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Seduta del consiglio regionale del 11/03/2025 n. 169
Martedì, 11 marzo 2025
SOMMARIO
- APPROVAZIONE VERBALI DELLE SEDUTE PRECEDENTI
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- COMUNICAZIONI DELLA PRESIDENZA DEL CONSIGLIO
- INTERROGAZIONI E INTERPELLANZE
- RISPOSTE DELLA GIUNTA REGIONALE ALLE INTERROGAZIONI E INTERPELLANZE
- INTERROGAZIONI A RISPOSTA SCRITTA ISCRITTE ALL'ORDINE DEL GIORNO AI SENSI DELL'ARTICOLO 111, COMMA 4, DEL REGOLAMENTO.
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- PRESIDENTE
- Interrogazione a risposta immediata n. 519 del 13 gennaio 2025, presentata dai consiglieri Masolo e Zanoni, relativa a "ACCORDO TRA COMUNE DI SOAVE E AULSS 9: CHE FINE FARÀ IL SERD?"
- Renzo MASOLO (Europa Verde)
- PRESIDENTE
- Ass.ra Manuela LANZARIN
- PRESIDENTE
- Renzo MASOLO (Europa Verde)
- PRESIDENTE
- Interrogazione a risposta immediata n. 526 del 23 gennaio 2025, presentata dalla consigliera Baldin, relativa a "T FONDACO: DOPO IL DANNO, LA BEFFA? LA REGIONE GARANTISCA IL REDDITO E LA FORMAZIONE DI TUTTE LE LAVORATRICI E I LAVORATORI VITTIME DELLA CHIUSURA DEL CENTRO COMMERCIALE"
- Erika BALDIN (Movimento 5 Stelle)
- PRESIDENTE
- Ass.ra Valeria MANTOVAN
- PRESIDENTE
- Erika BALDIN (Movimento 5 Stelle)
- PRESIDENTE
- Interrogazione a risposta immediata n. 530 del 30 gennaio 2025, presentata dai consiglieri Zanoni e Masolo, relativa a: "A QUANDO LA RIAPERTURA DELLE ISCRIZIONI PRESSO LA SEDE DI VILLA FIETTA A PIEVE DEL GRAPPA DELL'IPSSEOA 'G. MAFFIOLI'?"
- Andrea ZANONI (Europa Verde)
- PRESIDENTE
- Ass.ra Valeria MANTOVAN
- PRESIDENTE
- Andrea ZANONI (Europa Verde)
- PRESIDENTE
- Andrea ZANONI (Europa Verde)
- PRESIDENTE
- Interrogazione a risposta immediata n. 533 del 3 febbraio 2025, presentata dai consiglieri Zanoni e Masolo, relativa a: "GARANTIRE SICUREZZA E INCOLUMITÀ AL PERSONALE DELLE PROFESSIONI SANITARIE: ZAIA COSA STA FACENDO?"
- Interrogazione a risposta scritta n. 599 del 13 novembre 2024 presentata dai consiglieri Luisetto, Bigon, Camani, Zanoni e Zottis relativa a "LE AGGRESSIONI CONTRO IL PERSONALE SANITARIO NEGLI OSPEDALI SONO IN CONTINUO AUMENTO. QUALI AZIONI HA INTENZIONE DI INTRAPRENDERE LA GIUNTA REGIONALE AL FINE DI RIDURRE IL MANIFESTARSI DI TALE PERICOLOSO FENOMENO?"
- Andrea ZANONI (Europa Verde)
- PRESIDENTE
- Chiara LUISETTO (Partito Democratico Veneto)
- PRESIDENTE
- Ass.ra Manuela LANZARIN
- PRESIDENTE
- Andrea ZANONI (Europa Verde)
- PRESIDENTE
- Chiara LUISETTO (Partito Democratico Veneto)
- Chiara LUISETTO (Partito Democratico Veneto)
- PRESIDENTE
- Interrogazione a risposta immediata n. 535 del 5 febbraio 2025, presentata dal consigliere Zanoni, relativa a: "IN BASE A QUALI NORME DI LEGGE REGIONALE DONALD TRUMP JUNIOR SAREBBE STATO AUTORIZZATO ALL'ESERCIZIO DELL'ATTIVITÀ VENATORIA IN VENETO?"
- Andrea ZANONI (Europa Verde)
- PRESIDENTE
- Andrea ZANONI (Europa Verde)
- PRESIDENTE
- Ass.re Cristiano CORAZZARI
- PRESIDENTE
- Andrea ZANONI (Europa Verde)
- PRESIDENTE
- Interrogazione a risposta immediata n. 537 del 10 febbraio 2025, presentata dai consiglieri Baldin e Masolo, relativa a: "IL COOPERANTE VENEZIANO ALBERTO TRENTINI È RECLUSO IN VENEZUELA: LA GIUNTA INTENDE ESSERE PARTE ATTIVA VERSO IL GOVERNO, PER ASSICURARGLI LE GARANZIE DEL DIRITTO INTERNAZIONALE E PER CHIEDERNE LA SCARCERAZIONE?"
- Erika BALDIN (Movimento 5 Stelle)
- Erika BALDIN (Movimento 5 Stelle)
- PRESIDENTE
- Ass.ra Manuela LANZARIN
- PRESIDENTE
- Erika BALDIN (Movimento 5 Stelle)
- PRESIDENTE
- Andrea ZANONI (Europa Verde)
- PRESIDENTE
- Andrea ZANONI (Europa Verde)
- PRESIDENTE
- Andrea ZANONI (Europa Verde)
- PRESIDENTE
- CONFERIMENTO DEL TITOLO DI PRESIDENTE ONORARIO DELL'OSSERVATORIO REGIONALE SULLA VIOLENZA CONTRO LE DONNE. (LEGGE REGIONALE 27 NOVEMBRE 2024, n. 30 ). (PROPOSTA DI DELIBERAZIONE AMMINISTRATIVA N. 96) APPROVATO (DELIBERAZIONE N. 15/2025)
- DESIGNAZIONE DI CINQUE COMPONENTI DELL'OSSERVATORIO REGIONALE SULLA VIOLENZA CONTRO LE DONNE. APPROVATA (DELIBERAZIONE N. 16/2025)
- NOMINA DI UN COMPONENTE DEL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE DELL'AZIENDA TERRITORIALE PER L'EDILIZIA RESIDENZIALE (ATER) DI VICENZA. APPROVATA (DELIBERAZIONE N. 17/2025)
- PROPOSTA DI LEGGE D'INIZIATIVA DEI CONSIGLIERI CECCHETTO, BET, BISAGLIA, DOLFIN, PAN, SANDONÀ, ZECCHINATO, BARBISAN E VIANELLO RELATIVA A "INTERVENTI A SOSTEGNO DEI GEMELLAGGI". (PROGETTO DI LEGGE N. 265) APPROVATO (DELIBERAZIONE LEGISLATIVA N. 3/2025)
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- PRESIDENTE
- Milena CECCHETTO (Liga Veneta per Salvini Premier)
- Milena CECCHETTO (Liga Veneta per Salvini Premier)
- PRESIDENTE
- Chiara LUISETTO (Partito Democratico Veneto)
- PRESIDENTE
- Giuseppe PAN (Liga Veneta per Salvini Premier)
- PRESIDENTE
- Renzo MASOLO (Europa Verde)
- PRESIDENTE
- PRESIDENTE
- Chiara LUISETTO (Partito Democratico Veneto)
- PRESIDENTE
- Erika BALDIN (Movimento 5 Stelle)
- PRESIDENTE
- Chiara LUISETTO (Partito Democratico Veneto)
- PRESIDENTE
- PRESIDENTE
- NUOVO PIANO ENERGETICO REGIONALE (NPER). PROPOSTA PER IL CONSIGLIO REGIONALE AI SENSI DELL'ARTICOLO 2, COMMA 2 DELLA LEGGE REGIONALE n. 25/2000 . (PROPOSTA DI DELIBERAZIONE AMMINISTRATIVA N. 84) INIZIO
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- PRESIDENTE
- Marco ANDREOLI (Liga Veneta per Salvini Premier)
- PRESIDENTE
- Arturo LORENZONI (Gruppo Misto)
- PRESIDENTE
- Renzo MASOLO (Europa Verde)
- PRESIDENTE
- Elena OSTANEL (Il Veneto che Vogliamo)
- Elena OSTANEL (Il Veneto che Vogliamo)
- PRESIDENTE
- Erika BALDIN (Movimento 5 Stelle)
- PRESIDENTE
- Stefano VALDEGAMBERI (Gruppo Misto)
- PRESIDENTE
- Roberto BET (Zaia Presidente)
- PRESIDENTE
- Andrea ZANONI (Europa Verde)
- PRESIDENTE
- Jonatan MONTANARIELLO (Partito Democratico Veneto)
- PRESIDENTE
- Francesca ZOTTIS (Partito Democratico Veneto)
- PRESIDENTE
- Marco ANDREOLI (Liga Veneta per Salvini Premier)
- Marco ANDREOLI (Liga Veneta per Salvini Premier)
- PRESIDENTE
- Ass.re Roberto MARCATO
- PRESIDENTE
Il Presidente Roberto CIAMBETTI
La Seduta inizia alle ore 10.45
PRESIDENTE
Diamo inizio alla 169a Seduta pubblica del Consiglio regionale. I lavori si svolgono sulla base dell'ordine del giorno prot. n. 3407 del 6 marzo 2025.
PUNTO
1 |
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APPROVAZIONE VERBALI DELLE SEDUTE PRECEDENTI
Il PRESIDENTE, poiché nessun Consigliere chiede di fare osservazioni, dichiara che si intendono approvati i processi verbali della 167a Seduta pubblica di martedì 25 febbraio 2025 e della 168a Seduta pubblica di mercoledì 26 febbraio 2025.
PUNTO
2 |
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COMUNICAZIONI DELLA PRESIDENZA DEL CONSIGLIO
Luca ZAIA
Silvia CESTARO
Enrico CORSI
Francesca SCATTO
I congedi sono concessi.
INTERROGAZIONI E INTERPELLANZE
Ai sensi dell'art. 114, comma 3 del Regolamento, l'elenco delle interrogazioni e delle interpellanze, allegato alla Convocazione, è dato per letto.
PUNTI
4 e 5 |
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RISPOSTE DELLA GIUNTA REGIONALE ALLE INTERROGAZIONI E INTERPELLANZE
e
INTERROGAZIONI A RISPOSTA SCRITTA ISCRITTE ALL'ORDINE DEL GIORNO AI SENSI DELL'ARTICOLO 111, COMMA 4, DEL REGOLAMENTO.
PRESIDENTE
Passiamo alle interrogazioni a risposta immediata.
Partiamo dalla IRI n. 519.
Interrogazione a risposta immediata n. 519 del 13 gennaio 2025, presentata dai consiglieri Masolo e Zanoni, relativa a "ACCORDO TRA COMUNE DI SOAVE E AULSS 9: CHE FINE FARÀ IL SERD?"
Prego, collega Masolo.
Renzo MASOLO (Europa Verde)
Grazie, Presidente. Buongiorno a tutti i colleghi e le colleghe.
L'interrogazione è stata presentata il 13 gennaio 2025.
Premesso che:
- all'interno dell'ex area ospedaliera di Soave è ancora funzionante il SERD, servizio per le dipendenze;
- in virtù dell'accordo stipulato tra il Comune di Soave l'AULSS 9 per la cessione all'ente locale dell'area dell'ex ospedale San Giovanni Battista, con conseguente riqualificazione dell'area, è prevista la demolizione delle strutture appartenenti all'ex ospedale che ivi insistono;
- non è dato sapere se anche l'edificio che attualmente ospita il SERD verrà abbattuto e, nel caso, se e dove verranno ricollocati i servizi oggi garantiti da tale struttura.
Considerato che l'eventuale ipotesi di privare il territorio dell'est veronese di un presidio di prevenzione e presa in carico così importante non appare sostenibile.
Tutto ciò premesso, i sottoscritti consiglieri, Masolo e Zanoni, interrogano l'Assessore regionale alla sanità per sapere, visto quanto in premessa, se è a conoscenza del futuro del SERD di Soave.
Grazie.
PRESIDENTE
Grazie.
Per la risposta, la parola all'assessore Manuela Lanzarin.
Ass.ra Manuela LANZARIN
Nel territorio veronese i servizi offerti alle persone che consumano sostanze, con dipendenza comportamentale, sono svolti da parte di una équipe multidisciplinare che lavora in rete. Per le sedi di offerte vi è il SERD di Soave. Il servizio è pienamente operativo e trova sede all'interno della palazzina posta all'angolo tra via Solero e Minzoni, da cui si accede. L'immobile sede del SERD e gli spazi di pertinenza, pur facendo parte dello stesso quartiere, sono separati rispetto agli altri edifici del compendio dell'ex ospedale civile San Giovanni Battista, il cui ingresso principale avveniva da via Mere. Mentre all'ospedale dismesso e in disuso dai primi anni Duemila gli accessi sono interdetti, il servizio per le dipendenze ha continuato ad operare sebbene sia operativo l'accordo tra l'azienda AULSS 9 Scaligera e il Comune di Soave per la cessione del compendio all'ente locale. La palazzina sede del SERD e il terreno di pertinenza sono esclusi da queste operazioni, pertanto il servizio sarà mantenuto là dove si trova.
PRESIDENTE
Collega Masolo, per la replica, prego.
Renzo MASOLO (Europa Verde)
Grazie, Assessora.
È questo che ci interessava sapere: verificare se l'operazione riguardasse anche quell'immobile e se il servizio continuasse a procedere.
Per cui, siamo soddisfatti della risposta. Grazie.
PRESIDENTE
Grazie a lei.
Passiamo alla IRI n. 526.
Interrogazione a risposta immediata n. 526 del 23 gennaio 2025, presentata dalla consigliera Baldin, relativa a "T FONDACO: DOPO IL DANNO, LA BEFFA? LA REGIONE GARANTISCA IL REDDITO E LA FORMAZIONE DI TUTTE LE LAVORATRICI E I LAVORATORI VITTIME DELLA CHIUSURA DEL CENTRO COMMERCIALE"
Collega Baldin, prego.
Erika BALDIN (Movimento 5 Stelle)
Grazie, Presidente.
È un'interrogazione che risale a gennaio, nella quale integravo un'altra precedente e chiedevo che fine faranno i dipendenti della società T Fondaco, una struttura incardinata nel centro storico di Venezia, che per lunghi anni è stata una struttura di assoluta eccellenza e di grande impiego nella nostra realtà. Quindi, la preoccupazione per i lavoratori dipendenti in senso stretto, ma anche quelli relativi a situazioni di appalto, di lavori a latere, era veramente importante. Pertanto, un'attenzione a questi lavoratori a 360 gradi penso vada riservata.
Adesso ascoltiamo la risposta dell'assessore Mantovan.
PRESIDENTE
Risponde l'assessore Valeria Mantovan. Prego.
Ass.ra Valeria MANTOVAN
Grazie, Presidente.
DFS Italia, società che opera nel settore del travel retail del lusso e gestisce lo store all'interno del palazzo storico monumentale Fondaco dei Tedeschi di Venezia, a seguito di una riorganizzazione globale del gruppo e delle ingenti perdite registrate negli ultimi anni nella sede veneziana, ha deciso di cessare definitivamente l'attività il 30 aprile 2025.
A fronte di ciò, il 22 gennaio 2025, alla fine di un lungo processo di incontro tra le parti coinvolte, è stato sottoscritto presso la Regione un accordo di licenziamento collettivo a tutela dei 212 dipendenti diretti di DFS Italia. Al fine di tutelare anche tutti gli altri lavoratori occupati in altre attività commerciali e in appalto all'interno dello store, il 5 febbraio 2025 l'Unità di crisi di Veneto Lavoro e la Direzione lavoro, insieme alle organizzazioni sindacali di categoria, hanno incontrato le varie realtà presenti: il gruppo Battistolli-Rangers, che si occupa della vigilanza e di alcuni aspetti della sicurezza; DHL Global Forwarding, che con la società Multi Facility Spa gestisce il magazzino DFS Italia a Quarto d'Altino; Papalini Spa, che realizza le pulizie dello store; Alajmo Spa, che opera nella struttura con un'attività di ristorazione.
Da tali incontri è emerso l'impegno di Battistolli-Rangers di ricollocare tutti i 21 lavoratori in altre attività aziendali, inclusi i tre impegnati con contratti a tempo determinato e i tre con contratti a chiamata.
DHL Global Forwarding ha comunicato che è già stato concordato il riassorbimento di 4 lavoratori riferibili all'appalto DFS e ha previsto un incentivo all'esodo per gli altri 13 lavoratori potenzialmente in esubero.
Papalini Spa ha manifestato la propria disponibilità a ricollocare 18 lavoratori attualmente occupati presso il Fondaco, compreso i 4 a tempo determinato, in altre commesse sul territorio veneziano. A tal fine, aziende e parti sindacali si incontreranno per definire nel dettaglio un piano in tal senso.
Alajmo Spa ha garantito la propria volontà a ricollocare tutti i 15 lavoratori attualmente occupati presso lo store nelle altre aziende del gruppo, sottolineando quanto tali professionalità siano per loro preziose.
L'Unità di crisi di Veneto Lavoro e la Direzione lavoro monitoreranno l'evolversi di tale percorso, garantendo la disponibilità a mettere in campo tutti gli strumenti che eventualmente si reputeranno utili, al fine di incentivare una continuità occupazionale a tutti i lavoratori coinvolti nella chiusura del Fondaco dei Tedeschi.
Grazie.
PRESIDENTE
Per la replica, collega Baldin, prego.
Erika BALDIN (Movimento 5 Stelle)
Ringrazio l'Assessore e anche l'Unità di crisi di Veneto Lavoro, la Direzione lavoro e i sindacati che si sono adoperati per addivenire a una soluzione migliore di quella che all'inizio si prospettava, ovvero il fatto di tenere al di fuori di queste prospettive di ricollocamento lavorativo i dipendenti delle società in appalto. Da questa risposta si evince che alcuni, forse la maggior parte, ma è da verificare, sono stati ricollocati, riammessi ad altre lavorazioni.
Mi dichiaro parzialmente soddisfatta, perché sarà da verificare se tutti questi lavoratori siano stati in qualche modo ricollocati. Gli effetti di questi tavoli saranno da verificare nel prosieguo.
Grazie.
PRESIDENTE
Passiamo alla IRI n. 530.
Interrogazione a risposta immediata n. 530 del 30 gennaio 2025, presentata dai consiglieri Zanoni e Masolo, relativa a: "A QUANDO LA RIAPERTURA DELLE ISCRIZIONI PRESSO LA SEDE DI VILLA FIETTA A PIEVE DEL GRAPPA DELL'IPSSEOA 'G. MAFFIOLI'?"
Prego, collega Zanoni.
Andrea ZANONI (Europa Verde)
Buongiorno, colleghi e colleghe. Grazie, Presidente.
È un'interrogazione depositata il 30 gennaio, ma che ha trattato un tema che ha avuto una evoluzione in queste ultime settimane, tra l'altro ‒ pare ‒ anche positiva.
Richiamati i seguenti atti presentati dai sottoscritti interroganti: IRS dell'8 gennaio 2025, con oggetto "La Giunta regionale intende intervenire per scongiurare la chiusura della sede dell'Istituto scolastico "Maffioli" di Pieve del Grappa?"; la mozione n. 596 del 20 gennaio 2025, con oggetto "Scongiurare la chiusura della sede dell'Istituto scolastico "Maffioli".
Rilevato che sulla scorta di quanto è dato apprendere da notizie diffuse a mezzo stampa, notizie che risultano altresì confermate dalle famiglie, le istanze tese a scongiurare la chiusura della sede di Pieve del Grappa dell'Istituto professionale Maffioli, come attivate dai sottoscritti Consiglieri per il tramite dei sopra richiamati atti, sembrerebbero aver trovato un parziale accoglimento, atteso che parrebbe confermata quantomeno la prosecuzione delle attività per il corrente anno scolastico.
Considerato che permane l'incertezza per quel che concerne le iscrizioni per il prossimo anno scolastico, tanto che, al momento, risulterebbe preclusa, per la sede in parola, la possibilità di iscriversi.
Tutto ciò premesso, i sottoscritti Consiglieri interrogano l'Assessore regionale all'istruzione per sapere quali garanzie concrete sussistono in ordine alla riapertura delle iscrizioni per l'anno scolastico 2025/2026 presso la sede di Villa Fietta a Pieve del Grappa dell'Istituto "Maffioli".
PRESIDENTE
Assessore Mantovan, prego.
Ass.ra Valeria MANTOVAN
Il 29 gennaio 2025 presso la sede della Giunta regionale a Palazzo Balbi (Venezia) si è tenuta una riunione su mia iniziativa, alla quale hanno partecipato il Presidente della Provincia di Treviso, Stefano Marcon; il direttore generale dell'Ufficio scolastico regionale per il Veneto, Marco Bussetti; il Sindaco di Pieve del Grappa, Annalisa Rampin; il Presidente dell'Unione Montana del Grappa, Paolo Mares; oltre alla proprietà di Villa Fietta, immobile che ospita la sede di Pieve del Grappa dell'Istituto professionale di Stato per i servizi di enogastronomia e ospitalità alberghiera "Giuseppe Maffioli", per affrontare la situazione della sede staccata.
Durante l'incontro è stata individuata una soluzione condivisa, che consentirà agli studenti attualmente iscritti dal secondo al quinto anno di svolgere il prossimo anno scolastico nella sede di Villa Fietta. Questo risultato è stato possibile grazie alla volontà comune di tutti i partecipanti, compresa la proprietà di Villa Fietta, che ha dimostrato disponibilità ad accogliere le istanze provenienti dal territorio.
In merito alla riapertura delle iscrizioni, la Provincia di Treviso, a seguito della valutazione complessiva da parte dei soggetti istituzionali ai quali, a vario titolo, l'ordinamento attribuisce la competenza relativa a individuazione, manutenzione e gestione delle sedi delle scuole secondarie di secondo grado, ha rappresentato che, a causa dell'attuale consolidato trend negativo delle iscrizioni, il rinnovo per altri sei anni del contratto di affitto in scadenza tra la Provincia stessa e la proprietà della struttura di Pieve del Grappa risulta oggi non percorribile.
Da ciò consegue l'impossibilità di apertura delle iscrizioni alle classi prime per il prossimo anno scolastico. La Regione continuerà a porre in essere tutte le possibili azioni in sinergia con la Provincia di Treviso, l'Ufficio scolastico regionale per il Veneto e le altre Istituzioni locali che consentiranno di aprire nuovamente, in un prossimo futuro, le iscrizioni nella sede di Pieve del Grappa dell'Istituto "Giuseppe Maffioli".
PRESIDENTE
Collega Zanoni, prego.
Andrea ZANONI (Europa Verde)
Assessore, c'è una presa d'atto della sua risposta. Lo avevamo già visto più volte anche dai giornali. Abbiamo la conferma ufficiale di una cosa che già sappiamo. C'è stata l'apertura delle iscrizioni a partire dal secondo anno fino al quinto. Manca la possibilità da parte dei ragazzi e delle famiglie del territorio di usufruire di questa storica sede, che ha un bacino veramente molto importante che, visto l'oggetto di questa scuola, cioè un alberghiero, avrebbe bisogno di continuare.
Il fatto che la prima classe non sia stata oggetto di iscrizioni può far capire facilmente le intenzioni di tutto questo gruppo di attori responsabili che lei in premessa dell'interrogazione ha elencato, non convinti di far proseguire questo importante istituto in quella sede.
Non è, tra l'altro, vero che c'è un trend progressivamente in negativo, perché ci sono delle stabilizzazioni, la popolazione in quell'area si mantiene a un determinato livello. Quindi, è una considerazione che, a nostro avviso, non regge molto. Auspichiamo che ci sia un maggiore impegno da parte della Giunta regionale affinché questo territorio resti presidiato. Abbiamo un territorio che ha bisogno di questo tipo di ragazze e ragazzi formati per questa attività molto importante a supporto di un territorio che è anche un sito UNESCO e che, quindi, ha prospettive in futuro sicuramente molto importanti.
Ci auguriamo che l'operato della Giunta non finisca...
PRESIDENTE
Collega Zanoni, concluda.
Andrea ZANONI (Europa Verde)
Concludo.
Ci auguriamo che l'operato della Giunta non finisca ‒ dicevo ‒ con questa risposta.
Grazie.
PRESIDENTE
Grazie a lei.
La risposta della IRI n. 533 è abbinata a quella della IRS n. 599. I due proponenti adesso le presenteranno singolarmente e poi l'assessore Lanzarin darà una risposta unica.
Iniziamo dalla IRI n. 533.
Interrogazione a risposta immediata n. 533 del 3 febbraio 2025, presentata dai consiglieri Zanoni e Masolo, relativa a: "GARANTIRE SICUREZZA E INCOLUMITÀ AL PERSONALE DELLE PROFESSIONI SANITARIE: ZAIA COSA STA FACENDO?"
Interrogazione a risposta scritta n. 599 del 13 novembre 2024 presentata dai consiglieri Luisetto, Bigon, Camani, Zanoni e Zottis relativa a "LE AGGRESSIONI CONTRO IL PERSONALE SANITARIO NEGLI OSPEDALI SONO IN CONTINUO AUMENTO. QUALI AZIONI HA INTENZIONE DI INTRAPRENDERE LA GIUNTA REGIONALE AL FINE DI RIDURRE IL MANIFESTARSI DI TALE PERICOLOSO FENOMENO?"
Prego, collega Zanoni.
Andrea ZANONI (Europa Verde)
Il tema, come avete capito, colleghi, è dibattuto da moltissimo tempo. Noi abbiamo potuto verificare e tastare con mano questo problema proprio da audizioni che sono state fatte in Quarta Commissione da parte di personale che vive, opera e lavora nei pronto soccorso, tra i vari che abbiamo audito, per quanto riguarda la questione degli incidenti sul lavoro.
Il 2 febbraio 2025 a Verona si è manifestato l'ennesimo caso. Addirittura, in questo caso, un medico e tre infermieri sono stati feriti. Il fatto si inserisce in un contesto dove i dati raccolti dal Centro regionale per la sicurezza delle cure parlano chiaro: nel periodo compreso tra il 1° gennaio e il 30 settembre 2024 si sono registrate 1.864 aggressioni. Questi fatti intervengono in un contesto notoriamente gravato dallo stress da lavoro che si registra in questi pronto soccorso, che oggi sono approdo anche di tutti quei cittadini che non hanno più il medico di medicina generale.
Considerato che è necessario, prima ancora di pensare ad approvare nuovi dispositivi di repressione o aggravamento delle ipotesi delittuose attualmente previste dalla vigente legislazione, intervenire con urgenza sul versante della prevenzione (è questo che può diminuire questo stato di cose, questo numero di aggressioni), interroghiamo la Giunta per sapere quali strumenti di prevenzione si intendano urgentemente attuare per garantire sicurezza e incolumità al personale delle professioni sanitarie del servizio sanitario regionale.
PRESIDENTE
La collega Luisetto illustra la IRS n. 599.
Prego, collega Luisetto.
Chiara LUISETTO (Partito Democratico Veneto)
Grazie, Presidente.
Questa era un'interrogazione dello scorso novembre, a seguito dei fatti accaduti all'ospedale San Bortolo di Vicenza il 7 novembre scorso, quando un uomo sotto l'effetto di alcol nel pronto soccorso, in particolar modo, ha preteso di essere visitato immediatamente. Vista la non particolare urgenza del caso, i medici si erano rifiutati di prendere in carico il paziente nell'immediato, il quale, andando in escandescenza, aveva aggredito verbalmente il personale e aveva addirittura scagliato contro un estintore, fortunatamente senza ferire nessuno. L'uomo era stato poi fermato.
Abbiamo assistito in questi mesi, lo diceva poco fa il Consigliere, a una serie di eventi, a una escalation di eventi e di aggressioni: a Verona, come abbiamo visto, a Borgo Trento, a Cittadella, tutta una serie di situazioni purtroppo andate peggiorando.
I lavoratori del settore stanno vivendo un significativo peggioramento delle condizioni di lavoro e queste problematiche rappresentano uno dei motivi per cui si fa sempre più fatica a trovare personale che lavori, ad esempio, nell'emergenza-urgenza o anche uno dei motivi di abbandono dell'impegno pubblico in favore, purtroppo, del privato.
Questi casi di aggressione ‒ abbiamo i dati ‒ hanno avuto un aumento: al 30 settembre 2024 prevedono il raggiungimento di quota 2.500, verso fine anno, e quattro anni fa erano soltanto 220.
L'interrogazione è stata fatta per chiedere quali iniziative la Giunta, l'Assessore intenda attuare in tema di prevenzione dalle aggressioni e tutela del personale sanitario, proprio per garantire l'erogazione delle cure negli ospedali del Veneto e se ci sia l'intenzione di attivarsi presso Prefettura e Questura per ragionare insieme relativamente all'attivazione di un posto di polizia, nello specifico nell'ospedale San Bortolo di Vicenza, orario continuato, ma anche eventualmente nelle strutture più esposte a questo tipo di aggressioni.
PRESIDENTE
Risposta congiunta dell'assessore Lanzarin alla IRI n. 533 e alla IRS n. 599.
Prego, Assessore.
Ass.ra Manuela LANZARIN
La Regione del Veneto ha favorito la crescita di un percorso di prevenzione nei confronti degli atti di violenza contro gli operatori sanitari, stimolando e indirizzando le aziende sanitarie a elaborare strategie e programmi dedicati alla riduzione del rischio di violenza a danno degli operatori e aumentando la consapevolezza degli stessi in materia.
In particolare, l'Amministrazione regionale ha prodotto una linea di indirizzo rivolta a tutti gli operatori sanitari con lo scopo di diffondere le informazioni utili alla prevenzione degli episodi di violenza, sia verbale che fisica. Sono stati descritti l'epidemiologia del fenomeno, le metodiche per la valutazione dei possibili contesti a rischio, il riconoscimento del ciclo dell'aggressività e le possibili tecniche di de-escalation per interromperlo. Inoltre, sono state previste specifiche attività formative rivolte al personale sanitario, alla dirigenza medica e ai soggetti della sicurezza, affinché siano riconosciuti i rischi potenziali per la sicurezza e le procedure idonee da seguire per proteggersi e adottare iniziative di sostegno per gli operatori sanitari oggetto di violenza.
Nel 2022 Azienda Zero e la Fondazione Scuola di Sanità Pubblica del Veneto hanno formato circa 100 istruttori da incaricare quali docenti nei corsi organizzati in modo capillare nelle singole aziende sanitarie. Nel corso dell'anno 2023 sono stati svolti circa dieci corsi residenziali in ognuna delle dodici aziende, formando circa 4.800 operatori sanitari. I principali obiettivi formativi del corso sono stati: diffondere la conoscenza del fenomeno della violenza a danno del personale delle aziende sanitarie e le relative conseguenze sui dipendenti e sul sistema ospedale; divulgare gli strumenti utili alla mappatura dei rischi di aggressione e al riconoscimento della tipologia e della gravità degli esiti del fenomeno; elencare le possibili strategie per la prevenzione e il contenimento delle condizioni di rischio per il monitoraggio delle azioni di miglioramento intraprese; diffondere le tecniche comunicative e comportamentali utili a riconoscere, prevenire e gestire episodi di violenza, con particolare attenzione al riconoscimento del ciclo dell'aggressività; apprendere l'importanza del sistema di segnalazione degli incidenti (reporting regionale), in particolare per lo specifico tema trattato, quale strumento essenziale per le politiche di risk management.
Infine, si rappresenta che in data 20.11.2024 le aziende ULSS 7 Pedemontana e 8 Berica, nella figura del direttore generale e del risk manager, sono state convocate in Prefettura per un tavolo di confronto sul tema delle aggressioni nei confronti degli operatori sanitari con le diverse rappresentanze delle forze dell'ordine. Durante l'incontro, alla luce della condivisione delle varie strategie e attività presenti presso l'ospedale San Bortolo di Vicenza, è stata comunicata da parte del prefetto l'intenzione di estendere la fascia oraria di presenza delle forze dell'ordine fino alle 20 presso il presidio stesso.
Inoltre, è al vaglio e stiamo chiudendo una nuova delibera proprio su questa tematica, che riprende sia le linee guida del 2022, che sono citate anche in questa interrogazione, sia un po' di esperienze ed expertise che sono sorte in questi tempi all'interno delle aziende sanitarie, anche con modelli tecnologici nuovi e avanzati. Sarà a brevissimo presentato questo nuovo provvedimento di Giunta.
PRESIDENTE
Per la replica, prima la parola al collega Zanoni. La invito a rimanere nei tempi.
Andrea ZANONI (Europa Verde)
Grazie, Presidente.
Ringrazio l'Assessore per la risposta. Effettivamente, da quello che ci ha detto, sono stati fatti 120 corsi, ovvero dieci corsi in ognuna delle dodici aziende. Questo è stato fatto nel corso dell'anno 2023. Questa è sicuramente un'iniziativa utile, perché formare le persone dopo aver tra l'altro formato cento istruttori è una cosa positiva, considerati anche gli obiettivi che ha descritto nelle lettere a), b), c), d), e).
Resta il fatto, purtroppo, che questi fenomeni sono continuati anche dopo, tant'è vero che le interrogazioni, sia la nostra sia quella della collega Luisetto, sono relative a episodi successivi. Va bene la prevenzione, ma non è sufficiente, e ce lo dicono i fatti. Tra l'altro, abbiamo avuto questi episodi nel novembre 2024, ma anche a gennaio di quest'anno, come riportato nell'interrogazione, sottoscritta anche dal collega Masolo, dove queste problematiche continuano, anche per la situazione che leggevo prima nella nostra interrogazione, cioè una situazione di altissimo stress e altissimo affollamento dei pronti soccorsi del Veneto, che dovrebbero essere aiutati di più dalla presenza di un maggior numero di medici di medicina generale.
L'altra cosa importante che ci viene detta nella risposta è che, in particolare per quanto riguarda l'ospedale San Bortolo di Vicenza, da parte del prefetto è stata dichiarata l'intenzione di estendere la fascia oraria di presenza delle forze di polizia fino alle 20 presso il presidio stesso. Vorrei capire se questo annuncio poi si è concretizzato, se sappiamo se si è concretizzato. Questa sarebbe una delle cose da proporre ‒ e concludo, Presidente ‒ anche in tutti gli altri ospedali.
PRESIDENTE
La parola, per la replica, alla collega Luisetto. Prego.
Chiara LUISETTO (Partito Democratico Veneto)
Grazie per gli aggiornamenti.
Bene che ci sia l'intenzione di estendere il posto di polizia all'interno degli ospedali dell'ULSS 7 e dell'ULSS 8. Dall'intenzione è necessario, ora, passare ai fatti, che ci sia effettivamente questo presidio a garanzia del personale sanitario e dei pazienti.
Assume la Presidenza
Il Vicepresidente Enoch SORANZO
Chiara LUISETTO (Partito Democratico Veneto)
Altro elemento importante riguarda le linee guida, che, come sappiamo, ci sono, ma che vengono applicate in maniera facoltativa oggi dalle diverse ULSS. Pensare, ad esempio, e abbiamo presentato un altro atto come Gruppo, ai Pre.Vi.S., ai piani di prevenzione, a rendere obbligatoria per le ULSS l'adozione di queste linee guida in modo che si uniformino a un approccio di prevenzione serio e diffuso, oltre alla formazione che ci ha descritto, credo sia fondamentale.
È un fenomeno che dobbiamo aggredire (visto che questo è, purtroppo, il tema di cui parliamo) da vari fronti: la polizia, la presenza del presidio in ospedale, la prevenzione, la formazione. È necessario farlo in tempi veramente stretti, perché quei 2.500 casi di cui parlavamo prima rappresentano un aggravio e uno stress non indifferente sulla vita del personale pubblico, che già in sanità vive una situazione difficile.
PRESIDENTE
Grazie, collega.
Passiamo alla IRS n. 535.
Interrogazione a risposta immediata n. 535 del 5 febbraio 2025, presentata dal consigliere Zanoni, relativa a: "IN BASE A QUALI NORME DI LEGGE REGIONALE DONALD TRUMP JUNIOR SAREBBE STATO AUTORIZZATO ALL'ESERCIZIO DELL'ATTIVITÀ VENATORIA IN VENETO?"
Prego, collega Zanoni.
Andrea ZANONI (Europa Verde)
Questa interrogazione l'ho presentata il 5 febbraio.
Richiamo in questa interrogazione anche l'interrogazione precedente a risposta scritta, del 3 febbraio 2025, di due giorni prima, sempre a firma del sottoscritto. La questione riguarda i cittadini stranieri, in particolare statunitensi, in questo caso cittadini conosciuti ai più perché si tratta del figlio del nuovo Presidente degli Stati Uniti d'America, che vengono per la caccia in Veneto.
Presidente, potrei continuare o potremmo fare una pausa. Finiscono i colleghi e poi riprendo io.
Presidente, mi scusi, io non riesco a parlare. Si sentono più i commenti del mio intervento.
PRESIDENTE
Prego i gentili colleghi di lasciare intervenire serenamente il collega Zanoni. Grazie.
Andrea ZANONI (Europa Verde)
Questo articolo stabilisce e determina il regime concessorio che presiede all'esercizio dell'attività venatoria da parte dei cittadini. Al comma 12 stabilisce, per lo svolgimento dell'attività venatoria, il preventivo rilascio di un tesserino da parte della Regione di residenza.
Colleghi, serve il tesserino da parte della Regione di residenza. Qualcuno mi spieghi se Donald Trump Junior è residente in qualche regione d'Italia. Primo.
Richiamata questa disciplina e osservato che, da quanto previsto da leggi di altre Regioni italiane, (Emilia-Romagna), in nessuna parte della vigente legislazione del Veneto in materia è previsto che il tesserino regionale di caccia ai cittadini stranieri e italiani residenti all'estero viene consegnato dalla Regione dietro presentazione della documentazione necessaria per l'esercizio venatorio nel Paese di provenienza.
Appreso che l'Assessore regionale alla caccia ha affermato che il signor Donald Trump Junior sarebbe stato in regola con i documenti, interrogo il Presidente della Giunta regionale per sapere sulla base di quali disposizioni di legge regionale attualmente vigente Donald Trump Junior sarebbe stato autorizzato all'esercizio dell'attività venatoria.
Dite tanto "padroni a casa nostra", dopo questi vengono a cacciare qui da noi, specie anche protette, senza i dovuti documenti che tutti gli altri cacciatori devono avere, e gli date pure ragione.
PRESIDENTE
Grazie, collega.
Risponde l'assessore Cristiano Corazzari.
Ass.re Cristiano CORAZZARI
Grazie, Presidente.
In riscontro all'interrogazione in oggetto, nel richiamare integralmente la risposta all'interrogazione n. 635 del 3 febbraio 2025, si evidenzia che, per quanto riguarda il tesserino venatorio al signor Donald Trump Junior, gli uffici tecnici della Regione hanno seguito quanto disposto dalla normativa di riferimento, in particolare dall'articolo 12, commi 8 e 12, della legge n. 157/1992 e dall'articolo 14 della
legge regionale n. 50/1993 , dove è previsto che per poter esercitare l'attività venatoria all'interno dei confini nazionali italiani si deve essere in possesso dei seguenti documenti: la licenza del porto di fucile per uso caccia (la cosiddetta "licenza di caccia") e il tesserino venatorio rilasciato dalla Regione in cui il soggetto intende praticare l'attività venatoria.
Nel caso in questione, si evidenzia che la Regione del Veneto rilascia il tesserino venatorio anche ai cittadini residenti all'estero sulla base della presentazione di specifica e dettagliata documentazione, quale copia del documento d'identità o del passaporto del soggetto richiedente; copia dell'autorizzazione all'esercizio dell'attività venatoria nello Stato estero di residenza, ovvero dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà, nella quale l'interessato dichiara di essere in possesso dell'autorizzazione all'esercizio della caccia nello Stato estero di residenza; polizza assicurativa in lingua italiana e valida per l'Italia, per la responsabilità civile verso terzi derivante dall'uso di armi o degli arnesi utili all'attività venatoria; copia del bollettino di versamento della tassa di concessione regionale a favore della Regione del Veneto, pari a euro 84; invito scritto in lingua italiana da parte del concessionario di un'azienda faunistico-venatoria o di un'azienda agro-turistico-venatoria, il cui territorio ricada all'interno della regione del Veneto.
Sulla base della documentazione sopra elencata e debitamente acquisita dagli uffici regionali, è stato rilasciato, tramite specifico sistema informativo regionale, il tesserino venatorio al signor Donald Trump Junior, che, quindi, ha potuto legittimamente esercitare l'attività venatoria presso l'azienda faunistico-venatoria Valle Pierimpiè nel Comune di Campagna Lupia di Venezia.
PRESIDENTE
Grazie, Assessore.
Se desidera replicare, collega Zanoni, si prenoti. Prego.
Andrea ZANONI (Europa Verde)
Grazie, Presidente.
Avevo chiesto ‒ e lo avevo scritto in lingua italiana, perché l'interrogazione è scritta in lingua italiana ‒ di sapere sulla base di quali disposizioni di legge regionale attualmente in vigore Donald Trump Junior sarebbe stato autorizzato all'esercizio dell'attività venatoria. Mi viene risposto articolo 12, commi 8 e 12, della legge n. 157 e articolo 14 della legge n. 50/1993. Mi scusi, Assessore, sono proprio le leggi che impediscono a chi non è residente in una regione italiana di venire a caccia in Italia.
Per andare a caccia ci vuole la licenza di caccia, come avete detto, e ci vuole il tesserino di caccia. Il tesserino regionale di caccia ‒ lo dice la legge, glielo ripeto, comunque è sul BUR e anche sulla Gazzetta Ufficiale ‒ viene rilasciato all'interessato residente in quella regione.
Io mi aspettavo che qualcuno mi dicesse oggi, in questa risposta, che Donald Trump era residente in una delle venti regioni italiane. Questo non è certo il caso. Pertanto, ribadisco che gli uffici della Regione Veneto hanno rilasciato quelle autorizzazioni in maniera del tutto illegittima, perché non hanno una minima copertura di legge, non esiste copertura di legge. L'unica Regione che lo ha fatto, secondo me facendo un azzardo, perché probabilmente le è andata bene e non gliel'hanno impugnata, è stata l'Emilia-Romagna. Questa Regione lo ha fatto, ma a mio avviso non poteva farlo, perché è una norma superiore dello Stato, una norma cornice, e non poteva essere scavalcata da una Regione.
Assessore, ci sono tanti che hanno la licenza di caccia, purtroppo, dentro quest'Aula. Sapete bene che per avere la licenza di caccia si fa un esame per riconoscere le specie europee. Come potete pretendere che uno che conosce le specie del continente americano, che sono tutte diverse, possa venire qui con quella licenza a cacciare, quindi a sparare anche fauna protetta, come nella fattispecie?
PRESIDENTE
Grazie.
Passiamo alla IRI n. 537.
Interrogazione a risposta immediata n. 537 del 10 febbraio 2025, presentata dai consiglieri Baldin e Masolo, relativa a: "IL COOPERANTE VENEZIANO ALBERTO TRENTINI È RECLUSO IN VENEZUELA: LA GIUNTA INTENDE ESSERE PARTE ATTIVA VERSO IL GOVERNO, PER ASSICURARGLI LE GARANZIE DEL DIRITTO INTERNAZIONALE E PER CHIEDERNE LA SCARCERAZIONE?"
Erika BALDIN (Movimento 5 Stelle)
Grazie, Presidente.
Il volontario veneziano Alberto Trentini, giunto in Venezuela il 17 ottobre 2024, al fine di cooperare con la missione dell'organizzazione solidarista Humanity and Inclusion, era stato arrestato a un posto di blocco nel Paese venezuelano il 15 novembre dello stesso anno e tradotto in carcere.
Da allora ci sono state manifestazioni di solidarietà, flash mob, striscioni, anche all'interno del contesto del Consiglio comunale di Venezia, fiaccolate nelle varie realtà del veneziano, proprio per chiedere un interessamento da parte delle istituzioni per la scarcerazione del cooperante veneziano Alberto Trentini, tenuto conto anche della condizione di instabilità politica cronica del Venezuela.
Con questa interrogazione si chiede alla Giunta di farsi parte attiva verso il Governo nazionale al fine di accertarsi che ad Alberto Trentini sia garantita la piena tutela legale dei diritti del carcerato, secondo le garanzie del diritto internazionale, e per chiederne la scarcerazione.
Ovviamente nelle ultime settimane si è continuato a parlare del caso di Alberto. La mamma di Alberto ha chiesto di essere ricevuta dalla Premier Meloni. Auspichiamo che questo avvenga.
Assume la Presidenza
Il Presidente Roberto CIAMBETTI
Erika BALDIN (Movimento 5 Stelle)
Inoltre, ci sono tantissimi cittadini che hanno deciso di digiunare proprio in attesa della sua scarcerazione, del suo rientro in Italia.
È un tema, quindi, attualissimo. Speriamo che ad Alberto tocchi lo stesso trattamento che è stato riservato ad altri cittadini italiani incarcerati in altri Paesi e poi finalmente liberati. Speriamo succeda questo anche per lui. Siamo tutti con Alberto.
PRESIDENTE
Al posto del Presidente Zaia, risponde l'assessore Lanzarin. Prego.
Ass.ra Manuela LANZARIN
In merito alla reclusione del cooperante veneziano, precisiamo che la Direzione relazioni internazionali è stata interessata direttamente dal Presidente della Giunta regionale già da dicembre 2024 e si è immediatamente attivata presso il Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale per garantire il massimo livello di attenzione sul caso.
Dalle interlocuzioni avute con il Ministero abbiamo ricevuto conferma che la situazione di Alberto Trentini è seguita con la massima priorità anche dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri.
Come evidenziato dai Consiglieri interroganti, il Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale sta conducendo le necessarie operazioni diplomatiche di intelligence, con estrema cautela e riservatezza. Questo approccio è indispensabile per tutelare l'incolumità del cooperante, considerata la precarietà del contesto politico attuale in Venezuela. La Giunta regionale continuerà a monitorare attentamente l'evolversi della situazione e a mantenere un dialogo costante con le autorità competenti affinché siano garantite al cittadino italiano tutte le tutele previste dal diritto internazionale e si possa giungere quanto prima alla sua scarcerazione.
PRESIDENTE
Per la replica, la parola alla collega Baldin.
Erika BALDIN (Movimento 5 Stelle)
Grazie, Presidente.
Giustamente, la Presidenza della Giunta si è interessata direttamente del caso e si è prontamente attivata. Ci mancherebbe altro. Magari uno sforzo in più, anche da parte nostra, andrebbe fatto. Facciamo risuonare la nostra voce a tutti i livelli, soprattutto ai livelli dei mass media, che sono i più visti ed ascoltati.
Dobbiamo fare assolutamente pressione anche sul Governo italiano affinché Alberto torni presto nella sua terra. Lo abbiamo fatto per tanti altri, oggi è arrivato il momento di impegnarsi di più per Alberto Trentini, per la sua famiglia, un cooperante che era lì per svolgere una missione di solidarietà verso la popolazione civile e che, quindi, ha tutto il nostro appoggio. Non basta la solidarietà a parole. Serve un passo decisivo in più verso la sua scarcerazione. Spero che con questa interrogazione ci sia stato questo passo. Staremo a vedere.
Per il momento, mi dichiaro parzialmente soddisfatta della risposta.
PRESIDENTE
Abbiamo terminato con le interrogazioni e le interpellanze, quindi proseguiamo con l'ordine del giorno, che oggi è nutrito.
Il collega Zanoni chiede di intervenire sull'ordine dei lavori. Prego.
Andrea ZANONI (Europa Verde)
Grazie, Presidente.
Desidero intervenire in merito agli strumenti di comunicazione del Consiglio regionale, in particolare la pagina Facebook.
PRESIDENTE
Non è ordine dei lavori, collega Zanoni.
Andrea ZANONI (Europa Verde)
Il fatto che vengano offesi dei Consiglieri ripetutamente...
PRESIDENTE
Collega Zanoni, non è ordine dei lavori. L'ordine dei lavori si fa sulle attività in questo momento in funzione. Ha altri strumenti per far intervenire l'Ufficio di Presidenza, che tra l'altro ha in evoluzione una social policy, ma non è argomento del Consiglio regionale in essere.
Andrea ZANONI (Europa Verde)
La ringrazio. È successo proprio ieri.
PRESIDENTE
Andiamo avanti.
PUNTO
6 |
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CONFERIMENTO DEL TITOLO DI PRESIDENTE ONORARIO DELL'OSSERVATORIO REGIONALE SULLA VIOLENZA CONTRO LE DONNE. (LEGGE REGIONALE 27 NOVEMBRE 2024, n. 30 ). (PROPOSTA DI DELIBERAZIONE AMMINISTRATIVA N. 96) APPROVATO (DELIBERAZIONE N. 15/2025)
Relazione dell'Ufficio di Presidenza.
PRESIDENTE
Passiamo al punto n. 6.
Cari colleghi, come è noto, il Consiglio regionale del Veneto ha recentemente deliberato in ordine all'istituzione dell'Osservatorio sulla violenza contro le donne, prevedendo, tra l'altro, la possibilità di conferire il titolo di Presidente onorario dell'Osservatorio stesso.
La legge istitutiva dell'Osservatorio (
legge regionale 27 novembre 2024, n. 30 ) dispone, infatti, che il Consiglio regionale, su proposta dell'Ufficio di Presidenza, possa conferire il titolo di Presidente onorario a una persona che nel Veneto si è particolarmente distinta per attività svolte in campo istituzionale, culturale e sociale nel contrasto alla violenza di genere e nella costruzione di una cultura di parità particolarmente tra le nuove generazioni.
L'Ufficio di Presidenza, riunitosi il 5 dicembre 2024, con deliberazione n. 84, ha individuato nel signor Gino Cecchettin la persona al quale conferire il titolo.
Su questa proposta ora il Consiglio regionale è chiamato a deliberare.
Dobbiamo fare un voto segreto, perché comunque si tratta di una persona.
Registratevi su Concilium, colleghi. Vedo colleghi presenti in Aula non ancora registrati.
Se evitassimo di fare commenti fuori luogo, il Presidente ne sarebbe molto contento.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Viene nominato il signor Gino Cecchettin.
PUNTO
7 |
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DESIGNAZIONE DI CINQUE COMPONENTI DELL'OSSERVATORIO REGIONALE SULLA VIOLENZA CONTRO LE DONNE. APPROVATA (DELIBERAZIONE N. 16/2025)
Relazione della PRIMA Commissione Consiliare.
PRESIDENTE
Andiamo al punto n. 7.
Le candidature hanno avuto un bando di apertura e la Prima Commissione consiliare ha esaminato le candidature arrivate. Avete allegati all'ordine del giorno i nomi delle figure che hanno le caratteristiche per far parte dell'Osservatorio regionale sulla violenza contro le donne.
Il voto sarà elettronico e limitato a tre nomi. Ogni Consigliere potrà esprimere tre nomi.
Ci sono delle proposte? Collega Villanova, prego.
Alberto VILLANOVA (Zaia Presidente)
Grazie, Presidente.
Propongo i nomi di Balbo Mirko, Ruggeri Roberta e Zambelli Angela. Grazie.
PRESIDENTE
Collega Camani, prego.
Vanessa CAMANI (Partito Democratico Veneto)
Grazie, Presidente.
Noi condividiamo l'indicazione di Roberta Ruggeri con il capogruppo Villanova e proponiamo anche Barbara Segatto e Roberta Polese.
PRESIDENTE
Bene.
Apriamo la votazione per la nomina dei cinque componenti dell'Osservatorio regionale sulla violenza contro le donne.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
Avete votato tutti, colleghi? Se n'è aggiunto uno appena adesso. Dovete premere i tre nomi e premere "invia".
È chiusa la votazione.
Sono nominati:
Roberta Ruggeri 37
Angela Zambelli 29
Mirko Balbo 30
Barbara Segatto 10
Roberta Polese 9
Questi sono i componenti dell'Osservatorio regionale sulla violenza contro le donne.
Mi pare ci siano un paio di interventi sull'ordine dei lavori. Collega Cecchetto, prego.
Milena CECCHETTO (Liga Veneta per Salvini Premier)
Grazie.
Il signor Gino Cecchettin ha mandato a questo Consiglio regionale due righe in merito alla nomina nell'Osservatorio: "Alla Regione del Veneto, al Consiglio regionale del Veneto, ai membri dell'Osservatorio regionale sulla violenza contro le donne. Desidero esprimere la mia profonda gratitudine per la nomina a Presidente onorario di questo Osservatorio. Accolgo questo incarico con rispetto, consapevolezza e il desiderio di offrire il mio contributo affinché la lotta contro la violenza di genere diventi sempre più incisiva ed efficace. Se c'è una cosa che ho imparato, nel modo più doloroso possibile, è che pensiamo sempre che certe cose non ci riguardino, che appartengano ad altri, ad altre famiglie, ad altre storie. Fino a quando non accade a noi. Io questo dolore l'ho vissuto, lo vivo ogni giorno e non vorrei che nessun altro dovesse mai provarlo. La violenza contro le donne non è un problema distante, non è un fatto di cronaca, è una realtà che colpisce ogni comunità, ogni contesto sociale, e potrebbe colpire ogni famiglia. Per questo, l'Osservatorio regionale sulla violenza contro le donne è uno strumento essenziale per comprendere il fenomeno, raccogliere dati, proporre soluzioni e supportare chi ha bisogno di aiuto. Credo profondamente nel valore della conoscenza e della prevenzione, perché è solo attraverso l'educazione, il confronto e il lavoro congiunto tra Istituzioni, associazioni e cittadini che possiamo costruire un futuro in cui nessuna donna debba più avere paura. Ringrazio tutti coloro che hanno scelto di affidarmi questo ruolo. Sarà per me un onore mettere a disposizione il mio impegno e la mia voce per un obiettivo così necessario e urgente. Con gratitudine, Gino Cecchettin".
PRESIDENTE
Grazie, collega Cecchetto.
(Applausi)
PRESIDENTE
Collega Camani, prego.
Vanessa CAMANI (Partito Democratico Veneto)
Grazie, Presidente.
Brevemente, per ringraziare il Consiglio regionale per aver rapidamente reso operativo l'Osservatorio regionale sulla violenza contro le donne, uno strumento del quale abbiamo deciso di dotarci solo pochi mesi fa e che oggi, pur sul finire di questa legislatura, viene messo nelle condizioni di poter operare.
L'istituzione dell'Osservatorio so essere una legge ambiziosa su un tema delicato, che dobbiamo avere la responsabilità di trattare con cura, senza semplificazioni, ma assumendoci la responsabilità collettiva del cambiamento di cui c'è bisogno.
Mi consenta, Presidente, di cogliere l'occasione per esprimere soddisfazione anche per l'introduzione nel Codice penale del reato di femminicidio, una decisione importante che per la prima volta segnala l'esistenza di un reato in quanto tale perché commesso contro una donna. È un passaggio fondamentale nella costruzione di quel nuovo modello sociale rispetto al quale tutti abbiamo l'ambizione di tendere. Sappiamo, però, perfettamente che l'introduzione dei nuovi reati, che pure può rappresentare un avanzamento sul piano della coscienza collettiva, non è di per sé sufficiente a poter obbligarci verso quel cammino di cambiamento che serve. Allora, qui sta il ruolo che vorremmo affidare all'Osservatorio sotto la Presidenza onoraria prestigiosa del papà di Giulia, una funzione finalizzata principalmente a ragionare su quali siano le ragioni profonde, le motivazioni, le cause che all'interno delle società moderne ancora considerano la donna come un oggetto di proprietà, ancora considerano normale poterla rendere oggetto di violenza. È un compito ambizioso: c'è molto da capire e molto da studiare.
Il Veneto credo sia una delle prime Regioni che si dota di questo strumento nuovo per conoscere e approfondire. Chiedo, ovviamente, a tutto il Consiglio e alla Presidenza in particolare di accompagnare in questi primi mesi le attività dell'Osservatorio, affinché anche i pochi mesi che ci separano dalla fine della legislatura possano essere utili in questo lavoro.
Grazie al Consiglio, grazie alle colleghe e ai colleghi che hanno reso questo percorso possibile.
PRESIDENTE
È la prima Regione che se ne dota e secondo me dovrebbe estendere la sua possibilità di intervento anche su quello che abbiamo visto nei campi di gara di qualche sport nelle scorse giornate, perché quello che sta avvenendo è veramente preoccupante.
PUNTO
8 |
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NOMINA DI UN COMPONENTE DEL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE DELL'AZIENDA TERRITORIALE PER L'EDILIZIA RESIDENZIALE (ATER) DI VICENZA. APPROVATA (DELIBERAZIONE N. 17/2025)
Relazione della PRIMA Commissione Consiliare.
PRESIDENTE
Passiamo al punto n. 8.
Con l'arrivo in Consiglio regionale del collega Andrea Cecchellero, che era Vicepresidente dell'ATER di Vicenza, si è dovuti ricorrere all'apertura di un bando al fine di reintegrare il Collegio del CdA dell'ATER di Vicenza. Quindi, siamo qui per chiudere questa vicenda.
Anche in questo caso il voto sarà elettronico e limitato a un nome (a parte che è soltanto uno da nominare).
Ci sono proposte? Collega Villanova, prego.
Alberto VILLANOVA (Zaia Presidente)
Grazie, Presidente.
Propongo il nome di Biasin Fabio. Grazie.
PRESIDENTE
Grazie.
È aperta la votazione per ripristinare il CdA dell'ATER di Vicenza.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
È nominato:
Biasin Fabio 29
Viene nominato il signor Biasin Fabio componente del CdA dell'ATER di Vicenza. Grazie.
PUNTO
9 |
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PROPOSTA DI LEGGE D'INIZIATIVA DEI CONSIGLIERI CECCHETTO, BET, BISAGLIA, DOLFIN, PAN, SANDONÀ, ZECCHINATO, BARBISAN E VIANELLO RELATIVA A "INTERVENTI A SOSTEGNO DEI GEMELLAGGI". (PROGETTO DI LEGGE N. 265) APPROVATO (DELIBERAZIONE LEGISLATIVA N. 3/2025)
Relazione della PRIMA Commissione Consiliare.
Relatrice: Consigliera Cecchetto
Correlatrice: Consigliera Luisetto
PRESIDENTE
Passiamo al punto n. 9, PDL n. 265.
Relatrice la collega Cecchetto. Prego.
Milena CECCHETTO (Liga Veneta per Salvini Premier)
Gentili colleghi, il gemellaggio è una forma di collaborazione, è un legame simbolico che serve a sviluppare relazioni politiche, economiche e sociali, culturali e umani tra due comunità, serve a rafforzare le relative identità che scoprono, seppur lontane, di condividere tradizioni, storie, amicizie, eventi e origini. Rappresenta la condivisione ufficiale tra due o più collettività. A volte anche solo una semplice casuale conoscenza permette a due realtà territoriali di entrare in collaborazione, di scoprire affinità e di coltivare rapporti, pur con le proprie specificità.
Al netto delle ragioni, diventa evidente come un gemellaggio consenta alle Municipalità di inserirsi all'interno di sistemi relazionali di più ampio respiro, diventando così uno strumento utile a stabilire e a mantenere rapporti duraturi nel tempo, creando una rete di legami diffusa tra paesi appartenenti spesso anche a Stati diversi e andando a coinvolgere i cittadini, incentivando un dialogo interculturale e intergenerazionale e favorendo un arricchimento reciproco.
Assume la Presidenza
Il Vicepresidente Enoch SORANZO
Milena CECCHETTO (Liga Veneta per Salvini Premier)
È per questo che ho promosso un atto di legge che permetta alle nostre comunità, con sostegni economici ad hoc, di approfondire, incoraggiare e proteggere la reciproca conoscenza e che istituisca un apposito Registro regionale dei gemellaggi dei nostri paesi e delle nostre città.
Credo fermamente che proprio la conoscenza sia la chiave di lettura per costruire quei ponti di cui tutti abbiamo bisogno, in un mosaico di identità di popoli, in un momento come quello attuale in cui si sente il bisogno di costruire un senso di appartenenza a un sentire comune che prende il nome di pace.
È ambizioso, ma il gemellaggio dovrebbe diventare un presidio culturale di territorio capillarmente diffuso, più che mai importante e necessario in una società in crisi di identità come quella attuale, uno strumento per tutti, senza preclusioni di ceto, di età, di repertorio, un'importante istituzione strategico-sociale preziosa nel raggiungere anche le periferie e i luoghi meno praticati dalla cultura di massa, con una ricaduta, comunque, culturale ed economica, che può essere sempre importante.
La Serenissima ha governato per secoli queste terre, perché aveva saputo interpretare alla perfezione questo obiettivo: lasciare l'autonomia ai territori, ma collaborando con ognuno di essi, anche il più lontano, rispettandone culture e tradizioni, coltivando comunicazioni e scambi e valorizzandone peculiarità e virtù. La storia della Repubblica di Venezia oggi diventa conforto imprescindibile per descrivere questo provvedimento, perché i gemellaggi sono una forma di società che aiuta a non disperdere i nostri legami storici. I nostri discendenti in America Latina ancora oggi sono entusiasti ogniqualvolta attraversano l'oceano per riabbracciare i loro avi, partiti da piccoli e poverissimi paesi della campagna veneta.
Il nostro continente, l'Europa, è il più vecchio e, non a caso, quello più bello e affascinante, ricco di storie, culture e di gemellaggi ancora da stringere, un'Europa dove sono nati i valori della democrazia, del voto alle donne, dei diritti universali, un'Europa che amiamo e di cui andiamo fieri e che vogliamo, nel nostro piccolo, promuovere con questo provvedimento, mettendoci alle spalle, per un attimo, le solite direttive e i soliti regolamenti e guardando al futuro verso un'Europa non della burocrazia ma delle culture, delle tradizioni e dei popoli.
PRESIDENTE
Grazie, collega.
Do dieci minuti per i subemendamenti agli emendamenti n. B0002, n. B0003, n. B0004, n. B0005 e n. B0006.
Ha chiesto di intervenire la correlatrice Luisetto. Ne ha facoltà. Prego.
Chiara LUISETTO (Partito Democratico Veneto)
Grazie, Presidente.
In Europa il gemellaggio tra città inizia a configurarsi come fenomeno organizzato dopo la Seconda guerra mondiale, anche grazie al ruolo importante del Comitato degli Enti locali e poi delle Regioni d'Europa. Nel 1988 il Parlamento europeo ha effettuato un'analisi sul gemellaggio tra città e il suo contributo alla creazione e al rafforzamento di una identità europea, analisi che ha condotto all'adozione di una relazione dedicata ai gemellaggi e, l'anno successivo, al programma di sostegno finanziario "Community Aid for Twinning", coordinato dal Segretario generale della Commissione europea, che ha contribuito a rendere i gemellaggi uno dei pilastri della società europea in divenire, oltre che uno degli strumenti più efficaci di edificazione della pace. Su impulso del Parlamento, infatti, venne adottata una proposta di legge con la quale si andava a finanziare iniziative di informazione e scambio tra diverse entità della Comunità europea. Si trattava di iniziative a vari livelli e secondo differenti modalità, tra cui la realizzazione di nuovi gemellaggi e il rinsaldamento di gemellaggi esistenti. Da allora la Commissione europea ha adottato programmi di sostegno alle iniziative di gemellaggio e stanziato specifici finanziamenti, erogabili attraverso bandi annuali, su cui candidare progetti qualificati. Anche a livello mondiale, l'ONU ha incoraggiato i gemellaggi, considerandoli, come ben spiegava la relatrice, strumento prezioso per favorire la cooperazione internazionale e lo sviluppo delle comunità interessate, fin dal 1964 con la risoluzione dell'ECOSOC n. 1028.
Il gemellaggio è, dunque, uno strumento conoscitivo di confronto e di creazione di alleanze collaborative tra gli Enti locali. È, in sostanza, una via privilegiata per la costruzione di dialogo e relazioni pacifiche tra i popoli.
Dopo aver creduto per decenni che l'Europa unita sarebbe stata di per sé stessa un antidoto infallibile a conflitti e guerre, da febbraio 2022 sappiamo che così non è e che l'agenda politica ha la vitale necessità di rimettere al centro la creazione e il rafforzamento di strumenti che aiutino i popoli, le comunità, i cittadini ad accorciare le distanze, ad avvicinare mondi, culture, storie e costumi attraverso una conoscenza e un confronto costanti. I gemellaggi, che iniziarono a configurarsi come un fenomeno organizzato, appunto, dopo la Seconda guerra mondiale, nascono proprio da quella esigenza di costruzione di relazioni di pace, che oggi dobbiamo ricostruire.
Chi tra noi ha avuto il privilegio di amministrare la propria comunità e magari veder nascere o accompagnare un gemellaggio o prendervi parte da cittadino avrà potuto sperimentare come i legami più duraturi siano quelli che si coagulano attorno a una storia socioeconomica affine. Penso ai progetti nati attorno alle produzioni artistiche e artigianali dei nostri territori o alla condivisione di iniziative di promozione del patrimonio culturale locale, a usi e costumi che hanno tratti comuni o ad aspetti identitari che si riconoscono in comunità anche geograficamente lontane tra loro. Ma ciò che in molte esperienze ha reso questi progetti longevi e solidi è costituito soprattutto dalle differenze, dalla bellezza di avvicinare, per scelta, mondi lontani, dalla solidarietà che spesso anima la reciproca accoglienza e dai valori di fratellanza e apertura al mondo, che ne sono le fondamenta.
Porto in quest'Aula l'esempio del gemellaggio tra Mostar, città della Bosnia-Erzegovina, già gemellata anche con Montegrotto Terme, che nel 1993 vide crollare, sotto i colpi della guerra, il vecchio ponte del sedicesimo secolo, e Bassano del Grappa, il cui Ponte Vecchio è monumento nazionale. In occasione della firma del patto di gemellaggio, il Sindaco di Mostar disse queste parole, richiamando il più famoso scrittore bosniaco e Premio Nobel per la letteratura, Ivo Andrić: "Di tutto ciò che l'uomo costruisce nulla è più prezioso dei ponti. L'idea del ponte è espressione della volontà umana di superare ostacoli, connettere e riconciliare persone, promuovere amicizia e collaborazione". Sono parole, queste, che danno il senso di un progetto nato, come molti altri, da percorsi di cittadinanza attiva, che coinvolgono spesso le associazioni e il mondo del volontariato e della promozione turistica locale in una partecipazione comunitaria, patrimonio dal valore inestimabile. Ci siamo resi conto, nel post-pandemia, di quanto fosse prezioso, con la fatica di ricominciare ad aggregare gruppi e realtà associative.
Il PDL n. 265 interviene, a mio avviso, in un momento storico opportuno e va nella direzione di riportare l'attenzione sulla necessità di agevolare i gemellaggi e, dunque, la partecipazione diretta dei cittadini nei processi di interscambio culturale dal basso e nel contributo che questi possono dare alla costruzione di un modello sociale e istituzionale realmente in grado di ripudiare i conflitti perché fondato sul dialogo tra cittadini e comunità. Le comunità si incontrano, scambiano idee, studiano soluzioni a problemi comuni, scoprono il patrimonio culturale dell'altro o semplicemente stanno bene assieme, felici di conoscersi.
Nel condividere, dunque, lo spirito del progetto di legge in esame per i motivi sopradescritti, riteniamo di contribuire a rafforzarne gli scopi e a chiarirne alcuni passaggi con semplici ma, a nostro avviso, puntuali emendamenti, che avremo modo di illustrarvi.
PRESIDENTE
Grazie alla collega relatrice Luisetto.
Apro la discussione generale. Ha chiesto di intervenire il collega Pan. Prego, collega Giuseppe Pan.
Giuseppe PAN (Liga Veneta per Salvini Premier)
Grazie, Presidente.
Vorrei solo complimentarmi con la collega Milena Cecchetto per aver scritto e portato avanti questo progetto di legge, che spero abbia alla fine l'unanimità di quest'Aula, perché è un progetto che sembra secondario, ma che io trovo, invece, molto importante, proprio per tante delle questioni che sono state dichiarate sia dalla relatrice Cecchetto che dalla correlatrice Luisetto.
Io ho avuto diverse esperienze personali per quanto riguarda i gemellaggi nel mio paese, Cittadella, tutti lo sanno, ne sono stato anche Sindaco, e li abbiamo portati avanti con diverse finalità, che vorrei condividere con l'Aula. Nel 2006 come Amministrazione comunale sottoscrivemmo un protocollo con una importante associazione degli Stati Uniti d'America, che è la Sister Cities International, che fu fondata proprio dall'allora Presidente Ike Eisenhower, dopo la Seconda guerra mondiale, che costrinse tutte le città statunitensi a trovare una forma di gemellaggio, che chiamò "Sister Cities" (città sorelle), per promuovere, appunto dopo la Seconda guerra mondiale, la pace nel mondo e per ricollegare, come si diceva, ponti tra comunità a volte anche distanti tra loro per cultura, per economia, per tante cose. All'epoca io stesso mi recai a Washington a sottoscrivere un tri-gemellaggio tra la città di Cittadella, la città di Noblesville, nell'Indiana, il cui Sindaco era Michael Richard Pence, poi divenuto Vicegovernatore e successivamente Vicepresidente degli Stati Uniti con la prima Amministrazione Trump, e la città di Nova Prata, nel Rio Grande do Sul, dove è presente una folta comunità veneta, con circa 1.500.000 di veneti che abitano lì e nelle città limitrofe.
Ricordo che una volta il Consiglio regionale del Veneto faceva anche delle delegazioni, che poi purtroppo, vuoi per mancanza di fondi, vuoi per scelta, non abbiamo più fatto, ma era un modo per collegare le comunità, dove si trovano Nova Bassano, Nova Pàdua, Nova Vicenza, Nova Veneza, Monte Belo do Sul, derivato da Montebello Vicentino eccetera. Mi vengono in mente nomi che sono molto simili a quelli dei nostri paesi e delle nostre città.
Lo spirito di questo gemellaggio, al di là di far incontrare le Amministrazioni comunali e i Sindaci, poi i Sindaci passano e purtroppo chi segue il gemellaggio a volte si perde in quanto le Amministrazioni comunali hanno mille cose da fare, è anche quello di creare – questo è un consiglio che do a tutte le Amministrazioni venete – un Comitato, come quello che abbiamo creato noi, di cittadini e di studenti, con l'idea di mandare, grazie alle scuole superiori, i migliori studenti di ogni scuola superiore nelle città gemellate – i nostri andranno negli Stati Uniti a luglio di quest'anno – per vivere nelle case delle famiglie in cui vengono ospitati. I nostri studenti, i migliori per lingua, perché devono sapere l'inglese, devono sapere il portoghese, vivranno con gli studenti e con le famiglie che li ospitano. Naturalmente ogni anno si gira, il tri-gemellaggio gira tra le tre città.
Questo è un metodo che ha funzionato molto rispetto a tanti gemellaggi che, purtroppo, nella nostra Regione, Presidente, si sono persi, perché cambiano i Sindaci, cambiano le persone e si perdono questi contatti negli anni. È un vero peccato, perché tanti dei gemellaggi fatti anche nei decenni scorsi ormai non vengono più curati. Questo è un problema che io ho osservato, per cui do all'Aula questo mio consiglio di ripristinare le cose per far sì che questo disegno di legge possa in qualche maniera rimettere in carriera queste cose.
Questo gemellaggio, tra l'altro, che ha aperto a grandi amicizie, come veniva ricordato, ancora presenti, ha fatto sì che anche i nostri imprenditori si siano incontrati con queste comunità. Infatti, sia a Noblesville, nell'Indiana, sia a San Paolo, in Brasile, alcuni imprenditori del mio paese hanno aperto aziende, che stanno andando molto bene, sull'automotive negli Stati Uniti, sulla plastica, sulla meccanica. Nova Bassano – se c'è qualcuno di Bassano – è la capitale della meccanica del Brasile, anche se nessuno lo sa. Guarda caso, i veneti, come sempre, esportano il loro lavoro. Qui c'è il collega Sandonà, che ci è appena stato, insieme all'assessore Corazzari, e conosce queste realtà. Quindi, tenere questi contatti con le nostre comunità non solo venete ma anche di altri paesi penso che sia essenziale, come anche e soprattutto mandare lì i nostri giovani, dando loro una mano, perché magari i Comuni mettono qualche finanza, la Regione mette qualche finanza. Vi posso assicurare che, se vengono costituiti questi Comitati cittadini, con dei presidenti e dei ragazzi, che poi diventano grandi e fanno parte di questo Comitato, molti sponsor privati aiutano a sostenere economicamente questi viaggi, che sono costosi, viaggi che forniscono un'esperienza unica soprattutto ai nostri ragazzi.
Ben venga questo progetto di legge, che avrà da parte mia e penso anche di tutto il Gruppo della Lega un appoggio incondizionato.
Grazie.
PRESIDENTE
Grazie, collega Pan.
Non vedo nessun'altra richiesta di intervento. Il collega Masolo ha chiesto di intervenire. Prego.
Renzo MASOLO (Europa Verde)
Faccio un breve intervento su questo progetto di legge che rappresenta una voce fuori dal coro, non tanto per una critica rispetto ai gemellaggi, ci mancherebbe. Anzi, il Gruppo Europa Verde sostiene i gemellaggi come forma nobilissima di contatto, di collegamento, di fratellanza e sorellanza tra le città dell'Unione europea e di tutto il mondo, perché le radici del popolo veneto, le tradizioni del popolo veneto ‒ lo sappiamo bene ‒ sono sempre state quelle di viaggiare in tutto il mondo, di radicarsi in nuove aree e di creare cultura, occupazione, lavoro, ricchezza, ricerca e quant'altro. I gemellaggi sono una forma di incontro tra le città, tra i Comuni, tra gli Enti locali nobile in tutti gli aspetti, nell'aspetto istituzionale, per cui il confronto e la conoscenza di tradizioni diverse, ma anche di modalità di approccio all'amministrazione dei propri territori, proprio per la differenza dei territori, ma anche per la differenza di cultura e di approccio. Pertanto, su questo non abbiamo nulla da dire.
I gemellaggi sono fondamentali da un punto di vista culturale e anche da un punto di vista scolastico per le giovani generazioni, che imparano a conoscere l'Europa e il mondo attraverso la conoscenza di nuove lingue ma anche attraverso la conoscenza di altre ragazze e ragazzi della stessa età. La collega Luisetto prima citava il gemellaggio tra le città di Bassano, Mühlacker e Voiron. Già da più di trent'anni ci sono esperienze di famiglie che si sono conosciute e che continuano le relazioni, magari anche di tipo affettivo.
Per quanto riguarda le sfide per il futuro e il modo di affrontare queste sfide per il futuro, anche questo è molto interessante, approfondimenti, formazione e quant'altro.
L'unica cosa sulla quale abbiamo dei dubbi è che ci sono fior fiori di atti normativi europei che regolano i gemellaggi, leggi nazionali e molte leggi regionali già in essere. Per cui, non siamo sicuramente critici, anzi i gemellaggi vanno sostenuti e vanno incentivati, e penso che i Comuni non abbiano molta difficoltà a farlo, perché prima di tutto, più che incentivi di tipo economico, serve una grande volontà, una grande apertura culturale e una grande apertura di tipo umano per allacciare e avviare nuovi gemellaggi, come quello che si è instaurato recentemente tra la città di Bassano e la città di Mostar. Ma non riusciamo a capire l'opportunità di investire questi soldi, 100.000 euro per annualità, tenendo conto delle grandi emergenze che stanno montando sempre di più e che sono tutte sotto i nostri occhi. Pertanto, il nostro ragionamento non è tanto quanto sia importante il gemellaggio, perché lì gemellaggio è una cosa di fondamentale importanza a livello culturale, umano, di aggregazione e di tradizione, quanto il fatto di investire queste quote in questo particolare momento di grande emergenza sociale e sanitaria, ma non solo, per una legge di questo tipo.
Per queste ragioni non possiamo nascondere alcune nostre perplessità. Grazie.
PRESIDENTE
Grazie, collega.
Non vedo altre richieste di intervento, quindi dichiaro chiusa la discussione generale.
Sospendiamo dieci minuti, quindi riprendiamo alle ore 12.15, per consentire alla Prima Commissione di riunirsi per valutare gli emendamenti. Grazie.
Alle ore 12.15 ripresa dei lavori.
La Seduta è sospesa alle ore 12.05
La Seduta riprende alle ore 12.26
Assume la Presidenza
Il Presidente Roberto CIAMBETTI
PRESIDENTE
Colleghi, riprendiamo i lavori. Siamo sull'articolato.
Non vedo emendamenti sull'articolo 1, che quindi può essere votato.
Siamo in fase di votazione, capogruppo. Bene.
Metto in votazione l'articolo
1.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Articolo 2.
Emendamento
n. B0002, pagina 1, presentato dalla correlatrice Luisetto, articolo 2, comma 1, modificativo, che prevede:
All'articolo 2, comma 1, dopo le parole: "la nascita di nuovi gemellaggi" aggiungere le seguenti parole: "e il rafforzamento di percorsi esistenti".
Collega Luisetto, prego.
Chiara LUISETTO (Partito Democratico Veneto)
Grazie, Presidente.
Questo emendamento, che ha avuto parere favorevole da parte della relatrice, mira a identificare nell'oggetto di questo provvedimento di legge non solo i nuovi gemellaggi, ma ragionare anche su un rafforzamento dei percorsi esistenti.
Come abbiamo sentito dai contributi di prima, ci sono gemellaggi che nel tempo hanno, magari, fatto fatica per mancanza di sostegni, di supporti. Può essere l'occasione, anche questo provvedimento, per dar loro manforte e magari per riattivare qualche percorso che nel tempo ha avuto poca forza. Ovviamente, come diceva il collega Masolo prima, non è soltanto una questione economica, ma anche di volontà amministrativa e di società civile. Crediamo che anche questo possa aiutare.
PRESIDENTE
Metto in votazione l'emendamento
n. B0002. Relatore favorevole.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Emendamento
n. B0003, presentato dalla correlatrice Luisetto, articolo 2, comma 2, modificativo, che prevede:
All'articolo 2, comma 2, dopo le parole: "La Giunta regionale" aggiungere le seguenti parole: "entro 60 giorni dall'entrata in vigore della presente legge e".
Lo metto in votazione. Relatore favorevole.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Emendamento
n. B0001, presentato dalla consigliera Baldin, articolo 2, comma 2, modificativo, che prevede:
Dopo le parole: "comma 1" sono aggiunte: ", con particolare attenzione della promozione della cultura di pace e degli altri principi fondamentali contenuti nell'art.5 comma 7 della legge regionale statutaria n. 1 del 17 aprile 2012".
Prego, collega Baldin.
Erika BALDIN (Movimento 5 Stelle)
Dato che c'è la concorde volontà da parte della Presidenza di accogliere l'emendamento successivo, che esplicita meglio i contenuti anche dell'emendamento che avevo proposto, mettendo nero su bianco le parole stesse della legge statutaria, riconoscendo particolare attenzione alle ricadute socio-culturali dei progetti, alla costruzione di azioni di reciproca conoscenza e confronto, alla realizzazione di percorsi che rafforzino la pace e il dialogo tra i popoli, sono per ritirare l'emendamento in questione per l'approvazione del successivo che recepisce in toto le parole.
PRESIDENTE
Grazie.
È ritirato l'emendamento.
Emendamento
n. B0004, presentato dalla correlatrice Luisetto, articolo 2, comma 2, modificativo, che prevede:
All'articolo 2, comma 2, dopo le parole: "di cui al comma 1" aggiungere le seguenti parole: "ponendo particolare attenzione alle ricadute socio-culturali dei progetti, alla costruzione di azioni di reciproca conoscenza e confronto, alla realizzazione di percorsi che rafforzino la pace e il dialogo tra i popoli"
Prego, collega Luisetto.
Chiara LUISETTO (Partito Democratico Veneto)
Grazie, Presidente.
La collega Baldin poco fa ha sottolineato i contenuti di questo nostro emendamento. È previsto all'articolo 2, comma 2, il fatto che sia la Giunta a definire i criteri e le modalità di concessione dei contributi. Ritenevamo, quindi, opportuno non sostituirsi alla definizione dei criteri, ma sottolineare quali debbano essere gli scopi, le ricadute, il senso dei gemellaggi e soprattutto, in tempi come questi, inserire in questo provvedimento i concetti di pace, dialogo tra i popoli e confronto, che sono l'anima dei gemellaggi di cui tanto le nostre comunità hanno necessità.
PRESIDENTE
Grazie.
Metto in votazione l'emendamento
n. B0004. Relatrice favorevole.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Metto in votazione l'articolo
2, così come modificato.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Articolo 3.
Metto in votazione l'articolo
3.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Articolo 4.
Metto in votazione l'articolo
4.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Articolo 5.
Metto in votazione l'articolo
5.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Articolo 6.
Emendamento
n. B0005, presentato dalla relatrice Cecchetto, articolo 6, sostitutivo, che prevede:
L'articolo 6 è così sostituito:
Art. 6 - Norma finanziaria
Agli oneri derivanti dall'applicazione dell'articolo 2, quantificati in euro 100.000,00 per ciascuno degli esercizi 2025 e 2026, si fa fronte con le risorse allocate nella Missione 19 "Relazioni Internazionali", Programma 01 "Relazioni internazionali e cooperazione allo sviluppo", Titolo l "Spese correnti" del bilancio di previsione 2025-2027, la cui dotazione è incrementata riducendo di pari importo le risorse del fondo di cui all'articolo 8, comma 1, della legge regionale 27 dicembre 2024, n. 34 , allocato nella Missione 20 "Fondi e accantonamenti", Programma 03 "Altri fondi", Titolo 1 "Spese correnti" del bilancio di previsione 2025-2027.
Metto in votazione l'emendamento
n. B0005. Relatrice favorevole.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Comunico che l'emendamento n. B0006, aggiuntivo dell'articolo 6-bis, è ritirato.
Passiamo al voto finale del PDL n. 265.
Se non ci sono richieste di intervento, metto in votazione il
PDL n. 265, così come emendato.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Sospendiamo qui la seduta. Riprendiamo alle ore 14.30.
Ricordo che alle ore 14.15 c'è un'inaugurazione nel Campiello all'entrata. Per chi vuole, c'è anche una bella mostra, inaugurata oggi, nel Salone degli Specchi sul monumento che non c'è a Marco Polo.
Grazie. Ci rivediamo alle ore 14.30.
La Seduta è sospesa alle ore 12.34
La Seduta riprende alle ore 15.01
PRESIDENTE
Colleghi, buongiorno. Se ci accomodiamo, riprendiamo la seduta.
PUNTO
10 |
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NUOVO PIANO ENERGETICO REGIONALE (NPER). PROPOSTA PER IL CONSIGLIO REGIONALE AI SENSI DELL'ARTICOLO 2, COMMA 2 DELLA LEGGE REGIONALE n. 25/2000 . (PROPOSTA DI DELIBERAZIONE AMMINISTRATIVA N. 84) INIZIO
Relazione della TERZA Commissione Consiliare.
Relatore: Consigliere Andreoli
Correlatore: Consigliere Lorenzoni
PRESIDENTE
Passiamo al punto n. 10, PDA n. 84, Nuovo Piano Energetico Regionale.
Partiamo con la relazione del relatore, il collega Andreoli.
Prego.
Marco ANDREOLI (Liga Veneta per Salvini Premier)
Grazie, Presidente. Buongiorno, colleghi.
La Regione, in applicazione dell'articolo 2 della
legge regionale 27 dicembre 2000, n. 25 "Norme per la pianificazione energetica regionale, l'incentivazione del risparmio energetico e lo sviluppo delle fonti rinnovabili di energia", nell'ambito dello sviluppo in forma coordinata con lo Stato e gli Enti locali degli interventi del settore energetico predispone il Piano energetico regionale oggetto della proposta di deliberazione di oggi.
Il succitato atto di programmazione regionale è un Piano settoriale che definisce le linee di indirizzo e di coordinamento della programmazione in materia di promozione delle fonti rinnovabili e del risparmio energetico e ha una durata che è stabilita in ragione degli obiettivi e delle strategie poste a suo fondamento.
Il Piano viene predisposto dalla Giunta regionale e approvato con provvedimento amministrativo del Consiglio regionale, previa adozione del Documento di programmazione da parte della Giunta regionale e da quest'ultima trasmesso all'organo legislativo con proprio provvedimento DGR CR a conclusione della fase 5, ovvero la fase di consultazione pubblica e la fase 6, la valutazione del rapporto ambientale e degli esiti della consultazione, espressione del parere motivato, che sono previste dalla deliberazione della Giunta regionale n. 545 del 9 maggio 2022, che ha delineato l'adeguamento delle procedure di valutazione ambientale strategica a seguito della modifica della parte seconda del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 52, il cosiddetto Codice Ambiente.
Prima dell'approvazione del Consiglio regionale, il provvedimento della Giunta viene, quindi, sottoposto all'esame della Commissione consiliare competente – in questo caso la Terza – la quale è chiamata ad esprimere il proprio parere ai sensi del Regolamento.
Il percorso che ha portato alla redazione del nuovo Piano energetico regionale, oggetto del presente provvedimento, è stato avviato con DGR n. 313 del 29 marzo 2022, che ha delineato le modalità di lavoro per la definizione delle nuove politiche energetiche regionali. In funzione della elaborazione di una proposta di Piano energetico è stata dapprima completata la predisposizione tecnica del documento preliminare di Piano e del rapporto ambientale preliminare, secondo quanto previsto dalla procedura di VAS.
Con deliberazione della Giunta regionale n. 1175 del 27 settembre 2022, sono stati adottati il documento preliminare del nuovo Piano energetico regionale, il rapporto ambientale preliminare, nonché l'elenco dei soggetti competenti in materia ambientale, disponendo, altresì, l'invio della documentazione prevista agli uffici a supporto della Commissione regionale per la VAS, che è l'autorità competente, dando così avvio alla consultazione con i soggetti competenti in materia ambientale.
A conclusione della fase denominata "consultazione dei soggetti competenti in materia ambientale", parere sul rapporto preliminare ambientale, fase 2 di cui all'allegato A della DGR 545/22, la Commissione regionale per la VAS, tenuto conto dei pareri delle autorità ambientali consultate, ha espresso le proprie valutazioni sulla portata e sul livello di dettaglio delle informazioni da includere nel rapporto ambientale, con parere motivato n. 258 del 15 novembre 2022.
Sulla base delle consultazioni fatte e del parere reso, è, quindi, proseguito il lavoro di definizione, elaborazione e consolidamento della proposta di nuovo Piano energetico regionale, del rapporto ambientale e della sintesi non tecnica, redatti avvalendosi anche di specifiche collaborazioni specialistiche, conformemente a quanto previsto dalla succitata DGR di avvio lavori di definizione delle nuove politiche energetiche regionali e dalla DGR n. 791/2022 in tema di collaborazione interistituzionale tra la Regione Veneto e ARPAV, finalizzata alla redazione dei rapporti ambientali del Piano in tema.
Con deliberazione della Giunta regionale n. 335 del 2024, pubblicata sul BUR, la Giunta regionale ha adottato la proposta di Nuovo Piano Energetico Regionale (NPER), il rapporto ambientale e la sintesi non tecnica, la valutazione di incidenza ambientale e la selezione preliminare, lo screening, congiuntamente all'avviso pubblico per il prosieguo della procedura ai sensi di quanto previsto dalle fasi 4 e 5 dell'allegato A.
Al fine di avviare la fase di consultazione e partecipazione del Piano adottato, previste dagli articoli 13 e 14 del decreto legislativo n. 152/2006, gli uffici regionali hanno provveduto a mettere a disposizione tutta la documentazione sopracitata ai soggetti competenti in materia ambientale, già coinvolti nella fase di consultazione preliminare, agli Stati membri dell'Unione europea, alle Regioni, alle province confinanti i cui territori sono interessati dagli effetti del Piano, al fine di acquisire il parere dell'autorità competente di tali Stati membri, Regioni e Province, e poi al pubblico.
Si dà atto, infine, che gli uffici della Giunta regionale hanno provveduto alla pubblicazione dell'avviso di avvenuta adozione del Piano sia sulla sezione Bandi Avvisi Concorsi del sito internet regionale, che nel portale web della Commissione regionale per la VAS.
Al termine della fase di consultazione pubblica sono pervenute novantacinque osservazioni da parte di dieci soggetti diversi e venti pareri da soggetti competenti in materia ambientale. Tutti i pareri e le osservazioni sono stati valutati e, laddove ritenuti coerenti con gli obiettivi di Piano, sono stati recepiti nel Piano stesso. Nell'ambito delle fasi procedurali previste sono state trasmesse alla Commissione regionale VAS, in riscontro alle richieste formulate, le integrazioni tecnico-amministrative al Piano.
Al termine dell'attività istruttoria la Commissione VAS si è riunita in data 1° agosto 2024 e ha espresso il proprio parere motivato favorevole n. 177, sulla base delle indicazioni di natura prescrittiva e non prescrittiva contenute nel succitato parere e tenendo conto di quanto espresso nei pareri dei soggetti competenti in materia ambientale e nelle osservazioni accolte. Si è quindi provveduto ad aggiornare il Piano.
Il Piano è composto da una serie di allegati, l'allegato A è il Piano energetico regionale, l'allegato B è il rapporto ambientale, l'allegato C è la sintesi non tecnica, l'allegato D è la valutazione d'incidenza ambientale, selezione preliminare e screening, l'allegato E è la sintesi per le osservazioni pervenute con le relative controdeduzioni e valutazioni, l'allegato F è il parere n. 177 della Commissione VAS.
Concludo la relazione proponendo all'approvazione del Consiglio regionale il seguente provvedimento. Sulla proposta di deliberazione amministrativa n. 84, la Terza Commissione ha effettuato le consultazioni con i portatori di interesse, invitandoli ad esprimere per iscritto osservazioni e proposte, come da Regolamento del Consiglio regionale.
Sempre la Terza Commissione, nella seduta del 19 febbraio 2025, ha espresso a maggioranza parere favorevole all'adozione da parte del Consiglio regionale del Nuovo Piano Energetico Regionale (NPER), ora disponibile per la discussione a tutti voi.
Grazie, Presidente.
PRESIDENTE
Grazie.
La parola al correlatore Arturo Lorenzoni.
Arturo LORENZONI (Gruppo Misto)
Grazie, Presidente. Grazie anche al relatore Marco Andreoli, che ha gestito questo percorso in maniera pulita e ordinata in Commissione.
Oggi discutiamo il nuovo Piano energetico regionale, ma cosa intendiamo con Piano? Nel vocabolario della Treccani "Piano" ha più significati. Uno è il sostantivo maschile, che è un'estensione, "insieme di intenti d'azione", ma c'è anche un altro significato, piano come avverbio, adagio, lentamente, senza fretta, più genericamente come sinonimo di adagio, con riguardo all'avanzamento di un'attività.
Temo che le Giunte guidate dal Presidente Zaia abbiano confuso i due significati della parola "piano", dal momento che il documento che discutiamo è l'attuazione dell'articolo 2, comma 2, della legge regionale n. 25 del 2000, di venticinque anni fa.
A scanso di equivoci chiarisco che questo documento deve essere un insieme di intenti, non un modo di far avanzare un'attività.
Il tema centrale che io voglio portare all'attenzione di tutta l'Aula è questo: qual è l'obiettivo di questo Piano? Quale indirizzo si vuole dare alle scelte energetiche dalla Regione? Questo non si capisce dalla lettura del documento. Anche un quadro di Pollock, a prima vista totalmente astratto, in realtà parte da un'idea chiara da comunicare. Qual è invece l'idea che vuole comunicare questo Piano? Non lo si capisce. Non credo sia una difficoltà mia, perché ho chiesto ad autorevoli esperti e l'indirizzo del Piano non si vede.
C'è un aspetto importante a questo riguardo: gli investimenti energetici rappresentano oggi un'opportunità senza eguali per la nostra economia, investimenti con ritorni certi e basso profilo di rischio. Non dovrebbe essere un Piano ambientale, dovrebbe essere un Piano economico. Questa è la sua debolezza.
Ringrazio tutti gli uffici che hanno lavorato a questo documento corposissimo, sono migliaia di pagine. Credo che sia stato fatto un lavoro di analisi e di sistematizzazione della normativa a livello nazionale ed europeo che è ciclopico. Questa parte del Piano è assolutamente soddisfacente.
In qualche modo, però, è anche non indispensabile, nel senso che tutto il lavoro di analisi forse è prodromico al mettere giù un Piano d'azione, e siamo d'accordo, ma il Piano d'azione può anche dare per scontati alcuni di quegli aspetti.
Su alcune cose io sono perplesso. La Giunta ha scelto di procedere con la consulenza tecnica di RSE, persone di altissima qualificazione, che conosco personalmente, che stimo, ma che non hanno una conoscenza profonda della nostra Regione, non sanno se vi siano progetti in corso di sviluppo, se il territorio sia vocato per una produzione, se vi siano imprese che si stanno attivando su una filiera. Questo è il limite rilevante del documento.
Il Piano è teorico, avulso da ciò che in Veneto accade, incapace di interpretare e guidare le forze produttive pronte ad essere protagoniste della transizione energetica, e questo, ai miei occhi, è un vizio capitale, anche perché è come un domino tutto costruito sulle ipotesi effettuate da RSE. Se per caso se ne cambia una, perché superata dalla realtà dei fatti, e si pensi agli investimenti in fotovoltaico nell'ultimo biennio o al numero di bus elettrici su cui tornerò poi, e tutto il castello vacilla.
Per questo è complesso mettere le mani in quest'Aula al Piano, perché significa andare a modificare tutto. La volontà non è quella di resettare e di attendere altri anni per il Piano. La volontà sarebbe quella di migliorarlo, di dargli concretezza.
Però, ripeto, è difficile, a valle di un percorso così lungo. Pur essendo un Piano debole, alcune scelte sono state fatte e sono anche difficili da condividere. Sull'obiettivo di efficienza energetica si è scelto di tenere un target di incremento dello 0,8% all'anno, come da direttiva 2018/2002, e non quello assunto dalla direttiva 2023/1791, pur assumendo, solo per il settore pubblico, il target della nuova direttiva. Forse non si volevano disturbare gli altri consumatori e fare la fatica di guidare le politiche di consumo di energia. Qui, dal mio punto di vista, manca coraggio.
Un altro punto. L'assunzione adottata sulla produzione idroelettrica è molto più conservativa di quella assunta dallo scenario di Terna del 2024 su scala nazionale, che prevede una produzione al 2030 invariata rispetto al valore attuale. Assumere nello scenario di policy un meno 20%, migliorativo rispetto al meno 30% dello scenario di riferimento, è sinceramente difficilmente comprensibile, anche considerando quel 6% di recupero di efficienza assunto. Perché si vogliono avere prestazioni meno prestanti che su scala nazionale?
Così pure le assunzioni del settore trasporti sono francamente incomprensibili. Un elemento che influisce molto sullo scenario è la crescita importante dei veicoli. Mi riferisco alle tabelle 4.14 e 4.15 del documento, che assumono un più 13% nello scenario di policy per le autovetture, più 25% nello scenario di policy per i furgoni e più 20% nello scenario di policy per i camion. Andando a vedere, il parco vetture in Veneto è cresciuto del 2% nei quattro anni dal 2020 al 2023. Come si può ritenere ragionevole attendersi una crescita così elevata nel prossimo quinquennio?
Il numero di bus del trasporto pubblico locale elettrici al 2030 è inferiore rispetto a quello stimato nel 2024. Se ne stimano 127 al 2030. Erano 103 a fine 2023. Io ne ho contati 85 entrati in servizio nel 2024, per un totale di circa 188. Ne troviamo 127 nello scenario di policy. Ma quale policy? Quella di togliere i bus moderni e di rimettere quelli smessi negli ultimi due anni? Insisto sul tema dei trasporti perché è paradigmatico, ma considerazioni simili le possiamo fare in altri ambiti, dal fotovoltaico all'idroelettrico. Non c'è dinamismo in questo Piano.
Per restare nei trasporti, si suppone correttamente uno shift modale verso il trasporto pubblico locale pari all'8%. Lo scenario di riferimento ipotizza una crescita, però, del 13% dei veicoli privati e uno shift dell'8%, quindi un più 21% negli spostamenti, a meno di non ridurre drasticamente il numero di chilometri percorsi dalle auto. Ha senso questo, quando la previsione è una riduzione della popolazione? Più 20% nei trasporti e una riduzione della popolazione. Perché questo? Non c'è nessuna lettura ideologica nei dati, però questi numeri fanno a pugni con la realtà.
Ho fatto solo alcuni esempi di come, di fatto, scelte nel non voler intervenire si sono fatte, eccome se si sono fatte. Il segnale che passa da un Piano come questo è che la conversione del trasporto pubblico non è prioritaria, che un coordinamento degli investimenti per il biometano non si vuole fare, che coinvolgere le Amministrazioni locali nel processo di transizione non sia importante, che gli obiettivi assunti dal Governo stesso non ci devono condizionare, e così via.
È voluto questo, Assessore, o no? Se è voluto, chiedo che venga spiegata la ratio. Se non è voluto, forse dovremmo cercare di inserire dei contenuti chiari, sintetici, ma ben identificati e condivisi.
Non è un'operazione facile, me ne rendo conto, perché il Piano è difficilmente emendabile, perché la coerenza degli scenari ipotizzati è legata all'output del modello Times utilizzato da RSE, ma troppe sono le ipotesi, non al passo con i tempi e con l'ambizione di un Piano che voglia avere una ricaduta industriale che generi valore per il territorio. Per questo piacerebbe rimandare il Piano alla Commissione perché possa interloquire con RSE, per disegnare uno scenario di massima soddisfazione per i cittadini e le imprese del Veneto, dove le prestazioni ambientali, economiche e sociali siano ottimizzate.
Il Piano che abbiamo non ottimizza, ma conserva. Le risorse, peraltro, per sostenere un'azione efficace per la realizzazione del Piano non mancano, grazie al programma REPowerEU, ai progetti del PNRR e a tutti i progetti europei riservati alla transizione. Dovevano, però, essere indirizzati con lucidità sulle azioni ritenute prioritarie, mentre invece le scelte del documento non si vedono, perché il Piano è senza identità. È difficile, però, ritenere virtuosa l'assegnazione dei fondi che erano già assegnati dai programmi europei o nazionali. Credere in questo Piano significava mettere risorse fresche, nuove, anche in termini di idee.
La tabella 7.1, che riassume le risorse disponibili, vede il contributo della Regione ad un misero 1,05% rispetto al totale delle risorse coinvolte. Quindi, di fatto, stiamo utilizzando risorse che sono state date alla Regione a prescindere da questo Piano e questo a me duole.
Un altro aspetto si configura come un'occasione mancata. Non c'è in alcun modo l'azione politica per rendere questo processo di transizione condiviso e partecipato. Ogni cambiamento, se è calato dall'alto, è percepito come estraneo e oneroso. Coinvolgere i Comuni e tutti i livelli dell'Amministrazione è un passaggio ineludibile, che manca. Non si tratta di attivare il processo di consultazione, che è stato fatto, ma di co-progettare, di assumere degli impegni insieme, di condividere degli obiettivi che sono di tutti.
Questo non c'è nel Piano. Ciascun Sindaco della Regione dovrebbe sapere che una pagina del Piano parla proprio di lui e del suo Comune, gli offre delle possibilità per ridurre i suoi costi energetici e per migliorare le prestazioni ambientali del suo territorio. Invece, non c'è nessun percorso di questo tipo nel Piano.
Un esempio su tutti: con il supporto regionale al bando per la costruzione di un impianto fotovoltaico da 1 megawatt in ciascun Comune si può raggiungere il 10% del target 2030, assegnato dal decreto 21 giugno 2004. È un'azione semplice, ma di forte impatto economico e sociale, capace di comunicare un indirizzo, capace di comunicare una volontà politica di andare nella direzione della transizione, e soprattutto non costosa, anzi conveniente, perché ciascun Comune potrebbe avere energia ad un prezzo che è circa la metà di quello che paga oggi, grazie a questo tipo di investimento.
Anche sul piano tecnologico il Piano è fiacco. Si racconta con dovizia quanto è stato fatto negli scorsi anni, ma progettualità per il quinquennio (a tale orizzonte temporale, infatti, il Piano si spinge) non si vedono.
Si guardi, per fare un esempio, all'importante protocollo d'intesa con Terna, approvato con DGR n. 2055 del 28 dicembre 2018, sottoscritto il 21 gennaio 2019. Cosa si prevede in quel quadro di riferimento per lo sviluppo della rete e l'incremento di capacità di connessione? Il Piano non lo dice, è un protocollo importantissimo, è un interlocutore primario per tutti i processi energetici nella nostra Regione, ma il Piano non dice nulla.
Non dobbiamo subire le relazioni con i soggetti industriali di primo piano, dobbiamo guidare i processi, e un dialogo alla pari con loro è possibile e doveroso, ma non dobbiamo aver timore di farlo.
È grave, perché dare agli investitori il segnale di dove la rete può assorbire potenza sarebbe importante, eviteremmo un sacco di lavoro da parte dei nostri professionisti, da parte delle nostre imprese, che provano, senza sapere esattamente dove andare. Dare questo tipo di riferimento, di indicazione agli investitori è veramente primario, e il Piano non lo fa.
Un altro tema, il ruolo delle RIR, le reti innovative regionali, uno strumento caro all'Assessore. Vi è addirittura una delle cinque categorie di reti che si chiama Smart Living and Energy, e ne sono state attivate cinque di reti innovative sul tema energetico: Veneto Clima ed Energia, Venetian Smart Lighting, Venetian Green Building Cluster, ICT for Smart and Sustainable Living, Veneto Green Cluster. Nessuna di esse compare nel Piano e le RIR sono nominate solo una volta a pagina 269, con riferimento alla normativa riferita alle categorie tecnologiche a cui il Piano si riferisce. Non si dice nulla su cosa possono fare nei prossimi cinque anni queste reti innovative, in collaborazione con l'Amministrazione e nella concretizzazione del Piano che stiamo discutendo.
È possibile pianificare senza considerare questi partenariati? Colleghi, io faccio una domanda a tutti: allora le RIR non servono? Sono solo tappezzeria? È una nozione, ma diciamolo. Se il Piano non parla delle reti, se non fanno parte della progettualità di questa Regione, ne prendiamo atto e ci rendiamo conto che non c'è un progetto comune tra il mondo dell'impresa e l'Amministrazione.
Lo dico con rammarico, però è questa la mia lettura del Piano, è questa la lettura che molti imprenditori che ho sentito stanno dando al Piano. Siamone consapevoli.
Come dicevo, dovrebbe essere la parte industriale a caratterizzare il Piano, ma questa parte manca integralmente, purtroppo. Vi è poi un altro tema a me molto caro, che è quello delle scelte economiche di regolazione del settore energia, che con la riforma della legge costituzionale n. 3 del 2001 è divenuta legislazione concorrente, come credo tutti sappiamo, con grande spazio di autonomia per le scelte energetiche.
Questo spazio, però, non è utilizzato nelle azioni del Piano. Non si indica una strategia sul ruolo degli enti locali nel rinnovo delle concessioni idroelettriche, eppure si dovrebbe aver inteso come sia un tema di priorità assoluta per il Veneto. Non si dà un'indicazione su come si vogliono regolare le reti di distribuzione gas, che vedranno volumi in contrazione, con ricadute rilevanti sul valore delle imprese e di pubblica utilità e sulle partecipazioni dei Comuni. Non si fa riferimento alla partita del rinnovo della concessione per la distribuzione di energia elettrica, che a livello nazionale è una partita caldissima, sulla quale il Veneto deve dire la sua.
Se il ruolo delle imprese locali non è ribadito nel nostro Piano, come possiamo pretendere di avere ascolto a Roma? Come possiamo pretendere di avere forza politica se il nostro Piano non parla di questi temi?
Colleghi, non dobbiamo essere subalterni a nessuno, noi, ai lombardi, ai romani, a nessuno. Questo è un tema che non è mio, che dovrebbe essere vostro, signori della maggioranza. Il Veneto deve essere capace di fare delle scelte di valore, ma se noi non lo mettiamo, il peso politico che assumiamo nell'interlocuzione con gli altri operatori del mondo economico perde peso drammaticamente.
Con questo Piano noi andiamo a Roma e ci ridono in faccia. Siamone consapevoli. Dobbiamo ribadire le cose, poi tratteremo e vedremo dove arriviamo, ma se questi temi non sono presenti nei documenti che andiamo ad approvare a marzo 2025, questi temi escono dall'agenda politica. E non ce lo possiamo permettere, perché stiamo qua a discutere ore, anni, mesi con l'assessore Calzavara su l'1 per cento in più o in meno di tassazione, quando, con un'azione intelligente sul fronte della gestione dell'energia, potremmo recuperare molte più risorse di quelle che ci servono per dare i servizi che servono ai cittadini. Penso al tema della casa, penso al tema della sanità.
Torno al quadro di Pollock, da cui sono partito. Non chiedevamo a questa Giunta un'opera d'arte, non ce la saremmo aspettata, ma almeno che ci facesse capire l'idea che vuole ispirare l'azione. Invece niente, ancora una volta i colori sono stati usati con diligenza, nel senso che tutta la parte di contorno, di analisi è stata fatta con grande responsabilità, in modo esteso e scrupoloso, con migliaia di pagine, come dicevo, ma senza far intendere cosa si vuole rappresentare, senza far intendere la direzione verso cui si vuole spingere il mondo dell'energia di questa regione.
Abbiamo preparato una serie di emendamenti, Assessore, nel suo interesse. Li valuti con attenzione. Potrebbero dare al Piano un po' di spessore o almeno mascherarne le lacune. Sono consapevole che andare a muovere il mosaico rischia di far saltare tutte le caselle, ma credo che, come abbiamo visto nel caso del Piano dei rifiuti e in altre occasioni in cui, senza toccare la VAS, si è intervenuti su alcuni dei Piani, ci sia la possibilità di migliorare il contenuto, di dare un po' di spessore, ma soprattutto di dare le risposte che i cittadini del Veneto attendono.
PRESIDENTE
Grazie.
Collega Masolo, prego.
Renzo MASOLO (Europa Verde)
Grazie, Presidente. Colleghi, siamo qui a discutere di questo Piano regionale. Ringrazio relatore e correlatore, tra l'altro entrambi colleghi molto interessati e competenti anche sul tema energia. Il Piano è stato frutto di un percorso in Commissione non molto approfondito, nel senso che avevamo chiesto anche di fare delle audizioni non solo scritte, ma anche in presenza, per capire bene, per capire meglio anche le osservazioni dei soggetti, dei portatori di interesse, magari anche approfondirle di più. Sono pervenute, sono anche interessanti e hanno messo in risalto gli aspetti del Piano e quali sono le attese, quali sono le aspettative di questi portatori di interesse.
È un Piano complesso nella sua struttura, nel suo impalcato. Se si può parlare in termini botanici, se noi vediamo il Piano come un albero che noi vogliamo, in questo caso, mettere a dimora della nostra Regione e far crescere, far in modo che venga un albero con molte diramazioni, un albero ad alto fusto e con molto molto verde, con molte, molte foglie verdi, per questo c'è il concetto di green, che deve essere fortemente collegato al concetto di Piano energetico, dobbiamo – ed è la cosa più importante in assoluto – dargli da bere, dobbiamo dargli molta acqua e anche in maniera continuativa. L'acqua rappresenta i finanziamenti. Su questo siamo molto preoccupati come Gruppo Europa Verde, perché non riteniamo che ci siano gli adeguati finanziamenti e l'adeguato coraggio per portare a compimento questo Piano.
Tutte le minoranze hanno fatto delle proposte, sicuramente una manovra emendativa. Anzi, guardando i due plichi, più o meno la manovra emendativa è corrispondente, come spessore, a quella del Piano. Ripeto, la struttura è ineccepibile, perché si rifà a una serie di normative e direttive, Piani di tipo europeo, nazionale che possono dirigere, anzi che hanno diretto un po' gli uffici, per fare questa struttura del Piano, ma nello stesso tempo il numero di emendamenti ci fa capire anche che c'è una grande volontà da parte delle minoranze di poter fare delle migliorie, ma nello stesso tempo di poter dare anche una rotta diversa.
La sfida energetica mondiale, ma in questo particolare contesto regionale, è una sfida determinante per due motivi. Noi siamo, come Regione Veneto, una Regione molto energivora, anzi, tra le più energivore d'Italia, probabilmente la seconda o la terza. Nello stesso tempo siamo una Regione che ad oggi importa più del 50% dell'energia necessaria per soddisfare il totale dei consumi energetici, che non sono solo i consumi produttivi, ma sono i consumi che riguardano la vita di tutti i giorni di tutti i cittadini e le cittadine venete.
Questa è una riflessione molto importante. Questo consumo energetico, che il Piano vuole soddisfare nei prossimi anni e trasformare sempre più in energia da fonti rinnovabili, come l'Europa ci chiede (sicuramente la discussione tratterà anche il tema del Green Deal, ma voglio capire adesso la maggioranza cosa dirà in merito a questo Piano), riguarderà fortemente i trasporti. Verrà fuori il tema delle auto elettriche, che sono sicuramente previste. Anzi, il Piano prevede un potenziamento e un investimento sulle auto elettriche, ma anche una sorta di autonomia, perché di autonomia si parla, anche dal punto di vista energetico, autonomia intesa come autoproduzione. Anche questo concetto è fondamentale, una sfida per i prossimi anni.
La sfida, però, non è solo energetica. Il Piano regionale energetico è una sfida globale rispetto a tutte le attività della nostra Regione, una sfida energetica, climatica, ma anche e soprattutto sanitaria, perché la produzione di energia ha ripercussioni fortissime sul clima e sulla salute dei cittadini. Pensiamo solo a tutte quelle forme di energia che richiedono una combustione (e ci arriveremo) e alle conseguenze che hanno avuto e hanno sulla salute dei cittadini.
Prima di entrare nel merito dei contenuti del Piano, la considerazione forte è capire cosa intendiamo nel 2025, come Regione Veneto, per "modello di sviluppo". La nostra attività produttiva è la più energivora in percentuale: più del 40% dell'energia è assorbita dall'attività produttiva. Capire, quindi, il modello di sviluppo, cioè quanto vogliamo continuare a crescere in esigenze di consumi di tipo energetico, qual è il modello di sviluppo a cui vogliamo arrivare, qual è il nostro modello di sviluppo per il futuro. Anche da questo dipenderà l'energia che ci servirà da qui alle date fondamentali ed emblematiche, che conosciamo tutti, in particolare il 2030, per tutti gli obiettivi che l'Europa si è posta, e il 2050, che dovrebbe essere la data in cui raggiungere la neutralità energetica.
Si parla di forme di energia. Anche questo è molto significativo per capire che la nostra visione di mixer energetico, che nel Piano è illustrato molto bene, deve essere completamente rivista alla luce del coraggio e della determinazione della nostra Regione. Non abbiamo molti anni. Stiamo procedendo con un ritmo di lavori come se avessimo l'eternità a disposizione per cambiare rotta, ma in realtà non è così. Abbiamo già sforato il grado e mezzo per la produzione di CO2. Più tempo aspettiamo, più le conseguenze sono disastrose, drammatiche.
Il Piano non ci dà quell'idea, quella certezza, quella serenità di dire che la Regione ha capito e vuole investire tutto, e anche di più, per riuscire a rientrare in questi parametri sempre più urgenti. Dobbiamo convincerci che le fonti di energia rinnovabile sono l'assoluta priorità sulla quale dobbiamo investire, il solare in particolare. Il sole deve essere la nostra priorità assoluta, assieme alle altre fonti di energia rinnovabile, attraverso il fotovoltaico e attraverso il termico.
Se leggiamo le osservazioni pervenute soprattutto dai portatori di interesse legati al fotovoltaico, dobbiamo preoccuparci. Anche in questo caso dobbiamo snellire fortemente l'iter, dobbiamo accelerare i tempi, dobbiamo fare di tutto (cercheremo di spiegarlo anche nella manovra emendativa) per fare in modo che l'investimento sul fotovoltaico venga accelerato fortemente.
Il tema dell'eolico per noi di Europa Verde è molto importante. È una fonte, anche in questo caso, che ha un rapporto di uso di energia, per produrre energia, molto favorevole. Ha un indice EROEI molto alto, assieme all'idroelettrico.
Nello stesso tempo, ci sono dei distinguo. Non si può essere superficiali e improvvisare. Nelle poche aree che abbiamo a disposizione nella nostra regione per l'eolico dobbiamo veramente fare studi molto approfonditi rispetto alla fascia pedemontana, all'on-shore o all'off-shore. Il tema dell'idroelettrico è molto attuale. Cosa aspettiamo a rendere questi bacini sempre più efficienti? Ormai questi bacini sono pieni di ghiaia, pieni di fango, pieni di limo, dobbiamo sghiaiarli, dobbiamo liberarli. Grande è la nostra soddisfazione perché proprio in questi giorni – ieri, oppure oggi, non ricordo – abbiamo ascoltato la dichiarazione certa del Presidente Zaia, il quale dice che la diga del Vanoi ce la lasciamo alle spalle. Benissimo, ma insistiamo fortemente sull'idroelettrico, soprattutto sulle concessioni. Non abbiamo molti anni per creare un ente che possa gestire, a tutela della Regione, le nostre grandi concessioni idroelettriche. Su questo possiamo fare molto, anche attraverso il Piano.
Il tema del geotermico. Anche questa è una potenzialità forte e forse poco approfondita, poco espressa. E poi c'è un tema del Piano necessario, perché senza questa non potremmo andare avanti con tutte le nostre attività quotidiane, il tema della combustione. Noi fondamentalmente siamo una civiltà ‒ la civiltà occidentale in particolare ‒ di piromani. Dobbiamo bruciare idrocarburi, dobbiamo bruciare sostanze per produrre energia. Da questo modello noi dobbiamo uscire il prima possibile, anche se in questo momento sono necessari, perché senza questi non potremmo andare avanti. Dobbiamo sostituire il prima possibile i combustibili fossili, lasciarli là, non utilizzarli più e passare alle FER. In questo caso, tutti quelli di origine petrolifera, ma anche il metano, che tanti possono anche lodare. Il metano non è un'energia rinnovabile e non è sostenibile dal punto di vista della produzione di CO2 e dal punto di vista dell'inquinamento.
Vi sono, poi, i due temi legati alla combustione, che sono fondamentali, da approfondire e prendere in considerazione, perché possono cambiare completamente i nostri stili di vita, il nostro modo di vedere la società: la combustione dei rifiuti e la combustione delle biomasse. Anche questi sono sistemi per produrre energia, ma sono sistemi per produrre energia farlocchi. Perché? Perché bruciamo i rifiuti e adesso cominciamo a bruciare anche i fanghi di depurazione, pieni di PFAS e tutto il resto, che sono sostanze, combustibili che noi dovremmo evitare e ridurre alla fonte. Anche in questo caso, vi è tutto un modello da rivedere.
Il tema delle biomasse. Su questo abbiamo preparato degli emendamenti, per cui non mi dilungo. Ci sarebbe molto da dire. Il tema delle biomasse, tra l'altro citato molto poco nel Piano, è molto importante. In Veneto abbiamo molti impianti di biomasse. In Trentino-Alto Adige sicuramente ce ne sono di più. Anche in Veneto ce ne sono molti, ma sono gestiti in maniera non sufficientemente attenta. Gli impianti a biomasse sono altamente inquinanti. Abbiamo report veramente angoscianti rispetto alle conseguenze che possono avere gli impianti a biomasse, ma se siamo d'accordo che gli impianti a biomasse possono essere utili vicino a impianti collegati alla filiera del legno, una filiera sostenibile, che attui un'economia circolare, allora ammettiamo che le biomasse possono essere anche accettate, ma sotto certi criteri e con certe impostazioni fortemente tassative di controlli dei fumi, dei filtri o altro.
Nello stesso tempo, le biomasse possono essere associate, invece, alla gestione del verde urbano, di città, di collina o di montagna, che possono essere, però, riferiti (e strettamente controllati) a degli impianti di biomasse che non devono essere fatti apposta per creare più biomasse, non devono essere fatti per bruciare boschi che vengono tagliati apposta per produrre biomasse. Anche su questo ci potremo spiegare con calma, in maniera chiara.
Il tema dell'idrogeno è da approfondire, ma anche in questo caso abbiamo molte perplessità. Se l'idrogeno può essere un asset, una forma di investimento per il trasporto pesante, e questo il Piano lo prevede, siamo molto perplessi, invece, sulle automobili, sul trasporto privato. Per questo vediamo con diffidenza l'opportunità di progettare anche sistemi di rifornimento per il trasporto privato. Non vediamo il futuro del trasporto privato attraverso l'idrogeno. Lo vediamo nell'elettrico, soprattutto nel trasporto pubblico, tema anche questo fortemente identitario per il nostro Gruppo, sul quale avremo modo di intervenire più e più volte.
Le strategie e la resilienza. Questo è l'aspetto che manca nel Piano. Mentre il Piano approfondisce tutti gli aspetti tecnici legati ai Piani e alle normative europee, non ci spiega in maniera chiara, non ci fa capire in maniera chiara qual è la visione rispetto alle strategie e alla resilienza. Due concetti non sono così approfonditi. Mi riferisco all'aspetto dell'efficientamento energetico, in particolare all'efficientamento delle abitazioni. Se solo pensiamo che il riscaldamento domestico, attraverso tutte le forme di energia che ci sono, ha una percentuale altissima, non riusciamo a capire, come Gruppo Europa Verde, perché la Regione non insista fortemente sugli incentivi o il Governo non spinga sugli incentivi o sull'educazione, sulla cultura dell'efficientamento energetico, appoggiandosi anche all'innovazione e a filiere fortemente sostenibili, tra l'altro fortemente sponsorizzate e sostenute dalla Regione.
Faccio solo l'esempio del ciclo produttivo della canapa sativa per l'edilizia, per l'efficientamento energetico degli edifici, che prospettive avrebbe di occupazione, che prospettive avrebbe di risparmio economico e, soprattutto, che prospettive avrebbe di stoccaggio di anidride carbonica. Senza dimenticare la capacità di questa pianta di assorbire l'inquinamento atmosferico e l'inquinamento dei terreni. Solo su questo ci sarebbe da parlare per un'ora.
L'innovazione, la ricerca, l'ottimizzazione delle reti sono tutti temi fondamentali da sottolineare.
Mi avvio alla conclusione. Il tema per noi in assoluto più importante, dal punto di vista culturale, ma non solo, perché su questo il tema della resilienza è fondamentale, è quello della condivisione dell'energia e del concetto di comunità. Questa è la sfida del futuro. Il tema è l'incentivo delle comunità energetiche, che sappiamo che la nostra Regione sta incentivando, ma non abbastanza, soprattutto per facilitare e ottimizzare i processi, facilitare e togliere la burocrazia da questi processi e da questi percorsi da fare, soprattutto civici, perché sono i cittadini che devono essere messi nelle condizioni di attivarsi e di avere tutte le facilitazioni indispensabili per poter mettere pannelli fotovoltaici in tutte le città, in tutti i capannoni, in tutti i parcheggi, in tutti gli ambiti urbani.
Sappiamo che questa è una percentuale minoritaria rispetto a ciò che serve per l'industria, ma non importa, perché questo è un cuscinetto, un tampone, che sicuramente ci preparerà per le sfide del futuro. Noi prepariamo al concetto di resilienza tutti i cittadini e le cittadine attraverso le comunità energetiche.
Non faccio in tempo a parlare della mobilità, che penso sia un tema fondamentale, non tanto e non solo per il consumo energetico, quanto per la logistica, per il modo di spostarsi dei cittadini e delle cittadine, per il modo di spostare la merce, per cui complementare all'attività industriale, all'attività produttiva, artigianale, commerciale. Ci vogliono più investimenti, più coraggio.
Infine, il concetto fondamentale della partecipazione, che deve esserci per fare la legge, per far vedere il nostro stile. Nella Regione la prima regola è quella della partecipazione: far partecipare i Comuni, far partecipare le associazioni, far partecipare le categorie economiche, ma soprattutto formare, informare e far partecipare i cittadini e le cittadine. Questa è la regola fondamentale, il modo per iniziare a scrivere un Piano e, nello stesso tempo, per concluderlo. Quando i cittadini e le cittadine lo hanno capito, lo hanno condiviso e lo hanno costruito insieme, sono nelle condizioni di portarlo avanti affinché questo Piano venga realizzato. Questa è la sfida più importante. Noi siamo a disposizione. Abbiamo fatto tanti emendamenti, ne faremo altri e faremo anche alcuni ordini del giorno, che spiegheremo bene, sperando che l'assessore Marcato, la Giunta e la maggioranza possano accoglierli.
Grazie.
PRESIDENTE
Grazie.
Collega Ostanel, prego.
Elena OSTANEL (Il Veneto che Vogliamo)
Grazie, Presidente.
In questo intervento non mi voglio limitare a dire che questo è un Piano che non pianifica. Per me questo è un Piano, Assessore, ma è un Piano che non condivido. Non condivido alcuni dei punti strategici, e le dirò perché.
Mi dispiace fare lo stesso paragone con la Regione Emilia-Romagna, di cui abbiamo lungamente dibattuto anche la settimana scorsa, però questo Piano nasce vecchio. Siamo nel 2025, alla fine della legislatura, ci diamo un orizzonte al 2030, cioè di cinque anni, quando l'Emilia-Romagna ha approvato un Piano simile, ma non nei contenuti, otto anni prima del nostro. Otto anni fa la Regione Emilia-Romagna, sempre con l'orizzonte 2030, ha approvato un Piano che aveva, quindi, otto anni di gambe per correre. Noi abbiamo, se va tutto bene, cinque anni di gambe per correre, arriviamo otto anni in ritardo e abbiamo un Piano che pianifica, ma non abbastanza.
La domanda che mi sorge spontanea, direbbe qualcuno di famoso, che un po' di anni fa commentava il calcio, è: voi ci credete o no nella transizione energetica? A sentire i vostri racconti, anche della settimana scorsa, qui abbiamo un problema: abbiamo una maggioranza che dice che la transizione ecologica o energetica, chiamiamola come vogliamo, il Green New Deal non serve, anzi è dannoso; e poi abbiamo un Piano che pianifica, ma non va fino in fondo, evidentemente perché raccoglie le contraddizioni presenti all'interno di questa maggioranza rispetto a un tema essenziale per questa regione.
Non sto facendo questo discorso da un punto di vista ideologico. Sto facendo questo discorso da un punto di vista pragmatico, tecnico, quindi anche politico. Ad esempio, mi chiedo e vado sul metodo rispetto alla partecipazione che un Piano così corposo, perché per me è un Piano, ha al suo interno. Facciamo l'esempio delle osservazioni che sono arrivate: 95 totali. Quando effettivamente proviamo a vedere le osservazioni e proviamo a vedere il Piano, io non vedo, come invece è stato fatto ‒ e qui la cito nuovamente ‒ nella Regione Emilia, un vero coinvolgimento, lo diceva prima il collega Lorenzoni, che identificava un vulnus nel fatto che un conto è mandare un'osservazione, prenderla, citare minimamente l'osservazione; un conto è fare come ha fatto l'Emilia-Romagna, cioè avere il tempo, e qui torno alla questione di metodo, di definire, ad esempio, dei Piani triennali di attuazione, dove fare un percorso realmente partecipato di inclusione degli stakeholder, anche nazionali, perché sappiamo che noi non raggiungeremo una transizione giusta lavorando solo all'interno di un contesto regionale, e cercando di chiedere anche a loro che tipo di obiettivi inserire all'interno di un Piano cornice.
La questione di metodo, quindi, non è una questione di lana caprina. La questione di metodo è: visto che le settimane successive qui dentro abbiamo fatto diverse discussioni sul ruolo delle imprese in questo ambito, non credete che, ad esempio, andassero coinvolte di più, proprio per chiedere cosa ne pensano di alcune azioni strategiche da fare all'interno di questo Piano? Questa è la questione di metodo.
C'è, poi, un'altra questione, e qui vado in alcuni punti essenziali. Ovviamente non mi sono occupata di tutti i punti, alcuni dei quali hanno bisogno anche di una conoscenza tecnica più definita per entrarci dentro, però vi dico quelli che sono riuscita ad approfondire. Vado sul patrimonio edilizio. Lo abbiamo visto nell'analisi del Piano casa. Dispiace non vedere presenti l'assessore Corazzari e l'assessore De Berti, perché hanno questioni che questo Piano li riguarda direttamente. Dovrebbero essere qui e anche prendersi parte delle critiche che io farò.
Piano casa. Il 60% del nostro patrimonio edilizio, e intendo privato, oggi non ha la fattispecie energetica che servirebbe, anche qui, rispetto a dei Piani che, lo vogliamo o no, in Europa non ci siamo in questo momento, non siamo noi fisicamente lì a decidere... Probabilmente potrebbe decidere di avere delle linee guida diverse. Noi abbiamo un patrimonio edilizio che non è nello stato che ci permette di arrivare anche a delle scelte, poi, che arriveranno dall'Europa, e noi non ci troveremo pronti. Quindi, non entro nella valutazione se siamo d'accordo o meno. Dico solo che una Regione dovrebbe farsi trovare pronta.
In questo Piano io non trovo (perché forse, e torno alla domanda precedente, non ci credete; questa è una domanda politica che le faccio, Assessore) le azioni concrete per fare in modo che il patrimonio edilizio sia effettivamente, nel giro di questi cinque anni... Proprio perché cinque anni non bastano, quindi arriviamo tardi, per fare il lavoro che abbiamo immaginato di fare o che dovremmo fare per raggiungere alcuni di questi obiettivi.
Faccio l'esempio del patrimonio edilizio, per non andare solo in quello privato, dove avremmo potuto sicuramente fare di più. Passo a uno dei temi che, invece, potremmo prendere in carico direttamente, che è la parte del patrimonio edilizio pubblico. Qui, sì, l'assessore Corazzari dovrebbe essere presente. Abbiamo visto un Piano casa, che spero non arrivi così fino al Consiglio, perché veramente al suo interno non ha praticamente nulla che ci permetta di fare il lavoro che dovremmo fare, abbiamo un patrimonio ATER, di proprietà, quindi, di un ente partecipato regionale, che non garantisce non dico gli standard minimi, ma lascia le famiglie in una povertà energetica per cui, anche se l'affitto è di 70, 80, 100 euro al mese, perché dovuto dal loro ISEE, si trovano bollette che non possono pagare perché non hanno, da ISEE, un reddito mensile per poterlo fare. Noi abbiamo un'emergenza all'interno di un patrimonio edilizio pubblico di nostra proprietà, perché gestiamo noi le ATER territoriali, che non è assolutamente accettabile per una Regione come il Veneto.
In questo Piano, nonostante nelle tabelle ci sia scritto che vengono fatte delle azioni, perché le ho lette, non trovo... È bellissimo vedere quelle tabelle dove si dice "azione materiale", "azione immateriale", "azione prevista da altri Piani". Di formazione sono una pianificatrice, quindi i Piani a me piace leggerli bene. Mi chiedo: se noi diciamo che quelle azioni verranno fatte da altre azioni, ad esempio il Piano casa, e poi il Piano casa è vuoto, nel senso che non ha nulla di dotazione per garantire che il nostro patrimonio edilizio pubblico sia efficientato energeticamente, come prendiamo in carico la questione all'interno di questo Piano?
Oppure, se diciamo che questo obiettivo verrà raggiunto con i fondi del PNRR, che stanno finendo... Non possiamo più trovare la "scusa" che utilizzeremo i fondi PNRR, perché gli effetti li dovremmo già vedere. Finiranno nel 2026, quindi dovremmo già capire quanto patrimonio edilizio i fondi PNRR hanno effettuato, e io so che non sarà quello che i dati ci dimostrano che servirebbe. Come ci troveremo tra cinque anni, quando questo Piano non avrà messo le risorse che servono su quell'ambito (edilizia pubblica), quando il nostro Piano casa non avrà messo niente davvero su quel tema, quando solo in quei Comuni che hanno fatto un PINQuA si è riusciti a mettere un efficientamento energetico decente all'interno di alcuni edifici, come facciamo a rendere gli edifici del nostro patrimonio pubblico efficientati se non abbiamo niente in nessuno dei Piani che ci troviamo di fronte?
Vado su un altro dei grandi temi che questo Piano credo non prenda in carico a sufficienza: la povertà energetica, di cui parlavo prima. Erano l'8% nel 2022 i nuclei familiari in povertà energetica sancita. Un anno prima erano il 5%. In un anno, quindi, siamo passati dal 5% all'8% dei nuclei familiari in povertà energetica. Parliamo di circa 175.000 nuclei, mezzo milione di persone, la maggior parte delle quali vive in affitto.
Assume la Presidenza
Il Vicepresidente Enoch SORANZO
Elena OSTANEL (Il Veneto che Vogliamo)
Abbiamo uno scenario geopolitico che farà e sta facendo aumentare i costi energetici a dismisura. Io non vedo in questo Piano le misure necessarie per prendere in carico. Sa perché, Assessore? Qui c'è un mio emendamento che lo spiega chiaramente. Se mettiamo che "si potrà" valutare il riconoscimento di alcune premialità e non che "si dovranno" obbligatoriamente valutare delle premialità, penso ci sia un errore di pianificazione. Un conto è dire che le premialità "si potranno" mettere; altro conto è dire che "si dovranno" mettere. Questo "dovranno" non è troppo cogente, come mi è capitato di sentire la settimana scorsa, e lo potevo anche condividere ("non lo possiamo mettere in legge perché è troppo cogente"). Alcuni dei miei emendamenti che cambiavano da "potranno" a "dovranno" avevano questa come motivazione in Ufficio di Presidenza. Qui, però, stiamo parlando di pianificazione, non stiamo parlando di una legge. È ben diversa la questione che abbiamo di fronte.
Abbiamo il coraggio di dire che in un Piano che pianifica a cinque anni, quando dovrebbe pianificare a molto di più, come ho detto prima, invece di mettere "si potrà valutare il riconoscimento di premialità", siamo un po' più cogenti e mettiamo "si dovrà valutare la premialità"? Ci sarà una premialità per quegli interventi che lavoreranno sulla povertà energetica? Perché un Piano o è ambizioso o pianifica o dà una direzione chiara o, appunto, un Piano non è.
Vado anche a dire alcuni dati rispetto al patrimonio immobiliare. Noi abbiamo 36.000 alloggi di proprietà dell'ATER, di cui 7.000 risultano sfitti. In questo Piano, lo ricordo, non mettiamo nulla, non diciamo nulla, se non prendere atto di quelle risorse del PNRR e di quelle cose che non ci sono nel Piano casa.
Lo dico all'Aula, anche se i tecnici e l'Assessore credo lo sappiano, perché conoscono molto meglio di me il Piano. In quest'ambito non c'è nulla che noi faremo per efficientare e prendere in carico il patrimonio su cui noi direttamente avremmo la facoltà di intervenire, cioè quello pubblico. In quello privato, come ho spiegato prima, noi dovremmo essere, invece, sicuramente più cogenti.
Vado al terzo tema che mi sta a cuore: il trasporto pubblico locale. L'assessore De Berti oggi non è qui, ma le avrei voluto chiedere cosa facciamo per quanto riguarda il biglietto unico regionale che viene evocato all'interno di un Piano dove stiamo cercando di dire cosa dovremmo fare a cinque anni, dov'è finita l'Agenzia unica per il trasporto regionale, che ci permetterebbe di mettere insieme le agenzie regionali e risparmiare così tanto, anche solo sull'IVA, da far arrivare alle nostre agenzie del trasporto pubblico una dotazione economico-finanziaria molto più grande.
Quando ci lamentiamo del fatto che il trasporto pubblico non funziona localmente, che a Padova l'azienda del trasporto pubblico locale non va, piuttosto che a Vicenza, Verona o a Treviso, noi dovremmo chiedere all'assessore De Berti, tutti quanti, perché il trasporto pubblico non lo usano solo le persone che votano il centrosinistra, dov'è finita l'Agenzia unica regionale che ci permetterebbe di risparmiare l'IVA, quindi dare più soldi alle agenzie del trasporto pubblico. Dovremmo chiedere all'assessore De Berti dov'è finito il biglietto unico per il trasporto regionale integrato. A forza di sperimentazioni, siamo arrivati al quinto anno della legislatura, dopo che ci era stato promesso non in questa legislatura, ma in quelle precedenti, e non abbiamo ancora visto nessun biglietto unico del trasporto regionale. Nelle altre Regioni c'è. È una cosa difficile da fare o è la maggioranza, questa Giunta che non è capace di farla? Questa è la domanda che dobbiamo farci, a cui io so già dare una risposta: è questa Giunta che non lo sa fare, altrimenti vuol dire che le altre Regioni sono assolutamente dei campioni, perché ce la fanno solo loro. No. Credo sia la nostra Giunta che non riesce politicamente a gestire un cambio di passo anche con le agenzie del trasporto pubblico.
L'assessore De Berti non è qui, non mi potrà rispondere, io, però, chiedo all'Assessore che su questo punto mi venga data una risposta chiara. Nella nostra pianificazione rispetto a un lavoro sulla riduzione delle emissioni, come possiamo permetterci di fare...
Io mi fermo, almeno non parlo all'aria dell'Aula. Credo sia davvero irrispettoso non ascoltare neanche un minuto di quello che un Consigliere di minoranza dice nell'Aula, caro Assessore.
Glielo ripeto, riparto daccapo. Come facciamo a fare in modo che vengano ridotte le emissioni del trasporto pubblico locale in questa regione se non arriviamo a fare quello che avevamo detto che avremmo fatto già quindici anni fa? Cinque anni fa l'abbiamo ridetto, lo stiamo continuando a dire (abbiamo fatto delle sperimentazioni, stiamo sperimentando il biglietto unico regionale) e l'assessore De Berti non è ancora riuscita a portare a casa il biglietto unico regionale. Glielo ripeto, Assessore, perché, non essendoci la persona competente sul trasporto pubblico locale, devo chiedere a lei spiegazioni. Dov'è finita l'Agenzia unica per il trasporto pubblico locale? Queste sono le azioni che il Piano nomina, ma noi non le vediamo.
Dov'è la garanzia? Dov'è, in un Piano che dovrebbe pianificare, il fatto che questo arrivi, ad esempio, entro la fine della legislatura? È un Piano che arriva talmente tardi che non possiamo pianificare ora per quando ci sarà una Giunta insediata dove non sappiamo nemmeno chi di voi eventualmente dovrebbe essere presente. Noi stiamo pianificando una cosa che ha una valenza a cinque anni in ritardo e la legislatura scade (non sappiamo ancora quando, ma tra pochi mesi).
Quarto punto, e chiudo: la geotermia. Assessore, su questo noi abbiamo fatto un lavoro. Sin dai primi giorni di insediamento in quest'Aula, se ricorda, avevamo votato un ordine del giorno, che lei aveva sostenuto, con il quale avevamo deciso di lavorare all'interno del bacino termale inserendo un'analisi che potesse permetterci di capire quanto la geotermia potesse rappresentare un beneficio in termini di potenzialità e di sviluppo, anche per quanto riguarda il lavoro legato all'efficientamento energetico. Tra l'altro, il lavoro è andato avanti. Sappiamo che sono stati fatti dei passi anche con le categorie e le organizzazioni locali che in questi anni si sono occupate di questo tema, ma una delle grandi questioni che rimane davanti ai nostri occhi è il fatto che tutto questo, visto che si è raggiunto qualche risultato, non dovrebbe rimanere una mera sperimentazione.
Abbiamo di fronte una delibera, quella della Giunta regionale del 2022, che aveva individuato le prime misure necessarie a ripristinare e aggiornare la rete di monitoraggio quantitativo del bacino minerario dei Colli Euganei, e abbiamo un lavoro successivo, che è stato fatto con la delibera, la legge regionale del 2023, che ha modificato quella del 1989, esattamente come chiedevo con l'emendamento che era stato fatto i primi anni di questa consiliatura. Si sta facendo un lavoro interessante localmente di analisi delle potenzialità anche per l'efficientamento di alcuni edifici di proprietà pubblica.
Le chiedo ‒ su questo credo che l'accordo invece ci sia, altrimenti il lavoro non sarebbe arrivato fino a questo punto ‒ di fare in modo che si garantisca una continuità al monitoraggio che si sta facendo della potenzialità della geotermia in aree che in questa regione, ovviamente, hanno quella risorsa più di altre, perché non solo si possa valutare di creare soluzioni che diano stabilità alla sperimentazione, ma anche perché il quadro normativo che si sta modificando possa permettere di fare un uso sensato e non estrattivo di una risorsa così importante. Su questo tema alcuni passi, da quando sediamo in quest'Aula, perché ce ne siamo occupati fin dal primo giorno, sono stati fatti, però credo che la sperimentazione oggi debba essere resa più stabile.
Chiudo sulle comunità energetiche. Anche su questo c'è una legge che è stata approvata dopo un lavoro che è stato fatto, anche con il supporto dei Consiglieri di minoranza, che è stato portato all'interno della Commissione in un progetto di legge condiviso, che è stato votato all'unanimità. La questione è che in questo Piano noi vediamo un passo avanti, ma non vediamo quel passo avanti che io credo sarebbe stato necessario, cioè quello di sostenere le comunità energetiche in particolare in alcune aree di questa regione che ne avrebbero più bisogno.
Chiudo, perché ho finito il tempo. Le aree industriali di questo territorio potrebbero davvero, al di là delle retoriche sulle comunità energetiche, fare un lavoro di creazione di comunità di consumo tra le aziende, quindi i datori di lavoro, e i lavoratori che lì stanno e possono contribuire a definire progettualità interessanti. Su questo il Piano non dice praticamente nulla.
PRESIDENTE
Grazie, collega Ostanel.
Ha chiesto di intervenire la collega Baldin. Prego.
Erika BALDIN (Movimento 5 Stelle)
Grazie, Presidente.
Assessore Marcato, le chiedo un favore. Riusciamo, dopo decenni, dopo svariate generazioni, a mettere un limite al trasporto inquinante, ai natanti inquinanti nella laguna di Venezia? Quante generazioni bisogna aspettare affinché vi sia la possibilità di avere aria non dico pulita, ma respirabile? Parlo soprattutto ai colleghi dell'area veneziana, ma anche lei dovrebbe essere sensibile a questo tema, lavorando da queste parti. Ormai si parla di introdurre limiti giustissimi ai motori diesel, soprattutto, delle auto, quelli più inquinanti, naturalmente, ma non si prevede nulla in termini di motori delle barche. Ci sono natanti nella laguna di Venezia che hanno motori risalenti al dopoguerra, e di questo non si dice mai nulla, si fa finta di nulla, come se tutto fosse risolto, come fosse pacifico che il trasporto non può avvenire con altri mezzi.
Purtroppo questo ha ripercussioni gravissime sulla qualità dell'aria. Siamo tra i primi posti in Europa per inquinamento da polveri sottili, soprattutto in questa regione e soprattutto nell'area del veneziano, dove vi sono continui sforamenti in questo senso. Una parte grandissima ce l'ha proprio il trasporto acqueo.
Le chiedo, assessore Marcato, di passare se vuole anche alla storia come il primo Assessore che mette la parola "fine" a questo tipo di impatto gravissimo per quanto riguarda la nostra laguna. Credo che Venezia meriti ‒ da parte, in realtà, di tutta la collettività, non solo quella veneta ‒ un'attenzione principale. È una laguna fortemente antropizzata, fortemente inquinata, soggetta a inquinamenti di tutti i tipi. Dopo parleremo anche degli inceneritori. Proprio per questo, ed essendo area tutelata a livello internazionale (UNESCO, convenzioni internazionali, eccetera), merita di avere uno Statuto tutto suo, un regime particolare per cui nella nostra laguna non si può più inquinare in questo modo. Dobbiamo assolutamente porre un limite.
Capisco che questo sia un tema forse più collegato all'aspetto ambientale, ma si metta veramente la mano sulla coscienza, insieme all'assessore Bottacin, e faccia qualcosa rispetto a una problematica che ci riguarda tutti da vicino.
Il trasporto pubblico è connesso al Piano energetico, connesso fortemente anche all'aspetto ambientale, che hanno citato anche i colleghi che mi hanno anticipato. Premetto che, non essendo un tecnico, come, invece, lo è il professor collega Lorenzoni, farò un discorso più politico. L'accento lo poniamo sul trasporto pubblico, che deve essere accessibile, garantito a tutti, non inquinante, magari frutto di energie rinnovabili e, soprattutto, incentivato. Capiamo bene che se non creiamo una sorta di incentivo oggi per chi non se lo può permettere (soprattutto di avere un'auto privata), non andremo mai fuori da quel circuito di cui parlavo prima, di inquinamento ai livelli folli che ormai hanno raggiunto tutta la nostra Pianura Padana.
Proprio per questo, sul trasporto pubblico ho fatto anche una proposta di legge perché la parte più giovane della popolazione del Veneto possa usufruire di un trasporto pubblico gratuito o a prezzi agevolati in base al reddito. Abbiamo ancora, purtroppo, bus a diesel, obsoleti, che attraversano i nostri centri abitati, ma anche i nostri centri storici di alcune città. Credo che questo sia veramente allucinante.
In tema di eco-mostri, ci stavo arrivando prima, quando abbiamo un sito tutelato a livello internazionale, come la laguna di Venezia, come è possibile che all'interno vi siano veri e propri eco-mostri che bruciano rifiuti, che bruciano fanghi, magari anche contenenti PFAS? Un chiaro esempio lo abbiamo a pochi passi da qui.
Come è possibile che prima si facciano gli impianti e poi si chiedano i pareri all'Istituto superiore di sanità sul fatto se sia più o meno inquinante e su quali siano le ripercussioni sulla salute? Credo che questi pareri utili, anzi indispensabili per la nostra salute dovrebbero essere chiesti anzitempo rispetto alla progettazione di questi impianti. È veramente assurdo.
La stessa cosa sta avvenendo, da ultimo, in provincia di Rovigo, con un impianto per l'incenerimento dei fanghi nel Comune di Loreo. Anche qui, comunità cittadina preoccupata, Comuni vicini preoccupati, che chiedono ulteriori specifiche alla Regione, che risponde di aver interpellato l'ISS, l'Istituto superiore di sanità, direi con un bel ritardo. Questa cosa deve essere cancellata definitivamente. Non è assolutamente accettabile mettere in secondo luogo la salute delle persone e dell'ambiente rispetto agli interessi industriali o di produzione di energia.
Sarebbe interessante parlare a lungo di metodi alternativi di produzione di energia, ma, come dicevo, non ne ho competenza, quindi farlo spetta a chi ha dedicato la propria vita allo studio di questo. Mi verrebbe da pensare, essendo una regione tutta costa, a progetti, ad esempio, sullo sfruttamento delle maree, delle onde del mare, cercare di trovare alternative veramente efficaci. Il mare è sempre in movimento, qualsiasi sia la stagione.
La via principe, come hanno sostenuto anche altri colleghi prima di me, deve essere sicuramente una, che abbiamo già intrapreso come Regione del Veneto, ma che deve essere incentivata ancora di più: quella della condivisione dell'energia autoprodotta, le famose comunità energetiche regionali, che alcune Amministrazioni, alcune aziende, anche altre associazioni di cittadini hanno iniziato a sfruttare e a implementare. Forse, assessore Marcato, è il caso di aumentare ancora di più questi benefici, questi investimenti. Aumentiamo i 2 milioni di euro che abbiamo stanziato con le comunità energetiche, facciamo in modo che il Veneto riesca a essere autonomo dal punto di vista energetico. Vogliamo sotto tantissimi profili l'autonomia, ma dal punto di vista energetico credo possa essere la svolta, una svolta che può portare un miglioramento delle condizioni dell'approvvigionamento di energia a costi inferiori rispetto a un mercato strabordante che ormai ha toccato livelli inarrivabili per quanto riguarda tutti i rincari, ad esempio, del gas e della luce. Oggi le famiglie non sono più in grado di pagare le bollette, soprattutto quelle in difficoltà, a causa del carovita che ha toccato tutto, anche la luce e il gas. Non si è più in grado di far fronte a questi aumenti se non si riesce a trovare una soluzione, e la soluzione può arrivare proprio dalla Comunità energetica.
La via principe è questa, senza ombra di dubbio: da un lato cerchiamo di aumentare le risorse disponibili affinché questo strumento possa prendere ancora più piede, possa essere conosciuto ai più, dall'altro agiamo dal punto di vista delle soluzioni alternative al fatto di bruciare, come si diceva prima, qualcosa per forza. Non tutto si può bruciare, anzi è una soluzione che va evitata il più possibile. Bisogna agire sul fronte delle energie rinnovabili, che è l'unica soluzione che abbiamo, a basso impatto ambientale o nullo, ma anche a basso impatto economico. C'era chi diceva che con le energie rinnovabili si crea molto lavoro, a prezzi molto inferiori. Credo che questa sia la via maestra.
Le rivolgo di nuovo una preghiera: sulla Laguna di Venezia facciamo qualcosa. Anche oggi, quando siamo arrivati in Laguna, mentre eravamo in attesa delle barche del Consiglio regionale eravamo circondati da nubi tossiche. Non credo sia l'ideale. Pensiamo alle persone che vivono su questo specchio d'acqua. È ormai una situazione che non possiamo tollerare per i nostri cittadini del Veneto.
PRESIDENTE
Grazie, collega Baldin.
Collega Valdegamberi, prego.
Stefano VALDEGAMBERI (Gruppo Misto)
Parlare di energia vuol dire andare su un tema che ha risvolti che vanno ben oltre i confini regionali, per non dire nazionali, per non dire comunitari e internazionali, perché quando parliamo di energia parliamo di qualcosa che è alla base di tutti i sistemi produttivi, alla base della vita quotidiana, alla base del nostro primo elemento di competitività di un sistema. Energia cara si traduce in maggiori costi di produzione, il che significa difficoltà per via dei prezzi nel piazzare i nostri prodotti nel contesto della concorrenza internazionale.
Oggi, nonostante tutto quello che si dica, l'energia che noi usiamo – sono dati dell'anno scorso – per il 55% deriva ancora da idrocarburi, nonostante tutti i piani, nonostante tutti gli investimenti fatti in rinnovabili e tutte le cose fatte. Il 55% dell'energia elettrica che utilizziamo è prodotta ancora da idrocarburi. Noi dobbiamo capire il prezzo di questi idrocarburi che andiamo oggi a pagare. Gli idrocarburi non sono di produzione nostra, ma sono al 99% di importazione, e questi rapporti col mondo dipendono molto anche dalle geopolitiche che abbiamo attuato e attuiamo, dalle scelte che abbiamo fatto nel campo internazionale, quindi queste scelte non sono senza conseguenze nelle nostre bollette, che prima sentivo arrivano care alle famiglie, soprattutto a quelle più deboli, e alle imprese. Noi dipendiamo molto dalle scelte che a livello nazionale, comunitario e internazionale abbiamo fatto. Vi ricordo solo che abbiamo rinunciato al gas russo per il GNL americano e di altre nazioni, spendendo dal 50 al 60% in più. Questo non è un dato irrilevante, è un dato che va a incidere nel prezzo finale delle bollette che arrivano a imprese e famiglie. Quindi, queste scelte sono scelte che abbiamo fatto noi, giuste o sbagliate che siano, secondo me sbagliate.
Vediamo adesso come la geopolitica internazionale stia cambiando e noi ci ostiniamo ancora nel proseguire per la strada sbagliata. Ho letto in questi giorni le dichiarazioni che ha fatto un Ministro del Governo Trump, il quale ha detto: guardate che della crisi che è successa in Ucraina siamo stati noi i responsabili. Andate a leggervi le dichiarazioni che ha fatto Robert Kennedy Junior e capite un po' la storia, che sono le cose che io più volte ho ripetuto in quest'Aula, ma mai ovviamente ascoltato.
Oggi abbiamo l'occasione di poter dire: fermiamoci un attimo e rivediamo anche la nostra politica internazionale, per poi non dover qui ogni volta piagnucolare a valle di scelte che ci cadono addosso, di cui noi stessi siamo stati, a livello nazionale e internazionale, protagonisti. Noi stiamo pagando le conseguenze delle scelte che abbiamo fatto.
Oggi la bolletta è cara e il Governo ha promosso un'iniziativa per stanziare delle risorse per cercare di calmierare i prezzi per le fasce più deboli, ma piuttosto che usare ancora soldi, che poi comunque vengono ancora presi da cittadini e imprese per ridarli a una certa categoria, cambiamo politica energetica, cambiamola completamente. Io vi ricordo la grande figura di Mattei: quando l'Italia era povera, non aveva risorse, ebbe il coraggio di girare per il mondo e sfidare le grandi potenze. Andava a 360 gradi, non faceva differenze tra americani e russi. Allora c'era il comunismo e andava a trattare con i russi. Magari dava fastidio agli altri, ma guardava soprattutto all'interesse nazionale, prima di tutto. Noi dobbiamo tornare a fare una politica energetica internazionale guardando all'interesse del nostro Paese, cosa che è mancata negli ultimi periodi, per cui oggi siamo qui a discutere ancora sulle conseguenze.
Guardate che una casa non si costruisce partendo dal tetto, bisogna partire dalle fondamenta, e se i fondamentali sull'energia partono in maniera sbagliata, per cui abbiamo costi non competitivi, che paghiamo troppo cari, è chiaro che di conseguenza tutta la struttura sarà cara.
Le bollette da cosa sono fatte? Il 40% della bolletta è la fornitura di energia, l'altro 60% della bolletta è costituita da altri oneri, il trasporto, gli oneri di sistema, le tasse, che portano al 100% il costo della bolletta. Tra questi costi c'è anche il costo delle rinnovabili, che non sono gratis, sono pagate in bolletta dai cittadini, che consumano energia – lo ripeto – prodotta per il 55% bruciando idrocarburi. Questo problema non è da poco. Nonostante tutto, la nostra energia è più cara anche di quella pagata in Germania. Secondo dati di Confindustria, la nostra energia costa il 30-35% in più di quella tedesca. Già la Germania vediamo come è messa nel sistema industriale, noi di conseguenza paghiamo ancora di più e siamo in maggiore difficoltà in termini di competitività tra sistemi.
Il mio invito, quindi, prima di cercare di tamponare a valle le falle, è quello di chiudere a monte, è quello di capire dov'è l'origine del problema. Abbiamo un'occasione storica: oggi abbiamo visto gli accordi che sono stati fatti dalle due grandi potenze, Stati Uniti e Russia. Ma allora perché anche noi non ci accordiamo e trattiamo con loro, dato che il mercato dell'energia sono loro nel mondo, bene o male, o i loro alleati che lo fanno, per cercare di avere condizioni più vantaggiose di quelle che abbiamo oggi? Perché insistiamo, invece, a percorrere la strada sbagliata della via degli armamenti, di diventare una potenza militare, sottraendo ancora maggiori risorse dai bilanci già dissestati degli Stati, indebitatissimi, per fare cosa? Per metterci cosa? Per diventare una potenza militare, quando alla fine ci manca la materia prima, che è l'energia? Dobbiamo, con umiltà, metterci a trattare e guardare al nostro interesse, punto e accapo. E questa è un'occasione storica, visto che la geopolitica internazionale è cambiata. Prima avevamo l'alibi: gli Stati Uniti non ce lo consentono. Oggi non c'è neanche più quel limite. Basta alzare il telefono. Personalmente penso che le bollette le possiamo far abbassare solo con una cosa, con la diplomazia. Quindi, tutti questi discorsi decadono, decadono tutti, perché una volta che noi riportiamo i prezzi a condizioni paritarie rispetto ai nostri competitor a livello internazionale, ai numeri uno a livello internazionale, noi abbiamo risolto un problema importante per l'Italia, di fatto rimettendo in moto la nostra economia e andando incontro a famiglie e imprese.
Per quanto riguarda il carovita, signori, ho sentito dire in diversi interventi "non ce la facciamo più, c'è il carovita, le bollette, l'inflazione". Ebbene, uno degli elementi alla base del carovita è proprio il costo energetico. Allora, andiamo all'origine a risolvere il problema. Quindi, il mio invito, che rivolgo non tanto alla Regione, perché noi non abbiamo competenze in campo internazionale, abbiamo competenze sulle politiche energetiche locali, ma sono più che altro politiche attuative di grandi direttive e grandi strategie che non decidiamo noi, ma che vengono calate dal livello nazionale o internazionale, è quello di avere il coraggio di spingere verso i nostri Governi perché abbiano la consapevolezza che, senza un cambiamento di rotta a livello internazionale, noi continueremo a remare controcorrente, continueremo a pagare le cose più care.
A chi dice, poi, che il GNL che viene dall'America è più ecologicamente sostenibile rispetto a quello che arriva attraverso i tubi del gas rispondo che sul GNL ci sono studi scientifici ben documentati che spiegano che, oltre che costare di più, ha un'incidenza ambientale veramente terribile in termini di emissioni, di distruzione delle montagne, dell'ambiente eccetera, eccetera. Quindi, i bei discorsi che facciamo qui secondo cui dobbiamo cercare di tamponare l'uso delle auto, di cambiare l'auto, di cambiare la stufa, quando alla fine a livello globale abbiamo emissioni che aumentano enormemente per scelte strategiche che noi abbiamo fatto, cadono tutti.
Dobbiamo essere un po' più coerenti e un po' più essenziali e cercare di reimpostare le strategie fondamentali. Poi possiamo parlare anche dei particolari, ma se i temi generali li lasciamo così come sono sicuramente non pagheremo bollette meno care e porteremo sempre di più il nostro Paese ad esser fuori mercato nel contesto internazionale.
PRESIDENTE
Grazie.
Consigliere Bet, prego.
Roberto BET (Zaia Presidente)
Grazie, Presidente.
Oggi ci troviamo a discutere un documento di fondamentale importanza per il futuro del Veneto, il Nuovo Piano Energetico Regionale, un Piano strategico che non è solo un atto amministrativo ma una visione di sviluppo sostenibile del nostro territorio.
Ricordo che il Veneto produce il 9% del prodotto interno lordo nazionale e conta oltre 400.000 aziende, per cui questo Piano non è strategico solo dal punto di vista ambientale, ma anche per garantire la continuità del nostro sistema produttivo, perché l'energia è un tema di fondamentale importanza.
La produzione di energia e la sua gestione sono materie di competenza concorrente. L'articolo 117 della nostra Costituzione riconosce una competenza regionale. Ma io voglio andare a una normativa superiore, che è quella del Trattato dell'Unione europea, che all'articolo 194 sancisce un principio particolarmente rilevante, su cui secondo me fino ad oggi non abbiamo fatto una corretta riflessione, se consideriamo che le politiche comuni in materia di energia a livello europeo, penso al Green Deal, al REPowerEU, alle direttive RED I, II e III, alle Case Green, hanno imposto delle scelte agli Stati nazionali anche molto stringenti, che oggi stanno mettendo in difficoltà il nostro sistema, in alcuni casi interi settori del nostro sistema produttivo. Ebbene, secondo l'articolo 194 del Trattato dell'Unione europea la sovranità sulla scelta del proprio mix energetico e sulle modalità di sfruttamento delle risorse energetiche appartiene alla libera scelta degli Stati membri. Questo principio è centrale anche nelle politiche energetiche regionali, come il Nuovo Piano Energetico che stiamo discutendo oggi, che deve mirare a valorizzare e a vestire la produzione di energia in base alle caratteristiche locali e soprattutto a evitare la dipendenza dai fornitori esteri.
Questo Piano – ringrazio l'assessore Marcato per averlo fortemente voluto, insieme a tutta la Giunta e al Presidente Zaia – è il risultato condiviso con Istituzioni, imprese, enti di ricerca, cittadini. Quindi, tutti gli stakeholder hanno collaborato per arrivare a questo risultato. Quindi, non è un Piano semplicemente calato dall'alto, ma è un Piano che parte dal basso e che coinvolge l'intero territorio, quindi un Piano secondo me molto ambizioso, che guarda al 2030 per rendere il Veneto più indipendente, efficiente e sostenibile dal punto di vista energetico.
Richiamo brevemente in tre punti i temi che ha sviluppato questo Piano. Primo punto: la maggiore efficienza energetica, con incentivi a imprese e famiglie. Ricordo che il Veneto è tra le prime Regioni in Italia nella produzione di energia da fonti rinnovabili, in particolare per quanto riguarda il fotovoltaico. Oltre il 50% dell'energia prodotta in Veneto deriva da questa fonte, con oltre 230.000 impianti. Siamo la seconda Regione in Italia per impianti fotovoltaici presenti sul nostro territorio. Su questi temi delle fonti rinnovabili siamo secondi solo alla Lombardia, ma tra i primi in Italia.
Secondo punto: la riduzione della dipendenza dalle importazioni di energia e dei relativi costi. Terzo punto: la promozione di una innovazione tecnologica delle filiere produttive locali per le energie rinnovabili. Quindi, con questo Piano ci poniamo come modello di sostenibilità, con un approccio molto pragmatico, consapevoli delle sfide e dei rischi della transizione energetica.
Teniamo conto che fare un Piano di questo tipo significa affrontare una materia complessa, che è la normativa in essere, che è in continua evoluzione, quindi è anche difficile fissare in questo momento, perché già in questo momento ci sono normative che stanno superando questo Piano, ed è complesso perché si inserisce in un contesto internazionale dove, ad esempio, la guerra in Ucraina o la continuazione degli eventi bellici in Ucraina comporta degli effetti sulle scelte energetiche della nostra Regione e del nostro intero Paese.
Mi permetto di porre all'attenzione del Consiglio alcuni punti di riflessione, che poi sono diventati delle proposte di integrazione che ho voluto proporre a questo Consiglio in sede di approvazione di questo Piano Energetico. Uno, ad esempio, è il tema della dipendenza energetica del Veneto dai mercati esteri in particolare per le materie prime e le tecnologie strategiche. La Cina è il principale fornitore di pannelli fotovoltaici, batterie e terre rare. È fondamentale monitorare, a questo punto, il rischio e promuovere la produzione veneta e il riciclo di materiali critici.
Vi faccio un esempio eclatante. La Northvolt, società svedese specializzata nella produzione di batterie agli ioni di litio per applicazione sostenibili, come veicoli elettrici, sistemi di stoccaggio energetico e tecnologie rinnovabili, una start-up europea nata con l'ambizione di guidare la transizione energetica e competere con i giganti asiatici delle batterie, ha dichiarato fallimento il 21 novembre dell'anno scorso, segnando la fine di un'era per il panorama industriale europeo. Ricordo che questa gigafactory non è fallita per mancanza di fondi statali, visto che aveva il sostegno con oltre 15 miliardi di dollari raccolti, tra cui 5 miliardi di sovvenzioni e prestiti dall'Unione europea, dalla Germania, dalla Polonia, dalla Svezia stessa. Tra i principali investitori figuravano Goldman Sachs, BlackRock, BMW, Scania, Volkswagen, quest'ultimo era il principale azionista, che avevano commissionato batterie per un valore complessivo di oltre 50 miliardi di dollari. La grande scommessa europea sulle batterie si è trasformata in un fallimento. Questo è avvenuto a causa di due motivi: il sostegno finanziario che non dava poi i risultati nel mercato, ma soprattutto la mancanza di materie prime. La dipendenza dalla fornitura estera di materie prime ha costretto questa società a portare i libri in tribunale. Oggi, nella fase del fallimento la Cina si sta proponendo per acquisire la proprietà di questa società. Quindi, abbiamo creato una società, abbiamo speso miliardi di euro, adesso questa società va di nuovo in mano alla Cina. Non possiamo permetterci di continuare a essere vulnerabili in un settore così strategico.
Passo al secondo tema. Non basta installare impianti fotovoltaici – adesso la moda è quella di realizzare impianti fotovoltaici – ma bisogna installare impianti fotovoltaici ad alta efficienza, quelli che rendono la capacità di produrre energia e l'occupazione nel nostro territorio. Ribadisco, infatti, che occupare il territorio con gli impianti fotovoltaici io lo ritengo un consumo del suolo, perché un impianto che dura oltre trent'anni su un terreno è comunque una limitazione all'utilizzo di quell'area per altre funzioni, magari naturali, come potrebbe essere l'attività agricola. Allora, come Regione dobbiamo dare delle direttive affinché gli investimenti non siano puramente speculativi ma portino veramente a una produzione di energia importante e ci sia un'attenzione anche sull'utilizzo dei materiali, in maniera tale che a fine vita dell'impianto ci sia la possibilità del riciclo e non ci siano da affrontare i temi dello smaltimento e della gestione del fine vita di un impianto.
Altro contributo che mi sono permesso di sottolineare è quello legato alle varie fonti di produzione di energia, le fonti rinnovabili. Oggi c'è il tema della geotermia, che è un tema marginale, obiettivamente marginale, ma che ha potenzialità, come è stato detto prima in qualche intervento, molto importanti, perché fornisce un'energia costante nel tempo, ha un basso impatto ambientale e territoriale e può essere utilizzata nei distretti industriali e nei sistemi di teleriscaldamento urbano, con un vantaggio notevole. Su questo tema l'indirizzo che questo Piano vuol dare è quello di incentivare questi impianti con progetti pilota, in collaborazione con enti di ricerca e imprese locali.
Passo all'ultimo tema, su cui mi sento di portare una riflessione all'interno di questo Consiglio regionale, una riflessione di lungo periodo. Noi facciamo un Piano Energetico, diamo degli indirizzi, poi i soggetti attuatori quali sono? I soggetti attuatori sono le imprese, il mercato, che decide di investire su un settore piuttosto che su un altro, e lasciamo al mercato questa possibilità. Secondo me, a fianco alle scelte del mercato, delle imprese, che molto spesso sono di natura speculativa, sarebbe interessante assegnare un ruolo fondamentale anche alle aziende e alle società regionali. Penso, ad esempio, a Veneto Sviluppo, società oggi totalmente sotto il controllo della Regione del Veneto, che potrebbe diventare strategica per la sicurezza e la sovranità energetica del nostro territorio o, comunque, partecipare alla realizzazione degli obiettivi di burden sharing nazionale a cui siamo chiamati a rispondere, quindi riducendo i rischi della transizione energetica, garantendo tecnologie adatte che siano efficienti e sostenibili, sfruttando fonti energetiche, magari, appunto, come dicevo prima, la geotermia.
Per arrivare alle conclusioni rispetto alle riflessioni che mi sono sentito di portare a questo Consiglio regionale, mi preme sottolineare che con questo Piano secondo me cominciamo a mettere delle basi importanti per guidare il percorso di evoluzione, di attenzione, di sovranità e – lo sottolineo – di autonomia del Veneto rispetto alla produzione di energia, che – lo ripeto – non è solo una questione ambientale, ma è una questione industriale fondamentalmente ed è una scelta strategica per il futuro del Veneto, al fine di dare alla nostra Regione gli strumenti per guidare una transizione energetica e non subirla.
Grazie.
PRESIDENTE
Grazie, collega Bet.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Zanoni. Prego.
Andrea ZANONI (Europa Verde)
Grazie, Presidente.
Finalmente riusciamo a parlare in Aula di questo Piano, un Piano molto importante, che aspettavamo da tempo, importante per la nostra Regione, un Piano che viene approvato in quella che è l'epoca, l'era della transizione energetica, e nell'era della transizione energetica, dovuta alla lotta contro il cambiamento climatico, possiamo dire che non siamo molto soddisfatti, perché il Piano proposto non affronta adeguatamente la necessaria transizione verso un sistema energetico che, naturalmente, dovrebbe essere basato su fonti rinnovabili. Nonostante il contesto Veneto su questo offra notevoli potenzialità, il Piano si limita a prevedere incrementi marginali delle energie rinnovabili, senza una strategia, che a nostro avviso dovrebbe essere ambiziosa su questo tema.
Il Veneto si trova attualmente in una posizione di ritardo rispetto agli obiettivi europei e nazionali sulla produzione da fonti rinnovabili. Secondo i dati del Gestore dei servizi energetici, la nostra Regione presenta una copertura da fonti rinnovabili pari a circa il 17,5% del consumo finale lordo, leggermente superiore secondo dati più recenti, ben al di là della media nazionale del 20,1% e lontana dall'obiettivo europeo del 42% entro il 2030.
L'energia solare, nonostante le oltre 2.200 ore di sole annue nelle nostre pianure, contribuisce al mix energetico regionale per il 6%, quindi qui a nostro avviso si dovrebbe incrementare di più, si dovrebbe investire di più, perché poi, se non ci sono i fondi necessari, si fatica a far muovere sia il privato che le aziende.
Un altro modo di produrre energia, quello dell'eolico, potrebbe essere interessante in determinate aree. Mi riferisco anche al minieolico, che è molto utilizzato anche da privati, ma che non è sufficientemente sia normato che incentivato nel Nord Italia e nella nostra Regione.
Abbiamo, poi, un grosso problema che è considerato in questo Piano, che è quello della produzione di energia da biomassa. Questi impianti a biomasse e a biogas generano grande preoccupazione nei cittadini, perché sono impianti di grosse dimensioni che possono creare, per quanto riguarda quelli a biomasse, inquinamento da polveri sottili e, per quanto riguarda quelli a biogas, apprensione e pericoli dovuti a un incremento considerevole di traffico pesante lungo una viabilità inadatta di piccoli paesi, dove questi impianti a biogas vengono decisi non con una strategia regionale, ma grazie alle proprietà delle singole aziende, che naturalmente hanno interessi molto elevati in quanto hanno incentivi molto buoni.
Consideriamo che ARPAV ci dice che la situazione non è delle migliori, dal momento che abbiamo molti superamenti ogni anno per quanto riguarda le polveri sottili PM10 ma anche le polveri sottili PM2.5, e sappiamo quanto queste incidano negativamente sulla salute delle persone. Non dimentichiamo anche i livelli di benzopirene, che è un noto cancerogeno, che viene associato alla combustione delle biomasse. Anche questo è un tema sicuramente molto importante. Inoltre, gli studi dell'Università di Padova dimostrano che gli impianti a biomasse, anche quelli di ultima generazione, contribuiscono in maniera elevata alle emissioni di particolato fine nella nostra Regione. Anche qui, incentivare ulteriormente questo settore ci può mettere in difficoltà per quanto riguarda la questione della qualità dell'aria.
Anche per quanto riguarda l'efficienza energetica, a nostro avviso si potrebbe fare di più, si potrebbe investire di più, perché uno dei migliori modi per non consumare energia è quello di risparmiarla. Abbiamo un patrimonio edilizio in Veneto che è molto vecchio e che è costituito da una buona parte di edifici in classe energetica ormai antiquata. Tra l'altro, il settore civile è responsabile di circa il 36% dei consumi energetici regionali.
Sulla questione della mobilità sostenibile, anche questa è una fonte importante di consumo di energia. Anche qui a nostro avviso si potrebbe fare di più. Non abbiamo un sistema efficiente che consumi meno e che porti a ridurre le emissioni inquinanti. Ci vorrebbe una visione integrata con le politiche energetiche e dei trasporti e, naturalmente, anche con quelle del risanamento dell'aria.
Per quanto riguarda gli impianti a biomasse, questi hanno altre ripercussioni negative sul territorio, perché sono impianti importanti, sono impianti che possono costituire pericolo di esplosione. Abbiamo dei precedenti, purtroppo anche con decessi, proprio in Veneto. Ciononostante, non abbiamo un Piano che stabilisca dove farli, quindi abbiamo delle concentrazioni in singole aree veramente importanti, che creano apprensione nei cittadini, perché questi impianti generano emissioni odorigene, come sappiamo, e implicano carichi di materiale e produzione di liquami, che portano odori e polvere, in una viabilità sottodimensionata per questi nuovi carichi, perché vengono fatti in piccoli paesi di campagna. Mi riferisco alla Bassa Padovana, al Polesine, alla Bassa Veronese.
Un altro problema che non viene affrontato e non viene risolto, tema caro a moltissimi cittadini veneti, è quello delle stufe a legna e a pellet. Come sapete, attualmente, se uno ha una stufa a metano, quelle stufe che inquinano di meno rispetto a quelle a pellet e a legna, ha l'obbligo delle manutenzioni, sono censite, mentre chi ha una stufa a legna o a pellet non ha ancora l'obbligo di averle registrate, denunciate. Non sono censite; se non sono censite, non esistono; se non esistono, naturalmente, non sono sottoposte a controlli. È una carenza che andrebbe superata con questo Piano, ma che questo Piano non supera.
Visto che si parla di un nuovo Piano, quindi con una visione futura, mi chiedo anche come mai nella nostra regione possiamo andare nei grossi magazzini dove vendono queste stufe e trovare ancora modelli di stufe antiquate in vendita, che non hanno quelle caratteristiche tecniche e tecnologiche, tipo il numero di giri di fumi e quant'altro (cito solo una delle varie potenzialità che possono avere), che inquinano. L'ARPAV ci ha detto ‒ ci ha fornito anche dei dati recentemente in Seconda Commissione ‒ quanto importanti siano le emissioni delle residenze nella produzione di energia. Abbiamo il 32%, non è poco. Anche questo tema, secondo me, doveva essere approfondito di più.
Nel complesso, quindi, ci aspettavamo un Piano più attento alle rinnovabili, che dialogasse maggiormente con il Piano di risanamento dell'aria. Sicuramente sotto un profilo economico le biomasse sono importanti, ma hanno questi effetti collaterali che incidono sulla salubrità dell'aria, quindi anche dei nostri cittadini. Questo non vuol dire che non devono essere utilizzate, ma servirebbero norme, che ancora non ci sono, come il censimento, la denuncia, che porterebbe anche a maggiore responsabilità. Noi lo abbiamo visto anche in Quarta Commissione. Sarebbe importante fare anche attività di formazione e di informazione presso i cittadini, che, se informati, potrebbero volontariamente, perché tutti tengono alla propria salute, adottare misure utili per inquinare un po' di meno.
PRESIDENTE
Grazie, collega Zanoni.
Ha chiesto di intervenire il collega Montanariello.
Jonatan MONTANARIELLO (Partito Democratico Veneto)
Grazie, Presidente.
Assessore Marcato, apprezzo l'impegno e ringrazio per il lavoro svolto dagli uffici, dai tecnici, e anche per la buona volontà che lei ha messo in questo Piano, però sotto un altro aspetto sono un po' dispiaciuto per lei, perché credo che lei si trovi isolato su questa partita, credo sia stato lasciato solo. Lei ha fatto un manifesto di buoni propositi, un manifesto di buoni intenti.
Assessore, se vuole aspetto. Provavo a interloquire con lei. La prossima volta che parla lei mi metto a parlare anch'io, così anch'io sento con due orecchie. Grazie, Assessore. Voi siete autosufficienti, Assessore, e non vi interessa quello che diciamo, lo capisco, però credo che su questo tema dovreste ascoltarci.
Assessore Marcato, lei su questo Piano è stato isolato dalla sua Giunta. Il Piano energetico lei non lo può fare se nel trasporto pubblico siamo la terza regione d'Italia per mezzi vetusti, con 600 Euro 3 e 300 Euro 2. Assessore Marcato, lei non può fare un Piano dove dice che bisogna occuparsi del Piano energetico del futuro, degli obiettivi (0,8 ogni anno, l'agenda), quando nel frattempo ‒ i colleghi parlavano prima del trasporto pubblico locale ‒ la sua collega di Giunta, l'assessore Elisa De Berti, non ha il coraggio di eliminare ventinove vettori che fanno trasporto pubblico locale in Veneto. Sa quanti ce ne sono in Emilia-Romagna? Quattro. In Veneto ce ne sono, solo su gomma, ventinove, e chi mi ha preceduto parla del biglietto unico, parla dell'efficienza energetica, parla del fatto che non dobbiamo inquinare, quando non c'è una gestione della Regione che, con la
legge regionale n. 25/1998 , delega agli enti di Governo e la Regione perde ogni controllo sul trasporto e ci sono società che fanno la stessa tratta di trasporto, accavallando bus, accavallando mezzi? Quei bus che ci hanno portato ‒ dati del Ministero ‒ a essere la terza regione d'Italia, perché abbiamo ancora gli Euro 2, gli Euro 3, gli Euro 4, percorrono sempre le stesse strade. Da Piazzale Roma all'aeroporto, ad esempio, ci sono quattro o cinque società che fanno quella tratta perché è redditizia, e la Regione si è chiamata fuori decidendo di non governare la sua competenza.
Nella nuova legge, che la Vicepresidente Elisa De Berti vuole portare, non c'è il coraggio di mettere mano a questa cosa. C'è il coraggio di fare le agenzie, così un po' di soldi di IVA, anziché andare a Roma, rimangono qui (il che va benissimo; chi dice che non devono rimanere qui i soldi), ma non ha il coraggio di governare il trasporto pubblico, e noi continueremo ad avere ventinove vettori che fanno trasporto pubblico, che accavallano le loro linee, che vedono i loro Euro 3 scorrazzare all'interno dei nostri centri abitati, che vedranno questi fantastici Euro 3 a diesel, che quando accelerano è una boccata di ossigeno, assessore Marcato, per chi vive nei nostri centri abitati, e continueranno a fare sempre le stesse strade, che sono quelle che non servono alla gente, ma servono per andare a prendere soldi, introiti sulle linee redditizie.
Possiamo dire che l'assessore De Berti ha lasciato da solo l'assessore Marcato e non sta intervenendo per dare una mano. Mentre l'assessore Marcato si preoccupa del futuro energetico della regione Veneto, l'assessore De Berti, con la legge già depositata, non ha il coraggio di ottimizzare l'inquinamento prodotto dal trasporto pubblico locale.
Biglietto unico. Chi ci crede ancora? Con ventinove società che fanno trasporto, qualcuno di voi in quest'Aula si illude che potrà arrivare il biglietto unico? Forse servirà di più la sperimentazione, perché dobbiamo pagare chi fa la sperimentazione, per far vedere che forse arriverà, ma, cari colleghi, il biglietto unico non arriverà mai finché l'assessore Elisa De Berti non deciderà che non ci devono essere trenta società che fanno trasporto pubblico locale in Veneto. Non arriverà mai, quindi continueremo a inquinare con il trasporto pubblico locale, perché non ci sarà l'integrazione dei servizi.
Arriviamo a un altro Assessore: l'assessore Corazzari. Anche l'assessore Corazzari l'ha lasciato da solo, assessore Marcato. Se vogliamo davvero affrontare la sfida della transizione ecologica, del Piano energetico, è necessario dire che nel patrimonio, perlomeno di nostra proprietà, bisogna cominciare a intervenire. Come facciamo a intervenire se prima di quest'anno voi, per tanti anni, i soldi dalle ATER ve li siete presi? Non dico che non li avete dati, ma ve li siete addirittura presi. Se non glieli date, non ne avete. Se lasciate le casse chiuse... Collega, uno va al bar e dice: "Poverina, la Regione, non ha soldi. Le casse dell'ATER sono ancora classe Z, magari, se va bene, non sono chiuse, perché non sono neanche agibili. Poverina, la Regione non ha soldi". Se tu dici loro che la Regione non solo non ne mette, ma se li prende, vuol dire che politicamente voi, in questi anni, in Giunta, assessore Marcato, avete fatto tutto ciò che non andava fatto per arrivare oggi con questo Piano e dire che le cose funzionano.
Manca un coordinamento tra i Comuni. Secondo lei, assessore Marcato, lei che ha fatto l'amministratore locale, dopo che avete approvato questo Piano, qualche Sindaco verrà a dire "bravo l'assessore Marcato, ha approvato il Piano; facciamo anche noi nei nostri patrimoni immobiliari pubblici queste cose belle scritte nel Piano"? Non avete il controllo delle Amministrazioni locali e, se non create quelle leve per farvi ascoltare, oggi i Sindaci, oggi gli enti locali, che a Roma state tartassando a colpi di forbice tagliando risorse, volete che abbiano in mente di recepire il Piano energetico di Marcato? Questi stanno aumentando i buoni mensa nelle scuole, altrimenti devono chiudere con tutti i tagli che sono stati fatti: 500 milioni la prima volta, 300 milioni la seconda volta. Chiedono alle Province, e anche le Province hanno avuto i tagli; chiedono alla Regione, lo chiediamo all'assessore Calzavara, e anche le Regioni hanno avuto tagli da questo Governo a livello nazionale di destra.
Se all'interno del Piano non inseriamo tutte quelle leve affinché gli enti locali possano recepire l'idea di arrivare a concretizzare un Piano energetico che vada in quelle direzioni, secondo voi, qualche Sindaco vi ascolta? Neanche il Sindaco del Comune dove vive Marcato: "Roberto, ti voglio bene, è un bel Piano, ma se non mi dai schei, non mi dai leve, non mi dai incentivi non posso fare nulla".
C'è una contraddizione, collega Bet, lei mi ha preceduto, anche sull'idea che abbiamo di fotovoltaico, di agrivoltaico. Non ci dimentichiamo che questo Consiglio regionale ha portato una legge, che è entrata, che chiedeva una cosa e che dopo le lamentele delle rappresentanze di alcuni mondi è stata ferma un anno. Dopo è stata cambiata tutta, tant'è che il collega Bet ha presentato da proponente della legge un maxi emendamento che cambiava tutta la legge, dal primo all'ultimo articolo, snaturando l'identità della legge. Anche qui, abbiamo detto che vogliamo il fotovoltaico, abbiamo detto che vogliamo l'agrivoltaico, però facciamo una legge dove diciamo che bisogna ‒ collega Lorenzoni, mi dica se sbaglio ‒ individuare le aree ottimali per poter far sì che questo tipo di energia alternativa possa essere installata.
Diamo i soldi alle Province, alle Città metropolitane e ci dicono che il 98% delle aree non è ottimale. Dopo cosa succede, dottore? La Provincia dice: "La legge che ha scritto la Regione Veneto dice che preferibilmente non è da mettere dove non è un'area ottimale, però se tu continui e hai l'autorizzazione la puoi mettere". Mi metto nei panni di una persona che vuole fare un investimento con una formula di energia alternativa: arriva in regione, la demandano alla piantina della provincia, che dice quali sono le aree ottimali; quando trova quel 2% che rimane libero si dice "non ti preoccupare che da un'altra parte, tutto sommato, non è vincolante". È consigliabile. Preferibilmente. Come gli ATS: quando non abbiamo il coraggio di decidere, mettiamo "preferibilmente".
Capisce, assessore Marcato, che lei ha tanti buoni propositi, ma la sua Giunta in questi anni l'ha lasciata da solo? Se lei arriva oggi con questo Piano energetico, con l'esperienza che abbiamo degli alloggi ATER, l'esperienza che abbiamo del trasporto pubblico locale, l'esperienza che abbiamo sulla legge che abbiamo scritto sui pannelli foto-agrivoltaici, evidentemente c'è da chiedersi quanto questo provvedimento avrà gambe.
Detto ciò, è un bel provvedimento. Ci mancherebbe che le cose che scrivete non fossero belle. Le pare che, se dobbiamo scrivere una cosa, scriviamo una cosa che non è bella, non è lungimirante, non è funzionale, non citiamo l'Agenda europea, non diciamo che siamo per il Piano dell'aria, per tutto ciò che esiste? Però dopo, nei fatti, Assessore, ci troviamo a essere maglia nera nel trasporto pubblico locale, maglia nera per i bus che girano nella nostra regione. Sono dati del Ministero. Mi pare sia Salvini il Ministro, quindi mi fido dei dati che mette quando vi dice che siete la terza Regione d'Italia, partendo dal basso, per sostenibilità nel trasporto pubblico locale, e tutto il patrimonio pubblico che dicevamo prima.
Assessore, la verità è che questo Piano è ricco di contenuti, di buoni propositi, di idee, però è scarso di risorse, scarso di leve per coinvolgere gli enti locali, scarso di leve per coinvolgere gli enti strumentali della Regione che detengono patrimoni importanti come ATER. È scarso, Assessore, di coraggio politico, perché neanche all'interno della vostra Giunta riuscite a trovare una sintesi che vi permette di andare nella stessa direzione. È scarso di coraggio, Assessore, perché in Giunta dovete sempre trovare la soluzione che vi permette di stare più in equilibrio e mai quella che vi permette di essere più incisivi per poter fare qualcosa. È scarso, Assessore, di prospettiva.
Credo che se tra cinque anni un Consigliere regionale farà un accesso agli atti su dieci parametri, che decidiamo oggi, e dirà "vediamo il Piano che ha presentato l'assessore Marcato su questi dieci parametri come siamo migliorati o peggiorati", io credo che il risultato sarà pari a zero. Perché? Perché, se non si mettono soldi, se non si mettono risorse, se non si mette coraggio, se non si mette buona volontà, non si va da nessuna parte. Guardate, il fatto che i colleghi abbiano citato il trasporto pubblico locale è perché il trasporto pubblico locale è una delle sfide future per avere comunità che respirino un'aria pulita, per avere il decongestionamento del traffico urbano, è una delle sfide future del green. Perché? Perché, se i cittadini hanno un servizio che funziona, puntuale, cadenzato, hanno tutte le buone ragioni per non muoversi con il mezzo proprio. Voi direte: quanto influisce il mezzo proprio? Vi do un numero. Quando è stato fatto il Passante c'erano 11.000 veicoli che transitavano giornalmente nella zona di Mestre, zona Passante. È stato fatto il Passante, si è abbattuto dell'80% e adesso in Tangenziale siamo arrivati ad avere 9.600 veicoli giornalieri, con gli stessi picchi di orario prima di costruire il Passante. Quindi, la Tangenziale di Mestre è tornata quasi ai livelli pre-Passante. Perché? Perché abbiamo spiegato ai cittadini che non investiamo sul trasporto e devono comprarsi il mezzo. Prima il trasporto funzionava, la Tangenziale non era affollata e la gente cominciava a prendere il Passante. Oggi, invece, addirittura – questi sono dati di CAV, sono dati aggiornati a quindici giorni fa – avendo depotenziato alcuni segmenti di trasporto ferroviario o merci, siamo tornati ad avere quasi mille camion giornalieri che escono da uno svincolo ed entrano dall'altro. Prima, invece, prendevano il famoso trenino merci, che vedevate con il container sopra.
Capite bene che tutti questi elementi ci portano a dire che noi abbiamo fatto una politica in questi trent'anni che governate che non ci ha portati ad arrivare pronti al Piano che presentiamo oggi, che non ci ha portati a essere pronti ad avere una vera idea di voler lavorare per consumare meno energia, per consumare meno energia di origine fossile, per consumare meno energia dove non serve, per avere una qualità dell'aria migliore, per avere una qualità dell'acqua migliore.
Prendo il tema di cui si parlava prima. Qualcuno ha detto che, quando arriva a Venezia, è circondato da nubi tossiche. Personalmente credo che a Venezia non ci siano nubi tossiche. A Venezia abbiamo un'aria come in altre realtà. Io non credo nelle nubi tossiche che mettono un bollino su Venezia. Però, c'è un tema: sul trasporto acqueo tutte le sperimentazioni che sono state fatte con il motore green ed elettrico con i fondi comunitari sapete dove sono andate a finire? Se volete, vi ricordo che ce n'era uno che si chiamava Liuto, un altro che si chiamava E1, Elettrico 1 (dovevamo fare tutta la serie, ma ci siamo fermati a E1). Abbiamo provato, in occasione di qualche evento mondiale, allorquando arriva qualche telecamera a Venezia, a farli girare in Canal Grande. Abbiamo anche provato a darli a una società privata per fare gite in una certa fascia oraria. Alla fine sono fermi in banchina, non li usa nessuno. Se andate al Tronchetto, lì vedete lì, nella darsena. Ma si è continuato poi con questa sperimentazione? Perché alcuni ingegneri dicono che la curva di potenza che serve a un'imbarcazione nautica ha una forza tale che solo un motore a diesel o a benzina può garantire per poter fare il lavoro del trasporto acqueo. Ma siamo andati avanti con la sperimentazione? Oppure, ogni volta diamo dei soldi a qualcuno che fa una sperimentazione, non funziona e rimane lì? 1 milione lo spendiamo lì, 1 milione lo spendiamo dall'altra parte, 5 milioni li spendiamo dall'altra parte, e non servono a niente, assessore Calzavara. Assessore Calzavara, sono sicuro che lei su questo è d'accordo con me: se noi avessimo messo insieme tutti i soldi che abbiamo dato in questi anni per fare sperimentazione a macchia di leopardo, che dopo, peraltro, non abbiamo continuato a portare avanti, avessimo individuato due o tre settori e avessimo investito tutto lì, forse avremmo ottenuto, anche nella ricerca, dei livelli qualitativi che oggi ci avrebbero permesso magari di arrivare più pronti su alcuni segmenti di sfida tecnologica.
È come il tema della riconversione energetica: può essere che in tutti questi anni non si è mai pensato che nelle case del nostro patrimonio edilizio si cominciasse a lavorare per i cappotti, per i pannelli solari, per l'energia alternativa, per la geotermia, per l'isolamento termico? Se voi vedete, all'interno delle città nascono nuovi quartieri che hanno tutti quanti una concezione ormai nuova, che va dal cappotto al solare. Ormai ci sono case che non hanno più neanche il gas, perché hanno l'induzione e si fanno quel po' di acqua calda che serve con i pannelli solari, da marzo a ottobre. Dopo, hanno una caldaia in comune per tutto il condominio che da un po' di rinforzo quando manca il sole. Addirittura, riescono a fare cinquanta appartamenti con un contratto. Ma è possibile che, invece, quando noi arriviamo al patrimonio pubblico della Regione sembra di arrivare su un altro mondo? Sembra di sbarcare su Marte. Ci sono ancora i muri come negli anni Sessanta. Assessore, non è che la Giunta regionale non ha colpa, perché se non mette i soldi non ne ha, ma se li prende vuol dire che se li è voluti prendere.
Io credo, Assessore, che sicuramente ci sia tanto impegno da parte vostra, però le condizioni politiche in cui la sua Giunta l'ha traghettata fino a questo Piano la portano ad una condizione di solitudine e di isolamento tale per cui questo Piano, nonostante i suoi buoni propositi, rimarrà lettera morta. D'altronde, Assessore, sul tema della transizione energetica non ha avuto degli ottimi compagni di viaggio (mettiamola così), quindi lei oggi si trova a fare un Piano che può avere delle caratteristiche positive in un contesto dove la palma nel deserto fa un'oasi, ma rimane sempre una palma nel deserto.
In conclusione, con tutto il rispetto per la palma e il deserto, ma anche per lei, Assessore, credo che la situazione di difficoltà sia più grande di lei, però fa sempre capo a quella che è stata la vostra gestione in questi anni della pianificazione che avete voluto dare a questa Regione. Assessore, spero che questo gap si potrà superare insieme, magari facendo un colpo di reni tutti quanti, credendoci, tuttavia, pur non volendo essere pessimista perché io voglio fare fortuna, questa volta si fa fatica a non essere pessimisti.
PRESIDENTE
Grazie, collega Montanariello.
Ha chiesto di intervenire la collega Zottis. Prego, collega.
Francesca ZOTTIS (Partito Democratico Veneto)
Grazie, Presidente.
Mi unisco agli iniziali ringraziamenti al correlatore Lorenzoni, perché credo che soprattutto nella parte di analisi ci siano tantissimi spunti per riuscire anche a formulare gli emendamenti, che abbiamo formulato, un'analisi puntuale che non parte da ieri mattina ma parte da mesi di lavoro da parte degli uffici e sicuramente – ha ragione il consigliere Bet – di relazioni con chi sta fuori dal contesto del Consiglio regionale e lavora quotidianamente anche su questo tipo di tematiche. Ed è proprio per questo che abbiamo formulato alcune indicazioni e sollevato alcune criticità, perché è proprio dall'esterno che vengono alcune riformulazioni del Piano stesso o la richiesta di riuscire ad andare nella direzione, che prima richiamava anche il collega Bet, dell'indipendenza e del mix energetico. Però, per arrivare lì, a partire dalla proposta di Veneto Sviluppo, crediamo che ci siano alcuni aspetti che sono poco incentivati e poco presenti anche nella descrizione.
Un primo aspetto riguarda l'accompagnamento. Si è discusso tante volte qui del fatto che il Green Deal abbia corso troppo veloce rispetto alla preparazione delle nostre imprese o alle capacità che avevamo, in seguito anche agli episodi di geopolitica che si sono verificati in questi anni. Ma proprio per questo dico che ha ragione il collega Bet quando sostiene che bisogna potenziare Veneto Sviluppo in termini di collegamento con le imprese per riuscire a formulare dei progetti pilota, in termini di accompagnamento e collegamento con le università. Però, allora va potenziato anche in termini di risorse e di mix di professionisti e di protocolli con le università e anche proprio di strumenti politici che possiamo mettere in atto.
Nello stesso tempo, se vogliamo andare in quella direzione e veramente parlare di filiere, ci sono, come hanno già sottolineato alcuni colleghi, alcuni aspetti che secondo noi sono parzialmente mancanti. Si parla di biomasse e si definisce anche qual è una direzione, ma se ne parla poco e si incentiva poco. Ha ragione il collega Zanoni quando dice che c'è anche un problema di emissioni di PM10. Quindi, quello è un settore da organizzare, non è un settore da demolire, perché coloro che hanno investito nelle biomasse e nell'innovazione, cercando di andare nella direzione, comunque, dell'abbattimento anche delle PM10, coloro che hanno investito e che stanno investendo in territori, tra l'altro, disagiati, come la montagna nella filiera del legno, andrebbero accompagnati e incentivati molto di più rispetto a quello che è previsto.
Molto si è fatto, secondo me, in tempi passati, per esempio, per tutto quello che è il Green Jobs. Penso al progetto ACROSS, penso ad altri progetti che anche con fondi europei si sono messi in atto. Ma come quei progetti poi cadono nell'imprenditorialità? Come si collegano con le richieste di Unindustria e Confartigianato di andare con professionisti che – ripeto quello che ho detto prima – facciano un'attività di consulenza e accompagnamento per la messa a terra di progetti di revisione del mix energetico? Tutti questi elementi che vanno nella direzione di un'indipendenza energetica sono poco potenziati e forse rispetto a questi c'è anche una lettura parziale.
Altro aspetto riguarda la questione del trasporto. Oltre alla distonia relativamente al numero dei mezzi, come diceva il collega Lorenzoni, l'8% del trasporto pubblico locale, andrebbe fatta – ha ragione il collega Montanariello, comunque l'avevamo già detto – un'integrazione maggiore tra quello che si fa nei vari Piani. D'altronde, è inutile parlare di biglietto unico quando le aziende si sono già arrangiate a farsi le proprie app, perché non è da cinque anni è da vent'anni che facciamo progetti in sperimentazione e mettiamo fondi sulle sperimentazioni. Queste hanno già avviato collegamenti per fare la bigliettazione integrata con Ryanair, con le ferrovie tedesche, tra aziende a Treviso, Veneto Orientale, Venezia, Vicenza. È evidente, allora, che stiamo procedendo come i gamberi: invece che guardare in qualche modo avanti ed efficientare le risorse e i progetti già presenti, creiamo ulteriori sperimentazioni. Io non credo che questo vada nella direzione degli obiettivi giusti e ampliati del trasporto pubblico locale messi all'interno di questo Piano.
Una materia poco approfondita, anche se accennata, ma è evidente che non deve andare nella direzione di diminuire i fondi per il trasporto, ma deve andare nella direzione di servire in modo più efficiente le zone più in difficoltà, è quella del trasporto a chiamata, alla quale è stato fatto un cenno, sulla quale è stata fatta una parziale discussione, ma poco approfondimento. Quello sì che potrebbe, per esempio, aiutare a fare un mix di trasporto che vada nella direzione di potenziare il trasporto pubblico a 360°, con tutti gli strumenti possibili, così come avviene molto all'estero e poco in Italia – il problema non è solo il Veneto, il problema è nazionale – a livello complessivo su questa materia.
Le richieste che noi facciamo sono proprio quelle di diminuire, puntando di più su alcune linee, quella che è la vulnerabilità della Regione stessa. Per fortuna, l'assessore Marcato adesso è uscito, ma la pensa in modo completamente diverso dal collega Valdegamberi, perché il Piano va nella direzione opposta e anche quello che abbiamo sentito prima. Quindi, gli emendamenti che noi poniamo sulla geotermia, sull'edilizia, sul trasporto e sulla biomassa vanno proprio nella direzione di dire: andiamo a potenziare quelle innovazioni e quelle filiere che ci permettano quel mix energetico tale da garantire non solo gli obiettivi del 2030 ma anche quelli del 2050.
Grazie.
PRESIDENTE
Grazie, collega.
Ha chiesto di intervenire il relatore Andreoli. Prego.
Marco ANDREOLI (Liga Veneta per Salvini Premier)
Grazie, Presidente.
Io vorrei fare un ragionamento più ampio, anche per non ripetere alcuni concetti che ho sentito fino adesso, molti dei quali condivisibili.
Tre anni fa abbiamo scoperto o riscoperto quanto l'energia sia centrale nelle nostre vite e quanto la nostra nazione e il suo benessere siano fortemente legati ad essa, come Italia, ma anche come Europa. Ci siamo scoperti piccoli e ricattabili. Un vecchio detto recita: l'America innova, la Cina copia, l'Europa regolamenta. Oggi si può dire che la Cina ha cominciato a innovare, mentre l'Europa sempre di meno, ma già lo faceva poco prima. All'Europa non mancano i cervelli, non mancano le idee, semmai manca la forza economica di certi colossi per poi svilupparle. Il resto lo fanno le regole, che qui in Europa sono di più che in qualunque altra zona del mondo.
Molti dei nostri recenti problemi energetici derivano prima di tutto, a mio avviso, dalla demonizzazione del nucleare, che a mio modesto avviso è un grandissimo abbaglio di massa. Nel tempo, molti detrattori storici del nucleare, uno su tutti Greenpeace, hanno dovuto fare un mea culpa di fronte all'evidenza dei fatti, ovvero che il nucleare non inquina, non produce emissione di gas climalteranti, produce quantità enormi di energia a bassi costi, ventiquattr'ore al giorno, con una ridotta quantità di scarti facilmente stoccabili in sicurezza.
La fusione nucleare, quando arriverà, sarà la panacea energetica che metterà fine a ogni discussione, ma nei decenni che mancano al progetto ITER per arrivare in fondo non potremo stare fermi a guardare quello che faranno gli altri.
La fissione nucleare di IV generazione con il controllo tecnologico che c'è oggi, a mio avviso, i tecnici lo confermano, è molto sicura, al di là di ogni ragionevole dubbio. Molti grandi analisti e convinti investitori nel mondo delle rinnovabili – Bill Gates per fare un nome a caso, lo stesso che aveva predetto il Covid – hanno dovuto ammettere che le rinnovabili non basteranno per soddisfare la crescente fame energetica mondiale e la necessità urgente di ridurre le emissioni che stanno accelerando il riscaldamento globale in maniera preoccupante e certificata dai numeri.
Detto dell'errore storico di abbandonare il nucleare, come hanno fatto Italia e Germania, che stranamente sono anche i Paesi che pagano l'energia al prezzo più caro, l'altro nostro grande problema è nell'attuale natura dell'Europa unita. Siamo ventisette Paesi, con ventisette regolamenti e politiche energetiche diverse. Esiste il mercato libero dell'energia in Italia, ma non esiste mercato libero energetico europeo, perché se io prendo in affitto per qualche mese un appartamento in Francia o in Spagna non posso avere un contratto per la luce se fornisco l'Iban o il mio numero di telefono con il prefisso italiano, devo crearne di nuovi in quei Paesi, e questo è un ostacolo.
In queste cose non esiste ancora l'area Schengen. L'Unione europea, infatti, è un'unione monetaria e non un'unione economica, come sappiamo, ma è banale dire che per grandi investimenti energetici serve, invece, una grande forza economica. Se ogni Paese europeo va per la sua strada, faremo molta fatica ad averla.
Un conto, secondo me, è la difesa dell'identità, dell'enogastronomia, del manufatturiero, della cultura, del proprio settore turistico, dove è giusto che ogni Paese difenda le proprie eccellenze, ma ha senso farci concorrenza sull'energia elettrica o sul sistema bancario, quando 1 chilowatt e 1 euro sono uguali in tutti i Paesi? Per com'è l'Europa oggi, non esiste quindi una compagnia energetica campione d'Europa, come la chiamo io, che se la possa giocare con i giganti americani, cinesi e indiani, che permetterebbe anche agli altri operatori più piccoli di crescere, grazie ai varchi aperti dalle compagnie più grandi, perché quando un mercato tira, lo sappiamo, tira per tutti.
Lo stesso discorso vale per i gruppi bancari. Con Iban diversi, le banche competono solo dentro i ventisette Paesi e non sull'Europa intera. Anche qui, non c'è il campione d'Europa da far competere nel mondo.
Assume la Presidenza
Il Presidente Roberto CIAMBETTI
Marco ANDREOLI (Liga Veneta per Salvini Premier)
Un altro aspetto di cui si parla pochissimo è il fatto che tutti noi paghiamo normalmente con Visa, Mastercard, PayPal, eccetera, eccetera, che sono sistemi di pagamento americani e nessuna carta di credito francese, tedesca, italiana, men che meno ne abbiamo una europea. Non abbiamo una carta di credito europea. Questo è incredibile, perché non è che non siamo capaci di avercela, però effettivamente non è ancora stata fatta.
Anche qui non abbiamo il campione europeo dei pagamenti elettronici da far competere con il resto del mondo. E allora, cosa succede? Succede che tutte le commissioni delle centinaia di milioni di euro di pagamenti elettronici giornalieri dei cittadini europei vanno tutte in America. Noi inviamo quotidianamente centinaia di milioni di euro al giorno fuori dall'Europa, e sono soldi che potrebbero rimanere qui.
Altro aspetto, non secondario, è che storicamente non abbiamo una Wall Street europea. Ancora oggi c'è tanta frammentazione sui titoli, sui mercati. La conseguenza è che sono gli stessi cittadini europei che preferiscono investire su Wall Street, perché il baricentro della finanza è là.
A New York perché c'è l'NYSE e il NASDAQ? Ci sono tutti gli Stati Uniti dentro Wall Street. È evidente che il baricentro non potrà mai essere né Milano, né Parigi, né Francoforte. Anche qui, ognuno va per la sua strada e rimaniamo piccoli.
Questo sapete cosa comporta? I dati ci dicono che ogni anno 300 miliardi di euro di risparmi dei cittadini europei volano sui titoli americani a sostenere la crescita loro, di queste società, non la nostra. Queste società sono in grado di innovare, investire, prosperare, crescere e hanno poi la forza economica di venire qui a comprarsi le nostre aziende migliori. Di fatto, ci comprano con i nostri soldi. Ripeto, ci comprano con i nostri soldi.
I fondi americani, se notate, si stanno comprando veramente tutto, perfino le nostre squadre di calcio, anche il Verona adesso, il mio Verona. Le società di calcio sono macchine da debiti, non fanno utili. Figuriamoci se non sono interessate ad acquistare le società che producono profitti.
Questo meccanismo è una lima che ci sta consumando silenziosamente giorno dopo giorno. A mio avviso, è molto peggio dei dazi, perché i dazi, se ci saranno lo vedremo, verranno messi reciprocamente l'uno sull'altro, per cercare di pareggiare la famosa bilancia commerciale. Qui, secondo me, bisogna cominciare a pareggiare i flussi finanziari, che in questo momento sono praticamente monodirezionali.
Perché ho fatto questo ragionamento macroeconomico? È evidente, se i nostri soldi rimanessero maggiormente in Europa rispetto a come lo fanno oggi, avremmo molta più forza economica per mettere forti incentivi per la realizzazione delle famose case green che oggi possono permettersi in pochi, si potrebbe impostare un recovery fund energetico o un super bonus europeo, come lo chiamo io, senza le corse frenetiche o – lasciatemi dire – le furbate all'italiana. L'efficientamento energetico non è meno importante del produrre energia in maniera sostenibile, perché l'energia più pulita e più economica, lo dico sempre, è quella che non usiamo.
Eviterò, infine, di parlare delle terre rare, necessarie per le infrastrutture energetiche, perché, come abbiamo capito, quelle ucraine, che si trovano sul suolo europeo, andranno anche quelle in America, anziché restare nel nostro mercato.
Riassumendo, l'Europa, per essere veramente unita, dovrebbe garantire le quattro grandi libertà di circolazione: la circolazione dei beni, dei servizi, dei capitali e delle persone. Qualcuno aggiungerebbe anche la quinta, che è la conoscenza, intesa come ricerca e innovazione.
Oggi non sono tutte e quattro esercitabili queste libertà. Finché non lo saranno, continueremo a regalare competitività ad altre potenze mondiali che, comprensibilmente, pensano solamente ai loro interessi. Io credo che sia giunta l'ora che anche noi europei cominciamo a fare altrettanto.
Grazie.
PRESIDENTE
Chiudiamo qui la discussione generale con l'intervento di chiusura dell'assessore Roberto Marcato.
Prego.
Ass.re Roberto MARCATO
Grazie, Presidente. Buon pomeriggio a tutti i presenti.
Ho ascoltato con attenzione gli interventi di chi mi ha preceduto. Intanto, voglio dare alcuni dati sullo stato dell'arte dell'aspetto energetico del Veneto. Un dato per tutti è al 2020, quando il nostro obiettivo di Burden Sharing imposto dalla Comunità europea prevedeva per la Regione Veneto un obiettivo di produzione di energia da fonti rinnovabili del 10,3%.
Noi abbiamo chiuso il 2020 con un 17,2%, quasi il doppio. Questo lo dico perché ci sono sempre queste narrazioni per cui sembra che qua non sappiamo nemmeno che cosa siano le fonti rinnovabili. Abbiamo superato di gran lunga quello che la Comunità europea aveva previsto per il Veneto. Siamo la Regione che ha, praticamente, sfruttato tutta l'energia idroelettrica possibile. Siamo la seconda Regione per impianti installati fotovoltaici, siamo la prima Regione per raccolta differenziata e riuso dei rifiuti e siamo la prima Regione per numero di aziende che investono in economia circolare.
Ricordo anche (l'ho già fatto in altri momenti, ma rientra evidentemente nell'ambito energetico) che noi abbiamo raddoppiato la potenza del rigassificatore, mentre sappiamo che l'altro rigassificatore è sempre con la solita barchetta che gira, si ferma e riparte, perché nessun'altra Regione lo vuole, noi ci siamo assunti la responsabilità anni fa e ci siamo assunti la responsabilità di aumentare la capacità anche qualche mese fa.
Siamo stati la prima Regione a fare una norma sulle comunità energetiche, votata all'unanimità. Siamo una Regione che ha una norma sul fotovoltaico, abbiamo investito molto nell'idrogeno e continueremo a farlo. Abbiamo chiuso un accordo quattro o cinque anni fa con Terna, che prevede 1 miliardo di investimenti in Veneto di infrastrutture.
Questi sono alcuni elementi di riflessione, per dire a che punto è il Veneto dal punto di vista energetico.
Questo Piano – mi spiace per chi non la pensa così, ma siamo in un ambito democratico, quindi ognuno può dire ciò che vuole, perché è un Piano evidentemente, piaccia o non piaccia – ha visto il coinvolgimento delle strutture regionali, ma anche di molti partner di altissimo profilo, che sono RSE, il CTS, il Comitato tecnico-strategico della Regione, fatto da eminenze universitarie di indubbio livello scientifico, il Centro studi dell'economia tecnica dell'energia dell'Università di Padova, l'ARPAV, GSE, senza contare tutti i dirigenti, i funzionari esperti della Regione Veneto, che hanno coordinato tutto questo lavoro, che è durato due anni, un lavoro quotidiano di costruzione di questo Piano.
Oltre a questo, abbiamo deciso e voluto coinvolgere in maniera capillare il territorio. Solo per darvi un dato, l'84% delle osservazioni che sono arrivate dal territorio sono state accolte dal Piano. È un Piano, come sempre sono abituato a fare, condiviso con il territorio.
Giusto alcuni flash sul tema della geotermia. Dopo trenta anni di aria fritta, perché sono trenta anni di aria fritta, dove hanno provato tutti, da destra a sinistra, a cercare di mettere un punto sulla geotermia, lo abbiamo fatto noi. Il bando è partito qualche settimana fa e stiamo facendo questa fase sperimentale per verificare la possibilità di usare le acque termali del bacino padovano per usi a fini energetici, oltre a quelli che già conosciamo.
Questa è una novità di cui evidentemente ci prendiamo il merito. Ho sentito il tema delle CER, che abbiamo messo poco. Lì abbiamo fatto, perché credo sia giusto farlo, un bando sperimentale, dove abbiamo detto: mettiamo 1 milione di euro per vedere se c'è interesse, e sono stati bruciati in ventiquattro ore. Abbiamo raddoppiato il bando. Complessivamente, metteremo 10 milioni di euro per le comunità energetiche. Quindi, tutti tranquilli che siamo assolutamente sul pezzo.
Gli obiettivi che ha questo Piano sono evidentemente l'incremento di energia elettrica prodotta da fonti di energia rinnovabile, la riduzione della dipendenza energetica dal 50% di oggi al 34%, la riduzione del consumo di energia, la riduzione pesantissima di emissioni di CO2 e la semplificazione normativa.
Avremo modo di approfondire e di discutere nei prossimi giorni e verificheremo assieme a voi i vari aspetti del Piano. Questi sono gli elementi strutturali di questo Piano energetico; Piano energetico che, come avete visto, non prevede trivellazioni perché lì abbiamo detto un no secco, incontrovertibile, sostenuto anche dall'Università di Padova, e non prevede l'energia nucleare. Avremmo potuto prevederla, ma anche per una scelta di coerenza tecnica normativa, non è stata inserita. Le fonti su cui noi abbiamo fatto questo ragionamento e abbiamo basato il nostro Piano energetico sono le fonti che voi avete visto.
Io credo che questo sia, invece, un Piano davvero ambizioso. Non capisco perché non si fa un Piano a trenta anni. Quando sono arrivato qui la prima volta e mi è stata data la delega all'energia giaceva nei cassetti della Regione un Piano energetico. Mi ricordo che mi era stato detto "sarebbe il caso di aggiornarlo", perché c'è sempre questo tema politico dell'aggiornamento continuo.
Io, invece, ho preso la decisione di prendere quel Piano e di portarlo in approvazione in Consiglio. È uno strumento che poi avrà tutti gli aggiornamenti che servono, ma è evidente che nel momento in cui tu inizi a lavorare su un Piano oggi e arrivi all'approvazione e alla discussione in Consiglio dopo due anni, nel frattempo è cambiato il mondo, sono cambiate le esigenze, arrivano guerre inaspettate, aumenta il costo dell'energia. La normativa su tema energetico ambientale è in continuo divenire. Se noi dovessimo rincorrere ogni volta che c'è una innovazione normativa dovremmo aspettare all'infinito.
Quindi, la decisione è questa, di portare questo Piano che, evidentemente, tiene conto anche delle novità normative. È uno strumento di cui la Regione ha estremo bisogno, non fosse altro che abbiamo estremo bisogno di ridurre la dipendenza di questo territorio straordinario, perché, ricordo, sommessamente, che, a differenza di altre Regioni, vuoi per la latitudine, vuoi per la presenza capillare di imprese, per noi il costo energetico è molto più alto. Questo diventa uno strumento vitale per lo sviluppo della nostra Regione, sia in ambito d'impresa, che in ambito civile. Grazie.
PRESIDENTE
Grazie, Assessore.
Interrompiamo qui la seduta.
Ricordo ai Capigruppo e ai Presidenti di Commissione che ci vediamo adesso in Sala del Leone. Faccio una richiesta al collega Andreoli: l'Ufficio di Presidenza della Terza Commissione che si trovi martedì prossimo, prima del Consiglio, alle 9.30, per guardare gli emendamenti e poterci permettere di iniziare la seduta con il lavoro in cascina. Grazie.
La seduta è sospesa qui.
La Seduta termina alle ore 17.33
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Il Consigliere segretario
Erika BALDIN
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Il Presidente
Roberto CIAMBETTI
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Resoconto stenotipico a cura di:
Cedat 85
Revisione e coordinamento testo a cura di:
Maria Concetta Miccoli
Elaborazione testo a cura di:
Maria Concetta Miccoli
PROCESSO VERBALE
SEDUTA PUBBLICA N. 169
SEDUTA PUBBLICA N. 169
MARTEDì 11 MARZO 2025
PRESIDENZA
PRESIDENTE ROBERTO CIAMBETTI
VICEPRESIDENTE ENOCH SORANZO
PROCESSO VERBALE REDATTO A CURA DELL'UNITà ASSEMBLEA
INDICE
Processo verbale della 169ª seduta pubblica – martedì 11 marzo 2025
- Approvazione verbali delle sedute precedenti
- Comunicazioni della Presidenza del Consiglio
- Interrogazioni e interpellanze
- Risposte della Giunta regionale alle interrogazioni e interpellanze
- Interrogazioni a risposta scritta iscritte all'ordine del giorno ai sensi dell'articolo 111, comma 4 del Regolamento
- Conferimento del titolo di Presidente onorario dell'Osservatorio regionale sulla violenza contro le donne. (Legge regionale 27 novembre 2024, n. 30 ). (Proposta di deliberazione amministrativa n. 96) APPROVATO (Deliberazione n. 15/2025)
- Designazione di cinque componenti dell'Osservatorio regionale sulla violenza contro le donne. APPROVATA (Deliberazione n. 16/2025)
- Nomina di un componente del Consiglio di Amministrazione dell'Azienda Territoriale per l'Edilizia Residenziale (ATER) di Vicenza. APPROVATA (Deliberazione n. 17/2025)
- Proposta di legge d'iniziativa dei consiglieri Cecchetto, Bet, Bisaglia, Dolfin, Pan, Sandonà, Zecchinato, Barbisan e Vianello relativa a "Interventi a sostegno dei gemellaggi". (Progetto di legge n. 265) APPROVATO (Deliberazione legislativa n. 3/2025)
- Nuovo Piano Energetico Regionale (NPER). Proposta per il Consiglio regionale ai sensi dell'articolo 2, comma 2 della legge regionale n. 25/2000 . (Proposta di deliberazione amministrativa n. 84) INIZIO
La seduta si svolge a Venezia in Palazzo Ferro-Fini, sede del Consiglio regionale, secondo le modalità ordinarie.
I lavori si svolgono sulla base dell'ordine del giorno prot. n. 3407 del 6 marzo 2025.
Il Presidente CIAMBETTI dichiara aperta la seduta alle ore 10.45.
Assume le funzioni di Consigliere segretario la consigliera Alessandra Sponda.
Punto n. 1) all'ordine del giorno
I lavori si svolgono sulla base dell'ordine del giorno prot. n. 3407 del 6 marzo 2025.
Il Presidente CIAMBETTI dichiara aperta la seduta alle ore 10.45.
Assume le funzioni di Consigliere segretario la consigliera Alessandra Sponda.
Punto n. 1) all'ordine del giorno
Approvazione verbali delle sedute precedenti [RESOCONTO]
Il PRESIDENTE, poiché nessun consigliere chiede di fare osservazioni, dichiara che si intendono approvati i processi verbali della 167a Seduta pubblica di martedì 25 febbraio 2025 e della 168a Seduta pubblica di mercoledì 26 febbraio 2025.
Punto n. 2) all'ordine del giorno
Comunicazioni della Presidenza del Consiglio [RESOCONTO]
Il PRESIDENTE comunica che sono in congedo il Presidente della Giunta regionale Zaia e i consiglieri Cestaro, Corsi e Scatto.
Punto n. 3) all'ordine del giorno
Interrogazioni e interpellanze [RESOCONTO]
Ai sensi dell'art. 114, comma 3 del Regolamento l'elenco delle interrogazioni e delle interpellanze, allegato alla Convocazione, è dato per letto.
Punti n. 4 e 5) all'ordine del giorno
Risposte della Giunta regionale alle interrogazioni e interpellanze [RESOCONTO]
e
Interrogazioni a risposta scritta iscritte all'ordine del giorno ai sensi dell'articolo 111, comma 4 del Regolamento [RESOCONTO]
INTERROGAZIONI A RISPOSTA IMMEDIATA
n. 519 del 13.01.2025
presentata dai consiglieri Masolo e Zanoni
"Accordo tra Comune di Soave e AULSS 9: che fine farà il SerD?"
Interviene il consigliere Masolo (Europa Verde) che illustra l'IRI in oggetto.
Interviene l'assessore Lanzarin che risponde per conto della Giunta regionale.
Interviene il consigliere Masolo (Europa Verde) in sede di replica.
n. 526 del 23.01.2025
presentata dalla consigliera Baldin
"T Fondaco: dopo il danno, la beffa? La Regione garantisca il reddito e la formazione di tutte le lavoratrici e i lavoratori vittime della chiusura del centro commerciale."
Interviene la consigliera Baldin (Movimento 5 Stelle) che illustra l'IRI in oggetto.
Interviene l'assessore Mantovan che risponde per conto della Giunta regionale.
Interviene la consigliera Baldin (Movimento 5 Stelle) in sede di replica.
n. 530 del 30.01.2025
presentata dai consiglieri Zanoni e Masolo
"A quando la riapertura delle iscrizioni presso la sede di Villa Fietta a Pieve del Grappa dell'Ipsseoa "G. Maffioli"?"
Interviene il consigliere Zanoni (Europa Verde) che illustra l'IRI in oggetto.
Interviene l'assessore Mantovan che risponde congiuntamente per conto della Giunta regionale.
Interviene il consigliere Zanoni (Europa Verde) in sede di replica.
n. 533 del 03.02.2025
presentata dai consiglieri Zanoni e Masolo
"Garantire sicurezza e incolumità al personale delle professioni sanitarie: Zaia cosa sta facendo?"
e
INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA
n. 599 del 13.11.2024
presentata dai consiglieri Luisetto, Camani, Bigon, Zottis e Zanoni
"Le aggressioni contro il personale sanitario negli ospedali sono in continuo aumento. Quali azioni ha intenzione di intraprendere la Giunta regionale al fine di ridurre il manifestarsi di tale pericoloso fenomeno?"
Intervengono i consiglieri Zanoni (Europa Verde), che illustra l'IRI n. 533, e Luisetto (Partito Democratico Veneto), che illustra l'IRS n. 599.
Interviene l'assessore Lanzarin che risponde congiuntamente all'IRI n. 533 e all'IRS n. 599 per conto della Giunta regionale.
Intervengono i consiglieri Zanoni (Europa Verde), in replica per l'IRI n. 533, e Luisetto (Partito Democratico Veneto), in replica per l'IRS n. 599.
Durante l'intervento della consigliera Luisetto assume la presidenza il Vicepresidente Enoch Soranzo.
INTERROGAZIONI A RISPOSTA IMMEDIATA
n. 535 del 05.02.2025
presentata dal consigliere Zanoni
"In base a quali norme di legge regionale Donald Trump Junior sarebbe stato autorizzato all'esercizio dell'attività venatoria in Veneto?"
Interviene il consigliere Zanoni (Europa Verde) che illustra l'IRI in oggetto.
Interviene l'assessore Corazzari che risponde per conto della Giunta regionale.
Interviene il consigliere Zanoni (Europa Verde) in sede di replica.
n. 537 del 10.02.2025
presentata dai consiglieri Baldin e Masolo
Il cooperante veneziano Alberto Trentini è recluso in Venezuela: la Giunta intende essere parte attiva verso il Governo, per assicurargli le garanzie del diritto internazionale e per chiederne la scarcerazione?"
Interviene la consigliera Baldin (Movimento 5 Stelle) che illustra l'IRI in oggetto.
Interviene l'assessore Lanzarin che, in supplenza al Presidente Zaia, risponde per conto della Giunta regionale.
Interviene la consigliera Baldin (Movimento 5 Stelle) in sede di replica.
Durante l'intervento della consigliera Baldin assume la presidenza il Presidente Roberto Ciambetti.
Punto 6) all'ordine del giorno
Conferimento del titolo di Presidente onorario dell'Osservatorio regionale sulla violenza contro le donne. (Legge regionale 27 novembre 2024, n. 30 ). (Proposta di deliberazione amministrativa n. 96) APPROVATO (Deliberazione n. 15/2025) [RESOCONTO]
Il PRESIDENTE illustra il punto in relazione alla proposta formulata con deliberazione dell'Ufficio di Presidenza n 84 del 5 dicembre 2024, in cui si propone di conferire il titolo di Presidente onorario dell'Osservatorio regionale sulla violenza contro le donne al signor Gino Cecchettin.
Il PRESIDENTE pone in votazione, col sistema elettronico in modalità telematica e a scrutinio segreto, la nomina in oggetto.
Il PRESIDENTE proclama l'esito della votazione:
Favorevoli n. 38
Contrari n. 01
Astenuti n. 01
Non partecipanti al voto n. 01
Risulta nominato:
Gino Cecchettin in qualità di Presidente onorario dell'Osservatorio regionale sulla violenza contro le donne.
Punto 7) all'ordine del giorno
Designazione di cinque componenti dell'Osservatorio regionale sulla violenza contro le donne. APPROVATA (Deliberazione n. 16/2025) [RESOCONTO]
Il PRESIDENTE illustra il punto in oggetto e le modalità di espressione del voto.
Intervengono i consiglieri Villanova (Zaia Presidente) che, a nome della maggioranza, propone la candidatura dei signori Balbo Mirko, Ruggeri Roberta e Zambelli Angela, e Camani (Partito Democratico Veneto) che, a nome della minoranza, propone in aggiunta la candidatura delle signore Segatto Barbara e Polese Roberta.
Il PRESIDENTE pone in votazione, col sistema elettronico in modalità telematica e a scrutinio segreto, la designazione in oggetto.
Il PRESIDENTE proclama l'esito della votazione:
Hanno ottenuto voti:
Roberta Ruggeri n. 37
Mirko Balbo n. 30
Angela Zambelli n. 29
Barbara Segatto n. 10
Roberta Polese n. 09
Annalisa Oboe n. 01
Marcella Parise n. 01
Risultano designati:
Roberta Ruggeri, Mirko Balbo, Angela Zambelli, Barbara Segatto e Roberta Polese in qualità di componenti dell'Osservatorio regionale sulla violenza contro le donne.
Intervengono le consigliere Cecchetto (Liga Veneta per Salvini Premier) e Camani (Partito Democratico Veneto) sull'ordine dei lavori.
Punto 8) all'ordine del giorno
Nomina di un componente del Consiglio di Amministrazione dell'Azienda Territoriale per l'Edilizia Residenziale (ATER) di Vicenza. APPROVATA (Deliberazione n. 17/2025) [RESOCONTO]
Il PRESIDENTE illustra il punto in oggetto e le modalità di espressione del voto.
Interviene il consigliere Villanova (Zaia Presidente) che, a nome della maggioranza, propone la candidatura del signor Biasin Fabio.
Il PRESIDENTE pone in votazione, col sistema elettronico in modalità telematica e a scrutinio segreto, la nomina in oggetto.
Il PRESIDENTE proclama l'esito della votazione:
Ha ottenuto voti:
Fabio Biasin n. 29
Risulta nominato:
Fabio Biasin in qualità di componente del Consiglio di Amministrazione dell'Azienda territoriale per l'edilizia residenziale (ATER) di Vicenza.
Punto n. 9) all'ordine del giorno
Interviene il consigliere Villanova (Zaia Presidente) che, a nome della maggioranza, propone la candidatura del signor Biasin Fabio.
Il PRESIDENTE pone in votazione, col sistema elettronico in modalità telematica e a scrutinio segreto, la nomina in oggetto.
Il PRESIDENTE proclama l'esito della votazione:
Ha ottenuto voti:
Fabio Biasin n. 29
Risulta nominato:
Fabio Biasin in qualità di componente del Consiglio di Amministrazione dell'Azienda territoriale per l'edilizia residenziale (ATER) di Vicenza.
Punto n. 9) all'ordine del giorno
Proposta di legge d'iniziativa dei consiglieri Cecchetto, Bet, Bisaglia, Dolfin, Pan, Sandonà, Zecchinato, Barbisan e Vianello relativa a "Interventi a sostegno dei gemellaggi". (Progetto di legge n. 265) APPROVATO (Deliberazione legislativa n. 3/2025) [RESOCONTO]
Interviene la consigliera Cecchetto (Liga Veneta per Salvini Premier) che svolge la relazione di maggioranza per conto della Prima Commissione consiliare.
Durante l'intervento della consigliera Cecchetto assume la presidenza il Vicepresidente Enoch Soranzo.
Il PRESIDENTE comunica il deposito degli emendamenti nn. B2, B3, B4, B5 e B6 e assegna dieci minuti di tempo per la presentazione di eventuali subemendamenti.
Interviene la consigliera Luisetto (Partito Democratico Veneto) che svolge la relazione di minoranza per conto della Prima Commissione consiliare.
In discussione generale intervengono i consiglieri Pan (Liga Veneta per Salvini Premier) e Masolo (Europa Verde).
Il PRESIDENTE dichiara chiusa la discussione generale e sospende la seduta per consentire all'Ufficio di presidenza della Prima Commissione consiliare di esprimere parere sugli emendamenti presentati.
La seduta è sospesa alle ore 12.05.
La seduta riprende alle ore 12.26.
Assume la presidenza il Presidente Roberto Ciambetti.
Si passa all'esame dell'articolato e relativi emendamenti.
L'articolo 1, posto in votazione col sistema elettronico in modalità telematica, è approvato nel testo presentato dalla Commissione consiliare competente.
L'emendamento n. B2 , all'articolo 2, illustrato dalla consigliera Luisetto (Partito Democratico Veneto), posto in votazione col sistema elettronico in modalità telematica, è approvato.
L'emendamento n. B3, all'articolo 2, posto in votazione col sistema elettronico in modalità telematica, è approvato.
Interviene la consigliera Baldin (Movimento 5 Stelle) che ritira l'emendamento n. B1.
L'emendamento n. B4, all'articolo 2, illustrato dalla consigliera Luisetto (Partito Democratico Veneto), posto in votazione col sistema elettronico in modalità telematica, è approvato.
L'articolo 2, posto in votazione col sistema elettronico in modalità telematica, è approvato, come emendato.
Gli articoli 3, 4 e 5, posti in votazione separatamente col sistema elettronico in modalità telematica, sono approvati nel testo presentato dalla Commissione consiliare competente.
L'emendamento n. B5, sostitutivo dell'articolo 6, posto in votazione col sistema elettronico in modalità telematica, è approvato.
Il PRESIDENTE comunica che l'emendamento n. B6 è ritirato.
Il PRESIDENTE pone in votazione, col sistema elettronico in modalità telematica, il progetto di legge n. 265 nel suo complesso, come emendato.
Il Consiglio approva
La seduta è sospesa alle ore 12.34.
La seduta riprende alle ore 15.01.
Punto n. 10) all'ordine del giorno
Nuovo Piano Energetico Regionale (NPER). Proposta per il Consiglio regionale ai sensi dell'articolo 2, comma 2 della legge regionale n. 25/2000 . (Proposta di deliberazione amministrativa n. 84) INIZIO [RESOCONTO]
Intervengono i consiglieri Andreoli (Liga Veneta per Salvini Premier), che svolge la relazione di maggioranza per conto della Terza Commissione consiliare, e Lorenzoni (Gruppo Misto), che svolge la relazione di minoranza per conto della Terza Commissione consiliare.
In discussione generale intervengono i consiglieri Masolo (Europa Verde), Ostanel (Il Veneto che Vogliamo).
Durante l'intervento della consigliera Ostanel assume le funzioni di Consigliere segretario la consigliera Erika Baldin ed assume la presidenza il Vicepresidente Enoch Soranzo.
In discussione generale intervengono i consiglieri Baldin (Movimento 5 Stelle), Valdegamberi (Gruppo Misto), Bet (Zaia Presidente), Zanoni (Europa Verde), Montanariello (Partito Democratico Veneto), Zottis (Partito Democratico Veneto).
Intervengono il consigliere Andreoli (Liga Veneta per Salvini Premier) e l'assessore Marcato in sede di replica.
Durante l'intervento del consigliere Andreoli assume la presidenza il Presidente Roberto Ciambetti.
Il PRESIDENTE dichiara chiusa la seduta.
Il Consiglio regionale è convocato a domicilio.
La seduta termina alle ore 17.33.
Votazioni ai sensi dell'articolo 50 comma 4 dello Statuto.
Votazione aperta per il punto:
PDL n. 265 - ART. 1
Effettuata la votazione si hanno i seguenti risultati:
Consiglieri presenti: 32
Votanti: 32
Favorevoli: 30
Contrari: 0
Astenuti: 2
Non Votanti: 0
Quorum: Semplice 1/2 + 1
Esito: APPROVATA
PDL n. 265 - ART. 1
Effettuata la votazione si hanno i seguenti risultati:
Consiglieri presenti: 32
Votanti: 32
Favorevoli: 30
Contrari: 0
Astenuti: 2
Non Votanti: 0
Quorum: Semplice 1/2 + 1
Esito: APPROVATA
Presenti:
Andreoli Marco, Baldin Erika, Bigon Annamaria, Boron Fabrizio, Brescacin Sonia, Camani Vanessa, Casali Stefano, Cavinato Elisa, Cecchellero Andrea, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Ciambetti Roberto, Favero Marzio, Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Luisetto Chiara, Maino Silvia, Masolo Renzo, Ostanel Elena, Pavanetto Lucas, Piccinini Tomas, Possamai Gianpiero, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Rizzotto Silvia, Sponda Alessandra, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zanoni Andrea, Zecchinato Marco, Zottis Francesca
Votanti:
Andreoli Marco, Baldin Erika, Bigon Annamaria, Boron Fabrizio, Brescacin Sonia, Camani Vanessa, Casali Stefano, Cavinato Elisa, Cecchellero Andrea, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Ciambetti Roberto, Favero Marzio, Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Luisetto Chiara, Maino Silvia, Masolo Renzo, Ostanel Elena, Pavanetto Lucas, Piccinini Tomas, Possamai Gianpiero, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Rizzotto Silvia, Sponda Alessandra, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zanoni Andrea, Zecchinato Marco, Zottis Francesca
Assenti:
Barbisan Fabiano, Bet Roberto, Bisaglia Simona, Bozza Alberto, Cestaro Silvia, Corsi Enrico, Dolfin Marco, Formaggio Joe, Lorenzoni Arturo, Michieletto Gabriele, Montanariello Jonatan, Pan Giuseppe, Puppato Giovanni, Sandonà Luciano, Scatto Francesca, Soranzo Enoch, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Zaia Luca
Non Votanti:
NESSUN NON VOTANTE
Favorevoli:
Andreoli Marco, Baldin Erika, Bigon Annamaria, Boron Fabrizio, Brescacin Sonia, Camani Vanessa, Casali Stefano, Cavinato Elisa, Cecchellero Andrea, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Ciambetti Roberto, Favero Marzio, Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Luisetto Chiara, Maino Silvia, Ostanel Elena, Pavanetto Lucas, Piccinini Tomas, Possamai Gianpiero, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Rizzotto Silvia, Sponda Alessandra, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zecchinato Marco, Zottis Francesca
Contrari:
NESSUN CONTRARIO
Astenuti:
Masolo Renzo, Zanoni Andrea
Andreoli Marco, Baldin Erika, Bigon Annamaria, Boron Fabrizio, Brescacin Sonia, Camani Vanessa, Casali Stefano, Cavinato Elisa, Cecchellero Andrea, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Ciambetti Roberto, Favero Marzio, Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Luisetto Chiara, Maino Silvia, Masolo Renzo, Ostanel Elena, Pavanetto Lucas, Piccinini Tomas, Possamai Gianpiero, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Rizzotto Silvia, Sponda Alessandra, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zanoni Andrea, Zecchinato Marco, Zottis Francesca
Votanti:
Andreoli Marco, Baldin Erika, Bigon Annamaria, Boron Fabrizio, Brescacin Sonia, Camani Vanessa, Casali Stefano, Cavinato Elisa, Cecchellero Andrea, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Ciambetti Roberto, Favero Marzio, Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Luisetto Chiara, Maino Silvia, Masolo Renzo, Ostanel Elena, Pavanetto Lucas, Piccinini Tomas, Possamai Gianpiero, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Rizzotto Silvia, Sponda Alessandra, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zanoni Andrea, Zecchinato Marco, Zottis Francesca
Assenti:
Barbisan Fabiano, Bet Roberto, Bisaglia Simona, Bozza Alberto, Cestaro Silvia, Corsi Enrico, Dolfin Marco, Formaggio Joe, Lorenzoni Arturo, Michieletto Gabriele, Montanariello Jonatan, Pan Giuseppe, Puppato Giovanni, Sandonà Luciano, Scatto Francesca, Soranzo Enoch, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Zaia Luca
Non Votanti:
NESSUN NON VOTANTE
Favorevoli:
Andreoli Marco, Baldin Erika, Bigon Annamaria, Boron Fabrizio, Brescacin Sonia, Camani Vanessa, Casali Stefano, Cavinato Elisa, Cecchellero Andrea, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Ciambetti Roberto, Favero Marzio, Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Luisetto Chiara, Maino Silvia, Ostanel Elena, Pavanetto Lucas, Piccinini Tomas, Possamai Gianpiero, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Rizzotto Silvia, Sponda Alessandra, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zecchinato Marco, Zottis Francesca
Contrari:
NESSUN CONTRARIO
Astenuti:
Masolo Renzo, Zanoni Andrea
Votazione aperta per il punto:
PDL n. 265 - EMB02
Effettuata la votazione si hanno i seguenti risultati:
Consiglieri presenti: 41
Votanti: 41
Favorevoli: 41
Contrari: 0
Astenuti: 0
Non Votanti: 0
Quorum: Semplice 1/2 + 1
Esito: APPROVATA
PDL n. 265 - EMB02
Effettuata la votazione si hanno i seguenti risultati:
Consiglieri presenti: 41
Votanti: 41
Favorevoli: 41
Contrari: 0
Astenuti: 0
Non Votanti: 0
Quorum: Semplice 1/2 + 1
Esito: APPROVATA
Presenti:
Andreoli Marco, Baldin Erika, Barbisan Fabiano, Bet Roberto, Bigon Annamaria, Boron Fabrizio, Brescacin Sonia, Camani Vanessa, Casali Stefano, Cavinato Elisa, Cecchellero Andrea, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Ciambetti Roberto, Favero Marzio, Formaggio Joe, Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Lorenzoni Arturo, Luisetto Chiara, Maino Silvia, Masolo Renzo, Michieletto Gabriele, Montanariello Jonatan, Ostanel Elena, Pavanetto Lucas, Piccinini Tomas, Possamai Gianpiero, Puppato Giovanni, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Rizzotto Silvia, Sponda Alessandra, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zanoni Andrea, Zecchinato Marco, Zottis Francesca
Votanti:
Andreoli Marco, Baldin Erika, Barbisan Fabiano, Bet Roberto, Bigon Annamaria, Boron Fabrizio, Brescacin Sonia, Camani Vanessa, Casali Stefano, Cavinato Elisa, Cecchellero Andrea, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Ciambetti Roberto, Favero Marzio, Formaggio Joe, Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Lorenzoni Arturo, Luisetto Chiara, Maino Silvia, Masolo Renzo, Michieletto Gabriele, Montanariello Jonatan, Ostanel Elena, Pavanetto Lucas, Piccinini Tomas, Possamai Gianpiero, Puppato Giovanni, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Rizzotto Silvia, Sponda Alessandra, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zanoni Andrea, Zecchinato Marco, Zottis Francesca
Assenti:
Bisaglia Simona, Bozza Alberto, Cestaro Silvia, Corsi Enrico, Dolfin Marco, Pan Giuseppe, Sandonà Luciano, Scatto Francesca, Soranzo Enoch, Zaia Luca
Non Votanti:
NESSUN NON VOTANTE
Favorevoli:
Andreoli Marco, Baldin Erika, Barbisan Fabiano, Bet Roberto, Bigon Annamaria, Boron Fabrizio, Brescacin Sonia, Camani Vanessa, Casali Stefano, Cavinato Elisa, Cecchellero Andrea, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Ciambetti Roberto, Favero Marzio, Formaggio Joe, Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Lorenzoni Arturo, Luisetto Chiara, Maino Silvia, Masolo Renzo, Michieletto Gabriele, Montanariello Jonatan, Ostanel Elena, Pavanetto Lucas, Piccinini Tomas, Possamai Gianpiero, Puppato Giovanni, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Rizzotto Silvia, Sponda Alessandra, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zanoni Andrea, Zecchinato Marco, Zottis Francesca
Contrari:
NESSUN CONTRARIO
Astenuti:
NESSUN ASTENUTO
Andreoli Marco, Baldin Erika, Barbisan Fabiano, Bet Roberto, Bigon Annamaria, Boron Fabrizio, Brescacin Sonia, Camani Vanessa, Casali Stefano, Cavinato Elisa, Cecchellero Andrea, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Ciambetti Roberto, Favero Marzio, Formaggio Joe, Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Lorenzoni Arturo, Luisetto Chiara, Maino Silvia, Masolo Renzo, Michieletto Gabriele, Montanariello Jonatan, Ostanel Elena, Pavanetto Lucas, Piccinini Tomas, Possamai Gianpiero, Puppato Giovanni, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Rizzotto Silvia, Sponda Alessandra, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zanoni Andrea, Zecchinato Marco, Zottis Francesca
Votanti:
Andreoli Marco, Baldin Erika, Barbisan Fabiano, Bet Roberto, Bigon Annamaria, Boron Fabrizio, Brescacin Sonia, Camani Vanessa, Casali Stefano, Cavinato Elisa, Cecchellero Andrea, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Ciambetti Roberto, Favero Marzio, Formaggio Joe, Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Lorenzoni Arturo, Luisetto Chiara, Maino Silvia, Masolo Renzo, Michieletto Gabriele, Montanariello Jonatan, Ostanel Elena, Pavanetto Lucas, Piccinini Tomas, Possamai Gianpiero, Puppato Giovanni, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Rizzotto Silvia, Sponda Alessandra, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zanoni Andrea, Zecchinato Marco, Zottis Francesca
Assenti:
Bisaglia Simona, Bozza Alberto, Cestaro Silvia, Corsi Enrico, Dolfin Marco, Pan Giuseppe, Sandonà Luciano, Scatto Francesca, Soranzo Enoch, Zaia Luca
Non Votanti:
NESSUN NON VOTANTE
Favorevoli:
Andreoli Marco, Baldin Erika, Barbisan Fabiano, Bet Roberto, Bigon Annamaria, Boron Fabrizio, Brescacin Sonia, Camani Vanessa, Casali Stefano, Cavinato Elisa, Cecchellero Andrea, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Ciambetti Roberto, Favero Marzio, Formaggio Joe, Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Lorenzoni Arturo, Luisetto Chiara, Maino Silvia, Masolo Renzo, Michieletto Gabriele, Montanariello Jonatan, Ostanel Elena, Pavanetto Lucas, Piccinini Tomas, Possamai Gianpiero, Puppato Giovanni, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Rizzotto Silvia, Sponda Alessandra, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zanoni Andrea, Zecchinato Marco, Zottis Francesca
Contrari:
NESSUN CONTRARIO
Astenuti:
NESSUN ASTENUTO
Votazione aperta per il punto:
PDL n. 265 - EMB03
Effettuata la votazione si hanno i seguenti risultati:
Consiglieri presenti: 41
Votanti: 41
Favorevoli: 41
Contrari: 0
Astenuti: 0
Non Votanti: 0
Quorum: Semplice 1/2 + 1
Esito: APPROVATA
PDL n. 265 - EMB03
Effettuata la votazione si hanno i seguenti risultati:
Consiglieri presenti: 41
Votanti: 41
Favorevoli: 41
Contrari: 0
Astenuti: 0
Non Votanti: 0
Quorum: Semplice 1/2 + 1
Esito: APPROVATA
Presenti:
Andreoli Marco, Baldin Erika, Barbisan Fabiano, Bet Roberto, Bigon Annamaria, Boron Fabrizio, Brescacin Sonia, Camani Vanessa, Casali Stefano, Cavinato Elisa, Cecchellero Andrea, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Ciambetti Roberto, Favero Marzio, Formaggio Joe, Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Lorenzoni Arturo, Luisetto Chiara, Maino Silvia, Masolo Renzo, Michieletto Gabriele, Montanariello Jonatan, Ostanel Elena, Pavanetto Lucas, Piccinini Tomas, Possamai Gianpiero, Puppato Giovanni, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Rizzotto Silvia, Sponda Alessandra, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zanoni Andrea, Zecchinato Marco, Zottis Francesca
Votanti:
Andreoli Marco, Baldin Erika, Barbisan Fabiano, Bet Roberto, Bigon Annamaria, Boron Fabrizio, Brescacin Sonia, Camani Vanessa, Casali Stefano, Cavinato Elisa, Cecchellero Andrea, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Ciambetti Roberto, Favero Marzio, Formaggio Joe, Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Lorenzoni Arturo, Luisetto Chiara, Maino Silvia, Masolo Renzo, Michieletto Gabriele, Montanariello Jonatan, Ostanel Elena, Pavanetto Lucas, Piccinini Tomas, Possamai Gianpiero, Puppato Giovanni, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Rizzotto Silvia, Sponda Alessandra, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zanoni Andrea, Zecchinato Marco, Zottis Francesca
Assenti:
Bisaglia Simona, Bozza Alberto, Cestaro Silvia, Corsi Enrico, Dolfin Marco, Pan Giuseppe, Sandonà Luciano, Scatto Francesca, Soranzo Enoch, Zaia Luca
Non Votanti:
NESSUN NON VOTANTE
Favorevoli:
Andreoli Marco, Baldin Erika, Barbisan Fabiano, Bet Roberto, Bigon Annamaria, Boron Fabrizio, Brescacin Sonia, Camani Vanessa, Casali Stefano, Cavinato Elisa, Cecchellero Andrea, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Ciambetti Roberto, Favero Marzio, Formaggio Joe, Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Lorenzoni Arturo, Luisetto Chiara, Maino Silvia, Masolo Renzo, Michieletto Gabriele, Montanariello Jonatan, Ostanel Elena, Pavanetto Lucas, Piccinini Tomas, Possamai Gianpiero, Puppato Giovanni, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Rizzotto Silvia, Sponda Alessandra, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zanoni Andrea, Zecchinato Marco, Zottis Francesca
Contrari:
NESSUN CONTRARIO
Astenuti:
NESSUN ASTENUTO
Andreoli Marco, Baldin Erika, Barbisan Fabiano, Bet Roberto, Bigon Annamaria, Boron Fabrizio, Brescacin Sonia, Camani Vanessa, Casali Stefano, Cavinato Elisa, Cecchellero Andrea, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Ciambetti Roberto, Favero Marzio, Formaggio Joe, Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Lorenzoni Arturo, Luisetto Chiara, Maino Silvia, Masolo Renzo, Michieletto Gabriele, Montanariello Jonatan, Ostanel Elena, Pavanetto Lucas, Piccinini Tomas, Possamai Gianpiero, Puppato Giovanni, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Rizzotto Silvia, Sponda Alessandra, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zanoni Andrea, Zecchinato Marco, Zottis Francesca
Votanti:
Andreoli Marco, Baldin Erika, Barbisan Fabiano, Bet Roberto, Bigon Annamaria, Boron Fabrizio, Brescacin Sonia, Camani Vanessa, Casali Stefano, Cavinato Elisa, Cecchellero Andrea, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Ciambetti Roberto, Favero Marzio, Formaggio Joe, Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Lorenzoni Arturo, Luisetto Chiara, Maino Silvia, Masolo Renzo, Michieletto Gabriele, Montanariello Jonatan, Ostanel Elena, Pavanetto Lucas, Piccinini Tomas, Possamai Gianpiero, Puppato Giovanni, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Rizzotto Silvia, Sponda Alessandra, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zanoni Andrea, Zecchinato Marco, Zottis Francesca
Assenti:
Bisaglia Simona, Bozza Alberto, Cestaro Silvia, Corsi Enrico, Dolfin Marco, Pan Giuseppe, Sandonà Luciano, Scatto Francesca, Soranzo Enoch, Zaia Luca
Non Votanti:
NESSUN NON VOTANTE
Favorevoli:
Andreoli Marco, Baldin Erika, Barbisan Fabiano, Bet Roberto, Bigon Annamaria, Boron Fabrizio, Brescacin Sonia, Camani Vanessa, Casali Stefano, Cavinato Elisa, Cecchellero Andrea, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Ciambetti Roberto, Favero Marzio, Formaggio Joe, Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Lorenzoni Arturo, Luisetto Chiara, Maino Silvia, Masolo Renzo, Michieletto Gabriele, Montanariello Jonatan, Ostanel Elena, Pavanetto Lucas, Piccinini Tomas, Possamai Gianpiero, Puppato Giovanni, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Rizzotto Silvia, Sponda Alessandra, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zanoni Andrea, Zecchinato Marco, Zottis Francesca
Contrari:
NESSUN CONTRARIO
Astenuti:
NESSUN ASTENUTO
Votazione aperta per il punto:
PDL n. 265 - EMB04
Effettuata la votazione si hanno i seguenti risultati:
Consiglieri presenti: 42
Votanti: 42
Favorevoli: 42
Contrari: 0
Astenuti: 0
Non Votanti: 0
Quorum: Semplice 1/2 + 1
Esito: APPROVATA
PDL n. 265 - EMB04
Effettuata la votazione si hanno i seguenti risultati:
Consiglieri presenti: 42
Votanti: 42
Favorevoli: 42
Contrari: 0
Astenuti: 0
Non Votanti: 0
Quorum: Semplice 1/2 + 1
Esito: APPROVATA
Presenti:
Andreoli Marco, Baldin Erika, Barbisan Fabiano, Bet Roberto, Bigon Annamaria, Bisaglia Simona, Boron Fabrizio, Brescacin Sonia, Camani Vanessa, Casali Stefano, Cavinato Elisa, Cecchellero Andrea, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Ciambetti Roberto, Favero Marzio, Formaggio Joe, Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Lorenzoni Arturo, Luisetto Chiara, Maino Silvia, Masolo Renzo, Michieletto Gabriele, Montanariello Jonatan, Pavanetto Lucas, Piccinini Tomas, Possamai Gianpiero, Puppato Giovanni, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Rizzotto Silvia, Sandonà Luciano, Sponda Alessandra, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zanoni Andrea, Zecchinato Marco, Zottis Francesca
Votanti:
Andreoli Marco, Baldin Erika, Barbisan Fabiano, Bet Roberto, Bigon Annamaria, Bisaglia Simona, Boron Fabrizio, Brescacin Sonia, Camani Vanessa, Casali Stefano, Cavinato Elisa, Cecchellero Andrea, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Ciambetti Roberto, Favero Marzio, Formaggio Joe, Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Lorenzoni Arturo, Luisetto Chiara, Maino Silvia, Masolo Renzo, Michieletto Gabriele, Montanariello Jonatan, Pavanetto Lucas, Piccinini Tomas, Possamai Gianpiero, Puppato Giovanni, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Rizzotto Silvia, Sandonà Luciano, Sponda Alessandra, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zanoni Andrea, Zecchinato Marco, Zottis Francesca
Assenti:
Bozza Alberto, Cestaro Silvia, Corsi Enrico, Dolfin Marco, Ostanel Elena, Pan Giuseppe, Scatto Francesca, Soranzo Enoch, Zaia Luca
Non Votanti:
NESSUN NON VOTANTE
Favorevoli:
Andreoli Marco, Baldin Erika, Barbisan Fabiano, Bet Roberto, Bigon Annamaria, Bisaglia Simona, Boron Fabrizio, Brescacin Sonia, Camani Vanessa, Casali Stefano, Cavinato Elisa, Cecchellero Andrea, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Ciambetti Roberto, Favero Marzio, Formaggio Joe, Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Lorenzoni Arturo, Luisetto Chiara, Maino Silvia, Masolo Renzo, Michieletto Gabriele, Montanariello Jonatan, Pavanetto Lucas, Piccinini Tomas, Possamai Gianpiero, Puppato Giovanni, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Rizzotto Silvia, Sandonà Luciano, Sponda Alessandra, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zanoni Andrea, Zecchinato Marco, Zottis Francesca
Contrari:
NESSUN CONTRARIO
Astenuti:
NESSUN ASTENUTO
Andreoli Marco, Baldin Erika, Barbisan Fabiano, Bet Roberto, Bigon Annamaria, Bisaglia Simona, Boron Fabrizio, Brescacin Sonia, Camani Vanessa, Casali Stefano, Cavinato Elisa, Cecchellero Andrea, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Ciambetti Roberto, Favero Marzio, Formaggio Joe, Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Lorenzoni Arturo, Luisetto Chiara, Maino Silvia, Masolo Renzo, Michieletto Gabriele, Montanariello Jonatan, Pavanetto Lucas, Piccinini Tomas, Possamai Gianpiero, Puppato Giovanni, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Rizzotto Silvia, Sandonà Luciano, Sponda Alessandra, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zanoni Andrea, Zecchinato Marco, Zottis Francesca
Votanti:
Andreoli Marco, Baldin Erika, Barbisan Fabiano, Bet Roberto, Bigon Annamaria, Bisaglia Simona, Boron Fabrizio, Brescacin Sonia, Camani Vanessa, Casali Stefano, Cavinato Elisa, Cecchellero Andrea, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Ciambetti Roberto, Favero Marzio, Formaggio Joe, Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Lorenzoni Arturo, Luisetto Chiara, Maino Silvia, Masolo Renzo, Michieletto Gabriele, Montanariello Jonatan, Pavanetto Lucas, Piccinini Tomas, Possamai Gianpiero, Puppato Giovanni, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Rizzotto Silvia, Sandonà Luciano, Sponda Alessandra, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zanoni Andrea, Zecchinato Marco, Zottis Francesca
Assenti:
Bozza Alberto, Cestaro Silvia, Corsi Enrico, Dolfin Marco, Ostanel Elena, Pan Giuseppe, Scatto Francesca, Soranzo Enoch, Zaia Luca
Non Votanti:
NESSUN NON VOTANTE
Favorevoli:
Andreoli Marco, Baldin Erika, Barbisan Fabiano, Bet Roberto, Bigon Annamaria, Bisaglia Simona, Boron Fabrizio, Brescacin Sonia, Camani Vanessa, Casali Stefano, Cavinato Elisa, Cecchellero Andrea, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Ciambetti Roberto, Favero Marzio, Formaggio Joe, Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Lorenzoni Arturo, Luisetto Chiara, Maino Silvia, Masolo Renzo, Michieletto Gabriele, Montanariello Jonatan, Pavanetto Lucas, Piccinini Tomas, Possamai Gianpiero, Puppato Giovanni, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Rizzotto Silvia, Sandonà Luciano, Sponda Alessandra, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zanoni Andrea, Zecchinato Marco, Zottis Francesca
Contrari:
NESSUN CONTRARIO
Astenuti:
NESSUN ASTENUTO
Votazione aperta per il punto:
PDL n. 265 - ART. 2
Effettuata la votazione si hanno i seguenti risultati:
Consiglieri presenti: 41
Votanti: 41
Favorevoli: 39
Contrari: 0
Astenuti: 2
Non Votanti: 0
Quorum: Semplice 1/2 + 1
Esito: APPROVATA
PDL n. 265 - ART. 2
Effettuata la votazione si hanno i seguenti risultati:
Consiglieri presenti: 41
Votanti: 41
Favorevoli: 39
Contrari: 0
Astenuti: 2
Non Votanti: 0
Quorum: Semplice 1/2 + 1
Esito: APPROVATA
Presenti:
Andreoli Marco, Baldin Erika, Barbisan Fabiano, Bet Roberto, Bigon Annamaria, Bisaglia Simona, Boron Fabrizio, Brescacin Sonia, Camani Vanessa, Casali Stefano, Cavinato Elisa, Cecchellero Andrea, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Ciambetti Roberto, Favero Marzio, Formaggio Joe, Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Lorenzoni Arturo, Luisetto Chiara, Maino Silvia, Masolo Renzo, Michieletto Gabriele, Montanariello Jonatan, Pavanetto Lucas, Piccinini Tomas, Possamai Gianpiero, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Rizzotto Silvia, Sandonà Luciano, Sponda Alessandra, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zanoni Andrea, Zecchinato Marco, Zottis Francesca
Votanti:
Andreoli Marco, Baldin Erika, Barbisan Fabiano, Bet Roberto, Bigon Annamaria, Bisaglia Simona, Boron Fabrizio, Brescacin Sonia, Camani Vanessa, Casali Stefano, Cavinato Elisa, Cecchellero Andrea, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Ciambetti Roberto, Favero Marzio, Formaggio Joe, Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Lorenzoni Arturo, Luisetto Chiara, Maino Silvia, Masolo Renzo, Michieletto Gabriele, Montanariello Jonatan, Pavanetto Lucas, Piccinini Tomas, Possamai Gianpiero, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Rizzotto Silvia, Sandonà Luciano, Sponda Alessandra, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zanoni Andrea, Zecchinato Marco, Zottis Francesca
Assenti:
Bozza Alberto, Cestaro Silvia, Corsi Enrico, Dolfin Marco, Ostanel Elena, Pan Giuseppe, Puppato Giovanni, Scatto Francesca, Soranzo Enoch, Zaia Luca
Non Votanti:
NESSUN NON VOTANTE
Favorevoli:
Andreoli Marco, Baldin Erika, Barbisan Fabiano, Bet Roberto, Bigon Annamaria, Bisaglia Simona, Boron Fabrizio, Brescacin Sonia, Camani Vanessa, Casali Stefano, Cavinato Elisa, Cecchellero Andrea, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Ciambetti Roberto, Favero Marzio, Formaggio Joe, Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Lorenzoni Arturo, Luisetto Chiara, Maino Silvia, Michieletto Gabriele, Montanariello Jonatan, Pavanetto Lucas, Piccinini Tomas, Possamai Gianpiero, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Rizzotto Silvia, Sandonà Luciano, Sponda Alessandra, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zecchinato Marco, Zottis Francesca
Contrari:
NESSUN CONTRARIO
Astenuti:
Masolo Renzo, Zanoni Andrea
Andreoli Marco, Baldin Erika, Barbisan Fabiano, Bet Roberto, Bigon Annamaria, Bisaglia Simona, Boron Fabrizio, Brescacin Sonia, Camani Vanessa, Casali Stefano, Cavinato Elisa, Cecchellero Andrea, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Ciambetti Roberto, Favero Marzio, Formaggio Joe, Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Lorenzoni Arturo, Luisetto Chiara, Maino Silvia, Masolo Renzo, Michieletto Gabriele, Montanariello Jonatan, Pavanetto Lucas, Piccinini Tomas, Possamai Gianpiero, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Rizzotto Silvia, Sandonà Luciano, Sponda Alessandra, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zanoni Andrea, Zecchinato Marco, Zottis Francesca
Votanti:
Andreoli Marco, Baldin Erika, Barbisan Fabiano, Bet Roberto, Bigon Annamaria, Bisaglia Simona, Boron Fabrizio, Brescacin Sonia, Camani Vanessa, Casali Stefano, Cavinato Elisa, Cecchellero Andrea, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Ciambetti Roberto, Favero Marzio, Formaggio Joe, Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Lorenzoni Arturo, Luisetto Chiara, Maino Silvia, Masolo Renzo, Michieletto Gabriele, Montanariello Jonatan, Pavanetto Lucas, Piccinini Tomas, Possamai Gianpiero, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Rizzotto Silvia, Sandonà Luciano, Sponda Alessandra, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zanoni Andrea, Zecchinato Marco, Zottis Francesca
Assenti:
Bozza Alberto, Cestaro Silvia, Corsi Enrico, Dolfin Marco, Ostanel Elena, Pan Giuseppe, Puppato Giovanni, Scatto Francesca, Soranzo Enoch, Zaia Luca
Non Votanti:
NESSUN NON VOTANTE
Favorevoli:
Andreoli Marco, Baldin Erika, Barbisan Fabiano, Bet Roberto, Bigon Annamaria, Bisaglia Simona, Boron Fabrizio, Brescacin Sonia, Camani Vanessa, Casali Stefano, Cavinato Elisa, Cecchellero Andrea, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Ciambetti Roberto, Favero Marzio, Formaggio Joe, Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Lorenzoni Arturo, Luisetto Chiara, Maino Silvia, Michieletto Gabriele, Montanariello Jonatan, Pavanetto Lucas, Piccinini Tomas, Possamai Gianpiero, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Rizzotto Silvia, Sandonà Luciano, Sponda Alessandra, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zecchinato Marco, Zottis Francesca
Contrari:
NESSUN CONTRARIO
Astenuti:
Masolo Renzo, Zanoni Andrea
Votazione aperta per il punto:
PDL n. 265 - ART. 3
Effettuata la votazione si hanno i seguenti risultati:
Consiglieri presenti: 41
Votanti: 41
Favorevoli: 39
Contrari: 0
Astenuti: 2
Non Votanti: 0
Quorum: Semplice 1/2 + 1
Esito: APPROVATA
PDL n. 265 - ART. 3
Effettuata la votazione si hanno i seguenti risultati:
Consiglieri presenti: 41
Votanti: 41
Favorevoli: 39
Contrari: 0
Astenuti: 2
Non Votanti: 0
Quorum: Semplice 1/2 + 1
Esito: APPROVATA
Presenti:
Andreoli Marco, Baldin Erika, Barbisan Fabiano, Bet Roberto, Bigon Annamaria, Bisaglia Simona, Boron Fabrizio, Camani Vanessa, Casali Stefano, Cavinato Elisa, Cecchellero Andrea, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Ciambetti Roberto, Favero Marzio, Formaggio Joe, Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Lorenzoni Arturo, Luisetto Chiara, Maino Silvia, Masolo Renzo, Michieletto Gabriele, Montanariello Jonatan, Pan Giuseppe, Pavanetto Lucas, Piccinini Tomas, Possamai Gianpiero, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Rizzotto Silvia, Sandonà Luciano, Sponda Alessandra, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zanoni Andrea, Zecchinato Marco, Zottis Francesca
Votanti:
Andreoli Marco, Baldin Erika, Barbisan Fabiano, Bet Roberto, Bigon Annamaria, Bisaglia Simona, Boron Fabrizio, Camani Vanessa, Casali Stefano, Cavinato Elisa, Cecchellero Andrea, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Ciambetti Roberto, Favero Marzio, Formaggio Joe, Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Lorenzoni Arturo, Luisetto Chiara, Maino Silvia, Masolo Renzo, Michieletto Gabriele, Montanariello Jonatan, Pan Giuseppe, Pavanetto Lucas, Piccinini Tomas, Possamai Gianpiero, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Rizzotto Silvia, Sandonà Luciano, Sponda Alessandra, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zanoni Andrea, Zecchinato Marco, Zottis Francesca
Assenti:
Bozza Alberto, Brescacin Sonia, Cestaro Silvia, Corsi Enrico, Dolfin Marco, Ostanel Elena, Puppato Giovanni, Scatto Francesca, Soranzo Enoch, Zaia Luca
Non Votanti:
NESSUN NON VOTANTE
Favorevoli:
Andreoli Marco, Baldin Erika, Barbisan Fabiano, Bet Roberto, Bigon Annamaria, Bisaglia Simona, Boron Fabrizio, Camani Vanessa, Casali Stefano, Cavinato Elisa, Cecchellero Andrea, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Ciambetti Roberto, Favero Marzio, Formaggio Joe, Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Lorenzoni Arturo, Luisetto Chiara, Maino Silvia, Michieletto Gabriele, Montanariello Jonatan, Pan Giuseppe, Pavanetto Lucas, Piccinini Tomas, Possamai Gianpiero, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Rizzotto Silvia, Sandonà Luciano, Sponda Alessandra, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zecchinato Marco, Zottis Francesca
Contrari:
NESSUN CONTRARIO
Astenuti:
Masolo Renzo, Zanoni Andrea
Andreoli Marco, Baldin Erika, Barbisan Fabiano, Bet Roberto, Bigon Annamaria, Bisaglia Simona, Boron Fabrizio, Camani Vanessa, Casali Stefano, Cavinato Elisa, Cecchellero Andrea, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Ciambetti Roberto, Favero Marzio, Formaggio Joe, Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Lorenzoni Arturo, Luisetto Chiara, Maino Silvia, Masolo Renzo, Michieletto Gabriele, Montanariello Jonatan, Pan Giuseppe, Pavanetto Lucas, Piccinini Tomas, Possamai Gianpiero, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Rizzotto Silvia, Sandonà Luciano, Sponda Alessandra, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zanoni Andrea, Zecchinato Marco, Zottis Francesca
Votanti:
Andreoli Marco, Baldin Erika, Barbisan Fabiano, Bet Roberto, Bigon Annamaria, Bisaglia Simona, Boron Fabrizio, Camani Vanessa, Casali Stefano, Cavinato Elisa, Cecchellero Andrea, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Ciambetti Roberto, Favero Marzio, Formaggio Joe, Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Lorenzoni Arturo, Luisetto Chiara, Maino Silvia, Masolo Renzo, Michieletto Gabriele, Montanariello Jonatan, Pan Giuseppe, Pavanetto Lucas, Piccinini Tomas, Possamai Gianpiero, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Rizzotto Silvia, Sandonà Luciano, Sponda Alessandra, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zanoni Andrea, Zecchinato Marco, Zottis Francesca
Assenti:
Bozza Alberto, Brescacin Sonia, Cestaro Silvia, Corsi Enrico, Dolfin Marco, Ostanel Elena, Puppato Giovanni, Scatto Francesca, Soranzo Enoch, Zaia Luca
Non Votanti:
NESSUN NON VOTANTE
Favorevoli:
Andreoli Marco, Baldin Erika, Barbisan Fabiano, Bet Roberto, Bigon Annamaria, Bisaglia Simona, Boron Fabrizio, Camani Vanessa, Casali Stefano, Cavinato Elisa, Cecchellero Andrea, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Ciambetti Roberto, Favero Marzio, Formaggio Joe, Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Lorenzoni Arturo, Luisetto Chiara, Maino Silvia, Michieletto Gabriele, Montanariello Jonatan, Pan Giuseppe, Pavanetto Lucas, Piccinini Tomas, Possamai Gianpiero, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Rizzotto Silvia, Sandonà Luciano, Sponda Alessandra, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zecchinato Marco, Zottis Francesca
Contrari:
NESSUN CONTRARIO
Astenuti:
Masolo Renzo, Zanoni Andrea
Votazione aperta per il punto:
PDL n. 265 - ART. 4
Effettuata la votazione si hanno i seguenti risultati:
Consiglieri presenti: 42
Votanti: 42
Favorevoli: 40
Contrari: 0
Astenuti: 2
Non Votanti: 0
Quorum: Semplice 1/2 + 1
Esito: APPROVATA
PDL n. 265 - ART. 4
Effettuata la votazione si hanno i seguenti risultati:
Consiglieri presenti: 42
Votanti: 42
Favorevoli: 40
Contrari: 0
Astenuti: 2
Non Votanti: 0
Quorum: Semplice 1/2 + 1
Esito: APPROVATA
Presenti:
Andreoli Marco, Baldin Erika, Barbisan Fabiano, Bet Roberto, Bigon Annamaria, Bisaglia Simona, Boron Fabrizio, Brescacin Sonia, Camani Vanessa, Casali Stefano, Cavinato Elisa, Cecchellero Andrea, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Ciambetti Roberto, Favero Marzio, Formaggio Joe, Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Lorenzoni Arturo, Luisetto Chiara, Maino Silvia, Masolo Renzo, Michieletto Gabriele, Montanariello Jonatan, Pan Giuseppe, Pavanetto Lucas, Piccinini Tomas, Possamai Gianpiero, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Rizzotto Silvia, Sandonà Luciano, Sponda Alessandra, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zanoni Andrea, Zecchinato Marco, Zottis Francesca
Votanti:
Andreoli Marco, Baldin Erika, Barbisan Fabiano, Bet Roberto, Bigon Annamaria, Bisaglia Simona, Boron Fabrizio, Brescacin Sonia, Camani Vanessa, Casali Stefano, Cavinato Elisa, Cecchellero Andrea, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Ciambetti Roberto, Favero Marzio, Formaggio Joe, Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Lorenzoni Arturo, Luisetto Chiara, Maino Silvia, Masolo Renzo, Michieletto Gabriele, Montanariello Jonatan, Pan Giuseppe, Pavanetto Lucas, Piccinini Tomas, Possamai Gianpiero, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Rizzotto Silvia, Sandonà Luciano, Sponda Alessandra, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zanoni Andrea, Zecchinato Marco, Zottis Francesca
Assenti:
Bozza Alberto, Cestaro Silvia, Corsi Enrico, Dolfin Marco, Ostanel Elena, Puppato Giovanni, Scatto Francesca, Soranzo Enoch, Zaia Luca
Non Votanti:
NESSUN NON VOTANTE
Favorevoli:
Andreoli Marco, Baldin Erika, Barbisan Fabiano, Bet Roberto, Bigon Annamaria, Bisaglia Simona, Boron Fabrizio, Brescacin Sonia, Camani Vanessa, Casali Stefano, Cavinato Elisa, Cecchellero Andrea, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Ciambetti Roberto, Favero Marzio, Formaggio Joe, Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Lorenzoni Arturo, Luisetto Chiara, Maino Silvia, Michieletto Gabriele, Montanariello Jonatan, Pan Giuseppe, Pavanetto Lucas, Piccinini Tomas, Possamai Gianpiero, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Rizzotto Silvia, Sandonà Luciano, Sponda Alessandra, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zecchinato Marco, Zottis Francesca
Contrari:
NESSUN CONTRARIO
Astenuti:
Masolo Renzo, Zanoni Andrea
Andreoli Marco, Baldin Erika, Barbisan Fabiano, Bet Roberto, Bigon Annamaria, Bisaglia Simona, Boron Fabrizio, Brescacin Sonia, Camani Vanessa, Casali Stefano, Cavinato Elisa, Cecchellero Andrea, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Ciambetti Roberto, Favero Marzio, Formaggio Joe, Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Lorenzoni Arturo, Luisetto Chiara, Maino Silvia, Masolo Renzo, Michieletto Gabriele, Montanariello Jonatan, Pan Giuseppe, Pavanetto Lucas, Piccinini Tomas, Possamai Gianpiero, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Rizzotto Silvia, Sandonà Luciano, Sponda Alessandra, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zanoni Andrea, Zecchinato Marco, Zottis Francesca
Votanti:
Andreoli Marco, Baldin Erika, Barbisan Fabiano, Bet Roberto, Bigon Annamaria, Bisaglia Simona, Boron Fabrizio, Brescacin Sonia, Camani Vanessa, Casali Stefano, Cavinato Elisa, Cecchellero Andrea, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Ciambetti Roberto, Favero Marzio, Formaggio Joe, Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Lorenzoni Arturo, Luisetto Chiara, Maino Silvia, Masolo Renzo, Michieletto Gabriele, Montanariello Jonatan, Pan Giuseppe, Pavanetto Lucas, Piccinini Tomas, Possamai Gianpiero, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Rizzotto Silvia, Sandonà Luciano, Sponda Alessandra, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zanoni Andrea, Zecchinato Marco, Zottis Francesca
Assenti:
Bozza Alberto, Cestaro Silvia, Corsi Enrico, Dolfin Marco, Ostanel Elena, Puppato Giovanni, Scatto Francesca, Soranzo Enoch, Zaia Luca
Non Votanti:
NESSUN NON VOTANTE
Favorevoli:
Andreoli Marco, Baldin Erika, Barbisan Fabiano, Bet Roberto, Bigon Annamaria, Bisaglia Simona, Boron Fabrizio, Brescacin Sonia, Camani Vanessa, Casali Stefano, Cavinato Elisa, Cecchellero Andrea, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Ciambetti Roberto, Favero Marzio, Formaggio Joe, Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Lorenzoni Arturo, Luisetto Chiara, Maino Silvia, Michieletto Gabriele, Montanariello Jonatan, Pan Giuseppe, Pavanetto Lucas, Piccinini Tomas, Possamai Gianpiero, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Rizzotto Silvia, Sandonà Luciano, Sponda Alessandra, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zecchinato Marco, Zottis Francesca
Contrari:
NESSUN CONTRARIO
Astenuti:
Masolo Renzo, Zanoni Andrea
Votazione aperta per il punto:
PDL n. 265 - ART. 5
Effettuata la votazione si hanno i seguenti risultati:
Consiglieri presenti: 43
Votanti: 43
Favorevoli: 41
Contrari: 0
Astenuti: 2
Non Votanti: 0
Quorum: Semplice 1/2 + 1
Esito: APPROVATA
PDL n. 265 - ART. 5
Effettuata la votazione si hanno i seguenti risultati:
Consiglieri presenti: 43
Votanti: 43
Favorevoli: 41
Contrari: 0
Astenuti: 2
Non Votanti: 0
Quorum: Semplice 1/2 + 1
Esito: APPROVATA
Presenti:
Andreoli Marco, Baldin Erika, Barbisan Fabiano, Bet Roberto, Bigon Annamaria, Bisaglia Simona, Boron Fabrizio, Brescacin Sonia, Camani Vanessa, Casali Stefano, Cavinato Elisa, Cecchellero Andrea, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Ciambetti Roberto, Favero Marzio, Formaggio Joe, Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Lorenzoni Arturo, Luisetto Chiara, Maino Silvia, Masolo Renzo, Michieletto Gabriele, Montanariello Jonatan, Pan Giuseppe, Pavanetto Lucas, Piccinini Tomas, Possamai Gianpiero, Puppato Giovanni, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Rizzotto Silvia, Sandonà Luciano, Sponda Alessandra, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zanoni Andrea, Zecchinato Marco, Zottis Francesca
Votanti:
Andreoli Marco, Baldin Erika, Barbisan Fabiano, Bet Roberto, Bigon Annamaria, Bisaglia Simona, Boron Fabrizio, Brescacin Sonia, Camani Vanessa, Casali Stefano, Cavinato Elisa, Cecchellero Andrea, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Ciambetti Roberto, Favero Marzio, Formaggio Joe, Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Lorenzoni Arturo, Luisetto Chiara, Maino Silvia, Masolo Renzo, Michieletto Gabriele, Montanariello Jonatan, Pan Giuseppe, Pavanetto Lucas, Piccinini Tomas, Possamai Gianpiero, Puppato Giovanni, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Rizzotto Silvia, Sandonà Luciano, Sponda Alessandra, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zanoni Andrea, Zecchinato Marco, Zottis Francesca
Assenti:
Bozza Alberto, Cestaro Silvia, Corsi Enrico, Dolfin Marco, Ostanel Elena, Scatto Francesca, Soranzo Enoch, Zaia Luca
Non Votanti:
NESSUN NON VOTANTE
Favorevoli:
Andreoli Marco, Baldin Erika, Barbisan Fabiano, Bet Roberto, Bigon Annamaria, Bisaglia Simona, Boron Fabrizio, Brescacin Sonia, Camani Vanessa, Casali Stefano, Cavinato Elisa, Cecchellero Andrea, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Ciambetti Roberto, Favero Marzio, Formaggio Joe, Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Lorenzoni Arturo, Luisetto Chiara, Maino Silvia, Michieletto Gabriele, Montanariello Jonatan, Pan Giuseppe, Pavanetto Lucas, Piccinini Tomas, Possamai Gianpiero, Puppato Giovanni, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Rizzotto Silvia, Sandonà Luciano, Sponda Alessandra, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zecchinato Marco, Zottis Francesca
Contrari:
NESSUN CONTRARIO
Astenuti:
Masolo Renzo, Zanoni Andrea
Andreoli Marco, Baldin Erika, Barbisan Fabiano, Bet Roberto, Bigon Annamaria, Bisaglia Simona, Boron Fabrizio, Brescacin Sonia, Camani Vanessa, Casali Stefano, Cavinato Elisa, Cecchellero Andrea, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Ciambetti Roberto, Favero Marzio, Formaggio Joe, Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Lorenzoni Arturo, Luisetto Chiara, Maino Silvia, Masolo Renzo, Michieletto Gabriele, Montanariello Jonatan, Pan Giuseppe, Pavanetto Lucas, Piccinini Tomas, Possamai Gianpiero, Puppato Giovanni, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Rizzotto Silvia, Sandonà Luciano, Sponda Alessandra, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zanoni Andrea, Zecchinato Marco, Zottis Francesca
Votanti:
Andreoli Marco, Baldin Erika, Barbisan Fabiano, Bet Roberto, Bigon Annamaria, Bisaglia Simona, Boron Fabrizio, Brescacin Sonia, Camani Vanessa, Casali Stefano, Cavinato Elisa, Cecchellero Andrea, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Ciambetti Roberto, Favero Marzio, Formaggio Joe, Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Lorenzoni Arturo, Luisetto Chiara, Maino Silvia, Masolo Renzo, Michieletto Gabriele, Montanariello Jonatan, Pan Giuseppe, Pavanetto Lucas, Piccinini Tomas, Possamai Gianpiero, Puppato Giovanni, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Rizzotto Silvia, Sandonà Luciano, Sponda Alessandra, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zanoni Andrea, Zecchinato Marco, Zottis Francesca
Assenti:
Bozza Alberto, Cestaro Silvia, Corsi Enrico, Dolfin Marco, Ostanel Elena, Scatto Francesca, Soranzo Enoch, Zaia Luca
Non Votanti:
NESSUN NON VOTANTE
Favorevoli:
Andreoli Marco, Baldin Erika, Barbisan Fabiano, Bet Roberto, Bigon Annamaria, Bisaglia Simona, Boron Fabrizio, Brescacin Sonia, Camani Vanessa, Casali Stefano, Cavinato Elisa, Cecchellero Andrea, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Ciambetti Roberto, Favero Marzio, Formaggio Joe, Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Lorenzoni Arturo, Luisetto Chiara, Maino Silvia, Michieletto Gabriele, Montanariello Jonatan, Pan Giuseppe, Pavanetto Lucas, Piccinini Tomas, Possamai Gianpiero, Puppato Giovanni, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Rizzotto Silvia, Sandonà Luciano, Sponda Alessandra, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zecchinato Marco, Zottis Francesca
Contrari:
NESSUN CONTRARIO
Astenuti:
Masolo Renzo, Zanoni Andrea
Votazione aperta per il punto:
PDL n. 265 - EMB05
Effettuata la votazione si hanno i seguenti risultati:
Consiglieri presenti: 43
Votanti: 43
Favorevoli: 43
Contrari: 0
Astenuti: 0
Non Votanti: 0
Quorum: Semplice 1/2 + 1
Esito: APPROVATA
PDL n. 265 - EMB05
Effettuata la votazione si hanno i seguenti risultati:
Consiglieri presenti: 43
Votanti: 43
Favorevoli: 43
Contrari: 0
Astenuti: 0
Non Votanti: 0
Quorum: Semplice 1/2 + 1
Esito: APPROVATA
Presenti:
Andreoli Marco, Baldin Erika, Barbisan Fabiano, Bet Roberto, Bigon Annamaria, Bisaglia Simona, Boron Fabrizio, Brescacin Sonia, Camani Vanessa, Casali Stefano, Cavinato Elisa, Cecchellero Andrea, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Ciambetti Roberto, Favero Marzio, Formaggio Joe, Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Lorenzoni Arturo, Luisetto Chiara, Maino Silvia, Masolo Renzo, Michieletto Gabriele, Montanariello Jonatan, Pan Giuseppe, Pavanetto Lucas, Piccinini Tomas, Possamai Gianpiero, Puppato Giovanni, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Rizzotto Silvia, Sandonà Luciano, Sponda Alessandra, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zanoni Andrea, Zecchinato Marco, Zottis Francesca
Votanti:
Andreoli Marco, Baldin Erika, Barbisan Fabiano, Bet Roberto, Bigon Annamaria, Bisaglia Simona, Boron Fabrizio, Brescacin Sonia, Camani Vanessa, Casali Stefano, Cavinato Elisa, Cecchellero Andrea, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Ciambetti Roberto, Favero Marzio, Formaggio Joe, Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Lorenzoni Arturo, Luisetto Chiara, Maino Silvia, Masolo Renzo, Michieletto Gabriele, Montanariello Jonatan, Pan Giuseppe, Pavanetto Lucas, Piccinini Tomas, Possamai Gianpiero, Puppato Giovanni, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Rizzotto Silvia, Sandonà Luciano, Sponda Alessandra, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zanoni Andrea, Zecchinato Marco, Zottis Francesca
Assenti:
Bozza Alberto, Cestaro Silvia, Corsi Enrico, Dolfin Marco, Ostanel Elena, Scatto Francesca, Soranzo Enoch, Zaia Luca
Non Votanti:
NESSUN NON VOTANTE
Favorevoli:
Andreoli Marco, Baldin Erika, Barbisan Fabiano, Bet Roberto, Bigon Annamaria, Bisaglia Simona, Boron Fabrizio, Brescacin Sonia, Camani Vanessa, Casali Stefano, Cavinato Elisa, Cecchellero Andrea, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Ciambetti Roberto, Favero Marzio, Formaggio Joe, Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Lorenzoni Arturo, Luisetto Chiara, Maino Silvia, Masolo Renzo, Michieletto Gabriele, Montanariello Jonatan, Pan Giuseppe, Pavanetto Lucas, Piccinini Tomas, Possamai Gianpiero, Puppato Giovanni, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Rizzotto Silvia, Sandonà Luciano, Sponda Alessandra, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zanoni Andrea, Zecchinato Marco, Zottis Francesca
Contrari:
NESSUN CONTRARIO
Astenuti:
NESSUN ASTENUTO
Andreoli Marco, Baldin Erika, Barbisan Fabiano, Bet Roberto, Bigon Annamaria, Bisaglia Simona, Boron Fabrizio, Brescacin Sonia, Camani Vanessa, Casali Stefano, Cavinato Elisa, Cecchellero Andrea, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Ciambetti Roberto, Favero Marzio, Formaggio Joe, Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Lorenzoni Arturo, Luisetto Chiara, Maino Silvia, Masolo Renzo, Michieletto Gabriele, Montanariello Jonatan, Pan Giuseppe, Pavanetto Lucas, Piccinini Tomas, Possamai Gianpiero, Puppato Giovanni, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Rizzotto Silvia, Sandonà Luciano, Sponda Alessandra, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zanoni Andrea, Zecchinato Marco, Zottis Francesca
Votanti:
Andreoli Marco, Baldin Erika, Barbisan Fabiano, Bet Roberto, Bigon Annamaria, Bisaglia Simona, Boron Fabrizio, Brescacin Sonia, Camani Vanessa, Casali Stefano, Cavinato Elisa, Cecchellero Andrea, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Ciambetti Roberto, Favero Marzio, Formaggio Joe, Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Lorenzoni Arturo, Luisetto Chiara, Maino Silvia, Masolo Renzo, Michieletto Gabriele, Montanariello Jonatan, Pan Giuseppe, Pavanetto Lucas, Piccinini Tomas, Possamai Gianpiero, Puppato Giovanni, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Rizzotto Silvia, Sandonà Luciano, Sponda Alessandra, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zanoni Andrea, Zecchinato Marco, Zottis Francesca
Assenti:
Bozza Alberto, Cestaro Silvia, Corsi Enrico, Dolfin Marco, Ostanel Elena, Scatto Francesca, Soranzo Enoch, Zaia Luca
Non Votanti:
NESSUN NON VOTANTE
Favorevoli:
Andreoli Marco, Baldin Erika, Barbisan Fabiano, Bet Roberto, Bigon Annamaria, Bisaglia Simona, Boron Fabrizio, Brescacin Sonia, Camani Vanessa, Casali Stefano, Cavinato Elisa, Cecchellero Andrea, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Ciambetti Roberto, Favero Marzio, Formaggio Joe, Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Lorenzoni Arturo, Luisetto Chiara, Maino Silvia, Masolo Renzo, Michieletto Gabriele, Montanariello Jonatan, Pan Giuseppe, Pavanetto Lucas, Piccinini Tomas, Possamai Gianpiero, Puppato Giovanni, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Rizzotto Silvia, Sandonà Luciano, Sponda Alessandra, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zanoni Andrea, Zecchinato Marco, Zottis Francesca
Contrari:
NESSUN CONTRARIO
Astenuti:
NESSUN ASTENUTO
Votazione aperta per il punto:
PDL n. 265 - VOTAZIONE FINALE
Effettuata la votazione si hanno i seguenti risultati:
Consiglieri presenti: 44
Votanti: 44
Favorevoli: 42
Contrari: 0
Astenuti: 2
Non Votanti: 0
Quorum: Semplice 1/2 + 1
Esito: APPROVATA
PDL n. 265 - VOTAZIONE FINALE
Effettuata la votazione si hanno i seguenti risultati:
Consiglieri presenti: 44
Votanti: 44
Favorevoli: 42
Contrari: 0
Astenuti: 2
Non Votanti: 0
Quorum: Semplice 1/2 + 1
Esito: APPROVATA
Presenti:
Andreoli Marco, Baldin Erika, Barbisan Fabiano, Bet Roberto, Bigon Annamaria, Bisaglia Simona, Boron Fabrizio, Brescacin Sonia, Camani Vanessa, Casali Stefano, Cavinato Elisa, Cecchellero Andrea, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Ciambetti Roberto, Favero Marzio, Formaggio Joe, Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Lorenzoni Arturo, Luisetto Chiara, Maino Silvia, Masolo Renzo, Michieletto Gabriele, Montanariello Jonatan, Pan Giuseppe, Pavanetto Lucas, Piccinini Tomas, Possamai Gianpiero, Puppato Giovanni, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Rizzotto Silvia, Sandonà Luciano, Soranzo Enoch, Sponda Alessandra, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zanoni Andrea, Zecchinato Marco, Zottis Francesca
Votanti:
Andreoli Marco, Baldin Erika, Barbisan Fabiano, Bet Roberto, Bigon Annamaria, Bisaglia Simona, Boron Fabrizio, Brescacin Sonia, Camani Vanessa, Casali Stefano, Cavinato Elisa, Cecchellero Andrea, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Ciambetti Roberto, Favero Marzio, Formaggio Joe, Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Lorenzoni Arturo, Luisetto Chiara, Maino Silvia, Masolo Renzo, Michieletto Gabriele, Montanariello Jonatan, Pan Giuseppe, Pavanetto Lucas, Piccinini Tomas, Possamai Gianpiero, Puppato Giovanni, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Rizzotto Silvia, Sandonà Luciano, Soranzo Enoch, Sponda Alessandra, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zanoni Andrea, Zecchinato Marco, Zottis Francesca
Assenti:
Bozza Alberto, Cestaro Silvia, Corsi Enrico, Dolfin Marco, Ostanel Elena, Scatto Francesca, Zaia Luca
Non Votanti:
NESSUN NON VOTANTE
Favorevoli:
Andreoli Marco, Baldin Erika, Barbisan Fabiano, Bet Roberto, Bigon Annamaria, Bisaglia Simona, Boron Fabrizio, Brescacin Sonia, Camani Vanessa, Casali Stefano, Cavinato Elisa, Cecchellero Andrea, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Ciambetti Roberto, Favero Marzio, Formaggio Joe, Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Lorenzoni Arturo, Luisetto Chiara, Maino Silvia, Michieletto Gabriele, Montanariello Jonatan, Pan Giuseppe, Pavanetto Lucas, Piccinini Tomas, Possamai Gianpiero, Puppato Giovanni, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Rizzotto Silvia, Sandonà Luciano, Soranzo Enoch, Sponda Alessandra, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zecchinato Marco, Zottis Francesca
Contrari:
NESSUN CONTRARIO
Astenuti:
Masolo Renzo, Zanoni Andrea
Andreoli Marco, Baldin Erika, Barbisan Fabiano, Bet Roberto, Bigon Annamaria, Bisaglia Simona, Boron Fabrizio, Brescacin Sonia, Camani Vanessa, Casali Stefano, Cavinato Elisa, Cecchellero Andrea, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Ciambetti Roberto, Favero Marzio, Formaggio Joe, Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Lorenzoni Arturo, Luisetto Chiara, Maino Silvia, Masolo Renzo, Michieletto Gabriele, Montanariello Jonatan, Pan Giuseppe, Pavanetto Lucas, Piccinini Tomas, Possamai Gianpiero, Puppato Giovanni, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Rizzotto Silvia, Sandonà Luciano, Soranzo Enoch, Sponda Alessandra, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zanoni Andrea, Zecchinato Marco, Zottis Francesca
Votanti:
Andreoli Marco, Baldin Erika, Barbisan Fabiano, Bet Roberto, Bigon Annamaria, Bisaglia Simona, Boron Fabrizio, Brescacin Sonia, Camani Vanessa, Casali Stefano, Cavinato Elisa, Cecchellero Andrea, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Ciambetti Roberto, Favero Marzio, Formaggio Joe, Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Lorenzoni Arturo, Luisetto Chiara, Maino Silvia, Masolo Renzo, Michieletto Gabriele, Montanariello Jonatan, Pan Giuseppe, Pavanetto Lucas, Piccinini Tomas, Possamai Gianpiero, Puppato Giovanni, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Rizzotto Silvia, Sandonà Luciano, Soranzo Enoch, Sponda Alessandra, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zanoni Andrea, Zecchinato Marco, Zottis Francesca
Assenti:
Bozza Alberto, Cestaro Silvia, Corsi Enrico, Dolfin Marco, Ostanel Elena, Scatto Francesca, Zaia Luca
Non Votanti:
NESSUN NON VOTANTE
Favorevoli:
Andreoli Marco, Baldin Erika, Barbisan Fabiano, Bet Roberto, Bigon Annamaria, Bisaglia Simona, Boron Fabrizio, Brescacin Sonia, Camani Vanessa, Casali Stefano, Cavinato Elisa, Cecchellero Andrea, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Ciambetti Roberto, Favero Marzio, Formaggio Joe, Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Lorenzoni Arturo, Luisetto Chiara, Maino Silvia, Michieletto Gabriele, Montanariello Jonatan, Pan Giuseppe, Pavanetto Lucas, Piccinini Tomas, Possamai Gianpiero, Puppato Giovanni, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Rizzotto Silvia, Sandonà Luciano, Soranzo Enoch, Sponda Alessandra, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zecchinato Marco, Zottis Francesca
Contrari:
NESSUN CONTRARIO
Astenuti:
Masolo Renzo, Zanoni Andrea
Consiglieri presenti o partecipanti in modalità telematica, in congedo o assenti:
ANDREOLI Marco
|
P
|
MAINO Silvia
|
P
|
BALDIN Erika
|
P
|
MASOLO Renzo
|
P
|
BARBISAN Fabiano
|
P
|
MICHIELETTO Gabriele
|
P
|
BET Roberto
|
P
|
MONTANARIELLO Jonatan
|
P
|
BIGON Anna Maria
|
P
|
OSTANEL Elena
|
P
|
BISAGLIA Simona
|
P
|
PAN Giuseppe
|
P
|
BORON Fabrizio
|
P
|
PAVANETTO Lucas
|
P
|
BOZZA Alberto
|
P
|
PICCININI Tomas
|
P
|
BRESCACIN Sonia
|
P
|
POSSAMAI Gianpiero
|
P
|
CAMANI Vanessa
|
P
|
PUPPATO Giovanni
|
P
|
CASALI Stefano
|
P
|
RAZZOLINI Tommaso
|
P
|
CAVINATO Elisa
|
P
|
RIGO Filippo
|
P
|
CECCHELLERO Andrea
|
P
|
RIZZOTTO Silvia
|
P
|
CECCHETTO Milena
|
P
|
SANDONÀ Luciano
|
P
|
CENTENARO Giulio
|
P
|
SCATTO Francesca
|
C
|
CESTARI Laura
|
P
|
SORANZO Enoch
|
P
|
CESTARO Silvia
|
C
|
SPONDA Alessandra
|
P
|
CIAMBETTI Roberto
|
P
|
VALDEGAMBERI Stefano
|
P
|
CORSI Enrico
|
C
|
VENTURINI Elisa
|
P
|
DOLFIN Marco
|
P
|
VIANELLO Roberta
|
P
|
FAVERO Marzio
|
P
|
VILLANOVA Alberto
|
P
|
FORMAGGIO Joe
|
P
|
ZAIA Luca
|
C
|
GEROLIMETTO Nazzareno
|
P
|
ZANONI Andrea
|
P
|
GIACOMIN Stefano
|
P
|
ZECCHINATO Marco
|
P
|
LORENZONI Arturo
|
P
|
ZOTTIS Francesca
|
P
|
LUISETTO Chiara
|
P
|
|
|
IL CONSIGLIERE SEGRETARIO f.to Erika BALDIN |
IL PRESIDENTE f.to Roberto CIAMBETTI |
P = presente; C = in congedo; A = assente.
N.B. Gli emendamenti sono conservati nel sistema documentale del Consiglio regionale.
Le richieste di modifica delle votazioni diverse da quelle previste dall'articolo 89 del Regolamento sono menzionate nel Resoconto.
PROCESSO VERBALE
Redazione testo a cura di Gabriella Gamba
Revisione testo a cura di Carla Combi e Alessandro Vian
Le richieste di modifica delle votazioni diverse da quelle previste dall'articolo 89 del Regolamento sono menzionate nel Resoconto.
PROCESSO VERBALE
Redazione testo a cura di Gabriella Gamba
Revisione testo a cura di Carla Combi e Alessandro Vian