ResocontoVerbali

Seduta del consiglio regionale del 25/03/2025 n. 171

Resoconto n. 171 - 11^ legislatura
Resoconto 171 a Seduta pubblica
Martedì, 25 marzo 2025
SOMMARIO
Assume la Presidenza
Il Presidente Roberto CIAMBETTI
La Seduta inizia alle ore 14.48

PRESIDENTE

Colleghi, buongiorno. Vedo molte presenze in Aula e ne vedo poche registrate su Concilium. Quindi, chi è presente, per favore, si registri su Concilium. Grazie.
Diamo inizio alla 171a Seduta pubblica del Consiglio regionale. I lavori si svolgono sulla base dell'ordine del giorno prot. n. 4150 del 20 marzo 2025.
PUNTO
1


APPROVAZIONE VERBALI DELLE SEDUTE PRECEDENTI

Il PRESIDENTE, poiché nessun Consigliere chiede di fare osservazioni, dichiara che si intende approvato il processo verbale della 170a Seduta pubblica di martedì 18 marzo 2025.
PUNTO
2


COMUNICAZIONI DELLA PRESIDENZA DEL CONSIGLIO

Hanno comunicato congedo
Luca ZAIA
Elisa CAVINATO
Enrico CORSI
Silvia RIZZOTTO
Enoch SORANZO
I congedi sono concessi.

PRESIDENTE

In merito alle interrogazioni e alle interpellanze, purtroppo oggi non c'è alcuna risposta alle interrogazioni.
PUNTO
6



RISOLUZIONE PRESENTATA DAI CONSIGLIERI FAVERO, ZANONI, GEROLIMETTO, ZECCHINATO, PICCININI, VENTURINI, BRESCACIN, VIANELLO, CESTARO, PUPPATO, CESTARI, POLATO, SORANZO, FORMAGGIO, RAZZOLINI, PAVANETTO, CAVINATO, GIACOMIN, SCATTO, SANDONÀ, VILLANOVA, MICHIELETTO, BET, BISAGLIA, BOZZA, CECCHETTO, DOLFIN, GUARDA, CIAMBETTI, LORENZONI, OSTANEL, LUISETTO, VALDEGAMBERI, ZOTTIS, BORON, CORSI, FINCO, BIGON, BALDIN , BARBISAN, MASOLO, MONTANARIELLO, CECCHELLERO, CAMANI, CASALI E MAINO RELATIVA A "GLI ENTI REGIONALI E LOCALI PER UN'EUROPA SOLIDALE E DI PROSSIMITÀ". (RISOLUZIONE N. 125) APPROVATA (DELIBERAZIONE N. 21/2025)

PRESIDENTE

Iniziamo con il punto n. 6, la risoluzione n. 125 presentata dal consigliere Favero e tanti altri: "Gli Enti regionali e locali per un'Europa solidale e di prossimità".
La parola al collega Marzio Favero per l'illustrazione. Prego.

Marzio FAVERO (Liga Veneta per Salvini Premier)

Un saluto a tutti i Consiglieri.
Questa proposta di risoluzione proviene dal Movimento Federalista Europeo e ci è stata sottoposta all'attenzione da Giorgio Anselmi, che all'epoca ‒ parliamo di un anno fa ‒ era il referente per il Movimento Federalista a livello regionale. So che è qui presente, nell'acquario, insieme al Presidente del Movimento Federalista, Franco Lorenzon.
Qual è l'obiettivo di questo documento? L'obiettivo di questo documento è quello di chiedere che si passi o, meglio, che si ritorni alle attività della Convenzione europea per dare finalmente una nuova costituzione a una Unione che ha dimostrato tutti i suoi limiti, tutte le sue fragilità e tutti i suoi difetti negli ultimi anni. Possiamo avere opinioni e interpretazioni diverse sulle problematiche che affliggono l'Unione continentale, che non è né carne né pesce, perché non è uno Stato, non è una Federazione, non ha nemmeno la forma di una Confederazione vera e propria, ha una limitata forma di partecipazione alla vita democratica, complicata dal fatto che i Parlamentari sono eletti dai cittadini, mentre a prendere le decisioni sono una Commissione eletta in secondo grado e il Consiglio europeo, dove vi sono i rappresentanti dei diversi Stati che compongono attualmente l'Unione.
Il tema l'anno scorso ci pareva estremamente urgente, oggi diventa drammatico, perché la guerra che si è aperta alle porte dell'Europa politica ma, in realtà, nel cuore dell'Europa storica ci richiama alle nostre responsabilità. Molti osservatori oggi si chiedono: cosa sarebbe stato se, al posto di avere un soggetto politico così fragile, ci fosse stata un'Europa capace di una politica autonoma, di una politica estera, di una politica di difesa? L'Europa non può funzionare come mero mercato. Questo ormai appare come il suo limite più grave. Ed è per questo che il documento ci chiede di fare tesoro della Conferenza dei popoli europei che si è chiusa due anni fa ma soprattutto di riprendere l'esperienza della Convenzione europea, ovvero di riaprire una riflessione sulla fase costituente.
L'Europa non è mai stata perfetta. Quando io ero bambino, a Fonte abitavo vicino a un signore che camminava come uno zombie dei film di George Romero. Aveva contratto la silicosi lavorando nelle miniere del Belgio. Quell'esperienza, culminata con la tragedia di Marcinelle, era frutto della CECA, della Comunità europea del carbone e dell'acciaio, che all'epoca i giornalisti chiamavano "lo scambio uomini-carbone". Noi mandavamo su uomini in cambio di combustibile.
L'Unione europea ha sempre avuto difetti, anche gravi. Però, bisogna riconoscere una cosa con grande onestà: noi siamo – e io vi appartengo – la prima generazione di europei che non ha conosciuto direttamente la guerra. Mio padre ha fatto in tempo a vedere il bombardamento del 7 aprile 1944 su Treviso e la tragedia del ripiegamento dell'esercito tedesco nel Veneto.
Io spero che oggi ci sia la volontà da parte di questo Consiglio di lanciare un appello al Governo affinché porti la voce del Veneto, che è una fra le piattaforme produttive più importanti d'Europa, all'attenzione del tavolo di Bruxelles.
Abbiamo diritto a parlare? Sì, non solo perché siamo una realtà economica o culturale importante, ma anche perché lo prevede il nostro Statuto. Io vorrei ricordarvi che lo Statuto della Regione del Veneto, che esprime la nostra identità dal punto di vista istituzionale e politico, recita questo: articolo 1 "Il Veneto è Regione autonoma, secondo il presente Statuto, in armonia con la Costituzione della Repubblica e con i princìpi dell'ordinamento dell'Unione europea"; articolo 4 "La Regione del Veneto opera per la piena affermazione istituzionale, politica e sociale dell'Unione europea"; articolo 5. "La Regione opera per garantire e rendere effettivi i diritti inviolabili, i doveri e le libertà fondamentali dell'uomo, riconosciuti dalla Costituzione e dalle fonti del diritto europeo e internazionale"; articolo 18 "La Regione conforma la propria azione ai princìpi ed agli obblighi derivanti dall'ordinamento europeo".
In altre parole, già oggi noi ci proponiamo come Euroregione nello scenario europeo e il futuro dell'Europa, se ci sarà, come diceva l'amico Ulderico Bernardi, compianto sociologo e grande interprete della civiltà veneta, come anello di una identità più complessa che prevede quella nazionale e quella europea, il futuro del nostro continente, se ci sarà, sarà quello delle Euroregioni.
Spero che tutti voi, colleghi Consiglieri, vogliate condividere questo documento.
So che una proposta di emendamento verrà formulata da Fratelli d'Italia e anticipo già che, dopo averne parlato con i rappresentanti del Movimento Federalista Europeo, non c'è problema a recepire tale proposta.

PRESIDENTE

Grazie, collega.
Collega Zanoni, prego.

Andrea ZANONI (Europa Verde)

Grazie, Presidente. Buongiorno, colleghi e colleghe.
Finalmente è arrivato in Aula questo testo, del quale sono copromotore assieme al collega Favero, essendo anche membro dell'Intergruppo per un'Europa Federale. Saluto Giorgio Anselmi e Franco Lorenzon, qui presenti in sala, del Movimento Federalista Europeo, il primo dei quali è l'artefice di questa proposta che condividiamo e che naturalmente abbiamo sottoscritto.
Oggi parliamo di Europa non come un'astrazione geografica ma come un progetto di civiltà, un progetto che affonda le sue radici nel Manifesto di Ventotene, quel documento rivoluzionario scritto da Altiero Spinelli e da Ernesto Rossi durante il confino fascista che immaginava un'Europa unita come unica vera alternativa al nazionalismo e alla guerra.
Di fronte al drammatico ritorno della guerra nel nostro continente, ad avviso nostro e di Europa Verde, innanzi a illogiche e pericolose iniziative, come quelle del ReArm Europe, diventa sempre più urgente realizzare quell'Europa dei padri fondatori, un'Europa solidale, capace di difendere i valori di democrazia, libertà e pace.
Non possiamo più accettare un'Unione europea paralizzata dai veti nazionali e incapace di agire di fronte alle emergenze economiche, sociali e geopolitiche. Non possiamo accettare un'Europa frammentata quando, invece, abbiamo bisogno di unità e visione comuni.
La Conferenza sul futuro dell'Europa ha dimostrato che i cittadini vogliono una Unione più forte, più democratica, più federale. I cittadini hanno parlato chiaro: vogliono superare gli egoismi nazionali, vogliono Istituzioni europee più partecipative e rappresentative. Il Parlamento europeo ha già compiuto passi importanti chiedendo l'avvio di una convenzione per riformare i trattati. Noi oggi rilanciamo con forza questa istanza.
Contro ogni logica di riarmo e di contrapposizione noi proponiamo un'Europa sovrana, non nel senso nazionalistico ma come comunità dei popoli, democratica, con Istituzioni che rappresentino realmente i cittadini, solidale, capace di affrontare insieme le sfide del cambiamento climatico, delle fonti rinnovabili, delle diseguaglianze economiche, dei flussi migratori.
Chiediamo con forza al Parlamento europeo di difendere la volontà dei cittadini, espressa nella Conferenza sul futuro dell'Europa, dando avvio al lungo e difficile percorso della modifica dei trattati europei, e al Governo italiano di sostenere con convinzione il processo di riforma federale. Un processo del genere non può che attuarsi se non con il consenso dei diversi Stati membri, e l'Italia è uno dei fondatori di quella che era la Comunità economica europea, oggi Unione europea. Chiediamo con forza, infine, a tutti i cittadini di continuare a credere nel sogno di un'Europa unita, solidale, capace di guardare oltre i confini nazionali.
Ricordando le parole di Altiero Spinelli "ogni generazione ha il suo compito", desidero sottolineare che il nostro compito oggi è completare il sogno di un'Europa veramente unita, democratica e federale. Dobbiamo costruire insieme questa Europa, un'Europa di pace, di giustizia sociale, di solidarietà.
Credo che, al di là delle considerazioni di ogni Gruppo politico rappresentato in questo Consiglio regionale, il testo, che è stato firmato da moltissimi colleghi di maggioranza e di opposizione, possa, magari anche con l'emendamento appena annunciato dal collega Favero, essere votato e contenere indicazioni condivisibili da tutti.
Grazie.

PRESIDENTE

Grazie, collega.
Collega Luisetto, prego.

Chiara LUISETTO (Partito Democratico Veneto)

Grazie, Presidente.
Anch'io ho sottoscritto questa risoluzione, che credo sia quanto mai attuale. Non l'ho sottoscritta come componente, anch'io, dell'Intergruppo per la Federazione Europea ma l'ho sottoscritta in particolare per l'attuale situazione europea e per i venti e le nubi che sull'Europa purtroppo si stagliano numerosi.
Quando questa risoluzione fa riferimento alla Conferenza sul futuro dell'Europa, fa riferimento a un grande esercizio di democrazia paneuropea, che in nove ambiti ha coinvolto cittadini e cittadine europee nel dire quali fossero per loro le priorità e gli obiettivi di un'Europa pienamente unita e pienamente operativa. I cittadini e le cittadine europee hanno parlato di cambiamento climatico e di ambiente, di salute, di economia, non solo di economia, anche di economia, ma soprattutto di giustizia sociale, di occupazione, di trasformazione digitale, di democrazia nell'Unione europea, di immigrazione, di istruzione, di cultura e di giovani. Hanno indicato trecento misure concrete, di fronte alle quali la Commissione dell'Unione europea ha pubblicato una comunicazione con una valutazione dettagliata di che cosa servisse per rendere quelle trecento misure realtà, per integrare una democrazia partecipativa nel processo politico e legislativo dell'Unione europea.
Oggi ci dobbiamo davvero chiedere, di fronte a questa risoluzione e agli obiettivi che si pone, come sta il processo politico e legislativo dell'Unione europea, perché c'è la necessità di richiamare a un'Europa che fonda le sue radici nel Manifesto di Ventotene e nel sacrificio e nella volontà di quegli uomini e di quelle donne che hanno reso questo Manifesto patrimonio dell'Europa e del mondo. Lo dobbiamo fare perché non solo le guerre alle porte di casa ci mostrano la fragilità del percorso politico europeo, ma anche perché l'integrazione europea ha bisogno di un passaggio ulteriore che non si fermi all'economia, che non si fermi al solo interesse legato agli affari, all'economia e al business dei territori.
È necessario fare un salto di qualità, superare il diritto di veto, andare ad una vera integrazione europea, recuperare lo spirito della Conferenza sul futuro dell'Europa in questo senso, perché integrazione e sovranità europee significano riprendere lo spirito di unità dei popoli che Ventotene ci ha insegnato, una Ventotene che non si può mettere in discussione in alcuni contesti e in altri professare come verità. È un patrimonio storico, non è un'opinione. Quel Manifesto ha imperniato l'Unione europea di una identità collettiva, plurale, democratica, che dobbiamo ritrovare, per la quale dobbiamo riprendere una strada chiara. Il rischio, altrimenti, è la disgregazione, l'isolamento e la solitudine dei popoli, cosa che è tutto il contrario di quanto le madri e i padri fondatori di questa Europa hanno voluto. Dunque, un'Europa sovrana, nella quale ciascuno rinunci a un pezzo della propria sovranità per una stabilità, una unità e una coesione maggiore. Un'Europa sovrana che abbia il potere di costruire e mantenere la pace. I decenni di pace che ci sono stati dati in eredità non sono un regalo che possiamo permetterci di sprecare, ma un importante impegno che dobbiamo alle future generazioni. Un'Europa sovrana che abbia il potere di dare gambe a un progetto non solo economico ma eminentemente politico, dentro cui davvero riconoscersi come popoli.
Anche per queste ragioni credo sia necessario spingere perché questa integrazione europea sia tale dal punto di vista politico e non ci si abbandoni a facili divisioni o a strumentali parole che fanno male all'unità, di cui, invece, l'Europa ha davvero molto bisogno.
Grazie.

PRESIDENTE

Grazie, collega.
Collega Lorenzoni, prego.

Arturo LORENZONI (Gruppo Misto)

Grazie, Presidente. Buongiorno a tutti i colleghi e al Presidente e all'ex Presidente del Movimento Federalista, che hanno ispirato questa mozione. Io l'ho sottoscritta, a suo tempo, con convinzione, perché ritengo che la prospettiva europea sia l'unica prospettiva di una crescita e di un rafforzamento della nostra società che abbia un senso. Ma se un anno fa l'avevo sottoscritta con convinzione, oggi ritengo che quella mozione sia al quadrato in termini di importanza, perché quello che è successo nell'ultimo anno ha cambiato le prospettive del nostro inserimento nella società europea. C'è un Presidente degli Stati Uniti che sembra non utilizzare altro linguaggio che quello della forza, c'è un ruolo dell'Europa nello scacchiere internazionale che è messo in forte discussione e c'è una stessa parte politica del nostro Paese che sembra prendere le distanze da quelle che sono le radici di questo processo di integrazione europeo. Questa cosa a me ha preoccupato tantissimo.
Credo ci siano due modi di gestire la società, di gestire la politica, di gestire i rapporti, di gestire le imprese: c'è un modo cooperativo e c'è un modo competitivo. C'è tantissima ricerca anche nel campo evoluzionistico, nel campo economico, nel campo sociologico. I processi cooperativi vincono sempre. Guardate la teoria dei giochi. I processi cooperativi sono faticosi, ma alla fine creano valore. Questa cosa io credo debba essere alla base di un'azione politica che posso ritenere condivisibile. Rifiuto e rifiuterò sempre i meccanismi di competizione, di leva della forza, perché non c'è un punto di equilibrio intermedio. Usare la forza vuol dire accettare il conflitto come sistema di risoluzione dei contrasti. Questo secondo me è inaccettabile. La storia ce l'ha insegnato: mai i conflitti hanno creato valore per la maggioranza delle persone.
Rifarci ai documenti che hanno fondato questo processo di integrazione faticoso ma basato sulla cooperazione io credo che sia l'unico modo per dare una prospettiva alla nostra società, ai nostri giovani, al nostro Paese di poter rimanere protagonista e di poter rimanere creatore di valore per la nostra società.
Mi auguro davvero che oggi siamo uniti nel ribadire questa adesione al sistema valoriale che ha fondato l'Europa nel dopoguerra. Ricordo ancora che l'Europa è partita da esigenze molto concrete: la Comunità economica del carbone e dell'acciaio, istituita con un trattato siglato il 1951. Compriamo insieme il carbone e l'acciaio per cercare di limitare i danni dei possibili fornitori esterni nel processo di ricostruzione europea. Da lì un po' alla volta si è allargato: l'accordo dell'Europa composta da sei Paesi, poi a crescere fino ad arrivare a ventotto Paesi, poi ventisette (speriamo di tornare a ventotto).
Mettere in discussione questo processo secondo me è assolutamente illogico, a meno di accettare il meccanismo basato sui conflitti. Mi auguro che questo Consiglio e il nostro Paese rifiutino una politica basata sui conflitti e che si torni a essere compatti nel riconoscere nei documenti fondativi dell'Europa degli anni Cinquanta la radice valoriale del nostro processo e della nostra società. Mi auguro veramente che oggi quest'Aula sia compatta e prenda le distanze da alcune prese di posizione, forse polemiche, forse provocatorie, forse inopportune, che sono state assunte da rappresentanti del Governo la scorsa settimana.
Confido nella volontà di ribadire questi valori, di ribadire la fatica di noi decisori pubblici di aderire ai processi cooperativi, alla costruzione di alleanze, alla costruzione di un benessere comune.
Grazie.

PRESIDENTE

Grazie, collega.
Consigliere Casali, prego.

Stefano CASALI (Fratelli d'Italia - Giorgia Meloni)

Grazie, Presidente. Buon pomeriggio a tutti.
Il presentatore, consigliere Favero, ha preannunciato un nostro emendamento, che tra l'altro abbiamo avuto il piacere di condividere con i rappresentanti del Movimento Federalista Europeo qui presenti, che non hanno avuto nulla da ridire sul contenuto, il che è un conforto in più per noi che lo abbiamo pensato e che ora vi vado a leggere. Pregherei i signori Consiglieri che stanno seguendo il lavoro di andare all'ultimo paragrafo della risoluzione, quello che comincia con le parole "- al nostro Governo". Leggo la nuova formulazione per gli uffici, poi depositeremo per comodità lo scritto: "- al nostro Governo, insieme ai nostri rappresentanti in Parlamento, di sostenere in tutte le sedi europee la richiesta di avviare la Convenzione per attuare, in linea con lo specifico obiettivo prefigurato anche in una parte del Manifesto di Ventotene, le riforme necessarie alla nascita di un'Europa federale, sovrana e democratica, nel solco di quanto indicato dai Padri fondatori".
Spiego in pochi secondi il nostro emendamento, che comunque è ben chiaro. Nel Manifesto di Ventotene, che naturalmente è un documento storico, sono contenuti princìpi universalmente condivisibili. Ne leggo uno ad esempio: "C i giovani vanno assistiti con le provvidenze necessarie per ridurre al minimo le distanze fra le posizioni di partenza nella lotta per la vita. In particolare, la scuola pubblica dovrà dare la possibilità effettiva di perseguire gli studi fino ai gradi superiori ai più idonei, invece che ai più ricchi". Questo è un principio universale: tutti i bambini, indipendentemente dalla nascita, devono poter arrivare al massimo delle loro ambizioni scolastiche. Poi, però ci sono dei punti che la storia, il buonsenso e la logica hanno drammaticamente censurato, che si richiamano al comunismo reale, che purtroppo per molti anni ha governato gran parte dell'Europa e l'Unione Sovietica. C'è un punto, che è stato citato molte volte in questi giorni nei dibattiti politici, dove nel Manifesto di Ventotene si scrive: "La proprietà privata deve essere abolita, limitata, corretta, estesa, caso per caso, non dogmaticamente in linea di principio".

PRESIDENTE

Lasciamo parlare il collega Casali.

Stefano CASALI (Fratelli d'Italia - Giorgia Meloni)

Questo documento storico, quindi, contempla al suo interno alcuni punti ideologici che sono inaccettabili, drammatici, per quello che hanno generato per moltissime generazioni e per la vita e l'economia di milioni di cittadini che hanno subìto il comunismo reale.
Il nostro emendamento, pertanto, va proprio nel solco di dire: i princìpi della risoluzione, che spero voteremo bipartisan, che si ispirano a quei princìpi fondamentali, universalmente riconoscibili, noi li accettiamo con grande piacere, non altri che purtroppo, come ho detto, sono stati drammaticamente bollati dalla storia.
Ho preso io la parola al posto del mio Capogruppo perché non avevo firmato all'epoca la risoluzione, quindi mi sembrava corretto, come new entry in Consiglio, intervenire dicendo che la sottoscrivo e che presento questo emendamento, che sono sicuro che verrà accolto da tutti con piacere.

PRESIDENTE

Più che una new entry, collega Casali, mi sembra un déjà-vu.
Il primo firmatario acconsente alla modifica? Mi serve una risposta succinta, un "sì" o un "no".

Marzio FAVERO (Liga Veneta per Salvini Premier)

La risposta è "sì". Mi si consenta solo di fare una precisazione al collega Casali. Nel Manifesto di Ventotene Altiero Spinelli condanna tutti i totalitarismi, compreso quello staliniano, casomai conserva un approccio leninista nella fase rivoluzionaria, ma il documento è stato scritto nel 1941, quando ancora non c'era il movimento resistenziale. Spinelli stesso, anni dopo, ha fatto autocritica dicendo che era un retaggio del passato.

PRESIDENTE

Grazie, collega Favero.
Collega Giacomin, prego.

Stefano GIACOMIN (Zaia Presidente)

Grazie, Presidente.
Io non sono un grande oratore, e di questo mi scuso, e parlo con una notevole nostalgia, perché la mia prima "esperienza politica" è stata proprio all'interno del Movimento Federalista Europeo cinquant'anni fa. I miei amici mi dicevano che andavo alla ricerca di cause perse. Facevamo i volantini ciclostilati allora, con il professor Melen, un professore del liceo scientifico di Vicenza.
Ho sentito alcune indicazioni dei colleghi, che in parte condivido, però credo sia giunto il momento di fare una riflessione su quale Europa vogliamo. Quando io ero ragazzo si parlava di Europa dei popoli e questa Europa dei popoli si è sempre più trasformata nell'Europa delle burocrazie. Pertanto, se credo necessario e logico ormai che una politica estera, una politica della difesa ma anche una politica della ricerca possa essere effettuata in maniera efficace solo su base continentale, e noi, anche se vediamo i tedeschi lontani e quando parlano non capiamo niente, siamo molto più vicini di quelli che sono dall'altra parte, magari nel Mediterraneo, perché così è, allo stesso tempo credo che questa politica estera, questa politica della difesa, questa rinuncia alla sovranità nazionale non possa essere fatta con una burocrazia ormai lontana dai popoli che rappresenta. Ormai ci troviamo di fronte a direttive europee che imbavagliano tutti e molte volte non se ne capiscono le ragioni, non se ne capisce la natura, e magari qualche volta, a distanza di tempo, da un'inchiesta giornalistica viene fuori che qualche lobby ben organizzata è riuscita a intervenire a livello di Commissione. È questo, dunque, il tipo di riforma che dobbiamo portare avanti. Se noi vogliamo che questa Europa prenda il volo, abbiamo bisogno di rifondarla e riformarla in un'Europa dei popoli.
Ricordo che, quando si parlava di federalismo, si parlava di federalismo verso l'alto, in una logica di sussidiarietà, cioè certe politiche possono essere fatte, come ho detto prima, in maniera efficace solo a livello continentale. Ormai è ridicola una difesa nazionale. Allo stesso tempo, però, sempre in una logica di sussidiarietà, deve essere un federalismo anche verso il basso, dando più potere agli Enti locali, dando più potere ai Sindaci nei propri Comuni, dando più potere alle Province e alle Regioni, dimodoché questa linea di traino democratica nella linea di potere sia effettiva.
Vi dico la verità: se per molti anni mi sono battuto, e ne ero convinto, affinché in questa Europa un po' di sovranità venisse sacrificata, oggi dico che può essere sacrificata se, però, cambiamo le regole del gioco. Non può essere questa Europa, questo modello di Commissione europea, con tutta questa burocrazia, a governare.
In conclusione, mi permetto di fare un accenno a un aspetto politico recente. Ho sentito il discorso sul riarmo. A me è sembrata semplicemente una boutade giornalistica, perché abbiamo sentito parlare di cifre non argomentate, ben 800 miliardi di euro. Perché non un milione di miliardi di euro a questo punto? E a fronte di cosa? A fronte di un esercito comune? A fronte di un'integrazione? Oppure, semplicemente a fronte della possibilità degli Stati di indebitarsi a favore di grandi strutture multinazionali? Qualcuno ha detto che certi screzi che si sono fatti sono un piacere all'industria metalmeccanica tedesca. A pensar male, diceva Andreotti, rispetto al quale tutto si può dire ma non che non sapesse di politica, si fa peccato, ma certe volte ci si indovina.
Grazie, Presidente.

PRESIDENTE

Grazie, collega.
Collega Ostanel, prego, sull'ordine dei lavori.

Elena OSTANEL (Il Veneto che Vogliamo)

Grazie, Presidente.
Chiedo la sospensione dei lavori per due motivi. Innanzitutto, vorremmo leggere l'emendamento del collega Casali, che detto a voce non si è ben compreso, soprattutto se si considera che questa risoluzione giace lì da un anno. Pertanto, fare una modifica oggi non sostanziale, se non per quanto accaduto in Parlamento, ha bisogno di un certo tipo di riflessione. Inoltre, vorremmo poter interloquire con il presidente Anselmi e chi ha proposto, in un lungo lavoro, questa risoluzione, che io ovviamente ho sottoscritto con convinzione, perché penso che sia corretta, per comprendere la motivazione per cui sia giusto poter accettare un emendamento che modifica un pezzo del nostro impegno che avevamo concordato un po' di tempo fa.

PRESIDENTE

Io ho un grande rispetto per il presidente Anselmi e per il Movimento Federalista Europeo, però i lavori d'Aula normalmente si condividono e si discutono con i colleghi d'Aula. Sinceramente non ho mai sentito parlare di una richiesta di un intervento esterno.
Per quanto riguarda la sospensione non ci sono problemi. Io finirei la discussione generale, intanto viene caricato su Concilium l'emendamento, dopodiché farei la sospensione.
Collega Camani, prego.

Vanessa CAMANI (Partito Democratico Veneto)

Grazie, Presidente.
Devo dire che le parole in politica sono fondamentali e la coerenza è un valore. Oggi noi siamo chiamati a dire come la pensiamo sull'Europa e l'anno trascorso tra il deposito della risoluzione e questo tempo strano che siamo costretti ad attraversare, che ha visto lo svolgimento delle elezioni europee, ma non solo, anche in ambito internazionale, ci restituisce oggi delle contraddizioni tra ciò che è scritto in questa risoluzione e le firme che la stanno supportando. C'è una contraddizione profonda tra ciò che la risoluzione ambirebbe a fare e ciò che, ad esempio, è sottotraccia contenuto nell'emendamento che il collega Casali ci ha appena letto. E a me sembra grave che non si colga questo aspetto di delegittimazione che sta alle fondamenta del patto per l'Europa.
Voglio essere chiara sul punto. Le parole di mistificazione che abbiamo sentito nei giorni scorsi pronunciate dalla Presidente del Consiglio Giorgia Meloni, che sta tentando di riprendere nel senso anche l'emendamento di Casali, che io giudico inaccettabili sia nella sostanza sia quando sono tentativi che vanno in questa direzione, hanno certamente avuto l'effetto di scioccare parte dell'opinione pubblica e del mondo politico, in particolar modo perché pronunciate nella Camera dei Deputati, a pochi giorni di distanza dalla grande manifestazione nazionale sull'Europa, ma in realtà sono perfettamente coerenti con la storia e la posizione politica di Fratelli d'Italia, che si indigna per delle parole che a vostro giudizio hanno il colore del comunismo, ma non dice nulla sulle ragioni per le quali Altiero Spinelli, Ernesto Rossi e Eugenio Colorni questo documento lo hanno scritto a Ventotene, ovvero messi in esilio dall'unica dittatura che questo Paese ha conosciuto, rispetto alla quale non ho sentito una parola di distanza.
Dietro questo emendamento, dunque, come dietro le parole della Presidente Giorgia Meloni, pronunciate nell'Aula della Camera dei Deputati, c'è il racconto di un partito che tra Altiero Spinelli e coloro che in esilio ce l'hanno mandato ha già scelto da che parte stare. Lo dico con molta nettezza...

PRESIDENTE

Signori, per favore, lasciamo finire la collega Camani.

Vanessa CAMANI (Partito Democratico Veneto)

Lo dico con molta nettezza, pur senza una posizione ideologica, come quella espressa dalla Presidente Giorgia Meloni in Aula ed evidentemente anche dal resto del suo partito: anche la posizione della Lega del Vicepresidente Salvini rispetto all'Europa non è così distante. E cosa pensate? Ce lo state dimostrando anche negli interventi di oggi. Che per voi l'Europa deve essere solo il luogo dell'economia, un luogo largo dove vendere i prodotti italiani e veneti. Non è mai stata dentro la vostra proposta politica l'Europa quale soggetto politico, che è esattamente quello che chiedeva o che chiederebbe questa risoluzione, firmata da voi stessi.
Il Manifesto di Ventotene, collega Casali, in tutta la sua interezza, e Altiero Spinelli, al cui nome è dedicato l'ingresso principale del Parlamento europeo, senza omettere alcuna parte di quel Manifesto, diventano patrimonio europeo di tutti i partiti popolari e democratici dell'Europa quando in Europa e al Governo dell'Europa prevalgono sensibilità politiche che vogliono costruire l'Europa quale comunità di popolo, fondata sui valori della solidarietà e della coesione. Siccome la Presidente Meloni e il Vicepresidente Salvini questi valori europei non li condividono, oggi state facendo una scommessa sul fallimento dell'Europa come comunità politica. Anzi, su questo fallimento state tentando di costruirvi il consenso. Le magliette "No Euro", l'Europa matrigna, quell'Europa, collega, che lei ha definito come non realizzata non ha funzionato perché le forze politiche che voi rappresentate hanno costantemente e scientificamente, negli ultimi anni, indebolito tutti i luoghi della coesione.
Io, invece, penso che la scommessa sull'Europa debba essere vinta non solo per affidarsi a un sentimento europeista, ma – chiudo, Presidente, avevo perso qualche secondo prima – perché affidarsi alla dimensione federale dell'Europa è una sfida con la quale le forze democratiche si devono misurare. Oggi in quest'Aula, se aveste un po' di coerenza e di coraggio, dovreste dire davvero come la pensate ed esercitare un voto seriamente coerente.
Grazie.

PRESIDENTE

Grazie, collega.
Collega Valdegamberi, prego.

Stefano VALDEGAMBERI (Gruppo Misto)

L'idea di un'Europa unita nasce dopo due grandi guerre. Nasce dopo la Prima guerra mondiale, dove i popoli europei si sono scontrati l'uno contro l'altro, e soprattutto dopo la Seconda guerra mondiale, dove questa tragedia si è ripetuta. Nasce da tre grandi leader, De Gasperi, Schuman e Adenauer, i quali hanno vissuto le tragedie della guerra e hanno deciso di aprire un nuovo percorso tra i popoli europei, partendo dal primo accordo, quello sul carbone e sull'acciaio, per poi arrivare agli altri e sviluppare un inizio di un dialogo tra i popoli. Sicuramente è stata un'intuizione importante, un'intuizione che poi ha segnato la storia. Ma ciò a cui stiamo arrivando oggi credo sia sempre più lontano da quello che era il pensiero dei veri padri fondatori. Ricordiamo spesso il Manifesto di Ventotene e i loro autori, ma ci dimentichiamo di queste tre grandi figure, che sono stati i veri protagonisti dell'Unione europea.
Oggi, come è già stato sottolineato, vediamo un'Europa che è percepita sempre più lontana dal popolo, un'Europa spesso travolta dagli scandali, dove le normative, penso agli articoli 10 e 11 della Costituzione, che hanno delegato a forze superiori di incidere anche sul sistema giuridico italiano, sono normative spesso incomprese all'interno dai cittadini del nostro Paese, sono normative che spesso vanno in contrasto anche con il sentire comune dei cittadini. Questo non giova a questa unità europea.
Abbiamo visto come certi scandali abbiano segnato perfino la decisione su una partita di calcio, dove fare un campionato di calcio, come circolino borse di soldi. Noi che siamo nell'ambiente politico sappiamo quanto è forte l'azione delle lobby all'interno dell'Europa e quanti sono gli interessi privati, che non sono gli interessi del popolo, sono gli interessi delle lobby, interessi che hanno la precedenza e la preminenza sull'interesse pubblico. È questa la grande preoccupazione che c'è da parte di tutti i cittadini europei nei confronti di questa Istituzione, a cui abbiamo dato ormai pieno potere, perché tutto dipende e viene concordato a livello europeo, e della quale non ci si fida.
L'ultima azione dell'Europa che sta facendo crollare ancora di più la fiducia è quella del riarmo, un riarmo che è assurdo, un riarmo che non ha giustificazioni. Si è voluto creare un nemico immaginario per giustificare 800 miliardi di euro da destinare non a un esercito europeo ma a un riarmo nazionale, aprendo quindi le regole del Patto di stabilità, potendo spendere come e quando si vuole, quando i veri conflitti li abbiamo in casa. I veri conflitti sono un'immigrazione fuori controllo, sono i problemi che riscontriamo nel sistema sanitario. Siete tutti amministratori e sapete che non manca un giorno in cui qualcuno si lamenta del fatto che non ha la possibilità di curarsi, che deve attendere le liste d'attesa, che deve attendere i servizi. Questo non è tanto colpa della Regione, ma è che il contesto in cui viviamo, che è fortemente cambiato e che sta cambiando sempre di più, ci porterà, nel 2030, ad avere un non autosufficiente ogni dodici abitanti, con un peso enorme che non sarà più sostenibile dal sistema attuale. Quindi, avremo persone che non avranno i soldi per curarsi o per farsi le polizze private per poter avere servizi adeguati e dignitosi. È questa la guerra: avremo persone che moriranno per questo. La guerra l'abbiamo all'interno. Ed è lì, semmai, che l'Europa avrebbe dovuto spingere a dare delle deroghe e a investire, non per il riarmo, dopo aver dimostrato per un periodo di essere totalmente assente nel campo diplomatico internazionale.
Oggi l'Europa è stata spiazzata dagli Stati Uniti, i quali, con il Presidente Trump, vanno direttamente a trattare con la Russia per cercare una soluzione al conflitto ucraino. Questa è una mancanza dell'Europa. Doveva essere l'Europa a intervenire. Per tanti anni ho auspicato che l'Unione europea si facesse promotrice di un processo di pacificazione e cercasse di capire le ragioni di una parte e dell'altra.
Vorrei ricordarvi che nel frattempo sono stati sospesi diversi trattati nucleari. E l'Europa cosa ha detto? Niente. Sono stati fatti gli accordi di Minsk. E l'Europa cosa ha detto? Niente. Anzi, leader europei, come la Merkel e Macron, hanno avuto il coraggio di dire: abbiamo fatto finta, abbiamo finto di fare questi accordi perché dovevamo riarmare l'Ucraina. Se questa è l'Europa di pace di De Gasperi, Schuman e Adenauer, io non la riconosco. Questa è un'altra Europa. Penso che gli stessi padri fondatori avrebbero rigettato questa Europa.

PRESIDENTE

Grazie, collega.

Stefano VALDEGAMBERI (Gruppo Misto)

È già finito il mio tempo?

PRESIDENTE

Sì, è già finito.

Stefano VALDEGAMBERI (Gruppo Misto)

Pensavo di avere più tempo. Grazie.

PRESIDENTE

Grazie, collega Valdegamberi.
Collega Zottis, prego.

Francesca ZOTTIS (Partito Democratico Veneto)

Grazie, Presidente.
Quando ci è stata presentata questa risoluzione, io l'ho sottoscritta e l'ho sottoscritta convintamente, e con il testo originale continuo a essere convinta di quello che ho sottoscritto, anche per lo spirito con cui il consigliere Favero l'ha presentata, uno spirito che ammette quelli che possono essere i punti di debolezza dell'attuale Europa, non li nega, guarda a un futuro, cerca di andare oltre un concetto di nazionalismo che chiude, va nella direzione, citata anche dal consigliere Lorenzoni e dalla consigliera Luisetto, della cooperazione. Non è un errore o un tema che non è sotto gli occhi di tutti il problema di come gestire, infatti, gli investimenti e le spese di coesione. È questo lo spirito, che poi è quello che ha detto anche il consigliere Giacomin, su cui tornerò dopo, con cui è stata scritta, cercando di trovare un punto d'intesa, che è difficile, se vogliamo porci come quella Regione che nelle sue radici storiche, culturali e territoriali ha il concetto di federalismo. I nostri uomini sono andati a spiegare all'epoca come portare avanti il concetto di coesione territoriale tra il basso e l'alto. Se vogliamo mantenerlo, però, non possiamo partire dal mettere in discussione i simboli.
Da questa parte ci arrabbiamo perché, quando si mette in discussione il Manifesto di Ventotene, si mette in discussione un simbolo. Mettere in discussione un simbolo nato nel 1941 e farne una narrazione oggi, nel 2025, è sbagliato, perché non si mette in discussione un simbolo, si fa un'attualizzazione delle azioni. Si dice: guardate, oggi quel Manifesto dovrebbe cominciare a mettere in atto quello che ha detto il consigliere Favero, Non si mette in discussione il Manifesto del 1941, scritto da tre socialisti arrestati dal fascismo! Questi hanno subìto quello che hanno subìto e io non mi permetterei mai di fare quello che avete fatto voi! È pericoloso rinarrare la storia, è molto pericoloso! Quello che viene fatto con la messa in discussione del Manifesto è esattamente questo. I simboli non si mettono in discussione. Ripeto, si possono attualizzare le azioni, sono due cose separate, che si fanno su livelli diversi, che si fanno con modi diversi.
Per fare, e chiudo, quello che ha detto il consigliere Giacomin è molto semplice: bisogna cominciare a partire. Quindi, ringrazio per lo sforzo che è stato fatto un anno fa, quello di cominciare a partire e avviare veramente i percorsi e i processi di condizionalità su quello che l'Europa decide. Questo è un potere dato sia alle Regioni che allo Stato, che possiamo esercitare con molta più forza, ma se ci sono una visione e una condivisione culturale prima ancora che politica.
Grazie.

PRESIDENTE

Grazie, collega.
Collega Pan, prego.

Giuseppe PAN (Liga Veneta per Salvini Premier)

Stiamo parlando di un'Europa che non esiste, di un'Europa che è stata creata da un asse franco-tedesco, che comanda ancora le ventisette nazioni, e che non è stata capace di altro che produrre in questi decenni solo una spietata burocrazia, che ha ucciso la nostra imprenditoria e la nostra economia.
Io ricordo che quando entrammo nell'euro, venticinque anni fa, qualcuno, un tal Prodi, disse: entreremo in Europa, entreremo nell'euro, lavoreremo tutti meno e saremo tutti più ricchi. Dopo venticinque anni, siamo più poveri, siamo con una guerra in corso, siamo con una burocrazia che ci limita la taratura delle vongole, fino ad arrivare al Green Deal, alle macchine elettriche, fino ad arrivare a normare anche la singola vita dei cittadini di questa Europa.
Io sono sempre stato un federalista, io credo nell'Europa dei popoli, e l'ho sempre detto, ma purtroppo questo non avviene e non ci sarà finché ci sarà un'Europa strutturata in questa maniera. E sono d'accordo con le parole che il collega Giacomin ha espresso prima. Quindi, io ritengo che ci sia da riformare molto di questa Europa, ma cambiarla radicalmente, un'Europa che ci ha regalato e ci regala, oltre alla burocrazia, un'immigrazione selvaggia, una islamizzazione profonda della nostra cultura cristiana, un buttar via tutta quella che è stata la nostra cultura, la nostra storia, per arrivare a una globalizzazione, a una internalizzazione che non va nel senso del riconoscimento dei valori tradizionali dei nostri popoli e della nostra storia, ma fa sì che di questa Europa tra qualche decennio, di quello che è stata, di quella che è stata la storia anche dei padri fondatori probabilmente non ci sarà nulla. Sarà un'Europa comandata dalle grandi economie, dai grandi fondi di investimento, che ancora adesso vediamo entrare nel nostro continente a portarci nei campi chilometri quadrati di pannelli fotovoltaici, che vuole portarci a una spinta verso un'economia dell'elettrico, che vuole portarci, non ultima, a cambiare l'economia da un'economia di pace a un'economia di guerra. Del resto, quando l'Europa investe 850 miliardi di euro in riarmo, lo fa per dare soldi che andranno a contribuire e a salvare le aziende automobilistiche tedesche e francesi, perché quello sarà. Si è capito che con il Green Deal, imposto a suon di normative ai nostri Stati, non si costruirà più una macchina in questo continente, ma importeremo probabilmente le macchine elettriche, come accade già adesso, dalla Cina, che le fa meglio di noi. Quale sarà il futuro di queste industrie? Sarà fare carrarmati, missili, droni e quant'altro. Ricordatevi che, se la storia europea ci ha insegnato qualcosa, è che quando si riarmano i francesi e i tedeschi si va solo verso una guerra mondiale.
Grazie.

PRESIDENTE

Grazie, collega.
Prego, collega Ostanel, in discussione generale.

Elena OSTANEL (Il Veneto che Vogliamo)

Grazie, Presidente.
Io credo molto nel lavoro che viene fatto dal Movimento Federalista Europeo e dall'Intergruppo che avevamo creato ancora con il capogruppo Possamai, il collega Favero e il collega Zanoni. Ci sono stati alcuni incontri in cui avevamo condiviso questa risoluzione. Ci credo a tal punto che il 17 maggio 2023 con il collega Favero e il presidente Anselmi eravamo stati invitati dal Consiglio d'Europa in Piazza San Marco per un dibattito interessante che si chiamava "Ventotene 80", una pubblicazione dove abbiamo discusso con il collega Favero del contenuto del Manifesto di Ventotene nel punto. E vi riporto alcune delle discussioni molto interessanti che abbiamo avuto. Sapete cosa io non posso accettare? Che si legga il Manifesto di Ventotene oggi solo perché una Presidente del Consiglio ha voluto fare uno show, che a me non è piaciuto per niente, all'interno di un contesto parlamentare e oggi...
Scusate, se mi lasciate parlare, finisco. So che in qualche modo attizza dei pensieri diversi, ma sto cercando di andare nel contenuto e fare un ragionamento; quindi, vi chiedo di stare tranquilli e di ascoltare il contributo che posso dare.
Mi dà fastidio, e sapete perché? Se questo emendamento fosse arrivato qualche mese fa, se questo emendamento fosse arrivato dopo la nostra discussione e se mi aveste detto "consigliera Ostanel, all'interno del Manifesto di Ventotene parlano di come controllare la libertà privata, per cui c'è una parte di quel Manifesto che noi non condividiamo", l'avrei anche capito. Ma voi lo state dicendo oggi, vi rendete conto oggi del fatto che c'è un Manifesto che è stato scritto in un'epoca storica particolare. Penso lo sapeste nel momento in cui avete sottoscritto questa risoluzione, evidentemente. D'altronde, quando si sottoscrivono le risoluzioni si leggono i contenuti.
Seconda questione. Quel Manifesto, come da manifesto, e qui è scritto, parla di padri fondatori e bisogna capire chi erano quei padri fondatori, esattamente quel nome che è scritto quando si entra in Unione europea, all'interno del contesto del Parlamento. Spero proprio che non vogliate togliere un giorno anche quel nome, perché Altiero Spinelli – ve l'ha spiegato in tutti gli anni della vita successiva – racconta lui stesso lo spirito di quel Manifesto, perché vi erano scritte certe cose e perché anche lui ha pensato che certe di quelle cose dopo un po' non fossero più attuali. E ve ne spiego una. I giorni in cui eravamo a fare quell'incontro in Piazza San Marco c'erano gli studenti che con le loro tende dormivano fuori dall'università perché non trovavano casa. Il Manifesto di Ventotene dice: la proprietà privata – questo all'epoca pensavano i padri fondatori – deve essere in qualche modo limitata. Io oggi vi dico che magari non avrei usato le stesse parole, ma rispetto a quel principio che oggi non permette agli studenti e alle persone di trovare casa pensare, ad esempio, a una legge sugli affitti brevi che possa regolamentare la proprietà privata è qualcosa a cui io credo oggi più che mai. I padri fondatori dovrebbero essere letti così, come tutti i padri fondatori. Ve l'ha spiegato bene Benigni: la Bibbia al suo interno riporta concetti che oggi non sono attuali, ma noi la leggiamo come un testo fondatore, se ci crediamo.
Nell'Europa o ci crediamo o non ci crediamo, Ma se non ci credete, ditelo e non votate la risoluzione. Basta che non la votiate, cari colleghi di Fratelli d'Italia. Non c'è alcun problema. Non occorre presentare oggi un emendamento dell'ultima ora, non votatela, uscite dall'Aula, fate quello che volete. Ma lasciateci semplicemente ribadire un fatto: nessuno di noi è ideologicamente attaccato al Manifesto di Ventotene perché sa che quelle sono le parole corrette, noi siamo attaccati a quel Manifesto perché sappiamo che sono quelle persone che hanno fondato l'Europa. Ed è proprio perché crediamo in quell'Europa che pensiamo che quel documento, visto così com'è, possa andare benissimo.
Ai miei studenti dico sempre due cose, e chiudo dicendole non solo a voi ma a tutti noi. Prima cosa: le fonti si leggono sempre non di seconda mano e si leggono tutte. Quindi, si legge il Manifesto e anche se non si è d'accordo con quello che è scritto si legge per quello che era in quegli anni e da chi è stato scritto. Seconda cosa: ogni fonte va contestualizzata nel contesto storico in cui si era. Se non riuscite a fare questi passaggi, non presentate degli emendamenti strumentali, non cercate di revisionare la storia, semplicemente dite che non siete d'accordo. Il lavoro con il Movimento Federalista Europeo, con il collega Favero e con l'Intergruppo l'avevamo già fatto, abbiamo approfondito e non abbiamo alcun problema a votare un testo che semplicemente ricorda all'ultima riga il Manifesto e i padri fondatori. Altro non c'è. Non abbiate paura dei fantasmi.
Grazie.

PRESIDENTE

Grazie, collega.
Collega Rigo, prego.

Filippo RIGO (Liga Veneta per Salvini Premier)

Grazie, Presidente. Buongiorno, colleghi. Buongiorno, Presidente.
Oggi si parla di Europa e ho sentito dire da alcuni colleghi dell'opposizione che questa Europa non funzionerebbe perché una parte politica – credo si riferisse a questa parte politica – avrebbe lavorato per indebolire l'Europa o starebbe scommettendo sul fallimento dell'Europa. Se l'Europa non funziona non è colpa di questa parte politica, non è colpa sicuramente della Lega, che in Europa non ha mai governato. È un'Europa che ci piace? No, è un'Europa che per molti aspetti non ci piace. Non ci piace il fatto che l'Europa imponga delle idee, imponga delle ideologie. Questo è un fatto grave, che ha portato anche a una debolezza dell'Europa. Un'Europa che impone l'ideologia green, che ha messo spesso e volentieri in difficoltà le nostre aziende e le nostre realtà economiche. Un'Europa che impone l'ideologia gender, che a noi non piace. Vorremmo un'Europa diversa. Un'Europa della burocrazia che soffoca le nostre aziende è un'Europa che non ci piace. Vorremmo un'Europa diversa. Un'Europa che vota per il riarmo è un'Europa che non ci piace, perché stanziare 800 miliardi di debito che dovranno pagare i nostri Governi e i nostri cittadini per riarmare l'Europa per noi non è una posizione lungimirante da parte dell'Europa. L'ha già detto il collega Pan: sappiamo benissimo che questa manovra viene fatta per salvare le aziende franco-tedesche, che loro stessi per primi hanno messo in ginocchio con le folli ideologie green. Prima imponevano il green, adesso impongono il riarmo. Non ci piace l'Europa della non libertà di pensiero o della non libertà di voto, come è successo in Romania, dove a milioni di cittadini è stato negato il diritto di votare l'esponente che ritenevano corretto. Per tutte queste ragioni a noi l'Europa così com'è non piace e lavoreremo per cambiarla.
Ho sentito dire dai colleghi dell'opposizione che ci sarebbero state sul Manifesto di Ventotene accuse gravissime da parte del Primo Ministro proprio a una settimana dalla grande manifestazione di Roma sull'Europa. A parte che la manifestazione non mi è sembrata così grande, la cosa eclatante è che quella manifestazione sia stata pagata dal Comune di Roma. Una manifestazione fatta passare come spontanea, una manifestazione fatta passare come una grande marcia del popolo è stata pagata dal Comune di Roma per 300.000 euro. Io credo che sia un insulto anche verso i nostri Sindaci, verso i nostri amministratori, che pensano, invece, ad aggiustare le buche, a sistemare le strade e magari i servizi sociali per i nostri cittadini.
Il problema è che quando si tocca questo aspetto a volte la sinistra diventa molto suscettibile. Abbiamo visto l'ex primo ministro Prodi tirare i capelli a una giornalista, abbiamo sentito Bertinotti dire che lui avrebbe lanciato un oggetto contundente al primo ministro. Ad esempio, credo non ci sia nulla di male a difendere la proprietà privata, il principio sacrosanto della proprietà privata.
Il problema del Manifesto è che sappiamo tutti, o sappiamo in tanti, che è stato scritto in un particolare momento storico che ha una precisa collocazione. Forse il problema è che qualcuno a sinistra, invece, lo legge ancora alla lettera. Se abbiamo degli europarlamentari, come la Salis, che professano tutti i giorni contro la proprietà privata, credo che il problema sia che qualcuno lo legge ancora alla lettera. Se abbiamo esponenti che promuovono l'occupazione abusiva delle case, credo che siamo sulla strada sbagliata.

PRESIDENTE

Collega Bigon, prego.

Anna Maria BIGON (Partito Democratico Veneto)

Grazie, Presidente.
Di fronte all'intervento del collega Rigo penso sia difficile intervenire. Rispondere a un intervento che credo veramente sia tutt'altro rispetto a quello che dovrebbe essere l'oggetto di questa discussione, di questa risoluzione, veramente diventa molto difficile. Noi, invece, dovremmo valorizzare la nostra Europa. Abbiamo portato e firmato questa risoluzione proprio per portare i princìpi fondatori. Dovremmo discutere tutti insieme e avere come obiettivo quello di un'Europa solidale. Occorre promuovere politiche a favore dei nostri cittadini in Europa, a favore dei giovani, dell'integrazione, invece di cosa parliamo? Di gender, di immigrazione, di un'Europa che non vi piace e dell'emendamento presentato appositamente per cercare di mettere in discussione questa risoluzione. È questo che volete.
In realtà, dovremmo ricondurre a tutti gli obiettivi i princìpi di quel Manifesto fondamentale per noi cittadini europei. Di fronte alla guerra, di fronte al fatto che tutti dovremmo lavorare per la pace, siamo qui a discutere di cose che non c'entrano assolutamente nulla e strumentalizziamo una cosa fondamentale, invece di cercare di raggiungere gli obiettivi.
Promuovere e sostenere la pace dovrebbe essere il nostro obiettivo principale di fronte al pericolo, a quello che sta succedendo, e cercare anche una forte integrazione economica e politica.
Quel Manifesto, che oggi viene chiaramente messo in discussione, è un esempio di visione lungimirante, la base per un continuo processo di integrazione europea, che noi dovremo lavorare per raggiungere. Occorre perseguire questa Europa non solo economica, ma anche sociale e politica, anche perché dovremo affrontare ancora più sfide. Se il livello degli interventi è questo, credo che faremo veramente fatica ad affrontare quelle sfide. Dovremmo comportarci in modo completamente diverso e lavorare per un obiettivo diverso, se vogliamo il bene dei nostri cittadini, la difesa e soprattutto l'eliminazione delle disuguaglianze.

PRESIDENTE

Collega Formaggio, prego.

Joe FORMAGGIO (Fratelli d'Italia - Giorgia Meloni)

Grazie, Presidente.
Intervengo trenta secondi per ringraziare la Premier Giorgia Meloni.
Ringrazio la parte sinistra dell'emiciclo per l'applauso.
Ringrazio Giorgia Meloni perché io non è che capissi tanto di Ventotene o del Manifesto, come tante persone fuori da qui. Ammetto la mia ignoranza. È una roba che è stata firmata settant'anni fa. Sappiamo poco di quello che è successo ieri di ben più importante. Però ringrazio sentitamente Giorgia Meloni per aver chiarito alcuni punti che hanno portato a questo emendamento. Le stesse parole usate da Giorgia Meloni riguardo al Manifesto di Ventotene sono riportate in questo emendamento.
Anche per coerenza, visto quello che ci siamo detti in questi giorni, anche sui giornali, sono contento che la parte sinistra, il PD, Europa Verde e gli altri voteranno il nostro emendamento e voteranno il documento.
Ringrazio, Presidente, per questo tempo messomi a disposizione.

PRESIDENTE

Collega Montanariello, prego.

Jonatan MONTANARIELLO (Partito Democratico Veneto)

Grazie, Presidente.
Si continua a dire "settant'anni fa". La libertà che noi oggi abbiamo, anche di poter avere opinioni diverse in quest'Aula, è proprio frutto di un percorso nato settant'anni fa. Altrimenti oggi non saremmo neanche qui con la possibilità di esprimere, stando su posizioni diverse, quello che pensiamo. È un Manifesto che nasce settant'anni fa, dopo aver sconfitto il fascismo, dopo aver sconfitto il nazismo, dopo aver sconfitto la dittatura, dopo essersi preoccupato, prima della proprietà privata, di togliere civili, innocenti, donne e bambini dai brutali massacri che facevano i fascisti e i nazisti. Quanto accaduto settant'anni fa è ciò che ci permette oggi di andare in piazza, noi contro voi, voi contro noi, nel massimo della democrazia e del rispetto delle regole.
Quindi, non sarei così lontano da questa idea di settant'anni fa. Se settant'anni fa non ci fossero stati i partigiani o le forze alleate che hanno liberato...

PRESIDENTE

Solo per il verbale, chiariamo: 84 anni fa. Avete sbagliato.

Jonatan MONTANARIELLO (Partito Democratico Veneto)

No, mi riferisco al Manifesto, Presidente.
Se non ci fossero stati i partigiani e le forze alleate, settant'anni fa neanche ci sarebbe stato quel Manifesto, un Manifesto che ci ha permesso, in qualche modo, di fare quello che oggi noi ‒ l'ho già detto ‒ possiamo fare. Vorrei invitarvi a pensare: se non fosse stato sconfitto il fascismo, oggi saremmo in quest'Aula a dire che non siamo d'accordo o qualcuno farebbe la fine di Matteotti dicendo di non essere d'accordo con il leader di turno?
A me fa molto, molto male vedere che si continua a fare un dibattito sull'Europa, anche su un terreno di miseria politica, che è sempre quello, non sapete cos'altro dire: il green, i gender. Io vorrei dire qualcos'altro dell'Europa. Il PNRR. Colleghi, voi lo sapete che dovete ringraziare il PNRR in questa Regione? Le opere che avete previsto nel Piano sociosanitario del 2016 non siete mai riusciti a farle. Grazie al PNRR oggi state facendo quelle opere previste, come gli ospedali di comunità e gli hospice, oggi, con i soldi del PNRR, dopo che li avevate promessi ai cittadini senza essere in grado di farli.
I fondi FEAMPA, collega Pan, lei è stato Assessore (quanto vi piace andare a tagliare i nastri con i pescatori), sono soldi dell'Europa. I fondi della PAC sono soldi dell'Europa. E così tutti i fondi, come l'FSE, e potremmo continuare fino a domani.
Collega Formaggio...

PRESIDENTE

Lasciamo parlare il collega Montanariello, grazie.
Collega Formaggio, la richiamo per la prima volta.

Jonatan MONTANARIELLO (Partito Democratico Veneto)

Consigliere Formaggio, lei, i suoi colleghi e la sua Premier dovete mettervi d'accordo. Se le parole del Manifesto di Ventotene dette dalla Premier sono state fraintese, ci dite quando Trump dichiara che l'Europa è stata formata per fregare gli Stati Uniti se la Meloni continua a stare con Trump o sta con l'Europa? Il Manifesto di Ventotene può essere stato frainteso dai colleghi Formaggio, Casali, Pavanetto, Razzolini, ma quando Trump dice che "l'Europa è stata formata per fregare gli Stati Uniti", la Meloni, che lì non può essere fraintesa, sta con Trump o sta con l'Europa? Anche questo è un tema. Non ve la potete cavare sempre con qualcuno che capisce male. Per fortuna capite bene solo voi.
È vero che ci sono cose, come dice il collega Pan, dell'Europa che alla pancia della gente possono non piacere. Mi riferisco a quando il collega Pan parlava della misura delle vongole, tutte quelle cose che vanno migliorate. L'Europa non è perfetta, va migliorata sotto molti aspetti, ma è il miglior risultato che oggi potremmo avere dopo aver conosciuto la guerra in Europa. A questo punto, mi interrogo anche sulla qualità della classe politica. Se i massimi leader italiani vanno in Europa a fare i parlamentari e facciamo figuracce a livello mondiale perché li tacciano di assenteismo... Diventa difficile, collega Pan, se un leader di partito italiano viene preso in giro perché è assenteista, spiegare che la vongola di 25 millimetri non è... Forse lei lo conosce, collega Villanova. Sicuramente lo conosce meglio di me.
Detto ciò, l'Europa ha il dovere di essere...

PRESIDENTE

La invito a chiudere, grazie.

Jonatan MONTANARIELLO (Partito Democratico Veneto)

Presidente, recupero il tempo in cui mi ha interrotto il collega Formaggio.

PRESIDENTE

Non l'ha interrotta più di tanto, gliel'assicuro.

Jonatan MONTANARIELLO (Partito Democratico Veneto)

Grazie, Presidente, chiudo.
L'Europa deve essere per tutti noi un faro, deve essere l'Europa che innova, l'Europa che protegge. Per fortuna c'è l'Europa. Se in qualche modo, caro collega Formaggio, lei e la Premier Meloni dovevate proteggere e innovare...

PRESIDENTE

La invito a chiudere il suo intervento.

Jonatan MONTANARIELLO (Partito Democratico Veneto)

...saremmo rovinati.

PRESIDENTE

Grazie.
Collega Barbisan, prego.

Fabiano BARBISAN (Gruppo Misto)

Grazie, Presidente.
A mio avviso, dobbiamo pensare a una realtà, senza nulla togliere agli ideologi del Manifesto di Ventotene, senza nulla togliere ai vari statisti che hanno creato, fatto, pensato e messo in piedi l'Europa, a partire dai sette Paesi iniziali nel Dopoguerra.
Le Unioni europee, purtroppo, con le armi sono state fatte, create (tentato di fare), portate avanti da Napoleone, dai romani. Dopodiché, si sono messi di mezzo i nazisti. Pensavano, anche questi, di unire una certa quantità di Europa. Qual era l'obiettivo? Il mercato. Qual è l'obiettivo? Produrre, cercare di avere sempre qualcosa che costi meno degli altri, per fare economia. Questo è il meccanismo. Energia, petrolio, gas, quello che vediamo. Poi, chiaramente, il mercato e il commercio.
Faccio un attimo il punto. Io sono orgoglioso di essere in Europa, del fatto che ci sia un'Europa, e sarei anche orgoglioso se potesse continuare. Non è sbagliato che l'Europa sia rispecchiata nella NATO assieme a tanti altri Paesi. C'è già uno spirito di difesa. Se poi questo spirito di difesa viene meno, se ci troviamo con difficoltà strumentali... Perché non sono difficoltà politiche, ma sono difficoltà, a mio avviso, solo strumentali, cioè indotte da false notizie. La Russia non ha mai invaso nessuno. Non sono russofobo, ma la Russia non ha mai invaso nessuno. Viceversa, abbiamo dei problemi con qualcun altro (bombe buone, bombe cattive).
Tornando sulla realtà, dico una cosa. Sono ventiquattro anni che abbiamo un'Europa. Ci sono ancora ventiquattro lingue ufficiali, come i traduttori. È possibile che dopo ventiquattro anni non si sia pensato, da questi strateghi europei, di far sì che nelle scuole si imparasse una lingua comune? Non va bene il francese, non va bene l'inglese, guai il tedesco del Terzo Reich. Mettiamo dentro l'arabo, ma facciamo in modo che ci sia una lingua comune.
Per non parlare dei sorrisetti Sarkozy-Merkel addosso a Berlusconi ("noi siamo i capi"). Ci hanno portato via, naturalmente pagandole, le fabbriche, le macchine, i marchi e compagnia bella. L'Italia non si è svuotata perché ci sono gli italiani e le nostre teste sono diverse dalle zucche tedesche e francesi. Mi assumo la responsabilità di quello che dico, perché le conosco bene, ho lavorato con loro.
La scuola. Crediamo ancora che un medico laureato a Sofia, a Bucarest o a Budapest sia diverso da uno laureato a Padova, diverso da uno laureato a Parigi, che uno spagnolo sia diverso da uno laureato in Germania, a Berlino. Non possiamo continuare ad avere un'Europa spezzettata per l'incapacità fissa, da venticinque anni, di chi mettiamo là con le votazioni, pur essendo democraticamente eletti: sonori somari incapaci. Questo stanno facendo.
Il fisco. È possibile che si paghi il 7% di tasse in uno Stato ‒ se volete ve li elenco ‒ e il 70% in un altro Stato? Gli stipendi: 3 euro all'ora, 2 euro all'ora in Bulgaria, 7 euro in Romania. Di cosa stiamo parlando? Dopo ventiquattro anni.
La chiudo così: basta...

PRESIDENTE

La invito a chiudere, collega.

Fabiano BARBISAN (Gruppo Misto)

Basta contributi per non seminare. Mettiamoci d'accordo. Non si danno contributi per non seminare.
Grazie.

PRESIDENTE

Collega Ostanel, sull'ordine dei lavori. Prego.

Elena OSTANEL (Il Veneto che Vogliamo)

Presidente, sull'ordine dei lavori.
Credo si debbano prendere le distanze, in un'Aula del Consiglio, da una dichiarazione fatta dal collega Barbisan, che spero abbia sbagliato ad esprimersi, quando ha detto che la Russia non ha mai invaso nessuno. Va bene che stiamo discutendo del Manifesto di Ventotene, che stiamo revisionando un Manifesto, ma revisionare quello che accade nella storia recente in un'Aula di un'Istituzione non si fa.

PRESIDENTE

Grazie, collega. Non era un intervento sull'ordine dei lavori. Se volete censurare l'operato o le discussioni di un collega fatelo, però al microfono un collega, finché non dice certe cose o offende qualcuno in maniera pesante, ha il diritto di parlare. Si può essere d'accordo con certe opinioni. Non potete zittire la discussione. Siamo in un'Aula democratica e ognuno ha il diritto di parlare.
Prego, collega Baldin.

Erika BALDIN (Movimento 5 Stelle)

Grazie, Presidente.
Ognuno ha il diritto di parlare, ma anche di essere aderente alla storia, all'attualità, alla realtà, non sulla base di cose inventate o pregiudizi.
Io ho aderito alla risoluzione del collega Marzio Favero perché credo ancora in quello che è riportato nel testo della risoluzione, che sostanzialmente vorrebbe che il Consiglio si pronunciasse su un'Europa solidale e di prossimità. Credo siano valori da tutti condivisi e di assoluta attualità, anche se dal giorno in cui l'abbiamo sottoscritta, quindi il 13 marzo 2024, ad oggi le cose per noi e per l'Europa sono cambiate, e non di poco.
Ricordo ancora, come fosse ieri, la tragica comparsa del Covid, che ha stravolto le vite di tutti noi, italiani ed europei, e a livello mondiale. Ricordo benissimo che in quella fase ‒ si parla del 2020, non tantissimi anni fa ‒ la decisione assunta dall'Unione europea fu quella di prevedere un fondo comune di debito per dare la possibilità agli Stati di riprendersi dopo una parentesi così tragica della nostra storia legata al Covid, sotto il punto di vista sociale, industriale, di ripresa in tutti i suoi aspetti. Con il piano NextGenerationEU, quindi, si dava avvio a un grande investimento nella nostra economia europea per 750 miliardi.
Oggi, invece, si ragiona su un investimento di 800 miliardi per un piano di riarmo europeo; quindi, una cifra superiore a quella che era stata all'epoca stanziata per il Covid, una esigenza totalmente diversa, che disattende le ragioni per le quali l'Europa stessa nacque, ovvero ragioni di solidarietà, di vicinanza ai popoli, di pace, tutte ragioni che oggi ancora mi sento di sottoscrivere e di condividere nelle intenzioni delle richieste e dei valori dei padri fondatori.
Ad oggi, purtroppo, ci viene da sottolineare che la visione di questa Europa è cambiata. Si parla di una economia di guerra, purtroppo, che sta avanzando; si parla di andare a rifinanziare le industrie della produzione bellica, cosa che non si dovrebbe in realtà fare mai, perché più si investe sulla guerra e più è facile intraprendere nuove battaglie, nuovi conflitti, che vanno a esasperare gli animi della popolazione, a impoverire gli Stati e le popolazioni che, purtroppo, soccombono. Da una parte o dall'altra, c'è una soccombenza.
Mi sento di dire che, ad oggi, questa risoluzione è ancora più importante, perché si parla di solidarietà, di pace, di libertà dei popoli. Con ancora più convinzione, quindi, è il momento di renderla attuale. Proprio per questo motivo, qualche tempo fa ho depositato una risoluzione, per chiedere a questo Consiglio regionale di esprimersi contro il piano folle di riarmo dell'Europa. Capisco che l'Europa è fatta da Governi, anche nazionali, che dettano una linea, però credo che ad oggi la linea che dobbiamo portare avanti sia quella della pace, della solidarietà e di un'Europa di prossimità, come predica questa risoluzione.

PRESIDENTE

Collega Villanova, prego.

Alberto VILLANOVA (Zaia Presidente)

Grazie, Presidente.
Ogni volta che parliamo di Europa in quest'Aula purtroppo ho la sensazione di essere tornato all'università, dove da una parte c'erano i professori che insegnavano e dall'altra parte coloro che dovevano ascoltare. Molto spesso mi sembra di essere in un'aula di tribunale dove veniamo accusati, con tanto di dito puntato. Ne ho sentite anche oggi di tutti i colori.
Partiamo da una frase che mi ha colpito particolarmente: "L'Europa non vi piace", come fosse un'accusa. Se noi guardiamo gli indici di fiducia in tutto il continente verso l'istituzione Europa ci accorgiamo che non è che l'Europa non piace a noi. L'Europa non piace, per come è, agli europei. Se non piace l'Europa non è certo per quelli che l'Europa non l'hanno mai governata o per quelli che tuttora, quando vanno in Europa, hanno il cordone sanitario, perché non possono entrare a far parte o non possono dire la propria, non possono in nessun modo cercare di collaborare con l'istituzione europea.
Abbiamo sentito delle accuse tipo che per noi, che siamo da questo lato, l'Europa è quella dei mercati, l'Europa dove esportare le nostre merci. I nostri partiti indeboliscono i luoghi della condivisione. Ci hanno detto che dobbiamo essere coerenti. Parto da quella che è stata l'Europa da quando è stato introdotto l'euro, da quando tutti noi ci siamo accorti della presenza dell'Europa, da quel 2001, se non sbaglio, quando è entrato in vigore l'euro. Cosa è stata l'Europa da quell'anno in poi? L'Europa è stata un continente dove hanno prevalso le regole di bilancio, ha prevalso un termine come "Patto di stabilità", ha prevalso il rigore, l'austerity. Ce lo ricordiamo? Tutto questo non l'ha deciso questa parte dell'Aula, ma lo ha deciso chi governava l'Europa.
Per anni l'Europa ha messo in ginocchio Stati fondatori (leggasi Grecia) per un debito di 20 miliardi. È stata messa in ginocchio la culla della cultura occidentale e della cultura europea, costringendo a vendere tutti i propri asset, per un debito di 20 miliardi, e noi oggi, di fronte alla maggiore economia europea, cioè la Germania, che si trova in difficoltà, in quindici giorni sospendiamo il Patto di stabilità, viene approntato un piano di riarmo europeo, un piano economico europeo che permette agli Stati con debiti fuori bilancio di andare fuori dal Patto di stabilità, e nessuno dice niente.
Veramente ci stupiamo che gli europei non credano più in questa istituzione, per come è oggi? Veramente ci stupiamo? In questi giorni abbiamo assistito a questo piano, il ReArm Europe, che già dal titolo fa capire come questa istituzione sia scollata dalla realtà. "Riarmare l'Europa". Io ricorderei a chi ha scritto questo titolo che l'Europa è stata armata solo nei conflitti mondiali. L'ultima volta che l'Europa è stata armata risale alla Seconda guerra mondiale. Dopo la Seconda guerra mondiale l'Europa è stata difesa dagli Stati Uniti e dalla NATO, non è mai stata armata. Dire che oggi l'Europa si deve riarmare, indicando qual è il nemico, vuol dire esporre gli europei a rischi incredibili, tralasciando quella che dovrebbe essere la prima missione, quella diplomatica, da dove l'Europa si è sempre tirata fuori lasciando fare ad altri.
Io sono cresciuto con l'Europa, io amo l'idea di Europa. Non amo questa Europa, come tanti altri europei. Prima abbiamo parlato del Manifesto di Ventotene. Il Manifesto di Ventotene è stato scritto tre anni dopo la promulgazione delle leggi razziali, giusto per essere chiari, in un periodo storico ben chiaro, che credo vada sicuramente contestualizzato. Dire che non si può criticare in maniera serena come un testo, ma che va preso come scritto sulla pietra credo sia profondamente sbagliato. Tutti noi siamo dotati di intelletto, abbiamo capacità critiche, non siamo dei primati scesi dagli alberi ieri.

PRESIDENTE

La invito a chiudere, collega Villanova.

Alberto VILLANOVA (Zaia Presidente)

Ben vengano quelle parti del Manifesto che hanno creato l'Europa, ben venga omaggiare Spinelli, uno dei padri fondatori dell'Europa, ma dire che questo va preso nella sua interezza penso sia assolutamente sbagliato.

PRESIDENTE

Grazie.
Alla fine della discussione generale, il promotore chiude con il suo intervento.

Marzio FAVERO (Liga Veneta per Salvini Premier)

Lancio un appello a tutti alla ragionevolezza. Ognuno di noi potrebbe avere i suoi elementi per criticare l'unione continentale così come si è sviluppata, e su questo credo che troveremmo un sacco di argomenti condivisibili. In questo momento, però, abbiamo dei ragazzi che stanno crepando alle porte dell'Europa: che siano russi o ucraini a me non interessa. So che sono giovani che hanno una sola vita ‒ perché a ognuno di noi ne è concessa solo una, non siamo come i gatti ‒ e che stanno morendo ogni giorno, ma di loro non parla nessuno. Se muore un civile, giustamente, tutti piangono, ma se muore un soldato è come se fosse una vita che non conta.
Ho visto scene in internet che fanno venire i brividi: corpi in semi-decomposizione, busti con le gambe ridotte pelle e ossa, gente che ha la metà dei miei anni. A che cosa ci serve l'Europa? Lo diceva Einaudi, così parlo di una figura che dovrebbe essere trasversale, il primo vero Presidente della nostra Repubblica, in un articolo comparso sul "Corriere della Sera" all'inizio degli anni Cinquanta: "Volete che la guerra torni in Europa? Fate una Confederazione". Esattamente quello che abbiamo adesso. "Volete evitare che lo spettro della guerra ritorni? Fate una federazione". "Federalismo" è la parola utile per risolvere il problema dell'Europa, per dare un linguaggio capace di unire le diversità, per trasformare le diverse identità in risorsa di dialogo anziché in fattori di competizione. Aggiungeva Einaudi che lo spazio vitale, come teoria, non l'ha inventato Hitler. Lo spazio vitale è l'inevitabile corollario di ogni politica puramente nazionalista. Poiché nessuna nazione è veramente autonoma, avrà sempre bisogno, se pensa solo ai suoi interessi, di aggredire le altre. L'Europa nasce come sogno, come tentativo di portare a compimento il grande percorso di riflessione politica, istituzionale, giuridica, filosofica, morale e anche religiosa, che ci ha portato a definire "civiltà europea democratica" quella degli ultimi due secoli, la civiltà dei diritti, la civiltà delle Costituzioni.
Vi devo dire la verità: a me non pesa troppo l'emendamento di Fratelli d'Italia; casomai, se fossi a sinistra, chiederei se tutti hanno letto questo documento e sanno che, per esempio, viene criticato severamente il Partito Comunista, che questo documento, il Manifesto di Ventotene, viene definito "settario". Credo che questo documento vada contestualizzato storicamente e che ognuno di noi possa fare uno sforzo per trovare un accordo.
È molto più importante il risultato. Mi dispiace, collega Camani, il suo approccio è ideologico. A me interessa che oggi cinquanta Consiglieri del Veneto dicano assieme che serve fare una federazione europea. Questo mi interesserebbe. Scusate se ve lo dico. Anselmi, con cui ho parlato, ha detto che non c'è problema ad accogliere questo emendamento.

PRESIDENTE

Lasciate parlare il collega Favero.

Marzio FAVERO (Liga Veneta per Salvini Premier)

Forse perché, come diceva Enrico IV, "Parigi val bene una messa".
Questo tipo di chiusure a me paiono del tutto strumentali. Credo, Presidente, che sia corretta la proposta avanzata prima, se non ricordo male, dalla collega Ostanel, di fare un time-out, se è possibile, chiedere una pausa a questo Consiglio, perché fra le moltissime risoluzioni e mozioni che abbiamo approvato nel corso di questi anni, questa, non per nostro merito, ma per le circostanze in cui ci troviamo, ha assunto all'improvviso un significato di straordinario peso anche morale.
Forse abbiamo bisogno di ritrovarci con equilibrio. Facciamo le modifiche al testo che riteniamo più opportune, ma non dimentichiamoci delle parole del Papa, l'unico regnante che ha usato il buonsenso negli ultimi tre anni: bisogna demilitarizzare il linguaggio, anche quello politico. Anche se ha scelto di chiamarsi "Francesco" è un gesuita e nel dire questo si fa carico di quella grande intuizione che ha elaborato la filosofia del Novecento, che la realtà la plasmiamo con le parole che utilizziamo.
Come diceva lei e come diceva ironicamente Ionesco, alla fine solo le parole contano, il resto sono chiacchiere. Noi oggi avremo usato le parole se riusciremo a uscire con un documento approvato da tutti.

PRESIDENTE

Grazie.
Propongo di riprendere i lavori alle ore 16.30.
Collega Ostanel, lei mi ha chiesto una interruzione, è la terza volta che lo fa su un unico tema.
Prego, collega Ostanel. Se non è sull'ordine dei lavori la interrompo.

Elena OSTANEL (Il Veneto che Vogliamo)

Siccome avevo proposto una pausa per cercare di lavorare sul testo, forse l'intergruppo, che ha cercato di lavorare a questa mozione, è quello che potrebbe primariamente ritrovarsi. Era solo un tentativo di dire perché avevo chiesto la pausa.

PRESIDENTE

Premesso che avevo già detto che la sospensione ci sarebbe stata, siamo in seduta di Consiglio. Di solito, in queste situazioni si ritrovano i Capigruppo e le persone che normalmente dentro ai Gruppi seguono gli argomenti.
In questo momento, ripeto, sospendo la seduta. Chi vuole interloquire, assieme al promotore, sulla risoluzione n. 125 lo faccia adesso in Sala del Leone.
La Seduta è sospesa alle ore 16.22
La Seduta riprende alle ore 17.10

PRESIDENTE

Colleghi, riprendiamo i nostri lavori.
L'emendamento n. L0002 del presentatore è stato caricato su Concilium. Penso che lo possiate vedere. Basta aggiornare Concilium e lo vedete.
Emendamento n. L0002, presentato dal consigliere Favero, modificativo, che prevede:
All'ultimo capoverso dopo le parole "...in Parlamento", il periodo è così modificato: "di sostenere in tutte le sedi europee la richiesta di avviare le riforme necessarie alla nascita di una nuova Europa, sovrana e democratica, secondo il modello federale indicato dal Manifesto di Ventotene e dai Padri fondatori".
Collega Favero, se vuole illustrarlo, prego.

Marzio FAVERO (Liga Veneta per Salvini Premier)

Pochissime parole per ringraziare tutti coloro che hanno partecipato alla discussione. Abbiamo trovato una soluzione in positivo che cerca di rispettare le sensibilità di tutti. ringrazio il Consiglio a nome dell'Intergruppo che si è costituito al suo interno. Ringrazio i quaranta Consiglieri che hanno sottoscritto la prima versione e li invito a votare per l'emendamento, che apporta una miglioria significativa. Spero che anche gli altri dieci Consiglieri possano condividere con noi questa istanza. Diamo così una risposta al Movimento Federalista Europeo, che è trasversale, nella speranza soprattutto come Consiglio Veneto di indicare alla nostra gente il fatto che vogliamo un'Europa che sia unita, federata, capace di affrontare le sfide di un frangente storico davvero drammatico.

PRESIDENTE

Tecnicamente rammento che esiste l'emendamento n. L0001, depositato dal consigliere Casali. Scusate, cos'è questo? Se ho quello di dopo, questo è inutile.
Emendamento n. L0001, presentato dal consigliere Casali, modificativo, che prevede:
Il capoverso
- al nostro Governo, insieme ai nostri rappresentanti in Parlamento, di sostenere in tutte le sedi europee la richiesta di avviare la Convenzione per attuare le riforme necessarie alla nascita di un'Europa federale, sovrana e democratica, nel solco di quanto indicato dai Padri fondatori e dal Manifesto di Ventotene.
È così sostituito:
- al nostro Governo, insieme ai nostri rappresentanti in Parlamento, di sostenere in tutte le sedi europee la richiesta di avviare la Convenzione per attuare, in linea con lo specifico obiettivo prefigurato anche in una parte del Manifesto di Ventotene, le riforme necessarie alla nascita di un'Europa federale, sovrana e democratica, nel solco di quanto indicato dai Padri fondatori.
All'emendamento n. L0001 del collega Casali tecnicamente cosa succede?

Marzio FAVERO (Liga Veneta per Salvini Premier)

Aspettiamo la lettura.

PRESIDENTE

Va bene.
Il presentatore legge l'emendamento n. L0002. Prego.

Marzio FAVERO (Liga Veneta per Salvini Premier)

All'ultimo capoverso dopo le parole "...in Parlamento", il periodo è così modificato: "di sostenere in tutte le sedi europee la richiesta di avviare le riforme necessarie alla nascita di una nuova Europa, sovrana e democratica, secondo il modello federale indicato dal Manifesto di Ventotene e dai Padri fondatori".
Con questa dicitura cogliamo il positivo, quello che ci unisce, e spero che su questo tutti noi si possa convenire.

PRESIDENTE

Penso che sia chiaro lo spirito e il testo che il collega Marzio Favero ha appena letto.
Collega Casali, prego.

Stefano CASALI (Fratelli d'Italia - Giorgia Meloni)

Visto questo emendamento che prima abbiamo condiviso, credo, con tutte le forze politiche, ritiriamo il primo emendamento.

PRESIDENTE

Va bene.
L'emendamento n. L0001 è ritirato.
Collega Barbisan, prego.

Fabiano BARBISAN (Gruppo Misto)

Solo per chiederne la sottoscrizione. Non l'avevo fatto perché aspettavo la riformulazione. Grazie.

PRESIDENTE

La sottoscrizione dell'intera risoluzione, come modificata. Va bene.
I colleghi Masolo, Montanariello, Cecchellero, Camani, Zottis, Casali, Pavanetto, Bigon e Maino chiedono la sottoscrizione della risoluzione.
Il promotore accetta tutte queste richieste di sottoscrizione?

Marzio FAVERO (Liga Veneta per Salvini Premier)

Il promotore accetta volentieri tutte queste richieste di sottoscrizione.

PRESIDENTE

Vedo anche la faccia soddisfatta del collega Marzio Favero.
Metto in votazione l'emendamento n. L0002.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Non vedo richieste di intervento.
Metto in votazione la risoluzione n. 125 nel suo complesso, come modificata.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva all'unanimità.
Penso che neanche quando Marzio Favero era Assessore in Provincia di Treviso abbia mai avuto un'unanimità di votazione.
Grazie per gli sforzi e anche per la passione che il collega Marzio Favero mette su questi temi.
Adesso dovremmo affrontare la mozione n. 576, ma il proponente è in viaggio, in quanto aveva assunto in precedenza un impegno personale non rinviabile; quindi, mi ha chiesto di posporre l'esame della sua mozione a quando arriva. Dovrebbe arrivare a breve. Grazie.

PUNTO
8



MOZIONE PRESENTATA DALLA CONSIGLIERA BALDIN RELATIVA A "PER LA RICONVERSIONE DEGLI ALLEVAMENTI INTENSIVI IN VENETO: UN'ESIGENZA DI SALUTE PUBBLICA". (MOZIONE N. 548) RESPINTA

PRESIDENTE

Passiamo al punto n. 8, la mozione n. 548 presentata dalla collega Baldin.
Collega Baldin, prego.

Erika BALDIN (Movimento 5 Stelle)

Grazie.
Sappiamo che esiste una Convenzione europea sulla protezione degli animali negli allevamenti, che è stata firmata la prima volta nel 1976, con cui si prevedono tutele specifiche proprio per il benessere e la salute degli animali.
Il Veneto è la Regione in Italia con il maggior numero di polli, galline, galli e tacchini, che, secondo i dati aggiornati dell'Anagrafe zootecnica presso il Ministero della salute, ammontano a 147 milioni di capi, presenti in oltre 10.600 allevamenti avicoli.
Di recente – io l'ho visto, non so quanti di voi abbiano avuto il piacere di vederlo – è stato realizzato il documentario-film di Pablo d'Ambrosi e Giulia Innocenzi "Food for profit", che inizia proprio dalla situazione di un allevamento o un paio di allevamenti nel nostro Veneto. In questo docufilm si parla di alcune situazioni raccapriccianti in alcuni allevamenti intensivi di polli e maiali sul territorio nazionale ed europeo, in particolar modo quello spagnolo e polacco. Il docufilm "Food for profit" ha documentato anche la grave commistione tra lobby, politica eurounitaria e industria della carne, coinvolgendo direttamente anche Parlamentari uscenti ed ex Ministri, e, fatto ancora più grave, la condizione degli animali in un paio di maxi-allevamenti in territorio veneto. Nell'interesse delle imprese zootecniche venete, che non sono tutte uguali, vanno isolate quelle sparute aziende che violano i diritti animali e producono in condizioni di concorrenza sleale.
Nell'ambito delle pratiche zootecniche intensive ci sono forti emissioni di ammoniaca, che è precursore della frazione secondaria del particolato atmosferico, tra i principali responsabili di polveri sottili.
È bene analizzare anche uno studio del 2023, promosso dal Comitato paritetico di controllo e valutazione del Consiglio regionale lombardo e condotto dall'Università degli studi di Milano, che ha evidenziato come, durante la stagione fredda, il particolato proveniente da questa fonte arriva a rappresentare circa il 50% del PM10 presente nell'aria della Pianura Padana. Lo stesso studio lombardo ha dimostrato come le aree degli allevamenti intensivi soffrano, oltre all'inquinamento atmosferico, molte altre forme di contaminazione, tra le quali quelle relative a metalli pesanti, pesticidi ed erbicidi, patogeni resistenti agli antibiotici. Inoltre, i liquami animali specie dei bovini sono fonte di produzione eccessiva di un altro componente chimico particolarmente inquinante il suolo e le acque dolci, come il fosforo.
Sappiamo che l'alta concentrazione di animali favorisce il rischio di zoonosi, cioè la diffusione di malattie dagli animali agli esseri umani. Stiamo parlando attualmente della grave situazione di aviaria presente negli Stati Uniti.
La conversione e il sostegno ad allevamenti con metodo biologico e coltivazioni di terreni in base al criterio della rotazione delle colture migliorano la salute sia dei suoli che delle acque, ma anche delle piante e degli stessi animali, contribuiscono ad un alto livello di biodiversità, assicurano un impiego responsabile dell'energia e delle risorse naturali, mirano ad ottenere prodotti di alta qualità, che rispondono maggiormente alla domanda dei consumatori.
La difesa delle attività zootecniche più impattanti e obsolete va contro lo sviluppo del sistema economico veneto; invece, un investimento pubblico per innovare il prodotto e il processo produttivo nell'allevamento, in specie avicolo, fa da volano alla crescita economica.
Con questa mozione, quindi, si impegna la Giunta regionale: a valutare una moratoria alle autorizzazioni per nuovi impianti di allevamenti intensivi a causa dei contesti ambientali, sanitari ed economici, in attesa di una programmazione guidata da studi epidemiologici e valutazione di impatti cumulativi; a predisporre progetti specifici, nonché a prevedere sostegni economici, da erogare attraverso bandi rivolti agli imprenditori agricoli, finalizzati alla transizione ad un'agricoltura e ad un allevamento più sostenibili, che comprendano – a titolo esemplificativo – misure per: la formazione mirata di imprenditori agricoli volta alla variazione delle metodologie di allevamento; il sostegno al reddito per le possibili diminuzioni temporanee di ricavi dovute alla riduzione dei capi allevati; il miglioramento della gestione dei reflui zootecnici e le relative emissioni in atmosfera.
So che sono stati depositati degli emendamenti, che ho già valutato in maniera positiva.
Ringrazio i Consiglieri che hanno voluto sottoscrivere la mozione in oggetto.
Grazie.

PRESIDENTE

Grazie a lei.
Collega Zottis, prego.

Francesca ZOTTIS (Partito Democratico Veneto)

Grazie, Presidente.
Ho letto con attenzione la mozione e ci siamo permessi di presentare alcuni emendamenti, dal momento che le criticità che vengono rilevate all'interno della mozione stessa sono criticità che sono messe in evidenza anche dagli studi dell'Istituto zooprofilattico a livello regionale, dello Stato e delle categorie, sui quali, nelle iniziative proposte dalla consigliera Baldin, alcune delle quali sono anche in itinere, ci sono anche dei fondi dedicati, per cui le azioni proposte si possono anche potenziare. Gli emendamenti, dunque, vanno proprio nella direzione di mettere in luce le realtà positive presenti all'interno della Regione Veneto, che potrebbero fare da esempio ad altre aziende e da volano in termini di informazione, di formazione e di promozione, e nello stesso tempo creare quella rete con le associazioni di categoria – nell'ultimo emendamento vi faccio riferimento – e una potenziale valutazione dell'ampliamento degli organici dell'area prevenzione e veterinaria, nella direzione di costruire proprio una rete che permetta di avere non tanto un approccio sanzionatorio quanto un approccio di controllo e di gestione dei problemi effettivi e di valorizzazione di chi, invece, sta facendo investimenti anche in Regione Veneto, investimenti anche importanti, in termini di innovazione proprio nella direzione della qualità dell'ambiente e della protezione degli animali.
Grazie.

PRESIDENTE

Grazie a lei.
Collega Zanoni, prego.

Andrea ZANONI (Europa Verde)

Grazie, Presidente.
Vorrei innanzitutto chiedere alla firmataria della mozione se è possibile sottoscriverla, perché ne condivido il contenuto.
Il tema è di estrema attualità, perché gli effetti collaterali degli allevamenti intensivi oggi si manifestano con una particolare gravità anche sul nostro territorio. Quante volte abbiamo interessato la Giunta, anche con interrogazioni, ponendo il tema, ad esempio, degli impianti a biogas che funzionano grazie alle deiezioni animali e ai liquami animali? Quante volte, invece, in merito all'inquinamento dei terreni? Quante altre volte in merito allo sversamento in aree protette o nei fiumi di liquami provenienti dagli allevamenti intensivi? Quindi, stiamo parlando di un tema che ha effetti sul territorio molto importanti.
L'Unione europea si è dovuta addirittura dotare di una direttiva per quanto riguarda i liquami, mi riferisco alla Direttiva Nitrati, che pone limiti anche stringenti per quanto riguarda la distribuzione dei liquami da allevamenti intensivi nei territori, ma poi ancora il digestato prodotto dagli impianti a biogas da mettere nei terreni. Abbiamo visto, poi, che alcuni di questi digestati contenevano metalli, contenevano inquinanti. C'è stata anche un'inchiesta di Report e una di Fanpage. Di inchieste ce ne sono moltissime. Effettivamente è un tema di rilevanza nazionale ed europea. Giustamente, nella mozione si cita il docufilm "Food for profit", che testimonia come il giro di soldi e di affari alla fine intacchi e contamini anche la politica attraverso le lobby, che spesso sono potentissime.
I soldi destinati agli allevamenti intensivi del contribuente europeo, italiano e veneto sono moltissimi. Colleghi, oggi gli allevamenti intensivi sarebbero economicamente insostenibili senza i sussidi europei. Senza i sussidi europei non avremmo tutti questi allevamenti intensivi. Quindi, sono i cittadini europei che contribuiscono a questi allevamenti. A mio avviso, a nostro avviso, sarebbe più proficuo investire e destinare questi fondi anche alla produzione, ad esempio, alimentare e vegetale. In Veneto – questa mattina è stato assaggiato da tutti i Consiglieri – abbiamo l'asparago, il radicchio di Treviso, il radicchio di Chioggia, abbiamo moltissimi ortaggi, abbiamo moltissime primizie. Quindi, ci sono delle alternative che andrebbero almeno alla pari finanziate, cosa che oggi non accade.
La settimana scorsa abbiamo depositato un'interrogazione sull'ennesima inchiesta, effettuata da un'associazione di tutela degli animali, su uno degli allevamenti veneti, che ha portato alla luce moltissime violazioni delle norme igienico-sanitarie e sul benessere animale. È intervenuta anche la Magistratura e ci sono stati dei sequestri. Quindi, stiamo parlando di un tema di estrema attualità e i punti previsti nel dispositivo della mozione sono sicuramente utili per fare dei passi in avanti.
Naturalmente ognuno è libero di fare le proprie scelte alimentari, però dobbiamo essere consapevoli che questa attività comporta spese ingenti di fondi pubblici e comporta anche, a volte, la violazione di norme comunitarie molto importanti. Ricordiamo che il Trattato di Lisbona, all'articolo 13, considera gli animali esseri senzienti e ricordiamo anche che tre anni fa finalmente è stata messa in Costituzione anche la tutela della biodiversità e la tutela degli animali.
Consideriamo, infine, che a causa di tutti questi allevamenti intensivi spesso nascono delle epidemie, come la peste suina e l'aviaria, che comportano l'uccisione di migliaia e migliaia di questi animali. Chi paga? Chi risarcisce questi allevatori? Noi contribuenti. Ecco perché credo sia importante che una mozione del genere trovi l'accoglimento dei Consiglieri di quest'Aula.
Grazie.

PRESIDENTE

Grazie, collega.
Collega Formaggio, prego.

Joe FORMAGGIO (Fratelli d'Italia - Giorgia Meloni)

Grazie, Presidente.
In questa giornata mi sembra di essere sulla Luna più che in un Consiglio regionale. Passi la prima, ma questa mozione grida vendetta. A me piace portare qua dentro la parola "AVA", che ‒ lo dico per gli amici di sinistra, che non sanno cosa significa ‒ sta per "Associazione Veneta Avicoltori" o "Associazione Veneta Allevatori". Quando vi verrà bocciata in quest'Aula questa mozione, tornate a casa con in mente la parola "AVA". Infatti, ricordo che il Veneto, a livello di produzione avicola, non ha niente da invidiare a tutta Europa. In Veneto si produce la maggior parte dei polli, dei tacchini e di altre specie avicole. Peraltro, anche riguardo ai bovini siamo messi abbastanza bene. E non è ancora sufficiente. Anzi, invito il collega Gerolimetto e gli altri che masticano la materia molto meglio di Joe Formaggio a portare una mozione che impegni la Giunta a incentivare gli allevamenti intensivi del Veneto. Lo vediamo adesso in questi giorni con i dazi, con le guerre: se mettiamo a rischio anche tutta la filiera del food, quindi il settore primario, veramente non ci resta tanto da tenerci a livello veneto.
Invito, quindi, la maggioranza a creare qualcosa che vada nella direzione opposta rispetto a quella proposta da ambientalisti, animalisti e tutte queste persone che, per il semplice fatto che loro mangiano erba, oltre a farla mangiare a noi, caro Presidente, vogliono anche distruggere le nostre bellissime attività del Veneto, dove c'è gente che lavora, ci sono bambini che vanno a scuola e famiglie. Quando sento che l'Europa e l'Italia devono intervenire con dei sussidi per chiudere delle aziende, mi sembra di tornare ai periodi bui della storia quando il comunismo ti diceva come comportarti a casa tua.
L'invito che faccio – e chiudo, Presidente – è quello che la maggioranza crei qualcosa immediatamente che vada nel senso opposto di questa mozione animalista e ambientalista.
Grazie.

PRESIDENTE

Grazie a lei.
Collega Valdegamberi, prego.

Stefano VALDEGAMBERI (Gruppo Misto)

Ho ascoltato la presentatrice di questa mozione e francamente devo ancora riprendermi dallo shock, perché è talmente viziata di ideologia che innanzitutto fa un'ingiustizia nei confronti di chi lavora nella nostra Regione rispettando le regole del benessere animale, che sono la stragrande maggioranza. Se c'è qualcheduno che non le rispetta, va giustamente punito. Ma non possiamo fare una battaglia contro l'intera categoria. Stiamo facendo una battaglia puramente ideologica. Una delle cose che sono state dette è che questi inquinano l'aria con gas serra, quando uno studio dell'ISPRA testimonia che l'inquinamento derivante dagli allevamenti di animali è inferiore al 7% dell'inquinamento totale. Io non ho mai sentito fare battaglie per altre fonti di inquinamento. Non vorrei che ci sia qualcuno che abbia interesse a distruggere quel poco che rimane dell'allevamento nella nostra Pianura Padana e in Veneto per favorire interessi altrove, dove magari le regole del benessere animale non sono così rigide come lo sono nella nostra Regione.
Abbiamo sentito anche che occorre modificare le norme, cercare di restringere ancora di più, addirittura incentivare dall'Europa chi smette di allevare animali. Sono cose veramente assurde. Io vorrei far presente, visto che prima abbiamo parlato di Europa, il paradosso a cui ci troviamo di fronte se pensiamo a ciò che fanno alcuni vostri stessi rappresentanti di partito nelle sedi europee. Avete mai sentito parlare di un certo De Castro, uomo del PD, persona citata spesso con riferimento alle normative in agricoltura e che spesso si presenta nelle campagne elettorali a fianco agli allevatori? Ebbene, ho assistito a una trasmissione televisiva per puro caso, perché non guardo quasi mai la tivù, che faceva un'inchiesta. Alcuni giornalisti, con le telecamere nascoste, facevano alcune domande – e qui si aggancia al tema dell'Europa di prima – un po' provocatorie. Un finto lobbista si presenta e dice: noi avremmo la possibilità di finanziare la sua campagna elettorale, finanziare la sua attività politica e portare dei voti, però chiediamo una cosa. La richiesta sembrava ridicola, però è stata presa seriamente. Dice: noi abbiamo un brevetto per fare i maiali con sei zampe. Io pensavo fosse uno scherzo, invece era vero. La risposta è stata: la cosa si può fare, dovete avere un po' di pazienza, la cosa va studiata bene, va preparata. Questo la dice lunga su questa Europa tanto decantata di cui avete detto prima. Fatalità, il protagonista è proprio uno dei vostri massimi esponenti del mondo agricolo, interlocutore agricolo a livello europeo del PD. Pensate che coerenza, collega Zanoni! Dov'è? È scappato via? C'è grande coerenza. Voi che siete i portatori del benessere degli animali avete i lobbisti nel Parlamento europeo, dove fanno le politiche esattamente opposte. Vogliono i maiali a sei zampe. Io sono rimasto scioccato e ho pensato: guarda che coerenza questa gente, bravi.
Oggi siamo qua a portare una mozione che va a uccidere anche quella buona agricoltura, quel buon allevamento che rimane qui, nel nostro territorio, che tra l'altro è motivo di reddito e garanzia di un prodotto sano in una filiera del settore alimentare che purtroppo importa ormai quasi tutto da fuori Italia, dove certamente non vengono rispettate quelle normative igienico-sanitarie e di benessere animale che sono applicate nel nostro Paese? Voi volete far morire anche quel poco che rimane? Complimenti.
Voglio aggiungere un'ultima cosa, che riguarda il tema che tratteremo più tardi. Spesso sento dire che a causa dei lupi dovremmo tenere gli animali rinchiusi nella stalla. Ma come? Il benessere animale prevede che l'animale debba stare il più possibile fuori dalla stalla, vivere libero, respirare e pascolare. Quindi, da una parte si dice che si vuole il benessere degli animali e che occorre lasciarli liberi, dall'altra si vogliono creare le condizioni perché l'animale sia rinchiuso, incatenato. Capite l'incoerenza di queste vostre politiche ambientaliste, che spesso si contraddicono nei fatti e nelle proposte?
Grazie.

PRESIDENTE

Grazie, collega.
Ha chiesto di intervenire il collega Masolo.

Renzo MASOLO (Europa Verde)

Grazie, Presidente. Grazie, colleghi e colleghe.
Voglio intervenire per sostenere fortemente questa mozione. Anzi, chiedo alla proponente se è possibile sottoscriverla.

PRESIDENTE

La proponente accetta.

Renzo MASOLO (Europa Verde)

Grazie.
Voglio riprendere alcuni punti, anche perché i tempi sono stretti. Veramente chiedo all'Aula, all'Assemblea, a tutti i colleghi di utilizzare un metodo scientifico. Vi chiedo di non essere idealisti, non essere generalisti, non essere approssimativi, ma adottare un metodo scientifico e rifarsi alle evidenze scientifiche, quindi citare numeri, citare fonti, citare dati, sennò si parla di nulla.
Parto dalla questione alimentare degli allevamenti intensivi. Questo è un tema molto importante. Vi metto al corrente – sicuramente lo sapete già – su quanta carne mangiavano gli italiani nel 1961. Gli italiani mangiavano mediamente 23 chili pro capite all'anno, 23 chili di carne a testa. Nel 2014 siamo passati a 43 chili. Abbiamo quasi raddoppiato. Nel 2025, dati di Coldiretti, siamo arrivati a 79 chili. Nel 2025 mediamente ogni italiano mangia 79 chili di carne. Quindi, pensate a qualcuno che ne mangia 10 e a qualcuno che ne mangia più di 2 o 3 quintali. Poi c'è qualcuno che non la mangia proprio.
Il tema è molto importante, perché non è solo un tema di allevamenti intensivi. Gli allevamenti intensivi sono un sintomo, sono un segno della direzione che ha preso la nostra civiltà, la nostra società da un punto di vista alimentare. Questo dovrebbe essere uno spunto di riflessione anche per farci capire l'educazione alimentare che dovremmo dare, ma soprattutto per farci capire che in Veneto, malgrado gli allevamenti intensivi, non si riesce a soddisfare la nostra richiesta di carne. Pertanto, dobbiamo cambiare e dobbiamo lavorare sulla produzione di meno carne ma di maggiore qualità. Questo non cambierebbe nulla dal punto di vista economico. È questo il passaggio che mi stupisco che alcuni colleghi non arrivino a capire. Se noi produciamo carne che è prodotta da più aziende, per cui da aziende più piccole, è logico che aumentano i costi in larga scala, ma parimenti aumenta la qualità della carne. Tra l'altro, abbiamo minori rischi di zoonosi, come è stato detto, e abbiamo minori rischi di patologie, per cui l'uso di antibiotici, e anche questo è stato detto. Se poi rinforziamo – anche come Regione possiamo farlo – il comparto del biologico, anche in questo caso abbiamo un intero comparto che ne beneficia. Penso anche al discorso dell'alimentazione degli animali: potrebbe essere fatta con alimenti biologici.
Non dimentichiamo, poi, il consumo di suolo. Le nostre esigenze alimentari si appoggiano su un consumo di suolo di altri Paesi che producono carne per noi, per farci mangiare, il che vuol dire togliere foreste e fare pascoli. Questo vuol dire che più dell'80% di quello che coltiviamo nel mondo non è per l'alimentazione umana ma è per l'alimentazione animale. Questi sono dati molto importanti per capire il senso di questa mozione.
Vi è anche il discorso della sicurezza anche sanitaria legato agli antibiotici, ma anche il discorso della tipologia di carne, dato che una carne conservata rossa non è la stessa cosa di una carne bianca o di altri tipi di carne o di pesce. Anche su questo dovremmo fare una riflessione. Peraltro, da un punto di vista ambientale e climatico le carni rosse sono molto più impattanti rispetto alle carni bianche. Pensiamoci.
Vi è, infine, il discorso del comparto biologico, che è fondamentale, dunque occorre stimolare, promuovere e sostenere anche economicamente il comparto biologico, e il discorso dell'inquinamento. È vero, non è una fiaba che l'ammoniaca crea un particolato secondario molto pericoloso, pericoloso quanto quello primario prodotto dalle biomasse, dalle auto, dalla produzione industriale. Anche su questo riflettiamo.
Teniamo conto che questa mozione non è contro gli allevatori, è a favore della salute pubblica, dell'ambiente e dell'economia del futuro, è a favore dei cittadini e del diritto a un cibo sano, giusto e sostenibile, è a favore della nostra responsabilità politica di guidare la transizione ecologica e di non subirla, è a favore delle aziende che sono più attente da un punto di vista ambientale. Le buone prassi vanno viste come riferimento, come esempio; invece, gli allevamenti intensivi di cui parla la mozione vanno gradualmente disincentivati, in modo che ci possa essere una transizione anche di tipo economico.
Grazie.

PRESIDENTE

Grazie, collega.
Collega Gerolimetto, prego.

Nazzareno GEROLIMETTO (Zaia Presidente)

Mi ricordo che a scuola una volta un professore ha ripreso un alunno e gli ha detto: ma dove hai studiato, sul Bignami? Mi viene da dire: ma questa mozione l'avete scritta guardando il docufilm "Food for profit"? Guarda caso, un documentario finanziato dal maggiore finanziatore delle proteine alternative a livello europeo. Quindi, non è un documentario disinteressato.
Poi mi viene da dire, per quanto riguarda l'inquinamento, che il primo fattore di inquinamento è rappresentato dai trasporti, il secondo dall'industria, il terzo dalla produzione di energia, il quarto dal riscaldamento civile, soltanto il quinto è quello derivato dalle attività agricole e zootecniche.
Quanta ideologia c'è in questa mozione, che mi auguro, anzi sono sicuro che sarà bocciata dalla maggioranza, che ha giustamente un po' di sale in testa. Si è parlato di Europa oggi, molte volte oggi si è nominata l'Europa, ebbene tra le cose che l'Europa ha fatto male e che hanno fatto male alla nostra economia, l'ha citata proprio il consigliere Zanoni, c'è la Direttiva Nitrati. È oltre vent'anni che stiamo sopportando questa inutile, dannosa, sbagliata Direttiva Nitrati, che ha paragonato – l'Europa è lunga, parte dalla Danimarca e finisce a Malta – il Mar Baltico con il Mare Adriatico. Il Mar Baltico e la Manica sono fortemente inquinati dai nitrati per una questione climatica, mentre l'Adriatico, che rispetto a quei mari è una pozzanghera, è completamente libero dai nitrati. Quindi, una delle tante direttive europee che sono state vessatorie, ingiuste e sbagliate è questa, nominata proprio dal consigliere Zanoni.
Altra questione: ridurre e portarci al biologico. Bel sogno.
Siamo autosufficienti per la produzione di carni. L'unico settore dove forse arriviamo vicino all'autosufficienza è il settore avicolo. Per il settore delle carni bovine produciamo meno del 50% del fabbisogno nazionale. Nel settore del latte due litri su tre sono di provenienza straniera. Quindi, vogliamo colpire la zootecnia per andare a prendere il prodotto che ci servono dove? E qui entra in campo l'Europa con l'accordo economico e commerciale CETA per lo scambio con il Canada, dove abbiamo portato dentro il grano con il glifosato. Ora con l'accordo UE-Mercosur andremo a portar dentro la carne dal Sudamerica, dove usano gli ormoni. Quindi, combattiamo il settore zootecnico, per poi andarci ad approvvigionare dove disboscano le foreste per allevare gli animali, dove usano gli ormoni e dove non c'è né la sicurezza alimentare né il rispetto del benessere animale.
È riconosciuto dal mondo che abbiamo la migliore produzione mondiale di prodotti agricoli e zootecnici; quindi, non andiamo a combattere questo mondo, semmai cerchiamo di migliorarlo, cerchiamo di aiutarlo e cerchiamo di non scoraggiare quei pochi eroi che sono rimasti a produrre per gente che poi li tratta in questo modo. Ma vergognatevi!

PRESIDENTE

Grazie, collega.
Collega Pan, prego.

Giuseppe PAN (Liga Veneta per Salvini Premier)

Grazie.
Qui siamo ormai alla follia ecologista, perché questo settore che volete in qualche maniera criminalizzare oggi con questa mozione è un settore strategico per noi, sia a livello Paese, sia a livello Veneto. Ricordo che il settore avicolo consta in Italia di circa 18.000-19.000 imprese di allevamento, dà lavoro a quasi 26.000 addetti e fa un PIL di 5,7 miliardi di euro, con un consumo pro capite di circa 20,5 chili di carne bianca, che tra l'altro è la carne più consumata anche dalle nostre famiglie. Quindi, in tempi di dazi americani, dove qualcuno sta cercando uova in tutte le parti del mondo, anche da noi, io penso che salvaguardare la nostra produzione, che in Veneto significa 1.880 allevamenti, dove la provincia di Verona ha il 40%, poi ci sono Vicenza e Padova, sia invece fondamentale e importante per dare un supporto non solo economico ma anche di una produzione legata a dare cibo.
Caro Consigliere vegan-ecologista, le ricordo che ci sono tante bocche da sfamare in questo mondo e non ci si sfama solo con il radicchio o con l'erbetta fresca dei prati, ma noi allevatori e agricoltori abbiamo il dovere di dare da mangiare al popolo e il popolo guarda, come diceva il consigliere Gerolimetto, il prezzo, guarda la qualità e guarda cosa si fa in casa. Chiaramente noi come movimento e come Lega difenderemo sempre questo comparto, che ho avuto l'onore anche di conoscere molto bene.
Faccia qualche giro per le stalle e per gli allevamenti e si renderà che sono protetti in maniera importante soprattutto dall'aviaria, che, come avete visto in America, ha falcidiato tantissimo. Da noi, invece, pur avendo anche questo problema, come in tutto il mondo, vi posso assicurare che gli investimenti fatti con il PSR e fatti con la Regione sul benessere animale hanno dato veramente una grande svolta anche in questo senso ai nostri allevatori e ai nostri allevamenti. Quindi, andate a farvi un giretto e capirete che tutto quello che avete detto sul benessere animale è veramente sbagliato. Magari ce ne sarà uno che ne troviamo, ma con l'aviaria vi posso assicurare che abbiamo fatto un lavoro di compartimentazione in questi anni tale che difficilmente troverete un allevamento che non sia in regola, che non stia facendo bene, che non si sia messo nelle condizioni di mettere sia gli animali sia i lavoratori che ci lavorano nelle condizioni migliori di esercizio.
Grazie.

PRESIDENTE

Collega Masolo, prego, per fatto personale.

Renzo MASOLO (Europa Verde)

Io chiedo ai colleghi...

PRESIDENTE

Ma lei è stato citato?

Giuseppe PAN (Liga Veneta per Salvini Premier)

Io non ho citato per nome nessuno.

Renzo MASOLO (Europa Verde)

Sì, ha detto: il consigliere collega vegan-ecologico che mangia le erbette. Io vorrei un po' di serietà in quest'Aula.

Giuseppe PAN (Liga Veneta per Salvini Premier)

Non era riferito a lei, era in generale.

Renzo MASOLO (Europa Verde)

Avevo appena parlato io. Vorrei che i colleghi ascoltassero gli interventi, perché chi ci segue on-line può ascoltare gli interventi e capire cosa diciamo.

Giuseppe PAN (Liga Veneta per Salvini Premier)

Ma chi vuole che la segua a lei on-line! Non la segue nessuno.

Renzo MASOLO (Europa Verde)

Se si ascoltassero gli interventi, si farebbero degli interventi più equilibrati e chi ci segue potrebbe capire quello che diciamo, sennò ci fanno dire cose che non abbiamo detto.

Giuseppe PAN (Liga Veneta per Salvini Premier)

Collega, non l'ho citata.

PRESIDENTE

Collega Masolo, per fortuna abbiamo i verbali e anche lo streaming, quindi chi ci guarda e ci ascolta sa giudicare e sa vedere, senza problemi.
In chiusura di discussione generale, do la parola alla collega Baldin. Prego.

Erika BALDIN (Movimento 5 Stelle)

Grazie, Presidente.
Accolgo le richieste dei colleghi per la sottoscrizione.
Devo dire che mi sorprende, ma non così tanto in realtà, il fatto che ci siano ancora colleghi che non leggono il testo delle mozioni presentate e votate all'ordine del giorno dei Consigli. Quindi, veramente prego chi è intervenuto contro il testo di questa mozione di leggerlo per la prima volta e di capirlo soprattutto. Posso essere stata anche molto ideologica in quello che ho scritto e forse anche in quello che penso, però in realtà il testo della mozione è molto equilibrato. Non si punta il dito contro l'allevamento in sé, non si dice che dobbiamo mangiare solo erbette, come ha detto qualcuno, ma in sostanza si vuole condannare un certo tipo di allevamento, un allevamento che non tiene in considerazione il benessere degli animali. Quindi, c'è una parte sicuramente anche in questa maggioranza che tiene particolarmente al benessere degli animali ma non a quello degli allevamenti, e questa cosa mi dispiace, sinceramente.
È vero quello che è stato detto, abbiamo ricordato i numeri dei capi degli allevamenti e l'importanza dell'allevamento nella nostra Regione, però non siamo così bravi a ricordare anche che ci sono elementi che opacizzano l'immagine della nostra Regione e ci sono allevatori che non stanno alle regole, come è documentato nel docufilm, che apprendo che il collega Valdegamberi ha visto, altrimenti non saprebbe di quella particolare vicenda relativa al maiale con sei zampe. Tuttavia, quell'europarlamentare è uscito e non è più stato ricandidato nel PD. Credo sia un chiaro esempio di come si deve fare politica e di come non si devono, invece, inseguire le lobby, che fanno sicuramente del male in questo caso al benessere degli animali, che deve essere messo nella dovuta attenzione, nella dovuta considerazione, e non per nulla, ma perché da questo deriva la salute dei cittadini.
Da qui e dal voto di oggi si vede chi mette in prima linea il benessere delle persone e la salute dei cittadini insieme al benessere degli animali, che non va scisso da questo, e chi, invece, tiene di più al proprio tornaconto anche personale, al proprio lavoro in sé, al proprio portafoglio o a un certo modo di concepire l'economia che, sicuramente, deve essere abbandonato a favore, invece, di una visione più ecologista, più sana del produrre anche la carne, perché non abbiamo detto che la carne non va prodotta, ma che va prodotta sicuramente utilizzando delle accortezze e soprattutto mettendo in primo luogo il benessere degli animali.

PRESIDENTE

Collega Formaggio, silenzio.
La richiamo per la seconda volta, collega Formaggio.

Erika BALDIN (Movimento 5 Stelle)

Io la invito, Consigliere, a leggere veramente il testo della mozione. Capirà che tutto quello che ha detto è assolutamente insensato. Basterebbe leggere per evitare di fare delle figuracce in Consiglio. Non mi aspettavo nulla di che, ma sinceramente essere additata come folle ecologista mi sembra veramente una scemenza che non ha senso di esistere.
Invito, comunque, a rileggere il testo e capirete che non c'è nulla di così irrazionale in quello che è scritto, ma semplicemente si chiede di evitare nuovi impianti al fine di avviare prima una programmazione guidata da ulteriori aspetti che mettano in luce eventuali studi epidemiologici e valutazioni di impatti cumulativi, ma anche predisporre dei progetti per finanziare la formazione degli imprenditori agricoli, volti al sostegno anche di metodologie di allevamento differenti, più sostenibili e anche, non di poco conto, il sostegno al reddito in caso di diminuzione dei capi allevati.
Insomma, credo che siano soluzioni del tutto condivisibili da parte di chi non ha un paraocchi ideologico davanti.

PRESIDENTE

Bene. Abbiamo degli emendamenti sulla risoluzione n. 548. Sono emendamenti della collega Zottis che dà per letti.
Emendamento n. N0001, presentato dalla consigliera Zottis, premessa X, che prevede:
Al termine del paragrafo "Considerato che" aggiungere il seguente punto:
"- in Veneto esistono imprese zootecniche di eccellenza che guardano all'ambiente al rispetto animale come priorità ed aspetto qualificante dei relativi investimenti."
Collega Nazzareno Gerolimetto, prego, sull'emendamento.

Nazzareno GEROLIMETTO (Zaia Presidente)

Sì, sull'emendamento. È un emendamento che ritengo perfettamente inutile. È evidente che se ci sono dei nuovi insediamenti vanno fatti nei termini e vanno rispettati i termini di legge. Approfitto anche per dire che questa mozione, compresi gli emendamenti che si susseguono, è profondamente sbagliata, sia nelle premesse sia nel testo che si andrebbe ad approvare, in quanto si dice che dobbiamo ridurre il numero dei capi allevati e pagare perché gli allevatori non producono. Questo è assistenzialismo puro.
Bisogna, invece, accompagnare le aziende a produrre bene come già stanno facendo, e se c'è qualche caso, saranno i primi gli agricoltori a condannarlo e a denunciarlo. Non si può accettare di spendere soldi pubblici per ridurre le produzioni, per poi cercare di pagarli. Succederà per un periodo, poi i soldi finiscono e crolla tutto il castello, perché i soldi non sono infiniti.

PRESIDENTE

Metto in votazione l'emendamento n. N0001.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio non approva.
Emendamento n. N0002, presentato dalla consigliera Zottis, dispositivo X, che prevede:
Nel dispositivo, al primo punto, dopo le parole "da studi epidemiologici e valutazione di impatti cumulativi" aggiungere le parole "nei termini previsti per legge"
Metto in votazione l'emendamento n. N0002.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio non approva.
Emendamento n. N0003, presentato dalla consigliera Zottis, dispositivo X, che prevede:
Nel dispositivo, dopo il primo punto, aggiungere il seguente punto: "- a valutare il potenziamento degli organici della Direzione Prevenzione, Sicurezza Alimentare, Veterinaria".
Collega Zottis, prego.

Francesca ZOTTIS (Partito Democratico Veneto)

Grazie, Presidente.
Rimango abbastanza basita da quello che è stato detto. Ho messo in luce che esistono realtà assolutamente positive, che andrebbero incentivati coloro che producono e che allevano secondo quelle che sono norme di rispetto ambientale e norme di rispetto per quanto riguarda il benessere animale, che vanno nella direzione quindi di una migliore produzione anche verso l'uomo. Io sono d'accordo che il benessere animale sia assolutamente una priorità, ma il problema vero è che se tu non rispetti il benessere animale, non rispetti neanche il benessere per l'uomo. Quindi, produrre meglio, non vuol dire necessariamente sempre produrre meno. Produrre meglio significa produrre meglio per la qualità della vita delle persone.
Quindi, al netto che leggere, a livello generale, e bocciare dicendo quello che ha detto prima, è per quanto mi riguarda, sbagliato e scorretto, in questo caso, oltretutto, si va semplicemente nella direzione che ci sta dicendo anche lo Zooprofilattico. Quindi, io sto facendo degli emendamenti secondo quelle che sono le ricerche e gli indirizzi di un organo della Regione Veneto, che mirano a incentivare anche le ricerche e sostenere gli organici della Direzione Prevenzione, sicurezza alimentare e veterinaria, richiesta che più volte all'interno di questa Regione viene fatta con continuità proprio per sostenere gli allevatori che fanno bene e non per sanzionare gli allevatori che fanno bene.
Se prima ho inserito che fosse secondo legge la moratoria è proprio per andare oltre quella che poteva essere una visione di sanzione per la sanzione. La sanzione si fa se tu non rispetti una legge, sennò non lo scrivo senza quel tipo di indicazione. Essere precisi in questo senso io credo che vada proprio nella direzione che ci siamo detti dentro quest'Aula e non in quella di cui ha voluto accusarci il collega Gerolimetto.
Grazie.

PRESIDENTE

Collega Zanoni, prego. Sull'emendamento?

Andrea ZANONI (Europa Verde)

Sì.
Per quanto riguarda l'emendamento, credo sia importante sottolineare come questi allevamenti oggi sono già oggetto di sussidi pubblici. Mi riferisco anche alla critica del collega Gerolimetto. Ogni anno finiscono, per quanto riguarda i fondi europei...

PRESIDENTE

Collega Zanoni...

Andrea ZANONI (Europa Verde)

Sto dicendo quello che ha detto il collega sull'emendamento. È la stessa cosa.

PRESIDENTE

No. Lui ha parlato sul primo emendamento. Siamo sul terzo e stiamo parlando di potenziamento organici. Rimanga sull'emendamento, grazie.

Andrea ZANONI (Europa Verde)

Presidente, avrà pure un costo questo potenziamento degli organici. Quindi, se nei miei piccoli tre minuti o cinque o quanti sono dico come stanno le cose, penso di non fare torto a nessuno.
Dai 28,5 ai 32,6 miliardi di euro l'anno vanno a finire agli allevamenti intensivi. Poi diciamo che è questa mozione che potrebbe portare a fondi pubblici per gli allevamenti intensivi, quando questi si reggono solo su fondi pubblici già oggi?

PRESIDENTE

Collega Montanariello, prego.

Jonatan MONTANARIELLO (Partito Democratico Veneto)

Presidente, grazie. Io credo che l'approccio che si stiamo avendo dall'altra parte, e lo vediamo su questo emendamento, è ideologico, non è pratico.
Non esiste solamente chi mangia carne e chi non mangia carne. Non esiste solamente chi è pro-allevamento e chi è contro allevamento. È sull'emendamento.

PRESIDENTE

No, siamo sull'emendamento del potenziamento organici.

Jonatan MONTANARIELLO (Partito Democratico Veneto)

Certo.

PRESIDENTE

Stiamo sull'emendamento.

Jonatan MONTANARIELLO (Partito Democratico Veneto)

Sì, Presidente.
Siccome non posso esordire dicendo "potenziamento organici", ho detto questo per dire che è evidente che il ragionamento che fa la collega sull'emendamento del potenziamento organici non può avere un approccio ideologico tipo c'è chi mangia carne e chi no. Ha detto bene: si può pensare anche che ci sia un prodotto di qualità, un prodotto dove nell'interesse del consumatore non ci sia solo la quantità, ma ci sia la qualità, ci sia un'idea che quello che viene prodotto ‒ e lo dice appieno questo emendamento ‒ si basi anche su un'idea di qualità, non solo di quantità.
È vero che è importante la nutrizione fatta con elementi sani, ma credo che se noi guardiamo solo alla quantità andiamo a discapito della qualità.

PRESIDENTE

Non è sull'emendamento.

Jonatan MONTANARIELLO (Partito Democratico Veneto)

Grazie, Presidente.

PRESIDENTE

"Grazie" un bel niente. Non è sull'emendamento. Stiamo sugli emendamenti.
Metto in votazione l'emendamento n. N0003.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio non approva.
Emendamento n. N0004, presentato dalla consigliera Zottis, dispositivo X, che prevede:
Nel dispositivo, al secondo punto, dopo la lettera C) aggiungere la seguente lettera "D) a promuovere la conoscenza delle buone prassi esistenti nel settore della zootecnica attraverso momenti di informazione e comunicazione in collaborazione con le associazioni di categoria"
Collega Zottis, prego.

Francesca ZOTTIS (Partito Democratico Veneto)

La ringrazio, Presidente.
Anche in questo caso andiamo proprio nella direzione opposta di quello che è stato affermato all'interno di quest'Aula, proprio nella direzione di provare a guardare e affrontare le problematiche con un minimo di razionalità, senza per forza prendere la parte di una delle due componenti. L'emendamento mira a promuovere la conoscenza delle buone prassi nel settore della zootecnia, proprio per quello che è stato anche affermato correttamente, perché ce ne sono molte in Veneto, attraverso momenti di informazione e comunicazione, in collaborazione con le associazioni di categoria.
Se poi leggo il punto prima, incentivare queste cose, non capisco il motivo per cui non si debbano promuovere le uniche modalità per non andare addosso alla zootecnia come se fosse il male assoluto, cosa che non è, tantomeno in questo territorio, senza negare che alcune problematiche, non perché me l'ha detto il programma televisivo, ma perché conosco il territorio, esistono e hanno anche conseguenze letali sia nell'economia della zootecnia sia nell'aspetto della salute.
Grazie.

PRESIDENTE

Metto in votazione l'emendamento n. N0004.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio non approva.
Siamo al voto finale sulla mozione n. 548.
Collega Zanoni, prego.

Andrea ZANONI (Europa Verde)

Naturalmente, a questa mozione votiamo convintamente a favore, ma era giusto ribadire, visto che sono stato anche tirato in causa prima dal collega Valdegamberi, che avevo poco da spartire prima, tantomeno adesso, che sono in Europa Verde, con l'ex deputato De Castro, giusto per parlare di lobby.
Volevo anche aggiungere un'altra cosa: i dati e i numeri parlano chiaro, da soli. Si tratta, per quanto riguarda gli allevamenti in Europa, di finanziamenti pubblici che vanno da 28,5 a 32,6 miliardi di euro. Il 72% degli animali allevati in Unione europea proviene da aziende intensive. Ciò significa che sette allevamenti su dieci sono intensivi. Ecco perché con questa mozione si propone un modo diverso di allevare questi animali.
Sembra che noi ce l'abbiamo con gli allevamenti intensivi. In realtà, se voi siete attenti e ascoltate i nostri interventi, e anche le nostre interrogazioni a cui poi viene risposto in Aula, vi rendereste conto che lo facciamo per l'interesse di tutti. Quando tre anni fa Essere Animali, associazione che si è infiltrata in un allevamento nel veneziano, scopre che vengono uccisi e macellati i polli in maniera del tutto illegale e vengono sgozzati perché ci sono certi riti che devono essere rispettati, in maniera illegale, che poi questo allevamento di ovaiole metteva in vendita le uova provenienti da allevamento a terra, quando invece erano galline in batteria; se, come è successo con l'ultima indagine in Riviera del Brenta, viene fuori che ci sono allevamenti dove vengono lasciate le carcasse dei polli a marcire assieme ai polli che poi vengono immessi nel mercato; se, come è stato rilevato dal documentario "Food for profit", nel Polesine ci sono allevamenti di suini dove ci sono dei suini ammalati, dove viene fatto abuso di antibiotici, naturalmente, non sono tutti così gli allevamenti, ma ci sono questi casi, una proposta come questa serve proprio ad evitare che questa industria della carne, che evidentemente non ha tutti i controlli del caso, venga condotta in maniera più sostenibile.
Vi rendete conto? Ma è possibile che sia una associazione di volontari, Essere Animali, a scoprire che in provincia di Venezia e in provincia di Padova ci sono allevamenti dove succedono queste cose? Vi sembra possibile? Dovrebbe essere l'autorità pubblica a scoprire queste cose.

PRESIDENTE

Ha terminato il suo tempo.
Collega Zottis, prego.

Francesca ZOTTIS (Partito Democratico Veneto)

Io ringrazio la collega Baldin per aver provato ad affrontare il tema con un minimo di razionalità. Mi spiace che l'Aula non abbia colto il valore di provare a condividere un punto di caduta, invece che dire "difendiamo o non difendiamo".
Mi spiace perché gli investimenti fatti, lo ripeto, dagli organi previsti dalla Regione Veneto, quindi le ULSS e lo Zooprofilattico, stanno facendo tantissimo, anche senza avere gli investimenti dovuti in materia di ricerca. Nel bocciare in questo modo facciamo vedere un'Aula spaccata in due senza aver affrontato poi il tema vero.
Mi spiace perché poi, invece, per quanto riguarda alcuni riferimenti chiaramente anche al gruppo del Partito Democratico europeo, devo dire che se c'è chi si è impegnato a livello di agricoltura per riuscire a tutelare, da una parte l'ambiente e dall'altra, comunque, anche a portare avanti gli interessi italiani all'interno della Comunità europea, questo è stato il gruppo del Partito Democratico a livello europeo nello scorso mandato.
Grazie.

PRESIDENTE

Metto in votazione la mozione n. 548.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio non approva.
PUNTO
7



MOZIONE PRESENTATA DAI CONSIGLIERI BOZZA E VENTURINI RELATIVA A "LA REGIONE VENETO APPROVI MISURE URGENTI PER IL CONTENIMENTO DEL LUPO A TUTELA DEGLI ALLEVATORI". (MOZIONE N. 576) APPROVATA (DELIBERAZIONE N. 22/2025)

PRESIDENTE

Passiamo alla mozione n. 576.
Prego, collega Bozza.

Alberto BOZZA (Forza Italia - Berlusconi - Autonomia per il Veneto)

Grazie, Presidente. Grazie anche per aver posticipato la mozione all'ordine del giorno al punto successivo.
È una mozione che sostanzialmente ripercorre nelle premesse tutta quella disamina che è stata poi oggetto di valutazione e di atti in sede europea sulla declassificazione di fatto del lupo da specie particolarmente protetta a specie protetta. Questo è stato un passo importante, perché consente agli Stati membri chiaramente di poter, parrebbe entro addirittura la fine dell'estate, di addivenire ad un via libera per prendere delle decisioni molto più mirate, molto più incisive sulla presenza del lupo nei Paesi come, ad esempio, l'Italia e poter agire in maniera precisa, oculata per una gestione e un controllo che vada a impedire i fenomeni delle predazioni nei territori particolarmente più sensibili.
Tutto questo a causa delle maggiori predazioni che abbiamo sul nostro territorio provinciale, soprattutto nelle aree montane, ma ricordiamo anche che ci sono stati episodi continui di predazioni addirittura in zone collinari, in zone di pianure, se non addirittura nelle città vere e proprie. A seguito di quanto è intervenuto anche con la modifica della direttiva Habitat, della convenzione poi di Berna, la mozione...

PRESIDENTE

Collega Formaggio, basta.

Alberto BOZZA (Forza Italia - Berlusconi - Autonomia per il Veneto)

Grazie, Presidente.
Questa mozione ha l'intento di fare in modo che la Regione Veneto sia pronta e preparata nel momento in cui, a livello europeo, quindi poi a livello nazionale, si possa intervenire con il controllo e la gestione della specie del lupo.
In questo lasso di tempo che ci consente di arrivare preparati ci sono una serie di azioni che suggeriamo in questa mozione, affinché la Regione possa predisporre uno studio di monitoraggio particolare, anche con l'utilizzo della telemetria satellitare, al fine di consentire una mappatura dei branchi dei lupi presenti nel territorio della Regione Veneto, la loro composizione, al fine di individuarne anche le modalità di spostamento e, quindi, la relativa attività predatoria, oltre che a studiarne i comportamenti e le specificazioni che possono poi essere utili per la dissuasione e il contenimento, con un progetto che potrebbe essere inizialmente avviato in via sperimentale, ad esempio, anche nella zona della Lessinia, che è la zona maggiormente oggi colpita dalle predazioni continue e con danni ingenti, calcolati ovviamente anche dai nostri uffici tecnici.
Successivamente, lo step che potrebbe essere immediatamente conseguente al primo, che ho elencato prima, prevede di intervenire con un programma di dissuasione e gestione in base anche ai risultati ottenuti dal test precedente e di istituire un apposito tavolo tecnico di coordinamento dove oltre alle nostre Direzioni generali regionali si coinvolgano le associazioni di categoria rappresentative degli allevatori e degli agricoltori nonché le associazioni venatorie, la Polizia provinciale, proprio per acquisire idonee proposte e condividere insieme delle azioni attive per tutelare l'attività antropica esposta al rischio delle predazioni del lupo.
Prevede, inoltre, di avviare un progetto che vada a mirare in maniera circostanziata le attività formative per l'individuazione di idonee specialistiche professionalità da abilitare alle attività di controllo del lupo, tramite il prelievo dei singoli capi, previa ovviamente autorizzazione delle competenti autorità, nonché, in via generale, formare specifiche professionalità in grado di fornire assistenza tecnica anche ai nostri allevatori per realizzare interventi di condizionamento avversivo e di rimozione dei lupi confidenti o di alto tasso di predazione, perché sappiamo che uno dei problemi è proprio questo.
È necessario prevedere poi apposite spese necessarie per l'individuazione di queste figure aggiuntive, che possono coadiuvare l'allevatore nell'attività di pascolo dei bovini e adeguare i valori tabellari previsti per il risarcimento dei capi di bestiame predati, calcolando, con un criterio diverso, quella che è oggi, finora, la misura prevista, in considerazione anche del rendimento del capo e del valore dello stesso.

PRESIDENTE

Grazie.
Collega Valdegamberi, prego.

Stefano VALDEGAMBERI (Gruppo Misto)

Il tema ormai sono anche stanco di ripeterlo, perché sono anni che si ripetono le stesse cose. Noi in Italia arriviamo per ultimi e arriviamo anche male.
Abbiamo il maggior numero di lupi di tutti gli altri Paesi europei, uno dei primi, tra l'altro sottostimati, abbiamo una stima fatta dall'ISPRA che parla di 3.200, su cui viene calcolata la possibilità di ridurne dal 2 al 5%, quando in effetti saranno minimo il doppio.
Però, al di là di questo, io credo che oggi non servano misure palliative, ma servano misure sostanziali. Non serve andare chissà dove per vedere come si fa a contenere i lupi. Basta andare a pochi chilometri di distanza, al di là delle Alpi, Svizzera, Austria, o più a nord dell'Europa, nella "ambientalissima" Svezia, dove il numero di lupi era di circa 400, da noi saranno probabilmente 6-7.000, ISPRA dice 3.200, ma nessuno crede a questi dati, e dove hanno deciso di dimezzarli per contenerli.
Lo stesso si è deciso in Svizzera, dove il 30-40% sono gli abbattimenti programmati, sono già in corso, e idem anche in Austria. Noi parliamo del 3-5%. Voglio far presente che il discorso di aspettare che venga declassato, già da parte della convenzione di Ginevra è stato fatto, Svizzera, deve essere portato nella direttiva Habitat, ma volevo ricordare che sulla direttiva Habitat, se si vuole intervenire, gli altri Paesi intervengono sulla base della direttiva esistente, non su quello che sarà. Non troviamo sempre gli alibi che dobbiamo aspettare di cambiare la legge.
Ripeto, questi abbattimenti, questo contenimento avviene sulla direttiva Habitat dell'Unione europea, esattamente all'articolo 16, che prevede le deroghe, che l'Italia ha sempre nicchiato e non ha mai voluto approvare in maniera seria, cercando di blindare il più possibile, portando a una crescita ormai fuori controllo del numero dei lupi, che non solo sono più in montagna, ormai stanno rincorrendo chi va a passeggio con il cagnolino a Villafranca o nella pianura, che si trova spaventato da un branco di lupi di fronte. Sta diventando un problema anche di sicurezza. Dobbiamo veramente cominciare a smetterla di agire come se niente fosse, facendo finta di niente.
Prendo atto anche positivamente della buona volontà di suggerire il contenimento, ma queste misure sono del tutto insufficienti e inconsistenti. Le abbiamo già fatte. Tra l'altro, c'è una delibera della Giunta regionale che dice queste cose qui, parla di questo. È dell'anno scorso, mi pare di novembre o dicembre dell'anno scorso. Dice esattamente queste cose: monitoraggio, controllo, collari.
Oggi non c'è questa possibilità. È talmente grande il numero che oggi diventa impossibile. C'è bisogno di agire. Dovremmo semplicemente copiare ciò che fanno in Svizzera. Non c'è tanto da fare. Andiamo lì, impariamo, andiamo in Austria, andiamo in Svezia, andiamo in Francia. Perché è così difficile in questo Paese imitare i modelli che sono applicati altrove? Il Ministro dell'ambiente finalmente ha fatto una circolare: "possiamo abbattere dal 2 al 5%". Vi ricordo che con il 2 o il 5% del numero che dicevano ancora ministri del passato non succede niente. Gli specialisti dicono che ci vuole almeno il 30% per bloccare la crescita indiscriminata. Il 2, il 3 o il 5%, con tutte le procedure burocratiche precedenti, significa alzare bandiera bianca e arrendersi al lupo.
Non diciamo le cose tanto per dirle. Dobbiamo fare azioni forti e lo dico questo non come critica ovviamente a questa iniziativa, alla mozione, che va sempre bene a spronare, ma come elemento di serietà per la nostra politica. Altrimenti è inutile che diciamo che vogliamo risolvere il problema, perché oggi veramente è un problema. Da me sono scomparsi tutti i piccoli allevamenti. Sono scomparsi tutti quelli a uso familiare, non quelli che hanno le grandi greggi, che hanno il pastore in transumanza, quelli sono attrezzati, ma il piccolo allevamento che serviva per pulire il territorio, evitare che il bosco arrivasse in mezzo al paese, per cercare di tener pulito anche in funzione dell'antincendio, non ci sono più, stanno chiudendo tutti, perché sono stati sbranati e assaliti una, due, tre, quattro o cinque volte.
Io stesso sono stato vittima di questo assalto vicino casa, quindi sono io stesso testimone. Non è possibile oggi. Il problema non è tanto il lupo, ormai i giovani hanno paura a uscire la sera, li vedono all'incrocio delle strade, ai semafori, nel pieno centro attraversare, chi va a passeggiare li incontra lungo i corsi d'acqua. Ormai è diventato un problema anche di sicurezza pubblica. Va bene anche questo, però non pensiamo di risolvere il problema, perché qui non lo risolviamo. Il problema va affrontato in maniera molto più seria e molto più determinata.

PRESIDENTE

Collega Valdegamberi, grazie.
Collega Zanoni, prego.

Andrea ZANONI (Europa Verde)

Grazie, Presidente.
Il lupo è una specie protetta ancora adesso dalla Convenzione di Berna e dalla direttiva Habitat che ne riconoscono l'importanza ecologica. Quindi, ancora non è stato fatto nulla di quello che la Von der Leyen, magari per vendetta, ha voluto fare, nel senso che le hanno predato un pony e quindi ha voluto rendere meno protetto il lupo.
La popolazione dei lupi in Italia, anche se in ripresa, rimane comunque vulnerabile e necessita di protezione continua. Si parla di circa 3.000 soggetti. In Veneto non si sa perché nessuno li ha mai voluti compare, però si stima dai 100 ai 200 soggetti. Il lupo è un predatore fondamentale che contribuisce l'equilibrio degli ecosistemi, controllando le popolazioni di ungulati selvatici. Poi sappiamo adesso che preda anche le nutrie.
La presenza del lupo favorisce la biodiversità e la salute degli habitat naturali. Ogni anno in Italia muoiono, colleghi, circa 300 lupi per cause umane: bracconaggio, incidenti stradali, avvelenamenti.
Il progetto Life WolfAlps EU mira alla coesistenza tra lupo e attività umane nell'ecosistema alpino; promuove misure di prevenzione efficace per ridurre i conflitti con le attività zootecniche; offre supporto concreto agli allevatori attraverso formazione e fornitura di strumenti di prevenzione; implementa sistemi di monitoraggio scientifico delle popolazioni di lupo; lavora per contrastare la disinformazione attraverso campagne educative.
È un progetto che ha dato in parte i suoi frutti, ma in parte anche no, perché nel bel mezzo di quel progetto, ovvero verso la fine, che non è mai una fine, perché poi ci sono attività ex post del progetto, è stato oggetto di una mozione negativa di questo Consiglio regionale nella scorsa legislatura.
Il controllo numerico, colleghi, che viene previsto da questa mozione, tramite abbattimenti, non è una soluzione efficace. Gli studi dimostrano che gli abbattimenti destabilizzano i branchi causando più danni anziché ridurli.
L'eliminazione di esemplari alfa porta a frammentazione di branchi e maggiori attacchi al bestiame. Lo sapevate questo? Gli attacchi al bestiame sono prevedibili, l'adozione di recinzioni elettrificate, cani da guardiania e ricoveri notturni riducono fino al 95 per cento gli attacchi. Nel Parco nazionale d'Abruzzo lo sanno bene, perché questo è quello che è avvenuto. E là sì che hanno tanti lupi, non come noi.
Il costo delle misure preventive, inferiore a quello dei danni, può essere sostenuto con fondi europei. Pensate, colleghi, che per quanto riguarda l'Altopiano di Asiago, lo diceva giusto un ex generale del Corpo forestale dello Stato, c'è qualche centinaio di predazioni ogni anno, ma ci sono più di 10.000 bovini. Quindi, bisogna sempre avere anche in mente il rapporto predazioni/ popolazione.
I lupi non rappresentano un pericolo per l'uomo, non si registrano in Italia attacchi di lupi all'uomo da oltre un secolo. Quelli che erano stati considerati attacchi di lupo si sono rilevati fake, perché erano lupi cecoslovacchi. La narrazione del lupo pericoloso è priva di fondamento scientifico. La convivenza è possibile. Numerose esperienze dimostrano che allevatori che adottano misure preventive riescono a coesistere con il lupo. Succede proprio in Veneto, e anche grazie al progetto Life WolfAlps EU e anche grazie ai fondi che la Regione, attraverso quel progetto, ha destinato.
Il rimborso dei danni e il supporto tecnico agli allevatori sono strumenti già disponibili. La biodiversità ha un valore intrinseco, colleghi. Il lupo è patrimonio naturale italiano e rappresenta un simbolo importante. Il turismo legato all'osservazione della fauna selvatica genera introiti economici superiori ai danni.
Quindi, più che quelle proposte, bisogna potenziare i fondi per le misure di prevenzione e semplificare l'accesso ai rimborsi; intensificare il contrasto al bracconaggio e all'uso dei bocconi avvelenati; promuovere la certificazione dei prodotti di allevamenti che adottano pratiche di coesistenza con i grandi carnivori; sostenere programmi educativi nelle scuole e per il pubblico in generale; migliorare il monitoraggio scientifico delle popolazioni di lupo.
La difesa del lupo non è solo una questione ambientale, ma anche etica. Rappresenta la nostra capacità di esseri intelligenti, di coesistere con la natura selvatica, riconoscendone il valore intrinseco, oltre all'utilità immediata per l'uomo.

PRESIDENTE

Grazie, collega.
Collega Pan, prego.

Giuseppe PAN (Liga Veneta per Salvini Premier)

Indubbiamente, è un tema molto sentito dai nostri allevatori, soprattutto in montagna. È un tema su cui anch'io sono stato coinvolto spesso in molte riunioni.
Effettivamente, anche nel nostro Paese, iperprotettivo per tutta la fauna selvatica, si pone un problema adesso, con i cambiamenti climatici, per tanti motivi, di arrivi anche di specie alloctone da altre parti del mondo, della presenza di fauna selvatica a tutti i livelli, a livello montagna con il lupo, che fa dei danni notevoli non solo agli allevamenti, ma anche alla fauna selvatica. È giusto che a volte faccia da equilibratore. Se facesse l'equilibratore nei boschi, sarebbe un altro tipo di discorso. Abbiamo anche tante altre presenze, purtroppo, che stanno falcidiando la fauna che un tempo era nostra.
Ricordo il cormorano nelle valli da pesca o nei fiumi, dove purtroppo sia le trote che i pesci non parlano, ma ricordo che ogni cormorano mangia ogni giorno, e sono migliaia, quasi 7-8 ettogrammi di pesce. Abbiamo fiumi completamente vuoti, abbiamo il problema anche degli aironi, simbolo del WWF, un tempo, ancora adesso. Hanno falcidiato e stanno falcidiando tutta la popolazione di rane nei nostri fossati, nei nostri torrenti. Non esiste più una rana quasi in tutto il Veneto, animale che non parla e magari non si vede bene. Abbiamo il problema delle nutrie e di tanti altri animali che sono arrivati qui.
Purtroppo, la fauna selvatica in questi anni ha avuto un'esplosione tale – oche, piccioni, gabbiani, possiamo metterci dentro di tutto – che l'unico equilibratore che può esserci nell'ambiente è l'uomo, che può, in qualche maniera, con dei programmi di abbattimento selettivi, ridurre la popolazione e riuscire in qualche maniera ad avere un equilibrio all'interno dell'ambiente in cui l'uomo vive. Tutti vogliono salvaguardare il lupo, come tutti vogliono salvaguardare l'airone o l'oca selvatica, però quando sono a migliaia bisogna trovare, come fanno gli altri Stati europei, un equilibrio.
È venuta una risoluzione che ha portato al fatto che il lupo fosse declassato dalla direttiva Habitat, da totalmente protetto a protetto. Proprio oggi in Commissione Ambiente, con il nostro onorevole Bruzzone della Lega, è stato approvato un emendamento della Lega che fa sì che ci sia un'immediata applicazione della modifica alla direttiva Habitat nella Convenzione di Berna sulla vita selvatica. Cosa farà? Il declassamento che anche il lupo iper-protetto avrà sarà automatico grazie al voto unanime della maggioranza, della Lega, di Forza Italia e di Fratelli d'Italia in Commissione Ambiente, che nel DL Montagna, presentato dal nostro Ministro Calderoli, recepisce automaticamente il declassamento delle specie protette, quindi anche del lupo. Diciamo che c'è stato un passo avanti anche da parte del Governo. Penso che la mozione presentata dal collega Bozza abbia la stessa direzione e lo stesso intendimento che tutti noi auspichiamo.
Grazie.

PRESIDENTE

Collega Rigo, prego.

Filippo RIGO (Liga Veneta per Salvini Premier)

Grazie, Presidente. Questo è un tema molto sentito; un tema molto sentito, soprattutto nel territorio da cui vengo, dal veronese. Sono già intervenuti i colleghi veronesi, perché sulla questione lupo c'è fortissima esasperazione. In particolare, sulle zone montane, in Lessinia, sul Monte Baldo, le popolazioni sono assolutamente sconsolate rispetto a una questione che è totalmente fuori controllo.
Gli allevatori ormai vogliono chiudere le stalle, e so che qualcuno di sinistra magari è contento, però questo crea un danno importante all'ambiente, perché quelli sono i custodi di quei territori, i custodi delle nostre montagne. La gente ha paura di uscire di casa. Il lupo, purtroppo, si è spostato anche in pianura. Si sono registrate diverse predazioni di animali, anche nelle zone della pianura veronese.
Per tornare alla montagna, parlavo la settimana scorsa con il Sindaco di Monte Baldo, che ha in gestione delle malghe. Nessuno vuole prendere più le malghe. I bandi vanno deserti perché nessuno vuole fare prendere più quelle malghe. È un problema assolutamente importante per i nostri territori. Io ho sentito dire delle cose allucinanti da parte di esponenti dell'opposizione che, comunque, le predazioni sarebbero solo qualche centinaio. Chi lo va a dire a quegli allevatori che sono solo alcune centinaia, che vivono di quegli allevamenti, che vivono per quei territori e vengono messi all'angolo da un'ideologia green che vuole tutelare anziché il lavoro dell'uomo, vuole tutelare l'animale selvatico? Non è vero che il lupo non aggredisce l'uomo, perché si sono registrati casi di aggressione all'uomo. Anche in Toscana si sono registrati casi di aggressione da parte del lupo. Quindi, anche questa è una favola che portano avanti le lobby green per far apparire il lupo bello e buono. Il lupo è un animale pericoloso per i nostri territori.
Su una cosa sono d'accordo: l'Europa ha un po' aperto gli occhi, l'Europa si è un po' svegliata da quando il pony della Von der Leyen è stato sbranato da un lupo.
Da quel momento si sono accorti che il lupo poteva essere un problema, e da quel momento si sono accorti che il lupo poteva essere un rischio. Si è proceduto con il declassamento del lupo, però attendiamo fatti concreti. Perché è vero, come ha detto qualche collega, che in altri Paesi d'Europa, in Austria, in Germania, nei Paesi scandinavi, già si procede con un contenimento serio ed efficace del lupo. È ora che si faccia anche in Italia.
Visto il tema molto sensibile per i nostri territori, io, quando se ne è parlato in Commissione Agricoltura, ho chiesto che venisse audito il Ministro dell'ambiente, perché ci dica quali sono i progetti che verranno portati avanti per contenere il lupo. Ribadisco che vogliamo l'audizione del Ministro, perché il Veneto è esasperato da questo problema.
Concludo, Presidente, dicendo che è ora di finire di contare i lupi. È ora di cominciare a contenere i lupi. Grazie.

PRESIDENTE

Collega Zottis, prego.

Francesca ZOTTIS (Partito Democratico Veneto)

Grazie, Presidente.
Non mi pare che da questa parte nessuno abbia detto che vogliamo tanto bene al lupo, quanto non vogliamo tanto bene al lupo, e torno a quello che ho detto prima: non riusciamo mai ad essere un po' meno ideologici e un po' più oggettivi.
La mozione pone delle cose che in qualche modo erano state già poste da dei progetti europei a cui questa Regione ha anche rinunciato. Quindi, questo è un problema, nel senso che al netto di quello che adesso ha deciso l'Europa, alcune cose le potevamo già fare, e abbiamo vivacchiato.
È chiaro che nel momento in cui vivacchi e l'uomo non fa la sua parte, la fa qualcun altro la sua parte. Quindi, le responsabilità credo che si debba cominciare anche a dirle, e anche ad affermare che nessuno è contro, da questa parte, un percorso di monitoraggio, un percorso di comprendere come si muove il lupo, dove si muove il lupo, dove mettere le reti, dove non metterle. L'ho detto prima. No, non dialoghiamo, ha ragione il consigliere Bet.
Non credo che ci possa essere una contrarietà a questo tipo di azioni o a quanto proposto in termini di coordinamento del tavolo tecnico per riuscire a comprendere come migliorare ciò che magari si fa attraverso un maggior coordinamento con le associazioni venatorie e le Polizie provinciali, il coordinare meglio le associazioni venatorie e le Polizie provinciali, tantomeno a fare attività di natura formativa.
Quello che però non accettiamo è un dibattito in cui si divide l'Aula sempre in due e in cui non riusciamo mai a dire... È la verità. L'accusa è sempre alla sinistra. Ci è stato detto anche questo.
Siccome i banchi della sinistra producono idee che possono essere parzialmente condivise e parzialmente diverse, quello che noi all'interno di questa mozione rileviamo con propositività è comunque di avviare attività e interventi che, l'ha detto la collega fuori microfono, già si fanno.
Alcune cose spiace che abbiamo rinunciato a farle. Abbiamo rinunciato a dei progetti che andavano nella direzione di un'attività di contenimento già come previsto per legge; quindi, non serve fare modifiche di legge né nazionali, né aspettare l'Europa.
Ci aspettiamo, però, che, in termini, per esempio, di formazione, di attività, di coordinamento, le cose avvengano in modo un po' più veloce, un po' più coordinato tra le diverse valli, perché per esempio lei cita la Lessinia, ma potremmo citare comunque il vicentino, potremmo citare l'altopiano, potremmo citare il bellunese su cui chi è lì si sente solo, ma si sente solo proprio per, qualche volta, una mancanza di coordinamento tra chi dovrebbe tutelarlo.

PRESIDENTE

Collega Masolo prego.

Renzo MASOLO (Europa Verde)

Grazie, Presidente.
Il tema del lupo è un tema importante e anche attuale. Sappiamo che in provincia di Vicenza sono stati da poco a Roma. Mi pare di aver capito che vogliono approvare anche una sperimentazione con i pallini di gomma e di plastica. Di soluzioni ce ne possono essere tante. Da quello che è stato detto, la soluzione più importante in assoluto è ristabilire quell'equilibrio evolutivo che c'è, che si è instaurato nei secoli, nei millenni, tra uomo e lupo, cioè la paura del lupo nei confronti dell'uomo.
È questa, secondo me, la cosa più importante da analizzare rispetto a questa discussione. È questo che stiamo perdendo, perché finché i lupi hanno l'occasione di andare al supermercato a fare la spesa, perché trovare gli allevamenti, le stalle per loro è come andare al supermercato a fare la spesa, e invece per tradizione il lupo deve andare nel bosco a far la spesa, noi dobbiamo fare in modo che questo equilibrio venga ristabilito. In più, dobbiamo fare in modo che i lupi non si sentano così confidenti, così liberi di andare per le strade, a fare le rotatorie, ad attraversare le strade con i semafori, seguendo le strisce pedonali.
Questo si fa con adeguate politiche, ma queste politiche, e questo lo dico chiaramente, non devono proporle i cacciatori. I cacciatori non devono parlare di lupi, perché la soluzione che propongono i cacciatori è prendere il fucile e sparare al lupo. Mi pare una cosa logica, li capisco anch'io, che non sono un cacciatore. È come se parlassimo con i bambini per decidere le politiche delle caramelle. È la stessa cosa.
Per i lupi devono parlare prima di tutto quelli che studiano (scienziati, ricercatori, esperti, biologi, zoologi, quello che volete). Cerchiamo sempre di avere dati autorevoli. Non voglio ripetere quello che ha già detto molto chiaramente il mio collega Zanoni, però pongo l'attenzione su un altro aspetto. Avete parlato degli attacchi dei lupi agli umani. A me non risulta ci siano attacchi dei lupi agli umani, ma se anche ci fossero stati (forse un'unità, due unità, non lo so), vi ricordo che nel mondo vengono uccise ogni anno 17.400 persone sbranate dai cani. Facciamo una mozione per evitare gli attacchi degli umani ai cani. Facciamo una mozione per togliere tutte le razze che possono essere pericolose per gli umani. Facciamo una mozione per evitare che in Italia avvengano 70.000 aggressioni da parte dei cani.
Cerchiamo anche di avere un metodo scientifico pensando ai costi reali, sennò si fa spettacolo su tutto e si prendono i dati che si vogliono. Questa è un'emergenza nazionale. Quanto investiamo noi in prevenzione, in comunicazione, in cani di guardiania, in presenza umana? Le recinzioni, posso capire i limiti, ma ci possono essere. Quanto investiamo su veri indennizzi? Lo capisco. Il tema degli allevatori e dei malghesi è molto importante, molto sentito, ci mancherebbe. Noi siamo dalla loro parte. Io sono andato in Altipiano a parlare con loro per capire quali sono le difficoltà. Per questo si può pensare che queste difficoltà possano essere benissimo risolte, ma non si risolvono, e questo è scientificamente provato. Se ammazzate i lupi il branco si disperde, il branco va in difficoltà, ne nascono di più e sono difficilmente controllabili. Ragazzi e ragazze, bisogna usare la scienza, bisogna seguire la scienza.
Purtroppo, ho finito il tempo, ma c'erano altre cose che dovevo dire.
È difficile, quindi, poter concordare con una mozione di questo tipo, anche perché, se prevede l'abbattimento, prima di arrivare all'abbattimento, che adesso non si può fare, ci sono altre soluzioni.

PRESIDENTE

Grazie.
Collega Formaggio, prego.

Joe FORMAGGIO (Fratelli d'Italia - Giorgia Meloni)

Velocissimamente, Presidente. Non volevo intervenire, ma dopo le parole del collega vicentino Masolo devo per forza fare un po' di chiarezza.
Il collega Masolo dice che di lupi deve per forza parlare chi ne sa qualcosa. Io sono molto ignorante, lo ammetto, riguardo al lupo, però, invece di sentire tanti professori, mi piacerebbe che leggessimo un po' la storia. Cent'anni fa, quindi quando l'Altopiano e la Pedemontana erano amministrati dai nostri nonni, non c'era nessun lupo. Quando la Pedemontana, l'Altopiano di Asiago e tutte le nostre Alpi erano amministrate dai nostri nonni non c'era nessun lupo, con i nostri padri non c'era nessun lupo. Fatalità: con noi i lupi sono tornati a regnare nelle nostre Alpi. Questo per dire che, invece di seguire tanti professori, è meglio seguire l'esempio dei nostri nonni, che hanno tenuto libere le montagne dai lupi, e le cose sono sempre andate bene.
Adesso i loro nipoti, che sono seduti anche su queste sedie all'interno di quest'Aula, non stanno facendo un buon lavoro. Se continuiamo a sentire un'estrema difesa del lupo, con tutti i problemi che crea... Per carità, lasciamolo sui parchi, ma non sulle nostre Alpi e sulle nostre montagne, dove dobbiamo fare turismo, fare PIL, lasciamo che le malghe e tutte le altre attività che lavorano con la montagna possano andare avanti.
Abbiamo parlato di declassamento del lupo, che porta a una selezione, però l'unica soluzione vera per il lupo è eliminarlo completamente dalle nostre montagne, portarlo a zero, come nel periodo dei nostri nonni. Seguite meno i professori e ricordatevi dei vostri vecchi.
Grazie.

PRESIDENTE

Collega Montanariello, prego.

Jonatan MONTANARIELLO (Partito Democratico Veneto)

Presidente, ripeto quello che ho detto in occasione di un altro dibattito spinoso e ideologico, quello sulla nutria, se ricordate. Io continuo, Presidente, a dire che ognuno di noi ha le proprie convinzioni, e guai a chi le tocca, però ognuno di noi, quando entra in quest'Aula, deve avere un approccio meno ideologico possibile, da tutte e due le parti, perché è il modo migliore per provare a rappresentare tutti, Presidente, e non solo quella parte che legittimamente ci è più vicina.
Il problema del lupo, giusto o sbagliato che sia, è un problema che in Veneto c'è. Non possiamo dire che il problema non c'è. Il problema del lupo c'è e non è additando e mettendo al muro le associazioni venatorie che il problema del lupo si risolve.
Ad esempio, credo che la Regione, le polizie provinciali e le associazioni venatorie, che molto spesso sono preziosi alleati, dovrebbero collaborare insieme per i temi del contenimento, della biodiversità, tutti temi che molto spesso ripristinano anche un equilibrio. Su questo, non voglio fare polemica, ma spesso c'è una latitanza politica da parte della Regione. Se pensiamo che il Piano faunistico-venatorio in gran parte non è partito, sotto molti aspetti, è evidente che dovremmo trovare nelle associazioni venatorie un alleato per alcuni temi di contenimento.
Questo vuol dire che domani uno vede un lupo e può sparargli contro? No. Questo vuol dire che domani facciamo finta che un agricoltore, soprattutto nelle aree interne, dove c'è una difficoltà anche, e il Presidente lo sa meglio di me, nei temi del pascolo, della zootecnia, possa permettersi di perdere un capo di bestiame ogni quattro o cinque giorni perché viene sbranato? Viste le tabelle di risarcimento che ci sono, tu condanni quell'azienda a chiudere. Se ti mangiano una pecora ogni cinque giorni e se magari su un'area interna, dove il pascolo è già difficile, è in salita e il latte te lo pagano come la pianura... Se ascoltiamo le associazioni agricole ce lo spiegano e ci rendiamo conto che quel problema in qualche modo va affrontato.
Così come molto spesso dobbiamo anche fare i conti con quelle famiglie, che non sono né agricoltori né gente che lavora nella zootecnia, che hanno visto il proprio animale domestico sbranato. Ci sono zone dove il lupo è in città, nei parchi, nelle ville delle persone. Io ho il massimo rispetto e credo che il tema non sia ideologico, ma al mio animale d'affezione voglio bene come a un membro della famiglia e se vive in un posto sbagliato del Veneto e va un attimo in giardino può succedere che ci sia un predatore di qualche tipo che lo possa uccidere.
La dignità vale per tutti gli animali o solo per alcuni? Chiedo. La dignità di decine di pecore, asini, cavalli, manzi e animali domestici sbranati vale meno della dignità di un altro animale?
Il tema non è ideologico. È sbagliato dire che ogni lupo va sparato. No, il lupo è un animale che va protetto. Così come è sbagliato dire che il lupo ti può entrare in casa, ti può sbranare il gregge e, siccome è un animale protetto, tu non puoi fargli nulla. Non è così. La vita è fatta di una società reale che vive, che non se ne frega niente delle nostre ideologie più estremiste, né da una parte né dall'altra, che vuole fare il proprio lavoro di zootecnia, di allevamento, che vuole avere il proprio animale domestico, che vuole avere il proprio pony, che vuole avere il proprio asinello, e non accetta che per una mancata gestione di politica di contenimento ci sia qualcun altro che possa predarlo.
O noi ci mettiamo in testa, Presidente Ciambetti, che la verità sta nella politica, che deve avere il coraggio di affrontare il tema o, se continuiamo a ragionare in modo ideologico, ci sarà chi farà giustizia "fai da te", che è sbagliatissima e va condannata, ci sarà chi penserà che nel nome della tutela di una specie ne potranno morire delle altre e ci sarà un affetto nei confronti degli animali a corrente alternata, dove dobbiamo spiegare perché qualcuno può avere una vita che merita più difesa degli altri.

PRESIDENTE

Grazie.
Oltre alla politica, anche la parte tecnica. Io il 10 marzo ero a un tavolo al Ministero dell'ambiente. Anche la parte tecnica dovrebbe aiutare la politica. Le confermo che c'è qualche Comune, le cito Rotzo e Laghi, dove gli animali d'affezione non ci sono più.
Passiamo alle votazioni.
Emendamento n. M0001, presentato dai consiglieri Bozza e Venturini, premessa X, dispositivo X, modificativo, che prevede:
Nella Premessa, il quinto paragrafo "CONSIDERATO che..." è soppresso e sostituito dal seguente:
"CONSIDERATO che il 06/12/2024 è stata pubblicata la decisione del Comitato permanente della Convenzione di Berna, assunta il 03/12/2024, che ha votato a favore del declassamento dello status di protezione del lupo, portandola da "specie di fauna strettamente protetta" a "specie di fauna protetta"; tale decisione è entrata in vigore il 07/03/2025";
Dopo il quinto paragrafo "CONSIDERATO" è aggiunto il seguente:
"RILEVATO che questo cambiamento da maggiore flessibilità agli Stati membri nella gestione delle loro popolazioni locali di lupi, comunque mantenendo uno stato di conservazione soddisfacente. Inoltre, apre la strada al percorso legislativo di modifica della Direttiva Habitat, che consentirà di trasferire la specie lupo dall'Allegato II (specie rigorosamente protetta) all'Allegato III (specie protetta).".
Dopo il paragrafo "RILEVATO" come introdotto con il presente emendamento dopo la frase "RITENUTO pertanto indispensabile (...)" le parole ", in tale lasso di tempo," sono soppresse.
Collega Bozza, prego.

Alberto BOZZA (Forza Italia - Berlusconi - Autonomia per il Veneto)

Grazie, Presidente.
Solo per spiegare che questo emendamento apporta delle semplici modifiche, contestualizzate, ovviamente, quando è stata scritta la mozione, ai fatti successivi delle decisioni del Comitato della Convenzione di Berna, in base alla quale la Giunta regionale può avviare le azioni ritenute più opportune, anche nel metodo, per affrontare la problematica. Questo a dimostrazione del fatto che si passa al Ministero e già oggi alle Regioni, che avranno il compito un domani di essere le protagoniste in tal senso.

PRESIDENTE

Metto in votazione l'emendamento n. M0001.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Emendamento n. M0002 presentato dal consigliere Zanoni, dispositivo X, pagina 3, modificativo, che prevede:
Dispositivo
Punto 1) sopprimere "e contenimento"
3) aggiungere "e ambientaliste" dopo la parola "venatorie"
4) sopprimere da "ad avviare" fino a "più in generale"
Collega Zanoni, prego.

Andrea ZANONI (Europa Verde)

Grazie, Presidente.
Buona parte di quanto viene chiesto è sicuramente condivisibile. Si tratta di dare un aiuto agli allevatori, di incentivare le forme di prevenzione, che tra l'altro sono già state in qualche modo attuate. Si parla di cani da guardiania, di recinzioni, insomma tutte misure utili. Purtroppo, all'interno dei dispositivi viene previsto il contenimento del lupo. Abbiamo già spiegato che il lupo è una specie particolarmente protetta. Ancora non è stata conclusa la procedura per il declassamento del lupo. Con questo emendamento proponiamo che venga tolta la parte dove si parla di contenimento, lasciando la parte delle azioni di dissuasione, per quanto riguarda il punto 1); per quanto riguarda il punto 4), chiediamo che venga tolta la parte del prelievo dei singoli capi; per quanto riguarda il punto 3), siccome vengono previste le associazioni venatorie, ci sarebbe qualcosa da dire. Non è che con la caccia risolviamo il problema del lupo. Le misure sono veramente molte, quelle che possono essere attuate per prevenire le predazioni di animali d'allevamento.
Ne cito un'altra: il lupo è normalmente un predatore di fauna selvatica. Basterebbe lasciare in pace la fauna selvatica, vietando la caccia, ad esempio, agli ungulati, e sicuramente il lupo con meno persone in giro con il fucile, con i cani, in giro per le colline e per le montagne, si dedicherebbe in maniera più tranquilla alle sue prede naturali.
Qual è l'emendamento al punto 3)? È un emendamento in blocco, per non far perdere tempo. Siccome nei tavoli di coordinamento tecnico è stata inserita la presenza delle associazioni di categoria, giustissimo, gli allevatori, gli agricoltori, le associazioni venatorie un po' meno giusto, le Polizie provinciali, giustissimo, perché non mettere anche le associazioni ambientaliste?
Colleghi, forse non conoscete la legge, ma sia la nostra legge regionale che la legge nazionale per quanto riguarda, ad esempio, la Commissione tecnica, per quanto riguarda il Comitato tecnico faunistico nazionale, prevede pari dignità tra associazioni venatorie, associazioni ambientaliste e associazioni agricole. Qui mettiamo tutti, tranne le associazioni ambientaliste.
Io capisco che sia d'uso, purtroppo, in Regione Veneto, fare queste discriminazioni. Ad esempio, sui giornali abbiamo visto in questi giorni che le associazioni venatorie contestano il piano in bozza proposto dall'Assessore alla caccia. Perché non si interpellano mai anche le associazioni ambientaliste? Avranno pur qualcosa anche loro da dire. Se volete che non facciano ricorso, sentitele prima. Vi dicono i punti sbagliati e dopo non fanno neanche il ricorso e non si interrompe ogni volta la stagione di caccia e magari si evita anche di sparare a specie protette.
Questi piccoli emendamenti non cambiano la sostanza, evitano di fare una cosa, a mio avviso, sgradevole, che è quella di andare a sparare i lupi. Tra l'altro, lo diceva anche il collega Valdegamberi, dobbiamo essere chiari e non dovete prendere in giro gli allevatori.
Se dovesse passare, come pare, il declassamento del lupo, la percentuale di lupi che si possono prelevare, così dice la norma, sul totale, è dal 3 al 5%. Vuol dire che in Veneto potrebbero essere prelevati sei o sette lupi. Pensate che questo risolverebbe la cosa?
Cerchiamo, colleghi, seriamente, di adottare le misure preventive, lasciando perdere queste favole che poi magari faranno arrabbiare proprio quelli che voi pensate di aiutare, perché un giorno, quando sarà modificata la norma, saranno uccisi i sette lupi veneti con i problemi di rompere i branchi e di creare più problemi ancora, come dice l'ISPRA, non come diciamo noi dell'opposizione.

PRESIDENTE

È proprio come dice l'ISPRA. Ha ragione lei.
Metto in votazione l'emendamento n. M0002.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio non approva.
Metto in votazione la mozione n. 576 nel suo complesso, così come emendata.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Interrompiamo qui la seduta.
Ci vedremo martedì prossimo. Facciamo una Capigruppo veloce, spero, in Sala del Leone.
La Seduta termina alle ore 18.59
Il Consigliere segretario
Tommaso RAZZOLINI

Il Presidente
Roberto CIAMBETTI

Resoconto stenotipico a cura di:
Cedat 85

Revisione e coordinamento testo a cura di:
Maria Concetta Miccoli

Elaborazione testo a cura di:
Maria Concetta Miccoli
Verbale n. 171 - 11^ legislatura
PROCESSO VERBALE
SEDUTA PUBBLICA N. 171
MARTEDì 25 MARZO 2025


PRESIDENZA
PRESIDENTE ROBERTO CIAMBETTI

PROCESSO VERBALE REDATTO A CURA DELL'UNITà ASSEMBLEA

INDICE
Processo verbale della 171ª seduta pubblica – martedì 25 marzo 2025
La seduta si svolge a Venezia in Palazzo Ferro-Fini, sede del Consiglio regionale, secondo le modalità ordinarie.

I lavori si svolgono sulla base dell'ordine del giorno prot. n. 4150 del 20 marzo 2025.

Assume la presidenza il Presidente Roberto Ciambetti.

Il PRESIDENTE dichiara aperta la seduta alle ore 14.48.

Assume le funzioni di Consigliere segretario la consigliera Erika Baldin.

Punto n. 1) all'ordine del giorno

Approvazione verbali delle sedute precedenti  [RESOCONTO]


Il PRESIDENTE, poiché nessun consigliere chiede di fare osservazioni, dichiara che si intende approvato il processo verbale della 170a seduta pubblica di martedì 18 marzo 2025.

Punto n. 2) all'ordine del giorno

Comunicazioni della Presidenza del Consiglio  [RESOCONTO]


Il PRESIDENTE comunica che sono in congedo i consiglieri Cavinato, Corsi, Rizzotto, il Vicepresidente del Consiglio regionale Soranzo e il Presidente della Giunta regionale Zaia.

Punto n. 6) all'ordine del giorno

Risoluzione presentata dai consiglieri Favero, Zanoni, Gerolimetto, Zecchinato, Piccinini, Venturini, Brescacin, Vianello, Cestaro, Puppato, Cestari, Polato, Soranzo, Formaggio, Razzolini, Pavanetto, Cavinato, Giacomin, Scatto, Sandonà, Villanova, Michieletto, Bet, Bisaglia, Bozza, Cecchetto, Dolfin, Guarda, Ciambetti, Lorenzoni, Ostanel, Luisetto, Valdegamberi, Zottis, Boron, Corsi, Finco, Bigon, Baldin , Barbisan, Masolo, Montanariello, Cecchellero, Camani, Casali e Maino relativa a "Gli enti regionali e locali per un'Europa solidale e di prossimità". (Risoluzione n. 125) APPROVATA (Deliberazione n. 21/2025)  [RESOCONTO]


Interviene il consigliere Favero (Liga Veneta per Salvini Premier) che illustra la risoluzione in oggetto.

In discussione generale intervengono i consiglieri Zanoni (Europa Verde), Luisetto (Partito Democratico Veneto), Lorenzoni (Gruppo Misto), Casali (Fratelli d'Italia - Giorgia Meloni), che illustra l'emendamento n. L1 e chiede la sottoscrizione della risoluzione, accolta dal proponente, Giacomin (Zaia Presidente).

Interviene la consigliera Ostanel (Il Veneto che Vogliamo) sull'ordine dei lavori per chiedere la sospensione della seduta al fine di prendere visione e valutare l'emendamento presentato dal consigliere Casali.

Il PRESIDENTE prende atto della richiesta della consigliera Ostanel e dispone il prosieguo della discussione generale sulla risoluzione valutando di dare seguito alla richiesta in un momento successivo della seduta.

In discussione generale intervengono i consiglieri Camani (Partito Democratico Veneto), Valdegamberi (Gruppo Misto), Zottis (Partito Democratico Veneto), Pan (Liga Veneta per Salvini Premier), Ostanel (Il Veneto che Vogliamo), Rigo (Liga Veneta per Salvini Premier), Bigon (Partito Democratico Veneto), Formaggio (Fratelli d'Italia - Giorgia Meloni), Montanariello (Partito Democratico Veneto), Barbisan (Gruppo Misto).

Durante l'intervento del consigliere Montanariello il PRESIDENTE richiama il consigliere Formaggio ai sensi dell'articolo 79, comma 1, del Regolamento.

Interviene la consigliera Ostanel (Il Veneto che Vogliamo) sull'ordine dei lavori.

Il PRESIDENTE non ravvisa i presupposti per la richiesta della consigliera Ostanel.

In discussione generale intervengono i consiglieri Baldin (Movimento 5 Stelle), Villanova (Zaia Presidente) e Favero (Liga Veneta per Salvini Premier), in sede di replica.

Interviene la consigliera Ostanel (Il Veneto che Vogliamo) sull'ordine dei lavori chiedendo, a seguito di una richiesta già fatta di sospensione, un confronto sul testo della risoluzione e dell'emendamento presentato dal consigliere Casali.

Il PRESIDENTE dispone la sospensione della seduta.

La seduta è sospesa alle ore 16.22.

La seduta riprende alle ore 17.10.

Il PRESIDENTE annuncia il deposito dell'emendamento n. L2.

Si passa all'esame dell'emendamento relativo alla risoluzione in oggetto.

Interviene il consigliere Favero (Liga Veneta per Salvini Premier) che illustra l'emendamento n. L2.

Interviene il consigliere Casali (Fratelli d'Italia - Giorgia Meloni) che ritira l'emendamento n. L1.

Interviene il consigliere Barbisan (Gruppo Misto) che chiede la sottoscrizione della risoluzione come modificata.

Il PRESIDENTE annuncia che i consiglieri Masolo, Montanariello, Cecchellero, Camani, Zottis, Casali, Pavanetto, Bigon e Maino chiedono la sottoscrizione alla risoluzione in oggetto, come modificata.

Interviene il consigliere Favero (Liga Veneta per Salvini Premier) che accoglie tutte le richieste di sottoscrizione.

L'emendamento n. L2, posto in votazione col sistema elettronico in modalità telematica, è approvato.

Il PRESIDENTE pone in votazione, col sistema elettronico in modalità telematica la risoluzione in oggetto, nel suo complesso, come modificata.

Il Consiglio approva all'unanimità

Il PRESIDENTE posticipa la trattazione del punto n. 7) all'ordine del giorno, mozione n. 576.

Punto n. 8) all'ordine del giorno

Mozione presentata dalla consigliera Baldin relativa a "Per la riconversione degli allevamenti intensivi in Veneto: un'esigenza di salute pubblica". (Mozione n. 548) RESPINTA  [RESOCONTO]


Interviene la consigliera Baldin (Movimento 5 Stelle) che illustra la mozione in oggetto.

In discussione generale intervengono i consiglieri Zottis (Partito Democratico Veneto), Zanoni (Europa Verde), che chiede la sottoscrizione, Formaggio (Fratelli d'Italia - Giorgia Meloni), Valdegamberi (Gruppo Misto), Masolo (Europa Verde), che chiede la sottoscrizione, Gerolimetto (Zaia Presidente), Pan (Liga Veneta per Salvini Premier).

Intervengono il consigliere Masolo (Europa Verde), per fatto personale, e Baldin (Movimento 5 Stelle) che, in sede di replica, accoglie le richieste di sottoscrizione.

Durante l'intervento della consigliera Baldin il PRESIDENTE richiama per la seconda volta il consigliere Formaggio ai sensi dell'articolo 79, comma 1, del Regolamento.

Si passa all'esame degli emendamenti relativi alla mozione in oggetto.

Interviene il consigliere Gerolimetto (Zaia Presidente) sull'emendamento emendamento n. N1.

L'emendamento n. N1, posto in votazione col sistema elettronico in modalità telematica, è respinto.

L'emendamento n. N2, posto in votazione col sistema elettronico in modalità telematica, è respinto.

Sull'emendamento n. N3 intervengono i consiglieri Zottis (Partito Democratico Veneto), che lo illustra, Zanoni (Europa Verde) e Montanariello (Partito Democratico Veneto).

L'emendamento n. N3, posto in votazione col sistema elettronico in modalità telematica, è respinto.

L'emendamento n. N4, illustrato dalla consigliera Zottis (Partito Democratico Veneto), posto in votazione col sistema elettronico in modalità telematica, è respinto.

In dichiarazione di voto sulla mozione n. 548 intervengono i consiglieri Zanoni (Europa Verde) e Zottis (Partito Democratico Veneto).

Il PRESIDENTE pone in votazione, col sistema elettronico in modalità telematica la mozione in oggetto.

Il Consiglio non approva

Punto n. 7) all'ordine del giorno

Mozione presentata dai consiglieri Bozza e Venturini relativa a "La Regione Veneto approvi misure urgenti per il contenimento del lupo a tutela degli allevatori". (Mozione n. 576) APPROVATA (Deliberazione n. 22/2025)  [RESOCONTO]


Interviene il consigliere Bozza (Forza Italia – Berlusconi – Autonomia per il Veneto) che illustra la mozione in oggetto.

In discussione generale intervengono i consiglieri Valdegamberi (Gruppo Misto), Zanoni (Europa Verde), Pan (Liga Veneta per Salvini Premier), Rigo (Liga Veneta per Salvini Premier), Zottis (Partito Democratico Veneto), Masolo (Europa Verde), Formaggio (Fratelli d'Italia - Giorgia Meloni) e Montanariello (Partito Democratico Veneto).

Durante l'intervento del consigliere Zanoni assume le funzioni di Consigliere segretario il consigliere Tommaso Razzolini.

Si passa all'esame degli emendamenti relativi alla mozione in oggetto.

L'emendamento n. M1, illustrato dal consigliere Bozza (Forza Italia – Berlusconi – Autonomia per il Veneto), posto in votazione col sistema elettronico in modalità telematica, è approvato.

L'emendamento n. M2, illustrato dal consigliere Zanoni (Europa Verde), posto in votazione col sistema elettronico in modalità telematica, è respinto.

Il PRESIDENTE pone in votazione, col sistema elettronico in modalità telematica la mozione in oggetto, nel suo complesso come emendata.

Il Consiglio approva

Il PRESIDENTE dichiara chiusa la seduta.

Il Consiglio regionale sarà convocato a domicilio.

La seduta termina alle ore 18.59.

Votazioni ai sensi dell'articolo 50 comma 4 dello Statuto.


Votazione aperta per Il punto:

RISOLUZIONE n. 125 - EML02

Effettuata la votazione si hanno i seguenti risultati:
Consiglieri presenti: 39
Votanti: 39
Favorevoli: 39
Contrari: 0
Astenuti: 0
Non Votanti: 0
Quorum: Semplice 1/2 + 1
Esito: APPROVATA
Presenti:
Baldin Erika, Barbisan Fabiano, Bet Roberto, Bigon Annamaria, Bisaglia Simona, Brescacin Sonia, Camani Vanessa, Casali Stefano, Cecchellero Andrea, Cecchetto Milena, Cestari Laura, Cestaro Silvia, Ciambetti Roberto, Dolfin Marco, Favero Marzio, Formaggio Joe, Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Lorenzoni Arturo, Luisetto Chiara, Maino Silvia, Masolo Renzo, Michieletto Gabriele, Montanariello Jonatan, Ostanel Elena, Pavanetto Lucas, Piccinini Tomas, Possamai Gianpiero, Puppato Giovanni, Razzolini Tommaso, Sandonà Luciano, Scatto Francesca, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zanoni Andrea, Zecchinato Marco, Zottis Francesca

Votanti:
Baldin Erika, Barbisan Fabiano, Bet Roberto, Bigon Annamaria, Bisaglia Simona, Brescacin Sonia, Camani Vanessa, Casali Stefano, Cecchellero Andrea, Cecchetto Milena, Cestari Laura, Cestaro Silvia, Ciambetti Roberto, Dolfin Marco, Favero Marzio, Formaggio Joe, Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Lorenzoni Arturo, Luisetto Chiara, Maino Silvia, Masolo Renzo, Michieletto Gabriele, Montanariello Jonatan, Ostanel Elena, Pavanetto Lucas, Piccinini Tomas, Possamai Gianpiero, Puppato Giovanni, Razzolini Tommaso, Sandonà Luciano, Scatto Francesca, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zanoni Andrea, Zecchinato Marco, Zottis Francesca

Assenti:
Andreoli Marco, Boron Fabrizio, Bozza Alberto, Cavinato Elisa, Centenaro Giulio, Corsi Enrico, Pan Giuseppe, Rigo Filippo, Rizzotto Silvia, Soranzo Enoch, Sponda Alessandra, Zaia Luca

Non Votanti:
NESSUN NON VOTANTE

Favorevoli:
Baldin Erika, Barbisan Fabiano, Bet Roberto, Bigon Annamaria, Bisaglia Simona, Brescacin Sonia, Camani Vanessa, Casali Stefano, Cecchellero Andrea, Cecchetto Milena, Cestari Laura, Cestaro Silvia, Ciambetti Roberto, Dolfin Marco, Favero Marzio, Formaggio Joe, Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Lorenzoni Arturo, Luisetto Chiara, Maino Silvia, Masolo Renzo, Michieletto Gabriele, Montanariello Jonatan, Ostanel Elena, Pavanetto Lucas, Piccinini Tomas, Possamai Gianpiero, Puppato Giovanni, Razzolini Tommaso, Sandonà Luciano, Scatto Francesca, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zanoni Andrea, Zecchinato Marco, Zottis Francesca

Contrari:
NESSUN CONTRARIO

Astenuti:
NESSUN ASTENUTO
Votazione aperta per Il punto:

RISOLUZIONE n. 125 - VOTAZIONE FINALE

Effettuata la votazione si hanno i seguenti risultati:
Consiglieri presenti: 39
Votanti: 39
Favorevoli: 39
Contrari: 0
Astenuti: 0
Non Votanti: 0
Quorum: Semplice 1/2 + 1
Esito: APPROVATA
Presenti:
Baldin Erika, Barbisan Fabiano, Bet Roberto, Bigon Annamaria, Bisaglia Simona, Brescacin Sonia, Camani Vanessa, Casali Stefano, Cecchellero Andrea, Cecchetto Milena, Cestari Laura, Cestaro Silvia, Ciambetti Roberto, Dolfin Marco, Favero Marzio, Formaggio Joe, Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Lorenzoni Arturo, Luisetto Chiara, Maino Silvia, Masolo Renzo, Michieletto Gabriele, Montanariello Jonatan, Ostanel Elena, Pavanetto Lucas, Piccinini Tomas, Possamai Gianpiero, Puppato Giovanni, Razzolini Tommaso, Sandonà Luciano, Scatto Francesca, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zanoni Andrea, Zecchinato Marco, Zottis Francesca

Votanti:
Baldin Erika, Barbisan Fabiano, Bet Roberto, Bigon Annamaria, Bisaglia Simona, Brescacin Sonia, Camani Vanessa, Casali Stefano, Cecchellero Andrea, Cecchetto Milena, Cestari Laura, Cestaro Silvia, Ciambetti Roberto, Dolfin Marco, Favero Marzio, Formaggio Joe, Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Lorenzoni Arturo, Luisetto Chiara, Maino Silvia, Masolo Renzo, Michieletto Gabriele, Montanariello Jonatan, Ostanel Elena, Pavanetto Lucas, Piccinini Tomas, Possamai Gianpiero, Puppato Giovanni, Razzolini Tommaso, Sandonà Luciano, Scatto Francesca, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zanoni Andrea, Zecchinato Marco, Zottis Francesca

Assenti:
Andreoli Marco, Boron Fabrizio, Bozza Alberto, Cavinato Elisa, Centenaro Giulio, Corsi Enrico, Pan Giuseppe, Rigo Filippo, Rizzotto Silvia, Soranzo Enoch, Sponda Alessandra, Zaia Luca

Non Votanti:
NESSUN NON VOTANTE

Favorevoli:
Baldin Erika, Barbisan Fabiano, Bet Roberto, Bigon Annamaria, Bisaglia Simona, Brescacin Sonia, Camani Vanessa, Casali Stefano, Cecchellero Andrea, Cecchetto Milena, Cestari Laura, Cestaro Silvia, Ciambetti Roberto, Dolfin Marco, Favero Marzio, Formaggio Joe, Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Lorenzoni Arturo, Luisetto Chiara, Maino Silvia, Masolo Renzo, Michieletto Gabriele, Montanariello Jonatan, Ostanel Elena, Pavanetto Lucas, Piccinini Tomas, Possamai Gianpiero, Puppato Giovanni, Razzolini Tommaso, Sandonà Luciano, Scatto Francesca, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zanoni Andrea, Zecchinato Marco, Zottis Francesca

Contrari:
NESSUN CONTRARIO

Astenuti:
NESSUN ASTENUTO
Votazione aperta per Il punto:

MOZIONE n. 548 - EMN01

Effettuata la votazione si hanno i seguenti risultati:
Consiglieri presenti: 40
Votanti: 40
Favorevoli: 9
Contrari: 31
Astenuti: 0
Non Votanti: 0
Quorum: Semplice 1/2 + 1
Esito: RESPINTA
Presenti:
Baldin Erika, Bet Roberto, Bigon Annamaria, Bisaglia Simona, Bozza Alberto, Brescacin Sonia, Camani Vanessa, Casali Stefano, Cecchellero Andrea, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Cestaro Silvia, Ciambetti Roberto, Favero Marzio, Formaggio Joe, Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Lorenzoni Arturo, Luisetto Chiara, Maino Silvia, Masolo Renzo, Michieletto Gabriele, Montanariello Jonatan, Pan Giuseppe, Pavanetto Lucas, Piccinini Tomas, Possamai Gianpiero, Puppato Giovanni, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Sandonà Luciano, Scatto Francesca, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zanoni Andrea, Zecchinato Marco, Zottis Francesca

Votanti:
Baldin Erika, Bet Roberto, Bigon Annamaria, Bisaglia Simona, Bozza Alberto, Brescacin Sonia, Camani Vanessa, Casali Stefano, Cecchellero Andrea, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Cestaro Silvia, Ciambetti Roberto, Favero Marzio, Formaggio Joe, Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Lorenzoni Arturo, Luisetto Chiara, Maino Silvia, Masolo Renzo, Michieletto Gabriele, Montanariello Jonatan, Pan Giuseppe, Pavanetto Lucas, Piccinini Tomas, Possamai Gianpiero, Puppato Giovanni, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Sandonà Luciano, Scatto Francesca, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zanoni Andrea, Zecchinato Marco, Zottis Francesca

Assenti:
Andreoli Marco, Barbisan Fabiano, Boron Fabrizio, Cavinato Elisa, Corsi Enrico, Dolfin Marco, Ostanel Elena, Rizzotto Silvia, Soranzo Enoch, Sponda Alessandra, Zaia Luca

Non Votanti:
NESSUN NON VOTANTE

Favorevoli:
Baldin Erika, Bigon Annamaria, Camani Vanessa, Lorenzoni Arturo, Luisetto Chiara, Masolo Renzo, Montanariello Jonatan, Zanoni Andrea, Zottis Francesca

Contrari:
Bet Roberto, Bisaglia Simona, Bozza Alberto, Brescacin Sonia, Casali Stefano, Cecchellero Andrea, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Cestaro Silvia, Ciambetti Roberto, Favero Marzio, Formaggio Joe, Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Maino Silvia, Michieletto Gabriele, Pan Giuseppe, Pavanetto Lucas, Piccinini Tomas, Possamai Gianpiero, Puppato Giovanni, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Sandonà Luciano, Scatto Francesca, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zecchinato Marco

Astenuti:
NESSUN ASTENUTO
Votazione aperta per Il punto:

MOZIONE n. 548 - EMN02

Effettuata la votazione si hanno i seguenti risultati:
Consiglieri presenti: 40
Votanti: 40
Favorevoli: 9
Contrari: 31
Astenuti: 0
Non Votanti: 0
Quorum: Semplice 1/2 + 1
Esito: RESPINTA
Presenti:
Baldin Erika, Bet Roberto, Bigon Annamaria, Bisaglia Simona, Bozza Alberto, Brescacin Sonia, Camani Vanessa, Casali Stefano, Cecchellero Andrea, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Cestaro Silvia, Ciambetti Roberto, Favero Marzio, Formaggio Joe, Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Lorenzoni Arturo, Luisetto Chiara, Maino Silvia, Masolo Renzo, Michieletto Gabriele, Montanariello Jonatan, Pan Giuseppe, Pavanetto Lucas, Piccinini Tomas, Possamai Gianpiero, Puppato Giovanni, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Sandonà Luciano, Scatto Francesca, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zanoni Andrea, Zecchinato Marco, Zottis Francesca

Votanti:
Baldin Erika, Bet Roberto, Bigon Annamaria, Bisaglia Simona, Bozza Alberto, Brescacin Sonia, Camani Vanessa, Casali Stefano, Cecchellero Andrea, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Cestaro Silvia, Ciambetti Roberto, Favero Marzio, Formaggio Joe, Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Lorenzoni Arturo, Luisetto Chiara, Maino Silvia, Masolo Renzo, Michieletto Gabriele, Montanariello Jonatan, Pan Giuseppe, Pavanetto Lucas, Piccinini Tomas, Possamai Gianpiero, Puppato Giovanni, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Sandonà Luciano, Scatto Francesca, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zanoni Andrea, Zecchinato Marco, Zottis Francesca

Assenti:
Andreoli Marco, Barbisan Fabiano, Boron Fabrizio, Cavinato Elisa, Corsi Enrico, Dolfin Marco, Ostanel Elena, Rizzotto Silvia, Soranzo Enoch, Sponda Alessandra, Zaia Luca

Non Votanti:
NESSUN NON VOTANTE

Favorevoli:
Baldin Erika, Bigon Annamaria, Camani Vanessa, Lorenzoni Arturo, Luisetto Chiara, Masolo Renzo, Montanariello Jonatan, Zanoni Andrea, Zottis Francesca

Contrari:
Bet Roberto, Bisaglia Simona, Bozza Alberto, Brescacin Sonia, Casali Stefano, Cecchellero Andrea, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Cestaro Silvia, Ciambetti Roberto, Favero Marzio, Formaggio Joe, Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Maino Silvia, Michieletto Gabriele, Pan Giuseppe, Pavanetto Lucas, Piccinini Tomas, Possamai Gianpiero, Puppato Giovanni, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Sandonà Luciano, Scatto Francesca, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zecchinato Marco

Astenuti:
NESSUN ASTENUTO
Votazione aperta per Il punto:

MOZIONE n. 548 - EMN03

Effettuata la votazione si hanno i seguenti risultati:
Consiglieri presenti: 41
Votanti: 41
Favorevoli: 10
Contrari: 31
Astenuti: 0
Non Votanti: 0
Quorum: Semplice 1/2 + 1
Esito: RESPINTA
Presenti:
Baldin Erika, Bet Roberto, Bigon Annamaria, Bisaglia Simona, Bozza Alberto, Brescacin Sonia, Camani Vanessa, Casali Stefano, Cecchellero Andrea, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Cestaro Silvia, Ciambetti Roberto, Favero Marzio, Formaggio Joe, Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Lorenzoni Arturo, Luisetto Chiara, Maino Silvia, Masolo Renzo, Michieletto Gabriele, Montanariello Jonatan, Ostanel Elena, Pan Giuseppe, Pavanetto Lucas, Piccinini Tomas, Possamai Gianpiero, Puppato Giovanni, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Sandonà Luciano, Scatto Francesca, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zanoni Andrea, Zecchinato Marco, Zottis Francesca

Votanti:
Baldin Erika, Bet Roberto, Bigon Annamaria, Bisaglia Simona, Bozza Alberto, Brescacin Sonia, Camani Vanessa, Casali Stefano, Cecchellero Andrea, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Cestaro Silvia, Ciambetti Roberto, Favero Marzio, Formaggio Joe, Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Lorenzoni Arturo, Luisetto Chiara, Maino Silvia, Masolo Renzo, Michieletto Gabriele, Montanariello Jonatan, Ostanel Elena, Pan Giuseppe, Pavanetto Lucas, Piccinini Tomas, Possamai Gianpiero, Puppato Giovanni, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Sandonà Luciano, Scatto Francesca, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zanoni Andrea, Zecchinato Marco, Zottis Francesca

Assenti:
Andreoli Marco, Barbisan Fabiano, Boron Fabrizio, Cavinato Elisa, Corsi Enrico, Dolfin Marco, Rizzotto Silvia, Soranzo Enoch, Sponda Alessandra, Zaia Luca

Non Votanti:
NESSUN NON VOTANTE

Favorevoli:
Baldin Erika, Bigon Annamaria, Camani Vanessa, Lorenzoni Arturo, Luisetto Chiara, Masolo Renzo, Montanariello Jonatan, Ostanel Elena, Zanoni Andrea, Zottis Francesca

Contrari:
Bet Roberto, Bisaglia Simona, Bozza Alberto, Brescacin Sonia, Casali Stefano, Cecchellero Andrea, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Cestaro Silvia, Ciambetti Roberto, Favero Marzio, Formaggio Joe, Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Maino Silvia, Michieletto Gabriele, Pan Giuseppe, Pavanetto Lucas, Piccinini Tomas, Possamai Gianpiero, Puppato Giovanni, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Sandonà Luciano, Scatto Francesca, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zecchinato Marco

Astenuti:
NESSUN ASTENUTO
Votazione aperta per Il punto:

MOZIONE n. 548 - EMN04

Effettuata la votazione si hanno i seguenti risultati:
Consiglieri presenti: 41
Votanti: 41
Favorevoli: 10
Contrari: 31
Astenuti: 0
Non Votanti: 0
Quorum: Semplice 1/2 + 1
Esito: RESPINTA
Presenti:
Baldin Erika, Bet Roberto, Bigon Annamaria, Bisaglia Simona, Bozza Alberto, Brescacin Sonia, Camani Vanessa, Casali Stefano, Cecchellero Andrea, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Cestaro Silvia, Ciambetti Roberto, Favero Marzio, Formaggio Joe, Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Lorenzoni Arturo, Luisetto Chiara, Maino Silvia, Masolo Renzo, Michieletto Gabriele, Montanariello Jonatan, Ostanel Elena, Pan Giuseppe, Pavanetto Lucas, Piccinini Tomas, Possamai Gianpiero, Puppato Giovanni, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Sandonà Luciano, Scatto Francesca, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zanoni Andrea, Zecchinato Marco, Zottis Francesca

Votanti:
Baldin Erika, Bet Roberto, Bigon Annamaria, Bisaglia Simona, Bozza Alberto, Brescacin Sonia, Camani Vanessa, Casali Stefano, Cecchellero Andrea, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Cestaro Silvia, Ciambetti Roberto, Favero Marzio, Formaggio Joe, Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Lorenzoni Arturo, Luisetto Chiara, Maino Silvia, Masolo Renzo, Michieletto Gabriele, Montanariello Jonatan, Ostanel Elena, Pan Giuseppe, Pavanetto Lucas, Piccinini Tomas, Possamai Gianpiero, Puppato Giovanni, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Sandonà Luciano, Scatto Francesca, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zanoni Andrea, Zecchinato Marco, Zottis Francesca

Assenti:
Andreoli Marco, Barbisan Fabiano, Boron Fabrizio, Cavinato Elisa, Corsi Enrico, Dolfin Marco, Rizzotto Silvia, Soranzo Enoch, Sponda Alessandra, Zaia Luca

Non Votanti:
NESSUN NON VOTANTE

Favorevoli:
Baldin Erika, Bigon Annamaria, Camani Vanessa, Lorenzoni Arturo, Luisetto Chiara, Masolo Renzo, Montanariello Jonatan, Ostanel Elena, Zanoni Andrea, Zottis Francesca

Contrari:
Bet Roberto, Bisaglia Simona, Bozza Alberto, Brescacin Sonia, Casali Stefano, Cecchellero Andrea, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Cestaro Silvia, Ciambetti Roberto, Favero Marzio, Formaggio Joe, Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Maino Silvia, Michieletto Gabriele, Pan Giuseppe, Pavanetto Lucas, Piccinini Tomas, Possamai Gianpiero, Puppato Giovanni, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Sandonà Luciano, Scatto Francesca, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zecchinato Marco

Astenuti:
NESSUN ASTENUTO
Votazione aperta per Il punto:

MOZIONE n. 548 - VOTAZIONE FINALE

Effettuata la votazione si hanno i seguenti risultati:
Consiglieri presenti: 41
Votanti: 41
Favorevoli: 5
Contrari: 31
Astenuti: 5
Non Votanti: 0
Quorum: Semplice 1/2 + 1
Esito: RESPINTA
Presenti:
Baldin Erika, Bet Roberto, Bigon Annamaria, Bisaglia Simona, Bozza Alberto, Brescacin Sonia, Camani Vanessa, Casali Stefano, Cecchellero Andrea, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Cestaro Silvia, Ciambetti Roberto, Favero Marzio, Formaggio Joe, Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Lorenzoni Arturo, Luisetto Chiara, Maino Silvia, Masolo Renzo, Michieletto Gabriele, Montanariello Jonatan, Ostanel Elena, Pan Giuseppe, Pavanetto Lucas, Piccinini Tomas, Possamai Gianpiero, Puppato Giovanni, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Sandonà Luciano, Scatto Francesca, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zanoni Andrea, Zecchinato Marco, Zottis Francesca

Votanti:
Baldin Erika, Bet Roberto, Bigon Annamaria, Bisaglia Simona, Bozza Alberto, Brescacin Sonia, Camani Vanessa, Casali Stefano, Cecchellero Andrea, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Cestaro Silvia, Ciambetti Roberto, Favero Marzio, Formaggio Joe, Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Lorenzoni Arturo, Luisetto Chiara, Maino Silvia, Masolo Renzo, Michieletto Gabriele, Montanariello Jonatan, Ostanel Elena, Pan Giuseppe, Pavanetto Lucas, Piccinini Tomas, Possamai Gianpiero, Puppato Giovanni, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Sandonà Luciano, Scatto Francesca, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zanoni Andrea, Zecchinato Marco, Zottis Francesca

Assenti:
Andreoli Marco, Barbisan Fabiano, Boron Fabrizio, Cavinato Elisa, Corsi Enrico, Dolfin Marco, Rizzotto Silvia, Soranzo Enoch, Sponda Alessandra, Zaia Luca

Non Votanti:
NESSUN NON VOTANTE

Favorevoli:
Baldin Erika, Lorenzoni Arturo, Masolo Renzo, Ostanel Elena, Zanoni Andrea

Contrari:
Bet Roberto, Bisaglia Simona, Bozza Alberto, Brescacin Sonia, Casali Stefano, Cecchellero Andrea, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Cestaro Silvia, Ciambetti Roberto, Favero Marzio, Formaggio Joe, Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Maino Silvia, Michieletto Gabriele, Pan Giuseppe, Pavanetto Lucas, Piccinini Tomas, Possamai Gianpiero, Puppato Giovanni, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Sandonà Luciano, Scatto Francesca, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zecchinato Marco

Astenuti:
Bigon Annamaria, Camani Vanessa, Luisetto Chiara, Montanariello Jonatan, Zottis Francesca
Votazione aperta per Il punto:

MOZIONE n. 576 - EMM01

Effettuata la votazione si hanno i seguenti risultati:
Consiglieri presenti: 40
Votanti: 40
Favorevoli: 31
Contrari: 2
Astenuti: 7
Non Votanti: 0
Quorum: Semplice 1/2 + 1
Esito: APPROVATA
Presenti:
Bet Roberto, Bigon Annamaria, Bisaglia Simona, Bozza Alberto, Brescacin Sonia, Camani Vanessa, Casali Stefano, Cecchellero Andrea, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Cestaro Silvia, Ciambetti Roberto, Dolfin Marco, Favero Marzio, Formaggio Joe, Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Lorenzoni Arturo, Luisetto Chiara, Maino Silvia, Masolo Renzo, Michieletto Gabriele, Montanariello Jonatan, Ostanel Elena, Pan Giuseppe, Pavanetto Lucas, Piccinini Tomas, Possamai Gianpiero, Puppato Giovanni, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Sandonà Luciano, Scatto Francesca, Valdegamberi Stefano, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zanoni Andrea, Zecchinato Marco, Zottis Francesca

Votanti:
Bet Roberto, Bigon Annamaria, Bisaglia Simona, Bozza Alberto, Brescacin Sonia, Camani Vanessa, Casali Stefano, Cecchellero Andrea, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Cestaro Silvia, Ciambetti Roberto, Dolfin Marco, Favero Marzio, Formaggio Joe, Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Lorenzoni Arturo, Luisetto Chiara, Maino Silvia, Masolo Renzo, Michieletto Gabriele, Montanariello Jonatan, Ostanel Elena, Pan Giuseppe, Pavanetto Lucas, Piccinini Tomas, Possamai Gianpiero, Puppato Giovanni, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Sandonà Luciano, Scatto Francesca, Valdegamberi Stefano, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zanoni Andrea, Zecchinato Marco, Zottis Francesca

Assenti:
Andreoli Marco, Baldin Erika, Barbisan Fabiano, Boron Fabrizio, Cavinato Elisa, Corsi Enrico, Rizzotto Silvia, Soranzo Enoch, Sponda Alessandra, Venturini Elisa, Zaia Luca

Non Votanti:
NESSUN NON VOTANTE

Favorevoli:
Bet Roberto, Bisaglia Simona, Bozza Alberto, Brescacin Sonia, Casali Stefano, Cecchellero Andrea, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Cestaro Silvia, Ciambetti Roberto, Dolfin Marco, Favero Marzio, Formaggio Joe, Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Maino Silvia, Michieletto Gabriele, Pan Giuseppe, Pavanetto Lucas, Piccinini Tomas, Possamai Gianpiero, Puppato Giovanni, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Sandonà Luciano, Scatto Francesca, Valdegamberi Stefano, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zecchinato Marco

Contrari:
Masolo Renzo, Zanoni Andrea

Astenuti:
Bigon Annamaria, Camani Vanessa, Lorenzoni Arturo, Luisetto Chiara, Montanariello Jonatan, Ostanel Elena, Zottis Francesca
Votazione aperta per Il punto:

MOZIONE n. 576 - EMM02

Effettuata la votazione si hanno i seguenti risultati:
Consiglieri presenti: 40
Votanti: 40
Favorevoli: 2
Contrari: 32
Astenuti: 6
Non Votanti: 0
Quorum: Semplice 1/2 + 1
Esito: RESPINTA
Presenti:
Bet Roberto, Bigon Annamaria, Bisaglia Simona, Bozza Alberto, Brescacin Sonia, Camani Vanessa, Casali Stefano, Cecchellero Andrea, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Cestaro Silvia, Ciambetti Roberto, Dolfin Marco, Favero Marzio, Formaggio Joe, Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Lorenzoni Arturo, Luisetto Chiara, Maino Silvia, Masolo Renzo, Michieletto Gabriele, Montanariello Jonatan, Pan Giuseppe, Pavanetto Lucas, Piccinini Tomas, Possamai Gianpiero, Puppato Giovanni, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Sandonà Luciano, Scatto Francesca, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zanoni Andrea, Zecchinato Marco, Zottis Francesca

Votanti:
Bet Roberto, Bigon Annamaria, Bisaglia Simona, Bozza Alberto, Brescacin Sonia, Camani Vanessa, Casali Stefano, Cecchellero Andrea, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Cestaro Silvia, Ciambetti Roberto, Dolfin Marco, Favero Marzio, Formaggio Joe, Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Lorenzoni Arturo, Luisetto Chiara, Maino Silvia, Masolo Renzo, Michieletto Gabriele, Montanariello Jonatan, Pan Giuseppe, Pavanetto Lucas, Piccinini Tomas, Possamai Gianpiero, Puppato Giovanni, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Sandonà Luciano, Scatto Francesca, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zanoni Andrea, Zecchinato Marco, Zottis Francesca

Assenti:
Andreoli Marco, Baldin Erika, Barbisan Fabiano, Boron Fabrizio, Cavinato Elisa, Corsi Enrico, Ostanel Elena, Rizzotto Silvia, Soranzo Enoch, Sponda Alessandra, Zaia Luca

Non Votanti:
NESSUN NON VOTANTE

Favorevoli:
Masolo Renzo, Zanoni Andrea

Contrari:
Bet Roberto, Bisaglia Simona, Bozza Alberto, Brescacin Sonia, Casali Stefano, Cecchellero Andrea, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Cestaro Silvia, Ciambetti Roberto, Dolfin Marco, Favero Marzio, Formaggio Joe, Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Maino Silvia, Michieletto Gabriele, Pan Giuseppe, Pavanetto Lucas, Piccinini Tomas, Possamai Gianpiero, Puppato Giovanni, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Sandonà Luciano, Scatto Francesca, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zecchinato Marco

Astenuti:
Bigon Annamaria, Camani Vanessa, Lorenzoni Arturo, Luisetto Chiara, Montanariello Jonatan, Zottis Francesca
Votazione aperta per Il punto:

MOZIONE n. 576 - VOTAZIONE FINALE

Effettuata la votazione si hanno i seguenti risultati:
Consiglieri presenti: 41
Votanti: 40
Favorevoli: 31
Contrari: 2
Astenuti: 7
Non Votanti: 1
Quorum: Semplice 1/2 + 1
Esito: APPROVATA
Presenti:
Bet Roberto, Bigon Annamaria, Bisaglia Simona, Bozza Alberto, Brescacin Sonia, Camani Vanessa, Casali Stefano, Cecchellero Andrea, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Cestaro Silvia, Ciambetti Roberto, Dolfin Marco, Favero Marzio, Formaggio Joe, Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Lorenzoni Arturo, Luisetto Chiara, Maino Silvia, Masolo Renzo, Michieletto Gabriele, Montanariello Jonatan, Ostanel Elena, Pan Giuseppe, Pavanetto Lucas, Piccinini Tomas, Possamai Gianpiero, Puppato Giovanni, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Sandonà Luciano, Scatto Francesca, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zanoni Andrea, Zecchinato Marco, Zottis Francesca

Votanti:
Bet Roberto, Bigon Annamaria, Bisaglia Simona, Bozza Alberto, Brescacin Sonia, Camani Vanessa, Casali Stefano, Cecchellero Andrea, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Cestaro Silvia, Ciambetti Roberto, Dolfin Marco, Favero Marzio, Formaggio Joe, Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Lorenzoni Arturo, Luisetto Chiara, Maino Silvia, Masolo Renzo, Michieletto Gabriele, Montanariello Jonatan, Ostanel Elena, Pan Giuseppe, Pavanetto Lucas, Piccinini Tomas, Possamai Gianpiero, Puppato Giovanni, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Sandonà Luciano, Scatto Francesca, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zanoni Andrea, Zecchinato Marco, Zottis Francesca

Assenti:
Andreoli Marco, Baldin Erika, Barbisan Fabiano, Boron Fabrizio, Cavinato Elisa, Corsi Enrico, Rizzotto Silvia, Soranzo Enoch, Sponda Alessandra, Zaia Luca

Non Votanti:
Valdegamberi Stefano

Favorevoli:
Bet Roberto, Bisaglia Simona, Bozza Alberto, Brescacin Sonia, Casali Stefano, Cecchellero Andrea, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Cestaro Silvia, Ciambetti Roberto, Dolfin Marco, Favero Marzio, Formaggio Joe, Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Maino Silvia, Michieletto Gabriele, Pan Giuseppe, Pavanetto Lucas, Piccinini Tomas, Possamai Gianpiero, Puppato Giovanni, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Sandonà Luciano, Scatto Francesca, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zecchinato Marco

Contrari:
Masolo Renzo, Zanoni Andrea

Astenuti:
Bigon Annamaria, Camani Vanessa, Lorenzoni Arturo, Luisetto Chiara, Montanariello Jonatan, Ostanel Elena, Zottis Francesca

Consiglieri presenti o partecipanti in modalità telematica, in congedo o assenti:
ANDREOLI Marco
A
MAINO Silvia
P
BALDIN Erika
P
MASOLO Renzo
P
BARBISAN Fabiano
P
MICHIELETTO Gabriele
P
BET Roberto
P
MONTANARIELLO Jonatan
P
BIGON Anna Maria
P
OSTANEL Elena
P
BISAGLIA Simona
P
PAN Giuseppe
P
BORON Fabrizio
P
PAVANETTO Lucas
P
BOZZA Alberto
P
PICCININI Tomas
P
BRESCACIN Sonia
P
POSSAMAI Gianpiero
P
CAMANI Vanessa
P
PUPPATO Giovanni
P
CASALI Stefano
P
RAZZOLINI Tommaso
P
CAVINATO Elisa
C
RIGO Filippo
P
CECCHELLERO Andrea
P
RIZZOTTO Silvia
C
CECCHETTO Milena
P
SANDONÀ Luciano
P
CENTENARO Giulio
P
SCATTO Francesca
P
CESTARI Laura
P
SORANZO Enoch
C
CESTARO Silvia
P
SPONDA Alessandra
P
CIAMBETTI Roberto
P
VALDEGAMBERI Stefano
P
CORSI Enrico
C
VENTURINI Elisa
P
DOLFIN Marco
P
VIANELLO Roberta
P
FAVERO Marzio
P
VILLANOVA Alberto
P
FORMAGGIO Joe
P
ZAIA Luca
C
GEROLIMETTO Nazzareno
P
ZANONI Andrea
P
GIACOMIN Stefano
P
ZECCHINATO Marco
P
LORENZONI Arturo
P
ZOTTIS Francesca
P
LUISETTO Chiara
P



IL CONSIGLIERE SEGRETARIO
F.to Tommaso RAZZOLINI

IL PRESIDENTE
F.to Roberto CIAMBETTI
P = presente; C = in congedo; A = assente.
N.B. Gli emendamenti sono conservati nel sistema documentale del Consiglio regionale.
Le richieste di modifica delle votazioni diverse da quelle previste dall'articolo 89 del Regolamento sono menzionate nel Resoconto.

PROCESSO VERBALE
Redazione testo a cura di Gabriella Gamba
Revisione testo a cura di Carla Combi e Alessandro Vian