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Seduta del consiglio regionale del 16/09/2025 n. 191
Martedì, 16 settembre 2025
SOMMARIO
- APPROVAZIONE VERBALI DELLE SEDUTE PRECEDENTI
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- COMUNICAZIONI DELLA PRESIDENZA DEL CONSIGLIO
- INTERROGAZIONI E INTERPELLANZE
- INTERROGAZIONI A RISPOSTA SCRITTA ISCRITTE ALL'ORDINE DEL GIORNO AI SENSI DELL'ARTICOLO 111, COMMA 4, DEL REGOLAMENTO
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- PRESIDENTE
- Interrogazione a risposta scritta n. 727 del 22 maggio 2025 presentata dai consiglieri Zanoni e Masolo relativa a "ABBATTIMENTO ALBERI DURANTE IL PERIODO DI NIDIFICAZIONE: QUALI INTERVENTI REGOLATORI PER IMPEDIRE LA SOSTANZIALE VANIFICAZIONE DELLA DIRETTIVA UCCELLI?"
- Andrea ZANONI (Alleanza Verdi e Sinistra)
- PRESIDENTE
- Andrea ZANONI (Alleanza Verdi e Sinistra)
- PRESIDENTE
- Andrea ZANONI (Alleanza Verdi e Sinistra)
- PRESIDENTE
- Ass.re Cristiano CORAZZARI
- PRESIDENTE
- Andrea ZANONI (Alleanza Verdi e Sinistra)
- PRESIDENTE
- PIANO TRIENNALE DI MASSIMA 2025-2027 DELLE INIZIATIVE E DEGLI INTERVENTI NEL SETTORE DELL'IMMIGRAZIONE. LEGGE REGIONALE 30 GENNAIO 1990, n. 9 , "INTERVENTI NEL SETTORE DELL'IMMIGRAZIONE" (PROPOSTA DI DELIBERAZIONE AMMINISTRATIVA N. 93) APPROVATO (DELIBERAZIONE N. 58/2025)
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- PRESIDENTE
- Elena OSTANEL (Il Veneto che Vogliamo)
- PRESIDENTE
- Renzo MASOLO (Alleanza Verdi e Sinistra)
- PRESIDENTE
- Renzo MASOLO (Alleanza Verdi e Sinistra)
- PRESIDENTE
- Arturo LORENZONI (Gruppo Misto)
- PRESIDENTE
- Arturo LORENZONI (Gruppo Misto)
- PRESIDENTE
- Ass.re Cristiano CORAZZARI
- PRESIDENTE
- Ordine del giorno presentato dalla consigliera Ostanel relativo a "DOTAZIONI FINANZIARIE REGIONALI PER L'ATTUAZIONE DEL PIANO TRIENNALE IMMIGRAZIONE - CONTRIBUTI EX ART. 8 L.R. 9/1990" RESPINTO
- Elena OSTANEL (Il Veneto che Vogliamo)
- PRESIDENTE
- PROPOSTA DI MODIFICA DEL REGOLAMENTO DEL CONSIGLIO REGIONALE D'INIZIATIVA DEI CONSIGLIERI CIAMBETTI, SORANZO, ZOTTIS, SPONDA E BALDIN RELATIVA A "MODIFICHE DEL REGOLAMENTO REGIONALE 18 FEBBRAIO 2022, n. 1 "REGOLAMENTO INTERNO DI AMMINISTRAZIONE E ORGANIZZAZIONE AI SENSI DELL'ARTICOLO 2 DELLA LEGGE REGIONALE 31 DICEMBRE 2012, n. 53 'AUTONOMIA DEL CONSIGLIO REGIONALE'"". (PROPOSTA DI REGOLAMENTO INTERNO N. 5) APPROVATA (DELIBERAZIONE N.59 /2025)
- RELAZIONE SULL'ATTIVITÀ DEL GARANTE REGIONALE DEI DIRITTI DELLA PERSONA NELL'ANNO 2024". (RENDICONTAZIONE N. 261) APPROVATA (DELIBERAZIONE N. 60/2025)
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- PRESIDENTE
- Marzio FAVERO (Liga Veneta per Salvini Premier)
- PRESIDENTE
- Chiara LUISETTO (Partito Democratico Manildo Presidente)
- PRESIDENTE
- PRESIDENTE
- Elena OSTANEL (Il Veneto che Vogliamo)
- PRESIDENTE
- Elena OSTANEL (Il Veneto che Vogliamo)
- PRESIDENTE
- PRESIDENTE
- Elena OSTANEL (Il Veneto che Vogliamo)
- PRESIDENTE
- Elena OSTANEL (Il Veneto che Vogliamo)
- PRESIDENTE
- Renzo MASOLO (Alleanza Verdi e Sinistra)
- PRESIDENTE
- Silvia MAINO (Zaia Presidente)
- PRESIDENTE
- Joe FORMAGGIO (Fratelli d'Italia - Giorgia Meloni)
- PRESIDENTE
- Joe FORMAGGIO (Fratelli d'Italia - Giorgia Meloni)
- PRESIDENTE
- Arturo LORENZONI (Gruppo Misto)
- PRESIDENTE
- Elena OSTANEL (Il Veneto che Vogliamo)
- PRESIDENTE
- Enrico CORSI (Liga Veneta per Salvini Premier)
- PRESIDENTE
- Enrico CORSI (Liga Veneta per Salvini Premier)
- PRESIDENTE
- Chiara LUISETTO (Partito Democratico Manildo Presidente)
- PRESIDENTE
- Ass.ra Manuela LANZARIN
- PRESIDENTE
- Renzo MASOLO (Alleanza Verdi e Sinistra)
- PRESIDENTE
- Elena OSTANEL (Il Veneto che Vogliamo)
- PRESIDENTE
- Elena OSTANEL (Il Veneto che Vogliamo)
- PRESIDENTE
- Elena OSTANEL (Il Veneto che Vogliamo)
- PRESIDENTE
- Elena OSTANEL (Il Veneto che Vogliamo)
- PRESIDENTE
- Alberto VILLANOVA (Zaia Presidente)
- PRESIDENTE
- Alberto VILLANOVA (Zaia Presidente)
- PRESIDENTE
- Chiara LUISETTO (Partito Democratico Manildo Presidente)
- PRESIDENTE
- Lucas PAVANETTO (Fratelli d'Italia - Giorgia Meloni)
- PRESIDENTE
- Alberto BOZZA (Forza Italia - Berlusconi - Autonomia per il Veneto)
- PRESIDENTE
- PROGETTO DI LEGGE DI INIZIATIVA DEI CONSIGLIERI CIAMBETTI, VILLANOVA, BARBISAN, FAVERO, PAN, MAINO, RIZZOTTO, ZECCHINATO, DOLFIN, SPONDA, VIANELLO, SCATTO, CECCHETTO E VENTURINI RELATIVA A "DISPOSIZIONI PER LA RICERCA STORICA SULLE FUCILAZIONI E LA COMMEMORAZIONE DEI FUCILATI DURANTE LA PRIMA GUERRA MONDIALE NEL TERRITORIO DELLA REGIONE VENETO". (PROGETTO DI LEGGE N. 89) INIZIO
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- PRESIDENTE
- Marzio FAVERO (Liga Veneta per Salvini Premier)
- PRESIDENTE
- Vanessa CAMANI (Partito Democratico Manildo Presidente)
- PRESIDENTE
- Renzo MASOLO (Alleanza Verdi e Sinistra)
- PRESIDENTE
- Lucas PAVANETTO (Fratelli d'Italia - Giorgia Meloni)
- PRESIDENTE
- Francesca SCATTO (Zaia Presidente)
- PRESIDENTE
- Luciano SANDONÀ (Zaia Presidente)
- PRESIDENTE
- Stefano VALDEGAMBERI (Gruppo Misto)
- PRESIDENTE
- Elisa VENTURINI (Forza Italia - Berlusconi - Autonomia per il Veneto)
- PRESIDENTE
- Tommaso RAZZOLINI (Fratelli d'Italia - Giorgia Meloni)
- PRESIDENTE
- Marzio FAVERO (Liga Veneta per Salvini Premier)
- PRESIDENTE
- Vanessa CAMANI (Partito Democratico Manildo Presidente)
- PRESIDENTE
- Vanessa CAMANI (Partito Democratico Manildo Presidente)
- PRESIDENTE
Il Presidente Ciambetti, alle ore 10.33, comunica che l'inizio della seduta è rinviato alle ore 10.50.
Assume la Presidenza
Il Presidente Roberto CIAMBETTI
La Seduta inizia alle ore 11.05
PRESIDENTE
Diamo inizio alla 191a Seduta pubblica del Consiglio regionale. I lavori si svolgono sulla base dell'ordine del giorno prot. n. 12203 dell'11 settembre 2025.
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PUNTO
1 |
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APPROVAZIONE VERBALI DELLE SEDUTE PRECEDENTI
Il PRESIDENTE, poiché nessun Consigliere chiede di fare osservazioni, dichiara che si intende approvato il processo verbale della 190a Seduta pubblica di martedì 9 settembre 2025.
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PUNTO
2 |
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COMUNICAZIONI DELLA PRESIDENZA DEL CONSIGLIO
Luca ZAIA
Enoch SORANZO
I congedi sono concessi.
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PUNTO
3 |
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INTERROGAZIONI E INTERPELLANZE
Ai sensi dell'art. 114, comma 3 del Regolamento, l'elenco delle interrogazioni e delle interpellanze, allegato alla Convocazione, è dato per letto.
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PUNTO
5 |
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INTERROGAZIONI A RISPOSTA SCRITTA ISCRITTE ALL'ORDINE DEL GIORNO AI SENSI DELL'ARTICOLO 111, COMMA 4, DEL REGOLAMENTO
PRESIDENTE
L'unica interrogazione oggi disponibile è la IRS n. 727 del collega Andrea Zanoni.
Interrogazione a risposta scritta n. 727 del 22 maggio 2025 presentata dai consiglieri Zanoni e Masolo relativa a "ABBATTIMENTO ALBERI DURANTE IL PERIODO DI NIDIFICAZIONE: QUALI INTERVENTI REGOLATORI PER IMPEDIRE LA SOSTANZIALE VANIFICAZIONE DELLA DIRETTIVA UCCELLI?"
Consigliere Zanoni, prego.
Andrea ZANONI (Alleanza Verdi e Sinistra)
Grazie, Presidente. Buongiorno a tutti i colleghi.
Solo un appunto, Presidente. So che lei era puntuale come noi eravamo puntuali, però convocare il Consiglio alle ore 10.30 per iniziarlo, ormai da un pezzo, sempre mezz'ora dopo... Tutti i Consiglieri hanno tante cose da fare soprattutto in questo...
PRESIDENTE
Io sono un inguaribile ottimista, quindi la convocazione la faccio sempre, come è previsto, alle ore 10.30 e poi inizio i lavori quando posso.
Andrea ZANONI (Alleanza Verdi e Sinistra)
A questo punto convochiamo alle ore 11.00 e siamo tutti puntuali.
PRESIDENTE
Per poi iniziare alle ore 11.30, anche no.
Andrea ZANONI (Alleanza Verdi e Sinistra)
Detto questo, l'interrogazione fa riferimento a un fenomeno che suscita nei cittadini veneti molta indignazione, tant'è vero che quando succede ci chiamano, protestano, scrivono lettere ai giornali, chiamano i giornalisti. Di cosa stiamo parlando? Stiamo parlando dei nostri alberi, del verde cittadino, alberi che vengono tagliati in periodo primaverile.
Ho fatto un'interrogazione in seguito a tre episodi che sono accaduti in Veneto nel mese di maggio.
I giardinieri, anche, non solo i proprietari che fanno tagliare questi alberi, dovrebbero conoscere le leggi della Regione del Veneto, le leggi nazionali e le leggi comunitarie ed internazionali. Gli alberi non si tagliano in quel periodo, perché ‒ piaccia o no ‒ negli alberi c'è della biodiversità. In questo periodo ci sono diverse specie di uccelli che nidificano negli alberi. Ad esempio, a Paese il 19 maggio è stato abbattuto un pino marittimo di grandi dimensioni, circa 50 anni, tra via Trieste e via Toronto, un albero dove sicuramente erano nidificate alcune specie di uccelli, in particolare verzellini e verdoni. L'albero era sano, presentava caratteristiche tali che ne avrebbero consentito anche l'iscrizione sul registro dei grandi alberi monumentali.
Un altro caso è avvenuto a Bessica di Loria tra il 12 e il 16 maggio, sempre in pieno periodo di nidificazione degli uccelli. Sono stati abbattuti sei bagolari di età compresa tra i 50 e gli 80 anni, alti circa 30 metri, due dei quali con diametro superiore ai 70 centimetri. Anche questi erano alberi che potevano essere comunicati all'Albo regionale per essere definiti "grandi alberi" ed essere tutelati.
Un altro caso, che ha seguito in particolare il collega Masolo, è accaduto a Bassano del Grappa: il 24 aprile 2025 è stato abbattuto un cedro deodara di circa 20 metri di altezza, in pieno centro storico, tra via Marinali e via Roma.
Perché questa interrogazione? Perché sappiamo tutti che ci sono delle leggi che difendono questi alberi, in particolare che difendono la loro biodiversità. Chiediamo alla Giunta quali misure intenda adottare per garantire il rispetto delle Direttive Uccelli, la legge n. 157 sulla tutela della fauna selvatica e la legge n. 50/1993, quella regionale, sulla tutela della fauna selvatica e se intenda promuovere l'adozione obbligatoria di Regolamenti comunali del verde anche per le aree private, al fine di prevenire abbattimenti ingiustificati o non autorizzati e la distruzione dei nidi.
Come ultimo, poniamo questo tema: se la Regione intenda aggiornare e rendere più vincolante la disciplina di cui alla legge 9 agosto 2002, n. 20, recante "Tutela e valorizzazione degli alberi monumentali", con particolare riferimento agli alberi in aree private e che posseggano, per caratteristiche e ubicazione, rilevante valore ecologico e paesaggistico.
Noi, colleghi e Presidente, abbiamo moltissimi alberi che potrebbero rientrare nell'elenco degli alberi monumentali, però non c'è quella conoscenza nei nostri territori da parte dei Comuni e da parte dei cittadini e non c'è neanche la volontà di inserirli in quell'elenco per poi tutelarli. Un albero oggi rappresenta un alleato importantissimo, perché combatte i cambiamenti climatici, assorbe l'anidride carbonica e nei centri cittadini crea un microclima adatto, cioè delle zone d'ombra, in queste città ormai sempre più torride d'estate, dà ospitalità a uccelli e a qualche scoiattolo. Avere il verde e tutelarlo nelle nostre città, nei nostri centri abitati è qualcosa che sicuramente migliora la qualità della vita. Ci sono anche studi scientifici che dicono quanto impatto positivo abbia il verde cittadino nei residenti di queste città.
PRESIDENTE
Grazie.
Risponde l'assessore Corazzari. Prego.
Ass.re Cristiano CORAZZARI
Grazie, Presidente.
L'interrogazione richiama la legge n.157/1992, in particolare l'articolo 21, che disciplina divieti principalmente connessi all'attività venatoria e non propriamente riferibili alla pratica degli abbattimenti di piante. Si tratta comunque di una norma che discende espressamente dalla direttiva 2009/147/CE, che include l'avifauna nell'oggetto di tutela.
Relativamente al divieto di distruzione deliberata di nidi e uova e di disturbo delle specie durante il periodo di nidificazione, preme evidenziare come la paventata vanificazione della Direttiva Uccelli per la presunta carenza di interventi regolari sia di fatto scongiurata da un quadro normativo composito e interdisciplinare, che traduce in atti efficaci e cogenti le istanze e i princìpi di tutela della direttiva stessa. Infatti, con specifico riferimento al quesito n. 1 dell'interrogazione, si evidenzia che la legge regionale del Veneto n. 50/1993 disciplina la protezione della fauna selvatica, pur con riferimento all'ambito venatorio.
La legge regionale, tuttavia, è pienamente coerente alle direttive europee e prevede misure per la gestione del territorio e delle risorse naturali, nonché per il controllo della fauna selvatica.
La protezione dell'avifauna, inoltre, rappresenta uno dei princìpi fondanti della creazione di aree protette e della gestione della Rete ecologica Natura 2000. Questo, come è noto, comprende le ZSC e le ZPS per la conservazione di habitat e specie di interesse comunitario, come indicato nelle direttive europee Habitat e Uccelli. In particolare, le ZPS del Veneto, basate sulla Direttiva Uccelli, coprono una parte significativa del territorio regionale (circa il 20%), contribuendo alla protezione dell'avifauna.
Infine, per le specie di uccelli di interesse conservazionistico, la DGR n. 786/2016, come modificata dalla DGR n.1331/2017, prevede un insieme di divieti e obblighi, oltre che di buone prassi, che compongono il quadro delle cosiddette "misure di conservazione", valide sia per la regione biogeografica Alpina sia per quella continentale. Tra queste misure ve ne sono di specifiche per la tutela di determinate specie di uccelli, proprio in funzione del loro periodo di nidificazione. A questo si aggiunga che la Regione del Veneto, insieme ad altre Istituzioni, lavora per preservare la biodiversità e tutelare le specie di uccelli, anche attraverso la collaborazione tra associazioni ed enti di ricerca.
Con riferimento al quesito n. 2, la Direzione pianificazione territoriale, interpellata per competenza, ha fornito riscontro con una propria nota del 7 luglio 2025. Il contributo trasmesso richiama quanto previsto dal decreto del Ministero dell'Ambiente del 10 marzo 2020 "Criteri ambientali minimi per il servizio di gestione del verde pubblico e la fornitura di prodotti per la cura del verde". Qui la citiamo: "Per garantire l'approccio strategico di medio e lungo periodo è essenziale che le stazioni appaltanti, in particolare le Amministrazioni comunali, siano in possesso e applichino concretamente strumenti di gestione del verde pubblico, come il censimento del verde, il Piano del verde, il Regolamento del verde pubblico e privato e il bilancio arboreo, che rappresentano la base per una corretta gestione sostenibile del verde urbano".
Passando a illustrare lo scenario regionale, l'analisi della Direzione pianificazione territoriale evidenzia che, nonostante non tutti i Comuni del Veneto abbiano ancora adottato formalmente gli strumenti di pianificazione e gestione del verde pubblico, in linea con i criteri ambientali minimi, si osserva un crescente impegno da parte degli enti locali verso la tutela e la gestione sostenibile del verde. Numerose Amministrazioni si sono, infatti, dotate dei suddetti strumenti o di strumenti con finalità simili, dimostrando una crescente consapevolezza nell'importanza di tali misure.
Nell'ambito delle attività regionali finalizzate alla promozione, all'integrazione delle infrastrutture verdi e delle politiche urbanistiche, un importante ruolo è svolto dai tavoli di coordinamento con gli enti locali, ai fini della definizione di indicazioni operative sulle infrastrutture verdi in ambito urbano, attivati dalla Direzione pianificazione territoriale sin dal 2021. Tali tavoli, a cui partecipano funzionari e tecnici comunali degli uffici competenti in materia di verde e urbanistica, ANCI Veneto e altri soggetti attivamente impegnati nella progettazione e nella gestione della valorizzazione del verde, sono finalizzati a condividere esperienze, individuare criticità ricorrenti e definire indicazioni tecniche condivise per recepire Regolamenti edilizi, Piani del verde comunale e strumenti urbanistici vigenti, anche alla luce delle nuove esigenze climatiche ambientali.
Infine, relativamente al quesito n. 3, sulla base del contributo del 25 luglio 2025, trasmesso via mail alla competente Direzione enti locali, procedimenti elettorali grandi eventi, si conferma che la Regione del Veneto intende aggiornare la disciplina regionale, di cui alla legge n. 20/2002 "Tutela e valorizzazione degli alberi monumentali". Infatti, la successiva norma nazionale ‒ che sarebbe la legge n. 10/2013 "Norme per lo sviluppo degli spazi verdi urbani" ‒ ha precisato che la definizione di "albero monumentale" per l'intero territorio nazionale dovrà necessariamente essere integrata nella legislazione regionale.
Inoltre, il decreto interministeriale del 23 ottobre 2014 ha istituito l'elenco degli alberi monumentali d'Italia e ha stabilito i criteri per il loro censimento.
Ciò detto, l'attuale quadro normativo prevede anche la possibilità che gli alberi monumentali possano essere dichiarati di notevole interesse pubblico. Citasi il decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42, Codice dei beni culturali e del paesaggio, articolo 140. Pertanto, i loro proprietari o possessori o detentori a qualsiasi titolo non possono distruggerli né introdurvi modificazioni che rechino pregiudizio ai valori paesaggistici oggetto di protezione.
Al riguardo è contemplato anche un preciso quadro sanzionatorio in cui è previsto che, fatti salvi l'abbattimento o il danneggiamento di alberi monumentali, salvo che il fatto costituisca reato, si applichi la sanzione amministrativa del pagamento di una somma da euro 5.000 a euro 100.000.
In merito all'indicazione di rendere più stringente la legge n. 20/2002, si evidenzia che il DM 23 ottobre 2014, in attuazione dell'articolo 7, comma 2, della legge n. 10/2013 sopraccitata, contempla già tra i criteri di monumentalità il valore ecologico e il pregio paesaggistico. Il valore ecologico è relativo alle presenze faunistiche che su di esso si insediano, con riferimento anche alla rarità delle specie coinvolte, al pericolo di estinzione e al particolare habitat che ne garantisce l'esistenza. L'albero può rappresentare un vero e proprio habitat per diverse categorie di animali, in particolare entomofauna, avifauna e micro-mammiferi. Tale prerogativa si riscontra soprattutto in ambienti di spiccata naturalità, dove la salvaguardia di queste piante rappresenta un elemento importante per la conservazione delle specie animali rare o di interesse comunitario.
Lettera f), pregio paesaggistico: si considera l'albero come possibile elemento distintivo, punto di riferimento, motivo di toponomastica ed elemento di continuità storica di un luogo. Trattasi di un criterio di sintesi dei precedenti, essendo il paesaggio per sua definizione costituito da diverse componenti: quella naturale, quella antropologico-culturale e quella percettiva. Il criterio di cui alla presente lettera è verificato e valutato d'intesa con la Soprintendenza territorialmente competente e il Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo. Tali criteri vengono già applicati nella procedura amministrativa riguardante l'istruttoria per il riconoscimento di albero monumentale, di intesa con la Soprintendenza competente per la valutazione del pregio paesaggistico.
Visto quanto sopra riferito, si ritiene il quadro regolatorio e normativo sin qui attuato per le attività regionali orientate all'integrazione delle misure di tutela negli strumenti di governo del territorio sufficiente a rassicurare circa l'esistenza di un rischio di vanificazione della Direttiva Uccelli.
PRESIDENTE
Grazie.
Collega Zanoni, per la replica. Prego.
Andrea ZANONI (Alleanza Verdi e Sinistra)
Grazie per la risposta molto articolata, però decisamente poco convincente.
Io, Assessore, per porre questi quesiti ho raccolto i dati relativi a questi tre eventi, che sono eventi significativi, ma sono tre eventi su migliaia di eventi che si verificano normalmente: quello che mi si dice è che, in sostanza, è tutto sotto controllo, va tutto bene.
Già leggendo la sua risposta e vedendo anche le terminologie, le norme, gli Enti coinvolti, addirittura Soprintendenze, Ministeri e quant'altro, è evidente che le attuali norme non salvaguardano il nostro patrimonio verde urbano.
C'è poi da dire che la stragrande maggioranza del patrimonio verde dei nostri paesi e delle nostre città, cioè dei centri abitati, non è verde pubblico, è verde privato che però ha un ruolo importantissimo per tutti i cittadini e anche per il pubblico. Spiegavo prima quanto importante sia avere una buona presenza di alberature, che aiutano anche ad avere un microclima meno problematico, soprattutto d'estate, quando registriamo i periodi di caldo intenso e torrido, che purtroppo, a causa dei cambiamenti climatici, sono sempre più frequenti e creano grossi problemi.
Anche solo leggendo i giornali ci rendiamo conto di quanto queste temperature e questi periodi siano problematici anche sotto il punto di vista sanitario, perché abbiamo un incremento di persone, soprattutto anziane, che vengono a mancare a causa di questo calore.
Avere la possibilità di zone d'ombra lungo le vie pubbliche è quindi fondamentale anche per il microclima e per dare una mano a chi soffre di più per queste temperature.
Credo che dovremmo dotarci come Regione di strumenti che prevedano l'obbligo dal Piano del verde. Giustamente, nella sua risposta viene scritto come non tutti i Comuni siano in possesso del Piano del verde. Io l'avrei messa più in maniera realistica, nel senso che solo qualche Comune, un Comune ogni tanto ha il Piano del verde; poi ci sono i Regolamenti sul verde pubblico, che spesso sono Regolamenti datati anche di 20, 30, 40 anni fa. Oggi abbiamo una situazione ambientale ben diversa da quella di 50 anni fa. Il Piano del verde, quindi, dovrebbe essere uno strumento, a mio avviso obbligatorio, come il Piano degli interventi. Già prevede alcune norme, per carità, però un Piano del verde specifico dovrebbe, a mio avviso, essere previsto come obbligatorio.
Credo che dovremmo dotarci come Regione di strumenti che prevedano l'obbligo dal Piano del verde. Giustamente, nella sua risposta viene scritto come non tutti i Comuni siano in possesso del Piano del verde. Io l'avrei messa più in maniera realistica, nel senso che solo qualche Comune, un Comune ogni tanto ha il Piano del verde; poi ci sono i Regolamenti sul verde pubblico, che spesso sono Regolamenti datati anche di 20, 30, 40 anni fa. Oggi abbiamo una situazione ambientale ben diversa da quella di 50 anni fa. Il Piano del verde, quindi, dovrebbe essere uno strumento, a mio avviso obbligatorio, come il Piano degli interventi. Già prevede alcune norme, per carità, però un Piano del verde specifico dovrebbe, a mio avviso, essere previsto come obbligatorio.
Servono delle norme, evidentemente, perché lei, Assessore, a un certo punto nella risposta parla anche dei tavoli di coordinamento con gli Enti locali al fine della definizione delle indicazioni operative sulle infrastrutture verdi in ambito urbano.
Purtroppo, sappiamo che spesso non hanno un grande effetto questi tavoli, questi protocolli. Ad esempio, l'altro giorno è arrivata dalla Prefettura di Treviso la notizia che il Protocollo della legalità a titolo volontario, che le aziende agricole potevano sottoscrivere per combattere i fenomeni di lavoro nero e caporalato, in Provincia di Treviso è stato sottoscritto da zero aziende. La buona volontà con i tavoli ci può anche essere, però i risultati non sono quelli sperati.
Capisco che ci sono questi tavoli di coordinamento, ma qui abbiamo bisogno di norme stringenti, non per dare fastidio ai cittadini, ma per dare una mano ai cittadini. Non sono quindi soddisfatto di questa risposta. Basterebbe fare una norma che preveda il divieto, nel periodo di nidificazione, di tagliare questi alberi. Capisco che voi siete del parere che a casa sua ognuno fa quello che vuole, ma lo faccia almeno con il minore dei danni.
PRESIDENTE
Grazie.
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PUNTO
6 |
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PIANO TRIENNALE DI MASSIMA 2025-2027 DELLE INIZIATIVE E DEGLI INTERVENTI NEL SETTORE DELL'IMMIGRAZIONE. LEGGE REGIONALE 30 GENNAIO 1990, n. 9 , "INTERVENTI NEL SETTORE DELL'IMMIGRAZIONE" (PROPOSTA DI DELIBERAZIONE AMMINISTRATIVA N. 93) APPROVATO (DELIBERAZIONE N. 58/2025)
PRESIDENTE
Riprendiamo l'ordine del giorno che avevamo iniziato la scorsa settimana con l'esaustiva relazione del collega Giacomin sul Piano triennale per gli interventi nel settore immigrazione.
Tocca ora alla correlatrice Elena Ostanel. Prego.
Elena OSTANEL (Il Veneto che Vogliamo)
Grazie, Presidente.
Dopo la relazione del collega io non aggiungerò molto sullo stato dell'arte, che era stato ben descritto dal collega Giacomin, però io ritengo che in una correlazione su un tema così importante si debbano porre anche alcune questioni di merito che, al di là di quello che c'è scritto nel piano, non vengono sicuramente esaudite dal Governo di questa Regione. Questo Piano nasce infatti in una regione in cui quasi mezzo milione di persone di origine straniera vivono, lavorano, studiano e crescono i propri figli; 498.127 residenti, il 10,3% della popolazione, con punte provinciali che superano il 15% nelle città capoluogo.
Nel solo 2023 gli alunni con cittadinanza non italiana sono stati il 15,2% del totale degli alunni nelle nostre classi e i lavoratori stranieri oltre 263.000, l'11,8%. Sono numeri del Veneto riportati nella documentazione allegata al Piano. Non sono quindi dati che ho dato io. È ovviamente a partire da questi numeri che noi parliamo e dovremmo parlare in questa Regione di inclusione, di vera inclusione e non più di integrazione, di casa, di scuola, di lavoro, non pensando che questa sia un'ideologia, cioè che i servizi di base che noi diamo ai cittadini non debbano essere dati a tutti nella stessa maniera. Ormai – e questo ve lo devo dire chiaro – i nuovi cittadini sono cittadini... Lo sappiamo tutti ed è ora e tempo di dircelo, non solo in un Piano triennale di immigrazione, ma anche quando interveniamo in quest'Aula su temi che troppo spesso sono divisivi, perché non si può, da un lato, con una mano fare delle cose e con l'altra, qui dentro, comportarsi in un'altra maniera: penso ad esempio alle ultime discussioni che abbiamo avuto, tenendo i toni assolutamente bassi, sull'integrazione anche delle donne che decidono, magari, legittimamente di portare in questo Paese un velo e alcuni dei presenti qui hanno deciso di utilizzare una mano diversa da quella che poi scriviamo nel Piano quando parliamo di integrazione.
In più questo Piano – e qui guardo l'Assessore perché dal punto di vista tecnico la documentazione è fatta dagli uffici è molto buona, molto bella, l'ho letta con grande interesse e ci sono tanti dati interessanti – è fatto bene, non c'è nulla da dire dal punto di vista tecnico.
Quello che io vorrei dire però è dal punto di vista politico: come possiamo fare un Piano a costo zero? Come possiamo fare un Piano che riguarda i nuovi cittadini, i cui i numeri li ho portati all'attenzione, senza investire le risorse necessarie? È ovvio che ci sono un minimo di risorse per fare le cose base di un Piano, ma per i dati di cui ho parlato prima non è un Piano sufficiente. Un Piano sull'immigrazione senza risorse non è Governo, è rinviare un tema importante, forse perché anche strategicamente, in questa Regione, vi interessa fare così.
Quando si governa l'immigrazione, cosa che non ha mai voluto fare... e per l'onestà intellettuale che cerco di avere qui dentro dico che neanche il centrosinistra a livello nazionale ha riformato la legge "Bossi-Fini", una legge fatta da voi, sbagliata, che si chiama "Bossi-Fini", che dovremmo aver riformato da tempo, perché gli effetti si vedono anche qui oggi. Se noi non riformiamo quella legge nessun Piano, anche se ci mettessimo miliardi di euro, riuscirebbe davvero a prendere in carico la questione immigrazione in questo Paese, che non abbiamo voluto vedere per troppo tempo e che abbiamo solo usato strategicamente per un pugno di voti in più.
Quando si governa l'immigrazione, e si governa e si dovrebbe governare, le cose sono più facili da fare sui territori, invece che utilizzare, ad esempio, interventi propagandistici, parlare dei nuovi cittadini in una maniera che non è conforme, non è consona, cioè bisogna lavorare e portare all'attenzione più le cose che riguardano il disagio e la marginalità, legandoli sempre al settore dell'immigrazione: cosa che in questi anni è stata fatta troppo tempo, anche in maniera bipartisan, e io credo che dovremmo smetterla una volta per tutte.
Vorrei mettere l'attenzione all'interno di questo Piano su un capitolo molto, molto importante, che è il fabbisogno di lavoro e i flussi migratori legati anche al lavoro nel nostro Paese. Perché questo allarme è stato fatto non, ovviamente, solo dal Consiglio regionale, da alcune persone qui presenti, ma anche dalle categorie economiche. Secondo il rapporto di Unioncamere, nei prossimi cinque anni l'Italia avrà bisogno tra i 3,1 e i 3,6 milioni di lavoratori, perché in parte avremo bisogno anche di rimpiazzare i pensionamenti, ma anche avremo bisogno, purtroppo, di rimpiazzare quelle forze che stiamo perdendo perché, non garantendo un lavoro dignitoso ai nostri giovani, abbiamo troppa emigrazione giovanile.
Il Veneto da solo avrà bisogno di 302.000 addetti, l'8,3% del totale. Dentro questo quadro, i flussi 2024 assegnati al Veneto, come ricorda il Piano, sono oltre 16.000, per il 74%, però, stagionali, con una concentrazione particolare su Verona e Rovigo. È un profilo, questo, se noi sappiamo che questo accadrà, che chiama e ha bisogno di politiche abitative mirate, che ad oggi non stiamo facendo, e ovviamente anche un lavoro importante di monitoraggio per quanto riguarda l'inclusione lavorativa delle persone che noi, con il "Decreto Flussi", sappiamo che arriveranno in questa Regione, perché sappiamo che lì ‒ e ne abbiamo avuto le prove con dei casi che abbiamo seguito, penso ai casi di caporalato ‒ ci sono condizioni di lavoro che spesso non vengono poste all'attenzione.
La Regione del Veneto, anche continuando dei progetti finanziati dal PNRR, che sono stati importanti, dovrebbe mettere in questo Piano i fondi e fondi regionali per continuare a fare, ad esempio, una progettualità come quella della Provincia di Rovigo, che ha lavorato sul monitoraggio e su un tentativo di prendere in carico le questioni legate al disagio lavorativo e allo sfruttamento lavorativo delle persone nuove, arrivate in Italia e nella nostra Regione.
Queste cose però non si fanno senza soldi, queste cose non si fanno mettendo nero su bianco delle buone intenzioni dal punto di vista tecnico, ma poi non seguendo dal punto di vista politico.
Andiamo sull'altro grande tema (sono due quelli che vorrei portare all'attenzione in questa correlazione): il tema della casa. Nel triennio precedente, la programmazione regionale – dice il Piano – ha sostenuto 200 nuclei fragili e finanziato 26 microprogetti; 200 nuclei fragili su una popolazione come quella che ho citato prima, che arriva ad essere, nei Comuni capoluogo, più del 15% della popolazione residente.
Cosa sono 200 nuclei? Credo che tutti noi possiamo semplicemente immaginare cosa siano: sono niente rispetto alla necessità che ci sarebbe di intervento su questo tema in questa Regione, a partire dal fatto che il dibattito che abbiamo avuto qui dentro, sulle graduatorie, sulla legge che abbiamo per garantire casa pubblica in questa Regione ha posto, anche in dibattito con la Corte Costituzionale, un criterio di premialità rispetto alle annualità di residenza.
Se interveniamo sulla nostra legge ordinaria introducendo un principio che io ritengo essere discriminatorio rispetto al fatto che invece i criteri dovrebbero essere quelli materiali (l'ISEE, lo stato di famiglia, le persone con disabilità all'interno della famiglia), poi dovremo mettere in questo Piano i soldi necessari per prendere in carico il disagio abitativo e non solo 200 nuclei.
Quando dico quindi che è un Piano senza risorse dico questo: mettere risorse su 200 casi di disagio è niente per una Regione come il Veneto, non è sufficiente dal punto di vista politico, la scala del bisogno è ben più ampia.
Inoltre, a livello europeo, noi sappiamo che nel 2023 il 21% delle persone provenienti extra UE è in sovraccarico sui costi dell'abitare, cioè noi siamo in una crisi abitativa per cui le persone italiane, nate qui, pagano il 40% del loro reddito per l'affitto, per la casa, siamo in crisi abitativa e lo dicono i dati. Se noi guardiamo i dati relativi alle persone nuove arrivate in Italia, questo costo è ancora di più, perché i salari sono più bassi.
Noi abbiamo un'emergenza abitativa che è, sì, di tutti i veneti, ma se guardiamo dentro i casi, noi vediamo che il disagio abitativo per i nuovi cittadini è ancora più urgente, è ancora più grave e non prenderlo in carico significa andare contro gli obiettivi del Piano, significa andare contro gli obiettivi di integrazione che voi citate in questo Piano dal punto di vista degli obiettivi, ovviamente corretti: ma se poi non mettiamo a terra le politiche tutto questo è totalmente irrealizzabile.
Ma sapete, se è realizzabile, da chi? Dai Comuni.
Chiudo su questo punto: è un Piano che lascia i Comuni in balia della necessità, poi, concreta di fare politiche di integrazione nei propri territori, nei propri quartieri. Alla faccia dell'autonomia. è un Piano che mette zero euro, pochissimi soldi. Abbiamo visto, appunto, il caso dell'abitare che ci fa vedere che abbiamo pochissimi nuclei presi in carico e lo fa con delle risorse straordinarie: penso ai fondi FAMI che sono stati, giustamente, portati all'interno di questo Piano; penso ai fondi strutturali che sono stati posti.
Ma la vera domanda è: questi interventi che risultano essere spot perché, ovviamente, non sono politiche ordinarie finanziate dal bilancio di questa Regione, una volta che quei finanziamenti mancano o l'anno in cui il progetto FAMI non viene finanziato perché si predilige un'altra Regione, come è successo, cosa accade alle politiche, anche piccole, che avete posto in azione con questo Piano? Perché continuate, Assessore, a lasciare i Comuni da soli nel dover intraprendere delle scelte importanti? Tanti di voi sono stati amministratori e lo sanno: perché questa Regione non mette i soldi su una delle questioni (tra le tante) importantissime: la coesione sociale delle nostre comunità.
Chiudo dicendo che questo Piano, pur nelle sue intenzioni positive, pur nella sua narrazione tecnicamente giusta, perché leggendo i documenti non c'è nulla di sbagliato nelle azioni, né nel quadro conoscitivo, è totalmente sbagliato dal punto di vista politico, perché non ci sono soldi a sufficienza e perché continuate qui dentro a usare sempre la logica delle due mani: con la destra fate una cosa, scrivete dei Piani che dicono delle parole positive sull'integrazione, sulla presenza delle comunità migranti e, ovviamente, anche l'intenzione di fare delle cose, con l'altra mano, qui dentro, utilizzate spesso anche toni, che io reputo discriminatori, rispetto alla presenza delle nuove comunità. Dovete fare una scelta: dovete decidere se volete continuare a solleticare i voti e la pancia degli elettori o se volete concretamente iniziare ad occuparvi, a livello nazionale, con la riforma della legge "Bossi-Fini", e guardo i colleghi di Fratelli d'Italia qui davanti a me, di un tema che ormai rappresenta più del 10% degli abitanti di questa Regione. Più tardi ve ne accorgerete e peggio sarà per tutti.
PRESIDENTE
Grazie.
Siamo in discussione generale.
Ha chiesto di intervenire il collega Masolo. Prego.
Renzo MASOLO (Alleanza Verdi e Sinistra)
Grazie, Presidente.
Buongiorno ai colleghi e alle colleghe.
Purtroppo, non posso salutare il Presidente della Regione e la Giunta. Saluto l'assessore Corazzari, l'unico presente, l'unico superstite di questa fine di legislatura. Ringrazio anche i colleghi e le colleghe presenti, che garantiscono il numero legale.
PRESIDENTE
Sinceramente, il numero legale è ampiamente rispettato.
Renzo MASOLO (Alleanza Verdi e Sinistra)
Sì. Anche perché si sta parlando di leggi presentate dalla maggioranza. Questa è un'importante legge, una legge molto importante: interventi nel settore dell'immigrazione. Ribadisco quanto detto anche dalla correlatrice: è una legge fondamentale per l'impostazione politica della nostra Regione, anche se il tema dell'immigrazione è un tema spinoso per questa maggioranza ed è sempre stato presentato con una narrazione distorta rispetto alla realtà e anche distorta nei confronti dei cittadini e delle cittadine.
Ricordate bene la narrazione dell'immigrazione come un fenomeno che metteva in pericolo i nostri posti di lavoro: vengono a rubarci il lavoro oppure vengono a fare gli attentati o vengono a imporre una loro cultura, vogliono farci diventare tutti o musulmani o comunisti o altro, tenendo conto delle popolazioni, degli Stati da cui proviene la maggior parte dei cittadini che vengono a vivere in Italia e che vengono a sostenere il nostro Paese.
Questo grande pericolo di occupazione regionale o questo grande pericolo di rivoluzione nazionale in questo Governo allergico all'immigrazione, che ha manifestato pratiche delle quali noi ci vergogniamo, come il fatto di chiudere i porti o il fatto di avere delle politiche comunque che ci hanno, poi, fatto spendere un sacco di soldi per dei tentativi fallimentari di tenere gli immigrati fuori, soprattutto quelli che vengono da realtà veramente difficili di guerra e di violenza o, come succederà in futuro, anzi sta già succedendo, immigrati climatici che chiedono - non per colpa loro - di scappare da luoghi in cui ormai è impossibile vivere per andare in posti più vivibili. Tra l'altro quei posti li abbiamo resi invivibili noi Paesi occidentali. È colpa nostra, e su questo penso che ormai nessuno più abbia dubbi (me lo auguro) in quest'Aula.
Torniamo alla legge. Il quadro è molto chiaro e la legge è ineccepibile, perché, come è già stato detto, i tecnici, in particolare, hanno fatto una struttura di legge che è ineccepibile, non c'è nulla di quanto previsto dalla legge che possa essere in qualche modo contestato come politiche reali di sostegno, non vorrei chiamarla con il termine integrazione, perché l'integrazione è un termine completamente scorretto, ma sono politiche per ripensare a una convivenza, ma soprattutto ad un'accoglienza nella nostra Regione di persone che vengono da fuori, ma che costituiranno l'anima, la struttura, la comunità portante lavorativa e sociale della nostra Regione.
I numeri parlano chiaro e anche su questo non ci sono dubbi: di queste 498.000 persone che vivono in Veneto, il 10% della popolazione, 263.000 sono lavoratori, lavorano nella nostra Regione. Sono addirittura troppo pochi, tenendo conto delle emergenze lavorative, occupazionali e imprenditoriali che si stanno manifestando con sempre maggiore chiarezza.
L'11% di tutti i lavoratori del Veneto sono lavoratori stranieri, che vengono da fuori. Quali sono i settori coperti da queste persone che lavorano tutti i giorni, che pagano le tasse e che sostengono tutto il nostro welfare regionale? I servizi alla persona, il manifatturiero (cioè chi produce, chi fa, chi lavora con le mani), l'agricoltura, la logistica e la ristorazione, cioè persone che ogni giorno mettono l'impegno, mettono le proprie competenze, ma soprattutto il loro lavoro, le loro mani, le loro braccia, le loro forze per trainare la nostra economia regionale.
È una comunità straniera che ha un'età media molto più bassa di quella dei veneti, 35 contro 47 anni. Anche questo è un dato che dovrebbe farci pensare. Ma soprattutto - e concludo l'elenco diciamo dei dati che ci può far capire quali sono i presupposti – abbiamo 99.000 studenti stranieri, cioè il 15% (per cui passiamo dal 10% della popolazione straniera che sono lavoratori al 15% che sono studenti): questo ci fa capire qual è il futuro della nostra Regione. Noi dobbiamo investire sempre di più sui giovani ragazzi e ragazze stranieri che studiano nelle nostre scuole e che poi andranno ad occupare, io mi auguro, non solo ruoli e lavori che fanno i loro genitori, ma anche ruoli direzionali, ruoli di programmazione e di progettazione e anche – io me lo auguro – ruoli anche nella politica, perché nella politica c'è una completa assenza di queste persone. Non c'è nessuno che le rappresenta, che porta la loro voce se non veneti che possano portare le loro istanze.
Il tema delle donne è fondamentale, soprattutto per altri tipi di culture in cui la donna ha un ruolo più marginale, come qualche decennio fa accadeva anche nel Veneto (ricordiamo anche questo). Ci sono persone che possono rientrare in una fascia maggiore di fragilità perché hanno un reddito più basso, perché spesso non hanno casa di proprietà, non hanno beni e perché spesso, per i limiti di tipo linguistico, culturale o di conoscenze, vivono una situazione non facile nelle nostre città.
Per questo ritengo che gli strumenti che sono stati, in qualche modo, evidenziati nel documento della legge, nel testo della legge (l'Osservatorio regionale all'Immigrazione, il Registro regionale mediatori culturali, i tavoli tematici multiattore, l'Osservatorio anti discriminazione della rete radar e la Consulta regionale per l'immigrazione) abbiano un ruolo determinante anche per essere sempre in contatto e in aiuto delle Istituzioni e di tutti quegli operatori e professionisti che lavoreranno anche per fare in modo che questa legge venga realizzata e portata avanti nel migliore dei modi.
È un tema fondamentale, oltre a quello che è già stato detto dell'abitabilità. Ribadisco, il tema dell'abitabilità... Noi siamo testimoni, anche in questi anni di Commissioni consiliari, soprattutto la Seconda, di quanti beni, di quanti edifici ERP, di quanti edifici delle case popolari siano stati alienati, siano stati venduti, non tanto per una necessità di tipo strategico, di dire: vendiamo delle case perché ne acquistiamo altre. No. Abbiamo venduto e dilapidato un patrimonio edilizio per ricavare degli utili, per ristrutturare solitamente quelle già presenti. Per cui, ci siamo progressivamente impoveriti di un patrimonio di edilizia popolare, che deve far fronte e deve essere rivolto non solo, ma anche a una popolazione che vive in una fascia di fragilità e ha bisogno di un sostegno, soprattutto nei primi anni, negli anni iniziali, in cui deve inserirsi in questo nostro territorio, trovare lavoro e avere la possibilità e anche il diritto di avere una certa tranquillità economico-finanziaria per poter fare degli investimenti ed eventualmente acquistare beni o promuovere la formazione e la crescita scolastica e professionale dei figli.
Su questo noi siamo carenti. Abbiamo impoverito il nostro patrimonio edilizio, ma soprattutto non abbiamo avuto il coraggio, dal punto di vista degli investimenti, di ristrutturare tutto il nostro patrimonio ristrutturabile, demolire quello che è da demolire per ricostruire il nuovo e non diminuire il numero di abitazioni. Su questo abbiamo visto che in questi cinque anni la percentuale delle case è diminuita di molto.
Poi parliamo dei servizi. Noi dobbiamo garantire a tutti... Tra l'altro, in manovra di bilancio, avevamo fatto una proposta molto chiara: quella di alzare leggermente l'aliquota dell'IRPEF su redditi alti, medio-alti, per poter permettere e dare un servizio di asili nido gratis per i veneti e per chi vive in fasce di fragilità e ha bisogno. Questo potrebbe essere, indipendentemente da ciò che dice la legge... Si pone anche il Fondo asilo come possibilità di sostenere le mamme. Nelle famiglie immigrate, per fortuna, abbiamo una grande percentuale di famiglie numerose. Non dimentichiamolo questo. Le famiglie numerose ci garantiranno la pensione, per chi avrà la fortuna di arrivarci, per chi avrà la fortuna di averla. Su questo noi dobbiamo insistere.
Per cui, favorire e sostenere le famiglie numerose attraverso dei servizi importanti, come può essere quello degli asili gratis, permette a tutte le mamme, in questo caso le mamme di famiglie di immigrati, di poter accedere e poter lavorare oppure integrarsi maggiormente nella nostra comunità. Questa è una cosa fondamentale. Purtroppo, questa proposta è stata respinta.
Quali sono i punti di debolezza di questa legge? I suoi presupposti – ripeto – per noi sono buoni, ma deve essere anche sostenuta da una volontà e una determinazione politica convinta, per cui vedremo sicuramente nella prossima legislatura se chi la riprenderà in mano potrà svilupparla nel migliore dei modi.
Le risorse sono incerte, perché dipendono fondi dell'Unione europea, che non sono così continui e certi rispetto ai fondi regionali che potrebbero essere sicuramente maggiori. L'attuazione è un po' frammentata, perché dipende anche dai bandi o dai ritardi che ci possono essere nei territori, per cui anche su questo bisogna valutarla.
Il tema dell'abitazione è un tema molto importante, come ho già detto. La legge prevede anche interventi innovativi con garanzie locative e ristrutturazioni, però, attenzione, non dimentichiamo il discorso che ho fatto prima: stiamo perdendo un patrimonio edilizio che dovremmo implementare, non perdere negli anni sempre di più, e le percentuali parlano chiaro, su questo non ci sono dubbi.
Il tema della scuola è un tema fondamentale. Su questo anche la Regione può fare molto con progetti ad hoc, finanziamenti e sostegno alle politiche scolastiche, ai cittadini stranieri, soprattutto a quelli che hanno problemi di tipo linguistico o un ritardo nell'ambientamento, dovuto a differenze di tipo culturale, di usi e costumi delle loro famiglie.
Su questo noi possiamo fare molto per farli sentire a casa, in comunità, ma soprattutto farli crescere e fargli conoscere bene la nostra storia, la nostra cultura, la nostra visione, per fare in modo che questa sia la loro casa, perché la casa non è data dai confini, dal fare in modo che loro si comportino come noi, anzi, loro possono benissimo favorevolmente contaminarci di altre qualità, di altre conoscenze che noi non abbiamo e, nello stesso tempo, noi possiamo contaminare il loro rispetto. Non pretendere invece un'integrazione che è un adeguarsi e fare quello che facciamo noi, vestirsi come ci vestiamo noi e vivere come viviamo noi.
Questa io penso sia la sfida culturale e una visione del mondo che esce dai confini, un mondo che sta aumentando, si sta muovendo sempre più velocemente, attraverso anche i nostri dispositivi che ci permettono di essere in contatto e, purtroppo, in tempo reale possiamo sapere quello che sta succedendo a Gaza, anche se qua in Consiglio regionale non vogliamo parlarne mai. Nello stesso tempo dobbiamo essere consapevoli di non voler mantenere una situazione che è un po' l'approccio politico di questa maggioranza e di chi ha governato per gli ultimi trent'anni il Veneto, ma essere aperti e dire: il mondo sta cambiando molto velocemente e il fatto di avere persone che vengono da altri Paesi e che diventano veneti e che alimentano la nostra ricchezza, la nostra cultura, la nostra economia può essere una vera risorsa.
Concludo, ci sarebbero altre cose da dire, con una riflessione. è una cosa che per me manca nella legge: non è stato mai detto, non è stato nominato questo termine, ma penso sia una sfida fondamentale. Gran parte degli stranieri del Veneto, degli immigrati del Veneto adesso risiedono nelle carceri del Veneto e su questo noi dovremmo fare una riflessione molto forte sulle politiche carcerarie, sulle politiche di riabilitazione. Dobbiamo investire molto anche per una politica di integrazione, ma anche per far capire che anche là possiamo lavorare sull'occupazione, sulla formazione, sulla scolarità, per avere meno recidive, per cui persone che poi escono, tenendo conto che in parte sono straniere, ma in parte sono italiane... noi adesso stiamo parlando di immigrazione, ma la violenza e i delinquenti, purtroppo, in ogni Paese, in ogni società, ci sono e, purtroppo, ci sono le carceri, purtroppo ci sono i criminali, purtroppo ci sono i tribunali, purtroppo ci sono le forze dell'ordine. Vuol dire che tutto il mondo è Paese e non esiste un posto in cui non ci sono i delinquenti, che siano locali o che siano stranieri.
Potremmo fare una considerazione molto importante sul mondo carcerario, su queste carceri, che non sono un mondo, ma sono un inferno dovuto al sovraffollamento, dovuto alla scarsità di personale che abbiamo, che lavora in condizioni vergognose per colpa di Governi che hanno deciso di investire su queste politiche, per colpa di Governi che decidono di mettere tutti insieme, anche per reati minimi, queste persone, che, non conoscendo la cultura, non conoscendo il posto, non conoscendo la lingua, diventano sicuramente molto più cattive e potrebbero benissimo, invece, stare in situazioni molto più semplici, di alloggio esterno al carcere per pene minori, logicamente, che possano favorire degli inserimenti o dei percorsi di riabilitazione.
Questa ultima mia considerazione la faccio per un tema che sta molto a cuore e che deve essere sicuramente preso in mano dalla nostra Regione, anche e non solo, perché la riforma carceraria deve essere fatta dal Ministero. La nostra Regione può fare molto anche per un grandissimo risparmio economico. Se facessimo politiche carcerarie di un altro tipo, investendo i soldi che servono, alla lunga risparmieremmo moltissimi soldi.
Grazie per l'attenzione.
PRESIDENTE
Collega Lorenzoni, prego.
Arturo LORENZONI (Gruppo Misto)
Grazie, Presidente.
Ringrazio i colleghi che mi hanno preceduto, che hanno già posto molti temi. Io intervengo per fare, da un lato, un ringraziamento e i complimenti a coloro che hanno redatto il rapporto, perché è veramente ricco di informazioni. La fotografia che emerge dalla lettura dei dati che sono riportati nella parte documentale del provvedimento che stiamo discutendo credo sia assolutamente interessante, perché è una fotografia lucida della nostra società e del cambiamento che è avvenuto negli ultimi quindici anni nella nostra società.
Voglio richiamare solo alcuni degli aspetti, perché sono veramente importantissimi. Uno: abbiamo abdicato alle famiglie il lavoro della cura delle persone fragili e degli anziani. Se andiamo a vedere i dati sui lavori soprattutto delle donne che vengono da altri Paesi è incredibile come stiano supplendo a una mancanza di servizio che la nostra Regione sta manifestando nel campo della cura delle persone anziane e delle persone non autosufficienti. Questo è un elemento che, secondo me, dovrebbe interrogare la politica regionale, mi auguro.
Un secondo aspetto è quello relativo alla scuola, dove, secondo me, c'è la vera frontiera nei processi di integrazione e dove si gioca la vera sfida del benessere delle generazioni che vengono, che ci seguono da qui ai prossimi anni. Anche qui, secondo me, ci sono dei dati veramente molto interessanti. Però quello che mi preme sottolineare è l'esiguità della parte programmatica di questo documento, che è la parte politica, poi, dove io mi aspettavo che la Giunta intervenisse con una serie di proposte, con una serie di idee e di visioni sul miglioramento della situazione, della convivenza tra coloro che sono in Veneto da tempo e coloro che ci sono arrivati di recente.
Se guardo ad una delle parti che sono le competenze in materia di flussi migratori, vedo che, in realtà, più che di flussi, si parla di coloro che sono già presenti. Cosa intende fare (questa Amministrazione ormai è agli sgoccioli) la Regione Veneto per gestire i flussi? Secondo me, questa parte manca totalmente nel documento.
Le associazioni datoriali sono nominate solo in due occasioni: una relativa alle politiche abitative e una relativa all'agricoltura. Ma perché non facciamo dei programmi seri con le associazioni datoriali, per cercare di programmare gli ingressi di persone che abbiano una formazione e siano capaci di dare delle risposte al bisogno crescente di lavoro, soprattutto di lavoro formato, nella nostra Regione? Qui, secondo me, c'è una prateria da andare a gestire.
A me dispiace che manchi questa parte, che non ci siano dei programmi specifici per facilitare la collaborazione. Penso a Confartigianato Vicenza, la più grande d'Italia: sono una potenza economica incredibile e hanno un fabbisogno di persone pazzesco. Non facciamo niente per aiutarli a portare delle persone che abbiano l'ambizione di lavorare in aziende che sono leader mondiali nel loro settore? Niente, silenzio. Ma dov'è la politica regionale su questo fronte?
Penso anche a Confindustria, penso a coloro che si sono organizzati indipendentemente, autonomamente dalla politica, perché il mondo va avanti, non è che la gente sta ad aspettare che si svegliano i politici.
Questa parte, secondo me, è un vulnus grave per l'economia della nostra Regione e a me dispiace perché ‒ ripeto ‒ le mancanze di oggi le vedremo da qui a 3, 5 o 10 anni. Su questo invito la Giunta ‒ ringrazio l'assessore Corazzari presente ‒ a inserire qualcosa nella programmazione prossima e futura. Va benissimo l'insegnamento della lingua, va benissimo favorire l'integrazione delle comunità. Queste cose, peraltro, la nostra società le fa benissimo: se penso alle parrocchie del padovano, che conosco, non c'è parrocchia che non abbia il corso di lingua, non c'è parrocchia che non abbia la festa della comunità, che sia la comunità marocchina, rumena o filippina, tutte. Su questo ‒ devo dire ‒ c'è una risposta della nostra società che è straordinaria, è bellissima, ma la politica deve fare un passaggio in più: non basta organizzare le feste dei vari gruppi, dobbiamo programmare i flussi, dobbiamo pensare a come la nostra economia si possa sposare con la gestione dei flussi.
C'è un altro aspetto che è presente, ma che, secondo me, deve essere molto molto spinto più avanti ed è l'integrazione tramite lo sport. C'è uno dei punti specifici e, secondo me, questo è l'aspetto su cui dobbiamo veramente investire.
Penso a tutto il disagio che si esprime, poi, nella cultura rap, che si esprime anche nelle baby-gang, che si esprime in quel disagio che sta diventando pesante in alcune zone delle nostre città. Lo sport è sicuramente una risposta che possiamo dare: integrare quelle persone nelle attività sportive è fondamentale. Guardate che tante famiglie - e lo dico perché mi è stato comunicato - non fanno fare sport ai ragazzi perché non hanno i 2 - 300 euro per pagare la quota di iscrizione alla squadra di pallone, piuttosto che alla palestra di judo o quello che sia.
Su questo mettiamoci qualche risorsa, mettiamo qualche risorsa perché i ragazzi facciano di necessità lo sport. È il modo più – tra virgolette – facile, il modo più diretto per allontanarli da un'emarginazione, da un isolamento che diventa poi difficile da gestire una volta che si è consolidato. Mettiamoci dei quattrini.
C'è qualcosa anche sulle politiche della casa, ma anche qui, secondo me, molto di più dobbiamo fare. Molto di più dobbiamo fare e l'hanno già detto bene i colleghi. Però non è possibile che... anzi, andiamo a mettere i criteri di esclusione per coloro che vengono da fuori. Questa è una cosa folle. È un'auto-danneggiamento della politica regionale, a fronte, invece, di una necessità di forze nuove, di forze fresche all'interno della nostra economia.
C'è un terzo punto che, secondo me... Ringrazio i colleghi se...Grazie, Presidente, mi dia una mano. C'è un terzo punto che, secondo me, è importante ed è il sostegno agli insegnanti.
Oggi, come dicevo, la scuola è la frontiera. Gli insegnanti sono...
PRESIDENTE
È possibile avere silenzio in Aula?
Arturo LORENZONI (Gruppo Misto)
Gli insegnanti, in alcuni casi, si trovano ad affrontare situazioni veramente complesse, articolate, con famiglie con tanti problemi, con ragazzini magari anche esuberanti, con grandi capacità, ma che hanno modalità diverse di interazione e in qualche caso gli insegnanti sono da soli nell'affrontare, alcuni sono bravissimi e riescono a portare a casa dei risultati straordinari, qualcuno fa veramente fatica.
Credo che si debbano mettere più risorse perché queste persone, che lavorano in situazioni difficili, non si sentano sole, non si sentano abbandonate nel gestire la classe con ragazzini esuberanti che non stanno seduti e che ne combinano di tutti i colori: dobbiamo trovare delle modalità con cui queste persone riescano a sentirsi sostenute e ad avere un reale supporto, perché questo è fondamentale.
Mi rivolgo ancora all'assessore Corazzari: mettiamoci delle risorse, facciamo qualcosa, perché questo mondo della scuola sia un mondo che riesca a gestire questa complessità, perché se si riesce a farlo nella scuola, di conseguenza immediata, lo si può fare in tutto il resto della nostra comunità.
Queste sono le cose che mi premeva sottolineare ringraziando ancora la struttura tecnica per l'analisi dei dati, che – ripeto – è preziosa, e spronando la Giunta a non accontentarsi delle deboli misure che sono nella programmazione di questo documento, che non sono sufficienti, assolutamente non sono sufficienti. Dobbiamo far collaborare di più la nostra economia con la politica perché si creino dei percorsi più consolidati, più solidi, più capaci di rispondere alle esigenze della nostra società di oggi, ma soprattutto di domani.
PRESIDENTE
Grazie.
Se non ci sono altri interventi, dichiaro chiusa la discussione generale.
Replica dell'assessore Corazzari. Prego.
Ass.re Cristiano CORAZZARI
Grazie, Presidente.
Giusto per dare qualche dato su alcune osservazioni che sono emerse durante il dibattito.
Questo Piano è sostenuto da risorse molto importanti, parliamo dei fondi FAMI: si tratta di fondi di derivazione comunitaria. Per la programmazione attuale, circa 3-4 anni, abbiamo 7,5 milioni di euro, cifra indicativa di una disponibilità di risorse importante rispetto alla disponibilità di risorse che abbiamo su altre tematiche e altre materie altrettanto importanti della nostra Regione, che invece hanno disponibilità di risorse molto più risicate.
Di queste, tanto per dare un'idea, circa 2 milioni di euro vengono destinati all'implementazione di corsi di lingua italiana e 5 milioni di euro che invece vengono destinati al settore del lavoro. Parliamo di tutto l'aspetto formativo dei lavoratori, della mediazione culturale.
Importanti risorse per circa 400.000 euro vanno alle associazioni degli stranieri.
Per quanto riguarda lo sport, tematica di cui si parlava prima, la Regione del Veneto ha, diciamo, tracciato una strada rispetto alla quale è la prima Regione a destinare risorse specifiche per l'implementazione dell'integrazione attraverso lo sport e attraverso le scuole. Infatti, sarà proprio pubblicato in questi giorni un bando, che ha una dotazione di 480.000 euro, destinato alle scuole e, conseguentemente, alle ASD, alle associazioni che collaboreranno con queste scuole, per implementare delle progettualità volte all'integrazione di minori stranieri: pensiamo che lo sport abbia in questa direzione una potenzialità molto ampia. Lo vediamo quotidianamente in tutto il tessuto sociale delle nostre città, delle nostre comunità.
Noi, come Regione, di fondi regionali... Visto che c'è questa pressante richiesta, vedo anche un ordine del giorno, di destinare fondi regionali a questa materia, destiniamo i 30.000 euro per il funzionamento dell'Osservatorio. Però, è chiaro che questo è un elemento programmatico importante dell'opposizione e destinerà importanti risorse su questa tematica, togliendoli naturalmente alle altre poste del bilancio regionale, agli altri settori.
Chiudo rispondendo a Lorenzoni: non è vero che non vi sia un aspetto di programmazione legata ai flussi migratori e in collaborazione con le associazioni di categoria sulla tematica del lavoro. Esistono già numerosi accordi fatti con le associazioni di categoria per la formazione di lavoratori che avviene già all'estero, prima dell'ingresso nel nostro Paese, su competenze specifiche richieste dal nostro sistema economico.
Sottolineo come nel prossimo "Decreto Flussi" nazionale sono previsti 500.000 ingressi e quindi questo sarà un percorso che dovrà avvenire seguendo quelle che sono le disposizioni della legge. Quello che noi stiamo facendo è applicare un processo di integrazione e aiutare e sostenere un processo di integrazione nell'ambito di quanto è previsto dalla legge. Riteniamo che questo sia l'elemento per garantire l'armonia tra la nostra comunità, la nostra società e quelli che saranno i nuovi veneti di domani; un percorso che, naturalmente, deve essere sostenibile da un punto di vista sociale, economico e anche culturale, che noi applichiamo in modo rigoroso e convinto, perché siamo convinti che questo tipo di integrazione, sia l'unica integrazione su cui si possa ragionare, diversamente da altre impostazioni molto più ampie sul tema.
PRESIDENTE
Grazie.
Non ci sono altri interventi in chiusura.
ODG n. B0001
Ordine del giorno presentato dalla consigliera Ostanel relativo a "DOTAZIONI FINANZIARIE REGIONALI PER L'ATTUAZIONE DEL PIANO TRIENNALE IMMIGRAZIONE - CONTRIBUTI EX ART. 8 L.R. 9/1990" RESPINTO
(N.d.r. – Si riproduce il testo scritto dell'ordine del giorno come presentato)
Il Consiglio regionale del Veneto
Premesso che:
- la L.R. 9/1990 prevede, all'art. 3, l'adozione del Piano triennale di iniziative e, all'art. 8, la concessione di contributi regionali alle associazioni, enti ed organismi iscritti al Registro di cui all'art. 7,
- la PDA n. 93 approva il Piano triennale 2025-2027 e, al punto 2 del dispositivo, dichiara che il provvedimento non comporta spese a carico del bilancio regionale
Considerato che:
- in Veneto risiedono 498.127 cittadini stranieri (10,3%); gli alunni con cittadinanza non italiana sono 99.604 (15,2%); gli occupati stranieri sono 263.000 (11,8%), con forti concentrazioni settoriali;
- senza quota regionale stabile i servizi chiave (lingua L2, mediazione, casa, inclusione scolastica) risultano discontinui e dipendenti da finanziamenti UE/statali;
- le associazioni, gli enti e gli organismi iscritti al Registro di cui all'art. 7, comma 2, grazie alla loro capillarità territoriale, alle competenze maturate e alle reti locali, svolgono un ruolo fondamentale nei settori di accoglienza, inclusione e integrazione, assicurando presa in carico, mediazione culturale, accompagnamento all'abitare e al lavoro.
Rilevato che:
- l'art. 8 L.R. 9/1990 disciplina contributi regionali annuali (domanda entro 31 marzo, acconto 70%, tetto 70% della spesa ammissibile), oggi non atti vati.
Ritenuto che:
- sia necessario affiancare al Piano triennale risorse regionali certe e strumenti operativi stabili su associazionismo, casa e scuola, valorizzando il coinvolgimento strutturale dei soggetti iscritti al Registro ex art. 7.
IMPEGNA LA GIUNTA REGIONALE
a prevedere nella prossima manovra di bilancio l'istituzione/ricostituzione di uno stanziamento dedicato ai contributi ex art. 8 L.R. 9/1990, con capitolo e criteri applicativi conformi alla legge, assicurando il pieno coinvolgimento delle organizza zioni iscritte al Registro ex art. 7.
Prego, collega Ostanel.
Elena OSTANEL (Il Veneto che Vogliamo)
Grazie, Presidente.
Intervengo su questo ODG perché l'ha spiegato anche l'Assessore ed è auto-evidente. 30.000 euro di fondi regionali rispondono alla domanda che ponevo nella correlazione, cioè: questa Regione ha voglia dal punto di vista politico di prendersi la responsabilità di governare l'immigrazione oppure no? Perché con i fondi europei e basta non vi è la continuità e non vi è l'investimento politico di una Regione, lo hanno detto bene i colleghi, che, oltre all'Osservatorio, decide con le categorie economiche di iniziare a fare un lavoro sensato sulla programmazione dei flussi, magari insieme al Governo, o cerca di capire, in alcuni territori, quali sono le questioni più problematiche.
Il fatto che sulla Provincia di Rovigo un progetto sul tema del caporalato non venga più finanziato – e succederà perché quei fondi non ci saranno più – vuol dire perdere quel progetto. Allora, lei si deve prendere la responsabilità politica di dire che l'immigrazione in questa Regione non è un tema che voi volete prendere in carico e governare, lasciate soli i Comuni nel fare il lavoro che devono fare e, anzi, spesso, anche qui dentro solleticate sulla pancia degli elettori il tema immigrazione per prendere un voto in più.
Mi spiace, ma questa è la situazione in cui siamo ormai da vent'anni e gli effetti si vedono. In più, questo ordine del giorno – so che ho parere negativo, anche se non me lo dite – chiarisce anche un'altra questione. Qui dentro siamo immobilizzati da mesi, perché è ovvio che è retorica la domanda "a prevedere nella prossima manovra di bilancio l'istituzione di uno stanziamento dedicato", perché stiamo andando in esercizio provvisorio. È ovvio che mi direte di no. Ma sapete cosa vi dico? Questo è un Piano sull'immigrazione, ma in questi anni e ultimi mesi abbiamo visto mille cose che sono rimaste ferme, anche di sua competenza – penso al Piano casa – ma ne potremmo citare tantissimi.
Questo ordine del giorno, su cui ovviamente avrò il parere negativo, pone un punto politico, anzi due. Uno, che non volete occuparvi del tema davvero del governo dell'immigrazione, se non con delle progettualità finanziate e quindi non dal punto di vista politico con fondi della Giunta. Secondo, questa Regione, non volendo e non potendo mettere un impegno su un capitolo di bilancio è immobile, almeno da un anno, su grandi provvedimenti importanti, uno di questi per me è l'immigrazione, evidentemente per voi no, e non volete prenderlo in carico.
Queste sono le questioni che questo di ODG pone, su cui so di avere parere negativo.
PRESIDENTE
Grazie.
Non vedo altri interventi.
Metto in votazione l'ODG
n. B0001.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio non approva.
Siamo al voto finale della PDA n. 93.
Se non ci sono dichiarazioni di voto, metto in votazione la
PDA n. 93.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
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PUNTO
7 |
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PROPOSTA DI MODIFICA DEL REGOLAMENTO DEL CONSIGLIO REGIONALE D'INIZIATIVA DEI CONSIGLIERI CIAMBETTI, SORANZO, ZOTTIS, SPONDA E BALDIN RELATIVA A "MODIFICHE DEL REGOLAMENTO REGIONALE 18 FEBBRAIO 2022, n. 1 "REGOLAMENTO INTERNO DI AMMINISTRAZIONE E ORGANIZZAZIONE AI SENSI DELL'ARTICOLO 2 DELLA LEGGE REGIONALE 31 DICEMBRE 2012, n. 53 'AUTONOMIA DEL CONSIGLIO REGIONALE'"". (PROPOSTA DI REGOLAMENTO INTERNO N. 5) APPROVATA (DELIBERAZIONE N.59 /2025)
Relazione della PRIMA Commissione Consiliare.
Relatore: Consigliere Piccinini
PRESIDENTE
Andiamo al punto n. 7.
Relatore è il collega Tomas Piccinini, che dà per letta la relazione.
Quella allegata è la relazione alla proposta di modifica del Regolamento interno.
Se non ci sono interventi, passiamo alla votazione.
Articolo 1.
Metto in votazione l'articolo
1.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
Ricordo che è passata all'unanimità in Commissione. Sto dicendo all'Aula.
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Articolo 2.
Metto in votazione l'articolo
2.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Articolo 3.
Metto in votazione l'articolo
3.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Articolo 4.
Metto in votazione l'articolo
4.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Articolo 5.
Metto in votazione l'articolo
5.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Articolo 6.
Metto in votazione l'articolo
6.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Articolo 7.
Metto in votazione l'articolo
7.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Articolo 8.
Metto in votazione l'articolo
8.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Articolo 9.
Metto in votazione l'articolo
9.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Articolo 10.
Metto in votazione l'articolo
10.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Articolo 11.
Metto in votazione l'articolo
11.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Articolo 12.
Metto in votazione l'articolo
12.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Articolo 13.
Metto in votazione l'articolo
13.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Articolo 14.
Metto in votazione l'articolo
14.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Articolo 15.
Metto in votazione l'articolo
15.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Articolo 16.
Metto in votazione l'articolo
16.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Articolo 17.
Metto in votazione l'articolo
17.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Articolo 18.
Metto in votazione l'articolo
18.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Articolo 19.
Metto in votazione l'articolo
19.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Articolo 20.
Metto in votazione l'articolo
20.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Siamo al voto finale della modifica alla proposta di Regolamento interno n. 5.
Se non ci sono interventi, metto in votazione la
proposta di Regolamento interno n. 5 nel suo complesso.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
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PUNTO
8 |
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RELAZIONE SULL'ATTIVITÀ DEL GARANTE REGIONALE DEI DIRITTI DELLA PERSONA NELL'ANNO 2024". (RENDICONTAZIONE N. 261) APPROVATA (DELIBERAZIONE N. 60/2025)
Relazione della PRIMA Commissione Consiliare.
Relatore: Consigliere Favero
Correlatrice: Consigliera Luisetto
PRESIDENTE
Passiamo al punto n. 8.
Relatore è il collega Marzio Favero.
Marzio FAVERO (Liga Veneta per Salvini Premier)
Nel salutare tutti i Consiglieri e il Presidente, faccio presente che, ai sensi dell'articolo 10 della legge regionale n. 37 del 2013, entro il mese di marzo il Garante regionale dei diritti della persona, nel nostro caso l'avvocato Mario Caramel, ha il compito di inviare al Consiglio regionale una relazione sull'attività svolta nell'anno precedente, cioè il 2024 per quanto riguarda oggi.
La peculiarità del Garante veneto rispetto a quello di altre Regioni di analoghe dimensioni è quella che accorpa in sé tre funzioni. La prima è quella di Difensore civico, la seconda di Garante per l'infanzia e l'adolescenza, la terza è quella di Garante dei diritti delle persone private della libertà personale, cioè il tema della popolazione carceraria che ha attirato così tanta attenzione nell'arena dell'opinione pubblica.
Il Garante non dispone di poteri autoritativi e sanzionatorio, è opportuno ricordarlo, e quindi svolge la propria opera attraverso attività di persuasione morale, quindi partecipa a tavoli, coordinamenti, comitati e protocolli. Il Garante attua le proprie funzioni grazie al supporto, in primo luogo, dei dipendenti del Consiglio regionale; in secondo luogo, di uno staff di supporto specialistico garantito dall'azienda ULSS 3 Serenissima; in terzo luogo, grazie alla consulenza dell'Avvocatura regionale e infine grazie alle riattivate Commissioni miste conciliative. Sono organismi che operano presso gli enti del servizio sanitario regionale ed è proprio il Garante che ne nomina i presidenti.
La Giunta regionale, con deliberazione n. 819 del 4 luglio 2023, ha approvato, peraltro, il nuovo schema tipo di Regolamento di pubblica tutela per gli utenti del sistema sanitario regionale, con la valorizzazione e la chiara individuazione delle competenze dei vari soggetti, dagli Uffici relazioni con il pubblico e in secondo grado delle CMC e del Garante.
Veniamo alla prima area di azione del Garante, la difesa civica. Al Garante sono pervenute, nel corso del 2024, 491 istanze; 103 rientrano nell'ambito di quelle conferite per legge; 102 riguardano l'accesso agli atti e una la richiesta di attivazione dei poteri sostitutivi. 388 rientrano, invece, nell'ambito proprio della difesa civica in senso stretto e quindi riguardano le materie delle sanzioni amministrative, tasse, tributi e sanità.
In termini di promozione, protezione e pubblica tutela dei minori di età, il Garante segnala che il 2024 è stato caratterizzato dalla concreta applicazione della cosiddetta riforma Cartabia, delle riforme del codice di procedura civile, che hanno fissato un rito unificato per i procedimenti in materia di persone minorenni e famiglie, e dall'avvio del processo civile telematico minorile.
Il Garante sottolinea delle criticità. Le innovazioni di legge sono avvenute in uno stato di carenza cronica di organico dei magistrati e di personale amministrativo e questo offre il quadro di una situazione che è ormai al limite. Lo stesso processo di digitalizzazione, pur avviato, presenta disfunzionalità e ritardi nella presa in carico delle situazioni.
Il Garante ha ritenuto, quindi, utile proseguire nel 2024 la collaborazione avviata a ottobre 2023 con la Procura presso il Tribunale per i minorenni di Venezia per la costruzione di buone prassi condivise, per la segnalazione e presa in carico dei minori stranieri non accompagnati, una vera emergenza, con una riduzione delle tempistiche di nomina dei tutori volontari.
La collaborazione con il Procuratore della Repubblica e il Presidente del Tribunale per i minorenni dall'autunno 2024 ha portato ad aderire al progetto FAMI, finanziato dal Fondo europeo asilo, migrazione e integrazione, cioè il monitoraggio della tutela volontaria per i minori stranieri non accompagnati, in attuazione dell'articolo 11 della legge n. 47/2017. Ha anche provveduto a siglare a novembre 2024 un accordo di collaborazione per la realizzazione del piano operativo locale del FAMI.
Il Garante sta trattando per avere accesso al processo civile telematico, con il quale la sua attività verrebbe enormemente facilitata per la parte che riguarda la procedura da parte dei giudici e dei tutori volontari di minori di età, che ex legge n. 47/2017 sono designati dal Garante.
Entrando concretamente nel merito delle attività dell'ufficio, sono state 560 le richieste di indicazione di nominativi di persone disponibili a essere nominati tutori da parte delle autorità giudiziarie e sono state fornite 59 consulenze ai tutori. I tutori sono in totale sono 667, di cui 523 donne, il 78%; 531 di essi sono disponibili ad accogliere i minori stranieri non accompagnati, che però costituiscono il 96% delle richieste. Di queste, il 92,5% attiene i maschi. Gli abbinamenti conclusi sono 350, ovverosia il 63%, 61 sono ancora in fase istruttoria, il 16%, e 119 rimangono senza abbinamento, 21%, o per il trasferimento in altra Regione dei soggetti o perché i soggetti sono divenuti maggiorenni e quindi liberi di muoversi, oppure perché sono fuggiti, il 44%, dato questo che, sottolinea il Garante, dovrebbe destare preoccupazione.
Il Garante sottolinea l'importanza di standardizzare le procedure nei diversi ATS, che sono in corso di abbrivo, nell'ambito delle attività di ascolto istituzionale, volte alla consulenza, mediazione, orientamento rispetto a casi o situazioni in cui i soggetti istituzionali (Amministrazioni pubbliche, servizi sociali, socio-sanitari, istituti scolastici, centri per la formazione professionale, privati cittadini, famiglie affidatarie e comunità per i minori) sono in difficoltà nell'interpretare in modo corretto i decreti del tribunale. Sono stati aperti 133 fascicoli nel 2024 che hanno interessato 132 minori, di cui il 53% stranieri.
Anche quest'anno il Garante ha ritenuto di focalizzare alcune criticità che sono emergenti, che sono state riscontrate a livello nazionale, o addirittura europeo, con riflessi però anche nella nostra Regione e che afferiscono al mondo dei minori. Di quali emergenze si tratta? Abbiamo avuto credo modo di discuterne più volte nelle diverse Commissioni consiliari, senza per questo trovare delle soluzioni univoche. In primo luogo abbiamo l'aumento dei disturbi neuropsichiatrici dell'infanzia e dell'adolescenza in forme e dimensioni diverse, ma anche nuove, che colpiscono un minore su cinque (dato dell'Organizzazione mondiale della sanità). È, penso, la sottolineatura, se serve, più tragica del fallimento di quella società liquida che abbiamo creato anche in maniera preterintenzionale negli ultimi trenta anni.
La seconda criticità è l'aumento dei casi di bullismo e cyberbullismo. Purtroppo, i fatti di cronaca degli ultimi giorni ci stanno offrendo un quadro della situazione che è molto più grave di quanto noi si pensasse. Tutti, credo. Nonostante l'allarme fosse sollevato da tempo, in realtà oggi stiamo arrivando a livelli di violenza che ci fanno capire che ai ragazzi lasciati nell'anomia, nella carenza di regole, nel percorso formativo, evidentemente, non bastano più i modelli degli adulti per contenere gli istinti aggressivi.
La terza emergenza riguarda le decine di migliaia di minori stranieri non accompagnati che spariscono dai Centri di accoglienza in Europa, e non stiamo parlando solo a livello locale, anche se la cosa interessa anche noi, 51.439 dal 2021 al 2023. Anche qui, bisognerebbe interrogarsi sul dramma delle migrazioni forzate, esodi di profughi, ma anche immigrazione illegale.
La quarta criticità messa in evidenza dal nostro Difensore civico è quella dell'aumento dei reati ai danni di minori nell'ultimo decennio a livello nazionale, soprattutto i maltrattamenti in famiglia. In Veneto, 1.134 casi seguiti da specialisti, con netta prevalenza femminile. Nel 42% dei casi, purtroppo, si tratta di reati connessi ad abusi sessuali, altro tema che arde come la brace sotto la crosta del nostro corpo sociale, che vorremmo sano, in ordine, con regole chiare.
L'ultima dimensione attenzionata dal nostro Garante è quella che riguarda l'attività di garanzia per le persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale. L'anno 2024 è stato definito da molti annus horribilis per un motivo molto semplice, il numero di suicidi, ma ci arriviamo fra poco.
Il 31 dicembre 2024, in Italia, la popolazione detenuta ha raggiunto 61.861 presenze, di cui 19.694 stranieri, rispetto alle 60.166 del 2023. Solo il 4% dei detenuti è di popolazione femminile.
Vengo ai problemi connessi alla detenzione, ad esempio il sovraffollamento. Il Veneto è arrivato a superare il 140% rispetto ai posti che dovrebbero essere utilizzati, con 2.722 detenuti, di cui 1.431 stranieri.
Poi ci sono le carenze connesse all'assistenza sanitaria e le opportunità lavorative, tema di non secondaria importanza per quanto riguarda il recupero dei carcerati, per evitare le recidive; carenza negli organici del personale. In Veneto mancano 158 unità nel personale carcerario.
Seconda criticità forte, gli alti picchi di suicidi: 83 in Italia (due donne), nove in Veneto, circa il 10,8% dei suicidi a livello nazionale. I suicidi sono la cartina di tornasole e dimostrano che gli ambienti in cui le persone vengono inserite sono ambienti tossici. Terza criticità: l'importante aumento delle persone in esecuzione penale esterna. Questo, invece, è un segnale positivo, che nasce anche dal dialogo fra sistema carcerario e territorio. Sono 138.738 le persone nel 2024 rispetto alle 132.300 nel 2023. Quarta criticità: ambiti specifici di persone ristrette nella libertà personale. Parliamo di detenzione femminile e di detenuti minorenni: in Italia sono 1.910, di cui 100 a Treviso, con una permanenza media di 20 giorni. In più, i giovani adulti che si trovano ristretti nelle REMS, vale a dire persone che soffrono di disturbi mentali.
Nel 2024 il Garante ci informa che è proseguito il monitoraggio delle concrete situazioni afferenti ai vari istituti, attraverso gli incontri con i direttori e i comandanti degli istituti penitenziari e i responsabili dell'area sanitaria presso gli istituti stessi. È proseguita l'attività di coordinamento con i Garanti comunali dei diritti delle persone ristrette negli istituti penitenziari veneti. Nel 2024 i fascicoli aperti e trattati sono stati 40, afferenti ai diversi istituti penitenziari. Il Garante ha chiesto l'aggiornamento dei regolamenti interni agli istituti e l'adozione della Carta dei diritti e dei doveri del detenuto.
Veneto Lavoro – questa è una annotazione che può interessarci direttamente – coopera per il reinserimento lavorativo, in base alla delibera di Giunta regionale n. 525 del 14 maggio 2024 e in attuazione del Piano di azione regionale per il reinserimento sociale degli ex detenuti, in base alla delibera di Giunta regionale n. 913 del 6 agosto 2024. Quindi, la Regione è anche parte proattiva per il recupero delle persone che hanno scontato la loro pena o la stanno scontando.
In conclusione, il Garante sottolinea che la carenza cronica di organico di magistrati e personale amministrativo, riscontrabile in tutti i rami della giustizia italiana, dovrebbe essere posta come assoluta priorità fra i problemi da risolvere.
Qualche nota positiva viene dal livello nazionale. Sono stati introdotti i gruppi di intervento operativo nazionale e i gruppi di intervento regionale per affrontare le situazioni di emergenza, è prevista l'assunzione di 1.000 nuovi agenti e l'introduzione del Commissario straordinario per l'edilizia penitenziaria.
Credo che si debba ringraziare l'avvocato Caramel per il lavoro che ha fatto, che è un lavoro importante. Penso, però, che qualche considerazione dovremmo farla anche sulla situazione della popolazione carceraria e sulle politiche che in questo Paese si sono perseguite negli ultimi anni. Mi permetto di fare riferimento alle riflessioni di un ex magistrato, Elvio Fassone, che non è della parte politica che io rappresento, riflessioni che ha prodotto in una sua recensione al libro di Bortolato e Vigna "Vendetta pubblica. Il carcere in Italia". Che cosa sostiene Elvio Fassone? Che forse dovremmo dismettere quell'atteggiamento antiumanitario che è stato perseguito nell'arena pubblica negli ultimi 10-15 anni, quello che porta a quella specie di populismo penale per cui pare che la dimensione dell'essere umano che finisce in carcere debba essere solo quella della punizione. Io non so quali siano le radici di questo populismo, forse anche la semplificazione nelle logiche della comunicazione e il bisogno di venire incontro alle preoccupazioni della popolazione e alle esigenze di guadagnare consenso, ma certo è che dovremmo ammettere, come fa Elvio Fassone, che la giustizia retributiva forse sta segnando il passo, se è vero che le recidive proseguono.
Aggiungo che quasi tutti i tentativi di riforma dei sistemi carcerari in Italia, in Europa e nel mondo sono falliti. Il carcere ha due secoli di storia. Si è diffuso dopo la Rivoluzione francese grazie a Napoleone. È davvero la medicina unica e utile per tutte le forme di malattie? Elvio Fassone sostiene che si dovrebbe puntare alla giustizia penale riparativa, cioè quella che chiede al condannato non solo di scontare la pena ma anche di attivarsi per risarcire le persone che ha danneggiato e la comunità a cui appartiene, magari con modalità che non possono o non devono essere ristrette al solo carcere.
Rimane sullo sfondo una domanda: la popolazione carceraria da chi è composta? Dicono gli autori del libro, Bortolato e Vigna, e lo ribadisce anche Elvio Fassone, ma anche molti altri studi lo confermano, che perlopiù si tratta di manovalanza della criminalità. In alcuni casi, per fortuna, sono finiti in gabbia anche i mandanti della criminalità organizzata, anche se pochi rispetto a quelli che ci sono. Io, ma penso anche voi, sono rimasto scioccato quando hanno arrestato quel mafioso con tanto rispetto. Forse se lo avessero anche preso a calci nel sedere sarebbe stato meglio. Sembra quasi che lo Stato debba avere rispetto dei mafiosi, penso a Provenzano. Attenzione, io dico che, però, c'è un problema che riguarda anche un'altra dimensione dell'illegalismo, che vede minori rappresentanti in carcere, quella dei colletti bianchi, quella dei reati fiscali, ambientali, urbanistici, alimentari, valutari, finanziari eccetera, eccetera, eccetera.
Probabilmente una riflessione più seria, più accorta, più umana sull'uso della giustizia penale dovrebbe essere fatta, come anche sull'aggiornamento degli strumenti per applicarla. Il carcere dovrebbe essere uno degli strumenti, non il solo strumento. Lo dico anche a chi si richiama ai valori dell'identità della nostra comunità: richiamiamo sempre le radici cristiane della nostra storia, magari in antitesi a ideologie che hanno cercato di negare le radici cristiane, ma vi ricordo che Cristo dice che sarà ricompensato chi è venuto a trovarlo in carcere, vedendo sé stesso come rappresentante di tutti, anche di quelle persone che la società tende a considerare come scarti (per rubare una bella espressione o, se volete, un'amara espressione di Papa Francesco).
Chiudo ringraziando per il suo lavoro nuovamente l'avvocato Caramel e ovviamente gli uffici, perché anche se questa Assemblea non ha le competenze per intervenire in questa dimensione è giusto che rifletta perché rappresenta la comunità veneta con quasi cinque milioni di persone e anche perché ci sono alcune azioni che questa Regione ha intrapreso attraverso le delibere di Giunta che, comunque, vanno nella direzione giusta, quella di migliorare l'assistenza sanitaria e psicologica ai detenuti, quella di aiutare il loro reinserimento nel tessuto produttivo della società, pensando che il lavoro non serve solo al guadagno ma serve anche a dare dignità e responsabilità alle persone e suggerire loro un'alternativa rispetto alla dimensione del delinquere.
PRESIDENTE
Grazie.
Do la parola alla correlatrice Chiara Luisetto. Prego.
Chiara LUISETTO (Partito Democratico Manildo Presidente)
Grazie, Presidente.
Gentili colleghi, il documento che oggi esaminiamo descrive un quadro di gravi criticità, che a mio avviso non riguardano solo e soltanto la carenza di personale su cui la nostra Regione può agire soltanto in parte, ma anche un tema organizzativo di circolazione di disponibilità dei dati e delle informazioni che impattano direttamente sulla tutela delle fragilità di cui il Garante si occupa e anche un tema strettamente di politica, che a mio avviso sta mancando ed è mancato in alcuni ambiti segnalati dal Garante. Sono criticità che investono in particolare la situazione di promozione, protezione e pubblica tutela dei minori e delle persone detenute nelle carceri. Del resto, se sappiamo che al Garante viene dato un ruolo di moral suasion, come spesso ci ha spiegato, attraverso il quale può chiedere, sollecitare e rappresentare i problemi, sappiamo anche che può raccogliere dati e analisi, che diventano per noi strumenti preziosi di lettura dello stato di attuazione dei diritti nel nostro territorio. Se il Garante ha il potere di persuasione, la Giunta ha, infatti, il potere di azione, e da qui discende il dovere di raccogliere le osservazioni contenute nella relazione e trasformarle in atti politici e in percorsi di miglioramento e risoluzione delle pesanti violazioni dei diritti, che leggiamo nero su bianco in queste pagine.
Della situazione delle carceri in termini numerici ci ha parlato il relatore. Il Garante è arrivato a definirlo un annus horribilis per il sovraffollamento, per il numero di suicidi, che in Veneto sono arrivati a nove, dopo gli otto dell'anno precedente, quindi anche in aumento, con quattro soltanto in un anno nella Casa circondariale di Verona, che la colloca tra le prime in Italia. Il Garante evidenzia che, nonostante in ogni istituto sia stato attivato un piano locale di prevenzione del rischio suicidario, il fenomeno continua a crescere, sintomo di una crisi sistemica, che unisce sovraffollamento, carenza di personale e mancanza di supporto psicologico.
In agosto l'Unione delle Camere Penali ha promosso in tutta Italia un'iniziativa denominata "Ristretti in agosto", che consiste in visite in carcere con gli esponenti delle Istituzioni e confronti con la direzione del personale. Ho potuto partecipare il 20 agosto scorso, assieme ad altri colleghi, a pochi mesi da una mia prima visita alla Casa circondariale di Vicenza, a questo momento. Che cosa mi sono portata a casa? Su una capienza regolare di 276 persone oggi ci sono 324 detenuti. Nel 2024 ci sono stati 200 atti di autolesionismo, 16 tentativi di suicidio, 1 suicidio, incendi e danneggiamenti.
La carenza di personale resta il problema maggiore. Il numero degli agenti della Polizia penitenziaria è tarato sulla capienza originaria, quindi sui 276, e la copertura attuale è drammaticamente insufficiente. Gli educatori e le unità di personale pedagogico e giuridico sono 1 ogni 100 detenuti, mentre dovrebbero essere 1 ogni 50. Per un errore formale, che la direttrice continua a denunciare da anni e contro il quale anche la moral suasion e l'intervento del Garante purtroppo non hanno sortito alcun effetto, anche se ha tentato, di fronte a tutto questo non abbiamo una risposta, non è cambiato nulla, sono sempre 1 ogni 100. L'impegno degli operatori è ammirevole, anche e soprattutto in ambito sanitario, ma l'insufficienza di risorse risulta evidente. La caldaia del 1986 è stata sostituita in queste settimane grazie alla tenacia della direttrice e della Garante vicentina.
Ho portato a casa, nell'ascolto con chi in carcere ci lavora, la rinnovata certezza che solo attraverso attività trattamentali efficaci, i corsi, la formazione, la sartoria e le attività professionali in cucina la speranza di rieducazione e di reale inserimento sociale sopravvive, perché se quel populismo di cui parlava il relatore è realtà, finché ogni volta che parliamo di sicurezza sociale che parte dal carcere e di giustizia riparativa veniamo tacciati di buonismo, come spesso accade, o di difesa ad oltranza dell'indifendibile, diventa troppo facile chiedere che ci si distanzi da questo populismo in queste aule se fuori si fa diversamente.
Non illudiamoci che il carcere riguardi solo chi ci finisce o chi ci lavora, ma riguarda tutti noi, perché è da lì che noi possiamo misurare il grado di sicurezza sociale delle nostre comunità. Senza personale non c'è rieducazione e senza tutto questo aumenta la nostra insicurezza e il rischio di una recidiva si moltiplica. Parliamo anche dei minori detenuti. L'istituto minorile del Triveneto, a Treviso, nel 2024 ha visto 25 ragazzi presenti a fronte di 12 posti disponibili. Ne abbiamo più volte in quest'Aula parlato. La struttura è stata ritenuta profondamente inidonea dal Garante, che ha scritto direttamente al Dipartimento della giustizia minorile per denunciare condizioni non dignitose, e questa è una responsabilità politica.
Questi dati ci obbligano a riconoscere che la questione carceraria non è un'emergenza passeggera ma è un problema strutturale. È necessario anche un piano regionale che includa il potenziamento delle misure alternative alla detenzione, con la collaborazione con il Terzo Settore e il volontariato, ma non scaricando sulle spalle del volontariato tutto questo, soprattutto per reati minori e per i giovani, il rafforzamento della sanità penitenziaria, con un focus sulla salute mentale, che è al centro delle preoccupazioni delle direzioni e del personale carcerario, e i progetti di formazione e lavoro, indispensabili per il reinserimento. Quindi, accontentarci di dire che manca il personale non è una risposta dignitosa per questo Consesso. Noi possiamo fare delle cose, la Giunta può fare delle cose, e queste, quindi il rafforzamento della sanità, le misure alternative alla detenzione, i progetti di formazione e lavoro, sono delle cose che possiamo fare.
I minori, altra grande criticità evidenziata nella relazione. Il Veneto, al 30 giugno 2024, contava 670 minori stranieri non accompagnati. La quasi totalità delle richieste di tutela volontaria riguarda proprio loro. Tuttavia, le procedure sono rallentate. Manca il personale nei tribunali per i minorenni e perdura la complessità burocratica, con la conseguenza che molti ragazzi rimangono mesi senza un tutore legale. Il raggiungimento della maggiore età rappresenta un passaggio drammatico: molti giovani compiuti i diciotto anni escono improvvisamente dal sistema di accoglienza e rischiano la marginalità sociale o l'irregolarità (a proposito di sicurezza che riguarda tutti noi). Il prosieguo amministrativo, previsto dalla legge n. 47 del 2017, consentirebbe di mantenere il supporto fino ai ventuno anni; tuttavia, la relazione segnala chiaramente applicazioni incerte e disomogenee, con difficoltà a individuare gli enti responsabili e ritardi nelle pratiche. Il Garante segnala, inoltre, altri problemi: difficoltà nell'attribuzione del codice fiscale e nell'iscrizione al sistema sanitario nazionale dei minori, mancanza di risorse per percorsi di autonomia, rischi crescenti legati a fenomeni di allontanamento dalle strutture, con ragazzi che finiscono per diventare invisibili e vulnerabili.
La situazione dei minori in Veneto, ampliando lo sguardo oltre i minori stranieri, passa inevitabilmente dalla salute mentale. In Italia, come sappiamo, 1 minore su 5 è affetto da disturbo neuropsichiatrico, con metà degli esordi prima dei 14 anni. Il Veneto non fa eccezione. Dal Dossier Indifesa, citato nella relazione, emerge un aumento del malessere soprattutto in adolescenza. Lo vediamo nell'autolesionismo, nell'uso dei farmaci, nell'accesso alla neuropsichiatria infantile. Un quadro italiano di fronte al quale il Garante scrive: "Si rinvengono fondate ragioni per ritenere – ma il tema di questo approfondimento è aperto – che il Veneto non si discosti dai dati nazionali". Perché l'approfondimento è aperto? Perché il Garante, come lui stesso ci ha spiegato in Commissione, non possiede dati sufficienti per avere precisa contezza dello stato dell'arte. Allora, ci si chiede come sia possibile che chi ha il compito di tutelare i minori in questa Regione non sia in possesso di informazioni necessarie su come stanno i giovani in Veneto in termini di salute mentale. Non è bastata, evidentemente, la pandemia per farci capire che la salute mentale dei giovani è una vera emergenza, ancora chiusa nelle mura di casa. Eppure, non dovrebbe essere impossibile incrociare i dati dei ricoveri, le prese in carico tardive per la carenza di personale in neuropsichiatria e le certificazioni scolastiche e provare a costruire un quadro.
Se sappiamo dove siamo, per una volta, potremo sapere dove andare e come stare accanto a queste famiglie e a queste ragazze e ragazzi. Invece, dobbiamo desumere dati dalle ricerche di realtà indipendenti, accontentarci di pezzi di informazioni, ma, peggio di noi, deve fare così anche la Giunta, deve fare così anche il Garante. Andrebbe aperta una discussione su come i dati vengano forniti a fatica e non messi a sistema in questa Regione.
Altra criticità segnalata dal Garante: i nuovi Ambiti territoriali sociali. Si segnala una disomogeneità dei modelli di presa in carico dei minori a seconda dei diversi Comitati dei Sindaci. Gli Ambiti in questo potrebbero essere un'opportunità. Oggi si segnala un'enorme frammentarietà, che, quando è applicata ai minori, significa abbandono o rischio per la loro tutela. Gli Ambiti dovrebbero servire anche a questo, dovrebbero, se fossero stati accompagnati come si deve, se fossero stati costruiti quando e come si doveva.
Una finestra sugli abusi. Il collega Favero prima ha dato alcune informazioni. Quando, in Commissione, il Garante ci ha mostrato e abbiamo visto all'interno della relazione i dati sugli abusi familiari in questa Regione – non in Italia, in questa Regione – credo che a molti di noi sia venuta la pelle d'oca. È un dato pesante quello dei maltrattamenti in famiglia, numeri che fanno rabbrividire, verso i quali accontentarsi di commentare è inaccettabile. Nel 2023 più 6% di maltrattamenti in famiglia rispetto al 2022, più che raddoppiati dal 2013. Questo in Italia. Ma in Veneto il dato fa paura, e dopo lo dirò. Soprattutto su bambine e ragazze, soprattutto crimini di natura sessuale, che distruggono, annientano, uccidono l'infanzia. In Veneto anche qui il Garante scrive: "Pur trattandosi di dati parziali, in quanto non sono disponibili le complessive segnalazioni, si ritiene che siano particolarmente significativi". Sono 1.134 i bambini e le bambine seguite dalle équipe specializzate, soprattutto bambine, soprattutto per abusi sessuali.
Abbiamo un problema. Abbiamo un problema se in questa Regione ci accontentiamo di dati parziali e approssimativi, se ci accontentiamo di una moral suasion e se ci accontentiamo di discutere una relazione annuale davanti a questo baratro di violenza che coinvolge l'infanzia nel perfetto Veneto.
In definitiva, questa relazione 2024 del Garante dei diritti della persona ci consegna un quadro che sarebbe irresponsabile sottovalutare o non vedere come allarmante: carceri in una situazione di vero collasso (questa è una parola che io non uso, perché mi pare sempre esagerata, però credo sia il momento di dirla); suicidi in crescita; minori detenuti in strutture inadeguate; minori fragili, persi nelle lentezze burocratiche.
Il rischio più grande che corriamo è l'assuefazione, è accettare che sia normale far vivere persone in celle sovraffollate, che un ragazzo appena maggiorenne finisca per strada o che un minore fragile viva la violenza dentro la propria famiglia senza che nessuno lo veda o lo raggiunga. Per questo, più che una correlazione, questo mio intervento ha cercato di essere un appello a ciascuno di noi, a chi governa ancora questa Regione, la richiesta di assumere una responsabilità politica forte. Siamo nell'ultimo scampolo di legislatura e i dati che ci consegnano dovrebbero anche farci riflettere su ciò che è stato fatto e ciò che non è stato fatto in questi anni, nel guardare a minori e a persone detenute come priorità di civiltà democratica, come monito e certezza che non si sta facendo abbastanza per tutelare l'infanzia e per costruire sicurezza sociale.
Un Veneto che reinserisce, che affronta la violenza, che interviene a difesa è più sicuro di un Veneto che chiude gli occhi, lascia che sia ed esclude, se vogliamo essere luogo di diritti e non di rischioso o pericolosissimo abbandono.
PRESIDENTE
Grazie.
Io direi di sospendere qui la seduta. I lavori riprenderanno alle ore 14.30. Grazie.
La Seduta è sospesa alle ore 12.57
La Seduta riprende alle ore 14.51
PRESIDENTE
Siamo in discussione generale sulla relazione dell'attività del Garante regionale dei diritti della persona per l'anno 2024.
Ha chiesto la parola la collega Ostanel. Prego.
Elena OSTANEL (Il Veneto che Vogliamo)
Grazie, Presidente.
Solo per puntualizzare una questione che mi sta molto a cuore, ci sta molto a cuore, rispetto alla relazione del Garante. Ogni anno che abbiamo visto questa relazione l'abbiamo portata in quest'Aula ed è la condizione delle persone detenute all'interno delle nostre carceri.
Il sovraffollamento in Italia è un fatto gravissimo. Siamo ai dati del 2024, su una capienza regolamentare di 51.000 detenuti, noi siamo a 61.000 detenuti, cioè a un 120% in più rispetto alla capienza che potremmo avere.
Il problema vero è che il Veneto sta peggio. Sta peggio della media nazionale. Solo a Treviso nel circondariale siamo a 183% di capienza in più rispetto alla capienza che c'è da norma. A Verona il 179%, a Venezia il 164%. Il Veneto, sostanzialmente, ha un problema grave di sovraffollamento all'interno delle nostre strutture carcerarie.
Non è vero che questa questione, come dice il Ministro Piantedosi, non è legata al tema del suicidio in carcere. Io veramente prego la maggioranza. Anche quando sente i propri esponenti nazionali dire delle cose così gravi mi piacerebbe che si anteponesse il proprio posizionamento politico a un minimo di analisi di quello che accade all'interno delle nostre strutture carcerarie. Dire che politicamente non c'è nessuna connessione tra la condizione di detenzione e la possibilità che una persona scelga poi di arrivare fino all'atto estremo del suicidio, secondo me, è gravissimo.
È gravissimo perché in questa Regione – e Verona è la Provincia che sta peggio da questo punto di vista – noi abbiamo anche un tasso di persone che decidono di togliersi la vita all'interno delle strutture carcerarie, che è molto alto. Penso ad esempio al fatto che nei nostri istituti solo in Veneto abbiamo avuto, a Verona, nel 2024, quattro suicidi in un anno, che per i tassi di suicidio dentro le carceri è molto alto. Siccome ci viene detto che non parliamo mai delle persone che lavorano all'interno delle strutture detentive, le persone che fanno poi il lavoro di assistenza alla detenzione, in Veneto mancano 158 unità di Polizia penitenziaria.
Mi chiedo, e lo chiedo soprattutto a Fratelli d'Italia, che in quest'Aula ha portato più volte alla votazione delle mozioni, anche delle risoluzioni dove chiedevano al Governo di garantire maggiori fondi per la Polizia penitenziaria, anteponevano, anzi ponevano loro una divisione, un'antitesi tra chi sta in carcere e chi fa il controllo all'interno delle strutture, cioè la Polizia penitenziaria, pensando che uno fosse migliore dell'altro, uno avesse dignità di essere chiamato "essere umano" e l'altro no. La relazione del Garante di questa Regione dice che in Veneto mancano strutture della Polizia penitenziaria. Cosa avete fatto? In questi cinque anni, che siamo qui, dove vi abbiamo sentito solo parlare attraverso mozioni o risoluzioni, cosa il vostro Governo ha fatto rispetto alla situazione delle carceri nel nostro Paese? Nulla. Altrimenti, l'ultima relazione del garante che vediamo non direbbe che c'è una struttura carceraria che è in sovraffollamento, non direbbe che è una struttura carceraria che manca della Polizia penitenziaria, non direbbe che è una struttura carceraria al cui interno mancano gli educatori per i detenuti, per i progetti di reinserimento.
Vediamo una relazione del Garante ogni anno, anche la correlazione a me è sembrata molto tecnica. Non c'è una valutazione politica di quello che accade e la situazione continua ad andare come andava il primo anno che eravamo qua. Sono cinque anni che siamo qui, i dati sono in peggioramento e nessuno dice niente, nessuno la prende in carico. Io lo so bene che è un tema nazionale, poi però verrò anche alla competenza regionale, ma siete voi al Governo. Mi dite che state facendo qualcosa? E non quel decreto che è stato approvato pochi mesi fa, che di concreto non ha nulla, che è solo fumo negli occhi. Lo hanno detto anche le organizzazioni più rappresentative che lavorano all'interno delle carceri. Non ha nulla di concreto. Dite cosa state facendo sulla posizione e la struttura carceraria di questa Regione, perché in cinque anni non avete fatto nulla.
Ma veniamo adesso a chi governa questa Regione, perché c'è una competenza chiara che è quella della sanità. La Regione del Veneto, senza parlare di quello che fa lo Stato, ha la competenza di garantire alle persone detenute e anche alla Polizia penitenziaria una capacità di accedere alle cure dentro la struttura e la Polizia penitenziaria, ad esempio, di poter accedere a un supporto psicologico quando necessario, che dovrebbe essere garantito. Cosa succede, invece? Siamo andati in visita poche settimane fa alla struttura carceraria di Padova, che è una delle migliori. Sono stata lì. Ho potuto parlare con la dirigente sanitaria. La dirigenza sanitaria spiega benissimo come la situazione sia complicata e la competenza è direttamente di questa Regione.
Anche solo il fatto che i detenuti fatichino ad avere nei tempi garantiti una visita nel pubblico, il fatto che anche quando debbono essere trasportati all'interno del contesto ospedaliero vengono trasportati in situazioni spesso raccontate come disumane, il fatto che dentro le strutture carcerarie non ci sia una supervisione per la Polizia penitenziaria, che spesso chiede di essere supportata... Non è facile lavorare lì dentro e voi li state difendendo semplicemente raccontando a parole qualcosa, ma di concreto non si vede nulla, zero.
O iniziamo a pensare che le carceri sono qualcosa di cui ci dobbiamo occupare, vi dovete occupare, oppure, se stiamo qua a leggere una relazione del Garante ogni anno, a vedere questi dati che peggiorano di anno in anno, sostanzialmente non fregandocene, sostanzialmente immaginando che quello che sta accadendo lì dentro va bene così, io mi chiedo davvero come sia possibile.
Con l'assessore Lanzarin abbiamo proposto in quest'Aula, e approvato, però, solo per Venezia, che le carceri del Veneto siano considerate come aree disagiate, disagiatissime di questa regione, garantendo al personale sanitario incentivi per lavorare all'interno della struttura carceraria. Lo abbiamo approvato solo per Venezia. A Venezia le strutture carcerarie sono state definite aree disagiate, disagiatissime perché sono a Venezia, perché sono all'interno di un'area disagiata, o a Rovigo.
A Padova, a Belluno, le strutture carcerarie di tutta la regione potremmo dichiararle aree disagiate, così il personale che va lì dentro e dedica le proprie ore di lavoro viene incentivato esattamente come se lavorasse nell'isola di Pellestrina, come se lavorasse nell'area interna di Rovigo? Diamo degli incentivi, perché le persone faticano ad andare a lavorare all'interno della struttura carceraria come personale sanitario.
È vero che noi possiamo continuare a dire "portiamo i detenuti a fare la visita in ospedale", ma non solo è più costoso, ma anche la loro vita nell'arrivare a quella visita non è facile, perché deve esserci un trasporto, vengono trasportati in camionette molto piccole, vengono tenuti, ovviamente, ammanettati, vengono ammanettati anche quando vengono portati in ospedale. Sapete cosa raccontano? Raccontano che si sentono stigmatizzati, hanno paura, faticano a farsi vedere con le manette mentre entrano a fare una visita, perché si vergognano. Io sono sicura che qui, davanti a me, Fratelli d'Italia dice: "sono fatti loro, hanno sbagliato ed è bene che si vergognino". Io, invece, penso che dietro a quelle vite noi dovremmo garantire la possibilità di andare a fare una visita nelle condizioni migliori possibili, perché avranno pure sbagliato, ma sono esseri umani come tutti gli altri.
Esattamente questo che ha appena detto il collega Formaggio è quello che volevo sentirmi dire per mettere finalmente una pietra sopra alla situazione carceraria...
PRESIDENTE
Collega Formaggio, è arrivato? Era tutto calmo e tranquillo stamattina.
Per favore, lasciamo parlare la collega Ostanel.
Elena OSTANEL (Il Veneto che Vogliamo)
È arrivato e ha detto che "sostanzialmente le persone detenute meritano di essere trattate male, perché devono pagare per quello che hanno fatto".
PRESIDENTE
La seduta è sospesa.
La Seduta è sospesa alle ore 15.00
La Seduta riprende alle ore 15.01
PRESIDENTE
Prego.
Elena OSTANEL (Il Veneto che Vogliamo)
Dà molto fastidio qui dentro sentir parlare delle persone detenute come delle persone, hanno sbagliato, stanno pagando, c'è qualcuno che qui sta dicendo che devono essere mandate via dal carcere? No, lo state facendo voi con il "Libera Carceri". Quello che sto dicendo io è che se una persona è detenuta deve essere garantita la dignità umana di quel tipo di detenzione, deve riuscire a essere garantita nei suoi diritti. Se sta male, se ha un tumore, deve essere...
PRESIDENTE
Collega Formaggio, la richiamo per la prima volta.
Elena OSTANEL (Il Veneto che Vogliamo)
Grazie, Presidente.
Perché sentirsi dire: "Curiamo quelli fuori prima" è una cosa gravissima, la lascio a verbale, visto che si permette di dirle fuori microfono, ma sono delle parole che in quest'Aula non dovrebbero avere cittadinanza. La dico io per lui, è un virgolettato del collega Formaggio.
Quello che stiamo dicendo in quest'Aula, invece, è che le persone – e la relazione del Garante lo continua a dire, ci piaccia o no – sono in una condizione di sovraffollamento; la Polizia penitenziaria, di cui voi dite sempre di occuparvi è in sotto numero, sottorganico e su questo vorrei sentire una parola del collega Formaggio. Vorrei capire perché la sua Presidente Meloni non ha fatto nulla per garantire più fondi alla Polizia penitenziaria e in Veneto non avere quelle 183 persone che mancano negli Istituti penitenziari.
Vorrei chiedergli se alle guardie, quando chiedono di avere la possibilità di avere una supervisione psicologica, come lei risponde, visto che fondi nella sanità da mettere su questa cosa non ci sono. Queste sono le questioni di cui dovremmo parlare. Non di immaginare che chiunque detenuto deve pagare per la sua condizione e non deve essere trattato come un essere umano, perché se continuate così, quello che noi facciamo qui dentro, cioè leggere questa relazione, possiamo fare a meno di farlo, facciamo a meno di avere un Garante se voi ritenete che le strutture carcerarie debbano semplicemente essere lì per far pagare una pena e farla pagare facendo soffrire ogni giorno della propria vita. Perché se questa è l'impostazione, qui dentro non ci sarà mai la possibilità di fare nulla.
La situazione della relazione, che ci viene portata ogni anno, io ritengo sia grave perché lo Stato nazionale non sta facendo quello che dovrebbe ed è grave perché la Regione del Veneto, per le competenze che ha, cioè quella sanitaria, non sarò io a dire che ha altre competenze, può fare una cosa concreta che ha già fatto per alcuni istituti che è dichiarare le zone carcerarie, le carceri aree disagiate per incentivare il personale sanitario; questa sarebbe una delle piccole cose che noi potremmo arrivare a fare e portare al risultato entro la fine di questa legislatura, perché il personale sanitario che lavora nelle carceri ha bisogno di un incentivo esattamente come se lavorasse in un'area disagiata della nostra Regione.
È una cosa base, minima, ma che penso potrebbe garantire un passo avanti per la competenza che la Regione ha.
PRESIDENTE
Consigliere Renzo Masolo, prego.
Renzo MASOLO (Alleanza Verdi e Sinistra)
Grazie, Presidente.
Premetto che anch'io parlerò di carceri, per cui spero di riuscire ad arrivare alla fine del mio intervento senza interruzioni.
Ringrazio, innanzitutto, per la rendicontazione e, soprattutto, per il grande lavoro del Garante regionale per i diritti della persona, l'avvocato, dottor Caramel. Seguire in Commissione questa relazione e poi discuterla in Aula è sempre un momento molto significativo, un momento di riflessione politica, ma anche umana rispetto all'attività del nostro Consiglio regionale. In questo caso, la rendicontazione è di 195 pagine: purtroppo, più lunga è una rendicontazione di questo tipo più sono elencati i problemi della nostra Regione. Invece la grande emergenza, la grande urgenza è di far fronte a questi problemi.
La relazione del Garante ci pone, infatti, davanti a un quadro che non possiamo permetterci di archiviare come un atto formale. È un richiamo forte che riguarda le condizioni dei cittadini veneti nei loro diritti fondamentali.
Parto dalla difesa civica. Le istanze che crescono soprattutto in sanità: liste d'attesa interminabili, pronto soccorso al collasso, carenza di medici di base. Non bastano le Commissioni miste conciliative. Qui c'è una responsabilità diretta della Giunta regionale che non ha saputo programmare per tempo e continua a rincorrere emergenze.
Se i cittadini devono rivolgersi al Garante per vedere riconosciuto il diritto a una visita o a una cura significa che il sistema non sta funzionando. Il modello di privatizzazione è chiaro, è sempre più chiaro, ma io non mi stancherò mai di ripeterlo, anche come Gruppo continuiamo a ripeterlo: questo modello è destinato al collasso. Non sappiamo quando questo avverrà, ma una cosa certa che sappiamo è che questo collasso avverrà, e su questo abbiamo ancora margini di manovra. Dobbiamo bloccarci e cambiare completamente direzione.
Anche questa rendicontazione lo dimostra. È lampante che sempre più cittadini e cittadine non si fanno "infinocchiare" da alcuni dati elencati e da altri non messi. Se io vedo, come cittadino o cittadina, che le liste d'attesa si riducono per una prima visita, è invece evidente il fatto che per i controlli non è cambiato nulla, anzi, sempre più cittadini e cittadine ci incontrano per strada, ci fermano, ci mandano comunicazioni, ci mandano lettere, ci mandano mail dicendo: "Sto aspettando un anno, sto aspettando un anno e mezzo, sto aspettando due anni per un controllo di patologie anche gravi". Per cui su questo veramente questa relazione può farci sicuramente ragionare.
Sulla tutela dei minori la situazione è ancora più preoccupante: aumento dei disturbi neuropsichici, bullismo, cyberbullismo in crescita, minori stranieri non accompagnati che spariscono dai centri, diventano invisibili. La "Riforma Cartabia" senza organici adeguati rischia di rimanere lettera morta. Qui serve una presa di responsabilità sia del Governo, che deve investire su magistrati e personale, sia della Regione che deve rafforzare i servizi territoriali sociali, sanitari, invece di continuare a tagliarli e a lasciarli in carenza cronica di risorse.
Se c'è – e come è – veramente un'emergenza dell'infanzia e dell'adolescenza, in particolare rispetto ai disturbi psichici e della salute mentale, bisogna investire grandissime risorse perché l'emergenza è tale che le risorse devono essere superiori a quelle che stiamo dando. Abbiamo a che fare con una bomba a orologeria, che a breve esploderà e sarà ingestibile: i nostri ragazzi non stanno bene, stanno dimostrando un disagio che non è iniziato lo scorso anno, ma è iniziato tanti anni fa ed è stato esacerbato, è stato amplificato da un'emergenza che si chiama Covid, che è stata gestita, sotto certi aspetti, anche in maniera inappropriata. Su questo noi dobbiamo far fronte. Dobbiamo fare in modo che questi ragazzi vengano presi in carico, vengano presi in cura, si sentano accolti, si sentano sostenuti da qualcuno e su questo c'è poco da dire, non è che si possa fare iniziative di volontariato, bisogna investire sulle neuropsichiatrie infantili, bisogna potenziare l'organico, bisogna assumere, bisogna assumere psichiatri e neuropsichiatri, bisogna assumere psicologi, bisogna assumere operatori per far fronte a queste dinamiche che stanno crescendo e non siamo nelle condizioni di poterle gestire in questo momento. Tra l'altro si verificano in modo frastagliato da ULSS a ULSS e in modo frastagliato anche all'interno delle ULSS perché, se penso alla mia ULSS 7 Pedemontana, abbiamo un trattamento diverso tra il Distretto 1 e il Distretto 2, e su questo bisogna puntualizzare, combattere e trovare delle soluzioni efficaci.
Su questo non ci fermeremo e continueremo ad insistere, perché i bambini e le bambine, i ragazzi e le ragazze sono il nostro futuro e noi dobbiamo a prenderli in carico e farli sentire sostenuti.
Arrivo alle persone private della libertà. Il 2024 è stato definito, come abbiamo detto tutti, anno horribilis, ma non è stato un anno horribilis, è stato un anno infernalis, perché d'inferno stiamo parlando, è un inferno il mondo delle carceri, e chi ci è andato lo sa!
Più volte io mi sono recato, anche in compagnia di molti Consiglieri di minoranza, in varie carceri (Treviso, Padova, Vicenza, il carcere femminile della Giudecca, Belluno, tanti carceri), perché per capire bisogna entrarci, per capire bisogna parlare con il personale, con gli ispettori, con la Polizia carceraria, con chi ci lavora, con gli animatori, quelli che fanno attività ludiche, attività didattiche, attività artistiche e culturali nelle carceri, bisogna parlare con chi lavora nelle cooperative all'interno delle carceri per capire quali percorsi stanno facendo, bisogna parlare, logicamente, con la regia, con le Direzioni delle carceri, ma soprattutto bisogna parlare anche con chi vive in carcere, con i carcerati, per capire quali sono i disagi, quali sono le loro difficoltà.
Questo perché, come dicevo prima, queste difficoltà compromettono completamente la loro vita e, se sono in carcere, c'è un motivo, sicuramente, ma i motivi sono vari, sono molti motivi e non possiamo metterli insieme, perché chi va in carcere per un reato minore, se lo facciamo vivere in quell'ambiente, lo perderemo per sempre se non prevediamo invece un percorso che sia fuori dal carcere e sia fortemente riabilitativo e sociale!
Questa cosa dobbiamo capirla. Di questo parliamo anche con il personale sanitario delle carceri, parliamo con quanti all'interno delle carceri dipendono da psicofarmaci e da farmaci legati a problemi di depressione: ci spieghiamo perché abbiamo tutte queste vittime di suicidio nelle carceri, tra l'altro anche nel personale. Anche su questo bisognerebbe fare una grossa riflessione.
Siamo sempre sottorganico, siamo in carceri sovraffollati, ma sottorganico come personale. E su questo bisogna fare una riflessione forte.
Cosa c'entra la Regione? C'entra eccome la Regione, perché chi gestisce la sanità delle carceri e chi gestisce tutte le attività complementari attraverso attività di rieducazione, di terapia occupazionale, di attività imprenditoriale occupazionale all'interno e fuori dalle carceri? La Regione ha un ruolo determinante per cambiare il modello di carceri che abbiamo e che dobbiamo effettuare. Sono andato alla Giudecca, al carcere femminile. Abbiamo detto che è solo il 5% della popolazione carceraria quella delle donne. Quella, infatti, è un'isola felice come attività, ma quello dovrebbe essere un modello da riprendere in tutte le carceri, pensando soprattutto a quelle carceri maggiormente sovraffollate ma che maggiormente hanno purtroppo esempi di suicidio o tentato suicidio o autolesionismo. Questo è veramente un passaggio fondamentale.
La carenza di magistrati e personale amministrativo è un'emergenza nazionale, ma ha ricadute dirette sul Veneto. La legge n. 112/2024 deve trovare immediata attuazione. Come Consiglio dobbiamo avere il coraggio di chiedere con forza al Governo investimenti reali sulla giustizia.
Concludo dicendo che la relazione del Garante è molto chiara, è una relazione utile per darci delle indicazioni politiche chiarissime e la nostra volontà politica di cambiare la situazione deve essere forte perché tutta la relazione, tutta la lunghezza della relazione, non fa altro che evidenziare, comunque, una lacuna, una carenza politica di visione di questa Amministrazione regionale.
Per questo difendere i limiti significa garantire trasparenza amministrativa, protezione dei minori, dignità nelle carceri, giustizia sociale, giustizia sanitaria: è su questi fronti che si misura la credibilità delle Istituzioni. Non basta prendere atto, serve la volontà politica di cambiare rotta.
PRESIDENTE
Collega Silvia Maino, prego.
Silvia MAINO (Zaia Presidente)
Grazie, Presidente.
Io cerco di contenere un attimo anche il mio intervento e dare alcuni dati in base anche a quello che oggettivamente è stato detto fino ad adesso. Mi riaggancio un attimo a quello che ha detto la collega Luisetto su Vicenza, che conosco bene, perché è una realtà, quella del "Del Papa", nella mia città e riporto degli altri dati, che forse interessano anche a tutta l'Aula e anche forse molto di più a chi ci sta ascoltando.
Partiamo dal 2020 dove – questi sono dati ormai consolidati – a Vicenza abbiamo nel carcere 1.176 eventi critici.
Cosa vuol dire un evento critico all'interno di un carcere? L'evento critico è la sommossa, la rissa, il ferimento, l'aggressione. Questi 1.176 eventi critici portano a 17 aggressioni al personale, 27 agenti con prognosi, pari a 123 giorni di prognosi solo per l'anno 2020.
Il 2022 non comincia meglio, comincia con due aggressioni importanti a causa di un immigrato da Trieste, si chiamano "detenuti di difficile adattamento", termine imbarazzante, recidivo, arriva da Trieste e anche qui abbiamo danni enormi, prognosi e personale che finisce in Pronto Soccorso.
Sostanzialmente, tra gennaio 2022 e gennaio 2023, solo a Vicenza abbiamo 80 danneggiamenti, che vuol dire che sono state bruciate più di una cella, 92 violazioni delle norme penali, 180 episodi di autolesionismo.
Il 2025 comincia benissimo, perché abbiamo un detenuto che da fuoco a una cella, 4 agenti ustionati, che finiscono con un'intossicazione molto grave in Pronto Soccorso.
Tutto questo per dire cosa? Credo sia chiaro a tutti che gli agenti di Polizia penitenziaria... collega Ostanel, non si dice guardie, glielo dico con grande franchezza, la prego, non dica guardie, perché la forma è sostanza in certi casi e definire guardie ha anche una sua valenza molto negativa, sono agenti di Polizia penitenziaria, la prego, glielo dico con cortesia. Gli agenti di polizia penitenziaria non sono educatori, come sappiamo tutti, e svolgono un lavoro ad altissimo rischio, che porta quindi a burnout, porta ad avere contatto pressoché quotidiano con le sofferenze e le difficoltà che hanno le persone che sono in carcere, 1.200 euro al mese, come sappiamo tutti, è il salario di ingresso e con i dati dei suicidi – perché adesso voglio parlare dei suicidi del personale di Polizia penitenziaria – che tra l'altro non sappiamo neanche quanti siano, perché sono dati difficilmente recuperabili e identificabili.
Abbiamo un consolidato che non è molto chiaro, però sappiamo che è un numero di suicidi decisamente molto più alto che in tutte le altre forze dell'ordine.
La collega Ostanel diceva: "Cosa avete fatto?". Io le do alcuni spunti, vedo che poi il collega Joe Formaggio darà probabilmente delle ulteriori integrazioni a quello che dico.
è un dato assodato questo. Il 98% – questo è vero – di chi fa attività lavorativa, chi svolge un lavoro poi non delinque. Questo è un dato di fatto molto importante. Oggi abbiamo 21.000 detenuti che lavorano, pari al 34,3% della popolazione carceraria. Dove lavorano? Lavorano spesso nel DAP, ma lavorano anche in aziende. Io non mi dilungo a spiegare la difficoltà del detenuto che lavora in azienda, perché, lo sapete tutti, ci sono delle grandi criticità e via dicendo.
Però cosa si sta facendo? Prima di tutto sono state potenziate le agevolazioni fiscali per quelle aziende che assumono le persone che sono nelle carceri e, quindi, si è passati da 519 aziende – io vi do i numeri perché sia chiaro quello che sto dicendo – nel 2023 a 730 nel 2024, quindi un aumento del 40%. Non è poco. Prima di allora non era stato fatto nulla.
Dopodiché è stato istituito un Commissario straordinario per l'edilizia carceraria. Le carceri sono ferme, lo sapete tutti, da secoli; dopodiché è stato creato un elenco nazionale che dia la possibilità di accogliere i detenuti che non hanno un domicilio; quindi, delle realtà che accolgono i detenuti che non hanno domicilio, sostanzialmente, creando un implemento delle occupazioni pari ad un terzo: c'è quindi un terzo di detenuti in più che stanno lavorando.
Il Piano recidiva zero, di cui stiamo parlando, ha dato questi risultati. Non è che non è stato fatto nulla. Le cose sono state fatte, però è chiaro che andiamo a toccare un sistema sensibilissimo, delicatissimo, che richiede un lavoro di sinergia di più soggetti, che per anni non era mai stato toccato.
Io voglio concludere molto velocemente perché io non posso sentire, collega, che chi ha le manette si vergogna all'interno di un ospedale, perché quelle manette sono per la sicurezza di tutti. Lei ha parlato di vergogna. Ci sono persone che sono incriminate, stanno scontando una pena per reati gravissimi, che vengono curate dal nostro sistema nazionale sanitario, ci mancherebbe altro, e che vanno a fare gli esami nelle strutture sanitarie in sicurezza.
La prego, non dica queste cose: perché se la gente fuori viene a sapere che quelle manette gliele vogliamo togliere, non lo so cosa possa pensare di una cosa di questo genere. Io le posso garantire che quando accedono alle nostre strutture sanitarie, accedono in un percorso di sicurezza e, a mio modestissimo avviso, anche prima di altre persone, quando il momento sanitario lo richiede, proprio per una sicurezza maggiore di tutti.
Questo non vuol dire che sono favoriti, vuol dire che, essendo persone che arrivano con agenti di Polizia e tutto quanto, per mettere più a loro agio sia la persona detenuta, sia le persone che assieme a loro fanno esami, si cerca di evitare problemi e quindi hanno un percorso non dico agevolato, ma comunque favorito.
Quando parliamo di carceri come luogo di diritto (ho sentito parlare anche di luoghi di diritto), vi prego, colleghi, parliamo di luogo dei diritti anche della Polizia penitenziaria. Grazie.
PRESIDENTE
Collega Formaggio, prego.
Joe FORMAGGIO (Fratelli d'Italia - Giorgia Meloni)
Grazie, Presidente.
Dopo aver sentito l'arringa della mia collega Maino, potrei anche fermarmi qui, perché condivido ogni singolo passo, però, tanto per dare una risposta all'amica Ostanel e alla parte sinistra di quest'Aula, siamo sempre al solito: nessuno tocchi Caino.
Non hanno arrestato neanche Joe Formaggio, collega Camani... cosa succede? Per arrivare al carcere bisogna combinarla grossa. Preferisco che le carceri siano sovraffollate piuttosto che i delinquenti siano in giro per Vicenza o per il nostro Veneto.
PRESIDENTE
Lasciamo parlare Joe Formaggio!
Joe FORMAGGIO (Fratelli d'Italia - Giorgia Meloni)
Non mi spavento, caro Presidente.
Continuate a dire che andate in carcere a trovare i detenuti: fermatevi a parlare con le guardie... sì, le chiamo guardie, le chiamo come voglio, dopo l'amica Maino mi riprenderà. Fermatevi a parlare con la Polizia Penitenziaria se vi piace di più Polizia Penitenziaria.
Visto che ci parlate, secondo me capite poco, perché se vi fermate a parlare anche con loro in tutte le visite, sentirete che la maggior parte dei detenuti è di origine straniera, e, anche se sono una piccola percentuale (per me sono anche troppi gli stranieri in Italia) e una grande percentuale in carcere. Vi farete qualche domanda o andate là soltanto per vedere se il malato di mente che arriva dall'Africa dobbiamo mantenerlo con i soldi che tiriamo via alla signora Maria, che ha anche lei il tumore ed è in lista d'attesa?
Se dobbiamo dire alla nostra carissima assessora Lanzarin: "Guarda, l'africano del Ghana con disturbi psicopatici deve essere curato prima della signora Maria, che fa il (espressione dialettale), questo non va bene, perché siete voi che differenziate i cittadini del Veneto in serie A e in serie B. Io differenzio i cittadini di serie A e di serie B: i cittadini di serie A sono quelli onesti che sono fuori dal carcere e mantengono questo Stato e questa Regione. Gli altri li considero di serie B perché sono stati condannati da un tribunale italiano, perché difendete sempre i giudici, però se uno è in carcere al giorno d'oggi avrà combinato qualcosa. Benissimo. Avrà combinato qualcosa. E basta con tutto questo buonismo, anche perché non vi porta a nulla, non vi porterà a nulla perché, oltre a fare i giri nelle carceri, andate in giro per le piazze, per le strade della nostra bella Regione: non gliene frega assolutamente niente a nessuno. La gente vuole sicurezza, vuole i delinquenti in galera e la gente perbene fuori. Ecco. Quindi non capisco dove volete arrivare.
Poi ho sentito l'inferno. Il carcere deve essere un inferno, caro collega Masolo e glielo spiego perché, perché già, allora... non serve che le dica le intercettazioni con i delinquenti dell'Est, con chi porta i clandestini in Italia dall'Africa che dicono: "Tanto non succede niente". Appena arrivate in Italia avete subito lo psicologo e chi vi aiuta a fare i documenti per restare in Italia, fare quello che volete in Italia e soprattutto potete delinquere in Italia tanto non vi succede assolutamente niente.
Però il film sta cambiando e con le prossime imminenti regionali mettetevela via che andrà sempre peggio per quanto riguarda quelli che sono i vostri pensieri, che possono essere condivisi dalla minoranza dei veneti, però la maggioranza dei veneti vuole la gente che si comporta male in carcere, anche in sovraffollamento. Io conosco tanta gente, mai nessuno mi ha detto: "Sono preoccupato perché ci sono 200 detenuti in più nel carcere a Vicenza". Gli unici che sono preoccupati sono i miei amici guardie carcerarie. Lì dobbiamo lavorare. Dopo se non riusciamo a trovare il prete, Pippo, Pluto, Paperino, l'educatore per questa gente, penseremo prima ai nostri disabili che sono fuori, penseremo prima alle famiglie del Veneto, penseremo a tutta la gente veneta. Per quanto brava sia la Regione del Veneto non riesce a coprire tutto.
Allora se la coperta è corta prima copriamo i veneti e la gente perbene e dopo, forse, penseremo anche ai carcerati.
Grazie.
PRESIDENTE
Collega Lorenzoni, discussione generale, prego.
Arturo LORENZONI (Gruppo Misto)
Grazie, Presidente.
Intervengo basito dall'intervento che mi ha preceduto. Nei primi giorni di novembre del 2024 ero in visita al carcere di Venezia. Il direttore Farina, persona che stimo, mi ha portato in un braccio per farmi vedere le condizioni.
Nel momento in cui ero in quel braccio un ragazzo si è tolto la vita. È stata un'esperienza per me fortemente traumatica, veramente pesante, molto pesante.
Sei anni fa ero in visita da suor Miriam, nella casa-famiglia a Padova: due ragazzini minorenni non accompagnati, che aveva avuto la notte in affidamento dalla Polizia... Mi dice: "Ti faccio vedere, sono arrivati questa notte, questi due ragazzini, me li ha affidati la Polizia, sono qua"; apre la porta, non ci sono. Dico: "Non ci sono. Suor Miriam, cosa succede?" "Si saranno mossi, torneranno, hanno lasciato il telefono", e con una calma che mi ha veramente sorpreso, mi ha fatto capire come la vita di questi ragazzi entrava in qualche maniera in contatto con la sua struttura e come lei non fosse preoccupata, di fatto, perché riusciva a innescare dei meccanismi di contatto, di dialogo con questi ragazzi, e poi avrebbe continuato quel percorso.
Vi ho citato questi due episodi come esempio per farvi capire che possiamo dare tutti i numeri che vogliamo.
Grazie, consigliera Maino, che ha enumerato tanti numeri: ma ognuno di questi è uno. Io voglio portare la vostra attenzione sull'uno, sulla storia personale di ciascuno di questi.
Del ragazzo che si è tolto la vita a Venezia non conosco la storia, non la so, però è entrata nella mia vita quella storia, ha cambiato la mia vita, mi ha fatto capire che prima di andare a dare giudizi su cittadini di serie A e di serie B... Io non so se fosse di serie A, B, C o D, era una persona di ventun anni, che ha deciso di togliersi la vita. Ora, ci può essere chi ha dei disturbi psichici, non lo so; però, dei 660, mi pare, detenuti a Padova, non credo che siano tutti quanti psichici, e forse non sono neanche tutti colpevoli, perché purtroppo anche la giustizia qualche volta sbaglia e mette in carcere persone.
Ma al di là di questo, io voglio portare la vostra attenzione sul fatto che stiamo parlando di persone. E noi dobbiamo avere l'attenzione per ciascuna persona. Le condizioni estreme, in alcuni casi... "Il carcere deve essere un inferno", ha detto il collega.
Questa è una cosa che non possiamo accettare, Presidente: facciamo una risoluzione come Consiglio.
Il carcere deve essere... L'ha detto bene nella relazione il collega che ha parlato di giustizia riparativa: non c'è alternativa a questo, non possiamo rimanere alle strutture giuridiche di due o tre secoli fa.
Oggi dobbiamo pensare a degli strumenti con cui gestire chi ha sbagliato, chi ha fatto anche dei reati, e nessuno non gli chiede di pagare la pena per i reati che sono stati commessi, ma credo che, come società, dobbiamo lavorare per creare dei percorsi diversi.
Dire che il carcere deve essere un inferno è una cosa che veramente mi butta nel Medioevo, mi sono sentito nel Medioevo di fronte a questo. E sono convinto che non solo la mia parte dell'Aula, ma anche gran parte dell'altra parte dell'Aula è d'accordo con me. Stiamo umani: che non vuol dire non far pagare le pene, ma vuol dire creare le condizioni.
Sull'aspetto sanitario. È vero che gli agenti sono in difficoltà, e tutto l'aiuto agli agenti, che ascoltiamo, peraltro, eccome se stiamo per ore ad ascoltare gli agenti. Però, se una persona detenuta deve essere ricoverata, ci vogliono otto agenti perché sono due agenti in turno, quattro turni, sei ore ciascuno, sono otto agenti; nessuna struttura carceraria del Veneto può permettersi di avere otto agenti dedicati a una persona. Allora cosa succede? Che non vengono ricoverati. Le posso portare la lista: gli operatori volontari carcerari di Padova, purtroppo, si fanno carico, e me lo comunicano, delle storie che umanamente sono difficili da accettare.
E qui mi rivolgo all'assessore Lanzarin, che vedo presente in Aula. È stato inaugurato nel settembre 2022 il reparto carcerario in ospedale, come richiede la norma, ma non è mai stato utilizzato. È stato nuovamente inaugurato, mi pare quest'anno o l'anno scorso, ma poi non viene utilizzato per tutta una serie di cose interne all'organizzazione della struttura sanitaria.
Però su questo stiamo fermi, chiediamo che vengano attivati questi reparti, dove basta la metà degli agenti di custodia, perché è una struttura mirata ad essere vigilata in maniera più semplice, e andiamo incontro alle necessità degli agenti di garantire la sicurezza.
Io ringrazio il Garante che ci ha fornito una montagna di dati anche molto interessanti, però io voglio richiamarvi veramente, come Consiglio, a tenere viva la nostra umanità. Non ci bastano i numeri. I numeri vanno bene, aiutano; ma se perdiamo l'umanità nel capire che abbiamo di fronte delle persone, abbiamo sbagliato tutto, diventiamo noi giudici di cittadini di serie A e cittadini di serie B.
Noi sappiamo chi ha diritto alle prestazioni prima e chi dopo. Tutte le persone hanno diritto alle prestazioni.
Mi spiegavano che in carcere devono fare la dieta tenendo conto che gran parte delle persone detenute non hanno i denti per masticare, perché non hanno la possibilità di curare i denti e quindi alla fine li perdono.
Andate a vedere questa cosa, fate un'analisi dettagliata, chiediamo al Garante di andare a vedere quante delle persone detenute hanno perduto i denti nell'ultimo anno o negli ultimi due anni. Chi può si paga le cure dentali, chi non può, pazienza, poi verrà estratto il dente.
Non possiamo far finta di non saperlo e non posso dire: "Hai sbagliato, hai commesso un reato; quindi, bene che ti marcisca il dente e ti venga tolto". Questa è una cosa umanamente inaccettabile, e non perché sia di destra, di sinistra, di alto o di basso, ma perché siamo uomini.
Io vi invito, al di là della relazione del Garante, a tenere un occhio umano su quello che succede nelle strutture carcerarie e su quello che succede nelle famiglie che hanno minori che vengono lasciati, perché non possiamo essere semplicemente giudici, ritenendo di essere nel giusto. Perché, nel giusto di cosa? Chi di noi può dire di essere nel giusto? Attenzione, questa è arroganza pura.
Teniamoci uno sguardo umano, lavoriamo per creare delle condizioni di umanità per tutti, senza eliminare la condanna e l'espiazione della colpa per chi è stato condannato, però ricordiamoci che nelle Case circondariali una buona parte delle persone non ha condanna definitiva, ha condanne di meno di cinque anni o è in attesa di giudizio.
Quanti di quelli in attesa di giudizio saranno giudicati colpevoli? Chi lo sa? Forse tutti, forse nessuno, forse la metà, ma non possiamo costringerli in 11 in una cella a Treviso (lo dico perché l'ho visto) in condizioni in cui uno dei detenuti mi hai detto: "Io sono entrato qua che ero un ragazzino, adesso sì che ho imparato!". È questo che vogliamo? Non credo.
Non chiudiamoci gli occhi dicendo che va tutto bene, non va per niente bene, e non stiamo facendo abbastanza, credetemi. È sufficiente passare qualche ora all'interno di una struttura per capire che gli agenti lavorano in condizioni disumane, per capire che le persone detenute non hanno la possibilità di intraprendere un percorso di redenzione.
Molti sono entrati venendo da mondi che non avevano gli strumenti perché diventassero dei cittadini responsabili. La nostra responsabilità è dare a tutti la possibilità di diventare cittadini responsabili. Dobbiamo esserne consapevoli.
Allora i suggerimenti, le osservazioni che sono state fatte dai colleghi prima di me non sono per dire: non va bene niente, siamo disfattisti. No, è un grido d'allarme per cercare di coinvolgervi in questa partita, che è una partita che dobbiamo giocare insieme. Non la può giocare una parte politica da sola e in questo momento non vedo gli elementi, i tasselli per costruire un percorso più in linea con il nostro tempo. C'è tanta gente che studia questa materia, c'è tanta gente che scrive delle cose interessanti, le ha citate anche il collega Favero nella relazione; diamo ascolto a chi ha studiato, a chi dà delle indicazioni, perché allora possiamo costruire dei percorsi virtuosi ed evitiamo, per cortesia, di dare giudizi e di ergerci a giudici.
PRESIDENTE
Collega Ostanel è già intervenuta. Vuole intervenire per cosa?
Elena OSTANEL (Il Veneto che Vogliamo)
Presidente, io le chiedo di verificare il verbale della seduta rispetto alle parole del collega Formaggio, se ha detto che le carceri devono essere un inferno. È una parola sconveniente per quest'Aula, per il lavoro che stiamo facendo. In base all'articolo 79, se questo è il contenuto del verbale, io le chiedo formalmente di richiamare il Consigliere, perché non è possibile che in questa Aula sentiamo delle cose che non sono solo contrarie all'umanità, ma sono contrarie al nostro Statuto e al lavoro della relazione del Garante che stiamo vedendo.
PRESIDENTE
Recuperiamo il verbale, collega.
Collega Enrico Corsi, prego.
Enrico CORSI (Liga Veneta per Salvini Premier)
Grazie, Presidente.
PRESIDENTE
Collega Formaggio, la invito al silenzio. Grazie.
Collega Corsi, ha la parola. Prego.
Enrico CORSI (Liga Veneta per Salvini Premier)
Sono stato molto attento ad ascoltare i vari interventi dei colleghi, partendo dal principio... scusa Joe, partendo dal principio che il carcere deve essere un luogo di riabilitazione e perciò ritengo che oggi la situazione delle carceri italiane non sia certamente un luogo di riabilitazione, perché la situazione è sicuramente pessima; però do anche ragione non alle parole che sono andate oltre la normalità, ma do ragione al fatto che non possiamo neanche considerare le carceri degli hotel. Non possiamo pensare che chi è dentro quelle carceri, e comunque lo sono perché hanno commesso dei reati o perlomeno dei presunti reati, possono essere trattati come in un hotel a 5 stelle. Perciò chi è dentro in quel carcere, purtroppo, deve pagare una pena e deve anche subire un trattamento che sta nella norma, ma che gli fa capire di aver sbagliato e, magari, gli fa capire che è meglio non ritornarci dentro quel carcere, perché chi ha l'abitudine di delinquere tendenzialmente è portato, una volta uscito, a ripeterlo.
Io sono stato a visitare un carcere, quello di Montorio, molto vicino a casa mia, un carcere nato come carcere di massima sicurezza, e ho visto la situazione in cui si lavora e si vive all'interno di quel carcere. Mi fanno veramente non dico pena, ma ho visto la grande difficoltà delle guardie carcerarie che lavorano in spazi così affollati con sicurezza limitata. So che molte di queste guardie carcerarie addirittura si sono licenziate perché fare quel lavoro non è facile. Però non dobbiamo neanche pensare che oggi dobbiamo prendere e tollerare qualsiasi situazione si verifica.
Vi faccio un esempio molto pratico: io ho un amico tassista a Verona; ha raccolto, un giorno, una turista tedesca che veniva da Monaco di Baviera, che parlava anche italiano. Ha chiesto un passaggio dalla stazione fino a Corso Porta Palio, si tratta di un chilometro, niente di più.
Gli ha chiesto perché; "Perché – ha detto – non mi fido", erano le 10.00 di sera. Dice: "Mentre a Monaco io vado in giro a qualsiasi orario della sera, qui purtroppo non mi fido", per far capire che purtroppo il buonismo che c'è oggi nel nostro Paese sta permettendo a chi vuole delinquere, a chi vuol muoversi nella illegalità, di poterlo fare, tanto sa che nella stragrande maggioranza dei casi viene catturato, se viene catturato, condannato e magari è fuori dopo qualche giorno o il giorno stesso. Perciò, in questo Paese, purtroppo, il troppo buonismo ha portato a una situazione di insicurezza nelle nostre città, che non è più accettabile. È giusto che ci sia rigore, è giusto che ci sia il rispetto delle leggi, e che vale per tutti, soprattutto per quelle persone che vengono da fuori, che sono ospiti a casa nostra e che devono ancora di più rispettare le nostre regole.
Non possono arrivare qui nel nostro Paese e pretendere che noi ci adattiamo alle loro regole. Sono loro che si devono adattare alle nostre regole. Voi invece tendenzialmente siete portati a difendere qualsiasi diritto. Ma i diritti ci stanno fino a un certo punto, cari colleghi. Poi, quando vieni in casa di qualcun altro, le regole le devi rispettare, che ti piacciano o che non ti piacciano, sennò torni a casa tua.
Grazie.
PRESIDENTE
Collega Luisetto, prego.
Chiara LUISETTO (Partito Democratico Manildo Presidente)
Grazie, Presidente.
Mi spiace che stamattina il collega Formaggio non abbia sentito la relazione del suo collega di maggioranza, Marzio Favero, il quale ha parlato, se non sbaglio, di populismo carcerario. Penso che lei sia l'incarnazione del populismo carcerario, collega Formaggio, perché... non ho finito comunque, non è detto che sia ora della fine. Perché il tema non è la contrapposizione tra chi lavora in carcere e chi ci è rinchiuso, il tema non è contrapporre vergognosamente chi sta male fuori dal carcere o chi ha un problema di salute in carcere, addirittura sostenendo che esistano cittadini di serie A e di serie B in quest'Aula, dove dovremmo avere tutti, prima o poi, conosciuto la nostra Costituzione, saputo che con onore e disciplina svolgere le nostre funzioni significa considerare i cittadini tutti uguali, perché si chiama ancora – almeno per il momento – democrazia.
Dire che il carcere deve essere un inferno è sete di sangue ed è esattamente il modo in cui voi concepite, anzi lei, perché non generalizzo, concepisce la pena. Si rende conto (glielo chiedo serenamente) che la sicurezza o l'insicurezza che noi viviamo fuori dalle mura del carcere dipende esattamente da quello che succede dentro? Se dentro ci sono aggressioni, incendi, perché dal 1986 non hanno la caldaia per scaldarsi e quindi hanno la necessità di trovare una maniera per protestare, come ci ha spiegato la Direttrice del carcere, non l'ultimo dei detenuti. La Direttrice del carcere ci ha spiegato che, per essere sicuri in carcere, bisogna mettere nelle condizioni il personale carcerario di fare il proprio lavoro e, per farlo, dovrebbe essere tarato sul numero attuale dei detenuti, non su quello che doveva essere.
Dovrebbe esserci un educatore ogni 50 dipendenti per non mettere sotto pressione e far lavorare malissimo, in condizioni di estrema difficoltà, il personale pedagogico giuridico.
Io mi vergogno di aver ascoltato in quest'Aula le sue parole, anche perché si fa presto a costruirsi pulpiti da cui giudicare dall'alto in basso le vite degli altri. Io non mi sono mai permessa di farlo, ma sento che lei lo fa con grandissima disinvoltura.
Detto questo, i dati che la collega Maino ci ha dato a me servono per sostenere e dimostrare che la condizione di chi vive e chi lavora in carcere è strettamente connessa e che strumentalmente dividere o difendere gli uni o gli altri di sicuro non crea sicurezza sociale fuori, di sicuro non migliora le condizioni di lavoro di chi è dentro. Ce l'hanno detto, le misure alternative funzionano. Faccio un esempio: in carcere a Vicenza, dove hanno potuto seguire il percorso certificato da Veneto Lavoro con l'associazione "Un Filo Che Unisce", sono state quattro persone che hanno imparato a tagliare, cucire, a fare lavori di sartoria, ma ci chiedeva la Direttrice: "Potessero essere di più, sicuramente la rieducazione sarebbe più efficace. La giustizia riparativa avrebbe la sua soddisfazione. Soprattutto, vedremo una rete di volontariato di Terzo Settore che accoglie poi le misure alternative rafforzate, se ci credessimo davvero, quando parliamo di giustizia riparativa e di misure alternative alla detenzione".
Se parliamo di populismo carcerario oggi ne abbiamo avuto l'emblema: solo che finché è fuori dalle Istituzioni, nella rabbia di una persona che è stata magari oggetto di un furto, di una violenza, sul momento può anche essere comprensibile; quello che non è comprensibile è che chi viene eletto per rappresentare i cittadini e le cittadine di questa Regione si permetta di dire certe parole in quest'Aula, perché è troppo facile tacciare chi sta da questa parte dell'Aula di buonismo quando si continua a dire che la sicurezza sociale riguarda chi è dentro e fuori il carcere, dipende da come si vive dentro al carcere, vive chi lavora e vive chi è detenuto, privato di libertà.
Io veramente questa sete di sangue non pensavo di sentirla in chiusura di questa legislatura in questa Aula.
PRESIDENTE
Collega Ostanel, su cosa? No.
Dichiaro chiusa la discussione generale.
Chiede di intervenire l'assessore Lanzarin. Prego.
Ass.ra Manuela LANZARIN
Non era mia intenzione intervenire, però credo che, siccome sono state dette tante cose, qualcosa ho l'obbligo di dire, soprattutto rispetto alla parte sanitaria, visto che è stata toccata principalmente la parte sanitaria all'interno, quindi la sanità penitenziaria, che è di competenza regionale, come voi ben sapete.
Oggi le nostre strutture sono seguite da un punto di vista sanitario. Ci sono state sicuramente delle difficoltà a causa di carenze di personale, che però sono state di volta in volta o comunque si è cercato di volta in volta di trovare quelle soluzioni necessarie. Sono stati attivati i posti che erano previsti, quindi confermo anche al consigliere Lorenzoni che oggi ci sono due reparti individuati in Regione Veneto, uno a Verona e uno a Padova.
Verona era con dei posti letto già attivati e sono sempre stati attivati; Padova era stato realizzato, non erano stati attivati perché in una gestione diversa del detenuto malato e adesso lo spiego; perché il detenuto che arriva e ha problemi cardiologici è cosa ottimale che sia seguito nel reparto di cardiologia, perché può avere l'équipe e i professionisti.
Noi non possiamo pensare di creare un reparto dedicato con pochi posti letto con tutti gli specialisti. Cosa vuol dire? Vuol dire che se anche per un certo periodo il reparto che era stato individuato a Padova non è stato attivato, i detenuti che ne avevano bisogno erano seguiti all'interno dei reparti.
Abbiamo però trovato un accordo sia con il Provveditorato al sistema carcerario, sia con l'Azienda ospedaliera di Padova. Oggi quel reparto è attivo, quindi all'interno del reparto vengono ricoverate persone che hanno bisogno anche di degenza di un certo tipo, vengono fatte visite specifiche a personale e detenuti che vengono poi trasportati dal carcere per avere delle visite specialistiche specifiche.
Questo a testimonianza che non ci sono sicuramente cittadini di serie A e cittadini di serie B, cioè, quando uno è ammalato viene curato e questo credo che faccia parte dell'articolo 32 della nostra Costituzione, quindi il diritto universalistico, da questo punto di vista, con i percorsi che sono previsti e dovuti quando si tratta di persone che possono essere più o meno pericolose, in base al contesto, in base al percorso carcerario che stanno facendo.
Oggi, in ogni struttura è presente, lo sapete, l'infermeria con personale dedicato, sono stati fatti anche dei posti nel carcere di Padova, che non sono degenze vere e proprie, ma un'infermeria più avanzata, che permette anche di assistere i carcerati in quella situazione, quindi in loco, senza il trasferimento presso gli ospedali.
Però, ripeto: oggi il sistema dà una risposta in base chiaramente all'emergenza, in base alla gravità, in base alla patologia, in base a quelle che sono le necessità.
Sapete che c'è anche una convenzione che noi abbiamo fatto col PRAP per quanto riguarda degli educatori che entrano all'interno delle carceri, convenzione che verrà riformulata e riadattata anche per l'anno in corso, in cui sosteniamo delle attività educative psicologiche proprio in quell'ottica di riabilitazione, di supporto psicologico all'interno delle carceri, oltre a quello dovuto.
Abbiamo anche concordato, e stiamo facendo una sperimentazione, per una comunità riabilitativa territoriale, una CTRP, per minori autori di reato; quindi, parliamo di minori in questo caso. È una CR che è venuta anche in Quinta Commissione, quindi è stata vista anche in Quinta Commissione, in cui ci sarà una componente per quanto riguarda il sostentamento di questa CTRP, quindi una Comunità educativa, riabilitativa, assistenziale per minori vittime di reato e non invece, in casi specifici che saranno concordati, il carcere minorile, con una compartecipazione da parte del Ministero della giustizia e l'altra compartecipazione in base al sistema sanitario, in quanto quota sanitaria e quota che in parte viene coperta dal Ministero della giustizia.
Perché dico questo? Per sottolineare come oggi la situazione sicuramente soffra per il sovraffollamento delle carceri, che però non è un problema veneto, è un problema trasversale, ma oggi viene seguita da un punto di vista sanitario con i mezzi e le procedure che sono messe in atto senza fare distinguo, ma garantendo il diritto alla salute, oltre alle attività correlate, che hanno natura sociale, in cui, come sapete, ci sono cooperative sociali all'interno che fanno anche attività educative, riabilitative, lavorative.
Penso al carcere femminile di Venezia, che è in collegamento con gli alberghi della zona rispetto a una serie di procedure e di attività che vengono fatte all'interno del carcere, ma che poi sono funzionali anche alle attività alberghiere e di ristorazione della zona di Venezia.
Volevo sottolineare questa cosa perché mi sembrava che il dibattito stesse assumendo un'altra direzione, che non è sicuramente la direzione dei contenuti della relazione del Garante, ma soprattutto non è la direzione degli interventi che, come Regione Veneto, stiamo mettendo in atto.
PRESIDENTE
Bene. Siamo alle dichiarazioni di voto sulla relazione delle attività del Garante, Rendicontazione n. 261.
Ci sono dichiarazioni di voto? Collega Masolo, prego.
Renzo MASOLO (Alleanza Verdi e Sinistra)
Io intervengo in dichiarazione di voto, anche se non volevo, ma la discussione generale mi spinge a contestualizzare la dichiarazione di voto, perché abbiamo la visione di una destra che tende al panpenalismo, cioè ad allargare il cerchio dei reati per avere questa politica, questa visione del punire, del vedere l'insicurezza in tutto e nell'integrare anche, ad esempio, il disagio sociale che diventa reato punibile con la reclusione carceraria, però, ad eccezione dei reati dei colletti bianchi, perché sappiamo che poi, come si dice, l'abuso d'ufficio appunto viene abrogato. Anche su questo vediamo che c'è una guerra, una crociata contro un certo tipo di pene e altre, invece, che magari si lascia perdere, perché ci sono pene e pene in questo caso, invece all'inizio sembrava che venisse detto: "No, chi commette un reato deve essere punito e deve scontare la sua pena".
Non parliamo del "Decreto Sicurezza" che, di fatto, è un'atrocità costituzionale e giuridica che, proprio nelle carceri, vede una contraddizione in essere: cioè una persona che si lamenta perché gli hanno stretto troppo la scarpa cosa fa? Il "Decreto Sicurezza"? Uno ha il coraggio di protestare in carcere per le condizioni disumane in cui tante persone stanno e questo cosa fa? Stringe ancora di più la scarpa, anziché magari trovare una soluzione e dire: no, forse non è il caso di aumentare ulteriormente la pena, per poi avere, invece, degli effetti collaterali, delle conseguenze ancora peggiori.
C'è proprio una visione diametralmente opposta, ma che, di fatto, può giustificare l'ideologia di destra per quanto riguarda le politiche carcerarie, secondo la quale mettere tutti insieme nello stesso posto, indipendentemente dalla pena, indipendentemente da considerazioni oggettive ci fa risparmiare soldi. Questo è il passaggio che alcuni Consiglieri non capiscono. Dobbiamo investire sulla politica carceraria, che sia più rispettosa delle persone e di chi ci lavora, e non accetto l'accusa che qualcuno dice che non parliamo con gli agenti, con le persone, con i dipendenti, con il personale sanitario, con gli operatori e con le cooperative che lavorano nelle carceri, ma soprattutto con gli agenti.
Noi, quando andiamo nelle carceri, parliamo con tutti e ascoltiamo attentamente gli agenti, cerchiamo di capire le loro ragioni e, soprattutto, vediamo che c'è empatia, che c'è collaborazione, che loro ci vedono anche come riferimenti specifici per portare anche a loro una maggiore qualità lavorativa e anche coi sindacati degli agenti, non solo coi singoli agenti, perché anche su questo bisogna fare un passaggio, perché i singoli agenti possono avere anche delle visioni parziali, ma probabilmente un sindacato porta avanti la voce di tutti.
Il concetto di carcere – e se non passiamo a questo concetto non ne veniamo fuori – va progressivamente superato attraverso serie politiche di rieducazione.
Questo è il concetto che deve essere condiviso da tutto il Consiglio regionale, perché sennò non ne veniamo fuori, e facciamo il gioco politico di chi vuole mantenere la situazione così com'è, perché da un punto di vista politico ha un risultato: quello di continuare a combattere un problema che è risolvibile, ma che non vuole essere risolto, e questo lo dimostrano le politiche di tante città governate dalla destra, da dieci anni, da quindici anni che continuano a lamentarsi della sicurezza, che continuano a far leva sul problema della sicurezza.
Cavolo, ma risolvetela una volta buona, se siete capaci! Sennò vuol dire che state fallendo. E allora, un altro modello di sicurezza c'è, e anche un altro modello di rieducazione carceraria. Per questo si passa attraverso la rieducazione, come dicevo, e attraverso le alternative che ci possono essere e ci sono per determinati reati, e per la custodia carceraria.
Poi, nessuno mette in dubbio che ci sono reati e reati, l'abbiamo detto fin dall'inizio: ci sono reati e reati, ed i reati molto gravi vanno trattati in un certo modo. La pena è solo e comunque punitiva per il fatto commesso. Questo è il punto e la posizione che avete detto.
Concludo su un fatto, su una cosa che è stata detta, che io ho trascritto testualmente, appena detta: "Il carcere deve essere un inferno". L'esempio di "anno infernalis" l'ho citato io, durante la discussione, per cui volevo un attimo chiarire questa affermazione che è stata detta, perché l'ho appena trascritta, appena pronunciata.
Su questo mi vengono da fare due particolari riflessioni. La prima: il Gruppo politico dal quale è partita questa affermazione non fa parte della stessa, quella "Io sono donna, io sono mamma, io sono cristiana" o è un altro Gruppo politico?
Voglio ricordare che il concetto di inferno è un concetto molto medievale, che anche da un punto di vista cristiano e spirituale è un concetto superato. Ricordo che nell'inferno non c'è remissione, dall'inferno non si ritorna, non c'è perdono, cioè nell'inferno si entra e non si torna più, si entra e si soffre per l'eternità.
Ma quale idea abbiamo noi di carcere? Quella di una discarica umana? Perché se è questa l'idea che abbiamo, facciamo prima ad accopparli tutti.
Se l'idea dell'inferno è che uno deve andare in carcere per soffrire, allora qual è l'idea? Li torturiamo? Li frustiamo? Facciamo in modo che soffrano il più possibile, come un inferno? Perché questo è l'inferno. Vi ricordate i gironi danteschi? L'idea del carcere, invece, non è quella dell'inferno, ma è di un posto in cui si può andare e si sta tanto, logicamente, se si commette un reato molto grave. È previsto anche l'ergastolo, ma in Italia non è prevista la pena di morte. Per cui, ci sono due alternative: o li accoppiamo tutti o dobbiamo riabilitarli, perché dal carcere escono. Se uno ha anche solo un minimo di mentalità manageriale, pensa che investire su politiche riabilitative forti e decise sia un investimento soprattutto economico, non solo sociale, non solo umano.
In merito all'inferno, se abbiamo questa visione delle carceri, stiamo veramente rasentando la follia. Il carcere deve essere visto... E lo faremo, dimostrando agli elettori le follie che sono state dette stasera in Consiglio regionale. Anche un'alternativa rispetto alle carceri, che può indurre chi viene reintegrato nella società a fare meno danni, anzi reinserirsi con ruoli occupazionali, lavorativi, portando ricchezza alla nostra società, cioè convertendosi a una vita che sicuramente può essere al servizio degli altri, della comunità e della società.
Questo anche perché ‒ e concludo il mio intervento, motivando anche la nostra astensione ‒ pensiamo che a tutti nella vita possa succedere qualcosa che non abbiamo mai previsto prima. A tutti può succedere qualcosa. Abbiamo visto molti casi, anche qua nel Comune di Venezia. Io non auguro a nessuno e a nessuna di andare in carcere, anche se tutto può succedere nella vita, ma soprattutto non auguro di andarci adesso, perché adesso è come andare all'inferno.
Auguro a tutti che questa situazione possa cambiare con politiche carcerarie diverse, con una riforma della giustizia carceraria, con il rispetto per chi lavora in carcere, e ci mancherebbe, noi siamo i primi a dirlo, perché li ascoltiamo e parliamo con loro, ma soprattutto veramente per investimenti anche da parte della nostra Regione, che tanto può fare per questo.
Grazie.
PRESIDENTE
La collega Ostanel in dichiarazione di voto. Prego.
Elena OSTANEL (Il Veneto che Vogliamo)
Le parole dette in quest'Aula dal collega Formaggio sono di una gravità assoluta. Ha detto che il carcere "deve essere un inferno". È confermato dal verbale, che è stato verificato, anche dalla stenotipia. Non sono, come è stato detto, solo parole folli, pesantissime e pericolose. Questa è un'opinione politica.
Non l'ho sentito dall'assessore Lanzarin e non ho ancora visto una prenotazione da parte del Capogruppo della Lega lista Zaia. Voglio capire cosa ne pensa il capogruppo Pavanetto. Il posizionamento politico della maggioranza di quest'Aula è in linea con le parole del collega Formaggio? Il carcere deve essere un inferno? Al di là di quello che c'è scritto in questo verbale, e spero nel richiamo formale che le verrà inviato a casa o dove vuole lei, io voglio capire se dentro quest'Aula la maggioranza che ci governa la pensa come il collega Formaggio. Immaginare e pensare politicamente che il carcere debba essere un inferno ci porta a dire che quello che stiamo facendo qui dentro, leggere una relazione del Garante, cercare di fare commenti per rendere quella relazione non solo un testo scritto, ma politica carceraria, che cerca di capire davvero cosa serve fare lì dentro per migliorare le condizioni dei detenuti e della Polizia penitenziaria... Perché noi non abbiamo mai diviso tra le due. Mai. Nel caso, l'avete fatto voi parlando di cittadini di serie A e cittadini di serie B.
Se questa maggioranza la pensa così, se la Lega la pensa come Fratelli d'Italia, se Fratelli d'Italia la pensa come il collega Formaggio, io ho bisogno di saperlo. L'assessora Lanzarin non è intervenuta contro le parole del collega Formaggio. Spero vivamente che lo possa fare almeno il Capogruppo della Lega, altrimenti vuol dire che qui dentro la si pensa come lui, perché è l'unica persona che ha preso la parola, è l'unica persona che ha detto frasi forti sulla condizione carceraria.
Al di là dei posizionamenti che noi abbiamo, io posso averne una e non condividere la sua, lei può averne una e non condividere la mia, io voglio sapere solo se qui dentro riteniamo che il carcere debba essere un inferno, perché le parole che lei ha detto sono di una gravità inaudita per una Aula istituzionale. Questo è il punto. Altrimenti non possiamo stare qui a fare il tentativo di portare contenuti su una relazione.
Ad esempio, vi dico cosa penso di questa relazione. Penso che ‒ e l'ho detto ‒ l'assessore Lanzarin dovrebbe riconoscere tutte le carceri come aree disagiate, per dare un incentivo agli operatori sanitari che ci lavorano dentro...
PRESIDENTE
Collega Formaggio!
Interrompete il tempo della collega Ostanel.
Per quanto riguarda l'osservazione della collega Ostanel, effettivamente lei a verbale ha detto "il carcere deve essere un inferno". Queste affermazioni sono contro lo Statuto della Regione Veneto, che all'articolo 63 prevede l'istituzione del Garante dei diritti della persona e al comma 2 prevede testualmente: "promuovere, proteggere e facilitare il perseguimento dei diritti dei minori e delle persone private della libertà personale". Quindi, le affermazioni che lei ha fatto sono contro lo Statuto. La richiamo a mantenere nei suoi interventi un tono adeguato alla dignità di quest'Aula e anche ai Regolamenti e allo Statuto, che fondano la propria attività e permettono a quest'Aula di lavorare. La prego e la invito a mantenere nei suoi interventi un linguaggio rispettoso della dignità di quest'Aula. Grazie.
Collega Ostanel, continui.
Elena OSTANEL (Il Veneto che Vogliamo)
Grazie, Presidente. Penso che queste parole che lei ha pronunciato siano importanti per quest'Aula, e non ci tornerò.
Il punto che rimane è un punto politico. Noi, qui dentro, sentiamo pezzi di maggioranza che dicono queste parole gravissime, che ci portano a riflettere sul fatto se il Gruppo di Fratelli d'Italia e il Gruppo della Lega, anche a partire da questo posizionamento, perché è seduto qui di fronte a me, pensa che le carceri non debbano avere un'attenzione tale da renderle, invece, un luogo dignitoso.
Il tentativo che stiamo facendo qui dentro, a partire da alcuni dati che abbiamo in mano, è di migliorare le condizioni di chi sta lì dentro, che sia detenuto o che ci lavori.
Collega Formaggio, le dico una cosa. Ho parlato con tanti agenti di Polizia penitenziaria, perché non andiamo lì a ricercare solo il parere dei detenuti...
PRESIDENTE
Collega Ostanel, la dichiarazione di voto è una dichiarazione di voto, non è una polemica tra due colleghi in quest'Aula. Ho già chiarito la posizione, quindi lei si attenga alla dichiarazione di voto. Grazie.
Elena OSTANEL (Il Veneto che Vogliamo)
Il tema vero della dichiarazione di voto a cui io adesso sto dando seguito è il fatto che o noi riteniamo che la relazione, su cui io mi asterrò, è una relazione che ci porta a dire che dobbiamo fare delle cose diverse, oppure una relazione non serve a nulla. Il nostro Statuto e il Garante, che sta lavorando per portare dei dati alla nostra attenzione, non ci fanno fare il passo successivo.
Ripeto, ho parlato con diversi agenti di Polizia penitenziaria. Quello che portano all'attenzione, ad esempio, ed è una nostra priorità, una nostra competenza, è lavorare anche sul supporto psicologico all'interno dei loro contesti lavorativi. Ha ragione la collega Maino: gli agenti di Polizia penitenziaria che si suicidano non sono pochi. Tanti non lo fanno nel luogo di lavoro, tanti lo fanno fuori. Quando ho parlato con un agente di Polizia penitenziaria a Padova mi ha ricordato che un suo collega si è ucciso a pochi passi fuori dal carcere. L'ho sentito, l'ho ascoltato.
La domanda è cosa stiamo facendo noi per le condizioni lavorative e il supporto psicologico della Polizia penitenziaria, che lavora in contesti difficili, stressanti. Sì, è vero. Cosa stiamo facendo? Questa è la vera domanda che ci dobbiamo fare. Cosa stiamo facendo per garantire ai detenuti un accesso alle cure, che non deve essere solo fuori dalla struttura carceraria. È vero che è difficile il trasporto, è costoso, sono difficili le condizioni di trasporto, lo sappiamo, siamo andati a verificare anche come vengono trasportati.
La vera domanda è se c'è la possibilità di avere delle figure dentro la struttura carceraria che lavorino e siano incentivate lì dentro a essere in numero più alto. Sì, lo possiamo fare, potremmo dare degli incentivi.
Queste sono le cose che una relazione dovrebbe farci fare. Non dovrebbe farci discutere se il carcere debba o meno essere un inferno. Dovremmo discutere del fatto che, quando abbiamo una relazione in mano con i dati, il nostro compito è migliorare la condizione della situazione carceraria per chi ci sta perché è detenuto e per chi ci lavora.
Se lei non vuole farlo, collega Formaggio, esca dall'Aula e si astenga.
PRESIDENTE
Collega, la invito ancora una volta a non rendere la dichiarazione di voto un fatto personale tra voi due, altrimenti lei scende al suo livello.
Elena OSTANEL (Il Veneto che Vogliamo)
Sì, ha ragione, mi fermo.
Chiunque non sia interessato alla posizione carceraria di questa Regione dovrebbe uscire dall'Aula piuttosto che, qui dentro, commettere qualcosa di contrario al nostro Statuto.
PRESIDENTE
La parola al consigliere Alberto Villanova per la dichiarazione di voto.
Alberto VILLANOVA (Zaia Presidente)
Grazie, Presidente.
Sono stato chiamato più volte in causa. Voglio chiarire una cosa. I nostri Gruppi si attengono allo Statuto della Regione, lo rispettano e, anche in questo caso, ne sono assolutamente aderenti. Non è vero che nessuno è intervenuto della maggioranza. Sono intervenuti tre colleghi dei nostri Gruppi, dal relatore Marzio Favero alla collega Maino, a Enrico Corsi. Se c'è una cosa a cui non serviva questa relazione è a farci dare lezioni.
Collega Ostanel, penso sia stata lei a citare il fatto che quando i carcerati vengono portati in ospedale non dovrebbero avere le manette ai polsi. Forse io sono l'unico in quest'Aula che quando lavorava in un Pronto Soccorso ‒ non di questa regione ‒ ha lavorato anche con i carcerati, ha lavorato con ergastolani che quando arrivavano non solo avevano le manette, ma, mentre si lavorava in ambulatorio, avevano anche due persone armate vicino al lettino. Perché? Perché qualsiasi persona pericolosa messa a portata di mano di strumenti operatori o anche di una semplice siringa sporca di sangue può diventare assolutamente pericolosa, per sé e per gli altri.
Quindi, quando parliamo di certe cose bisogna, sì, avere tutte le attenzioni del caso, ma prima di tutto bisogna pensare che ci sono persone che possono anche rischiare la propria salute o magari mettere a repentaglio la salute di altri.
Non siamo qui per accettare nessun tipo di lezione. Non siamo qui per accettare nessun tipo di lezione da voi. Noi siamo qui per ascoltare una relazione, che approveremo, per la quale voteremo a favore, ma siamo stufi di ricevere lezioni da voi, perché se noi oggi andiamo a leggere quelle che sono le notizie che arrivano dalla stampa, la notizia di oggi è che una persona che doveva essere in carcere non era in carcere, è uscita e ha stuprato una ragazza. Queste sono le notizie che escono oggi.
C'è un problema carcerario? Sì, lo abbiamo sentito. La soluzione qual è? Sarà sicuramente ricostruire nuove carceri per fare in modo che i carcerati stiano più comodi, che possano essere rispettati i loro diritti, i loro diritti di persone, ma sicuramente non liberare le persone che devono restare in carcere. Non è sicuramente questo il modo per risolvere il problema, perché se una persona è stata condannata vuol dire che, secondo la legge italiana, questa persona merita di restare in carcere. Non lo decide il Gruppo della Lega, non lo decide il Gruppo di Fratelli d'Italia. Lo decide un giudice. Mi sembra che nei tribunali ci sia scritto "La legge è uguale per tutti". Se la legge è uguale per tutti e una persona viene condannata a restare in carcere, deve restare in carcere. Lo dice la legge, Masolo, non lo dici tu, non lo dice la collega Ostanel. Lo dice la legge: se una persona è stata condannata a restare in carcere deve restare in carcere, perché lo dicono i tribunali.
Se voi avete...
PRESIDENTE
Lasciate parlare il collega Villanova.
Alberto VILLANOVA (Zaia Presidente)
Se voi avete altre idee, sono le vostre idee, liberissimi di averle. Noi, ripeto, votiamo a favore di questa relazione, noi rispettiamo la legge di questo Stato e rispettiamo lo Statuto della Regione Veneto, però da voi non ci facciamo dare alcuna lezione.
PRESIDENTE
Collega Luisetto, prego, per dichiarazione di voto.
Chiara LUISETTO (Partito Democratico Manildo Presidente)
Grazie, Presidente.
Inizio ‒ prima di dichiarare l'astensione e spiegarne il motivo ‒ sottolineando che nessuno dei colleghi dell'opposizione ha mai detto che bisogna liberare chi è in carcere per motivo e per corretta sentenza. Assolutamente. Credo che nessuno di noi abbia neanche mai pensato questo. Anzi, quello che si è detto dall'inizio, proprio per sfuggire a quel populismo carcerario a cui mi richiamo nuovamente, perché ne ho sentito abusare in quest'Aula oggi, quello che abbiamo detto dall'inizio è che la sicurezza del carcere genera sicurezza fuori dal carcere e che migliorare le condizioni di chi lo vive e di chi ci lavora permette una società più sicura per tutte e tutti noi. E come le miglioriamo? Certamente potenziando le misure alternative alla detenzione, rafforzando la sanità penitenziaria e costruendo progetti di formazione e lavoro che siano realmente accessibili e che permettano a chi lo può fare perché il tipo di reato per il quale è detenuto lo permette, una riabilitazione, una giustizia riparativa piena e vera.
Non torno a stigmatizzare le parole che abbiamo sentito, ma abbiamo detto qual è la loro gravità. La ringrazio di averlo confermato, perché in quest'Aula è stato inaccettabile ascoltare alcune cose, anche perché il rischio è che il ruolo del Garante, la relazione che oggi discutiamo, i dati che abbiamo approfondito siano totalmente inutili, se rinunciamo a qualsiasi azione politica.
Lo abbiamo detto, il Garante ha un ruolo di moral suasion, ha un ruolo di raccolta e analisi delle informazioni, peraltro parziali, perché una delle cose che ci ha chiesto e che ha chiesto alla politica regionale è di mettere a sistema dati, ad esempio, relativi alla salute mentale, che non ha completamente a disposizione. La sua moral suasion è lo strumento attraverso il quale la Giunta e la politica dovrebbero agire.
Sul numero 1.134, siccome la relazione non parla soltanto di persone private della libertà, ma parla di minori, forse è il caso di chiudere anche con questa sottolineatura. Fuori dal carcere, tra i sani, tra le brave persone, abbiamo 1.134 bambini che sono oggetto di abusi, soprattutto sessuali, in famiglia, che sono seguiti dai servizi. Questo accade tra le brave persone, perché il discrimine è molto semplice nelle parole che abbiamo sentito, ma la realtà è molto più complicata. Questa situazione ci racconta di un problema che arriva fin dentro le famiglie, dove rischiamo davvero di vedere un'infanzia distrutta in questa regione, sotto la patina dell'eccellenza.
Il secondo aspetto che voglio ancora sottolineare è la disomogeneità della presa in carico dei minori Comitato dei Sindaci per Comitato dei Sindaci. È qualcosa che il Garante sottolinea in questa relazione, auspicando che gli ambiti possano essere uno strumento di unificazione. Allo stato attuale, però, se un bambino nasce in un distretto sanitario (lo diceva, credo, prima il collega) rispetto ad un altro, ha possibilità di accesso al trattamento e di equità diverse. Anche su questo fronte, quindi, credo dovremmo fare delle sottolineature e portarci a casa degli impegni chiari.
In terzo luogo – ed è la chiusura che volevo fare – il Garante ci ha consegnato, per quanto ha potuto, dei dati chiari, anche molto pesanti e feroci per certi aspetti sui suicidi e sugli abusi. Di questa relazione cosa facciamo? È il motivo dell'astensione di oggi.
Ringraziamo anche noi gli uffici del Garante per il lavoro che hanno fatto, ma crediamo che si dovesse e si potesse, si debba e si possa fare di più di fronte agli abusi, alle violenze e alle mancate tutele dei diritti delle persone che ancora in questa Regione si verificano.
Di conseguenza, l'astensione è determinata da un giudizio politico, non certamente dal giudizio tecnico che leggiamo in questa relazione.
PRESIDENTE
Consigliere Pavanetto, per dichiarazione di voto.
Lucas PAVANETTO (Fratelli d'Italia - Giorgia Meloni)
Bisogna quasi ringraziare il collega Formaggio, perché magari questa relazione sarebbe stata appunto la semplice relazione; invece, ha dato un po' di carne per poter fare polemica sterile su alcuni argomenti. Non solo il collega Formaggio ha utilizzato il termine "inferno", ma in questi ultimi interventi l'ho sentito riferito anche al caso di Venezia, giusto per non strumentalizzare un argomento così delicato (d'altronde, devo dire che qualcuno qui in Aula è molto bravo a farlo, gli viene suggerito naturalmente da uno staff molto preparato). Non vi auguro di andare in carcere, perché è come andare all'inferno non lo ha detto Joe Formaggio, lo ha detto un esponente dell'opposizione.
È chiaro che c'è modo e modo di dire le cose, ma se uno dice che è un inferno si considera in un modo, se lo dice un altro è un'altra cosa, ma giustamente la signora Maria che ci ascolta non comprende questi piccoli passaggi.
Di fronte ad alcune affermazioni che sono state fatte, ringrazio i colleghi di maggioranza che hanno spiegato alcuni particolari di questa relazione, ma ognuno ha le proprie esperienze. Io sono stato in visita nelle carceri in più di un'occasione. Ci andavo il 15 agosto, com'era usanza, al tempo, dei parlamentari (non ero parlamentare, ma accompagnavo all'epoca un parlamentare). Tra le varie opportunità formative che ho avuto, è stata forse la più forte, perché ho potuto vedere da vicino queste realtà e, tra gli altri, ho visitato – lo ha citato l'assessore Lanzarin, che ringrazio per essere presente in Aula, ma anche per quello che sta facendo su questo tema – proprio quello di Venezia, il carcere femminile, che ha un modello diverso rispetto a tante altre carceri, perché riesce ad avere spazi leggermente migliori rispetto a carceri maschili e quant'altro.
Al di là delle polemiche che l'opposizione ha cercato e cerca di fare sulla relazione, e naturalmente poi si astiene, visto che è una relazione, dico solo questo e rispondo con i fatti. È stato aggiornato il Piano anti-suicidi, dopo anni che Governi precedenti non lo avevano aggiornato. Sono 750 i milioni che vengono investiti per 10.250 assunzioni da qui a due anni, per 10.250 allievi della Polizia penitenziaria. Possiamo anche andare sui 255 milioni di edilizia penitenziaria e riconoscere che degli ultimi Governi, che non sono solo quelli di centrodestra, ma anche alcuni di centrosinistra (si vede che la memoria è corta), questo è stato l'unico Governo ad aver attuato queste iniziative.
Questo darà la possibilità di avere 7.000 dei 10.000 spazi che servono. Non è la risposta totale, ma sono appunto 7.000 su 10.000. Credo che questo sia significativo rispetto a un immobilismo, perché sono tutti bravi a parole, come si suol dire, ma alla fine stringi e stringi bisogna lavorare, bisogna fare e nel fare queste sono le proposte concrete che il Governo oggi ha messo in campo, finanziando queste opere. A primavera ci saranno già le prime assunzioni.
Quindi, prima di dire che nulla è stato fatto, che la destra vuole che chi entra in carcere deve morire, bisogna pensarci, perché non c'è nulla di più sbagliato. Oggi questa destra storicamente così aggressiva e così cattiva nei confronti di taluni, alla fine si dimostra più umana delle tante parole utilizzate dalla sinistra. E si tratta solo di parole, perché alla fine non è stato fatto nulla.
Naturalmente il nostro voto sulla relazione sarà favorevole e mi complimento ancora con chi dall'opposizione riesce a dare lezioni agli altri avendo però storicamente avuto, anche all'interno dei propri partiti, delle persone nei ruoli di governo che non hanno fatto nulla. Grazie.
PRESIDENTE
Consigliere Bozza, prego.
Alberto BOZZA (Forza Italia - Berlusconi - Autonomia per il Veneto)
Grazie, Presidente.
Solo per esprimere da parte del nostro gruppo, ovviamente, il voto favorevole e per ringraziare anche per il lavoro che si è svolto e per la discussione che oggi è intervenuta in quest'Aula, perché credo che abbia messo a frutto anche le varie sensibilità da parte dei colleghi Consiglieri. Ovviamente ognuno è libero di esprimersi come ritiene, sempre e comunque nel rispetto anche di quello che è il sentimento su un tema così delicato che, ovviamente, va trattato con molta attenzione.
Noi siamo sempre stati molto attenti al fenomeno del sovraffollamento delle carceri, a cercare di fare in modo che siano luoghi dove ci sia da un lato il rispetto della dignità della persona e dall'altro il rispetto della pena che deve essere scontata. Il luogo che ospita le persone carcerate deve garantire condizioni tali da mantenere questo equilibrio di diritti da una parte e doveri dall'altra, ma anche il concetto che la pena debba essere scontata con consapevolezza e responsabilità. Se vogliamo che le carceri siano luoghi che possano dare alle persone la possibilità di riabilitarsi, devono esserci le condizioni perché questo avvenga.
Questo non vuole essere buonismo, non vuole essere pessimismo, ma deve essere sicuramente un punto fermo, un punto importante. Come forza politica, anche a livello nazionale, abbiamo agito proprio in questa direzione, anche con dei tour che abbiamo fatto durante l'estate all'interno delle carceri, proprio per verificarne le condizioni oggi, e soprattutto per verificare quali sono le condizioni del personale che deve svolgere un compito estremamente difficile. Gli operatori, ovviamente, da una parte devono garantire la sicurezza all'interno delle carceri e dall'altra devono anche tutelare sé stessi da situazioni, che purtroppo sono state registrate anche negli ultimi periodi, non sicuramente facili né dignitose anche per chi deve svolgere un ruolo così delicato all'interno delle carceri stesse.
Detto questo, per quel che ci riguarda, il voto è favorevole. Ringrazio ovviamente ancora una volta, chi ha svolto un lavoro così importante anche per i temi affrontati nella relazione presentata. Mi auguro che questo non sia un tema che rimane recluso in un'aula di Consiglio, ma possa essere portato avanti a livello nazionale, anche con quella responsabilità che ognuno di noi, in qualità di amministratore eletto dai cittadini, deve mettere in campo, con serietà e senza strumentalizzare, senza svilire il ruolo importante della pena, che deve essere mantenuta come punto fermo per chi è in carcere, e senza neppure svilire chi tenta di liberalizzare qualche concetto che forse andrebbe espresso in maniera più riflessiva.
PRESIDENTE
Grazie.
Condivido alcune parole del collega Pavanetto. Andare a visitare le carceri può essere un'esperienza formativa importante; quindi, sappiano tutti i colleghi che, come Consiglieri regionali, possiamo accedere alle carceri di tutto il Veneto. E vi consiglio di farlo, perché è utile.
Metto in votazione la
Rendicontazione n. 261.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
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PUNTO
9 |
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PROGETTO DI LEGGE DI INIZIATIVA DEI CONSIGLIERI CIAMBETTI, VILLANOVA, BARBISAN, FAVERO, PAN, MAINO, RIZZOTTO, ZECCHINATO, DOLFIN, SPONDA, VIANELLO, SCATTO, CECCHETTO E VENTURINI RELATIVA A "DISPOSIZIONI PER LA RICERCA STORICA SULLE FUCILAZIONI E LA COMMEMORAZIONE DEI FUCILATI DURANTE LA PRIMA GUERRA MONDIALE NEL TERRITORIO DELLA REGIONE VENETO". (PROGETTO DI LEGGE N. 89) INIZIO
Relazione della SESTA Commissione Consiliare.
Relatore: Consigliere Favero
Correlatrice: Consigliera Camani
PRESIDENTE
Andiamo al punto n. 9, PDL n. 89.
Relatore è il collega Marzio Favero.
Prego.
Marzio FAVERO (Liga Veneta per Salvini Premier)
Presumo che a quest'ora subentri un po' di stanchezza, però il tema merita attenzione.
La proposta di legge è stata predisposta dal nostro Presidente del Consiglio, Roberto Ciambetti, ed è stata sottoscritta da alcuni colleghi.
Con il presente progetto di legge, la Regione intende promuovere e sostenere le iniziative per la ricerca storica sulle fucilazioni di appartenenti alle Forze armate avvenute nel territorio della Regione Veneto durante la Prima guerra mondiale e per la commemorazione e restituzione dell'onore dei militari fucilati.
Riporto qui in compendio i passaggi fondamentali della relazione predisposta dal Consigliere e Presidente del Consiglio Ciambetti.
La normativa di diritto penale vigente durante la Grande guerra del 1915-1918 prevedeva la pena di morte per fatti che considerava reato, quali, come indicato da Cappellano nel suo saggio "Cadorna e le fucilazioni dell'Esercito italiano", pubblicato sul n. 23 del 2015 della Rivista del Museo storico italiano della guerra di Rovereto, i seguenti comportamenti: lo sbandamento o l'abbandono di posto in combattimento, il tradimento, la diserzione, lo spionaggio, la rivolta, le vie di fatto contro il superiore, l'insubordinazione in faccia al nemico, la mancata consegna o l'abbandono di un posto da parte di vedetta o di sentinella di fronte al nemico, la sollevazione di grida allo scopo di obbligare il Comandante a non impegnare un combattimento, a cessare da esso, a retrocedere o arrendersi, lo spargimento di notizie, lancio di urla per incutere spavento, provocare il disordine nelle truppe, nel principio o nel corso del combattimento.
Per i Comandanti: la resa di una fortezza senza avere esauriti gli estremi mezzi di difesa e l'abbandono di Comando in faccia al nemico.
Mi permetto di fare una nota a margine. È evidente, da questo elenco, l'eterogeneità delle possibili imputazioni, peraltro non comparabili fra loro per gravità che, comunque, prevedevano come pena retributiva, se n'è parlato prima, la morte.
Le norme contenute nel Codice Penale furono integrate dalle disposizioni del Comando supremo mediante bandi che avevano il valore di legge, come concesso dall'articolo 251 del Codice Penale, che era ottocentesco; il Codice Penale di uno Stato caserma come quello dei Savoia. Memorabile la circolare n. 3525 del 28 settembre 1915, a firma del capo di Stato maggiore del Regio Esercito italiano, Luigi Cadorna, nella quale si prevedeva quanto segue: "Nessuno deve ignorare che in faccia al nemico una sola via è aperta a tutti: la via dell'onore, quella che porta alla vittoria o alla morte sulle linee avversarie. Ognuno deve sapere che chi tenti ignominiosamente di arrendersi o di retrocedere sarà raggiunto, prima che si infami – pensate voi – dalla giustizia sommaria del piombo della linea retrostante o da quello dei Carabinieri incaricati di vigilare alle spalle delle truppe, sempre quando non sia stato freddato da quello dell'ufficiale".
Vedete, è la logica del nemico davanti e anche del nemico dietro.
"Per chiunque riuscisse a sfuggire a questa salutare giustizia sommaria subentrerà inesorabile esemplare immediata quella dei tribunali militari. A infamia dei colpevoli e ad esempio per gli altri le pene capitali verranno eseguite alla presenza di adeguate rappresentanze dei Corpi".
Ai sensi delle presenti disposizioni di legge per fucilazione si intendono pertanto le esecuzioni capitali a seguito di sentenze dei tribunali militari di guerra, le esecuzioni sommarie, le decimazioni per esempio sostenute anche dalla circolare riservata n. 2910 del 1 novembre 1916 nella quale Cadorna, dopo aver approvato una decimazione, per esempio, il 31 ottobre 1916, scriveva: "Non vi è altro mezzo idoneo a reprimere reati collettivi che quello di fucilare immediatamente i maggiori responsabili e, allorché l'accertamento dell'identità personale non è possibile, rimane ai Comandanti il diritto e il dovere di estrarre a sorte tra gli indiziati alcuni militari e punirli con la pena di morte".
Nel territorio della Regione Veneto si sono svolte alcune delle fucilazioni di militari dell'esercito italiano. Tra questi episodi, si ricordano ad esempio, quelli che interessano la Brigata Catanzaro, 141esimo Reggimento, 27 maggio 1916, Altopiano di Asiago: 12 fucilati per sbandamento di fronte al nemico; 14esimo Reggimento Bersaglieri, 40esimo Battaglione, 16 giugno 1916, Altopiano di Asiago, 4 fucilati per sbandamento; Quarta Armata, 40esima Divisione, Decima Batteria del Primo Reggimento Artiglieria di montagna: un fucilato, il soldato Alessandro Ruffini, per non essersi tolto il sigaro, o la pipa, a seconda delle versioni, di bocca mentre passava davanti a lui il generale Graziani il pomeriggio del 3 novembre 1917 a Noventa Padovana, a seguito della cosiddetta Disfatta di Caporetto.
Credo che la proposta di ricerca storica su tali episodi della Prima Guerra Mondiale sia altamente opportuna. Spesso le fucilazioni, infatti, non venivano nemmeno comunicate ai comandi superiori. Alcune parziali informazioni sulle fucilazioni durante la Grande Guerra si possono ricavare in particolare dalla cosiddetta relazione Tommasi, dal nome del Generale che la guidò, conclusiva della Commissione d'inchiesta sui fatti che portarono alla disfatta di Caporetto, che il Presidente del Consiglio dei Ministri, Vittorio Emanuele Orlando, costituì con regio decreto n. 35 del 12 gennaio 1918.
La relazione si conclude con questa proposta in otto articoli: la finalità di promuovere la ricerca storica sulle fucilazioni, la previsione della stipula di protocolli d'intesa con il Ministero della Difesa e altri Enti, la promozione e il sostegno delle iniziative per la commemorazione dei militari fucilati, in collaborazione con gli Enti locali, l'istituzione della Giornata regionale della Restituzione dell'onore ai militari appartenenti a forze armate italiane fucilati nel territorio della Regione Veneto, dell'Albo dei militari fucilati e della Consulta per la ricerca storica e per le commemorazioni. Fin qui la relazione che vi è stata sottoposta e che è agli atti.
Permettetemi di aggiungere qualche riflessione. Questa proposta di legge appare apprezzabile per l'impostazione metodologica che la caratterizza, in quanto sul tema delicatissimo dei fucilati evita gli estremi opposti, "o tutti colpevoli, o tutti innocenti", tipici delle riletture storiche orientate ideologicamente, demandando a un'apposita Commissione di tecnici il compito di discernere fra le condanne effettivamente riconducibili a comportamenti penalmente rilevanti (dal tradimento a atti di natura puramente delinquenziale) e quelle comminate arbitrariamente per l'isteria dei Comandanti, del tutto evidente, ad esempio, in casi come i seguenti: la fucilazione sommaria dei militari che avevano protestato contro il mancato rispetto dei loro diritti e non solo dei loro doveri, come quello di non vedersi revocata la licenza prevista.
La fucilazione sommaria per aver sì portato a termine con successo le missioni a loro assegnate, ma non attenendosi rigidamente agli ordini impartiti.
Alberto Monticone ed Enzo Forcella, pionieri della ricerca storica in materia, con il loro libro "Plotone di esecuzione", pubblicato nel 1968, hanno inaugurato un filone di studio scomodo, che arriva fino al lavoro di Irene Guerrini e Marco Proviamo "Le fucilazioni sommarie nella Prima Guerra Mondiale" del 2004.
Scomodo questo filone, perché porta in luce la brutalità della disciplina repressiva adottata dall'Alto Comando militare con a capo Cadorna, formato da un'élite aristocratica o borghese che, come rileva lo storico Marco Mondini, guardava con sospetto alla massa di soldati formata da contadini, quindi cattolici e potenzialmente pacifisti, e operai, potenzialmente socialisti.
I dati sono sconcertanti: la Francia, con un numero di militari doppio rispetto all'Italia e un anno in più di guerra, condannò alla pena capitale, secondo gli ultimi dati disponibili, meno di 700 soldati e un numero imprecisato di fucilati sul campo senza processo; la Gran Bretagna circa 300; la pur severa Germania pochissimi.
In tutti questi Paesi, con l'eccezione della Russia, le fucilazioni della Grande Guerra sono state oggetto di leggi che hanno proposto e, non di rado, ottenuto riletture dei processi e un ampio dibattito pubblico sulle fonti processuali. In Francia hanno riabilitato in blocco i fucilati degli ammutinamenti di massa dell'estate 1917, entrati nella leggenda.
L'Italia, con quasi un anno in meno di guerra, condannò a morte oltre 700 militari a seguito di "regolare processo" e più di 300 in modo sommario. Ovviamente, il numero è per difetto e si tratta di dati relativi alle sentenze effettivamente eseguite, non a quelle comminate, in Italia sulle 4.000.
Del resto, in ordine al sospetto dei Comandi nei confronti della truppa è doveroso rilevare che l'Italia fu l'unico Paese a non sottoscrivere nel 1916 gli accordi internazionali, richiesti dalla Croce Rossa per garantire sostegno medico e alimentare i propri soldati finiti in prigionia, cosa che si rendeva necessaria per le forze dell'Intesa, compresa l'Italia, per il semplice fatto che c'era il blocco navale e gli austroungarici stavano letteralmente morendo di fame e, con loro, i loro prigionieri.
Questa presa di posizione fu adottata dal Comando allo scopo di scoraggiare le diserzioni. In questo modo 100.000 soldati italiani morirono in prigionia per inedia: una delle pagine più vergognose della storia nazionale.
Il problema è anche capire quanto sia valida l'antitesi retorica stabilita tra eroi e traditori nella storia della Grande Guerra, in relazione a un'esperienza bellica senza precedenti, in grado di far impallidire come rappresentazioni per l'infanzia le immagini dantesche dell'inferno. Guardate che l'Italia è entrata in guerra quando era già chiaro che era un massacro senza precedenti. Nelle trincee i soldati vivevano in una situazione di precarietà assoluta, subendo ore di bombardamenti ininterrotti, le tempeste d'acciaio di cui parlava Ernst Jünger, che lavorava la tenuta psichica. A qualcuno di voi sarà capitato di rischiare, per un secondo, di avere un incidente mortale o di farsi male. Quel secondo si dilata all'infinito. Pensate cosa significa stare ore e ore sotto i bombardamenti, sapendo che si è partecipi alla lotteria della morte.
Le esplosioni moltiplicavano le ferite prodotte da schegge di metallo, frammenti di pietra ma anche denti e ossa dei commilitoni maciullati. Era uno degli aspetti drammatici: ti toglievano dalle carni le ossa del tuo compagno che era morto. Gli uomini dovevano mangiare immersi negli olezzi delle deiezioni umane, le merde, e la puzza terrificante dei cadaveri in putrefazione nella terra di nessuno e uscire all'attacco contro le barriere di filo spinato, affrontando la falce delle mitragliatrici. C'erano sul Carso ufficiali austroungarici, che conoscevano l'italiano e supplicavano gli italiani di non avanzare: "Ma non vedete che è inutile, che state morendo per nulla?". Ovviamente, succedeva anche il contrario.
Si moriva di tifo, colera, dissenteria, infine di Spagnola, perché all'epoca non avevano ancora inventato i tamponi da fare ai soldati per mandarli nelle retrovie, qualora si fossero contagiati. Le mutilazioni di ogni tipo diffondevano l'orrore.
Sul Montello si combatteva fra gli alberi che portavano resti di corpo sparpagliati e appesi.
Si possono davvero rimproverare cedimenti e sbandamenti a uomini gettati nel tritacarne e spesso esposti a ordini irrazionali? I destini individuali furono diversissimi e condizionati non solo dal valore personale, ma anche dalla casualità. Vi furono soldati che si sacrificarono per i loro commilitoni, altri smarrirono la ragione, i cosiddetti matti di guerra. Altri ancora persero ogni forma di empatia umana, rieducati alla violenza in trincea e, quando tornarono alla vita civile, si incontravano nelle file dei Fasci di combattimento voluti da Mussolini, che aveva intuito le possibilità politiche del reducismo. E che dire degli eventi paradossali? Il Comandante sloveno Pivko nelle sue memorie dal fronte racconta con ironia corrosiva che con i suoi uomini si mosse un mattino per arrendersi agli italiani, ma gli italiani furono più onesti: si consegnarono a loro come prigionieri, trasformandoli in eroi involontari.
I paradossi furono molti; tra i fucilati della Grande Guerra dobbiamo ricordare anche i soldati che avevano l'unica colpa di aver compiuto il proprio dovere, ma non secondo gli ordini ricevuti, o di pretendere un trattamento degno di cittadini e non di sudditi.
Nel marzo 1917 il 38esimo Reggimento di fanteria, un'Unità citata più volte come valorosa, protestò rumorosamente dopo aver ricevuto l'ordine di tornare in prima linea, invece di rimanere a riposo come promesso.
I soldati non usarono violenza contro i propri ufficiali e tutto si risolse pacificamente. Ma i Generali, terrorizzati dal rischio di incorrere nell'ira di Cadorna e di perdere la propria posizione, approvarono una decimazione casuale immediata: soldati che non erano nemmeno presenti al momento della protesta vennero passati per le armi. È solo un esempio.
Circa l'abilità della categoria dell'eroismo, che per me è ridicola, vale la pena citare gli opposti comportamenti di due armate: la Seconda Armata entrata nella storia per la disastrosa rotta di Caporetto nell'ottobre-novembre del 1917. Cadorna, per coprire gli errori suoi e dei suoi Comandanti, accusò alcuni reparti che la componevano di aver ceduto al fronte per codardia, cosa che non lo salvò dal siluramento, ma provocò un'ondata di censura morale verso quei soldati, definiti sprezzantemente con un neologismo: i "caporettisti".
Ovviamente, non era possibile fare esecuzioni di massa. L'Ottava Armata, invece, qualche mese dopo si ricoprì di gloria durante la Battaglia del Solstizio combattuta sul Montello fra il 15 e il 24 giugno 1918, bloccando e respingendo lo sfondamento austro-ungarico sul Piave, e guadagnandoci il plauso, ricolmo di gratitudine e ammirazione, dell'opinione pubblica, del Re e dell'Alto comando diretto da Diaz.
Ebbene, signori e signore, si dà il caso che appena 15 giorni prima l'Ottava eroica Armata si chiamasse ancora "Seconda Armata", e fosse quindi composta dai caporettisti. Del resto, i caporettisti erano stati anche soldati che nel dicembre 1917 si erano immolati sul Grappa, durante la battaglia d'arresto per impedire lo sfondamento nemico.
Cos'era successo, allora, per cambiare l'atteggiamento dei soldati? Volendo utilizzare un'antinomia, oggi di vaglia, quella fra aggressori e aggrediti, si dovrebbe porre la domanda aggiuntiva: l'Italia, che era stata formalmente parte della Triplice Alleanza, con l'Austria-Ungheria e la Germania, era Paese aggredito o era l'aggressore?
Per evitare troppi imbarazzi si può dire che gli storici contemporanei tendono a vedere due fasi nella guerra percepita dai soldati: la prima, poco intellegibile ai più, delle 11 sanguinose spallate sull'Isonzo; la seconda, benissimo compresa, della difesa strenua del Paese e delle proprie famiglie.
A proposito delle famiglie, vi è una questione che è da mettere a fuoco in ordine alla presente proposta di legge. Gli eventi bellici lasciano ferite all'interno delle biografie familiari di lunghissima durata. Ancora oggi vi sono persone che si interrogano sull'integrità morale dei loro avi, condannati durante la Grande Guerra: un dubbio che ingenera un dolore sordo, riposto, tenuto sottotraccia, sulla loro qualità di cittadini che discendono da presunti traditori.
Ecco perché la presente proposta di legge non ha solo il significato postumo del restituire l'onorabilità a quella parte di fucilati che vennero condannati ingiustamente, gesto simbolico comunque importantissimo, ma anche di risanare la memoria intergenerazionale all'interno delle loro famiglie.
Io spero che questo Consiglio voglia approvare questa norma che qualcuno potrebbe dire: "è inattuale, abbiamo ben altre urgenze, la crisi economica, questo e quello". Ma, poiché la Grande Guerra ha figliato la Seconda e tutte le altre guerre che arrivano fino al presente, compresa quella dell'Ucraina, forse questa proposta inattuale ci serve per capire qual è la vera natura della guerra civile europea: contemporanea, tecnologica, distruttiva.
Dovrebbe anche farci meditare su alcune frasi che sparava D'Annunzio, "fatti dalla morte immortali", che sono prive di senso e sono servite per edificare quei sacrari che avevano una funzione memoriale di tipo pagano: esaltare la morte per la Patria, da un lato, e rendere onore ai caduti, dall'altro.
Io mi chiedo in quale Paese viviamo, perché se andate – e chiudo – sul Montello a vedere l'Ossario, troverete che quella scatola affascinante, perché è un altare, costruita sulle pieghe morbide della collina dove hanno dato la vita tanti soldati di almeno 20 nazioni diverse, oggi è in rovina, ammalorato, con le lapidi che cadono, reso inagibile, transennato, invaso dall'umidità.
Se uno, però, prende l'auto o fa una passeggiata a piedi e arriva al cimitero britannico trova il classico cimitero di guerra degli anglosassoni, con l'erba, lapidi tutte uguali, che trasmette un senso di decoro.
Se andate nel nord Europa a vedere i luoghi della Grande Guerra e della Seconda Guerra Mondiale troverete monumenti manutenuti con grandissima cura.
La grande domanda che dovremmo farci tutti è: quale coscienza abbiamo noi della nostra storia, di quel senso soffertissimo di unità nazionale, che è stato conquistato nelle trincee da soldati che hanno scoperto di essere italiani all'interno di una tragedia terribile, se dimentichiamo quei caduti, se permettiamo che gli ossari vadano a remengo?
Ricordo che questa Regione, con il progetto per il centenario della Grande Guerra di cui io fui l'ispiratore, aveva stanziato 2 milioni per il recupero di cima Grappa e quei soldi sono ancora in frigorifero. Forse un Paese che manda al sacrificio centinaia di migliaia di soldati, che ha perso 1.200.000 persone nella Prima Guerra, che ha visto mezzo milione di gravi invalidi tornare a casa, dovrebbe avere la coscienza di portare un omaggio vero, sincero e non retorico nei confronti dei caduti perché dalla Grande Guerra viene una lezione sull'inutilità, la stupidità, la follia dei conflitti attuali che nessuno vince. Gli americani non hanno vinto in Corea, non hanno vinto in Vietnam, i russi non stanno vincendo davvero in Ucraina, perché anche se si terranno un pezzo di terreno lasceranno ferite che dureranno decenni. Noi abbiamo il dovere, oggi, di restituire dignità a quegli uomini che vennero sacrificati da quei prepotenti che risparmiarono per sé le fatiche, i dolori e l'inferno, evocato prima, delle trincee.
PRESIDENTE
Correlatrice la collega Camani, prego.
La collega Camani ha depositato cinque emendamenti, più il relatore sei. 20 minuti per eventuali sub.
Vanessa CAMANI (Partito Democratico Manildo Presidente)
Grazie, Presidente.
Il progetto di legge n. 89 che ci accingiamo a discutere è stato presentato il 6 agosto 2021, quindi ben quattro anni fa, e licenziato dalla Commissione consiliare referente a luglio 2024. C'era, dunque, tutto il tempo per calendarizzare la discussione in Aula in modo da affrontare il delicato tema, oggetto della proposta cruciale, anche per avere degli occhiali corretti per leggere i fatti dell'oggi, le fucilazioni di soldati durante la Prima Guerra Mondiale, appunto, evitando il rischio, come abbiamo avuto modo di leggere tramite anticipazione a mezzo stampa, di sgradevoli polemiche strumentali che anche l'approssimarsi della scadenza elettorale sembra comportare.
Prendiamo atto che si è deciso diversamente, con un blitz che ha posto l'argomento... Presidente, scusi, se trovassi modo di... Grazie. Dicevo che si è, invece, deciso di affrontare questo argomento all'ordine del giorno di un Consiglio comunale negli ultimi giorni di operatività della corrente legislatura, quando ovviamente le priorità e anche il dibattito politico sembrerebbe portarci da altre parti. Per entrare nel merito di questa discussione, che io rispetto e condivido con il relatore, giudico cruciale un confronto e una discussione tra noi su ciò che è stata la Patria durante la Prima Grande Guerra Mondiale. Non può non sconvolgere l'ipocrisia di un Consiglio regionale che oggi discute di Grande Guerra, avvenuta un secolo fa, e sta silente, inerme e immobile rispetto alla Grande Guerra, tragedia umana che sta avvenendo in queste ore a qualche centinaio di chilometri da qua.
Per questo oggi vorremmo che il Consiglio regionale, oltre a interrogarsi su cosa è stata la Prima Guerra Mondiale, imparasse ad avere il coraggio di assumersi la responsabilità di dire cosa pensa di ciò che sta avvenendo in queste ore a Gaza City, in Palestina. E per questo affrontiamo questa discussione con un simbolo che richiama i colori della bandiera dello Stato di Palestina, e la forma delle barche, cioè di quella grande mobilitazione civile che in questi giorni è in viaggio per fare ciò che la politica non sta facendo.
Ora, tornando al merito della vicenda, facendo finta di vivere in una bolla incredibile che si può occupare di Grande Guerra, ma tralasciare ciò che accade nella Striscia di Gaza, in Palestina, bisogna ricordare come la vicenda dei soldati italiani fucilati durante la Prima Guerra Mondiale è stata per una serie di decenni rilevante omessa dal dibattito pubblico in questo Paese.
La pratica della giustizia sommaria, sebbene ampiamente giustificata dai Comandi militari e dalle Istituzioni di questo Paese, è stata dimenticata, cancellata dalla storia nazionale: prima dai Governi liberali, poi dal controllo assoluto della memoria della Grande Guerra, esercitato dal regime fascista, in chiave trionfalistica.
Solo alla fine degli anni Sessanta, infatti, si inizia a discutere di questo tema, e la svolta vera accade poco meno di quarant'anni fa, la ricordava anche il relatore, nel 1988, quando due studiosi trovano un po' per caso una busta che conteneva la relazione sulle fucilazioni sommarie avvenute durante la Prima Guerra Mondiale, redatta addirittura nel settembre 1919 dall'Avvocato Generale Militare del Regio Esercito, tenente generale Donato Antonio Tommasi. Una relazione che non ricevette tutta la collaborazione auspicata dai vertici militari, ma che resta oggi l'atto ufficiale dell'Esercito italiano più onesto e più documentato sulle esecuzioni sommarie che avvennero tra le fila dei nostri militari.
Le cifre fornite sulle vittime in quel rapporto, sicuramente inferiori alla realtà, restano comunque oggi le più precise e sicuramente le più elevate tra quelle fornite dalle istituzioni militari, e confermano come, sotto durante il comando del generale Cadorna prima, ma anche durante il comando del generale Armando Diaz, le truppe italiane si macchiarono di numerosi crimini.
Ovviamente, le esecuzioni sommarie, come ha ricordato bene il correlatore, sono uno degli aspetti, forse quello più violento, di cui si macchiò l'Esercito italiano, ma in generale le condizioni di vita delle truppe italiane rispetto a quelle degli altri Eserciti nazionali erano drammatiche.
Il rifiuto di fornire i soldati italiani caduti prigionieri, considerati in blocco solo perché resi prigionieri come vili, se non come disertori dai Comandi militari. Ad essi veniva negato quel minimo di assistenza che avrebbe impedito la grande ecatombe di cui ci ha parlato il collega Favero prima. Dunque, nel momento in cui si inizia, alla fine degli anni Ottanta, a fare luce sulla vicenda dei fucilati della Prima Grande Guerra Mondiale, arriva come sempre fondamentale il contributo del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che nel 2015 pronuncia queste parole: "Il ricordo della vittoria, la giusta e doverosa rivendicazione orgogliosa dei tanti atti di grande valore e di nobile eroismo compiuti dei soldati italiani, la memoria delle loro sofferenze e dei loro sacrifici hanno costituito e costituiscono patrimonio condiviso".
Proprio il loro richiamo non consente di lasciare in ombra alcune pagine tristi e poco conosciute di quegli anni di guerra, pagine che riguardano il funzionamento in qualche caso dei tribunali militari e la cosiddetta giustizia sommaria. Una prassi che comprendeva anche la fucilazione immediata, senza processo e persino il ricorso sconcertante, ma spesso incoraggiato dal Comando supremo, alle decimazioni: soldati messi a morte, estratti a sorte tra i reparti accusati di non aver resistito all'impetuosa avanzata nemica, di non aver eseguito ordini talvolta impossibili, di aver protestato per le difficili condizioni del fronte o per la sospensione delle licenze.
Dice il Presidente Mattarella nel 2015: "La memoria di quei 1.000 e più italiani uccisi dai plotoni di esecuzione interpella oggi la nostra coscienza di uomini liberi e il nostro senso di umanità". In queste parole del Presidente della Repubblica si trova la risposta a chi considera tutto sommato un fatto marginale le cifre della giustizia sommaria, ritenendo poca cosa alcune centinaia di soldati fucilati senza processo.
Anche il Parlamento si è occupato di questa vicenda nel 2014 prima, nel 2020 poi. Proprio dei parlamentari del Partito Democratico hanno presentato dei progetti di legge sui fucilati della Grande Guerra. Entrambe le proposte sembrano essersi arenate per il fatto che tra i fucilati vi fossero stati anche dei vili, dei criminali comuni, dei traditori. Malgrado questo, nel 2021, su iniziativa della Commissione Difesa del Senato, venne posta una targa all'interno del Vittoriano, in prossimità del feretro del Milite Ignoto. Su questa targa si legge: "La Repubblica italiana onora la memoria dei propri figli in armi fucilati durante la Prima Guerra Mondiale per reati contro la disciplina". In queste parole, attraverso le dichiarazioni del Presidente Mattarella, si intende, si legge, si capisce qual è la lettura, qual è la memoria condivisa di questo Paese attorno ai fatti dei fucilati della Grande Guerra e oggi il Consiglio regionale si appresta a votare una legge che detta, appunto, le disposizioni per una ricerca storica sulle fucilazioni e la commemorazione dei fucilati durante la Prima Guerra Mondiale nel territorio della Regione Veneto; ricerca storica, commemorazione, restituzione dell'onore, sono tutte questioni rispetto alle quali andrebbe fatto un approfondimento.
È ovvio che questa aggiunta, a riferimento alla restituzione dell'onore, senza fare riferimento alcuno alle motivazioni a monte delle fucilazioni, rischia di riproporre il tema che aveva causato lo stallo e l'insuccesso delle proposte di legge parlamentari, ovvero l'indistinzione tra i reati contro la disciplina e altri reati comuni.
Il primo firmatario del progetto di legge, il Presidente Ciambetti, ha pensato di risolvere il problema con un emendamento che aggiunge l'avverbio "ingiustamente", dopo la parola fucilati. Comprendiamo la ratio di questo tentativo, ma, attenzione, perché definire i fucilati ingiusti apre la porta al concetto delle fucilazioni giuste, Presidente Ciambetti, e la pena capitale non può mai essere giusta, almeno per chi ritiene – e dovremmo ritenerlo tutti – che la pena di morte non sia mai, in nessuna condizione, ammissibile e non lo era neanche allora in questo Paese.
Poi c'è l'altra grande questione che apre questa proposta di legge, quella che ci chiede di maneggiare con attenzione la materia sensibile che riguarda la memoria, la riabilitazione, la restituzione dell'onore ai soldati fucilati. Perché qualcuno ritiene che questa operazione di memoria, di riabilitazione, di restituzione dell'onore possa tradursi in un'offesa alla Patria. Questo è il punto politico rispetto al quale dovremmo condividere alcune valutazioni: cioè chiederci se davvero chi disertò allora offese la Patria giusta.
Non credo ci siano parole migliori per provare a darci una risposta, a condividere una risposta su questo tema, se non richiamando le parole che esattamente sessant'anni fa, in una storica lettera ai cappellani militari, don Lorenzo Milani, avendo chiaro il riferimento all'articolo 11 della Costituzione, cioè che l'Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli, scrisse: "C'è stata anche una guerra giusta, se guerra giusta esiste, l'unica che non fosse offesa dalle altrui patrie, ma a difesa della nostra: la guerra partigiana. Da un lato c'erano dei civili, dall'altro dei militari, da un lato soldati che avevano obbedito, dall'altro soldati che avevano obiettato: quali dei due contendenti erano, secondo voi, i ribelli? Quali i regolari?" È una nozione che urge chiarire quando si parla di Patria.
Certo, bisogna ammettere che la parola "patria" è stata usata male molte volte, e continua ad essere usata male molte volte: spesso essa non è che una scusa per credersi dispensati dal pensare, dallo studiare la storia e dallo scegliere.
Auspichiamo che abbiano finalmente termine ogni discriminazione e ogni divisione di patria di fronte ai soldati di tutti i fronti e di tutte le divise che, morendo, si sono sacrificati per i sacri ideali di giustizia, libertà e verità.
Se voi però, avete il diritto di dividere il mondo in italiani e stranieri, allora vi dirò che nel vostro senso io non ho Patria, e reclamo il diritto di dividere il mondo in diseredati e oppressi da un lato, privilegiati e oppressori dall'altro: gli uni sono la mia Patria, gli altri, i me stranieri, a proposito del senso che ha anche oggi discutere di cosa accadde durante la Prima Guerra Mondiale in questo Paese.
Grazie.
PRESIDENTE
Collega Masolo, prego.
Renzo MASOLO (Alleanza Verdi e Sinistra)
Grazie, Presidente.
Intervengo anch'io perché è necessario entrare in una discussione che è stata molto ben avviata dal collega Favero, nella presentazione della legge, e anche dalla correlatrice Camani.
È stato detto un po' tutto rispetto a quali sono stati i meccanismi, in maniera anche molto cruda, ma questo deve esser fatto in questo Consiglio regionale e deve essere detto ai nostri ragazzi e ragazze, alle giovani generazioni, nelle scuole, nelle piazze, dappertutto. Deve essere raccontato come è andata, deve essere raccontato nei minimi ma grandi particolari, perché, tra l'altro, apprendo ora che la legge è stata presentata quattro anni fa, ma adesso arriva in Aula, e proprio in una giornata particolare, perché abbiamo parlato prima di inferno pensando alle carceri, abbiamo parlato adesso, pensando all'inferno che c'era al fronte, ed è stata molto bella l'immagine di una sensazione di disastro e morte imminente protratta per tante ore. Questo è quello che sta succedendo anche a Gaza e in molti altri posti del mondo in questo preciso momento.
Oggi abbiamo questa barchetta simbolica, rappresentativa, che sostiene fortemente la Global Sumud Flotilla, perché sosteniamo fortemente un'iniziativa partita dal basso, internazionale, del mondo civile, con nessuna sponsorizzazione, che ha fatto in modo che cittadini, rappresentanti della cultura, avvocati, medici, personale sanitario, attivisti decidessero di partire via mare per andare a sostenere l'inferno, quello che in questo momento è Gaza.
Ritorno alla nostra legge per dire che è fondamentale far capire anche le responsabilità che ci sono e i meccanismi. A me vengono sempre in mente tutti i posti della mia città che sono intitolati a persone che nella realtà si sono comportate da assassini, da criminali, da macellai. Faccio l'esempio fatto prima dal collega Favero del generale Cadorna, ma parlo anche del generale Giardino e di altri Generali che sono passati come eroi di guerra, celebrati, ai quali abbiamo intestato le piazze, e adesso dobbiamo avere il coraggio di cambiare il nome a quelle piazze e a quelle vie, perché sono persone che hanno mandato a morte i nostri più bravi giovani al fronte, veri macellai che per un sì o un no hanno deciso la morte di migliaia e migliaia di persone.
Io mi sono espresso favorevolmente anche nella mia città: a Bassano abbiamo Piazzale Cadorna. Mi auguro che prima o poi si abbia il coraggio in tutte le nostre città del Veneto di intestare queste piazze, queste vie a Mahatma Gandhi, don Lorenzo Milani, come ha detto la collega Camani, che ringrazio per aver letto questo passaggio. "L'ubbidienza non è più una virtù": questo è un passaggio fondamentale perché le guerre le decide qualcuno, ma poi le va a combattere qualcun altro e se fossimo tutti obiettori di coscienza le guerre non esisterebbero più al mondo, perché avremmo altri metodi per risolvere i conflitti. Mi vengono in mente Gino Strada e Papa Francesco, anche se in realtà bisogna aspettare 10 anni dalla morte per intitolare. Penso ad Aldo Capitini, il precursore, il fondatore del movimento non violento in Italia.
Io mi auguro che nelle nostre città, nelle nostre piazze, nelle nostre vie abbiamo tutti il coraggio, gli amministratori abbiano il coraggio di cancellare quei nomi, anzi, e qua rilancio con una nuova proposta, non cancellarli, ma lasciare quei cartelli, perché la memoria e la storia non va cancellata: Piazza fu General Cadorna, ma diventa un'altra cosa. Così anche i nostri giovani, i nostri ragazzi, capiscono qual era il nostro approccio, qual era la nostra visione, qual è stata la storia e quale storia ha spinto a queste scelte, ma nello stesso tempo la nostra consapevolezza, il nostro buonsenso ci ha fatto cambiare idea: togliere quei nomi e metterne altri.
Concludo dicendo che, comunque, e anche questo è stato detto in maniera molto puntuale, la guerra è sempre voluta, non è una cosa che succede dal nulla, non è una cosa che si subisce, ma è una cosa voluta ed è voluta dai teorici della guerra e dai teorici del riarmo, per cui è sempre più attuale il discorso. Lo abbiamo visto nella Prima Guerra Mondiale, nella Seconda Guerra Mondiale, nelle guerre sparse nel mondo e speriamo di non vederla nella Terza Guerra Mondiale, anche se siamo sulla giusta strada, perché questo avvenga. Sono state volute e pianificate e queste politiche del riarmo non fanno altro che aumentare le probabilità che questa guerra si ripeta e questo a scala internazionale mondiale. Il fatto di armare l'Europa per contrastare chissà quale invasore o riarmare l'Italia perché soggiogata dalla NATO e perché deve portare il 5% del proprio PIL togliendo tutte le risorse per altre, invece, politiche molto molto più urgenti e molto più efficaci, ci porterà sicuramente – se non cominciamo a svegliarci – a un disastro.
Di fatto, e anche questo è stato citato dal collega Favero, guarda caso, tra i giovani teorici nella Prima Guerra Mondiale c'era un altro assassino criminale che si chiamava Benito Mussolini. Per cui, di fatto, sappiamo che questa sarà la causa della nostra entrata in guerra nella Seconda Guerra Mondiale.
Ricordiamoci che quando c'è una dichiarazione di guerra, quando una guerra viene dichiarata vuol dire che quella guerra è già stata pianificata e concordata. La storia ce lo dimostra e prima di arrivare ad una dichiarazione di guerra ci sono tutti i presupposti e un percorso per poter evitare quella guerra.
Ribadisco e ringrazio per aver portato in Aula questa discussione e questa proposta, perché alla fine non dimentichiamoci, e arrivo al punto di partenza del mio discorso, che la guerra è sempre, sempre, sempre un inferno.
PRESIDENTE
Collega Pavanetto, prego.
Lucas PAVANETTO (Fratelli d'Italia - Giorgia Meloni)
Grazie, Presidente.
In Commissione il Gruppo di Fratelli d'Italia si era astenuto sul testo in esame, anche alla luce delle consultazioni richieste alle associazioni combattentistiche d'arma.
Oggi in Aula ci troviamo a dover assumere una posizione più chiara. È per questo che abbiamo presentato una manovra emendativa, che naturalmente illustreremo dopo, alla presentazione degli emendamenti, che tendo però ad illustrare così.
Siamo favorevoli alla parte del provvedimento che promuove la ricerca storica, e riteniamo giusto approfondire e raccogliere testimonianze su una pagina così complessa e dolorosa della nostra storia. Tuttavia, non possiamo ignorare quelle che per noi sono delle criticità.
Il progetto di legge non distingue tra le diverse tipologie di condanna. In questo modo rischiano di essere ricompresi nelle commemorazioni non solo i soldati puniti per diserzione o codardia, ma anche autori di reati gravissimi: saccheggi, violenze contro civili, perfino stupri. Episodi purtroppo documentati anche negli archivi.
È evidente che includere tutti, senza alcuna distinzione, significherebbe svilire il sacrificio di chi combatté fino all'estremo, a ledere la memoria di chi compì fino in fondo, invece, il proprio dovere al fronte.
Per queste ragioni abbiamo proposto un emendamento all'articolo 5, in particolar modo, per specificare che fra i fucilati non siano inclusi i responsabili di reati contro la popolazione civile o di diserzione.
Proprio in materia di questo, sul termine "diserzione" (perché qualcuno ha detto "sì, ma anche chi ha abbandonato le truppe dalle fila durante la guerra") nella sua etimologia ricomprenderebbe anche quello. Siccome il Codice militare le distingue, le abbiamo tolte, proprio perché prima, ed è stato detto in particolar modo nella ricostruzione del collega Favero, ci sono determinate situazioni dove uno ha abbandonato, dopo determinati fatti che magari potevano, e qui la ricostruzione ci può stare attraverso la documentazione, ritenere quella persona ragionevolmente innocente rispetto alla pena.
Un secondo intervento riguarda la cosiddetta "restituzione dell'onore", e questa è la parte più importante, perché, attenzione (lo dico ai colleghi che andranno sui sacrari ogni volta a fare le commemorazioni come le associazioni combattentistiche d'arma) è la parte naturalmente più delicata.
Noi riteniamo che l'onore spetti a chi combatté con coraggio e a chi si sacrificò fino alla fine, a chi diede la propria vita per la difesa della Patria. Non possiamo invece equiparare a questi uomini coloro che abbandonarono i compagni o si resero colpevoli di crimini odiosi. Ricordarli è doveroso, ma restituire loro l'onore sarebbe un'operazione ingiusta.
Prima sono stati ricordati altri esempi, soprattutto sui numeri, e su questo posso dare ragione, però c'è anche una cosa da dire: la Gran Bretagna, pur concedendo il perdono ai fucilati della Grande Guerra, non arrivò mai a cancellarne la colpa o a restituire formalmente l'onore.
Ecco perché proponiamo di modificare la denominazione della ricorrenza prevista, non una Giornata della restituzione dell'onore, ma, come è giusto ed è stato detto prima, Giornata regionale di commemorazione dei militari appartenenti alle forze armate italiane fucilati durante la Prima Guerra Mondiale: una scelta che consente di mantenere viva la memoria senza scivolare in – per noi indebite – equiparazioni.
Infine, riteniamo corretto prevedere, per stabilire le modalità di funzionamento della Consulta che competeranno alla Giunta regionale, che sia sentita anche la Sesta Commissione, perché su questi temi penso che sia utile, Commissione che ha seguito tutto l'iter.
In conclusione, colleghi, la nostra manovra emendativa non è in contraddizione con lo spirito originario della legge, ma ne rafforza la coerenza e la credibilità, evitando il rischio di onorare indistintamente anche chi non lo merita.
Non entro nella polemica. Prima ho sentito che qualcuno ha visto con disgusto quello che è stato citato anche oggi sui giornali. Abbiamo semplicemente spiegato le ragioni di alcune modifiche, perché pensiamo che una buona legge possa anche essere oggetto di mediazione: quanti emendamenti vengono proposti dalla minoranza e quanti in parte vengono accettati per rendere migliori le leggi che devono uscire da quest'Aula!
Il problema magari è il periodo elettorale, ma proprio per questo motivo non credo che questa accusa possa essere fatta a noi, visto che chi ha tirato in ballo lo scontro politico è chi ne fa una bandiera da cinque anni a questa parte e non solo su determinati temi, che sono naturalmente contestabili.
PRESIDENTE
Collega Scatto, prego.
Francesca SCATTO (Zaia Presidente)
Grazie, Presidente.
Mi pare che la discussione su questo progetto di legge sia stata abbastanza ampia finora. Mi soffermerei su quello che credo sia il cuore di questa proposta di legge: la parola riabilitazione è quindi un riacquisto. Possiamo definirla come un riacquisto della stima. Questo in senso generico.
Mi pare di aver capito che ci sia qualche dubbio in ordine al pericolo che questa riabilitazione onori chi non lo merita ed è qui che vado a toccare proprio l'impianto della legge.
La legge prevede un gruppo di studio che ha il compito di valutare; dunque, viene fatta un'indagine proprio per evitare che questo tipo di riabilitazione possa essere concessa a chi non la merita e quindi a stupratori, borseggiatori, ladri, chi più ne ha più ne metta. Si è voluto proprio evitare che ciò accadesse con questo gruppo di studio.
Parliamo però anche di quello che è stato. Parliamo di esecuzioni sommarie per giovani accusati di subordinazione e potremmo anche soffermarci sul fatto che, se magari qualcuno può pensare che questi giovani, in realtà, fossero giovani ubriachi che non sapevano quello che facevano, magari era perché ubriachi lo sono diventati, altrimenti non avrebbero mai potuto sopportare quello che nelle trincee hanno dovuto sopportare nella Grande Guerra.
Dobbiamo quindi stare attenti in queste definizioni e dobbiamo assumerci sempre e comunque la responsabilità quando andiamo a toccare l'onore delle persone. A tal proposito mi viene in mente anche questo. Non stiamo parlando di sensazioni, parliamo di dati storici, parliamo di prove che dovranno, comunque, essere esaminate da una Commissione.
Mi viene in mente un episodio particolare successo proprio il 1° luglio 1916, in una Regione, il Friuli-Venezia Giulia, che, se non erro, si è già dotata di una legge come questa. Mi riferisco agli episodi di Cercivento quando, praticamente, è stato quasi decimato un plotone di 80 alpini, soldati uccisi per punizione perché ritenuti disertori, quando poi si è appurato che l'unica colpa che avevano era aver proposto ai loro Comandanti una modifica al piano di attacco, in quanto giudicato suicida. Avevano semplicemente chiesto l'ausilio dell'artiglieria. È finita con quattro condanne a morte e 145 anni di carcere inflitti ad altre 29 persone e con le altre assoluzioni.
Questi sono dati storici. Non parliamo di borseggiatori, non parliamo di stupratori. Parliamo di momenti che hanno caratterizzato la nostra storia, dei quali non possiamo andare fieri.
Grazie.
PRESIDENTE
Consigliere Sandonà, prego.
Luciano SANDONÀ (Zaia Presidente)
Grazie, Presidente.
Prendo anch'io brevemente la parola oggi, visto che già è stato detto molto sulle motivazioni di questo progetto di legge presentato da lei assieme ad altri colleghi. Perché stiamo discutendo così tanto? Perché c'è una quantità di interventi particolarmente alta per il Consiglio regionale? Perché è una guerra ancora molto sentita nel nostro territorio, nelle nostre famiglie, nei nostri ricordi. Ogni anno festeggiamo la ricorrenza delle forze armate, il 4 novembre, che è l'anniversario della vittoria nella Prima Guerra Mondiale. Nei nostri paesi, anche in paesi molto piccoli, ci sono tantissimi nomi iscritti, che sono nomi di famiglie, di storie umane, di persone che hanno partecipato alla Grande Guerra.
La guerra è vista ancora ora dalle famiglie e dalla gente come una guerra ingiusta, voluta da poche persone, voluta da un manipolo di persone che poi hanno deciso l'entrata in guerra un anno dopo del nostro Paese, in uno scenario di questo genere, che è già stato ampiamente descritto dai colleghi. Io sono nipote di Luigi Tombola, morto il 13 giugno 1916 sul Monte Novegno, massiccio del Pasubio. È morto, pensate, il giorno di Sant'Antonio. Lui era devotissimo a Sant'Antonio, pregava tutti i giorni Sant'Antonio. È morto quel giorno lì, dopo aver scritto quasi 100 lettere a casa, a sua moglie, che era la mia bisnonna. Queste lettere noi le abbiamo pubblicate, le abbiamo riscritte, stampate, anche in originale, in un libro qualche anno fa. Queste lettere, pur essendo soggette a censura, perché sapete benissimo come si svolgevano queste pratiche nel corso dei tre anni della Prima Guerra Mondiale, riflettono, esattamente come tutti gli altri documenti storici, la grande sofferenza dei soldati, delle persone che furono mandate quasi tutte controvoglia (mio bisnonno aveva quattro figli a 28 anni) al fronte.
La storia della famiglia è una storia senza il capofamiglia, come tantissime altre famiglie nel Nord-Est e tantissime altre famiglie in Italia. Ci sono migliaia di documentazioni nel nostro Paese di quello che è successo all'epoca. Ho portato oggi un libro che si intitola "Plotoni di esecuzione". Un altro libro, che avevo ordinato perché avevo letto la recensione su un giornale, si intitola "Le fucilazioni sommarie nella Prima Guerra Mondiale": sono tutte documentazioni precise di decine di episodi di fucilazioni sommarie.
Il termine che fa più male in questa guerra e in questi episodi è la pena di morte applicata alle decimazioni e alle esecuzioni sommarie.
Scrive nel prologo di questo libro: "Questo libro affronta come unica guida i documenti, senza farsi condizionare dalla carica emotiva generata dai fatti descritti e dalla letteratura militante, né concedendo sconti per amor di Patria a chi decise e attuò la giustizia sommaria, forzando i limiti posti dal Codice penale militare quando non violando le basi stesse del diritto, come avvenne con la legittimazione delle decimazioni", un istituto aberrante, specie se letto in epoca moderna.
Per questo sono d'accordo con quello che hanno detto i colleghi e specialmente con il collega Masolo quando ha citato Cadorna: noi abbiamo decine di piazze dedicate a Cadorna, mi riferisco specialmente a Piazzale Cadorna di Bassano del Grappa, per cui c'è una proposta da molti anni di sostituzione del nome.
Credo che la politica, non quelli che scrivono o minacciano, ma la politica dovrebbe prendere in mano seriamente questa ipotesi, facendo una riflessione ampia, scevra da ideologie e ripensando tutta la Prima Guerra Mondiale, specialmente nella parte iniziale.
C'è anche un film, fra i tanti film, ne sono usciti anche recentemente altri, italiano che ha fatto storia che è stato lungamente bloccato dalla censura, che è "Uomini contro" di Francesco Rosi, un film che racconta perfettamente le vicende di quei poveri soldati mandati a morire nel fronte.
Voglio leggere, per finire, un intervento, l'ha fatto già la collega Camani, ma voglio ampliarlo. Il messaggio inviato dal Presidente della Repubblica Mattarella in un convegno tenuto a Rovereto il 4 e 5 maggio 2015; di solito non mi trovo molto d'accordo con Mattarella, ma oggi devo citarlo: "L'approssimarsi del centenario della Grande Guerra ci offre l'occasione di meditare a fondo sugli eventi e sulle conseguenze di quel terribile conflitto che produsse rivolgimenti senza precedenti, cambiando il corso della storia in Europa e nel mondo. Il ricordo alla vittoria, la giusta e doverosa rivendicazione orgogliosa di tanti atti, di grandi valori, di nobile eroismo compiuto dai soldati italiani, la memoria delle loro sofferenze, i loro sacrifici hanno costituito e costituiscono patrimonio condiviso. Proprio il loro richiamo non consente di lasciare in ombra alcune pagine tristi e poco conosciute in quegli anni di guerre – pagine che vogliamo riportare alla luce con questo progetto di legge –, pagine che riguardano anche il funzionamento in qualche caso dei tribunali militari e la cosiddetta giustizia sommaria. Una prassi che includeva la fucilazione immediata, senza processo e persino il ricorso sconcertante, ma incoraggiato dal Comando supremo, alle decimazioni. Soldati messi a morte, estratti a sorte tra i reparti accusati di non aver resistito all'impetuosa avanzata nemica, di non aver eseguito ordini talvolta impossibili, di aver protestato per le difficili condizioni del fronte o per la sospensione delle licenze. Ricordare e capire – concludeva il Presidente – non vuol dire necessariamente assolvere o giustificare la memoria di quei mille e più soldati uccisi dai plotoni di esecuzioni interpella oggi la nostra coscienza di uomini liberi e il nostro senso di umanità".
Grazie.
PRESIDENTE
Collega Valdegamberi, prego.
Stefano VALDEGAMBERI (Gruppo Misto)
Il tema che discutiamo oggi in Consiglio, più che essere una semplice, diciamo, commemorazione/ricordo di tristi vicende storiche che sono avvenute, deve avere anche una funzione di insegnamento, come dice il detto latino "Historia magistra vitae", per evitare il ripetersi di certi errori e di certi fenomeni.
La Prima Guerra Mondiale: la storia la conosciamo un po' tutti, sappiamo quali erano le alleanze dell'Italia che poi improvvisamente cambiò linea, spinta da movimenti interventisti e da un'alleanza con imperi centrali, con l'impero austro-ungarico passò a un altro fronte con l'intento di liberare Trento e Trieste. Nonostante poi ci fu anche una proposta, un'offerta da parte dell'Austria di cedere il Trentino in cambio della neutralità, che non fu accettata. Abbiamo visto tante vicende tristi, che sono state oggi ricordate, anche sull'altopiano. Penso a una serie di battaglie avvenute sull'Ortigara che hanno visto sacrificare parecchi nostri alpini. Ci sono stati parecchi morti, credo che tra morti e feriti sono stati circa 24-25.000 (vado a memoria) in diverse battaglie. Io ho visto anche una rappresentazione, ho letto anche dei documenti dove i nostri soldati ritenevano una follia le scelte fatte dai loro Generali in un posto che non era né strategicamente importante, ma sembrava quasi una mera esecuzione di un ordine che bisognava eseguire per forza, anche se venivano fucilati in maniera impietosa dagli austriaci, i quali si meravigliavano del disprezzo della vita umana con cui si mandavano avanti le truppe italiane.
Nonostante questo, noi abbiamo poi dedicato a questi Generali illustri piazze, mentre forse ci siamo dimenticati dei soldati. Ci dimentichiamo di questi soldati che erano giovani, spesso con famiglia a casa, con figli, che sacrificavano la loro vita perché diretti in malo modo da una politica e da una strategia militare molto discutibile.
Ma al di là dei fatti storici, volevo entrare in questa analisi storica per cercare di capire questi fenomeni del passato, perché oggi non ce ne accorgiamo, ma si stanno ripetendo.
In quel tempo, se andiamo a guardare la stampa, i giornali di allora, che sono tutt'oggi ancora presenti, facevano la stessa propaganda bellicista che c'è oggi.
Uno di questi, cito uno per tutti, il "Corriere della Sera". Allora mi pare ci fosse un tale direttore Albertini che incitava alla guerra. Bisognava spronare l'Italia in ogni modo a combattere contro l'Austria, per forza anche cambiando anche lo schieramento, le alleanze precedenti, tant'è che noi abbiamo la fama che siamo quelli che cominciano una battaglia su un fronte e finiscono sempre su quello opposto. Abbiamo quindi questo tentativo di stimolare la guerra e c'è anche oggi: basta leggere i giornali, io quotidianamente leggo certi giornali, e sembra quasi che si cerchi lo scontro ad ogni costo. Mi chiedo chi ci sia dietro questa stampa, dietro questa propaganda, che è martellante. Invece di lanciare segnali di distensione, si cerca sempre un motivo, molte volte anche con delle fake news, per diffondere nell'opinione pubblica la paura e giustificare la quasi necessità di un intervento militare e di un riarmo dell'Italia.
Voglio ricordare che l'Italia, insieme all'Europa, oggi spende già parecchie risorse nelle armi e oggi il nemico è ormai quasi un incubo storico, è un nemico quasi immaginario, perché noi abbiamo sempre avuto nella nostra testa che il nemico viene da est, quando però noi siamo andati ben tre volte a est ad occupare quei territori. L'Italia è andata tre volte in Russia. Miei parenti sono morti in quella battaglia di Russia, che adesso non è più Russia, si chiama Ucraina, ma allora era sempre chiamata la "Campagna di Russia", e miei parenti hanno lasciato la loro vita lì. Siamo stati ben tre volte, anche in occasione della Guerra di Crimea: Ma anche in altre occasioni siamo stati presenti in quei territori per combattere contro gli altri. Gli occupanti siamo stati noi. Però, ci dimentichiamo di questo. Ricordo che quella volta che i russi vennero qui e sconfissero Napoleone poi tornarono a casa loro, non rimasero in Italia.
Se guardiamo i dati di oggi, i dati economici, vediamo che l'Unione europea spende 343 miliardi di euro, se aggiungiamo anche il Regno Unito arriviamo a 500 miliardi di euro, per la difesa e le armi, mentre la Russia spende (dati ufficiali 2024) 145 miliardi di euro. Il PIL dell'Italia nel 2024 è superiore a quello della Russia. La popolazione europea è di 450 milioni di abitanti, la Russia ha 144 milioni di abitanti. Ma di cosa abbiamo paura? Qual è il pericolo? Dobbiamo spendere altri 800 miliardi di euro, dopo che c'è anche un'alleanza come la NATO che, con gli americani, è pronta a intervenire? Non è che rischiamo di trovare l'alibi della paura, l'alibi di cercare il conflitto perché c'è qualche altro interesse importante dietro, magari nemmeno italiano, magari anche dall'altra parte dell'oceano? Questo perché dovremmo andare a comprare le armi da altri. Gli impegni presi dai nostri Governi sono quelli: sì, andate a combattere in Ucraina, però le armi le comperate da noi, altrimenti vi aumentiamo i dazi. Ci rendiamo conto che siamo in un vortice dove grandi interessi muovono le guerre e le guerre, da una parte e dall'altra, fanno morti, fanno vittime, fanno tragedie, come abbiamo detto oggi?
Non dobbiamo, quindi, diffondere la paura e cercare di promuovere la guerra, perché oggi vedo che gli stessi giornali interventisti dei primi del Novecento, quelli che sono rimasti, fanno una politica interventista anche oggi. Li leggo tutti i giorni per questo e vedo che le notizie sono create in maniera strumentale all'interventismo attuale. Ecco perché mi chiedo che interessi ci siano dietro queste cose.
Voglio far presente che addirittura si parla di arrivare al 5% del PIL – la NATO dice il 5% del PIL – che significa 110 miliardi di euro da destinare al riarmo. Vi rendete conto? Questo quando spendiamo il 6,2% del PIL per la sanità e abbiamo milioni di italiani che non riescono a curarsi in tempo utile, perché sono fermi in lista d'attesa e non hanno le risorse per andare nel privato. E lì facciamo i morti, stiamo ammazzando le persone! Quindi, cerchiamo di mettere le cose al giusto posto e cogliamo l'occasione da questi fatti storici per fare una riflessione sul presente. Non limitiamoci a fare una critica sul passato, ma facciamo una riflessione sul presente. Oggi spendiamo 3.400 euro per abitante del bilancio dello Stato per la sanità, la Francia 5.400 euro, la Germania 7.000 euro. È lì che dobbiamo investire. Abbiamo una popolazione sempre più fragile, sempre più anziana, che ha bisogno di prestazioni, ed è lì che dobbiamo mettere i miliardi, non nel riarmo, per rincorrere le fobie che sistematicamente vengono create in modo artificioso da grandi centri di interesse mondiale.
Ricordatevi – e concludo – che, una volta investiti i soldi in armi, queste armi non rimangono nei magazzini, ma presto o tardi vengono utilizzate. Del resto, una volta che crei un'economia di guerra, converti le fabbriche e metti in moto l'economia, una volta fatta la prima fornitura, fai anche la seconda, e per fare la seconda devi svuotare il magazzino, allora devi cercare di creare un conflitto da qualche parte del mondo. Non torni indietro. E questo è sempre successo in passato. Prima delle guerre vi è sempre stata una fase di grande riarmo, una fase in cui anche il mondo dell'industria premeva per questo, perché bisognava fare business, perché bisognava rilanciare l'industria. Sono le stesse motivazioni che stiamo dando oggi per risanare l'industria tedesca, che è in crisi. Dopo aver fatto gli errori del green, adesso facciamo il secondo errore del riarmo e rimettiamo in moto le fabbriche. Quindi, oltre ad aver messo fuori mercato il nostro sistema produttivo, dopo aver fatto il primo danno, invece di risolvere il danno, aggiungiamo un secondo danno.
Io voglio che questa riflessione di oggi, legittima, ci aiuti a portarla nel tempo presente e a cominciare a riflettere sulle scelte che stiamo per fare. Fermiamoci un attimo e non lasciamoci coinvolgere dal vortice della paura e dell'informazione che tende a creare e ad accentuare questa paura. Noi siamo forti. Usiamo bene i soldi che già destiniamo alla difesa, che sono già abbastanza. Usiamo meglio questi soldi, sprechiamo meno e cerchiamo di destinare più risorse alla guerra quotidiana che noi abbiamo tra le nostre mura domestiche.
Quanto all'invasione, non ci sarà certo un'invasione dell'Italia da parte della Russia, semmai l'invasione viene da altre parti del mondo e sta già avvenendo in silenzio, tant'è che noi diventeremo una minoranza all'interno del nostro stesso Paese. Questa è la vera invasione. È lì che dobbiamo investire. Invece, siamo distratti da questo e rincorriamo problemi che non esistono, dove nessuno ha mai dichiarato che vuole invaderci.
PRESIDENTE
Collega Venturini, prego.
Elisa VENTURINI (Forza Italia - Berlusconi - Autonomia per il Veneto)
Grazie, Presidente.
Io vorrei concentrarmi sul contenuto di questo progetto di legge, che ho anche voluto sottoscrivere. Non vuole essere, a mio avviso, un atto di accusa tout court a tutti i generali e i vertici dell'Esercito. Bisogna, a mio avviso, fare anche una valutazione del periodo storico in cui sono avvenute le fucilazioni. Noi dobbiamo pensare che oggi non è ammessa nel nostro Paese la pena di morte, invece all'epoca sì, con le fucilazioni. Oggi un ragazzo ventenne italiano non verrebbe mai mandato in una trincea a combattere; invece, durante la Prima guerra mondiale erano anche più giovani. Quindi, bisogna sempre contestualizzare quando si fanno delle valutazioni e delle revisioni. Va tenuto presente che all'epoca c'erano degli ufficiali, dei generali che dovevano cercare di far vincere il nostro Paese, che era in guerra, e che dovevano evitare l'invasione da parte dell'esercito austro-ungarico, che dopo la disfatta di Caporetto rischiava di arrivare addirittura fino a Bologna. Quindi, c'era una situazione dove andava tenuto l'esercito e ogni piccolo atto di insubordinazione prevedeva delle azioni spietate, perché veniva interpretato comunque come un atto che poteva mettere a repentaglio la tenuta dell'esercito e, quindi, poteva portare alla sconfitta dell'Italia.
Dico questo per contestualizzare, per capire anche la mentalità e le azioni che venivano compiute in quel momento, in un esercito, quello italiano, che, a differenza di altri eserciti europei, non era formato da professionisti, ma prevalentemente da contadini. Possiamo, dunque, capire come il nostro esercito registrasse il più alto numero di disertori rispetto agli altri eserciti europei. Erano ragazzi che, costretti a vivere in condizioni disumane al fronte, avevano semplicemente voglia di vivere, benché venissero predisposte le Case del soldato, che erano delle realtà dove si voleva in qualche maniera far riprendere e ritemprare i soldati, che quindi nelle retrovie avevano la possibilità di passare qualche momento di tranquillità, di ripresa. Venivano organizzati i teatri di burattini, c'era il cinematografo, venivano recitate le poesie. Ma a fronte di quello che loro vedevano e vivevano al fronte, nelle trincee, voi capite le Case del soldato che cosa potevano garantire in termini di benessere del soldato. Comunque, cercavano di raggiungere l'obiettivo disposto da coloro che erano a capo dell'esercito, perché era fondamentale il benessere dei soldati.
All'interno di queste Case del soldato... Se il collega Michieletto mi permette di parlare, proseguo con il mio intervento. Dicevo, all'interno di queste Case del soldato figure fondamentali erano quelle dei cappellani. Questo meriterebbe, tra l'altro, un capitolo a parte, cioè la figura di religiosi durante la guerra per monitorare lo stato d'animo dei soldati, per cercare di capire le condizioni in cui vivevano e per organizzare le loro attività quando non combattevano.
Dico tutto questo perché va fatta sicuramente una valutazione storica di tutto quello che si è verificato. Dunque, diventa fondamentale la ricerca storica da parte di una Commissione costituita da esperti e da professionisti che possano acquisire informazioni, che possano permettere di fare delle valutazioni e che possano, quindi, permettere anche di individuare le diverse fattispecie per fare delle valutazioni.
Mi permetto anche di aprire una parentesi sulla figura del disertore. Se tutti si fossero comportati come disertori, l'Italia sarebbe stata invasa, avremmo avuto un esercito che non sarebbe stato in grado di tenere, se noi guardiamo a quel momento storico. Però, guardiamo al fatto che erano ragazzi che avevano voglia di vivere. Allora, io direi che un pensiero va fatto a quei giovani che, nonostante tutto, sono rimasti lì a resistere, a combattere, verso i quali oggi non siamo mai abbastanza riconoscenti per tutto il sacrificio, per tutto il dolore, per tutto quello che hanno dovuto sopportare, per aver compiuto un dovere che gli è stato chiesto dal loro stato, dal loro Paese, e per aver dato la possibilità al nostro Paese di resistere in quelle condizioni.
Chiudo dicendo, quindi, che una ricerca diventa fondamentale per acquisire tutti gli elementi, ma non in maniera ideologica, per acquisire la realtà, per avere quelle evidenze anche scientifiche, se vogliamo, che vengono date da quanto viene raccolto dalle testimonianze e dagli elementi della ricerca, perché questo ci permette di costituire le basi per arrivare poi ad una riflessione seria.
PRESIDENTE
Collega Tommaso Razzolini, prego.
Tommaso RAZZOLINI (Fratelli d'Italia - Giorgia Meloni)
Grazie, Presidente.
Con quale diritto anzitutto storiografico si possono giudicare, con il metodo odierno, situazioni oggi neppure lontanamente concepibili, in frangenti nei quali l'esistenza stessa della nazione era in pericolo, come sull'altipiano nel 1916 o dopo Caporetto? Non c'era altra soluzione a una disciplina ferrea, che si rivelò, purtroppo, necessaria. Dopo Caporetto, le campagne venete erano percorse da migliaia di sbandati e non si contavano gli atti di violenza anche contro i civili.
Riguardo al soldato fucilato a Noventa Padovana per un sigaro, al contrario, quel soldato fu fucilato perché fece un gesto di scherno al generale Andrea Graziani, mentre passava in visita al reparto nei terribili giorni dopo Caporetto, quando si verificarono episodi di insubordinazione anche violenta e vari atti di teppismo da parte di sbandati. Ciò non era minimamente tollerabile. Le polemiche sul sigaro furono, peraltro, montate ad arte dalla propaganda antimilitarista e scandalistica dell'"Avanti!" nel primo dopoguerra.
Si noti che il citato generale Graziani, veneto di Bardolino, era amatissimo sia dagli alpini, che comandò sul Pasubio nel 1916, che dai soldati della Legione cecoslovacca, che guidò nel 1918. A lui spetta il merito di avere gestito con fermezza la disciplina nelle retrovie dopo Caporetto. Lo stesso citatissimo Emilio Lussu, in quei frangenti, fece fucilare un soldato perché picchiò un ufficiale. Graziani punì immediatamente, come documentato, casi di saccheggio, stupro e violenza. Cosa si sarebbe dovuto fare in quei frangenti di diverso, in quelle condizioni storiche? La stessa Commissione d'inchiesta su Caporetto, costituita dalla politica al solo fine di scaricare sui militari i fatti del 1917, ammise testualmente: "Un generale, noto per la sua energia, venne chiamato a mantenere la disciplina e a regolare il movimento nelle retrovie. Le ferree misure da esso adottate valsero a impedire che lo sbandamento dilagasse all'interno del paese e che si ritrovassero i saccheggi verificatisi". Riferendosi all'operato di Graziani, la Commissione scrisse: "Questi energici provvedimenti portarono a ottimi risultati". Sicuramente la situazione era difficile. Qui ci sono alcuni atti, come le fucilazioni: due soldati furono fucilati per saccheggio e violenza alle donne, altri due soldati per scassinamento e uso di abito borghese, tre borghesi per saccheggio, un soldato per saccheggio, dodici soldati per violenza in una casa abitata. La situazione era veramente difficile e noi forse, oggi, andiamo male a contestualizzarla. A Biadene è stata violentata una bambina, stuprata da uno, poi, fucilato senza processo.
Al collega Masolo voglio dire che condivide lo stesso giudizio negativo su Cadorna come Mussolini e Farinacci, mentre Nello Rosselli lo stimava. Nello Rosselli era uno storico giornalista antifascista.
Alla collega Scatto ricordo che a Cercivento non ci fu nessuna decimazione. Ci furono quattro fucilati per essersi rifiutati di eseguire un attacco, poi anche riuscito. È giusto avere pietà per i più deboli e per i più sfortunati, ma non si può porli tra i protagonisti della storia e onorarli alla stregua di quanti seppero tenacemente combattere fino alla vittoria.
PRESIDENTE
Collega Razzolini, poi due cose le preciso.
Prego, consigliere Marzio Favero.
Marzio FAVERO (Liga Veneta per Salvini Premier)
Mi rivolgo al collega Razzolini, perché è giovane e peraltro con lui ho anche un bel rapporto personale, per fargli presente quanto sono fragili certi concetti che sono stati costruiti tanto sul piano giuridico quanto su quello culturale.
Il Graziani, che abbiamo citato prima, fece giustiziare un soldato, a seconda delle versioni, perché quel soldato gli rivolse un gesto irrispettoso oppure perché semplicemente non si levò il sigaro. Io mi chiedo se si possa disporre della vita di una persona perché quella persona ha fatto un gesto irrispettoso, dimenticandosi il fatto che, magari, era sfuggito da una situazione di guerra terribile, eccetera. Ma non è questa la cosa più interessante. Mi interessava di più il riferimento al fatto che abbia guidato la Legione e i cecoslovacchi. È noto. Chi erano i cecoslovacchi della Legione che è stata impiegata qui anche sul fronte del Piave? Per l'Impero austroungarico erano traditori. Per il diritto internazionale erano prigionieri, e il diritto internazionale dell'epoca vietava il loro impiego militare contro il Paese d'origine.
Noi italiani consideravamo traditori coloro che si erano arresi al nemico, anche se magari erano stati costretti alla resa. Gli austroungarici, quando prendevano gli esponenti, i componenti della Legione romena li impiccavano direttamente, tant'è vero che a Conegliano ‒ nostra zona ‒ c'è anche una via intitolata a una decina di loro, che vennero uccisi brutalmente. Erano tutti ragazzini spinti da sentimenti patriottici.
Il generale Graziani guidò una formazione militare che all'epoca era considerata irregolare, di gente che dai nemici era avvertita come "traditori", violando, quindi, tutti quei princìpi che, però, lo stesso generale Graziani applicava ferocemente contro i soldati italiani che riteneva potessero essere dei traditori o anche più semplicemente degli sbandati. I due concetti si sovrappongono. Sottolineo questo aspetto perché è difficile esprimere una valutazione. Alle volte mi chiedo persino se sia giusto. Senz'altro ci furono uomini che compirono atti di valore.
Noi oggi non togliamo le medaglie al merito, non togliamo i riconoscimenti che sono stati dati a soldati che si sono distinti con eroismo. Ci limitiamo a un'operazione molto più umile: riconoscere la dignità a quelle persone che sono state degradate sul piano del giudizio pubblico, spesso senza essersi meritate tale degradazione. Senz'altro accoglieremo quella parte dell'emendamento che riguarda la distinzione tra coloro che possono essere "riabilitati" e coloro che, invece, si resero responsabili di atti atroci, come le violenze sui civili, in modo particolare sui minori e le violenze sessuali.
Qualcuno, poi, potrebbe anche ricordarci che non esistono eserciti puliti. C'è uno studio di Browning su un gruppo di poliziotti tedeschi che finirono con l'essere impiegati per lo sterminio dai tedeschi, che dimostra come nelle situazioni estreme non solo quei soldati, ma anche i soldati degli eserciti americani, inglesi, eccetera, si siano macchiati di crimini terribili. Gente sottoposta a pressioni psicologiche inverosimili può avere cedimenti, andare fuori di testa. Lo stesso soldato che oggi commette un crimine domani può distinguersi per il suo valore e salvare qualcuno. È la tragedia all'interno della tragedia.
Proprio per questo dico che dobbiamo confrontarci sugli emendamenti, ma ricordiamoci che il nostro obiettivo, molto umile, non è disconoscere il valore di quanti si sono sacrificati, ma semplicemente restituire dignità a coloro che ingiustamente si sono trovati esposti a una "damnatio memoriae" non meritata.
PRESIDENTE
Collega Camani, in discussione generale, prego.
Vanessa CAMANI (Partito Democratico Manildo Presidente)
Le parole che abbiamo sentito in quest'Aula nel corso della discussione generale su questo progetto di legge sono peggio di quelle che mi sarei aspettata leggendo i giornali.
Vorrei capire, soprattutto dai colleghi di Fratelli d'Italia...
PRESIDENTE
Collega Formaggio, stamattina la seduta è stata tranquilla, perfetta. Dobbiamo creare un Regolamento sulla sua figura e sul suo comportamento in Aula? Non è possibile che ogni volta che arriva lei viene disturbato qualsiasi intervento.
Collega Camani, prego.
Vanessa CAMANI (Partito Democratico Manildo Presidente)
Da Fratelli d'Italia perché è dal vostro Gruppo che si sono levate le critiche più circostanziate a questo progetto di legge. Vorrei sapere esattamente perché ritenete che l'onore vada concesso solo a chi ha difeso la Patria, senza chiedervi quale sia la Patria che vale la pena, che sia autorevole difendere.
Collega Scatto, certo, ci sarà la Commissione che in base alla ricostruzione storica deciderà chi merita la riabilitazione, chi merita l'onore, ma è chiaro che la discussione che si sta svolgendo in quest'Aula non è una discussione tecnica, storiografica. Non possiamo eludere il punto politico di ciò che sta avvenendo oggi in questa discussione generale. Il fatto di chi è stato punito con la pena di morte per un reato comune, che neanche nel 1914 era ammesso in questo Paese, è evidente che non è oggetto dell'interesse storiografico tantomeno politico di questa discussione.
Quello che, invece, dobbiamo chiarire per capire da che parte stiamo in quest'Aula è se i militari italiani che finirono davanti al plotone di esecuzione per i reati contro la disciplina militare possono essere riabilitati oppure no. Ed è qui che c'è una spaccatura profonda tra il centrosinistra e una parte del centrodestra. Non è solo una questione giuridica, cosa dicono le leggi, cosa dicono i tribunali. Decidere se è giusto, onorevole che una Patria uccida il proprio militare che diserta è una questione morale e politica, che ha fatto in questo Paese milioni di morti, vittime di questo militarismo, che ancora, dal 1914, evidentemente non è in grado di abbandonare la destra italiana. L'ammutinamento, la diserzione, la disobbedienza contro una Patria ingiusta e per una guerra ingiusta sono accettabili per la destra di questa Regione? È ingiusta la guerra che ha trascinato milioni di uomini dentro gli aspetti più terribili e feroci del primo conflitto mondiale ed è ingiusta la Patria che non difende la giustizia, la libertà e la verità.
La Patria, cari colleghi di Fratelli d'Italia, non è un'entità sacra. La Patria ritrova la sacralità nella capacità che ha di praticare valori onorevoli. La storia di questo Paese racconta di Patrie italiane che questi valori onorevoli non li hanno praticati. Chi rifiuta una Patria che manda al massacro i propri figli è da condannare, sì o no? Chi diserta di combattere per una Patria che emana leggi razziali e uccide gli oppositori politici sta dalla parte giusta o dalla parte sbagliata della storia?
È nell'ambiguità di queste risposte che date ‒ quarant'anni fa, ottant'anni fa, come oggi ‒ che sta la distorsione della Patria. La Patria che va celebrata e difesa, per noi, è quella dell'umanità, della giustizia, della libertà, e i veri patrioti sono quelli che celebrano questi valori.
Quando la destra, finalmente, in Italia si convincerà a leggere la storia con gli occhiali dei giusti, forse sarà in grado di governare questo Paese.
PRESIDENTE
Permettetemi brevemente, anche da questo microfono, ma sapete che oggi sono un uomo solo al comando.
Questo progetto di legge parte da incontri tra studiosi, storici, persone che hanno approfondito questo tema, ma soprattutto persone che hanno visto altri Paesi d'Europa e del mondo riabilitare chi è stato passato per le armi in maniera veloce durante sicuramente uno dei conflitti più atroci che il mondo abbia visto, quello che ha fatto il Regno Unito a cavallo dell'anno 2000, che ha fatto un'amnistia storica tout-court, seguito dalla Nuova Zelanda, dal Canada, restituendo veramente l'onore a chi dei 300 fucilati del Commonwealth venne passato per le armi durante il primo conflitto mondiale. Stesso percorso fatto dalla Francia, anche in questo caso con la restituzione collettiva di tutti i fucilati della Prima Guerra Mondiale, creando all'Hôtel des Invalides (chi non lo ha mai visto a Parigi faccia un salto, lo vada a vedere) lo spazio per chi è stato fucilato durante la Prima Guerra Mondiale.
Due Paesi che, dal punto di vista militare, probabilmente hanno una storia più intensa e più strutturata del nostro.
I tentativi fatti nelle Commissioni di Senato e Camera, nel nostro Parlamento, terminati con una ‒ chiamiamola così ‒ apposizione di lapide quasi di nascosto, fatta all'Altare della Patria, non rendono giustizia a persone che nulla avevano fatto di male e nulla dovevano, in teoria, temere dal proprio esercito.
Alcune precisazioni. Collega Razzolini, nessuno con questa legge voleva riabilitare chi ha compiuto reati contro la popolazione o contro donne o contro famiglie inermi. La relazione della legge parla chiaro. Magari lo espliciteremo meglio nel testo di legge, ma la relazione parla chiaro.
Collega Venturini, gli eserciti degli altri Paesi d'Europa non avevano professionisti. Erano tutte persone che venivano chiamate dal servizio di leva o da coscrizione obbligatoria per andare ad alimentare gli eserciti durante un conflitto, che non erano sicuramente molto diversi dai nostri reparti. Quindi, non c'è differenza tra una parte e l'altra. La differenza sta nei numeri. L'Italia ha utilizzato, specialmente prima di Caporetto, e non dopo... Infatti, il cambio di passo c'è stato anche in quello che, poi, i militari esprimevano sul campo di battaglia, proprio perché c'era una conduzione diversa delle pene che venivano comminate.
Quello che noi stiamo facendo, affidato a degli storici e non a una Commissione fatta da politici, è la possibilità, ripeto, recuperando storicamente atti che ad esempio sono presenti anche negli atti della Commissione d'inchiesta post Caporetto che approfondì anche il tema delle esecuzioni e delle fucilazioni del 1919 e poi venne immediatamente nascosta in qualche cassetto e non diede seguito ai lavori fatti, è una cosa che viene fatta in Veneto e in Friuli perché in queste terre dal primo all'ultimo giorno di guerra si è combattuto e si è fatto di tutto e di più in quel periodo.
Mi fermo qui. Adesso c'è il punto emendamenti. Anche essendo ottimista penso che non riusciamo a votare la legge oggi. Quindi, chi è interessato e i Capigruppo, perché poi c'è la Capigruppo, è invitato a rimanere qui. Farei il punto emendamenti in questo momento in Sala del Leone.
Riprendiamo i lavori, con l'articolato, martedì mattina alle ore 10.30.
Grazie.
La Seduta termina alle ore 18.02
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Il Consigliere segretario
Erika BALDIN
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Il Presidente
Roberto CIAMBETTI
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Resoconto stenotipico a cura di:
Cedat 85
Revisione e coordinamento testo a cura di:
Maria Concetta Miccoli
Elaborazione testo a cura di:
Maria Concetta Miccoli
PROCESSO VERBALE
SEDUTA PUBBLICA N. 191
SEDUTA PUBBLICA N. 191
MARTEDì 16 SETTEMBRE 2025
PRESIDENZA
PRESIDENTE ROBERTO CIAMBETTI
PROCESSO VERBALE REDATTO A CURA DELL'UNITà ASSEMBLEA
INDICE
Processo verbale della 191ª seduta pubblica – martedì 16 settembre 2025
Processo verbale della 191ª seduta pubblica – martedì 16 settembre 2025
- Approvazione verbali delle sedute precedenti
- Comunicazioni della Presidenza del Consiglio
- Interrogazioni e interpellanze
- Interrogazioni a risposta scritta iscritte all'ordine del giorno ai sensi dell'articolo 111, comma 4 del Regolamento
- Piano triennale di massima 2025-2027 delle iniziative e degli interventi nel settore dell'immigrazione. Legge regionale 30 gennaio 1990, n. 9 , "Interventi nel settore dell'immigrazione" (Proposta di deliberazione amministrativa n. 93) APPROVATO (Deliberazione n. 58/2025)
- Ordine del giorno presentato dalla consigliera Ostanel relativo a "Dotazioni finanziarie regionali per l'attuazione del piano triennale immigrazione - contributi ex art. 8 l.r. 9/1990" RESPINTO
- Proposta di modifica del Regolamento del Consiglio regionale d'iniziativa dei consiglieri Ciambetti, Soranzo, Zottis, Sponda e Baldin relativa a "Modifiche del Regolamento regionale 18 febbraio 2022, n. 1 "Regolamento interno di amministrazione e organizzazione ai sensi dell'articolo 2 della legge regionale 31 dicembre 2012, n. 53 'Autonomia del Consiglio regionale'"". (Proposta di regolamento interno n. 5) APPROVATA (Deliberazione n.59 /2025)
- Relazione sull'attività del Garante regionale dei diritti della persona nell'anno 2024". (Rendicontazione n. 261) APPROVATA (Deliberazione n. 60/2025)
- Progetto di legge di iniziativa dei consiglieri Ciambetti, Villanova, Barbisan, Favero, Pan, Maino, Rizzotto, Zecchinato, Dolfin, Sponda, Vianello, Scatto, Cecchetto e Venturini relativa a "Disposizioni per la ricerca storica sulle fucilazioni e la commemorazione dei fucilati durante la Prima Guerra Mondiale nel territorio della Regione Veneto". (Progetto di legge n. 89) INIZIO
- Votazioni ai sensi dell'articolo 50 comma 4 dello Statuto.
La seduta si svolge a Venezia in Palazzo Ferro-Fini, sede del Consiglio regionale, secondo le modalità ordinarie.
I lavori si svolgono sulla base dell'ordine del giorno prot. n. 12203 dell'11 settembre 2025.
Il Presidente CIAMBETTI, alle ore 10.33, comunica che l'inizio della seduta è rinviato alle ore 10.50.
Assume la presidenza il Presidente Roberto Ciambetti.
Il PRESIDENTE dichiara aperta la seduta alle ore 11.05.
Assume le funzioni di Consigliere segretario la consigliera Alessandra Sponda.
Punto n. 1) all'ordine del giorno
I lavori si svolgono sulla base dell'ordine del giorno prot. n. 12203 dell'11 settembre 2025.
Il Presidente CIAMBETTI, alle ore 10.33, comunica che l'inizio della seduta è rinviato alle ore 10.50.
Assume la presidenza il Presidente Roberto Ciambetti.
Il PRESIDENTE dichiara aperta la seduta alle ore 11.05.
Assume le funzioni di Consigliere segretario la consigliera Alessandra Sponda.
Punto n. 1) all'ordine del giorno
Approvazione verbali delle sedute precedenti [RESOCONTO]
Il PRESIDENTE, poiché nessun consigliere chiede di fare osservazioni, dichiara che si intende approvato il processo verbale della 190a seduta pubblica di martedì 9 settembre 2025.
Punto n. 2) all'ordine del giorno
Comunicazioni della Presidenza del Consiglio [RESOCONTO]
Il PRESIDENTE comunica i congedi del Presidente della Giunta regionale Zaia e del consigliere Soranzo.
Punto n. 3) all'ordine del giorno
Interrogazioni e interpellanze [RESOCONTO]
Ai sensi dell'art. 114, comma 3 del Regolamento l'elenco delle interrogazioni e delle interpellanze, allegato alla Convocazione, è dato per letto.
Punto n. 5) all'ordine del giorno
Interrogazioni a risposta scritta iscritte all'ordine del giorno ai sensi dell'articolo 111, comma 4 del Regolamento [RESOCONTO]
n. 727 del 22.05.2025
presentata dai consiglieri Zanoni e Masolo
"Abbattimento alberi durante il periodo di nidificazione: quali interventi regolatori per impedire la sostanziale vanificazione della direttiva uccelli?"
Interviene il consigliere Zanoni (Alleanza Verdi e Sinistra) che illustra l'IRS in oggetto.
Interviene l'assessore Corazzari che risponde per conto della Giunta regionale.
Interviene il consigliere Zanoni (Alleanza Verdi e Sinistra) in sede di replica.
Punto 6) all'ordine del giorno
Piano triennale di massima 2025-2027 delle iniziative e degli interventi nel settore dell'immigrazione. Legge regionale 30 gennaio 1990, n. 9 , "Interventi nel settore dell'immigrazione" (Proposta di deliberazione amministrativa n. 93) APPROVATO (Deliberazione n. 58/2025) [RESOCONTO]
Ripresa della trattazione della PDA n. 93 iniziata nella seduta del 9 settembre 2025 con la relazione di maggioranza del consigliere Giacomin.
Interviene la consigliera Ostanel (Il Veneto che Vogliamo) che svolge la relazione di minoranza per conto della Sesta Commissione consiliare.
In discussione generale intervengono i consiglieri Masolo (Alleanza Verdi e Sinistra) e Lorenzoni (Gruppo Misto).
Il PRESIDENTE dichiara chiusa la discussione generale.
Interviene l'assessore Corazzari in sede di replica.
Si passa all'esame dell'ordine del giorno.
ODG n. B1
Ordine del giorno presentato dalla consigliera Ostanel relativo a "Dotazioni finanziarie regionali per l'attuazione del piano triennale immigrazione - contributi ex art. 8 l.r. 9/1990" RESPINTO [RESOCONTO]
Interviene la consigliera Ostanel (Il Veneto che Vogliamo) che illustra l'ordine del giorno in oggetto.
Il PRESIDENTE pone in votazione, col sistema elettronico in modalità telematica, l'ordine del giorno in oggetto.
Il Consiglio non approva
Il PRESIDENTE pone in votazione, col sistema elettronico in modalità telematica, la proposta di deliberazione amministrativa n. 93.
Il Consiglio approva
Punto 7) all'ordine del giorno
Proposta di modifica del Regolamento del Consiglio regionale d'iniziativa dei consiglieri Ciambetti, Soranzo, Zottis, Sponda e Baldin relativa a "Modifiche del Regolamento regionale 18 febbraio 2022, n. 1 "Regolamento interno di amministrazione e organizzazione ai sensi dell'articolo 2 della legge regionale 31 dicembre 2012, n. 53 'Autonomia del Consiglio regionale'"". (Proposta di regolamento interno n. 5) APPROVATA (Deliberazione n.59 /2025) [RESOCONTO]
Il consigliere Piccinini dà per letta la relazione illustrativa per conto della Prima Commissione consiliare.
Si passa all'esame dell'articolato.
I venti articoli che costituiscono la proposta di regolamento interno in esame, posti in votazione separatamente col sistema elettronico in modalità telematica, sono approvati nel testo presentato dalla Commissione consiliare competente.
Il PRESIDENTE pone in votazione, col sistema elettronico in modalità telematica, la proposta di regolamento interno n. 5 nel suo complesso.
Il Consiglio approva.
Punto 8) all'ordine del giorno
Relazione sull'attività del Garante regionale dei diritti della persona nell'anno 2024". (Rendicontazione n. 261) APPROVATA (Deliberazione n. 60/2025) [RESOCONTO]
Intervengono i consiglieri Favero (Liga Veneta per Salvini Premier), che svolge la relazione di maggioranza per conto della Prima Commissione consiliare, e Luisetto (Partito Democratico Manildo Presidente), che svolge la relazione di minoranza per conto della Prima Commissione consiliare.
La seduta è sospesa alle ore 12.57 per una pausa dei lavori consiliari.
La seduta riprende alle ore 14.51.
In discussione generale interviene la consigliera Ostanel (Il Veneto che Vogliamo).
La seduta è sospesa alle ore 15.00 per tumulto in Aula.
La seduta riprende alle ore 15.01.
La consigliera Ostanel (Il Veneto che Vogliamo) prosegue il suo intervento.
Il PRESIDENTE richiama il consigliere Formaggio, ai sensi dell'articolo 79, comma 1 del Regolamento.
In discussione generale intervengono i consiglieri Masolo (Alleanza Verdi e Sinistra), Maino (Zaia Presidente), Formaggio (Fratelli d'Italia - Giorgia Meloni), Lorenzoni (Gruppo Misto).
La consigliera Ostanel (Il Veneto che Vogliamo) interviene in richiamo al Regolamento per chiedere alla Presidenza di verificare il verbale della seduta in relazione alle dichiarazioni del consigliere Formaggio e propone alla Presidenza l'applicazione dell'art. 79 del regolamento, qualora ravvisati i presupposti.
In discussione generale intervengono i consiglieri Corsi (Liga Veneta per Salvini Premier) e Luisetto (Partito Democratico Manildo Presidente).
Il PRESIDENTE dichiara chiusa la discussione generale.
L'assessore Lanzarin interviene in sede di replica.
In dichiarazione di voto finale intervengono i consiglieri Masolo (Alleanza Verdi e Sinistra), Ostanel (Il Veneto che Vogliamo), che inoltre rammenta la richiesta espressa nel precedente intervento di richiamo al Regolamento.
Il PRESIDENTE, anche a seguito di verifica richiesta dalla consigliera Ostanel, richiama il consigliere Formaggio per affermazioni contrarie allo Statuto della Regione, esortando lo stesso consigliere a mantenere toni conformi al contesto istituzionale nonché a principi e regole statutarie.
In dichiarazione di voto intervengono i consiglieri Ostanel (Il Veneto che Vogliamo), che prosegue il suo intervento, Villanova (Zaia Presidente), Luisetto (Partito Democratico Manildo Presidente), Pavanetto (Fratelli d'Italia - Giorgia Meloni) e Bozza (Forza Italia – Berlusconi – Autonomia per il Veneto).
Il PRESIDENTE pone in votazione, col sistema elettronico in modalità telematica, la rendicontazione n. 261.
Il Consiglio approva.
Punto 9) all'ordine del giorno
Progetto di legge di iniziativa dei consiglieri Ciambetti, Villanova, Barbisan, Favero, Pan, Maino, Rizzotto, Zecchinato, Dolfin, Sponda, Vianello, Scatto, Cecchetto e Venturini relativa a "Disposizioni per la ricerca storica sulle fucilazioni e la commemorazione dei fucilati durante la Prima Guerra Mondiale nel territorio della Regione Veneto". (Progetto di legge n. 89) INIZIO [RESOCONTO]
Interviene il consigliere Favero (Liga Veneta per Salvini Premier) che svolge la relazione di maggioranza per conto della Sesta Commissione consiliare.
IL PRESIDENTE annuncia il deposito degli emendamenti nn. A12, A13, A14, A15, A16 ed A17 ed assegna venti minuti per la presentazione di eventuali subemendamenti.
Interviene la consigliera Camani (Partito Democratico Manildo Presidente) che svolge la relazione di minoranza per conto della Sesta Commissione consiliare.
Durante l'intervento della consigliera Camani assume le funzioni di Consigliere segretario la consigliera Erika Baldin.
In discussione generale intervengono i consiglieri Masolo (Alleanza Verdi e Sinistra), Pavanetto (Fratelli d'Italia - Giorgia Meloni), Scatto (Zaia Presidente), Sandonà (Zaia Presidente), Valdegamberi (Gruppo Misto), Venturini (Forza Italia - Berlusconi - Autonomia per il Veneto), Razzolini (Fratelli d'Italia - Giorgia Meloni), Favero (Liga Veneta per Salvini Premier), Camani (Partito Democratico Manildo Presidente), Ciambetti (Liga Veneta per Salvini Premier).
Il PRESIDENTE dichiara chiusa la seduta.
Il Consiglio regionale è convocato martedì 23 settembre 2025 alle ore 10.30 con la prosecuzione dell'articolato collegato al progetto di legge n. 89.
La seduta termina alle ore 18.02.
Votazioni ai sensi dell'articolo 50 comma 4 dello Statuto.
Votazione aperta per il punto:
PDA n. 93 - ODGB01
Effettuata la votazione si hanno i seguenti risultati:
Consiglieri presenti: 41
Votanti: 41
Favorevoli: 9
Contrari: 32
Astenuti: 0
Non Votanti: 0
Quorum: Semplice 1/2 + 1
Esito: RESPINTA
PDA n. 93 - ODGB01
Effettuata la votazione si hanno i seguenti risultati:
Consiglieri presenti: 41
Votanti: 41
Favorevoli: 9
Contrari: 32
Astenuti: 0
Non Votanti: 0
Quorum: Semplice 1/2 + 1
Esito: RESPINTA
Presenti:
Andreoli Marco, Baldin Erika, Barbisan Fabiano, Bet Roberto, Bigon Annamaria, Bisaglia Simona, Boron Fabrizio, Bozza Alberto, Camani Vanessa, Casali Stefano, Cavinato Elisa, Cecchellero Andrea, Centenaro Giulio, Cestaro Silvia, Ciambetti Roberto, Corsi Enrico, Dolfin Marco, Favero Marzio, Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Lorenzoni Arturo, Luisetto Chiara, Maino Silvia, Masolo Renzo, Michieletto Gabriele, Montanariello Jonatan, Ostanel Elena, Pavanetto Lucas, Piccinini Tomas, Puppato Giovanni, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Rizzotto Silvia, Scatto Francesca, Sponda Alessandra, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zanoni Andrea, Zecchinato Marco
Votanti:
Andreoli Marco, Baldin Erika, Barbisan Fabiano, Bet Roberto, Bigon Annamaria, Bisaglia Simona, Boron Fabrizio, Bozza Alberto, Camani Vanessa, Casali Stefano, Cavinato Elisa, Cecchellero Andrea, Centenaro Giulio, Cestaro Silvia, Ciambetti Roberto, Corsi Enrico, Dolfin Marco, Favero Marzio, Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Lorenzoni Arturo, Luisetto Chiara, Maino Silvia, Masolo Renzo, Michieletto Gabriele, Montanariello Jonatan, Ostanel Elena, Pavanetto Lucas, Piccinini Tomas, Puppato Giovanni, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Rizzotto Silvia, Scatto Francesca, Sponda Alessandra, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zanoni Andrea, Zecchinato Marco
Assenti:
Brescacin Sonia, Cecchetto Milena, Cestari Laura, Formaggio Joe, Pan Giuseppe, Possamai Gianpiero, Sandonà Luciano, Soranzo Enoch, Zaia Luca, Zottis Francesca
Non Votanti:
NESSUN NON VOTANTE
Favorevoli:
Baldin Erika, Bigon Annamaria, Camani Vanessa, Lorenzoni Arturo, Luisetto Chiara, Masolo Renzo, Montanariello Jonatan, Ostanel Elena, Zanoni Andrea
Contrari:
Andreoli Marco, Barbisan Fabiano, Bet Roberto, Bisaglia Simona, Boron Fabrizio, Bozza Alberto, Casali Stefano, Cavinato Elisa, Cecchellero Andrea, Centenaro Giulio, Cestaro Silvia, Ciambetti Roberto, Corsi Enrico, Dolfin Marco, Favero Marzio, Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Maino Silvia, Michieletto Gabriele, Pavanetto Lucas, Piccinini Tomas, Puppato Giovanni, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Rizzotto Silvia, Scatto Francesca, Sponda Alessandra, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zecchinato Marco
Astenuti:
NESSUN ASTENUTO
Andreoli Marco, Baldin Erika, Barbisan Fabiano, Bet Roberto, Bigon Annamaria, Bisaglia Simona, Boron Fabrizio, Bozza Alberto, Camani Vanessa, Casali Stefano, Cavinato Elisa, Cecchellero Andrea, Centenaro Giulio, Cestaro Silvia, Ciambetti Roberto, Corsi Enrico, Dolfin Marco, Favero Marzio, Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Lorenzoni Arturo, Luisetto Chiara, Maino Silvia, Masolo Renzo, Michieletto Gabriele, Montanariello Jonatan, Ostanel Elena, Pavanetto Lucas, Piccinini Tomas, Puppato Giovanni, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Rizzotto Silvia, Scatto Francesca, Sponda Alessandra, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zanoni Andrea, Zecchinato Marco
Votanti:
Andreoli Marco, Baldin Erika, Barbisan Fabiano, Bet Roberto, Bigon Annamaria, Bisaglia Simona, Boron Fabrizio, Bozza Alberto, Camani Vanessa, Casali Stefano, Cavinato Elisa, Cecchellero Andrea, Centenaro Giulio, Cestaro Silvia, Ciambetti Roberto, Corsi Enrico, Dolfin Marco, Favero Marzio, Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Lorenzoni Arturo, Luisetto Chiara, Maino Silvia, Masolo Renzo, Michieletto Gabriele, Montanariello Jonatan, Ostanel Elena, Pavanetto Lucas, Piccinini Tomas, Puppato Giovanni, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Rizzotto Silvia, Scatto Francesca, Sponda Alessandra, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zanoni Andrea, Zecchinato Marco
Assenti:
Brescacin Sonia, Cecchetto Milena, Cestari Laura, Formaggio Joe, Pan Giuseppe, Possamai Gianpiero, Sandonà Luciano, Soranzo Enoch, Zaia Luca, Zottis Francesca
Non Votanti:
NESSUN NON VOTANTE
Favorevoli:
Baldin Erika, Bigon Annamaria, Camani Vanessa, Lorenzoni Arturo, Luisetto Chiara, Masolo Renzo, Montanariello Jonatan, Ostanel Elena, Zanoni Andrea
Contrari:
Andreoli Marco, Barbisan Fabiano, Bet Roberto, Bisaglia Simona, Boron Fabrizio, Bozza Alberto, Casali Stefano, Cavinato Elisa, Cecchellero Andrea, Centenaro Giulio, Cestaro Silvia, Ciambetti Roberto, Corsi Enrico, Dolfin Marco, Favero Marzio, Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Maino Silvia, Michieletto Gabriele, Pavanetto Lucas, Piccinini Tomas, Puppato Giovanni, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Rizzotto Silvia, Scatto Francesca, Sponda Alessandra, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zecchinato Marco
Astenuti:
NESSUN ASTENUTO
Votazione aperta per il punto:
PDA n. 93 - VOTAZIONE FINALE
Effettuata la votazione si hanno i seguenti risultati:
Consiglieri presenti: 41
Votanti: 41
Favorevoli: 32
Contrari: 0
Astenuti: 9
Non Votanti: 0
Quorum: Semplice 1/2 + 1
Esito: APPROVATA
PDA n. 93 - VOTAZIONE FINALE
Effettuata la votazione si hanno i seguenti risultati:
Consiglieri presenti: 41
Votanti: 41
Favorevoli: 32
Contrari: 0
Astenuti: 9
Non Votanti: 0
Quorum: Semplice 1/2 + 1
Esito: APPROVATA
Presenti:
Andreoli Marco, Baldin Erika, Barbisan Fabiano, Bet Roberto, Bigon Annamaria, Bisaglia Simona, Boron Fabrizio, Bozza Alberto, Camani Vanessa, Casali Stefano, Cavinato Elisa, Cecchellero Andrea, Centenaro Giulio, Cestaro Silvia, Ciambetti Roberto, Corsi Enrico, Dolfin Marco, Favero Marzio, Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Lorenzoni Arturo, Luisetto Chiara, Maino Silvia, Masolo Renzo, Michieletto Gabriele, Montanariello Jonatan, Ostanel Elena, Pavanetto Lucas, Piccinini Tomas, Puppato Giovanni, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Rizzotto Silvia, Scatto Francesca, Sponda Alessandra, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zanoni Andrea, Zecchinato Marco
Votanti:
Andreoli Marco, Baldin Erika, Barbisan Fabiano, Bet Roberto, Bigon Annamaria, Bisaglia Simona, Boron Fabrizio, Bozza Alberto, Camani Vanessa, Casali Stefano, Cavinato Elisa, Cecchellero Andrea, Centenaro Giulio, Cestaro Silvia, Ciambetti Roberto, Corsi Enrico, Dolfin Marco, Favero Marzio, Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Lorenzoni Arturo, Luisetto Chiara, Maino Silvia, Masolo Renzo, Michieletto Gabriele, Montanariello Jonatan, Ostanel Elena, Pavanetto Lucas, Piccinini Tomas, Puppato Giovanni, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Rizzotto Silvia, Scatto Francesca, Sponda Alessandra, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zanoni Andrea, Zecchinato Marco
Assenti:
Brescacin Sonia, Cecchetto Milena, Cestari Laura, Formaggio Joe, Pan Giuseppe, Possamai Gianpiero, Sandonà Luciano, Soranzo Enoch, Zaia Luca, Zottis Francesca
Non Votanti:
NESSUN NON VOTANTE
Favorevoli:
Andreoli Marco, Barbisan Fabiano, Bet Roberto, Bisaglia Simona, Boron Fabrizio, Bozza Alberto, Casali Stefano, Cavinato Elisa, Cecchellero Andrea, Centenaro Giulio, Cestaro Silvia, Ciambetti Roberto, Corsi Enrico, Dolfin Marco, Favero Marzio, Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Maino Silvia, Michieletto Gabriele, Pavanetto Lucas, Piccinini Tomas, Puppato Giovanni, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Rizzotto Silvia, Scatto Francesca, Sponda Alessandra, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zecchinato Marco
Contrari:
NESSUN CONTRARIO
Astenuti:
Baldin Erika, Bigon Annamaria, Camani Vanessa, Lorenzoni Arturo, Luisetto Chiara, Masolo Renzo, Montanariello Jonatan, Ostanel Elena, Zanoni Andrea
Andreoli Marco, Baldin Erika, Barbisan Fabiano, Bet Roberto, Bigon Annamaria, Bisaglia Simona, Boron Fabrizio, Bozza Alberto, Camani Vanessa, Casali Stefano, Cavinato Elisa, Cecchellero Andrea, Centenaro Giulio, Cestaro Silvia, Ciambetti Roberto, Corsi Enrico, Dolfin Marco, Favero Marzio, Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Lorenzoni Arturo, Luisetto Chiara, Maino Silvia, Masolo Renzo, Michieletto Gabriele, Montanariello Jonatan, Ostanel Elena, Pavanetto Lucas, Piccinini Tomas, Puppato Giovanni, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Rizzotto Silvia, Scatto Francesca, Sponda Alessandra, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zanoni Andrea, Zecchinato Marco
Votanti:
Andreoli Marco, Baldin Erika, Barbisan Fabiano, Bet Roberto, Bigon Annamaria, Bisaglia Simona, Boron Fabrizio, Bozza Alberto, Camani Vanessa, Casali Stefano, Cavinato Elisa, Cecchellero Andrea, Centenaro Giulio, Cestaro Silvia, Ciambetti Roberto, Corsi Enrico, Dolfin Marco, Favero Marzio, Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Lorenzoni Arturo, Luisetto Chiara, Maino Silvia, Masolo Renzo, Michieletto Gabriele, Montanariello Jonatan, Ostanel Elena, Pavanetto Lucas, Piccinini Tomas, Puppato Giovanni, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Rizzotto Silvia, Scatto Francesca, Sponda Alessandra, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zanoni Andrea, Zecchinato Marco
Assenti:
Brescacin Sonia, Cecchetto Milena, Cestari Laura, Formaggio Joe, Pan Giuseppe, Possamai Gianpiero, Sandonà Luciano, Soranzo Enoch, Zaia Luca, Zottis Francesca
Non Votanti:
NESSUN NON VOTANTE
Favorevoli:
Andreoli Marco, Barbisan Fabiano, Bet Roberto, Bisaglia Simona, Boron Fabrizio, Bozza Alberto, Casali Stefano, Cavinato Elisa, Cecchellero Andrea, Centenaro Giulio, Cestaro Silvia, Ciambetti Roberto, Corsi Enrico, Dolfin Marco, Favero Marzio, Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Maino Silvia, Michieletto Gabriele, Pavanetto Lucas, Piccinini Tomas, Puppato Giovanni, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Rizzotto Silvia, Scatto Francesca, Sponda Alessandra, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zecchinato Marco
Contrari:
NESSUN CONTRARIO
Astenuti:
Baldin Erika, Bigon Annamaria, Camani Vanessa, Lorenzoni Arturo, Luisetto Chiara, Masolo Renzo, Montanariello Jonatan, Ostanel Elena, Zanoni Andrea
Votazione aperta per il punto:
REG n. 5 - ART. 1
Effettuata la votazione si hanno i seguenti risultati:
Consiglieri presenti: 41
Votanti: 41
Favorevoli: 41
Contrari: 0
Astenuti: 0
Non Votanti: 0
Quorum: Semplice 1/2 + 1
Esito: APPROVATA
REG n. 5 - ART. 1
Effettuata la votazione si hanno i seguenti risultati:
Consiglieri presenti: 41
Votanti: 41
Favorevoli: 41
Contrari: 0
Astenuti: 0
Non Votanti: 0
Quorum: Semplice 1/2 + 1
Esito: APPROVATA
Presenti:
Andreoli Marco, Baldin Erika, Barbisan Fabiano, Bet Roberto, Bigon Annamaria, Bisaglia Simona, Boron Fabrizio, Bozza Alberto, Camani Vanessa, Casali Stefano, Cavinato Elisa, Cecchellero Andrea, Cecchetto Milena, Cestari Laura, Cestaro Silvia, Ciambetti Roberto, Corsi Enrico, Dolfin Marco, Favero Marzio, Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Luisetto Chiara, Maino Silvia, Masolo Renzo, Michieletto Gabriele, Montanariello Jonatan, Ostanel Elena, Pavanetto Lucas, Possamai Gianpiero, Puppato Giovanni, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Rizzotto Silvia, Scatto Francesca, Sponda Alessandra, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zanoni Andrea, Zecchinato Marco
Votanti:
Andreoli Marco, Baldin Erika, Barbisan Fabiano, Bet Roberto, Bigon Annamaria, Bisaglia Simona, Boron Fabrizio, Bozza Alberto, Camani Vanessa, Casali Stefano, Cavinato Elisa, Cecchellero Andrea, Cecchetto Milena, Cestari Laura, Cestaro Silvia, Ciambetti Roberto, Corsi Enrico, Dolfin Marco, Favero Marzio, Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Luisetto Chiara, Maino Silvia, Masolo Renzo, Michieletto Gabriele, Montanariello Jonatan, Ostanel Elena, Pavanetto Lucas, Possamai Gianpiero, Puppato Giovanni, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Rizzotto Silvia, Scatto Francesca, Sponda Alessandra, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zanoni Andrea, Zecchinato Marco
Assenti:
Brescacin Sonia, Centenaro Giulio, Formaggio Joe, Lorenzoni Arturo, Pan Giuseppe, Piccinini Tomas, Sandonà Luciano, Soranzo Enoch, Zaia Luca, Zottis Francesca
Non Votanti:
NESSUN NON VOTANTE
Favorevoli:
Andreoli Marco, Baldin Erika, Barbisan Fabiano, Bet Roberto, Bigon Annamaria, Bisaglia Simona, Boron Fabrizio, Bozza Alberto, Camani Vanessa, Casali Stefano, Cavinato Elisa, Cecchellero Andrea, Cecchetto Milena, Cestari Laura, Cestaro Silvia, Ciambetti Roberto, Corsi Enrico, Dolfin Marco, Favero Marzio, Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Luisetto Chiara, Maino Silvia, Masolo Renzo, Michieletto Gabriele, Montanariello Jonatan, Ostanel Elena, Pavanetto Lucas, Possamai Gianpiero, Puppato Giovanni, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Rizzotto Silvia, Scatto Francesca, Sponda Alessandra, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zanoni Andrea, Zecchinato Marco
Contrari:
NESSUN CONTRARIO
Astenuti:
NESSUN ASTENUTO
Andreoli Marco, Baldin Erika, Barbisan Fabiano, Bet Roberto, Bigon Annamaria, Bisaglia Simona, Boron Fabrizio, Bozza Alberto, Camani Vanessa, Casali Stefano, Cavinato Elisa, Cecchellero Andrea, Cecchetto Milena, Cestari Laura, Cestaro Silvia, Ciambetti Roberto, Corsi Enrico, Dolfin Marco, Favero Marzio, Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Luisetto Chiara, Maino Silvia, Masolo Renzo, Michieletto Gabriele, Montanariello Jonatan, Ostanel Elena, Pavanetto Lucas, Possamai Gianpiero, Puppato Giovanni, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Rizzotto Silvia, Scatto Francesca, Sponda Alessandra, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zanoni Andrea, Zecchinato Marco
Votanti:
Andreoli Marco, Baldin Erika, Barbisan Fabiano, Bet Roberto, Bigon Annamaria, Bisaglia Simona, Boron Fabrizio, Bozza Alberto, Camani Vanessa, Casali Stefano, Cavinato Elisa, Cecchellero Andrea, Cecchetto Milena, Cestari Laura, Cestaro Silvia, Ciambetti Roberto, Corsi Enrico, Dolfin Marco, Favero Marzio, Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Luisetto Chiara, Maino Silvia, Masolo Renzo, Michieletto Gabriele, Montanariello Jonatan, Ostanel Elena, Pavanetto Lucas, Possamai Gianpiero, Puppato Giovanni, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Rizzotto Silvia, Scatto Francesca, Sponda Alessandra, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zanoni Andrea, Zecchinato Marco
Assenti:
Brescacin Sonia, Centenaro Giulio, Formaggio Joe, Lorenzoni Arturo, Pan Giuseppe, Piccinini Tomas, Sandonà Luciano, Soranzo Enoch, Zaia Luca, Zottis Francesca
Non Votanti:
NESSUN NON VOTANTE
Favorevoli:
Andreoli Marco, Baldin Erika, Barbisan Fabiano, Bet Roberto, Bigon Annamaria, Bisaglia Simona, Boron Fabrizio, Bozza Alberto, Camani Vanessa, Casali Stefano, Cavinato Elisa, Cecchellero Andrea, Cecchetto Milena, Cestari Laura, Cestaro Silvia, Ciambetti Roberto, Corsi Enrico, Dolfin Marco, Favero Marzio, Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Luisetto Chiara, Maino Silvia, Masolo Renzo, Michieletto Gabriele, Montanariello Jonatan, Ostanel Elena, Pavanetto Lucas, Possamai Gianpiero, Puppato Giovanni, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Rizzotto Silvia, Scatto Francesca, Sponda Alessandra, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zanoni Andrea, Zecchinato Marco
Contrari:
NESSUN CONTRARIO
Astenuti:
NESSUN ASTENUTO
Votazione aperta per il punto:
REG n. 5 - ART. 2
Effettuata la votazione si hanno i seguenti risultati:
Consiglieri presenti: 43
Votanti: 43
Favorevoli: 43
Contrari: 0
Astenuti: 0
Non Votanti: 0
Quorum: Semplice 1/2 + 1
Esito: APPROVATA
REG n. 5 - ART. 2
Effettuata la votazione si hanno i seguenti risultati:
Consiglieri presenti: 43
Votanti: 43
Favorevoli: 43
Contrari: 0
Astenuti: 0
Non Votanti: 0
Quorum: Semplice 1/2 + 1
Esito: APPROVATA
Presenti:
Andreoli Marco, Baldin Erika, Barbisan Fabiano, Bet Roberto, Bigon Annamaria, Bisaglia Simona, Boron Fabrizio, Bozza Alberto, Camani Vanessa, Casali Stefano, Cavinato Elisa, Cecchellero Andrea, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Cestaro Silvia, Ciambetti Roberto, Corsi Enrico, Dolfin Marco, Favero Marzio, Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Luisetto Chiara, Maino Silvia, Masolo Renzo, Michieletto Gabriele, Montanariello Jonatan, Ostanel Elena, Pavanetto Lucas, Piccinini Tomas, Possamai Gianpiero, Puppato Giovanni, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Rizzotto Silvia, Scatto Francesca, Sponda Alessandra, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zanoni Andrea, Zecchinato Marco
Votanti:
Andreoli Marco, Baldin Erika, Barbisan Fabiano, Bet Roberto, Bigon Annamaria, Bisaglia Simona, Boron Fabrizio, Bozza Alberto, Camani Vanessa, Casali Stefano, Cavinato Elisa, Cecchellero Andrea, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Cestaro Silvia, Ciambetti Roberto, Corsi Enrico, Dolfin Marco, Favero Marzio, Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Luisetto Chiara, Maino Silvia, Masolo Renzo, Michieletto Gabriele, Montanariello Jonatan, Ostanel Elena, Pavanetto Lucas, Piccinini Tomas, Possamai Gianpiero, Puppato Giovanni, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Rizzotto Silvia, Scatto Francesca, Sponda Alessandra, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zanoni Andrea, Zecchinato Marco
Assenti:
Brescacin Sonia, Formaggio Joe, Lorenzoni Arturo, Pan Giuseppe, Sandonà Luciano, Soranzo Enoch, Zaia Luca, Zottis Francesca
Non Votanti:
NESSUN NON VOTANTE
Favorevoli:
Andreoli Marco, Baldin Erika, Barbisan Fabiano, Bet Roberto, Bigon Annamaria, Bisaglia Simona, Boron Fabrizio, Bozza Alberto, Camani Vanessa, Casali Stefano, Cavinato Elisa, Cecchellero Andrea, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Cestaro Silvia, Ciambetti Roberto, Corsi Enrico, Dolfin Marco, Favero Marzio, Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Luisetto Chiara, Maino Silvia, Masolo Renzo, Michieletto Gabriele, Montanariello Jonatan, Ostanel Elena, Pavanetto Lucas, Piccinini Tomas, Possamai Gianpiero, Puppato Giovanni, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Rizzotto Silvia, Scatto Francesca, Sponda Alessandra, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zanoni Andrea, Zecchinato Marco
Contrari:
NESSUN CONTRARIO
Astenuti:
NESSUN ASTENUTO
Andreoli Marco, Baldin Erika, Barbisan Fabiano, Bet Roberto, Bigon Annamaria, Bisaglia Simona, Boron Fabrizio, Bozza Alberto, Camani Vanessa, Casali Stefano, Cavinato Elisa, Cecchellero Andrea, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Cestaro Silvia, Ciambetti Roberto, Corsi Enrico, Dolfin Marco, Favero Marzio, Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Luisetto Chiara, Maino Silvia, Masolo Renzo, Michieletto Gabriele, Montanariello Jonatan, Ostanel Elena, Pavanetto Lucas, Piccinini Tomas, Possamai Gianpiero, Puppato Giovanni, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Rizzotto Silvia, Scatto Francesca, Sponda Alessandra, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zanoni Andrea, Zecchinato Marco
Votanti:
Andreoli Marco, Baldin Erika, Barbisan Fabiano, Bet Roberto, Bigon Annamaria, Bisaglia Simona, Boron Fabrizio, Bozza Alberto, Camani Vanessa, Casali Stefano, Cavinato Elisa, Cecchellero Andrea, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Cestaro Silvia, Ciambetti Roberto, Corsi Enrico, Dolfin Marco, Favero Marzio, Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Luisetto Chiara, Maino Silvia, Masolo Renzo, Michieletto Gabriele, Montanariello Jonatan, Ostanel Elena, Pavanetto Lucas, Piccinini Tomas, Possamai Gianpiero, Puppato Giovanni, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Rizzotto Silvia, Scatto Francesca, Sponda Alessandra, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zanoni Andrea, Zecchinato Marco
Assenti:
Brescacin Sonia, Formaggio Joe, Lorenzoni Arturo, Pan Giuseppe, Sandonà Luciano, Soranzo Enoch, Zaia Luca, Zottis Francesca
Non Votanti:
NESSUN NON VOTANTE
Favorevoli:
Andreoli Marco, Baldin Erika, Barbisan Fabiano, Bet Roberto, Bigon Annamaria, Bisaglia Simona, Boron Fabrizio, Bozza Alberto, Camani Vanessa, Casali Stefano, Cavinato Elisa, Cecchellero Andrea, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Cestaro Silvia, Ciambetti Roberto, Corsi Enrico, Dolfin Marco, Favero Marzio, Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Luisetto Chiara, Maino Silvia, Masolo Renzo, Michieletto Gabriele, Montanariello Jonatan, Ostanel Elena, Pavanetto Lucas, Piccinini Tomas, Possamai Gianpiero, Puppato Giovanni, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Rizzotto Silvia, Scatto Francesca, Sponda Alessandra, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zanoni Andrea, Zecchinato Marco
Contrari:
NESSUN CONTRARIO
Astenuti:
NESSUN ASTENUTO
Votazione aperta per il punto:
REG n. 5 - ART. 3
Effettuata la votazione si hanno i seguenti risultati:
Consiglieri presenti: 42
Votanti: 42
Favorevoli: 42
Contrari: 0
Astenuti: 0
Non Votanti: 0
Quorum: Semplice 1/2 + 1
Esito: APPROVATA
REG n. 5 - ART. 3
Effettuata la votazione si hanno i seguenti risultati:
Consiglieri presenti: 42
Votanti: 42
Favorevoli: 42
Contrari: 0
Astenuti: 0
Non Votanti: 0
Quorum: Semplice 1/2 + 1
Esito: APPROVATA
Presenti:
Andreoli Marco, Baldin Erika, Barbisan Fabiano, Bet Roberto, Bigon Annamaria, Bisaglia Simona, Boron Fabrizio, Bozza Alberto, Camani Vanessa, Casali Stefano, Cavinato Elisa, Cecchellero Andrea, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Cestaro Silvia, Ciambetti Roberto, Dolfin Marco, Favero Marzio, Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Luisetto Chiara, Maino Silvia, Masolo Renzo, Michieletto Gabriele, Montanariello Jonatan, Ostanel Elena, Pavanetto Lucas, Piccinini Tomas, Possamai Gianpiero, Puppato Giovanni, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Rizzotto Silvia, Scatto Francesca, Sponda Alessandra, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zanoni Andrea, Zecchinato Marco
Votanti:
Andreoli Marco, Baldin Erika, Barbisan Fabiano, Bet Roberto, Bigon Annamaria, Bisaglia Simona, Boron Fabrizio, Bozza Alberto, Camani Vanessa, Casali Stefano, Cavinato Elisa, Cecchellero Andrea, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Cestaro Silvia, Ciambetti Roberto, Dolfin Marco, Favero Marzio, Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Luisetto Chiara, Maino Silvia, Masolo Renzo, Michieletto Gabriele, Montanariello Jonatan, Ostanel Elena, Pavanetto Lucas, Piccinini Tomas, Possamai Gianpiero, Puppato Giovanni, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Rizzotto Silvia, Scatto Francesca, Sponda Alessandra, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zanoni Andrea, Zecchinato Marco
Assenti:
Brescacin Sonia, Corsi Enrico, Formaggio Joe, Lorenzoni Arturo, Pan Giuseppe, Sandonà Luciano, Soranzo Enoch, Zaia Luca, Zottis Francesca
Non Votanti:
NESSUN NON VOTANTE
Favorevoli:
Andreoli Marco, Baldin Erika, Barbisan Fabiano, Bet Roberto, Bigon Annamaria, Bisaglia Simona, Boron Fabrizio, Bozza Alberto, Camani Vanessa, Casali Stefano, Cavinato Elisa, Cecchellero Andrea, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Cestaro Silvia, Ciambetti Roberto, Dolfin Marco, Favero Marzio, Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Luisetto Chiara, Maino Silvia, Masolo Renzo, Michieletto Gabriele, Montanariello Jonatan, Ostanel Elena, Pavanetto Lucas, Piccinini Tomas, Possamai Gianpiero, Puppato Giovanni, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Rizzotto Silvia, Scatto Francesca, Sponda Alessandra, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zanoni Andrea, Zecchinato Marco
Contrari:
NESSUN CONTRARIO
Astenuti:
NESSUN ASTENUTO
Andreoli Marco, Baldin Erika, Barbisan Fabiano, Bet Roberto, Bigon Annamaria, Bisaglia Simona, Boron Fabrizio, Bozza Alberto, Camani Vanessa, Casali Stefano, Cavinato Elisa, Cecchellero Andrea, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Cestaro Silvia, Ciambetti Roberto, Dolfin Marco, Favero Marzio, Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Luisetto Chiara, Maino Silvia, Masolo Renzo, Michieletto Gabriele, Montanariello Jonatan, Ostanel Elena, Pavanetto Lucas, Piccinini Tomas, Possamai Gianpiero, Puppato Giovanni, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Rizzotto Silvia, Scatto Francesca, Sponda Alessandra, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zanoni Andrea, Zecchinato Marco
Votanti:
Andreoli Marco, Baldin Erika, Barbisan Fabiano, Bet Roberto, Bigon Annamaria, Bisaglia Simona, Boron Fabrizio, Bozza Alberto, Camani Vanessa, Casali Stefano, Cavinato Elisa, Cecchellero Andrea, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Cestaro Silvia, Ciambetti Roberto, Dolfin Marco, Favero Marzio, Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Luisetto Chiara, Maino Silvia, Masolo Renzo, Michieletto Gabriele, Montanariello Jonatan, Ostanel Elena, Pavanetto Lucas, Piccinini Tomas, Possamai Gianpiero, Puppato Giovanni, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Rizzotto Silvia, Scatto Francesca, Sponda Alessandra, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zanoni Andrea, Zecchinato Marco
Assenti:
Brescacin Sonia, Corsi Enrico, Formaggio Joe, Lorenzoni Arturo, Pan Giuseppe, Sandonà Luciano, Soranzo Enoch, Zaia Luca, Zottis Francesca
Non Votanti:
NESSUN NON VOTANTE
Favorevoli:
Andreoli Marco, Baldin Erika, Barbisan Fabiano, Bet Roberto, Bigon Annamaria, Bisaglia Simona, Boron Fabrizio, Bozza Alberto, Camani Vanessa, Casali Stefano, Cavinato Elisa, Cecchellero Andrea, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Cestaro Silvia, Ciambetti Roberto, Dolfin Marco, Favero Marzio, Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Luisetto Chiara, Maino Silvia, Masolo Renzo, Michieletto Gabriele, Montanariello Jonatan, Ostanel Elena, Pavanetto Lucas, Piccinini Tomas, Possamai Gianpiero, Puppato Giovanni, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Rizzotto Silvia, Scatto Francesca, Sponda Alessandra, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zanoni Andrea, Zecchinato Marco
Contrari:
NESSUN CONTRARIO
Astenuti:
NESSUN ASTENUTO
Votazione aperta per il punto:
REG n. 5 - ART. 4
Effettuata la votazione si hanno i seguenti risultati:
Consiglieri presenti: 42
Votanti: 42
Favorevoli: 42
Contrari: 0
Astenuti: 0
Non Votanti: 0
Quorum: Semplice 1/2 + 1
Esito: APPROVATA
REG n. 5 - ART. 4
Effettuata la votazione si hanno i seguenti risultati:
Consiglieri presenti: 42
Votanti: 42
Favorevoli: 42
Contrari: 0
Astenuti: 0
Non Votanti: 0
Quorum: Semplice 1/2 + 1
Esito: APPROVATA
Presenti:
Andreoli Marco, Baldin Erika, Barbisan Fabiano, Bigon Annamaria, Bisaglia Simona, Boron Fabrizio, Bozza Alberto, Camani Vanessa, Casali Stefano, Cavinato Elisa, Cecchellero Andrea, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Cestaro Silvia, Ciambetti Roberto, Corsi Enrico, Dolfin Marco, Favero Marzio, Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Luisetto Chiara, Maino Silvia, Masolo Renzo, Michieletto Gabriele, Montanariello Jonatan, Ostanel Elena, Pavanetto Lucas, Piccinini Tomas, Possamai Gianpiero, Puppato Giovanni, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Rizzotto Silvia, Scatto Francesca, Sponda Alessandra, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zanoni Andrea, Zecchinato Marco
Votanti:
Andreoli Marco, Baldin Erika, Barbisan Fabiano, Bigon Annamaria, Bisaglia Simona, Boron Fabrizio, Bozza Alberto, Camani Vanessa, Casali Stefano, Cavinato Elisa, Cecchellero Andrea, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Cestaro Silvia, Ciambetti Roberto, Corsi Enrico, Dolfin Marco, Favero Marzio, Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Luisetto Chiara, Maino Silvia, Masolo Renzo, Michieletto Gabriele, Montanariello Jonatan, Ostanel Elena, Pavanetto Lucas, Piccinini Tomas, Possamai Gianpiero, Puppato Giovanni, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Rizzotto Silvia, Scatto Francesca, Sponda Alessandra, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zanoni Andrea, Zecchinato Marco
Assenti:
Bet Roberto, Brescacin Sonia, Formaggio Joe, Lorenzoni Arturo, Pan Giuseppe, Sandonà Luciano, Soranzo Enoch, Zaia Luca, Zottis Francesca
Non Votanti:
NESSUN NON VOTANTE
Favorevoli:
Andreoli Marco, Baldin Erika, Barbisan Fabiano, Bigon Annamaria, Bisaglia Simona, Boron Fabrizio, Bozza Alberto, Camani Vanessa, Casali Stefano, Cavinato Elisa, Cecchellero Andrea, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Cestaro Silvia, Ciambetti Roberto, Corsi Enrico, Dolfin Marco, Favero Marzio, Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Luisetto Chiara, Maino Silvia, Masolo Renzo, Michieletto Gabriele, Montanariello Jonatan, Ostanel Elena, Pavanetto Lucas, Piccinini Tomas, Possamai Gianpiero, Puppato Giovanni, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Rizzotto Silvia, Scatto Francesca, Sponda Alessandra, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zanoni Andrea, Zecchinato Marco
Contrari:
NESSUN CONTRARIO
Astenuti:
NESSUN ASTENUTO
Andreoli Marco, Baldin Erika, Barbisan Fabiano, Bigon Annamaria, Bisaglia Simona, Boron Fabrizio, Bozza Alberto, Camani Vanessa, Casali Stefano, Cavinato Elisa, Cecchellero Andrea, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Cestaro Silvia, Ciambetti Roberto, Corsi Enrico, Dolfin Marco, Favero Marzio, Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Luisetto Chiara, Maino Silvia, Masolo Renzo, Michieletto Gabriele, Montanariello Jonatan, Ostanel Elena, Pavanetto Lucas, Piccinini Tomas, Possamai Gianpiero, Puppato Giovanni, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Rizzotto Silvia, Scatto Francesca, Sponda Alessandra, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zanoni Andrea, Zecchinato Marco
Votanti:
Andreoli Marco, Baldin Erika, Barbisan Fabiano, Bigon Annamaria, Bisaglia Simona, Boron Fabrizio, Bozza Alberto, Camani Vanessa, Casali Stefano, Cavinato Elisa, Cecchellero Andrea, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Cestaro Silvia, Ciambetti Roberto, Corsi Enrico, Dolfin Marco, Favero Marzio, Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Luisetto Chiara, Maino Silvia, Masolo Renzo, Michieletto Gabriele, Montanariello Jonatan, Ostanel Elena, Pavanetto Lucas, Piccinini Tomas, Possamai Gianpiero, Puppato Giovanni, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Rizzotto Silvia, Scatto Francesca, Sponda Alessandra, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zanoni Andrea, Zecchinato Marco
Assenti:
Bet Roberto, Brescacin Sonia, Formaggio Joe, Lorenzoni Arturo, Pan Giuseppe, Sandonà Luciano, Soranzo Enoch, Zaia Luca, Zottis Francesca
Non Votanti:
NESSUN NON VOTANTE
Favorevoli:
Andreoli Marco, Baldin Erika, Barbisan Fabiano, Bigon Annamaria, Bisaglia Simona, Boron Fabrizio, Bozza Alberto, Camani Vanessa, Casali Stefano, Cavinato Elisa, Cecchellero Andrea, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Cestaro Silvia, Ciambetti Roberto, Corsi Enrico, Dolfin Marco, Favero Marzio, Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Luisetto Chiara, Maino Silvia, Masolo Renzo, Michieletto Gabriele, Montanariello Jonatan, Ostanel Elena, Pavanetto Lucas, Piccinini Tomas, Possamai Gianpiero, Puppato Giovanni, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Rizzotto Silvia, Scatto Francesca, Sponda Alessandra, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zanoni Andrea, Zecchinato Marco
Contrari:
NESSUN CONTRARIO
Astenuti:
NESSUN ASTENUTO
Votazione aperta per il punto:
REG n. 5 - ART. 5
Effettuata la votazione si hanno i seguenti risultati:
Consiglieri presenti: 40
Votanti: 40
Favorevoli: 40
Contrari: 0
Astenuti: 0
Non Votanti: 0
Quorum: Semplice 1/2 + 1
Esito: APPROVATA
REG n. 5 - ART. 5
Effettuata la votazione si hanno i seguenti risultati:
Consiglieri presenti: 40
Votanti: 40
Favorevoli: 40
Contrari: 0
Astenuti: 0
Non Votanti: 0
Quorum: Semplice 1/2 + 1
Esito: APPROVATA
Presenti:
Andreoli Marco, Baldin Erika, Barbisan Fabiano, Bet Roberto, Bigon Annamaria, Bisaglia Simona, Boron Fabrizio, Bozza Alberto, Camani Vanessa, Casali Stefano, Cavinato Elisa, Cecchellero Andrea, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Cestaro Silvia, Ciambetti Roberto, Dolfin Marco, Favero Marzio, Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Luisetto Chiara, Maino Silvia, Masolo Renzo, Michieletto Gabriele, Montanariello Jonatan, Ostanel Elena, Pavanetto Lucas, Piccinini Tomas, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Rizzotto Silvia, Scatto Francesca, Sponda Alessandra, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zanoni Andrea, Zecchinato Marco
Votanti:
Andreoli Marco, Baldin Erika, Barbisan Fabiano, Bet Roberto, Bigon Annamaria, Bisaglia Simona, Boron Fabrizio, Bozza Alberto, Camani Vanessa, Casali Stefano, Cavinato Elisa, Cecchellero Andrea, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Cestaro Silvia, Ciambetti Roberto, Dolfin Marco, Favero Marzio, Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Luisetto Chiara, Maino Silvia, Masolo Renzo, Michieletto Gabriele, Montanariello Jonatan, Ostanel Elena, Pavanetto Lucas, Piccinini Tomas, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Rizzotto Silvia, Scatto Francesca, Sponda Alessandra, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zanoni Andrea, Zecchinato Marco
Assenti:
Brescacin Sonia, Corsi Enrico, Formaggio Joe, Lorenzoni Arturo, Pan Giuseppe, Possamai Gianpiero, Puppato Giovanni, Sandonà Luciano, Soranzo Enoch, Zaia Luca, Zottis Francesca
Non Votanti:
NESSUN NON VOTANTE
Favorevoli:
Andreoli Marco, Baldin Erika, Barbisan Fabiano, Bet Roberto, Bigon Annamaria, Bisaglia Simona, Boron Fabrizio, Bozza Alberto, Camani Vanessa, Casali Stefano, Cavinato Elisa, Cecchellero Andrea, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Cestaro Silvia, Ciambetti Roberto, Dolfin Marco, Favero Marzio, Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Luisetto Chiara, Maino Silvia, Masolo Renzo, Michieletto Gabriele, Montanariello Jonatan, Ostanel Elena, Pavanetto Lucas, Piccinini Tomas, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Rizzotto Silvia, Scatto Francesca, Sponda Alessandra, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zanoni Andrea, Zecchinato Marco
Contrari:
NESSUN CONTRARIO
Astenuti:
NESSUN ASTENUTO
Andreoli Marco, Baldin Erika, Barbisan Fabiano, Bet Roberto, Bigon Annamaria, Bisaglia Simona, Boron Fabrizio, Bozza Alberto, Camani Vanessa, Casali Stefano, Cavinato Elisa, Cecchellero Andrea, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Cestaro Silvia, Ciambetti Roberto, Dolfin Marco, Favero Marzio, Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Luisetto Chiara, Maino Silvia, Masolo Renzo, Michieletto Gabriele, Montanariello Jonatan, Ostanel Elena, Pavanetto Lucas, Piccinini Tomas, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Rizzotto Silvia, Scatto Francesca, Sponda Alessandra, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zanoni Andrea, Zecchinato Marco
Votanti:
Andreoli Marco, Baldin Erika, Barbisan Fabiano, Bet Roberto, Bigon Annamaria, Bisaglia Simona, Boron Fabrizio, Bozza Alberto, Camani Vanessa, Casali Stefano, Cavinato Elisa, Cecchellero Andrea, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Cestaro Silvia, Ciambetti Roberto, Dolfin Marco, Favero Marzio, Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Luisetto Chiara, Maino Silvia, Masolo Renzo, Michieletto Gabriele, Montanariello Jonatan, Ostanel Elena, Pavanetto Lucas, Piccinini Tomas, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Rizzotto Silvia, Scatto Francesca, Sponda Alessandra, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zanoni Andrea, Zecchinato Marco
Assenti:
Brescacin Sonia, Corsi Enrico, Formaggio Joe, Lorenzoni Arturo, Pan Giuseppe, Possamai Gianpiero, Puppato Giovanni, Sandonà Luciano, Soranzo Enoch, Zaia Luca, Zottis Francesca
Non Votanti:
NESSUN NON VOTANTE
Favorevoli:
Andreoli Marco, Baldin Erika, Barbisan Fabiano, Bet Roberto, Bigon Annamaria, Bisaglia Simona, Boron Fabrizio, Bozza Alberto, Camani Vanessa, Casali Stefano, Cavinato Elisa, Cecchellero Andrea, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Cestaro Silvia, Ciambetti Roberto, Dolfin Marco, Favero Marzio, Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Luisetto Chiara, Maino Silvia, Masolo Renzo, Michieletto Gabriele, Montanariello Jonatan, Ostanel Elena, Pavanetto Lucas, Piccinini Tomas, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Rizzotto Silvia, Scatto Francesca, Sponda Alessandra, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zanoni Andrea, Zecchinato Marco
Contrari:
NESSUN CONTRARIO
Astenuti:
NESSUN ASTENUTO
Votazione aperta per il punto:
REG n. 5 - ART. 6
Effettuata la votazione si hanno i seguenti risultati:
Consiglieri presenti: 43
Votanti: 43
Favorevoli: 43
Contrari: 0
Astenuti: 0
Non Votanti: 0
Quorum: Semplice 1/2 + 1
Esito: APPROVATA
REG n. 5 - ART. 6
Effettuata la votazione si hanno i seguenti risultati:
Consiglieri presenti: 43
Votanti: 43
Favorevoli: 43
Contrari: 0
Astenuti: 0
Non Votanti: 0
Quorum: Semplice 1/2 + 1
Esito: APPROVATA
Presenti:
Andreoli Marco, Baldin Erika, Barbisan Fabiano, Bet Roberto, Bigon Annamaria, Bisaglia Simona, Boron Fabrizio, Bozza Alberto, Camani Vanessa, Casali Stefano, Cavinato Elisa, Cecchellero Andrea, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Cestaro Silvia, Ciambetti Roberto, Corsi Enrico, Dolfin Marco, Favero Marzio, Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Luisetto Chiara, Maino Silvia, Masolo Renzo, Michieletto Gabriele, Montanariello Jonatan, Ostanel Elena, Pavanetto Lucas, Piccinini Tomas, Possamai Gianpiero, Puppato Giovanni, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Rizzotto Silvia, Scatto Francesca, Sponda Alessandra, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zanoni Andrea, Zecchinato Marco
Votanti:
Andreoli Marco, Baldin Erika, Barbisan Fabiano, Bet Roberto, Bigon Annamaria, Bisaglia Simona, Boron Fabrizio, Bozza Alberto, Camani Vanessa, Casali Stefano, Cavinato Elisa, Cecchellero Andrea, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Cestaro Silvia, Ciambetti Roberto, Corsi Enrico, Dolfin Marco, Favero Marzio, Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Luisetto Chiara, Maino Silvia, Masolo Renzo, Michieletto Gabriele, Montanariello Jonatan, Ostanel Elena, Pavanetto Lucas, Piccinini Tomas, Possamai Gianpiero, Puppato Giovanni, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Rizzotto Silvia, Scatto Francesca, Sponda Alessandra, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zanoni Andrea, Zecchinato Marco
Assenti:
Brescacin Sonia, Formaggio Joe, Lorenzoni Arturo, Pan Giuseppe, Sandonà Luciano, Soranzo Enoch, Zaia Luca, Zottis Francesca
Non Votanti:
NESSUN NON VOTANTE
Favorevoli:
Andreoli Marco, Baldin Erika, Barbisan Fabiano, Bet Roberto, Bigon Annamaria, Bisaglia Simona, Boron Fabrizio, Bozza Alberto, Camani Vanessa, Casali Stefano, Cavinato Elisa, Cecchellero Andrea, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Cestaro Silvia, Ciambetti Roberto, Corsi Enrico, Dolfin Marco, Favero Marzio, Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Luisetto Chiara, Maino Silvia, Masolo Renzo, Michieletto Gabriele, Montanariello Jonatan, Ostanel Elena, Pavanetto Lucas, Piccinini Tomas, Possamai Gianpiero, Puppato Giovanni, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Rizzotto Silvia, Scatto Francesca, Sponda Alessandra, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zanoni Andrea, Zecchinato Marco
Contrari:
NESSUN CONTRARIO
Astenuti:
NESSUN ASTENUTO
Andreoli Marco, Baldin Erika, Barbisan Fabiano, Bet Roberto, Bigon Annamaria, Bisaglia Simona, Boron Fabrizio, Bozza Alberto, Camani Vanessa, Casali Stefano, Cavinato Elisa, Cecchellero Andrea, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Cestaro Silvia, Ciambetti Roberto, Corsi Enrico, Dolfin Marco, Favero Marzio, Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Luisetto Chiara, Maino Silvia, Masolo Renzo, Michieletto Gabriele, Montanariello Jonatan, Ostanel Elena, Pavanetto Lucas, Piccinini Tomas, Possamai Gianpiero, Puppato Giovanni, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Rizzotto Silvia, Scatto Francesca, Sponda Alessandra, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zanoni Andrea, Zecchinato Marco
Votanti:
Andreoli Marco, Baldin Erika, Barbisan Fabiano, Bet Roberto, Bigon Annamaria, Bisaglia Simona, Boron Fabrizio, Bozza Alberto, Camani Vanessa, Casali Stefano, Cavinato Elisa, Cecchellero Andrea, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Cestaro Silvia, Ciambetti Roberto, Corsi Enrico, Dolfin Marco, Favero Marzio, Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Luisetto Chiara, Maino Silvia, Masolo Renzo, Michieletto Gabriele, Montanariello Jonatan, Ostanel Elena, Pavanetto Lucas, Piccinini Tomas, Possamai Gianpiero, Puppato Giovanni, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Rizzotto Silvia, Scatto Francesca, Sponda Alessandra, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zanoni Andrea, Zecchinato Marco
Assenti:
Brescacin Sonia, Formaggio Joe, Lorenzoni Arturo, Pan Giuseppe, Sandonà Luciano, Soranzo Enoch, Zaia Luca, Zottis Francesca
Non Votanti:
NESSUN NON VOTANTE
Favorevoli:
Andreoli Marco, Baldin Erika, Barbisan Fabiano, Bet Roberto, Bigon Annamaria, Bisaglia Simona, Boron Fabrizio, Bozza Alberto, Camani Vanessa, Casali Stefano, Cavinato Elisa, Cecchellero Andrea, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Cestaro Silvia, Ciambetti Roberto, Corsi Enrico, Dolfin Marco, Favero Marzio, Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Luisetto Chiara, Maino Silvia, Masolo Renzo, Michieletto Gabriele, Montanariello Jonatan, Ostanel Elena, Pavanetto Lucas, Piccinini Tomas, Possamai Gianpiero, Puppato Giovanni, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Rizzotto Silvia, Scatto Francesca, Sponda Alessandra, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zanoni Andrea, Zecchinato Marco
Contrari:
NESSUN CONTRARIO
Astenuti:
NESSUN ASTENUTO
Votazione aperta per il punto
REG n. 5 - ART. 7
Effettuata la votazione si hanno i seguenti risultati:
Consiglieri presenti: 43
Votanti: 43
Favorevoli: 43
Contrari: 0
Astenuti: 0
Non Votanti: 0
Quorum: Semplice 1/2 + 1
Esito: APPROVATA
REG n. 5 - ART. 7
Effettuata la votazione si hanno i seguenti risultati:
Consiglieri presenti: 43
Votanti: 43
Favorevoli: 43
Contrari: 0
Astenuti: 0
Non Votanti: 0
Quorum: Semplice 1/2 + 1
Esito: APPROVATA
Presenti:
Andreoli Marco, Baldin Erika, Barbisan Fabiano, Bet Roberto, Bigon Annamaria, Bisaglia Simona, Boron Fabrizio, Bozza Alberto, Camani Vanessa, Casali Stefano, Cavinato Elisa, Cecchellero Andrea, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Cestaro Silvia, Ciambetti Roberto, Corsi Enrico, Dolfin Marco, Favero Marzio, Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Luisetto Chiara, Maino Silvia, Masolo Renzo, Michieletto Gabriele, Montanariello Jonatan, Ostanel Elena, Pavanetto Lucas, Piccinini Tomas, Possamai Gianpiero, Puppato Giovanni, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Rizzotto Silvia, Scatto Francesca, Sponda Alessandra, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zanoni Andrea, Zecchinato Marco
Votanti:
Andreoli Marco, Baldin Erika, Barbisan Fabiano, Bet Roberto, Bigon Annamaria, Bisaglia Simona, Boron Fabrizio, Bozza Alberto, Camani Vanessa, Casali Stefano, Cavinato Elisa, Cecchellero Andrea, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Cestaro Silvia, Ciambetti Roberto, Corsi Enrico, Dolfin Marco, Favero Marzio, Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Luisetto Chiara, Maino Silvia, Masolo Renzo, Michieletto Gabriele, Montanariello Jonatan, Ostanel Elena, Pavanetto Lucas, Piccinini Tomas, Possamai Gianpiero, Puppato Giovanni, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Rizzotto Silvia, Scatto Francesca, Sponda Alessandra, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zanoni Andrea, Zecchinato Marco
Assenti:
Brescacin Sonia, Formaggio Joe, Lorenzoni Arturo, Pan Giuseppe, Sandonà Luciano, Soranzo Enoch, Zaia Luca, Zottis Francesca
Non Votanti:
NESSUN NON VOTANTE
Favorevoli:
Andreoli Marco, Baldin Erika, Barbisan Fabiano, Bet Roberto, Bigon Annamaria, Bisaglia Simona, Boron Fabrizio, Bozza Alberto, Camani Vanessa, Casali Stefano, Cavinato Elisa, Cecchellero Andrea, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Cestaro Silvia, Ciambetti Roberto, Corsi Enrico, Dolfin Marco, Favero Marzio, Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Luisetto Chiara, Maino Silvia, Masolo Renzo, Michieletto Gabriele, Montanariello Jonatan, Ostanel Elena, Pavanetto Lucas, Piccinini Tomas, Possamai Gianpiero, Puppato Giovanni, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Rizzotto Silvia, Scatto Francesca, Sponda Alessandra, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zanoni Andrea, Zecchinato Marco
Contrari:
NESSUN CONTRARIO
Astenuti:
NESSUN ASTENUTO
Andreoli Marco, Baldin Erika, Barbisan Fabiano, Bet Roberto, Bigon Annamaria, Bisaglia Simona, Boron Fabrizio, Bozza Alberto, Camani Vanessa, Casali Stefano, Cavinato Elisa, Cecchellero Andrea, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Cestaro Silvia, Ciambetti Roberto, Corsi Enrico, Dolfin Marco, Favero Marzio, Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Luisetto Chiara, Maino Silvia, Masolo Renzo, Michieletto Gabriele, Montanariello Jonatan, Ostanel Elena, Pavanetto Lucas, Piccinini Tomas, Possamai Gianpiero, Puppato Giovanni, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Rizzotto Silvia, Scatto Francesca, Sponda Alessandra, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zanoni Andrea, Zecchinato Marco
Votanti:
Andreoli Marco, Baldin Erika, Barbisan Fabiano, Bet Roberto, Bigon Annamaria, Bisaglia Simona, Boron Fabrizio, Bozza Alberto, Camani Vanessa, Casali Stefano, Cavinato Elisa, Cecchellero Andrea, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Cestaro Silvia, Ciambetti Roberto, Corsi Enrico, Dolfin Marco, Favero Marzio, Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Luisetto Chiara, Maino Silvia, Masolo Renzo, Michieletto Gabriele, Montanariello Jonatan, Ostanel Elena, Pavanetto Lucas, Piccinini Tomas, Possamai Gianpiero, Puppato Giovanni, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Rizzotto Silvia, Scatto Francesca, Sponda Alessandra, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zanoni Andrea, Zecchinato Marco
Assenti:
Brescacin Sonia, Formaggio Joe, Lorenzoni Arturo, Pan Giuseppe, Sandonà Luciano, Soranzo Enoch, Zaia Luca, Zottis Francesca
Non Votanti:
NESSUN NON VOTANTE
Favorevoli:
Andreoli Marco, Baldin Erika, Barbisan Fabiano, Bet Roberto, Bigon Annamaria, Bisaglia Simona, Boron Fabrizio, Bozza Alberto, Camani Vanessa, Casali Stefano, Cavinato Elisa, Cecchellero Andrea, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Cestaro Silvia, Ciambetti Roberto, Corsi Enrico, Dolfin Marco, Favero Marzio, Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Luisetto Chiara, Maino Silvia, Masolo Renzo, Michieletto Gabriele, Montanariello Jonatan, Ostanel Elena, Pavanetto Lucas, Piccinini Tomas, Possamai Gianpiero, Puppato Giovanni, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Rizzotto Silvia, Scatto Francesca, Sponda Alessandra, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zanoni Andrea, Zecchinato Marco
Contrari:
NESSUN CONTRARIO
Astenuti:
NESSUN ASTENUTO
Votazione aperta per il punto
REG n. 5 - ART. 8
Effettuata la votazione si hanno i seguenti risultati:
Consiglieri presenti: 43
Votanti: 43
Favorevoli: 43
Contrari: 0
Astenuti: 0
Non Votanti: 0
Quorum: Semplice 1/2 + 1
Esito: APPROVATA
REG n. 5 - ART. 8
Effettuata la votazione si hanno i seguenti risultati:
Consiglieri presenti: 43
Votanti: 43
Favorevoli: 43
Contrari: 0
Astenuti: 0
Non Votanti: 0
Quorum: Semplice 1/2 + 1
Esito: APPROVATA
Presenti:
Andreoli Marco, Baldin Erika, Barbisan Fabiano, Bet Roberto, Bigon Annamaria, Bisaglia Simona, Boron Fabrizio, Bozza Alberto, Camani Vanessa, Casali Stefano, Cavinato Elisa, Cecchellero Andrea, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Cestaro Silvia, Ciambetti Roberto, Corsi Enrico, Dolfin Marco, Favero Marzio, Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Luisetto Chiara, Maino Silvia, Masolo Renzo, Michieletto Gabriele, Montanariello Jonatan, Ostanel Elena, Pavanetto Lucas, Piccinini Tomas, Possamai Gianpiero, Puppato Giovanni, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Rizzotto Silvia, Scatto Francesca, Sponda Alessandra, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zanoni Andrea, Zecchinato Marco
Votanti:
Andreoli Marco, Baldin Erika, Barbisan Fabiano, Bet Roberto, Bigon Annamaria, Bisaglia Simona, Boron Fabrizio, Bozza Alberto, Camani Vanessa, Casali Stefano, Cavinato Elisa, Cecchellero Andrea, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Cestaro Silvia, Ciambetti Roberto, Corsi Enrico, Dolfin Marco, Favero Marzio, Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Luisetto Chiara, Maino Silvia, Masolo Renzo, Michieletto Gabriele, Montanariello Jonatan, Ostanel Elena, Pavanetto Lucas, Piccinini Tomas, Possamai Gianpiero, Puppato Giovanni, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Rizzotto Silvia, Scatto Francesca, Sponda Alessandra, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zanoni Andrea, Zecchinato Marco
Assenti:
Brescacin Sonia, Formaggio Joe, Lorenzoni Arturo, Pan Giuseppe, Sandonà Luciano, Soranzo Enoch, Zaia Luca, Zottis Francesca
Non Votanti:
NESSUN NON VOTANTE
Favorevoli:
Andreoli Marco, Baldin Erika, Barbisan Fabiano, Bet Roberto, Bigon Annamaria, Bisaglia Simona, Boron Fabrizio, Bozza Alberto, Camani Vanessa, Casali Stefano, Cavinato Elisa, Cecchellero Andrea, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Cestaro Silvia, Ciambetti Roberto, Corsi Enrico, Dolfin Marco, Favero Marzio, Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Luisetto Chiara, Maino Silvia, Masolo Renzo, Michieletto Gabriele, Montanariello Jonatan, Ostanel Elena, Pavanetto Lucas, Piccinini Tomas, Possamai Gianpiero, Puppato Giovanni, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Rizzotto Silvia, Scatto Francesca, Sponda Alessandra, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zanoni Andrea, Zecchinato Marco
Contrari:
NESSUN CONTRARIO
Astenuti:
NESSUN ASTENUTO
Andreoli Marco, Baldin Erika, Barbisan Fabiano, Bet Roberto, Bigon Annamaria, Bisaglia Simona, Boron Fabrizio, Bozza Alberto, Camani Vanessa, Casali Stefano, Cavinato Elisa, Cecchellero Andrea, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Cestaro Silvia, Ciambetti Roberto, Corsi Enrico, Dolfin Marco, Favero Marzio, Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Luisetto Chiara, Maino Silvia, Masolo Renzo, Michieletto Gabriele, Montanariello Jonatan, Ostanel Elena, Pavanetto Lucas, Piccinini Tomas, Possamai Gianpiero, Puppato Giovanni, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Rizzotto Silvia, Scatto Francesca, Sponda Alessandra, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zanoni Andrea, Zecchinato Marco
Votanti:
Andreoli Marco, Baldin Erika, Barbisan Fabiano, Bet Roberto, Bigon Annamaria, Bisaglia Simona, Boron Fabrizio, Bozza Alberto, Camani Vanessa, Casali Stefano, Cavinato Elisa, Cecchellero Andrea, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Cestaro Silvia, Ciambetti Roberto, Corsi Enrico, Dolfin Marco, Favero Marzio, Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Luisetto Chiara, Maino Silvia, Masolo Renzo, Michieletto Gabriele, Montanariello Jonatan, Ostanel Elena, Pavanetto Lucas, Piccinini Tomas, Possamai Gianpiero, Puppato Giovanni, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Rizzotto Silvia, Scatto Francesca, Sponda Alessandra, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zanoni Andrea, Zecchinato Marco
Assenti:
Brescacin Sonia, Formaggio Joe, Lorenzoni Arturo, Pan Giuseppe, Sandonà Luciano, Soranzo Enoch, Zaia Luca, Zottis Francesca
Non Votanti:
NESSUN NON VOTANTE
Favorevoli:
Andreoli Marco, Baldin Erika, Barbisan Fabiano, Bet Roberto, Bigon Annamaria, Bisaglia Simona, Boron Fabrizio, Bozza Alberto, Camani Vanessa, Casali Stefano, Cavinato Elisa, Cecchellero Andrea, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Cestaro Silvia, Ciambetti Roberto, Corsi Enrico, Dolfin Marco, Favero Marzio, Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Luisetto Chiara, Maino Silvia, Masolo Renzo, Michieletto Gabriele, Montanariello Jonatan, Ostanel Elena, Pavanetto Lucas, Piccinini Tomas, Possamai Gianpiero, Puppato Giovanni, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Rizzotto Silvia, Scatto Francesca, Sponda Alessandra, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zanoni Andrea, Zecchinato Marco
Contrari:
NESSUN CONTRARIO
Astenuti:
NESSUN ASTENUTO
Votazione aperta per il punto:
REG n. 5 - ART. 9
Effettuata la votazione si hanno i seguenti risultati:
Consiglieri presenti: 41
Votanti: 41
Favorevoli: 41
Contrari: 0
Astenuti: 0
Non Votanti: 0
Quorum: Semplice 1/2 + 1
Esito: APPROVATA
REG n. 5 - ART. 9
Effettuata la votazione si hanno i seguenti risultati:
Consiglieri presenti: 41
Votanti: 41
Favorevoli: 41
Contrari: 0
Astenuti: 0
Non Votanti: 0
Quorum: Semplice 1/2 + 1
Esito: APPROVATA
Presenti:
Andreoli Marco, Baldin Erika, Barbisan Fabiano, Bet Roberto, Bigon Annamaria, Bisaglia Simona, Boron Fabrizio, Bozza Alberto, Camani Vanessa, Casali Stefano, Cavinato Elisa, Cecchellero Andrea, Cecchetto Milena, Cestari Laura, Cestaro Silvia, Corsi Enrico, Dolfin Marco, Favero Marzio, Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Luisetto Chiara, Maino Silvia, Masolo Renzo, Michieletto Gabriele, Montanariello Jonatan, Ostanel Elena, Pavanetto Lucas, Piccinini Tomas, Possamai Gianpiero, Puppato Giovanni, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Rizzotto Silvia, Scatto Francesca, Sponda Alessandra, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zanoni Andrea, Zecchinato Marco
Votanti:
Andreoli Marco, Baldin Erika, Barbisan Fabiano, Bet Roberto, Bigon Annamaria, Bisaglia Simona, Boron Fabrizio, Bozza Alberto, Camani Vanessa, Casali Stefano, Cavinato Elisa, Cecchellero Andrea, Cecchetto Milena, Cestari Laura, Cestaro Silvia, Corsi Enrico, Dolfin Marco, Favero Marzio, Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Luisetto Chiara, Maino Silvia, Masolo Renzo, Michieletto Gabriele, Montanariello Jonatan, Ostanel Elena, Pavanetto Lucas, Piccinini Tomas, Possamai Gianpiero, Puppato Giovanni, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Rizzotto Silvia, Scatto Francesca, Sponda Alessandra, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zanoni Andrea, Zecchinato Marco
Assenti:
Brescacin Sonia, Centenaro Giulio, Ciambetti Roberto, Formaggio Joe, Lorenzoni Arturo, Pan Giuseppe, Sandonà Luciano, Soranzo Enoch, Zaia Luca, Zottis Francesca
Non Votanti:
NESSUN NON VOTANTE
Favorevoli:
Andreoli Marco, Baldin Erika, Barbisan Fabiano, Bet Roberto, Bigon Annamaria, Bisaglia Simona, Boron Fabrizio, Bozza Alberto, Camani Vanessa, Casali Stefano, Cavinato Elisa, Cecchellero Andrea, Cecchetto Milena, Cestari Laura, Cestaro Silvia, Corsi Enrico, Dolfin Marco, Favero Marzio, Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Luisetto Chiara, Maino Silvia, Masolo Renzo, Michieletto Gabriele, Montanariello Jonatan, Ostanel Elena, Pavanetto Lucas, Piccinini Tomas, Possamai Gianpiero, Puppato Giovanni, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Rizzotto Silvia, Scatto Francesca, Sponda Alessandra, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zanoni Andrea, Zecchinato Marco
Contrari:
NESSUN CONTRARIO
Astenuti:
NESSUN ASTENUTO
Andreoli Marco, Baldin Erika, Barbisan Fabiano, Bet Roberto, Bigon Annamaria, Bisaglia Simona, Boron Fabrizio, Bozza Alberto, Camani Vanessa, Casali Stefano, Cavinato Elisa, Cecchellero Andrea, Cecchetto Milena, Cestari Laura, Cestaro Silvia, Corsi Enrico, Dolfin Marco, Favero Marzio, Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Luisetto Chiara, Maino Silvia, Masolo Renzo, Michieletto Gabriele, Montanariello Jonatan, Ostanel Elena, Pavanetto Lucas, Piccinini Tomas, Possamai Gianpiero, Puppato Giovanni, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Rizzotto Silvia, Scatto Francesca, Sponda Alessandra, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zanoni Andrea, Zecchinato Marco
Votanti:
Andreoli Marco, Baldin Erika, Barbisan Fabiano, Bet Roberto, Bigon Annamaria, Bisaglia Simona, Boron Fabrizio, Bozza Alberto, Camani Vanessa, Casali Stefano, Cavinato Elisa, Cecchellero Andrea, Cecchetto Milena, Cestari Laura, Cestaro Silvia, Corsi Enrico, Dolfin Marco, Favero Marzio, Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Luisetto Chiara, Maino Silvia, Masolo Renzo, Michieletto Gabriele, Montanariello Jonatan, Ostanel Elena, Pavanetto Lucas, Piccinini Tomas, Possamai Gianpiero, Puppato Giovanni, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Rizzotto Silvia, Scatto Francesca, Sponda Alessandra, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zanoni Andrea, Zecchinato Marco
Assenti:
Brescacin Sonia, Centenaro Giulio, Ciambetti Roberto, Formaggio Joe, Lorenzoni Arturo, Pan Giuseppe, Sandonà Luciano, Soranzo Enoch, Zaia Luca, Zottis Francesca
Non Votanti:
NESSUN NON VOTANTE
Favorevoli:
Andreoli Marco, Baldin Erika, Barbisan Fabiano, Bet Roberto, Bigon Annamaria, Bisaglia Simona, Boron Fabrizio, Bozza Alberto, Camani Vanessa, Casali Stefano, Cavinato Elisa, Cecchellero Andrea, Cecchetto Milena, Cestari Laura, Cestaro Silvia, Corsi Enrico, Dolfin Marco, Favero Marzio, Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Luisetto Chiara, Maino Silvia, Masolo Renzo, Michieletto Gabriele, Montanariello Jonatan, Ostanel Elena, Pavanetto Lucas, Piccinini Tomas, Possamai Gianpiero, Puppato Giovanni, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Rizzotto Silvia, Scatto Francesca, Sponda Alessandra, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zanoni Andrea, Zecchinato Marco
Contrari:
NESSUN CONTRARIO
Astenuti:
NESSUN ASTENUTO
Votazione aperta per il punto:
REG n. 5 - ART. 10
Effettuata la votazione si hanno i seguenti risultati:
Consiglieri presenti: 43
Votanti: 43
Favorevoli: 43
Contrari: 0
Astenuti: 0
Non Votanti: 0
Quorum: Semplice 1/2 + 1
Esito: APPROVATA
REG n. 5 - ART. 10
Effettuata la votazione si hanno i seguenti risultati:
Consiglieri presenti: 43
Votanti: 43
Favorevoli: 43
Contrari: 0
Astenuti: 0
Non Votanti: 0
Quorum: Semplice 1/2 + 1
Esito: APPROVATA
Presenti:
Andreoli Marco, Baldin Erika, Barbisan Fabiano, Bet Roberto, Bigon Annamaria, Bisaglia Simona, Boron Fabrizio, Bozza Alberto, Camani Vanessa, Casali Stefano, Cavinato Elisa, Cecchellero Andrea, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Cestaro Silvia, Ciambetti Roberto, Corsi Enrico, Dolfin Marco, Favero Marzio, Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Luisetto Chiara, Maino Silvia, Masolo Renzo, Michieletto Gabriele, Montanariello Jonatan, Ostanel Elena, Pavanetto Lucas, Piccinini Tomas, Possamai Gianpiero, Puppato Giovanni, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Rizzotto Silvia, Scatto Francesca, Sponda Alessandra, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zanoni Andrea, Zecchinato Marco
Votanti:
Andreoli Marco, Baldin Erika, Barbisan Fabiano, Bet Roberto, Bigon Annamaria, Bisaglia Simona, Boron Fabrizio, Bozza Alberto, Camani Vanessa, Casali Stefano, Cavinato Elisa, Cecchellero Andrea, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Cestaro Silvia, Ciambetti Roberto, Corsi Enrico, Dolfin Marco, Favero Marzio, Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Luisetto Chiara, Maino Silvia, Masolo Renzo, Michieletto Gabriele, Montanariello Jonatan, Ostanel Elena, Pavanetto Lucas, Piccinini Tomas, Possamai Gianpiero, Puppato Giovanni, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Rizzotto Silvia, Scatto Francesca, Sponda Alessandra, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zanoni Andrea, Zecchinato Marco
Assenti:
Brescacin Sonia, Formaggio Joe, Lorenzoni Arturo, Pan Giuseppe, Sandonà Luciano, Soranzo Enoch, Zaia Luca, Zottis Francesca
Non Votanti:
NESSUN NON VOTANTE
Favorevoli:
Andreoli Marco, Baldin Erika, Barbisan Fabiano, Bet Roberto, Bigon Annamaria, Bisaglia Simona, Boron Fabrizio, Bozza Alberto, Camani Vanessa, Casali Stefano, Cavinato Elisa, Cecchellero Andrea, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Cestaro Silvia, Ciambetti Roberto, Corsi Enrico, Dolfin Marco, Favero Marzio, Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Luisetto Chiara, Maino Silvia, Masolo Renzo, Michieletto Gabriele, Montanariello Jonatan, Ostanel Elena, Pavanetto Lucas, Piccinini Tomas, Possamai Gianpiero, Puppato Giovanni, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Rizzotto Silvia, Scatto Francesca, Sponda Alessandra, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zanoni Andrea, Zecchinato Marco
Contrari:
NESSUN CONTRARIO
Astenuti:
NESSUN ASTENUTO
Andreoli Marco, Baldin Erika, Barbisan Fabiano, Bet Roberto, Bigon Annamaria, Bisaglia Simona, Boron Fabrizio, Bozza Alberto, Camani Vanessa, Casali Stefano, Cavinato Elisa, Cecchellero Andrea, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Cestaro Silvia, Ciambetti Roberto, Corsi Enrico, Dolfin Marco, Favero Marzio, Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Luisetto Chiara, Maino Silvia, Masolo Renzo, Michieletto Gabriele, Montanariello Jonatan, Ostanel Elena, Pavanetto Lucas, Piccinini Tomas, Possamai Gianpiero, Puppato Giovanni, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Rizzotto Silvia, Scatto Francesca, Sponda Alessandra, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zanoni Andrea, Zecchinato Marco
Votanti:
Andreoli Marco, Baldin Erika, Barbisan Fabiano, Bet Roberto, Bigon Annamaria, Bisaglia Simona, Boron Fabrizio, Bozza Alberto, Camani Vanessa, Casali Stefano, Cavinato Elisa, Cecchellero Andrea, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Cestaro Silvia, Ciambetti Roberto, Corsi Enrico, Dolfin Marco, Favero Marzio, Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Luisetto Chiara, Maino Silvia, Masolo Renzo, Michieletto Gabriele, Montanariello Jonatan, Ostanel Elena, Pavanetto Lucas, Piccinini Tomas, Possamai Gianpiero, Puppato Giovanni, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Rizzotto Silvia, Scatto Francesca, Sponda Alessandra, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zanoni Andrea, Zecchinato Marco
Assenti:
Brescacin Sonia, Formaggio Joe, Lorenzoni Arturo, Pan Giuseppe, Sandonà Luciano, Soranzo Enoch, Zaia Luca, Zottis Francesca
Non Votanti:
NESSUN NON VOTANTE
Favorevoli:
Andreoli Marco, Baldin Erika, Barbisan Fabiano, Bet Roberto, Bigon Annamaria, Bisaglia Simona, Boron Fabrizio, Bozza Alberto, Camani Vanessa, Casali Stefano, Cavinato Elisa, Cecchellero Andrea, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Cestaro Silvia, Ciambetti Roberto, Corsi Enrico, Dolfin Marco, Favero Marzio, Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Luisetto Chiara, Maino Silvia, Masolo Renzo, Michieletto Gabriele, Montanariello Jonatan, Ostanel Elena, Pavanetto Lucas, Piccinini Tomas, Possamai Gianpiero, Puppato Giovanni, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Rizzotto Silvia, Scatto Francesca, Sponda Alessandra, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zanoni Andrea, Zecchinato Marco
Contrari:
NESSUN CONTRARIO
Astenuti:
NESSUN ASTENUTO
Votazione aperta per il punto:
REG n. 5 - ART. 11
Effettuata la votazione si hanno i seguenti risultati:
Consiglieri presenti: 42
Votanti: 42
Favorevoli: 42
Contrari: 0
Astenuti: 0
Non Votanti: 0
Quorum: Semplice 1/2 + 1
Esito: APPROVATA
REG n. 5 - ART. 11
Effettuata la votazione si hanno i seguenti risultati:
Consiglieri presenti: 42
Votanti: 42
Favorevoli: 42
Contrari: 0
Astenuti: 0
Non Votanti: 0
Quorum: Semplice 1/2 + 1
Esito: APPROVATA
Presenti:
Andreoli Marco, Baldin Erika, Barbisan Fabiano, Bet Roberto, Bigon Annamaria, Bisaglia Simona, Boron Fabrizio, Bozza Alberto, Camani Vanessa, Casali Stefano, Cavinato Elisa, Cecchellero Andrea, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Cestaro Silvia, Ciambetti Roberto, Corsi Enrico, Dolfin Marco, Favero Marzio, Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Luisetto Chiara, Maino Silvia, Masolo Renzo, Michieletto Gabriele, Montanariello Jonatan, Ostanel Elena, Pavanetto Lucas, Possamai Gianpiero, Puppato Giovanni, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Rizzotto Silvia, Scatto Francesca, Sponda Alessandra, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zanoni Andrea, Zecchinato Marco
Votanti:
Andreoli Marco, Baldin Erika, Barbisan Fabiano, Bet Roberto, Bigon Annamaria, Bisaglia Simona, Boron Fabrizio, Bozza Alberto, Camani Vanessa, Casali Stefano, Cavinato Elisa, Cecchellero Andrea, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Cestaro Silvia, Ciambetti Roberto, Corsi Enrico, Dolfin Marco, Favero Marzio, Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Luisetto Chiara, Maino Silvia, Masolo Renzo, Michieletto Gabriele, Montanariello Jonatan, Ostanel Elena, Pavanetto Lucas, Possamai Gianpiero, Puppato Giovanni, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Rizzotto Silvia, Scatto Francesca, Sponda Alessandra, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zanoni Andrea, Zecchinato Marco
Assenti:
Brescacin Sonia, Formaggio Joe, Lorenzoni Arturo, Pan Giuseppe, Piccinini Tomas, Sandonà Luciano, Soranzo Enoch, Zaia Luca, Zottis Francesca
Non Votanti:
NESSUN NON VOTANTE
Favorevoli:
Andreoli Marco, Baldin Erika, Barbisan Fabiano, Bet Roberto, Bigon Annamaria, Bisaglia Simona, Boron Fabrizio, Bozza Alberto, Camani Vanessa, Casali Stefano, Cavinato Elisa, Cecchellero Andrea, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Cestaro Silvia, Ciambetti Roberto, Corsi Enrico, Dolfin Marco, Favero Marzio, Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Luisetto Chiara, Maino Silvia, Masolo Renzo, Michieletto Gabriele, Montanariello Jonatan, Ostanel Elena, Pavanetto Lucas, Possamai Gianpiero, Puppato Giovanni, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Rizzotto Silvia, Scatto Francesca, Sponda Alessandra, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zanoni Andrea, Zecchinato Marco
Contrari:
NESSUN CONTRARIO
Astenuti:
NESSUN ASTENUTO
Andreoli Marco, Baldin Erika, Barbisan Fabiano, Bet Roberto, Bigon Annamaria, Bisaglia Simona, Boron Fabrizio, Bozza Alberto, Camani Vanessa, Casali Stefano, Cavinato Elisa, Cecchellero Andrea, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Cestaro Silvia, Ciambetti Roberto, Corsi Enrico, Dolfin Marco, Favero Marzio, Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Luisetto Chiara, Maino Silvia, Masolo Renzo, Michieletto Gabriele, Montanariello Jonatan, Ostanel Elena, Pavanetto Lucas, Possamai Gianpiero, Puppato Giovanni, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Rizzotto Silvia, Scatto Francesca, Sponda Alessandra, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zanoni Andrea, Zecchinato Marco
Votanti:
Andreoli Marco, Baldin Erika, Barbisan Fabiano, Bet Roberto, Bigon Annamaria, Bisaglia Simona, Boron Fabrizio, Bozza Alberto, Camani Vanessa, Casali Stefano, Cavinato Elisa, Cecchellero Andrea, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Cestaro Silvia, Ciambetti Roberto, Corsi Enrico, Dolfin Marco, Favero Marzio, Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Luisetto Chiara, Maino Silvia, Masolo Renzo, Michieletto Gabriele, Montanariello Jonatan, Ostanel Elena, Pavanetto Lucas, Possamai Gianpiero, Puppato Giovanni, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Rizzotto Silvia, Scatto Francesca, Sponda Alessandra, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zanoni Andrea, Zecchinato Marco
Assenti:
Brescacin Sonia, Formaggio Joe, Lorenzoni Arturo, Pan Giuseppe, Piccinini Tomas, Sandonà Luciano, Soranzo Enoch, Zaia Luca, Zottis Francesca
Non Votanti:
NESSUN NON VOTANTE
Favorevoli:
Andreoli Marco, Baldin Erika, Barbisan Fabiano, Bet Roberto, Bigon Annamaria, Bisaglia Simona, Boron Fabrizio, Bozza Alberto, Camani Vanessa, Casali Stefano, Cavinato Elisa, Cecchellero Andrea, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Cestaro Silvia, Ciambetti Roberto, Corsi Enrico, Dolfin Marco, Favero Marzio, Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Luisetto Chiara, Maino Silvia, Masolo Renzo, Michieletto Gabriele, Montanariello Jonatan, Ostanel Elena, Pavanetto Lucas, Possamai Gianpiero, Puppato Giovanni, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Rizzotto Silvia, Scatto Francesca, Sponda Alessandra, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zanoni Andrea, Zecchinato Marco
Contrari:
NESSUN CONTRARIO
Astenuti:
NESSUN ASTENUTO
Votazione aperta per il punto:
REG n. 5 - ART. 12
Effettuata la votazione si hanno i seguenti risultati:
Consiglieri presenti: 43
Votanti: 43
Favorevoli: 43
Contrari: 0
Astenuti: 0
Non Votanti: 0
Quorum: Semplice 1/2 + 1
Esito: APPROVATA
REG n. 5 - ART. 12
Effettuata la votazione si hanno i seguenti risultati:
Consiglieri presenti: 43
Votanti: 43
Favorevoli: 43
Contrari: 0
Astenuti: 0
Non Votanti: 0
Quorum: Semplice 1/2 + 1
Esito: APPROVATA
Presenti:
Andreoli Marco, Baldin Erika, Barbisan Fabiano, Bet Roberto, Bigon Annamaria, Bisaglia Simona, Boron Fabrizio, Bozza Alberto, Camani Vanessa, Casali Stefano, Cavinato Elisa, Cecchellero Andrea, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Cestaro Silvia, Ciambetti Roberto, Corsi Enrico, Dolfin Marco, Favero Marzio, Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Luisetto Chiara, Maino Silvia, Masolo Renzo, Michieletto Gabriele, Montanariello Jonatan, Ostanel Elena, Pavanetto Lucas, Piccinini Tomas, Possamai Gianpiero, Puppato Giovanni, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Rizzotto Silvia, Scatto Francesca, Sponda Alessandra, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zanoni Andrea, Zecchinato Marco
Votanti:
Andreoli Marco, Baldin Erika, Barbisan Fabiano, Bet Roberto, Bigon Annamaria, Bisaglia Simona, Boron Fabrizio, Bozza Alberto, Camani Vanessa, Casali Stefano, Cavinato Elisa, Cecchellero Andrea, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Cestaro Silvia, Ciambetti Roberto, Corsi Enrico, Dolfin Marco, Favero Marzio, Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Luisetto Chiara, Maino Silvia, Masolo Renzo, Michieletto Gabriele, Montanariello Jonatan, Ostanel Elena, Pavanetto Lucas, Piccinini Tomas, Possamai Gianpiero, Puppato Giovanni, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Rizzotto Silvia, Scatto Francesca, Sponda Alessandra, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zanoni Andrea, Zecchinato Marco
Assenti:
Brescacin Sonia, Formaggio Joe, Lorenzoni Arturo, Pan Giuseppe, Sandonà Luciano, Soranzo Enoch, Zaia Luca, Zottis Francesca
Non Votanti:
NESSUN NON VOTANTE
Favorevoli:
Andreoli Marco, Baldin Erika, Barbisan Fabiano, Bet Roberto, Bigon Annamaria, Bisaglia Simona, Boron Fabrizio, Bozza Alberto, Camani Vanessa, Casali Stefano, Cavinato Elisa, Cecchellero Andrea, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Cestaro Silvia, Ciambetti Roberto, Corsi Enrico, Dolfin Marco, Favero Marzio, Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Luisetto Chiara, Maino Silvia, Masolo Renzo, Michieletto Gabriele, Montanariello Jonatan, Ostanel Elena, Pavanetto Lucas, Piccinini Tomas, Possamai Gianpiero, Puppato Giovanni, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Rizzotto Silvia, Scatto Francesca, Sponda Alessandra, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zanoni Andrea, Zecchinato Marco
Contrari:
NESSUN CONTRARIO
Astenuti:
NESSUN ASTENUTO
Andreoli Marco, Baldin Erika, Barbisan Fabiano, Bet Roberto, Bigon Annamaria, Bisaglia Simona, Boron Fabrizio, Bozza Alberto, Camani Vanessa, Casali Stefano, Cavinato Elisa, Cecchellero Andrea, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Cestaro Silvia, Ciambetti Roberto, Corsi Enrico, Dolfin Marco, Favero Marzio, Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Luisetto Chiara, Maino Silvia, Masolo Renzo, Michieletto Gabriele, Montanariello Jonatan, Ostanel Elena, Pavanetto Lucas, Piccinini Tomas, Possamai Gianpiero, Puppato Giovanni, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Rizzotto Silvia, Scatto Francesca, Sponda Alessandra, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zanoni Andrea, Zecchinato Marco
Votanti:
Andreoli Marco, Baldin Erika, Barbisan Fabiano, Bet Roberto, Bigon Annamaria, Bisaglia Simona, Boron Fabrizio, Bozza Alberto, Camani Vanessa, Casali Stefano, Cavinato Elisa, Cecchellero Andrea, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Cestaro Silvia, Ciambetti Roberto, Corsi Enrico, Dolfin Marco, Favero Marzio, Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Luisetto Chiara, Maino Silvia, Masolo Renzo, Michieletto Gabriele, Montanariello Jonatan, Ostanel Elena, Pavanetto Lucas, Piccinini Tomas, Possamai Gianpiero, Puppato Giovanni, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Rizzotto Silvia, Scatto Francesca, Sponda Alessandra, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zanoni Andrea, Zecchinato Marco
Assenti:
Brescacin Sonia, Formaggio Joe, Lorenzoni Arturo, Pan Giuseppe, Sandonà Luciano, Soranzo Enoch, Zaia Luca, Zottis Francesca
Non Votanti:
NESSUN NON VOTANTE
Favorevoli:
Andreoli Marco, Baldin Erika, Barbisan Fabiano, Bet Roberto, Bigon Annamaria, Bisaglia Simona, Boron Fabrizio, Bozza Alberto, Camani Vanessa, Casali Stefano, Cavinato Elisa, Cecchellero Andrea, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Cestaro Silvia, Ciambetti Roberto, Corsi Enrico, Dolfin Marco, Favero Marzio, Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Luisetto Chiara, Maino Silvia, Masolo Renzo, Michieletto Gabriele, Montanariello Jonatan, Ostanel Elena, Pavanetto Lucas, Piccinini Tomas, Possamai Gianpiero, Puppato Giovanni, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Rizzotto Silvia, Scatto Francesca, Sponda Alessandra, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zanoni Andrea, Zecchinato Marco
Contrari:
NESSUN CONTRARIO
Astenuti:
NESSUN ASTENUTO
Votazione aperta per il punto:
REG n. 5 - ART. 13
Effettuata la votazione si hanno i seguenti risultati:
Consiglieri presenti: 42
Votanti: 42
Favorevoli: 42
Contrari: 0
Astenuti: 0
Non Votanti: 0
Quorum: Semplice 1/2 + 1
Esito: APPROVATA
REG n. 5 - ART. 13
Effettuata la votazione si hanno i seguenti risultati:
Consiglieri presenti: 42
Votanti: 42
Favorevoli: 42
Contrari: 0
Astenuti: 0
Non Votanti: 0
Quorum: Semplice 1/2 + 1
Esito: APPROVATA
Presenti:
Andreoli Marco, Baldin Erika, Barbisan Fabiano, Bet Roberto, Bigon Annamaria, Bisaglia Simona, Boron Fabrizio, Bozza Alberto, Camani Vanessa, Casali Stefano, Cavinato Elisa, Cecchellero Andrea, Cecchetto Milena, Cestari Laura, Cestaro Silvia, Ciambetti Roberto, Corsi Enrico, Dolfin Marco, Favero Marzio, Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Luisetto Chiara, Maino Silvia, Masolo Renzo, Michieletto Gabriele, Montanariello Jonatan, Ostanel Elena, Pavanetto Lucas, Piccinini Tomas, Possamai Gianpiero, Puppato Giovanni, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Rizzotto Silvia, Scatto Francesca, Sponda Alessandra, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zanoni Andrea, Zecchinato Marco
Votanti:
Andreoli Marco, Baldin Erika, Barbisan Fabiano, Bet Roberto, Bigon Annamaria, Bisaglia Simona, Boron Fabrizio, Bozza Alberto, Camani Vanessa, Casali Stefano, Cavinato Elisa, Cecchellero Andrea, Cecchetto Milena, Cestari Laura, Cestaro Silvia, Ciambetti Roberto, Corsi Enrico, Dolfin Marco, Favero Marzio, Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Luisetto Chiara, Maino Silvia, Masolo Renzo, Michieletto Gabriele, Montanariello Jonatan, Ostanel Elena, Pavanetto Lucas, Piccinini Tomas, Possamai Gianpiero, Puppato Giovanni, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Rizzotto Silvia, Scatto Francesca, Sponda Alessandra, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zanoni Andrea, Zecchinato Marco
Assenti:
Brescacin Sonia, Centenaro Giulio, Formaggio Joe, Lorenzoni Arturo, Pan Giuseppe, Sandonà Luciano, Soranzo Enoch, Zaia Luca, Zottis Francesca
Non Votanti:
NESSUN NON VOTANTE
Favorevoli:
Andreoli Marco, Baldin Erika, Barbisan Fabiano, Bet Roberto, Bigon Annamaria, Bisaglia Simona, Boron Fabrizio, Bozza Alberto, Camani Vanessa, Casali Stefano, Cavinato Elisa, Cecchellero Andrea, Cecchetto Milena, Cestari Laura, Cestaro Silvia, Ciambetti Roberto, Corsi Enrico, Dolfin Marco, Favero Marzio, Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Luisetto Chiara, Maino Silvia, Masolo Renzo, Michieletto Gabriele, Montanariello Jonatan, Ostanel Elena, Pavanetto Lucas, Piccinini Tomas, Possamai Gianpiero, Puppato Giovanni, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Rizzotto Silvia, Scatto Francesca, Sponda Alessandra, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zanoni Andrea, Zecchinato Marco
Contrari:
NESSUN CONTRARIO
Astenuti:
NESSUN ASTENUTO
Andreoli Marco, Baldin Erika, Barbisan Fabiano, Bet Roberto, Bigon Annamaria, Bisaglia Simona, Boron Fabrizio, Bozza Alberto, Camani Vanessa, Casali Stefano, Cavinato Elisa, Cecchellero Andrea, Cecchetto Milena, Cestari Laura, Cestaro Silvia, Ciambetti Roberto, Corsi Enrico, Dolfin Marco, Favero Marzio, Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Luisetto Chiara, Maino Silvia, Masolo Renzo, Michieletto Gabriele, Montanariello Jonatan, Ostanel Elena, Pavanetto Lucas, Piccinini Tomas, Possamai Gianpiero, Puppato Giovanni, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Rizzotto Silvia, Scatto Francesca, Sponda Alessandra, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zanoni Andrea, Zecchinato Marco
Votanti:
Andreoli Marco, Baldin Erika, Barbisan Fabiano, Bet Roberto, Bigon Annamaria, Bisaglia Simona, Boron Fabrizio, Bozza Alberto, Camani Vanessa, Casali Stefano, Cavinato Elisa, Cecchellero Andrea, Cecchetto Milena, Cestari Laura, Cestaro Silvia, Ciambetti Roberto, Corsi Enrico, Dolfin Marco, Favero Marzio, Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Luisetto Chiara, Maino Silvia, Masolo Renzo, Michieletto Gabriele, Montanariello Jonatan, Ostanel Elena, Pavanetto Lucas, Piccinini Tomas, Possamai Gianpiero, Puppato Giovanni, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Rizzotto Silvia, Scatto Francesca, Sponda Alessandra, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zanoni Andrea, Zecchinato Marco
Assenti:
Brescacin Sonia, Centenaro Giulio, Formaggio Joe, Lorenzoni Arturo, Pan Giuseppe, Sandonà Luciano, Soranzo Enoch, Zaia Luca, Zottis Francesca
Non Votanti:
NESSUN NON VOTANTE
Favorevoli:
Andreoli Marco, Baldin Erika, Barbisan Fabiano, Bet Roberto, Bigon Annamaria, Bisaglia Simona, Boron Fabrizio, Bozza Alberto, Camani Vanessa, Casali Stefano, Cavinato Elisa, Cecchellero Andrea, Cecchetto Milena, Cestari Laura, Cestaro Silvia, Ciambetti Roberto, Corsi Enrico, Dolfin Marco, Favero Marzio, Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Luisetto Chiara, Maino Silvia, Masolo Renzo, Michieletto Gabriele, Montanariello Jonatan, Ostanel Elena, Pavanetto Lucas, Piccinini Tomas, Possamai Gianpiero, Puppato Giovanni, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Rizzotto Silvia, Scatto Francesca, Sponda Alessandra, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zanoni Andrea, Zecchinato Marco
Contrari:
NESSUN CONTRARIO
Astenuti:
NESSUN ASTENUTO
Votazione aperta per il punto:
REG n. 5 - ART. 14
Effettuata la votazione si hanno i seguenti risultati:
Consiglieri presenti: 42
Votanti: 42
Favorevoli: 42
Contrari: 0
Astenuti: 0
Non Votanti: 0
Quorum: Semplice 1/2 + 1
Esito: APPROVATA
REG n. 5 - ART. 14
Effettuata la votazione si hanno i seguenti risultati:
Consiglieri presenti: 42
Votanti: 42
Favorevoli: 42
Contrari: 0
Astenuti: 0
Non Votanti: 0
Quorum: Semplice 1/2 + 1
Esito: APPROVATA
Presenti:
Andreoli Marco, Baldin Erika, Barbisan Fabiano, Bet Roberto, Bigon Annamaria, Bisaglia Simona, Boron Fabrizio, Bozza Alberto, Camani Vanessa, Casali Stefano, Cavinato Elisa, Cecchellero Andrea, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Cestaro Silvia, Ciambetti Roberto, Corsi Enrico, Dolfin Marco, Favero Marzio, Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Luisetto Chiara, Maino Silvia, Masolo Renzo, Michieletto Gabriele, Montanariello Jonatan, Ostanel Elena, Pavanetto Lucas, Piccinini Tomas, Possamai Gianpiero, Puppato Giovanni, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Rizzotto Silvia, Scatto Francesca, Sponda Alessandra, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zanoni Andrea, Zecchinato Marco
Votanti:
Andreoli Marco, Baldin Erika, Barbisan Fabiano, Bet Roberto, Bigon Annamaria, Bisaglia Simona, Boron Fabrizio, Bozza Alberto, Camani Vanessa, Casali Stefano, Cavinato Elisa, Cecchellero Andrea, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Cestaro Silvia, Ciambetti Roberto, Corsi Enrico, Dolfin Marco, Favero Marzio, Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Luisetto Chiara, Maino Silvia, Masolo Renzo, Michieletto Gabriele, Montanariello Jonatan, Ostanel Elena, Pavanetto Lucas, Piccinini Tomas, Possamai Gianpiero, Puppato Giovanni, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Rizzotto Silvia, Scatto Francesca, Sponda Alessandra, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zanoni Andrea, Zecchinato Marco
Assenti:
Brescacin Sonia, Cecchetto Milena, Formaggio Joe, Lorenzoni Arturo, Pan Giuseppe, Sandonà Luciano, Soranzo Enoch, Zaia Luca, Zottis Francesca
Non Votanti:
NESSUN NON VOTANTE
Favorevoli:
Andreoli Marco, Baldin Erika, Barbisan Fabiano, Bet Roberto, Bigon Annamaria, Bisaglia Simona, Boron Fabrizio, Bozza Alberto, Camani Vanessa, Casali Stefano, Cavinato Elisa, Cecchellero Andrea, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Cestaro Silvia, Ciambetti Roberto, Corsi Enrico, Dolfin Marco, Favero Marzio, Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Luisetto Chiara, Maino Silvia, Masolo Renzo, Michieletto Gabriele, Montanariello Jonatan, Ostanel Elena, Pavanetto Lucas, Piccinini Tomas, Possamai Gianpiero, Puppato Giovanni, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Rizzotto Silvia, Scatto Francesca, Sponda Alessandra, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zanoni Andrea, Zecchinato Marco
Contrari:
NESSUN CONTRARIO
Astenuti:
NESSUN ASTENUTO
Andreoli Marco, Baldin Erika, Barbisan Fabiano, Bet Roberto, Bigon Annamaria, Bisaglia Simona, Boron Fabrizio, Bozza Alberto, Camani Vanessa, Casali Stefano, Cavinato Elisa, Cecchellero Andrea, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Cestaro Silvia, Ciambetti Roberto, Corsi Enrico, Dolfin Marco, Favero Marzio, Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Luisetto Chiara, Maino Silvia, Masolo Renzo, Michieletto Gabriele, Montanariello Jonatan, Ostanel Elena, Pavanetto Lucas, Piccinini Tomas, Possamai Gianpiero, Puppato Giovanni, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Rizzotto Silvia, Scatto Francesca, Sponda Alessandra, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zanoni Andrea, Zecchinato Marco
Votanti:
Andreoli Marco, Baldin Erika, Barbisan Fabiano, Bet Roberto, Bigon Annamaria, Bisaglia Simona, Boron Fabrizio, Bozza Alberto, Camani Vanessa, Casali Stefano, Cavinato Elisa, Cecchellero Andrea, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Cestaro Silvia, Ciambetti Roberto, Corsi Enrico, Dolfin Marco, Favero Marzio, Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Luisetto Chiara, Maino Silvia, Masolo Renzo, Michieletto Gabriele, Montanariello Jonatan, Ostanel Elena, Pavanetto Lucas, Piccinini Tomas, Possamai Gianpiero, Puppato Giovanni, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Rizzotto Silvia, Scatto Francesca, Sponda Alessandra, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zanoni Andrea, Zecchinato Marco
Assenti:
Brescacin Sonia, Cecchetto Milena, Formaggio Joe, Lorenzoni Arturo, Pan Giuseppe, Sandonà Luciano, Soranzo Enoch, Zaia Luca, Zottis Francesca
Non Votanti:
NESSUN NON VOTANTE
Favorevoli:
Andreoli Marco, Baldin Erika, Barbisan Fabiano, Bet Roberto, Bigon Annamaria, Bisaglia Simona, Boron Fabrizio, Bozza Alberto, Camani Vanessa, Casali Stefano, Cavinato Elisa, Cecchellero Andrea, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Cestaro Silvia, Ciambetti Roberto, Corsi Enrico, Dolfin Marco, Favero Marzio, Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Luisetto Chiara, Maino Silvia, Masolo Renzo, Michieletto Gabriele, Montanariello Jonatan, Ostanel Elena, Pavanetto Lucas, Piccinini Tomas, Possamai Gianpiero, Puppato Giovanni, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Rizzotto Silvia, Scatto Francesca, Sponda Alessandra, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zanoni Andrea, Zecchinato Marco
Contrari:
NESSUN CONTRARIO
Astenuti:
NESSUN ASTENUTO
Votazione aperta per il punto:
REG n. 5 - ART. 15
Effettuata la votazione si hanno i seguenti risultati:
Consiglieri presenti: 43
Votanti: 43
Favorevoli: 43
Contrari: 0
Astenuti: 0
Non Votanti: 0
Quorum: Semplice 1/2 + 1
Esito: APPROVATA
REG n. 5 - ART. 15
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Consiglieri presenti: 43
Votanti: 43
Favorevoli: 43
Contrari: 0
Astenuti: 0
Non Votanti: 0
Quorum: Semplice 1/2 + 1
Esito: APPROVATA
Presenti:
Andreoli Marco, Baldin Erika, Barbisan Fabiano, Bet Roberto, Bigon Annamaria, Bisaglia Simona, Boron Fabrizio, Bozza Alberto, Camani Vanessa, Casali Stefano, Cavinato Elisa, Cecchellero Andrea, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Cestaro Silvia, Ciambetti Roberto, Corsi Enrico, Dolfin Marco, Favero Marzio, Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Luisetto Chiara, Maino Silvia, Masolo Renzo, Michieletto Gabriele, Montanariello Jonatan, Ostanel Elena, Pavanetto Lucas, Piccinini Tomas, Possamai Gianpiero, Puppato Giovanni, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Rizzotto Silvia, Scatto Francesca, Sponda Alessandra, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zanoni Andrea, Zecchinato Marco
Votanti:
Andreoli Marco, Baldin Erika, Barbisan Fabiano, Bet Roberto, Bigon Annamaria, Bisaglia Simona, Boron Fabrizio, Bozza Alberto, Camani Vanessa, Casali Stefano, Cavinato Elisa, Cecchellero Andrea, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Cestaro Silvia, Ciambetti Roberto, Corsi Enrico, Dolfin Marco, Favero Marzio, Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Luisetto Chiara, Maino Silvia, Masolo Renzo, Michieletto Gabriele, Montanariello Jonatan, Ostanel Elena, Pavanetto Lucas, Piccinini Tomas, Possamai Gianpiero, Puppato Giovanni, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Rizzotto Silvia, Scatto Francesca, Sponda Alessandra, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zanoni Andrea, Zecchinato Marco
Assenti:
Brescacin Sonia, Formaggio Joe, Lorenzoni Arturo, Pan Giuseppe, Sandonà Luciano, Soranzo Enoch, Zaia Luca, Zottis Francesca
Non Votanti:
NESSUN NON VOTANTE
Favorevoli:
Andreoli Marco, Baldin Erika, Barbisan Fabiano, Bet Roberto, Bigon Annamaria, Bisaglia Simona, Boron Fabrizio, Bozza Alberto, Camani Vanessa, Casali Stefano, Cavinato Elisa, Cecchellero Andrea, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Cestaro Silvia, Ciambetti Roberto, Corsi Enrico, Dolfin Marco, Favero Marzio, Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Luisetto Chiara, Maino Silvia, Masolo Renzo, Michieletto Gabriele, Montanariello Jonatan, Ostanel Elena, Pavanetto Lucas, Piccinini Tomas, Possamai Gianpiero, Puppato Giovanni, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Rizzotto Silvia, Scatto Francesca, Sponda Alessandra, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zanoni Andrea, Zecchinato Marco
Contrari:
NESSUN CONTRARIO
Astenuti:
NESSUN ASTENUTO
Andreoli Marco, Baldin Erika, Barbisan Fabiano, Bet Roberto, Bigon Annamaria, Bisaglia Simona, Boron Fabrizio, Bozza Alberto, Camani Vanessa, Casali Stefano, Cavinato Elisa, Cecchellero Andrea, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Cestaro Silvia, Ciambetti Roberto, Corsi Enrico, Dolfin Marco, Favero Marzio, Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Luisetto Chiara, Maino Silvia, Masolo Renzo, Michieletto Gabriele, Montanariello Jonatan, Ostanel Elena, Pavanetto Lucas, Piccinini Tomas, Possamai Gianpiero, Puppato Giovanni, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Rizzotto Silvia, Scatto Francesca, Sponda Alessandra, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zanoni Andrea, Zecchinato Marco
Votanti:
Andreoli Marco, Baldin Erika, Barbisan Fabiano, Bet Roberto, Bigon Annamaria, Bisaglia Simona, Boron Fabrizio, Bozza Alberto, Camani Vanessa, Casali Stefano, Cavinato Elisa, Cecchellero Andrea, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Cestaro Silvia, Ciambetti Roberto, Corsi Enrico, Dolfin Marco, Favero Marzio, Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Luisetto Chiara, Maino Silvia, Masolo Renzo, Michieletto Gabriele, Montanariello Jonatan, Ostanel Elena, Pavanetto Lucas, Piccinini Tomas, Possamai Gianpiero, Puppato Giovanni, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Rizzotto Silvia, Scatto Francesca, Sponda Alessandra, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zanoni Andrea, Zecchinato Marco
Assenti:
Brescacin Sonia, Formaggio Joe, Lorenzoni Arturo, Pan Giuseppe, Sandonà Luciano, Soranzo Enoch, Zaia Luca, Zottis Francesca
Non Votanti:
NESSUN NON VOTANTE
Favorevoli:
Andreoli Marco, Baldin Erika, Barbisan Fabiano, Bet Roberto, Bigon Annamaria, Bisaglia Simona, Boron Fabrizio, Bozza Alberto, Camani Vanessa, Casali Stefano, Cavinato Elisa, Cecchellero Andrea, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Cestaro Silvia, Ciambetti Roberto, Corsi Enrico, Dolfin Marco, Favero Marzio, Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Luisetto Chiara, Maino Silvia, Masolo Renzo, Michieletto Gabriele, Montanariello Jonatan, Ostanel Elena, Pavanetto Lucas, Piccinini Tomas, Possamai Gianpiero, Puppato Giovanni, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Rizzotto Silvia, Scatto Francesca, Sponda Alessandra, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zanoni Andrea, Zecchinato Marco
Contrari:
NESSUN CONTRARIO
Astenuti:
NESSUN ASTENUTO
Votazione aperta per il punto:
REG n. 5 - ART. 16
Effettuata la votazione si hanno i seguenti risultati:
Consiglieri presenti: 43
Votanti: 43
Favorevoli: 43
Contrari: 0
Astenuti: 0
Non Votanti: 0
Quorum: Semplice 1/2 + 1
Esito: APPROVATA
REG n. 5 - ART. 16
Effettuata la votazione si hanno i seguenti risultati:
Consiglieri presenti: 43
Votanti: 43
Favorevoli: 43
Contrari: 0
Astenuti: 0
Non Votanti: 0
Quorum: Semplice 1/2 + 1
Esito: APPROVATA
Presenti:
Andreoli Marco, Baldin Erika, Barbisan Fabiano, Bet Roberto, Bigon Annamaria, Bisaglia Simona, Boron Fabrizio, Bozza Alberto, Camani Vanessa, Casali Stefano, Cavinato Elisa, Cecchellero Andrea, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Cestaro Silvia, Ciambetti Roberto, Corsi Enrico, Dolfin Marco, Favero Marzio, Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Luisetto Chiara, Maino Silvia, Masolo Renzo, Michieletto Gabriele, Montanariello Jonatan, Ostanel Elena, Pavanetto Lucas, Piccinini Tomas, Possamai Gianpiero, Puppato Giovanni, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Rizzotto Silvia, Scatto Francesca, Sponda Alessandra, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zanoni Andrea, Zecchinato Marco
Votanti:
Andreoli Marco, Baldin Erika, Barbisan Fabiano, Bet Roberto, Bigon Annamaria, Bisaglia Simona, Boron Fabrizio, Bozza Alberto, Camani Vanessa, Casali Stefano, Cavinato Elisa, Cecchellero Andrea, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Cestaro Silvia, Ciambetti Roberto, Corsi Enrico, Dolfin Marco, Favero Marzio, Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Luisetto Chiara, Maino Silvia, Masolo Renzo, Michieletto Gabriele, Montanariello Jonatan, Ostanel Elena, Pavanetto Lucas, Piccinini Tomas, Possamai Gianpiero, Puppato Giovanni, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Rizzotto Silvia, Scatto Francesca, Sponda Alessandra, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zanoni Andrea, Zecchinato Marco
Assenti:
Brescacin Sonia, Formaggio Joe, Lorenzoni Arturo, Pan Giuseppe, Sandonà Luciano, Soranzo Enoch, Zaia Luca, Zottis Francesca
Non Votanti:
NESSUN NON VOTANTE
Favorevoli:
Andreoli Marco, Baldin Erika, Barbisan Fabiano, Bet Roberto, Bigon Annamaria, Bisaglia Simona, Boron Fabrizio, Bozza Alberto, Camani Vanessa, Casali Stefano, Cavinato Elisa, Cecchellero Andrea, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Cestaro Silvia, Ciambetti Roberto, Corsi Enrico, Dolfin Marco, Favero Marzio, Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Luisetto Chiara, Maino Silvia, Masolo Renzo, Michieletto Gabriele, Montanariello Jonatan, Ostanel Elena, Pavanetto Lucas, Piccinini Tomas, Possamai Gianpiero, Puppato Giovanni, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Rizzotto Silvia, Scatto Francesca, Sponda Alessandra, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zanoni Andrea, Zecchinato Marco
Contrari:
NESSUN CONTRARIO
Astenuti:
NESSUN ASTENUTO
Andreoli Marco, Baldin Erika, Barbisan Fabiano, Bet Roberto, Bigon Annamaria, Bisaglia Simona, Boron Fabrizio, Bozza Alberto, Camani Vanessa, Casali Stefano, Cavinato Elisa, Cecchellero Andrea, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Cestaro Silvia, Ciambetti Roberto, Corsi Enrico, Dolfin Marco, Favero Marzio, Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Luisetto Chiara, Maino Silvia, Masolo Renzo, Michieletto Gabriele, Montanariello Jonatan, Ostanel Elena, Pavanetto Lucas, Piccinini Tomas, Possamai Gianpiero, Puppato Giovanni, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Rizzotto Silvia, Scatto Francesca, Sponda Alessandra, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zanoni Andrea, Zecchinato Marco
Votanti:
Andreoli Marco, Baldin Erika, Barbisan Fabiano, Bet Roberto, Bigon Annamaria, Bisaglia Simona, Boron Fabrizio, Bozza Alberto, Camani Vanessa, Casali Stefano, Cavinato Elisa, Cecchellero Andrea, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Cestaro Silvia, Ciambetti Roberto, Corsi Enrico, Dolfin Marco, Favero Marzio, Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Luisetto Chiara, Maino Silvia, Masolo Renzo, Michieletto Gabriele, Montanariello Jonatan, Ostanel Elena, Pavanetto Lucas, Piccinini Tomas, Possamai Gianpiero, Puppato Giovanni, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Rizzotto Silvia, Scatto Francesca, Sponda Alessandra, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zanoni Andrea, Zecchinato Marco
Assenti:
Brescacin Sonia, Formaggio Joe, Lorenzoni Arturo, Pan Giuseppe, Sandonà Luciano, Soranzo Enoch, Zaia Luca, Zottis Francesca
Non Votanti:
NESSUN NON VOTANTE
Favorevoli:
Andreoli Marco, Baldin Erika, Barbisan Fabiano, Bet Roberto, Bigon Annamaria, Bisaglia Simona, Boron Fabrizio, Bozza Alberto, Camani Vanessa, Casali Stefano, Cavinato Elisa, Cecchellero Andrea, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Cestaro Silvia, Ciambetti Roberto, Corsi Enrico, Dolfin Marco, Favero Marzio, Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Luisetto Chiara, Maino Silvia, Masolo Renzo, Michieletto Gabriele, Montanariello Jonatan, Ostanel Elena, Pavanetto Lucas, Piccinini Tomas, Possamai Gianpiero, Puppato Giovanni, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Rizzotto Silvia, Scatto Francesca, Sponda Alessandra, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zanoni Andrea, Zecchinato Marco
Contrari:
NESSUN CONTRARIO
Astenuti:
NESSUN ASTENUTO
Votazione aperta per il punto:
REG n. 5 - ART. 17
Effettuata la votazione si hanno i seguenti risultati:
Consiglieri presenti: 43
Votanti: 43
Favorevoli: 43
Contrari: 0
Astenuti: 0
Non Votanti: 0
Quorum: Semplice 1/2 + 1
Esito: APPROVATA
REG n. 5 - ART. 17
Effettuata la votazione si hanno i seguenti risultati:
Consiglieri presenti: 43
Votanti: 43
Favorevoli: 43
Contrari: 0
Astenuti: 0
Non Votanti: 0
Quorum: Semplice 1/2 + 1
Esito: APPROVATA
Presenti:
Andreoli Marco, Baldin Erika, Barbisan Fabiano, Bet Roberto, Bigon Annamaria, Bisaglia Simona, Boron Fabrizio, Bozza Alberto, Camani Vanessa, Casali Stefano, Cavinato Elisa, Cecchellero Andrea, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Cestaro Silvia, Ciambetti Roberto, Corsi Enrico, Dolfin Marco, Favero Marzio, Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Luisetto Chiara, Maino Silvia, Masolo Renzo, Michieletto Gabriele, Montanariello Jonatan, Ostanel Elena, Pavanetto Lucas, Piccinini Tomas, Possamai Gianpiero, Puppato Giovanni, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Rizzotto Silvia, Scatto Francesca, Sponda Alessandra, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zanoni Andrea, Zecchinato Marco
Votanti:
Andreoli Marco, Baldin Erika, Barbisan Fabiano, Bet Roberto, Bigon Annamaria, Bisaglia Simona, Boron Fabrizio, Bozza Alberto, Camani Vanessa, Casali Stefano, Cavinato Elisa, Cecchellero Andrea, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Cestaro Silvia, Ciambetti Roberto, Corsi Enrico, Dolfin Marco, Favero Marzio, Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Luisetto Chiara, Maino Silvia, Masolo Renzo, Michieletto Gabriele, Montanariello Jonatan, Ostanel Elena, Pavanetto Lucas, Piccinini Tomas, Possamai Gianpiero, Puppato Giovanni, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Rizzotto Silvia, Scatto Francesca, Sponda Alessandra, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zanoni Andrea, Zecchinato Marco
Assenti:
Brescacin Sonia, Formaggio Joe, Lorenzoni Arturo, Pan Giuseppe, Sandonà Luciano, Soranzo Enoch, Zaia Luca, Zottis Francesca
Non Votanti:
NESSUN NON VOTANTE
Favorevoli:
Andreoli Marco, Baldin Erika, Barbisan Fabiano, Bet Roberto, Bigon Annamaria, Bisaglia Simona, Boron Fabrizio, Bozza Alberto, Camani Vanessa, Casali Stefano, Cavinato Elisa, Cecchellero Andrea, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Cestaro Silvia, Ciambetti Roberto, Corsi Enrico, Dolfin Marco, Favero Marzio, Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Luisetto Chiara, Maino Silvia, Masolo Renzo, Michieletto Gabriele, Montanariello Jonatan, Ostanel Elena, Pavanetto Lucas, Piccinini Tomas, Possamai Gianpiero, Puppato Giovanni, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Rizzotto Silvia, Scatto Francesca, Sponda Alessandra, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zanoni Andrea, Zecchinato Marco
Contrari:
NESSUN CONTRARIO
Astenuti:
NESSUN ASTENUTO
Andreoli Marco, Baldin Erika, Barbisan Fabiano, Bet Roberto, Bigon Annamaria, Bisaglia Simona, Boron Fabrizio, Bozza Alberto, Camani Vanessa, Casali Stefano, Cavinato Elisa, Cecchellero Andrea, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Cestaro Silvia, Ciambetti Roberto, Corsi Enrico, Dolfin Marco, Favero Marzio, Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Luisetto Chiara, Maino Silvia, Masolo Renzo, Michieletto Gabriele, Montanariello Jonatan, Ostanel Elena, Pavanetto Lucas, Piccinini Tomas, Possamai Gianpiero, Puppato Giovanni, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Rizzotto Silvia, Scatto Francesca, Sponda Alessandra, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zanoni Andrea, Zecchinato Marco
Votanti:
Andreoli Marco, Baldin Erika, Barbisan Fabiano, Bet Roberto, Bigon Annamaria, Bisaglia Simona, Boron Fabrizio, Bozza Alberto, Camani Vanessa, Casali Stefano, Cavinato Elisa, Cecchellero Andrea, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Cestaro Silvia, Ciambetti Roberto, Corsi Enrico, Dolfin Marco, Favero Marzio, Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Luisetto Chiara, Maino Silvia, Masolo Renzo, Michieletto Gabriele, Montanariello Jonatan, Ostanel Elena, Pavanetto Lucas, Piccinini Tomas, Possamai Gianpiero, Puppato Giovanni, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Rizzotto Silvia, Scatto Francesca, Sponda Alessandra, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zanoni Andrea, Zecchinato Marco
Assenti:
Brescacin Sonia, Formaggio Joe, Lorenzoni Arturo, Pan Giuseppe, Sandonà Luciano, Soranzo Enoch, Zaia Luca, Zottis Francesca
Non Votanti:
NESSUN NON VOTANTE
Favorevoli:
Andreoli Marco, Baldin Erika, Barbisan Fabiano, Bet Roberto, Bigon Annamaria, Bisaglia Simona, Boron Fabrizio, Bozza Alberto, Camani Vanessa, Casali Stefano, Cavinato Elisa, Cecchellero Andrea, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Cestaro Silvia, Ciambetti Roberto, Corsi Enrico, Dolfin Marco, Favero Marzio, Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Luisetto Chiara, Maino Silvia, Masolo Renzo, Michieletto Gabriele, Montanariello Jonatan, Ostanel Elena, Pavanetto Lucas, Piccinini Tomas, Possamai Gianpiero, Puppato Giovanni, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Rizzotto Silvia, Scatto Francesca, Sponda Alessandra, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zanoni Andrea, Zecchinato Marco
Contrari:
NESSUN CONTRARIO
Astenuti:
NESSUN ASTENUTO
Votazione aperta per il punto:
REG n. 5 - ART. 18
Effettuata la votazione si hanno i seguenti risultati:
Consiglieri presenti: 42
Votanti: 42
Favorevoli: 42
Contrari: 0
Astenuti: 0
Non Votanti: 0
Quorum: Semplice 1/2 + 1
Esito: APPROVATA
REG n. 5 - ART. 18
Effettuata la votazione si hanno i seguenti risultati:
Consiglieri presenti: 42
Votanti: 42
Favorevoli: 42
Contrari: 0
Astenuti: 0
Non Votanti: 0
Quorum: Semplice 1/2 + 1
Esito: APPROVATA
Presenti:
Andreoli Marco, Baldin Erika, Barbisan Fabiano, Bet Roberto, Bigon Annamaria, Bisaglia Simona, Boron Fabrizio, Bozza Alberto, Camani Vanessa, Casali Stefano, Cavinato Elisa, Cecchellero Andrea, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Cestaro Silvia, Ciambetti Roberto, Corsi Enrico, Dolfin Marco, Favero Marzio, Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Luisetto Chiara, Maino Silvia, Masolo Renzo, Michieletto Gabriele, Montanariello Jonatan, Ostanel Elena, Pavanetto Lucas, Piccinini Tomas, Possamai Gianpiero, Puppato Giovanni, Razzolini Tommaso, Rizzotto Silvia, Scatto Francesca, Sponda Alessandra, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zanoni Andrea, Zecchinato Marco
Votanti:
Andreoli Marco, Baldin Erika, Barbisan Fabiano, Bet Roberto, Bigon Annamaria, Bisaglia Simona, Boron Fabrizio, Bozza Alberto, Camani Vanessa, Casali Stefano, Cavinato Elisa, Cecchellero Andrea, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Cestaro Silvia, Ciambetti Roberto, Corsi Enrico, Dolfin Marco, Favero Marzio, Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Luisetto Chiara, Maino Silvia, Masolo Renzo, Michieletto Gabriele, Montanariello Jonatan, Ostanel Elena, Pavanetto Lucas, Piccinini Tomas, Possamai Gianpiero, Puppato Giovanni, Razzolini Tommaso, Rizzotto Silvia, Scatto Francesca, Sponda Alessandra, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zanoni Andrea, Zecchinato Marco
Assenti:
Brescacin Sonia, Formaggio Joe, Lorenzoni Arturo, Pan Giuseppe, Rigo Filippo, Sandonà Luciano, Soranzo Enoch, Zaia Luca, Zottis Francesca
Non Votanti:
NESSUN NON VOTANTE
Favorevoli:
Andreoli Marco, Baldin Erika, Barbisan Fabiano, Bet Roberto, Bigon Annamaria, Bisaglia Simona, Boron Fabrizio, Bozza Alberto, Camani Vanessa, Casali Stefano, Cavinato Elisa, Cecchellero Andrea, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Cestaro Silvia, Ciambetti Roberto, Corsi Enrico, Dolfin Marco, Favero Marzio, Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Luisetto Chiara, Maino Silvia, Masolo Renzo, Michieletto Gabriele, Montanariello Jonatan, Ostanel Elena, Pavanetto Lucas, Piccinini Tomas, Possamai Gianpiero, Puppato Giovanni, Razzolini Tommaso, Rizzotto Silvia, Scatto Francesca, Sponda Alessandra, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zanoni Andrea, Zecchinato Marco
Contrari:
NESSUN CONTRARIO
Astenuti:
NESSUN ASTENUTO
Andreoli Marco, Baldin Erika, Barbisan Fabiano, Bet Roberto, Bigon Annamaria, Bisaglia Simona, Boron Fabrizio, Bozza Alberto, Camani Vanessa, Casali Stefano, Cavinato Elisa, Cecchellero Andrea, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Cestaro Silvia, Ciambetti Roberto, Corsi Enrico, Dolfin Marco, Favero Marzio, Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Luisetto Chiara, Maino Silvia, Masolo Renzo, Michieletto Gabriele, Montanariello Jonatan, Ostanel Elena, Pavanetto Lucas, Piccinini Tomas, Possamai Gianpiero, Puppato Giovanni, Razzolini Tommaso, Rizzotto Silvia, Scatto Francesca, Sponda Alessandra, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zanoni Andrea, Zecchinato Marco
Votanti:
Andreoli Marco, Baldin Erika, Barbisan Fabiano, Bet Roberto, Bigon Annamaria, Bisaglia Simona, Boron Fabrizio, Bozza Alberto, Camani Vanessa, Casali Stefano, Cavinato Elisa, Cecchellero Andrea, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Cestaro Silvia, Ciambetti Roberto, Corsi Enrico, Dolfin Marco, Favero Marzio, Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Luisetto Chiara, Maino Silvia, Masolo Renzo, Michieletto Gabriele, Montanariello Jonatan, Ostanel Elena, Pavanetto Lucas, Piccinini Tomas, Possamai Gianpiero, Puppato Giovanni, Razzolini Tommaso, Rizzotto Silvia, Scatto Francesca, Sponda Alessandra, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zanoni Andrea, Zecchinato Marco
Assenti:
Brescacin Sonia, Formaggio Joe, Lorenzoni Arturo, Pan Giuseppe, Rigo Filippo, Sandonà Luciano, Soranzo Enoch, Zaia Luca, Zottis Francesca
Non Votanti:
NESSUN NON VOTANTE
Favorevoli:
Andreoli Marco, Baldin Erika, Barbisan Fabiano, Bet Roberto, Bigon Annamaria, Bisaglia Simona, Boron Fabrizio, Bozza Alberto, Camani Vanessa, Casali Stefano, Cavinato Elisa, Cecchellero Andrea, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Cestaro Silvia, Ciambetti Roberto, Corsi Enrico, Dolfin Marco, Favero Marzio, Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Luisetto Chiara, Maino Silvia, Masolo Renzo, Michieletto Gabriele, Montanariello Jonatan, Ostanel Elena, Pavanetto Lucas, Piccinini Tomas, Possamai Gianpiero, Puppato Giovanni, Razzolini Tommaso, Rizzotto Silvia, Scatto Francesca, Sponda Alessandra, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zanoni Andrea, Zecchinato Marco
Contrari:
NESSUN CONTRARIO
Astenuti:
NESSUN ASTENUTO
Votazione aperta per il punto:
REG n. 5 - ART. 19
Effettuata la votazione si hanno i seguenti risultati:
Consiglieri presenti: 42
Votanti: 42
Favorevoli: 42
Contrari: 0
Astenuti: 0
Non Votanti: 0
Quorum: Semplice 1/2 + 1
Esito: APPROVATA
REG n. 5 - ART. 19
Effettuata la votazione si hanno i seguenti risultati:
Consiglieri presenti: 42
Votanti: 42
Favorevoli: 42
Contrari: 0
Astenuti: 0
Non Votanti: 0
Quorum: Semplice 1/2 + 1
Esito: APPROVATA
Presenti:
Andreoli Marco, Baldin Erika, Barbisan Fabiano, Bet Roberto, Bigon Annamaria, Bisaglia Simona, Boron Fabrizio, Bozza Alberto, Camani Vanessa, Casali Stefano, Cavinato Elisa, Cecchellero Andrea, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Cestaro Silvia, Ciambetti Roberto, Corsi Enrico, Dolfin Marco, Favero Marzio, Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Luisetto Chiara, Maino Silvia, Masolo Renzo, Michieletto Gabriele, Montanariello Jonatan, Ostanel Elena, Pavanetto Lucas, Piccinini Tomas, Possamai Gianpiero, Puppato Giovanni, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Rizzotto Silvia, Scatto Francesca, Sponda Alessandra, Valdegamberi Stefano, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zanoni Andrea, Zecchinato Marco
Votanti:
Andreoli Marco, Baldin Erika, Barbisan Fabiano, Bet Roberto, Bigon Annamaria, Bisaglia Simona, Boron Fabrizio, Bozza Alberto, Camani Vanessa, Casali Stefano, Cavinato Elisa, Cecchellero Andrea, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Cestaro Silvia, Ciambetti Roberto, Corsi Enrico, Dolfin Marco, Favero Marzio, Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Luisetto Chiara, Maino Silvia, Masolo Renzo, Michieletto Gabriele, Montanariello Jonatan, Ostanel Elena, Pavanetto Lucas, Piccinini Tomas, Possamai Gianpiero, Puppato Giovanni, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Rizzotto Silvia, Scatto Francesca, Sponda Alessandra, Valdegamberi Stefano, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zanoni Andrea, Zecchinato Marco
Assenti:
Brescacin Sonia, Formaggio Joe, Lorenzoni Arturo, Pan Giuseppe, Sandonà Luciano, Soranzo Enoch, Venturini Elisa, Zaia Luca, Zottis Francesca
Non Votanti:
NESSUN NON VOTANTE
Favorevoli:
Andreoli Marco, Baldin Erika, Barbisan Fabiano, Bet Roberto, Bigon Annamaria, Bisaglia Simona, Boron Fabrizio, Bozza Alberto, Camani Vanessa, Casali Stefano, Cavinato Elisa, Cecchellero Andrea, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Cestaro Silvia, Ciambetti Roberto, Corsi Enrico, Dolfin Marco, Favero Marzio, Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Luisetto Chiara, Maino Silvia, Masolo Renzo, Michieletto Gabriele, Montanariello Jonatan, Ostanel Elena, Pavanetto Lucas, Piccinini Tomas, Possamai Gianpiero, Puppato Giovanni, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Rizzotto Silvia, Scatto Francesca, Sponda Alessandra, Valdegamberi Stefano, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zanoni Andrea, Zecchinato Marco
Contrari:
NESSUN CONTRARIO
Astenuti:
NESSUN ASTENUTO
Andreoli Marco, Baldin Erika, Barbisan Fabiano, Bet Roberto, Bigon Annamaria, Bisaglia Simona, Boron Fabrizio, Bozza Alberto, Camani Vanessa, Casali Stefano, Cavinato Elisa, Cecchellero Andrea, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Cestaro Silvia, Ciambetti Roberto, Corsi Enrico, Dolfin Marco, Favero Marzio, Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Luisetto Chiara, Maino Silvia, Masolo Renzo, Michieletto Gabriele, Montanariello Jonatan, Ostanel Elena, Pavanetto Lucas, Piccinini Tomas, Possamai Gianpiero, Puppato Giovanni, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Rizzotto Silvia, Scatto Francesca, Sponda Alessandra, Valdegamberi Stefano, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zanoni Andrea, Zecchinato Marco
Votanti:
Andreoli Marco, Baldin Erika, Barbisan Fabiano, Bet Roberto, Bigon Annamaria, Bisaglia Simona, Boron Fabrizio, Bozza Alberto, Camani Vanessa, Casali Stefano, Cavinato Elisa, Cecchellero Andrea, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Cestaro Silvia, Ciambetti Roberto, Corsi Enrico, Dolfin Marco, Favero Marzio, Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Luisetto Chiara, Maino Silvia, Masolo Renzo, Michieletto Gabriele, Montanariello Jonatan, Ostanel Elena, Pavanetto Lucas, Piccinini Tomas, Possamai Gianpiero, Puppato Giovanni, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Rizzotto Silvia, Scatto Francesca, Sponda Alessandra, Valdegamberi Stefano, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zanoni Andrea, Zecchinato Marco
Assenti:
Brescacin Sonia, Formaggio Joe, Lorenzoni Arturo, Pan Giuseppe, Sandonà Luciano, Soranzo Enoch, Venturini Elisa, Zaia Luca, Zottis Francesca
Non Votanti:
NESSUN NON VOTANTE
Favorevoli:
Andreoli Marco, Baldin Erika, Barbisan Fabiano, Bet Roberto, Bigon Annamaria, Bisaglia Simona, Boron Fabrizio, Bozza Alberto, Camani Vanessa, Casali Stefano, Cavinato Elisa, Cecchellero Andrea, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Cestaro Silvia, Ciambetti Roberto, Corsi Enrico, Dolfin Marco, Favero Marzio, Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Luisetto Chiara, Maino Silvia, Masolo Renzo, Michieletto Gabriele, Montanariello Jonatan, Ostanel Elena, Pavanetto Lucas, Piccinini Tomas, Possamai Gianpiero, Puppato Giovanni, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Rizzotto Silvia, Scatto Francesca, Sponda Alessandra, Valdegamberi Stefano, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zanoni Andrea, Zecchinato Marco
Contrari:
NESSUN CONTRARIO
Astenuti:
NESSUN ASTENUTO
Votazione aperta per il punto:
REG n. 5 - ART. 20
Effettuata la votazione si hanno i seguenti risultati:
Consiglieri presenti: 43
Votanti: 43
Favorevoli: 43
Contrari: 0
Astenuti: 0
Non Votanti: 0
Quorum: Semplice 1/2 + 1
Esito: APPROVATA
REG n. 5 - ART. 20
Effettuata la votazione si hanno i seguenti risultati:
Consiglieri presenti: 43
Votanti: 43
Favorevoli: 43
Contrari: 0
Astenuti: 0
Non Votanti: 0
Quorum: Semplice 1/2 + 1
Esito: APPROVATA
Presenti:
Andreoli Marco, Baldin Erika, Barbisan Fabiano, Bet Roberto, Bigon Annamaria, Bisaglia Simona, Boron Fabrizio, Bozza Alberto, Camani Vanessa, Casali Stefano, Cavinato Elisa, Cecchellero Andrea, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Cestaro Silvia, Ciambetti Roberto, Corsi Enrico, Dolfin Marco, Favero Marzio, Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Luisetto Chiara, Maino Silvia, Masolo Renzo, Michieletto Gabriele, Montanariello Jonatan, Ostanel Elena, Pavanetto Lucas, Piccinini Tomas, Possamai Gianpiero, Puppato Giovanni, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Rizzotto Silvia, Scatto Francesca, Sponda Alessandra, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zanoni Andrea, Zecchinato Marco
Votanti:
Andreoli Marco, Baldin Erika, Barbisan Fabiano, Bet Roberto, Bigon Annamaria, Bisaglia Simona, Boron Fabrizio, Bozza Alberto, Camani Vanessa, Casali Stefano, Cavinato Elisa, Cecchellero Andrea, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Cestaro Silvia, Ciambetti Roberto, Corsi Enrico, Dolfin Marco, Favero Marzio, Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Luisetto Chiara, Maino Silvia, Masolo Renzo, Michieletto Gabriele, Montanariello Jonatan, Ostanel Elena, Pavanetto Lucas, Piccinini Tomas, Possamai Gianpiero, Puppato Giovanni, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Rizzotto Silvia, Scatto Francesca, Sponda Alessandra, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zanoni Andrea, Zecchinato Marco
Assenti:
Brescacin Sonia, Formaggio Joe, Lorenzoni Arturo, Pan Giuseppe, Sandonà Luciano, Soranzo Enoch, Zaia Luca, Zottis Francesca
Non Votanti:
NESSUN NON VOTANTE
Favorevoli:
Andreoli Marco, Baldin Erika, Barbisan Fabiano, Bet Roberto, Bigon Annamaria, Bisaglia Simona, Boron Fabrizio, Bozza Alberto, Camani Vanessa, Casali Stefano, Cavinato Elisa, Cecchellero Andrea, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Cestaro Silvia, Ciambetti Roberto, Corsi Enrico, Dolfin Marco, Favero Marzio, Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Luisetto Chiara, Maino Silvia, Masolo Renzo, Michieletto Gabriele, Montanariello Jonatan, Ostanel Elena, Pavanetto Lucas, Piccinini Tomas, Possamai Gianpiero, Puppato Giovanni, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Rizzotto Silvia, Scatto Francesca, Sponda Alessandra, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zanoni Andrea, Zecchinato Marco
Contrari:
NESSUN CONTRARIO
Astenuti:
NESSUN ASTENUTO
Andreoli Marco, Baldin Erika, Barbisan Fabiano, Bet Roberto, Bigon Annamaria, Bisaglia Simona, Boron Fabrizio, Bozza Alberto, Camani Vanessa, Casali Stefano, Cavinato Elisa, Cecchellero Andrea, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Cestaro Silvia, Ciambetti Roberto, Corsi Enrico, Dolfin Marco, Favero Marzio, Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Luisetto Chiara, Maino Silvia, Masolo Renzo, Michieletto Gabriele, Montanariello Jonatan, Ostanel Elena, Pavanetto Lucas, Piccinini Tomas, Possamai Gianpiero, Puppato Giovanni, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Rizzotto Silvia, Scatto Francesca, Sponda Alessandra, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zanoni Andrea, Zecchinato Marco
Votanti:
Andreoli Marco, Baldin Erika, Barbisan Fabiano, Bet Roberto, Bigon Annamaria, Bisaglia Simona, Boron Fabrizio, Bozza Alberto, Camani Vanessa, Casali Stefano, Cavinato Elisa, Cecchellero Andrea, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Cestaro Silvia, Ciambetti Roberto, Corsi Enrico, Dolfin Marco, Favero Marzio, Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Luisetto Chiara, Maino Silvia, Masolo Renzo, Michieletto Gabriele, Montanariello Jonatan, Ostanel Elena, Pavanetto Lucas, Piccinini Tomas, Possamai Gianpiero, Puppato Giovanni, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Rizzotto Silvia, Scatto Francesca, Sponda Alessandra, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zanoni Andrea, Zecchinato Marco
Assenti:
Brescacin Sonia, Formaggio Joe, Lorenzoni Arturo, Pan Giuseppe, Sandonà Luciano, Soranzo Enoch, Zaia Luca, Zottis Francesca
Non Votanti:
NESSUN NON VOTANTE
Favorevoli:
Andreoli Marco, Baldin Erika, Barbisan Fabiano, Bet Roberto, Bigon Annamaria, Bisaglia Simona, Boron Fabrizio, Bozza Alberto, Camani Vanessa, Casali Stefano, Cavinato Elisa, Cecchellero Andrea, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Cestaro Silvia, Ciambetti Roberto, Corsi Enrico, Dolfin Marco, Favero Marzio, Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Luisetto Chiara, Maino Silvia, Masolo Renzo, Michieletto Gabriele, Montanariello Jonatan, Ostanel Elena, Pavanetto Lucas, Piccinini Tomas, Possamai Gianpiero, Puppato Giovanni, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Rizzotto Silvia, Scatto Francesca, Sponda Alessandra, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zanoni Andrea, Zecchinato Marco
Contrari:
NESSUN CONTRARIO
Astenuti:
NESSUN ASTENUTO
Votazione aperta per il punto:
REG n. 5 - VOTAZIONE FINALE
Effettuata la votazione si hanno i seguenti risultati:
Consiglieri presenti: 43
Votanti: 43
Favorevoli: 43
Contrari: 0
Astenuti: 0
Non Votanti: 0
Quorum: Semplice 1/2 + 1
Esito: APPROVATA
REG n. 5 - VOTAZIONE FINALE
Effettuata la votazione si hanno i seguenti risultati:
Consiglieri presenti: 43
Votanti: 43
Favorevoli: 43
Contrari: 0
Astenuti: 0
Non Votanti: 0
Quorum: Semplice 1/2 + 1
Esito: APPROVATA
Presenti:
Andreoli Marco, Baldin Erika, Barbisan Fabiano, Bet Roberto, Bigon Annamaria, Bisaglia Simona, Boron Fabrizio, Bozza Alberto, Camani Vanessa, Casali Stefano, Cavinato Elisa, Cecchellero Andrea, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Cestaro Silvia, Ciambetti Roberto, Corsi Enrico, Dolfin Marco, Favero Marzio, Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Luisetto Chiara, Maino Silvia, Masolo Renzo, Michieletto Gabriele, Montanariello Jonatan, Ostanel Elena, Pavanetto Lucas, Piccinini Tomas, Possamai Gianpiero, Puppato Giovanni, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Rizzotto Silvia, Scatto Francesca, Sponda Alessandra, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zanoni Andrea, Zecchinato Marco
Votanti:
Andreoli Marco, Baldin Erika, Barbisan Fabiano, Bet Roberto, Bigon Annamaria, Bisaglia Simona, Boron Fabrizio, Bozza Alberto, Camani Vanessa, Casali Stefano, Cavinato Elisa, Cecchellero Andrea, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Cestaro Silvia, Ciambetti Roberto, Corsi Enrico, Dolfin Marco, Favero Marzio, Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Luisetto Chiara, Maino Silvia, Masolo Renzo, Michieletto Gabriele, Montanariello Jonatan, Ostanel Elena, Pavanetto Lucas, Piccinini Tomas, Possamai Gianpiero, Puppato Giovanni, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Rizzotto Silvia, Scatto Francesca, Sponda Alessandra, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zanoni Andrea, Zecchinato Marco
Assenti:
Brescacin Sonia, Formaggio Joe, Lorenzoni Arturo, Pan Giuseppe, Sandonà Luciano, Soranzo Enoch, Zaia Luca, Zottis Francesca
Non Votanti:
NESSUN NON VOTANTE
Favorevoli:
Andreoli Marco, Baldin Erika, Barbisan Fabiano, Bet Roberto, Bigon Annamaria, Bisaglia Simona, Boron Fabrizio, Bozza Alberto, Camani Vanessa, Casali Stefano, Cavinato Elisa, Cecchellero Andrea, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Cestaro Silvia, Ciambetti Roberto, Corsi Enrico, Dolfin Marco, Favero Marzio, Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Luisetto Chiara, Maino Silvia, Masolo Renzo, Michieletto Gabriele, Montanariello Jonatan, Ostanel Elena, Pavanetto Lucas, Piccinini Tomas, Possamai Gianpiero, Puppato Giovanni, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Rizzotto Silvia, Scatto Francesca, Sponda Alessandra, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zanoni Andrea, Zecchinato Marco
Contrari:
NESSUN CONTRARIO
Astenuti:
NESSUN ASTENUTO
Andreoli Marco, Baldin Erika, Barbisan Fabiano, Bet Roberto, Bigon Annamaria, Bisaglia Simona, Boron Fabrizio, Bozza Alberto, Camani Vanessa, Casali Stefano, Cavinato Elisa, Cecchellero Andrea, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Cestaro Silvia, Ciambetti Roberto, Corsi Enrico, Dolfin Marco, Favero Marzio, Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Luisetto Chiara, Maino Silvia, Masolo Renzo, Michieletto Gabriele, Montanariello Jonatan, Ostanel Elena, Pavanetto Lucas, Piccinini Tomas, Possamai Gianpiero, Puppato Giovanni, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Rizzotto Silvia, Scatto Francesca, Sponda Alessandra, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zanoni Andrea, Zecchinato Marco
Votanti:
Andreoli Marco, Baldin Erika, Barbisan Fabiano, Bet Roberto, Bigon Annamaria, Bisaglia Simona, Boron Fabrizio, Bozza Alberto, Camani Vanessa, Casali Stefano, Cavinato Elisa, Cecchellero Andrea, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Cestaro Silvia, Ciambetti Roberto, Corsi Enrico, Dolfin Marco, Favero Marzio, Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Luisetto Chiara, Maino Silvia, Masolo Renzo, Michieletto Gabriele, Montanariello Jonatan, Ostanel Elena, Pavanetto Lucas, Piccinini Tomas, Possamai Gianpiero, Puppato Giovanni, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Rizzotto Silvia, Scatto Francesca, Sponda Alessandra, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zanoni Andrea, Zecchinato Marco
Assenti:
Brescacin Sonia, Formaggio Joe, Lorenzoni Arturo, Pan Giuseppe, Sandonà Luciano, Soranzo Enoch, Zaia Luca, Zottis Francesca
Non Votanti:
NESSUN NON VOTANTE
Favorevoli:
Andreoli Marco, Baldin Erika, Barbisan Fabiano, Bet Roberto, Bigon Annamaria, Bisaglia Simona, Boron Fabrizio, Bozza Alberto, Camani Vanessa, Casali Stefano, Cavinato Elisa, Cecchellero Andrea, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Cestaro Silvia, Ciambetti Roberto, Corsi Enrico, Dolfin Marco, Favero Marzio, Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Luisetto Chiara, Maino Silvia, Masolo Renzo, Michieletto Gabriele, Montanariello Jonatan, Ostanel Elena, Pavanetto Lucas, Piccinini Tomas, Possamai Gianpiero, Puppato Giovanni, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Rizzotto Silvia, Scatto Francesca, Sponda Alessandra, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zanoni Andrea, Zecchinato Marco
Contrari:
NESSUN CONTRARIO
Astenuti:
NESSUN ASTENUTO
Votazione aperta per il punto:
REND n. 261
Effettuata la votazione si hanno i seguenti risultati:
Consiglieri presenti: 43
Votanti: 43
Favorevoli: 35
Contrari: 0
Astenuti: 8
Non Votanti: 0
Quorum: Semplice 1/2 + 1
Esito: APPROVATA
REND n. 261
Effettuata la votazione si hanno i seguenti risultati:
Consiglieri presenti: 43
Votanti: 43
Favorevoli: 35
Contrari: 0
Astenuti: 8
Non Votanti: 0
Quorum: Semplice 1/2 + 1
Esito: APPROVATA
Presenti:
Andreoli Marco, Baldin Erika, Barbisan Fabiano, Bet Roberto, Bigon Annamaria, Bisaglia Simona, Bozza Alberto, Brescacin Sonia, Camani Vanessa, Cavinato Elisa, Cecchellero Andrea, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Cestaro Silvia, Ciambetti Roberto, Corsi Enrico, Dolfin Marco, Favero Marzio, Formaggio Joe, Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Lorenzoni Arturo, Luisetto Chiara, Maino Silvia, Masolo Renzo, Michieletto Gabriele, Ostanel Elena, Pan Giuseppe, Pavanetto Lucas, Piccinini Tomas, Possamai Gianpiero, Puppato Giovanni, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Sandonà Luciano, Scatto Francesca, Sponda Alessandra, Valdegamberi Stefano, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zanoni Andrea, Zecchinato Marco
Votanti:
Andreoli Marco, Baldin Erika, Barbisan Fabiano, Bet Roberto, Bigon Annamaria, Bisaglia Simona, Bozza Alberto, Brescacin Sonia, Camani Vanessa, Cavinato Elisa, Cecchellero Andrea, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Cestaro Silvia, Ciambetti Roberto, Corsi Enrico, Dolfin Marco, Favero Marzio, Formaggio Joe, Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Lorenzoni Arturo, Luisetto Chiara, Maino Silvia, Masolo Renzo, Michieletto Gabriele, Ostanel Elena, Pan Giuseppe, Pavanetto Lucas, Piccinini Tomas, Possamai Gianpiero, Puppato Giovanni, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Sandonà Luciano, Scatto Francesca, Sponda Alessandra, Valdegamberi Stefano, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zanoni Andrea, Zecchinato Marco
Assenti:
Boron Fabrizio, Casali Stefano, Montanariello Jonatan, Rizzotto Silvia, Soranzo Enoch, Venturini Elisa, Zaia Luca, Zottis Francesca
Non Votanti:
NESSUN NON VOTANTE
Favorevoli:
Andreoli Marco, Barbisan Fabiano, Bet Roberto, Bisaglia Simona, Bozza Alberto, Brescacin Sonia, Cavinato Elisa, Cecchellero Andrea, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Cestaro Silvia, Ciambetti Roberto, Corsi Enrico, Dolfin Marco, Favero Marzio, Formaggio Joe, Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Maino Silvia, Michieletto Gabriele, Pan Giuseppe, Pavanetto Lucas, Piccinini Tomas, Possamai Gianpiero, Puppato Giovanni, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Sandonà Luciano, Scatto Francesca, Sponda Alessandra, Valdegamberi Stefano, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zecchinato Marco
Contrari:
NESSUN CONTRARIO
Astenuti:
Baldin Erika, Bigon Annamaria, Camani Vanessa, Lorenzoni Arturo, Luisetto Chiara, Masolo Renzo, Ostanel Elena, Zanoni Andrea
Andreoli Marco, Baldin Erika, Barbisan Fabiano, Bet Roberto, Bigon Annamaria, Bisaglia Simona, Bozza Alberto, Brescacin Sonia, Camani Vanessa, Cavinato Elisa, Cecchellero Andrea, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Cestaro Silvia, Ciambetti Roberto, Corsi Enrico, Dolfin Marco, Favero Marzio, Formaggio Joe, Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Lorenzoni Arturo, Luisetto Chiara, Maino Silvia, Masolo Renzo, Michieletto Gabriele, Ostanel Elena, Pan Giuseppe, Pavanetto Lucas, Piccinini Tomas, Possamai Gianpiero, Puppato Giovanni, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Sandonà Luciano, Scatto Francesca, Sponda Alessandra, Valdegamberi Stefano, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zanoni Andrea, Zecchinato Marco
Votanti:
Andreoli Marco, Baldin Erika, Barbisan Fabiano, Bet Roberto, Bigon Annamaria, Bisaglia Simona, Bozza Alberto, Brescacin Sonia, Camani Vanessa, Cavinato Elisa, Cecchellero Andrea, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Cestaro Silvia, Ciambetti Roberto, Corsi Enrico, Dolfin Marco, Favero Marzio, Formaggio Joe, Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Lorenzoni Arturo, Luisetto Chiara, Maino Silvia, Masolo Renzo, Michieletto Gabriele, Ostanel Elena, Pan Giuseppe, Pavanetto Lucas, Piccinini Tomas, Possamai Gianpiero, Puppato Giovanni, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Sandonà Luciano, Scatto Francesca, Sponda Alessandra, Valdegamberi Stefano, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zanoni Andrea, Zecchinato Marco
Assenti:
Boron Fabrizio, Casali Stefano, Montanariello Jonatan, Rizzotto Silvia, Soranzo Enoch, Venturini Elisa, Zaia Luca, Zottis Francesca
Non Votanti:
NESSUN NON VOTANTE
Favorevoli:
Andreoli Marco, Barbisan Fabiano, Bet Roberto, Bisaglia Simona, Bozza Alberto, Brescacin Sonia, Cavinato Elisa, Cecchellero Andrea, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Cestaro Silvia, Ciambetti Roberto, Corsi Enrico, Dolfin Marco, Favero Marzio, Formaggio Joe, Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Maino Silvia, Michieletto Gabriele, Pan Giuseppe, Pavanetto Lucas, Piccinini Tomas, Possamai Gianpiero, Puppato Giovanni, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Sandonà Luciano, Scatto Francesca, Sponda Alessandra, Valdegamberi Stefano, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zecchinato Marco
Contrari:
NESSUN CONTRARIO
Astenuti:
Baldin Erika, Bigon Annamaria, Camani Vanessa, Lorenzoni Arturo, Luisetto Chiara, Masolo Renzo, Ostanel Elena, Zanoni Andrea
Consiglieri presenti, in congedo o assenti:
|
ANDREOLI Marco
|
P
|
MAINO Silvia
|
P
|
|
BALDIN Erika
|
P
|
MASOLO Renzo
|
P
|
|
BARBISAN Fabiano
|
P
|
MICHIELETTO Gabriele
|
P
|
|
BET Roberto
|
P
|
MONTANARIELLO Jonatan
|
P
|
|
BIGON Anna Maria
|
P
|
OSTANEL Elena
|
P
|
|
BISAGLIA Simona
|
P
|
PAN Giuseppe
|
P
|
|
BORON Fabrizio
|
P
|
PAVANETTO Lucas
|
P
|
|
BOZZA Alberto
|
P
|
PICCININI Tomas
|
P
|
|
BRESCACIN Sonia
|
P
|
POSSAMAI Gianpiero
|
P
|
|
CAMANI Vanessa
|
P
|
PUPPATO Giovanni
|
P
|
|
CASALI Stefano
|
P
|
RAZZOLINI Tommaso
|
P
|
|
CAVINATO Elisa
|
P
|
RIGO Filippo
|
P
|
|
CECCHELLERO Andrea
|
P
|
RIZZOTTO Silvia
|
P
|
|
CECCHETTO Milena
|
P
|
SANDONÀ Luciano
|
P
|
|
CENTENARO Giulio
|
P
|
SCATTO Francesca
|
P
|
|
CESTARI Laura
|
P
|
SORANZO Enoch
|
C
|
|
CESTARO Silvia
|
P
|
SPONDA Alessandra
|
P
|
|
CIAMBETTI Roberto
|
P
|
VALDEGAMBERI Stefano
|
P
|
|
CORSI Enrico
|
P
|
VENTURINI Elisa
|
P
|
|
DOLFIN Marco
|
P
|
VIANELLO Roberta
|
P
|
|
FAVERO Marzio
|
P
|
VILLANOVA Alberto
|
P
|
|
FORMAGGIO Joe
|
P
|
ZAIA Luca
|
C
|
|
GEROLIMETTO Nazzareno
|
P
|
ZANONI Andrea
|
P
|
|
GIACOMIN Stefano
|
P
|
ZECCHINATO Marco
|
P
|
|
LORENZONI Arturo
|
P
|
ZOTTIS Francesca
|
A
|
|
LUISETTO Chiara
|
P
|
|
|
|
IL CONSIGLIERE SEGRETARIO f.to Erika BALDIN |
IL PRESIDENTE f.to Roberto CIAMBETTI |
||
P = presente; C = in congedo; A = assente.
N.B. Gli emendamenti sono conservati nel sistema documentale del Consiglio regionale.
Le richieste di modifica delle votazioni diverse da quelle previste dall'articolo 89 del Regolamento sono menzionate nel Resoconto.
PROCESSO VERBALE
Redazione testo a cura di Gabriella Gamba
Revisione testo a cura di Carla Combi e Alessandro Vian
Le richieste di modifica delle votazioni diverse da quelle previste dall'articolo 89 del Regolamento sono menzionate nel Resoconto.
PROCESSO VERBALE
Redazione testo a cura di Gabriella Gamba
Revisione testo a cura di Carla Combi e Alessandro Vian