anche ai medici, anche agli infermieri del sistema sanitario regionale, rimangono dei soldi che non vengono sottratti attraverso l'addizionale IRPEF regionale.
Io penso che questa sia una narrazione più corretta di questo provvedimento.
Grazie.

PRESIDENTE

Grazie, collega.
Ha chiesto di intervenire la collega Bigon. Prego, collega. Ne ha facoltà.

Anna Maria BIGON (Partito Democratico Veneto)

Grazie, Presidente.
Probabilmente ci stiamo prendendo in giro, perché le cose che dite voi non corrispondono alla realtà. Intanto, vorrei dire che vanno via, collega Pan. E vanno via perché lavorano tanto. Sono stressati. Non li dobbiamo prendere in giro perché sono stressati, perché lavorano tanto e perché vanno via. Vanno via perché non ce la fanno più nel sistema pubblico. Questa è la realtà, perché la carenza di organico li mette in croce sotto l'aspetto lavorativo. Non è solo una questione retributiva, pure molto importante.
A differenza delle altre Regioni, il Veneto ha un altro primato, perché parliamo sempre di essere primi. Vi do io i numeri per cui siamo primi e dobbiamo essere orgogliosi.
Il Veneto – ultima rilevazione GIMBE – ha 63.292 sanitari. L'Emilia-Romagna, che ha meno abitanti, ne ha ben 5.000 in più, 67.949. Questo significa che nei nostri ospedali, nei nostri servizi le persone sono in poche. Oltre a essere carenti nei servizi sanitari, vengono anche malpagati. Abbiamo anche il coraggio, in Consiglio regionale, di dire che sono stressati: lavorano e se ne vanno via, hanno la valigia pronta.
Certo che hanno la valigia pronta. Ce l'hanno sì la valigia pronta. Tra poco spariranno tutti se andiamo avanti così. In Commissione nessuno ha applaudito, nessuno. Certo è che hanno rilevato che il problema risale ad anni fa, per non accusare o dare responsabilità all'attuale Assessore, che non è da vent'anni in questa Regione, perché la programmazione va fatta per tempo.
Certo che va fatta per tempo. Ci mancherebbe altro. Deve essere fatta per tempo. Ecco perché noi facciamo battaglie ogni giorno, perché crediamo che gli investimenti di oggi portino futuro nella sanità pubblica domani.
Il problema non si risolve oggi per oggi, e lo sappiamo tutti. Tutti siamo amministratori o lo siamo stati e abbiamo un'esperienza alle spalle. Sappiamo che l'amministratore deve prevedere oggi per il futuro, cosa che non è stata fatta anni fa.
Rilevo un altro aspetto importante, perché non si può dare sempre la responsabilità agli altri. Io credo che sia anche ora di finirla, ma non perché non possiamo farla, perché all'interno di un Consiglio c'è anche una discussione politica che deve essere assolutamente fatta e che tenga conto delle varie posizioni, ma quella che voi avete fatto oggi è una scelta politica. È una scelta politica di prendere all'interno del Fondo sanitario 50 milioni e di destinarli all'aumento contributivo dei medici.
La scelta politica è giusta laddove noi, pur poco, investiamo nei medici, è sbagliata laddove non prendiamo risorse diverse dal Fondo sanitario, perché nel Fondo sanitario abbiamo altri problemi. Non so se lo sapete, ma ve lo dico: abbiamo i problemi delle liste d'attesa, di applicazione delle schede del 2019, abbiamo problemi di salute mentale, perché siamo primi in qualcosa, ma stiamo sparendo anche dai primati, perché siamo ultimi in tanti settori: salute mentale, spesa del personale.
Parliamo della spesa del personale? Per quanto riguarda la spesa del personale, è vero, c'è il decreto Madia 2017, c'è il decreto Calabria 2018. Qual è il problema? Sono decreti nazionali. Tra l'altro, quello del 2018 è stato fatto da altri Governi, non dal nostro, il decreto Calabria. Facevano riferimento all'anno precedente sulla spesa del personale. C'è un problema. Il Veneto spendeva meno rispetto alle altre Regioni. Questo è il problema. Da anni la Regione Veneto spende meno per il proprio personale pubblico. Di fatto, adesso andiamo a investire 50 milioni su cui diciamo che siamo anche contenti. Certo che siamo contenti, ma in parte, per due motivi.
Lo ripeto, perché forse non ci siamo capiti. Da una parte è poco, il 2% è pochissimo rispetto alla media europea, è niente, ma comunque è un primo passo, l'abbiamo detto. L'altro problema è che si prende una somma all'interno di un Fondo sanitario di cui abbiamo mille necessità, come dicevo prima, dalle liste d'attesa, dalla salute mentale e da altre mille cose su cui non siamo primi. Ve lo dico io, non siamo primi, assolutamente, in questi settori.
Date la responsabilità sempre ai Governi nostri. È ora di dire come stanno le cose, perché i finanziamenti del settore pubblico si fanno soprattutto rispetto al PIL: 2010, 6,52; 2011, 6,45 del PIL, finanziamento sanità pubblica; 2013, 6,61; 2014, 6,60; 2015, 6,72; 2016, 6,60; 2017, 6,45; 2018, 6,38; 2019, 6,35; 2020, 7,18; 2021, 6,66; 2022, 6,31; 2023, 6,06. È il più basso. 2024, 6,12. Nel 2025, se ci sarà ancora la Meloni, 6,5, è previsto; 2026, 6,05.
Adesso mi dite chi ha versato meno per il Fondo sanitario? Non è sicuramente il Governo di sinistra, ma guarda caso è questo Governo che versa meno per il Fondo. Sapete perché? Vi dico anche questa, perché la sanità pubblica a questa maggioranza di centrodestra governativa non interessa, perché l'importante è scivolare, come state facendo voi in Veneto da anni, verso il privato.
Cosa dovranno fare i cittadini? Armarsi di buone assicurazioni, cosa che noi non vogliamo. Ecco perché le nostre battaglie vanno avanti giorno per giorno, perché noi vogliamo l'applicazione di quelle schede del 2019 e lo vogliamo velocemente, non in attesa del 2026, perché il 2026 sapete cosa succede? Ci sarà l'apertura di tutte quelle costruzioni, delle case di comunità che sono state fatte, penso che lo sappiate in Veneto, per le quali avremo un grosso problema, che è la carenza del personale.
Se noi facciamo queste battaglie da anni è per portare all'interno di quelle case di comunità, quei medici, quegli infermieri, quegli operatori sociosanitari che sono fondamentali per far andare avanti la sanità pubblica.
Dobbiamo, se vogliamo risolvere il problema, parlarci francamente, essere seri nell'analisi dei dati, capire che le cose non sono state programmate sicuramente anni fa, però adesso è il momento di cambiare rotta. Non possiamo non farlo oggi.
Grazie.

PRESIDENTE

Grazie, collega.
Ha chiesto la parola la collega Vanessa Camani. Prego.

Vanessa CAMANI (Partito Democratico Veneto)

Grazie, presidente Soranzo.
Non intendevo intervenire, nel senso che il provvedimento che ci propone l'Assessore aveva una sua logica. La correlazione della collega Bigon era stata, secondo me, capace di tenere insieme le cose buone e le criticità che stanno dentro questo provvedimento. Quindi, mi pareva che la discussione si orientasse verso un confronto proficuo tra noi. Poi, però, ho sentito delle affermazioni che davvero, almeno dentro le Istituzioni, non dovrebbero essere lasciate passare come verità se verità non sono.
Presidente Brescacin, lo dico a lei, ma non solo a lei. So che vi piace tantissimo dirvi da soli che siete bravissimi. Pensavo che questa vostra necessità fisiologica fosse stata soddisfatta questa mattina. Invece, vedo che avete questo bisogno che si protrae anche nel pomeriggio.
Il punto è – lo dico più che altro perché lo dico spesso ai miei figli, per cui confido che valga anche per le persone adulte – che solitamente, se sei davvero brava, non te lo devi dire tu, dovrebbero dirtelo gli altri.
Su questo grande insegnamento che da mamma provo a dare ai miei figli, proviamo a fare un esercizio insieme di verità, perché possiamo dire che siamo i migliori, ma se poi i fatti ci smentiscono, rischiamo anche di fare delle figure non belle. Non c'è stata nessuna avanguardia in questa Regione rispetto alle politiche in ambito sanitario in riferimento all'orizzonte nazionale, perché, presidente Brescacin, la possibilità di assumere gli specializzandi in corsia, così come il pagamento delle prestazioni aggiuntive come strumento per contrastare le interminabili liste d'attesa che ci sono in questa Regione, sono provvedimenti che avete adottato furbescamente qualche ora prima che il Governo facesse il decreto uguale.
Il punto che vi contraddistingue non è essere bravi, il punto è far finta di esserlo: arrivo due ore prima del Governo, perché so cosa ci sarà dentro quel decreto. Si è ripetuto tante volte in questa Regione, tantissime.
Non dico che abbiate fatto male, ma dire che per questo siete bravi – e dirvelo da soli, peraltro – mi sembra una banalità. Oltretutto, ci fate l'elenco di una serie di cose che, però, presidente Brescacin, non hanno risolto il problema. Perché, se siete così bravi, il Veneto, come tutte le altre Regioni, ha gli stessi identici problemi? O non siete efficaci o forse anche in questo campo state raccontando una storia che non esiste, e non perché lo dico io, perché lo dicono le centinaia di persone che in questa Regione ogni giorno si devono misurare con le inefficienze del sistema sanitario regionale. È oggettivo, i fatti e non le autocelebrazioni: 1) le assunzioni che avete fatto non sono sufficienti; 2) le offerte di lavoro che mettete a bando evidentemente non sono abbastanza appetibili se una volta su due i bandi vanno deserti; 3) la carenza di organico, in particolar modo in alcuni settori, è oggettiva. Lo dico a tutti quelli che per sbaglio hanno avuto la necessità di andare a un pronto soccorso in questa Regione, non in Campania, dal Presidente De Luca.
Le zone carenti dei medici di medicina generale sono un fenomeno con il quale tutti ci misuriamo sui nostri territori. Sarebbe più onesto da parte vostra dire: "Non ce la facciamo, i problemi sono enormi, le risorse sono poche. Proviamo a dare le risposte migliori che riusciamo a dare". Iniziamo anche a discutere in maniera seria. Se ancora pensate di poter venire dentro quest'Aula a raccontare la storia dell'orso, qui, so che non siete abituati, ma c'è qualcuno che può prendere la parola e dire che non è vero quello che quello che dite.
Se c'è una fuga dal pubblico che prosegue, un'emorragia inesorabile da tempo lungo in questa Regione significherà che la professione medica nel pubblico impiego della Regione del Veneto e del sistema sanitario regionale non è appetibile, e non perché i medici non hanno voglia di lavorare, non sono bravi, non sono interessati alla sanità pubblica, ma perché, oggettivamente, non ci sono le condizioni per lavorare in questa Regione, in particolar modo in alcuni territori, e in particolar modo in alcuni comparti. C'è un problema legato alla qualità del lavoro e c'è un problema legato al livello retributivo.
A me va benissimo aumentare i fondi per incrementare del minuscolo 2% gli stipendi del personale medico, però dobbiamo dirci chiaramente che quei 50 milioni che investiamo in questa direzione da qualche altra parte li stiamo togliendo, perché non sono 50 milioni di risorse regionali che voi mettete in questo canale di spesa. I 50 milioni di fondi regionali non ce li avete. Non avendo messo l'addizionale IRPEF, presidente Brescacin, avete fatto un favore ai veneti, ma non avete messo nelle condizioni la Regione di poter avere i soldi per alzare gli stipendi del personale medico.
Sono scelte. Cari veneti, non c'è l'addizionale IRPEF e siete contenti. Purtroppo, però, non trovate il medico al pronto soccorso. Però, non avete l'addizionale da pagare! Questo è quello che avete fatto, tant'è che i 50 milioni li prendete dal Fondo sanitario nazionale e li dirottate su questo capitolo di spesa, che mi va benissimo, però deve essere chiaro, lo dobbiamo dire ai veneti.
Quando non ci sono risorse regionali da poter mettere sopra, la coperta sarà sempre corta, soprattutto in ambito sanitario, dove è difficilissimo fissare l'asticella di ciò che deve essere coperto dalla coperta e ciò che resta fuori. Non avendo messo l'addizionale IRPEF, e io direi più in generale, avendo fatto delle politiche di bilancio che non sono mai state espansive, essendosi particolarmente accorciata quella coperta, noi oggi ci troviamo nella condizione di dover scegliere se aumentare gli stipendi ai medici o garantire un accorciamento delle liste d'attesa. Faccio esempi banali. Questa è la condizione in cui voi avete messo la Regione del Veneto. Questo perché la spesa sanitaria è una spesa che in tutto il mondo è destinata a crescere esponenzialmente, un po' per l'inflazione, un po' per l'aumento dei bisogni di salute delle persone, un po' perché l'allungamento della vita e l'invecchiamento producono necessità nuove.
Di fronte a un bisogno che non solo non si ferma, non solo non è comprimibile, ma è destinato a crescere anno dopo anno, penso che l'Assessore lo sperimenti costantemente, noi dovremmo, se fossimo amministratori seri, prevedere, parallelamente, una crescita continua dello stanziamento di bilancio. Invece, da quest'anno e per gli anni successivi lo stanziamento di bilancio nazionale sul Fondo sanitario in rapporto al PIL scende, perché si calcola così la spesa sanitaria.
Se l'Italia della Presidente Meloni nel 2025 dedica alla spesa sanitaria il 6,05% del PIL e la Germania per la stessa finalità investe il 12% del PIL, non sono particolarmente intelligente, però a spanne, mi viene da pensare che la distanza tra la capacità di rispondere ai bisogni sanitari dell'Italia rispetto a quelli della Germania si allargherà.
Credo, e su questo chiudo, che sia sacrosanto aumentare gli stipendi del personale medico e dei dirigenti medici, che sarebbe stato meglio essere nelle condizioni di poterlo fare con risorse regionali, perché allora sì saremmo stati innovativi e coraggiosi, presidente Brescacin. Lo dico perché l'ambito sanitario è, nei fatti, il comparto della pubblica amministrazione a più alta intensità di capitale umano. È proprio il comparto della pubblica amministrazione dove la qualità delle persone che erogano il servizio alla prestazione è determinante.
Il buon medico, il bravo professionista, l'infermiere motivato è la miglior garanzia di erogare prestazioni e servizi sanitari di qualità.
L'investimento sul lavoro è sempre un ottimo investimento.

PRESIDENTE

Collega, concluda. Grazie.

Vanessa CAMANI (Partito Democratico Veneto)

Mancano ancora due secondi. Solitamente mi si richiama quando concludo il tempo.
Io penso che, al netto delle buone intenzioni, quello che manca a questo provvedimento è la premessa: dov'è l'impegno della Regione del Veneto a favore del personale medico.

PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il collega Valdegamberi. Ne ha facoltà.

Stefano VALDEGAMBERI (Gruppo Misto)

C'è un proverbio che dice "chi è causa del suo mal pianga sé stesso". Io un po' di memoria storica ce l'ho, perché ho vissuto questi dibattiti per qualche anno. Già quando ero Assessore alle politiche sociali ‒ allora non c'era il problema ‒ si capiva, guardando l'anzianità del personale sanitario, che nel giro di pochi anni si sarebbe arrivati a un collasso: da una parte, per l'aumento della domanda rispetto ai bisogni causati dall'invecchiamento della popolazione, quindi i bisogni sanitari, con un progressivo aumento della spesa sanitaria, soprattutto delle domande di prestazioni; dall'altra, per la diminuzione dell'offerta (numeri chiusi e specializzazioni). Con questa chiusura perenne ci saremmo trovati in un momento in cui domanda e offerta non sarebbero più state in equilibrio; quindi, ci sarebbe stato un gap da colmare. Era talmente visibile che anche allora, con qualche mozione, qualche interrogazione, sollevai il problema.
Era una competenza di programmazione del Parlamento nazionale. Mi ricordo le risposte che giungevano da Roma. Queste risposte, più che dalla politica, venivano, guarda caso, dagli Ordini dei medici, dalle Università. Sono state prese delle posizioni contro la soppressione del numero chiuso, che è stato trasformato in una specie di selezione nei primi due anni di partecipazione un po' più equa rispetto a questo numero chiuso, che ha fatto scappare all'estero tanti studenti, alcuni dei quali ‒ io li ho conosciuti ‒ sono diventati medici famosi, hanno avuto successo in Inghilterra e altrove, e non sono più rientrati in Italia. C'erano persone veramente appassionate, perché è una vocazione fare il medico, che purtroppo, per varie ragioni, non superavano il test e che poi sono diventate medici famosi in giro per il mondo. Abbiamo perso tantissime professionalità.
A parte questo, la cosa assurda è che, di fronte alla soppressione del numero chiuso operata da questo Governo, ci sono le solite associazioni di medici ‒ andate a guardare ‒ che si sono ribellate. Addirittura, qualcuno ha detto: "Tra un po' di anni, nel 2034, ci troveremo con 13.000 medici senza lavoro". Oggi sento dire che mancano medici e i medici, i loro Ordini, le loro lobby, le loro categorie mi vengono a dire che ci sarà un esubero di medici. C'è qualcosa che non torna. Questi discorsi li sentivo anche 10-15 anni fa. La politica, sempre ostaggio del consenso ad ogni costo, è sempre stata, di fronte a questi grandi centri di potere... Il medico ha una forza anche contrattuale, politica, non da poco: parla, offre un servizio essenziale alle persone, quindi condiziona molto la politica. La politica di allora è stata incapace, non ha avuto il coraggio di decidere al di là di quello che dicevano gli addetti ai lavori, coloro che avrebbero dovuto portare a un'operazione di verità, coloro che per primi avrebbero dovuto dire "guardate che ci troveremo senza persone, ci troveremo senza risposte ai bisogni della gente".
Invece no. Oggi, nonostante i problemi, si continua a ripetere la stessa manfrina. Lasciando il numero chiuso ‒ lo dicono i Rettori delle Università, andate a fare una verifica, lo dicono i rappresentanti di associazioni, come Assomed, eccetera ‒ ci troveremo, tra poco, con un esubero di medici. Delle due, l'una. Sentendo la discussione di oggi, mi sembra di essere in un mondo paradossale: da una parte ho sentito dire per un'ora che c'è carenza, che non avremo modo di avviare i nuovi servizi nel sociosanitario, non avremo personale, medici di base; dall'altra parte, gli stessi medici e categorie di medici ci dicono che avremo un esubero di medici.
Questo per dire che il problema era stato sollevato. Io ho trovato una mia proposta di legge statale, ero primo firmatario, del 2017. Questa era una delle ultime. Il problema c'era da tempo. Dal 2017 siamo arrivati al 2024. Mi riferisco alla proposta di legge statale "Abolizione legge 2 agosto 1999, n. 264 'Norme in materia di accesso ai corsi universitari'". Il tema già allora si percepiva forte. A quella mia proposta seguirono articoli sui giornali di forti opposizioni, soprattutto da parte di coloro che rappresentavano i medici e le università. La politica, abbassando il capo, seguiva queste indicazioni, sbagliando programmazione.
È ora di fare chiarezza. Perché la politica ha sbagliato la programmazione? Di chi è la responsabilità? Andiamo a vedere le reazioni di fronte a queste cose. Bisogna dire "pane al pane e vino al vino". Non è sempre colpa della politica.
Chi viene a dirmi, ora, che siamo in pochi, che non ce la facciamo, cominci a mettere in discussione le decisioni dei propri Ordini. L'ho detto una volta a un dottore, il quale mi ha dato ragione. Avete sempre fatto barricate, vi siete sempre chiusi, avete cercato di evitare l'ingresso di nuova offerta, di nuovo personale. Adesso non potete lamentarvi se rimanete da soli, isolati. È chiaro che, in un mondo in cui manca l'offerta, quella poca che c'è si fa a gara per accaparrarsela, tra pubblico e privato. È logico. Se avessimo avuto un'offerta più abbondante probabilmente non avremmo i problemi che oggi abbiamo, non avremmo aree scoperte, non avremmo concorsi che vanno deserti. Non avremmo questi problemi. Vuol dire che all'origine c'è una responsabilità, ed è giusto non solo dare la colpa alla politica, ma anche fare una riflessione sulla responsabilità a 360 gradi. Questo ci tenevo a dirlo.
Si è parlato di un Governo che non sta facendo nulla per la sanità. Io ho preso qualche cifra macro-relativa al passato: Governo Monti, meno 2,6 miliardi; Governo Letta, meno 13 miliardi; Governo Renzi, meno 1,2 miliardi; Governo Gentiloni, meno 7 miliardi. Non mi sembra che questi signori siano grandi rappresentanti del mondo del centrodestra. Meno male: guardando le cifre dell'anno scorso e di quest'anno da parte del Governo Meloni vedo un incremento, un segno "più", di due-tre, uno sforzo in controtendenza.
Come facciamo a venire qui e a criticare? Quando eravamo in uno stato già di emergenza, l'ha ricordato prima la collega Brescacin, l'idea del Presidente Zaia, poi replicata a livello nazionale, fu quella di dire: "Va bene, se sei laureato entra già. Anticipiamo. Entriamo in corsia". Andiamo a vedere, a leggere le reazioni dei sindacati, le reazioni delle solite lobby che sono contro i numeri chiusi, cosa hanno detto. Hanno accusato Zaia, hanno accusato la Regione. Accuse di ogni tipo.
Finiamola con questo doppio standard, con questa doppia morale. Andiamoci a riguardare la storia. È ora di finirla di prenderci in giro. Non si può volere personale medico da una parte e, quando c'era la possibilità di metterlo a disposizione, fare le barricate perché bisogna mantenere la propria lobby, il numero chiuso, la propria famiglia, il proprio recinto. Finiamola con questo doppio standard, perché i numeri e i dati dicono tutt'altro.
Ognuno si assuma la propria responsabilità. Mi meraviglio che la sinistra oggi faccia barricate su una cosa di cui è stata la prima responsabile.

PRESIDENTE

Grazie, collega.
Ha chiesto la parola il capogruppo Lorenzoni. Ne ha facoltà.

Arturo LORENZONI (Gruppo Misto)

Grazie, presidente Soranzo.
Grazie anche all'intervento che mi ha preceduto, perché mi fa da trampolino. È fantastico poter intervenire dopo il collega Valdegamberi. Pare che negli ultimi anni abbia governato sempre la sinistra e abbia fatto dei danni inenarrabili, ma andiamo a vedere chi ha governato di più nel secolo XXI: il centrodestra di Silvio Berlusconi, di cui personalmente non sento nostalgia, dal punto di vista del Governo. Non sento nostalgia come capo del Governo. Capisca, collega, di cosa sto parlando.
Il collega Valdegamberi vedo che non è in Aula. Mi dispiace. Il tema non è attribuire colpe, ma cercare di dare risposte. Quello che a me dispiace è che mi pare si voglia mettere in evidenza la propria bravura. Il discorso non è questo. Quello che dobbiamo fare noi qui dentro è cercare di dare risposte, e non mi pare che siamo in questa prospettiva. Cercare indicatori che mostrano che siamo i più bravi non è utile. L'indicatore che ho è il colloquio con il personale. Il colloquio con il personale strutturato nelle nostre aziende sanitarie è veramente un grido d'allarme.
Va benissimo. Come si diceva, questo è un provvedimento che va nella direzione di migliorare la situazione. Infatti, da parte nostra non c'è stato alcun atteggiamento ostativo. Quello che dispiace è portarla sul piano del confronto politico. Stiamo sul merito. Cercare indicatori che vanno bene e, magari, dimenticarne altri non ha senso.
Collega Brescacin, che la media sia in linea con quella nazionale a noi interessa poco. A noi interessa la varianza. La varianza è molto grande. Parli con il personale dell'azienda ospedaliera di Padova, integrata tra l'università e la USL, dove ci sono i casi più difficili a livello nazionale, in alcuni ambiti, e sono pagati meno degli altri. Certo, c'è una soddisfazione nel lavorare in una équipe di livello internazionale. Ma eroi no. Noi abbiamo chiesto l'eroismo. Quindi, ridurre quella varianza (mi pare di capire che l'obiettivo del provvedimento sia ridurre la varianza, non modificare di molto la media) va in quella direzione.
Se possiamo dare risposte puntuali, diamole.
Il tema dei dottorini, che è stato messo in quei termini, è stato un intervento scomposto. Oggi un giovane che si laurea in medicina a giugno, o anche a luglio, entro una certa data non si può iscrivere per l'anno successivo alla specialità. Quindi, i ragazzi che si laureano nella sessione estiva devono aspettare l'anno dopo per entrare in specialità, quando le specialità iniziano in autunno. Questo, per esempio, sarebbe un modo semplicissimo per accorciare di un anno il percorso. Agiamo su quel fronte. Consentiamo a chi si laurea a giugno o luglio di entrare in specialità direttamente. Guidiamo i processi, non diamo responsabilità a destra e a manca. A me questo "voi, voi, voi" veramente fa specie. "Avete, avete, avete", un Governo o l'altro. Questo, secondo me, non dà le risposte.
Parliamo del numero chiuso. Colleghi, non è che i professori universitari non hanno voglia di lavorare. Gestire un numero imprecisato di studenti significa non poter organizzare la didattica. Per legge noi non possiamo avere più di un certo numero, a seconda dei corsi, di studenti in aula. Se anziché averne 500 ne abbiamo 1.000, non abbiamo i docenti per fare le lezioni. Un docente non può fare tre corsi in parallelo. Tanti ne fanno due. Non può farne di più e non si può avere la gente seduta per terra, perché vengono, giustamente, i vigili del fuoco a fare lo sgombero. Se nella Facoltà di Medicina si studia con dei laboratori, organizzare un laboratorio per 500 persone o per 3.000 persone non è la stessa cosa. Se non abbiamo le strutture, non possiamo offrire una didattica di qualità.
Dare la colpa ai medici di quello che sta succedendo, delle difficoltà è veramente paradossale. Collega Valdegamberi, parlo al suo ologramma, è veramente incredibile. Quello che ha fatto lei, collega Valdegamberi, è stato dare la colpa ai medici dei problemi, quando sono coloro che veramente hanno lo spirito di immolarsi, spirito che io non vedo, sinceramente, in altre professioni.
Riduciamo un po' il livello dei toni e cerchiamo di non fare politica per noi stessi. Cerchiamo di dare risposte concrete. Abbiamo delle azioni anche piccole. Questa non è che cambi le sorti della sanità regionale. Mettiamo in atto anche le altre che possiamo fare, senza cercare di dare colpe a destra e a manca.

PRESIDENTE

Grazie, collega.
Ha chiesto la parola il capogruppo Pavanetto. Prego.

Lucas PAVANETTO (Fratelli d'Italia - Giorgia Meloni)

Grazie, Presidente.
Devo dire che sono stato contento dell'ultima parte dell'intervento del collega Lorenzoni: al di là del grido d'allarme di gran parte dell'opposizione su questo provvedimento, ha appena confermato che, alla fine, questa è una piccola cosa, magari non delle dimensioni che si prospettava qualcuno, ma almeno è una piccola risposta che questa Giunta, questo Consiglio regionale, con il proprio lavoro, cerca di dare su un tema, come quello della sanità, che, come sappiamo, non è risolvibile dall'oggi al domani.
Io non entro nel merito di quello che ha detto il collega Valdegamberi, piuttosto di quello che ha detto il collega Pan. Sono stati entrambi puntuali. Devo dire che il ragionamento del collega Valdegamberi non è molto lontano dalla realtà. Qualcosa, effettivamente, è dovuto non solo da parte della politica, ma anche dalle richieste che sono venute nel tempo da una parte, immagino.
È vero quello che dice, magari nelle università bisogna avere più professori per cercare di far uscire più laureati, ma è anche vero che siamo pieni di avvocati e meno di medici. Anche questo è un metro di misura. Bisogna capire se è dovuto a qualcuno che ha voluto stringere la cinghia dei laureati, piuttosto che quella di un servizio che, invece, doveva essere dato.
Sul fatto che nel pubblico si guadagni meno, che chi si laurea in Medicina non abbia questa propensione a lavorare nel pubblico perché si guadagna di più nel privato, che all'estero si guadagni di più, siamo tutti coscienti di questo.
Con il Governo Meloni, quello che si poteva fare fino a questo momento, attraverso il tentativo dell'abbattimento delle liste d'attesa, con l'accordo delle Regioni, piuttosto che gli 880 miliardi di euro che sono stati destinati nell'ultimo anno, tutte quelle cose che un Governo poteva fare tirando una coperta che ‒ come sappiamo benissimo ‒ è corta, penso sia stato fatto e che sia doveroso riconoscerlo.
Ringrazio l'assessore Lanzarin, che quotidianamente mette la faccia su questo tema, e penso non sia facile. Il tema della sanità per tutti noi è un tema difficile, in una Regione come la nostra, dove il livello è molto alto. Non oso pensare nelle altre Regioni, indipendentemente dal colore politico. Ringrazio anche la presidente Brescacin e la collega Bisaglia, che hanno proposto questo progetto di legge.
Grazie.

PRESIDENTE

Grazie, collega.
Ha chiesto di parlare il collega Boron. Prego.

Fabrizio BORON (Gruppo Misto)

Grazie, Presidente.
Intervengo su questo progetto di legge perché il tema dell'adeguamento dei fondi contrattuali non risale ad oggi. Con l'Assessore ci si era già confrontati nella passata legislatura. Il primo atto era stato fatto partendo dal problema dell'azienda ospedaliera di Padova, che ancora oggi vige. Come dato oggettivo, l'azienda ospedaliera di Padova è quella dove i professionisti prendono meno di tutti gli altri colleghi delle altre ULSS e di altre aziende della Regione. Si partì da quel contesto. Nel bilancio del 2019 già si introdusse un piccolo adeguamento, mi pare poco più di 2 milioni di euro annui per un triennio, cercando di dare una risposta su un tema che oggi ci troviamo ancora a dibattere, ma che è rallentato anche per quello che è avvenuto negli ultimi anni. Sappiamo bene cosa è avvenuto dal 2020 al 2022.
Credo che questo tema non abbia bisogno neanche di uno scontro così acceso, di chi è la ragione e di chi è la colpa. Alla fine, la sostanza, l'oggettività delle cose è che ci sono professionisti che si alzano, vanno in un ospedale, fanno il loro dovere in maniera egregia, con turni a volte anche difficili e chiedono un adeguamento contrattuale. Tutti dovrebbero essere coscienti del fatto che, quando si dà un messaggio, quando si dà una risposta (non sufficiente, va bene, ma si dà una risposta) dovrebbe essere orgoglio di tutti. Alla fine, se la sanità funziona e se i professionisti sanitari riescono a svolgere al meglio il proprio mestiere ne vale per tutti, per primi noi come cittadini. Ci avvaliamo tutti del sistema sanitario, quindi denigrarlo non serve a nulla e a nessuno.
Mi spiace quando in questo dibattito si cerca di fare confusione, anche parlando di storicità, di cui non abbiamo bisogno. Se andiamo indietro nel tempo, parlando di storicità, la colpa non è mai di nessuno. È di tutti e di nessuno. La cosa importante è sempre quella. Su questo chi ha responsabilità di Governo, indipendentemente da chi sia, ha la necessità di guardare in faccia la realtà, constatare un problema e cercare, nelle potenzialità e nelle possibilità date, di trovare soluzioni.
Oggi noi votiamo un progetto di legge che cerca, nelle possibilità e nelle disponibilità, di trovare soluzioni sull'adeguamento dei fondi contrattuali dei professionisti sanitari. È importante anche che sul progetto di legge c'è scritto che si parte, nella contrattazione, da coloro che ne hanno più necessità. Ovviamente, sarà con le parti sociali, ma è chiaro il riferimento all'azienda ospedaliera di Padova, dove il tema è più scottante degli altri.
Quando si entra in questo contesto, mi piacerebbe vedere un confronto franco, sì, ma senza tirare in ballo i professionisti, chi lavorerebbe o chi non lavorerebbe, altrimenti vorrebbe dire che qui nessuno si fida del sistema pubblico, qui non si fida nessuno della sanità pubblica. Credo che tutti noi ci fidiamo della sanità pubblica, in particolar modo di quella veneta, perché sappiamo qual è il suo livello. Oggi diamo una risposta importante, seppur non decisiva, seppur non completa, ma in fin dei conti sappiamo benissimo che non è di questo mondo la perfezione e non è neanche di questo mondo raggiungere l'obiettivo definitivo. Il mondo è in continua evoluzione. Oggi, però, diamo una risposta forte e importante a un problema cocente, ovvero dare forza ai fondi contrattuali affinché il sistema sanitario, che ha necessità di professionisti, di medici, cerchi di essere più attrattivo e forte nei confronti di un mercato sanitario. In fin dei conti, siamo in un Paese a libero mercato. Si cerca di essere un punto di riferimento sempre e comunque per il sistema sanitario, e questo si fa iniettando risorse.
Mi permetto, però, di essere un po' in controtendenza quando sento parlare di tassazioni. Se la soluzione di questo Paese è che per avere qualcosa in più bisogna sempre tassare, è il risultato di questo Paese oggi. Nel corso degli ultimi 50 anni, il fatto di dire che la soluzione a un problema era ed è sempre e comunque aumentare le tasse è quello che ognuno di noi vive sulla propria testa, sulle proprie aziende, sul sistema che tutti conosciamo. Qualcuno di voi direbbe che questo è un Paese dove le tasse sono basse, sono poche. No. Credo che nessuno dica questo. Dire che questo è un Paese che la spesa pubblica la dovrebbe rimodulare o comunque riconsiderare, eliminando gli sprechi e concentrando le risorse sulle capacità produttive, sulle capacità di utilizzo... Questa mattina abbiamo proprio ricordato il tema dell'autonomia, che di questo fa parte, ovvero la capacità di spendere i soldi nel modo migliore, di assumersi la responsabilità.
Questo è un Paese dove la differenza nella spesa sanitaria è ancora importante. In alcune Regioni si spende molto di più per le stesse pratiche sanitarie che in altre Regioni. Non dico il Veneto. Penso all'Emilia-Romagna.
Parlare di tassazione per trovare la soluzione al sistema sanitario sarebbe come dire, nel sistema in cui siamo oggi: alcune Regioni continuino a spendere dando un servizio non buono; altre Regioni potrebbero continuare ad avere un servizio migliore. Credo sia necessario, invece, dare la responsabilità di rimodulare le spese e di concentrare le spese nel modo migliore, senza spreco.
Su questo, e chiudo, ho depositato un ordine del giorno che spero venga accolto. Quando si parla di mondo sanitario non si parla solo del sanitario, ma di tutto il comparto che vi lavora, anche dei tecnici e degli amministrativi. Sappiamo benissimo, ne abbiamo discusso in Quinta Commissione, perché non si è potuto ampliare questo fondo a loro. I tecnici e l'Assessore hanno spiegato il rischio in cui si potrebbe incorrere inserendo una norma.
L'ordine del giorno chiede che la Giunta si assuma un impegno, si faccia portatrice di questo interesse nella Conferenza Stato-Regioni, nei Ministeri: trovare la possibilità per estendere il fondo o trovare nuove risorse (sarebbe meglio) affinché anche gli amministrativi e i tecnici possano rientrare in questo fondo. Anche il loro stipendio è basso.
Ultimo inciso, ma non per far polemica. Dire che i professionisti sanitari vanno nel privato perché nel pubblico non vogliono far fatica o perché prendono poco credo sia irrispettoso di una categoria. Credo non serva fare certe dichiarazioni in un momento in cui chi ha responsabilità di Governo in Regione, dall'Assessore al Presidente, ha chiesto al mondo sanitario, come ha fatto negli ultimi anni (parliamo della pandemia), di stringere i denti per dare un servizio nel modo migliore e correre in soccorso della popolazione. Ci ricordiamo quando li definivamo "i nostri eroi"? Io credo siano ancora degli eroi e non siano quelli che sono stati descritti, che se ne vanno via perché magari hanno poca voglia. La libertà di scelta è di tutti, di noi politici e soprattutto di qualsiasi cittadino, anche dei sanitari; quindi, non credo sia il caso di etichettare una categoria in certi modi, perché non ne fa ragione.
Grazie.

PRESIDENTE

Grazie, collega.
Dichiaro chiusa la discussione generale.
Lascio la parola all'assessore Lanzarin. Ne ha facoltà.

Ass.ra Manuela LANZARIN

Grazie, Presidente.
Intanto ringrazio la Commissione e il Consiglio per la celerità con cui oggi arriva in Aula questo provvedimento, un provvedimento che è stato fortemente discusso nella sede opportuna, un provvedimento che credo tutti noi riteniamo importante e urgente, proprio perché oggi tocca uno dei nervi più sensibili, ossia quello del sistema sanitario. Sistema sanitario che, come sapete, oggi è in grande difficoltà. Non è in difficoltà il sistema sanitario del Veneto, ma è in difficoltà il sistema sanitario nazionale, europeo, internazionale.
Le cause le abbiamo molte volte dibattute, le abbiamo sottolineate. Abbiamo cercato di capire quali sono le cause principali, che sicuramente hanno avuto, dopo la pandemia, un'accelerazione, una marcatura molto forte.
Come sapete, ci siamo concentrati sul problema dei problemi, quando parliamo di sanità, che è quello sicuramente oggi legato alla carenza di personale. L'invecchiamento della popolazione, l'aumento dei bisogni, tutto ruota attorno all'aumento della richiesta, all'aumento delle prestazioni, che, però, si devono accompagnare anche con l'aumento o comunque il turnover del personale. Abbiamo un personale che ha anche una certa età, quindi c'è bisogno di un turnover. C'è bisogno sicuramente di avere altro personale. Oggi il problema principale dei sistemi sanitari è come reclutare il personale, come trattenere il personale all'interno dei sistemi.
Nel mese di agosto abbiamo varato un Piano strategico per quanto riguarda la carenza del personale, cercando di indagare in maniera trasversale le cause e provando a mettere in atto alcuni provvedimenti di varia natura: alcuni legati a fenomeni o a tipologie organizzative, strutturali, dell'organizzazione del lavoro; alcuni legati sicuramente all'invecchiamento anche del nostro personale, quindi alla flessibilità all'interno delle nostre strutture; uno è legato sicuramente al problema dell'equiparazione, oggi, di profili, che non troviamo più. Pensiamo solo alle professioni sanitarie, al profilo legato all'infermiere, che oggi sta soffrendo una mancanza di vocazione più di qualsiasi altra professione.
Ci sono una serie di azioni che cercheranno, nel corso di provvedimenti successivi, di dare una risposta legata anche a come incentivare una sinergia e un colloquio con i rettori delle università rispetto agli utilizzi dei fondi europei, incentivazioni legate alle professioni sanitarie o altri interventi su cui oggi stiamo facendo tutto un ragionamento, ascoltando, perché il lavoro che stiamo facendo è quello dell'ascolto di tutti gli stakeholder. Abbiamo già ascoltato le Direzioni strategiche, l'Ordine dei medici, le sigle sindacali, dovremmo incontrarci con i Rettori., Insomma, ascolteremo tutte quelle componenti che oggi possono, assieme a noi, aiutarci a trovare delle soluzioni.
Accanto al Piano strategico, uno dei provvedimenti che abbiamo allegato e che abbiamo subito fortemente voluto è stato quello legato alla parte retributiva, che però – ce lo siamo detti in Commissione e l'abbiamo ribadito anche oggi – non è l'unico problema legato oggi al fatto che il personale non lo troviamo o non rimane dentro le strutture sanitarie. È un problema. È giusto – ce lo siamo detti – che i nostri medici, i nostri professionisti, il comparto venga pagato in maniera adeguata, adeguato anche rispetto agli stipendi di altri Paesi vicini a noi, ma non è l'unico problema. Per questo ho detto che rientra in una cornice molto più allargata di quelli che possono essere interventi di vario tipo, che prima ho cercato di sottolineare.
Questo, però, è un provvedimento che ha trovato, io credo, la condivisione da parte di tutti, perché andiamo ad attuare una norma che il Veneto ha cercato di attuare per il passato, ha cercato di portare avanti anche nelle sedi opportune, quindi la Conferenza delle Regioni, gli accordi che ci sono stati successivamente, provvedimenti normativi di vario tipo, e che, come è stato sottolineato, era inserito nel Patto per la salute 2019, in cui si prevedeva l'incremento dei fondi contrattuali. L'abbiamo pensato con due direzioni, sia quella del riequilibrio tra fondi contrattuali diversi, e qui cito il discorso richiamato da qualcuno rispetto al caso dell'Azienda ospedaliera di Padova, che ha avuto già nel passato dei provvedimenti specifici, che recentemente hanno trovato la chiusura con gli accordi sindacali, sia quella del tentativo di incentivare quelle che noi chiamiamo le aree più disagiate o, comunque, i servizi più disagiati, quindi aree ma anche servizi che stanno soffrendo di più, al fine di cercare di riequilibrare la parte remunerativa in questo modo.
Questo provvedimento riguarda il personale sanitario, dirigenza medica e comparto. Non l'abbiamo allargato ad altro, perché vogliamo essere molto precisi e molto onesti rispetto a quella che è la norma nazionale inserita nel Patto per la salute, proprio perché oggi vogliamo evitare qualsiasi problema che vada eventualmente ad ostacolare il percorso che noi abbiamo intrapreso. Quindi, ricalcando pedissequamente quella norma, non dico che abbiamo la tranquillità, ma sicuramente pensiamo che questo ci dia più garanzie rispetto al prosieguo dell'iter di questo provvedimento.
Non abbiamo specificato nel provvedimento tutto il discorso della concertazione sindacale, perché è sottointeso. Oggi tutti i livelli, tutte le parti remunerative che andiamo di volta in volta a siglare passano attraverso una concertazione sindacale con il comparto o con la dirigenza medica, perché questo prevede il contratto nazionale. Ricordo, infatti, che parliamo di contratti nazionali. Poi, la costruzione dei fondi, nel corso degli anni e nel corso delle Aziende, è stata costruita in maniera diversa, però la base è quella del contratto nazionale, che è uguale in tutto il territorio.
Faccio due riferimenti rispetto alla questione sanitaria. È stato citato il Fondo sanitario e sono state citate le colpe bipartisan precedenti a livello politico di tutti i Governi che si sono succeduti. Questo lo sappiamo, non credo sia necessario ribadirlo. Tuttavia, dobbiamo anche sottolineare che, se facciamo la proporzione rispetto al PIL, l'aumento che si è registrato negli ultimi anni è un aumento che non cresce rispetto a quelli che sono oggi gli indici del PIL nella misurazione per quanto riguarda il Fondo sanitario. Se lo vediamo in termini assoluti, è chiaro che il Fondo sanitario non è mai cresciuto come negli ultimi anni, ripeto, in termini assoluti, perché passiamo dai 114 miliardi di euro del 2019, pre-Covid, ai 136 miliardi di euro del 2025, per arrivare poi ai 140 miliardi di euro del 2026.
Vi assicuro che su questo – lo dico perché arrivo da un giorno e mezzo a Bari dove si è tenuto il Festival delle Regioni – la concentrazione che vi è stata tra i Presidenti delle Regioni nell'interlocuzione anche con il Governo sulla manovra finanziaria è stata su un'unica richiesta, consapevoli, quindi, tutte le Regioni, quella legata all'incremento del Fondo sanitario e alla necessità di dare priorità alla sanità rispetto a qualsiasi altra misura. Però, in verità – questo è quello che vorrei sottolineare – nella discussione che c'è stata, che è stata una discussione bipartisan tra i vari Presidenti di Regione, De Luca, Emiliano, Giani, Cirio, Fedriga, insomma tutti coloro che erano presenti, è emersa questa consapevolezza: portare avanti una suddivisione politica nel dire che è colpa di una parte o è colpa dell'altra parte, puoi fare di più, puoi fare di meno rispetto a quello che è il momento e la situazione non serve a nulla. Oggi, infatti, se sul tema della sanità c'è una consapevolezza, io credo, trasversale, deve essere quella che non si deve far vedere che – questo è stato citato – la minoranza di una parte politica critica l'altra minoranza della parte politica, perché questa è una tematica che mai come oggi coinvolge tutti, ma pone tutti nell'interesse collettivo e nazionale nel fare il massimo.

PRESIDENTE

Assessore, la invito a concludere, per favore. Grazie.

Ass.ra Manuela LANZARIN

Vado a chiudere.
In conclusione, voglio sottolineare che quello che si sta facendo anche a livello nazionale, con il panorama che c'è oggi e con i problemi che ci sono oggi, va in questa direzione.
Vi ringrazio, perché so che su questo provvedimento c'è stata un'adesione trasversale, con i dovuti distinguo, ma consapevoli che oggi l'investimento in salute e l'investimento, in questo caso, anche per quanto riguarda la parte contrattuale del nostro personale sanitario sono una priorità.
Grazie.

PRESIDENTE

Grazie, Assessore.
Gentili colleghi, sospendo i lavori dell'Aula. Per gli emendamenti lascerei almeno i primi venti minuti per la Commissione. Riprendiamo i lavori, salvo diversa comunicazione, alle ore 17.10.
Grazie.
La Seduta è sospesa alle ore 16.50
La Seduta riprende alle ore 17.16
Assume la Presidenza
Il Presidente Roberto CIAMBETTI

PRESIDENTE

Colleghi, se ci accomodiamo riprendiamo i lavori.
Siamo sull'articolato. La relatrice, la correlatrice e l'Assessore ci sono, quindi riprendo la seduta.
Siamo sull'articolo 1.
Ci sono già degli emendamenti. Comunico che gli emendamenti presentati dalla collega Ostanel vengono dati tutti per illustrati, come indicatomi dalla collega, perché purtroppo è dovuta uscire un po' prima.
Emendamento n. A0008, pagina 1, presentato dalla consigliera Ostanel, articolo 1, comma 3, modificativo, che prevede:
Alla fine del comma 3 dell'art. 1, dopo le parole "...dell'intesa Conferenza Permanente per i rapporti tra Stato, Regioni e le Province autonome di Trento e Bolzano del 23 marzo 2005." sono aggiunte le parole "L'incremento di cui al comma 1 non è assoggettato al limite del trattamento economico accessorio fissato dall'art. 23 comma 2 D.Lgs.75/2017.".
Non vedo nessun intervento.
Metto in votazione l'emendamento n. A0008, con il parere contrario del relatore.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio non approva.
Emendamento n. A0007, pagina 2, presentato dalla consigliera Ostanel, articolo 1, comma 3, modificativo, che prevede:
Alla fine del comma 3 dell'art. 1, dopo le parole "...dell'intesa Conferenza Permanente per i rapporti tra Stato, Regioni e le Province autonome di Trento e Bolzano del 23 marzo 2005." sono aggiunte le parole "Qualora vi ricorrano le condizioni, l'incremento di cui al comma 1 può non essere assoggettato al limite del trattamento economico accessorio fissato dall'art. 23 comma 2 D. Lgs.75/2017.".
Non vedo richieste di intervento.
Metto in votazione l'emendamento n. A0007, con il parere contrario del relatore.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio non approva.
Siamo sull'articolo 1.
Non ci sono più emendamenti sull'articolo 1.
Metto in votazione l'articolo 1.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Passiamo all'articolo 2.
Emendamento n. A0005, pagina 3, presentato dalla consigliera Baldin, articolo 2, comma 1, modificativo, che prevede:
L'art. 2 comma 1 della PDLR. n. 292 è così riformulato:
"Le risorse derivanti dall'incremento dei fondi sono destinate alla valorizzazione del personale della dirigenza dell'Area di contrattazione collettiva Sanità e del personale dei profili del ruolo sanitario e sociosanitario del comparto, secondo indirizzi definiti dalla Giunta regionale, sentita la competente Commissione consiliare, e secondo criteri e modalità stabiliti, in sede di confronto regionale, con le Organizzazioni sindacali delle rispettive aree nonché, in sede di contrattazione aziendale, con le stesse Organizzazioni.".
La collega Baldin lo dà per letto.
Non vedo richieste di intervento.
Metto in votazione l'emendamento n. A0005, con il parere contrario del relatore.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio non approva.
Emendamento n. A0004, pagina 4, presentato dalla consigliera Baldin, articolo 2, comma 1, modificativo, che prevede:
L'art. 2 comma 1 della PDLR. n. 292 è così riformulato:
"Le risorse derivanti dall'incremento dei fondi sono destinate alla valorizzazione del personale della dirigenza dell'Area di contrattazione collettiva Sanità e del personale dei profili del ruolo sanitario e sociosanitario del comparto, secondo indirizzi definiti dalla Giunta regionale e secondo criteri e modalità stabiliti, in sede di confronto regionale, con le Organizzazioni sindacali delle rispettive aree nonché, in sede di contrattazione aziendale, con le stesse Organizzazioni.".
Non vedo richieste di intervento.
Metto in votazione l'emendamento n. A0004, con il parere contrario del relatore.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio non approva.
L'emendamento n. A0001 è precluso dalla votazione precedente. Scusate, avevo indicazioni sbagliate.
Emendamento n. A0001, pagina 5, presentato dal consigliere Masolo, articolo 2, rubrica destinazione delle risorse, sostitutivo, che prevede:
L'articolo 2 è così sostituito:
"Art. 2 - Destinazione delle risorse
Le risorse derivanti dall'incremento dei fondi sono destinate alla valorizzazione del personale della dirigenza dell'Area di contrattazione collettiva Sanità e del personale dei profili del ruolo sanitario e sociosanitario del comparto, secondo indirizzi definiti dalla Giunta regionale e di criteri e modalità stabiliti in sede di confronto regionale con le organizzazioni Sindacali delle rispettive aree nonché in sede di contrattazione aziendale per quanto di competenza.".
Il collega Masolo lo dà per letto.
Non vedo richieste di intervento.
Metto in votazione l'emendamento n. A0001, con il parere contrario del relatore.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio non approva.
L'emendamento n. A0009 è precluso dalla votazione precedente, dal momento che è uguale all'emendamento precedente.
Emendamento n. A0006, pagina 7, presentato dalla consigliera Ostanel, articolo 2, comma 1, modificativo, che prevede:
Al comma 1 dell'art. 2, dopo le parole "secondo criteri e modalità definiti dalla Giunta regionale" sono aggiunte le parole "previo confronto con le Organizzazioni Sindacali interessate e la Commissione consiliare competente, che esprime parere entro trenta giorni decorsi i quali se ne prescinde.".
Non vedo richieste di intervento.
Metto in votazione l'emendamento n. A0006, con il parere contrario del relatore.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio non approva.
Emendamento n. A0003, pagina 8, presentato dalla consigliera Baldin, articolo 2, comma 1, modificativo, che prevede:
L'art. 2 comma 1 della PDLR. n. 292 dopo le parole "Giunta regionale" sono aggiunte le parole ", sentita la competente Commissione consiliare.".
La collega Baldin lo dà per letto.
Non vedo richieste di intervento.
Metto in votazione l'emendamento n. A0003, con il parere contrario del relatore.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio non approva.
Emendamento n. A0002, pagina 9, presentato dal consigliere Masolo, articolo 2, rubrica destinazione delle risorse, comma 1, modificativo, che prevede:
Al comma 1 dell'articolo 2, in fine, dopo le parole "Giunta regionale" sono inserite le seguenti: ", sentita la competente Commissione consiliare che si esprime entro trenta giorni, decorsi i quali si prescinde dal parere.".
Non vedo richieste di intervento.
Metto in votazione l'emendamento n. A0002, con il parere contrario del relatore.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio non approva.
Metto in votazione l'articolo 2.
È aperta la votazione
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Passiamo all'articolo 3.
Emendamento n. A0010, pagina 10, presentato dai consiglieri Bigon, Luisetto, Zottis. Camani, Montanariello e Zanoni, articolo 3, comma 1, modificativo, che prevede:
All'articolo 3, comma 1, dopo le parole "misura massima complessiva" sono aggiunte le seguenti: "nonché previa concertazione con le Organizzazioni Sindacali maggiormente rappresentative di settore".
Metto in votazione l'emendamento n. A0010, con il parere contrario del relatore.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio non approva.
Emendamento n. A0011, pagina 11, presentato dai consiglieri Bigon, Luisetto, Zottis. Camani, Montanariello e Zanoni, articolo 3, comma 2, modificativo, che prevede:
All'articolo 3 viene aggiunto il seguente comma:
"2. La Giunta regionale, ferma restando l'autonomia della contrattazione collettiva integrativa aziendale in materia di gestione dei fondi contrattuali, promuove un'indagine sulla costituzione dei fondi contrattuali di livello aziendale del comparto sanità, al fine di verificare le ragioni della sperequazione retributiva in essere".
Non vedo richieste di intervento.
Metto in votazione l'emendamento n. A0011, con il parere contrario del relatore.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio non approva.
Metto in votazione l'articolo 3.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Siamo sull'articolo 4.
Non ci sono emendamenti.
Metto in votazione l'articolo 4.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Metto in votazione l'articolo 5.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Passiamo agli ordini del giorno.
ODG n. A0012

Ordine del giorno presentato dai consiglieri Masolo e Baldin relativo a "VALUTARE L'APPLICAZIONE DEL PRINCIPIO DI DIRITTO ESPRESSO DALLA CORTE DEI CONTI - SEZIONE AUTONOMIE CON LA RECENTE DELIBERAZIONE N. 17/SEZAUT/2024/QMIG" in occasione dell'esame del disegno di legge relativo a "Disposizioni per l'incremento dei fondi contrattuali delle aziende ed enti del servizio sanitario regionale". (Progetto di legge n. 292) APPROVATO (Deliberazione n. 76/2024)

(N.d.R. - Si riproduce il testo scritto dell'ordine del giorno come presentato)
Il Consiglio regionale del Veneto
Visto il
- Patto per la salute 2019-2021, approvato in via definitiva dalla Conferenza Stato-Regioni il 18 dicembre 2019 e, ai sensi dell'articolo 4, comma 7 bis, del decreto-legge 29 dicembre 2022, n. 198 convertito con 24 febbraio 2023, n. 14, prorogato fino all'adozione di un nuovo documento di programmazione sanitaria.
Osservato che:
- l'ultimo periodo della scheda n. 3 del Patto per la salute 2019-2021, cui l'articolo 1 del progetto di legge n.292 fa rinvio, così stabilisce: "di prevedere, per il periodo di vigenza del presente patto, che le Regioni in equilibrio economico, che hanno garantito i livelli essenziali di assistenza e avviato, con atti di Consiglio regionale o di Giunta, il processo di adeguamento alle disposizioni di cui al DM 2 aprile 2015, n. 70, in coerenza con quanto previsto al punto 6, ferma restando la soglia di spesa per il personale di cui all'articolo 11, comma 1, DL 35/2019 possano – al fine di perseguire la graduale perequazione del trattamento accessorio fra aziende ed enti del servizio sanitario delle predette Regioni nonché per valorizzare le professionalità dei dirigenti medici, veterinari e sanitari e degli operatori delle professioni infermieristiche, ostetriche, tecniche, della riabilitazione, della prevenzione e del servizio sociale del comparto e degli operatori socio sanitari, anche tenendo conto delle attività svolte in servizi disagiati e in zone disagiate, come definiti da linee di indirizzo regionali, sulla base dei dati relativi alle effettive carenze di organico registrate negli ultimi tre anni – destinare alla contrattazione integrativa risorse aggiuntive, nel limite del 2 per cento del monte salari regionale al netto degli oneri riflessi, rilevato nell'anno 2018, da definirsi nell'ambito del tavolo di verifica per gli adempimenti a un accordo finanziario e programmatico tra Governo e Regioni, di durata triennale, in merito alla spesa e alla programmazione del Sistema Sanitario Nazionale (SSN)".
Visto:
- l'articolo 23, comma 2 del D.Lgs. 25/05/2017, n. 75 che così dispone: "Nelle more di quanto previsto dal comma 1, al fine di assicurare la semplificazione amministrativa, la valorizzazione del merito, la qualità dei servizi e garantire adeguati livelli di efficienza ed economicità dell'azione amministrativa, assicurando al contempo l'invarianza della spesa, a decorrere dal 1° gennaio 2017, l'ammontare complessivo delle risorse destinate annualmente al trattamento accessorio del personale, anche di livello dirigenziale, di ciascuna delle amministrazioni pubbliche di cui all'articolo 1, comma 2, del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, non può superare il corrispondente importo determinato per l'anno 2016. A decorrere dalla predetta data l'articolo 1, comma 236, della legge 28 dicembre 2015, n. 208 è abrogato. Per gli enti locali che non hanno potuto destinare nell'anno 2016 risorse aggiuntive alla contrattazione integrativa a causa del mancato rispetto del patto di stabilità interno del 2015, l'ammontare complessivo delle risorse di cui al primo periodo del presente comma non può superare il corrispondente importo determinato per l'anno 2015, ridotto in misura proporzionale alla riduzione del personale in servizio nell'anno 2016".
Richiamato:
- l'articolo 1 del D.Lgs. 30/03/2001, n. 165 "Norme generali sull'ordinamento del lavoro alle dipendenze delle amministrazioni pubbliche" il cui comma 2 annovera anche le aziende e gli enti del Servizio sanitario nazionale nel novero delle amministrazioni pubbliche soggette alla disciplina recata.
Rilevato che:
- con Deliberazione 174/2023/PAR, la Corte dei Conti - Sezione regionale di controllo per la Lombardia, in sede di funzione consultiva di cui all'articolo 7 della legge n. 131/2003, si è così espressa su richiesta di parere formulata da un ente locale: "le misure finalizzate al welfare integrativo previste dal citato art. 82 del nuovo CCNL hanno natura non retributiva, ma meramente contributiva previdenziale; sicché la relativa spesa non è assoggettata al limite del trattamento economico accessorio fissato dall'art. 23, comma 2, D.Lgs. 75/2017"; in termini analoghi, la medesima sezione della Corte dei Conti con il parere 39/2024/PAR.
Rilevato, altresì:
- che con deliberazione n. 248/2024/PAR, adottata nella camera di consiglio del 14 maggio 2024, la Sezione regionale di controllo per il Veneto, in riferimento alla richiesta di parere presentata dal Comune San Michele al Tagliamento (VE) tramite il Consiglio delle autonomie locali, ha sottoposto al Presidente della Corte dei conti la valutazione circa l'opportunità di deferire alla Sezione delle autonomie, ai sensi dell'art. 6, comma 4, del decreto-legge 10 ottobre 2012, n. 174, o alle Sezioni Riunite in sede di controllo, ai sensi dell'art. 17, comma 31, decreto-legge 1° luglio 2009, n. 78, la seguente questione di massima ai fini dell'adozione di una pronuncia di orientamento generale: "se le risorse destinate alla contrattazione decentrata finalizzate a misure di welfare integrativo di cui all'art. 82 del CCNL, stante la loro natura assistenziale e previdenziale, siano da assoggettarsi al limite di cui all'art. 23, comma 2, del D.Lgs. n. 75/2017 oppure se siano soggette, esclusivamente, alla disciplina e ai limiti specifici, anche finanziari, previsti dall'art. 82 del contratto nazionale di lavoro Funzioni Locali".
Considerato che:
- con Deliberazione n. 17/SEZAUT/2024/QMIG del 30 settembre 2024 la Corte dei Conti - Sezione autonomie si è così espressa sulla questione rimessale: "La Sezione delle autonomie della Corte dei conti, pronunciandosi sulla questione di massima posta dalla Sezione regionale di controllo per il Veneto con deliberazione n. 248/2024/PAR, enuncia il seguente principio di diritto: "le risorse destinate alla contrattazione decentrata finalizzate a misure di welfare integrativo di cui all'art. 82 del CCNL, stante la loro natura assistenziale e previdenziale, non sono da assoggettarsi al limite di cui all'art. 23, comma 2, del D.Lgs. n. 75/2017 ma sono soggette, esclusivamente, alla disciplina e ai limiti specifici, anche finanziari, previsti dall'art. 82 del contratto nazionale di lavoro Funzioni Locali".
Visto:
- il comma 3 dell'articolo 1 del progetto di legge.
Tutto quanto sopra premesso
impegna la Giunta regionale
a favorire l'applicazione presso le aziende e gli enti del Servizio sanitario regionale del principio di diritto espresso con la Deliberazione n. 17/SEZAUT/2024/QMIG del 30 settembre 2024 della Corte dei conti - Sezioni autonomie.
Collega Masolo, prego.

Renzo MASOLO (Europa Verde)

Non presento l'ordine del giorno, ma mi limito a ribadire l'impegno alla Giunta, dove si chiede di modificare da "favorire" a "valutare", auspicando che sia una valutazione positiva, l'applicazione presso le aziende e gli enti del Servizio sanitario nazionale del principio di diritto espresso con la deliberazione del 30 settembre 2024 della Corte dei conti sul tema del welfare aziendale.

PRESIDENTE

Se ho ben capito, siamo all'ultima pagina, dove propone di sostituire le parole "a favorire" con le parole "a valutare", ai sensi dell'articolo 102. È una modifica che possiamo accogliere dal punto di vista verbale.
Metto in votazione l' ordine del giorno n. A0012, con questa modifica.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
ODG n. A0013

Ordine del giorno presentato dai consiglieri Boron e Bozza relativo a "ESTENSIONE DELL'INCREMENTO FONDI RETRIBUTIVI, PREMIALITÀ E CONDIZIONI DI LAVORO AL PERSONALE TECNICO AMMINISTRATIVO DELLE AZIENDE ED ENTI DEL SERVIZIO SANITARIO REGIONALE" in occasione dell'esame del disegno di legge relativo a "Disposizioni per l'incremento dei fondi contrattuali delle aziende ed enti del servizio sanitario regionale". (Progetto di legge n. 292) APPROVATO (Deliberazione n. 77/2024)

(N.d.R. - Si riproduce il testo scritto dell'ordine del giorno come presentato)
Il Consiglio Regionale del Veneto
Premesso che:
- il progetto di legge n. 292 si propone di dare attuazione alle previsioni contenute nel Patto per la Salute 2019-2021 demandando alla Giunta regionale di autorizzare l'incremento da parte delle Aziende ed Enti del Servizio sanitario regionale in ordine ai fondi premialità e condizioni di lavoro del personale del comparto e dei fondi per la retribuzione delle condizioni di lavoro e per la retribuzione di risultato del personale della dirigenza dell'Area Sanità, fino al 2 per cento del monte salari regionale, al netto degli oneri riflessi;
- tale percentuale è computata in relazione al personale del comparto solo per i profili dei ruoli sanitario e sociosanitario, che corrispondono alle categorie di operatori individuate dalla previsione del Patto per la salute quali destinatarie dei benefici derivanti dall'incremento dei fondi;
- la Giunta regionale ha la facoltà di differenziare l'incremento dei suddetti fondi tra le Aziende ed Enti del SSR nei limiti dell'incremento massimo che sarà definito dal Tavolo di verifica per gli adempimenti di cui all'articolo 12, comma 1, dell'intesa Stato-Regioni del 23 marzo 2005.
Rilevato che:
- nel corso dell'esame del PDL n. 292 durante la seduta del 3 ottobre scorso della Quinta Commissione Consiliare, è emerso che il Patto per la salute non prevede l'incremento dei fondi in questione anche per il personale tecnico e amministrativo;
- al fine di evitare eventuali impugnative da parte del Governo la Giunta regionale ha deciso di non integrare il testo del PDL 292 con previsione di estensione dell'incremento dei fondi anche al personale tecnico-amministrativo del comparto;
- come emerso nel corso della discussione e delle audizioni in Quinta Commissione vi è la necessità di estendere la misura in oggetto al personale del comparto tecnico e amministrativo, rendendola in futuro strutturale
Impegna la Giunta regionale
a farsi promotrice presso la Conferenza Stato-Regioni affinché venga esteso l'incremento dei fondi premialità e condizioni di lavoro del personale del comparto, riconosciuta ai profili dei ruoli sanitario e sociosanitario, anche al personale tecnico-amministrativo.
Collega Boron, prego.

Fabrizio BORON (Gruppo Misto)

Grazie, Presidente.
Come è stato ribadito durante la discussione generale odierna e come è stato sottolineato in Quinta Commissione sia dall'Assessore che dai tecnici, estendere l'adeguamento dei fondi anche al personale non prettamente sanitario, dunque al personale tecnico-amministrativo, potrebbe esporre il provvedimento a una possibile impugnativa. Quindi, ho presentato questo ordine del giorno proprio per chiedere che la Giunta si impegni a promuovere, all'interno della Conferenza Stato-Regioni, che l'incremento dei fondi premialità sia anche per il comparto tecnico-amministrativo.
Grazie.

PRESIDENTE

Grazie a lei.
Metto in votazione l' ordine del giorno n. A0013.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
ODG n. A0014

Ordine del giorno presentato dai consiglieri Bigon, Camani, Luisetto, Montanariello, Zanoni e Zottis relativo a "150 MILIONI IN TRE ANNI NON BASTANO: LA GIUNTA VALUTI UN AUMENTO CONSISTENTE E STRUTTURALE DEI FONDI CONTRATTUALI, ANCHE ATTIVANDOSI PRESSO IL GOVERNO, AL FINE DI COLMARE IL DIVARIO RETRIBUTIVO CON GLI ALTRI PAESI EUROPEI" in occasione dell'esame del disegno di legge relativo a "Disposizioni per l'incremento dei fondi contrattuali delle aziende ed enti del servizio sanitario regionale". (Progetto di legge n. 292) APPROVATO (Deliberazione n. 78/2024)

(N.d.R. - Si riproduce il testo scritto dell'ordine del giorno come presentato)
IL CONSIGLIO REGIONALE DEL VENETO
Premesso che:
- secondo i dati del settimo rapporto GIMBE, attualmente ci sarebbe un divario della spesa sanitaria pubblica pro capite di 889 euro rispetto alla media dei Paesi OCSE membri dell'Unione Europea, con un distacco complessivo che sfiora i 52,4 miliardi di euro;
- al contempo, è cresciuta la spesa a carico delle famiglie, con un aumento del 10,3% rispetto al 2022 e quasi 4,5 milioni di persone che nel 2023 hanno rinunciato alle cure, di cui 2,5 milioni per motivi economici;
- secondo la Fondazione Opera Nazionale per l'Assistenza agli Orfani dei Sanitari Italiani (ONAOSI), tra il 2019 e il 2022 il Sistema Sanitario Nazionale ha perso oltre 11.000 medici per licenziamenti o conclusione di contratti a tempo determinato e l'organizzazione sindacale Anaao-Assomed stima ulteriori 2.564 abbandoni nel primo semestre 2023. Oltre ai medici di famiglia, alcune specialità mediche fondamentali non sono più attrattive per i giovani medici, che disertano le specializzazioni in medicina d'emergenza-urgenza, medicina nucleare, medicina e cure palliative, patologia clinica, biochimica clinica, microbiologia e radioterapia;
- il numero di infermieri è largamente insufficiente e, soprattutto, le iscrizioni al relativo corso di laurea sono in continuo calo, con sempre meno laureati. Con 6,5 infermieri ogni 1.000 abitanti, infatti, l'Italia è ben al di sotto della media OCSE (9,8), collocandosi tra i Paesi europei con il più basso rapporto infermieri/medici (1,5 a fronte di una media europea di 2,4). Inoltre, nel 2022 i laureati in Scienze Infermieristiche sono stati appena 16,4 per 100.000 abitanti, rispetto ad una media OCSE di 44,9, lasciando l'Italia in coda alla classifica. Per l'anno accademico 2024-2025 sono state presentate 21.250 domande per il Corso di Laurea in Scienze Infermieristiche a fronte di 20.435 posti, dimostrando ulteriormente la scarsa attrattività della professione.
Rilevato che:
- il progetto di legge in oggetto affronta il tema della valorizzazione delle professioni sanitarie e sociosanitarie, con una particolare attenzione al tema della sperequazione salariale, anche tenendo conto delle attività svolte in servizi disagiati e in zone disagiate.
Considerato che:
- le carenze del sistema sanitario e sociosanitario e la distanza rispetto agli investimenti in rapporto al PIL dagli altri Paesi europei imporrebbero la necessità di stanziare maggiori risorse per colmare il divario attuale;
- l'aumento dei fondi contrattuali delle Aziende ed Enti del Servizio Sanitario Regionale costituisce un passo avanti verso un miglior trattamento retributivo per il personale in servizio presso la Regione del Veneto. Tuttavia, lo stanziamento previsto appare lontano dal costituire una risposta risolutiva;
- l'urgenza di valorizzare il personale sanitario e sociosanitario richiederebbe l'adozione di provvedimenti strutturali, evitando il ritorno allo status quo ante allo scadere del triennio previsto dal progetto di legge in oggetto.
IMPEGNA LA GIUNTA REGIONALE
a valutare un aumento più consistente e strutturale dei fondi contrattuali delle Aziende ed Enti del Servizio Sanitario Regionale, anche attivandosi presso il Governo per valutare la predisposizione di strumenti ad hoc al fine di aumentare la retribuzione per il personale sanitario e sociosanitario in servizio presso la Regione del Veneto.
Collega Bigon, prego.

Anna Maria BIGON (Partito Democratico Veneto)

Grazie, Presidente.
Secondo i dati del settimo rapporto GIMBE, attualmente ci sarebbe un divario della spesa sanitaria pubblica pro capite di 889 euro rispetto alla media dei Paesi membri dell'Unione europea, con un distacco complessivo che sfiora i 52,4 miliardi di euro. Al contempo, è cresciuta la spesa a carico delle famiglie, con un aumento del 10,3% rispetto al 2022, e quasi 4,5 milioni di persone nel 2023 hanno rinunciato alle cure, di cui 2,5 milioni per motivi economici.
Secondo la Fondazione Opera nazionale per l'assistenza agli orfani dei sanitari italiani tra il 2019 e il 2022 il sistema sanitario nazionale ha perso oltre 11.000 medici per licenziamento e conclusione di contratti.
Il numero di infermieri è largamente insufficiente e soprattutto le iscrizioni al relativo corso di laurea sono in continuo calo, con sempre meno laureati, come si diceva prima durante la discussione.
Pertanto, rilevato che il progetto di legge affronta il tema della valorizzazione delle professioni sanitarie e sociosanitarie e considerato che le carenze del sistema sanitario e sociosanitario e la distanza rispetto agli investimenti in rapporto al PIL dagli altri Paesi europei imporrebbero la necessità di valutare un investimento maggiore, chiediamo alla Giunta regionale di impegnarsi a valutare un aumento più consistente e strutturale dei fondi anche a mezzo del Governo, quindi attraverso la Conferenza Stato-Regioni.
Grazie.

PRESIDENTE

Grazie a lei.
Non vedo altri interventi.
Metto in votazione l' ordine del giorno n. A0014.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
ODG n. A0015

Ordine del giorno presentato dai consiglieri Bigon, Camani, Luisetto, Montanariello, Zanoni e Zottis relativo a "IL RUOLO DEL PERSONALE TECNICO E AMMINISTRATIVO DEVE ESSERE VALORIZZATO: LA GIUNTA REGIONALE SI ATTIVI IN CONFERENZA STATO - REGIONI PER OTTENERE LO STANZIAMENTO DI RISORSE DEDICATE" in occasione dell'esame del disegno di legge relativo a "Disposizioni per l'incremento dei fondi contrattuali delle aziende ed enti del servizio sanitario regionale". (Progetto di legge n. 292) APPROVATO (Deliberazione n. 79/2024)

(N.d.r. – Si riproduce il testo scritto dell'ordine del giorno come presentato)
IL CONSIGLIO REGIONALE DEL VENETO
Premesso che:
l'ultima previsione della scheda n. 3 "Risorse umane", di cui all'"Intesa, ai sensi dell'articolo 8, comma 6, della legge 5 giugno 2003, n. 131, tra il Governo, le Regioni e le Province autonome di Trento e di Bolzano concernente il Patto per la salute per gli anni 2019 – 2021", stabilisce di "destinare alla contrattazione integrativa risorse aggiuntive, nel limite del 2 per cento del monte solari regionale al netto degli oneri riflessi, rilevato nell'anno 2018, da definirsi nell'ambito del tavolo di verifica per gli adempimenti" al fine di "(...) perseguire la graduale perequazione del trattamento accessorio fra aziende e enti del servizio sanitario delle predette regioni nonché per valorizzare le professionalità dei dirigenti medici, veterinari e sanitari e degli operatori delle professioni infermieristiche, ostetriche, tecniche, della riabilitazione, della prevenzione e del servizio sociale del comparto e degli operatori socio sanitari (...)";
secondo gli ultimi dati disponibili, in Italia mancherebbero circa 50.000 medici, di cui 3.500 solo in Veneto, per raggiungere una dimensione organica ottimale; secondo il "Piano Regionale di contrasto alla carenza di personale del Servizio Socio Sanitario Regionale del Veneto", di cui all'allegato "A" alla DGR n. 960 del 13 agosto 2024, "da una proiezione effettuata risulta che nel corso dell'anno 2023, sul totale delle dimissioni del personale infermieristico, il 54% era costituito da dimissioni inattese, mentre per il personale medico il dato risulta ancora più elevato rappresentando il 67% delle cessazioni. L'andamento negli anni di queste percentuali, incrementatesi dopo la pandemia, è stato abbastanza sovrapponibile per infermieri e medici, fino al 2023, anno in cui si assiste ad un aumento delle dimissioni inattese dei medici e ad una diminuzione delle medesime da parte degli infermieri".
Rilevato che:
alla luce dell'attuale carenza di personale sanitario e sociosanitario presso le strutture del Sistema Sanitario Regionale del Veneto, il progetto di legge in oggetto mira alla valorizzazione del personale sanitario e sociosanitario in servizio, anche al fine di perseguire la graduale perequazione delle retribuzioni delle Aziende ULSS e Ospedaliere della Regione del Veneto.
Evidenziato che:
la carenza di personale nel Servizio Sanitario Regionale è un'emergenza che va affrontata immediatamente, ma la cui soluzione inevitabilmente richiederà tempi lunghi;
il ruolo del personale tecnico e amministrativo è di fondamentale importanza per un'organizzazione efficiente ed efficace del sistema sanitario, che riduca al minimo le incombenze burocratiche del personale sanitario e sociosanitario.
Preso atto che:
il Patto per la salute 2019-2021 non prevede l'incremento delle risorse per la contrattazione integrativa a favore del personale tecnico e amministrativo in servizio presso le Aziende ULSS e Ospedaliere della Regione del Veneto.
Considerato che:
l'importanza del servizio svolto dal personale tecnico e amministrativo in servizio presso le Aziende ULSS e Ospedaliere della Regione del Veneto meriterebbe una specifica valorizzazione, anche mediante strumenti simili a quello previsto dal progetto di legge in oggetto.
IMPEGNA LA GIUNTA REGIONALE
ad attivarsi presso la Conferenza permanente Stato-Regioni al fine di ottenere nuove e maggiori risorse destinate anche alla valorizzazione del personale tecnico e amministrativo in servizio presso le Aziende ULSS e Ospedaliere della Regione del Veneto.
Collega Bigon, prego.

Anna Maria BIGON (Partito Democratico Veneto)

Grazie, Presidente.
Questo ordine del giorno va sulla base del principio già espresso in precedenza: la valorizzazione di quel sistema, di quella parte del comparto fondamentale, formato dagli amministrativi, dai tecnici, e comunque non dal personale sanitario.
Crediamo che la Giunta, quindi la Regione, debba provvedere con dei provvedimenti ad hoc proprio per valorizzarli e incentivarli, anche perché la carenza del personale tocca comunque anche questi settori. Si chiede l'impegno ad attivarsi presso la Conferenza permanente Stato-Regioni al fine di ottenere nuove e maggiori risorse destinate anche alla valorizzazione del personale tecnico e amministrativo.
Grazie.

PRESIDENTE

Grazie.
Metto in votazione l' ordine del giorno n. A0015.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
ODG n. A0016

Ordine del giorno presentato dai consiglieri Camani, Bigon, Luisetto, Montanariello, Zanoni e Zottis relativo a "LA PEREQUAZIONE RETRIBUTIVA DEL PERSONALE DELL'AZIENDA OSPEDALE - UNIVERSITÀ DI PADOVA SIA UNA PRIORITÀ: SERVE PARTICOLARE ATTENZIONE NELL'ATTRIBUZIONE DIFFERENZIATA DELLE RISORSE E UNA COMMISSIONE CHE FACCIA CHIAREZZA SULLA SITUAZIONE PADOVANA." RITIRATO

(N.d.r. – Si riproduce il testo scritto dell'ordine del giorno come presentato)
IL CONSIGLIO REGIONALE DEL VENETO
Premesso che:
l'Azienda Ospedale - Università di Padova (AOUP) è, attualmente, la più grande struttura ospedaliera d'Italia e rappresenta un'eccellenza a livello nazionale, anche grazie all'inserimento nelle reti europee per le malattie rare e complesse, oltre che alla partecipazione a numerose collaborazioni internazionali, che le conferiscono una dimensione e un riconoscimento di tipo sovranazionale;
l'AOUP è, inoltre, azienda di riferimento per la realizzazione della collaborazione istituzionale tra Sistema Sanitario Regionale (SSR) e Università degli Studi di Padova (UNIPD), realizzando l'integrazione tra le attività di assistenza, didattica e ricerca, e contribuendo al raggiungimento degli obiettivi assistenziali del Servizio Sanitario Regionale e degli obiettivi di didattica e ricerca propri dell'Università di Padova e della Scuola di Medicina e Chirurgia.
Rilevato che:
la Legge regionale 25 novembre 2019, n. 44 "collegato alla legge di stabilità regionale 2020", all'articolo 21 "Disposizioni in materia di fondi contrattuali dell'Azienda Ospedale-Università di Padova" stabiliva che: "7. Con decorrenza dall'anno 2020, l'Azienda Ospedale-Università di Padova è autorizzata a rideterminare, previa deliberazione della Giunta regionale e nel rispetto del limite della spesa complessiva del personale del servizio sanitario regionale, i fondi del personale del comparto e delle aree dirigenziali fino a concorrenza del livello medio pro capite riferito all'anno 2018 dei fondi delle aziende ed enti del servizio sanitario regionale" e che "2. Agli oneri derivanti dall'applicazione del presente articolo quantificati in euro 2.200.000,00 per ciascun esercizio 2020, 2021 e 2022 si fa fronte con le risorse allocate alla Missione 13 "Tutela della salute", Programma 01" "Servizio sanitario regionale - finanziamento ordinario corrente per la garanzia dei LEA", Titolo l "Spese correnti" del bilancio di previsione 2020-2022";
la disposizione di cui sopra ha rappresentato un primo passo verso un graduale riequilibrio delle sperequazioni retributive in essere per i dipendenti del comparto sanitario e sociosanitario dell'AOUP, che tutt'ora sconta alcune tra le più evidenti forme di disparità retributive se rapportata alle altre AULSS della Regione del Veneto.
Evidenziato che:
la vertenza relativa alla sperequazione retributiva dell'AOUP è nota da diverso tempo, senza che sia ancora stato possibile porvi rimedio, anche a causa degli stringenti limiti circa il rispetto del limite della spesa complessiva del personale del servizio sanitario regionale;
lo "stipendio di posizione" è costituito da due voci: una parte fissa, uguale per tutti in quanto stabilita dal contratto nazionale, e una "accessoria", legata ai fondi regionali. Tuttavia, a parità degli incarichi di maggiore responsabilità, esiste ancora una sensibile differenza di stipendio tra i professionisti dell'AOUP e i colleghi delle altre Aziende;
secondo gli ultimi dati aggiornati al 2023, a parità di posizione, un direttore di Unità operativa complessa dell'AOUP percepisce una componente "accessoria" del valore annuo di 24.500 euro, rispetto ai 26.700-30.000 dell'Azienda Ospedaliera Universitaria Integrata di Verona e ai 28.000-50.000 dell'ULSS Scaligera;
nel 2023, al riguardo, sono state raccolte 1.429 firme anche per chiedere "la completa equiparazione stipendiale dei medici e del personale dell'Ospedale-Università di Padova alle altre aziende sanitarie del Veneto".
Preso atto che:
il progetto di legge in oggetto mira ad intervenire sul tema sperequazione retributiva, inquadrando la necessità di evitare irragionevoli disparità tra professionisti mediante la corresponsione differenziata delle risorse alle Aziende.
Considerato che:
da tempo i professionisti del comparto sanitario e sociosanitario chiedono alla Regione del Veneto di intervenire e di promuovere indagini per comprendere le ragioni sottese alla persistente sperequazione retributiva;
l'attuale difficoltà nel reperimento del personale è determinata anche dalle insufficienti retribuzioni dei professionisti sanitari e sociosanitari italiani rispetto alla media europea e non può che essere aggravata dal deteriorarsi di situazioni di sensibile disparità come quelle attuali.
IMPEGNA LA GIUNTA REGIONALE
a porre particolare attenzione, in sede di attribuzione differenziata delle risorse al fine di perseguire una graduale perequazione, alla situazione dell'AOUP, considerandola come una priorità;
a istituire una commissione che faccia chiarezza sulle ragioni dell'attuale sperequazione dell'AOUP, risalendo ai documenti e ai calcoli dei fondi regionali che hanno determinato l'attuale situazione di disparità.
Prego, collega Camani.

Vanessa CAMANI (Partito Democratico Veneto)

Presidente, ritiro questo ordine del giorno perché so di non avere il parere favorevole. Con l'assessore Lanzarin ci siamo chiarite sulle ragioni tecniche del parere contrario, quindi forse è più opportuno ritirarlo.

PRESIDENTE

Comunico che l'ordine del giorno n. A0016 è ritirato.
ODG n. A0017

Ordine del giorno presentato dai consiglieri Masolo, Ostanel, Lorenzoni e Baldin relativo a "LA REGIONE DEL VENETO LAVORI AFFINCHÉ NEL PROSSIMO DOCUMENTO DI PROGRAMMAZIONE SANITARIA DA ADOTTARSI PREVIA INTESA DI CUI ALL'ARTICOLO 8, COMMA 6, DELLA LEGGE N. 131 DEL 2003 SIANO PREVISTI MECCANISMI PER L'INCREMENTO DEI FONDI DA DESTINARE ALLA VALORIZZAZIONE ECONOMICA DEL PERSONALE TECNICO, AMMINISTRATIVO E PROFESSIONALE DELLE AZIENDE E DEGLI ENTI DEL SERVIZIO SANITARIO REGIONALE" in occasione dell'esame del disegno di legge relativo a "Disposizioni per l'incremento dei fondi contrattuali delle aziende ed enti del servizio sanitario regionale". (Progetto di legge n. 292) APPROVATO (Deliberazione n. 80/2024)

(N.d.r. – Si riproduce il testo scritto dell'ordine del giorno come presentato)
Il Consiglio regionale del Veneto
Visto il
- Patto per la salute 2019-2021, approvato in via definitiva dalla Conferenza Stato-regioni il 18 dicembre 2019 e, ai sensi dell'articolo 4, comma 7 bis, del decreto-legge 29 dicembre 2022, n. 198 convertito con legge 24 febbraio 2023, n. 14, prorogate fino all'adozione di un nuovo documento di programmazione sanitaria;
Osservato che:
- l'ultimo periodo della scheda n. 3 del Patto per la salute 2019-2021, cui l'articolo 1 del progetto di legge n.292 fa rinvio, così stabilisce: "di prevedere, per il periodo di vigenza del presente patto, che le Regioni in equilibrio economico, che hanno garantito i livelli essenziali di assistenza e avviato, con atti di Consiglio regionale o di Giunta, il processo di adeguamento alle disposizioni di cui al DM 2 aprile 2015, n. 70, in coerenza con quanto previsto al punto 6, ferma restando la soglia di spesa per il personale di cui all'articolo 11, comma 1, DL 35/2019 possano – al fine di perseguire la graduale perequazione del trattamento accessorio fra aziende ed enti del servizio sanitario delle predette regioni nonché per valorizzare le professionalità dei dirigenti medici, veterinari e sanitari e degli operatori delle professioni infermieristiche, ostetriche, tecniche, della riabilitazione, della prevenzione e del servizio sociale del comparto e degli operatori socio sanitari, anche tenendo conto delle attività svolte in servizi disagiati e in zone disagiate, come definiti da linee di indirizzo regionali, sulla base dei dati relativi alle effettive carenze di organico registrate negli ultimi tre anni – destinare alla contrattazione integrativa risorse aggiuntive, nel limite del 2 per cento del monte solari regionale al netto degli oneri riflessi, rilevato nell'anno 2018, da definirsi nell'ambito del tavolo di verifica per gli adempimenti a un accordo finanziario e programmatico tra Governo e Regioni, di durata triennale, in merito alla spesa e alla programmazione del Sistema Sanitario Nazionale (SSN)"
Considerato che:
- gli enti e le aziende del servizio sanitario regionale sono organizzazioni che, come tutte le organizzazioni complesse, per funzionare in piena efficienza necessitano di un equilibrio dei fattori produttivi. Tale equilibrio è assicurato anche attraverso la valorizzazione del personale non immediatamente e direttamente coinvolto nell'assolvimento delle prestazioni sanitarie ma che, tuttavia, consente, nel ruolo di staff, di fornire solida copertura amministrativa garantendo l'ordinario e continuo assolvimento delle prestazioni operative di natura sanitaria;
Visti:
- l'articolo 8, comma 6, della L. 05/06/2003, n. 131 Disposizioni per l'adeguamento dell'ordinamento della Repubblica alla L. Cost. 18 ottobre 2001, n.3.
- l'articolo 4, comma 7-bis, del 7-bis, del D.L. 29/12/2022, n. 198 recante "Disposizioni urgenti in materia di termini legislativi", che così dispone: "Il Patto per la salute 2019-2021 è prorogato fino all'adozione di un nuovo documento di programmazione sanitaria. Gli obiettivi indicati nelle schede n. 4 e n. 11 del suddetto Patto sono perseguiti in coordinamento con le disposizioni di cui al decreto legislativo 23 dicembre 2022, n. 200, recante riordino della disciplina degli Istituti di ricovero e cura a carattere scientifico, garantendo ai cittadini l'equo accesso a tutte le prestazioni di alta specialità rese dai predetti Istituti in coerenza con la domanda storica di cui al comma 496 dell'articolo l della legge 30 dicembre 2020, n. 178".
Tutto quanto sopra premesso
impegna la Giunta regionale
A favorire, in sede di adozione del prossimo Patto per salute o di altro documento di programmazione sanitaria comunque denominato da adottarsi previa Intesa ai sensi dell'articolo 8, comma 6, della Legge n. 131 del 2003, la previsione di meccanismi per la valorizzazione economica del personale tecnico, amministrativo e professionale degli enti e delle aziende del servizio sanitario regionale.
Collega Masolo, prego.

Renzo MASOLO (Europa Verde)

Anch'io, come negli altri due ordine del giorno precedenti dei colleghi, chiedo alla Giunta che si attivi per favorire, in sede di adozione del prossimo Patto per la salute o di altro documento di programmazione sanitaria comunque denominato, da adottarsi previa intesa ai sensi dell'articolo 8, comma 6, della legge n. 131/2003, la previsione di meccanismi per la valorizzazione economica del personale tecnico, amministrativo e professionale degli enti e delle aziende del servizio sanitario regionale.
Grazie.

PRESIDENTE

Metto in votazione l' ordine del giorno n. A0017.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Siamo al voto finale del PDL n. 292.
Dichiarazioni di voto.
Collega Bigon, prego.

Anna Maria BIGON (Partito Democratico Veneto)

Grazie, Presidente.
L'indirizzo che viene dato con questo progetto di legge va nella direzione corretta. Noi con questo prevediamo, comunque, un aumento della retribuzione del personale sanitario limitato ai 50.000.000 e questo è il limite che dicevamo. L'impronta è questa. C'è la consapevolezza che la situazione va presa in mano e si deve iniziare un percorso per risolverla. È vero, come diceva anche l'Assessore, che i miliardi, in termini assoluti di investimento alla sanità, sono andati sempre ad aumentare, soprattutto negli ultimi anni, dal 2019, ma è altrettanto vero che prima avevamo fatto riferimento al PIL, perché sappiamo che questo va collegato all'inflazione. Il riferimento al PIL è importante sotto questo punto di vista.
Siamo consapevoli del numero assoluto dei valori. Ovviamente, se rapportati alle esigenze attuali, necessitano di ulteriori investimenti, tanto che dalla ultima rilevazione GIMBE, come ho riportato prima nell'ordine del giorno, si rileva che 50 miliardi di euro dovrebbero essere immediatamente immessi nella disponibilità delle Regioni per poter far fronte a quelle necessità ed emergenze che in questo momento hanno.
È vero che è in difficoltà, quindi, tutto il sistema sanitario nazionale, ecco perché noi insistiamo, anche, a mezzo della Regione, per un maggiore finanziamento da parte del Governo, perché riteniamo opportuno che sia veramente la priorità, una priorità non solo a parole, ma con investimenti, con fatti. Il servizio sanitario pubblico deve essere un orgoglio per tutti, perché quello italiano è il sistema migliore al mondo e va salvaguardato.
Quindi, la preoccupazione che questo possa essere depotenziato nell'arco degli anni è una preoccupazione che deve investire tutti ed essere trasversale per tutti, perché tutti ne abbiamo bisogno, tutti sappiamo perfettamente anche le difficoltà che l'Italia avrà nei prossimi anni, compresa la nostra Regione, per quanto riguarda l'invecchiamento, quindi la maggiore necessità di avere medici.
Come reclutare personale? Bene il Piano strategico che la Regione sta avviando. È vero che è solo una parte l'investimento, il resto deve essere anche una riorganizzazione, ma entrambi devono essere strutturali, quindi prevedere un futuro, ed entrambi, compreso l'investimento, sono fondamentali. Non c'è l'uno senza l'altro. Altrimenti, rischiamo di vedere sempre di più il nostro sistema depotenziato a danno di tutti i cittadini.
Credo che questo modello di integrazione pubblica sociosanitario vada veramente mantenuto e debba essere orgoglio non solo per i cittadini, ma anche per i politici che amministrano e che oggi qua ne discutono la validità.
Dobbiamo fare in modo di investire sempre di più. La Regione Veneto, indipendentemente dalle risorse che può ottenere attraverso la tassazione, deve essere consapevole del fatto che i cittadini mettono tante risorse di tasca propria. Noi dobbiamo tenerne conto.
È vero che cerchiamo di distribuire le ricchezze nel territorio in modo equo, anche per quanto riguarda la retribuzione, ma è altrettanto vero che lo stesso dovremo fare con i cittadini che di volta in volta sono costretti a pagarsi le visite per far fronte alle proprie necessità.
Bene l'avvio di questo percorso, buono l'impegno per investire molto di più. La nostra sarà un'astensione, proprio perché vediamo la disponibilità o, quantomeno, l'avvio per una sanità pubblica che veda più fondi a proprio favore.
Grazie.

PRESIDENTE

Grazie.
Collega Masolo, prego.

Renzo MASOLO (Europa Verde)

Ho seguito con molta attenzione, partecipando a questa discussione, che è stata anche molto interessante.
Alcuni punti sono stati, secondo me, poco realistici, poco attinenti alla realtà, perché l'emergenza sanitaria è un'emergenza non più confrontabile con gli scorsi anni. Oggi ho sentito confrontare la sanità partendo da vent'anni fa.
Le sfide future saranno così importanti, così impegnative che non possiamo più basarci su dei dati di cinque o addirittura dieci anni fa. Per cui, a maggior ragione in questo momento, bisogna crederci, investire fortemente, difendere fortemente la sanità pubblica e non incentivare così tanto, come si sta facendo adesso, la sanità privata.
La sanità privata è giusto che vada avanti da sola, non ha bisogno di aiuti, deve andare avanti da sola. La sanità pubblica, invece, ha bisogno di aiuti, e se è necessaria anche una maggior tassazione, ha bisogno di una maggior tassazione, perché quello che stanno facendo adesso i cittadini non è una tassazione, è una super tassazione, è equivalente ad una super tassazione.
Se un cittadino è in lista d'attesa, deve aspettare e viene chiamato dopo un anno, ed è costretto ad andare al privato, deve pagare 100, 200, 300 euro, magari spostandosi anche. Ripensiamo bene, riprogrammiamo una tassazione che sia adeguata e che sia anche proporzionale a quello che ognuno può dare.
Su questo, come Gruppo, comunque vediamo con fiducia questo avvio. Siamo contenti che il personale del comparto possa tirare un sospiro di sollievo vero, reale, perché c'è bisogno di una maggiore retribuzione. Nello stesso tempo, cerchiamo di monitorare quello che soprattutto farà il Governo. È vero che la coperta è corta, però è una scelta politica. Investire sul sistema sanitario nazionale e aumentare il Fondo sanitario nazionale è una scelta politica. Di conseguenza, anche la Regione faccia il possibile per difendere la nostra povera sanità pubblica.
Noi ci asteniamo, però seguiamo con attenzione e con spirito di collaborazione questo percorso, che si può dire che si avvia anche oggi con questi importanti contributi.
Grazie.

PRESIDENTE

Grazie a lei.
Non vedo altre richieste di intervento.
Metto in votazione il progetto di legge n. 292 nel suo complesso.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Chiudiamo qui la seduta. Un attimo.
Collega Masolo, prego.

Renzo MASOLO (Europa Verde)

Mi scuso. Chiedo solo di mettere a verbale la mia astensione.
L'avevo annunciata nella dichiarazione di voto e poi ho sbagliato. Scusate.

PRESIDENTE

Va bene.
Dichiaro chiusa la seduta.
Chiedo ai Capigruppo di fermarsi un attimo in Sala del Leone.
Grazie.
La Seduta termina alle ore 17.45
Il Consigliere segretario
Erika BALDIN

Il Presidente
Roberto CIAMBETTI

Resoconto stenotipico a cura di:
Cedat 85

Revisione e coordinamento testo a cura di:
Maria Concetta Miccoli

Elaborazione testo a cura di:
Maria Concetta Miccoli
Verbale n. 149 - 11^ legislatura
PROCESSO VERBALE
SEDUTA PUBBLICA N. 149
MARTEDì 22 OTTOBRE 2024


PRESIDENZA
PRESIDENTE ROBERTO CIAMBETTI
VICEPRESIDENTE ENOCH SORANZO

PROCESSO VERBALE REDATTO A CURA DELL'UNITà ASSEMBLEA

INDICE

Processo verbale della 149ª seduta pubblica – martedì 22 ottobre 2024
La seduta si svolge a Venezia in Palazzo Ferro-Fini, sede del Consiglio regionale, secondo le modalità ordinarie ed in conformità alla deliberazione dell'Ufficio di presidenza n. 31 del 30 maggio 2024.

I lavori si svolgono sulla base dell'ordine del giorno prot. n. 14112 del 17 ottobre 2024.

Il Presidente CIAMBETTI dichiara aperta la seduta alle ore 14.08.

Assume le funzioni di Consigliere segretario la consigliera Erika Baldin.

Punto n. 1) all'ordine del giorno

Approvazione verbali delle sedute precedenti  [RESOCONTO]


Il PRESIDENTE, poiché nessun consigliere chiede di fare osservazioni, dichiara che si intende approvato il processo verbale della 148a Seduta pubblica di martedì 15 ottobre 2024.

Punto n. 2) all'ordine del giorno

Comunicazioni della Presidenza del Consiglio  [RESOCONTO]


Il PRESIDENTE comunica che sono in congedo il Presidente della Giunta regionale Zaia, il consigliere Giacomin; inoltre, la partecipazione da remoto è autorizzata ai sensi della deliberazione dell'Ufficio di presidenza n. 31 del 30 maggio 2024.

Punto n. 3) all'ordine del giorno

Interrogazioni e interpellanze  [RESOCONTO]


Ai sensi dell'art. 114, comma 3 del Regolamento l'elenco delle interrogazioni e delle interpellanze, allegato alla Convocazione, è dato per letto.

Punti nn.4 e 5) all'ordine del giorno

Risposte della Giunta regionale alle interrogazioni e interpellanze  [RESOCONTO]


e

Interrogazioni a risposta scritta iscritte all'ordine del giorno ai sensi dell'articolo 111, comma 4 del Regolamento  [RESOCONTO]


INTERROGAZIONI A RISPOSTA SCRITTA

n. 339 del 20.04.2023
presentata dal consigliere Zanoni
"A che punto sono le azioni di recupero crediti nei confronti di aziende faunistiche venatorie per gli anni 1980-1986?"

e

n. 464 del 15.12.2023
presentata dal consigliere Zanoni
"Quale la conseguenza della eventuale inerzia della Regione sulle azioni di recupero crediti nei confronti di aziende venatorie per gli anni 1980 – 1986?"

Interviene il consigliere Zanoni (Partito Democratico Veneto) che illustra le due Interrogazioni in oggetto.

Interviene l'assessore Calzavara che risponde congiuntamente per conto della Giunta regionale.

Interviene il consigliere Zanoni (Partito Democratico Veneto) in sede di replica.

n. 403 del 07.08.2023
presentata dai consiglieri Bigon e Zanoni
"Si intende garantire la riattivazione del servizio UFDA?"

Interviene la consigliera Bigon (Partito Democratico Veneto) che illustra l'IRS in oggetto.
Interviene l'assessore Lanzarin che risponde per conto della Giunta regionale.

Interviene la consigliera Bigon (Partito Democratico Veneto) in sede di replica.

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA

n. 496 del 27.08.2024
presentata dal consigliere Zanoni
"Quali verifiche e provvedimenti intende adottare la Giunta in merito alla denuncia dell'associazione Gioia sulle "estorsioni" delle richieste di opposizione all'istituzione dell'oasi di protezione di Volpago del Montello?"

Interviene il consigliere Zanoni (Partito Democratico Veneto) che illustra l'IRI in oggetto.

Interviene l'assessore Corazzari che risponde per conto della Giunta regionale.

Interviene il consigliere Zanoni (Partito Democratico Veneto) in sede di replica.

INTERROGAZIONI A RISPOSTA SCRITTA

n. 404 del 07.08.2023
presentata dalla consigliera Bigon
"Si intende dare seguito alle istanze sottoscritte da 3.652 cittadini per l'Ospedale di Isola della Scala (VR)?"

e

n. 544 del 27.06.2024
presentata dai consiglieri Bigon, Zottis, Luisetto e Zanoni
"Il centro sanitario polifunzionale di Isola della Scala è soggetto a continui tagli e depotenziamenti. Come si pensa di poter far fronte alla mancanza totale di servizi ambulatoriali e diagnostici in questo vasto territorio?"

Interviene la consigliera Bigon (Partito Democratico Veneto) che illustra le due Interrogazioni in oggetto.

Interviene l'assessore Lanzarin che risponde congiuntamente per conto della Giunta regionale.

Interviene la consigliera Bigon (Partito Democratico Veneto) in sede di replica.

n. 560 del 25.07.2024
presentata dal consigliere Masolo
"Rave party con migliaia di partecipanti devasta la zona speciale di conservazione "Alberoni", ma il Comune di Venezia sottovaluta l'allerta ricevuta dal WWF: la Giunta regionale intende effettuare verifiche con il Comune di Venezia, incaricato di gestire il sito della Rete Natura 2000 Lido di Venezia biotopi litoranei?"

Interviene il consigliere Masolo (Europa Verde) che illustra l'IRS in oggetto.
Interviene l'assessore Corazzari che risponde per conto della Giunta regionale.

Interviene il consigliere Masolo (Europa Verde) in sede di replica.

n. 529 del 17.05.2024
presentata dalla consigliera Bigon
"Inattività dei reparti di degenza per le dipendenze di Marzana e di Verona-Borgo Roma: la Giunta regionale intende garantire questi servizi?"

Interviene la consigliera Bigon (Partito Democratico Veneto) che illustra l'IRS in oggetto.
Interviene l'assessore Lanzarin che risponde per conto della Giunta regionale.

Il PRESIDENTE, terminato il tempo destinato alle risposte alle Interrogazioni, dispone il rinvio della trattazione delle IRS nn. 368, 402 e 461.

Punto 6) all'ordine del giorno

Disegno di legge relativo a "Disposizioni per l'incremento dei fondi contrattuali delle aziende ed enti del servizio sanitario regionale". (Progetto di legge n. 292) APPROVATO (Deliberazione legislativa n. 26/2024)  [RESOCONTO]


Intervengono le consigliere Bisaglia (Zaia Presidente), che svolge la relazione di maggioranza per conto della Quinta Commissione consiliare, e Bigon (Partito Democratico Veneto), che svolge la relazione di minoranza per conto della Quinta Commissione consiliare.

In discussione generale intervengono le consigliere Baldin (Movimento 5 Stelle), Luisetto (Partito Democratico Veneto), Zottis (Partito Democratico Veneto).

Durante l'intervento della consigliera Zottis assume la presidenza il Vicepresidente Enoch Soranzo.

In discussione generale intervengono i consiglieri Ostanel (Il Veneto che Vogliamo), Masolo (Europa Verde), Pan (Liga Veneta per Salvini Premier), Brescacin (Zaia Presidente), Bigon (Partito Democratico Veneto), Camani (Partito Democratico Veneto), Valdegamberi (Gruppo Misto), Lorenzoni (Gruppo Misto), Pavanetto (Fratelli d'Italia - Giorgia Meloni) e Boron (Gruppo Misto).

Chiusa la discussione generale, interviene l'assessore Lanzarin in sede di replica.

Il PRESIDENTE sospende la seduta per permettere all'Ufficio di presidenza della Quinta Commissione consiliare di esprimere parere sugli emendamenti presentati.

La seduta è sospesa alle ore 16.50.

La seduta riprende alle ore 17.16.

Assume la presidenza il Presidente Roberto Ciambetti.

Si passa all'esame dell'articolato e relativi emendamenti.

Gli emendamenti nn. A8 e A7, all'articolo 1, posti in votazione separatamente col sistema elettronico in modalità telematica, sono respinti.

L'articolo 1, posto in votazione col sistema elettronico in modalità telematica, è approvato nel testo presentato dalla Commissione consiliare competente.

Gli emendamenti nn. A5, A4 e A1, all'articolo 2, posti in votazione separatamente col sistema elettronico in modalità telematica, sono respinti.

Il PRESIDENTE dichiara precluso l'emendamento n. A9 dalla votazione precedente dell'emendamento n. A1.

Gli emendamenti nn. A6, A3 e A2, all'articolo 2, posti in votazione separatamente col sistema elettronico in modalità telematica, sono respinti.

L'articolo 2, posto in votazione col sistema elettronico in modalità telematica, è approvato nel testo presentato dalla Commissione consiliare competente.

Gli emendamenti nn. A10 e A11, all'articolo 3, posti in votazione separatamente col sistema elettronico in modalità telematica, sono respinti.

Gli articoli 3, 4 e 5, posti in votazione separatamente col sistema elettronico in modalità telematica, sono approvati nel testo presentato dalla Commissione consiliare competente.

Si passa all'esame degli ordini del giorno collegati al progetto di legge in oggetto.

ODG n. A12

Ordine del giorno presentato dai consiglieri Masolo e Baldin relativo a "Valutare l'applicazione del principio di diritto espresso dalla Corte dei Conti - Sezione autonomie con la recente deliberazione n. 17/SEZAUT/2024/QMIG" in occasione dell'esame del disegno di legge relativo a "Disposizioni per l'incremento dei fondi contrattuali delle aziende ed enti del servizio sanitario regionale". (Progetto di legge n. 292) APPROVATO (Deliberazione n. 76/2024)  [RESOCONTO]


Interviene il consigliere Masolo (Europa Verde) che propone una modifica all'ordine del giorno in oggetto.

Il PRESIDENTE pone in votazione, col sistema elettronico in modalità telematica, l'ordine del giorno in oggetto come modificato.

Il Consiglio approva

ODG n. A13

Ordine del giorno presentato dai consiglieri Boron e Bozza relativo a "Estensione dell'incremento fondi retributivi, premialità e condizioni di lavoro al personale tecnico amministrativo delle aziende ed enti del servizio sanitario regionale" in occasione dell'esame del disegno di legge relativo a "Disposizioni per l'incremento dei fondi contrattuali delle aziende ed enti del servizio sanitario regionale". (Progetto di legge n. 292) APPROVATO (Deliberazione n. 77/2024)  [RESOCONTO]


Interviene il consigliere Boron (Gruppo Misto) che illustra l'ordine del giorno in oggetto.

Il PRESIDENTE pone in votazione, col sistema elettronico in modalità telematica, l'ordine del giorno in oggetto.

Il Consiglio approva

ODG n. A14

Ordine del giorno presentato dai consiglieri Bigon, Camani, Luisetto, Montanariello, Zanoni e Zottis relativo a "150 milioni in tre anni non bastano: la Giunta valuti un aumento consistente e strutturale dei fondi contrattuali, anche attivandosi presso il Governo, al fine di colmare il divario retributivo con gli altri paesi europei" in occasione dell'esame del disegno di legge relativo a "Disposizioni per l'incremento dei fondi contrattuali delle aziende ed enti del servizio sanitario regionale". (Progetto di legge n. 292) APPROVATO (Deliberazione n. 78/2024)  [RESOCONTO]


Interviene la consigliera Bigon (Partito Democratico Veneto) che illustra l'ordine del giorno in oggetto.

Il PRESIDENTE pone in votazione, col sistema elettronico in modalità telematica, l'ordine del giorno in oggetto.

Il Consiglio approva

ODG n. A15

Ordine del giorno presentato dai consiglieri Bigon, Camani, Luisetto, Montanariello, Zanoni e Zottis relativo a "Il ruolo del personale tecnico e amministrativo deve essere valorizzato: la Giunta regionale si attivi in conferenza Stato - Regioni per ottenere lo stanziamento di risorse dedicate" in occasione dell'esame del disegno di legge relativo a "Disposizioni per l'incremento dei fondi contrattuali delle aziende ed enti del servizio sanitario regionale". (Progetto di legge n. 292) APPROVATO (Deliberazione n. 79/2024)  [RESOCONTO]


Interviene la consigliera Bigon (Partito Democratico Veneto) che illustra l'ordine del giorno in oggetto.

Il PRESIDENTE pone in votazione, col sistema elettronico in modalità telematica, l'ordine del giorno in oggetto.

Il Consiglio approva

Interviene la consigliera Camani (Partito Democratico Veneto) che ritira l'ordine del giorno n. A16.

ODG n. A17

Ordine del giorno presentato dai consiglieri Masolo, Ostanel, Lorenzoni e Baldin relativo a "La Regione del Veneto lavori affinché nel prossimo documento di programmazione sanitaria da adottarsi previa intesa di cui all'articolo 8, comma 6, della legge n. 131 del 2003 siano previsti meccanismi per l'incremento dei fondi da destinare alla valorizzazione economica del personale tecnico, amministrativo e professionale delle aziende e degli enti del servizio sanitario regionale" in occasione dell'esame del disegno di legge relativo a "Disposizioni per l'incremento dei fondi contrattuali delle aziende ed enti del servizio sanitario regionale". (Progetto di legge n. 292) APPROVATO (Deliberazione n. 80/2024)  [RESOCONTO]


Interviene il consigliere Masolo (Europa Verde) che illustra l'ordine del giorno in oggetto.

Il PRESIDENTE pone in votazione, col sistema elettronico in modalità telematica, l'ordine del giorno in oggetto.

Il Consiglio approva

In dichiarazione di voto finale sul progetto di legge n. 292 interviene i consiglieri Bigon (Partito Democratico Veneto) e Masolo (Europa Verde).

Il PRESIDENTE pone in votazione, col sistema elettronico in modalità telematica, il progetto di legge in oggetto nel suo complesso.

Il Consiglio approva

Il PRESIDENTE dichiara chiusa la seduta.

Il Consiglio regionale sarà convocato a domicilio.

La seduta termina alle ore 17.45.

Votazioni ai sensi dell'articolo 50 comma 4 dello Statuto.


Votazione aperta per il punto:
PDL n. 292 - EMA08
Effettuata la votazione si hanno i seguenti risultati:
Consiglieri presenti: 40
Votanti: 40
Favorevoli: 6
Contrari: 34
Astenuti: 0
Non Votanti: 0
Quorum: Semplice 1/2 + 1

Esito: RESPINTA
Presenti:
Andreoli Marco, Baldin Erika, Barbisan Fabiano, Bet Roberto, Bigon Annamaria, Bisaglia Simona, Boron Fabrizio, Bozza Alberto, Brescacin Sonia, Camani Vanessa, Casali Stefano, Cavinato Elisa, Cecchellero Andrea, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Cestaro Silvia, Ciambetti Roberto, Corsi Enrico, Dolfin Marco, Favero Marzio, Formaggio Joe, Luisetto Chiara, Maino Silvia, Michieletto Gabriele, Piccinini Tomas, Possamai Gianpiero, Puppato Giovanni, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Rizzotto Silvia, Scatto Francesca, Sponda Alessandra, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zanoni Andrea, Zecchinato Marco, Zottis Francesca

Votanti:
Andreoli Marco, Baldin Erika, Barbisan Fabiano, Bet Roberto, Bigon Annamaria, Bisaglia Simona, Boron Fabrizio, Bozza Alberto, Brescacin Sonia, Camani Vanessa, Casali Stefano, Cavinato Elisa, Cecchellero Andrea, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Cestaro Silvia, Ciambetti Roberto, Corsi Enrico, Dolfin Marco, Favero Marzio, Formaggio Joe, Luisetto Chiara, Maino Silvia, Michieletto Gabriele, Piccinini Tomas, Possamai Gianpiero, Puppato Giovanni, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Rizzotto Silvia, Scatto Francesca, Sponda Alessandra, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zanoni Andrea, Zecchinato Marco, Zottis Francesca

Assenti:
Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Lorenzoni Arturo, Masolo Renzo, Montanariello Jonatan, Ostanel Elena, Pan Giuseppe, Pavanetto Lucas, Sandonà Luciano, Soranzo Enoch, Zaia Luca

Non Votanti:
NESSUN NON VOTANTE

Favorevoli:
Baldin Erika, Bigon Annamaria, Camani Vanessa, Luisetto Chiara, Zanoni Andrea, Zottis Francesca

Contrari:
Andreoli Marco, Barbisan Fabiano, Bet Roberto, Bisaglia Simona, Boron Fabrizio, Bozza Alberto, Brescacin Sonia, Casali Stefano, Cavinato Elisa, Cecchellero Andrea, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Cestaro Silvia, Ciambetti Roberto, Corsi Enrico, Dolfin Marco, Favero Marzio, Formaggio Joe, Maino Silvia, Michieletto Gabriele, Piccinini Tomas, Possamai Gianpiero, Puppato Giovanni, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Rizzotto Silvia, Scatto Francesca, Sponda Alessandra, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zecchinato Marco

Astenuti:
NESSUN ASTENUTO
Votazione aperta per il punto:
PDL n. 292 - EMA07
Effettuata la votazione si hanno i seguenti risultati:
Consiglieri presenti: 40
Votanti: 40
Favorevoli: 7
Contrari: 33
Astenuti: 0
Non Votanti: 0
Quorum: Semplice 1/2 + 1

Esito: RESPINTA
Presenti:
Andreoli Marco, Baldin Erika, Barbisan Fabiano, Bigon Annamaria, Bisaglia Simona, Boron Fabrizio, Bozza Alberto, Brescacin Sonia, Camani Vanessa, Casali Stefano, Cavinato Elisa, Cecchellero Andrea, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Cestaro Silvia, Ciambetti Roberto, Corsi Enrico, Dolfin Marco, Favero Marzio, Formaggio Joe, Luisetto Chiara, Maino Silvia, Masolo Renzo, Michieletto Gabriele, Piccinini Tomas, Possamai Gianpiero, Puppato Giovanni, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Rizzotto Silvia, Scatto Francesca, Sponda Alessandra, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zanoni Andrea, Zecchinato Marco, Zottis Francesca

Votanti:
Andreoli Marco, Baldin Erika, Barbisan Fabiano, Bigon Annamaria, Bisaglia Simona, Boron Fabrizio, Bozza Alberto, Brescacin Sonia, Camani Vanessa, Casali Stefano, Cavinato Elisa, Cecchellero Andrea, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Cestaro Silvia, Ciambetti Roberto, Corsi Enrico, Dolfin Marco, Favero Marzio, Formaggio Joe, Luisetto Chiara, Maino Silvia, Masolo Renzo, Michieletto Gabriele, Piccinini Tomas, Possamai Gianpiero, Puppato Giovanni, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Rizzotto Silvia, Scatto Francesca, Sponda Alessandra, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zanoni Andrea, Zecchinato Marco, Zottis Francesca

Assenti:
Bet Roberto, Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Lorenzoni Arturo, Montanariello Jonatan, Ostanel Elena, Pan Giuseppe, Pavanetto Lucas, Sandonà Luciano, Soranzo Enoch, Zaia Luca

Non Votanti:
NESSUN NON VOTANTE

Favorevoli:
Baldin Erika, Bigon Annamaria, Camani Vanessa, Luisetto Chiara, Masolo Renzo, Zanoni Andrea, Zottis Francesca

Contrari:
Andreoli Marco, Barbisan Fabiano, Bisaglia Simona, Boron Fabrizio, Bozza Alberto, Brescacin Sonia, Casali Stefano, Cavinato Elisa, Cecchellero Andrea, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Cestaro Silvia, Ciambetti Roberto, Corsi Enrico, Dolfin Marco, Favero Marzio, Formaggio Joe, Maino Silvia, Michieletto Gabriele, Piccinini Tomas, Possamai Gianpiero, Puppato Giovanni, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Rizzotto Silvia, Scatto Francesca, Sponda Alessandra, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zecchinato Marco

Astenuti:
NESSUN ASTENUTO
Votazione aperta per il punto:
PDL n. 292 - ART. 1
Effettuata la votazione si hanno i seguenti risultati:
Consiglieri presenti: 41
Votanti: 41
Favorevoli: 34
Contrari: 0
Astenuti: 7
Non Votanti: 0
Quorum: Semplice 1/2 + 1

Esito: APPROVATA
Presenti:
Andreoli Marco, Baldin Erika, Barbisan Fabiano, Bet Roberto, Bigon Annamaria, Bisaglia Simona, Boron Fabrizio, Bozza Alberto, Brescacin Sonia, Camani Vanessa, Casali Stefano, Cavinato Elisa, Cecchellero Andrea, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Cestaro Silvia, Ciambetti Roberto, Corsi Enrico, Dolfin Marco, Favero Marzio, Formaggio Joe, Luisetto Chiara, Maino Silvia, Masolo Renzo, Michieletto Gabriele, Piccinini Tomas, Possamai Gianpiero, Puppato Giovanni, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Rizzotto Silvia, Scatto Francesca, Sponda Alessandra, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zanoni Andrea, Zecchinato Marco, Zottis Francesca

Votanti:
Andreoli Marco, Baldin Erika, Barbisan Fabiano, Bet Roberto, Bigon Annamaria, Bisaglia Simona, Boron Fabrizio, Bozza Alberto, Brescacin Sonia, Camani Vanessa, Casali Stefano, Cavinato Elisa, Cecchellero Andrea, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Cestaro Silvia, Ciambetti Roberto, Corsi Enrico, Dolfin Marco, Favero Marzio, Formaggio Joe, Luisetto Chiara, Maino Silvia, Masolo Renzo, Michieletto Gabriele, Piccinini Tomas, Possamai Gianpiero, Puppato Giovanni, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Rizzotto Silvia, Scatto Francesca, Sponda Alessandra, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zanoni Andrea, Zecchinato Marco, Zottis Francesca

Assenti:
Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Lorenzoni Arturo, Montanariello Jonatan, Ostanel Elena, Pan Giuseppe, Pavanetto Lucas, Sandonà Luciano, Soranzo Enoch, Zaia Luca

Non Votanti:
NESSUN NON VOTANTE

Favorevoli:
Andreoli Marco, Barbisan Fabiano, Bet Roberto, Bisaglia Simona, Boron Fabrizio, Bozza Alberto, Brescacin Sonia, Casali Stefano, Cavinato Elisa, Cecchellero Andrea, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Cestaro Silvia, Ciambetti Roberto, Corsi Enrico, Dolfin Marco, Favero Marzio, Formaggio Joe, Maino Silvia, Michieletto Gabriele, Piccinini Tomas, Possamai Gianpiero, Puppato Giovanni, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Rizzotto Silvia, Scatto Francesca, Sponda Alessandra, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zecchinato Marco

Contrari:
NESSUN CONTRARIO

Astenuti:
Baldin Erika, Bigon Annamaria, Camani Vanessa, Luisetto Chiara, Masolo Renzo, Zanoni Andrea, Zottis Francesca
Votazione aperta per il punto:
PDL n. 292 - EMA05
Effettuata la votazione si hanno i seguenti risultati:
Consiglieri presenti: 43
Votanti: 43
Favorevoli: 8
Contrari: 35
Astenuti: 0
Non Votanti: 0
Quorum: Semplice 1/2 + 1

Esito: RESPINTA
Presenti:
Andreoli Marco, Baldin Erika, Barbisan Fabiano, Bet Roberto, Bigon Annamaria, Bisaglia Simona, Boron Fabrizio, Bozza Alberto, Brescacin Sonia, Camani Vanessa, Casali Stefano, Cavinato Elisa, Cecchellero Andrea, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Cestaro Silvia, Ciambetti Roberto, Corsi Enrico, Dolfin Marco, Favero Marzio, Formaggio Joe, Lorenzoni Arturo, Luisetto Chiara, Maino Silvia, Masolo Renzo, Michieletto Gabriele, Pan Giuseppe, Piccinini Tomas, Possamai Gianpiero, Puppato Giovanni, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Rizzotto Silvia, Scatto Francesca, Sponda Alessandra, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zanoni Andrea, Zecchinato Marco, Zottis Francesca

Votanti:
Andreoli Marco, Baldin Erika, Barbisan Fabiano, Bet Roberto, Bigon Annamaria, Bisaglia Simona, Boron Fabrizio, Bozza Alberto, Brescacin Sonia, Camani Vanessa, Casali Stefano, Cavinato Elisa, Cecchellero Andrea, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Cestaro Silvia, Ciambetti Roberto, Corsi Enrico, Dolfin Marco, Favero Marzio, Formaggio Joe, Lorenzoni Arturo, Luisetto Chiara, Maino Silvia, Masolo Renzo, Michieletto Gabriele, Pan Giuseppe, Piccinini Tomas, Possamai Gianpiero, Puppato Giovanni, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Rizzotto Silvia, Scatto Francesca, Sponda Alessandra, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zanoni Andrea, Zecchinato Marco, Zottis Francesca

Assenti:
Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Montanariello Jonatan, Ostanel Elena, Pavanetto Lucas, Sandonà Luciano, Soranzo Enoch, Zaia Luca

Non Votanti:
NESSUN NON VOTANTE

Favorevoli:
Baldin Erika, Bigon Annamaria, Camani Vanessa, Lorenzoni Arturo, Luisetto Chiara, Masolo Renzo, Zanoni Andrea, Zottis Francesca

Contrari:
Andreoli Marco, Barbisan Fabiano, Bet Roberto, Bisaglia Simona, Boron Fabrizio, Bozza Alberto, Brescacin Sonia, Casali Stefano, Cavinato Elisa, Cecchellero Andrea, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Cestaro Silvia, Ciambetti Roberto, Corsi Enrico, Dolfin Marco, Favero Marzio, Formaggio Joe, Maino Silvia, Michieletto Gabriele, Pan Giuseppe, Piccinini Tomas, Possamai Gianpiero, Puppato Giovanni, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Rizzotto Silvia, Scatto Francesca, Sponda Alessandra, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zecchinato Marco

Astenuti:
NESSUN ASTENUTO
Votazione aperta per il punto:
PDL n. 292 - EMA04
Effettuata la votazione si hanno i seguenti risultati:
Consiglieri presenti: 43
Votanti: 43
Favorevoli: 8
Contrari: 35
Astenuti: 0
Non Votanti: 0
Quorum: Semplice 1/2 + 1

Esito: RESPINTA
Presenti:
Andreoli Marco, Baldin Erika, Barbisan Fabiano, Bet Roberto, Bigon Annamaria, Bisaglia Simona, Boron Fabrizio, Bozza Alberto, Brescacin Sonia, Camani Vanessa, Casali Stefano, Cavinato Elisa, Cecchellero Andrea, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Cestaro Silvia, Ciambetti Roberto, Corsi Enrico, Dolfin Marco, Favero Marzio, Formaggio Joe, Lorenzoni Arturo, Luisetto Chiara, Maino Silvia, Masolo Renzo, Michieletto Gabriele, Pan Giuseppe, Piccinini Tomas, Possamai Gianpiero, Puppato Giovanni, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Rizzotto Silvia, Scatto Francesca, Sponda Alessandra, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zanoni Andrea, Zecchinato Marco, Zottis Francesca

Votanti:
Andreoli Marco, Baldin Erika, Barbisan Fabiano, Bet Roberto, Bigon Annamaria, Bisaglia Simona, Boron Fabrizio, Bozza Alberto, Brescacin Sonia, Camani Vanessa, Casali Stefano, Cavinato Elisa, Cecchellero Andrea, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Cestaro Silvia, Ciambetti Roberto, Corsi Enrico, Dolfin Marco, Favero Marzio, Formaggio Joe, Lorenzoni Arturo, Luisetto Chiara, Maino Silvia, Masolo Renzo, Michieletto Gabriele, Pan Giuseppe, Piccinini Tomas, Possamai Gianpiero, Puppato Giovanni, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Rizzotto Silvia, Scatto Francesca, Sponda Alessandra, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zanoni Andrea, Zecchinato Marco, Zottis Francesca

Assenti:
Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Montanariello Jonatan, Ostanel Elena, Pavanetto Lucas, Sandonà Luciano, Soranzo Enoch, Zaia Luca

Non Votanti:
NESSUN NON VOTANTE

Favorevoli:
Baldin Erika, Bigon Annamaria, Camani Vanessa, Lorenzoni Arturo, Luisetto Chiara, Masolo Renzo, Zanoni Andrea, Zottis Francesca

Contrari:
Andreoli Marco, Barbisan Fabiano, Bet Roberto, Bisaglia Simona, Boron Fabrizio, Bozza Alberto, Brescacin Sonia, Casali Stefano, Cavinato Elisa, Cecchellero Andrea, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Cestaro Silvia, Ciambetti Roberto, Corsi Enrico, Dolfin Marco, Favero Marzio, Formaggio Joe, Maino Silvia, Michieletto Gabriele, Pan Giuseppe, Piccinini Tomas, Possamai Gianpiero, Puppato Giovanni, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Rizzotto Silvia, Scatto Francesca, Sponda Alessandra, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zecchinato Marco

Astenuti:
NESSUN ASTENUTO
Votazione aperta per il punto:
PDL n. 292 - EMA01
Effettuata la votazione si hanno i seguenti risultati:
Consiglieri presenti: 45
Votanti: 45
Favorevoli: 9
Contrari: 36
Astenuti: 0
Non Votanti: 0
Quorum: Semplice 1/2 + 1

Esito: RESPINTA
Presenti:
Andreoli Marco, Baldin Erika, Barbisan Fabiano, Bet Roberto, Bigon Annamaria, Bisaglia Simona, Boron Fabrizio, Bozza Alberto, Brescacin Sonia, Camani Vanessa, Casali Stefano, Cavinato Elisa, Cecchellero Andrea, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Cestaro Silvia, Ciambetti Roberto, Corsi Enrico, Dolfin Marco, Favero Marzio, Formaggio Joe, Lorenzoni Arturo, Luisetto Chiara, Maino Silvia, Masolo Renzo, Michieletto Gabriele, Montanariello Jonatan, Pan Giuseppe, Piccinini Tomas, Possamai Gianpiero, Puppato Giovanni, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Rizzotto Silvia, Scatto Francesca, Soranzo Enoch, Sponda Alessandra, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zanoni Andrea, Zecchinato Marco, Zottis Francesca

Votanti:
Andreoli Marco, Baldin Erika, Barbisan Fabiano, Bet Roberto, Bigon Annamaria, Bisaglia Simona, Boron Fabrizio, Bozza Alberto, Brescacin Sonia, Camani Vanessa, Casali Stefano, Cavinato Elisa, Cecchellero Andrea, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Cestaro Silvia, Ciambetti Roberto, Corsi Enrico, Dolfin Marco, Favero Marzio, Formaggio Joe, Lorenzoni Arturo, Luisetto Chiara, Maino Silvia, Masolo Renzo, Michieletto Gabriele, Montanariello Jonatan, Pan Giuseppe, Piccinini Tomas, Possamai Gianpiero, Puppato Giovanni, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Rizzotto Silvia, Scatto Francesca, Soranzo Enoch, Sponda Alessandra, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zanoni Andrea, Zecchinato Marco, Zottis Francesca

Assenti:
Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Ostanel Elena, Pavanetto Lucas, Sandonà Luciano, Zaia Luca

Non Votanti:
NESSUN NON VOTANTE

Favorevoli:
Baldin Erika, Bigon Annamaria, Camani Vanessa, Lorenzoni Arturo, Luisetto Chiara, Masolo Renzo, Montanariello Jonatan, Zanoni Andrea, Zottis Francesca

Contrari:
Andreoli Marco, Barbisan Fabiano, Bet Roberto, Bisaglia Simona, Boron Fabrizio, Bozza Alberto, Brescacin Sonia, Casali Stefano, Cavinato Elisa, Cecchellero Andrea, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Cestaro Silvia, Ciambetti Roberto, Corsi Enrico, Dolfin Marco, Favero Marzio, Formaggio Joe, Maino Silvia, Michieletto Gabriele, Pan Giuseppe, Piccinini Tomas, Possamai Gianpiero, Puppato Giovanni, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Rizzotto Silvia, Scatto Francesca, Soranzo Enoch, Sponda Alessandra, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zecchinato Marco

Astenuti:
NESSUN ASTENUTO
Votazione aperta per il punto:
PDL n. 292 - EMA06
Effettuata la votazione si hanno i seguenti risultati:
Consiglieri presenti: 45
Votanti: 45
Favorevoli: 9
Contrari: 36
Astenuti: 0
Non Votanti: 0
Quorum: Semplice 1/2 + 1

Esito: RESPINTA
Presenti:
Andreoli Marco, Baldin Erika, Barbisan Fabiano, Bet Roberto, Bigon Annamaria, Bisaglia Simona, Boron Fabrizio, Bozza Alberto, Brescacin Sonia, Camani Vanessa, Casali Stefano, Cavinato Elisa, Cecchellero Andrea, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Cestaro Silvia, Ciambetti Roberto, Corsi Enrico, Dolfin Marco, Favero Marzio, Formaggio Joe, Lorenzoni Arturo, Luisetto Chiara, Maino Silvia, Masolo Renzo, Michieletto Gabriele, Montanariello Jonatan, Pan Giuseppe, Piccinini Tomas, Possamai Gianpiero, Puppato Giovanni, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Rizzotto Silvia, Scatto Francesca, Soranzo Enoch, Sponda Alessandra, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zanoni Andrea, Zecchinato Marco, Zottis Francesca

Votanti:
Andreoli Marco, Baldin Erika, Barbisan Fabiano, Bet Roberto, Bigon Annamaria, Bisaglia Simona, Boron Fabrizio, Bozza Alberto, Brescacin Sonia, Camani Vanessa, Casali Stefano, Cavinato Elisa, Cecchellero Andrea, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Cestaro Silvia, Ciambetti Roberto, Corsi Enrico, Dolfin Marco, Favero Marzio, Formaggio Joe, Lorenzoni Arturo, Luisetto Chiara, Maino Silvia, Masolo Renzo, Michieletto Gabriele, Montanariello Jonatan, Pan Giuseppe, Piccinini Tomas, Possamai Gianpiero, Puppato Giovanni, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Rizzotto Silvia, Scatto Francesca, Soranzo Enoch, Sponda Alessandra, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zanoni Andrea, Zecchinato Marco, Zottis Francesca

Assenti:
Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Ostanel Elena, Pavanetto Lucas, Sandonà Luciano, Zaia Luca

Non Votanti:
NESSUN NON VOTANTE

Favorevoli:
Baldin Erika, Bigon Annamaria, Camani Vanessa, Lorenzoni Arturo, Luisetto Chiara, Masolo Renzo, Montanariello Jonatan, Zanoni Andrea, Zottis Francesca

Contrari:
Andreoli Marco, Barbisan Fabiano, Bet Roberto, Bisaglia Simona, Boron Fabrizio, Bozza Alberto, Brescacin Sonia, Casali Stefano, Cavinato Elisa, Cecchellero Andrea, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Cestaro Silvia, Ciambetti Roberto, Corsi Enrico, Dolfin Marco, Favero Marzio, Formaggio Joe, Maino Silvia, Michieletto Gabriele, Pan Giuseppe, Piccinini Tomas, Possamai Gianpiero, Puppato Giovanni, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Rizzotto Silvia, Scatto Francesca, Soranzo Enoch, Sponda Alessandra, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zecchinato Marco

Astenuti:
NESSUN ASTENUTO
Votazione aperta per il punto:
PDL n. 292 - EMA03
Effettuata la votazione si hanno i seguenti risultati:
Consiglieri presenti: 45
Votanti: 45
Favorevoli: 9
Contrari: 36
Astenuti: 0
Non Votanti: 0
Quorum: Semplice 1/2 + 1

Esito: RESPINTA
Presenti:
Andreoli Marco, Baldin Erika, Barbisan Fabiano, Bet Roberto, Bigon Annamaria, Bisaglia Simona, Boron Fabrizio, Bozza Alberto, Brescacin Sonia, Camani Vanessa, Casali Stefano, Cavinato Elisa, Cecchellero Andrea, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Cestaro Silvia, Ciambetti Roberto, Corsi Enrico, Dolfin Marco, Favero Marzio, Formaggio Joe, Lorenzoni Arturo, Luisetto Chiara, Maino Silvia, Masolo Renzo, Michieletto Gabriele, Montanariello Jonatan, Pan Giuseppe, Piccinini Tomas, Possamai Gianpiero, Puppato Giovanni, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Rizzotto Silvia, Scatto Francesca, Soranzo Enoch, Sponda Alessandra, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zanoni Andrea, Zecchinato Marco, Zottis Francesca

Votanti:
Andreoli Marco, Baldin Erika, Barbisan Fabiano, Bet Roberto, Bigon Annamaria, Bisaglia Simona, Boron Fabrizio, Bozza Alberto, Brescacin Sonia, Camani Vanessa, Casali Stefano, Cavinato Elisa, Cecchellero Andrea, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Cestaro Silvia, Ciambetti Roberto, Corsi Enrico, Dolfin Marco, Favero Marzio, Formaggio Joe, Lorenzoni Arturo, Luisetto Chiara, Maino Silvia, Masolo Renzo, Michieletto Gabriele, Montanariello Jonatan, Pan Giuseppe, Piccinini Tomas, Possamai Gianpiero, Puppato Giovanni, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Rizzotto Silvia, Scatto Francesca, Soranzo Enoch, Sponda Alessandra, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zanoni Andrea, Zecchinato Marco, Zottis Francesca

Assenti:
Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Ostanel Elena, Pavanetto Lucas, Sandonà Luciano, Zaia Luca

Non Votanti:
NESSUN NON VOTANTE

Favorevoli:
Baldin Erika, Bigon Annamaria, Camani Vanessa, Lorenzoni Arturo, Luisetto Chiara, Masolo Renzo, Montanariello Jonatan, Zanoni Andrea, Zottis Francesca

Contrari:
Andreoli Marco, Barbisan Fabiano, Bet Roberto, Bisaglia Simona, Boron Fabrizio, Bozza Alberto, Brescacin Sonia, Casali Stefano, Cavinato Elisa, Cecchellero Andrea, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Cestaro Silvia, Ciambetti Roberto, Corsi Enrico, Dolfin Marco, Favero Marzio, Formaggio Joe, Maino Silvia, Michieletto Gabriele, Pan Giuseppe, Piccinini Tomas, Possamai Gianpiero, Puppato Giovanni, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Rizzotto Silvia, Scatto Francesca, Soranzo Enoch, Sponda Alessandra, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zecchinato Marco

Astenuti:
NESSUN ASTENUTO
Votazione aperta per il punto:
PDL n. 292 - EMA02
Effettuata la votazione si hanno i seguenti risultati:
Consiglieri presenti: 45
Votanti: 45
Favorevoli: 9
Contrari: 36
Astenuti: 0
Non Votanti: 0
Quorum: Semplice 1/2 + 1

Esito: RESPINTA
Presenti:
Andreoli Marco, Baldin Erika, Barbisan Fabiano, Bet Roberto, Bigon Annamaria, Bisaglia Simona, Boron Fabrizio, Bozza Alberto, Brescacin Sonia, Camani Vanessa, Casali Stefano, Cavinato Elisa, Cecchellero Andrea, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Cestaro Silvia, Ciambetti Roberto, Corsi Enrico, Dolfin Marco, Favero Marzio, Formaggio Joe, Lorenzoni Arturo, Luisetto Chiara, Maino Silvia, Masolo Renzo, Michieletto Gabriele, Montanariello Jonatan, Pan Giuseppe, Piccinini Tomas, Possamai Gianpiero, Puppato Giovanni, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Rizzotto Silvia, Scatto Francesca, Soranzo Enoch, Sponda Alessandra, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zanoni Andrea, Zecchinato Marco, Zottis Francesca

Votanti:
Andreoli Marco, Baldin Erika, Barbisan Fabiano, Bet Roberto, Bigon Annamaria, Bisaglia Simona, Boron Fabrizio, Bozza Alberto, Brescacin Sonia, Camani Vanessa, Casali Stefano, Cavinato Elisa, Cecchellero Andrea, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Cestaro Silvia, Ciambetti Roberto, Corsi Enrico, Dolfin Marco, Favero Marzio, Formaggio Joe, Lorenzoni Arturo, Luisetto Chiara, Maino Silvia, Masolo Renzo, Michieletto Gabriele, Montanariello Jonatan, Pan Giuseppe, Piccinini Tomas, Possamai Gianpiero, Puppato Giovanni, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Rizzotto Silvia, Scatto Francesca, Soranzo Enoch, Sponda Alessandra, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zanoni Andrea, Zecchinato Marco, Zottis Francesca

Assenti:
Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Ostanel Elena, Pavanetto Lucas, Sandonà Luciano, Zaia Luca

Non Votanti:
NESSUN NON VOTANTE

Favorevoli:
Baldin Erika, Bigon Annamaria, Camani Vanessa, Lorenzoni Arturo, Luisetto Chiara, Masolo Renzo, Montanariello Jonatan, Zanoni Andrea, Zottis Francesca

Contrari:
Andreoli Marco, Barbisan Fabiano, Bet Roberto, Bisaglia Simona, Boron Fabrizio, Bozza Alberto, Brescacin Sonia, Casali Stefano, Cavinato Elisa, Cecchellero Andrea, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Cestaro Silvia, Ciambetti Roberto, Corsi Enrico, Dolfin Marco, Favero Marzio, Formaggio Joe, Maino Silvia, Michieletto Gabriele, Pan Giuseppe, Piccinini Tomas, Possamai Gianpiero, Puppato Giovanni, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Rizzotto Silvia, Scatto Francesca, Soranzo Enoch, Sponda Alessandra, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zecchinato Marco

Astenuti:
NESSUN ASTENUTO
Votazione aperta per il punto:
PDL n. 292 - ART. 2
Effettuata la votazione si hanno i seguenti risultati:
Consiglieri presenti: 45
Votanti: 45
Favorevoli: 36
Contrari: 0
Astenuti: 9
Non Votanti: 0
Quorum: Semplice 1/2 + 1

Esito: APPROVATA
Presenti:
Andreoli Marco, Baldin Erika, Barbisan Fabiano, Bet Roberto, Bigon Annamaria, Bisaglia Simona, Boron Fabrizio, Bozza Alberto, Brescacin Sonia, Camani Vanessa, Casali Stefano, Cavinato Elisa, Cecchellero Andrea, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Cestaro Silvia, Ciambetti Roberto, Corsi Enrico, Dolfin Marco, Favero Marzio, Formaggio Joe, Lorenzoni Arturo, Luisetto Chiara, Maino Silvia, Masolo Renzo, Michieletto Gabriele, Montanariello Jonatan, Pan Giuseppe, Piccinini Tomas, Possamai Gianpiero, Puppato Giovanni, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Rizzotto Silvia, Scatto Francesca, Soranzo Enoch, Sponda Alessandra, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zanoni Andrea, Zecchinato Marco, Zottis Francesca

Votanti:
Andreoli Marco, Baldin Erika, Barbisan Fabiano, Bet Roberto, Bigon Annamaria, Bisaglia Simona, Boron Fabrizio, Bozza Alberto, Brescacin Sonia, Camani Vanessa, Casali Stefano, Cavinato Elisa, Cecchellero Andrea, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Cestaro Silvia, Ciambetti Roberto, Corsi Enrico, Dolfin Marco, Favero Marzio, Formaggio Joe, Lorenzoni Arturo, Luisetto Chiara, Maino Silvia, Masolo Renzo, Michieletto Gabriele, Montanariello Jonatan, Pan Giuseppe, Piccinini Tomas, Possamai Gianpiero, Puppato Giovanni, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Rizzotto Silvia, Scatto Francesca, Soranzo Enoch, Sponda Alessandra, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zanoni Andrea, Zecchinato Marco, Zottis Francesca

Assenti:
Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Ostanel Elena, Pavanetto Lucas, Sandonà Luciano, Zaia Luca

Non Votanti:
NESSUN NON VOTANTE

Favorevoli:
Andreoli Marco, Barbisan Fabiano, Bet Roberto, Bisaglia Simona, Boron Fabrizio, Bozza Alberto, Brescacin Sonia, Casali Stefano, Cavinato Elisa, Cecchellero Andrea, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Cestaro Silvia, Ciambetti Roberto, Corsi Enrico, Dolfin Marco, Favero Marzio, Formaggio Joe, Maino Silvia, Michieletto Gabriele, Pan Giuseppe, Piccinini Tomas, Possamai Gianpiero, Puppato Giovanni, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Rizzotto Silvia, Scatto Francesca, Soranzo Enoch, Sponda Alessandra, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zecchinato Marco

Contrari:
NESSUN CONTRARIO

Astenuti:
Baldin Erika, Bigon Annamaria, Camani Vanessa, Lorenzoni Arturo, Luisetto Chiara, Masolo Renzo, Montanariello Jonatan, Zanoni Andrea, Zottis Francesca
Votazione aperta per il punto:
PDL n. 292 - EMA10
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Consiglieri presenti: 45
Votanti: 45
Favorevoli: 9
Contrari: 36
Astenuti: 0
Non Votanti: 0
Quorum: Semplice 1/2 + 1

Esito: RESPINTA
Presenti:
Andreoli Marco, Baldin Erika, Barbisan Fabiano, Bet Roberto, Bigon Annamaria, Bisaglia Simona, Boron Fabrizio, Bozza Alberto, Brescacin Sonia, Camani Vanessa, Casali Stefano, Cavinato Elisa, Cecchellero Andrea, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Cestaro Silvia, Ciambetti Roberto, Corsi Enrico, Dolfin Marco, Favero Marzio, Formaggio Joe, Lorenzoni Arturo, Luisetto Chiara, Maino Silvia, Masolo Renzo, Michieletto Gabriele, Montanariello Jonatan, Pan Giuseppe, Piccinini Tomas, Possamai Gianpiero, Puppato Giovanni, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Rizzotto Silvia, Scatto Francesca, Soranzo Enoch, Sponda Alessandra, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zanoni Andrea, Zecchinato Marco, Zottis Francesca

Votanti:
Andreoli Marco, Baldin Erika, Barbisan Fabiano, Bet Roberto, Bigon Annamaria, Bisaglia Simona, Boron Fabrizio, Bozza Alberto, Brescacin Sonia, Camani Vanessa, Casali Stefano, Cavinato Elisa, Cecchellero Andrea, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Cestaro Silvia, Ciambetti Roberto, Corsi Enrico, Dolfin Marco, Favero Marzio, Formaggio Joe, Lorenzoni Arturo, Luisetto Chiara, Maino Silvia, Masolo Renzo, Michieletto Gabriele, Montanariello Jonatan, Pan Giuseppe, Piccinini Tomas, Possamai Gianpiero, Puppato Giovanni, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Rizzotto Silvia, Scatto Francesca, Soranzo Enoch, Sponda Alessandra, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zanoni Andrea, Zecchinato Marco, Zottis Francesca

Assenti:
Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Ostanel Elena, Pavanetto Lucas, Sandonà Luciano, Zaia Luca

Non Votanti:
NESSUN NON VOTANTE

Favorevoli:
Baldin Erika, Bigon Annamaria, Camani Vanessa, Lorenzoni Arturo, Luisetto Chiara, Masolo Renzo, Montanariello Jonatan, Zanoni Andrea, Zottis Francesca

Contrari:
Andreoli Marco, Barbisan Fabiano, Bet Roberto, Bisaglia Simona, Boron Fabrizio, Bozza Alberto, Brescacin Sonia, Casali Stefano, Cavinato Elisa, Cecchellero Andrea, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Cestaro Silvia, Ciambetti Roberto, Corsi Enrico, Dolfin Marco, Favero Marzio, Formaggio Joe, Maino Silvia, Michieletto Gabriele, Pan Giuseppe, Piccinini Tomas, Possamai Gianpiero, Puppato Giovanni, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Rizzotto Silvia, Scatto Francesca, Soranzo Enoch, Sponda Alessandra, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zecchinato Marco

Astenuti:
NESSUN ASTENUTO
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PDL n. 292 - EMA11
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Consiglieri presenti: 45
Votanti: 45
Favorevoli: 9
Contrari: 36
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Non Votanti: 0
Quorum: Semplice 1/2 + 1

Esito: RESPINTA
Presenti:
Andreoli Marco, Baldin Erika, Barbisan Fabiano, Bet Roberto, Bigon Annamaria, Bisaglia Simona, Boron Fabrizio, Bozza Alberto, Brescacin Sonia, Camani Vanessa, Casali Stefano, Cavinato Elisa, Cecchellero Andrea, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Cestaro Silvia, Ciambetti Roberto, Corsi Enrico, Dolfin Marco, Favero Marzio, Formaggio Joe, Lorenzoni Arturo, Luisetto Chiara, Maino Silvia, Masolo Renzo, Michieletto Gabriele, Montanariello Jonatan, Pan Giuseppe, Piccinini Tomas, Possamai Gianpiero, Puppato Giovanni, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Rizzotto Silvia, Scatto Francesca, Soranzo Enoch, Sponda Alessandra, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zanoni Andrea, Zecchinato Marco, Zottis Francesca

Votanti:
Andreoli Marco, Baldin Erika, Barbisan Fabiano, Bet Roberto, Bigon Annamaria, Bisaglia Simona, Boron Fabrizio, Bozza Alberto, Brescacin Sonia, Camani Vanessa, Casali Stefano, Cavinato Elisa, Cecchellero Andrea, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Cestaro Silvia, Ciambetti Roberto, Corsi Enrico, Dolfin Marco, Favero Marzio, Formaggio Joe, Lorenzoni Arturo, Luisetto Chiara, Maino Silvia, Masolo Renzo, Michieletto Gabriele, Montanariello Jonatan, Pan Giuseppe, Piccinini Tomas, Possamai Gianpiero, Puppato Giovanni, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Rizzotto Silvia, Scatto Francesca, Soranzo Enoch, Sponda Alessandra, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zanoni Andrea, Zecchinato Marco, Zottis Francesca

Assenti:
Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Ostanel Elena, Pavanetto Lucas, Sandonà Luciano, Zaia Luca

Non Votanti:
NESSUN NON VOTANTE

Favorevoli:
Baldin Erika, Bigon Annamaria, Camani Vanessa, Lorenzoni Arturo, Luisetto Chiara, Masolo Renzo, Montanariello Jonatan, Zanoni Andrea, Zottis Francesca

Contrari:
Andreoli Marco, Barbisan Fabiano, Bet Roberto, Bisaglia Simona, Boron Fabrizio, Bozza Alberto, Brescacin Sonia, Casali Stefano, Cavinato Elisa, Cecchellero Andrea, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Cestaro Silvia, Ciambetti Roberto, Corsi Enrico, Dolfin Marco, Favero Marzio, Formaggio Joe, Maino Silvia, Michieletto Gabriele, Pan Giuseppe, Piccinini Tomas, Possamai Gianpiero, Puppato Giovanni, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Rizzotto Silvia, Scatto Francesca, Soranzo Enoch, Sponda Alessandra, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zecchinato Marco

Astenuti:
NESSUN ASTENUTO
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PDL n. 292 - ART. 3
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Consiglieri presenti: 45
Votanti: 45
Favorevoli: 36
Contrari: 0
Astenuti: 9
Non Votanti: 0
Quorum: Semplice 1/2 + 1

Esito: APPROVATA
Presenti:
Andreoli Marco, Baldin Erika, Barbisan Fabiano, Bet Roberto, Bigon Annamaria, Bisaglia Simona, Boron Fabrizio, Bozza Alberto, Brescacin Sonia, Camani Vanessa, Casali Stefano, Cavinato Elisa, Cecchellero Andrea, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Cestaro Silvia, Ciambetti Roberto, Corsi Enrico, Dolfin Marco, Favero Marzio, Formaggio Joe, Lorenzoni Arturo, Luisetto Chiara, Maino Silvia, Masolo Renzo, Michieletto Gabriele, Montanariello Jonatan, Pan Giuseppe, Piccinini Tomas, Possamai Gianpiero, Puppato Giovanni, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Rizzotto Silvia, Scatto Francesca, Soranzo Enoch, Sponda Alessandra, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zanoni Andrea, Zecchinato Marco, Zottis Francesca

Votanti:
Andreoli Marco, Baldin Erika, Barbisan Fabiano, Bet Roberto, Bigon Annamaria, Bisaglia Simona, Boron Fabrizio, Bozza Alberto, Brescacin Sonia, Camani Vanessa, Casali Stefano, Cavinato Elisa, Cecchellero Andrea, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Cestaro Silvia, Ciambetti Roberto, Corsi Enrico, Dolfin Marco, Favero Marzio, Formaggio Joe, Lorenzoni Arturo, Luisetto Chiara, Maino Silvia, Masolo Renzo, Michieletto Gabriele, Montanariello Jonatan, Pan Giuseppe, Piccinini Tomas, Possamai Gianpiero, Puppato Giovanni, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Rizzotto Silvia, Scatto Francesca, Soranzo Enoch, Sponda Alessandra, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zanoni Andrea, Zecchinato Marco, Zottis Francesca

Assenti:
Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Ostanel Elena, Pavanetto Lucas, Sandonà Luciano, Zaia Luca

Non Votanti:
NESSUN NON VOTANTE

Favorevoli:
Andreoli Marco, Barbisan Fabiano, Bet Roberto, Bisaglia Simona, Boron Fabrizio, Bozza Alberto, Brescacin Sonia, Casali Stefano, Cavinato Elisa, Cecchellero Andrea, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Cestaro Silvia, Ciambetti Roberto, Corsi Enrico, Dolfin Marco, Favero Marzio, Formaggio Joe, Maino Silvia, Michieletto Gabriele, Pan Giuseppe, Piccinini Tomas, Possamai Gianpiero, Puppato Giovanni, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Rizzotto Silvia, Scatto Francesca, Soranzo Enoch, Sponda Alessandra, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zecchinato Marco

Contrari:
NESSUN CONTRARIO

Astenuti:
Baldin Erika, Bigon Annamaria, Camani Vanessa, Lorenzoni Arturo, Luisetto Chiara, Masolo Renzo, Montanariello Jonatan, Zanoni Andrea, Zottis Francesca
Votazione aperta per il punto:
PDL n. 292 - ART. 4
Effettuata la votazione si hanno i seguenti risultati:
Consiglieri presenti: 45
Votanti: 45
Favorevoli: 36
Contrari: 0
Astenuti: 9
Non Votanti: 0
Quorum: Semplice 1/2 + 1

Esito: APPROVATA
Presenti:
Andreoli Marco, Baldin Erika, Barbisan Fabiano, Bet Roberto, Bigon Annamaria, Bisaglia Simona, Boron Fabrizio, Bozza Alberto, Brescacin Sonia, Camani Vanessa, Casali Stefano, Cavinato Elisa, Cecchellero Andrea, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Cestaro Silvia, Ciambetti Roberto, Corsi Enrico, Dolfin Marco, Favero Marzio, Formaggio Joe, Lorenzoni Arturo, Luisetto Chiara, Maino Silvia, Masolo Renzo, Michieletto Gabriele, Montanariello Jonatan, Pan Giuseppe, Piccinini Tomas, Possamai Gianpiero, Puppato Giovanni, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Rizzotto Silvia, Scatto Francesca, Soranzo Enoch, Sponda Alessandra, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zanoni Andrea, Zecchinato Marco, Zottis Francesca

Votanti:
Andreoli Marco, Baldin Erika, Barbisan Fabiano, Bet Roberto, Bigon Annamaria, Bisaglia Simona, Boron Fabrizio, Bozza Alberto, Brescacin Sonia, Camani Vanessa, Casali Stefano, Cavinato Elisa, Cecchellero Andrea, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Cestaro Silvia, Ciambetti Roberto, Corsi Enrico, Dolfin Marco, Favero Marzio, Formaggio Joe, Lorenzoni Arturo, Luisetto Chiara, Maino Silvia, Masolo Renzo, Michieletto Gabriele, Montanariello Jonatan, Pan Giuseppe, Piccinini Tomas, Possamai Gianpiero, Puppato Giovanni, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Rizzotto Silvia, Scatto Francesca, Soranzo Enoch, Sponda Alessandra, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zanoni Andrea, Zecchinato Marco, Zottis Francesca

Assenti:
Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Ostanel Elena, Pavanetto Lucas, Sandonà Luciano, Zaia Luca

Non Votanti:
NESSUN NON VOTANTE

Favorevoli:
Andreoli Marco, Barbisan Fabiano, Bet Roberto, Bisaglia Simona, Boron Fabrizio, Bozza Alberto, Brescacin Sonia, Casali Stefano, Cavinato Elisa, Cecchellero Andrea, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Cestaro Silvia, Ciambetti Roberto, Corsi Enrico, Dolfin Marco, Favero Marzio, Formaggio Joe, Maino Silvia, Michieletto Gabriele, Pan Giuseppe, Piccinini Tomas, Possamai Gianpiero, Puppato Giovanni, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Rizzotto Silvia, Scatto Francesca, Soranzo Enoch, Sponda Alessandra, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zecchinato Marco

Contrari:
NESSUN CONTRARIO

Astenuti:
Baldin Erika, Bigon Annamaria, Camani Vanessa, Lorenzoni Arturo, Luisetto Chiara, Masolo Renzo, Montanariello Jonatan, Zanoni Andrea, Zottis Francesca
Votazione aperta per il punto:
PDL n. 292 - ART. 5
Effettuata la votazione si hanno i seguenti risultati:
Consiglieri presenti: 45
Votanti: 45
Favorevoli: 36
Contrari: 0
Astenuti: 9
Non Votanti: 0
Quorum: Semplice 1/2 + 1

Esito: APPROVATA
Presenti:
Andreoli Marco, Baldin Erika, Barbisan Fabiano, Bet Roberto, Bigon Annamaria, Bisaglia Simona, Boron Fabrizio, Bozza Alberto, Brescacin Sonia, Camani Vanessa, Casali Stefano, Cavinato Elisa, Cecchellero Andrea, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Cestaro Silvia, Ciambetti Roberto, Corsi Enrico, Dolfin Marco, Favero Marzio, Formaggio Joe, Lorenzoni Arturo, Luisetto Chiara, Maino Silvia, Masolo Renzo, Michieletto Gabriele, Montanariello Jonatan, Pan Giuseppe, Piccinini Tomas, Possamai Gianpiero, Puppato Giovanni, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Rizzotto Silvia, Scatto Francesca, Soranzo Enoch, Sponda Alessandra, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zanoni Andrea, Zecchinato Marco, Zottis Francesca

Votanti:
Andreoli Marco, Baldin Erika, Barbisan Fabiano, Bet Roberto, Bigon Annamaria, Bisaglia Simona, Boron Fabrizio, Bozza Alberto, Brescacin Sonia, Camani Vanessa, Casali Stefano, Cavinato Elisa, Cecchellero Andrea, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Cestaro Silvia, Ciambetti Roberto, Corsi Enrico, Dolfin Marco, Favero Marzio, Formaggio Joe, Lorenzoni Arturo, Luisetto Chiara, Maino Silvia, Masolo Renzo, Michieletto Gabriele, Montanariello Jonatan, Pan Giuseppe, Piccinini Tomas, Possamai Gianpiero, Puppato Giovanni, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Rizzotto Silvia, Scatto Francesca, Soranzo Enoch, Sponda Alessandra, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zanoni Andrea, Zecchinato Marco, Zottis Francesca

Assenti:
Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Ostanel Elena, Pavanetto Lucas, Sandonà Luciano, Zaia Luca

Non Votanti:
NESSUN NON VOTANTE

Favorevoli:
Andreoli Marco, Barbisan Fabiano, Bet Roberto, Bisaglia Simona, Boron Fabrizio, Bozza Alberto, Brescacin Sonia, Casali Stefano, Cavinato Elisa, Cecchellero Andrea, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Cestaro Silvia, Ciambetti Roberto, Corsi Enrico, Dolfin Marco, Favero Marzio, Formaggio Joe, Maino Silvia, Michieletto Gabriele, Pan Giuseppe, Piccinini Tomas, Possamai Gianpiero, Puppato Giovanni, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Rizzotto Silvia, Scatto Francesca, Soranzo Enoch, Sponda Alessandra, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zecchinato Marco

Contrari:
NESSUN CONTRARIO

Astenuti:
Baldin Erika, Bigon Annamaria, Camani Vanessa, Lorenzoni Arturo, Luisetto Chiara, Masolo Renzo, Montanariello Jonatan, Zanoni Andrea, Zottis Francesca
Votazione aperta per il punto:
PDL n. 292 - ODGA12
Effettuata la votazione si hanno i seguenti risultati:
Consiglieri presenti: 45
Votanti: 45
Favorevoli: 45
Contrari: 0
Astenuti: 0
Non Votanti: 0
Quorum: Semplice 1/2 + 1

Esito: APPROVATA
Presenti:
Andreoli Marco, Baldin Erika, Barbisan Fabiano, Bet Roberto, Bigon Annamaria, Bisaglia Simona, Boron Fabrizio, Bozza Alberto, Brescacin Sonia, Camani Vanessa, Casali Stefano, Cavinato Elisa, Cecchellero Andrea, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Cestaro Silvia, Ciambetti Roberto, Corsi Enrico, Dolfin Marco, Favero Marzio, Formaggio Joe, Lorenzoni Arturo, Luisetto Chiara, Maino Silvia, Masolo Renzo, Michieletto Gabriele, Montanariello Jonatan, Pan Giuseppe, Piccinini Tomas, Possamai Gianpiero, Puppato Giovanni, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Rizzotto Silvia, Scatto Francesca, Soranzo Enoch, Sponda Alessandra, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zanoni Andrea, Zecchinato Marco, Zottis Francesca

Votanti:
Andreoli Marco, Baldin Erika, Barbisan Fabiano, Bet Roberto, Bigon Annamaria, Bisaglia Simona, Boron Fabrizio, Bozza Alberto, Brescacin Sonia, Camani Vanessa, Casali Stefano, Cavinato Elisa, Cecchellero Andrea, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Cestaro Silvia, Ciambetti Roberto, Corsi Enrico, Dolfin Marco, Favero Marzio, Formaggio Joe, Lorenzoni Arturo, Luisetto Chiara, Maino Silvia, Masolo Renzo, Michieletto Gabriele, Montanariello Jonatan, Pan Giuseppe, Piccinini Tomas, Possamai Gianpiero, Puppato Giovanni, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Rizzotto Silvia, Scatto Francesca, Soranzo Enoch, Sponda Alessandra, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zanoni Andrea, Zecchinato Marco, Zottis Francesca

Assenti:
Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Ostanel Elena, Pavanetto Lucas, Sandonà Luciano, Zaia Luca

Non Votanti:
NESSUN NON VOTANTE

Favorevoli:
Andreoli Marco, Baldin Erika, Barbisan Fabiano, Bet Roberto, Bigon Annamaria, Bisaglia Simona, Boron Fabrizio, Bozza Alberto, Brescacin Sonia, Camani Vanessa, Casali Stefano, Cavinato Elisa, Cecchellero Andrea, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Cestaro Silvia, Ciambetti Roberto, Corsi Enrico, Dolfin Marco, Favero Marzio, Formaggio Joe, Lorenzoni Arturo, Luisetto Chiara, Maino Silvia, Masolo Renzo, Michieletto Gabriele, Montanariello Jonatan, Pan Giuseppe, Piccinini Tomas, Possamai Gianpiero, Puppato Giovanni, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Rizzotto Silvia, Scatto Francesca, Soranzo Enoch, Sponda Alessandra, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zanoni Andrea, Zecchinato Marco, Zottis Francesca

Contrari:
NESSUN CONTRARIO

Astenuti:
NESSUN ASTENUTO
Votazione aperta per il punto:
PDL n. 292 - ODGA13
Effettuata la votazione si hanno i seguenti risultati:
Consiglieri presenti: 45
Votanti: 45
Favorevoli: 45
Contrari: 0
Astenuti: 0
Non Votanti: 0
Quorum: Semplice 1/2 + 1

Esito: APPROVATA
Presenti:
Andreoli Marco, Baldin Erika, Barbisan Fabiano, Bet Roberto, Bigon Annamaria, Bisaglia Simona, Boron Fabrizio, Bozza Alberto, Brescacin Sonia, Camani Vanessa, Casali Stefano, Cavinato Elisa, Cecchellero Andrea, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Cestaro Silvia, Ciambetti Roberto, Corsi Enrico, Dolfin Marco, Favero Marzio, Formaggio Joe, Lorenzoni Arturo, Luisetto Chiara, Maino Silvia, Masolo Renzo, Michieletto Gabriele, Montanariello Jonatan, Pan Giuseppe, Piccinini Tomas, Possamai Gianpiero, Puppato Giovanni, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Rizzotto Silvia, Scatto Francesca, Soranzo Enoch, Sponda Alessandra, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zanoni Andrea, Zecchinato Marco, Zottis Francesca

Votanti:
Andreoli Marco, Baldin Erika, Barbisan Fabiano, Bet Roberto, Bigon Annamaria, Bisaglia Simona, Boron Fabrizio, Bozza Alberto, Brescacin Sonia, Camani Vanessa, Casali Stefano, Cavinato Elisa, Cecchellero Andrea, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Cestaro Silvia, Ciambetti Roberto, Corsi Enrico, Dolfin Marco, Favero Marzio, Formaggio Joe, Lorenzoni Arturo, Luisetto Chiara, Maino Silvia, Masolo Renzo, Michieletto Gabriele, Montanariello Jonatan, Pan Giuseppe, Piccinini Tomas, Possamai Gianpiero, Puppato Giovanni, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Rizzotto Silvia, Scatto Francesca, Soranzo Enoch, Sponda Alessandra, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zanoni Andrea, Zecchinato Marco, Zottis Francesca

Assenti:
Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Ostanel Elena, Pavanetto Lucas, Sandonà Luciano, Zaia Luca

Non Votanti:
NESSUN NON VOTANTE

Favorevoli:
Andreoli Marco, Baldin Erika, Barbisan Fabiano, Bet Roberto, Bigon Annamaria, Bisaglia Simona, Boron Fabrizio, Bozza Alberto, Brescacin Sonia, Camani Vanessa, Casali Stefano, Cavinato Elisa, Cecchellero Andrea, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Cestaro Silvia, Ciambetti Roberto, Corsi Enrico, Dolfin Marco, Favero Marzio, Formaggio Joe, Lorenzoni Arturo, Luisetto Chiara, Maino Silvia, Masolo Renzo, Michieletto Gabriele, Montanariello Jonatan, Pan Giuseppe, Piccinini Tomas, Possamai Gianpiero, Puppato Giovanni, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Rizzotto Silvia, Scatto Francesca, Soranzo Enoch, Sponda Alessandra, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zanoni Andrea, Zecchinato Marco, Zottis Francesca

Contrari:
NESSUN CONTRARIO

Astenuti:
NESSUN ASTENUTO
Votazione aperta per il punto:
PDL n. 292 - ODGA14
Effettuata la votazione si hanno i seguenti risultati:
Consiglieri presenti: 45
Votanti: 45
Favorevoli: 45
Contrari: 0
Astenuti: 0
Non Votanti: 0
Quorum: Semplice 1/2 + 1

Esito: APPROVATA
Presenti:
Andreoli Marco, Baldin Erika, Barbisan Fabiano, Bet Roberto, Bigon Annamaria, Bisaglia Simona, Boron Fabrizio, Bozza Alberto, Brescacin Sonia, Camani Vanessa, Casali Stefano, Cavinato Elisa, Cecchellero Andrea, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Cestaro Silvia, Ciambetti Roberto, Corsi Enrico, Dolfin Marco, Favero Marzio, Formaggio Joe, Lorenzoni Arturo, Luisetto Chiara, Maino Silvia, Masolo Renzo, Michieletto Gabriele, Montanariello Jonatan, Pan Giuseppe, Piccinini Tomas, Possamai Gianpiero, Puppato Giovanni, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Rizzotto Silvia, Scatto Francesca, Soranzo Enoch, Sponda Alessandra, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zanoni Andrea, Zecchinato Marco, Zottis Francesca

Votanti:
Andreoli Marco, Baldin Erika, Barbisan Fabiano, Bet Roberto, Bigon Annamaria, Bisaglia Simona, Boron Fabrizio, Bozza Alberto, Brescacin Sonia, Camani Vanessa, Casali Stefano, Cavinato Elisa, Cecchellero Andrea, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Cestaro Silvia, Ciambetti Roberto, Corsi Enrico, Dolfin Marco, Favero Marzio, Formaggio Joe, Lorenzoni Arturo, Luisetto Chiara, Maino Silvia, Masolo Renzo, Michieletto Gabriele, Montanariello Jonatan, Pan Giuseppe, Piccinini Tomas, Possamai Gianpiero, Puppato Giovanni, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Rizzotto Silvia, Scatto Francesca, Soranzo Enoch, Sponda Alessandra, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zanoni Andrea, Zecchinato Marco, Zottis Francesca

Assenti:
Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Ostanel Elena, Pavanetto Lucas, Sandonà Luciano, Zaia Luca

Non Votanti:
NESSUN NON VOTANTE

Favorevoli:
Andreoli Marco, Baldin Erika, Barbisan Fabiano, Bet Roberto, Bigon Annamaria, Bisaglia Simona, Boron Fabrizio, Bozza Alberto, Brescacin Sonia, Camani Vanessa, Casali Stefano, Cavinato Elisa, Cecchellero Andrea, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Cestaro Silvia, Ciambetti Roberto, Corsi Enrico, Dolfin Marco, Favero Marzio, Formaggio Joe, Lorenzoni Arturo, Luisetto Chiara, Maino Silvia, Masolo Renzo, Michieletto Gabriele, Montanariello Jonatan, Pan Giuseppe, Piccinini Tomas, Possamai Gianpiero, Puppato Giovanni, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Rizzotto Silvia, Scatto Francesca, Soranzo Enoch, Sponda Alessandra, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zanoni Andrea, Zecchinato Marco, Zottis Francesca

Contrari:
NESSUN CONTRARIO

Astenuti:
NESSUN ASTENUTO
Votazione aperta per il punto:
PDL n. 292 - ODGA15
Effettuata la votazione si hanno i seguenti risultati:
Consiglieri presenti: 45
Votanti: 45
Favorevoli: 45
Contrari: 0
Astenuti: 0
Non Votanti: 0
Quorum: Semplice 1/2 + 1

Esito: APPROVATA
Presenti:
Andreoli Marco, Baldin Erika, Barbisan Fabiano, Bet Roberto, Bigon Annamaria, Bisaglia Simona, Boron Fabrizio, Bozza Alberto, Brescacin Sonia, Camani Vanessa, Casali Stefano, Cavinato Elisa, Cecchellero Andrea, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Cestaro Silvia, Ciambetti Roberto, Corsi Enrico, Dolfin Marco, Favero Marzio, Formaggio Joe, Lorenzoni Arturo, Luisetto Chiara, Maino Silvia, Masolo Renzo, Michieletto Gabriele, Montanariello Jonatan, Pan Giuseppe, Piccinini Tomas, Possamai Gianpiero, Puppato Giovanni, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Rizzotto Silvia, Scatto Francesca, Soranzo Enoch, Sponda Alessandra, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zanoni Andrea, Zecchinato Marco, Zottis Francesca

Votanti:
Andreoli Marco, Baldin Erika, Barbisan Fabiano, Bet Roberto, Bigon Annamaria, Bisaglia Simona, Boron Fabrizio, Bozza Alberto, Brescacin Sonia, Camani Vanessa, Casali Stefano, Cavinato Elisa, Cecchellero Andrea, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Cestaro Silvia, Ciambetti Roberto, Corsi Enrico, Dolfin Marco, Favero Marzio, Formaggio Joe, Lorenzoni Arturo, Luisetto Chiara, Maino Silvia, Masolo Renzo, Michieletto Gabriele, Montanariello Jonatan, Pan Giuseppe, Piccinini Tomas, Possamai Gianpiero, Puppato Giovanni, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Rizzotto Silvia, Scatto Francesca, Soranzo Enoch, Sponda Alessandra, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zanoni Andrea, Zecchinato Marco, Zottis Francesca

Assenti:
Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Ostanel Elena, Pavanetto Lucas, Sandonà Luciano, Zaia Luca

Non Votanti:
NESSUN NON VOTANTE

Favorevoli:
Andreoli Marco, Baldin Erika, Barbisan Fabiano, Bet Roberto, Bigon Annamaria, Bisaglia Simona, Boron Fabrizio, Bozza Alberto, Brescacin Sonia, Camani Vanessa, Casali Stefano, Cavinato Elisa, Cecchellero Andrea, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Cestaro Silvia, Ciambetti Roberto, Corsi Enrico, Dolfin Marco, Favero Marzio, Formaggio Joe, Lorenzoni Arturo, Luisetto Chiara, Maino Silvia, Masolo Renzo, Michieletto Gabriele, Montanariello Jonatan, Pan Giuseppe, Piccinini Tomas, Possamai Gianpiero, Puppato Giovanni, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Rizzotto Silvia, Scatto Francesca, Soranzo Enoch, Sponda Alessandra, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zanoni Andrea, Zecchinato Marco, Zottis Francesca

Contrari:
NESSUN CONTRARIO

Astenuti:
NESSUN ASTENUTO
Votazione aperta per il punto:
PDL n. 292 - ODGA17
Effettuata la votazione si hanno i seguenti risultati:
Consiglieri presenti: 44
Votanti: 44
Favorevoli: 44
Contrari: 0
Astenuti: 0
Non Votanti: 0
Quorum: Semplice 1/2 + 1

Esito: APPROVATA
Presenti:
Andreoli Marco, Baldin Erika, Barbisan Fabiano, Bet Roberto, Bigon Annamaria, Bisaglia Simona, Boron Fabrizio, Bozza Alberto, Brescacin Sonia, Camani Vanessa, Casali Stefano, Cavinato Elisa, Cecchellero Andrea, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Cestaro Silvia, Ciambetti Roberto, Corsi Enrico, Dolfin Marco, Favero Marzio, Formaggio Joe, Lorenzoni Arturo, Luisetto Chiara, Maino Silvia, Masolo Renzo, Michieletto Gabriele, Pan Giuseppe, Piccinini Tomas, Possamai Gianpiero, Puppato Giovanni, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Rizzotto Silvia, Scatto Francesca, Soranzo Enoch, Sponda Alessandra, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zanoni Andrea, Zecchinato Marco, Zottis Francesca

Votanti:
Andreoli Marco, Baldin Erika, Barbisan Fabiano, Bet Roberto, Bigon Annamaria, Bisaglia Simona, Boron Fabrizio, Bozza Alberto, Brescacin Sonia, Camani Vanessa, Casali Stefano, Cavinato Elisa, Cecchellero Andrea, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Cestaro Silvia, Ciambetti Roberto, Corsi Enrico, Dolfin Marco, Favero Marzio, Formaggio Joe, Lorenzoni Arturo, Luisetto Chiara, Maino Silvia, Masolo Renzo, Michieletto Gabriele, Pan Giuseppe, Piccinini Tomas, Possamai Gianpiero, Puppato Giovanni, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Rizzotto Silvia, Scatto Francesca, Soranzo Enoch, Sponda Alessandra, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zanoni Andrea, Zecchinato Marco, Zottis Francesca

Assenti:
Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Montanariello Jonatan, Ostanel Elena, Pavanetto Lucas, Sandonà Luciano, Zaia Luca

Non Votanti:
NESSUN NON VOTANTE

Favorevoli:
Andreoli Marco, Baldin Erika, Barbisan Fabiano, Bet Roberto, Bigon Annamaria, Bisaglia Simona, Boron Fabrizio, Bozza Alberto, Brescacin Sonia, Camani Vanessa, Casali Stefano, Cavinato Elisa, Cecchellero Andrea, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Cestaro Silvia, Ciambetti Roberto, Corsi Enrico, Dolfin Marco, Favero Marzio, Formaggio Joe, Lorenzoni Arturo, Luisetto Chiara, Maino Silvia, Masolo Renzo, Michieletto Gabriele, Pan Giuseppe, Piccinini Tomas, Possamai Gianpiero, Puppato Giovanni, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Rizzotto Silvia, Scatto Francesca, Soranzo Enoch, Sponda Alessandra, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zanoni Andrea, Zecchinato Marco, Zottis Francesca

Contrari:
NESSUN CONTRARIO

Astenuti:
NESSUN ASTENUTO
Votazione aperta per il punto:
PDL n. 292 - VOTAZIONE FINALE
Effettuata la votazione si hanno i seguenti risultati:
Consiglieri presenti: 45
Votanti: 45
Favorevoli: 37
Contrari: 0
Astenuti: 8
Non Votanti: 0
Quorum: Semplice 1/2 + 1

Esito: APPROVATA
Presenti:
Andreoli Marco, Baldin Erika, Barbisan Fabiano, Bet Roberto, Bigon Annamaria, Bisaglia Simona, Boron Fabrizio, Bozza Alberto, Brescacin Sonia, Camani Vanessa, Casali Stefano, Cavinato Elisa, Cecchellero Andrea, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Cestaro Silvia, Ciambetti Roberto, Corsi Enrico, Dolfin Marco, Favero Marzio, Formaggio Joe, Lorenzoni Arturo, Luisetto Chiara, Maino Silvia, Masolo Renzo, Michieletto Gabriele, Montanariello Jonatan, Pan Giuseppe, Piccinini Tomas, Possamai Gianpiero, Puppato Giovanni, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Rizzotto Silvia, Scatto Francesca, Soranzo Enoch, Sponda Alessandra, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zanoni Andrea, Zecchinato Marco, Zottis Francesca

Votanti:
Andreoli Marco, Baldin Erika, Barbisan Fabiano, Bet Roberto, Bigon Annamaria, Bisaglia Simona, Boron Fabrizio, Bozza Alberto, Brescacin Sonia, Camani Vanessa, Casali Stefano, Cavinato Elisa, Cecchellero Andrea, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Cestaro Silvia, Ciambetti Roberto, Corsi Enrico, Dolfin Marco, Favero Marzio, Formaggio Joe, Lorenzoni Arturo, Luisetto Chiara, Maino Silvia, Masolo Renzo, Michieletto Gabriele, Montanariello Jonatan, Pan Giuseppe, Piccinini Tomas, Possamai Gianpiero, Puppato Giovanni, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Rizzotto Silvia, Scatto Francesca, Soranzo Enoch, Sponda Alessandra, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zanoni Andrea, Zecchinato Marco, Zottis Francesca

Assenti:
Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Ostanel Elena, Pavanetto Lucas, Sandonà Luciano, Zaia Luca

Non Votanti:
NESSUN NON VOTANTE

Favorevoli:
Andreoli Marco, Barbisan Fabiano, Bet Roberto, Bisaglia Simona, Boron Fabrizio, Bozza Alberto, Brescacin Sonia, Casali Stefano, Cavinato Elisa, Cecchellero Andrea, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Cestaro Silvia, Ciambetti Roberto, Corsi Enrico, Dolfin Marco, Favero Marzio, Formaggio Joe, Maino Silvia, Masolo Renzo, Michieletto Gabriele, Pan Giuseppe, Piccinini Tomas, Possamai Gianpiero, Puppato Giovanni, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Rizzotto Silvia, Scatto Francesca, Soranzo Enoch, Sponda Alessandra, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zecchinato Marco

Contrari:
NESSUN CONTRARIO

Astenuti:
Baldin Erika, Bigon Annamaria, Camani Vanessa, Lorenzoni Arturo, Luisetto Chiara, Montanariello Jonatan, Zanoni Andrea, Zottis Francesca

Consiglieri presenti o partecipanti in modalità telematica:
ANDREOLI Marco
MAINO Silvia
BALDIN Erika
MASOLO Renzo
BARBISAN Fabiano
MICHIELETTO Gabriele
BET Roberto
MONTANARIELLO Jonatan
BIGON Anna Maria
OSTANEL Elena
BISAGLIA Simona
PAN Giuseppe
BORON Fabrizio
PAVANETTO Lucas
BOZZA Alberto
PICCININI Tomas
BRESCACIN Sonia
POSSAMAI Gianpiero
CAMANI Vanessa
PUPPATO Giovanni
CASALI Stefano
RAZZOLINI Tommaso
CAVINATO Elisa
RIGO Filippo
CECCHELLERO Andrea
RIZZOTTO Silvia
CECCHETTO Milena
SCATTO Francesca
CENTENARO Giulio
SORANZO Enoch
CESTARI Laura
SPONDA Alessandra
CESTARO Silvia
VALDEGAMBERI Stefano
CIAMBETTI Roberto
VENTURINI Elisa
CORSI Enrico
VIANELLO Roberta
DOLFIN Marco
VILLANOVA Alberto
FAVERO Marzio
ZANONI Andrea
FORMAGGIO Joe
ZECCHINATO Marco
LORENZONI Arturo
ZOTTIS Francesca
LUISETTO Chiara


IL CONSIGLIERE SEGRETARIO
f.to Erika BALDIN

IL PRESIDENTE
f.to Roberto CIAMBETTI
N.B. Gli emendamenti sono conservati nel sistema documentale del Consiglio regionale.
Le richieste di modifica delle votazioni diverse da quelle previste dall'articolo 89 del Regolamento sono menzionate nel Resoconto.

PROCESSO VERBALE
Redazione testo a cura di Gabriella Gamba
Revisione testo a cura di Carla Combi e Alessandro Vian