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Seduta del consiglio regionale del 27/05/2025 n. 177
Martedì, 27 maggio 2025
SOMMARIO
- APPROVAZIONE VERBALI DELLE SEDUTE PRECEDENTI
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- COMUNICAZIONI DELLA PRESIDENZA DEL CONSIGLIO
- INTERROGAZIONI E INTERPELLANZE
- RISPOSTE DELLA GIUNTA REGIONALE ALLE INTERROGAZIONI E INTERPELLANZE
- INTERROGAZIONI A RISPOSTA SCRITTA ISCRITTE ALL'ORDINE DEL GIORNO AI SENSI DELL'ARTICOLO 111, COMMA 4, DEL REGOLAMENTO
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- PRESIDENTE
- Interrogazione a risposta scritta n. 647 del 17 febbraio 2025 presentata dai consiglieri Zanoni e Masolo relativa a "INCURIA, ABBANDONO E FURTI RENDONO L'EX POLVERIERA DI VOLPAGO DEL MONTELLO SEMPRE DI PIÙ UN SITO FANTASMA: LA REGIONE HA INTENZIONE DI INTERVENIRE PER PORRE FINO A QUESTO SFACELO DI UN SITO RICADENTE IN AREA RETE NATURA 2000?"
- Andrea ZANONI (Europa Verde)
- PRESIDENTE
- Ass.re Francesco CALZAVARA
- PRESIDENTE
- Andrea ZANONI (Europa Verde)
- PRESIDENTE
- Andrea ZANONI (Europa Verde)
- PRESIDENTE
- Interrogazione a risposta immediata n. 522 del 15 gennaio 2025 presentata dalla consigliera Baldin relativa a: "OPERATRICI E OPERATORI SOCIOSANITARI DI SOSTEGNO NELLE SCUOLE DELLA RIVIERA DEL BRENTA: LA GIUNTA CONOSCE I DISSERVIZI CAUSATI DALL'ULSS 3 SERENISSIMA E DALLA COOPERATIVA CODESS?"
- Erika BALDIN (Movimento 5 Stelle)
- PRESIDENTE
- Ass.ra Manuela LANZARIN
- PRESIDENTE
- Erika BALDIN (Movimento 5 Stelle)
- PRESIDENTE
- Interrogazione a risposta scritta n. 652 del 25 febbraio 2025 presentata dai consiglieri Zanoni e Masolo relativa a "TUTELA DELLA BIODIVERSITÀ E DEI CHIROTTERI NEL SITO DI FORTE MARGHERA A VENEZIA MINACCIATI DAGLI EVENTI MUSICALI PREVISTI NELL'AMBITO DEL CARNEVALE 2025"
- Andrea ZANONI (Europa Verde)
- PRESIDENTE
- Andrea ZANONI (Europa Verde)
- PRESIDENTE
- Andrea ZANONI (Europa Verde)
- PRESIDENTE
- Ass.re Francesco CALZAVARA
- PRESIDENTE
- Andrea ZANONI (Europa Verde)
- PRESIDENTE
- PROPOSTA DI LEGGE DI INIZIATIVA DEI CONSIGLIERI POSSAMAI, VILLANOVA, PAN, PUPPATO, MAINO, VALDEGAMBERI, MICHIELETTO, BORON, CECCHETTO, ANDREOLI, BOZZA, CENTENARO, CESTARO, DOLFIN, FORMAGGIO, GIACOMIN, RAZZOLINI E RIGO RELATIVA A: "MODIFICHE ED INTEGRAZIONI ALLA LEGGE REGIONALE 31 MARZO 1992, n. 14 "DISCIPLINA DELLA VIABILITÀ SILVO PASTORALE"". (PROGETTO DI LEGGE N. 189) INIZIO
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- PRESIDENTE
- PRESIDENTE
- Gianpiero POSSAMAI (Liga Veneta per Salvini Premier)
- PRESIDENTE
- Renzo MASOLO (Europa Verde)
- PRESIDENTE
- Renzo MASOLO (Europa Verde)
- Renzo MASOLO (Europa Verde)
- PRESIDENTE
- Andrea ZANONI (Europa Verde)
- PRESIDENTE
- Andrea ZANONI (Europa Verde)
- PRESIDENTE
- Andrea ZANONI (Europa Verde)
- PRESIDENTE
- Elena OSTANEL (Il Veneto che Vogliamo)
- PRESIDENTE
- Elena OSTANEL (Il Veneto che Vogliamo)
- PRESIDENTE
- Elena OSTANEL (Il Veneto che Vogliamo)
- PRESIDENTE
- Erika BALDIN (Movimento 5 Stelle)
- PRESIDENTE
- Erika BALDIN (Movimento 5 Stelle)
- PRESIDENTE
- Stefano VALDEGAMBERI (Gruppo Misto)
- PRESIDENTE
- Jonatan MONTANARIELLO (Partito Democratico Veneto)
- PRESIDENTE
- Jonatan MONTANARIELLO (Partito Democratico Veneto)
- PRESIDENTE
- Stefano VALDEGAMBERI (Gruppo Misto)
- PRESIDENTE
- Jonatan MONTANARIELLO (Partito Democratico Veneto)
- PRESIDENTE
- Giuseppe PAN (Liga Veneta per Salvini Premier)
- PRESIDENTE
- Gianpiero POSSAMAI (Liga Veneta per Salvini Premier)
- PRESIDENTE
- Joe FORMAGGIO (Fratelli d'Italia - Giorgia Meloni)
- PRESIDENTE
- Elena OSTANEL (Il Veneto che Vogliamo)
- PRESIDENTE
- Elena OSTANEL (Il Veneto che Vogliamo)
- Silvia CESTARO (Zaia Presidente)
- Elena OSTANEL (Il Veneto che Vogliamo)
- PRESIDENTE
- Silvia CESTARO (Zaia Presidente)
- PRESIDENTE
- Arturo LORENZONI (Gruppo Misto)
- PRESIDENTE
- Arturo LORENZONI (Gruppo Misto)
- PRESIDENTE
- Arturo LORENZONI (Gruppo Misto)
- PRESIDENTE
- Andrea ZANONI (Europa Verde)
- PRESIDENTE
- Andrea ZANONI (Europa Verde)
- PRESIDENTE
- Andrea ZANONI (Europa Verde)
- PRESIDENTE
- Andrea ZANONI (Europa Verde)
- PRESIDENTE
- Andrea ZANONI (Europa Verde)
- PRESIDENTE
- Andrea ZANONI (Europa Verde)
- PRESIDENTE
- Andrea ZANONI (Europa Verde)
- PRESIDENTE
- Andrea ZANONI (Europa Verde)
- PRESIDENTE
- Andrea ZANONI (Europa Verde)
- PRESIDENTE
- Andrea ZANONI (Europa Verde)
- PRESIDENTE
- Gianpiero POSSAMAI (Liga Veneta per Salvini Premier)
- PRESIDENTE
- Gianpiero POSSAMAI (Liga Veneta per Salvini Premier)
- PRESIDENTE
- Renzo MASOLO (Europa Verde)
- PRESIDENTE
- Renzo MASOLO (Europa Verde)
- PRESIDENTE
- Renzo MASOLO (Europa Verde)
- PRESIDENTE
- Marco ANDREOLI (Liga Veneta per Salvini Premier)
- PRESIDENTE
- Gianpiero POSSAMAI (Liga Veneta per Salvini Premier)
- PRESIDENTE
- Renzo MASOLO (Europa Verde)
- PRESIDENTE
- Renzo MASOLO (Europa Verde)
- PRESIDENTE
- Renzo MASOLO (Europa Verde)
- PRESIDENTE
Il Presidente Ciambetti, alle ore 14.34, comunica che l'inizio della seduta è rinviato alle ore 14.45.
Assume la Presidenza
Il Presidente Roberto CIAMBETTI
La Seduta inizia alle ore 14.48
PRESIDENTE
Diamo inizio alla 177a Seduta pubblica del Consiglio regionale. I lavori si svolgono sulla base dell'ordine del giorno prot. n. 7161 del 22 maggio 2025.
PUNTO
1 |
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APPROVAZIONE VERBALI DELLE SEDUTE PRECEDENTI
Il PRESIDENTE, poiché nessun Consigliere chiede di fare osservazioni, dichiara che si intende approvato il processo verbale della 176a Seduta pubblica di martedì 13 maggio 2025.
PUNTO
2 |
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COMUNICAZIONI DELLA PRESIDENZA DEL CONSIGLIO
Luca ZAIA
Fabrizio BORON
Andrea CECCHELLERO
Milena CECCHETTO
Nazzareno GEROLIMETTO
Tommaso RAZZOLINI
Silvia RIZZOTTO
I congedi sono concessi.
PUNTO
3 |
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INTERROGAZIONI E INTERPELLANZE
Ai sensi dell'art. 114, comma 3 del Regolamento, l'elenco delle interrogazioni e delle interpellanze, allegato alla Convocazione, è dato per letto.
PUNTI
4 e 5 |
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RISPOSTE DELLA GIUNTA REGIONALE ALLE INTERROGAZIONI E INTERPELLANZE
e
INTERROGAZIONI A RISPOSTA SCRITTA ISCRITTE ALL'ORDINE DEL GIORNO AI SENSI DELL'ARTICOLO 111, COMMA 4, DEL REGOLAMENTO
PRESIDENTE
Iniziamo con le interrogazioni.
Partiamo dalla IRS n. 647 dei colleghi Zanoni e Masolo.
Interrogazione a risposta scritta n. 647 del 17 febbraio 2025 presentata dai consiglieri Zanoni e Masolo relativa a "INCURIA, ABBANDONO E FURTI RENDONO L'EX POLVERIERA DI VOLPAGO DEL MONTELLO SEMPRE DI PIÙ UN SITO FANTASMA: LA REGIONE HA INTENZIONE DI INTERVENIRE PER PORRE FINO A QUESTO SFACELO DI UN SITO RICADENTE IN AREA RETE NATURA 2000?"
Prego, collega Zanoni.
Andrea ZANONI (Europa Verde)
Grazie, Presidente. Buongiorno a tutti.
Questa è un'interrogazione depositata su un sito molto importante, perché si tratta di ben un chilometro quadro di area naturale che ricade all'interno di un sito tutelato a nome di 500 milioni di cittadini europei, perché fa parte della Rete Natura 2000, in particolare la zona SC Montello. Si sviluppa praticamente in una superficie, come vi dicevo, di quasi un chilometro quadro, 940.000 metri quadri, e ha un perimetro di quasi 4 chilometri.
A seguito dell'intervenuta sdemanializzazione, l'area è stata ceduta gratuitamente al Comune di Volpago del Montello. Osservato che nel tempo sono state promosse meritorie iniziative di coprogettazione e recupero da parte della cittadinanza attiva, iniziativa, tuttavia, mai andata in porto, il cespite immobiliare, 100 ettari, sono ormai parecchi anni che versa in uno stato praticamente di abbandono.
Anche in ragione dello stato di abbandono di questa area, complice l'isolamento naturale e l'assenza di predisposizioni di presìdi di sicurezza di vigilanza, i fabbricati che compongono questo sito, ex caserma e presidio militare, sono praticamente diventati oggetto di scorrerie con predazione e saccheggi da parte anche dei gruppi organizzati, testimoniate dall'accelerazione lungo il perimetro della recinzione; recinzione che poteva essere oggetto anche di riparazione, cosa che non è stata fatta.
In questo senso è da notare che questi furti hanno interessato la cucina, i termosifoni, i quadri elettrici, le gabbie in rame con funzione di anti-fulmini dei fabbricati, praticamente ogni elemento utile e funzionale, lasciando l'area e gli immobili privi degli interventi per condurli a usi civili che potevano essere attivati e che purtroppo non lo sono stati, anche per l'assenza di interventi pubblici come è mancata una vera e propria attività di vigilanza.
Se si eccettua quella svolta in modo del tutto spontaneo dai volontari della Protezione civile, come peraltro testimoniato anche da un servizio andato in onda venerdì 7 febbraio scorso sul telegiornale dell'emittente Antenna 3 Nordest. Considerato che in detta area la Regione potrebbe, in collaborazione con il Comune, attivare e sostenere progettualità variamente declinate per avviare un rilievo fito-sociologico, con rilevazione GPS di tutti i grandi alberi presenti, ad esempio, creare una mappa delle specie rare di alto pregio per evitare distruzioni anche involontarie; istituire e coordinare una Consulta per la definizione di un regolamento sulle regole di comportamento nell'area; contribuire a minimizzare l'impatto antropico per preservare il patrimonio ambientale che si è preservato grazie al fatto che era recintato e di proprietà del Ministero della difesa; creare una scuola nel bosco per le nuove generazioni, sfruttando le caratteristiche ambientali e la sicurezza dall'area recintata; destinare spazi per le attività artistiche come colonie artistiche, Land Art, ad esempio, cito il Parco Arte Sella e sale espositive nei bunker o cosiddette riservette. Ci sono in quest'area, in questa vasta area, degli edifici a caserma, ma poi ci sono poco meno di un centinaio di cosiddette riservette, cioè dei bunker dove, in maniera isolata, venivano stoccate le munizioni, le bombe e le granate.
Considerato altresì che l'area, come rilevato in premessa, rientra nella zona speciale di conservazione ZSC Montello, appartenente alla Rete Natura 2000, chiediamo alla Giunta regionale di sapere se intenda o meno intervenire per fermare lo stato di integrale abbandono in cui versa l'ex polveriera di Volpago del Montello (Treviso) anche coinvolgendo Veneto Agricoltura e ARPAV, che tra le loro missioni e tra i loro compiti hanno proprio quello di valorizzare, monitorare e tutelare siti naturali come questo.
Questa era l'interrogazione, colleghi.
PRESIDENTE
Grazie. Al posto dell'assessore Corazzari, risponde l'assessore Calzavara.
Prego.
Ass.re Francesco CALZAVARA
Grazie. Buon pomeriggio a tutti. La risposta è un po' articolata. Eventualmente, poi, la consegneremo.
L'interrogazione in oggetto riferisce di un generale stato di abbandono e incuria del sito denominato ex polveriera, ceduto al Comune di Volpago del Montello a seguito dell'intervenuta sdemanializzazione.
Evidenzia, inoltre, che reiterati atti vandalici, saccheggi e scorrerie indisturbate hanno contribuito, nel tempo, al degrado dell'area, sottolineando la necessità di preservare il patrimonio ambientale del sito attraverso interventi attivi di salvaguardia e manutenzione, anche ricorrendo a una progettualità concertata con altri soggetti istituzionali. Ciò anche tenuto conto della collocazione all'interno della ZSC IT 3240004 a Montello.
La Direzione Turismo e marketing territoriale ha, pertanto, provveduto a richiedere, con nota protocollo 140258 del 19 marzo 2025, al Comune di Volpago del Montello e alla Direzione regionale Foreste, silvicoltura e sistemazioni idraulico forestali le informazioni necessarie a soddisfare le richieste formulate con interrogazioni e tese a scongiurare il paventato stato di abbandono dell'area nota come ex polveriera.
A riguardo, per quanto attiene agli aspetti strettamente connessi alla tutela degli habitat e alla salvaguardia delle biodiversità, la Direzione regionale interpellata ha fornito, con nota protocollo 166082 del 1° aprile 2025, le seguenti informazioni in merito agli interventi selvicolturali eseguiti "In accordo con il Comune di Volpago la U.O. Servizi forestali ha progettato ed eseguito interventi di miglioramento boschivo con fondi SIF attualmente ancora in essere".
Le finalità principali degli interventi sono: miglioramento compositivo e strutturale dei Consorzi forestali ivi presenti, mirato soprattutto a favorire le informazioni potenziali che in quest'area sono strettamente connesse ai boschi di Quercus Petraea e nelle stazioni più fresche e mesofile di Carpinus Betulus, ascrivibili all'habitat 91L0. Si è provveduto in tal senso al contenimento delle specie alloctone, principalmente Robinia, favorendo la diffusione di latifoglie nobili ecologicamente più compatibili e coerenti.
Valorizzare e gestire i margini boschivi, limitando lo sviluppo dei rovi e favorendo la formazione di comunità eco tonali più ricche dal punto di vista compositivo ed organizzativo. Gli interventi sono stati progettati in conformità alla Carta degli habitat della ZSC Montello, approvata con DGR n. 615 del 21 giugno 2022, attenendosi alle indicazioni di dettaglio contenute in uno studio sulla vegetazione, realizzato ad hoc da un professionista esperto. A tal proposito si rileva che per l'habitat 91L0 sono state rispettate le indicazioni presenti nelle misure di conservazione, area biogeografica continentale, articoli nn. 141 e 147, e si è tenuto conto di quanto contenuto nel PAF, Misura E.2.6.11.
L'ambito degli interventi progettati dalla Regione esula, tuttavia, da quello della manutenzione e gestione dei locali, per i quali è invece competente il Comune di Volpago che, con nota n. 5477 del 4 aprile 2025, acquisita al protocollo regionale n. 175575 del 4 aprile 2025, ha fornito le seguenti rassicurazioni in merito ai quesiti posti dalla scrivente Direzione.
Il comparto è posto sul Montello ed insiste su una superficie pari a circa 100 ettari. L'ambito attualmente risulta ancora completamente circondato da una doppia recinzione di altezza pari a 3 metri, realizzata all'epoca della polveriera, al fine di delimitare e rendere inaccessibile l'area con finalità militari.
L'area, quindi, è accessibile mediante i due accessi originari, uno posto a nord e uno posto a sud, entrambi chiusi da cancellate, catena e lucchetto antintrusione. Attualmente l'unico accesso utilizzato è comunque quello sud. Quello a nord risulta chiuso e bloccato anche mediante elementi in calcestruzzo, posizionati contro la cancellata.
Si fa presente, inoltre, che all'esterno della recinzione sono presenti anche numerosi rovi ed essenze, che circondano un po' tutta l'area, rendendo spesso non avvicinabile nemmeno il perimetro esterno.
Dal punto di vista ambientale, la stessa non presenta particolari problematiche. Non vi è alcun deposito di rifiuti abbandonati, l'area è stata svuotata dai militari prima della cessione. Difficile risulta inoltre la possibilità di abbandono di rifiuti, vista la posizione, e la doppia recinzione sopra descritta è sempre monitorata dal Comune di Volpago del Montello.
L'unico elemento da bonificare, che rende al momento non fruibile l'ambito, è quello relativo alle coperture di parecchi dei manufatti esistenti, i depositi di munizioni sparsi per la polveriera costituiti da elementi in eternit. In generale, le coperture si presentano in discreto stato di conservazione e integre, a parte alcuni casi, a seguito di danni dovuti ad eventi atmosferici degli ultimi due anni.
Il Comune prevede in ogni caso il monitoraggio continuo dell'area e la verifica della recinzione esterna, al fine di mantenere inaccessibile l'ambito anche con lavori di manutenzione della stessa e la manutenzione ordinaria della viabilità, al fine di garantire l'accesso a tutti gli ambiti della stessa.
Ciò premesso, il Comune di Volpago del Montello ha inteso fornire anche ulteriori informazioni rilevanti in relazione alla tutela della biodiversità e del patrimonio naturalistico dell'area.
In particolare, riferisce le seguenti iniziative intraprese o in corso di definizione: 1) attività di studio e approfondimenti, a partire dal 2019, in collaborazione con l'associazione LDP e FVG, laboratori di paesaggi, mediante un percorso di coprogettazione con coinvolgimento della popolazione; 2) intervento di miglioramento boschivo a partire dal 2020 in collaborazione con la Regione del Veneto. Il Comune conferma quanto già riferito nella sopracitata nota della Direzione Foreste, silvicoltura e sistemazioni idraulico-forestali, sottolineando che "il progetto è mirato al contenimento delle specie alloctone, principalmente Robinia, favorendo la diffusione di latifoglie nobili ecologicamente più compatibili e coerenti, a valorizzare e gestire i margini boschivi limitando lo sviluppo di nuovi, favorendo la formazione di comunità eco tonali più ricche dal punto di vista compositivo e organizzativo". 3) Partecipazione ad un bando LIFE a partire dal 2020 e riproposto con aggiornamenti annuali sino al 2023 per la definizione di modalità di gestione delle aree utili alla ricostituzione delle condizioni naturali dell'ecosistema, anche in termini di popolazione faunistica.
Le linee di intervento proposte prevedevano la partecipazione di tutti gli stakeholder nell'attuazione di azioni finalizzate alla conservazione e al miglioramento dell'ecosistema della specie. Benché la proposta non sia risultata finanziabile, la Commissione europea ha comunque assegnato al progetto un sigillo di qualità.
Il Comune precisa che, benché la proposta presentata col bando LIFE non sia... In tale ottica il Comune riferisce anche: "È in corso attualmente la stesura di un progetto per la riqualificazione di porzione della polveriera, per accedere ad un bando pubblico per la selezione dei Piani di sviluppo in aree dismesse o in disuso, articolo 1, comma 146 e seguenti della legge n. 178/2020". Tale bando è bandito dalla Presidenza del Consiglio dei ministri con scadenza 7 aprile 2025.
Visto tutto quanto sopra riferito, si ritiene che le azioni sin qui condotte tanto dal Comune di Volpago quanto dalla Regione del Veneto, testimoniano di un effettivo impegno per la riqualificazione dell'ex polveriera e di un'attenzione concreta alle esigenze di tutela della biodiversità dell'area. Evidenza, questa, che permette di escludere il paventato destino di integrale abbandono dell'area. Al contrario, la progettualità, anche congiunta, sin qui attuata e in corso di definizione, suggerisce una prospettiva di miglioramento delle condizioni generali dell'ecosistema locale e di perseguimento delle finalità di tutela del patrimonio naturalistico proprie dell'istituzione Rete Natura 2000.
PRESIDENTE
Grazie, Assessore.
È un luogo che conosco abbastanza bene anch'io, avendolo frequentato tempo fa.
Collega Zanoni, prego.
Andrea ZANONI (Europa Verde)
Una curiosità, lo ha frequentato in veste di?
PRESIDENTE
Io ho fatto il servizio militare e ogni tanto qualcuno andava a fare le guardie in quel posto.
Io ho fatto anche altro, però, insomma!
Andrea ZANONI (Europa Verde)
Bene, lo conosce anche il nostro Presidente questo sito.
Ho ascoltato la risposta dell'Assessore. Ringrazio l'assessore Calzavara, che sostituisce anche in questo caso l'assessore Corazzari, che chissà se poi sarà presente, invece, per la cosa che lo compete. Volevo sottolineare come dalla risposta sembrerebbe tutto rose e fiori, tutto sotto controllo, tutto a posto: non si fa cenno ai furti che ci sono stati in questi edifici, non si fa cenno anche che, effettivamente, la vigilanza, che viene descritta essere attiva, ha fatto sì che sono stati dei volontari a scoprire che in quel sito c'erano dei furti in atto e a denunciarli. Io visitai ancora nel 2013 quel sito, quando erano insediati i militari e ricordo strutture mantenute pulite, efficienti, manutenute.
Entrai all'epoca in veste di Deputato al Parlamento Europeo, fui accompagnato da questo Generale che ci mostrò, appunto, quest'area, proprio perché c'era la voce che sarebbe stata oggetto di sdemanializzazione. In questi anni purtroppo non c'è stata vigilanza e si sono ripetuti atti vandalici di saccheggio.
Hanno rubato importanti materiali, gli impianti e le reti antifulmine, quintali e quintali di rame. Inoltre, si sono verificati nella doppia recinzione numerosi atti di manomissione della stessa con creazione di fori che hanno interessato il furto non solo di materiali dai fabbricati, ma anche di legname all'interno di quest'area.
A me fa piacere che ci siano in corso queste cose che mi avete elencato. Bisogna vedere fino a che punto vengono realizzate perché, se io leggo che il Comune prevede il monitoraggio continuo dell'area, mi chiedo da quando, perché se ci fosse un monitoraggio continuo, non sarebbero andati a saccheggiare quell'area. Lo stesso dicasi per la verifica continua della recinzione: anche qui avrei, ma hanno molto da dire anche i cittadini di Volpago, perché sanno bene di questa situazione.
Dopodiché, è un peccato che il Comune abbia partecipato a questo bando europeo LIFE, che questo bando sia stato anche riconosciuto come progetto di qualità, ma se non arrivano i fondi... quindi chiederei un maggiore interessamento da parte della Regione Veneto, perché riusciamo a trovare i fondi in bilancio per dare 100, 200, 300.000 euro alle associazioni venatorie per fare i loro incontri, le loro attività antibracconaggio e, anche se il bracconaggio continua ogni anno e aumenta, non importa. Però se si vuole dare quei fondi ai cacciatori (non si capisce poi perché i cacciatori debbano essere sempre accontentati in tutto, basta vedere il progetto di legge sui fuoristrada), perché non troviamo dei fondi da dare anche a questi Comuni che hanno siti così importanti?
Sempre parlando di caccia, sul giornale è uscita la notizia che un'associazione venatoria ha chiesto la gestione di quest'area, e ci mancherebbe altro: è l'unica area del Montello dove non si caccia e adesso i cacciatori chiedono di gestire l'area perché ci sono i cinghiali, perché c'è questo e quell'altro!
Tra l'altro, se ci sono i cinghiali là dentro, è perché qualcuno ha fatto i buchi nelle reti e qualcuno non li ha manutenuti.
Quello che leggo in questa risposta, Assessore (ambasciator non porta pena, perché è una risposta all'assessore Corazzari) è parzialmente vero, perché chi conosce quest'area da molto tempo sa che purtroppo, invece, ci sono diversi buchi che vengono fatti frequentemente, ma non c'è il monitoraggio continuo di quest'area, perché – ripeto – se ci fosse stato un monitoraggio continuo di quest'area, non avrebbero fatto tutti quei furti che ci hanno indignato moltissimo.
PRESIDENTE
Grazie, collega Zanoni.
Alle comunicazioni del Presidente che ho dato prima mancava il collega Villanova. La richiesta di congedo è arrivata in tempo utile, alle ore 13.50.
Torniamo alla IRI n. 522 della collega Baldin.
Interrogazione a risposta immediata n. 522 del 15 gennaio 2025 presentata dalla consigliera Baldin relativa a: "OPERATRICI E OPERATORI SOCIOSANITARI DI SOSTEGNO NELLE SCUOLE DELLA RIVIERA DEL BRENTA: LA GIUNTA CONOSCE I DISSERVIZI CAUSATI DALL'ULSS 3 SERENISSIMA E DALLA COOPERATIVA CODESS?"
Prego, collega Baldin.
Erika BALDIN (Movimento 5 Stelle)
Grazie, Presidente.
Con questa interrogazione si chiede alla Giunta cosa intenda fare per rimediare a quello che abbiamo letto sulla stampa provinciale di Venezia: in particolare, in una scuola secondaria di primo grado a Dolo è mancata, per lunga parte del 2024 e anche del 2025, la figura dell'operatore sociosanitario a sostegno di una persona in difficoltà.
Proprio per queste continue assenze che non sono da ascrivere, ovviamente, alla figura dell'operatore e poi anche per i ripetuti i cambi di personale, non è stato possibile garantire una continuità del servizio nei confronti di questo studente.
La domanda che si rivolge alla Giunta regionale è quella per cui si vogliono conoscere le azioni, non solo in relazione al caso specifico, che intenda effettuare affinché non ci siano più questi casi e cosa intenda fare per ottenere il migliore livello di formazione dei giovani ai quali è destinato il servizio dell'operatore sociosanitario. Grazie.
PRESIDENTE
Risponde l'assessore Lanzarin. Prego.
Ass.ra Manuela LANZARIN
La legge n. 104 del 1992, legge quadro per l'assistenza, l'integrazione sociale e i diritti delle persone con disabilità garantisce il diritto all'integrazione scolastica alle persone con disabilità nelle scuole di ogni ordine e grado e nelle università attraverso azioni per lo sviluppo della potenzialità della persona con disabilità, nell'apprendimento, nella comunicazione, nelle relazioni e nella socializzazione.
Il servizio di integrazione scolastica e sociale, presente nelle aziende ULSS su delega dei Comuni, ha come finalità la promozione e l'affermazione del diritto allo studio e dell'istruzione sanciti dalla Costituzione, dalla normativa internazionale nazionale e regionale ed è rivolto agli alunni con disabilità in età scolare e prescolare che frequentano le scuole di ogni ordine e grado. L'attività tramite interventi di operatori sociosanitari e di educatori è finalizzata allo sviluppo dell'autonomia personale, igiene, alimentazione, mobilità, relazione e all'autonomia sociale al fine di favorire l'inclusione scolastica degli alunni con disabilità. Viene promosso tramite tali servizi il potenziamento delle capacità individuali, l'acquisizione o il consolidamento delle autonomie personali e relazionali, anche al fine di gestire o ridurre i comportamenti, problema negli alunni con diagnosi di autismo o sindromi correlate, nell'ambito del progetto educativo individualizzato.
Il servizio di integrazione scolastica è un servizio che viene gestito e coordinato all'Unità operativa Infanzia, Adolescenza, Famiglia dell'azienda ULSS 3 in collaborazione con scuola e famiglia. In ordine al quesito posto relativo alla carenza di personale OSS durante l'orario scolastico a sostegno degli alunni e studenti con disabilità nell'ambito territoriale dell'azienda ULSS 3 Serenissima, si evidenzia che, a seguito di specifica richiesta da parte della Direzione Servizi sociali, persone con disabilità e progettualità a supporto, la medesima azienda, con nota acquisita al protocollo n. 60991 del 4/02/2025, ha comunicato che le problematiche sono state affrontate e risolte.
PRESIDENTE
Grazie, Assessore.
Collega Baldin, prego, per la replica.
Erika BALDIN (Movimento 5 Stelle)
Ringrazio l'assessore Lanzarin.
Apprendiamo che, secondo l'azienda, si è risolta la situazione in oggetto solo dopo l'interrogazione, perché la data della mia interrogazione è 15 gennaio e la comunicazione che si è risolta la problematica è del 4 febbraio. Le interrogazioni alle volte servono. Però, non dice altro rispetto al fatto che si è risolta, come si è risolta, in che senso e, soprattutto, qual è la situazione degli operatori in quella zona del Veneto. La risposta quindi non mi lascia pienamente soddisfatta. Mi sarei aspettata una argomentazione un po' più ampia, vista la delicatezza del tema.
Comunque, ringrazio l'Assessore e spero che in futuro non si verifichino più situazioni di questo tipo che mettono in estrema difficoltà persone che già devono scontare difficoltà in questo senso.
Ringrazio e mi auguro che le cose possano migliorare nella ULSS 3.
PRESIDENTE
Grazie a lei.
Passiamo alla IRS n. 652, ancora dei colleghi Zanoni e Masolo.
Interrogazione a risposta scritta n. 652 del 25 febbraio 2025 presentata dai consiglieri Zanoni e Masolo relativa a "TUTELA DELLA BIODIVERSITÀ E DEI CHIROTTERI NEL SITO DI FORTE MARGHERA A VENEZIA MINACCIATI DAGLI EVENTI MUSICALI PREVISTI NELL'AMBITO DEL CARNEVALE 2025"
Collega Zanoni, prego.
Andrea ZANONI (Europa Verde)
Grazie, Presidente.
Parliamo ancora di tutela di ambiente e di tutela di biodiversità, in questo caso dei chirotteri (i pipistrelli) nel sito di Forte Marghera a Venezia. Ricordo che dal 2022 la biodiversità è tutelata anche dalla nostra Costituzione.
È pervenuta una segnalazione alla LIPU di Venezia concernente lo svolgimento di un evento musicale della durata di più giorni, precisamente nei giorni – la manifestazione si è già svolta – 22 febbraio, 28 febbraio, sabato 1° marzo e 4 marzo 2025.
Naturalmente l'interrogazione è datata, quindi sono tutte cose già accadute, il tutto nell'ambito della manifestazione diffusa del Carnevale di Venezia 2025.
Io non so se ci sia un festino in Aula, Presidente, ma si fa fatica a parlare, a illustrare in una interrogazione in questa situazione qui. Capisco che a certi colleghi della biodiversità non interessa niente, però è un'interrogazione che ha pari diritto di tutte le altre.
PRESIDENTE
Collega Zanoni, a me il brusio dà un fastidio che non ha idea, però mi sembrava fosse in termini mediamente normali sinceramente...
Andrea ZANONI (Europa Verde)
Io sento sghignazzare e ridere, Presidente, non è che faccia piacere.
PRESIDENTE
Io questo non l'ho sentito, mi dispiace, non è giusto, ci mancherebbe...
Andrea ZANONI (Europa Verde)
Forte Marghera è contermine alla Laguna di Venezia, è un sito di Rete Natura 2000, quindi è tutelato a nome di tutti i cittadini europei, quasi 500 milioni.
Si tratta di un ex Forte militare, naturalizzato spontaneamente, che ospita diverse tipologie di vegetazione, con alberature anche di notevoli dimensioni. L'area rappresenta un ricovero per diverse specie di uccelli, viene utilizzata come area di sosta per specie in migrazione e ospita una nutrita colonia di chirotteri che sono, come giustamente ha ricordato lei leggendo il titolo, i pipistrelli.
I volontari della LIPU, Lega Italiana Protezione Uccelli, a seguito di sopralluogo, hanno constatato che il sito per la sua costituzione e conformazione rappresenta un rifugio ideale per i chirotteri, presenta numerosi vecchi alberi con seccume, incavi, marciume esteso, strato di copertura di edera, vecchi fabbricati con crepe e fessure profonde, anfratti, pertugi e spazi sotto coppo: tutte aree utili per la sosta e riproduzione di questa specie.
Come riportato dal dottor Giampaolo Pamio, responsabile della LIPU di Venezia, un eventuale disturbo del loro stato di ibernazione porterebbe i pipistrelli ad un risveglio fuori periodo e, privati della possibilità di catturare prede nella stagione invernale, andrebbero incontro a morte certa.
Il consigliere comunale Gianfranco Bettin e l'associazione Amici del Forte denunciano che gli eventi rischiano di trasformarsi in rave, stravolgendo un'area di straordinario valore storico, architettonico, ambientale, riconosciuta come ecosistema complesso, che ospita una elevata biodiversità.
Rilevato che studi recenti del 2023 mostrano che la sola musica ad alto volume (per chi è interessato ho la fonte di questi studi) influisce negativamente sullo status di conservazione dei chirotteri, portando ad una diminuzione anche del 50% della loro presenza. I chirotteri dipendono dai suoni per orientamento, accoppiamento, difesa dai predatori, ricerca di cibo (sono quelli che mangiano le zanzare): la musica ad alto volume interrompe la loro capacità di riconoscere i segnali acustici naturali.
Rilevato altresì che i residenti lamentano come dopo questi eventi resti uno scenario di degrado (vetri rotti, immondizia ovunque, panchine e sentieri invasi da persone in stato confusionale), ricordato che i chirotteri sono tutelati da numerose leggi nazionali e convenzioni internazionali (è vietato recare disturbo agli esemplari, in particolare durante l'ibernazione, nonché alterare o distruggere dei siti di rifugio).
Tutto ciò premesso, noi Consiglieri interroghiamo la Giunta regionale per sapere se sia a conoscenza della situazione descritta e delle segnalazioni della LIPU e dei gruppi ambientalisti locali riguardo agli interventi musicali previsti a Forte Marghera (ovvero già fatti, a questo punto, a Forte Marghera); quali iniziative urgenti intenda intraprendere per garantire la tutela della biodiversità, in particolare dei chirotteri presenti nell'area di Forte Marghera; se non ritenga opportuno effettuare immediatamente un sopralluogo tramite l'Ufficio Biodiversità della Giunta regionale del Veneto per valutare l'impatto che l'evento musicale avrà ‒ in questo caso ha avuto ‒ sui chirotteri, come ha chiesto la LIPU con una lettera; se non ritenga necessario precauzionalmente intervenire per bloccare o regolamentare in modo stringente gli eventi musicali effettuati per il Carnevale 2025 a Forte Marghera, al fine di evitare danni irreparabili alla fauna protetta (questo, naturalmente, in previsione); infine, quali misure intenda adottare per garantire che Forte Marghera ‒ concludo, Presidente, sono stato anche interrotto ‒ che è di straordinario valore storico, architettonico e ambientale, sia adeguatamente protetto e valorizzato nel rispetto della sua vocazione naturale e culturale.
PRESIDENTE
Risponde l'assessore Calzavara al posto dell'assessore Corazzari.
Ass.re Francesco CALZAVARA
Con riferimento all'interrogazione in oggetto, la Direzione turismo e marketing territoriale ha provveduto, in data 18 marzo 2025, con nota protocollo n. 137653, a richiedere al Comune di Venezia e alla Città metropolitana, ad ognuno per quanto di competenza, se gli eventi musicali svoltisi nelle giornate del 22 e 28 febbraio, 1° e 4 marzo 2025 siano stati preventivamente autorizzati, anche in ragione della valutazione dell'eventuale impatto acustico a carico di chirotteri o di altra fauna protetta (in caso affermativo, si chiede di riferire circa gli esiti di tale valutazione) e se siano stati svolti anche in passato sopralluoghi presso l'area di Forte Marghera utili alla caratterizzazione della componente faunistica potenzialmente esposta al disturbo sonoro determinato dallo svolgimento di eventi musicali.
In una prima nota del 21 marzo 2025, acquisita a protocollo regionale n. 146392 del 21 marzo 2025, il Comune di Venezia, Area Servizi al cittadino, imprese e qualità della vita, settore autorizzazioni ambientali, ha provveduto a chiarire che per gli eventi musicali di cui trattasi non trovano applicazione né la disciplina della deroga ai limiti di inquinamento acustico previsti dalla normativa vigente (legge n. 447/1995), né l'articolo 7, comma 2, del Regolamento comunale per la disciplina delle emissioni rumorose, in deroga ai limiti acustici vigenti, riferiti unicamente a manifestazioni temporanee realizzate in ambiente esterno.
Trattandosi, quindi, di eventi musicali svoltisi in luoghi chiusi, trova applicazione il solo Regolamento di polizia e sicurezza urbana, che vieta comportamenti volti a turbare la quiete pubblica, compresi quelli connessi alle emissioni di suoni e rumori molesti percepibili all'esterno dei locali.
Per le eventuali paventate implicazioni a carico della fauna, in particolare dei chirotteri, la citata nota rinvia al competente Settore dello stesso Comune, Area sviluppo e territorio, città sostenibili, settore bonifiche e valutazioni ambientali. Questo in data 15 aprile 2025 ha trasmesso una nota acquisita in pari data a protocollo regionale n. 193335, con cui, in relazione ad attività di sopralluoghi presso Forte Marghera, informa che non sono stati svolti i rilievi della componente faunistica "principalmente considerato che il Forte si configura come qualsiasi altro parco cittadino, per cui non soggetto a valutazioni specifiche di ricerca di habitat o habitat di specie. Essendo esterno ai siti Natura 2000, di conseguenza non risultano necessari approfondimenti specifici sulle componenti faunistiche presenti".
Al riguardo, segnala anche che l'Amministrazione comunale non ha affidato incarichi professionali per le valutazioni in oggetto, evidenziando che "caratterizzazione della componente faunistica potrebbe essere richiesta per specifici studi di enti di ricerca e università, che tuttavia non sono stati autorizzati o non si registrano negli ultimi anni in capo a questa Amministrazione, sia nel contesto del Forte che di altri parchi urbani".
Infine, la nota conferma che gli eventi regolarmente autorizzati si sono svolti all'interno di edifici e che non ci sono stati suoni/musica all'aperto, con ciò, di fatto, rassicurando in merito al possibile fattore di rischio per i chirotteri nella loro cosiddetta "fase di ibernazione invernale", come ipotizzato nella segnalazione LIPU, da cui trae origine l'interrogazione in oggetto.
PRESIDENTE
Grazie, Assessore.
La parola al collega Zanoni per la replica.
Andrea ZANONI (Europa Verde)
Mi spiace che non ci sia l'assessore Corazzari che ha scritto la risposta. Mi riservo di leggerla con attenzione e calma, però ho sentito cose che non è che siano tanto positive. Vorrei ricordare all'assessore Corazzari ‒ che non c'è ‒ che anche se un sito naturale come questo, dove c'è vegetazione, dove ci sono ambienti utili alla presenza della fauna selvatica, non è protetto da Rete Natura 2000, non vuol dire che la fauna presente non sia protetta. La fauna è sempre protetta. La Direttiva Habitat e la Direttiva Uccelli lo dicono chiaramente: è vietato disturbare la fauna selvatica in particolare nel periodo di nidificazione ed è vietato mettere in atto tutte quelle attività che possono compromettere la presenza di questa fauna. Tra l'altro, i chirotteri in questo caso sono delle specie in continua e progressiva diminuzione. Colleghi, anche quelli che magari non sono interessati, pensate che fino a venti, trenta o quarant'anni fa, ad ogni lampione delle nostre campagne di notte c'era un girotondo di pipistrelli che andavano a catturare le zanzare e i vari insetti notturni. Sono spariti anche quelli. Quelli sono campanelli d'allarme. Questi animali piccoli soccombono, spariscono, come le rondini, come i passeri, ma noi facciamo finta di niente, va tutto bene.
Magari adesso potremo avere il nostro Presidente che al Vinitaly va a snocciolare i dati sulle quantità di vino prodotto, naturalmente senza mai citare il fatto che all'aumentare della produzione del vino si aumenta l'uso dei pesticidi, che poi condannano la biodiversità e condannano animali come questi. Vedere che mi si risponde con il fatto che "principalmente considerato che il Forte non si configura come qualsiasi altro parco cittadino per cui non soggetto a valutazioni specifiche di ricerca di habitat e habitat di specie, essendo esterno ai siti di Rete Natura 2000, di conseguenza, non risultano necessari approfondimenti specifici sulle componenti faunistiche presenti" è fare da scaricabarile da parte di un Ente che dovrebbe per legge tutelare la fauna selvatica, perché la fauna selvatica va protetta anche in ambiti come questi.
Siamo fortunati ad avere un'associazione – in questo caso la LIPU, ma non solo – che si è interessata a questo, perché, come potete capire, questi rave notturni, che alla fine ti dicono che finiscono a una certa ora e poi vanno avanti di notte a tutto volume, sarebbe meglio evitarli: si fa un favore anche ai residenti e ai cittadini. Ci vuole una maggiore attenzione, a mio avviso, perché questa componente faunistica è una componente che deve essere tutelata.
Io volevo ricordare che, oltre alla lettera che è stata mandata in Regione da parte del Presidente della LIPU (Lega Italiana Protezione Uccelli), è stata fatta una petizione in merito e sono intervenuti molti cittadini e molte altre associazioni preoccupate per questa situazione.
Volendo esprimere un giudizio, naturalmente con riserva di un maggior approfondimento sulla lunga risposta che mi è stata data, direi che sono piuttosto insoddisfatto, perché un Ente pubblico come il nostro, che è la Regione Veneto, è ben consapevole dei problemi di biodiversità che abbiamo in Veneto, tanto è vero che ha fatto un ottimo lavoro per quanto riguarda Veneto Sostenibile, ovvero per quanto riguarda il monitoraggio degli obiettivi ONU 2030, dove nella valutazione risulta che sull'obiettivo "Vita sulla Terra" il Veneto ha una casellina rossa ed è quindi l'obiettivo sul quale il Veneto è messo peggio. Nel momento in cui c'è la consapevolezza che, per quanto riguarda la tutela della biodiversità, non ci siamo, di fronte a segnalazioni del genere, sarebbe stato opportuno, come ha anche suggerito la LIPU, che il Settore biodiversità della Giunta regionale si fosse interessato e che magari l'Assessore avesse proposto anche degli interventi.
Qui assistiamo non solo a un'attività dell'Assessore pronta a incontrare i cacciatori, sul piano faunistico-venatorio, sul calendario venatorio, escludendo le associazioni che tutelano gli animali, ma anche a un disinteresse in un frangente così importante e per una popolazione di animali così rara.
PRESIDENTE
Abbiamo terminato i punti destinati alle risposte a interrogazioni e interpellanze.
PUNTO
6 |
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PROPOSTA DI LEGGE DI INIZIATIVA DEI CONSIGLIERI POSSAMAI, VILLANOVA, PAN, PUPPATO, MAINO, VALDEGAMBERI, MICHIELETTO, BORON, CECCHETTO, ANDREOLI, BOZZA, CENTENARO, CESTARO, DOLFIN, FORMAGGIO, GIACOMIN, RAZZOLINI E RIGO RELATIVA A: "MODIFICHE ED INTEGRAZIONI ALLA LEGGE REGIONALE 31 MARZO 1992, n. 14 "DISCIPLINA DELLA VIABILITÀ SILVO PASTORALE"". (PROGETTO DI LEGGE N. 189) INIZIO
Relazione della TERZA Commissione Consiliare.
Relatore: Consigliere Possamai
Correlatore: Consigliere Masolo
PRESIDENTE
Passiamo al punto n. 6, PDL n. 189, relatore il collega Possamai.
La seduta è sospesa.
La Seduta è sospesa alle ore 15.30
La Seduta riprende alle ore 15.32
PRESIDENTE
Riprendiamo i lavori.
Do la parola al relatore del PDL n. 189, Gianpiero Possamai. Prego.
Gianpiero POSSAMAI (Liga Veneta per Salvini Premier)
Grazie.
Devo scusarmi fin d'ora perché da un paio di giorni la voce se n'è andata. Non so, Presidente, se fosse possibile che la regia possa aumentarmi il volume...
Certamente, non trattiamo con questo progetto di legge di argomenti di importanza rilevante nelle strategie regionali, però la competenza nella transitabilità sulla viabilità silvo-forestale è chiaramente regionale, normata dal 1992 dalla legge n. 14, legge che poi ha subìto diverse modifiche per adattamenti alle esigenze di servizio pubblico piuttosto che alle esigenze delle persone. Adattamenti che si sono susseguiti anche nella normativa amministrativa applicativa della legge.
Strade silvo-pastorali. Di cosa vi sto parlando? Sono viabilità che insistono su suolo pubblico e su suolo privato, su suolo privato il più delle volte sono suoli consortili di più intestatari. Negli anni Settanta e Ottanta ne sono state costruite parecchie, perché servivano soprattutto al disboscamento del legname, sono situate in zone montane o collinari e sono vie di penetrazione ai servizi utili per le zone boschive piuttosto che per le zone pascolive.
Ci sono anche viabilità assimilabili e l'assimilazione è effettuata dalla delibera applicativa a questa legge. Sono identificate dalle Province e dalle Comunità montane e inserite e catalogate in appositi elenchi.
Questo progetto di legge tratta essenzialmente del consolidamento rispetto al contenuto della normativa attuale, tale da garantire servizi e prestazioni che finora non avevano trovato idonea allocazione alla norma specifica.
A testo vigente, chi può transitare su queste viabilità? Ne do un elenco: i mezzi impegnati nei lavori agricoli e forestali, i mezzi di vigilanza antincendio, i mezzi di assistenza sanitaria e veterinaria, i proprietari dei fondi, i titolari di altri diritti reali (immaginiamo i diritti reali elencati nello specifico all'articolo del Codice civile), gli affittuari e i locatari di immobili situati nel territorio servito dalla strada, i mezzi di chi debba transitare per motivi professionali, poi ci sono i regolieri che hanno più ampia facoltà.
Ho detto questo per specificare che non è la persona ad essere autorizzata in transito, è l'autovettura, e la targa dell'autovettura adoperata allo scopo viene indicata nel contrassegno rilasciato dai Comuni.
Credo sia necessario più che mai chiarire fin da subito che le tre categorie elencate nella proposta in discussione sono costituite da soggetti che già attuano la loro attività, transitando attualmente da parecchi anni, da parecchi decenni, su questa viabilità. Sono soggetti a cui nessuno vieta il transito e nessuno vieta l'autorizzazione per transitare, perché sono persone che prestano volontariato per un servizio di interesse pubblico conosciuto e condiviso nei territori dove viene attuato.
Non ci sarà, quindi, aumento del traffico in conseguenza di questa modifica, che è utile per meglio definire i comportamenti consolidati, diventati consuetudine perché, come ho detto, sono decennali, ma serve per dare garanzia delle coperture assicurative su percorsi che vengono autorizzati non dalla legge n. 14, ma da situazioni legislative diverse. Immagino che i Comuni autorizzino, attualmente, con il Testo unico sull'ordinamento degli enti locali, il decreto legislativo che tutti conosciamo, il n. 267 del 2000, ma questo procedimento appare un procedimento non propriamente idoneo, perché il Testo unico dell'ordinamento degli enti locali prevede interventi dei Sindaci, soprattutto nella fase emergenziale, sia per la sicurezza delle persone, sia per sicurezze igienico-sanitarie.
Al primo punto della proposta "soggetti privati che concorrono all'attività degli Enti pubblici, gestori della fauna selvatica prestando attività di supporto" elenco, ad esempio, i miglioramenti ambientali fatti per lo sfalcio dei pascoli abbandonati a beneficio di tutta la fauna cacciabile o non cacciabile, specialmente della fauna non cacciabile, perché in rarefazione, a causa delle modificazioni, anche dal punto di vista dell'aspetto economico, dell'uso della montagna, piuttosto che lo sfalcio dei pascoli abbandonati, piuttosto che il ripristino delle poste di abbeveramento. Come ho detto prima, nessuno ostacola, nessuno non autorizza il transito di queste persone che per una o due giornate all'anno, sottoforma di servizi organizzati o dall'Ente pubblico oppure dalle associazioni e autorizzate dall'Ente pubblico, prestano il loro servizio transitando con la loro autovettura, magari con il decespugliatore e con il rastrello in auto.
La presenza, in questo caso, sotto diverse forme dell'organizzatore, piuttosto che del coadiutore, piuttosto che del soggetto autorizzante dell'Ente pubblico, chiaramente è elemento di garanzia per tutte le limitazioni che si dovessero operare.
Qual è l'incidenza dell'aumento del transito a seguito di questo inserimento? Completamente nulla. L'incidenza è zero, perché sono attività che già si fanno, sono attività che vengono autorizzate forse anche, come ho detto prima, adoperando un percorso legislativo non proprio idoneo per il fatto che la legge ormai è una legge vecchia, è una legge che ha 30 anni e soprattutto nei territori prealpini e alpini si sono consolidate consuetudini per cui nessuno si pone il problema che queste persone debbano servire l'interesse pubblico frequentando questa viabilità.
Chiaramente oggi serve, invece, una regolamentazione chiara, che dia garanzie che, come detto, dia copertura assicurativa, allocando la fattispecie nella normativa più idonea, appunto, la legge n. 14. Ma magari ci fosse qualcuno in più delle solite poche decine del CAI piuttosto che delle associazioni locali di gestione della fauna, piuttosto che della LIPU ed anche dei Comuni, che organizzano queste giornate. Magari ci fosse qualcuno in più dei soliti, dicevo, che su qualche Comune prestano il proprio servizio per un interesse che è un interesse di tutti; ma così non è.
La seconda modifica: "conduttori di cani da recupero che agiscono su specifica richiesta iscritta negli appositi albi provinciali". Sono volontari anche questi, appassionati cinofili, che hanno frequentato i corsi di formazione, hanno superato esami difficili. Anche i loro cani, loro ausiliari, vengono compiutamente e costantemente sottoposti a prove di attitudine. Fanno dei recuperi in ambito venatorio e in ambito degli incidenti stradali. Faccio un esempio per far capire il problema citando una Provincia completamente montana, come la Provincia di Belluno. In Provincia di Belluno abbiamo una media di un incidente stradale al giorno con la fauna selvatica.
Questi sono chiamati a prestare il loro servizio. Sono soggetti elencati negli elenchi provinciali. Sempre la Provincia di Belluno ha 52 soggetti autorizzati ad oggi, di cui più o meno solo il 20%, 15-20% sono effettivamente operativi. Operano per una questione di etica e sia sotto l'aspetto venatorio: è una tecnica arrivata dalla Mitteleuropa negli anni Novanta, quando si è trasformata la caccia di prelievo di ungulati da caccia a vero e proprio prelievo di selezione.
È un'attività che viene attuata con le razze canine, soprattutto germaniche, tipo il bavarese, l'hannoveriano piuttosto che il segugio a pelo forte, che sono state selezionate un paio di secoli fa.
Anche qui l'incidenza dell'aumento di queste categorie, come quella precedente, dopo che potrà essere approvata questa normativa è pari allo zero, perché già lo fanno, perché già vengono autorizzati, perché prestano un servizio utile, perché in quei territori chi ci abita e magari non è così vicino a queste realtà, condivide questa attività perché senz'altro è una attività utile e indispensabile.
Serve quindi un inquadramento normativo per esplicitare chiaramente il tipo di categoria e anche per modulare e regolamentare l'accesso.
Ultima modifica sono "i soggetti autorizzati che operano in base ai piani regionali di contenimento delle specie selvatiche invasive e anche della specie cinghiale per accedere e recedere dalla postazione autorizzata". Specifico subito che questi accedono e recedono solo nella postazione autorizzata. Le postazioni sono autorizzate sotto diversi aspetti dalla vigilanza provinciale di ogni Provincia; quindi, questi operano in base ai piani di contenimento delle specie alloctone e alloctone invasive, che sono elaborati ed approvati dalla Regione Veneto, cioè li facciamo noi, è un'attività che serve a noi, non è caccia. Chiaramente, i piani di controllo possono essere attuati da soggetti della vigilanza pubblica, da pubblici ufficiali titolari anche di porto d'armi, e da soggetti titolari di porto d'armi che hanno seguito percorsi, esami e costante formazione, e sono predisposti a questo tipo di attività.
Io non voglio dilungarmi sulla materia legata alla necessità di intervenire e di completare i piani di controllo per il problema degli alloctoni. Cito solo che noi abbiamo una recente procedura di infrazione, perché lo Stato italiano non ha gestito la diffusione degli alloctoni invasivi esotici in base al Regolamento della Comunità europea del 2014.
Aggiungo che il controllo della specie cinghiale è controllo, non è caccia, perché segue metodi completamente diversi. C'è la necessità, chiaramente, di potenziare e rendere tranquilli gli operatori, perché la necessità di controllare numericamente la specie cinghiale è qualcosa che la Regione sta chiedendo con forza, perché abbiamo la patologia che tutti conosciamo, la peste suina, che è ormai molto presente alle porte dei nostri confini amministrativi.
Tutti i piani di controllo, come detto, sono sotto l'egida della pubblica amministrazione, a garanzia dell'equilibrio delle prestazioni e, qualora servisse, a garanzia dell'equilibrio degli accessi.
L'incidenza di quest'ultimo punto, sul famoso e molto dibattuto in questi giorni in alcuni ambienti, aumento della percorribilità sulla viabilità silvo-pastorale anche qui è pari a zero, perché, oltre a leggere il testo, bisogna anche essere a conoscenza della verità dei fatti, di quali sono gli effetti, di quali sono i comportamenti.
Le postazioni sono autorizzate in valle, perché il prelievo è soprattutto notturno da parte degli operatori e il cinghiale di notte scende dagli insogli che non sono in quota, sono nelle zone con maggior presenza di sottobosco, quindi sui 500-600 metri di altitudine rispetto alla quota a livello del mare e vengono autorizzate le postazioni in valle. A cosa serve? Ci è stato chiesto dai gestori delle malghe perché, quando gruppi di cinghiali transitano sui pascoli delle malghe, la cotica erbosa che ha centinaia di anni, viene completamente distrutta. Perché l'aumento è zero? Perché oggi devono farlo seguendo le regole, con il transito autorizzato del gestore delle malghe che recupera l'operatore, lo prende e lo riporta.
Con questa norma sarà autorizzato l'operatore, ma sempre e solo di un'autovettura si tratta, e quindi l'incidenza è zero. La voce se ne sta pian pianino andando.
È stata chiaramente approvata dalla Terza e della Prima Commissione a maggioranza questa proposta, questo testo legislativo, però voglio sottolineare che il CAL, il Consiglio delle Autonomie Locali, dove c'è la presenza di Sindaci in rappresentanza di tutti i Sindaci, la presenza del Presidente delle Province e altri soggetti, ha dato il parere all'unanimità.
Io aggiungo due cose a chiarimento. Perché sia in Commissione che sui comunicati stampa ufficiali abbiamo comunque sentito delle dichiarazioni, e credo di fare sintesi anche dando una risposta o una precisazione rispetto a dichiarazioni che sono state effettuate. Non vedo qui il responsabile degli Enti locali, credo sia nella stanza di fianco. Premetto che c'è un'analisi che gli uffici preposti hanno dato agli Enti locali: si parla di 20.000 soggetti che prestano attività di supporto venatorio a favore degli Enti pubblici, categoria che non conosco, piuttosto che degli 8.000 abilitati al controllo del cinghiale.
Chi ha dato gli elementi probabilmente non ha considerato – c'è stata forse un po' di superficialità – che noi non possiamo, nelle azioni politiche regionali, considerare la potenzialità massima. Noi dobbiamo essere realistici, sennò, diversamente, nel momento in cui domani andiamo a progettare un Pronto Soccorso di un ospedale, dovremo valutare che l'affluenza diurna di quell'ospedale possa essere di 8 miliardi di persone, cioè tutta la popolazione mondiale. Questa è la potenzialità massima. La potenzialità massima potrebbe portarmi a pensare che domani sul Passante di Mestre potrebbero potenzialmente transitare 39 milioni di autovetture, calcolando solo le patenti italiane. Sappiamo tutti che così non è da una predisposizione di valutazione teorica. Bisogna essere pratici e concreti nella valutazione.
I 20.000 io non so quale attinenza abbiano con la legge. Potrebbero avere una forma indiretta, però fondamentalmente possono essere chiaramente fuorvianti. Degli 8.000 abilitati al cinghiale voglio specificare che solo il 20% sono attivi e hanno prelevato almeno un soggetto, ma anche qui, l'ho spiegato prima, sono attività che già vengono effettuate.
Credo che, effettivamente, se noi dovessimo valutare questo progetto di legge sia nel testo contenuto, ma sia negli effetti che questa legge produrrà, effettivamente, come più volte forse in modo noioso ho detto, l'aumento di affluenza è completamente nullo.
Poi, ho sentito dire che viene tolto potere ai Sindaci; non so perché, forse è per tentare di coinvolgere i Sindaci in questa battaglia politica. Però i Sindaci sanno leggere le carte e difatti si sono espressi nella Conferenza delle Autonomie Locali.
I Sindaci non hanno la facoltà di definire chi ha deroga di transito o chi non può transitare sulla strada in applicazione della legge n. 14.
I Sindaci hanno facoltà di applicazione di soggetti non presenti nella n. 14, applicando il decreto legislativo n. 267/2000, Testo unico dell'ordinamento degli enti locali, in situazioni piuttosto emergenziali, di sicurezza, e alcune possono esserlo, di necessità di tutelare l'igiene pubblica ed altre possono essere anche assoggettate a queste modalità. Però, l'occasione è impropria perché è adatta a situazioni emergenziali.
Qualcuno ha detto che il testo è uguale a quello dell'altra volta, della scorsa Legislatura. Però, se vi ricordate, è stato rimandato in discussione il testo dell'altra volta: aveva un'aggiunta dove si parlava di caccia, voluta dalla Terza Commissione che aveva proposto e aggiunto l'accesso e il recesso ai capanni di caccia.
Questo oggi non c'è: in questo dettato normativo, in questo provvedimento non appare l'attività venatoria. Quando si vuol dire che i cacciatori invadono i fuoristrada per le strade è un'affermazione che è fantascientifica, è una verità che effettivamente non c'è e tutte quelle tre categorie che abbiamo inserito agiscono sotto l'egida degli Enti pubblici. Io credo che dovremmo fidarci degli Enti pubblici!
Concludo indicando che la normativa non determina maggiori oneri al bilancio regionale.
PRESIDENTE
Grazie. La parola al correlatore Renzo Masolo. Prego.
Renzo MASOLO (Europa Verde)
Grazie, Presidente.
Colleghe e colleghi e anche chi ci segue da casa.
Oggi in quest'Aula affrontiamo non un semplice adeguamento tecnico della legge sulla viabilità silvo-pastorale, ma una scelta politica precisa che riteniamo profondamente sbagliata, sbilanciata e addirittura pericolosa per il precedente che si crea.
Il progetto di legge n. 189 è stato definito da molti, anche fuori da qui, la legge dei fuoristrada dei cacciatori, e questo soprannome, che suona quasi caricaturale, coglie perfettamente il cuore della questione.
Stiamo parlando di un provvedimento cucito su misura per favorire interessi specifici, per normalizzare il transito motorizzato nei luoghi più fragili del nostro territorio (boschi, pascoli, sentieri montani, ma anche di pianura) e per dare carta bianca a chi ha troppo potere e troppa poca regolamentazione: il mondo venatorio. Perché di caccia stiamo parlando, anche se sembra che sia una cosa che non c'entra niente rispetto alla presentazione della legge.
Una cosa che mi ha colpito nella presentazione della legge è questo continuo concetto: impatto uguale a zero, non cambierà nulla, zero persone usufruiranno di queste nuove possibilità per le silvo-pastorali. Però in realtà da nessuna parte si è sentito, neanche dal collega Possamai, quali saranno le potenziali conseguenze. Si continua a ripetere: impatto uguale a zero.
In realtà, quando si crea un precedente, si fa presto a fare dei passi successivi, o comunque, se non si calcola e non si fa un prospetto, un'anticipazione rispetto alle conseguenze che può avere questa legge, le persone possono pensare che tutto può succedere.
In più, come ha detto anche il collega, si modifica una legge che ha più di 30 anni, però è un dejà vu legislativo con gli stessi attori e lo stesso copione.
Non è infatti una novità. Questo progetto di legge è il figlio o forse il fratello gemello di altri tentativi simili, già visti nella X Legislatura: allora il testo fu rimandato in Commissione anche grazie alla presa d'atto da parte della stessa maggioranza, che si è accorta che c'erano problemi seri, gravi storture, falle logiche e giuridiche.
Lo disse chiaramente un Consigliere di allora che non cito, che disse: "Con questa proposta diamo l'impressione di voler..."
PRESIDENTE
Collega Valdegamberi!
Prego, Masolo.
Renzo MASOLO (Europa Verde)
Grazie.
"Con questa proposta diamo l'impressione di voler considerare come dei diavoli gli appassionati delle due ruote". Oggi, quei diavoli sono protagonisti della legge, motociclisti da enduro, fuoristradisti, quad e soprattutto, in effetti è così, cacciatori dotati di motore. I cacciatori non possono andare nei boschi come tutti gli altri con il loro fucile, ma in questo caso devono andare con il loro fuoristrada.
Dove vogliamo andare a finire? Di fatto, il nostro Gruppo consiliare è dichiaratamente contrario alla caccia, è chiaramente contrario alla caccia, perché continuiamo a dire da tanti anni che ormai la caccia non ha, soprattutto nel nostro territorio così antropizzato, così violentato da una politica che abbiamo creato...
Di fatto gli animali tutto stanno subendo, ma non meritano di subire almeno la caccia. Già fanno fatica. Pensiamo solo agli uccelli migratori e alle leggi. Tra l'altro, sono leggi che volete portare in Aula, perché questa non è l'unica. Questo lo dico a tutti i cittadini e alle cittadine che stanno seguendo da casa o che seguiranno. La Regione Veneto, con tutte le emergenze sanitarie, occupazionali, energetiche e ambientali di inquinamento... Noi gestiamo il nostro tempo e legiferiamo a favore di legge per una minoranza assoluta della nostra Regione, che sono i cacciatori, per un'attività che ormai è arcaica, che ormai è superata e non ha più senso d'essere, che è la caccia.
Già siamo contrari, in più dobbiamo subire anche una maggior presenza, perché è questo che propone la legge, di cacciatori e di mezzi (boschi che sono dedicati, un ambiente che è dedicato), nei boschi, nelle colline, nelle campagne, con tutti i problemi che hanno i boschi, le colline e le campagne. Ecco che la montagna diventa una pista di corsa venatoria. Lo ripetiamo, questa legge fondamentalmente, concettualmente, è un attacco al principio di tutela ambientale. Viene modificata la legge n. 14 del 1992, che rappresentava un presidio normativo serio, improntato sul principio che si accede in quota solo se è necessario e con prudenza. Questa è anche un'occasione che perdiamo. Perché non si poteva fare un confronto serio, approfondito sulla legge n. 14 del 1992 più che imporre questa esigenza? Questo possiamo definirlo quasi un blitz per cambiare un paio di articoli e una normativa che, invece, deve essere presa in maniera globale, totalitaria.
Con questo testo si spalancano le porte a una liberalizzazione del transito motorizzato. Altro che silvo-pastorale, qui si va verso l'asfalto morale delle nostre montagne.
Non solo i proprietari fondiari e gli operatori forestali potranno transitare con contrassegno, ma potranno transitare con contrassegno e addirittura gratuitamente anche soggetti privati. Perché di questo stiamo parlando, possiamo intortare i cittadini, possiamo dire quello che vogliamo ma sono soggetti privati che prestano attività di supporto alla gestione della fauna selvatica. Una formula volutamente generica che nella realtà significa: cacciatori, volontari armati, quaddisti in mimetica. E chi lavora davvero nei territori (pastori, boscaioli, agricoltori) o anche chi opera nel campo della sanità, delle rilevazioni, dei monitoraggi, degli studi, invece dovrà pagare un contrassegno: è un paradosso che grida vendetta al buonsenso. Criteri fumosi e legalità a rischio. Sul piano giuridico questa legge è un colabrodo normativo. La lettera a) dell'articolo 4, comma 1, autorizza il transito per motivi professionali. Una categoria talmente generica da poter significare tutto e il contrario di tutto: consulenti, manutentori, accompagnatori turistici, persino fotografi. E chi stabilisce il perimetro? Un atto amministrativo senza criteri, senza garanzie e senza trasparenza.
Lo abbiamo detto e lo ripetiamo: o si elimina questa categoria oppure si introducono criteri vincolanti e misurabili. Abbiamo proposto un emendamento semplice, mutuando la formulazione della lettera b): limitatamente al tratto più breve necessario a raggiungere il luogo per l'esecuzione delle attività professionali. Questo vale per tutti, perché, andando avanti col tempo, dobbiamo limitare i mezzi, non aumentarli, e questo si può fare aumentando la consapevolezza, la cultura delle persone, ma soprattutto dei legislatori e fare in modo che i boschi diventino sempre più naturali e che chi ci entra, ci entra con una forma di rispetto e in un modo, in una modalità il più possibile armoniosa con l'ambiente che lo circonda.
È una protezione minima. Se anche questa proposta verrà respinta, allora sarà chiaro a tutti che l'obiettivo non è regolamentare, ma deregolamentare.
La montagna non è una barca a motore. Chi conosce le terre alte sa cosa significa introdurre un flusso aggiuntivo di veicoli a motore. Dalla relazione si continua a ripetere che equivale a zero. I mezzi a motore, però, sappiamo bene l'effetto che fanno nell'ambiente naturale: erosione dei sentieri, fratturazione del suolo, disturbo alle nidificazioni, sradicamento delle piante, frastuono costante per chi vive in quei luoghi e li frequenta per cercare pace.
Se vogliamo parlare anche di opportunità occupazionali, turismo esperienziale, escursionismo, con questa legge facciamo il contrario, cioè disincentiviamo e rendiamo gli ambienti meno attrattivi per queste persone, che invece possono portare un valore aggiunto. Questa legge tradisce completamente la funzione delle strade silvo-pastorali: strumenti al servizio dell'economia rurale diventano servitù per il tempo libero venatorio.
Il messaggio che passa è chiaro: la montagna è una pista, la natura è un parco giochi per armati a motore, perché è tutto basato e in funzione di un'attività venatoria. Ma in realtà non è così: la montagna è un ecosistema delicato e il suo equilibrio si fonda sul rispetto, sulla lentezza, sulla cura.
Noi dobbiamo promuovere l'escursionismo sostenibile, il turismo dolce, la fruizione responsabile, non l'accelerazione motorizzata. E quando si va in un bosco, cosa cambia? Si può lasciare a casa il fucile, anzi proprio darlo via e vivere il bosco in un altro modo! Che modo è andare in un bosco con un fucile in spalla, pensando a cosa sparerò adesso? Cosa devo andare a vedere per capire a chi potrei sparare? Che razza di passione è? Ce ne sono tante altre di passioni. Tra l'altro, se pensiamo alle conseguenze che ha sulla sicurezza, ci sono più cacciatori che si sparano tra loro o purtroppo sparano a persone innocenti rispetto agli incidenti che ci sono con gli animali selvatici, con i grandi predatori. Ad esempio, per il lupo si può dire zero incidenti, zero vittime, per i cacciatori non si può dire lo stesso.
In questo caso aumentiamo ulteriormente il rischio. Pensate a cosa possono pensare le persone che vanno a correre nei boschi o in collina, gli escursionisti, le famiglie che vanno con i bambini, sapendo che ci sono ulteriori cacciatori, ulteriori persone con il fucile in mano.
Per questo dico che è stato un blitz. Con chi è stata concordata questa scelta? È calata dall'alto. Avete avuto 11 associazioni, non una, 11 associazioni che hanno lanciato una petizione e in poco più di due giorni hanno già superato le 4.000 firme; ma non vi fa pensare che forse era il caso di mettersi un po' più in discussione, confrontarsi e capire cosa si può fare?
Il CAI e Mountain Wilderness hanno chiesto anche un incontro, ma anche su quello, poi non è che ci sono state... Vi abbiamo ascoltato. Siete contenti? Potete pure andare.
Dove sono le valutazioni dell'impatto ambientale che può avere anche un provvedimento del genere? Dov'è uno studio sull'impatto cumulativo del transito motorizzato, pensando a degli scenari di aumento del traffico? Quanti sono i soggetti che verranno autorizzati?
Su questo non si dice nulla, non c'è un numero preciso, a parte lo zero promesso dal relatore. Con quale densità? Con quale tracciamento? Quanti potenzialmente sono?
È inutile fare l'esempio della strada che può avere un tot di migliaia di mezzi. No. Quella può essere anche una provocazione, una cosa provocatoria che viene detta, ma in realtà se non viene messo un limite tutto può succedere.
Noi chiediamo, e lo faremo valere anche in sede regolamentare, che venga istituito un obbligo annuale di report da parte delle Province: numero di richieste, verifiche effettuate, sanzioni comminate. Perché, se non si misura non si governa e le premesse non sono buone perché nelle premesse si continua a dire zero impatto; invece, noi vorremmo un'analisi prima che la legge venga eventualmente approvata, un'analisi di impatto regolamentativo.
Questa legge è stata fatta più di 30 anni fa. Ma come sta cambiando anche la mobilità in un ambito di strade silvo-pastorali? Qua magari ci torno dopo, perché il tempo corre.
Le lobby venatorie alla fine sono al centro di questo provvedimento. È inutile che si faccia finta di niente, sono al centro di questo provvedimento. È evidente che questa legge è ispirata da una parte ben precisa del mondo venatorio: quella che più volte ha chiesto più libertà di accesso, più mezzi, più territorio, più controlli. Su Lollobrigida ci torneremo dopo perché avremo modo di parlarne, adesso non c'è il tempo. Anche lì, le follie e i deliri di aumentare ancora di più la possibilità che date ai cacciatori di cacciare addirittura di notte nelle spiagge; ma lì ci torneremo.
È una visione progressiva e padronale del territorio che si piega sempre di più a interessi privati: non si tratta solo di caccia, si tratta di potere, di territorio, di dominio simbolico e immateriale su ciò che dovrebbe essere invece un bene comune.
Non può essere che una minoranza della Regione decida per la maggioranza dei cittadini della Regione e imponga a tutti questa scelta. Non può essere! Come dicevo, si tratta di un bene comune e voi intendete forzare qualcosa che non va forzato, non va bene forzarlo, perché le conseguenze non sono positive.
Fare un blitz su qualcosa che invece va concordato e discusso non va bene. Bisogna utilizzare un metodo diverso, questo è sbagliato e ve ne accorgerete.
Per queste ragioni noi Consiglieri di Europa Verde abbiamo predisposto quel numero di emendamenti per un motivo, non è che ce lo inventiamo perché vogliamo rompere le scatole: vogliamo portare il Consiglio regionale a ragionare, fermarlo qua e ragionare su questo, perché è stato fatto un percorso sbagliato.
Chi voterà questa legge si assumerà una responsabilità chiara: quella di aver consegnato il paesaggio veneto a chi vuole sfrecciare armato dove prima c'erano solo sentieri e silenzi.
Assume la Presidenza
Il Vicepresidente Enoch Soranzo
Renzo MASOLO (Europa Verde)
Chiediamo a tutte le forze politiche, anche alla maggioranza, un ripensamento, perché siete ancora in tempo. Lo dobbiamo ai cittadini, lo dobbiamo all'ambiente, lo dobbiamo a chi vive e lavora in montagna senza privilegi e senza scorciatoie.
Se davvero vogliamo sostenere le terre alte – e qui si apre un capitolo immenso che riprenderemo più tardi – iniziamo a finanziare le manutenzioni delle strade, non a tagliarle come fa il Governo di cui voi fate parte. Sosteniamo le malghe, che è anche questo tema importante, invece di aprire le strade che vanno alle malghe per i cacciatori. Diamo maggior sostegno, diamo maggiori indennizzi sicuramente, ma non spariamo al lupo, perché ad un certo punto spareremo a tutto. Difendiamo la biodiversità, non regaliamo il territorio a chi lo consuma, a chi si prende cura degli animali per poi ammazzarli. Anche questa è una roba assurda: prendersi cura degli animali per poi ammazzarli con un fucile.
Il paesaggio non è una risorsa da maltrattare, è l'orizzonte comune della nostra comunità regionale. Votare questa legge significa rompere quel patto. Noi di Europa Verde voteremo contro, è chiaro, e a testa alta, e continueremo a portare in quest'Aula la voce di chi vuole un Veneto più giusto, più verde, più libero, non armato e motorizzato, e soprattutto le aree fragili, delicate da amare e rispettare. Grazie.
PRESIDENTE
Grazie, collega.
Ha chiesto di intervenire il collega Zanoni. Ne ha facoltà.
Andrea ZANONI (Europa Verde)
Grazie, Presidente.
Purtroppo arriva in Consiglio questa legge; una legge che se dovessimo sentire e ascoltare le parole del relatore, è una legge che potremmo definire inutile, perché ha detto che non aumenterà di un solo mezzo in più il transito dei veicoli nei sentieri di montagna oggi vietati, giustamente, al transito dei veicoli a motore; invece questa legge, purtroppo, è utile per questa minoranza che vuole raggiungere anche i punti più impervi per andare non ad ammirare il territorio, il paesaggio, ad ascoltare il silenzio della montagna, ma per sparare, per uccidere animali che adesso non poteva uccidere.
Sicuramente è una legge della quale nessuno sentiva la mancanza. Anzi, trovo gravissimo che il Consiglio regionale si occupi di leggi come queste, quando abbiamo ancora leggi importantissime per i veneti, come la riforma delle case di riposo, la riforma delle IPAB, che è sempre ferma nei cassetti e nessuno le vuole esaminare, ma le leggi a favore dei cacciatori, quelle sì, quelle devono venire in Aula e dobbiamo trovare il tempo di discutere cose come queste.
Io mi chiedo se veramente abbiate ancora il polso della situazione col vostro elettorato.
Questo è un disegno di legge scritto dalla lobby venatoria. È chiaro. Ma il relatore – lo sappiamo tutti – fino a poco tempo fa era il Presidente della Federcaccia. Qui in Consiglio, purtroppo, c'è più di qualcuno che ha la licenza di caccia in tasca e, quindi, ha tutto l'interesse di approvare questa legge. Interesse che non è lo stesso dei cittadini veneti, cari colleghi.
Questa proposta, a proposito dei numeri, apre l'accesso motorizzato sui sentieri di alta montagna a ben 28.500 veicoli e questo non lo diciamo noi di Europa Verde, noi di opposizione, di minoranza, ma lo dice la stessa Giunta regionale; poi tornerò per dare i dati precisi. Questo è evidentemente un privilegio, tra l'altro anche discriminatorio, che si vuole dare a una piccola percentuale di cittadini. Ricordo che rappresenta nella popolazione del Veneto una percentuale da prefisso telefonico. Sembra impossibile che la lobby venatoria, che i cacciatori, che rappresentano numeri da prefisso telefonico, poi trovino in un'Aula come questa la stragrande maggioranza che vota a favore delle leggi in loro favore.
È una cosa vergognosa. È contro il principio democratico. Se ci fosse una democrazia compiuta... siccome il 70-80% è contrario alla caccia, la caccia sarebbe già stata abolita. Ma evidentemente...
PRESIDENTE
Collega, collega, non si arrabbi. Non si sta arrabbiando nessuno qui.
Andrea ZANONI (Europa Verde)
Evidentemente non è così. Purtroppo, caro Presidente, mi arrabbio, perché penso anche a tutti questi animali che già soffrono per i cambiamenti climatici, per i pesticidi, per il consumo del suolo, per l'agricoltura intensiva: che ci sia anche l'uomo che si diverte a massacrarli e a sparargli addirittura in alta montagna, dove finora non era possibile sparare più di tanto, è una cosa – mi scusi – che mi fa anche arrabbiare!
È un privilegio discriminatorio. Sapete perché vi dico anche questo? Perché nella legge che avete avuto il coraggio di approvare in Commissione c'è scritto addirittura che chi si reca utilizzando queste deroghe in montagna (per lavoro come gli agricoltori, i forestali, chi si occupa di antincendio e assistenza sanitaria veterinaria, i proprietari di fondi) deve pagare un contrassegno a titolo oneroso. La deroga che voi introducete adesso per i cacciatori prevede il rilascio dai Comuni a titolo gratuito. Questa cosa è scandalosa, colleghi, è scandalosa, è una discriminazione che la legge, almeno fino a adesso, non prevedeva.
È un danno al turismo! Il CAI ce lo ha detto bene, perché ha espresso netta contrarietà a questo provvedimento, ha sottolineato che le strade silvo-pastorali sono strette, ripide, prive di protezioni e non adatte al traffico veicolare. Per quello abbiamo una legge vecchia 30-40 anni che dice che è vietato andare con i mezzi a motore in queste strade.
L'aumento dei mezzi motorizzati rappresenta un grave pericolo per escursionisti e ciclisti. Anche questo ci ricorda il CAI, Club Alpino Italiano. Il traffico motorizzato compromette la tranquillità e la qualità dell'esperienza turistica, danneggiando un settore economico fondamentale per le aree montane. Immaginatevi, colleghi (io vado ogni tanto in montagna), farsi un'ora o due ore con lo zaino in spalla e, a un certo punto, vederti sorpassare da un fuoristrada magari diesel, inquinante, con uno dentro con il fucile armato. Pensate cosa vuol dire per queste persone che amano la montagna, il silenzio della montagna e la natura sentire anche gli spari di fucili ad alta quota! Ma che mondo vogliamo lasciare ai nostri figli con leggi come queste?
WWF, LIPU e Italia Nostra, tutte associazioni che si occupano di ambiente, che conoscono la natura, conoscono la biodiversità, che dovremmo ascoltare ogni tanto e non ascoltare sempre chi la natura la vede attraverso il mirino di un fucile, confermano le nostre preoccupazioni. "Questa legge apre le mulattiere, i sentieri di montagna ai fuoristrada dei cacciatori, trasformando percorsi escursionistici in tracciati per veicoli armati". Questo è quello che ci hanno detto e l'appello dovrebbe essere arrivato a tutti.
"È un attacco diretto alla montagna, alla biodiversità e alla cultura del camminare".
Io volevo ricordarvi, colleghi, ogni tanto è bene fare anche memoria, che la legge dice che queste aree dove ricadono queste strade silvo-pastorali sono ricadenti nei territori soggetti a vincolo idrogeologico, ai sensi del Regio Decreto 30 dicembre 1923, n. 3267 o sottoposte a vincolo ambientale.
Non stiamo parlando di una stradina di campagna, di confine interpoderale tra un campo di mais e un campo di prosecco. Stiamo parlando di aree che sono fragili, sono pregiate sotto un punto di vista naturale e soffrono di quello che accade con i cambiamenti climatici. Voi lo sapete, vanno manutenute. Adesso ci sono le bombe d'acqua. Vediamo cosa accade ad ogni bomba d'acqua. Pensate a quelle quote cosa non succede, soprattutto in presenza di pendenze quando si accumula quell'acqua e viene giù; e chi paga per questi interventi?
Ci ricordano LIPU e WWF che questa legge causerà degli impatti gravi e irreversibili, perché alla fine causerà il disturbo della avifauna migratoria e delle specie stanziali già minacciate dai cambiamenti climatici e sarà una minaccia per habitat delicati e specie vulnerabili come la pernice bianca e – io aggiungo da conoscitore della fauna selvatica – anche la cosiddetta tipica fauna alpina, anche il fagiano di monte e la coturnice.
Io ho parlato con molti esperti faunistici anche appartenenti a delle Istituzioni e sono molto preoccupati perché dicono che queste specie finora si erano salvate proprio perché difficili da raggiungere. Era difficile raggiungere il sito della coturnice, del fagiano di monte, della pernice bianca: tutte specie, purtroppo, stando alla legge italiana, cacciabili.
Adesso li portiamo in montagna, in alta montagna. Il collega dice: eh, ma è solo per i piani di controllo, è solo per il cinghiale, è solo per questo e quell'altro; ma se non ci sono neanche adesso i controlli sulla caccia ordinaria, ogni anno succedono incidenti, muoiono 10 persone per incidenti di caccia, ma figurarsi in montagna chi va fare i controlli. Chi è che ferma il cacciatore e gli chiede: ma vai a caccia della volpe, dei corvidi, vai a caccia dei cinghiali o magari vai a caccia anche di qualcos'altro?
Veramente vogliamo dare un colpo di grazia a un habitat che per adesso un po' si era salvato, perché forse qualcuno non vuole più neanche camminare per andare a caccia?
Poi ci dicono, appunto, che frammenta ecosistemi e accelera la perdita di biodiversità.
Il WWF, nella lettera che ci ha mandato assieme alla LIPU, ci dice anche che questa è una legge che va contro l'Agenda ONU 2030, in particolare l'Obiettivo 15. Ve lo ricordavo prima, colleghi nell'interrogazione sulla tutela dei chirotteri, i pipistrelli, a Forte Marghera. In Veneto è stato fatto un bel lavoro dagli uffici della Giunta, che è Veneto Sostenibile. In questo lavoro viene monitorato, censito e valutato lo stato della nostra Regione nei confronti del raggiungimento dei 17 obiettivi dell'ONU dell'Agenda 2030. In realtà ne ha censiti 15, perché per 2 non ha gli elementi per dire a che punto siamo.
Ricordo, cari colleghi, perché questa è una relazione che avete ricevuto tutti ed è stata mandata a tutti in questa legislatura, che la casella relativa a "tutela della biodiversità" vede per il Veneto una casella rossa. Siamo messi abbastanza bene per tutti gli obiettivi, ma sulla biodiversità siamo messi malissimo. Di fronte a una valutazione così negativa, di fronte al fatto che adesso in Europa c'è il nuovo Regolamento, il Nature Restoration Law, la legge per il ripristino della natura, cosa fa il Veneto, invece di andare incontro a queste esigenze, a questi obiettivi, alle norme europee di tutela dell'ambiente? Favorisce i fuoristrada a motore dei cacciatori in alta montagna, dove è vietato il transito a tutti, giustamente per tutelare questa viabilità.
Ricordo che questa Agenda ONU 2030 protegge gli ecosistemi terrestri, gestisce le foreste in modo sostenibile, arresta la perdita della biodiversità. Noi stiamo andando contro l'Agenda 2030.
È una legge che, come ricorda il CAI Veneto, è stata già ampiamente derogata, è già stata modificata più volte. "Ogni ulteriore modifica svuota il principio originario – ci scrivono – della legge: limitare il traffico motorizzato per proteggere la fauna e il paesaggio montano".
Se era stata fatta per proteggere il paesaggio montano, la fauna selvatica, ma anche la tenuta di questi sentieri, vuol dire che adesso facciamo una legge che va contro, che aumenta il traffico, che non tutela più la fauna selvatica e che rende più vulnerabili questi percorsi. Proprio adesso, colleghi, che si manifesta nella maniera più violenta possibile, purtroppo, con eventi estremi, la questione dei cambiamenti climatici.
Ricordiamoci cos'è successo con Vaia. Vaia ha cancellato addirittura delle strade provinciali asfaltate, le ha cancellate nel vero senso della parola, perché i torrenti hanno portato via tutto il manto stradale. Figurarsi cosa fa con queste strade che normalmente, per la quasi totalità, non sono asfaltate. Non vedo l'assessore Corazzari. Tra l'altro, trovo curioso che una legge così, che dovrebbe vedere la presenza dell'Assessore competente, veda la sua assenza in Aula. Chiedo se è possibile sapere se dopo ci sarà per l'esame degli emendamenti o se andremo anche lì per deleghe ad altri Assessori, in vista degli emendamenti che sono stati presentati.
Volevo sottolineare anche il fatto che correttamente li abbiamo presentati il 28 aprile. Avendo il correlatore potevamo presentarli anche durante la discussione. Li abbiamo presentati per tempo. Quindi, credo che ci dovrebbe essere già un parere, le idee chiare. Spero non ci tocchi come per l'ordinamentale, dove ci siamo visti più volte in difficoltà per la mancanza della presenza degli Assessori competenti.
Tornando all'Assessore, ha detto sulla stampa ‒ visto che il collega relatore ha letto gli articoli sulla stampa, voglio anch'io ricordare degli articoli che abbiamo letto sulla stampa ‒ addirittura che questa legge serve per tutelare le montagne, serve per tutelare gli escursionisti. Sinceramente, quando ho letto questa cosa mi sono fatto qualche domanda. Poi, ha smentito il dato di 28.500 veicoli. Vorrei ricordare che questi veicoli, 20.000 per i cacciatori a supporto degli enti pubblici... Naturalmente sono i controlli. Da non dimenticare che vengono chiamati "controlli", ma in realtà sono piani di uccisione di fauna selvatica. C'è il cinghiale, ci sono i corvidi, ci sono le volpi e, per quanto riguarda la montagna, adesso, per volontà sempre di questa maggioranza, ci sarà anche il lupo. Immagino che servirà andare in alta montagna per beccare il lupo, perché non è così semplice. Il lupo è un animale intelligente. Evidentemente, siccome la legge parla genericamente di operatori che operano in base a dei piani regionali di contenimento delle specie selvatiche invasive, probabilmente verrà utilizzata anche per questo. È giusto ricordarlo.
I dati forniti dalla Regione dicono 20.000 cacciatori a supporto degli enti pubblici, 8.000 per la caccia agli ungulati, tra i quali i cinghiali. Tra l'altro, anche qui, cacciatori paladini dell'ambiente che aiutano gli agricoltori nell'uccidere il cinghiale. Colleghi, ricordiamoci sempre che chi ha liberato in Veneto questi cinghiali, che non fanno parte della fauna selvatica italiana, perché nemmeno sono parenti dei cinghiali della Toscana, sono tutti cinghiali che da DNA risultano essere importati dall'Ungheria, quindi specie molto più prolifica e molto più grossa, sono stati liberati per scopo venatorio. Quindi, questi che adesso si definiscono quelli che ci vengono a salvare dai cinghiali sono la causa della presenza dei cinghiali in Veneto. Non dimentichiamoci queste cose, colleghi. Non dimenticatele neanche voi.
I cinghiali non li ha liberati il WWF con il paracadute, come ho sentito addirittura dire, che sono stati lanciati, ma sono stati immessi per scopi venatori, anche spesso in aree protette, per poi poter giustificare di cacciare anche all'interno delle aree protette. Chi si occupa di caccia, chi ne sa di caccia queste cose le conosce a menadito, le sa.
Comunque, è impossibile monitorare chi andrà in alta montagna. Abbiamo già pochi controlli in pianura, come ricordavo prima. Qui si dà il via libera di sparare anche a questi animali rari. Ricordavo la pernice bianca, la coturnice, il fagiano di monte. Questi piccoli gruppi si erano salvati proprio perché in posti difficili da raggiungere.
Credo ci sia anche in tutto questo un attacco alla montagna. Non possiamo permettere che i nostri sentieri vengano utilizzati come strade per poter andare a cacciare in alta montagna. Quindi, è una battaglia, questa, e ringrazio anche tutte le associazioni che hanno scritto e si sono occupate di questa battaglia. Anzi, vorrei ricordare che prima alla Madonna della Salute c'era un gruppo di volontari della LIPU, di Mountain Wilderness e altre associazioni che, con uno striscione, ci hanno ricordato cosa fare: "votate contro la liberalizzazione, contro i fuoristrada dei cacciatori in montagna". Grazie per essere stati presenti, anche perché oggi fuori pioveva, come avete visto, cari colleghi.
È una battaglia per la sicurezza e anche per la legalità, per la giustizia ambientale. Dovremmo essere tutti d'accordo nel bocciare questa legge. Il CAI ce l'ha ricordato. Ci sono le dichiarazioni di un esponente del CAI. Ricordo che il CAI non è un'associazione estremista, non è la Lega Antivivisezione o la Lega dell'abolizione della caccia. Il CAI all'interno ha persone che frequentano la montagna a cui piace la natura, piace l'ambiente. Uno di questi rappresentanti, con delle cariche importanti, si è chiesto nei giornali, pubblicamente: i cacciatori non sanno neanche più camminare? Non sanno neanche più camminare i cacciatori. È da quarant'anni, da sempre, che vanno a fare questi piani di controllo camminando. Cosa è successo, tutto d'un tratto, che hanno bisogno di andare con il fuoristrada in alta montagna? Cosa è successo?
Quindi mi sto chiedendo se per accontentare tre, quattro, cinque Consiglieri, magari che hanno la licenza di caccia in tasca, quanti voti alla fine perdete. Sapete perché? Questa persona del CAI ha detto: in Veneto abbiamo 70.000 soci, mentre i cacciatori sono 32.000. Possibile che se sapete fare i conti in termini di voti di cacciatori, non sapete farlo anche in termini di iscritti al CAI? Ve l'ha detto chiaramente e non penso di essere l'unico in quest'Aula ad aver letto questo articolo: 70.000 soci. Decideranno di non votarvi più, magari voteranno per Europa Verde. Chissà, ormai le elezioni sono alle porte e cercheremo di fare memoria, se questa legge passerà, a chi si è battuto. Io ho ancora speranza che decidiate di non andare avanti.
Come ha ricordato il collega Masolo, c'è una petizione che ha già raccolto 4.500 firme. Ce n'era un'altra, perché il progetto di legge era stato presentato anche la scorsa legislatura, che ne aveva raccolte altre 4.000, ma le 4.500 firme sono state raccolte nel giro di quattro giorni, colleghi. Sono state sottoscritte dal CAI. È una petizione promossa dal CAI Veneto, dalla FIAB Veneto, da Impegno Azione per un mondo sostenibile, da Italia Nostra del Veneto, dalla Lega Antivivisezione, la LAC, Lega Ambiente e tante altre associazioni.
So che voi ce l'avete contro la fauna selvatica, basta vedere Lollobrigida cosa sta facendo, ma noi ci batteremo. Avete tagliato i fondi alle Province per la manutenzione, il 70%, ma quando mai i Comuni avranno i fondi per mantenere e manutenere questa viabilità? Come fate ad approvare una cosa del genere? Chi pagherà?
Dopo, naturalmente, grazie anche ai nostri emendamenti, potremo discutere i diversi punti. Potreste anche capire a fondo come state sbagliando, perché abbiamo tantissime proposte...
PRESIDENTE
Collega, la prego di concludere. Grazie.
Ha avuto tanto tempo e l'ha speso. Dopodiché, chiuda. Grazie.
Andrea ZANONI (Europa Verde)
Concludo. Avremo modo di dire come potreste evitare di fare tanti errori.
PRESIDENTE
Grazie, collega Zanoni.
Ha chiesto di intervenire la collega Ostanel.
Prego, collega.
Elena OSTANEL (Il Veneto che Vogliamo)
Grazie, Presidente. Prima di entrare nel merito del mio intervento, Presidente, le chiedo una cosa: è possibile sapere se l'Assessore competente sarà presente oggi in Aula? Perché già abbiamo discusso durante lo scorso ordinamentale...
PRESIDENTE
Scusi, mi pare che l'assessore Calzavara le stia rispondendo.
Elena OSTANEL (Il Veneto che Vogliamo)
Finisco l'intervento.
PRESIDENTE
Prego.
Elena OSTANEL (Il Veneto che Vogliamo)
Già con l'ordinamentale avevamo chiesto la presenza dell'Assessore competente. Oggi stiamo discutendo un provvedimento che vede non solo, come è stato detto dai colleghi, una raccolta di firme di persone che fuori di qui cercano di portare un loro pensiero, ma stiamo modificando per la terza volta dal 1992, a colpi di emendamento, una legge, senza aver prodotto nessun momento di partecipazione con gli stakeholder, tutti quanti, anche quelli che non hanno firmato la petizione, per la riforma di una norma.
Non stiamo approvando il PDL della consigliera Ostanel, di cui magari potrebbe non fregare nulla a nessuno, stiamo facendo una modifica essenziale di una norma che cambierà l'accesso alle nostre montagne.
Io, dopo questo intervento, chiuderei qui e direi che ci possiamo ritrovare in quest'Aula, quando l'Aula è degna di discutere con i rappresentanti istituzionali che hanno la competenza di questo progetto di legge, con tutto il rispetto per il relatore e l'assessore Calzavara, perché un minimo di rispetto di quest'Aula deve essere dato.
Arriverà? Entro oggi riusciamo ad avere una discussione, magari non nella mia discussione, ma con gli altri colleghi, riusciremo a vedere gli emendamenti con l'Assessore competente o fingiamo che i PDL qui passino semplicemente perché voi avete una maggioranza schiacciante e di quello che pensiamo noi non vi importa nulla? Perché a questo punto andiamo a casa.
PRESIDENTE
Da quanto ho capito dall'assessore Calzavara, collega, non ci sarà l'assessore Corazzari. Questo è quello che le posso riferire. Per quanto riguarda i lavori dell'Aula, con la presenza dell'assessore Calzavara possiamo procedere.
Ha chiesto di intervenire la collega Baldin. Prego.
Erika BALDIN (Movimento 5 Stelle)
Grazie, Presidente.
Sinceramente non ho fatto questo esercizio di statistica, però sarebbe interessante calcolare quante volte è ricorsa la parola "caccia" negli ultimi dieci anni, ovvero da quando io siedo in quest'Aula consiliare, perché credo sia la parola e il tema anche più usato in questo Consiglio regionale; un tema che chiaramente interessa solo una piccola parte della popolazione, dei cittadini del Veneto, mentre la maggior parte di noi e di quelli che ci ascoltano fuori probabilmente è più interessata a parlare di questioni più utili e interessanti per tutta la collettività.
Anche in questa occasione, quindi, ci ritroviamo a discutere di questo tema e di un'ulteriore concessione che viene fatta a favore di una categoria in particolare.
Si parla di strade silvo-pastorali e sappiamo benissimo che si tratta di percorsi, come è stato detto, anche dal collega, in parte di sterrato, non strade asfaltate. Non sono strade o autostrade dove possono passare i SUV dei cacciatori o mezzi a motore impattanti. Sono molto spesso strade ripide e strette, in cui si incontrano persone, cittadini che camminano o che vanno in bicicletta, persone che hanno un accesso libero, a contatto con la natura, con la flora e la fauna che vi sono. Soprattutto, si parla di zone di montagna.
Per cui, la questione che qui emerge è la possibilità data a chi oggi si appresta...
PRESIDENTE
Scusi, collega Baldin.
Gentili colleghi, per favore, possiamo avere un attimo, se non di rispetto, di buon ambiente dell'Aula? Grazie. Sennò la collega non riesce a fare tranquillamente il proprio intervento.
Erika BALDIN (Movimento 5 Stelle)
La ringrazio.
Si dà la possibilità, con questa previsione, di accedere con mezzi a motore in stradine, ripeto, adibite ad altri usi, piuttosto strette e ripide, strade tipicamente di montagna, con mezzi a motore. Addirittura, si crea anche una disparità evidente di trattamento: da una parte si prevede un tesserino, un contrassegno, anzi, gratuito per le sole categorie indicate all'articolo 1, comma 1, lettere dalla a) alla e), quindi una serie di veicoli che possono transitare, pagando, però, a titolo oneroso, un contrassegno, mentre per la categoria di cui si diceva prima, quindi cacciatori et similia, si parla di una gratuità di questo contrassegno. È evidente la disparità in questo senso.
Abbiamo presentato degli emendamenti. Soprattutto i colleghi di Europa Verde hanno diverse questioni da sottoporre all'Aula. È necessario vi sia la presenza dell'assessore Calzavara. Dispiace che oggi, come spesso accade, ci sia solo l'assessore Calzavara. La discussione non può andare avanti. Auspico vi sia l'intervento dell'Assessore competente in materia. Nel frattempo, il giudizio su questo progetto di legge è assolutamente negativo.
Noi abbiamo messo in luce alcuni degli aspetti che devono essere assolutamente stralciati perché non si può garantire questo trattamento di favore a una categoria soltanto, e sempre la stessa. Credo che in questo Consiglio regionale debbano approdare proposte di legge più significative e più a favore della collettività tutta, non di certo sempre e solo, da dieci anni a questa parte, quantomeno da quando io siedo in quest'Aula, per i cacciatori e il mondo della caccia.
Tra l'altro, si va anche a toccare un tema che è di particolare interesse, anche per chi segue di più gli aspetti legati all'economia green e alla tutela dell'ambiente, perché ulteriori mezzi a motore nelle nostre strade, anche di montagna, hanno un impatto significativo sulla qualità, poi, dell'aria e sull'habitat in sé e per sé degli esseri viventi. È un ulteriore vulnus alle indicazioni europee e alla progressiva diminuzione dei mezzi a motori, sia nella nostra Regione che nel nostro Paese, che poi all'interno dell'Unione europea. Stiamo andando in senso completamente opposto.
Voglio far mie anche le dichiarazioni del CAI Veneto, delle associazioni WWF e LIPU che stanno manifestando proprio contro questa PDL, che dà un ulteriore vantaggio a favore dei soli cacciatori, purtroppo, in questa Regione.
Grazie.
PRESIDENTE
Grazie.
Collega Valdegamberi, prego.
Stefano VALDEGAMBERI (Gruppo Misto)
La legge su cui è presentato oggi un emendamento, questo emendamento che discutiamo, è del lontano 1992, la legge n. 14, che disciplina appunto la viabilità silvo-pastorale.
Volevo fare un po' di storia. Questa viabilità silvo-pastorale è quella viabilità a servizio dei pascoli, dei boschi, dei terreni nell'ambito di zone vincolate. Penso al mio Comune, che è totalmente vincolato, perché è in mezzo a valli profonde, eccetera, eccetera. Per natura idrogeologica ha un vincolo. Quindi, in questo contesto dovrebbe essere applicata totalmente questa legge. Volevo ricordare che all'inizio questa legge prevedeva, almeno nelle disposizioni che, secondo me, non sono mai state poi attuate, una classificazione delle strade silvo-pastorali per sapere quali sono le strade silvo-pastorali e quali no, da parte delle Comunità montane o delle Province.
Per quanto mi riguarda, non so se queste classificazioni siano state fatte ovunque, se ci sia un elenco perché, se volete cercare un elenco delle strade silvo-pastorali... C'è l'elenco? Però in Lessinia, per esempio, non sono sicuro che ci sia ovunque.
La cosa che volevo evidenziare, comunque, è un'altra. Oggi è già difficile lavorare in montagna con i mezzi agricoli, ci sono tanti boschi abbandonati, c'è l'abbandono del territorio e c'è bisogno semmai di non creare ulteriore burocrazia per le attività agricole.
Pensiamo a chi possiede tre-quattro mezzi oppure un'azienda forestale che lavora su tre, quattro o cinque Comuni diversi nel territorio, perché sono tutti piccoli Comuni, cosa deve fare, quattro permessi diversi per ogni Comune, più per ogni mezzo fare il proprio permesso. Rischia di fare decine di permessi, con tanta burocrazia. Sappiamo che per ogni istanza alla pubblica amministrazione per legge è richiesta la marca da bollo per la domanda e la marca da bollo per la risposta; quindi, moltiplichiamo tutto e vediamo quali sono i problemi.
Quantomeno a chi fa attività agricola, cioè il punto "impiegati nei lavori agricoli e forestali" diamo un'esenzione totale. Se uno va con il trattore su strada, non è per divertirsi o per fare altre attività, è lì per lavorare il fondo, oppure introduciamo un'autocertificazione.
L'avevamo introdotta nella sanità per spostarsi da un luogo all'altro nel periodo del Covid, non vedo perché non si possa fare anche per chi ha un mezzo agricolo, che è ovvio che va lì per lavorare la terra e non per divertirsi o per fare attività venatorie o altre cose. Creiamo uno strumento di semplificazione con cui andremmo anche ad alleggerire i Comuni, perché chissà quante domande arriveranno ai Comuni e dovranno gestire queste pratiche gratuitamente, sono già oberati da altri adempimenti, ma soprattutto per chi ha l'attività aziendale, perché ci sono aziende che hanno fondi su più Comuni (non sono più le aziende di piccole dimensioni di un tempo) e devono fare domande plurime per mezzi plurimi per coltivare la terra.
Credo sia necessario un po' di buonsenso, quindi propongo a tutti i Capigruppo una integrazione di quanto scritto nella legge con un punto n. 3, che ha questo tenore. Chiedo una sospensione per discuterne e semplificare la vita a chi lavora (non parliamo di tutto il resto) quotidianamente su questi fondi e va lungo queste strade.
L'articolo 1, al punto 3, reciterebbe: "I mezzi meccanici finalizzati alla gestione dei lavori agricoli e forestali sono esonerati da ogni adempimento, compreso il possesso del contrassegno". Se vogliamo aggiungere che siano accompagnati da un'autocertificazione, loro hanno la certificazione che sono lì per fare attività agricola, non è che su questa strada va uno con il mezzo per togliere i legni, per tagliare la legna, oppure va con il trattore per divertimento. Vanno lì per lavorare, per gestire il territorio. Lavora, gestisce e fa manutenzione del territorio. Visto che è già difficile oggi fare questo, non graviamoli di ulteriori adempimenti burocratici, di dover fare la fila nel Comune per fare la domanda, di dover comprare la marca da bollo, di avere la risposta, magari con più mezzi e in più Comuni.
Chiederei questa attenzione, questa puntualizzazione, che va nel senso di sburocratizzare la cosa. Per il resto, va bene.
PRESIDENTE
Stiamo esaminando la richiesta del collega Valdegamberi, la richiesta di sospensione.
C'è qualcuno che mi indica se questa sospensione può essere accolta? Uno a favore e uno contro, come previsto dal Regolamento. Collega Formaggio, le chiedo di attendere. Grazie.
A favore o contro? Sull'ordine dei lavori. Prego, collega Montanariello. È relativo a questa proposta?
Jonatan MONTANARIELLO (Partito Democratico Veneto)
Grazie, Presidente. Volevo chiedere perché non si segue la normale prassi. Il collega Valdegamberi presenti un emendamento. Siccome è un'integrazione...
PRESIDENTE
Le rispondo.
Jonatan MONTANARIELLO (Partito Democratico Veneto)
Mi faccia finire, per favore. Se chi vuole fare un'integrazione, anziché fare un emendamento...
Va bene, potremmo anche essere favorevoli, ma anche noi vorremmo integrare con delle parti e chiederemo una sospensione dopo.
PRESIDENTE
La richiesta del collega Valdegamberi ha bisogno di un intervento di un collega a favore e uno contro, come previsto. Dopodiché, se vorrà, la richiesta sarà accolta o non sarà accolta, lo vedremo, a quel punto il collega Valdegamberi presenterà, per il tramite o del relatore o del correlatore, o non so se qualcuno lo vorrà fare suo, l'emendamento, come previsto dal Regolamento.
C'è qualcuno che vuole intervenire a favore e qualcuno contro? Sennò, procediamo.
Lei, collega Montanariello, interviene?
Sono in attesa di indicazioni.
Stefano VALDEGAMBERI (Gruppo Misto)
Io sarei a favore, Presidente.
PRESIDENTE
Immagino.
Prego, collega Montanariello.
Jonatan MONTANARIELLO (Partito Democratico Veneto)
Presidente, non c'è una contrarietà ideologica da parte nostra, ma una contrarietà nel merito, per due semplici motivi. Il primo è che la legge è stata profondamente analizzata e discussa in Commissione e non mi pare di aver visto sovra presenze, affollamenti del collega Valdegamberi in Commissione, dove era il momento e la sede giusta per farlo.
Oggi c'è la maggioranza, di cui Valdegamberi è, Presidente, il relatore e può presentare domande fino all'ultimo minuto e in più Valdegamberi fa parte di una maggioranza che ha costruito questa legge e può farlo attraverso un emendamento del relatore che è in maggioranza con lui.
È una questione di metodo. Tra l'altro, c'è stato un iter in Commissione dove c'era da discutere e questo tema non è stato neanche avanzato, perché, presidente Soranzo, diverso è se in Commissione lo accenni e poi in Aula lo discuti.
Chiudo dicendo che c'erano gli emendamenti nei giorni precedenti. Quindi, è una questione di metodo. Non possiamo plasmare la funzionalità delle Istituzioni in base a come serve più al Consigliere del momento.
PRESIDENTE
Colleghi, la procedura che abbiamo individuato è sull'ordine dei lavori che ha chiesto il collega Valdegamberi, non sull'emendamento. Sull'emendamento, chiaramente, si deve rivolgere o al relatore o al correlatore.
Sull'ordine dei lavori, collega Pan? Prego.
Giuseppe PAN (Liga Veneta per Salvini Premier)
È abbastanza inusuale questa procedura. Se il collega Valdegamberi è d'accordo, credo si possa consigliare al relatore di presentare al punto emendamenti l'eventuale emendamento. Altrimenti, vedremo cosa fare.
PRESIDENTE
Sull'ordine dei lavori, prego, collega Possamai.
Gianpiero POSSAMAI (Liga Veneta per Salvini Premier)
Sull'ordine dei lavori un po' allargati, nel senso che ci sono due ordini del giorno presentati dalla consigliera Ostanel, uno dei quali richiede che venga approvata la possibilità di attivare in tempi congrui un tavolo di confronto con il CAI, gli Enti locali, i portatori di interesse per riorganizzare questa legge che ormai ha trenta anni. Io credo che una modifica di questo tipo, che va radicalmente a cambiare il sistema di autorizzazione per il transito sulle silvo-pastorali debba avere la necessità di un maggiore approfondimento rispetto ai tempi concessi in questo momento.
PRESIDENTE
Mi sembra di comprendere che quell'emendamento non viene accolto, quindi procediamo con i lavori.
Il collega Montanariello ha fatto un intervento contrario alla proposta e il collega Pan un intervento a favore. Il collega Pan chiedeva se il relatore era disponibile ad accogliere la proposta, e mi pare di no. Quindi, la metto ai voti, così risolviamo il problema e procediamo.
Era abbastanza evidente, ma lo facciamo. Nessun problema, colleghi, procediamo con il voto.
Un momento, stanno creando il punto da votare.
Viene messa al voto la proposta del collega Valdegamberi.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Favorevoli 7, contrari 27, astenuti 2.
Il Consiglio non approva.
Procediamo con l'ordine degli interventi.
Ha chiesto di intervenire il collega Formaggio. Ne ha facoltà.
Joe FORMAGGIO (Fratelli d'Italia - Giorgia Meloni)
Grazie, Presidente.
Dopo che il PD ha tirato fuori la bandiera della Palestina, sentire come deve portare avanti l'Aula mi fa un po' sorridere, ma non voglio prendere le sue difese.
Torniamo sulla disciplina della viabilità silvo-pastorale. Ho sentito parlare soltanto di caccia, come se questa modifica riguardasse soltanto i cacciatori. Mi permetta, Presidente, di ringraziare il collega Possamai per aver presentato questa legge. Sembra una guerra tra bande. Ho visto articoli sui giornali, ho sentito numeri (70.000 iscritti al CAI, 4.000 firme), ho sentito parlare della lobby dei cacciatori, ho sentito tante cose strane riguardo alla modifica di questa legge.
Non voglio nascondermi dietro un dito. Voi sapete che questa legge passerà. Se la volete interpretare come un favore ai cacciatori fatelo pure, però vi voglio dire qualcosa di più sulla legge n. 14, sulle strade silvo-pastorali. La maggior parte delle strade sono fuori legge, perché dovrebbero essere tabellate in entrata e in uscita. Vi voglio dire che nella prossima legislatura prenderemo in mano molte volte la legge n. 14, cari colleghi. Non è più possibile che il Veneto resti indietro rispetto alla Toscana, rispetto all'Emilia-Romagna, rispetto alla Lombardia, dove in queste strade, in questi sentieri è possibile persino ‒ perché qua sembra di bestemmiare in chiesa ‒ andare con i quad, andare con le moto da enduro, andare con le jeep 4x4, tutto regolamentato. Sono persone, veneti, che creano PIL. Quando ci sono queste manifestazioni e si muovono nei nostri monti creano PIL, cara collega. Creano PIL anche in montagna, mentre tante vostre associazioni, che si portano l'acqua naturale da casa, non spendono un centesimo nei bar, nei ristoranti e nei comuni che frequentano. Riguardo il PIL del Veneto, quindi, ha poco da insegnarmi.
Dobbiamo tornare a prendere in mano la legge n. 14. Se è bastata la modifica del collega Possamai per mettere su le barricate dalla parte sinistra, di Europa Verde, voglio ricordare che non è che le montagne, i nostri colli siano un'esclusiva del CAI, di chi va a piedi e di tutte le associazioni che strizzano l'occhio dalla vostra parte. Guardiamo i numeri. Prima ho sentito qualcuno dire che il centrodestra perderà voti con questa legge. Assolutamente no. Se vi servono delle firme ‒ avete parlato di 4.000 persone che hanno firmato e che sono venute qua, alla Madonna della Salute, a protestare oggi per convincerci a votare questa legge ‒ ve ne porto il triplo, il quadruplo. C'è tanta gente che vuole usufruire in maniera legittima della montagna, in maniera regolamentata.
Ormai non facciamo più in tempo. In questa legislatura apriamo un attimo la porta, dopodiché ci vediamo nella prossima legislatura per le strade agro-silvo-pastorali.
Grazie.
PRESIDENTE
Grazie, collega Formaggio.
Collega Ostanel, lei era già intervenuta.
Elena OSTANEL (Il Veneto che Vogliamo)
Ero intervenuta sull'ordine dei lavori.
PRESIDENTE
Perfetto. Prego.
Elena OSTANEL (Il Veneto che Vogliamo)
Sull'ordine dei lavori prima chiedevo come mai stessimo andando avanti in assenza dell'Assessore competente. Visto che abbiamo capito che l'Assessore competente oggi non si farà vedere, come ‒ lo ripeto nuovamente ‒ anche per altri provvedimenti importanti che abbiamo votato proprio nelle scorse settimane, vorrei lasciare a verbale che stigmatizzo totalmente il fatto che quando noi qui dentro stiamo votando un provvedimento non ci sia l'interlocutore competente che ci possa dire che quello che proponiamo venga, poi, portato a risultato.
Posso anche ringraziare che alcuni emendamenti, alcuni ordini del giorno vengano approvati, ma se poi l'Assessore che ha la responsabilità di fare queste cose non è qui e non ascolta nemmeno il dibattito, mi chiedo di chi ci stiamo fidando quando prendiamo degli impegni che poi non vengono mantenuti in quest'Aula.
Tanto è già stato detto su questo provvedimento. Non aggiungerò molto a quello che è già stato detto dai colleghi, ma volevo prendere un altro punto di vista, complementare a quello che i colleghi hanno assolutamente esposto: la tutela ‒ che viene anche sancita all'interno della lettera che, come sapete, il CAI ha inviato alla nostra attenzione ‒ del paesaggio. La domanda che vi pongo e che vi avevo già posto quando stavamo votando qui dentro il provvedimento sulle famose casette panoramiche, credo lo ricordi anche il collega Favero, è che tipo di montagna vogliamo avere accanto a noi quando fruiamo di quella montagna a piedi, in maniera naturale, cercando in quella montagna un rifugio anche da quello che accade nelle nostre città, soprattutto in un'epoca di cambiamento climatico. Deve essere un ambiente accogliente, un ambiente diverso da quello che troviamo in pianura.
Il CAI, in un incontro che abbiamo fatto anche con il relatore della legge, ci dice che nella settimana di Ferragosto in montagna viene rilevato un tasso di inquinamento pari a quello che rileviamo in centro, in pianura, nei momenti più pesanti di traffico. Se immaginiamo la montagna come un mondo che deve essere fruito e utilizzato come se fossimo in pianura, cioè un luogo dove si deve arrivare in macchina, comodi, senza alcuna difficoltà, che non ha alcuna tutela della sua condizione naturale, questa è la montagna che non solo pensiamo sia sbagliato ricercare, ma che, a forza di fare così, viene distrutta e non viene salvaguardata per quello che è.
Anche alle attività che vivono di turismo si ritorce contro quello che stiamo progettando di fare. Questa è la domanda che vi pongo: stiamo facendo il bene della montagna cercando di ampliare con degli emendamenti, che non vengono condivisi (vado su una questione di metodo) con le realtà che rappresentano quella montagna? Non intendo – ripeto ‒ solo quelli che ci hanno inviato la lettera, ma intendo tutti i portatori di interesse. Quando si fa una legge di questo tipo, quando si apre a deroghe rispetto all'accessibilità con mezzi che non sono consoni alle strade silvo-pastorali, bisogna coinvolgere gli enti che si ritroveranno a gestire tutto questo, compresi i Comuni.
Ho compreso nell'appunto del relatore che il CAL ‒ e ci mancherebbe altro ‒ ha dato parere positivo, ma noi sappiamo che nel CAL non sono rappresentati tutti i Sindaci del Veneto. Sappiamo bene che alcuni Sindaci dei Comuni montani più piccoli avranno problemi a gestire queste tipologie di accesso nel momento in cui non mettiamo dei controlli, come in alcuni emendamenti e ordini del giorno ho proposto, che siano controlli reali. Nel momento in cui apriamo le maglie e non mettiamo i controlli, come è successo e sta succedendo con gli affitti brevi, dentro quelle maglie si accasa chiunque.
La vera questione che vi pongo oggi è la seguente: stiamo facendo il bene della montagna aprendo con un altro emendamento, senza averlo condiviso con i portatori di interesse, a una legge vecchia, del 1992, che, invece, se si volesse fare, dovremmo riformare in una maniera diversa? È il CAI a dircelo nella sua lettera. Ci dice in maniera molto chiara quali sono i rischi di aprire le maglie con questi emendamenti, anzi con questa proposta di progetto di legge che noi stiamo provando ad emendare per rendere migliore, anzi per fare in modo che questa apertura non ci sia. È molto difficile migliorare qualcosa che apre le maglie a tal punto da non riuscire più a controllare quello che accadrà.
Ci dicono tre cose semplici. Alcune strade silvo-pastorali hanno un problema nel momento in cui apriamo ad altri mezzi motorizzati, e non solo per la questione dell'inquinamento che ho già citato. Pensiamo alle frane. Io vi voglio porre questo punto, che è stato, sì, toccato, ma lo voglio riprendere, perché penso sia importante. Usciamo dalla questione "caccia sì-caccia no" ed entriamo nella questione della tutela del paesaggio. Voi siete sicuri che aprire di nuovo queste strade silvo-pastorali a un utilizzo sbagliato, che potrebbe, tra l'altro, aprire le maglie degli utilizzi senza controllo, ci porti a non avere conseguenze disastrose sulle frane che stanno continuando a verificarsi proprio all'interno di quelle strade silvo-pastorali?
Abbiamo visto quello che sta accadendo. Il cambiamento climatico sta facendo sì che proprio in quei territori ci siano le condizioni più difficili. Se noi utilizziamo l'impronta umana, che non è quella a piedi, ma quella con i mezzi motorizzati, dentro quei territori fragili andrà a finire che renderemo quelle aree ancora più fragili di quello che sono oggi. Avete fatto uno studio, un pensiero rispetto al fatto che, aprendo ulteriormente, noi non andiamo a intaccare, come invece il CAI dice, proprio la tutela paesaggistica di quei territori e il fatto che quelle strade non diventino più insicure anche per chi, magari, ne vuole fruire a piedi? È sempre questa la domanda. La domanda è che tipo di montagna volete creare. Non è quella che io penso da quando abbiamo discusso il provvedimento sulle casette panoramiche. Non credo ce l'abbiamo in comune la visione della montagna che voi volete vedere anche all'interno di questo provvedimento.
Un'altra cosa che citano sono i controlli. Abbiamo fatto diversi emendamenti, da quelli che dicono "proviamo a utilizzare strumenti nuovi, come il QR code, di modo che, nel momento in cui c'è un mezzo che entra, si possa controllare subito se ha preso davvero quelle autorizzazioni che dovrebbe prendere per circolare", ma addirittura un ordine del giorno dice di togliere il QR code, visto che ci è stato detto che, ovviamente, tante volte potrebbe addirittura non prendere la connessione.
Andiamo a monte. Stiamo facendo abbastanza per fare in modo che le maglie che voi state aprendo e proponete di aprire abbiano controlli utili affinché queste maglie non vengano aperte così tanto da avere delle frodi lì dentro?
Ho detto "maglie". Non so se vuole ascoltare, collega Cestaro, e interpretare quello che dico come vuole. Aprire le maglie. Lei sa che cosa stiamo votando? È una domanda che non ha nulla di personale.
Silvia CESTARO (Zaia Presidente)
Chiedo di poter intervenire per fatto personale.
Elena OSTANEL (Il Veneto che Vogliamo)
Glielo ripeto: quello che stiamo votando permetterà di aprire le maglie a una serie di autorizzazioni. Quello che io sto dicendo, e penso che lei lo possa condividere, è questo: riusciamo a fare controlli seri sul fatto che noi cerchiamo di aprire le maglie ‒ e non le malghe ‒ a persone che passeranno attraverso delle strade silvo-pastorali? Noi dobbiamo garantire lo svolgimento di quei controlli, perché ad oggi questo non c'è.
Questa cosa è importantissima. Se noi non garantiamo a chi dovrà ottenere quel permesso il fatto che venga poi controllato che quel permesso esista, noi non solo stiamo aprendo un varco, ma stiamo facendo in modo ‒ come è già stato detto da chi mi ha preceduto ‒ che questa apertura venga utilizzata in modo non conforme rispetto anche a quello che noi voteremo oggi, ovviamente su cui noi non siamo d'accordo. Se oggi da qui passerà questa apertura e noi non imponiamo nuovi controlli, potranno esserci persone che, in assenza di permesso, utilizzeranno quelle strade silvo-pastorali come vorranno e noi avremo pensato, come legislatori, che stiamo dando dei permessi, quindi ‒ come ha detto il collega relatore ‒ non stiamo aprendo poi così tanto. Se noi non mettiamo i controlli apriremo così tanto.
Noi oggi o riusciamo a fare un passo anche sul dire che ci sono dei problemi nel momento in cui facciamo delle modifiche senza aver sentito i portatori di interesse, perché non abbiamo valutato tutte le conseguenze che ci possono essere, ma se noi questo oggi non lo riconosciamo stiamo facendo qualcosa di pericoloso.
Ultimo punto. Il CAI, la stessa realtà che ci ha mandato una lettera con alcuni appunti interessanti rispetto al metodo e non solo al contenuto, ha la possibilità di fare esattamente alcune delle cose che la legge ritiene di dover fare dentro quei sentieri silvo-pastorali, ad esempio verificare la tenuta, anche dal punto di vista paesaggistico, di queste strade.
Alcuni degli emendamenti che abbiamo presentato dicono: se stiamo aprendo le maglie per alcuni soggetti, perché non abbiamo pensato a quelle categorie che la montagna non solo la conoscono, ma ci vivono quotidianamente, che hanno bisogno di verificare che alcuni di quei sentieri non vengano utilizzati così tanto e così male da renderli non solo pericolosi per la salute di chi ci passa, ma anche pericolosi per il territorio?
Queste sono le questioni che ci hanno richiesto e che noi abbiamo appreso anche con un emendamento. Se noi apriamo le maglie per delle categorie che stanno bene a voi, perché non immaginare che ci siano altre categorie che tutelano la montagna e che possono utilizzare quella stessa deroga, invece, per fare un monitoraggio di quello che sta accadendo all'interno degli ambienti silvo-pastorali? Queste sono le questioni. È come se noi avessimo due pesi e due misure: quando le deroghe servono per alcune categorie che voi ritenete essere corrette, si apre; quando, invece, quelle categorie che potrebbero andare lì a verificare e a tutelare il paesaggio, a verificare com'è lo stato dell'arte delle strade silvo-pastorali, tra l'altro dopo tantissimi anni che una legge è stata approvata, modificata e non c'è alcun monitoraggio, lì invece no.
Noi ci siamo detti: se voi volete dare la possibilità ad alcuni mezzi di transitare, allora dobbiamo pensare che quei mezzi siano lì per verificare la tutela del paesaggio, quello che sta accadendo in questi territori, che sono già fragili.
Gli emendamenti che abbiamo presentato come Gruppo sono puntuali. Ci sono alcuni ordini del giorno che vanno a incidere anche sul metodo di lavoro: garantiamo più controlli e garantiamo il fatto che la riforma di una legge di questo tipo venga fatta in tempi congrui e davvero con il coinvolgimento di tutte le categorie, quelle che hanno firmato la petizione, di cui hanno parlato prima i colleghi, ma anche quelle che potranno avvicinarsi per la tutela del paesaggio montano.
Se riusciamo a fare questo, in futuro riusciremo a prevedere la riforma di una legge che sia davvero in linea con la montagna che noi vogliamo tutelare. Se continuiamo a colpi di emendamento, a seconda delle categorie che si avvicinano, a modificare delle prerogative in un ambiente già fragile, non faremo l'interesse di nessuno, ma solo l'interesse di pochi, quando in realtà la montagna dovrebbe avere un interesse specifico: tutelare il proprio paesaggio.
PRESIDENTE
Grazie, collega Ostanel.
Sono pervenuti gli emendamenti nn. B0119, B0120 e B0121. Diamo trenta minuti per i subemendamenti.
Ha chiesto di intervenire il collega Lorenzoni. Prego.
Chiedo scusa, c'era il fatto personale della collega Cestaro.
Silvia CESTARO (Zaia Presidente)
Grazie, Presidente.
Io non ero affatto distratta, ma se lei biascica parlando verso la Presidenza, noi magari non capiamo perfettamente. Le ho chiesto solo se era "maglie" o se era "malghe". Lei mi ha riferito che era "maglie" e abbiamo capito perfettamente. La conosco benissimo la questione delle silvo-pastorali, probabilmente molto meglio di lei.
Assume la Presidenza
Il Presidente Roberto CIAMBETTI
PRESIDENTE
Grazie.
Chi mi ha passato il testimone dice che la parola va data al collega Lorenzoni. Prego.
Arturo LORENZONI (Gruppo Misto)
Grazie, Presidente. Mi era già stata data la parola, ma poi è intervenuto il fatto personale.
Bentornato, Presidente.
PRESIDENTE
Collega Ostanel, per favore.
Collega Lorenzoni, prego.
Arturo LORENZONI (Gruppo Misto)
Presidente, gli equilibri di quest'Aula si stanno ricombinando in modo curioso.
PRESIDENTE
E ne vedremo delle belle nei prossimi mesi.
Arturo LORENZONI (Gruppo Misto)
Intervengo perché, dopo aver sentito gli interventi dei colleghi, che sono interessanti e mettono in luce alcuni aspetti critici di questo provvedimento, credo sia opportuno aggiungere qualche elemento alla discussione.
Come è stato messo in evidenza bene, qui si mette in discussione un approccio alla gestione del territorio, non l'aspetto puntuale sull'accesso di un veicolo in più o un veicolo in meno, 38 milioni di veicoli in più o 38 milioni di veicoli in meno, come possiamo interpretare. Qui c'è proprio un'idea di come vogliamo valorizzare il nostro territorio. L'idea che sottostà alle modifiche che si vogliono fare alla legge n. 14/1992 è un'idea vecchia, un'idea di creazione di valore ‒ penso in particolare all'intervento del collega che mi sta di fronte ‒ veramente antiquata. L'idea che fa PIL il cacciatore che compra le pallottole, che compra il fucile, che fa la manutenzione del fucile e che non fa PIL l'escursionista che si porta la borraccia piena d'acqua da casa è veramente un'idea vecchia. Lei sa, collega, quanto fatturano i rifugi alpini del nostro territorio? Non fatturano con i cacciatori, ma con le persone che vogliono vivere la montagna in modo libero.
Gran parte di noi ha figli, magari li ha avuti in giovane età. Stiamo parlando della libertà di poter camminare sicuri. So che lei ha la Porsche e vorrebbe arrivare con la Porsche nel rifugio, ma la stragrande maggioranza dei veneti vuole raggiungere il rifugio senza la Porsche e senza temere che i propri figli vengano colpiti dalla Porche che raggiunge il rifugio.
Il PIL si crea intorno alla valorizzazione del territorio per le sue bellezze. Vedere gli animali in quota, camminare in libertà senza timore: è questo che crea PIL. Il giro d'affari intorno all'economia della montagna ‒ e qui guardo la collega Cestaro, che vive l'economia della montagna ‒ è incredibilmente in crescita.
Da questo punto di vista, mi rincresce che per le Olimpiadi di Cortina si sia voluta fare la pista da bob e non si sia voluto portare lo sci alpinismo, che esordisce negli sport invernali olimpici e che ha un giro di fatturato straordinariamente in crescita. Lì andiamo a creare valore. La fortuna che ci ha donato la natura, di avere risorse ineguagliabili dal punto di vista montano, ci consente di crescere e di creare valore.
Colleghi, vi invito a fare una riflessione. Vogliamo creare valore per il territorio o vogliamo tutelare gli interessi di alcuni che vivono il territorio come lo viveva mio nonno? È questo che dobbiamo mettere in discussione oggi. La valorizzazione del territorio oggi passa attraverso un'offerta che è, per il nostro territorio, incredibilmente preziosa.
Voglio ricordarvi solo alcuni dati: in Veneto abbiamo, collega Centenaro, 883 sentieri gestiti dal CAI, un patrimonio incredibile, e 39 bivacchi fissi. Il dato sul numero dei rifugi non l'ho trovato, l'ho trovato solo su scala nazionale: 700 rifugi. Noi dobbiamo coccolare questa risorsa perché rimanga un elemento di creazione di valore, e non lo facciamo andando ad ampliare le maglie di accesso alle strade silvo-pastorali, ma cercando di conservare quell'ambiente com'è, anzi di tenerlo il più possibile protetto. Questo dobbiamo fare, credo, se ci sta a cuore la creazione di valore.
Guardo l'assessore Calzavara, che ha il cordone del bilancio. Nel piano 2023-2027 dello sviluppo rurale ci sono solo 7,8 milioni per la conservazione della viabilità silvo-pastorale. In cinque anni 7,8 milioni. Non ci stiamo mettendo grandi risorse, la coperta è corta, però facciamo una riflessione anche su questo. Come vogliamo tutelare questo patrimonio e come vogliamo che rimanga un elemento di attrattività? Abbiamo degli esempi nell'arco alpino in cui si sono creati sistemi economici veramente portentosi. Ci sono alcune zone del nostro territorio che ancora non riescono a creare valore. Penso a una parte del bellunese, delle terre alte, che è forse la parte più bella. Penso a tutta la zona intorno all'Agner, che è la zona più bella delle Dolomiti. La parete dell'Agner è la numero uno, indiscutibilmente. Eppure il fatturato che fa quella piccola parte di territorio rispetto ad altre parti del territorio ‒ lasciatemelo dire ‒ meno interessanti dal punto di vista naturalistico è molto piccolo.
Dobbiamo curare questo territorio, tutelarlo, tenere fuori una modalità di vivere questi spazi che oggi non è logica. Mettiamo risorse su coloro che vivono questo territorio in modo coerente con la natura, coerente con il rispetto della fauna, coerente con il rispetto di una flora che è unica. Noi andiamo proprio nella direzione opposta. Mi auguro che dalla discussione che faremo ci si renda conto che stiamo andando nella direzione sbagliata.
Il mio auspicio, Presidente, è che questo testo torni in Commissione, per tante ragioni, tra cui quelle che sollevava il collega Valdegamberi da un certo punto di vista, quindi tutta la parte dell'economia forestale, ma che torni anche per fare un ragionamento serio su come vogliamo tutelare il nostro territorio e come vogliamo valorizzarlo. Penso sia assolutamente importante.
Un'altra cosa mi ha colpito. Con la legge n. 11/2013 si è avuto un finanziamento, per il 2024, di 200.000 euro per la manutenzione dei sentieri. È veramente poca cosa se pensiamo agli 883 sentieri.
La raccomandazione che faccio nella discussione generale di questa legge è la seguente: capiamo che tipo di economia vogliamo creare intorno alla tutela e alla valorizzazione del nostro patrimonio naturale montano, perché, secondo me, stiamo andando esattamente in modo ortogonale a quello che avrebbe senso fare.
Non facciamo PIL con la caccia. Si farà PIL anche con la caccia, ma è poca cosa rispetto a quella grandissima area ricreativa di valorizzazione del territorio che, io credo, dobbiamo sostenere, spingere, promuovere, non consentendo di allargare le maglie di accesso ma, anzi, cercando di investire sulle infrastrutture e di renderle sempre più accessibili a quella grande parte della popolazione che cerca nella montagna la possibilità di vivere vicino alla fauna e alla flora e, possibilmente, nel silenzio.
PRESIDENTE
Collega Zanoni, lei è già intervenuto. Vuole intervenire sull'ordine dei lavori?
Andrea ZANONI (Europa Verde)
No, Presidente, intervengo in base all'articolo 98 - Rinvio in commissione.
PRESIDENTE
Signori, silenzio in Aula. Grazie.
Andrea ZANONI (Europa Verde)
Presidente, sono arrivati tre emendamenti importanti da parte del relatore che cambiano in maniera approfondita il testo. Tra l'altro, mi chiedo come mai vengano presentati adesso. Noi ne abbiamo presentati 106 nei termini previsti, la collega Ostanel ne ha presentati 5 nei termini previsti, la collega Baldin altri 5, quindi ci siamo presi i tempi previsti da Regolamento proprio per consentire alla maggioranza...
Presidente, io so che per Regolamento avrei dieci minuti.
PRESIDENTE
Lei si sbaglia, perché sono tre minuti.
Andrea ZANONI (Europa Verde)
No, tre minuti sono quelli dedicati...
PRESIDENTE
Collega Zanoni, sull'ordine dei lavori sono tre minuti.
Andrea ZANONI (Europa Verde)
Ripeto, perché forse non mi ha sentito. Io intervengo in base all'articolo 98 - Rinvio in commissione, non sull'ordine dei lavori, per cui sono dieci minuti. Ho fatto appena adesso le verifiche sul Regolamento, che ho sottomano, Presidente.
Continuo.
PRESIDENTE
Prego, continui.
Andrea ZANONI (Europa Verde)
Il Regolamento all'articolo 98 ‒ vorrei venisse considerato che ho altri sette minuti, oltre ai tre che mi sono stati assegnati ‒ prevede che, nel momento in cui vengono presentati degli emendamenti e questi possono avere un peso importante sul provvedimento, si può chiedere che l'esame del provvedimento possa essere rinviato dal Consiglio alla Commissione competente.
Faccio solo presente ai colleghi, giusto perché si sappia, che l'emendamento del relatore n. B0120, alla lettera f), tra l'altro, fa decadere diversi nostri emendamenti, quindi è un emendamento molto importante, che va a determinare una discussione in Aula ben diversa da quella che avevamo prospettato. Proprio per questo vogliamo avvalerci dell'articolo 98 e, dunque, del rinvio in Commissione perché, tra l'altro, anche il collega Valdegamberi ha appena detto che avrebbe proposto un emendamento che, colleghi, se approvato, andrebbe, anch'esso, a sconvolgere l'impianto della legge, dal momento che andrebbe addirittura a prevedere una categoria che verrebbe esentata da questa legge, addirittura nemmeno il contrassegno.
Per quanto riguarda, invece, i tre emendamenti del relatore, questi vanno a inserire delle diciture dove si parla di associazioni, non si capisce che tipo di associazioni siano, perché si dice "organizzate da associazioni e riconosciute da enti pubblici", per cui non sappiamo la natura di queste associazioni, se siano di natura privata. Io vorrei capire in base a quale articolo della legge n. 50 del 1993 andiamo a definire le associazioni.
Presidente, vorrei che venisse corretto il contatore, perché io ho ancora sette minuti per poter illustrare questo mio...
PRESIDENTE
Mi ripete l'articolo?
Andrea ZANONI (Europa Verde)
Articolo 98, Presidente, comma 1.
Aggiungo che è emerso dal dibattito come ci siano delle carenze istruttorie. Abbiamo sentito problematiche di diverso tipo. Ma io non ricordo che in Commissione siano state esaminate queste tipologie di problematicità. Tant'è vero che abbiamo presentato degli emendamenti anche per chiedere, attraverso questi emendamenti, che vengano monitorati questi sentieri e anche che venga deciso se rilasciare queste deroghe a seconda del tipo di sentieri, perché questi sentieri, questa viabilità silvo-pastorale non è tutta uguale. Ne abbiamo una piccola percentuale che si trova in situazione pianeggiante, ne abbiamo altre che hanno pendenze più elevate, ne abbiamo altre ancora che hanno particolari pendenze. Questo ci è stato segnalato da incontri che abbiamo fatto con il CAI più volte. Quindi, credo che dovremmo esaminare gli ultimi emendamenti del relatore in base anche alla tipologia. Non possiamo generalizzare e definire con articolati molto generici quella che sarà la normativa.
In questo modo andiamo a creare dei "buchi neri" all'interno della legge, ragion per cui chiedo di rinviare il tutto in Commissione. Tra l'altro, non si capisce perché un relatore che presenta questa legge nella scorsa legislatura e la presenta anche in questa, rispetto a cui abbiamo presentato gli emendamenti (era ancora aprile, abbiamo il timbro degli uffici), debba presentare questi emendamenti all'ultimo minuto.
Io credo che sia necessaria un'ulteriore istruttoria e che occorra sentire l'Assessore, che oggi non c'è. A tal riguardo torno a dire: senza Assessore come si può pensare di esaminare 116 emendamenti? Noi sappiamo che l'assessore Calzavara è un bravissimo Assessore, è molto impegnato, ma non può sapere tutto anche lui. Non lo so neanch'io, perché se mi mandate in Commissione Sanità so le cose che so, ma non so tutto. Nessuno sa tutto, siamo tutti specializzati. Quindi, com'è possibile che l'Assessore che ha la delega per la caccia e per la montagna non sia qui presente? Tra l'altro, in un momento così delicato e su una legge così delicata, che ha sollevato grande clamore in tutto il Veneto e ha portato grandissime proteste, all'ultimo minuto ci arrivano questi emendamenti. Quindi, chiedo che le cose siano fatte bene.
Questo articolo, tra l'altro, è un articolo che ci concede, a norma di Regolamento, di chiedere il rinvio in Commissione e ci consente di chiedere nuovamente il rinvio in Commissione. Non è che abbiamo solo una cartuccia, lo possiamo chiedere più volte, tant'è che lo chiederemo anche più tardi. Del resto, se continuiamo a vedere che l'Assessore non c'è, se dopo si riunisce l'Ufficio di Presidenza della Commissione Politiche economiche, politiche agricole e per la montagna, caccia e pesca e scopriamo che non c'è l'Assessore, qualche domanda ce la dovremmo porre, trattandosi di una materia così delicata.
C'è una norma che scotta, una norma che nell'opinione pubblica ha avuto un determinato clamore, una determinata opposizione, c'è una normativa che è contrastata dal 99% dei cittadini del Veneto, mentre qui dentro in Aula siete al 90% a favore di questa norma, evidentemente c'è qualcosa che non funziona. Evidentemente non vi sono arrivate tutte le informazioni dovute su questa legge, sulle ripercussioni della legge. Tra l'altro, avete sentito i Comuni? Li abbiamo sentiti i Comuni? Potremmo dare ai Comuni la possibilità di dire al Sindaco che non vuole applicare queste deroghe di farlo? Possiamo dargli questa possibilità? Perché il collega Possamai ce l'ha raccontata giusta. D'altronde, colleghi, se chiedete all'oste se il suo vino è buono, vi risponderà che certamente questa è una legge bellissima. Però, qualche Sindaco potrebbe avere anche l'accortezza di dire: non voglio rilasciare la deroga. Ma cosa accadrebbe se la deroga venisse prevista per legge? Voi sapete che i cacciatori, quando fanno la licenza di caccia, hanno l'assicurazione e anche l'assistenza legale compresa? Questi vanno dall'avvocato e questo Sindaco di un piccolo paese di montagna, che non ha i soldi neanche per coprire le buche, che non ha i soldi per prendersi l'avvocato e poter dire a quel cacciatore "no, in questo momento climatico, con questa situazione, su quel sentiero non te la do", è costretto a dargliela. State firmando una carta in bianco.
Ma quello che voglio ripetervi è questo: è mai possibile che una legge che è osteggiata anche da chi non è contrario alla caccia, dalla stragrande maggioranza dei veneti, io dico il 99%, probabilmente di più, trovi in quest'Aula tutta questa volontà di andare avanti e addirittura ci costringa a ricorrere ai subemendamenti? Colleghi, sono stati presentati tre emendamenti dal relatore e come Europa Verde abbiamo già presentato 29 subemendamenti. In questi trucchetti noi non cadiamo. Non potete fare emendamenti per far cadere i nostri emendamenti e per impedirci di discutere in Aula i nostri emendamenti, che sono tutti emendamenti di contenuto, emendamenti che prevedono limitazioni orarie, emendamenti che prevedono limitazioni per quanto riguarda determinate strade, emendamenti che prevedono limitazioni d'estate, emendamenti che prevedono limitazioni al sabato e alla domenica, nei giorni di festa nazionale, dove abbiamo le montagne che si riempiono di cittadini che sperano di andare a fare qualche ora in relax. Ve lo dico per esperienza: basta solo vedere i cacciatori per farti girare le balle in alta montagna, perché uno va in alta montagna per stare un po' in quiete e gustarsi gli animali.
PRESIDENTE
Collega Zanoni, se lei non alza la voce non ha queste risposte, ma se lei alza il tono non può che aspettarsi questo dall'Aula. Quindi, per favore, rimanga in termini di inquinamento acustico decenti.
Andrea ZANONI (Europa Verde)
Presidente, mi scusi, ha ragione. Ma mi vengono in mente quei momenti che io e tanti cittadini abbiamo passato. Succede già adesso...
PRESIDENTE
La richiamo per una prima volta, collega Formaggio.
Andrea ZANONI (Europa Verde)
Succede già adesso, colleghi, succede già in una situazione dove non ci sono queste deroghe, voi immaginate dopo cosa potrà succedere. È evidente che tutti, giustamente, avendo un privilegio, approfittano del privilegio. Non è che, se ti do un privilegio, tu mi dici: no, non lo faccio, perché magari do fastidio a chi fa le escursioni in montagna. Vi assicuro che il privilegio che state dando con questa legge verrà sicuramente sfruttato.
Per queste ragioni, di fronte a questi tre nuovi emendamenti del relatore, non dico di un Consigliere di maggioranza ma del relatore, c'è la richiesta di rinvio del provvedimento in Commissione.
PRESIDENTE
Collega Zanoni, il relatore ha presentato gli emendamenti perché può farlo da Regolamento.
Andrea ZANONI (Europa Verde)
Lo so, lo so.
PRESIDENTE
Lei ha finito l'intervento?
Andrea ZANONI (Europa Verde)
No, siccome mi aveva...
PRESIDENTE
Siccome ha fatto, penso, dieci minuti di richieste almeno in senso lato a qualcuno, io le do una semplice risposta: il relatore, come lei ben sa, come può fare il correlatore, ha la possibilità di presentare gli emendamenti e sono emendamenti attinenti alla legge. Mi permetto di dire solo questo.
Adesso c'è una richiesta del collega Zanoni di rinviare in Commissione il provvedimento. Un intervento a favore e uno contro di tre minuti.
Prego, collega Possamai, per un intervento contro.
Gianpiero POSSAMAI (Liga Veneta per Salvini Premier)
L'intervento è contro. Posso anche giustificarlo?
PRESIDENTE
Certo, ha tre minuti.
Gianpiero POSSAMAI (Liga Veneta per Salvini Premier)
Anche per dare una spiegazione a questi scandalosi emendamenti.
Con il primo emendamento si propone, dopo le parole "vigilanza antincendio", quindi soggetti autorizzati nei primi commi dell'articolo specifico che attuano vigilanza e antincendio, di aggiungere le parole "compresa la vigilanza ittico-venatoria attuata dalle guardie giurate volontarie appartenenti alle associazioni riconosciute". Prendo atto che il consigliere Zanoni possa immaginare di non volere che la vigilanza venatoria transiti su queste strade per inseguire i bracconieri. Però, noi riteniamo che sia un servizio utile.
Il secondo emendamento modifica i soggetti privati che concorrono all'attività degli enti pubblici gestori della fauna selvatica prestando attività di supporto. Questa norma nella proposta di legge è carente, perché esclude da questo elenco, ad esempio, le giornate ecologiche che organizzano i Comuni e magari le organizzano con il supporto di associazioni di volontariato. Quindi, la proposta è di sostituirla così: "dei soggetti che prestano supporto alle attività di tutela dell'ambiente e di gestione della fauna organizzate da enti pubblici, ovvero alle medesime attività proposte e organizzate da associazioni e riconosciute da enti pubblici". Poi, c'è una frasetta, che non servirebbe perché, se si desse una lettura corretta e non dico intellettualmente onesta, perché non mi permetterei mai, ma almeno politicamente onesta del dettato normativo in discussione oggi, si capirebbe che è completamente esclusa la caccia e l'attività venatoria. Ad ogni modo, con l'emendamento si aggiunge che è esclusa l'attività venatoria. In questo modo togliamo i dubbi a chi i dubbi vuole farseli venire appositamente.
L'ultimo emendamento è solamente un chiarimento, una migliore definizione, una specificazione: il conduttore di cani da recupero deve avvisare della sua uscita l'istituto gestore della fauna. Lo mette in maniera generica. Prima, invece, erano solamente i Comprensori alpini. Ma i gestori della fauna possono essere, nelle zone specifiche, anche le Aziende faunistico-venatorie o gli Ambiti di caccia. Quindi, è solamente una precisazione che ha carattere di semplificazione e chiarimento.
PRESIDENTE
Chi parla a favore del rinvio in Commissione? Collega Masolo, prego.
Renzo MASOLO (Europa Verde)
Grazie, Presidente.
La situazione è paradossale, perché qui si sta quasi stravolgendo la realtà. Stiamo parlando della possibilità di aumentare la presenza di persone con il fucile in montagna – spero che i cittadini e le cittadine se ne rendano conto – e si stanno trovando strategie per far decadere degli emendamenti, sui quali stiamo lavorando da tempo, tesi a far capire l'importanza di trattare in maniera più seria questa legge, di approfondire di più i temi, di fare un distinguo rispetto a tanti temi che si sono tirati fuori, che invece si stanno discutendo in maniera molto semplicistica, con argomentazioni delle quali, sinceramente, sotto un certo aspetto mi vergogno pensando a chi vive l'ambiente di montagna.
Anche rispetto a questi tre emendamenti non si capisce bene: quali associazioni riconosciute, quali istituti di gestione venatoria? Sono così generici che sembrano fatti ad hoc all'ultimo momento al solo scopo di impedirci di discutere e portare argomentazioni, delle quali stiamo discutendo tanto, come diceva prima il collega, anche con altre associazioni che su questo stanno spendendo il loro tempo. E non vanno ridicolizzate, non vanno dimensionate dicendo: io vi porto il triplo delle firme. Ma cosa vuol dire? Queste persone sono venute qua in un giorno lavorativo, anche con la pioggia, a manifestare, per cui probabilmente ci tengono. In ogni caso, undici associazioni si sono espresse e il vostro disprezzo nei loro confronti non è positivo, perché voi minimizzate e ridicolizzate. Questa è una cosa gravissima!
PRESIDENTE
Collega Masolo, il disprezzo nei confronti di un'Assemblea legislativa io lo rigetto. Chi è fuori di qua lo faccia pure. Ma qui ci sono Consiglieri e ognuno di noi rappresenta 100.000 elettori, Consiglieri che sono qui a fare leggi. Il disprezzo per quest'Aula lasciamolo a qualche estremista.
Renzo MASOLO (Europa Verde)
Io ho parlato di disprezzo per le associazioni, non per quest'Aula.
PRESIDENTE
Io ho capito così. Sono sensibile a queste cose.
Renzo MASOLO (Europa Verde)
Lo rivediamo. Io ho detto che ho sentito dei discorsi che hanno manifestato e ci hanno fatto capire il disprezzo per le associazioni, per il loro impegno. Il disprezzo per quest'Aula non mi permetterei mai di dirlo e non l'ho detto. Ho parlato di disprezzo di quest'Aula nei confronti delle associazioni, non del mio disprezzo per quest'Aula. In nove mesi non ho mai detto nulla di offensivo nei vostri confronti e spero di non dirlo mai. Nel momento in cui lo dirò, probabilmente non sarò nelle mie facoltà o sarò sicuramente alterato, ma non da alcol o da droghe, perché non ne faccio uso.
Ripeto, ritorniamo in Commissione e approfondiamo, perché questo modo di fare non è corretto. La presentazione di questi emendamenti, dal nostro punto di vista, non è corretta e non è rispettosa nei nostri confronti.
PRESIDENTE
Dobbiamo votare la richiesta del collega Zanoni.
Chi è a favore sostiene la tesi del collega Zanoni di riportare il provvedimento in Commissione, chi è contro, invece, mantiene la discussione in Aula.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
Avete votato tutti? È importante votare, non solo per l'esito ma anche per tante altre cose.
È chiusa la votazione.
Il Consiglio non approva.
Proseguiamo, quindi, con la discussione generale.
Collega Andreoli, prego.
Marco ANDREOLI (Liga Veneta per Salvini Premier)
Grazie, Presidente.
Vorrei disinnescare alcune cose che sono state dette dalle minoranze, esponendo il mio punto di vista, ma credo anche di tante altre persone. Si è gridato allo scandalo, quando in realtà, se leggiamo il provvedimento, non è altro che una regolarizzazione delle attività di controllo, istituzionalizzate, necessarie, eseguite nella massima serietà possibile. Sembra che si voglia dare un "liberi tutti" a bracconieri e banditi della peggior specie, ma non mi risulta così, almeno dal testo che abbiamo portato avanti.
Io ho sensibilità ambientaliste, come è noto, non l'ho mai nascosto, però mi rendo conto di avere un approccio diverso dal vostro. Io non riesco a concepire perché la natura abbandonata a sé stessa dovrebbe essere un valore aggiunto, dovrebbe essere amica, dovrebbe essere da inseguire a tutti i costi. Personalmente la natura abbandonata a sé stessa la identifico, soprattutto a livello forestale, come un insieme di spine e rovi impenetrabili; quindi, una montagna non gestita e dimenticata, abbandonata, senza una cura di tutta una serie di attori, in primis chi ci vive, sarebbe impraticabile anche per chi vuole andare a farsi una gita o una passeggiata la domenica. Senza l'intervento dell'uomo non sarebbe la montagna che conosciamo, in primis la Lessinia, che conosco meglio, insieme ai miei colleghi veronesi. Mi piacerebbe di più sentire discorsi del tipo: pretendiamo che i veicoli che si approcciano in certi luoghi siano non inquinanti, siano silenziosi, quindi magari mezzi elettrici o a idrogeno. Io guarderei più queste cose. Invece, c'è sempre un approccio dove l'uomo dovrebbe muoversi solo a piedi, in bici o sui mezzi pubblici, quando invece, secondo me, la libertà di potersi muovere andrebbe garantita. Piuttosto, farei le battaglie sull'inquinamento acustico, ambientale e atmosferico.
La natura lasciata così com'è, se lo vogliamo fare, dovremmo farlo sempre. Pensiamo, ad esempio, agli incendi: possono insorgere per questioni naturali, però ovviamente lì l'uomo interviene per spegnerli, per risolvere l'emergenza. Invece, con questo approccio dovremmo lasciare che gli incendi devastino il nostro territorio. Lo stesso dicasi per le malattie: sono eventi naturali, purtroppo, ma chiaramente le curiamo, non certo ci sogniamo di lasciare che facciano il proprio corso. Quindi, secondo me la natura va sempre curata e gestita e un progetto di legge come questo va anche in questa direzione. Non dimentichiamoci che la peste suina africana è alle porte del Veneto e questo permette di agevolare quelle operazioni di contenimento necessarie, anzi da intensificare.
Il Giappone, come sapete, è uno dei Paesi che hanno bloccato ormai da tempo le importazioni di prosciutto dall'Italia. L'altra settimana si è svolta l'inaugurazione della "Festa del Prosciutto Veneto DOP" a Montagnana, io ero lì presente, tra l'altro con la collega Venturini, e noi cosa raccontiamo ai nostri produttori, che non facciamo niente per difendere il nostro prosciutto, che è un'eccellenza assoluta? La peste può arrivare in Veneto da un momento all'altro e dobbiamo cercare di fare di tutto per contrastarla.
La stessa cosa avverrà in un futuro non lontano, visto quello che sta facendo l'Europa, sul contenimento del lupo. Si arriverà presto al punto in cui gli Stati nazionali, insieme alle Regioni, potranno – dico finalmente – prendere in mano e scrivere un piano di contenimento, perché anche il lupo sappiamo, senza che ci dilunghiamo troppo, che conseguenze ha portato sull'economia della montagna.
Chiudo facendo riferimento a quello che ho sentito dire dal collega Zanoni, che vorrei rincuorare. Se dice che i cacciatori ormai sono quasi estinti, perché rappresentano numeri da prefisso telefonico, allora non dovete temere niente perché, se da una parte vengono ridicolizzati perché sono pochi, dall'altra non possono essere visti come un esercito, un'orda barbarica che andrà a invadere le nostre montagne. Quindi, mettiamoci d'accordo: se i cacciatori sono pochi, lo sono sempre. E direi purtroppo, perché un giorno, quando non ci saranno più, penso che li rimpiangeremo, perché vedremo le conseguenze dell'abbandono che, secondo me, non è un valore aggiunto ma è una sconfitta, è una perdita di valore.
Grazie.
PRESIDENTE
Grazie a lei.
Non vedo altre richieste di intervento, quindi dichiaro chiusa la discussione generale.
Relatore e correlatore vogliono intervenire? Collega Possamai, prego.
Gianpiero POSSAMAI (Liga Veneta per Salvini Premier)
Non volevo neanche intervenire, però ho sentito un tale agglomerato di inesattezze che ho deciso di fare una breve replica, ma solo per fare alcune precisazioni. Si dice che le autorizzazioni rilasciate ai soggetti già presenti nella normativa vigente sono onerose, ma il testo dice che i mezzi devono essere muniti di contrassegno "anche a titolo oneroso", attenzione "anche". È una scelta dei Sindaci, perché è chiaro che, se autorizzano un esbosco del legname con automezzi di un certo tipo, piuttosto che uno scavo in quota per costruire una nuova malga, gli automezzi che transitano sulla strada creano danno. In quel caso il Sindaco, il Comune, l'Amministrazione può chiedere una fideiussione oppure fissare una quota di rimborso per l'eventuale ripristino dei danni. Chiaramente, i proprietari, gli usufruttuari, tutti quegli altri non pagano e non hanno mai pagato. Abbiamo escluso queste tre categorie di partenza proprio perché prestano un servizio di carattere pubblico.
Io non voglio mettermi in contrapposizione con i colleghi. Capisco la loro opposizione e non mi scandalizzo per questo. Però, qui non stiamo parlando delle strade di accesso alle Tre Cime di Lavaredo o al Lago di Braies, anche se fuori Regione, dove ci sono decine di migliaia di persone ogni domenica e lì, sì, c'è un grosso problema, che adesso le Amministrazioni stanno cercando di sistemare. Andate su queste strade, soprattutto le prealpine, non quelle dell'alta montagna, sedetevi sul ciglio e vedrete che non passa nessuno. E se passa qualcuno a fare uno sfalcio organizzato gli dite anche "grazie". Se passa qualcuno a fare un servizio sicuramente gli darete anche la possibilità di passare con una maggiore agevolazione.
PRESIDENTE
La parola al correlatore. Prego, collega Masolo.
Renzo MASOLO (Europa Verde)
Grazie, Presidente.
Anch'io colgo l'occasione per ringraziare l'assessore Calzavara. Questo bisogna dirlo, anche ai cittadini e alle cittadine, bisogna dirlo chiaramente: l'assessore Calzavara è il componente della Giunta più presente, rimane sempre lì, ma ascolta anche. Questa è la differenza. Per cui, se posso spezzare una lancia a favore dell'assessore Calzavara, dico che vedo bene quel posto lì per l'assessore Calzavara, e lo indico chiaramente. Dalla minoranza lo indico, ad honorem, come avente diritto.
PRESIDENTE
Per favore, sta già diventando rosso, basta.
Renzo MASOLO (Europa Verde)
Ho spoilerato.
Alcune considerazioni. Mi dispiace veramente, perché intanto poteva essere l'occasione di una discussione aperta, che poteva anche far riflettere, invece, da quello che ho capito, mi pare che gli emendamenti sulla lettera f) decadano. Sarebbe veramente un peccato, perché lì ci sarebbe da parlare e da approfondire.
Nello stesso tempo faccio presente che sono state dette cose inesatte. È stato fatto un esempio all'inizio da parte del relatore: c'è un incidente al giorno (non ho capito se nel Bellunese o in tutta la Regione) a causa degli animali selvatici. Qualche settimana fa ero in montagna e ho visto i danni che ha fatto un cervo a una macchina: il cervo era morto e la macchina era completamente distrutta, non poteva neanche muoversi. Ma perché? Perché la macchina andava a cento all'ora. Quindi, non è stata colpa del cervo, è stata colpa della velocità dell'auto, che in quel caso andava a cento all'ora. La macchina è andata completamente distrutta ed è stato ucciso il povero cervo, che in quel caso si trovava ad attraversare la strada.
PRESIDENTE
Per favore, lasciamo completare il collega Masolo.
Renzo MASOLO (Europa Verde)
Se volete, Presidente, facciamo un giro di interventi e dopo riprendo, almeno trovo il modo per far intervenire la maggioranza. È anche una cosa positiva.
Un capriolo, un cervo, un cinghiale improvvisamente potrebbe uscire dal suo mondo, attraversare la strada e rientrare nel suo mondo, rendendosi vulnerabile. Se un'auto va a 80 all'ora l'animale è spacciato, così come l'auto e la sicurezza dell'autista, ma se va a 40-50 all'ora in una strada di montagna ‒ ossia alla velocità che si dovrebbe tenere ‒ e l'autista è sobrio, magari si salvano tutti e due. Questa è una considerazione importante da fare sulla viabilità. Quell'animale poi deve essere recuperato.
Collega Andreoli, mi permetta una considerazione, perché il suo intervento è stato interessante. Non è l'uomo il custode della natura. Noi crediamo sia l'uomo il custode della natura, ma la natura va avanti indipendentemente dall'uomo. Anzi, la natura aumenterebbe la propria salute se l'uomo non ci fosse. Questo non lo dice il consigliere Masolo, ma la scienza. Ci arroghiamo questo potere, questo ruolo di essere i custodi della natura, i coltivatori del giardino dell'Eden, ma la natura si arrangia da sola. Le cose migliori accadono quando l'uomo non c'è, perché la natura ha i propri equilibri. È anche vero che l'uomo può avere un rapporto, inserirsi all'interno della natura in maniera equilibrata. Per questo ci sono i sentieri del CAI. Il CAI, in questo caso, attraverso un'attività meravigliosa di volontariato, segna i sentieri, li mantiene e fa in modo che si possa camminare.
Tra l'altro, i sentieri sono sfruttati nel migliore dei modi anche dai camosci, dai caprioli, da tutti gli animali selvatici. Gli animali non sono così stupidi e quando hanno un piano rettilineo e uniforme lo sfruttano. Logicamente poi vanno dove devono andare per mangiare e per fare quello che devono fare. Mi stupisco che questo concetto esca in questa sala con le evidenze che abbiamo adesso, perché noi dobbiamo cercare di intervenire il meno possibile.
L'attività silvo-pastorale, invece, è un'altra cosa. Si tratta di un'attività millenaria, che ha modificato completamente il paesaggio del nostro arco alpino, è necessaria, fa parte della nostra tradizione, crea occupazione e il famoso PIL. Questo è il famoso PIL sostenibile. Per quanto riguarda il PIL legato alle Olimpiadi invernali, collega Formaggio, adesso magari non se ne rende conto, ma tra qualche anno si renderà conto dei danni che stiamo facendo, perché quello è un PIL farlocco, falso, è una overdose di PIL che stiamo dando alla montagna. Ve ne accorgerete quando si andrà in crisi d'astinenza. Il meccanismo è questo. La cosa più equilibrata, invece, è erogare o fare in modo di dare pochi finanziamenti, ma continuativi e distribuiti nel territorio, il contrario di quello che stiamo facendo. Su questo non c'è dubbio, e lo vedremo tra pochissimo.
Passiamo al tema dei mezzi inquinanti. Non c'è solo il problema dei mezzi inquinanti. Con i fuoristrada elettrici non cambia nulla. Anzi, i fuoristrada elettrici probabilmente pesano ancora di più di quelli a diesel. Quello del mantenimento dell'equilibrio idrogeologico è un problema oggettivo, non un capriccio o una fissa che abbiamo noi ambientalisti.
Abbiamo tagli incredibili sulle manutenzioni ordinarie delle strade regionali, e anche di questo ci accorgeremo nei prossimi anni, vedendo le buche, vedendo gli incidenti e tutto il resto. Pensate solo ai danni che avremo sulle silvo-pastorali. Non abbiamo neanche la copertura economica per sistemarle, però diciamo che possono andarci i fuoristrada. Anche questa mi sembra una follia.
Paradossalmente, se pensiamo che la soluzione possa essere tecnologica, mi stupisco che non sia uscita una proposta della maggioranza affinché il controllo degli animali e delle aree in oggetto venga fatto con i droni. Facciamolo con i droni, così non abbiamo calpestio e non abbiamo il problema del passaggio di mezzi inquinanti e disturbanti. Perché non è venuta fuori questa proposta e volete mandarci i fuoristrada, i quad e le moto? Questo non si riesce a capire.
In ogni caso, ci sarà ‒ mi auguro ‒ la discussione degli emendamenti e vedremo come verranno recepiti. Spiace per questa visione, anche di valorizzazione, tenendo conto che ci sono tanti Consiglieri che vivono, amano e hanno amministrato le terre alte. Ci sono tanti Consiglieri, invece, che le frequentano anche se non abitano in montagna, ma in pianura. Tutte queste strade silvo-pastorali devono essere lasciate sempre più tranquille affinché possano essere delle vie. Le strade silvo-pastorali sono vie di comunicazione, sono strade che collegano all'interno tutto l'ambiente forestale e boschivo, l'ambiente prativo e i pascoli.
Tenendo conto di questo, ci sono vari momenti, anche di approfondimento. Approfitto per dirvi una cosa, perché coerente con quello che stiamo dicendo adesso: domani a mezzogiorno e mezzo in Sala Fallaci ci sarà la presentazione di un libro di una forestale, Paola Favero, che parlerà proprio dei boschi. Sarà molto interessante e riprenderemo questi temi. Io sono particolarmente attento e sensibile a questi temi, perché so quanto sia importante vivere o accedere in un ambiente dove poter trovare un po' di tranquillità, un po' di silenzio, sicuramente, ma anche essere in contatto con la natura, vedere la fauna selvatica ‒ la speranza è che tutti quanti la pensino così, che non si vada in quei posti con un fucile, ma con una macchina fotografica ‒ o anche solo fermarsi, appostarsi in un posto e vivere questo spettacolo.
Per questo non riesco a immaginare il motivo che possa spingere una persona a prendere il fucile e uccidere quell'animale. In passato l'animale si uccideva per cibarsi, per mangiarlo, ma in questo momento non ce n'è più bisogno. Nessuno di noi fa una dieta ipocalorica, nessuno di noi sta patendo la fame, nessuno di noi ha problemi alimentari, per cui non riesco a capire il motivo di questa passione, che può portare, invece, a grandi problemi, come stiamo cercando di raccontarvi.
PRESIDENTE
Collega Masolo, mi scuso con lei. Ho riletto il verbale: lei si era espresso correttamente. Forse avevo perso un passaggio della sua dichiarazione. Guarderò anche il video, perché avevo capito un'altra cosa. Ho letto il verbale: si è espresso correttamente.
Sospendiamo qui la seduta. Adesso l'Ufficio di Presidenza della Terza Commissione inizia a vedere gli emendamenti. Chiedo una Capigruppo veloce qui in Sala del Leone.
Grazie a tutti.
La Seduta termina alle ore 17.57
Il Consigliere segretario
Alessandra SPONDA
|
|
Il Presidente
Roberto CIAMBETTI
|
Resoconto stenotipico a cura di:
Cedat 85
Revisione e coordinamento testo a cura di:
Maria Concetta Miccoli
Elaborazione testo a cura di:
Maria Concetta Miccoli
PROCESSO VERBALE
SEDUTA PUBBLICA N. 177
SEDUTA PUBBLICA N. 177
MARTEDì 27 MAGGIO 2025
PRESIDENZA
PRESIDENTE ROBERTO CIAMBETTI
VICEPRESIDENTE ENOCH SORANZO
PROCESSO VERBALE REDATTO A CURA DELL'UNITà ASSEMBLEA
INDICE
Processo verbale della 177ª seduta pubblica – martedì 27 maggio 2025
Processo verbale della 177ª seduta pubblica – martedì 27 maggio 2025
- Approvazione verbali delle sedute precedenti
- Comunicazioni della Presidenza del Consiglio
- Interrogazioni e interpellanze
- Interrogazioni a risposta scritta iscritte all'ordine del giorno ai sensi dell'articolo 111, comma 4 del Regolamento
- Proposta di legge di iniziativa dei consiglieri Possamai, Villanova, Pan, Puppato, Maino, Valdegamberi, Michieletto, Boron, Cecchetto, Andreoli, Bozza, Centenaro, Cestaro, Dolfin, Formaggio, Giacomin, Razzolini e Rigo relativa a: "Modifiche ed integrazioni alla legge regionale 31 marzo 1992, n. 14 "Disciplina della viabilità silvo-pastorale"". (Progetto di legge n. 189) INIZIO
La seduta si svolge a Venezia in Palazzo Ferro-Fini, sede del Consiglio regionale, secondo le modalità ordinarie.
I lavori si svolgono sulla base dell'ordine del giorno prot. n. 7161 del 22 maggio 2025.
Il Presidente CIAMBETTI, alle ore 14.34, comunica che l'inizio della seduta è rinviato alle ore 14.45.
Assume la presidenza il Presidente Roberto Ciambetti.
Il PRESIDENTE dichiara aperta la seduta alle ore 14.48.
Assume le funzioni di Consigliere segretario la consigliera Alessandra Sponda.
Punto n. 1) all'ordine del giorno
I lavori si svolgono sulla base dell'ordine del giorno prot. n. 7161 del 22 maggio 2025.
Il Presidente CIAMBETTI, alle ore 14.34, comunica che l'inizio della seduta è rinviato alle ore 14.45.
Assume la presidenza il Presidente Roberto Ciambetti.
Il PRESIDENTE dichiara aperta la seduta alle ore 14.48.
Assume le funzioni di Consigliere segretario la consigliera Alessandra Sponda.
Punto n. 1) all'ordine del giorno
Approvazione verbali delle sedute precedenti [RESOCONTO]
Il PRESIDENTE, poiché nessun consigliere chiede di fare osservazioni, dichiara che si intende approvato il processo verbale della 176a Seduta pubblica di martedì 13 maggio 2025.
Punto n. 2) all'ordine del giorno
Comunicazioni della Presidenza del Consiglio [RESOCONTO]
Il PRESIDENTE comunica i congedi del Presidente della Giunta regionale Zaia e dei consiglieri Boron, Cecchellero, Cecchetto, Gerolimetto, Razzolini e Rizzotto.
Nel corso della seduta, il PRESIDENTE dà atto della richiesta di congedo pervenuta da parte del consigliere Villanova.
Punto n. 3) all'ordine del giorno
Interrogazioni e interpellanze [RESOCONTO]
Ai sensi dell'art. 114, comma 3 del Regolamento l'elenco delle interrogazioni e delle interpellanze, allegato alla Convocazione, è dato per letto.
Punti nn. 4 e 5) all'ordine del giorno
Risposte della Giunta regionale alle interrogazioni e interpellanze
e
Interrogazioni a risposta scritta iscritte all'ordine del giorno ai sensi dell'articolo 111, comma 4 del Regolamento [RESOCONTO]
INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA
n. 647 del 17.02.2025
presentata dai consiglieri Zanoni e Masolo
"Incuria, abbandono e furti rendono l'ex polveriera di Volpago del Montello sempre di più un sito fantasma: la Regione ha intenzione di intervenire per porre fino a questo sfacelo di un sito ricadente in area Rete Natura 2000?"
Interviene il consigliere Zanoni (Europa Verde) che illustra l'IRS in oggetto.
Interviene l'assessore Calzavara che, in supplenza all'assessore Corazzari, risponde per conto della Giunta regionale.
Interviene il consigliere Zanoni (Europa Verde) in sede di replica.
INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA
n. 522 del 15.01.2025
presentata dalla consigliera Baldin
"Operatrici e operatori sociosanitari di sostegno nelle scuole della Riviera del Brenta: la Giunta conosce i disservizi causati dall'ULSS 3 Serenissima e dalla Cooperativa CODESS?"
Interviene la consigliera Baldin (Movimento 5 Stelle) che illustra l'IRI in oggetto.
Interviene l'assessore Lanzarin che risponde per conto della Giunta regionale.
Interviene la consigliera Baldin (Movimento 5 Stelle) in sede di replica.
INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA
n. 652 del 25.02.2025
presentata dai consiglieri Zanoni e Masolo
"Tutela della biodiversità e dei chirotteri nel sito di Forte Marghera a Venezia minacciati dagli eventi musicali previsti nell'ambito del carnevale 2025"
Interviene il consigliere Zanoni (Europa Verde) che illustra l'IRS in oggetto.
Interviene l'assessore Calzavara che, in supplenza all'assessore Corazzari, risponde per conto della Giunta regionale.
Interviene il consigliere Zanoni (Europa Verde) in sede di replica.
Il consigliere Lorenzoni (Gruppo Misto) chiede la parola sull'ordine dei lavori.
La seduta è sospesa alle ore 15.30 per tumulto in Aula.
Il PRESIDENTE richiama i consiglieri Camani, Montanariello, Luisetto, Zottis, Bigon, Ostanel, Lorenzoni, Masolo, Zanoni e Dolfin ai sensi dell'art. 79 comma 1 del Regolamento.
La seduta riprende alle ore 15.32.
Punto n. 6) all'ordine del giorno
La seduta riprende alle ore 15.32.
Punto n. 6) all'ordine del giorno
Proposta di legge di iniziativa dei consiglieri Possamai, Villanova, Pan, Puppato, Maino, Valdegamberi, Michieletto, Boron, Cecchetto, Andreoli, Bozza, Centenaro, Cestaro, Dolfin, Formaggio, Giacomin, Razzolini e Rigo relativa a: "Modifiche ed integrazioni alla legge regionale 31 marzo 1992, n. 14 "Disciplina della viabilità silvo-pastorale"". (Progetto di legge n. 189) INIZIO [RESOCONTO]
Intervengono i consiglieri Possamai Gianpiero (Liga Veneta per Salvini Premier), che svolge la relazione di maggioranza per conto della Terza Commissione consiliare, e Masolo (Europa Verde), che svolge la relazione di minoranza per conto della Terza Commissione consiliare.
Durante l'intervento del consigliere Masolo assume la presidenza il Vicepresidente Enoch Soranzo.
In discussione generale interviene il consigliere Zanoni (Europa Verde).
La consigliera Ostanel (Il Veneto che Vogliamo) interviene sull'ordine dei lavori.
In discussione generale intervengono i consiglieri Baldin (Movimento 5 Stelle) e Valdegamberi (Gruppo Misto), che chiede la sospensione dei lavori in riferimento alla proposta di presentazione di un emendamento.
Il consigliere Montanariello (Partito Democratico Veneto) interviene sull'ordine dei lavori.
Il PRESIDENTE, esaminata la richiesta di sospensione presentata dal consigliere Valdegamberi, invita a formulare una orazione a favore ed una contraria rispetto alla proposta, come previsto dal Regolamento.
Intervengono i consiglieri Montanariello (Partito Democratico Veneto), che si dichiara contrario alla proposta di sospensione, e Pan (Liga Veneta per Salvini Premier), che si dichiara a favore.
Il consigliere Possamai Gianpiero (Liga Veneta per Salvini Premier) interviene sull'ordine dei lavori.
Il PRESIDENTE pone in votazione, col sistema elettronico in modalità telematica, la proposta di sospensione presentata dal consigliere Valdegamberi.
Il Consiglio non approva
In discussione generale intervengono i consiglieri Formaggio (Fratelli d'Italia - Giorgia Meloni) e Ostanel (Il Veneto che Vogliamo).
Il PRESIDENTE comunica il deposito degli emendamenti nn. B119, B120 e B121 e assegna trenta minuti di tempo per la presentazione di eventuali subemendamenti.
Interviene la consigliera Cestaro (Zaia Presidente) per fatto personale.
Assume la presidenza il Presidente Roberto Ciambetti.
Interviene il consigliere Lorenzoni (Gruppo Misto) in discussione generale.
Interviene il consigliere Zanoni (Europa Verde), sull'ordine dei lavori e, ai sensi dell'articolo 98 del Regolamento, chiede il rinvio in Commissione del provvedimento in oggetto.
Il PRESIDENTE richiama il consigliere Formaggio ai sensi dell'articolo 79 comma 1 del Regolamento.
Il consigliere Zanoni (Europa Verde) prosegue il suo intervento.
Il PRESIDENTE, esaminata la richiesta di rinvio in Commissione del provvedimento, presentata dal consigliere Zanoni, invita un consigliere a intervenire a favore e uno contro, come previsto dal Regolamento.
Intervengono i consiglieri Possamai Gianpiero (Liga Veneta per Salvini Premier), che si dichiara contrario alla proposta di rinvio in Commissione, e Masolo (Europa Verde), che si dichiara a favore.
Il PRESIDENTE pone in votazione, col sistema elettronico in modalità telematica, la richiesta di rinvio in Commissione del provvedimento da parte del consigliere Zanoni.
Il Consiglio non approva
In discussione generale interviene il consigliere Andreoli (Fratelli d'Italia - Giorgia Meloni).
Chiusa la discussione generale, intervengono i consiglieri Possamai Gianpiero (Liga Veneta per Salvini Premier) e Masolo (Europa Verde) in sede di replica.
Il PRESIDENTE sospende la seduta per consentire all'Ufficio di presidenza della Terza Commissione consiliare di esprimere parere sugli emendamenti presentati.
Il PRESIDENTE dichiara chiusa la seduta.
Il Consiglio regionale sarà convocato a domicilio.
La seduta termina alle ore 17.57.
Votazioni ai sensi dell'articolo 50 comma 4 dello Statuto.
Votazione aperta per il punto:
PROPOSTA VALDEGAMBERI
Effettuata la votazione si hanno i seguenti risultati:
Consiglieri presenti: 36
Votanti: 36
Favorevoli: 7
Contrari: 27
Astenuti: 2
Non Votanti: 0
Quorum: Semplice 1/2 + 1
Esito: RESPINTA
Effettuata la votazione si hanno i seguenti risultati:
Consiglieri presenti: 36
Votanti: 36
Favorevoli: 7
Contrari: 27
Astenuti: 2
Non Votanti: 0
Quorum: Semplice 1/2 + 1
Esito: RESPINTA
Presenti:
Andreoli Marco, Baldin Erika, Barbisan Fabiano, Bet Roberto, Bigon Annamaria, Bisaglia Simona, Bozza Alberto, Camani Vanessa, Casali Stefano, Cavinato Elisa, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Cestaro Silvia, Dolfin Marco, Favero Marzio, Formaggio Joe, Lorenzoni Arturo, Luisetto Chiara, Maino Silvia, Masolo Renzo, Montanariello Jonatan, Ostanel Elena, Pan Giuseppe, Pavanetto Lucas, Piccinini Tomas, Possamai Gianpiero, Puppato Giovanni, Rigo Filippo, Soranzo Enoch, Sponda Alessandra, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Zanoni Andrea, Zecchinato Marco, Zottis Francesca
Votanti:
Andreoli Marco, Baldin Erika, Barbisan Fabiano, Bet Roberto, Bigon Annamaria, Bisaglia Simona, Bozza Alberto, Camani Vanessa, Casali Stefano, Cavinato Elisa, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Cestaro Silvia, Dolfin Marco, Favero Marzio, Formaggio Joe, Lorenzoni Arturo, Luisetto Chiara, Maino Silvia, Masolo Renzo, Montanariello Jonatan, Ostanel Elena, Pan Giuseppe, Pavanetto Lucas, Piccinini Tomas, Possamai Gianpiero, Puppato Giovanni, Rigo Filippo, Soranzo Enoch, Sponda Alessandra, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Zanoni Andrea, Zecchinato Marco, Zottis Francesca
Assenti:
Boron Fabrizio, Brescacin Sonia, Cecchellero Andrea, Cecchetto Milena, Ciambetti Roberto, Corsi Enrico, Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Michieletto Gabriele, Razzolini Tommaso, Rizzotto Silvia, Sandonà Luciano, Scatto Francesca, Villanova Alberto, Zaia Luca
Non Votanti:
NESSUN NON VOTANTE
Favorevoli:
Baldin Erika, Barbisan Fabiano, Formaggio Joe, Masolo Renzo, Ostanel Elena, Valdegamberi Stefano, Zanoni Andrea
Contrari:
Andreoli Marco, Bet Roberto, Bigon Annamaria, Bisaglia Simona, Camani Vanessa, Casali Stefano, Cavinato Elisa, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Cestaro Silvia, Dolfin Marco, Favero Marzio, Lorenzoni Arturo, Luisetto Chiara, Maino Silvia, Montanariello Jonatan, Pan Giuseppe, Pavanetto Lucas, Piccinini Tomas, Possamai Gianpiero, Puppato Giovanni, Rigo Filippo, Soranzo Enoch, Sponda Alessandra, Vianello Roberta, Zecchinato Marco, Zottis Francesca
Astenuti:
Bozza Alberto, Venturini Elisa
Andreoli Marco, Baldin Erika, Barbisan Fabiano, Bet Roberto, Bigon Annamaria, Bisaglia Simona, Bozza Alberto, Camani Vanessa, Casali Stefano, Cavinato Elisa, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Cestaro Silvia, Dolfin Marco, Favero Marzio, Formaggio Joe, Lorenzoni Arturo, Luisetto Chiara, Maino Silvia, Masolo Renzo, Montanariello Jonatan, Ostanel Elena, Pan Giuseppe, Pavanetto Lucas, Piccinini Tomas, Possamai Gianpiero, Puppato Giovanni, Rigo Filippo, Soranzo Enoch, Sponda Alessandra, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Zanoni Andrea, Zecchinato Marco, Zottis Francesca
Votanti:
Andreoli Marco, Baldin Erika, Barbisan Fabiano, Bet Roberto, Bigon Annamaria, Bisaglia Simona, Bozza Alberto, Camani Vanessa, Casali Stefano, Cavinato Elisa, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Cestaro Silvia, Dolfin Marco, Favero Marzio, Formaggio Joe, Lorenzoni Arturo, Luisetto Chiara, Maino Silvia, Masolo Renzo, Montanariello Jonatan, Ostanel Elena, Pan Giuseppe, Pavanetto Lucas, Piccinini Tomas, Possamai Gianpiero, Puppato Giovanni, Rigo Filippo, Soranzo Enoch, Sponda Alessandra, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Zanoni Andrea, Zecchinato Marco, Zottis Francesca
Assenti:
Boron Fabrizio, Brescacin Sonia, Cecchellero Andrea, Cecchetto Milena, Ciambetti Roberto, Corsi Enrico, Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Michieletto Gabriele, Razzolini Tommaso, Rizzotto Silvia, Sandonà Luciano, Scatto Francesca, Villanova Alberto, Zaia Luca
Non Votanti:
NESSUN NON VOTANTE
Favorevoli:
Baldin Erika, Barbisan Fabiano, Formaggio Joe, Masolo Renzo, Ostanel Elena, Valdegamberi Stefano, Zanoni Andrea
Contrari:
Andreoli Marco, Bet Roberto, Bigon Annamaria, Bisaglia Simona, Camani Vanessa, Casali Stefano, Cavinato Elisa, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Cestaro Silvia, Dolfin Marco, Favero Marzio, Lorenzoni Arturo, Luisetto Chiara, Maino Silvia, Montanariello Jonatan, Pan Giuseppe, Pavanetto Lucas, Piccinini Tomas, Possamai Gianpiero, Puppato Giovanni, Rigo Filippo, Soranzo Enoch, Sponda Alessandra, Vianello Roberta, Zecchinato Marco, Zottis Francesca
Astenuti:
Bozza Alberto, Venturini Elisa
Votazione aperta per il punto:
RINVIO IN COMMISSIONE
Effettuata la votazione si hanno i seguenti risultati:
Consiglieri presenti: 39
Votanti: 39
Favorevoli: 9
Contrari: 29
Astenuti: 1
Non Votanti: 0
Quorum: Semplice 1/2 + 1
Esito: RESPINTA
RINVIO IN COMMISSIONE
Effettuata la votazione si hanno i seguenti risultati:
Consiglieri presenti: 39
Votanti: 39
Favorevoli: 9
Contrari: 29
Astenuti: 1
Non Votanti: 0
Quorum: Semplice 1/2 + 1
Esito: RESPINTA
Presenti:
Andreoli Marco, Baldin Erika, Barbisan Fabiano, Bet Roberto, Bigon Annamaria, Bisaglia Simona, Brescacin Sonia, Camani Vanessa, Casali Stefano, Cavinato Elisa, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Cestaro Silvia, Ciambetti Roberto, Corsi Enrico, Dolfin Marco, Favero Marzio, Formaggio Joe, Giacomin Stefano, Lorenzoni Arturo, Luisetto Chiara, Maino Silvia, Masolo Renzo, Michieletto Gabriele, Montanariello Jonatan, Ostanel Elena, Pan Giuseppe, Pavanetto Lucas, Piccinini Tomas, Possamai Gianpiero, Puppato Giovanni, Rigo Filippo, Sandonà Luciano, Sponda Alessandra, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Zanoni Andrea, Zecchinato Marco
Votanti:
Andreoli Marco, Baldin Erika, Barbisan Fabiano, Bet Roberto, Bigon Annamaria, Bisaglia Simona, Brescacin Sonia, Camani Vanessa, Casali Stefano, Cavinato Elisa, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Cestaro Silvia, Ciambetti Roberto, Corsi Enrico, Dolfin Marco, Favero Marzio, Formaggio Joe, Giacomin Stefano, Lorenzoni Arturo, Luisetto Chiara, Maino Silvia, Masolo Renzo, Michieletto Gabriele, Montanariello Jonatan, Ostanel Elena, Pan Giuseppe, Pavanetto Lucas, Piccinini Tomas, Possamai Gianpiero, Puppato Giovanni, Rigo Filippo, Sandonà Luciano, Sponda Alessandra, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Zanoni Andrea, Zecchinato Marco
Assenti:
Boron Fabrizio, Bozza Alberto, Cecchellero Andrea, Cecchetto Milena, Gerolimetto Nazzareno, Razzolini Tommaso, Rizzotto Silvia, Scatto Francesca, Soranzo Enoch, Villanova Alberto, Zaia Luca, Zottis Francesca
Non Votanti:
NESSUN NON VOTANTE
Favorevoli:
Baldin Erika, Bigon Annamaria, Camani Vanessa, Lorenzoni Arturo, Luisetto Chiara, Masolo Renzo, Montanariello Jonatan, Ostanel Elena, Zanoni Andrea
Contrari:
Andreoli Marco, Barbisan Fabiano, Bet Roberto, Bisaglia Simona, Brescacin Sonia, Casali Stefano, Cavinato Elisa, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Cestaro Silvia, Ciambetti Roberto, Corsi Enrico, Dolfin Marco, Favero Marzio, Formaggio Joe, Giacomin Stefano, Maino Silvia, Michieletto Gabriele, Pan Giuseppe, Pavanetto Lucas, Piccinini Tomas, Possamai Gianpiero, Puppato Giovanni, Rigo Filippo, Sandonà Luciano, Sponda Alessandra, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Zecchinato Marco
Astenuti:
Valdegamberi Stefano
Andreoli Marco, Baldin Erika, Barbisan Fabiano, Bet Roberto, Bigon Annamaria, Bisaglia Simona, Brescacin Sonia, Camani Vanessa, Casali Stefano, Cavinato Elisa, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Cestaro Silvia, Ciambetti Roberto, Corsi Enrico, Dolfin Marco, Favero Marzio, Formaggio Joe, Giacomin Stefano, Lorenzoni Arturo, Luisetto Chiara, Maino Silvia, Masolo Renzo, Michieletto Gabriele, Montanariello Jonatan, Ostanel Elena, Pan Giuseppe, Pavanetto Lucas, Piccinini Tomas, Possamai Gianpiero, Puppato Giovanni, Rigo Filippo, Sandonà Luciano, Sponda Alessandra, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Zanoni Andrea, Zecchinato Marco
Votanti:
Andreoli Marco, Baldin Erika, Barbisan Fabiano, Bet Roberto, Bigon Annamaria, Bisaglia Simona, Brescacin Sonia, Camani Vanessa, Casali Stefano, Cavinato Elisa, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Cestaro Silvia, Ciambetti Roberto, Corsi Enrico, Dolfin Marco, Favero Marzio, Formaggio Joe, Giacomin Stefano, Lorenzoni Arturo, Luisetto Chiara, Maino Silvia, Masolo Renzo, Michieletto Gabriele, Montanariello Jonatan, Ostanel Elena, Pan Giuseppe, Pavanetto Lucas, Piccinini Tomas, Possamai Gianpiero, Puppato Giovanni, Rigo Filippo, Sandonà Luciano, Sponda Alessandra, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Zanoni Andrea, Zecchinato Marco
Assenti:
Boron Fabrizio, Bozza Alberto, Cecchellero Andrea, Cecchetto Milena, Gerolimetto Nazzareno, Razzolini Tommaso, Rizzotto Silvia, Scatto Francesca, Soranzo Enoch, Villanova Alberto, Zaia Luca, Zottis Francesca
Non Votanti:
NESSUN NON VOTANTE
Favorevoli:
Baldin Erika, Bigon Annamaria, Camani Vanessa, Lorenzoni Arturo, Luisetto Chiara, Masolo Renzo, Montanariello Jonatan, Ostanel Elena, Zanoni Andrea
Contrari:
Andreoli Marco, Barbisan Fabiano, Bet Roberto, Bisaglia Simona, Brescacin Sonia, Casali Stefano, Cavinato Elisa, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Cestaro Silvia, Ciambetti Roberto, Corsi Enrico, Dolfin Marco, Favero Marzio, Formaggio Joe, Giacomin Stefano, Maino Silvia, Michieletto Gabriele, Pan Giuseppe, Pavanetto Lucas, Piccinini Tomas, Possamai Gianpiero, Puppato Giovanni, Rigo Filippo, Sandonà Luciano, Sponda Alessandra, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Zecchinato Marco
Astenuti:
Valdegamberi Stefano
Consiglieri presenti, in congedo o assenti:
ANDREOLI Marco
|
P
|
MAINO Silvia
|
P
|
BALDIN Erika
|
P
|
MASOLO Renzo
|
P
|
BARBISAN Fabiano
|
P
|
MICHIELETTO Gabriele
|
P
|
BET Roberto
|
P
|
MONTANARIELLO Jonatan
|
P
|
BIGON Anna Maria
|
P
|
OSTANEL Elena
|
P
|
BISAGLIA Simona
|
P
|
PAN Giuseppe
|
P
|
BORON Fabrizio
|
C
|
PAVANETTO Lucas
|
P
|
BOZZA Alberto
|
P
|
PICCININI Tomas
|
P
|
BRESCACIN Sonia
|
P
|
POSSAMAI Gianpiero
|
P
|
CAMANI Vanessa
|
P
|
PUPPATO Giovanni
|
P
|
CASALI Stefano
|
P
|
RAZZOLINI Tommaso
|
C
|
CAVINATO Elisa
|
P
|
RIGO Filippo
|
P
|
CECCHELLERO Andrea
|
C
|
RIZZOTTO Silvia
|
C
|
CECCHETTO Milena
|
C
|
SANDONÀ Luciano
|
P
|
CENTENARO Giulio
|
P
|
SCATTO Francesca
|
P
|
CESTARI Laura
|
P
|
SORANZO Enoch
|
P
|
CESTARO Silvia
|
P
|
SPONDA Alessandra
|
P
|
CIAMBETTI Roberto
|
P
|
VALDEGAMBERI Stefano
|
P
|
CORSI Enrico
|
P
|
VENTURINI Elisa
|
P
|
DOLFIN Marco
|
P
|
VIANELLO Roberta
|
P
|
FAVERO Marzio
|
P
|
VILLANOVA Alberto
|
C
|
FORMAGGIO Joe
|
P
|
ZAIA Luca
|
C
|
GEROLIMETTO Nazzareno
|
C
|
ZANONI Andrea
|
P
|
GIACOMIN Stefano
|
P
|
ZECCHINATO Marco
|
P
|
LORENZONI Arturo
|
P
|
ZOTTIS Francesca
|
P
|
LUISETTO Chiara
|
P
|
|
|
IL CONSIGLIERE SEGRETARIO Alessandra SPONDA |
IL PRESIDENTE Roberto CIAMBETTI |
P = presente; C = in congedo; A = assente.
N.B. Gli emendamenti sono conservati nel sistema documentale del Consiglio regionale.
Le richieste di modifica delle votazioni diverse da quelle previste dall'articolo 89 del Regolamento sono menzionate nel Resoconto.
PROCESSO VERBALE
Redazione testo a cura di Gabriella Gamba
Revisione testo a cura di Carla Combi e Alessandro Vian
Le richieste di modifica delle votazioni diverse da quelle previste dall'articolo 89 del Regolamento sono menzionate nel Resoconto.
PROCESSO VERBALE
Redazione testo a cura di Gabriella Gamba
Revisione testo a cura di Carla Combi e Alessandro Vian