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Seduta del consiglio regionale del 30/09/2025 n. 193
Martedì, 30 settembre 2025
SOMMARIO
- APPROVAZIONE VERBALI DELLE SEDUTE PRECEDENTI
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- COMUNICAZIONI DELLA PRESIDENZA DEL CONSIGLIO
- INTERROGAZIONI E INTERPELLANZE
- RISPOSTE DELLA GIUNTA REGIONALE ALLE INTERROGAZIONI E INTERPELLANZE
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- PRESIDENTE
- Vanessa CAMANI (Partito Democratico Manildo Presidente)
- PRESIDENTE
- Interrogazione a risposta immediata n. 572 del 4 agosto 2025 presentata dalla consigliera Camani relativa a "ORDINANZA DEL COMUNE DI MONSELICE (PD) CONTRO LE INFESTAZIONI DI NYSIUS CYMOIDES "FALSA CIMICE". LA GIUNTA REGIONALE È A CONOSCENZA DI TALE PROBLEMA?
- BILANCIO DI PREVISIONE FINANZIARIO 2026-2027-2028 DEL CONSIGLIO REGIONALE. (PROPOSTA DI DELIBERAZIONE AMMINISTRATIVA N. 102) APPROVATA (DELIBERAZIONE N. 62/2025)
- DISEGNO DI LEGGE RELATIVO A "AUTORIZZAZIONE ALL'ESERCIZIO PROVVISORIO DEL BILANCIO DI PREVISIONE PER L'ANNO 2026" (PROGETTO DI LEGGE N. 351) APPROVATO (DELIBERAZIONE LEGISLATIVA N. 25/2025)
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- PRESIDENTE
- Luciano SANDONÀ (Lista Zaia)
- PRESIDENTE
- PRESIDENTE
- PRESIDENTE
- Vanessa CAMANI (Partito Democratico Manildo Presidente)
- Vanessa CAMANI (Partito Democratico Manildo Presidente)
- PRESIDENTE
- Elena OSTANEL (Il Veneto che Vogliamo)
- PRESIDENTE
- Erika BALDIN (Movimento 5 Stelle)
- PRESIDENTE
- Jonatan MONTANARIELLO (Partito Democratico Manildo Presidente)
- Jonatan MONTANARIELLO (Partito Democratico Manildo Presidente)
- PRESIDENTE
- Renzo MASOLO (Alleanza Verdi e Sinistra)
- PRESIDENTE
- PRESIDENTE
- Renzo MASOLO (Alleanza Verdi e Sinistra)
- PRESIDENTE
- Chiara LUISETTO (Partito Democratico Manildo Presidente)
- PRESIDENTE
- Anna Maria BIGON (Partito Democratico Manildo Presidente)
- PRESIDENTE
- Arturo LORENZONI (Gruppo Misto)
- PRESIDENTE
- Arturo LORENZONI (Gruppo Misto)
- PRESIDENTE
- Andrea ZANONI (Alleanza Verdi e Sinistra)
- PRESIDENTE
- Ass.re Francesco CALZAVARA
- Vanessa CAMANI (Partito Democratico Manildo Presidente)
- PRESIDENTE
- Vanessa CAMANI (Partito Democratico Manildo Presidente)
- PRESIDENTE
- Alberto VILLANOVA (Zaia Presidente)
- PRESIDENTE
- Vanessa CAMANI (Partito Democratico Manildo Presidente)
- PRESIDENTE
- Vanessa CAMANI (Partito Democratico Manildo Presidente)
- PRESIDENTE
- Vanessa CAMANI (Partito Democratico Manildo Presidente)
- PRESIDENTE
- Vanessa CAMANI (Partito Democratico Manildo Presidente)
- PRESIDENTE
- Vanessa CAMANI (Partito Democratico Manildo Presidente)
- PRESIDENTE
- Elisa VENTURINI (Forza Italia - Berlusconi - Autonomia per il Veneto)
- PRESIDENTE
- Giuseppe PAN (Liga Veneta per Salvini Premier)
- PRESIDENTE
- Giuseppe PAN (Liga Veneta per Salvini Premier)
- PRESIDENTE
- Giuseppe PAN (Liga Veneta per Salvini Premier)
- PRESIDENTE
- Arturo LORENZONI (Gruppo Misto)
- PRESIDENTE
- Arturo LORENZONI (Gruppo Misto)
- PRESIDENTE
- Vanessa CAMANI (Partito Democratico Manildo Presidente)
- PRESIDENTE
- Lucas PAVANETTO (Fratelli d'Italia - Giorgia Meloni)
- PRESIDENTE
- Ass.re Francesco CALZAVARA
- PRESIDENTE
- Giuseppe PAN (Liga Veneta per Salvini Premier)
- PRESIDENTE
- Enrico CORSI (Liga Veneta per Salvini Premier)
- PRESIDENTE
- Enrico CORSI (Liga Veneta per Salvini Premier)
- PRESIDENTE
- PRESIDENTE
- PROGETTO DI LEGGE DI INIZIATIVA DEI CONSIGLIERI CIAMBETTI, SANDONÀ, GIACOMIN E ZECCHINATO RELATIVA A "DISPOSIZIONE PER LA ULTRATTIVITÀ DELLE INIZIATIVE LEGISLATIVE IN MATERIA DI VARIAZIONE DELLE CIRCOSCRIZIONI COMUNALI". (PROGETTO DI LEGGE N. 350) INIZIO
Il Presidente Ciambetti, alle ore 10.31, comunica che l'inizio della seduta è rinviato alle ore 11.00 e alle ore 11.00 rinvia ulteriormente alle ore 11.15.
Il Presidente Roberto CIAMBETTI
La Seduta inizia alle ore 11.18
PRESIDENTE
Diamo inizio alla 193a Seduta pubblica del Consiglio regionale. I lavori si svolgono sulla base dell'ordine del giorno prot. n. 12889 del 25 settembre 2025.
Registratevi su Concilium, grazie.
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PUNTO
1 |
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APPROVAZIONE VERBALI DELLE SEDUTE PRECEDENTI
Il PRESIDENTE, poiché nessun Consigliere chiede di fare osservazioni, dichiara che si intende approvato il processo verbale della 192a Seduta pubblica di martedì 23 settembre 2025.
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PUNTO
2 |
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COMUNICAZIONI DELLA PRESIDENZA DEL CONSIGLIO
PRESIDENTE
Vi verranno distribuiti i questionari per la customer satisfaction, quindi compilateli in base a come avete trovato la funzionalità e i servizi del Consiglio regionale.
Hanno comunicato congedo
Luca ZAIA
Silvia RIZZOTTO
Alessandra SPONDA
Stefano VALDEGAMBERI
I congedi sono concessi.
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PUNTO
3 |
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INTERROGAZIONI E INTERPELLANZE
Ai sensi dell'art. 114, comma 3 del Regolamento, l'elenco delle interrogazioni e delle interpellanze, allegato alla Convocazione, è dato per letto.
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PUNTO
4 |
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RISPOSTE DELLA GIUNTA REGIONALE ALLE INTERROGAZIONI E INTERPELLANZE
PRESIDENTE
Passiamo alle interrogazioni.
Sarebbe dopo le interrogazioni, collega.
Prego, collega Camani.
Vanessa CAMANI (Partito Democratico Manildo Presidente)
Grazie, Presidente.
Intervengo sull'ordine dei lavori perché abbiamo appreso, dalla comunicazione che lei ha appena rivolto all'Aula, il congedo del Presidente Zaia, che dunque non sarà presente oggi all'ultima probabilmente seduta del Consiglio regionale, nel corso della quale, tra le altre cose, siamo anche chiamati a votare l'autorizzazione che la Giunta chiede al Consiglio per l'esercizio provvisorio per la prossima legislatura, per il prossimo esercizio, il 2026. Questo malgrado più volte in quest'Aula abbiamo chiesto, per suo tramite, al Presidente Zaia di essere presente oggi con una lettera protocollata il 16 settembre di quest'anno, sottoscritta da tutti i Capigruppo di minoranza, perché credo non sfugga a nessuno come la discussione attorno all'esercizio provvisorio, oltre all'aspetto meramente tecnico, di cui discuteremo insieme all'assessore Calzavara, sia caricata fortemente anche di una valenza politica.
Riteniamo davvero irresponsabile da parte del Presidente Zaia non soltanto non fare ciò che normalmente i Consiglieri regionali fanno tutti i martedì da cinque anni a questa parte, cioè essere presenti in Aula, ma addirittura aver snobbato ufficialmente una richiesta che alcuni Consiglieri regionali gli hanno fatto per venire almeno una volta in quest'Aula ad assumersi una responsabilità rispetto ad una gestione molto pesante a cui costringerà la nostra Regione per il prossimo anno.
Riteniamo oltremodo addirittura oltraggioso – Presidente Ciambetti, lei in quanto Presidente di questa Assemblea dovrebbe tentare di mantenerne l'onore e la dignità – che, mentre noi stiamo qua a discutere dell'esercizio provvisorio e mentre il Presidente Zaia si permette di non ascoltare, neppure di rispondere alla richiesta dei colleghi di minoranza, in questo momento il Presidente Zaia è in conferenza stampa a Palazzo Balbi per discutere vorrei sapere di cosa di così importante.
Presidente, le chiedo formalmente di sospendere la discussione sull'esercizio provvisorio finché il Presidente non sarà in Aula. Se non viene lui, andiamo noi da lui, perché siamo a una distanza di duecento metri, e saremo costretti a fare ciò che c'è di più umiliante per questa Istituzione, che evidentemente nessuno qua dentro ha intenzione di far rispettare.
Grazie.
PRESIDENTE
Abbiamo un ordine del giorno che prevede risposte alle interrogazioni e una PDA, dopodiché faremo l'esercizio provvisorio. Quindi, iniziamo con l'ordine dei lavori.
Abbiamo un'interrogazione presentata dalla collega Camani, la n. 572.
Interrogazione a risposta immediata n. 572 del 4 agosto 2025 presentata dalla consigliera Camani relativa a "ORDINANZA DEL COMUNE DI MONSELICE (PD) CONTRO LE INFESTAZIONI DI NYSIUS CYMOIDES "FALSA CIMICE". LA GIUNTA REGIONALE È A CONOSCENZA DI TALE PROBLEMA?
Collega Camani, lei sta chiedendo di spedirle la risposta in ufficio? Bene, spediamo la risposta alla collega Camani in ufficio.
Grazie.
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PUNTO
6 |
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BILANCIO DI PREVISIONE FINANZIARIO 2026-2027-2028 DEL CONSIGLIO REGIONALE. (PROPOSTA DI DELIBERAZIONE AMMINISTRATIVA N. 102) APPROVATA (DELIBERAZIONE N. 62/2025)
Relazione dell'Ufficio di Presidenza.
Relatrice: Consigliera Zottis
PRESIDENTE
Passiamo al punto n. 6, bilancio di previsione del Consiglio regionale, PDA n. 102.
Relatrice è la collega Zottis. Prego, collega Zottis.
Francesca ZOTTIS (Partito Democratico Manildo Presidente)
Grazie, Presidente.
Colleghi Consiglieri, la proposta di bilancio di previsione finanziario 2026-2027-2028 del Consiglio regionale, unitamente alla relazione del Collegio dei revisori dei conti, è sottoposta all'Assemblea legislativa per l'approvazione.
Nell'impostazione della proposta di bilancio di previsione finanziario 2026-2027-2028 si è cercato di razionalizzare e contenere la spesa, riqualificandola in relazione alle reali esigenze funzionali e agli obiettivi concretamente realizzabili e nel rispetto delle norme della legislazione nazionale.
Aspetto che il consigliere Barbisan... Sennò, vado a Palazzo Balbi anch'io. Grazie.
PRESIDENTE
Prego, collega Zottis.
Francesca ZOTTIS (Partito Democratico Manildo Presidente)
Dicevo, nel rispetto delle norme della legislazione nazionale e regionale in tema di contenimento della spesa.
Nel complesso il fabbisogno finanziario per il funzionamento del Consiglio regionale, del Garante regionale dei diritti della persona, del Comitato regionale per le comunicazioni e dell'Osservatorio regionale sulla violenza contro le donne per il triennio 2026-2028 ammonta ad euro 50.048.230 (escluse le risorse trasferite dallo Stato alla Regione – ai sensi della legge n. 249 del 1997) a cui si aggiungono euro 240.000 per il triennio 2026-2028 per il pagamento delle competenze dei componenti del Collegio dei revisori dei conti della Regione del Veneto.
I fondi regionali che saranno trasferiti dalla Giunta per il funzionamento del Consiglio regionale, del Garante regionale dei diritti della persona, del Comitato regionale per le comunicazioni e dell'Osservatorio regionale sulla violenza contro le donne rimangono invariati per il triennio 2026-2028 rispetto al 2025.
Con questa delibera, quindi, si propone all'Aula: di approvare il bilancio di previsione finanziario 2026-2027-2028 del Consiglio regionale come da allegato, che forma parte integrante del presente provvedimento; di chiedere alla Giunta regionale, a norma della
legge regionale 31 dicembre 2012, n. 53 , la somma di euro 50.048.230 per il funzionamento del Consiglio regionale, del Garante regionale dei diritti della persona, del Comitato regionale per le comunicazioni e dell'Osservatorio regionale sulla violenza contro le donne per il 2026; di chiedere alla Giunta regionale la somma di euro 240.000 per il pagamento delle competenze spettanti ai componenti del Collegio dei revisori dei conti per il 2026; di chiedere alla Giunta regionale, a norma della
legge regionale 10 agosto 2001, n. 18 , le somme introitate a titolo di trasferimenti per le funzioni delegate dal Corecom.
Grazie.
PRESIDENTE
Grazie a lei, collega.
L'approvazione del bilancio del Consiglio regionale serve a far iniziare la prossima legislatura in maniera più ordinata. Comunque, ci saranno delle limitazioni finché non verrà approvato il bilancio della Regione, però almeno con questo atto consegniamo a chi arriverà un minimo di operatività e di correttezza nell'insediamento del Consiglio.
Ci sono interventi su questo tema? Collega Zottis, prego.
Francesca ZOTTIS (Partito Democratico Manildo Presidente)
Se non ci sono interventi da parte dei colleghi, ne approfitto per ringraziare l'Aula, per ringraziare... Scusatemi, sono un po' emozionata. Per ringraziare per questi dieci anni e anche... (Applausi)
Grazie. Così mi sono calmata.
Per aver potuto svolgere il ruolo di Vicepresidente del Consiglio. Io ringrazio perché, oltre a essere stato un onore, credo che poter sedere sui banchi di un'Istituzione di questo livello sia l'unica possibilità per poter dimostrare che le Istituzioni sono realmente vicine ai cittadini. Il mio augurio per questa campagna elettorale e per chi sarà seduto su questi banchi è di poter dimostrare con lealtà, con impegno e con responsabilità la vicinanza ai cittadini veneti, ma ai cittadini a livello nazionale in generale, per una politica che sia realmente una politica che guarda al benessere e non una politica chiusa dentro il palazzo. Questo è l'augurio che faccio a tutti coloro che potranno tornare a sedere in questo Consiglio.
Ritornando ai ringraziamenti, chiaramente ringrazio tutti i colleghi, il Presidente del Consiglio, il segretario Valente e in generale tutto il personale del Consiglio e della Giunta e la Giunta per aver potuto condividere dieci anni importanti, ma soprattutto gli ultimi cinque, anche con momenti di confronto e di scontro, come quelli che si potrebbero verificare in queste ore, ma sempre nel rispetto dell'Istituzione della Regione del Veneto e, quindi, della comunità dei cittadini veneti.
Grazie.
(Applausi)
PRESIDENTE
Grazie, collega Zottis.
Ciò che posso dire è che il ruolo che lei prima ha svolto da Vicepresidente della Sesta Commissione e poi da Vicepresidente del Consiglio regionale lo ha sempre fatto con un rapporto di lealtà e correttezza, anche se nei rispettivi ruoli, ma, come diceva lei adesso, per far sì che l'Istituzione Consiglio regionale potesse funzionare al meglio e avesse l'adeguata immagine esterna di onorabilità e di luogo dove le cose vengono discusse, vengono affrontate e poi vengono approvate normalmente, con qualità di lavoro nei confronti di cinque milioni di cittadini veneti. Quindi, la ringrazio, collega, per tutto quello che ha fatto in questi dieci anni, ripeto, con correttezza, equilibrio e competenza, come pochi. Grazie.
Ci sono altri interventi sulla PDA n. 102 relativa a "Bilancio di previsione finanziario 2026-2027-2028 del Consiglio regionale"? Non vedo interventi.
Metto in votazione la
proposta di deliberazione amministrativa n. 102, nel suo complesso.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
Aspetto, perché è importante il voto che esprimete, ve lo assicuro, a tutti i fini.
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
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PUNTO
7 |
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DISEGNO DI LEGGE RELATIVO A "AUTORIZZAZIONE ALL'ESERCIZIO PROVVISORIO DEL BILANCIO DI PREVISIONE PER L'ANNO 2026" (PROGETTO DI LEGGE N. 351) APPROVATO (DELIBERAZIONE LEGISLATIVA N. 25/2025)
Relazione della PRIMA Commissione Consiliare.
Relatore: Consigliere Sandonà
Correlatrice: Consigliera Camani
PRESIDENTE
Passiamo al PDL n. 351, punto n. 7.
Relatore è il collega Sandonà. Prego, collega.
Luciano SANDONÀ (Lista Zaia)
Presidente, grazie. Buongiorno a tutti i Consiglieri.
Ai sensi dell'articolo 43 del decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118 "Disposizioni in materia di armonizzazione dei sistemi contabili e degli schemi di bilancio delle Regioni, degli enti locali e dei loro organismi, a norma degli articoli 1 e 2 della legge 5 maggio 2009, n. 42" e ai sensi dell'articolo 56, comma 4, dello Statuto del Veneto si prevede che, in caso di mancata approvazione del bilancio di previsione entro l'anno, il Consiglio regionale possa autorizzare con apposita legge l'esercizio provvisorio, per un massimo di quattro mesi; ossia quella "modalità" temporanea di spesa pubblica che la Regione (e qualsiasi ente pubblico) deve adottare quando, alla data del 31 dicembre dell'anno in corso, il Consiglio regionale non ha approvato la legge di bilancio, autorizzativa delle spese per l'anno successivo.
Considerato che il Presidente della Giunta regionale, con decreto n. 56 del 19 settembre 2025, ha indetto le elezioni regionali, che si svolgeranno nei giorni del 23 e 24 novembre 2025, e tenuto conto dei tempi necessari sia per l'insediamento della nuova Giunta regionale che per il compimento dell'iter procedimentale di predisposizione e approvazione del nuovo bilancio di previsione 2026-2028 – che avverrà con molta probabilità successivamente al 31 dicembre 2025 – l'Assemblea legislativa del Veneto è chiamata oggi ad approvare il progetto di legge n. 351, che autorizza l'esercizio provvisorio del bilancio di previsione 2026.
Per questi motivi, l'iniziativa di tale provvedimento è della Giunta regionale, che ha trasmesso al Consiglio regionale il progetto di legge n. 351, che è stato poi inviato alla Prima Commissione e alle successive Commissioni per l'approvazione.
Grazie, colleghi.
PRESIDENTE
Grazie, relatore.
Ripresa lavori ore 11.40. Cortesemente, restate in Aula. Grazie.
La Seduta è sospesa alle ore 11.36
La Seduta riprende alle ore 12.07
PRESIDENTE
Comunicazione. Per il corretto svolgimento delle leggi che abbiamo in esame oggi, come ho spiegato in Conferenza dei Capigruppo, e soprattutto per la mancanza del correlatore, che è soggetto fondamentale nel procedimento legislativo di questa Regione, diamo uno spazio per vedere se il correlatore rientra. Intanto vengono convocate e vengono fatte le Commissioni previste, quindi Quinta e Sesta. Ripresa dei lavori ore 14.30. Se anche a quell'ora il correlatore mancherà, valuteremo di procedere comunque con il provvedimento.
Ripeto, adesso vengono convocate e vengono fatte le Commissioni previste.
Ripresa dei lavori del Consiglio ore 14.30.
La Seduta è sospesa alle ore 12.08
La Seduta riprende alle ore 14.40
PRESIDENTE
Colleghi, riprendiamo la seduta.
Siamo ancora sul punto n. 7, PDL n. 351 "Autorizzazione all'esercizio provvisorio del bilancio di previsione dell'anno 2026".
Tocca alla correlatrice Vanessa Camani. Prego.
Vanessa CAMANI (Partito Democratico Manildo Presidente)
Grazie, Presidente, anche per aver atteso che rientrassimo in Aula.
Mi dispiace non aver potuto sentire la relazione del Presidente Sandonà. Non è nostra abitudine disertare i lavori dell'Aula.
È chiaro, però, che ciò che dovrebbe essere un passaggio ordinario, pur nella straordinarietà dello strumento, l'esercizio provvisorio e la richiesta di autorizzazione all'esercizio provvisorio, oggi diventa un enorme tema politico.
La prima questione è il fatto che questo provvedimento arriva in Aula dopo che abbiamo chiesto più volte ed esercitato pressioni, anche dall'esterno di questo Consiglio regionale, affinché la Giunta, anziché percorrere la strada della gestione provvisoria, adottasse la delibera di Giunta di esercizio provvisorio.
Eppure, in una certa fase della nostra discussione, sembrava davvero che la responsabilità potesse prevalere. Lo stesso assessore Calzavara più volte in Commissione ha ribadito come la possibilità della gestione provvisoria era un'opzione valutata e che sarebbe spettata esclusivamente al Presidente della Giunta regionale Luca Zaia l'ultima parola sul punto. Ma addirittura noi arriviamo in Aula, alla discussione della delibera per l'esercizio provvisorio quando la Giunta l'ha approvato ancora prima dell'indizione della data delle elezioni, a dimostrazione che anche su questo fronte il percorso era chiaro, ma ancora una volta le Istituzioni erano considerate una parentesi e un di cui: tant'è che la Giunta licenzia l'esercizio provvisorio l'8 settembre e, come sapete, il Presidente Zaia firma il decreto di indizione delle elezioni il 18 settembre, indicando come data delle elezioni l'ultima data possibile, non la prima utile dal 18 di settembre in poi. A dimostrazione del fatto che, al netto di quello che ci diciamo dentro questo Consiglio regionale che, evidentemente, vale quello che vale, il disegno che il Presidente Zaia e la Giunta, diciamo come corresponsabilità, avevano in mente era già abbastanza chiaro. Tutti già sapevano. Tutti già sapevate gli intendimenti del Presidente rispetto alla scadenza elettorale e cioè della volontà del Presidente Zaia di farci votare nell'ultima data possibile, come certificata, e che mai è stata presa in considerazione la possibilità, invece, di scegliere altre date. Su questo poi tornerò.
Noi oggi ci troviamo, sotto il profilo tecnico, a votare la richiesta di autorizzazione della Giunta all'esercizio provvisorio, sapendo, però, esattamente che questa richiesta, tutta tecnica, deriva direttamente dalla volontà politica del Presidente Zaia e della Giunta della Regione del Veneto di votare a fine novembre. Io mi sono lungamente interrogata sul perché fosse proprio così necessario fare in modo che il Veneto si comporti come la Campania e come la Puglia, che non sono esattamente, almeno nel vostro racconto storico, i punti di riferimento, le eccellenze, le Regioni benchmark con le quali ci dovremmo confrontare. Non faremo, cioè, come han fatto le Marche. Non faremo neppure come ha fatto la Calabria, ma decidiamo di andare a votare, anzi il Presidente, in maniera totalmente unilaterale, ha deciso di costringerci ad andare a votare nell'ultimo giorno utile; e, fatalità, è la decisione che hanno assunto tutti i Presidenti che hanno finito, per ragioni istituzionali, la loro esperienza da Governatore, perché ciò che accomuna Vincenzo De Luca, Michele Emiliano e Luca Zaia è che sono Presidenti arrivati a fine corsa. I primi due, come tutti gli altri, dopo due mandati, il nostro addirittura dopo tre.
Evidentemente, c'è un filo rosso che tiene insieme sul piano politico queste tre Regioni e soprattutto questi tre candidati, questi tre Governatori uscenti: la pervicace volontà di restare a fare quel mestiere lì, non potendo più continuare a farlo perché la legge glielo vieta, fino all'ultimo giorno utile.
Vi chiedo: a voi sembra davvero normale che la dinamica democratica che sta dentro questa Regione, come in tutte le altre, debba sottostare al bisogno di protagonismo, alla necessità di stare attaccato alla poltrona dei Governatori che non si possono ricandidare? Perché il Presidente della Regione Marche, che si poteva ricandidare, ha convocato gli elettori il primo giorno utile, ma anche lo stesso Presidente uscente della Calabria, appena possibile, ha chiamato al voto. E invece noi no. Il Veneto, come la Campania e come la Puglia, è attaccato alla poltrona del Governatore fino all'ultimo giorno utile.
Peraltro, questa è una decisione che arriva dopo che abbiamo assistito per anni, per mesi, ad un teatrino davvero imbarazzante che ha ridotto la politica della nostra Regione a una telenovela, direi, prima, con ormai le note vicende legate al tentativo del Presidente Zaia, molto isolato, perché nessuno dentro la maggioranza di Governo, qualcuno neppure dentro il suo stesso partito, ha mai avuto intenzione di concedere un bis, un tris al nostro Presidente, però, per anni ci ha tenuto bloccati nel dibattito: "Per favore, fatemi fare il quarto mandato, perché io sono il più amato dai veneti". Esattamente come De Luca, esattamente come Emiliano: è il filo rosso che tiene insieme queste tre Regioni. Poi abbiamo dovuto assistere al teatrino di cercare di convincere il Governo addirittura a prorogare la legislatura perché, essendo il Presidente migliore e più amato di Italia, a vita dovrebbe farlo, secondo lui, questo ruolo e questo compito.
Archiviata anche questa possibilità, perché, grazie a Dio, in Italia, malgrado Zaia, esiste un Presidente della Repubblica che ha ben presente quali sono i limiti che la Costituzione pone, anche allo strapotere e anche allo stra-consenso, è arrivata addirittura la goffa richiesta al Consiglio di Stato. Ci avete fatto perdere tre settimane per chiedere al Consiglio di Stato, per fare al Consiglio di Stato la domanda più banale che si potesse fare: vale di più una legge nazionale o una legge regionale? Pure questa umiliazione avete dovuto far subire alla nostra Regione pur di guadagnare un giorno in più, un mese in più, un anno in più, ma non per voi, per il Presidente Luca Zaia su quella sedia.
Oggi quindi arriviamo qua e arriviamo con una data della convocazione delle elezioni talmente avanti che forse, non so se sia la causa o l'effetto, va anche messa in relazione con le difficoltà che il centrodestra oggi sta incontrando nell'individuare il successore, il candidato futuro del centrodestra alla Presidenza della Regione del Veneto, tant'è che oggi ci troviamo nell'imbarazzo...
Presidente, aspetto che finite di confrontarvi tra voi. Non ho fretta.
Grazie, Presidente.
Stavo dicendo che certamente questa possibilità di votare nell'ultimo giorno utile è importante per il centrodestra, che sembra avere una forte necessità di prendere tempo per trovare una sintesi tra i vari partiti. Anche qua, a proposito di esercizio provvisorio, Presidente, di bisogni degli elettori, di esercizio democratico del voto, di programmi elettorali, di proposte su come affrontare le difficoltà, noi anche su questo siamo costretti da mesi ad aspettare che le altre Regioni, sempre quelle benchmark per noi, le Marche, forse persino la Calabria, diano indicazioni sui partiti che compongono la coalizione di centrodestra per capire chi potrà fare il candidato Presidente nella nostra Regione; in questo imbarazzo generale il centrosinistra, che è pronto con liste, coalizione e candidato da due mesi, non ha neppure l'interlocutore con cui confrontarsi su proposte e programmi.
Sarebbe anche accettabile questa necessità di prendere tempo per scegliere il candidato se la scelta dipendesse o sembrasse dipendere dai contenuti di programma. Vede, Presidente, è chiaro che dopo quindici anni di Governo a guida Lega, direi quasi monocolore, si chiude una stagione e c'è la necessità effettivamente di confrontarsi rispetto a un mondo che è cambiato, anche a una Regione che è cambiata, e quindi valutare altri equilibri, altre proposte politiche su cui determinare il futuro di questa Regione. E invece no, siamo qua soltanto ad occuparci tra chi dovrà vincere il braccio di ferro, sembra, tra Lega e Fratelli d'Italia e avrà la possibilità di esprimere il candidato Presidente.
Questo c'entra con il bilancio provvisorio, Presidente Ciambetti, perché noi ci stiamo rendendo conto di come, in questi ultimi mesi in maniera plateale, come è fisiologico che sia quando finisce un impero, c'è un po' di sfilacciamento nelle truppe. Noi da mesi stiamo assistendo ad una Amministrazione regionale che ha smesso di occuparsi dei bisogni del Veneto ed è tutta concentrata a organizzarsi per governare le beghe interne a quella stessa maggioranza: la data del voto, che si sceglie in base a quanto deve restare Zaia seduto su quella poltrona, aspettiamo il voto nelle altre Regioni per decidere chi sarà il candidato Presidente. Tutto questo ci porta oggi a dover votare un provvedimento che tecnicamente si capisce poco per come si chiama. Si dice "autorizzazione all'esercizio provvisorio", ma sostanzialmente è un provvedimento che impedirà alla prossima Amministrazione regionale, qualunque essa sia, di poter governare i primi mesi del 2026 avendo a disposizione tutte le leve e tutte le risorse che normalmente il bilancio delle Regioni, inclusa la nostra, mette a disposizione delle Amministrazioni regionali.
L'esercizio provvisorio è quello che consente solo le spese correnti, tutte da fare in dodicesimi, che consente solo le spese obbligatorie, che consente il finanziamento solo del comparto sanità, che consente le spese di investimento legate al PNRR o agli investimenti CIPE o ai fondi comunitari.
È un esercizio, una modalità di gestione del bilancio che impedirà nuovi investimenti, che impedirà una programmazione per un anno intero delle prossime scelte regionali.
È facile dire: "Non abbiamo fatto scelte diverse per lasciare libera la prossima Amministrazione di decidere come impiegare i soldi" e, al contempo, mettere la stessa prossima Amministrazione nella condizione di avere le mani legate, perché, per ben un terzo del proprio primo mandato, del primo esercizio che avrà a disposizione non potrà fare niente perché voi l'avete messa nelle condizioni di non potere fare niente.
La prima considerazione su questa autorizzazione all'esercizio provvisorio parte proprio da qua. Se noi avessimo fatto, ad esempio, come hanno fatto le Marche, che sono andate al voto proprio ieri, il 30 settembre avremmo avuto il nuovo Consiglio regionale istituito, costituito e avremmo avuto tutto il tempo per poter approvare il bilancio di previsione nei termini che la legge prevede per le buone Amministrazioni.
Cinque anni fa votammo il 20 settembre 2020 e riuscimmo serenamente ad approvare il bilancio di previsione nei tempi consentiti dalla legge.
La scelta di votare a fine novembre e dunque obbligarci all'esercizio provvisorio, e ho cercato di spiegare perché la data delle elezioni è finita così avanti nel tempo, è una scelta politica che scarica sui veneti e sui bisogni di questa Regione le necessità di una parte dell'arco costituzionale, della maggioranza e, in particolare, del Presidente uscente.
Avete trasformato per cinque anni questa Regione nel palcoscenico per un unico personaggio. Tutto ciò che è accaduto in questi cinque anni non è servito ai veneti, è servito al Presidente uscente per accrescere il proprio consenso. Questa delibera che oggi ci sottoponete in Aula è soltanto la certificazione nero su bianco di questa fine ingloriosa che state facendo fare al Presidente Zaia e anche alla nostra Regione.
Presidente, io ritengo sempre legittima la ricerca del consenso personale. Facciamo politica e sappiamo come si fa. Ma la ricerca del consenso personale non può e non dovrebbe mai danneggiare i cittadini e le imprese della nostra Regione. Tanto che addirittura questa volontà pervicace con la quale volete costringere il Veneto alla gabbia dell'esercizio provvisorio, oltre che essere un favore al Presidente Zaia, sembra persino un dispetto per chi verrà dopo. Sembra quasi che lo vogliate fare apposta per fare in modo che, se il prossimo Presidente di Regione non sarà della Lega, non sarà del centrodestra, debba partire con l'handicap di un bilancio blindato.
La buona amministrazione – lo dico soprattutto a chi in questi cinque anni ci ha sempre spiegato che il bilancio della Regione del Veneto è perfetto, che i conti sono in ordine, che non abbiamo problemi con la Corte dei conti –, la qualità di un bilancio, la capacità della buona amministrazione si misura principalmente con cosa lasciamo a chi verrà dopo di noi. La politica è così. Invece, voi la interpretate come la politica dell'oggi. Per dieci anni, per quindici anni non abbiamo messo l'addizionale IRPEF. E chi se ne frega se abbiamo costruito e messo a questo punto il bilancio nelle condizioni di essere alla canna del gas, di fatto obbligando chi ci sarà dopo di voi a fare delle manovre fiscali. Sono capaci tutti di fare così, di gestire la cosa pubblica in questa maniera irresponsabile. Quando si gestisce così si sta dando un messaggio chiaro: l'obiettivo non è garantire i servizi e le prestazioni che servono ai cittadini del Veneto; l'obiettivo al centro del vostro interesse è: cosa dobbiamo fare per aumentare il nostro consenso, per essere sicuri di salvarci la faccia? E chi se ne frega se per salvare la vostra faccia e per incrementare il vostro consenso la prossima Amministrazione regionale dovrà gestire un bilancio, da un lato, blindato e, dall'altro, alla canna del gas.
L'esercizio provvisorio, e mi avvio alla conclusione, Presidente Ciambetti, non sarebbe un dramma in sé, mi rendo conto, sebbene sia una modalità di gestione del bilancio fuori dalla buona amministrazione. Già approvare questa richiesta di autorizzazione è ammettere che la retorica della vostra buona amministrazione era finta ed è finta. L'esercizio provvisorio non è impossibile da gestire, soprattutto per una macchina così perfetta come la Regione del Veneto. Ma se non è un dramma è un limite oggettivo nella capacità che la prossima Amministrazione regionale avrà di muoversi. Non è una variabile indipendente quando questo avviene e quando non avviene. Fa ridere che il Presidente Zaia dica: "Ma è già successo nel 2015 e non è morto nessuno". Noi dobbiamo pensare alle condizioni economiche e sociali all'interno delle quali, nel 2015, l'Amministrazione di allora ha utilizzato l'esercizio provvisorio e dobbiamo, invece, pensare cosa significa, nel 2026, per questa Regione, con questi bisogni, l'esercizio provvisorio: perché il 2026 non sarà un anno qualsiasi anche per la Regione del Veneto. Oggi siamo più in difficoltà di come eravamo nel 2015, perché oggi, rispetto al 2015, non so se ve ne siete accorti, Assessore, ci sono una montagna di bisogni a cui noi non siamo in grado di rispondere.
Citerei le borse di studio, ma so che è un argomento che vi interessa poco. Posso citarvi le case di riposo, che hanno necessità di risorse nuove. Con la collega Bigon li abbiamo quantificati in 100 milioni di euro. Posso citarvi il mondo della scuola, che in questo momento non è in grado di affrontare gli aumenti dei costi e il calo demografico. Posso citarvi il tema dei servizi all'infanzia. Posso citarvi il tema della sanità, colleghe e colleghi. Siamo in una fase storica in cui, proprio per raccontare le cose più facili, il bilancio della sanità veneto e nazionale non è in grado di rispondere ai bisogni di una popolazione che invecchia e la cui necessità di cura cresce.
Assume la Presidenza
Il Vicepresidente Enoch SORANZO
Vanessa CAMANI (Partito Democratico Manildo Presidente)
In questa condizione noi siamo chiamati ad esercitare l'esercizio provvisorio, ma non lo dico io. Non so se ve ne siete accorti. Lo hanno detto le organizzazioni di categoria, i rappresentanti delle imprese. Le categorie artigiane vi stanno dicendo: "Attenzione, assumetevi la responsabilità di governare il passaggio alla prossima Amministrazione con serietà". Il mondo dell'agricoltura vi chiede risposte e voi non solo non siete stati in grado di darle in questa Amministrazione, ma volete già mettere anche la prossima nelle condizioni di non essere nelle condizioni di darle. Altrimenti, se non fosse così, assessore Calzavara, mi chiederei perché lei stesso, più volte, nella Commissione Bilancio ha parlato di inevitabilità di fare delle riforme fiscali. Ma se voi foste così sicuri di aver governato bene, di aver dato risposte a tutti i bisogni, di avere un bilancio in grado di sostenere ancora i bisogni che emergono, perché voi stessi già dite che l'aumento dell'addizionale IRPEF sarà inevitabile? Perché lo sapete pure voi che con il bilancio, così come l'avete costruito in questi anni, non si va da nessuna parte.
Sempre a proposito di irresponsabilità e di esercizio provvisorio, pur sapendo che avete ridotto il bilancio della Regione alla canna del gas, pur sapendo che metterete in difficoltà la prossima Amministrazione regionale, costringendola, per almeno quattro mesi, all'esercizio provvisorio, non contenti di lasciare, dopo di voi, queste macerie, con l'esercizio provvisorio impedite anche alla prossima Amministrazione, qualora lo ritenesse necessario, di introdurre immediatamente l'addizionale IRPEF. Ecco perché sono arrivata a pensare che non sia solo irresponsabilità. Ecco perché sono arrivata a pensare che non sia soltanto per farvi gli affari vostri, ma che ci sia persino una volontà di fare un dispetto a chi dopo di voi verrà a governare questa Regione, che dovrà fare i conti con i buchi che gli avete lasciato – cito la Pedemontana senza entrarci nel merito solo perché rimanga agli atti –, con i bisogni che crescono, a cui non avete dato risposta, con un sistema produttivo in difficoltà, con un sistema socio-sanitario che ha bisogno di supporti, a partire da quell'obbrobrio che avete messo in campo, che si chiamano Ambiti territoriali sociali e che, non so se ve ne siete resi conto, non sono in grado di partire perché non ci avete messo i soldi e neppure, diciamo, costruito le condizioni perché gli amministratori locali affrontino da soli questa sfida. Non si potrà mettere l'addizionale IRPEF perché, appunto, siete guidati dalla logica del "muoia Sansone e tutti i filistei", per almeno quattro mesi il bilancio sarà un esercizio provvisorio. Ma questa è davvero l'eredità, anzi, assessore Calzavara, la legacy – vi piace tanto adesso chiamarla così – della stagione Zaia: un bilancio bloccato e i bisogni inascoltati?
Su tutte queste cose avremmo voluto confrontarci in maniera chiara, trasparente, legittima con il Presidente della Giunta oggi, perché se stiamo non soltanto discutendo un documento tecnico ma anche celebrando un passaggio politico di fine legislatura, è davvero incredibile che il playmaker di questa legislatura, di questa stagione abbia deciso di non venire oggi in quest'Aula. Non è uno smacco alle opposizioni. Come sapete bene, siamo riusciti a parlare lo stesso con il Presidente e a dire a lui cosa pensiamo di questo atto. È uno smacco per il Consiglio regionale.
Presidente Soranzo, lo dico a lei a nome della Presidenza del Consiglio. Noi ci candideremo e ci siamo candidati per stare in quest'Aula perché siamo convinti che il confronto democratico, la dialettica, il luogo della democrazia, che è il Consiglio regionale, sia un luogo importante, che deve essere rispettato. Ma come abbiamo potuto, come avete potuto per tutta questa legislatura, in maniera serenissima, accettare l'umiliazione di un Presidente di Regione che ha fatto il bello e il cattivo tempo e che addirittura vuole orientare le sorti della prossima Amministrazione regionale accettando la vergogna che non abbia mai ritenuto necessario venire qui e rendere conto delle scelte che ha assunto, assumersi la responsabilità di aver reso tutti noi, non solo i Consiglieri di opposizione, inutili alla vita democratica di questa Regione? Siete tutti complici del fatto che le decisioni in questo Consiglio non vengono assunte nella pienezza delle nostre funzioni. E voi, come gran parte della Giunta, passate le carte delle decisioni che il padrone assoluto del Veneto ha assunto anche per voi.
Noi a questo schema di gioco non ci stiamo. Noi pensiamo che, invece, la democrazia passi attraverso il confronto, siamo convinti che essere in questo Consiglio regionale significhi rappresentare con dignità quei cittadini, pochi o tanti, che ci hanno chiesto di venire qua e rendere conto delle loro necessità. Anche l'atteggiamento arrogante di chi tanto ha il consenso, tanto ha vinto prima e vincerà dopo, da ritenere quest'Aula inutile, noi questo piano di discussione non lo accettiamo.
Riteniamo gravissimo che il Presidente Zaia non sia presente. Oggi ce l'ha detto tre volte: "Io non vengo, non mi interessa", non soltanto discutere con noi, ma anche sentire evidentemente cosa pensate voi. Noi in questo schema non ci stiamo e per tutte queste ragioni siamo preoccupati della fine ingloriosa di questa legislatura e, a maggior ragione, dell'inizio complicato che avete deciso di mettere sulla prossima.
Grazie.
PRESIDENTE
Grazie, collega.
Ha chiesto di intervenire la collega Ostanel. Prego, Consigliere.
Elena OSTANEL (Il Veneto che Vogliamo)
Grazie, Presidente.
Intervengo anch'io nel merito dell'esercizio provvisorio dicendo che oggi, guardando anche a quello che è accaduto in conferenza stampa, abbiamo di fronte un'evidenza che io speravo di non vedere in questa Regione: alla fine, anche in Veneto, alla faccia di quello che voi narrate dentro e fuori di qui, dettano la linea Salvini e Meloni. Perché dettano la linea loro? Perché sono stati loro a tenerci qui imbalsamati per mesi e a fare in modo che il Presidente Zaia e questa Giunta continuassero ad andare avanti, "Waiting for Godot", aspettando che qualcuno dicesse qualcosa rispetto a un mandato in più.
Oggi sinceramente abbiamo visto la difficoltà del Presidente Zaia, che riprovava a reagire e a rispondere a delle domande legittime di Consiglieri regionali che gli hanno chiesto, con una lettera firmata, per settimane, di essere presente in quest'Aula. Questi Consiglieri hanno deciso di andare a fare una cosa che magari non avrebbero fatto se non fossero stati costretti a farla, cioè andargli a chiedere addirittura a casa sua, nella sede della Giunta, di poter venire a fare il suo lavoro, cioè venire qui, essere presente e semplicemente porci nelle condizioni di comprendere quali sono le motivazioni che hanno portato un Presidente che governa questa Regione ormai da quindici anni, nel voler non solo farne un altro di mandato, ma di sottoporre gli interessi di questa Regione al suo destino personale. Perché è questo, secondo me, il dato che abbiamo visto in questi mesi, non oggi. Lo abbiamo visto nei mesi precedenti: è un teatrino che va avanti da un anno.
Credetemi, sarà irrispettoso nei confronti della minoranza, certo, ma se io fossi in voi, sinceramente, mi sentirei ancora più presa in giro, perché, e anche oggi qui plasticamente lo si vede, ha abbandonato la barca, ha abbandonato anche voi, non ha abbandonato solo noi e i cittadini del Veneto. È un Presidente che decide autonomamente, in una relazione con Meloni e Salvini "cosa mi dai, cosa ottengo, faccio la lista Zaia, non la faccio", di ipotecare il momento in cui noi saremmo andati al voto, di scegliere quando i cittadini del Veneto vanno o non vanno al voto in base al suo destino personale. Beh, sinceramente io mi aspettavo un po' di più dalla fine di un'era, dalla chiusura di un'era che voi ritenete essere gloriosa. Mi aspettavo decisamente di più, non solo in termini di contenuti, ma anche del rispetto delle Istituzioni, del pensare che quando qualcuno sta in una Istituzione perché è eletto, in particolare quando ha tutto quel consenso, non piega l'Istituzione ai suoi interessi personali.
La risposta in quella conferenza stampa è stata: "Qui non vengo perché non c'è dignità di starci". E allora noi cosa stiamo a fare qua tutto il giorno? Ma lo dico anche alla Giunta che è qui presente e agli Assessori che ho di fronte, che sono i più presenti: che cosa ci stiamo qua a fare a perdere ore, come lui direbbe, a dialogare sulle questioni, a fare politica? Guardate che questo è l'Organo eletto. La Giunta è nominata. Mi chiedo davvero cosa stiamo qui a fare se anche il nostro Presidente, a reti unificate, dice che qui dentro non ha senso venire. È un messaggio che va fuori da questa Istituzione, che è non solo pericoloso ma anche irrispettoso del lavoro che tutti noi stiamo facendo da anni in quest'Aula. E lo dico chiaramente, perché sentire quelle parole oggi non è stato solo pesante, ma è stato pesante immaginare che ci fosse un ragazzo, qualcuno a casa che quella conferenza stampa la stava guardando... Ah no, la diretta stampa è stata interrotta proprio quando parlavamo noi. Quindi, se qualcuno l'ha sentita, a me dà fastidio che il messaggio che arriva ad un giovane elettore sia che quello che facciamo qui dentro non ha senso di esistere perché tanto il Presidente non si degna di venire. È un messaggio brutto per la nostra democrazia e per le nostre Istituzioni. E questa cosa va detta, al di là dell'esercizio provvisorio o non dell'esercizio provvisorio.
Un altro punto. È una fine ingloriosa? Per me sì, per me è una fine ingloriosa andare all'esercizio provvisorio, non solo nel metodo ma anche nel contenuto. E parlo di metodo. Si poteva evitare l'esercizio provvisorio? Questa è la grande domanda che io voglio porre all'assessore Calzavara. Ma sinceramente non avrei voluto porla a lei, io avrei voluto porla al Presidente, perché sinceramente quando parlo di barca che viene abbandonata io penso che siate stati abbandonati anche voi, perché era lui in quella sedia più grande che doveva essere qui a prendersi le sue responsabilità da Presidente eletto. Le pongo una domanda, Assessore, anche se non vorrei porla lei: si poteva evitare, sì o no? Perché la risposta per me è sì. Come? Per me andando a votare prima. Eravamo pronti, io penso anche voi, vivaddio, con il consenso da cui partite forse anche più pronti. E invece no. Si è ipotecato – e lo ridico – rispetto a un futuro personale e io credo anche ad equilibri che non sono in Veneto ma sono a Roma. Alla faccia di quello che voi raccontate pubblicamente quando si dice "prima il Veneto e prima i veneti". Non è stato così. E non è così, e non sarà così.
Vado nel contenuto, nel merito. L'esercizio provvisorio quindi si poteva evitare? Sì. Lo abbiamo subìto? Sì. Io credo noi quanto voi, per giochi di potere a cui solitamente siete stati allergici anche voi, ma mi pare che in questa fase della vita non siate allergici nemmeno più a questo.
I veneti potevano evitare l'esercizio provvisorio? Sì, potevano evitarlo; perché stiamo qui a parlare che il Presidente Zaia pensa che qui non serve a nulla starci, però io penso invece ancora che abbia un gran senso, perché noi prendiamo le scelte per le persone che vivono in questa Regione. Quando io dico che ogni storia conta, la sensazione è quella di immaginare che quando noi stiamo qui dentro – qualcuno pensa a perdere tempo o a prendere soldi, come ha detto oggi in conferenza stampa, con uno sguardo all'antipolitica, che io non mi aspettavo sinceramente da un Presidente –, nel momento in cui siamo qui e facciamo un certo tipo di lavoro, questo lavoro va a impattare sulle vite delle persone che stanno fuori di qui. Mi piacerebbe tanto che noi riuscissimo a parlare a loro, evidentemente non ce la stiamo ancora facendo tanto da questa parte dei banchi, ma se riuscissimo a farlo, credetemi che riuscirebbero a comprendere che quello che impatterà di più è nella loro vita. Faccio alcuni esempi. Siamo un Consiglio bloccato da un anno su alcuni temi fondamentali: il Piano Casa. Il Piano Casa, lo ripeto, è fermo da mesi in Commissione, con zero euro previsti per investimenti sulla casa pubblica e sul mercato dell'affitto privato. Ovviamente, ora posso immaginare e comprendere che è stato bloccato anche perché si sapeva che potevamo arrivare qui, perché con un esercizio provvisorio non investi sulla casa come avresti dovuto. E quando voi dite: "Rispetto al futuro Presidente", a me sembra che gli state facendo uno sgambetto, altro che rispetto al futuro Presidente.
Forse sperate che sia di Fratelli d'Italia e così gli metterete una bella cappa sopra, dovrà subito fare l'addizionale IRPEF, dovrà subito fare un bilancio lacrime e sangue, dovrà subito non dare le risposte. Ma voi davvero immaginate che la nostra Regione sia un campo da calcio, con due squadre: quella di Fratelli d'Italia e quella della Lega Nord e lista Zaia che si combattono e quelli che perdono sono i cittadini fuori di qui? Perché questo è quello che io sto vedendo, anche in questi mesi, anche prima in Commissione Sanità: poco rispetto per chi sta fuori di qui, perché vi state prendendo a pugni gli uni con gli altri. Le persone fuori di qui lo vedono e l'esercizio provvisorio non è altro che la concretizzazione della contraddizione interna che voi avete tra Lega, Fratelli d'Italia, lista Zaia, chi governa, chi non governa, candidiamo uno, candidiamo l'altro, le liste come facciamo, le donne nelle Province. Questo è quello che vi sta interessando da un anno a questa parte. E io penso che noi lo dovremmo dire chiaramente a chi sta fuori di qui, perché "ogni storia conta" significa dare delle risposte che voi non state dando. Un Piano casa non c'è e noi abbiamo una percentuale di case sfitte nel pubblico che non è pari alle altre Regioni del nord: 8.000 persone in lista d'attesa per una casa pubblica e 6.000 case pubbliche da ristrutturare. Questo è il dato. Il Presidente Zaia governa da quindici anni e le case sfitte aumentano proprio da quando lui governa. Ma qui non ci viene perché non rispetta le Istituzioni, per quanto mi riguarda.
Oppure, borse di studio, e vado nello specifico. Abbiamo fatto delle battaglie qui dentro che ci hanno portato a pagare anche le borse di studio quando ci sembrava che non ci arrivassimo. Un anno non ce l'abbiamo fatta, il 2024 è ancora lì e non le abbiamo pagate, l'anno scorso le abbiamo pagate. In esercizio provvisorio chi mi garantisce – ma non perché deve garantirlo a me – che noi a dicembre arriveremo effettivamente a pagare tutte le borse di studio degli studenti universitari? Gli anni scorsi, durante il bilancio, facevamo delle battaglie e poi andavamo a coprire quello che mancava negli anni successivi. Ma se stiamo imbalsamati per mesi come faremo a rispondere a una richiesta, che non solo deve essere risposta, ma deve essere risposta con tempestività? D'altronde, lo dico sempre e lo ridirò sempre in quest'Aula: un conto è se la borsa di studio la paghi dopo un anno, un conto è se la paghi subito. Dopo un anno, una famiglia può anche ritirare il ragazzo dagli studi perché non ce la fa, non ce la fa a pagare l'affitto, non ce la fa a pagare la retta, non ce la fa a pagare la mensa. Anzi no, forse la mensa neanche ce l'ha. Ci rendiamo conto di cosa stiamo facendo? Ci rendiamo conto che ipotechiamo il futuro delle persone che stanno peggio per due, tre o quattro calcoli elettoralistici per ritornare qui dentro? Questo è il tema. Questa è la questione.
Abbiamo visto oggi un Presidente che tratta la minoranza così, anche in una sede che non era istituzionale. Io non avrei voluto sinceramente dover andare lì, ma l'abbiamo dovuto fare. Io avrei voluto dirgli le cose, che lì non gli ho detto, qui, in un contesto che è quello dove si discute di politica, non in una conferenza stampa a reti unificate quando lui vuole e si spegne la diretta quando è in difficoltà. Ma ci rendiamo conto? Per me questo non è rispetto delle Istituzioni. È questo il punto fondamentale.
Quindi, sì, è una fine ingloriosa. Si è tenuto un Consiglio ostaggio per un anno. Abbiamo visto solo e a reti unificate pensare a destini personali, elettoralistici, politicisti della maggioranza. Abbiamo assistito a un teatrino imbarazzante per quanto mi riguarda: terzo mandato, sì, no, chi candidiamo e che continua ancora oggi, perché a meno che, visto che abbiamo sollevato un po' gli animi, tra qualche ora voi non annunciate il Presidente, siamo ancora fermi. Non avete ancora sciolto i vostri nodi politici, le vostre divisioni e, quindi, il Veneto è vostro ostaggio.
Questo dobbiamo riuscire a spiegare alle persone.
Poi, tecnicamente, l'esercizio provvisorio è qualcosa che riuscirà a far fare qualche passettino di miglioramento nei prossimi mesi? No, purtroppo, perché quando diciamo che rende un bilancio imbalsamato è proprio questo. Se ci sarà la necessità di investire su qualcosa che oggi non prevediamo – e l'Assessore lo sa – nel momento in cui si è in un'economia di guerra, nel momento in cui noi abbiamo di fronte delle questioni fondamentali importanti, ci fosse un minimo, una cosa che non è preventivata, noi non vi risponderemmo. Se ci fosse un'emergenza nei prossimi quattro mesi, noi non vi risponderemmo.
Il tema non è solo quello che oggi noi imbalsamiamo o quello che non abbiamo fatto nell'anno precedente perché eravate impegnati a occuparvi di voi. Ma il tema è: cosa succederà nei prossimi quattro mesi se ci sarà un'emergenza? Cosa faremo se le nostre imprese chiederanno un sostegno, invece che una tassa in più? Cosa faremo se i nostri cittadini avranno bisogno di un aiuto di fronte, magari, a un caro bollette che non ci aspettiamo perché la guerra si sta alzando nella sua ineluttabile forza, quando soprattutto le persone fanno fatica con i loro corpi a dire basta alle guerre?
Di fronte al mondo in cui siamo condannare una Regione all'esercizio provvisorio per i propri destini personali, non solo del Presidente, ma anche i vostri, sinceramente, ritengo sia inaccettabile. Oggi l'intervento, sì, è sicuramente tecnico, nel meccanismo dell'esercizio provvisorio.
Le ho fatto due domande, Assessore: il diritto alla casa e le borse universitarie. Io ne potrei fare mille altre, ma non è neanche questa la sede, perché essendo un bilancio che non ha tutta le gambe per correre è ovvio che non mi metto qui a fare la lista della spesa delle cose che avremmo potuto fare. L'avrei fatta se fossimo a settembre e stessimo approvando un bilancio che non è l'esercizio provvisorio.
Tecnicamente mi è anche difficile intervenire. Le ho detto due grandi questioni, perché sono le due grandi questioni, una, dove siamo rimasti fermi e l'altra che dovremmo pagare a breve, ma noi non sappiamo e io, anzi, lo so, che arriveremo a dicembre e si dirà: "I soldi non ci sono". Se succederà così, io non so se sarà lei seduto qui o qualcun altro, ma chiunque sarà seduto lì io lo rispetterò. Ho massimo rispetto per le Istituzioni, figuriamoci. Ma se mi risponderà: "Sa Consigliera – se io starò qui, ovviamente – siamo stati in esercizio provvisorio, non siamo riusciti a far partire la macchina in tempo e quindi non riusciamo", vuol dire che avevamo ragione, vuol dire che ogni storia fuori di qui per voi non conta, vuol dire che le persone fuori di qui per voi non contano, contano forse alcune rappresentanze più forti di altre, alcune organizzazioni più forti di altre, ma a me piace andare a vedere la vita ultima delle persone, quelle che alla fine la borsa di studio non ce l'hanno in casa.
Noi vogliamo rimettere al centro la vita dei veneti. Sinceramente immaginavo che interessasse anche a voi. Oggi, invece, ho visto quello che è accaduto di fronte al Presidente, che in maniera scomposta ha detto delle frasi che io non avrei mai immaginato di sentire, ma vedo che qui, nella sede istituzionale, dove lui dovrebbe essere, la sua casa, non si degna di venire e devo con dispiacere fare queste domande a voi, che siete qui, invece, al suo posto, in sua vece – io non lo accetterei – e vi devo chiedere, perché qui si tratta non di una questione tecnica, ma di una questione politica. Mi spiace dover chiedere una questione politica a chi, certo, ha delle responsabilità, ma la responsabilità più grande è di quella sedia vuota lì, quella più alta, non a caso, quella più grande, non a caso. Lì non ci è seduto nessuno mai, mai.
Se ci tocca andare in una conferenza stampa a chiedere spiegazioni è grave, ma non per me, è grave per questa Regione, è grave per questa Istituzione, è grave per le prossime elezioni regionali, perché al centro del dibattito ci sta la democrazia, ci sta il motivo per cui noi ci rompiamo così tanto a fare politica. Diamo dignità a questo luogo o pensiamo che non serva a nulla? Perché oggi il vostro Presidente ha detto che non serve a nulla. Se questo è, che cosa ci stiamo a fare? Perché ci candidiamo? Perché facciamo politica? Perché spendiamo così tanto per questo luogo? Questo sì. Se non ci crede lui, allora sì gli chiedo perché spende così tanto per questo luogo. Quello che ho sentito è davvero imbarazzante. Io lo stigmatizzo in maniera pesante, al di là dell'esercizio provvisorio.
PRESIDENTE
Grazie, collega Ostanel.
Ha chiesto di intervenire la collega Baldin. Prego, Consigliere.
Erika BALDIN (Movimento 5 Stelle)
Grazie, Presidente.
Anch'io sono molto delusa e amareggiata dal comportamento che il Presidente Zaia ha tenuto questa mattina, perché noi siamo andati là, noi abbiamo dovuto muoverci, quando in realtà poteva farlo benissimo lui, visto che è uno solo, mentre noi eravamo tutti i Capigruppo e anche alcuni Consiglieri dell'opposizione. Siamo andati a Palazzo Balbi e dal Presidente Zaia abbiamo sentito solamente dichiarazioni che hanno decisamente fatto non solo un dispetto, credo io, a noi che siamo qui oggi, in Consiglio regionale, per votare l'ultimo atto di questi cinque anni di legislatura, ma ha fatto anche uno sgarbo mostrando una totale mancanza di rispetto nei vostri confronti, di tutta la maggioranza, che comunque deve rispondere agli elettori, ai cittadini e alle cittadine che vi hanno eletto per rappresentarli in quest'Aula.
Ricordiamo che il Presidente è anche un Consigliere regionale, quindi è anche pagato per stare in Aula come tutti noi, da quando siamo stati eletti ad oggi. Ricordiamo che la sua percentuale di presenza in questo Consiglio è la più bassa d'Italia, perché gli altri suoi colleghi, che siano di destra o di sinistra, hanno una percentuale di presenza che supera il 50% alle sedute dei relativi Consigli regionali. Per non parlare poi delle votazioni alle quali è presente il Presidente Zaia, che sono dello "zero virgola". è quindi una media del tutto insufficiente.
Arriviamo oggi come ultimo atto, si diceva, per votare un esercizio provvisorio, che è una responsabilità propria del Presidente Zaia, che ha deciso di convocare i comizi l'ultimo giorno utile, il 23 e 24 novembre di quest'anno, senza dare la possibilità a chi verrà dopo di votare un bilancio vero e proprio entro il 31 dicembre 2025. Ricordiamo che altre Regioni che erano andate al voto nel 2024 hanno votato un maxi-bilancio, dando la possibilità a chi è arrivato successivamente di fare delle variazioni come meglio ritenevano. In questo modo si sarebbero potuti evitare i grossi limiti che la normativa prevede per gli esercizi provvisori. Lo abbiamo ribadito più volte noi dell'opposizione, perché con il bilancio, o meglio, esercizio provvisorio, ad esempio, c'è un divieto all'indebitamento, le spese ammesse sono solo quelle correnti, la spesa avviene in dodicesimi, i lavori pubblici che possono essere fatti sono solo quelli di somma urgenza, le assunzioni sono solo quelle già autorizzate e via così, variazioni di bilancio solo tecniche e altri limiti, appunto, previsti da quello che è il TUEL e altre normative.
Si è deciso volutamente di bloccare qualsiasi attività economica di questa Regione da qui ai prossimi mesi. Questo non fa onore al Presidente, alla sua maggioranza e crea grosse difficoltà ai lavoratori, ai dipendenti, alle famiglie, alle imprese, alle aziende.
Noi avremmo preferito la sua presenza in Aula, come talvolta ha fatto, e ci saremmo veramente aspettati che oggi, visto che è l'ultimo giorno di questa Consiliatura, venisse in Aula a riferire soprattutto per quanto riguarda questa scelta che mette un po' in crisi la nostra Regione, il nostro apparato.
Ci voleva senso di responsabilità e ci dispiace ammettere che questo non c'è stato.
Poi, fa un po' sorridere, perdonatemi, il fatto che voglia candidarsi Consigliere regionale quando non c'è mai stato in questo Consiglio: insomma, merita una riflessione. Ed è anche giusto, arrivati a questo punto, fare anche un bilancio di quelle che sono le promesse che abbiamo sentito a più riprese nel programma del Presidente da ormai 15 anni, che poi non sono state mantenute nei fatti. Una su tutte, quella più evidente, mi dispiace per l'assessore Lanzarin, è la riforma delle IPAB mancata. Una riforma annunciata più volte, ci si era spinti anche a dire il mese esatto in cui sarebbe arrivata in Commissione, ma non ci è stato detto l'anno; quindi, forse dovremmo aspettare ancora altri anni per questa riforma. Una riforma che servirebbe in un momento di grande crisi di tutto il comparto delle case di riposo, perché tra personale che scarseggia, sottopagato e anche alcuni episodi violenti che si sono verificati, purtroppo, in alcune di queste strutture sarebbe doverosa un'attenzione particolare verso quel mondo, tanto più perché la Regione fa sempre più fatica a compensare il costo della vita delle famiglie e le rette che poi queste si trovano a pagare. Un costo della vita che è ormai divenuto eccessivo per tantissimi. Mi domando se oggi riusciamo a quantificare anche gli effetti che hanno già iniziato a manifestare i dazi del vostro amico Trump per l'export Veneto, per le imprese, per tantissime famiglie che dovranno fare i conti anche con licenziamenti, trasferimenti di aziende e quant'altro.
Per non parlare poi della situazione dei trasporti, che fa un po' acqua da tutte le parti, perché manca, ad esempio, un collegamento ferroviario dagli aeroporti principali del Veneto con le restanti parti della terraferma e del territorio del Veneto.
Si è parlato per tanti anni di biglietto unico regionale. Anche questa è una delle tante promesse che non sono state poi mantenute. Biglietto unico che invece è presente in tante Regioni e vado a citarne solo alcune: Lombardia, Lazio, Emilia-Romagna, Toscana, Piemonte, Liguria, Campania, Puglia. In tutte queste è presente il biglietto unico, nella Regione del Veneto si è parlato a lungo di questo, ma poi nei fatti non è mai stato realizzato.
Abbiamo chiesto di sperimentare la gratuità del trasporto pubblico per i giovani. Anche quello dei giovani è un tema sensibile, perché sappiamo che sono tanti quelli che decidono di lasciare la nostra Regione, a differenza dei giovani presenti in altre Regioni. Il numero dei giovani che lasciano questa Regione è impressionante, perché da un calcolo dei giovani tra i 18 e i 34 anni che scelgono di andare all'estero solo nel 2023 sono circa 4.000, 3.759. Nell'arco, invece, dei dodici anni, dal 2011 al 2023, il Veneto ha perso quasi 35.000 giovani e questo ha comportato anche un costo per la nostra Regione che va oltre 1 miliardo di euro tra mancata produttività, innovazione e natalità. Sono situazioni che pesano anche sul bilancio della nostra Regione.
Con la gratuità del trasporto pubblico locale forse avremmo tentato quantomeno di mantenere qualche giovane in più nella nostra Regione, ma li avremmo anche educati, i giovani, all'uso del mezzo pubblico, avremmo ridotto l'inquinamento e anche l'impatto degli incidenti stradali nelle nostre strade: c'è un grandissimo numero di incidenti anche mortali ogni giorno, purtroppo, soprattutto per quanto riguarda l'area sud della Città metropolitana di Venezia, non ne parliamo, ma ormai sono all'ordine del giorno gli incidenti anche mortali, e ne abbiamo visti tantissimi veramente. Non si contano più.
Anche per il costo della vita – dispiace dirlo – non è stato fatto nulla. C'è stato un aumento vertiginoso, soprattutto con lo scoppio della guerra in Ucraina e a seguire. Si poteva fare sicuramente qualcosa, l'abbiamo detto più volte: ad esempio, con l'addizionale IRPEF avremmo potuto dare sollievo a quelle famiglie più in difficoltà, senza andare a gravare troppo sugli altri, perché saremmo andati a trovare le risorse in chi se lo poteva permettere, ieri, oggi e, naturalmente, anche domani.
Gli incidenti nei luoghi di lavoro: abbiamo una triste media, che ci ricorda che nella nostra Regione gli incidenti sono quasi 200 ogni giorno e un incidente ogni quattro giorni è mortale, purtroppo. E come si risolve questa piaga? Certamente non è l'unica soluzione che si può adottare, ma probabilmente è quella più importante: basterebbe, forse, assumere quei tecnici della prevenzione nei luoghi di lavoro, i tecnici dello SPISAL, come più volte sostenuto e promesso dal Presidente Zaia, ma anche in questo caso, come si era obbligato a fare, non ha mantenuto questo impegno.
Sul consumo di suolo ci siamo dilungati veramente in sedute di tantissime ore e sono dati che ci fanno riflettere: essendo un Paese a crescita zero di popolazione, io mi domando come sia possibile che si continui a consumare suolo in questa maniera, soprattutto in questa Regione che si sta avvicinando ai dati della Regione Lombardia, che è maglia nera in Italia per consumo di suolo. Consumo di suolo che ha effetti drammatici sulla tenuta idrogeologica del territorio, che ha un impatto di diverse centinaia di milioni di euro spesi ogni anno per le catastrofi che questo genera e non vedo parlare di soluzioni che possano ridurre questo problema. Sentiamo parlare di opere infrastrutturali molto spesso inutili, quando, invece, ci sarebbe più bisogno di trasporto pubblico locale, di vie alternative e sostenibili e di una politica coraggiosa che metta al centro dell'agenda la prevenzione e un investimento serio sulle energie rinnovabili e sostenibili che non impattano sul territorio, lasciano un territorio possibilmente integro, dandoci la possibilità di preservare quello che abbiamo e che è sempre più minacciato negli ultimi anni dall'impatto dell'uomo e dalle esternalità negative, insomma, che derivano dalle attività umane.
La consigliera Ostanel parlava di ATER, di case popolari sfitte, che si vuole mantenere sfitte perché non ci sono i soldi e non si vogliono trovare le risorse per sistemarle, renderle agibili e abitabili. Sono 6.600 agli alloggi ERP sfitti, in Comune di Venezia sono 1.060, per un'emergenza di persone che ricercano un alloggio popolare. Sono veramente tante, sono tantissime le persone che oggi cercano queste abitazioni, che non vengono, appunto, messe in pristino per la spesa elevata che servirebbe. Questo però, diciamo, va controcorrente rispetto a quello che le ATER fanno anche solitamente, cioè mettere sul mercato le case che avrebbero bisogno di manutenzione e questo va ad alimentare poi il mercato di chi acquista a prezzi inferiori del mercato e poi rivende su altri canali o fa Airbnb, sostanzialmente.
Parlando, poi, dell'area da cui provengo è impossibile non citare quella che è la totale mancanza di interesse verso l'area sud della Città metropolitana di Venezia, a cominciare dalla situazione della viabilità, della mobilità, dei trasporti pubblici, della Romea. Ci sono stati decine, non lo so quanti, ormai non li conto più, tavoli tecnici tematici sulla Romea, poi dichiarati, alla fine della legislatura, completamente inutili, perché da quello che abbiamo letto, insomma, l'Assessore ha deciso di ricominciare da capo tutto un lavoro che stava portando avanti, ma che ha, evidentemente, fruttato poco o nulla. Sotto quell'aspetto quindi nulla è stato fatto in questi anni.
Non è stato fatto nulla anche con riferimento allo studio di fattibilità che ci si era anche impegnati, come Consiglio regionale, a fare sulla ferrovia Chioggia-Padova. Anche lì, lettera morta. Un ordine del giorno approvato all'unanimità in quest'Aula da tutti i Consiglieri, maggioranza e opposizione compresa, e non se ne sa più nulla.
I vaporetti. Anche questo è un tema molto complesso, perché mi rendo conto che con l'aumento poi dell'afflusso turistico si è andato a incrementare anche il numero delle persone che prendono i vaporetti, specialmente tra Chioggia e Pellestrina, la linea 11, che è molto spesso, soprattutto in estate, chiaramente sovraffollata, con servizi igienici mancanti e spesso non si trova nemmeno il posto per mettere le biciclette. E sappiamo quanto sia importante il cicloturismo nell'economia turistica della nostra Regione.
A questo va ad unirsi la mancanza degli autisti degli autobus, che sono l'unico mezzo pubblico da Chioggia al capoluogo. Questi autisti si trovano nelle condizioni di stress perché non si trova altro personale e purtroppo sono anche soggetti a minacce. Le persone continuano a rimanere, tra l'altro, anche a piedi, spesse volte.
Per non parlare poi dei mancati ristori per le calamità naturali dal 2022 al 2023 nella Riviera del Brenta. C'è poi la questione dei rifiuti spiaggiati, che ho fatto presente più e più volte, ma non si è mai deciso di mettere un euro a fronte di questo problema, con tutti i vari rischi connessi all'ambiente, al territorio dell'area sud, del cavarzerano, ad esempio, con un impianto di biometano che si vuole costruire in quelli di Cavarzere, il famoso inceneritore a Fusina, che fortunatamente poi è stato bloccato dalla Commissione VIA, anche a seguito dell'impegno del lavoro di tante associazioni di cittadini e cittadine, comitati che hanno fatto una battaglia contro questa ipotesi di inceneritore e anche per ribadire un concetto: vale a dire che il futuro non può essere pensato con il solito sistema della combustione, dell'utilizzo di fonti fossili, ma deve essere nel senso della sostenibilità ambientale, che molto spesso è anche sostenibilità economica, perché dalle rinnovabili e dalle nuove concezioni di produzione di energia possono nascere veramente tanti e tanti posti di lavoro. Questo deve essere il futuro. Dispiace constatare che in questi quindici anni non si sia agito con più coerenza, con più forza e con più coraggio su quelle che sono le linee ormai che ha intrapreso la maggior parte dei Paesi e delle Regioni all'avanguardia. Siamo rimasti indietro sotto alcuni profili e ci aspettavamo – lo ripeto – che almeno l'ultimo giorno di questa Consiliatura il Presidente fosse qui in Aula per assumersi la responsabilità di quello che si va ad approvare oggi e provare anche a rispondere ad alcune domande che qui gli avremmo fatto.
Detto questo, non posso che ringraziare il personale di questo Consiglio regionale. Un saluto e un ringraziamento a tutti i dipendenti del Consiglio, degli organi di staff dei Gruppi consiliari, a partire dal mio Gruppo consiliare naturalmente, dell'Ufficio di Presidenza, della Giunta regionale, e a tutte le lavoratrici e tutti i lavoratori, a partire dai motoscafisti per arrivare agli uscieri, all'ufficio stampa, ai tecnici, al personale delle Commissioni, al personale presente in quest'Aula, al personale dei Gruppi consiliari, come dicevo, e anche a tutti coloro che lavorano dietro le quinte affinché il lavoro che si fa qui dentro sia efficiente ed efficace.
Un saluto, infine, ai colleghi. Capisco che molto spesso ci sia stato un clima non troppo idilliaco, comunque è stato un confronto che ha permesso a tutti di crescere, senza nessuna velleità o volontà di contrapposizione, ma semplicemente per fare il nostro lavoro al meglio e dare degli spunti e delle riflessioni sicuramente costruttive.
Grazie.
PRESIDENTE
Grazie, collega Baldin.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Montanariello. Prego, Consigliere.
Jonatan MONTANARIELLO (Partito Democratico Manildo Presidente)
Grazie, Presidente.
Credo che non sia il caso di ripetere quanto è stato detto finora, ma risulta evidente che abbiamo iniziato questo Consiglio con un'audacia priva di precedenti, con i Presidenti delle altre Regioni. Io vorrei ricordare che cinque anni fa, mentre la normativa prevede che si dessero le linee guida all'inizio del Consiglio, il Presidente Luca Zaia ci ha stupito con effetti speciali, venendoci a presentare addirittura nove progetti di legge, di cui di nove non ne ha fatto neanche uno, dopo cinque anni possiamo dirlo e va ribadito. Addirittura il PDL 9, la riorganizzazione della governance dei trasporti e delle infrastrutture, doppio fallimento; Salvini gli ha bocciato la governance delle infrastrutture e la governance unica dei trasporti nasce come un calderone vuoto, privo di contenuti, per tentare di recuperare in modo maldestro l'IVA, con tutti gli atti allegati, che dopo saranno fatti perché, come è buona norma, in questa Regione, colleghi, dopo cinque anni, possiamo dirlo, è un dato oggettivo, siete incapaci di programmare quelle che sono le scelte. Una macchia qua, una macchia là, qualcosa si fa, se arrivano due schei è meglio; tant'è che siamo l'unica Regione d'Italia che ha 29 vettori che fanno trasporto. L'unica. Altro che biglietto unico. Ma quando vuoi parlare del biglietto unico con 30 soggetti che fanno trasporto? è quindi evidente che partiamo da delle performance dove il Presidente ci spiega che il Veneto è eccellente, che il Veneto, che il Veneto, che il Veneto, per arrivare all'ultimo giorno che il Presidente Luca Zaia, confermando il suo trend, risulta, numeri alla mano – spero che non si offenda nessuno, perché io parlo di numeri, mentre il Presidente questa mattina ha parlato del paese da dove vivo, io, invece, gli parlo di numeri, non parlo come fa lui per depistare i giornalisti dai temi puntuali che gli vengono posti – il Presidente più assente d'Italia; in tutta la Nazione non esiste un Presidente di Regione che sia assente come il Presidente Luca Zaia, e chiude in bellezza, chiude con grande coerenza: chiude mancando dall'Aula. Almeno possiamo dire che il Presidente Zaia è coerente, non è mai venuto e non è venuto neanche fino all'ultimo. Il Presidente Zaia è coerente se si parla di non venire in Aula, perché dovete smetterla di fare sempre l'opposizione strumentale: quando uno è coerente va riconosciuto e il Presidente è coerente se parliamo di assenze dall'Aula.
Se poi vogliamo dire che è l'unico Presidente che inaugura le rotatorie, i caselli autostradali, i macchinari negli ospedali e nei pronto soccorso durante il Consiglio, ci fa capire il rispetto che il Presidente Luca Zaia ha per i veneti, non per noi che possiamo essere anche cinquanta persone antipatiche, ma siamo quei cinquanta che rappresentano quei 5 milioni quasi di veneti che ci hanno votato. Io credo che un po' più di rispetto per chi da quindici anni contribuisce al successo elettorale del Presidente Luca Zaia, Vanessa, ci vorrebbe.
Il dispetto non lo fa mica a noi, lo fa lui a non venire. Per carità, io mi chiedo a cosa gli sarebbe servito il quarto mandato. È evidente che ha voglia di fare il quarto mandato, ma se non si sta neanche il tempo di un mandato in Aula su tre, hai voglia che vuoi fare il quarto mandato. Per forza. Non sei stanco di stare in quest'Aula, perché tanto non sei mai venuto. Non hai la stanchezza di un lavoro. Io dico questo perché è un dato. La cosa grave non è che noi ironizziamo su questo, la cosa grave è che è vera. La cosa grave è che voi avete un Consigliere di minoranza che si può permettere di fare ironia sul fatto che il Presidente non viene in Aula. È questa la cosa grave, colleghi. Non è grave che ci sia un'affermazione della minoranza, è grave che all'ultimo Consiglio regionale la minoranza si è trasferita a Palazzo Balbi per interloquire con il Presidente per porgli delle vicende puntuali.
Tra l'altro, esprimo la mia solidarietà ai colleghi di maggioranza perché credo che, visto che anche voi siete stati qui in questi cinque anni, nella differenza di vedute, a fare il vostro e a confrontarci, credo che andiate ringraziati perché anche per voi sono stati cinque anni di confronto e credo che sia pesato anche a voi non avere una guida che abbia potuto dare in qualche modo la linea.
Ma entriamo nel merito. Cinque anni fa noi abbiamo approcciato questo Consiglio regionale in un momento difficile: c'erano le mascherine, ci collegavano da remoto, qualcuno era negli uffici, qualcuno no. Dopo è arrivato il conflitto russo-ucraino. Ne abbiamo viste un po' di tutti i colori. Però, è evidente che, mentre noi ci comportavamo da soggetti che dovevano amministrare una Regione, che dovevano, Presidente, amministrare il bilancio di una Regione in un contesto storico, economico, geografico, sociale e umano che era cambiato, solo il bilancio di questa Regione non ha capito che il mondo era cambiato, tant'è che abbiamo continuato a fare bilanci con scelte ordinarie. Abbiamo continuato a far finta, assessore Lanzarin, che la nostra sanità è eccellente, dimenticando tutta quella gente che avete chiamato eroi durante la crisi sanitaria. Li avete chiamati eroi, ma gli eroi non è che dopo si ripagano avendo la mancanza di turnover o non facendo scelte strategiche nella sanità, perché, Assessore, se si licenziano dal pubblico per andare al privato, o sono tutti matti o vuol dire che le condizioni che gli pone il privato, sia economiche, che di qualità della vita, sono migliori. Altrimenti sono tutti matti.
E allora non c'entra il nazionale, perché esistono anche gli accordi di secondo livello. Una Regione come la nostra può valorizzare i propri. È chiaro che se tu li prendi, li mandi a lavorare dove è più scomodo, nelle graduatorie di mobilità scorrono sette persone in otto anni voglio vedere io chi dalla terraferma accetta di venire a lavorare all'ospedale civile qua, sapendo che dopo viene condannato all'ambizione che ogni comune lavoratore ha di avvicinarsi a casa.
Nella Provincia di Venezia, dobbiamo dirlo, stiamo svuotando la sanità territoriale: siamo contenti per L'Angelo, ma la stiamo svuotando. Tra l'altro, Assessore, io le ho sempre detto una cosa in questi cinque anni: a me può anche non andare bene che si accentri tutto in una parte, però una scelta è stata fatta, stiamo spostando una serie di servizi all'Angelo (anatomia patologica, adesso le provette degli esami, senologia, possiamo continuare fin a domani), ogni giorno si perde un pezzo per accentrarlo, però manca una programmazione. Se ai cittadini dici che si devono andare a curare all'Ospedale dell'Angelo e non gli metti una corriera per andare, non è che potete dire che siete bravi a programmare le cose. Non è normale che con i soldi pubblici abbiamo tre corriere da Piazzale Roma, di tre compagnie diverse, che vanno a prendere i turisti dall'aeroporto e non c'è una corriera che porta chi deve fare la dialisi o la chemio dall'entroterra fino all'Angelo.
Se questa è eccellenza, vivaddio, voglio essere condannato all'"ineccellenza", se si può dire; se questa è l'"ineccellenza", datemi qualcosa di pessimo, per piacere, perché se l'eccellenza è questa, vivaddio, datemi qualcosa di pessimo.
Noi non attacchiamo la sanità! Dovete smettere, ogni volta che siete in difficoltà, di dire che il Partito Democratico attacca la sanità. Il Partito Democratico difende la sanità, attacca il sistema che voi state mettendo in campo di sanità. Perché? La sanità veneta è eccellente? Sì, dove c'è. Assessore, a meno che non vogliamo negare l'evidenza, è evidente che nei territori sta scomparendo una serie di servizi. È evidente.
Se mi dite di no, chiamiamo decine di medici in vivavoce, lo diciamo in diretta, così ascolta tutto il Veneto e rimane traccia. Ma dove c'è l'accesso? Perché forse un problemino che si chiama liste d'attesa lo abbiamo.
Non possiamo dire che in tutta Italia mancano i medici... No! Avete programmato male. Perché? Sui medici di medicina generale, prima del decreto "Calabria" ci volevano le borse di specializzazione, i dati del Ministero, non i dati del PD, dicono che siete l'ultima Regione d'Italia nella programmazione a 0,17 ogni 100.000 abitanti di borse messe a disposizione e le altre Regioni hanno integrato con fondi propri. È un problema che i medici mancano dappertutto, ma a noi di più, o è un problema che è in tutta Italia?
È un problema, come ci spiega Salvini, di numero chiuso. Se mettevamo 12, 15, 30 borse a disposizione, i laureati potevano essere anche 5 milioni su 5, ma sempre 30 andavano a fare i medici di medicina generale. Lo dice il Ministero.
Il Ministero ha un Ministro vostro che lo guida, quindi, a meno che non abbia fatto un'operazione di hackerare il sito del Ministero, sono dati, non è politica: non avete fatto la programmazione sui medici di medicina generale. Non l'avete fatta. Ma d'altronde, Presidente Soranzo, se ci troviamo qualche ex dirigente della sanità veneta che dice: "A cosa serve il medico di base – come viene chiamato nel video che c'è su YouTube – tanto tutti vanno dallo specialista?" e qualche altro dirigente, invece, dello stesso partito dell'Assessore, che ci spiega, sempre andando su YouTube, che il medico di base ormai è superato perché basta dire: "Siri, ho mal di testa" e Siri ti dice cosa prendere, non è che possiamo credere tanto alle coincidenze che vi siete sbagliati. Non vi siete sbagliati, avete un'idea di sanità che avete scoperto che non corrisponde a quella dei veneti. Avete sbagliato pensando che i veneti vi perdonassero sempre tutto su questo.
Il tema della casa: siamo l'unica Regione d'Italia che non si rende conto che abbiamo un problema sulla casa. Ma sapete qual è il problema che abbiamo noi, colleghi? Che tutti hanno il problema sulla casa, sì, è inutile estremizzare il dibattito, però c'è un tema. Collega Pan, io il mutuo ce l'ho, me lo sono fatto e lo sto pagando, però le devo dare una brutta notizia: non sono tutti fortunati come noi, a guadagnare quello che guadagna un Consigliere regionale. Anche io me lo sono fatto dieci anni prima, me lo sono fatto da dipendente, ma avevo, collega Pan, una condizione di un contratto a tempo indeterminato che mi ha permesso di avere il mutuo. Ma le devo dare una brutta notizia: ci sono tanti giovani, quei giovani che noi chiamiamo molto spesso fannulloni, che non hanno voglia di lavorare... tra l'altro, vorrei ricordarvi che quei giovani che noi giudichiamo male sono la generazione più intelligente dell'umanità e noi abbiamo il coraggio non di interrogarci su che futuro gli abbiamo lasciato, noi prendiamo la generazione più intelligente dell'umanità e diciamo che non ha voglia di lavorare, che non capisce niente. Bella, grande lettura semplicistica. Per fortuna, ci sono quei giovani che studiano come curarci dai mali che ieri erano incurabili. Per fortuna ci sono quei giovani che studiano opere ingegneristiche che fino a ieri non avremmo mai pensato di fare. La narrazione, collega, non può essere che la generazione più intelligente e istruita dell'umanità sia fatta solo da gente di poca volontà. C'è un mondo che gli abbiamo costruito, che forse non è il mondo che loro volevano, perché si torna a parlare di qualità della vita, si torna a parlare di lavorare per vivere e non la cultura necessariamente della miniera di 60-70 ore al giorno con la testa dentro. C'è un mondo che cambia, c'è un mondo di persone che studiano, di donne che vogliono realizzarsi e non vogliono essere costrette a scegliere tra la cura della vita familiare e la soddisfazione di diventare donna e mamma e la soddisfazione di realizzarsi professionalmente, dopo che magari una famiglia ha fatto tanti sacrifici per farla studiare. C'è un mondo che è andato avanti. Io ho 44 anni e quando mi confronto con la generazione che oggi ne ha 25 so che sono già superato, perché ho un modo di ragionare che è già diverso.
Provate a pensare se noi possiamo dire che 50 anni fa abbiamo costituito una società che gli deve andare per forza bene. Possiamo forse dirci che qualcosa non va.
Assessore, c'è tutto il tema degli anziani. Che la popolazione stia invecchiando lo sappiamo tutti, ma la riforma delle case di riposo manca solo a noi e alla Sicilia in tutta Italia. Siamo talmente eccellenti che la riforma delle case di riposo manca a noi e alla Sicilia. Continuiamo a pensare che la soluzione possa essere la nascita di case di riposo private dove tu devi mettere, oltre alla pensione di chi si ricovera, una aggiunta.
Noi siamo grasso che cola per chi fa gli investimenti. Se vedete le statistiche, Assessore, l'Italia è uno dei posti dove i fondi investono maggiormente per fare quelle strutture, perché in Italia abbiamo tutti la casa di proprietà che può permettere il ricovero all'anziano. Su una rivista scientifica c'è un articolo di tre giorni fa, che si chiede come mai in Veneto abbiamo poca offerta di assistenza domiciliare e come mai l'assistenza domiciliare è legata al 6% della popolazione, per tre ore o massimo sei al mese. Assessore, non è che dobbiamo condannare per forza uno a morire in casa di riposo. Anche gente che sta bene potrebbe, come avviene in tutti i Paesi d'Europa, e come avviene in tutti i Paesi del mondo, pensare che ci sono anche altre formule per potersi evolvere ed andare avanti.
Abbiamo dimenticato la pesca e l'agricoltura. L'ultimo bilancio, in un patto tra gentiluomini, con gli Assessori seduti, Caner e Corazzari, assenti oggi, ma presenti alle passerelle della conferenza stampa a Palazzo Balbi... Due Assessori assenti, che anziché stare qui, su un tema che li riguarda... Io credo che il bilancio per chi fa l'Assessore alla pesca e per chi fa l'Assessore all'agricoltura dovrebbe interessare, a chi fa l'Assessore alla casa, all'urbanistica, al turismo... Magari dovrebbe interessare a questi due signori il bilancio, visto che credo che siamo lautamente pagati per fare il loro lavoro, anche le passerelle, ma quelle vengono dopo, siamo legislatori, non siamo attori di Hollywood. È più difficile fare i legislatori, in alcuni casi, comunque, non erano qui.
Insieme ai due Assessori, Caner e Calzavara, abbiamo votato all'unanimità sui soldi da far arrivare al mondo della pesca. Dopo sono arrivati, il collega Pan ricorda bene, altri 300.000 euro per la cimice asiatica, mettiamo altri 300.000 euro, votiamo all'unanimità. È passato un anno e mezzo, e i soldi non sono arrivati. Siete inaffidabili sotto l'aspetto politico. Neanche quando votiamo all'unanimità qualcosa rispettate le regole d'ingaggio. Siete politicamente inaffidabili. Lo posso dire perché l'altro giorno ho incontrato i pescatori che dicevano: "Montanariello, ti dobbiamo mandare un bel video. Baci e abbracci, pareva la tombola di Natale, che tutti hanno vinto, evviva, tutti contenti, ma io i soldi ancora non li ho avuti".
Il collega Pan sa a cosa mi riferisco, perché quando lei era Assessore sentiva l'urlo di disperazione di gente abituata a fare un lavoro di fatica che non ha i soldi per pagare la bolletta. Quella gente sa lavorare, non chiede sussidi, vuole lavorare, si vergogna di chiedere i sussidi, perché viene da una vita di fatica: non aiutiamo neanche quelli?
Due Assessori inaffidabili dal punto di vista politico. Se si sentono offesi possono anche querelarmi, ma io dico che sono politicamente due Assessori che hanno disatteso un patto tra gentiluomini che era stato fatto suggellato da un voto unanime di quest'Aula, due voti, perché dopo è arrivata la cimice asiatica, quindi emendamento sull'emendamento, però siamo stati di parola.
Il tema delle infrastrutture. A breve saremo stupiti con effetti speciali, perché continuiamo ad usare alcune aziende, assessore Calzavara, mi dica se sbaglio, come salvadanaio, anziché di reinvestire. Continuiamo a usare, mi dicono, alcune aziende come salvadanaio. Gli effetti speciali non sono finiti. Anziché investire – parlo della mia Provincia, magari non voglio entrare nel territorio degli altri – sulla strada regionale 11, dove c'è una commistione enorme tra sistema produttivo, turistico, ciclabile, residenziale, dove la gente prende le corriere sulle fermate dei bus dove non c'è ancora un marciapiede. Ma sapete al posto della Pedemontana quanti marciapiedi per mettere in sicurezza le strade che già esistevano facevamo?
Possiamo dirlo che avete fatto la scelta di sacrificare il futuro viabilistico infrastrutturale del Veneto in nome della Pedemontana? Possiamo dire che il problema non è Pedemontana sì o no? Dico – l'ho detto per cinque anni e lo voglio ribadire in questo Consiglio – che per la prima volta ho provato sentimenti di gelosia e invidia a vedere che non ci finiscono neanche il terzo stralcio dell'Arzerone, dopo che ne avete fatti due su tre. Avete criticato le Regioni del Sud per le incomplete e avete fatto peggio: siete peggio di Regioni che disconoscete per autonomia, però ipotechiamo qualche miliardo di euro per i prossimi 30 anni per la Pedemontana.
Sapete cosa vuol dire, colleghi? Che finito di difendere la Pedemontana, quando le vostre strade invecchieranno, dovrete spiegare ai vostri Sindaci r ai vostri cittadini che non c'è trippa per gatti, perché dobbiamo spendere tutto lì per 30 anni e non c'è destra o sinistra, non c'è Lega o PD, non c'è Forza Italia o Fratelli d'Italia o Verdi o Cinque Stelle. Dovete dirgli di no. Io mi metto nei panni dei miei colleghi della Riviera del Brenta. Colleghi, cosa gli raccontate quando abbiamo dato 50 e passa milioni l'anno scorso per la Pedemontana e non siamo in grado di fare un marciapiede sulla strada regionale 11? Quanto pensate che questa manfrina di raccontare che faremo possa andare avanti di fronte a morti e incidenti che ci sono tutti i giorni? Anche quelli sono veneti, anche quelli che muoiono sulla strada sono veneti.
La Romea lasciamo perché non si è capaci di fare un marciapiede, pensa se possiamo chiedere di intervenire sulla Romea. Vi agevoliamo. Non parliamo della Romea. È troppo difficile per voi. Sareste non ammessi all'esame, neanche rimandati. L'Arzerone l'abbiamo detto, la regionale 11.
I temi dell'ambiente. Abbiamo capito che la visione è arricchire l'economia cementificando dappertutto, però dopo dimentichiamo di dire a quei cittadini che quando gli si allaga lo scantinato, il garage e perdono il mobile e devono spendere 30-40-50.000 euro per sistemare... La Regione ha dato 5.000 euro per la famosa grandinata della Riviera: non è che quei cittadini si arricchiscono perché hanno fatto un piano in più se ogni due anni hanno la macchina danneggiata dalla grandinata, l'assicurazione che aumenta perché ormai è un fenomeno ciclico, gli scantinati allagati. È colpa di chi c'è oggi? No. Vi difendo io. Non è colpa di chi c'è oggi, è colpa di una cultura che ci siamo trascinati, che era quella di cementificare a priori. Però, se noi oggi non invertiamo quella cultura e non facciamo una legittima assunzione di responsabilità, nel dire che abbiamo sbagliato in questi anni...
Le altre Regioni forse sono messe peggio di noi, ma hanno fatto una cosa dall'alto intelletto politico: fa tutto consumo del suolo tranne opere pubbliche. Punto. Da noi fa tutto consumo del suolo tranne opere pubbliche, se passi nel SUAP, se è turistica speciale, se è d'intervento, se è per la fiera. Abbiamo quattro pagine di deroghe, tant'è che abbiamo comparato in occasione del Veneto Territorio Sostenibile e non è che siete colpevoli del cemento vecchio, ma siamo tutti colpevoli di far finta che c'è un mondo che ha bisogno di maggiore tutela perché è diventato fragile e non ci assumiamo questa responsabilità. A tutti piace andare a casa propria e dire: "Fai il palazzo, butta su". Quanto pagheremo questo scotto? Quando saremo stanchi di distruggere un mondo che viviamo tutti i giorni? Ormai ognuno di noi viene colpito da qualcosa quando succedono questi temi.
Il tema della casa ritorna, e chiudo. Il problema della casa c'è dappertutto, però il Veneto, che anche qui ha voluto essere eccellente, cosa fa? Non solo ha le case vuote, ma fino all'anno scorso si prendeva una parte, ai sensi dell'articolo 38 della legge n. 39 o viceversa, una delle due, la n. 39, articolo 38 o la n. 38, articolo 39, quella degli ATER, per capirci, l'8 per mille di quello che era il valore degli immobili dei canoni degli affitti, e ci prendevamo circa 5 milioni di euro all'anno, che venivano reinseriti nel bilancio ordinario.
Un conto è dire che non abbiamo soldi per sistemare le case, e lo posso anche capire, la bacchetta magica non ce l'ha nessuno; altro conto è dire che noi ogni anno fino all'anno scorso abbiamo drenato dalla casa 5, 6, 7, 8 milioni di euro, perché quegli 8 milioni di euro, quei 5 milioni di euro per i quindici anni che ha governato il Presidente avrebbero cubato un centinaio di milioni. Sa quante case aggiustavamo con 70-80 milioni? Altro che lo spopolamento di Venezia! Altro che il problema che abbiamo dei giovani che vanno via! I giovani non vanno via dal Veneto perché c'è la globalizzazione.
La Fondazione Nord-Est ha pubblicato uno studio dove dice che un giovane su due che va via dal Veneto va in Lombardia o in Emilia perché hanno i servizi, perché non pagano l'asilo, ce ne sono di più, perché non pagano il costo di una doppia macchina, hanno i servizi.
Dopo qualcuno ci ricorda che con i soldi che diamo a Roma noi qua potremmo avere... Scusate, ma la Lombardia ha l'autonomia che ha più asili di noi? L'Emilia ha l'autonomia? Ha l'IRPEF... Vuol dire che non avete messo l'IRPEF e avete danneggiato le classi più fragili, perché tanto, quello che ha i soldi va dal privato, quello che vanta 600 euro di pensione e che può pagare una volta una visita, è come se ha pagato l'IRPEF al posto di quello che prende 1 milione di euro all'anno per tutto l'anno.
Quindi, la scelta dell'IRPEF non è stata una scelta no tax, ma è stata una scelta per condannare ancora di più i fragili ad arrangiarsi da soli, perché chi ha soldi, che prende 100, 200, 300, 400.000 euro all'anno, la visita se la paga già di suo, non va neanche a fare la coda al CUP. Quello, poverino, che non ha il medico, magari, perché non abbiamo messo l'IRPEF e prende 600 euro se la deve pagare. è stata una scelta politica legittima, nulla di illegittimo, ma è stata una scelta politica che ha deciso che qualcuno starà meglio e qualcuno starà peggio.
Assessore, lei è sempre bravo a ricordarci questo passaggio dalla grande valenza elettorale quando dice che siamo una Regione no-tax, che abbiamo lasciato i soldi in tasca. Ha detto un paio di volte che loro li spendono meglio di noi. Cosa vuol dire? Che noi allora spendiamo male le tasse?
Siccome lei ha ripetuto due volte che lasciamo i soldi in tasca, che facciamo girare l'economia, ma li spendono meglio di noi, lo ha detto un paio di volte, cosa vuol dire? Che noi gestiamo male? Io credo che noi i soldi delle tasse, se li investiamo in sanità, in scuola, in giovani, li spendiamo bene.
È sbagliato aumentare le tasse per aumentare lo stipendio ai politici o ai dirigenti, ma se aumentiamo le tasse per dare i servizi, dipende a chi le aumentiamo e come, che sia chiaro, però credo che sia una legittima chiave di lettura.
Chiudo. Perché ho voluto fare questa carrellata? Non per fare l'elenco delle sciagure, ma per dire che noi non attacchiamo la sanità, che consideriamo i nostri sanitari eccellenti e se stai male in Veneto, sicuramente, sei più fortunato che a stare male in altre regioni d'Italia. Però, Assessore, se l'ospedale è lontano e devi fare 50-60 chilometri per un tumore al seno, e oltre ad avere il dramma di una malattia e di un approccio psicologico a cui sei sottoposto e non puoi avere neanche i parenti che ti vengono a trovare perché devono fare tutti i giorni 50 chilometri di Romea tra andata e ritorno, sa, è diverso affrontare una malattia o no... Così come il fatto di avere le liste d'attesa: la sanità è eccellente se hai accesso, ma se ti danno due anni, due anni e mezzo per una radiografia toracica, tu, probabilmente, se hai qualcosa lo scopri in metastasi al pronto soccorso, perché, a meno che non vogliate negare, un problema di liste d'attesa ce l'abbiamo. Dopo se mi dite che lo vediamo solo noi vuol dire, Assessore, che viviamo in un mondo diverso, chiediamo scusa, speriamo di tornare sul pianeta Terra il prima possibile, però credo che non vi conviene dire che non c'è il problema delle liste d'attesa, perché sareste fuori da ogni logica di grazia di comprensione umana.
Chiudo per dire che abbiamo cominciato cinque anni fa questo Consiglio regionale con grande audacia, con grandi promesse, con grandi prospettive, strade, ponti, governance uniche, investimenti. E come finisce? Col debito della Pedemontana, con le opere delle Olimpiadi (cominciando dalla stazione di Tessera che partirà dopo che finiranno le Olimpiadi, da quello che si vede), con un bilancio in dodicesimi, che bloccherà quella che è la pianificazione. È una scelta politica voluta da voi, perché il bilancio in dodicesimi, che blocca tante scelte, lo possiamo dire, è una scelta politica del Presidente Luca Zaia, perché se si facevano le elezioni il 20 settembre, come l'altra volta, il bilancio non l'avremmo fatto all'inizio di dicembre, dormivamo qua a Natale e lo facevamo. Per quanto ci pagano potevamo dormire anche tutto il mese di dicembre qua. Sicuramente non eravamo in miniera ed eravamo fortunati anche a star qui il mese di dicembre a fare il bilancio.
Lasciate un Veneto peggiore di quello che avete trovato. Lasciate un Veneto lacerato dalle vostre guerre interne, perché non è un problema politico vostro se non c'è un candidato; è che voi siete talmente sicuri di poter raccontare tutto agli elettori che non avete neanche idea che c'è gente fuori che il candidato lo vuole, non per destra o sinistra, per capire le due idee di Veneto a confronto quali sono. Ma sicuramente sarete più bravi, vincerete ancora, riempirete le piazze; io mi vanterei poco di riempire le piazze: nella storia non è che tutti quelli che hanno riempito le piazze hanno sempre avuto ragione poi, perché la storia i conti li fa; quindi, non è che vincere e riempire le piazze vuol dire che si fa sempre bene.
Lasciate un Veneto peggiore di quello che avete trovato. E posso dirvi? Abbiamo perso una grande occasione, assessore Calzavara, e se lei dice che non è vero, io le dico perché, secondo me, lasciamo un Veneto peggiore. Lasciamo un Veneto con più liste d'attesa. È un dato oggettivo o no? Mettiamo i numeri. È un dato oggettivo o no? Lo lasciamo con un debito che si chiama Pedemontana, lo lasciamo con un bilancio in dodicesimi, lo lasciamo con un taglio nel trasporto, perché vorrei informare gli amici di una cosa.
Assume la Presidenza
Il Presidente Roberto CIAMBETTI
Jonatan MONTANARIELLO (Partito Democratico Manildo Presidente)
Assessore, si ricorda il ministro Salvini quando ha detto che i soldi vanno dati alle Regioni che investono di più? Pensi al Veneto. È Assessore in Veneto. Lasci perdere l'Emilia. Guardi il Veneto. Lei si deve occupare di governare il Veneto. Noi siamo pagati per amministrare il Veneto. Lasci perdere il mondo. Stia sul pezzo. Non innervositevi ogni tanto. L'Emilia-Romagna. Cito la Lombardia. E quindi? Veniamo pagati per fare il passaparola a chi la cita più grande? Stiamo sul nostro. Ci pagano i veneti, discutiamo di veneti.
Assessore, sa quella famosa leggina che aveva fatto Salvini che i soldi vengono dati di più a chi investe con contributi propri, in base alla quale il Veneto perdeva 30 milioni? L'assessore De Berti ve lo spiega bene. Non l'ha eliminata Salvini, ma parte dall'anno prossimo. La vicepresidente De Berti su questo si è battuta, la conosce benissimo. Sapete perché noi perderemo 30 milioni a vantaggio di Lazio e Lombardia? Perché non abbiamo mai investito.
Possiamo dire che il fatto che non avete investito e perderemo soldi anche sul trasporto ha lasciato un Veneto peggiore? Possiamo dire che il fatto che state andando ancora a svuotare i tesoretti delle aziende...? Ti ricordi quando hanno cominciato a prendere i tesoretti dalle aziende? Non è finita. Avrà importanti novità. La saga continua, cara Vanessa. Lascia che dicano no e dopo metteremo il video quando dicono no e noi diremo: anche questa volta stanno svuotando i tesoretti delle aziende. Quello che avete messo da parte prima lo state consumando adesso. Quando è, Assessore? Giovedì o venerdì? Non vorrei sbagliare la data.
Lasciate un Veneto peggiore di quello che avete trovato.
PRESIDENTE
Collega Masolo, prego.
Renzo MASOLO (Alleanza Verdi e Sinistra)
Grazie, Presidente.
A quanto pare siamo alla fine di un ciclo, all'ultimo Consiglio regionale dell'era Zaia e di questa legislatura.
In questo intervento del nostro Gruppo Alleanza Verdi e Sinistra (AVS) non posso nascondere la delusione, la tristezza, l'amarezza per quello che è successo oggi e per quello che è successo questa mattina, perché sicuramente noi tutti e tutte pensavamo – e penso anche tutta la maggioranza pensasse – di avere presente il Presidente Zaia uscente, che facesse un discorso di bilancio, non solo di bilancio economico, in questo caso di esercizio provvisorio, che è proprio la soluzione più deludente rispetto a questo mandato, ma che facesse un bilancio di contenuti, di valori politici, di entusiasmo rispetto a quello che ha fatto in questi vent'anni, mi pare, cinque anni da Vicepresidente e 15 anni da Presidente, mi pare.
Io sono qua da poco, da meno di tutti, da poco più di un anno, con il collega Cecchellero. Pensavo che l'ultima seduta fosse una seduta anche di alto profilo politico, di valori. Anche se possono essere valori non condivisi o visioni politiche non condivise, pensavo fosse una seduta partecipata dal Presidente, da tutti i Consiglieri e Consigliere e da tutta la Giunta. Così non è stato.
Il fatto, questa mattina, di aver voluto forzare un po' la situazione, dicendo: "Ma com'è possibile che non sia qua presente?", e che nello stesso momento in cui cominciava il Consiglio regionale avesse indetto una conferenza-stampa alle 11.15 a Palazzo Balbi? Tra l'altro, noi poi siamo andati là e abbiamo fatto quello che lui chiama il nostro show.
In realtà, non è non è stato il nostro show, ma un atto dovuto, soprattutto per quelli che noi rappresentiamo, ma per tutti i veneti. Purtroppo, mi rendo conto che i veneti non sappiano bene come funziona e cosa succede in quest'Aula, in questo Consiglio regionale. Non lo sanno, perché se lo sapessero, fossero aggiornati e ci fosse una comunicazione più efficace, probabilmente qualcuno in più avrebbe qualcosa da dire sull'avere il Presidente più assenteista d'Italia, che non c'è mai, e non c'è soprattutto nell'ultima seduta del suo ciclo politico in Consiglio regionale.
In più, la cosa che mi ha colpito, e questo lo dico proprio per dovere di cronaca per i Consiglieri che non erano presenti e per tutti i cittadini che non erano presenti, ma che possono anche documentarsi, faccio una relazione molto breve di questa mattina: noi siamo andati là con la speranza di aggiustare le cose. Abbiamo detto: "Finita la conferenza-stampa venga, parliamo". Lui fa: "No, non vengo – offeso – non vengo perché voi siete venuti qua, allora non vengo". Ma a parte che non veniva lo stesso per cui la cosa è stata molto imbarazzante, in più si è offeso a livelli, posso dirlo, non voglio essere offensivo, di scuola materna. In più ha detto: "No, ma me l'avete già chiesto due volte e se me lo chiedete un'altra volta mi incazzo" (testuali parole).
Ma si incazza di cosa? Ma guardate che quelli incazzati siamo noi, che siamo dovuti venire là per dire di venire a Palazzo Ferro-Fini. Quelli incazzati sono i veneti che sanno e sapranno che lei non c'è mai qua, mancando di rispetto non solo per le minoranze, ma anche per voi perché quando lui, testuali parole: "Ho sempre garantito la maggioranza", in questo caso offende voi perché vi reputa dei numeri. Non dei soggetti che possono portare un contributo, una discussione assieme a lui, se fosse stato presente, ma dei numeri: "Ho sempre garantito la maggioranza".
Poi, questa è stata una cosa eclatante: "Prendo il vostro stesso stipendio". Questa è stata di una bassezza, ma proprio... Prima di tutto – e io parlo per me – lo stipendio lo prendo da un anno, ma nello stesso tempo, se lo stipendio ha quella cifra, uno può decidere di dare anche tutti i suoi soldi in beneficenza o di fare quello che vuole, ma quello è lo stipendio, per cui se lo stipendio può essere rivisto, il primo che deve proporlo di rivederlo è proprio il Presidente del Consiglio, che può fare una manovra e modificarlo. Ma se non è possibile, chi lo può fare? Il Governo italiano decide lo stipendio dei Consiglieri regionali?
Per cui una soluzione c'è. Ma da che pulpito quando lui lo prende da vent'anni lo stesso stipendio?
Poi mi ha colpito il fatto che parla di stipendio. Ma quando poi lo stipendio può essere anche avere delle aggiunte, perché qualcuno fa altri lavori, ma quando il lavoro principale, visto che non è qua, del Presidente è tagliare nastri – perché questo è il lavoro principale – o presentare i libri, che tra l'altro danno magari un ulteriore stipendio, allora mi viene da dire: ma forse c'è qualcosa che non va. Io spero che il prossimo Presidente o Presidentessa, come vogliamo dire, della nostra Regione sia intanto presente, si metta in discussione, si metta in relazione con i Consiglieri, perché lui ha qualcosa di più importante da fare. Posso capirlo, il Presidente della Regione ha sempre qualcosa di più importante da fare che essere in Aula tutti i martedì, dalle 10.30-11.00-11.30 fino alle 17.00 o oltre. Benissimo. Cosa vieta a un Presidente della Regione, che è a due minuti di barca tra Palazzo Balbi e Palazzo Ferro-Fini, di venire qua in apertura del Consiglio, fare un saluto, parlare con i Consiglieri, parlare con i Capigruppo, parlare con gli Assessori – non penso sia un problema per loro, ma può essere – parlare con i Consiglieri di maggioranza, contribuisce, fa un intervento e poi se ne va? Ma non vederlo mai penso sia una cosa molto importante, e anche questo è importante che i veneti lo sappiano.
Questa è una considerazione fortemente personale, perché è un tema a cui tengo molto: ma dov'era il Presidente in questi ultimi mesi quando sempre più persone si sono messe a manifestare per Gaza, per il genocidio in atto? Dov'era quando anche gli studenti hanno cominciato a fare gli scioperi e scendere in piazza? Anche lunedì prossimo lo faranno. Dov'era quando c'era da prendere posizione anche a seguito delle nostre mozioni? Abbiamo chiesto di portare questo tema in Consiglio regionale. Abbiamo il coraggio di prendere posizione? Abbiamo il coraggio di dire che c'è un genocidio in atto? Dov'era? Una parola non ha detto, e lui poteva benissimo fare la differenza, perché se voi non volete parlarne, lui poteva benissimo venire qua a parlarne.
Sul bilancio non mi dilungo molto, ma i temi e l'idea di Veneto che sembrava un'idea mirabolante, Veneto locomotiva d'Italia, Veneto come Regione più ricca, Regione più efficiente, si scontrano invece con una triste realtà che ci lascia in eredità il Presidente, l'ex Presidente ormai, il Presidente uscente Zaia e anche un ciclo, una corrente politica, una visione della nostra Regione che un po' alla volta sta andando verso il tramonto.
Io penso che più questo ciclo si dilunga e più saranno i danni, le conseguenze o anche le difficoltà a riparare certi danni.
Qua vengo al tema fondamentale, parto con la sanità, ma non voglio ripetere le cose già dette: una sanità che testimonia la difficoltà dei cittadini e l'evidenza che c'è per il malcontento.
Un segno. Qualche giorno fa ha fatto una serata informativa per confrontarmi con i cittadini, e il segno che sempre più sportelli si aprono nelle varie città del Veneto e che sono portati avanti dal volontariato, dai cittadini che vogliono supportare i cittadini che non sono contenti delle liste d'attesa, delle visite, dei controlli che si prolungano a un anno, due anni, delle prestazioni che vengono dirottate sempre di più verso il privato, delle neuropsichiatri infantili che stentano, fanno sempre più fatica e alimentano questa grande emergenza di disagio giovanile, adolescenziale o dell'infanzia, il tema degli anziani che sta montando sempre di più e che sta diventando sempre più emergenziale. Questi sono segni inequivocabili dovuti alla difficoltà di reperire personale, al taglio del personale e alla difficoltà di reperire medici, con il sovraccarico di pazienti che questi medici hanno, e anche alla difficoltà a organizzare elementi che possono portare al miglioramento del sistema, ma che sembrano quasi in standby, sembrano quasi sospesi e non vanno avanti.
E poi la sanità fortemente legata alle emergenze ambientali e alle emergenze di bilancio. Come noi abbiamo provato più volte a far capire, non è questione solo di bilanci e di conti economici, ma è questione del debito che noi lasceremo alle future generazioni e che si traduce in conseguenze sanitarie e in conseguenze economiche: è proprio il nostro ambiente che sta andando a rotoli.
È lampante, non c'è bisogno di cercare particolari studi perché tutti ormai lo stanno mettendo in evidenza: la nostra è la Regione più inquinata d'Europa e sta peggiorando. Le conseguenze non le vedremo ancora. Abbiamo un'aria tossica che sta aumentando terribilmente le patologie, soprattutto in età pediatrica. Siamo in infrazione, tra l'altro, da parte dell'Europa. Abbiamo un'acqua, che è il bene più prezioso che abbiamo, che è veramente al limite del controllo e sta uscendo proprio da una situazione di controllo rispetto non solo all'acqua superficiale, all'acqua delle falde, che è sempre più inquinata per colpa di una gestione sbagliata. Faccio l'esempio della Superstrada Pedemontana e dei PFAS, che adesso ci stiamo accorgendo che sono sempre più presenti in quella fascia. Ma non solo, ci sono le emergenze. Proprio oggi abbiamo fatto una conferenza stampa sul Vanoi e sul pericolo di una discarica di inerti proprio sul Vanoi a 5 chilometri dal confine regionale, che potrà portare inquinamento, in particolare di idrocarburi policiclici aromatici, ma anche di altre sostanze su tutto l'asse del Vanoi, del Cismon e del Brenta, fino a qua, fino alla Laguna di Venezia.
Questo è un grande rischio. Abbiamo sollecitato anche l'Assessore all'ambiente, abbiamo sollecitato la Regione. Abbiamo cercato di ascoltare i cittadini, che sono molto preoccupati, e abbiamo chiesto una collaborazione con la Provincia Autonoma di Trento, ma anche su questo tutto tace.
Il tema del consumo di suolo. Anche qua c'è il tema delle deroghe. È lampante l'indifferenza e la non volontà di bloccare, perché ci sarebbe la possibilità di farlo e si poteva, attraverso la legge VTS, bloccare almeno tutte le deroghe e tutti gli insediamenti produttivi logistici, i nuovi insediamenti su terreno agricolo (che si possono fare proprio attraverso le deroghe) e anche su questo non c'è stata la volontà politica di farlo.
Il tema della mobilità è un tema gravissimo. Voi lascerete in eredità una Regione da riprendere completamente in mano per quanto riguarda la mobilità e soprattutto il trasporto pubblico, che è fallimentare, e mi rendo conto che non molti Consiglieri e Consigliere utilizzano il trasporto pubblico e il Presidente meno che meno, perché se il Presidente provasse solo a spostarsi – e io l'ho detto più volte, rivolgendomi alla Giunta e al Presidente che non c'è – una settimana ma non solo sulle piste ciclabili, quelle dove lui taglia sempre i nastri e si fa vedere in bicicletta, ma in città, nelle realtà urbane, nei momenti di punta, nei momenti di uscita dal lavoro o nei momenti in cui si va e si viene da scuola, si renderebbe conto di cosa sta succedendo nella nostra Regione e quante persone stanno morendo sulle strade, investiti in bicicletta sulle strisce pedonali. Se utilizzasse veramente i treni e il trasporto pubblico si renderebbe conto della difficoltà, dell'impresa eroica di spostarsi nella nostra Regione coi mezzi pubblici, soprattutto nelle ore serali o notturne, ma anche nelle aree più difficili da raggiungere, i costi, l'inefficienza del nostro trasporto e l'emergenza, invece, e l'urgenza di permettere ai nostri ragazzi, ai nostri giovani, almeno loro, di poter viaggiare con un biglietto unico in tutto il trasporto pubblico, creando dei benefici per le famiglie da un punto di vista economico, creando dei benefici culturali, insegnando ai nostri ragazzi a muoversi in maniera alternativa all'auto e creando veramente un beneficio soprattutto ambientale e climatico.
Non voglio più dilungarmi parlando di agricoltura. Il nostro Presidente lascia il nostro Veneto favorendo dappertutto il Prosecco, che sarà una bolla pericolosissima, che quando esploderà e quando poi non sarà più richiesto il Prosecco, mi ricorderò di Zaia e mi verrà in mente invece di quanto potesse essere conveniente diversificare la produzione, renderla più locale e creare invece degli incentivi non solo per un solo vitigno, tra l'altro molto impattante dal punto di vista ambientale, ma per altri. Questo proprio in antitesi con la filosofia e con la cultura leghista del piccolo, del locale è meglio.
Parliamo di imprenditoria del Veneto. Abbiamo fatto anche una legge sull'attrazione che va completamente al di fuori da quella che può essere invece l'attenzione alla nostra Regione, che vede i nostri giovani scappare via dalla nostra Regione, formarsi e scappare via per lavorare in altri posti dove prendono di più, hanno più soddisfazione e possono mettere a frutto i loro talenti. Parliamo dei giovani che sono in difficoltà per vari motivi, ma che devono essere sostenuti. Questo invece non lo stiamo facendo, soprattutto in ambito scolastico, eventualmente anche con psicologi e con ulteriori sostegni per questa fascia di età molto fragile e che facciamo fatica veramente a monitorare, ma, nello stesso tempo, a sostenere.
Poi ci sono le famiglie. In Veneto è difficile creare una famiglia, avviare una famiglia, fare famiglia. È difficile prendere quell'entusiasmo che in altre Regioni, ma soprattutto in altri Paesi; invece, dà soddisfazione e alimenta una natalità che poi ci garantisce un sostegno alla nostra comunità.
Eppure, malgrado queste difficoltà evidenti, c'è una chiusura manifesta rispetto a un'immigrazione intelligente, a politiche di immigrazione intelligenti che possono arricchire entrambe le comunità e che possano garantire la produttività della nostra Regione e soprattutto garantire tutta quella parte previdenziale e pensionistica, con cui faremo i conti tra pochi anni.
Sulla mobilità mi sono dimenticato di dire un aspetto fondamentale: il debito che adesso pagheremo per infrastrutture, prima fra tutte la Superstrada Pedemontana veneta: sono infrastrutture per le quali continuiamo a costruire asfalto, strade a debito. Quelli sono tutti soldi che noi sottraiamo a un modello di mobilità più sostenibile e più alternativo che avremmo con il potenziamento del sistema ferroviario e il sistema di metropolitana di superficie.
Concludo con un messaggio, tenendo conto che ricordo con piacere e con grande affetto il nostro Papa Francesco, che ci ha lasciati proprio quest'anno. Tra l'altro, ricordo che in questo Consiglio regionale nemmeno un minuto di silenzio abbiamo fatto per il Papa. Lo ricordo per il suo messaggio fortemente ambientalista, pensando che proprio quest'anno, il 2025, segna i 10 anni dall'enciclica "Laudato Si'" di Papa Francesco. Per questo ricordo la frase emblematica che potrebbe ispirare qualunque Governo, qualunque Consiglio regionale: non si può vivere sani in un mondo malato. Questo lo diceva Papa Francesco e io penso che possa essere il timone, la direzione verso cui noi dobbiamo andare.
Riprendo e concludo invece fortemente, perché lo sento, e sento il dovere di parlarne, il tema della pace e parlare, in questo caso, di Gaza, che è il posto emblematico dove si sta morendo, dove l'umanità sta scomparendo, dove noi, se ci giriamo dall'altra parte, cominciamo a diventare ormai sempre più complici. Abbiamo invece il dovere di prendere le distanze da questo Governo criminale, abbiamo il dovere di fare tutto il possibile per interrompere i rapporti commerciali e soprattutto lo scambio e la vendita di armi.
Per questo, a nome di tutti i giovani che si stanno attivando in queste settimane, non posso che prendere la cosa che io sento...
PRESIDENTE
La seduta è sospesa.
La Seduta è sospesa alle ore 16.38
La Seduta riprende alle ore 16.38
PRESIDENTE
Collega Masolo, prego.
Renzo MASOLO (Alleanza Verdi e Sinistra)
Presidente, lo faccio non tanto per una convinzione personale, che è ovvia, perché l'ho sempre sostenuta e l'ho sempre portata avanti, assieme a tutti i colleghi di minoranza. Tra l'altro, qualche settimana fa addirittura, proprio per cercare di spingere e chiedere che queste mozioni potessero essere discusse in quest'Aula, proprio per il rispetto di tutti i morti, di tutti i bambini, di tutte le 60.000 persone morte, di cui più di 20.000 bambini innocenti, perché anche questo è stato detto in quest'Aula, bambini usati come scudi da Hamas, bambini innocenti che sono stati uccisi. Lo faccio soprattutto per portare la voce di quei giovani che, attraverso la mia voce, possono essere presenti in questo Consiglio regionale. D'altronde, prima o poi tutti quanti faremo i conti con la nostra coscienza. Tutti quanti abbiamo sempre il tempo di cambiare idea e di fare qualcosa che non abbiamo fatto. Per cui, questi giovani e queste giovani che oggi cerco di rappresentare con questa bandiera mi fanno capire chi è dalla parte giusta della storia.
Grazie.
PRESIDENTE
Collega Luisetto, prego.
Chiara LUISETTO (Partito Democratico Manildo Presidente)
Grazie, Presidente.
Faccio un breve intervento per esprimere alcune considerazioni. A parte che quello che abbiamo visto questa mattina in quella specie di confronto con il Presidente è stato, a mio avviso, molto triste e ha segnato un disinteresse, quasi uno scherno rispetto alla richiesta, a nostro avviso legittima, di essere qui e di confrontarsi nelle sedi opportune, cosa che il Presidente non ha voluto fare, preferendo l'ennesima occasione mediatica, che, peraltro, nel merito era di tutto rispetto, ma nella forma e nel metodo era l'ennesima occasione per svicolarsi da un confronto e non presentarsi in una sede deputata a farlo.
L'ultima volta che il Presidente ci ha onorato della sua presenza in quest'Aula ci ha spiegato come la nostra foto di famiglia, quella che le minoranze tracciano del Veneto, sia tutto un bianco e nero, sia tutto una critica. Oggi, però, ci ha dimostrato una volta di più che questa sua foto del Veneto, invece, è molto concentrata su di sé, nell'auto-narrazione di un'eccellenza sempre più lontana dalle risposte e dai bisogni delle persone, dalla vita delle persone. Chiudere così questa legislatura, questo ciclo, ingessando l'inizio di un nuovo corso, come se tutto continuasse a dipendere da lui, ne è un esempio. Ma le questioni sollevate dai colleghi sono tutte lì e non svaniranno nei prossimi mesi per magia, neanche perché si fanno dei post social che sembrano raccontare una realtà diversa. Sono tutte aperte, pronte a condizionare qualsiasi progetto a venire. Allora, quella foto si popola di persone che non trovano risposte alle proprie fragilità, che attendono di potersi curare, che sono preoccupate per l'acqua che bevono e per il cibo che mangiano alimentato con quell'acqua.
Non rifaccio l'elenco di ciò che per noi è oggetto di critica, osservo, però, che molto non si è voluto e non si è ritenuto interessante vedere in questi decenni. Non si è valutato di prendere in carico soprattutto quando riguarda chi ha e può meno.
La parola d'ordine è stata "centralizzare e allontanare le risposte", in sanità come in altri ambiti, spiegando che si sarebbe efficientato e ottimizzato il sistema, invece si è svuotato, si è progressivamente impoverito. È il modello organizzativo, non è solo lo stanziamento di risorse, è la mancanza di prospettiva che ci consegna oggi un Veneto molto meno capace di affrontare le sfide che lo attendono.
Il tema, allora, non è dire che tutto va male, in una contrapposizione sterile, ma tornare a sottolineare che senza uno sguardo lungo tutta la famiglia nella foto non ci sta e quella famiglia, quella visione non potrà svilupparsi.
Chiudere in dodicesimi, nella più stretta ordinarietà, sotto i più stringenti limiti di operatività per mesi, significa aver chiuso quello sguardo lungo e aver deciso di svendere un patrimonio di esperienze, di competenze e di sapere che questo Veneto aveva e che in questi anni, un po' alla volta, non solo si è lasciato andare, ma si è permesso che non potesse sviluppare le proprie competenze per il futuro.
Credo, allora, che, se vogliamo far stare meglio il Veneto, vederlo costruire una prospettiva migliore per sé stesso e per chi lo vive, dovremmo anche avere l'onestà intellettuale e il coraggio di dirci che questo sguardo lungo è profondamente mancato e che questo esercizio provvisorio ne è la prova più eclatante.
PRESIDENTE
Collega Bigon, prego.
Anna Maria BIGON (Partito Democratico Manildo Presidente)
Grazie, Presidente.
Essere qua, in Consiglio regionale, ogni volta, da anni, a discutere quelli che sono i valori e le questioni che riguardano i cittadini del Veneto e non vedere mai, o quasi mai, perché solo in rare occasioni è stato presente, il Presidente della Regione del Veneto io credo che sia non solo non rispettoso ma nemmeno fondante di quei valori democratici di cui dovremmo dare esempio ai giovani.
Non è edificante vedere che il Presidente è occupato nel territorio non tanto per questioni istituzionali quanto soprattutto per questioni territoriali, che potrebbero sicuramente essere seguite in altri momenti, lasciando ogni volta l'Aula senza la sua presenza, ogni martedì, e scegliendo benissimo altro, momenti che portano probabilmente più immagine, più consenso. Certo, lo sappiamo, la politica lavora anche per ricevere consenso, ci mancherebbe altro, ma noi dobbiamo lavorare non solo per il consenso anche per il territorio, soprattutto per il territorio, e lavoriamo per il territorio nel momento in cui siamo nel posto giusto, al momento giusto, e questo per un Consiglio regionale è l'Aula del Consiglio regionale, luogo d'istituzione, luogo legislativo. Non è solo la Giunta, è il Consiglio regionale, che rappresenta il luogo più adatto a emanare quei provvedimenti che riguardano tutti i cittadini del Veneto e che dovrebbe veder presente colui che è stato eletto Presidente del Veneto. Eppure, ogni volta siamo qua a richiederne la presenza e ogni volta vediamo che la sua risposta è legata al fatto che anche noi abbiamo lo stesso tenore economico, quantomeno reddituale. Questo ci è stato riferito.
Indipendentemente da questo, che credo non sia un valore aggiunto, noi riteniamo democratica la partecipazione, ma soprattutto rispettosa non solo dei cittadini ma anche dei Consiglieri e nei nostri confronti.
Grazie.
PRESIDENTE
Collega Lorenzoni, prego.
Arturo LORENZONI (Gruppo Misto)
Grazie, Presidente.
Io intervengo perché sono sinceramente disorientato di fronte alle scelte recenti del Presidente della Giunta regionale. Non me l'aspettavo. Ha fatto cose che sinceramente non mi aspettavo. Ringrazio l'assessore Calzavara per la sua presenza e per la sua volontà di tenere i rapporti con noi; quindi, l'Assessore forse saprà illuminarmi per comprendere meglio ciò che è accaduto nelle ultime giornate. Mi riferisco a due cose. La prima è la scelta di andare in esercizio provvisorio. Quali sono i vantaggi? A me non è chiara la ratio che ha spinto il Presidente a scegliere questa strada nell'ottica di rendere gestibile la Regione nei prossimi mesi. Ho cercato veramente di capire, però i vincoli, che sono evidenti, nell'utilizzo dei fondi regionali, almeno nei primi quattro mesi del prossimo anno, secondo me sono molto forti. Non riesco a capire quale sia la parte a vantaggio di questa scelta. Se me lo potesse illustrare l'Assessore, gli sarei veramente grato, perché forse mi aiuta a capire, perché forse mi manca qualche elemento di valutazione.
Il secondo punto è la scelta di convocare le elezioni così improvvisamente. Nessuno di noi se lo aspettava. Più o meno sapevamo che poteva essere il 23 novembre. Poi è uscito il Presidente della Regione Campania De Luca e immediatamente la convocazione è andata sul Bollettino Ufficiale della Regione. Questa scelta ci ha spiazzati, Presidente Ciambetti. Noi avevamo delle cose e poi all'improvviso ci siamo ritrovati...
PRESIDENTE
Lo avete chiesto continuamente e vi ha dato risposta.
Arturo LORENZONI (Gruppo Misto)
Ma poteva dircelo senza convocare formalmente le elezioni. Questo ci avrebbe consentito di chiudere in maniera più razionale e più organizzata i lavori di questo Consiglio, che, invece, è stato mozzato della possibilità, relegandoci solo alle funzioni urgenti e non procrastinabili.
Sinceramente questa scelta mi ha spiazzato. Forse è stato avvisato lei, Presidente. Immagino che abbia ricevuto una telefonata. Come il Presidente della Repubblica, quando scioglie le Camere, sente i Presidenti del Parlamento, così immagino che il Presidente l'abbia avvisata. Di questo mi potrà dare conferma, immagino. Noi, invece, ci siamo trovati innanzi a questa decisione improvvisa e siamo caduti un po' dalle nuvole. Immagino che anche gli Assessori siano un po' caduti dalle nuvole, perché anche loro avevano tutta un'attività in corso che è stata d'incanto bloccata.
Queste cose sinceramente non le ho comprese. Come non ho compreso le ragioni per cui non sia venuto a spiegarcelo direttamente il Presidente. Ma non voglio infierire oltre, dopo quello che hanno detto i colleghi, che mi pare abbiano già illustrato bene l'irrazionalità di questa scelta di non riconoscere a questo Consiglio il suo ruolo importante dal punto di vista legislativo. Poteva fare comunque la conferenza venendo qui un'ora a spiegarci le cose, ma ha scelto di non farlo. È una scelta sua, che secondo me non è a suo vantaggio. Questa almeno è la mia opinione.
Queste due cose mi hanno lasciato molto perplesso negli ultimi giorni e mi dispiace perché sono due aspetti che ledono la dignità di questo Consiglio e che credo potessero essere gestiti in maniera diversa. Dunque, chiedo lumi all'assessore Calzavara, che ringrazio ancora. Devo dire che in questi cinque anni l'Assessore non è mai mancato nel suo ruolo di connessione tra la Giunta e il Consiglio, quindi il mio ringraziamento è sincero, perché riconosco che è sempre stato una presenza costante, competente e disponibile nel dialogo con noi. Non è sminuire il suo ruolo chiedere la presenza del Presidente della Giunta, tutt'altro, però io credo che il rispetto per l'Istituzione avrebbe richiesto una presenza maggiore da parte dei suoi colleghi di Giunta.
PRESIDENTE
Collega Zanoni, prego.
Andrea ZANONI (Alleanza Verdi e Sinistra)
Grazie, Presidente.
La domanda da fare è questa: l'esercizio provvisorio si poteva evitare? Io credo che lo si potesse evitare. Come hanno già detto i colleghi, si poteva evitare, e lo si poteva evitare gestendo quell'arco temporale nel quale poter indire le elezioni nel migliore dei modi, ovvero prevedendole due mesi prima. Questo ci avrebbe consentito, come accadde nel 2020, di approvare il bilancio con la nuova legislatura. Non è stato fatto, e non è stato fatto per una serie di motivi, che adesso non sto qua a dire, ma che tutti noi bene o male sappiamo.
Con questo Consiglio è evidente che si chiude anche un'era, nel senso che si chiudono questi quindici anni, io direi trenta anni. Facendo una scorsa di quello che è accaduto in questi anni, devo dire che si poteva sicuramente fare di più. Mi riferisco, ad esempio, a quest'Aula e alle regole del gioco. Credo sia criticabile il fatto che, nonostante ci sia uno Statuto che preveda la Commissione di garanzia statutaria, questo Consiglio non abbia mai voluto applicare quello Statuto approvando questa Commissione, che sarebbe, a mio avviso, a nostro avviso, tornata utile. Ci sono stati dei momenti in cui ci sarebbe stato bisogno di un parere imparziale su alcuni contenziosi che si sono verificati sia in questa legislatura sia nella scorsa, però non vi è stata la volontà politica di completare quello che prevedeva lo Statuto del Consiglio regionale.
Credo che nella prossima legislatura questa cosa debba essere fatta, perché non si può condurre una partita senza arbitro. Qui abbiamo giocato senza l'arbitro in alcuni momenti. E chi si intende di calcio sa benissimo cosa intendo dire. Questo svolge una funzione fondamentale per la corretta gestione delle prerogative dei Consiglieri regionali, prerogative che in questa legislatura non sono state riconosciute per una legge fatta in periodi non sospetti, quando evidentemente non si pensava che eventi come quello del Covid avrebbero portato consensi a chi governava e gestiva questa fase di emergenza impensabili, per cui siamo andati sottosoglia, quindi, per chiedere un Consiglio straordinario. I colleghi di questa legislatura non hanno mai visto come si fa un Consiglio straordinario. Perché? Perché non avevamo i numeri, come minoranza, per chiedere un Consiglio straordinario, ma abbiamo sentito oggi quanto importante sarebbe stato affrontare a fondo alcune materie, alcune questioni che sono state citate dai colleghi, con sedute apposite. Non lo abbiamo potuto fare.
Questa è una regione che credo abbia patito molto in termini di ambiente, una regione che in questi anni ha visto crescere il consumo del suolo. Voi sapete che "consumo di suolo" significa anche costi di gestione del suolo, costi che bisogna sostenere con i bilanci, con i fondi dei cittadini. Le cementificazioni portano problemi, lo sappiamo, e l'inquinamento anche. Aver registrato il più grande inquinamento in questi anni mai verificato, a memoria d'uomo, per quanto riguarda le sostanze perfluoroalchiliche la dice lunga sul fatto che non va bene.
Abbiamo un record di altre sostanze nocive per la salute, come quello dei pesticidi. Abbiamo record anche per la perdita della biodiversità, lo dice la stessa Giunta, con Veneto sostenibile, un problema molto importante. Probabilmente siamo la regione che ha il maggior numero di persone con il sangue contaminato da PFAS, e anche questo è un record che non ci fa onore.
Per quanto riguarda altre questioni, tipo le Olimpiadi, noi siamo la Regione che probabilmente a livello mondiale ha la pista da bob più nuova, moderna e costosa del mondo. Questo lo possiamo dire, è una verità, è fattuale, però è quello che serve ai cittadini del Veneto, alle future generazioni, ai nostri ragazzi, nipoti?
Probabilmente assisteremo a un cambiamento, noi lo speriamo molto. Chiedo una cosa ai colleghi di maggioranza: secondo voi, il nuovo Presidente ‒ chiunque sia ‒ sarà presente il martedì in Aula o continuerà a fare le conferenze stampa a Palazzo Balbi? Io spero che sia presente, che anche questo sia un cambiamento positivo. Non si è mai visto in giro per l'Italia un tale assenteismo da parte di un Presidente di Regione. Bene o male, tra 54 giorni assisteremo a un cambiamento importante, sicuramente, per questa Regione. Noi abbiamo in mente il cambiamento che vorremmo, voi avete in mente il vostro.
Ci metteremo impegno per far passare il messaggio che quello che è accaduto negli anni effettivamente è un qualcosa che non ha giovato al Veneto, che non ha giovato ai veneti. Il fatto oggi di essere qui dopo una parentesi, per quanto riguarda noi di minoranza, a Palazzo Balbi, dimostra che effettivamente qualche problema c'è in questa Regione. Credo che molte questioni si possano risolvere anche con il confronto. Quando l'uomo solo al comando pensa di avere tutto sotto controllo e non ha nemmeno più il bisogno di confrontarsi, non dico con chi gli dà sempre ragione, ma con gli altri, credo che siamo in perdita. Confrontarsi, soprattutto con chi ti fa le critiche, è una cosa che, al di là della politica, a mio avviso, serve sempre.
Io preferisco qualcuno che mi dica le cose che non vanno, perché da lì posso migliorare, ma se tutti mi dicono "che bravo, che eccellenza" chi migliora? Si va per una strada e dopo, quando si fanno i conti, si vedono anche i conti in rosso, ad esempio quelli della Pedemontana, senza tanto andare di fantasia.
L'auspicio, quindi, è che le cose migliorino e che si cambi finalmente verso.
PRESIDENTE
Non vedo altre richieste di intervento in discussione generale. Dichiaro chiusa la discussione generale.
Assessore Calzavara, prego.
Ass.re Francesco CALZAVARA
Buon pomeriggio a tutti.
Ho preferito intervenire all'inizio del primo punto, che poi è il vero punto. Il secondo riguarda solo i tempi di attuazione di questo esercizio provvisorio. La discussione che ho sentito fino adesso credo sia una discussione legittima e assolutamente comprensibile, ma utilizza uno strumento come quello dell'esercizio provvisorio in maniera pretestuosa. Altro non è, da quello che ho sentito dai banchi dell'opposizione, che l'ultima requisitoria nei confronti dei cinque anni della Presidenza e della maggioranza rappresentata da Luca Zaia al Governo di questa Regione.
Da parte di chi è intervenuto credo ci sia stata la ripetizione di cose che avevamo già sentito in tutte le fasi dei bilanci degli ultimi cinque anni, in tutte le fasi del rendiconto, in tutte le fasi dell'assestamento, in tutte le fasi del consolidato. Ogni volta che c'è stato modo di confrontarsi sulle cose da fare, le cose che ho sentito oggi sono state ripetute nel corso di questi cinque anni.
Credo sia una narrazione catastrofale che voi fate, che fortunatamente coincide con tre veneti su dieci che la vedono come voi. Fino a quando rimane nei tre veneti su dieci fa parte di chi vuole vedere questo Veneto pronto ormai al declino, alla catastrofe assoluta, a essere la peggiore Regione d'Italia, dove nessuno vuole venire a vivere, perché qui c'è il disastro. Tre veneti su dieci la pensano come voi. Credo che continueranno a pensarla tre veneti su dieci. È un modo di alimentare il vostro elettorato, che in maniera assolutamente ‒ ripeto ‒ comprensibile ha questa visione. Molto fortunatamente ci sono sette veneti su dieci che, invece, vedono un Veneto che ha avuto la capacità di crescere, nonostante le difficoltà, nonostante i momenti difficili, come quelli post pandemici, che ha avuto la capacità di reagire meglio di altri.
Anche gli ultimi dati CGIA di questa settimana dimostrano come il Veneto migliori rispetto a Lombardia ed Emilia-Romagna. Anche in un momento difficile, come questo dei dazi, dimostra ancora una volta la reattività dell'imprenditoria veneta, che continua a fare record dal punto di vista turistico. Vedremo le presenze di quest'anno, che confermeranno la forza del Veneto. Quindi, è un Veneto che continua nella sua crescita, nella sua leadership su molti settori a livello nazionale. Sulla sanità sappiamo i LEA cosa rappresentano in termini di prestazioni. È un Veneto che consegneremo a chi verrà in grande salute.
Prima di entrare nel merito rispetto ad alcune osservazioni che sono state fatte, volevo cercare di tornare al tema e di fare chiarezza rispetto a cos'è l'esercizio provvisorio. Nella narrazione catastrofica, che vi è congeniale, sembra che l'esercizio provvisorio sia il disastro assoluto, sembra sia qualcosa che ferma la Regione del Veneto, sembra sia qualcosa che porterà danni ai cittadini veneti.
Credo che i cittadini veneti che ci ascoltano in questo momento debbano avere la consapevolezza di cos'è un esercizio provvisorio, che non è un dramma. La Regione del Veneto lo ha fatto per molti anni, prima che arrivasse una riforma, anche dal punto di vista regolamentare, della discussione nel Consiglio regionale. Era quasi prassi normale che l'esercizio provvisorio si utilizzasse proprio per andare ad approvazione del bilancio nei primi mesi dell'anno, perché c'era un'opposizione che montava le tende qui davanti e faceva ostruzionismo, non permettendo di approvare un bilancio entro i tempi previsti per legge. Questo succedeva in quei tempi.
Il nuovo Regolamento, a partire dal 2015, e dal 2016 forse anche un nuovo modello organizzativo dell'Assessorato al bilancio, io non c'ero al tempo, però ho proprio visto il cambio di marcia dal 2016 in poi, ci ha permesso, nei nove anni successivi, di essere estremamente puntuali nell'approvazione del bilancio. Nei nove anni che alcuni di voi hanno vissuto abbiamo pubblicato nel BUR il 27 dicembre 2024, il 22 dicembre 2023, il 23 dicembre 2022, il 20 dicembre 2021, il 29 dicembre 2020, il 25 novembre 2019, il 21 dicembre 2018, il 29 dicembre 2017, il 30 dicembre 2016 e, come vi dicevo, il 24 febbraio 2016, l'approvazione all'anno successivo. Nel momento in cui non si riesce ad approvarlo entro il 31 dicembre di quell'anno, si sospende il Consiglio e si approva l'esercizio provvisorio, che dà modo all'Amministrazione ‒ che aveva comunque il compito di andare avanti ‒ di utilizzarlo per quei due mesi.
Cos'è l'esercizio provvisorio e cosa ci permette di fare? Prende come base di riferimento l'anno 2026, che è quello approvato nel bilancio 2025-2027. Ho sentito alcuni interventi. Tutto quello che è approvato fino al 31 dicembre 2027 si fa. Tutte le risorse approvate verranno spese secondo quanto impegnato e secondo quanto previsto da quel bilancio, comprensivo delle variazioni che abbiamo fatto, l'ultima del 30 luglio di quest'anno. Quindi, tutte le risorse che sono all'interno del bilancio, approvate per il 2025, vengono impegnate e spese.
Poi c'è un periodo di quattro mesi, che è il tempo massimo per approvare il bilancio di previsione 2026-2028. Se ci sarà una maggioranza, che spero possa essere quella che attualmente governa la Regione del Veneto, che avrà capacità e velocità nella costruzione del nuovo bilancio e nel portarlo qua, si potrà vedere questo bilancio approvato anche molto prima del 30 di aprile.
Vi ricordo che l'anno scorso l'Emilia-Romagna, che è andata al voto più o meno nelle nostre stesse date, pur in una continuità amministrativa, quindi senza dover cambiare tanto, lo ha approvato alla fine di aprile. Io confido che la capacità di questo Consiglio, per quanto riguarda la maggioranza, sia di trovare prima un equilibrio per l'approvazione del bilancio, che avrà le caratteristiche che il nuovo Presidente e la nuova maggioranza vorrà dare.
Tra l'altro, proprio perché c'è questa difficoltà da parte di tutte le Regioni, ma c'è stata la comprensione di non voler fare, almeno per quanto mi riguarda, io la vedo così ed è un'opinione personale... Credo sia curioso vedere un Paese che va al voto ogni settimana e credo che dopo non ci si possa sorprendere se va a votare il 50% degli aventi diritto, al di là dei costi, al di là di tutto quello che costerà questa campagna elettorale, Regione per Regione.
Un Paese, che forse in quel momento era distratto da altro, ma che ha fatto una norma per portare i Sindaci a votare nel maggio del 2026, per coerenza, secondo me, doveva fare la stessa norma e portare tutte le Regioni al 2026. Sarebbe stato un esercizio di equilibrio. Non era un problema di spesa, perché un Consigliere paghi, quello prima e quello dopo, non era un tema di rappresentanza, ma di creare un approccio verso le elezioni che fosse uguale per tutti. Aver fatto questo "spizzichi e bocconi", dove ci troviamo oggi a commentare le Marche, la prossima settimana la Calabria, quella dopo ancora la Toscana, per arrivare al 23 e al 24 novembre le altre tre Regioni, è un qualcosa che il cittadino medio non riesce a capire.
L'esercizio provvisorio impegna mensilmente solo le spese correnti non superiori a un dodicesimo delle somme previste nel bilancio 2026, avrà le spese obbligatorie d'ordine disponibili, quindi stipendi e bollette, le spese relative al finanziamento della sanità. Ho sentito in alcuni momenti qualcuno che paventava che non ci saranno più i soldi per la sanità. Quei soldi sono assolutamente garantiti e le spese in conto corrente e in conto capitale per il finanziamento di accordi di programma, le spese in conto corrente e in conto capitale programmate nell'ambito del Piano nazionale di ripresa e resilienza, le spese in conto corrente e in conto capitale finanziate dalle delibere del Comitato interministeriale per la programmazione economica e sviluppo sostenibile, le spese in conto corrente e in conto capitale relative ai programmi cofinanziati dall'Unione europea la cui mancata tempestiva attuazione determinerebbe il mancato rispetto degli impegni assunti, le spese per interventi collegati alle calamità naturali e ai lavori pubblici o ad altri interventi di somma urgenza per la tutela dell'incolumità pubblica.
Non è consentito il ricorso all'indebitamento, quindi credo che nel corso dei primi mesi del 2026, grazie anche all'approvazione di un bilancio sano, che ha coerenza nella sua triennalità, quindi 2025, 2026 e 2027, si possa tranquillamente garantire il funzionamento della Regione e il portare avanti quelle iniziative che sono state oggetto di finanziamento all'interno di quel bilancio.
Si poteva evitare l'esercizio provvisorio? Chiedeva il collega Lorenzoni, che ringrazio per le parole di stima. Io credo che questo sia un percorso serio, trasparente e rispettoso di tutti, perché non fare l'esercizio provvisorio avrebbe portato o alla gestione provvisoria, che era molto più limitativa rispetto all'esercizio provvisorio, o a dover fare un bilancio che comunque non avrebbe avuto i tempi per essere approvato, perché poi bisogna cercare di essere anche coerenti con quello che si dice.
Se fossimo andati a votare come le Marche, la Consiliatura sarebbe finita il 25 luglio e quindi sarebbe stato impossibile approvare il bilancio. Il bilancio lo abbiamo approvato nel corso degli ultimi anni più o meno il 15 agosto e siamo arrivati dopo quattro mesi all'approvazione del bilancio. La signora fa i gesti, ma non si ricorda. Se fossimo andati al 20 settembre, il bilancio non era possibile approvarlo, perché non ci sarebbero stati i tempi. Dovete fare i conti con i fatti, non con le fantasie e con le fiabe che andate a raccontare, perché se volete raccontare le fiabe o fare la gita fuori porta, come quella che avete fatto oggi, è un'altra storia. La verità delle cose è questa. Se fossimo andati a votare al 20 settembre non ci sarebbero stati i tempi per approvare il bilancio. Queste sono le tempistiche.
Non è un caso, secondo me, che tre Regioni in Italia, forse le Regioni più importanti, che vedono anche la necessità di trovare un equilibrio sui tempi e anche su una successione che è importante, come il Veneto, la Campania e la Puglia, vadano tutte il 23 e il 24 novembre, e tutte saranno nella stessa condizione.
Non è un caso che all'interno della Conferenza delle Regioni si stia discutendo, anche da parte di queste Regioni, che sono amministrate da un partito o da una maggioranza che non è quella che governa il Veneto, se riuscire a cambiare la norma che prevede che l'addizionale IRPEF debba essere introdotta entro il 31 dicembre di ogni anno. Queste due Regioni infatti hanno delle difficoltà e quindi hanno la necessità anche loro di modificare l'addizionale IRPEF, al netto di quello che poi deciderà la futura Amministrazione che potrà, per i conti in ordine che gli lasciamo, certificati dalla Corte dei conti, per quanto riguarda la parte pubblica, e da Fitch per quanto riguarda il rating, avere un bilancio assolutamente sereno, un bilancio forte, credibile, che non ha sostanziali di problemi, che grazie all'addizionale IRAP, a cui voi avete votato contro, ci ha riservato anche qualche sorpresa, quindi abbiamo qualche risorsa in più che ci fa stare assolutamente sereni per l'approvazione di un bilancio esente da addizionale IRPEF, qualora la futura Amministrazione decida di non approvarla.
Il bilancio futuro 2026 non ha bisogno dell'addizionale IRPEF. Io ho sempre detto che, qualora si voglia fare delle cose di più, o diverse rispetto a quello che è stato fatto nel corso di questi anni, hai bisogno di risorse superiori. Se vuoi finanziarie qualsiasi delle cose che avete elencato voi, dalle case al consumo del suolo, ai trasporti, alla sanità, a tutto quello che voi elencate da anni, hai bisogno di risorse aggiuntive. E per fare quelle cose c'è bisogno di qualche soldo in più, ma sarà la futura Amministrazione.
Credo quindi che sarebbe stato estremamente poco rispettoso, perché voi sareste qui, qualora avessimo approvato un bilancio, a dire che è un atto di arroganza della maggioranza, perché tu approvi un bilancio pensando di essere già chi governerà dopo. Quella sarebbe stata la vostra interpretazione dell'approvazione del bilancio della Regione: "Ecco l'ultimo atto di arroganza del Presidente Zaia: approva un bilancio anche per il futuro, ma siccome vincerà Manildo, non è giusto che approvi il bilancio". Questa sarebbe stata l'altra narrazione su cui eravate già pronti.
Fa parte, ripeto, di quei tre decimi che rappresentate, che continuate a raccontare e non possiamo che prenderne atto.
Come dicevo, credo che – quindi anche alla consigliera Ostanel ho risposto – l'esercizio provvisorio non è un dramma, ripeto. Credo che permetterà, da questo punto di vista, a chi ci sarà di avere anche uno stimolo per approvare velocemente il bilancio 2026/2028. Non vedo particolari problemi affinché questo Consiglio regionale, alla fine del suo percorso, un percorso importante, costruito con il lavoro di tutti, vada ad approvare un provvedimento come questo.
Credo – e concludo – sulla legacy di un amministratore e di un politico. Al di là di quella che può essere la notorietà, credo che l'amore che i veneti hanno nei confronti di Zaia è testimoniato da qualsiasi sondaggio si faccia nel nostro territorio. è chiaro che non puoi avere il 100% che ti ama, ma io credo che quello che il Presidente Zaia ha realizzato nel corso di questi 15 anni, la passione, il tempo che ci ha dedicato... fare il Presidente è sì anche essere presenti qui, può essere insomma, ma per chi ha fatto l'amministratore, parlo in particolar modo a qualche Sindaco, essere il legale rappresentante di quella Istituzione è un peso che voi non avete nemmeno l'idea per chi non lo ha fatto di cosa vuol dire, dal piccolo Comune ad essere il legale rappresentante di una Regione come il Veneto, che si assume l'onere e il peso di decisioni, ma anche di responsabilità. Oggi si è parlato di stipendi. Il paradosso è che il Presidente della Regione, perché i veneti è bene che lo sappiano, prende gli stessi soldi di un Capogruppo di un Consiglio regionale. Vi sembra una cosa giusta?
Prima che si parli di stipendi, prima che si parli di pensare che il Presidente vada solo a tagliare nastri, che vada a fare quelle cose con le quali, magari, ha una maggiore visibilità: è perché la gente lo vuole. Io lo vivo personalmente qualche volta, ma credo che a ognuno di noi Assessori sia capitato di dover andare a sostituire il Presidente. Tu ogni volta che arrivi vedi che questi ti guarda come per dire: "Ma chi è questo?", perché la gente ama e vuole il Presidente Zaia.
Io credo che lascerà alla fine di questi quindici anni un vuoto nella nostra Regione. Ci vorrà molto, molto tempo per trovare un'altra persona che abbia la capacità di coniugare lavoro, risultati e l'attaccamento ai veneti che gli riconosco.
Come dicevo, la legacy si misura in voti, si misura in rappresentanza. Io credo che questa legacy la vedremo il 24 novembre 2025. Grazie.
PRESIDENTE
Collega Camani, prego.
Vanessa CAMANI (Partito Democratico Manildo Presidente)
Grazie, Presidente. Per concludere questa discussione generale prendendo...
PRESIDENTE
È correlatore, Assessore.
Vanessa CAMANI (Partito Democratico Manildo Presidente)
Concludo come correlatrice la discussione generale in replica all'Assessore apprendendo che oggi inizia il processo di beatificazione del Presidente Zaia, che quando non sarà più Presidente del Veneto, inizierà, come tanti altri santi, il suo percorso per diventare, appunto, un beato quantomeno, santo aspettiamo ancora qualche risultato.
Provando a stare nel merito, perché ovviamente non mi sento particolarmente coinvolta in questo processo di beatificazione, provo a rimettere in fila le cose, assessore Calzavara, ringraziandola per la presenza in Aula e anche per il tempo che dedica nel puntualizzare, ovviamente, il suo legittimo punto di vista.
Abbiamo provato a spiegare perché, secondo noi, costringere il Veneto all'esercizio provvisorio è un atto grave per la possibilità che avremo, a queste condizioni, di rispondere alle tante esigenze ed emergenze di questa Regione.
Possiamo dividerci, assessore Calzavara, sul giudizio dello stato di salute del Veneto e del bilancio della nostra Regione, ma lei non può venire in quest'Aula e dirci che l'esercizio provvisorio è una modalità di gestione dei conti pubblici normale. È una contraddizione in termini. Si assuma la responsabilità di dire che ci state portando in una gestione straordinaria, che è contraria a quei principi contabili che, non a caso, sono stati cambiati. Non è che nel 2015 il legislatore decide di impedire agli Enti pubblici di lavorare in esercizio provvisorio perché doveva fare un dispetto a lei. Il legislatore a un certo punto dice: siccome la modalità di approvazione dei bilanci in esercizio provvisorio è negativa per i conti pubblici la vietiamo per legge e la prevediamo soltanto in casi assolutamente eccezionali.
E proprio perché siete così bravi, assessore Calzavara, da raccontarci quanto negli ultimi 10 anni avete sempre approvato il bilancio entro il 31 dicembre, che torno con la domanda che abbiamo fatto all'inizio, e alla quale non ci avete risposto: perché avete scelto stavolta di non essere sempre così bravi come dite di essere stati in questi 10 anni? Perché avete scelto di utilizzare una modalità straordinaria, che la legge prevede nei casi di difficoltà di approvazione entro i termini, che si chiama esercizio provvisorio. E l'avete scelto voi.
Io, onestamente, ma lo dico perché è facile essere orgogliosi di essere veneti a targhe alterne, lo dico perché se continuate a spiegarmi che noi ci comportiamo esattamente come si comportano la Puglia e la Campania, io non sono proprio così convinta che sia una giustificazione che ai veneti possa interessare. Sappiamo benissimo la Puglia e la Campania le difficoltà che hanno a chiudere i bilanci, e che non dovrebbero appartenere alla nostra modalità di gestione.
Invece, mi volete provare a convincere che tutto sommato non cambia niente, che alla fin della fiera l'abbiamo sempre sfangata in qualche modo, e che alla peggio facciamo come De Luca e Emiliano. Complimenti, Zaia come De Luca ed Emiliano. Va bene così, vendiamola così.
E non mi dica che i tempi non ci sarebbero stati, perché anche nel 2020, assessore Calzavara, il bilancio di previsione non fu approvato in Giunta. A settembre, facciamo metà, mi pare l'8 di ottobre, quando si costituirono il nuovo Consiglio e la nuova Giunta, ci furono tutti i tempi tecnici per approvare il bilancio prima in Giunta e poi in Consiglio.
Quindi la volontà... L'avete fatto voi cinque anni fa, l'ha fatto lei come Assessore al bilancio cinque anni fa. È stato nominato Assessore al bilancio a metà ottobre, si è approvato il bilancio in Giunta ed entro il 31 dicembre l'ha approvato in Consiglio. Può essere che non ci saremmo riusciti, ma non provarci neanche... Non è che stiamo dicendo: abbiamo fatto di tutto per arrivare in tempo e all'ultimo non ce l'abbiamo fatta.
Voi avete deciso fin da subito che questa cosa non la volevate fare, perché, e abbiamo provato a spiegarlo ancora una volta, dovevamo votare a fine novembre.
Assessore Calzavara, io veramente le esprimo tutta la mia solidarietà nel dover tentare di difendere l'indifendibile, ma siccome sappiamo tutti in quest'Aula che la scelta di votare il 23 e il 24 novembre, oltre a Emiliano e De Luca, l'ha presa Luca Zaia e nessuno di quelli che è dentro questo Consiglio, è per questo che noi oggi questa discussione e queste risposte le vorremmo e le avremmo volute dal Presidente Zaia, cioè da quello che ha deciso da mesi che avremmo votato insieme alla Puglia e alla Campania e che se n'è altamente fregato dell'impatto che questa decisione avrebbe avuto e avrà sui conti del bilancio.
Quando noi siamo stati a chiedere conto al Presidente Zaia, visto che lui non si è degnato di venire a rendere conto direttamente nell'Aula, non ci ha risposto, non vi ha neanche tanto difeso, assessore Calzavara, neanche tanto ringraziato, anzi, non si è minimamente preoccupato. Io sono d'accordo con lei che i compiti di un Presidente di Giunta sono impegnativi, gravosi, importanti e che non possa avere ogni giorno il tempo di rispondere a noi poveri Consiglieri di opposizione. Ma mentre si vota o si dovrebbe votare l'autorizzazione all'esercizio provvisorio, mentre tutti i Capigruppo delle opposizioni ti chiedono di venire in Aula, tu non solo non vieni in Aula ma convochi a 200 metri da qua una conferenza stampa per parlare dell'hockey e di non so quale sagra. Se sono questi i compiti gravosi per cui Zaia dovrebbe essere pagato più di me: discutiamone. Discutiamo i compiti gravosi. Non stava salvando un'emergenza. Non stava inaugurando un reparto di un nuovo ospedale. Stava facendo una conferenza stampa per raccontare di un provvedimento di bilancio che abbiamo votato sei mesi fa. Si ricorda i 18.000.000 per gli impianti del ghiaccio? Era nel bilancio di previsione. Però oggi doveva fare la conferenza stampa su questa cosa. Questo è un atteggiamento che manca di rispetto prima di tutto a lei, che è venuto qua e, come sempre, ha dovuto difendere l'indifendibile e, in secondo luogo, a questo Consiglio regionale.
Assessore, glielo dico così, gliel'ho già detto diverse volte e provo a ripeterlo: io giudico davvero irrispettoso prendersi gioco delle minoranze, ironizzando sui consensi reali o presunti di chi governa rispetto a chi fa l'opposizione.
La informo, assessore Calzavara, che in questo Consiglio non ci sono Consiglieri di serie A e Consiglieri di serie B. Qui ciascuno dovrebbe essere rispettato, soprattutto da parte di chi ha l'onore di rappresentare non la maggioranza dei veneti, ma tutti i veneti e lei, quando si siede in Giunta, non rappresenta solo i sette su dieci che hanno votato Luca Zaia, dovrebbe avere l'intelligenza e la capacità di rappresentare anche i tre che hanno votato il centrosinistra e portare a quegli elettori, non tanto a noi, un po' di rispetto.
Detto questo, abbiamo spiegato perché secondo noi la volontà di votare a fine novembre dipenda dal Presidente Zaia. Abbiamo spiegato perché secondo noi tutto questo, cioè una gestione personalistica del potere del Presidente Zaia, abbia effetti negativi sulla gestione del bilancio e, in generale, sui lavori del Consiglio.
Presidente Ciambetti, lei giustamente fa la battuta al portavoce Lorenzoni che Zaia ha indetto le elezioni perché gliel'abbiamo chiesto noi, e non doveva certo informare noi. Ma il Presidente Zaia ha firmato il decreto di indizione delle elezioni senza neppure sentire il Presidente del Consiglio regionale, senza neppure sentire la Conferenza dei Capigruppo, l'Ufficio di Presidenza, neanche i funzionari di Giunta ha sentito!
Si è svegliato una mattina, e siccome il Veneto e le regole democratiche del Veneto sono roba sua, ha deciso di fare così, senza che nessuno fosse stato non dico avvertito, ma quantomeno avesse avuto la possibilità di coordinare questa decisione. Ma a voi davvero va bene una gestione padronale delle Istituzioni come quella a cui ci ha abituato il Presidente Zaia in questi 15 anni? Ma meno male che cambierà l'aria, perché è stato troppi anni forte di quel consenso che non si scalfisce, perché anziché venire qua ad accettare il confronto democratico, parla solo ed esclusivamente a senso unico, senza contraddittorio, e si circonda di persone che gli dicono sempre che è il numero uno. È facile fare il Presidente: si è abituato a occupare quella sedia e non sta facendo un servizio ai veneti, sta facendo un servizio a sé stesso e al proprio consenso.
Dunque, se per noi la responsabilità di questa gestione è chiara, così come ci sono chiare le responsabilità di chi in silenzio per cinque anni ha accettato questa condizione, ciò che non si capisce è perché anche adesso, colleghe e colleghi, continuiate a difendere colui che per il proprio tornaconto ha fatto e continuerà a fare il meglio per sé, che non sarà il meglio per voi. Non so se ve ne siete accorti. Non c'è una battaglia che il Presidente Zaia ha fatto per preoccuparsi del vostro di futuro. Il suo è sempre al centro dei propri pensieri, e domani mattina, il 24 novembre, a meno che non venga a sedersi insieme a noi su queste sedie e inizierà a frequentare il Consiglio regionale, cosa che non ha mai fatto, non ci sarà nessuno di voi che si salverà grazie al Presidente Zaia. Arriverà un giorno in cui ci sarà uno scatto d'orgoglio per rivendicare il valore che questo Consiglio regionale ha sia da questa parte, ma anche da quell'altra.
Chiudo, Presidente. A noi non sfuggono le ragioni tecniche per cui si è scelto l'esercizio provvisorio. Vogliamo anche sperare che la prossima Amministrazione regionale sia nelle condizioni di governare al meglio una condizione molto difficile, che è appunto quella imposta dall'esercizio provvisorio. Ma sul piano politico non potete chiederci di condividere, ancora una volta, l'ennesimo, ulteriore gesto di arroganza politica che voi potete scegliere di accettare, perché è il beato Presidente, e rispetto al quale noi continueremo ad opporci non soltanto, Presidente Ciambetti, perché abbiamo un'idea diversa di Veneto e l'abbiamo raccontata, perché abbiamo un'idea diversa di democrazia, perché non si sta così dentro le Istituzioni, perché pretendiamo il rispetto del confronto politico, perché siamo qui e abbiamo avuto un mandato che, anche se minoritario, merita di essere ascoltato: per questo continueremo, con tutta la nostra voce, a portare il punto di vista di chi, ancora minoritario, crede di avere qualcosa da dire su questa Regione.
PRESIDENTE
Siamo sull'articolato.
Metto in votazione l'articolo
1.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Articolo n. 2.
Metto in votazione l'articolo
2.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Siamo al voto finale del PDL n. 351.
Dichiarazioni di voto?
Collega Villanova, prego.
Alberto VILLANOVA (Zaia Presidente)
Grazie, Presidente.
Prendo la parola per questo che potrebbe essere l'ultimo il discorso in Aula di questa legislatura e, sinceramente, dopo aver sentito le spiegazioni dell'opposizione, chiedo ai miei colleghi di maggioranza se hanno preso appunti: oggi avete preso appunti, immagino, perché avete capito come si fa in una situazione del genere?
L'ultima affermazione che ho sentito fare mi ha veramente fatto sentire una grande voglia di pentirmi di tutte le colpe che abbiamo avuto in questi cinque anni. Non so voi, ma nessuno di noi si salverà, addirittura, nessuno di noi ci salverà.
Oggi ci hanno raccontato come funziona l'esercizio provvisorio: ci hanno detto che noi non possiamo copiare dalla Puglia, dalla Campania, che sono Regioni amministrate da loro.
E allora, siccome io sono un po' testardo e sono un po' testone, ho detto: vado a vedere quelli bravi cosa hanno fatto. E per quelli bravi chi si può andare a prendere? Si va prendere la maggior Regione amministrata dal PD nel nord Italia, quella che tanto spesso ci viene in quest'Aula indicata come metro di paragone, a cui noi ci dovremmo ispirare per governare questa Regione: l'Emilia-Romagna.
Vado a vedere cosa è successo l'anno scorso in Emilia-Romagna. Ricordiamo l'antefatto: il Presidente Bonaccini, e qui c'è una grande differenza con il nostro Presidente Zaia, ha deciso di terminare in anticipo la sua legislatura, la sua Amministrazione, perché doveva andare urgentemente a Bruxelles: c'era una seggiola vuota a Bruxelles che lui assolutamente doveva riempire, quindi, ha dato le dimissioni nel luglio 2024. Sono state convocate le elezioni. Voi direte: quelli del PD, sapendo com'è il bilancio – ce l'hanno appena spiegato – avranno convocato le elezioni a settembre. Quando hanno convocato le elezioni quelli del PD in Emilia-Romagna? Il 17 e 18 novembre, però una settimana in anticipo rispetto a noi, perché loro sono migliori.
Ma siccome il destino è beffardo, sapete cosa è successo il 30 settembre 2024? Il Consiglio regionale dell'Emilia-Romagna ha approvato l'esercizio provvisorio, quello che noi stiamo facendo oggi. L'Emilia-Romagna lo ha fatto il 30 settembre 2024, lo stesso giorno.
E allora ci spiegate perché una cosa che fate voi in Emilia-Romagna va bene e, attraversato il Po, arrivati in Veneto, questa cosa non va più bene? Addirittura, diventa uno scandalo tale da puntare il dito su di noi? Ce lo potete spiegare?
Voi direte: ma loro sono talmente bravi che in Emilia-Romagna hanno approvato il bilancio prima del 31 dicembre, hanno fatto le elezioni a novembre, fanno Consiglio, Giunta, tutto subito, ed entro il 31 dicembre votano il bilancio, ci hanno appena spiegato che si fa così. Invece no, l'hanno fatto ad aprile 2025. Sì o no, collega Camani? Sto dicendo delle bugie? Sto dicendo delle bugie. Però, a noi dicono che noi l'abbiamo fatto nel 2020, dimenticandosi di una piccola cosa: eravamo in piena pandemia, piccola cosa che nessuno si è ricordato, c'era la continuità della Giunta di sette ottavi, cioè sette Assessori su otto erano gli stessi Assessori di prima e c'era la continuità del Presidente, cosa che evidentemente non ci sarà in questa tornata elettorale.
Noi stiamo qua con tanta pazienza, vi ascoltiamo, è bello anche ascoltare, è veramente un piacere. Staremmo qua giorni e giorni ad ascoltarvi. Però voi continuate a ripetere una rappresentazione del Veneto che a me ha fatto venire in mente una cosa. Vi ricordate il quadro di Picasso che si chiama "Guernica"? Ve lo ricordate? Tinte scure, macerie dappertutto. Era una tragedia che successe durante la guerra civile in Spagna e voleva rappresentare i bombardamenti. Ogni volta che parliamo di bilancio in quest'Aula io ho l'impressione di vedere una vostra rappresentazione come il quadro "Guernica". Voi rappresentate un Veneto che solo voi vedete così: tre persone su dieci, forse, ma secondo me neanche quelli, neanche i tre su dieci che potrebbero votarvi vedono un Veneto di questo tipo. Magari voteranno voi per altri motivi, ma non penso che vedano un Veneto così.
Anche per l'esercizio provvisorio. Signori miei, ma voi dove eravate quando noi chiedevamo di votare in primavera per evitare l'esercizio provvisorio per approvare il bilancio? Dove eravate? Perché ogni tanto sembra di avere a che fare con gli smemorati di Venezia. Vi abbiamo chiesto di andare in primavera apposta per il bilancio e voi ci avete detto che era impossibile. Nessuno avrebbe mai potuto approvare una cosa del genere. Figuriamoci! È incostituzionale, è antidemocratico.
Io voglio tornare anche su quello che avete fatto oggi, cioè a quella sceneggiata ridicola, permettetemi, perché non si può definire in altro modo, che avete fatto a Palazzo Balbi oggi: è veramente l'indegna conclusione di cinque anni dove ci avete veramente accusato di tutto e di più, perché all'inizio della legislatura... Siccome voi ci ricordate sempre le cose, ormai, anche a costo di diventare ripetitivo, ve le ripeto anch'io. Cinque anni fa noi abbiamo iniziato la legislatura con il Covid, in piena pandemia, in piena emergenza sanitaria, emergenza sanitaria che ha preso tutto il mondo, che ha fatto vittime in tutto il mondo. Voi avete passato un anno e mezzo a puntare il dito contro di noi, a darci le colpe per qualsiasi cosa succedesse nella nostra Regione, qualsiasi cosa, le peggiori nefandezze. Voi ci avete accusato di tutto. Questo è stato l'inizio della legislatura. Avete portato avanti queste accuse in maniera continuativa, accuse che sono finite nel nulla, non hanno portato assolutamente a nulla. L'unica cosa che hanno portato è un seggio in Senato per qualcuno dei vostri. Questo è stato l'unico risultato.
Siete andati avanti dicendoci che abbiamo distrutto la sanità. Lo avete ripetuto anche oggi: per voi la sanità del Veneto è un'eccellenza, però è distrutta. Allora, delle due l'una, come diceva qualcuno che frequentava questo Consiglio qualche tempo fa: o la sanità è distrutta, o la sanità è un'eccellenza. Non può essere tutte e due le cose nello stesso tempo. O la sanità funziona, e se funziona è merito della Regione; oppure la sanità non funziona. Peraltro, non è che se qualcosa non funziona è sempre tutta colpa della Regione. Voi continuate a sparare fango sul nostro sistema sanitario, dimenticandovi il contraccolpo, l'onda d'urto del Covid dopo gli anni 2020-2022 su tutta la sanità europea e mondiale. Fate finta di non sapere, come se nelle Regioni da voi amministrate non ci fosse nessun problema di sanità, di liste d'attesa o di mancanza di medici. Andiamo a vedere anche la rassegna stampa delle Regioni amministrate da voi e vediamo se effettivamente dove amministrate voi questi problemi ci sono oppure no. Andiamo a vedere la classifica AgeNaS per quello che riguarda sanità territoriale, ospedaliera e prevenzione e vediamo dove è posizionato il Veneto e dove sono posizionate le vostre Regioni. Vediamo. Facciamo un confronto. Basta guardare la classifica generale: il Veneto è prima, le vostre Regioni scendono. Questa purtroppo è la verità che fa male.
Ci avete attaccato sulla Pedemontana e continuate ad attaccarci sulla Pedemontana. Oggi ci avete detto addirittura che, invece di fare la Pedemontana, avremmo dovuto fare i marciapiedi. Invece di fare un'opera strategica approvata da tutti gli enti di controllo, compresa la Corte dei conti, e approvata dalle associazioni di categoria, un'opera che il Veneto aspettava da decenni, voi venite a dirci che, invece di fare quell'opera, avremmo dovuto fare i marciapiedi. Questa è la vostra idea di futuro del Veneto! Ma spiegatelo quando andate in giro con Manildo. Spiegatelo che voi, invece di fare infrastrutture che servono agli industriali e agli artigiani, volete fare i marciapiedi. Dovete dirle queste cose, non solo qua dentro, sennò le diciamo noi.
In questi cinque anni avete avuto il coraggio di accusarci della siccità. Non so se qualcuno di voi si ricorda l'estate di due o tre anni fa: ci avete accusato della siccità. E nella stessa legislatura ci avete accusato anche delle alluvioni. Andiamo a vedere nelle vostre Regioni cosa succede quando c'è un po' di pioggia. Andiamo a vedere cosa succede. Ma noi non facciamo come fate voi, noi non lucriamo sui problemi delle altre Regioni, noi non andiamo a vedere cosa succede. Comunque, abbiamo visto che in alcune zone è arrivata un'alluvione a causa di un po' di pioggia ed è arrivata anche l'anno dopo, senza che ci fossero interventi strutturali per risolvere il problema.
Non è colpa sua, collega Lorenzoni, però di chi amministrava, e di sicuro non amministravamo noi quelle Regioni. In Veneto sono stati fatti centinaia di milioni di euro di investimenti per il dissesto idrogeologico, aperture di cantieri che hanno salvato delle città. Tant'è vero che quando arrivano delle piogge come quella di Vaia o quella del 2010 non avvengono più gli allagamenti. Da altre parti, dove amministrate voi, queste cose non sono state fatte. Questa è l'unica cosa che si può dire.
Oggi ci avete detto – questo è veramente qualcosa che farebbe impallidire Kafka – che non applicare una tassa è una tassa. Oggi siete arrivati al punto di dire che non applicare l'addizionale IRPEF è una tassa, cioè lasciare più di un miliardo di euro ogni anno nelle tasche dei veneti per voi è una tassa. Veramente voglio capire come farete nel vostro programma elettorale – sarò veramente lì a guardarlo e a leggerlo attentamente – ad aiutare le persone con le leve fiscali. Sono proprio curioso di vedere.
Il capolavoro che avete fatto, e arrivo alla conclusione, è quello che avete detto a luglio, durante l'assestamento di bilancio. Avete dipinto la vostra tela a tinte fosche, come al solito, e mi ricordo una frase: "Avete fatto diventare il Veneto il fanalino di coda dal punto di vista economico delle Regioni del nord". Ve lo ricordate, sì o no? Bene, posso dirlo? Permettetemi: politicamente parlando, siete anche un po' sfigati. Sapete perché? Avete visto i dati della CGIA di Mestre di qualche giorno fa? Il Veneto è tornato ad essere la locomotiva d'Italia, prima Regione per aumento del PIL (quasi l'1%) rispetto anche alle Regioni che amministrate voi. L'Emilia-Romagna – tanto per fare il solito paragone che tirate sempre fuori – è stata superata sia per incremento percentuale sia per PIL nominale. Allora, che cosa succede in Emilia-Romagna? Spiegatecelo voi. Che cosa succede qui in Veneto? Se prima era colpa della Regione il fatto che ci fosse un rallentamento dell'economia, ora dovrà essere un merito della Regione, oppure è un merito del tessuto produttivo, degli artigiani e degli imprenditori che investono nel nostro territorio. Un po' più di rispetto per il Veneto e un po' più di rispetto per quest'Aula.
Oggi voi avete fatto sicuramente una bellissima sceneggiata, una grande sceneggiata, veramente degna dei migliori comici del Novecento.
Non ho nominato nessuno, Presidente.
Dicevo, avete fatto una bellissima sceneggiata, che domani vi darà qualche titolo di giornale, ma che dopodomani non ricorderà nessuno. Ma io vi assicuro una cosa: ai veneti non piacciono le sceneggiate e ve lo dimostreranno il 23 e il 24 novembre.
Grazie.
PRESIDENTE
Grazie, collega.
Il collega Villanova non ha citato personalmente nessuno dei presenti in Aula.
Collega, il fatto personale è riferito a una singola persona.
Va bene, collega Camani, spieghi il fatto personale. Prego.
Vanessa CAMANI (Partito Democratico Manildo Presidente)
Grazie, Presidente.
PRESIDENTE
Starò attento al suo intervento.
Vanessa CAMANI (Partito Democratico Manildo Presidente)
Come?
PRESIDENTE
Starò particolarmente attento al suo intervento per capire se è fatto personale.
Vanessa CAMANI (Partito Democratico Manildo Presidente)
Certo, ha ragione.
Il capogruppo Villanova ha definito l'iniziativa di natura ovviamente politica che i Consiglieri di minoranza hanno deciso di intraprendere oggi, cioè semplicemente di andare a chiedere al Presidente Zaia se poteva venire in Aula, come una sceneggiata degna dei peggiori comici. Mi pare che abbia detto questo. Calcolando che, naturalmente, il capogruppo Villanova può non essere d'accordo con la decisione che noi abbiamo assunto, credo che definire un'iniziativa politica dei Consiglieri di minoranza come una sceneggiata degna dei peggiori comici sia irrispettoso.
PRESIDENTE
È un giudizio politico a una iniziativa politica.
Vanessa CAMANI (Partito Democratico Manildo Presidente)
Appunto, ma non una sceneggiata degna dei peggiori comici.
PRESIDENTE
Dichiaro chiuso il fatto personale.
Vanessa CAMANI (Partito Democratico Manildo Presidente)
La invito a valutare il reclamo. Comunque, le chiedo di avere il verbale.
PRESIDENTE
Collega Venturini, prego, per dichiarazione di voto.
Elisa VENTURINI (Forza Italia - Berlusconi - Autonomia per il Veneto)
Grazie, Presidente.
Come Gruppo votiamo a favore e ci preme sottolineare che sulla questione dell'autorizzazione all'esercizio provvisorio non dobbiamo stracciarci le vesti, per il semplice fatto che spesso le Amministrazioni ricorrono all'esercizio provvisorio. Ricordo che come Sindaco, nei miei dieci anni, mi è capitato in più di un anno di ricorrere all'esercizio provvisorio. Inoltre, se andiamo a vedere la storia di questa nostra Regione, anche negli anni precedenti, durante la Presidenza dello stesso Zaia, ma anche prima, durante la Presidenza Galan, si ricorreva con frequenza all'esercizio provvisorio. Non è una scelta fatta sulla base di sciatteria, ma è una scelta che viene fatta in base alle circostanze contingenti. Tra l'altro, di solito si sceglie l'esercizio provvisorio perché – mi ricordo anche da Sindaco – si attendeva di avere dallo Stato l'indicazione dei trasferimenti, per cui si aspettavano i primi mesi dell'anno per impostare il bilancio sulla scorta delle indicazioni che provenivano dallo Stato. Ecco che, appunto, si ricorreva all'esercizio provvisorio. Quindi, se in questo momento viene scelto, mi sembra una scelta assennata, che tiene conto delle circostanze contingenti e che non va certo a compromettere l'attività futura.
Per il resto, come Gruppo di Forza Italia siamo partiti con due componenti, come ho già avuto occasione di dire, non ci sono stati riconosciuti i ruoli, ma abbiamo cercato di fare, io e il mio collega, la nostra parte, facendoci portatori delle istanze del territorio, e lo abbiamo fatto in questi cinque anni con le competenze maturate nella nostra storia amministrativa e politica, con il chiaro intento di farci interpreti dei bisogni del territorio. Il nostro auspicio, anche per il futuro, è di poter essere parte determinante e fondamentale nell'Amministrazione di questa Regione, perché come parte liberale e moderata riteniamo di poter dare il nostro contributo nel modo migliore.
PRESIDENTE
Collega Pan, prego, per dichiarazione di voto.
Giuseppe PAN (Liga Veneta per Salvini Premier)
Grazie, Presidente.
Oggi abbiamo osservato come il PD, la sinistra sia così affezionata alle flottiglie. Abbiamo visto partire il motoscafo da Palazzo Ferro-Fini e andare verso Palazzo Balbi con cartelli contro il Presidente Zaia. Adesso è andato via il collega Masolo, sennò poi avrebbe fatto un altro intervento per fatto personale, ma io speravo che, invece di prendere il motoscafo qui per andare a Palazzo Balbi, salisse a Lampedusa con tutta la flottiglia verso la Palestina, così da poter sbandierare tutte le bandiere della Palestina finché voleva, senza nessun problema.
Avete avuto il vostro momento di gloria andando a disturbare la conferenza stampa del Presidente Zaia, senza avvertire nessuno, perché sapevate probabilmente che c'erano tutti i giornalisti schierati, giusto per avere un minuto di gloria nelle televisioni e nei giornali tra questa sera e domani mattina. Ma poi ritornate qui con tutte le vostre cose e adesso – non ripeto gli interventi dei colleghi che mi hanno preceduto – abbiamo osservato e sentito tutte le miserie di questa Regione, cari colleghi, la sanità che sta andando a rotoli, le liste d'attesa eccetera, eccetera. Tra l'altro, in Quinta Commissione, insieme al Presidente Brescacin e all'assessore Lanzarin, proprio recentemente abbiamo fatto un report che testimonia l'abbattimento delle liste di attesa in maniera importante in sanità. Quindi, sicuramente sono stati fatti dei passi veramente importanti in questo senso.
Gli unici argomenti della campagna elettorale del PD di Manildo sono, naturalmente, la sanità che va male e la Pedemontana con il famoso buco. Sulla sanità non dico più niente, ma sulla Pedemontana, signori, se facciamo tutti i giorni l'autostrada A4 da Brescia a Bergamo, fino a Trieste, avete notato come ormai la A4 sia intasata e la Pedemontana sia diventata la vera quarta e quinta corsia della A4. Quindi, non è un'opera che si voleva, ma un'opera strategica non solo per il Veneto ma per tutta Europa, perché il Corridoio V, che da Kiev va a Lisbona, può avere un'alternativa di passaggio sulla Pedemontana. Del resto, 50 milioni di euro di debito su un bilancio, Assessore, di 17 miliardi di euro della nostra Regione che cosa sono? Sono briciole. Sono briciole, ma per un investimento importante che viene fatto per il futuro delle nostre imprese, delle nostre generazioni e dei nostri artigiani. Quanti convegni, quanti incontri abbiamo fatto con Confindustria, con la CIA, con tutte le associazioni artigianali, e tutti ci chiedevano infrastrutture e velocità nel trasporto delle merci. Ebbene, una volta che abbiamo fatto qualcosa che fa velocemente trasportare le merci non va più bene. C'è il debito, ci sono tutti i problemi ecologici, che, tra l'altro, hanno in testa solo alcuni qui dentro, nella loro follia ecologista che fa vedere che una struttura di questo genere possa essere anche ecologica rispetto a ore e ore di colonne di camion che si facevano prima sull'autostrada oppure, se vi ricordate, prima del Passante di Mestre.
Abbiamo sentito parlare del Piano Casa, abbiamo sentito parlare di problemi legati ai giovani che vanno via. Sono sempre le solite cose che ogni volta che si discute di bilancio in quest'Aula ritornano periodicamente.
Una cosa che mi ha fatto un po' sorridere e un po' riflettere è un'affermazione che ha fatto ancora il collega Masolo, il problema del Prosecco. Sembra che in questa Regione abbiamo il problema del Prosecco. Con tutti i problemi che ci sono, abbiamo il problema del vino. Forse avrà sentito il romano dell'altro giorno che ci diceva che siamo tutti ubriaconi, Bignami, Brignani, Brignone, quello là, che in una trasmissione pagata da noi veneti...
PRESIDENTE
Signori, lasciamo parlare il collega Pan, per favore.
Giuseppe PAN (Liga Veneta per Salvini Premier)
Io ho ascoltato tutto quello che hai detto, quindi te ne stai zitto.
PRESIDENTE
Collega Zanoni, la richiamo per la prima volta.
Giuseppe PAN (Liga Veneta per Salvini Premier)
Sempre romano è. È bolognese? Non lo sapevo. Quello vostro è bolognese. Quell'altro è romano.
A questo signore e a questo collega preso da questa follia ecologista ricordo che noi siamo la prima regione produttrice di vino. Quest'anno abbiamo fatto 14 milioni di quintali, e che esportiamo, soprattutto il Prosecco, per 2,2 miliardi da qualche parte in giro per il mondo. Grazie a questo sistema, non solo del Prosecco DOC, ma abbiamo colleghi di Valdobbiadene, abbiamo colleghi che arrivano da Asolo, ma anche da tutte le altre DOC del Veneto, noi abbiamo un'industria che può arrivare in questo senso quasi ai 6 miliardi. L'enologia nel nostro Veneto dà lavoro a gran parte delle industrie meccaniche della nostra Regione.
Quindi, per concludere, anche perché probabilmente sarà il nostro ultimo Consiglio, volevo anche salutare i colleghi del mio Gruppo e anche del Gruppo Zaia Presidente, i colleghi della Lega, perché l'unica "Lega sì" è l'unica cosa che conosco. Il resto, questa legacy non la conosco proprio, collega Camani.
Ringrazio voi per la pazienza e per l'opportunità di esserci conosciuti in questi cinque anni e ringrazio del lavoro svolto tutti insieme, per aver dato una buona amministrazione a questa Regione e per aver dato una grande continuità, naturalmente, anche nell'attività che tutti insieme noi abbiamo fatto. Ringrazio anche i dirigenti, tutti i dipendenti di questa Regione e naturalmente anche i colleghi degli altri Gruppi.
Grazie, speriamo di rivederci anche nella prossima, tutti. Io non faccio l'uccello del malaugurio, come qualcuno qui dentro: spero di rivedervi tutti qui, anche alla prossima legislatura.
Come dichiarazione di voto, naturalmente, il Gruppo Lega voterà in maniera favorevole. Ringrazio, naturalmente, l'assessore Calzavara e tutta la struttura per averci portato e guidato fino a qui.
PRESIDENTE
Collega Lorenzoni, per dichiarazione di voto, prego.
Arturo LORENZONI (Gruppo Misto)
Grazie, Presidente.
Il mio voto sarà contrario. Capisco che i colleghi di maggioranza non se lo aspettassero, eppure io voterò contrario. Cerco di darvi anche delle motivazioni.
La discussione che abbiamo avuto oggi pomeriggio mi ha molto deluso. Mi ha molto deluso e non vedo in Aula il collega Villanova, perché le critiche non sono state fatte alle nostre idee, sono state fatte alle nostre persone.
Presidente, quando lei ha detto che non era fatto personale e ha detto "tutti voi vi siete comportati da comici, con una sceneggiata", quella è un'offesa al nostro ruolo di Consiglieri di opposizione, di minoranza.
PRESIDENTE
Infatti, ho detto alla Camani "fatto personale".
Arturo LORENZONI (Gruppo Misto)
Infatti, ma dopo mi pare che non ci sia stato nessun richiamo per quella sceneggiata, sì, che è stata tenuta in Aula.
Noi, Presidente, in questi cinque anni abbiamo sempre tenuto il nostro ruolo di pungolo alla Giunta, che credo sia quello che è il nostro ruolo, ma non abbiamo mai attaccato le persone. Abbiamo sempre riconosciuto la dignità del punto di vista di ciascuno. Non mi faccia così con la mano, perché noi mai abbiamo attaccato nessuno. Abbiamo attaccato le idee, abbiamo attaccato le scelte, perché non le abbiamo condivise e l'abbiamo fatto sapere.
Questa cosa, secondo me, è alla base del confronto democratico, e la discussione di oggi mi ha deluso da questo punto di vista, perché non credo che tutti noi della minoranza abbiamo una ipersensibilità. Se ci siamo sentiti attaccati, significa che delle parole sono state esagerate.
La nostra iniziativa oggi a Palazzo Balbi non è stata una sceneggiata, è stata una garbata richiesta al Presidente di questa Regione di venire in Aula. Guardate, colleghi di maggioranza, che l'abbiamo fatto per difendere la dignità di questo Consiglio, anche la vostra dignità, perché l'atteggiamento del Presidente, che non ritiene che questo sia il luogo del confronto, lede anche la vostra dignità, tanto quanto la nostra. Mi sorprende che non ve ne rendiate conto, che nessuno di voi alzi la mano e dica: "porca miseria, non riusciamo ad avere un confronto, un dibattito". Siete tutti appiattiti sulle posizioni senza se e senza ma. Va sempre tutto bene? Io non credo che sia così, e non credo che questo Consiglio, in questi cinque anni, abbia espresso il meglio del confronto. Questo atteggiamento richiama frasi come "voi amministrate malamente altrove". Io non amministro da nessuna parte e credo neanche i miei colleghi di minoranza. Noi cerchiamo il meglio per questa Regione e questo abbiamo sempre cercato di portare all'attenzione di tutti.
Per cui, questo atteggiamento di attaccare – voi, voi, voi – come se noi avessimo dei ruoli politici al di fuori di questa Regione, che non abbiamo, è un sottrarsi a un confronto sulle idee, riducendo il confronto a uno scontro tra parti politiche che non aiuta a far emergere il meglio delle idee.
Io ricordo che alcune delle idee che abbiamo proposto in questo Consiglio sono poi state anche recepite, perché avevano senso. Una su tutte: lo 0,4% di prelievo sugli affitti delle ATER, che veniva trattenuto, è stato lasciato. Quella era una misura giusta, che è partita da qui, come altre. Non è stata un'opposizione ideologica, la nostra, in questi cinque anni, è stata un'opposizione mirata, fattiva sulle idee. Mi dispiace che questo non sia stato riconosciuto dall'intervento del collega Villanova, che invece ha denigrato il nostro ruolo di Consiglieri di opposizione. Questo non va nella direzione di aver riconosciuto un ruolo all'interno di quest'Aula.
Io penso che se noi avessimo sempre detto "va tutto bene, è tutto bello, è fantastico", se ci fossimo uniti in una visione piatta, su questa Regione, non avremmo fatto l'interesse dei nostri cittadini. Se abbiamo sollevato delle problematiche non è perché non amiamo questa Regione, non è perché non amiamo le persone che hanno votato, ma è perché riteniamo che si possa fare meglio, e il nostro ruolo è questo, come potrebbe essere il vostro qualora la maggioranza passasse dalla nostra parte.
Date enfasi ai concetti con frasi come "quel 30% che si ostina a votarvi". Guardate che la ruota gira per tutti, quindi non sarei così tranquillo, così forte nell'andare a enfatizzare "noi di qua e voi siete solo una minoranza, quindi non disturbate il manovratore". Non abbiamo disturbato il manovratore, oggi, non abbiamo parlato al conducente, abbiamo fatto una garbata richiesta di riconoscere il ruolo importante di questa Istituzione, e lo abbiamo fatto per tutti, noi, per tutti. Mi sarei aspettato anche che qualcuno della maggioranza si unisse alla flottiglia allegra verso il Palazzo Balbi. Collega Pan, perché non è venuto con noi a difendere la sua dignità? Noi l'abbiamo fatto sapere, siamo partiti tutti quanti, è stato detto in Aula che ci siamo mossi, eppure lei non si è unito. Forse non le sta a cuore la sua dignità?
Queste sono le ragioni per cui io, come credo tutti i colleghi di opposizione, voterò contro questo provvedimento, che è un provvedimento difensivo – lo definirei così – rispetto a una gestione finanziaria che abbiamo più volte criticato e che riteniamo non capace di rappresentare al 100% le potenzialità di questa Regione.
PRESIDENTE
Collega Camani, per dichiarazione di voto, prego.
Vanessa CAMANI (Partito Democratico Manildo Presidente)
Grazie, Presidente.
Mi dispiace che evidentemente la discussione, per come si è sviluppata in Aula, ci ha portato un po' lontano dal tema, però – non siamo perfetti, quindi può essere che in qualche Regione abbiamo comportamenti meno coerenti – cerchiamo di tenere in quest'Aula un punto di vista che sia, almeno per quanto ci riguarda, coerente con la funzione che svolgiamo e le Istituzioni a cui apparteniamo.
Presidente Villanova, quando noi ci siamo dichiarati contrari a prorogare la legislatura nella primavera del 2026, non lo abbiamo fatto per fare un dispetto al Presidente Zaia. Lo sopportiamo da quindici anni, l'avremmo sopportato per quindici anni e sei mesi. Abbiamo detto che non eravamo d'accordo con quella proposta perché non regge sotto il profilo istituzionale. La Costituzione dice che le legislature delle Regioni durano cinque anni e che quel principio ‒ a meno che non ci fosse un evento straordinario, come il Covid ‒ deve essere garantito. Altrimenti si sarebbe aperta una faglia della tenuta democratica, dell'architettura istituzionale pericolosa, perché stavolta era "non si può votare in autunno, altrimenti viene poca gente a votare", la prossima volta sarà "non si può votare in autunno perché piove". Le Istituzioni e la democrazia vanno manipolate con cura e delicatezza e non possono essere cambiate le regole sulle basi delle necessità della politica. La politica che prova a cambiare gli equilibri istituzionali per i propri interessi è una politica pericolosa.
Così come, Presidente Villanova, certo che in Emilia-Romagna hanno fatto l'esercizio provvisorio. Peccato che la data delle elezioni non l'abbia decisa il Presidente di Regione, che infatti si era dimesso, bensì il Presidente della Corte d'appello, a dimostrazione che non è che Bonaccini ha deciso perché andava comodo a lui di votare a novembre. È stato eletto, si è dimesso e la Corte d'appello ha segnato la prima data possibile, tant'è che non c'è stato un election day l'anno scorso nelle Regioni che sono andate al voto, perché ogni Regione ha deciso il da farsi.
Raccontiamo le cose come stanno, diciamo la verità. Io vi ho chiesto perché si vota a fine novembre. Chi lo ha deciso? Vi va bene? Soprattutto, Presidente Villanova, mi spiega perché votare il 23 e il 24 novembre serve al Veneto? Perché se voi mi spiegate la ragione per cui avete deciso di votare a fine novembre nell'interesse della nostra Regione, vi dirò che è una sfortuna questo esercizio provvisorio, ne avremmo fatto a meno, ma se serve al Veneto va bene anche votare il 23 e il 24 novembre.
Il punto politico è che l'unica persona a cui serve votare il 23 e il 24 novembre è il Presidente Zaia, punto. E io è questo sul piano politico che vi contesto, che non si può piegare l'interesse di una Regione così importante perché qualcuno vuole stare seduto su quella sedia due mesi in più, o cinque anni in più, o sei mesi in più. È sempre questo l'argomento che usate o l'atteggiamento del Presidente Zaia, che non è che dice: mi interessa che voi stiate qua sei mesi in più. A lui interessa stare lì seduto il più possibile, un altro mandato, i sei mesi in più, fino all'ultimo giorno utile. Per questo ponevo la questione questa mattina. Qual è l'interesse dei veneti? Perché, secondo me, l'interesse dei veneti sarebbe stato quello di evitare l'esercizio provvisorio e, secondo me, votando a settembre magari non saremmo riusciti entro il 31 dicembre, ma c'era qualche possibilità in più. Siccome voi sapete che è stato il Presidente Zaia a decidere fin dall'inizio questa data delle elezioni, vi ho chiesto questa mattina: siete d'accordo o non siete d'accordo?
Rispetto alle parole che ho sentito in quest'Aula e alle dichiarazioni di voto che avete appena fatto, care colleghe e cari colleghi della maggioranza, devo dedurre che la decisione che il Presidente Zaia ha preso per i propri interessi personali è condivisa da tutti voi. È una responsabilità che fino a un'ora fa era del Presidente Zaia, adesso è di questo Consiglio regionale, perché non c'è nessuno di voi che l'ha messa in discussione. Anzi, tutti, ancora una volta, a prenderne le difese.
Collega Venturini, lei ha perfettamente ragione, e io sono d'accordo con lei: il ricorso all'esercizio provvisorio può essere una strategia necessaria quando dei fatti contingenti ti costringono ad adottare questa strategia. Ma qua non c'è nessun fatto contingente. Se lei, da Sindaca, ha ritenuto opportuno in determinati casi, per il bene dei suoi cittadini, andare all'esercizio provvisorio, io le chiedo qual è la motivazione, nell'ottica del bene dei veneti, per cui lei oggi voterà a favore di questo esercizio provvisorio.
Chiudo, Presidente Ciambetti. Ovviamente annuncio il voto contrario del Gruppo del Partito Democratico, ma su questa dichiarazione di voto... Lo dico perché prima qualche collega ha ridacchiato, sempre per il rispetto che avete del lavoro delle opposizioni, quando Arturo Lorenzoni ha annunciato il voto contrario. Se, invece di fare le tifoserie, ascoltaste un po' la politica, vi fareste una domanda. Secondo voi, è normale votare contro un atto dovuto come la richiesta di autorizzazione all'esercizio provvisorio? Guardate che sul piano politico credo non accada quasi mai. Mi piacerebbe andare a vedere, non sono informata, se in Emilia-Romagna le opposizioni hanno votato contro l'esercizio provvisorio. Scommetto di no. Perché accade in questa Regione, che anche sull'autorizzazione all'esercizio provvisorio dobbiamo votare contro?
Se ci fossero state, consigliera capogruppo Venturini, le condizioni contingenti per spingerci all'esercizio provvisorio, avremmo votato a favore. Se fosse stata raccontata, anche con un argomento, come punto di caduta inevitabile per il bene dei veneti avremmo votato a favore dell'esercizio provvisorio. Se semplicemente avessimo visto la volontà del Presidente Zaia di assumersi la responsabilità di questa decisione, ci saremmo fatti carico anche noi del pezzo di responsabilità di votare questo provvedimento. Ma di fronte alle parole, anzi alle non parole di oggi non possiamo far altro che votare contro questa richiesta di autorizzazione all'esercizio provvisorio, perché con questo voto contrario votiamo contro la vostra modalità di gestione del potere a vostro piacimento e anche la vostra incapacità di alzare la testa, di raddrizzare la schiena e dire che non siamo tutti fatti così.
PRESIDENTE
Collega Pavanetto, per dichiarazione di voto, prego.
Lucas PAVANETTO (Fratelli d'Italia - Giorgia Meloni)
Grazie, Presidente.
Penso che all'interno di quest'Aula oggi non ci sia qualcuno che non si prende la responsabilità, perché quando sui nostri tablet andremo a schiacciare il pulsantino quello rimarrà a verbale. Credo che la scelta che è stata fatta dalla Giunta, ma di conseguenza dalla maggioranza di questo Consiglio regionale, sia una scelta condivisa, che noi riteniamo di grande rispetto nei confronti di chi verrà, che non è paragonabile a quello che è successo cinque anni fa: era un dato di fatto che una continuità politica o amministrativa ci potesse essere. È una scelta non aberrante, ma all'interno di un meccanismo che è possibile utilizzare, come hanno spiegato anche i colleghi prima.
È chiaro che se dobbiamo sempre ridurci al confronto su determinate tematiche, come quella della Pedemontana e quant'altro ‒ ho molto rispetto del ruolo delle opposizioni, perché nel mio percorso politico sono stato seduto per ben dieci anni all'opposizione, naturalmente non in quest'Aula, ma in un'altra Aula ‒ da una parte posso anche condividere, ma dall'altra credo che, alla fine, al momento del voto, rimanga quello che in questi anni le Amministrazioni hanno fatto. Chi ha governato viene giudicato per quello che ha fatto.
Effettivamente, una possibilità, una modellazione, qualche spunto, che non c'è stato da parte delle opposizioni, critiche, sulla questione Pedemontana credo dovesse esserci; dall'altra parte, sicuramente domani mattina, al termine di questa legislatura, così come al termine di diverse legislature che hanno visto quell'opera, rimane quell'opera, che sicuramente pian piano, come tutte le grandi opere che arrivano sempre in ritardo nella nostra nazione, dà risposte a un territorio che ne aveva bisogno. Credo che alla fine sul campo rimanga questo e poco altro.
Come su tanti altri argomenti, c'è una fotografia di questa Regione, governata quasi in malo modo, naturalmente la fotografia fatta dall'opposizione; dall'altra c'è sicuramente una maggioranza che, in modo stimolante, con Assessori che sono sempre disponibili sia ad ascoltare la maggioranza sia ad ascoltare l'opposizione, e questo lo vediamo quotidianamente nelle nostre Commissioni, cerca di portare avanti quelle iniziative che servono alla popolazione per dare risposte ai veneti.
Trovo un po' stucchevole soprattutto questa polemica sulla presenza o meno. Il Presidente Zaia ha fatto la sua scelta ‒ oggi non è qui ‒ condivisibile o meno. Naturalmente, è una scelta che lui fa dopo quindici anni che ha frequentato questi banchi, né più e né meno. Oggi noi diamo il via all'esercizio provvisorio, e non è certo la presenza o meno del Presidente a cambiare le sorti della Regione. Chi ci ascolta da casa o chi vedrà domani mattina le prime pagine di giornale di tutto quello che di utile diremo stasera troverà ben poco. Ci sarà sicuramente la grande opera mediatica messa in moto dall'opposizione.
Credo sia doveroso ringraziare gli uffici tecnici e gli Assessori che in questi anni non solo sono riusciti a chiudere bilanci importanti, anche in momenti di difficoltà, sempre con il metodo di dire "non mettiamo le mani nelle tasche dei cittadini veneti"; dall'altra parte, arrivare a un certo punto a lasciare il passaggio a chi verrà dopo di noi, dopo tutti noi, per poter rilanciare una nuova stagione politica, quella del prossimo mandato, che vedrà sicuramente il centrodestra – da parte nostra questo è l'augurio – che andrà a governare. Sicuramente chi è da questa parte vede le cose in maniera diversa. Ricordo a chi non ha avuto l'occasione di sedere tra i banchi di una maggioranza e di amministrare anche un piccolo Comune che le chiacchiere stanno a zero e le iniziative bisogna portarle a termine in maniera pratica.
Credo che questo sia un atto di grande responsabilità, di dimostrazione di responsabilità da parte della maggioranza e da parte della Giunta. Naturalmente il nostro voto, il voto di Fratelli d'Italia, è a favore di questa proposta.
PRESIDENTE
Assessore Calzavara, prego.
Ass.re Francesco CALZAVARA
Grazie, Presidente.
Con questo provvedimento, a Dio piacendo, si conclude l'undicesima legislatura per quanto riguarda le materie che il Presidente Zaia mi ha delegato di rappresentare qui in Consiglio. È, quindi, l'occasione per me per ringraziare tutte le persone con le quali ho collaborato nel corso di questi cinque anni. Me le sono scritte, sperando di non essermi dimenticato di qualcuno, e me ne scuso in anticipo.
Innanzitutto, ringrazio tutto il Gruppo consiliare di maggioranza e i loro Capigruppo per la fiducia che mi è stata riservata nel portare all'approvazione provvedimenti complessi, come quelli che ho portato all'attenzione dell'Aula, in particolare i vari bilanci di previsione.
Un ringraziamento particolare al portavoce, capogruppo Villanova: con lui abbiamo lavorato affinché i provvedimenti all'attenzione del Consiglio avessero il giusto tempo della discussione e del confronto, ma trovassero, poi, la forza e la decisione per arrivare all'approvazione.
Un ringraziamento ai Consiglieri di minoranza, per il rispetto che ho percepito nei miei confronti, pur nella diversità di pensiero, che deve sempre contraddistinguere l'Aula del Consiglio regionale del Veneto, differenze che rappresentano la pluralità di pensiero di tutto il popolo veneto e garanzia di democrazia. Forse qualche volta si è andati un po' oltre, come può succedere quando si è presi dalla tensione dell'Aula, ma così mi avete fatto scoprire un lato paziente del mio carattere che non conoscevo.
Ringrazio il Presidente Sandonà e tutti i componenti della Prima Commissione per il prezioso lavoro svolto di analisi e di discussione all'interno della Commissione, coordinata dal dottor Frollo.
Un ringraziamento a tutta la struttura tecnico-legislativa del Consiglio regionale, dal segretario Valente al dottor Giachetti, a tutti i collaboratori. Senza il loro indispensabile contributo non saremmo riusciti ad approvare importanti atti, come quelli che hanno visto la luce durante l'undicesima legislatura.
Un ringraziamento a tutti i dipendenti del Consiglio regionale, dai commessi agli addetti alla pulizia, a chi si occupa della sicurezza, a chi giornalmente si è occupato di garantire i servizi di ristorazione. Se questa grande macchina funziona è anche grazie al vostro quotidiano lavoro.
Ma se questa macchina ha ben funzionato in questi ultimi cinque anni ‒ che, a dire la verità, sono dieci ‒ è grazie al Presidente Ciambetti, al quale vanno i miei ringraziamenti per come ha governato questa Assemblea, garantendo anche oggi, in una giornata non semplice, con il suo equilibrio, che il Consiglio regionale sia stato ‒ e spero rimarrà in futuro ‒ sempre la casa di tutti i veneti.
Grazie.
(Applausi)
PRESIDENTE
Collega Pan, prego.
Giuseppe PAN (Liga Veneta per Salvini Premier)
Solo una richiesta, Presidente.
Ho trovato gravissime, molto gravi, le affermazioni del Capogruppo del PD: chiedo il verbale di quando ha detto che il Presidente Zaia ha allungato o ha cercato di allungare le legislature solo per interessi personali. Grazie.
PRESIDENTE
Forniremo il verbale al Capogruppo, che lo ha chiesto.
Non vedo altre richieste di intervento.
Metto in votazione il
PDL n. 351 nel suo complesso.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Sull'ordine dei lavori, collega Corsi, prego.
Enrico CORSI (Liga Veneta per Salvini Premier)
Grazie.
Non so se questa sarà l'ultima seduta o se ci sarà anche martedì prossimo, ma vorrei approfittarne perché io sono tra coloro che non si ricandideranno per la nuova legislatura, per la dodicesima legislatura. Non entro nei tecnicismi politico-amministrativi, ma vorrei stemperare un po' il clima che si è creato oggi in questo Consiglio.
Questo mandato e mezzo, che mi ha portato a conoscere e a fare l'esperienza di Consigliere regionale, mi ha insegnato tante cose, sono uscito un po' dall'ambito della mia città di Verona e ho conosciuto maggiormente sia le cose belle che funzionano sia quelle che non funzionano anche a livello veneto.
Devo dire che mi ha reso orgoglioso partecipare a un Consiglio regionale che oggi rappresenta una delle migliori Amministrazioni a livello nazionale. Devo ringraziare una serie di persone, visto che il tempo non è infinito. Vorrei ringraziare, visto che sono stato Segretario della Prima Commissione Bilancio, soprattutto l'assessore Calzavara. L'assessore Calzavara ha dimostrato grande professionalità, soprattutto in questi cinque anni, nonostante le difficoltà economiche in cui si è venuta a trovare la Regione Veneto. Ringrazio tutto il suo staff, perché so benissimo che un Assessore funziona bene se ha anche un gruppo di lavoro efficiente e capace.
Vorrei ringraziare, ovviamente, il Presidente della mia Commissione, perché siamo sempre stati operativi, non è mai mancato il numero legale, c'è sempre stato scambio di idee e opinioni diverse, ma sempre in un ambiente fraterno, dove si è anche discusso e ragionato. Posso dire che è stato un grande Presidente, che ha rappresentato un'importante Commissione, come lo è la Prima.
Vorrei ringraziare i miei colleghi di maggioranza, perché ho trovato in tante persone un'alta professionalità, con l'esperienza che molti di voi in passato, da Sindaci, ex parlamentari o quant'altro, hanno avuto.
Vorrei ringraziare i miei due capigruppo, Villanova e Pan, perché anche oggi hanno saputo difendere in modo...
PRESIDENTE
Collega Corsi...
Enrico CORSI (Liga Veneta per Salvini Premier)
Chiudo.
Ringrazio, ovviamente, il Presidente Zaia. Vorrei fare anche un saluto alla minoranza, e chiudo. La minoranza avrebbe potuto usare strumenti anche peggiori, tipo jolly o quant'altro, invece si è comportata molto spesso, difendendo le proprie ragioni, anche in modo educato.
Ringrazio tutti e auguro buon lavoro a chi ci sarà dopo.
(Applausi)
PRESIDENTE
Grazie, collega Corsi.
Come accennavo, dobbiamo sospendere un attimo – per poco – perché la Prima Commissione deve riunirsi per rinominare il correlatore, dal momento che la collega Luisetto non è presente.
Sospendiamo, quindi, per cinque minuti per rinominare il correlatore sul PDL n. 350.
La Seduta è sospesa alle ore 18.24
La Seduta riprende alle ore 18.33
PRESIDENTE
Riprendiamo i lavori.
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PUNTO
8 |
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PROGETTO DI LEGGE DI INIZIATIVA DEI CONSIGLIERI CIAMBETTI, SANDONÀ, GIACOMIN E ZECCHINATO RELATIVA A "DISPOSIZIONE PER LA ULTRATTIVITÀ DELLE INIZIATIVE LEGISLATIVE IN MATERIA DI VARIAZIONE DELLE CIRCOSCRIZIONI COMUNALI". (PROGETTO DI LEGGE N. 350) INIZIO
Relazione della PRIMA Commissione Consiliare.
Relatrice: Consigliera Cavinato
Correlatrice: Consigliera Luisetto
PRESIDENTE
Chiedo al collega Sandonà di comunicarmi il nominativo del correlatore.
Luciano SANDONÀ (Lista Zaia)
La correlazione del PDL n. 350 passa, dalla collega Luisetto, alla collega Camani.
PRESIDENTE
L'avevo quasi intuito.
Passiamo alla relazione del PDL n. 350. Collega Cavinato, prego.
Elisa CAVINATO (Lista Zaia)
Buonasera, Presidente e colleghi.
Ricorre anche in questa legislatura la necessità di disporre per l'ultrattività ed evitare così la decadenza delle iniziative legislative in materia di variazione delle circoscrizioni comunali, depositate ed oggetto di determinazioni istruttorie da parte del Consiglio regionale e dei suoi organi e che, allo stato del relativo iter procedimentale, si ritiene possano non essere conclusi, con l'assunzione delle determinazioni finali di competenza del Consiglio regionale, nei termini per l'esercizio delle funzioni istituzionali del medesimo, e che quindi incorrerebbero nella decadenza di fine legislatura.
L'articolo 20, comma 4, della legge statutaria n. 1/2012 dispone, infatti, che gli unici progetti di legge che non decadono con la fine della legislatura sono quelli a iniziativa popolare.
Conseguentemente, nello stesso senso dispone il Regolamento del Consiglio regionale, che all'articolo 133, recante "Effetti della conclusione della legislatura", prevede, tra l'altro, che "Tutti i progetti di legge e gli altri atti il cui iter non si è perfezionato con la definitiva approvazione consiliare decadono alla conclusione della legislatura".
Con la disposizione in esame si vuole, quindi, salvaguardare questa particolare tipologia di iter legislativi che muovono da iniziative degli enti locali, con l'intento di riordinare i territori dei comuni e di migliorane l'organizzazione istituzionale e dei servizi, e che, se da un lato si sostanziano in un procedimento legislativo per la riserva di legge regionale prevista dall'articolo 133, secondo comma della Costituzione, dall'altro si articolano in una pluralità di subprocedimenti amministrativi, come individuati e definiti dalla
legge regionale 24 dicembre 1992, n. 25 , ivi compresa la procedura di referendum delle popolazioni interessate.
Quanto sopra atteso che la durata complessiva di tale iter e delle sue diverse fasi, nel caso di specie, se iniziato e proseguito in costanza di attuale legislatura, potrà venire a svilupparsi, in parte, anche a valere per legislatura successiva
Contestualmente, nel caso di specie, si presenta, inoltre, la necessità di considerare la proroga del termine per lo svolgimento del referendum delle popolazioni interessate al 31 gennaio 2026, derogando al termine ordinario del 31 ottobre fissato nella richiamata
legge regionale n. 25/1992 , atteso che, a normativa vigente e stante lo stato di avanzamento dei procedimenti in corso, si potrebbero determinare condizioni di non espletabilità del referendum delle popolazioni interessate nel termine del 31 ottobre previsto a legislazione vigente.
Grazie.
PRESIDENTE
Grazie a lei.
La parola alla correlatrice, la collega Camani.
Vanessa CAMANI (Partito Democratico Manildo Presidente)
A proposito dei provvedimenti che vanno a chiudere le legislature, oggi votiamo questa proposta sull'ultrattività delle iniziative legislative. È un documento che spesso si accompagna alla fine del mandato e che è finalizzato a indicare quali progetti di legge, attualmente ancora in iter e non ancora arrivati in Aula per l'approvazione, manterranno i loro effetti anche nella legislatura futura. È ovviamente un fatto eccezionale perché, come sapete, quando finisce la legislatura, tutti i provvedimenti che non sono stati approvati dall'Aula perdono efficacia. Con questo provvedimento, invece, noi proviamo a consentire ad alcuni progetti di legge avviati in questa legislatura di proseguire il proprio iter. In particolar modo, questo progetto di legge riguarda alcune variazioni delle circoscrizioni comunali, infatti si tratta di una deroga alla norma regolamentare, che, da un certo punto di vista, trovano sul piano tecnico giustificazione nella volontà e nella necessità di accompagnare e agevolare il riordino del territorio e il processo che ne consegue.
Noi sappiamo che la Regione del Veneto si è data da tempo l'obiettivo di ridurre, in particolar modo nell'ultimo Piano territoriale, si dice entro il 2030, il numero dei Comuni, provando a passare dagli attuali 560 a un numero un po' più normale ‒ diciamo così ‒ quantificato attorno ai 500. Da anni sosteniamo che questa Regione abbia troppi Comuni e troppi piccoli Comuni. La Regione del Veneto, come Istituzione, è impegnata in questo percorso.
Rimane, però, quello dei 500 Comuni, oggettivamente un traguardo ancora distante, che molto spesso ha visto, proprio in questa legislatura, questo Consiglio regionale prendere decisioni apparentemente in contrasto con quanto scritto all'interno dello stesso Piano di riordino territoriale discusso in Commissione e in Aula. Cito, giusto per ricordare le tante belle cose che abbiamo fatto in questa legislatura, gli scambi di territori che abbiamo visto nei Comuni a nord e anche l'esclusione di Comuni che chiedevano di poter allargare percorsi di fusione.
È bene ricordare il caso di Ponso, che avrebbe voluto essere allargato nel processo di fusione tra Carceri e un altro Comune della Provincia. Vighizzolo d'Este. Grazie, Presidente Soranzo, ma anche la vicenda, dal nostro punto di vista, molto seria tra Arsiero e Laghi: anziché intraprendere, su sollecitazione della Giunta, un percorso di fusione che avrebbe davvero aiutato il più piccolo Comune del Veneto a essere un po' meno piccolo, si è accettato, invece, uno scambio di territori, con l'obiettivo di far godere dei fondi di confine a entrambi i Comuni, anziché a uno solo.
Questo lo dico perché, pur essendo ‒ come sempre abbiamo dichiarato ‒ d'accordo con la volontà, dichiarata solo sulla carta, di ridurre il numero degli enti locali di questa Regione, perché ormai la dimensione dei Comuni è diventata ufficialmente una delle leve per la competitività tra i territori, è ormai risaputo che i Comuni troppo piccoli non sono in grado o sono in grado di soddisfare meno bene i bisogni della propria popolazione. Annunciamo la volontà di voler ridurre il numero dei Comuni, ma nei fatti, almeno per quanto abbiamo visto in questa legislatura, non sempre a questa intenzione del legislatore è corrisposta una coerenza nell'attività legislativa.
Anche su questo provvedimento in particolare avanziamo alcune perplessità proprio per i casi specifici rispetto ai quali ci si chiede di prolungare l'efficacia dei provvedimenti. Il progetto di legge che oggi stiamo discutendo riguarda due fronti, come ben sa, assessore Calzavara: da un lato, la variazione della circoscrizione che interessa i Comuni di Vigonza e la frazione di San Vito di Noventa Padovana, in Provincia di Padova; dall'altro, forse in maniera più rilevante, il processo di fusione tra i Comuni di Castegnero e Nanto, in Provincia di Vicenza.
Parto da quest'ultimo caso perché credo sia quello meno discutibile sotto il profilo istituzionale e soprattutto politico. I Comuni di Castegnero e Nanto, due Comuni della Provincia Berica, avevano già esperito un tentativo di fusione con Longare nel 2018; in questi anni hanno ripreso quel cammino, quel percorso, con una convinzione rinnovata. Con circa 3.000 abitanti ciascuno, Nanto e Castegnero sono due realtà che, attraverso la fusione, possono tentare o ambire di creare un ente locale più solido, da circa 6.000 abitanti, capace di garantire un'Amministrazione più efficiente e rispondere, dunque, meglio ai bisogni della cittadinanza.
Durante il percorso di approfondimento in Prima Commissione abbiamo audito i rappresentanti, i Sindaci di questi due Comuni. Vi è stata un'ampissima, anzi unanime condivisione rispetto ai benefìci che a questi Comuni potranno arrivare dal processo di fusione: certamente la possibilità di accedere a tutti quei finanziamenti statali e regionali, che rappresentano un incentivo concreto per i Comuni per processi di fusione; la possibilità di creare un'Amministrazione comunale di una dimensione tale da poter accedere e sfruttare quelle economie di scala, soprattutto in ambito di servizi da erogare e del personale amministrativo, che certamente rappresenta un punto di forza dei percorsi di fusione; in generale, il rafforzamento di una capacità organizzativa, con ricadute positive direttamente sulla capacità di offrire prestazioni e servizi ai loro cittadini.
Rispetto a questa vicenda non è meno importante l'aspetto legato al referendum consultivo, che noi sappiamo essere un elemento imprescindibile in tutti i processi di fusione. L'attuale normativa prevede che, nei casi in cui uno dei Comuni coinvolti si avvicini alla conclusione del proprio mandato amministrativo, il referendum debba svolgersi entro il 31 ottobre. Il progetto di legge, di cui noi oggi dovremmo ratificare l'ultrattività, prevede, invece, una deroga a questo principio, spostando al 31 gennaio 2026 questo termine. Questa previsione consentirebbe di far coincidere la consultazione con altre elezioni, semplificando l'organizzazione e favorendo, al tempo stesso, quel processo di partecipazione che tante volte ha messo a rischio la buona riuscita delle consultazioni referendarie sui processi di fusione.
Questa richiesta ‒ quella della fusione e quella di prorogare la data per la validità del provvedimento ‒ l'hanno avanzata entrambi i Sindaci rispetto a proposte votate all'unanimità da entrambi i Consigli comunali, che noi crediamo utile accogliere e anche rafforzare votando a favore dell'ultrattività di questa previsione.
Per quanto riguarda questi due Comuni in Provincia di Vicenza, Nanto e Castegnero, l'ultrattività diventa, dunque, necessaria, risponde a un'esigenza reale e noi che crediamo vada nella direzione giusta, perché non soltanto assicura continuità agli iter amministrativi già avviati, ma ci consente anche sul piano politico di sostenere concretamente le volontà che le due comunità, attraverso l'espressione dei propri Consigli comunali, hanno sostenuto, scegliendo di unirsi all'unanimità dei Consigli comunali, superando qualsiasi logica campanilistica, che molto spesso non riesce a far premiare questi processi.
Non possiamo, però, affrontare questa discussione – e speriamo di poterlo fare con il tempo che serve – esimendoci dall'esprimere due parole anche sull'altro oggetto del provvedimento, cioè la vicenda che ha visto coinvolti due Comuni in provincia di Padova, Noventa Padovana, San Vito e Vigonza. La richiesta che questi Comuni hanno rivolto al Consiglio regionale è quella di riaggregare la frazione di San Vito spostandola dal Comune di Vigonza al Comune di Noventa Padovana. Questo è un procedimento su cui abbiamo già molto discusso sia in Commissione che in Consiglio regionale, che ha già visto il protagonismo del Consiglio regionale riconoscendo, con la delibera di meritevolezza, l'individuazione della popolazione interessata, proposta che è stata licenziata a maggioranza da quest'Aula.
La condizione particolare di questa richiesta di spostamento di territorio è proprio il fatto che ci siamo posti quale dovesse essere la popolazione di riferimento da interpellare attraverso lo strumento del referendum consultivo: sono due i Comuni coinvolti, uno che dovrebbe cedere e uno che dovrebbe accogliere, ma la richiesta che ci è arrivata dal territorio era quella di limitare la popolazione a cui rivolgere il quesito referendario.
Le finalità per le quali sono state poste questo tipo di questioni credo siano evidenti all'Aula: da un lato, evitare che la poca partecipazione dei cittadini potesse invalidare il percorso consultivo; dall'altro lato, spingere molto sull'esito stesso, condizionare, dal nostro punto di vista, o rischiare di condizionare l'esito del procedimento stesso.
Il fatto che questa delibera di meritevolezza non sia stata assunta all'unanimità da quest'Aula dà il segnale di come già in quella decisione di meritevolezza ci sia stato un principio di discrezionalità attraverso il quale l'Aula si è divisa nelle valutazioni di merito rispetto a questo aspetto. Non a caso, quel provvedimento che a maggioranza è stato licenziato dall'Aula è diventato oggetto di un ricorso al Capo dello Stato, trasposto poi, su richiesta della Regione, di fronte al TAR, per il quale, peraltro, la Regione intende costituirsi in giudizio per difendere il provvedimento assunto.
Quindi, in questo momento stiamo votando l'ultrattività di un provvedimento rispetto al quale, dal nostro punto di vista, la decisione di meritevolezza, che dovrebbe essere una decisione che va oltre le valutazioni di tipo politico, è stata assunta a maggioranza, quindi, dal nostro punto di vista, in maniera eccessivamente discrezionale, rispetto a un intervento di cambio di circoscrizione, che non è stato votato all'unanimità da entrambi i Consigli comunali. Quindi, anche sotto il profilo della rappresentanza territoriale abbiamo qualche perplessità sulla volontà dei cittadini, almeno per come si è espressa dentro i Consigli comunali, producendo un atto che è stato oggetto di ricorso al Consiglio di Stato e oggi davanti al TAR, quindi un provvedimento sulla cui idoneità c'è in questo momento una pendenza di giudizio.
Tutte queste ragioni ci portano a suggerire a questo Consiglio regionale, per questo singolo caso, di evitare di ricorrere all'istituto dell'ultrattività, che certamente è un provvedimento non dovuto, possibile, proprio perché questo percorso è stato fortemente condizionato dalla volontà dei primi cittadini, che non hanno sempre in maniera compiuta tenuto conto della pluralità delle opinioni rispetto a questo tema.
Se già dal nostro punto di vista è stata una forzatura spingere su quel giudizio di meritevolezza senza aver condiviso, sul piano generale, all'unanimità, dentro il Consiglio regionale, la valutazione sulla meritevolezza di quel provvedimento, permanendo ‒ oggi come allora ‒ tutte le nostre perplessità rispetto all'individuazione della popolazione interessata, tant'è che alla fine individuammo quella soluzione perché ci sembrava quella meno peggiore o quella più difendibile, si diceva in Commissione, di fronte a un eventuale ricorso, abbiamo un ricorso presentato dai cittadini, rispetto al quale non è dato sapere quale sarà l'esito, tutti questi elementi ci portano ad avanzare la richiesta di evitare di concedere l'ultrattività anche a questo tipo di procedimento, tenendo conto che la non concessione dell'ultrattività non implica l'improcedibilità per questo tipo di richiesta, qualora la prossima legislatura, il prossimo Consiglio regionale ritenga necessario tornare su questo punto.
Vado a chiudere, colleghe e colleghi. Quando noi votiamo l'ultrattività stiamo dicendo che delle decisioni che questo Consiglio regionale ha preso devono valere anche per il Consiglio regionale successivo. In altre parole, noi stiamo dicendo che siamo talmente convinti della scelta che abbiamo preso al punto da derogare al principio che ogni fine legislatura perdono efficacia gli atti o le proposte di atti depositati. È un meccanismo tecnico, per alcuni provvedimenti, ma che ha in sé una fortissima valenza politica e istituzionale.
Chiudo, Presidente. Dal nostro punto di vista, mentre sul caso dei Comuni in Provincia di Vicenza è indiscutibile la volontà comune dei Consigli comunali, l'unanimità del Consiglio regionale, l'opportunità di un processo di fusione tra due piccoli Comuni, quindi credo che ci possiamo assumere, rispetto a questo caso, la responsabilità istituzionale di obbligare alle decisioni di questa legislatura anche il futuro Consiglio regionale, rispetto all'altro caso, proprio per tutti gli elementi di discrezionalità che ho provato brevemente a riassumere, ma che in realtà hanno costellato tutto il dibattito in Aula e in Commissione degli ultimi mesi svariate volte, riterremmo indispensabile un supplemento di riflessione, chiedendo al Consiglio regionale di valutare di evitare su quel provvedimento di adottare questo tipo di deroga, che ‒ ripeto ‒ è molto pesante sul piano legislativo.
Grazie, Presidente.
PRESIDENTE
Grazie a lei.
Abbiamo finito con le relazioni sul PDL n. 350.
Come concordato con i Capigruppo, sospendiamo qui la seduta. Domani non c'è la prosecuzione che era stata eventualmente prevista.
Ci ritroviamo martedì 7, alle ore 10.30, per proseguire i lavori sul PDL n. 350.
Grazie, colleghi. La seduta è tolta.
La Seduta termina alle ore 18.52
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Il Consigliere segretario
Erika BALDIN
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Il Presidente
Roberto CIAMBETTI
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Resoconto stenotipico a cura di:
Cedat 85
Revisione e coordinamento testo a cura di:
Maria Concetta Miccoli
Elaborazione testo a cura di:
Maria Concetta Miccoli
PROCESSO VERBALE
SEDUTA PUBBLICA N. 193
SEDUTA PUBBLICA N. 193
MARTEDì 30 SETTEMBRE 2025
PRESIDENZA
PRESIDENTE ROBERTO CIAMBETTI
VICEPRESIDENTE ENOCH SORANZO
PROCESSO VERBALE REDATTO A CURA DELL'UNITà ASSEMBLEA
INDICE
Processo verbale della 193ª seduta pubblica – martedì 30 settembre 2025
Processo verbale della 193ª seduta pubblica – martedì 30 settembre 2025
- Approvazione verbali delle sedute precedenti
- Comunicazioni della Presidenza del Consiglio
- Interrogazioni e interpellanze
- Bilancio di previsione finanziario 2026-2027-2028 del Consiglio regionale. (Proposta di deliberazione amministrativa n. 102) APPROVATA (Deliberazione n. 62/2025)
- Disegno di legge relativo a "Autorizzazione all'esercizio provvisorio del bilancio di previsione per l'anno 2026" (Progetto di legge n. 351) APPROVATO (Deliberazione legislativa n. 25/2025)
- Progetto di legge di iniziativa dei consiglieri Ciambetti, Sandonà, Giacomin e Zecchinato relativa a "Disposizione per la ultrattività delle iniziative legislative in materia di variazione delle circoscrizioni comunali". (Progetto di legge n. 350) INIZIO
- Votazioni ai sensi dell'articolo 50 comma 4 dello Statuto.
La seduta si svolge a Venezia in Palazzo Ferro-Fini, sede del Consiglio regionale, secondo le modalità ordinarie.
I lavori si svolgono sulla base dell'ordine del giorno prot. n. 12889 del 25 settembre 2025.
Il Presidente CIAMBETTI, alle ore 10.31, comunica che l'inizio della seduta è rinviato alle ore 11.00 e alle ore 11.00 rinvia ulteriormente alle ore 11.15.
Assume la presidenza il Presidente Roberto Ciambetti.
Il PRESIDENTE dichiara aperta la seduta alle ore 11.18.
Assume le funzioni di Consigliere segretario la consigliera Erika Baldin.
Punto n. 1) all'ordine del giorno
I lavori si svolgono sulla base dell'ordine del giorno prot. n. 12889 del 25 settembre 2025.
Il Presidente CIAMBETTI, alle ore 10.31, comunica che l'inizio della seduta è rinviato alle ore 11.00 e alle ore 11.00 rinvia ulteriormente alle ore 11.15.
Assume la presidenza il Presidente Roberto Ciambetti.
Il PRESIDENTE dichiara aperta la seduta alle ore 11.18.
Assume le funzioni di Consigliere segretario la consigliera Erika Baldin.
Punto n. 1) all'ordine del giorno
Approvazione verbali delle sedute precedenti [RESOCONTO]
Il PRESIDENTE, poiché nessun consigliere chiede di fare osservazioni, dichiara che si intende approvato il processo verbale della 192a seduta pubblica di martedì 23 settembre 2025.
Punto n. 2) all'ordine del giorno
Comunicazioni della Presidenza del Consiglio [RESOCONTO]
Il PRESIDENTE comunica i congedi del Presidente della Giunta regionale Zaia e dei consiglieri Rizzotto, Sponda e Valdegamberi.
La consigliera Camani (Partito Democratico Manildo Presidente) interviene sull'ordine dei lavori per chiedere la presenza del Presidente della Giunta regionale in relazione alla trattazione del pdl n. 351 relativo alla "Autorizzazione all'esercizio provvisorio del bilancio di previsione per l'anno 2026", rammentando la richiesta inoltrata a firma dei Presidenti dei Gruppi consiliari di minoranza. Chiede, a tal proposito, la sospensione della seduta.
Il PRESIDENTE, rilevato che l'ordine del giorno trasmesso con la convocazione prevede, prima della trattazione del pdl n. 351, lo svolgimento di altri punti, dispone di proseguire regolarmente con la seduta.
Punto n. 3) all'ordine del giorno
Interrogazioni e interpellanze [RESOCONTO]
Ai sensi dell'art. 114, comma 3 del Regolamento l'elenco delle interrogazioni e delle interpellanze, allegato alla Convocazione, è dato per letto.
Punto n. 4) all'ordine del giorno
Risposte della Giunta regionale alle interrogazioni e interpellanze
n. 572 del 04.08.2025
presentata dalla consigliera Camani
"Ordinanza del Comune di Monselice (PD) contro le infestazioni di nysius cymoides "Falsa cimice". La Giunta regionale è a conoscenza di tale problema?"
La consigliera Camani rinuncia alla risposta in Aula all'Interrogazione a risposta immediata n. 572.
Il PRESIDENTE dispone l'invio della risposta all'interrogazione a domicilio della consigliera Camani.
I consiglieri di minoranza escono dall'Aula e abbandonano la seduta con l'eccezione della Vicepresidente Francesca Zottis.
Assume le funzioni di Consigliere segretario il consigliere Tommaso Razzolini.
Punto 6) all'ordine del giorno
Bilancio di previsione finanziario 2026-2027-2028 del Consiglio regionale. (Proposta di deliberazione amministrativa n. 102) APPROVATA (Deliberazione n. 62/2025) [RESOCONTO]
La consigliera Zottis (Partito Democratico Manildo Presidente) svolge la relazione illustrativa per conto dell'Ufficio di presidenza.
Il PRESIDENTE pone in votazione, col sistema elettronico in modalità telematica, la proposta di deliberazione amministrativa n. 102.
Il Consiglio approva
Punto 7) all'ordine del giorno
Disegno di legge relativo a "Autorizzazione all'esercizio provvisorio del bilancio di previsione per l'anno 2026" (Progetto di legge n. 351) APPROVATO (Deliberazione legislativa n. 25/2025) [RESOCONTO]
Interviene il consigliere Sandonà (Lista Zaia) che svolge la relazione di maggioranza per conto della Prima Commissione consiliare.
Il PRESIDENTE interrompe la seduta consiliare e dà luogo alla riunione della Conferenza dei Presidenti dei gruppi consiliari per organizzare i lavori della giornata, stante l'assenza del correlatore del punto in trattazione.
La seduta è sospesa alle ore 11.36.
La seduta riprende alle ore 12.07.
Il PRESIDENTE, illustrato quanto concordato in Conferenza dei Presidenti dei gruppi consiliari, dispone la sospensione della seduta con ripresa prevista al pomeriggio, alle ore 14.30, in attesa del rientro in Aula del correlatore del punto in trattazione. In caso di ulteriore assenza del correlatore, sarà dato seguito ai lavori con lo svolgimento del punto in esame.
Per ottimizzazione del tempo a disposizione, Il PRESIDENTE dà facoltà alle Commissioni consiliari che ne avevano fatto richiesta di riunirsi per i rispettivi lavori.
La seduta è sospesa alle ore 12.08.
La seduta riprende alle ore 14.40.
La consigliera Camani (Partito Democratico Manildo Presidente) svolge la relazione di minoranza per conto della Prima Commissione consiliare.
Durante l'intervento della consigliera Camani assume la presidenza il Vicepresidente Enoch Soranzo.
In discussione generale intervengono i consiglieri Ostanel (Il Veneto che Vogliamo), Baldin (Movimento 5 Stelle), Montanariello (Partito Democratico Veneto).
Durante l'intervento del consigliere Montanariello assume la presidenza il Presidente Roberto Ciambetti.
In discussione generale interviene il consigliere Masolo (Alleanza Verdi e Sinistra).
La seduta è sospesa alle ore 16.38 per tumulto.
La seduta riprende alle ore 16.38.
In discussione generale intervengono i consiglieri Masolo (Alleanza Verdi e Sinistra) che prosegue il suo intervento, Luisetto (Partito Democratico Manildo Presidente), Bigon (Partito Democratico Manildo Presidente), Lorenzoni (Gruppo Misto) e Zanoni (Alleanza Verdi e Sinistra).
Il PRESIDENTE dichiara chiusa la discussione generale.
Interviene l'assessore Calzavara in sede di replica.
Interviene la consigliera Camani (Partito Democratico Manildo Presidente) in replica all'assessore Calzavara.
Si passa all'esame dell'articolato.
Gli articoli 1 e 2, posti in votazione separatamente col sistema elettronico in modalità telematica, sono approvati nel testo presentato dalla Commissione consiliare competente.
In dichiarazione di voto finale sul PDL n. 351 interviene il consigliere Villanova (Lista Zaia).
La consigliera Camani (Partito Democratico Manildo Presidente) interviene per fatto personale.
In dichiarazione di voto intervengono i consiglieri Venturini (Forza Italia - Berlusconi - Autonomia per il Veneto), Pan (Liga Veneta per Salvini Premier).
Il PRESIDENTE richiama il consigliere Zanoni ai sensi dell'articolo 79, comma 1 del Regolamento.
In dichiarazione di voto intervengono i consiglieri Pan (Liga Veneta per Salvini Premier), che prosegue il suo intervento, Lorenzoni (Gruppo Misto), Camani (Partito Democratico Manildo Presidente), Pavanetto (Fratelli d'Italia - Giorgia Meloni) e l'assessore Calzavara.
Il consigliere Pan (Liga Veneta per Salvini Premier) interviene per fatto personale.
Il PRESIDENTE pone in votazione, col sistema elettronico in modalità telematica, il progetto di legge n. 351 nel suo complesso.
Il Consiglio approva.
Il consigliere Corsi (Liga Veneta per Salvini Premier) interviene sull'ordine dei lavori.
Il PRESIDENTE, in assenza della consigliera Luisetto, sospende la seduta per consentire all'Ufficio di presidenza della Prima Commissione consiliare di riunirsi e nominare il nuovo correlatore del progetto di legge n. 350.
La seduta è sospesa alle ore 18.24.
La seduta riprende alle ore 18.33.
Punto 8) all'ordine del giorno
Progetto di legge di iniziativa dei consiglieri Ciambetti, Sandonà, Giacomin e Zecchinato relativa a "Disposizione per la ultrattività delle iniziative legislative in materia di variazione delle circoscrizioni comunali". (Progetto di legge n. 350) INIZIO [RESOCONTO]
Il consigliere Sandonà (Lista Zaia) comunica che la correlazione del progetto di legge n. 350 è affidata alla consigliera Camani in sostituzione della consigliera Luisetto.
Intervengono le consigliere Cavinato (Lista Zaia), che svolge la relazione di maggioranza per conto della Prima Commissione consiliare, e Camani (Partito Democratico Manildo Presidente) svolge la relazione di minoranza per conto della Prima Commissione consiliare.
Il PRESIDENTE, come concordato in sede di Conferenza dei Presidenti dei gruppi consiliari, sospende la seduta.
Il PRESIDENTE dichiara chiusa la seduta.
Il Consiglio regionale è convocato martedì 7 ottobre 2025, alle ore 10.30, per la prosecuzione dei lavori sul progetto di legge n. 350.
La seduta termina alle ore 18.52.
Votazioni ai sensi dell'articolo 50 comma 4 dello Statuto.
Votazione aperta per il punto:
PDA n. 102
Bilancio di previsione finanziario 2026-2027-2028 del Consiglio regionale.
Effettuata la votazione si hanno i seguenti risultati:
Consiglieri presenti: 33
Votanti: 33
Favorevoli: 33
Contrari: 0
Astenuti: 0
Non Votanti: 0
Quorum: Semplice 1/2 + 1
Esito: APPROVATA
PDA n. 102
Bilancio di previsione finanziario 2026-2027-2028 del Consiglio regionale.
Effettuata la votazione si hanno i seguenti risultati:
Consiglieri presenti: 33
Votanti: 33
Favorevoli: 33
Contrari: 0
Astenuti: 0
Non Votanti: 0
Quorum: Semplice 1/2 + 1
Esito: APPROVATA
Presenti:
Andreoli Marco, Barbisan Fabiano, Bisaglia Simona, Boron Fabrizio, Bozza Alberto, Cavinato Elisa, Cecchellero Andrea, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Cestaro Silvia, Ciambetti Roberto, Corsi Enrico, Dolfin Marco, Favero Marzio, Gerolimetto Nazzareno, Maino Silvia, Michieletto Gabriele, Pan Giuseppe, Pavanetto Lucas, Piccinini Tomas, Possamai Gianpiero, Puppato Giovanni, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Sandonà Luciano, Scatto Francesca, Soranzo Enoch, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zecchinato Marco, Zottis Francesca
Votanti:
Andreoli Marco, Barbisan Fabiano, Bisaglia Simona, Boron Fabrizio, Bozza Alberto, Cavinato Elisa, Cecchellero Andrea, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Cestaro Silvia, Ciambetti Roberto, Corsi Enrico, Dolfin Marco, Favero Marzio, Gerolimetto Nazzareno, Maino Silvia, Michieletto Gabriele, Pan Giuseppe, Pavanetto Lucas, Piccinini Tomas, Possamai Gianpiero, Puppato Giovanni, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Sandonà Luciano, Scatto Francesca, Soranzo Enoch, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zecchinato Marco, Zottis Francesca
Assenti:
Baldin Erika, Bet Roberto, Bigon Annamaria, Brescacin Sonia, Camani Vanessa, Casali Stefano, Formaggio Joe, Giacomin Stefano, Lorenzoni Arturo, Luisetto Chiara, Masolo Renzo, Montanariello Jonatan, Ostanel Elena, Rizzotto Silvia, Sponda Alessandra, Valdegamberi Stefano, Zaia Luca, Zanoni Andrea
Non Votanti:
NESSUN NON VOTANTE
Favorevoli:
Andreoli Marco, Barbisan Fabiano, Bisaglia Simona, Boron Fabrizio, Bozza Alberto, Cavinato Elisa, Cecchellero Andrea, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Cestaro Silvia, Ciambetti Roberto, Corsi Enrico, Dolfin Marco, Favero Marzio, Gerolimetto Nazzareno, Maino Silvia, Michieletto Gabriele, Pan Giuseppe, Pavanetto Lucas, Piccinini Tomas, Possamai Gianpiero, Puppato Giovanni, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Sandonà Luciano, Scatto Francesca, Soranzo Enoch, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zecchinato Marco, Zottis Francesca
Contrari:
NESSUN CONTRARIO
Astenuti:
NESSUN ASTENUTO
Andreoli Marco, Barbisan Fabiano, Bisaglia Simona, Boron Fabrizio, Bozza Alberto, Cavinato Elisa, Cecchellero Andrea, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Cestaro Silvia, Ciambetti Roberto, Corsi Enrico, Dolfin Marco, Favero Marzio, Gerolimetto Nazzareno, Maino Silvia, Michieletto Gabriele, Pan Giuseppe, Pavanetto Lucas, Piccinini Tomas, Possamai Gianpiero, Puppato Giovanni, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Sandonà Luciano, Scatto Francesca, Soranzo Enoch, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zecchinato Marco, Zottis Francesca
Votanti:
Andreoli Marco, Barbisan Fabiano, Bisaglia Simona, Boron Fabrizio, Bozza Alberto, Cavinato Elisa, Cecchellero Andrea, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Cestaro Silvia, Ciambetti Roberto, Corsi Enrico, Dolfin Marco, Favero Marzio, Gerolimetto Nazzareno, Maino Silvia, Michieletto Gabriele, Pan Giuseppe, Pavanetto Lucas, Piccinini Tomas, Possamai Gianpiero, Puppato Giovanni, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Sandonà Luciano, Scatto Francesca, Soranzo Enoch, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zecchinato Marco, Zottis Francesca
Assenti:
Baldin Erika, Bet Roberto, Bigon Annamaria, Brescacin Sonia, Camani Vanessa, Casali Stefano, Formaggio Joe, Giacomin Stefano, Lorenzoni Arturo, Luisetto Chiara, Masolo Renzo, Montanariello Jonatan, Ostanel Elena, Rizzotto Silvia, Sponda Alessandra, Valdegamberi Stefano, Zaia Luca, Zanoni Andrea
Non Votanti:
NESSUN NON VOTANTE
Favorevoli:
Andreoli Marco, Barbisan Fabiano, Bisaglia Simona, Boron Fabrizio, Bozza Alberto, Cavinato Elisa, Cecchellero Andrea, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Cestaro Silvia, Ciambetti Roberto, Corsi Enrico, Dolfin Marco, Favero Marzio, Gerolimetto Nazzareno, Maino Silvia, Michieletto Gabriele, Pan Giuseppe, Pavanetto Lucas, Piccinini Tomas, Possamai Gianpiero, Puppato Giovanni, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Sandonà Luciano, Scatto Francesca, Soranzo Enoch, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zecchinato Marco, Zottis Francesca
Contrari:
NESSUN CONTRARIO
Astenuti:
NESSUN ASTENUTO
Votazione aperta per il punto:
PDL n. 351 - ART. 1
Effettuata la votazione si hanno i seguenti risultati:
Consiglieri presenti: 41
Votanti: 41
Favorevoli: 34
Contrari: 7
Astenuti: 0
Non Votanti: 0
Quorum: Semplice 1/2 + 1
Esito: APPROVATA
PDL n. 351 - ART. 1
Effettuata la votazione si hanno i seguenti risultati:
Consiglieri presenti: 41
Votanti: 41
Favorevoli: 34
Contrari: 7
Astenuti: 0
Non Votanti: 0
Quorum: Semplice 1/2 + 1
Esito: APPROVATA
Presenti:
Andreoli Marco, Baldin Erika, Barbisan Fabiano, Bet Roberto, Bigon Annamaria, Bisaglia Simona, Bozza Alberto, Brescacin Sonia, Camani Vanessa, Cavinato Elisa, Cecchellero Andrea, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Cestaro Silvia, Ciambetti Roberto, Corsi Enrico, Dolfin Marco, Favero Marzio, Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Lorenzoni Arturo, Maino Silvia, Masolo Renzo, Michieletto Gabriele, Ostanel Elena, Pan Giuseppe, Pavanetto Lucas, Piccinini Tomas, Possamai Gianpiero, Puppato Giovanni, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Sandonà Luciano, Scatto Francesca, Soranzo Enoch, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zanoni Andrea, Zecchinato Marco
Votanti:
Andreoli Marco, Baldin Erika, Barbisan Fabiano, Bet Roberto, Bigon Annamaria, Bisaglia Simona, Bozza Alberto, Brescacin Sonia, Camani Vanessa, Cavinato Elisa, Cecchellero Andrea, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Cestaro Silvia, Ciambetti Roberto, Corsi Enrico, Dolfin Marco, Favero Marzio, Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Lorenzoni Arturo, Maino Silvia, Masolo Renzo, Michieletto Gabriele, Ostanel Elena, Pan Giuseppe, Pavanetto Lucas, Piccinini Tomas, Possamai Gianpiero, Puppato Giovanni, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Sandonà Luciano, Scatto Francesca, Soranzo Enoch, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zanoni Andrea, Zecchinato Marco
Assenti:
Boron Fabrizio, Casali Stefano, Formaggio Joe, Luisetto Chiara, Montanariello Jonatan, Rizzotto Silvia, Sponda Alessandra, Valdegamberi Stefano, Zaia Luca, Zottis Francesca
Non Votanti:
NESSUN NON VOTANTE
Favorevoli:
Andreoli Marco, Barbisan Fabiano, Bet Roberto, Bisaglia Simona, Bozza Alberto, Brescacin Sonia, Cavinato Elisa, Cecchellero Andrea, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Cestaro Silvia, Ciambetti Roberto, Corsi Enrico, Dolfin Marco, Favero Marzio, Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Maino Silvia, Michieletto Gabriele, Pan Giuseppe, Pavanetto Lucas, Piccinini Tomas, Possamai Gianpiero, Puppato Giovanni, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Sandonà Luciano, Scatto Francesca, Soranzo Enoch, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zecchinato Marco
Contrari:
Baldin Erika, Bigon Annamaria, Camani Vanessa, Lorenzoni Arturo, Masolo Renzo, Ostanel Elena, Zanoni Andrea
Astenuti:
NESSUN ASTENUTO
Andreoli Marco, Baldin Erika, Barbisan Fabiano, Bet Roberto, Bigon Annamaria, Bisaglia Simona, Bozza Alberto, Brescacin Sonia, Camani Vanessa, Cavinato Elisa, Cecchellero Andrea, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Cestaro Silvia, Ciambetti Roberto, Corsi Enrico, Dolfin Marco, Favero Marzio, Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Lorenzoni Arturo, Maino Silvia, Masolo Renzo, Michieletto Gabriele, Ostanel Elena, Pan Giuseppe, Pavanetto Lucas, Piccinini Tomas, Possamai Gianpiero, Puppato Giovanni, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Sandonà Luciano, Scatto Francesca, Soranzo Enoch, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zanoni Andrea, Zecchinato Marco
Votanti:
Andreoli Marco, Baldin Erika, Barbisan Fabiano, Bet Roberto, Bigon Annamaria, Bisaglia Simona, Bozza Alberto, Brescacin Sonia, Camani Vanessa, Cavinato Elisa, Cecchellero Andrea, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Cestaro Silvia, Ciambetti Roberto, Corsi Enrico, Dolfin Marco, Favero Marzio, Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Lorenzoni Arturo, Maino Silvia, Masolo Renzo, Michieletto Gabriele, Ostanel Elena, Pan Giuseppe, Pavanetto Lucas, Piccinini Tomas, Possamai Gianpiero, Puppato Giovanni, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Sandonà Luciano, Scatto Francesca, Soranzo Enoch, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zanoni Andrea, Zecchinato Marco
Assenti:
Boron Fabrizio, Casali Stefano, Formaggio Joe, Luisetto Chiara, Montanariello Jonatan, Rizzotto Silvia, Sponda Alessandra, Valdegamberi Stefano, Zaia Luca, Zottis Francesca
Non Votanti:
NESSUN NON VOTANTE
Favorevoli:
Andreoli Marco, Barbisan Fabiano, Bet Roberto, Bisaglia Simona, Bozza Alberto, Brescacin Sonia, Cavinato Elisa, Cecchellero Andrea, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Cestaro Silvia, Ciambetti Roberto, Corsi Enrico, Dolfin Marco, Favero Marzio, Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Maino Silvia, Michieletto Gabriele, Pan Giuseppe, Pavanetto Lucas, Piccinini Tomas, Possamai Gianpiero, Puppato Giovanni, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Sandonà Luciano, Scatto Francesca, Soranzo Enoch, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zecchinato Marco
Contrari:
Baldin Erika, Bigon Annamaria, Camani Vanessa, Lorenzoni Arturo, Masolo Renzo, Ostanel Elena, Zanoni Andrea
Astenuti:
NESSUN ASTENUTO
Votazione aperta per il punto:
PDL n. 351 - ART. 2
Effettuata la votazione si hanno i seguenti risultati:
Consiglieri presenti: 40
Votanti: 40
Favorevoli: 33
Contrari: 7
Astenuti: 0
Non Votanti: 0
Quorum: Semplice 1/2 + 1
Esito: APPROVATA
PDL n. 351 - ART. 2
Effettuata la votazione si hanno i seguenti risultati:
Consiglieri presenti: 40
Votanti: 40
Favorevoli: 33
Contrari: 7
Astenuti: 0
Non Votanti: 0
Quorum: Semplice 1/2 + 1
Esito: APPROVATA
Presenti:
Andreoli Marco, Baldin Erika, Barbisan Fabiano, Bet Roberto, Bigon Annamaria, Bisaglia Simona, Bozza Alberto, Brescacin Sonia, Camani Vanessa, Cavinato Elisa, Cecchellero Andrea, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestaro Silvia, Ciambetti Roberto, Corsi Enrico, Dolfin Marco, Favero Marzio, Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Lorenzoni Arturo, Maino Silvia, Masolo Renzo, Michieletto Gabriele, Ostanel Elena, Pan Giuseppe, Pavanetto Lucas, Piccinini Tomas, Possamai Gianpiero, Puppato Giovanni, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Sandonà Luciano, Scatto Francesca, Soranzo Enoch, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zanoni Andrea, Zecchinato Marco
Votanti:
Andreoli Marco, Baldin Erika, Barbisan Fabiano, Bet Roberto, Bigon Annamaria, Bisaglia Simona, Bozza Alberto, Brescacin Sonia, Camani Vanessa, Cavinato Elisa, Cecchellero Andrea, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestaro Silvia, Ciambetti Roberto, Corsi Enrico, Dolfin Marco, Favero Marzio, Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Lorenzoni Arturo, Maino Silvia, Masolo Renzo, Michieletto Gabriele, Ostanel Elena, Pan Giuseppe, Pavanetto Lucas, Piccinini Tomas, Possamai Gianpiero, Puppato Giovanni, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Sandonà Luciano, Scatto Francesca, Soranzo Enoch, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zanoni Andrea, Zecchinato Marco
Assenti:
Boron Fabrizio, Casali Stefano, Cestari Laura, Formaggio Joe, Luisetto Chiara, Montanariello Jonatan, Rizzotto Silvia, Sponda Alessandra, Valdegamberi Stefano, Zaia Luca, Zottis Francesca
Non Votanti:
NESSUN NON VOTANTE
Favorevoli:
Andreoli Marco, Barbisan Fabiano, Bet Roberto, Bisaglia Simona, Bozza Alberto, Brescacin Sonia, Cavinato Elisa, Cecchellero Andrea, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestaro Silvia, Ciambetti Roberto, Corsi Enrico, Dolfin Marco, Favero Marzio, Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Maino Silvia, Michieletto Gabriele, Pan Giuseppe, Pavanetto Lucas, Piccinini Tomas, Possamai Gianpiero, Puppato Giovanni, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Sandonà Luciano, Scatto Francesca, Soranzo Enoch, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zecchinato Marco
Contrari:
Baldin Erika, Bigon Annamaria, Camani Vanessa, Lorenzoni Arturo, Masolo Renzo, Ostanel Elena, Zanoni Andrea
Astenuti:
NESSUN ASTENUTO
Andreoli Marco, Baldin Erika, Barbisan Fabiano, Bet Roberto, Bigon Annamaria, Bisaglia Simona, Bozza Alberto, Brescacin Sonia, Camani Vanessa, Cavinato Elisa, Cecchellero Andrea, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestaro Silvia, Ciambetti Roberto, Corsi Enrico, Dolfin Marco, Favero Marzio, Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Lorenzoni Arturo, Maino Silvia, Masolo Renzo, Michieletto Gabriele, Ostanel Elena, Pan Giuseppe, Pavanetto Lucas, Piccinini Tomas, Possamai Gianpiero, Puppato Giovanni, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Sandonà Luciano, Scatto Francesca, Soranzo Enoch, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zanoni Andrea, Zecchinato Marco
Votanti:
Andreoli Marco, Baldin Erika, Barbisan Fabiano, Bet Roberto, Bigon Annamaria, Bisaglia Simona, Bozza Alberto, Brescacin Sonia, Camani Vanessa, Cavinato Elisa, Cecchellero Andrea, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestaro Silvia, Ciambetti Roberto, Corsi Enrico, Dolfin Marco, Favero Marzio, Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Lorenzoni Arturo, Maino Silvia, Masolo Renzo, Michieletto Gabriele, Ostanel Elena, Pan Giuseppe, Pavanetto Lucas, Piccinini Tomas, Possamai Gianpiero, Puppato Giovanni, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Sandonà Luciano, Scatto Francesca, Soranzo Enoch, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zanoni Andrea, Zecchinato Marco
Assenti:
Boron Fabrizio, Casali Stefano, Cestari Laura, Formaggio Joe, Luisetto Chiara, Montanariello Jonatan, Rizzotto Silvia, Sponda Alessandra, Valdegamberi Stefano, Zaia Luca, Zottis Francesca
Non Votanti:
NESSUN NON VOTANTE
Favorevoli:
Andreoli Marco, Barbisan Fabiano, Bet Roberto, Bisaglia Simona, Bozza Alberto, Brescacin Sonia, Cavinato Elisa, Cecchellero Andrea, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestaro Silvia, Ciambetti Roberto, Corsi Enrico, Dolfin Marco, Favero Marzio, Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Maino Silvia, Michieletto Gabriele, Pan Giuseppe, Pavanetto Lucas, Piccinini Tomas, Possamai Gianpiero, Puppato Giovanni, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Sandonà Luciano, Scatto Francesca, Soranzo Enoch, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zecchinato Marco
Contrari:
Baldin Erika, Bigon Annamaria, Camani Vanessa, Lorenzoni Arturo, Masolo Renzo, Ostanel Elena, Zanoni Andrea
Astenuti:
NESSUN ASTENUTO
Votazione aperta per il punto:
PDL n. 351 - VOTAZIONE FINALE
Effettuata la votazione si hanno i seguenti risultati:
Consiglieri presenti: 41
Votanti: 41
Favorevoli: 35
Contrari: 6
Astenuti: 0
Non Votanti: 0
Quorum: Semplice 1/2 + 1
Esito: APPROVATA
PDL n. 351 - VOTAZIONE FINALE
Effettuata la votazione si hanno i seguenti risultati:
Consiglieri presenti: 41
Votanti: 41
Favorevoli: 35
Contrari: 6
Astenuti: 0
Non Votanti: 0
Quorum: Semplice 1/2 + 1
Esito: APPROVATA
Presenti:
Andreoli Marco, Baldin Erika, Barbisan Fabiano, Bet Roberto, Bigon Annamaria, Bisaglia Simona, Bozza Alberto, Brescacin Sonia, Camani Vanessa, Casali Stefano, Cavinato Elisa, Cecchellero Andrea, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Cestaro Silvia, Ciambetti Roberto, Corsi Enrico, Dolfin Marco, Favero Marzio, Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Lorenzoni Arturo, Maino Silvia, Michieletto Gabriele, Ostanel Elena, Pan Giuseppe, Pavanetto Lucas, Piccinini Tomas, Possamai Gianpiero, Puppato Giovanni, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Sandonà Luciano, Scatto Francesca, Soranzo Enoch, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zanoni Andrea, Zecchinato Marco
Votanti:
Andreoli Marco, Baldin Erika, Barbisan Fabiano, Bet Roberto, Bigon Annamaria, Bisaglia Simona, Bozza Alberto, Brescacin Sonia, Camani Vanessa, Casali Stefano, Cavinato Elisa, Cecchellero Andrea, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Cestaro Silvia, Ciambetti Roberto, Corsi Enrico, Dolfin Marco, Favero Marzio, Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Lorenzoni Arturo, Maino Silvia, Michieletto Gabriele, Ostanel Elena, Pan Giuseppe, Pavanetto Lucas, Piccinini Tomas, Possamai Gianpiero, Puppato Giovanni, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Sandonà Luciano, Scatto Francesca, Soranzo Enoch, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zanoni Andrea, Zecchinato Marco
Assenti:
Boron Fabrizio, Formaggio Joe, Luisetto Chiara, Masolo Renzo, Montanariello Jonatan, Rizzotto Silvia, Sponda Alessandra, Valdegamberi Stefano, Zaia Luca, Zottis Francesca
Non Votanti:
NESSUN NON VOTANTE
Favorevoli:
Andreoli Marco, Barbisan Fabiano, Bet Roberto, Bisaglia Simona, Bozza Alberto, Brescacin Sonia, Casali Stefano, Cavinato Elisa, Cecchellero Andrea, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Cestaro Silvia, Ciambetti Roberto, Corsi Enrico, Dolfin Marco, Favero Marzio, Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Maino Silvia, Michieletto Gabriele, Pan Giuseppe, Pavanetto Lucas, Piccinini Tomas, Possamai Gianpiero, Puppato Giovanni, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Sandonà Luciano, Scatto Francesca, Soranzo Enoch, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zecchinato Marco
Contrari:
Baldin Erika, Bigon Annamaria, Camani Vanessa, Lorenzoni Arturo, Ostanel Elena, Zanoni Andrea
Astenuti:
NESSUN ASTENUTO
Consiglieri presenti, in congedo o assenti:
Andreoli Marco, Baldin Erika, Barbisan Fabiano, Bet Roberto, Bigon Annamaria, Bisaglia Simona, Bozza Alberto, Brescacin Sonia, Camani Vanessa, Casali Stefano, Cavinato Elisa, Cecchellero Andrea, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Cestaro Silvia, Ciambetti Roberto, Corsi Enrico, Dolfin Marco, Favero Marzio, Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Lorenzoni Arturo, Maino Silvia, Michieletto Gabriele, Ostanel Elena, Pan Giuseppe, Pavanetto Lucas, Piccinini Tomas, Possamai Gianpiero, Puppato Giovanni, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Sandonà Luciano, Scatto Francesca, Soranzo Enoch, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zanoni Andrea, Zecchinato Marco
Votanti:
Andreoli Marco, Baldin Erika, Barbisan Fabiano, Bet Roberto, Bigon Annamaria, Bisaglia Simona, Bozza Alberto, Brescacin Sonia, Camani Vanessa, Casali Stefano, Cavinato Elisa, Cecchellero Andrea, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Cestaro Silvia, Ciambetti Roberto, Corsi Enrico, Dolfin Marco, Favero Marzio, Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Lorenzoni Arturo, Maino Silvia, Michieletto Gabriele, Ostanel Elena, Pan Giuseppe, Pavanetto Lucas, Piccinini Tomas, Possamai Gianpiero, Puppato Giovanni, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Sandonà Luciano, Scatto Francesca, Soranzo Enoch, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zanoni Andrea, Zecchinato Marco
Assenti:
Boron Fabrizio, Formaggio Joe, Luisetto Chiara, Masolo Renzo, Montanariello Jonatan, Rizzotto Silvia, Sponda Alessandra, Valdegamberi Stefano, Zaia Luca, Zottis Francesca
Non Votanti:
NESSUN NON VOTANTE
Favorevoli:
Andreoli Marco, Barbisan Fabiano, Bet Roberto, Bisaglia Simona, Bozza Alberto, Brescacin Sonia, Casali Stefano, Cavinato Elisa, Cecchellero Andrea, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Cestaro Silvia, Ciambetti Roberto, Corsi Enrico, Dolfin Marco, Favero Marzio, Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Maino Silvia, Michieletto Gabriele, Pan Giuseppe, Pavanetto Lucas, Piccinini Tomas, Possamai Gianpiero, Puppato Giovanni, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Sandonà Luciano, Scatto Francesca, Soranzo Enoch, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zecchinato Marco
Contrari:
Baldin Erika, Bigon Annamaria, Camani Vanessa, Lorenzoni Arturo, Ostanel Elena, Zanoni Andrea
Astenuti:
NESSUN ASTENUTO
Consiglieri presenti, in congedo o assenti:
|
ANDREOLI Marco
|
P
|
MAINO Silvia
|
P
|
|
BALDIN Erika
|
P
|
MASOLO Renzo
|
P
|
|
BARBISAN Fabiano
|
P
|
MICHIELETTO Gabriele
|
P
|
|
BET Roberto
|
P
|
MONTANARIELLO Jonatan
|
P
|
|
BIGON Anna Maria
|
P
|
OSTANEL Elena
|
P
|
|
BISAGLIA Simona
|
P
|
PAN Giuseppe
|
P
|
|
BORON Fabrizio
|
P
|
PAVANETTO Lucas
|
P
|
|
BOZZA Alberto
|
P
|
PICCININI Tomas
|
P
|
|
BRESCACIN Sonia
|
P
|
POSSAMAI Gianpiero
|
P
|
|
CAMANI Vanessa
|
P
|
PUPPATO Giovanni
|
P
|
|
CASALI Stefano
|
P
|
RAZZOLINI Tommaso
|
P
|
|
CAVINATO Elisa
|
P
|
RIGO Filippo
|
P
|
|
CECCHELLERO Andrea
|
P
|
RIZZOTTO Silvia
|
C
|
|
CECCHETTO Milena
|
P
|
SANDONÀ Luciano
|
P
|
|
CENTENARO Giulio
|
P
|
SCATTO Francesca
|
P
|
|
CESTARI Laura
|
P
|
SORANZO Enoch
|
P
|
|
CESTARO Silvia
|
P
|
SPONDA Alessandra
|
C
|
|
CIAMBETTI Roberto
|
P
|
VALDEGAMBERI Stefano
|
C
|
|
CORSI Enrico
|
P
|
VENTURINI Elisa
|
P
|
|
DOLFIN Marco
|
P
|
VIANELLO Roberta
|
P
|
|
FAVERO Marzio
|
P
|
VILLANOVA Alberto
|
P
|
|
FORMAGGIO Joe
|
A
|
ZAIA Luca
|
C
|
|
GEROLIMETTO Nazzareno
|
P
|
ZANONI Andrea
|
P
|
|
GIACOMIN Stefano
|
P
|
ZECCHINATO Marco
|
P
|
|
LORENZONI Arturo
|
P
|
ZOTTIS Francesca
|
P
|
|
LUISETTO Chiara
|
P
|
|
|
|
IL CONSIGLIERE SEGRETARIO f.to Erika BALDIN |
IL PRESIDENTE f.to Roberto CIAMBETTI |
||
P = presente; C = in congedo; A = assente.
N.B. Gli emendamenti sono conservati nel sistema documentale del Consiglio regionale.
Le richieste di modifica delle votazioni diverse da quelle previste dall'articolo 89 del Regolamento sono menzionate nel Resoconto.
PROCESSO VERBALE
Redazione testo a cura di Gabriella Gamba
Revisione testo a cura di Carla Combi e Alessandro Vian
Le richieste di modifica delle votazioni diverse da quelle previste dall'articolo 89 del Regolamento sono menzionate nel Resoconto.
PROCESSO VERBALE
Redazione testo a cura di Gabriella Gamba
Revisione testo a cura di Carla Combi e Alessandro Vian