ResocontoVerbali

Seduta del consiglio regionale del 15/04/2025 n. 173

Resoconto n. 173 - 11^ legislatura
Resoconto 173 a Seduta pubblica
Martedì, 15 aprile 2025
SOMMARIO
Il Presidente Ciambetti, alle ore 10.37, comunica che l'inizio della seduta è rinviato alle ore 11.00.
Assume la Presidenza
Il Presidente Roberto CIAMBETTI
La Seduta inizia alle ore 11.03

PRESIDENTE

Diamo inizio alla 173a Seduta pubblica del Consiglio regionale. I lavori si svolgono sulla base dell'ordine del giorno prot. n. 5180 del 10 aprile 2025.
PUNTO
1


APPROVAZIONE VERBALI DELLE SEDUTE PRECEDENTI

Il PRESIDENTE, poiché nessun Consigliere chiede di fare osservazioni, dichiara che si intende approvato il processo verbale della 172a Seduta pubblica di martedì 1° aprile 2025.
PUNTO
2


COMUNICAZIONI DELLA PRESIDENZA DEL CONSIGLIO

Hanno comunicato congedo
Luca ZAIA
Marco ANDREOLI
Giovanni PUPPATO
Alessandra SPONDA
I congedi sono concessi.
PUNTO
3



INTERROGAZIONI E INTERPELLANZE

Ai sensi dell'art. 114, comma 3 del Regolamento, l'elenco delle interrogazioni e delle interpellanze, allegato alla Convocazione, è dato per letto.
PUNTO
4



RISPOSTE DELLA GIUNTA REGIONALE ALLE INTERROGAZIONI E INTERPELLANZE

PRESIDENTE

Iniziamo con le interrogazioni e le interpellanze.
Partiamo dalla IRI n. 540 della collega Zottis.

Interrogazione a risposta immediata n. 540 del 13 febbraio 2025 presentata dai consiglieri Zottis, Bigon e Luisetto relativa a: "IL PRESIDENTE DELL'ORDINE DEI FISIOTERAPISTI DI VENEZIA, PADOVA E ROVIGO CHIEDE PIÙ CONTROLLI SULL'ATTIVITÀ DEGLI OSTEOPATI. LA GIUNTA REGIONALE INTENDE ATTIVARSI A TUTELA DELLA SALUTE PUBBLICA?"

Prego, collega Zottis.

Francesca ZOTTIS (Partito Democratico Veneto)

Grazie, Presidente.
L'interrogazione era stata fatta nel momento in cui era uscita pubblicamente la richiesta di maggiori controlli, e si basa, chiaramente, sulla norma che prevede che l'osteopata sia il professionista sanitario in possesso di laurea triennale universitaria abilitante o titolo equipollente, dell'iscrizione all'Albo professionale, eccetera.
Chiedeva, sostanzialmente, dentro le competenze previste, che la Regione si attivasse in merito, in dialogo con l'Ordine, proprio anche per la delicatezza delle tipologie di terapie e per la garanzia della salute del cittadino e il rispetto della norma.
Grazie.

PRESIDENTE

Grazie a lei.
Risponde l'assessore Manuela Lanzarin.

Ass.ra Manuela LANZARIN

I professionisti rientranti nel novero delle professioni sanitarie, tra i quali gli osteopati possono svolgere la loro attività lavorativa in ambito sanitario e sociosanitario, in forza di un titolo di studio abilitante, nonché a seguito dell'iscrizione all'Albo afferente al corrispondente Ordine professionale. Con riferimento all'osteopata, si evidenzia come i primi quattro corsi di laurea in Osteopatia siano stati attivati dagli Atenei di Verona, Firenze, Roma e Città di Castello nell'anno accademico 2024-2025, e gli studenti conseguiranno la laurea abilitante al termine dell'anno accademico 2026-2027.
I titoli di studio pregressi, conseguiti in Italia, a seguito della frequenza di altre tipologie di corsi di formazione, dovranno essere riconosciuti equipollenti nell'attuale laurea in Osteopatia, così come previsto dall'articolo 4 dell'accordo Stato-Regioni del 5/11/2020, recepito con il DPR n. 131 del 7/07/2021.
I titoli di studio conseguiti all'estero dovranno, invece, essere sottoposti alla procedura di riconoscimento da parte del Ministero della Salute, secondo quanto previsto dalla normativa in materia.
Un tassello ancora mancante, necessario per consentire l'esercizio professionale, è rappresentato dell'istituzione, con decreto ministeriale presso l'Ordine dei tecnici sanitari di radiologia medica, delle professioni sanitarie tecniche, della riabilitazione, della prevenzione, dell'apposito Albo al quale gli interessati dovranno iscriversi.
Attualmente, pertanto, il quadro giuridico complessivo, riguardante la nuova professione sanitaria, deve ancora perfezionarsi.
Come evidenziato dagli interroganti è da tenere presente che le attività che ora attengono alla competenza erano esercitate dal fisioterapista o dal medico specialista. Nella fase attuale, quindi, i cittadini potrebbero trovarsi disorientati, considerando anche che, come evidenziato, manca quel punto di riferimento fondamentale costituito dall'Albo professionale, che in futuro potrà essere consultato per la verifica dei requisiti del professionista al quale potersi rivolgere.
Con riferimento all'esercizio abusivo di professione, si evidenzia come la legge n. 03/2018 attribuisce agli ordini professionali, tra le altre, le funzioni relative alla tutela degli interessi pubblici connessi all'esercizio professionale, alla verifica del possesso dei titoli abilitanti e la vigilanza sugli iscritti agli Albi e come i cittadini possono presentare apposita segnalazione ai Nuclei antisofisticazioni e sanità dell'Arma dei Carabinieri, posto alle dipendenze del funzionale del Ministero della Salute.
Dal canto proprio gli uffici regionali sono sempre in contatto sia con il Ministero della Salute, relativamente alle problematiche inerenti all'esercizio professionale degli operatori sanitari, sia come ordini professionali del territorio del Veneto, al fine di contribuire all'adozione di misure adeguate per prevenire la pratica di attività non idonea a tutela della salute dei cittadini e del rispetto delle competenze professionali.

PRESIDENTE

Grazie.
Consigliera Zottis, per la replica.

Francesca ZOTTIS (Partito Democratico Veneto)

Ringrazio l'Assessore. Mi auguro ci sia una vigilanza stretta per le motivazioni che ha anche detto lei all'interno della risposta, perché è evidente che in questa vacatio – purtroppo è una cosa che si rileva anche parlando semplicemente con il singolo professionista – i rischi che ci sia un abuso della professione, un uso non corretto della professione esistono. È un rischio che non ci possiamo permettere, non solo per il ruolo istituzionale, ma proprio perché poi incide su quella che è la vita quotidiana e può compromettere anche in modo assolutamente pesante la vita quotidiana e la vita delle persone.
Grazie.

PRESIDENTE

Grazie a lei.
Passiamo alla IRI n. 499 del collega Montanariello.

Interrogazione a risposta immediata n. 499 del 9 settembre 2024 presentata dai consiglieri Montanariello, Camani, Bigon, Luisetto, Zanoni e Zottis relativa a: "LA GIUNTA REGIONALE INTENDE EFFETTUARE UN'INDAGINE SULLO STATO DI SALUTE DEI CITTADINI CHE VIVONO NEI PRESSI DEGLI AEROPORTI INTERNAZIONALI DEL VENETO?"

Collega Montanariello, prego.

Jonatan MONTANARIELLO (Partito Democratico Veneto)

Grazie, Presidente.
Questa interrogazione è presentata da tutto il Gruppo del Partito Democratico, io sono il primo firmatario.
Premesso che il 22 luglio 2024 il "Gazzettino di Treviso" ha dato notizia del finanziamento di 120.000 euro che AERTRE, la società che gestisce l'aeroporto Canova di Treviso, si è impegnata a versare all'uso della Marca per sostenere i costi dello studio epidemiologico imposto dalla Commissione Tecnica di Verifica di impatto ambientale nell'ambito del masterplan per lo sviluppo dello scalo.
Questo studio sullo stato di salute raggiungerà i 20.000 trevigiani che abitano attorno al Canova, in particolare i cittadini di Treviso, Quinto e Zero Branco, e consentirà di acquisire una serie di dati sulle patologie per verificare eventuali relazioni con le emissioni inquinanti del vicino aeroporto.
Tenuto conto che in Veneto, oltre all'aeroporto internazionale Canova di Treviso, insistono altri due aeroporti, il Marco Polo di Venezia e il Catullo di Verona, entrambi a ridosso dei centri abitati; considerato che monitorare lo stato di salute dei cittadini che risiedono nei pressi degli aeroporti, al fine di prevenire gravi malattie legate alle emissioni inquinanti dei vettori, è un dovere delle Istituzioni, oltre che un investimento necessario nel campo della prevenzione, chiediamo all'Assessore regionale alla Sanità se non ritenga necessario effettuare un'indagine sullo stato di salute dei cittadini che abitano nei pressi degli altri due aeroporti del Veneto, ovvero Venezia e Verona, al fine di tutelarne e garantirne il benessere fisico e ambientale.
Grazie.

PRESIDENTE

Grazie a lei.
Risponde l'assessore Lanzarin.

Ass.ra Manuela LANZARIN

Con riferimento a quanto esposto nell'interrogazione circa l'indagine che la Giunta regionale intende effettuare sullo stato di salute dei cittadini che vivono nei pressi degli aeroporti internazionali del Veneto, si evidenzia quanto segue: con quanto attiene alla tematica in oggetto, la Direzione regionale prevenzione e sicurezza alimentare e veterinaria ha richiesto per il miglioramento una relazione a ciascuna azienda ULSS del Veneto sui cui territori insistono gli aeroporti del Veneto (ULSS 2, 3 e 9), e al Servizio Epidemiologico Regionale (SER) presso Azienda Zero.
Sono state conseguentemente acquisite agli atti le relazioni delle aziende USSL e del SER di cui si riportano i contenuti come segue: con nota del 24.09.2024 a firma del Direttore del Dipartimento di prevenzione dell'Azienda ULSS 2 Marca Trevigiana, è stata trasmessa la delibera del Direttore generale avente ad oggetto: "Studio epidemiologico sullo stato di salute della popolazione residente in prossimità all'aeroporto Antonio Canova di Treviso: approvazione della convenzione con ENAC e AERTRE S.p.A.".
Con tale delibera è stata approvata la convenzione tra ENAC, la Società AERTRE S.p.A. e Azienda ULSS 2 Marca Trevigiana per la realizzazione di uno studio epidemiologico sullo stato di salute dei residenti nelle vicinanze l'aeroporto Canova di Treviso.
La convenzione sottoscritta tra le parti ha durata di 36 mesi, con scadenza marzo 2027 e prevede lo sviluppo dello studio epidemiologico in tre fasi e la stesura di un documento finale: "Aeroporto Antonio Canova: studio epidemiologico". Prima fase: analisi dei decorrenti. Scadenza 2024. Seconda fase: indagine ad hoc per la rilevazione di effetti non valutabili con le banche dati. Scadenza marzo 2025. Terza frase: monitoraggio, sorveglianza e attività. Scadenza marzo 2027.
Con nota del 24 dicembre 2024, a firma del Direttore generale di Azienda Zero, si riferisce che per lo svolgimento dell'attività sopra riportata l'azienda ULSS 2 Marca Trevigiana ha contattato il SER al fine di avere un confronto sulla metodologia da adottare per lo svolgimento dello studio. In un'ottica di estensione delle analisi sullo stato di salute della popolazione residente nelle aree adiacenti agli altri due aeroporti internazionali presenti nel territorio della Regione del Veneto, il SER suggerisce di attendere la conclusione delle prime due fasi dello studio in corso a Treviso, per poterne valutare sia gli aspetti legati alla fattibilità dello stesso sia i risultati ottenuti e quindi incaricare i servizi epidemiologici delle aziende ULSS di pertinenza a replicare studi analoghi.
L'azienda ULSS 9, con nota del 09 ottobre 2024 a firma del Direttore del Dipartimento di prevenzione, ha comunicato invece che, per quanto attiene all'acqua destinata al consumo distribuita attraverso la rete, non si evidenziano elementi di criticità relativamente alle sostanze perfluoroalchiliche nei Comuni ricadenti nell'area aeroportuale.
Con nota del 26 settembre 2024, il Direttore del Dipartimento di prevenzione dell'azienda ULSS 3 Serenissima ha, per quanto di competenza, osservato come lo studio pubblicato nel 2014 su: "Epidemiologia, prevenzione, valutazione dell'impatto del rumore aeroportuale sulla salute della popolazione residente nelle vicinanze dei sei aeroporti italiani. Maggio-agosto 2014", relativo all'impatto del rumore aeroportuale sulla salute della popolazione residente, conclude che la popolazione residente a Tessera, Venezia, sia esposta a livelli di rumore tra i più bassi sul territorio nazionale, in confronto con gli altri aeroporti italiani.
La Regione del Veneto, pertanto, in collaborazione col Servizio epidemiologico regionale, che fornirà il supporto tecnico e specialistico per le analisi epidemiologiche e per la valutazione dei dati provenienti dallo studio sopracitato ("Studio epidemiologico sullo stato di salute della popolazione residente in prossimità dell'aeroporto Antonio Canova di Treviso"), darà indicazioni alle aziende ULSS interessate di effettuare il medesimo studio nel proprio territorio di competenza.

PRESIDENTE

Grazie.
Consigliere Montanariello, per la replica.

Jonatan MONTANARIELLO (Partito Democratico Veneto)

Grazie, Assessore.
Ho visto che ha illustrato lo studio che fanno a Treviso: è sicuramente uno studio interessante. Ribadisco, Assessore, la necessità di fare uno studio simile aggiornato anche su Venezia e Verona. Perché? Perché è vero che c'è uno studio, che ho visto e l'ho anche analizzato con un gruppo di lavoro, che è del 2014.
Se però noi confrontiamo i numeri degli scali del 2014 con i numeri degli scali del 2025 e con la proiezione che c'è per il 2030, se non erro, e sono dati ufficiali che vengono pubblicati dalle categorie del settore, vediamo, Assessore, che dal 2014, quando è stato fatto questo studio che riguarda Venezia, al 2030 c'è un raddoppio di passeggeri trasportati, quindi c'è proprio un numero che raddoppia.
Assume la Presidenza
Il Vicepresidente Enoch SORANZO

Jonatan MONTANARIELLO (Partito Democratico Veneto)

Di conseguenza, credo che lei convenga con me che raddoppiare il numero di passeggeri vuol dire anche un aumento importante di velivoli che debbano in qualche modo utilizzare l'aeroporto. Va bene quello studio del 2014, però è basato su numeri che sono fortemente diversi dagli attuali, secondo dati dell'Ente nazionale di volo. I dati forniti tra gli scali che c'erano nel 2014 e quelli che ci saranno nel 2030 sono esattamente la metà matematica: c'è un raddoppio totale in termini di passeggeri. Capisce bene che sicuramente è valido lo studio del 2014, ma visto che siamo vicini a un raddoppio di utilizzo di questo aeroporto, come nel caso di Venezia, risulta fisiologico... se, magari, con 120.000 euro siamo riusciti, Assessore, a far fare questo studio e li ha dati la società dell'aeroporto, io credo che non ci sia nulla di male che non sia a carico delle ULSS, perché non possiamo farci carico di tutto, capisco, ma li si chieda, visti i volumi di affari che ci sono all'aeroporto, alla società che gestisce l'aeroporto di Venezia, visto che anche qui si sta lavorando per un nuovo masterplan e si parla di ampliamenti. Su quello di Verona credo si possa fare la stessa cosa.
Comunque, la ringrazio.

PRESIDENTE

Grazie, collega.
Buongiorno a tutti, Assessori e uffici.
Passiamo alla IRI n. 539 del primo presentatore Andrea Zanoni.

Interrogazione a risposta immediata n. 539 del 12 febbraio 2025, presentata dai consiglieri Zanoni e Masolo relativa a: "AZIENDA FAUNISTICO-VENATORIA [...] DI CAMPAGNA LUPIA: LA REGIONE INTENDE ATTIVARE IL PROCEDIMENTO DI REVOCA DELLA CONCESSIONE?"

Se vuole prendere la parola, collega, prego.

Andrea ZANONI (Europa Verde)

Grazie, Presidente. Buongiorno a tutti.
Questa è un'interrogazione piuttosto recente, che fa riferimento al noto caso di bracconaggio ad opera del figlio di Trump in Laguna di Venezia. Che cosa pone come tema? Bisogna pensare alle aziende faunistico-venatorie che ospitano chi fa del bracconaggio e revocarne l'autorizzazione.
Premessi i seguenti atti di sindacato ispettivo e le interrogazioni fatte su questo caso da noi Consiglieri di Europa Verde sono state più di una: la n. 635, la n. 135 e la n. 637.
Ricordato che con la IRS n. 637 del 10 febbraio 2025, riguardante il sequestro di 1.400 uccelli, di cui alcuni appartenenti a specie protette, presso un garage adibito a macello clandestino a Piove di Sacco, i sottoscritti interroganti chiedevano se, in ordine ai fatti descritti, con specifico riferimento al sequestro di armi e munizioni sequestrati presso una non meglio identificata azienda faunistico-venatoria di Campagna Lupia, si intendeva attivare il procedimento di revoca della concessione.
"Il Gazzettino" del 12 febbraio 2025 ha riportato che a Campagna Lupia l'azienda faunistico-venatoria dove Donald Trump Junior e i suoi amici sono andati a caccia di anatre è la stessa azienda faunistico-venatoria da cui provenivano gli uccelli selvatici trovati in una macelleria abusiva in una frazione di Piove di Sacco. Anatre che poi finivano, per buona parte, nei menu dei ristoranti della zona, anche lungo la Romea: praticamente a chilometro zero.
Siccome questa azienda era stata autorizzata il 10 dicembre 2024, ritenuto che, fatto salvo quanto emergerà dagli approfondimenti dell'Autorità Giudiziaria ai nuovi elementi di cui sopra dovrebbe quantomeno conseguire l'attivazione d'ufficio di un procedimento amministrativo per appurare se sussistano presupposti e condizioni per l'adozione di un provvedimento di revoca della concessione nei confronti di questa azienda faunistico-venatoria in argomento, anche in tal senso valutati i fatti nel contesto di quanto già esposto dai sottoscritti Consiglieri a mezzo degli atti ispettivi di cui in premessa, interrogano il Presidente della Giunta e l'Assessore regionale alla Caccia per sapere se intendano attivare d'ufficio un procedimento di revoca della concessione nei confronti dell'azienda faunistico-venatoria denominata Pierimpiè, appunto. Questa interrogazione, quindi, chiede alla Regione se ha svolto questi atti.

PRESIDENTE

Bene. Grazie, collega.
Al posto dell'assessore Corazzari, risponde l'assessore Calzavara.
Prego, Assessore.

Ass.re Francesco CALZAVARA

Grazie, Presidente. Buongiorno a tutti.
In riscontro all'interrogazione in oggetto si evidenzia che il procedimento disciplinare di revoca della concessione di azienda faunistico-venatoria in capo all'azienda di Campagna Lupia di cui all'interrogazione, come previsto dal disciplinare di concessione di azienda faunistico-venatoria potrà essere valutato e comminato nel caso di violazioni di carattere penale di cui sia accertata, con sentenza di condanna passata in giudicato, la responsabilità diretta del concessionario o il suo coinvolgimento.
Si evidenzia che l'Amministrazione regionale, con nota protocollata n. 63144 del 05 febbraio 2025, n. 67864 del 7 febbraio 2025 e n. 73545 dell'11 febbraio 2025 ha formalmente richiesto al Corpo di Polizia della Città Metropolitana di Venezia, territorialmente competente, l'acquisizione di tutte le informazioni utili per la verifica puntuale e un ulteriore approfondimento dei fatti denunciati, al fine di valutare l'eventuale applicazione di sanzioni disciplinari a carico dell'azienda faunistica in parola.

PRESIDENTE

Grazie, Assessore.
Se il presentatore vuole la replica, prego, consigliere Zanoni.

Andrea ZANONI (Europa Verde)

Grazie, Presidente.
Mi spiace che non ci sia l'Assessore competente perché credo sia piuttosto imbarazzante una risposta del genere. Mi si dice infatti che si può arrivare alla sospensione se sia accertata, con sentenza di condanna passata in giudicato, la responsabilità diretta del concessionario e il suo coinvolgimento. Non so se ci rendiamo conto: abbiamo delle evidenze che sono tali da dire che in quell'azienda persone, tra l'altro straniere, sono andate a caccia e hanno ucciso specie di fauna selvatica protetta dalla direttiva Uccelli, dalla legge statale e dalla legge regionale; e si dice che dobbiamo aspettare la condanna passata in giudicato.
Non è bello fare certi paragoni, ma giusto per far capire: è come se chi avesse violentato una bambina di 11 anni prima che venga messo in carcere, o prima che vengano presi provvedimenti restrittivi nei confronti di un soggetto del genere, dovesse questo essere prima giudicato e condannato con sentenza passata in giudicato. Io credo che evidentemente il disciplinare di concessione di azienda faunistico-venatoria oggi in vigore sia un disciplinare che non serve da deterrenza al bracconaggio nella nostra Regione. Noi, colleghi, facciamo già parte, come Regione, di quelle Regioni all'interno delle quali il Piano nazionale di contrasto al bracconaggio prevede ben due hotspot, ovvero, due punti molto delicati, molto gravi di allarme per il bracconaggio, e uno riguarda proprio le lagune della nostra Regione.
Sono quindi veramente insoddisfatto di questa risposta, perché non considera questo un tema molto importante. Dobbiamo agire. La fauna selvatica è patrimonio indisponibile dello Stato ovvero è di tutti noi cittadini. Non possiamo permetterci che arrivi uno, tra l'altro addirittura dall'estero, che neanche conosce la fauna selvatica presente nel nostro territorio, che sparacchia a caso e spara addirittura a un'anatra protetta.

PRESIDENTE

Collega, per favore, concluda. Grazie.

Andrea ZANONI (Europa Verde)

Sì. Sono insoddisfatto e non è tollerabile che ci siano fatti del genere e che non si prendano provvedimenti immediati.

PRESIDENTE

Grazie.
Le IRI n. 542 e n. 545 l'Assessore ha chiesto che siano rinviate alla prima seduta.
PUNTO
5



INTERROGAZIONI A RISPOSTA SCRITTA ISCRITTE ALL'ORDINE DEL GIORNO AI SENSI DELL'ARTICOLO 111, COMMA 4, DEL REGOLAMENTO

PRESIDENTE

Passiamo alla interrogazione a risposta scritta, la IRS n. 585.

Interrogazione a risposta scritta n. 585 del 3 settembre 2024 presentata dalla consigliera Venturini relativa a "QUALI AZIONI SONO STATE CONCRETAMENTE ADOTTATE DALLA GIUNTA REGIONALE PER IL RICONOSCIMENTO DEL NESSO DI CAUSALITÀ FRA L'ESPOSIZIONE AL RADON E L'INSORGENZA DI FORME TUMORALI ANCHE DIVERSE DAL TUMORE AI POLMONI PER IL PERSONALE CHE HA PRESTATO SERVIZIO PRESSO LE BASI DEL MONTE VENDA - 1^ ROC E PER ATTIVARE APPOSITI SCREENING SANITARI?"

Prego, collega Venturini.

Elisa VENTURINI (Forza Italia - Berlusconi - Autonomia per il Veneto)

Grazie, Presidente.
Abbiamo appreso qualche giorno fa, con grande dispiacere e anche con profonda inquietudine, la morte di un altro militare che ha prestato servizio presso la base 1° ROC del Monte Venda sui Colli Euganei. Ora, le vicende che interessano i militari e i civili che hanno prestato servizio presso quella base ci stanno particolarmente a cuore. Già nel 2022 abbiamo chiesto alla Giunta regionale di farsi parte attiva presso il Ministero della Difesa per procedere ad individuare il nesso di causalità tra l'esposizione al gas radon e l'insorgenza di neoplasie maligne, anche diverse dal tumore ai polmoni, perché comunque è stata individuata una correlazione tra l'esposizione importante al gas radon e il tumore al polmone.
Ora, riteniamo che sia necessario sottoporre coloro che hanno prestato servizio ad un'indagine epidemiologica e ai relativi accertamenti sanitari. È anche vero, poi, che nel bilancio 2022 sono stati stanziati 50.000 euro per attivare un progetto di screening del personale in servizio presso la base 1° ROC.
Con questa interrogazione noi oggi vorremmo sapere quali iniziative sono state prese verso il Ministero della Difesa a seguito, appunto, dell'approvazione della mozione da parte del Consiglio regionale che chiedeva un intervento della Giunta.
Poi vorremmo avere anche un aggiornamento sull'utilizzo dei 50.000 euro di questo fondo che era stato istituito per effettuare i controlli sanitari e le visite di monitoraggio e se c'è, naturalmente, l'intenzione di svolgere un'attività di verifica sanitaria a favore di coloro che hanno prestato servizio presso quella base.

PRESIDENTE

Grazie, collega.
Risponde l'assessore Lanzarin. Prego, Assessore.

Ass.ra Manuela LANZARIN

Con riferimento alla richiesta di conoscere quali azioni sono state concretamente adottate dalla Giunta regionale con il riconoscimento del nesso di causalità tra l'esposizione al radon e l'insorgenza di forme tumorali, anche diverse dal tumore ai polmoni, per il personale che ha prestato servizio presso il Monte Venda e per attivare gli screening sanitari si illustrano le iniziative adottate.
La Direzione prevenzione e sicurezza, con nota del 21.09.2022, ha trasmesso la deliberazione consiliare n. 53 del 29.03.2022 al Ministero della Salute, alla Direzione generale della prevenzione sanitaria e all'Istituto Superiore di sanità, al fine di avviare un confronto con tali Istituzioni.
Il confronto è volto alla verifica di una possibile correlazione tra insorgenza di neoplasie maligne, anche diversa dal tumore del polmone, o altre malattie causate dalla massiccia e prolungata esposizione al gas radon e ad altre sostanze cancerogene del personale militare e civile operante presso la base dell'Aeronautica Militare 1°ROC presso il Monte Venda.
L'Istituto Superiore di sanità ha risposto in data 22.09.2022 che il medesimo era già stato chiamato, in qualità di organo terzo, a rispondere a un quesito analogo posto dal Consiglio di Stato nell'ambito di una serie di ricorsi instaurati innanzi al Presidente della Repubblica, e pertanto riteneva opportuno, almeno per il momento, non essere coinvolto.
Si fa presente che la Direzione suddetta, essendo passati più di due anni dalla prima interlocuzione, con nota successiva ha sollecitato il medesimo Istituto a fornire aggiornamenti.
In merito alla presa in carico dei soggetti ex esposti al radon, la Giunta regionale ha recentemente approvato la DGR del 4 febbraio 2025 avente ad oggetto "Approvazione del protocollo per la sorveglianza sanitaria dei soggetti ex esposti a radon e disposizioni in merito alla copertura economico-finanziaria delle attività di sorveglianza degli ex esposti a cloruro di vinile monomero e radon", pubblicata nel BUR Veneto del 14 febbraio 2025. Con tale atto si intende assicurare la sorveglianza dei soggetti ex esposti per ragioni professionali a radon, incluso il personale militare e civile della base 1° ROC del Monte Venda.
Tale servizio sarà offerto in forma totalmente gratuita per il tramite dei servizi SPISAL delle aziende ULSS. Il protocollo sanitario approvato con la sopra citata DGR è stato redatto dalla Direzione prevenzione e sicurezza alimentare e veterinaria in collaborazione coi servizi SPISAL, tenendo conto degli effetti cancerogeni del radon.

PRESIDENTE

Grazie, Assessore.
Per la replica, collega Venturini, prego.

Elisa VENTURINI (Forza Italia - Berlusconi - Autonomia per il Veneto)

Ringrazio l'Assessore per l'attività svolta. Terremo monitorate le iniziative che verranno poste in essere.

PRESIDENTE

Grazie, colleghi.
PUNTO
6



PARCO NAZIONALE DELLE DOLOMITI BELLUNESI. PIANO PER IL PARCO (LEGGE N. 394/1991, ARTICOLO 12). (PROPOSTA DI DELIBERAZIONE AMMINISTRATIVA N. 89) APPROVATA (DELIBERAZIONE N. 24/2025)

Relazione della SECONDA Commissione Consiliare.
Relatore: Consigliere Puppato
Correlatore: Consigliere Lorenzoni

PRESIDENTE

Passiamo adesso al punto n. 6 dell'ordine del giorno, la PDA n. 89.
Relatore il collega Zecchinato, che ha avuto la sostituzione del collega Puppato in Commissione Seconda questa mattina.
Prego, collega Zecchinato, per la relazione.

Marco ZECCHINATO (Zaia Presidente)

Grazie, Presidente.
Oggi in Aula approda un documento particolare per il bellunese, in quanto si parla del Piano del Parco nazionale delle Dolomiti Bellunesi.
Come ha già detto, sostituisco il collega Giovanni Puppato. Spero di farlo degnamente: non sono bellunese, ma sono appassionato comunque di montagna.
Come dicevo, è un Piano importante, perché è un territorio, quello interessato, che riguarda Comuni e Unioni montane: si tratta di patrimonio UNESCO e di tutelare valori naturali e una biodiversità unica in Italia.
Questo Parco è stato istituito con decreto ministeriale del 20 aprile 1990 e con un DPR del 12 luglio 1993 è stato istituito l'Ente Parco nazionale delle Dolomiti Bellunesi, aggiornandone la cartografia e confermandone la zonizzazione che era stata individuata dal decreto ministeriale 20 aprile 1990.
I principali motivi che hanno ispirato l'istituzione di questo Parco, l'unico Parco nazionale peraltro presente in Veneto, sono la grande ricchezza e la specificità delle specie floristiche e faunistiche che si ritrovano nei diversi ambiti che lo costituiscono, distinguibili per le loro singolarità geologiche, eco-morfologiche, vegetazionali e antropiche.
Il Parco è stato il primo a dotarsi peraltro di un Piano quale strumento di tutela del patrimonio naturale, che persegue ovviamente gli obiettivi di conservazione della natura, contemperandoli con le esigenze di salvaguardia dell'identità culturale del territorio e di sviluppo dell'economia locale.
Questo Piano per il Parco è stato approvato con la delibera di Consiglio regionale n. 60 del novembre 2000 e l'iter di aggiornamento che approda oggi in Aula è un iter che è durato diverso tempo perché è uno strumento particolare: è lo strumento attraverso il quale l'Ente Parco persegue la tutela di tutti quei valori naturali e ambientali, nonché storici, culturali, antropologici e tradizionali tipici di questa zona.
Il Piano in particolare disciplina i seguenti contenuti: organizzazione generale del territorio e sua articolazione in aree, vincoli di destinazione d'uso pubblico o privato, norme di attuazione, sistemi di accessibilità veicolare e pedonale, sistemi di attrezzature e servizi per la gestione e la funzione sociale del Parco, dei musei, dei centri visita, degli uffici informativi, delle aree di campeggio e delle attività agro-turistiche. Inoltre, detta indirizzi e criteri per gli interventi su flora, fauna e ambiente naturale.
L'aggiornamento del Piano di Parco ha avuto inizio con la deliberazione del Consiglio Direttivo dell'Ente Parco n. 30 del 27 novembre 2009, attraverso la quale è stato adottato il documento preliminare per l'aggiornamento del Piano del Parco, comprensivo del Piano di gestione per il Sito Natura 2000 Dolomiti Feltrine Bellunesi.
Va detto che, nel frattempo, nella fase in cui è intervenuto l'aggiornamento, si è svolto anche da parte della Regione il procedimento di recepimento dei procedimenti europei e nazionali per quanto riguarda il riconoscimento delle aree della Rete Natura 2000, quindi le aree SIC (Siti di Importanza Comunitaria) e ZPS (Zone a Protezione Speciale).
Nel 2008, infatti, la Regione Veneto individuava i siti di importanza comunitaria: Dolomiti Feltrine Bellunesi, altresì il sito Civetta e Cime di San Sebastiano e anche il sito Versante Sud delle Dolomiti Feltrine.
Poi l'aggiornamento è stato valutato anche in merito alla Valutazione Ambientale Strategica, in quanto il Piano deriva dalla legge nazionale n. 394 del 1991 e ha un iter particolare di svolgimento, per cui è stato assoggettato alla Valutazione Ambientale Strategica. La Commissione si è espressa sul rapporto ambientale con parere n. 28 del 2021, assoggettando l'aggiornamento del Piano alla procedura di VAS.
Sono pervenute, nell'ambito di questo iter, 26 osservazioni. Queste osservazioni chiaramente sono state controdedotte e valutate e quindi hanno fatto parte poi dell'aggiornamento del Piano; con parere motivato n. 84 del 18 maggio 2023, la Commissione regionale VAS ha espresso parere favorevole con prescrizioni; quindi, ha dettato sia prescrizioni che indirizzi con le direttive relativamente alla proposta di Piano.
Questo è stato un arricchimento nel senso che poi l'aggiornamento ha fatto propri questi pareri, questi indirizzi e queste prescrizioni. Secondo appunto il procedimento previsto per legge è stato convocato il tavolo tecnico per la VTR, la Valutazione Tecnica Regionale, e c'è stata l'espressione favorevole positiva con le modifiche alla proposta di aggiornamento del Piano.
Con DGR n. 1054 del 10 settembre 2024 è stato approvato l'aggiornamento del Piano del Parco. È stato approvato sempre in questa data anche il protocollo d'intesa tra la Regione del Veneto, l'Ente Parco delle Dolomiti Bellunesi e i Comuni interessati al fine dell'acquisizione dell'intesa, che fa parte appunto anche dell'aggiornamento. Il protocollo d'intesa è stato definitivamente approvato con pareri favorevoli unanimi dei presenti in data 30 settembre 2024 presso la sede del Parco Nazionale delle Dolomiti Bellunesi e trasmesso alla Direzione Turismo in data 21 ottobre 2024. Con deliberazione n. 142 del 25 novembre 2024 dal titolo "Parco nazionale delle Dolomiti Bellunesi: approvazione del Piano per il Parco", la Giunta regionale ha trasmesso al Consiglio regionale la documentazione relativa all'aggiornamento del Piano del Parco".
L'aggiornamento oggi in discussione, in sintesi, è relativo a: separazione degli indirizzi gestionali ambientali presenti nelle norme di attuazione vigenti dagli indirizzi normativi urbanistici, che sono stati inseriti nel regolamento del Parco approvato dal Ministero della transizione ecologica, e l'armonizzazione del Piano per il Parco con il Piano di Gestione dell'area naturale protetta Dolomiti Feltrine Bellunesi.
Questo, va detto, è un atto estremamente rilevante perché il Piano di gestione consente, oltre che di allinearsi alla normativa e quindi di essere aggiornati alla normativa vigente, anche di ottenere maggiori conoscenze ambientali, di dare in generale un miglioramento di quella che è la conoscenza attraverso l'analisi della gestione del Parco, ma anche di rendere sempre attuale il monitoraggio, che verrà eseguito in maniera automatica e costante. Questo consentirà di agevolare anche gli aggiornamenti periodici poi del Piano.
Come dicevo prima, sempre in questo frangente sono subentrate le procedure di Valutazione Ambientale Strategica che hanno dettato prescrizioni e raccomandazioni, ma anche la procedura di screening VINCA, Valutazione di Incidenza Ambientale, che va appunto a definire quelle che sono le misure di conservazione per il Parco.
Il procedimento si è completato, come dicevo prima, a livello documentale anche con il protocollo d'intesa che è stato stipulato ai sensi della Legge Quadro sulle aree protette, la n. 394 del 1991.
È stato illustrato in Seconda Commissione consiliare il 23 gennaio 2025 ed esaminato nella seduta del 20 febbraio 2025. Durante l'esame da parte della Seconda Commissione sono state apportate alcune lievi modifiche in ottemperanza a quanto prescritto comunque dalla VTR, che è la Valutazione Tecnica Regionale.
Nella seduta del 20 febbraio 2025, la Seconda Commissione consiliare, al termine dell'istruttoria, ha espresso a maggioranza parere favorevole per l'approvazione da parte del Consiglio regionale e oggi siamo qui con questo documento di aggiornamento.
Si tratta, per concludere, di un miglioramento sostanzialmente, oltre che di un aggiornamento del Piano. Questo offrirà sicuramente opportunità per gestire al meglio questa grande risorsa ambientale che è il Parco nazionale, come dicevo, unico Parco nazionale in Veneto, circa 31.000 ettari di superficie, per dare alcuni dati, 15 Comuni, 5 Unioni montane interessate e oltre 100.000 persone interessate.
È sicuramente un'opportunità anche perché è patrimonio dell'UNESCO e, oltre a tutelare maggiormente questi valori, darà una possibilità di maggiore conoscenza e di sviluppo, sempre nell'ottica del rispetto ambientale e della conservazione.
Io concludo ringraziando l'Ente Parco e, in particolare, la persona del commissario Ennio Vigne, l'Amministrazione e l'Assessorato regionale, appunto, che fa capo all'assessore Corazzari, che si occupa di parchi e aree protette, le strutture VAS-VINCA, la Direzione strategica della biodiversità e dei parchi e, in particolare, il direttore Mauro De Osti e i suoi collaboratori. Chiaramente ringrazio la Seconda Commissione consiliare e, in particolare, il collega Giovanni Puppato, che fa parte della Seconda Commissione e che, appunto, doveva essere relatore, che si è interessato particolarmente di questo provvedimento. Un ringraziamento anche all'Ufficio legislativo del Consiglio regionale nella persona del dottor Giachetti e dei suoi collaboratori.
Infine, non siamo alle dichiarazioni di voto, ma, visto che ho tempo a disposizione, spendo qualche secondo per chiedere che su questo provvedimento ci possa essere una convergenza di tutte le componenti politiche di questo Consiglio regionale, perché credo che l'obiettivo per tutti sia lo stesso: quello di valorizzare un bene ambientale che abbiamo, di proteggerlo e di tutelarlo. Grazie.

PRESIDENTE

Grazie, collega Zecchinato.
Collega Lorenzoni, in qualità di correlatore, prego.

Arturo LORENZONI (Gruppo Misto)

Grazie, Presidente.
Grazie anche al collega Zecchinato per avere raccolto in corsa la relazione del provvedimento. Sulle sue parole mi trovo sostanzialmente d'accordo. Però mi premerebbe ripercorrere con voi, colleghi, rapidamente quello che è stato l'iter di questo procedimento, perché io credo che sia molto interessante, anche al di là di quello che è il provvedimento specifico, perché dovrebbe portarci ad un ragionamento più ampio sulla nostra capacità di amministrare e di rendere efficace l'azione di questo Consiglio e degli organismi che rappresentiamo.
Il Parco Nazionale delle Dolomiti Bellunesi è l'unico Parco nazionale in Veneto, come ha già detto il collega Zecchinato, su 23 Parchi nazionali. Sono 22 più uno in Sardegna. Copre un'area selvaggia e in gran parte incontaminata: si pensi solo che su 31.000 ettari di superficie, come ha già detto il collega Zecchinato, risiedono solo 88 abitanti.
Il Piano per il Parco è lo strumento attraverso cui l'Ente Parco persegue la tutela dei valori naturali ed ambientali, nonché dei valori storici, culturali e antropologici e tradizionali: è quindi uno spettro ampio di competenze che io credo debba essere richiamato.
È interessante richiamare altri dati che definiscono le caratteristiche di questo territorio che per molti aspetti è unico.
La proprietà fondiaria è suddivisa per il 52% in proprietà demaniale statale, il 25% è proprietà demaniale comunale, il 20% sono altre proprietà private, in gran parte legate all'utilizzo idroelettrico (l'Enel, per esempio ha un demanio fluviale sul torrente Cordevole), il 2,5% soltanto è dell'Ente Parco e il resto è quello che è rimasto delle proprietà demaniali o regionali e che sono oggi assegnate in gestione a Veneto Agricoltura. È quindi una superficie, diciamo così, praticamente per intero pubblica o para-pubblica. L'8% di questa superficie è riserva integrale. Ciò significa il massimo grado di tutela, dove addirittura è difficile accedere. Il 73% sono riserve generali orientate e dal 2009 è anche zona UNESCO con un concentrato incredibile di biodiversità.
Vi voglio dare alcuni dati perché mi hanno sorpreso sinceramente. Pur essendo solo lo 0,1% della superficie nazionale, risiedono qui il 50% delle specie di uccelli nidificanti, il 40% delle farfalle diurne, solo per fare degli esempi. Farfalle diurne. È quindi veramente una ricchezza di biodiversità che è sorprendente per certi versi.
Credo sia importante richiamare le finalità del Piano del Parco: appunto la tutela, la promozione della ricerca e il ripristino delle attività silvo-pastorali. Cioè il Piano si propone la creazione di opportunità di sviluppo tramite la tutela e la valorizzazione delle specificità. Tornerò su questo punto. Il concetto di Parco come concetto di limitazione al benessere, allo sviluppo del territorio è un concetto veramente vecchio. L'idea del Parco è l'idea di dare spinta, di dare vigore al territorio e tornerò su questo.
Voglio ricordare che pochissimi Parchi nazionali possono contare su dei Piani approvati e rinnovati e, d'altra parte, ciò non sorprende più di tanto se si guarda alla mole imponente della documentazione di Piano che bene già ha descritto il collega. Arrivare in fondo è veramente una corsa a ostacoli.
Da questo punto di vista, credo sia istruttivo richiamare i principali passaggi dell'iter che hanno portato all'approvazione del Piano, al fine di comprenderne la complessità del procedimento e di chiederci se gli strumenti di cui disponiamo siano adeguati perché a me, leggendo la storia di questo provvedimento, qualche dubbio è venuto.
Giustamente, lo ricordava il collega Zecchinato, il Piano attualmente vigente è del 2000; il Parco nazionale delle Dolomiti bellunesi fu istituito con decreto del Ministero dell'Ambiente del 20 aprile del 1990; nel 1993 è stato istituito l'Ente Parco e poi, appunto, nel 2000, il primo Piano, che è tuttora oggi vigente.
In seguito, l'Ente Parco, ha adottato il documento preliminare per l'aggiornamento del Piano per il Parco nel novembre 2009. Cioè il procedimento che oggi portiamo in Aula è iniziato nel novembre 2009. Voglio portare la vostra attenzione su questa cosa.
Sempre nel 2009 è stato anche approvato il Piano pluriennale economico e sociale, che è l'altro documento importante di gestione del Parco; il terzo provvedimento è stato approvato nel giugno del 2021 da parte del Ministero ed è il regolamento del Parco. Il Piano, il regolamento e il Piano pluriennale economico sociale, quindi, sono i tre documenti che definiscono la governance del Parco.
Dicevo: novembre 2009 adottato documento preliminare; nel 2013 il Consiglio Direttivo del Parco approva i documenti per l'aggiornamento; nel 2016 l'Amministrazione regionale richiede di sottoporre alla procedura di VAS; nel febbraio 2019 il Consiglio Direttivo dell'Ente parco ha espresso la presa d'atto dell'avvenuto processo di armonizzazione tra la proposta di aggiornamento e il sito protetto Dolomiti Feltrine Bellunesi; nel settembre 2020 l'Ente Parco ha trasmesso all'Autorità regionale competente per la procedura di VAS il rapporto ambientale preliminare; nel marzo 2022 il Consiglio Direttivo dell'Ente Parco ha deliberato in merito alle osservazioni ricevute all'aggiornamento; nel maggio 2023 la Commissione regionale VAS ha espresso parere favorevole con prescrizioni alla proposta del rapporto ambientale; nel febbraio 2024 l'Ente Parco ha trasmesso un quadro di sintesi per ottemperare alle prescrizioni dettate dalla Commissione regionale VAS. La Direzione Pianificazione territoriale nel marzo 2024 ha convocato il tavolo tecnico per la Valutazione Tecnica Regionale, come ha richiamato il collega, il quale ha trasmesso alla Direzione opportuna parere favorevole alla proposta di aggiornamento nell'aprile 2024.
A settembre 2024 è stato approvato lo schema di protocollo d'intesa tra la Regione, l'Ente Parco e i Comuni, a cui è seguita la Conferenza dei servizi decisoria il 30 settembre 2024, dove è stato approvato il protocollo d'intesa.
Il protocollo è stato quindi trasmesso dall'Ente Parco alla Direzione Turismo e il 25 novembre 2024 la Giunta ha trasmesso al Consiglio regionale la documentazione per l'approvazione da parte dell'Aula.
Quindici anni. Capisco che questa maggioranza ai quindici anni sia affezionata perché è un periodo su cui misura la propria azione politica, ma sono tanti, sono veramente tanti.
Oggi, finalmente, il parco potrà avere un Piano. Credo che sia un passaggio rilevante, anche alla luce dei cambiamenti normativi che sono intervenuti in questi tre lustri. Non voglio significare che ci siano state delle inefficienze nel procedimento, voglio solo sottolineare la complessità di questo provvedimento.
Richiamo a titolo di esempio solo le disposizioni in merito alla prevalenza tra i piani paesaggistici e la pianificazione degli Enti territoriali, che ha visto solo in ultimo la definizione che i piani paesaggistici siano comunque prevalenti sulle disposizioni contenute negli atti di pianificazione, ivi compresi quelli degli Enti gestori delle aree naturali protette. È il passaggio che abbiamo visto in Seconda Commissione solo qualche settimana fa.
Io credo che, come amministratori, un ragionamento lo dobbiamo fare, se ci mettiamo quindici anni ad approvare un Piano. Voglio richiamare che il parco beneficia principalmente di finanziamenti ordinari e straordinari (straordinari nel caso di necessità specifiche), che provengono interamente dal Ministero dell'ambiente.
La Regione del Veneto non contribuisce direttamente all'attività di gestione del parco, nonostante l'Ente Parco partecipi a bandi regionali e comunitari, come i Life, gli Interreg, i Leader, ma anche il POR. Quindi, è interamente finanziato dal Ministero e la pianta organica prevede tredici dipendenti (oggi, a quanto mi risulta, sono solo dodici, ne manca uno) oltre al Direttore, che non è dipendente dell'Ente, ma è nominato direttamente dal Ministero dell'ambiente.
Mi fa piacere a proposito dare il benvenuto alla dottoressa Anelli, che è stata nominata solo nell'ottobre scorso, dopo un lungo periodo di commissariamenti e di traversie nell'Amministrazione del parco. È un passaggio importante avere l'organico definito con persone di indubbia competenza. Ho visto il curriculum della dottoressa Anelli e ritengo che sia persona di indubbia capacità ed esperienza nella gestione dei parchi.
È interessante sottolineare come ci sia stato nelle audizioni un apprezzamento da parte del personale del parco per la possibilità di avere un collegamento diretto, sia normativo, sia di vigilanza da parte del Ministero e di ISPRA e della presenza, ai fini di vigilanza, di tutela, di monitoraggio e di ricerca dei Carabinieri Forestali, una parte dei quali si occupa esclusivamente alla vigilanza del parco.
Nel parco operano tra venti e venticinque unità dedite esplicitamente alla sorveglianza e l'affiancamento a supporto delle attività di ricerca e monitoraggio. Venti persone dedicate a un parco sono un miraggio per i nostri parchi regionali. Anche qui vi invito ad una riflessione. Pongo una domanda in merito all'opportunità di aspirare a spazi di autonomia in ambiti come questo. Pensate, colleghi, che una gestione regionale sarebbe più agevole?
Io ho dei seri dubbi, alla luce dell'analisi delle politiche per la tutela del territorio che abbiamo visto nell'ambito dei parchi regionali, che sono costantemente messi in difficoltà dalla mancanza di risorse, anche dalla mancanza di una progettualità che invece vedo in ambito nazionale essere forte. Il personale stesso ci ha detto "Ci sentiamo supportati dal fatto di far parte di una comunità ampia di gestione di altri parchi a livello nazionale".
Voglio richiamare la finalità di questo Piano che assegna all'Ente Parco nazionale delle Dolomiti Bellunesi un compito di indirizzo e di tutela dell'attività economica, compatibile e coerente con le caratteristiche del territorio. Non dà un mandato ad una tutela basata sui divieti, né ha come scopo la regolazione dei flussi turistici che in queste aree sono contenuti e qualificati.
Chi conosce la zona sa che non c'è un turismo di massa, c'è un turismo molto "competente". C'è un turismo che apprezza e vive la montagna in maniera diretta. Penso che molti di noi conoscano i Monti del Sole, i Piani Eterni, lo Schiara, Val Canzoi, tutte zone dove non si trova la massa di turismo, ma si riesce a vivere il territorio in maniera reale, in maniera veramente prossima. Credo che questo sia l'elemento caratterizzante di questo territorio.
La vocazione dei parchi non è una cieca tutela, ma una valorizzazione rispettosa della vocazione del territorio, secondo una concezione moderna della relazione attenta, ma non immobile, tra l'ambiente naturale e l'ambiente antropizzato.
Le caratteristiche delle malghe, che tra l'altro abbiamo visto in un altro provvedimento di questo territorio, la capacità di tenere l'utilizzo di queste malghe con le attività silvopastorali tradizionali è importante sia nella tutela del territorio, sia nella tutela di un'economia locale che caratterizza il nostro territorio e deve rimanere viva, ma in una logica di valorizzazione di questa attività economica, non di immobilismo.
Considerato che ci sono voluti quindici anni per giungere all'approvazione del Piano e che si richiede l'aggiornamento almeno ogni dieci anni, suggerisco alla struttura tecnica della Giunta di mettere in moto da subito il rinnovo per non mancare all'appuntamento del 2035.
Grazie.

PRESIDENTE

Grazie, collega Lorenzoni.
Ha chiesto di intervenire il collega Masolo. Prego.

Renzo MASOLO (Europa Verde)

Grazie, Presidente.
Saluto i colleghi e le colleghe, chi ci segue da casa. Ringrazio anche relatore e correlatore. Il mio intervento si collegherà a dei temi e a degli input che ha già lanciato nel suo intervento il correlatore.
Per noi il Piano per questo Parco nazionale è fondamentale, per il nostro Gruppo di Europa Verde. Penso che sul parco, sulle aree protette, sui parchi nazionali, l'unico che abbiamo in Veneto, ma anche per i parchi regionali, sia indispensabile investire sempre di più, ma anche, in qualche modo, cambiare la mentalità e non vedere i parchi solo come aree chiuse, idealmente recintate, al di là di una area regionale esterna. Crediamo sia il caso di cambiare la mentalità e vedere tutto in un'unica ottica, in un unico ambito di progettazione e anche di consapevolezza del nostro territorio regionale.
Oggi discutiamo del Piano del Parco nazionale delle Dolomiti Bellunesi, che è uno strumento complesso e sicuramente prezioso, un lavoro di alta qualità che raccoglie conoscenze scientifiche aggiornate e che sa integrare tutela, paesaggio, biodiversità e sviluppo locale. È un percorso articolato e partecipativo, molto articolato perché, come abbiamo sentito, è dal 2000 che mancava un po' questo parco. Parliamo di tanti anni. Soprattutto ha richiesto molti passaggi istituzionali, di studio e di ricerca.
Questo lo testimoniano le 1.500 pagine del documento. Non so chi possa leggerle, ma io faccio anche i complimenti a tutti gli specialisti, a tutti i professionisti, i tecnici, gli uffici che le hanno radunate e le hanno, in qualche modo, articolate, con un lavoro veramente grande e importante. È giusto riconoscere che il Piano rappresenta un modello di governance moderna e multilivello, capace di dialogare con le comunità, con gli Enti locali e con il mondo della ricerca. Non a caso le Dolomiti sono patrimonio dell'umanità UNESCO, ma un patrimonio non basta dichiararlo, bisogna prendersene cura. Per cui accogliamo questo Piano con favore, certo, ci mancherebbe, ma proprio la serietà e la qualità di questo lavoro ci obbligano a porre una domanda politica: fuori dal parco cosa stiamo facendo?
Troppo spesso la Regione Veneto sembra affidare la tutela dell'ambiente solo ai parchi, solo alle aree protette, come se fossero delle isole, dei recinti, mentre nel resto del territorio continua a prevalere la logica di un consumo di suolo delle grandi opere, delle cementificazioni, dell'assenza di pianificazione ecologica.
Questi sono concetti fondamentali da far uscire in questa discussione, perché dimostrano anche proprio questa distonia, questa contrapposizione tra quello che dovrebbe essere, che dovrebbe essere il nostro modello anche politico, di progettazione e quella che, invece, è veramente la nostra realtà veneta.
Non basta avere buoni Piani dentro ai parchi, se fuori dai confini del parco proseguono l'abbandono delle aree interne, la crisi del sistema montano, la mancanza di infrastrutture sostenibili. Facciamo solo un esempio, anche questo di grande contraddizione, tra un investimento ecologico rispetto a una tutela e una governance di un parco e la progettazione, il dispendio di risorse per un luna park che si chiama Olimpiadi invernali 2026, che porterà molta ricchezza in poco tempo, con dei costi insostenibili, e poca ricchezza nel lungo periodo, soprattutto in queste emergenze climatiche e ambientali.
Non basta avere una zonizzazione precisa e rigorosa, come è stato detto, zona A, massima protezione, riserva integrale; zona B, C e D. Se la Regione non investe seriamente in politiche per l'economia verde, l'agricoltura di montagna, la filiera forestale certificata, il turismo lento, la mobilità dolce, di cosa stiamo parlando? Anche la gentilezza. Sicuramente un parco ci può dare grosse lezioni in questo senso. Come si arriverà poi al parco se non c'è una visione globale con parcheggi di cintura che si riempiranno di auto, come stiamo facendo per le Dolomiti, come stiamo facendo per le Olimpiadi? Ci vuole invece una progettazione generale di una rivoluzione completa della mobilità, che ci può dare molta più occupazione e molti più risparmi soprattutto in termini sanitari che sono poi i maggiori costi che abbiamo in Regione.
Non basta scrivere la Valutazione ambientale strategica nei documenti se poi nelle politiche concrete manca una vera strategia per il clima, per l'adattamento, per la resilienza dei territori. Anche questi sono temi fortemente collegati tra loro e, tra l'altro, in discussione in arrivo in Aula. Per cui, anche in questo caso abbiamo una distonia tra ciò che il parco può insegnarci, ciò che stiamo facendo, la teoria che stiamo approvando e ciò che, invece, stiamo facendo nella realtà in Regione, spero ancora per poco.
Lo dico con forza. Anche la gestione del verde del territorio non può essere trattata per compartimenti stagni, come se la biodiversità si fermasse al cartello del parco. Serve una visione sistemica che tenga insieme i versanti montani, i fondo-valle, i boschi secondari, i prati stabili, i corridoi ecologici, i paesaggi agricoli che sopravvivono solo grazie a chi ancora lavora queste terre.
Serve un governo del territorio capace di pensare non per scomparti, ma per connessioni ecologiche, prima di tutto mentali, culturali, perché la natura non conosce i confini amministrativi.
Pensiamo solo alla legge approvata lo scorso anno in Europa, la Natural Restoration Law, che prevede 25.000 chilometri di rinaturalizzazione dei fiumi, dei torrenti. Pensiamo, invece, in Regione, agli interventi, che sono stati anche presentati nel Piano triennale delle opere, di messa in sicurezza che sono fortemente impattanti, fortemente costosi e non concordati e non partecipati.
Noi, ripetiamo, come Gruppo consiliare non siamo contrari alla messa in sicurezza idrogeologica, anzi, per cui diciamo che quei soldi sono spesi bene, ma non concordiamo con la modalità, le alternative e le soluzioni scelte, perché potevano essere spesi in altro modo, con delle soluzioni molto più efficaci.
Il Parco ci indica una direzione possibile, virtuosa, moderna. Sta a noi, come Consiglio regionale, avere l'ambizione di estendere quella visione a tutto il Veneto, e qui vengo a un punto fondamentale. Perché il parco ha dei confini e, invece, non può essere a modalità diverse, di intensità e di protezione, allargato a tutto il nostro territorio? Perché non possiamo concepire da questa lezione della filosofia che sta nella governance dei parchi e vedere un governo delle nostre città che si trasformino un po' alla volta con pianificazione, con lungimiranza in parchi urbani? Possono avere degli spunti di riflessione e degli esempi che vengono dai parchi nazionali, l'unico, o dai parchi regionali. Perché le nostre città non possono essere cambiate, rivoluzionate con lungimiranza e trasformarsi in boschi urbani, in parchi urbani, dove il verde comincia ad avere sempre più importanza per la nostra sopravvivenza futura, per la nostra salute, per la nostra gestione e concezione degli spazi pubblici, che devono essere sempre più condivisi e sempre più verdi, per modificare la mobilità, anche urbana, che deve essere sempre del trasporto pubblico?
Qua veniamo all'attualità, perché anche sul trasporto pubblico locale stiamo discutendo in Commissione e arriverà anche questo Piano di trasporto pubblico locale in Aula. Perché tutti questi aspetti e queste tematiche, fondamentali per la nostra salute futura, per il nostro governo della Regione, non possono essere messi in relazione e creare una rete efficace di governance globale? Non esistono parchi sani in un territorio malato. Un vero futuro sostenibile non si costruisce solo proteggendo delle riserve naturali, ma facendo dell'intero territorio regionale un ecosistema in equilibrio.
Faccio solo l'esempio della zona A. Non so se avete presente le quattro zone. Si parte dalla zona A, che è la zona di riserva integrale. Praticamente cosa si può fare? Niente. È un concetto meraviglioso. Cosa si può fare? Praticamente niente, solo ricerca scientifica, no pascoli, no turismo, no attività umane. Questa è una cosa meravigliosa. Ci sono delle aree della nostra regione in cui non si può fare assolutamente niente. Anzi, se l'uomo ne sta fuori è raggiunto l'obiettivo della zona A.
Perché queste zone A non possono essere fatte nelle zone marginali delle nostre città o alcune zone dei nostri parchi cittadini non vengono trasformate in zone A come elementi di ricerca rispetto ad attività universitarie e scolastiche delle scuole di ogni ordine e grado che studiano gli effetti sulla biodiversità, sulla natura, sugli animali selvatici? Anche in un ambito urbano, come in un parco, cosa succede se nessun essere umano ci entra dentro, se non si fa nulla, se si fa in modo che la natura faccia la sua opera meravigliosa? Non può essere una sollecitazione di tipo educativo questa? È una cosa meravigliosa.
La zona D, invece, ci vuole, perché le zone D sono necessarie, riguarda aree di promozione economica e sociale. Ci mancherebbe, il parco può dare occupazione, può creare occupazione, può dare lavoro, può attrarre sicuramente.
Perché un parco attrae? Perché i cittadini, i veneti e le venete vanno nel parco per stare bene, per rigenerarsi, per poter respirare e godere della natura, vedere la natura, vedere un posto dove non si caccia, e anche questa è una cosa meravigliosa, poter passeggiare senza essere sparati, come spesso succede nella nostra regione, dove le persone che passeggiano all'interno di un bosco o sulle colline rischiano di morire, con una probabilità molto maggiore rispetto a quella di essere aggrediti da un orso o essere aggrediti da un lupo, la cui percentuale è zero. Invece, essere uccisi da un cacciatore è una probabilità molto più alta.
Solo questa motivazione potrebbe essere sufficiente per abolire la caccia, perché se alcune decine di persone ogni anno muoiono a causa di cacciatori che sbagliano mira o sbagliano preda e uccidono una persona che va a passeggiare con la famiglia, che va a correre, che va a fare trekking, solo questo potrebbe essere sufficiente per abolire la caccia. Almeno sul parco c'è la soddisfazione e la serenità di essere in un ambiente incontaminato, dove i cacciatori non possono entrare.
Un vero futuro sostenibile si costruisce non solo proteggendo le riserve naturali, ma – ripeto – facendo all'interno del territorio regionale un ecosistema di equilibrio che guarda e prende esempio dalla governance del parco.
Per questo accogliamo il Piano per il Parco nazionale delle Dolomiti Bellunesi con rispetto e apprezzamento, senza nascondere però le critiche e le sollecitazioni che abbiamo fatto in questo intervento. Chiediamo con forza che questo Consiglio regionale non si limiti a votare un atto tecnico, bensì assuma un impegno politico per un Veneto più giusto, più verde e più capace di futuro.
Grazie.

PRESIDENTE

Grazie, collega.
Collega Zanoni, prego.

Andrea ZANONI (Europa Verde)

Grazie, Presidente.
Finalmente affrontiamo questo punto. Ricordava bene il relatore di minoranza, il collega Lorenzoni, da quanto tempo è iniziato questo iter, dal 2009, sembra quasi impossibile, più di quindici anni. Credo che quello del Parco nazionale delle Dolomiti Bellunesi sia un patrimonio inestimabile; un patrimonio per la nostra regione e per l'intero Paese, ma non solo.
Questo parco è stato istituito nel 1990, riconosciuto dall'UNESCO come patrimonio dell'umanità. Si estende per oltre 31.000 ettari nelle province di Belluno. Questo territorio non è solo uno scrigno di biodiversità, ma anche un motore di sviluppo sostenibile per le comunità locali.
Questo parco ospita oltre 1.400 specie vegetali, molti animali, alcune rare, endemiche. Per quanto riguarda la fauna selvatica, abbiamo specie che sono ormai dei simboli: l'aquila reale, il camoscio, lo stambecco. Negli ultimi anni abbiamo avuto fortunatamente anche il ritorno naturale del lupo e dell'orso bruno.
Questa ricchezza biologica è fondamentale per mantenere gli equilibri ecosistemici dell'intera Regione. Il Parco, colleghi, è un laboratorio naturale per lo studio dei cambiamenti climatici. I ghiacciai e gli ambienti d'acqua in quota delle Dolomiti sono indicatori sensibili del riscaldamento globale e ci forniscono dati molto preziosi per le strategie di adattamento e mitigazione.
Inoltre, questo parco porta un turismo sostenibile. Questo è un vero turismo sostenibile, centinaia di migliaia di visitatori all'anno, con un indotto economico anche importante, da diversi milioni di euro per quell'area e, naturalmente, le aree limitrofe.
Un marchio, quello del parco, che garantisce anche prodotti locali, artigianali, sostenibili. I dati nazionali ci dicono che nelle aree protette, colleghi, il reddito pro capite è mediamente superiore, proprio perché ci si avvale di questa calamita, che è il turismo sostenibile, perché i cittadini hanno sempre più bisogno di vivere a contatto con la natura, quella natura della quale ci priviamo spesso in pianura per una serie troppo lunga di motivi.
Il parco, inoltre, rappresenta un patrimonio storico culturale unico. Le tradizioni delle comunità alpiniche e le tecniche di allevamento e agricoltura in montagna, l'architettura rurale sono praticamente una memoria vivente dell'entità veneta di montagna. La fruizione del parco contribuisce in maniera significativa alla salute dei cittadini, pubblica. Offre spazi per attività fisica, benessere psicologico dei cittadini. È un'area dove, inoltre, si ha la garanzia di non fare incontri spiacevoli, sgradevoli come quelli che si possono fare in pianura. Mi riferisco agli incontri che fai con persone armate fino ai denti, che si divertono in mezzo alla natura a uccidere gli animali. Mi riferisco naturalmente ai cacciatori.
Tutte le aree naturali della nostra regione, ma anche italiane, dovrebbero essere tutelate e vietate alla caccia. Questa attività, lo ricordava prima il collega Masolo, ormai è ingiustificata, che una società civile non può più tollerare. Vedere persone armate di fucili che vanno a sparare a una fauna selvatica sempre più in difficoltà, che deve fare i conti con l'agricoltura della chimica, con i pesticidi, con il consumo del suolo, l'agricoltura intensiva, i cambiamenti climatici, l'inquinamento dell'aria, l'inquinamento delle acque.
Hanno già tanti nemici naturali e nemici prodotti dall'uomo. Non serve assolutamente infierire oggi giorno, quando i dati nazionali di BirdLife International e di tutti gli istituti che studiano soprattutto gli uccelli migratori ci dicono che c'è stato un tracollo degli uccelli migratori. Pensate, colleghi, che oggi fuori da questo parco, dove non c'è la protezione, si può sparare ancora a piccoli passeriformi migratori che in molti Paesi dell'Unione europea sono protetti. L'allodola ormai è quasi in via di estinzione. Abbiamo chi va a caccia e che si diverte a ucciderla. Anche del Tordo Sassello c'è stato un tracollo incredibile ed è comunque consentita la caccia anche in Veneto, con il calendario venatorio.
Il parco affronta sfide importanti: la questione dei cambiamenti climatici, lo spopolamento delle aree montane. Lo ricordava prima il collega Lorenzoni, ci sono 88 abitanti in quest'area. Quindi, può essere un modello per il futuro, perché la tutela della biodiversità non è un lusso o un capriccio, ma è una necessità perché dobbiamo lasciare qualcosa anche a chi verrà dopo. Bisogna garantire un futuro prospero alla nostra regione e alle generazioni che verranno anche tramite la tutela di queste aree.
Bisogna investire nei parchi, nella resilienza nel nostro territorio, nella qualità della vita dei cittadini e in un modello di sviluppo che non compromette il capitale naturale da cui tutti noi dipendiamo.
Il Veneto dovrebbe essere all'avanguardia. Il Veneto, come obiettivo ONU, purtroppo è fanalino di coda, perché noi nell'obiettivo ONU 15 "Vita sulla terra" purtroppo abbiamo una casellina rossa. Questo ce lo dice proprio Veneto Sostenibile da Agenda ONU 2030 presentato in quest'Aula proprio sull'avanzamento verso quei GOAL, quegli obiettivi dell'Agenda 2030 della nostra regione.
I parchi vanno protetti, vanno valorizzati, vanno tutelati, ma i parchi in Veneto non godono di buona fortuna. Ricordo alcuni episodi spiacevoli capitati ai parchi regionali naturali del Veneto, come l'attacco al Parco dei Colli Euganei, partito proprio da questo Consiglio, poi fortunatamente sventato. Si voleva ridurre l'area di quel parco ed erano già state approvate alcune norme, fortunatamente poi non applicate, che prevedevano la riduzione all'80% di quest'area formidabile che abbiamo in Veneto, che è il Parco naturale dei Colli Euganei.
Poi l'altro attacco è al Parco naturale regionale della Lessinia. Abbiamo qui ancora dei protagonisti, i firmatari di quella legge che avrebbe eliminato probabilmente una delle aree più importanti anche da un punto di vista della biodiversità, ovvero i Vaj, un progetto di legge che voleva decapitare, che voleva mutilare il Parco della Lessinia. Un segnale, dovreste ricordarvelo, cari colleghi, è arrivato proprio alla vigilia delle elezioni, con una manifestazione alla quale hanno partecipato più di 10.000 cittadini. Dovremmo stare attenti tutti. Non è solo una questione di minoranza e maggioranza.
Tutti i cittadini, trasversalmente, indipendentemente dal loro orientamento politico, ci dicono che i parchi vanno tutelati. Anzi, i parchi vanno aumentati, aumentati come superficie. Anche in questa legislatura c'è stato qualche problema, perché ricordo l'attacco al Parco della Lessinia, dove si voleva eliminare l'ultimo e l'unico guardiaparco che c'era dalla pianta organica.
Poi diceva bene il collega Masolo, dovremmo vedere oltre i confini del parco. Dovremmo tutelare la natura dappertutto. Ci sono le leggi, per carità, non è che fuori dal parco puoi fare quello che voi, però magari, se a Cortina avevamo un parco un po' più grande, probabilmente quei 500 larici secolari caduti sotto le motoseghe per lasciare spazio a un serpentone di cemento armato, che verrà utilizzato per qualche mese e poi andrà in disuso, perché sappiamo già tutti che nessuno ha quel milione di euro per mantenere la pista da bob per gli anni successivi. Non capiterebbero. Voi capite quindi quanto sia importante avere questi Parchi.
Quello delle Olimpiadi penso sarà ricordato come uno dei tanti sperperi non solo della Regione, ma anche dello Stato, perché ci ha portato via natura, ci ha portato via biodiversità, quando il pilastro numero uno, come ricordate, colleghi, di quelle Olimpiadi era la sostenibilità.
Grazie, Presidente. Buon lavoro a tutti.

PRESIDENTE

Grazie.
Ha chiesto di intervenire la collega Cestaro. Prego, collega.

Silvia CESTARO (Zaia Presidente)

Grazie, Presidente. Non entro nelle polemiche sollevate dal collega Zanoni perché non ne vale neanche la pena.
Parliamo di Parco nazionale delle Dolomiti Bellunesi, un Parco che ha 35 anni di storia e in questi 35 anni ha visto tantissime problematiche e tantissime vicissitudini, anche nel momento dell'istituzione: il fatto che non sia stato subito accolto da tutti i Comuni bellunesi spiega anche la lentezza con cui è nato, perché, nel momento in cui è nata l'idea, che era un'idea nazionale, un'idea voluta trasversalmente da chi governava all'epoca (non era il Centrosinistra, rileggetevi bellissimo libro di Piccioni che spiega come sono nati i Parchi), c'era la paura di non riuscire a svilupparsi.
Venivamo infatti da un periodo che ovviamente aveva visto il grande avvento del turismo, aveva visto delle possibilità economiche in ambienti che fino al giorno prima avevano patito, avevano sofferto. Per cui c'era molta titubanza.
Nonostante questo, 15 Comuni hanno aderito e, cari colleghi, in quei 15 Comuni non abitano 88 persone, ce ne abitano 100.000, che sono abbondantemente la metà dei residenti della Provincia di Belluno. Ci sono poi zone più protette e zone meno protette, ma il Parco, se guardate, si estende dalla Val di Zoldo fino a Comuni molto conosciuti, quali Belluno, Feltre, Longarone, Santa Giustina. Comuni che negli anni si sono sviluppati, sono diventati anche dal punto di vista industriale importanti e ci permettono di avere, come Provincia di Belluno, una sorta di autonomia e di sostenibilità economica che non è mai da denigrare.
Il Parco, come chi ha avuto modo di approfondire in maniera più concreta sa, ha avuto una serie di problematiche che sono andate dalle famose cause con la Valsabbia (dove anche la Regione si è costituita Parte Civile e che hanno creato tutte quante quelle problematiche di abbandono territoriale e mi viene in mente la Valle del Mis), alle cause portate avanti dalla Corte dei Conti, che sono durate infiniti anni e che non hanno permesso di portare avanti quei famosi progetti, quella sostenibilità del Piano e quella messa a terra, proprio perché le persone che all'epoca erano responsabili di questo Piano e di questo Parco si sono trovate, nei diversi ruoli, ad essere estromesse o comunque indagate.
Devo dire che, con l'arrivo del prima Commissario e poi Presidente e adesso di nuovo Commissario Ennio Vigne le cose sono notevolmente cambiate. Si è capito che il Parco doveva parlare, doveva cercare di rapportarsi con i Comuni e cercare di dare una risposta anche alla popolazione, recuperando grandissimo patrimonio, non solo ambientale. Perché è vero, colleghi, che alcune zone hanno questa grandissima valenza naturalistica, ma è anche vero che sono zone antropizzate da moltissimi secoli e queste zone devono essere, un po' alla volta, recuperate, messe a terra e date in disponibilità al famoso turismo sostenibile. Su questa cosa condivido assolutamente l'intento.
L'Amministrazione del Parco, dicevo, si è attivata, è riuscita in breve tempo a cominciare a mettere a terra, appunto, questo nuovo Piano, che è partito nel 2020, quindi subito dopo l'insediamento, e lo ha fatto non per la Regione, lo ha fatto per il Ministero, perché non dimentichiamoci che è un Parco nazionale.
Noi, in questo momento, stiamo ratificando, dopo aver fatto tutte le valutazioni che competono alla Regione, un Piano che è un Piano di coinvolgimento del Parco del territorio, delle persone che ci abitano e anche di tutti quanti quegli Enti che devono andare a sovraintendere al mondo naturale.
È quindi un Piano sicuramente che ha saputo tenere conto dei grandissimi cambiamenti che ci sono stati, perché 35 anni dal 1990 al 2025 sono tantissimi per un'area, soprattutto un'area, come dicevo prima, che all'inizio non era così antropizzata.
È stato un Piano che ha saputo tenere conto della giusta connivenza tra la parte naturale e la parte antropizzata. È un Piano che deve affrontare anche delle sfide non indifferenti. Giusto per chi non conosce il territorio, voglio ricordare che questi due territori... questo territorio del Parco è diviso in due strade principali: la 251, che è quella che sale lungo la Val Zoldana, e la 203. La 251 ormai ce la siamo messa via, abbiamo capito che rimarrà così, però la 203 ha una problematica molto nota, che è quella dell'attraversamento, ad esempio, dei cervi e degli ungulati in generale.
Questa è una sfida: riuscire a trovare il modo per far convivere un Parco naturale con una frequentazione di 20-30.000 persone che vanno avanti e indietro. L'Agordino rappresenta comunque una cifra di 20.000 persone, non di turisti, ma di autoctoni che vorrebbero rimanere a vivere a casa loro. Questa è una sfida, per esempio, che il Parco deve portare avanti. So che la sta facendo con il supporto di Veneto Strade e adesso immagino con l'ANAS, quando ci sarà definitivamente il passaggio.
Le sfide sono tantissime. Io credo che quanto avviene, per esempio, nel Parco d'Ampezzo, che è un Parco invece regionale e che lavora molto bene, possa essere un esempio virtuoso anche per gli altri e possa dare delle best practice, quindi delle buone pratiche da poter mettere a terra e da poter gestire.
La cosa che io chiedo sempre a tutti quanti gli amministratori e a tutti coloro che si vanno ad occupare di Parchi è: tenete conto che in questi Parchi le persone ci vivono, in questi ambienti ci sono persone che, con molta attenzione, generalmente, sempre con più sensibilità rispetto a chi viene da fuori, riescono a portare avanti le loro attività.
Il turismo. Il turismo è una questione complessa. Io lo vivo quotidianamente nella Valle del Mis, la famosa valle, bellissima, meravigliosa, che nessuno conosceva perché aveva una strada che è rimasta chiusa per decenni e che poi, una volta riaperta, è stata riscoperta grazie ai famosi blogger, a Instagram, alle foto. Adesso è invasa. Non stiamo quindi più parlando di un ambiente che viene preservato dal turismo di massa. È un ambiente che – a periodi, ovviamente – viene preso d'assalto da tantissime persone. Lì bisogna cercare di mediare. C'è quindi una parte che non è accessibile a nessuno e condivido che non possa essere accessibile con i mezzi o con altri sistemi, però bisogna sempre tenere conto che chi ha una buona gamba cammina e arriva ovunque. Su quello bisogna imparare ad educare. Bisogna insegnare a chi frequenta queste aree protette come ci si deve comportare, perché è inutile che noi mettiamo recinti, che chiudiamo, che imprigioniamo le persone se poi chi arriva a piedi lascia le immondizie, distrugge i funghi e fa tutta quanta una serie di azioni.
Assolutamente d'accordo con il Piano, molto perplessa sull'idea di mettere dei recinti. Bisogna insegnare agli amministratori a lavorare insieme a chi gestisce i Parchi e alle persone che vogliono, giustamente, godersi questi momenti nella natura, a farlo nella maniera più corretta possibile.

PRESIDENTE

Grazie, collega.
Collega Montanariello, prego.

Jonatan MONTANARIELLO (Partito Democratico Veneto)

Grazie, Presidente.
Questo è un provvedimento sicuramente importante. Stiamo discutendo di un Parco che vede un'importante area selvaggia al suo interno, di un Parco che ha una serie di caratteristiche che lo rendono di primo livello. Nella discussione abbiamo sentito anche i colleghi in Aula, che, con declinazioni diverse, hanno tentato di mettere in luce l'importanza di questo Parco, che vede una gran parte, appunto, di area selvaggia incontaminata.
Io, Presidente, sarò breve perché, insomma, è un provvedimento che si aspetta da anni, un provvedimento che incomincia a essere discusso, lo diceva prima il collega, nel 2009, un provvedimento che ha una gestazione di quindici anni e che arriva in forte ritardo, visto che bisognerebbe ogni dieci anni avere un aggiornamento del Piano. Però vorrei accendere i riflettori su un tema molto pragmatico, al netto dell'aspetto romantico e della poesia che ci può essere quando si parla di alcune bellezze così significative, che è quello della valorizzazione.
Ognuno di noi, seppur con sfaccettature diverse, ha un'idea di come valorizzare questi luoghi, di come valorizzare questa parte integrante del nostro territorio che è riuscita a resistere anche a quella che in alcuni aspetti è stata la contaminazione dell'uomo, del progresso, delle infrastrutture fisiche di cui le società si sono dovute, appunto, dotare. È riuscita a resistere creando una parte di Veneto importante, suggestiva e delicata, potremmo dire. Però ognuno di noi ha un modo diverso, con visioni diverse, con prospettive diverse, ha un'idea di valorizzazione credo. Dopo però ci sono i Piani, ci sono gli aspetti tecnici che chi ti riportano nella realtà, per dirti quello che si può fare, quello che non si può fare, quello che è giusto fare, quello che è meno giusto fare.
Tutto questo ragionamento ha un divisore comune alla base di tutto, che è quello dei soldi. C'è un divisore comune alla base di tutto, che è quello che senza soldi non si fa niente e noi su questo Piano, Presidente, credo...
Presidente, c'è un brusio che...

PRESIDENTE

Collega, prosegua. Stanno verificando.
Provi a cambiare microfono.

Jonatan MONTANARIELLO (Partito Democratico Veneto)

Va bene.
Presidente, torno su un tema. C'è un minimo divisore comune in tutte queste cose che ho detto prima, che è quello delle risorse, perché senza risorse non si fa niente.
Vedo qui l'Assessore al Bilancio, che sa meglio di me come i buoni propositi, le idee di valorizzazione, le idee di programmazione, di pubblicizzazione, di tutela, senza soldi non si facciano.
Noi stiamo facendo un provvedimento importante, un provvedimento che aspettiamo da 15 anni, un provvedimento che il territorio attende, un provvedimento che arriva in forte ritardo, un provvedimento che il territorio stava aspettando, troviamo un filo comune tra tutti noi, che è quello di volerlo preservare, farlo rimanere incontaminato il più possibile, valorizzarlo sotto l'aspetto turistico, faunistico, naturalistico, però dopo ci riporta nella realtà il fatto che non c'è 1 euro su questo Piano.
Capite bene che senza 1 euro non si stampa neanche la carta del progetto per tentare di dire quello che vorremmo fare. Va bene che ci avete risposto anche in Commissione che troveremo dei fondi, troveremo delle risorse, però credo che non si possa sempre continuare a fare questa politica dove noi facciamo i Piani e chiediamo i soldi a qualcun altro: perché se poi qualcun altro ci dà i soldi, si fa il Piano, e in base a quanti ce ne dà si decide quanta parte di Piano fare, in base a come ce li dà e se sono in qualche modo vincolati, si decide se quel Piano si possa fare o dobbiamo cambiare in corso d'opera. Quanti progetti abbiamo cambiato in corso d'opera, anche in Commissione, perché avevamo delle risorse vincolate e per intercettarle dovevamo toccare alcuni punti che erano fuori dai nostri propositi iniziali?
Presidente, è un Piano importante, un Piano che - ripeto - arriva in ritardo con un territorio che lo attende, un Piano che serve, perché bisogna in qualche modo non fare passare tutti questi anni senza dare un perimetro di visione o di programmazione amministrativa e politica ad una zona così importante, però stiamo parlando di una cosa che non vede 1 euro.
Ancora una volta discutiamo dei grandi propositi della nostra Regione senza 1 euro. Mi viene in mente quando facciamo il VTS e rinaturalizziamo senza 1 euro. Piano Trasporti: ormai il biglietto unico è superato, tra un po' ci direte che ogni cittadino veneto avrà un chip nel pollice. Altro che biglietto unico! Pollice unico! Anche quello, però, anche quello senza soldi.
Grandi disegni, PRT infrastrutturale, senza soldi. Per cui, o viene il privato che li fa e dopo ci indebitiamo perché pensiamo di essere più furbi del privato, e Pedemontana invece ci ricorda che il privato è più furbo di noi e i cittadini veneti pagano. Senza soldi. Grandi piani di recupero. Io a un certo punto mi chiedo: ma ha un valore quello che in qualche modo noi in quest'Aula facciamo e votiamo? Perché poi succedono due cose: o non ci sono i soldi o per intercettare alcune risorse dobbiamo cambiare quelli che sono i nostri propositi perché la risorsa va intercettata, dopo c'è il vincolo, e quindi dobbiamo decidere di toccare un punto oppure no. Un po' come avviene col FEAMPA: va bene, però sai, li devi mettere sul mercato nuovo piuttosto che su quello, sennò tu non lo intercetti.
Io credo che questo sia sconfortante, non solo per il lavoro delle Strutture tecniche che ci dotano di Piani così importanti, ma anche per noi politicamente. Su questo Piano, Assessore, non si può non avere una copertura importante. Troveremo le risorse quando, come, dove e da chi e dove potremmo usarle? Ma ce li daranno sì e per far che? Siamo sicuri che ce le daranno per quello che vogliamo fare o ci dobbiamo adeguare e trovare sempre un compromesso, una mediazione, un punto di caduta con chi ti dà i fondi?
E quindi io credo che sia giusto dire che, seppure il Piano è un Piano importante, è un Piano che vede poca voglia da parte di questa Giunta regionale di esserci e di investire, perché non può essere che quando bisogna trovare le risorse per qualcosa che interessa politicamente e legittimamente a questa maggioranza si trovano e ci indebitiamo.
Ricordiamo adesso col credito zero, credito sportivo, i 6 milioni all'anno per il Palaghiaccio. Prestito, credito zero, se non erro, si chiama "Il Filone". Troviamo subito 6 milioni l'anno per il Palaghiaccio. Dopo per il Parco non mettiamo un euro.
Urla vendetta! È una cosa che urla vendetta, perché è un Piano bello, che meriterebbe più attenzione e, tra l'altro, è un Parco che gode di alcune peculiarità: ci sono infatti ambienti incontaminati e tutelati per la parte faunistica. È la parte più remota di un territorio che è riuscito a non vivere la contaminazione anche infrastrutturale e fisica. Il Veneto, in qualche modo, difficilmente è riuscito a risparmiare qualche zona.
Credo che lo affrontiamo non solo con ritardo, che sarebbe il minimo, ma lo affrontiamo con grande timidezza e lo affrontiamo con grandi propositi messi sulla carta, ma con poche prospettive perché – il presidente Zaia ama ricordare il pragmatismo Veneto, gli uomini del fare – senza soldi non si fa niente (senza soldi non si fa niente).
Questo dovrebbe farci riflettere se stiamo votando un documento che va fatto ogni 10 anni e quindi con grande ritardo arriva. Ma io vorrei che qualcuno con onestà si alzasse in piedi e ci dicesse cosa può, in qualche modo, essere concretamente portato avanti di un Piano che non vede soldi, quando invece noi ne dovremmo investire ancora di più, visto che stiamo parlando di un territorio sensazionale e bello, che riesce a suscitare anche nel dibattito politico un dibattito quasi di poesia quando intervengono i colleghi che vivono su quel territorio, come ad esempio quando interviene la collega Cestaro. Io credo che su questo dovremmo interrogarci tutti.

PRESIDENTE

Grazie, collega.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Valdegamberi, prego.

Stefano VALDEGAMBERI (Gruppo Misto)

Il concetto di Parco nasce nel mondo anglosassone come luogo di conservazione totale della natura, inizialmente concepito così. L'uomo ha distrutto ovunque, però, preso dagli ambiti territoriali, dai territori, lì non si può fare niente, la natura deve essere preservata e conservata in tutti i modi, fino all'estremo.
Nel concetto europeo di Parco, compresi i Parchi regionali e anche nazionali italiani, questa idea non è quella proprio di Parco. Nella natura, per fortuna, è stato considerato anche l'imprinting dato dall'uomo nel corso dei secoli. Io più che al Parco delle Dolomiti, penso a quello della Lessinia. Abbiamo anche noi un Parco che è un Parco vissuto, vivo, è un Parco plasmato nel corso dei millenni dall'uomo. Senza l'uomo non sarebbe così bella la Lessinia come oggi la troviamo perché c'è stato un imprinting, un'azione, diciamo anche dell'uomo, che ha creato le malghe, che ha messo i muretti a secco in pietra, che ha creato quel paesaggio rurale di cui noi oggi godiamo anche la vista, oltre che anche i prodotti che da questo derivano.
Dobbiamo però stare attenti perché io non sono molto favorevole agli Enti Parco in quanto Enti. Sono per la tutela del territorio, per la conservazione anche dell'imprinting storico che spesso cancelliamo. Vediamo monti interi che si spazzano via e magari ci sono reperti archeologici, ma se si trovano si sotterrano e si fa finta di non vederli. Vediamo un territorio che di fronte al business viene trasformato e su questo io non sono per nulla d'accordo.
Però non sono nemmeno d'accordo a creare spesso dei baracconi, degli Enti Parco la cui prima finalità che hanno è pagare gli stipendi al loro interno e poi non hanno nemmeno risorse per fare investimenti concreti sul territorio. Parlo a ragion veduta, perché sono stato anche Vicepresidente di un Parco.
Credo, quindi, che dobbiamo stare attenti a non scambiare la protezione dell'ambiente nella protezione della burocrazia e dei sistemi che vanno molte volte anche contro l'interesse stesso di un Parco, che è quello di garantire e anche conservare l'ecosistema di cui l'uomo non è semplicemente un disturbo, ma è anche un attore di quell'ecosistema.
Mi riferisco alle considerazioni fatte prima dal consigliere Zanoni, il quale ha citato un paio di casi, di cui in uno ero io stesso iniziatore, insieme al voto di tutte le Amministrazioni e dei Consigli comunali di tutta la Lessinia. Avevamo cercato di trasformare la zonizzazione di un'area cosiddetta pre-parco in modo diverso, in maniera meno rigida, perché all'interno era proibita, per esempio, la caccia, anche quella di selezione. Era proibita a 360 gradi ed era un problema enorme perché da lì provenivano i cinghiali che poi andavano a deturpare il paesaggio della montagna.
Volevamo portare la stessa normativa in quelle aree che è prevista oggi, con molto più buon senso, nei Parchi del Trentino, voluta dal tuo partito di una volta, dal PD. Le maggioranze erano diverse, ma c'era la capacità di interpretare in maniera equilibrata il rapporto tra l'uomo e l'ambiente. Creare un vestito rigido molto spesso non aiuta l'ambiente, ma crea le premesse perché l'ambiente venga rovinato. Quando io altero l'ecosistema, col giusto equilibrio che si è creato nel tempo e faccio fuggire l'uomo da quel territorio, non è che miglioro l'ambiente. Lo peggioro e creo una serie di effetti che non sto qua a dire, che noi tutti conosciamo, di esternalità negative attorno. Nonostante si voglia lavorare per la tutela e la conservazione si arriva a risultati diametralmente opposti.
Io sono d'accordo che noi abbiamo, penso, nel Parco della Lessinia talmente tante specificità e il Parco ha una funzione anche di promuovere il territorio, di fare conoscere un territorio e ciò che lo caratterizza. Per esempio, in Lessinia, lo dico adesso in due secondi, abbiamo alcune peculiarità che, scommetto, nemmeno buona parte dei veneti conoscono. Per esempio, penso al discorso geologico e in particolare a Bolca, che del Pliocene ha il giacimento più grande e più ricco di reperti di quell'era geologica al mondo.
Penso al ponte di Veja, il ponte naturale più alto d'Europa. L'abbiamo qui nel veronese, in Lessinia. Nessuno magari lo sa che è il ponte naturale più alto almeno d'Europa. Penso alla Spluga della Preta, che è l'abisso più profondo, tra i più profondi al mondo, sicuramente d'Europa. È uno degli abissi più profondi. Dov'è? Sempre in qui pochi chilometri quadrati di montagna che si chiamano Lessinia. Penso poi all'architettura che c'era in quel territorio, che la caratterizza: la presenza dell'uomo non solo si vede nei muretti a secco, ma anche nelle malghe. C'è una concentrazione di ben 125 malghe in pochi chilometri quadrati (nessun altro posto al mondo ha una concentrazione simile). Per dire quanto era vissuto quel territorio. Di quelle malghe molte sono andate distrutte, molte sono state recuperate, ma rappresentano un legame tra l'uomo e l'ambiente che ha migliaia di anni di storia.
Credo che tutte queste cose e molte altre, come la presenza anche di una minoranza etnico-linguistica che ha influenzato la lingua, la toponomastica, il modo di costruire, l'architettura. Una volta feci un convegno proprio sul connubio tra lo stile architettonico germanico e la cultura legata a quei tetti gotici, a quelle strutture architettoniche che vediamo nella Mitteleuropa, insieme al materiale da costruzione che appartiene al mondo latino, che è la pietra: perché mentre da altre parti si usava il legno, da noi si usa la pietra come materiale di base di costruzione. Se guardate bene, l'uso della pietra coincide grossomodo con i territori nei quali è arrivato l'Impero Romano.
Il connubio avviene proprio in questo territorio, dove la materia prima pietra, che era disponibile, è diventata anche una risorsa economica (pensiamo alla pietra di Prun), che veniva usata per le costruzioni, le case, le architetture, le grandi corti, eccetera.
Considerare il Parco come una certa ideologia lo considera (l'ideologia portata avanti dal nostro collega Zanoni che ha quella interpretazione del Parco come insieme di vincoli per non fare nulla e per creare una natura selvaggia) significa nuocere al territorio, perché così non è stato nei secoli e non risponde alle necessità e alle finalità che dovrebbe avere invece questa Istituzione, che – ripeto – non so quanto possa essere utile in questa fase, perché mancante di risorse non riesce a perseguire le proprie finalità statutarie e diventa un ulteriore appesantimento rispetto a un'opportunità in più.
Prima si diceva che non ci sono le risorse. Penso che noi abbiamo tutti delle priorità su cui mettere le risorse. In questi giorni stiamo discutendo di portare al 2% del PIL la spesa del bilancio dello Stato in armamenti, che significa aggiungere 10 miliardi di euro al budget che è già di 31 miliardi di euro e portarlo ad oltre 40 miliardi per gli armamenti. Questo lo dico quando parliamo di sanità, di sociale, di Parchi, eccetera. Non si può, e qui c'è il voto del PD anche su questo, da una parte auspicare una cosa e poi lamentarsi perché la coperta è corta in tutti gli altri settori.
La mia sfida sarebbe ed è quella di dire: abbiamo il coraggio in tutti i livelli di investire in più sull'ambiente e sulla natura, sul benessere dell'uomo, sulla sanità, sul sociale, e rinunciamo a creare armi inutili che servono solo per rispondere a certe lobby?
Su questa domanda, che sembrerebbe quasi scontata, noi tutti saremmo d'accordo in termini di principio, poi vediamo che il voto della sinistra, che oggi qui in Aula si dichiara fortemente ambientalista, va esattamente in direzione opposta. Questa è la grande contraddizione e il grande paradosso: siamo noi stessi causa di quello di cui ci lamentiamo oggi, cioè che non riusciamo a fare delle cose per mancanza di risorse, ma queste risorse, magari in altre sedi parlamentari, siamo sempre pronti a destinarle in altre direzioni, togliendo l'opportunità che questi Parchi diventino uno strumento, come è nelle loro finalità statutarie, di sviluppo e non solo di conservazione ma anche di sviluppo del territorio.
E quindi la contraddizione dobbiamo cominciare a risolverla all'interno di noi stessi, altrimenti non siamo coerenti quando veniamo a fare gli appelli in quest'Aula.

PRESIDENTE

Grazie, consigliere Valdegamberi.
Chiudo la discussione generale.
Ha chiesto di intervenire il relatore in replica. Prego, Zecchinato.

Marco ZECCHINATO (Zaia Presidente)

Grazie, Presidente.
Prendo parola solo per fare la dichiarazione di voto e fare un proprio un minuto di sintesi.
Intanto mi sembra in maniera positiva che ci sia stato un approccio da parte di tutti con interventi costruttivi, chiaramente ognuno con un proprio pensiero, però volto a dire che questa è una grande opportunità per il bellunese. L'aggiornamento del Piano del Parco è un momento importante perché si supera anche in quest'Aula il concetto – insomma, l'abbiamo detto a più riprese – del vincolo tout-court, ma della tutela per creare delle opportunità anche sul territorio.
Prima mi sono dimenticato di ringraziare il dottor Simionato per quanto riguarda l'ufficio della Seconda Commissione. Volevo ricordare che, riguardo anche ai tempi di cui si è tanto discusso, noi come Consiglio regionale siamo stati superveloci, nel senso che l'approvazione della DGR del protocollo d'intesa è avvenuta il 10.09.2024 e oggi, 15 aprile 2025, siamo ad approvare i provvedimenti in Aula dopo il passaggio in Commissione. Per cui, dal punto di vista politico, perlomeno ci possiamo dire che siamo bravi su questo.
Sul resto il Veneto ha comunque un primato, di essere stato, in questo caso, il primo ad avere un Piano del Parco e credo il primo, vedendo il sito del Ministero, ad avere anche l'aggiornamento del Piano del Parco. Anche su questo, quindi, seppur con tempi lunghi, siamo in linea.
Oltre al Piano del Parco, ci sono tanti altri strumenti che Regione Veneto si è data, dai Piani d'area, alla Rete Natura 2000 (con le aree protette che vanno ad occupare, in particolare nel Bellunese, il 54% della superficie provinciale), fino ad arrivare anche ai Parchi regionali. Io direi che, come Regione, possiamo dirci soddisfatti delle aree, di quanto fatto finora per la biodiversità. Non solo, ma partecipiamo in tantissimi progetti, dagli Interreg ai Life. Credo che Regione Veneto sia ai primi posti a livello nazionale, sicuramente, ma credo anche europeo, da questo punto di vista.
Detto questo, io ringrazio tutti quelli che sono intervenuti oggi con un contributo costruttivo e dichiaro il voto favorevole del Gruppo Lega e Lista Zaia. Grazie.

PRESIDENTE

Grazie, collega.
Non vedo altre richieste di dichiarazioni di voto.
Procediamo alla votazione della PDA n. 89 "Parco nazionale delle Dolomiti bellunesi. Approvazione del Piano per il Parco".
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva all'unanimità.
PUNTO
7



PROPOSTA DI LEGGE D'INIZIATIVA DEI CONSIGLIERI SCATTO, RIGO, BET, CAVINATO, CECCHETTO, RIZZOTTO, ZECCHINATO, MAINO, PAN, BRESCACIN, BISAGLIA, CECCHELLERO, MICHIELETTO E BOZZA RELATIVA A "INTERVENTI REGIONALI PER LA PROMOZIONE DELLA CULTURA DEL CAVALLO". (PROGETTO DI LEGGE N. 293) APPROVATO (DELIBERAZIONE LEGISLATIVA N. 4/2025)

Relazione della SESTA Commissione Consiliare.
Relatrice: Consigliera Scatto
Correlatrice: Consigliera Zottis

PRESIDENTE

Passiamo alla proposta di legge d'iniziativa della presidente Scatto ed altri, progetto di legge n. 293.
Prego, relatrice Scatto, per la relazione. Grazie.

Francesca SCATTO (Zaia Presidente)

Grazie, Presidente.
Questo progetto di legge in realtà va ad innovare la legge regionale n. 9 del 2018 introducendo, con l'articolo 1, appunto, l'articolo 9 bis, che riguarda le iniziative per la promozione della cultura del cavallo.
Ci sono tre tipi di iniziative: una riguarda gli eventi culturali, la seconda il recupero del disagio comportamentale, la terza la riabilitazione delle persone carcerate. La Giunta adotterà un programma annuale, con la collaborazione anche di Veneto Agricoltura, dell'università e delle associazioni del settore, per stabilire quali possano essere i progetti relativi a queste materie.
Tutto questo si è basato sull'importanza sempre più riconosciuta del cavallo. Da un punto di vista culturale, è un animale che è stato molto importante nella storia dei veneti, in quanto è stato anche scoperto che negli eserciti, nei combattimenti, quando morivano e comunque a prescindere, il cavallo veniva addirittura sepolto insieme al proprio proprietario. Al di là di ciò, è un animale dotato di una grandissima sensibilità ed è davvero emerso, lo sappiamo tutti, quanto giovamento possa portare l'ippoterapia nelle persone con disabilità e non solo, ma anche nei ragazzi che sono soggetti a disturbi dell'attenzione.
Poi abbiamo fatto esperienza anche, per esempio, nelle carceri di Montorio di quanto per i carcerati, ai fini della riabilitazione, sia stato importante l'essere a contatto con il cavallo, cioè il prendersi cura. Io li ho proprio anche visti durante alcune manifestazioni proposte negli eventi dei Cavalli in Villa. C'è quindi un'implicazione di natura culturale e di natura sociale davvero molto importante.
Si è ritenuto, appunto, di dover dare importanza con un progetto di legge proprio a questo animale così vicino alla vita dell'uomo. Questo progetto di legge è frutto della collaborazione con il collega Rigo, che invito, se vuole... Si è già iscritto. Grazie.

PRESIDENTE

Grazie, collega Scatto.
Correlatrice Zottis, prego.

Francesca ZOTTIS (Partito Democratico Veneto)

Grazie, Presidente.
Da Euripide "Ippolito" 228-231 si legge: "Artemide, signora di Limna marittima e degli stadi rimbombanti di cavalli, oh, poter essere nelle tue pianure, poter domare i puledri veneti!".
Il cavallo, infatti, come ricordato anche dalla relatrice, è un simbolo totemico indoeuropeo, emblema di eleganza e forza. Rappresenta sicuramente una figura importante per la cultura, per l'arte, per l'archeologia, nonché per l'economia veneta.
Il legame tra il territorio veneto e il cavallo è profondo e radicato nella storia e risale al primo millennio avanti Cristo, quando i puledri veneti erano considerati animali pregiati e venerati.
Gli antichi veneti erano noti per l'allevamento di cavalli da corsa e i cavalli veneti erano apprezzati nelle competizioni sportive del mondo greco, come le Olimpiadi. Nel Veneto preromano i cavalli erano spesso sepolti insieme ai loro scudieri, come già ricordato, indicando una specificità di ritualità funeraria e riflettendo l'importanza simbolica e sacra del cavallo nella cultura veneta.
Il cavallo ha inoltre avuto un ruolo centrale nell'economia veneta, soprattutto nell'agricoltura (pensiamo alle fiere relative), nelle competizioni ippiche, e le stalle monumentali presenti sul territorio ne testimoniano l'importanza storica.
Al giorno d'oggi, infine, il Veneto continua a valorizzare il cavallo attraverso diverse attività come l'allevamento, lo sport, il supporto terapeutico, la cultura, il turismo. L'immagine del cavallo si trova infatti ancora ben conservata in molti santuari, necropoli e percorsi archeologici, come ad esempio ad Altino, San Pietro Montagnone, Este e Padova.
Per questo riteniamo che servirebbe una maggiore propulsione non solo in termini di finanziamento diretto quanto di attivazione di progetti specifici.
Comprendere la storia e la simbologia del cavallo ci porta non solo a riscoprire parte della storia dei rapporti culturali e commerciali, ma anche l'importanza dell'interazione dell'uomo con l'animale, a partire dal rispetto per lo stesso che produce numerosi benefici fisici e psicologici, a partire dall'infanzia: aiuta a calmare, a ridurre l'ansia, migliora la gestione delle emozioni e aumenta la fiducia in se stessi, migliora la comunicazione, la collaborazione e il livello fisico, rafforza muscoli e migliora l'equilibrio. Non da ultimo, offre un supporto terapeutico in situazioni di difficoltà e disagio, utile per trattare varie condizioni fisiche ed emotive.
È evidente che le proposte inserite nella legge in discussione, che condividiamo, per poter incidere sullo sviluppo culturale, sociale ed economico veneto devono però trovare sostegno non solo attraverso gli strumenti specificati e previsti, ma anche attraverso una stretta collaborazione con il mondo della cultura, del turismo, del sociosanitario, dell'istruzione, e su questo si basa la nostra manovra emendativa.
È necessario far rientrare le azioni proposte non solo in una programmazione annuale regionale, ma anche nelle singole programmazioni dei singoli Enti pubblici e privati, facendo poi riferimento al valore che ha questo animale rispetto alla presa in carico di persone con disagio comportamentale e sociale.
Riteniamo che tali iniziative debbano essere condivise con le aziende ULSS e gli istituti scolastici. Grazie, Presidente.

PRESIDENTE

Grazie, colleghi.
Se non c'è nessuno contrario, sospendiamo qui i lavori.
Riprendiamo alle ore 14.30 con il collega Rigo.
Grazie.
La Seduta è sospesa alle ore 12.57
La Seduta riprende alle ore 14.41
Assume la Presidenza
Il Presidente Roberto CIAMBETTI

PRESIDENTE

Riprendiamo i lavori.
È iscritto a parlare in discussione generale il collega Filippo Rigo.

Filippo RIGO (Liga Veneta per Salvini Premier)

Grazie, Presidente.
Ringrazio la collega Francesca Scatto per aver presentato questo progetto di legge, sul quale abbiamo lavorato per valorizzare la figura del cavallo, che ‒ come è stato detto da lei e dalla correlatrice Francesca Zottis ‒ ha un'importanza storica nella nostra regione. Da secoli, da millenni l'importanza del cavallo, in diversi ambiti e attività, è stata fondamentale per lo sviluppo della nostra regione. In epoca moderna continua ad avere un'importanza fondamentale. Penso, per esempio, all'aspetto sportivo, all'aspetto commerciale del cavallo. Io vengo da Verona, dove abbiamo avuto modo quest'anno di presentare questo progetto di legge a Fieracavalli, una manifestazione unica al mondo, tutto il mondo del cavallo si riunisce a Verona, orgoglio per la nostra città e per la nostra regione.
Il cavallo ha un'importanza fondamentale in una delle economie più importanti della nostra regione, anzi nell'economia più importante della nostra regione, ossia il turismo. La legge regionale del 2018 ha favorito lo sviluppo di tutto quello che riguarda il turismo equestre, che è un turismo lento, esperienziale, che porta sempre più visitatori nel nostro Veneto. Tanto è vero che, secondo un recente studio, il 70% degli intervistati sostiene di voler fare, nei prossimi anni, esperienze turistiche a cavallo. La nostra regione è capofila in queste attività.
Il cavallo ha un'importanza fondamentale dal punto di vista terapeutico. Tante sono le attività che vengono fatte con il cavallo. Sempre a Fieracavalli è stato presentato un progetto importante, in collaborazione tra Regione Veneto e ULSS 9 Scaligera, che si chiama "Riding The Blue", un progetto indirizzato a quelle persone con disturbi dell'autismo, progetto che ha già ottenuto risultati importanti e che è stato esportato anche fuori dalla nostra regione, fuori dai confini regionali, in ambito nazionale.
Da parte nostra, quindi, c'è stata la volontà di presentare questo progetto di legge per ampliare gli ambiti di attività con il cavallo. Con questo progetto di legge intendiamo valorizzare le attività sociali, culturali, didattiche e promuovere l'importanza storica del cavallo. Per fare questo, abbiamo ritenuto opportuno aggiornare la normativa regionale, per dare al cavallo e a tutte le attività che vengono fatte con il cavallo ancora maggiore promozione e ancora maggiore valorizzazione.
Grazie. Buon lavoro.

PRESIDENTE

Grazie a lei.
Sono stati depositati quattro emendamenti, il n. A0005, il n. A0006, il n. A0007 e il n. A0008, da parte della correlatrice. Do dieci minuti per eventuali subemendamenti.
Consigliere Zanoni, prego.

Andrea ZANONI (Europa Verde)

Grazie, Presidente.
Ho ascoltato con attenzione gli interventi dei colleghi, della relatrice in particolare, e anche del collega Rigo adesso. Tutti hanno ricordato come questa norma sia importante. È bene ribadire l'importanza del cavallo nella cultura, nella storia, nel turismo, nelle attività formative e curative, interventi regionali per la promozione della cultura del cavallo, anche se devo dire che, effettivamente, se andiamo a vedere le norme attuali, queste cose già le troviamo. Con questa norma vengono stanziati anche 200.000 euro, quindi è anche un'occasione per dare fondi per questa iniziativa.
È stato detto come il cavallo sia importante anche per la cura e il recupero di persone che hanno problemi fisici, affette da disagio comportamentale, da disagio sociale. Sappiamo come oggi nella nostra regione ci siano molte persone che soffrono di questi problemi, di queste patologie. Nell'articolato si legge che il cavallo viene utilizzato anche per il recupero di persone affette da limitazioni fisiche o sensoriali, che possono, così, giovarsi dell'impiego e del contatto con i cavalli, nonché allo scopo di favorire forme di integrazione sociale e di miglioramento della qualità della vita. Viene, quindi, riconosciuto a questo animale un ruolo sicuramente molto importante.
Per questo motivo, come Europa Verde abbiamo presentato anche un ordine del giorno che, in sostanza, chiede coerenza con questi princìpi che vengono scritti in legge relativamente all'importanza di questo animale. È importante riconoscere l'importanza del cavallo come essere senziente e non come oggetto. Quindi, vi chiederemo di riconoscerlo come animale da affezione, introducendone il divieto di macellazione. Come possiamo dire a dei ragazzi e a delle ragazze, a dei bambini e a delle bambine che utilizzano questo animale per migliorare la loro qualità della vita, per migliorare il loro stato di malattia, che un giorno quell'animale (che sicuramente avrà anche un nome, verrà accarezzato, coccolato, perché a questo serve l'approccio) verrà macellato? Proprio per questo vi chiediamo un impegno anche su questo. La macellazione dei cavalli per il consumo umano è una pratica crudele, che le organizzazioni per la protezione degli animali denunciano da decenni. Secondo quanto riportato dalla LAV, su dati ISTAT, solo da luglio 2021 a febbraio 2022 sono stati uccisi 14.096 equini per finire nei piatti. In parte si tratta di cavalli importati dall'Est Europa, i restanti, in Italia, provengono da allevamenti per la filiera alimentare e dall'industria ippica equestre. Ogni italiano consuma in media un chilo di carne equina all'anno. Questa è una fonte di Confesercenti.
Secondo quanto riportato da EFSA, l'agenzia alimentare dell'Unione europea, i cavalli subiscono trattamenti problematici, che causano loro gravi sofferenze, in contrasto con le leggi sul benessere animale. In tal senso, l'agenzia europea denuncia l'esistenza delle seguenti pratiche: spostamento di cavalli indotto attraverso l'uso di bastoni o pungoli elettrici, ferimento tramite pugnali, dissanguamento di animali coscienti, taglio del midollo spinale con una punta affilata su animali coscienti, spostamento di cavalli con problemi di mobilità e/o segni di profonda stanchezza, animali coscienti sospesi, issati, con conseguenze dolorose.
Io non so se questo trambusto sia l'effetto del Vinitaly che c'è stato la scorsa settimana, Presidente, o sia dovuto a qualcos'altro.

PRESIDENTE

Chiedo alle colleghe di lasciar parlare il consigliere Zanoni.

Andrea ZANONI (Europa Verde)

Spostamento dei cavalli con problemi di mobilità e/o segni di profonda stanchezza, animali coscienti sospesi, issati, con conseguenze dolorose, zampe e zoccoli dei cavalli legati o bloccati meccanicamente, utilizzo di corrente elettrica per immobilizzare gli animali e utilizzo di corrente elettrica per stordire o uccidere i cavalli in circostanze non controllate.
Per quanto riguarda la macellazione dei cavalli non destinati al consumo umano, soppressi perché considerati, per esempio, improduttivi, feriti o malati terminali, l'EFSA denuncia l'esistenza di ulteriori pratiche in contrasto con il benessere animale: utilizzo di procedure dolorose per spostare gli animali, anche gravemente feriti, attraverso pungoli elettrici e bastoni, ferimento tramite pugnali, dissanguamento di animali coscienti, indurre la morte in modo doloroso su animali coscienti, per accoltellamento o tramite l'applicazione di corrente elettrica al torace, annegamento e soffocamento dei cavalli, aggiunta di pesticidi o di qualsiasi altra sostanza tossica al cibo o all'acqua dei cavalli, iniezioni di agenti chimici specificatamente progettati per la macellazione dei cavalli.
Colleghi, l'articolo 13 del Trattato sul funzionamento dell'Unione europea, la Carta costituzionale dell'Unione europea, stabilisce che, nella formulazione e nell'attuazione delle politiche dell'Unione nei settori dell'agricoltura, della pesca, dei trasporti, del mercato interno, della ricerca e dello sviluppo tecnologico e dello spazio, l'Unione e gli Stati membri tengono pienamente conto delle esigenze in materia di benessere degli animali in quanto esseri senzienti, rispettando nel contempo le disposizioni legislative o amministrative e le consuetudini degli Stati membri, per quanto riguarda in particolare i riti religiosi, le tradizioni culturali e il patrimonio regionale.
Un primo approdo verso una definizione non specista del cavallo è contenuto nel decreto legislativo del 28/02/2021, n. 36 (stiamo parlando di una norma italiana) "Attuazione dell'articolo 5 della legge 8 agosto 2019, n. 86, recante riordino e riforma delle disposizioni in materia di enti sportivi professionistici e dilettantistici, nonché di lavoro sportivo". All'articolo 19, comma 2, "Benessere degli animali impiegati in attività sportive", viene scritto: "Sono vietati metodi di addestramento e di allenamento che possono danneggiare la salute e il benessere psicofisico dell'animale, in quanto essere senziente ai sensi dell'articolo 13 del Trattato sul Funzionamento dell'Unione Europea. È altresì vietato qualsiasi metodo di coercizione o costrizione e l'utilizzo di mezzi o dispositivi che possano provocare danni alla salute e al benessere psicofisico dell'animale e comunque provocarne sofferenza". Ricordo ancora che questa è una norma italiana. Continua: "Devono essere utilizzati metodi di addestramento che tengono conto delle capacità cognitive e delle modalità di apprendimento degli animali".
Con decisione n. 694/2023 della Commissione europea, del 22 marzo 2023, relativa alla richiesta di registrazione dell'iniziativa dei cittadini europei dal titolo "End The Horse Slaughter Age" (mettiamo fine alla macellazione dei cavalli), a norma del Regolamento n. 788/2019 del Parlamento europeo e del Consiglio, la Commissione europea ha ritenuto opportuno registrare l'iniziativa dei cittadini europei dal titolo "End The Horse Slaughter Age", i cui obiettivi, come espressi dagli organizzatori, sono i seguenti: l'iniziativa dei cittadini europei dal titolo "The End Horse Slaughter Age" chiede una legge che vieti la macellazione dei cavalli, come anche la riproduzione e l'esportazione per produrre pelli, cuoio e carne o per fabbricare medicinali o altre sostanze. Invoca, altresì, una legge che ne vieti il trasporto su lunga distanza a fini di macellazione in tutta Europa e un regolamento che tuteli dalla costrizione, dal lavoro eccessivo o da addestramenti estenuanti.
Parecchie negli anni sono state le iniziative legislative incardinate in Parlamento tese a riconoscere il cavallo e gli equini animali da affezione e vietarne su tutto il territorio nazionale la macellazione, l'importazione e l'esportazione per tale finalità, nonché la vendita e il consumo delle loro carni.
Si ricorda che, a testimonianza di un'ampia convergenza sul più generale tema della tutela del benessere animale, categoria entro cui andrebbero declinate le iniziative di cui al presente progetto di legge, questo Consiglio regionale, con deliberazione n. 79 del 17 maggio 2022, ha all'unanimità approvato l'ordine del giorno con oggetto "Pervenire a una più compiuta tutela del benessere animale", con il seguente dispositivo: "a valutare, anche nell'ambito di una riforma generale dei provvedimenti regionali dal punto di vista della tutela del benessere degli animali, l'introduzione del divieto di utilizzare gli animali, non solo quelli da affezione, sia cuccioli che adulti, come offerta in premio alla vincita di giochi oppure in omaggio, a qualsiasi titolo, nell'ambito delle attività commerciali, di giochi e spettacoli".
Ricordato inoltre che, a rappresentare l'interesse trasversale in materia, questo Consiglio regionale ha approvato all'unanimità ‒ colleghi, lo ricorderete, perché è recente ‒ l'articolo 17 della legge regionale 9 agosto 2024, n. 20 , "Disposizioni di adeguamento ordinamentale 2024 in materia di politiche sanitarie e politiche sociali", che introduce l'articolo 16-bis della legge 28 dicembre 1993, n. 60, in materia di misure di protezione degli animali da compagnia.
Non vedo la collega Brescacin. Mi pare fosse un suo emendamento.
Considerato che una vera e propria cultura del cavallo, come quella che intende giustamente instradare il progetto di legge regionale oggetto del presente ordine del giorno, non può fondarsi su relazioni tra essere umano e cavallo di fatto ancora imperniate su squilibri specialisti, in cui il cavallo è lo strumento di produzione asservito e senza voce. Una vera cultura del cavallo implica non solo la piena presa d'atto e la matura consapevolezza che il cavallo è un essere senziente, ma è necessario compiere un passo successivo: riconoscere in via legislativa la qualifica di animale da affezione, a ciò facendo conseguire anche il divieto di macellazione. Diversamente non si può parlare di cultura, ma di una prospettiva specista, che ignora la soggettività senziente e fa del cavallo un mero mezzo, uno strumento di produzione.
Questo mio intervento serve per far capire che, oltre ai buoni princìpi previsti in questa norma, che si intitola "Interventi regionali per la promozione della cultura del cavallo", va preso l'impegno di investire la Giunta regionale affinché si faccia portavoce presso le sedi competenti ‒ è materia soprattutto dello Stato ‒ in attuazione di una cultura del cavallo che sia priva di squilibri e che proceda al riconoscimento di questo animale come animale da affezione e, di conseguenza, ottenerne il divieto su tutto il territorio nazionale di macellazione, importazione, esportazione per la vendita e il consumo delle loro carni.
Colleghi, questa si chiama "coerenza". Non possiamo dire quanto è bello il cavallo, quanto è utile il cavallo, quanto è importante il cavallo, come il cavallo nella storia e nella cultura della nostra regione ha assunto un ruolo importante, e poi dire che quel cavallo finirà al macello. Come vi dicevo prima, che segnale potremmo mai dare in contesti di formazione, in contesti scolastici, in contesti di riabilitazione, in contesti educativi? Avere un contatto con queste persone che provano disagi comportamentali o sociali, come è scritto nella legge, portano limitazioni fisiche, anche limitazioni sensoriali, e poi far capire loro che questi magnifici esemplari, che servono a questo scopo, faranno una brutta fine. Viene quasi meno l'obiettivo, mi viene da dire. Nel momento in cui vengono messi in questa realtà, che passa da realtà idilliaca a realtà "macello", si possono veramente compromettere lavoro e obiettivi.
Ho la foto di un cavallo, che mi permetto di mostrarvi. Cosa direste di fronte a un cavallo del genere?

PRESIDENTE

Signori, l'entusiasmo popolare va contenuto, per favore.
Collega Zanoni, la invito a rimuoverla. Grazie.

Andrea ZANONI (Europa Verde)

Voi avreste il coraggio di dire a questa persona che il cavallo che sta cavalcando verrà ucciso, verrà macellato? Tra l'altro, noi abbiamo anche la fiera dei cavalli. Questa foto riguardava la fiera dei cavalli, era il nostro Presidente a cavallo. Non so se il prossimo anno, alla prossima fiera del cavallo, avremo di nuovo un Presidente a cavallo. Anche questo è un bel tema. Oppure una Presidentessa, una Presidente a cavallo. Non diamo limiti. So che voi avete solo candidati di sesso maschile, ma per carità. Di avanzamenti ne fate anche voi. Guardo Joe Formaggio e i colleghi di Fratelli d'Italia: la famiglia si allarga, non siete più solo Fratelli d'Italia, ma Fratelli e "Sorelle" d'Italia.
A parte queste battute, a mio avviso si dovrebbe pensare anche alla coerenza del messaggio che diamo al di fuori di quest'Aula. Buoni princìpi, ma se dopo non c'è coerenza e il cavallo viene utilizzato finché serve per poi essere macellato credo diventi una storia con un bruttissimo fine, un dramma, una storia dell'orrore e non una storia a lieto fine.

PRESIDENTE

Collega Joe Formaggio, prego.

Joe FORMAGGIO (Fratelli d'Italia - Giorgia Meloni)

Grazie, Presidente.
Non volevo intervenire. Ringrazio la Presidente Scatto e tutti i firmatari di questa legge, che mi sembra bella. Voterò a favore, però non l'ho sottoscritta perché sapevo che l'ala sinistra di quest'Aula avrebbe colpito dove ha appena colpito il collega Zanoni.
La cultura del cavallo, signori, non l'abbiamo inventata qua in Veneto. Pensiamo ad Alessandro Magno con Bucefalo. Gli Stati Uniti sono stati creati da uomini a cavallo, l'Impero romano è stato fondato da uomini a cavallo, tutti i grandi eserciti del passato che hanno portato alla morfologia dell'Europa odierna, fino alla Prima guerra mondiale, hanno sempre combattuto a cavallo. Quello che ha rappresentato il cavallo nella storia dell'uomo non dobbiamo certo dirlo noi qui dal Veneto.
Ben venga questa legge, ma quello che sapevo sarebbe arrivato, che mi ha costretto a intervenire, è quello che ha detto il collega Zanoni, che vorrebbe che tutti quanti mangiassero soltanto erba. Collega Zanoni, le ricordo che ci sono milioni e milioni di euro di PIL Veneto che riguardano la macellazione dei cavalli, il confezionamento della carne di cavallo, il commercio della carne di cavallo, la vendita nei ristoranti della carne di cavallo. Se facciamo i conti di queste persone, scommetto che quelle che oggi in Veneto mangiano carne di cavallo sono molte di più di quelle che mangiano erba come voi, cari colleghi.
Prima di presentare emendamenti che vanno a colpire i schei del Veneto e dei veneti che lavorano con la carne di cavallo, quindi, ci penserai sopra. Sono convinto che i vostri emendamenti verranno votati soltanto dalla parte sinistra. Spero. Ormai conosco la maggioranza di quest'Aula.
Vi ricordo una cosa. Non voglio attirare l'attenzione sulla macellazione o fare pubblicità per mangiare cavallo, perché la legge va in tutt'altra direzione, però la carne di cavallo viene consigliata a chi è incinta, ai bambini, agli anziani, è la carne con più ferro. Quindi, non andiamo a demonizzare una cosa soltanto perché c'è una parte che non vorrebbe neanche farci mangiare tutto il resto della carne. In India la vacca è sacra. Bene. Nei Paesi islamici non si può mangiare il maiale. Non è sacro, è impuro, non si può mangiare. Quello che mi piace della nostra Italia, del nostro Veneto è la libertà. Nessuno vi costringe a mangiare gli sfilacci di cavallo di Asolo o la straeca di Tombolo o le costate di cavallo. Nessuno vi costringe, però la libertà a queste persone di poterlo commercializzare, venderlo e fare PIL non potete negarla. La libertà di mangiare il cavallo in Italia e in Veneto è sacrosanta.

PRESIDENTE

Integriamo le citazioni storiche di Joe Formaggio con Omero, che nell'Iliade parlava dei veneti allevatori di cavalli.
Collega Valdegamberi, prego.

Stefano VALDEGAMBERI (Gruppo Misto)

Il cavallo è sempre stato un animale molto vicino all'uomo, anche in cucina. Vi ricordo che uno dei piatti tipici del veronese è la pastissada de caval, che ha, tra l'altro, anche un'origine storica, una leggenda legata a una battaglia che si è verificata attorno a Verona, al tempo di Re Teodorico, dove rimasero uccisi diversi cavalli. Questo stracotto di cavallo, questa carne è stata lasciata a macerare e poi consumata. Da lì nasce il famoso piatto veronese. Non si sa se sia vero o sia solo una leggenda, sta di fatto che è uno dei piatti tipici della città di Verona.
Io non vorrei che qui passassimo da un giusto riconoscimento di questo animale, che ha una storia nobile, soprattutto legata ai veneti... I veneti, secondo gli antichi, erano conosciuti ovunque per essere abili allevatori di cavalli. Troviamo anche delle testimonianze nei venetici delle varie tombe. Il cavallo sicuramente aveva un ruolo importante, non tanto nella cucina, ma perché era un animale da lavoro e serviva nelle battaglie. Quindi, è sempre stato un alleato dell'uomo.
Invito il collega Zanoni a evitare le estremizzazioni di questi provvedimenti. Credo ci sia anche una questione di buonsenso. I cavalli vecchi vengono macellati, quindi non vedo nulla di particolarmente sconveniente. Il collega Zanoni ha detto che il cavallo viene cavalcato dagli uomini: vi siete mai chiesti se il cavallo è contento di portare il peso di qualcuno sopra, magari corazzato? Non credo sia una cosa piacevole. Io ho grande rispetto, ho sempre avuto animali, provenendo da una famiglia agricola. Gli animali li trasformiamo, gli "umanizziamo". Forse i fumetti hanno contribuito a questo, a trasformare l'animale come fosse un essere umano. È chiaro che alle volte mi dispiace vedere certe cose. Sarà perché sono nato negli spazi della campagna, dove gli animali erano lasciati liberi nel cortile. Il benessere animale faceva parte anche della cultura di non sacrificare in un appartamento di casa, al decimo piano, un cagnolino, un gatto, eccetera. A me fanno un po' pena quando li vedo lì, che hanno l'ora d'aria e poi bisogna chiuderli dentro. Sembra un qualcosa più in funzione del nostro benessere che del loro, una forma anche di egoismo personale.
Cavalcare un cavallo, se vogliamo estremizzare, per qualcuno potrebbe essere visto come un atto di violenza, saltare sulla groppa di un cavallo. Vorrei vedere se saltassi sulla groppa di Zanoni che fine farebbe.

PRESIDENTE

Collega Valdegamberi, certi riferimenti a colleghi presenti forse è il caso di non farne.

Stefano VALDEGAMBERI (Gruppo Misto)

Era per rendere l'idea.

PRESIDENTE

No, non rende l'idea.

Stefano VALDEGAMBERI (Gruppo Misto)

Per rendere l'idea, visto che sono un po' pesante. Avrei potuto fare riferimento anche a Joe Formaggio.
Dobbiamo evitare di creare queste contrapposizioni e questi estremismi, in tutti i sensi. Credo che l'animale vada comunque rispettato. L'animale non va fatto soffrire, va trattato con rispetto. Gli animali sanno anche contraccambiare l'amicizia nei confronti dell'uomo, se non altro per l'interesse, perché dà loro da mangiare e sta loro vicino. Sono molto riconoscenti, a volte più degli uomini, però evitiamo di portarla sull'ideologia, perché, guardando l'ideologia fino in fondo, dovremmo evitare di mettere in cattività tanti animali che vengono oggi condizionati in luoghi angusti solo per il nostro piacere e il nostro benessere e non tanto per il loro benessere.
Una settimana fa, dieci giorni fa parlavamo anche degli allevamenti. Siamo al paradosso. Io per primo dico che un animale sta bene se allevato in un luogo salubre, all'aria aperta, eccetera. Oggi qualcuno mi viene a dire che dobbiamo rinchiudere in casa gli animali perché all'aperto potrebbero essere catturati dai lupi, ma anche lì facciamo una discriminazione. Quindi, evitiamo le ideologie, che forse è meglio, caro collega Zanoni.

PRESIDENTE

Prego, collega Zanoni, per fatto personale.

Andrea ZANONI (Europa Verde)

Sono veramente sbalordito dalle affermazioni del collega Valdegamberi, più che sulla mia persona, sul fatto che ha parlato dei veneti come popolo a cavallo. Volevo sottolineare questo revisionismo storico, ma il collega evidentemente ha confuso i veneti con i mongoli.

PRESIDENTE

Non sta parlando per fatto personale. Non è fatto personale.
Lei sta criticando l'intervento generale. O interviene sul fatto personale o le tolgo la parola. È semplice.

Andrea ZANONI (Europa Verde)

Va bene.
Credo sia sconveniente quanto ha detto il collega nei miei confronti. Certe battute se le può risparmiare ed eviti di confondere i mongoli con ii veneti. Questo lo posso dire, Presidente?

PRESIDENTE

Collega Masolo, prego.

Renzo MASOLO (Europa Verde)

Grazie, Presidente.
Anch'io, come il collega Joe Formaggio non volevo intervenire, come dice ogni volta. Non volevo intervenire, ma la discussione mi spinge a fare un breve intervento, su pochi punti schematici.
La prima cosa riguarda l'opportunità di presentare una legge sul sostegno della cultura del cavallo ad aprile 2025 con tutte le cose che abbiamo da fare, prioritarie. Si mettono 200.000 euro per la legge che promuove la cultura del cavallo, ma sono cifre che potevano tranquillamente essere messe in bilancio a fine anno, sostenendo la legge che c'è già. Su questo rimaniamo molto perplessi. Abbiamo poche sedute. Poi, le sedute, quando è possibile anche si saltano, come ad esempio il prossimo Consiglio o le prossime Commissioni perché prima di Pasqua bisogna prepararsi psicologicamente alle festività. Perfetto. Abbiamo l'opportunità di ottimizzare i nostri tempi in Aula per portare avanti leggi che sono veramente prioritarie, che sono lì in lista d'attesa. Visto che le liste d'attesa sono sempre lunghe, anche la lista d'attesa del Consiglio regionale è molto lunga ed è lì che aspetta.
Collega Formaggio, ma anche altri colleghi, qua non siamo in un bar. Perché dico che non siamo in un bar? Perché in un'Aula del Consiglio regionale bisogna avere un linguaggio, un tono, ma soprattutto delle argomentazioni che devono essere sostenute, e lo ripeto ogni volta, argomentazioni che devono essere sostenute...

PRESIDENTE

Collega Formaggio, la richiamo per la prima volta.

Renzo MASOLO (Europa Verde)

Grazie, Presidente.
Devono essere sostenute da evidenze scientifiche. Questo si dice ogni volta. Quando si parla di alimentazione, non si sta parlando di un discorso generale, di luoghi comuni, di cose, si parla di cose serie, che possono determinare e condizionare la nostra salute, la salute dei veneti.
Per quanto riguarda il consumo di carne, non è una mia opinione, ma ci sono delle evidenze scientifiche. Queste devono essere prese e rese pubbliche. Quando si parla di una teoria si fa un'affermazione: la carne fa bene. Benissimo! Abbiamo detto quanta carne si consumava un secolo fa, quanta carne si consuma adesso. Qual è la tendenza dei nutrizionisti, degli scienziati, di chi fa ricerca, dei medici rispetto al consumo di carne? Ci sono delle evidenze scientifiche. Queste evidenze vanno trovate, vanno messe sopra un tavolo, vanno analizzate e poi vanno citate. Non si dice solo che bisogna consumare o fare. Prima si parte da quelle e dopo, eventualmente, si può pensare anche all'attività produttiva, ma non il contrario.
Per quanto riguarda, invece, la confusione che si sta creando, non solo in quello che si dice, ma anche in quello che si presenta, io vorrei capire, e non l'ho ancora capito da questo Consiglio regionale, se il cavallo per la maggioranza è o non è un animale d'affezione. Questa è la mia domanda, perché mi pare che anche su questo nella maggioranza ci sia una grande confusione.
Se il cavallo è un animale d'affezione, così come l'asino, perché l'ippoterapia o la terapia con gli asini, per quanto riguarda i soggetti con disabilità fisica o mentale, può essere un'attività molto, molto utile, e poi abbiamo citato i soggetti che possono avere iperattività, possono avere sintomi di iperattività, autismo o altro, stiamo parlando di animali di affezione.
Il collega Zanoni diceva: "Come facciamo a dire a un bambino con determinate problematiche 'Questo è il tuo amico, accarezzalo, instaura un rapporto affettivo che può comunque essere molto terapeutico. Però, il mese prossimo questo te lo serviamo nel nostro ristorante qua di fianco. Puoi portare i tuoi genitori e venire a mangiarti una bella bistecca di questo asinello'?".
C'è molta confusione, perché, se è un animale di affezione, allora non viene macellato. Vi ricordo che la proposta dell'ordine del giorno non è così strampalata. Andate a vedere il Regolamento, in Grecia i cavalli non vengono macellati perché c'è una legge che ne vieta la macellazione.
Non stiamo parlando dell'India, dove le vacche sono sacre e probabilmente anche i cavalli. Non stiamo parlando della Cina, invece, dove si mangia di tutto, si mangiano anche le tartarughe, i serpenti, gli armadilli, i pipistrelli e quant'altro.
Ricordo che nella presentazione della legge la tradizione prevedeva il seppellimento e la sepoltura del cavallo insieme al suo proprietario, non la macellazione. Quando il cavallo è così importante per il proprio proprietario, probabilmente anche allora si affezionavano e creavano un rapporto di affezione così grande che veniva seppellito insieme.
Ultima cosa. Questa devo dirla, perché a un certo punto si diventa anche un po' critici. 100.000 euro, mi pare di aver capito, o 50.000, per fare attività nelle carceri. Ma voi siete stati nelle carceri? Avete idea di quali sono le priorità delle carceri? Mi domando se ci siete stati. Andate a parlare con chi è nelle carceri, con chi resiste, perché poi c'è anche chi si suicida. Avete idea dei dati del sovraffollamento delle carceri?
Ve li dico perché sono appena stati presentati dal Garante regionale per i diritti della persona, per il 2024. Il Veneto, assieme a Puglia, Lombardia, Friuli Venezia Giulia, non è esente da tale tendenza del sovraffollamento, visto che si sta parlando di terapia nelle carceri, superiore al nazionale, indicato nel 120% di sovraffollamento. Di fatto superiore perché non considera i circa 4.400 posti non disponibili in sezioni in ristrutturazione e che arriva al 140%, con punte rilevanti nelle case circondariali di Treviso, 183%, Verona, 179%, e Venezia, 164%.
Sono d'accordo sul sostenere, valorizzare il cavallo, fiera dei cavalli, le ippovie, l'ippoturismo e tutto ciò che viene in mente, ma io parlo di priorità. Andate nelle carceri a capire, assieme a chi le gestisce, ai direttori e ai medici, agli psichiatri e agli psicologi che ci lavorano dentro, quali sono i provvedimenti e gli stanziamenti che può sostenere chi è dentro per aiutarlo a sopravvivere. Quando questa persona uscirà – questo è il dato interessante – dovrà fare un percorso riabilitativo per fare in modo che non rientri di nuovo in carcere.
Io sto parlando della proposta che state facendo.

PRESIDENTE

Lasciamo continuare il collega.

Renzo MASOLO (Europa Verde)

Grazie.

PRESIDENTE

Sta criticando l'ippoterapia nelle carceri, lasciamolo finire.

Renzo MASOLO (Europa Verde)

Non sto criticando l'ippoterapia nelle carceri.

PRESIDENTE

Sembrava.

Renzo MASOLO (Europa Verde)

No, sto criticando la proposta di fare ippoterapia, che è una terapia validissima, quando le priorità sono ben altre in questo momento, per capire che bisogna essere collegati alla realtà e non idealisti o ideologici, come dite sempre voi, rispetto a un tema. Non dico altro.
Grazie.

PRESIDENTE

Collega Lorenzoni, prego.

Arturo LORENZONI (Gruppo Misto)

Grazie, Presidente.
Intervengo dopo il dibattito perché mi ha stimolato e mi ha solleticato. Si è parlato di straeca ed altro in questo Consiglio. Forse abbiamo altro di cui parlare. Però, vorrei ringraziare la prima firmataria perché porta un tema. I risultati li ho visti delle terapie, legate all'utilizzo degli animali, e dei cavalli in primo luogo, su persone con disabilità o con patologie gravi e sono straordinari. Si vengono a creare delle empatie che riescono a portare risultati che sono veramente incredibili. Quindi, grazie per averlo fatto, perché questo è un tema importante.
Da qui alle estrapolazioni che questa maggioranza ha fatto sul provvedimento è veramente incredibile. È vero, la guerra la facevano con i cavalli. Però, noi non vorremmo fare la guerra. Portare la storia del cavallo come la storia bellica del mondo è un'altra cosa. Per fortuna, ci siamo affrancati da questo. Avevamo anche gli schiavi secoli fa! Venezia, mamma mia, ha fatto la fortuna sulla compravendita delle persone, però ne è passato di tempo.
Colleghi, voglio richiamare la vostra attenzione sul fatto che la sensibilità occidentale (quella orientale già da tempo) è passata da una visione del mondo antropocentrica a una visione del mondo ecocentrica. L'uomo non è dominus. L'uomo è parte di un ambiente. La casa comune non è qualcosa a servizio dell'uomo. L'uomo è parte di questa casa comune.
Questa sensibilità un po' alla volta emerge. Vi faccio un esempio: in quasi tutte le università c'è un corso di psicologia animale. Non sono dei cretini quelli che insegnano la psicologia animale. Si studia, l'animale come un qualcosa senziente. Stiamo capendo un sacco di cose, anche di noi stessi. Dobbiamo rispettare chi è più avanti in questa sensibilità, chi questo percorso dall'antropocentrico all'ecocentrico l'ha già fatto o è più avanti, perché il punto d'arrivo non lo so quale sia. Chi è rimasto indietro, perché è rimasto legato al passato, non può deridere chi è più avanti, perché è questione di tempo. Tutti arriveremo a quella sensibilità, come tutti abbiamo capito che gli schiavi non sono ammissibili.
Faccio un altro esempio. Mio padre diceva "I cani non entrano in casa". Questo era un mantra. Per mio padre era impossibile che un cane entrasse in casa. Oggi penso che nessuno pensi che un cane non possa entrare in casa, anzi.
Possiamo farne tanti di esempi. Tutte le diversità, che un tempo erano temute e tenute lontano, e magari avversate, oggi, per fortuna, abbiamo capito che fanno parte del nostro mondo, fanno parte della nostra vita e stiamo capendo come interagire. Lasciamo perdere alcuni deragliamenti della discussione, se il cavallo sia buono da mangiare o non si buono. Rispettiamo questo percorso, rispettiamo la sensibilità di tutti.

PRESIDENTE

Collega Formaggio, lei è già intervenuto. La controllo.

Joe FORMAGGIO (Fratelli d'Italia - Giorgia Meloni)

Controlli pure.
Presidente, volevo intervenire, visto che sono stato citato dal collega Masolo, perché sembra che mi sia svegliato stanotte e dopo sia venuto qua a parlare di carne di cavallo. Non ci sono casi in cui una donna incinta o un bambino in giovane età che abbia mangiato carne di cavallo abbia avuto problemi, mentre dall'altra parte, dove sponsorizzano la cultura vegana, la cultura dell'erba, mi sembra che siano stati ricoverati tantissimi bambini con dei gravissimi problemi di alimentazione. Andate a leggervi qualche libro.
Grazie.

PRESIDENTE

Non è un intervengo per fatto personale. Le tolgo la parola.
Non vedo altre richieste in discussione generale.
Interrompo qui la seduta per valutare gli emendamenti. Venti minuti di sospensione per valutare gli emendamenti. Ci ritroviamo alle ore 15.45 in Aula.
Grazie.
La Seduta è sospesa alle ore 15.25
La Seduta riprende alle ore 15.49

PRESIDENTE

La Commissione è ancora al lavoro.
Riprendiamo i lavori d'Aula alle ore 16.
La Seduta è sospesa alle ore 15.49
La Seduta riprende alle ore 16.03

PRESIDENTE

Colleghi, se ci accomodiamo riprendiamo con l'articolato.
Riprendiamo i lavori.
Siamo sull'articolato. Partiamo dall'articolo 1.
Emendamento n. A0005, presentato dalla consigliera Zottis, articolo 1, comma 1, modificativo, che prevede:
Al comma 1 dell'articolo 9 bis, così come inserito dall'articolo 1 comma 1, dopo le parole: "promuovere la figura del cavallo nella storia" aggiungere le seguenti parole: "e nell'archeologia".
Lo metto in votazione. Parere favorevole del relatore.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Emendamento n. A0002, presentato dai consiglieri Zanoni e Masolo, articolo 1, comma 1, modificativo, che prevede:
Al comma 1 dell'articolo 1, di introduzione dell'articolo 9 bis, in corrispondenza del comma 1 dell'articolo 9 bis, le parole "quale strumento" sono sostituite con le seguenti: "quale essere senziente"
Prego, collega Zanoni.

Andrea ZANONI (Europa Verde)

Si tratta di una piccola modifica. A nostro avviso ci potrebbe stare, perché viene sostituita la frase "quale strumento" riferita al cavallo con la frase "quale essere senziente".
Colleghi, volevo leggere cosa dice il dizionario italiano in merito alla parola "strumento". Dopo mi dite se il cavallo può essere definito strumento: "arnese, apparecchio più o meno complesso necessario per compiere determinate operazioni (gli strumenti del falegname, del fabbro, strumenti chirurgici); strumenti di bordo, quelli necessari per il controllo della navigazione aerea e marittima; strumenti di precisione, strumenti il cui impiego permette di ottenere dati della massima precisione, e così via".
Vuol dire che non viene considerata nemmeno la definizione dell'articolo 13 del Trattato di Lisbona dell'Unione Europea, che definisce gli animali quali esseri senzienti.
Quindi, a fronte dei contenuti legislativi dell'Unione europea, ma anche quelli della nostra Costituzione, perché vi ricordo che tre anni fa l'articolo 9 della Costituzione ha previsto anche gli animali come oggetto di tutela, crediamo che questo emendamento, che sostituisce la definizione del cavallo quale essere senziente sia coerente con le attuali normative europee e nazionali, ma anche coerente con lo stesso progetto di legge della collega Scatto, che lo definisce un animale da pet-therapy.
Sarebbe sconveniente, visto che c'è questa occasione per approvare questa legge, definire un animale come uno strumento. È una questione non solo di lingua italiana, ma è proprio una questione di coerenza con l'attuale legislazione nazionale ed europea.

PRESIDENTE

Collega Valdegamberi, prego.

Stefano VALDEGAMBERI (Gruppo Misto)

"Senziente" non vuol dire "consenziente". Avete chiesto il permesso? Se ci sono da fare interventi assurdi ne faccio un altro anch'io.
Io credo che l'animale, il cavallo, abbia una grande utilità nella ippoterapia. Mi auguro che questa norma possa servire soprattutto per sviluppare l'ippoterapia nei confronti dei disabili e delle persone che hanno difficoltà.
Non andrei a fare queste sottigliezze. È uno strumento. Anche l'uomo diventa uno strumento in certe situazioni per raggiungere un certo obiettivo. Non farei tanto discorsi più ideologici, etimologici o quant'altro.

PRESIDENTE

Non vedo altre richieste di intervento.
Metto in votazione, con il parere contrario del relatore, l'emendamento n. A0002.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio non approva.
Emendamento n. A0003, presentato dai consiglieri Zanoni e Masolo, articolo 1, comma 1, modificativo, che prevede:
Al comma 1 dell'articolo 1, di introduzione dell'articolo 9 bis, in corrispondenza della lettera a) del
comma 2 dell'articolo 9 bis, dopo le parole "tradizioni locali del Veneto" sono aggiunte le seguenti parole: "purché tali attività rispettino il cavallo in quanto essere senziente e ne preservino il benessere anche attraverso l'adozione delle misure necessarie idonee a evitare ogni forma di abuso e/o sfruttamento".
Non vedo richieste di intervento.
Lo metto in votazione. Relatore favorevole.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Emendamento n. A0006, presentato dalla consigliera Zottis, articolo 1, comma 1, modificativo, che prevede:
Al comma 2, lettera a), dell'articolo 9 bis, così come inserito dall'articolo 1 comma 1, è aggiunta in fine la seguente frase:
"nonché, al fine di diffondere la conoscenza del cavallo come simbolo dei Veneti Antichi, anche attraverso progetti di collaborazione tra pubblico e privati per l'inserimento di apposita segnalazione dei principali eventi storici e dei percorsi archeologici incrociabili percorrendo le ippovie del Veneto."
Lo metto in votazione. Parere favorevole del relatore.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Emendamento n. A0007, presentato dalla consigliera Zottis, articolo 1, comma 1, modificativo, che prevede:
Al comma 2 dell'articolo 9 bis, così come inserito dall'articolo 1 comma 1, dopo le parole: "in collaborazione con gli istituti del sistema di istruzione e formazione professionale" aggiungere le seguenti parole: "e in coordinamento con le Aziende Ulss e le Istituzioni scolastiche"
Lo metto in votazione. Relatore contrario.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio non approva.
Emendamento n. A0001, presentato dai consiglieri Bozza e Venturini, articolo 1,2, modificativo, che prevede:
Si propone di inserire nel testo del PDL 293 le seguenti modifiche:
1) all'articolo 1 "Modifiche alla legge regionale 16 febbraio 2018, n. 9 'Disposizioni regionali per il turismo equestre e la valorizzazione delle attività con gli equidi'", all'interno dell'articolo 9 bis come introdotto dall'articolo 1 della proposta di legge, dopo la lettera c) è aggiunta la seguente:
"d) a sostenere progetti terapeutici e riabilitativi avvalendosi di centri autorizzati allo svolgimento di interventi assistiti con il cavallo per facilitare il miglioramento delle funzioni fisiche, sociali, emotive e cognitive correlate a patologie quali la paralisi cerebrale infantile, l'autismo, la Sindrome di Down, il morbo di Alzheimer, le demenze in genere, gli esordi psichiatrici in età adolescenziale, la SLA e i disturbi che riguardano la sfera relazionale e delle capacità comunicative nonché le patologie conseguenti a traumi correlati all'infortunistica".
2) all'articolo 2 "Norma finanziaria", dopo il comma 3 è aggiunto il seguente:
"4. Agli oneri derivanti dall'applicazione dell'articolo 9-bis, comma 1, lettera d), quantificati in euro 100,000,00 per ciascuno degli esercizi 2025, 2026 e 2027, si fa fronte con le risorse allocate nella Missione 13 "Tutela della salute", Programma 02 "Servizio sanitario regionale - Finanziamento aggiuntivo corrente per livelli di Assistenza superiori ai LEA", la cui dotazione viene aumentata riducendo contestualmente di pari importo il fondo di cui all'articolo 8, comma 1, della legge regionale 27 dicembre 2024, n. 34 , allocato nella Missione 20 "Fondi e accantonamenti", Programma 03 "Altri fondi", Titolo 1 "Spese correnti" del bilancio di previsione 2025-2027".
Mi pare ci sia un aggiustamento verbale, da quello che leggo.
Collega Bozza, prego.

Alberto BOZZA (Forza Italia - Berlusconi - Autonomia per il Veneto)

Grazie, Presidente.
Questo emendamento ha l'obiettivo di rafforzare la parte degli interventi terapeutici già previsti dalla proposta di legge, che sottoscriviamo e ringraziamo i relatori e i presentatori di questa proposta.
Questo emendamento ha l'obiettivo, al punto d), di sostenere i progetti terapeutici riabilitativi avvalendosi di centri autorizzati allo svolgimento di interventi assistiti con il cavallo per facilitare il miglioramento delle funzioni fisiche, sociali, emotive e cognitive correlate a patologie quali la paralisi cerebrale infantile, l'autismo, la sindrome di Down, il morbo di Alzheimer, le demenze in genere, gli esordi psichiatrici in età adolescenziale, la SLA e i disturbi che riguardano la sfera relazionale e delle capacità comunicative nonché le patologie conseguenti a traumi correlati all'infortunistica".
Questa lettera aggiuntiva, il punto d), ha proprio l'obiettivo di rafforzare questi tipi di interventi, grazie anche alle associazioni che già oggi lavorano in questo settore, con risultati importanti a livello nazionale, proprio nella Regione del Veneto, oltre che ovviamente avere collaborazioni concrete, oggi presenti, non solo grazie alle nostre alle ULSS, ma anche alla nostra Direzione sanitaria.
È un elemento sociosanitario importante, che va ad aggiungersi, arricchendo, ci auguriamo, questo progetto di legge. Ovviamente, poi c'è la seconda parte dell'emendamento, che è la parte finanziaria. All'articolo 2 noi proponiamo sostanzialmente di quantificare in euro 100.000 il sostegno di questa specifica linea di intervento terapeutico, riducendo – questa è la modifica che faccio, Presidente, e ringrazio la presidente Scatto, per il confronto anche con i colleghi, prima, in sede di Commissione – a 50.000 euro l'importo previsto inizialmente di 100.000.
Grazie.

PRESIDENTE

Viene modificato l'importo da 100.000 a 50.000. Modifica ai sensi dell'articolo 102.
Con questa modifica, il relatore dà parere favorevole.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Emendamento n. A0008, presentato dalla consigliera Zottis, articolo 1 e 2, comma 1, modificativo, che prevede:
Al comma 2 dell'articolo 9 bis, così come inserito dall'articolo 1 comma 1, dopo la lettera c) è aggiunta la seguente:
"c bis) nel rispetto della normativa statale e dell'Unione Europe nonché nell'ambito degli strumenti di programmazione turistica regionale, a incentivare lo sviluppo e la diffusione del turismo equestre come strumento di diversificazione delle attività turistiche regionali e di integrazione al reddito delle imprese agricole venete, di sviluppo del territorio nel rispetto della sostenibilità ambientale e animale e della qualità del paesaggio."
Correlativamente all'articolo 2 è inserito il seguente comma:
"3 bis) Agli oneri derivanti dall'applicazione dell'articolo 9 bis, commi 1, lettera c bis), quantificati in euro 50.000,00 per ciascuno degli esercizi 2025 e 2026, si fa fronte con le risorse allocate nella Missione 07 "Turismo", Programma 01 "Sviluppo e valorizzazione del turismo", Titolo 1 "Spese correnti", la cui dotazione viene aumentata riducendo contestualmente di pari importo il fondo di cui all'articolo 8, comma 1, della legge regionale 27 dicembre 2024, n. 34 allocato nella Missione 20 "Fondi e accantonamenti", Programma 03 "Altri fondi", Titolo 1 "Spese correnti" del bilancio di previsione 2025-2027.
Prego, collega Zottis.

Francesca ZOTTIS (Partito Democratico Veneto)

Grazie, Presidente.
Su questo emendamento c'è parere negativo. Come ho già detto alla relatrice, a me spiace perché non è presente l'Assessore. Mi dispiace perché credo che invece uno dei valori che ci sono nel rivedere le leggi sia quello di renderle più attuali. Uno degli aspetti che c'è anche in altre leggi di altre Regioni, della Lombardia, piuttosto che del Lazio, è proprio quello di vedere quello che è unito alle ippovie; quindi, a tutto quello che è il turismo intorno al cavallo, con un'integrazione di attività da parte del mondo agricolo, tra l'altro utilizzando fondi esistenti, utilizzando progetti che la stessa Unione europea promuove.
Il fatto di condividere il contenuto, ma di non approvarlo dispiace molto, perché credo che nel momento in cui ci sono questo tipo di progetti, gli Assessori competenti dovrebbero essere in Aula, per rispetto di quest'Aula e perché non torniamo giustamente tutti i giorni sulle stesse leggi.
Le occasioni, una volta perse, sono perse per molti anni.
Grazie.

PRESIDENTE

Collega Zottis, ha pienamente ragione. Ringrazio l'assessore Calzavara per la sua costante presenza in Aula, ma effettivamente sarebbe bello che ci fosse anche chi ha la competenza.
Metto in votazione l'emendamento n. A0008. Relatore contrario.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio non approva.
Metto in votazione l'articolo 1, così come modificato.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Articolo 2.
La norma finanziaria, da quello che mi dicono gli uffici, ha un emendamento verbale.
Lo propone il relatore. Prego.

Francesca SCATTO (Zaia Presidente)

Grazie, Presidente.
La norma finanziaria viene modificata per quanto riguarda l'importo relativo al progetto con cui si finanziano il recupero e l'uso dell'ippoterapia, più che ippoterapia, la cura del cavallo per quanto riguarda le carceri.
L'importo viene diminuito da 100.000 a 50.000 euro.

PRESIDENTE

Con questa modifica da 100.000 a 50.000 euro, metto in votazione la norma finanziaria, l'articolo 2.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
ODG n. A0004

Ordine del giorno presentato dai consiglieri Zanoni e Masolo relativo a "UNA VERA CULTURA DEL CAVALLO NECESSITA DEL RICONOSCIMENTO DEGLI EQUIDI COME ANIMALI D'AFFEZIONE E L'INTRODUZIONE DEL DIVIETO DI MACELLAZIONE". RESPINTO

(N.d.r. – Si riproduce il testo scritto dell'ordine del giorno come presentato)
Premesso che:
- La macellazione dei cavalli per il consumo umano è una pratica crudele che le organizzazioni per la protezione degli ammali denunciano da decenni;
- secondo quanto riportato dalla LAV, su dati Istat, solo da luglio 2021 a febbraio 2022 sono stati uccisi 14.096 equini per finire nei piatti: in parte si tratta di cavalli importati dall'Est Europa, i restanti, in Italia, provengono da allevamenti per la filiera alimentare e dall'industria ippica/equestre. Ogni italiano consuma in media 1,0 kg di carne equina l'anno (fonte: Confesercenti).
- secondo quanto riportato dall'Efsa1, i cavalli subiscono trattamenti problematici, che causano agli animali gravi sofferenze, in contrasto con le leggi sul benessere animale; in tal senso, l'agenzia europea denuncia resistenza delle seguenti pratiche: spostamento dei cavalli indotto attraverso l'uso di bastoni o pungoli elettrici; ferimento tramite pugnali e dissanguamento di animali coscienti; taglio del midollo spinale con una punta affilata su animali coscienti; spostamento di cavalli con problemi di mobilità e/o segni di profonda stanchezza; animali coscienti sospesi e issati con conseguenze dolorose; zampe e zoccoli dei cavalli legati o bloccati meccanicamente; utilizzo di corrente elettrica per immobilizzare gli animali e utilizzo di corrente elettrica per stordire o uccidere i cavalli in circostanze non controllate.
- per quanto riguarda la macellazione di cavalli non destinati al consumo umano, soppressi perché considerati per esempio "improduttivi, feriti o malati terminali", l'Efsa denuncia resistenza di ulteriori pratiche in contrasto con il benessere animale: utilizzo di procedure dolorose per spostare gli animali, anche gravemente feriti, attraverso pungoli elettrici o bastoni; ferimento tramite pugnali e dissanguamento di animali coscienti; indurre la morte in modo doloroso su animali coscienti per accoltellamento o tramite l'applicazione di corrente elettrica al torace; annegamento e soffocamento dei cavalli; aggiunta di pesticidi o qualsiasi altra sostanza tossica al cibo o all'acqua dei cavalli; iniezione di agenti chimici non specificamente progettati per la macellazione dei cavalli.
Evidenziato che:
- L'articolo 13 del Trattato sul funzionamento dell'Unione europea stabilisce che "Nella formulazione e nell'attuazione delle politiche dell'Unione nei settori dell'agricoltura, della pesca, dei trasporti, del mercato interno, della ricerca e sviluppo tecnologico e dello spazio, l'Unione e gli Stati membri tengono pienamente conto delle esigenze in materia di benessere degli animali in quanto esseri senzienti, rispettando nel contempo le disposizioni legislative o amministrative e le consuetudini degli Stati membri per quanto riguarda, in particolare, i riti religiosi, le tradizioni culturali e il patrimonio regionale."
- un primo approdo verso una definizione non specista del cavallo è contenuta nel Decreto legislativo Decreto legislativo 28/02/2021, n. 36 "Attuazione dell'articolo 5 della legge 8 agosto 2019, n. 86, recante riordino e riforma delle disposizioni in materia di enti sportivi professionistici e dilettantistici, nonché di lavoro sportivo" che al comma 2 dell'articolo 19 (Benessere degli animali impiegati in attività sportive), prescrive quanto segue: "2. Sono vietati metodi di addestramento e di allenamento che possono danneggiare la salute e il benessere psicofisico dell'animale, in quanto essere senziente ai sensi dell'articolo 13 del Trattato sul Funzionamento dell'Unione Europea. È altresì vietato qualsiasi metodo di coercizione o costrizione e l'utilizzo di mezzi o dispositivi che possano provocare danni alla salute e al benessere psicofisico dell'animale e comunque provocarne sofferenza. Devono essere utilizzati metodi di addestramento che tengono conto delle capacità cognitive e delle modalità di apprendimento degli animali";
Evidenziato che:
- con Decisione di esecuzione (UE) 2023/694 della Commissione del 22 marzo 2023 relativa alla richiesta di registrazione dell'iniziativa dei cittadini europei dal titolo «End The Horse Slaughter Age» («Mettiamo fine alla macellazione dei cavalli») a norma del regolamento (UE) 2019/788 del Parlamento europeo e del Consiglio, la Commissione europea ha ritenuto opportuno registrare l'iniziativa dei cittadini europei dal titolo «End The Horse Slaughter Age», i cui obiettivi, come espressi dagli organizzatori, sono i seguenti: «L'iniziativa dei cittadini europei dal titolo «End The Horse Slaughter Age» chiede una legge che vieti la macellazione dei cavalli come anche la riproduzione e l'esportazione per produrre pelli, cuoio e carne o per fabbricare medicinali o altre sostanze. Invoca altresì una legge che ne vieti il trasporto su lunga distanza a fini di macellazione in tutta Europa e un regolamento che li tuteli dalla costrizione al lavoro eccessivo o ad addestramenti estenuanti»
Riscontrato che:
- parecchie, negli anni, sono state le iniziative legislative incardinante in Parlamento e tese a riconoscere il cavallo e gli equini animali di affezione e vietarne, su tutto il territorio nazionale, la macellazione e l'importazione e l'esportazione per tale finalità, nonché la vendita e il consumo delle loro carni;
Ricordato che:
- a testimonianza di un'ampia convergenza sul più generale tema della tutela del benessere animale, categoria entro cui andrebbero declinate le iniziative di cui al presente progetto di legge, questo Consiglio regionale, con deliberazione n. 79 del 17 maggio 2022, ha, all'unanimità, approvato l'ordine del giorno con oggetto "Pervenire a una più compiuta tutela del benessere animale" e con il seguente dispositivo: "a valutare, anche nell'ambito di una riforma generale dei provvedimenti regionali in punto di tutela del benessere animale, l'introduzione del divieto di utilizzare gli ammali, non solo quelli d'affezione, sia cucciali che adulti, come offerta in premio o vincita di giochi, oppure in omaggio a qualsiasi titolo nell'ambito di attività commerciali, di giochi e di spettacoli";
Ricordato, inoltre, che:
- a rappresentare l'interesse trasversale in materia, questo Consiglio regionale ha approvato all'unanimità l'articolo 17 della recente legge regionale n. 9 agosto 2024, n. 20 (Disposizioni di adeguamento ordinamentale 2024 in materia di politiche sanitarie e politiche sociali) che introduce l'articolo 16 bis nella legge regionale 28 dicembre 1993, n. 60 in materia di misure di protezione degli animali da compagnia;
Considerato che:
- una vera e propria cultura del cavallo, come quella che intende instradare il progetto di legge regionale oggetto del presente ordine del giorno, non può fondarsi su relazioni tra essere umano e cavallo di fatto ancora imperniate su squilibri specisti, in cui il cavallo è lo strumento di produzione asservito e senza voce: una vera cultura del cavallo implica non solo la piena presa d'atto e la matura consapevolezza che il cavallo è un essere senziente: è invece necessario compiere un passo successivo, riconoscendone legislativamente la qualifica di animale da affezione, a ciò facendo conseguire anche il divieto di macellazione.
Diversamente, non si può parlare di "cultura" ma di una prospettiva specista che ignora la soggettività senziente e del cavallo fa un mero mezzo, strumento di produzione;
Il Consiglio regionale del Veneto
impegna la Giunta regionale
a farsi portavoce, presso le sedi competenti, e in espressione e attuazione di una cultura del cavallo che sia priva di squilibri specisti, della necessità di procedere al riconoscimento del cavallo e degli equidi come animali d'affezione e, per tale via, vietarne, su tutto il territorio nazionale, la macellazione e l'importazione e l'esportazione per tale finalità, nonché la vendita e il consumo delle loro carni.
1. Welfare of horses at slaughter; Welfare of horses during on-farm killing for purposes other than slaughter (Benessere degli equini durante l'abbattimento in azienda zootecnica per scopi diversi dalla macellazione) EFSA
Collega Zanoni, prego.

Andrea ZANONI (Europa Verde)

Grazie, Presidente.
Come accennavo all'inizio e come, tra l'altro, ricordava anche il collega Masolo, in Grecia ‒ è già un dato di fatto, è una norma ‒ non si possono macellare i cavalli. Siccome in questa legge viene dato un significato importantissimo a questo animale, grazie al quale riusciamo ad affrontare patologie, riusciamo ad affrontare problemi psichici, riusciamo ad aiutare chi ha malattie di diverso tipo, disabilità e quant'altro, per questo animale che, quindi, vive assieme ai nostri cittadini, ai nostri bambini, ai nostri ragazzi più sfortunati, chiediamo alla Giunta regionale di promuovere proposte tali che, a livello legislativo e statale si possa arrivare alla definizione del cavallo come animale da affezione. In diversi Stati, anche del nord Europa, è inconcepibile oggi pensare di macellare questi animali. È già realtà in diversi altri contesti il fatto che questo tipo di animale è protetto.
Vorremmo dare un segnale anche di coerenza con la norma, che lo considera addirittura parte integrante della cultura del Veneto, dei veneti, della storia, dell'archeologia. Chiediamo, per coerenza con la norma e anche con le mutate sensibilità della nostra società, il riconoscimento di animale che va tutelato e quindi non macellato.
Questo è l'intento dell'ordine del giorno che abbiamo presentato come Europa Verde.

PRESIDENTE

Grazie.
Metto in votazione l' ODG n. A0004.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio non approva.
Passiamo al voto finale sul PDL n. 293.
Dichiarazioni di voto.
Collega Zottis, prego.

Francesca ZOTTIS (Partito Democratico Veneto)

Grazie, Presidente.
Ci sarà un voto di astensione nel ringraziare, comunque, per gli emendamenti approvati, sia per quello che ho sottolineato alla fine, perché sono poche le occasioni in cui possiamo rivedere delle leggi quadro che danno uno sviluppo sia sociale che economico.
In questo caso apprezzavamo particolarmente anche l'inserimento di tutte le attività proprio legate al mondo del sociale. Il secondo motivo, che è sempre legato a questo, e il mondo agricolo poteva essere parte integrante, può essere ancora parte integrante di tutte queste attività, è capire, poi questo lo vedremo chiaramente successivamente, come verranno inserite le attività previste all'interno dei programmi già esistenti, sia per quanto riguarda le attività legate al socio-sanitario, sia per quanto riguarda tutte le attività legate all'aspetto storico-culturale e dell'istruzione, soprattutto l'ambito dell'istruzione e quello socio-sanitario, dove è anche più difficile intersecare quello che è già previsto con delle novità, anche se si tratta di novità che in qualche modo sono reali e potrebbero essere propositive.
Auspichiamo che proprio nell'ambito sociosanitario si possa vedere, a breve, anche all'interno di quelle che poi sono le interlocuzioni, all'interno proprio dei Piani di zona, la partecipazione anche di chi poi dovrebbe operare nel senso di attuare la legge stessa.
Grazie.

PRESIDENTE

Grazie a lei.
Collega Scatto, per dichiarazione di voto, prego.

Francesca SCATTO (Zaia Presidente)

Grazie, Presidente.
Vorrei ringraziare la collega Zottis per le osservazioni propositive effettuate. Penso che, come tutti i progetti di legge, anche questo sia sicuramente migliorabile. Ne terremo conto, ovviamente, cercando di dare ampio spazio a tutte le richieste, anche a prescindere dalla presenza o meno degli Assessori. Ritengo che noi siamo comunque sufficientemente normodotati e quindi faremo valere in ogni caso le nostre istanze.
Volevo complimentarmi anche con il consigliere Masolo che ha dichiarato, con un'enfasi da manuale, quanto questo progetto di legge sia assolutamente ininfluente nella nostra vita sociale così da portare via anche tempo al Consiglio regionale, non essendo questo PDL prioritario. Mi dispiace perché lei che ha così tanta attenzione per gli esseri più piccoli, per le erbe, come piace dire al consigliere Formaggio, per tutte quelle piccolezze, non si accorge che questo progetto di legge va ad incidere in modo concreto – a lei forse la parola "concreto" sfugge nel suo significato – nella vita delle persone. E non nella vita delle persone così prese ad libitum, ma nella vita di quelle persone che hanno bisogno di attenzione, che hanno bisogno di essere curate, che hanno bisogno di sentirsi parte di un tutto dal quale diversamente sarebbero escluse.
Mi rendo conto che non è il progetto di legge del secolo, però mi rendo anche conto che semmai non si inizia, mai non si comincia, e ritorno sulla concretezza, a fare le cose, restiamo sempre fermi. Così come ribadisco che non sarà l'assenza di un Assessore a fermare le attività del progetto di legge che io ritengo meritevole di attenzione. Però, a questo punto, veramente, consigliere Masolo, è una grande delusione.
Ringrazio tutti i colleghi. Ringrazio il collega Rigo per il supporto, l'Ufficio legislativo e tutti coloro che hanno contribuito alla redazione di questo PDL.
Grazie.

PRESIDENTE

Collega Masolo, prego.

Renzo MASOLO (Europa Verde)

Ringrazio la presidente Scatto, la relatrice, per darmi la possibilità di chiarire alcune cose. Presidente e relatrice. L'ho detto appositamente. Presidente e relatrice, grazie per darmi la possibilità di chiarire alcune cose, ma nello stesso tempo farle notare che lei forse non è stata attenta al mio precedente intervento in discussione. Sa perché non è stata attenta?

PRESIDENTE

Colleghi, silenzio per favore.

Renzo MASOLO (Europa Verde)

Sa perché non è stata attenta? Poi rispondo anche al consigliere Pan, che mi ha detto di vergognarmi.

PRESIDENTE

La seduta è sospesa.
La Seduta è sospesa alle ore 16.27
La Seduta riprende alle ore 16.27

PRESIDENTE

Prego.

Renzo MASOLO (Europa Verde)

Grazie, Presidente.
Rispondo. Io sono stato molto chiaro e anche molto pratico, perché le ho detto, Presidente, che questo provvedimento poteva essere benissimo un emendamento sul bilancio che poteva arricchire la legge già presente sull'ippoterapia, sul turismo a cavallo, e che poteva benissimo destinare 200.000 euro per i progetti che avete previsto. Tra l'altro, non avrebbe richiesto neanche una discussione in Aula e non vi avrei neanche messo in difficoltà, per cui sarebbe andata liscia per fare quei progetti, ma soprattutto non saremmo qua da un'ora e mezza a discutere sui soldi che volee investire su questi provvedimenti.
Le ricordo, perché forse non lo sa, visto che parliamo di disabilità, che il mio lavoro – io sono in aspettativa – è fare il fisioterapista e fare il fisioterapista vuol dire ogni giorno confrontarsi con la disabilità e i progetti che ne conseguono, con tutti i tipi di disabilità, fisici soprattutto, ma anche mentali. Per cui, conosco cos'è l'ippoterapia, conosco anche cos'è l'onoterapia e ne conosco i benefici. L'ho detto anche prima in discussione. Per cui, sicuramente non metto in discussione la volontà di mettere dei soldi per questi progetti, che porto avanti con il mio lavoro e sostengo al cento per cento. E fin qua ci siamo.
Per il fatto di vergognarsi, io non mi vergogno per nulla di quanto ho detto adesso, e lo ribadisco nuovamente. Per cui, come Gruppo consiliare siamo contrari a questa legge, a maggior ragione rispetto al non recepimento, al non accoglimento del nostro ordine del giorno, che sembrava un ordine del giorno in sintonia con la legge. E rilancio la domanda: il cavallo per voi è un animale d'affezione o no? Non abbiamo ricevuto risposta.
Concludo chiarendo alcune cose scorrette che sono state dette. Se il consigliere Formaggio mi viene a dire che alcuni bambini sono morti perché vegani, anche in questo caso non si è corretti, perché si mente, si stanno dicendo menzogne. E sa perché, consigliere Formaggio?

PRESIDENTE

Collega Formaggio!

Renzo MASOLO (Europa Verde)

Molti bambini...

PRESIDENTE

Collega Formaggio, c'è un collega che sta parlando rispetto alla dichiarazione di voto, che è anche un momento importante, e lei non può interromperlo.

Renzo MASOLO (Europa Verde)

Visto che si parla di alimentazione e visto che è stata citata la cosa, se l'Accademia americana di pediatria, attraverso gli studi che fanno, sostiene – lo dico a parole mie, perché logicamente non posso imparare a memoria lo studio, ma se vuole glielo posso segnalare – che i bambini vegani possono crescere come tutti gli altri bambini se hanno una dieta bilanciata. Questa è una evidenza scientifica. Se ci sono bambini vegani che, invece, soffrono e devono andare al pronto soccorso o che addirittura rischiano di morire, non è colpa dell'evidenza scientifica, ma è colpa dei genitori che non mettono in pratica le indicazioni mediche o nutrizionali degli specialisti, il che vuol dire che non danno loro una dieta bilanciata. Ma una dieta bilanciata può essere vegana, può essere onnivora o può essere carnivora. Una dieta non bilanciata è una dieta non bilanciata, indipendentemente da quello che si dà al bambino. Non so se sono stato chiaro.

PRESIDENTE

La finite di dialogare fra voi due?

Renzo MASOLO (Europa Verde)

Pertanto, un bambino vegano può crescere normalmente se segue le giuste indicazioni. Può farlo. Questa è scienza.
Anche su questo, quindi, guardiamo le evidenze scientifiche. Se volete, organizziamo anche una conferenza qui. Ci sono nomi conosciuti anche dal pubblico televisivo, che in questo momento sono famosissimi, che stanno rilanciando, ad esempio, la dieta mediterranea. Del resto, se lei dice che io sono vegano, sta dicendo una sciocchezza, perché non è vero. Allora, io devo chiarire a chi ci segue e agli altri Consiglieri che non è vero. E la dieta mediterranea, che garantisce una maggiore longevità e una maggiore salute, è una dieta a base di frutta, legumi, cereali integrali, pesce e in modiche quantità...

PRESIDENTE

Collega Formaggio, la richiamo per la seconda volta!

Renzo MASOLO (Europa Verde)

E in modiche quantità, dicevo, latticini, uova e carni. La carne rossa è la meno indicata, soprattutto le carni rosse conservate. Queste sono evidenze scientifiche. Non mi sto inventando niente.
Io, pertanto, non sto facendo una battaglia contro la carne, ma sto facendo una battaglia contro un consumo eccesivo di carne, che tutto il popolo italiano, non solo Veneto ma italiano, in media mangia in eccesso. L'evidenza c'è, perché i dati medici sono questi.
Concludo chiedendo se si possono sollecitare maggiori approfondimenti su questo tema. Anzi, qui in diretta con i colleghi mi impegno a organizzare un incontro. L'ideale sarebbe invitare qua il professor Valter Longo. Sarebbe una cosa fantastica invitarlo qua, in Consiglio regionale, e sentire lui cosa ne pensa della correlazione tra cibo e longevità e salute. Mi impegno a farlo. Sennò, si può chiamare qualcun altro, il dottor Franco Berrino o altri illustri ricercatori con grandissima esperienza. Li porterò qua a Palazzo Ferro Fini, se vorranno venire, e vi inviterò tutti quanti. Mi impegno pubblicamente in questo momento.
Per questo motivo, dichiaro il nostro voto contrario. Grazie.

PRESIDENTE

Collega Rigo, prego, per dichiarazione di voto.

Filippo RIGO (Liga Veneta per Salvini Premier)

Grazie, Presidente.
Io, invece, vorrei invitare in Consiglio il dottor Zoccante, primario del centro di riferimento per l'autismo dell'ospedale Borgo Roma di Verona, perché con il cavallo ha presentato degli studi in cui sono stati raggiunti risultati importantissimi sull'autismo. E io vorrei che si rimanesse su questo tema, perché di questo parla il progetto di legge, un progetto di legge che ribadisce l'importanza storica del cavallo e come il cavallo, nel passare dei secoli, abbia assunto forme diverse di utilizzo, importantissime in questo momento nella nostra società, dal punto di vista turistico, dal punto di vista commerciale e dal punto di vista terapeutico riabilitativo, con risultati straordinari, come tanti colleghi hanno ricordato. Dunque, su questo io penso si debba andare e si andrà a incentivare e a valorizzare ancora di più con questo progetto di legge.
A me dispiace che alcuni colleghi si siano lasciati trascinare dall'ideologia ambientalista, animalista eccetera, anche perché questo progetto di legge allunga la vita dei cavalli. L'uso che si fa dei cavalli in queste terapie allunga la vita dei cavalli, perché sono cavalli che solitamente vengono usati a fini sportivi, dopodiché a fine "carriera", quando sono più mansueti, vengono destinati a questo scopo. Io ho visto cavalli di 35-36 anni fare terapie riabilitative con ragazzi, bambini eccetera. Per cui, io credo che questo uso vada anche a favore del benessere dell'animale, mantenendolo attivo, altrimenti sarebbe lasciato a sé stesso e in stato di quasi abbandono. Credo, quindi, che sia un progetto di legge che va anche a favorire la vita dei cavalli. Auspico, pertanto, che in questa direzione si vada avanti e si prosegua. Grazie.

PRESIDENTE.

Collega Bozza, prego, per dichiarazione di voto.

Alberto BOZZA (Forza Italia - Berlusconi - Autonomia per il Veneto)

Grazie, Presidente.
A nome del Gruppo di Forza Italia sosteniamo questo progetto di legge convintamente. Abbiamo apportato anche una modifica – ringraziamo i proponenti e i colleghi di averla accolta – perché è un progetto di legge che spazia su aspetti, come ricordavano i colleghi, sicuramente culturali, sicuramente sociali, sicuramente rieducativi, vedasi, ad esempio, l'ambito di intervento nel contesto penitenziario, ma anche su aspetti sanitari e terapeutici. È quello il motivo per il quale abbiamo voluto mettere un accento insieme, per dare a questa proposta di legge una voce specifica di intervento finalizzata a sostenere quelle tante attività di sostegno alle persone con disabilità, attività che vengono svolte, tramite, ad esempio, l'ippoterapia, da parte di tutti quei centri autorizzati e specializzati che abbiamo, fortunatamente, nella nostra Regione e che sono in possesso di quei requisiti specifici che aiutano allo svolgimento di queste importantissime attività. Inoltre, salutiamo con favore la previsione di una specifica voce finanziaria a sostegno di questo tipo di progettualità, al fine di aiutare le fasce più deboli della nostra società, quelle che hanno delle difficoltà, i giovani e i bambini, ma anche gli anziani, perché parliamo di problemi di autismo ma anche di problemi di Alzheimer, parliamo di attività psichiatriche in età adolescenziale ma anche in età avanzata
Andando, pertanto, con questa azione, a coprire i bisogni con l'aiuto di un animale straordinario, come avete ricordato prima nei vostri interventi, il cavallo, al di là della discussione, e non voglio addentrarmi nelle polemiche e nelle critiche che sono state fatte durante questo dibattito, rispetto a un progetto di legge di questo genere, con i dovuti apporti modificativi che vanno a enfatizzare il lavoro e la grande evoluzione che si è fatta insieme dal punto di vista sociale e dal punto di vista sanitario e terapeutico, grazie ad associazioni che lavorano con grande passione e capacità sul nostro territorio, è giusto che anche la politica non rimanga insensibile e offra, di fatto, uno strumento pragmatico e operativo per consentire di continuare su questo tipo di attività, che – lo ricordavo prima – non riguarda solo l'aspetto culturale ma anche e soprattutto l'aspetto sociale, sanitario e terapeutico che penso sia, soprattutto dopo il Covid, uno degli elementi che dobbiamo sempre salvaguardare nell'azione quotidiana delle nostre Istituzioni e, quindi, nella nostra attività politica.
Grazie.

PRESIDENTE

Grazie.
Metto in votazione il progetto di legge regionale n. 293, emendato, nel suo complesso.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Proseguiamo i nostri lavori con le mozioni e le risoluzioni. In particolare, abbiamo le risoluzioni n. 156 e n. 151, che hanno un argomento abbastanza simile.
Collega, io sono convinto che siano abbastanza simili, anche perché ho fatto fare una verifica agli uffici e me lo hanno detto.
Prego, collega Camani, sull'ordine dei lavori.

Vanessa CAMANI (Partito Democratico Veneto)

Grazie, Presidente. Giusto perché così capiamo quali sono i margini di manovra che abbiamo.
A parte il fatto che entrambe le risoluzioni fanno riferimento genericamente alle forze dell'ordine, in realtà mi pare che affrontino due temi molto diversi. Secondo me questo fatto è anche dimostrato dai mesi di distanza con cui sono state presentate l'una e l'altra, perché immagino si riferiscano a premesse diverse. La risoluzione n. 151, in particolare, fa riferimento a un rapporto redatto e pubblicato a ottobre 2024 e attorno a quell'argomento si esprime. Invece, la risoluzione n. 156, che non ho capito esattamente a cosa si riferisca, perché non c'è un fatto specifico, mira genericamente a esprimere una gratitudine alle forze dell'ordine. Quindi, al netto del riferimento teorico alle forze dell'ordine, non mi pare ci sia una cogenza di assimilazione.
Ovviamente per la semplificazione dei lavori le possiamo anche discutere oggi, visto che sono in ordine del giorno, però allarghiamo molto le maglie dell'abbinamento. Mettiamoci dei criteri, magari lei che ha approfondito...

PRESIDENTE

Collega Camani, l'argomento è simile e, ripeto, abbinabile, come emerso anche da una verifica tecnica fatta. Resta il fatto che la discussione può essere comune, ma il voto è comunque separato. Quindi, se i temi trattano temi e hanno obiettivi che divergono in qualcosa, i voti sono comunque separati, perché voteremo prima la risoluzione n. 156 e poi la risoluzione n. 151. Quindi, unica discussione generale e poi voto separato.
Ripeto, proseguiamo con questa modalità operativa che vi ho illustrato.
PUNTI
8 e 9



RISOLUZIONE PRESENTATA DAI CONSIGLIERI PAVANETTO, CASALI, SORANZO, FORMAGGIO, RAZZOLINI, BARBISAN E PAN RELATIVA A "VICINANZA E GRATITUDINE ALLE FORZE DELL'ORDINE, ALLE FORZE ARMATE E ALLA POLIZIA LOCALE". (RISOLUZIONE N. 156) APPROVATA (DELIBERAZIONE N. 25/2025)

e

RISOLUZIONE PRESENTATA DAI CONSIGLIERI VILLANOVA, BET, BISAGLIA, CECCHETTO, CESTARI, CESTARO, CIAMBETTI, CORSI, DOLFIN, FAVERO, GIACOMIN, MICHIELETTO, PUPPATO, RIZZOTTO, SANDONÀ, SCATTO, SPONDA, VIANELLO, ZECCHINATO, BARBISAN E PAN RELATIVA A "ACCUSE DI RAZZISMO ALLA POLIZIA, IGNOBILE ATTACCO ALLE NOSTRE FORZE DELL'ORDINE". (RISOLUZIONE N. 151) APPROVATA (DELIBERAZIONE N. 26/2025)

PRESIDENTE

Passiamo, quindi, alla risoluzione n. 156 presentata dal consigliere Pavanetto ed altri e alla risoluzione n. 151 presentata dal consigliere Villanova ed altri.
Prego, consigliere Pavanetto, sulla risoluzione n. 156.

Lucas PAVANETTO (Fratelli d'Italia - Giorgia Meloni)

Grazie, Presidente.
Risoluzione: "Vicinanza e gratitudine alle Forze dell'ordine, alle Forze armate e alla Polizia locale". Il Consiglio regionale del Veneto, premesso che ai sensi dell'articolo 16 della legge n. 121/1981, rientrano nelle Forze di Polizia: la Polizia di Stato, l'Arma dei Carabinieri, la Guardia di Finanza, la Polizia Penitenziaria e, fino alla riforma del 2016, il Corpo Forestale dello Stato; tenuto conto che la Polizia locale è parte integrante delle forze di sicurezza del territorio e che svolge un ruolo fondamentale nel garantire la sicurezza urbana, il rispetto delle normative locali e la vigilanza sul territorio comunale, collaborando attivamente con le Forze dell'ordine; preso atto che le Forze armate italiane svolgono un ruolo di primaria importanza nella difesa dello Stato, nella tutela della sovranità nazionale, nel supporto alla sicurezza pubblica e nelle operazioni di soccorso in caso di emergenze; considerato che le Forze dell'ordine, le Forze armate e la Polizia locale sono composte da uomini e donne esempio di coraggio e di assoluta dedizione, di straordinaria professionalità nell'assolvimento dei propri compiti, spesso anche cadendo nell'adempimento del dovere, vittime di atti di terrorismo o di atti ostili, impegnati in operazioni militari e civili in Italia e all'estero, contribuendo in modo significativo ad accrescere il prestigio del nostro Paese e della Forza armata nel contesto internazionale; tenuto conto che, in numerose occasioni, il loro operato è stato determinante per affrontare e superare emergenze straordinarie, come calamità naturali, eventi critici legati alla criminalità organizzata o episodi di terrorismo, dimostrando un altissimo livello di competenza; rilevato inoltre che i recenti fatti di cronaca ‒ questo, naturalmente, faceva riferimento al periodo di gennaio, ma poco cambia rispetto a questi giorni ‒ vedono le nostre Forze armate oggetto di rimostranze sul loro operato, se non quando venga messo in discussione o, peggio, fatto oggetto di reato; ricordando che le parole del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, nel suo recente discorso di fine anno: "Siamo grati alle Forze dell'ordine, presidio della libertà dei cittadini, per il contributo decisivo che recano alla cornice di sicurezza in cui vive il nostro Paese", dove è chiaro il richiamo alla responsabilità collettiva, alla difesa della pace e della democrazia e alla convivenza civile, perché la difesa di tali valori richiede coraggio, diplomazia e fermezza, e di come le nostre Forze armate siano al servizio del Paese e operino con lo stesso spirito di sacrificio e dedizione che le ha rese un esempio di professionalità e umanità, riconosciuto a livello internazionale; ricordando inoltre che proprio in questi giorni ‒ faccio riferimento al 7 gennaio 1797, visto che era stata presentata il 7 gennaio di quest'anno ‒ si celebra la Festa del Tricolore della bandiera italiana, massima espressione dell'unita nazionale e di rappresentanza nella quale tutti noi cittadini possiamo riconoscerci; tutto ciò premesso, esprime ringraziamento alle Forze dell'ordine, Forze armate e Forze di Polizia locale per il loro impegno quotidiano e dispone l'invio del presente documento ai rispettivi Comandi presenti sul territorio regionale come segno tangibile di vicinanza, solidarietà e riconoscimento per il loro lavoro.
Credo di non dover aggiungere altro. Naturalmente ringrazio chi lo ha sottoscritto e chi lo voterà. Grazie.

PRESIDENTE

Prego, collega Villanova, sulla risoluzione n. 151.

Alberto VILLANOVA (Zaia Presidente)

Grazie, Presidente.
Questa risoluzione prende spunto da quello che è stato pubblicato dal Consiglio d'Europa in data 22 ottobre 2024. Infatti, il Consiglio ha pubblicato il rapporto della Commissione contro il razzismo e l'intolleranza, una Istituzione di cui tutti noi sentivamo il bisogno, ovviamente, adottato il 2 luglio 2024, dove, secondo i redattori di questo rapporto, ci sarebbe una grande preoccupazione perché, tra le numerose testimonianze che sono state raccolte, ci sono secondo, appunto, queste testimonianze le Forze dell'ordine italiane che andrebbero a fare profilazioni razziali nei confronti di rom e persone di origine africana. Probabilmente con il concetto di "profilazione" si intende la richiesta a queste persone di mostrare la propria carta d'identità o i propri documenti. Questa attività viene interpretata come profilazione.
Senza entrare nel merito di questa ennesima ingerenza da parte di una Istituzione europea in quello che è il dibattito pubblico, con accuse gravissime nei confronti di quello che è un pilastro della nostra società, io vorrei porre l'attenzione su quello che è un razzismo al contrario, che sta affliggendo le nostre Forze dell'ordine, e vorrei portare un esempio concreto. Due giorni prima della pubblicazione di questo rapporto, il 20 ottobre 2024, a Verona, un immigrato maliano ha aggredito con un coltello un agente di Polizia, che si è dovuto difendere uccidendo questo aggressore. In uno Stato normale questo poliziotto non verrebbe indagato, non verrebbe sospeso, ma questo purtroppo ogni tanto non è uno Stato normale. Tant'è vero che il 22 novembre 2024, una Senatrice della Repubblica italiana, rispondente al nome di Ilaria Cucchi, organizza nel Senato della Repubblica, all'interno del Senato, un convegno dove si arriva a dire che questo immigrato è morto perché il Governo è razzista. Ma non è finita qui. Abbiamo visto anche manifestazioni di piazza a sostegno dell'immigrato che ha assaltato un agente di Polizia italiano.
Io vorrei far partire da questo Consiglio quello che è il pensiero, immagino, della maggioranza silenziosa di questo Paese, una maggioranza silenziosa che è stufa di vedere queste situazioni, che si ripetono costantemente nel nostro territorio. Ma soprattutto vorrei far presente che la maggioranza silenziosa del Paese, ma la maggioranza e spero l'unanimità di quest'Aula, è al fianco delle nostre Forze dell'ordine, è al fianco di chi ogni giorno si impegna per difendere i cittadini e che ogni giorno si sente minacciato da chi viene nel nostro Paese e non rispetta le leggi.
Noi abbiamo il dovere, come Istituzione del Veneto, di difendere gli agenti, di difendere le forze di Polizia e di valorizzare la loro attività quotidiana sul nostro territorio. Per fortuna, il Governo ha appena emanato il Decreto Sicurezza, un decreto che finalmente vede schierare lo Stato senza ambiguità nei confronti della difesa degli agenti di Polizia, non prevedendo persone che possono essere indagate in maniera automatica, alle quali viene sospeso lo stipendio, ma soprattutto con l'assistenza legale. Ricordiamoci, infatti, che fino all'altro giorno gli agenti di Polizia che finivano in queste situazioni, loro malgrado, si dovevano pagare anche le spese processuali.
Con questo, io vorrei che il Consiglio regionale oggi condannasse senza alcun dubbio le accuse di razzismo e xenofobia rivolte alle nostre Forze dell'ordine da questa Istituzione europea, condividendo quelle che sono state anche le parole del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che giustamente ha difeso gli uomini e le donne in divisa, ed esprimendo la piena solidarietà del Consiglio regionale del Veneto alle Forze dell'ordine per i volgari attacchi ricevuti attraverso il rapporto di questo Comitato europeo.

PRESIDENTE

Collega Camani, prego.

Vanessa CAMANI (Partito Democratico Veneto)

Grazie, Presidente.
Nella difficoltà di dover fare due interventi separati, pur nell'unico tempo che ho a disposizione, perché le due risoluzioni a mio modo di vedere affrontano due questioni diverse, dedicherò la prima parte al commento della risoluzione n. 156, Pavanetto ed altri.
Non ho capito la necessità generica di esprimere un ringraziamento alle Forze dell'ordine, perché ritengo che sia assolutamente banale ringraziare chi fa il proprio dovere. A questo punto io la sfido, Consigliere, a presentare una risoluzione per il personale sanitario e per il personale scolastico. Non c'è alcuna motivazione, dal mio punto di vista, oggettiva per dover mettere questa bandierina. Peraltro, non ho ben capito: io inviterei almeno a espungere la disposizione che chiede di inviare la presente risoluzione, qualora approvata, ai Comandi presenti sul territorio regionale, perché non mi sembra così pregnante di significato. Tra l'altro, c'è un'affermazione anche discutibile sotto il profilo logico: "fatti di cronaca vedono le nostre Forze armate oggetto di rimostranze sul loro operato, se non quando venga messo in discussione o, peggio, fatto oggetto di reato". Non può essere che i fatti di cronaca rendono un reato l'operato delle Forze dell'ordine. O è un reato o non è un reato. È la logica che non torna. Quindi, su questa mozione ci prendiamo il tempo di riflettere sul da farsi.
Mi preoccupa, invece, un po' di più la risoluzione n. 151. Capogruppo Villanova, credo che, quando si impegna il Consiglio regionale con un atto così significativo, bisognerebbe almeno aver letto il rapporto. Premesso che a me sembra grave che lei dica che non si sente il bisogno di monitorare i fenomeni di razzismo e di intolleranza in generale, perché la Commissione e il rapporto ECRI questo fanno, io sinceramente, invece, penso che ci sia molto bisogno, anche in questo Paese, di monitorare il livello di rispetto per le persone diverse da noi per ragioni di razza, di colore della pelle, di etnia, di orientamento sessuale e di religione. Tant'è che sono numerosi i rapporti internazionali ed europei che raccontano come nei Paesi occidentali, a partire dal nostro, ci sia un'involuzione rispetto a livello di democrazia e di civiltà e come il livello di razzismo e di fenomeni discriminatori stia aumentando anche in Italia, e non solo in Italia. Quindi, ben venga qualche organismo internazionale o comunitario che osserva e monitora ciò che sta accadendo anche nel nostro Paese.
Il rapporto ECRI in nessun modo condanna le forze di Polizia italiane. Se avessimo letto il rapporto, ci saremmo accorti che quel rapporto raccoglie delle testimonianze che raccontano eventuali abusi su base razziale subiti. Il rapporto dice: bisogna che controlliate se quelle testimonianze hanno detto la verità. Tant'è che invita l'Italia a monitorare esattamente per verificare la veridicità di quelle affermazioni. Quindi, il rapporto non attacca in nessuna parte la Polizia italiana, ma riporta le notizie e le segnala, in particolare in riferimento al fatto che la profilazione facciale su base razziale può essere uno strumento che racchiude elementi di discriminazione. Ed è vero, perché se io utilizzo strumenti di profilazione sulla base del riconoscimento facciale, collegandolo alle espressioni di razza o di etnia, può essere un metodo che si presta alla discriminazione. Quindi, il rapporto ECRI invita il Governo italiano a verificare se questa modalità di profilazione è coerente, peraltro, con tutte le indicazioni dell'ONU, dell'Unione europea.
Io capisco che i titoli che si leggono, perché ci si ferma lì, e gli slogan dei Ministri e di alcuni esponenti politici valgono più della fatica di leggere un rapporto intero, tutti sosteniamo le Forze dell'ordine e il lavoro faticoso che fanno, ma a nessuno di noi sfugge che la destra italiana sta volontariamente strumentalizzando anche questo rapporto per continuare esattamente nella direzione in cui sempre andate, e cioè che ci sono razze, secondo voi, che sono più propense a delinquere di altre. Questa affermazione – a delinquere contro le donne, a rendersi protagonisti dei reati di microcriminalità – questa impostazione ideologica è discriminatoria. E ben vengano i rapporti ECRI che ci richiamano su questo tipo di messaggi.
Presidente, preannuncio che chiederò su questa risoluzione il voto per parti separate.

PRESIDENTE

Buono a sapersi.
Collega Masolo, prego.

Renzo MASOLO (Europa Verde)

Grazie, Presidente.
È difficile in cinque minuti discutere due risoluzioni, che radunano una grande confusione e un concentrato di demagogia e ideologia. Perché? Perché sembra quasi che chi si discosta un po' dall'approccio sia contrario alle Forze dell'ordine, o alle Forze armate, o alle Polizie locali. Non si capisce bene. Regna una grande confusione. Allora, per fare un po' di chiarezza seguo gli appunti, così da non perdere il tempo necessario.
La risoluzione n. 156 di Fratelli d'Italia è un'espressione generica di vicinanza e gratitudine a Forze armate, Forze dell'ordine e Polizie locali, con riferimenti anche alla Festa del Tricolore.
La risoluzione n. 151 del collega Villanova – collega, non lo dico perché sono qua in diretta, ma mi rimane la curiosità – condanna le accuse di razzismo rivolte alle Forze dell'ordine, definendole erronee e fuori dalla realtà in relazione al rapporto ECRI. Sicuramente il pubblico che ci segue o ci seguirà sa che l'ECRI è la Commissione europea contro il razzismo e l'intolleranza. Anche noi come Gruppo di Europa Verde ci domandiamo se lei, collega, ha letto questo rapporto.
In queste risoluzioni vediamo un'assenza di basi fattuali. Entrambe le risoluzioni esprimono posizioni ideologiche, ma non citano dati, studi, né approfondimenti, anzi, citano dei dati ma molto generici: in particolare, la n. 151 del collega Villanova è una relazione distorta del Rapporto ECRI.
Poi, conflitto tra premessa e realtà. Il Rapporto ECRI non accusa genericamente le forze dell'ordine di razzismo, ma chiede all'Italia di affrontare i casi di profilazione razziale LGBT fobia attraverso: primo, uno studio indipendente sul fenomeno. Che problemi ci sono? Abbiamo problemi a fare uno studio indipendente per capire qual è la situazione? Secondo: creazione di meccanismi di responsabilità efficaci; terzo: valutazione futura del rispetto di queste raccomandazioni.
Attenzione: una piccola contraddizione storica di cui volevamo mettervi al corrente. È paradossale che oggi si neghi la possibilità di discriminazione quando già nel 2004, il Ministero dell'Interno pubblicava un manuale rivolto alla Polizia di Stato per affrontare proprio il tema della discriminazione, riconoscendo il rischio che anche gli agenti, essendo uomini e donne, possono essere influenzati da stereotipi e da pregiudizi.
Il manuale sottolinea che la discriminazione è inaccettabile, non professionale e incostituzionale. Se vuole il manuale lo abbiamo in ufficio, per cui possiamo metterlo a disposizione dei colleghi che sono interessati ad approfondire.
Tra l'altro, questi agenti, uomini e donne, vanno sostenuti e noi, come Europa Verde, abbiamo dimostrato di sostenerli, perché quando il collega Soranzo, giustamente, ha fatto una legge, se non sbaglio nel 2023, la legge n. 24, e la legge del collega Soranzo prevedeva un supporto psicologico per le emergenze, la collega Guarda, invece, ha detto: no, facciamo un progetto legato alle ULSS che possa sostenere la carriera di questi agenti che sono particolarmente sottoposti a stress, soprattutto in rapporto alla violenza, al problema di gestire le dinamiche professionali anche in stretto contatto con la morte, o comunque con un rischio altissimo, legato alla quotidianità, e che poi devono sostenere e gestire anche quando tornano a casa, nei rapporti con la famiglia o altro. Per cui su questo siamo perfettamente allineati. Questo emendamento poi è stato approvato.
Concludo dicendo che questo è il modo serio e responsabile per sostenere chi lavora nella sicurezza pubblica. Il modo serio e responsabile è quello di fare ulteriori provvedimenti e investimenti per rendere questi... Le due risoluzioni in discussione non migliorano la sicurezza, non sostengono realmente le forze dell'ordine, non affrontano i problemi veri.
La posizione minima per noi è quella di astensione, perché mettiamo comunque in luce la contraddizione in questo, ma astenendoci, idealmente, come Europa Verde, abbracciamo tutti gli agenti che sono in servizio. Io personalmente ho tantissimi amici che stanno lavorando nelle forze dell'ordine e quelli che mi conoscono li abbraccio con ancora maggiore affetto fraterno. Ma abbraccio tutti, anche quel fenomeno che si è messo la felpa dell'estrema destra polacca l'altro giorno e che adesso stanno indagando per cercare di capire perché l'ha fatto. Così capiamo che anche tra gli agenti ci possono essere dei fenomeni.
Per cui, un supporto maggiore psicologico può sicuramente aiutare a gestire le dinamiche che possono esserci.
Grazie.

PRESIDENTE

Grazie a lei.
Collega Rigo, prego.

Filippo RIGO (Liga Veneta per Salvini Premier)

Grazie, Presidente.
Non avevamo dubbi che dalla sinistra arrivassero distinguo rispetto all'impegno delle forze dell'ordine. Credo che queste siano risoluzioni importanti.

PRESIDENTE

Collega Rigo, un attimo. Sembra di essere a scuola. Permettetemi. Stiamo parlando anche di argomenti seri. Ascoltiamo i colleghi, portate pazienza un attimo, rimanete in silenzio in Aula.
Collega Rigo, prego.

Filippo RIGO (Liga Veneta per Salvini Premier)

Grazie, Presidente.
La riconoscenza nei confronti delle forze dell'ordine non è scontata. Purtroppo, gli episodi di aggressione e di minacce contro le forze dell'ordine sono all'ordine del giorno. Anche sabato sera a Padova sono stati aggrediti agenti della Polizia locale. Ha ben ricordato il capogruppo Villanova il fatto avvenuto a Verona. Verona, purtroppo, è una città che sta diventando come Gotham City. A ottobre 2024 è accaduto un fatto, uno dei tanti, però questo è quello più grave: in stazione a Verona, dove un immigrato agitava il coltello terrorizzando mezza stazione di Verona, un agente è riuscito a intervenire e a fermare l'aggressore. Purtroppo è stato costretto a sparare e ha tolto la vita all'aggressore.
Nelle ore immediatamente successive al fatto, un Assessore della Giunta di sinistra di Verona ha così scritto sui social: "A un bisogno di aiuto e cura si è risposto a colpi di pistola". Io credo che una persona che agita un coltello e che minaccia la popolazione civile con un coltello sia un delinquente, senza "se" e senza "ma", e che un poliziotto che interviene difendendo sé stesso e difendendo i cittadini in quel momento in stazione sia un eroe, senza "se" e senza "ma".
Nei giorni successivi ci sono state manifestazioni. Mentre noi, come Lega, eravamo in stazione a manifestare sostegno alle forze dell'ordine, è stata organizzata una manifestazione alla quale hanno partecipato esponenti del Comune di Verona, nella quale si è assaltata una Stazione di Polizia, nella quale sono stati esposti cartelli: "Italia razzista e poliziotti assassini". A parte che se a questa gente non sta bene se ne possono tornare tranquillamente nel loro Paese che non ne sentiamo di sicuro la mancanza. Ma questi sono atti gravissimi! E che amministratori vadano a legittimare queste manifestazioni sono atti gravissimi perché così facendo si delegittima e si sminuisce il lavoro delle forze dell'ordine, che fanno un lavoro straordinario per la tutela della nostra sicurezza, che mettono la loro vita in pericolo tutti i giorni. Io ne approfitto anche per ringraziare i familiari delle forze dell'ordine, perché dietro ad un agente delle forze dell'ordine c'è una madre, c'è un padre, c'è un figlio, c'è una figlia, c'è un marito, c'è una moglie che a casa aspettano e non si sa se il proprio caro tornerà a casa o come tornerà a casa. A loro va il nostro ringraziamento perché non è assolutamente scontato. È bene che il Governo di centrodestra abbia varato i decreti Sicurezza che garantiscono maggior tutela e maggior sicurezza alle forze dell'ordine.
Noi di centrodestra, noi della Lega non abbiamo minimamente paura a metterci dalla parte delle forze dell'ordine, perché svolgono un ruolo fondamentale e io spero che lo facciano tutti in quest'Aula.

PRESIDENTE

Collega Bozza, prego.

Alberto BOZZA (Forza Italia - Berlusconi - Autonomia per il Veneto)

Grazie, Presidente.
Io colgo l'occasione di queste due risoluzioni per – qualche collega prima ha detto è scontato – ovviamente dare un messaggio di vicinanza, di solidarietà e di ringraziamento alle nostre forze dell'ordine. Però io ritengo che a volte anche in sedi istituzionali come queste, come quelle a livello nazionale e a livello comunale non sia poi così scontato. Colgo l'occasione non solo per sottoscrivere, ovviamente, quello che è il messaggio politico che esce da questa discussione, posto dalle due risoluzioni, cioè di dare un segnale chiaro, non solo di vicinanza ma di ringraziamento ai nostri uomini e donne che comunque tutti i giorni cercano di difendere con le politiche della sicurezza le nostre strade e le nostre famiglie, dai nostri bambini fino ai nostri anziani. Ma soprattutto perché credo sia importante che anche a livello politico ci sia, da una parte, la consapevolezza e quindi la presa di coscienza del fatto che servono maggiori e migliori condizioni di lavoro per tutti coloro che svolgono questo tipo di attività, quindi non solo in termini salariali, ma in termini anche di diritti lavorativi. Ma serve anche sicuramente una riforma per consentire a chi, come gli agenti di Polizia, si trova a dover subire – come ricordava prima qualche collega – dei processi per fatti che avvengono durante il loro compito, la loro attività, di avere delle tutele perché le loro azioni e il loro agire non sia preventivamente messo sotto accusa.
Io credo che nella giustizia si debba sempre aver fiducia e sono sicuro che, nella maggior parte dei casi, venga applicata la legge, come è giusto che sia, in maniera equa. Dobbiamo però tutelare e garantire maggiormente, perché la politica a volte lancia anche dei messaggi sbagliati. I messaggi sbagliati non sono quelli di affermare che non esiste, per esempio, nelle nostre città, un problema di sicurezza, sostituendolo con un problema di percezione della sicurezza.
Non è così. Usciamo dalla facilità della strumentalizzazione ed evitiamo, magari, di sminuire a volte, delle situazioni di sicurezza che si creano nelle nostre comunità. Prendiamo maggiore coscienza che invece c'è bisogno, è fondamentale ed è incisiva anche l'azione di ogni piccola Amministrazione nel mettere al primo punto la politica della sicurezza, che non è necessariamente la soppressione. Partiamo da un processo di prevenzione, partiamo da un processo culturale di formazione e di educazione anche dei nostri giovani, ma anche dei nostri cittadini a rispettare maggiormente e in maniera dignitosa anche chi oggi ha una divisa e indossa una divisa dello Stato.
Credo che questo sia un messaggio politico che è importante lanciare anche in queste sedi, perché è un segnale di fiducia nei confronti di quegli uomini e di quelle donne che hanno stipendi, lo sappiamo tutti, non certamente adeguati al tipo di lavoro ed al rischio che hanno. E a volte, sentirsi tutelati, sentirsi sostenuti da chi fa attività politica nelle Istituzioni, penso che sia un messaggio morale che faccia sicuramente piacere e che induce magari i nostri agenti, anziché a girarsi dall'altra parte quando succedono episodi difficili nelle nostre comunità, ad agire con più coscienza, con più passione e con più consapevolezza che affianco a loro ci sono le Istituzioni e, soprattutto, che li ringraziano.
Poi, è chiaro che nel momento in cui ci sono persone, come in tutte le attività, che compiono degli errori e sbagliano, è giusto che ovviamente paghino, però questo dovrebbe valere per tutte le categorie.
Credo, soprattutto per chi ha una propensione per fare l'agente di Polizia, ma soprattutto per chi corre questo rischio anche nello svolgere, che vadano assolutamente tenuti alti non solo l'attenzione e il ringraziamento, ma date anche azioni concrete di sostegno.
Quando dico che è importante che ci siano dei messaggi non pericolosi, ma di vera solidarietà, lo dico pensando – lo ricordava qualche collega prima – alla mia città, dove esponenti, Assessori di una Giunta comunale che partecipano a dei cortei che inneggiano contro la Polizia, dando degli assassini a coloro che hanno tentato di difendere i propri concittadini, come è successo, ad esempio, nella stazione di Verona, danno un messaggio politico sbagliato, e credo che la politica farebbe bene a condannare senza "se" e senza "ma" chi ha una distorsione e accusa in questa maniera ingiustificata i nostri agenti.
Grazie, Presidente.

PRESIDENTE

Collega Montanariello, prego.

Jonatan MONTANARIELLO (Partito Democratico Veneto)

Grazie, Presidente.
Parto da alcune parole che abbiamo sentito in quest'Aula, quando qualcuno dice: "Non avevamo dubbi che arrivassero i distinguo, la riconoscenza non è scontata". Io credo che non sia vero.
Io credo che se è dovere di tutti i cittadini, è ancora più dovere delle Istituzioni essere riconoscenti e grati al lavoro, in questo caso, delle forze dell'ordine, delle forze di Polizia – perché stiamo discutendo di questo –, ma di tutti i lavoratori che svolgono un ruolo di servizio pubblico.
Bene perché parliamo di forze dell'ordine, e va benissimo, non è che non è scontato, è implicito, è chiaro che ci debba essere, soprattutto da parte delle Istituzioni, rispetto e riconoscimento massimo per il lavoro che fanno.
Prima qualche collega si avventurava su esempi. Ci sono esempi drammatici nelle nostre città di quello che accade. Vorrei ricordare il caso qui a Venezia, a pochi metri da dove stiamo discutendo: un giovane ragazzo ha perso la vita per non essersi girato dall'altra parte. Ci sono situazioni difficili e complicate, dove le stesse ricette salvifiche che ci sbattete in faccia oggi non funzionano neanche dove andate a governare.
Vuol dire che con la propaganda la delinquenza non la fermi. Vuol dire che anche dove governate, la vostra propaganda non vi serve a fermare la delinquenza. Ecco perché ha ragione il presidente Ciambetti quando dice che di questi temi bisogna discutere in modo serio e il meno ideologico possibile, Presidente, perché le forze dell'ordine proteggono tutti, non solo una parte di popolazione. È un problema non più rinviabile, che non si può risolvere, come dice il collega Rigo, in un'arringa più politica e populista che sensata e amministrativa: "Possono tornare a casa loro".
Collega Rigo, le do alcuni dati: dove vivo io, poco tempo fa, una persona ha ucciso un altro con un pugno e se torna a casa sua deve andare a vivere in un quartiere di Chioggia perché è chioggiotto ed è chioggiotto da 30 generazioni e ha ucciso uno con un pugno per strada.
Abbiamo un problema di spaccate cittadine e di microcriminalità e finora li hanno sempre beccati e non ce n'era mai uno che non era un italiano, un chioggiotto, un veneto. Non è che tu puoi distinguere con l'accetta: torni a casa tua. Il problema è talmente diffuso che se dobbiamo mandare a casa loro quelli che fanno i delinquenti, molti sono nati, residenti e da 70 generazioni compaesani nostri; compresi quelli che per strada, dove viviamo io e il collega, hanno ucciso qualcuno. Sa dov'è casa sua? A due isolati da me e lo hanno rimandato a casa sua. Doveva essere in carcere. Lo hanno rimandato a casa sua.
Io dico: smettiamo di fare populismo. Voi avete una grande opportunità. Collega Rigo, colleghi della maggioranza, voi oggi avete un'opportunità che noi non abbiamo. Avete l'opportunità di fare qualcosa di sensato per la sicurezza, non lasciate che siano gli slogan a superare i fatti e i dati oggettivi perché, sai, quando si fa polemica, quando si gratta la pancia della gente, quando si lavora sulla paura funziona meglio.
Noi siamo a favore delle forze dell'ordine e il consigliere Montanariello è andato alle 2.00 di notte a sgomberare una casa occupata abusiva dell'ATER. Non accettiamo lezioni di legalità da voi.
Diciamo che non si può mettere la testa sotto la sabbia perché se tu vai a protestare sotto una casa occupata con dei minori e rimane occupata, trovi il terreno fertile per una polemica che ti dà dei vantaggi elettorali: hai lasciato tre minori in una casa occupata che non andrà al primo in graduatoria che magari se la merita, come è giusto che sia.
Questa è la differenza tra noi e voi: noi vogliamo risolvere il problema, non vogliamo fare populismo sul problema. E se tanto ci tenete, mi permetta di darvi tre indicazioni, magari lei ha più rapporti di me col Governo e con Salvini: aumentate gli organici, aumentate gli organici, aumentate gli organici.
Siete venuti, collega Soranzo, che si agita, all'ultimo congresso che ha fatto in Città metropolitana il sindacato autonomo di Polizia. C'era Speranzon, può chiedere a lui. Urlo: aumentate gli organici. Lo ha detto il sindacato autonomo di Polizia.
Collega Soranzo, probabilmente ci stupirete con qualche numero. La verità è: aumentate gli organici, aumentate gli stipendi, aumentate le dotazioni agli agenti delle forze dell'ordine. Smettete col vostro Governo di lasciare soli quegli agenti e dopo venite qua a dire: "Anche noi diciamo giù le mani da chi ha qualcosa da dire contro le forze dell'ordine che fanno bene il loro lavoro".
Dopo ci sono politici che sbagliano, ci può essere un agente delle forze dell'ordine che sbaglia, ci può essere un Dirigente pubblico che sbaglia, non si può fare di tutta l'erba un fascio.
Però, visto che siete al Governo, andate a vedere tutti gli agenti che mancano, assumeteli, pagate gli straordinari e – chiudo, presidente Ciambetti – fate una cosa una volta per tutte: visto che vi siete riempiti i polmoni d'aria con lo slogan "Certezza della pena", ora che governate, date la certezza della pena...

PRESIDENTE

Grazie, consigliere Montanariello.

Jonatan MONTANARIELLO (Partito Democratico Veneto)

Invece di fare le guerre ideologiche con la magistratura quando non vi comoda quello che fa. Date la certezza...

PRESIDENTE

Grazie.
La seduta è sospesa.
La Seduta è sospesa alle ore 17.16
La Seduta riprende alle ore 17.16

PRESIDENTE

Prego.

Filippo RIGO (Liga Veneta per Salvini Premier)

Il collega Montanariello mi ha tacciato di populismo e quant'altro. Ho sentito dire un sacco di cose assurde, da parte sua, come il fatto che ci siano anche delinquenti italiani. Sì, lo sappiamo, è vero, però è altresì vero, e i dati del Viminale lo confermano, che l'immigrazione...

PRESIDENTE

Collega Camani, non ho bisogno di suggerimenti. È fatto personale. Ha attribuito pensieri e parole diverse da quelle che ha espresso il collega Rigo. È fatto personale. Non ho bisogno di suggerimenti.
Grazie.

Filippo RIGO (Liga Veneta per Salvini Premier)

Per fatto personale può intervenire solo la collega Camani, in quest'Aula. Non so come mai, perché o percome.

PRESIDENTE

Rimanga sul fatto personale, collega Rigo.

Filippo RIGO (Liga Veneta per Salvini Premier)

Rimango sul fatto personale.
Che l'immigrazione clandestina incontrollata sia strettamente correlata a un aumento della delinquenza nelle nostre città, nei nostri quartieri, è un dato di fatto, certificato dal Viminale, certificato dalle Forze dell'ordine. Tanto è vero che nelle nostre carceri oltre il 30% dei detenuti sono di origine straniera. Questo è un dato di fatto inequivocabile, quando i cittadini di origine straniera residenti sul territorio italiano sono il 9%.
Credo che sia importante ribadire sempre la vicinanza alle Forze dell'ordine. Da parte nostra io vorrei sentire anche le prese di distanza...

PRESIDENTE

Collega Rigo, era fatto personale. Non può aggiungere altro. Grazie.
Collega Zanoni, prego.

Andrea ZANONI (Europa Verde)

Dopo l'intervento del collega Rigo è abbastanza difficile riprendere. Anche perché non so se il collega Rigo magari può spezzare anche qualche lancia a favore di questi migranti, che invece tornano molto utili quando si tratta di andare a potare i vigneti, quando nessuno dei veneti lo vuole fare.
Collega Rigo, anche questa è una realtà. Abbiamo visto anche in Quarta Commissione quanto importanti siano. Non si può fare di tutta l'erba un fascio dicendo che tutti quelli che vengono da fuori Italia sono tutti delinquenti, sono tutti in carcere e tutti commettono reati. Ci sono famiglie che si sono stabilizzate, che hanno figli, che lavorano, che pagano le tasse. Non si può banalizzare nel modo in cui lo ha fatto lei.
Sinceramente queste due risoluzioni noi le avremmo votate separatamente perché hanno tenori e hanno pesi sicuramente diversi, così come i contenuti, naturalmente. Quella sulla vicinanza e gratitudine alle Forze dell'ordine, alle Forze armate e alla Polizia locale, primo firmatario il collega Pavanetto, la n. 156, in realtà sembra una cosa abbastanza estemporanea, nel senso che si poteva fare adesso, si poteva fare cinque anni fa, dieci anni fa, si può fare tutti i giorni, manifestare vicinanza e gratitudine alle Forze dell'ordine.
Poi, come si fa per le Forze dell'ordine, noi siamo un Consiglio regionale e ci occupiamo di tutti i problemi del Veneto, dei nostri cittadini, lo dovremmo fare anche nei confronti degli infermieri o dei medici del pronto soccorso, che sappiamo che non se la passano molto bene, oppure, anche nei confronti degli autisti degli autobus. Se leggiamo le cronache quotidiane, ci rendiamo conto che anche loro avrebbero bisogno di vicinanza e gratitudine. Anche i ferrovieri o i tanti corrieri di Amazon, i tanti altri corrieri, o certi dipendenti dei poli logistici, tanti altri dipendenti, lavoratori che oggigiorno sono sottoposti veramente a sforzi molto importanti, sacrifici e quant'altro.
Per quanto riguarda, invece, la risoluzione n. 151, ci dissociamo dall'attacco fatto nei confronti dell'ECRI. Facciamo parte anche noi del Consiglio d'Europa. Io ho fatto qualche veloce approfondimento. È un lavoro fatto da un numero importante di esperti, che mi pare siano uno per ogni Stato appartenente al Consiglio d'Europa. Adesso mi sfugge il numero esatto, ma mi pare 46. Non dobbiamo confondere, colleghi, il Consiglio dell'Unione europea con il Consiglio d'Europa. Anche il tenore di questa risoluzione mi sembra piuttosto pesante.
Dire che il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella abbia usato parole di sdegno non è corretto. Più che parole di sdegno, è stato stupito. Stupore, non sdegno. Anche qui, non possiamo mettere in bocca, a seconda della convenienza, delle parole al nostro Presidente della Repubblica.
Io piuttosto direi un'altra cosa, qualcuno l'ha già accennata. Vi rendete conto oggi di quali sono gli stipendi e le paghe degli agenti di Polizia di Stato? C'è chi riceve anche 1.200 euro al mese. Su questo dovremmo puntare, cioè riconoscere una paga migliore, che rispetto alle paghe degli agenti di Polizia degli altri Stati sono quelli che prendono meno, detta in maniera molto elementare. È inutile che facciamo discorsi con grossi paroloni.
Una garanzia per tutti, anche per loro, sarebbe quella di inserire dei codici alfanumerici da mettere nelle loro pettorine in modo da individuare ciascuno di loro, in modo da trovare chi non si comporta bene e premiare chi si comporta bene. Direi anche un'altra cosa, e concludo. Al posto di spendere un miliardo di euro per fare i centri in Albania che non ci hanno portato a niente e sono solo costi, usiamo questi soldi per aumentare lo stipendio ai dipendenti della Polizia di Stato e magari cerchiamo anche di aumentare l'organico in modo tale da avere una presenza più capillare dove serve, evitando certe situazioni, come quella descritta prima da qualche collega: vai a fare servizio di Polizia in una manifestazione sulla Palestina e porti il giubbetto con lo stemma dei nazisti della Polonia.
Anche questa, secondo noi, è una provocazione. Meglio evitare queste robe.

PRESIDENTE

Collega Bigon, prego.

Anna Maria BIGON (Partito Democratico Veneto)

Grazie, Presidente.
È curioso sentire la Lega parlare di sicurezza a Verona, come se non avessero governato loro negli ultimi anni. Se ci sono dei problemi, dovrebbero guardarsi allo specchio. Questo dovrebbero fare, invece di usare i soliti slogan leghisti di un livello anche di basso tenore, non da populismo, da piazza, invece di stare nelle Istituzioni e cercare di risolvere i problemi, come fa la sinistra, come sta cercando di fare la sinistra in questo momento a Verona per risolvere i problemi che la destra ha creato e lo fa investendo in prevenzione, in collaborazione con le Istituzioni, perché nel momento in cui voi parlate e non investite, siete voi che offendete la Polizia, siete voi che la offendete. La offendete perché non date gli strumenti per difendersi e per governare bene il territorio.
Questo state facendo. La sinistra cosa deve fare? Risolvere i problemi che voi create per la vostra campagna elettorale, perché dovete portare gli slogan in piazza. Questo siete capaci di fare. Cosa dobbiamo fare noi? Noi dobbiamo investire in prevenzione, cercando di collaborare con le Istituzioni, cercando di governare il territorio, cercando di fare inclusione sociale.
Si parlava delle carceri. Non sono il 30%, sono di più, all'interno delle carceri. Il problema però è uno: state governando voi. I rimpatri li dite, ma non li fate e spendete soldi. Spendete soldi per dei fabbricati che non servono a nulla, spendete soldi della gente, spendete soldi pubblici senza risolvere il problema. Questo è quello che state facendo, perché voi siete in campagna elettorale, noi no. Noi cerchiamo di governare seriamente, cosa che dovreste imparare a fare, perché la cosa principale sarebbe il rispetto delle persone, anche degli extracomunitari.
Grazie.

PRESIDENTE

Collega Pan, prego.

Giuseppe PAN (Liga Veneta per Salvini Premier)

È indubbio che la più grande frustrazione delle Forze dell'ordine per chi le conosce veramente, quindi Carabinieri, Polizia e Polizia locale, sia il fatto che quando fanno bene il loro lavoro e lo fanno bene, quindi arrestano in flagranza di reato decine di predoni che arrivano dall'Est e che vanno per le nostre case a rubare oro, anche a massacrare le persone di botte, magari arrestano anche decine di spacciatori nigeriani che sono nei boschi e nelle nostre stazioni, non solo quelle venete, ma di tutto il nostro Paese; poi magari arrestano anche predoni notturni che ne fanno di cotte e di crude, abbiamo visto il caso di Ramy a Milano, con inseguimento di notte finito in tragedia, abbiamo visto a Verona, cara collega, l'Amministrazione comunale che ha messo una tomba piena di fiori davanti alla stazione dove veniva proclamato martire delle Forze dell'ordine questo lazzarone che con il coltello feriva le persone nel treno e nelle biglietterie della stazione. Non solo, poi abbiamo visto tanti casi a Padova, abbiamo visto tanti casi a Mestre, basta andare per le stazioni dove anche nelle città, tante di quelle governate da sindaci di sinistra, ormai ci sia comunque un caos. La frustrazione è che quando questi arrestano per decine di volte tutti questi lazzaroni il giorno dopo sono liberi.
I magistrati, gran parte ormai (il 99,9%) di sinistra, dicono: "Poverino, questo ha avuto un'infanzia difficile; questo è scappato dalla guerra; quell'altro è stato picchiato dalla madre oppure ha avuto un trascorso". Ci vuole lo psicologo per questi. Bisogna mettere lo psicologo.
Meno male che il nostro Governo finalmente ha dato una copertura a questi nostri agenti che si vedono terrorizzati dai magistrati appena arrestano qualcuno, e che poi, se qualcosa succede durante l'arresto, hanno immediatamente una denuncia, bisogna che siano assistiti da un avvocato, si vedono revocati dall'incarico, perdono lo stipendio, eccetera.
Noi abbiamo anche l'esempio a Cittadella di Massimo Zen, che sta scontando nove anni di carcere a Verona per aver fermato un delinquente albanese, sparandogli, uccidendolo, che aveva appena svaligiato una banca e correva per le strade. Si è preso nove anni di galera.
Detto questo, io penso che se andassimo in qualche altro Stato dove naturalmente questi fatti avvengono, non cito gli Stati Uniti, ma cito la Germania, cito la Svezia, eccetera, tanti di questi episodi che noi condanniamo per razzismo, perché hanno avuto un'infanzia difficile, per questo e quell'altro, invece, gli agenti, facendo il loro dovere, vengono addirittura premiati e sono molto più efficaci rispetto a questa immigrazione che abbiamo subìto in maniera violenta.
Se andiamo a vedere il rapporto del Garante, caro collega, che lei ha citato prima, dei 2.600 carcerati nel nostro Veneto il 60% sono stranieri, quindi non avremmo neanche l'affollamento. L'80% sono albanesi o nigeriani, e avanti con tutte le nazionalità in guerra, Marocco, Tunisia, Egitto. Sono tutti in guerra. Siccome scappano tutti dalle guerre, vengono tutti qua a delinquere. Perché vengono qua a delinquere? Perché è facile delinquere in questo Paese ed essere assolti il giorno dopo. Hanno capito che, invece di andare a lavorare, quindi io rispetto gli immigrati che lavorano e si inseriscono nel nostro tessuto sociale con ii loro bambini e le loro famiglie, questi delinquenti che hanno capito che vengono qui e che invece di lavorare, spacciando, si guadagnano 30.000 euro al mese e si rispediscono a casa in Nigeria, devono essere non rimandati a casa loro, ma rimandati a calci nei fondelli da dove sono arrivati. Se in Albania, oltre a quelli che ripeschiamo nel Mediterraneo, rispediamo anche quelli che abbiamo in carcere, forse facciamo una cosa bella.
Spero che il nostro Presidente e il nostro Ministro dell'interno lo facciano presto.

PRESIDENTE

Collega Ostanel, prego.

Elena OSTANEL (Il Veneto che Vogliamo)

Grazie, Presidente.
Io rimango basita dal fatto che in quest'Aula possano essere dette così, come fossimo al bar, parole di una gravità inaudita, come quelle che ha appena detto il collega Pan.
Chiedo anche al Presidente di verificare, dopo.

PRESIDENTE

Ho ascoltato attentamente e mi sono anche fatto aiutare.

Elena OSTANEL (Il Veneto che Vogliamo)

Sono belle pesanti, Presidente.
Per tornare, invece, al merito, chiedo al collega Pavanetto, nella sua risoluzione, cosa intende e quali sono – le chiedo di rispondere nel merito, perché dipende poi da questo anche capire e comprendere cosa significa questa risoluzione sibillina – i recenti fatti di cronaca a cui lei si riferisce nel "rilevato".
Li vorrei sentire, perché io trovo abbastanza incredibile che serva una risoluzione per dare solidarietà e anche sostegno al lavoro delle Forze dell'ordine, quando credo tutti noi pensiamo che sia importante...
Presidente, posso chiederle una cosa? Presidente, quando parlo con il collega Pavanetto, risponde ad ogni parola che io dico facendo l'eco. Le chiedo di chiedergli di poter stare zitto, visto che sono qui di fronte. Ogni parola che dico fa l'eco. Finisco il mio intervento e poi lei mi risponde. Grazie.
Quali sono i recenti fatti di cronaca? Le chiedo, quindi, a cosa serve una risoluzione dove tutti noi, senza il credo, così non mi risponde, siamo assolutamente a sostegno del lavoro delle Forze dell'ordine e non abbiamo mai messo in discussione il fatto che possano fare in maniera adeguata il loro lavoro sui territori.
Non si è mai sentito dalla nostra parte il fatto di non dare un sostegno. Anzi, il sostegno, come è già stato detto dai vari colleghi, sarebbe da darglielo rispetto al fatto che dobbiamo pagarli di più, e ne abbiamo discusso anche in vecchie risoluzioni proposte dal collega Soranzo, quando abbiamo più discusso di questo, cioè di quanto dovevamo eventualmente investire all'interno di questo Governo per aumentare degli stipendi da fame di alcune delle Forze dell'ordine, a seconda dei gradi che hanno, o anche di pagargli o di non chiedergli degli extra turni incredibili di cui si stanno lamentando, proprio per quelle zone rosse di cui spero dovremo poi discutere un giorno in quest'Aula, le cui Forze di Polizia stesse dicono "ci avete fatto fare dei turni incredibili, sottopagati e che non stanno servendo a risolvere il problema nelle nostre città". Le chiedo, quindi, di specificare il motivo per cui oggi serve votare una risoluzione di questo tipo.
Al collega Villanova chiedo delle cose ancora più precise, perché io trovo la sua risoluzione molto pericolosa, per due motivi.
Lei parla nel suo testo di ingerenza di un'Istituzione europea, l'ECRI, che è una Commissione con quarantasei persone nominate, indipendenti, di chiara fama, di cui fa parte anche il nostro Governo, che non solo ha nominato Alberto Gambino, una persona nominata con un CV di chiara fama per fare questo tipo di lavoro, ma sappiamo anche che il Consiglio d'Europa, perché, anche qui, si parla di un'ingerenza della Commissione europea come se fosse tutto un fascio, non capiamo neanche più la differenza tra cos'è il Consiglio d'Europa e cos'è la Commissione Europea, dove il nostro diplomatico Roberto Martini, nominato a settembre 2023, quindi sotto la Farnesina guidata da Antonio Tajani, quindi io credo in qualche modo che sia espressione del vostro/nostro Governo, sta facendo un lavoro e stanno facendo un lavoro all'interno di quella Istituzione che lei critica in questa mozione. E non solo la critica, dice che è un'ingerenza.
C'è un istituto che si chiama ECRI di cui fanno parte quarantasei persone nominate dagli Stati membri, che fa un lavoro assolutamente legittimo, previsto dalle nostre Istituzioni, che si occupa di valutare il lavoro che viene fatto all'interno dei vari Paesi, non solo dai Corpi di Polizia. Sa perché? È molto semplice. Quando in qualsiasi Paese ci sono delle persone che hanno un potere e in questo caso è il potere coercitivo delle Forze dell'ordine è giusto che ci siano degli Enti preposti a valutare cosa sta succedendo in quel Paese. Come le ha fatto capire anche Gambino stesso quando ha commentato il rapporto ECRI che lei inserisce in questa mozione, è lui stesso che dice: "Il lavoro che noi stiamo facendo è utile non solo per un Paese, come l'Italia, dove dei commissari hanno rilevato delle questioni che dobbiamo verificare con uno studio indipendente, ma lo facciamo in particolare per alcuni Paesi, come la Romania e la Bulgaria, che invece hanno un problema molto più grave ed effettivo che stiamo notando e vedendo. Quindi, questa Commissione fa un lavoro per tutti i Paesi europei".
Io so che avete bisogno di lanciare spauracchi ovunque, oppure questo è un contest per entrare nelle liste di Fratelli d'Italia, ma dire che l'ECRI è qualcosa che deve essere giudicato ed è un'ingerenza a me sembra veramente incredibile. Io credo abbiate pigliato due pesci sbagliati. Qui non c'è nessuno che va contro le Forze dell'ordine. Queste due mozioni non hanno ragione di esistere e spero di aver spiegato il perché.
Chiedo, però, al collega Pavanetto di specificare i fatti di cronaca, così capisco meglio, entrando nel merito, il contenuto della sua risoluzione.

PRESIDENTE

Collega Favero, prego.

Marzio FAVERO (Liga Veneta per Salvini Premier)

Intendo intervenire, sostanzialmente, a sostegno delle due mozioni, perché circa i fatti di cronaca mi pare che siano sotto gli occhi di tutti. Io ricordo, perché sono vecchio, portate pazienza, quando la Lega era accusata di essere un movimento pericoloso, eversivo, ma nelle nostre manifestazioni non è mai volato né un sasso, né un bastone, nessuno ha attaccato le Forze di Polizia in assetto da combattimento. Oggi ogni giorno vi sono manifestanti in questo Paese che, invece, aggrediscono le Forze dell'ordine, che sono costrette a difendersi utilizzando scudi e manganelli. C'è qualcosa che non va in questo Paese? Io credo di sì.
Per quanto riguarda l'ECRI mi permetto di sottolineare che in democrazia nessuna Istituzione si può sottrarre al giudizio di critica democratica, nemmeno l'ECRI, che non è la fonte della verità. Purtroppo, ha ragione il mio capogruppo Villanova, perché forse siete voi che non avete letto il documento. Me lo sono scaricato e mi permetto di leggere un passaggio che ritengo estremamente interessante.
È il paragrafo 91: "Durante la sua visita in Italia la delegazione dell'ECRI è venuta a conoscenza di molte testimonianze sulla profilazione razziale da parte delle Forze dell'ordine, in particolare verso la comunità rom e le persone di origine africana. Queste testimonianze di frequenti fermi e controlli basati sull'origine etnica sono confermate anche dai rapporti delle organizzazioni della società civile...".
In questa frase si ritrovano quei contenuti che il collega Villanova contesta. Ma io dico di più: c'è una confusione incredibile fra due concetti che non possono essere sovrapposti fra di loro: uno è quello di razza, uno è quello di etnia. Ad averli sovrapposti assieme questi concetti è stato un movimento politico che è entrato nella storia con il nome di nazismo, che sosteneva che vi fosse un'equivalenza fra appartenenza etnica, ovvero nazionale, e gruppo razziale. È un concetto vecchio, superato dalla scienza. C'è un documento dell'UNESCO degli anni Cinquanta che dice: per carità, non confondiamo questi due concetti, che sono profondamente diversi fra di loro. Noi qui, invece, lo ritroviamo associato in questo documento.
Non capisco perché si debba criticare la presa di posizione del nostro capogruppo dal momento che abbiamo motivo per pensare che la nostra Polizia, che ubbidisce molto fedelmente alla legge, possa invece avere atteggiamenti che sono in contrasto con le leggi di questo Paese.
È scritto qui, paragrafo 93: "L'ECRI raccomanda in via prioritaria che le autorità commissionino prontamente uno studio completo e indipendente, con l'obiettivo di individuare e affrontare qualsiasi pratica di profilazione razziale da parte delle Forze dell'ordine. Le nostre Forze dell'ordine non hanno queste prassi. È scritto qua, nel documento ECRI, non l'ho detto io. Vi ho anche detto quali sono i paragrafi.
Credo sia assai opportuno sottolineare che l'Italia è un Paese civilissimo, e che le sue Forze dell'ordine sono fra le più rispettose nel mondo dei diritti dei cittadini. Io sono stato in Germania e ho assistito a una scena che qua in Italia non sarebbe stata tollerata, nemmeno dai cittadini. Un barbone ha tirato fuori una bottiglia di alcolici in un parco. È arrivata la Polizia locale – ero a Norimberga, peraltro, interessante, per un festival organistico – e l'hanno preso a manganellate. Da noi una cosa del genere non sarebbe tollerata.
Credo che ci sia una mancanza di rispetto grave in questo documento, che bene abbia fatto il collega Villanova a portare alla nostra attenzione questa parte del documento dell'ECRI. C'è un'ideologia che tende a distrarre l'opinione pubblica sulle questioni vere, anche che riguardano la sicurezza, che sta minando la credibilità dell'Europa di fronte ai cittadini. C'è un'ideologia che appartiene non alla nostra storia, ma alla storia di una certa sinistra, che quando ha perso gli operai ha cominciato ad aggrapparsi disperatamente, come forze antagoniste, prima ai giovani del 1968, ma poi è finita, poi alle minoranze etniche, poi alle minoranze sessuali, e via elencando.
Signori, il mondo funziona in maniera diversa. La dialettica rivoluzionaria che discendeva dalla logica marxista si è spenta molti anni fa. Ormai, queste sono, se mi permettete, le reazioni come quelle di un pugile suonato, che quando suona il gong si rimette in posizione di combattimento.
Ha ragione il collega Villanova, è giusto votare questa risoluzione.

PRESIDENTE

Collega Enoch Soranzo, prego.

Enoch SORANZO (Fratelli d'Italia - Giorgia Meloni)

Grazie, Presidente.
Dopo qualche mese, che sono in silenzio, questa sera ho ritenuto, dopo aver sentito tante cose, di intervenire.
Gentili colleghi, non so quale sia il problema. Io credo tranquillamente che quando si portano delle risoluzioni o provvedimenti in Aula, soprattutto all'interno delle Istituzioni, dove si vanno a riaffermare princìpi e soprattutto sostegno alle Forze dell'ordine, a coloro che sono in trincea dalla mattina alla sera, giorno e notte, per garantire legalità e sicurezza nei nostri territori ai nostri concittadini, non dovrebbero trovare nessuna esitazione, anche se magari sono una in più, ripetitive, ma sono sempre rafforzative, secondo me.
Quindi, non credo sia normale quello a cui abbiamo assistito nella discussione, anche se la democrazia, per fortuna e grazie a Dio, è sempre un contributo positivo.
Ho sentito alcuni interventi, in particolare quello del collega Montanariello, prima, e poi anche quello della collega Ostanel, che poco avevano a che fare con questa risoluzione, e veramente ringrazio sia il collega Pavanetto che anche il collega Villanova per averle portate all'attenzione di quest'Aula. Gli interventi affermavano una teoria, una narrativa che non è corrispondente alla verità. Continuate a portare all'attenzione di chi ci ascolta una narrativa che non trova nessuna corrispondenza, e soprattutto, essendo parti politiche, in un decennio, colleghi del Partito Democratico, colleghi del Movimento 5 Stelle, avete demolito uno dei pilastri o tanti pilastri di questo Paese.
Andiamo nel merito. Collega Montanariello, lei ha affermato, come la collega Ostanel, che questo Governo dovrebbe portare dei fatti concreti, delle risposte concrete, particolarmente in maggiore retribuzione, o comunque retribuzioni alle nostre Forze dell'ordine, potenziamento dell'organico.
Colleghi e amici, siccome nessuno ha l'anello al naso, cominciamo a parlare di cosa è successo dal 2022 ad oggi, e che cosa è successo dal 2022 a prima dello stesso insediamento di questo Governo.
Partiamo dagli organici. L'osservatorio della pubblica amministrazione sancisce che le assunzioni dell'organico delle forze dell'ordine hanno avuto un problema nel biennio 2019-2020 e nell'applicazione 2020-2022.
Chi c'era al Governo nella programmazione del biennio precedente al 2019-2020? C'eravate anche voi, perché i Governi sono il Conte 1, Conte 2 e Draghi. Prima ancora c'erano Gentiloni, Letta e ancor prima Renzi. Cari amici miei, che cosa succede? Non lo dice Soranzo, non lo dice Fratelli d'Italia, lo dice l'osservatorio della pubblica amministrazione. Dal 2022 cosa è cambiato? Si è tornati ad assumere, tant'è che nel biennio 2022-2024 cresce il saldo tra cessazioni, pensionamenti e nuove assunzioni circa del 4,5%, cosa che invece non è accaduta nel biennio precedente e nel biennio ancora precedente.
Scusate, amici del Partito Democratico, dovete rivedere quanto detto. Che cosa è successo nell'ultimo mese? Che cosa è successo con il Governo Meloni? C'è stato il Decreto Sicurezza. Abbiamo sentito parlare di misure concrete a tutela delle Forze dell'ordine, compresa l'assistenza legale, ma non è solo quello, è tutto quello che è contenuto nel DL senza abusare di tutto il tempo, perché mi piace ricordare che dal punto di vista del riconoscimento dei trattamenti economici alle nostre Forze dell'ordine, che è sempre troppo poco... Noi l'abbiamo fatto, però, caro amico Lorenzoni, a differenza di qualcun altro ‒ e non lo dico io, lo dice la Segreteria nazionale della Polizia di Stato ‒ che afferma, guarda caso, che le misure che il Consiglio dei Ministri, con il Presidente Giorgia Meloni, ha approvato lo scorso 4 marzo per il personale del Corpo di Polizia, sotto il profilo economico ha evidenziato, tra gli altri, incrementi stipendiali per il 2022, 2023, 2024, recuperando anche gli arretrati, ha portato alla rideterminazione degli importi relativi alle misure orarie del compenso per il lavoro straordinario, ha portato alla rivalutazione degli importi per le indennità a rischio per determinate categorie di operatori. Addirittura, sotto il profilo normativo ha apportato le misure a tutela della genitorialità, la previsione della possibilità di chiedere l'esonero del turno notturno, del servizio notturno per la madre o, in alternativa, per il padre nei casi occorra assistere i figli affetti da patologie gravi che richiedono terapie salvavita.
Questi sono i fatti, colleghi. Un esame di coscienza servirebbe. L'onestà intellettuale servirebbe ancora di più, soprattutto in una sede istituzionale come questa.

PRESIDENTE

Il collega Montanariello è già intervenuto.
Collega Luisetto, prego.

Chiara LUISETTO (Partito Democratico Veneto)

Presidente, mi fa specie che il collega Soranzo ci dia questi dati. Oggi ci è stato spiegato che chi conosce la situazione delle Forze dell'ordine sa che hanno delle famiglie a casa, dei genitori, dei figli; sa anche che da quei figli, da quelle famiglie fanno fatica a tornare a orari decenti perché hanno turni allucinanti determinati dal fatto che gli organici si sono progressivamente asciugati. Questa a me pare la storia delle liste d'attesa dell'eccellenza in sanità: vai a domandare alle persone, aspettano gli esami specialistici e le visite da mesi, però non fa numero, non roviniamo l'eccellenza.
Se uno conosce realmente la situazione delle Forze dell'ordine sa che vivono una situazione di sottorganico e sotto-stipendio, probabilmente fermo dall'ultimo Governo Berlusconi e da alcuni piccoli aumenti che sono stati fatti successivamente. Negli ultimi dieci anni gli stipendi ‒ penso ai Carabinieri e agli agenti di Polizia ‒ non sono aumentati. Ho ascoltato benissimo, collega. Vada a parlare, consigliere Soranzo, con un qualsiasi Carabiniere della Stazione dei Carabinieri del suo Comune. Vada a parlarci e dopo ci ritroviamo.
Seconda cosa: subire l'immigrazione. Consigliere Pan, continuerete a subire l'immigrazione. Lei ha parlato dell'immigrazione che abbiamo subìto in questi anni, ma continuerete a subirla: guardarla in faccia e gestirla è troppo difficile, perché significa cercare risposte difficili a problemi complessi, magari risposte meno accattivanti degli slogan "chiudiamo i porti", "fermiamo l'acqua con le mani", "non facciamoli più entrare". Abbiamo visto in questi anni che le ricette che ci proponevate in campagna elettorale non hanno funzionato, ma siamo ancora qui a dire che ragionare su investimenti nelle politiche sociali, nella costruzione di reti sociali di prevenzione, di controllo e di monitoraggio è buonismo, invece di capire che è uno degli strumenti essenziali per garantire sicurezza alle nostre comunità e che un altro degli elementi essenziali per garantire sicurezza alle nostre comunità è vedere che la sicurezza delle nostre comunità inizia in carcere e che, quindi, se non investiamo anche lì siamo più esposti tutti a situazioni di fragilità e di insicurezza quando le persone escono da quel carcere e non sono state realmente recuperate per la società. Quindi il "rimandiamoli a casa loro" non funziona, non ha funzionato. Ce l'avete propinata come soluzione e non la state attuando.
Delle due l'una: o guardiamo in faccia la questione e troviamo risposte complesse a problemi difficili o continuiamo con gli slogan, che parlano alla pancia perché fanno tanto comodo, ma che non trovano risposte concrete.
Il problema, consigliere Soranzo, non è dare solidarietà alle Forze dell'ordine, sulle quali nessuno ha detto assolutamente il contrario, ci mancherebbe, ma che a slogan rischiamo di morirci invece di agire con i fatti e con politiche di sistema. Sarebbe il caso, visto che governate, che iniziaste a farle voi invece di dire che è sempre colpa degli altri.

PRESIDENTE

Collega Zottis, prego.

Francesca ZOTTIS (Partito Democratico Veneto)

Grazie.
Mi collego a quello che ha appena affermato la collega Luisetto. Cos'è che non va? Non va il tipo di narrazione che si vuole fare quando si presentano questi atti, che contengono per forza cose che possono anche essere condivise, ma che nel loro complesso ci fanno vedere un mondo che, per quanto ci riguarda, non c'è.
Vicinanza alle Forze dell'ordine? Certo, sempre. Chi svolge il proprio ruolo nelle Forze dell'ordine con disciplina ed onore avrà sempre rispetto e sostegno. È doveroso l'aumento di stipendio? Certo. È doveroso aumentare gli organici? Certo. Sono tutte cose che non troveranno mai un'opposizione da questa parte. Non c'è opposizione nel dire che la violenza è sempre e comunque sbagliata. Non siamo andati nelle manifestazioni a picchiare le Forze dell'ordine. Se qualcuno l'ha fatto ha sbagliato, ma non l'abbiamo fatto noi. Non è che adesso si accusa una parte di essere buona e l'altra parte di essere cattiva. Se qualcuno all'interno delle Forze dell'ordine non svolge il proprio ruolo con disciplina ed onore credo sia la Forza dell'ordine stessa, il Corpo stesso a non volere quella persona, o quel gruppo di persone, al proprio interno e a fare i dovuti controlli per espellerla dal proprio Corpo. Funziona così. Non comprendo quando si dice "controlli mai, Forze dell'ordine sempre e comunque belle e voi cattivi". Questo è un modo di dialogare, di discutere sbagliato, perché non fa bene alle Forze dell'ordine, non fa bene al Paese e non fa bene neanche alla politica.
Discutere dell'immigrazione come ne stiamo discutendo, per giustificare che dobbiamo per forza votare qualcosa che narra la questione, secondo noi, in modo non completo è sbagliato. Lo ha spiegato adesso la collega Luisetto. Se cominciamo ad attaccarci ai Comuni dove c'è sicurezza e dove non c'è sicurezza, allora Mestre è un esempio lampante di quello che non funziona. È allucinante quello che succede a Mestre. Non lo diciamo noi, ma le Forze dell'ordine, che chiedono aiuto. Non governiamo noi. Quindi, è inutile cominciare a citare e a scontrarci sui singoli Comuni, perché il problema di quello che avviene a Mestre non dipende solo da Mestre, ma anche da un controllo del territorio molto più ampio. Partiamo da qua, invece che cominciare a lanciare sassi e frecce in modo puntuale, solo per campagna elettorale. Siamo capacissimi tutti, è facilissimo farlo.
Il problema dell'immigrazione e di quello che avviene a Mestre, che è una stazione centrale, dove c'è uno spaccio e dove partono gli spacciatori in giro per tutto il territorio veneto, perché da un punto di vista logistico è comoda, ricade su tutto il territorio. Cominciamo a discutere di questi spacciatori brutti, cattivi e neri da dove vengono, ma anche a chi si appoggiano, a quale tipo di criminalità organizzata si appoggiano, chi sono i loro capi. Cominciamo a discutere a 360 gradi.
Io non sto negando i problemi. Sto dicendo che forse la discussione deve ampliarsi un pochino, altrimenti la narrazione, oltre a essere deviata, non porterà a soluzioni. Dovrebbero cominciare a essere discussi anche gli interventi di prevenzione, non solo quelli di presidio. Questo non lo dico io, ma lo chiedono le Forze dell'ordine. Dove non c'è prevenzione, dove si fa di tutta l'erba un fascio il problema non si risolve, perché la zona rossa che oggi facciamo in stazione per cercare di espellere chi non va si sposta nell'altra stazione, si sposta nell'altro quartiere, perché non siamo riusciti ad arrestare la testa e a mandare al suo paese la testa. Abbiamo soltanto arrestato la bassa manovalanza, che si ricicla facilmente.

PRESIDENTE

Prego.

Fabiano BARBISAN (Gruppo Misto)

Grazie, Presidente.
Rapidamente. Solo per chiedere la sottoscrizione di entrambe, se è possibile. Sono d'accordissimo. Le mie idee si conoscono. Per i perditempo e per la zavorra umana non vedo spazio nei nostri territori.
Grazie.

PRESIDENTE

Il collega Barbisan ha chiesto la sottoscrizione. Chiedo ai due proponenti se sono d'accordo.
Lo stesso fa il collega Pan.

Giuseppe PAN (Liga Veneta per Salvini Premier)

Grazie.

PRESIDENTE

Collega Lorenzoni, prego.

Arturo LORENZONI (Gruppo Misto)

Grazie, Presidente.
Vorrei capire qual è la "zavorra umana". Sono rimasto colpito dal mio collega di Gruppo Misto, che ha parlato di "zavorra umana". Chi è la "zavorra umana"? Io non voglio negare le difficoltà, non voglio negare la criticità di alcune situazioni che ci sono nella nostra regione, alcuni episodi di criminalità che sono gravi e richiedono una presenza, però non possiamo dividere il mondo in buoni e cattivi. Ci ha già provato qualcuno e non ci è riuscito. Non si sa mai da che parte si sta. È difficile, questo. Darsi delle regole chiare è importante ed è importante che tutti rispettino le regole. Tutti.
Lasciatemi dire una cosa, però: non è con l'approccio securitario che risolviamo il problema delle nostre città. Lo abbiamo capito e stra-capito. Qui state tornando all'approccio securitario. Non serve. Serve la fermezza. Le zone rosse stanno funzionando, secondo voi? A Padova funziona la zona rossa? Vi faccio presente che qualsiasi fenomeno che viene circoscritto con un confine ha un fenomeno di bordo; quindi, possiamo allargare le zone rosse e avremo un fenomeno di bordo sulle zone rosse.
Vogliamo fare l'Italia "zona rossa"? Vogliamo mettere regole sempre più stringenti e più severe? Dal mio punto di vista, ci perdiamo tutti. Quindi, vicinanza alle Forze dell'ordine, sì. Grande supporto sempre e comunque, sì. Non cadiamo, però, nell'illusione che un approccio securitario possa servire. Non crediamo che i nostri giudizi verso gli altri, le "zavorre umane" possano portare aiuto a qualcuno. Non porta aiuto a nessuno definire "zavorra" gli altri. Lavoriamo per creare le condizioni perché la gente lavori e viva in sicurezza, collaboriamo su questo, ma non dividiamoci in buoni e cattivi, sennò finiamo a "guardie e ladri".

PRESIDENTE

Collega Camani, a me dispiace non aver colto la sua richiesta, però se la fa con il pulsante almeno la vedo. Come vede, c'è un po' di confusione in Aula. Io seguo abbastanza bene tutto, ma ho anch'io dei limiti.
Collega Camani, sull'ordine lavori, prego.

Vanessa CAMANI (Partito Democratico Veneto)

Non mi ero prenotata soltanto per non creare confusione. Volevo sapere se, secondo lei, il termine "zavorra umana", non ho capito riferito a chi, è una modalità di definizione di essere umano...

PRESIDENTE

Collega Camani, io ho sentito tanti termini oggi usati da una parte e dall'altra. Mi permetto di dire che sono perché i colleghi si possano esprimere in maniera abbastanza ampia. Se sento termini che vanno oltre il buongusto, intervengo. Ripeto, anche quello del collega Barbisan è sicuramente un termine forte, ma non mi metto a censurare, sennò avrei dovuto fermare perlomeno cinque-sei colleghi oggi a ogni intervento che veniva fatto. È una discussione che so che tocca temi e corde sensibili, però ‒ ripeto ‒ intervengo quando ne sento la necessità e ho segnalazioni da parte degli uffici che devo intervenire.
Collega Camani, può concludere.

Vanessa CAMANI (Partito Democratico Veneto)

A suo insindacabile giudizio, naturalmente, Presidente. Il termine "zavorra umana" non ho capito, collega Barbisan, a chi era riferito.

PRESIDENTE

Se non ha capito a chi era riferito e vuole insistere nel provocare il collega Barbisan per avere una reazione, sta facendo il suo lavoro. Io, però, cerco di tenere la discussione in Aula su termini adeguati.
Quindi, collega Camani, arrivi all'ordine lavori e chiuda il suo intervento.

Vanessa CAMANI (Partito Democratico Veneto)

Io volevo solo essere certa che per la Presidenza "zavorra umana" è un termine normale, accettabile. Faremo l'elenco.

PRESIDENTE

Collega Corsi, prego.

Enrico CORSI (Liga Veneta per Salvini Premier)

Grazie, Presidente.
È più di un'ora che siamo qui in Aula a parlare di razzismo, Forze dell'ordine e quant'altro. È sotto gli occhi di tutti oggi la situazione nelle varie città. Parlo, ad esempio, di Verona, una città in linea di massima tranquilla. Oggi, però, in alcune zone della città non si riesce a uscire la sera, non ne parliamo per una figura femminile.
Ci sono persone che prendono il taxi perché hanno paura a fare qualche centinaio di metri o un chilometro in centro città in certe ore della giornata. Qui parliamo di razzismo, ma vi rendete conto negli Stati Uniti ‒ o in tanti altri Paesi ‒ come vengono trattate le persone, come vengono bloccate le persone? Vi rendete conto che tutto questo accade perché c'è troppo buonismo in questo Paese? Non siamo più padroni a casa nostra, dobbiamo addirittura spendere soldi per allarmi e chiusure con cancellate nelle nostre abitazioni perché entrano in casa in tutte le ore.
Questa dovrebbe essere una forma di attenzione da parte di tutti. Io non sono razzista. Io sono stato condannato per istigazione all'odio razziale, non perché ho fatto cose strane, ma solo perché mi sono permesso di denunciare la presenza di un campo nomadi all'interno di un campo di calcio dove si andavano a lavare i bambini e c'era una situazione di spaccio e quant'altro. Purtroppo, la giustizia non sempre è corretta. Infatti, invece di denunciare chi aveva occupato in modo abusivo quel campo di calcio, ha preferito condannare persone come me e altri che avevano denunciato questa situazione.
A Verona ci sono stati degli episodi, tipo quello della stazione. Vi assicuro che in stazione a Verona in certi orari ha paura un maggiorenne, una persona di una certa età a muoversi, perché è un vero Bronx.
A mio parere, ci vogliono regole certe, espulsioni rapide e non ci dobbiamo scandalizzare se il Governo oggi apre dei centri di aggregazione dove mettere queste persone in Albania.

PRESIDENTE

Io posso comprendere che tutto quello che viene detto da alcuni colleghi vi crei situazioni di sensibilità, però non vi fa bene una cosa e non vi va bene l'altra.
Lasciamo finire il collega Corsi. Grazie.

Enrico CORSI (Liga Veneta per Salvini Premier)

Grazie, Presidente.
Mi risulta che in passato si siano create situazioni in cui qualcuno ha fatto soldi grazie all'ingresso nel nostro Paese dell'immigrazione clandestina (occupavano associazioni varie e quant'altro). Cominciamo a valutare quelle situazioni, invece di continuare per tutta la giornata a fare discorsi strani, anziché difendere le Forze dell'ordine e anche la sanità: oggi abbiamo medici che hanno paura dentro i pronti soccorsi.

PRESIDENTE

Collega Formaggio, la cassa toracica amplifica le sue parole e disturba i colleghi.
Collega Corsi, prego.

Enrico CORSI (Liga Veneta per Salvini Premier)

Grazie, Presidente.
Vorrei che ci fosse un po' più di attenzione verso quelle persone che tutti i giorni rischiano la vita perché sono sulle strade a difendere noi cittadini e meno discorsi di razzismo e quant'altro. Non vedo nel nostro Paese il fenomeno di razzismo. Andate a cercarlo da qualche altra parte.

PRESIDENTE

Collega Camani, per dichiarazione di voto, prego.

Vanessa CAMANI (Partito Democratico Veneto)

Ho proposto un emendamento alla risoluzione n. 156, quella del collega Pavanetto, con il quale chiedevo di aggiungere, dopo "esprime" e prima di "dispone", le parole "impegna il Governo a incrementare gli organici delle Forze dell'ordine e i livelli retributivi del comparto sicurezza".

PRESIDENTE

Collega, non è stato accettato dal proponente, quindi non è in discussione.
Non è sull'ordine dei lavori.

Vanessa CAMANI (Partito Democratico Veneto)

Mi è chiaro, Presidente. Volevo presentare all'Aula l'emendamento.

PRESIDENTE

Collega, non c'è, perché il proponente non lo accetta.
Invece le chiedo io, per procedere in maniera ordinata sui lavori, qual è la votazione per parti separate che ha inteso chiedere prima.

Vanessa CAMANI (Partito Democratico Veneto)

Per la risoluzione n. 151 chiediamo di votare separatamente il "premesso che", il "ritenuto che", il "ritenuto altresì che" e tutti gli impegni singolarmente.

PRESIDENTE

Quanti voti vuole?

Vanessa CAMANI (Partito Democratico Veneto)

Per me possiamo anche non accettare il voto per parti separate.

PRESIDENTE

Glielo richiedo: quanti voti?

Vanessa CAMANI (Partito Democratico Veneto)

Le parti in cui è divisa la risoluzione: la premessa, il "ritenuto", il "ritenuto altresì che".

PRESIDENTE

Sette voti? Otto voti?

Vanessa CAMANI (Partito Democratico Veneto)

Se vuole procediamo con un unico voto, tutto rosso.

PRESIDENTE

Finché gli uffici fanno una verifica su questa modalità piuttosto articolata, passiamo alle dichiarazioni di voto sulla risoluzione n. 156.
Collega Pan, prego.

Giuseppe PAN (Liga Veneta per Salvini Premier)

Come Gruppo Lega dichiariamo il voto favorevole.

PRESIDENTE

Collega Ostanel, prego.

Elena OSTANEL (Il Veneto che Vogliamo)

Grazie, Presidente.
Rispetto alla risoluzione n. 156 chiedevo una specifica rispetto al "rilevato", che non ho avuto. Tra l'altro, apprendo dall'intervento sull'ordine dei lavori della collega Camani che l'emendamento per chiedere fondi a sostegno delle Forze dell'ordine, quindi anche agli organici, che era esattamente quello che dicevo, non è stato accettato, e mi chiedo per quale motivo.
Un voto di astensione è l'unico che a questa risoluzione credo di poter dare. Io sono assolutamente a favore di dare un sostegno alle Forze dell'ordine, quindi il dispositivo lo potrei votare. Il punto è che mi chiedo perché lo stiamo facendo. Non ho saputo dal collega Pavanetto quali fatti specifici hanno rilevato l'esigenza di questa risoluzione. Inoltre, non avendo accettato l'emendamento della collega Camani, che è esattamente quello che chiedevamo, mi chiedo come sia possibile votare un dispositivo che semplicemente dice "vi do solidarietà, vi sostengo". Sa perché lo dico? Lo ha detto qualcuno prima. Se noi potessimo fare una risoluzione per ogni categoria di lavoro pubblico che sta nel nostro ordinamento, io le voterei pure tutte, ma dovremmo riempire l'Aula di sostegni generici a qualsiasi dipendenza pubblica. Ad esempio, anche per i docenti universitari grande solidarietà. Il tema è perché gliela diamo. Se c'è una motivazione chiara, e lei me la spiega, per cui è cambiata la condizione e oggi dobbiamo dare maggiore sostegno, allora posso anche ragionarci. Ci fosse stato almeno l'impegno economico, l'avrei votata volentieri a favore.
Mi asterrò, quindi, non avendo avuto dal Gruppo proponente rassicurazioni rispetto al contenuto della risoluzione.

PRESIDENTE

La parola al collega Montanariello per dichiarazione di voto.

Jonatan MONTANARIELLO (Partito Democratico Veneto)

Grazie, Presidente.
Con grande rammarico abbiamo visto che su un tema così serio e importante, che per noi aveva anche la valenza di intavolare una discussione bipartisan su temi di attualità, temi importanti, è un po' finita come la sagra degli spot elettorali. Siamo arrivati all'immigrazione, all'immigrazione clandestina, alle carceri. Per fortuna questa volta non abbiamo citato i meridionali, come spesso accade. Abbiamo citato chi si è arricchito sull'immigrazione, abbiamo citato tutto ciò che era possibile citare pur di non parlare seriamente di un tema che merita di essere affrontato in modo puntuale e onesto.
Abbiamo visto una narrazione diversa dalla realtà. Il collega Soranzo ci ha spiegato che va tutto bene. Noi possiamo anche crederle, collega Soranzo, ma se andiamo a parlare con chi fa quel lavoro e ripetiamo quello che lei ci ha detto probabilmente ci fanno andare via e ci dicono che ci dobbiamo documentare prima di dire che va tutto bene. I temi degli organici, i temi del reddito, i temi della sicurezza degli operatori di Polizia, che sono cittadini, madri e padri di famiglia che vogliono tornare a casa al sicuro, non sono declinabili a spot elettorali.
C'è anche un grande neo su questa vicenda. Predicate bene, ma razzolate male. La collega ha presentato un emendamento molto semplice ‒ non capisco la paura, il fastidio e il disturbo che poteva darvi ‒ con il quale chiede di impegnare il Governo a incrementare gli organici delle Forze dell'ordine e i livelli retributivi del comparto sicurezza. Alla narrazione che non serve che lo scriviamo perché lo state già facendo non crede più nessuno. Mi viene in mente la battuta di qualche Sindaco che conosco: "Non serve che lo diciate voi, lo sappiamo". Ma non funziona, perché, governando, i fatti dicono il contrario.
Avete perso un'occasione importante per dire che il Consiglio regionale all'unanimità, colleghi di Fratelli d'Italia, vuole che ci sia un aumento degli organici e che il livello retributivo del comparto subisca livelli qualitativi di rivisitazione. È stata persa un'occasione importante, colleghi di Fratelli d'Italia, per dipanare, diradare ogni dubbio sul fatto che questa risoluzione arrivasse per gli slogan elettorali. Invece è stato così, perché siamo arrivati a parlare dell'immigrazione clandestina, delle cooperative, della gestione, segno evidente della debolezza e della mancanza di volontà di affrontare questo tema.
Noi su questo punto ci asterremo, perché crediamo che il rispetto per le Forze dell'ordine valga di più delle strumentalizzazioni del momento per un like o un voto.

PRESIDENTE

Collega Masolo, prego.

Renzo MASOLO (Europa Verde)

Noi non siamo per le mozioni inconsistenti, senza contenuti, ma siamo per la concretezza, per cui ci asteniamo, manifestando la nostra sincera vicinanza per le Forze dell'ordine.

PRESIDENTE

Collega Pavanetto, prego.

Lucas PAVANETTO (Fratelli d'Italia - Giorgia Meloni)

Grazie, Presidente.
Rispondo alla Consigliera, che non vedo in Aula. Cosa ha generato questa iniziativa, questa risoluzione? Se fosse vero quello che è stato detto da molti, che in sostanza siamo tutti a favore delle Forze dell'ordine, che nessuno le mette in discussione e quant'altro, visto che qui non è che si elogia l'azione di Governo, ma si parla di un excursus degli ultimi tempi sui fatti che hanno visto messe alla gogna spesso le Forze dell'ordine, non sto dicendo chi, come e quando, a mio parere si poteva anche votare. Capisco, però, che l'approccio ideologico la fa da padrona.
Prendo due fatti molto vicini per territorialità. Uno è quello di Verona, l'episodio di Diarra, dell'agente di Polizia che è intervenuto. Nessuno si augura mai che una persona possa essere ammazzata, ci mancherebbe altro, ma subito la manifestazione contro e l'Assessore che scrive e poi rimane al suo posto, al di là delle prese di posizione del Sindaco, che ha detto: è un invio veloce. Attenzione, non ha detto che ha sbagliato, ma che è stato un invio veloce di un post che magari non doveva essere fatto. Oppure, quello di Ramy, altra vittima. Io fondamentalmente su questo sono profondamente cattolico, quindi penso che qualunque vita non meriti la morte. Però, dall'altra parte penso anche che un agente che fa il suo dovere poi venga messo alla gogna, come è stato fatto in quei giorni. Quindi, stiamo parlando di ottobre 2024 per quanto riguarda Verona e di novembre 2024 per quanto riguarda Milano. Poi, il 18 gennaio 2025, quindi dopo la nostra mozione, i PM dicono: nessuna violazione. Dopo che, però, abbiamo visto tutti i filmati dei Carabinieri, che non dovevano inseguirli e tutto quanto.
Non è vero, quindi, che le Forze dell'ordine sono sempre elogiate per quello che fanno eccetera, eccetera, eccetera. Non è vero. Purtroppo, non è vero. E io non sto dando colpa ad un partito piuttosto che all'altro, ma ci sono rappresentati istituzionali e rappresentanti politici che, purtroppo, non elogiano le Forze dell'ordine, ma le vedono ancora come prima. Ringrazio il collega Villanova per quello che ha presentato nella sua risoluzione ma in particolare ringrazio il collega Favero per l'excursus che ha fatto e la rappresentazione che ha fatto – vado a chiudere subito, Presidente – sul fatto che è successo in Germania, che non è così.
Da parte nostra sulla risoluzione anche del collega Villanova esprimiamo un voto favorevole. Chiudo solamente con una cosa. Sui fatti che mi diceva la collega Ostanel ho risposto. Per quanto riguarda, invece, l'emendamento che è stato rifiutato, ha risposto prima il collega Soranzo dicendo che c'è tanto da fare, ma parlando dei contratti rinnovati il 18 dicembre 2024 e gli organici con la legge del 2025.
Grazie.

PRESIDENTE

Grazie.
Ci sono altri interventi in dichiarazione di voto sulla risoluzione n. 156? Non ne vedo.
Metto in votazione la risoluzione n. 156 presentata dal consigliere Pavanetto ed altri.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Sulla risoluzione n. 151, leggendo l'impostazione della risoluzione e andando a pescare anche precedenti in altri casi, diventa difficile scindere le premesse e il ritenuto fino alla votazione dei singoli "impegna". Quindi, la proposta che le faccio, collega Camani, è quella di un voto sulle premesse e poi un voto per parti separate su "condanna", "condivide", "esprime", "invita" e "dispone".
Prego, collega Camani.

Vanessa CAMANI (Partito Democratico Veneto)

Grazie, Presidente.
Intendevamo proprio esprimere un voto specifico sulle premesse, ma il giudizio generale sulla risoluzione rimane lo stesso.

PRESIDENTE

Va bene. Quindi, manteniamo il voto unico sulla risoluzione n. 151.
Collega Camani, prego.

Vanessa CAMANI (Partito Democratico Veneto)

Grazie, Presidente.
A nome del Gruppo del Partito Democratico non possiamo che prendere le distanze dalle parole e dalle affermazioni molto gravi che abbiamo sentito durante questa discussione in quest'Aula, una via di mezzo tra la semplificazione e la demagogia, parole e affermazioni con una forte matrice discriminatoria, spesso su base razziale o etnica, collega Favero.

PRESIDENTE

Collega Favero, lasci parlare la collega Camani.

Vanessa CAMANI (Partito Democratico Veneto)

Perché definire che arrivano decine di predoni che vengono dall'est, definire gli spacciatori nigeriani, come se chi spaccia la droga e non è nigeriano non meriti la nostra condanna, oltre che penale, anche umana, persino la zavorra umana è stata richiamata...
Presidente, scusi. Abbiamo sentito noi, sì, consigliere Favero, le peggio bestialità e adesso non si può fare una dichiarazione di voto? Per favore.
Ribadisco che dalla parte della destra, anche quella che si presenta con lo smoking, abbiamo sentito in quest'Aula delle affermazioni gravi e pesanti, ripeto, con una forte matrice discriminatoria.
A me non sfugge il fatto che la necessità della sicurezza sia una costante delle democrazie moderne e che, anzi, è una necessità che cresce nei momenti di particolare crisi come quello che stiamo attraversando. Ma le soluzioni che ci avete proposto anche in quest'Aula, attraverso, ripeto, semplificazioni e ricette demagogiche, sono soluzioni che parlano di sicurezza ma hanno l'obiettivo di comprimere in maniera significativa la libertà delle persone.
Usate da anni la paura come una clava, non la sapete governare e state facendo in modo che il sentimento della paura, non governato, strutturi la nostra società, accettando e, anzi, con la responsabilità di far considerare socialmente accettabili tutti gli atteggiamenti di matrice razzista, xenofoba.
State tentando l'operazione di criminalizzare la fragilità.
Presidente, è un commento continuo.

PRESIDENTE

Io sto parlando e sentendo quaranta persone in un attimo, quindi o mi lasciate tranquillo...

Vanessa CAMANI (Partito Democratico Veneto)

Dicevo, state criminalizzando la fragilità e state sostituendo la lotta alle cause dell'insicurezza con la lotta alle singole persone, alle singole categorie di persone. Quindi, non fate la guerra allo spaccio, ma fate la guerra agli spacciatori nigeriani. Non fate la guerra ai furti in casa, ma fate la guerra a quelli dell'est che vanno a rubare nelle case. Non fate la guerra all'insicurezza e ai crimini, ma fate la guerra alla zavorra umana che arriva dagli altri Paesi.
Mi dispiace, ma voi non state riparando il nostro Paese dai pericoli ma dalle persone che voi ritenete pericolose. E questa, eccome, è una risoluzione razzista e xenofoba, che non affronta il problema ma contrasta le persone che voi avete ritenuto essere le cause di questa insicurezza.
Per tutte queste ragioni, poiché riteniamo che dietro la risoluzione n. 151 ci sia questo portato ideologico, annuncio il voto contrario del Partito Democratico.

PRESIDENTE

Collega Ostanel, prego.

Elena OSTANEL (Il Veneto che Vogliamo)

Grazie, Presidente.
Io voterò contrariamente alla risoluzione del collega Villanova, e rispiego perché. Io trovo sbagliato proporre una risoluzione che dice che sostanzialmente il lavoro di un organo, della Commissione europea, dove noi nominiamo delle persone... Voi avete nominato al Governo delle persone, e le ho citate prima, nome e cognome.
Quindi, piuttosto che fare una risoluzione e tenerci impegnati in una discussione di questo tipo, parlate con il Governo, voi, con il Vicepresidente Salvini, con la Presidente Meloni, e decidete di nominare persone diverse magari dentro quell'organo.
Probabilmente voi dite: le persone che avete voi nominato sono quelle sbagliate, tra l'altro – l'ho citato prima – io credo nominate sotto la direzione del Presidente Tajani. Quindi, mi chiedo davvero se vi siete parlati e se avete pensato che, eventualmente, si potesse fare il lavoro diversamente. Allora, piuttosto che dire ciò che avete detto di un organo come l'ECRI, che è un organo del Consiglio d'Europa, non della Commissione Europea, quindi non è un'ingerenza dell'Europa, è un organo del Consiglio d'Europa, che si occupa esattamente di monitorare in tutti i Paesi europei come stanno le Forze dell'ordine, perché sappiamo bene che ci sono dei Paesi – li ha citati benissimo prima il collega Favero – dove, sì, le forze di Polizia non stanno dentro l'ordine e la disciplina di cui parlavamo prima, mi chiedo: se un Ente di questo tipo, che non credo sia di parte, perché è fatto da quarantasei membri – se quarantasei membri sono di parte, abbiamo un serio problema di democrazia, ma non credo che siamo arrivati a questo punto – valutati in base all'indipendenza – andatevi a vedere i CV – non credo, ad esempio, che il collega Gambino Alberto, guardando il CV, sia di parte, ha fatto un lavoro che, assieme a una Commissione che qui ha rilevato delle cose che stanno ai punti 91, 92, 93, 94 e 95 del documento che abbiamo ben letto e che dice delle cose semplici, cioè dice "abbiamo rilevato delle questioni, non sappiamo se sono vere, perché abbiamo fatto un'indagine a campione", commissioniamo uno studio completo e indipendente con l'obiettivo di individuare e affrontare qualsiasi pratica possibile che esista. Io ritengo che questo sia un lavoro importante per le nostre democrazie. Non è un attacco alla Polizia.
Vi dico di più. Io non penso che i poliziotti e, in generale, gli operatori delle Forze dell'ordine non siano contrari a quelle mele marce che dentro stanno, esistono, le abbiamo viste, come esistono docenti nel pubblico che fanno un lavoro assolutamente non plausibile, e io penso che sarebbe mia tutela non avere dei colleghi nel pubblico che lavorano male, allo stesso tempo penso che le Forze dell'ordine sarebbero rafforzate ad avere uno studio indipendente che dice che, se abbiamo dei problemi di profilazione razziale – ho detto "se" –, vengono affrontati. Io credo che sia una cosa che serve a tutti noi. E mi spiace vederlo in una risoluzione che è stata discussa in questa maniera, perché quando c'è un organo indipendente che fa un lavoro credo che semplicemente dovremmo prenderne atto e dire: vediamo davvero cosa succede.

PRESIDENTE

Grazie.
Collega Masolo, prego, per dichiarazione di voto.

Renzo MASOLO (Europa Verde)

Grazie, Presidente. Non dovevamo vederci più?
Noi voteremo contro, intanto, per l'impostazione di questa risoluzione. Partiamo dal titolo: "Accuse di razzismo alla Polizia, ignobile attacco". Ignobile? Bisogna anche scegliere il testo da scrivere. "Ignobile attacco alle nostre". Non sono vostre, sono di tutti. Le Forze dell'ordine sono di tutti, non sono vostre. Anche i termini hanno un loro peso.
No, collega, non sono un professorino.

PRESIDENTE

Silenzio in Aula, grazie.

Renzo MASOLO (Europa Verde)

Faccio solo notare alcuni particolari.

PRESIDENTE

Collega Formaggio, non c'è bisogno del suo intercalare.

Renzo MASOLO (Europa Verde)

Poi: "Ritenute altresì..."

PRESIDENTE

Non riesce a star zitto un po' lei?
Se non riesce a star zitto, esca, o sta dentro quando parla. Grazie.

Renzo MASOLO (Europa Verde)

Parlando sempre di termini, si legge: "ritenute altresì totalmente erronee e fuori dalla realtà le accuse esplicite di razzismo rivolte alle forze dell'ordine". Ma sono alcuni casi nel report, non rivolte alle Forze dell'ordine. È come se tutte le Forze dell'ordine fossero state ritenute responsabili di azioni di razzismo.
Ancora: "piena solidarietà alle forze dell'ordine per i volgari attacchi". Ma di cosa si sta parlando? Volgari? Almeno scegliere i termini.
Non parliamo, poi, del dibattito che si è generato. Noi ci vergogniamo delle cose che sono uscite e chiediamo scusa alle Forze dell'ordine per essere state strumentalizzate. Rivedremo anche il video per riascoltare le cose che sono state dette, perché ci vergogniamo che in quest'Aula siano state dette certe cose.
Per questo, voteremo contrari. Grazie.

PRESIDENTE

Collega Villanova, prego, per dichiarazione di voto.

Alberto VILLANOVA (Zaia Presidente)

Il dato politico che esce da quest'Aula dopo questa discussione...

PRESIDENTE

Collega Camani, non si senta chiamata in causa ad ogni intervento. Anche se è fuori dall'Aula, ci permetta comunque di lavorare. Grazie.

Alberto VILLANOVA (Zaia Presidente)

Collega Camani, le consiglio di stare dentro, perché a breve la citerò.
Posso? Grazie.
Il dato politico che esce dalla discussione di oggi è che voi oggi non avete avuto il coraggio di dire che le accuse rivolte verso le nostre Forze dell'ordine sono ignobili, vergognose e soprattutto false. Questo è quello che è successo oggi. Pur di non ammettere che questo Organo, questa Istituzione del Consiglio europeo ha detto delle stupidate riguardo alle nostre Forze dell'ordine, vi siete arrampicati su tutti gli specchi che avete trovato. Avete parlato di tutto fuorché di quello che è scritto in questa risoluzione.
Spiegatemi perché, nel momento in cui un cittadino italiano va in un qualsiasi ufficio pubblico e mette la manina per farsi prendere le impronte digitali per fare il passaporto o per fare un documento di identità, questo va bene, non è profilazione; invece, se viene chiesto il documento d'identità a un irregolare o a un immigrato questo è una profilazione che deve veder tacciate le Forze dell'ordine di razzismo. Questo dovete spiegarmelo.
Oggi voi dovevate essere al fianco di tutti noi a votare questa risoluzione per dire che le accuse che sono state fatte non stanno in piedi. Può essere qualsiasi Organo dell'Unione europea, ma se dicono delle stupidate vanno sottolineate, come ha fatto il Presidente della Repubblica.
Io non accetto in alcun modo che si punti il dito contro di noi e vengano dette frasi come quella che noi stiamo facendo accettare la matrice razzista, che noi vogliamo dare un carattere razzista a questo Paese. Ma stiamo scherzando? Stiamo scherzando? Siete seri? Invece di pensare a difendere le persone che stanno per le strade, a difendere i cittadini comuni, avete tirato fuori qualsiasi argomento vi venisse in mente per nascondervi dietro un dito. Ci parlate di quello che c'è da fare per proteggere le Forze dell'ordine, ma ricordatevi che siete stati voi a introdurre il reato di tortura nel 2017, che va a limitare quelle che sono le capacità operative delle Forze dell'ordine e le va a mettere sotto accusa nel momento in cui usano la forza secondo quello che è il loro obbligo e il loro dovere. Ricordiamocelo questo.
Oggi, allora, spero che da questo Consiglio parta forte, almeno dai banchi della maggioranza, una voce che faccia capire che i veneti e la maggioranza silenziosa dei veneti sono al fianco delle Forze dell'ordine, che di sicuro non sono razziste ma lavorano per il bene dei nostri cittadini.

PRESIDENTE

Collega Soranzo, prego.

Enoch SORANZO (Fratelli d'Italia - Giorgia Meloni)

Grazie, Presidente.
Per dichiarare il voto favorevole e riaffermare un principio. Ha fatto bene il collega Villanova ad affermare che da questa parte c'è la convinzione di sostenere in tutti i casi, senza se e senza ma, le Forze dell'ordine.
Ho sentito qualche collega parlare di paura in questi provvedimenti da parte di qualcuno, non so chi. Guardate che la paura ‒ credo la collega Camani ‒ ce l'hanno quelle persone che vengono sequestrate, aggredite, derubate, stuprate, che ritrovano nelle Forze dell'ordine gli angeli che sono lì, che arrivano, e arrivano con tutte le loro famiglie, che sono in pensiero per loro ogni momento quando escono di casa e non sanno se torneranno. Questo è il vero senso di questa volontà che questa Istituzione vuole dare a tutte e due le risoluzioni, per dare il messaggio chiaro che noi siamo con le Forze dell'ordine e con quelle famiglie che con i loro uomini e le loro donne ogni giorno svolgono un lavoro difficile.
La sconfitta di questo Consiglio è che nei distinguo e nella volontà di trovare qualche chiavistello di giustificazione nell'ideologia o possibile ideologia non trova il coraggio da quella parte dell'Aula di mandare un messaggio unico e univoco alle Forze dell'ordine e alle loro famiglie, con un ringraziamento e un attestato di grande stima.
Per questo, noi ribadiamo il nostro sostegno e il voto favorevole a questa risoluzione. Grazie.

PRESIDENTE

Non vedo altri interventi.
Metto in votazione la risoluzione n. 151, nel suo complesso.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Io, sinceramente, andrei avanti ancora un po'. Bene.
PUNTO
10



MOZIONE PRESENTATA DAI CONSIGLIERI BIGON, CAMANI, LUISETTO, MONTANARIELLO, ZANONI E ZOTTIS RELATIVA A "BOOM DI CODICI BIANCHI NEI PRONTO SOCCORSO DEL VENETO: I MEDICI DI MEDICINA GENERALE POSSONO SVOLGERE UN RUOLO CHIAVE PER ALLEGGERIRE LA RETE DI EMERGENZA-URGENZA, MA SERVONO INVESTIMENTI PER RENDERE ATTRATTIVA LA PROFESSIONE". (MOZIONE N. 577) RESPINTA

PRESIDENTE

Andiamo alla mozione n. 577 presentata dalla consigliera Bigon ed altri.
Prego, collega Bigon.

Anna Maria BIGON (Partito Democratico Veneto)

Grazie, Presidente.
Secondo l'ultima indagine realizzata dall'Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali (AgeNaS) sui dati del 2023, in Veneto, a fronte di 1.417.000 accessi ai pronto soccorso, i codici bianchi hanno sfiorato il 55% del totale. Tenete presente che, se guardiamo la relazione sociosanitaria della Regione del Veneto dello stesso anno, non sono 1,4 milioni ma quasi 2 milioni gli accessi al pronto soccorso, di cui circa il 60% codici bianchi. Sempre dati regionali. In Lombardia, invece, su 3.500.000 accessi nello stesso periodo solo il 9,55% sono stati classificati come codici bianchi.
Nel 2022 i ricavi conseguenti al pagamento del ticket ai reparti di pronto soccorso sono ammontati, considerando tutto il territorio nazionale, a oltre 34 milioni di euro, di cui circa la metà a favore del Veneto. L'aumento degli accessi ai pronto soccorso nella Regione del Veneto coincide con la situazione critica causata dalla carenza di medici di medicina generale.
L'Istat, sulla base dei dati del 2023, ha riscontrato che circa il 40,4% dei residenti in Italia dichiara di essere affetto da almeno una patologia cronica. In particolare, le patologie cronico-degenerative sono più frequenti nelle fasce di età più avanzate: già nella classe tra i 55 e i 59 anni a soffrirne è il 50,9 per cento, mentre tra gli over 74 la quota raggiunge l'86%. A fronte dell'aumento del bisogno di cure, correlato all'aumento dell'aspettativa di vita, i posti letto negli ospedali italiani e veneti sono diminuiti.
Per quanto concerne la diffusione sul territorio nazionale dei posti letto, basta dire che nel 2021 il tasso dei posti letto in regime ordinario era pari a 3,5 per mille abitanti, mentre in Veneto era pari a 3,3. La Germania può contare su 8 posti letto per mille abitanti, l'Austria su 7,2, la Francia su 6. Quindi, da noi sono dimezzati i posti letto rispetto a quelli presenti all'estero.
Secondo i dati di cui all'Allegato A al decreto n. 23 del 6 agosto 2024, in Veneto sono ancora decine, per ogni Provincia, le zone carenti di medici di medicina generale. Il dato delle zone carenti evidenzia (650 zone carenti in tutto il Veneto) la necessità di rendere la professione più attrattiva sia dal punto di vista economico che organizzativo. Infatti, nonostante la necessità di ampliare il numero di professionisti in servizio, 184 medici andati in pensione tra il 1° gennaio 2023 e il 31 dicembre 2023, al 31 gennaio 2024 i nuovi assunti sono stati 181. Vanno in pensione più medici di quelli che noi assumiamo, senza tener conto delle dimissioni volontarie, che sono tantissime.
Le difficoltà maggiori si riscontrano nelle aree più vaste e con ridotta densità abitativa, cosiddette "disagiate". Evidenziamo, quindi, che l'elevato numero di accessi ai servizi di pronto soccorso comporta un significativo incremento dei tempi di attesa presso le strutture.
L'ormai cronica carenza di medici di medicina generale impedisce loro di svolgere l'insostituibile ruolo di filtro e di primo presidio per i cittadini, i quali si vedono costretti a ricorrere all'alternativa dei pronto soccorso. Nonostante ciò, secondo un'indagine di Ipsos Italia del 2024, i medici di medicina generale costituiscono un punto di riferimento imprescindibile per la popolazione, che ne valuta positivamente l'operato. Infatti, il 70% dei pazienti si dichiara soddisfatto. I dati dell'indagine di cui sopra testimoniano l'importanza dei medici di medicina generale.
Che cosa chiediamo, pertanto, alla Regione? Intanto chiediamo di finanziare con risorse proprie un incremento dell'importo del trattamento economico dei professionisti in formazione in medicina generale, al fine di rendere maggiormente attrattiva la professione. Chiediamo di legare la conclusione del percorso formativo con profitto all'obbligo di svolgere l'attività professionale presso la Regione del Veneto. Chiediamo di aumentare il numero dei posti di formazione per medici di medicina generale mediante un finanziamento diretto. Chiediamo, altresì, di attivarsi presso il Governo per equiparare la formazione per medici di medicina generale alle altre specializzazioni universitarie. Chiediamo, infine, di promuovere una revisione della disciplina relativa all'assegnazione del codice-colore in uscita dal pronto soccorso, al fine di limitare i costi a carico degli utenti.
Grazie.

PRESIDENTE

Collega Camani, prego.

Vanessa CAMANI (Partito Democratico Veneto)

Grazie, Presidente.
Chiederei ai colleghi di prestare attenzione a questa mozione, perché pone un tema rispetto al quale abbiamo discusso un po' pochino in quest'Aula. Partiamo dai dati AgeNaS: 1.417.000 accessi al pronto soccorso l'anno scorso. Di questi 1,5 milioni circa di accessi al pronto soccorso nella nostra Regione il 54,99% sono codici bianchi, cioè di quei pazienti che hanno problemi non acuti o di minima entità per i quali possono essere previsti percorsi alternativi al pronto soccorso per risolvere il problema. Guardate, qui c'è un primo dato anomalo della nostra Regione: di fronte al 55% di codici bianchi della Regione del Veneto, subito dopo, nella classifica dei codici bianchi, abbiamo la Valle d'Aosta con il 28%, il Friuli-Venezia Giulia con il 17% e l'Emilia-Romagna con il 13%.
La prima domanda che rivolgeremmo alla Giunta, se ce ne fosse anche uno di membro della Giunta in questo momento in Aula, ma non ce n'è nemmeno uno, è la ragione, la spiegazione di questa esplosione – noi l'abbiamo chiamata "boom" – di codici bianchi nei nostri pronto soccorso rispetto a tutte le altre Regioni italiane.
Un'anomalia che è ancora più evidente se noi, oltre ai codici bianchi, andiamo a vedere anche i codici verdi. Il dato drammatico non è tanto il riferimento agli accessi al pronto soccorso, rispetto ai quali la Regione del Veneto sta comunque nella top ten, cioè è al quarto posto per numero di accessi al pronto soccorso, quanto il fatto che tutte le altre Regioni, quelle che vengono prima di noi e quelle che vengono dopo di noi per numero di accessi, hanno numeri molto più contenuti sui codici bianchi e hanno, invece, molti più codici verdi.
Noi, allora, ci siamo chiesti: qual è la differenza tra un codice bianco e un codice verde? È che con il codice verde l'utente, il paziente non paga, con il codice bianco, invece, paga. Quindi, se il Veneto ha circa 1,5 milioni di accessi al pronto soccorso, ha il 55% di codici bianchi e solo il 20% di codici verdi. La Lombardia, che pure ha il 75% di codici bianchi e verdi, come il Veneto, ha una proporzione totalmente ribaltata, con addirittura quasi il 67% di codici verdi.
Questa, dunque, è la prima domanda che porremmo alla Giunta se fosse in Aula: come mai il Veneto è l'unica Regione nella quale uno su due dei pazienti che vanno al pronto soccorso è giudicato un codice bianco anziché un codice verde? Perché ai pazienti che in Veneto vanno al pronto soccorso vengono chiesti 25 euro per il contributo di accesso e 36,15 euro di ticket per le eventuali prestazioni ottenute durante il pronto soccorso e questo non avviene in nessun'altra Regione italiana? Se voi volete davvero continuare con la storiella che non mettete le mani nelle tasche dei veneti, dovreste dire ai veneti che, a differenza di tutte le altre Regioni, qui il pronto soccorso lo devono pagare, e lo devono pagare per quei codici bianchi e verdi che potrebbero avere una soluzione diversa dal pronto soccorso, cioè potrebbero risolvere il loro problema di salute andando da un medico di base, se ne avessero uno, accedendo alla guardia medica, se ce ne fosse nei territori, e in generale ricorrendo a quella medicina di prossimità e territoriale che voi, in questi ultimi quindici anni, avete smantellato. Perché abbiamo così tanti accessi ai pronti soccorsi? Sono due le cause di sistema: una riguarda le liste d'attesa, perché se io devo prenotare una visita cardiologica e devo aspettare sei mesi per averla, faccio prima ad andare al pronto soccorso, metto nell'ordine che devo stare lì otto o nove ore, ma vado a casa con l'elettrocardiogramma fatto. La seconda riguarda la carenza di medici di medicina generale che in questa regione sono profondamente in sotto-dotazione, per colpa di una mancata programmazione regionale, che parte almeno dal 2014.
In questa mozione individuiamo alcune proposte con cui impegniamo la Giunta, finalizzate principalmente a rendere la professione del medico di base una professione ancora attrattiva, attraverso dei corsi di specializzazione universitari, attraverso il riconoscimento di una borsa di studio equiparata a quella delle altre specializzazioni. Facciamo una serie di proposte specifiche e concrete – chiudo, Presidente – perché i problemi non vanno solo annunciati, bisognerebbe avere ogni tanto anche qualche idea per come risolverli.
Grazie.

PRESIDENTE

Grazie.
Collega Montanariello, prego.

Jonatan MONTANARIELLO (Partito Democratico Veneto)

Non mi ripeto sulla problematica annosa dei codici bianchi, perché lo hanno fatto bene le due colleghe che mi hanno preceduto, però credo che non possiamo far finta che anche questo sia un elemento calato dall'alto come una sorta di punizione divina, dove i numeri, alla fine, li troviamo declinati in modo negativo per caso.
Noi in Veneto abbiamo, in questi anni, lavorato per eradicare la sanità territoriale. È un dato oggettivo, e lo possiamo vedere in molte province, compresa Venezia, dove discutiamo oggi di come, pur con un mal di pancia trasversale della politica... Va detto. Gli amministratori locali si vedevano travolti da queste scelte di accentramento di sanità in un unico plesso, tentando di svuotare, di sguarnire i territori, in un contesto delicato, dove non abbiamo investito sui medici di medicina generale. Secondo i dati del Ministero, il Veneto è la Regione che negli ultimi sette anni ha investito di meno: 0,17 ogni 100.000 abitanti. È un dato oggettivo, è un dato del Ministero, non è un dato politico.
Siamo in un contesto dove abbiamo fatto tagli ai posti letto per acuti, perché il Piano sociosanitario, ultimo, votato, ha previsto una serie di tagli per posti letto per acuti con la previsione di far partire le strutture intermedie. Le strutture intermedie, però, non siete mai riusciti a farle partire. Mi riferisco agli hospice, agli ospedali di comunità.
Adesso colgo l'occasione per togliermi un sassolino dalla scarpa. Dico agli amici europeisti a corrente alterna, che non hanno il coraggio di dire se stanno da una parte o dall'altra, che una serie di strutture che erano previste dieci anni fa dal Piano sociosanitario fatto da questa Amministrazione regionale di destra, non sono partite. Oggi partono grazie al PNRR, come alcuni hospice. Ci troviamo alle inaugurazioni che qualcuno viene nei nostri territori a tagliare il nastro dicendo: "Benissimo, ora parte l'hospice, come abbiamo ricordato ai nostri direttori generali". Erano opere che dovevano partire dieci anni fa, che questa Giunta regionale ha previsto senza mai mettere la copertura. Oggi, per fortuna c'è il PNRR, così possono dire che realizzano quello che era stato previsto dieci anni fa, ma che era previsto a chiacchiere, con le parole, senza le coperture economiche. Torniamo sempre lì, alle previsioni che illudono i territori e che non trovano, dopo, concretezza nei bilanci.
Il contesto è questo. In questi anni abbiamo eradicato la sanità territoriale, abbiamo lavorato nelle convenzioni con i privati. Ricordiamo tutti i punti prelievi ASL che sono scomparsi nei nostri territori, lasciando spazio a tutti i gruppi privati?
Abbiamo lavorato affinché i servizi sia accentrassero negli ospedali principali, negli hub di turno, senza neanche avere una pianificazione territoriale di pendolarismo sanitario. Abbiamo lavorato per non investire nei medici di medicina generale, per dire che i consultori nella nostra Regione hanno uno standard diverso da quello previsto a livello nazionale, quasi il doppio, lo dice una delibera di Giunta. Giustamente la gente cosa fa? Non tutti si cuccano la paternale del Presidente Zaia quando ci dice che i pronto soccorso sono affollati perché ci sono tanti codici bianchi.
Una persona che sta male e non ha un medico di medicina generale che gli risponde, e non trova una guardia medica, fa bene ad andare al pronto soccorso se sta male, perché nel caso sia un falso allarme ha intasato, ma se non è un falso allarme, si è salvato la vita. I codici bianchi arrivano al pronto soccorso in quelle dimensioni e in quelle misure perché non ci sono altri luoghi dove andare prima.
In provincia di Venezia quasi novanta aree non sono coperte dal medico di medicina generale. Però, la Regione ci dice che qualcuno è stato sistemato con qualche massimale aumentato all'interno del distretto, qualcun altro, il 30% non ha il medico di medicina generale. Vi sembra normale nel Veneto eccellente, come ci ricordate, che in provincia di Venezia ci sia il 30%, novanta zone, 1.200 persone fanno una zona e parliamo di decine di migliaia di cittadini, non ci sia il medico di medicina generale?
Quella gente va al pronto soccorso. Quindi, caro Presidente Zaia, quando si lamenta che i pronto soccorso sono pieni di codici bianchi, si ricordi che li ha mandati lei con la sua pianificazione.

PRESIDENTE

Grazie.
Collega Zanoni, prego.

Andrea ZANONI (Europa Verde)

Grazie, Presidente. Mi rivolgo in particolare agli Assessori presenti qui in Aula. Non ce n'è neanche uno. Pazienza.
Questa è un'emergenza. Se voi partecipate a qualche incontro sulla sanità in Veneto con gli operatori, con gli addetti, la prima cosa che emerge è questa, quella dei pronto soccorso.
Noi abbiamo sentito anche in Quarta Commissione alcuni rappresentanti sindacali. Il tema era la questione degli incidenti sul lavoro. Lì abbiamo affrontato il tema delle aggressioni che avvengono nei pronto soccorso. E questo perché c'è un affollamento che sta aumentando progressivamente, che è dovuto, per l'appunto, alla carenza dei medici di medicina generale che costituiscono un presidio importantissimo per la nostra sanità e che, naturalmente, nel momento in cui vengono a mancare, fanno sì che 500.000, 600.000, 700.000 cittadini del Veneto, invece di passare tramite il proprio medico, sono costretti a rivolgersi al pronto soccorso. Si fanno le proposte: metteremo il poliziotto, faremo intervenire le guardie giurate, però il problema va affrontato alla radice. Non possiamo mettere la pezza sopra quando il danno è già in atto. Serve mantenere questa importante rete di medici di medicina generale. Come sappiamo, tanti vanno in pensione e non vengono sostituiti con nuovi medici, perché la coperta è corta e le risorse sono scarse.
Bisognerebbe che la Regione, come fanno le altre Regioni, ad esempio, confinanti, ma addirittura dello stesso colore politico, con la stessa Amministrazione che abbiamo qui in Veneto da troppi anni, si impegnasse a mettere quella maggiorazione all'IRPEF, all'imposta sul reddito, in modo da racimolare quei milioni necessari a intervenire per risolvere la questione della carenza di medici di medicina generale.
È una cosa che non si è mai voluta fare. Ci dicono che i dati per quanto riguarda il problema dei codici bianchi nel pronto soccorso sono peggiori nella nostra Regione proprio perché è l'unica, come tante volte al nostro Presidente Zaia piace ricordare, che non ha messo la maggiorazione su questa tassa.
Pertanto, colleghi, credo sia importante. Ormai in questa legislatura non so se si troverà la soluzione, se c'è l'energia, la forza, la volontà politica, ma anche la coesione in questa maggioranza per arrivare a risolvere un problema del genere, ma sicuramente deve essere un tema da campagna elettorale, questo, perché lo dobbiamo dire ai veneti, che cominciano comunque ad accorgersene.
Non crediate, perché esiste l'abitudine di votare sempre e comunque il centrodestra, che anche questa volta queste migliaia di famiglie che si ritrovano senza il medico di medicina generale, costrette ad andare al pronto soccorso, a prendersi arrabbiature perché c'è gente che passa anche due, tre, quattro, cinque ore al pronto soccorso perché hanno il codice bianco; quindi, continuano a scalare indietro nella lista, non se ne accorgano o non lo tengano in considerazione. Vengono toccati sul vivo.
Finora passi, però ormai siamo arrivati a quella linea rossa che è difficile superare senza portarli alla consapevolezza che c'è qualcosa che non funziona anche in Veneto, che il Veneto poi non è tutta questa eccellenza. Magari pensano alle liste d'attesa e magari anche alle impegnative per quanto riguarda le case di riposo e a tutti quei servizi sociali e sociosanitari che per anni erano stati abituati ad avere e che adesso vengono a mancare. Non è una cosa da poco, questa.
Pertanto, cari colleghi, ho sottoscritto anch'io questa mozione, sarebbe il caso da parte vostra di fare una valutazione sull'approvazione di questa mozione, perché credo sia interesse di tutti noi, di tutti i cittadini, risolvere questo problema.

PRESIDENTE

Grazie, collega Zanoni.
Consigliere Valdegamberi, prego.

Stefano VALDEGAMBERI (Gruppo Misto)

Il tema è stato più volte dibattuto in quest'Aula. Noi viviamo in un Paese dove sappiamo benissimo come funziona il tema delle risorse della sanità. Le Regioni ricevono le risorse dallo Stato sulla base di uno stanziamento del bilancio dello Stato, le risorse sociosanitarie, e poi gestiscono i servizi a livello locale. Non voglio farne certamente una colpa alla Regione.
Guardiamo il tema alla radice, guardiamo quanto è l'investimento dello Stato sulla sanità, quanto investe il nostro Paese e quanto investono i Paesi vicini al nostro. Prendo solo alcune cifre perché poi ci accorgiamo come stanno i problemi. L'Italia investe circa 3.500 euro per abitante, altri Paesi OCSE sono intorno ai 4.200. Tra i Paesi OCSE dell'Unione europea arriviamo a 4.500 per abitante. È chiaro che c'è una differenza di 1.000 euro per abitante di quanto il Paese storicamente investe per la sanità; quindi, non si possono fare le nozze coi fichi secchi. Vuol dire che sono risorse che mancano e poi a cascata vengono meno in termini di servizi per i cittadini.
I problemi poi si acuiscono perché sono stati fatti degli errori gravi, da me denunciati, ancora dieci anni fa, nella programmazione. Anche in questo caso, non per togliere la responsabilità alla Regione, ma la programmazione è stata sempre una competenza rimasta in capo allo Stato: numeri chiusi alle università, specializzazioni, eccetera. Abbiamo avuto delle uscite che sono state maggiori delle entrate e non è mai stato considerato il tasso di invecchiamento e di non autosufficienza della popolazione italiana.
Mettendo insieme queste cose, ne derivano poi le conseguenze che oggi stiamo subendo quotidianamente. È inutile voler far finta di nulla e dare la colpa di qua e di là. Ci sono stati errori strategici, in questo Paese, e bisogna tornare ad investire risorse nella sanità e nel sociale, perché le prospettive future sono tutt'altro che rosee.
Entro pochi anni avremo un'aspettativa di non autosufficienza che aumenterà sempre di più, e abbiamo anche medici in uscita, perché ormai l'età del personale sanitario supera ampiamente la media di 55 anni. Avremo delle uscite molto consistenti che metteranno ancora a dura prova il sistema Italia, per quanto riguarda sia la sanità che il mondo dell'assistenza e del sociale.
Quando in questi giorni vedo che l'unica preoccupazione che c'è a livello nazionale, basta leggere i titoli dei giornali, a livello europeo sembra quella del riarmo, mi vengono i brividi. Noi abbiamo una guerra nelle nostre famiglie. Sento tutti i giorni persone che non riescono ad accedere ai servizi. Un amico, un vicino di casa, per avere anche nel Veneto un'operazione alla cataratta, ha avuto quasi due anni di attesa. Spero che sia solo a Verona e che non sia da altre parti così. Sono notizie che ogni giorno arrivano, che arrivano, penso, a tutti noi, di una situazione che diventa sempre più grave, nonostante tutti gli sforzi che la nostra Regione sta facendo.
Non siamo certamente gli ultimi della classe, ma è difficile risolvere i problemi quando la domanda di prestazioni aumenta e le risorse economiche e di personale diminuiscono o, meglio, non aumentano in proporzione alla domanda, che aumenta molto di più. Quindi, la vera guerra che noi dovremmo combattere nei prossimi anni non è quella di respingere l'invasione della Russia del Presidente Putin, la vera guerra la troveremo in famiglia. Avremo famiglie che lasceremo senza servizi fra un po' di anni, non saremo in grado di dare loro assistenza non solo sanitaria ma anche sociale. È quella la vera sfida e come amministratori dobbiamo dare a quella la priorità. I 10 miliardi di euro, pari al 2% del PIL, che mancano dobbiamo metterli nella sanità e non nelle armi, anche perché è inutile che cerchiamo di garantire la sicurezza del nostro Paese quando la prima sicurezza parte dalla famiglia e lasciamo insicure le famiglie, abbandonate a sé stesse e prive di assistenza e di sanità adeguata nel prossimo futuro. Lo faccio come appello a tutte le forze politiche, perché sul concetto di riarmo vedo voti trasversali da destra a sinistra, quindi tutti hanno le loro responsabilità.
La vera guerra, ripeto, la vera battaglia quotidiana sta nella sfida del sociale e della sanità dei prossimi anni e non sta certo in altre fobie, che ci portano a spendere miliardi di euro, buttati via inutilmente, quando i veri morti li troveremo all'interno delle famiglie che non riusciranno a curarsi adeguatamente nei prossimi anni.

PRESIDENTE

Collega Zottis, prego.

Francesca ZOTTIS (Partito Democratico Veneto)

Grazie, Presidente.
L'obiettivo della mozione qui presentata non è quello di fare di per sé un'analisi, che possiamo condividere, anche se non completamente, e dire anche il fatto che uno dei problemi più forti è quello del carovita e del numero di servizi insufficienti rispetto anche a questo tipo di problematica, ma l'obiettivo è quello di dare delle soluzioni a un problema che è sotto gli occhi di tutti. Peraltro, appena abbiamo fatto la conferenza stampa, in cui, poi, la collega Bigon ha presentato anche gli obiettivi della mozione in esame, siamo stati tacciati di accusare i medici di medicina generale che non fanno il loro lavoro o non lo fanno bene. Noi non abbiamo detto questo. Noi non accusiamo nessuno, semplicemente rileviamo che c'è un problema di struttura complessiva che, essendo fragile, essendo stata destrutturata pian piano, non essendo intervenuti nei modi e nei tempi dovuti sul numero di medicina generale, cioè sostituire quelli che andavano in pensione per tempo attraverso anche una programmazione delle borse di studio, perché non sta tutto in capo allo Stato, c'è qualcosa che sta in capo allo Stato e qualcosa che sta in capo alla Regione, si ritrova oggi in una situazione ancora più debole, peggiorativa rispetto a quella in cui magari si sarebbe trovata per un'evoluzione, purtroppo, dello stato sociale anche in Italia.
Provare a dare delle soluzioni significa riuscire a dare ossigeno a quel territorio che tutti definiamo fondamentale. Ma il territorio è fondamentale non solo se costruiamo i muri dentro quelli che sono i tempi dettati dal PNRR, il territorio è fondamentale nel momento in cui si dà l'ossigeno per farlo funzionare. E sarebbe stato fondamentale nel momento in cui una parte di queste soluzioni che in questo momento proponiamo, tra l'altro alcune di queste erano contenute nel vecchio Piano sociosanitario, fosse stata messa in atto, nel momento in cui alle medicine integrate fossero stati dati gli strumenti per funzionare.
È evidente che non sta tutto in capo alla Regione, ma qualcosa sì, quindi: finanziare con risorse proprie un incremento dell'importo del trattamento economico dei professionisti in formazione in medicina generale; cercare di spingere verso quella che è anche una riforma del medico di medicina generale, quindi fare in modo che la scuola di specializzazione entri in un percorso universitario, cosa che mi pareva, tra l'altro, fosse condivisa, perlomeno a livello nazionale, da una parte del centrodestra; cercare di promuovere una revisione della disciplina relativa all'assegnazione del codice-colore in uscita al pronto soccorso al fine di limitare i costi a carico degli utenti che si recano presso le strutture; garantire un supporto amministrativo e infermieristico, cosa che, tra l'altro, in parte era già prevista ma non fatta. Queste sono tutte azioni propositive. Poi, quanto voler investire chiaramente non spetta al Consiglio, ma è in capo alla Giunta. Tuttavia, le linee generali di questa mozione non comprendiamo perché non possano essere assolutamente condivise, anche perché qui non c'è un impianto accusatorio, c'è un impianto propositivo.

PRESIDENTE

Collega Luisetto, prego.

Chiara LUISETTO (Partito Democratico Veneto)

Intervengo brevemente a sostegno di questa mozione, che parte dall'assunto che una sanità territoriale di cure primarie efficiente rende un sistema sanitario efficiente. Gli esempi di sistemi che abbiamo davanti a livello europeo, i sistemi che funzionano sono tutti sistemi in cui le cure primarie e le cure di prossimità hanno la prevalenza, perché evitano di intasare i pronto soccorso e fanno da filtro diffuso all'accoglienza dei pazienti.
In una realtà di solitudini e di reti familiari sempre più sottili, sapere di avere dei servizi vicini è di grande aiuto. La presenza dei medici di medicina generale è il primo presidio. Possiamo fare un parallelo con i Sindaci, possiamo fare un parallelo con le Istituzioni locali: è il primo presidio al quale i cittadini si rivolgono. Bisogna rafforzare questa presenza ‒ mi dispiace che il collega Valdegamberi non ci sia ‒ nella necessità di affrontare una conseguenza, che è quella di un'errata programmazione nel tempo delle borse di formazione dei medici. Sappiamo che fino al 2018, quando era la Regione a chiederle allo Stato e lo Stato a pagarle, Piemonte ed Emilia-Romagna, con mezzo milione di abitanti in meno di noi, ne hanno chieste centinaia in più e sappiamo che da quell'errore e da quella mancata previsione ne è discesa una conseguente difficoltà. Non è solo quella la causa, ma sicuramente ha contribuito.
L'obiettivo di questa mozione è riportare al centro il concetto che le cure primarie e diffuse rappresentano uno strumento di benessere collettivo; quindi, chiediamo ai colleghi – e ringrazio la collega Bigon – un sostegno, perché crediamo sia nell'interesse di tutti noi e soprattutto di tutti i veneti e le venete.

PRESIDENTE

Collega Brescacin, prego.

Sonia BRESCACIN (Zaia Presidente)

Grazie, Presidente.
Non sottovalutiamo il mettere in campo le azioni possibili per il buon funzionamento del sistema sanitario regionale. Come Regione del Veneto, più volte la Regione si è espressa positivamente sull'equiparazione della formazione dei medici di medicina generale alle altre specializzazioni universitarie. Dove? Nelle competenti sedi nazionali, ribadendo la necessità di valorizzare la medicina generale ricomprendendo il relativo percorso formativo tra le specializzazioni universitarie. Peraltro, questo Governo è in carica da due anni e mezzo e non mi pare che neppure il precedente, che era rappresentato da altre forze politiche, si fosse attivato in tal senso.
L'importo stabilito per le borse di studio da erogare ai medici iscritti al corso di formazione specifica in medicina generale è stabilito a livello nazionale: è il decreto del Ministero della salute del 13 aprile 2007. Quindi, a quello ci dobbiamo rifare rispetto alla proposta di incrementare il quantum delle borse di studio. C'è una normativa nazionale, c'è un contratto collettivo, che sappiamo bene tutti quanti che va rispettato.
Come Regione, poi, diversamente da altre Regioni, abbiamo ampliato il più possibile il numero delle borse erogabili, sostenendo in proprio tutte le spese organizzative del corso. Sappiamo anche che l'aumento dei contratti delle specializzazioni universitarie non sempre ha consentito l'assegnazione di tutte le borse disponibili per la mancata scelta da parte dei possibili medici di medicina generale. Sappiamo anche che i professionisti, una volta diventati medici di medicina generale, non necessariamente assumono incarichi convenzionali con il sistema sanitario regionale alla conclusione del percorso formativo, ma possono optare su tutto il territorio nazionale, per ambiti lavorativi molto diversificati. Anche qui siamo dentro la normativa nazionale. Per cui, non è possibile vincolare i medici diplomati a esercitare la professione di medico di medicina generale per un tot di anni all'interno della nostra Regione.
Inoltre, come Regione negli ultimi anni abbiamo sempre promosso tutte le iniziative volte a fornire il supporto ai medici, specie coloro che, su base volontaria, hanno portato il massimale a 1.800 assistiti o che lavorano in gruppo. Sottolineo anche che, per effetto di tali decisioni, attualmente nessun paziente nel territorio regionale risulta privo di copertura assistenziale, anche grazie all'attivazione del servizio di continuità assistenziale diurna in alcune zone della Regione del Veneto.
Dopodiché, se l'esempio che ci volete portare è quello dell'Emilia-Romagna o della Toscana, che negli ultimi mesi hanno dovuto aumentare l'IRPEF, l'IRAP, l'imposta di bollo e il ticket sanitario, ma non per fare nuovi servizi, per coprire il disavanzo o il disequilibrio economico in cui si trovano con il loro sistema sanitario regionale, io penso che questo non sia un esempio da seguire e penso che questo confermi, invece, il buon lavoro che questa Regione ha fatto in tutti questi anni.
Grazie.

PRESIDENTE

Collega Bigon, prego, in discussione generale.

Anna Maria BIGON (Partito Democratico Veneto)

Grazie, Presidente.
Noi abbiamo – l'ho detto prima – quasi 2 milioni, non 1,4 milioni, come dice AgeNaS...

PRESIDENTE

Mi correggo, è la replica della proponente.

Anna Maria BIGON (Partito Democratico Veneto)

Noi votiamo a favore. Comunque, voglio fare anche alcune considerazioni.

PRESIDENTE

Prego, collega.

Anna Maria BIGON (Partito Democratico Veneto)

Abbiamo quasi 2 milioni di accessi al pronto soccorso, di cui il 60% di codici bianchi, abbiamo 650 zone carenti, abbiamo 100 posti vuoti nella scuola di formazione di medicina generale e voi vi permettete di non votare questa mozione dove diciamo anche quali sarebbero le soluzioni da adottare per dare risposte ai cittadini? Ma come è possibile? È possibile, perché l'obiettivo di questa maggioranza non è quello di salvare la sanità pubblica ma di privatizzare, come hanno fatto in Lombardia. Questa è la realtà. Questa maggioranza non vuole salvare la sanità pubblica, non la vuole potenziare, ma vuole far scivolare il tutto verso la sanità privata. Questo è chiaro, è evidente. Perché? Perché nel momento in cui ci dicono e ci dite che la specializzazione non si può fare perché è nazionale, certo lo sappiamo bene, ma sapete anche che abbiamo depositato un progetto di legge che poteva sicuramente essere discusso in questa legislatura all'interno del Consiglio regionale, cosa che non è stata fatta, ma che comunque il vostro Ministro ha sospeso per mancanza di fondi. E sapete perché? Perché non vogliono assolutamente investire nella sanità pubblica. Questa è la realtà. Poi pagheremo, ovviamente, questa decisione. Ma il vostro Governo ha sospeso questa normativa.
Parlate, poi, di contratto collettivo per i medici in formazione. Guardate che noi abbiamo preso delle proposte che hanno già fatto altre Regioni; quindi, non è questione di contratto collettivo, è questione di adeguare le borse di formazione con soldi della Regione, che la Regione non vuole mettere. Questa è la realtà. E poi ci dite che non dobbiamo fare il paragone con l'Emilia-Romagna perché loro hanno applicato l'IRPEF. Bene, vi dico una cosa: il cittadino veneto spende molto di più di quanto spende il cittadino emiliano-romagnolo per l'IRPEF in Emilia-Romagna. Spende molto di più. In Veneto, infatti, spendiamo circa 4 miliardi di euro per la sanità. Il cittadino veneto spende 4 miliardi di euro. Quindi, paghiamo molto di più di quella che è la tassazione che paga in Emilia-Romagna il cittadino emiliano-romagnolo.
Dite, infine, il fatto di non poter vincolare. Anche questo non è vero, perché alcune Regioni lo fanno. Non è assolutamente illegale, non è assolutamente illegale.
Guardate, io credo che le soluzioni non le vogliate adottare perché non vi interessa salvare questa sanità, che non è più la prima, come voi pensate, perché sapete benissimo i criteri con i quali è stato adottato, indicato e assegnato questo "primato". Quindi, io credo che votare negativamente a questa mozione sia un chiaro e palese intento di volere la sanità privata in Veneto.
Grazie.

PRESIDENTE

Altri interventi per dichiarazione di voto non ne vedo.
Metto in votazione la mozione n. 577 presentata dalla consigliera Bigon ed altri.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio non approva.
Sospendiamo la seduta. Ci rivediamo martedì 29 aprile.
Ora la Capigruppo in Sala del Leone.
La Seduta termina alle ore 19.16
Il Consigliere segretario
Erika BALDIN

Il Presidente
Roberto CIAMBETTI

Resoconto stenotipico a cura di:
Cedat 85

Revisione e coordinamento testo a cura di:
Maria Concetta Miccoli

Elaborazione testo a cura di:
Maria Concetta Miccoli
Verbale n. 173 - 11^ legislatura
PROCESSO VERBALE
SEDUTA PUBBLICA N. 173
MARTEDì 15 APRILE 2025


PRESIDENZA
PRESIDENTE ROBERTO CIAMBETTI
VICEPRESIDENTE ENOCH SORANZO

PROCESSO VERBALE REDATTO A CURA DELL'UNITà ASSEMBLEA

INDICE
Processo verbale della 173ª seduta pubblica – martedì 15 aprile 2025
La seduta si svolge a Venezia in Palazzo Ferro-Fini, sede del Consiglio regionale, secondo le modalità ordinarie.

I lavori si svolgono sulla base dell'ordine del giorno prot. n. 5180 del 10 aprile 2025.

Il Presidente CIAMBETTI, alle ore 10.37, comunica che l'inizio della seduta è rinviato alle ore 11.00.

Assume la presidenza il Presidente Roberto Ciambetti.

Il PRESIDENTE dichiara aperta la seduta alle ore 11.03.

Assume le funzioni di Consigliere segretario il consigliere Tommaso Razzolini.

Punto n. 1) all'ordine del giorno

Approvazione verbali delle sedute precedenti  [RESOCONTO]


Il PRESIDENTE, poiché nessun consigliere chiede di fare osservazioni, dichiara che si intende approvato il processo verbale della 172a Seduta pubblica di martedì 1° aprile 2025.

Punto n. 2) all'ordine del giorno

Comunicazioni della Presidenza del Consiglio  [RESOCONTO]


Il PRESIDENTE comunica i congedi del Presidente della Giunta regionale Zaia e dei consiglieri Andreoli, Puppato e Sponda.

Punto n. 3) all'ordine del giorno

Interrogazioni e interpellanze  [RESOCONTO]


Ai sensi dell'art. 114, comma 3 del Regolamento l'elenco delle interrogazioni e delle interpellanze, allegato alla Convocazione, è dato per letto.

Punto n.4) all'ordine del giorno

Risposte della Giunta regionale alle interrogazioni e interpellanze  [RESOCONTO]


INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA

n. 540 del 13.02.2025
presentata dai consiglieri Zottis, Bigon e Luisetto
"Il Presidente dell'Ordine dei Fisioterapisti di Venezia, Padova e Rovigo chiede più controlli sull'attività degli Osteopati. La Giunta regionale intende attivarsi a tutela della salute pubblica?"

Interviene la consigliera Zottis (Partito Democratico Veneto) che illustra l'IRI in oggetto.

Interviene l'assessore Lanzarin che risponde per conto della Giunta regionale.

Interviene la consigliera Zottis (Partito Democratico Veneto) in sede di replica.

n. 499 del 09.09.2024
presentata dai consiglieri Montanariello, Camani, Bigon, Luisetto, Zanoni e Zottis
"La Giunta regionale intende effettuare un'indagine sullo stato di salute dei cittadini che vivono nei pressi degli aeroporti internazionali del Veneto?"

Interviene il consigliere Montanariello (Partito Democratico Veneto) che illustra l'IRI in oggetto.

Interviene l'assessore Lanzarin che risponde per conto della Giunta regionale.

Interviene il consigliere Montanariello (Partito Democratico Veneto) in sede di replica.

Durante l'intervento in replica del consigliere Montanariello assume la presidenza il Vicepresidente Enoch Soranzo.

n. 539 del 12.02.2025
presentata dai consiglieri Zanoni e Masolo
"Azienda faunistico-venatoria [...] di Campagna Lupia: la Regione intende attivare il procedimento di revoca della concessione?"

Interviene il consigliere Zanoni (Europa Verde) che illustra l'IRI in oggetto.

Interviene l'assessore Calzavara che risponde per conto della Giunta regionale.

Interviene il consigliere Zanoni (Europa Verde) in sede di replica.

Il PRESIDENTE dispone il rinvio della trattazione delle IRI n. 542 e n. 545.

Punto n. 5) all'ordine del giorno

Interrogazioni a risposta scritta iscritte all'ordine del giorno ai sensi dell'articolo 111, comma 4 del Regolamento  [RESOCONTO]


n. 585 del 03.10.2024
presentata dalla consigliera Venturini
"Quali azioni sono state concretamente adottate dalla Giunta regionale per il riconoscimento del nesso di causalità fra l'esposizione al radon e l'insorgenza di forme tumorali anche diverse dal tumore ai polmoni per il personale che ha prestato servizio presso le basi del Monte Venda - 1^ ROC e per attivare appositi screening sanitari?"

Interviene la consigliera Venturini (Forza Italia - Berlusconi - Autonomia per il Veneto) che illustra l'IRS in oggetto.

Interviene l'assessore Lanzarin che risponde per conto della Giunta regionale.

Interviene la consigliera Venturini (Forza Italia - Berlusconi - Autonomia per il Veneto) in sede di replica.

Punto n. 6) all'ordine del giorno

Parco Nazionale delle Dolomiti Bellunesi. Piano per il Parco (legge n. 394/1991, articolo 12). (Proposta di deliberazione amministrativa n. 89) APPROVATA (Deliberazione n. 24/2025)  [RESOCONTO]


Intervengono i consiglieri Zecchinato (Zaia Presidente), che svolge la relazione di maggioranza per conto della Seconda Commissione consiliare, e Lorenzoni (Gruppo Misto), che svolge la relazione di minoranza per conto della Seconda Commissione consiliare.

Durante l'intervento del consigliere Lorenzoni assume le funzioni di Consigliere segretario la consigliera Erika Baldin.

Intervengono i consiglieri Masolo (Europa Verde), Zanoni (Europa Verde), Cestaro (Zaia Presidente), Montanariello (Partito Democratico Veneto) e Valdegamberi (Gruppo Misto), in discussione generale, e Zecchinato (Zaia Presidente), in sede di replica.

Il PRESIDENTE pone in votazione, col sistema elettronico in modalità telematica la proposta di deliberazione amministrativa in oggetto.

Il Consiglio approva all'unanimità

Punto n. 7) all'ordine del giorno

Proposta di legge d'iniziativa dei consiglieri Scatto, Rigo, Bet, Cavinato, Cecchetto, Rizzotto, Zecchinato, Maino, Pan, Brescacin, Bisaglia, Cecchellero, Michieletto e Bozza relativa a "Interventi regionali per la promozione della cultura del cavallo". (Progetto di legge n. 293) APPROVATO (Deliberazione legislativa n. 4/2025)  [RESOCONTO]


Intervengono le consigliere Scatto (Zaia Presidente), che svolge la relazione di maggioranza per conto della Sesta Commissione consiliare, e Zottis (Partito Democratico Veneto, che svolge la relazione di minoranza per conto della Sesta Commissione consiliare.

La seduta è sospesa alle ore12.57 per una pausa dei lavori.

La seduta riprende alle ore 14.41.

Assume la presidenza il Presidente Roberto Ciambetti.

Assume le funzioni di Consigliere segretario il consigliere Tommaso Razzolini.

In discussione generale interviene il consigliere Rigo (Liga Veneta per Salvini Premier).

Il PRESIDENTE annuncia il deposito degli emendamenti nn. A5, A6, A7 e A8 da parte della correlatrice e assegna dieci minuti di tempo per la presentazione di eventuali subemendamenti.

Intervengono i consiglieri Zanoni (Europa Verde), Formaggio (Fratelli d'Italia - Giorgia Meloni), Valdegamberi (Gruppo Misto), in discussione generale, Zanoni (Europa Verde), per fatto personale, Masolo (Europa Verde), Lorenzoni (Gruppo Misto), in discussione generale, Formaggio (Fratelli d'Italia - Giorgia Meloni), per fatto personale.

Durante l'intervento del consigliere Zanoni assume le funzioni di Consigliere segretario la consigliera Erika Baldin.

Nel corso dell'intervento del consigliere Masolo, il PRESIDENTE richiama il consigliere Formaggio ai sensi dell'articolo 79, comma 1, del Regolamento.

Il PRESIDENTE sospende la seduta per permettere all'Ufficio di presidenza della Sesta Commissione consiliare di esprimere il parere sugli emendamenti presentati.

La seduta è sospesa alle ore 15.25.

La seduta, dopo un rinvio, riprende alle ore 16.03.

Si passa all'esame dell'articolato e degli emendamenti relativi al progetto di legge in oggetto.

L'emendamento n. A5 all'articolo 1, posto in votazione col sistema elettronico in modalità telematica, è approvato.

Sull'emendamento n. A2 all'articolo 1 intervengono i consiglieri Zanoni (Europa Verde), che lo illustra, e Valdegamberi (Gruppo Misto).

L'emendamento n. A2, posto in votazione col sistema elettronico in modalità telematica, è respinto.

Gli emendamenti nn. A3 e A6 all'articolo 1, posti in votazione separatamente col sistema elettronico in modalità telematica, sono approvati.

L'emendamento n. A7 all'articolo 1, posto in votazione col sistema elettronico in modalità telematica, è respinto.

Sull'emendamento n. A1 all'articolo 1 interviene il consigliere Bozza (Forza Italia – Berlusconi – Autonomia per il Veneto) che lo illustra e propone una modifica verbale concordata in sede di Commissione.

L'emendamento n. A1, posto in votazione col sistema elettronico in modalità telematica, è approvato come modificato ai sensi dell'articolo 102 comma 7 del Regolamento.

L'emendamento n. A8, illustrato dalla consigliera Zottis (Partito Democratico Veneto), posto in votazione col sistema elettronico in modalità telematica, è respinto.

L'articolo 1, posto in votazione col sistema elettronico in modalità telematica, è approvato, come emendato.

Interviene la consigliera Scatto (Zaia Presidente) che propone un emendamento verbale all'articolo 2.

L'articolo 2, posto in votazione col sistema elettronico in modalità telematica, è approvato, come modificato.

Si passa all'esame dell'ordine del giorno collegato al progetto di legge in oggetto.

ODG n. A4

Ordine del giorno presentato dai consiglieri Zanoni e Masolo relativo a "Una vera cultura del cavallo necessita del riconoscimento degli equidi come animali d'affezionee l'introduzione del divieto di macellazione". RESPINTO  [RESOCONTO]


Interviene il consigliere Zanoni (Europa Verde) che illustra l'ordine del giorno in oggetto.

Il PRESIDENTE pone in votazione, col sistema elettronico in modalità telematica, l'ordine del giorno in oggetto.

Il Consiglio non approva

In dichiarazione di voto finale sul progetto di legge n. 293 intervengono i consiglieri Zottis (Partito Democratico Veneto), Scatto (Zaia Presidente), Masolo (Europa Verde).

La seduta è sospesa alle ore 16.27 per tumulto.

La seduta riprende alle ore 16.27.

In dichiarazione di voto intervengono i consiglieri Masolo (Europa Verde), che riprende il suo intervento, Rigo (Liga Veneta per Salvini Premier) e Bozza (Forza Italia – Berlusconi – Autonomia per il Veneto).

Nel corso dell'intervento del consigliere Masolo, il PRESIDENTE richiama il consigliere Formaggio, per la seconda volta, ai sensi dell'articolo 79, comma 1, del Regolamento.

Il PRESIDENTE pone in votazione, col sistema elettronico in modalità telematica, il progetto di legge n. 293 nel suo complesso, come emendato.

Il Consiglio approva

Si proseguono i lavori con la trattazione dei punti all'ordine del giorno n. 8) risoluzione n. 156 e n. 9) risoluzione n. 151.

Interviene la consigliera Camani (Partito Democratico Veneto) sull'ordine dei lavori rispetto alla trattazione congiunta delle risoluzioni n. 156 e n. 151.

Il PRESIDENTE informa che, considerando la convergenza tematica delle due risoluzioni, si procederà con un'unica discussione generale, seguita da votazioni separate.

Punti nn. 8) e 9) all'ordine del giorno

Risoluzione presentata dai consiglieri Pavanetto, Casali, Soranzo, Formaggio, Razzolini, Barbisan e Pan relativa a "Vicinanza e gratitudine alle Forze dell'Ordine, alle Forze Armate e alla Polizia Locale". (Risoluzione n. 156) APPROVATA (Deliberazione n. 25/2025)  [RESOCONTO]


e

Risoluzione presentata dai consiglieri Villanova, Bet, Bisaglia, Cecchetto, Cestari, Cestaro, Ciambetti, Corsi, Dolfin, Favero, Giacomin, Michieletto, Puppato, Rizzotto, Sandonà, Scatto, Sponda, Vianello, Zecchinato, Barbisan e Pan relativa a "Accuse di razzismo alla polizia, ignobile attacco alle nostre Forze dell'Ordine". (Risoluzione n. 151) APPROVATA (Deliberazione n. 26/2025)  [RESOCONTO]


Intervengono i consiglieri Pavanetto (Fratelli d'Italia - Giorgia Meloni), che illustra la risoluzione n. 156, e Villanova (Zaia Presidente), che illustra la risoluzione n. 151.

Durante l'intervento del consigliere Pavanetto assume le funzioni di Consigliere segretario il consigliere Tommaso Razzolini.

In discussione generale sulle due risoluzioni in esame intervengono i consiglieri Camani (Partito Democratico Veneto), Masolo (Europa Verde), Rigo (Liga Veneta per Salvini Premier), Bozza (Forza Italia – Berlusconi – Autonomia per il Veneto), Montanariello (Partito Democratico Veneto).

La seduta è sospesa alle ore 17.16 per tumulto.

La seduta riprende alle ore 17.16.

Interviene il consigliere Rigo (Liga Veneta per Salvini Premier) per fatto personale.

In discussione generale intervengono i consiglieri Zanoni (Europa Verde), Bigon (Partito Democratico Veneto), Pan (Liga Veneta per Salvini Premier), Ostanel (Il Veneto che Vogliamo), Favero (Liga Veneta per Salvini Premier), Soranzo (Fratelli d'Italia - Giorgia Meloni), Luisetto (Partito Democratico Veneto), Zottis (Partito Democratico Veneto).

Intervengono i consiglieri Barbisan (Gruppo Misto) e Pan (Liga Veneta per Salvini Premier) che chiedono la sottoscrizione di entrambe le risoluzioni, accolta dai due proponenti.

Intervengono i consiglieri Lorenzoni (Gruppo Misto), in discussione generale, Camani (Partito Democratico Veneto), sull'ordine dei lavori, e Corsi (Liga Veneta per Salvini Premier), in discussione generale.

Interviene la consigliera Camani (Partito Democratico Veneto) in merito all'ordine dei lavori e alle modalità di votazione della risoluzione n. 151, e chiede di procedere con votazione per parti separate riguardo alla risoluzione n. 151.

Il PRESIDENTE invita gli Uffici competenti a procedere con le opportune verifiche sulle modalità di votazione proposte dalla consigliera Camani.

In dichiarazione di voto sulla risoluzione n. 156 intervengono i consiglieri Pan (Liga Veneta per Salvini Premier), Ostanel (Il Veneto che Vogliamo), Montanariello (Partito Democratico Veneto), Masolo (Europa Verde) e Pavanetto (Fratelli d'Italia - Giorgia Meloni).

Il PRESIDENTE pone in votazione, col sistema elettronico in modalità telematica, la risoluzione n. 156.

Il Consiglio approva

Il PRESIDENTE, acquisito il parere degli Uffici competenti, comunica alla consigliera Camani che, rispetto alla richiesta di votazione per parti separate secondo le indicazioni date, nel caso specifico non risulta possibile scomporre il testo delle premesse. Propone quindi alla consigliera di mantenere il voto unico sulle premesse e di votare separatamente i punti del dispositivo.

Interviene sull'ordine dei lavori la consigliera Camani (Partito Democratico Veneto) che, nel ribadire la richiesta in origine di scomporre il testo delle premesse per procedere al voto distinto di queste, in mancanza di tale possibilità afferma che intende esprimere un unico giudizio complessivo sulla risoluzione.

Durante l'intervento della consigliera Camani assume le funzioni di Consigliere segretario la consigliera Erika Baldin.

In dichiarazione di voto sulla risoluzione n. 151 intervengono i consiglieri Ostanel (Il Veneto che Vogliamo), Masolo (Europa Verde), Villanova (Zaia Presidente) e Soranzo (Fratelli d'Italia - Giorgia Meloni).

Il PRESIDENTE pone in votazione, col sistema elettronico in modalità telematica, la risoluzione n. 151 nel suo complesso.

Il Consiglio approva

Punti n. 10) all'ordine del giorno

Mozione presentata dai consiglieri Bigon, Camani, Luisetto, Montanariello, Zanoni e Zottis relativa a "Boom di codici bianchi nei Pronto Soccorso del Veneto: i medici di medicina generale possono svolgere un ruolo chiave per alleggerire la rete di emergenza-urgenza, ma servono investimenti per rendere attrattiva la professione". (Mozione n. 577) RESPINTA  [RESOCONTO]


Interviene la consigliera Bigon (Partito Democratico Veneto) che illustra la mozione in oggetto.

Intervengono i consiglieri Camani (Partito Democratico Veneto), Montanariello (Partito Democratico Veneto), Zanoni (Europa Verde), Valdegamberi (Gruppo Misto), Zottis (Partito Democratico Veneto), Luisetto (Partito Democratico Veneto), Brescacin (Zaia Presidente), in discussione generale, e Bigon (Partito Democratico Veneto), in sede di replica.

Il PRESIDENTE pone in votazione, col sistema elettronico in modalità telematica, la mozione n. 577 in oggetto.

Il Consiglio non approva

Il PRESIDENTE dichiara chiusa la seduta.

Il Consiglio regionale sarà convocato a domicilio.

La seduta termina alle ore 19.16.

Votazioni ai sensi dell'articolo 50 comma 4 dello Statuto.

Votazione aperta per il punto:
PDA n. 89 Parco Nazionale delle Dolomiti Bellunesi. Approvazione del Piano per il Parco.
Effettuata la votazione si hanno i seguenti risultati:
Consiglieri presenti: 39
Votanti: 39
Favorevoli: 39
Contrari: 0
Astenuti: 0
Non Votanti: 0
Quorum: Semplice 1/2 + 1
Esito: APPROVATA
Presenti:
Baldin Erika, Barbisan Fabiano, Bigon Annamaria, Bisaglia Simona, Boron Fabrizio, Bozza Alberto, Camani Vanessa, Cavinato Elisa, Cecchellero Andrea, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Cestaro Silvia, Corsi Enrico, Dolfin Marco, Favero Marzio, Formaggio Joe, Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Lorenzoni Arturo, Luisetto Chiara, Maino Silvia, Masolo Renzo, Michieletto Gabriele, Montanariello Jonatan, Pan Giuseppe, Pavanetto Lucas, Piccinini Tomas, Possamai Gianpiero, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Scatto Francesca, Soranzo Enoch, Valdegamberi Stefano, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zanoni Andrea, Zecchinato Marco, Zottis Francesca

Votanti:
Baldin Erika, Barbisan Fabiano, Bigon Annamaria, Bisaglia Simona, Boron Fabrizio, Bozza Alberto, Camani Vanessa, Cavinato Elisa, Cecchellero Andrea, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Cestaro Silvia, Corsi Enrico, Dolfin Marco, Favero Marzio, Formaggio Joe, Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Lorenzoni Arturo, Luisetto Chiara, Maino Silvia, Masolo Renzo, Michieletto Gabriele, Montanariello Jonatan, Pan Giuseppe, Pavanetto Lucas, Piccinini Tomas, Possamai Gianpiero, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Scatto Francesca, Soranzo Enoch, Valdegamberi Stefano, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zanoni Andrea, Zecchinato Marco, Zottis Francesca

Assenti:
Andreoli Marco, Bet Roberto, Brescacin Sonia, Casali Stefano, Ciambetti Roberto, Ostanel Elena, Puppato Giovanni, Rizzotto Silvia, Sandonà Luciano, Sponda Alessandra, Venturini Elisa, Zaia Luca

Non Votanti:
NESSUN NON VOTANTE

Favorevoli:
Baldin Erika, Barbisan Fabiano, Bigon Annamaria, Bisaglia Simona, Boron Fabrizio, Bozza Alberto, Camani Vanessa, Cavinato Elisa, Cecchellero Andrea, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Cestaro Silvia, Corsi Enrico, Dolfin Marco, Favero Marzio, Formaggio Joe, Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Lorenzoni Arturo, Luisetto Chiara, Maino Silvia, Masolo Renzo, Michieletto Gabriele, Montanariello Jonatan, Pan Giuseppe, Pavanetto Lucas, Piccinini Tomas, Possamai Gianpiero, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Scatto Francesca, Soranzo Enoch, Valdegamberi Stefano, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zanoni Andrea, Zecchinato Marco, Zottis Francesca

Contrari:
NESSUN CONTRARIO

Astenuti:
NESSUN ASTENUTO
Votazione aperta per il punto:
PDL n. 293 - EMA05
Effettuata la votazione si hanno i seguenti risultati:
Consiglieri presenti: 41
Votanti: 41
Favorevoli: 41
Contrari: 0
Astenuti: 0
Non Votanti: 0
Quorum: Semplice 1/2 + 1
Esito: APPROVATA
Presenti:
Baldin Erika, Barbisan Fabiano, Bigon Annamaria, Bisaglia Simona, Bozza Alberto, Camani Vanessa, Cecchellero Andrea, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Cestaro Silvia, Ciambetti Roberto, Corsi Enrico, Dolfin Marco, Favero Marzio, Formaggio Joe, Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Lorenzoni Arturo, Luisetto Chiara, Maino Silvia, Masolo Renzo, Michieletto Gabriele, Montanariello Jonatan, Ostanel Elena, Pan Giuseppe, Pavanetto Lucas, Piccinini Tomas, Possamai Gianpiero, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Sandonà Luciano, Scatto Francesca, Soranzo Enoch, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zanoni Andrea, Zecchinato Marco, Zottis Francesca

Votanti:
Baldin Erika, Barbisan Fabiano, Bigon Annamaria, Bisaglia Simona, Bozza Alberto, Camani Vanessa, Cecchellero Andrea, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Cestaro Silvia, Ciambetti Roberto, Corsi Enrico, Dolfin Marco, Favero Marzio, Formaggio Joe, Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Lorenzoni Arturo, Luisetto Chiara, Maino Silvia, Masolo Renzo, Michieletto Gabriele, Montanariello Jonatan, Ostanel Elena, Pan Giuseppe, Pavanetto Lucas, Piccinini Tomas, Possamai Gianpiero, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Sandonà Luciano, Scatto Francesca, Soranzo Enoch, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zanoni Andrea, Zecchinato Marco, Zottis Francesca

Assenti:
Andreoli Marco, Bet Roberto, Boron Fabrizio, Brescacin Sonia, Casali Stefano, Cavinato Elisa, Puppato Giovanni, Rizzotto Silvia, Sponda Alessandra, Zaia Luca

Non Votanti:
NESSUN NON VOTANTE

Favorevoli:
Baldin Erika, Barbisan Fabiano, Bigon Annamaria, Bisaglia Simona, Bozza Alberto, Camani Vanessa, Cecchellero Andrea, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Cestaro Silvia, Ciambetti Roberto, Corsi Enrico, Dolfin Marco, Favero Marzio, Formaggio Joe, Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Lorenzoni Arturo, Luisetto Chiara, Maino Silvia, Masolo Renzo, Michieletto Gabriele, Montanariello Jonatan, Ostanel Elena, Pan Giuseppe, Pavanetto Lucas, Piccinini Tomas, Possamai Gianpiero, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Sandonà Luciano, Scatto Francesca, Soranzo Enoch, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zanoni Andrea, Zecchinato Marco, Zottis Francesca

Contrari:
NESSUN CONTRARIO

Astenuti:
NESSUN ASTENUTO
Votazione aperta per il punto:
PDL n. 293 - EMA02
Effettuata la votazione si hanno i seguenti risultati:
Consiglieri presenti: 41
Votanti: 41
Favorevoli: 9
Contrari: 32
Astenuti: 0
Non Votanti: 0
Quorum: Semplice 1/2 + 1
Esito: RESPINTA
Presenti:
Baldin Erika, Barbisan Fabiano, Bet Roberto, Bigon Annamaria, Bisaglia Simona, Bozza Alberto, Camani Vanessa, Cecchellero Andrea, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Cestaro Silvia, Ciambetti Roberto, Corsi Enrico, Dolfin Marco, Favero Marzio, Formaggio Joe, Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Lorenzoni Arturo, Luisetto Chiara, Maino Silvia, Masolo Renzo, Michieletto Gabriele, Ostanel Elena, Pan Giuseppe, Pavanetto Lucas, Piccinini Tomas, Possamai Gianpiero, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Sandonà Luciano, Scatto Francesca, Soranzo Enoch, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zanoni Andrea, Zecchinato Marco, Zottis Francesca

Votanti:
Baldin Erika, Barbisan Fabiano, Bet Roberto, Bigon Annamaria, Bisaglia Simona, Bozza Alberto, Camani Vanessa, Cecchellero Andrea, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Cestaro Silvia, Ciambetti Roberto, Corsi Enrico, Dolfin Marco, Favero Marzio, Formaggio Joe, Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Lorenzoni Arturo, Luisetto Chiara, Maino Silvia, Masolo Renzo, Michieletto Gabriele, Ostanel Elena, Pan Giuseppe, Pavanetto Lucas, Piccinini Tomas, Possamai Gianpiero, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Sandonà Luciano, Scatto Francesca, Soranzo Enoch, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zanoni Andrea, Zecchinato Marco, Zottis Francesca

Assenti:
Andreoli Marco, Boron Fabrizio, Brescacin Sonia, Casali Stefano, Cavinato Elisa, Montanariello Jonatan, Puppato Giovanni, Rizzotto Silvia, Sponda Alessandra, Zaia Luca

Non Votanti:
NESSUN NON VOTANTE

Favorevoli:
Baldin Erika, Bigon Annamaria, Camani Vanessa, Lorenzoni Arturo, Luisetto Chiara, Masolo Renzo, Ostanel Elena, Zanoni Andrea, Zottis Francesca

Contrari:
Barbisan Fabiano, Bet Roberto, Bisaglia Simona, Bozza Alberto, Cecchellero Andrea, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Cestaro Silvia, Ciambetti Roberto, Corsi Enrico, Dolfin Marco, Favero Marzio, Formaggio Joe, Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Maino Silvia, Michieletto Gabriele, Pan Giuseppe, Pavanetto Lucas, Piccinini Tomas, Possamai Gianpiero, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Sandonà Luciano, Scatto Francesca, Soranzo Enoch, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zecchinato Marco

Astenuti:
NESSUN ASTENUTO
Votazione aperta per il punto:
PDL n. 293 - EMA03
Effettuata la votazione si hanno i seguenti risultati:
Consiglieri presenti: 39
Votanti: 39
Favorevoli: 38
Contrari: 0
Astenuti: 1
Non Votanti: 0
Quorum: Semplice 1/2 + 1
Esito: APPROVATA
Presenti:
Baldin Erika, Barbisan Fabiano, Bet Roberto, Bigon Annamaria, Bisaglia Simona, Bozza Alberto, Camani Vanessa, Cecchellero Andrea, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Cestaro Silvia, Ciambetti Roberto, Corsi Enrico, Dolfin Marco, Favero Marzio, Formaggio Joe, Giacomin Stefano, Lorenzoni Arturo, Luisetto Chiara, Maino Silvia, Masolo Renzo, Michieletto Gabriele, Ostanel Elena, Pan Giuseppe, Pavanetto Lucas, Piccinini Tomas, Possamai Gianpiero, Rigo Filippo, Sandonà Luciano, Scatto Francesca, Soranzo Enoch, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zanoni Andrea, Zecchinato Marco, Zottis Francesca

Votanti:
Baldin Erika, Barbisan Fabiano, Bet Roberto, Bigon Annamaria, Bisaglia Simona, Bozza Alberto, Camani Vanessa, Cecchellero Andrea, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Cestaro Silvia, Ciambetti Roberto, Corsi Enrico, Dolfin Marco, Favero Marzio, Formaggio Joe, Giacomin Stefano, Lorenzoni Arturo, Luisetto Chiara, Maino Silvia, Masolo Renzo, Michieletto Gabriele, Ostanel Elena, Pan Giuseppe, Pavanetto Lucas, Piccinini Tomas, Possamai Gianpiero, Rigo Filippo, Sandonà Luciano, Scatto Francesca, Soranzo Enoch, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zanoni Andrea, Zecchinato Marco, Zottis Francesca

Assenti:
Andreoli Marco, Boron Fabrizio, Brescacin Sonia, Casali Stefano, Cavinato Elisa, Gerolimetto Nazzareno, Montanariello Jonatan, Puppato Giovanni, Razzolini Tommaso, Rizzotto Silvia, Sponda Alessandra, Zaia Luca

Non Votanti:
NESSUN NON VOTANTE

Favorevoli:
Baldin Erika, Barbisan Fabiano, Bet Roberto, Bigon Annamaria, Bisaglia Simona, Bozza Alberto, Camani Vanessa, Cecchellero Andrea, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Cestaro Silvia, Ciambetti Roberto, Corsi Enrico, Dolfin Marco, Favero Marzio, Formaggio Joe, Giacomin Stefano, Lorenzoni Arturo, Luisetto Chiara, Maino Silvia, Masolo Renzo, Michieletto Gabriele, Ostanel Elena, Pan Giuseppe, Pavanetto Lucas, Piccinini Tomas, Possamai Gianpiero, Rigo Filippo, Sandonà Luciano, Scatto Francesca, Soranzo Enoch, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zanoni Andrea, Zecchinato Marco, Zottis Francesca

Contrari:
NESSUN CONTRARIO

Astenuti:
Valdegamberi Stefano
Votazione aperta per il punto:
PDL n. 293 - EMA06
Effettuata la votazione si hanno i seguenti risultati:
Consiglieri presenti: 40
Votanti: 40
Favorevoli: 39
Contrari: 0
Astenuti: 1
Non Votanti: 0
Quorum: Semplice 1/2 + 1
Esito: APPROVATA
Presenti:
Baldin Erika, Barbisan Fabiano, Bet Roberto, Bigon Annamaria, Bisaglia Simona, Bozza Alberto, Camani Vanessa, Cecchellero Andrea, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Cestaro Silvia, Ciambetti Roberto, Corsi Enrico, Dolfin Marco, Favero Marzio, Formaggio Joe, Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Lorenzoni Arturo, Luisetto Chiara, Maino Silvia, Masolo Renzo, Michieletto Gabriele, Ostanel Elena, Pan Giuseppe, Pavanetto Lucas, Piccinini Tomas, Possamai Gianpiero, Razzolini Tommaso, Sandonà Luciano, Scatto Francesca, Soranzo Enoch, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zanoni Andrea, Zecchinato Marco, Zottis Francesca

Votanti:
Baldin Erika, Barbisan Fabiano, Bet Roberto, Bigon Annamaria, Bisaglia Simona, Bozza Alberto, Camani Vanessa, Cecchellero Andrea, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Cestaro Silvia, Ciambetti Roberto, Corsi Enrico, Dolfin Marco, Favero Marzio, Formaggio Joe, Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Lorenzoni Arturo, Luisetto Chiara, Maino Silvia, Masolo Renzo, Michieletto Gabriele, Ostanel Elena, Pan Giuseppe, Pavanetto Lucas, Piccinini Tomas, Possamai Gianpiero, Razzolini Tommaso, Sandonà Luciano, Scatto Francesca, Soranzo Enoch, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zanoni Andrea, Zecchinato Marco, Zottis Francesca

Assenti:
Andreoli Marco, Boron Fabrizio, Brescacin Sonia, Casali Stefano, Cavinato Elisa, Montanariello Jonatan, Puppato Giovanni, Rigo Filippo, Rizzotto Silvia, Sponda Alessandra, Zaia Luca

Non Votanti:
NESSUN NON VOTANTE

Favorevoli:
Baldin Erika, Barbisan Fabiano, Bet Roberto, Bigon Annamaria, Bisaglia Simona, Bozza Alberto, Camani Vanessa, Cecchellero Andrea, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Cestaro Silvia, Ciambetti Roberto, Corsi Enrico, Dolfin Marco, Favero Marzio, Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Lorenzoni Arturo, Luisetto Chiara, Maino Silvia, Masolo Renzo, Michieletto Gabriele, Ostanel Elena, Pan Giuseppe, Pavanetto Lucas, Piccinini Tomas, Possamai Gianpiero, Razzolini Tommaso, Sandonà Luciano, Scatto Francesca, Soranzo Enoch, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zanoni Andrea, Zecchinato Marco, Zottis Francesca

Contrari:
NESSUN CONTRARIO

Astenuti:
Formaggio Joe
Votazione aperta per il punto:
PDL n. 293 - EMA07
Effettuata la votazione si hanno i seguenti risultati:
Consiglieri presenti: 41
Votanti: 41
Favorevoli: 10
Contrari: 31
Astenuti: 0
Non Votanti: 0
Quorum: Semplice 1/2 + 1
Esito: RESPINTA
Presenti:
Baldin Erika, Barbisan Fabiano, Bigon Annamaria, Bisaglia Simona, Bozza Alberto, Camani Vanessa, Cecchellero Andrea, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Cestaro Silvia, Ciambetti Roberto, Corsi Enrico, Dolfin Marco, Favero Marzio, Formaggio Joe, Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Lorenzoni Arturo, Luisetto Chiara, Maino Silvia, Masolo Renzo, Michieletto Gabriele, Montanariello Jonatan, Ostanel Elena, Pan Giuseppe, Pavanetto Lucas, Piccinini Tomas, Possamai Gianpiero, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Sandonà Luciano, Scatto Francesca, Soranzo Enoch, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zanoni Andrea, Zecchinato Marco, Zottis Francesca

Votanti:
Baldin Erika, Barbisan Fabiano, Bigon Annamaria, Bisaglia Simona, Bozza Alberto, Camani Vanessa, Cecchellero Andrea, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Cestaro Silvia, Ciambetti Roberto, Corsi Enrico, Dolfin Marco, Favero Marzio, Formaggio Joe, Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Lorenzoni Arturo, Luisetto Chiara, Maino Silvia, Masolo Renzo, Michieletto Gabriele, Montanariello Jonatan, Ostanel Elena, Pan Giuseppe, Pavanetto Lucas, Piccinini Tomas, Possamai Gianpiero, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Sandonà Luciano, Scatto Francesca, Soranzo Enoch, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zanoni Andrea, Zecchinato Marco, Zottis Francesca

Assenti:
Andreoli Marco, Bet Roberto, Boron Fabrizio, Brescacin Sonia, Casali Stefano, Cavinato Elisa, Puppato Giovanni, Rizzotto Silvia, Sponda Alessandra, Zaia Luca

Non Votanti:
NESSUN NON VOTANTE

Favorevoli:
Baldin Erika, Bigon Annamaria, Camani Vanessa, Lorenzoni Arturo, Luisetto Chiara, Masolo Renzo, Montanariello Jonatan, Ostanel Elena, Zanoni Andrea, Zottis Francesca

Contrari:
Barbisan Fabiano, Bisaglia Simona, Bozza Alberto, Cecchellero Andrea, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Cestaro Silvia, Ciambetti Roberto, Corsi Enrico, Dolfin Marco, Favero Marzio, Formaggio Joe, Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Maino Silvia, Michieletto Gabriele, Pan Giuseppe, Pavanetto Lucas, Piccinini Tomas, Possamai Gianpiero, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Sandonà Luciano, Scatto Francesca, Soranzo Enoch, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zecchinato Marco

Astenuti:
NESSUN ASTENUTO
Votazione aperta per il punto:
PDL n. 293 - EMA01
Effettuata la votazione si hanno i seguenti risultati:
Consiglieri presenti: 41
Votanti: 41
Favorevoli: 40
Contrari: 1
Astenuti: 0
Non Votanti: 0
Quorum: Semplice 1/2 + 1
Esito: APPROVATA
Presenti:
Baldin Erika, Barbisan Fabiano, Bet Roberto, Bigon Annamaria, Bisaglia Simona, Bozza Alberto, Camani Vanessa, Cecchellero Andrea, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Cestaro Silvia, Ciambetti Roberto, Corsi Enrico, Dolfin Marco, Favero Marzio, Formaggio Joe, Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Lorenzoni Arturo, Luisetto Chiara, Maino Silvia, Masolo Renzo, Michieletto Gabriele, Montanariello Jonatan, Ostanel Elena, Pan Giuseppe, Pavanetto Lucas, Piccinini Tomas, Possamai Gianpiero, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Sandonà Luciano, Scatto Francesca, Soranzo Enoch, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Villanova Alberto, Zanoni Andrea, Zecchinato Marco, Zottis Francesca

Votanti:
Baldin Erika, Barbisan Fabiano, Bet Roberto, Bigon Annamaria, Bisaglia Simona, Bozza Alberto, Camani Vanessa, Cecchellero Andrea, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Cestaro Silvia, Ciambetti Roberto, Corsi Enrico, Dolfin Marco, Favero Marzio, Formaggio Joe, Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Lorenzoni Arturo, Luisetto Chiara, Maino Silvia, Masolo Renzo, Michieletto Gabriele, Montanariello Jonatan, Ostanel Elena, Pan Giuseppe, Pavanetto Lucas, Piccinini Tomas, Possamai Gianpiero, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Sandonà Luciano, Scatto Francesca, Soranzo Enoch, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Villanova Alberto, Zanoni Andrea, Zecchinato Marco, Zottis Francesca

Assenti:
Andreoli Marco, Boron Fabrizio, Brescacin Sonia, Casali Stefano, Cavinato Elisa, Puppato Giovanni, Rizzotto Silvia, Sponda Alessandra, Vianello Roberta, Zaia Luca

Non Votanti:
NESSUN NON VOTANTE

Favorevoli:
Baldin Erika, Barbisan Fabiano, Bet Roberto, Bigon Annamaria, Bisaglia Simona, Bozza Alberto, Camani Vanessa, Cecchellero Andrea, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Cestaro Silvia, Ciambetti Roberto, Corsi Enrico, Dolfin Marco, Favero Marzio, Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Lorenzoni Arturo, Luisetto Chiara, Maino Silvia, Masolo Renzo, Michieletto Gabriele, Montanariello Jonatan, Ostanel Elena, Pan Giuseppe, Pavanetto Lucas, Piccinini Tomas, Possamai Gianpiero, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Sandonà Luciano, Scatto Francesca, Soranzo Enoch, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Villanova Alberto, Zanoni Andrea, Zecchinato Marco, Zottis Francesca

Contrari:
Formaggio Joe

Astenuti:
NESSUN ASTENUTO
Votazione aperta per il punto:
PDL n. 293 - EMA08
Effettuata la votazione si hanno i seguenti risultati:
Consiglieri presenti: 42
Votanti: 42
Favorevoli: 10
Contrari: 32
Astenuti: 0
Non Votanti: 0
Quorum: Semplice 1/2 + 1
Esito: RESPINTA
Presenti:
Baldin Erika, Barbisan Fabiano, Bet Roberto, Bigon Annamaria, Bisaglia Simona, Bozza Alberto, Camani Vanessa, Cecchellero Andrea, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Cestaro Silvia, Ciambetti Roberto, Corsi Enrico, Dolfin Marco, Favero Marzio, Formaggio Joe, Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Lorenzoni Arturo, Luisetto Chiara, Maino Silvia, Masolo Renzo, Michieletto Gabriele, Montanariello Jonatan, Ostanel Elena, Pan Giuseppe, Pavanetto Lucas, Piccinini Tomas, Possamai Gianpiero, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Sandonà Luciano, Scatto Francesca, Soranzo Enoch, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zanoni Andrea, Zecchinato Marco, Zottis Francesca

Votanti:
Baldin Erika, Barbisan Fabiano, Bet Roberto, Bigon Annamaria, Bisaglia Simona, Bozza Alberto, Camani Vanessa, Cecchellero Andrea, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Cestaro Silvia, Ciambetti Roberto, Corsi Enrico, Dolfin Marco, Favero Marzio, Formaggio Joe, Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Lorenzoni Arturo, Luisetto Chiara, Maino Silvia, Masolo Renzo, Michieletto Gabriele, Montanariello Jonatan, Ostanel Elena, Pan Giuseppe, Pavanetto Lucas, Piccinini Tomas, Possamai Gianpiero, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Sandonà Luciano, Scatto Francesca, Soranzo Enoch, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zanoni Andrea, Zecchinato Marco, Zottis Francesca

Assenti:
Andreoli Marco, Boron Fabrizio, Brescacin Sonia, Casali Stefano, Cavinato Elisa, Puppato Giovanni, Rizzotto Silvia, Sponda Alessandra, Zaia Luca

Non Votanti:
NESSUN NON VOTANTE

Favorevoli:
Baldin Erika, Bigon Annamaria, Camani Vanessa, Lorenzoni Arturo, Luisetto Chiara, Masolo Renzo, Montanariello Jonatan, Ostanel Elena, Zanoni Andrea, Zottis Francesca

Contrari:
Barbisan Fabiano, Bet Roberto, Bisaglia Simona, Bozza Alberto, Cecchellero Andrea, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Cestaro Silvia, Ciambetti Roberto, Corsi Enrico, Dolfin Marco, Favero Marzio, Formaggio Joe, Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Maino Silvia, Michieletto Gabriele, Pan Giuseppe, Pavanetto Lucas, Piccinini Tomas, Possamai Gianpiero, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Sandonà Luciano, Scatto Francesca, Soranzo Enoch, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zecchinato Marco

Astenuti:
NESSUN ASTENUTO
Votazione aperta per il punto:
PDL n. 293 - ART. 1
Effettuata la votazione si hanno i seguenti risultati:
Consiglieri presenti: 41
Votanti: 41
Favorevoli: 31
Contrari: 2
Astenuti: 8
Non Votanti: 0
Quorum: Semplice 1/2 + 1
Esito: APPROVATA
Presenti:
Baldin Erika, Barbisan Fabiano, Bigon Annamaria, Bisaglia Simona, Bozza Alberto, Camani Vanessa, Cecchellero Andrea, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Cestaro Silvia, Ciambetti Roberto, Corsi Enrico, Dolfin Marco, Favero Marzio, Formaggio Joe, Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Lorenzoni Arturo, Luisetto Chiara, Maino Silvia, Masolo Renzo, Michieletto Gabriele, Montanariello Jonatan, Ostanel Elena, Pan Giuseppe, Pavanetto Lucas, Piccinini Tomas, Possamai Gianpiero, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Sandonà Luciano, Scatto Francesca, Soranzo Enoch, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zanoni Andrea, Zecchinato Marco, Zottis Francesca

Votanti:
Baldin Erika, Barbisan Fabiano, Bigon Annamaria, Bisaglia Simona, Bozza Alberto, Camani Vanessa, Cecchellero Andrea, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Cestaro Silvia, Ciambetti Roberto, Corsi Enrico, Dolfin Marco, Favero Marzio, Formaggio Joe, Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Lorenzoni Arturo, Luisetto Chiara, Maino Silvia, Masolo Renzo, Michieletto Gabriele, Montanariello Jonatan, Ostanel Elena, Pan Giuseppe, Pavanetto Lucas, Piccinini Tomas, Possamai Gianpiero, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Sandonà Luciano, Scatto Francesca, Soranzo Enoch, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zanoni Andrea, Zecchinato Marco, Zottis Francesca

Assenti:
Andreoli Marco, Bet Roberto, Boron Fabrizio, Brescacin Sonia, Casali Stefano, Cavinato Elisa, Puppato Giovanni, Rizzotto Silvia, Sponda Alessandra, Zaia Luca

Non Votanti:
NESSUN NON VOTANTE

Favorevoli:
Barbisan Fabiano, Bisaglia Simona, Bozza Alberto, Cecchellero Andrea, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Cestaro Silvia, Ciambetti Roberto, Corsi Enrico, Dolfin Marco, Favero Marzio, Formaggio Joe, Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Maino Silvia, Michieletto Gabriele, Pan Giuseppe, Pavanetto Lucas, Piccinini Tomas, Possamai Gianpiero, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Sandonà Luciano, Scatto Francesca, Soranzo Enoch, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zecchinato Marco

Contrari:
Masolo Renzo, Zanoni Andrea

Astenuti:
Baldin Erika, Bigon Annamaria, Camani Vanessa, Lorenzoni Arturo, Luisetto Chiara, Montanariello Jonatan, Ostanel Elena, Zottis Francesca
Votazione aperta per il punto:
PDL n. 293 - ART. 2
Effettuata la votazione si hanno i seguenti risultati:
Consiglieri presenti: 42
Votanti: 42
Favorevoli: 32
Contrari: 2
Astenuti: 8
Non Votanti: 0
Quorum: Semplice 1/2 + 1
Esito: APPROVATA
Presenti:
Baldin Erika, Barbisan Fabiano, Bet Roberto, Bigon Annamaria, Bisaglia Simona, Bozza Alberto, Brescacin Sonia, Camani Vanessa, Cecchellero Andrea, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Cestaro Silvia, Ciambetti Roberto, Corsi Enrico, Dolfin Marco, Favero Marzio, Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Lorenzoni Arturo, Luisetto Chiara, Maino Silvia, Masolo Renzo, Michieletto Gabriele, Montanariello Jonatan, Ostanel Elena, Pan Giuseppe, Pavanetto Lucas, Piccinini Tomas, Possamai Gianpiero, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Sandonà Luciano, Scatto Francesca, Soranzo Enoch, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zanoni Andrea, Zecchinato Marco, Zottis Francesca

Votanti:
Baldin Erika, Barbisan Fabiano, Bet Roberto, Bigon Annamaria, Bisaglia Simona, Bozza Alberto, Brescacin Sonia, Camani Vanessa, Cecchellero Andrea, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Cestaro Silvia, Ciambetti Roberto, Corsi Enrico, Dolfin Marco, Favero Marzio, Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Lorenzoni Arturo, Luisetto Chiara, Maino Silvia, Masolo Renzo, Michieletto Gabriele, Montanariello Jonatan, Ostanel Elena, Pan Giuseppe, Pavanetto Lucas, Piccinini Tomas, Possamai Gianpiero, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Sandonà Luciano, Scatto Francesca, Soranzo Enoch, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zanoni Andrea, Zecchinato Marco, Zottis Francesca

Assenti:
Andreoli Marco, Boron Fabrizio, Casali Stefano, Cavinato Elisa, Formaggio Joe, Puppato Giovanni, Rizzotto Silvia, Sponda Alessandra, Zaia Luca

Non Votanti:
NESSUN NON VOTANTE

Favorevoli:
Barbisan Fabiano, Bet Roberto, Bisaglia Simona, Bozza Alberto, Brescacin Sonia, Cecchellero Andrea, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Cestaro Silvia, Ciambetti Roberto, Corsi Enrico, Dolfin Marco, Favero Marzio, Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Maino Silvia, Michieletto Gabriele, Pan Giuseppe, Pavanetto Lucas, Piccinini Tomas, Possamai Gianpiero, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Sandonà Luciano, Scatto Francesca, Soranzo Enoch, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zecchinato Marco

Contrari:
Masolo Renzo, Zanoni Andrea

Astenuti:
Baldin Erika, Bigon Annamaria, Camani Vanessa, Lorenzoni Arturo, Luisetto Chiara, Montanariello Jonatan, Ostanel Elena, Zottis Francesca
Votazione aperta per il punto:
PDL n. 293 - ODGA04
Effettuata la votazione si hanno i seguenti risultati:
Consiglieri presenti: 35
Votanti: 35
Favorevoli: 2
Contrari: 33
Astenuti: 0
Non Votanti: 0
Quorum: Semplice 1/2 + 1
Esito: RESPINTA
Presenti:
Barbisan Fabiano, Bet Roberto, Bisaglia Simona, Bozza Alberto, Brescacin Sonia, Cecchellero Andrea, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Cestaro Silvia, Ciambetti Roberto, Corsi Enrico, Dolfin Marco, Favero Marzio, Formaggio Joe, Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Maino Silvia, Masolo Renzo, Michieletto Gabriele, Pan Giuseppe, Pavanetto Lucas, Piccinini Tomas, Possamai Gianpiero, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Sandonà Luciano, Scatto Francesca, Soranzo Enoch, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zanoni Andrea, Zecchinato Marco

Votanti:
Barbisan Fabiano, Bet Roberto, Bisaglia Simona, Bozza Alberto, Brescacin Sonia, Cecchellero Andrea, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Cestaro Silvia, Ciambetti Roberto, Corsi Enrico, Dolfin Marco, Favero Marzio, Formaggio Joe, Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Maino Silvia, Masolo Renzo, Michieletto Gabriele, Pan Giuseppe, Pavanetto Lucas, Piccinini Tomas, Possamai Gianpiero, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Sandonà Luciano, Scatto Francesca, Soranzo Enoch, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zanoni Andrea, Zecchinato Marco

Assenti:
Andreoli Marco, Baldin Erika, Bigon Annamaria, Boron Fabrizio, Camani Vanessa, Casali Stefano, Cavinato Elisa, Lorenzoni Arturo, Luisetto Chiara, Montanariello Jonatan, Ostanel Elena, Puppato Giovanni, Rizzotto Silvia, Sponda Alessandra, Zaia Luca, Zottis Francesca

Non Votanti:
NESSUN NON VOTANTE

Favorevoli:
Masolo Renzo, Zanoni Andrea

Contrari:
Barbisan Fabiano, Bet Roberto, Bisaglia Simona, Bozza Alberto, Brescacin Sonia, Cecchellero Andrea, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Cestaro Silvia, Ciambetti Roberto, Corsi Enrico, Dolfin Marco, Favero Marzio, Formaggio Joe, Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Maino Silvia, Michieletto Gabriele, Pan Giuseppe, Pavanetto Lucas, Piccinini Tomas, Possamai Gianpiero, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Sandonà Luciano, Scatto Francesca, Soranzo Enoch, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zecchinato Marco

Astenuti:
NESSUN ASTENUTO
Votazione aperta per il punto:
PDL n. 293 - VOTAZIONE FINALE
Effettuata la votazione si hanno i seguenti risultati:
Consiglieri presenti: 40
Votanti: 40
Favorevoli: 30
Contrari: 2
Astenuti: 8
Non Votanti: 0
Quorum: Semplice 1/2 + 1
Esito: APPROVATA
Presenti:
Baldin Erika, Barbisan Fabiano, Bet Roberto, Bigon Annamaria, Bisaglia Simona, Bozza Alberto, Brescacin Sonia, Camani Vanessa, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Cestaro Silvia, Ciambetti Roberto, Corsi Enrico, Dolfin Marco, Favero Marzio, Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Lorenzoni Arturo, Luisetto Chiara, Maino Silvia, Masolo Renzo, Michieletto Gabriele, Montanariello Jonatan, Ostanel Elena, Pan Giuseppe, Pavanetto Lucas, Piccinini Tomas, Possamai Gianpiero, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Sandonà Luciano, Scatto Francesca, Soranzo Enoch, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zanoni Andrea, Zecchinato Marco, Zottis Francesca

Votanti:
Baldin Erika, Barbisan Fabiano, Bet Roberto, Bigon Annamaria, Bisaglia Simona, Bozza Alberto, Brescacin Sonia, Camani Vanessa, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Cestaro Silvia, Ciambetti Roberto, Corsi Enrico, Dolfin Marco, Favero Marzio, Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Lorenzoni Arturo, Luisetto Chiara, Maino Silvia, Masolo Renzo, Michieletto Gabriele, Montanariello Jonatan, Ostanel Elena, Pan Giuseppe, Pavanetto Lucas, Piccinini Tomas, Possamai Gianpiero, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Sandonà Luciano, Scatto Francesca, Soranzo Enoch, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zanoni Andrea, Zecchinato Marco, Zottis Francesca

Assenti:
Andreoli Marco, Boron Fabrizio, Casali Stefano, Cavinato Elisa, Cecchellero Andrea, Formaggio Joe, Puppato Giovanni, Rizzotto Silvia, Sponda Alessandra, Valdegamberi Stefano, Zaia Luca

Non Votanti:
NESSUN NON VOTANTE

Favorevoli:
Barbisan Fabiano, Bet Roberto, Bisaglia Simona, Bozza Alberto, Brescacin Sonia, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Cestaro Silvia, Ciambetti Roberto, Corsi Enrico, Dolfin Marco, Favero Marzio, Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Maino Silvia, Michieletto Gabriele, Pan Giuseppe, Pavanetto Lucas, Piccinini Tomas, Possamai Gianpiero, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Sandonà Luciano, Scatto Francesca, Soranzo Enoch, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zecchinato Marco

Contrari:
Masolo Renzo, Zanoni Andrea

Astenuti:
Baldin Erika, Bigon Annamaria, Camani Vanessa, Lorenzoni Arturo, Luisetto Chiara, Montanariello Jonatan, Ostanel Elena, Zottis Francesca
Votazione aperta per il punto:
RISOLUZIONE n. 156
Effettuata la votazione si hanno i seguenti risultati:
Consiglieri presenti: 42
Votanti: 42
Favorevoli: 33
Contrari: 0
Astenuti: 9
Non Votanti: 0
Quorum: Semplice 1/2 + 1
Esito: APPROVATA
Presenti:
Barbisan Fabiano, Bet Roberto, Bigon Annamaria, Bisaglia Simona, Bozza Alberto, Brescacin Sonia, Camani Vanessa, Cecchellero Andrea, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Cestaro Silvia, Ciambetti Roberto, Corsi Enrico, Dolfin Marco, Favero Marzio, Formaggio Joe, Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Lorenzoni Arturo, Luisetto Chiara, Maino Silvia, Masolo Renzo, Michieletto Gabriele, Montanariello Jonatan, Ostanel Elena, Pan Giuseppe, Pavanetto Lucas, Piccinini Tomas, Possamai Gianpiero, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Sandonà Luciano, Scatto Francesca, Soranzo Enoch, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zanoni Andrea, Zecchinato Marco, Zottis Francesca

Votanti:
Barbisan Fabiano, Bet Roberto, Bigon Annamaria, Bisaglia Simona, Bozza Alberto, Brescacin Sonia, Camani Vanessa, Cecchellero Andrea, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Cestaro Silvia, Ciambetti Roberto, Corsi Enrico, Dolfin Marco, Favero Marzio, Formaggio Joe, Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Lorenzoni Arturo, Luisetto Chiara, Maino Silvia, Masolo Renzo, Michieletto Gabriele, Montanariello Jonatan, Ostanel Elena, Pan Giuseppe, Pavanetto Lucas, Piccinini Tomas, Possamai Gianpiero, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Sandonà Luciano, Scatto Francesca, Soranzo Enoch, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zanoni Andrea, Zecchinato Marco, Zottis Francesca

Assenti:
Andreoli Marco, Baldin Erika, Boron Fabrizio, Casali Stefano, Cavinato Elisa, Puppato Giovanni, Rizzotto Silvia, Sponda Alessandra, Zaia Luca

Non Votanti:
NESSUN NON VOTANTE

Favorevoli:
Barbisan Fabiano, Bet Roberto, Bisaglia Simona, Bozza Alberto, Brescacin Sonia, Cecchellero Andrea, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Cestaro Silvia, Ciambetti Roberto, Corsi Enrico, Dolfin Marco, Favero Marzio, Formaggio Joe, Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Maino Silvia, Michieletto Gabriele, Pan Giuseppe, Pavanetto Lucas, Piccinini Tomas, Possamai Gianpiero, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Sandonà Luciano, Scatto Francesca, Soranzo Enoch, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zecchinato Marco

Contrari:
NESSUN CONTRARIO

Astenuti:
Bigon Annamaria, Camani Vanessa, Lorenzoni Arturo, Luisetto Chiara, Masolo Renzo, Montanariello Jonatan, Ostanel Elena, Zanoni Andrea, Zottis Francesca
Votazione aperta per il punto:
RISOLUZIONE n. 151
Effettuata la votazione si hanno i seguenti risultati:
Consiglieri presenti: 42
Votanti: 42
Favorevoli: 32
Contrari: 10
Astenuti: 0
Non Votanti: 0
Quorum: Semplice 1/2 + 1
Esito: APPROVATA
Presenti:
Baldin Erika, Barbisan Fabiano, Bet Roberto, Bigon Annamaria, Bisaglia Simona, Bozza Alberto, Brescacin Sonia, Camani Vanessa, Cecchellero Andrea, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Cestaro Silvia, Ciambetti Roberto, Corsi Enrico, Favero Marzio, Formaggio Joe, Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Lorenzoni Arturo, Luisetto Chiara, Maino Silvia, Masolo Renzo, Michieletto Gabriele, Montanariello Jonatan, Ostanel Elena, Pan Giuseppe, Pavanetto Lucas, Piccinini Tomas, Possamai Gianpiero, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Sandonà Luciano, Scatto Francesca, Soranzo Enoch, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zanoni Andrea, Zecchinato Marco, Zottis Francesca

Votanti:
Baldin Erika, Barbisan Fabiano, Bet Roberto, Bigon Annamaria, Bisaglia Simona, Bozza Alberto, Brescacin Sonia, Camani Vanessa, Cecchellero Andrea, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Cestaro Silvia, Ciambetti Roberto, Corsi Enrico, Favero Marzio, Formaggio Joe, Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Lorenzoni Arturo, Luisetto Chiara, Maino Silvia, Masolo Renzo, Michieletto Gabriele, Montanariello Jonatan, Ostanel Elena, Pan Giuseppe, Pavanetto Lucas, Piccinini Tomas, Possamai Gianpiero, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Sandonà Luciano, Scatto Francesca, Soranzo Enoch, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zanoni Andrea, Zecchinato Marco, Zottis Francesca

Assenti:
Andreoli Marco, Boron Fabrizio, Casali Stefano, Cavinato Elisa, Dolfin Marco, Puppato Giovanni, Rizzotto Silvia, Sponda Alessandra, Zaia Luca

Non Votanti:
NESSUN NON VOTANTE

Favorevoli:
Barbisan Fabiano, Bet Roberto, Bisaglia Simona, Bozza Alberto, Brescacin Sonia, Cecchellero Andrea, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Cestaro Silvia, Ciambetti Roberto, Corsi Enrico, Favero Marzio, Formaggio Joe, Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Maino Silvia, Michieletto Gabriele, Pan Giuseppe, Pavanetto Lucas, Piccinini Tomas, Possamai Gianpiero, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Sandonà Luciano, Scatto Francesca, Soranzo Enoch, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zecchinato Marco

Contrari:
Baldin Erika, Bigon Annamaria, Camani Vanessa, Lorenzoni Arturo, Luisetto Chiara, Masolo Renzo, Montanariello Jonatan, Ostanel Elena, Zanoni Andrea, Zottis Francesca

Astenuti:
NESSUN ASTENUTO
Votazione aperta per il punto:
MOZIONE n. 577
Effettuata la votazione si hanno i seguenti risultati:
Consiglieri presenti: 36
Votanti: 36
Favorevoli: 10
Contrari: 26
Astenuti: 0
Non Votanti: 0
Quorum: Semplice 1/2 + 1
Esito: RESPINTA
Presenti:
Baldin Erika, Barbisan Fabiano, Bet Roberto, Bigon Annamaria, Bisaglia Simona, Brescacin Sonia, Camani Vanessa, Cecchellero Andrea, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Cestaro Silvia, Ciambetti Roberto, Corsi Enrico, Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Lorenzoni Arturo, Luisetto Chiara, Maino Silvia, Masolo Renzo, Michieletto Gabriele, Montanariello Jonatan, Ostanel Elena, Pan Giuseppe, Piccinini Tomas, Possamai Gianpiero, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Sandonà Luciano, Scatto Francesca, Soranzo Enoch, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zanoni Andrea, Zecchinato Marco, Zottis Francesca

Votanti:
Baldin Erika, Barbisan Fabiano, Bet Roberto, Bigon Annamaria, Bisaglia Simona, Brescacin Sonia, Camani Vanessa, Cecchellero Andrea, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Cestaro Silvia, Ciambetti Roberto, Corsi Enrico, Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Lorenzoni Arturo, Luisetto Chiara, Maino Silvia, Masolo Renzo, Michieletto Gabriele, Montanariello Jonatan, Ostanel Elena, Pan Giuseppe, Piccinini Tomas, Possamai Gianpiero, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Sandonà Luciano, Scatto Francesca, Soranzo Enoch, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zanoni Andrea, Zecchinato Marco, Zottis Francesca

Assenti:
Andreoli Marco, Boron Fabrizio, Bozza Alberto, Casali Stefano, Cavinato Elisa, Dolfin Marco, Favero Marzio, Formaggio Joe, Pavanetto Lucas, Puppato Giovanni, Rizzotto Silvia, Sponda Alessandra, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Zaia Luca

Non Votanti:
NESSUN NON VOTANTE

Favorevoli:
Baldin Erika, Bigon Annamaria, Camani Vanessa, Lorenzoni Arturo, Luisetto Chiara, Masolo Renzo, Montanariello Jonatan, Ostanel Elena, Zanoni Andrea, Zottis Francesca

Contrari:
Barbisan Fabiano, Bet Roberto, Bisaglia Simona, Brescacin Sonia, Cecchellero Andrea, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Cestaro Silvia, Ciambetti Roberto, Corsi Enrico, Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Maino Silvia, Michieletto Gabriele, Pan Giuseppe, Piccinini Tomas, Possamai Gianpiero, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Sandonà Luciano, Scatto Francesca, Soranzo Enoch, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zecchinato Marco

Astenuti:
NESSUN ASTENUTO

Consiglieri presenti o partecipanti in modalità telematica, in congedo o assenti:
ANDREOLI Marco
C
MAINO Silvia
P
BALDIN Erika
P
MASOLO Renzo
P
BARBISAN Fabiano
P
MICHIELETTO Gabriele
P
BET Roberto
P
MONTANARIELLO Jonatan
P
BIGON Anna Maria
P
OSTANEL Elena
P
BISAGLIA Simona
P
PAN Giuseppe
P
BORON Fabrizio
P
PAVANETTO Lucas
P
BOZZA Alberto
P
PICCININI Tomas
P
BRESCACIN Sonia
P
POSSAMAI Gianpiero
P
CAMANI Vanessa
P
PUPPATO Giovanni
C
CASALI Stefano
A
RAZZOLINI Tommaso
P
CAVINATO Elisa
P
RIGO Filippo
P
CECCHELLERO Andrea
P
RIZZOTTO Silvia
P
CECCHETTO Milena
P
SANDONÀ Luciano
P
CENTENARO Giulio
P
SCATTO Francesca
P
CESTARI Laura
P
SORANZO Enoch
P
CESTARO Silvia
P
SPONDA Alessandra
C
CIAMBETTI Roberto
P
VALDEGAMBERI Stefano
P
CORSI Enrico
P
VENTURINI Elisa
P
DOLFIN Marco
P
VIANELLO Roberta
P
FAVERO Marzio
P
VILLANOVA Alberto
P
FORMAGGIO Joe
P
ZAIA Luca
C
GEROLIMETTO Nazzareno
P
ZANONI Andrea
P
GIACOMIN Stefano
P
ZECCHINATO Marco
P
LORENZONI Arturo
P
ZOTTIS Francesca
P
LUISETTO Chiara
P



IL CONSIGLIERE SEGRETARIO
f.to Erika BALDIN

IL PRESIDENTE
f.to Roberto CIAMBETTI
P = presente; C = in congedo; A = assente.
N.B. Gli emendamenti sono conservati nel sistema documentale del Consiglio regionale.
Le richieste di modifica delle votazioni diverse da quelle previste dall'articolo 89 del Regolamento sono menzionate nel Resoconto.

PROCESSO VERBALE
Redazione testo a cura di Gabriella Gamba
Revisione testo a cura di Carla Combi e Alessandro Vian