ResocontoVerbali

Seduta del consiglio regionale del 01/04/2025 n. 172

Resoconto n. 172 - 11^ legislatura
Resoconto 172 a Seduta pubblica
Martedì, 1° aprile 2025
SOMMARIO
Assume la Presidenza
Il Presidente Roberto CIAMBETTI
La Seduta inizia alle ore 10.50

PRESIDENTE

Colleghi, buongiorno.
Diamo inizio alla 172a Seduta pubblica del Consiglio regionale. I lavori si svolgono sulla base dell'ordine del giorno prot. n. 4491 del 27 marzo 2025.

PUNTO
1


APPROVAZIONE VERBALI DELLE SEDUTE PRECEDENTI

Il PRESIDENTE, poiché nessun Consigliere chiede di fare osservazioni, dichiara che si intende approvato il processo verbale della 171a Seduta pubblica di martedì 25 marzo 2025.
PUNTO
2


COMUNICAZIONI DELLA PRESIDENZA DEL CONSIGLIO

Ha comunicato congedo
Luca ZAIA
Il congedo è concesso.
PUNTO
3



INTERROGAZIONI E INTERPELLANZE

Ai sensi dell'art. 114, comma 3 del Regolamento, l'elenco delle interrogazioni e delle interpellanze, allegato alla Convocazione, è dato per letto.
PUNTO
4



RISPOSTE DELLA GIUNTA REGIONALE ALLE INTERROGAZIONI E INTERPELLANZE

PRESIDENTE

Passiamo alle interrogazioni e interpellanze.
Abbiamo una IRI e una IRS, entrambe del collega Masolo.
Partiamo con la IRI n. 544.

Interrogazione a risposta immediata n. 544 del 26 febbraio 2025 presentata dai consiglieri Masolo e Zanoni relativa a: "INAPPROPRIATE PRESCRIZIONI DI FENTANYL, LA COSIDDETTA DROGA DEGLI ZOMBIE: QUALI I RISULTATI DELLE INIZIATIVE DI PREVENZIONE?"

Prego, collega Masolo.

Renzo MASOLO (Europa Verde)

Grazie, Presidente. Saluto i colleghi e le colleghe.
Premesso che, in sede di inaugurazione dell'anno giudiziario 2025 della Corte dei conti, il Procuratore regionale ha segnalato la presenza di casi – peraltro nati, a quanto si apprende, da segnalazioni dell'ULSS 3 Serenissima – di alcuni medici di base che prescrivevano in modo inappropriato il Fentanyl.
Il Fentanyl è un analgesico con una potenza di almeno ottanta volte superiore a quella della morfina. Il Fentanyl e i suoi derivati sono utilizzati come anestetici e analgesici sia in medicina sia in veterinaria. La sua molecola e i suoi derivati sono soggetti a controlli internazionali, come quei derivati non farmaceutici altamente potenziali, quali il 3-Methylfentanyl, sintetizzati illecitamente e venduti come eroina sintetica o mescolati con l'eroina.
Questa è un'emergenza che riguarda anche le nostre province. Considerate in disparte le questioni di natura penale e contabile, che i casi in cui il farmaco assistito da ticket è prescritto per usi non appropriati, resta il tema delle politiche di prevenzione.
Considerato altresì che l'utilizzo di Fentanyl non è affatto sconosciuto in Italia e in Veneto, tanto che, da una testimonianza contenuta in un reportage realizzato da una testata internazionale si legge "in provincia di Venezia lo conosciamo da quasi dieci anni, rileva Mauro, 42 anni", che spiega poi come ha conosciuto nel 2016 il Fentanyl, che veniva tagliato con l'eroina e di fatto rendeva le dosi molto più economiche, ma che alla lunga, invece, si rivelavano molto più pericolose. Infatti, lui dice "il Fentanyl, oltre ai dolori fisici, ti toglie...". Parla della sua esperienza.
A questo punto, noi interroghiamo l'Assessore regionale alla sanità per sapere quali sono i risultati del Piano di prevenzione della Regione del Veneto per prevenire l'utilizzo del Fentanyl.
Grazie.

PRESIDENTE

Grazie. Al posto dell'assessore Lanzarin, risponde l'assessore Gianpaolo Bottacin. Prego.

Ass.re Gianpaolo BOTTACIN

In data 12 marzo 2024, il Dipartimento politiche antidroga, afferente alla Presidenza del Consiglio dei ministri, ha approvato il Piano nazionale di prevenzione contro l'uso improprio del Fentanyl e di altri oppioidi sintetici.
Il Piano declina azioni e interventi volti a intercettare e impedire l'accesso e la diffusione illegale nonché la diversione per usi non sanitari del Fentanyl e dei suoi analoghi.
In considerazione del grado di allerta e della multidisciplinarietà degli interventi previsti dalla materia, il 10 giugno 2024 l'Area Sanità e sociale della Regione del Veneto ha istituito il tavolo di lavoro regionale "Prevenzione contro l'uso improprio di Fentanyl". Tale tavolo ha il compito di monitorare il fenomeno e intraprendere le azioni dedotte dal Piano nazionale.
Il tavolo ha realizzato il protocollo operativo "Riconoscimento dell'intossicazione da Fentanyl" nell'ambito del Piano nazionale di prevenzione contro l'uso improprio per Fentanyl e di altri oppioidi sintetici, con il quale viene individuato un percorso di ambito regionale per l'esecuzione di ricerche analitiche e specifiche in caso di sospetta intossicazione acuta da Fentanyl o altri oppioidi sintetici in regime di emergenza-urgenza.
Inoltre, il tavolo ha implementato le azioni ritenute utili al fine di potenziare la vigilanza per scongiurare possibili sottrazioni illecite di farmaci contenenti Fentanyl, attuando un rigoroso monitoraggio delle scorte sia all'interno delle farmacie ospedaliere che nei reparti e strutture.
È previsto altresì di comunicare qualsiasi smarrimento, danneggiamento o furto inerente al Fentanyl o ai suoi derivati alla Direzione farmaceutica regionale nonché alle Forze dell'ordine, evidenziando nell'oggetto che si tratta di Fentanyl o derivati. Ancora, le tossicologie forensi regionali invieranno trimestralmente al tavolo regionale un report di monitoraggio sulle casistiche che arrivano alla loro attenzione.
Infine, nell'ambito del monitoraggio costante e sistematico del fenomeno, gli ultimi dati disponibili sono relativi al periodo che va dal 2019 al settembre 2024 e riguardano il consumo di preparati a base di Fentanyl a livello regionale, la spesa associata e il canale di erogazione.

PRESIDENTE

Grazie, Assessore.
Prego, collega Masolo, per la replica.

Renzo MASOLO (Europa Verde)

Ringrazio l'Assessore per la lettura. Prendo atto in maniera favorevole e positiva del fatto che la Regione si stia adoperando per attuare le direttive della legge nazionale. Da quello che ho capito, avviene addirittura dal 2019. Penso che questo report trimestrale arrivi alla Regione per monitorare l'uso di farmaci all'interno dei quali si trova il principio attivo o il Fentanyl. Questo in qualche modo ci soddisfa.
Cogliamo comunque l'occasione per fare un appello, perché l'emergenza Fentanyl è un'emergenza attuale nelle nostre zone. Al di là della testimonianza di questa persona, che è stata tossicodipendente, penso che sia un problema sociale e sia solo una piccola punta dell'iceberg di un fenomeno che è globale. Sentiamo le emergenze attuali e le ripercussioni che queste sostanze hanno soprattutto nei Paesi in cui viene prodotto e in qualche modo poi portato, attraverso canali illeciti, fino alla nostra nazione.
Riteniamo fondamentale il tema della prevenzione, per quanto riguarda l'Assessorato al quale ci siamo rivolti. La prevenzione è fondamentale, per cui continueremo a monitorare, a sorvegliare un po' l'attività della Regione e dell'Assessorato per questo tema, per questo grosso problema.
Grazie.
PUNTO
5



INTERROGAZIONI A RISPOSTA SCRITTA ISCRITTE ALL'ORDINE DEL GIORNO AI SENSI DELL'ARTICOLO 111, COMMA 4, DEL REGOLAMENTO

PRESIDENTE

Grazie a lei.
Passiamo alla IRS n. 579.

Interrogazione a risposta scritta n. 579 del 19 settembre 2024 presentata dal consigliere Masolo relativa a "PFAS E TFA: NUOVE LINEE GUIDA DELLA COMMISSIONE EUROPEA SUI 'METODI DI ANALISI PER IL MONITORAGGIO DELLE ACQUE DESTINATE AL CONSUMO UMANO', CONTAMINAZIONE DEGLI ALIMENTI: QUALI LE PROSPETTIVE E GLI SCENARI REGIONALI?"

Prego, collega Masolo.

Renzo MASOLO (Europa Verde)

Vista la comunicazione n. 2024/4910 della Commissione europea, recante "Linee guida tecniche sui metodi di analisi per il monitoraggio delle sostanze per- e polifluoroalchiliche (PFAS) nelle acque destinate al consumo umano".
Osservato che nelle linee guida si legge che il TFA è un PFAS a catena ultra corta, una sostanza idrofila mobile e persistente, che entra nel ciclo dell'acqua principalmente attraverso la degradazione di varie sostanze fluorurate e da fonti di contaminazioni diffuse, il TFA, presente nelle fonti di acque non trattate, può avere svariate origini, tra cui pesticidi, refrigeranti, trattamento delle acque reflue e inquinamento industriale. Conseguentemente vengono fornite raccomandazioni su come trattare il TFA, acido trifluoroacetico, nell'ambito del parametro PFAS totale.
Questa interrogazione, che risale a settembre, poi, è stata seguita da un'altra interrogazione. Noi speravamo che ci fosse la risposta di entrambe, perché riguardano comunque entrambe il TFA. Tra l'altro quella di gennaio è molto più attuale perché si riferisce anche ai dati che erano usciti dal report di Greenpeace. Ci dispiace che abbiamo una risposta un po' con il contagocce a delle interrogazioni che trattano argomenti di primaria importanza, tenendo conto che, ad esempio, il processo della Miteni è anch'esso agli sgoccioli, è in fase di conclusione, stiamo arrivando alla sentenza definitiva. Per cui, sarebbe molto importante tenere alta l'attenzione dei PFAS e far capire anche che la Regione, che si è costituita parte civile, è comunque sempre attiva nella battaglia a queste sostanze, a questi inquinanti chiamati eterni. Di fatto dovrebbe continuarsi a prodigare per arrivare anche ad una legge, a far pressione per arrivare a una legge nazionale.
Per questo motivo noi interroghiamo l'Assessore regionale alla sanità per sapere: 1) quali atti e provvedimenti intenda adottare per garantire il tempestivo adeguamento alle linee guida di cui alla comunicazione del 2024 n. 4910 della Commissione europea, anche con riferimento alle raccomandazioni riguardanti il trattamento di TFA nell'ambito del parametro PFAS totale; 2) qual è attualmente lo scenario in Veneto rispetto alla contaminazione di PFAS degli alimenti, questo è un tema anche molto importante che i cittadini e le cittadine spingono per sapere e avere dati sempre più chiari, sempre più certi; 3) se sono noti gli esiti della ricerca svolta dall'Istituto zooprofilattico sperimentale delle Venezie di cui in premessa.
Grazie.

PRESIDENTE

Grazie a lei.
Ancora l'assessore Bottacin, al posto dell'assessore Lanzarin. Prego.

Ass.re Gianpaolo BOTTACIN

In riferimento a quanto previsto dalle linee guida tecniche sui metodi d'analisi per il monitoraggio delle sostanze perfluoroalchiliche nelle acque destinate al consumo umano C/2024/4910, pubblicato il 7 agosto 2024, si riporta di seguito quanto comunicato dall'Agenzia regionale per la prevenzione e protezione ambientale del Veneto, con nota del 18 ottobre 2024, protocollo n. 538391.
Dal secondo semestre del 2023, il Dipartimento regionale laboratori ARPAV determina nelle acque potabili tutte le ventiquattro sostanze elencate nell'Allegato 3, parte B, nota 3, somma di PFAS di cui al decreto legislativo n. 18 del 23 febbraio 2023, attuativo della direttiva n. 2020/2184 concernente la qualità delle acque destinate al consumo umano.
Con riguardo al trattamento dell'acido trifluoroacetico (TFA), il Dipartimento regionale laboratori di ARPAV è in grado di analizzare il TFA in campioni acquosi mediante spettroscopia di massa ad alta risoluzione, abbinata alla cromatografia ionica. Al momento sono state fatte alcune analisi su campioni acquosi a valenza ambientale.
Per aumentare la capacità analitica del laboratorio, per le molecole quali il TFA e gli acidi aloacetici, ARPAV ha in previsione, con i prossimi piani di investimento, l'acquisizione di strumentazione idonea per una analisi massiva di questi parametri obbligatori da gennaio 2026.
In riferimento ai Piani regionali di sorveglianza di PFAS nei prodotti agroalimentari della zona rossa e della zona arancione, approvati con deliberazione di Giunta regionale n. 706 del 14 giugno 2022 e n. 1676 del 29 dicembre 2023, si rappresenta quanto segue. Relativamente agli alimenti di origine animale sono stati conclusi i campionamenti previsti dal Piano di cui alla DGR n. 706/2022. Degli allevamenti presenti nella banca dati nazionale alla data della pianificazione sono stati campionati tutti i 131 allevamenti attivi, per un totale di 469 campioni.
L'Istituto zooprofilattico sperimentale delle Venezie, con nota agli atti della Direzione Prevenzione, sicurezza alimentare e veterinaria, protocollo n. 26983 del 17 gennaio 2025, ha comunicato di aver ricevuto i campioni e di averli già analizzati tutti. L'Istituto Superiore di Sanità sta eseguendo la valutazione degli esiti analitici.
Relativamente ai campionamenti degli alimenti vegetali previsti dalla DGR n. 1676/2023, invece, l'Istituto zooprofilattico, con la citata nota, ha riferito che risultano già effettuati 315 campioni in 248 aziende sui 386 previsti e che i campionamenti si protrarranno nel 2025 per garantire la raccolta dei prodotti delle diverse stagioni.
A riguardo, l'Istituto zooprofilattico prevede di completare la validazione della nuova metodologia di analisi entro fine febbraio 2025, in conformità alla recente raccomandazione n. 1431 della Commissione del 24 agosto 2022, relativa al monitoraggio delle sostanze perfluoroalchiliche negli alimenti, che ha stabilito limiti di quantificazione più bassi in alcuni alimenti. Le analisi dei campioni vegetali verranno eseguite successivamente alla validazione del metodo.
Infine, in merito alla ricerca finanziata dal Ministero della salute, volta a verificare pericoli per la salute determinata dai PFAS a catena corta, tra cui l'acido trifluoroacetico (TFA), lo zooprofilattico ha riferito alla U.O. Sicurezza alimentare, con nota protocollo n. 601062 del 26 novembre 2024, che i risultati sono ancora preliminari e non pubblicati, in quanto la ricerca è ancora in corso.

PRESIDENTE

Grazie, Assessore.
Prego, collega Masolo, per la replica.

Renzo MASOLO (Europa Verde)

Grazie, Presidente.
In questo caso la risposta non solo non ci soddisfa, ma veramente ci angoscia da tutti i punti di vista. In questo caso, viene risposto che noi ci adegueremo con una strumentazione idonea per l'analisi massiva di questi parametri obbligatori da gennaio 2026. Non siamo ancora adeguati per capire e per fare le analisi corrette dei TFA, cioè i PFAS a catena ultracorta. Questo dovrebbe angosciare tutti i colleghi, tutto il Consiglio regionale, perché è una notizia veramente drammatica.
Noi dobbiamo aspettare che l'Europa ci obblighi a fare alcune tipologie di analisi quando da gennaio 2025, cioè già due mesi fa, un'associazione, in questo caso Greenpeace, su cui abbiamo fatto subito un'interrogazione per vederci chiaro, ha dimostrato, attraverso analisi private, che questi PFAS a catena corta sono già presenti nell'acqua potabile. Non dico nell'acqua superficiale, nell'acqua di irrigazione, che già sarebbe una cosa gravissima, ma stiamo parlando dell'acqua potabile.
La Regione cosa fa? Dice che sta facendo le analisi, ma che si adeguerà entro gennaio 2026. Sicuramente su questo faremo degli approfondimenti ed eventualmente prenderemo provvedimenti per le azioni che potremo fare.
Altra cosa che ci mette in ansia è l'Istituto zooprofilattico, che ha garantito le analisi sui 131 allevamenti attivi, con 469 campioni, analisi delle quali, però, non abbiamo ancora i risultati e non sappiamo bene quali analisi siano state fatte. Anche su questo noi vorremmo vederci più chiaro. Anche in questo caso, i risultati sono ancora preliminari e non pubblicati, in quanto la ricerca è ancora in corso. Con un'emergenza tale, da così tanti anni, con un processo che sta andando a sentenza, con i cittadini e le cittadine preoccupati, soprattutto quelli della zona rossa, ma non solo, perché sono usciti i dati, non solo di Greenpeace, ma anche dell'ISDE, che ha fatto una mappatura sulle acque superficiali, facendo venir fuori dei dati di presenza di PFAS veramente diffusi su tutto il territorio veneto, e noi abbiamo le analisi ancora in corso.
Siamo veramente sorpresi e insoddisfatti della risposta e ci attiveremo di conseguenza per continuare a fare pressione e portare chiarezza su questo argomento.
Grazie.

PRESIDENTE

Grazie, collega Masolo.
Collega Camani, sull'ordine lavori, prego.

Vanessa CAMANI (Partito Democratico Veneto)

Grazie, Presidente.
Intervengo per informare il Consiglio regionale di una richiesta che ho presentato la settimana scorsa ai sensi dell'articolo 72 del Regolamento. Credo sia una questione rilevante sul piano istituzionale, ma anche sul piano democratico. Come lei sa, Presidente, la democrazia, per essere pienamente fattiva, deve fondarsi su regole chiare e la prevedibilità a tutela dell'elettorato attivo e passivo è certamente una di quelle regole che costruiscono la democrazia e rendono per i cittadini questo esercizio pienamente realizzato.
Lascio a margine di questo intervento le vicende connesse all'eventuale quarto mandato del Presidente Zaia, ma mi vorrei concentrare invece sul tema della data delle elezioni regionali. Come sappiamo, l'articolo 122 della Costituzione riserva espressamente allo Stato, in particolar modo alla legge della Repubblica, la competenza esclusiva a stabilire la durata degli organi elettivi regionali, lasciando invece alla potestà concorrente Stato e Regioni la materia del sistema di elezione.
La legge n. 165 del 2004, in particolare all'articolo 5, definisce in maniera inequivocabile la durata della legislatura e la stabilisce in cinque anni. La legge dello Stato e la Costituzione, insomma, ci dicono che anche l'eventuale proroga della data delle elezioni e dunque della durata della legislatura spetta esclusivamente allo Stato, come peraltro avvenne esattamente nel 2020 e per ragioni di carattere esclusivamente eccezionale, come nel 2020 fu, appunto, per la pandemia.
C'è qualcuno in Regione del Veneto che ritiene che questo impianto abbastanza consolidato sia sotto il profilo giuridico, ma anche democratico, possa essere messo in discussione da una previsione contenuta nella legge elettorale della Regione del Veneto, che prevedrebbe di collegare il voto regionale a una fantomatica finestra primaverile, previsione che peraltro fu puntualmente bypassata nel 2020, a fronte di una legge dello Stato.
Appreso delle dichiarazioni del Ministro dell'interno, che hanno scardinato questo principio di competenza di materia esclusiva dello Stato, e appreso attraverso dichiarazioni stampa del Ministro degli affari regionali, che riporterebbe della possibilità che il Presidente Zaia intenda inviare al Governo una richiesta per il rinvio del voto in Regione del Veneto, abbiamo chiesto, al Presidente Zaia di venire in Aula e di conferire con il Consiglio rispetto a quali siano le intenzioni del Presidente Zaia e della Regione del Veneto rispetto a quello che a me sembra un quadro chiarissimo sotto il profilo della competenza di materia, che ancora una volta viene messo in discussione rendendo la nostra democrazia più fragile e più esposta ai pericoli.

PRESIDENTE

Sinceramente non ho visto questa richiesta. Sarà mia cura inoltrarla al Presidente Zaia per le valutazioni del caso.
PUNTO
6

PROGRAMMA TRIENNALE DEI LAVORI PUBBLICI 2025-2027 ED ELENCO ANNUALE 2025 DELL'AMMINISTRAZIONE REGIONE DEL VENETO. ARTICOLO 37 E ALLEGATO I.5 DEL DECRETO LEGISLATIVO 31 MARZO 2023, N. 36, LEGGE REGIONALE 7 NOVEMBRE 2003, n. 27 . (PROPOSTA DI DELIBERAZIONE AMMINISTRATIVA N. 95) APPROVATO (Deliberazione n. 23/2025)

Relazione della SECONDA Commissione Consiliare.
Relatrice: Consigliera Sponda
Correlatore: Consigliere Montanariello

PRESIDENTE

Proseguiamo con l'ordine del giorno e passiamo al punto n. 6.
Relatrice è la collega Sponda. Prego.

Alessandra SPONDA (Zaia Presidente)

Buongiorno, colleghi.
Signor Presidente, colleghi Consiglieri, la programmazione dei lavori dei servizi e delle forniture, oggetto del nuovo codice dei contratti pubblici, di cui al decreto legislativo 31 marzo 2023, n. 36, riveste un ruolo strategico nel vigente assetto normativo, in particolare in riferimento all'attuazione dei principi di buon andamento, economicità ed efficienza dell'azione amministrativa nella materia della contrattualistica pubblica.
In specie, ai sensi dell'articolo 37 del codice rubricato "programmazione dei lavori e degli acquisti di beni e servizi", le stazioni appaltanti e gli enti concedenti adottano il programma triennale dei lavori pubblici e i relativi aggiornamenti annuali per i lavori, il cui valore stimato sia pari o superiore alla soglia di 150.000 euro. Ai sensi della lettera a), comma 1, del citato articolo 37, devono essere approvati nel rispetto dei documenti programmatori e in coerenza con il bilancio.
Ai sensi del comma 7 del citato articolo 37, inoltre, in attesa dell'entrata in vigore di un regolamento adottato si applica l'Allegato I.5 rubricato "Elementi per la programmazione dei lavori e dei servizi. Schemi tipo" del codice, con il quale, sono definiti: a) gli schemi tipo, gli ordini di priorità degli interventi, comprensivi del completamento delle opere incompiute e dell'effettuazione dei lavori programmati e non avviati, e la specificazione delle fonti di finanziamento; b) le condizioni che consentono di modificare la programmazione e di realizzare un intervento o procedere a un acquisto non previsto nell'elenco annuale; c) le modalità di raccordo con la pianificazione dell'attività dei soggetti aggregatori e delle centrali di committenza ai quali le stazioni appaltanti e gli enti concedenti possono delegare le attività.
Ai sensi dell'articolo 5 comma 1 del citato Allegato I.5, il programma è redatto ogni anno, scorrendo l'annualità pregressa e aggiornando i programmi precedentemente approvati. Si evidenzia che l'inserimento di un'opera nell'elenco annuale dei lavori pubblici costituisce condizione necessaria per l'avvio della procedura. Infatti, ai sensi dell'art. 5, comma 11, dell'Allegato I.5, un lavoro non inserito nell'elenco annuale può essere realizzato solo quando sia reso necessario da eventi imprevedibili o calamitosi o da sopravvenute disposizioni di legge o di regolamento ovvero sulla base di un autonomo piano finanziario che non utilizzi risorse già previste tra i mezzi finanziari della stazione appaltante o dell'ente concedente al momento della formazione dell'elenco, avviando le procedure di aggiornamento della programmazione.
L'Allegato I.5, articolo 3, comma 13, dispone, altresì, l'individuazione di una struttura e di un soggetto referente per la redazione del programma triennale dei lavori pubblici.
Con deliberazione n. 81 del 12 febbraio 2024, la Giunta regionale ha nominato quale referente unico per la redazione della programmazione, sia dei lavori pubblici che per gli acquisti di servizi e forniture, il Direttore della Unità Organizzativa Lavori Pubblici, Direzione Lavori Pubblici ed Edilizia, con i compiti di ricevere le proposte, i dati, le informazioni, di formare i documenti, di curare i loro aggiornamenti e di provvedere alla loro pubblicazione presso i siti informatici previsti dal codice.
Per quanto riguarda la procedura programmatoria di competenza regionale, la legge regionale n. 27 del 2003, all'articolo 4, comma 2, dispone che il Consiglio regionale approvi il Programma triennale e l'elenco annuale dei lavori adottati dalla Giunta regionale.
Con la deliberazione n. 115 del 10 febbraio 2025 la Giunta regionale ha quindi adottato, ai sensi dell'articolo 4, comma 2, della legge regionale n. 27/2003 e dell'articolo 5, comma 5, dell'Allegato I.5 del codice, lo schema di Programma triennale 2025-2027 e dell'elenco annuale 2025 dei lavori pubblici di competenza regionale.
Secondo quanto riportato nella citata deliberazione n. 115, l'inserimento delle proposte di intervento nel Programma triennale dei lavori pubblici 2025-2027 e nell'elenco annuale 2025, è avvenuto mediante la compilazione degli schemi-tipo di cui al suddetto Allegato I.5 del codice, da parte delle strutture regionali che hanno rilevato i fabbisogni, attraverso le funzionalità dell'apposito applicativo informatico.
Successivamente all'approvazione e pubblicazione del bilancio di previsione 2025-2027, i Direttori delle suddette strutture regionali hanno trasmesso al referente unico per la redazione della programmazione, sempre tramite il suddetto applicativo informatico, le proposte di intervento verificate coerenti con il bilancio approvato e conformi alla normativa.
Sulla base di tali proposte, il referente unico per la redazione della programmazione ha poi composto il Programma triennale dei lavori pubblici 2025-2027 e l'elenco annuale 2025 dell'Amministrazione Regione del Veneto comprensivo dell'elenco annuale dei lavori da realizzare nel primo anno del triennio.
La deliberazione è stata trasmessa al Consiglio regionale per l'approvazione del Programma triennale 2025-2027 e dell'elenco annuale 2025 dei lavori pubblici adottati dalla Giunta regionale.
Tale deliberazione ha disposto inoltre di pubblicare, ai sensi dell'articolo 5, comma 5, dell'Allegato I.5 al codice, il Programma triennale dei lavori pubblici 2025-2027 e l'elenco annuale 2025 dell'Amministrazione Regione del Veneto sul sito istituzionale della Regione.
Ai sensi del citato articolo 5, commi 5 e 6, l'approvazione da parte del Consiglio regionale deve avvenire entro sessanta giorni dalla data di pubblicazione sul profilo del Committente dello schema del programma stesso, e comunque entro novanta giorni dalla data di decorrenza degli effetti del bilancio regionale.
Nel corso dell'istruttoria espletata dalla Seconda Commissione consiliare, svoltasi nella seduta del 13 marzo 2025, la Commissione, con l'ausilio della struttura regionale competente, ha esaminato il Programma (Allegato A), che si compone delle seguenti schede: Scheda A: Quadro delle risorse necessarie alla realizzazione del programma; Scheda B: Elenco delle opere incompiute (che risulta vuoto); Scheda C: Elenco degli immobili disponibili (anch'esso vuoto); Scheda D: Elenco degli interventi del Programma (nel quale, tra le altre cose, viene indicato il livello di priorità di ciascun intervento, massima, media, minima); Scheda E: Interventi ricompresi nell'elenco annuale; Scheda F: Elenco degli interventi presenti nell'elenco annuale del precedente programma triennale e non riproposti e non avviati.
Secondo quanto rappresentato alla Seconda Commissione dalla struttura regionale competente, infine, gli interventi inseriti nel Programma triennale dei lavori pubblici 2025-2027 e nell'elenco annuale 2025 rispettano i documenti programmatori e sono coerenti con il bilancio, ai sensi dell'articolo 37, comma 1, del codice. Per gli interventi inseriti nell'elenco annuale 2025 risultano soddisfatte le condizioni previste all'articolo 3, comma 8, dell'Allegato I.5 al codice e, in particolare, risulta prevista la copertura finanziaria in bilancio.
A questo proposito, si rappresenta che nel corso della seduta della Seconda Commissione consiliare del 20 marzo la struttura regionale referente per la redazione del Programma triennale dei lavori pubblici ha fornito un aggiornamento della Scheda A nel quale, rispetto alla corrispondente Scheda A in allegato alla DGR n. 115, sono state allocate nella tipologia di risorsa ritenuta più coerente quelle derivanti da fondi per lo sviluppo e la coesione (FSC), che finanziano tre interventi inseriti nel Programma triennale dei lavori pubblici 2025-2027 e nell'elenco annuale 2025 e ulteriori tre interventi inseriti nel solo Programma triennale dei lavori pubblici 2025-2027 a cui si prevede di dare avvio alla procedura di affidamento nelle successive annualità.
Le suddette risorse derivanti da fondi FSC, inserite originariamente tra quelle identificate nella Scheda A del Programma triennale come "altra tipologia", sono state fatte rientrare tra le "risorse derivate da entrate aventi destinazione vincolata per legge".
La modifica non ha inciso sull'importo totale delle risorse necessarie alla realizzazione del programma, sia l'importo totale delle risorse necessarie alla realizzazione del programma sia il totale della disponibilità finanziaria delle tre annualità.
Il Programma triennale, una volta approvato, è modificabile nel corso dell'anno con le modalità previste dall'articolo 5, comma 9, dell'Allegato I.5 al codice e dall'articolo 4, comma 3, della legge regionale n. 27/2003 .
Grazie.

PRESIDENTE

Grazie a lei.
Correlatore è il collega Montanariello. Prego.

Jonatan MONTANARIELLO (Partito Democratico Veneto)

Grazie, Presidente. Cercherò di essere breve in questa correlazione per gli stessi motivi che ci hanno un po' accompagnato anche nella fase dei lavori della Commissione. Nonostante siano punti importanti, è anche vero che sotto molti aspetti molti provvedimenti meriterebbero un approfondimento. Credo che le situazioni che ci circondano per le tempistiche in Aula ci portino a rinviare o a rinunciare ad alcuni dibattiti che faremo nei passaggi successivi.
Questo è un provvedimento molto importante. Andando un po' a vedere gli anni precedenti, bisogna prendere atto che c'erano anni in cui il Piano delle opere pubbliche era un corposo documento, una sorta di libro dei sogni, dove dentro ci si inseriva qualsiasi cosa potesse essere un desiderata della politica, pur sapendo che molto spesso non vi erano neanche le coperture. Non è questo il caso. Non è il caso di questo Piano che noi ci accingiamo a discutere oggi, però va riconosciuto che questo è un Piano importante, ma la parte del leone, potremmo dire, in questo Piano la fa la difesa del suolo.
Ci sono gran parte di altre necessità che in qualche modo avrebbero meritato riscontro all'interno di questo Piano. Non ci sono, perché appunto gran parte di questo Piano è fatta da risorse vincolate non messe nella disponibilità della Regione. Dopo entreremo meglio nei dettagli e vedremo su 270 milioni quanti sono i soldi che in realtà mette la Regione Veneto. Molti punti vengono esulati, perché bene la difesa del suolo, però non c'è solo la difesa del suolo come nodo all'interno della nostra Regione, ce ne sono anche tanti altri importanti che magari meritavano di trovare, anche all'interno di questo provvedimento, un minimo di risposta o un minimo di attenzione da parte del Consiglio regionale.
Va detto anche che è un Piano che non porta i Commissari per natura stessa della sua composizione a conoscenza di quelli che sono tutti gli interventi che vengono fatti all'interno della nostra Regione. Infatti, da questo Piano mancano le gestioni commissariali, come ad esempio può essere Vaia, il Bostrico, i PFAS piuttosto che altri interventi, così come mancano tutti quegli interventi fatti da soggetti terzi. Mancano, ad esempio, in questo Piano gli interventi che vengono fatti dalle ATER, mancano gli interventi che vengono fatti da Veneto Acque sia per la parte dei PFAS che per la parte degli interventi ordinari, mancano in questo Piano tanti interventi che vengono fatti piuttosto da CAV o da altre società; quindi, è un Piano che non ci dà la possibilità di capire, in realtà, tutti i lavori pubblici che vengono fatti all'interno della nostra Regione.
È evidente che questo non ci dà neanche una contezza di dove stiamo andando e di qual è la programmazione della Regione. Ad esempio, tutti gli interventi per la realizzazione del Piano regionale trasporti non sono previsti o citati all'interno di questo Piano, ma non capiamo se è perché queste opere in realtà previste nel PRT le stia facendo qualcun altro (non ci risulta), però magari può essere che le stia facendo qualcun altro, o per altri motivi. Comunque, non ci sono neanche in questo Piano.
Capite bene che è un Piano che sotto molti aspetti, se per quanto riguarda la difesa del suolo vede una condivisione anche per le sfide del futuro che ci attendono, è anche vero che ci sono tanti interventi che in questo Piano dovrebbero esserci e non ci sono. Penso che quello della realizzazione del PRT, del Piano regionale trasporti, sia uno degli esempi massimi, dove all'interno del Piano non c'è, ma non c'è nessuno che è chiamato a realizzarlo.
Entrando nel merito, il totale complessivo degli interventi per il triennio è 124. Per il primo anno sono 81, per il secondo sono 28, per il terzo sono 15. In realtà, dei 270 milioni la certezza ce l'abbiamo solo per quelli del primo anno, che sono quelli che siano sicuri che partiranno e cubano per il primo anno 75 milioni.
Va detto anche che la totalità dei 124 interventi che da provvedimento cubano 270 milioni, quindi il Piano triennale cuba 270 milioni per 124 interventi, ma questi 124 interventi, qualora fossero, ripeto, tutti realizzati, a compimento avrebbero una cubatura di 907 milioni, quasi un miliardo. Però, noi possiamo stare solo sul concreto. Il concreto qual è? il concreto è che ad oggi il finanziamento è certo solo per 81 interventi e di questi 81 interventi la copertura del primo anno è 75 milioni. Qualora gli stessi trovassero realizzazione alla fine del loro compimento, cuberebbero solamente 242 milioni, che non è poco, ma è per far capire come su un Piano di 900 milioni la certezza ce l'abbiamo solo probabilmente per 242 milioni. La certezza della prova provata ce l'abbiamo solo per 75 milioni.
Capite bene come passiamo da quasi un miliardo, che è bello da dire, "facciamo un miliardo di investimenti, a oggi abbiamo una certezza di 75 milioni. Qualora dovesse trovare compimento è pari a 240 milioni. È interessante vedere queste risorse in qualche modo come vengono generate.
Potremmo dire tranquillamente che dei 270 milioni la Regione nel triennale prevede 17 milioni, ma se vogliamo andare a un dato certo, dei 75 milioni di euro di quest'anno, la Regione contribuisce con risorse proprie per 5,8 milioni.
Questo è un esempio emblematico di come la Regione, il Consiglio regionale, la nostra Amministrazione regionale, gran parte degli interventi che fa non li fa con risorse proprie, li fa con risorse che vengono da soggetti terzi, ma è ancora più emblematico che la Regione decide di mettere 5,8 milioni e li mette tutti su interventi direzionali delle proprie sedi.
Capisco che in qualche modo anche quelli sono nodi da sciogliere, per la messa a posto delle sedi, però io credo che con questi 5,8 milioni che la Regione stanzia quest'anno, per il primo anno, quindi solo 5,8 milioni su delle cifre così importanti che stiamo discutendo, pochissimi, la Regione di bilancio proprio su questo Piano mette praticamente quasi nulla, se vediamo la cubatura totale degli interventi, però è anche vero che quelli che la Regione mette non si capisce se li mette lì per parcheggiarli o li mette lì perché non ha idea di cosa vuol fare, di come spenderli.
Io sono qui dal 2020 ed è dal 2020 che ci sono questi interventi delle sedi direzionali. Dal 2020 con il Piano triennale ci sono questi interventi delle sedi direzionali. Ricordo anche il grande dibattito che si è tenuto l'anno scorso o due anni fa con l'assessore Calzavara, dove chiedevamo qual è l'idea del Consiglio, della Giunta sulle strutture della Regione. È ancora valida l'idea che si voleva vendere Palazzo Balbi e ci si voleva trasferire in terraferma? È ancora valida l'idea di mettere insieme, come si diceva e come risulta nei verbali dei Piani triennali degli anni precedenti al mio arrivo in Consiglio, quando lo stesso assessore Calzavara, Presidente di Commissione, spiegava che bisognava avere delle strutture facilmente raggiungibili, con meno costi di gestione, quell'idea è tramontata o no? Non lo diciamo perché vogliamo per forza sapere qual è la vostra previsione della logistica della Regione Veneto, ma perché crediamo che se stanziate 5,8 milioni, gli unici soldi che stanziate li stanziate per la parte direzionale, dovremmo capire cosa fare.
Se mettiamo a posto quelle sedi e dopo decidiamo di venderle, che nessuno si offenda, ma stiamo sperperando, buttando via denaro. Per questo è importante capire una volta per tutte qual è l'idea che ha la Regione Veneto sulle proprie sedi. Gli unici soldi che mette li mette sulle strutture direzionali di sua proprietà, e va benissimo. Li mette, ma non li spende, perché sono ogni anno lì e non vengono mai spesi. Vorrei capire anche perché ogni anno noi abbiamo i soldi della Regione, la quota della Regione in questo Piano triennale che viene dedicata solo alla parte direzionale e non vengono spesi. Che problema c'è? Non troviamo un progettista? Non troviamo qualcuno che chiede le autorizzazioni?
Collega Zecchinato, lei che è architetto magari potrebbe donarci un progetto, così finalmente spendiamo questi soldi, che ogni anno mettiamo lì e non vengono utilizzati. Potremmo fare un concorso di idee e ognuno di noi potrebbe mettere un pezzo di propria idea per capire come arrivare a spendere questi soldi.
È davvero emblematico che le uniche risorse che mette la Regione Veneto le mette in un contesto di non spesa e rimangono ferme lì ogni anno. Quest'anno, visto che probabilmente è l'ultimo Piano triennale delle opere pubbliche che facciamo, credo sia arrivato il momento di dire ai cittadini veneti cosa intendete fare.
Assessore, con quei 6 milioni che noi teniamo fermi per le sedi, non dico tutti e 17 del triennio, ma con quei 6 milioni sapete quante risposte possiamo dare ai territori? Con quei 6 milioni sapete magari anche quante messe in sicurezza si può tentare di fare? Se non abbiamo intenzione di fare gli interventi sulle nostre strutture, che sono gli unici soldi che mettiamo del nostro bilancio, ripeto e sottolineo, possiamo svincolare quei 17 milioni? Possiamo dire che i 17 milioni che stanzia la Regione non andranno utilizzati e li possiamo destinare ad altre emergenze, ad altre urgenze che ha la Regione Veneto?
Io credo che quest'anno, va detto, non si possa continuare ogni volta ad avere un Piano triennale che ci vantiamo che cuba 270 milioni di euro, dove la Regione alla fine ne mette solo 15 e dove la previsione di tutte le opere cuba quasi un miliardo, ma alla fine la verità è che quelli certi sono il primo anno, 240 milioni, con la certezza del finanziamento solo di 75 milioni. Capite come 17 milioni, se arriviamo alla cifra vera del Piano triennale delle opere pubbliche, che è 75 milioni, hanno un impatto diverso?
Se entriamo nell'agone politico, uno dice "Scusi, Consigliere. I 124 interventi a compimento cubano 907 milioni. Cosa vuole che siano 17 milioni?". No, gli 81 di quest'anno, se realizzati, che sono quelli sicuri, perché il secondo e il terzo anno sono libro dei sogni, sono 240 milioni, non sono 900. Di quei 240 milioni la certezza sono solo 75 milioni, perché sono quelli già finanziati il primo anno. Capite come 17 milioni su 75 diventano importanti? Quante cose potremmo fare in questo Consiglio regionale con quei 17 milioni?
Spero che quest'anno ci sia, una volta per tutte, un'idea di come e dove vogliamo andare con la parte infrastrutturale e patrimoniale delle nostre sedi, perché il vero nodo è lì. Non mettiamo un euro e quelli che mettiamo sono ogni anno lì fermi e non si spendono.
Dicevo prima, assessore De Berti, che, se abbiamo un problema che non li spendiamo perché ci manca un progettista, perché non ci danno i permessi per spenderli, potremmo fare un concorso di idee in questo Consiglio. Tra qualche architetto e qualche avvocato, lo doniamo noi il progetto, così magari vediamo quei soldi spesi.
Noi abbiamo presentato anche alcune osservazioni a questo Piano, tra cui anche un emendamento. Un emendamento che abbiamo presentato è quello di anticipare Punta Gorzone al primo anno. Perché? In Commissione c'è stato un dibattito, se leggete i verbali, che credo sia durato un'ora su questo, perché Punta Gorzone inizialmente cuba 2 milioni di euro. Dopo ci spiegano che cuba un milione e mezzo di euro. Dopo, durante l'ultimo bilancio, parlando con i tecnici, ci dicono che probabilmente, in accordo con i cittadini, si è trovato il modo di fare economia e che quindi con 500.000 euro si può intervenire. Ci troviamo, cosa? Mettiamo 350.000 euro al terzo anno. Quindi, su Punta Gorzone passiamo da 2 milioni, a un milione e mezzo, a 500.000 euro, che erano accantonati da un vecchio emendamento che fu fatto da Lucio Tiozzo al bilancio, che era anche passato e quindi i soldi c'erano, passiamo da 2 milioni, a un milione e mezzo, a 500.000 euro, va benissimo, non abbiamo motivo di non credere ai tecnici che si può fare un intervento con 500.000 euro che ottimizza, ma ce lo mettete con priorità al terzo anno e mettete 350.000 euro.
Abbiamo capito che non ve ne frega niente di Punta Gorzone. Perché dico Punta Gorzone e non dico gli altri? Perché è uno di quei territori dove ci sono state le maggiori passerelle politiche, perché è un territorio che si trova tra la golena dei due fiumi e ogni volta che c'era un momento di difficoltà, che l'Amministrazione comunale... Io ero in Amministrazione comunale e amministravamo quando abbiamo dovuto sgomberare i cittadini che vivevano lì. Vi posso assicurare che ci sono delle priorità tecniche, ma ci sono delle priorità politiche e morali, perché dire a venti famiglie che devono lasciare la propria casa, che non hanno la loro pentola per cucinare, i loro vestiti nell'armadio e la bicicletta dei figli nel garage è una priorità morale su cui la politica non può far finta di nulla su un bilancio di 270 milioni e 350.000 euro. Ci sono delle priorità politiche.
Certo che ci sono delle priorità tecniche, come spiegava l'assessore Bottacin, verrà sicuramente prima la montagna che frana della strada ad asfaltare, però è anche vero che ci sono delle priorità politiche, perché, se per mettere a posto tutto il fiume ci vogliono quindici anni e costa qualche centinaio di milioni di euro, per mettere a posto quelle famiglie che vengono sfollate ci vogliono magari dieci mesi con un costo di 350.000 euro. Non è che uno esclude l'altro.
Siamo intervenuti ancora una volta per chiedere la messa in sicurezza della Brentana, la strada regionale 11, perché anche qua adesso non si capisce, era nostra, adesso la ripassiamo di nuovo ad ANAS, ma la verità è una. Io sono da cinque anni in questo Consiglio regionale. Abbiamo provato a chiedervi in tutti i modi di mettere in sicurezza la strada regionale 11, la Brentana, perché ha un problema di commistione tra mondi produttivi. È una realtà residenziale, una realtà anche di chi la vive per turismo, per bellezza, il mondo della ciclabilità e non può essere lasciata ai Sindaci del territorio o alla guerra tra mondi economici se viene prima la residenzialità o il mondo produttivo.
Però, a oggi, la verità è che da cinque anni che siamo qui, tante belle parole, ma i fatti contano più delle parole. Avete dimenticato gli interventi di messa in sicurezza della strada regionale 11. Adesso ci direte che non è più vostra, l'abbiamo data ad ANAS. Cinque anni prima di chi era?

PRESIDENTE

Collega, abbassi leggermente il volume della voce.

Jonatan MONTANARIELLO (Partito Democratico Veneto)

Ha ragione, Presidente. Chiedo scusa.

PRESIDENTE

Le nostre orecchie, specialmente quelle del collega Lorenzoni, migliorano.

Jonatan MONTANARIELLO (Partito Democratico Veneto)

Ha ragione, Presidente.
Altra questione dove chiediamo di intervenire. Torniamo sull'Arzeron. Capisco che l'assessore De Berti, condivido, ha ribadito anche l'altro giorno che non è una competenza tecnicamente della Regione Veneto, perché è una strada provinciale. Però, vorrei ricordare a chi ci ascolta da casa che l'Arzeron ha tre stralci, di cui due li ha fatti la Regione Veneto e li ha pagati la Regione Veneto. Erano stati stanziati anche una parte di interventi per il terzo stralcio che dopo mi pare furono girati quella volta su Vicenza quando ci fu il problema di un'esondazione, abbiamo ritrovato un po' di incartamenti.
Scusate, cari colleghi, ma un dovere morale noi non ce l'abbiamo nel fare un'opera due dei tre stralci e non pensare che il terzo stralcio perlomeno ci debba vedere partecipi tra i soggetti, come dice l'assessora De Berti, e condivido, oggi titolari della strada per poter far finire l'opera? Non possiamo criticare le Regioni del sud Italia che hanno le incomplete, le incompiute e noi decidiamo di spendere risorse nostre per fare due di tre stralci e il terzo stralcio diciamo che non è nostro. Non era vostro neanche quando avete fatto i primi due stralci. Avete pensato, prima di spendere i soldi, di fare un accordo di programma con le Province e dire alle Province: "io faccio i primi due stralci, tu fai il terzo". Se non l'avete fatto, vuol dire che non siete in grado di pianificare, che avete speso soldi per fare una strada che oggi diventa un imbuto.
Se l'assessore De Berti ha ragione, che la competenza è delle Province, credo di avere ragione quando dico che la competenza morale di un'opera finanziata e realizzata per due dei tre stralci della Regione Veneto, che non vede compimento, vede la Regione che non può far finta che lei non c'entra proprio nulla e si gira dall'altra parte.
Su questo, assessore De Berti, abbiamo preparato un ordine del giorno dove chiediamo di fare un tavolo con le Province di riferimento per venirne fuori una volta per tutte. Se è come dice lei, io le dico che ha ragione. Andiamo a prendere chi finora ha avuto dei nostri interventi e gli chiediamo di fare la sua parte che non ha fatto.
Concludo dicendo l'ultimo intervento che facciamo. Chiediamo con un ordine del giorno di valutare una ciclabile, che è la ciclabile Adige-Brenta-Rosolina-Chioggia, che abbiamo presentato in Consiglio regionale, che ha visto il plauso del direttore dell'ente Parco del Delta del Po, del Sindaco di Rosolina, delle categorie economiche di Chioggia e dove, anche con i colleghi con cui rappresentiamo quel territorio, c'è stata unanimità di condivisione del progetto, pur appartenendo a forze politiche diverse. Segnalo che è un progetto su cui le categorie economiche che sono venute in Regione, intervistate, hanno dichiarato di volere.
È una ciclabile che serve, una ciclabile che non toglie niente a VenTo, ma mentre VenTo è proiettata sulle grandi distanze e fa dei giri più interni alla realtà urbana, proprio perché è proiettata su distanze più ampie, questa è una ciclabile di pochi chilometri che metterebbe in condizione i cittadini che partono dalle frazioni di Chioggia (solo Sant'Anna ha 5.000 residenti) di congiungersi alla città senza fare la Romea e metterebbe in rete i campeggi che ci sono a Rosolina con quelli con quelli di Chioggia – chiudo, Presidente, grazie – evitando di fare la Romea.
Grazie.

PRESIDENTE

Grazie.
È stato depositato l'emendamento n. A0003. Dieci minuti per eventuali subemendamenti.
Collega Masolo, prego.

Renzo MASOLO (Europa Verde)

Grazie, Presidente.
Anche noi, come gruppo, facciamo un intervento su questo Piano triennale delle opere. L'intervento sarà critico, anche perché le nostre critiche le abbiamo già riportate e dimostrate in Commissione, riprendendo anche alcuni temi già trattati nel precedente intervento, perché si tratta di fare, anche con una certa continuità, sollecitazioni.
Non mettiamo in dubbio che per fare le opere ci vogliono soldi e qua stiamo parlando appunto di 270 milioni di euro. Se ci riferiamo al primo anno, all'anno vigente, il 2025, sono 75. È anche vero che facciamo comunque riferimento alle quote per le quali sono stati contratti dei mutui. Solo per il 2025 sono 20 milioni di mutuo, per un totale nei tre anni di 27 milioni di mutuo. Poi, ribadiamo i 17 milioni della Regione, il resto sono tutti da altre entrate, che tra l'altro comunque sono soldi nostri.
Sul tema delle messe in sicurezza, delle manutenzioni, delle ristrutturazioni, dei lavori che possiamo definire straordinari o ordinari, non lo so, sono soldi che comunque devono essere spesi in maniera obbligatoria, perché non si possono lasciare situazioni di pericolo o altro. Però, io dedicherei il mio intervento più su altri due aspetti da prendere in considerazione: il tema della difesa del suolo, in cui una grande percentuale occupano questi stanziamenti, e il tema della ciclabilità, perché il tema della ciclabilità ha una voce importante su questi investimenti. Poi quanto è importante dipende, da che punto guardi il mondo tutto dipende. Proviamo a vederci un po' chiaro, in maniera un po' obiettiva, ragionando sulle cifre e sui numeri.
Sul tema della difesa del suolo c'è da fare una considerazione significativa, che non è stata, secondo me, presa in considerazione dalla Giunta, dalla maggioranza, ma purtroppo, per questo io vorrei essere incisivo nel mio intervento, non è presa in considerazione neppure dai cittadini e dalle cittadine del Veneto. Spesso vengono tenuti all'oscuro di certi elementi fondamentali, anzi prioritari. Perché dobbiamo difendere il suolo? Perché dobbiamo difenderci dall'acqua? Perché c'è un'emergenza climatica in corso, anche se molti colleghi Consiglieri dicono il contrario, anche se tutta la maggioranza nelle opere e negli investimenti dimostra il contrario, dimostra di non essere ancora, nel 2025, al corrente di quello che ci sta succedendo.
Gli investimenti che vengono fatti vanno nella direzione opposta sulle emergenze climatiche e nello stesso tempo sembra che gli investimenti che vengono fatti, ad esempio, per la difesa del suolo, in questo caso per l'emergenza idrogeologica degli eventi drammatici che succedono ogni anno e che succederanno sempre di più per quanto riguarda la gestione dell'acqua, la difficile gestione dell'acqua, sembra quasi un trionfo, quasi una vittoria, come a dire che stiamo investendo molti soldi per difendere le nostre comunità dall'acqua che sarà sempre più pericolosa, sarà sempre più intensa.
I fenomeni meteorologici saranno sempre più intensi, ma noi è da decenni che lo stiamo dicendo. Vi state rendendo conto adesso che bisogna investire in bacini di laminazione e non solo, e adesso spiegherò il perché. Noi è da decenni che lo stiamo dicendo. Per questo ci stupiamo quando in Commissione si discute e si dice "Ma questi sono soldi che devono andare spesi. Questo è un investimento per il futuro". Intanto la Presidente della Commissione va fuori perché non vuole sentire certi discorsi. Questi sono investimenti per il futuro, perché è un investimento che ci farà risparmiare soldi. Ci mancherebbe! Ci mancherebbe che ci fa risparmiare soldi. Lo sappiamo benissimo che l'investimento per i bacini di laminazione per il Bacchiglione, se fossero stati fatti prima, ci avrebbero fatto risparmiare 240 milioni, che sono stati i costi di quell'allagamento. Lo ripeto, è da decenni che noi lo diciamo, è da decenni.
Noi possiamo essere anche sicuramente d'accordo nel dire che dobbiamo organizzarci per fare dei bacini di laminazione, perché questi soldi sono soldi investiti, perché ci fanno risparmiare soldi. I bacini di laminazione, però, vanno concertati, vanno progettati insieme alle comunità e questo è molto importante. Vanno fatti il più possibile meno impattanti per l'ambiente da un punto di vista paesaggistico, ma anche dei materiali usati. Noi siamo molto preoccupati per l'uso smodato di cemento, di calcestruzzo, di opere che sono molto impattanti. Tra l'altro, non solo per i bacini di laminazione, ma per quello che si prospetta anche nell'ambiente montano, perché si parla adesso di fare opere sempre più impattanti anche nell'ambiente montano.
Dobbiamo armare, dobbiamo proteggere tutti gli alvei, tutti i torrenti, dobbiamo lavorare sulla laminazione anche dell'ambiente montano, ma quanto cemento vogliamo portare? Quali sono le possibili alternative? Tra l'altro, con dei percorsi progettuali abbastanza criticabili. Io ho seguito anche in queste settimane il bacino di laminazione sul Lastrico, vicino a Breganze, un progetto che già da dieci anni viene portato avanti. Lì c'è una discarica. Cosa facciamo? Impermeabilizziamo sopra la discarica e facciamo il bacino di laminazione sopra? Ma quando mai? Scusate, investiamo, spendiamo un po' di più, ma tiriamo via questa discarica, troviamo l'occasione per fare un bacino di laminazione e con l'occasione facciamo una bonifica, che è da tantissimo tempo che doveva esser fatta e non è stata fatta.
Ma quante occasioni ci possono essere nel nostro Veneto di questo tipo? Mettiamolo come metodo di lavoro, ma non che debbono essere i comitati o i cittadini a indicarlo, insistere e non essere ascoltati. Questo è fondamentale.
C'è un tema ancora più importante da portare all'attenzione dei cittadini e delle cittadine. Il cancro è il consumo di suolo. Noi stiamo cercando di parare i colpi su un danno che qualcuno ha fatto negli ultimi decenni. Non faccio i nomi, perché si sanno. Abbiamo impermeabilizzato la nostra Regione e adesso, aiuto, dobbiamo correre ai ripari, dobbiamo fare qualcosa, perché le emergenze in futuro saranno gravissime. È da decenni che lo stiamo dicendo ed è da anni che siamo sempre primi, secondi e terzi sul consumo di suolo come media italiana. Ben vengano i bacini di laminazione, ma blocchiamoci, non consumiamo più suolo ‒ basta, chiuso ‒ perché i danni saranno sempre maggiori.
Stiamo investendo soldi per spendere meno per laminare l'acqua in eccesso e, per contro, ci stiamo indebitando perché continuiamo ogni secondo a consumare suolo, due metri quadrati al secondo in Veneto. Quali sono le conseguenze economiche? Noi le diciamo. Sono dati ISPRA, non inventati. Ogni ettaro che viene impermeabilizzato ci costerà dai 90.000 ai 110.000 euro all'anno, come costi occulti rispetto al nostro consumo di suolo. Chi li paga? E gli amministratori locali tutti contenti: abbiamo gli oneri di urbanizzazione, abbiamo le opere di compensazione, per cui siamo contenti e soddisfatti. Una volta li abbiamo, poi non li abbiamo più, e il costo di quei 90.000-110.000 euro lo abbiamo ogni anno per sempre. Le opere di laminazione facciamole, ma facciamo anche altro: alberiamo, smantelliamo le aree impermeabilizzate dove lo possiamo fare. Su questo bisogna investire soldi, milioni di euro.
Educhiamo i cittadini. La Protezione civile sta lavorando molto bene. Facciamo programmi di educazione ai cittadini affinché sappiano cosa devono fare quando succedono queste calamità. Perché, ripeto, succederanno sempre più spesso e saranno sempre più intense. Dobbiamo spiegare alla gente cosa deve fare quando succedono queste cose e che interventi devono fare nelle loro case singolarmente per proteggersi. Anche in questo caso possiamo risparmiare milioni e milioni di euro, con un'educazione casa per casa, singolarmente, per spiegare loro le opere che possono fare. Anche su questo ci vogliono soldi.
Faccio un esempio molto semplice. Pensiamo a un paziente che ha un piede in cancrena, che ha un'infezione. Noi cosa stiamo facendo? Gli stiamo dando le vitamine perché deve rinforzarsi ed essere pronto a superare una prova, ma intanto il piede è in cancrena e lo porterà alla morte se a quel paziente non diamo l'antibiotico, i medicinali per curarlo. L'antibiotico vuol dire fermarsi e non consumare più suolo. Questo deve essere chiaro. Diamo anche le vitamine, rinforziamo la nostra Regione per essere resiliente, benissimo, ma fermiamo il consumo di suolo.
Il consumo di suolo è la forma più evidente di negazionismo climatico. È inutile fare tante manifestazioni, tante inaugurazioni di opere green o altro se non si blocca il consumo di suolo. Questa è la forma più efficace di negazionismo climatico. È inutile che il Presidente della Regione, anche con il Ministro dei trasporti, vada a gioire, a trionfare all'inaugurazione per dimostrare di essere stati nei tempi nella costruzione della pista da bob. Anche quella è una forma di negazionismo climatico. Nel 2025 costruire una pista da bob da 120 milioni esposta a sud, a Cortina, è una forma di negazionismo climatico, non un monumento di Guggenheim. È un monumento al negazionismo climatico, e questo lo dirò sempre.
Arriviamo al tema della ciclabilità. Come è stato detto prima, sono stati finanziati nel 2025 per le ciclovie nazionali 29 milioni di euro. Si potrebbe pensare che stiamo investendo tantissimo, ma stiamo parlando di pochissimi chilometri. Con 29 milioni di euro stiamo facendo pochissimi chilometri. Pensiamo che solo per la Ciclovia del Garda parliamo di 5,5 milioni di euro, per fare due chilometri. Cerchiamo di capire come spendere i soldi. Anche su questo dobbiamo confrontarci con i cittadini e le cittadine, ma anche con le evidenze.
Il Piano regionale della mobilità ciclistica nel 2025 è passato in Commissione per mezz'ora. Ci sono tante cose da fare. In mezz'ora è stato presentato, poi non lo abbiamo più visto. Duemila chilometri di piste ciclabili in sede propria per un costo incalcolabile, se dovessimo farle tutte, irrealizzabile, il libro dei sogni.
Assume la Presidenza
La Vicepresidente Francesca ZOTTIS

Renzo MASOLO (Europa Verde)

Adeguiamolo alle esigenze attuali, adeguiamolo all'evoluzione della ciclabilità e della mobilità in generale. Questa è una fase di attuazione del Piano regionale dei trasporti del 2020. Nel 2025 dobbiamo ancora approvare il Piano per la ciclabilità. Per il Piano del trasporto pubblico, stessa cosa: dal 2020 se ne parla, siamo nel 2025 ed è arrivato in Commissione la settimana scorsa. Questo vuol dire far fronte alle sfide climatiche e al cambiamento climatico. Infatti, siamo cinque anni in ritardo. Anche questo è negazionismo climatico, perché queste dovevano essere le prime cose da fare, da portare a casa, per avere una mobilità sempre più sostenibile. Parliamo di 29 milioni di euro per qualche chilometro di pista ciclabile, quando ogni anno spendiamo 50 milioni di euro solo per le asfaltature. 29 milioni per le piste ciclabili cosa sono? Una briciola. Spendiamo 50 milioni di euro per le asfaltature e vogliamo costituire ancora nuove strade, così spenderemo 70 milioni, non 50. E scuotiamo la testa.
Non è vero che non mi va bene niente; anzi, noi le alternative le abbiamo e abbiamo le idee molto chiare. Bisogna cambiare completamente politica regionale, bisogna investire fortemente. 29 milioni di euro in un anno non vuol dire investire sul cicloturismo, ma fare il minimo sindacale, tra l'altro con soldi nazionali, per ciclovie nazionali, che si inseriscono in un tessuto cicloturistico completamente fuori contesto rispetto a queste ciclovie. Se non c'è una mentalità, un'ottica che possa coinvolgere i piccoli o anche i grandi Comuni, magari lavorando sulla moderazione di velocità, siamo completamente fuori, siamo sfasati rispetto a quello che stiamo facendo e a quello che, invece, vogliamo trasmettere.
Per questo la nostra critica è convinta. Speriamo ci sia veramente un cambio di tendenze di governo nella nostra Regione, per cercare almeno di parare il colpo rispetto a tutte le scelte sbagliate fatte fino adesso, per le quali pagheremo nei prossimi anni. Gli investimenti che abbiamo fatto, sbagliati, li pagheremo nei prossimi anni. Non parlo della superstrada Pedemontana veneta. Vedo che si è prenotato il collega Zanoni, che sicuramente ne parlerà. Anche su questo, però, pensiamo a quante opportunità stiamo perdendo: stiamo dilapidando le nostre sostanze per pagare un'opera che sicuramente, anche in questo caso, è in controtendenza rispetto alle sfide climatiche.

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il consigliere Zanoni.

Andrea ZANONI (Europa Verde)

Grazie, Presidente. Buongiorno, colleghi.
È un Piano sicuramente molto impegnativo per la Regione, perché si tratta di un impegno di spesa importante, di opere che riguardano praticamente tutte le Province del Veneto, che sono utili, spesso necessarie, per la sicurezza stradale, per la sicurezza idrogeologica dei nostri territori, opere che ci vengono richieste dai territori e che spesso sono messe in atto anche per fronteggiare le avversità climatiche che portano a una accelerazione e a un consumo delle opere già presenti nel territorio. Difatti, abbiamo moltissime opere di manutenzione previste.
In questo intervento, in aggiunta a quanto ha evidenziato adesso il collega Masolo, vorrei soffermarmi in particolare su tre aspetti: le manutenzioni relative ai beni immobili della Regione, alle opere forestali e alle casse di espansione, in particolare a un progetto che riguarda il fiume Piave.
Per quanto riguarda le opere di manutenzione, ho visto che ce ne sono veramente molte per quanto riguarda i palazzi della Regione, per circa 8 milioni complessivi. Sono tutte manutenzioni che devono essere fatte, perché gli edifici sono storici e hanno bisogno di manutenzioni periodiche. Ci sono anche manutenzioni che riguardano gli apparati tecnologici, gli impianti, l'impiantistica, quindi necessari sia per la loro funzionalità sia per adempiere a degli obblighi di legge. Mi riferisco, ad esempio, a montacarichi, ascensori, cabine di trasformazione e quant'altro.
Leggendo questo documento trovo cifre relative alla climatizzazione di Palazzo Ferro Fini, per 250.000 euro; per Palazzo Linetti, la copertura, 1 milione di euro; per il Palazzo della Regione, per le nuove cabine di trasformazione, 320.000 euro; per le sedi centrali della Giunta regionale, 1,2 milioni di euro; opere da dipintore presso le sedi centrali della Giunta regionale, altri 580.000 euro; servizi igienici, riqualificazione presso il Palazzo della Regione, 400.000 euro. Giusto per citarne altri: manutenzione straordinaria servizi igienici Palazzo Linetti, 360.000 euro; antincendio delle sedi della Giunta regionale, 560.000 euro; Palazzo della Regione, messa in sicurezza delle facciate, 500.000 euro; Palazzo Sceriman, altri 150.000 euro. Non sono terminati, ce ne sono altri: 244.000 euro per le sedi consiliari site in Venezia, centro storico; serramenti; copertura della sede consiliare di Palazzo Ferro Fini, 915.000 euro; climatizzazioni del nostro edificio, Palazzo Ferro Fini, 250.000 euro; infissi esterni Palazzo Sceriman, altri 270.000 euro.
Come ho detto in premessa, tutte opere che devono essere fatte.
Qui pongo il tema, che secondo me riguarda in particolare la nostra Regione, di avere le sedi istituzionali nel centro storico di Venezia su palazzi che hanno diversi secoli e che, quindi, hanno bisogno di manutenzioni straordinarie, anche in termini di quantità di denaro necessario, perché si interviene su palazzi storici. Tutti conoscono o si ricordano l'episodio del montacarichi/ascensore che è stato fatto qui, quanto è costato, e le polemiche. D'altronde, tecnicamente parlando, non si poteva fare diversamente. Quando si interviene su palazzi storici ci sono costi veramente esorbitanti. Facendo un calcolo a spanne, sono poco meno di 10 milioni di euro.
Il tema è se è lecito spendere tutti questi soldi in manutenzioni di antichi palazzi quando veramente si potrebbe pensare, per quanto riguarda gli uffici della Regione, a ubicazioni più economiche, meno costose, magari sulla terraferma, proprio per evitare questo dispendio di risorse pubbliche che, oggigiorno, con tutti i problemi che abbiamo (parlo di sanità e di emergenza climatica), sarebbero preziose per investire su questi fronti.
Un altro tema che vorrei toccare è quello relativo agli interventi per quanto riguarda le manutenzioni straordinarie e il ripristino delle opere di sistemazione idraulica, forestale e dei boschi della regione del Veneto. Sono 5,640 milioni di euro. Spero che, visto anche tutto il pacchetto che sta arrivando in Commissione sull'adattamento ai cambiamenti climatici, vengano presi in considerazione con la massima attenzione i beni preziosi, la biodiversità, la natura, quindi ci sia un approccio di massima sostenibilità nel fare queste opere. Spesso veniamo coinvolti, come Consiglieri, dai territori in cui viene fatta notare questa tipologia di interventi molto invasivi.
Non c'entra con questo, però con il collega Masolo abbiamo appena presentato un'interrogazione che riguarda l'asfaltatura di una strada, di una mulattiera nel Parco Regionale dei Colli Euganei, con un intervento molto invasivo che ha stravolto quel percorso che tanti cittadini il sabato e la domenica frequentavano facendo camminate. È stato asfaltato.
Vorrei parlare di un'altra questione puntuale. Mi riferisco a un investimento di 55,3 milioni di euro, quello delle casse di espansione sul fiume Piave. Abbiamo visto l'impegno dei cittadini, dei residenti, delle associazioni ambientaliste, del Sindaco e dei Sindaci della zona nel contrastare questo intervento molto invasivo, che andrebbe a intaccare un'area importante tutelata, a nome dei 500 milioni di cittadini europei, ovvero un'area Rete Natura 2000. Si tratta di mettere mano a questa area dove c'è una fortissima componente di biodiversità.
Tra l'altro, anche autorevoli ingegneri idraulici hanno contestato questo modo di intervenire. Più di qualcuno ha portato anche delle alternative di sito e qualcuno, giustamente, ha fatto presente che forse era meglio scegliere uno degli altri tre siti indicati dagli esperti, come a Ponte di Piave. Il problema è che a Ponte di Piave andremmo a distruggere ettari ed ettari di Prosecco, e ai tempi del Vinitaly questa sembra una bestemmia. A me, invece, sembra una bestemmia distruggere un'area tutelata ad alto pregio di biodiversità, come quella di una Rete Natura 2000.
In merito a questo intervento, quindi, solleviamo grossissime perplessità, anche perché si era detto che sarebbero stati coinvolti i territori, si parlava di contratto di fiume, ma tutto ciò non è stato fatto, perché si è andati avanti con lo scaricabarile (è stato il Ministro a volerlo, è stata l'Autorità di bacino, c'è il commissario, questo e quell'altro). Sta di fatto che si va avanti. Anche se il Sindaco, insieme ad altri Sindaci, ha fatto ricorso su un progetto che non era quello preliminare, ma ciò non toglie che potrà esserci un altro ricorso.
È inutile accanirsi su un posto dove sai che ci sono grossi problemi, perché queste opere, che magari sono necessarie per la sicurezza dei cittadini, che potrebbero essere fatte in un sito meno problematico, slittano, quindi si perde tempo.
Per questa serie di motivi, abbiamo tutte queste criticità che vogliamo esporre ed esprimere nei confronti di questo Piano.

PRESIDENTE

Grazie.
Consigliera Bigon, prego.

Anna Maria BIGON (Partito Democratico Veneto)

Grazie, Presidente.
Noi abbiamo un patrimonio enorme da mettere in sicurezza per quanto riguarda l'aspetto stradale. Abbiamo, purtroppo, la maglia nera per quanto riguarda gli incidenti stradali e credo sia un dovere da parte di questa Regione investire soprattutto per la manutenzione. Sono d'accordo anch'io che le strade nuove possono creare occupazione di suolo e che in buona parte della regione Veneto abbiamo tanta occupazione di suolo costituita dalle strade. È altrettanto vero che alcune si sono rese necessarie per evitare traffico interno in determinati paesi. Per salvaguardare la tutela non solo della sicurezza, ma anche della persona sotto l'aspetto sanitario è stato necessario ‒ ed è necessario ‒ costruire delle bretelle.
Io mi soffermerei un attimo sull'investimento, come diceva il correlatore consigliere Montanariello: 5,8 milioni che si portano di anno in anno per quanto riguarda le spese di direzione, investimenti che potrebbero essere molti di più, ma che, se guardiamo il primo anno, sono pochi rispetto a quello che la Regione investe. A mio parere, invece, in questo dobbiamo assolutamente credere. Una Regione si vede anche dalle strutture che ha.
Ho visto anche investimenti per quanto riguarda i beni culturali. Dobbiamo assolutamente cercare di investire molto di più per la tutela del nostro patrimonio, che non è solo il patrimonio storico, importantissimo, che va salvaguardato, ma anche il patrimonio stradale per quanto riguarda la manutenzione. Abbiamo strade che necessitano veramente di essere messe in sicurezza. Dobbiamo cercare di eliminare queste criticità, passare territorio per territorio e cercare di collaborare, all'interno della trasparenza, con tutti gli enti locali, indipendentemente dalla loro idea politica, quindi cercare di mettere risorse in ogni territorio.
Credo che alcuni territori non siano stati salvaguardati come altri e che questo aspetto nel prossimo anno dovrà essere preso in considerazione. La Regione deve essere trasparente anche in questo, ma soprattutto negli investimenti. Gli importi qui indicati non danno la sicurezza che noi dovremmo avere.

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il consigliere Lorenzoni.

Arturo LORENZONI (Gruppo Misto)

Grazie, Presidente.
Ringrazio il relatore e il correlatore che hanno illustrato il provvedimento.
Ho solo una considerazione in merito alla logica che ha mosso questo Piano triennale. Sono d'accordo sulla strategicità della spesa regionale come ente responsabile della sicurezza del territorio (c'è il tema delle strade, c'è il tema della sicurezza idrogeologica, non entro nel merito). A me ha colpito una cosa. Guardo l'ingegner Dorigo perché, alla fine, è lui che deve far quadrare i conti; quindi, la tabella Excel deve avere la riga di controllo che dà l'okay, e so che questa non è una cosa da poco. Nel primo anno sono 75 milioni le risorse necessarie alla realizzazione del programma. Mi riferisco al primo allegato del provvedimento, l'allegato A. Di questi 75 milioni, 45 rappresentano entrate con destinazione vincolata per legge, quindi rimane poco.
Quello che mi ha colpito, però, è che le risorse derivate da contrazione di mutuo sono 20 milioni su 75, meno del 20%. Quello che voglio dire è che se ci sono degli investimenti su cui si può fare leva finanziaria e ci sono ambiti in cui l'euro investito ne restituisce più d'uno, in nessun modo questo Piano degli interventi sposa questa logica. Diceva il collega Masolo che ogni euro investito in consumo di suolo ne genera, in termini di costo... Non ricordo più il numero esatto, però c'è un moltiplicatore molto preoccupante. Ci sono, invece, investimenti in cui ogni euro investito ne restituisce un numero importante. Penso agli investimenti nell'energia, a quanti ne restituisce. Nulla c'è in questo Piano, e me ne rammarico, perché amministrare in modo attento significa anche creare valore per i cittadini.
Non intendo entrare nel merito di ciascuna voce di spesa, ne potremmo discutere per giorni, ma scombussolare la riga di controllo dell'ingegner Dorigo non è il mio obiettivo. Il mio obiettivo è chiedere conto alla Giunta del perché non si usa la leva finanziaria per creare valore. In questo momento di forte crisi dal punto di vista dell'economia del nostro territorio, dovremmo usare questa leva. Ce lo sta mostrando l'Europa su settori dove non vorrei si usasse la leva finanziaria. Non possiamo parlare di leva finanziaria in quel caso lì. Drammaticamente si fa debito per distruggere valore sui cittadini, ma noi sul territorio dovremmo fare leva finanziaria per creare valore, e non lo facciamo. Chiedo all'assessore De Berti perché non usiamo questa leva. Quando se non ora?
Voglio dire ai cittadini del Veneto che non è un ben amministrare, questo. Questo è un amministrare in difesa, è un difendersi agendo sul territorio dove le esigenze sono massime. L'insieme cuba, mi pare, 180 milioni, grossomodo, la somma nei tre anni, e di questi gran parte sono opere di difesa del suolo. Bene difendersi, ma se non usiamo la leva finanziaria è come operare in un'azienda rinunciando alla maggiore delle leve che si possono utilizzare in azienda, vuol dire non amministrare bene quell'azienda. Questo lo devono sapere i cittadini del Veneto. Possiamo mettere 1 milione di più o 1 milione di meno su una cassa di espansione, possiamo restaurare prima o dopo il condizionatore di questo Palazzo, e va bene, ma non usare uno strumento significa amministrare senza utilizzare tutte le leve a disposizione. Mi piacerebbe avere una risposta su questo.

PRESIDENTE

Se non ci sono altri interventi, dichiaro chiusa la discussione generale.
Interrompiamo i lavori per dieci minuti per permettere alla Commissione di analizzare gli emendamenti e gli ordini del giorno presentati.
I lavori riprenderanno alle ore 12.30.
La Seduta è sospesa alle ore 12.16
La Seduta riprende alle ore 12.30
Assume la Presidenza
Il Vicepresidente Enoch SORANZO

PRESIDENTE

Riprendiamo i lavori.
Emendamento n. A0001 presentato dalla consigliera Baldin, allegato A, pagina 9, riga 8, modificativo, che prevede:
Nel PDA 95 la riga 8 a pag. 9 di 16 il progetto con CUI n. L80007580279202500028 relativo al progetto denominato "Interventi per la messa in sicurezza idraulica di Punta Garzone in Comune di Chioggia. Opere di I stralcio" sono modificate le colonne: annualità nella quale si prevede di dare avvio alla procedura da anno 2027 ad anno 2025 nonché stima costi investimento da 350.000 € a 1.000.000 €
Conseguentemente
Alla pagina 4 di 16 per l'anno 2025 modificare le seguenti righe:
riga 1 il progetto con CUI n. L80007580279202300001 da € 50.000 a € 0
riga 4 il progetto con CUI n. L80007580279202500005 da € 250.000 a € 0
riga 5 il progetto con CUI n. L80007580279202500006 da € 200.000 a € 0
riga 8 il progetto con CUI n. L80007580279202500009 da € 150.000 a € 0
riga 10 il progetto con CUI n. L80007580279202500011 da € 500,000 a € 150.000
Se vuole illustrarlo, collega, ne ha facoltà.

Erika BALDIN (Movimento 5 Stelle)

La ringrazio, Presidente.
Questo è un emendamento consueto, che presento ogni anno da quando sono in questo Consiglio, quindi ormai da nove anni, quasi dieci, e riguarda, come diceva anche il collega Montanariello, opere di sicurezza idraulica da realizzarsi a Punta Gorzone, in Comune di Chioggia. Sono promesse fatte negli anni a questa popolazione, che risiede in un'area delicata dal punto di vista idraulico, che da anni si sente dire e ribadire che saranno fatti interventi di sistemazione, perché in quella zona si va costantemente sott'acqua ogni volta che c'è una pioggia, ma in realtà queste persone, queste famiglie sono rimaste a bocca asciutta per lunghi anni e ancora ad oggi i lavori di sistemazione vengono rinviati al 2027. Credo si debba necessariamente intervenire prima.
So che è stato fatto anche un intervento nel Comune di Chioggia la scorsa settimana, a cui ha partecipato l'assessore De Berti. Io e il collega Montanariello non siamo stati invitati, purtroppo. Credo che una delle questioni da portare all'attenzione di questo Consiglio debba essere necessariamente la sistemazione idraulica di quella zona nel Comune di Chioggia.
Senza rubare troppo tempo, la modifica che chiedo è di portare gli interventi da realizzare entro il 2025 e non il 2027, come vengono rinviati in questo Piano. Le risorse andrebbero prese da interventi meno significativi, con codice di priorità pari a 2, quindi senza una priorità urgente, su opere di manutenzione poco più che ordinaria dei palazzi regionali. Credo vengano prima le popolazioni alluvionate piuttosto che gli interventi di risanamento o di sistemazione di edifici o di uffici regionali.
Se non si intende dare una risposta a questa popolazione, credo si debba avere il coraggio anche di dire le motivazioni oppure di verificare la tempistica più corretta, senza alimentare false aspettative e false speranze.

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il consigliere Dolfin.

Marco DOLFIN (Liga Veneta per Salvini Premier)

Grazie, Presidente e colleghi.
Per diritto di cronaca e anche per essere onesti sulle presenze che erano presenti – scusate il gioco di parole – alla volta di venerdì, il collega Montanariello, salvo un impostore, era presente all'incontro che, per quanto riguarda il tema di Punta Gorzone, poco c'entrava. Credo che l'assessore De Berti non rientri nella discussione di questo tema. Probabilmente la collega non era neanche presente il 13 febbraio 2023 alle ore 11, quando proprio a Punta Gorzone l'Autorità di bacino distrettuale delle Alpi Orientali, l'ingegnere Michele Ferri, la difesa del suolo della Regione del Veneto, il Genio civile di Padova, l'Assessorato alla Protezione civile e dissesto idrogeologico, il settore urbanistica e il settore lavori pubblici del Comune di Chioggia, Sindaco compreso, erano tutti riuniti, grazie alla mia richiesta, proprio nella sede di Punta Gorzone. In quella sede più volte è stata posta l'attenzione su un tema importante. Nessuno mette in dubbio che su Punta Gorzone ci sia un problema sulla golena, ci mancherebbe altro, però è anche vero che, da informativa ricevuta in loco, i tecnici stessi hanno evidenziato tutta una serie di criticità. Addirittura, più volte venivo non dico punito, ma quasi, in merito agli interventi da me richiesti.
Essendo una zona sensibile, essendo una zona importante, va da sé che gli interventi che dovrebbero essere fatti sono, ahimè, minimi, interventi di consolidamento della riva, ma interventi massicci, importanti, a detta dei tecnici, per una serie di questioni, su cui non entro nel merito, non sono previsti.
Possiamo anche ragionare di mettere 10 milioni su Punta Gorzone, e io avrei solo interesse che potessero essere messi, però dopo bisogna mettersi di fronte alla realtà che viene posta da parte degli uffici competenti, che ci danno indicazioni sul tema e su quello che bisogna fare in maniera operativa.
Mi soffermo soltanto a evidenziare questo aspetto. C'è una priorità morale, ci mancherebbe altro, come è stato evidenziato prima, la sicurezza, la responsabilità, soprattutto nostra, ma c'è anche una priorità tecnica, che è in capo alle strutture competenti e non è certamente una nostra volontà pretendere anche quando non si può fare. È importante che ci sia la massima attenzione.
Già il fatto stesso che comunque ci sia un'apertura e ci possa essere un intervento in quella zona è sicuramente un motivo di vanto e un motivo importante di intervento, pur consapevoli che è una zona difficile da gestire. Se l'indicazione, nell'ambito dei tecnici del settore lavori pubblici o quant'altro, prevederà questo tipo di intervento, sarà un passo in avanti rispetto all'attuale situazione che oggi vede nella zona di Punta Gorzone una difficoltà quando arrivano le piene sulla golena.
Poco o tanto, oggi credo sia un intervento importante, che deve essere evidenziato. Tutto è possibile, tutto è migliorabile, però in questo momento credo che l'attenzione ci sia e non ci sia una mancanza di rispetto nei confronti di quei cittadini e, ovviamente, della città tutta.

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il consigliere Montanariello. Prego.

Jonatan MONTANARIELLO (Partito Democratico Veneto)

Presidente, io pongo una domanda tecnica. Siccome durante l'Ufficio di Presidenza – e ringrazio la Presidente Rizzotto per aver presieduto, tirandoci avanti con i lavori – non c'era né l'assessore Bottacin né la parte tecnica, vorremmo capire tecnicamente se la cosa può essere fattibile o meno. Se è una discussione politica è un conto, ma non abbiamo ancora capito (non c'era neanche l'Assessore nell'Ufficio di Presidenza) se l'emendamento è tecnicamente fattibile o meno.
Presidente, credo sia fondamentale per andare avanti capire dall'assessore Bottacin e dai tecnici, perché dopo c'è anche un mio emendamento simile, se c'è un problema tecnico o se si tratta di una valutazione politica. Credo sia fondamentale questo aspetto.

PRESIDENTE

L'assessore Bottacin è appena rientrato, collega. Se vuole può riproporre il suo quesito, perché non so se l'Assessore lo ha sentito. Le do la possibilità di riproporlo.

Jonatan MONTANARIELLO (Partito Democratico Veneto)

Grazie.
Assessore, in Ufficio di Presidenza non c'era né la parte della Giunta né quella tecnica. Vorremmo capire se questo emendamento e quello successivo hanno un problema tecnico; quindi, è inutile anche intraprendere una discussione politica, o se tecnicamente la variazione di bilancio è fattibile, quindi rimane tutto nella discussione politica. Credo sia fondamentale capire questo aspetto.

PRESIDENTE

Se desidera, le concedo un minuto di sospensione, se vuole confrontarsi.
Prego, Presidente Rizzotto.

Silvia RIZZOTTO (Zaia Presidente)

Grazie, Presidente.
Semplicemente ho evidenziato che questo intervento, del quale si è parlato anche in Commissione, era stato spiegato dall'ingegner Artico, però il Vicepresidente Montanariello diceva che non era entrato così nel dettaglio. Da informazioni che ho assunto, confrontandomi con i tecnici, mi è stato evidenziato che vi sono problemi tecnici per poter procedere quest'anno, nel 2025, a eseguire questo intervento, che non è in uno stadio di progettazione, realizzazione, già pronto per essere inserito nel 2025. Sappiamo perfettamente che anche in corso d'anno possono essere apportate delle modifiche al Programma triennale e annuale dei lavori pubblici.
Nello stesso tempo, ho anche evidenziato che la copertura economica necessaria per fare questo intervento, come proposta dai colleghi Baldin e Montanariello, avrebbe voluto dire togliere dei finanziamenti a interventi già programmati e necessari su sedi istituzionali, che, da quello che mi è stato detto, sempre riferito dai tecnici, dalla Giunta, sono già programmati e sono pronti per essere eseguiti.

PRESIDENTE

Grazie, Presidente, è stata chiarissima. Credo possa ritenersi esauriente.
Collega, prego.

Jonatan MONTANARIELLO (Partito Democratico Veneto)

Ringrazio la Presidente Rizzotto, che è stata molto attenta anche in Commissione. Ha ragione la Presidente Rizzotto, ma si parlava dell'intervento quando cubava 1,5 milioni. Di quello di 500.000, che viene finanziato per 350, i tecnici ci avevano detto... Tecnicamente qualcuno ci deve rispondere. Non possiamo affrontare un tema così importante senza avere una risposta tecnica. Il resto, ha ragione la Presidente, è politica, se fare prima l'uno o prima l'altro. Questo provvedimento riguardava un costo di 2 milioni, poi arrivato a 1,5 milioni, dopo a 500.000. Ce lo hanno spiegato bene i tecnici. Avremmo bisogno di capire tecnicamente.
La Presidente ricorda una cosa. Io credo che quello da 500.000 si poteva fare. Credo sia giusto che l'Assessore o qualcun altro ci dia delle risposte su un provvedimento così importante. Come procediamo se non abbiamo questo tipo di risposte, Presidente? Non è colpa sua, però si metta nei miei panni. Siccome anche lei si siede là, come procediamo se nessuno ci risponde? Se non si può fare, cosa accade? Qual è il problema tecnico? Il problema tecnico chi lo risolve da questo giro al prossimo anno? È un'ispirazione divina o c'è un problema tecnico veramente?
Non si può procedere su un piano così importante senza sapere dove finisce la parte tecnica e inizia quella politica. È il Piano delle opere pubbliche e non sappiamo tecnicamente quali lavori si possono fare e quali no. Aggiorniamoci a dopo pranzo, se viene qualcuno a darci risposte. Non me ne voglia. Noi stiamo facendo di tutto per collaborare, ma ci state chiedendo di fare le barricate se non siete in grado di darci queste risposte.
Giuseppe, tu sei una persona di buonsenso, come facciamo a procedere? Su un piano di 270 milioni, non c'è un tecnico in grado di darci spiegazioni né un Assessore che ci fornisca risposte. Non è cattiveria, ma come pretendete di andare avanti in questo modo?
Presidente, è un Piano di 270 milioni. Domani saranno tutti sul giornale a dire "che belli", "che bravi", la gara delle passerelle, e qui nessuno ci dà una risposta. È più importante essere qua, che fare il comunicato dopo. Accantoniamolo, magari. Se c'è un problema tecnico io lo ritiro, non forzo le strutture tecniche, non sono così pavido da forzare le strutture tecniche.
Presidente Soranzo, qual è il motivo?

PRESIDENTE

Le rispondo, se ha terminato il suo intervento.

Jonatan MONTANARIELLO (Partito Democratico Veneto)

Siccome conosciamo la zona, cosa cambia? È importante.

PRESIDENTE

Collega Montanariello, l'assessore Bottacin ha chiesto di intervenire e le risponderà. Se non dovesse essere sufficiente, posso sospendere un minuto, in modo che la parte tecnica dell'Ufficio di Presidenza possa darle riscontro per quanto riguarda l'aspetto tecnico.
Assessore Bottacin, se vuole intervenire, ne ha facoltà.

Ass.re Gianpaolo BOTTACIN

Vengo sempre richiamato perché faccio discorsi troppo tecnici e adesso si vuole un discorso tecnico dall'Assessore, sapendo che i tecnici non possono intervenire in Aula. È un po' paradossale.
Al di là di questo, dalle informazioni che ho, che non possono essere puntuali su tutti gli interventi che facciamo, visto che negli ultimi cinque anni di cantieri ne abbiamo avviati 2.527 (non uno), su questa questione era stata avanzata prima un'ipotesi piuttosto impattante, anche dal punto di vista paesaggistico. Anche con l'Agenzia del demanio sono in corso tuttora interlocuzioni per capire che tipologia di area sia, se golenale, come sembra. Nell'area golenale non si dovrebbe costruire, ma si è costruito e si cerca di dare una risposta.
L'ipotesi iniziale era molto impattante, sostanziosa e anche sostanziale, dal punto di vista del tempo di risposta rispetto a eventi meteo rilevanti, però prevedeva ‒ adesso la dico in maniera molto grezza ‒ dei muraglioni molto alti. Si sono, allora, ipotizzati interventi meno impattanti, ma anche meno efficaci dal punto di vista idraulico. Non è ancora stato verificato dal punto di vista idraulico quale tipologia di riscontro possa dare in termini di ritorno di tempo, il che non vuol dire ogni quanto tempo accade l'evento, ma la percentuale di probabilità che accada nell'arco di un anno. Però adesso sto entrando in questioni troppo tecniche.
Non solo. A monte c'è un Piano di gestione rischio alluvioni, approvato dall'Autorità di bacino distrettuale. Prima il consigliere Dolfin ha citato la riunione in cui era presente l'ingegner Ferri su questa questione. Nel momento in cui si interviene, l'obiettivo sarebbe possibilmente di declassare il rischio presente in quell'area. Con un intervento come quello ipotizzato probabilmente ‒ dico probabilmente perché le interlocuzioni sono ancora in corso, quindi non è possibile oggi avere certezze ‒ non sarebbe declassabile.
Non solo. Facendo interventi meno invasivi, probabilmente potrebbero essere necessari, ma questo richiede ulteriori approfondimenti di carattere geotecnico, anche interventi di diaframmatura. Non entro nel merito di cos'è una diaframmatura. Stiamo entrando troppo nelle questioni tecniche. Tradotto: i tecnici mi dicono che in questo momento non è possibile procedere celermente.
Gli altri interventi, quelli su cui ci sarebbe uno switch per finanziare prima questo e poi gli altri, non sono di mia competenza, ma ho visto che ci sono interventi anche relativi alla sicurezza. Se i progetti sono già pronti, credo siano abbastanza urgenti.
Dal punto di vista tecnico non so se sono stato esauriente. Eventualmente, come ha detto il Presidente Soranzo, i tecnici sono qui e possono dare risposte a margine durante la pausa.

PRESIDENTE

Grazie, Assessore.
Le concedo un minuto, collega Montanariello, per raccogliere le informazioni dalla parte tecnica. Tra un minuto esatto riprendiamo e procediamo con i lavori d'Aula.
Sospendo la seduta per un minuto.
La Seduta è sospesa alle ore 12.49
La Seduta riprende alle ore 12.53

PRESIDENTE

Riprendiamo i lavori.
Metto in votazione l'emendamento n. A0001. Parere negativo del relatore.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Favorevoli 8, contrari 36, astenuti nessuno.
Il Consiglio non approva.
Emendamento n. A0003 presentato dal consigliere Montanariello, allegato A-Scheda D, modificativo, che prevede:
All'Allegato A, Scheda D è apportata la seguente modifica:
- Con riferimento all'intervento "Interventi per la messa in sicurezza idraulica di Punta Garzone in Comune di Chioggia. Opere di l stralcio" (Numero intervento CUI: L80007580279202500028), l'Annualità nella quale si prevede di dare avvio alla procedura di affidamento è modificata dal "2027" al "2025". Contestualmente è altresì modificato il livello di priorità da "3" a "1";
- Con riferimento all'intervento "Accordo quadro dei lavori di finiture di opere generali di natura tecnica Opere edili presso le Sedi centrali della Giunta Regionale, di durata biennale 2025-2027" (Numero intervento CUI: L80007580279202500006), l'Annualità nella quale si prevede di dare avvio alla procedura di affidamento è modificata dal "2025" al "2027";
- Con riferimento all'intervento "Intervento di riqualificazione dei servizi igienici presso la sede regionale di Palazzo della Regione in Venezia" (Numero intervento CUI: L80007580279202500009 H77H21004280002), l'Annualità nella quale si prevede di dare avvio alla procedura di affidamento è modificata dal "2025" al "2027".
Sono apportati gli opportuni coordinamenti alle Schede A, D, E.
Prego, collega, lo illustri pure.

Jonatan MONTANARIELLO (Partito Democratico Veneto)

Presidente, ringrazio i tecnici per averci fornito un chiarimento. Permettetemi di sorridere, ma abbiamo dissipato un dubbio, che resti a verbale: l'intervento complesso cui non si poteva procedere è l'intervento di massima. Una volta tanto ho ragione anch'io. I 350.000 euro previsti sono per l'intervento di minima, perché l'intervento di massima cubava 1,5 milioni. Quindi, i 350.000 previsti sono per l'intervento di minima che, qualora la struttura avesse i soldi e il mandato, anche domani si potrebbe fare. Lo hanno appena confermato i tecnici.
L'intervento più complesso, quindi, è quello che ha bisogno di tutti quei passaggi che andavano fatti. Questo intervento, se questo emendamento passasse e gli uffici avessero mandato, potrebbe essere fatto già da domani. Quindi, non ci sono problemi tecnici, ma è una questione di volontà politica.
Arriviamo alla volontà politica. Cosa facciamo, Presidente, con questo emendamento? Chiediamo la modifica della Scheda D, dove chiediamo di togliere 350.000 euro di quei 6 milioni circa che mette la Regione nei 75 del Piano triennale, che sono soldi da utilizzare ‒ nel primo anno, intendo ‒ per la sistemazione di alcune sedi. Non passi il messaggio che Montanariello non vuol far sistemare le sedi. Io sono qua dal 2020 ed è dal 2020 che quei progetti sono nel Piano triennale. Probabilmente, quindi, tutta questa urgenza, se sono dal 2020 nel Piano triennale, non c'è. Io sono stato correlatore anche nel 2020-2021: ci sono sempre questi soldi per le sedi.
Al netto di quando l'assessore Calzavara ci dirà, se ha ancora l'idea del Balbi in vendita o meno, permettetemi, i fatti mi danno ragione. Se gli interventi delle sedi sono da cinque anni all'interno del Piano triennale e i lavori non sono partiti probabilmente il dato oggettivo è che non c'è tutta questa fretta di farli.
Cosa chiedo con questo emendamento? Prima di intervenire sulle nostre sedi, che non sono proprio così malvagie, perché abbiamo delle sedi belle, anzi penso che siamo privilegiati a lavorare in uno dei palazzi più belli del mondo, prima di intervenire per fare le piastrelle più belle, lo sciacquone più veloce, il coppo più lucido o anche interventi di climatizzazione, che sono importantissimi per chi ci lavora, lo dico con serietà, credo, con molta umiltà, colleghi, che prima della nostra aria condizionata o delle nostre piastrelle del water venga un gruppo di famiglie che vanno sott'acqua e che in alcuni periodi dell'anno vivono con le valigie pronte per scappare via di casa quando arriva la Protezione civile e le mette in albergo.
Prima di alcune cose ‒ e questa è una scelta politica ‒ importanti che vanno fatte credo venga il fatto che persone anziane non si debbano trovare a non avere una cucina con la loro pignatta, un bambino a non avere la sua bici, un commerciante a non avere il suo camion per andare a lavorare, perché per noi magari viene prima la piastrella del cesso che la sicurezza di questi cittadini che vivono ogni volta con la valigia in mano.
L'assessore Bottacin ci ha fornito una spiegazione tecnica. Assessore, non era una paternale. Capisce meglio di me che il passaggio tecnico serve per capire politicamente dove si va. Dobbiamo richiedere ulteriori approfondimenti, i progetti sono già pronti, si stanno facendo le valutazioni tecniche, ma è da trent'anni che c'è quel problema. Vi conviene non dire queste cose, perché se dopo trent'anni state ancora facendo le valutazioni tecniche vuol dire che è vero, come dice il collega Dolfin, che siete andati a fare il sopralluogo, ma è anche vero che per vent'anni ve ne siete fregati, perché è da vent'anni che vanno sott'acqua, da trent'anni che vanno sott'acqua. Se dopo trent'anni dobbiamo fare delle valutazioni tecniche, vi prego, fate meno sopralluoghi per farvi vedere dalla gente e più valutazioni tecniche, che permettono, qualora ci sia una risorsa economica, di intervenire.
Qui il problema non esiste, però, perché i tecnici ci hanno detto che si può intervenire già da domani con l'intervento di minima.

PRESIDENTE

Collega, deve concludere. Grazie.

Jonatan MONTANARIELLO (Partito Democratico Veneto)

È chiaro che non sono soldi spostati dai capitoli dell'assessore Bottacin, però per me la Giunta è un organo collegiale unico, vi arrangiate tra voi. Chiudo con una provocazione: vengono prima le piastrelle dei nostri cessi o la messa in sicurezza della gente? Si tratta di questo.

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire la collega Baldin. Prego.

Erika BALDIN (Movimento 5 Stelle)

Grazie, Presidente.
Avrei voluto replicare all'emendamento precedente, ma questo è sostanzialmente identico; quindi, lo posso fare anche in questo contesto. Chiaramente, l'emendamento è tecnicamente ammissibile. Se l'Ufficio legislativo lo ha ammesso, significa che dal punto di vista tecnico non ci sono preclusioni. Questo mi pare evidente. Se ci sono preclusioni, sono di ordine politico o ideologico, non di certo tecnico.
Noi non siamo tecnici per dire cosa deve essere realizzato in quell'area. Prima l'assessore Bottacin parlava di opere sostanziose in un primo momento e, in un secondo momento, di opere meno impattanti, però ricordo che quest'anno, dopo le ultime piogge incessanti, si è avuta una perdita di un metro e mezzo di sponda. Più avanti si va nel tempo, più si posticipano gli interventi da fare, più il territorio va sott'acqua e le famiglie sono costrette ad abbandonare la propria abitazione, con i problemi annessi all'allagamento.
È necessario, quindi, stabilire una tempistica certa, una data certa entro cui intervenire, mettere le risorse a disposizione. Non sarebbe male, in questi ultimi scampoli di legislatura, se la Giunta regionale mettesse a disposizione un po' più di soldi, un po' più di risorse per far fronte a questa vera emergenza, che tanto emergenza non è, visto che va avanti da decenni e se ne parla da altrettanto. Essendo un problema che abbiamo toccato da tutte le latitudini, credo sia doveroso, in questa sede, intervenire una volta per tutte, definitivamente, e lasciare queste famiglie in completa tranquillità.
È un intervento di cui parliamo da decenni. Credo sia giusto dare una risposta, affermativa o negativa che sia. L'importante è avere una risposta. So che anche su questo emendamento c'è parere negativo, e non mi stupisco. Negli ultimi nove anni è sempre stato negativo il parere. Mi dispiace, perché è un'area che veramente giace abbandonata a sé stessa da decenni. Credo che la popolazione non possa sentirsi considerata di Serie B, quando si tratta di opere di messa in sicurezza a tutti i livelli.

PRESIDENTE

Assessore Bottacin, prego.

Ass.re Gianpaolo BOTTACIN

Grazie.
Spero sia una provocazione quella che ho sentito. Se nel Piano triennale delle opere pubbliche, per il 76%, 206 milioni su 270 sono opere di difesa del suolo, è chiaro che c'è ancora molto da fare. Se abbiamo un Piano da 4 miliardi di euro e abbiamo realizzato 2,2 miliardi di opere di difesa del suolo vuol dire che abbiamo ancora 1,8 miliardi di opere da fare. Non credo che la Regione abbia intenzione di fermarsi qua. Spero che chi arriverà dopo di me continui. Lo spero da cittadino. Proprio in virtù del fatto, l'ho detto in Commissione e lo ripeto, che nel momento in cui si hanno 4 miliardi di euro di opere da fare e non c'è la disponibilità non solo finanziaria, ma neanche la possibilità di intervenire subito, vista la complessità della materia e vista la complessità degli aspetti burocratici... Ho citato non a caso l'Autorità di bacino, l'autorizzazione paesaggistica, che in questo Paese è fondamentale anche per le opere salvavita. A volte qualcuno se lo dimentica, ma se devo tagliare un po' di alberi dentro un corso d'acqua ho bisogno dell'autorizzazione paesaggistica. Il consigliere Masolo dirà che va bene così, io dico un po' meno. Queste, però, sono le normative e noi ci adeguiamo.
L'intervento di minima è vero che è fattibile domani mattina, ma non è detto che risolva il problema. Questi aspetti sono in fase di approfondimento. Se un intervento di minima non risolve il problema noi stiamo sprecando i soldi. Non solo. Se l'intervento di minima non trova la condivisione da parte della Sovrintendenza da un lato, dell'Autorità di bacino dall'altro, non viene declassata l'area e l'Agenzia del demanio non ci spiega bene in cosa consiste quell'area che, come ho detto prima, pare sia golenale, ma sono in corso gli approfondimenti, è chiaro che il tema va approfondito.
Francamente, respingo pesantemente l'accusa "fate meno sopralluoghi e più opere". Non esiste una Regione nella storia della Repubblica italiana che abbia messo a terra 2,2 miliardi di euro di opere di difesa del suolo nel corso di dieci anni. Questo è un dato oggettivo. Non voglio fare confronti con le altre Regioni, perché sarebbero impietosi, però questo è un dato oggettivo, e non vuol dire non agire sulla leva finanziaria, perché ogni euro investito nella prevenzione sono 7 euro risparmiati sui danni. La leva finanziaria è avere maggiori entrate o avere minori uscite? Parliamone, discutiamone. Ogni euro che abbiamo investito ‒ 2,2 miliardi ‒ moltiplichiamolo per sette: vengono fuori 14 miliardi potenziali di danni che non si saranno realizzati in questo Veneto, che lasciamo un po' più sicuro rispetto a questi aspetti.
Sottolineo, solo perché rimanga a verbale, che l'intervento di minima può essere realizzato, ma non è detto intanto che sia autorizzato dagli enti preposti e, in secondo luogo, che risolva in maniera strutturale la questione. Di situazioni come queste, visto che dobbiamo investire ancora 1,8 miliardi di euro di opere di difesa del suolo, ce ne sono ancora diverse in Veneto. Le persone che abitano sul Basso Piave ogni volta che il Piave allaga le golene, come Punta Gorzone, prendono la valigia ed escono dal Piave. Questo è un dato oggettivo. Chi, come il consigliere Zanoni, ha parlato dell'intervento sul Piave queste cose le conosce benissimo.

PRESIDENTE

Grazie, Assessore.
Non vedo altri interventi.
Metto in votazione l'emendamento n. A0003. Parere negativo del relatore.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Favorevoli 9, contrari 38, astenuti nessuno.
Il Consiglio non approva.
Sospendiamo qui i lavori, che riprenderanno alle ore 14.30.
La Seduta è sospesa alle ore 13.07
La Seduta riprende alle ore 14.54

PRESIDENTE

Colleghi, dobbiamo iniziare. Prendete posto. Chi non è ancora rientrato in Aula gli sarei grato se rientrasse velocemente. Grazie.
Colleghi, possiamo iniziare.
ODG n. A0002

Ordine del giorno presentato dalla consigliera Baldin relativo a "NON VENGANO ANCORA RINVIATE LE OPERE IDRAULICHE A PUNTA GORZONE E SI INSERISCA L'OPERA IN UN PIANO GENERALE ANTIALLUVIONI". RESPINTO

(N.d.R. - Si riproduce il testo scritto dell'ordine del giorno come presentato)
Il Consiglio regionale del Veneto
Premesso che:
- l'area del Comune di Chioggia nella quale insiste la confluenza tra i fiumi Bacchiglione e Brenta e (pochi metri più a est) la confluenza anche del fiume Gorzone, presenta una specifica fragilità idraulica che crea gravi danni agli abitati di Ca' Bianca, Ca' Pasqua e Punta Gorzone;
- l'allora Magistrato alle Acque aveva previsto un progetto ampio e risolutivo di risistemazione idraulica, anche in collaborazione con il CNR, tenendo conto della contiguità delle aste fluviali con la laguna veneta;
- la Direzione Difesa del suolo e della costa della Regione Veneto ha riprogrammato un'opera molto più circoscritta, progettando un intervento per un milione e cinquecentomila euro, dapprima, e per un milione di euro poi, a tutela del solo abitato che insiste nella zona golenale di Punta Gorzone, senza realizzare un piano generale contro il rischio di alluvioni;
- lo specifico intervento relativo a Punta Gorzone (codice DS-2027) appare sicuramente utile, ma è stato classificato dal PDA oggetto di votazione solo con il livello di priorità minima e, dunque, finanziato, per 350mila euro quale primo stralcio a partire dall'anno 2027, nonostante l'opera assuma sicuramente le caratteristiche dell'urgenza;
invita la Giunta regionale
1. ad attivarsi in tutte le opportune sedi istituzionali, nazionali e dell'Unione Europea, per progettare e finanziare un intervento organico pianificatorio del rischio di alluvioni nella zona meridionale della laguna veneta, alle confluenze dei fiumi Bacchiglione, Brenta e Garzone.
C'è una vecchia prenotazione del collega Montanariello, probabilmente fatta in fase di sospensione dei lavori, quindi togliamola. Grazie.
Collega Baldin, lo dà per letto o lo vuole presentare? Lo dà per letto.
Assessore, vuole intervenire? Non vedo richieste di intervento, neppure da parte dell'Assessore sull'ordine del giorno n. A0002 relativo a: "Non vengano ancora rinviate le opere idrauliche a Punta Gorzone e si inserisca l'opera in un Piano generale antialluvioni". Non ce l'ha? Bene.
Metto in votazione l' ordine del giorno n. A0002.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Favorevoli 7, contrari 32, astenuti nessuno.
Il Consiglio non approva.
ODG n. A0004

Ordine del giorno presentato dalla consigliera Camani relativo a "LA S.R. 308 'NUOVA STRADA DEL SANTO' NECESSITA DI FINANZIAMENTI PER UN ULTERIORE AMPLIAMENTO. LA GIUNTA REGIONALE INDIVIDUI LE RISORSE PER POTENZIARE QUEST'IMPORTANTE ARTERIA STRADALE". RESPINTO

(N.d.R. - Si riproduce il testo scritto dell'ordine del giorno come presentato)
Il Consiglio regionale del Veneto
Premesso che:
la Strada Regionale 308, che collega Padova e l'Alta Padovana a Castelfranco, costituisce una delle arterie viarie più importanti del territorio veneto, con un'intensità di traffico tra le più alte della regione. A seguito della realizzazione della superstrada Pedemontana, inoltre, va assumendo un'importanza crescente quale suo raccordo a nord;
da tempo la strada versa in condizioni di forte criticità, dando spesso luogo a incidenti, anche mortali, che richiederebbero un intervento di risistemazione complessivo.
Evidenziato che:
lo studio di fattibilità sull'ampliamento della Strada Regionale 308 commissionato a Veneto Strade ha stimato in 1,3 miliardi di euro le risorse necessarie alla sua realizzazione;
alcuni primi interventi saranno possibili grazie a quanto stabilito dall'art. 7 della legge regionale n. 33 del 27 dicembre 2024 "Collegato alla Legge di Stabilità regionale 2025", tuttavia lo stanziamento risulta essere ampiamente inferiore rispetto a quanto stimato;
la prossima realizzazione del nuovo Ospedale di Padova è destinata ad avere un forte impatto sul traffico nel Padovano, in particolare in direzione sud con un prevedibile aumento del numero di utenti necessitati a usufruire della Strada Regionale 308.
Considerato che:
la sicurezza degli utenti della strada deve essere una priorità: il numero degli incidenti stradali è, infatti, ancora troppo alto. Per questo, la situazione di forte dissesto dell'arteria in oggetto desta una crescente preoccupazione, espressa a tutti i livelli, da amministratori, operatori economici e cittadini;
la forte vocazione produttiva del territorio servito dalla Strada Regionale 308 richiederebbe adeguati investimenti su un'infrastruttura strategica, imprescindibile per lo svolgimento delle attività economiche e per la mobilità dei lavoratori;
la consistenza delle risorse necessarie all'ampliamento dell'infrastruttura viaria richiederebbe l'instaurazione di un'interlocuzione fra tutti i livelli istituzionali, al fine di reperire i finanziamenti necessari per l'opera.
Impegna la Giunta regionale
a destinare le risorse necessario all'ampiamento della Strada Regionale 308 Nuova Strada del Santo, al fine di rendere più scorrevole il traffico, ridurre i numerosi incidenti stradali che lì si verificano e sostenere le attività economiche servite dall'arteria.
Collega Camani, non so se lo vuole illustrare. Se vuole procedere, prego.

Vanessa CAMANI (Partito Democratico Veneto)

Grazie, Presidente.
Questo è un ordine del giorno che presento per tornare su un tema, su cui l'assessore De Berti sa che torno spesso, che riguarda la strada regionale 308, e cioè l'infrastruttura viaria che collega Padova con l'Alta Padovana, fino a Castelfranco. Come sa bene la Vicepresidente, questa è un'arteria che versa in condizioni di forte criticità, che dà spesso luogo a incidenti e che richiederebbe, dunque, un intervento di risistemazione complessivo. Lo sa talmente bene l'Assessore che, infatti, ha stabilito, definito, destinato delle risorse ingenti per uno studio di fattibilità e una progettazione per un intervento infrastrutturale che sarebbe, effettivamente, di sistemazione definitiva di questo tratto stradale e che consentirebbe, finalmente, di mettere in sicurezza il trasporto che collega, appunto, Padova con il nord della Regione. Sappiamo anche quanto questa infrastruttura e arteria viaria verrà ulteriormente sollecitata con l'apertura del nuovo ospedale di Padova, quindi, oltre ai consolidati e annosi problemi riguardo alla condizione del manto stradale, alla strettezza delle carreggiate, si aggiungerebbe un ulteriore incremento di traffico.
Noi siamo anche convinti che questo intervento sia dotato di una strategicità davvero cruciale per la nostra Regione. Abbiamo assistito, infatti, in questi quindici anni a una concentrazione degli interventi infrastrutturali su un asse lontano dalla Provincia di Padova. Nella pianificazione regionale in generale ciò che appare o che, perlomeno, sembra emergere, almeno da una mia lettura, è un impianto che è portato a vedere lo sviluppo della nostra Regione in un asse est-ovest, che premia molto le Province di Treviso e Vicenza, ma che ha completamente escluso Padova, per quanto riguarda sia le infrastrutture viarie che quelle ferroviarie, dalla programmazione regionale. Allora, io mi chiedo se non sia il caso di ricalibrare i progetti di investimento di questa Regione dando giusto valore al Comune più importante della Regione. Non lo dico in termini di appartenenza, ma in termini di posizionamento strategico. Noi sappiamo, infatti, che Venezia è il Comune Capoluogo, ma è più una vicenda di natura di prestigio, di turismo, di bellezza della città, ma sotto tutti i punti di vista, a partire da quello produttivo e industriale, è evidente come la centralità anche geografica di Padova dovrebbe indurre l'Amministrazione regionale a ritenerla molto più cruciale nelle politiche di sviluppo. Invece, in questi quindici anni questa Amministrazione regionale è stata un'Amministrazione "Treviso-centrica", cioè che ha messo tutta l'attenzione per la dotazione infrastrutturale...

PRESIDENTE

Colleghi, per favore. Grazie.

Vanessa CAMANI (Partito Democratico Veneto)

Per la dotazione infrastrutturale di quel territorio.
Dal mio punto di vista – mi rendo conto che è un'opinione assolutamente discutibile – rispetto al miliardo che finiremo per spendere, se tutto va bene, per la Pedemontana avrei pensato di spenderne una parte per collegare la città di Padova, che è nei fatti il centro di questa Regione, con la parte nord, cosa che anche sotto il profilo delle necessità del sistema produttivo avrebbe avuto un senso.
Siccome non si discute mai in questo Consiglio regionale di qual è l'impianto di lettura strategico di questa Regione, che passa ovviamente anche dalla proposta che riguarda le infrastrutture viarie e ferroviarie, questo ordine del giorno, che si scontra con le note criticità del bilancio della Regione del Veneto, cioè non mi sfugge il fatto, assessore De Berti, che non abbiamo un miliardo da spendere per la strada regionale 308, che state persino pensando, noi patria dell'autonomia, di chiedere ad ANAS di farsene carico, in modo che magari qualche soldo possa arrivare, io credo che possa essere l'occasione per discutere, tra chi in quest'Aula ha interesse nella Provincia di Padova, se Padova possa diventare il centro nevralgico delle infrastrutture viabilistiche e ferroviarie di questa Regione, in particolare della Regione rispetto ai territori contermini, oppure no.
Grazie.

PRESIDENTE

Grazie, collega.
Collega Masolo, prego.

Renzo MASOLO (Europa Verde)

Grazie, Presidente.
Cogliamo l'occasione di questo ordine del giorno per spiegare anche con coerenza la nostra posizione rispetto alle proposte di costruire nuove strade. Penso che l'intervento precedente in discussione generale sul Piano triennale sia stato molto chiaro, ma noi vogliamo ribadirlo: i soldi che si spendono per costruire nuove strade sono soldi che noi sottraiamo a un modello di sostenibilità alternativo. Questo lo diciamo anche consapevoli che la nostra proposta e la nostra posizione possono essere impopolari alla maggior parte delle persone, che guardano al prossimo mese, ai prossimi due mesi, al prossimo anno, ma coloro che guardano al prossimo decennio sicuramente concorderanno con la nostra posizione. Per questo noi voteremo contrari ad ogni proposta di costruzione di nuove strade, ribadendo la nostra posizione, e guardiamo anche l'Assessore alle infrastrutture. Su questo c'è un concetto molto, molto calzante che paragona la gestione dell'acqua alla gestione del traffico. La gestione dell'acqua vuole i bacini di laminazione, perché l'acqua sarà sempre di più, ma per il traffico non è così. Noi ragioniamo come se in futuro ci saranno sempre più auto. Non sarà così, non sarà così! In più, noi abbiamo anche un'altra possibilità, se soltanto avessimo la volontà politica, e la sfida è questa: diminuire il numero di auto mettendo le persone nelle condizioni di scegliere altre tipologie di trasporto, soprattutto il trasporto pubblico, ma anche il trasporto in bicicletta o su altri mezzi condivisi.
La sfida si sceglie adesso e tutti i soldi che noi investiamo per nuove strade li sottraiamo a un altro modello di mobilità. A un certo punto noi siamo all'apice, anzi siamo già in ritardo, siamo già in ritardo di decenni, ma questa curva gaussiana noi dobbiamo farla andare in giù, non dobbiamo continuare a salire, perché più saliamo e più sarà il dolore che avremo quando cadremo da sopra. Per cui, cominciamo a farla scendere cambiando le politiche di mobilità e di trasporto.

PRESIDENTE

Grazie.
Ha chiesto di intervenire la presidente Rizzotto. Prego, collega.

Silvia RIZZOTTO (Zaia Presidente)

Grazie, Presidente.
Rispetto a quanto detto dal collega Masolo, io ritengo che non tutti possano andare in bicicletta o a piedi, ma che le strade siano utili e necessarie per collegare il territorio, soprattutto per chi lavora.
Viene un ordine del giorno che chiede un ampliamento di una infrastruttura sicuramente importante, che è la strada regionale 308, che capita anche a me di percorrere, perché dalla strada regionale 245 "Castellana" per raggiungere Padova quella è la strada e sappiamo le difficoltà che ha e il traffico che vi è, oltre a tutti gli autovelox e ai dissuasori naturali che vi sono, però la Regione del Veneto ha già fatto investimenti in questi anni e, se vi ricordate, nel collegato alla legge di stabilità di quest'anno sono già stati stanziati 50 milioni di euro per procedere ad un ulteriore tratto.
Padova come centro infrastrutturale della Regione del Veneto può anche essere, ma dobbiamo considerare tutte le realtà del Veneto, per collegarle. Mi pare un po' – questa è la mia opinione personale – strano, incongruente, anomalo, assolutamente incoerente che, dopo tante critiche alla SPV, che tra l'altro si pagherà dai cittadini, dove soltanto quelli del PD sanno le stime di cosa costerà, perché nessun altro lo sa, ma loro hanno anche la capacità della preveggenza di sapere quanti veicoli passeranno da qua a trentanove anni, qui ci chiedono di investire più di 1,2 miliardi di euro per un'opera gratuita, tra l'altro, completamente a carico. Mi pare un po' incoerente. Però, chiaramente ognuno la vede come crede.
Io credo che sia una cosa utile questo ampliamento-raddoppio della strada regionale 308 e possibilmente anche un prolungamento per arrivare a raggiungere anche la SPV. Certamente non è una cosa che si può fare ora, immediatamente, ma si può fare nel tempo, e la Regione del Veneto è sempre stata attenta a questa esigenza, tant'è vero, come ho detto, che ha già stanziato dei fondi, già quest'anno, per iniziare una manutenzione e una sistemazione di questa arteria.
Grazie.

PRESIDENTE

Grazie, collega.
Collega Zanoni, è già intervenuto il suo collega Masolo. Le ricordo che sugli ordini del giorno si interviene per dichiarazione di voto, quindi è uno per Gruppo.
Lo stesso vale per il collega Montanariello: una sola dichiarazione di voto per Gruppo. Lo hanno verificato adesso. Quindi, dovete scegliere chi interviene per il Gruppo PD.
È così, ho fatto fare una verifica, collega. L'ho già fatta fare, due volte.
Collega, ho fatto fare due volte la verifica. Se vuole, faccio fare anche la terza e glielo diciamo.
La materia, collega, è disciplinata dall'articolo 107, comma 3, del Regolamento del Consiglio regionale del Veneto.

Vanessa CAMANI (Partito Democratico Veneto)

Presidente, l'articolo 107 prevede come ci si comporta sugli ordini del giorno, cioè in particolare se vengono presentati prima o dopo la chiusura della discussione generale e, dunque, se possono essere discussi. Ma dal mio punto di vista – facciamo una verifica – l'ordine del giorno si presenta come un qualsiasi atto presentato; dunque, in una specie di discussione generale possono intervenire tutti. Poi, concordo che la dichiarazione di voto la fa uno per Gruppo, a meno che uno non voglia intervenire in difformità dal Gruppo.

PRESIDENTE

Prego, collega, sull'ordine dei lavori.

Jonatan MONTANARIELLO (Partito Democratico Veneto)

Presidente, io non lo metto in dubbio, però ricordo bene che, quando facciamo sia le mozioni che gli ordini del giorno, sono cinque anni che l'ordine del giorno viene considerato un normale punto iscritto e interveniamo tutti. Andando a vedere indietro i verbali – carta canta – sull'ordine del giorno sono sempre intervenuti tutti. Infatti, molte volte anche in sede di bilancio bastava un ordine del giorno di un collega per scatenare un dibattito, dove c'erano anche dieci interventi. Ve lo dico perché è cinque anni che funziona così in Aula e penso che anche i colleghi lo sappiano bene.

PRESIDENTE

Prego, collega Zanoni.

Andrea ZANONI (Europa Verde)

Presidente, se la cosa non è chiara e c'è bisogno di un approfondimento, possiamo anche far intervenire la Giunta per il Regolamento.

PRESIDENTE

La ringrazio del contributo, collega, stavamo discutendo proprio di questo.
No, perché è lo stesso Gruppo di appartenenza, è proprio il collega Zanoni che non può intervenire.
Direi adesso di procedere, dopodiché si andrà alla Giunta per il Regolamento. Ripeto, si procede come abbiamo detto, poi, se vorremo, lo si porterà alla Giunta per il Regolamento.
Il disposto gli uffici lo hanno verificato, io l'ho anche letto, ed è come è stato indicato. Dopodiché, se il Consiglio ritiene che vuole indicarmi che per oggi lasciamo passare e dopo va in Giunta per il Regolamento, personalmente sono contrario. Poi, il Consiglio è sovrano, per carità.
Il disposto normativo a mio avviso non è così interpretabile. Dopodiché, se volete, l'impegno è di portarlo all'interno della Giunta per il Regolamento per chiarire questo aspetto.
Nel frattempo, ha chiesto di intervenire il collega Pan. Ne ha facoltà, prego.

Giuseppe PAN (Liga Veneta per Salvini Premier)

Grazie, Presidente. Intervengo in attesa dell'interpretazione di tutti i vari regolamenti.
Io penso di portare il pensiero dei colleghi padovani della maggioranza in questo caso, ma non solo, anche della Castellana. Io penso che la strada regionale 308 sia un'arteria veramente molto importante, un'arteria di grande rilevanza, un'arteria di collegamento tra la città di Padova e la Pedemontana, ma non solo. Nelle nostre discussioni e incontri con la vicegovernatrice Elisa De Berti spesso abbiamo accennato all'importanza del collegamento con l'asse nord viario della Valsugana, visto che con Trento non abbiamo grandi interlocuzioni sulla Valdastico Nord; quindi, penso che sia un'arteria che nel futuro dovrà per forza essere sviluppata con una doppia corsia e con tutta una serie di interventi di messa in sicurezza. Comunque, sono sicuro che già da tempo Veneto Strade, insieme all'Assessore e alle strutture, sta lavorando su questo tema.
Come a noi è cara anche l'altra arteria, che è la strada provinciale 47 fino a Cittadella da Padova e la strada regionale e poi statale fino a Bassano, che è, anch'essa, una delle tracce importanti per l'economia cuore della nostra Regione, l'economia del nord padovano. Io penso che tutti noi della maggioranza abbiamo sempre attenzionato e sempre portato avanti queste due direttrici in maniera importante.
Non penso, quindi, che con un ordine del giorno strumentale del Gruppo PD, che vuole solo farsi, come sempre, la solita mera pubblicità di tre righe sui giornali locali, si possano risolvere i problemi. Noi siamo quelli che comunque programmano e fanno e avranno sicuramente soddisfazione tutte quelle idee che tutti noi Consiglieri di maggioranza abbiamo portato avanti insieme alla Giunta e al Presidente.
Grazie.

PRESIDENTE

Grazie, capogruppo Pan.
Confermando... Per favore, collega Masolo. Grazie.
Dicevo, confermando quanto disposto dall'articolo 107, comma 3, che risulta chiarissimo a mio modo di vedere, procediamo.
C'è la richiesta di intervento dell'Assessore, che può prendere tranquillamente la parola. Prego, vicepresidente De Berti.

Ass.ra Elisa DE BERTI

Il tema della strada regionale 308 è un tema che in quest'Aula è stato molto dibattuto, come nello scorso mandato le infrastrutture oggetto di dibattimento in quest'Aula erano altre. Probabilmente ogni mandato ha le sue infrastrutture.
Dire che la Regione o, comunque, la Giunta regionale ha dimenticato la Provincia di Padova credo che sia ingeneroso – lo dico alla consigliera Camani – perché non è vero, non è corretto, non è così. Sulla strada regionale 308 proprio questa mattina abbiamo portato in Giunta la delibera per l'avvio delle procedure per la stipula del finanziamento per lo stanziamento di 50 milioni di euro per l'adeguamento della strada regionale 308 finalizzato alla realizzazione dell'ospedale.
Attenzione, per la realizzazione dell'ospedale, proprio perché l'ospedale viene fatto nella parte est di Padova, che è già congestionata, è stato costituito un tavolo, ovviamente un tavolo tecnico di studio delle soluzioni ai problemi della viabilità, composto da CAV, ANAS, Comune, Provincia, Veneto Strade, RFI, Trenitalia, Azienda ospedaliera, insomma chi più ne ha più ne metta, dove sono stati analizzati tutti gli aspetti necessari per il potenziamento della viabilità e dove è emersa la necessità di potenziare la parte di strada regionale 308 in entrata a Padova proprio per favorire l'accessibilità dei flussi di traffico.
Nel 2024 sono stati stanziati a favore di Veneto Strade diversi milioni di euro per le manutenzioni ed è stato fatto anche un intervento di messa in sicurezza...
Più che altro io rispondo a lei.

PRESIDENTE

Vicepresidente, la prego di continuare. Grazie.

Ass.ra Elisa DE BERTI

Sto rispondendo a lei.

PRESIDENTE

Intanto proceda, al limite verifichiamo dopo con il Capogruppo.

Ass.ra Elisa DE BERTI

Dicevo, è stato fatto questo tavolo dal quale è emerso che c'è la necessità di potenziare la parte di strada regionale 308 in entrata a Padova.
È stata elettrificata, nello scorso mandato, la parte di ferrovia da Cittadella a Bassano e verrà ripristinato a fine anno il diretto Padova-Dolomiti, con l'elettrificazione della Montebelluna-Belluno. Sono stati stanziati nel padovano – in questo mandato se n'è parlato poco – 163 milioni di euro per l'avvio dei lavori, che è stato fatto poco tempo fa, del primo stralcio funzionale della strada regionale 10, dove la Regione del Veneto si è assunta l'onere della progettazione. Insomma, sono interventi importanti.
Siamo consapevoli che la strada regionale 308 deve essere prima di tutto messa in sicurezza e stiamo lavorando con Veneto Strade anche per ragionare, al di là dei 50 milioni di euro che sono stati stanziati, su eventuali interventi a stralci per metterla in sicurezza e potenziarla. Quindi, assolutamente sulla strada regionale 308 c'è tutta l'attenzione necessaria per cercare delle risposte, anche perché è una viabilità regionale e, giustamente, dei ragionamenti li dobbiamo fare.

PRESIDENTE

Grazie, Assessore. Ho lasciato il tempo di recupero, visto che abbiamo interrotto il suo intervento.
Collega Camani, io sarei veramente felice di poterle dare la parola, però io non trovo quanto lei mi indica. Il Regolamento è chiaro. Non vorrei forzare in nessun modo il Regolamento, perché non è mia abitudine e non credo sia utile a quest'Aula. Lei ha già fatto il suo intervento come proponente. Abbiamo fatto la verifica e i tempi che lei indica non trovano corrispondenza con quello che lei asserisce.
Non vorrei, però, che diventasse un tentativo continuo di forzatura del Regolamento, che non fa bene a quest'Aula.
Ci sono altri interventi? Se lei mi chiede la parola sull'ordine dei lavori, la ascolto. Prego.

Vanessa CAMANI (Partito Democratico Veneto)

Presidente, l'articolo 107, comma 3, del Regolamento recita: "Su ciascun ordine del giorno è consentita una dichiarazione di voto, per non più di tre minuti, a un consigliere per gruppo".
Non mi risulta...

PRESIDENTE

Non ho capito cosa sta leggendo lei.

Vanessa CAMANI (Partito Democratico Veneto)

L'articolo 107.

PRESIDENTE

Articolo 107, va bene.

Vanessa CAMANI (Partito Democratico Veneto)

Articolo 107 - Ordini del giorno, comma 3.

PRESIDENTE

Bene, quello di prima.

Vanessa CAMANI (Partito Democratico Veneto)

Ebbene, l'articolo 107, comma 3, recita: "Gli ordini del giorno sono posti in votazione, anche per divisione, dopo l'approvazione dell'ultimo articolo, ma prima della dichiarazione di voto. Su ciascun ordine del giorno è consentita una dichiarazione di voto, per non più di tre minuti, a un consigliere per gruppo".

PRESIDENTE

Esatto, a un Consigliere per Gruppo.

Vanessa CAMANI (Partito Democratico Veneto)

E chi è intervenuto del Gruppo del Partito Democratico?

PRESIDENTE

Lei.

Vanessa CAMANI (Partito Democratico Veneto)

Io l'ho presentato perché, avendo depositato l'ordine del giorno prima della conclusione della discussione generale...

PRESIDENTE

Collega, lo ripeto. Come è accaduto prima per gli emendamenti e come è accaduto anche per la collega Baldin, nella stessa identica maniera, nel momento in cui lei interviene, interviene come Consigliere del Gruppo.

Vanessa CAMANI (Partito Democratico Veneto)

Certo, Presidente, ma io sono intervenuta come presentatrice, ho illustrato l'ordine del giorno.

PRESIDENTE

Ma anche per l'emendamento è uguale, collega.

Vanessa CAMANI (Partito Democratico Veneto)

Ma non esiste.

PRESIDENTE

Come non esiste? È così.

Vanessa CAMANI (Partito Democratico Veneto)

Tant'è che c'è la distinzione: se uno presenta l'ordine del giorno prima...

PRESIDENTE

Collega, io non vorrei essere...

Vanessa CAMANI (Partito Democratico Veneto)

Però, lo è, Presidente.

PRESIDENTE

Non vorrei essere interpretato come una volontà di azzittirla, però io devo procedere con i lavori con il massimo rispetto. Mi farebbe felice darle riscontro, ma non posso. Ho provato più volte anche a confrontarmi con gli uffici e con il Legislativo.
Se vuole qualsiasi chiarimento, convochiamo la Giunta per il Regolamento...

Vanessa CAMANI (Partito Democratico Veneto)

Ma immediatamente. Si può chiedere contestualmente?

PRESIDENTE

No, immediatamente non lo si farà. Lo si farà alla fine dei lavori.
Procediamo come ho disposto, con il dispiacere di non poter dar riscontro alle sue richieste.
Non vedo altre richieste di intervento, con tutta la buona volontà.

Renzo MASOLO (Europa Verde)

Presidente, scusi, sull'ordine dei lavori.

PRESIDENTE

Prego, collega Masolo.
Un attimo solo, non ho aperto la votazione, non ho aperto la votazione. Per favore, chiedo agli uffici di rimanere attenti. Non ho aperto la votazione.
Prego, collega, Masolo.

Renzo MASOLO (Europa Verde)

Volevo solo chiedere, Presidente, per quale motivo non possiamo fare una sospensione di cinque minuti e convocare la Giunta per il Regolamento.

PRESIDENTE

Perché non è necessario. Se si vuole, si fa la richiesta e convocheremo la Giunta per il Regolamento. Il Regolamento per gli uffici e per questa Presidenza è chiaro. Grazie.
Metto in votazione l' ordine del giorno n. A0004.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Favorevoli 6, contrari 38, astenuti nessuno.
Il Consiglio non approva.
ODG n. A0005

Ordine del giorno presentato dalla consigliera Camani relativo a "LA GIUNTA REGIONALE FINANZI LA REALIZZAZIONE DEL CANALE SCOLMATORE MONTÀ". RESPINTO

(N.d.R. - Si riproduce il testo scritto dell'ordine del giorno come presentato)
Il Consiglio regionale del Veneto
Premesso che:
nella PDA 95 "Adozione del programma triennale 2025-2027 ed elenco annuale 2025 dei lavori pubblici" sono elencate una serie di interventi individuati dalle diverse strutture della Regione Veneto. Tra gli interventi previsti vi sono numerose opere a difesa del suolo.
Considerato che:
al fine di migliorare la sicurezza idraulica della zona ovest del territorio comunale di Padova, comprendente il quartiere ad alta densità abitativa di Montà, è necessario che la Regione sostenga la realizzazione del primo stralcio del progetto di riassetto idraulico del Bacino Montà-Brusegana a Padova;
la zona risulta particolarmente fragile dal punto di vista idraulico; infatti, è soggetta ad allagamenti importanti e frequenti, come quelli che si sono verificati negli anni 2018, 2021 e 2024;
l'intervento è già stato progettato nell'ambito della convenzione stipulata nel mese di giugno 2022 dal Consorzio di Bonifica Bacchiglione, dal Comune di Padova e da AcegasApsAmga S.p.A..
Rilevato che:
il Comune di Padova ha già provveduto alla realizzazione di un bacino di laminazione nella località di Brusegana. Esso è attualmente operativo e svolge la sua funzione di mitigazione del rischio idraulico, pur tuttavia non sufficiente ad evitare gli allagamenti.
Tenuto conto che:
i residenti e gli operatori economici delle aree interessate, nei momenti di interlocuzione con l'Amministrazione comunale di Padova, hanno manifestato una crescente preoccupazione in relazione alla ricorrenza degli episodi di allagamento, aggravati dagli effetti del cambiamento climatico. Pertanto, gli interventi di mitigazione del rischio idraulico e di potenziamento delle infrastrutture di drenaggio risultano di primaria importanza, al fine di garantire una maggiore sicurezza del territorio.
Impegna la Giunta regionale
a destinare le risorse necessarie alla realizzazione del nuovo canale scolmatore Montà, già oggetto di progettazione congiunta da parte del Comune di Padova e del Consorzio di Bonifica Bacchiglione.
Collega Camani, se lo vuole illustrare, tenga presente di inserire tutte le sue riflessioni. Prego.

Vanessa CAMANI (Partito Democratico Veneto)

Presidente, ne discuteremo in Giunta per il Regolamento. Non avendo neanche i pareri sugli ordini del giorno, parlo prefigurandomi scenari che non sono nostri.

PRESIDENTE

Collega, non li ho approvati io i dispositivi del Regolamento del Consiglio regionale.

Vanessa CAMANI (Partito Democratico Veneto)

No, certo. Però, saper leggere un articolo del Regolamento che prevede esplicitamente che per ogni Gruppo c'è una dichiarazione di voto...

PRESIDENTE

Lei sta dando...

Vanessa CAMANI (Partito Democratico Veneto)

No, io penso che ci sia strumentalità.

PRESIDENTE

Ascolti, abbiamo sospeso il tempo. Lei sta definendo tutti coloro che sono deputati a interpretare, compreso l'Ufficio di Presidenza, inadeguati, per non dire qualcos'altro. La prego di tenere fuori da quest'Aula definizioni che potrebbero essere offensive.
Se vuole procedere, prego.

Vanessa CAMANI (Partito Democratico Veneto)

Grazie, Presidente.
Con questo ordine del giorno chiedo che la Giunta regionale finanzi la realizzazione del canale scolmatore di Via Montà. Così facciamo contenti anche gli amici di Europa Verde, che possono votare a favore, facendomi carico del fatto che tenere insieme lo sviluppo e l'ambiente non è patrimonio di tutte le forze politiche.
Siccome le strade in sicurezza servono per evitare che le persone muoiano negli incidenti e per collegare velocemente chi deve andare a lavorare, peraltro le strade che già ci sono e che vanno messe in sicurezza, al contempo – si tengono le due cose, non sono in contrapposizione –, proprio perché si parla di sicurezza delle persone, si devono anche finanziare le opere che servono per evitare che i cambiamenti climatici sfoghino i loro impatti nei territori fortemente urbanizzati della nostra Regione.
Dentro questo Piano triennale ci sono numerose opere a difesa del suolo. Anche su questo punto rivolgo un appello per dare maggiore attenzione alla Provincia di Padova, che, a differenza di altre, Vicenza per prima, in parte Treviso e in parte Rovigo, è la Provincia nella quale si sono svolti meno interventi di mitigazione per i cambiamenti climatici. In particolare, la zona ovest del territorio di Padova, che comprende il Quartiere di Montà, è una zona nella quale è necessario che la Regione sostenga la realizzazione di alcune opere che sono insostenibili con le sole finanze del Comune di Padova.
Sappiamo che la città di Padova non è l'unica zona del padovano che va sott'acqua. Sappiamo che anche l'Alta Padovana va spesso sott'acqua, per cui anche in quella zona auspicheremmo una maggiore incisività...
Sì, il Camposampierese va sott'acqua, però cerchiamo di rappresentare almeno la Provincia di Padova, non soltanto il Comune nel quale risiediamo.
Ci avete spiegato voi che la priorità degli interventi della Regione per la difesa del suolo dagli allagamenti è concentrata nelle grandi città, perché si ritiene – principio discutibile ma valido – che la densità abitativa – me l'hanno spiegato i suoi uffici, assessore Bottacin – sia un elemento che viene considerato per...
Uno, ho detto uno. Posso finire? Guardi, siccome posso parlare solo una volta da oggi, provo a dire tutto quello che penso.
Siccome il territorio del Comune padovano è particolarmente fragile dal punto di vista idraulico, sollecito l'attenzione della Giunta su un intervento che è già stato progettato attraverso una convenzione tra Comune di Padova, Consorzio di bonifica e AcegasApsAmga. La progettazione è già esecutiva. Il Comune di Padova, con risorse proprie, ha già provveduto alla realizzazione del bacino di laminazione a Brusegana, quindi ha già fatto quello che si poteva fare per mettere in sicurezza l'area. Oggi manca l'intervento di mitigazione del rischio, che riguarda esattamente il canale scolmatore che incide nel Quartiere di Montà.
La cittadinanza è preoccupata, il Consiglio comunale e la Giunta comunale hanno più volte sollecitato e risolleciteranno la Giunta regionale per reperire queste risorse. Quindi, proprio perché consideriamo, come gli amici di Europa Verde, che il tema della mitigazione degli effetti del cambiamento climatico debba essere prioritario nelle politiche regionali, con questo ordine del giorno impegniamo la Giunta a destinare le risorse necessarie per realizzare il nuovo canale scolmatore di Montà, già oggetto di progettazione congiunta tra Comune e Consorzio di Bonifica. Manca l'ultimo miglio. È un progetto già pronto, servono alcuni milioni, per cui mi rivolgo alla Giunta. Siccome non so i pareri sugli ordini del giorno, perché veniamo in Aula al buio, non so quale sia l'orientamento della Giunta su questo provvedimento, evitiamo di negare questa importante opportunità al Comune di Padova e valutiamo se ci sono le possibilità per interessare la Giunta di questa questione, che peraltro era già stata oggetto di un mio emendamento nella manovra di bilancio e rispetto alla quale continueremo a sollecitare la Giunta, perché è un pezzo che manca di una progettazione che serve per mettere in sicurezza il Comune di Padova.
Grazie.

PRESIDENTE

Grazie, collega.
Prego, collega Rizzotto.

Silvia RIZZOTTO (Zaia Presidente)

Intervengo per richiamo al Regolamento, articolo 99.
Vorrei precisare che l'articolo 107 - Ordini del giorno del nostro Regolamento precisa chiaramente: "Gli ordini del giorno possono essere svolti nel corso della discussione generale. 2. Ordini del giorno possono essere presenti..."
Vuol dire che possono anche non essere fatti. Uno li presenta o non li presenta. Se vuole, li presenta durante la discussione generale.
"Ordini del giorno possono essere presentati anche dopo la chiusura della discussione generale, ma senza diritto di svolgimento da parte del proponente. 3. Gli ordini del giorno sono posti in votazione, anche per divisione, dopo l'approvazione dell'ultimo articolo, ma prima della dichiarazione di voto. Su ciascun ordine del giorno è consentita una dichiarazione di voto, per non più di tre minuti, a un consigliere per gruppo".
Io ritengo personalmente che l'interpretazione data dall'Ufficio di Presidenza del Consiglio sia corretta. È come abbiamo fatto in questi anni. Grazie.

PRESIDENTE

Grazie, collega Rizzotto.
Prego, collega Masolo.

Renzo MASOLO (Europa Verde)

Intervengo anch'io sull'ordine dei lavori.
Vorrei dire alla collega Rizzotto che dovete mettervi d'accordo sull'interpretazione. Tra l'altro, se avessimo avuto due o tre minuti, solo due o tre minuti, il tempo per approfondire, avremmo avuto il tempo di approfondire e ricordare al Consiglio che nella penultima seduta, la seduta n. 170 del 18 marzo 2025, il Gruppo Europa Verde ha presentato un ordine del giorno sul nucleare – non so se lo ricordate, penso tutti lo ricordino – e su quell'ordine del giorno ci sono stati tre interventi, il primo intervento Masolo, il secondo intervento Zanoni, il terzo intervento, giustamente, Lorenzoni. Probabilmente un intervento era in dichiarazione di voto e un intervento era in discussione, sennò non si capisce perché il Presidente del Consiglio ci abbia permesso di intervenire.
A questo punto, se questo può essere utile per le decisioni, se magari fosse stato preso prima questo spunto avrebbe dato l'occasione anche a noi di intervenire in duplice modalità sul precedente ordine del giorno. Spero che sia utile per i prossimi ordini del giorno, così possiamo intervenire sia in dichiarazione di voto sia in discussione, sperando che la discussione sia utile per questo Consiglio regionale.

PRESIDENTE

Collega Masolo, lo dico e lo lascio a verbale: ci stiamo confrontando e sto cercando di dirimere l'interpretazione che viene data dagli uffici. Come vede, c'è una consultazione molto attiva.
Posso essere anche attento, ma ce ne sono altre che vanno nella direzione dell'interpretazione che era stata data poc'anzi. Sto cercando di capire qual è l'interpretazione finale. Il problema, collega Masolo, è proprio quello dell'intervento del proponente e di un Consigliere appartenente allo stesso Gruppo.
Se può essere una soluzione, siccome adesso non possiamo interrompere, l'impegno sarà quello, alla fine dei lavori dell'Aula, eventualmente anche con la convocazione della Giunta per il Regolamento, di dare un'interpretazione finale unica a questa casistica, così la facciamo una volta per tutte. Quindi, procediamo come fino adesso disposto, poi alla fine dei lavori si procederà alla definizione di un'interpretazione autentica, che sia anche l'unica in Aula.
Non vedo altri interventi.
Posso procedere con la votazione? Bene.
Metto in votazione l' ordine del giorno n. A0005.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Favorevoli 8, contrari 35, astenuti nessuno.
Il Consiglio non approva.
Prego, collega. Ci mancherebbe, è un piacere.

Jonatan MONTANARIELLO (Partito Democratico Veneto)

Presidente, io ho il massimo rispetto di lei e mi complimento per come sta seguendo questa vicenda arzigogolata.

PRESIDENTE

Sto cercando di seguire.

Jonatan MONTANARIELLO (Partito Democratico Veneto)

Le faccio, però, una puntualizzazione, se mi permette, sull'ordine dei lavori. Siccome probabilmente quest'Aula non discuterà in questa legislatura un altro Piano triennale delle opere pubbliche, ci sono documentazioni che, anche d'accordo con i colleghi, se le ha fatte uno non le ha fatte l'altro, proprio perché, come avviene, non è che due si mettono a presentare lo stesso ordine del giorno, visto che ce n'è già uno. Siccome sempre abbiamo discusso – non lo dico io, lo dicono i video, i verbali, le trascrizioni – gli ordini del giorno fino a questa mattina, non è questione di ostruzionismo, ma è questione che va chiarita adesso. Se io voglio intervenire sulla strada regionale 308 e non faccio l'ordine del giorno perché non siamo matti che presentiamo due Consiglieri dello stesso Gruppo due ordini del giorno, lei mi sta privando, Presidente, di un momento di democrazia, che non si svolge solo nel dibattito, ma anche per dire delle cose che ci siamo preparati, della documentazione che abbiamo acquisito per l'intervento, ma anche per dimostrare ai nostri cittadini che a questo tema ci teniamo. Abbiamo voluto dire la nostra, come un politico fa, che su un tema ci tiene a dire la sua.
Siccome li abbiamo sempre discussi – ripeto, ci sono i video, ci sono i verbali, c'è tutto che lo dimostra – se si voleva cambiare la regola sarebbe stato giusto, Presidente, saperlo prima, perché a quel punto, faccio un esempio, se la collega Zottis voleva intervenire sulla strada regionale 11, se lo sapeva prima, portava un ordine del giorno uguale al mio e gli cambiava la firma. Si sarebbe trovato questo stratagemma, che comunque non avrebbe reso giustizia alla serietà dell'Aula.
Secondo me – lo dico con molta serenità – rischiamo anche di compromettere su un provvedimento importante un momento che aspettavamo per discutere e dire la nostra su alcuni temi. Sapendolo prima, siccome non siamo stupidi, ognuno di noi avrebbe portato un ordine del giorno fotocopia, così li mettevamo insieme e intervenivamo tutti sugli ordini del giorno. Ma non ha senso, perché capisce bene...
No, li mettevi insieme, ma gli cambiavi la virgola. Presidente, sappiamo come farli, lo sappiamo benissimo.

PRESIDENTE

È un professionista del meccanismo.

Jonatan MONTANARIELLO (Partito Democratico Veneto)

Presidente, su VTS e sulla nuova legge sui trasporti vi stupiremo su questo. Non si preoccupi, sappiamo come fare.
Lo abbiamo sempre fatto. La nostra non è una contrapposizione. Lo dicono i video. Quindi, sciogliamo adesso questo nodo. Se lo sapevamo prima, ci attrezzavamo diversamente per dire la nostra. Adesso come fai a dire a un collega della tua Provincia che non interviene su quel tema? Dopo fate voi. Comunque, non è questione di polemica.

PRESIDENTE

Sospendo un minuto e chiedo ai Capigruppo di avvicinarsi, per favore, ma un minuto di numero. Prego tutti i colleghi di non muoversi dall'Aula, perché riprendiamo immediatamente. Grazie.
La Seduta è sospesa alle ore 15.37
La Seduta riprende alle ore 15.45

PRESIDENTE

Riprendiamo i lavori.
Colleghi, vi ringrazio per la pazienza. Alla luce del confronto tra tutti i Presidenti di Gruppo, all'unanimità abbiamo condiviso come procedere, anche sulla base dell'interpretazione dell'intero Ufficio legislativo del Consiglio e dell'Ufficio di Presidenza.
Comunico a tutto il Consiglio quanto segue: sugli ordini del giorno, nel caso in cui si preveda che siano depositati prima della chiusura della discussione generale, l'intervento del proponente è distinto dall'intervento di chi farà la dichiarazione di voto, anche nel caso in cui sia la medesima persona, con i tempi fissati dal Regolamento. Procediamo in questo senso, con la condivisione di tutti i Capigruppo. Non ci sarà neanche bisogno di una Giunta per il Regolamento. Procediamo con i lavori.
Prego, collega Lorenzoni.

Arturo LORENZONI (Gruppo Misto)

Sull'ordine dei lavori, Presidente. Solo per ringraziare la consigliera Camani di averci tolto il bavaglio.

PRESIDENTE

Alla luce della sua dichiarazione, io dovrei disporre di procedere come abbiamo fino a questo momento, perché lo sforzo che è stato fatto da tutti i Capigruppo e dagli uffici per trovare... Quale bavaglio ha avuto, visto che ha svolto i suoi interventi? Se lei vuole confermare la sua dichiarazione, per onestà intellettuale, dovrebbe anche dire che il suo intervento ha una finalità ben precisa, chiara a tutti coloro che l'hanno ascoltata, persone di buon giudizio. Il bavaglio non l'ha messo nessuno a quest'Aula.
ODG n. A0006

Ordine del giorno presentato dalla consigliera Camani relativo a "LA GIUNTA REGIONALE FINANZI UNA NUOVA INFRASTRUTTURA STRADALE A PADOVA NORD AL FINE DI LIMITARE IL TRAFFICO NEI CENTRE ABITATI". RESPINTO

(N.d.r. – Si riproduce il testo scritto dell'ordine del giorno come presentato)
Il Consiglio regionale del Veneto
Premesso che:
la viabilità della zona a nord del territorio comunale di Padova presenta, da tempo, numerose criticità, evidenziate dall'elevato flusso di traffico, anche pesante che attraversa i centri abitati interessati;
particolarmente colpiti dall'elevato afflusso di traffico sono la zona nord del territorio comunale di Padova e i limitrofi comuni di Vigodarzere, Cadoneghe e Limena.
Evidenziato che:
da tempo è stato presentato un progetto per la costruzione di una strada che, dalla Zona Industriale di Cadoneghe, costeggiando la ferrovia, attraversa un nuovo ponte sul fiume Brenta e si collega direttamente alla tangenziale nord di Padova;
si tratterebbe di una soluzione che consentirebbe di svuotare i centri abitati dal traffico di attraversamento, migliorando la qualità della vita urbana, riducendo l'inquinamento atmosferico e garantendo una maggiore sicurezza stradale.
Considerato che:
il nuovo collegamento sarebbe fondamentale anche per sostenere lo sviluppo economico e sociale del territorio, configurandosi come un'infrastruttura strategica per il potenziamento della mobilità e il miglioramento della qualità della vita della popolazione. La sua realizzazione consentirebbe, in particolare, di agevolare l'accesso al futuro polo ospedaliere situato nel quadrante orientale, garantendo una riduzione dei tempi di percorrenza e un incremento dell'efficienza dei servizi sanitari;
l'ottimizzazione dei flussi veicolari determinerebbe benefici significativi per migliaia di automobilisti, contribuendo alla riduzione della congestione stradale e dei tempi di percorrenza;
tale intervento favorirebbe, infine, un impatto positivo sulla sostenibilità ambientale e sulla competitività dell'area, rafforzandone l'accessibilità e quindi l'attrattività.
Impegna la Giunta regionale
a destinare le risorse necessarie alla realizzazione di una nuova infrastruttura stradale nella zona a nord del territorio comunale di Padova, al fine di dirottare l'intenso traffico che interessa i centri abitati verso zone più periferiche, tutelando la salute dei cittadini.
Collega Camani, può procedere all'illustrazione. Prego.

Vanessa CAMANI (Partito Democratico Veneto)

Grazie, Presidente.
Illustro questo ordine del giorno, che torna sul tema della viabilità e delle infrastrutture stradali di Padova e della Provincia. Continua ad essere un pezzo che mi serve per dimostrare come nelle infrastrutture strategiche che riguardano il capoluogo padovano ci sarebbe bisogno, sarebbe auspicabile un maggiore investimento da parte della Giunta regionale. In particolar modo mi riferisco alla viabilità della zona a nord del territorio comunale di Padova, che è particolarmente colpito dall'elevato flusso di traffico che coinvolge il Comune di Padova, ma anche i Comuni della prima cintura, in particolar modo Vigodarzere, Cadoneghe e Limena.
Proprio per il contingentamento che c'è in quest'area a nord del territorio comunale, il Comune di Padova, insieme ai Comuni contermini, ha nel tempo approfondito la questione, organizzato studi del traffico e avanzato anche proposte molto concrete per poter, in qualche modo, tamponare la congestione di traffico che grava su questa zona di Padova. In particolare, si è ipotizzato di progettare e realizzare una strada dalla zona industriale di Cadoneghe, costeggiando la ferrovia, anche in ottica, nel 2030 e passa, quando forse avremo l'Alta velocità, attraversare un ponte nuovo sul fiume Brenta e collegarsi direttamente alla tangenziale nord di Padova. Anche in questo caso, per l'ambizione del progetto, ma anche per la lettura extra-territoriale, perché coinvolge Padova e i Comuni contermini, è indispensabile un impegno della Regione per poter mettere ordine in quella zona di traffico e poter finalmente realizzare un'infrastruttura strategica che andrebbe esattamente nella direzione di valorizzare molto più di ora anche il grande investimento che il Comune di Padova, attraverso i fondi europei, sta facendo per la mobilità sostenibile e le linee del tram.
È chiaro che se io potenzio il tram, ma poi arrivo in un collo di bottiglia dove non riesco più a uscire depotenzio anche la potenzialità ‒ scusate il gioco di parole ‒ della mobilità sostenibile, come quella rappresentata dal tram, su cui ha investito molto il Comune di Padova in questi anni.
Aggiungiamo che questa soluzione sarebbe anche molto utile sempre nell'ottica del nuovo polo ospedaliero che nascerà e graviterà in quella zona di Padova. Faccio presente che finanziare o contribuire a finanziare la costruzione di un nuovo ospedale, che diventerebbe un ospedale di eccellenza, anche di rango extra-provinciale, e non porsi il problema di come attorno a quell'ospedale costruire le condizioni per rendere l'accesso possibile, fattibile, è un atteggiamento miope, che abbiamo già visto diverse volte nel territorio di questa regione.
Giusto per stare nel territorio padovano, penso al nuovo, o abbastanza nuovo, ospedale di Schiavonia che è stato realizzato (bellissimo, tutto nuovo), ma non sono state realizzate le strade per arrivarci, non ci sono linee di trasporto pubblico locale che mi ci portino; quindi, o ho la macchina e tanto tempo o a quel bellissimo ospedale io non ci arrivo.
Noi crediamo che, invece, sia fondamentale che lo sviluppo dei territori si regga su politiche che affrontino le questioni da diversi punti di vista: prima di tutto, certamente i servizi da garantire ai cittadini; secondo punto, altrettanto certamente una mobilità sostenibile e un sistema infrastrutturale coerente con gli investimenti sulla mobilità sostenibile.
Per tutte queste ragioni, con questo ordine del giorno, all'interno del Piano triennale delle opere pubbliche, chiediamo alla Regione di destinare le risorse necessarie per questa nuova infrastruttura nella zona a nord del territorio comunale di Padova, esattamente al fine di dirottare il traffico intenso che oggi intasa molto spesso i centri abitati verso le zone più periferiche, consentendo una valorizzazione piena dell'investimento che il Comune di Padova sta facendo per una mobilità sostenibile, in particolar modo quella legata al tram.
So perfettamente che quando si costruisce un nuovo ospedale, così come quando si fa un investimento così significativo sotto il profilo della mobilità sostenibile, come rappresentato dal tram per Padova, serve una pluralità di interventi. A mio giudizio, servirebbe anche una Regione del Veneto che decide di valorizzare, di premiare i territori che fanno scelte così chiare in termini di mobilità.

PRESIDENTE

Collega Zanoni, prego.

Andrea ZANONI (Europa Verde)

Grazie, Presidente. Intervengo io per Europa Verde.
Tutte queste opere che vengono proposte o che vengono realizzate non dobbiamo dimenticare che ricadranno sulle future generazioni in termini di manutenzione, in termini di mantenimento: fatte le opere, queste dopo devono essere manutenute. Abbiamo avuto delle lezioni terribili dal ponte Morandi, ma anche dal cavalcavia di Mestre, abbiamo visto cosa succede quando queste manutenzioni non vengono fatte. A volte non vengono fatte perché costano: la coperta è corta ed è difficile trovare i soldi.
Magari sono le soluzioni più veloci (facciamo una nuova strada), però dobbiamo ricordarci che, in un periodo nel quale vediamo un costante calo demografico, quelli che verranno dopo saranno molti di meno, quindi dovranno pagare ancora di più. Attenzione, quindi, cerchiamo di fare cose sostenibili. Agli amici del PD dico che noi siamo per la tutela dell'ambiente, ma anche per lo sviluppo, purché sostenibile. Non possiamo legarci piedi e mani. Ad esempio, prima si parlava della nuova Strada del Santo: 1,3 miliardi di euro. Sappiamo che la Regione è in gravi difficoltà a pagare i Sindaci che vincono i bandi sulla sicurezza stradale. Su 300 e passa progetti che erano passati, ne sono stati finanziati, con l'ultimo bando, una ottantina, perché non ci sono i soldi.
Cerchiamo di dare i soldi per le manutenzioni di quello che già abbiamo, cerchiamo di curare quello che abbiamo, cerchiamo di fare opere per la messa in sicurezza (marciapiedi, piste ciclabili, rotonde), senza fare spese incredibili. Pensate che, come Europa Verde e Alleanza Verdi e Sinistra, abbiamo fatto un flash-mob partecipatissimo contro il quarto lotto della tangenziale di Treviso. Signori, 3 chilometri per 60 milioni di euro: 20.000 euro a metro.
Possiamo fare una breve riflessione su quello che comportano queste opere? Possiamo veramente pensare di andare avanti per questa strada che non ci porta a niente?
Le maggiori forze progressiste, mi riferisco, ad esempio, al programma dei Socialisti e Democratici europei, dei quali fa parte il Partito Democratico, nel loro programma per le europee ponevano il tema dello stop al consumo del suolo. Guardate che queste opere comportano comunque consumo di suolo, quindi dobbiamo stare attenti: o siamo per lo stop al consumo del suolo oppure no.

PRESIDENTE

Grazie, collega.
Ha chiesto di intervenire la Vicepresidente De Berti. Prego.

Ass.ra Elisa DE BERTI

È molto bello questo dibattito, sì o no alle infrastrutture, tutto interno alla sinistra. È veramente interessante.
Un paio di puntualizzazioni. Non volevo intervenire su questo ordine del giorno, ma l'intervento della consigliera Camani mi ha obbligato a farlo. Ha fatto un passaggio dicendo che noi andiamo a costruire l'ospedale senza pensare alla viabilità. Siccome prima, mentre glielo stavo spiegando, lei era dietro di me che parlava con il Presidente, molto probabilmente le è sfuggito. Più che altro ci tengo che rimanga agli atti. È stato costituito un tavolo appositamente per la costruzione dell'ospedale, trasversale, dove ci sono tutte le parti in causa, dove si parla anche della realizzazione di una fermata ferroviaria a servizio dell'ospedale. Quindi, sicuramente un'attenzione da questo punto di vista c'è.
Per quanto riguarda la viabilità padovana, non voglio aprire discussioni, ma parliamo della viabilità a nord, tutta viabilità comunale o comunque provinciale, che non è di competenza della Regione. Noi stiamo facendo un lavoro con il Comune di Padova, presso il Ministero, per cercare di risolvere la problematica dell'Arco di Giano, che il Comune di Padova ha definito una priorità.
Possiamo tranquillamente stare qui a parlare di tutte le infrastrutture necessarie a Padova, però ci sono delle priorità, partendo dal presupposto, che non voglio venga dimenticato, perché forse ne abbiamo parlato poco, che la Regione del Veneto ha stanziato 40 milioni di euro per il raddoppio della ferrovia a Vigodarzere, per l'eliminazione del collo di bottiglia. Anche in questo caso, quindi, è smentito dallo stanziamento economico il fatto che non ci sia attenzione da parte della Regione.
Mi allaccio a quello che diceva prima il consigliere Zanoni, sul discorso che ogni infrastruttura stradale, viaria, ogni infrastruttura ferroviaria, ogni infrastruttura scolastica, ciclabile, sportiva, qualsiasi cosa venga costruita genera la necessità di fare manutenzioni. Ci tengo anche a dire che prima che cadesse il ponte Morandi noi avevamo già stanziato le risorse in bilancio per le manutenzioni dei ponti. Quindi, l'attenzione su questo c'era.
Lei ha detto che si devono stanziare risorse per fare le manutenzioni: quelle stesse risorse che il PD, nel caso delle manutenzioni della Pedemontana, definiscono "buco". Quindi, sarebbero tutti buchi per il PD. Anche quello per la realizzazione della 308 sarebbe un buco, perché sarebbe comunque uno stanziamento di risorse che la Regione... Ovviamente per me non sono un buco, ed è una provocazione, però ascoltando voi mi vengono in mente i vostri colleghi.

PRESIDENTE

La parola alla collega Camani, per la dichiarazione di voto sull'ordine del giorno.

Vanessa CAMANI (Partito Democratico Veneto)

Grazie.
Ringrazio la Vicepresidente De Berti per aver voluto cogliere il confronto che provavo a sollecitare con questi ordini del giorno. Solo alcune considerazioni per confermare, ovviamente, il voto a favore del Gruppo del Partito Democratico.
La prima questione, Assessore, è che le risorse impiegate sono troppo poche. Quando lei mi parla di qualche decina di milioni di euro su un territorio così complesso, che ‒ come ho già avuto modo di dire prima ‒ risulta persino centrale nello sviluppo regionale, mi sta parlando di cifre che sono distanti anni luce dai bisogni concreti infrastrutturali di un territorio complesso come Padova e la sua Provincia.
Quando lei mi parla di 50 milioni per l'intervento che avete messo a bilancio sulla strada 308, quando noi tutti sappiamo che solo di buco di bilancio, sì, della Pedemontana per l'anno in corso spendiamo ben di più, mi deve spiegare anche qual è il significato di investimento produttivo e di investimento improduttivo. Quello che noi definiamo "buco" rispetto alla Pedemontana non sono le risorse spese nella manutenzione o nella costruzione dell'opera. Noi, e lo ribadiamo anche oggi, siamo convinti che il problema della Pedemontana stia nel fatto che avete scelto nel 2017 di garantire a SIS l'entrata sicura del canone e di scaricare sulla Regione il rischio dei pedaggi. Oggi il delta tra pedaggi incassati e costi di canone sostenuti è una distanza impegnativa per il bilancio di questa Regione. Allora, sì, mi arrabbio: per mantenere qualche chilometro di asfaltatura della 308 spendete gli stessi soldi in un anno che spendete per coprire il disavanzo di bilancio tra pedaggio e canone della Pedemontana, nel 2025 spendete gli stessi soldi per fare 7,5 chilometri di strada regionale 10, che congiunge Carceri a Casale di Scodosia.
Io vi sto parlando della necessità di ricostruire le politiche infrastrutturali di questa Regione, pensando idealmente a Padova come centro geografico, e delle traiettorie di viabilità che da lì partono, e voi mi parlate di Vicenza, Treviso e di Carceri-Casale di Scodosia? Ogni investimento va bene, ci mancherebbe. Quello della Pedemontana meno bene, perché sono soldi che voi state facendo spendere ai veneti senza dirci perché, senza dirci quanti e senza dirci fino a quando.
Per tutte queste ragioni, ribadisco l'urgenza degli interventi sulle strade che riguardano Padova Provincia e non solo.

PRESIDENTE

Metto in votazione l' ordine del giorno n. A0006.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Favorevoli 6, contrari 40, astenuti nessuno.
Il Consiglio non approva.
ODG n. A0007

Ordine del giorno presentato dal consigliere Montanariello relativo a "LA GIUNTA REGIONALE SI ATTIVI PER LA REALIZZAZIONE DELLA PISTA CICLABILE ADIGE-BRENTA-CHIOGGIA". RESPINTO

(N.d.r. – Si riproduce il testo scritto dell'ordine del giorno come presentato)
Il Consiglio regionale del Veneto
Premesso che:
nella PDA 95 "Adozione del programma triennale 2025-2027 ed elenco annuale 2025 dei lavori pubblici" sono elencate una serie di interventi individuati dalle diverse strutture della Regione Veneto. Tra gli interventi previsti vi è anche quello relativo al completamento della ciclovia denominata "Treviso- Ostiglia".
Considerato che:
nell'ambito delle opere pubbliche di interesse regionale risulta fondamentale anche la realizzazione del percorso ciclopedonale che collegherebbe i fiumi Adige e Brenta, mettendo in collegamento i Comuni e località di Rosolina e Chioggia;
in sede di presentazione in Consiglio Regionale del Veneto, la stessa ciclovia ha dimostrato di essere una valida alternativa alla pericolosa strada statale Romea, offrendo a residenti e turisti una strada sicura;
la ciclabile Adige-Brenta-Chioggia, inoltre, si configurerebbe come un importante innesto di 10 km ad integrazione della ciclovia "VenTo", l'ambizioso progetto di percorso ciclabile turistico che collega le città di Torino e di Venezia.
Rilevato che:
i cittadini e gli operatori turistici ed economici dei territori interessati attendono da lungo tempo la realizzazione della suddetta ciclovia, per una mobilità sicura e sostenibile e per un rilancio turistico di un'importante area del Veneto.
Tenuto conto che:
gli interventi di ampliamento e miglioramento delle reti ciclabili devono essere realizzati sia per contrastare i problemi del traffico urbano e conseguentemente quelli relativi all'inquinamento dell'aria sia per incentivare il turismo sostenibile e interconnesso.
Impegna la Giunta regionale
a intraprendere ogni utile azione affinché sia avviata la progettazione e la realizzazione della pista ciclabile Adige-Brenta-Chioggia.
Collega Montanariello, prego.

Jonatan MONTANARIELLO (Partito Democratico Veneto)

Grazie, Presidente.
Provo a illustrarlo senza leggerlo nello specifico. Abbiamo presentato, durante una conferenza stampa qui in Consiglio, un progetto molto interessante di una ciclabile che ha dei costi molto contenuti, stimati dai tecnici che hanno fatto il progetto, secondo il prezzario regionale, in meno di 2 milioni di euro. In confronto alle cifre che abbiamo sentito adesso nel dibattito, di decine di milioni di euro, parliamo di una cifra molto contenuta, sotto i 2 milioni di euro. È una pista ciclabile che metterebbe in rete la parte dell'Adige con la parte del Brenta, che avrebbe una doppia funzionalità. La prima sarebbe quella di essere una pista ciclabile che potrebbe essere utilizzata dai cittadini di Rosolina, dai cittadini delle frazioni di Chioggia, fino a Chioggia.
Vorrei ricordare che solo nella frazione di Sant'Anna vivono 5.000 persone, che molto spesso, quando si devono recare nella città di Chioggia devono percorrere la Romea. Immaginate la Romea in bici. Non è solamente una questione di adulti: molto spesso sono anche ragazzi giovani che percorrono la Romea in bici.
Oltretutto, Presidente, avrebbe anche un altro valore, vista la molteplicità di associazioni ciclistiche sportive che versano sul territorio, un vantaggio. Molti ci diranno che è prevista la VenTo. La VenTo passa, non so per quali motivi, ampiamente all'esterno dei centri abitati della nostra città. Che nessuno si offenda, ma la pista ciclabile VenTo per una parte dell'area sud non serve a nulla. Serve sicuramente come grande opera infrastrutturale ciclabile che collega i nostri territori, però un cittadino di Chioggia, ad esempio, non fa 10 chilometri nei campi per prendere la VenTo, arrivare all'altezza di Sant'Anna, fare altri 5 chilometri e ritornare sull'asse principale.
Sono due territori che hanno molte presenze turistiche. Mi vengono in mente Rosolina e Chioggia. Metterebbero in rete tutto un segmento di Parco del Delta del Po, insieme alle offerte turistiche della spiaggia, del litorale. Questo progetto, che abbiamo presentato con i tecnici che lo hanno fatto, sicuramente non richiede grandi complessità. È chiaro che l'ente lo deve approfondire, però non ci sono espropri da fare, è tutto terreno demaniale. Quando lo abbiamo presentato qui ha ottenuto il plauso non solo dei colleghi del Consiglio regionale che vivono su quel territorio, pur essendo di estrazione politica di altri partiti, segno evidente che l'opera interessava e non c'era una questione ideologica, ma la seconda vicenda è che ha ottenuto il plauso del Sindaco di Rosolina, ha ottenuto il plauso del direttore dell'Ente Parco, ha ottenuto il plauso di tutte le categorie economiche che quel giorno sono venute qui e hanno detto che è un progetto che serve anche a loro.
Presidente, insistiamo perché è un'opera che permetterebbe ai visitatori di Chioggia piuttosto che di Rosolina, che sono due località di punta nel turismo della nostra regione, di congiungersi, di fare una biciclettata, di andare a visitare le bellezze del nostro territorio, le chiese, le bellezze architettoniche, i paesaggi naturali. Avrebbe la funzione, da una parte, prettamente di mettere in sicurezza una parte del territorio (molto spesso anche giovani minorenni percorrono la Romea in bicicletta) e dall'altra parte avrebbe un valore molto importante anche sulla finalità turistica.
Chiudo dicendo, Presidente, che stiamo parlando di un'opera che sicuramente l'ente pubblico dovrà perfezionare dopo i conti, ma cuba da 1,5 milioni a 1,7 milioni, che per un ente come la Regione, per un'opera così importante, credo siano risorse alla sua portata.

PRESIDENTE

Collega Baldin, prego.

Erika BALDIN (Movimento 5 Stelle)

Grazie.
Chiedo al collega Montanariello di poter sottoscrivere l'ordine del giorno.
Approfitto del tempo, visto che successivamente c'è un altro ordine del giorno a mia firma, che è molto simile. Abbiamo a cuore le ciclabili nella nostra regione, perché crediamo abbiano un impatto, un'importanza strategica per noi cittadini che le percorriamo, ma anche per chi può provenire da altre regioni o dall'estero e può trovare un territorio accogliente dal punto di vista turistico, esperienziale, quindi con facilità può visitare città, campagna, fiumi, laghi, montagne, attraverso piste ciclabili, attraversando un territorio bellissimo nel suo insieme. Purtroppo, tutto questo nell'area a sud della Provincia di Venezia non è possibile perché, effettivamente, mancano piste ciclabili degne di questo nome. Basta arrivare a qualche chilometro di distanza per trovare, ad esempio, parlo dei Trentino, ma potrei citare anche altre regioni, piste ciclabili degne di essere percorse, con tutti i servizi annessi e connessi.
Questo ordine del giorno va nel senso che noi vorremmo per il futuro e anche per il presente della nostra amata regione. Evito di presentare l'ordine del giorno successivo, il mio, che sostanzialmente è parallelo, anzi coincidente a questo. Chiedo la possibilità di sottoscriverlo, chiedo all'Aula un atto di cortesia in questo senso.

PRESIDENTE

Consigliere Dolfin, prego.

Marco DOLFIN (Liga Veneta per Salvini Premier)

Grazie, Presidente.
Al di là del progetto che è stato presentato e posto alla nostra attenzione qualche tempo fa, qui in sede regionale, e la presentazione sostenuta anche dal Consigliere oggi, al di là della progettazione, interessante, sia chiaro, credo vada incanalata, invece, non tanto su una discussione oggi su questo provvedimento, ma soprattutto su una discussione che interessi più il territorio, cioè interessi più i Comuni interessati a questo progetto. Il Comune di Chioggia in primis piuttosto che il Comune di Rosolina, i due Comuni, operativamente parlando, più interessati a questa tematica.
È un progetto sicuramente interessante, che anch'io ho apprezzato. Ho rivolto un plauso alla proposta posta alla nostra attenzione, però credo che in questo momento non trovi l'appeal di discussione, quello di convincere e incanalare la discussione su un tema che può essere molto più attento e preciso con le Amministrazioni comunali. Anch'io ho interesse che questo provvedimento possa trovare luce e una progettazione vera e propria, con una messa a terra, però credo che in questo momento questo provvedimento non trovi le giuste programmazioni successive, operatività e risorse.
Voglio ricordare una cosa. Spesso e volentieri, quando ne abbiamo discusso, le ciclabili che la Regione Veneto si sta prodigando a sviluppare sui nostri territori abbiamo detto che sono come le autostrade: bisogna fare tutte le confluenze, tutte le strade secondarie, regionali, provinciali, comunali, affinché si possa arrivare all'autostrada. Le famose cinque ciclabili importanti (la Adriatica, quella del Sole, la VenTo e tante altre che non ricordo) sono sicuramente importanti a livello nazionale e anche a livello internazionale, però va detto che le Amministrazioni comunali, nei tratti interessati, di loro competenza, o nell'avvicinamento alle confluenze alla ciclabile principale, devono metterle a norma, devono essere gestite e devono essere sostenute e manutenute, perché spesso e volentieri si rischia di avere una ciclabile importante, ma per arrivare alla ciclabile principale si rischia di non trovare tutte quelle arterie funzionali e operative per poter accedere.
Può esserci anche in questo caso un'attenzione maggiore delle Amministrazioni in prospettiva futura, perché credo che veramente...

PRESIDENTE

Collega, per favore, concluda. Grazie.

Marco DOLFIN (Liga Veneta per Salvini Premier)

Certo, finisco.
Credo ne valga veramente la pena. Grazie.

PRESIDENTE

Prego, consigliere Masolo.

Renzo MASOLO (Europa Verde)

È difficile fare una dichiarazione di voto in tre minuti.
La proposta di fare una pista ciclabile locale che possa soddisfare le esigenze di alcuni paesi e che possa collegarsi a una ciclabile nazionale è più che accoglibile. La perplessità che ho io rispetto anche a quello che ha detto l'assessore De Berti è che – mi sembra quasi una situazione surreale – si sta parlando di vari tipi di mobilità come se fossero paritari e per i quali dobbiamo investire allo stesso modo. Ma nel 2025 non abbiamo superato il limite rispetto a una mobilità autocentrica? Non dobbiamo lavorare per ristabilire un equilibrio perso da decenni, che c'era prima e che favoriva una sostenibilità maggiore? Allora io dico: se è lo stesso, continuiamo a investire.
Un paio di giorni fa ho letto un articolo secondo cui il presidente Fugatti ha ritirato fuori il tema della Valdastico Nord. Assessore De Berti, se dobbiamo mettere sulla bilancia due progetti, il raddoppio del binario della Valsugana con un'implementazione della logistica e la Valdastico Nord, possiamo farli tutti e due? No, perché andiamo a indebitarci. Possiamo spendere più di 3 miliardi per la Valdastico Nord? No, perché li avete già spesi. E quei soldi li paghiamo nei trentanove anni. Non stiamo a prendere in giro i cittadini: li paghiamo. E quei soldi sono sottratti ad altri investimenti. Ma come facciamo a negare una cosa del genere? Ma almeno non diciamo niente. Evitiamo di negare una cosa del genere.
Allora io dico: cosa facciamo? Questa è la sfida per il futuro: dimostrare che si ha una visione di mobilità diversa. Ma non perché noi siamo quelli delle biciclette, perché questo è offensivo. È offensivo, è sminuire dire: siete quelli delle biciclette. No, siamo per investire fortemente e con coraggio su una mobilità diversa. Bisogna mettere nelle condizioni i cittadini di scegliere i due tipi di mobilità. Ma non si può dire: puoi andare in ospedale perché ti facciamo una ferrovia o un tram. Se io pago 1,80 euro per prendere un viaggio urbano, quando mai sceglierò di lasciare a casa la macchina quando sono su un posto e non so più come muovermi? Allora, dovrò incentivare a favore di una mobilità sostenibile, non a favore di una insostenibile, e dovrò incentivarla fortemente per convincere i cittadini, perché non è così automatico. Tutti i cittadini sceglieranno la situazione più conveniente per loro, per cui non lasceranno mai a casa la loro auto se non si decide di dargli un'alternativa credibile e conveniente.
È questo che non capite e continuate a fare strade e infrastrutture e debiti.

PRESIDENTE

Grazie.
Vicepresidente De Berti, prego.

Ass.ra Elisa DE BERTI

Non entro nel merito dell'utilità di questa ciclabile, che mi sembra di capire che con la sua presentazione possa essere un intervento interessante. Ma la pianificazione dello sviluppo infrastrutturale ciclabile a livello territoriale è in capo ai Comuni. Credo sia anche una questione di rispetto nei confronti delle Amministrazioni comunali non sostituirci a loro, lasciare che la pianificazione venga fatta da loro. Io, quando vengono a propormi delle progettualità di ciclabili, consiglio sempre a tutti di fare il progetto e di tenerlo nel cassetto, perché alla prima occasione può essere utile. Lo abbiamo visto in questi anni, durante i quali abbiamo finanziato tante progettualità con risorse che si sono rese disponibili. Credo che negli ultimi dieci anni la Regione – questo ce lo riconosce la FIAB – abbia cambiato passo per quanto riguarda le ciclabili, partendo dal presupposto che, una volta che una ciclabile viene realizzata, ovviamente poi va mantenuta e vanno stanziate le risorse per le manutenzioni.
Non possiamo accoglierla, ma per una questione di rispetto. Sicuramente se l'Amministrazione farà la progettualità, non mancheranno in futuro le occasioni per poterla finanziare. Grazie.

PRESIDENTE

Grazie.
Collega Montanariello, prego.

Jonatan MONTANARIELLO (Partito Democratico Veneto)

Ringrazio la vicepresidente De Berti. Capisco, anche se credo che, più che una questione di rispetto, sia giusto supportare e dare un input positivo. Quello che dice lei, Assessore, è in parte condivisibile, perché si innesca su un ragionamento più ampio, si innesca sul ragionamento che la Regione Veneto non mette un euro sulle piste ciclabili. Infatti, tutte le piste ciclabili che noi abbiamo realizzato e il Piano della ciclabilità veneta, che tanto decantiamo, vedono zero risorse della Regione. Questo è un dato oggettivo.
Quando diciamo che noi abbiamo la ciclabilità, dobbiamo sapere che sono tutti quanti soldi, giustamente, per carità, guai a dire di no, che ci vengono dati perché abbiamo la fortuna che all'interno della nostra Regione cinque delle dieci piste di interesse nazionale del MIT attraversano la nostra Regione, quella del Sole, quella del Garda, quella della Lignano-Venezia, quella Adriatica e la ciclovia VENTO. Abbiamo la fortuna di essere attraversati da queste cinque piste ciclabili, quindi ne raccogliamo i frutti. Però, io credo che sia arrivato il tempo di intervenire direttamente.
Io credo che servano sia le strade che le ciclabili, anche perché è un ragionamento molto semplice: se vogliamo il trasporto pubblico, il trasporto pubblico deve passare su delle strade e, se siamo realisti e vogliamo farlo funzionare, magari anche su delle strade che allarghiamo per fare delle corsie dedicate. Diversamente, la velocità commerciale del trasporto pubblico non porta da nessuna parte, perché uno degli elementi di fallimento del trasporto pubblico è il fatto che, quando non è efficiente, cioè ci mette troppo tempo per portarti, la gente non lo prende. Infatti, dove funziona il trasporto pubblico è perché ci sono le corsie dedicate, dove tu sai che non trovi la macchina in coda. Perché il tram funziona? Il tram funziona perché non ha intoppi sulla sua strada, sul suo percorso. È evidente che anche qui, se una strada decidi di dedicarla al tram, o metti le ali all'auto, o devi pensare che le auto devono andare da un'altra parte.
Io credo che non sia una gara tra ciclabili e strade, servono tutte e due, perché c'è chi si muove in macchina e c'è chi si muove in bici. C'è chi non ha le condizioni fisiche per muoversi in bici e c'è chi adora muoversi in bici e lo fa. Se io abitassi più vicino, verrei in bici in Regione. Ci abbiamo provato una volta con il collega Dolfin, ma a Codevigo ci siamo fermati con la lingua da fuori. Sessanta chilometri sono tanti, non ce la facciamo ad andare e tornare in bici.
Assessore, secondo me c'è uno strabismo nelle politiche infrastrutturali venete, dove pensiamo a fare strade...

PRESIDENTE

Collega, per favore, grazie.

Jonatan MONTANARIELLO (Partito Democratico Veneto)

Chiudo.
E non pensiamo che ci vorrebbero, invece, per la ciclabilità delle risorse nostre di bilancio per poter intervenire dove la ciclabile non rientra nel grande progetto nazionale ma ha valore urbano ed è un elemento di primo livello che migliora la vita ai cittadini e che offre un collegamento.
Grazie.

PRESIDENTE

Grazie, collega Montanariello.
Non vedo altri interventi.
Procediamo alla votazione dell'ordine del giorno n. A0007.
C'è la richiesta di sottoscrizione anche della collega Baldin.
Collega Montanariello, conferma il suo assenso alla sottoscrizione da parte della collega Baldin?

Jonatan MONTANARIELLO (Partito Democratico Veneto)

Sì, va bene.

PRESIDENTE

Mettiamo a verbale.
È aperta la votazione...

Jonatan MONTANARIELLO (Partito Democratico Veneto)

Scusi, Presidente, credo che voglia sottoscriverlo anche la vicepresidente De Berti. Ho capito male?

PRESIDENTE

Collega, la prego, procediamo con i lavori. Grazie.

Jonatan MONTANARIELLO (Partito Democratico Veneto)

Non può.

PRESIDENTE

Non può. Lo sa anche il collega Montanariello che non può.
Metto in votazione l' ordine del giorno n. A0007.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Favorevoli 7, contrari 38, astenuti nessuno.
Il Consiglio non approva.
ODG n. A0008

Ordine del giorno presentato dal consigliere Montanariello relativo a "LA GIUNTA REGIONALE SI ATTIVI PER IL RADDOPPIO DELLA SP 9 'ARZERON'". RESPINTO

(N.d.R. - Si riproduce il testo scritto dell'ordine del giorno come presentato)
Il Consiglio regionale del Veneto
Premesso che:
in Veneto vi sono alcune infrastrutture viarie che da tempo attendono di essere completate per decongestionare i centri abitati dal traffico automobilistico e pesante, che contribuisce in maniera significativa ad aumentare l'inquinamento ed è fonte di pericolo e disagio per i cittadini.
Rilevato che:
in particolare, la città di Chioggia soffre di un sistema di collegamenti stradali e ferroviari inadeguati. Questa situazione infrastrutturale sta impedendo alla realtà clodiense di sviluppare il suo sistema insediativo, produttivo, turistico, commerciale e portuale: basti pensare all'unico sistema di collegamento ferroviario con Adria, ormai vetusto e inadeguato, o alle gravi problematiche collegate alla strada Romea, soprattutto in termini di sicurezza, e allo stato angusto della strada provinciale "Arzeron", che costituisce l'unica alternativa viaria alla strada statale Romea, collegando la città di Chioggia alla zona di Padova.
Ritenuto che:
il "raddoppio" dell'Arzeron sia un'opera da tanto tempo attesa, poiché permetterebbe un flusso automobilistico finalmente scorrevole, diversamente da quanto avviene ora, soprattutto in periodo estivo e nei fine settimana, quando il traffico fatica a defluire e si formano pesanti ingorghi che congestionano fortemente queste zone;
l'intervento in questione rientra nel "terzo stralcio" dei lavori sulla SP 9 Arzeron e, pur essendo stato inserito ancora tra le "opere in priorità" del Piano Triennale Regionale Integrativo di adeguamento della rete viaria 2009-2011, non è ancora stato realizzato.
Tutto ciò premesso,
impegna la Giunta regionale
a farsi promotrice presso gli enti competenti affinché si giunga in tempi rapidi alla realizzazione dell'auspicato "raddoppio" della SP n. 9 "Arzeron" che la città di Chioggia attende da decenni.
Vuole illustrarlo, collega, o lo diamo per letto? Prego.

Jonatan MONTANARIELLO (Partito Democratico Veneto)

Grazie, Presidente.
Io torno sull'Arzeron e continuerò a tornarci finché avrò fiato perché, in barba a quello che molto spesso accade quando ci sono i dibattiti politici dove noi additiamo le Regioni del sud Italia perché hanno tutte queste grandi opere incomplete, io continuo a ribadire che l'Arzeron è una di quelle opere incomplete della Regione Veneto e che l'Arzeron, Presidente, è una di quelle opere nella nostra Regione che diventa uguale a quelle opere che noi, in altre Regioni, indichiamo per rafforzare il principio che siamo i più bravi, che vogliamo l'autonomia, che siamo quelli che sappiamo fare tutte le cose bene, dicendo: guardate le altre Regioni d'Italia, soprattutto nel sud, ci sono opere incomplete. Noi non siamo diversi, perché anche nella Regione Veneto ci sono opere incomplete, nate quindici anni fa.
L'altro giorno a Chioggia la vicepresidente De Berti ha ribadito: guardate che l'Arzeron è una strada provinciale. Però, io vorrei dire che noi – e lo ribadisco – sull'Arzeron abbiamo un dovere morale, abbiamo un dovere sostanziale, che va oltre il nostro compito formale all'interno di questa Regione, e vi spiego perché.
Presidente, vedo un po' di riunioni in corso, se vuole...

PRESIDENTE

Lei deve continuare il suo intervento. Stia tranquillo...

Jonatan MONTANARIELLO (Partito Democratico Veneto)

Presidente, sto parlando a una platea di gente che mi dà le spalle e che chiacchiera mentre intervengo. A me va benissimo, basta che poi lo possiamo fare anche noi quando parlate voi e non suonate il campanellino. Per me basta decidere le regole d'ingaggio.

PRESIDENTE

Collega Montanariello, la invito a proseguire, sennò considero concluso il suo intervento. Grazie.

Jonatan MONTANARIELLO (Partito Democratico Veneto)

Presidente, io accetto l'invito...

PRESIDENTE

Lasciate andare il tempo, per piacere, perché è una scelta del Consigliere utilizzarlo in questo modo.

Jonatan MONTANARIELLO (Partito Democratico Veneto)

Presidente, io accetto il suo invito, però permetta anche a me di porgere a lei un mio invito. La invito a gestire quest'Aula come dovrebbe fare il Presidente del Consiglio durante il dibattito, non mettendosi a parlare, facendoci dare le spalle e intervenendo con un brusio di sottofondo. Io accetto il suo invito, ma lei abbia l'umiltà di accettare il mio invito. Io non sacrifico il mio tempo a chiedere silenzio se in Aula c'è silenzio. Io faccio il Consigliere, lei, la prego, visto che è bravo a farlo quando vuole, faccia, per favore, il Presidente del Consiglio, come sa farlo.

PRESIDENTE

Lei sta usando il suo tempo. Prego, lei sta usando il suo tempo.

Jonatan MONTANARIELLO (Partito Democratico Veneto)

Non si preoccupi del mio tempo, si preoccupi a tenere l'Aula durante i lavori. Abbiamo due ruoli diversi, lei fa il Presidente, io intervengo. Se lei sa fare il Presidente, io so fare il Consigliere. Se lei non crea le condizioni di serenità propedeutiche e prodromiche per il Consigliere, sono costretto a fermarmi. Grazie, Presidente.
Dicevo, l'Arzeron è una di quelle opere incomplete nella nostra Regione. Se è pur vero, come dice l'assessore De Berti, che formalmente è della Provincia e noi non abbiamo, quindi, una competenza diretta, io credo sia un ragionamento che ormai è fuori il termine massimo, perché nel momento in cui come Regione Veneto abbiamo deciso di fare due dei tre stralci due sono le cose, o quella volta chi governava – mi permetta la battuta – era sprovveduto, perché ha fatto due dei tre stralci e non si è preoccupato di dire: scusate, care Province, se io faccio due dei tre stralci, voi fate il terzo stralcio? Io vi metto il 66%, voi mettete il 33%. Ma anche dicendo: non faccio i due stralci, se tu non fai il terzo. Giustamente la Regione dice: non è mia, ti faccio due stralci, tu fai almeno il terzo. Quella volta era un ragionamento serio, che andava nell'ottica di fare gli interessi dei veneti e di spendere bene i soldi dei veneti. Diciamo che non abbiamo soldi per le strade, dove le abbiamo fatte non le abbiamo finite e abbiamo costruito un imbuto alla fine, su una strada che è la vera alternativa alla Romea per l'Alto Rodigino e il Basso Padovano, che si congiungono nella parte che va da Santa Margherita fino a Rosolina.
Credo, Assessore, che noi un dovere morale ce l'abbiamo, perché noi non è che non c'entriamo nulla con quella strada. Abbiamo fatto due dei tre stralci e non possiamo svegliarci ora e dire che il terzo stralcio non è compito nostro. Va bene, ma i primi due, allora, cos'erano? Abbiamo usato i fondi di mitigazione della legge speciale. Comunque, l'interesse che deve avere la Regione non è quello di fare la strada e farsi bella per averla fatta, ma è quello di avere una visione di infrastrutture, che in questa Regione manca. Potete dire quello che volete, ma fate tutte strade scollegate tra loro e che non sono in rete. Non abbiamo un sistema infrastrutturale funzionale. Facciamo le strade. Non capiamo neanche come collegarle tra loro, basta farle. Su questo mi tocca dire, collega Masolo: evitiamo pure di farle se dobbiamo farle così.
Chiudo, Presidente, dicendo che sono d'accordo con lei, Assessore, se vogliamo dire che non è compito nostro, però facciamo un tavolo con l'autorevolezza che lei e la Regione avete, lei come Assessore, per dire che le due Province le facciamo sedere a questo tavolo...

PRESIDENTE

Grazie.

Jonatan MONTANARIELLO (Partito Democratico Veneto)

Grazie, Presidente. E chiediamo alle due Province di concludere quell'opera che si son trovate fatta per il 66% da noi. Portiamole a un tavolo e usiamo l'autorevolezza della Regione.
Grazie, Presidente.

PRESIDENTE

Grazie, collega Montanariello.
Collega Baldin, prego.

Erika BALDIN (Movimento 5 Stelle)

Chiedo la sottoscrizione al collega Montanariello.

PRESIDENTE

Grazie.
Il collega Montanariello conferma la sottoscrizione per la collega Baldin.
Ha chiesto di intervenire il collega Masolo. Prego.

Renzo MASOLO (Europa Verde)

Anche in questo caso noi rimaniamo sulla nostra posizione, perché è una posizione di ampio respiro, di visione a lungo respiro. Nello stesso tempo, ne approfitto per ribadire alcuni concetti che vengono tante volte dagli interventi dei colleghi un po' travisati. È importante essere chiari anche con chi ci segue, così da rendere comprensibili le posizioni del nostro Gruppo.
Io dico una cosa che per me è molto importante, che magari non è così immediata per chi utilizza poco o raramente i mezzi pubblici o la bicicletta. Sapete qual è la più grande soddisfazione per chi usa la bicicletta? La più grande soddisfazione per chi usa la bicicletta è essere un'auto in meno. Sapete perché? Perché chi ha l'opportunità, la fortuna e il privilegio di utilizzare la bicicletta lascia più spazio alle auto, a chi ha bisogno di utilizzare l'auto. Questo deve essere molto chiaro, sennò si va sempre sulla comica e sulla presa in giro.
Quante più persone vengono messe nelle condizioni di poter usare la bicicletta, perché, ripeto, ci sono migliaia di persone che potrebbero utilizzarla per fare 3-4 chilometri al giorno e non lo fanno, perché hanno paura, perché c'è troppo traffico, perché non vengono messe a norma delle situazioni di sicurezza stradale, perché probabilmente da un punto di vista anche culturale non si rendono conto, tante più persone che hanno bisogno di utilizzare l'auto possono utilizzarla, avendo più parcheggi a disposizione. Penso alle persone con disabilità, alle persone anziane, alle persone che devono portare grossi carichi, alle donne in gravidanza. Potrebbero avere strade più libere e andare al lavoro o a fare commissioni e trovare parcheggi più liberi. Questo è il messaggio che vogliamo dare. Non è un messaggio rivoluzionario, è un messaggio di buonsenso. Tra l'altro, è una forma di grande rispetto nei confronti di sé stessi e degli altri, perché si aumenta la salute e si diminuiscono le spese per la salute. Qua stiamo parlando di milioni di euro. Si inquina meno l'aria, visto che l'infrazione l'Assessore la conosce bene. È un beneficio.
Il trasporto locale è lo stesso. Io faccio un invito a chi può farlo. Capisco che ognuno ha le proprie difficoltà di trasporto ed è costretto a usare l'auto. Io rispetto le esigenze. Nello stesso tempo, faccio un appello: provate a fare una settimana con i trasporti pubblici, avete la possibilità di farlo, molti di voi ce l'hanno, e vi renderete conto. Vi renderete conto di cosa vuol dire, invece, ristabilire quell'equilibrio di cui parlavo prima. Questo è fondamentale. È inutile guardare in alto. È così, è così. Provate.
Grazie.

PRESIDENTE

Grazie.
Procediamo alla votazione dell'ordine del giorno n. A0008...
Io non la vedo prenotato. Collega Montanariello, lei chiede che io faccia bene il mio lavoro e lei dice di fare molto bene, invece, il suo in quest'Aula. Ma io non sono ancora dotato di telepatia. Questa è una dote che probabilmente lei ha, ma io non la ricevo perché non sono come lei.
Prego, collega Montanariello.

Jonatan MONTANARIELLO (Partito Democratico Veneto)

Grazie, Presidente. La invito a non essere polemico con i colleghi, per favore.

PRESIDENTE

Era una constatazione delle sue doti supersoniche.
Prego, Consigliere.

Jonatan MONTANARIELLO (Partito Democratico Veneto)

C'erano degli altri interventi in nota, non so se c'era un intervento dell'assessore De Berti...

PRESIDENTE

Non c'era nessuno prenotato, collega Montanariello.

Jonatan MONTANARIELLO (Partito Democratico Veneto)

Sì, c'era il collega Dolfin.

PRESIDENTE

No, non c'era nessuno.

Jonatan MONTANARIELLO (Partito Democratico Veneto)

Ha visto male.

PRESIDENTE

Poi si è tolto. Lei è disattento.
Prego.

Jonatan MONTANARIELLO (Partito Democratico Veneto)

Grazie, Presidente. La vedo molto attivo e puntuale oggi. Mi fa piacere.
Torno a ribadire che non è una gara tra chi vuole una cosa e chi ne vuole un'altra, come non è una gara all'interno della nostra Regione tra realtà che possono avere delle opere e altre che non le hanno. Giustamente, facendo anche un lavoro di rappresentanza dei territori, come è giusto e legittimo che sia, avviene in tutti gli organi democraticamente eletti, emerge che ci sono territori che sono rappresentati e chiedono attenzione su una materia piuttosto che su un'altra. Però, ci tengo a precisare, Assessore, che con questo ordine del giorno noi le stiamo facendo anche una cortesia, perché stiamo togliendo, assessore De Berti, il fardello in parte alla Regione dicendo che si impegna la Giunta regionale a farsi promotrice presso gli enti competenti affinché si giunga in tempi rapidi alla realizzazione dell'auspicato raddoppio della SP n. 9 "Arzeron", che la città di Chioggia attende da decenni.
Ci avete spiegato che non è compito vostro ma è compito di altri. Bene, non condividiamo ma ne prendiamo atto. Ci avete spiegato che abbiamo fatto i primi due stralci e il terzo non è compito nostro. Bene, ne prendiamo atto. Però, Assessore, credo che lei non abbia interesse a non vedere quell'opera finita, perché sappiamo benissimo che, per quanto non possa essere ufficialmente un'alternativa alla Romea per un pezzo importante, in realtà è una valvola di sfogo perché, quando ci sono i lavori sulla Romea, o fai quella, o non hai altre strade. Devi fare il giro da Bologna e tornare dalla parte sud. Perlomeno, troviamo una mediazione ideologica. Abbiamo fatto due stralci e il terzo non è compito nostro? Bene. Però, non possiamo accettare che ci sia la Provincia di Venezia, alias Città metropolitana, che chiude ogni anno con decine e decine di milioni di attivo, quest'anno ben 74 milioni di euro, e noi non la andiamo a prendere per la giacchetta e dire: cara Città metropolitana, hai chiuso con 74 milioni di euro, vuoi fare, magari in dieci stralci da 2-3 milioni all'anno, quell'opera? Dagli anni che aspettiamo in venti stralci l'avremmo fatta.
Su questo, siccome c'è anche una vicinanza politica, oltre che siamo un Ente superiore come organo legislativo...

PRESIDENTE

Grazie, collega.

Jonatan MONTANARIELLO (Partito Democratico Veneto)

Grazie a lei, Presidente. Si chiede di intervenire presso loro.

PRESIDENTE

Grazie.
Metto in votazione l' ordine del giorno n. A0008.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Che cosa è successo? Stanno rivotando? Che cosa è successo? Dobbiamo rivotare, colleghi.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Favorevoli 6, contrari 37, astenuti nessuno.
Il Consiglio non approva.
ODG n. A0009

Ordine del giorno presentato dal consigliere Montanariello relativo a "IL TRATTO DELLA STRADA REGIONALE N. 11 COINCIDENTE CON LA RIVIERA DEL BRENTA È CONGESTIONATO DAL TRAFFICO VEICOLARE: LA GIUNTA REGIONALE SI ATTIVI PERCHÉ SIANO AVVIATE CON URGENZA OPERE STRUTTURALI IN TALE TRATTO STRADALE". RESPINTO

(N.d.R. - Si riproduce il testo scritto dell'ordine del giorno come presentato)
Il Consiglio regionale del Veneto
Premesso che:
la strada regionale n. 11 nel tratto coincidente con la Riviera del Brenta è pesantemente congestionata da traffico di attraversamento di automobili e mezzi pesanti, che scelgono per motivi economici e logistici di non utilizzare la rete autostradale. Ciò comporta gravi disagi ai residenti nei comuni lungo l'asta della Riviera, oltre che un notevole impatto ambientale per la qualità dell'aria.
Impegna la Giunta regionale
Ad attivarsi perché siano avviate con urgenza opere strutturali in tale tratto stradale e siano inserite, qualora necessario, ai sensi dell'articolo 5 commi 9-11 del DM 16/01/2018, n. 14 nel programma triennale dei lavori pubblici e nel relativo elenco annuale o in altro idoneo strumento.
Collega Montanariello, lo dà per letto? Sempre telepatia, grazie. Non la vedo. Adesso è uscita. Prego, proceda.

Jonatan MONTANARIELLO (Partito Democratico Veneto)

Grazie, Presidente.
Con questo ordine del giorno chiediamo di intervenire sul tratto della strada regionale 11, chiamiamola "Brentana", chiamiamola "Pedana Superiore", chiamatela come volete, in coincidenza con la Riviera del Brenta, perché molto spesso è un segmento infrastrutturale congestionato da traffico. È congestionato da traffico, è un nodo che non è mai stato affrontato di commistione tra un territorio produttivo, che vede numerosi mezzi che lo attraversano, pesanti e non, e un territorio a forte vocazione turistica, che vede turisti che lo frequentano, piuttosto che cittadini che lo vivono. Ricordiamo, infatti, che la strada regionale 11 attraversa vere e proprie comunità in pieno, quindi diventa evidente che questa commistione tra turistico, produttivo e residenziale ormai risulta obsoleta per un territorio come quello della Riviera del Brenta che ambisce a poter fare delle proprie bellezze artistiche, delle proprie bellezze naturali e dei propri paesaggi un territorio che va sicuramente vissuto, che è aperto al turismo, che va vissuto con un maggior spirito di cautela e accuratezza nei confronti del paesaggio circostante.
Ad oggi una parte dei territori della Riviera del Brenta viene violentata dal traffico pesante, dalle comunità attraversate da questa strada. Molto spesso, anche a causa di alcune opere che dovevano essere fatte, opere di completamento, complementari o di compensazione al famoso Passante, e che non sono state realizzate, e non capiamo ancora perché, questo genera il fatto che il traffico, una parte per quello, una parte perché le famose tangenziali, come venivano chiamate in modo improprio, dovevano partire dalla zona di Padova fino ad agganciare il Passante, non sono mai state realizzate, resta tutto all'interno del territorio della Riviera del Brenta.
Noi crediamo che quel territorio abbia bisogno anche di interventi semplici di messa in sicurezza, come fare il marciapiede dove non c'è, fare una pista ciclabile dove oggi non c'è, per evitare che le bici dei cittadini e dei turisti vadano sul sedime, sulla corsia, dove oggi passano macchine, oltre che traffico pesante, procedere alla messa in sicurezza anche per quanto riguarda le pensiline di chi attende il bus. Crediamo che abbia bisogno di essere un po' più considerata e abbia bisogno di un po' più di attenzione da parte della Regione. Dopo ci sono gli interventi più strutturali, come potrebbe essere quella parte di interventi che dovevano essere fatti con il Passante e che non sono stati fatti, piuttosto che pensare a soluzioni viabilistiche, anche nuove, anche con i tecnici. Abbiamo tecnici straordinari in Veneto Strade e in CAV, che hanno anche la capacità – è il loro lavoro – di pensare a sistemi alternativi che magari noi che facciamo politica non siamo in grado di pensare, di concepire, che però potrebbero essere una soluzione per risolvere oggi quel problema, che non si risolve da solo. D'altronde, i mezzi pesanti tendono ad andare dove non si paga, quindi si buttano all'interno dei centri urbani, i turisti, una volta che arrivano lì magari, visto che quella zona è adiacente a Venezia ed è complementare all'offerta turistica della stessa Venezia, prendono la bici, si muovono e magari, non conoscendo i luoghi, finiscono in una strada regionale con traffico che scorre da una parte e dall'altra, i residenti magari, per muoversi sul territorio diffuso della Riviera del Brenta, non hanno il bus, perché anche lì non è che il trasporto pubblico sia proprio alla portata di tutti, oltre al fatto che non c'è neanche un biglietto unico, quindi da 200 metri prima piuttosto che 200 metri dopo si trovano il biglietto che triplica, per cui prendono la bici e si trovano – Presidente Soranzo, mi rivolgo a lei che so essere molto attento a questi temi – con i camion che gli passano di fianco.
Io credo che il livello di salute delle comunità della Riviera del Brenta passi attraverso anche gli interventi di tutela e messa in sicurezza della strada regionale 11, dove vi chiediamo di intervenire.

PRESIDENTE

Grazie mille.
Non vedo nessun'altra richiesta di intervento.
Metto in votazione l' ordine del giorno n. A0009.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Favorevoli 7, contrari 38, astenuti nessuno.
Il Consiglio non approva.
ODG n. A0010

Ordine del giorno presentato dalla consigliera Baldin relativo a "VENGA COMPLETATA QUANTO PRIMA LA CICLOVIA VEN-TO E PROGETTATA UNA RETE CICLABILE DI COLLEGAMENTO TRA I FIUMI BRENTA E ADIGE". RESPINTO

(N.d.R. - Si riproduce il testo scritto dell'ordine del giorno come presentato)
Il Consiglio regionale del Veneto
Premesso che
- la proposta di deliberazione amministrativa n. 95 prevede, a pag. 7 dell'allegato A, il finanziamento del IV lotto funzionale della ciclovia nazionale Venezia-Torino (VenTo) con finanziamento nell'esercizio 2025 per € 49.715, per € 692.032,8 e 1.003.579,48 rispettivamente nel 2026 e nel 2027;
- i centri urbani e le spiagge della costa meridionale veneta potrebbero, con finanziamenti relativamente anche modesti, essere facilmente inseriti nel sistema ciclabile afferente alla ciclovia principale VenTo;
- la progettazione, nello specifico, riguarderebbe le foci dei fiumi Brenta e Adige nel territorio comunale di Chioggia, oltre all'abitato di Rosolina;
invita la Giunta regionale
1. ad attivarsi con maggiore tempestività per il completamento del tratto veneto della ciclovia nazionale che da Venezia lungo il Po porta a Torino;
2. a progettare e programmare una via ciclabile tra i fiumi Brenta e Adige e l'abitato di Rosolina, collegabile facilmente a VenTo.
La collega Baldin lo dà per letto. Grazie, molto gentile.
Non vedo nessuna richiesta di intervento.
Metto in votazione l' ordine del giorno n. A0010.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Favorevoli 9, contrari 34, astenuti nessuno.
Il Consiglio non approva.

Vanessa CAMANI (Partito Democratico Veneto)

Presidente, risulta votante il collega Valdegamberi, che non mi sembra in Aula, e non so se altri.

PRESIDENTE

Chiedo una verifica agli uffici.

Vanessa CAMANI (Partito Democratico Veneto)

E non solo all'ultima votazione, anche ad alcune precedenti.

PRESIDENTE

Chiedo una verifica agli uffici, grazie.
Prego, collega Brescacin.

Sonia BRESCACIN (Zaia Presidente)

Grazie, Presidente. Solo per dire che volevo esprimere un voto contrario ma...

PRESIDENTE

Un attimo, un attimo. Collega Formaggio, un attimo.

Vanessa CAMANI (Partito Democratico Veneto)

Chiedo la verifica di tutti.

PRESIDENTE

Un attimo.
Collega Brescacin, prego.

Sonia BRESCACIN (Zaia Presidente)

Lascio a verbale il mio voto contrario, perché non funzionava il mio sistema.

PRESIDENTE

Grazie. La collega Brescacin esprime al microfono il suo voto contrario perché non funzionava il dispositivo.
Non ho capito chi desidera intervenire. Nessuno, bene.
Facciamo la verifica, un attimo, grazie.

Joe FORMAGGIO (Fratelli d'Italia - Giorgia Meloni)

Presidente, mi sono messo qua in bella mostra.

PRESIDENTE

No, lei, collega Formaggio, si è messo perfettamente in linea con il buon lavoro di quest'Aula.

Joe FORMAGGIO (Fratelli d'Italia - Giorgia Meloni)

Grazie, Presidente.

PRESIDENTE

Grazie a lei. Le faccio i complimenti.
Possiamo rettificare? Un attimo, Segretario, per favore, grazie.
Ricordo a tutti, per l'ennesima volta, che non si può votare fuori dall'Aula. Il collega Valdegamberi sembra aver votato e non essere presente alla votazione dell'ordine del giorno n. A0009 e n. A0010.
Il voto del collega Valdegamberi...
Colleghi, per favore, per favore! Grazie.
Viene rettificata la votazione dell'ordine del giorno n. A0009 e n. A0010, perché il collega Valdegamberi ha votato fuori dall'Aula e, quindi, viene tolto dalla votazione.
Scusate, per favore, un attimo solo.
Sospendo un minuto i lavori per una verifica con i Consiglieri e il Segretario. Grazie.
La Seduta è sospesa alle ore 16.47
La Seduta riprende alle ore 16.48

PRESIDENTE

Colleghi, possiamo procedere.
Comunico per il verbale, per correttezza, il risultato della votazione sull'ordine del giorno n. A0009: favorevoli 7, contrari 37, astenuti nessuno.
Per quanto riguarda l'ordine del giorno n. A0010, il risultato della votazione, con la rettifica, è il seguente: favorevoli 9, contrari 33, astenuti nessuno.
Prego, collega Camani, sull'ordine dei lavori.

Vanessa CAMANI (Partito Democratico Veneto)

Presidente, l'abbiamo già fatto presente più volte e ringrazio anche la Presidenza che celermente fa le verifiche, su nostra sollecitazione, però o noi ci mettiamo nell'ordine dell'idea di prevedere sanzioni per questo tipo di comportamento oppure continueremo a fare così.
Se non sbaglio, il collega Valdegamberi è recidivo ed è già stata inoltrata dall'Ufficio di Presidenza una lettera di richiamo. Se possiamo votare fuori e al massimo... Collega, intervenga e lo dica a verbale.

PRESIDENTE

Collega, la invito a procedere con il suo intervento.

Vanessa CAMANI (Partito Democratico Veneto)

Allora non mi faccia interrompere. Grazie.
O decidiamo una forma di sanzione o continueremo così. Se stare dentro o stare fuori determina esclusivamente una letterina di richiamo da parte della Presidenza, sia la prima, sia la seconda, sia tutte le altre volte, ditecelo. Non è che noi e tutti gli altri colleghi ci divertiamo a stare qua e a impegnare il nostro tempo seduti in Aula.

PRESIDENTE

Fate terminare l'intervento alla collega Camani, per favore.

Vanessa CAMANI (Partito Democratico Veneto)

Io non so che tipo di idea abbia lei di rispetto delle istituzioni. Se io richiamo al tenere un comportamento coerente con il nostro impegno, non pretendo che chi non lo fa vada dietro la lavagna come in maniera superficiale vuole ironizzare lei. Dico che o ci prendiamo l'impegno di esercitare con dignità e onore questo ruolo oppure se essere qui è come stare al bar, come evidentemente qualcuno ritiene in fondo alla sala, ditecelo e andiamo tutti al bar. Anche per noi è faticoso stare qua. Per "noi" intendo tutti i colleghi, di maggioranza e di minoranza, che stanno qua da questa mattina. Diversamente vale tutto.
Chiedo formalmente all'Ufficio di Presidenza non soltanto di continuare nel controllo preciso su queste situazioni, ma anche di valutare alcune misure di sanzione, altrimenti sono richiami che, come conferma il comportamento del consigliere Valdegamberi, cadono nel vuoto, cioè non producono alcun miglioramento nel rapporto leale che tra noi ci diamo stando qui.

PRESIDENTE

Alla fine, collega Camani, credo ci sia la considerazione assolutamente di ognuno di noi. Abbiamo un sistema di votazione che consente questo, grazie alla tecnologia. Mi auguro che quanto prima si possa tornare ad avere un sistema di votazione fisico in Aula, in modo da non avere più questo problema.
ODG n. A0011

Ordine del giorno presentato dal consigliere Zanoni relativo a "LA GIUNTA REGIONALE SI ATTIVI PER SALVAGUARDARE IL COMUNE DI CASTELFRANCO VENETO DAGLI EFFETTI DELLE PIENE DEL TORRENTE MUSON DEI SASSI". RESPINTO

(N.d.r. – Si riproduce il testo scritto dell'ordine del giorno come presentato)
Premesso che :
- costituiscono fatto notorio gli ormai frequenti fenomeni di piena ed esondazione del torrente Muson dei Sassi, trattandosi di fatti che, negli ultimi anni, hanno causato, tra gli altri comuni rivieraschi, ricadute particolarmente gravi anche nel comune di Castelfranco Veneto (TV);
Ritenuto
- necessario, al cospetto dell'aumentata frequenza dei fenomeni alluvionali, attivare i meccanismi di prevenzione che possano tenere indenni sia i cittadini che il territorio di Castelfranco Veneto, attivando e finanziando i necessari interventi.
Il Consiglio regionale del Veneto
impegna la Giunta regionale
ad attivare gli investimenti necessari per salvaguardare il territorio del comune di Castelfranco Veneto dalle frequenti esondazioni del torrente Muson dei Sassi
Questo ordine del giorno è stato presentato dopo la chiusura della discussione generale; quindi, non è prevista alcuna dichiarazione di voto. Procediamo direttamente alla votazione.
Non esiste la par condicio, collega Zanoni. Esiste il Regolamento e non c'è alcun dubbio sull'interpretazione di questo comma.
Passiamo alla votazione dell'ODG n. A0011.
È aperta la votazione.

Andrea ZANONI (Europa Verde)

Presidente, non ha neanche letto il titolo.

PRESIDENTE

Collega Zanoni, guardi che la richiamo e la faccio uscire.
Adesso leggo il titolo. Se lei me lo chiede, lo leggo, ma deve stare calmo, sennò le faccio l'ammonimento e le devo chiedere di uscire dall'Aula.
L'ordine del giorno del collega Zanoni riporta "La Giunta regionale si attivi per salvaguardare il Comune di Castelfranco Veneto dagli effetti delle piene del torrente Muson dei Sassi".
È soddisfatto, collega Zanoni? Nessun problema. Parlava di par condicio. Se lei mi trova la par condicio all'interno del Regolamento di quest'Aula io sono disposto a leggerne il dispositivo normativo.
Metto in votazione l' ordine del giorno n. A0011.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Favorevoli 9, contrari 37, astenuti nessuno.
Il Consiglio non approva.
Passiamo alla votazione finale. Ci sono dichiarazioni di voto sul provvedimento?
Il collega Montanariello ha chiesto di intervenire per dichiarazione di voto. Prego.

Jonatan MONTANARIELLO (Partito Democratico Veneto)

Grazie, Presidente.
Oggi abbiamo discusso un provvedimento sicuramente importante, abbiamo discusso un provvedimento che sicuramente parla di cifre importanti, però abbiamo discusso un provvedimento che in parte, sotto l'aspetto economico, fuori da quest'Aula è stato un po' sovrastimato. Abbiamo detto che si tratta di 270 milioni di euro e che, a pieno regime, le 124 opere previste, se realizzate tutte, potrebbero arrivare a cubare quasi 900 milioni di euro. Però, Presidente, noi abbiamo la certezza, ad oggi, che gli interventi previsti per il primo anno, quelli sicuri che partiranno, sono 81 e il totale della cifra prevista per il primo anno è 75 milioni. Noi oggi abbiamo questa certezza.
C'è un dato che risalta se vediamo il quadro delle risorse necessarie alla realizzazione del programma: il bilancio della Regione Veneto su queste cifre ha un ruolo molto timido, perché impatta, nel prossimo anno, per 5,8 milioni di euro, meno di 6 milioni. È un dato che dice che noi facciamo molti interventi all'interno di questa Regione, sicuramente importanti, sicuramente utili, ma non lo facciamo perché siamo in grado di intercettare risorse nostre, del nostro bilancio, non lo facciamo perché crediamo che alcune cose abbiano, nel bilancio ordinario che noi abbiamo e votiamo ogni anno, una priorità. Lo facciamo perché siamo bravi a intercettare fondi per delle opere e interveniamo.
L'assessore Bottacin diceva prima, ma lo ha ripetuto anche in Aula, che non ci sono altre Regioni che hanno fatto il nostro numero di interventi. Va anche ricordato all'assessore Bottacin che quel numero di interventi viene fatto perché purtroppo abbiamo avuto il Vaia, perché purtroppo abbiamo avuto il bostrico, perché purtroppo abbiamo avuto le alluvioni, perché purtroppo abbiamo avuto l'acqua granda a Venezia. Non è che noi facciamo 200 di 2.500 interventi che ci ricorda l'assessore Bottacin perché il buon assessore Bottacin, sicuramente persona competente, ha una bacchetta magica, a differenza dei suoi colleghi delle altre Regioni. Lo abbiamo fatto, colleghi, perché all'interno della nostra regione sono, ahimè, successe delle calamità – spesso con la Presidente Rizzotto ricordiamo le alluvioni e il Vaia in Commissione – che ci hanno permesso di ottenere risorse e di cantierizzare molti di quegli interventi.
Questa cosa perché ci tengo a dirla? Perché molto spesso, quando l'assessore Bottacin ci dice che non ci sono altre Regioni d'Italia che hanno avuto 2.500 interventi, vorrei fare una provocazione e dire che avrei preferito non avere quelle calamità e non avere i 2.500 cantieri che sono partiti. È una provocazione: avrei preferito non avere il Vaia e non avere tutti i cantieri che sono partiti come conseguenza del Vaia. Avrei preferito, Presidente, non avere le alluvioni e non avere tutte quelle risorse per fare gli interventi che abbiamo fatto in vista delle alluvioni.
Questo per dire cosa? È vero che è un Piano importante, però, Presidente, un po' di realtà va riportata tra noi, altrimenti domani mattina andiamo sui giornali e leggiamo le parole dell'Assessore: "Nessuna Regione d'Italia ha fatto 2.500 interventi; spendiamo quasi 1 miliardo, siamo i più bravi". No. Spendiamo 6 milioni di euro delle nostre risorse, vuol dire che tutti gli altri ci arrivano, perché purtroppo siamo stati colpiti da situazioni di cui avremmo fatto a meno. Siccome quando tu vieni colpito da un'alluvione piuttosto che dal Vaia ti vengono riconosciute delle risorse, abbiamo avuto delle risorse per far partire 2.500 cantieri. Sembra quasi che ci sia la bacchetta magica.
Allo stesso modo, un po' di onestà pragmatica e intellettuale va detta. In realtà, non stiamo parlando di 900 milioni. Se tutto va bene, se tutti gli interventi del primo anno li chiudiamo, stiamo parlando di 270-240 milioni. È poco? Assolutamente no, ma non è un miliardo. È importante il ruolo della Regione all'interno di queste opere? È fondamentale.
Permettetemi di ringraziare tutti gli uffici che hanno lavorato per questo provvedimento, a cominciare dall'ingegner Dorigo, insieme a tutta la sua struttura tecnica, che ci ha prodotto dei quadri dettagliati e dopo, su richiesta della Seconda Commissione, in accordo con la Presidente Rizzotto, abbiamo chiesto un dettaglio del primo anno, quindi lavori sicuri. Ringrazio l'ingegner Dorigo e, per conto suo, tutta la struttura che rappresenta per averci fornito una tabella così dettagliata, comprensibile per tutti.
Permettetemi di ringraziare anche i tecnici e i collaboratori della Seconda Commissione, in particolar modo il dottor Simionato, senza il quale in molti non saremmo riusciti neanche a comprendere il provvedimento. Con il suo fantastico lavoro è riuscito a rendere una cosa tecnica alla portata dei Commissari. Vanno ringraziati tutti i tecnici, i nostri collaboratori della Seconda Commissione, penso, Presidente Rizzotto, di poterlo fare a nome di tutto l'Ufficio di Presidenza, per il contributo preziosissimo che ci è stato fornito.
Ritornando sul provvedimento, dopo la chiarezza che abbiamo fatto, vanno dette tre cose molto semplici. Su questo Piano gli interventi della difesa del suolo sono 78 su 124, a dimostrazione, Presidente, che sono interventi che abbiamo fatto per i motivi che dicevamo prima.
Noi non condividiamo un passaggio di questo piano: pur non condannando le poche risorse che è in grado di mettere il bilancio regionale (6 milioni vanno benissimo), però non possono continuare a rimanere bloccate, come sta avvenendo negli ultimi anni, all'interno di una previsione di manutenzione delle nostre sedi. Va benissimo, ma a questo punto utilizziamoli. Sono stanziati? Utilizziamoli. Non abbiamo nulla contro la messa a nuovo, in ordine e sicurezza delle sedi, però dobbiamo utilizzarli. Se noi teniamo questi 6 milioni fermi per le sedi e le sedi, Presidente, non le sistemiamo, vuol dire che stiamo drenando 6 milioni di euro che potevano andare a una delle ciclabili di cui parlavamo prima piuttosto che a incrementare una parte della 308, piuttosto che una parte dell'Arzeron, piuttosto che al trasporto piuttosto, piuttosto che alla libera destinazione, piuttosto che alle scuole. Usiamoli. Se non li usiamo siamo intrappolati in una progettualità che non si capisce dove vorrà andare a finire, con risorse ferme. Permetteteci: su un bilancio come quello regionale, dove sono pochi milioni di euro a libera destinazione, 6 milioni per tre anni (17 milioni in totale) fanno la differenza. Utilizziamo quei 17 milioni da un'altra parte.
Chiudo dicendo che ci sono delle cose che, però, non condividiamo. Non può essere che i segmenti di ciclabile previsti in questo Piano siano solo quelli che facciamo con risorse esterne. Questa era l'occasione ‒ che in qualche modo è stata persa ‒ per dare importanza alla strada 308, la Strada del Santo, al canale scolmatore di Montà, all'infrastruttura stradale di Padova Nord, alla ciclabile Adige-Brenta, al raddoppio dell'Arzeron, alla messa in sicurezza della SR11, e così tante altre segnalazioni che abbiamo fatto con la collega Camani, con la collega Baldin e con tutti i colleghi di minoranza per provare ad arricchire questo Piano, che non può contenere solo opere di difesa del suolo piuttosto che pezzi di ciclabilità che ci vengono finanziati dal Ministero piuttosto che da fondi di soggetti terzi, senza una visione sulle necessità più intime dei territori.
Chiudo davvero, Presidente, mi dia un secondo. Perché parlo di necessità più intime? Perché tenere bloccati 6 o 17 milioni...

PRESIDENTE

Collega, deve chiudere.

Jonatan MONTANARIELLO (Partito Democratico Veneto)

Chiudo, ha ragione.

PRESIDENTE

Gliel'ho comunicato tre volte con gli occhi e una volta a verbale.

Jonatan MONTANARIELLO (Partito Democratico Veneto)

Ha ragione. Le chiedo scusa, Presidente.
Non intervenire su un marciapiede o una pensilina alla fermata dei bus crediamo non sia giusto.
Per questo sul provvedimento ci asterremo.

PRESIDENTE

Consigliere Lorenzoni, prego, ha facoltà d'intervento.

Arturo LORENZONI (Gruppo Misto)

Grazie, Presidente.
Altri Consiglieri di opposizione ed io voteremo contro questo provvedimento, non perché non riconosciamo che ci siano degli elementi di valore, che ci siano delle scelte fatte in questo Piano che servono al territorio, ma perché, più che un Piano, è una presa d'atto. La definirei così.
Dei 270 milioni complessivi, 166 sono a destinazione vincolata. Ci sono opere importanti nella difesa del territorio, tre opere maggiori da circa 30-35 milioni l'una, tre opere di cui il territorio ha bisogno, ma sono tutte a destinazione vincolata. Solo 17,8 su 270 sono del bilancio della Regione. Questo Piano non è all'altezza dell'ambizione di questa Regione. La nostra Regione si candida ad essere leader delle Regioni europee mettendo nel Piano triennale solo 17,8 milioni.
Questo, secondo noi, non è abbastanza, ma non è abbastanza perché non interseca le progettualità di questa Regione. Quali sono i legami con il Piano dei trasporti? Quali sono i legami di questo documento con il Piano energetico che abbiamo approvato la scorsa settimana? Quali sono i legami con il Piano di adattamento ai cambiamenti climatici? Sono tutti documenti di politica regionale che devono disegnare l'intervento, ma che non trovano corrispondenza in questo Piano triennale dei lavori pubblici. Non possiamo dare il nostro voto a un documento così poco di visione, così poco ambizioso.
C'è un altro tema che proprio non c'è nel Piano: tutto il tema dell'edilizia. In Seconda Commissione ‒ guardo la Presidente Rizzotto ‒ c'è da diventare matti per cercare di dare risposte alle nostre ATER, che non hanno risorse. Non c'è nulla. Si può pensare...

PRESIDENTE

Colleghi, non dialogate tra voi.
Prego, collega Lorenzoni, continui il suo intervento.

Arturo LORENZONI (Gruppo Misto)

Un contributo, delle soluzioni contrattuali originali per dare delle risposte sì.
Così come non c'è nessun intervento per ridurre i costi di gestione del patrimonio immobiliare della Regione stessa. L'ho detto nell'intervento prima: un debito buono ha un senso. Qui a debito ci sono solo 27 milioni su 270. Un debito buono riduce la spesa futura. Noi, in questo edificio, se, anziché la caldaia, abbiamo delle pompe di calore per generare il caldo, spendiamo meno. È un investimento, ma spendiamo meno. Facciamo un debito, ma riduciamo la spesa futura. È così per tutti gli immobili. Dovrebbe essere una politica che guida le politiche del territorio; invece, non abbiamo questa capacità di disegnare le politiche.
Per tutte queste ragioni, il giudizio sul Piano non può essere positivo. L'auspicio è che con la nuova legislatura ci sia una Giunta più coraggiosa, più capace di prendere le decisioni, non di limitarsi agli interventi indispensabili, ma di necessità. Dando solo risposte di necessità si galleggia, ma non si nuota, non si veleggia, non si arriva alla meta.
Questo è un momento difficile, un momento di transizione, un momento in cui si sono messe in discussione le certezze che avevamo dal primo dopoguerra, dai primi anni del dopoguerra. Qui è messa in discussione la struttura stessa del nostro Stato, addirittura, comunque del suo posizionamento all'interno di un'alleanza europea. In questo momento sarebbe importante avere l'ambizione di costruire. Questo Piano non ha l'ambizione di costruire. L'auspicio è che si cambi registro quanto prima.

PRESIDENTE

Consigliere Masolo, prego.

Renzo MASOLO (Europa Verde)

Anticipo quello che fin dall'inizio abbiamo dimostrato in discussione generale, cioè una forte critica sull'approccio di questo Piano. Quello che è stato detto anche dall'assessore Bottacin è significativo, perché fa capire come la Regione abbia investito, abbia messo in cantiere 4 miliardi per la messa in sicurezza del nostro territorio (spesi già 2,2 miliardi e 1,8 miliardi). Una cosa non è stata messa in risalto, e noi lo abbiamo evidenziato in discussione, ma non è stata presa in considerazione. Quanto ci costa il consumo di suolo? Questo vorremmo sapere dalla Giunta e dalla maggioranza. I dati sono incontrovertibili. L'ISPRA è stata chiara: ogni ettaro dai 90.000 ai 110.000 euro all'anno, per il suolo impermeabilizzato. Facciamo i conti e vediamo quanto stiamo spendendo per mettere in sicurezza il nostro territorio e quanto, invece, stiamo buttando via, indebitandoci, per far fronte all'emergenza che siamo noi stessi a causare, anzi voi stessi, non noi.
Mi ricollego a quanto detto dal collega e portavoce delle opposizioni, Lorenzoni: la contrarietà è grande. Chi è contrario alle manutenzioni? Ben vengano. Anche su questo, però, ci sono dei criteri. Soprattutto, questi 4 miliardi quanto possono essere modificabili con un criterio, con una metodologia diversa, che sia meno impattante? Il metodo per far fronte a queste crisi, a questa crisi climatica, soprattutto per quanto riguarda la gestione dell'acqua, in qualche modo ci preoccupa, perché è molto impattante, non solo dal punto di vista paesaggistico, fosse solo quello, ma anche dal punto di vista dei costi e delle ripercussioni dei rischi.
La nostra preoccupazione, ad esempio, è per la liberazione e l'utilizzo di sostanze perfluoroalchiliche, anche per la messa in sicurezza del suolo. Quando si usa il cemento sappiamo che il rischio è sempre alto.
Pensiamo alla TAV in molte zone del Veneto. Questa messa in sicurezza è veramente rischiosa e preoccupante. Noi siamo stati molto chiari. Sulle strade non mi ripeto, perché non voglio essere noioso, ma, al di là dell'indebitarsi, anche questo è consumo di suolo, non dimentichiamolo, anche se non lo conteggiamo.
Per questo noi siamo risoluti e chiari nel votare contro questo Programma triennale e, nello stesso tempo, e lo abbiamo dimostrato in discussione, nel portare alternative e proposte costruttive. Non siamo per il "no", ma siamo per fare le cose in altro modo, e vorremmo dimostrarlo sempre di più, anche nei prossimi anni.

PRESIDENTE

Non vedo altre richieste di intervento.
Metto in votazione la PDA n. 95.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Favorevoli 38, contrari 5, astenuti 4.
Il Consiglio approva.
Signori, i lavori di questo Consiglio terminano qui.
Per la Conferenza dei Capigruppo e la programmazione del nuovo Consiglio regionale seguiranno comunicazioni.
Grazie. Buon rientro.
La Seduta termina alle ore 17.14
Il Consigliere segretario
Alessandra SPONDA

Il Presidente
Enoch SORANZO

Resoconto stenotipico a cura di:
Cedat 85

Revisione e coordinamento testo a cura di:
Maria Concetta Miccoli

Elaborazione testo a cura di:
Maria Concetta Miccoli
Verbale n. 172 - 11^ legislatura
PROCESSO VERBALE
SEDUTA PUBBLICA N. 172
MARTEDì 1° APRILE 2025


PRESIDENZA
PRESIDENTE ROBERTO CIAMBETTI
VICEPRESIDENTE FRANCESCA ZOTTIS
VICEPRESIDENTE ENOCH SORANZO

PROCESSO VERBALE REDATTO A CURA DELL'UNITà ASSEMBLEA

INDICE
Processo verbale della 172ª seduta pubblica – martedì 1° aprile 2025
La seduta si svolge a Venezia in Palazzo Ferro-Fini, sede del Consiglio regionale, secondo le modalità ordinarie.

I lavori si svolgono sulla base dell'ordine del giorno prot. n. 4491 del 27 marzo 2025.

Assume la presidenza il Presidente Roberto Ciambetti.

Il PRESIDENTE dichiara aperta la seduta alle ore 10.50.

Assume le funzioni di Consigliere segretario la consigliera Alessandra Sponda.

Punto n. 1) all'ordine del giorno

Approvazione verbali delle sedute precedenti  [RESOCONTO]


Il PRESIDENTE, poiché nessun consigliere chiede di fare osservazioni, dichiara che si intende approvato il processo verbale della 171a seduta pubblica di martedì 25 marzo 2025.

Punto n. 2) all'ordine del giorno

Comunicazioni della Presidenza del Consiglio  [RESOCONTO]


Il PRESIDENTE comunica che è in congedo il Presidente della Giunta regionale Zaia.

Punto n. 3) all'ordine del giorno

Interrogazioni e interpellanze  [RESOCONTO]


Ai sensi dell'art. 114, comma 3 del Regolamento l'elenco delle interrogazioni e delle interpellanze, allegato alla Convocazione, è dato per letto.

Punto n.4) all'ordine del giorno

Risposte della Giunta regionale alle interrogazioni e interpellanze  [RESOCONTO]


INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA

n. 544 del 26.02.2025
presentata dai consiglieri Masolo e Zanoni
"Inappropriate prescrizioni di Fentanyl, la cosiddetta droga degli zombie: quali i risultati delle iniziative di prevenzione?"

Interviene il consigliere Masolo (Europa Verde) che illustra l'IRI in oggetto.

Interviene l'assessore Bottacin che, in supplenza all'assessore Lanzarin, risponde per conto della Giunta regionale.

Interviene il consigliere Masolo (Europa Verde) in sede di replica.

Punto n. 5) all'ordine del giorno

Interrogazioni a risposta scritta iscritte all'ordine del giorno ai sensi dell'articolo 111, comma 4 del Regolamento  [RESOCONTO]


n. 579 del 19.09.2024
presentata dal consigliere Masolo
"PFAS e TFA: nuove linee guida della Commissione europea sui "metodi di analisi per il monitoraggio delle acque destinate al consumo umano", contaminazione degli alimenti: quali le prospettive e gli scenari regionali?"

Interviene il consigliere Masolo (Europa Verde) che illustra l'IRS in oggetto.

Interviene l'assessore Bottacin che, in supplenza all'assessore Lanzarin, risponde per conto della Giunta regionale.

Interviene il consigliere Masolo (Europa Verde) in sede di replica.

Interviene la consigliera Camani (Partito Democratico Veneto) sull'ordine dei lavori.

Punto n. 6) all'ordine del giorno

Programma triennale dei lavori pubblici 2025-2027 ed elenco annuale 2025 dell'amministrazione Regione del Veneto. Articolo 37 e allegato I.5 del decreto legislativo 31 marzo 2023, n. 36, legge regionale 7 novembre 2003, n. 27 . (Proposta di deliberazione amministrativa n. 95) APPROVATA (Deliberazione n. 23/2025)  [RESOCONTO]


Intervengono i consiglieri Sponda (Zaia Presidente), che svolge la relazione di maggioranza per conto della Seconda Commissione consiliare, e Montanariello (Partito Democratico Veneto), che svolge la relazione di minoranza per conto della Seconda Commissione consiliare.

Il PRESIDENTE annuncia il deposito dell'emendamento n. A3 e assegna dieci minuti di tempo per la presentazione di eventuali subemendamenti.

In discussione generale intervengono i consiglieri Masolo (Europa Verde), Zanoni (Europa Verde), Bigon (Partito Democratico Veneto) e Lorenzoni (Gruppo Misto).

Durante l'intervento del consigliere Masolo assume la presidenza la Vicepresidente Francesca Zottis.

Il PRESIDENTE dichiara chiusa la discussione generale e sospende la seduta per consentire all'Ufficio di Presidenza della Seconda Commissione consiliare di esprimere parere sugli emendamenti e sugli ordini del giorno presentati.

La seduta è sospesa alle or e12.16.

La seduta riprende alle ore 12.30.

A ssume la presidenza il Vicepresidente Enoch Soranzo.

Si passa all'esame degli emendamenti relativi alla proposta di deliberazione amministrativa in oggetto.

Sull'emendamento n. A1 intervengono i consiglieri Baldin (Movimento 5 Stelle), che lo illustra, Dolfin (Liga Veneta per Salvini Premier), Montanariello (Partito Democratico Veneto), Rizzotto (Zaia Presidente) e sull'ordine dei lavori Montanariello (Partito Democratico Veneto), che chiede una sospensione della seduta per consultarsi con l'Ufficio di presidenza su alcuni aspetti tecnici, e l'assessore Bottacin.

Il PRESIDENTE sospende la seduta per consentire al consigliere Montanariello di ottenere chiarimenti di natura tecnica e di effettuare una verifica.

La seduta è sospesa alle ore 12.49.

La seduta riprende alle ore 12.53.

L'emendamento n. A1, posto in votazione col sistema elettronico in modalità telematica, è respinto.

Sull'emendamento n. A3 intervengono i consiglieri Montanariello (Partito Democratico Veneto), che lo illustra, Baldin (Movimento 5 Stelle) e l'assessore Bottacin.

L'emendamento n. A3, posto in votazione col sistema elettronico in modalità telematica, è respinto.

La seduta è sospesa alle ore 13.07 per una pausa lavori.

La seduta riprende alle ore 14.54.

Si passa all'esame degli ordini del giorno relativi alla proposta di deliberazione amministrativa in oggetto.

ODG n. A2

Ordine del giorno presentato dalla consigliera Baldin relativo a "Non vengano ancora rinviate le opere idrauliche a Punta Gorzone e si inserisca l'opera in un piano generale antialluvioni". RESPINTO  [RESOCONTO]



Il PRESIDENTE pone in votazione, col sistema elettronico in modalità telematica, l'ordine del giorno in oggetto.

Il Consiglio non approva

ODG n. A4

Ordine del giorno presentato dalla consigliera Camani relativo a "La S.R. 308 "Nuova Strada del Santo" necessita di finanziamenti per un ulteriore ampliamento. La Giunta regionale individui le risorse per potenziare quest'importante arteria stradale". RESPINTO  [RESOCONTO]


Sull'ordine del giorno in oggetto intervengono i consiglieri Camani (Partito Democratico Veneto), che lo illustra, Masolo (Europa Verde) e Rizzotto (Zaia Presidente), in dichiarazione di voto.

Il PRESIDENTE richiama l'Aula al rispetto delle disposizioni dell'articolo 107, comma 3, del Regolamento, ricordando che sugli ordini del giorno è consentito intervenire esclusivamente per dichiarazione di voto, con la possibilità di un solo intervento per ciascun Gruppo consiliare.

Intervengono i consiglieri Camani (Partito Democratico Veneto), Montanariello (Partito Democratico Veneto) e Zanoni (Europa Verde) sull'ordine dei lavori.

Intervengono in dichiarazione di voto il consigliere Pan (Liga Veneta per Salvini Premier) e l'assessore De Berti.

Intervengono i consiglieri Camani (Partito Democratico Veneto) e Masolo (Europa Verde) sull'ordine dei lavori.

Il PRESIDENTE pone in votazione, col sistema elettronico in modalità telematica, l'ordine del giorno in oggetto.

Il Consiglio non approva

ODG n. A5

Ordine del giorno presentato dalla consigliera Camani relativo a "La Giunta regionale finanzi la realizzazione del canale scolmatore Montà". RESPINTO  [RESOCONTO]


Sull'ordine del giorno in oggetto intervengono i consiglieri Camani (Partito Democratico Veneto), che lo illustra, Rizzotto (Zaia Presidente), per richiamo al Regolamento, e Masolo (Europa Verde), sull'ordine dei lavori.

Il PRESIDENTE pone in votazione, col sistema elettronico in modalità telematica, l'ordine del giorno in oggetto.

Il Consiglio non approva

Interviene il consigliere Montanariello (Partito Democratico Veneto) sull'ordine dei lavori.

Il PRESIDENTE sospende la seduta per un confronto con la Conferenza dei presidenti dei gruppi consiliari.

La seduta è sospesa alle ore 15.37.

La seduta riprende alle ore 15.45.

Il PRESIDENTE riferisce all'Aula sull'esito della Conferenza dei Capigruppo.

Interviene il consigliere Lorenzoni (Gruppo Misto) sull'ordine dei lavori.

ODG n. A6

Ordine del giorno presentato dalla consigliera Camani relativo a "La Giunta regionale finanzi una nuova infrastruttura stradale a Padova Nord al fine di limitare il traffico nei centri abitati". RESPINTO


Sull'ordine del giorno in oggetto intervengono i consiglieri Camani (Partito Democratico Veneto), che lo illustra, Zanoni (Europa Verde), l'assessore De Berti e la consigliera Camani (Partito Democratico Veneto) in dichiarazione di voto.

Il PRESIDENTE pone in votazione, col sistema elettronico in modalità telematica, l'ordine del giorno in oggetto.

Il Consiglio non approva

ODG n. A7

Ordine del giorno presentato dal consigliere Montanariello relativo a "La Giunta regionale si attvi per la realizzazione della pista ciclabile Adige-Brenta-Chioggia". RESPINTO


Sull'ordine del giorno in oggetto interviene il consigliere Montanariello (Partito Democratico Veneto) che lo illustra, ed in dichiarazione di voto i consiglieri Baldin (Movimento 5 Stelle), che chiede la sottoscrizione, Dolfin (Liga Veneta per Salvini Premier), Masolo (Europa Verde), l'assessore De Berti, e Montanariello (Partito Democratico Veneto) che accoglie la richiesta di sottoscrizione della consigliera Baldin.

Il PRESIDENTE pone in votazione, col sistema elettronico in modalità telematica, l'ordine del giorno in oggetto.

Il Consiglio non approva

ODG n. A8

Ordine del giorno presentato dal consigliere Montanariello relativo a "La Giunta regionale si attivi per il raddoppio della SP 9 "Arzeron"". RESPINTO  [RESOCONTO]


Sull'ordine del giorno in oggetto intervengono i consiglieri Montanariello (Partito Democratico Veneto), che lo illustra, ed in dichiarazione di voto i consiglieri Baldin (Movimento 5 Stelle), che chiede la sottoscrizione, accolta dal proponente, Masolo (Europa Verde), e Montanariello (Partito Democratico Veneto).

Il PRESIDENTE pone in votazione, col sistema elettronico in modalità telematica, l'ordine del giorno in oggetto.

Il Consiglio non approva

ODG n. A9

Ordine del giorno presentato dal consigliere Montanariello relativo a "Il tratto della strada regionale n. 11 coincidente con la Riviera del Brenta è congestionato dal traffico veicolare: la Giunta regionale si attivi perché siano avviate con urgenza opere strutturali in tale tratto stradale". RESPINTO  [RESOCONTO]


Interviene il consigliere Montanariello (Partito Democratico Veneto) che illustra l'ordine del giorno in oggetto.

Il PRESIDENTE pone in votazione, col sistema elettronico in modalità telematica, l'ordine del giorno in oggetto.

Il Consiglio non approva

ODG n. A10

Ordine del giorno presentato dalla consigliera Baldin relativo a "Venga completata quanto prima la ciclovia VEN-TO e progettata una rete ciclabile di collegamento tra i fiumi Brenta e Adige". RESPINTO  [RESOCONTO]



Il PRESIDENTE pone in votazione, col sistema elettronico in modalità telematica, l'ordine del giorno in oggetto.

Il Consiglio non approva

Interviene la consigliera Camani (Partito Democratico Veneto) per chiedere la verifica della presenza di alcuni consiglieri in Aula al momento della votazione di alcuni ordini del giorno.

Il PRESIDENTE sospende la seduta e dispone una verifica, da parte degli Uffici, sulla presenza in Aula di alcuni consiglieri al momento della votazione degli ordini del giorno.

La seduta è sospesa alle ore 16.47.

La seduta riprende alle ore 16.48.

Il PRESIDENTE, a seguito della verifica effettuata dagli Uffici, prende atto che, al momento della votazione degli ordini del giorno nn. A9 e A10, viene segnalata un'anomalia nella votazione espressa dal consigliere Valdegamberi; l'esito della votazione registrata col sistema elettronico in modalità telematica viene rettificata secondo la situazione di fatto verificata.

Interviene la consigliera Camani (Partito Democratico Veneto) sull'ordine dei lavori.

ODG n. A11

Ordine del giorno presentato dal consigliere Zanoni relativo a "La Giunta regionale si attivi per salvaguardare il Comune di Castelfranco Veneto dagli effetti delle piene del torrente Muson dei Sassi". RESPINTO  [RESOCONTO]



Il PRESIDENTE pone in votazione, col sistema elettronico in modalità telematica, l'ordine del giorno in oggetto.

Il Consiglio non approva

In dichiarazione di voto finale sulla PDA n. 95 intervengono i consiglieri Montanariello (Partito Democratico Veneto), Lorenzoni (Gruppo Misto) e Masolo (Europa Verde).

Il PRESIDENTE pone in votazione, col sistema elettronico in modalità telematica la proposta di deliberazione amministrativa in oggetto.

Il Consiglio approva

Il PRESIDENTE dichiara chiusa la seduta.

Il Consiglio regionale sarà convocato a domicilio.

La seduta termina alle ore 17.14.

Votazioni ai sensi dell'articolo 50 comma 4 dello Statuto.

Votazione aperta per il Punto: PDA 95 - EMA01
Effettuata la votazione si hanno i seguenti risultati:
Consiglieri presenti: 44
Votanti: 44
Favorevoli: 8
Contrari: 36
Astenuti: 0
Non Votanti: 0
Quorum: Semplice 1/2 + 1
Esito: RESPINTA
Presenti:
Andreoli Marco, Baldin Erika, Barbisan Fabiano, Bigon Annamaria, Bisaglia Simona, Boron Fabrizio, Bozza Alberto, Brescacin Sonia, Camani Vanessa, Casali Stefano, Cavinato Elisa, Cecchellero Andrea, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Cestaro Silvia, Corsi Enrico, Dolfin Marco, Favero Marzio, Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Lorenzoni Arturo, Maino Silvia, Masolo Renzo, Michieletto Gabriele, Montanariello Jonatan, Pavanetto Lucas, Piccinini Tomas, Possamai Gianpiero, Puppato Giovanni, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Rizzotto Silvia, Sandonà Luciano, Scatto Francesca, Soranzo Enoch, Sponda Alessandra, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zanoni Andrea, Zecchinato Marco, Zottis Francesca

Votanti:
Andreoli Marco, Baldin Erika, Barbisan Fabiano, Bigon Annamaria, Bisaglia Simona, Boron Fabrizio, Bozza Alberto, Brescacin Sonia, Camani Vanessa, Casali Stefano, Cavinato Elisa, Cecchellero Andrea, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Cestaro Silvia, Corsi Enrico, Dolfin Marco, Favero Marzio, Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Lorenzoni Arturo, Maino Silvia, Masolo Renzo, Michieletto Gabriele, Montanariello Jonatan, Pavanetto Lucas, Piccinini Tomas, Possamai Gianpiero, Puppato Giovanni, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Rizzotto Silvia, Sandonà Luciano, Scatto Francesca, Soranzo Enoch, Sponda Alessandra, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zanoni Andrea, Zecchinato Marco, Zottis Francesca

Assenti:
Bet Roberto, Ciambetti Roberto, Formaggio Joe, Luisetto Chiara, Ostanel Elena, Pan Giuseppe, Zaia Luca

Non Votanti:
NESSUN NON VOTANTE

Favorevoli:
Baldin Erika, Bigon Annamaria, Camani Vanessa, Lorenzoni Arturo, Masolo Renzo, Montanariello Jonatan, Zanoni Andrea, Zottis Francesca

Contrari:
Andreoli Marco, Barbisan Fabiano, Bisaglia Simona, Boron Fabrizio, Bozza Alberto, Brescacin Sonia, Casali Stefano, Cavinato Elisa, Cecchellero Andrea, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Cestaro Silvia, Corsi Enrico, Dolfin Marco, Favero Marzio, Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Maino Silvia, Michieletto Gabriele, Pavanetto Lucas, Piccinini Tomas, Possamai Gianpiero, Puppato Giovanni, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Rizzotto Silvia, Sandonà Luciano, Scatto Francesca, Soranzo Enoch, Sponda Alessandra, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zecchinato Marco

Astenuti:
NESSUN ASTENUTO
Votazione aperta per il Punto: PDA 95 - EMA03
Effettuata la votazione si hanno i seguenti risultati:
Consiglieri presenti: 47
Votanti: 47
Favorevoli: 9
Contrari: 38
Astenuti: 0
Non Votanti: 0
Quorum: Semplice 1/2 + 1
Esito: RESPINTA
Presenti:
Andreoli Marco, Baldin Erika, Barbisan Fabiano, Bet Roberto, Bigon Annamaria, Bisaglia Simona, Boron Fabrizio, Bozza Alberto, Brescacin Sonia, Camani Vanessa, Casali Stefano, Cavinato Elisa, Cecchellero Andrea, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Cestaro Silvia, Corsi Enrico, Dolfin Marco, Favero Marzio, Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Lorenzoni Arturo, Maino Silvia, Masolo Renzo, Michieletto Gabriele, Montanariello Jonatan, Ostanel Elena, Pan Giuseppe, Pavanetto Lucas, Piccinini Tomas, Possamai Gianpiero, Puppato Giovanni, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Rizzotto Silvia, Sandonà Luciano, Scatto Francesca, Soranzo Enoch, Sponda Alessandra, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zanoni Andrea, Zecchinato Marco, Zottis Francesca

Votanti:
Andreoli Marco, Baldin Erika, Barbisan Fabiano, Bet Roberto, Bigon Annamaria, Bisaglia Simona, Boron Fabrizio, Bozza Alberto, Brescacin Sonia, Camani Vanessa, Casali Stefano, Cavinato Elisa, Cecchellero Andrea, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Cestaro Silvia, Corsi Enrico, Dolfin Marco, Favero Marzio, Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Lorenzoni Arturo, Maino Silvia, Masolo Renzo, Michieletto Gabriele, Montanariello Jonatan, Ostanel Elena, Pan Giuseppe, Pavanetto Lucas, Piccinini Tomas, Possamai Gianpiero, Puppato Giovanni, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Rizzotto Silvia, Sandonà Luciano, Scatto Francesca, Soranzo Enoch, Sponda Alessandra, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zanoni Andrea, Zecchinato Marco, Zottis Francesca

Assenti:
Ciambetti Roberto, Formaggio Joe, Luisetto Chiara, Zaia Luca

Non Votanti:
NESSUN NON VOTANTE

Favorevoli:
Baldin Erika, Bigon Annamaria, Camani Vanessa, Lorenzoni Arturo, Masolo Renzo, Montanariello Jonatan, Ostanel Elena, Zanoni Andrea, Zottis Francesca

Contrari:
Andreoli Marco, Barbisan Fabiano, Bet Roberto, Bisaglia Simona, Boron Fabrizio, Bozza Alberto, Brescacin Sonia, Casali Stefano, Cavinato Elisa, Cecchellero Andrea, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Cestaro Silvia, Corsi Enrico, Dolfin Marco, Favero Marzio, Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Maino Silvia, Michieletto Gabriele, Pan Giuseppe, Pavanetto Lucas, Piccinini Tomas, Possamai Gianpiero, Puppato Giovanni, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Rizzotto Silvia, Sandonà Luciano, Scatto Francesca, Soranzo Enoch, Sponda Alessandra, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zecchinato Marco

Astenuti:
NESSUN ASTENUTO
Votazione aperta per il Punto: PDA 95 - ODGA02
Effettuata la votazione si hanno i seguenti risultati:
Consiglieri presenti: 39
Votanti: 39
Favorevoli: 7
Contrari: 32
Astenuti: 0
Non Votanti: 0
Quorum: Semplice 1/2 + 1
Esito: RESPINTA
Presenti:
Andreoli Marco, Baldin Erika, Barbisan Fabiano, Bisaglia Simona, Boron Fabrizio, Bozza Alberto, Camani Vanessa, Casali Stefano, Cavinato Elisa, Cecchellero Andrea, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Cestaro Silvia, Corsi Enrico, Dolfin Marco, Favero Marzio, Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Lorenzoni Arturo, Maino Silvia, Masolo Renzo, Michieletto Gabriele, Montanariello Jonatan, Piccinini Tomas, Puppato Giovanni, Rigo Filippo, Rizzotto Silvia, Sandonà Luciano, Scatto Francesca, Soranzo Enoch, Sponda Alessandra, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zanoni Andrea, Zecchinato Marco, Zottis Francesca

Votanti:
Andreoli Marco, Baldin Erika, Barbisan Fabiano, Bisaglia Simona, Boron Fabrizio, Bozza Alberto, Camani Vanessa, Casali Stefano, Cavinato Elisa, Cecchellero Andrea, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Cestaro Silvia, Corsi Enrico, Dolfin Marco, Favero Marzio, Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Lorenzoni Arturo, Maino Silvia, Masolo Renzo, Michieletto Gabriele, Montanariello Jonatan, Piccinini Tomas, Puppato Giovanni, Rigo Filippo, Rizzotto Silvia, Sandonà Luciano, Scatto Francesca, Soranzo Enoch, Sponda Alessandra, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zanoni Andrea, Zecchinato Marco, Zottis Francesca

Assenti:
Bet Roberto, Bigon Annamaria, Brescacin Sonia, Ciambetti Roberto, Formaggio Joe, Luisetto Chiara, Ostanel Elena, Pan Giuseppe, Pavanetto Lucas, Possamai Gianpiero, Razzolini Tommaso, Zaia Luca

Non Votanti:
NESSUN NON VOTANTE

Favorevoli:
Baldin Erika, Camani Vanessa, Lorenzoni Arturo, Masolo Renzo, Montanariello Jonatan, Zanoni Andrea, Zottis Francesca

Contrari:
Andreoli Marco, Barbisan Fabiano, Bisaglia Simona, Boron Fabrizio, Bozza Alberto, Casali Stefano, Cavinato Elisa, Cecchellero Andrea, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Cestaro Silvia, Corsi Enrico, Dolfin Marco, Favero Marzio, Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Maino Silvia, Michieletto Gabriele, Piccinini Tomas, Puppato Giovanni, Rigo Filippo, Rizzotto Silvia, Sandonà Luciano, Scatto Francesca, Soranzo Enoch, Sponda Alessandra, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zecchinato Marco

Astenuti:
NESSUN ASTENUTO
Votazione aperta per il Punto: PDA 95 - ODGA04
Effettuata la votazione si hanno i seguenti risultati:
Consiglieri presenti: 44
Votanti: 44
Favorevoli: 6
Contrari: 38
Astenuti: 0
Non Votanti: 0
Quorum: Semplice 1/2 + 1
Esito: RESPINTA
Presenti:
Andreoli Marco, Baldin Erika, Barbisan Fabiano, Bigon Annamaria, Bisaglia Simona, Boron Fabrizio, Bozza Alberto, Brescacin Sonia, Camani Vanessa, Casali Stefano, Cavinato Elisa, Cecchellero Andrea, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Cestaro Silvia, Corsi Enrico, Dolfin Marco, Favero Marzio, Formaggio Joe, Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Lorenzoni Arturo, Maino Silvia, Masolo Renzo, Montanariello Jonatan, Pan Giuseppe, Pavanetto Lucas, Piccinini Tomas, Possamai Gianpiero, Puppato Giovanni, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Rizzotto Silvia, Sandonà Luciano, Scatto Francesca, Soranzo Enoch, Sponda Alessandra, Valdegamberi Stefano, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zanoni Andrea, Zecchinato Marco, Zottis Francesca

Votanti:
Andreoli Marco, Baldin Erika, Barbisan Fabiano, Bigon Annamaria, Bisaglia Simona, Boron Fabrizio, Bozza Alberto, Brescacin Sonia, Camani Vanessa, Casali Stefano, Cavinato Elisa, Cecchellero Andrea, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Cestaro Silvia, Corsi Enrico, Dolfin Marco, Favero Marzio, Formaggio Joe, Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Lorenzoni Arturo, Maino Silvia, Masolo Renzo, Montanariello Jonatan, Pan Giuseppe, Pavanetto Lucas, Piccinini Tomas, Possamai Gianpiero, Puppato Giovanni, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Rizzotto Silvia, Sandonà Luciano, Scatto Francesca, Soranzo Enoch, Sponda Alessandra, Valdegamberi Stefano, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zanoni Andrea, Zecchinato Marco, Zottis Francesca

Assenti:
Bet Roberto, Ciambetti Roberto, Luisetto Chiara, Michieletto Gabriele, Ostanel Elena, Venturini Elisa, Zaia Luca

Non Votanti:
NESSUN NON VOTANTE

Favorevoli:
Baldin Erika, Bigon Annamaria, Camani Vanessa, Lorenzoni Arturo, Montanariello Jonatan, Zottis Francesca

Contrari:
Andreoli Marco, Barbisan Fabiano, Bisaglia Simona, Boron Fabrizio, Bozza Alberto, Brescacin Sonia, Casali Stefano, Cavinato Elisa, Cecchellero Andrea, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Cestaro Silvia, Corsi Enrico, Dolfin Marco, Favero Marzio, Formaggio Joe, Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Maino Silvia, Masolo Renzo, Pan Giuseppe, Pavanetto Lucas, Piccinini Tomas, Possamai Gianpiero, Puppato Giovanni, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Rizzotto Silvia, Sandonà Luciano, Scatto Francesca, Soranzo Enoch, Sponda Alessandra, Valdegamberi Stefano, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zanoni Andrea, Zecchinato Marco

Astenuti:
NESSUN ASTENUTO
Votazione aperta per il Punto: PDA 95 - ODGA05
Effettuata la votazione si hanno i seguenti risultati:
Consiglieri presenti: 43
Votanti: 43
Favorevoli: 8
Contrari: 35
Astenuti: 0
Non Votanti: 0
Quorum: Semplice 1/2 + 1
Esito: RESPINTA
Presenti:
Andreoli Marco, Baldin Erika, Barbisan Fabiano, Bigon Annamaria, Bisaglia Simona, Bozza Alberto, Brescacin Sonia, Camani Vanessa, Casali Stefano, Cavinato Elisa, Cecchellero Andrea, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Cestaro Silvia, Corsi Enrico, Dolfin Marco, Favero Marzio, Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Lorenzoni Arturo, Maino Silvia, Masolo Renzo, Montanariello Jonatan, Pan Giuseppe, Pavanetto Lucas, Piccinini Tomas, Possamai Gianpiero, Puppato Giovanni, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Rizzotto Silvia, Sandonà Luciano, Scatto Francesca, Soranzo Enoch, Sponda Alessandra, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zanoni Andrea, Zecchinato Marco, Zottis Francesca

Votanti:
Andreoli Marco, Baldin Erika, Barbisan Fabiano, Bigon Annamaria, Bisaglia Simona, Bozza Alberto, Brescacin Sonia, Camani Vanessa, Casali Stefano, Cavinato Elisa, Cecchellero Andrea, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Cestaro Silvia, Corsi Enrico, Dolfin Marco, Favero Marzio, Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Lorenzoni Arturo, Maino Silvia, Masolo Renzo, Montanariello Jonatan, Pan Giuseppe, Pavanetto Lucas, Piccinini Tomas, Possamai Gianpiero, Puppato Giovanni, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Rizzotto Silvia, Sandonà Luciano, Scatto Francesca, Soranzo Enoch, Sponda Alessandra, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zanoni Andrea, Zecchinato Marco, Zottis Francesca

Assenti:
Bet Roberto, Boron Fabrizio, Ciambetti Roberto, Formaggio Joe, Luisetto Chiara, Michieletto Gabriele, Ostanel Elena, Zaia Luca

Non Votanti:
NESSUN NON VOTANTE

Favorevoli:
Baldin Erika, Bigon Annamaria, Camani Vanessa, Lorenzoni Arturo, Masolo Renzo, Montanariello Jonatan, Zanoni Andrea, Zottis Francesca

Contrari:
Andreoli Marco, Barbisan Fabiano, Bisaglia Simona, Bozza Alberto, Brescacin Sonia, Casali Stefano, Cavinato Elisa, Cecchellero Andrea, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Cestaro Silvia, Corsi Enrico, Dolfin Marco, Favero Marzio, Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Maino Silvia, Pan Giuseppe, Pavanetto Lucas, Piccinini Tomas, Possamai Gianpiero, Puppato Giovanni, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Rizzotto Silvia, Sandonà Luciano, Scatto Francesca, Soranzo Enoch, Sponda Alessandra, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zecchinato Marco

Astenuti:
NESSUN ASTENUTO
Votazione aperta per il Punto: PDA 95 - ODGA06
Effettuata la votazione si hanno i seguenti risultati:
Consiglieri presenti: 46
Votanti: 46
Favorevoli: 6
Contrari: 40
Astenuti: 0
Non Votanti: 0
Quorum: Semplice 1/2 + 1
Esito: RESPINTA
Presenti:
Andreoli Marco, Baldin Erika, Barbisan Fabiano, Bet Roberto, Bigon Annamaria, Bisaglia Simona, Boron Fabrizio, Bozza Alberto, Brescacin Sonia, Camani Vanessa, Casali Stefano, Cavinato Elisa, Cecchellero Andrea, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Cestaro Silvia, Corsi Enrico, Dolfin Marco, Favero Marzio, Formaggio Joe, Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Lorenzoni Arturo, Maino Silvia, Masolo Renzo, Michieletto Gabriele, Montanariello Jonatan, Pan Giuseppe, Pavanetto Lucas, Piccinini Tomas, Possamai Gianpiero, Puppato Giovanni, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Sandonà Luciano, Scatto Francesca, Soranzo Enoch, Sponda Alessandra, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zanoni Andrea, Zecchinato Marco, Zottis Francesca

Votanti:
Andreoli Marco, Baldin Erika, Barbisan Fabiano, Bet Roberto, Bigon Annamaria, Bisaglia Simona, Boron Fabrizio, Bozza Alberto, Brescacin Sonia, Camani Vanessa, Casali Stefano, Cavinato Elisa, Cecchellero Andrea, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Cestaro Silvia, Corsi Enrico, Dolfin Marco, Favero Marzio, Formaggio Joe, Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Lorenzoni Arturo, Maino Silvia, Masolo Renzo, Michieletto Gabriele, Montanariello Jonatan, Pan Giuseppe, Pavanetto Lucas, Piccinini Tomas, Possamai Gianpiero, Puppato Giovanni, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Sandonà Luciano, Scatto Francesca, Soranzo Enoch, Sponda Alessandra, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zanoni Andrea, Zecchinato Marco, Zottis Francesca

Assenti:
Ciambetti Roberto, Luisetto Chiara, Ostanel Elena, Rizzotto Silvia, Zaia Luca

Non Votanti:
NESSUN NON VOTANTE

Favorevoli:
Baldin Erika, Bigon Annamaria, Camani Vanessa, Lorenzoni Arturo, Montanariello Jonatan, Zottis Francesca

Contrari:
Andreoli Marco, Barbisan Fabiano, Bet Roberto, Bisaglia Simona, Boron Fabrizio, Bozza Alberto, Brescacin Sonia, Casali Stefano, Cavinato Elisa, Cecchellero Andrea, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Cestaro Silvia, Corsi Enrico, Dolfin Marco, Favero Marzio, Formaggio Joe, Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Maino Silvia, Masolo Renzo, Michieletto Gabriele, Pan Giuseppe, Pavanetto Lucas, Piccinini Tomas, Possamai Gianpiero, Puppato Giovanni, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Sandonà Luciano, Scatto Francesca, Soranzo Enoch, Sponda Alessandra, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zanoni Andrea, Zecchinato Marco

Astenuti:
NESSUN ASTENUTO
Votazione aperta per il Punto: PDA 95 - ODGA07
Effettuata la votazione si hanno i seguenti risultati:
Consiglieri presenti: 45
Votanti: 45
Favorevoli: 7
Contrari: 38
Astenuti: 0
Non Votanti: 0
Quorum: Semplice 1/2 + 1
Esito: RESPINTA
Presenti:
Andreoli Marco, Baldin Erika, Bet Roberto, Bigon Annamaria, Bisaglia Simona, Boron Fabrizio, Bozza Alberto, Brescacin Sonia, Camani Vanessa, Casali Stefano, Cavinato Elisa, Cecchellero Andrea, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Cestaro Silvia, Corsi Enrico, Dolfin Marco, Favero Marzio, Formaggio Joe, Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Lorenzoni Arturo, Maino Silvia, Masolo Renzo, Michieletto Gabriele, Montanariello Jonatan, Pan Giuseppe, Pavanetto Lucas, Piccinini Tomas, Possamai Gianpiero, Puppato Giovanni, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Rizzotto Silvia, Sandonà Luciano, Scatto Francesca, Soranzo Enoch, Sponda Alessandra, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zanoni Andrea, Zecchinato Marco

Votanti:
Andreoli Marco, Baldin Erika, Bet Roberto, Bigon Annamaria, Bisaglia Simona, Boron Fabrizio, Bozza Alberto, Brescacin Sonia, Camani Vanessa, Casali Stefano, Cavinato Elisa, Cecchellero Andrea, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Cestaro Silvia, Corsi Enrico, Dolfin Marco, Favero Marzio, Formaggio Joe, Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Lorenzoni Arturo, Maino Silvia, Masolo Renzo, Michieletto Gabriele, Montanariello Jonatan, Pan Giuseppe, Pavanetto Lucas, Piccinini Tomas, Possamai Gianpiero, Puppato Giovanni, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Rizzotto Silvia, Sandonà Luciano, Scatto Francesca, Soranzo Enoch, Sponda Alessandra, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zanoni Andrea, Zecchinato Marco

Assenti:
Barbisan Fabiano, Ciambetti Roberto, Luisetto Chiara, Ostanel Elena, Zaia Luca, Zottis Francesca

Non Votanti:
NESSUN NON VOTANTE

Favorevoli:
Baldin Erika, Bigon Annamaria, Camani Vanessa, Lorenzoni Arturo, Masolo Renzo, Montanariello Jonatan, Zanoni Andrea

Contrari:
Andreoli Marco, Bet Roberto, Bisaglia Simona, Boron Fabrizio, Bozza Alberto, Brescacin Sonia, Casali Stefano, Cavinato Elisa, Cecchellero Andrea, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Cestaro Silvia, Corsi Enrico, Dolfin Marco, Favero Marzio, Formaggio Joe, Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Maino Silvia, Michieletto Gabriele, Pan Giuseppe, Pavanetto Lucas, Piccinini Tomas, Possamai Gianpiero, Puppato Giovanni, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Rizzotto Silvia, Sandonà Luciano, Scatto Francesca, Soranzo Enoch, Sponda Alessandra, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zecchinato Marco

Astenuti:
NESSUN ASTENUTO
Votazione aperta per il Punto: PDA 95 - ODGA08
Effettuata la votazione si hanno i seguenti risultati:
Consiglieri presenti: 45
Votanti: 45
Favorevoli: 7
Contrari: 38
Astenuti: 0
Non Votanti: 0
Quorum: Semplice 1/2 + 1
Esito: Annullata
Presenti:
Andreoli Marco, Baldin Erika, Barbisan Fabiano, Bet Roberto, Bigon Annamaria, Bisaglia Simona, Brescacin Sonia, Camani Vanessa, Casali Stefano, Cavinato Elisa, Cecchellero Andrea, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Cestaro Silvia, Corsi Enrico, Dolfin Marco, Favero Marzio, Formaggio Joe, Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Lorenzoni Arturo, Maino Silvia, Masolo Renzo, Michieletto Gabriele, Montanariello Jonatan, Ostanel Elena, Pan Giuseppe, Pavanetto Lucas, Piccinini Tomas, Possamai Gianpiero, Puppato Giovanni, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Rizzotto Silvia, Sandonà Luciano, Scatto Francesca, Soranzo Enoch, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zanoni Andrea, Zecchinato Marco, Zottis Francesca

Votanti:
Andreoli Marco, Baldin Erika, Barbisan Fabiano, Bet Roberto, Bigon Annamaria, Bisaglia Simona, Brescacin Sonia, Camani Vanessa, Casali Stefano, Cavinato Elisa, Cecchellero Andrea, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Cestaro Silvia, Corsi Enrico, Dolfin Marco, Favero Marzio, Formaggio Joe, Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Lorenzoni Arturo, Maino Silvia, Masolo Renzo, Michieletto Gabriele, Montanariello Jonatan, Ostanel Elena, Pan Giuseppe, Pavanetto Lucas, Piccinini Tomas, Possamai Gianpiero, Puppato Giovanni, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Rizzotto Silvia, Sandonà Luciano, Scatto Francesca, Soranzo Enoch, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zanoni Andrea, Zecchinato Marco, Zottis Francesca

Assenti:
Boron Fabrizio, Bozza Alberto, Ciambetti Roberto, Luisetto Chiara, Sponda Alessandra, Zaia Luca

Non Votanti:
NESSUN NON VOTANTE

Favorevoli:
Baldin Erika, Bigon Annamaria, Camani Vanessa, Lorenzoni Arturo, Montanariello Jonatan, Ostanel Elena, Zottis Francesca

Contrari:
Andreoli Marco, Barbisan Fabiano, Bet Roberto, Bisaglia Simona, Brescacin Sonia, Casali Stefano, Cavinato Elisa, Cecchellero Andrea, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Cestaro Silvia, Corsi Enrico, Dolfin Marco, Favero Marzio, Formaggio Joe, Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Maino Silvia, Masolo Renzo, Michieletto Gabriele, Pan Giuseppe, Pavanetto Lucas, Piccinini Tomas, Possamai Gianpiero, Puppato Giovanni, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Rizzotto Silvia, Sandonà Luciano, Scatto Francesca, Soranzo Enoch, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zanoni Andrea, Zecchinato Marco

Astenuti:
NESSUN ASTENUTO
Votazione aperta per il Punto: PDA 95 - ODGA08
Effettuata la votazione si hanno i seguenti risultati:
Consiglieri presenti: 43
Votanti: 43
Favorevoli: 6
Contrari: 37
Astenuti: 0
Non Votanti: 0
Quorum: Semplice 1/2 + 1
Esito: RESPINTA
Presenti:
Andreoli Marco, Baldin Erika, Barbisan Fabiano, Bet Roberto, Bigon Annamaria, Bisaglia Simona, Bozza Alberto, Brescacin Sonia, Casali Stefano, Cavinato Elisa, Cecchellero Andrea, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Cestaro Silvia, Corsi Enrico, Dolfin Marco, Favero Marzio, Formaggio Joe, Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Lorenzoni Arturo, Masolo Renzo, Michieletto Gabriele, Montanariello Jonatan, Ostanel Elena, Pan Giuseppe, Pavanetto Lucas, Piccinini Tomas, Possamai Gianpiero, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Rizzotto Silvia, Sandonà Luciano, Scatto Francesca, Sponda Alessandra, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zanoni Andrea, Zecchinato Marco, Zottis Francesca

Votanti:
Andreoli Marco, Baldin Erika, Barbisan Fabiano, Bet Roberto, Bigon Annamaria, Bisaglia Simona, Bozza Alberto, Brescacin Sonia, Casali Stefano, Cavinato Elisa, Cecchellero Andrea, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Cestaro Silvia, Corsi Enrico, Dolfin Marco, Favero Marzio, Formaggio Joe, Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Lorenzoni Arturo, Masolo Renzo, Michieletto Gabriele, Montanariello Jonatan, Ostanel Elena, Pan Giuseppe, Pavanetto Lucas, Piccinini Tomas, Possamai Gianpiero, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Rizzotto Silvia, Sandonà Luciano, Scatto Francesca, Sponda Alessandra, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zanoni Andrea, Zecchinato Marco, Zottis Francesca

Assenti:
Boron Fabrizio, Camani Vanessa, Ciambetti Roberto, Luisetto Chiara, Maino Silvia, Puppato Giovanni, Soranzo Enoch, Zaia Luca

Non Votanti:
NESSUN NON VOTANTE

Favorevoli:
Baldin Erika, Bigon Annamaria, Lorenzoni Arturo, Montanariello Jonatan, Ostanel Elena, Zottis Francesca

Contrari:
Andreoli Marco, Barbisan Fabiano, Bet Roberto, Bisaglia Simona, Bozza Alberto, Brescacin Sonia, Casali Stefano, Cavinato Elisa, Cecchellero Andrea, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Cestaro Silvia, Corsi Enrico, Dolfin Marco, Favero Marzio, Formaggio Joe, Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Masolo Renzo, Michieletto Gabriele, Pan Giuseppe, Pavanetto Lucas, Piccinini Tomas, Possamai Gianpiero, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Rizzotto Silvia, Sandonà Luciano, Scatto Francesca, Sponda Alessandra, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zanoni Andrea, Zecchinato Marco

Astenuti:
NESSUN ASTENUTO
Votazione aperta per il Punto: PDA 95 - ODGA09
Effettuata la votazione si hanno i seguenti risultati:
Consiglieri presenti: 44
Votanti: 44
Favorevoli: 7
Contrari: 37
Astenuti: 0
Non Votanti: 0
Quorum: Semplice 1/2 + 1
Esito: RESPINTA
Presenti:
Andreoli Marco, Baldin Erika, Barbisan Fabiano, Bet Roberto, Bigon Annamaria, Bozza Alberto, Brescacin Sonia, Camani Vanessa, Casali Stefano, Cavinato Elisa, Cecchellero Andrea, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Cestaro Silvia, Corsi Enrico, Favero Marzio, Formaggio Joe, Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Lorenzoni Arturo, Maino Silvia, Masolo Renzo, Michieletto Gabriele, Montanariello Jonatan, Ostanel Elena, Pan Giuseppe, Pavanetto Lucas, Piccinini Tomas, Possamai Gianpiero, Puppato Giovanni, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Rizzotto Silvia, Sandonà Luciano, Scatto Francesca, Soranzo Enoch, Sponda Alessandra, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zanoni Andrea, Zecchinato Marco, Zottis Francesca

Votanti:
Andreoli Marco, Baldin Erika, Barbisan Fabiano, Bet Roberto, Bigon Annamaria, Bozza Alberto, Brescacin Sonia, Camani Vanessa, Casali Stefano, Cavinato Elisa, Cecchellero Andrea, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Cestaro Silvia, Corsi Enrico, Favero Marzio, Formaggio Joe, Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Lorenzoni Arturo, Maino Silvia, Masolo Renzo, Michieletto Gabriele, Montanariello Jonatan, Ostanel Elena, Pan Giuseppe, Pavanetto Lucas, Piccinini Tomas, Possamai Gianpiero, Puppato Giovanni, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Rizzotto Silvia, Sandonà Luciano, Scatto Francesca, Soranzo Enoch, Sponda Alessandra, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zanoni Andrea, Zecchinato Marco, Zottis Francesca

Assenti:
Bisaglia Simona, Boron Fabrizio, Ciambetti Roberto, Dolfin Marco, Luisetto Chiara, Valdegamberi Stefano, Zaia Luca

Non Votanti:
NESSUN NON VOTANTE

Favorevoli:
Baldin Erika, Bigon Annamaria, Camani Vanessa, Lorenzoni Arturo, Montanariello Jonatan, Ostanel Elena, Zottis Francesca

Contrari:
Andreoli Marco, Barbisan Fabiano, Bet Roberto, Bozza Alberto, Brescacin Sonia, Casali Stefano, Cavinato Elisa, Cecchellero Andrea, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Cestaro Silvia, Corsi Enrico, Favero Marzio, Formaggio Joe, Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Maino Silvia, Masolo Renzo, Michieletto Gabriele, Pan Giuseppe, Pavanetto Lucas, Piccinini Tomas, Possamai Gianpiero, Puppato Giovanni, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Rizzotto Silvia, Sandonà Luciano, Scatto Francesca, Soranzo Enoch, Sponda Alessandra, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zanoni Andrea, Zecchinato Marco

Astenuti:
NESSUN ASTENUTO

Votazione aperta per il Punto: PDA 95 - ODGA10
Effettuata la votazione si hanno i seguenti risultati:
Consiglieri presenti: 42
Votanti: 42
Favorevoli: 9
Contrari: 33
Astenuti: 0
Non Votanti: 0
Quorum: Semplice 1/2 + 1
Esito: RESPINTA
Presenti:
Andreoli Marco, Baldin Erika, Barbisan Fabiano, Bet Roberto, Bigon Annamaria, Bozza Alberto, Camani Vanessa, Casali Stefano, Cavinato Elisa, Cecchellero Andrea, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Cestaro Silvia, Corsi Enrico, Favero Marzio, Formaggio Joe, Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Lorenzoni Arturo, Maino Silvia, Masolo Renzo, Michieletto Gabriele, Montanariello Jonatan, Ostanel Elena, Pan Giuseppe, Pavanetto Lucas, Piccinini Tomas, Possamai Gianpiero, Puppato Giovanni, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Rizzotto Silvia, Sandonà Luciano, Soranzo Enoch, Sponda Alessandra, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zanoni Andrea, Zecchinato Marco, Zottis Francesca

Votanti:
Andreoli Marco, Baldin Erika, Barbisan Fabiano, Bet Roberto, Bigon Annamaria, Bozza Alberto, Camani Vanessa, Casali Stefano, Cavinato Elisa, Cecchellero Andrea, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Cestaro Silvia, Corsi Enrico, Favero Marzio, Formaggio Joe, Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Lorenzoni Arturo, Maino Silvia, Masolo Renzo, Michieletto Gabriele, Montanariello Jonatan, Ostanel Elena, Pan Giuseppe, Pavanetto Lucas, Piccinini Tomas, Possamai Gianpiero, Puppato Giovanni, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Rizzotto Silvia, Sandonà Luciano, Soranzo Enoch, Sponda Alessandra, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zanoni Andrea, Zecchinato Marco, Zottis Francesca

Assenti:
Bisaglia Simona, Boron Fabrizio, Brescacin Sonia, Ciambetti Roberto, Dolfin Marco, Luisetto Chiara, Scatto Francesca, Zaia Luca

Non Votanti:
NESSUN NON VOTANTE

Favorevoli:
Baldin Erika, Bigon Annamaria, Camani Vanessa, Lorenzoni Arturo, Masolo Renzo, Montanariello Jonatan, Ostanel Elena, Zanoni Andrea, Zottis Francesca

Contrari:
Andreoli Marco, Barbisan Fabiano, Bet Roberto, Bozza Alberto, Casali Stefano, Cavinato Elisa, Cecchellero Andrea, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Cestaro Silvia, Corsi Enrico, Favero Marzio, Formaggio Joe, Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Maino Silvia, Michieletto Gabriele, Pan Giuseppe, Pavanetto Lucas, Piccinini Tomas, Possamai Gianpiero, Puppato Giovanni, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Rizzotto Silvia, Sandonà Luciano, Soranzo Enoch, Sponda Alessandra, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zecchinato Marco

Astenuti:
NESSUN ASTENUTO

Votazione aperta per il Punto: PDA 95 - ODGA11
Effettuata la votazione si hanno i seguenti risultati:
Consiglieri presenti: 47
Votanti: 46
Favorevoli: 9
Contrari: 37
Astenuti: 0
Non Votanti: 1
Quorum: Semplice 1/2 + 1
Esito: RESPINTA
Presenti:
Andreoli Marco, Baldin Erika, Barbisan Fabiano, Bet Roberto, Bigon Annamaria, Bisaglia Simona, Bozza Alberto, Brescacin Sonia, Camani Vanessa, Casali Stefano, Cavinato Elisa, Cecchellero Andrea, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Cestaro Silvia, Corsi Enrico, Dolfin Marco, Favero Marzio, Formaggio Joe, Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Lorenzoni Arturo, Maino Silvia, Masolo Renzo, Michieletto Gabriele, Montanariello Jonatan, Ostanel Elena, Pan Giuseppe, Pavanetto Lucas, Piccinini Tomas, Possamai Gianpiero, Puppato Giovanni, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Rizzotto Silvia, Sandonà Luciano, Scatto Francesca, Soranzo Enoch, Sponda Alessandra, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zanoni Andrea, Zecchinato Marco, Zottis Francesca

Votanti:
Andreoli Marco, Baldin Erika, Barbisan Fabiano, Bet Roberto, Bigon Annamaria, Bisaglia Simona, Bozza Alberto, Brescacin Sonia, Camani Vanessa, Casali Stefano, Cavinato Elisa, Cecchellero Andrea, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Cestaro Silvia, Corsi Enrico, Dolfin Marco, Favero Marzio, Formaggio Joe, Gerolimetto Nazzareno, Lorenzoni Arturo, Maino Silvia, Masolo Renzo, Michieletto Gabriele, Montanariello Jonatan, Ostanel Elena, Pan Giuseppe, Pavanetto Lucas, Piccinini Tomas, Possamai Gianpiero, Puppato Giovanni, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Rizzotto Silvia, Sandonà Luciano, Scatto Francesca, Soranzo Enoch, Sponda Alessandra, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zanoni Andrea, Zecchinato Marco, Zottis Francesca

Assenti:
Boron Fabrizio, Ciambetti Roberto, Luisetto Chiara, Zaia Luca

Non Votanti:
Giacomin Stefano

Favorevoli:
Baldin Erika, Bigon Annamaria, Camani Vanessa, Lorenzoni Arturo, Masolo Renzo, Montanariello Jonatan, Ostanel Elena, Zanoni Andrea, Zottis Francesca

Contrari:
Andreoli Marco, Barbisan Fabiano, Bet Roberto, Bisaglia Simona, Bozza Alberto, Brescacin Sonia, Casali Stefano, Cavinato Elisa, Cecchellero Andrea, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Cestaro Silvia, Corsi Enrico, Dolfin Marco, Favero Marzio, Formaggio Joe, Gerolimetto Nazzareno, Maino Silvia, Michieletto Gabriele, Pan Giuseppe, Pavanetto Lucas, Piccinini Tomas, Possamai Gianpiero, Puppato Giovanni, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Rizzotto Silvia, Sandonà Luciano, Scatto Francesca, Soranzo Enoch, Sponda Alessandra, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zecchinato Marco

Astenuti:
NESSUN ASTENUTO
Votazione aperta per il Punto: PDA 95 - VOTAZIONE FINALE
Effettuata la votazione si hanno i seguenti risultati:
Consiglieri presenti: 47
Votanti: 47
Favorevoli: 38
Contrari: 5
Astenuti: 4
Non Votanti: 0
Quorum: Semplice 1/2 + 1
Esito: RESPINTA
Presenti:
Andreoli Marco, Baldin Erika, Barbisan Fabiano, Bet Roberto, Bigon Annamaria, Bisaglia Simona, Bozza Alberto, Brescacin Sonia, Camani Vanessa, Casali Stefano, Cavinato Elisa, Cecchellero Andrea, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Cestaro Silvia, Corsi Enrico, Dolfin Marco, Favero Marzio, Formaggio Joe, Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Lorenzoni Arturo, Maino Silvia, Masolo Renzo, Michieletto Gabriele, Montanariello Jonatan, Ostanel Elena, Pan Giuseppe, Pavanetto Lucas, Piccinini Tomas, Possamai Gianpiero, Puppato Giovanni, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Rizzotto Silvia, Sandonà Luciano, Scatto Francesca, Soranzo Enoch, Sponda Alessandra, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zanoni Andrea, Zecchinato Marco, Zottis Francesca

Votanti:
Andreoli Marco, Baldin Erika, Barbisan Fabiano, Bet Roberto, Bigon Annamaria, Bisaglia Simona, Bozza Alberto, Brescacin Sonia, Camani Vanessa, Casali Stefano, Cavinato Elisa, Cecchellero Andrea, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Cestaro Silvia, Corsi Enrico, Dolfin Marco, Favero Marzio, Formaggio Joe, Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Lorenzoni Arturo, Maino Silvia, Masolo Renzo, Michieletto Gabriele, Montanariello Jonatan, Ostanel Elena, Pan Giuseppe, Pavanetto Lucas, Piccinini Tomas, Possamai Gianpiero, Puppato Giovanni, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Rizzotto Silvia, Sandonà Luciano, Scatto Francesca, Soranzo Enoch, Sponda Alessandra, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zanoni Andrea, Zecchinato Marco, Zottis Francesca

Assenti:
Boron Fabrizio, Ciambetti Roberto, Luisetto Chiara, Zaia Luca

Non Votanti:
NESSUN NON VOTANTE

Favorevoli:
Andreoli Marco, Barbisan Fabiano, Bet Roberto, Bisaglia Simona, Bozza Alberto, Brescacin Sonia, Casali Stefano, Cavinato Elisa, Cecchellero Andrea, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Cestaro Silvia, Corsi Enrico, Dolfin Marco, Favero Marzio, Formaggio Joe, Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Maino Silvia, Michieletto Gabriele, Pan Giuseppe, Pavanetto Lucas, Piccinini Tomas, Possamai Gianpiero, Puppato Giovanni, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Rizzotto Silvia, Sandonà Luciano, Scatto Francesca, Soranzo Enoch, Sponda Alessandra, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zecchinato Marco

Contrari:
Baldin Erika, Lorenzoni Arturo, Masolo Renzo, Ostanel Elena, Zanoni Andrea

Astenuti:
Bigon Annamaria, Camani Vanessa, Montanariello Jonatan, Zottis Francesca

Consiglieri presenti o partecipanti in modalità telematica, in congedo o assenti:
ANDREOLI Marco
P
MAINO Silvia
P
BALDIN Erika
P
MASOLO Renzo
P
BARBISAN Fabiano
P
MICHIELETTO Gabriele
P
BET Roberto
P
MONTANARIELLO Jonatan
P
BIGON Anna Maria
P
OSTANEL Elena
P
BISAGLIA Simona
P
PAN Giuseppe
P
BORON Fabrizio
P
PAVANETTO Lucas
P
BOZZA Alberto
P
PICCININI Tomas
P
BRESCACIN Sonia
P
POSSAMAI Gianpiero
P
CAMANI Vanessa
P
PUPPATO Giovanni
P
CASALI Stefano
P
RAZZOLINI Tommaso
P
CAVINATO Elisa
P
RIGO Filippo
P
CECCHELLERO Andrea
P
RIZZOTTO Silvia
P
CECCHETTO Milena
P
SANDONÀ Luciano
P
CENTENARO Giulio
P
SCATTO Francesca
P
CESTARI Laura
P
SORANZO Enoch
P
CESTARO Silvia
P
SPONDA Alessandra
P
CIAMBETTI Roberto
P
VALDEGAMBERI Stefano
P
CORSI Enrico
P
VENTURINI Elisa
P
DOLFIN Marco
P
VIANELLO Roberta
P
FAVERO Marzio
P
VILLANOVA Alberto
P
FORMAGGIO Joe
P
ZAIA Luca
C
GEROLIMETTO Nazzareno
P
ZANONI Andrea
P
GIACOMIN Stefano
P
ZECCHINATO Marco
P
LORENZONI Arturo
P
ZOTTIS Francesca
P
LUISETTO Chiara
A



IL CONSIGLIERE SEGRETARIO
f.to Alessandra SPONDA

IL PRESIDENTE
f.to Enoch SORANZO
P = presente; C = in congedo; A = assente.
N.B. Gli emendamenti sono conservati nel sistema documentale del Consiglio regionale.
Le richieste di modifica delle votazioni diverse da quelle previste dall'articolo 89 del Regolamento sono menzionate nel Resoconto.

PROCESSO VERBALE
Redazione testo a cura di Gabriella Gamba
Revisione testo a cura di Carla Combi e Alessandro Vian