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Seduta del consiglio regionale del 24/07/1996 n. 26
CONSIGLIO REGIONALE DEL VENETO
(Sesta Legislatura)
__________
Resoconto della 26a Seduta pubblica
Mercoledì, 24 luglio 1996
__________
Presidenza
del Presidente A. SARTORI
INDICE
(Sesta Legislatura)
__________
Resoconto della 26a Seduta pubblica
Mercoledì, 24 luglio 1996
__________
Presidenza
del Presidente A. SARTORI
INDICE
- PRESIDENTE pag. 1
INTERROGAZIONI ED INTERPELLANZE pag. 1
Interrogazione a risposta orale n. 55
presentata dal consigliere Buttura:
"QUALI SONO I VERI MOTIVI CHE MUOVONO L'ASSESSORE ZANON CONTRO IL SERVIZIO PER LE TOSSICODIPENDENZE DI VERONA"
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pag. 1 |
- Ass.re Raffaele ZANON pag. 1
- Roberto BUTTURA (P.D.) pag. 4
- PRESIDENTE pag. 7
Interpellanza n. 115
presentata dai colleghi Beggiato, Gobbo, Comencini, Foggiato, Morosin, Munaretto, Poirè e Roccon:
"IL MONTE LABBIA DI ALBETTONE NON DEVE TRASFORMARSI IN UNA CAVA"
|
pag. 8 |
- Ass.re Massimo GIORGETTI pag. 8
- Ettore BEGGIATO (L.N.-L.V.) pag. 9
- PRESIDENTE pag. 9
Interrogazione a risposta immediata n. 76
presentata dai consiglieri Poirè, Gobbo, Beggiato e Comencini:
"VENEZIA STA DIVENTANDO UNA CASBAH IN MANO AI PREDONI? ULTIMA CHANCE PER LE ISTITUZIONI".
|
pag. 9 |
- Ass.re Cesare CAMPA pag. 9
- Ettore BEGGIATO (L.N.-L.V.) pag. 10
Interrogazione a risposta immediata n. 84
presentata dal consigliere Vanni:
"E` INACCETTABILE L'ISOLAMENTO DEL SANDONATESE" pag. 11
Interrogazione a risposta immediata n. 86
presentata dal consigliere Roccon:
"CONTRIBUTI ALLE IMPRESE COMMERCIALI O AGLI INTERMEDIATORI FINANZIARI?"
|
pag. 11 |
- Ass.re Cesare CAMPA pag. 11
- Franco ROCCON (L.N.-L.V.) pag. 13
- PRESIDENTE pag. 14
Interrogazione a risposta immediata n. 87
presentata dal consigliere Vigna:
"CHI ANNIENTA IL NORD-EST". pag. 14
- Ass.re Cesare CAMPA pag. 15
Interrogazione a risposta immediata n. 78
presentata dai consiglieri Rossi e Boato:
"IL DIRETTORE DELLA RAI CENSURA IL VENETO." pag. 17
- Ass.re Cesare CAMPA pag. 18
- Ivo ROSSI (VERDI) pag. 19
- PRESIDENTE pag. 20
Interrogazione a risposta orale n. 42
presentata dai consiglieri Paolucci e Rolando:
"VICENZA: LA RADIOLOGIA DELL'OSPEDALE RIDUCE I MEDICI E L'U.L.S.S. RADDOPPIA LE SPESE AI CONVENZIONATI".
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pag. 21 |
Interrogazione a risposta orale n. 48
presentata dai consiglieri De Boni, De Poli, Qualarsa e Milani:
"PER LA STAGIONE DEL TEATRO OLIMPICO DI VICENZA CONTRIBUTO REGIONALE RISIBILE".
|
pag. 21 |
- Ass.re Gaetano FONTANA pag. 21
- Nadia QUALARSA (F.I.) pag. 23
Interrogazione a risposta orale n. 50
presentata dal consigliere De Poli:
"STRADA STATALE DEL SANTO - MANCA ANCORA IL PROGETTO".
|
pag. 23 |
Interrogazione a risposta orale n. 54
presentata dal consigliere Bertaso:
"SOLIDARIETA': COME SI DIVENTA UNO DEI QUATTRO RAPPRESENTANTI DELLE NOVECENTO ASSOCIAZIONI ISCRITTE ALL'ALBO REGIONALE?".
|
pag. 23 |
Interpellanza n. 63
presentata dal consigliere Boato:
"IN NOME DI CHI PARLA IL DIRIGENTE DEL GENIO CIVILE DI TREVISO?"
|
pag. 23 |
Interpellanza n. 87
presentata dal collega Armano:
"URGENTISSIMO RIAFFRONTARE LA QUESTIONE TERMALE". pag. 23
- Ass.re Gaetano FONTANA pag. 24
- Elio ARMANO (P.D.S.) pag. 26
Interpellanza n. 91
presentata dal consigliere Boato:
"MEGLIO UNA STRADA ROMANA CHE UNA DISCARICA DI RIFIUTI SPECIALI".
|
pag. 26 |
Interpellanza n. 93
presentata dal consigliere Boato:
"DISCARICA MARINI A PAESE: C'E` UN FALSO IN ATTO PUBBLICO?"
|
pag. 26 |
Interpellanza n. 122
presentata dai consiglieri Miotto e Resler:
"SEMBRA IMPOSSIBILE OTTENERE IL RICONOSCIMENTO PER LA COMUNITA' DEL CENTRO DI SOLIDARIETA' POLESANO: PERCHE'?"
|
pag. 26 |
- Ass.re Raffaele ZANON pag. 27
- Margherita MIOTTO (P.P.I.) pag. 29
Interpellanza n. 95
presentata dai consiglieri Buttura, Bertaso, Leone, Comencini, Zigiotto, De Togni, Marangon e Paolucci:
"RIENTRA NEI PROGRAMMI EDUCATIVI DELLA SCUOLA, QUANTO E` SUCCESSO A CAPRINO IL 27 GENNAIO ULTIMO SCORSO DURANTE LA MANIFESTAZIONE PER LA DIFESA DEL LOCALE OSPEDALE?"
|
pag. 30 |
- Roberto BUTTURA (P.D.) pag. 30
- Ass.re Gaetano FONTANA pag. 31
- Roberto BUTTURA (P.D.) pag. 33
Interpellanza n. 111
presentata dal consigliere Rossi Ivo:
"A LORENZAGO SI ABBATTONO GLI ABETI CHE DISTURBANO LE LINEE ELETTRICHE".
|
pag. 34 |
- Ass.re Gaetano FONTANA pag. 34
- Ivo ROSSI (VERDI) pag. 35
Interpellanza n. 113
presentata dai consiglieri Gabanizza e Paolucci:
"COSTRUIRE URGENTEMENTE IL CENTRO PER LA CURA DEI MALATI DI AIDS A VERONA".
|
pag. 35 |
Interpellanza n. 120
presentata dal collega Resler:
"A CHIOGGIA SI PAGANO ANCORA TASSE CONSORTILI DI BONIFICA IN QUARTIERI ORMAI URBANIZZATI DA TEMPO".
|
pag. 36 |
Interpellanza n. 123
presentata dal consigliere Resler:
"PERCHE' NON E` STATO PREVISTO UN CENTRO AUTORIZZATO ALLA PRESCRIZIONE E DISPENSAZIONE DEL FARMACO BETAFERON IN PROVINCIA DI VENEZIA?".
|
pag. 36 |
Interpellanza n. 124
presentata dai consiglieri Buttura, Miotto, Vanni, Rossi Ivo, Paolucci e Bertaso:
"SERVIZIO SOCIO-SANITARIO REGIONALE: LA RILEVAZIONE DEI CARICHI DI LAVORO DA PARTE DELLA SOCIETA' QUANTUM RISCHIA DI INFLUENZARE NEGATIVAMENTE L'ORGANIZZAZIONE DEI SERVIZI E QUINDI LA QUALITA' DELLE PRESTAZIONI, SE IMPOSTATA ALLO STESSO MODO CHE NELLA REGIONE LOMBARDIA"
|
pag. 36 |
- Ass.re Gaetano FONTANA pag. 36
- Margherita MIOTTO (P.P.I.) pag. 38
- PRESIDENTE pag. 38
Comunicazioni della Presidenza del Consiglio pag. 39
- Ruddi VARISCO (P.D.S.) pag. 49
- PRESIDENTE pag. 49
APPROVAZIONE DEL VERBALE DELLA SEDUTA PRECEDENTE. pag. 50
Iscrizione d'urgenza all'ordine del giorno. pag. 51
- Paolo SCARAVELLI (A.N.) pag. 51
- PRESIDENTE pag. 51
- Ruddi VARISCO (P.D.S.) pag. 51
- Paolo SCARAVELLI (A.N.) pag. 52
- PRESIDENTE pag. 52
- Michele BOATO (VERDI) pag. 52
- PRESIDENTE pag. 53
- Paolo SCARAVELLI (A.N.) pag. 53
- Vittoriano MAZZON (F.I.) pag. 53
- PRESIDENTE pag. 54
- Elder CAMPION (P.D.S.) pag. 54
RINVIO ALLE COMMISSIONI CONSILIARI DEI PROGETTI DI LEGGE ISCRITTI ALL'ORDINE DEL GIORNO AI SENSI DELL'ARTICOLO 41 DELLO STATUTO.
FISSAZIONE DI UN ULTERIORE TERMINE PER LA PRESENTAZIONE DELLA RELAZIONE AL CONSIGLIO REGIONALE. |
pag. 55 |
(Deliberazione n. 90)
Progetto di legge n. 3 pag. 55
- Lucio PASQUALETTO (F.I.) pag. 55
- PRESIDENTE pag. 55
Progetto di legge n. 31 pag. 55
- Anna Maria LEONE (C.D.U.) pag. 55
Progetto di legge n. 50 pag. 56
Progetto di legge n. 55 pag. 56
- Anna Maria LEONE (C.D.U.) pag. 56
Progetto di legge n. 52 pag. 57
- Antonio PADOIN (C.D.U.) pag. 57
Progetto di legge n. 87 pag. 57
Lucio PASQUALETTO (F.I.) pag. 57
Progetto di legge n. 89 pag. 58
Carlo COSTANZO (F.I.) pag. 58
Progetto di legge n. 93 pag. 58
- Luca BELLOTTI (A.N.) pag. 58
MOZIONE PRESENTATA DAI CONSIGLIERI BOATO, MARANGON, PICCOLO, DE POLI, TESSERIN, VANNI, CAMPION, CACCIARI, COSTANZO, BELLOTTI, MOROSIN, IVO ROSSI, RESLER, SPROCATI, VARISCO E BERTASO RELATIVA A "VENEZIA, CHIOGGIA E IL POLESINE NON POSSONO RISCHIARE ALTRA SUBSIDENZA A CAUSA DEL METANO AGIP"
|
pag. 59 |
(Mozione n. 93)
(Deliberazione n. 91)
- Michele BOATO (VERDI) pag. 59
- PRESIDENTE pag. 61
MOZIONE PRESENTATA DAI CONSIGLIERI SCARAVELLI, PIRRAMI, POIRE`, BUTTURA, ZIGIOTTO, COMENCINI, ZANON, DE POLI, MILANI, CACCIARI, BERTASO, PADOIN, ROSSI IVO E BOATO RELATIVA A "NECESSITA` DI UN INTERVENTO PER LA TUTELA PROFESSIONALE, ECONOMICA E ASSICURATIVA DEI MEDICI SPECIALISTI IN FORMAZIONE NELLA REGIONE VENETO:
|
pag. 62 |
(Mozione n. 91)
(Deliberazione n. 92)
- Letizia PIRRAMI (A.N.) pag. 62
- Paolo SCARAVELLI (A.N.) pag. 64
MOZIONE PRESENTATA DAI CONSIGLIERE CACCIARI, ROSSI I., VANNI, BUTTURA E ROCCON, RELATIVA A "NORME PER IL RIUTILIZZO DEI RESIDUI DERIVANTI DA CICLI DI PRODUZIONE".
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pag. 65 |
(Mozione n. 89)
(Ritirata)
- Antonio PADOIN (C.D.U.) pag. 65
- PRESIDENTE pag. 65
RISOLUZIONE PRESENTATA DAI CONSIGLIERI PRA, ZIGIOTTO, SCARAVELLI E MARANGON RELATIVA A "RICHIESTA DI MODIFICA DELL'ARTICOLO 3, COMMA 2, DELLA LEGGE 5 FEBBRAIO 1992, N. 122".
|
pag. 66 |
(Risoluzione n. 16)
(Deliberazione n. 93)
- Renzo MARANGON (C.D.U.) pag. 66
- Roberto UBOLDI (P.P.I.) pag. 67
- Valter VANNI (P.D.S.) pag. 68
- PRESIDENTE pag. 69
RISOLUZIONE PRESENTATA DAI CONSIGLIERI PICCOLO, UBOLDI, MILANI, DE BONI, RESLER, ROSSI MARIO, PASQUALETTO, DE POLI, CASARIN, ADAMI, VANNI, VIGNA, LEONE, PADOIN, VARIATI, MARANGON, MAZZON, QUALARSA, PAOLUCCI, MIOTTO, GABANIZZA, ROSSI IVO, BUTTURA, CHISSO, BERTASO, COSTANZO, ARMANO, ZIGIOTTO, GALAN, DE TOGNI, DE CHECCHI, CAMPA E GAVA RELATIVA A "PRONUNCIAMENTO DEL CONSIGLIO REGIONALE A FAVORE DELLA FEDERAZIONE EUROPEA PROPOSTO DALL'INTERGRUPPO PER LA FEDERAZIONE EUROPEA".
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pag. 70 |
(Risoluzione n. 17)
(Discussione)
- Francesco PICCOLO (C.D.U.) pag. 70
- Fabrizio COMENCINI (L.N.-L.V.) pag. 72
- Paolo SCARAVELLI (A.N.) pag. 74
- Tiziano Ferruccio ZIGIOTTO (F.I.) pag. 75
- Roberto UBOLDI (P.P.I.) pag. 75
- Fabrizio COMENCINI (L.N.-L.V.) pag. 76
- Roberto UBOLDI (P.P.I.) pag. 77
- PRESIDENTE pag. 77
- Paolo SCARAVELLI (A.N.) pag. 77
- PRESIDENTE pag. 78
- Giorgio GABANIZZA (P.D.S.) pag. 78
Iscrizione d'urgenza all'ordine del giorno pag. 79
- Lucio PASQUALETTO (F.I.) pag. 79
- PRESIDENTE pag. 79
- Alessio MOROSIN (L.N.-L.V.) pag. 79
- PRESIDENTE pag. 80
- PRESIDENTE pag. 81
RISOLUZIONE PRESENTATA DAI CONSIGLIERI PICCOLO, UBOLDI, MILANI, DE BONI, RESLER, ROSSI MARIO, PASQUALETTO, DE POLI, CASARIN, ADAMI, VANNI, VIGNA, LEONE, PADOIN, VARIATI, MARANGON, MAZZON, QUALARSA, PAOLUCCI, MIOTTO, GABANIZZA, ROSSI IVO, BUTTURA, CHISSO, BERTASO, COSTANZO, ARMANO, ZIGIOTTO, GALAN, DE TOGNI, DE CHECCHI, CAMPA E GAVA RELATIVA A "PRONUNCIAMENTO DEL CONSIGLIO REGIONALE A FAVORE DELLA FEDERAZIONE EUROPEA PROPOSTO DALL'INTERGRUPPO PER LA FEDERAZIONE EUROPEA".
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pag. 81 |
(Risoluzione n. 17. Seguito)
(Deliberazione n. 94)
- Severino GALANTE (R.C.) pag. 81
- Fabrizio COMENCINI (L.N.-L.V.) pag. 83
- Roberto BUTTURA (P.D.) pag. 84
- Francesco PICCOLO (C.D.U.) pag. 85
- Giorgio GABANIZZA (P.D.S.) pag. 86
- PRESIDENTE pag. 87
RISOLUZIONE PRESENTATA DALLA GIUNTA REGIONALE RELATIVA A "TRASFERIMENTO DEGLI IMMOBILI DEI COMUNI SEDI DI SCUOLE SUPERIORI ALLE PROVINCE. (LEGGE 11 GENNAIO 1996, N. 23).
|
pag. 88 |
(Deliberazione n. 95)
(Risoluzione n. 19)
- Anna Maria LEONE (C.D.U.) pag. 88
- PRESIDENTE pag. 89
MOZIONI, RISOLUZIONI E ISCRIZIONI D'URGENZA pag. 90
- Alberto DE TOGNI (F.I.) pag. 90
- Franco ROCCON (L.N.-L.V.) pag. 90
- PRESIDENTE pag. 91
- Vittoriano MAZZON (F.I.) pag. 91
- Giorgio GABANIZZA (P.D.S.) pag. 91
- PRESIDENTE pag. 92
- Giorgio GABANIZZA (P.D.S.) pag. 92
- Ettore BEGGIATO (L.N.-L.V.) pag. 92
- Paolo SCARAVELLI (A.N.) pag. 93
- Ass.re Sergio BERLATO pag. 93
- Michele BOATO (VERDI) pag. 94
- PRESIDENTE pag. 94
- Ruddi VARISCO (P.D.S.) pag. 95
- PRESIDENTE pag. 95
- Carlo COSTANZO (F.I.) pag. 96
- PRESIDENTE pag. 96
- Roberto BUTTURA (P.D.) pag. 96
- PRESIDENTE pag. 97
- Elder CAMPION (P.D.S.) pag. 98
- PRESIDENTE pag. 98
- Letizia PIRRAMI (A.N.) pag. 99
- Alessio MOROSIN (L.N.-L.V.) pag. 99
- PRESIDENTE pag. 100
- Ruddi VARISCO (P.D.S.) pag. 100
- Anna Maria LEONE (C.D.U.) pag. 88
- PRESIDENTE pag. 89
MOZIONI, RISOLUZIONI E ISCRIZIONI D'URGENZA pag. 90
- Alberto DE TOGNI (F.I.) pag. 90
- Franco ROCCON (L.N.-L.V.) pag. 90
- PRESIDENTE pag. 91
- Vittoriano MAZZON (F.I.) pag. 91
- Giorgio GABANIZZA (P.D.S.) pag. 91
- PRESIDENTE pag. 92
- Giorgio GABANIZZA (P.D.S.) pag. 92
- Ettore BEGGIATO (L.N.-L.V.) pag. 92
- Paolo SCARAVELLI (A.N.) pag. 93
- Ass.re Sergio BERLATO pag. 93
- Michele BOATO (VERDI) pag. 94
- PRESIDENTE pag. 94
- Ruddi VARISCO (P.D.S.) pag. 95
- PRESIDENTE pag. 95
- Carlo COSTANZO (F.I.) pag. 96
- PRESIDENTE pag. 96
- Roberto BUTTURA (P.D.) pag. 96
- PRESIDENTE pag. 97
- Elder CAMPION (P.D.S.) pag. 98
- PRESIDENTE pag. 98
- Letizia PIRRAMI (A.N.) pag. 99
- Alessio MOROSIN (L.N.-L.V.) pag. 99
- PRESIDENTE pag. 100
- Ruddi VARISCO (P.D.S.) pag. 100
MOZIONE PRESENTATA DAI CONSIGLIERI PICCOLO, MILANI, DE BONI, GALANTE, ROCCON, GABANIZZA E UBOLDI RELATIVA A "TARIFFE INAIL- SETTORE OCCHIALERIA"
|
pag. 101 |
(Mozione n. 70)
(Deliberazione n. 96)
- Franco ROCCON (L.N.-L.V.) pag. 101
- PRESIDENTE pag. 102
- Carlo COSTANZO (F.I.) pag. 103
- PRESIDENTE pag. 103
MOZIONE PRESENTATA DAI CONSIGLIERI MOROSIN, SCARAVELLI, ROCCON, GOBBO, BEGGIATO, COMENCINI, FOGGIATO, MUNARETTO, POIRE`, ADAMI, MARANGON E MAZZON RELATIVA A "SOSPENSIONE DELL'ATTIVITA' DI CONTROLLO E VIGILANZA SUL REGIME DELLE QUOTE LATTE".
|
pag. 104 |
(Mozione n. 95)
(Deliberazione n. 97)
- Alessio MOROSIN (L.N.-L.V.) pag. 104
- Michele BOATO (VERDI) pag. 109
- PRESIDENTE pag. 110
- Paolo SCARAVELLI (A.N.) pag. 110
- Paolo CACCIARI (R.C.) pag. 111
- PRESIDENTE pag. 112
- Fabrizio COMENCINI (L.N.-L.V.) pag. 112
- Paolo SCARAVELLI (A.N.) pag. 113
- PRESIDENTE pag. 113
- Francesco ADAMI (P.P.I.) pag. 114
- Ruddi VARISCO (P.D.S.) pag. 115
- Vittoriano MAZZON (F.I.) pag. 117
- Roberto BUTTURA (P.D.) pag. 119
- Alberto DE TOGNI (F.I.) pag. 121
- Ass.re Sergio BERLATO pag. 122
- PRESIDENTE pag. 124
MOZIONE PRESENTATA DAI CONSIGLIERI BUTTURA E RESLER RELATIVA A "PRIVATIZZAZIONE AZIENDE EX EFIM ALUMIX DI PORTO MARGHERA".
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pag. 125 |
(Mozione n. 30)
(Superata)
- Roberto BUTTURA (P.D.) pag. 125
MOZIONE PRESENTATA DAI CONSIGLIERI MAZZON, CASARIN, MILANI, QUALARSA, BERTASO, BELLOTTI, DE TOGNI, PICCOLO, LEONE E MARANGON RELATIVA A "REVISIONE DELLE COMUNITA` MONTANE".
|
pag. 126 |
(Mozione n. 31)
(Deliberazione n. 98)
- Vittoriano MAZZON (F.I.) pag. 126
- PRESIDENTE pag. 127
MOZIONE PRESENTATA DAI CONSIGLIERI GOBBO, ROSSI IVO, CACCIARI, DE POLI, BUTTURA, MARANGON, VANNI, SCARAVELLI, BERTASO E ZIGIOTTO, RELATIVA A "TELEFONO AZZURRO NON DEVE CHIUDERE".
|
pag. 128 |
(Mozione n. 39)
(Superata)
MOZIONE PRESENTATA DAL CONSIGLIERE MIOTTO RELATIVA A "ECCESSO DI ZELO DEL PRESIDENTE DELLA GIUNTA REGIONALE NELLA NOMINA DEI COMPONENTI DELLA COMMISSIONE PER I SERVIZI ALL'INFANZIA".
|
pag. 129 |
(Mozione n. 51)
(Respinta)
- Margherita MIOTTO (P.P.I.) pag. 129
- Ass.re Raffaele ZANON pag. 130
- PRESIDENTE pag. 132
- Roberto UBOLDI (P.P.I.) pag. 132
- PRESIDENTE pag. 133
MOZIONE PRESENTATA DAI CONSIGLIERI BEGGIATO, GOBBO, POIRE` E COMENCINI RELATIVA A "SOSTEGNO DELLA CANDIDATURA DI MILANO PER LE OLIMPIADI DEL 2004".
|
pag. 133 |
(Mozione n. 20)
(Superata)
MOZIONE PRESENTATA DAI CONSIGLIERI BEGGIATO, GOBBO, MOROSIN E COMENCINI RELATIVA A "TUTELA E VALORIZZAZIONE DELLA MINORANZA CIMBRA SCANDALOSAMENTE CALPESTATA DAL PARLAMENTO DELLA REPUBBLICA ITALIANA".
|
pag. 133 |
(Mozione n. 28)
(Superata)
MOZIONE N. 30 PRESENTATA DAI CONSIGLIERI BUTTURA E RESLER RELATIVA A "PRIVATIZZAZIONE AZIENDE EX EFIM ALUMIX DI PORTO MARGHERA".
|
pag. 134 |
(Mozione n. 30)
(Superata)
MOZIONE PRESENTATA DAI CONSIGLIERI GOBBO, ROSSI IVO, CACCIARI E DE POLI RELATIVA A "TELEFONO AZZURRO NON DEVE CHIUDERE".
|
pag. 134 |
(Mozione n. 39)
(Superata)
MOZIONE PRESENTATA DAL CONSIGLIERE SCARAVELLI RELATIVA A "ISTITUZIONE DI UN CENTRO INTERNAZIONALE MARMI E DI UNA SCUOLA DEL MARMO A S. AMBROGIO DI VALPOLICELLA (VR)".
|
pag. 134 |
(Mozione n. 50)
(Superata)
RISOLUZIONE PRESENTATA DAI CONSIGLIERI ARMANO, ROSSI IVO, MIOTTO E DE CHECCHI RELATIVA A "PER NON PERDERE IL METRO TRAM".
|
pag. 134 |
(Risoluzione n. 11)
(Superata)
MOZIONE PRESENTATA DAI CONSIGLIERI PIRRAMI, PRIOR E BELLOTTI RELATIVA A "PERCHE' SIA RISPETTATA, ANCHE DALLA REPUBBLICA POPOLARE CINESE, LA TUTELA DEI DIRITTI UMANI E DELL'INFANZIA IN PARTICOLARE".
|
pag. 135 |
(Mozione n. 53)
(Deliberazione n. 99)
MOZIONE PRESENTATA DAI CONSIGLIERI SCARAVELLI, MARANGON, BERTASO, DE POLI, ZIGIOTTO, CASARIN, PRIOR, BERLATO, BELLOTTI, ZANON, GIORGETTI, CANELLA, PIRRAMI E COMENCINI RELATIVA A "E SE FOSSERO INNOCENTI?"
|
pag. 136 |
(Mozione n. 56)
(Deliberazione n. 100)
MOZIONE PRESENTATA DAI CONSIGLIERI MOROSIN, GOBBO, BEGGIATO, COMENCINI, FOGGIATO, MUNARETTO, POIRE` E ROCCON RELATIVA A "SI RISOLVA LA CONTROVERSIA SULLE VALLI DA PESCA DELLA LAGUNA VENETA".
|
pag. 138 |
(Mozione n. 64)
(Deliberazione n. 101)
- Michele BOATO (VERDI) pag. 139
- Paolo CACCIARI (R.C.) pag. 139
- Alessio MOROSIN (L.N.-L.V.) pag. 140
- PRESIDENTE pag. 142
- Michele BOATO (VERDI) pag. 142
- Alessio MOROSIN (L.N.-L.V.) pag. 142
- Michele BOATO (VERDI) pag. 143
- PRESIDENTE pag. 143
MOZIONE PRESENTATA DAI CONSIGLIERI GABANIZZA, LEONE, DE CHECCHI, UBOLDI, BEGGIATO, FOGGIATO, MILANI, PICCOLO, RESLER, ROCCON, ROLANDO, TESSERIN E VIGNA RELATIVA A "APRIRE SUBITO UN CASELLO AUTOSTRADALE ALL'ALTEZZA DI ALVISOPOLI, TRA FOSSALTA E SAN MICHELE AL TAGLIAMENTO".
|
pag. 144 |
(Mozione n. 65)
(Deliberazione n. 102)
- Giorgio GABANIZZA (P.D.S.) pag. 144
- Ass.re Gaetano FONTANA pag. 145
- Fabrizio COMENCINI (L.N.-L.V.) pag. 145
- PRESIDENTE pag. 146
- Giorgio GABANIZZA (P.D.S.) pag. 146
- PRESIDENTE pag. 147
MOZIONE PRESENTATA DAI CONSIGLIERI PIRRAMI E ZANON RELATIVA A "SULLA RIAPERTURA DEL TEATRO "LA SENA" DI FELTRE QUALE CONTRIBUTO ALLA DELICATA OPERA DI RECUPERO DEL TEATRO "LA FENICE" DI VENEZIA".
|
pag. 148 |
(Mozione n. 81)
(Deliberazione n. 103)
- Valter VANNI (P.D.S.) pag. 149
- Letizia PIRRAMI (A.N.) pag. 149
- Franco ROCCON (L.N.-L.V.) pag. 150
- PRESIDENTE pag. 150
RISOLUZIONE PRESENTATA DAI CONSIGLIERI BUTTURA E RESLER RELATIVA A "I BAMBINI OSPITATI A VERONA TORNANO IN RUANDA MA L'OPERA UMANITARIA E DI COOPERAZIONE DEVE CONTINUARE".
|
pag. 151 |
(Risoluzione n. 10)
(Deliberazione n. 104)
- Elio ARMANO (P.D.S.) pag. 152
- PRESIDENTE pag. 152
PROGETTO DI LEGGE RELATIVO A DISCIPLINA DELLA RACCOLTA E COMMERCIALIZZAZIONE DEI FUNGHI EPIGEI FRESCHI E CONSERVATI.
|
pag. 153 |
(Progetti di legge nn. 42, 74 e 105)
(Discussione, esame ed approvazione)
- Alberto DE TOGNI (F.I.) pag. 153
- PRESIDENTE pag. 155
- Alberto DE TOGNI (F.I.) pag. 155
- PRESIDENTE pag. 156
- Roberto BUTTURA (P.D.) pag. 156
- Franco ROCCON (L.N.-L.V.) pag. 157
- PRESIDENTE pag. 157
- Alberto DE TOGNI (F.I.) pag. 158
- Roberto BUTTURA (P.D.) pag. 158
- Vittorio CASARIN (C.D.U.) pag. 158
- PRESIDENTE pag. 159
- Roberto BUTTURA (P.D.) pag. 159
- Alberto DE TOGNI (F.I.) pag. 160
- PRESIDENTE pag. 160
- Fabrizio COMENCINI (L.N.-L.V.) pag. 160
- PRESIDENTE pag. 161
- Roberto BUTTURA (P.D.) pag. 162
- Alberto DE TOGNI (F.I.) pag. 163
- PRESIDENTE pag. 163
- Roberto BUTTURA (P.D.) pag. 164
- Alberto DE TOGNI (F.I.) pag. 164
- Roberto BUTTURA (P.D.) pag. 164
- Ruddi VARISCO (P.D.S.) pag. 164
- Alberto DE TOGNI (F.I.) pag. 164
- Roberto BUTTURA (P.D.) pag. 165
- Alberto DE TOGNI (F.I.) pag. 165
- Roberto BUTTURA (P.D.) pag. 165
- PRESIDENTE pag. 165
- Renzo MARANGON (C.D.U.) pag. 166
- Alberto DE TOGNI (F.I.) pag. 166
- Renzo MARANGON (C.D.U.) pag. 167
- Alberto DE TOGNI (F.I.) pag. 167
- PRESIDENTE pag. 167
- Franco ROCCON (L.N.-L.V.) pag. 168
- Roberto BUTTURA (P.D.) pag. 169
- Alberto DE TOGNI (F.I.) pag. 171
- Michele BOATO (VERDI) pag. 172
- PRESIDENTE pag. 173
- Michele BOATO (VERDI) pag. 173
- Ruddi VARISCO (P.D.S.) pag. 174
- PRESIDENTE pag. 174
PROPOSTA DI LEGGE D'INIZIATIVA DEI CONSIGLIERI COSTANZO, CHISSO E SPROCATI RELATIVA A "MODIFICHE ED INTEGRAZIONI ALLE DISPOSIZIONI PREVISTE AGLI ARTICOLI 43 E 44 DELLA LEGGE REGIONALE 30 DICEMBRE 1993, n. 63 "NORME PER L'ESERCIZIO DELLE FUNZIONI AMMINISTRATIVE IN MATERIA DI SERVIZI DI TRASPORTO NON DI LINEA NELLE ACQUE DI NAVIGAZIONE INTERNA E PER IL SERVIZIO PUBBLICO DI GONDOLA NELLA CITTA' DI VENEZIA" E SUCCESSIVE MODIFICAZIONI" (NON APPROVAZIONE).
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pag. 175 |
(Progetto di legge n. 173)
(Deliberazione n. 105)
- Carlo COSTANZO (F.I.) pag. 175
- PRESIDENTE pag. 176
- Gianpaolo SPROCATI (P.D.S.) pag. 176
- Carlo COSTANZO (F.I.) pag. 178
- PRESIDENTE pag. 179
- Carlo COSTANZO (F.I.) pag. 179
- Fabrizio COMENCINI (L.N.-L.V.) pag. 179
- Francesco PICCOLO (C.D.U.) pag. 182
- Elio ARMANO (P.D.S.) pag. 183
- Elso RESLER (P.D.) pag. 184
- Renzo MARANGON (C.D.U.) pag. 185
- Valter VANNI (P.D.S.) pag. 188
- Gianpaolo SPROCATI (P.D.S.) pag. 190
- Adriano BERTASO (G.M.) pag. 192
- Carlo COSTANZO (F.I.) pag. 193
- PRESIDENTE pag. 193
- Fabrizio COMENCINI (L.N.-L.V.) pag. 195
- PRESIDENTE pag. 196
- Gianpaolo SPROCATI (P.D.S.) pag. 196
- PRESIDENTE pag. 197
- Paolo CACCIARI (R.C.) pag. 197
- Michele BOATO (VERDI) pag. 197
- Gianpaolo SPROCATI (P.D.S.) pag. 198
- PRESIDENTE pag. 198
- Carlo COSTANZO (F.I.) pag. 198
- Renzo MARANGON (C.D.U.) pag. 198
- PRESIDENTE pag. 199
- Carlo COSTANZO (F.I.) pag. 199
- Ass.re Cesare CAMPA pag. 199
- PRESIDENTE pag. 200
- Ruddi VARISCO (P.D.S.) pag. 200
- Renzo MARANGON (C.D.U.) pag. 201
- PRESIDENTE pag. 201
- Fabrizio COMENCINI (L.N.-L.V.) pag. 202
- Carlo COSTANZO (F.I.) pag. 202
- PRESIDENTE pag. 203
- Fabrizio COMENCINI (L.N.-L.V.) pag. 203
- Vittorio CASARIN (C.D.U.) pag. 205
- PRESIDENTE pag. 206
CONSIGLIO REGIONALE DEL VENETO
(Sesta Legislatura)
__________
Resoconto della 26a Seduta pubblica
Mercoledì, 24 luglio 1996
__________
La Seduta inizia alle ore 10,57
Assume la Presidenza
Il Presidente A. SARTORI
PRESIDENTE
Diamo inizio alla 26a Seduta pubblica del Consiglio regionale.
I lavori si svolgono sulla base dell'o.d.g. n. 6778 del 18 luglio 1996.
Punto 1 all'ordine del giorno
"INTERROGAZIONI ED INTERPELLANZE"
Interrogazione a risposta orale
n. 55 del 21 maggio 1996
presentata dal consigliere Buttura:
"QUALI SONO I VERI MOTIVI CHE MUOVONO L'ASSESSORE ZANON CONTRO IL SERVIZIO PER LE TOSSICODIPENDENZE DI VERONA"
Risponde l'assessore Zanon.
Ass.re Raffaele ZANON
"Con riferimento all'interrogazione in oggetto, si precisa quanto segue: la realtà veronese presenta una notevole diffusione del fenomeno tossicodipendenza.
Dalle rilevazioni ministeriali risultano in carico ai SERT dell'azienda U.L.S.S. n. 20, durante l'anno '95, circa 1.178 soggetti tossicodipendenti su un totale regionale di 9.331 unità.
Nello stesso ambito territoriale dell'azienda U.L.S.S. operano ben sei comunità terapeutiche iscritte nel relativo albo regionale; in tutto il Veneto si contano 27 Enti ausiliari che svolgono attività finalizzate alla riabilitazione e al reinserimento sociale dei tossicodipendenti.
Tuttavia, le risorse pubbliche e private impiegate nella lotta alla droga non sempre danno i risultati sperati, per vari motivi: mutamento delle condizioni epidemiologiche ed ambientali e conseguente adeguamento dell'approccio metodologico e organizzativo delle strutture socio-sanitarie interessate.
In funzione delle competenze in materia assegnate alle Regioni dal decreto ministeriale 444, questa Amministrazione, con decreto della Giunta regionale 5131, ha fornito le nuove linee di indirizzo per i SERT delle aziende U.L.S.S. n. 16 di Padova e n. 20 di Verona.
Con tale provvedimento sono stati affrontati i seguenti aspetti: nuovo modello di intervento a bassa-media ed alta soglia, dai medici di medicina generale, ai SERT, alla comunità diurna e residenziale e fino al reinserimento; nuovo modello organizzativo che comprende l'istituzione del Dipartimento delle dipendenze previsto dal Piano socio-sanitario regionale 1996-98.
Per l'integrazione e il coordinamento di tutti gli interventi interni ed esterni all'azienda, nonchè il decentramento dell'utenza attraverso lo sdoppiamento dei servizi, senza peraltro rinunciare al principio che ciascun SERT offra tutte le principali opzioni terapeutiche.
Quanto sopra è conforme ai risultati dell'attuale dibattito scientifico in materia. Inoltre, costituirà anche la linea portante del progetto obiettivo prevenzione e cura delle tossicodipendenze, previsto dall'articolo 18 della legge regionale n. 5/96 in corso di predisposizione da parte delle strutture regionali competenti.
In merito ai problemi specifici, di cui all'interrogazione in oggetto, si riferisce quanto segue.
Innanzitutto il consigliere Buttura fa delle gratuite insinuazioni, laddove fa riferimento a dei veri motivi che muoverebbero l'assessore Zanon contro il SERT di Verona.
Noi crediamo che non vi sia nulla di confacente alla realtà.
In ordine al punto n. 1, evidenziato nell'interrogazione con apposito segno di matita, è falso, inconferente e strumentale, e crediamo che possa confondere soltanto le idee dell'opinione pubblica.
Affermare che i due centri pilota di Padova e di Verona servono solo a raddoppiare il numero dei primariati, giacchè le deliberazioni della Giunta regionale n. 4932 del 18.10.94 e n.5131 del 3.10.95 chiariscono senza equivoci che lo sdoppiamento dei servizi non può dare origine a nuovi primariati, in quanto la nuova organizzazione genera, in conformità del decreto ministeriale 444, due SERT, uno ad alta e l'altro a media utenza senza costituire nuove figure primariali.
In ordine al punto siamo in attesa di risposta, visto che questo dato è stato richiesto con apposita lettera ai Comuni capoluogo.
In ordine al punto 3 dell'interrogazione, il centro pilota di Verona è quello a più bassa efficienza, cioè impietosamente i dati ufficiali regionali forniti dalla M.R. incaricata di una analisi in questione confermano, per fare solo alcuni esempi, che l'indice dei trattamenti completati dal SERT di Verona è del 7%, laddove la media regionale è del 15%.
Il tasso di abbandono al trattamento dei SERT di Verona è dell'88%, contro un tasso regionale del 73%.
Il numero medio dei giorni fra la segnalazione e la presa in carico, quindi la tempestività dei servizi, è di 48 giorni, contro il livello regionale che è di circa 16-17 giorni.
Con lo sdoppiamento si è tentato di dare un indirizzo per risolverlo.
In ordine al punto 4 dell'interrogazione, copia verrà data una volta che sarà effettuata l'ispezione; noi abbiamo già la relazione, che sicuramente forniremo per risposta di servizi, che successivamente forniremo all'interrogante.
In ordine al punto 5, infine, in seguito alla visita, alla presa visione diretta dell'intervento in prima persona del sottoscritto, il direttore dei servizi sociali di Verona, dottor Bellamoli, è andato personalmente dalla famiglia Paiola, accompagnato dai dirigenti dell'associazione Agaras, che hanno offerto al ragazzo di entrare in comunità, in una qualsiasi comunità.
Ci sono state, ovviamente, offerte da parte della comunità di Don Picchi e di San Patrignano, di appoggiarsi all'associazione di volontariato Agaras, nonchè di accelerare le pratiche per il conseguimento della pensione di invalidità del padre.
Innanzitutto devo dire che proprio in questi giorni vi è stato un incontro ulteriore sulla questione relativa al SERT veronese, c'è stato un incontro al quale ha partecipato anche il coordinatore del Coversert, che è il coordinamento dei SERT regionali.
Si sta trovando un percorso per dare attuazione alla delibera, e devo dire che sono stati smussati anche molti angoli; è stato individuato il problema principale che, di fatto, come è stato citato dai giornali in questi giorni, è quello della carenza del personale.
Tra l'altro la Giunta sta facendo una verifica per capire se riusciremo a implementare il personale, per far sì che l'attivazione dei due servizi sia confacente alle esigenze stesse che manifesta il personale.
L'esigenza è di costituire a Verona dei servizi efficienti che rispondano maggiormente alle esigenze del territorio.
Mi auguro di essere stato esauriente, comunque sono a disposizione, a nome della Giunta, per qualsiasi ulteriore chiarimento.
PRESIDENTE
Grazie, assessore Zanon.
Se vuole, l'interpellante ha a disposizione 5 minuti.
Roberto BUTTURA (P.D.)
Nel dichiararmi completamente insoddisfatto, tengo a precisare all'Assessore che dal giorno in cui il sottoscritto ha presentato quell'interpellanza, il 21 maggio '96, di cose ne sono capitate molte.
Siccome non sono abituato a fare giri di parole, le dico francamente che sul problema del servizio per le tossicodipendenze dell'U.L.S.S. di Verona, rivendico anche una certa possibilità di giudizio dall'interno.
Nel senso che, essendo stato amministratore dell'U.L.S.S. 25, che è stata soppiantata adesso dall'U.L.S.S. 20, credo di conoscere abbastanza bene - senza avere sirene che mi sussurrano nell'orecchio - i problemi del servizio per le tossicodipendenze di Verona.
Primo, quando l'Assessore dice che è solo ed esclusivamente un problema che riguarda il SERT di Verona, e quindi il problema vero di tutta la tossicodipendenza veneta è concentrato a Verona, dice una cosa falsa, perché è in contraddizione perfino con quanto pubblicato sul Gazzettino rispetto alla funzionalità dei servizi.
Secondo, sul SERT di Verona è stato posto in atto, da parte della forza politica a cui appartiene, da parte dei deputati, da parte dei senatori ecc., un'offensiva pubblica e privata, a volte, contro il SERT stesso, accusando il SERT di essere un covo di chissà chi.
Terzo, quando nella interrogazione chiedo di sapere i veri motivi, è perché conosco il personale che c'è, e dico all'Assessore che farebbe bene, come anche gli altri suoi collaboratori o Colleghi di partito, ad informarsi meglio rispetto alla situazione del SERT di Verona.
Quarta considerazione: l'Assessore era partito bene quando nel luglio o nel settembre del 1995 aveva detto che avrebbe ritirato la delibera fatta dall'assessore Vesce con la Giunta Bottin, perché l'Assessore sa benissimo che i centri pilota e lo sdoppiamento dei SERT non servono a nulla.
Non esistono la bassa e la media utenza, sono cose che vanno bene se sono dette ai gonzi.
Ultima considerazione: nella realtà si è voluto, e si vuole - perché poi alla fine questo stillicidio continua - solo ed esclusivamente colpire chi si pensa sia in contraddizione rispetto a quelle che sono le proprie idee.
Da questo punto di vista - e chiudo - leggo quanto avevo cercato di mandare al giornale di Verona, che oramai è un giornale sul quale il suo direttore pensa di poter far scrivere solo chi vuole lui; almeno questa è una platea pubblica, anche se ristretta.
Il comunicato stampa che avevo inviato il 26 giugno 1996 all'Arena di Verona e che non è stato pubblicato, dopo un ulteriore comunicato stampa dell'onorevole Giorgetti, in quel caso, dice: "Continua con una perseveranza degna di minor causa l'offensiva di Alleanza Nazionale contro il SERT dell'U.L.S.S. 20 di Verona.
Dopo l'incursione di Raffaele Zanon, Assessore regionale ai Servizi Sociali, tocca ora all'onorevole Giorgetti accusare i servizi dell'U.L.S.S. di qualità di servizio scadente e scarsa presenza degli operatori e richiedere l'ispezione delle strutture regionali".
Detto fatto, gli Assessori sono già arrivati e ripartiti, per cui sarà importante leggere al più presto la loro relazione.
Ringrazio l'Assessore che ha detto che la invierà. Resta comunque la certezza che sulla lotta alla tossicodipendenza si sta giocando una battaglia nella quale qualcuno tenta di soddisfare le proprie legittime ambizioni personali con mezzi, francamente, discutibili.
Da circa 8 anni, infatti, il servizio per le tossicodipendenze dell'U.L.S.S. di Verona - prima 25 ed ora 20 - è scosso da difficoltà interne che tendono a renderne profondamente instabile la sua organizzazione.
Queste difficoltà sono state alimentate e rese ambigue da strette correlazioni che si sono affermate nel tempo tra operatori e personaggi, o partiti politici ed associazioni di volontariato che sono cambiati nel tempo.
Gli interlocutori sono cambiati nel tempo. Ultimi in ordine di tempo a cadere nella rete sono stati Alleanza Nazionale e l'Agaras, che è l'associazione di volontariato che si sta prestando ad un gioco che nel passato è già stato tentato da altri con risultati negativi, solo ed esclusivamente per la lotta contro la tossicodipendenza.
Stupisce, comunque - ho già avuto modo di dirlo - il modo grave con il quale uomini delle Istituzioni regionali e nazionali intervengono in un settore così delicato.
Credo sia giusto ricordare loro che non sono i padroni, ma solo ed esclusivamente i rappresentanti pro tempore di un potere che è affidato ogni 5 anni al giudizio degli elettori.
Evitino dunque le accuse di occupazione partitica delle Istituzioni che sono state imputate ai loro predecessori e, in modo particolare, non ascoltino solo i Consiglieri un po' troppo interessati, ma tutti coloro che possono fornire informazioni utili per conoscere meglio le realtà esistenti.
Stupisce anche la superficialità con la quale l'Agaras, che ho conosciuto come associazione convinta delle proprie idee ed opinioni, ma assolutamente apartitica, esprima giudizi che hanno come unica finalità l'affiancamento all'esclusiva battaglia politica sostenuta da Alleanza Nazionale contro il SERT dell'U.L.S.S. 20 di Verona.
Esclusiva sì, perché malgrado tutta la Regione del Veneto sia afflitta dal fenomeno della tossicodipendenza, i dati drammatici lo testimoniano: Provincia per Provincia, solo il SERT di Verona sui 22 nei quali si articola la legge regionale dei servizi è sottoposto ad una così soffocante attenzione. E allora ribadisco, Assessore, che è possibile sapere il vero perché.
Lo dico con molta serenità, sapendo quello che sto dicendo, e ringrazio comunque il Presidente per avermi concesso di finire al di là dei 5 minuti di tempo concessi.
Ribadisco l'assoluta e totale insoddisfazione rispetto alla risposta e preannuncio un'ulteriore interrogazione. Grazie.
PRESIDENTE
Grazie, consigliere Buttura.
Avevo intenzione di continuare in questo modo: adesso facciamo l'interpellanza n. 115, perché l'avevamo già concordata con i pochi presenti in quel momento in Aula, poi ritorneremo all'inizio. Sono andata avanti un po' saltellando perché mancavano sia i Consiglieri che gli Assessori interessati per cui non era possibile fare un discorso organico.
Nel frattempo, abbiamo avuto una richiesta di due incontri da parte di alcuni cittadini che sono venuti oggi a Palazzo Ferro-Fini.
Invito tutti i Consiglieri a fare in modo che non ci siano riunioni durante il Consiglio regionale, a meno che non siano del tutto spontanee; voi sapete che io sono sempre disponibile a convocare i Capigruppo e a chiedere la presenza degli Assessori negli altri giorni della settimana.
E` preferibile non fare riunioni durante il Consiglio regionale perché ci crea dei problemi. Comunque ci sono i rappresentanti della Salgaim, che è una vecchia vicenda nota probabilmente a molti di voi, di un macello lungo il Brenta, e poi anche una delegazione di lavoratori controterzisti che chiedono un incontro.
Penserei di fare entrambi gli incontri, di fare in modo che siano abbastanza rapidi e chiedo che vi partecipino i Capigruppo. Prima ci sarà la riunione con l'assessore Giorgetti, una volta che avrà risposto a questa interpellanza, e subito dopo con l'assessore Campa.
Nel frattempo, proseguiamo con le interrogazioni ed interpellanze.
Interpellanza
n. 115 del 15 marzo 1996
presentata dai colleghi Beggiato, Gobbo, Comencini, Foggiato, Morosin, Munaretto, Poirè e Roccon:
"IL MONTE LABBIA DI ALBETTONE NON DEVE TRASFORMARSI IN UNA CAVA"
Il consigliere Beggiato non intende illustrarla.
Risponde l'assessore Giorgetti.
Ass.re Massimo GIORGETTI
L'interpellanza si riferisce all'autorizzazione all'attività di cava nella zona di Albettone.
Vi è stato un ricorso a questa autorizzazione in quanto la Giunta regionale aveva negato alla ditta SEV, nel '94, l'apertura della cava, con tutta una serie di motivazioni, accogliendo il parere negativo espresso dalla C.T.R. attività estrattive.
Il T.A.R., con sentenza depositata il 5.09.95, ha accolto il ricorso della ditta praticamente accogliendo quelle che erano le istanze della ditta, e smentendo le motivazioni che avevano portato, di fatto, al diniego.
La Giunta ha interpellato l'Avvocatura distrettuale per verificare se esistessero le condizioni per opporsi e, quindi, fare ricorso.
L'Avvocatura distrettuale ha concordato, ha scritto che la sentenza non si presta ad utile critica, in sede di gravame, e in seguito alle diffide che giungevano alla Giunta dalla ditta interessata, la Giunta cancellava, essendo state smontate dalla sentenza del T.A.R., le motivazioni che hanno portato al diniego; dava l'autorizzazione all'attività tenendo presente che comunque, essendo la zona interessata sottoposta a vincolo per quello che riguarda i beni ambientali e culturali, entro 60 giorni dall'autorizzazione, il Ministero avrebbe dovuto eventualmente concedere od interrompere l'autorizzazione data dalla Giunta regionale.
Bisogna tenere presente, tra l'altro, che il 28 marzo vi è stato anche un sopralluogo del responsabile del Ministero, proprio per verificare in loco quella che era la situazione dal punto di vista dei beni ambientali.
Al momento della risposta questa era la situazione, oggi posso aggiungere che il Ministero ha anche dato parere positivo nei giorni scorsi.
PRESIDENTE
Grazie, Assessore.
Il Consigliere Beggiato per la replica.
Ettore BEGGIATO (L.N.-L.V.)
Mi dichiaro soddisfatto della risposta.
PRESIDENTE
Grazie, consigliere Beggiato.
Tornerei all'elenco originario, quello distribuito, ed andrei avanti regolarmente, finchè non raggiungeremo il numero legale.
Interrogazione a risposta immediata
n. 76 del 10 aprile 1996
presentata dai consiglieri Poirè, Gobbo, Beggiato e Comencini:
"VENEZIA STA DIVENTANDO UNA CASBAH IN MANO AI PREDONI? ULTIMA CHANCE PER LE ISTITUZIONI".
Risponde l'assessore Campa.
La Giunta ha 3 minuti per la risposta e l'interrogante 1 minuto.
Ass.re Cesare CAMPA
"In riferimento a questa interrogazione, va chiarito che la questione di ordine pubblico che la medesima interrogazione solleva non è di competenza regionale, né rientra fra le competenze regionali. Il controllo e la verifica della presenza degli irregolari, quindi, non compete alla Regione.
Sotto questo profilo sono state interessate, anche da parte della Regione, le Istituzioni competenti, con particolare riferimento alla Prefettura, alla Questura e al Comune di Venezia.
Sotto altri profili: informazione, sensibilizzazione alla tematica immigratoria, attivazione di strutture di accoglienza, diffusione nel territorio ed altro, va ricordato che da anni la Regione si è impegnata, tra l'altro, in un'informazione in positivo su un tema che spesso, anzi troppo spesso, assurge agli onori della cronaca per episodi negativi.
Peraltro, ultimamente un quotidiano Veneto sta dedicando all'immigrazione la dovuta attenzione per sottolineare episodi ed iniziative utili e significativi per una migliore comprensione del fenomeno.
Però va sottolineata l'esigenza di avviare, così come viene richiesto a livello istituzionale, nel rispetto delle reciproche competenze, un tavolo di coordinamento regionale che consenta lo snellimento delle procedure e l'attivazione sul territorio di iniziative concordate che favoriscono l'inserimento di cittadini immigrati irregolari; suggeriscono soluzioni per combattere la clandestinità e prevenire episodi di intolleranza e di criminalità, soluzioni da proporre in sede nazionale per la definizione di una legge quadro, di cui da più parti si è avvertita la necessità e l'urgenza".
Questo è quanto la Giunta ritiene di proporre, peraltro condividendo parte delle richieste fatte dall'interpellante.
PRESIDENTE
Grazie, Assessore.
La parola al consigliere Beggiato.
Ettore BEGGIATO (L.N.-L.V.)
Io mi dichiaro insoddisfatto di questa risposta che denuncia, una volta di più, come di fronte a questi temi la Giunta regionale abbia un atteggiamento del tutto passivo e rinunciatario.
Non possiamo dire che l'ordine pubblico non è competenza della Regione, lo sappiamo tutti bene, la questione va oltre a quella sollevata dall'interrogazione, ma dobbiamo assumere invece un atteggiamento il più possibile attivo, perché i problemi dell'ordine pubblico, della criminalità ci toccano tutti da vicino, quindi non possiamo ridurci a quel gioco tipico del sistema italiano che è lo scaricabarile.
La Regione è un Ente, l'Istituzione più rappresentativa per eccellenza del nostro popolo e, come tale, deve trovare gli spazi per avere una parte attiva.
Quindi ripeto: "Non è una cosa che ci riguarda", denuncia ancora una volta un atteggiamento e un approccio del tutto riduttivo; altro che federalismo! Altro che un ruolo propositivo da parte della Regione.
PRESIDENTE
Grazie, collega Beggiato.
Interrogazione a risposta immediata
n. 84 del 13 maggio 1996
presentata dal consigliere Vanni:
"E` INACCETTABILE L'ISOLAMENTO DEL SANDONATESE"
L'Assessore invierà al consigliere Vanni una nota scritta.
Interrogazione a risposta immediata
n. 86 del 23 maggio 1996
presentata dal consigliere Roccon:
"CONTRIBUTI ALLE IMPRESE COMMERCIALI O AGLI INTERMEDIATORI FINANZIARI?"
A nome della Giunta risponde l'assessore Campa, che ha 3 minuti di tempo.
Ass.re Cesare CAMPA
"La L.R. 28 dicembre 1992, n. 29 prevede contributi a favore dell'associazionismo economico e della cooperazione fra piccole e medie imprese del commercio e dei servizi allo scopo di:
a) favorire la razionale evoluzione dell'apparato distributivo regionale;
b) promuovere l'ammodernamento delle strutture di somministrazione di alimenti e bevande;
c) promuovere e rafforzare, mediante programmi, l'assistenza tecnica a favore delle piccole e medie imprese.
Tale legge prevede due tipologie di contributi, in conto interesse e in conto capitale, così riassumibili:
A) CONTRIBUTI IN CONTO INTERESSE:
Concessione di contributi tramite le cooperative di garanzia per finanziamenti assistiti dalle garanzie prestate dalle cooperative stesse.
Entro il 31 maggio di ogni anno le cooperative di garanzia presentano domanda al Presidente della Giunta regionale.
Entro il 30 settembre di ogni anno con delibera della Giunta regionale viene approvato un piano di riparto redatto secondo i criteri di cui all'art. 4 della l.r. 29/92 e vengono definiti i criteri sulla base dei quali vengono individuate le imprese beneficiarie.
Entro il termine, non superiore a 90 giorni dalla pubblicazione nel B.U.R. di tale deliberazione, le cooperative individuano le imprese destinatarie del contributo e trasmettono gli elenchi alla Giunta regionale.
Successivamente la stessa approva gli elenchi e liquida il 50% dei contributi concessi; il saldo viene invece erogato previa presentazione - da parte dei beneficiari - alle cooperative di garanzia delle fatture probanti l'avvenuta realizzazione del programma e invio alla Giunta regionale della quietanza liberatoria da parte delle cooperative.
Per tali contributi il Consorzio Unionfidi, per espressa previsione della legge 29/92 e del singolo statuto non applica alcuna provvigione, ma la sola "commissione di garanzia" (0,1 trimestrale) in misura inferiore a quella praticata dal sistema bancario (oscillanti tra lo 0,125 e lo 0,250 trimestrale).
Tale commissione va versata direttamente nel fondo rischi e pertanto va ad incrementare la capacità fidejussoria del consorzio a beneficio di tutti i soci.
B) CONTRIBUTI IN CONTO CAPITALE:
Concessione di contributi direttamente alle imprese beneficiarie.
Entro il 31 maggio di ogni anno le imprese presentano domanda di contributo.
Entro il 30 settembre la Giunta regionale, sulla base dei criteri precedentemente predisposti, approva il piano di riparto.
Entro 18 giorni dal 31 maggio deve essere presentata la documentazione di rito e successivamente viene eseguita la liquidazione.
Va precisato che in tal caso la cooperativa non svolge attività di intermediazione creditizia, ma eventualmente può fornire una specifica attività di consulenza in concorrenza con eventuali consulenti o professionisti privati, per la quale può essere previsto un compenso.
Il consorzio in questione per tale attività viene remunerato attraverso un corrispettivo pari al 4% del contributo netto erogato con un massimo di Lire 1.250.000 a titolo di rimborso spese, con la precisazione che nel caso di rifiuto da parte del beneficiario il Consorzio, pur avendone titolo, non persegue alcuna azione legale.
Si precisa pertanto che l'attività di consulenza, per la quale il consorzio percepisce il compenso, rientra tra le attività previste dalla legge 317/91 art. 29 che regolamenta i consorzi di garanzia collettiva Fidi.
Va sottolineato dunque che l'entità del compenso richiesto non risulta comunque confrontabile con le commissioni bancarie; eventualmente potrebbe essere confrontata con parcelle emesse dai professionisti in quanto trattasi di attività privatistica e facoltativa.
Dal momento che si tratta di consulenze non obbligatorie di cui il privato può avvalersi o meno per la presentazione delle domande e per i conseguenti adempimenti, la Giunta regionale non ritiene opportuno effettuare valutazioni di merito, pur ritenendo che le somme richieste non siano eccessive e al di sopra della media per prestazioni simili".
Tale legge prevede due tipologie di contributi, in conto interesse e in conto capitale, così riassumibili:
A) CONTRIBUTI IN CONTO INTERESSE:
Concessione di contributi tramite le cooperative di garanzia per finanziamenti assistiti dalle garanzie prestate dalle cooperative stesse.
Entro il 31 maggio di ogni anno le cooperative di garanzia presentano domanda al Presidente della Giunta regionale.
Entro il 30 settembre di ogni anno con delibera della Giunta regionale viene approvato un piano di riparto redatto secondo i criteri di cui all'art. 4 della l.r. 29/92 e vengono definiti i criteri sulla base dei quali vengono individuate le imprese beneficiarie.
Entro il termine, non superiore a 90 giorni dalla pubblicazione nel B.U.R. di tale deliberazione, le cooperative individuano le imprese destinatarie del contributo e trasmettono gli elenchi alla Giunta regionale.
Successivamente la stessa approva gli elenchi e liquida il 50% dei contributi concessi; il saldo viene invece erogato previa presentazione - da parte dei beneficiari - alle cooperative di garanzia delle fatture probanti l'avvenuta realizzazione del programma e invio alla Giunta regionale della quietanza liberatoria da parte delle cooperative.
Per tali contributi il Consorzio Unionfidi, per espressa previsione della legge 29/92 e del singolo statuto non applica alcuna provvigione, ma la sola "commissione di garanzia" (0,1 trimestrale) in misura inferiore a quella praticata dal sistema bancario (oscillanti tra lo 0,125 e lo 0,250 trimestrale).
Tale commissione va versata direttamente nel fondo rischi e pertanto va ad incrementare la capacità fidejussoria del consorzio a beneficio di tutti i soci.
B) CONTRIBUTI IN CONTO CAPITALE:
Concessione di contributi direttamente alle imprese beneficiarie.
Entro il 31 maggio di ogni anno le imprese presentano domanda di contributo.
Entro il 30 settembre la Giunta regionale, sulla base dei criteri precedentemente predisposti, approva il piano di riparto.
Entro 18 giorni dal 31 maggio deve essere presentata la documentazione di rito e successivamente viene eseguita la liquidazione.
Va precisato che in tal caso la cooperativa non svolge attività di intermediazione creditizia, ma eventualmente può fornire una specifica attività di consulenza in concorrenza con eventuali consulenti o professionisti privati, per la quale può essere previsto un compenso.
Il consorzio in questione per tale attività viene remunerato attraverso un corrispettivo pari al 4% del contributo netto erogato con un massimo di Lire 1.250.000 a titolo di rimborso spese, con la precisazione che nel caso di rifiuto da parte del beneficiario il Consorzio, pur avendone titolo, non persegue alcuna azione legale.
Si precisa pertanto che l'attività di consulenza, per la quale il consorzio percepisce il compenso, rientra tra le attività previste dalla legge 317/91 art. 29 che regolamenta i consorzi di garanzia collettiva Fidi.
Va sottolineato dunque che l'entità del compenso richiesto non risulta comunque confrontabile con le commissioni bancarie; eventualmente potrebbe essere confrontata con parcelle emesse dai professionisti in quanto trattasi di attività privatistica e facoltativa.
Dal momento che si tratta di consulenze non obbligatorie di cui il privato può avvalersi o meno per la presentazione delle domande e per i conseguenti adempimenti, la Giunta regionale non ritiene opportuno effettuare valutazioni di merito, pur ritenendo che le somme richieste non siano eccessive e al di sopra della media per prestazioni simili".
PRESIDENTE
Grazie, assessore Campa.
Un minuto all'interrogante per l'eventuale replica.
Franco ROCCON (L.N.-L.V.)
Mi dichiaro non soddisfatto, per il semplice motivo che questa Giunta eroga dei finanziamenti sui quali deve svolgere una funzione di controllo anche sul quel 4% che l'Unionfidi, nell'espresso caso di Belluno, esercita come mera richiesta di un pagamento di prestazioni date.
Ma questo esula dal pagamento della quota associativa che viene richiesta a chiunque acceda a dei servizi che l'Unionfidi dà e non è richiesta all'inizio, cioè al momento dell'apertura della pratica.
E' una richiesta in subordine al finanziamento, cioè ad una erogazione che questa Giunta dà.
Quindi questa Giunta deve controllare quegli 8 miliardi che ha distribuito, non ultimi, e nello specifico i 2 miliardi arrivati a Belluno e, se facciamo i conti, sono circa 80 milioni che vengono a mancare di erogazione di interventi che noi diamo alle singole società o ai singoli titolari di azienda.
La distribuzione viene fatta all'incirca sui 25-30 milioni per azienda e, se c'è 1 milione in meno, credo sia importante capire a fronte di quali servizi, se non vuole essere solo un mero passaggio di carte tra una preparazione di pratiche che la Giunta regionale o i suoi Dipartimenti dovrebbe svolgere in funzione di queste associazioni che coprono le richieste.
Quindi mi ritengo insoddisfatto della risposta e gradirei che questa Giunta verificasse gli interventi che queste associazioni sparse nel territorio fanno, andando a decurtare gli interventi che faticosamente questa Giunta dà fuori.
PRESIDENTE
Ringrazio il collega Roccon.
Volevo evidenziare - penso che non ce ne sia bisogno, ma è sempre utile - che è bene che i verbali del dibattito relativo alle risposte alle interrogazioni ed interpellanze vengano sempre mandati alla Giunta in modo evidenziale, perché magari vengono mandati in modo troppo burocratico.
Io credo che sarebbe utile per la Giunta tenere conto dei suggerimenti, delle indicazioni, delle conoscenze che vengono messe a disposizione dell'Aula da parte dei colleghi Consiglieri che lavorano sul territorio e, quindi, conoscono cose che a noi non sempre sono presenti.
Interrogazione a risposta immediata
n. 87 del 23 maggio 1996
presentata dal consigliere Vigna:
"CHI ANNIENTA IL NORD-EST".
Risponde l'assessore Campa.
Ass.re Cesare CAMPA
"Con l'interrogazione a risposta immediata n. 87 del 23 maggio 1996 il consigliere Lorenzo Vigna, dopo aver accostato con paradosso letterario di Guido Ceronetti, che immagina il Veneto come un "non-luogo" a notizie di stampa che riferiscono di una partecipazione dimessa della Regione del Veneto al Salone del libro di Torino, chiede alla Giunta regionale "Chi annienta il Nord-Est"?.
Sembra di capire che l'interrogante faccia riferimento alla distinzione fra l'esistenza di fatto e un "esserci" cosciente e progettuale, facendo eco ad un pessimismo sulla situazione veneta davvero eccessivo: un letterato può aver ragione quando deplora il relativo imbruttimento del paesaggio a causa dell'industrializzazione, ma chi ha responsabilità deve tenere conto di tutti i fattori in gioco.
Per quanto riguarda il problema molto più modesto della partecipazione al Salone del libro di Torino, le notizie di stampa riportate risultano parziali.
In realtà nel Salone del Libro, a fianco della vastissima superficie dedicata all'esposizione commerciale, per la prima volta quest'anno è stato allestito un Padiglione delle Regioni, che in effetti ha garantito interessanti effetti scenici ed un notevole risalto dell'immagine delle Regioni ospitate.
D'altro canto la Regione del Veneto collabora da molti anni con il Consorzio Editori Veneti (anteriormente denominato "Associazione"), organismo fondato nel 1986 da ventidue case editrici piccole e medie con sede nella Regione, che ha garantito nel corso di questi anni una presenza della piccola editoria veneta al Salone di Torino e alla Fiera di Francoforte, nonchè, con cadenza biennale, l'organizzazione di tre mostre dell'editoria veneta (rispettivamente a Venezia, a Padova e a Bassano del Grappa).
Di fronte alla novità della proposta relativa al Padiglione delle Regioni, che comporta una spesa comunque più che doppia (L. 25.000.000 per il solo spazio a fronte di L. 12.000.000 onnicomprensivi), si è preferito per quest'anno privilegiare la continuità del rapporto con quella che risulta essere l'unica espressione della categoria produttiva in questione, ritenendolo in linea di principio più importante di più effimeri impegni di mera immagine: uguale scelta, a quanto risulta, è stata effettuata ad esempio, dalla Regione Umbria, e continua a sembrarci giustificata.
Ciò non toglie che fosse già pervenuta notizia di un certo "basso profilo" della presenza per quest'anno, per l'infelice collocazione dello spazio riservatoci dall'organizzazione del Salone e per il confronto con la grandiosità degli allestimenti del Padiglione delle Regioni.
Si terrà naturalmente conto di questa esperienza e in relazione alle attività dell'anno in corso e di quello venturo, sottolineando che comunque quest'anno non si trattava di scegliere fra diversi importi del contributo al Consorzio Editori Veneti, ma fra una presenza che la Regione assicura anche a sostegno di tale Consorzio e una presenza di tipo unicamente istituzionale".
PRESIDENTE
Grazie, assessore Campa.
La parola al collega Vigna.
Lorenzo VIGNA (P.D.S.)
Ovviamente citavo Ceronetti in premessa in modo ironico e paradossale, perchè il suo profetismo nichilista mi consentiva di introdurre un discorso molto realistico, molto pragmatico sul rapporto tra Regione ed editoria veneta.
Lo spunto era appunto fornito da un articolo di cronaca, nel quale si diceva che pur avendo Torino messo a disposizione al lingotto ben 25.000 metri quadrati perché le Regioni le occupassero in modo da esporre i loro prodotti librari, la Regione Veneto, avendo deciso di erogare un modestissimo contributo di soli 12 milioni, ha dovuto in qualche modo costringere i nostri piccoli editori ad una posizione marginale e del tutto invisibile; ciò di cui gli stessi protestavano.
Io sottolineavo il fatto che in una Regione, nella quale già si legge molto poco, nella quale paradossalmente il ritmo dell'economia è frenetico e i tempi della cultura sono invece molto lenti, sarebbe bene che la Regione avesse una maggiore sensibilità per le questioni culturali.
E` vero che noi abbiamo un'impresa ogni 12 abitanti, e la cosa può farci piacere, però nel Veneto compra il giornale un cittadino su 13 e le librerie rispetto alla popolazione sono pochissime.
"Schei", il libro di Stella, rivela che Vicenza è sessantasettesima in Italia per numero di librerie rispetto agli abitanti; Treviso è addirittura ottantanovesima; sono precedute da Caltanissetta, Matera, Trapani, ecc..
Il discorso è, se si vuole, abbastanza paradossale; diciamo di fare noi del Veneto un "non-luogo", cioè un luogo negativo, un luogo in cui la cultura è negata, assumendo delle iniziative che favoriscano lo sviluppo delle attività editoriali.
Del resto, che si legga poco lo dice anche il consigliere Scaravelli in una sua mozione che anche io ho sottoscritto, nella quale dice: "Non esistono solo televisioni e computers, ma anche i libri".
Credo che ricordare che esistono i libri non significa essere passatisti e credo che vada sostenuta questa tesi che bisogna invece fare in modo di promuovere la cultura del libro.
Vorrei anche dire che lo spunto è derivato da questo breve articolo, perché in esso si conclude dicendo - e questo contrasta in parte con il tono rassicurante della risposta - che il Presidente Galan, benchè più volte sollecitato dai piccoli editori veneti a prendersi cura del problema che l'editoria veneta presenta - quello di avere un fatturato modesto, un catalogo modesto, di aver bisogno di essere orientata e incentivata - si è invece costantemente rifiutato di ricevere i rappresentanti degli editori.
Il rappresentate degli editori veneti dichiara: "Il Presidente della Regione potrebbe anche degnarsi di riceverci, è da un anno che senza successo gli chiediamo un incontro"; da qui l'idea di fare quella interrogazione.
La risposta mi lascia parzialmente soddisfatto, perché affronta come io ritengo vadano affrontati questi problemi, però contrasta con la risposta e con i comportamenti della Giunta.
PRESIDENTE
Grazie, collega Vigna.
Interrogazione a risposta immediata
n. 78 del 23 aprile 1996
presentata dai consiglieri Rossi e Boato:
"IL DIRETTORE DELLA RAI CENSURA IL VENETO."
Risponde per la Giunta l'assessore Campa.
Ass.re Cesare CAMPA
"I consiglieri Rossi e Boato, nell'interrogazione a risposta immediata di cui all'oggetto con riferimento al palinsesto previsto per domenica 21 aprile 1996, relativamente agli spazi informativi che la RAI-Radiotelevisione Italiana avrebbe utilizzato per le informazioni regionali sui risultati delle elezioni politiche nazionali - sacrificando il ruolo delle testate giornalistiche della terza rete e omologando tutte e tre le reti pubbliche alla medesima informazione "general-generica" di carattere nazionale "privando di fatto" i cittadini del Veneto dei dati relativi all'esito del loro voto, - chiedono al Presidente della Giunta regionale se non ritenga doveroso assumere iniziative, anche in concorso con la Conferenza dei Presidenti, "per ricondurre il direttore della Rai al rispetto del servizio pubblico, al fine di ottenere il ripristino degli spazi soppressi".
In risposta all'Interrogazione, a seguito di informazioni assunte direttamente dalla Sede RAI di Roma, si precisa che:
- In occasione delle elezioni politiche del 21.04.96 la Rai ha predisposto una serie di "speciali" delle sue tre Reti televisive e di quelle radiofoniche per seguire l'esito dei risultati del voto.
- Nella stessa occasione la Rai aveva concluso con l'Istituto Abacus un'intesa per la fornitura di "sondaggi" sull'esito del voto e di "proiezioni" sui risultati effettivi della consultazione.
- Questi dati dell'Abacus erano previsti a livello nazionale e non regionale.
- Di conseguenza la Rai, nella serata del 21.04.96, ha realizzato gli "speciali" con ampi collegamenti con alcune regioni significative (Piemonte, Lombardia, Veneto, Lazio, Campania, Sicilia).
- Nella giornata del 22.04.96, a partire dalle ore 06.00 (Raiuno), dalle ore 07.00 (Raitre) e dalle ore 09.00 (Raidue) sono stati realizzati altri "speciali" con collegamenti con tutte le regioni.
- Nella stessa giornata, dalle ore 14.50 alle ore 15.00 in ogni Regione c'è stato uno "speciale" di approfondimento sui risultati definitivi del Senato e dei parziali della Camera.
- Di conseguenza i cittadini del Veneto, come cittadini italiani nella totalità, hanno ottenuto tutte le informazioni disponibili nella serata del 21.04.96, sulla base dei dati Abacus, e nella giornata del 22.04.96, sulla base dei risultati ufficiali sia a livello nazionale che regionale.
Nel complesso della programmazione le Testate Giornalistiche regionali sembra abbiano svolto un ruolo essenziale e primario, sia per le trasmissioni trasmesse a livello nazionale che per quelle ovviamente più specifiche, attinenti alle realtà regionali".
Nel complesso della programmazione le Testate Giornalistiche regionali sembra abbiano svolto un ruolo essenziale e primario, sia per le trasmissioni trasmesse a livello nazionale che per quelle ovviamente più specifiche, attinenti alle realtà regionali".
PRESIDENTE
Grazie, collega Campa.
La parola al consigliere Ivo Rossi per una breve replica.
Ivo ROSSI (VERDI)
Mi pare che sia una risposta, più che data dal Presidente della Giunta regionale, data direttamente dal direttore della RAI, che peraltro incredibilmente ho avuto modo di sentire al telefono pochi minuti dopo aver dato all'ANSA l'interrogazione.
Il direttore Vigorelli, impegnato notoriamente a gestire la terza rete RAI, si è sentito in dovere di chiamare un umile Consigliere della Regione Veneto e mi sembra, appunto, che la risposta data sia la stessa che mi diede Vigorelli esattamente qualche mese fa.
Se noi accettiamo questo tipo di impostazione, non avremo mai nessuna rete regionale.
Vi è un problema dell'informazione regionale: a partire da questo modesto esempio della vicenda elettorale, in cui di fronte ad un'elezione che misura il rapporto diretto fra il proprio cittadino e i candidati eletti nei singoli collegi, e quindi modificando radicalmente quella che era la tradizionale impostazione del passato per cui si votavano i partiti, dove si attribuivano le percentuali e a livello nazionale poi veniva fuori il numero degli eletti, in questo caso - d'altra parte l'abbiamo sempre detto tutti - si è avviato un rapporto radicalmente diverso tra cittadino elettore ed eletto in Parlamento.
Gli spazi da questo punto di vista, le modestissime finestre aperte in quell'occasione sono state del tutto irrilevanti.
Non hanno chiarito minimamente ai cittadini della nostra Regione se il loro candidato era stato eletto; non avevano un'informazione puntuale, cosa che erano state in grado di offrire altre emittenti televisive.
D'altra parte - questo è un aspetto importante - la redazione di Venezia della RAI si era messa nelle condizioni, grazie anche al progetto del Consiglio regionale - come era stato fatto anche negli anni precedenti - di poter offrire questo servizio ai cittadini della nostra Regione.
L'intervento romano, in questo caso di Vigorelli e di chi per lui, ma mi pare prevalentemente di Vigorelli, ha impedito che ci fosse un ampio servizio perché, con tutta franchezza, mi pare che i servizi che possono essere erogati come quelli di cui disponiamo attualmente come Regioni alle 15.30, francamente, sono ridicoli.
La gente che non è pensionata, con tutto il rispetto per i pensionati o per i bambini, quella che lavora, che produce, che rende grande questo Veneto non guarda notoriamente quelle trasmissioni alle 15.30; ed allora sono trasmissioni ridicole, così come sono state ridicole quelle date in occasione delle elezioni, appunto, come finestre pomeridiane.
Il problema è di avere per la Regione Veneto, come per tutte le altre Regioni, una rete che offra questi servizi nel momento in cui c'è il massimo di ascolto, ovverosia nelle grandi fasce di ascolto serali ed eventualmente di mezza giornata.
Su questo io credo che debba esserci un impegno.
Quindi la risposta all'interrogazione è insoddisfacente, perché rischia di essere burocratica.
Noi dobbiamo avere e dare - proprio a partire dal Veneto, come avevamo fatto nell'incontro con il vecchio Presidente della RAI, Locatelli - un grande impulso ad una regionalizzazione affinchè ci siano spazi informativi, non tanto per il Consiglio in sè, ma per questa Regione che ha probabilmente motivo per avere elementi da far circolare, non soltanto nel proprio territorio, ma anche a livello nazionale.
PRESIDENTE
Grazie, collega Rossi.
Volevo informarla, al di là della Giunta, che ieri nell'incontro dei Presidenti dei Consigli regionali una parte del lavoro è stata dedicata a questo tema, alla regionalizzazione di una rete, sulla quale c'è una posizione unanime di tutti i Presidenti dei Consigli regionali d'Italia.
Io ho già chiesto al nuovo Consiglio di amministrazione della RAI di essere presente nel Veneto ad un incontro che si pensava di fare a settembre, avente come tema - poi discuteremo per l'organizzazione dei lavori - la regionalizzazione di una rete.
Per questo ci prepariamo con il nostro Ufficio stampa a costruirlo nel migliore modo possibile.
Volevo informarla, al di là della Giunta, che ieri nell'incontro dei Presidenti dei Consigli regionali una parte del lavoro è stata dedicata a questo tema, alla regionalizzazione di una rete, sulla quale c'è una posizione unanime di tutti i Presidenti dei Consigli regionali d'Italia.
Io ho già chiesto al nuovo Consiglio di amministrazione della RAI di essere presente nel Veneto ad un incontro che si pensava di fare a settembre, avente come tema - poi discuteremo per l'organizzazione dei lavori - la regionalizzazione di una rete.
Per questo ci prepariamo con il nostro Ufficio stampa a costruirlo nel migliore modo possibile.
Passiamo alle interrogazioni a risposta orale.
Interrogazione a risposta orale
n. 42 del 13 marzo 1995
presentata dai consiglieri Paolucci e Rolando:
"VICENZA: LA RADIOLOGIA DELL'OSPEDALE RIDUCE I MEDICI E L'U.L.S.S. RADDOPPIA LE SPESE AI CONVENZIONATI".
I consiglieri Paolucci e Rolando non sono presenti, quindi invito la Giunta a mandare eventualmente una risposta scritta.
Interrogazione a risposta orale
n. 48 del 4 aprile 1996
presentata dai consiglieri De Boni, De Poli, Qualarsa e Milani:
"PER LA STAGIONE DEL TEATRO OLIMPICO DI VICENZA CONTRIBUTO REGIONALE RISIBILE".
E` presente la collega Qualarsa, quindi possiamo rispondere.
A nome della Giunta risponde l'assessore Fontana.
"PER LA STAGIONE DEL TEATRO OLIMPICO DI VICENZA CONTRIBUTO REGIONALE RISIBILE".
E` presente la collega Qualarsa, quindi possiamo rispondere.
A nome della Giunta risponde l'assessore Fontana.
Ass.re Gaetano FONTANA
Signora Presidente, per leggere, atteso e considerato che il tema non è di nostra pertinenza, la risposta all'interrogazione orale:
"Con riferimento all'interrogazione in oggetto si deve premettere, anzitutto, che il Comune di Vicenza, relativamente al Teatro Olimpico è inserito, almeno per la parte che riguarda l'attività musicale, nell'allegato A) alla L.R. 52/84 che prevede un contributo annuo che per il 1995 è ammontato a lire 65.000.000.
Si aggiunga che, per l'esercizio in corso, il contributo riferito all'art. 7 della stessa legge non è ancora stato assegnato e che il contributo in conto 1995 (L. 22.000.000) non è stato a tutt'oggi pagato perché non è ancora pervenuta la documentazione richiesta.
Si osserva, inoltre, che non è parimenti pervenuto, alla data odierna, il programma per la stagione 1996 in riferimento all'art. 7 della legge citata, nonostante solleciti scritti e telefonici.
Questo per dire che le carenze non sono solo da questa parte.
Il contributo assegnato nel 1995, lungi dall'essere risibile, risulta invece essere il più alto, per la prosa, tra quelli più consistenti assegnati agli Enti locali della nostra Regione.
Non va dimenticato, inoltre, che il Comune di Vicenza ha ricevuto contributi nel settore dello spettacolo per complessive L. 107.000.000.
Per quanto attiene ad un eventuale, auspicabile adeguamento per il "Ciclo spettacoli classici 1996", non si può non rilevare che il bilancio della Regione per l'esercizio corrente ha esattamente dimezzato (da L. 800.000.000 a L. 400.000.000) lo stanziamento del cap. 70136 (attività teatrali) con il determinante assenso di cinque dei sette interroganti.
Quindi anche voi avete qualche responsabilità.
Da ultimo, si conviene che dall'alto livello della programmazione e delle collaborazioni artistiche sempre prestate meritano una diversa e più attenta considerazione a tutti i livelli, che potrà esplicarsi nell'ambito di una nuova normativa che riqualifichi il ruolo della stessa Regione nell'ambito del trasferimento delle competenze in materia di spettacolo a seguito dell'esito referendario". Grazie.
"Con riferimento all'interrogazione in oggetto si deve premettere, anzitutto, che il Comune di Vicenza, relativamente al Teatro Olimpico è inserito, almeno per la parte che riguarda l'attività musicale, nell'allegato A) alla L.R. 52/84 che prevede un contributo annuo che per il 1995 è ammontato a lire 65.000.000.
Si aggiunga che, per l'esercizio in corso, il contributo riferito all'art. 7 della stessa legge non è ancora stato assegnato e che il contributo in conto 1995 (L. 22.000.000) non è stato a tutt'oggi pagato perché non è ancora pervenuta la documentazione richiesta.
Si osserva, inoltre, che non è parimenti pervenuto, alla data odierna, il programma per la stagione 1996 in riferimento all'art. 7 della legge citata, nonostante solleciti scritti e telefonici.
Questo per dire che le carenze non sono solo da questa parte.
Il contributo assegnato nel 1995, lungi dall'essere risibile, risulta invece essere il più alto, per la prosa, tra quelli più consistenti assegnati agli Enti locali della nostra Regione.
Non va dimenticato, inoltre, che il Comune di Vicenza ha ricevuto contributi nel settore dello spettacolo per complessive L. 107.000.000.
Per quanto attiene ad un eventuale, auspicabile adeguamento per il "Ciclo spettacoli classici 1996", non si può non rilevare che il bilancio della Regione per l'esercizio corrente ha esattamente dimezzato (da L. 800.000.000 a L. 400.000.000) lo stanziamento del cap. 70136 (attività teatrali) con il determinante assenso di cinque dei sette interroganti.
Quindi anche voi avete qualche responsabilità.
Da ultimo, si conviene che dall'alto livello della programmazione e delle collaborazioni artistiche sempre prestate meritano una diversa e più attenta considerazione a tutti i livelli, che potrà esplicarsi nell'ambito di una nuova normativa che riqualifichi il ruolo della stessa Regione nell'ambito del trasferimento delle competenze in materia di spettacolo a seguito dell'esito referendario". Grazie.
PRESIDENTE
Grazie, assessore Fontana.
La parola alla collega Qualarsa.
Nadia QUALARSA (F.I.)
Presidente, solo un attimo per precisare che io sono a conoscenza di questi due fatti, uno relativo al bilancio '94 e uno al '96, ma onestamente ne sono venuta a conoscenza dopo che avevo firmato l'interrogazione. Grazie.
PRESIDENTE
Grazie, collega Qualarsa.
Interrogazione a risposta orale
n. 50 del 19 aprile 1996
presentata dal consigliere De Poli:
"STRADA STATALE DEL SANTO - MANCA ANCORA IL PROGETTO".
Il collega De Poli è assente, quindi chiedo alla Giunta di mandare gentilmente una risposta scritta.
Il collega De Poli è assente, quindi chiedo alla Giunta di mandare gentilmente una risposta scritta.
Interrogazione a risposta orale
n. 54 del 15 maggio 1996
presentata dal consigliere Bertaso:
"SOLIDARIETA': COME SI DIVENTA UNO DEI QUATTRO RAPPRESENTANTI DELLE NOVECENTO ASSOCIAZIONI ISCRITTE ALL'ALBO REGIONALE?".
Il consigliere Bertaso non è presente in Aula, quindi invito la Giunta a mandare una risposta scritta.
Le interrogazioni a risposta orale sono state completate, perché alla n. 55 avevamo già risposto prima.
"SOLIDARIETA': COME SI DIVENTA UNO DEI QUATTRO RAPPRESENTANTI DELLE NOVECENTO ASSOCIAZIONI ISCRITTE ALL'ALBO REGIONALE?".
Il consigliere Bertaso non è presente in Aula, quindi invito la Giunta a mandare una risposta scritta.
Le interrogazioni a risposta orale sono state completate, perché alla n. 55 avevamo già risposto prima.
Passiamo adesso alle interpellanze.
Interpellanza
n. 63 del 6 dicembre 1995
presentata dal consigliere Boato:
"IN NOME DI CHI PARLA IL DIRIGENTE DEL GENIO CIVILE DI TREVISO?"
Il collega Boato non è in Aula, quindi chiedo alla Giunta di mandare una nota scritta.
n. 63 del 6 dicembre 1995
presentata dal consigliere Boato:
"IN NOME DI CHI PARLA IL DIRIGENTE DEL GENIO CIVILE DI TREVISO?"
Il collega Boato non è in Aula, quindi chiedo alla Giunta di mandare una nota scritta.
Interpellanza
n. 87 del 26 gennaio 1996
presentata dal collega Armano:
"URGENTISSIMO RIAFFRONTARE LA QUESTIONE TERMALE".
Ass.re Gaetano FONTANA
"L'Assessore alle acque minerali e termali, dr. Pierluigi Bolla, all'interpellanza in oggetto propone di rispondere come segue: il depauperamento progressivo del bacino termale, che si manifestava con il continuo aggravarsi dell'abbassamento dei livelli idrodinamici dell'acqua termale, è stata la causa che ha provocato, a livello normativo e di pianificazione, fin dagli anni settanta, rigorose misure di contenimento dell'utilizzo della risorsa.
I divieti, le delimitazioni dei vincoli, la definizione di parametri, i sistemi di controllo e le sanzioni hanno avuto origine, infatti, necessariamente dalle norme della L.R. 20.03.1975, n. 31, specifica per il bacino termale, già abrogata e sostituita dalle L.R. 10.10.1989, n. 40, a carattere settoriale, nonché nel Piano di Utilizzazione della Risorsa Termale (PURT) del 1980, poi aggiornato nel 1990.
Alle suddette misure di razionalizzazione è dovuto il miglioramento dello stato della risorsa che si è manifestato con il recupero verso il piano campagna dei livelli idrodinamici fino a dar luogo ad episodi diffusi di riemergenza dell'acqua termale. In questo modo è stato raggiunto l'obiettivo, imprescindibile e sempre valido, della salvaguardia della risorsa.
Gli studi condotti dall'Università di Padova, per incarico della Regione e con il contributo di Enti locali, relativamente al programma termale euganeo, hanno consentito di approfondire le conoscenze sotto aspetti scientifici, tecnici ed applicativi, cosicché si pone, ora, l'opportunità di utilizzazione dei risultati per un aggiornamento della disciplina in vigore.
Peraltro, l'aggiornamento della disciplina delle acque minerali e termali, non si pone come riferimento esclusivo al bacino termale euganeo, ma in generale al Veneto, rispetto alla L.R. n. 40/89, che va adeguata ai problemi emersi nel suo primo periodo di applicazione, alcuni anche con carattere di urgenza e in particolare il rapporto tra disciplina regionale delle acque termali e quella nazionale delle risorse geotermiche, il tipo di pianificazione regionale previsto e lo stato delle conoscenze idrogeologiche disponibili, ecc..
Resta, in ogni caso, acquisita la consapevolezza del carattere strategico del termalismo veneto, cosicché non può che permanere il perseguimento della sua ottimale valorizzazione sotto i molteplici aspetti: sanitario, turistico, economico ed occupazionale.
Il ventennale periodo dedicato al recupero e alla salvaguardia della risorsa non può, tuttavia, essere vanificato da scelte che possono manifestarsi contraddittorie.
Dalle norme di legge e dalle disposizioni pianificatorie devono certamente essere eliminati gli elementi vincolistici e punitivi inutili, ma deve essere confermato tutto quanto è ancora valido ai fini della salvaguardia della risorsa, tutelandone prioritariamente l'uso terapeutico.
Inoltre, non si può prescindere relativamente alla zona termale euganea - caratterizzata da città (Abano, Montegrotto Terme, ecc.), che sorgono sopra al giacimento termale - dal necessario coordinamento degli aspetti minerari, sanitari, urbanistico-edilizi, ambientali, turistici ed economici.
Di certo esiste un margine per il perfezionamento del sistema disciplinante il settore, in ordine agli aspetti evidenziati nell'interpellanza e ben noti alla Giunta regionale.
Allo scopo sono già state avviate iniziative con i necessari collegamenti locali.
Alla conoscenza dei problemi specifici degli operatori del Settore e a quella degli Enti Locali sarà fatto ricorso per meglio delineare i necessari aggiornamenti, che consentono di operare in modo più moderno ed adeguato, soprattutto sotto il profilo igienico-sanitario, oltre che turistico.
Tali aggiornamenti saranno sottoposti alle valutazioni e decisioni del Consiglio regionale.
E` ovvio, per quanto attiene al fenomeno termale, che dovrà trattarsi di innovazioni caratterizzate dalla necessaria cautela, proprio per l'esigenza di tutelare il valore strategico del termalismo euganeo". Grazie.
I divieti, le delimitazioni dei vincoli, la definizione di parametri, i sistemi di controllo e le sanzioni hanno avuto origine, infatti, necessariamente dalle norme della L.R. 20.03.1975, n. 31, specifica per il bacino termale, già abrogata e sostituita dalle L.R. 10.10.1989, n. 40, a carattere settoriale, nonché nel Piano di Utilizzazione della Risorsa Termale (PURT) del 1980, poi aggiornato nel 1990.
Alle suddette misure di razionalizzazione è dovuto il miglioramento dello stato della risorsa che si è manifestato con il recupero verso il piano campagna dei livelli idrodinamici fino a dar luogo ad episodi diffusi di riemergenza dell'acqua termale. In questo modo è stato raggiunto l'obiettivo, imprescindibile e sempre valido, della salvaguardia della risorsa.
Gli studi condotti dall'Università di Padova, per incarico della Regione e con il contributo di Enti locali, relativamente al programma termale euganeo, hanno consentito di approfondire le conoscenze sotto aspetti scientifici, tecnici ed applicativi, cosicché si pone, ora, l'opportunità di utilizzazione dei risultati per un aggiornamento della disciplina in vigore.
Peraltro, l'aggiornamento della disciplina delle acque minerali e termali, non si pone come riferimento esclusivo al bacino termale euganeo, ma in generale al Veneto, rispetto alla L.R. n. 40/89, che va adeguata ai problemi emersi nel suo primo periodo di applicazione, alcuni anche con carattere di urgenza e in particolare il rapporto tra disciplina regionale delle acque termali e quella nazionale delle risorse geotermiche, il tipo di pianificazione regionale previsto e lo stato delle conoscenze idrogeologiche disponibili, ecc..
Resta, in ogni caso, acquisita la consapevolezza del carattere strategico del termalismo veneto, cosicché non può che permanere il perseguimento della sua ottimale valorizzazione sotto i molteplici aspetti: sanitario, turistico, economico ed occupazionale.
Il ventennale periodo dedicato al recupero e alla salvaguardia della risorsa non può, tuttavia, essere vanificato da scelte che possono manifestarsi contraddittorie.
Dalle norme di legge e dalle disposizioni pianificatorie devono certamente essere eliminati gli elementi vincolistici e punitivi inutili, ma deve essere confermato tutto quanto è ancora valido ai fini della salvaguardia della risorsa, tutelandone prioritariamente l'uso terapeutico.
Inoltre, non si può prescindere relativamente alla zona termale euganea - caratterizzata da città (Abano, Montegrotto Terme, ecc.), che sorgono sopra al giacimento termale - dal necessario coordinamento degli aspetti minerari, sanitari, urbanistico-edilizi, ambientali, turistici ed economici.
Di certo esiste un margine per il perfezionamento del sistema disciplinante il settore, in ordine agli aspetti evidenziati nell'interpellanza e ben noti alla Giunta regionale.
Allo scopo sono già state avviate iniziative con i necessari collegamenti locali.
Alla conoscenza dei problemi specifici degli operatori del Settore e a quella degli Enti Locali sarà fatto ricorso per meglio delineare i necessari aggiornamenti, che consentono di operare in modo più moderno ed adeguato, soprattutto sotto il profilo igienico-sanitario, oltre che turistico.
Tali aggiornamenti saranno sottoposti alle valutazioni e decisioni del Consiglio regionale.
E` ovvio, per quanto attiene al fenomeno termale, che dovrà trattarsi di innovazioni caratterizzate dalla necessaria cautela, proprio per l'esigenza di tutelare il valore strategico del termalismo euganeo". Grazie.
PRESIDENTE
Grazie, assessore Fontana.
L'interpellante ha 5 minuti a disposizione, se ritiene.
Elio ARMANO (P.D.S.)
Io aggiungo solo questo a quanto sentito: mi pare che la Giunta abbia riconosciuto la fondatezza delle problematiche che, in modo articolato ed approfondito, avevo sottolineato con l'interpellanza del gennaio scorso, però mi devo ritenere parzialmente soddisfatto per la parte relativa alle iniziative.
Importante è appunto riconoscere la fondatezza dei problemi, altra cosa invece è quella di lasciare ancora una volta nel vago, davanti all'urgenza riconosciuta dei problemi, quegli aggiornamenti che si dice saranno oggetto dell'attenzione del Consiglio relativi alla materia.
Mi auguro che quanto prima, anche se non mi è stato detto con la risposta di oggi, la Giunta trovi il modo di affrontare, in modo organico, questa problematica, che peraltro non è solo sottolineata dagli Enti locali del bacino termale, dalle associazioni degli albergatori, dai sindacati, ma anche dagli studi che hanno compiuto gli scienziati docenti che lavorano al Dipartimento di geologia dell'Università di Padova, che sono oltremodo interessati a far sì che si vada a coniugare in modo scientifico corretto il problema dell'occupazione, del turismo e della difesa ambientale con quello del rispetto della morfologia delicatissima dei Colli Euganei.
PRESIDENTE
Grazie, collega Armano.
Interpellanza
n. 91 del 31 gennaio 1996
presentata dal consigliere Boato:
"MEGLIO UNA STRADA ROMANA CHE UNA DISCARICA DI RIFIUTI SPECIALI".
Interpellanza
n. 93 del 31 gennaio 1996
presentata dal consigliere Boato:
"DISCARICA MARINI A PAESE: C'E` UN FALSO IN ATTO PUBBLICO?"
Il consigliere Boato è impegnato nella riunione, la Giunta manderà risposte scritte.
Interpellanza
n. 122 dell'8 maggio 1996
presentata dai consiglieri Miotto e Resler:
"SEMBRA IMPOSSIBILE OTTENERE IL RICONOSCIMENTO PER LA COMUNITA' DEL CENTRO DI SOLIDARIETA' POLESANO: PERCHE'?".
Risponde l'assessore Zanon.
Ass.re Raffaele ZANON
Grazie, signor Presidente.
Su questo argomento, visto che mi ero interessato personalmente anche con un incontro con Don Manzin, è bene precisare le osservazioni che mi sono state documentate in base anche ad un pronunciamento della Commissione che si occupa della determinazione delle tipologie delle comunità terapeutiche per tossicodipendenti.
"Il Centro di Solidarietà Polesano è stato iscritto al n. 18 di repertorio per la cat. A dell'Albo regionale definitivo delle Comunità Terapeutiche per tossicodipendenti di cui agli artt. 115 e 116 T.U. 309/90, con D.P.G.R. n. 954 dell'11.05.1994.
Successivamente in data 10.07.1995 gli operatori dipendenti della Comunità stessa hanno presentato in blocco le dimissioni a causa di forti dissidi con la direzione.
Successivamente con D.P.G.R. n. 1752 del 28.08.1995 il centro in parola è stato sospeso con decorrenza immediata, a tempo indeterminato.
Successivamente, con nota n. 315 del 22.11.1995 lo stesso responsabile Don Wanni Manzin comunicava al Dipartimento per le Politiche Giovanili e la Prevenzione la riapertura della Comunità chiedendo la revoca della sospensione suddetta e la riammissione all'Albo regionale sempre per la cat. A.
Alla richiesta veniva allegata la presentazione di un nuovo organigramma con un nuovo programma terapeutico.
Con nota n. 552/20722 del 07.02.1996 il Dipartimento per le Politiche Giovanili e la Prevenzione convocava la Commissione regionale per la determinazione delle tipologie delle Comunità Terapeutiche per tossicodipendenti, istituita con D.G.R. n. 1482 del 13.03.1992, che si è riunita in data 15.02.1996, esprimendo all'unanimità il seguente parere:
"essendo mutato il programma terapeutico della Comunità rispetto alla prima iscrizione all'Albo, l'unica sede a disposizione del Centro di Solidarietà Polesano, sita in via S. Maria Nuova n. 51 - Lendinara (Ro), non risulta più essere idonea a svolgere l'attività di cura e di riabilitazione di tossicodipendenti, anche se a regime semiresidenziale".
L'Amministrazione regionale, con D.P.G.R. N. 924 del 14.03.1996, ha ritenuto di fare proprio il parere della suddetta Commissione, non accogliendo la domanda della Comunità in questione.
Per quanto riguarda la programmazione regionale in materia, si fa presente che sarà attuato attraverso il provvedimento di revisione dell'Albo delle C.T. e il progetto-obiettivo "prevenzione e cura per le tossicodipendenze", previsti dal P.S.S.R. 1996/1998 (L.R. N. 5/96)".
Io credo che ci siano tutti gli spazi per ritrovare un ragionamento su questo Centro di solidarietà.
Personalmente ho scritto anche al responsabile, Don Wanni Manzin, per trovare tutte quelle soluzioni che possono riabilitare questo Centro e metterlo in condizione di riprendere il cammino che si è interrotto.
Con questa disponibilità, e facendo presente appunto che vi sono questi passaggi che non sono secondari, sia per quanto riguarda l'albo che per il progetto obiettivo, io sono del parere che sicuramente ci potrà essere la possibilità di una riammissione, che purtroppo non è stata compiuta con un parere che, ovviamente, noi ci siamo sentiti in dovere di accogliere.
Così facciamo per tutti i casi che ci vengono presentati.
Rimango a disposizione per eventuali chiarimenti nei confronti degli interpellanti.
PRESIDENTE
Grazie, assessore Zanon.
La parola per la replica alla collega Miotto.
Margherita MIOTTO (P.P.I.)
Assessore, Lei ci ha proposto una risposta burocratica ad un problema serio.
So bene, perciò ho predisposto quella interpellanza con il collega Resler, che la Giunta ha fatto proprio il parere della Commissione, ma voglio farle notare una contraddizione; una contraddizione che io credo sia insopportabile.
Da un lato, giustamente la Regione Veneto impone standard qualitativi di natura strutturale ed organizzativa al fine di ammettere all'albo le comunità terapeutiche e perciò poter accedere ai fondi del Fondo Sanitario Regionale per far fronte alle rette; dall'altro, la Regione corrisponde le rette alle comunità che sono collocate fuori regione e che non hanno fatto propri gli standard.
Quindi c'è una evidente contraddizione, come Lei sa benissimo.
Lei non può semplicemente registrare questo fatto, non può semplicemente dire: "Ma in altre Regioni non si sono dati gli standard, io ho l'obbligo di contribuire alla spesa corrispondendo le rette in base ad una intesa che è avvenuta a livello nazionale mentre nel Veneto, avendo noi adottato questa modalità, richiediamo alle comunità l'osservanza degli standard previsti".
Non può solo dire questo, Lei si deve anche attivare affinchè le comunità, che in questa Regione intendono aprire le loro attività, evitando quindi la mobilità e la migrazione verso altre Regioni, e che intendono adeguarsi - e questa comunità sta svolgendo questo ruolo autofinanziandosi, senza ricorrere al finanziamento della Regione - si adeguino agli standard.
Cioè deve svolgere anche un'azione positiva, non semplicemente di registrazione burocratica della non osservanza agli standard. Peraltro, il giudizio della Commissione Tecnica, che ovviamente non mi permetto di giudicare, ma probabilmente andrebbe anche rivisto, perché se è cambiato il programma terapeutico, è evidente allora che se andava bene prima, non si capisce perché non possa andare bene oggi la stessa struttura.
Sono cambiati gli operatori? Allora discutiamo sugli operatori, invitiamo la comunità ad adeguarsi; non basta rispondere: "Tu non sei a posto per cui sei fuori dall'albo".
In questo modo, non svolgendo un'azione positiva nei confronti di queste iniziative che nella nostra Regione si avviano con fatica - e Lei sa bene che con molta fatica si stanno avviando in questo settore - Lei di fatto costringe i tossicodipendenti a rivolgersi fuori Regione, senza le garanzie che invece devono avere qui in Regione.
In secondo luogo, utilizza il denaro pubblico del Fondo Sanitario Regionale per finanziare quelle iniziative senza garanzie, senza l'osservanza degli standard, anche qui vietando un'azione più proficua e positiva che potrebbe svolgere in Regione.
Perciò mi dichiaro insoddisfatta della carente risposta all'interpellanza e mi auguro che Lei si attivi entro pochi giorni - perché è da mesi che la Comunità sta funzionando autofinanziandosi - in maniera positiva affinchè venga rivista quella decisione, ovviamente aiutando la Comunità ad adeguarsi; altrimenti dovremo ripresentare un'altra interrogazione e riproporre in termini più decisi il tema all'attenzione del Consiglio.
PRESIDENTE
Grazie, collega Miotto.
Interpellanza
n. 95 dell'1 febbraio 1996
presentata dai consiglieri Buttura, Bertaso, Leone, Comencini, Zigiotto, De Togni, Marangon e Paolucci:
"RIENTRA NEI PROGRAMMI EDUCATIVI DELLA SCUOLA, QUANTO E` SUCCESSO A CAPRINO IL 27 GENNAIO ULTIMO SCORSO DURANTE LA MANIFESTAZIONE PER LA DIFESA DEL LOCALE OSPEDALE?"
Il collega Buttura intende illustrarla, prego.
Roberto BUTTURA (P.D.)
Questa interpellanza era stata presentata dal sottoscritto perché trovavo intollerabile quanto era accaduto a Caprino, in occasione di una manifestazione in difesa dell'ospedale.
Le manifestazioni - lo scrivo nell'interpellanza - per quello che mi riguarda sono non solo legittime ma anche auspicabili, al di là dei buoni o cattivi motivi che possono essere alla base delle stesse.
Ho pensato, però, che un avvenimento come quello dei manifesti e dei cartelli che inneggiavano alla cosiddetta "secessione" - c'è anche da sorridere - alla secessione dal Veneto al Trentino e, dall'altro lato, l'avere bruciato una bandiera della Regione del Veneto, ho pensato che fosse una cosa, francamente, disdicevole.
Il tutto, tra l'altro, alla presenza degli alunni della Scuola Media che erano stati - non ho capito come mai - debitamente autorizzati dal Preside, attraverso un biglietto inviato alle famiglie, a presenziare alla manifestazione.
Io ho pensato, l'ho anche scritto - e ringrazio i Colleghi che hanno voluto firmare insieme al sottoscritto l'interpellanza - che non fosse un buon metodo, né educativo, né pedagogico.
Adesso sentirò la riposta, ma ho l'impressione - lo annuncio già - che sarà deludente.
PRESIDENTE
Grazie, consigliere Buttura.
La parola alla Giunta, all'assessore Fontana.
Ass.re Gaetano FONTANA
"I Consiglieri interpellanti riferiscono alcuni fatti:
1) che il Preside della Scuola Media di Caprino sembra avere inviato a casa di tutti gli alunni una comunicazione, da far firmare ai genitori degli stessi, nella quale veniva autorizzato il figlio a partecipare alla manifestazione che sarebbe dovuta svolgersi a Caprino il 27 gennaio 1996;
2) che il 27.01.1996 si è svolta una manifestazione contro la decisione della Regione del Veneto relativa alla riconversione del locale ospedale.
Durante il corteo sono stati affidati ai ragazzi cartelli inneggianti al Trentino, contro gli amministratori regionali, ecc., e alla fine è stato bruciato un cartellone che riproduceva la bandiera della Regione Veneto, tra slogan soliti a sentirsi.
In relazione alle tematiche proposte si ritiene di articolare la risposta nel seguente modo:
il signor Sindaco del Comune di Caprino Veronese ha patrocinato la manifestazione in collaborazione con tutti i Sindaci del territorio Baldo-Garda, chiedendo la partecipazione della Scuola Media locale.
Il signor Preside, declinando ufficialmente l'invito, diramava comunque una circolare ai docenti in cui, tra l'altro, si affermava: "il problema riveste evidentemente grande importanza per il futuro sanitario ed economico del territorio Baldo-Garda e per le numerose famiglie, anche dei nostri alunni, direttamente interessati alla vicenda".
Può essere questa l'occasione per una crescita di senso civico fra i nostri alunni, affrontando e discutendo l'argomento in classe.
Aggiungeva poi: "Gli insegnanti che lo riterranno opportuno potranno partecipare con la loro classe a tale manifestazione...(richiedendo)... preventivamente a tutti i genitori l'autorizzazione".
Ciò si è verificato per alcune classi.
Gli alunni sono stati quindi accompagnati e sono rientrati a scuola "educatamente - come relaziona il signor Preside - senza destare nessun astio tra i partecipanti alla manifestazione".
Quanto è accaduto successivamente - sempre secondo la ricostruzione dei fatti relazionata dal capo d'istituto citato, compresa la distruzione di un cartello che riproduceva la bandiera regionale, a cui accennano gli interpellanti, "non hanno assolutamente coinvolto gli alunni della scuola media che si trovavano già all'interno delle loro classi".
Ciò è riportato nella relazione a cui si riferisce.
La Giunta Regionale, pertanto, dopo aver contattato il Provveditore agli Studi di Verona ed aver ben valutato la questione sollevata anche nell'intento di rafforzare i buoni rapporti esistenti tra Regione ed Istituzioni scolastiche venete, ritiene fondata una ricostruzione dei fatti che ridimensiona l'accaduto e riconduce in un alveo di correttezza educativa e civile i comportamenti dei docenti ed allievi della Scuola Media di Caprino Veronese".
PRESIDENTE
Grazie, Assessore.
La parola al collega Buttura per la replica.
Roberto BUTTURA (P.D.)
Mi pare che l'Assessore abbia già anticipato, nel tono con cui ha letto la lettera, la solidarietà nei miei confronti.
Questa è una risposta che è presa pari pari dalla lettera che il Preside della Scuola Media di Caprino ha provveduto ad inviare a tutti i Consiglieri regionali della provincia di Verona, non tanto per contestare l'accaduto, ma per cercare di giustificare un comportamento che ritengo inqualificabile.
La domanda che faccio è questa: se per caso ci fosse stato il minimo sospetto che questo Preside di Scuola Media fosse, non dico socialista iscritto, ma anche solo simpatizzante, tenendo conto che sembra ormai assodato che la Seconda Guerra Mondiale è stata dichiarata da Hitler, che era solo una controfigura di Bettino Craxi con i baffi e la parrucca; sembra altresì che la bomba atomica non sia stata sganciata dall'Enola Gay con al comando il comandante Charles, ma sia stato anche lì Bettino Craxi travestito, con Claudio Martelli alla seconda guida.
Credo che ormai non se ne possa più! Quello che è certo, anche dalla risposta, è che comunque c'è stata una violazione di legge.
Su questa violazione di legge stranamente non ho visto né i Carabinieri (così solerti di solito), né la Guardia di Finanza (così solerta di solito), la tenenza dei Carabinieri peraltro è a Caprino, né la Magistratura (così solerte di solito) intervenire, quantomeno per ristabilire la verità dei fatti.
Io non sono un patriota, mi ritengo cittadino del mondo, quindi non ho problemi, non mi ritengo un patriota all'Enrico Toti, che butta la stampella al di là dell'ostacolo e poi si fa suicidare.
Ritengo che a persone che hanno meno di 14 anni debba essere, non vietata, perché basta pigiare un canale delle televisioni al giorno d'oggi, ma deve essere almeno risparmiato, da parte di chi ha la responsabilità pedagogica ed educativa, il partecipare a manifestazioni di questo tipo.
Ritengo la risposta della Giunta regionale una cosa inqualificabile; dati i buoni rapporti con il Provveditorato agli Studi, sono convinto che non conosce la risposta che viene data oggi.
Sono convinto che al Provveditorato agli studi di Verona, come in tutti i servizi pubblici, venga letto abbondantemente il giornale ed abbiano letto il giornale anche su Caprino e non si siano attivati per vedere che cosa era successo.
Sono convinto, altresì, che non si possa andare avanti così.
Se la Giunta regionale ritiene che siano cose poco importanti, lo dica apertamente; faccia una risposta di due righe in cui dice: "Caro collega, sappi che a noi non importa nulla di quello che scrivi su Caprino o su un'altra cosa", che credo sarebbe più franco e più accettabile.
Allora potrò fare una battaglia, dicendo che la Giunta regionale non è sensibile, non è attenta ai problemi di questo tipo.
L'unica cosa che non accetto, è di essere preso in giro da una risposta su cui sono convinto che gli stessi Assessori, che hanno avuto modo di vederla e di leggerla, si siano messi a ridere. Grazie.
PRESIDENTE
Grazie.
Interpellanza
n. 111 dell'8 marzo 1996
presentata dal consigliere Rossi Ivo:
"A LORENZAGO SI ABBATTONO GLI ABETI CHE DISTURBANO LE LINEE ELETTRICHE".
Il collega non intende illustrarla.
Risponde per la Giunta l'assessore Fontana.
Ass.re Gaetano FONTANA
"Al fine di acquisire elementi utili per formulare una esauriente risposta all'interpellante è stato sentito il Sindaco del Comune di Lorenzago di Cadore che in merito al problema sollevato ha così precisato:
1) trattasi di una comune linea elettrica a bassa tensione sotto la quale è stata abusivamente piantata una fila di abeti che, crescendo, ha intralciato la linea stessa.
2) l'allargamento della strada, effettuato nel 1977, non è stato realizzato in danno della frontista; infatti dagli atti di progetto, appalto e contabilità dei lavori nonchè dalla verifica dello stato attuale dei luoghi risulta invece che la strada è stata allargata sul lato opposto.
3) La realizzazione della linea elettrica della pubblica illuminazione è stata completata nel periodo 1965-1966 (collaudo del Genio Civile di Belluno il 29.11.1996), quindi la linea elettrica è preesistente non solo alla piantumazione degli alberi, ma anche alla stessa costruzione della casa di abitazione del proprietario, dato che la licenza edilizia è del 20.03.1967 e l'abitabilità è del 7.05.1968.
4) L'interramento delle linee elettriche non costituisce per ora un impegno prioritario del Comune, data la scarsità di risorse finanziarie per tutte le opere pubbliche locali". Grazie.
PRESIDENTE
Grazie, assessore Fontana.
La parola al consigliere Rossi.
Ivo ROSSI (VERDI)
Chiedo di averne copia per poterci ragionare su.
PRESIDENTE
Grazie, collega Rossi.
Interpellanza
n. 113 del 13 marzo 1996
presentata dai consiglieri Gabanizza e Paolucci:
"COSTRUIRE URGENTEMENTE IL CENTRO PER LA CURA DEI MALATI DI AIDS A VERONA".
Entrambi i Consiglieri sono assenti, la Giunta manderà una risposta scritta.
Interpellanza
n. 120 del 2 maggio 1996
presentata dal collega Resler:
"A CHIOGGIA SI PAGANO ANCORA TASSE CONSORTILI DI BONIFICA IN QUARTIERI ORMAI URBANIZZATI DA TEMPO".
Il collega Resler è assente, la Giunta manderà una risposta scritta.
Interpellanza
n. 123 del 14 maggio 1996
presentata dal consigliere Resler:
"PERCHE' NON E` STATO PREVISTO UN CENTRO AUTORIZZATO ALLA PRESCRIZIONE E DISPENSAZIONE DEL FARMACO BETAFERON IN PROVINCIA DI VENEZIA?".
Il collega Resler è assente, la Giunta manderà una risposta scritta.
Interpellanza
n. 124 del 22 maggio 1996
presentata dai consiglieri Buttura, Miotto, Vanni, Rossi Ivo, Paolucci e Bertaso:
"SERVIZIO SOCIO-SANITARIO REGIONALE: LA RILEVAZIONE DEI CARICHI DI LAVORO DA PARTE DELLA SOCIETA' QUANTUM RISCHIA DI INFLUENZARE NEGATIVAMENTE L'ORGANIZZAZIONE DEI SERVIZI E QUINDI LA QUALITA' DELLE PRESTAZIONI, SE IMPOSTATA ALLO STESSO MODO CHE NELLA REGIONE LOMBARDIA".
I proponenti non intendono illustrarla.
La parola all'assessore Fontana per la risposta.
Ass.re Gaetano FONTANA
"In riferimento all'interpellanza in oggetto, si rappresenta quanto segue:
Occorre preliminarmente fare una precisione in merito ad una affermazione contenuta nelle motivazioni che precedono il nucleo dell'interpellanza.
Si legge, infatti, che la Giunta Regionale avrebbe affidato alla società Quantum la "valutazione" dei carichi di lavoro e "conseguentemente del fabbisogno di personale" del servizio sanitario veneto.
Operazione tanto più importante, in quanto non legata esclusivamente alla determinazione della dotazione organica, ma anche alle "nuove esigenze formative e di aggiornamento".
In realtà, il contratto stipulato con la società nell'ambito della ricerca sanitaria finalizzata, ha ad oggetto la sola metodologia per la rilevazione dei carichi di lavoro del personale dipendente del servizio sanitario, essendo la valutazione dei dati risultanti da tale operazione prerogativa della Regione, per quanto concerne le implicazioni di carattere programmatorio, e delle aziende per quanto riguarda l'utilizzo di un ulteriore strumento, particolarmente utile, nella nuova gestione delle risorse, umane e finanziarie.
Questo aspetto appare particolarmente importante, atteso che, proprio con riferimento alla preoccupazione sollevata riguardo i fabbisogni formativi, la rilevazione dei carichi di lavoro non rappresenta che uno degli elementi da tenere in considerazione ai fini della predetta stima, dovendo, i dati di questa operazione, accompagnarsi ad altri elementi quali, ad esempio, le nuove linee di programmazione sanitaria regionale, e quindi, in base a queste, al possibile emergere di nuovi bisogni, e gli indici di turnover per le varie figure professionali.
Chiarito ciò, va detto che la scelta della metodologia presentata dalla società Quantum, effettuata peraltro dall'apposita Commissione per la ricerca sanitaria e finalizzata, integrata da un esperto in organizzazione aziendale docente presso l'Università di Ca' Foscari, nonchè da un direttore generale e da un direttore sanitario, proprio per valutarne l'impatto nelle nostre aziende, si è principalmente fondata sul fatto che essa non origina degli "standards" rigidi di personale, ma consente, appunto, le valutazioni cui sopra si è fatto cenno, da parte dei competenti organi.
Ciò è stato determinato dalla non positiva esperienza maturata con le precedenti piante organiche, le quali, determinate sulla base di schemi estremamente rigidi (standard Donat-Cattin), hanno contribuito ad alimentare aspettative poi disattese, e conseguentemente del contenzioso.
Inoltre, va sottolineato come, proprio al fine di adeguare la metodologia in questione alla realtà veneta, fosse stata prevista, e sia stata effettuata, una fase di sperimentazione in 4 uu.ll.ss.ss., per la precisione quella di Thiene, di Asolo e di Padova, nonchè nell'azienda ospedaliera di Padova.
Sperimentazione seguita, oltre che da collaboratori della Quantum, da appositi gruppi di lavoro, organizzati per aree di intervento e coordinati ciascuno da un referente regionale.
Infine, per quanto concerne la dinamica della metodologia di cui trattasi, questa si prefigge di rilevare "la quantità di lavoro necessaria per trattare i casi che vengono sottoposti ad un'unità organizzativa considerata, dato un contesto operativo ed un periodo di riferimento, in dipendenza o dell'attività di altre unità organizzative dello stesso Ente o delle esigenze espresse da utenti finali e degli obiettivi di produzione assegnati".
Conseguentemente, i carichi di lavoro vengono misurati in tempo/uomo, e la loro rilevazione consiste nel calcolare il tempo occorrente per trattare tutti i casi che vengono sottoposti all'unità organizzativa considerata, e ciò in accordo con i dettami normativi vigenti, essendo contemporaneamente in linea, per quanto concerne la misurazione delle attività, con i sistemi di classificazione delle presentazioni sanitarie basate su casi trattati.
Come si è già avuto modo di dire, essa non stabilisce degli "standard" rigidi di personale, ma offre dei dati di riferimento, con i quali costruire, per ciascuna struttura, una "dotazione organica di riferimento".
Sulla base di questa, con il supporto imprescindibile dell'esame degli aspetti qualitativi dell'attività e delle differenti condizioni organizzative ed operative, ciascuna struttura potrà valutare la quantificazione delle dotazioni organiche in essere e definire obiettivi concreti per i processi di miglioramento in atto". Grazie.
PRESIDENTE
Grazie, assessore Fontana.
La parola alla collega Miotto.
Margherita MIOTTO (P.P.I.)
Se è possibile, chiedo la trasmissione della copia perché ritengo, sentita la risposta, che sarà necessario, alla luce della ricerca che è stata commissionata, presentare una nuova interpellanza.
PRESIDENTE
Sono terminate sia le interrogazioni a risposta orale, sia quelle a risposta immediata, sia le interpellanze.
Punto 2 all'ordine del giorno
Elio ARMANO (P.D.S.)
Io aggiungo solo questo a quanto sentito: mi pare che la Giunta abbia riconosciuto la fondatezza delle problematiche che, in modo articolato ed approfondito, avevo sottolineato con l'interpellanza del gennaio scorso, però mi devo ritenere parzialmente soddisfatto per la parte relativa alle iniziative.
Importante è appunto riconoscere la fondatezza dei problemi, altra cosa invece è quella di lasciare ancora una volta nel vago, davanti all'urgenza riconosciuta dei problemi, quegli aggiornamenti che si dice saranno oggetto dell'attenzione del Consiglio relativi alla materia.
Mi auguro che quanto prima, anche se non mi è stato detto con la risposta di oggi, la Giunta trovi il modo di affrontare, in modo organico, questa problematica, che peraltro non è solo sottolineata dagli Enti locali del bacino termale, dalle associazioni degli albergatori, dai sindacati, ma anche dagli studi che hanno compiuto gli scienziati docenti che lavorano al Dipartimento di geologia dell'Università di Padova, che sono oltremodo interessati a far sì che si vada a coniugare in modo scientifico corretto il problema dell'occupazione, del turismo e della difesa ambientale con quello del rispetto della morfologia delicatissima dei Colli Euganei.
PRESIDENTE
Grazie, collega Armano.
Interpellanza
n. 91 del 31 gennaio 1996
presentata dal consigliere Boato:
"MEGLIO UNA STRADA ROMANA CHE UNA DISCARICA DI RIFIUTI SPECIALI".
Interpellanza
n. 93 del 31 gennaio 1996
presentata dal consigliere Boato:
"DISCARICA MARINI A PAESE: C'E` UN FALSO IN ATTO PUBBLICO?"
Il consigliere Boato è impegnato nella riunione, la Giunta manderà risposte scritte.
Interpellanza
n. 122 dell'8 maggio 1996
presentata dai consiglieri Miotto e Resler:
"SEMBRA IMPOSSIBILE OTTENERE IL RICONOSCIMENTO PER LA COMUNITA' DEL CENTRO DI SOLIDARIETA' POLESANO: PERCHE'?".
Risponde l'assessore Zanon.
Ass.re Raffaele ZANON
Grazie, signor Presidente.
Su questo argomento, visto che mi ero interessato personalmente anche con un incontro con Don Manzin, è bene precisare le osservazioni che mi sono state documentate in base anche ad un pronunciamento della Commissione che si occupa della determinazione delle tipologie delle comunità terapeutiche per tossicodipendenti.
"Il Centro di Solidarietà Polesano è stato iscritto al n. 18 di repertorio per la cat. A dell'Albo regionale definitivo delle Comunità Terapeutiche per tossicodipendenti di cui agli artt. 115 e 116 T.U. 309/90, con D.P.G.R. n. 954 dell'11.05.1994.
Successivamente in data 10.07.1995 gli operatori dipendenti della Comunità stessa hanno presentato in blocco le dimissioni a causa di forti dissidi con la direzione.
Successivamente con D.P.G.R. n. 1752 del 28.08.1995 il centro in parola è stato sospeso con decorrenza immediata, a tempo indeterminato.
Successivamente, con nota n. 315 del 22.11.1995 lo stesso responsabile Don Wanni Manzin comunicava al Dipartimento per le Politiche Giovanili e la Prevenzione la riapertura della Comunità chiedendo la revoca della sospensione suddetta e la riammissione all'Albo regionale sempre per la cat. A.
Alla richiesta veniva allegata la presentazione di un nuovo organigramma con un nuovo programma terapeutico.
Con nota n. 552/20722 del 07.02.1996 il Dipartimento per le Politiche Giovanili e la Prevenzione convocava la Commissione regionale per la determinazione delle tipologie delle Comunità Terapeutiche per tossicodipendenti, istituita con D.G.R. n. 1482 del 13.03.1992, che si è riunita in data 15.02.1996, esprimendo all'unanimità il seguente parere:
"essendo mutato il programma terapeutico della Comunità rispetto alla prima iscrizione all'Albo, l'unica sede a disposizione del Centro di Solidarietà Polesano, sita in via S. Maria Nuova n. 51 - Lendinara (Ro), non risulta più essere idonea a svolgere l'attività di cura e di riabilitazione di tossicodipendenti, anche se a regime semiresidenziale".
L'Amministrazione regionale, con D.P.G.R. N. 924 del 14.03.1996, ha ritenuto di fare proprio il parere della suddetta Commissione, non accogliendo la domanda della Comunità in questione.
Per quanto riguarda la programmazione regionale in materia, si fa presente che sarà attuato attraverso il provvedimento di revisione dell'Albo delle C.T. e il progetto-obiettivo "prevenzione e cura per le tossicodipendenze", previsti dal P.S.S.R. 1996/1998 (L.R. N. 5/96)".
Io credo che ci siano tutti gli spazi per ritrovare un ragionamento su questo Centro di solidarietà.
Personalmente ho scritto anche al responsabile, Don Wanni Manzin, per trovare tutte quelle soluzioni che possono riabilitare questo Centro e metterlo in condizione di riprendere il cammino che si è interrotto.
Con questa disponibilità, e facendo presente appunto che vi sono questi passaggi che non sono secondari, sia per quanto riguarda l'albo che per il progetto obiettivo, io sono del parere che sicuramente ci potrà essere la possibilità di una riammissione, che purtroppo non è stata compiuta con un parere che, ovviamente, noi ci siamo sentiti in dovere di accogliere.
Così facciamo per tutti i casi che ci vengono presentati.
Rimango a disposizione per eventuali chiarimenti nei confronti degli interpellanti.
PRESIDENTE
Grazie, assessore Zanon.
La parola per la replica alla collega Miotto.
Margherita MIOTTO (P.P.I.)
Assessore, Lei ci ha proposto una risposta burocratica ad un problema serio.
So bene, perciò ho predisposto quella interpellanza con il collega Resler, che la Giunta ha fatto proprio il parere della Commissione, ma voglio farle notare una contraddizione; una contraddizione che io credo sia insopportabile.
Da un lato, giustamente la Regione Veneto impone standard qualitativi di natura strutturale ed organizzativa al fine di ammettere all'albo le comunità terapeutiche e perciò poter accedere ai fondi del Fondo Sanitario Regionale per far fronte alle rette; dall'altro, la Regione corrisponde le rette alle comunità che sono collocate fuori regione e che non hanno fatto propri gli standard.
Quindi c'è una evidente contraddizione, come Lei sa benissimo.
Lei non può semplicemente registrare questo fatto, non può semplicemente dire: "Ma in altre Regioni non si sono dati gli standard, io ho l'obbligo di contribuire alla spesa corrispondendo le rette in base ad una intesa che è avvenuta a livello nazionale mentre nel Veneto, avendo noi adottato questa modalità, richiediamo alle comunità l'osservanza degli standard previsti".
Non può solo dire questo, Lei si deve anche attivare affinchè le comunità, che in questa Regione intendono aprire le loro attività, evitando quindi la mobilità e la migrazione verso altre Regioni, e che intendono adeguarsi - e questa comunità sta svolgendo questo ruolo autofinanziandosi, senza ricorrere al finanziamento della Regione - si adeguino agli standard.
Cioè deve svolgere anche un'azione positiva, non semplicemente di registrazione burocratica della non osservanza agli standard. Peraltro, il giudizio della Commissione Tecnica, che ovviamente non mi permetto di giudicare, ma probabilmente andrebbe anche rivisto, perché se è cambiato il programma terapeutico, è evidente allora che se andava bene prima, non si capisce perché non possa andare bene oggi la stessa struttura.
Sono cambiati gli operatori? Allora discutiamo sugli operatori, invitiamo la comunità ad adeguarsi; non basta rispondere: "Tu non sei a posto per cui sei fuori dall'albo".
In questo modo, non svolgendo un'azione positiva nei confronti di queste iniziative che nella nostra Regione si avviano con fatica - e Lei sa bene che con molta fatica si stanno avviando in questo settore - Lei di fatto costringe i tossicodipendenti a rivolgersi fuori Regione, senza le garanzie che invece devono avere qui in Regione.
In secondo luogo, utilizza il denaro pubblico del Fondo Sanitario Regionale per finanziare quelle iniziative senza garanzie, senza l'osservanza degli standard, anche qui vietando un'azione più proficua e positiva che potrebbe svolgere in Regione.
Perciò mi dichiaro insoddisfatta della carente risposta all'interpellanza e mi auguro che Lei si attivi entro pochi giorni - perché è da mesi che la Comunità sta funzionando autofinanziandosi - in maniera positiva affinchè venga rivista quella decisione, ovviamente aiutando la Comunità ad adeguarsi; altrimenti dovremo ripresentare un'altra interrogazione e riproporre in termini più decisi il tema all'attenzione del Consiglio.
PRESIDENTE
Grazie, collega Miotto.
Interpellanza
n. 95 dell'1 febbraio 1996
presentata dai consiglieri Buttura, Bertaso, Leone, Comencini, Zigiotto, De Togni, Marangon e Paolucci:
"RIENTRA NEI PROGRAMMI EDUCATIVI DELLA SCUOLA, QUANTO E` SUCCESSO A CAPRINO IL 27 GENNAIO ULTIMO SCORSO DURANTE LA MANIFESTAZIONE PER LA DIFESA DEL LOCALE OSPEDALE?"
Il collega Buttura intende illustrarla, prego.
Roberto BUTTURA (P.D.)
Questa interpellanza era stata presentata dal sottoscritto perché trovavo intollerabile quanto era accaduto a Caprino, in occasione di una manifestazione in difesa dell'ospedale.
Le manifestazioni - lo scrivo nell'interpellanza - per quello che mi riguarda sono non solo legittime ma anche auspicabili, al di là dei buoni o cattivi motivi che possono essere alla base delle stesse.
Ho pensato, però, che un avvenimento come quello dei manifesti e dei cartelli che inneggiavano alla cosiddetta "secessione" - c'è anche da sorridere - alla secessione dal Veneto al Trentino e, dall'altro lato, l'avere bruciato una bandiera della Regione del Veneto, ho pensato che fosse una cosa, francamente, disdicevole.
Il tutto, tra l'altro, alla presenza degli alunni della Scuola Media che erano stati - non ho capito come mai - debitamente autorizzati dal Preside, attraverso un biglietto inviato alle famiglie, a presenziare alla manifestazione.
Io ho pensato, l'ho anche scritto - e ringrazio i Colleghi che hanno voluto firmare insieme al sottoscritto l'interpellanza - che non fosse un buon metodo, né educativo, né pedagogico.
Adesso sentirò la riposta, ma ho l'impressione - lo annuncio già - che sarà deludente.
PRESIDENTE
Grazie, consigliere Buttura.
La parola alla Giunta, all'assessore Fontana.
Ass.re Gaetano FONTANA
"I Consiglieri interpellanti riferiscono alcuni fatti:
1) che il Preside della Scuola Media di Caprino sembra avere inviato a casa di tutti gli alunni una comunicazione, da far firmare ai genitori degli stessi, nella quale veniva autorizzato il figlio a partecipare alla manifestazione che sarebbe dovuta svolgersi a Caprino il 27 gennaio 1996;
2) che il 27.01.1996 si è svolta una manifestazione contro la decisione della Regione del Veneto relativa alla riconversione del locale ospedale.
Durante il corteo sono stati affidati ai ragazzi cartelli inneggianti al Trentino, contro gli amministratori regionali, ecc., e alla fine è stato bruciato un cartellone che riproduceva la bandiera della Regione Veneto, tra slogan soliti a sentirsi.
In relazione alle tematiche proposte si ritiene di articolare la risposta nel seguente modo:
il signor Sindaco del Comune di Caprino Veronese ha patrocinato la manifestazione in collaborazione con tutti i Sindaci del territorio Baldo-Garda, chiedendo la partecipazione della Scuola Media locale.
Il signor Preside, declinando ufficialmente l'invito, diramava comunque una circolare ai docenti in cui, tra l'altro, si affermava: "il problema riveste evidentemente grande importanza per il futuro sanitario ed economico del territorio Baldo-Garda e per le numerose famiglie, anche dei nostri alunni, direttamente interessati alla vicenda".
Può essere questa l'occasione per una crescita di senso civico fra i nostri alunni, affrontando e discutendo l'argomento in classe.
Aggiungeva poi: "Gli insegnanti che lo riterranno opportuno potranno partecipare con la loro classe a tale manifestazione...(richiedendo)... preventivamente a tutti i genitori l'autorizzazione".
Ciò si è verificato per alcune classi.
Gli alunni sono stati quindi accompagnati e sono rientrati a scuola "educatamente - come relaziona il signor Preside - senza destare nessun astio tra i partecipanti alla manifestazione".
Quanto è accaduto successivamente - sempre secondo la ricostruzione dei fatti relazionata dal capo d'istituto citato, compresa la distruzione di un cartello che riproduceva la bandiera regionale, a cui accennano gli interpellanti, "non hanno assolutamente coinvolto gli alunni della scuola media che si trovavano già all'interno delle loro classi".
Ciò è riportato nella relazione a cui si riferisce.
La Giunta Regionale, pertanto, dopo aver contattato il Provveditore agli Studi di Verona ed aver ben valutato la questione sollevata anche nell'intento di rafforzare i buoni rapporti esistenti tra Regione ed Istituzioni scolastiche venete, ritiene fondata una ricostruzione dei fatti che ridimensiona l'accaduto e riconduce in un alveo di correttezza educativa e civile i comportamenti dei docenti ed allievi della Scuola Media di Caprino Veronese".
PRESIDENTE
Grazie, Assessore.
La parola al collega Buttura per la replica.
Roberto BUTTURA (P.D.)
Mi pare che l'Assessore abbia già anticipato, nel tono con cui ha letto la lettera, la solidarietà nei miei confronti.
Questa è una risposta che è presa pari pari dalla lettera che il Preside della Scuola Media di Caprino ha provveduto ad inviare a tutti i Consiglieri regionali della provincia di Verona, non tanto per contestare l'accaduto, ma per cercare di giustificare un comportamento che ritengo inqualificabile.
La domanda che faccio è questa: se per caso ci fosse stato il minimo sospetto che questo Preside di Scuola Media fosse, non dico socialista iscritto, ma anche solo simpatizzante, tenendo conto che sembra ormai assodato che la Seconda Guerra Mondiale è stata dichiarata da Hitler, che era solo una controfigura di Bettino Craxi con i baffi e la parrucca; sembra altresì che la bomba atomica non sia stata sganciata dall'Enola Gay con al comando il comandante Charles, ma sia stato anche lì Bettino Craxi travestito, con Claudio Martelli alla seconda guida.
Credo che ormai non se ne possa più! Quello che è certo, anche dalla risposta, è che comunque c'è stata una violazione di legge.
Su questa violazione di legge stranamente non ho visto né i Carabinieri (così solerti di solito), né la Guardia di Finanza (così solerta di solito), la tenenza dei Carabinieri peraltro è a Caprino, né la Magistratura (così solerte di solito) intervenire, quantomeno per ristabilire la verità dei fatti.
Io non sono un patriota, mi ritengo cittadino del mondo, quindi non ho problemi, non mi ritengo un patriota all'Enrico Toti, che butta la stampella al di là dell'ostacolo e poi si fa suicidare.
Ritengo che a persone che hanno meno di 14 anni debba essere, non vietata, perché basta pigiare un canale delle televisioni al giorno d'oggi, ma deve essere almeno risparmiato, da parte di chi ha la responsabilità pedagogica ed educativa, il partecipare a manifestazioni di questo tipo.
Ritengo la risposta della Giunta regionale una cosa inqualificabile; dati i buoni rapporti con il Provveditorato agli Studi, sono convinto che non conosce la risposta che viene data oggi.
Sono convinto che al Provveditorato agli studi di Verona, come in tutti i servizi pubblici, venga letto abbondantemente il giornale ed abbiano letto il giornale anche su Caprino e non si siano attivati per vedere che cosa era successo.
Sono convinto, altresì, che non si possa andare avanti così.
Se la Giunta regionale ritiene che siano cose poco importanti, lo dica apertamente; faccia una risposta di due righe in cui dice: "Caro collega, sappi che a noi non importa nulla di quello che scrivi su Caprino o su un'altra cosa", che credo sarebbe più franco e più accettabile.
Allora potrò fare una battaglia, dicendo che la Giunta regionale non è sensibile, non è attenta ai problemi di questo tipo.
L'unica cosa che non accetto, è di essere preso in giro da una risposta su cui sono convinto che gli stessi Assessori, che hanno avuto modo di vederla e di leggerla, si siano messi a ridere. Grazie.
PRESIDENTE
Grazie.
Interpellanza
n. 111 dell'8 marzo 1996
presentata dal consigliere Rossi Ivo:
"A LORENZAGO SI ABBATTONO GLI ABETI CHE DISTURBANO LE LINEE ELETTRICHE".
Il collega non intende illustrarla.
Risponde per la Giunta l'assessore Fontana.
Ass.re Gaetano FONTANA
"Al fine di acquisire elementi utili per formulare una esauriente risposta all'interpellante è stato sentito il Sindaco del Comune di Lorenzago di Cadore che in merito al problema sollevato ha così precisato:
1) trattasi di una comune linea elettrica a bassa tensione sotto la quale è stata abusivamente piantata una fila di abeti che, crescendo, ha intralciato la linea stessa.
2) l'allargamento della strada, effettuato nel 1977, non è stato realizzato in danno della frontista; infatti dagli atti di progetto, appalto e contabilità dei lavori nonchè dalla verifica dello stato attuale dei luoghi risulta invece che la strada è stata allargata sul lato opposto.
3) La realizzazione della linea elettrica della pubblica illuminazione è stata completata nel periodo 1965-1966 (collaudo del Genio Civile di Belluno il 29.11.1996), quindi la linea elettrica è preesistente non solo alla piantumazione degli alberi, ma anche alla stessa costruzione della casa di abitazione del proprietario, dato che la licenza edilizia è del 20.03.1967 e l'abitabilità è del 7.05.1968.
4) L'interramento delle linee elettriche non costituisce per ora un impegno prioritario del Comune, data la scarsità di risorse finanziarie per tutte le opere pubbliche locali". Grazie.
PRESIDENTE
Grazie, assessore Fontana.
La parola al consigliere Rossi.
Ivo ROSSI (VERDI)
Chiedo di averne copia per poterci ragionare su.
PRESIDENTE
Grazie, collega Rossi.
Interpellanza
n. 113 del 13 marzo 1996
presentata dai consiglieri Gabanizza e Paolucci:
"COSTRUIRE URGENTEMENTE IL CENTRO PER LA CURA DEI MALATI DI AIDS A VERONA".
Entrambi i Consiglieri sono assenti, la Giunta manderà una risposta scritta.
Interpellanza
n. 120 del 2 maggio 1996
presentata dal collega Resler:
"A CHIOGGIA SI PAGANO ANCORA TASSE CONSORTILI DI BONIFICA IN QUARTIERI ORMAI URBANIZZATI DA TEMPO".
Il collega Resler è assente, la Giunta manderà una risposta scritta.
Interpellanza
n. 123 del 14 maggio 1996
presentata dal consigliere Resler:
"PERCHE' NON E` STATO PREVISTO UN CENTRO AUTORIZZATO ALLA PRESCRIZIONE E DISPENSAZIONE DEL FARMACO BETAFERON IN PROVINCIA DI VENEZIA?".
Il collega Resler è assente, la Giunta manderà una risposta scritta.
Interpellanza
n. 124 del 22 maggio 1996
presentata dai consiglieri Buttura, Miotto, Vanni, Rossi Ivo, Paolucci e Bertaso:
"SERVIZIO SOCIO-SANITARIO REGIONALE: LA RILEVAZIONE DEI CARICHI DI LAVORO DA PARTE DELLA SOCIETA' QUANTUM RISCHIA DI INFLUENZARE NEGATIVAMENTE L'ORGANIZZAZIONE DEI SERVIZI E QUINDI LA QUALITA' DELLE PRESTAZIONI, SE IMPOSTATA ALLO STESSO MODO CHE NELLA REGIONE LOMBARDIA".
I proponenti non intendono illustrarla.
La parola all'assessore Fontana per la risposta.
Ass.re Gaetano FONTANA
"In riferimento all'interpellanza in oggetto, si rappresenta quanto segue:
Occorre preliminarmente fare una precisione in merito ad una affermazione contenuta nelle motivazioni che precedono il nucleo dell'interpellanza.
Si legge, infatti, che la Giunta Regionale avrebbe affidato alla società Quantum la "valutazione" dei carichi di lavoro e "conseguentemente del fabbisogno di personale" del servizio sanitario veneto.
Operazione tanto più importante, in quanto non legata esclusivamente alla determinazione della dotazione organica, ma anche alle "nuove esigenze formative e di aggiornamento".
In realtà, il contratto stipulato con la società nell'ambito della ricerca sanitaria finalizzata, ha ad oggetto la sola metodologia per la rilevazione dei carichi di lavoro del personale dipendente del servizio sanitario, essendo la valutazione dei dati risultanti da tale operazione prerogativa della Regione, per quanto concerne le implicazioni di carattere programmatorio, e delle aziende per quanto riguarda l'utilizzo di un ulteriore strumento, particolarmente utile, nella nuova gestione delle risorse, umane e finanziarie.
Questo aspetto appare particolarmente importante, atteso che, proprio con riferimento alla preoccupazione sollevata riguardo i fabbisogni formativi, la rilevazione dei carichi di lavoro non rappresenta che uno degli elementi da tenere in considerazione ai fini della predetta stima, dovendo, i dati di questa operazione, accompagnarsi ad altri elementi quali, ad esempio, le nuove linee di programmazione sanitaria regionale, e quindi, in base a queste, al possibile emergere di nuovi bisogni, e gli indici di turnover per le varie figure professionali.
Chiarito ciò, va detto che la scelta della metodologia presentata dalla società Quantum, effettuata peraltro dall'apposita Commissione per la ricerca sanitaria e finalizzata, integrata da un esperto in organizzazione aziendale docente presso l'Università di Ca' Foscari, nonchè da un direttore generale e da un direttore sanitario, proprio per valutarne l'impatto nelle nostre aziende, si è principalmente fondata sul fatto che essa non origina degli "standards" rigidi di personale, ma consente, appunto, le valutazioni cui sopra si è fatto cenno, da parte dei competenti organi.
Ciò è stato determinato dalla non positiva esperienza maturata con le precedenti piante organiche, le quali, determinate sulla base di schemi estremamente rigidi (standard Donat-Cattin), hanno contribuito ad alimentare aspettative poi disattese, e conseguentemente del contenzioso.
Inoltre, va sottolineato come, proprio al fine di adeguare la metodologia in questione alla realtà veneta, fosse stata prevista, e sia stata effettuata, una fase di sperimentazione in 4 uu.ll.ss.ss., per la precisione quella di Thiene, di Asolo e di Padova, nonchè nell'azienda ospedaliera di Padova.
Sperimentazione seguita, oltre che da collaboratori della Quantum, da appositi gruppi di lavoro, organizzati per aree di intervento e coordinati ciascuno da un referente regionale.
Infine, per quanto concerne la dinamica della metodologia di cui trattasi, questa si prefigge di rilevare "la quantità di lavoro necessaria per trattare i casi che vengono sottoposti ad un'unità organizzativa considerata, dato un contesto operativo ed un periodo di riferimento, in dipendenza o dell'attività di altre unità organizzative dello stesso Ente o delle esigenze espresse da utenti finali e degli obiettivi di produzione assegnati".
Conseguentemente, i carichi di lavoro vengono misurati in tempo/uomo, e la loro rilevazione consiste nel calcolare il tempo occorrente per trattare tutti i casi che vengono sottoposti all'unità organizzativa considerata, e ciò in accordo con i dettami normativi vigenti, essendo contemporaneamente in linea, per quanto concerne la misurazione delle attività, con i sistemi di classificazione delle presentazioni sanitarie basate su casi trattati.
Come si è già avuto modo di dire, essa non stabilisce degli "standard" rigidi di personale, ma offre dei dati di riferimento, con i quali costruire, per ciascuna struttura, una "dotazione organica di riferimento".
Sulla base di questa, con il supporto imprescindibile dell'esame degli aspetti qualitativi dell'attività e delle differenti condizioni organizzative ed operative, ciascuna struttura potrà valutare la quantificazione delle dotazioni organiche in essere e definire obiettivi concreti per i processi di miglioramento in atto". Grazie.
PRESIDENTE
Grazie, assessore Fontana.
La parola alla collega Miotto.
Margherita MIOTTO (P.P.I.)
Se è possibile, chiedo la trasmissione della copia perché ritengo, sentita la risposta, che sarà necessario, alla luce della ricerca che è stata commissionata, presentare una nuova interpellanza.
PRESIDENTE
Sono terminate sia le interrogazioni a risposta orale, sia quelle a risposta immediata, sia le interpellanze.
Punto 2 all'ordine del giorno
"Comunicazioni della Presidenza del Consiglio"
Richieste di congedo
Hanno chiesto congedo i Consiglieri:
BAZZONI Raffaele
BOLLA Pierluigi
BRAGHETTO Iles
CANELLA Bruno
GALAN Giancarlo
PRA Floriano
VARIATI Achille
I congedi sono concessi
Trasmissione deliberazioni della Giunta regionale ai sensi dell'art. 16, 2° comma, della Legge regionale 9 dicembre 1977, n. 72
n. 2787 del 25 giugno 1996:
"AUTORIZZAZIONE ALLA LIQUIDAZIONE DI ACCONTI SUL COMPENSO AD AVVOCATI DEL LIBERO FORO, PATROCINATORI DELLA REGIONE DEL VENETO. VARIAZIONE AL BILANCIO DI PREVISIONE 1996 AI SENSI DELL'ART. 16 DELLA L.R. N. 72/77 E SUCCESSIVE MODIFICAZIONI (PROVVEDIMENTO N. 26)."
n. 2788 del 25 giugno 1996:
"LIQUIDAZIONE SPESE, DIRITTI ED ONORARI DI CAUSA PER PROCEDIMENTI GIURIDSDIZIONALI A PROFESSIONISTI PATROCINATORI DELLA REGIONE DEL VENETO. VARIAZIONE AL BILANCIO DI PREVISIONE 1996 AI SENSI DELL' ART. 16 DELLA L.R. N. 72/77 E SUCCESSIVE MODIFICAZIONI (PROVVEDIMENTO N. 25)."
Promulgazioni di leggi regionali
Il Presidente della Giunta regionale ha promulgato le seguenti leggi regionali:
Legge regionale n. 17 del 27 giugno 1996:
"PIANO FAUNISTICO-VENATORIO REGIONALE (1996-2001)."
Legge regionale n. 18 del 1°luglio 1996:
"MODIFICA ALLE LEGGI REGIONALI 9 DICEMBRE 1986, N. 50: "NORME PER LA PROTEZIONE E LO SVILUPPO DELLA FAUNA ITTICA E DISCIPLINA DELL'ESERCIZIO DELL'ACQUACOLTURA, DELLA PESCA PROFESSIONALE, SPORTIVA E DILETTANTISTICA NELLE ACQUE PUBBLICHE INTERNE DELLA REGIONE VENETO" E 8 GENNAIO 1991, N. 1 "DISPOSIZIONI PER L'INNOVAZIONE IN AGRICOLTURA E PROGRAMMA REGIONALE DI SVILUPPO AGRICOLO E FORESTALE PER IL PERIODO 1990/1994"."
Progetti di Legge Statale
E' stato presentato alla Presidenza del Consiglio il seguente progetto di legge statale:
n. 17 del 17 luglio 1996
Presentato dai consiglieri Gobbo, Comencini, Beggiato, Munaretto, Morosin, Roccon, Poire', Foggiato:
"MODIFICA DELLA LEGGE 20 FEBBRAIO 1958, N. 75: ABOLIZIONE DELLA REGOLAMENTAZIONE DELLA PROSTITUZIONE E LOTTA CONTRO LO SFRUTTAMENTO DELLA PROSTITUZIONE ALTRUI."
Progetti di legge
Sono stati presentati alla Presidenza del Consiglio i seguenti progetti di legge:
n. 176 del 27 giugno 1996
Presentato dai consiglieri Bellotti, Scaravelli:
"PROGETTO DELTA."
n. 177 del 28 giugno 1996
Presentato dal consigliere Prior:
"MODIFICA DELLA LEGGE REGIONALE 30 DICEMBRE 1993, n. 63 : NORME PER L'ESERCIZIO DELLE FUNZIONI AMMINISTRATIVE IN MATERIA DI SERVIZI DI TRASPORTO NON DI LINEA NELLE ACQUE DI NAVIGAZIONE INTERNA E PER IL SERVIZIO PUBBLICO DI GONDOLA NELLA CITTA' DI VENEZIA" COME INTRODOTTA DALLE LEGGI REGIONALI 20 MARZO 1995, N. 11, E 7 MAGGIO 1996, N. 13."
n. 178 del 1° luglio 1996
Presentato dal consigliere Prior:
"MODIFICAZIONI ED INTEGRAZIONI ALLA LEGGE REGIONALE 16 APRILE 1985, n. 33 , E SUCCESSIVE MODIFICAZIONI IN MATERIA DI RIDUZIONE, VALORIZZAZIONE E SMALTIMENTO DEI RIFIUTI SOLIDI URBANI."
n. 179 del 2 luglio 1996
Disegno di legge relativo a:
"PROVVEDIMENTO GENERALE DI RIFINANZIAMENTO E MODIFICA DI LEGGI REGIONALI IN CORRISPONDENZA DELL'ASSESTAMENTO DEL BILANCIO DI PREVISIONE PER L'ESERCIZIO 1996."
n. 180 del 2 luglio 1996
Disegno di legge relativo a:
"ASSESTAMENTO DEL BILANCIO DI PREVISIONE PER L'ANNO FINANZIARIO 1996."
n. 181 del 2 luglio 1996
presentata dal consigliere Pasqualetto:
"MODIFICA DELL'ARTICOLO 68 DELLA LEGGE REGIONALE 61/1985."
n. 182 del 2 luglio 1996
presentata dal consigliere Pasqualetto:
"MODIFICA DELLA LEGGE REGIONALE 8 MAGGIO 1985, n. 54 : ORGANIZZAZIONE DEI SERVIZI DI TRASPORTO PUBBLICO LOCALE."
n. 183 del 5 luglio 1996
presentata dal consigliere Milani:
"NORME PER L'INSTALLAZIONE DI TRALICCI, ANTENNE, RIPETITORI PER LA RADIO TELECOMUNICAZIONE AD USO COMMERCIALE NEL TERRITORIO DELLA REGIONE VENETO."
n. 184 del 5 luglio 1996
presentata dai consiglieri De Poli e De Boni:
"INTERVENTI A TUTELA DELLA CULTURA DEI ROM E DEI SINTI."
n. 185 del 10 luglio 1996
presentata dal consigliere Resler:
"MODIFICHE ED INTEGRAZIONI ALLA L.R. 30 DICEMBRE, 1993, n. 63 ."
n. 186 del 12 luglio 1996
disegno di legge relativo a:
"MODIFICA DELLA LEGGE REGIONALE 17 GENNAIO 1972, n. 1 DISCIPLINA DELL'IMPOSTA SULLE CONCESSIONI STATALI."
n. 187 del 12 luglio 1996
Disegno di legge relativo a:
"RENDICONTO GENERALE DELLA REGIONE PER L'ESERCIZIO FINANZIARIO 1995 (ARTT. 102, 103, 104 DELLA L.R. n. 72/1977 E SUCC. MODIFICAZIONI)."
n. 188 del 15 luglio 1996
Disegno di legge relativo a:
"DISPOSIZIONI IN MATERIA DI RISORSE IDRICHE. ISTITUZIONE DEL SERVIZIO IDRICO INTEGRATO E INDIVIDUAZIONE DEGLI AMBITI TERRITORIALI OTTIMALI (LS N. 36/1994)."
n. 189 del 15 luglio 1996
Presentata dai consiglieri Gobbo, Comencini, Beggiato, Morosin, Munaretto, Poire', Roccon, Foggiato:
"NORME RELATIVE ALLE ATTIVITA' DELLE DISCOTECHE, DELLE SALE DA BALLO E DI INTRATTENIMENTO DEI LOCALI NOTTURNI."
n. 190 del 19 luglio 1996
Presentata dai consiglieri Marangon, Piccolo, Rossi Mario:
"MODIFICHE ALLA L.R. 14 SETTEMBRE 1994, n. 40 "CRITERI PER LA DETERMINAZIONE DEGLI ORARI DEGLI ESERCIZI DI SOMMINISTRAZIONE AL PUBBLICO DI ALIMENTI E BEVANDE"."
n. 191 del 23 luglio 1996
Disegno di legge relativo a:
"ATTUAZIONE DEGLI INTERVENTI PREVISTI DALL'ART. 1 DELLA LEGGE 30/5/1996, N. 204."
n. 192 del 24 luglio 1996
Presentato dal consigliere Morosin:
"MODIFICA ALLA LEGGE REGIONALE 14 SETTEMBRE 1994, n. 56 : "AMBITI TERRITORIALI DELLA PROVINCIA DI VENEZIA"".
Comunicazioni del Commissario di Governo
La Commissione di controllo ha posto il visto alla seguente deliberazione consiliare:
n. 89 del 26 giugno 1996:
"LEGGE REGIONALE 7 APRILE 1994, n. 15 "INTERVENTI PER IL RECUPERO, LA CONSERVAZIONE E LA VALORIZZAZIONE DEL PATRIMONIO CULTURALE DI ORIGINE VENETA NELL'ISTRIA E NELLA DALMAZIA" PROGRAMMA DEGLI INTERVENTI PER L'ANNO 1996 E RELAZIONE SULLO STATO DELLE INIZIATIVE ASSUNTE NELL'ANNO 1995."
Interrogazioni
Sono state presentate alla Presidenza del Consiglio le seguenti interrogazioni:
a risposta scritta
n. 269 del 27 giugno 1996
Presentata dal consigliere Qualarsa:
"PIU' RISPETTO PER I MORTI DI AIDS."
n. 270 del 2 luglio 1996
Presentata dai consiglieri Buttura e Resler:
"CATASTROFE DELLA MUCCA PAZZA: CHE COSA HA FATTO FINORA LA REGIONE?"
n. 271 del 2 luglio 1996
Presentata dai consiglieri Rossi Ivo e Boato:
"PER SCONGIURARE NUOVE "MUCCHE PAZZE" CHI GARANTISCE CHE I MANGIMI PRODOTTI NEL VENETO SIANO ESENTI DA COMPONENTI DI ORIGINE ANIMALE?"
n. 272 del 8 luglio 1996
Presentata dal consigliere Rossi Ivo:
"IL PARCO COLLI E I CANILI."
n. 273 del 8 luglio 1996
Presentata dai consiglieri Gabanizza, Campion e Sprocati:
"PROVVEDIMENTI URGENTI ED EFFICACI PER ESTENDERE SU TUTTO IL TERRITORIO REGIONALE LA RACCOLTA DIFFERENZIATA DELLE PILE."
n. 274 del 11 luglio 1996
Presentata dai consiglieri Roccon, Gobbo, Comencini, Beggiato, Foggiato, Morosin, Munaretto, Poire':
"CHE COSA INTENDE FARE LA REGIONE PER L'ATTIVITA' VIVAISTICA FORESTALE?"
n. 275 del 15 luglio 1996
Presentata dal consigliere Mazzon:
"I CITTADINI SONO ANCORA DISPOSTI A SOPPORTARE GLI INCIDENTI SPESSO MORTALI ED I DISAGI PROVOCATI DAI CANTIERI APERTI NELLE AUTOSTRADE E NELLE PRINCIPALI ARTERIE DEL VENETO?"
n. 276 del 15 luglio 1996
Presentata dai consiglieri Roccon e Beggiato:
"BEFFA ELETTORALE PER I BELLUNESI RESIDENTI ALL'ESTERO."
n. 277 del 16 luglio 1996
Presentata dal consigliere Cacciari:
"CHI PUO' BRUCIARE E COSA, DOPO IL NUOVO DECRETO RONCHI?"
n. 278 del 17 luglio 1996
Presentata dal consigliere Vigna:
"QUALI ACCERTAMENTI HA SVOLTO LA REGIONE PRIMA DI ASSEGNARE IL CONTRIBUTO DI 4 MILIARDI AL COMUNE DI FARRA DI SOLIGO?"
n. 279 del 17 luglio 1996
Presentata dal consigliere Boato:
"QUANDO FINIRA' L'ASSEDIO DELLA SPIAGGIA DEL LIDO-ALBERONI DA PARTE DELLE BARCHE FUORI LEGGE?"
n. 280 del 17 luglio 1996
Presentata dal consigliere Cacciari:
"DEPURATORE CONSORTILE DI ARZIGNANO VI: NESSUNA CERTEZZA SULL'APPALTO DI SMALTIMENTO DEI FANGHI."
n. 281 del 17 luglio 1996
Presentata dai consiglieri Gobbo, Roccon, Comencini, Beggiato, Foggiato, Morosin, Munaretto e Poire':
"L'IMBUTO REGIONALE IN MATERIA URBANISTICA."
n. 282 del 17 luglio 1996
Presentata dal consigliere Comencini:
"PRIMA IL MARCHIO DEL MOBILE, POI....IL NULLA."
a risposta orale
n. 59 del 28 giugno 1996
Presentata dai consiglieri Munaretto, Beggiato, Comencini, Foggiato, Gobbo, Morosin, Poire' e Roccon:
"L'ONOREVOLE PRESIDENTE DELLA REGIONE VENETO....E' TROPPO PARCO SUL PARCO?"
n. 60 del 5 luglio 1996
Presentata dal consigliere Armano:
"DI PIETRO E LO "SCIROPPO" ALL'AMMONIACA NUOVO INTOPPO DELLA "TELENOVELA" DELLA STATALE DEL SANTO...."
n. 61 del 10 luglio 1996
Presentata dal consigliere Varisco:
"ESCAVO DI SABBIA ALL'IMBOCCATURA DI PORTO CALERI - COMUNE DI ROSOLINA."
n. 62 del 11 luglio 1996
Presentata dal consigliere De Poli:
"VARIANTE SS 53 - CARMIGNANO FONTANIVA - LA REGIONE SI IMPEGNI A GARANTIRE I FINANZIAMENTI."
n. 63 del 17 luglio 1996
Presentata dai consiglieri Gabanizza, Paolucci e Vanni:
"SERENITA' E GIUSTIZIA AGLI OSPITI DEL DON STEEB E DELL'I.A.A. DI VERONA E DELLA REGIONE."
n. 64 del 19 luglio 1996
Presentata dal consigliere Campion:
"SERVE UN'ALTRA EMERGENZA ALLUVIONALE PER ATTIVARE DEFINITIVAMENTE GLI INTERVENTI DI RIPRISTINO E RINFORZO DELL'ARGINE SINISTRO DEL PO DI MAISTRA?"
n. 65 del 22 luglio 1996
Presentata dal consigliere Resler:
"QUAL'E' LA POSIZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE SULLA IPOTESI DI TRASFERIMENTO DEL SERVIZIO DI PSICHIATRIA DELL'ULSS 14 DA CHIOGGIA A CAVARZARE?"
a risposta immediata
n. 90 del 28 giugno 1996
Presentata dal consigliere Varisco:
"INTERVENTO IMMEDIATO E RISOLUTIVO PER IL CONSORZIO PESCHERECCIO DI CAORLE."
n. 91 del 12 luglio 1996
Presentata dai consiglieri Gobbo, Roccon, Poire', Munaretto, Morosin, Foggiato, Beggiato, Comencini:
"EMERGENZA SANITARIA PER IL FENOMENO DELLA PROSTITUZIONE SULLE STRADE."
n. 92 del 15 luglio 1996
Presentata dal consigliere Paolucci:
"PER L'ACCESSO ALLA DIRIGENZA DELL'USL N. 16 E' FORSE CONSIDERATO REQUISITO NECESSARIO E QUALIFICANTE AVER FREQUENTATO L'USL CONSELVANA?"
n. 93 del 16 luglio 1995
Presentata dal consigliere Rolando:
"7/800 PERSONE EXTRACOMUNITARIE IN SOSTA PER ORE DAVANTI ALLA QUESTURA DI VICENZA IN VIA MAZZINI: LA GIUNTA INTERVENGA PER ACCELERARE I TEMPI DI REALIZZAZIONE ALMENO PARZIALE DELLA NUOVA COSTRUZIONE ATTIGUA ALL'ATTUALE SEDE DELLA QUESTURA. QUALE PROCEDURA PER IL NUOVO "OBBLIGO DI VISTO" AI TITOLARI DI PASSAPORTO "SERBO MONTENEGRINO"?"
n. 94 del 22 luglio 1996
Presentata dai consiglieri Beggiato e Munaretto:
"MONTAGNANA, SCONGIURARE LA CHIUSURA DELL'OSTELLO DELLA GIOVENTU'."
Risposta alle interrogazioni a risposta scritta
n. 36 del 25 luglio 1995
Presentata dal consigliere Cacciari:
"IL PALAV NON E' ANCORA APPROVATO, MA I COMITATI D'AFFARI SONO GIA' ALL'OPERA."
n. 155 del 22 dicembre 1995
Presentata dal consigliere Cacciari:
"CONSORZIO PER LO SVILUPPO ECONOMICO E SOCIALE DEL POLESINE: RINNOVARE IL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE."
n. 172 del 18 gennaio 1996
Presentata dal consigliere Galante:
"ANCORA UNA VOLTA SI CALPESTANO I DIRITTI DEI LAVORATORI."
n. 215 del 29 marzo 1996
Presentata dal consigliere Cacciari:
"IL DEMANIO MARITTIMO (COSTE E LAGUNE) E' STATO TRASFERITO ALLA REGIONE?"
n. 216 del 29 marzo 1996
Presentata dal consigliere Armano:
"PADOVA, LA REGIONE E IL METRO - TRAM."
n. 220 del 10 aprile 1996
Presentata dai consiglieri Poire', Gobbo, Comencini, Foggiato, Munaretto e Roccon:
"COMITATO REGIONALE DI CONTROLLO DI VICENZA: I SUOI COMPONENTI ERANO TUTTI ELEGGIBILI?"
n. 222 del 11 aprile 1996
Presentata dal consigliere Armano:
"SANTA MARIA DI SALA: IN BARBA ALLA PERICOLOSITA' ANAS E COMUNE RIDICOLIZZANO LA REGIONE CHE RISPONDE: CHIEDERO' UNA RISPOSTA...."
n. 225 del 23 aprile 1996
Presentata dal consigliere Gabanizza:
"RICOSTRUIRE SUBITO IL CAVALCAVIA SULLA TRANSPOLESANA IN LOCALITA' ANGUANIN DI VILLABARTOLOMEA."
n. 228 del 3 maggio 1996
Presentata dai consiglieri Poire', Gobbo, Beggiato, Comencini, Foggiato, Morosin, Munaretto e Roccon:
"COMITATO REGIONALE DI CONTROLLO DI VICENZA: ATTO SECONDO."
n. 230 del 3 maggio 1996
Presentata dai consiglieri Vigna e Adami:
"VARIANTE DELLA SS 248 - SCHIAVONESCA MAROSTICANA - TANGENZIALE DEI COMUNI DI MONTEBELLUNA, CAERANO E VOLPAGO DEL MONTELLO: E' URGENTE L'INDIVIDUAZIONE DI UN TRACCIATO ALTERNATIVO."
n. 232 del 8 maggio 1996
Presentata dai consiglieri Boato e Cacciari:
"ULSS DI MESTRE: USO PRIVATO DI STRUTTURE PUBBLICHE."
n. 235 del 14 maggio 1996
Presentata dai consiglieri Munaretto, Gobbo, Beggiato, Comencini, Foggiato, Morosin, Poire' e Roccon:
"IN REGIONE VENETO, OLTRE CHE I DISOCCUPATI, ANCHE GLI OCCUPATI DELLA FORMAZIONE PROFESSIONALE SENZA STIPENDIO."
n. 239 del 22 maggio 1996
Presentata dai consiglieri Rossi e Boato:
"COSA FA LA REGIONE CON LA VACCINAZIONE ANTITIFICA?"
n. 240 del 22 maggio 1996
Presentata dal consigliere Rossi:
"LA GIUNTA REGIONALE STA MANDANDO IN ROVINA LE VILLE VENETE. A QUANDO LA NOMINA DEL PRESIDENTE PER FAR FUNZIONARE L'ENTE?"
n. 242 del 21 maggio 1996
Presentata dal consigliere Sprocati:
"SITUAZIONE GRAVISSIMA DEGLI ACCESSI A VENEZIA PER IL MANCATO COMPLETAMENTO DEL CAVALCAVIA DI S. GIULIANO DA PARTE DELL'ANAS"
n. 243 del 23 maggio 1996
Presentata dai consiglieri Armano e Vigna:
"ESISTE UN VERO PROGETTO PER SALVARE I BENI CULTURALI DEL VENETO IN PROGRESSIVO DEGRADO?"
n. 253 del 3 giugno 1996
Presentata dai consiglieri Morosin, Beggiato, Munaretto, Gobbo, Comencini, Roccon, Poire' e Foggiato:
"QUALE GESTIONE PER VILLA PISANI DI STRA'? IL PREZIOSO PATRIMONIO RESTA INACCESSIBILE AL PUBBLICO."
Interpellanze
Sono state presentate alla Presidenza del Consiglio le seguenti interpellanze:
n. 131 del 1 luglio 1996
Presentata dal consigliere Buttura:
"L'ISTITUZIONE DELL'AZIENDA OSPEDALIERA DI VERONA HA COME SCOPO L'ELIMINAZIONE DELL'ASSISTENZA SANITARIA NEI CONFRONTI DELLE PERSONE ANZIANE?"
n. 132 del 2 luglio 1996
Presentata dal consigliere Boato:
"MESTRE-VENEZIA: UNA MORTE ANNUNCIATA NEL PASSAGGIO PEDONALE DI VIA RIGHI."
n. 133 del 8 luglio 1996
Presentata dal consigliere Bertaso:
"NELL'INTERESSE DI CHI O CHE COSA L'ESAV PREVEDE LA POSSIBILITA' DI VENDERE GLI IMMOBILI DONATI PER FINI DI PUBBLICA UTILITA'? LA REGIONE NE ACCERTI I MOTIVI: CUI PRODEST?"
n. 134 del 8 luglio 1996
Presentata dai consiglieri Comencini, Gobbo, Beggiato, Poire', Roccon, Munaretto, Morosin e Foggiato:
"COSA RAPPRESENTA PER LA MAGGIORANZA IL COMMISSARIO MERLIN ALL'I.P.A.B. DI S. BONIFACIO (VR)?"
n. 135 del 10 luglio 1996
Presentata dai consiglieri Boato e Rossi Ivo:
"A PORTO CALERI E PORTO LEVANTE CAVE ABUSIVE LEGALIZZATE".
n. 136 del 10 luglio 1996
Presentata dai consiglieri Boato e Rossi:
"VENETO VERGOGNOSAMENTE ULTIMO IN ITALIA NELLA POLITICA DEI PARCHI."
n. 137 del 15 luglio 1996
Presentata dal consigliere Boato:
"TROPPI INCIDENTI MORTALI ALLO SCALO FERROVIARIO MERCI DI MESTRE."
n. 138 del 16 luglio 1996
Presentata dai consiglieri Beggiato, Gobbo, Comencini, Foggiato, Morosin, Munaretto, Poire' e Roccon:
"PO DI MAISTRA, PER QUANTO TEMPO ANCORA AVREMO UN ARGINE PIU' ALTO DELL'ALTRO?"
n. 139 del 19 luglio 1996
Presentata dal consigliere Boato:
"DIFENDERE DALLA SPECULAZIONE LA LAGUNA DEL MORT E FARNE AL PIU' PRESTO UN PARCO NATURALE."
Mozioni
Sono state presentate alla Presidenza del Consiglio le seguenti mozioni:
n. 92 del 15 luglio 1996
Presentata dai consiglieri Leone, Qualarsa, Tesserin, Beggiato, Uboldi, Vigna e Rolando:
"RIPRISTINARE A VENEZIA E NEL VENETO SPAZI TEATRALI STORICI DISTRUTTI O IN ROVINA."
n. 93 del 23 luglio 1996
Presentata dai consiglieri Boato, Marangon, Piccolo, De Poli, Tesserin, Vanni, Campion, Cacciari, Costanzo ed altri:
"VENEZIA, CHIOGGIA E IL POLESINE NON POSSONO RISCHIARE ALTRA SUBSIDENZA A CAUSA DEL METANO AGIP."
n. 98 del 24 luglio 1996
Presentata dai consiglieri Gabanizza, Vanni, Campion, Varisco, Buttura, Qualarsa, Leone, Bertaso, Roccon, Boato, Uboldi, Vigna:
"L'ITALIA RATIFICHI LA CONVENZIONE DELLE ALPI; LA REGIONE CONTRIBUISCA AD ATTUARE I SUOI OBIETTIVI".
Risoluzioni
E' stata presentata alla Presidenza del Consiglio la seguente risoluzione:
n. 18 del 16 luglio 1996
Presentata dal consigliere Cacciari:
"SOSPENDERE GLI AUMENTI DEI FITTI NELLE CASE POPOLARI GARANTIRE LA FUNZIONE SOCIALE DELL'EDILIZIA RESIDENZIALE PUBBLICA."
Volevo informare i Colleghi che avrei intenzione di organizzare i lavori del Consiglio in questo modo: di andare avanti fino alle 13.30, poi di sospendere fino alle 15.00 e di concludere i lavori del Consiglio entro le 19.00.
Vorrei però concludere i lavori con una riunione dei Colleghi Capigruppo e dei Colleghi Presidenti di Commissioni, verso le 18.30-19.00, per organizzare i lavori per domani e per post-domani.
Prego, collega Varisco.
Ruddi VARISCO (P.D.S.)
Preoccupato di non riuscire a finire domani, proporrei che l'orario di chiusura non fosse le 19.00, ma come minimo le 21.00.
PRESIDENTE
Se i Colleghi sono d'accordo, arrivati alle 19.00, completiamo il provvedimento che si sta discutendo in quel momento e poi lo mettiamo anche ai voti; intendevo dire che non faremo una Seduta ad oltranza, una Seduta notturna, ma che chiuderemo non oltre le 20.00.
Ripeto: i lavori termineranno con la riunione dei Capigruppo e dei Presidenti di Commissioni per organizzare i lavori di domani e l'ordine del giorno.
Voi sapete che è competenza del Presidente del Consiglio stabilire l'ordine del giorno; io ho sempre seguito una regola in modo abbastanza rigoroso: stabilire l'ordine del giorno seguendo - a meno che non ci siano fatti straordinari - l'ordine di arrivo dei provvedimenti e di uscita degli stessi dalle Commissioni.
In realtà oggi ho scelto di mettere all'inizio dell'ordine del giorno tutti i provvedimenti usciti all'unanimità dalle Commissioni; finiti i provvedimenti all'unanimità, inizieremo l'ordine del giorno ordinario, in quanto è assente il Presidente della Giunta regionale, che invece sarà presente domani.
Per questo motivo ho fatto questa scelta.
Punto 3 all'ordine del giorno
"APPROVAZIONE DEL VERBALE DELLA SEDUTA PRECEDENTE".
Il verbale è stato distribuito. Se non ci sono osservazioni, lo pongo in votazione.
Favorevoli? Contrari? Astenuti?
Il Consiglio approva.
Paolo SCARAVELLI (A.N.)
Chiedo che venga iscritta d'urgenza all'ordine del giorno dell'odierna Seduta una mozione che riguarda una problematica di strettissima attualità.
E` una mozione presentata da me e dal consigliere Mazzon relativa a: "Sospensione dell'attività di controllo e vigilanza sul regime delle quote latte in attesa della definizione del contenzioso in essere e della riformulazione della normativa di comparto".
PRESIDENTE
C'è una richiesta del collega Scaravelli di iscrivere d'urgenza all'ordine del giorno questa mozione; possono parlare un Consigliere a favore ed uno contro.
Prego, collega Varisco.
Ruddi VARISCO (P.D.S.)
Io sono a favore.
La questione è complessa e controversa e do un suggerimento.
C'è il rischio, per quanto ne so io, che noi facciamo proclami che poi producono ulteriore difficoltà a risolvere i problemi.
Propongo che non ci sia un dibattito in Aula in assenza di una preventiva analisi delle questioni in Quarta Commissione.
Chiedo in modo formale, informale, non lo so, decida il Presidente, che sia convocata la Quarta Commissione e presentata in quella sede la mozione, altrimenti corriamo il rischio di perdere troppo tempo in Aula.
PRESIDENTE
Ricordo ai Colleghi che per iscrivere d'urgenza all'ordine del giorno una mozione deve esserci il voto dei due terzi dei presenti e per discuterla subito ci vuole l'unanimità.
Con questa richiesta del collega Varisco, chiedo al collega Scaravelli cosa ne pensa.
Paolo SCARAVELLI (A.N.)
Io non sono contrario al fatto che venga discussa in Commissione, però ritengo che la sede più appropriata per la presentazione di mozioni sia l'Aula, sia il Consiglio regionale.
Nulla in contrario che poi venga discussa anche in Commissione, anche se credo che l'argomento sia di tanta e tale rilevanza per la nostra zootecnia che meriterebbe anche una discussione approfondita pubblica che soltanto l'Aula può consentire, e non certo la Commissione, che invece è un luogo riservato solo ai membri della Commissione.
Quindi io insisto nella presentazione della mozione; nulla in contrario, eventualmente, per la convocazione della Quarta Commissione per una preventiva discussione.
PRESIDENTE
Grazie, collega Scaravelli.
Il collega Scaravelli, disponibile a far sì che poi nell'interruzione dei lavori la Quarta Commissione eventualmente veda la mozione, chiede comunque che venga messa ai voti la sua iscrizione d'urgenza all'o.d.g.
Pongo in votazione l'iscrizione d'urgenza della mozione.
Favorevoli? Contrari? Astenuti?
Il Consiglio approva.
La mozione è iscritta e va in coda all'ordine del giorno.
Prego, collega Boato.
Michele BOATO (VERDI)
Se è possibile, chiedo l'iscrizione d'urgenza e la votazione della mozione n. 93 già distribuita in Aula, relativa alla questione della subsidenza in alto Adriatico firmata da tutti i Gruppi "Venezia, Chioggia e il Polesine non possono rischiare altra subsidenza a causa del metano Agip".
PRESIDENTE
Pongo in votazione l'iscrizione d'urgenza all'ordine del giorno della mozione n. 93.
Favorevoli? Contrari? Astenuti?
Il Consiglio approva.
Pongo in votazione la richiesta del collega Boato di discutere subito la mozione da lui presentata, appena iniziamo a discutere le mozioni.
Favorevoli? Contrari? Astenuti?
Il Consiglio approva.
Il collega Scaravelli vuole chiedere la trattazione immediata o vuole aspettare dopo, quando avrete fatto il passaggio in Commissione?
Paolo SCARAVELLI (A.N.)
Sono d'accordo che ci sia il preventivo passaggio in Commissione, ma chiedo che comunque venga inserita all'ordine del giorno e discussa in data odierna.
PRESIDENTE
E` già iscritta in coda alle mozioni, appena siete pronti, in qualunque momento, mi chiedete la trattazione immediata, per la quale servirà l'unanimità.
Prego, collega Mazzon.
Vittoriano MAZZON (F.I.)
Chiedo anch'io l'iscrizione d'urgenza all'o.d.g. della mozione relativa a "Controllo sugli allevamenti bovini e sull'importazione di carne".
Come il consigliere Scaravelli, sono d'accordo al passaggio in Quarta Commissione, ma chiedo che venga discussa entro oggi.
PRESIDENTE
Il Collega Mazzon intanto chiede l'iscrizione della mozione, poi quando sarete pronti mi chiederà la discussione.
Pongo in votazione l'iscrizione d'urgenza della mozione.
Favorevoli? Contrari? Astenuti?
Il Consiglio approva.
Ha chiesto la parola il consigliere Campion; ne ha facoltà.
Elder CAMPION (P.D.S.)
Chiedo l'iscrizione d'urgenza e la discussione, entro questa sessione dei lavori del Consiglio, della mozione n. 90 presentata già durante i precedenti lavori del Consiglio, dal titolo: "Maturi i tempi per il Parco regionale del Delta del Po".
Siamo in una situazione gravissima, sotto certi aspetti, su questo tema esiste un'ulteriore scadenza al 31.12.1992 prevista dalla L. 394, conclusa la quale c'è il rischio che il Ministero attui il Parco nazionale del Delta.
Per queste motivazioni chiedo che venga iscritta e discussa in questa Seduta del Consiglio.
PRESIDENTE
La mozione è già iscritta.
Aspettiamo di discutere quella che abbiamo già iscritta e dopo mi chiederà l'iscrizione.
Punto 4 all'ordine del giorno
"RINVIO ALLE COMMISSIONI CONSILIARI DEI PROGETTI DI LEGGE ISCRITTI ALL'ORDINE DEL GIORNO AI SENSI DELL'ARTICOLO 41 DELLO STATUTO.
FISSAZIONE DI UN ULTERIORE TERMINE PER LA PRESENTAZIONE DELLA RELAZIONE AL CONSIGLIO REGIONALE."
PROPOSTA DI LEGGE DI INIZIATIVA DEI CONSIGLIERI GOBBO, COMENCINI, BEGGIATO, BERTASO, FOGGIATO, MOROSIN, MUNARETTO, PIORE` E ROCCON, RELATIVA A: "DISCIPLINA DEL SISTEMA DI COMUNICAZIONE PUBBLICA REGIONALE".
(Progetto di legge n. 3)
La parola al Presidente della Prima Commissione consiliare, il consigliere Pasqualetto.
Lucio PASQUALETTO (F.I.)
Visto anche il periodo, chiedo 90 giorni di rinvio.
PRESIDENTE
Pongo in votazione la proposta di rinvio di 90 giorni del Presidente della Prima Commissione consiliare.
Favorevoli? Contrari? Astenuti?
Il Consiglio approva.
PROPOSTA DI LEGGE DI INIZIATIVA DEI CONSIGLIERI VARIATI, VIGNA, CACCIARI, MIOTTO, ADAMI, TESSERIN, UBOLDI E ROLANDO, RELATIVA A: "TUTELA DEL PATRIMONIO STORICO E CULTURALE DELLE SOCIETA` DI MUTUO SOCCORSO DELLA REGIONE VENETO".
(Progetto di legge n. 31)
La parola al Presidente della Sesta Commissione consiliare, il consigliere Leone.
Anna Maria LEONE (C.D.U.)
E' iscritta all'ordine del giorno di oggi.
PRESIDENTE
Grazie.
PROPOSTA DI LEGGE DI INIZIATIVA DEL CONSIGLIERE PASQUALETTO, RELATIVA A: "MODIFICAZIONE DELLA LEGGE REGIONALE 22 DICEMBRE 1989, n. 54 "INTERVENTI A FAVORE DELLA CULTURA DEI ROM E DEI SINTI".
(Progetto di legge n. 50)
PROPOSTA DI LEGGE DI INIZIATIVA DEI CONSIGLIERI SCARAVELLI, MARANGON, BELLOTTI, GIOMO, PRIOR E PIRRAMI RELATIVA A: "INTERVENTI URGENTI PER FAVORIRE L'ISTITUZIONE, LA FORMAZIONE PROFESSIONALE, L'ACCESSO AL LAVORO E ALLA CASA DEGLI APPARTENENTI ALLE COMUNITA` NOMADI E PER REGOLAMENTARNE LA PRESENZA SUL TERRITORIO DEL VENETO".
(Progetto di legge n. 55)
La parola al Presidente della Sesta Commissione consiliare, il consigliere Leone.
Anna Maria LEONE (C.D.U.)
Sono entrambe già iscritte all'ordine del giorno dei lavori della Commissione.
Considerato il periodo di sospensione estiva, chiedo 3 mesi di rinvio.
PRESIDENTE
Pongo in votazione la proposta di rinvio di 90 giorni del Presidente della Sesta Commissione consiliare per il PDL n. 50.
Favorevoli? Contrari? Astenuti?
Il Consiglio approva.
Pongo in votazione la proposta di rinvio di 90 giorni del Presidente della Sesta Commissione consiliare per il PDL n. 55.
Favorevoli? Contrari? Astenuti?
Il Consiglio approva.
PROPOSTA DI LEGGE DI INIZIATIVA DEL CONSIGLIERE CACCIARI RELATIVA A: "ISTITUZIONE DELL'AUTORITA` DI BACINO DELLA LAGUNA DI VENEZIA E DISCIPLINA DELLE FUNZIONI DELLA REGIONE IN ATTUAZIONE DELLA LEGGE 18 MAGGIO 1989, N. 183 E SUCCESSIVE MODIFICHE ED INTEGRAZIONI".
(Progetto di legge n. 52)
La parola al Presidente della Settima Commissione consiliare, il consigliere Padoin.
Antonio PADOIN (C.D.U.)
Stiamo completando le audizioni, chiedo 60 giorni di rinvio.
PRESIDENTE
Pongo in votazione la proposta di rinvio di 60 giorni del Presidente della Settima Commissione consiliare.
Favorevoli? Contrari? Astenuti?
Il Consiglio approva.
PROPOSTA DI LEGGE DI INIZIATIVA DEI CONSIGLIERI GALANTE, BERTASO, SPROCATI, CAMPION, ROLANDO, PAOLUCCI, PICCOLO, MILANI, UBOLDI, PRIOR, PIRRAMI, PADOIN, CASARIN, RESLER, MUNARETTO E DE CHECCHI, RELATIVA A: "MODIFICA DELLE DISPOSIZIONI DELLA LEGGE REGIONALE 28 DICEMBRE 1993, n. 55 ".
(Progetto di legge n. 87)
La parola al Presidente della Prima Commissione consiliare, il consigliere Pasqualetto.
Lucio PASQUALETTO (F.I.)
Chiedo 90 giorni di rinvio.
PRESIDENTE
Pongo in votazione la proposta di rinvio di 90 giorni del Presidente della Prima Commissione consiliare.
Favorevoli? Contrari? Astenuti?
Il Consiglio approva.
PROPOSTA DI LEGGE DI INIZIATIVA DEL CONSIGLIERE RESLER RELATIVA A: "PROVVEDIMENTI IN MERITO ALLA REVISIONE DEL PIANO DI TRASFERIMENTO PARZIALE DELL'ABITATO DEL COMUNE DI PORTO TOLLE (ROVIGO), DISPOSTO CON DECRETO 19 OTTOBRE 1967 DAL MINISTERO DEI LAVORI PUBBLICI DI CONCERTO CON IL MINISTERO DEL TESORO".
(Progetto di legge n. 89)
La parola al Presidente della Seconda Commissione consiliare, il consigliere Costanzo.
Carlo COSTANZO (F.I.)
Dato il particolare periodo, chiedo 4 mesi di rinvio.
PRESIDENTE
Pongo in votazione la proposta di rinvio di 4 mesi del Presidente della Seconda Commissione consiliare.
Favorevoli? Contrari? Astenuti?
Il Consiglio approva.
PROPOSTA DI LEGGE DI INIZIATIVA DEL CONSIGLIERE BELLOTTI RELATIVA A: "PROPOSTA DI MODIFICA ALLA LEGGE 18 LUGLIO 1991, N. 15 "NORME PER L'ESERCIZIO DELL'ATTIVITA` AGRITURISTICA".
(Progetto di legge n. 93)
La parola al consigliere Bellotti.
Luca BELLOTTI (A.N.)
Chiediamo 90 giorni di rinvio.
PRESIDENTE
Pongo in votazione la proposta di rinvio di 90 giorni.
Favorevoli? Contrari? Astenuti?
Il Consiglio approva.
Punto iscritto d'urgenza all'ordine del giorno.
"MOZIONE PRESENTATA DAI CONSIGLIERI BOATO, MARANGON, PICCOLO, DE POLI, TESSERIN, VANNI, CAMPION, CACCIARI, COSTANZO, BELLOTTI, MOROSIN, IVO ROSSI, RESLER, SPROCATI, VARISCO E BERTASO RELATIVA A "VENEZIA, CHIOGGIA E IL POLESINE NON POSSONO RISCHIARE ALTRA SUBSIDENZA A CAUSA DEL METANO AGIP".
(Mozione n. 93)
La parola al consigliere Boato per l'illustrazione.
Michele BOATO (VERDI)
"Il Consiglio regionale del Veneto, premesso che:
- la situazione ambientale della laguna di Venezia e del Delta del Po è di estrema delicatezza ed anche minimi fenomeni di subsidenza possono creare danni irreparabili sia alle situazioni ambientali che nelle aree di insediamenti urbani: Venezia, in particolare, soffre il problema delle "acque alte" principalmente per un fenomeno di subsidenza di 13 cm. in un secolo determinato da estrazione di acque dal sottosuolo bloccata dopo l'alluvione del 1966, per cui, mentre fenomeni di subsidenza per metri o per decine di centimetri in altri territori sono forse sopportabili, nel caso dell'alto Adriatico sono inammissibili fenomeni di subsidenza anche solo di qualche centimetro; la delicatezza della situazione ambientale e lagunare rende impossibile sanare a posteriori i danni della subsidenza determinata dall'estrazione del metano, come è successo a Ravenna, dove danni estesi e complessi hanno continuato a riprodursi di anno in anno;
- a livello mondiale non risultano casi di estrazione di metano dal sottosuolo con tecnologie adeguate che consentano la contestuale ripressurizzazione del sottosuolo per evitare fenomeni di subsidenza;
- anche quando si realizzasse un monitoraggio costante in grado di rilevare l'inizio del fenomeno di subsidenza, sospendendo l'estrazione, il fenomeno continuerebbe a verificarsi per alcuni anni (almeno cinque secondo la meno fragile situazione ambientale del ravennate);
- non si può pertanto avviare l'estrazione di metano in presenza anche del minimo rischio di subsidenza (necessità di "rischio zero") come confermato dal dettato del decreto legge 29 marzo 1995, n. 96, articolo 2 bis;
- il Parlamento (decreto legge 29 marzo 1995, n. 96, articolo 2 bis) ha stabilito che: "il Ministro dell'ambiente, d'intesa con la Regione Veneto, sottopone ad una specifica valutazione di compatibilità ambientale i progetti e le attività di coltivazione di giacimenti di idrocarburi liquidi o gassosi nel sottosuolo del tratto di mare compreso tra il parallelo passante per la foce del fiume Tagliamento ed il parallelo passante per la foce del ramo di Goro del fiume Po, al fine di valutare l'incidenza di tali attività e progetti sui fenomeni di subsidenza nella loro effettiva estensione" e precisa che tali attività potranno avere seguito" solo nel caso in cui tale valutazione... escluda che esse possano contribuire a provocare fenomeni di subsidenza";
vista la particolare sensibilità ambientale dell'area (interessante anche il cordone litoraneo della laguna di Venezia soggetto a pericolose erosioni e i centri storici di Venezia e Chioggia, nonchè aree limitrofe già soggette a subsidenze accertate da studi del CNR condotte nell'ambito del piano di ricerche denominato "Progetto Venezia"), e ricordate le tristi esperienze del Delta del Po, dove le estrazioni negli anni cinquanta hanno provocato abbassamenti incredibili - fino a due metri ed oltre -, e quelle del ravennate - con abbassamento di alcune decine di centimetri a distanza di decine di chilometri e con effetti fino a Bologna -;
a seguito di approfondite valutazioni, compiute anche sulla scorta dei risultati acquisiti dalla Commissione di studio istituita dalla Giunta regionale, già nel 1992 presso il Dipartimento per la geologia e le attività estrattive, ha espresso in vario modo, con ordini del giorno e con una proposta di legge statale (la n. 31 approvata all'unanimità l'8 marzo 1995: "Protezione del territorio lagunare e costiero della regione Veneto dal fenomeno della subsidenza"), la propria contrarietà allo sfruttamento dei giacimenti di gas naturale localizzati al largo delle coste di Chioggia e del Polesine a causa degli inevitabili processi di subsidenza che verrebbero generati;
ribadisce la propria totale contrarietà ai progetti di estrazione di idrocarburi al largo delle coste venete;
impegna la Giunta regionale e la Presidenza del Consiglio regionale ad una stretta vigilanza sui lavori della Commissione che sta valutando la compatibilità ambientale dei progetti e delle attività di coltivazione, per impedire danni irreparabili alla nostra regione".
E` un tema che noi abbiamo già trattato due volte in questa Legislatura, prima con una mozione e poi addirittura con una proposta di legge d'iniziativa regionale al Parlamento per escludere la possibilità di emungere metano entro 12 miglia, e l'abbiamo votato all'unanimità ogni volta.
Perché questa urgenza? Perché c'è il Comitatone che si riunisce forse tra due settimane, la data ancora non è stata ancora fissata, comunque entro l'inizio di agosto.
Quindi volevamo dare un segnale forte della Regione Veneto, speriamo nella sua unanimità, perché tutti, cioè il Governo in quanto rappresentato e tutti gli altri organi presenti nel Comitatone prendano questo problema come un problema della città di Venezia e della laguna.
Il Comitatone non riguarda il Polesine, si sa, ma riguarda la spesa enorme rispetto alle acque alte che verrebbe inficiata da una subsidenza che è una specie di fatica di Sisifo.
PRESIDENTE
Grazie, collega Boato.
Visto che è stata sottoscritta da tutti i Gruppi, chiedo di poterla mettere ai voti subito senza discussione, se siete d'accordo.
Pongo in votazione la mozione così come illustrata.
Favorevoli? Contrari? Astenuti?
Il Consiglio approva.
Punto 5 all'ordine del giorno
"MOZIONE PRESENTATA DAI CONSIGLIERI SCARAVELLI, PIRRAMI, POIRE`, BUTTURA, ZIGIOTTO, COMENCINI, ZANON, DE POLI, MILANI, CACCIARI, BERTASO, PADOIN, ROSSI IVO E BOATO RELATIVA A "NECESSITA` DI UN INTERVENTO PER LA TUTELA PROFESSIONALE, ECONOMICA E ASSICURATIVA DEI MEDICI SPECIALISTI IN FORMAZIONE NELLA REGIONE VENETO".
(Mozione n. 91)
C'è qualcuno dei presentatori che vuole illustrarla?
Prego, collega Pirrami.
Letizia PIRRAMI (A.N.)
"Il Consiglio regionale del Veneto, premesso:
- il grave stato di disagio professionale ed economico in cui versano circa mille medici specialisti in formazione presso i policlinici universitari ed i numerosi ospedali del Veneto, disagio che negli ultimi giorni è sfociato in un'astensione dell'attività assistenziale che ha creato gravissimi disagi all'attività assistenziale nelle strutture ospedaliere;
- che tale disagio è determinato dalla condizione di sfruttamento degli specializzandi nelle varie discipline della medicina e della chirurgia che, grazie ad una normativa ambigua ed ingiusta (D.Lgs. n. 257/1991), vengono impiegati come personale medico a tutti gli effetti mentre nella realtà non godono degli stessi diritti degli altri colleghi in organico;
- che gli specializzandi vanno in sostanza a capire le necessità di assistenza ospedaliera che altrimenti dovrebbe essere svolta da personale regolarmente assunto con grande risparmio di denaro da parte delle aziende ospedaliere ed U.L.S.S., che invece sfrutta gli specializzandi come mano d'opera a basso costo;
- che al termine del corso di specializzazione questi medici rimangono inevitabilmente senza lavoro in quanto si è instaurato un meccanismo perverso per il quale il migliaio di posti coperto dagli specializzandi viene sempre riaffidato a nuovi specializzandi sequestrando posti di lavoro in un settore come quello della sanità dove la disoccupazione intellettuale sta acquistando dimensioni intollerabili.
Tutto ciò premesso impegna la Giunta regionale:
1) a vigilare sulla effettiva e costante presenza del tutore che si impegni nella formazione del futuro specialista a salvaguardia dell'utente come previsto dalla circolare n. 96 del 15 gennaio 1996 del Ministero della ricerca scientifica e tecnologica;
2) a quantificare al Ministero la reale necessità di specialisti sul territorio regionale con particolare riguardo alle effettive possibilità di impiego (si calcola che sulla base della attuale errata programmazione gli specialisti nel 2001 ammonteranno a circa 39.000 unità);
3) ad individuare sul territorio regionale strutture realmente idonee ai fini della formazione specialistica sulla base dei criteri stabiliti dalle scuole di specializzazione;
4) a vigilare affinchè i medici specialisti in formazione abbiano un assetto professionale, assicurativo ed economico adeguato alle responsabilità che vengono loro attribuite ed al ruolo che svolgono".
Questa mozione, che avete tutti a disposizione, riguarda una grossa problematica sconosciuta ai più, ma ben nota agli addetti ai lavori.
Si tratta di una realtà lavorativa sommersa che riguarda gli specializzandi.
Grazie ad una normativa ambigua e lacunosa, circa mille specializzandi nel Veneto vengono utilizzati come personale medico a tutti gli effetti, quindi costoro, laureati in medicina e chirurgia, rispondono anche personalmente sotto il profilo professionale.
Questa è una grave situazione perché si ripercuote negativamente anche per quello che riguarda la disponibilità di posti di lavoro, che vengono così occupati da questi specializzandi.
Quindi quello che si chiede è, innanzitutto, che vi sia un reale controllo sul tutore e sulla formazione di questi specializzandi, che quindi abbiano la possibilità di formarsi veramente e non di coprire delle lacune di personale che consente, ovviamente, anche un enorme risparmio.
Si chiede che vi sia una seria programmazione nel numero e nelle sedi opportune di formazione degli specializzandi e, soprattutto, che vi sia un riconoscimento economico, assicurativo tale da poter tutelare queste persone che, con la scusa della specializzazione, vengono utilizzati meramente come tappabuchi.
PRESIDENTE
Grazie, collega Pirrami.
Ci sono interventi? Il consigliere Scaravelli.
Paolo SCARAVELLI (A.N.)
Per sottolineare l'assoluta necessità che l'Assessore competente e la Giunta regionale del Veneto intervengano su questa materia.
E` necessario che si intervenga con urgenza su una situazione che ha creato, e sta creando, disagio e malessere notevole, specialmente nelle due aziende ospedaliere del Veneto, cioè di Padova e di Verona.
PRESIDENTE
Pongo in votazione la mozione così come è stata illustrata.
Favorevoli? Contrari? Astenuti?
Il Consiglio approva.
Punto 6 all'ordine del giorno
"MOZIONE PRESENTATA DAI CONSIGLIERE CACCIARI, ROSSI I., VANNI, BUTTURA E ROCCON, RELATIVA A "NORME PER IL RIUTILIZZO DEI RESIDUI DERIVANTI DA CICLI DI PRODUZIONE".
(Mozione n. 89)
Prego, collega Padoin.
Antonio PADOIN (C.D.U.)
Intervengo per dire che il Governo ha già reiterato il decreto sui residui riutilizzabili, per cui ritengo che questa mozione sia superata.
PRESIDENTE
Il collega Vanni ritira la mozione.
Punto 7 all'ordine del giorno
"RISOLUZIONE PRESENTATA DAI CONSIGLIERI PRA, ZIGIOTTO, SCARAVELLI E MARANGON RELATIVA A "RICHIESTA DI MODIFICA DELL'ARTICOLO 3, COMMA 2, DELLA LEGGE 5 FEBBRAIO 1992, N. 122"".
(Risoluzione n. 16)
Invito gli Assessori a non presentare risoluzioni e mozioni.
I Colleghi firmatari vogliono illustrarla?
La parola al consigliere Marangon.
Renzo MARANGON (C.D.U.)
"Il Consiglio Regionale del Veneto, premesso che:
- dal 5 marzo 1992 è in vigore la legge 5 febbraio 1992, n. 122 recante disposizioni in materia di sicurezza della circolazione stradale e disciplina dell'attività di autoriparazione;
- la citata normativa, più volte modificata soprattutto con riferimento agli articoli 3, 9 e 13, prevede l'iscrizione nel Registro delle imprese esercenti attività di autoriparazione suddiviso in quattro sezioni (meccanica e motoristica, carrozzeria, elettrauto, gommista), dei soggetti in possesso di determinati requisiti;
- fra tali requisiti è richiesta la dotazione delle attrezzature e delle strumentazioni contemplate nel decreto del Ministro dei trasporti n. 358 del 16 marzo 1994;
- entro il 30 giugno 1996 le imprese in questione devono documentare, fra l'altro, il possesso delle sopracitate attrezzature, pena la cancellazione dal RIA e la conseguente impossibilità di ulteriormente operare;
considerato che:
- la suddivisione del registro in quattro sezioni comporta la necessità da parte degli autoriparatori di dotarsi di attrezzature specifiche e complete per ogni sezione, anche se l'attività è svolta parzialmente all'interno di ciascuna sezione (es. installazione impianti hi-fi per auto nell'ambito della sezione elettrauto);
- le attrezzature richiamate dal sopracitato decreto ministeriale sono per lo più obsolete ed inutili ai fini di un corretto esercizio dell'attività di autoriparazione; impegna il Governo ad adoperarsi affinché si pervenga urgentemente all'abrogazione della legge 5 febbraio 1992, n. 122 quantomeno alla sospensione della sua efficacia per almeno un biennio al fine di consentire una modifica della stessa che tenga conto delle esigenze operative delle imprese del settore".
Questa mozione, che ha intrattenuto il Consiglio l'ultima volta per circa un'oretta e che non abbiamo potuto votare a causa della verificata mancanza del numero legale, il collega Pra l'ha firmata probabilmente per eccesso di zelo, in quanto in quel momento si sentiva Consigliere regionale e non Assessore alle Attività Produttive.
Propongo al Consiglio di approvare questa risoluzione, con la proposta di emendamento fatta dal collega Uboldi, in ordine non a tutto l'articolato, ma a quella parte che individua quella originale definizione: il martello, l'incudine ecc. che, nella sua descrizione anacronistica, è stata individuata come quanto mai inattuale.
PRESIDENTE
Grazie, consigliere Marangon.
La parola al consigliere Uboldi.
Roberto UBOLDI (P.P.I.)
Su questa mozione, dico subito che condivido la proposta del consigliere Marangon - se ho capito bene - di modificare parzialmente la mozione rispetto a come era originariamente, in cui in sostanza si chiede che la legge venga modificata per quella parte relativa a quella norma, francamente, fuori luogo.
Da questo punto di vista condivido la modifica e quindi voterò anch'io la mozione, anche se, per la verità, e per informazione di tutti, la mozione in qualche misura è superata dall'approvazione da parte del Senato di un disegno di legge che è andato ben oltre lo zelo dei sottoscrittori di questa mozione, contribuendo a far sì che questo Paese.. quando siamo soliti definirlo il "Paese dei cachi" non facciamo una esagerazione, ma prendiamo atto di una situazione che è veramente al limite del ridicolo.
Perché dico questo? Perché nel disegno di legge già approvato al Senato di abolizione di quella norma, relativa appunto alla dotazione delle attrezzature giustamente abrogata, già che c'era il Senato della Repubblica ha ritenuto bene di abrogare anche il comma a).
E che cosa prevedeva il comma a)? Prevedeva che le autofficine fossero allocate in spazi per i quali siano state acquisite le prescritte autorizzazioni amministrative.
Cosa significa questo? Significa che, come è noto, le autofficine molto spesso si allocavano in ambienti anche inidonei e la legge del '92 giustamente prevedeva l'obbligo di essere in locali forniti delle autorizzazioni prescritte.
Lo prevedeva con molta manica larga, del resto, perché era una norma che si diceva sarebbe entrata in vigore solo dopo tre anni, e con successivi emendamenti veniva anche specificato che non solo non era richiesta l'idoneità, ma era richiesto sufficientemente l'avvio delle procedure per ottenere l'idoneità.
Morale della favola: con la cancellazione anche di questa norma che cosa si è verificato? Si è verificato che quegli operatori che tre anni fa sapendo di essere in locali inidonei, si sono giustamente adeguati, attrezzati, hanno fatto gli interventi, magari hanno spostato l'autofficina, fanno la figura dei.., non voglio aggiungere altro.
Chi non ha fatto nulla ed è rimasto in ambienti inidonei, oggi può starsene tranquillo perché il Senato, con proprio provvedimento, ha cancellato, oltre a quella norma che giustamente andava cancellata, anche una norma che aveva molte ragioni di esistere.
PRESIDENTE
Grazie, consigliere Uboldi.
Ha chiesto la parola il consigliere Vanni; ne ha facoltà.
Valter VANNI (P.D.S.)
Per chiedere un chiarimento: qual è il testo definitivo?
PRESIDENTE
Il collega Marangon accetta la proposta del consigliere Uboldi.
Pongo in votazione la risoluzione così come è stata illustrata prima dal collega Marangon e così come è stata emendata dal collega Uboldi, che propone la sostituzione del termine "abrogazione", con "modifica dell'articolo 3, comma 2", così come illustrato.
Pongo in votazione il testo così emendato.
Favorevoli? Contrari? Astenuti?
Il Consiglio approva.
Punto 8 all'ordine del giorno
"RISOLUZIONE PRESENTATA DAI CONSIGLIERI PICCOLO, UBOLDI, MILANI, DE BONI, RESLER, ROSSI MARIO, PASQUALETTO, DE POLI, CASARIN, ADAMI, VANNI, VIGNA, LEONE, PADOIN, VARIATI, MARANGON, MAZZON, QUALARSA, PAOLUCCI, MIOTTO, GABANIZZA, ROSSI IVO, BUTTURA, CHISSO, BERTASO, COSTANZO, ARMANO, ZIGIOTTO, GALAN, DE TOGNI, DE CHECCHI, CAMPA E GAVA RELATIVA A "PRONUNCIAMENTO DEL CONSIGLIO REGIONALE A FAVORE DELLA FEDERAZIONE EUROPEA PROPOSTO DALL'INTERGRUPPO PER LA FEDERAZIONE EUROPEA".
(Risoluzione n. 17)
La parola al consigliere Piccolo per una breve illustrazione.
Francesco PICCOLO (C.D.U.)
Signor Presidente, cercherò di accettare il suo invito, perché questa mozione deve essere comunque illustrata.
"Prendo la parola per illustrare questa mozione presentata dall'Intergruppo per la Federazione Europea, costituitosi in seno al Consiglio regionale nei primi mesi di quest'anno su sollecitazione del Movimento Federalista Europeo e che annovera alla data odierna ben 30 Consiglieri di sette diversi gruppi politici, sia di maggioranza che di opposizione."
Questo io credo sia un dato importante per la politica veneta, alla luce delle nuove scadenze che investiranno l'Europa nei prossimi mesi e che non deve vedere il Veneto assente da questa scena.
"Con questa prima iniziativa l'Intergruppo si propone di aprire un dibattito nel Consiglio regionale, con la speranza di poter in un prossimo futuro - com'è avvenuto ed avviene in altre Regioni - coinvolgere in questo dibattito le varie espressioni della società veneta: gli europarlamentari del Nord - Est, i parlamentari veneti, i rappresentanti delle istituzioni regionali e locali, le associazioni di categoria, le forze sociali, i movimenti europeisti.
L'Europa è di fronte ad una scelta decisiva: confermare l'esperienza di lavoro comune e di pace attuata nei ultimi cinquant'anni o riprendere il rovinoso cammino della divisione e dell'odio. La sfida mondiale impone all'Europa di affermare la propria identità e il proprio modello di fronte all'America e all'Asia. Qui in Europa è nata la democrazia e la solidarietà sociale, qui è radicata l'idea di libertà e di uguaglianza. Se l'Europa sa unirsi liberamente e con consenso dei suoi cittadini, dà un esempio al mondo.
Vi è qualcuno oggi in Europa, che crede veramente che lo sviluppo economico e la possibilità per i giovani di avere un lavoro ed un avvenire sia possibile se gli Stati europei conducono politiche economiche separate e antitetiche? Vi è qualcuno che crede veramente che i singoli Stati nazionali possano avere la benchè minima influenza nelle grandi decisioni mondiali sullo sviluppo, sulla tutela dell'ambiente, sulla pace e sul controllo delle terribili armi nucleari? Separati si può fare qualcosa per i conflitti locali, come quelli della ex - Jugoslavia, del Ruanda, della Somalia, della Cecenia e così via?
Le spinte all'unità europea stanno riemergendo con forza: in Germania il ripiegamento sul nazionalismo non trova seguito; in Francia chi si richiamava - in buona fede - alla grandezza di questo storico Stato, chiede oggi più Europa; anche in Italia l'euroscetticismo è in regresso. Nella Conferenza intergovernativa - si afferma - non è possibile raggiungere la Federazione europea perché la Germania e l'Italia sono sulle posizioni federaliste, ma la Francia e la Gran Bretagna si oppone. In effetti se le decisioni saranno prese in ristretti conciliaboli diplomatici, sarà quasi impossibile fare un salto di qualità che permetta nel medesimo tempo una riforma democratica delle Istituzioni europee e l'allargamento ai paesi della Mitteleuropa e poi dell'Est.
Per questo è necessario che il dibattito sul futuro dell'Europa - sul nostro futuro - coinvolga tutte le espressioni della società europea, e in primo luogo quelle Istituzioni - come le Regioni, le Province e i Comuni - che rappresentano le istanze più vicine ai bisogni e alle aspettative dei cittadini. Con questa mozione noi rivendichiamo il diritto di dire la nostra opinione sulle riforme che emergeranno dalla Conferenza ed in particolare chiediamo quattro cose:
- che l'Europa sia dotata di Istituzioni capaci di agire con efficacia;
- che queste Istituzioni siano democratiche;
- che si proceda - in ogni caso - tra chi accetta questi principi;
- Che il nuovo Trattato - Costituzione tenga in maggiore considerazione i livelli di governo substatali, in particolare quello regionale.
Chiediamo queste cose al Governo italiano, che è l'unico tra quelli dell'Unione ad essere vincolato da un chiaro pronunciamento popolare attraverso il referendum di indirizzo tenutosi il 18 giugno 1989, in cui l'88% dei cittadini italiani si è dichiarato favorevole alla Federazione europea. Se - come auspico a nome dell'Intergruppo - questa mozione sarà approvata, suggerisco però di inviarla anche ai Presidenti della Camera e del Senato, a cui sarà demandato poi il compito della ratifica del nuovo Trattato."
PRESIDENTE
Grazie, consigliere Piccolo per l'illustrazione.
Hanno chiesto la parola il consigliere Comencini e poi il consigliere Scaravelli.
Fabrizio COMENCINI (L.N.-L.V.)
Noi della Lega non abbiamo sottoscritto questa mozione, perché non abbiamo aderito all'Intergruppo federalista europeo; i motivi penso siano già noti, e comunque non mi dilungo nella loro esposizione particolareggiata.
Noi siamo disposti a votare questa mozione, che ha un contenuto molto importante come impegno e, soprattutto, come opinione del Parlamento Veneto nei confronti del Governo italiano e dei Governi europei, dato che questa Unione Europea dipende ancora esclusivamente dagli accordi degli Esecutivi e non tanto dai Parlamenti e dai legittimi rappresentanti dei cittadini.
Non perché i Governi non siano legittimi rappresentanti dei cittadini, ma perché il Parlamento, in particolare il Parlamento europeo eletto a suffragio universale con il sistema proporzionale è il legittimo rappresentante - almeno i parlamentari italiani, ma anche gli altri parlamentari europei sono eletti con quel sistema - sono i legittimi rappresentanti di tutte le realtà politiche, economiche, sociali, le minoranze etniche e tutto ciò che rappresenta il Parlamento europeo.
Quindi noi proponiamo tre emendamenti che ho già dato al Presidente, e che vorrei illustrare ai Colleghi.
Nella seconda pagina, la pagina al retro della risoluzione, al capoverso che inizia con "Ricordando..." sostituire le parole: "delle genti Venete" con "del popolo veneto".
Noi ci dimentichiamo spesso che il nostro Statuto riconosce all'articolo 2 l'esistenza del popolo veneto.
Inizia così l'articolo 2 dello Statuto della Regione del Veneto: "L'autogoverno del popolo veneto si esplica".
Al terzultimo capoverso sostituire le parole: "Associ il Parlamento europeo unico e legittimo rappresentante dei cittadini" con le parole: "Riconosca al Parlamento europeo, unico legittimo rappresentante dei cittadini la redazione e l'approvazione finale della Costituzione", prima che questa sia approvata dagli Stati membri, dato che è eletto a suffragio universale in tutti gli Stati dell'Unione e con sistema proporzionale.
Sostituire il penultimo capoverso: "Assegni un ruolo più incisivo al Comitato delle Regioni quale organo consultivo anche del Parlamento, oltre che del Consiglio e della Commissione" - e questa è una disusione che è già in atto, non solo in Italia ma in tutta Europa - con queste parole: "Preveda che il Comitato delle Regioni sia trasformato in una Camera dei rappresentanti delle Regioni, con l'elezione dei suoi membri da parte dei Consigli regionali".
Cioè sul modello del Bundesrat tedesco, dove i rappresentanti delle Regioni hanno naturalmente un ruolo differente da quello che ha il Parlamento, ma sono sostanziali nei pareri legislativi che riguardano temi particolari.
In particolare posso citare, per esempio, gli interventi economici che poi vanno a ricadere direttamente sulle Regioni o sui cittadini.
L'ultimo esempio importante è che il Bundesrat tedesco della Germania federale ha bocciato la manovra di Kohl relativa ai tagli allo stato sociale, se vi ricordate.
Infatti, devono fare una controproposta che accolga, eventualmente, queste realtà.
Naturalmente io penso che il Comitato delle Regioni, rappresentato poi dai Presidenti, solamente dai Presidenti delle Regioni o dai loro delegati nelle varie questioni, è un palliativo, è un qualcosa di inesistente.
Questo non per sminuire l'importanza dei Presidenti delle Regioni, ma per rivendicare una rappresentanza; naturalmente anche lì dovrebbe essere proporzionale alla consistenza delle Regioni stesse, dei rappresentanti eletti in secondo grado, anche sul sistema - ripeto - tedesco del Bundesrat o del sistema del Senato francese.
PRESIDENTE
Grazie, collega Comencini.
Ricordo, per utilità, che quando si tratta di mozioni gli emendamenti devono essere accolti dal primo firmatario, per cui il collega Piccolo ci dirà se ritiene o meno di accoglierli, e quali ritiene di accogliere.
La parola al collega Scaravelli.
Paolo SCARAVELLI (A.N.)
Per precisare, correggere e per avere chiarezza su quanto affermato dal collega Piccolo in merito a questa mozione, in quanto anche Alleanza Nazionale non fa parte, almeno per il momento, dell'Intergruppo per la federazione europea costituito presso questo Consiglio.
Non ne fa parte, però voterà a favore di questa risoluzione, perché non è nostro intendimento ostacolare in alcun modo, quello che comunque è un percorso che giudichiamo positivo.
Un percorso sul quale abbiamo delle riserve, un percorso che vorremmo, per certi aspetti, più veloce, e per altri - se vogliamo - più lento, nel senso del raggiungimento di una unificazione realmente politica e non meramente economica.
Un'unificazione europea, un Parlamento europeo che sappia avere come elemento centrale della propria azione la persona, l'individuo, l'europeo in quanto tale, non tanto il mercato, il prodotto o la moneta.
Quindi è noto, ci sono delle riserve da parte di Alleanza Nazionale, anche per quanto riguarda il merito ed il contenuto del Trattato di Maastricht.
Comunque rimane il significato principale che vorremmo emergesse da questa nostra posizione di voto favorevole a questa mozione, cioè la volontà di non ostacolare, in alcun modo, l'unificazione europea.
Abbiamo delle riserve sul fatto della Federazione, si discute se una Confederazione, almeno per quanto riguarda il primo periodo, sia la forma di aggregazione dei popoli europei più adeguata.
Ognuno può avere le sue opinioni, e penso che ancora molto ci sarà da discutere, comunque l'importante è che su questa strada si proceda, e si procederà sempre e comunque con il voto favorevole di Alleanza Nazionale.
PRESIDENTE
Grazie, collega Scaravelli.
Ha chiesto la parola il Consigliere Zigiotto; ne ha facoltà.
Tiziano Ferruccio ZIGIOTTO (F.I.)
Solo per dire che il nostro Gruppo, Forza Italia, ha aderito all'Intergruppo.
Condividiamo i concetti espressi nell'esplicazione della risoluzione dal collega Piccolo e siamo orientati a votare la risoluzione anche con gli emendamenti proposti dal collega Comencini.
PRESIDENTE
Grazie, collega Zigiotto.
La parola al collega Uboldi.
Roberto UBOLDI (P.P.I.)
Per dire alcune cose velocemente, perché mi rendo conto che la discussione nell'ambito di una Seduta ordinaria del Consiglio regionale, ovviamente, in qualche modo è limitata dall'urgenza di approvare anche tutti i provvedimenti che abbiamo all'ordine del giorno.
Per questo noi chiediamo che l'approvazione di questa mozione sia soprattutto un'occasione per preparare un appuntamento, esclusivamente dedicato a queste questioni, in cui il dibattito sulle tematiche europee possa snodarsi con più serenità e con più completezza di argomentazioni.
Abbiamo già avuto un incontro con il Presidente del Consiglio, che ci ha manifestato la disponibilità dell'Ufficio di Presidenza a programmare in maniera adeguata una iniziativa che sia di livello adeguato all'importanza della nostra Regione, che spero si potrà realizzare già nell'autunno prossimo o alla ripresa delle attività di questo Consiglio.
Da questo punto di vista, in quella sede potremo, in maniera molto più completa, dare delle risposte e delle indicazioni precise a tutte queste tematiche, delle quali noi rischiamo di occuparci solamente in chiave economica; nel senso che parliamo dell'Europa solo quando parliamo di fondi strutturali.
L'Europa è un qualcosa di più dei fondi strutturali che vengono messi a disposizione.
Per la verità, non siamo molto bravi neanche nell'approccio ai fondi strutturali, ma comunque non è solo quella la questione relativa al federalismo europeo.
Sugli emendamenti proposti dal collega Comencini, io devo fare alcune riflessioni: sul primo non ci sono obiezioni, è sostanzialmente il nostro Statuto.
Sul secondo noi abbiamo forti perplessità, perché non riteniamo, né abbiamo mai ritenuto che il Parlamento europeo debba diventare l'unico rappresentante legittimo dei cittadini.
Il Parlamento europeo non sostituisce per le proprie competenze i singoli Parlamenti nazionali, come avviene in tutti gli Stati federali, Stati Uniti compresi.
Il Parlamento europeo, o il Parlamento federale, ha delle proprie competenze che non sostituiscono, o che integrano, con i vari principi, le competenze poi di ogni singolo Stato membro.
Fabrizio COMENCINI (L.N.-L.V.)
Quando voi dite: "In accordo con i risulti, la Conferenza governativa..", cioè prima di andare a farla approvare dai vari Stati farete fare benissimo la relazione a lui, è evidente che poi i vari Stati daranno le indicazioni.
Non c'è un depotenziamento dei Parlamenti nazionali.
Noi andiamo a fare cosa? La Costituzione europea. E la Costituzione europea chi la fa? La fanno, chiaramente, tutti gli Stati europei. E qual è l'organo di riferimento di tutti gli Stati europei, la Commissione? No, è il Parlamento che rappresenta i cittadini. Voi avete detto che è l'unico e legittimo rappresentante dei cittadini, non l'ho mica detto io.
Quindi riconosciamo a lui la stesura e la relazione, poi ci saranno i referendum, ci sarà la ratifica di parte dei Parlamenti nazionali dell'eventuale Costituzione.
Roberto UBOLDI (P.P.I.)
Mi permetto di fare al Presidente una proposta: siccome mi pare che stia emergendo da parte del Consiglio la volontà di cercare un'espressione unitaria su questo ordine del giorno, e non ritengo che ci siano i tempi per metterci a discutere adesso sul significato dei singoli emendamenti, mi permetto di proporre di darci la possibilità, durante l'intervallo di incontrare i presentatori degli emendamenti per concordare con loro, se è possibile, un testo unico, considerando chiuso il dibattito stamattina e votando poi alla ripresa pomeridiana dei lavori.
PRESIDENTE
Mi pare che la richiesta sia quella di una sospensione di questo punto, ma vuol dire di tutti, perché non possiamo interrompere un punto e discutere gli altri, quindi su questo tema si ricomincerà alla ripresa dei lavori.
Paolo SCARAVELLI (A.N.)
Presidente, volevo dire che sono contrario, ma senza fare polemica, alla proposta del collega Uboldi.
PRESIDENTE
Mi era stato anticipato che anche il collega Piccolo voleva chiederla.
Paolo SCARAVELLI (A.N.)
Mi sembra che gli emendamenti presentati dal collega Comencini per conto della Lega siano migliorativi, ma vadano nella stessa direzione di quella indicata nella mozione.
Quindi non è che la stravolgano o siano contrari al senso della mozione, per questo penso che anche il consigliere Uboldi potrebbe addivenire ad un voto favorevole.
PRESIDENTE
Grazie, collega Scaravelli.
Il collega Gabanizza è a favore della sospensione?
Giorgio GABANIZZA (P.D.S.)
A favore.
Ci sono dei motivi, uno degli elementi di discussione su un emendamento che è estremamente importante è quello di una sorte ritenuta di dicotomia tra Europa dei popoli e Europa dei governi, o di una sua coesistenza.
Le questioni europee sono di una rilevanza grandissima - ci siamo costituiti anche in intergruppo - per cui noi riteniamo importante che questo Consiglio regionale, se è possibile, vari un provvedimento che sia unanime, con tutti gli elementi migliorativi possibili.
Per questo è necessario un momento di pausa di riflessione e di confronto con componenti estranee all'Intergruppo e diverse altre portatrici di proposte più che legittime. Grazie.
Chiedo che venga iscritta d'urgenza all'ordine del giorno dell'odierna Seduta una mozione che riguarda una problematica di strettissima attualità.
E` una mozione presentata da me e dal consigliere Mazzon relativa a: "Sospensione dell'attività di controllo e vigilanza sul regime delle quote latte in attesa della definizione del contenzioso in essere e della riformulazione della normativa di comparto".
PRESIDENTE
C'è una richiesta del collega Scaravelli di iscrivere d'urgenza all'ordine del giorno questa mozione; possono parlare un Consigliere a favore ed uno contro.
Prego, collega Varisco.
Ruddi VARISCO (P.D.S.)
Io sono a favore.
La questione è complessa e controversa e do un suggerimento.
C'è il rischio, per quanto ne so io, che noi facciamo proclami che poi producono ulteriore difficoltà a risolvere i problemi.
Propongo che non ci sia un dibattito in Aula in assenza di una preventiva analisi delle questioni in Quarta Commissione.
Chiedo in modo formale, informale, non lo so, decida il Presidente, che sia convocata la Quarta Commissione e presentata in quella sede la mozione, altrimenti corriamo il rischio di perdere troppo tempo in Aula.
PRESIDENTE
Ricordo ai Colleghi che per iscrivere d'urgenza all'ordine del giorno una mozione deve esserci il voto dei due terzi dei presenti e per discuterla subito ci vuole l'unanimità.
Con questa richiesta del collega Varisco, chiedo al collega Scaravelli cosa ne pensa.
Paolo SCARAVELLI (A.N.)
Io non sono contrario al fatto che venga discussa in Commissione, però ritengo che la sede più appropriata per la presentazione di mozioni sia l'Aula, sia il Consiglio regionale.
Nulla in contrario che poi venga discussa anche in Commissione, anche se credo che l'argomento sia di tanta e tale rilevanza per la nostra zootecnia che meriterebbe anche una discussione approfondita pubblica che soltanto l'Aula può consentire, e non certo la Commissione, che invece è un luogo riservato solo ai membri della Commissione.
Quindi io insisto nella presentazione della mozione; nulla in contrario, eventualmente, per la convocazione della Quarta Commissione per una preventiva discussione.
PRESIDENTE
Grazie, collega Scaravelli.
Il collega Scaravelli, disponibile a far sì che poi nell'interruzione dei lavori la Quarta Commissione eventualmente veda la mozione, chiede comunque che venga messa ai voti la sua iscrizione d'urgenza all'o.d.g.
Pongo in votazione l'iscrizione d'urgenza della mozione.
Favorevoli? Contrari? Astenuti?
Il Consiglio approva.
La mozione è iscritta e va in coda all'ordine del giorno.
Prego, collega Boato.
Michele BOATO (VERDI)
Se è possibile, chiedo l'iscrizione d'urgenza e la votazione della mozione n. 93 già distribuita in Aula, relativa alla questione della subsidenza in alto Adriatico firmata da tutti i Gruppi "Venezia, Chioggia e il Polesine non possono rischiare altra subsidenza a causa del metano Agip".
PRESIDENTE
Pongo in votazione l'iscrizione d'urgenza all'ordine del giorno della mozione n. 93.
Favorevoli? Contrari? Astenuti?
Il Consiglio approva.
Pongo in votazione la richiesta del collega Boato di discutere subito la mozione da lui presentata, appena iniziamo a discutere le mozioni.
Favorevoli? Contrari? Astenuti?
Il Consiglio approva.
Il collega Scaravelli vuole chiedere la trattazione immediata o vuole aspettare dopo, quando avrete fatto il passaggio in Commissione?
Paolo SCARAVELLI (A.N.)
Sono d'accordo che ci sia il preventivo passaggio in Commissione, ma chiedo che comunque venga inserita all'ordine del giorno e discussa in data odierna.
PRESIDENTE
E` già iscritta in coda alle mozioni, appena siete pronti, in qualunque momento, mi chiedete la trattazione immediata, per la quale servirà l'unanimità.
Prego, collega Mazzon.
Vittoriano MAZZON (F.I.)
Chiedo anch'io l'iscrizione d'urgenza all'o.d.g. della mozione relativa a "Controllo sugli allevamenti bovini e sull'importazione di carne".
Come il consigliere Scaravelli, sono d'accordo al passaggio in Quarta Commissione, ma chiedo che venga discussa entro oggi.
PRESIDENTE
Il Collega Mazzon intanto chiede l'iscrizione della mozione, poi quando sarete pronti mi chiederà la discussione.
Pongo in votazione l'iscrizione d'urgenza della mozione.
Favorevoli? Contrari? Astenuti?
Il Consiglio approva.
Ha chiesto la parola il consigliere Campion; ne ha facoltà.
Elder CAMPION (P.D.S.)
Chiedo l'iscrizione d'urgenza e la discussione, entro questa sessione dei lavori del Consiglio, della mozione n. 90 presentata già durante i precedenti lavori del Consiglio, dal titolo: "Maturi i tempi per il Parco regionale del Delta del Po".
Siamo in una situazione gravissima, sotto certi aspetti, su questo tema esiste un'ulteriore scadenza al 31.12.1992 prevista dalla L. 394, conclusa la quale c'è il rischio che il Ministero attui il Parco nazionale del Delta.
Per queste motivazioni chiedo che venga iscritta e discussa in questa Seduta del Consiglio.
PRESIDENTE
La mozione è già iscritta.
Aspettiamo di discutere quella che abbiamo già iscritta e dopo mi chiederà l'iscrizione.
Punto 4 all'ordine del giorno
"RINVIO ALLE COMMISSIONI CONSILIARI DEI PROGETTI DI LEGGE ISCRITTI ALL'ORDINE DEL GIORNO AI SENSI DELL'ARTICOLO 41 DELLO STATUTO.
FISSAZIONE DI UN ULTERIORE TERMINE PER LA PRESENTAZIONE DELLA RELAZIONE AL CONSIGLIO REGIONALE."
PROPOSTA DI LEGGE DI INIZIATIVA DEI CONSIGLIERI GOBBO, COMENCINI, BEGGIATO, BERTASO, FOGGIATO, MOROSIN, MUNARETTO, PIORE` E ROCCON, RELATIVA A: "DISCIPLINA DEL SISTEMA DI COMUNICAZIONE PUBBLICA REGIONALE".
(Progetto di legge n. 3)
La parola al Presidente della Prima Commissione consiliare, il consigliere Pasqualetto.
Lucio PASQUALETTO (F.I.)
Visto anche il periodo, chiedo 90 giorni di rinvio.
PRESIDENTE
Pongo in votazione la proposta di rinvio di 90 giorni del Presidente della Prima Commissione consiliare.
Favorevoli? Contrari? Astenuti?
Il Consiglio approva.
PROPOSTA DI LEGGE DI INIZIATIVA DEI CONSIGLIERI VARIATI, VIGNA, CACCIARI, MIOTTO, ADAMI, TESSERIN, UBOLDI E ROLANDO, RELATIVA A: "TUTELA DEL PATRIMONIO STORICO E CULTURALE DELLE SOCIETA` DI MUTUO SOCCORSO DELLA REGIONE VENETO".
(Progetto di legge n. 31)
La parola al Presidente della Sesta Commissione consiliare, il consigliere Leone.
Anna Maria LEONE (C.D.U.)
E' iscritta all'ordine del giorno di oggi.
PRESIDENTE
Grazie.
PROPOSTA DI LEGGE DI INIZIATIVA DEL CONSIGLIERE PASQUALETTO, RELATIVA A: "MODIFICAZIONE DELLA LEGGE REGIONALE 22 DICEMBRE 1989, n. 54 "INTERVENTI A FAVORE DELLA CULTURA DEI ROM E DEI SINTI".
(Progetto di legge n. 50)
PROPOSTA DI LEGGE DI INIZIATIVA DEI CONSIGLIERI SCARAVELLI, MARANGON, BELLOTTI, GIOMO, PRIOR E PIRRAMI RELATIVA A: "INTERVENTI URGENTI PER FAVORIRE L'ISTITUZIONE, LA FORMAZIONE PROFESSIONALE, L'ACCESSO AL LAVORO E ALLA CASA DEGLI APPARTENENTI ALLE COMUNITA` NOMADI E PER REGOLAMENTARNE LA PRESENZA SUL TERRITORIO DEL VENETO".
(Progetto di legge n. 55)
La parola al Presidente della Sesta Commissione consiliare, il consigliere Leone.
Anna Maria LEONE (C.D.U.)
Sono entrambe già iscritte all'ordine del giorno dei lavori della Commissione.
Considerato il periodo di sospensione estiva, chiedo 3 mesi di rinvio.
PRESIDENTE
Pongo in votazione la proposta di rinvio di 90 giorni del Presidente della Sesta Commissione consiliare per il PDL n. 50.
Favorevoli? Contrari? Astenuti?
Il Consiglio approva.
Pongo in votazione la proposta di rinvio di 90 giorni del Presidente della Sesta Commissione consiliare per il PDL n. 55.
Favorevoli? Contrari? Astenuti?
Il Consiglio approva.
PROPOSTA DI LEGGE DI INIZIATIVA DEL CONSIGLIERE CACCIARI RELATIVA A: "ISTITUZIONE DELL'AUTORITA` DI BACINO DELLA LAGUNA DI VENEZIA E DISCIPLINA DELLE FUNZIONI DELLA REGIONE IN ATTUAZIONE DELLA LEGGE 18 MAGGIO 1989, N. 183 E SUCCESSIVE MODIFICHE ED INTEGRAZIONI".
(Progetto di legge n. 52)
La parola al Presidente della Settima Commissione consiliare, il consigliere Padoin.
Antonio PADOIN (C.D.U.)
Stiamo completando le audizioni, chiedo 60 giorni di rinvio.
PRESIDENTE
Pongo in votazione la proposta di rinvio di 60 giorni del Presidente della Settima Commissione consiliare.
Favorevoli? Contrari? Astenuti?
Il Consiglio approva.
PROPOSTA DI LEGGE DI INIZIATIVA DEI CONSIGLIERI GALANTE, BERTASO, SPROCATI, CAMPION, ROLANDO, PAOLUCCI, PICCOLO, MILANI, UBOLDI, PRIOR, PIRRAMI, PADOIN, CASARIN, RESLER, MUNARETTO E DE CHECCHI, RELATIVA A: "MODIFICA DELLE DISPOSIZIONI DELLA LEGGE REGIONALE 28 DICEMBRE 1993, n. 55 ".
(Progetto di legge n. 87)
La parola al Presidente della Prima Commissione consiliare, il consigliere Pasqualetto.
Lucio PASQUALETTO (F.I.)
Chiedo 90 giorni di rinvio.
PRESIDENTE
Pongo in votazione la proposta di rinvio di 90 giorni del Presidente della Prima Commissione consiliare.
Favorevoli? Contrari? Astenuti?
Il Consiglio approva.
PROPOSTA DI LEGGE DI INIZIATIVA DEL CONSIGLIERE RESLER RELATIVA A: "PROVVEDIMENTI IN MERITO ALLA REVISIONE DEL PIANO DI TRASFERIMENTO PARZIALE DELL'ABITATO DEL COMUNE DI PORTO TOLLE (ROVIGO), DISPOSTO CON DECRETO 19 OTTOBRE 1967 DAL MINISTERO DEI LAVORI PUBBLICI DI CONCERTO CON IL MINISTERO DEL TESORO".
(Progetto di legge n. 89)
La parola al Presidente della Seconda Commissione consiliare, il consigliere Costanzo.
Carlo COSTANZO (F.I.)
Dato il particolare periodo, chiedo 4 mesi di rinvio.
PRESIDENTE
Pongo in votazione la proposta di rinvio di 4 mesi del Presidente della Seconda Commissione consiliare.
Favorevoli? Contrari? Astenuti?
Il Consiglio approva.
PROPOSTA DI LEGGE DI INIZIATIVA DEL CONSIGLIERE BELLOTTI RELATIVA A: "PROPOSTA DI MODIFICA ALLA LEGGE 18 LUGLIO 1991, N. 15 "NORME PER L'ESERCIZIO DELL'ATTIVITA` AGRITURISTICA".
(Progetto di legge n. 93)
La parola al consigliere Bellotti.
Luca BELLOTTI (A.N.)
Chiediamo 90 giorni di rinvio.
PRESIDENTE
Pongo in votazione la proposta di rinvio di 90 giorni.
Favorevoli? Contrari? Astenuti?
Il Consiglio approva.
Punto iscritto d'urgenza all'ordine del giorno.
"MOZIONE PRESENTATA DAI CONSIGLIERI BOATO, MARANGON, PICCOLO, DE POLI, TESSERIN, VANNI, CAMPION, CACCIARI, COSTANZO, BELLOTTI, MOROSIN, IVO ROSSI, RESLER, SPROCATI, VARISCO E BERTASO RELATIVA A "VENEZIA, CHIOGGIA E IL POLESINE NON POSSONO RISCHIARE ALTRA SUBSIDENZA A CAUSA DEL METANO AGIP".
(Mozione n. 93)
La parola al consigliere Boato per l'illustrazione.
Michele BOATO (VERDI)
"Il Consiglio regionale del Veneto, premesso che:
- la situazione ambientale della laguna di Venezia e del Delta del Po è di estrema delicatezza ed anche minimi fenomeni di subsidenza possono creare danni irreparabili sia alle situazioni ambientali che nelle aree di insediamenti urbani: Venezia, in particolare, soffre il problema delle "acque alte" principalmente per un fenomeno di subsidenza di 13 cm. in un secolo determinato da estrazione di acque dal sottosuolo bloccata dopo l'alluvione del 1966, per cui, mentre fenomeni di subsidenza per metri o per decine di centimetri in altri territori sono forse sopportabili, nel caso dell'alto Adriatico sono inammissibili fenomeni di subsidenza anche solo di qualche centimetro; la delicatezza della situazione ambientale e lagunare rende impossibile sanare a posteriori i danni della subsidenza determinata dall'estrazione del metano, come è successo a Ravenna, dove danni estesi e complessi hanno continuato a riprodursi di anno in anno;
- a livello mondiale non risultano casi di estrazione di metano dal sottosuolo con tecnologie adeguate che consentano la contestuale ripressurizzazione del sottosuolo per evitare fenomeni di subsidenza;
- anche quando si realizzasse un monitoraggio costante in grado di rilevare l'inizio del fenomeno di subsidenza, sospendendo l'estrazione, il fenomeno continuerebbe a verificarsi per alcuni anni (almeno cinque secondo la meno fragile situazione ambientale del ravennate);
- non si può pertanto avviare l'estrazione di metano in presenza anche del minimo rischio di subsidenza (necessità di "rischio zero") come confermato dal dettato del decreto legge 29 marzo 1995, n. 96, articolo 2 bis;
- il Parlamento (decreto legge 29 marzo 1995, n. 96, articolo 2 bis) ha stabilito che: "il Ministro dell'ambiente, d'intesa con la Regione Veneto, sottopone ad una specifica valutazione di compatibilità ambientale i progetti e le attività di coltivazione di giacimenti di idrocarburi liquidi o gassosi nel sottosuolo del tratto di mare compreso tra il parallelo passante per la foce del fiume Tagliamento ed il parallelo passante per la foce del ramo di Goro del fiume Po, al fine di valutare l'incidenza di tali attività e progetti sui fenomeni di subsidenza nella loro effettiva estensione" e precisa che tali attività potranno avere seguito" solo nel caso in cui tale valutazione... escluda che esse possano contribuire a provocare fenomeni di subsidenza";
vista la particolare sensibilità ambientale dell'area (interessante anche il cordone litoraneo della laguna di Venezia soggetto a pericolose erosioni e i centri storici di Venezia e Chioggia, nonchè aree limitrofe già soggette a subsidenze accertate da studi del CNR condotte nell'ambito del piano di ricerche denominato "Progetto Venezia"), e ricordate le tristi esperienze del Delta del Po, dove le estrazioni negli anni cinquanta hanno provocato abbassamenti incredibili - fino a due metri ed oltre -, e quelle del ravennate - con abbassamento di alcune decine di centimetri a distanza di decine di chilometri e con effetti fino a Bologna -;
a seguito di approfondite valutazioni, compiute anche sulla scorta dei risultati acquisiti dalla Commissione di studio istituita dalla Giunta regionale, già nel 1992 presso il Dipartimento per la geologia e le attività estrattive, ha espresso in vario modo, con ordini del giorno e con una proposta di legge statale (la n. 31 approvata all'unanimità l'8 marzo 1995: "Protezione del territorio lagunare e costiero della regione Veneto dal fenomeno della subsidenza"), la propria contrarietà allo sfruttamento dei giacimenti di gas naturale localizzati al largo delle coste di Chioggia e del Polesine a causa degli inevitabili processi di subsidenza che verrebbero generati;
ribadisce la propria totale contrarietà ai progetti di estrazione di idrocarburi al largo delle coste venete;
impegna la Giunta regionale e la Presidenza del Consiglio regionale ad una stretta vigilanza sui lavori della Commissione che sta valutando la compatibilità ambientale dei progetti e delle attività di coltivazione, per impedire danni irreparabili alla nostra regione".
E` un tema che noi abbiamo già trattato due volte in questa Legislatura, prima con una mozione e poi addirittura con una proposta di legge d'iniziativa regionale al Parlamento per escludere la possibilità di emungere metano entro 12 miglia, e l'abbiamo votato all'unanimità ogni volta.
Perché questa urgenza? Perché c'è il Comitatone che si riunisce forse tra due settimane, la data ancora non è stata ancora fissata, comunque entro l'inizio di agosto.
Quindi volevamo dare un segnale forte della Regione Veneto, speriamo nella sua unanimità, perché tutti, cioè il Governo in quanto rappresentato e tutti gli altri organi presenti nel Comitatone prendano questo problema come un problema della città di Venezia e della laguna.
Il Comitatone non riguarda il Polesine, si sa, ma riguarda la spesa enorme rispetto alle acque alte che verrebbe inficiata da una subsidenza che è una specie di fatica di Sisifo.
PRESIDENTE
Grazie, collega Boato.
Visto che è stata sottoscritta da tutti i Gruppi, chiedo di poterla mettere ai voti subito senza discussione, se siete d'accordo.
Pongo in votazione la mozione così come illustrata.
Favorevoli? Contrari? Astenuti?
Il Consiglio approva.
Punto 5 all'ordine del giorno
"MOZIONE PRESENTATA DAI CONSIGLIERI SCARAVELLI, PIRRAMI, POIRE`, BUTTURA, ZIGIOTTO, COMENCINI, ZANON, DE POLI, MILANI, CACCIARI, BERTASO, PADOIN, ROSSI IVO E BOATO RELATIVA A "NECESSITA` DI UN INTERVENTO PER LA TUTELA PROFESSIONALE, ECONOMICA E ASSICURATIVA DEI MEDICI SPECIALISTI IN FORMAZIONE NELLA REGIONE VENETO".
(Mozione n. 91)
C'è qualcuno dei presentatori che vuole illustrarla?
Prego, collega Pirrami.
Letizia PIRRAMI (A.N.)
"Il Consiglio regionale del Veneto, premesso:
- il grave stato di disagio professionale ed economico in cui versano circa mille medici specialisti in formazione presso i policlinici universitari ed i numerosi ospedali del Veneto, disagio che negli ultimi giorni è sfociato in un'astensione dell'attività assistenziale che ha creato gravissimi disagi all'attività assistenziale nelle strutture ospedaliere;
- che tale disagio è determinato dalla condizione di sfruttamento degli specializzandi nelle varie discipline della medicina e della chirurgia che, grazie ad una normativa ambigua ed ingiusta (D.Lgs. n. 257/1991), vengono impiegati come personale medico a tutti gli effetti mentre nella realtà non godono degli stessi diritti degli altri colleghi in organico;
- che gli specializzandi vanno in sostanza a capire le necessità di assistenza ospedaliera che altrimenti dovrebbe essere svolta da personale regolarmente assunto con grande risparmio di denaro da parte delle aziende ospedaliere ed U.L.S.S., che invece sfrutta gli specializzandi come mano d'opera a basso costo;
- che al termine del corso di specializzazione questi medici rimangono inevitabilmente senza lavoro in quanto si è instaurato un meccanismo perverso per il quale il migliaio di posti coperto dagli specializzandi viene sempre riaffidato a nuovi specializzandi sequestrando posti di lavoro in un settore come quello della sanità dove la disoccupazione intellettuale sta acquistando dimensioni intollerabili.
Tutto ciò premesso impegna la Giunta regionale:
1) a vigilare sulla effettiva e costante presenza del tutore che si impegni nella formazione del futuro specialista a salvaguardia dell'utente come previsto dalla circolare n. 96 del 15 gennaio 1996 del Ministero della ricerca scientifica e tecnologica;
2) a quantificare al Ministero la reale necessità di specialisti sul territorio regionale con particolare riguardo alle effettive possibilità di impiego (si calcola che sulla base della attuale errata programmazione gli specialisti nel 2001 ammonteranno a circa 39.000 unità);
3) ad individuare sul territorio regionale strutture realmente idonee ai fini della formazione specialistica sulla base dei criteri stabiliti dalle scuole di specializzazione;
4) a vigilare affinchè i medici specialisti in formazione abbiano un assetto professionale, assicurativo ed economico adeguato alle responsabilità che vengono loro attribuite ed al ruolo che svolgono".
Questa mozione, che avete tutti a disposizione, riguarda una grossa problematica sconosciuta ai più, ma ben nota agli addetti ai lavori.
Si tratta di una realtà lavorativa sommersa che riguarda gli specializzandi.
Grazie ad una normativa ambigua e lacunosa, circa mille specializzandi nel Veneto vengono utilizzati come personale medico a tutti gli effetti, quindi costoro, laureati in medicina e chirurgia, rispondono anche personalmente sotto il profilo professionale.
Questa è una grave situazione perché si ripercuote negativamente anche per quello che riguarda la disponibilità di posti di lavoro, che vengono così occupati da questi specializzandi.
Quindi quello che si chiede è, innanzitutto, che vi sia un reale controllo sul tutore e sulla formazione di questi specializzandi, che quindi abbiano la possibilità di formarsi veramente e non di coprire delle lacune di personale che consente, ovviamente, anche un enorme risparmio.
Si chiede che vi sia una seria programmazione nel numero e nelle sedi opportune di formazione degli specializzandi e, soprattutto, che vi sia un riconoscimento economico, assicurativo tale da poter tutelare queste persone che, con la scusa della specializzazione, vengono utilizzati meramente come tappabuchi.
PRESIDENTE
Grazie, collega Pirrami.
Ci sono interventi? Il consigliere Scaravelli.
Paolo SCARAVELLI (A.N.)
Per sottolineare l'assoluta necessità che l'Assessore competente e la Giunta regionale del Veneto intervengano su questa materia.
E` necessario che si intervenga con urgenza su una situazione che ha creato, e sta creando, disagio e malessere notevole, specialmente nelle due aziende ospedaliere del Veneto, cioè di Padova e di Verona.
PRESIDENTE
Pongo in votazione la mozione così come è stata illustrata.
Favorevoli? Contrari? Astenuti?
Il Consiglio approva.
Punto 6 all'ordine del giorno
"MOZIONE PRESENTATA DAI CONSIGLIERE CACCIARI, ROSSI I., VANNI, BUTTURA E ROCCON, RELATIVA A "NORME PER IL RIUTILIZZO DEI RESIDUI DERIVANTI DA CICLI DI PRODUZIONE".
(Mozione n. 89)
Prego, collega Padoin.
Antonio PADOIN (C.D.U.)
Intervengo per dire che il Governo ha già reiterato il decreto sui residui riutilizzabili, per cui ritengo che questa mozione sia superata.
PRESIDENTE
Il collega Vanni ritira la mozione.
Punto 7 all'ordine del giorno
"RISOLUZIONE PRESENTATA DAI CONSIGLIERI PRA, ZIGIOTTO, SCARAVELLI E MARANGON RELATIVA A "RICHIESTA DI MODIFICA DELL'ARTICOLO 3, COMMA 2, DELLA LEGGE 5 FEBBRAIO 1992, N. 122"".
(Risoluzione n. 16)
Invito gli Assessori a non presentare risoluzioni e mozioni.
I Colleghi firmatari vogliono illustrarla?
La parola al consigliere Marangon.
Renzo MARANGON (C.D.U.)
"Il Consiglio Regionale del Veneto, premesso che:
- dal 5 marzo 1992 è in vigore la legge 5 febbraio 1992, n. 122 recante disposizioni in materia di sicurezza della circolazione stradale e disciplina dell'attività di autoriparazione;
- la citata normativa, più volte modificata soprattutto con riferimento agli articoli 3, 9 e 13, prevede l'iscrizione nel Registro delle imprese esercenti attività di autoriparazione suddiviso in quattro sezioni (meccanica e motoristica, carrozzeria, elettrauto, gommista), dei soggetti in possesso di determinati requisiti;
- fra tali requisiti è richiesta la dotazione delle attrezzature e delle strumentazioni contemplate nel decreto del Ministro dei trasporti n. 358 del 16 marzo 1994;
- entro il 30 giugno 1996 le imprese in questione devono documentare, fra l'altro, il possesso delle sopracitate attrezzature, pena la cancellazione dal RIA e la conseguente impossibilità di ulteriormente operare;
considerato che:
- la suddivisione del registro in quattro sezioni comporta la necessità da parte degli autoriparatori di dotarsi di attrezzature specifiche e complete per ogni sezione, anche se l'attività è svolta parzialmente all'interno di ciascuna sezione (es. installazione impianti hi-fi per auto nell'ambito della sezione elettrauto);
- le attrezzature richiamate dal sopracitato decreto ministeriale sono per lo più obsolete ed inutili ai fini di un corretto esercizio dell'attività di autoriparazione; impegna il Governo ad adoperarsi affinché si pervenga urgentemente all'abrogazione della legge 5 febbraio 1992, n. 122 quantomeno alla sospensione della sua efficacia per almeno un biennio al fine di consentire una modifica della stessa che tenga conto delle esigenze operative delle imprese del settore".
Questa mozione, che ha intrattenuto il Consiglio l'ultima volta per circa un'oretta e che non abbiamo potuto votare a causa della verificata mancanza del numero legale, il collega Pra l'ha firmata probabilmente per eccesso di zelo, in quanto in quel momento si sentiva Consigliere regionale e non Assessore alle Attività Produttive.
Propongo al Consiglio di approvare questa risoluzione, con la proposta di emendamento fatta dal collega Uboldi, in ordine non a tutto l'articolato, ma a quella parte che individua quella originale definizione: il martello, l'incudine ecc. che, nella sua descrizione anacronistica, è stata individuata come quanto mai inattuale.
PRESIDENTE
Grazie, consigliere Marangon.
La parola al consigliere Uboldi.
Roberto UBOLDI (P.P.I.)
Su questa mozione, dico subito che condivido la proposta del consigliere Marangon - se ho capito bene - di modificare parzialmente la mozione rispetto a come era originariamente, in cui in sostanza si chiede che la legge venga modificata per quella parte relativa a quella norma, francamente, fuori luogo.
Da questo punto di vista condivido la modifica e quindi voterò anch'io la mozione, anche se, per la verità, e per informazione di tutti, la mozione in qualche misura è superata dall'approvazione da parte del Senato di un disegno di legge che è andato ben oltre lo zelo dei sottoscrittori di questa mozione, contribuendo a far sì che questo Paese.. quando siamo soliti definirlo il "Paese dei cachi" non facciamo una esagerazione, ma prendiamo atto di una situazione che è veramente al limite del ridicolo.
Perché dico questo? Perché nel disegno di legge già approvato al Senato di abolizione di quella norma, relativa appunto alla dotazione delle attrezzature giustamente abrogata, già che c'era il Senato della Repubblica ha ritenuto bene di abrogare anche il comma a).
E che cosa prevedeva il comma a)? Prevedeva che le autofficine fossero allocate in spazi per i quali siano state acquisite le prescritte autorizzazioni amministrative.
Cosa significa questo? Significa che, come è noto, le autofficine molto spesso si allocavano in ambienti anche inidonei e la legge del '92 giustamente prevedeva l'obbligo di essere in locali forniti delle autorizzazioni prescritte.
Lo prevedeva con molta manica larga, del resto, perché era una norma che si diceva sarebbe entrata in vigore solo dopo tre anni, e con successivi emendamenti veniva anche specificato che non solo non era richiesta l'idoneità, ma era richiesto sufficientemente l'avvio delle procedure per ottenere l'idoneità.
Morale della favola: con la cancellazione anche di questa norma che cosa si è verificato? Si è verificato che quegli operatori che tre anni fa sapendo di essere in locali inidonei, si sono giustamente adeguati, attrezzati, hanno fatto gli interventi, magari hanno spostato l'autofficina, fanno la figura dei.., non voglio aggiungere altro.
Chi non ha fatto nulla ed è rimasto in ambienti inidonei, oggi può starsene tranquillo perché il Senato, con proprio provvedimento, ha cancellato, oltre a quella norma che giustamente andava cancellata, anche una norma che aveva molte ragioni di esistere.
PRESIDENTE
Grazie, consigliere Uboldi.
Ha chiesto la parola il consigliere Vanni; ne ha facoltà.
Valter VANNI (P.D.S.)
Per chiedere un chiarimento: qual è il testo definitivo?
PRESIDENTE
Il collega Marangon accetta la proposta del consigliere Uboldi.
Pongo in votazione la risoluzione così come è stata illustrata prima dal collega Marangon e così come è stata emendata dal collega Uboldi, che propone la sostituzione del termine "abrogazione", con "modifica dell'articolo 3, comma 2", così come illustrato.
Pongo in votazione il testo così emendato.
Favorevoli? Contrari? Astenuti?
Il Consiglio approva.
Punto 8 all'ordine del giorno
"RISOLUZIONE PRESENTATA DAI CONSIGLIERI PICCOLO, UBOLDI, MILANI, DE BONI, RESLER, ROSSI MARIO, PASQUALETTO, DE POLI, CASARIN, ADAMI, VANNI, VIGNA, LEONE, PADOIN, VARIATI, MARANGON, MAZZON, QUALARSA, PAOLUCCI, MIOTTO, GABANIZZA, ROSSI IVO, BUTTURA, CHISSO, BERTASO, COSTANZO, ARMANO, ZIGIOTTO, GALAN, DE TOGNI, DE CHECCHI, CAMPA E GAVA RELATIVA A "PRONUNCIAMENTO DEL CONSIGLIO REGIONALE A FAVORE DELLA FEDERAZIONE EUROPEA PROPOSTO DALL'INTERGRUPPO PER LA FEDERAZIONE EUROPEA".
(Risoluzione n. 17)
La parola al consigliere Piccolo per una breve illustrazione.
Francesco PICCOLO (C.D.U.)
Signor Presidente, cercherò di accettare il suo invito, perché questa mozione deve essere comunque illustrata.
"Prendo la parola per illustrare questa mozione presentata dall'Intergruppo per la Federazione Europea, costituitosi in seno al Consiglio regionale nei primi mesi di quest'anno su sollecitazione del Movimento Federalista Europeo e che annovera alla data odierna ben 30 Consiglieri di sette diversi gruppi politici, sia di maggioranza che di opposizione."
Questo io credo sia un dato importante per la politica veneta, alla luce delle nuove scadenze che investiranno l'Europa nei prossimi mesi e che non deve vedere il Veneto assente da questa scena.
"Con questa prima iniziativa l'Intergruppo si propone di aprire un dibattito nel Consiglio regionale, con la speranza di poter in un prossimo futuro - com'è avvenuto ed avviene in altre Regioni - coinvolgere in questo dibattito le varie espressioni della società veneta: gli europarlamentari del Nord - Est, i parlamentari veneti, i rappresentanti delle istituzioni regionali e locali, le associazioni di categoria, le forze sociali, i movimenti europeisti.
L'Europa è di fronte ad una scelta decisiva: confermare l'esperienza di lavoro comune e di pace attuata nei ultimi cinquant'anni o riprendere il rovinoso cammino della divisione e dell'odio. La sfida mondiale impone all'Europa di affermare la propria identità e il proprio modello di fronte all'America e all'Asia. Qui in Europa è nata la democrazia e la solidarietà sociale, qui è radicata l'idea di libertà e di uguaglianza. Se l'Europa sa unirsi liberamente e con consenso dei suoi cittadini, dà un esempio al mondo.
Vi è qualcuno oggi in Europa, che crede veramente che lo sviluppo economico e la possibilità per i giovani di avere un lavoro ed un avvenire sia possibile se gli Stati europei conducono politiche economiche separate e antitetiche? Vi è qualcuno che crede veramente che i singoli Stati nazionali possano avere la benchè minima influenza nelle grandi decisioni mondiali sullo sviluppo, sulla tutela dell'ambiente, sulla pace e sul controllo delle terribili armi nucleari? Separati si può fare qualcosa per i conflitti locali, come quelli della ex - Jugoslavia, del Ruanda, della Somalia, della Cecenia e così via?
Le spinte all'unità europea stanno riemergendo con forza: in Germania il ripiegamento sul nazionalismo non trova seguito; in Francia chi si richiamava - in buona fede - alla grandezza di questo storico Stato, chiede oggi più Europa; anche in Italia l'euroscetticismo è in regresso. Nella Conferenza intergovernativa - si afferma - non è possibile raggiungere la Federazione europea perché la Germania e l'Italia sono sulle posizioni federaliste, ma la Francia e la Gran Bretagna si oppone. In effetti se le decisioni saranno prese in ristretti conciliaboli diplomatici, sarà quasi impossibile fare un salto di qualità che permetta nel medesimo tempo una riforma democratica delle Istituzioni europee e l'allargamento ai paesi della Mitteleuropa e poi dell'Est.
Per questo è necessario che il dibattito sul futuro dell'Europa - sul nostro futuro - coinvolga tutte le espressioni della società europea, e in primo luogo quelle Istituzioni - come le Regioni, le Province e i Comuni - che rappresentano le istanze più vicine ai bisogni e alle aspettative dei cittadini. Con questa mozione noi rivendichiamo il diritto di dire la nostra opinione sulle riforme che emergeranno dalla Conferenza ed in particolare chiediamo quattro cose:
- che l'Europa sia dotata di Istituzioni capaci di agire con efficacia;
- che queste Istituzioni siano democratiche;
- che si proceda - in ogni caso - tra chi accetta questi principi;
- Che il nuovo Trattato - Costituzione tenga in maggiore considerazione i livelli di governo substatali, in particolare quello regionale.
Chiediamo queste cose al Governo italiano, che è l'unico tra quelli dell'Unione ad essere vincolato da un chiaro pronunciamento popolare attraverso il referendum di indirizzo tenutosi il 18 giugno 1989, in cui l'88% dei cittadini italiani si è dichiarato favorevole alla Federazione europea. Se - come auspico a nome dell'Intergruppo - questa mozione sarà approvata, suggerisco però di inviarla anche ai Presidenti della Camera e del Senato, a cui sarà demandato poi il compito della ratifica del nuovo Trattato."
PRESIDENTE
Grazie, consigliere Piccolo per l'illustrazione.
Hanno chiesto la parola il consigliere Comencini e poi il consigliere Scaravelli.
Fabrizio COMENCINI (L.N.-L.V.)
Noi della Lega non abbiamo sottoscritto questa mozione, perché non abbiamo aderito all'Intergruppo federalista europeo; i motivi penso siano già noti, e comunque non mi dilungo nella loro esposizione particolareggiata.
Noi siamo disposti a votare questa mozione, che ha un contenuto molto importante come impegno e, soprattutto, come opinione del Parlamento Veneto nei confronti del Governo italiano e dei Governi europei, dato che questa Unione Europea dipende ancora esclusivamente dagli accordi degli Esecutivi e non tanto dai Parlamenti e dai legittimi rappresentanti dei cittadini.
Non perché i Governi non siano legittimi rappresentanti dei cittadini, ma perché il Parlamento, in particolare il Parlamento europeo eletto a suffragio universale con il sistema proporzionale è il legittimo rappresentante - almeno i parlamentari italiani, ma anche gli altri parlamentari europei sono eletti con quel sistema - sono i legittimi rappresentanti di tutte le realtà politiche, economiche, sociali, le minoranze etniche e tutto ciò che rappresenta il Parlamento europeo.
Quindi noi proponiamo tre emendamenti che ho già dato al Presidente, e che vorrei illustrare ai Colleghi.
Nella seconda pagina, la pagina al retro della risoluzione, al capoverso che inizia con "Ricordando..." sostituire le parole: "delle genti Venete" con "del popolo veneto".
Noi ci dimentichiamo spesso che il nostro Statuto riconosce all'articolo 2 l'esistenza del popolo veneto.
Inizia così l'articolo 2 dello Statuto della Regione del Veneto: "L'autogoverno del popolo veneto si esplica".
Al terzultimo capoverso sostituire le parole: "Associ il Parlamento europeo unico e legittimo rappresentante dei cittadini" con le parole: "Riconosca al Parlamento europeo, unico legittimo rappresentante dei cittadini la redazione e l'approvazione finale della Costituzione", prima che questa sia approvata dagli Stati membri, dato che è eletto a suffragio universale in tutti gli Stati dell'Unione e con sistema proporzionale.
Sostituire il penultimo capoverso: "Assegni un ruolo più incisivo al Comitato delle Regioni quale organo consultivo anche del Parlamento, oltre che del Consiglio e della Commissione" - e questa è una disusione che è già in atto, non solo in Italia ma in tutta Europa - con queste parole: "Preveda che il Comitato delle Regioni sia trasformato in una Camera dei rappresentanti delle Regioni, con l'elezione dei suoi membri da parte dei Consigli regionali".
Cioè sul modello del Bundesrat tedesco, dove i rappresentanti delle Regioni hanno naturalmente un ruolo differente da quello che ha il Parlamento, ma sono sostanziali nei pareri legislativi che riguardano temi particolari.
In particolare posso citare, per esempio, gli interventi economici che poi vanno a ricadere direttamente sulle Regioni o sui cittadini.
L'ultimo esempio importante è che il Bundesrat tedesco della Germania federale ha bocciato la manovra di Kohl relativa ai tagli allo stato sociale, se vi ricordate.
Infatti, devono fare una controproposta che accolga, eventualmente, queste realtà.
Naturalmente io penso che il Comitato delle Regioni, rappresentato poi dai Presidenti, solamente dai Presidenti delle Regioni o dai loro delegati nelle varie questioni, è un palliativo, è un qualcosa di inesistente.
Questo non per sminuire l'importanza dei Presidenti delle Regioni, ma per rivendicare una rappresentanza; naturalmente anche lì dovrebbe essere proporzionale alla consistenza delle Regioni stesse, dei rappresentanti eletti in secondo grado, anche sul sistema - ripeto - tedesco del Bundesrat o del sistema del Senato francese.
PRESIDENTE
Grazie, collega Comencini.
Ricordo, per utilità, che quando si tratta di mozioni gli emendamenti devono essere accolti dal primo firmatario, per cui il collega Piccolo ci dirà se ritiene o meno di accoglierli, e quali ritiene di accogliere.
La parola al collega Scaravelli.
Paolo SCARAVELLI (A.N.)
Per precisare, correggere e per avere chiarezza su quanto affermato dal collega Piccolo in merito a questa mozione, in quanto anche Alleanza Nazionale non fa parte, almeno per il momento, dell'Intergruppo per la federazione europea costituito presso questo Consiglio.
Non ne fa parte, però voterà a favore di questa risoluzione, perché non è nostro intendimento ostacolare in alcun modo, quello che comunque è un percorso che giudichiamo positivo.
Un percorso sul quale abbiamo delle riserve, un percorso che vorremmo, per certi aspetti, più veloce, e per altri - se vogliamo - più lento, nel senso del raggiungimento di una unificazione realmente politica e non meramente economica.
Un'unificazione europea, un Parlamento europeo che sappia avere come elemento centrale della propria azione la persona, l'individuo, l'europeo in quanto tale, non tanto il mercato, il prodotto o la moneta.
Quindi è noto, ci sono delle riserve da parte di Alleanza Nazionale, anche per quanto riguarda il merito ed il contenuto del Trattato di Maastricht.
Comunque rimane il significato principale che vorremmo emergesse da questa nostra posizione di voto favorevole a questa mozione, cioè la volontà di non ostacolare, in alcun modo, l'unificazione europea.
Abbiamo delle riserve sul fatto della Federazione, si discute se una Confederazione, almeno per quanto riguarda il primo periodo, sia la forma di aggregazione dei popoli europei più adeguata.
Ognuno può avere le sue opinioni, e penso che ancora molto ci sarà da discutere, comunque l'importante è che su questa strada si proceda, e si procederà sempre e comunque con il voto favorevole di Alleanza Nazionale.
PRESIDENTE
Grazie, collega Scaravelli.
Ha chiesto la parola il Consigliere Zigiotto; ne ha facoltà.
Tiziano Ferruccio ZIGIOTTO (F.I.)
Solo per dire che il nostro Gruppo, Forza Italia, ha aderito all'Intergruppo.
Condividiamo i concetti espressi nell'esplicazione della risoluzione dal collega Piccolo e siamo orientati a votare la risoluzione anche con gli emendamenti proposti dal collega Comencini.
PRESIDENTE
Grazie, collega Zigiotto.
La parola al collega Uboldi.
Roberto UBOLDI (P.P.I.)
Per dire alcune cose velocemente, perché mi rendo conto che la discussione nell'ambito di una Seduta ordinaria del Consiglio regionale, ovviamente, in qualche modo è limitata dall'urgenza di approvare anche tutti i provvedimenti che abbiamo all'ordine del giorno.
Per questo noi chiediamo che l'approvazione di questa mozione sia soprattutto un'occasione per preparare un appuntamento, esclusivamente dedicato a queste questioni, in cui il dibattito sulle tematiche europee possa snodarsi con più serenità e con più completezza di argomentazioni.
Abbiamo già avuto un incontro con il Presidente del Consiglio, che ci ha manifestato la disponibilità dell'Ufficio di Presidenza a programmare in maniera adeguata una iniziativa che sia di livello adeguato all'importanza della nostra Regione, che spero si potrà realizzare già nell'autunno prossimo o alla ripresa delle attività di questo Consiglio.
Da questo punto di vista, in quella sede potremo, in maniera molto più completa, dare delle risposte e delle indicazioni precise a tutte queste tematiche, delle quali noi rischiamo di occuparci solamente in chiave economica; nel senso che parliamo dell'Europa solo quando parliamo di fondi strutturali.
L'Europa è un qualcosa di più dei fondi strutturali che vengono messi a disposizione.
Per la verità, non siamo molto bravi neanche nell'approccio ai fondi strutturali, ma comunque non è solo quella la questione relativa al federalismo europeo.
Sugli emendamenti proposti dal collega Comencini, io devo fare alcune riflessioni: sul primo non ci sono obiezioni, è sostanzialmente il nostro Statuto.
Sul secondo noi abbiamo forti perplessità, perché non riteniamo, né abbiamo mai ritenuto che il Parlamento europeo debba diventare l'unico rappresentante legittimo dei cittadini.
Il Parlamento europeo non sostituisce per le proprie competenze i singoli Parlamenti nazionali, come avviene in tutti gli Stati federali, Stati Uniti compresi.
Il Parlamento europeo, o il Parlamento federale, ha delle proprie competenze che non sostituiscono, o che integrano, con i vari principi, le competenze poi di ogni singolo Stato membro.
Fabrizio COMENCINI (L.N.-L.V.)
Quando voi dite: "In accordo con i risulti, la Conferenza governativa..", cioè prima di andare a farla approvare dai vari Stati farete fare benissimo la relazione a lui, è evidente che poi i vari Stati daranno le indicazioni.
Non c'è un depotenziamento dei Parlamenti nazionali.
Noi andiamo a fare cosa? La Costituzione europea. E la Costituzione europea chi la fa? La fanno, chiaramente, tutti gli Stati europei. E qual è l'organo di riferimento di tutti gli Stati europei, la Commissione? No, è il Parlamento che rappresenta i cittadini. Voi avete detto che è l'unico e legittimo rappresentante dei cittadini, non l'ho mica detto io.
Quindi riconosciamo a lui la stesura e la relazione, poi ci saranno i referendum, ci sarà la ratifica di parte dei Parlamenti nazionali dell'eventuale Costituzione.
Roberto UBOLDI (P.P.I.)
Mi permetto di fare al Presidente una proposta: siccome mi pare che stia emergendo da parte del Consiglio la volontà di cercare un'espressione unitaria su questo ordine del giorno, e non ritengo che ci siano i tempi per metterci a discutere adesso sul significato dei singoli emendamenti, mi permetto di proporre di darci la possibilità, durante l'intervallo di incontrare i presentatori degli emendamenti per concordare con loro, se è possibile, un testo unico, considerando chiuso il dibattito stamattina e votando poi alla ripresa pomeridiana dei lavori.
PRESIDENTE
Mi pare che la richiesta sia quella di una sospensione di questo punto, ma vuol dire di tutti, perché non possiamo interrompere un punto e discutere gli altri, quindi su questo tema si ricomincerà alla ripresa dei lavori.
Paolo SCARAVELLI (A.N.)
Presidente, volevo dire che sono contrario, ma senza fare polemica, alla proposta del collega Uboldi.
PRESIDENTE
Mi era stato anticipato che anche il collega Piccolo voleva chiederla.
Paolo SCARAVELLI (A.N.)
Mi sembra che gli emendamenti presentati dal collega Comencini per conto della Lega siano migliorativi, ma vadano nella stessa direzione di quella indicata nella mozione.
Quindi non è che la stravolgano o siano contrari al senso della mozione, per questo penso che anche il consigliere Uboldi potrebbe addivenire ad un voto favorevole.
PRESIDENTE
Grazie, collega Scaravelli.
Il collega Gabanizza è a favore della sospensione?
Giorgio GABANIZZA (P.D.S.)
A favore.
Ci sono dei motivi, uno degli elementi di discussione su un emendamento che è estremamente importante è quello di una sorte ritenuta di dicotomia tra Europa dei popoli e Europa dei governi, o di una sua coesistenza.
Le questioni europee sono di una rilevanza grandissima - ci siamo costituiti anche in intergruppo - per cui noi riteniamo importante che questo Consiglio regionale, se è possibile, vari un provvedimento che sia unanime, con tutti gli elementi migliorativi possibili.
Per questo è necessario un momento di pausa di riflessione e di confronto con componenti estranee all'Intergruppo e diverse altre portatrici di proposte più che legittime. Grazie.
PRESIDENTE
"Iscrizione d'urgenza all'ordine del giorno"
C'è una richiesta del collega Pasqualetto.
Lucio PASQUALETTO (F.I.)
Grazie, signor Presidente.
Se i Colleghi sono d'accordo, avendo la Prima Commissione terminato ieri i lavori sull'Assestamento di Bilancio, chiedo che vengano inseriti all'ordine del giorno, con procedura d'urgenza, i PDL 179 e 180 della Giunta regionale che riguardano la Finanziaria e l'Assestamento di Bilancio che sono stati approvati all'unanimità.
PRESIDENTE
Se i Colleghi sono d'accordo, avendo la Prima Commissione terminato ieri i lavori sull'Assestamento di Bilancio, chiedo che vengano inseriti all'ordine del giorno, con procedura d'urgenza, i PDL 179 e 180 della Giunta regionale che riguardano la Finanziaria e l'Assestamento di Bilancio che sono stati approvati all'unanimità.
PRESIDENTE
Pongo in votazione l'iscrizione del PDL 179.
Favorevoli? Contrari? Astenuti?
Il Consiglio approva.
Pongo in votazione l'iscrizione del PDL 180.
Favorevoli? Contrari? Astenuti?
Il Consiglio approva.
Alessio MOROSIN (L.N.-L.V.)
Grazie, Presidente, solo per chiedere l'iscrizione d'urgenza della mozione n. 95 relativa a "Sospensione dell'attività di controllo e vigilanza sul regime delle quote latte" di cui ho già depositato il testo alla Segreteria della Presidenza. Grazie.
PRESIDENTE
La unifichiamo con quella del consigliere Scaravelli, che è già iscritta.
Favorevoli? Contrari? Astenuti?
Il Consiglio approva.
PRESIDENTE
La unifichiamo con quella del consigliere Scaravelli, che è già iscritta.
Favorevoli? Contrari? Astenuti?
Il Consiglio approva.
La Seduta viene sospesa alle ore 13.34
La Seduta riprende alle ore 15.47
Assume la Presidenza
Il Presidente A. SARTORI
La Seduta riprende alle ore 15.47
Assume la Presidenza
Il Presidente A. SARTORI
PRESIDENTE
Iniziamo i lavori.
Punto 8 all'ordine del giorno
"RISOLUZIONE PRESENTATA DAI CONSIGLIERI PICCOLO, UBOLDI, MILANI, DE BONI, RESLER, ROSSI MARIO, PASQUALETTO, DE POLI, CASARIN, ADAMI, VANNI, VIGNA, LEONE, PADOIN, VARIATI, MARANGON, MAZZON, QUALARSA, PAOLUCCI, MIOTTO, GABANIZZA, ROSSI IVO, BUTTURA, CHISSO, BERTASO, COSTANZO, ARMANO, ZIGIOTTO, GALAN, DE TOGNI, DE CHECCHI, CAMPA E GAVA RELATIVA A "PRONUNCIAMENTO DEL CONSIGLIO REGIONALE A FAVORE DELLA FEDERAZIONE EUROPEA PROPOSTO DALL'INTERGRUPPO PER LA FEDERAZIONE EUROPEA"".
(Risoluzione n. 17. Seguito)
Concludiamo l'argomento che stavamo discutendo.
Mi sembra che durante l'intervallo sia stato predisposto un testo emendato che è già stato distribuito a tutti i Consiglieri e che, quindi, vedeva concorde il primo firmatario della risoluzione stessa.
Ci sono interventi?
Ha chiesto la parola il collega Galante; ne ha facoltà.
Severino GALANTE (R.C.)
Non ho ancora visto il testo della risoluzione emendato, comunque mi riferisco alla sostanza, che immagino non sia stata modificata, del testo precedente.
Per quanto riguarda me e il mio Gruppo, la questione è alquanto complicata: nel senso che, se da una parte condivido nella sostanza la parte di dispositivo della risoluzione, e quindi l'indicazione di un processo di democratizzazione delle Istituzioni europeistiche e di un ruolo crescente dei cittadini e delle Istituzioni interne al perimetro dell'Unione, tutta la parte che precede il dispositivo, quindi quella politicamente argomentativa, mi vede o fortemente critico o completamente in contrasto.
Il punto di riferimento, infatti, dei proponenti di questa risoluzione è il trattato di Maastricht con tutti gli annessi e connessi.
Vorrei suggerire ai Colleghi che questo trattato comporta, e che essi magari non citano, come quello relativo a Shengen e a tutto il tema dell'immigrazione, che viene in qualche parte qui richiamato e che non può essere accettato.. - Ci siamo dentro al trattato di Shengen, sia per Shengen che per Maastricht - comunque l'impianto di fondo dell'argomentazione ha come capisaldi quel tipo di concezione di Europa.
Vorrei ricordare ai Colleghi, che a quel tipo di europeismo si richiamano, che esso è un europeismo obsoleto, superato, abbandonato dai suoi stessi promotori e tale da rivelare i suoi limiti alla luce delle trasformazioni che dopo l'89 si sono catapultate su questo continente; perché l'Europa di Maastricht e di Shengen è stata pensata prima di Berlino, prima del crollo del muro, nella situazione di una Europa divisa in blocchi e contrapposta nella sue due metà.
La scomparsa di quella situazione di divisione ha creato un quadro completamente diverso, che fa sì che l'impianto dell'europeismo, lo stesso europeismo di Maastricht, venga riconosciuto dai suoi stessi promotori come in crisi.
Il vostro riferirvi a questo impianto denota il fatto che il vostro europeismo è di superficie e non ne avete seguito minimamente le evoluzioni, quindi suggerirei un'argomentazione almeno più cauta su questo terreno.
Per questi motivi non vi è, sotto le pur numerose firme che presentano la risoluzione, la nostra ed il nostro atteggiamento non è, nè può essere, di consenso a questa risoluzione. Grazie.
PRESIDENTE
Grazie, consigliere Galante.
Ha chiesto la parola il consigliere Comencini; ne ha facoltà.
Fabrizio COMENCINI (L.N.-L.V.)
Non voglio dilungarmi.
Sono stati accettati i principi, quindi noi non ne facciamo una questione di formalità. Non sono stati accettati così sic et simpliciter i nostri emendamenti, però mi sembra che sia stato colto l'indirizzo importante che c'era: quello di avere una rappresentanza propria delle Regioni all'interno del costruendo Senato - chiamiamolo così - dei Paesi europei, dell'Unità Europea.
L'altro fatto molto importante è il diritto di partecipazione alla relazione della Costituzione da parte del Parlamento Europeo.
Questi sono due fatti estremamente importanti.
Volevo precisare, senza motivo di polemica, che l'Italia, purtroppo, non è ancora nel Trattato di Shengen, che non è assolutamente un trattato liberticida nei confronti dell'emigrazione.
L'Italia non è nel trattato di Shengen perché non ha ancora informatizzato le proprie frontiere.
Il trattato di Shengen prevede solamente che le frontiere siano informatizzate in maniera tale che, come quando noi siamo entrati in Ucraina e qualcuno ha preso il nostro passaporto e l'ha messo nel computer, anche i passaporti di chi entra siano regolarmente trascritti, in maniera che poi qualcuno non li possa strappare e dire che è Tizio invece di Caio, invece di Sempronio.
Questo è il Trattato di Shengen.
Il motivo per cui noi non siamo dentro è questo: l'ignavia del governo italiota ci lascia fuori, tutti i governi italioti ci lasciano fuori da questo Trattato.
Il che comporta per i cittadini italiani non avere libertà di passaggio nei Paesi Europei.
Mentre noi abbiamo ancora le frontiere, anche se ci lasciano passare abbastanza agevolmente, senza difficoltà, però siamo soggetti ad un controllo che non c'è tra la Francia e la Spagna, che non c'è tra la Francia, la Germania e il Benelux, per il semplice fatto che noi non vogliamo applicare una delle elementari azioni di Governo.
In questo modo lasciamo che questo sia un paese colabrodo, dove i cittadini immigrati, che hanno il diritto di lavorare e di rispettare anche quelli che sono i loro doveri, vengono accumunati in un calderone con quelli che sono semplici clandestini e, più volte, al di là dei clandestini - anche quello è un problema, ma sicuramente è un problema umanitario - sono purtroppo delinquenti comuni, come leggiamo quotidianamente, a proposito di albanesi coinvolti nello sfruttamento della prostituzione e di altri reati, tipo lo spaccio di droga e cose di questo tipo.
Questo è ciò che avviene.
Certamente non è materia di questa risoluzione, che invece auspica un intervento importante del Governo italiano nei confronti della commissione e degli altri Governi europei, per andare velocemente ad una Costituzione che ci faccia sentire cittadini d'Europa e ci dia la possibilità di essere alla pari degli altri europei, rispettati e, da parte nostra, sentirci partecipi con il Governo e il Parlamento d'Europa.
PRESIDENTE
Grazie, collega Comencini.
La parola al collega Buttura.
Roberto BUTTURA (P.D.)
Quando ho firmato questa mozione, ero convinto che almeno su una cosa questo Consiglio regionale potesse trovarsi d'accordo, cioè su una dichiarazione che è, da un lato, dei buoni sentimenti, e dall'altro, una dichiarazione nella quale lo spirito europeista, che tra l'altro ha visto partecipare anche i padri fondatori di questa Repubblica, potesse non solo aleggiare, ma essere condivisa da parte del Consiglio regionale.
Anche perché io ho l'impressione, anzi ho la certezza, che l'Europa Unita non riuscirà ad essere effettivamente tale se viene costruita o basata solo ed esclusivamente su elementi economici e, oltre a questo, su elementi di risentimento e rancore tra i popoli che la compongono.
Quello che trovo abbastanza straordinario è pensare che si possa costruire l'Unità Europea dal punto di vista politico, come l'hanno immaginata Shumann, lo stesso De Gasperi ed altri padri fondatori dell'Europa; come l'ha immaginata, mi pare in modo estremamente puntuale, preciso e anche per certi aspetti utopistico, quindi ancora in modo estremamente affascinante, lo stesso Jaques De Lor, con il suo Libro Bianco.
Credo che l'Europa politica non possa fondarsi sul risentimento e sulle contestazioni; credo che, ancora una volta, probabilmente - perché ognuno di noi ha bisogno di dimostrare, non so se a se stesso o se al proprio elettorato, di esserci - abbiamo mandato a monte una delle buone intenzioni che erano, peraltro, riflesse all'interno della mozione che è stata presentata anche dal sottoscritto.
Per questo motivo il sottoscritto, pur condividendo tutte le considerazioni che sono all'interno, pur condividendo integralmente la mozione, ritira la sua firma e si astiene dalla votazione. Grazie.
PRESIDENTE
Grazie, collega Buttura.
Ha chiesto di intervenire il collega Piccolo.
Francesco PICCOLO (C.D.U.)
Dispiace sentire il collega Buttura che ritira la firma, anche se sostanzialmente dice: "Io sono con lo spirito e con la sostanza nella lettera di questa mozione".
Io credo che la difficoltà dei percorsi, che non sono ancora delineati verso una Europa che noi speriamo unita, siano ancora lunghi da fare.
Lo scopo e l'auspicio, che con questa risoluzione volevamo raggiungere, era quello di incamminarci in questa strada: di dare la nostra voce, di dare il nostro impegno affinchè anche il Veneto, anche questa Regione, che è così fortemente integrata nello sviluppo dell'Europa, facesse sentire con determinazione l'orientamento di tutto questo Consiglio regionale.
Quindi anche una valutazione dei veneti, però ancorati culturalmente e politicamente ad un'idea di una Europa che deve portarci alle prospettive di guidare questo cambiamento a livello internazionale.
Devo dire che abbiamo accolto con soddisfazione l'invito fatto dalla Lega al ruolo forte delle Regioni, che è fondamentale per assicurare lo sviluppo di questa nostra Europa.
Ancora una volta abbiamo rimarcato la capacità delle Regioni, in un momento in cui si parla di federalismo da tutte le parti, di dare un segnale concreto di anticipazione di linee tendenziali, prevedendo che le Regioni, a nostro avviso, siano parte integrante, il tessuto fondamentale di autonomia e di risposta, che deve essere sempre più calata dal basso per assicurare che questa Europa sia, non solo un'entità astratta o di impostazione a parametri economici o macroeconomici, ma sia fondamentale una determinazione forte per assicurare alla cultura, alle consuetudini, alle tradizioni dei nostri popoli, anche regionali, prosperità e pace al nostro Paese.
PRESIDENTE
La parola al consigliere Gabanizza.
Giorgio GABANIZZA (P.D.S.)
Dobbiamo fare dei passi importanti verso l'integrazione europea e verso la costruzione di un'Europa unita, con un Governo unitario, con un ruolo attivo anche delle Regioni all'interno dell'Europa.
Abbiamo già avuto modo - ed avremo modo nel dibattito successivo - di sottolineare come il Veneto possa partecipare alla riorganizzazione, per esempio, della partecipazione alle spese, agli investimenti dell'Europa.
Qui invece andiamo a proporre, in modo unitario, soluzioni di carattere politico che non voglio qui ricordare in quanto sono state ampiamente ricordate.
Lo sforzo che avevamo fatto precedentemente era stato quello di andare al voto unitario. Non capisco il ragionamento fatto da alcuni nostri autorevoli amici e Colleghi, per esempio quello del consigliere Galante: "Sono d'accordo con le proposte politiche contenute in questo documento, non sono d'accordo su alcuni elementi di premessa".
Questo non mi pare che giustifichi il suo voto di astensione quando converge sulla proposta politica complessiva, che con difficoltà siamo andati a costruire, tentando di costruire il massimo della convergenza politica di tutte le forze politiche del Consiglio.
Né riesco a comprendere fino in fondo l'argomentazione fatta dal consigliere Buttura.
L'appello è che questo sforzo ci deve vedere uniti, produrre un voto unanime, tanto più per il fatto che sono coincidenti le proposte di alcuni Consiglieri che oggi esprimono l'astensione solo per elementi - mi pare - che devono essere ritenuti superati, dai quali dobbiamo partire e da cui non possiamo prescindere.
PRESIDENTE
Grazie al collega Gabanizza.
Pongo in votazione la risoluzione così come è stata emendata.
Favorevoli? Contrari? Astenuti?
Il Consiglio approva.
Punto 9 all'ordine del giorno.
"RISOLUZIONE PRESENTATA DALLA GIUNTA REGIONALE RELATIVA A "TRASFERIMENTO DEGLI IMMOBILI DEI COMUNI SEDI DI SCUOLE SUPERIORI ALLE PROVINCE. ( LEGGE 11 GENNAIO 1996, N. 23)".
(Risoluzione n. 19)
L'abbiamo trasformato in risoluzione della Giunta, con la quale la Giunta chiede al Consiglio di votare un invito al Governo che, in particolare, il Ministero della Pubblica Istruzione affinchè assuma una decisione veloce, rapida e definitiva rispetto a questa questione.
Chi intende illustrarla?
La parola alla collega Leone.
Anna Maria LEONE (C.D.U.)
"L'Assessore alla formazione professionale e diritto allo studio, Cesare Campa, riferisce quanto segue:
La suddivisione delle competenze relative alla scuola dell'obbligo e alla scuola superiore fra i Comuni e le Province stabilita dall'art. 3 della L. 11.1.1996, n. 23 "Norme per l'edilizia scolastica" presuppone che, a decorrere dal 1° gennaio 1997, con il trasferimento degli immobili oggi di proprietà dei Comuni sedi di scuole superiori, le Province dovranno assumere, - oltre a tutti gli oneri relativi alla prosecuzione dell'attività scolastica - anche le competenze concernenti manutenzione straordinaria, ristrutturazione, ampliata e messa a norma degli edifici. Sono soprattutto gli adempimenti legati agli adeguamenti alle vigenti norme in materia di sicurezza, di prevenzione degli incendi ed adeguamento degli impianti che si incrociano con le scadenze previste per il trasferimento, non consentendo a nuovi enti obbligati l'assunzione delle conseguenti responsabilità, ovvero l'attuazione degli interventi previsti in quanto le Province verranno a subentrare nella competenza relativa agli immobili oggetto di trasferimento senza l'oggettiva possibilità di una adeguata programmazione degli interventi necessari.
Il trasferimento del patrimonio delle scuole superiori attualmente dei Comuni alla competenza delle Province avrebbe inoltre dovuto essere accompagnato anche da adeguati stanziamenti proporzionati allo stato di conservazione degli immobili e in particolare al loro mancato adeguamento.
L'Assessore alla formazione professionale e diritto allo studio, Cesare Campa, propone quindi alla Giunta regionale, con il proprio parere favorevole, l'adozione del seguente ORDINE DEL GIORNO:
Iniziamo i lavori.
Punto 8 all'ordine del giorno
"RISOLUZIONE PRESENTATA DAI CONSIGLIERI PICCOLO, UBOLDI, MILANI, DE BONI, RESLER, ROSSI MARIO, PASQUALETTO, DE POLI, CASARIN, ADAMI, VANNI, VIGNA, LEONE, PADOIN, VARIATI, MARANGON, MAZZON, QUALARSA, PAOLUCCI, MIOTTO, GABANIZZA, ROSSI IVO, BUTTURA, CHISSO, BERTASO, COSTANZO, ARMANO, ZIGIOTTO, GALAN, DE TOGNI, DE CHECCHI, CAMPA E GAVA RELATIVA A "PRONUNCIAMENTO DEL CONSIGLIO REGIONALE A FAVORE DELLA FEDERAZIONE EUROPEA PROPOSTO DALL'INTERGRUPPO PER LA FEDERAZIONE EUROPEA"".
(Risoluzione n. 17. Seguito)
Concludiamo l'argomento che stavamo discutendo.
Mi sembra che durante l'intervallo sia stato predisposto un testo emendato che è già stato distribuito a tutti i Consiglieri e che, quindi, vedeva concorde il primo firmatario della risoluzione stessa.
Ci sono interventi?
Ha chiesto la parola il collega Galante; ne ha facoltà.
Severino GALANTE (R.C.)
Non ho ancora visto il testo della risoluzione emendato, comunque mi riferisco alla sostanza, che immagino non sia stata modificata, del testo precedente.
Per quanto riguarda me e il mio Gruppo, la questione è alquanto complicata: nel senso che, se da una parte condivido nella sostanza la parte di dispositivo della risoluzione, e quindi l'indicazione di un processo di democratizzazione delle Istituzioni europeistiche e di un ruolo crescente dei cittadini e delle Istituzioni interne al perimetro dell'Unione, tutta la parte che precede il dispositivo, quindi quella politicamente argomentativa, mi vede o fortemente critico o completamente in contrasto.
Il punto di riferimento, infatti, dei proponenti di questa risoluzione è il trattato di Maastricht con tutti gli annessi e connessi.
Vorrei suggerire ai Colleghi che questo trattato comporta, e che essi magari non citano, come quello relativo a Shengen e a tutto il tema dell'immigrazione, che viene in qualche parte qui richiamato e che non può essere accettato.. - Ci siamo dentro al trattato di Shengen, sia per Shengen che per Maastricht - comunque l'impianto di fondo dell'argomentazione ha come capisaldi quel tipo di concezione di Europa.
Vorrei ricordare ai Colleghi, che a quel tipo di europeismo si richiamano, che esso è un europeismo obsoleto, superato, abbandonato dai suoi stessi promotori e tale da rivelare i suoi limiti alla luce delle trasformazioni che dopo l'89 si sono catapultate su questo continente; perché l'Europa di Maastricht e di Shengen è stata pensata prima di Berlino, prima del crollo del muro, nella situazione di una Europa divisa in blocchi e contrapposta nella sue due metà.
La scomparsa di quella situazione di divisione ha creato un quadro completamente diverso, che fa sì che l'impianto dell'europeismo, lo stesso europeismo di Maastricht, venga riconosciuto dai suoi stessi promotori come in crisi.
Il vostro riferirvi a questo impianto denota il fatto che il vostro europeismo è di superficie e non ne avete seguito minimamente le evoluzioni, quindi suggerirei un'argomentazione almeno più cauta su questo terreno.
Per questi motivi non vi è, sotto le pur numerose firme che presentano la risoluzione, la nostra ed il nostro atteggiamento non è, nè può essere, di consenso a questa risoluzione. Grazie.
PRESIDENTE
Grazie, consigliere Galante.
Ha chiesto la parola il consigliere Comencini; ne ha facoltà.
Fabrizio COMENCINI (L.N.-L.V.)
Non voglio dilungarmi.
Sono stati accettati i principi, quindi noi non ne facciamo una questione di formalità. Non sono stati accettati così sic et simpliciter i nostri emendamenti, però mi sembra che sia stato colto l'indirizzo importante che c'era: quello di avere una rappresentanza propria delle Regioni all'interno del costruendo Senato - chiamiamolo così - dei Paesi europei, dell'Unità Europea.
L'altro fatto molto importante è il diritto di partecipazione alla relazione della Costituzione da parte del Parlamento Europeo.
Questi sono due fatti estremamente importanti.
Volevo precisare, senza motivo di polemica, che l'Italia, purtroppo, non è ancora nel Trattato di Shengen, che non è assolutamente un trattato liberticida nei confronti dell'emigrazione.
L'Italia non è nel trattato di Shengen perché non ha ancora informatizzato le proprie frontiere.
Il trattato di Shengen prevede solamente che le frontiere siano informatizzate in maniera tale che, come quando noi siamo entrati in Ucraina e qualcuno ha preso il nostro passaporto e l'ha messo nel computer, anche i passaporti di chi entra siano regolarmente trascritti, in maniera che poi qualcuno non li possa strappare e dire che è Tizio invece di Caio, invece di Sempronio.
Questo è il Trattato di Shengen.
Il motivo per cui noi non siamo dentro è questo: l'ignavia del governo italiota ci lascia fuori, tutti i governi italioti ci lasciano fuori da questo Trattato.
Il che comporta per i cittadini italiani non avere libertà di passaggio nei Paesi Europei.
Mentre noi abbiamo ancora le frontiere, anche se ci lasciano passare abbastanza agevolmente, senza difficoltà, però siamo soggetti ad un controllo che non c'è tra la Francia e la Spagna, che non c'è tra la Francia, la Germania e il Benelux, per il semplice fatto che noi non vogliamo applicare una delle elementari azioni di Governo.
In questo modo lasciamo che questo sia un paese colabrodo, dove i cittadini immigrati, che hanno il diritto di lavorare e di rispettare anche quelli che sono i loro doveri, vengono accumunati in un calderone con quelli che sono semplici clandestini e, più volte, al di là dei clandestini - anche quello è un problema, ma sicuramente è un problema umanitario - sono purtroppo delinquenti comuni, come leggiamo quotidianamente, a proposito di albanesi coinvolti nello sfruttamento della prostituzione e di altri reati, tipo lo spaccio di droga e cose di questo tipo.
Questo è ciò che avviene.
Certamente non è materia di questa risoluzione, che invece auspica un intervento importante del Governo italiano nei confronti della commissione e degli altri Governi europei, per andare velocemente ad una Costituzione che ci faccia sentire cittadini d'Europa e ci dia la possibilità di essere alla pari degli altri europei, rispettati e, da parte nostra, sentirci partecipi con il Governo e il Parlamento d'Europa.
PRESIDENTE
Grazie, collega Comencini.
La parola al collega Buttura.
Roberto BUTTURA (P.D.)
Quando ho firmato questa mozione, ero convinto che almeno su una cosa questo Consiglio regionale potesse trovarsi d'accordo, cioè su una dichiarazione che è, da un lato, dei buoni sentimenti, e dall'altro, una dichiarazione nella quale lo spirito europeista, che tra l'altro ha visto partecipare anche i padri fondatori di questa Repubblica, potesse non solo aleggiare, ma essere condivisa da parte del Consiglio regionale.
Anche perché io ho l'impressione, anzi ho la certezza, che l'Europa Unita non riuscirà ad essere effettivamente tale se viene costruita o basata solo ed esclusivamente su elementi economici e, oltre a questo, su elementi di risentimento e rancore tra i popoli che la compongono.
Quello che trovo abbastanza straordinario è pensare che si possa costruire l'Unità Europea dal punto di vista politico, come l'hanno immaginata Shumann, lo stesso De Gasperi ed altri padri fondatori dell'Europa; come l'ha immaginata, mi pare in modo estremamente puntuale, preciso e anche per certi aspetti utopistico, quindi ancora in modo estremamente affascinante, lo stesso Jaques De Lor, con il suo Libro Bianco.
Credo che l'Europa politica non possa fondarsi sul risentimento e sulle contestazioni; credo che, ancora una volta, probabilmente - perché ognuno di noi ha bisogno di dimostrare, non so se a se stesso o se al proprio elettorato, di esserci - abbiamo mandato a monte una delle buone intenzioni che erano, peraltro, riflesse all'interno della mozione che è stata presentata anche dal sottoscritto.
Per questo motivo il sottoscritto, pur condividendo tutte le considerazioni che sono all'interno, pur condividendo integralmente la mozione, ritira la sua firma e si astiene dalla votazione. Grazie.
PRESIDENTE
Grazie, collega Buttura.
Ha chiesto di intervenire il collega Piccolo.
Francesco PICCOLO (C.D.U.)
Dispiace sentire il collega Buttura che ritira la firma, anche se sostanzialmente dice: "Io sono con lo spirito e con la sostanza nella lettera di questa mozione".
Io credo che la difficoltà dei percorsi, che non sono ancora delineati verso una Europa che noi speriamo unita, siano ancora lunghi da fare.
Lo scopo e l'auspicio, che con questa risoluzione volevamo raggiungere, era quello di incamminarci in questa strada: di dare la nostra voce, di dare il nostro impegno affinchè anche il Veneto, anche questa Regione, che è così fortemente integrata nello sviluppo dell'Europa, facesse sentire con determinazione l'orientamento di tutto questo Consiglio regionale.
Quindi anche una valutazione dei veneti, però ancorati culturalmente e politicamente ad un'idea di una Europa che deve portarci alle prospettive di guidare questo cambiamento a livello internazionale.
Devo dire che abbiamo accolto con soddisfazione l'invito fatto dalla Lega al ruolo forte delle Regioni, che è fondamentale per assicurare lo sviluppo di questa nostra Europa.
Ancora una volta abbiamo rimarcato la capacità delle Regioni, in un momento in cui si parla di federalismo da tutte le parti, di dare un segnale concreto di anticipazione di linee tendenziali, prevedendo che le Regioni, a nostro avviso, siano parte integrante, il tessuto fondamentale di autonomia e di risposta, che deve essere sempre più calata dal basso per assicurare che questa Europa sia, non solo un'entità astratta o di impostazione a parametri economici o macroeconomici, ma sia fondamentale una determinazione forte per assicurare alla cultura, alle consuetudini, alle tradizioni dei nostri popoli, anche regionali, prosperità e pace al nostro Paese.
PRESIDENTE
La parola al consigliere Gabanizza.
Giorgio GABANIZZA (P.D.S.)
Dobbiamo fare dei passi importanti verso l'integrazione europea e verso la costruzione di un'Europa unita, con un Governo unitario, con un ruolo attivo anche delle Regioni all'interno dell'Europa.
Abbiamo già avuto modo - ed avremo modo nel dibattito successivo - di sottolineare come il Veneto possa partecipare alla riorganizzazione, per esempio, della partecipazione alle spese, agli investimenti dell'Europa.
Qui invece andiamo a proporre, in modo unitario, soluzioni di carattere politico che non voglio qui ricordare in quanto sono state ampiamente ricordate.
Lo sforzo che avevamo fatto precedentemente era stato quello di andare al voto unitario. Non capisco il ragionamento fatto da alcuni nostri autorevoli amici e Colleghi, per esempio quello del consigliere Galante: "Sono d'accordo con le proposte politiche contenute in questo documento, non sono d'accordo su alcuni elementi di premessa".
Questo non mi pare che giustifichi il suo voto di astensione quando converge sulla proposta politica complessiva, che con difficoltà siamo andati a costruire, tentando di costruire il massimo della convergenza politica di tutte le forze politiche del Consiglio.
Né riesco a comprendere fino in fondo l'argomentazione fatta dal consigliere Buttura.
L'appello è che questo sforzo ci deve vedere uniti, produrre un voto unanime, tanto più per il fatto che sono coincidenti le proposte di alcuni Consiglieri che oggi esprimono l'astensione solo per elementi - mi pare - che devono essere ritenuti superati, dai quali dobbiamo partire e da cui non possiamo prescindere.
PRESIDENTE
Grazie al collega Gabanizza.
Pongo in votazione la risoluzione così come è stata emendata.
Favorevoli? Contrari? Astenuti?
Il Consiglio approva.
Punto 9 all'ordine del giorno.
"RISOLUZIONE PRESENTATA DALLA GIUNTA REGIONALE RELATIVA A "TRASFERIMENTO DEGLI IMMOBILI DEI COMUNI SEDI DI SCUOLE SUPERIORI ALLE PROVINCE. ( LEGGE 11 GENNAIO 1996, N. 23)".
(Risoluzione n. 19)
L'abbiamo trasformato in risoluzione della Giunta, con la quale la Giunta chiede al Consiglio di votare un invito al Governo che, in particolare, il Ministero della Pubblica Istruzione affinchè assuma una decisione veloce, rapida e definitiva rispetto a questa questione.
Chi intende illustrarla?
La parola alla collega Leone.
Anna Maria LEONE (C.D.U.)
"L'Assessore alla formazione professionale e diritto allo studio, Cesare Campa, riferisce quanto segue:
La suddivisione delle competenze relative alla scuola dell'obbligo e alla scuola superiore fra i Comuni e le Province stabilita dall'art. 3 della L. 11.1.1996, n. 23 "Norme per l'edilizia scolastica" presuppone che, a decorrere dal 1° gennaio 1997, con il trasferimento degli immobili oggi di proprietà dei Comuni sedi di scuole superiori, le Province dovranno assumere, - oltre a tutti gli oneri relativi alla prosecuzione dell'attività scolastica - anche le competenze concernenti manutenzione straordinaria, ristrutturazione, ampliata e messa a norma degli edifici. Sono soprattutto gli adempimenti legati agli adeguamenti alle vigenti norme in materia di sicurezza, di prevenzione degli incendi ed adeguamento degli impianti che si incrociano con le scadenze previste per il trasferimento, non consentendo a nuovi enti obbligati l'assunzione delle conseguenti responsabilità, ovvero l'attuazione degli interventi previsti in quanto le Province verranno a subentrare nella competenza relativa agli immobili oggetto di trasferimento senza l'oggettiva possibilità di una adeguata programmazione degli interventi necessari.
Il trasferimento del patrimonio delle scuole superiori attualmente dei Comuni alla competenza delle Province avrebbe inoltre dovuto essere accompagnato anche da adeguati stanziamenti proporzionati allo stato di conservazione degli immobili e in particolare al loro mancato adeguamento.
L'Assessore alla formazione professionale e diritto allo studio, Cesare Campa, propone quindi alla Giunta regionale, con il proprio parere favorevole, l'adozione del seguente ORDINE DEL GIORNO:
LA GIUNTA REGIONALE
Udito il relatore Assessore alla formazione professionale e diritto allo studio Cesare Campa, incaricato dell'istruzione dell'argomento in questione ai sensi dell'art. 33. Il comma dello Statuto, il quale dà atto che la struttura competente ha attestato l'avvenuta regolare istruttoria della pratica, anche in ordine alla compatibilità con la vigente legislazione regionale e statale,
Vista la legge 11.1.1996 n. 23;
Vista la legge 11.1.1996 n. 23;
DELIBERA
di approvare l'allegato ordine del giorno, decidendo di trasmetterlo al Consiglio Regionale per l'esame e l'adozione da parte dell'Assemblea Consiliare.
Sottoposto a votazione, il provvedimento risulta approvato con voti unanimi e palesi.
PRESIDENTE
Ringrazio la collega Leone.
Pongo in votazione la risoluzione.
Favorevoli? Contrari? astenuti?
Il Consiglio approva.
Punto 10 all'ordine del giorno.
Sottoposto a votazione, il provvedimento risulta approvato con voti unanimi e palesi.
PRESIDENTE
Ringrazio la collega Leone.
Pongo in votazione la risoluzione.
Favorevoli? Contrari? astenuti?
Il Consiglio approva.
Punto 10 all'ordine del giorno.
"MOZIONI, RISOLUZIONI ED ISCRIZIONI D'URGENZA"
Si tratta di mozioni e risoluzioni che avevamo allegato prima di tutto all'ordine del giorno, sulle quali la Giunta aveva dato la disponibilità a discutere, poi tutte le altre.
Andiamo per ordine, perché ci sono tantissimi Consiglieri che chiedono la parola.
Alberto DE TOGNI (F.I.)
Grazie, signor Presidente.
Mi scuso, ma stamattina non ero presente.
Mi hanno informato che sono state iscritte all'o.d.g. tre mozioni, due sul latte presentate dal collega Scaravelli ed altri, una dai Colleghi della Lega e un'altra sugli allevamenti bovini ed importazione di carni, presentata dal consigliere Mazzon.
Mi hanno riferito che avete deciso di fare un passaggio in Commissione: credo sia opportuno farlo domani mattina, prima del Consiglio e poi discuterne domani in Aula, a meno che non siamo tutti d'accordo di sospendere un attimo. Io sono a disposizione.
Domani mattina? Benissimo. Grazie.
PRESIDENTE
Va bene.
La parola al collega Roccon.
Franco ROCCON (L.N.-L.V.)
Già nello scorso Consiglio avevo chiesto la discussione della mozione n. 70 del 18 marzo 1996 sulle tariffe Inail, se siete d'accordo di discuterla adesso..
PRESIDENTE
E` vero che il collega Roccon da più Consigli, per essere sinceri, mi chiede ogni volta se è possibile discutere questa mozione, che è iscritta regolarmente da moltissimo tempo ma che non è mai stata votata in priorità.
Se siete d'accordo, pongo in votazione la discussione immediata della mozione n. 70.
Favorevoli? Contrari? Astenuti?
Il Consiglio approva.
Ha chiesto la parola il consigliere Mazzon.
Vittoriano MAZZON (F.I.)
Chiedo l'iscrizione all'ordine del giorno di una "Proposta di riparto dei finanziamenti per il disinquinamento della Laguna di Venezia".
PRESIDENTE
C'è la richiesta di iscrizione all'ordine del giorno di un provvedimento approvato in Commissione. Lo iscriviamo, poi nella riunione dei Capigruppo di questa sera decideremo quando e come discuterlo.
Favorevoli? Contrari? Astenuti?
Il Consiglio approva.
La parola al collega Gabanizza.
Giorgio GABANIZZA (P.D.S.)
Chiedo la discussione immediata della mozione presentata: "L'Italia ratifichi la convenzione delle Alpi. La Regione contribuisca ad attuare i suoi obiettivi".
Il problema ha una certa urgenza, in quanto tutte le Nazioni hanno già ratificato il provvedimento, manca solo il nostro Paese.
PRESIDENTE
Per "paese" cosa intende?
Giorgio GABANIZZA (P.D.S.)
L'Italia. Però ci sono funzioni specifiche e particolari da parte delle Regioni, compresa la nostra alpina, che può intervenire acquisendo una serie di fondi, di iniziative.
PRESIDENTE
Grazie, collega Gabanizza.
La parola al consigliere Beggiato.
Ettore BEGGIATO (L.N.-L.V.)
Io sollecito la discussione di questa mozione prima del 15 settembre, in quanto poi gli accadimenti potrebbero precipitare, allora è bene che si discuta prima.
PRESIDENTE
Grazie al collega Beggiato che ha parlato a favore.
Pongo in votazione l'iscrizione immediata della mozione.
Favorevoli? Contrari? Astenuti?
Il Consiglio approva.
Ha chiesto la parola il consigliere Scaravelli.
Paolo SCARAVELLI (A.N.)
Non sono affatto d'accordo di discutere domani la mozione sulle quote latte presentata dal sottoscritto e dal Presidente Marangon.
Nel mio intervento precedente avevo espresso la necessità di affrontare con urgenza l'argomento, mi ero reso disponibile a discuterlo prima in Commissione, però se questo poteva avvenire nella giornata odierna.
Mi sembra di capire che non ci sia l'intenzione di farlo nella giornata odierna, quindi chiedo che sia votata la discussione della mozione presentata sull'argomento delle quote latte.
PRESIDENTE
Il collega Scaravelli chiede che venga messa ai voti la discussione immediata della mozione, peraltro già iscritta all'ordine del giorno, relativa a: "Sospensione dell'attività di controllo e vigilanza sul regime delle quote latte in attesa della definizione del contenzioso in essere e della riformulazione della normativa di comparto".
Chi intende intervenire?
Ass.re Sergio BERLATO
Intervengo in qualità di Consigliere regionale, a favore.
Per quanto riguarda la richiesta motivata del Capogruppo Scaravelli e del Presidente Marangon - che attualmente non è in Aula, ma che ha presentato la mozione sul problema quote latte, mozione poi affiancata da un'altra mozione presentata dalla Lega Nord - è giustificata la richiesta di discussione immediata, perché domani c'è a Roma una riunione del Comitato permanente di tutti gli Assessori regionali d'Italia e il Ministro all'agricoltura e sarà trattato con urgenza anche questo problema.
Sarebbe importante far conoscere domani, anche se informalmente, la posizione della Regione Veneto a tutela dei produttori di latte della nostra Regione, che sono seriamente minacciati da alcune iniziative che il Governo romano sta attuando e che andranno a danneggiare - se portate a compimento - in maniera drastica i nostri produttori.
Ritengo che l'urgenza sia pienamente giustificata.
PRESIDENTE
Grazie, assessore Berlato.
C'è qualcuno che vuole intervenire contro? Collega Boato.
Michele BOATO (VERDI)
Non a favore, che non vuole dire contro, ma per chiedere che sia comunque preceduta dalla riunione della Quarta Commissione, così come era stato richiesto; che quindi si ribadisca che si mette all'ordine del giorno, però previa riunione della Quarta Commissione.
PRESIDENTE
Quando si mette in moto una procedura, facciamo fatica a fermarci, per quanta buona volontà ci sia.
Abbiamo una richiesta di discussione immediata; su questo il nostro Regolamento prevede che possa parlare un Consigliere a favore ed uno contro.
Il collega Scaravelli aveva detto questa mattina che andava bene, prima di sottoporla al voto dell'Aula, la verifica della Quarta Commissione.
Il Presidente della Quarta Commissione ha proposto di incontrarci domani mattina; allora la Quarta Commissione si riunisca, tenendo conto che devo firmare l'autorizzazione perché questo avvenga e tenendo conto che io, solitamente, vi prego di evitare di mettere il Consiglio di fronte a queste situazioni.
Presentatemi la richiesta di convocazione straordinaria della Commissione durante i lavori del Consiglio e la firmo, però evitate di creare queste situazioni.
Sto soltanto tentando di spiegarvi come stanno le cose, una volta che si mettono in piedi le procedure si fa fatica ad interromperle. Mi trovo di fronte a questa situazione: il Presidente della Quarta Commissione mi ha chiesto di riunire la Quarta Commissione ed io glielo concedo.
Ruddi VARISCO (P.D.S.)
No, ha detto un'altra cosa. Ha detto che l'hanno avvisato che ci sarebbe la volontà di convocare la Quarta Commissione.
Siccome non ho chiesto io la convocazione della Quarta Commissione, volevo intervenire per dire che secondo me il Presidente dovrebbe mettere in votazione la discussione immediata; questo Consiglio è bene che si abitui a diventare grande. Avendo letto le mozioni presentate penso sia assolutamente inutile convocare la Quarta Commissione.
PRESIDENTE
Lei ritira la richiesta?
Ruddi VARISCO (P.D.S.)
Queste mozioni al Governo sono completamente inutili, sono demagogiche e giornalistiche, servono per fare il pezzo sul giornale, per cui possiamo, anche senza dibattito, votare in Aula.
PRESIDENTE
Allora il collega Varisco ritira la sua richiesta di discuterla in Commissione.
Siccome era una richiesta del collega Varisco, a cui il consigliere Scaravelli aveva aderito, a questo punto se il richiedente ritira la richiesta, il motivo non esiste più.
Pongo in votazione la discussione immediata della mozione.
Favorevoli? Contrari? Astenuti?
Il Consiglio non approva.
La discussione non può avvenire in quanto doveva essere approvata all'unanimità; rimane iscritta in coda all'ordine del giorno.
L'ordine di iscrizione a parlare è questo: il consigliere Costanzo e poi i consiglieri Buttura, Campion e Pirrami.
Prego, consigliere Costanzo.
Carlo COSTANZO (F.I.)
Chiedo l'iscrizione d'urgenza della mozione relativa al trasporto ferroviario ad alta velocità, il titolo è "Uno stralcio della relativa tratta Padova-Mestre dal progetto di quadruplicamento".
Se l'Assemblea è d'accordo, chiedo anche di poterla discutere immediatamente.
PRESIDENTE
Il collega Costanzo presenta una mozione a firma dei consiglieri Costanzo, Sprocati, Armano, Campion, Chisso, Prior, Mario Rossi, Roccon, Boato e De Boni, dal titolo:
"Trasporto ferroviario ad alta velocità (TAV). Rapido avvio a stralcio del progetto di quadruplicamento della tratta Padova - Mestre (VE)".
Pongo in votazione l'iscrizione d'urgenza di questa mozione.
Favorevoli? Contrari? Astenuti?
Il Consiglio approva.
La parola al collega Buttura.
Roberto BUTTURA (P.D.)
Presidente, io non presento nessuna mozione.
Sono scandalizzato da come sta procedendo, la Giunta vedo che è in tutt'altre faccende affaccendata; ci sono gli assessori Bozzolin e Berlato che la rappresentano più che degnamente, però manca l'Assessore di riferimento, che è Cesare Campa, al quale domando di organizzare un corso di formazione per come deve procedere il Consiglio regionale.
Io ho presentato una risoluzione che riguarda i bambini del Ruanda, in cui non c'entrano né le quote latte - su cui, secondo me, alla fine sarebbe meglio stendere un pietoso velo da parte di tutti - né altro.
Ho atteso dal 25 di ottobre fino adesso che venisse discussa, non si sa più neanche dove siano questi bambini, ma credo che le regole debbano essere rispettate da tutti.
Se il meccanismo è quello di fare la rincorsa, allora la facciamo tutti; se tutti pensano che il giochetto è quello, pensando magari che ci sia qualche giornalista che segue qualcuno su questi meccanismi perché dice: "Roberto Buttura ha domandato alla Presidente del Consiglio regionale di essere iscritto d'urgenza", non si sa a cosa, però di essere iscritto, se qualcuno pensa che questo sia il meccanismo, è meglio che se lo scordi.
Questo è un Consiglio regionale che deve essere completamente rettificato dal punto di vista del comportamento.
Non è possibile continuare così. Ognuno fa quello che vuole, non esiste a volte la materia del contendere e a volte non si riesce - anche se non c'è - ad organizzarla.
Credo che sia una cosa sbagliata.
Presidente, io mi appello naturalmente al Presidente perché è la massima espressione di questo Consiglio: credo sia giusto che nella Conferenza dei Capigruppo di questa sera si faccia un appello a tutti i Gruppi affinchè organizzino al meglio i lavori dei propri Colleghi, altrimenti non ne veniamo più fuori.
Entrare in competizione su queste cose penso sia la cosa peggiore. Grazie.
PRESIDENTE
Grazie, collega Buttura.
Ovviamente non c'è bisogno di sottolineare il fatto che la sua riflessione è di carattere politico.
Per quanto riguarda me, posso soltanto tentare di far rispettare al meglio il Regolamento che abbiamo; tento di farlo.
Il Regolamento prevede quello che sta avvenendo in questo momento. Quindi soltanto all'intelligenza politica e alla buona volontà di ognuno di noi e dei Gruppi spetta realizzarsi in maniera diversa.
La parola al collega Campion.
Elder CAMPION (P.D.S.)
Non sono in disaccordo con quanto diceva il collega Buttura, chiederò comunque la discussione con carattere d'urgenza di una mozione, che è peraltro urgente sotto l'aspetto oggettivo.
Tra poco andiamo in ferie, ci ritroviamo a metà settembre, la scadenza dell'ipotesi del Parco Nazionale del Delta del Po è al 31 dicembre; fare una legge con tutte le modalità e con tutti i percorsi implica dei tempi lunghi, quindi è necessario che oggi questo Consiglio discuta questa mozione con carattere d'urgenza.
Chiedo che la mozione n. 90, a firma Armano, Campion, Buttura e Miotto che ha per titolo: "Maturi i tempi per il Parco regionale del Delta" sia discussa con carattere d'urgenza.
PRESIDENTE
Il collega Campion chiede di discutere con urgenza, e quindi di portare in priorità rispetto all'elenco che abbiamo perché già iscritta, la mozione depositata il 26 giugno 1996, presentata dai colleghi Armano, Campion, Buttura e Miotto relativa a: "Maturi i tempi per il Parco regionale del Delta", iscritta all'ordine del giorno del Consiglio di oggi.
Pongo in votazione l'inversione dell'ordine del giorno.
Ci vuole la maggioranza dei presenti.
Favorevoli? Contrari? Astenuti?
Il Consiglio non approva.
Rimane in coda. La parola alla collega Pirrami.
Letizia PIRRAMI (A.N.)
Chiedo l'iscrizione d'urgenza di una mozione che è stata il frutto di una riflessione della Quinta Commissione e che riguarda il "Riconoscimento della condizione di persone svantaggiate ai fini dell'inserimento in cooperative sociali".
In sintesi, riguarda le persone svantaggiate, quali ex tossicodipendenti, ex detenuti o condannati con sentenze passate in giudicato, che si trovano a vivere, di fatto, uno svantaggio sociale e lavorativo, che potrebbero trovare nella cooperazione sociale un utile inserimento sociale.
Quindi la richiesta di questa mozione è che la Giunta regionale si impegni, nelle sedi competenti, affinchè tali categorie siano inserite nella legge 381 del '91 che identifica, restringendo l'ambito, le persone socialmente svantaggiate.
PRESIDENTE
Pongo in votazione l'iscrizione d'urgenza della mozione.
Favorevoli? Contrari? Astenuti?
Il Consiglio approva.
La parola al collega Morosin.
Alessio MOROSIN (L.N.-L.V.)
Visto che la mozione presentata dal Gruppo di Alleanza Nazionale riguardante la questione delle quote latte è stata oggetto di una valutazione da parte di questa Assemblea non unitamente alla mozione che avevamo presentato noi della Lega; visto che i Colleghi del P.D.S. hanno qualificato la nostra iniziativa come un'iniziativa meramente giornalistica, quelli del Patto dei Democratici vetero e neo socialisti ugualmente, dicendo che bisogna stendere un velo pietoso sulla questione delle quote latte, mentre milioni di allevatori nel Veneto stanno disperatamente guardando a Roma; visto che è una questione giornalistica, io chiedo - proprio perché gli allevatori siano adeguatamente informati - che sia fatta una votazione anche sulla nostra mozione per la discussione immediata, così la gente saprà, visto che è solo giornalistico, che è stata bocciata anche la seconda mozione.
Chiediamo che sia posta ai voti la discussione immediata di questa mozione.
PRESIDENTE
Il collega Morosin questa mattina aveva chiesto l'iscrizione d'urgenza immediata della mozione relativa a: "Sospensione dell'attività di controllo e vigilanza sul regime delle quote latte presentata dai consiglieri Morosin, Roccon, Gobbo, Beggiato, Comencini, Foggiato, Munaretto, Poirè e Adami", ora chiede che venga discussa immediatamente.
E` necessaria l'unanimità.
Ha chiesto di intervenire il collega Varisco.
Ruddi VARISCO (P.D.S.)
Quando io ho detto che la mozione presentata da Lega e A.N. era una mozione giornalistica, non volevo andare contro e non voglio andare contro i legittimi interessi degli allevatori veneti.
Quella mozione, proprio perché giornalistica, non fa i conti con la situazione e dunque con le reali esigenze degli allevatori veneti.
Detto questo, che è opinabile, noi abbiamo votato prima a favore e continueremo a votare a favore anche adesso.
PRESIDENTE
Se non ci sono altri interventi, pongo in votazione la richiesta del collega Morosin di discussione immediata.
Favorevoli? Contrari? Astenuti?
Il Consiglio approva.
MOZIONE PRESENTATA DAI CONSIGLIERI PICCOLO, MILANI, DE BONI, GALANTE, ROCCON, GABANIZZA E UBOLDI RELATIVA A "TARIFFE INAIL- SETTORE OCCHIALERIA".
(Mozione n. 70)
La parola al collega Roccon per l'illustrazione.
Franco ROCCON (L.N.-L.V.)
"Il Consiglio regionale del Veneto,
preso atto delle richieste formulate in apposite audizioni della Terza Commissione consiliare dalle organizzazioni imprenditoriali della Provincia di Belluno relativamente al problema dei premi INAIL corrisposti dalle aziende del settore occhialeria, e all'esigenza di opportune revisioni in grado di adeguare gli oneri assicurativi all'effettiva incidenza di rischio;
esaminata la documentazione statistica sui tassi INAIL relativa ad un campione di più di cento aziende sufficientemente rappresentativo dell'andamento infortunistico nel triennio 1991/1993 nelle diverse classi di tasso medio di tariffa applicato dall'INAIL elaborata congiuntamente dalle associazioni imprenditoriali della Provincia di Belluno;
accertato il basso tasso effettivo di infortuni rispetto a quello stimato dall'INAIL per le diverse tipologie di lavorazione per la conseguente applicazione dei premi assicurativi;
Ritenute meritevoli di attenzione le risultanze statistiche così come illustrate, e le richieste unanimemente presentate dalle categorie produttive del settore in ordine ad una diversa regolamentazione dei premi INAIL che ottenga l'omogeneizzazione dei parametri attraverso l'applicazione dell'attuale tasso del tredici per mille - voce 6.550 strumenti ottici - non solo alle aziende che dichiarano il ciclo produttivo completo dell'occhiale, ma anche a quelle che, in regime di fornitura e committenza, ne effettuano solo una lavorazione parziale indipendentemente dalla tipologia della lavorazione stessa;
visto il decreto del Ministro del lavoro 18 giugno 1988 in materia di tariffa dei premi per l'assicurazione contro gli infortuni sul lavoro e in particolare l'articolo 7 che disciplina la procedura di revisione delle tariffe in casi di accertato scostamento tra rischio infortunistico inerente una determinata voce di tariffa e il relativo tasso medio tabellare; esprime il proprio sostegno alle richieste di revisione avanzate dalle associazioni di categoria della Provincia Belluno; impegna la Giunta regionale ad assumere ogni opportuna iniziativa presso le competenti sedi dell'INAIL e del Ministero del lavoro, affinchè si attivino le previste procedure amministrative in grado di accogliere, anche con modifiche alle vigenti tariffe dei premi INAIL, la richiesta di unificazione sulla voce unica 6.550 strumenti ottici a tariffa tredici per mille di tutte le diverse lavorazioni parziali dell'occhiale oggi diversificate nella tariffa".
Questa mozione nasce dall'esigenza di una differenziazione dei premi INAIL da chi produce l'occhiale completamente, il prodotto finito e chi produce le parti parziali di un occhiale.
I premi INAIL vanno da un 37 per mille per le piccole aziende ad un 13 per mille per le grosse aziende.
Con questa mozione volevamo chiedere - e qui ringrazio i Colleghi della Terza Commissione che si sono adoperati e hanno fatto anche una visita nel bellunese per vedere il problema in loco - l'unificazione di questi premi INAIL, al di là che l'assessore Bolla abbia già comunicato al mondo intero l'approvazione di questa mozione ancora due mesi fa, quindi è stato lungimirante sulla questione.
Ma al di là di questo, mi pare che ci sia la necessità che questa Giunta, così lungimirante all'inizio, sia lungimirante anche dopo la votazione di questa mozione ed intervenga direttamente sul Governo nazionale perché equipari i premi INAIL alla voce 6550 al tasso del 13 per mille.
C'è la necessità, e questo si ripercuote chiaramente sulla produzione, di un costo aggiuntivo di 250-300.000 lire per dipendente annuo per ogni azienda.
Credo che questo sia un segnale positivo che questa Giunta e questo Consiglio danno alle attività produttive. Grazie.
PRESIDENTE
Grazie, collega Roccon.
Ci sono interventi?
Se nessuno interviene, pongo in votazione la mozione così come è stata illustrata.
Favorevoli? Contrari? Astenuti?
Il Consiglio approva.
PRESIDENTE
Ha chiesto di intervenire il consigliere Costanzo.
Carlo COSTANZO (F.I.)
Avevo chiesto, poi non so se sia stata votata o meno, che potesse essere immediatamente discussa la mozione che ho presentato.
PRESIDENTE
Prima discutiamo questa sulle quote latte, dopo la metteremo in votazione.
MOZIONE PRESENTATA DAI CONSIGLIERI MOROSIN, SCARAVELLI, ROCCON, GOBBO, BEGGIATO, COMENCINI, FOGGIATO, MUNARETTO, POIRE`, ADAMI, MARANGON E MAZZON RELATIVA A "SOSPENSIONE DELL'ATTIVITA' DI CONTROLLO E VIGILANZA SUL REGIME DELLE QUOTE LATTE".
(Mozione n. 95)
La parola al consigliere Morosin per l'illustrazione.
Alessio MOROSIN (L.N.-L.V.)
Grazie, Presidente.
Brevemente, signor Presidente, anche per non intralciare i lavori, come qualche Consigliere ha detto, ma per dare sfogo a quella che è una esigenza di urgenza nella trattazione di questo problema, che per la nostra Regione è gravissimo e per il quale il Governo romano, in questi giorni, sta assumendo una iniziativa che, se si realizzerà, sarà certamente scatenante per i produttori di latte nella nostra Regione e porterà anche a conseguenze, credo, di ordine pubblico.
Forse chi ha detto che bisogna stendere un velo pietoso non ha la minima conoscenza della gravità del problema che oggi viene portato all'attenzione di questo Consiglio e che, voglio sottolineare, è di importanza vitale per migliaia di persone.
Non voglio tediare i Colleghi, voglio soltanto informare succintamente, perché questo è un tema che confonde anche i tecnici più preparati, su alcuni dati essenziali che sono stati correttamente riportati nelle premesse, esattamente identiche nella mozione presentata dall'altro Gruppo, ma che comunque non sono stati illustrati al dettaglio.
Nel Nord Italia la produzione di latte nel 1990-1991 era pari a 88 milioni di quintali.
La quota assegnata dallo Stato centralista che ha completamente abbandonato il campo in sede europea, allorchè si è trattato di addivenire ad un approfondimento, ad una discussione del tema, è stata di una assegnazione di quote al Nord Italia di 75 milioni di quintali.
La produzione oggi effettiva, non cartacea, non documentale, quella che esce ogni giorno dalle stalle dei nostri allevamenti nel Nord Italia è di 84 milioni di quintali.
I numeri dicono, è elementare, che abbiamo 9 milioni di quintali che sono prodotti da qualche anno e che almeno dal 1995-1996 non hanno "la legalità" da parte dello Stato, o meglio, l'hanno avuta perché tutto quello che è stato fatto fino ad oggi è stato prodotto e commercializzato nel rispetto delle leggi.
Ed oggi un Governo insensato o incapace, o misconoscente dei fatti, o comunque sordo nei confronti delle esigenze di un'area del Paese, che fortemente vengono riportati quotidianamente a Roma, vuol dirci che quei 9 milioni di produzione effettiva, non cartacea, come c'è un'altra parte del Paese - e vi illuminerò dopo - dovrebbero subire una sanzione per essere stati prodotti e per essere stati commercializzati nel rispetto delle leggi.
Questa è la follia delle Istituzioni che non hanno nessuna cellula di collegamento con la realtà produttiva del Paese.
Se volete la rivoluzione della Padania, stavolta l'avrete, Istituzioni romane, degli allevatori e dei produttori.
Questi ormai si sentono non in un terzo stato, si sentono contro uno stato, anzi, uno stato contro, che è qualcosa di diverso.
Siamo alla follia! Se passa quello che sta cercando di far passare il Governo romano in questi giorni, avremo sulle strade non degli urlatori, non le mucche, avremo altri elementi che, esasperati probabilmente, interesseranno l'autorità di polizia e i Carabinieri.
Contestualmente che cosa accade, signori Consiglieri? Qui chiederei grande attenzione perché il problema è grave, per questo motivo abbiamo chiesto la discussione immediata.
Nel '90-'91 la produzione è stata di 22 milioni di quintali.
La quota assegnata oggi al sud è 22 milioni di quintali, la stessa. La quota prodotta, quella che esce ogni giorno dagli allevamenti è di 16 milioni di quintali.
I numeri dicono che abbiamo 6 milioni di quintali di latte sulla carta, mentre il Nord ha 9 milioni già immessi nel mercato e già commercializzati che non può utilizzare.
Io credo che non sia opportuno alcun ulteriore commento, ma chi conosce questi fatti non dice che è un fatto giornalistico. Dovrebbe vergognarsi chi dice queste cose! Evidentemente non conosce i numeri!
Se invece parliamo perché c'è la necessità di dare supporto ad una linea politica centrale che il Governo romano deve portare avanti, perché deve portare avanti, perché fino ad oggi altri responsabili, non lo neghiamo, su questo siamo d'accordo..
Se mi dicono che ci sono altri responsabili di queste malefatte governative centraliste, siamo d'accordo.
E` da anni che si sta facendo politica con le quote latte, ma si sta ormai mortificando, si sta ormai portando al fallimento una realtà produttiva che nella nostra Regione è di fondamentale valore ed importanza.
Oggi cosa dice il Governo del buon Prodi?
Dice semplicemente che la regimentazione a livello regionale della materia non riesce più ad averla perché non controllano più, perché i produttori si sono autodifesi con l'autocertificazione, con altre forme legali, ricorrendo all'autorità amministrativa, al T.A.R., ricorrendo alla Corte Costituzionale e, guarda caso, sempre ottenendo soddisfazione, nella legalità sono riusciti ad imporre una linea che gli consentisse di produrre ancora quei 9 milioni che non hanno ottenuto.
Oggi il Governo dice: "Mi arrangio io, provvedo io a creare la compensazione delle quote, ma non a livello regionale, sennò "ci fregate", ma a livello centrale".
Bella risposta, così ci compensi i 6 milioni che hai sulla carta al sud con i 9 che abbiamo già commercializzato al nord e poi con qualche piccolo compenso hai trovato la soluzione.
Dovrebbe dirlo ai produttori questa cosa!
Il paradosso vuole che alla nostra Regione dovrebbero rimanere anche i controlli.
Si dovrebbe dire: "Bella faccia tosta. Tu fai il trabocchetto e poi lasci alla Regione, a questa Regione l'onere di controllare".
Diciamoli tutti, e qua siamo perfettamente d'accordo con l'Assessore, vi tenete anche i controlli.
La mozione è questa: noi sospendiamo tutti i controlli, così l'AIMA, quell'AIMA che ha dato dei documenti falsi all'Unione Europea, allorchè in sede di Commissione si è discusso delle quote latte, ne risponderà delle conseguenze quando si accorgeranno che da quei documenti falsi è arrivata la folle realtà di oggi, perché questo è il punto.
Mi preme soltanto richiamare due punti finali della mozione, dove si dice: "In base all'articolo 8 della legge 468 del '92 alla Regione sono attribuite le funzioni di vigilanza e di controllo sull'applicazione del regime delle quote latte, senza che sia consentito alla medesima una reale possibilità di gestione del regime delle quote latte".
Se la Regione deve mantenere il controllo in ordine alla produzione, in ordine alla produzione reale, deve anche avere evidentemente il diritto di effettuare la compensazione a livello regionale, non subire quella che il Ministro vuole portare a livello romano.
L'altro punto è che l'intervento nella concreta gestione delle quote, la regionalizzazione, deve ritenersi imprescindibile e irrinunziabile ai fini anche di un corretto svolgimento dell'attività programmatoria, costituzionalmente attribuita alla Regione.
Mi sarà consentito senz'altro dal Presidente e dai Consiglieri ricordare a questa Assemblea che nel 1993 questo benedetto Ministero, che oggi si arroga le competenze di prevaricare norme di competenza costituzionale, che attribuiscono alla Regione, su proposta di Vanni, specifica, esclusiva competenza per l'agricoltura: articolo 117 della Costituzione.
Oggi si rinnega questo!
Quando il 70% degli italiani, esattamente il 69%, ha detto che non deve esistere un Ministero dell'Agricoltura perché questa è materia esclusivamente di competenza regionale, nonostante ciò sono riusciti a ricreare un Ministero con un nome diverso, con maggiori competenze, con un maggiore organico ed oggi, addirittura, con una prevaricazione che è intollerabile.
Qui siamo alla violazione delle norme costituzionali e alla violazione dei principi generali dell'ordinamento da parte del Governo Prodi, che con il suo Ministro sta assumendo un'iniziativa che è contro il buonsenso, contro i numeri, che dimostra la perpetuazione delle vecchie regole che fino ad oggi hanno ispirato coloro i quali erano chiamati a gestire la politica agricola in Italia.
Qui ci hanno abbandonato rispetto all'Unione Europea ed oggi continuano con i soliti meccanismi di piccolo intervento, di gioco delle carte, quote vere e quote false.
La gestione della materia quote latte deve essere rimessa completamente, compensazioni e controlli, alle Regioni, Roma la smetta di interferire su questa punto.
La nostra mozione, quindi, invita la Giunta regionale a fare quattro cose: la prima, ad impegnarsi a sospendere per il periodo '95-'96; a compiere attività di vigilanza e controllo relativa all'attuazione del regime delle quote latte, proprio per la ragione che dicevo poc'anzi, che attiene anche alla compensazione che non è più a livello regionale.
In secondo luogo - a noi pare un punto qualificante - a difendere e confermare, questo è il punto principale, le delibere di compensazione già legittimamente fatte dai produttori veneti.
Teniamo presente che questo provvedimento, che il Governo romano vuole assumere, avrebbe effetto retroattivo, verrebbe ad intaccare la produzione del latte, questi 9 milioni di latte già commercializzati relativamente agli anni '95-'96, cioè un prodotto già venduto, già consumato; quindi verrebbero puniti per aver fatto qualcosa nella legalità.
Questo è l'inconcepibile! Far passare un provvedimento del genere vuol dire giustificare qualsiasi reazione, anche di ordine pubblico da parte dei produttori.
Io non mi sentirei di condannare chi assume scelte di condotta inconsulte, gravi, se passa un provvedimento del genere.
Qui bisogna dare ascolto, dare risposta, bloccare immediatamente questo provvedimento che è follia politica; e poi riaffermare il diritto dei produttori veneti alla loro quota storica, cioè il diritto di mantenere quella produzione di cui prima davo i numeri: sostanzialmente di produrre gli 88 milioni di quintali di latte che producevano nel 1991-1992, perché se non si raggiungerà questo obiettivo, io credo che sarà molto difficile contenere questa categoria, perché sarebbe una punizione che non accetterebbero mai.
Io credo che i numeri siano di per sé idonei a chiarire qual è la gravità del problema.
Non voglio andare oltre per non tediare su quota A, quota B e quota C.
C'è una produzione reale che si vuole cancellare non solo domani, ma addirittura con effetto retroattivo, penalizzando chi ha legittimamente commercializzato un prodotto negli anni '95 e '96.
Se questo Consiglio non vota all'unanimità, io credo veramente che sarebbe una sconfitta per tutti.
Non è una questione di parte, noi siamo pronti a togliere l'intestazione a questa mozione, non è una mozione della Lega, è una mozione di tutti i Consiglieri sensibili che conoscono il problema - voglio sottolineare questo -, perché purtroppo qui, a volte, siamo chiamati a votare senza conoscere i problemi.
Ripeto i numeri se qualcuno non li ha capiti: abbiamo 9 milioni di quintali di latte allo sbando, non solo per il futuro, ma anche per gli anni '95-'96.
Chi è sensibile e conosce i problemi di questi allevatori non può che dare la piena disponibilità e la piena approvazione a questa mozione affinchè, essendo una sola mozione, il Governo regionale si impegni con il Ministro, domani stesso, per portare una voce autorevole, una voce istituzionale, una voce forte a Roma di quella che è la realtà del Veneto. Grazie.
PRESIDENTE
Grazie, collega Morosin.
Ha chiesto la parola il collega Boato.
Michele BOATO (VERDI)
Solo per confermare l'accordo pieno su questa mozione, in particolare a partire dall'economia della montagna, che viene distrutta da questo tipo di intervento sulle quote latte.
L'economia delle piccole stalle, delle due mucche, le economie familiari vengono distrutte da un intervento del genere.
Ribadisco che la proposta non è eversiva, ma è una proposta che è coerente con i referendum vinti due anni fa.
Il Ministero dell'agricoltura doveva essere sciolto, è competenza delle Regioni la questione agricola e zootecnica, il latte e la quota latte è di competenza della Regione Veneto e Regione Lombardia, Regione Calabria ecc..
Quindi è assolutamente fuori legge lo Stato italiano in questo momento, il Governo, il Ministero, sono loro in questo momento assolutamente fuorilegge; ma oltre che fuorilegge, in questo momento sono dei killer dell'economia più povera e più importante anche per l'ambiente; perché mantenere l'agricoltura in collina e in montagna è fondamentale anche per la difesa del nostro territorio.
Quindi c'è il pieno appoggio sulle proposte, anche su quelle che sembrano più estremiste, come il punto 1, che invece sono coerenti con il fatto che oggi lo Stato su questo terreno è fuorilegge.
PRESIDENTE
Grazie, collega Boato.
La parola al consigliere Scaravelli, ne ha facoltà.
Paolo SCARAVELLI (A.N.)
La mozione che stiamo discutendo, presentata dalla Lega, è nei suoi contenuti perfettamente identica a quella presentata dal sottoscritto per il Gruppo di Alleanza Nazionale a differenza soltanto, se vogliamo, di un punto nella conclusione, dove vi è, da parte della Lega, l'ulteriore richiesta di impegno al mantenimento delle quote storiche del latte, ma per il resto è assolutamente uguale.
Quindi io chiedo, per un'ovvia ragione di economia dei lavori, che queste due mozioni vengano trattate insieme.
La mozione del Collega della Lega ha avuto la fortuna di non incappare nel voto contrario da parte di un esponente di Rifondazione Comunista e di poter essere trattata immediatamente e non relegata in fondo alla lista, invece, come la nostra mozione.
Avendo lo stesso oggetto, chiedo che vengano trattate unitariamente.
Per quanto riguarda l'illustrazione della mozione da noi presentata, devo dire che mi trovo totalmente d'accordo con quanto già ribadito dal collega Morosin della Lega: si tratta di una situazione assolutamente insostenibile, di un vero e proprio esproprio che si sta conducendo nel Veneto ai danni della nostra agricoltura e, quindi, non posso che sottoscrivere e rifarmi totalmente a quanto già enunciato dal collega Morosin.
PRESIDENTE
Grazie, collega Scaravelli.
In realtà il Collega propone una cosa che io mi sento, onestamente, di proporre all'Aula, poi qui ci sono sempre incertezze sul fatto se va votato o meno, però è vero che la mozione presentata dal collega Scaravelli è praticamente identica a quella presentata dalla Lega e quindi, discutendo in questo momento la mozione della Lega ed avendo comunque iscritto all'ordine del giorno, anche se in coda a tutti i punti che abbiamo in discussione, una mozione che è identica, io mi sento di proporre l'unificazione e di non doverla più discutere venerdì sera o a settembre, alla ripresa dei lavori.
Non lo so se è previsto un voto, io propongo all'Aula di assorbire..
In questo momento non si tratta più di discussione, qui sto interpretando, perché non è che ci sia una norma del nostro Regolamento che dice esattamente come ci si deve comportare in questi casi.
Mentre prima era assolutamente corretta la procedura che abbiamo usato, nel senso che l'abbiamo iscritta e poi abbiamo chiesto se era possibile trattarla subito - ma se non c'era l'unanimità non si poteva fare - in questo momento di fatto noi stiamo discutendo la stessa mozione; questo viene riconosciuto sia dal primo firmatario di questa mozione, sia dal primo firmatario dell'altra.
Per cui io propongo l'unificazione, la fusione.
Per questo credo che sia sufficiente la maggioranza.
Qui stiamo discutendo di un fatto che, peraltro, si è verificato in molte altre occasioni, quindi è un'interpretazione che io mi sento di dare e che è anche mio potere dare, sentita la Segreteria generale.
Ha chiesto di intervenire il collega Cacciari.
Paolo CACCIARI (R.C.)
Presidente, nel corso del dibattito aveva proposto la cosa più di buonsenso che si potesse sentire in questa Aula, cioè che l'unificazione di queste due mozioni potesse avvenire in sede di Commissione.
Il Presidente della Commissione si era dichiarato d'accordo per una riunione domani mattina oppure, vista l'urgenza della questione, anche oggi.
Il collega Scaravelli si è rifiutato e non ha acceduto a questa proposta di buonsenso e ha chiesto più volte che la mozione venisse messa in votazione.
La mozione è stata messa in votazione, lei ha ricordato il Regolamento, ed è stata bocciata.
La prego, pertanto, Presidente, di attenersi al voto dell'Aula e a maggior ragione, se é vero - come mi dicono - che queste due mozioni sono uguali, non capisco perché il consigliere Scaravelli insista per unificare due cose che sono già uguali, basti che voti la mozione presentata dalla Lega ed è risolto il problema dei contadini e della quota latte.
Probabilmente non è risolto il problema della primogenitura di Alleanza Nazionale, ma questo è un problema che il consigliere Scaravelli deve vedere solo con se stesso.
PRESIDENTE
Vorrei chiarire al collega Cacciari, prima di dare la parola al collega Scaravelli, che i fatti sono stati diversi nella parte finale.
Il collega Scaravelli non ha rifiutato la discussione immediata in Commissione; il collega Varisco che l'aveva richiesta, ad un certo momento ha ritirato la proposta non ravvisandone più la necessità.
Questo solo per ristabilire un minimo di verità su quanto è avvenuto.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Comencini.
Fabrizio COMENCINI (L.N.-L.V.)
Non voglio fare la storia di tutti i Consigli regionali, però è prassi consolidata in questo Consiglio che, quando si discute di un certo argomento, siano comunque accorpate tutte le mozioni pendenti su quell'argomento.
Detto questo, io propongo che il consigliere Morosin, primo firmatario della mozione testè discussa e il consigliere Scaravelli, primo firmatario della mozione precedente, eventualmente firmino una mozione comune, magari che riporti gli stessi articoli e che il documento finale sia poi posto in votazione, visto che la discussione è uguale, e quindi sospendiamo la discussione se andare in Commissione o meno.
Paolo SCARAVELLI (A.N.)
Sono perfettamente d'accordo e ringrazio la Presidente per aver ristabilito quei passaggi della discussione che, evidentemente, al collega Cacciari erano sfuggiti.
In realtà la mia richiesta era di discussione congiunta, avendo le due mozioni lo stesso oggetto, ma non essendo perfettamente identiche nelle conclusioni.
Quindi pensavo ad una discussione congiunta che potesse anche sfociare in due votazioni separate, a fronte però della proposta del consigliere Comencini.
Visto che anche l'ulteriore richiesta che compare nella mozione, e presentata per la Lega dal consigliere Morosin, risulta essere condivisibile dal Gruppo di Alleanza Nazionale, nulla in contrario all'effettiva fusione e ad un'unica votazione delle due mozioni.
PRESIDENTE
A me pare che il percorso più semplice in questo momento sia che il collega Scaravelli ritiri la mozione presentata e diventi cofirmatario della mozione presentata del collega Morosin.
Cofirmatario è la stessa cosa, all'esterno nessuno riuscirà a cogliere la distinzione; è d'accordo?
Il collega Scaravelli ritira la sua mozione e diventa cofirmatario della mozione presentata dal collega Morosin.
Il collega Morosin è d'accordo? I contenuti sono gli stessi.
Il collega Morosin è d'accordo. Abbiamo risolto la questione.
Procediamo con la discussione generale di questa mozione, la quale è sottoscritta anche, come cofirmatario, dal collega Scaravelli.
Siamo in discussione generale, quindi i Consiglieri hanno 10 minuti a disposizione e non possono intervenire più di una volta.
Ha chiesto di intervenire il collega Adami; ne ha facoltà.
Francesco ADAMI (P.P.I.)
L'adesione alla proposta di ritiro di una delle due mozioni introduce, a mio avviso, un momento di rasserenamento nella discussione.
Quindi si introduce l'elemento di pacatezza che consente di vedere le cose nel merito, più che sotto l'aspetto politico, forse eccessivamente caricato.
Io non ho capito la parossistica rincorsa a vedere approvato entro le ore 17.00 questo provvedimento, che peraltro approvo pienamente, tant'è che sulla mozione proposta dai Colleghi della Lega ho dato anche la mia formale adesione.
Quindi non c'è dubbio sulla condivisione di questo, però consentitemi di non poter condividere il caricamento di significati politici ed autonomistici - mi consenta, collega Morosin - che vogliamo dare in questa sede.
Mi soffermo di più sul merito.
La premessa fa una cronistoria puntuale di una vicenda che è drammatica per i produttori di latte, che è contraddittoria e quindi kafkiana, in un certo senso, rispetto ad una questione che dovrebbe essere condotta anche con il buonsenso, oltre che con la logica del rispetto delle norme comunitarie.
Io credo che nell'approvare questa mozione in tutte le sue parti, cioè in tutti e quattro i punti previsti dalla mozione n. 2 presentata - ma che diventa unica -, noi rendiamo un onorevole atto di giustizia ai produttori se approviamo il testo, che è sufficientemente esplicito, di tutti quanti gli aspetti, senza volerne farne a tutti i costi un eccesso di atto politico.
Quindi il mio voto è un voto positivo sul piano della sostanza della mozione, del merito.
Invito anche i Colleghi, quelli che per ora non l'hanno ancora fatto, a dare questo tipo di adesione rispetto ad un problema che è di fondamentale importanza per i produttori, ma anche per l'intera agricoltura dell'area veneta e veneta padana.
PRESIDENTE
La parola al collega Varisco; ne ha facoltà.
Ruddi VARISCO (P.D.S.)
Aderendo all'invito del consigliere Adami, io esplicito subito il nostro orientamento di voto, che è un orientamento polemico nei confronti del modo in cui certi temi vengono portati alla discussione di questo Consiglio regionale, soprattutto da parte dell'Assessore, mi consenta.. - proprio perché non parla è un problema, in vece sua attraverso la bocca della maggioranza -.
E per Assessore si intende non il gentilissimo e simpaticissimo uomo Sergio Berlato, ma la Giunta nel suo complesso, nella sua capacità amministrativa - la maggioranza è - non me vogliano sul piano umano e personale - i Consiglieri della Lega Nord e, in modo particolare, l'amico Morosin.
Perché io considero queste mozioni, quella della Lega e quella di Alleanza Nazionale, nient'altro che una premessa bizzosa al tema vero e proprio, cioè alla modalità con cui il tema va proposto.
A cosa serve che noi approviamo un ordine del giorno che dice: "Si vada a Roma e si difendano le quote latte dei veneti"? Non serve assolutamente a niente, perché tutto lascia prevedere che quando il Ministro riceverà a Roma l'Assessore regionale, non si aspetterà dall'Assessore regionale la proposta di tagliare a metà le quote dei veneti, ma si aspetterà dall'Assessore regionale la difesa delle quote venete.
Il problema è un altro: con quale strategia noi possiamo proporci la difesa delle quote venete? E' un ordine del giorno di tipo giornalistico, cioè si scrive sul giornale: "Il Veneto vuole difendere le sue quote, grande iniziativa della Lega Nord". Ma su come affrontare il problema nulla dice.
E` inutile che si arrabbi; nel suo ordine del giorno non c'è scritto assolutamente nulla su come affrontare il problema della quota latte.
E` la conferma di quello che dicevo prima io: l'opposizione non è mai proponente nell'ottica della Lega, nell'ottica del P.D.S. invece è proponente.
Noi non possiamo votare ordini del giorno che non servono a niente, se non a far fare bella figura a qualcuno.
Come il cavalierato: uno ha un problema, viene in Consiglio regionale e presenta una mozione, e il Consiglio regionale vota la mozione e subito il suo problema viene risolto.
Invece questo è un problema vero.
La mia ironia non vuol essere stimolo ad ironie ulteriori da parte del Consiglio, perché il problema è serio e va affrontato.
Cosa è successo in questi anni? E` successo che a livello europeo si stabilivano anche sul latte, come sugli altri prodotti, delle quote.
Il nostro sistema di Governo, di gestione - giustamente il consigliere Morosin diceva prima che non possiamo fare carico a questo Governo di avere creato questa situazione, si fa carico ai Governi precedenti; non abbiamo nessun problema a difendere i Governi precedenti -, ma il sistema complessivamente, non è soltanto il Governo, per quello che capisco io, ma il sistema nel suo complesso anche degli addetti ai lavori - non parlo di chi munge le mucche, santo e rispettabile lavoro - che ha prodotto una situazione per cui alla fine nel nostro Paese non venivano rispettate le quote latte.
Questo cosa ha determinato? Che l'Unione Europea, per la quale prima abbiamo votato un ordine del giorno dichiarandoci tutti europeisti convinti, dice: "Non rispettate le quote, pagate le multe".
Sono multe salatissime che corrispondono ad un terzo di manovrina, per cui l'Italia non soltanto non utilizza i fondi europei, ma addirittura paga le multe all'Europa.
Che questo Consiglio regionale dica che si difendono le quote ai veneti mi pare un'operazione inutile perché ribadisce l'ovvio, pesta l'acqua nel mortaio.
Questo Consiglio regionale, invece, dovrebbe andare più avanti; per questo proponevo prima che il dibattito fosse fatto in Commissione consiliare, perché solo nella sede della Commissione consiliare era possibile acquisire l'orientamento della Giunta, era possibile conoscere gli orientamenti del Governo e formulare una proposta che fosse efficace.
Anche perché, da quanto mi dicono, il problema non è semplice, non è neanche la soluzione contro il Ministero dell'agricoltura a favore delle Regioni perché la divisione attraversa - come può confermare lo stesso Assessore quando va a Roma - le stesse Regioni. Sono le Regioni che propongono un intervento, da parte del Governo, differenziato.
Questo ordine del giorno è una premessa bizzosa ai problemi veri ed in base a questo noi ci assumiamo ed auspichiamo che questo Consiglio regionale abbia la capacità, in un altro momento, di ragionare più serenamente.
Anche perché, colleghi Consiglieri, leggendo il bollettino del Cinsedo, leggo di un incontro avvenuto a Roma il 9 luglio tra il Ministro dell'agricoltura Pinto e le associazioni dei produttori del latte, le associazioni professionali.
Durante questo incontro il Ministro afferma che il pagamento del prelievo supplementare può avvenire solamente dopo la compensazione realizzata a livello nazionale; perché se il Veneto ha una quota superiore, questa può essere recuperata solo nella misura in cui, a livello nazionale, qualcuno che ha le quote finte si certifica che ha la quota finta e la sua quota viene acquisita a livello nazionale.
Successivamente, però, vi è un maggiore coinvolgimento delle Regioni nella gestione delle quote, con la compensazione della produzione su base regionale con la separazione tra territorio di montagna e di pianura per difendere i territori montani.
E` questa in effetti, da quello che ho capito, anche se non è scritta nella mozione presentata dal consigliere Morosin, è la posizione che lui sosteneva.
Per cui non abbiamo nessun problema, come si vede, a confermare su questa questione una astensione di merito.
PRESIDENTE
Grazie, collega Varisco.
Ha chiesto la parola il consigliere Mazzon; ne ha facoltà.
Vittoriano MAZZON (F.I.)
Mi pare che il tema sia stato dibattuto parecchie volte e che nel mese di aprile avessimo approvato una mozione che ricalca esattamente quanto oggi riproposto, forse un po' integrata, ma il succo è quello.
Contesto un fatto, che a livello romano non si debba prendere in considerazione un problema così delicato e così drammatico, perché da 8 anni il problema si trascina e non raggiungiamo una soluzione.
La voce del Veneto non viene ascoltata; questo è un fatto gravissimo perché i Ministri si sono susseguiti. Io chiederò poi all'Assessore una dettagliata situazione dei vari incontri che ha avuto a Roma perché avrei piacere di saperla.
Mi pare che l'Assessore a suo tempo si sia interessato, che abbia fatto parecchi viaggi a Roma, però non so quali sono gli sviluppi che a Roma si sono evoluti in questo periodo.
Questo documento, che io appoggio pienamente, uno l'ho anche firmato (quello presentato da A.N.), sia importante e da sostenere; ma non solo è importante, è necessario.
Domenica ho parlato con alcuni allevatori, i quali sono preoccupati perché non sanno cosa fare; sanno che questo settore, come altri settori, è in crisi, ma non sanno se a fine anno devono chiudere la stalla o devono tenerla aperta.
Quindi c'è anche questo dilemma che si porta avanti.
In più voi sapete che ci sono allevatori che hanno fatto delle polizze fideiussorie bancarie, dove se scatta il meccanismo dei 9 milioni di quintali, queste aziende vanno a rotoli.
Il problema è grossissimo, si parla di centinaia, ci sono aziende che hanno anche 100 milioni, prendo come esempio la mia zona.
Mi pare che il dato che vi do oggi sia un dato drammatico.
A questo punto bisogna pensare che nelle aziende agricole ci sono delle persone che hanno investito e che stanno pagando dei mutui che si sono meccanizzate, hanno investito qualche centinaio di milioni, stanno pagando i mutui - quindi abbiamo un duplice problema - e dobbiamo pensare a questi giovani che si sono accollati questi pesi notevoli.
Se questo aumento di latte si è avuto, non si è avuto in maniera spropositata, perché c'è stato un aumento dovuto anche alla situazione genetica e ad una specializzazione del mondo agricolo.
Per evitare che questi giovani abbandonino le aziende e che quindi si trovino senza un supporto manuale, è bene che tutti interveniamo, che tutti ci rendiamo responsabili perchè il problema esiste.
Non facciamo come il Giappone, per esempio, che si trova oggi in difficoltà enormi perchè gli addetti all'agricoltura sono l'1% e devono essere sostenuti in maniera notevole perché tutti vogliono scappare dall'agricoltura.
Non pensiamo di intervenire quando è troppo tardi.
Quello che è stato detto non è ancora sufficiente, perché secondo il mio punto di vista bisognerà interessare il Ministro a Roma o il Governo affinchè riapra le trattative a livello europeo.
C'è da pensare anche a chi non ha aumentato la produzione, visto il notevole aumento dei costi aziendali, e siano assegnate delle quote suppletive.
Questo è un problema che si riapre, oltre ai problemi che abbiamo affrontato con le due mozioni, ed io invito l'Assessore che a livello romano si faccia interprete di queste ulteriori richieste.
PRESIDENTE
Grazie, collega Mazzon.
Consigliere Buttura, prego.
Roberto BUTTURA (P.D.)
Per dichiarare il voto di astensione rispetto alla mozione e per dichiararmi completamente in sintonia con quanto dichiarato dal collega Varisco, con il quale, peraltro, molte volte mi trovo in disaccordo, ma che debbo dire ha centrato - in occasione della discussione di questa mozione - i problemi che sono stati evidenziati.
L'astensione, tra l'altro, ha anche caratteristiche di carattere politico di merito, e non solo di merito.
Credo, collega Morosin, che quando la classe media diventa radicale, ci siano problemi per tutti. Quando si vogliono a tutti i costi inserire elementi, mi pare anche con caratteristiche violente su cose su cui tutti sanno benissimo che lo svolgimento dei fatti è ben diverso, credo che allora non si salvi più nessuno.
E` meglio stendere, lo dico francamente, un velo pietoso su quello che è accaduto ed accade sulle quote latte.
E` meglio dire che le organizzazioni che prima votavano Democrazia Cristiana e assicuravano i voti alla Democrazia Cristiana adesso, mancando il riferimento di carattere istituzionale e politico nella Democrazia Cristiana, hanno deciso di cambiarlo e di chiedere l'appoggio di Alleanza Nazionale e della Lega. Su questo è meglio essere chiari.
Vi dico un'ulteriore cosa: chi pensa rispetto ad un problema come questo, che non solo divide le Regioni italiane, ma le Regioni d'Europa, divide anche le Regioni della stessa Francia, perché anche lì ci sono le Regioni del nord e del cosiddetto sud.
So una cosa sola: che voi siete una forza politica che dice di essere contro l'assistenzialismo e in questo caso siete una forza politica in contraddizione con quello che dice.
Non si preoccupi, collega Morosin, io seguo l'andamento di Maroni, quando seguo lui sono sicuro che, alla fine, parlerò anche a vanvera, ma qualche volta indovino.
Dico solo che voi state facendo qualche cosa che alla fine non fa gli interessi..
Non si preoccupi, non li conosco tanto in quanto li ha conosciuti il Governo Berlusconi che non ha risolto nulla e di cui voi facevate parte. Siamo d'accordo?
Per 8 mesi siete stati un Governo che non ha risolto questo problema. Dovevate risolverlo voi, dato che siete più bravi degli altri e siete così capaci. Avremo tanti difetti: non siamo mai stati democristiani. Non preoccupatevi, può darsi peggio.. ce ne sono stati tanti. Volete che faccia l'elenco dei leghisti che sono stati socialisti? Qualcuno anche fascista, a dire la verità, ma anche socialisti. Non c'è problema.
Tutti si sono levati la giacca e se ne sono messi un'altra, anche quelli di Venezia.
Vi dico solo che sbagliate tutto quando fate queste cose.
PRESIDENTE
La parola al consigliere De Togni, poi è chiusa la discussione generale.
Alberto DE TOGNI (F.I.)
Grazie, Presidente.
Come ultimo iscritto cerco di recuperare tempo e do anche la dichiarazione di voto del mio Gruppo.
La discussione è stata sicuramente molto interessante, però devo dire che non è una discussione nuova in questa Aula, perché già qualche mese fa ci siamo soffermati a lungo sul problema della zootecnia, sia parlando di carne che di latte.
Mi spiace che abbiamo perso parecchio tempo, probabilmente su questioni che potevano essere risolte - come poi sono state risolte - con un po' di buonsenso, unificando le due mozioni che di fatto hanno la stessa sostanza e lo stesso intento, oppure ritirandone una, come è stato deciso.
Il problema delle quote latte, come ricordava il collega Buttura, ha sicuramente radici ed origini lontane, con grossissime responsabilità da parte di tutti i soggetti interessati; nessuno lo deve negare e nessuno lo può nascondere.
Siamo purtroppo all'atto finale di un dramma, perché di dramma si tratta, per le aziende in crisi, ma non dobbiamo mai dimenticare chi e perché ha portato la situazione fino a questo punto.
Votare la mozione penso che sia il minimo. Sicuramente un po' di demagogia c'è, sicuramente c'è stata la corsa sulla primogenitura.
Credo che quello che conta, in realtà, sia la sostanza: stimolare ulteriormente il nostro Governo e il Ministero delle risorse agricole per la risoluzione di questo dramma.
Il voto è favorevole da parte mia e da parte del mio Gruppo. Grazie.
PRESIDENTE
E` chiusa la discussione generale.
La parola alla Giunta.
Ass.re Sergio BERLATO
Se è possibile stemperare un po' il clima: il tempo che abbiamo impiegato oggi non lo considero tempo perso, ma impiegato per affrontare questa spinosa questione; se non l'avessimo impiegato oggi, l'avremmo impiegato domani mattina.
Quindi, dire che abbiamo perso del tempo oggi non va bene, anzi, abbiamo dato la possibilità di trattare domani altri argomenti.
Era necessario affrontare oggi questo argomento, proprio alla luce dell'incontro che domani ci sarà a Roma alla presenza del Ministro.
Non c'è un problema di primogenitura per la presentazione di questa mozione, perché questo documento è stato scritto concordemente con tutte le associazioni di produttori e con tutte le organizzazioni professionali presenti.
E` il risultato di un incontro avvenuto a Venezia, dove si è parlato appunto delle problematiche inerenti a questa annosa questione delle quote latte.
Ecco perché questo documento è stato messo a disposizione della sensibilità delle varie forze politiche, ed ecco perché ci siamo trovati di fronte al fatto che in Consiglio sono state presentate due mozioni identiche, che non sono due mozioni identiche ma è la stessa mozione arrivata e presentata alle forze politiche, che hanno dimostrato maggiore o minore sensibilità a seconda dei casi. Questo fa parte anche del gioco politico.
Quindi è la stessa mozione che esce direttamente dai produttori e dalle organizzazioni che li rappresentano e che hanno chiesto alle forze politiche di rendersi portavoci delle loro istanze per supportare - questo è il segnale chiaro che è venuto - la forte azione politica da parte della Regione Veneto per difendere i nostri produttori veneti.
Quindi è un'azione che è stata attivata già da parte della Regione e della Giunta regionale.
Questo documento non serve altro che a rafforzare l'azione già iniziata da parte di questa Giunta regionale e a rafforzarla.
E` pur vero che in concreto in questo documento non si evidenziano gli strumenti per risolvere la questione, però è importante che si rafforzi politicamente con un atto politico, qual è questa mozione, che esce direttamente dai produttori della nostra Regione, per fare in modo che con più forza la Regione sostenga le loro ragioni sacrosante.
Come Regione e come Giunta regionale, abbiamo adottato già delle iniziative forti, condivise dalla Lega ed anche da altre forze dell'opposizione.
Abbiamo già attivato delle iniziative per difendere innanzitutto la produzione storica, perché è necessario capire l'importanza di difendere la produzione storica della nostra Regione a spada tratta, perché è un diritto dei nostri produttori, al di là delle posizioni che possono emergere nelle varie Regioni d'Italia.
Una volta garantita la produzione storica, occorre arrivare alla regionalizzazione, perché alla Regione Veneto non siano affidati solo i compiti ispettivi e debba fare solo il carabiniere per andare a controllare l'applicazione delle decisioni prese a Roma, ma fare in modo che ci sia la regionalizzazione della quota e permettere poi le compensazioni a livello regionale, per fare in modo che chi smette la produzione a livello regionale non veda la sua quota destinata in altre parti d'Italia, magari andare a rimpinguare delle assegnazioni fittizie.
Il problema grosso a livello nazionale è questo.
Bisogna riuscire a stanare il Governo nazionale per obbligarlo, finalmente, a pubblicare quali sono le produzioni reali nel nostro Paese.
A distanza di anni, anche dopo le formali richieste da parte della Giunta regionale, di questa Giunta regionale del Veneto, non è ancora dato sapere qual è la produzione reale di latte nel nostro Paese. Quindi si vanno ad alimentare i mercati delle vendite o dell'affitto di quote nel nostro Paese, cosa che ormai rasenta l'assurdo.
Quindi, arrivare a fare questo, permettere la compensazione regionale vuol dire tenere in Veneto la nostra produzione storica.
Noi abbiamo già assunto un'altra posizione forte a tutela dei nostri produttori, che è stata quella di opporci alla pubblicazione del bollettino intimato dall'AIMA.
Quindi, l'azione che andiamo adesso a sottolineare, io non vorrei fosse oggetto di corsa alla primogenitura, ma deve essere un documento che esce spontaneamente dai nostri produttori e che è stato sostenuto dal Consiglio regionale nella sua interezza per dare più forza alle richieste del Veneto in difesa dei produttori veneti.
Questo dovrebbe essere il senso di questa iniziativa politica per darci maggiore forza, per garantire l'economia della nostra Regione nel contesto, ovviamente, dell'economia nazionale.
PRESIDENTE
Grazie, assessore Berlato.
Se non ci sono interventi per dichiarazioni di voto, pongo in votazione la mozione.
Favorevoli? Contrari? Astenuti?
Il Consiglio approva.
"MOZIONE PRESENTATA DAI CONSIGLIERI BUTTURA E RESLER RELATIVA A "PRIVATIZZAZIONE AZIENDE EX EFIM ALUMIX DI PORTO MARGHERA"."
(Mozione n. 30)
La parola al collega Buttura.
Roberto BUTTURA (P.D.)
E` superata, Presidente.
"MOZIONE PRESENTATA DAI CONSIGLIERI MAZZON, CASARIN, MILANI, QUALARSA, BERTASO, BELLOTTI, DE TOGNI, PICCOLO, LEONE E MARANGON RELATIVA A "REVISIONE DELLE COMUNITA` MONTANE"."
(Mozione n. 31)
La parola al consigliere Mazzon per l'illustrazione.
Vittoriano MAZZON (F.I.)
"Il Consiglio regionale del Veneto, premesso che:
Andiamo per ordine, perché ci sono tantissimi Consiglieri che chiedono la parola.
Alberto DE TOGNI (F.I.)
Grazie, signor Presidente.
Mi scuso, ma stamattina non ero presente.
Mi hanno informato che sono state iscritte all'o.d.g. tre mozioni, due sul latte presentate dal collega Scaravelli ed altri, una dai Colleghi della Lega e un'altra sugli allevamenti bovini ed importazione di carni, presentata dal consigliere Mazzon.
Mi hanno riferito che avete deciso di fare un passaggio in Commissione: credo sia opportuno farlo domani mattina, prima del Consiglio e poi discuterne domani in Aula, a meno che non siamo tutti d'accordo di sospendere un attimo. Io sono a disposizione.
Domani mattina? Benissimo. Grazie.
PRESIDENTE
Va bene.
La parola al collega Roccon.
Franco ROCCON (L.N.-L.V.)
Già nello scorso Consiglio avevo chiesto la discussione della mozione n. 70 del 18 marzo 1996 sulle tariffe Inail, se siete d'accordo di discuterla adesso..
PRESIDENTE
E` vero che il collega Roccon da più Consigli, per essere sinceri, mi chiede ogni volta se è possibile discutere questa mozione, che è iscritta regolarmente da moltissimo tempo ma che non è mai stata votata in priorità.
Se siete d'accordo, pongo in votazione la discussione immediata della mozione n. 70.
Favorevoli? Contrari? Astenuti?
Il Consiglio approva.
Ha chiesto la parola il consigliere Mazzon.
Vittoriano MAZZON (F.I.)
Chiedo l'iscrizione all'ordine del giorno di una "Proposta di riparto dei finanziamenti per il disinquinamento della Laguna di Venezia".
PRESIDENTE
C'è la richiesta di iscrizione all'ordine del giorno di un provvedimento approvato in Commissione. Lo iscriviamo, poi nella riunione dei Capigruppo di questa sera decideremo quando e come discuterlo.
Favorevoli? Contrari? Astenuti?
Il Consiglio approva.
La parola al collega Gabanizza.
Giorgio GABANIZZA (P.D.S.)
Chiedo la discussione immediata della mozione presentata: "L'Italia ratifichi la convenzione delle Alpi. La Regione contribuisca ad attuare i suoi obiettivi".
Il problema ha una certa urgenza, in quanto tutte le Nazioni hanno già ratificato il provvedimento, manca solo il nostro Paese.
PRESIDENTE
Per "paese" cosa intende?
Giorgio GABANIZZA (P.D.S.)
L'Italia. Però ci sono funzioni specifiche e particolari da parte delle Regioni, compresa la nostra alpina, che può intervenire acquisendo una serie di fondi, di iniziative.
PRESIDENTE
Grazie, collega Gabanizza.
La parola al consigliere Beggiato.
Ettore BEGGIATO (L.N.-L.V.)
Io sollecito la discussione di questa mozione prima del 15 settembre, in quanto poi gli accadimenti potrebbero precipitare, allora è bene che si discuta prima.
PRESIDENTE
Grazie al collega Beggiato che ha parlato a favore.
Pongo in votazione l'iscrizione immediata della mozione.
Favorevoli? Contrari? Astenuti?
Il Consiglio approva.
Ha chiesto la parola il consigliere Scaravelli.
Paolo SCARAVELLI (A.N.)
Non sono affatto d'accordo di discutere domani la mozione sulle quote latte presentata dal sottoscritto e dal Presidente Marangon.
Nel mio intervento precedente avevo espresso la necessità di affrontare con urgenza l'argomento, mi ero reso disponibile a discuterlo prima in Commissione, però se questo poteva avvenire nella giornata odierna.
Mi sembra di capire che non ci sia l'intenzione di farlo nella giornata odierna, quindi chiedo che sia votata la discussione della mozione presentata sull'argomento delle quote latte.
PRESIDENTE
Il collega Scaravelli chiede che venga messa ai voti la discussione immediata della mozione, peraltro già iscritta all'ordine del giorno, relativa a: "Sospensione dell'attività di controllo e vigilanza sul regime delle quote latte in attesa della definizione del contenzioso in essere e della riformulazione della normativa di comparto".
Chi intende intervenire?
Ass.re Sergio BERLATO
Intervengo in qualità di Consigliere regionale, a favore.
Per quanto riguarda la richiesta motivata del Capogruppo Scaravelli e del Presidente Marangon - che attualmente non è in Aula, ma che ha presentato la mozione sul problema quote latte, mozione poi affiancata da un'altra mozione presentata dalla Lega Nord - è giustificata la richiesta di discussione immediata, perché domani c'è a Roma una riunione del Comitato permanente di tutti gli Assessori regionali d'Italia e il Ministro all'agricoltura e sarà trattato con urgenza anche questo problema.
Sarebbe importante far conoscere domani, anche se informalmente, la posizione della Regione Veneto a tutela dei produttori di latte della nostra Regione, che sono seriamente minacciati da alcune iniziative che il Governo romano sta attuando e che andranno a danneggiare - se portate a compimento - in maniera drastica i nostri produttori.
Ritengo che l'urgenza sia pienamente giustificata.
PRESIDENTE
Grazie, assessore Berlato.
C'è qualcuno che vuole intervenire contro? Collega Boato.
Michele BOATO (VERDI)
Non a favore, che non vuole dire contro, ma per chiedere che sia comunque preceduta dalla riunione della Quarta Commissione, così come era stato richiesto; che quindi si ribadisca che si mette all'ordine del giorno, però previa riunione della Quarta Commissione.
PRESIDENTE
Quando si mette in moto una procedura, facciamo fatica a fermarci, per quanta buona volontà ci sia.
Abbiamo una richiesta di discussione immediata; su questo il nostro Regolamento prevede che possa parlare un Consigliere a favore ed uno contro.
Il collega Scaravelli aveva detto questa mattina che andava bene, prima di sottoporla al voto dell'Aula, la verifica della Quarta Commissione.
Il Presidente della Quarta Commissione ha proposto di incontrarci domani mattina; allora la Quarta Commissione si riunisca, tenendo conto che devo firmare l'autorizzazione perché questo avvenga e tenendo conto che io, solitamente, vi prego di evitare di mettere il Consiglio di fronte a queste situazioni.
Presentatemi la richiesta di convocazione straordinaria della Commissione durante i lavori del Consiglio e la firmo, però evitate di creare queste situazioni.
Sto soltanto tentando di spiegarvi come stanno le cose, una volta che si mettono in piedi le procedure si fa fatica ad interromperle. Mi trovo di fronte a questa situazione: il Presidente della Quarta Commissione mi ha chiesto di riunire la Quarta Commissione ed io glielo concedo.
Ruddi VARISCO (P.D.S.)
No, ha detto un'altra cosa. Ha detto che l'hanno avvisato che ci sarebbe la volontà di convocare la Quarta Commissione.
Siccome non ho chiesto io la convocazione della Quarta Commissione, volevo intervenire per dire che secondo me il Presidente dovrebbe mettere in votazione la discussione immediata; questo Consiglio è bene che si abitui a diventare grande. Avendo letto le mozioni presentate penso sia assolutamente inutile convocare la Quarta Commissione.
PRESIDENTE
Lei ritira la richiesta?
Ruddi VARISCO (P.D.S.)
Queste mozioni al Governo sono completamente inutili, sono demagogiche e giornalistiche, servono per fare il pezzo sul giornale, per cui possiamo, anche senza dibattito, votare in Aula.
PRESIDENTE
Allora il collega Varisco ritira la sua richiesta di discuterla in Commissione.
Siccome era una richiesta del collega Varisco, a cui il consigliere Scaravelli aveva aderito, a questo punto se il richiedente ritira la richiesta, il motivo non esiste più.
Pongo in votazione la discussione immediata della mozione.
Favorevoli? Contrari? Astenuti?
Il Consiglio non approva.
La discussione non può avvenire in quanto doveva essere approvata all'unanimità; rimane iscritta in coda all'ordine del giorno.
L'ordine di iscrizione a parlare è questo: il consigliere Costanzo e poi i consiglieri Buttura, Campion e Pirrami.
Prego, consigliere Costanzo.
Carlo COSTANZO (F.I.)
Chiedo l'iscrizione d'urgenza della mozione relativa al trasporto ferroviario ad alta velocità, il titolo è "Uno stralcio della relativa tratta Padova-Mestre dal progetto di quadruplicamento".
Se l'Assemblea è d'accordo, chiedo anche di poterla discutere immediatamente.
PRESIDENTE
Il collega Costanzo presenta una mozione a firma dei consiglieri Costanzo, Sprocati, Armano, Campion, Chisso, Prior, Mario Rossi, Roccon, Boato e De Boni, dal titolo:
"Trasporto ferroviario ad alta velocità (TAV). Rapido avvio a stralcio del progetto di quadruplicamento della tratta Padova - Mestre (VE)".
Pongo in votazione l'iscrizione d'urgenza di questa mozione.
Favorevoli? Contrari? Astenuti?
Il Consiglio approva.
La parola al collega Buttura.
Roberto BUTTURA (P.D.)
Presidente, io non presento nessuna mozione.
Sono scandalizzato da come sta procedendo, la Giunta vedo che è in tutt'altre faccende affaccendata; ci sono gli assessori Bozzolin e Berlato che la rappresentano più che degnamente, però manca l'Assessore di riferimento, che è Cesare Campa, al quale domando di organizzare un corso di formazione per come deve procedere il Consiglio regionale.
Io ho presentato una risoluzione che riguarda i bambini del Ruanda, in cui non c'entrano né le quote latte - su cui, secondo me, alla fine sarebbe meglio stendere un pietoso velo da parte di tutti - né altro.
Ho atteso dal 25 di ottobre fino adesso che venisse discussa, non si sa più neanche dove siano questi bambini, ma credo che le regole debbano essere rispettate da tutti.
Se il meccanismo è quello di fare la rincorsa, allora la facciamo tutti; se tutti pensano che il giochetto è quello, pensando magari che ci sia qualche giornalista che segue qualcuno su questi meccanismi perché dice: "Roberto Buttura ha domandato alla Presidente del Consiglio regionale di essere iscritto d'urgenza", non si sa a cosa, però di essere iscritto, se qualcuno pensa che questo sia il meccanismo, è meglio che se lo scordi.
Questo è un Consiglio regionale che deve essere completamente rettificato dal punto di vista del comportamento.
Non è possibile continuare così. Ognuno fa quello che vuole, non esiste a volte la materia del contendere e a volte non si riesce - anche se non c'è - ad organizzarla.
Credo che sia una cosa sbagliata.
Presidente, io mi appello naturalmente al Presidente perché è la massima espressione di questo Consiglio: credo sia giusto che nella Conferenza dei Capigruppo di questa sera si faccia un appello a tutti i Gruppi affinchè organizzino al meglio i lavori dei propri Colleghi, altrimenti non ne veniamo più fuori.
Entrare in competizione su queste cose penso sia la cosa peggiore. Grazie.
PRESIDENTE
Grazie, collega Buttura.
Ovviamente non c'è bisogno di sottolineare il fatto che la sua riflessione è di carattere politico.
Per quanto riguarda me, posso soltanto tentare di far rispettare al meglio il Regolamento che abbiamo; tento di farlo.
Il Regolamento prevede quello che sta avvenendo in questo momento. Quindi soltanto all'intelligenza politica e alla buona volontà di ognuno di noi e dei Gruppi spetta realizzarsi in maniera diversa.
La parola al collega Campion.
Elder CAMPION (P.D.S.)
Non sono in disaccordo con quanto diceva il collega Buttura, chiederò comunque la discussione con carattere d'urgenza di una mozione, che è peraltro urgente sotto l'aspetto oggettivo.
Tra poco andiamo in ferie, ci ritroviamo a metà settembre, la scadenza dell'ipotesi del Parco Nazionale del Delta del Po è al 31 dicembre; fare una legge con tutte le modalità e con tutti i percorsi implica dei tempi lunghi, quindi è necessario che oggi questo Consiglio discuta questa mozione con carattere d'urgenza.
Chiedo che la mozione n. 90, a firma Armano, Campion, Buttura e Miotto che ha per titolo: "Maturi i tempi per il Parco regionale del Delta" sia discussa con carattere d'urgenza.
PRESIDENTE
Il collega Campion chiede di discutere con urgenza, e quindi di portare in priorità rispetto all'elenco che abbiamo perché già iscritta, la mozione depositata il 26 giugno 1996, presentata dai colleghi Armano, Campion, Buttura e Miotto relativa a: "Maturi i tempi per il Parco regionale del Delta", iscritta all'ordine del giorno del Consiglio di oggi.
Pongo in votazione l'inversione dell'ordine del giorno.
Ci vuole la maggioranza dei presenti.
Favorevoli? Contrari? Astenuti?
Il Consiglio non approva.
Rimane in coda. La parola alla collega Pirrami.
Letizia PIRRAMI (A.N.)
Chiedo l'iscrizione d'urgenza di una mozione che è stata il frutto di una riflessione della Quinta Commissione e che riguarda il "Riconoscimento della condizione di persone svantaggiate ai fini dell'inserimento in cooperative sociali".
In sintesi, riguarda le persone svantaggiate, quali ex tossicodipendenti, ex detenuti o condannati con sentenze passate in giudicato, che si trovano a vivere, di fatto, uno svantaggio sociale e lavorativo, che potrebbero trovare nella cooperazione sociale un utile inserimento sociale.
Quindi la richiesta di questa mozione è che la Giunta regionale si impegni, nelle sedi competenti, affinchè tali categorie siano inserite nella legge 381 del '91 che identifica, restringendo l'ambito, le persone socialmente svantaggiate.
PRESIDENTE
Pongo in votazione l'iscrizione d'urgenza della mozione.
Favorevoli? Contrari? Astenuti?
Il Consiglio approva.
La parola al collega Morosin.
Alessio MOROSIN (L.N.-L.V.)
Visto che la mozione presentata dal Gruppo di Alleanza Nazionale riguardante la questione delle quote latte è stata oggetto di una valutazione da parte di questa Assemblea non unitamente alla mozione che avevamo presentato noi della Lega; visto che i Colleghi del P.D.S. hanno qualificato la nostra iniziativa come un'iniziativa meramente giornalistica, quelli del Patto dei Democratici vetero e neo socialisti ugualmente, dicendo che bisogna stendere un velo pietoso sulla questione delle quote latte, mentre milioni di allevatori nel Veneto stanno disperatamente guardando a Roma; visto che è una questione giornalistica, io chiedo - proprio perché gli allevatori siano adeguatamente informati - che sia fatta una votazione anche sulla nostra mozione per la discussione immediata, così la gente saprà, visto che è solo giornalistico, che è stata bocciata anche la seconda mozione.
Chiediamo che sia posta ai voti la discussione immediata di questa mozione.
PRESIDENTE
Il collega Morosin questa mattina aveva chiesto l'iscrizione d'urgenza immediata della mozione relativa a: "Sospensione dell'attività di controllo e vigilanza sul regime delle quote latte presentata dai consiglieri Morosin, Roccon, Gobbo, Beggiato, Comencini, Foggiato, Munaretto, Poirè e Adami", ora chiede che venga discussa immediatamente.
E` necessaria l'unanimità.
Ha chiesto di intervenire il collega Varisco.
Ruddi VARISCO (P.D.S.)
Quando io ho detto che la mozione presentata da Lega e A.N. era una mozione giornalistica, non volevo andare contro e non voglio andare contro i legittimi interessi degli allevatori veneti.
Quella mozione, proprio perché giornalistica, non fa i conti con la situazione e dunque con le reali esigenze degli allevatori veneti.
Detto questo, che è opinabile, noi abbiamo votato prima a favore e continueremo a votare a favore anche adesso.
PRESIDENTE
Se non ci sono altri interventi, pongo in votazione la richiesta del collega Morosin di discussione immediata.
Favorevoli? Contrari? Astenuti?
Il Consiglio approva.
MOZIONE PRESENTATA DAI CONSIGLIERI PICCOLO, MILANI, DE BONI, GALANTE, ROCCON, GABANIZZA E UBOLDI RELATIVA A "TARIFFE INAIL- SETTORE OCCHIALERIA".
(Mozione n. 70)
La parola al collega Roccon per l'illustrazione.
Franco ROCCON (L.N.-L.V.)
"Il Consiglio regionale del Veneto,
preso atto delle richieste formulate in apposite audizioni della Terza Commissione consiliare dalle organizzazioni imprenditoriali della Provincia di Belluno relativamente al problema dei premi INAIL corrisposti dalle aziende del settore occhialeria, e all'esigenza di opportune revisioni in grado di adeguare gli oneri assicurativi all'effettiva incidenza di rischio;
esaminata la documentazione statistica sui tassi INAIL relativa ad un campione di più di cento aziende sufficientemente rappresentativo dell'andamento infortunistico nel triennio 1991/1993 nelle diverse classi di tasso medio di tariffa applicato dall'INAIL elaborata congiuntamente dalle associazioni imprenditoriali della Provincia di Belluno;
accertato il basso tasso effettivo di infortuni rispetto a quello stimato dall'INAIL per le diverse tipologie di lavorazione per la conseguente applicazione dei premi assicurativi;
Ritenute meritevoli di attenzione le risultanze statistiche così come illustrate, e le richieste unanimemente presentate dalle categorie produttive del settore in ordine ad una diversa regolamentazione dei premi INAIL che ottenga l'omogeneizzazione dei parametri attraverso l'applicazione dell'attuale tasso del tredici per mille - voce 6.550 strumenti ottici - non solo alle aziende che dichiarano il ciclo produttivo completo dell'occhiale, ma anche a quelle che, in regime di fornitura e committenza, ne effettuano solo una lavorazione parziale indipendentemente dalla tipologia della lavorazione stessa;
visto il decreto del Ministro del lavoro 18 giugno 1988 in materia di tariffa dei premi per l'assicurazione contro gli infortuni sul lavoro e in particolare l'articolo 7 che disciplina la procedura di revisione delle tariffe in casi di accertato scostamento tra rischio infortunistico inerente una determinata voce di tariffa e il relativo tasso medio tabellare; esprime il proprio sostegno alle richieste di revisione avanzate dalle associazioni di categoria della Provincia Belluno; impegna la Giunta regionale ad assumere ogni opportuna iniziativa presso le competenti sedi dell'INAIL e del Ministero del lavoro, affinchè si attivino le previste procedure amministrative in grado di accogliere, anche con modifiche alle vigenti tariffe dei premi INAIL, la richiesta di unificazione sulla voce unica 6.550 strumenti ottici a tariffa tredici per mille di tutte le diverse lavorazioni parziali dell'occhiale oggi diversificate nella tariffa".
Questa mozione nasce dall'esigenza di una differenziazione dei premi INAIL da chi produce l'occhiale completamente, il prodotto finito e chi produce le parti parziali di un occhiale.
I premi INAIL vanno da un 37 per mille per le piccole aziende ad un 13 per mille per le grosse aziende.
Con questa mozione volevamo chiedere - e qui ringrazio i Colleghi della Terza Commissione che si sono adoperati e hanno fatto anche una visita nel bellunese per vedere il problema in loco - l'unificazione di questi premi INAIL, al di là che l'assessore Bolla abbia già comunicato al mondo intero l'approvazione di questa mozione ancora due mesi fa, quindi è stato lungimirante sulla questione.
Ma al di là di questo, mi pare che ci sia la necessità che questa Giunta, così lungimirante all'inizio, sia lungimirante anche dopo la votazione di questa mozione ed intervenga direttamente sul Governo nazionale perché equipari i premi INAIL alla voce 6550 al tasso del 13 per mille.
C'è la necessità, e questo si ripercuote chiaramente sulla produzione, di un costo aggiuntivo di 250-300.000 lire per dipendente annuo per ogni azienda.
Credo che questo sia un segnale positivo che questa Giunta e questo Consiglio danno alle attività produttive. Grazie.
PRESIDENTE
Grazie, collega Roccon.
Ci sono interventi?
Se nessuno interviene, pongo in votazione la mozione così come è stata illustrata.
Favorevoli? Contrari? Astenuti?
Il Consiglio approva.
PRESIDENTE
Ha chiesto di intervenire il consigliere Costanzo.
Carlo COSTANZO (F.I.)
Avevo chiesto, poi non so se sia stata votata o meno, che potesse essere immediatamente discussa la mozione che ho presentato.
PRESIDENTE
Prima discutiamo questa sulle quote latte, dopo la metteremo in votazione.
MOZIONE PRESENTATA DAI CONSIGLIERI MOROSIN, SCARAVELLI, ROCCON, GOBBO, BEGGIATO, COMENCINI, FOGGIATO, MUNARETTO, POIRE`, ADAMI, MARANGON E MAZZON RELATIVA A "SOSPENSIONE DELL'ATTIVITA' DI CONTROLLO E VIGILANZA SUL REGIME DELLE QUOTE LATTE".
(Mozione n. 95)
La parola al consigliere Morosin per l'illustrazione.
Alessio MOROSIN (L.N.-L.V.)
Grazie, Presidente.
Brevemente, signor Presidente, anche per non intralciare i lavori, come qualche Consigliere ha detto, ma per dare sfogo a quella che è una esigenza di urgenza nella trattazione di questo problema, che per la nostra Regione è gravissimo e per il quale il Governo romano, in questi giorni, sta assumendo una iniziativa che, se si realizzerà, sarà certamente scatenante per i produttori di latte nella nostra Regione e porterà anche a conseguenze, credo, di ordine pubblico.
Forse chi ha detto che bisogna stendere un velo pietoso non ha la minima conoscenza della gravità del problema che oggi viene portato all'attenzione di questo Consiglio e che, voglio sottolineare, è di importanza vitale per migliaia di persone.
Non voglio tediare i Colleghi, voglio soltanto informare succintamente, perché questo è un tema che confonde anche i tecnici più preparati, su alcuni dati essenziali che sono stati correttamente riportati nelle premesse, esattamente identiche nella mozione presentata dall'altro Gruppo, ma che comunque non sono stati illustrati al dettaglio.
Nel Nord Italia la produzione di latte nel 1990-1991 era pari a 88 milioni di quintali.
La quota assegnata dallo Stato centralista che ha completamente abbandonato il campo in sede europea, allorchè si è trattato di addivenire ad un approfondimento, ad una discussione del tema, è stata di una assegnazione di quote al Nord Italia di 75 milioni di quintali.
La produzione oggi effettiva, non cartacea, non documentale, quella che esce ogni giorno dalle stalle dei nostri allevamenti nel Nord Italia è di 84 milioni di quintali.
I numeri dicono, è elementare, che abbiamo 9 milioni di quintali che sono prodotti da qualche anno e che almeno dal 1995-1996 non hanno "la legalità" da parte dello Stato, o meglio, l'hanno avuta perché tutto quello che è stato fatto fino ad oggi è stato prodotto e commercializzato nel rispetto delle leggi.
Ed oggi un Governo insensato o incapace, o misconoscente dei fatti, o comunque sordo nei confronti delle esigenze di un'area del Paese, che fortemente vengono riportati quotidianamente a Roma, vuol dirci che quei 9 milioni di produzione effettiva, non cartacea, come c'è un'altra parte del Paese - e vi illuminerò dopo - dovrebbero subire una sanzione per essere stati prodotti e per essere stati commercializzati nel rispetto delle leggi.
Questa è la follia delle Istituzioni che non hanno nessuna cellula di collegamento con la realtà produttiva del Paese.
Se volete la rivoluzione della Padania, stavolta l'avrete, Istituzioni romane, degli allevatori e dei produttori.
Questi ormai si sentono non in un terzo stato, si sentono contro uno stato, anzi, uno stato contro, che è qualcosa di diverso.
Siamo alla follia! Se passa quello che sta cercando di far passare il Governo romano in questi giorni, avremo sulle strade non degli urlatori, non le mucche, avremo altri elementi che, esasperati probabilmente, interesseranno l'autorità di polizia e i Carabinieri.
Contestualmente che cosa accade, signori Consiglieri? Qui chiederei grande attenzione perché il problema è grave, per questo motivo abbiamo chiesto la discussione immediata.
Nel '90-'91 la produzione è stata di 22 milioni di quintali.
La quota assegnata oggi al sud è 22 milioni di quintali, la stessa. La quota prodotta, quella che esce ogni giorno dagli allevamenti è di 16 milioni di quintali.
I numeri dicono che abbiamo 6 milioni di quintali di latte sulla carta, mentre il Nord ha 9 milioni già immessi nel mercato e già commercializzati che non può utilizzare.
Io credo che non sia opportuno alcun ulteriore commento, ma chi conosce questi fatti non dice che è un fatto giornalistico. Dovrebbe vergognarsi chi dice queste cose! Evidentemente non conosce i numeri!
Se invece parliamo perché c'è la necessità di dare supporto ad una linea politica centrale che il Governo romano deve portare avanti, perché deve portare avanti, perché fino ad oggi altri responsabili, non lo neghiamo, su questo siamo d'accordo..
Se mi dicono che ci sono altri responsabili di queste malefatte governative centraliste, siamo d'accordo.
E` da anni che si sta facendo politica con le quote latte, ma si sta ormai mortificando, si sta ormai portando al fallimento una realtà produttiva che nella nostra Regione è di fondamentale valore ed importanza.
Oggi cosa dice il Governo del buon Prodi?
Dice semplicemente che la regimentazione a livello regionale della materia non riesce più ad averla perché non controllano più, perché i produttori si sono autodifesi con l'autocertificazione, con altre forme legali, ricorrendo all'autorità amministrativa, al T.A.R., ricorrendo alla Corte Costituzionale e, guarda caso, sempre ottenendo soddisfazione, nella legalità sono riusciti ad imporre una linea che gli consentisse di produrre ancora quei 9 milioni che non hanno ottenuto.
Oggi il Governo dice: "Mi arrangio io, provvedo io a creare la compensazione delle quote, ma non a livello regionale, sennò "ci fregate", ma a livello centrale".
Bella risposta, così ci compensi i 6 milioni che hai sulla carta al sud con i 9 che abbiamo già commercializzato al nord e poi con qualche piccolo compenso hai trovato la soluzione.
Dovrebbe dirlo ai produttori questa cosa!
Il paradosso vuole che alla nostra Regione dovrebbero rimanere anche i controlli.
Si dovrebbe dire: "Bella faccia tosta. Tu fai il trabocchetto e poi lasci alla Regione, a questa Regione l'onere di controllare".
Diciamoli tutti, e qua siamo perfettamente d'accordo con l'Assessore, vi tenete anche i controlli.
La mozione è questa: noi sospendiamo tutti i controlli, così l'AIMA, quell'AIMA che ha dato dei documenti falsi all'Unione Europea, allorchè in sede di Commissione si è discusso delle quote latte, ne risponderà delle conseguenze quando si accorgeranno che da quei documenti falsi è arrivata la folle realtà di oggi, perché questo è il punto.
Mi preme soltanto richiamare due punti finali della mozione, dove si dice: "In base all'articolo 8 della legge 468 del '92 alla Regione sono attribuite le funzioni di vigilanza e di controllo sull'applicazione del regime delle quote latte, senza che sia consentito alla medesima una reale possibilità di gestione del regime delle quote latte".
Se la Regione deve mantenere il controllo in ordine alla produzione, in ordine alla produzione reale, deve anche avere evidentemente il diritto di effettuare la compensazione a livello regionale, non subire quella che il Ministro vuole portare a livello romano.
L'altro punto è che l'intervento nella concreta gestione delle quote, la regionalizzazione, deve ritenersi imprescindibile e irrinunziabile ai fini anche di un corretto svolgimento dell'attività programmatoria, costituzionalmente attribuita alla Regione.
Mi sarà consentito senz'altro dal Presidente e dai Consiglieri ricordare a questa Assemblea che nel 1993 questo benedetto Ministero, che oggi si arroga le competenze di prevaricare norme di competenza costituzionale, che attribuiscono alla Regione, su proposta di Vanni, specifica, esclusiva competenza per l'agricoltura: articolo 117 della Costituzione.
Oggi si rinnega questo!
Quando il 70% degli italiani, esattamente il 69%, ha detto che non deve esistere un Ministero dell'Agricoltura perché questa è materia esclusivamente di competenza regionale, nonostante ciò sono riusciti a ricreare un Ministero con un nome diverso, con maggiori competenze, con un maggiore organico ed oggi, addirittura, con una prevaricazione che è intollerabile.
Qui siamo alla violazione delle norme costituzionali e alla violazione dei principi generali dell'ordinamento da parte del Governo Prodi, che con il suo Ministro sta assumendo un'iniziativa che è contro il buonsenso, contro i numeri, che dimostra la perpetuazione delle vecchie regole che fino ad oggi hanno ispirato coloro i quali erano chiamati a gestire la politica agricola in Italia.
Qui ci hanno abbandonato rispetto all'Unione Europea ed oggi continuano con i soliti meccanismi di piccolo intervento, di gioco delle carte, quote vere e quote false.
La gestione della materia quote latte deve essere rimessa completamente, compensazioni e controlli, alle Regioni, Roma la smetta di interferire su questa punto.
La nostra mozione, quindi, invita la Giunta regionale a fare quattro cose: la prima, ad impegnarsi a sospendere per il periodo '95-'96; a compiere attività di vigilanza e controllo relativa all'attuazione del regime delle quote latte, proprio per la ragione che dicevo poc'anzi, che attiene anche alla compensazione che non è più a livello regionale.
In secondo luogo - a noi pare un punto qualificante - a difendere e confermare, questo è il punto principale, le delibere di compensazione già legittimamente fatte dai produttori veneti.
Teniamo presente che questo provvedimento, che il Governo romano vuole assumere, avrebbe effetto retroattivo, verrebbe ad intaccare la produzione del latte, questi 9 milioni di latte già commercializzati relativamente agli anni '95-'96, cioè un prodotto già venduto, già consumato; quindi verrebbero puniti per aver fatto qualcosa nella legalità.
Questo è l'inconcepibile! Far passare un provvedimento del genere vuol dire giustificare qualsiasi reazione, anche di ordine pubblico da parte dei produttori.
Io non mi sentirei di condannare chi assume scelte di condotta inconsulte, gravi, se passa un provvedimento del genere.
Qui bisogna dare ascolto, dare risposta, bloccare immediatamente questo provvedimento che è follia politica; e poi riaffermare il diritto dei produttori veneti alla loro quota storica, cioè il diritto di mantenere quella produzione di cui prima davo i numeri: sostanzialmente di produrre gli 88 milioni di quintali di latte che producevano nel 1991-1992, perché se non si raggiungerà questo obiettivo, io credo che sarà molto difficile contenere questa categoria, perché sarebbe una punizione che non accetterebbero mai.
Io credo che i numeri siano di per sé idonei a chiarire qual è la gravità del problema.
Non voglio andare oltre per non tediare su quota A, quota B e quota C.
C'è una produzione reale che si vuole cancellare non solo domani, ma addirittura con effetto retroattivo, penalizzando chi ha legittimamente commercializzato un prodotto negli anni '95 e '96.
Se questo Consiglio non vota all'unanimità, io credo veramente che sarebbe una sconfitta per tutti.
Non è una questione di parte, noi siamo pronti a togliere l'intestazione a questa mozione, non è una mozione della Lega, è una mozione di tutti i Consiglieri sensibili che conoscono il problema - voglio sottolineare questo -, perché purtroppo qui, a volte, siamo chiamati a votare senza conoscere i problemi.
Ripeto i numeri se qualcuno non li ha capiti: abbiamo 9 milioni di quintali di latte allo sbando, non solo per il futuro, ma anche per gli anni '95-'96.
Chi è sensibile e conosce i problemi di questi allevatori non può che dare la piena disponibilità e la piena approvazione a questa mozione affinchè, essendo una sola mozione, il Governo regionale si impegni con il Ministro, domani stesso, per portare una voce autorevole, una voce istituzionale, una voce forte a Roma di quella che è la realtà del Veneto. Grazie.
PRESIDENTE
Grazie, collega Morosin.
Ha chiesto la parola il collega Boato.
Michele BOATO (VERDI)
Solo per confermare l'accordo pieno su questa mozione, in particolare a partire dall'economia della montagna, che viene distrutta da questo tipo di intervento sulle quote latte.
L'economia delle piccole stalle, delle due mucche, le economie familiari vengono distrutte da un intervento del genere.
Ribadisco che la proposta non è eversiva, ma è una proposta che è coerente con i referendum vinti due anni fa.
Il Ministero dell'agricoltura doveva essere sciolto, è competenza delle Regioni la questione agricola e zootecnica, il latte e la quota latte è di competenza della Regione Veneto e Regione Lombardia, Regione Calabria ecc..
Quindi è assolutamente fuori legge lo Stato italiano in questo momento, il Governo, il Ministero, sono loro in questo momento assolutamente fuorilegge; ma oltre che fuorilegge, in questo momento sono dei killer dell'economia più povera e più importante anche per l'ambiente; perché mantenere l'agricoltura in collina e in montagna è fondamentale anche per la difesa del nostro territorio.
Quindi c'è il pieno appoggio sulle proposte, anche su quelle che sembrano più estremiste, come il punto 1, che invece sono coerenti con il fatto che oggi lo Stato su questo terreno è fuorilegge.
PRESIDENTE
Grazie, collega Boato.
La parola al consigliere Scaravelli, ne ha facoltà.
Paolo SCARAVELLI (A.N.)
La mozione che stiamo discutendo, presentata dalla Lega, è nei suoi contenuti perfettamente identica a quella presentata dal sottoscritto per il Gruppo di Alleanza Nazionale a differenza soltanto, se vogliamo, di un punto nella conclusione, dove vi è, da parte della Lega, l'ulteriore richiesta di impegno al mantenimento delle quote storiche del latte, ma per il resto è assolutamente uguale.
Quindi io chiedo, per un'ovvia ragione di economia dei lavori, che queste due mozioni vengano trattate insieme.
La mozione del Collega della Lega ha avuto la fortuna di non incappare nel voto contrario da parte di un esponente di Rifondazione Comunista e di poter essere trattata immediatamente e non relegata in fondo alla lista, invece, come la nostra mozione.
Avendo lo stesso oggetto, chiedo che vengano trattate unitariamente.
Per quanto riguarda l'illustrazione della mozione da noi presentata, devo dire che mi trovo totalmente d'accordo con quanto già ribadito dal collega Morosin della Lega: si tratta di una situazione assolutamente insostenibile, di un vero e proprio esproprio che si sta conducendo nel Veneto ai danni della nostra agricoltura e, quindi, non posso che sottoscrivere e rifarmi totalmente a quanto già enunciato dal collega Morosin.
PRESIDENTE
Grazie, collega Scaravelli.
In realtà il Collega propone una cosa che io mi sento, onestamente, di proporre all'Aula, poi qui ci sono sempre incertezze sul fatto se va votato o meno, però è vero che la mozione presentata dal collega Scaravelli è praticamente identica a quella presentata dalla Lega e quindi, discutendo in questo momento la mozione della Lega ed avendo comunque iscritto all'ordine del giorno, anche se in coda a tutti i punti che abbiamo in discussione, una mozione che è identica, io mi sento di proporre l'unificazione e di non doverla più discutere venerdì sera o a settembre, alla ripresa dei lavori.
Non lo so se è previsto un voto, io propongo all'Aula di assorbire..
In questo momento non si tratta più di discussione, qui sto interpretando, perché non è che ci sia una norma del nostro Regolamento che dice esattamente come ci si deve comportare in questi casi.
Mentre prima era assolutamente corretta la procedura che abbiamo usato, nel senso che l'abbiamo iscritta e poi abbiamo chiesto se era possibile trattarla subito - ma se non c'era l'unanimità non si poteva fare - in questo momento di fatto noi stiamo discutendo la stessa mozione; questo viene riconosciuto sia dal primo firmatario di questa mozione, sia dal primo firmatario dell'altra.
Per cui io propongo l'unificazione, la fusione.
Per questo credo che sia sufficiente la maggioranza.
Qui stiamo discutendo di un fatto che, peraltro, si è verificato in molte altre occasioni, quindi è un'interpretazione che io mi sento di dare e che è anche mio potere dare, sentita la Segreteria generale.
Ha chiesto di intervenire il collega Cacciari.
Paolo CACCIARI (R.C.)
Presidente, nel corso del dibattito aveva proposto la cosa più di buonsenso che si potesse sentire in questa Aula, cioè che l'unificazione di queste due mozioni potesse avvenire in sede di Commissione.
Il Presidente della Commissione si era dichiarato d'accordo per una riunione domani mattina oppure, vista l'urgenza della questione, anche oggi.
Il collega Scaravelli si è rifiutato e non ha acceduto a questa proposta di buonsenso e ha chiesto più volte che la mozione venisse messa in votazione.
La mozione è stata messa in votazione, lei ha ricordato il Regolamento, ed è stata bocciata.
La prego, pertanto, Presidente, di attenersi al voto dell'Aula e a maggior ragione, se é vero - come mi dicono - che queste due mozioni sono uguali, non capisco perché il consigliere Scaravelli insista per unificare due cose che sono già uguali, basti che voti la mozione presentata dalla Lega ed è risolto il problema dei contadini e della quota latte.
Probabilmente non è risolto il problema della primogenitura di Alleanza Nazionale, ma questo è un problema che il consigliere Scaravelli deve vedere solo con se stesso.
PRESIDENTE
Vorrei chiarire al collega Cacciari, prima di dare la parola al collega Scaravelli, che i fatti sono stati diversi nella parte finale.
Il collega Scaravelli non ha rifiutato la discussione immediata in Commissione; il collega Varisco che l'aveva richiesta, ad un certo momento ha ritirato la proposta non ravvisandone più la necessità.
Questo solo per ristabilire un minimo di verità su quanto è avvenuto.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Comencini.
Fabrizio COMENCINI (L.N.-L.V.)
Non voglio fare la storia di tutti i Consigli regionali, però è prassi consolidata in questo Consiglio che, quando si discute di un certo argomento, siano comunque accorpate tutte le mozioni pendenti su quell'argomento.
Detto questo, io propongo che il consigliere Morosin, primo firmatario della mozione testè discussa e il consigliere Scaravelli, primo firmatario della mozione precedente, eventualmente firmino una mozione comune, magari che riporti gli stessi articoli e che il documento finale sia poi posto in votazione, visto che la discussione è uguale, e quindi sospendiamo la discussione se andare in Commissione o meno.
Paolo SCARAVELLI (A.N.)
Sono perfettamente d'accordo e ringrazio la Presidente per aver ristabilito quei passaggi della discussione che, evidentemente, al collega Cacciari erano sfuggiti.
In realtà la mia richiesta era di discussione congiunta, avendo le due mozioni lo stesso oggetto, ma non essendo perfettamente identiche nelle conclusioni.
Quindi pensavo ad una discussione congiunta che potesse anche sfociare in due votazioni separate, a fronte però della proposta del consigliere Comencini.
Visto che anche l'ulteriore richiesta che compare nella mozione, e presentata per la Lega dal consigliere Morosin, risulta essere condivisibile dal Gruppo di Alleanza Nazionale, nulla in contrario all'effettiva fusione e ad un'unica votazione delle due mozioni.
PRESIDENTE
A me pare che il percorso più semplice in questo momento sia che il collega Scaravelli ritiri la mozione presentata e diventi cofirmatario della mozione presentata del collega Morosin.
Cofirmatario è la stessa cosa, all'esterno nessuno riuscirà a cogliere la distinzione; è d'accordo?
Il collega Scaravelli ritira la sua mozione e diventa cofirmatario della mozione presentata dal collega Morosin.
Il collega Morosin è d'accordo? I contenuti sono gli stessi.
Il collega Morosin è d'accordo. Abbiamo risolto la questione.
Procediamo con la discussione generale di questa mozione, la quale è sottoscritta anche, come cofirmatario, dal collega Scaravelli.
Siamo in discussione generale, quindi i Consiglieri hanno 10 minuti a disposizione e non possono intervenire più di una volta.
Ha chiesto di intervenire il collega Adami; ne ha facoltà.
Francesco ADAMI (P.P.I.)
L'adesione alla proposta di ritiro di una delle due mozioni introduce, a mio avviso, un momento di rasserenamento nella discussione.
Quindi si introduce l'elemento di pacatezza che consente di vedere le cose nel merito, più che sotto l'aspetto politico, forse eccessivamente caricato.
Io non ho capito la parossistica rincorsa a vedere approvato entro le ore 17.00 questo provvedimento, che peraltro approvo pienamente, tant'è che sulla mozione proposta dai Colleghi della Lega ho dato anche la mia formale adesione.
Quindi non c'è dubbio sulla condivisione di questo, però consentitemi di non poter condividere il caricamento di significati politici ed autonomistici - mi consenta, collega Morosin - che vogliamo dare in questa sede.
Mi soffermo di più sul merito.
La premessa fa una cronistoria puntuale di una vicenda che è drammatica per i produttori di latte, che è contraddittoria e quindi kafkiana, in un certo senso, rispetto ad una questione che dovrebbe essere condotta anche con il buonsenso, oltre che con la logica del rispetto delle norme comunitarie.
Io credo che nell'approvare questa mozione in tutte le sue parti, cioè in tutti e quattro i punti previsti dalla mozione n. 2 presentata - ma che diventa unica -, noi rendiamo un onorevole atto di giustizia ai produttori se approviamo il testo, che è sufficientemente esplicito, di tutti quanti gli aspetti, senza volerne farne a tutti i costi un eccesso di atto politico.
Quindi il mio voto è un voto positivo sul piano della sostanza della mozione, del merito.
Invito anche i Colleghi, quelli che per ora non l'hanno ancora fatto, a dare questo tipo di adesione rispetto ad un problema che è di fondamentale importanza per i produttori, ma anche per l'intera agricoltura dell'area veneta e veneta padana.
PRESIDENTE
La parola al collega Varisco; ne ha facoltà.
Ruddi VARISCO (P.D.S.)
Aderendo all'invito del consigliere Adami, io esplicito subito il nostro orientamento di voto, che è un orientamento polemico nei confronti del modo in cui certi temi vengono portati alla discussione di questo Consiglio regionale, soprattutto da parte dell'Assessore, mi consenta.. - proprio perché non parla è un problema, in vece sua attraverso la bocca della maggioranza -.
E per Assessore si intende non il gentilissimo e simpaticissimo uomo Sergio Berlato, ma la Giunta nel suo complesso, nella sua capacità amministrativa - la maggioranza è - non me vogliano sul piano umano e personale - i Consiglieri della Lega Nord e, in modo particolare, l'amico Morosin.
Perché io considero queste mozioni, quella della Lega e quella di Alleanza Nazionale, nient'altro che una premessa bizzosa al tema vero e proprio, cioè alla modalità con cui il tema va proposto.
A cosa serve che noi approviamo un ordine del giorno che dice: "Si vada a Roma e si difendano le quote latte dei veneti"? Non serve assolutamente a niente, perché tutto lascia prevedere che quando il Ministro riceverà a Roma l'Assessore regionale, non si aspetterà dall'Assessore regionale la proposta di tagliare a metà le quote dei veneti, ma si aspetterà dall'Assessore regionale la difesa delle quote venete.
Il problema è un altro: con quale strategia noi possiamo proporci la difesa delle quote venete? E' un ordine del giorno di tipo giornalistico, cioè si scrive sul giornale: "Il Veneto vuole difendere le sue quote, grande iniziativa della Lega Nord". Ma su come affrontare il problema nulla dice.
E` inutile che si arrabbi; nel suo ordine del giorno non c'è scritto assolutamente nulla su come affrontare il problema della quota latte.
E` la conferma di quello che dicevo prima io: l'opposizione non è mai proponente nell'ottica della Lega, nell'ottica del P.D.S. invece è proponente.
Noi non possiamo votare ordini del giorno che non servono a niente, se non a far fare bella figura a qualcuno.
Come il cavalierato: uno ha un problema, viene in Consiglio regionale e presenta una mozione, e il Consiglio regionale vota la mozione e subito il suo problema viene risolto.
Invece questo è un problema vero.
La mia ironia non vuol essere stimolo ad ironie ulteriori da parte del Consiglio, perché il problema è serio e va affrontato.
Cosa è successo in questi anni? E` successo che a livello europeo si stabilivano anche sul latte, come sugli altri prodotti, delle quote.
Il nostro sistema di Governo, di gestione - giustamente il consigliere Morosin diceva prima che non possiamo fare carico a questo Governo di avere creato questa situazione, si fa carico ai Governi precedenti; non abbiamo nessun problema a difendere i Governi precedenti -, ma il sistema complessivamente, non è soltanto il Governo, per quello che capisco io, ma il sistema nel suo complesso anche degli addetti ai lavori - non parlo di chi munge le mucche, santo e rispettabile lavoro - che ha prodotto una situazione per cui alla fine nel nostro Paese non venivano rispettate le quote latte.
Questo cosa ha determinato? Che l'Unione Europea, per la quale prima abbiamo votato un ordine del giorno dichiarandoci tutti europeisti convinti, dice: "Non rispettate le quote, pagate le multe".
Sono multe salatissime che corrispondono ad un terzo di manovrina, per cui l'Italia non soltanto non utilizza i fondi europei, ma addirittura paga le multe all'Europa.
Che questo Consiglio regionale dica che si difendono le quote ai veneti mi pare un'operazione inutile perché ribadisce l'ovvio, pesta l'acqua nel mortaio.
Questo Consiglio regionale, invece, dovrebbe andare più avanti; per questo proponevo prima che il dibattito fosse fatto in Commissione consiliare, perché solo nella sede della Commissione consiliare era possibile acquisire l'orientamento della Giunta, era possibile conoscere gli orientamenti del Governo e formulare una proposta che fosse efficace.
Anche perché, da quanto mi dicono, il problema non è semplice, non è neanche la soluzione contro il Ministero dell'agricoltura a favore delle Regioni perché la divisione attraversa - come può confermare lo stesso Assessore quando va a Roma - le stesse Regioni. Sono le Regioni che propongono un intervento, da parte del Governo, differenziato.
Questo ordine del giorno è una premessa bizzosa ai problemi veri ed in base a questo noi ci assumiamo ed auspichiamo che questo Consiglio regionale abbia la capacità, in un altro momento, di ragionare più serenamente.
Anche perché, colleghi Consiglieri, leggendo il bollettino del Cinsedo, leggo di un incontro avvenuto a Roma il 9 luglio tra il Ministro dell'agricoltura Pinto e le associazioni dei produttori del latte, le associazioni professionali.
Durante questo incontro il Ministro afferma che il pagamento del prelievo supplementare può avvenire solamente dopo la compensazione realizzata a livello nazionale; perché se il Veneto ha una quota superiore, questa può essere recuperata solo nella misura in cui, a livello nazionale, qualcuno che ha le quote finte si certifica che ha la quota finta e la sua quota viene acquisita a livello nazionale.
Successivamente, però, vi è un maggiore coinvolgimento delle Regioni nella gestione delle quote, con la compensazione della produzione su base regionale con la separazione tra territorio di montagna e di pianura per difendere i territori montani.
E` questa in effetti, da quello che ho capito, anche se non è scritta nella mozione presentata dal consigliere Morosin, è la posizione che lui sosteneva.
Per cui non abbiamo nessun problema, come si vede, a confermare su questa questione una astensione di merito.
PRESIDENTE
Grazie, collega Varisco.
Ha chiesto la parola il consigliere Mazzon; ne ha facoltà.
Vittoriano MAZZON (F.I.)
Mi pare che il tema sia stato dibattuto parecchie volte e che nel mese di aprile avessimo approvato una mozione che ricalca esattamente quanto oggi riproposto, forse un po' integrata, ma il succo è quello.
Contesto un fatto, che a livello romano non si debba prendere in considerazione un problema così delicato e così drammatico, perché da 8 anni il problema si trascina e non raggiungiamo una soluzione.
La voce del Veneto non viene ascoltata; questo è un fatto gravissimo perché i Ministri si sono susseguiti. Io chiederò poi all'Assessore una dettagliata situazione dei vari incontri che ha avuto a Roma perché avrei piacere di saperla.
Mi pare che l'Assessore a suo tempo si sia interessato, che abbia fatto parecchi viaggi a Roma, però non so quali sono gli sviluppi che a Roma si sono evoluti in questo periodo.
Questo documento, che io appoggio pienamente, uno l'ho anche firmato (quello presentato da A.N.), sia importante e da sostenere; ma non solo è importante, è necessario.
Domenica ho parlato con alcuni allevatori, i quali sono preoccupati perché non sanno cosa fare; sanno che questo settore, come altri settori, è in crisi, ma non sanno se a fine anno devono chiudere la stalla o devono tenerla aperta.
Quindi c'è anche questo dilemma che si porta avanti.
In più voi sapete che ci sono allevatori che hanno fatto delle polizze fideiussorie bancarie, dove se scatta il meccanismo dei 9 milioni di quintali, queste aziende vanno a rotoli.
Il problema è grossissimo, si parla di centinaia, ci sono aziende che hanno anche 100 milioni, prendo come esempio la mia zona.
Mi pare che il dato che vi do oggi sia un dato drammatico.
A questo punto bisogna pensare che nelle aziende agricole ci sono delle persone che hanno investito e che stanno pagando dei mutui che si sono meccanizzate, hanno investito qualche centinaio di milioni, stanno pagando i mutui - quindi abbiamo un duplice problema - e dobbiamo pensare a questi giovani che si sono accollati questi pesi notevoli.
Se questo aumento di latte si è avuto, non si è avuto in maniera spropositata, perché c'è stato un aumento dovuto anche alla situazione genetica e ad una specializzazione del mondo agricolo.
Per evitare che questi giovani abbandonino le aziende e che quindi si trovino senza un supporto manuale, è bene che tutti interveniamo, che tutti ci rendiamo responsabili perchè il problema esiste.
Non facciamo come il Giappone, per esempio, che si trova oggi in difficoltà enormi perchè gli addetti all'agricoltura sono l'1% e devono essere sostenuti in maniera notevole perché tutti vogliono scappare dall'agricoltura.
Non pensiamo di intervenire quando è troppo tardi.
Quello che è stato detto non è ancora sufficiente, perché secondo il mio punto di vista bisognerà interessare il Ministro a Roma o il Governo affinchè riapra le trattative a livello europeo.
C'è da pensare anche a chi non ha aumentato la produzione, visto il notevole aumento dei costi aziendali, e siano assegnate delle quote suppletive.
Questo è un problema che si riapre, oltre ai problemi che abbiamo affrontato con le due mozioni, ed io invito l'Assessore che a livello romano si faccia interprete di queste ulteriori richieste.
PRESIDENTE
Grazie, collega Mazzon.
Consigliere Buttura, prego.
Roberto BUTTURA (P.D.)
Per dichiarare il voto di astensione rispetto alla mozione e per dichiararmi completamente in sintonia con quanto dichiarato dal collega Varisco, con il quale, peraltro, molte volte mi trovo in disaccordo, ma che debbo dire ha centrato - in occasione della discussione di questa mozione - i problemi che sono stati evidenziati.
L'astensione, tra l'altro, ha anche caratteristiche di carattere politico di merito, e non solo di merito.
Credo, collega Morosin, che quando la classe media diventa radicale, ci siano problemi per tutti. Quando si vogliono a tutti i costi inserire elementi, mi pare anche con caratteristiche violente su cose su cui tutti sanno benissimo che lo svolgimento dei fatti è ben diverso, credo che allora non si salvi più nessuno.
E` meglio stendere, lo dico francamente, un velo pietoso su quello che è accaduto ed accade sulle quote latte.
E` meglio dire che le organizzazioni che prima votavano Democrazia Cristiana e assicuravano i voti alla Democrazia Cristiana adesso, mancando il riferimento di carattere istituzionale e politico nella Democrazia Cristiana, hanno deciso di cambiarlo e di chiedere l'appoggio di Alleanza Nazionale e della Lega. Su questo è meglio essere chiari.
Vi dico un'ulteriore cosa: chi pensa rispetto ad un problema come questo, che non solo divide le Regioni italiane, ma le Regioni d'Europa, divide anche le Regioni della stessa Francia, perché anche lì ci sono le Regioni del nord e del cosiddetto sud.
So una cosa sola: che voi siete una forza politica che dice di essere contro l'assistenzialismo e in questo caso siete una forza politica in contraddizione con quello che dice.
Non si preoccupi, collega Morosin, io seguo l'andamento di Maroni, quando seguo lui sono sicuro che, alla fine, parlerò anche a vanvera, ma qualche volta indovino.
Dico solo che voi state facendo qualche cosa che alla fine non fa gli interessi..
Non si preoccupi, non li conosco tanto in quanto li ha conosciuti il Governo Berlusconi che non ha risolto nulla e di cui voi facevate parte. Siamo d'accordo?
Per 8 mesi siete stati un Governo che non ha risolto questo problema. Dovevate risolverlo voi, dato che siete più bravi degli altri e siete così capaci. Avremo tanti difetti: non siamo mai stati democristiani. Non preoccupatevi, può darsi peggio.. ce ne sono stati tanti. Volete che faccia l'elenco dei leghisti che sono stati socialisti? Qualcuno anche fascista, a dire la verità, ma anche socialisti. Non c'è problema.
Tutti si sono levati la giacca e se ne sono messi un'altra, anche quelli di Venezia.
Vi dico solo che sbagliate tutto quando fate queste cose.
PRESIDENTE
La parola al consigliere De Togni, poi è chiusa la discussione generale.
Alberto DE TOGNI (F.I.)
Grazie, Presidente.
Come ultimo iscritto cerco di recuperare tempo e do anche la dichiarazione di voto del mio Gruppo.
La discussione è stata sicuramente molto interessante, però devo dire che non è una discussione nuova in questa Aula, perché già qualche mese fa ci siamo soffermati a lungo sul problema della zootecnia, sia parlando di carne che di latte.
Mi spiace che abbiamo perso parecchio tempo, probabilmente su questioni che potevano essere risolte - come poi sono state risolte - con un po' di buonsenso, unificando le due mozioni che di fatto hanno la stessa sostanza e lo stesso intento, oppure ritirandone una, come è stato deciso.
Il problema delle quote latte, come ricordava il collega Buttura, ha sicuramente radici ed origini lontane, con grossissime responsabilità da parte di tutti i soggetti interessati; nessuno lo deve negare e nessuno lo può nascondere.
Siamo purtroppo all'atto finale di un dramma, perché di dramma si tratta, per le aziende in crisi, ma non dobbiamo mai dimenticare chi e perché ha portato la situazione fino a questo punto.
Votare la mozione penso che sia il minimo. Sicuramente un po' di demagogia c'è, sicuramente c'è stata la corsa sulla primogenitura.
Credo che quello che conta, in realtà, sia la sostanza: stimolare ulteriormente il nostro Governo e il Ministero delle risorse agricole per la risoluzione di questo dramma.
Il voto è favorevole da parte mia e da parte del mio Gruppo. Grazie.
PRESIDENTE
E` chiusa la discussione generale.
La parola alla Giunta.
Ass.re Sergio BERLATO
Se è possibile stemperare un po' il clima: il tempo che abbiamo impiegato oggi non lo considero tempo perso, ma impiegato per affrontare questa spinosa questione; se non l'avessimo impiegato oggi, l'avremmo impiegato domani mattina.
Quindi, dire che abbiamo perso del tempo oggi non va bene, anzi, abbiamo dato la possibilità di trattare domani altri argomenti.
Era necessario affrontare oggi questo argomento, proprio alla luce dell'incontro che domani ci sarà a Roma alla presenza del Ministro.
Non c'è un problema di primogenitura per la presentazione di questa mozione, perché questo documento è stato scritto concordemente con tutte le associazioni di produttori e con tutte le organizzazioni professionali presenti.
E` il risultato di un incontro avvenuto a Venezia, dove si è parlato appunto delle problematiche inerenti a questa annosa questione delle quote latte.
Ecco perché questo documento è stato messo a disposizione della sensibilità delle varie forze politiche, ed ecco perché ci siamo trovati di fronte al fatto che in Consiglio sono state presentate due mozioni identiche, che non sono due mozioni identiche ma è la stessa mozione arrivata e presentata alle forze politiche, che hanno dimostrato maggiore o minore sensibilità a seconda dei casi. Questo fa parte anche del gioco politico.
Quindi è la stessa mozione che esce direttamente dai produttori e dalle organizzazioni che li rappresentano e che hanno chiesto alle forze politiche di rendersi portavoci delle loro istanze per supportare - questo è il segnale chiaro che è venuto - la forte azione politica da parte della Regione Veneto per difendere i nostri produttori veneti.
Quindi è un'azione che è stata attivata già da parte della Regione e della Giunta regionale.
Questo documento non serve altro che a rafforzare l'azione già iniziata da parte di questa Giunta regionale e a rafforzarla.
E` pur vero che in concreto in questo documento non si evidenziano gli strumenti per risolvere la questione, però è importante che si rafforzi politicamente con un atto politico, qual è questa mozione, che esce direttamente dai produttori della nostra Regione, per fare in modo che con più forza la Regione sostenga le loro ragioni sacrosante.
Come Regione e come Giunta regionale, abbiamo adottato già delle iniziative forti, condivise dalla Lega ed anche da altre forze dell'opposizione.
Abbiamo già attivato delle iniziative per difendere innanzitutto la produzione storica, perché è necessario capire l'importanza di difendere la produzione storica della nostra Regione a spada tratta, perché è un diritto dei nostri produttori, al di là delle posizioni che possono emergere nelle varie Regioni d'Italia.
Una volta garantita la produzione storica, occorre arrivare alla regionalizzazione, perché alla Regione Veneto non siano affidati solo i compiti ispettivi e debba fare solo il carabiniere per andare a controllare l'applicazione delle decisioni prese a Roma, ma fare in modo che ci sia la regionalizzazione della quota e permettere poi le compensazioni a livello regionale, per fare in modo che chi smette la produzione a livello regionale non veda la sua quota destinata in altre parti d'Italia, magari andare a rimpinguare delle assegnazioni fittizie.
Il problema grosso a livello nazionale è questo.
Bisogna riuscire a stanare il Governo nazionale per obbligarlo, finalmente, a pubblicare quali sono le produzioni reali nel nostro Paese.
A distanza di anni, anche dopo le formali richieste da parte della Giunta regionale, di questa Giunta regionale del Veneto, non è ancora dato sapere qual è la produzione reale di latte nel nostro Paese. Quindi si vanno ad alimentare i mercati delle vendite o dell'affitto di quote nel nostro Paese, cosa che ormai rasenta l'assurdo.
Quindi, arrivare a fare questo, permettere la compensazione regionale vuol dire tenere in Veneto la nostra produzione storica.
Noi abbiamo già assunto un'altra posizione forte a tutela dei nostri produttori, che è stata quella di opporci alla pubblicazione del bollettino intimato dall'AIMA.
Quindi, l'azione che andiamo adesso a sottolineare, io non vorrei fosse oggetto di corsa alla primogenitura, ma deve essere un documento che esce spontaneamente dai nostri produttori e che è stato sostenuto dal Consiglio regionale nella sua interezza per dare più forza alle richieste del Veneto in difesa dei produttori veneti.
Questo dovrebbe essere il senso di questa iniziativa politica per darci maggiore forza, per garantire l'economia della nostra Regione nel contesto, ovviamente, dell'economia nazionale.
PRESIDENTE
Grazie, assessore Berlato.
Se non ci sono interventi per dichiarazioni di voto, pongo in votazione la mozione.
Favorevoli? Contrari? Astenuti?
Il Consiglio approva.
"MOZIONE PRESENTATA DAI CONSIGLIERI BUTTURA E RESLER RELATIVA A "PRIVATIZZAZIONE AZIENDE EX EFIM ALUMIX DI PORTO MARGHERA"."
(Mozione n. 30)
La parola al collega Buttura.
Roberto BUTTURA (P.D.)
E` superata, Presidente.
"MOZIONE PRESENTATA DAI CONSIGLIERI MAZZON, CASARIN, MILANI, QUALARSA, BERTASO, BELLOTTI, DE TOGNI, PICCOLO, LEONE E MARANGON RELATIVA A "REVISIONE DELLE COMUNITA` MONTANE"."
(Mozione n. 31)
La parola al consigliere Mazzon per l'illustrazione.
Vittoriano MAZZON (F.I.)
"Il Consiglio regionale del Veneto, premesso che:
- la legge 3 dicembre 1971, n.1102 "Nuove norme per lo sviluppo della montagna" al fine di concorrere alla eliminazione degli squilibri di natura sociale ed economica tra le zone montane e il resto del territorio nazionale, dotare i territori montani delle infrastrutture e dei servizi civili idonei a consentire migliori condizioni sociali e sostenere, attraverso idonei piani zonali di sviluppo, le iniziative di natura economica necessarie alla valorizzazione delle risorse, ha istituito le Comunità montane definendone anche, attraverso i loro Statuti, la necessaria operatività;
- la
legge regionale 27 marzo 1973, n. 10 "Ripartizione in zone omogenee del territorio montano della Regione per la costituzione delle Comunità montane "ha istituito le Comunità montane e la successiva
legge regionale 27 marzo 1973, n. 11 ha dettato norme per il loro funzionamento;
- la legge 8 giugno 1990, n. 142 "Ordinamento delle autonomie locali", nell'ambito di un riordino delle funzioni degli Enti locali ha previsto, tra l'altro, il riordino delle Comunità montane;
- la legge regionale 3 luglio 1992, numero 19 "Norme sull'istituzione e il funzionamento delle Comunità montane", ha ridefinito la loro delimitazione e il loro ruolo, anche in applicazione della succitata legge n. 142/1990;
considerato che:
considerato che:
- solo a tutt'oggi 9 Comunità montane su 19 hanno presentato i piani pluriennali di sviluppo economico, strumenti di programmazione finalizzati essenzialmente alla individuazione degli obiettivi di sviluppo e dei conseguenti interventi;
- tale scelta presuppone la non volontà di tali Enti di programmare i finanziamenti e quindi di avere dei vincoli interni;
- molto spesso nei programmi annuali già presentati e finanziati manca qualsiasi programmazione per cui gli effetti sul territorio, data la frammentarietà degli interventi, sono praticamente nulli;
sottolineato che:
sottolineato che:
- il ruolo di tali Enti, in questi anni, è andato progressivamente esaurendosi, data anche la concorrenza degli Enti comunali;
- in ogni caso, anche secondo i dettami della legge n. 142/1990, andrebbe rafforzato il ruolo di questi ultimi, anche attraverso la formazione di aggregazione; per questi motivi impegna la Giunta regionale a farsi interprete presso il Governo italiano affinchè proceda ad una revisione della legge 1102 del '71 e della 142 del '90, nel senso di assegnare alle Regioni, nell'ottica recente del federalismo e del rafforzamento delle Autonomie regionali la facoltà di attivare o meno le Comunità montane, eventualmente trasferendo all'Unione dei Comuni le loro competenze, nello spirito dell'articolo 26, della citata legge n. 142 del '90".
Il problema esiste nelle Comunità montane perché noi, presentatori di questa mozione, abbiamo notato che non tutto fila per il verso più giusto.
Per esempio, alla data del novembre '95, su 19 Comunità montane soltanto 9 avevano presentato i Piani pluriennali di sviluppo economico.
Credo che questo piano sia lo strumento fondamentale perché si possa fare la programmazione finalizzata ad alcuni obiettivi, specialmente a livello di Comunità montana, perché non tutte danno quei risultati che la comunità si aspetta.
Quindi la nostra richiesta è di assegnare alle Regioni, nell'ottica anche del federalismo e del rafforzamento delle Autonomie locali, la facoltà di attivare o meno queste Comunità montane, eventualmente trasferendo all'Unione dei Comuni le loro competenze nello spirito della legge.
PRESIDENTE
Se non ci sono interventi, pongo in votazione la mozione.
Favorevoli? Contrari? Astenuti?
Il Consiglio approva.
"MOZIONE PRESENTATA DAI CONSIGLIERI GOBBO, ROSSI IVO, CACCIARI, DE POLI, BUTTURA, MARANGON, VANNI, SCARAVELLI, BERTASO E ZIGIOTTO, RELATIVA A "TELEFONO AZZURRO NON DEVE CHIUDERE"."
(Mozione n. 39)
E' già superata, per cui i Colleghi la ritirano. Si è risolta positivamente.
"MOZIONE PRESENTATA DAL CONSIGLIERE MIOTTO RELATIVA A "ECCESSO DI ZELO DEL PRESIDENTE DELLA GIUNTA REGIONALE NELLA NOMINA DEI COMPONENTI DELLA COMMISSIONE PER I SERVIZI ALL'INFANZIA".
(Mozione n. 51)
La parola alla collega Miotto per l'illustrazione.
Margherita MIOTTO (P.P.I.)
Il problema esiste nelle Comunità montane perché noi, presentatori di questa mozione, abbiamo notato che non tutto fila per il verso più giusto.
Per esempio, alla data del novembre '95, su 19 Comunità montane soltanto 9 avevano presentato i Piani pluriennali di sviluppo economico.
Credo che questo piano sia lo strumento fondamentale perché si possa fare la programmazione finalizzata ad alcuni obiettivi, specialmente a livello di Comunità montana, perché non tutte danno quei risultati che la comunità si aspetta.
Quindi la nostra richiesta è di assegnare alle Regioni, nell'ottica anche del federalismo e del rafforzamento delle Autonomie locali, la facoltà di attivare o meno queste Comunità montane, eventualmente trasferendo all'Unione dei Comuni le loro competenze nello spirito della legge.
PRESIDENTE
Se non ci sono interventi, pongo in votazione la mozione.
Favorevoli? Contrari? Astenuti?
Il Consiglio approva.
"MOZIONE PRESENTATA DAI CONSIGLIERI GOBBO, ROSSI IVO, CACCIARI, DE POLI, BUTTURA, MARANGON, VANNI, SCARAVELLI, BERTASO E ZIGIOTTO, RELATIVA A "TELEFONO AZZURRO NON DEVE CHIUDERE"."
(Mozione n. 39)
E' già superata, per cui i Colleghi la ritirano. Si è risolta positivamente.
"MOZIONE PRESENTATA DAL CONSIGLIERE MIOTTO RELATIVA A "ECCESSO DI ZELO DEL PRESIDENTE DELLA GIUNTA REGIONALE NELLA NOMINA DEI COMPONENTI DELLA COMMISSIONE PER I SERVIZI ALL'INFANZIA".
(Mozione n. 51)
La parola alla collega Miotto per l'illustrazione.
Margherita MIOTTO (P.P.I.)
"Il Consiglio regionale del Veneto
visto l'avviso pubblico per la nomina di n. 3 esperti nella Commissione regionale di coordinamento per i servizi all'infanzia pubblicato sul BUR n. 103 del 17 novembre 1995 che prevede la presentazione da parte degli interessati di copia autenticata del diploma di laurea;
visto l'articolo 3 della legge regionale 23 aprile 1990, n. 32 che istituisce e definisce la composizione della Commissione di cui sopra che non richiede il requisito della laurea per la nomina ad esperto (lettera d), comma 3);
rilevato che il Presidente della Giunta regionale ha travalicato le disposizioni di legge vigenti inserendo requisiti non richiesti; impegna il Presidente della Giunta regionale a disporre l'immediata revoca dell'avviso provvedendo alla sua riproposizione nell'osservanza del dettato legislativo in vigore".
La legge regionale che disciplina l'attività degli asili nido, esattamente la legge 32 del '90, prevede la composizione di una Commissione tecnica, il cui compito è quello di valutare i progetti per le attività di asilo nido, di atelier, del nido famiglia e dei nidi integrati, che vengono finanziati dalla Giunta regionale sottoposti a parere della competente Commissione.
Per questa Commissione tecnica non è previsto alcun requisito di accesso.
Il Presidente della Giunta regionale ha pubblicato sul B.U.R. 103 del 17 novembre l'avviso per la presentazione, da parte degli interessati, delle domande di candidatura per poter ottenere la designazione da parte della Giunta quali componenti di questa Commissione.
Devo dire che, con sorpresa, ho notato che sono stati fissati dei requisiti per la presentazione delle candidature che non trovano affatto riscontro nella norma, limitando così la possibilità di autocandidatura da parte di persone che io credo possono vantare l'esperienza nel settore, al di là dei titoli accademici che, ripeto, sono fuori luogo.
Ovviamente, la scelta da parte del Comitato dei Garanti, per quanto attiene l'esame dei requisiti che sono stati esibiti dai candidati, è stata operata sulla base dell'avviso pubblicato dal Presidente della Giunta, che ha provveduto poi alla nomina dei cosiddetti esperti.
Secondo me, in questa circostanza si è certamente valicato il dettato della norma prevista, ripeto, l'articolo 3 della legge 32.
Io mi chiedo come mai la Giunta abbia disposto, con un atto amministrativo, una restrizione delle opportunità che i cittadini veneti, tutti i cittadini veneti, avevano nel presentare la propria candidatura quali esperti nella Commissione tecnica prevista per la valutazione di questi servizi.
Ritengo che questo atto sia viziato, perciò con questa mozione propongo la revoca dell'avviso, un avviso che dovrebbe essere, a mio modo di vedere, ripubblicato, togliendo questi requisiti che sono restrittivi, per consentire, successivamente, la designazione di un nuovo gruppo di esperti che siano coerenti con la legge 32.
Mi auguro che il Consiglio valuti, al di fuori di ogni vincolo di schieramento, una questione che è di poca portata - se volete - ma che aiuta a capire anche il senso di un modo di procedere che, secondo me, è viziato da un eccesso.
L'ho chiamato un eccesso di zelo, secondo me qui arriviamo all'eccesso di potere.
PRESIDENTE
Grazie, consigliere Miotto.
La parola all'assessore Zanon.
Ass.re Raffaele ZANON
Innanzitutto, credo sia opportuno da parte della Giunta effettuare alcuni chiarimenti.
In particolare convengo che, in riferimento all'articolo 3 della legge n. 32, nulla si evince di specifico rispetto alla qualificazione degli esperti della Commissione di cui si discute.
Peraltro è opportuno ricordare quali siano i compiti della Commissione in un'area di tale peculiare delicatezza, qual è quella dedicata ai servizi da prestarsi alla primissima e alla prima infanzia, richiamando all'attenzione del Consiglio gli articoli 4 e 20 della legge regionale indicata.
L'articolo 4 recita così: "I compiti della Commissione regionale di coordinamento per i servizi educativi all'infanzia. La Commissione regionale di coordinamento per i servizi all'infanzia ha il compito di fornire indirizzi socio-psico-pedagogici e individuare linee di orientamento relative all'organizzazione e alla valutazione dei servizi di asili nido e di servizi innovativi; di esprimere parere alla Giunta regionale sui progetti di cui all'articolo 20 e 21; fornire indirizzi per la formazione e l'aggiornamento del personale".
L'articolo 20 recita così: "I soggetti gestori dei servizi innovativi presentano al Dipartimento per i servizi sociali, entro il 30 aprile di ogni anno, un progetto elaborato secondo gli indirizzi della Commissione regionale di coordinamento per i servizi all'infanzia, che deve comunque indicare i responsabili del progetto, gli obiettivi, i modelli".
Non continuo a leggerlo, credo sia a conoscenza dei Consiglieri che hanno proposto la mozione.
Pertanto, sono sorpreso e sconcertato dal tono utilizzato dai Consiglieri e dalla stessa consigliere Miotto, che contrasta con l'orientamento di questa Giunta che ha voluto perseguire la massima qualificazione possibile degli esperti di cui stiamo trattando, per l'appunto in un'area che non può richiedere soltanto specializzazioni amministrative, ma deve tendere a dare quelle risposte che in questa area vengono richieste.
Anzi, poi la legge - è bene precisarlo - non vieta nel caso, prevedendosi poi un percorso teso alla massima utilizzazione dell'istituto della consultazione.
E' bene ricordare che lo stesso articolo 1 della legge regionale 32 al punto 4 impegna del resto la Giunta, nella nomina degli esperti, a garantire la presenza delle professionalità inerenti alle funzioni di cui al successivo articolo 4.
Da qui si annota come è assolutamente incomprensibile l'ipotesi di poter garantire, in via ordinaria, professionalità adeguata senza titoli di specifico spessore accademico e di adeguati curriculum.
Per quanto sopra esposto, ritengo che la Giunta non debba dare riscontro favorevole alla mozione che è stata presentata.
PRESIDENTE
Grazie, assessore Zanon.
Se non ci sono interventi, pongo in votazione la mozione presentata dalla collega Miotto, che chiede di impegnare il Presidente della Giunta regionale di disporre l'immediata revoca dell'avviso, provvedendo alla sua riproposizione.
La parola al consigliere Uboldi.
Roberto UBOLDI (P.P.I.)
Volevo far presente, per opportuna conoscenza, che le disposizioni di cui abbiamo chiesto con la mozione predisposta dalla collega Miotto la revoca, sta creando delle situazioni a dir poco paradossali.
Uno degli aspetti contenuti nelle norme che sono state diramate, non solo nell'avviso ma anche dalle Amministrazioni locali e non previste nella legge, è ad esempio quella che non possono far parte della Commissione i dirigenti che a livello locale hanno la responsabilità dei servizi per l'infanzia a proposito di esperienza.
In sostanza, il Comune di Vicenza può nominare in questa Commissione il suo dirigente che segue espressamente i servizi per l'infanzia? Per la disposizione regionale no.
Per la verità, a Vicenza si è aperto un contenzioso, perché il Comune di Vicenza ha chiesto espressamente un parere legale all'Ufficio legale del Comune per sapere se si può sentire vincolato da una indicazione che non trova riscontro nel testo legislativo.
Ma a parte questo aspetto, non so cosa concluderanno i legali di Vicenza, oltretutto non mi fido eccessivamente dei legali perché, di norma, a un dato parere legale è abbastanza facile trovare un altro parere legale che dice l'esatto contrario.
Ma a parte questo aspetto, l'aspetto più ridicolo - se volete - è questo: in Comune di Verona qual è stata la scelta dell'Amministrazione comunale? Di non nominare il responsabile dei servizi per l'infanzia da 0 a 3 anni, fra l'altro persona di esperienza, di capacità nazionale.
Potrei dire anche qualcosa di più, non potendo nominarlo per disposizione regionale, nomina il responsabile del servizio scuole materne fascia 3-6 anni; persona, per carità, sul piano professionale certamente competente, preparata, brava, ma tutti sanno che le problematiche 0-3 sono altra cosa e diversa rispetto alle problematiche 3-6, anzi.
Se c'è un problema, è che molto spesso da parte di chi ha la responsabilità della fascia 3-6 c'è un sostanziale preconcetto nei confronti degli interventi attuati nei confronti 0-3, al punto che non risultò facile in molti Comuni far accettare l'idea del passaggio dei nidi dalla fase puramente assistenziale a quella, invece, più propriamente di carattere educativo.
Per cui valuti la Giunta, penso che con questa mozione eravamo orientati a garantire la presenza in queste Commissioni di persone più qualificate possibili.
Mi pare che le disposizioni impartite vadano in una direzione diversa.
PRESIDENTE
Grazie, collega Uboldi.
Se non ci sono interventi pongo in votazione la mozione n. 51.
Favorevoli? Contrari? Astenuti?
Il Consiglio non approva.
Comunico all'Aula che sono state ritirate perché superate, le seguenti mozioni:
"MOZIONE PRESENTATA DAI CONSIGLIERI BEGGIATO, GOBBO, POIRE` E COMENCINI RELATIVA A "SOSTEGNO DELLA CANDIDATURA DI MILANO PER LE OLIMPIADI DEL 2004"
(Mozione n. 20)
MOZIONE PRESENTATA DAI CONSIGLIERI BEGGIATO, GOBBO, MOROSIN E COMENCINI RELATIVA A "TUTELA E VALORIZZAZIONE DELLA MINORANZA CIMBRA SCANDALOSAMENTE CALPESTATA DAL PARLAMENTO DELLA REPUBBLICA ITALIANA"".
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(Mozione n. 28)
MOZIONE N. 30 PRESENTATA DAI CONSIGLIERI BUTTURA E RESLER RELATIVA A "PRIVATIZZAZIONE AZIENDE EX EFIM ALUMIX DI PORTO MARGHERA"".
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(Mozione n. 30)
MOZIONE PRESENTATA DAI CONSIGLIERI GOBBO, ROSSI IVO, CACCIARI E DE POLI RELATIVA A "TELEFONO AZZURRO NON DEVE CHIUDERE"".
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(Mozione n. 39)
MOZIONE PRESENTATA DAL CONSIGLIERE SCARAVELLI RELATIVA A "ISTITUZIONE DI UN CENTRO INTERNAZIONALE MARMI E DI UNA SCUOLA DEL MARMO A S. AMBROGIO DI VALPOLICELLA (VR)"".
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(Mozione n. 50)
"MOZIONE PRESENTATA DAI CONSIGLIERI PIRRAMI, PRIOR E BELLOTTI RELATIVA A "PERCHE' SIA RISPETTATA, ANCHE DALLA REPUBBLICA POPOLARE CINESE, LA TUTELA DEI DIRITTI UMANI E DELL'INFANZIA IN PARTICOLARE"".
(Mozione n. 53)
"MOZIONE PRESENTATA DAI CONSIGLIERI PIRRAMI, PRIOR E BELLOTTI RELATIVA A "PERCHE' SIA RISPETTATA, ANCHE DALLA REPUBBLICA POPOLARE CINESE, LA TUTELA DEI DIRITTI UMANI E DELL'INFANZIA IN PARTICOLARE"".
(Mozione n. 53)
"Il Consiglio regionale del Veneto,
in puntuale risposta agli indirizzi ideali e programmatori del proprio Statuto, nella scia della tradizione e cultura delle genti venete e di tutto il popolo italiano, in conformità alla Costituzione della Repubblica ed alle linee di costante indirizzo nazionali e regionali a tutela e promozione della popolazione minorile;
in sintonia con i principi internazionali di tutela dei diritti umani, e del bambino in particolare, e considerate le specifiche convenzioni e pronunciamenti internazionali in materia (ONU, UNESCO, Helsinki, Aja);
preso atto della incredibile e terribile situazione evidenziata dall'organizzazione umanitaria Human rights watch, in riferimento a quanto sta accadendo negli orfanotrofi cinesi;
nell'esprimere unanime condanna a fronte di tali agghiaccianti avvenimenti; impegna i competenti livelli nazionali acciocché si facciano promotori presso il Governo della Repubblica popolare della Cina per un immediato intervento per il ripristino totale dei diritti della persona, in particolare modo nell'area dell'infanzia, già naturalmente in situazione di minor protezione e difficoltà".
Se non ci sono interventi, la pongo in votazione.
Favorevoli? Contrari? Astenuti?
Il Consiglio approva.
"MOZIONE PRESENTATA DAI CONSIGLIERI SCARAVELLI, MARANGON, BERTASO, DE POLI, ZIGIOTTO, CASARIN, PRIOR, BERLATO, BELLOTTI, ZANON, GIORGETTI, CANELLA, PIRRAMI E COMENCINI RELATIVA A: "E SE FOSSERO INNOCENTI?""
(Mozione n. 56)
"Il Consiglio regionale del Veneto,
Premesso che:
- con il recente pronunciamento della competente Corte di cassazione sono state confermate le condanne all'ergastolo per Valerio Fioravanti e Francesca Mambro per la strage di Bologna del 2 agosto del 1980, rendendo così definitiva la condanna della Corte d'appello di Bologna;
- la verifica sulla correttezza dei requisiti formali degli atti processuali compiuta dalla Corte di cassazione non ha, né avrebbe potuto considerando le competenze della Corte, risolto le contraddizioni dell'inchiesta ed i conseguenti aspetti problematici dell'impianto accusatorio sul quale poggia la sentenza;
- tali contraddizioni sono state da tempo denunciate e messe in evidenza da un comitato trasversale, denominato "Se fossero innocenti", animato da avvocati, giuristi, deputati e senatori di tutte le forze politiche, giornalistiche ed intellettuali;
- alcune testimonianze, tra le quali quella del Presidente Cossiga, che secondo la difesa, sarebbero state utili a fornire elementi atti non solo a dimostrare l'innocenza di Fioravanti e Mambro, ma anche a portare l'inchiesta sulla pista dei reali responsabili della strage, non sono state ammesse in giudizio dai magistrati;
- da più parti si è sottolineata la necessità di verificare tutti gli elementi di collegamento fra la strage di Bologna ed il misterioso precedente di Ustica, senza che i magistrati inquirenti sul primo episodio abbiano minimamente preso in considerazione tale eventualità;
considerato inoltre che:
- la strage di Bologna è solo l'episodio più eclatante dell'insieme di oscure vicende criminali che hanno insanguinato l'Italia negli anni più bui del dopoguerra, anche per responsabilità di apparati dello Stato che hanno contribuito, talvolta in modo decisivo, a depistare le indagini e comunque ad occultare la verità;
- non è possibile, non solo per il rispetto dovuto alle vittime, ma anche per aprire davvero una pagina nuova nella storia del paese, rinunciare alla ricerca della verità, accontentandosi del sacrificio di qualche comodo capro espiatorio per archiviare uno dei capitoli più dolorosi ed inquietanti del dopoguerra;
- Francesca Mambro e Valerio Fioravanti sono comunque già stati condannati all'ergastolo per altri reati, per i quali hanno riconosciuto ed ammesso, fin dal momento dell'arresto, le loro dirette responsabilità, mentre per la strage di Bologna hanno sempre professato con forza la loro innocenza;
- il testimone chiave che li accusa è un individuo compromesso con la delinquenza comune e smentito persino dalla moglie e dalla donna di servizio relativamente alle dichiarazioni rese durante l'inchiesta;
- l'insieme di queste circostanze giustifica e impone che dal Consiglio regionale si levi alta e forte la richiesta che nulla rimanga intentato per far luce sulle molte ombre che avvolgono questa sentenza fino a chiarire se sussistano o meno gli elementi per giungere alla revisione del processo;
tutto ciò premesso, richiede che
- la Commissione parlamentare di inchiesta sulle stragi dia luogo alle necessarie audizioni per acquisire le dichiarazioni dei testimoni a difesa di Francesca Mambro e Valerio Fioravanti che non sono mai stati ammessi nel dibattito processuale di Bologna;
- la Commissione parlamentare di inchiesta sulle stragi esamini con una ulteriore serie di audizioni tutti gli elementi di contraddizione dell'impianto accusatorio che ha portato alla condanna di Francesca Mambro e Valerio Fioravanti, partendo dalle motivate obiezioni proposte dai comitati "Se fossero innocenti";
- la Commissione parlamentare di inchiesta sulle stragi riesamini tutti gli elementi di collegamento che sussistono tra la strage di Ustica e quella di Bologna;
- il Presidente della Giunta regionale del Veneto si faccia interprete presso il Presidente della Commissione parlamentare di inchiesta sulle stragi dei contenuti della presente mozione".
Se non ci sono interventi, la pongo in votazione.
Favorevoli? Contrari? Astenuti?
Il Consiglio approva.
"MOZIONE PRESENTATA DAI CONSIGLIERI MOROSIN, GOBBO, BEGGIATO, COMENCINI FOGGIATO, MUNARETTO, POIRE` E ROCCON RELATIVA A "SI RISOLVA LA CONTROVERSIA SULLE VALLI DA PESCA DELLA LAGUNA VENETA"".
(Mozione n. 64)
Mi pare che ci siano state anche novità nel frattempo su questa questione, ma comunque così recita:
"Il Consiglio regionale del Veneto,
considerato che nei secoli la laguna di Venezia e tutte le aree lagunari venete si sono sviluppate in modo razionale permettendo l'esistenza di un ambiente sufficientemente protetto;
constatato che le valli, pur costituendo una realtà ambientale, paesaggistica, faunistica, invidiataci da tutto il mondo non sono solo un "prodotto" esclusivo della natura bensì il risultato di intelligente intervento dell'uomo in ambito naturale;
visto che valli da pesca rappresentano un esempio di come l'attività umana possa essere conciliabile con il rispetto dell'ambiente naturale attraverso una sapiente gestione del territorio.
Tenuto conto di come la "Serenissima" ha protetto e incentivato le valli da pesca favorendo l'attività economica al loro interno;
verificato che esiste un contenzioso legale a più livelli tra i detentori e i possessori delle valli, gli enti gestori e le varie amministrazioni che da anni si trascina senza arrivare a conclusioni e che al contrario sta provocando molteplici problemi alimentando un clima di assoluta incertezza; tutto ciò premesso, impegna la Giunta regionale ad attivarsi nei confronti del governo centrale per favorire un'azione che possa dare avvio a una soluzione legislativa idonea, opportunamente concertata e che tenga conto da un lato della complessità del problema (e del contenzioso esistente nei diversi livelli) e dall'altro degli interessi collettivi e della situazione di fatto storicamente consolidata".
E' una mozione che è stata presentata il 21 febbraio del 1996; da allora ad oggi è intervenuta anche una sentenza; in ogni caso comunque la mozione era una mozione aperta.
La Giunta è a favore.
Il collega Boato chiede la parola, prego.
Michele BOATO (VERDI)
Per quanto possa servire il voto di questa mozione, c'è una sentenza del Consiglio di Stato; le valli da pesca sono demaniali, è inutile che ci mettiamo a chiedere di fare altre leggi.
C'è una legge, è stata applicata e adesso magari si potrà sistemare la questione dei danni da pagare, ma non la questione di diritto.
La questione di diritto è certissima; le valli da pesca sono demaniali.
PRESIDENTE
Grazie, collega Boato.
La parola al collega Cacciari, prego.
Paolo CACCIARI (R.C.)
Mi scuso, ma non sono riuscito a leggerla adesso e ad individuare i presentatori.
Chiunque essi siano, io chiederei loro se è possibile discutere di questa materia nell'apposita Commissione che abbiamo appena istituito, perché anch'io penso che vi sia la necessità di un intervento legislativo per la parte regressa per uscire, appunto, dal regresso.
Credo non sia possibile la formulazione così come è scritta nella mozione, perché non tiene conto non solo di varie sentenze, ma anche della necessità adesso di cambiare pagina, cambiare registro e trovare una soluzione davvero innovativa per le valli da pesca, che non significa togliere l'itticultura e una gestione produttiva alle valli da pesca.
La cosa si lega anche, Assessore al patrimonio, con la delega alle Regioni in materia di beni demaniali marittimi, in cui recentemente è uscito un decreto a seguito del lunghissimo iter che credo debba attivare ormai in termini positivi la Regione, cioè trovare soluzioni ed accordi con la Capitaneria di Porto nello stabilire tariffe, canoni ed usi appropriati.
Quindi c'è la necessità davvero di andare oltre e non solo di difendere una situazione passata. Per cui io penso che il contenuto sia un po' invecchiato, che possa essere rimodernato ed aggiornato con un minimo di lavoro fatto in un'apposita Commissione.
PRESIDENTE
Grazie, collega Cacciarsi.
La parola al collega Morosin, che oltretutto è il primo firmatario e quindi può anche rispondere alla proposta del collega Cacciari.
Alessio MOROSIN (L.N.-L.V.)
Sarò brevissimo, Presidente, perchè in parte condivido l'osservazione del collega Cacciari, il quale diceva che questa mozione probabilmente è un po' invecchiata, però è una mozione a tutt'oggi attualissima e valida.
Pur prendendo noi tutti atto della intervenuta pronuncia del Consiglio di Stato in ordine a una delle vertenze, probabilmente non tutti i Colleghi sanno, su questa materia di vertenze avanti all'autorità giudiziaria amministrativa, che non ce ne sono poche, ce ne sono tantissime.
Non ultimo ha investito anche il Giudice penale, perché la situazione di fatto che si è consolidata, non nei decenni ma nei secoli, non è certamente estirpabile attraverso un pronunciamento del massimo giudice amministrativo, come è il Consiglio di Stato.
Quindi è una vertenza a tutt'oggi sub judice per diversi profili e io sono convinto che questa mozione, come è stata correttamente definita aperta, sia necessaria per portare un invito in sede legislativa, perchè è l'unica sede dove è possibile dare un taglio e un ordine alla materia, perchè senza un intervento del legislatore qui non se ne viene fuori.
Non sarà né il Consiglio di Stato in questo pronunciamento, né il dictum di altre autorità superiori, di Magistrature costituzionali ed altro a risolvere questo problema.
Ci sono migliaia di persone, anche in questo caso, che a tutt'oggi vedono l'incertezza del diritto e della legge relativamente ad un fatto che poi spesso è misconosciuto, perchè noi dobbiamo, tra l'altro - ma non voglio andare oltre per tediare - conoscere che cosa si intende per valli da pesca; talvolta e più spesso ci si riferisce a fossi, a piccoli argini, a lagune malsane, a realtà che sono state nel tempo bonificate e portate ad essere giardini di produzione orticola.
Quindi è un discorso molto complesso, con molteplici specificità all'interno della cosiddetta area valliva.
Non è che io abbia volutamente usato un'espressione equivoca, non avevo trovato altra formula per esprimere un invito al legislatore nazionale che tramite la Giunta regionale, ovviamente, doveva interessarsi a trovare un termine di composizione legislativa della pendenza.
Infatti, nell'ultima premessa delle quattro che sono state svolte, c'è scritto: "Verificato che esiste un contenzioso legale a più livelli tra i detentori e i possessori delle valli, che sono giù soggetti in diversa posizione giuridica, gli Enti gestori e le varie Amministrazioni periferiche e centrali, che da anni si trascina senza arrivare a conclusioni e che al contrario sta provocando molteplici problemi alimentando un clima di assoluta incertezza", si chiedeva appunto l'intervento di cui il Presidente ha dato lettura.
E' l'incertezza che è intollerabile; nel nostro ordinamento e in ogni ordinamento, che vuole e ritiene di qualificarsi civile, non è pensabile che una vertenza come questa possa trascinarsi non per decenni ma per secoli ormai, perché i tempi sono secolari, nel senso non di laici, ma almeno di 10 decenni e quindi possa tramutarsi di generazione in generazione, senza avere una definizione giuridica.
Qui, come molti Colleghi sanno, sono stati coinvolti addirittura dei notai in sede di rogitazione avanti al Giudice penale per avere trasferito di padre in figlio o da proprietario a terzo acquirente dei beni che poi non risultavano.
Non possiamo attribuire ad un pubblico ufficiale, o a più pubblici ufficiali la malafede
Qui c'è una incertezza, o una carenza assoluta sul piano della normazione nazionale in ordine alla identificazione della natura dei terreni, della natura delle valli, della loro esatta identificazione, perché l'ambiente naturale stesso è mutato nelle sue caratteristiche ambientali e naturali.
Quello che prima era un'area da bonificare, quella che prima era una valle, magari un canale, è diventato un giardino orticolo.
E` una situazione che ha dell'incredibile!
D'altronde è anche comprensibile, è nella naturalezza della cose che quello che subisce mutamenti nel corso di almeno un secolo possa arrivare ad una situazione così grave.
Ecco quindi il perché, consigliere Armano, della mozione aperta che senz'altro troverà il consenso di tutti i Colleghi, perché è una cosa all'evidenza da sostenere. Grazie.
PRESIDENTE
Grazie. Il collega Morosin chiede che la mozione venga votata.
Questo non va in contrasto con la possibilità che la Commissione affronti l'argomento.
Per dichiarazioni di voto?
Ha chiesto di intervenire il collega Boato.
Michele BOATO (VERDI)
Attraverso la mia dichiarazione chiedo pubblicamente al collega Morosin, presentatore, se è parte in causa nei processi di cui ha parlato, perché credo che per chiarezza in questa discussione debba dirlo, perché io non lo so.
Chiedo se per caso è avvocato di persone che hanno questo problema di essersi dichiarati proprietari e poi di essere stati, invece, dichiarati dal Consiglio di Stato non proprietari.
Alessio MOROSIN (L.N.-L.V.)
Affermo pubblicamente di non avere nessun interesse in questa vicenda e di non avere mai assistito, né assisterò in futuro, persone che hanno questi problemi.
Michele BOATO (VERDI)
Questo mi fa piacere, per cui la discussione è scevra..
L'ho detto in pubblico perché la sua sembrava un'arringa, ma lei è un avvocato e quindi l'arringa fa parte del suo sangue, va benissimo.
Riaffermo che la situazione va risolta, ma non nei termini del diritto, ma nei termini del risarcimento del passato.
PRESIDENTE
Grazie, collega Boato.
Pongo in votazione la mozione n. 64 così come è stata illustrata dal collega Morosin, con la posizione favorevole della Giunta.
Favorevoli? Contrari? Astenuti?
Il Consiglio approva.
"MOZIONE PRESENTATA DAI CONSIGLIERI GABANIZZA, LEONE, DE CHECCHI, UBOLDI, BEGGIATO, FOGGIATO, MILANI, PICCOLO, RESLER, ROCCON, ROLANDO, TESSERIN E VIGNA RELATIVA A "APRIRE SUBITO UN CASELLO AUTOSTRADALE ALL'ALTEZZA DI ALVISOPOLI, TRA FOSSALTA E SAN MICHELE AL TAGLIAMENTO"".
(Mozione n. 65)
"Il Consiglio regionale del Veneto
sentite le giuste e pressanti richieste delle istituzione pubbliche e delle organizzazioni degli operatori turistici e economici di Bibione (località che ospita circa 600 mila turisti con oltre 5.500.000 presenze per stagione),
impegna il Presidente e i membri della Giunta regionale
ad incontrarsi urgentemente con i responsabili della società autostradale al fine di richiedere l'apertura di un nuovo casello autostradale a Alvisopoli, nel tratto tra Fossalta (ove esiste un'importante zona produttiva, industriale) e San Michele al Tagliamento.
Ciò consente:
- il superamento delle difficoltà di traffico nell'attraversamento di Portogruaro e Latisana;
- l'eliminazione delle lunghe code di automezzi (sopratutto nella stagione estiva);
- una migliore organizzazione della viabilità di questa importante area turistica."
Giorgio GABANIZZA (P.D.S.)
Devo dare una risposta al collega Marangon, che è stata fatta in occasione della riunione della Commissione Terza in quest'area.
Quella riunione, che tante critiche aveva portato, tuttavia, poiché la Commissione si era divisa in due delegazioni, questi Consiglieri erano presenti alle richieste fatte dagli amministratori locali.
Sembravano tutte ben giustificate e qui le abbiamo riprodotte; ora però vorremmo sentire dall'assessore Fontana se in termini di fatto sono stati risolti questi problemi.
PRESIDENTE
Grazie, collega Gabanizza.
Sentiamo la posizione della Giunta su questo argomento.
Ass.re Gaetano FONTANA
Colgo l'occasione per ringraziare i Colleghi firmatari della mozione che acconsentono alla Giunta di spiegare una delle tante o poche cose buone che ha fatto in questo primo anno di vita.
L'occasione si è presentata quando la Giunta, che ho l'onore di rappresentare, è stata invitata da parte della società Autovie Venete ad aumentare il capitale sociale per effetto di un aumento che, nel frattempo, era avvenuto.
Noi abbiamo aderito a quella ipotesi, che saremo chiamati ad approvare e spero che, domani, con l'Assestamento di Bilancio e in seguito all'aumento che andremo a fare, impegneremo quella società a realizzare una serie di infrastrutture.
Il Presidente della Giunta ha scritto al Presidente delle Autovie Venete, due mesi or sono, il quale nell'ultima assemblea alla quale ho partecipato si è impegnato pubblicamente - ma ne troviamo tracce nei suoi documenti - a realizzare l'opera che oggi viene indicata per dire che rispetto alla mozione presentata siamo assolutamente in grado di dare una risposta positiva.
PRESIDENTE
Grazie, collega Fontana.
La parola al consigliere Comencini.
Fabrizio COMENCINI (L.N.-L.V.)
In questo Consiglio si è tenuta un'audizione preparata dalla Seconda Commissione, se non sbaglio, allargata ad altre Commissioni, relativa alla viabilità in merito al famoso impegno della Giunta di stanziare o di prevedere l'accensione di mutui fino a 100 miliardi per la partecipazione alla cosiddetta Brescia-Padova S.p.A..
In quell'occasione abbiamo avuto modo di sentire i rappresentanti dei Consigli di amministrazione delle autostrade, sia Brescia-Padova che Autovie Venete.
Proprio nel momento in cui hanno parlato i membri del Consiglio di amministrazione delle Autovie Venete, hanno illustrato la partecipazione della Regione con uno stanziamento nel Bilancio di 2 miliardi e 400 milioni, anche in considerazione dell'apertura del nuovo casello.
Mi sembra che questo si trovi anche nella variazione di Bilancio, a conferma di quello che ha detto l'Assessore e quello che poi è stato riferito dai rappresentanti ufficiali delle Autovie Venete, dicendo che proprio loro hanno intenzione di partire immediatamente per l'apertura di quel casello, appena avranno le concessioni edilizie necessarie.
Hanno lamentato invece un'altra questione, che è la difficoltà di poter acquisire le licenze per l'adeguamento dei due autogrill in tangenziale, prima di arrivare alla deviazione per l'aeroporto, proprio in tangenziale di Mestre.
Non possono adeguare i servizi proprio perché hanno difficoltà ad acquisire le licenze necessarie ed anche i pareri della Regione per poter fare quell'intervento.
Ricordo questa questione perché è stata detta in audizione.
PRESIDENTE
Dopo gli interventi che abbiamo sentito, chiedo al collega Gabanizza di poter considerare superata la questione.
Giorgio GABANIZZA (P.D.S.)
Poiché il collegamento non è formalmente preciso, non è che non ci sia la destinazione di spesa sul bilancio, questo è il dato.
L'unanimità credo ci possa essere, quindi meglio abbondare quam deficere.
PRESIDENTE
Il collega Gabanizza propone comunque che venga posta in votazione la mozione. La Giunta la vota.
Pongo in votazione la mozione n. 65.
Favorevoli? Contrari? Astenuti?
Il Consiglio approva.
"MOZIONE PRESENTATA DAI CONSIGLIERI PIRRAMI E ZANON RELATIVA A SULLA RIAPERTURA DEL TEATRO "LA SENA" DI FELTRE QUALE CONTRIBUTO ALLA DELICATA OPERA DI RECUPERO DEL TEATRO "LA FENICE" DI VENEZIA."
(Mozione n. 81)
Invito sempre gli Assessori a non firmare queste mozioni.
Giorgio GABANIZZA (P.D.S.)
Devo dare una risposta al collega Marangon, che è stata fatta in occasione della riunione della Commissione Terza in quest'area.
Quella riunione, che tante critiche aveva portato, tuttavia, poiché la Commissione si era divisa in due delegazioni, questi Consiglieri erano presenti alle richieste fatte dagli amministratori locali.
Sembravano tutte ben giustificate e qui le abbiamo riprodotte; ora però vorremmo sentire dall'assessore Fontana se in termini di fatto sono stati risolti questi problemi.
PRESIDENTE
Grazie, collega Gabanizza.
Sentiamo la posizione della Giunta su questo argomento.
Ass.re Gaetano FONTANA
Colgo l'occasione per ringraziare i Colleghi firmatari della mozione che acconsentono alla Giunta di spiegare una delle tante o poche cose buone che ha fatto in questo primo anno di vita.
L'occasione si è presentata quando la Giunta, che ho l'onore di rappresentare, è stata invitata da parte della società Autovie Venete ad aumentare il capitale sociale per effetto di un aumento che, nel frattempo, era avvenuto.
Noi abbiamo aderito a quella ipotesi, che saremo chiamati ad approvare e spero che, domani, con l'Assestamento di Bilancio e in seguito all'aumento che andremo a fare, impegneremo quella società a realizzare una serie di infrastrutture.
Il Presidente della Giunta ha scritto al Presidente delle Autovie Venete, due mesi or sono, il quale nell'ultima assemblea alla quale ho partecipato si è impegnato pubblicamente - ma ne troviamo tracce nei suoi documenti - a realizzare l'opera che oggi viene indicata per dire che rispetto alla mozione presentata siamo assolutamente in grado di dare una risposta positiva.
PRESIDENTE
Grazie, collega Fontana.
La parola al consigliere Comencini.
Fabrizio COMENCINI (L.N.-L.V.)
In questo Consiglio si è tenuta un'audizione preparata dalla Seconda Commissione, se non sbaglio, allargata ad altre Commissioni, relativa alla viabilità in merito al famoso impegno della Giunta di stanziare o di prevedere l'accensione di mutui fino a 100 miliardi per la partecipazione alla cosiddetta Brescia-Padova S.p.A..
In quell'occasione abbiamo avuto modo di sentire i rappresentanti dei Consigli di amministrazione delle autostrade, sia Brescia-Padova che Autovie Venete.
Proprio nel momento in cui hanno parlato i membri del Consiglio di amministrazione delle Autovie Venete, hanno illustrato la partecipazione della Regione con uno stanziamento nel Bilancio di 2 miliardi e 400 milioni, anche in considerazione dell'apertura del nuovo casello.
Mi sembra che questo si trovi anche nella variazione di Bilancio, a conferma di quello che ha detto l'Assessore e quello che poi è stato riferito dai rappresentanti ufficiali delle Autovie Venete, dicendo che proprio loro hanno intenzione di partire immediatamente per l'apertura di quel casello, appena avranno le concessioni edilizie necessarie.
Hanno lamentato invece un'altra questione, che è la difficoltà di poter acquisire le licenze per l'adeguamento dei due autogrill in tangenziale, prima di arrivare alla deviazione per l'aeroporto, proprio in tangenziale di Mestre.
Non possono adeguare i servizi proprio perché hanno difficoltà ad acquisire le licenze necessarie ed anche i pareri della Regione per poter fare quell'intervento.
Ricordo questa questione perché è stata detta in audizione.
PRESIDENTE
Dopo gli interventi che abbiamo sentito, chiedo al collega Gabanizza di poter considerare superata la questione.
Giorgio GABANIZZA (P.D.S.)
Poiché il collegamento non è formalmente preciso, non è che non ci sia la destinazione di spesa sul bilancio, questo è il dato.
L'unanimità credo ci possa essere, quindi meglio abbondare quam deficere.
PRESIDENTE
Il collega Gabanizza propone comunque che venga posta in votazione la mozione. La Giunta la vota.
Pongo in votazione la mozione n. 65.
Favorevoli? Contrari? Astenuti?
Il Consiglio approva.
"MOZIONE PRESENTATA DAI CONSIGLIERI PIRRAMI E ZANON RELATIVA A SULLA RIAPERTURA DEL TEATRO "LA SENA" DI FELTRE QUALE CONTRIBUTO ALLA DELICATA OPERA DI RECUPERO DEL TEATRO "LA FENICE" DI VENEZIA."
(Mozione n. 81)
Invito sempre gli Assessori a non firmare queste mozioni.
"Il Consiglio regionale del Veneto
Premesso che:
- il Teatro "La Sena" di Feltre, collocato al primo piano del cinquecentesco Palazzo palladiano della Ragione, possiede una lunga storia che affonda le proprie radici sino ai tempi della Serenissima Repubblica di Venezia;
- ai primi dell'800, come si legge nei documenti dell'epoca dell'adattamento definitivo, venne decisa la "rifabbrica e riforma del Teatro di Feltre, a norma del disegno, sive modello esibito, desunto da quello del pubblico Architetto Selva da verificarsi a tutto agosto 1805";
- Antonio Selva è il celebre architetto veneziano cui si deve anche la costruzione del Teatro "La Fenice" di Venezia;
- il Teatro "La Sena" di Feltre è chiuso da anni per restauri e per la mancanza dei fondi necessari al loro completamento;
- si tratta di una Fenice in miniatura, di un'opera d'arte la cui riapertura potrebbe essere funzionale anche ai fini dei lavori di ricostruzione del Teatro "La Fenice" di Venezia, giacchè potrebbe contribuire a far luce sulle modalità di costruzione, sulla scelta dei materiali e sui gusti dell'epoca in cui entrambi i Teatri vennero progettati e costruiti;
- il Teatro di Feltre possiede la stessa impostazione neoclassica della prima Fenice, sì da poterne costituire modello per una corretta impostazione del ripristino;
- è evidente lo strettissimo legame che sussiste fra la riapertura del Teatro "La Fenice" di Venezia e del Teatro "La Sena" di Feltre, destinato a rimanere l'unica testimonianza originale del tempo e degli artisti che costruirono "La Fenice";
- sono stati stanziati mille miliardi per la ricostruzione del Teatro "La Fenice" di Venezia;
- è sufficiente un miliardo per permettere la riapertura del Teatro "La Sena" di Feltre;
ritenuto che:
ritenuto che:
- la riapertura del Teatro "La Sena" di Feltre sia in stretto rapporto di connessione con le modalità di ricostruzione del Teatro "La Fenice" di Venezia;
- appare del tutto ragionevole, sulla base delle considerazioni esposte e per le finalità indicate, che si trovi una soluzione coordinata ad entrambi i problemi; invita la Giunta regionale a mettere in atto presso tutte le sedi opportune, ivi compresi il Ministero e le Commissioni Parlamentari competenti, ogni azione utile a rendere possibile, ai fini della ricostruzione del Teatro "La Fenice" di Venezia, la riapertura del Teatro "La Sena" di Feltre, o attraverso il prelevamento di un miliardo dai mille previsti per la ricostruzione de "La Fenice" o, in accordo con le competenze e le finalità della Regione nel campo della salvaguardia del patrimonio artistico del Veneto, nell'ambito degli interventi a sostegno dei teatri storici o, infine, in ogni altro modo che codesto spettabile Consiglio ritenesse opportuno".
Ci sono interventi?
Il collega Vanni ha chiesto di intervenire.
Valter VANNI (P.D.S.)
Votiamo contro perché ci sembra che il gratta e vinci sul rogo de La Fenice sia assolutamente inaccettabile.
PRESIDENTE
Prego, consigliere Pirrami.
Letizia PIRRAMI (A.N.)
Per chi non avesse presente la storia di questo teatro, è un teatro che è stato pressochè ultimato nella sua ristrutturazione.
Il significato non è solo in sé e per sé, è nella storia, per precisione l'architetto che ha progettato la ristrutturazione nell'800 di questo teatro è lo stesso architetto che ha progettato La Fenice.
Il teatro di Feltre, in piccolo, è assolutamente identico a La Fenice di Venezia.
Quindi l'ultimazione di questo teatro potrebbe anche essere funzionale alla ricostruzione de La Fenice in quanto, di fatto, è l'unico teatro che è esattamente identico a La Fenice, quindi potrebbe consentire una ricostruzione fedele, sia dal punto di vista architettonico che dei materiali.
PRESIDENTE
Grazie, collega Pirrami.
Ha chiesto la parola il consigliere Roccon; ne ha facoltà.
Franco ROCCON (L.N.-L.V.)
Per dare il nostro voto favorevole a questa mozione, soprattutto perché questo teatro può diventare un ulteriore polo culturale per la città di Feltre e per i suoi dintorni, che non hanno contenitori per fare cultura, al di là del palaghiaccio.
Quindi apprezziamo questa mozione.
PRESIDENTE
Se non ci sono altri interventi, pongo in votazione la mozione n. 81.
Favorevoli? Contrari? Astenuti?
Il Consiglio approva.
"RISOLUZIONE PRESENTATA DAI CONSIGLIERI BUTTURA E RESLER RELATIVA A "I BAMBINI OSPITATI A VERONA TORNANO IN RUANDA MA L'OPERA UMANITARIA E DI COOPERAZIONE DEVE CONTINUARE"."
(Risoluzione n. 10)
"Il Consiglio regionale del Veneto
premesso che:
Ci sono interventi?
Il collega Vanni ha chiesto di intervenire.
Valter VANNI (P.D.S.)
Votiamo contro perché ci sembra che il gratta e vinci sul rogo de La Fenice sia assolutamente inaccettabile.
PRESIDENTE
Prego, consigliere Pirrami.
Letizia PIRRAMI (A.N.)
Per chi non avesse presente la storia di questo teatro, è un teatro che è stato pressochè ultimato nella sua ristrutturazione.
Il significato non è solo in sé e per sé, è nella storia, per precisione l'architetto che ha progettato la ristrutturazione nell'800 di questo teatro è lo stesso architetto che ha progettato La Fenice.
Il teatro di Feltre, in piccolo, è assolutamente identico a La Fenice di Venezia.
Quindi l'ultimazione di questo teatro potrebbe anche essere funzionale alla ricostruzione de La Fenice in quanto, di fatto, è l'unico teatro che è esattamente identico a La Fenice, quindi potrebbe consentire una ricostruzione fedele, sia dal punto di vista architettonico che dei materiali.
PRESIDENTE
Grazie, collega Pirrami.
Ha chiesto la parola il consigliere Roccon; ne ha facoltà.
Franco ROCCON (L.N.-L.V.)
Per dare il nostro voto favorevole a questa mozione, soprattutto perché questo teatro può diventare un ulteriore polo culturale per la città di Feltre e per i suoi dintorni, che non hanno contenitori per fare cultura, al di là del palaghiaccio.
Quindi apprezziamo questa mozione.
PRESIDENTE
Se non ci sono altri interventi, pongo in votazione la mozione n. 81.
Favorevoli? Contrari? Astenuti?
Il Consiglio approva.
"RISOLUZIONE PRESENTATA DAI CONSIGLIERI BUTTURA E RESLER RELATIVA A "I BAMBINI OSPITATI A VERONA TORNANO IN RUANDA MA L'OPERA UMANITARIA E DI COOPERAZIONE DEVE CONTINUARE"."
(Risoluzione n. 10)
"Il Consiglio regionale del Veneto
premesso che:
- il 26 ottobre 1995 i bambini ruandesi, ospitati presso il CERRIS di Verona tornano nel loro Paese. Le relazioni dell'International organization for migration (IOM) redatte dalla Unità di Kigli testimoniano buone condizioni generali di sicurezza e di accoglienza sia a Muhura che in tutto il Ruanda. Nel frattempo lo IOM e il Governo ruandese hanno ufficialmente dichiarato che sono stati rintracciati quasi tutti i familiari e ciò dovrebbe facilitare il reinserimento dei bambini nel loro ambiente;
- la Regione del Veneto, che nell'aprile del 1994 , ha accolto con grande sensibilità l'onere umano, sociale ed economico di una operazione umanitaria che ha salvato decine di vite umane nel Ruanda sconvolto dalla guerra civile, può a buon diritto essere orgogliosa per la dimostrazione della propria capacità organizzativa e per risposta solidale con la quale oscuri cittadini hanno testimoniato la sensibilità della popolazione veronese, che ha offerto volontariamente e gratuitamente il proprio apporto assistenziale o ha contribuito a rendere meno oneroso l'impegno finanziario;
- è stato comunque, è giusto ribadirlo, un corale slancio di generosità che non può e non deve finire con la partenza dei bambini;
Per questi motivi, impegna la Giunta regionale
a formulare proposte concrete (di cooperazione internazionale, di scopo umanitario, ecc.) in grado di mantenere e sviluppare il legame affettivo che la permanenza dei bambini ruandesi a Verona è riuscita a determinare".
Pongo in votazione la risoluzione.
Favorevoli? Contrari? Astenuti?
Il Consiglio approva.
"RISOLUZIONE PRESENTATA DAI CONSIGLIERI ARMANI, ROSSI, MIOTTO E DE CHECCHI RELATIVA A "PER NON PERDERE IL METRO TRAM"."
(Risoluzione n. 11)
Mi pare superata, ma do la parola al collega Armano.
Elio ARMANO (P.D.S.)
Credo che sia davvero superata, perché al posto del Ministro Carnevale c'è il Ministro Claudio Burlando e, pur tuttavia, io voglio richiamare il senso anche a nome degli altri presentatori di questa mozione.
Si tratta di vedere protagonista la Regione in una operazione di grande modernizzazione dei trasporti di quella città, ma anche del Veneto, evitando che la vicenda sia affrontata in termini propriamente demagogici e propagandistici, come era in quel momento.
PRESIDENTE
Io avevo costruito questo ordine del giorno, informando di questo anche i colleghi dell'Ufficio di Presidenza, mettendo poi di seguito tutti i provvedimenti usciti all'unanimità dalla Commissione.
Pensavo che questo significasse non avere emendamenti, mentre invece iniziamo già subito con un provvedimento che presenta degli emendamenti; spero che si possano superare facilmente.
Scusatemi, prima avevamo votato l'ordine del giorno della Giunta, che avevamo trasformato in una risoluzione, l'abbiamo già all'unanimità.
Il collega Vigna mi ha fatto notare - e quindi lo dico al microfono perché resti a verbale e venga così anche modificato - che per quanto riguarda quella risoluzione presentata dalla Giunta, era di fatto un ordine del giorno delle Province e come tale l'aveva presentato.
Quindi anche noi dobbiamo presentare quel testo al Governo in questo modo, modificando alcune parti, per esempio laddove troviamo che impegna la Regione, altrimenti diventa un controsenso.
Con questo chiarimento lo diamo per approvato.
Punto 11 all'ordine del giorno
"PROGETTO DI LEGGE RELATIVO A "DISCIPLINA DELLA RACCOLTA E COMMERCIALIZZAZIONE DEI FUNGHI EPIGEI FRESCHI E CONSERVATI"".
(Progetti di legge nn. 42, 74 e 105)
La parola al Presidente della Quarta Commissione consiliare.
Alberto DE TOGNI (F.I.)
"L'emanazione della legge regionale 15 novembre 1994, n. 66 'Disciplina della raccolta e commercializzazione dei funghi epigei freschi e conservati' ha provocato alcune difficoltà applicative sul territorio manifestate attraverso varie sollecitazioni, Comunità montane, Province, Associazioni micologiche e cittadini.
Per questo motivo, è stata organizzata una consultazione con i rappresentanti di tali Enti ed Associazioni nonchè con le Organizzazioni professionali agricole.
Da questo incontro, unitamente alla discussione che si è svolta in Commissione agricoltura, sono emerse alcune indicazioni, in ordine alla necessità di modifica di alcuni articoli della vigente LR 66/94.
Peraltro, per motivi di ordine pratico, si è ravvisata la opportunità di proporre un nuovo testo che assommi, sia le modifiche proposte, sia gli articoli rimasti inalterati; ciò per rendere più facile ed immediata per i raccoglitori di funghi la lettura delle norme che regolamentano la raccolta.
Conseguentemente, la LR 66/94 viene abrogata.
Di seguito si illustrano, perciò, solo gli articoli che sono stati oggetto di modifica, tenendo presente che anche la numerazione degli stessi è mutata:
Articolo 1 - Si specifica che i funghi epigei, cui si fa riferimento, sono ovviamente quelli spontanei, oggetto di raccolta, e non quelli coltivati.
Articolo 2 - Con tale articolo, viene completamente sostituito, per la necessaria chiarezza interpretativa l'articolo 3 della legge regionale n. 66/1994 .
L'autorizzazione viene rilasciata tramite apposito tesserino con valenza regionale, sulla base di un modello approvato dalla Giunta, in analogia con quanto avviene per la raccolta dei tartufi.
Per il rilascio del tesserino rimangono delegate le Comunità montane e le Province.
Innovativo è il fatto che l'autorizzazione viene rilasciata solo a seguito della frequenza di un corso formativo, finalizzato alla conoscenza delle specie fungine.
Ciò ha una duplice funzione, sia di garantire solamente la raccolta di specie eduli, salvaguardando sia l'ecosistema del sottobosco, sia, fatto più importante, la salute dei cittadini; numerosi sono stati infatti nella corrente annata i casi, anche mortali, di avvelenamento da funghi non commestibili.
Per i cittadini non veneti viene comunque richiesta la attestazione della frequenza di un corso formativo, comunque effettuato.
Le Comunità montane e le Province sono inoltre autorizzate a rilasciare appositi permessi differenziati in giornalieri, settimanali, mensili ed annuali; in tal modo, i suddetti Enti possono regolamentare, ai fini della tutela dei boschi, l'afflusso dei raccoglitori.
Vengono infine esentati dall'autorizzazione i proprietari dei terreni, gli usufruttuari, i conduttori dei fondi e i loro familiari.
Articolo 3 - sono stati tolti, su richiesta delle Associazioni micologiche, i riferimenti alle misure minime per la possibilità di raccolta dei funghi, in quanto la loro morfologia è, a parità di misura, ampiamente variabile, e sostituiti con la manifestazione delle caratteristiche atte ad identificare le specie, e ciò per limitare gli errori nella identificazione di specie non commestibili.
Gli articoli 4 - Modalità di raccolta ex 5 della LR. 66/94), 5 - Divieti di raccolta (ex 7); 6 - limitazioni temporali (ex 8); 7 - Corsi didattici (ex 10), sono rimasti invariati.
L'articolo 8 prevede la possibilità di raccolta di funghi per uso scientifico "anche da parte degli ispettori micologici delle U.L.S.S..
L'articolo 9 prevede la possibilità, da parte delle Comunità montane, sentiti i Comuni interessati, di individuare alcune zone, tabellate, dove i residenti possono effettuare la raccolta in deroga ai limiti di cui all'articolo 3 e comunque non oltre i 6 kg giornalieri pro-capite.
L'articolo 11 (ex 12) - Commercializzazione - della LR 66/94 è stato aggiornato sulla base del D.P.R. 14 luglio 1995, n° 376.
Anche gli articoli 12 - Vigilanza (ex 11), 13 - Sanzioni amministrative (ex 14), sono rimasti invariati.
Con l'articolo 14 si obbligano, con termine perentorio, le U.S.L.L. ad istituire gli Ispettorati micologici in quanto ritenuti essenziali per il controllo dei funghi raccolti, a garanzia dei consumatori.
Come è noto, il progetto di legge è stato iscritto all'o.d.g. del Consiglio del 28 marzo e dopo breve discussione, non sui contenuti del progetto medesimo, ma sui soggetti delegati all'attività amministrativa, è stato rinviato in Commissione.
Durante il riesame, sono stati accolti alcuni emendamenti presentati in Aula durante la discussione del 28 scorso da varie forze politiche, per cui il testo è stato votato all'unanimità dei presenti, cosa che si chiede anche a questo Consiglio."
PRESIDENTE
Se non ci sono interventi, passiamo agli articoli e ci fermiamo laddove ci sono gli emendamenti.
Articolo 1, non ci sono emendamenti.
Favorevoli? Contrari? Astenuti?
Il Consiglio approva.
All'articolo 2, comma 1, lettera a) vi è un emendamento del relatore che prevede:
sopprimere le parole: "Entro 60 giorni dall'entrata in vigore della presente legge".
Alberto DE TOGNI (F.I.)
E` in contrasto con l'articolo 15, dove andiamo ad indicare 3 mesi, per cui abbiamo mantenuto i 3 mesi e sopprimiamo i 60 giorni all'articolo 2; è un emendamento tecnico.
PRESIDENTE
Pongo in votazione l'emendamento.
Favorevoli? Contrari? Astenuti?
Il Consiglio approva.
All'articolo 2, comma 3, vi è un emendamento soppressivo presentato dal consigliere Buttura.
Il comma 3 prevede: "A partire dal 1 gennaio 1998, per l'ottenimento del tesserino è necessaria la frequenza di un corso formativo, finalizzato alla conoscenza delle specie fungine, le cui modalità organizzative sono determinate della Giunta regionale".
All'articolo 2, comma 3 e 4, vi è un emendamento soppressivo presentato dal collega Roccon.
Il comma 4 prevede: "A partire dalla medesima data di cui al comma 3, per i cittadini provenienti da altre Regioni, il rilascio del tesserino è subordinato all'attestazione della frequenza di un corso formativo, comunque effettuato".
Il Colleghi vogliono spiegarlo?
Roberto BUTTURA (P.D.)
Nel testo uscito dalla Commissione, per la prima volta da quando esiste il genere umano per avere il tesserino per raccogliere i funghi bisognerebbe partecipare ad un corso di formazione.
Tra l'altro credo che questo sia un elemento di ulteriore vessazione e certamente un elemento di turbativa.
Secondo, viene creata una separazione fittizia tra chi è proprietario, perché il proprietario non ha bisogno comunque del tesserino e del permesso, quindi può suicidarsi con i funghi velenosi senza problemi, mentre per chi non è proprietario del terreno questo non è possibile, deve fare prima un corso di formazione anche, magari, per potersi "suicidare"; scusate l'ironia.
Quello che domando, insieme al collega Roccon, è questo: è vero che il collega Roccon ha presentato prima del sottoscritto l'emendamento, soppressivo del comma 3 e, successivamente, per analogia, anche del comma 4, ma soppresso il comma 3 automaticamente decade anche il comma 4.
Tenete conto che dove esistono alberghi, dove esiste comunque un'attività di carattere turistico che vive anche della raccolta dei funghi, si corre il rischio che, per esempio, ad un olandese, ad un tedesco che va in un albergo di Feltre o di Cortina viene inibito di andare a raccogliere i funghi pur pagando la tassa o altro, solo ed esclusivamente perché non ha fatto il corso di formazione
Mi permetto, con tutto il bene che voglio al Presidente della Commissione e a tutta la Commissione, di aderire alla richiesta di togliere questo comma e il successivo.
PRESIDENTE
La parola al collega Roccon.
Franco ROCCON (L.N.-L.V.)
Solo per aggiungere che questi corsi micologici, più che istruire alla raccolta, hanno il solo scopo persecutorio, perpetrato dagli Enti gestori dei tesserini premessi, di rimpinguarne le proprie casse più che istruirle.
Io credo che tutto ciò vada anche su un impedimento di chi vuole venire a fare il turista nella nostra zona, soprattutto stranieri, ed addirittura anche provenienti da altre Regioni.
Avrei anche qualche dubbio sulla legittimità e l'intervento di un Commissario di Governo su questi articoli, perché differenziano da altre Regioni che hanno sicuramente istituito questi corsi.
PRESIDENTE
Grazie, collega Roccon.
Volevo chiarire che sia il collega Buttura che il collega Roccon hanno chiesto la soppressione dei commi 3 e 4.
La parola al relatore.
Alberto DE TOGNI (F.I.)
Sono contrario ai due emendamenti.
Il tema è stato ampiamente discusso in Commissione.
Riteniamo che un minimo di informazione sia necessaria anche per la raccolta dei funghi, come avviene per qualsiasi altro prodotto tipo i tartufi, la caccia e la pesca.
Premetto e chiarisco che il corso non prevede l'obbligatorietà di esame, ma è solo un corso che prevede la partecipazione e, quindi, è assolutamente accettabile.
Tanto più che parte dal gennaio 1998, per cui dal marzo 1997, giorno in cui entra in vigore la legge, c'è la possibilità, da parte di tutti i cittadini, di acquisire l'autorizzazione che è valida tutta la vita, perché non è previsto il rinnovo.
PRESIDENTE
Grazie, consigliere De Togni.
La parola al consigliere Buttura.
Roberto BUTTURA (P.D.)
Al collega De Togni vorrei dire una cosa: "partendo dal primo gennaio 1998" significa che quasi tutti i veneti avranno il tesserino prima del 1 gennaio '98, quindi la norma che si vorrebbe introdurre ha valore per quei quattro ritardatari che non hanno provveduto prima del 31 dicembre 1997 ad avere il tesserino.
PRESIDENTE
Grazie al collega Buttura per l'integrazione.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Casarin.
Vittorio CASARIN (C.D.U.)
Su quanto sollevato dal consigliere Buttura, in effetti in Commissione il corso micologico aveva un suo senso perché il tesserino durava 5 anni; nell'ultima seduta è stato modificato ed il tesserino avrà durata permanente, così la maggioranza delle persone non saranno assoggettate a questo corso.
Per questo c'è una incongruenza e chiederei al Presidente di rifletterci un attimo.
PRESIDENTE
Pongo in votazione l'emendamento soppressivo del comma 3 dell'articolo 2, presentato dai colleghi Buttura e Roccon.
Favorevoli? Contrari? Astenuti?
Il Consiglio non approva.
Pongo in votazione l'emendamento soppressivo del comma 4 dell'articolo 2, sempre a firma dei consiglieri Buttura e Roccon.
Favorevoli? Contrari? Astenuti?
Il Consiglio non approva.
All'articolo 2, comma 5, vi è un emendamento presentato dal collega Buttura che prevede:
"Dopo le parole "Le Comunità Montane e le Province determinano" aggiungere la parole: "su base annua".
Il collega Buttura intende illustrarlo.
Roberto BUTTURA (P.D.)
E` semplice, nel senso che rende chiaro quello che adesso è generico: ogni anno le Province e le Comunità Montane devono determinare il numero massimo dei permessi differenziati.
PRESIDENTE
Il relatore?
Alberto DE TOGNI (F.I.)
E' accoglibile.
PRESIDENTE
La Giunta non ha niente da dire.
Pongo in votazione l'emendamento all'articolo 2, comma 5.
Favorevoli? Contrari? Astenuti?
Il Consiglio approva.
Il collega Comencini ha chiesto la parola per dichiarazione di voto; ne ha facoltà.
Fabrizio COMENCINI (L.N.-L.V.)
Naturalmente mi rimetto un po' al mio Gruppo e quindi non darò un voto negativo su questo articolo, però voglio sollevare una questione che mi sembra logica, se esiste una logica quando si va a legiferare.
Noi abbiamo introdotto corsi di formazione e abbiamo obbligato gli stranieri a fare corsi di formazione.
Quanto costerà alla Giunta fare i corsi in francese, tedesco, sloveno, ceco e slovacco per garantire a questi..? - attraverso una disposizione della Comunità Europea - perché c'è la libertà di muoversi.
Se io vado in Austria, posso andare a raccogliere i funghi e non mi chiedono di fare un corso in tedesco.
Noi obblighiamo i cittadini dell'Unione Europea a fare dei corsi per avere il tesserino.
Chiedo a chi si è intestardito a votare quell'articolo di sapere questo.
Dico quello che voglio e parlo come voglio, consigliere Varisco, non ha ancora la facoltà di togliermi la parola.
Chiedo alla Giunta in fase di rinvio di spiegarci quanti soldi stanzierà per questa questione.
Questo è il discorso che viene fuori perchè noi andiamo a fare delle leggi senza testa né coda, per fare i primi della classe e non diamo la possibilità di fare.
Io dico quello che voglio, consigliere Boato, Lei mi dirà poi la sua opinione.
Il discorso è questo: certe volte bisogna anche chiedersi se noi siamo nell'Unione Europea o nel Burundi o in Ruanda, in guerra tra Utzi e Tutsu. Facciamo questo?
La gente per partito preso vota contro a degli emendamenti proposti da persone che, penso, un po' di montagna se ne intendano, sia perchè vengono dalla montagna sia perché avevano fatto una proposta di legge su una questione di questo tipo, e noi andiamo avanti su questa questione.
Quindi, a nome del Gruppo della Lega, il nostro voto non sarà positivo su questo articolo; addirittura vediamo se ci sono gli estremi di un ricorso per la non parità dei cittadini a livello europeo.
Faremo un ricorso al Commissario di Governo su questa questione e poi la invieremo alla Comunità Europea.
PRESIDENTE
Grazie.
Pongo in votazione l'articolo 2 emendato.
Favorevoli? Contrari? Astenuti?
Il Consiglio approva.
All'articolo 3 non ci sono emendamenti.
Pongo in votazione l'articolo 3 così come presentato.
Favorevoli? Contrari? Astenuti?
Il Consiglio approva.
All'articolo 4 non ci sono emendamenti.
Pongo in votazione l'articolo 4 così come presentato.
Favorevoli? Contrari? Astenuti?
Il Consiglio approva.
All'articolo 5 non ci sono emendamenti.
Pongo in votazione l'articolo 5 così come presentato.
Favorevoli? Contrari? Astenuti?
Il Consiglio approva.
All'articolo 6 non ci sono emendamenti.
Pongo in votazione l'articolo 6 così come presentato.
Favorevoli? Contrari? Astenuti?
Il Consiglio approva.
All'articolo 7 non ci sono emendamenti.
Pongo in votazione l'articolo 7 così come presentato.
Favorevoli? Contrari? Astenuti?
Il Consiglio approva.
All'articolo 8, comma 1, c'è un emendamento presentato dal collega Buttura che prevede:
dopo le parole: "non superiore ad un anno ed è rinnovabile" aggiungere le parole: "La Regione provvederà a rimborsare alle Comunità Montane e alla Province interessate, le spese di gestione corrispondenti al numero e al tipo di autorizzazioni rilasciate".
Il collega Buttura intende illustrare l'emendamento; ne ha facoltà.
Roberto BUTTURA (P.D.)
Il senso dell'emendamento è chiaro.
Chiedo di cambiare "la Regione provvederà" con "la Regione provvede".
Siccome le Comunità Montane e le Province sono particolarmente, a volte, feroci contro la Giunta regionale quando questa dà troppi permessi, allora credo che anche questo sia un emendamento che serva a rendere più equilibrato l'articolo nel suo complesso. Grazie.
PRESIDENTE
Il relatore?
Alberto DE TOGNI (F.I.)
Sono contrario.
PRESIDENTE
La Giunta è contraria.
Pongo in votazione la proposta di emendamento così come illustrata dal consigliere Buttura.
Favorevoli? Contrari? Astenuti?
Il Consiglio non approva.
Pongo in votazione l'articolo 8 nel testo originario.
Favorevoli? Contrari? Astenuti?
Il Consiglio approva.
All'articolo 9 non ci sono emendamenti.
Pongo in votazione l'articolo 9 così come presentato.
Favorevoli? Contrari? Astenuti?
Il Consiglio approva.
All'articolo 10, comma 2, c'è un emendamento presentato dal collega Buttura che prevede:
dopo le parole "categorie di residenti" aggiungere le parole "nei fondi di pertinenza".
Il collega Buttura vuole illustrare l'emendamento?
Roberto BUTTURA (P.D.)
E` chiarissimo.
PRESIDENTE
Il relatore?
Alberto DE TOGNI (F.I.)
Nei fondi di pertinenza di chi?
Roberto BUTTURA (P.D.)
Nei fondi di pertinenza dei residenti.
Ruddi VARISCO (P.D.S.)
Il consigliere Buttura, che in altri momenti spende tante parole, in questa occasione non vuole parlare.
Quello che capisco io è che c'è una agevolazione per i residenti, non in senso generale ma nei fondi di loro proprietà, tant'è vero che la specificazione a), b) e c) riguarda tutti i soggetti che hanno i fondi di pertinenza, perché i coltivatori diretti hanno il campo, i gestori dei boschi hanno i boschi, gli utenti di beni uso civico hanno i beni di uso civico; in poche parole limita questa facoltà alla loro proprietà.
Alberto DE TOGNI (F.I.)
Lo spirito di questo articolo, di agevolare la raccolta, era proprio di agevolare anche oltre le proprietà di pertinenza.
Quando abbiamo fatto e votato tutti questo articolo, l'intenzione era di agevolare i residenti di queste particolari categorie: coltivatori diretti, gestori, utenti dei beni di uso civico, cooperative ecc, cioè chi arrotonda il reddito perché usufruisce di un prodotto spontaneo dei boschi o dei propri fondi per integrare il reddito.
Se lo limitiamo ai fondi di pertinenza, non serve, perché il proprietario del suo fondo è già esentato, per cui non ha senso.
Roberto BUTTURA (P.D.)
Non sono proprietari, ma residenti; sono due cose diverse.
Alberto DE TOGNI (F.I.)
Di queste particolari categorie, però.
Roberto BUTTURA (P.D.)
E' giusto, è ritirato.
PRESIDENTE
Il collega Buttura ritira l'emendamento.
Pongo in votazione l'articolo 10 nel testo originario.
Favorevoli? Contrari? Astenuti?
Il Consiglio approva.
Pongo in votazione l'articolo 11.
Favorevoli? Contrari? Astenuti?
Il Consiglio approva.
Pongo in votazione l'articolo 12.
Favorevoli? Contrari? Astenuti?
Il Consiglio approva.
Pongo in votazione l'articolo 13.
Favorevoli? Contrari? Astenuti?
Il Consiglio approva.
Articolo 14; la parola al collega Marangon.
Renzo MARANGON (C.D.U.)
Al comma 1 si obbliga ogni Unità socio-sanitaria ad istituire "entro e non oltre un anno dalla data di pubblicazione della presente legge, un Ispettorato micologico con compiti di controllo micologico pubblico", ecc..
La domanda che mi pongo è la solita: se l'U.S.L. non lo istituisce cosa succede? Siccome non posso fare emendamenti, prego il relatore o la Giunta di pensare di dare una multa al direttore generale, una sanzione.
Non so se non succede niente, so che l'U.S.L. dovrebbe farlo.
Se non lo fa cosa succede? Cioè, un'attività cogente da mettere qui perché il direttore lo faccia.
PRESIDENTE
Il collega Marangon ha posto una domanda; il relatore ha la risposta?
Alberto DE TOGNI (F.I.)
Ho poco da rispondere, Presidente.
Noi abbiamo previsto che la fase transitoria sia gestita dalle associazioni micologiche, ipotizzando che entro un anno le U.L.S.S. si attivino perché questo sia fatto.
Se non lo fanno, sono inadempienti.
Renzo MARANGON (C.D.U.)
Presidente, non ho una proposta.
L'allargamento di braccia mi fa ritenere che probabilmente anche questa è una grida manzoniana.
PRESIDENTE
Pongo in votazione l'articolo 14.
Favorevoli? Contrari? Astenuti?
Il Consiglio approva.
Pongo in votazione l'articolo 15.
Favorevoli? Contrari? Astenuti?
Il Consiglio approva.
All'articolo 16, comma 1, c'è un emendamento del consigliere Buttura che prevede:
"Prima delle parole "i raccoglitori di funghi" inserire le parole "fatto salvo quanto previsto dall'articolo 2 comma 8,..".
Il proponente non intende illustrare l'emendamento.
Il relatore?
Alberto DE TOGNI (F.I.)
Non serve, Presidente, perché vale comunque quanto detto dall'articolo 2, comma 8. E` pleonastica la cosa.
PRESIDENTE
Pongo in votazione l'emendamento all'articolo 16.
Favorevoli? Contrari? Astenuti?
Il Consiglio non approva.
Pongo in votazione l'articolo 16 nel testo originario.
Favorevoli? Contrari? Astenuti?
Il Consiglio approva.
Pongo in votazione l'articolo 17.
Favorevoli? Contrari? Astenuti?
Il Consiglio approva.
Pongo in votazione l'articolo 18.
Favorevoli? Contrari? Astenuti?
Il Consiglio approva.
Ci sono interventi per dichiarazioni di voto? Collega Roccon, prego.
Franco ROCCON (L.N.-L.V.)
Siamo arrivati alla conclusione di questa legge, che è rivista per la seconda volta e dopo cinque o sei testi passati in Commissione, quindi c'è stata una discussione ampia sulla questione.
Formulo il nostro parere, che è fondamentalmente contrario: interverremo a livello di Commissario di Governo per la questione dei corsi.
E' su questo che ci si dà come forza politica dei razzisti, dei separatisti, ma poi andiamo a fare provvedimenti legislativi senza capo né coda, che tagliano fuori i cittadini di questa Europa a cui tutti vogliamo essere integrati.
Non dimentico gli emigranti, che devono essere informati sui corsi, sui tipi di funghi che ci sono, sulle possibilità di raccolta differenziata anche da Regione a Regione.
C'è una assoluta confusione proprio su questa questione.
I ricorsi: si apre un contenzioso con l'Ente gestore o con la Regione che ha legiferato questa materia.
Chi li paga i contenziosi? Abbiamo visto che le sanzioni sono abbastanza pesanti: chi le paga? Andiamo ad aprire una questione. Le Province non rispondono, i Comuni non rispondono, le Comunità Montane non rispondono.
Allora io, sinceramente, non riesco a capire la posizione intransigente di alcune forze politiche che hanno votato tre emendamenti che erano emendamenti migliorativi per questa legge che è, in buona parte, una buona legge.
Lo stesso Presidente Galan è venuto in Aula e ha chiesto un intervento che non fosse burocratico e di impedimento per una libera raccolta.
Adesso inseriamo questi corsi formativi che, a parere mio, vanno a portare sicuramente un dato positivo alle associazioni micologiche e non a chi deve istituire dei corsi.
Il nostro voto sarà contrario.
Annuncio già il nostro ricorso al Commissario del Governo, anche se il consigliere Vanni non lo vuole.
PRESIDENTE
Grazie al collega Roccon.
La parola al consigliere Buttura.
Roberto BUTTURA (P.D.)
Volevo darvi una buona notizia: questa legge passa perché non è presente il Presidente Galan, altrimenti avremmo potuto anche avere il colpo di scena di un ulteriore rinvio.
Al di là delle battute, spero di avere creato un clima più disteso, volevo fare solo alcune considerazioni.
Primo: questa legge arriva in ritardo e diventerà esecutiva proprio nel momento in cui sarà in pieno svolgimento la raccolta dei funghi da parte di chi lo fa per mestiere, ma in modo particolare da parte degli amanti di questa occupazione del tempo libero.
Credo sia stato sbagliato da parte del Presidente Galan, la volta scorsa, il rinvio in Commissione di una legge che peraltro è rimasta sostanzialmente quella che era.
Secondo: anch'io ribadisco la mia fortissima contrarietà e naturalmente, per quello che ci riguarda, anche noi faremo ricorso al Commissario di Governo per l'istituzione di questi corsi di formazione che, francamente, non riesco a capire da dove vogliono partire e dove vogliono arrivare.
Terzo: continuiamo a dire, sento tutte le forze politiche che continuano a dire che bisogna delegificare, che bisogna creare maggiore autocoscienza da parte del cittadino rispetto ai diritti e doveri, che bisogna creare maggiore capacità di autoresponsabilità da parte del cittadino.
Noi facciamo leggi che, a parte il discriminare tra cittadino e cittadino, tendono anche a creare una sorta di deresponsabilizzazione del cittadino in quanto tale.
Credo che questa sia una cosa fortemente sbagliata.
Io non sono tra coloro che vogliono essere maliziosi, pensando che su questo problema ci sia stata una specie di operazione "lobbistica", perché non lo credo.
Però da quando c'è Adamo ed Eva, ho sempre saputo che chi va a funghi sa perché lo fa e chi invece incorre in qualche problema ci incorre perché non ha queste capacità di distinzione dei funghi.
Considerazione finale: questo ci impedisce di votare a favore della legge.
Sono stato il presentatore di una proposta di legge di abrogazione della legge 66.
Nel luglio dell'anno scorso ho presentato per primo la proposta di legge 42 e ho accettato che venisse unificato al testo con altri testi che sono stati presentati successivamente.
La cosa che non mi sento di fare è di votare una legge a cui ho contribuito comunque a lavorare, a portare in questa Aula, ma è una legge che, francamente - con quei piccoli commi 3 e 4 dell'articolo 2 - va a svilire un lavoro di snellezza, di deburocratizzazione che noi volevamo imprimere alla legislazione; tenendo conto, tra l'altro, che siamo riusciti anche a modificare in modo sostanziale alcune impostazioni di carattere che accentravano alla Giunta regionale una serie di operazioni burocratiche che non avevano senso che fossero presso la Giunta regionale.
Faremo ricorso. Credo, se c'è un minimo di capacità di carattere non solo giuridico ma di buonsenso, che il ricorso verrà vinto e questo farà sì che la legge sarà pronta per il prossimo anno, ma certamente non per questo. Grazie.
PRESIDENTE
Grazie.
La parola al collega De Togni.
Alberto DE TOGNI (F.I.)
Grazie, signor Presidente.
Dalla discussione emersa in questa Aula, purtroppo, sembra che l'istituzione del corso sia un'impuntatura del Presidente della Quarta Commissione.
Volevo ricordare a questa Aula che il disegno di legge è stato discusso in maniera molto approfondita e dettagliata ed è stato votato all'unanimità dei presenti in Commissione.
Sono pienamente d'accordo con voi che, se fosse possibile, l'ideale sarebbe non avere nessun tipo di legge, nessuna normativa per andare a funghi.
Purtroppo c'è una legge di riferimento nazionale che ci obbliga a legiferare in materia, cosa fatta da questo Consiglio, anzi dal precedente Consiglio, con la legge 66 che è stata ripresa in buona parte, perché è stata riscritta trasportando gli articoli dalla 66 alla nuova legge, cercando di portare tutti quei miglioramenti di gestione burocratica della legge che sono stati possibili.
Molte cose che avremmo voluto non sono state possibili convertirle in legge.
Ripeto: questa legge probabilmente non è una legge stupenda, ma è il meglio che siamo riusciti a produrre in Commissione con il lavoro e l'apporto di tutti quanti.
Fare un caso sul corso di formazione mi sembra veramente fare di un granellino di sabbia una montagna.
Se andiamo a vedere gli effetti pratici, sono estremamente limitati nel tempo ed anche nell'impegno che viene richiesto.
Se questa è l'impostazione, potremmo chiedere anche di guidare senza patente perché l'impostazione è esattamente uguale.
Anche per i tartufi esiste il tesserino, anche per andare a caccia, e non mi pare che ci siano discriminazioni nei confronti di nessun cittadino.
Se uno vuole andare a caccia prende la licenza di caccia, fa i corsi e gli esami. Se uno va a funghi, fa il corso dal '98 senza esami. E` esclusivamente una partecipazione informativa e culturale da parte di chi si accinge ad andare a raccogliere i funghi.
Fare un caso di questo - permettetemelo - è una cosa veramente che non esiste.
La Commissione ha lavorato bene, con coscienza e ha prodotto questo risultato. La gestione della legge è stata demandata in toto alle Province e alle Comunità Montane, così come era stato chiesto dal Presidente Galan nella Seduta del Consiglio in cui avevamo per la prima volta portato questa legge all'esame del Consiglio.
Anche qui abbiamo fatto il possibile. Credo sia una legge che vada votata perchè è una legge buona, che ha portato una mediazione e un tentativo di semplificazione nella raccolta dei funghi.
Per cui annuncio il voto favorevole del Gruppo di Forza Italia.
PRESIDENTE
La parola al consigliere Boato.
Michele BOATO (VERDI)
Prima della dichiarazione volevo fare un richiamo al Regolamento.
Fino ad ora non abbiamo ancora ricevuto le tabelle relative all'Assestamento di Bilancio; ritengo sia gravemente scorretto in rapporto al Consiglio.
Non possiamo votare domani le tabelle dell'Assestamento se non sono distribuite questa sera.
O vengono distribuite entro qualche secondo prima che si chiuda la Seduta, oppure io preannuncio che domani farò ostruzionismo addirittura sull'Assestamento di Bilancio, perché non è giusto che votiamo a scatola chiusa.
PRESIDENTE
Invito il collega Gava a verificare immediatamente questa cosa.
Michele BOATO (VERDI)
Esprimo la mia dichiarazione di voto.
Condivido in pieno quello che ha detto il collega De Togni: non credo che facciamo un servizio buono a questa Istituzione cercando di demolire sistematicamente tutto ciò, anche piccolo, che si riesce a portare in porto.
Questa legge è una legge difficile, è stata rivista proprio perché si sono volute sentire tutte le lamentele che erano sorte giustamente dalla prima stesura; era la prima volta che si andavano a determinare una serie di questioni che prima erano lasciate all'indeterminazione.
Inoltre risponde anche ad alcuni elementi che sono proprio tipici delle popolazioni locali, consigliere Roccon.
Le popolazioni locali si lamentano dell'ignoranza dei cittadini che arrivano dove ci sono le quantità di funghi e fanno rapina di funghi, non conoscendo neppure le varie specie.
Io sono di quelli che non le conoscono e perciò non vado a funghi. Non sono mai andato e non intendo andarci. Ci sono persone che le conoscono poco e fanno danni.
Quindi, mettere in campo un minimo di conoscenza di base su questo terreno non credo sia vessatorio, soprattutto credo sia di tutela delle popolazioni che sui funghi, magari, qualche volta, ricavano anche un minimo di reddito e non soltanto di piacere.
Quindi votiamo a favore di questa legge, non perché sia la migliore legge possibile, ma perché è una buona legge allo stato attuale.
Nulla vieta che tra due anni si facciano altre piccole modifiche, senza per questo far cadere i fulmini sull'attività di questo Consiglio.
PRESIDENTE
Grazie al collega Boato.
La parola al collega Varisco.
Ruddi VARISCO (P.D.S.)
Votiamo a favore di questa legge.
Volevo intervenire soltanto per dire questo, a memoria del Consiglio, per quello che serve: siamo intervenuti sulla legge che era stata portata in Aula, solo per acquisire ulteriori modifiche tese a semplificare il rapporto tra utente ed Amministrazione; in questo senso accettando molte delle osservazioni critiche formulate dal consigliere Buttura.
Nessuna modifica è stata prodotta dalla Commissione per quanto attiene ai poteri dei soggetti istituzionali deputati a svolgere.
L'intervento del Presidente Galan - non perché ce l'abbia con lui - non ha prodotto nessun effetto, se non quello di farci perdere due mesi.
Auspico che in altre occasioni ciò non accada.
PRESIDENTE
Grazie al collega Varisco.
Non ho nessuno iscritto a parlare.
Pongo in votazione il provvedimento nel suo complesso.
Favorevoli? Contrari? Astenuti?
Il Consiglio approva.
Punto 12 all'ordine del giorno
"PROPOSTA DI LEGGE D'INIZIATIVA DEI CONSIGLIERI COSTANZO, CHISSO E SPROCATI RELATIVA A "MODIFICHE ED INTEGRAZIONI ALLE DISPOSIZIONI PREVISTE AGLI ARTICOLI 43 E 44 DELLA LEGGE REGIONALE 30 DICEMBRE 1993, n. 63 "NORME PER L'ESERCIZIO DELLE FUNZIONI AMMINISTRATIVE IN MATERIA DI SERVIZI DI TRASPORTO NON DI LINEA NELLE ACQUE DI NAVIGAZIONE INTERNA E PER IL SERVIZIO PUBBLICO DI GONDOLA NELLA CITTA' DI VENEZIA" E SUCCESSIVE MODIFICAZIONI"". (NON APPROVAZIONE).
(Progetto di legge n. 173)
Relazione della Seconda Commissione consiliare.
Il provvedimento era all'unanimità.
Carlo COSTANZO (F.I.)
"La necessità di provvedere a un'ulteriore proroga alle disposizioni previste agli articoli 43 e 44 della legge regionale 30 dicembre 1993, n. 63 , è dovuta al fatto che l'amministrazione comunale di Venezia, in applicazione alla nuova legge regionale 7 maggio 1996, n. 13 , è stata costretta ad emanare nuovi bandi che scadranno il 16 luglio 1996.
Si è quindi ritenuto di procedere ad uno spostamento temporale della vigente sanzione amministrativa accessoria di cui all'articolo 44 e della riduzione della sanzione pecuniaria di cui alla lettera a), comma 1, dell'articolo 43.
La proroga è limitata alle sole categorie per le quali sono in atto le procedure concorsuali (granturismo e trasporto merci per conto terzi) ed è concessa fino all'espletamento di concorsi stessi e al rilascio delle relative autorizzazioni ponendo come termine ultimo il 30 aprile 1997.
Esposte queste brevi motivazioni, si confida nell'applicazione del progetto di legge".
Devo annunciare la presentazione di un emendamento: c'era assolutamente bisogno di dare un'interpretazione autentica, altrimenti si correvano dei rischi.
PRESIDENTE
All'articolo 1, comma 1 c'è un emendamento presentato dal collega Sprocati, dopo la parola "articolo 5" è soppressa la parola "comma 4"; dopo le parole "concorsi in atto" aggiungere "o da indire".
La parola al collega Sprocati.
Gianpaolo SPROCATI (P.D.S.)
Chiedo di illustrarlo perchè non voglio carpire la disattenzione e la buona fede dei Consiglieri e dei Colleghi, trattandosi di una materia che ha qualche elemento di spinosità e sulla quale è bene che tutti siano in qualche modo consapevoli.
Si tratta di una materia complessa e che facilmente può essere strumentalizzata, come in parte fa la stampa quotidiana di oggi, attribuendo, a chi segue queste questioni, magari amicizie, intenzioni di fare favori da una parte piuttosto che da un'altra.
Poiché io cerco di muovermi con assoluta convinzione rispetto alla trasparenza delle proposte che vado facendo - in questo caso di questo emendamento - è con molta determinazione che intendo assumere la responsabilità politica di questo emendamento.
Si tratta di una materia complessa sulla quale abbiamo più volte impegnato il Consiglio regionale in proroghe, aggiustamenti ed emendamenti.
Questo perché interviene una materia che si è stratificata nel tempo con competenze tra il Comune e la Regione che hanno creato una situazione di fatto assai complessa nel trasporto non di linea nel Comune di Venezia, e oggi lo sforzo per renderla in qualche modo organica e normata incontra molte difficoltà e anche una notevole fatica da parte di chi sta cercando di produrre questo tipo di intervento.
In Commissione sono presenti diverse proposte che tendono a proporre di costruire su tutta questa materia un nuovo tavolo che tende a riscrivere e a rimettere ordine in questa materia.
Quindi si tratta, come dicevo, di una materia difficile, complessa e che ci ha creato molti problemi.
Tuttavia va detto con molta forza che la situazione è estremamente insoddisfacente, non solo per la difficoltà con cui si sono prodotti i bandi attualmente in vigore su questo settore che riguardano il granturismo con il taglio - che chi ha seguito questa vicenda ben si ricorderà - sui contingenti prodotto dalla Provincia e per quanto riguarda anche il bando per il trasporto delle merci. Siamo in presenza di una situazione che, nonostante questi interventi, è ancora difficile da considerare adeguata per la realtà economica e sociale veneziana.
Abbiamo una situazione per cui dal gennaio '95 è in vigore il Regolamento comunale che prevede la costruzione degli spazi dove dovrebbero esserci i taxi acquei; ma da questo punto di vista bisogna dire che la stessa categoria che ha i requisiti per effettuare questo servizio in qualche modo non si è resa ancora adeguatamente disponibile per produrre questo servizio.
Per cui, chi volesse usufruire oggi di un servizio di questo tipo - sia esso cittadino veneziano, che turista, trova delle difficoltà notevoli.
Qualora si riesca - e si deve riuscire - a realizzare questo Regolamento, noi avremo comunque, utilizzando una parte di questa categoria consistente delle concessioni attuali, la necessità di revisione dei contingenti nel settore del noleggio, ovviamente.
Allora va detto con chiarezza che i bandi che attualmente sono in corso e dai quali noi abbiamo con questa proposta di legge motivato la proroga di alcune sanzioni, assolutamente non esauriscono in modo adeguato il problema delle concessioni.
Infatti, nella giornata di lunedì, il Consiglio comunale di Venezia - in base anche ad altri ordini del giorno che aveva approvato - ha approvato un ordine del giorno in cui prospetta un ulteriore iter di adeguamento dei contingenti nei vari settori e cerca di prospettare una situazione in cui realmente tutto quello che si muove, che opera e che esprime il bisogno della città di lavorare - per rispondere alla domanda sia turistica, che dei cittadini - in qualche modo trovi adeguata risposta di tipo normativo. Questo oggi, con solo due bandi in corso, non è possibile.
Quindi, rispetto a questo, propongo un emendamento che permetta di adeguare questa proroga che viene avanzata nella proposta di legge non solo per i bandi in corso, ma anche rispetto all'ordine del giorno che noi abbiamo richiesto al Consiglio comunale di Venezia per i bandi che il Comune si è assunto l'impegno di bandire prossimamente per cercare di completare il contingente, così come ho frettolosamente cercato di dire. Quindi dando alla città regolamenti, norme precise che vanno rispettate e che solo queste permettono di venire incontro a fenomeni quali il moto ondoso e l'abusivismo.
Credo che con la collaborazione di tutti questi soggetti interessati possiamo, se riusciamo a dare una svolta di impegno e di attenzione che riguarda non solo il Comune di Venezia, non solo le categorie, ma anche la stessa Regione Veneto se accogliamo questo emendamento, aprire una fase nella quale questo problema trova in qualche modo un nuovo assetto e un nuovo ordine positivo.
PRESIDENTE
Il collega Sprocati ha illustrato il suo emendamento.
La parola al relatore.
Carlo COSTANZO (F.I.)
Mi corre l'obbligo di chiarire la situazione, a completamento di quanto detto dal collega Sprocati, in modo da poter essere esattamente coscienti di quello che andiamo a votare.
La proposta di legge serve per rinviare ulteriormente le sanzioni in questo settore, però non tutte le sanzioni.
I precedenti rinvii rinviavano le sanzioni in tutto il comparto, perchè c'erano delle motivazioni ben precise evidenziate dal Comune di Venezia: il regolamento non era stato ancora approvato, non era terminato e, quindi, chiedeva aiuto alla Regione perché si prorogassero i termini.
Questa volta, invece, il regolamento è stato approvato dal Comune a gennaio; è stata chiesta una proroga perché i bandi di concorso, in funzione di un aiuto ulteriore che noi abbiamo dato tramite l'approvazione di un progetto di legge ha portato a delle interpretazioni, per cui questi sono risultati annullati e il Comune ha dovuto emetterne degli altri allungando i tempi.
Questi bandi di concorso dovrebbero risolvere i problemi di aumenti di contingente e quindi delle relative autorizzazioni relativamente ad alcuni settori come il trasporto merci e come il noleggio per imbarcazioni che possono portare oltre 20 persone, ma ciò comporterebbe che rimarrebbero fuori dall'ambito di questa proposta di legge tutte le imbarcazioni non autorizzate di noleggio al di sotto delle 20 persone. Si presenta un problema umano.
Quello che è da mettere in evidenza, però, è il regolamento così come emanato dal Comune, o comunque il Comune non ha assolutamente risolto nel regolamento in termini di contingente aumentato da prevedere anche per questo settore, per cui non è detto che riesca ad emettere i bandi per avere tutto esaurito anche in questo senso entro il 30 aprile.
Abbiamo avuto occasione di sentire il Comune in una Commissione, e l'Assessore ai trasporti a questo punto non si è sentito di risolvere in termini di legge e di regolamento il problema e ha chiesto un aiuto in questo senso alla Regione, che però non ha un riferimento preciso a qualche cosa che ha un significato pratico e logico.
Per cui, in maniera gratuita, la Regione dovrebbe anche per questa categoria, che ha tutta la nostra comprensione in termini umani, rinviare i termini sanzionatori; quindi è un qualche cosa che dobbiamo decidere noi in quest'ambito.
Non aggiungo nessun'altra considerazione al riguardo .
PRESIDENTE
Volevo capire una cosa: sull'emendamento proposto dal collega Sprocati, qual è la posizione del relatore?
Carlo COSTANZO (F.I.)
La posizione del relatore, vista la responsabilità che ci sarebbe al riguardo, è di astensione.
PRESIDENTE
Prego, collega Comencini.
Fabrizio COMENCINI (L.N.-L.V.)
Signor Presidente, sono allibito e dico "allibito" per usare un termine abbastanza semplice.
Allora, o questa Regione fa immediatamente una denuncia querela per calunnia a tale Maniero della Riviera del Brenta, altrimenti noi qui non comprendiamo niente.
Maniero calunniava e si vantava dicendo che lui controllava, attraverso la mafia, gli abusivi dei motoscafi a Venezia. Dice questo ed è riportato nei verbali trascritti; naturalmente questa Regione dovrebbe denunciarlo.
Ho appena sentito dal consigliere Costanzo che invece queste sono brave persone, è gente che è stata turlupinata dalle istituzioni veneziane; ne prendo atto.
Venezia è veramente un qualcosa fuori dal mondo, è una città a sè, tant'è che noi vogliamo portarci il Governo e fare un governatorato a parte ed è giusto che sia così, perché non riusciamo a mettere ordine su questa cosa.
Il provvedimento che noi stiamo votando dice che riduciamo alla metà del minimo le sanzioni previste dalla nostra legge del '93 e finora quasi mai applicate, perché l'ordine preciso di Ca' Farsetti è quello di non applicarle - questo lo sappiamo molto bene - e addirittura con l'emendamento del consigliere Sprocati si dice: "Non solo a quando verranno fatti i concorsi già in atto o quando saranno indetti altri concorsi al di là di venire".
Questo vorrebbe dire, signor Presidente e colleghi Consiglieri - anche se io non capisco niente di leggi - che forse con questo emendamento del consigliere Sprocati possiamo dare anche 10 anni.
Dopo lei interverrà nuovamente, per la sua dichiarazione di voto e farà quello che vuole, ma io dico quello che dico, va bene? E poi mi dirà che ho detto delle cose sbagliate.
Comunque non sono ancora stati convocati per questioni burocratiche, 10 anni sono certamente tanti, e possono andare al di là del tempo a venire.
Mi chiedo questo: quegli altri cittadini che sono regolari e che pagano regolarmente le tasse, sono delle persone delinquenti, sono degli abusivi anche loro, oppure no? A quel punto conviene fare l'abusivo.
Voi continuate a dire che la Lega è inaffidabile perché dice di non pagare le tasse e qui dite che delle persone che sono abusive in una professione - e che quindi non pagano le tasse - nel momento in cui vengono beccati a fare un mestiere senza essere in regola, hanno la riduzione alla metà del minimo. Questo è quello che dice la legge, Presidente Costanzo!
Se dico delle cose sbagliate, denunciatemi! Al di là che siano a quando viene fatto il concorso, al di là del 31 dicembre del '96 o a quello che è.
Allora, signori, quando noi diciamo che devono pagare gli ambulanti, i commercianti - "Ladri i commercianti!", che devono pagare gli artigiani - "Ladri gli artigiani! - che devono pagare quelli che vanno a vendere casa per casa - "Ladri tutti!" - nella legge diciamo che coloro i quali non sono in regola, non certo per colpa nostra, ma per ignavia di chi fin qui ha governato questa città, noi ad un certo punto diciamo: "Se li becchiamo, ma quando mai li beccheremo, se poi c'è qualche vigile urbano che trasgredisce l'ordine indiretto dato - e lo sapete che è la verità - e se non mi denunciano, porto i testimoni di quelli che gli hanno detto di non dare multe. Li sfido a denunciarmi!"
Se per caso c'è qualcuno di quelli estranei, o qualche nuovo finanziere che li becca, a parte il fatto se ne esce vivo, perché certe volte vengono bastonati, non parlo di tutti, ma essenzialmente di quelli più esagitati, perché per la stragrande maggioranza magari sono persone che hanno diritto di lavorare e di fare il loro mestiere. Abbiamo letto le cronache dei giornali e abbiamo visto le bastonate che sono state date.
Addirittura mi si dice, ma sicuramente è falso, che il Comune di Venezia ha tolto la linea dal Tronchetto, o l'ha spostata, per evitare che dove si fermano i pullman ci sia una linea di navigazione. Arriviamo all'assurdo!
I giornalisti, che sono incapaci di dare delle risposte, che scrivono quotidianamente falsità su questa Regione, sui partiti politici e sull'attività dei Consiglieri, non hanno il coraggio di dire che qui noi viviamo nell'illegalità e che noi siamo chiamati a legiferare da una Giunta comunista, o di sinistra, di Venezia, guidata da Cacciari, il quale ci dice di dover violare le leggi e questo Stato ci metterà il marchio con tanto di timbro della Repubblica.
Quindi saremmo noi quelli che dicono che non si devono pagare le tasse; saremmo noi che andiamo a protestare contro il Papa per cose non dette, perché i giornali hanno scritto il falso e nessuno ha avuto il coraggio di dire che hanno scritto il falso!
Penso che se arriveremo alla votazione dell'emendamento Sprocati o degli altri emendamenti, noi voteremo contro questa legge e voteremo contro gli emendamenti.
Il Consiglio regionale faccia pure tutto quello che vuole; andrà a spiegare ai cittadini veneti perché noi non riusciamo a fare i concorsi; la Regione ha fatto la legge nel '93, ma non si è riusciti a fare nulla.
Allora a questo punto noi diamo la patente di legalità a dei cittadini che guadagnano, in molti casi, molti ma molti soldi e che sono stati accusati, sicuramente calunniati da tale Maniero, mafioso ed assassino, di essere da lui sfruttati. Questo è quello che noi andiamo a fare all'interno della mafia.
PRESIDENTE
Grazie, collega Comencini.
Prego, collega Piccolo.
Francesco PICCOLO (C.D.U.)
Ho ascoltato con attenzione l'intervento del collega Sprocati e so anche con quanta meticolosità sta cercando di trovare una soluzione a questa quadratura del cerchio, e proprio perché è cerchio difficilmente trova la sua definizione conclusiva.
Quello che più preoccupa - e lo dico con molta convinzione - è che ancora una volta con questa proroga - posso capire che abbia dei risvolti, per qualcuno di questi motoscafisti, anche plausibili - nella valutazione complessiva e quindi della risposta che le Istituzioni pubbliche danno, ci vede molto deficitari.
Lo dico con molta franchezza: non è possibile che un Comune di Venezia, che un Sindaco di Venezia che prende queste decisioni a tutti i livelli e che parla su ampi palcoscenici, anche internazionali, non colga l'occasione - in tre anni da una approvazione di questa legge - per andare con il suo prestigio, con la sua autorità a mettere fine definitivamente a questa gazzarra continua che è data dal trasporto pubblico a Venezia.
Questo è un dato che deve essere sottolineato; non può la Regione Veneto essere messa continuamente sul banco d'accusa per delle sciocchezze a volte, e poi quando ci sono delle questioni che interessano in maniera determinante e che sono esempio di gestione di attività amministrativa, di fatto la Regione Veneto deve sollevare della questione le autorità che sono preposte, e in modo particolare deve farsi carico di problematiche e di questioni che non hanno nessuna capacità di risposta se non fatte a livello inferiore, che è quello competente.
Lo dico con molta determinazione: o qua ci mettiamo mano a breve, ma non lo possiamo pensare in tempi stretti, oppure andremo evidentemente ad avvallare una illegalità diffusa.
Io sono perché le Istituzioni siano rispettate e le leggi siano in riferimento all'intera collettività veneta, anche a Venezia.
La realtà veneziana è una realtà, in questo campo, che non ha regole, però non è possibile che il Comune di Venezia, l'Amministrazione di Venezia continui in maniera palese e aperta a non dare risposta.
Non vedo come questa proposta - capisco e do atto al Consigliere Sprocati di aver portato avanti - possa risolvere la questione, anzi a mio avviso la aggrava e perpetua questa illegalità che non è un esempio per nessuno; anzi, dimostra all'intera collettività veneta quanto ci sia da fare nel nostro Paese perché le leggi che sono esempio per l'intera collettività siano rispettate.
PRESIDENTE
Grazie, collega Piccolo.
Ha chiesto la parola il collega Armano; ne ha facoltà.
Elio ARMANO (P.D.S.)
Faccio una brevissima osservazione: i Colleghi della Seconda Commissione sanno che su questo aspetto ho avuto modo di dimostrare il mio scetticismo rispetto all'ulteriore richiesta che ci è venuta dal Comune di Venezia relativamente alla proroga che è in oggetto alla trattazione di oggi.
Sono restio e scettico, perché nel passato mi ero occupato di questo problema.
Il gruppo del P.D.S. aveva tentato di ordinare questa materia speciale del trasporto acqueo e l'obiettivo era e rimane quello di avere un trattamento pari, sia per quanto riguarda chi esercita la professione di tassista e motoscafista, sia per quanto riguarda alcune figure atipiche.
Intervengo per dire che a me sembrano troppo enfatici certi ragionamenti, quelli fatti dal collega Comencini ed anche la sostanza adesso sentita dal consigliere Piccolo.
Chi si è occupato in Commissione in questi anni di questi problemi ha capito che non c'entrano né i comunisti, né i democristiani, né altre forze politiche presenti, riciclate, trasformate o quant'altro, ma che la cosiddetta illegalità, a cui si fa riferimento, ha stratificazioni lontane, fa riferimento anche a comportamenti - se vogliamo dire la verità tutta intera - che non sono stati solo delle Amministrazioni comunali che si sono succedute, ma anche delle Autorità di pubblica sicurezza e della Prefettura.
Allora, sdrammatizziamo questa questione, registriamo che c'è una sorta di perpetuarsi di questa impotenza dei pubblici poteri nel loro complesso rispetto a questa situazione atipica, lavoriamo comunque per circoscrivere i margini della illegalità, senza porre all'interno di questo argomento problemi di altra natura.
Mi auguro che questa sia la volta buona, ma me lo auguro consapevole di come la vicenda è venuta via via a configurarsi, perché altrimenti le drammatizzazioni, l'enfasi eccessiva, i paroloni che si usano, le citazioni che chiamano in causa - Maniero o altri - possono farci andare in direzioni che nessuno di noi sta cercando.
Voglio concludere ricordando, senza nessuna battuta polemica, che di queste questione - e mi dispiace che sia assente dall'Aula - ha avuto modo di occuparsi anche come Vicepresidente della Giunta regionale nella passata legislatura il collega Gobbo, quando si è occupato di trasporti e ha potuto toccare con mano, con tutti noi membri della Seconda Commissione, indipendentemente dalla collocazione politica, quali erano i problemi che realmente avevamo di fronte, senza mai chiamare in causa i comunisti o altre figure del passato politico.
PRESIDENTE
Grazie, collega Armano.
Prego, consigliere Resler.
Elso RESLER (P.D.)
Credo che questa sera sia - non vorrei sbagliarmi dal punto di vista numerico - la settima o l'ottava volta che questo Consiglio regionale chiede una proroga rispetto alla legge regionale 63.
Devo dire, a nome del Gruppo P.D. - S.I., che noi siamo contrari alla logica della proroga.
Prima si parlava - uso questo termine dialettale - di non mettere il "taccon" e qua si parla ormai da due anni a questa parte di mettere il cosiddetto "taccon".
In realtà crediamo che occorra rivedere in profondità la legge regionale 63, la quale dimostra palesemente di non poter essere portata concretamente in atto.
Però non mi sembra che l'attuale proposta di legge, firmata dal consigliere Sprocati e da altri, vada in questa direzione; non mi sembra sia questa la filosofia di questa proposta di legge.
Voglio ricordare ai vari Consiglieri regionali che oggi c'è un articolo apparso su "Il Gazzettino" dove si afferma: "Il Comune aiuta i motoscafisti abusivi"; certo questo non aiuta il Consiglio regionale a legiferare questa sera in maniera tranquilla.
Voglio anche ricordare ai Consiglieri regionali che c'è un tassista autorizzato, Presidente di una Cooperativa, che è ancora oggi in un letto di ospedale perché è stato pestato e picchiato dai tassisti abusivi.
Noi corriamo il rischio oggi - anche oltre alla volontà dei singoli Consiglieri regionali di cui non metto in dubbio la volontà in termini positivi - di dare un segnale in qualche modo distorto all'esterno, e distorto rispetto agli operatori di questo settore.
Stiamo un po' attenti a cosa andiamo a fare questa sera con questa proposta di legge. Quindi è palese che siamo contrari agli emendamenti e anche alla proposta di legge.
PRESIDENTE
Grazie, collega Resler.
La parola al collega Marangon.
Renzo MARANGON (C.D.U.)
L'imbarazzo che in questa sala regna è notevole. La collega Leone, che è in questo Consiglio regionale da qualche tempo, mi ricordava che già quando era Presidente della Seconda Commissione - quasi 4 anni fa -, vi era l'esigenza di risolvere questo problema.
Io sono nato ad est della Romea e sono convinto che coloro che vivono ad est della Romea sono sostanzialmente persone leggermente diverse dal resto della Repubblica Veneta.
Il consigliere Comencini mi ricorda Chioggia, Venezia, il Delta del Po, dove il bianco non è mai bianco, il nero non è mai completamente nero e spesso si trovano amministratori compiacenti che si sforzano di risolvere il problema tentando di inseguire anche il "particulare" tipicamente guicciardiniano.
Ieri il Sindaco di Venezia, che è persona squisita - mi pare però che è la struttura del Comune di Venezia probabilmente squisitamente veneziana, nel senso che sul piano della realizzazione lascia molto a desiderare - ha avuto di che dire sul fatto che gli abbiamo fatto rilevare come 35 miliardi di avanzo di amministrazione siano un problema. Da un'attenta analisi abbiamo scoperto che 35 miliardi di avanzo dell'Amministrazione sono nel '95, 25 nel '94 e 32 nel '93. Allora il problema è endemico.
Questo disegno di legge il Presidente della Commissione ce l'ha descritto e adesso vorrei vedere chi l'ha votato. "La Seconda Commissione ha espresso all'unanimità, presenti il consigliere Costanzo, il consigliere Chisso con varie deleghe.. è favorevole alla modificazione del testo".
Consigliere Vanni, chi è senza peccato scagli la prima pietra, ci mancherebbe che dal punto di vista personale mi preoccupassi, so benissimo che nessuno di noi ha niente da imparare, ma ha anche poco da insegnare.
Quello che volevo dirle - amico mio, lei che è più contiguo politicamente alla guida politica del Comune di Venezia - è che la Regione viene chiamata a prendersi la responsabilità del fatto che il Comune di Venezia ha fatto i bandi per alcuni concorsi e non ha fatto gli altri.
In questo contesto non so se mi prenderò la responsabilità, probabilmente perché alla fine sono sempre un lealista nei confronti della maggioranza di riferimento, però è impossibile non rilevare in quest'Aula, come si chiede sempre alla Regione, figlia di mamma dal poco chiaro passato nel 95% dei casi, e in questo caso invece madrina di grandi cose, perché il consigliere De Boni mi ha spiegato come l'Assessore comunale di Venezia è venuto politicamente a implorare la Seconda Commissione di risolvere questo problema, proprio dicendo che c'è questo grande problema, chiedendo alla Regione di effettuare questa ulteriore modifica ad una legge, caro amico Resler, che probabilmente non ha l'impianto che non va bene, perché ritorniamo alla legge sui funghi: io prevedo un impianto e poi ne prevedo altri che devono fare delle cose, se questi non lo fanno succede che poi tornano qua.
Quindi è il Comune di Venezia che non ha fatto i bandi anche per questi; perché non ci possono essere cittadini di serie A e di serie B, non siamo a Napoli, ma prendo per buone tutte le affermazioni del collega Comencini, certamente qui c'è un gruppo di abusivi. Allora se è verificando che ci sono gli abusivi, interviene la legge a metterli a posto, altrimenti i condoni non si fanno mai.
Le forze politiche verificano sul territorio che c'è una situazione non idonea alla legge, allora si fa una legge per metterla a posto.
La legge per far rimettere a posto le persone deve avere una norma transitoria e nel frattempo coloro che sono deputati a metterle a posto queste cose devono fare; cosa che non hanno fatto.
Oggi il problema è: facciamo un'ulteriore proroga introducendo un elemento di forzatura che parte dal 1993, e se facciamo un'ulteriore proroga, come siamo sicuri - guardo negli occhi i miei amici e Colleghi che sono anche in Consiglio comunale a Venezia - era per sapere se reciprocamente - non come la legge sui funghi - ci pigliamo in giro. Cioè questa è l'ultima proroga, o è l'ultima proroga nella favola del marinaio?
Non sono mai stato abituato a personalizzare il dibattito politico, perché appartiene ad altre scuole, non alla mia, e non è venuto certamente Massimo Cacciari, che ha cose più importanti da fare - mi pare giusto -; il Comune capoluogo, poi capoluogo di Venezia ha certamente molte altre cose.
Allora diamo la responsabilità a chi ce l'ha, è venuto l'Assessore che ha dichiarato che la Regione lo salverà; allora in queste condizioni il Consiglio regionale del Veneto salva una Amministrazione che è stata incapace di risolvere i problemi di quei cittadini.
Se i problemi di quei cittadini sono risolti da questa Amministrazione, sia essa di centro destra, di centro sinistra, di centro centro, di destra destra, di sinistra sinistra, siano consapevoli del fatto che chi li salva non sono quelli a cui, con grande riferimento, in questi mesi e in questi anni il dibattito politico sta facendo riferimento.
Questo c'entra perché le attenzioni non vengono mai per caso, consigliere Varisco, e a casa mia si dice: "Il primo gallo che ha cantato è stato". Vuol dire, tradotto in italiano, che probabilmente per chi ha più interesse, c'è una maggiore attenzione, e questo lo ritengo lecito. Però non è riuscito a spiegarmi; chi verrà dopo lo pregherei di spiegarmelo: se noi non approviamo questi due articoli, che cosa succederà?
Perché la edulcorata presentazione fatta con notevole grazia da parte sia del consigliere Armano, che del consigliere Sprocati, che hanno edulcorato molto la situazione, non mi ha spiegato che cosa succedebbe se non venisse effettuato questo, forse la rivolta civile? Ci rimetterebbe qualcuno in maniera eccessiva? La Regione o il Comune sono eccessivamente sanzionatori nei confronti di famiglie che non possono sopportare tutti i giorni una multa insopportabile? Vorrei proprio capirlo, perché a fronte di un voto positivo vorrei anche sapere gli effetti di un voto negativo.
PRESIDENTE
Grazie, collega Marangon.
Ha chiesto la parola il consigliere Vanni; ne ha facoltà.
Valter VANNI (P.D.S.)
Credo che un briciolo di misura farebbe bene alla salute, perché se guardiamo alla sistematica attività legislativa del Consiglio regionale, troviamo che l'80% dei nostri provvedimenti sono la modifica della modifica della modifica delle leggi regionali per tacconare questo o quel provvedimento.
Il caso vuole che dopo questo punto, all'ordine del giorno ci sia, per la quarta volta, la proroga della classificazione alberghiera.
Sono quattro anni che rinviamo questo argomento, lo chiedono le categorie interessate e noi non vogliamo vessarle, né caricare sulle Province il fatto che si deve rifare la classificazione di una delle principali industrie della nostra Regione.
Un po' più di calma nella discussione forse non sarebbe male, tanto più che discutiamo di una legge, la 63, che abbiamo voluto tutti noi, per tutto il Veneto, in controtendenza rispetto alla legge nazionale che l'ha generata.
La legge nazionale che l'ha generata è una di quelle classiche leggi che produce la liberalizzazione selvaggia e sistematica dell'intero settore, e vale per tutti quelli che hanno un taxi, per tutti quelli che hanno un servizio di questo genere in tutta la Regione.
Lo sforzo che il Consiglio regionale ha fatto è stato quello di impedire che avvenisse una liberalizzazione selvaggia; questa è la difficoltà fondamentale.
Se avessimo applicato la legge nazionale, così come la legge nazionale indicava, non avremmo avuto nessun problema; ognuno faceva quello che gli pareva dappertutto e chiuso.
Invece abbiamo introdotto una serie di meccanismi di tutela che in qualche posto funzionano pacificamente, ma non tanto.
Non più tardi dell'ultima Seduta abbiamo aggiustato un altro pezzo di questa legge perché c'era qualcuno che non era ben servito dal testo precedente, non si sentiva abbastanza tutelato e, per tutelare quelli, abbiamo tirato la coperta un po' più in qua e abbiamo scoperto qualcun altro.
C'è un punto dove la legge incontra delle difficoltà serie ad essere applicata, dove la legge nazionale non poteva assolutamente prevedere che esistesse una laguna con il trasporto delle merci, oltre che i taxi acquei, che è particolarmente difficile.
Questo non per scusare il Comune, ma si può fare meglio? Riprendiamo in mano la legge e facciamolo, sapendo però che la legge madre è una legge di liberalizzazione spinta, e se si leva la coperta della legge nazionale non la si leva a Venezia, la si leva dappertutto con garbo.
Dopodiché, che cosa succede se non si proroga la sospensione delle sanzioni? Succede che i carabinieri fermano un'attività a colpi di multe; per questo si chiede la proroga. Si vuole affrontare a fondo il problema? Affrontiamolo, siamo qui per affrontarlo.
Se però questa è l'occasione per aprire la campagna elettorale a Venezia, va bene anche questo, noi siamo abituati, abbiamo tanti difetti, ma siamo abituati a giocare con tutte le palle che capitano: palle ovali, palle piccole, palle grandi, giochiamo a rugby, giochiamo a calcio, giochiamo a palla ovale, giochiamo, ma diteci a che gioco volete giocare.
Perché se giochiamo al gioco di fare la legge regionale migliore possibile, noi siamo qui per fare quel gioco, e al testo della legge 63 vi garantisco che il Gruppo del P.D.S. ha messo consulenze per tutti qui dentro, per fare in modo da contrastare quel meccanismo di liberalizzazione, che nessuno voleva, di sforzi inventivi.
Se giochiamo a migliorare la legge, allora giochiamo a migliorare la legge; se giochiamo a dire che ci vuole sulla questione specifica del trasporto acqueo una migliore concertazione e una assunzione di responsabilità da parte del Comune di Venezia insieme con la Giunta regionale, con il Consiglio per dirimere in maniera definitiva le questioni aperte, anche questo gioco va bene. Se cominciamo da oggi a giocare un'altra partita, noi giochiamo anche quest'altra partita.
Ritengo che non ci sia nulla di stravolgente nel completare l'iter di questo provvedimento che in Commissione ha avuto tutte le verifiche che doveva avere; non è arrivato in Aula perché qualcuno ha fatto un blitz, ma è passato per dove doveva passare.
PRESIDENTE
Ha chiesto la parola il consigliere Sprocati.
Gianpaolo SPROCATI (P.D.S.)
Intervengo per rispondere ad alcune osservazioni che sono state fatte e non rispondo ad osservazioni non di merito. Non rispondo a campagne elettorali, di schieramenti che si spostano, che aprono guerre di altro tipo, rispondo nel merito.
Nel merito devo rilevare che alcune osservazioni che sono state fatte da alcuni Colleghi hanno rivelato una totale ignoranza della materia e più che altro una infarinatura del tipo, così, di lettura dei quotidiani.
Quando si parla di situazione di illegalità in questo settore a Venezia, bisogna sapere che oggi si parla del trasporto delle merci, si parla di trasporto di granturismo, si parla di taxi e di noleggio; una situazione che fin quando non sarà adeguatamente normata, riguarda categorie civili, cittadini che non sono certamente, come dice il consigliere Comencini, dipendenti e manovrati da Maniero. Si tratta della parte legittima di città che vive e che svolge la sua attività.
E` chiaro che su questa situazione, che è stratificata da situazioni di anni di legislazione, non è che la Regione deve salvare qualcuno che non riesce ad uscire da solo; la Regione ha delle competenze, come le ha la Provincia, che le ha esercitate in questi anni riempiendo di concessioni di lancioni di granturismo la città, che non è in grado di intervenire in questo settore perché la città ha competenza solo sulle acque comunali e non sulle acque demaniali e portuali, dove vengono date le concessioni regionali, cari signori colleghi Consiglieri.
Se vogliamo dire le cose come stanno, la materia ha questa complessità di responsabilità di tutti e di stratificazione storica molto grave.
Ho detto che non è facile affrontare questa materia, non è facile perché può in qualche modo dare adito anche a forme di strumentalizzazione; però io sono per lanciare una sfida a questa Giunta, a questa maggioranza e a chi vuole unirsi a questa maggioranza: la Regione, la Giunta regionale vuole commissariare il Comune di Venezia su questa materia? Lo faccia, è una sfida e dopo vediamo cosa sarà in grado di fare.
O vogliamo, invece, accettare quello che ci ha proposto l'assessore Rumiz che ci ha detto: "Facciamo un tavolo unitario di concertazione? Facciamo un tavolo unitario con il Comune, la Provincia, la Regione, la Seconda Commissione, per fare in modo di uscire insieme da questa materia, in cui tutti abbiamo difficoltà ad uscire nelle varie competenze?
Forse questa è una risposta più democratica, più pluralista e non certamente la fiera delle falsificazioni che si sono manifestate qui questa sera.
Potrei dare molte altre rassicurazioni da questo punto di vista ai Colleghi, ma comunque li voglio avvisare che se noi respingiamo le proroghe così come sono state proposte, e in particolare la proroga e l'emendamento successivo che è stato illustrato ed accennato dal consigliere Costanzo, noi avremo fuori legge tutta la città che trasporta merci, perché non potremo fare il bando, perché già due volte abbiamo dovuto cambiarlo; avevamo normato un bando per le merci che prevedeva che le licenze potessero essere date solo alle persone che guidano le barche, quando sappiamo che nel settore delle merci chi guida le barche sono anche organizzazioni complesse di società.
Abbiamo dovuto fare una norna, l'abbiamo fatta sbagliata e adesso dobbiamo dare un'interpretazione, altrimenti salteranno anche quei bandi e dopo diremo che è il Comune di Venezia che non fa questi bandi; signori, l'abbiamo fatta noi questa legge ed è inapplicabile (mi riferisco alla legge sul preposto che abbiamo votato e che oggi siamo chiamati di nuovo a precisare, perché altrimenti saranno annullati anche questi bandi).
Cari Colleghi, al di là delle demagogie, si tratta di assumersi delle responsabilità in questo senso.
Io l'ho detto con chiarezza all'inizio, ho richiamato l'attenzione dei Consiglieri perché la materia è delicata e complessa; in questo senso non si voleva carpire la buona fede di nessuno, però c'è un percorso difficile e sul quale bisogna assumersi tutti delle responsabilità.
Se invece si vuole fare della demagogia, si faccia, ma io non ci sto e sono per riporre, ovviamente, l'emendamento.
PRESIDENTE
La parola al collega Bertaso.
Adriano BERTASO (G.M.)
Ho chiesto la parola per raccontare un fatto che è accaduto la settimana scorsa. Una famiglia tedesca ha fatto uno spostamento tra la stazione e Piazza San Marco tramite un motoscafista.
Questo motoscafista per quattro persone, la famiglia tedesca era così composta - racconto questo perché ho accompagnato al Commissariato questa famiglia - ha fatto pagare 600 mila lire per il trasferimento dalla stazione a Piazza San Marco.
Al Commissariato di Polizia è stata rilasciata la targa del motoscafo ed è risultato che questo non era tra gli autorizzati ad operare e quindi il Commissariato non riusciva a identificare chi fosse il datore di questa licenza.
Questa famiglia tedesca si è tenuta il suo danno, era incazzata con Venezia, con gli italiani in genere, ma con Venezia in particolare e probabilmente di questa città avrà un ricordo pessimo proprio per come è stata trattata per come è stata truffata. Ci sono gli atti di tutto questo; comunque era per raccontare un fatto accaduto.
Quello che interessa è normare le cose, in modo che vengano tutelati anche gli utenti oltre coloro che esercitano la professione.
Sembra che gli utenti siano gli ultimi ad essere considerati, eppure sono quelli che danno il reddito a queste persone abusive e non.
Gli utenti hanno il diritto di essere tutelati, hanno il diritto che siano esposte le tariffe, hanno il diritto di sapere se hanno pagato il giusto o no, hanno il diritto di avere un trattamento giusto.
Sono contro le continue proroghe - questo anche per dichiarazione voto - perché credo nella certezza del diritto e nel rispetto delle regole; questo è fondamentale.
Questo Stato oggi è un casino - scusate il termine -, c'è la regola di non rispettare le regole. Chi fa la voce più grossa, chi mena a destra e a sinistra a suon di legnate ha ragione e io non sono d'accordo su questo.
Ritengo che le proroghe possano servire solo una volta, non si devono reiterare continuamente. Sono contro a questa proposta di legge di proroga.
PRESIDENTE
Il collega Costanzo.
Carlo COSTANZO (F.I.)
Devo intervenire, signor Presidente, mi dispiace, si stanno allungando i tempi, ma devo assolutamente intervenire perché evidentemente..
PRESIDENTE
Dico soltanto che in Commissione, prima di mandare in Aula questi provvedimenti all'unanimità, pensateci. Sono iscritti qui perché erano all'unanimità.
Carlo COSTANZO (F.I.)
Ma infatti è all'unanimità, è questo che voglio ribadire.
Qua ci sono degli equivoci - forse mi sono anche espresso male io - che vanno chiariti.
Premesso che la Commissione, compreso il sottoscritto, ha approvato all'unanimità il progetto di legge, sono convinto di questo progetto di legge, anche con il piccolo emendamentino che ha una valenza di interpretazione autentica per risolvere ancora una volta il problema che c'è, in maniera più o meno obiettiva da parte del Comune di Venezia, e per risolvere soprattutto i problemi di quelli che oggi sono i cosiddetti "abusivi", perché in effetti hanno sempre operato in modo da riuscire a vivere con questa attività. Forse il discorso delle tasse vale anche per i non abusivi.
Il progetto di legge va bene, risolve il problema di due categorie su tre, rimane fuori una terza categoria: quella del noleggio al di sotto delle 20 persone.
Questo problema poteva essere già risolto con un progetto di legge da noi presentato a marzo-aprile, se fosse stato accolto nella sua versione originale. E` stato apportato un cambiamento all'ultimo momento, voluto anche e soprattutto dal collega Sprocati, il quale, con quel cambiamento ha fatto sì che quella terza categoria non entrasse dentro in quella proposta di legge.
Se analizziamo bene la situazione, probabilmente senza quell'emendamento avremo risolto anche il problema della terza categoria.
Ma aggiungo di più: il problema della terza categoria - come la chiamo volgarmente io - doveva essere risolto nel regolamento del Comune di Venezia, come era risolto per gli altri due, emanando dei concorsi per dare la licenza, l'autorizzazione anche a quelli che oggi sono "abusivi".
Se si tenta con questo sistema di risolvere questo problema, non capisco - o lo posso anche capire - perché non si è risolto a livello regolamento anche il problema relativamente a questa categoria. Allora il problema è tutto del Comune di Venezia.
Con questa legge noi cerchiamo di rinviare ancora questo problema, mentre dovrebbe essere risolto definitivamente questa volta per quanto riguarda quelle prime due categorie. E' per questo che io insisto perché venga votato, perché queste due categorie, in questa maniera, sono facilitate a fare questi esami, a superarli e ad avere la sospirata autorizzazione, però rimane fuori la terza categoria, e la terza categoria come si risolve?
Nell'audizione con l'assessore Rumiz, che abbiamo avuto ufficialmente in Commissione, abbiamo detto esattamente queste cose e abbiamo auspicato che prima della presentazione di questa legge il Comune di Venezia trovasse una soluzione al problema.
I bandi relativamente a questa terza categoria non sono stati emessi, non è stata fatta prioritariamente una ufficializzazione dell'aumento di contingentamento relativo e allora, a questo punto, perché riversare sulla Regione questo problema, che non lo ha più? Perché ha delegato completamente, con la 63 - e funziona la cosa - il Comune che, giustamente, anche nel Consiglio dell'altro giorno ha avocato a sé tutta la gestione della questione; giustamente, perché deve essere così. Spero di aver chiarito il problema come sta veramente.
Per quanto riguarda l'emendamento del consigliere Sprocati, umanamente parlando io sarei per votarlo, però avrei un problema di coscienza, perché probabilmente vado contro la legge; mentre insisto perché questa proposta di legge, con il piccolo emendamentino affiancato, venga approvata.
PRESIDENTE
Grazie, collega Costanzo.
E' terminata la discussione sull'emendamento.
Ha chiesto la parola il consigliere Comencini per fatto personale.
Fabrizio COMENCINI (L.N.-L.V.)
Chiedo al consigliere Sprocati che rettifichi le sue dichiarazioni, in quanto io non ho mai detto quello che lui ha affermato.
Lui ha detto che io avrei affermato che questi sono della banda dell'assassino e reo confesso Maniero della mafia, chiamata mafia del Brenta, ora collaboratore di giustizia.
Non ho mai detto questo, ho detto che Maniero afferma di aver finanziato la sua mafia, il suo livello delinquenziale attraverso il controllo dei motoscafisti abusivi; questi sono atti di processo riportati, tra l'altro, in stralci virgolettati dai giornali.
Quindi o lei modifica le sue dichiarazioni, o a questo punto mi devo appellare al Presidente, perché non voglio che mi si metta in bocca quello che non ho detto.
Preciso un'altra cosa: personalmente non ho nulla contro i lavoratori che si trovano in quelle condizioni.
Specifico che sono contrario a questi emendamenti, a questa legge, perché il Comune di Venezia dal 1993 al 1996 - o quantomeno da quando è entrata in vigore la legge nel 1993 al 1996 - aveva il tempo sufficiente e necessario per indire tutti i concorsi per poter fare questa regolamentazione.
Poi alla fine interverrò per spiegare la differenza che c'è tra una proroga di classificazione, una proroga di contributo, tra una proroga di qualsiasi tipo ed una proroga di uno status e di un ambiente "delinquenziale" in quanto viola le leggi dello Stato e le leggi della Regione, che è una cosa totalmente differente; questo è il discorso.
Se un taxista regolare del Lago di Garda - e lo cito perché ne ho le prove - va a Verona all'aeroporto e carica in partenza, viene multato e addirittura rischia la sospensione anche se poi è recidivo della stessa concessione; questo per uno che è regolare, che è autorizzato, che paga le tasse ed emette la fattura. Il resto lo lascio pensare a voi.
PRESIDENTE
Il collega Comencini ha ritenuto di puntualizzare l'espressione che prima aveva usato trattando alcuni argomenti.
Confesso - vengo in aiuto al collega Sprocati - che non ho ascoltato che cosa ha detto il collega Sprocati, però mi sento di confermare - poi a verbale lo troviamo - che l'esatta interpretazione di se stesso l'ha data il consigliere Comencini, per cui non so se il collega Sprocati ritiene la buona fede di questo pensiero.
Gianpaolo SPROCATI (P.D.S.)
Accetto assolutamente l'interpretazione del collega Comencini.
Il mio intervento era nel senso di volerlo rassicurare anche rispetto alle preoccupazioni che lui aveva espresso, rispetto alla non esistenza in città di una situazione completamente nelle mani di questi processi, come lui temeva dopo aver letto quelle dichiarazioni.
Il mio intervento lo voleva rassicurare rispetto alle preoccupazioni che lui aveva espresso e non certamente essere frainteso su questo.
PRESIDENTE
E` chiusa la discussione relativa all'emendamento del consigliere Sprocati.
Prima di porre in votazione l'emendamento del consigliere Sprocati, così come è stato ampiamente illustrato e discusso, c'è un emendamento presentato dal collega Cacciari, all'articolo 1, comma 1 che è così modificato: "Non oltre il 31 dicembre 1996".
Paolo CACCIARI (R.C.)
Questa può essere una soluzione anche rassicurante per molti Consiglieri, nel senso che diamo una proroga, ma all'interno di un tempo sufficientemente breve e quindi anche ristretto; in qualche modo chiamiamo il Comune di Venezia ad adeguarsi alla nostra legge in un tempo ragionevole.
PRESIDENTE
La parola al collega Boato.
Michele BOATO (VERDI)
Per dichiarazione di voto sull'emendamento del consigliere Paolo Cacciari.
Noi Gruppo dei Verdi votiamo a favore di questo emendamento, ma annunciamo che se questo non passa, voteremo contro alla legge.
PRESIDENTE
All'articolo 1 comma 1 vi è un emendamento del consigliere Cacciari che prevede:
le parole "non oltre il 30 aprile 1997" vengano sostituite con le parole "Non oltre il 31 dicembre 1996".
Gianpaolo SPROCATI (P.D.S.)
Accoglierei volentieri l'emendamento del consigliere Cacciari, ma è già stato oggetto di approfondimento in Commissione, la data che avevamo inizialmente proposto in Commissione era questa.
Abbiamo verificato che i tempi tecnici dei due bandi non rientrano in questa data e quindi poi ci troveremo di nuovo con il problema.
PRESIDENTE
Con questo chiarimento, il relatore vuole dire qualcosa a riguardo? E` a favore o contro l'emendamento del consigliere Cacciari?
Carlo COSTANZO (F.I.)
Sono contro l'emendamento del consigliere Cacciari semplicemente per facilitare la soluzione di questo problema, perché se abbreviamo di quattro mesi, corriamo il rischio di trovarci ancora nella stessa situazione alla fine dell'anno.
PRESIDENTE
Ha chiesto la parola il collega Marangon.
Renzo MARANGON (C.D.U.)
Chiedo la parola per dichiarazioni di voto.
In questo caso il Gruppo del C.D.U. dichiara la libertà di coscienza e io dichiaro che voto a favore di questo emendamento, perché mette pace fra i fratelli dopo i chiarimenti che ci sono stati e forse risolve definitivamente il problema.
PRESIDENTE
Pongo in votazione l'emendamento del collega Cacciari.
Favorevoli? Contrari? Astenuti?
Il Consiglio non approva.
All'articolo 1, comma 1, vi è un emendamento presentato dal collega Sprocati, che prevede: alla settima riga, dopo la parola articolo 5, è soppressa la parola: "Comma 4"; dopo le parole "Concorsi in atto", aggiungere le parole: ", o da indire,".
Sentiamo il relatore.
Carlo COSTANZO (F.I.)
Ho sentito la proposta del collega Campa di suddividere - se è d'accordo il proponente - in due parti l'emendamento, perché si potrebbe essere d'accordo sulla parte di emendamento relativo ai bandi che dovrebbero venire fuori, non sulla parte dell'emendamento relativamente all'abolizione della dicitura "comma 4".
Ass.re Cesare CAMPA
Il consigliere Sprocati propone due emendamenti: uno è soppressivo della parola "comma 4"; io esprimo la mia contrarietà alla soppressione del comma 4 perché non possiamo estendere questa riduzione di sanzione a tutto l'articolo 5.
La Commissione aveva ritenuto, nel proporre la legge, di ridurre la sanzione amministrativa solamente ai soggetti che rientrano nell'articolo 5, comma 4.
Secondo emendamento: l'estensione dei concorsi da indire mi sembra opportuna perché, avendo fissato la data al 30 aprile '97, il Comune può indire ulteriori concorsi, e quindi coloro che parteciperanno anche a questi concorsi comunque entro il 30 aprile '97, potranno usufruire di questa riduzione di sanzione che nel frattempo potrebbe essere loro assegnata perché si trovano fuori regola.
E` chiaro che questo dal punto di vista legislativo è un obbrobrio, nel senso che avremo dovuto - ma questa è una posizione personale - stabilire correttamente da adesso al '97, visto che questi soggetti non sono in grado di poter rispettare la legge che noi abbiamo fatto perché non ci sono i concorsi che la sanzione amministrativa partirà da aprile del '97, quando verranno svolti i concorsi.
Questa era la mia proposta personale, so che è fuori termine e non ci si può ragionare.
Oggi stiamo riducendo non una sospensione, come qualcuno prima intendeva, il che mi troverebbe concorde, ma una riduzione di pena che lui dovrebbe essere chiamato a corrispondere perché fa un'infrazione in questo periodo. Grazie.
PRESIDENTE
Grazie, assessore Campa.
Sinceramente avendo ascoltato - poi uno può presentare un subemendamento - le cose non sono legate, perché dove lei dice: "Sopprimiamo il comma 4", in realtà non fa altro che estendere a tutto l'articolo 5 la soppressione della sanzione amministrativa; quindi votiamoli divisi, visto che mi sembrava che foste più interessati al discorso di indire nuovi concorsi.
Ruddi VARISCO (P.D.S.)
Intervengo sulla procedura: il soggetto deputato a definire i due commi è il soggetto proponente. Un altro Consigliere può eccepire sul fatto che stiano assieme, quindi ha un altro strumento che è il subemendamento.
PRESIDENTE
Era solo per evitare il subemendamento; se il collega Sprocati non è d'accordo, l'unico modo per portarli divisi è che il collega Campa mi formalizzi il suo emendamento.
Prima votiamo il subemendamento del collega Campa che chiede di mantenere praticamente la dizione "comma 4".
Il subemendamento del collega Campa rispetto all'emendamento presentato propone di mantenere il comma 4 nel testo.
Su questa proposta di subemendamento ha chiesto la parola il consigliere Marangon.
Renzo MARANGON (C.D.U.)
Per dichiarazione di voto. Nessuno qui è talmente ingenuo da ritenere che gli impegni formalmente scritti non siano seri, però nessuno qui è talmente ingenuo da non sapere cosa succederà il prossimo anno.
La proposta del consigliere Paolo Cacciari, che qualche volta è molto realista, era per costringere coloro che da una vita dicono alla Regione: "Dacci dei tempi che ci metteremo a posto", vedo che anche il Gruppo di riferimento ha votato contro un tempo cogente.
Da questo momento, siccome si sta ingarbugliando la faccenda, noi votiamo contro su questo e su tutto il resto, grazie per l'apporto che ci sforziamo di dare, e ci diamo appuntamento ad aprile del prossimo anno per vedere se saranno state fatte le cose dal Comune di Venezia.
PRESIDENTE
Pongo in votazione il subemendamento del collega Campa volto o mantenere la dizione "comma 4", così come è contenuto nel testo originario della legge.
Favorevoli? Contrari? Astenuti?
Il Consiglio non approva.
Pongo in votazione l'emendamento del consigliere Sprocati nel suo complesso.
Favorevoli? Contrari? Astenuti?
Il Consiglio non approva.
Pongo in votazione l'articolo 1 nel suo complesso.
Favorevoli? Contrari? Astenuti?
Il Consiglio approva.
All'articolo 1 vi è l'aggiunta dell'articolo 1 bis che recita: "Interpretazione autentica del combinato disposto degli articoli 13, 18 e 29 della legge regionale 30 dicembre 1993, n. 63 come da ultimo modificata dalla legge regionale 7 maggio 1996, n. 13 ".
"1. Ai sensi del combinato disposto dell'articolo 13 e dell'articolo 29 come modificato dalla legge regionale 7 maggio 1996, n. 13 , il requisito dell'iscrizione al ruolo per le imprese societarie deve intendersi soddisfatto qualora esso sia posseduto da almeno una persona inserita nella struttura dell'impresa in qualità di socio amministratore nella società di persone e di amministratore per ogni altro tipo di società o di dipendente a livello direzionale, cui sia affidata in modo effettivo e permanente la conduzione dell'impresa".
Se questo passa, poi facciamo l'emendamento del titolo.
Chi intende intervenire?
Ha chiesto la parola il consigliere Comencini; ne ha facoltà.
Fabrizio COMENCINI (L.N.-L.V.)
Dico solo una cosa, tra l'altro questo forse è serio, perché quantomeno dice che abbiamo altre realtà; mi vengono in mente le Agenzie di viaggio, tanto per dire, però il livello direzionale è anche chi si occupa di pubbliche relazioni.
Livello direzionale a che titolo? Direttore generale, amministratore delegato, cose di questo tipo. Il livello direzionale cos'è? Io domani prendo un motoscafista in regola che fa le P.R. a Padova e immediatamente ho l'iscrizione.
PRESIDENTE
La parola al relatore.
Carlo COSTANZO (F.I.)
Questo emendamento ha il significato di far capire quella che era la volontà nella precedente proposta di legge già approvata, che era quella di far partecipare ai bandi anche le società per il noleggio e le società del trasporto merci.
Per una scrittura non molto precisa, per il trasporto merci forse non è così chiaro, allora con questa interpretazione autentica si chiarisce il concetto.
PRESIDENTE
Pongo in votazione l'articolo 1 bis.
Favorevoli? Contrari? Astenuti?
Il Consiglio approva.
Vi è un emendamento al titolo del PDL n. 173 che prevede: dopo le parole: "e 44", aggiungere le parole: "ed interpretazione autentica degli articoli 13, 18 e 29".
Pongo in votazione l'emendamento.
Favorevoli? Contrari? Astenuti?
Il Consiglio approva.
Pongo in votazione l'articolo 2, non ci sono emendamenti.
Favorevoli? Contrari? Astenuti?
Il Consiglio approva.
La parola al collega Comencini.
Fabrizio COMENCINI (L.N.-L.V.)
Volevo solo dire questo, prima di chiedere il voto per appello nominale, anche perché così eventualmente diamo la possibilità a chi di dovere di venirci a trovare.
Volevo parlare dei termini di questa legge; questa legge era già un problema molto grave nel 1993 però - come ha detto prima il consigliere Armano - pur dopo trasbordando, come è suo solito ed interpretando pro domo sua, lui prima diceva che anche il consigliere Gobbo, allora facente parte della Seconda Commissione, aveva dato il voto favorevole, in quanto noi ritenevamo proprio che con una legge a sanatoria si riuscisse a fare quello che si doveva fare.
In effetti, per quella che è stata applicata, si è riuscito a fare quello che si doveva fare.
Se poi l'ignavia di qualcuno, o la comoda situazione di altri, ha permesso che si rimanesse in quelle condizioni, salvo poi lamentarsi dell'eccesso di costo delle sanzioni o di quello che si doveva fare, tutto questo è sicuramente qualcosa che ci lascia non stupefatti, ma inorriditi.
Voglio ricordare ai Consiglieri che sono qui, che noi questa sera attraverso una legge regionale affermiamo che esiste - come diceva prima il consigliere Sprocati - una realtà di grave illegalità, dovuta al fatto che quasi mai in passato, sia per colpe proprie della Regione sia per colpe proprie dei Comuni, si era intervenuto per dare la possibilità di regolamentare anche questa città e la sua Laguna, l'intera Laguna.
Siamo intervenuti, finalmente, attraverso una legge, aprendo dei termini e dando la possibilità di regolamentare. Attraverso questo ulteriore intervento affermiamo che esiste una larga fascia di persone che non sono nello stato di regolarità, il che significa che sono sconosciuti al fisco del Ministro Visco, il che significa che avviene tutto ciò che prima il consigliere Bertaso ha affermato, il che significa che avviene tutto ciò che ha affermato il consigliere Resler - per chi era attento in Aula -, il che significa tante altre cose.
Nonostante ciò e nonostante anche il fatto che la legge già ora non sia praticamente applicata se non in casi eccezionali da qualcuno nuovo alla situazione, che non ha capito bene come funzionano le cose a Venezia e nella Laguna, noi andiamo ulteriormente a ridurre a meno della metà la sanzione, ed in più evitiamo anche il sequestro e tutte queste cose che seguono.
Di fronte a questo voglio ricordare a questi Consiglieri che avrò buon gioco a rispondere alle Filippiche o alle Decatilinarie o altre cose dette qui dentro a proposito degli evasori fiscali, a proposito dell'irresponsabilità della Lega Nord, a proposito del fatto che i Sindacati ci ricordano, giorno dopo giorno, che l'evasione diffusa è tra i commercianti, gli artigiani, i piccoli imprenditori e i professionisti, a proposito di tutte queste cose.
Noi per legge ratifichiamo la possibilità non solo di pagare le tasse, ma facciamo lo sconto; questo è quello che stiamo facendo oggi. Ed è per questo che tre Consiglieri della Lega Nord hanno chiesto l'appello nominale per ricordare a tutti coloro che avranno votato questa legge, che loro hanno affermato questo il 24 luglio 1996 alle ore 20.37, o quando si andrà a votare.
PRESIDENTE
Grazie, collega Comencini.
Non avendo più nessuno iscritto a parlare, pongo in votazione la legge.
Il collega Comencini, a norma di regolamento, ha chiesto la votazione della legge per appello nominale, quindi chiedo ai consiglieri Segretari di procedere all'appello nominale; i Consiglieri devono rispondere sì se sono favorevoli alla legge, no se sono contrari, o astenuto se si astengono.
C'è stata la richiesta scritta a norma di regolamento da parte dei tre consiglieri Comencini, Beggiato e Roccon.
Si procede all'appello nominale.
Vittorio CASARIN (C.D.U.)
ADAMI Francesco
ARMANO Elio Sì
BEGGIATO Ettore No
BELLOTTI Luca Astenuto
BERLATO Sergio Antonio
BERTASO Adriano No
BOATO Michele No
BOZZOLIN Franco Sì
BUTTURA Roberto
CACCIARI Paolo Astenuto
CAMPA Cesare Sì
CAMPION Elder
CASARIN Vittorio Astenuto
CHISSO Renato
COMENCINI Fabrizio No
COSTANZO Carlo Sì
DE BONI Onorio Sì
DE CHECCHI Fabrizio Sì
DE POLI Antonio Sì
DE TOGNI Alberto Sì
FOGGIATO Mariangelo No
FONTANA Gaetano Astenuto
GABANIZZA Giorgio Sì
GALANTE Severino
GAVA Fabio Sì
GIORGETTI Massimo
GOBBO Gian Paolo
LEONE Anna Maria No
MARANGON Renzo Astenuto
MAZZON Vittoriano
MILANI Giuseppe Sì
MIOTTO Margherita No
MOROSIN Alessio
MUNARETTO Michele
PADOIN Antonio No
PAOLUCCI Paolo
PASQUALETTO Lucio Sì
PICCOLO Francesco Astenuto
PIRRAMI Letizia Astenuto
POIRE' Alberto No
PRIOR Franco Sì
QUALARSA Nadia Sì
RESLER Elso No
ROCCON Franco No
ROLANDO Giovanni Battista Sì
ROSSI Ivo No
ROSSI Mario
SARTORI Amalia Sì
SCARAVELLI Paolo
SPROCATI Gianpaolo Sì
TESSERIN Carlo Alberto
UBOLDI Roberto No
VANNI Valter Sì
VARISCO Ruddi Sì
VIGNA Lorenzo Sì
ZANON Raffaele Astenuto
ZIGIOTTO Tiziano Ferruccio Sì
PRESIDENTE
Do il risultato della votazione: votanti 42, 21 a favore, 13 contrari e 8 astenuti.
Il disegno di legge non è approvato perché manca un voto.
Prima di lasciarci, devo farvi una proposta: adesso sospendiamo la Seduta, visto che siamo andati oltre il tempo previsto, però vi dico che io stessa sono stata ingannata dall'ordine del giorno perché pensavo che i provvedimenti iscritti all'unanimità fossero iscritti sul serio all'unanimità.
Vi chiedo di iniziare domani mattina puntuali alle 10.30; ricordo sempre alla maggioranza che il suo primo compito è quello di garantire il numero legale e poi tutti gli altri.
Invito i Capigruppo e i Presidenti delle Commissioni a fare una breve riunione di 10 minuti per vedere con cosa iniziamo domani mattina, poi domani, casomai, ci rincontriamo.
Per questi motivi, impegna la Giunta regionale
a formulare proposte concrete (di cooperazione internazionale, di scopo umanitario, ecc.) in grado di mantenere e sviluppare il legame affettivo che la permanenza dei bambini ruandesi a Verona è riuscita a determinare".
Pongo in votazione la risoluzione.
Favorevoli? Contrari? Astenuti?
Il Consiglio approva.
"RISOLUZIONE PRESENTATA DAI CONSIGLIERI ARMANI, ROSSI, MIOTTO E DE CHECCHI RELATIVA A "PER NON PERDERE IL METRO TRAM"."
(Risoluzione n. 11)
Mi pare superata, ma do la parola al collega Armano.
Elio ARMANO (P.D.S.)
Credo che sia davvero superata, perché al posto del Ministro Carnevale c'è il Ministro Claudio Burlando e, pur tuttavia, io voglio richiamare il senso anche a nome degli altri presentatori di questa mozione.
Si tratta di vedere protagonista la Regione in una operazione di grande modernizzazione dei trasporti di quella città, ma anche del Veneto, evitando che la vicenda sia affrontata in termini propriamente demagogici e propagandistici, come era in quel momento.
PRESIDENTE
Io avevo costruito questo ordine del giorno, informando di questo anche i colleghi dell'Ufficio di Presidenza, mettendo poi di seguito tutti i provvedimenti usciti all'unanimità dalla Commissione.
Pensavo che questo significasse non avere emendamenti, mentre invece iniziamo già subito con un provvedimento che presenta degli emendamenti; spero che si possano superare facilmente.
Scusatemi, prima avevamo votato l'ordine del giorno della Giunta, che avevamo trasformato in una risoluzione, l'abbiamo già all'unanimità.
Il collega Vigna mi ha fatto notare - e quindi lo dico al microfono perché resti a verbale e venga così anche modificato - che per quanto riguarda quella risoluzione presentata dalla Giunta, era di fatto un ordine del giorno delle Province e come tale l'aveva presentato.
Quindi anche noi dobbiamo presentare quel testo al Governo in questo modo, modificando alcune parti, per esempio laddove troviamo che impegna la Regione, altrimenti diventa un controsenso.
Con questo chiarimento lo diamo per approvato.
Punto 11 all'ordine del giorno
"PROGETTO DI LEGGE RELATIVO A "DISCIPLINA DELLA RACCOLTA E COMMERCIALIZZAZIONE DEI FUNGHI EPIGEI FRESCHI E CONSERVATI"".
(Progetti di legge nn. 42, 74 e 105)
La parola al Presidente della Quarta Commissione consiliare.
Alberto DE TOGNI (F.I.)
"L'emanazione della legge regionale 15 novembre 1994, n. 66 'Disciplina della raccolta e commercializzazione dei funghi epigei freschi e conservati' ha provocato alcune difficoltà applicative sul territorio manifestate attraverso varie sollecitazioni, Comunità montane, Province, Associazioni micologiche e cittadini.
Per questo motivo, è stata organizzata una consultazione con i rappresentanti di tali Enti ed Associazioni nonchè con le Organizzazioni professionali agricole.
Da questo incontro, unitamente alla discussione che si è svolta in Commissione agricoltura, sono emerse alcune indicazioni, in ordine alla necessità di modifica di alcuni articoli della vigente LR 66/94.
Peraltro, per motivi di ordine pratico, si è ravvisata la opportunità di proporre un nuovo testo che assommi, sia le modifiche proposte, sia gli articoli rimasti inalterati; ciò per rendere più facile ed immediata per i raccoglitori di funghi la lettura delle norme che regolamentano la raccolta.
Conseguentemente, la LR 66/94 viene abrogata.
Di seguito si illustrano, perciò, solo gli articoli che sono stati oggetto di modifica, tenendo presente che anche la numerazione degli stessi è mutata:
Articolo 1 - Si specifica che i funghi epigei, cui si fa riferimento, sono ovviamente quelli spontanei, oggetto di raccolta, e non quelli coltivati.
Articolo 2 - Con tale articolo, viene completamente sostituito, per la necessaria chiarezza interpretativa l'articolo 3 della legge regionale n. 66/1994 .
L'autorizzazione viene rilasciata tramite apposito tesserino con valenza regionale, sulla base di un modello approvato dalla Giunta, in analogia con quanto avviene per la raccolta dei tartufi.
Per il rilascio del tesserino rimangono delegate le Comunità montane e le Province.
Innovativo è il fatto che l'autorizzazione viene rilasciata solo a seguito della frequenza di un corso formativo, finalizzato alla conoscenza delle specie fungine.
Ciò ha una duplice funzione, sia di garantire solamente la raccolta di specie eduli, salvaguardando sia l'ecosistema del sottobosco, sia, fatto più importante, la salute dei cittadini; numerosi sono stati infatti nella corrente annata i casi, anche mortali, di avvelenamento da funghi non commestibili.
Per i cittadini non veneti viene comunque richiesta la attestazione della frequenza di un corso formativo, comunque effettuato.
Le Comunità montane e le Province sono inoltre autorizzate a rilasciare appositi permessi differenziati in giornalieri, settimanali, mensili ed annuali; in tal modo, i suddetti Enti possono regolamentare, ai fini della tutela dei boschi, l'afflusso dei raccoglitori.
Vengono infine esentati dall'autorizzazione i proprietari dei terreni, gli usufruttuari, i conduttori dei fondi e i loro familiari.
Articolo 3 - sono stati tolti, su richiesta delle Associazioni micologiche, i riferimenti alle misure minime per la possibilità di raccolta dei funghi, in quanto la loro morfologia è, a parità di misura, ampiamente variabile, e sostituiti con la manifestazione delle caratteristiche atte ad identificare le specie, e ciò per limitare gli errori nella identificazione di specie non commestibili.
Gli articoli 4 - Modalità di raccolta ex 5 della LR. 66/94), 5 - Divieti di raccolta (ex 7); 6 - limitazioni temporali (ex 8); 7 - Corsi didattici (ex 10), sono rimasti invariati.
L'articolo 8 prevede la possibilità di raccolta di funghi per uso scientifico "anche da parte degli ispettori micologici delle U.L.S.S..
L'articolo 9 prevede la possibilità, da parte delle Comunità montane, sentiti i Comuni interessati, di individuare alcune zone, tabellate, dove i residenti possono effettuare la raccolta in deroga ai limiti di cui all'articolo 3 e comunque non oltre i 6 kg giornalieri pro-capite.
L'articolo 11 (ex 12) - Commercializzazione - della LR 66/94 è stato aggiornato sulla base del D.P.R. 14 luglio 1995, n° 376.
Anche gli articoli 12 - Vigilanza (ex 11), 13 - Sanzioni amministrative (ex 14), sono rimasti invariati.
Con l'articolo 14 si obbligano, con termine perentorio, le U.S.L.L. ad istituire gli Ispettorati micologici in quanto ritenuti essenziali per il controllo dei funghi raccolti, a garanzia dei consumatori.
Come è noto, il progetto di legge è stato iscritto all'o.d.g. del Consiglio del 28 marzo e dopo breve discussione, non sui contenuti del progetto medesimo, ma sui soggetti delegati all'attività amministrativa, è stato rinviato in Commissione.
Durante il riesame, sono stati accolti alcuni emendamenti presentati in Aula durante la discussione del 28 scorso da varie forze politiche, per cui il testo è stato votato all'unanimità dei presenti, cosa che si chiede anche a questo Consiglio."
PRESIDENTE
Se non ci sono interventi, passiamo agli articoli e ci fermiamo laddove ci sono gli emendamenti.
Articolo 1, non ci sono emendamenti.
Favorevoli? Contrari? Astenuti?
Il Consiglio approva.
All'articolo 2, comma 1, lettera a) vi è un emendamento del relatore che prevede:
sopprimere le parole: "Entro 60 giorni dall'entrata in vigore della presente legge".
Alberto DE TOGNI (F.I.)
E` in contrasto con l'articolo 15, dove andiamo ad indicare 3 mesi, per cui abbiamo mantenuto i 3 mesi e sopprimiamo i 60 giorni all'articolo 2; è un emendamento tecnico.
PRESIDENTE
Pongo in votazione l'emendamento.
Favorevoli? Contrari? Astenuti?
Il Consiglio approva.
All'articolo 2, comma 3, vi è un emendamento soppressivo presentato dal consigliere Buttura.
Il comma 3 prevede: "A partire dal 1 gennaio 1998, per l'ottenimento del tesserino è necessaria la frequenza di un corso formativo, finalizzato alla conoscenza delle specie fungine, le cui modalità organizzative sono determinate della Giunta regionale".
All'articolo 2, comma 3 e 4, vi è un emendamento soppressivo presentato dal collega Roccon.
Il comma 4 prevede: "A partire dalla medesima data di cui al comma 3, per i cittadini provenienti da altre Regioni, il rilascio del tesserino è subordinato all'attestazione della frequenza di un corso formativo, comunque effettuato".
Il Colleghi vogliono spiegarlo?
Roberto BUTTURA (P.D.)
Nel testo uscito dalla Commissione, per la prima volta da quando esiste il genere umano per avere il tesserino per raccogliere i funghi bisognerebbe partecipare ad un corso di formazione.
Tra l'altro credo che questo sia un elemento di ulteriore vessazione e certamente un elemento di turbativa.
Secondo, viene creata una separazione fittizia tra chi è proprietario, perché il proprietario non ha bisogno comunque del tesserino e del permesso, quindi può suicidarsi con i funghi velenosi senza problemi, mentre per chi non è proprietario del terreno questo non è possibile, deve fare prima un corso di formazione anche, magari, per potersi "suicidare"; scusate l'ironia.
Quello che domando, insieme al collega Roccon, è questo: è vero che il collega Roccon ha presentato prima del sottoscritto l'emendamento, soppressivo del comma 3 e, successivamente, per analogia, anche del comma 4, ma soppresso il comma 3 automaticamente decade anche il comma 4.
Tenete conto che dove esistono alberghi, dove esiste comunque un'attività di carattere turistico che vive anche della raccolta dei funghi, si corre il rischio che, per esempio, ad un olandese, ad un tedesco che va in un albergo di Feltre o di Cortina viene inibito di andare a raccogliere i funghi pur pagando la tassa o altro, solo ed esclusivamente perché non ha fatto il corso di formazione
Mi permetto, con tutto il bene che voglio al Presidente della Commissione e a tutta la Commissione, di aderire alla richiesta di togliere questo comma e il successivo.
PRESIDENTE
La parola al collega Roccon.
Franco ROCCON (L.N.-L.V.)
Solo per aggiungere che questi corsi micologici, più che istruire alla raccolta, hanno il solo scopo persecutorio, perpetrato dagli Enti gestori dei tesserini premessi, di rimpinguarne le proprie casse più che istruirle.
Io credo che tutto ciò vada anche su un impedimento di chi vuole venire a fare il turista nella nostra zona, soprattutto stranieri, ed addirittura anche provenienti da altre Regioni.
Avrei anche qualche dubbio sulla legittimità e l'intervento di un Commissario di Governo su questi articoli, perché differenziano da altre Regioni che hanno sicuramente istituito questi corsi.
PRESIDENTE
Grazie, collega Roccon.
Volevo chiarire che sia il collega Buttura che il collega Roccon hanno chiesto la soppressione dei commi 3 e 4.
La parola al relatore.
Alberto DE TOGNI (F.I.)
Sono contrario ai due emendamenti.
Il tema è stato ampiamente discusso in Commissione.
Riteniamo che un minimo di informazione sia necessaria anche per la raccolta dei funghi, come avviene per qualsiasi altro prodotto tipo i tartufi, la caccia e la pesca.
Premetto e chiarisco che il corso non prevede l'obbligatorietà di esame, ma è solo un corso che prevede la partecipazione e, quindi, è assolutamente accettabile.
Tanto più che parte dal gennaio 1998, per cui dal marzo 1997, giorno in cui entra in vigore la legge, c'è la possibilità, da parte di tutti i cittadini, di acquisire l'autorizzazione che è valida tutta la vita, perché non è previsto il rinnovo.
PRESIDENTE
Grazie, consigliere De Togni.
La parola al consigliere Buttura.
Roberto BUTTURA (P.D.)
Al collega De Togni vorrei dire una cosa: "partendo dal primo gennaio 1998" significa che quasi tutti i veneti avranno il tesserino prima del 1 gennaio '98, quindi la norma che si vorrebbe introdurre ha valore per quei quattro ritardatari che non hanno provveduto prima del 31 dicembre 1997 ad avere il tesserino.
PRESIDENTE
Grazie al collega Buttura per l'integrazione.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Casarin.
Vittorio CASARIN (C.D.U.)
Su quanto sollevato dal consigliere Buttura, in effetti in Commissione il corso micologico aveva un suo senso perché il tesserino durava 5 anni; nell'ultima seduta è stato modificato ed il tesserino avrà durata permanente, così la maggioranza delle persone non saranno assoggettate a questo corso.
Per questo c'è una incongruenza e chiederei al Presidente di rifletterci un attimo.
PRESIDENTE
Pongo in votazione l'emendamento soppressivo del comma 3 dell'articolo 2, presentato dai colleghi Buttura e Roccon.
Favorevoli? Contrari? Astenuti?
Il Consiglio non approva.
Pongo in votazione l'emendamento soppressivo del comma 4 dell'articolo 2, sempre a firma dei consiglieri Buttura e Roccon.
Favorevoli? Contrari? Astenuti?
Il Consiglio non approva.
All'articolo 2, comma 5, vi è un emendamento presentato dal collega Buttura che prevede:
"Dopo le parole "Le Comunità Montane e le Province determinano" aggiungere la parole: "su base annua".
Il collega Buttura intende illustrarlo.
Roberto BUTTURA (P.D.)
E` semplice, nel senso che rende chiaro quello che adesso è generico: ogni anno le Province e le Comunità Montane devono determinare il numero massimo dei permessi differenziati.
PRESIDENTE
Il relatore?
Alberto DE TOGNI (F.I.)
E' accoglibile.
PRESIDENTE
La Giunta non ha niente da dire.
Pongo in votazione l'emendamento all'articolo 2, comma 5.
Favorevoli? Contrari? Astenuti?
Il Consiglio approva.
Il collega Comencini ha chiesto la parola per dichiarazione di voto; ne ha facoltà.
Fabrizio COMENCINI (L.N.-L.V.)
Naturalmente mi rimetto un po' al mio Gruppo e quindi non darò un voto negativo su questo articolo, però voglio sollevare una questione che mi sembra logica, se esiste una logica quando si va a legiferare.
Noi abbiamo introdotto corsi di formazione e abbiamo obbligato gli stranieri a fare corsi di formazione.
Quanto costerà alla Giunta fare i corsi in francese, tedesco, sloveno, ceco e slovacco per garantire a questi..? - attraverso una disposizione della Comunità Europea - perché c'è la libertà di muoversi.
Se io vado in Austria, posso andare a raccogliere i funghi e non mi chiedono di fare un corso in tedesco.
Noi obblighiamo i cittadini dell'Unione Europea a fare dei corsi per avere il tesserino.
Chiedo a chi si è intestardito a votare quell'articolo di sapere questo.
Dico quello che voglio e parlo come voglio, consigliere Varisco, non ha ancora la facoltà di togliermi la parola.
Chiedo alla Giunta in fase di rinvio di spiegarci quanti soldi stanzierà per questa questione.
Questo è il discorso che viene fuori perchè noi andiamo a fare delle leggi senza testa né coda, per fare i primi della classe e non diamo la possibilità di fare.
Io dico quello che voglio, consigliere Boato, Lei mi dirà poi la sua opinione.
Il discorso è questo: certe volte bisogna anche chiedersi se noi siamo nell'Unione Europea o nel Burundi o in Ruanda, in guerra tra Utzi e Tutsu. Facciamo questo?
La gente per partito preso vota contro a degli emendamenti proposti da persone che, penso, un po' di montagna se ne intendano, sia perchè vengono dalla montagna sia perché avevano fatto una proposta di legge su una questione di questo tipo, e noi andiamo avanti su questa questione.
Quindi, a nome del Gruppo della Lega, il nostro voto non sarà positivo su questo articolo; addirittura vediamo se ci sono gli estremi di un ricorso per la non parità dei cittadini a livello europeo.
Faremo un ricorso al Commissario di Governo su questa questione e poi la invieremo alla Comunità Europea.
PRESIDENTE
Grazie.
Pongo in votazione l'articolo 2 emendato.
Favorevoli? Contrari? Astenuti?
Il Consiglio approva.
All'articolo 3 non ci sono emendamenti.
Pongo in votazione l'articolo 3 così come presentato.
Favorevoli? Contrari? Astenuti?
Il Consiglio approva.
All'articolo 4 non ci sono emendamenti.
Pongo in votazione l'articolo 4 così come presentato.
Favorevoli? Contrari? Astenuti?
Il Consiglio approva.
All'articolo 5 non ci sono emendamenti.
Pongo in votazione l'articolo 5 così come presentato.
Favorevoli? Contrari? Astenuti?
Il Consiglio approva.
All'articolo 6 non ci sono emendamenti.
Pongo in votazione l'articolo 6 così come presentato.
Favorevoli? Contrari? Astenuti?
Il Consiglio approva.
All'articolo 7 non ci sono emendamenti.
Pongo in votazione l'articolo 7 così come presentato.
Favorevoli? Contrari? Astenuti?
Il Consiglio approva.
All'articolo 8, comma 1, c'è un emendamento presentato dal collega Buttura che prevede:
dopo le parole: "non superiore ad un anno ed è rinnovabile" aggiungere le parole: "La Regione provvederà a rimborsare alle Comunità Montane e alla Province interessate, le spese di gestione corrispondenti al numero e al tipo di autorizzazioni rilasciate".
Il collega Buttura intende illustrare l'emendamento; ne ha facoltà.
Roberto BUTTURA (P.D.)
Il senso dell'emendamento è chiaro.
Chiedo di cambiare "la Regione provvederà" con "la Regione provvede".
Siccome le Comunità Montane e le Province sono particolarmente, a volte, feroci contro la Giunta regionale quando questa dà troppi permessi, allora credo che anche questo sia un emendamento che serva a rendere più equilibrato l'articolo nel suo complesso. Grazie.
PRESIDENTE
Il relatore?
Alberto DE TOGNI (F.I.)
Sono contrario.
PRESIDENTE
La Giunta è contraria.
Pongo in votazione la proposta di emendamento così come illustrata dal consigliere Buttura.
Favorevoli? Contrari? Astenuti?
Il Consiglio non approva.
Pongo in votazione l'articolo 8 nel testo originario.
Favorevoli? Contrari? Astenuti?
Il Consiglio approva.
All'articolo 9 non ci sono emendamenti.
Pongo in votazione l'articolo 9 così come presentato.
Favorevoli? Contrari? Astenuti?
Il Consiglio approva.
All'articolo 10, comma 2, c'è un emendamento presentato dal collega Buttura che prevede:
dopo le parole "categorie di residenti" aggiungere le parole "nei fondi di pertinenza".
Il collega Buttura vuole illustrare l'emendamento?
Roberto BUTTURA (P.D.)
E` chiarissimo.
PRESIDENTE
Il relatore?
Alberto DE TOGNI (F.I.)
Nei fondi di pertinenza di chi?
Roberto BUTTURA (P.D.)
Nei fondi di pertinenza dei residenti.
Ruddi VARISCO (P.D.S.)
Il consigliere Buttura, che in altri momenti spende tante parole, in questa occasione non vuole parlare.
Quello che capisco io è che c'è una agevolazione per i residenti, non in senso generale ma nei fondi di loro proprietà, tant'è vero che la specificazione a), b) e c) riguarda tutti i soggetti che hanno i fondi di pertinenza, perché i coltivatori diretti hanno il campo, i gestori dei boschi hanno i boschi, gli utenti di beni uso civico hanno i beni di uso civico; in poche parole limita questa facoltà alla loro proprietà.
Alberto DE TOGNI (F.I.)
Lo spirito di questo articolo, di agevolare la raccolta, era proprio di agevolare anche oltre le proprietà di pertinenza.
Quando abbiamo fatto e votato tutti questo articolo, l'intenzione era di agevolare i residenti di queste particolari categorie: coltivatori diretti, gestori, utenti dei beni di uso civico, cooperative ecc, cioè chi arrotonda il reddito perché usufruisce di un prodotto spontaneo dei boschi o dei propri fondi per integrare il reddito.
Se lo limitiamo ai fondi di pertinenza, non serve, perché il proprietario del suo fondo è già esentato, per cui non ha senso.
Roberto BUTTURA (P.D.)
Non sono proprietari, ma residenti; sono due cose diverse.
Alberto DE TOGNI (F.I.)
Di queste particolari categorie, però.
Roberto BUTTURA (P.D.)
E' giusto, è ritirato.
PRESIDENTE
Il collega Buttura ritira l'emendamento.
Pongo in votazione l'articolo 10 nel testo originario.
Favorevoli? Contrari? Astenuti?
Il Consiglio approva.
Pongo in votazione l'articolo 11.
Favorevoli? Contrari? Astenuti?
Il Consiglio approva.
Pongo in votazione l'articolo 12.
Favorevoli? Contrari? Astenuti?
Il Consiglio approva.
Pongo in votazione l'articolo 13.
Favorevoli? Contrari? Astenuti?
Il Consiglio approva.
Articolo 14; la parola al collega Marangon.
Renzo MARANGON (C.D.U.)
Al comma 1 si obbliga ogni Unità socio-sanitaria ad istituire "entro e non oltre un anno dalla data di pubblicazione della presente legge, un Ispettorato micologico con compiti di controllo micologico pubblico", ecc..
La domanda che mi pongo è la solita: se l'U.S.L. non lo istituisce cosa succede? Siccome non posso fare emendamenti, prego il relatore o la Giunta di pensare di dare una multa al direttore generale, una sanzione.
Non so se non succede niente, so che l'U.S.L. dovrebbe farlo.
Se non lo fa cosa succede? Cioè, un'attività cogente da mettere qui perché il direttore lo faccia.
PRESIDENTE
Il collega Marangon ha posto una domanda; il relatore ha la risposta?
Alberto DE TOGNI (F.I.)
Ho poco da rispondere, Presidente.
Noi abbiamo previsto che la fase transitoria sia gestita dalle associazioni micologiche, ipotizzando che entro un anno le U.L.S.S. si attivino perché questo sia fatto.
Se non lo fanno, sono inadempienti.
Renzo MARANGON (C.D.U.)
Presidente, non ho una proposta.
L'allargamento di braccia mi fa ritenere che probabilmente anche questa è una grida manzoniana.
PRESIDENTE
Pongo in votazione l'articolo 14.
Favorevoli? Contrari? Astenuti?
Il Consiglio approva.
Pongo in votazione l'articolo 15.
Favorevoli? Contrari? Astenuti?
Il Consiglio approva.
All'articolo 16, comma 1, c'è un emendamento del consigliere Buttura che prevede:
"Prima delle parole "i raccoglitori di funghi" inserire le parole "fatto salvo quanto previsto dall'articolo 2 comma 8,..".
Il proponente non intende illustrare l'emendamento.
Il relatore?
Alberto DE TOGNI (F.I.)
Non serve, Presidente, perché vale comunque quanto detto dall'articolo 2, comma 8. E` pleonastica la cosa.
PRESIDENTE
Pongo in votazione l'emendamento all'articolo 16.
Favorevoli? Contrari? Astenuti?
Il Consiglio non approva.
Pongo in votazione l'articolo 16 nel testo originario.
Favorevoli? Contrari? Astenuti?
Il Consiglio approva.
Pongo in votazione l'articolo 17.
Favorevoli? Contrari? Astenuti?
Il Consiglio approva.
Pongo in votazione l'articolo 18.
Favorevoli? Contrari? Astenuti?
Il Consiglio approva.
Ci sono interventi per dichiarazioni di voto? Collega Roccon, prego.
Franco ROCCON (L.N.-L.V.)
Siamo arrivati alla conclusione di questa legge, che è rivista per la seconda volta e dopo cinque o sei testi passati in Commissione, quindi c'è stata una discussione ampia sulla questione.
Formulo il nostro parere, che è fondamentalmente contrario: interverremo a livello di Commissario di Governo per la questione dei corsi.
E' su questo che ci si dà come forza politica dei razzisti, dei separatisti, ma poi andiamo a fare provvedimenti legislativi senza capo né coda, che tagliano fuori i cittadini di questa Europa a cui tutti vogliamo essere integrati.
Non dimentico gli emigranti, che devono essere informati sui corsi, sui tipi di funghi che ci sono, sulle possibilità di raccolta differenziata anche da Regione a Regione.
C'è una assoluta confusione proprio su questa questione.
I ricorsi: si apre un contenzioso con l'Ente gestore o con la Regione che ha legiferato questa materia.
Chi li paga i contenziosi? Abbiamo visto che le sanzioni sono abbastanza pesanti: chi le paga? Andiamo ad aprire una questione. Le Province non rispondono, i Comuni non rispondono, le Comunità Montane non rispondono.
Allora io, sinceramente, non riesco a capire la posizione intransigente di alcune forze politiche che hanno votato tre emendamenti che erano emendamenti migliorativi per questa legge che è, in buona parte, una buona legge.
Lo stesso Presidente Galan è venuto in Aula e ha chiesto un intervento che non fosse burocratico e di impedimento per una libera raccolta.
Adesso inseriamo questi corsi formativi che, a parere mio, vanno a portare sicuramente un dato positivo alle associazioni micologiche e non a chi deve istituire dei corsi.
Il nostro voto sarà contrario.
Annuncio già il nostro ricorso al Commissario del Governo, anche se il consigliere Vanni non lo vuole.
PRESIDENTE
Grazie al collega Roccon.
La parola al consigliere Buttura.
Roberto BUTTURA (P.D.)
Volevo darvi una buona notizia: questa legge passa perché non è presente il Presidente Galan, altrimenti avremmo potuto anche avere il colpo di scena di un ulteriore rinvio.
Al di là delle battute, spero di avere creato un clima più disteso, volevo fare solo alcune considerazioni.
Primo: questa legge arriva in ritardo e diventerà esecutiva proprio nel momento in cui sarà in pieno svolgimento la raccolta dei funghi da parte di chi lo fa per mestiere, ma in modo particolare da parte degli amanti di questa occupazione del tempo libero.
Credo sia stato sbagliato da parte del Presidente Galan, la volta scorsa, il rinvio in Commissione di una legge che peraltro è rimasta sostanzialmente quella che era.
Secondo: anch'io ribadisco la mia fortissima contrarietà e naturalmente, per quello che ci riguarda, anche noi faremo ricorso al Commissario di Governo per l'istituzione di questi corsi di formazione che, francamente, non riesco a capire da dove vogliono partire e dove vogliono arrivare.
Terzo: continuiamo a dire, sento tutte le forze politiche che continuano a dire che bisogna delegificare, che bisogna creare maggiore autocoscienza da parte del cittadino rispetto ai diritti e doveri, che bisogna creare maggiore capacità di autoresponsabilità da parte del cittadino.
Noi facciamo leggi che, a parte il discriminare tra cittadino e cittadino, tendono anche a creare una sorta di deresponsabilizzazione del cittadino in quanto tale.
Credo che questa sia una cosa fortemente sbagliata.
Io non sono tra coloro che vogliono essere maliziosi, pensando che su questo problema ci sia stata una specie di operazione "lobbistica", perché non lo credo.
Però da quando c'è Adamo ed Eva, ho sempre saputo che chi va a funghi sa perché lo fa e chi invece incorre in qualche problema ci incorre perché non ha queste capacità di distinzione dei funghi.
Considerazione finale: questo ci impedisce di votare a favore della legge.
Sono stato il presentatore di una proposta di legge di abrogazione della legge 66.
Nel luglio dell'anno scorso ho presentato per primo la proposta di legge 42 e ho accettato che venisse unificato al testo con altri testi che sono stati presentati successivamente.
La cosa che non mi sento di fare è di votare una legge a cui ho contribuito comunque a lavorare, a portare in questa Aula, ma è una legge che, francamente - con quei piccoli commi 3 e 4 dell'articolo 2 - va a svilire un lavoro di snellezza, di deburocratizzazione che noi volevamo imprimere alla legislazione; tenendo conto, tra l'altro, che siamo riusciti anche a modificare in modo sostanziale alcune impostazioni di carattere che accentravano alla Giunta regionale una serie di operazioni burocratiche che non avevano senso che fossero presso la Giunta regionale.
Faremo ricorso. Credo, se c'è un minimo di capacità di carattere non solo giuridico ma di buonsenso, che il ricorso verrà vinto e questo farà sì che la legge sarà pronta per il prossimo anno, ma certamente non per questo. Grazie.
PRESIDENTE
Grazie.
La parola al collega De Togni.
Alberto DE TOGNI (F.I.)
Grazie, signor Presidente.
Dalla discussione emersa in questa Aula, purtroppo, sembra che l'istituzione del corso sia un'impuntatura del Presidente della Quarta Commissione.
Volevo ricordare a questa Aula che il disegno di legge è stato discusso in maniera molto approfondita e dettagliata ed è stato votato all'unanimità dei presenti in Commissione.
Sono pienamente d'accordo con voi che, se fosse possibile, l'ideale sarebbe non avere nessun tipo di legge, nessuna normativa per andare a funghi.
Purtroppo c'è una legge di riferimento nazionale che ci obbliga a legiferare in materia, cosa fatta da questo Consiglio, anzi dal precedente Consiglio, con la legge 66 che è stata ripresa in buona parte, perché è stata riscritta trasportando gli articoli dalla 66 alla nuova legge, cercando di portare tutti quei miglioramenti di gestione burocratica della legge che sono stati possibili.
Molte cose che avremmo voluto non sono state possibili convertirle in legge.
Ripeto: questa legge probabilmente non è una legge stupenda, ma è il meglio che siamo riusciti a produrre in Commissione con il lavoro e l'apporto di tutti quanti.
Fare un caso sul corso di formazione mi sembra veramente fare di un granellino di sabbia una montagna.
Se andiamo a vedere gli effetti pratici, sono estremamente limitati nel tempo ed anche nell'impegno che viene richiesto.
Se questa è l'impostazione, potremmo chiedere anche di guidare senza patente perché l'impostazione è esattamente uguale.
Anche per i tartufi esiste il tesserino, anche per andare a caccia, e non mi pare che ci siano discriminazioni nei confronti di nessun cittadino.
Se uno vuole andare a caccia prende la licenza di caccia, fa i corsi e gli esami. Se uno va a funghi, fa il corso dal '98 senza esami. E` esclusivamente una partecipazione informativa e culturale da parte di chi si accinge ad andare a raccogliere i funghi.
Fare un caso di questo - permettetemelo - è una cosa veramente che non esiste.
La Commissione ha lavorato bene, con coscienza e ha prodotto questo risultato. La gestione della legge è stata demandata in toto alle Province e alle Comunità Montane, così come era stato chiesto dal Presidente Galan nella Seduta del Consiglio in cui avevamo per la prima volta portato questa legge all'esame del Consiglio.
Anche qui abbiamo fatto il possibile. Credo sia una legge che vada votata perchè è una legge buona, che ha portato una mediazione e un tentativo di semplificazione nella raccolta dei funghi.
Per cui annuncio il voto favorevole del Gruppo di Forza Italia.
PRESIDENTE
La parola al consigliere Boato.
Michele BOATO (VERDI)
Prima della dichiarazione volevo fare un richiamo al Regolamento.
Fino ad ora non abbiamo ancora ricevuto le tabelle relative all'Assestamento di Bilancio; ritengo sia gravemente scorretto in rapporto al Consiglio.
Non possiamo votare domani le tabelle dell'Assestamento se non sono distribuite questa sera.
O vengono distribuite entro qualche secondo prima che si chiuda la Seduta, oppure io preannuncio che domani farò ostruzionismo addirittura sull'Assestamento di Bilancio, perché non è giusto che votiamo a scatola chiusa.
PRESIDENTE
Invito il collega Gava a verificare immediatamente questa cosa.
Michele BOATO (VERDI)
Esprimo la mia dichiarazione di voto.
Condivido in pieno quello che ha detto il collega De Togni: non credo che facciamo un servizio buono a questa Istituzione cercando di demolire sistematicamente tutto ciò, anche piccolo, che si riesce a portare in porto.
Questa legge è una legge difficile, è stata rivista proprio perché si sono volute sentire tutte le lamentele che erano sorte giustamente dalla prima stesura; era la prima volta che si andavano a determinare una serie di questioni che prima erano lasciate all'indeterminazione.
Inoltre risponde anche ad alcuni elementi che sono proprio tipici delle popolazioni locali, consigliere Roccon.
Le popolazioni locali si lamentano dell'ignoranza dei cittadini che arrivano dove ci sono le quantità di funghi e fanno rapina di funghi, non conoscendo neppure le varie specie.
Io sono di quelli che non le conoscono e perciò non vado a funghi. Non sono mai andato e non intendo andarci. Ci sono persone che le conoscono poco e fanno danni.
Quindi, mettere in campo un minimo di conoscenza di base su questo terreno non credo sia vessatorio, soprattutto credo sia di tutela delle popolazioni che sui funghi, magari, qualche volta, ricavano anche un minimo di reddito e non soltanto di piacere.
Quindi votiamo a favore di questa legge, non perché sia la migliore legge possibile, ma perché è una buona legge allo stato attuale.
Nulla vieta che tra due anni si facciano altre piccole modifiche, senza per questo far cadere i fulmini sull'attività di questo Consiglio.
PRESIDENTE
Grazie al collega Boato.
La parola al collega Varisco.
Ruddi VARISCO (P.D.S.)
Votiamo a favore di questa legge.
Volevo intervenire soltanto per dire questo, a memoria del Consiglio, per quello che serve: siamo intervenuti sulla legge che era stata portata in Aula, solo per acquisire ulteriori modifiche tese a semplificare il rapporto tra utente ed Amministrazione; in questo senso accettando molte delle osservazioni critiche formulate dal consigliere Buttura.
Nessuna modifica è stata prodotta dalla Commissione per quanto attiene ai poteri dei soggetti istituzionali deputati a svolgere.
L'intervento del Presidente Galan - non perché ce l'abbia con lui - non ha prodotto nessun effetto, se non quello di farci perdere due mesi.
Auspico che in altre occasioni ciò non accada.
PRESIDENTE
Grazie al collega Varisco.
Non ho nessuno iscritto a parlare.
Pongo in votazione il provvedimento nel suo complesso.
Favorevoli? Contrari? Astenuti?
Il Consiglio approva.
Punto 12 all'ordine del giorno
"PROPOSTA DI LEGGE D'INIZIATIVA DEI CONSIGLIERI COSTANZO, CHISSO E SPROCATI RELATIVA A "MODIFICHE ED INTEGRAZIONI ALLE DISPOSIZIONI PREVISTE AGLI ARTICOLI 43 E 44 DELLA LEGGE REGIONALE 30 DICEMBRE 1993, n. 63 "NORME PER L'ESERCIZIO DELLE FUNZIONI AMMINISTRATIVE IN MATERIA DI SERVIZI DI TRASPORTO NON DI LINEA NELLE ACQUE DI NAVIGAZIONE INTERNA E PER IL SERVIZIO PUBBLICO DI GONDOLA NELLA CITTA' DI VENEZIA" E SUCCESSIVE MODIFICAZIONI"". (NON APPROVAZIONE).
(Progetto di legge n. 173)
Relazione della Seconda Commissione consiliare.
Il provvedimento era all'unanimità.
Carlo COSTANZO (F.I.)
"La necessità di provvedere a un'ulteriore proroga alle disposizioni previste agli articoli 43 e 44 della legge regionale 30 dicembre 1993, n. 63 , è dovuta al fatto che l'amministrazione comunale di Venezia, in applicazione alla nuova legge regionale 7 maggio 1996, n. 13 , è stata costretta ad emanare nuovi bandi che scadranno il 16 luglio 1996.
Si è quindi ritenuto di procedere ad uno spostamento temporale della vigente sanzione amministrativa accessoria di cui all'articolo 44 e della riduzione della sanzione pecuniaria di cui alla lettera a), comma 1, dell'articolo 43.
La proroga è limitata alle sole categorie per le quali sono in atto le procedure concorsuali (granturismo e trasporto merci per conto terzi) ed è concessa fino all'espletamento di concorsi stessi e al rilascio delle relative autorizzazioni ponendo come termine ultimo il 30 aprile 1997.
Esposte queste brevi motivazioni, si confida nell'applicazione del progetto di legge".
Devo annunciare la presentazione di un emendamento: c'era assolutamente bisogno di dare un'interpretazione autentica, altrimenti si correvano dei rischi.
PRESIDENTE
All'articolo 1, comma 1 c'è un emendamento presentato dal collega Sprocati, dopo la parola "articolo 5" è soppressa la parola "comma 4"; dopo le parole "concorsi in atto" aggiungere "o da indire".
La parola al collega Sprocati.
Gianpaolo SPROCATI (P.D.S.)
Chiedo di illustrarlo perchè non voglio carpire la disattenzione e la buona fede dei Consiglieri e dei Colleghi, trattandosi di una materia che ha qualche elemento di spinosità e sulla quale è bene che tutti siano in qualche modo consapevoli.
Si tratta di una materia complessa e che facilmente può essere strumentalizzata, come in parte fa la stampa quotidiana di oggi, attribuendo, a chi segue queste questioni, magari amicizie, intenzioni di fare favori da una parte piuttosto che da un'altra.
Poiché io cerco di muovermi con assoluta convinzione rispetto alla trasparenza delle proposte che vado facendo - in questo caso di questo emendamento - è con molta determinazione che intendo assumere la responsabilità politica di questo emendamento.
Si tratta di una materia complessa sulla quale abbiamo più volte impegnato il Consiglio regionale in proroghe, aggiustamenti ed emendamenti.
Questo perché interviene una materia che si è stratificata nel tempo con competenze tra il Comune e la Regione che hanno creato una situazione di fatto assai complessa nel trasporto non di linea nel Comune di Venezia, e oggi lo sforzo per renderla in qualche modo organica e normata incontra molte difficoltà e anche una notevole fatica da parte di chi sta cercando di produrre questo tipo di intervento.
In Commissione sono presenti diverse proposte che tendono a proporre di costruire su tutta questa materia un nuovo tavolo che tende a riscrivere e a rimettere ordine in questa materia.
Quindi si tratta, come dicevo, di una materia difficile, complessa e che ci ha creato molti problemi.
Tuttavia va detto con molta forza che la situazione è estremamente insoddisfacente, non solo per la difficoltà con cui si sono prodotti i bandi attualmente in vigore su questo settore che riguardano il granturismo con il taglio - che chi ha seguito questa vicenda ben si ricorderà - sui contingenti prodotto dalla Provincia e per quanto riguarda anche il bando per il trasporto delle merci. Siamo in presenza di una situazione che, nonostante questi interventi, è ancora difficile da considerare adeguata per la realtà economica e sociale veneziana.
Abbiamo una situazione per cui dal gennaio '95 è in vigore il Regolamento comunale che prevede la costruzione degli spazi dove dovrebbero esserci i taxi acquei; ma da questo punto di vista bisogna dire che la stessa categoria che ha i requisiti per effettuare questo servizio in qualche modo non si è resa ancora adeguatamente disponibile per produrre questo servizio.
Per cui, chi volesse usufruire oggi di un servizio di questo tipo - sia esso cittadino veneziano, che turista, trova delle difficoltà notevoli.
Qualora si riesca - e si deve riuscire - a realizzare questo Regolamento, noi avremo comunque, utilizzando una parte di questa categoria consistente delle concessioni attuali, la necessità di revisione dei contingenti nel settore del noleggio, ovviamente.
Allora va detto con chiarezza che i bandi che attualmente sono in corso e dai quali noi abbiamo con questa proposta di legge motivato la proroga di alcune sanzioni, assolutamente non esauriscono in modo adeguato il problema delle concessioni.
Infatti, nella giornata di lunedì, il Consiglio comunale di Venezia - in base anche ad altri ordini del giorno che aveva approvato - ha approvato un ordine del giorno in cui prospetta un ulteriore iter di adeguamento dei contingenti nei vari settori e cerca di prospettare una situazione in cui realmente tutto quello che si muove, che opera e che esprime il bisogno della città di lavorare - per rispondere alla domanda sia turistica, che dei cittadini - in qualche modo trovi adeguata risposta di tipo normativo. Questo oggi, con solo due bandi in corso, non è possibile.
Quindi, rispetto a questo, propongo un emendamento che permetta di adeguare questa proroga che viene avanzata nella proposta di legge non solo per i bandi in corso, ma anche rispetto all'ordine del giorno che noi abbiamo richiesto al Consiglio comunale di Venezia per i bandi che il Comune si è assunto l'impegno di bandire prossimamente per cercare di completare il contingente, così come ho frettolosamente cercato di dire. Quindi dando alla città regolamenti, norme precise che vanno rispettate e che solo queste permettono di venire incontro a fenomeni quali il moto ondoso e l'abusivismo.
Credo che con la collaborazione di tutti questi soggetti interessati possiamo, se riusciamo a dare una svolta di impegno e di attenzione che riguarda non solo il Comune di Venezia, non solo le categorie, ma anche la stessa Regione Veneto se accogliamo questo emendamento, aprire una fase nella quale questo problema trova in qualche modo un nuovo assetto e un nuovo ordine positivo.
PRESIDENTE
Il collega Sprocati ha illustrato il suo emendamento.
La parola al relatore.
Carlo COSTANZO (F.I.)
Mi corre l'obbligo di chiarire la situazione, a completamento di quanto detto dal collega Sprocati, in modo da poter essere esattamente coscienti di quello che andiamo a votare.
La proposta di legge serve per rinviare ulteriormente le sanzioni in questo settore, però non tutte le sanzioni.
I precedenti rinvii rinviavano le sanzioni in tutto il comparto, perchè c'erano delle motivazioni ben precise evidenziate dal Comune di Venezia: il regolamento non era stato ancora approvato, non era terminato e, quindi, chiedeva aiuto alla Regione perché si prorogassero i termini.
Questa volta, invece, il regolamento è stato approvato dal Comune a gennaio; è stata chiesta una proroga perché i bandi di concorso, in funzione di un aiuto ulteriore che noi abbiamo dato tramite l'approvazione di un progetto di legge ha portato a delle interpretazioni, per cui questi sono risultati annullati e il Comune ha dovuto emetterne degli altri allungando i tempi.
Questi bandi di concorso dovrebbero risolvere i problemi di aumenti di contingente e quindi delle relative autorizzazioni relativamente ad alcuni settori come il trasporto merci e come il noleggio per imbarcazioni che possono portare oltre 20 persone, ma ciò comporterebbe che rimarrebbero fuori dall'ambito di questa proposta di legge tutte le imbarcazioni non autorizzate di noleggio al di sotto delle 20 persone. Si presenta un problema umano.
Quello che è da mettere in evidenza, però, è il regolamento così come emanato dal Comune, o comunque il Comune non ha assolutamente risolto nel regolamento in termini di contingente aumentato da prevedere anche per questo settore, per cui non è detto che riesca ad emettere i bandi per avere tutto esaurito anche in questo senso entro il 30 aprile.
Abbiamo avuto occasione di sentire il Comune in una Commissione, e l'Assessore ai trasporti a questo punto non si è sentito di risolvere in termini di legge e di regolamento il problema e ha chiesto un aiuto in questo senso alla Regione, che però non ha un riferimento preciso a qualche cosa che ha un significato pratico e logico.
Per cui, in maniera gratuita, la Regione dovrebbe anche per questa categoria, che ha tutta la nostra comprensione in termini umani, rinviare i termini sanzionatori; quindi è un qualche cosa che dobbiamo decidere noi in quest'ambito.
Non aggiungo nessun'altra considerazione al riguardo .
PRESIDENTE
Volevo capire una cosa: sull'emendamento proposto dal collega Sprocati, qual è la posizione del relatore?
Carlo COSTANZO (F.I.)
La posizione del relatore, vista la responsabilità che ci sarebbe al riguardo, è di astensione.
PRESIDENTE
Prego, collega Comencini.
Fabrizio COMENCINI (L.N.-L.V.)
Signor Presidente, sono allibito e dico "allibito" per usare un termine abbastanza semplice.
Allora, o questa Regione fa immediatamente una denuncia querela per calunnia a tale Maniero della Riviera del Brenta, altrimenti noi qui non comprendiamo niente.
Maniero calunniava e si vantava dicendo che lui controllava, attraverso la mafia, gli abusivi dei motoscafi a Venezia. Dice questo ed è riportato nei verbali trascritti; naturalmente questa Regione dovrebbe denunciarlo.
Ho appena sentito dal consigliere Costanzo che invece queste sono brave persone, è gente che è stata turlupinata dalle istituzioni veneziane; ne prendo atto.
Venezia è veramente un qualcosa fuori dal mondo, è una città a sè, tant'è che noi vogliamo portarci il Governo e fare un governatorato a parte ed è giusto che sia così, perché non riusciamo a mettere ordine su questa cosa.
Il provvedimento che noi stiamo votando dice che riduciamo alla metà del minimo le sanzioni previste dalla nostra legge del '93 e finora quasi mai applicate, perché l'ordine preciso di Ca' Farsetti è quello di non applicarle - questo lo sappiamo molto bene - e addirittura con l'emendamento del consigliere Sprocati si dice: "Non solo a quando verranno fatti i concorsi già in atto o quando saranno indetti altri concorsi al di là di venire".
Questo vorrebbe dire, signor Presidente e colleghi Consiglieri - anche se io non capisco niente di leggi - che forse con questo emendamento del consigliere Sprocati possiamo dare anche 10 anni.
Dopo lei interverrà nuovamente, per la sua dichiarazione di voto e farà quello che vuole, ma io dico quello che dico, va bene? E poi mi dirà che ho detto delle cose sbagliate.
Comunque non sono ancora stati convocati per questioni burocratiche, 10 anni sono certamente tanti, e possono andare al di là del tempo a venire.
Mi chiedo questo: quegli altri cittadini che sono regolari e che pagano regolarmente le tasse, sono delle persone delinquenti, sono degli abusivi anche loro, oppure no? A quel punto conviene fare l'abusivo.
Voi continuate a dire che la Lega è inaffidabile perché dice di non pagare le tasse e qui dite che delle persone che sono abusive in una professione - e che quindi non pagano le tasse - nel momento in cui vengono beccati a fare un mestiere senza essere in regola, hanno la riduzione alla metà del minimo. Questo è quello che dice la legge, Presidente Costanzo!
Se dico delle cose sbagliate, denunciatemi! Al di là che siano a quando viene fatto il concorso, al di là del 31 dicembre del '96 o a quello che è.
Allora, signori, quando noi diciamo che devono pagare gli ambulanti, i commercianti - "Ladri i commercianti!", che devono pagare gli artigiani - "Ladri gli artigiani! - che devono pagare quelli che vanno a vendere casa per casa - "Ladri tutti!" - nella legge diciamo che coloro i quali non sono in regola, non certo per colpa nostra, ma per ignavia di chi fin qui ha governato questa città, noi ad un certo punto diciamo: "Se li becchiamo, ma quando mai li beccheremo, se poi c'è qualche vigile urbano che trasgredisce l'ordine indiretto dato - e lo sapete che è la verità - e se non mi denunciano, porto i testimoni di quelli che gli hanno detto di non dare multe. Li sfido a denunciarmi!"
Se per caso c'è qualcuno di quelli estranei, o qualche nuovo finanziere che li becca, a parte il fatto se ne esce vivo, perché certe volte vengono bastonati, non parlo di tutti, ma essenzialmente di quelli più esagitati, perché per la stragrande maggioranza magari sono persone che hanno diritto di lavorare e di fare il loro mestiere. Abbiamo letto le cronache dei giornali e abbiamo visto le bastonate che sono state date.
Addirittura mi si dice, ma sicuramente è falso, che il Comune di Venezia ha tolto la linea dal Tronchetto, o l'ha spostata, per evitare che dove si fermano i pullman ci sia una linea di navigazione. Arriviamo all'assurdo!
I giornalisti, che sono incapaci di dare delle risposte, che scrivono quotidianamente falsità su questa Regione, sui partiti politici e sull'attività dei Consiglieri, non hanno il coraggio di dire che qui noi viviamo nell'illegalità e che noi siamo chiamati a legiferare da una Giunta comunista, o di sinistra, di Venezia, guidata da Cacciari, il quale ci dice di dover violare le leggi e questo Stato ci metterà il marchio con tanto di timbro della Repubblica.
Quindi saremmo noi quelli che dicono che non si devono pagare le tasse; saremmo noi che andiamo a protestare contro il Papa per cose non dette, perché i giornali hanno scritto il falso e nessuno ha avuto il coraggio di dire che hanno scritto il falso!
Penso che se arriveremo alla votazione dell'emendamento Sprocati o degli altri emendamenti, noi voteremo contro questa legge e voteremo contro gli emendamenti.
Il Consiglio regionale faccia pure tutto quello che vuole; andrà a spiegare ai cittadini veneti perché noi non riusciamo a fare i concorsi; la Regione ha fatto la legge nel '93, ma non si è riusciti a fare nulla.
Allora a questo punto noi diamo la patente di legalità a dei cittadini che guadagnano, in molti casi, molti ma molti soldi e che sono stati accusati, sicuramente calunniati da tale Maniero, mafioso ed assassino, di essere da lui sfruttati. Questo è quello che noi andiamo a fare all'interno della mafia.
PRESIDENTE
Grazie, collega Comencini.
Prego, collega Piccolo.
Francesco PICCOLO (C.D.U.)
Ho ascoltato con attenzione l'intervento del collega Sprocati e so anche con quanta meticolosità sta cercando di trovare una soluzione a questa quadratura del cerchio, e proprio perché è cerchio difficilmente trova la sua definizione conclusiva.
Quello che più preoccupa - e lo dico con molta convinzione - è che ancora una volta con questa proroga - posso capire che abbia dei risvolti, per qualcuno di questi motoscafisti, anche plausibili - nella valutazione complessiva e quindi della risposta che le Istituzioni pubbliche danno, ci vede molto deficitari.
Lo dico con molta franchezza: non è possibile che un Comune di Venezia, che un Sindaco di Venezia che prende queste decisioni a tutti i livelli e che parla su ampi palcoscenici, anche internazionali, non colga l'occasione - in tre anni da una approvazione di questa legge - per andare con il suo prestigio, con la sua autorità a mettere fine definitivamente a questa gazzarra continua che è data dal trasporto pubblico a Venezia.
Questo è un dato che deve essere sottolineato; non può la Regione Veneto essere messa continuamente sul banco d'accusa per delle sciocchezze a volte, e poi quando ci sono delle questioni che interessano in maniera determinante e che sono esempio di gestione di attività amministrativa, di fatto la Regione Veneto deve sollevare della questione le autorità che sono preposte, e in modo particolare deve farsi carico di problematiche e di questioni che non hanno nessuna capacità di risposta se non fatte a livello inferiore, che è quello competente.
Lo dico con molta determinazione: o qua ci mettiamo mano a breve, ma non lo possiamo pensare in tempi stretti, oppure andremo evidentemente ad avvallare una illegalità diffusa.
Io sono perché le Istituzioni siano rispettate e le leggi siano in riferimento all'intera collettività veneta, anche a Venezia.
La realtà veneziana è una realtà, in questo campo, che non ha regole, però non è possibile che il Comune di Venezia, l'Amministrazione di Venezia continui in maniera palese e aperta a non dare risposta.
Non vedo come questa proposta - capisco e do atto al Consigliere Sprocati di aver portato avanti - possa risolvere la questione, anzi a mio avviso la aggrava e perpetua questa illegalità che non è un esempio per nessuno; anzi, dimostra all'intera collettività veneta quanto ci sia da fare nel nostro Paese perché le leggi che sono esempio per l'intera collettività siano rispettate.
PRESIDENTE
Grazie, collega Piccolo.
Ha chiesto la parola il collega Armano; ne ha facoltà.
Elio ARMANO (P.D.S.)
Faccio una brevissima osservazione: i Colleghi della Seconda Commissione sanno che su questo aspetto ho avuto modo di dimostrare il mio scetticismo rispetto all'ulteriore richiesta che ci è venuta dal Comune di Venezia relativamente alla proroga che è in oggetto alla trattazione di oggi.
Sono restio e scettico, perché nel passato mi ero occupato di questo problema.
Il gruppo del P.D.S. aveva tentato di ordinare questa materia speciale del trasporto acqueo e l'obiettivo era e rimane quello di avere un trattamento pari, sia per quanto riguarda chi esercita la professione di tassista e motoscafista, sia per quanto riguarda alcune figure atipiche.
Intervengo per dire che a me sembrano troppo enfatici certi ragionamenti, quelli fatti dal collega Comencini ed anche la sostanza adesso sentita dal consigliere Piccolo.
Chi si è occupato in Commissione in questi anni di questi problemi ha capito che non c'entrano né i comunisti, né i democristiani, né altre forze politiche presenti, riciclate, trasformate o quant'altro, ma che la cosiddetta illegalità, a cui si fa riferimento, ha stratificazioni lontane, fa riferimento anche a comportamenti - se vogliamo dire la verità tutta intera - che non sono stati solo delle Amministrazioni comunali che si sono succedute, ma anche delle Autorità di pubblica sicurezza e della Prefettura.
Allora, sdrammatizziamo questa questione, registriamo che c'è una sorta di perpetuarsi di questa impotenza dei pubblici poteri nel loro complesso rispetto a questa situazione atipica, lavoriamo comunque per circoscrivere i margini della illegalità, senza porre all'interno di questo argomento problemi di altra natura.
Mi auguro che questa sia la volta buona, ma me lo auguro consapevole di come la vicenda è venuta via via a configurarsi, perché altrimenti le drammatizzazioni, l'enfasi eccessiva, i paroloni che si usano, le citazioni che chiamano in causa - Maniero o altri - possono farci andare in direzioni che nessuno di noi sta cercando.
Voglio concludere ricordando, senza nessuna battuta polemica, che di queste questione - e mi dispiace che sia assente dall'Aula - ha avuto modo di occuparsi anche come Vicepresidente della Giunta regionale nella passata legislatura il collega Gobbo, quando si è occupato di trasporti e ha potuto toccare con mano, con tutti noi membri della Seconda Commissione, indipendentemente dalla collocazione politica, quali erano i problemi che realmente avevamo di fronte, senza mai chiamare in causa i comunisti o altre figure del passato politico.
PRESIDENTE
Grazie, collega Armano.
Prego, consigliere Resler.
Elso RESLER (P.D.)
Credo che questa sera sia - non vorrei sbagliarmi dal punto di vista numerico - la settima o l'ottava volta che questo Consiglio regionale chiede una proroga rispetto alla legge regionale 63.
Devo dire, a nome del Gruppo P.D. - S.I., che noi siamo contrari alla logica della proroga.
Prima si parlava - uso questo termine dialettale - di non mettere il "taccon" e qua si parla ormai da due anni a questa parte di mettere il cosiddetto "taccon".
In realtà crediamo che occorra rivedere in profondità la legge regionale 63, la quale dimostra palesemente di non poter essere portata concretamente in atto.
Però non mi sembra che l'attuale proposta di legge, firmata dal consigliere Sprocati e da altri, vada in questa direzione; non mi sembra sia questa la filosofia di questa proposta di legge.
Voglio ricordare ai vari Consiglieri regionali che oggi c'è un articolo apparso su "Il Gazzettino" dove si afferma: "Il Comune aiuta i motoscafisti abusivi"; certo questo non aiuta il Consiglio regionale a legiferare questa sera in maniera tranquilla.
Voglio anche ricordare ai Consiglieri regionali che c'è un tassista autorizzato, Presidente di una Cooperativa, che è ancora oggi in un letto di ospedale perché è stato pestato e picchiato dai tassisti abusivi.
Noi corriamo il rischio oggi - anche oltre alla volontà dei singoli Consiglieri regionali di cui non metto in dubbio la volontà in termini positivi - di dare un segnale in qualche modo distorto all'esterno, e distorto rispetto agli operatori di questo settore.
Stiamo un po' attenti a cosa andiamo a fare questa sera con questa proposta di legge. Quindi è palese che siamo contrari agli emendamenti e anche alla proposta di legge.
PRESIDENTE
Grazie, collega Resler.
La parola al collega Marangon.
Renzo MARANGON (C.D.U.)
L'imbarazzo che in questa sala regna è notevole. La collega Leone, che è in questo Consiglio regionale da qualche tempo, mi ricordava che già quando era Presidente della Seconda Commissione - quasi 4 anni fa -, vi era l'esigenza di risolvere questo problema.
Io sono nato ad est della Romea e sono convinto che coloro che vivono ad est della Romea sono sostanzialmente persone leggermente diverse dal resto della Repubblica Veneta.
Il consigliere Comencini mi ricorda Chioggia, Venezia, il Delta del Po, dove il bianco non è mai bianco, il nero non è mai completamente nero e spesso si trovano amministratori compiacenti che si sforzano di risolvere il problema tentando di inseguire anche il "particulare" tipicamente guicciardiniano.
Ieri il Sindaco di Venezia, che è persona squisita - mi pare però che è la struttura del Comune di Venezia probabilmente squisitamente veneziana, nel senso che sul piano della realizzazione lascia molto a desiderare - ha avuto di che dire sul fatto che gli abbiamo fatto rilevare come 35 miliardi di avanzo di amministrazione siano un problema. Da un'attenta analisi abbiamo scoperto che 35 miliardi di avanzo dell'Amministrazione sono nel '95, 25 nel '94 e 32 nel '93. Allora il problema è endemico.
Questo disegno di legge il Presidente della Commissione ce l'ha descritto e adesso vorrei vedere chi l'ha votato. "La Seconda Commissione ha espresso all'unanimità, presenti il consigliere Costanzo, il consigliere Chisso con varie deleghe.. è favorevole alla modificazione del testo".
Consigliere Vanni, chi è senza peccato scagli la prima pietra, ci mancherebbe che dal punto di vista personale mi preoccupassi, so benissimo che nessuno di noi ha niente da imparare, ma ha anche poco da insegnare.
Quello che volevo dirle - amico mio, lei che è più contiguo politicamente alla guida politica del Comune di Venezia - è che la Regione viene chiamata a prendersi la responsabilità del fatto che il Comune di Venezia ha fatto i bandi per alcuni concorsi e non ha fatto gli altri.
In questo contesto non so se mi prenderò la responsabilità, probabilmente perché alla fine sono sempre un lealista nei confronti della maggioranza di riferimento, però è impossibile non rilevare in quest'Aula, come si chiede sempre alla Regione, figlia di mamma dal poco chiaro passato nel 95% dei casi, e in questo caso invece madrina di grandi cose, perché il consigliere De Boni mi ha spiegato come l'Assessore comunale di Venezia è venuto politicamente a implorare la Seconda Commissione di risolvere questo problema, proprio dicendo che c'è questo grande problema, chiedendo alla Regione di effettuare questa ulteriore modifica ad una legge, caro amico Resler, che probabilmente non ha l'impianto che non va bene, perché ritorniamo alla legge sui funghi: io prevedo un impianto e poi ne prevedo altri che devono fare delle cose, se questi non lo fanno succede che poi tornano qua.
Quindi è il Comune di Venezia che non ha fatto i bandi anche per questi; perché non ci possono essere cittadini di serie A e di serie B, non siamo a Napoli, ma prendo per buone tutte le affermazioni del collega Comencini, certamente qui c'è un gruppo di abusivi. Allora se è verificando che ci sono gli abusivi, interviene la legge a metterli a posto, altrimenti i condoni non si fanno mai.
Le forze politiche verificano sul territorio che c'è una situazione non idonea alla legge, allora si fa una legge per metterla a posto.
La legge per far rimettere a posto le persone deve avere una norma transitoria e nel frattempo coloro che sono deputati a metterle a posto queste cose devono fare; cosa che non hanno fatto.
Oggi il problema è: facciamo un'ulteriore proroga introducendo un elemento di forzatura che parte dal 1993, e se facciamo un'ulteriore proroga, come siamo sicuri - guardo negli occhi i miei amici e Colleghi che sono anche in Consiglio comunale a Venezia - era per sapere se reciprocamente - non come la legge sui funghi - ci pigliamo in giro. Cioè questa è l'ultima proroga, o è l'ultima proroga nella favola del marinaio?
Non sono mai stato abituato a personalizzare il dibattito politico, perché appartiene ad altre scuole, non alla mia, e non è venuto certamente Massimo Cacciari, che ha cose più importanti da fare - mi pare giusto -; il Comune capoluogo, poi capoluogo di Venezia ha certamente molte altre cose.
Allora diamo la responsabilità a chi ce l'ha, è venuto l'Assessore che ha dichiarato che la Regione lo salverà; allora in queste condizioni il Consiglio regionale del Veneto salva una Amministrazione che è stata incapace di risolvere i problemi di quei cittadini.
Se i problemi di quei cittadini sono risolti da questa Amministrazione, sia essa di centro destra, di centro sinistra, di centro centro, di destra destra, di sinistra sinistra, siano consapevoli del fatto che chi li salva non sono quelli a cui, con grande riferimento, in questi mesi e in questi anni il dibattito politico sta facendo riferimento.
Questo c'entra perché le attenzioni non vengono mai per caso, consigliere Varisco, e a casa mia si dice: "Il primo gallo che ha cantato è stato". Vuol dire, tradotto in italiano, che probabilmente per chi ha più interesse, c'è una maggiore attenzione, e questo lo ritengo lecito. Però non è riuscito a spiegarmi; chi verrà dopo lo pregherei di spiegarmelo: se noi non approviamo questi due articoli, che cosa succederà?
Perché la edulcorata presentazione fatta con notevole grazia da parte sia del consigliere Armano, che del consigliere Sprocati, che hanno edulcorato molto la situazione, non mi ha spiegato che cosa succedebbe se non venisse effettuato questo, forse la rivolta civile? Ci rimetterebbe qualcuno in maniera eccessiva? La Regione o il Comune sono eccessivamente sanzionatori nei confronti di famiglie che non possono sopportare tutti i giorni una multa insopportabile? Vorrei proprio capirlo, perché a fronte di un voto positivo vorrei anche sapere gli effetti di un voto negativo.
PRESIDENTE
Grazie, collega Marangon.
Ha chiesto la parola il consigliere Vanni; ne ha facoltà.
Valter VANNI (P.D.S.)
Credo che un briciolo di misura farebbe bene alla salute, perché se guardiamo alla sistematica attività legislativa del Consiglio regionale, troviamo che l'80% dei nostri provvedimenti sono la modifica della modifica della modifica delle leggi regionali per tacconare questo o quel provvedimento.
Il caso vuole che dopo questo punto, all'ordine del giorno ci sia, per la quarta volta, la proroga della classificazione alberghiera.
Sono quattro anni che rinviamo questo argomento, lo chiedono le categorie interessate e noi non vogliamo vessarle, né caricare sulle Province il fatto che si deve rifare la classificazione di una delle principali industrie della nostra Regione.
Un po' più di calma nella discussione forse non sarebbe male, tanto più che discutiamo di una legge, la 63, che abbiamo voluto tutti noi, per tutto il Veneto, in controtendenza rispetto alla legge nazionale che l'ha generata.
La legge nazionale che l'ha generata è una di quelle classiche leggi che produce la liberalizzazione selvaggia e sistematica dell'intero settore, e vale per tutti quelli che hanno un taxi, per tutti quelli che hanno un servizio di questo genere in tutta la Regione.
Lo sforzo che il Consiglio regionale ha fatto è stato quello di impedire che avvenisse una liberalizzazione selvaggia; questa è la difficoltà fondamentale.
Se avessimo applicato la legge nazionale, così come la legge nazionale indicava, non avremmo avuto nessun problema; ognuno faceva quello che gli pareva dappertutto e chiuso.
Invece abbiamo introdotto una serie di meccanismi di tutela che in qualche posto funzionano pacificamente, ma non tanto.
Non più tardi dell'ultima Seduta abbiamo aggiustato un altro pezzo di questa legge perché c'era qualcuno che non era ben servito dal testo precedente, non si sentiva abbastanza tutelato e, per tutelare quelli, abbiamo tirato la coperta un po' più in qua e abbiamo scoperto qualcun altro.
C'è un punto dove la legge incontra delle difficoltà serie ad essere applicata, dove la legge nazionale non poteva assolutamente prevedere che esistesse una laguna con il trasporto delle merci, oltre che i taxi acquei, che è particolarmente difficile.
Questo non per scusare il Comune, ma si può fare meglio? Riprendiamo in mano la legge e facciamolo, sapendo però che la legge madre è una legge di liberalizzazione spinta, e se si leva la coperta della legge nazionale non la si leva a Venezia, la si leva dappertutto con garbo.
Dopodiché, che cosa succede se non si proroga la sospensione delle sanzioni? Succede che i carabinieri fermano un'attività a colpi di multe; per questo si chiede la proroga. Si vuole affrontare a fondo il problema? Affrontiamolo, siamo qui per affrontarlo.
Se però questa è l'occasione per aprire la campagna elettorale a Venezia, va bene anche questo, noi siamo abituati, abbiamo tanti difetti, ma siamo abituati a giocare con tutte le palle che capitano: palle ovali, palle piccole, palle grandi, giochiamo a rugby, giochiamo a calcio, giochiamo a palla ovale, giochiamo, ma diteci a che gioco volete giocare.
Perché se giochiamo al gioco di fare la legge regionale migliore possibile, noi siamo qui per fare quel gioco, e al testo della legge 63 vi garantisco che il Gruppo del P.D.S. ha messo consulenze per tutti qui dentro, per fare in modo da contrastare quel meccanismo di liberalizzazione, che nessuno voleva, di sforzi inventivi.
Se giochiamo a migliorare la legge, allora giochiamo a migliorare la legge; se giochiamo a dire che ci vuole sulla questione specifica del trasporto acqueo una migliore concertazione e una assunzione di responsabilità da parte del Comune di Venezia insieme con la Giunta regionale, con il Consiglio per dirimere in maniera definitiva le questioni aperte, anche questo gioco va bene. Se cominciamo da oggi a giocare un'altra partita, noi giochiamo anche quest'altra partita.
Ritengo che non ci sia nulla di stravolgente nel completare l'iter di questo provvedimento che in Commissione ha avuto tutte le verifiche che doveva avere; non è arrivato in Aula perché qualcuno ha fatto un blitz, ma è passato per dove doveva passare.
PRESIDENTE
Ha chiesto la parola il consigliere Sprocati.
Gianpaolo SPROCATI (P.D.S.)
Intervengo per rispondere ad alcune osservazioni che sono state fatte e non rispondo ad osservazioni non di merito. Non rispondo a campagne elettorali, di schieramenti che si spostano, che aprono guerre di altro tipo, rispondo nel merito.
Nel merito devo rilevare che alcune osservazioni che sono state fatte da alcuni Colleghi hanno rivelato una totale ignoranza della materia e più che altro una infarinatura del tipo, così, di lettura dei quotidiani.
Quando si parla di situazione di illegalità in questo settore a Venezia, bisogna sapere che oggi si parla del trasporto delle merci, si parla di trasporto di granturismo, si parla di taxi e di noleggio; una situazione che fin quando non sarà adeguatamente normata, riguarda categorie civili, cittadini che non sono certamente, come dice il consigliere Comencini, dipendenti e manovrati da Maniero. Si tratta della parte legittima di città che vive e che svolge la sua attività.
E` chiaro che su questa situazione, che è stratificata da situazioni di anni di legislazione, non è che la Regione deve salvare qualcuno che non riesce ad uscire da solo; la Regione ha delle competenze, come le ha la Provincia, che le ha esercitate in questi anni riempiendo di concessioni di lancioni di granturismo la città, che non è in grado di intervenire in questo settore perché la città ha competenza solo sulle acque comunali e non sulle acque demaniali e portuali, dove vengono date le concessioni regionali, cari signori colleghi Consiglieri.
Se vogliamo dire le cose come stanno, la materia ha questa complessità di responsabilità di tutti e di stratificazione storica molto grave.
Ho detto che non è facile affrontare questa materia, non è facile perché può in qualche modo dare adito anche a forme di strumentalizzazione; però io sono per lanciare una sfida a questa Giunta, a questa maggioranza e a chi vuole unirsi a questa maggioranza: la Regione, la Giunta regionale vuole commissariare il Comune di Venezia su questa materia? Lo faccia, è una sfida e dopo vediamo cosa sarà in grado di fare.
O vogliamo, invece, accettare quello che ci ha proposto l'assessore Rumiz che ci ha detto: "Facciamo un tavolo unitario di concertazione? Facciamo un tavolo unitario con il Comune, la Provincia, la Regione, la Seconda Commissione, per fare in modo di uscire insieme da questa materia, in cui tutti abbiamo difficoltà ad uscire nelle varie competenze?
Forse questa è una risposta più democratica, più pluralista e non certamente la fiera delle falsificazioni che si sono manifestate qui questa sera.
Potrei dare molte altre rassicurazioni da questo punto di vista ai Colleghi, ma comunque li voglio avvisare che se noi respingiamo le proroghe così come sono state proposte, e in particolare la proroga e l'emendamento successivo che è stato illustrato ed accennato dal consigliere Costanzo, noi avremo fuori legge tutta la città che trasporta merci, perché non potremo fare il bando, perché già due volte abbiamo dovuto cambiarlo; avevamo normato un bando per le merci che prevedeva che le licenze potessero essere date solo alle persone che guidano le barche, quando sappiamo che nel settore delle merci chi guida le barche sono anche organizzazioni complesse di società.
Abbiamo dovuto fare una norna, l'abbiamo fatta sbagliata e adesso dobbiamo dare un'interpretazione, altrimenti salteranno anche quei bandi e dopo diremo che è il Comune di Venezia che non fa questi bandi; signori, l'abbiamo fatta noi questa legge ed è inapplicabile (mi riferisco alla legge sul preposto che abbiamo votato e che oggi siamo chiamati di nuovo a precisare, perché altrimenti saranno annullati anche questi bandi).
Cari Colleghi, al di là delle demagogie, si tratta di assumersi delle responsabilità in questo senso.
Io l'ho detto con chiarezza all'inizio, ho richiamato l'attenzione dei Consiglieri perché la materia è delicata e complessa; in questo senso non si voleva carpire la buona fede di nessuno, però c'è un percorso difficile e sul quale bisogna assumersi tutti delle responsabilità.
Se invece si vuole fare della demagogia, si faccia, ma io non ci sto e sono per riporre, ovviamente, l'emendamento.
PRESIDENTE
La parola al collega Bertaso.
Adriano BERTASO (G.M.)
Ho chiesto la parola per raccontare un fatto che è accaduto la settimana scorsa. Una famiglia tedesca ha fatto uno spostamento tra la stazione e Piazza San Marco tramite un motoscafista.
Questo motoscafista per quattro persone, la famiglia tedesca era così composta - racconto questo perché ho accompagnato al Commissariato questa famiglia - ha fatto pagare 600 mila lire per il trasferimento dalla stazione a Piazza San Marco.
Al Commissariato di Polizia è stata rilasciata la targa del motoscafo ed è risultato che questo non era tra gli autorizzati ad operare e quindi il Commissariato non riusciva a identificare chi fosse il datore di questa licenza.
Questa famiglia tedesca si è tenuta il suo danno, era incazzata con Venezia, con gli italiani in genere, ma con Venezia in particolare e probabilmente di questa città avrà un ricordo pessimo proprio per come è stata trattata per come è stata truffata. Ci sono gli atti di tutto questo; comunque era per raccontare un fatto accaduto.
Quello che interessa è normare le cose, in modo che vengano tutelati anche gli utenti oltre coloro che esercitano la professione.
Sembra che gli utenti siano gli ultimi ad essere considerati, eppure sono quelli che danno il reddito a queste persone abusive e non.
Gli utenti hanno il diritto di essere tutelati, hanno il diritto che siano esposte le tariffe, hanno il diritto di sapere se hanno pagato il giusto o no, hanno il diritto di avere un trattamento giusto.
Sono contro le continue proroghe - questo anche per dichiarazione voto - perché credo nella certezza del diritto e nel rispetto delle regole; questo è fondamentale.
Questo Stato oggi è un casino - scusate il termine -, c'è la regola di non rispettare le regole. Chi fa la voce più grossa, chi mena a destra e a sinistra a suon di legnate ha ragione e io non sono d'accordo su questo.
Ritengo che le proroghe possano servire solo una volta, non si devono reiterare continuamente. Sono contro a questa proposta di legge di proroga.
PRESIDENTE
Il collega Costanzo.
Carlo COSTANZO (F.I.)
Devo intervenire, signor Presidente, mi dispiace, si stanno allungando i tempi, ma devo assolutamente intervenire perché evidentemente..
PRESIDENTE
Dico soltanto che in Commissione, prima di mandare in Aula questi provvedimenti all'unanimità, pensateci. Sono iscritti qui perché erano all'unanimità.
Carlo COSTANZO (F.I.)
Ma infatti è all'unanimità, è questo che voglio ribadire.
Qua ci sono degli equivoci - forse mi sono anche espresso male io - che vanno chiariti.
Premesso che la Commissione, compreso il sottoscritto, ha approvato all'unanimità il progetto di legge, sono convinto di questo progetto di legge, anche con il piccolo emendamentino che ha una valenza di interpretazione autentica per risolvere ancora una volta il problema che c'è, in maniera più o meno obiettiva da parte del Comune di Venezia, e per risolvere soprattutto i problemi di quelli che oggi sono i cosiddetti "abusivi", perché in effetti hanno sempre operato in modo da riuscire a vivere con questa attività. Forse il discorso delle tasse vale anche per i non abusivi.
Il progetto di legge va bene, risolve il problema di due categorie su tre, rimane fuori una terza categoria: quella del noleggio al di sotto delle 20 persone.
Questo problema poteva essere già risolto con un progetto di legge da noi presentato a marzo-aprile, se fosse stato accolto nella sua versione originale. E` stato apportato un cambiamento all'ultimo momento, voluto anche e soprattutto dal collega Sprocati, il quale, con quel cambiamento ha fatto sì che quella terza categoria non entrasse dentro in quella proposta di legge.
Se analizziamo bene la situazione, probabilmente senza quell'emendamento avremo risolto anche il problema della terza categoria.
Ma aggiungo di più: il problema della terza categoria - come la chiamo volgarmente io - doveva essere risolto nel regolamento del Comune di Venezia, come era risolto per gli altri due, emanando dei concorsi per dare la licenza, l'autorizzazione anche a quelli che oggi sono "abusivi".
Se si tenta con questo sistema di risolvere questo problema, non capisco - o lo posso anche capire - perché non si è risolto a livello regolamento anche il problema relativamente a questa categoria. Allora il problema è tutto del Comune di Venezia.
Con questa legge noi cerchiamo di rinviare ancora questo problema, mentre dovrebbe essere risolto definitivamente questa volta per quanto riguarda quelle prime due categorie. E' per questo che io insisto perché venga votato, perché queste due categorie, in questa maniera, sono facilitate a fare questi esami, a superarli e ad avere la sospirata autorizzazione, però rimane fuori la terza categoria, e la terza categoria come si risolve?
Nell'audizione con l'assessore Rumiz, che abbiamo avuto ufficialmente in Commissione, abbiamo detto esattamente queste cose e abbiamo auspicato che prima della presentazione di questa legge il Comune di Venezia trovasse una soluzione al problema.
I bandi relativamente a questa terza categoria non sono stati emessi, non è stata fatta prioritariamente una ufficializzazione dell'aumento di contingentamento relativo e allora, a questo punto, perché riversare sulla Regione questo problema, che non lo ha più? Perché ha delegato completamente, con la 63 - e funziona la cosa - il Comune che, giustamente, anche nel Consiglio dell'altro giorno ha avocato a sé tutta la gestione della questione; giustamente, perché deve essere così. Spero di aver chiarito il problema come sta veramente.
Per quanto riguarda l'emendamento del consigliere Sprocati, umanamente parlando io sarei per votarlo, però avrei un problema di coscienza, perché probabilmente vado contro la legge; mentre insisto perché questa proposta di legge, con il piccolo emendamentino affiancato, venga approvata.
PRESIDENTE
Grazie, collega Costanzo.
E' terminata la discussione sull'emendamento.
Ha chiesto la parola il consigliere Comencini per fatto personale.
Fabrizio COMENCINI (L.N.-L.V.)
Chiedo al consigliere Sprocati che rettifichi le sue dichiarazioni, in quanto io non ho mai detto quello che lui ha affermato.
Lui ha detto che io avrei affermato che questi sono della banda dell'assassino e reo confesso Maniero della mafia, chiamata mafia del Brenta, ora collaboratore di giustizia.
Non ho mai detto questo, ho detto che Maniero afferma di aver finanziato la sua mafia, il suo livello delinquenziale attraverso il controllo dei motoscafisti abusivi; questi sono atti di processo riportati, tra l'altro, in stralci virgolettati dai giornali.
Quindi o lei modifica le sue dichiarazioni, o a questo punto mi devo appellare al Presidente, perché non voglio che mi si metta in bocca quello che non ho detto.
Preciso un'altra cosa: personalmente non ho nulla contro i lavoratori che si trovano in quelle condizioni.
Specifico che sono contrario a questi emendamenti, a questa legge, perché il Comune di Venezia dal 1993 al 1996 - o quantomeno da quando è entrata in vigore la legge nel 1993 al 1996 - aveva il tempo sufficiente e necessario per indire tutti i concorsi per poter fare questa regolamentazione.
Poi alla fine interverrò per spiegare la differenza che c'è tra una proroga di classificazione, una proroga di contributo, tra una proroga di qualsiasi tipo ed una proroga di uno status e di un ambiente "delinquenziale" in quanto viola le leggi dello Stato e le leggi della Regione, che è una cosa totalmente differente; questo è il discorso.
Se un taxista regolare del Lago di Garda - e lo cito perché ne ho le prove - va a Verona all'aeroporto e carica in partenza, viene multato e addirittura rischia la sospensione anche se poi è recidivo della stessa concessione; questo per uno che è regolare, che è autorizzato, che paga le tasse ed emette la fattura. Il resto lo lascio pensare a voi.
PRESIDENTE
Il collega Comencini ha ritenuto di puntualizzare l'espressione che prima aveva usato trattando alcuni argomenti.
Confesso - vengo in aiuto al collega Sprocati - che non ho ascoltato che cosa ha detto il collega Sprocati, però mi sento di confermare - poi a verbale lo troviamo - che l'esatta interpretazione di se stesso l'ha data il consigliere Comencini, per cui non so se il collega Sprocati ritiene la buona fede di questo pensiero.
Gianpaolo SPROCATI (P.D.S.)
Accetto assolutamente l'interpretazione del collega Comencini.
Il mio intervento era nel senso di volerlo rassicurare anche rispetto alle preoccupazioni che lui aveva espresso, rispetto alla non esistenza in città di una situazione completamente nelle mani di questi processi, come lui temeva dopo aver letto quelle dichiarazioni.
Il mio intervento lo voleva rassicurare rispetto alle preoccupazioni che lui aveva espresso e non certamente essere frainteso su questo.
PRESIDENTE
E` chiusa la discussione relativa all'emendamento del consigliere Sprocati.
Prima di porre in votazione l'emendamento del consigliere Sprocati, così come è stato ampiamente illustrato e discusso, c'è un emendamento presentato dal collega Cacciari, all'articolo 1, comma 1 che è così modificato: "Non oltre il 31 dicembre 1996".
Paolo CACCIARI (R.C.)
Questa può essere una soluzione anche rassicurante per molti Consiglieri, nel senso che diamo una proroga, ma all'interno di un tempo sufficientemente breve e quindi anche ristretto; in qualche modo chiamiamo il Comune di Venezia ad adeguarsi alla nostra legge in un tempo ragionevole.
PRESIDENTE
La parola al collega Boato.
Michele BOATO (VERDI)
Per dichiarazione di voto sull'emendamento del consigliere Paolo Cacciari.
Noi Gruppo dei Verdi votiamo a favore di questo emendamento, ma annunciamo che se questo non passa, voteremo contro alla legge.
PRESIDENTE
All'articolo 1 comma 1 vi è un emendamento del consigliere Cacciari che prevede:
le parole "non oltre il 30 aprile 1997" vengano sostituite con le parole "Non oltre il 31 dicembre 1996".
Gianpaolo SPROCATI (P.D.S.)
Accoglierei volentieri l'emendamento del consigliere Cacciari, ma è già stato oggetto di approfondimento in Commissione, la data che avevamo inizialmente proposto in Commissione era questa.
Abbiamo verificato che i tempi tecnici dei due bandi non rientrano in questa data e quindi poi ci troveremo di nuovo con il problema.
PRESIDENTE
Con questo chiarimento, il relatore vuole dire qualcosa a riguardo? E` a favore o contro l'emendamento del consigliere Cacciari?
Carlo COSTANZO (F.I.)
Sono contro l'emendamento del consigliere Cacciari semplicemente per facilitare la soluzione di questo problema, perché se abbreviamo di quattro mesi, corriamo il rischio di trovarci ancora nella stessa situazione alla fine dell'anno.
PRESIDENTE
Ha chiesto la parola il collega Marangon.
Renzo MARANGON (C.D.U.)
Chiedo la parola per dichiarazioni di voto.
In questo caso il Gruppo del C.D.U. dichiara la libertà di coscienza e io dichiaro che voto a favore di questo emendamento, perché mette pace fra i fratelli dopo i chiarimenti che ci sono stati e forse risolve definitivamente il problema.
PRESIDENTE
Pongo in votazione l'emendamento del collega Cacciari.
Favorevoli? Contrari? Astenuti?
Il Consiglio non approva.
All'articolo 1, comma 1, vi è un emendamento presentato dal collega Sprocati, che prevede: alla settima riga, dopo la parola articolo 5, è soppressa la parola: "Comma 4"; dopo le parole "Concorsi in atto", aggiungere le parole: ", o da indire,".
Sentiamo il relatore.
Carlo COSTANZO (F.I.)
Ho sentito la proposta del collega Campa di suddividere - se è d'accordo il proponente - in due parti l'emendamento, perché si potrebbe essere d'accordo sulla parte di emendamento relativo ai bandi che dovrebbero venire fuori, non sulla parte dell'emendamento relativamente all'abolizione della dicitura "comma 4".
Ass.re Cesare CAMPA
Il consigliere Sprocati propone due emendamenti: uno è soppressivo della parola "comma 4"; io esprimo la mia contrarietà alla soppressione del comma 4 perché non possiamo estendere questa riduzione di sanzione a tutto l'articolo 5.
La Commissione aveva ritenuto, nel proporre la legge, di ridurre la sanzione amministrativa solamente ai soggetti che rientrano nell'articolo 5, comma 4.
Secondo emendamento: l'estensione dei concorsi da indire mi sembra opportuna perché, avendo fissato la data al 30 aprile '97, il Comune può indire ulteriori concorsi, e quindi coloro che parteciperanno anche a questi concorsi comunque entro il 30 aprile '97, potranno usufruire di questa riduzione di sanzione che nel frattempo potrebbe essere loro assegnata perché si trovano fuori regola.
E` chiaro che questo dal punto di vista legislativo è un obbrobrio, nel senso che avremo dovuto - ma questa è una posizione personale - stabilire correttamente da adesso al '97, visto che questi soggetti non sono in grado di poter rispettare la legge che noi abbiamo fatto perché non ci sono i concorsi che la sanzione amministrativa partirà da aprile del '97, quando verranno svolti i concorsi.
Questa era la mia proposta personale, so che è fuori termine e non ci si può ragionare.
Oggi stiamo riducendo non una sospensione, come qualcuno prima intendeva, il che mi troverebbe concorde, ma una riduzione di pena che lui dovrebbe essere chiamato a corrispondere perché fa un'infrazione in questo periodo. Grazie.
PRESIDENTE
Grazie, assessore Campa.
Sinceramente avendo ascoltato - poi uno può presentare un subemendamento - le cose non sono legate, perché dove lei dice: "Sopprimiamo il comma 4", in realtà non fa altro che estendere a tutto l'articolo 5 la soppressione della sanzione amministrativa; quindi votiamoli divisi, visto che mi sembrava che foste più interessati al discorso di indire nuovi concorsi.
Ruddi VARISCO (P.D.S.)
Intervengo sulla procedura: il soggetto deputato a definire i due commi è il soggetto proponente. Un altro Consigliere può eccepire sul fatto che stiano assieme, quindi ha un altro strumento che è il subemendamento.
PRESIDENTE
Era solo per evitare il subemendamento; se il collega Sprocati non è d'accordo, l'unico modo per portarli divisi è che il collega Campa mi formalizzi il suo emendamento.
Prima votiamo il subemendamento del collega Campa che chiede di mantenere praticamente la dizione "comma 4".
Il subemendamento del collega Campa rispetto all'emendamento presentato propone di mantenere il comma 4 nel testo.
Su questa proposta di subemendamento ha chiesto la parola il consigliere Marangon.
Renzo MARANGON (C.D.U.)
Per dichiarazione di voto. Nessuno qui è talmente ingenuo da ritenere che gli impegni formalmente scritti non siano seri, però nessuno qui è talmente ingenuo da non sapere cosa succederà il prossimo anno.
La proposta del consigliere Paolo Cacciari, che qualche volta è molto realista, era per costringere coloro che da una vita dicono alla Regione: "Dacci dei tempi che ci metteremo a posto", vedo che anche il Gruppo di riferimento ha votato contro un tempo cogente.
Da questo momento, siccome si sta ingarbugliando la faccenda, noi votiamo contro su questo e su tutto il resto, grazie per l'apporto che ci sforziamo di dare, e ci diamo appuntamento ad aprile del prossimo anno per vedere se saranno state fatte le cose dal Comune di Venezia.
PRESIDENTE
Pongo in votazione il subemendamento del collega Campa volto o mantenere la dizione "comma 4", così come è contenuto nel testo originario della legge.
Favorevoli? Contrari? Astenuti?
Il Consiglio non approva.
Pongo in votazione l'emendamento del consigliere Sprocati nel suo complesso.
Favorevoli? Contrari? Astenuti?
Il Consiglio non approva.
Pongo in votazione l'articolo 1 nel suo complesso.
Favorevoli? Contrari? Astenuti?
Il Consiglio approva.
All'articolo 1 vi è l'aggiunta dell'articolo 1 bis che recita: "Interpretazione autentica del combinato disposto degli articoli 13, 18 e 29 della legge regionale 30 dicembre 1993, n. 63 come da ultimo modificata dalla legge regionale 7 maggio 1996, n. 13 ".
"1. Ai sensi del combinato disposto dell'articolo 13 e dell'articolo 29 come modificato dalla legge regionale 7 maggio 1996, n. 13 , il requisito dell'iscrizione al ruolo per le imprese societarie deve intendersi soddisfatto qualora esso sia posseduto da almeno una persona inserita nella struttura dell'impresa in qualità di socio amministratore nella società di persone e di amministratore per ogni altro tipo di società o di dipendente a livello direzionale, cui sia affidata in modo effettivo e permanente la conduzione dell'impresa".
Se questo passa, poi facciamo l'emendamento del titolo.
Chi intende intervenire?
Ha chiesto la parola il consigliere Comencini; ne ha facoltà.
Fabrizio COMENCINI (L.N.-L.V.)
Dico solo una cosa, tra l'altro questo forse è serio, perché quantomeno dice che abbiamo altre realtà; mi vengono in mente le Agenzie di viaggio, tanto per dire, però il livello direzionale è anche chi si occupa di pubbliche relazioni.
Livello direzionale a che titolo? Direttore generale, amministratore delegato, cose di questo tipo. Il livello direzionale cos'è? Io domani prendo un motoscafista in regola che fa le P.R. a Padova e immediatamente ho l'iscrizione.
PRESIDENTE
La parola al relatore.
Carlo COSTANZO (F.I.)
Questo emendamento ha il significato di far capire quella che era la volontà nella precedente proposta di legge già approvata, che era quella di far partecipare ai bandi anche le società per il noleggio e le società del trasporto merci.
Per una scrittura non molto precisa, per il trasporto merci forse non è così chiaro, allora con questa interpretazione autentica si chiarisce il concetto.
PRESIDENTE
Pongo in votazione l'articolo 1 bis.
Favorevoli? Contrari? Astenuti?
Il Consiglio approva.
Vi è un emendamento al titolo del PDL n. 173 che prevede: dopo le parole: "e 44", aggiungere le parole: "ed interpretazione autentica degli articoli 13, 18 e 29".
Pongo in votazione l'emendamento.
Favorevoli? Contrari? Astenuti?
Il Consiglio approva.
Pongo in votazione l'articolo 2, non ci sono emendamenti.
Favorevoli? Contrari? Astenuti?
Il Consiglio approva.
La parola al collega Comencini.
Fabrizio COMENCINI (L.N.-L.V.)
Volevo solo dire questo, prima di chiedere il voto per appello nominale, anche perché così eventualmente diamo la possibilità a chi di dovere di venirci a trovare.
Volevo parlare dei termini di questa legge; questa legge era già un problema molto grave nel 1993 però - come ha detto prima il consigliere Armano - pur dopo trasbordando, come è suo solito ed interpretando pro domo sua, lui prima diceva che anche il consigliere Gobbo, allora facente parte della Seconda Commissione, aveva dato il voto favorevole, in quanto noi ritenevamo proprio che con una legge a sanatoria si riuscisse a fare quello che si doveva fare.
In effetti, per quella che è stata applicata, si è riuscito a fare quello che si doveva fare.
Se poi l'ignavia di qualcuno, o la comoda situazione di altri, ha permesso che si rimanesse in quelle condizioni, salvo poi lamentarsi dell'eccesso di costo delle sanzioni o di quello che si doveva fare, tutto questo è sicuramente qualcosa che ci lascia non stupefatti, ma inorriditi.
Voglio ricordare ai Consiglieri che sono qui, che noi questa sera attraverso una legge regionale affermiamo che esiste - come diceva prima il consigliere Sprocati - una realtà di grave illegalità, dovuta al fatto che quasi mai in passato, sia per colpe proprie della Regione sia per colpe proprie dei Comuni, si era intervenuto per dare la possibilità di regolamentare anche questa città e la sua Laguna, l'intera Laguna.
Siamo intervenuti, finalmente, attraverso una legge, aprendo dei termini e dando la possibilità di regolamentare. Attraverso questo ulteriore intervento affermiamo che esiste una larga fascia di persone che non sono nello stato di regolarità, il che significa che sono sconosciuti al fisco del Ministro Visco, il che significa che avviene tutto ciò che prima il consigliere Bertaso ha affermato, il che significa che avviene tutto ciò che ha affermato il consigliere Resler - per chi era attento in Aula -, il che significa tante altre cose.
Nonostante ciò e nonostante anche il fatto che la legge già ora non sia praticamente applicata se non in casi eccezionali da qualcuno nuovo alla situazione, che non ha capito bene come funzionano le cose a Venezia e nella Laguna, noi andiamo ulteriormente a ridurre a meno della metà la sanzione, ed in più evitiamo anche il sequestro e tutte queste cose che seguono.
Di fronte a questo voglio ricordare a questi Consiglieri che avrò buon gioco a rispondere alle Filippiche o alle Decatilinarie o altre cose dette qui dentro a proposito degli evasori fiscali, a proposito dell'irresponsabilità della Lega Nord, a proposito del fatto che i Sindacati ci ricordano, giorno dopo giorno, che l'evasione diffusa è tra i commercianti, gli artigiani, i piccoli imprenditori e i professionisti, a proposito di tutte queste cose.
Noi per legge ratifichiamo la possibilità non solo di pagare le tasse, ma facciamo lo sconto; questo è quello che stiamo facendo oggi. Ed è per questo che tre Consiglieri della Lega Nord hanno chiesto l'appello nominale per ricordare a tutti coloro che avranno votato questa legge, che loro hanno affermato questo il 24 luglio 1996 alle ore 20.37, o quando si andrà a votare.
PRESIDENTE
Grazie, collega Comencini.
Non avendo più nessuno iscritto a parlare, pongo in votazione la legge.
Il collega Comencini, a norma di regolamento, ha chiesto la votazione della legge per appello nominale, quindi chiedo ai consiglieri Segretari di procedere all'appello nominale; i Consiglieri devono rispondere sì se sono favorevoli alla legge, no se sono contrari, o astenuto se si astengono.
C'è stata la richiesta scritta a norma di regolamento da parte dei tre consiglieri Comencini, Beggiato e Roccon.
Si procede all'appello nominale.
Vittorio CASARIN (C.D.U.)
ADAMI Francesco
ARMANO Elio Sì
BEGGIATO Ettore No
BELLOTTI Luca Astenuto
BERLATO Sergio Antonio
BERTASO Adriano No
BOATO Michele No
BOZZOLIN Franco Sì
BUTTURA Roberto
CACCIARI Paolo Astenuto
CAMPA Cesare Sì
CAMPION Elder
CASARIN Vittorio Astenuto
CHISSO Renato
COMENCINI Fabrizio No
COSTANZO Carlo Sì
DE BONI Onorio Sì
DE CHECCHI Fabrizio Sì
DE POLI Antonio Sì
DE TOGNI Alberto Sì
FOGGIATO Mariangelo No
FONTANA Gaetano Astenuto
GABANIZZA Giorgio Sì
GALANTE Severino
GAVA Fabio Sì
GIORGETTI Massimo
GOBBO Gian Paolo
LEONE Anna Maria No
MARANGON Renzo Astenuto
MAZZON Vittoriano
MILANI Giuseppe Sì
MIOTTO Margherita No
MOROSIN Alessio
MUNARETTO Michele
PADOIN Antonio No
PAOLUCCI Paolo
PASQUALETTO Lucio Sì
PICCOLO Francesco Astenuto
PIRRAMI Letizia Astenuto
POIRE' Alberto No
PRIOR Franco Sì
QUALARSA Nadia Sì
RESLER Elso No
ROCCON Franco No
ROLANDO Giovanni Battista Sì
ROSSI Ivo No
ROSSI Mario
SARTORI Amalia Sì
SCARAVELLI Paolo
SPROCATI Gianpaolo Sì
TESSERIN Carlo Alberto
UBOLDI Roberto No
VANNI Valter Sì
VARISCO Ruddi Sì
VIGNA Lorenzo Sì
ZANON Raffaele Astenuto
ZIGIOTTO Tiziano Ferruccio Sì
PRESIDENTE
Do il risultato della votazione: votanti 42, 21 a favore, 13 contrari e 8 astenuti.
Il disegno di legge non è approvato perché manca un voto.
Prima di lasciarci, devo farvi una proposta: adesso sospendiamo la Seduta, visto che siamo andati oltre il tempo previsto, però vi dico che io stessa sono stata ingannata dall'ordine del giorno perché pensavo che i provvedimenti iscritti all'unanimità fossero iscritti sul serio all'unanimità.
Vi chiedo di iniziare domani mattina puntuali alle 10.30; ricordo sempre alla maggioranza che il suo primo compito è quello di garantire il numero legale e poi tutti gli altri.
Invito i Capigruppo e i Presidenti delle Commissioni a fare una breve riunione di 10 minuti per vedere con cosa iniziamo domani mattina, poi domani, casomai, ci rincontriamo.
La Seduta termina alle ore 20.46.
Il Consiglio è convocato per domani, giovedì 25 luglio 1996 alle ore 10,30.
Il Consigliere segretario Il Presidente
f.to Luca Bellotti f.to Amalia Sartori
I N D I C E
Processo verbale della 26a Seduta pubblica di mercoledì 24 luglio 1996
pag.
Rinvio alle Commissioni consiliari dei Progetti di legge iscritti all'Ordine del giorno ai sensi dell'articolo 41 dello Statuto.
Fissazione di un ulteriore termine per la presentazione della relazione al Consiglio regionale.
(Deliberazione n. 90) 9
Iscrizioni d'urgenza all'Ordine del giorno 11
Mozione presentata dai consiglieri Boato, Marangon, Piccolo, De Poli, Tesserin, Vanni, Campion, Cacciari, Costanzo, Bellotti, Morosin, Rossi Ivo, Resler, Sprocati, Varisco e Bertaso relativa a
"VENEZIA, CHIOGGIA ED IL POLESINE NON POSSONO RISCHIARE ALTRA SUBSIDENZA A CAUSA DEL METANO AGIP"
(Mozione n. 93)
(Deliberazione n. 91) 12
Mozione presentata dai consiglieri Scaravelli, Pirrami, Poirè, Buttura, Zigiotto, Comencini, Zanon, De Poli, Milani, Cacciari, Bertaso, Padoin, Rossi Ivo e Boato relativa a
"NECESSITA' DI UN INTERVENTO PER LA TUTELA PROFESSIONALE, ECONOMICA ED ASSICURATIVA DEI MEDICI SPECIALISTI IN FORMAZIONE NELLA REGIONE VENETO"
(Mozione n. 91)
(Deliberazione n. 92) 13
Mozione presentata dai consiglieri Cacciari, Rossi Ivo, Vanni, Buttura e Roccon relativa a
"NORME PER IL RIUTILIZZO DEI RESIDUI DERIVANTI DAI CICLI DI PRODUZIONE"
(Mozione n. 89)
(Ritirata) 13
Risoluzione presentata dai consiglieri Pra, Zigiotto, Scaravelli e Marangon relativa a
"RICHIESTA DI MODIFICA DELL'ARTICOLO 3, COMMA 2, DELLA LEGGE 5 FEBBRAIO 1992, N. 122"
(Risoluzione n. 16)
(Deliberazione n. 93) 13
Risoluzione presentata dai consiglieri Piccolo, Uboldi, Milani, De Boni, Resler, Rossi Mario, Pasqualetto, De Poli, Casarin, Adami, Vanni, Vigna, Leone, Padoin, Variati, Marangon, Mazzon, Qualarsa, Paolucci, Miotto, Gabanizza, Rossi Ivo, Buttura, Chisso, Bertaso, Costanzo, Armano, Zigiotto, Galan, De Togni, De Checchi, Campa e Gava relativa a
"PRONUNCIAMENTO DEL CONSIGLIO REGIONALE A FAVORE DELLA FEDERAZIONE EUROPEA PROPOSTO DALL'INTERGRUPPO PER LA FEDERAZIONE EUROPEA"
(Risoluzione n. 17)
(Deliberazione n. 94) 13
Risoluzione presentata dalla Giunta regionale relativa a
"TRASFERIMENTO DEGLI IMMOBILI DEI COMUNI SEDI DI SCUOLE SUPERIORI ALLE PROVINCE. (LEGGE 11 GENNAIO 1996, N. 23)".
(Risoluzione n. 19)
(Deliberazione n. 95) 14
Mozione presentata dai consiglieri Piccolo, Milani, De Boni, Galante, Roccon, Gabanizza e Uboldi relativa a
"TARIFFE INAIL - SETTORE OCCHIALERIA"
(Mozione n. 70)
(Deliberazione n. 96) 14
Mozione presentata dai consiglieri Morosin, Scaravelli, Roccon, Gobbo, Beggiato, Comencini, Foggiato, Munaretto, Poirè, Adami, Marangon e Mazzon relativa a
"SOSPENSIONE DELL'ATTIVITA' DI CONTROLLO E VIGILANZA SUL REGIME DELLE QUOTE LATTE"
(Mozione n. 95)
(Deliberazione n. 97) 14
Mozione presentata dai consiglieri Mazzon, Casarin, Milani, Qualarsa, Bertaso, Bellotti, De Togni, Piccolo, Leone e Marangon relativa a
"REVISIONE DELLE COMUNITA' MONTANE"
(Mozione n. 31)
(Deliberazione n. 98) 15
Mozione presentata dal consigliere Miotto relativa a
"ECCESSO DI ZELO DEL PRESIDENTE DELLA GIUNTA
REGIONALE NELLA NOMINA DEI COMPONENTI DELLA COMMISSIONE PER I SERVIZI ALL'INFANZIA"
(Mozione n. 51)
(Respinta) 15
Mozione presentata dai consiglieri Pirrami, Prior e Bellotti relativa a
"PERCHE' SIA RISPETTATA, ANCHE DALLA REPUBBLICA POPOLARE CINESE, LA TUTELA DEI DIRITTI UMANI E DELL'INFANZIA IN PARTICOLARE"
(Mozione n. 53)
(Deliberazione n. 99) 15
Mozione presentata dai consiglieri Scaravelli, Marangon, Bertaso, De Poli, Zigiotto, Casarin, Prior, Berlato, Bellotti, Zanon, Giorgetti, Canella, Pirrami e Comencini relativa a
"E SE FOSSERO INNOCENTI?"
(Mozione n. 56)
(Deliberazione n. 100) 15
Mozione presentata dai consiglieri Morosin, Gobbo, Beggiato, Comencini, Foggiato, Munaretto, Poirè e Roccon relativa a
"SI RISOLVA LA CONTROVERSIA SULLE VALLI DA PESCA DELLA LAGUNA VENETA"
(Mozione n. 64)
(Deliberazione n. 101) 15
Mozione presentata dai consiglieri Gabanizza, Leone, De Checchi, Uboldi, Beggiato, Foggiato, Milani, Piccolo, Resler, Roccon, Rolando, Tesserin e Vigna relativa a
"APRIRE SUBITO UN CASELLO AUTOSTRADALE ALL'ALTEZZA DI ALVISOPOLI, TRA FOSSALTA E SAN MICHELE AL TAGLIAMENTO"
(Mozione 65)
(Deliberazione n. 102) 16
Mozione presentata dai consiglieri Pirrami e Zanon relativa a
"SULLA RIAPERTURA DEL TEATRO 'LA SENA' DI FELTRE QUALE CONTRIBUTO ALLA DELICATA OPERA DI RECUPERO DEL TEATRO 'LA FENICE' DI VENEZIA"
(Mozione n. 81)
(Deliberazione n. 103) 16
Risoluzione presentata dai consiglieri Buttura e Resler relativa a
"I BAMBINI OSPITATI A VERONA TORNANO IN RUANDA, MA L'OPERA UMANITARIA E DI COOPERAZIONE DEVE CONTINUARE"
(Risoluzione n. 10)
(Deliberazione n. 104) 16
Mozione presentata dai consiglieri Beggiato, Gobbo, Poirè e Comencini relativa a
"SOSTEGNO DELLA CANDIDATURA DI MILANO PER LE OLIMPIADI DEL 2004"
(Mozione n. 20)
(Superata) 16
Mozione presentata dai consiglieri Beggiato, Gobbo, Morosin e Comencini relativa a
"TUTELA E VALORIZZAZIONE DELLA MINORANZA CIMBRA SCANDALOSAMENTE CALPESTATA DAL PARLAMENTO DELLA REPUBBLICA ITALIANA"
(Mozione n. 28)
(Superata) 16
Mozione n. 30 presentata dai consiglieri Buttura e Resler relativa a
"PRIVATIZZAZIONE AZIENDE EX EFIM ALUMIX DI PORTO MARGHERA"
(Mozione n. 30)
(Superata) 17
Mozione presentata dai consiglieri Gobbo, Rossi Ivo, Cacciari e De Poli relativa a
"TELEFONO AZZURRO NON DEVE CHIUDERE"
(Mozione n. 39)
(Superata) 17
Mozione presentata dal consigliere Scaravelli relativa a
"ISTITUZIONE DI UN CENTRO INTERNAZIONALE MARMI E DI UNA SCUOLA DEL MARMO A S. AMBROGIO DI VALPOLICELLA (VR)"
(Mozione n. 50)
(Superata) 17
Risoluzione presentata dai consiglieri Armano, Rossi Ivo, Miotto e De Checchi relativa a
"PER NON PERDERE IL METRO TRAM"
(Risoluzione n. 11)
(Superata) 17
Progetto di legge relativo a:
"DISCIPLINA DELLA RACCOLTA E COMMERCIALIZZAZIONE DEI FUNGHI EPIGEI FRESCHI E CONSERVATI"
(Progetti di legge nn. 42, 74 e 105) (Discussione esame ed approvazione) 17
Proposta di legge d'iniziativa dei consiglieri Costanzo, Chisso e Sprocati relativa a:
"MODIFICHE ED INTEGRAZIONI ALLE DISPOSIZIONI PREVISTE AGLI ARTICOLI 43 E 44 DELLA L.R. 30.12.1993, N. 63 'NORME PER L'ESERCIZIO DELLE FUNZIONI AMMINISTRATIVE IN MATERIA DI SERVIZI DI TRASPORTO NON DI LINEA NELLE ACQUE DI NAVIGAZIONE INTERNA E PER IL SERVIZIO PUBBLICO DI GONDOLA NELLA CITTA' DI VENEZIA' E SUCCESSIVE MODIFICAZIONI". (NON APPROVAZIONE)
(Progetto di legge n. 173)
(Deliberazione n. 105) 18
Allegato. Deliberazioni amministrative e legislative approvate
Interrogazioni e Interpellanze definite
Mozioni e Risoluzioni superate 19
Processo verbale della 26a Seduta pubblica - Mercoledì 24 luglio 1996
V E R B A L E
(Prot. n. 6922)
(Prot. n. 6922)
Presidenza del Presidente Amalia SARTORI
Alle ore 10.57 il Presidente Amalia SARTORI dichiara aperta la Seduta.
Sono in congedo il Presidente della Giunta GALAN e i consiglieri BAZZONI, BOLLA, BRAGHETTO, CANELLA, PRA e VARIATI.
La Giunta regionale risponde alle seguenti interrogazioni e interpellanze:
Interrogazione a risposta orale n. 55 del 22 maggio 1996
presentata dal consigliere Buttura
"QUALI SONO I VERI MOTIVI CHE MUOVONO L'ASSESSORE ZANON CONTRO IL SERVIZIO PER LE TOSSICODIPENDENZE (SERT) DI VERONA?"
Interpellanza n. 115 del 15 marzo 1996
presentata dai consiglieri Beggiato, Gobbo, Comencini, Foggiato, Morosin, Munaretto, Poirè e Roccon
"IL MONTE LABBIA DI ALBETTONE NON DEVE TRASFORMARSI IN UNA CAVA"
Interrogazione a risposta immediata n. 76 del 10 aprile 1996
presentata dai consiglieri Poirè, Gobbo, Beggiato, Comencini, Foggiato, Morosin, Munaretto e Roccon
"VENEZIA STA DIVENTANDO UNA CASBAH IN MANO AI PREDONI? ULTIMA CHANCE PER LE ISTITUZIONI"
Interrogazione a risposta immediata n. 86 del 23 maggio 1996
presentata dal consigliere Roccon
"CONTRIBUTI ALLE IMPRESE COMMERCIALI O AGLI INTERMEDIARI FINANZIARI?"
Interrogazione a risposta immediata n. 87 del 24 maggio 1996
presentata dal consigliere Vigna
"CHI ANNIENTA IL NORD - EST"?
Interrogazione a risposta immediata n. 78 del 23 aprile 1996
presentata dai consiglieri Rossi Ivo e Boato
"IL DIRETTORE DELLA RAI CENSURA IL VENETO"
Interrogazione a risposta orale n. 48 del 4 aprile 1996
presentata dai consiglieri De Boni, De Poli, Qualarsa, Milani, Beggiato, Leone e Variati
"PER LA STAGIONE DEL TEATRO OLIMPICO DI VICENZA CONTRIBUTO REGIONALE RISIBILE"
Interpellanza n. 87 del 26 gennaio 1996
presentata dal consigliere Armano
"URGENTISSIMO RIAFFRONTARE LA QUESTIONE TERMALE"
Interpellanza n. 122 dell' 8 maggio 1996
presentata dai consiglieri Miotto e Resler
"SEMBRA IMPOSSIBILE OTTENERE IL RICONOSCIMENTO PER LA COMUNITA' DEL CENTRO DI SOLIDARIETA' POLESANO: PERCHE'?"
Interpellanza n. 95 dell'1 febbraio 1996
presentata dai consiglieri Buttura, Bertaso, Leone, Comencini, Zigiotto, De Togni, Marangon e Paolucci
"RIENTRA NEI PROGRAMMI EDUCATIVI DELLA SCUOLA, QUANTO E' SUCCESSO A CAPRINO IL 27 GENNAIO ULTIMO SCORSO DURANTE LA MANIFESTAZIONE PER LA DIFESA DEL LOCALE OSPEDALE?"
Interpellanza n. 111 dell' 8 marzo 1996
presentata dal consigliere Rossi Ivo
"A LORENZAGO SI ABBATTONO GLI ABETI CHE DISTURBANO LE LINEE ELETTRICHE"
Interpellanza n. 124 del 22 maggio 1996
presentata dai consiglieri Buttura, Miotto, Vanni, Rossi Ivo, Paolucci e Bertaso
"SERVIZIO SOCIO - SANITARIO REGIONALE: LA RILEVAZIONE DEI CARICHI DI LAVORI DA PARTE DELLA SOCIETA' QUANTUM RISCHIA DI INFLUENZARE NEGATIVAMENTE L'ORGANIZZAZIONE DEI SERVIZI E QUINDI LA QUALITA' DELLE PRESTAZIONI, SE IMPOSTATA ALLO STESSO MODO CHE NELLA REGIONE LOMBARDIA".
La Giunta invierà la risposta scritta delle seguenti interrogazioni e interpellanze:
Interrogazione a risposta immediata n. 84 del 13 maggio 1996
presentata dal consigliere Vanni
"E' INACCETTABILE L'ISOLAMENTO DEL SANDONATESE"
Interrogazione a risposta orale n. 42 del 14 marzo 1996
presentata dai consiglieri Paolucci e Rolando
"VICENZA: LA RADIOLOGIA DELL'OSPEDALE RIDUCE I MEDICI E L'ULSS RADDOPPIA LE SPESE AI CONVENZIONATI"
Interrogazione a risposta orale n. 50 del 19 aprile 1996
presentata dal consigliere De Poli
"STRADA STATALE DEL SANTO - MANCA ANCORA IL PROGETTO"
Interrogazione a risposta orale n. 54 del 15 maggio 1996
presentata dal consigliere Bertaso
"SOLIDARIETA': COME SI DIVENTA UNO DEI QUATTRO RAPPRESENTANTI DELLE NOVECENTO ASSOCIAZIONI ISCRITTE ALL'ALBO REGIONALE?"
Interpellanza n. 63 del 6 dicembre 1995
presentata dal consigliere Boato
"IN NOME DI CHI PARLA IL DIRIGENTE DEL GENIO CIVILE DI TREVISO?"
Interpellanza n. 91 del 31 gennaio 1996
presentata dal consigliere Boato
"MEGLIO UNA STRADA ROMANA CHE UNA DISCARICA DI RIFIUTI SPECIALI"
Interpellanza n. 93 del 31 gennaio 1996
presentata dal consigliere Boato
"DISCARICA MARINI A PAESE: C'E' UN FALSO IN ATTO PUBBLICO?"
Interpellanza n. 113 del 13 marzo 1996
presentata dai consiglieri Gabanizza e Paolucci
"COSTRUIRE URGENTEMENTE IL CENTRO PER LA CURA DEI MALATI DI AIDS A VERONA"
Interpellanza n. 120 del 2 maggio 1996
presentata dal consigliere Resler
"A CHIOGGIA SI PAGANO ANCORA TASSE CONSORTILI DI BONIFICA IN QUARTIERI ORMAI URBANIZZATI DA TEMPO"
Interpellanza n. 123 del 14 maggio 1996
presentata dal consigliere Resler
"PERCHE' NON E' STATO PREVISTO UN CENTRO AUTORIZZATO ALLA PRESCRIZIONE E DISPENSAZIONE DEL FARMACO BETAFERON IN PROVINCIA DI VENEZIA?
I lavori si svolgono sulla base dell'Ordine del giorno n. 6778 del 18 luglio 1996
Effettuate le Comunicazioni di rito ed approvato il Verbale della Seduta precedente, si passa al punto n. 4 all'Ordine del giorno.
Rinvio alle Commissioni consiliari dei Progetti di legge iscritti all'Ordine del giorno ai sensi dell'articolo 41 dello Statuto.
Fissazione di un ulteriore termine per la presentazione della relazione al Consiglio regionale.
Progetto di legge n. 3
Proposta di legge di iniziativa dei consiglieri Gobbo, Comencini, Beggiato, Bertaso, Foggiato, Morosin, Munaretto, Poirè e Roccon relativa a:
"DISCIPLINA DEL SISTEMA DI COMUNICAZIONE PUBBLICA REGIONALE"
Viene approvata all'unanimità la proposta di rinvio di 90 gg. del termine per la presentazione della relazione al Consiglio da parte della Prima Commissione consiliare.
Progetto di legge n. 50
Proposta di legge di iniziativa del consigliere Pasqualetto relativa a:
"MODIFICAZIONE DELLA LEGGE REGIONALE 22 DICEMBRE 1989, n. 54 "INTERVENTI A FAVORE DELLA CULTURA DEI ROM E DEI SINTI" "
Viene approvata all'unanimità la proposta di rinvio di 90 gg. del termine per la presentazione della relazione al Consiglio da parte della Sesta Commissione consiliare.
Progetto di legge n. 55
Proposta di legge presentata dai consiglieri Scaravelli, Marangon, Bellotti, Giomo, Prior e Pirrami relativa a:
"INTERVENTI URGENTI PER FAVORIRE L'ISTRUZIONE, LA FORMAZIONE PROFESSIONALE, L'ACCESSO AL LAVORO E ALLA CASA DEGLI APPARTENENTI ALLE COMUNITA' NOMADI E PER REGOLAMENTARNE LA PRESENZA NEL VENETO"
Viene approvata all'unanimità la proposta di rinvio di 90 gg. del termine per la presentazione della relazione al Consiglio da parte della Sesta Commissione consiliare.
Progetto di legge n. 52
Proposta di legge presentata dal consigliere Cacciari relativa a:
"ISTITUZIONE DELL'AUTORITA' DI BACINO DELLA LAGUNA DI VENEZIA E DISCIPLINA DELLE FUNZIONI DELLA REGIONE IN ATTUAZIONE DELLA LEGGE 18 MAGGIO 1989, N. 183 E SUCCESSIVE MODIFICHE E INTEGRAZIONI"
Viene approvata all'unanimità la proposta di rinvio di 60 gg. del termine per la presentazione della relazione al Consiglio da parte della Settima Commissione consiliare.
Progetto di legge n. 87
Proposta di legge presentata dai consiglieri Galante, Bertaso, Sprocati, Campion, Rolando, Paolucci, Piccolo, Milani, Uboldi, Prior, Pirrami, Padoin, Casarin, Resler, Munaretto e De Checchi relativa a:
"MODIFICA DELLE DISPOSIZIONI DELLA LEGGE REGIONALE 28 DICEMBRE 1993, n. 55 "
Viene approvata all'unanimità la proposta di rinvio di 90 gg. del termine per la presentazione della relazione al Consiglio da parte della Prima Commissione consiliare.
Progetto di legge n. 89
Proposta di legge di iniziativa del consigliere Resler relativa a:
"PROVVEDIMENTI IN MERITO ALLA REVISIONE DEL PIANO DI TRASFERIMENTO PARZIALE DELL'ABITATO DI PORTO TOLLE (ROVIGO), DISPOSTO CON DECRETO 19 OTTOBRE 1967 DAL MINISTERO DEI LAVORI PUBBLICI DI CONCERTO CON IL MINISTERO DEL TESORO"
Viene approvata all'unanimità la proposta di rinvio di 120 gg. del termine per la presentazione della relazione al Consiglio da parte della Seconda Commissione consiliare.
Progetto di legge n. 93
Proposta di legge di iniziativa del consigliere Bellotti relativa a
"PROPOSTA DI MODIFICA ALLA LEGGE 18 LUGLIO 1991, N. 15 "NORME PER L'ESERCIZIO DELL'ATTIVITA' AGRITURISTICA"
Viene approvata all'unanimità la proposta di rinvio di 90 gg. del termine per la presentazione della relazione al Consiglio da parte della Quarta Commissione consiliare.
Iscrizioni d'urgenza all'Ordine del giorno
Vengono iscritti all'Ordine del giorno, con procedura d'urgenza, i seguenti argomenti:
Mozione presentata dai consiglieri Scaravelli e Marangon
"SOSPENSIONE DELL'ATTIVITA' DI CONTROLLO E VIGILANZA SUL REGIME DELLE QUOTE DI LATTE IN ATTESA DELLA DEFINIZIONE DEL CONTENZIOSO IN ESSERE E DELLA RIFORMULAZIONE DELLA NORMATIVA DI COMPARTO"
(Mozione n. 96)
Mozione presentata dai consiglieri Boato, Marangon, Piccolo, De Poli, Tesserin, Vanni, Campion, Cacciari, Costanzo, Bellotti, Morosin, Rossi Ivo, Resler, Sprocati, Varisco e Bertaso
"VENEZIA, CHIOGGIA ED IL POLESINE NON POSSONO RISCHIARE ALTRA SUBSIDENZA A CAUSA DEL METANO AGIP"
(Mozione 93)
Mozione presentata dal consigliere Mazzon
"CONTROLLO SUGLI ALLEVAMENTI BOVINI E SULL'IMPORTAZIONE DI CARNE"
(Mozione n. 97)
Disegno di legge relativo a
"PROVVEDIMENTO GENERALE DI RIFINANZIAMENTO E DI MODIFICA DI LEGGI REGIONALI IN CORRISPONDENZA DELL'ASSESTAMENTO DI BILANCIO DI PREVISIONE PER L'ANNO FINANZIARIO 1996"
(Progetto di legge n. 179)
Disegno di legge relativo a
"ASSESTAMENTO DEL BILANCIO DI PREVISIONE DELLA REGIONE PER L'ESERCIZIO FINANZIARIO 1996"
(Progetto di legge n. 180)
Mozione presentata dai consiglieri Morosin, Roccon, Gobbo, Beggiato, Comencini, Foggiato, Munaretto, Poirè e Adami
"SOSPENSIONE DELL'ATTIVITA' DI CONTROLLO E VIGILANZA SUL REGIME DELLE QUOTE LATTE"
(Mozione n. 95)
OPERE PER IL DISINQUINAMENTO DELLA LAGUNA DI VENEZIA. PROPOSTA DI RIPARTO DELLA SOMMA DI L. 33,7 MILIARDI FINANZIATI AI SENSI DELLA LS N. 139/1992.
Mozione presentata dai consiglieri Gabanizza e altri relativa a:
"L'ITALIA RATIFICHI LA CONVENZIONE DELLE ALPI, LA REGIONE CONTRIBUISCA AD ATTUARE I SUOI OBBIETTIVI"
(Mozione n. 98)
Mozione presentata dai consiglieri Costanzo e altri relativa a:
"TRASPORTO FERROVIARIO AD ALTA VELOCITA' (TAV) RAPIDO AVVIO A STRALCIO DEL PROGETTO DI QUADRUPLICAMENTO DELLA TRATTA PADOVA - MESTRE (VE)"
(Mozione n. 94)
Mozione presentata dai Consiglieri della Quinta Commissione consiliare relativa a:
"RICONOSCIMENTO DELLA CONDIZIONE DI PERSONE SVANTAGGIATE AI FINI DELL'INSERIMENTO IN COOPERATIVE SOCIALI (ART. 4, L. 381/1991)"
(Mozione n. 99)
Viene approvata l'immediata discussione della mozione n. 93, iscritta all'Ordine del giorno con procedura d'urgenza.
Mozione presentata dai consiglieri Boato, Marangon, Piccolo, De Poli, Tesserin, Vanni, Campion, Cacciari, Costanzo, Bellotti, Morosin, Rossi Ivo, Resler, Sprocati, Varisco e Bertaso relativa a
"VENEZIA, CHIOGGIA ED IL POLESINE NON POSSONO RISCHIARE ALTRA SUBSIDENZA A CAUSA DEL METANO AGIP"
(Mozione n. 93)
Il consigliere BOATO (VERDI) illustra la mozione che, posta in votazione, viene approvata all'unanimità.
Punto n. 5) all'Ordine del giorno
Mozione presentata dai consiglieri Scaravelli, Pirrami, Poirè, Buttura, Zigiotto, Comencini, Zanon, De Poli, Milani, Cacciari, Bertaso, Padoin, Rossi Ivo e Boato relativa a
"NECESSITA' DI UN INTERVENTO PER LA TUTELA PROFESSIONALE, ECONOMICA ED ASSICURATIVA DEI MEDICI SPECIALISTI IN FORMAZIONE NELLA REGIONE VENETO"
(Mozione 91)
Intervengono i consiglieri PIRRAMI (AN) e SCARAVELLI (AN).
La mozione, posta in votazione, viene approvata a maggioranza
Punto n. 6) all'Ordine del giorno
Mozione presentata dai consiglieri Cacciari, Rossi Ivo, Vanni, Buttura e Roccon relativa a
"NORME PER IL RIUTILIZZO DEI RESIDUI DERIVANTI DAI CICLI DI PRODUZIONE"
(Mozione n. 89)
La mozione viene ritirata.
Punto n. 7) all'Ordine del giorno
Risoluzione presentata dai consiglieri Pra, Zigiotto, Scaravelli e Marangon relativa a
"RICHIESTA DI MODIFICA DELL'ARTICOLO 3, COMMA 2, DELLA LEGGE 5 FEBBRAIO 1992, N. 122"
(Risoluzione n. 16)
Intervengono i consiglieri MARANGON (CDU), UBOLDI (PPI) e VANNI (PDS).
La Risoluzione, posta in votazione, viene approvata all'unanimità.
Punto n. 8) all'Ordine del giorno
Risoluzione presentata dai consiglieri Piccolo, Uboldi, Milani, De Boni, Resler, Rossi Mario, Pasqualetto, De Poli, Casarin, Adami, Vanni, Vigna, Leone, Padoin, Variati, Marangon, Mazzon, Qualarsa, Paolucci, Miotto, Gabanizza, Rossi Ivo, Buttura, Chisso, Bertaso, Costanzo, Armano, Zigiotto, Galan, De Togni, De Checchi, Campa e Gava relativa a
"PRONUNCIAMENTO DEL CONSIGLIO REGIONALE A FAVORE DELLA FEDERAZIONE EUROPEA PROPOSTO DALL'INTERGRUPPO PER LA FEDERAZIONE EUROPEA"
(Risoluzione n. 17)
Intervengono i consiglieri PICCOLO (CDU), COMENCINI (LN-LV) che propone emendamenti, SCARAVELLI (AN), ZIGIOTTO (FI), UBOLDI (PPI) che propone la sospensione dei lavori, in maniera di valutare gli emendamenti.
Contrario alla sospensione si dichiara il consigliere SCARAVELLI (AN), favorevole il consigliere GABANIZZA (PDS).
Alle ore 13.34 il Presidente sospende la Seduta.
La Seduta riprende alle ore 15.47
Prosegue il dibattito sulla Risoluzione n. 17 emendata.
Intervengono i consiglieri GALANTE (RC) che annuncia la sua astensione, COMENCINI (LN-LV), BUTTURA (PD - SI) che ritira la firma dal documento ed annuncia l'astensione, PICCOLO (CDU) e GABANIZZA (PDS).
La Risoluzione emendata, posta in votazione, viene approvata a maggioranza.
Punto n. 9) all'Ordine del giorno
Risoluzione presentata dalla Giunta regionale relativa a
TRASFERIMENTO DEGLI IMMOBILI DEI COMUNI SEDI DI SCUOLE SUPERIORI ALLE PROVINCE (LEGGE 11 GENNAIO 1996, N. 23)
(Risoluzione n. 19)
Il consigliere LEONE (CDU), illustra la Risoluzione che, posta in votazione, viene approvata all'unanimità.
Il consigliere ROCCON (LN-LV) chiede l'immediata discussione della mozione n. 70.
La proposta viene approvata all'unanimità.
Viene anche approvata la discussione immediata della mozione n. 95 proposta dal consigliere MOROSIN (LN-LV).
Non ottengono l'unanimità dei consensi, per cui non possono essere discusse subito, le proposte di discussione delle mozioni n. 96 e n. 90.
Mozione presentata dai consiglieri Piccolo, Milani, De Boni, Galante, Roccon, Gabanizza e Uboldi relativa a
TARIFFE INAIL - SETTORE OCCHIALERIA
(Mozione n. 70)
Il consigliere ROCCON illustra la mozione che, posta in votazione, viene approvata all'unanimità.
Mozione presentata dai consiglieri Morosin, Scaravelli, Roccon, Gobbo, Beggiato, Comencini, Foggiato, Munaretto, Poirè, Adami, Marangon MAZZON relativa a
"SOSPENSIONE DELL'ATTIVITA' DI CONTROLLO E VIGILANZA SUL REGIME DELLE QUOTE LATTE"
(Mozione n. 95)
Il consigliere MOROSIN (LN-LV) illustra la mozione.
Intervegono i consiglieri BOATO (VERDI), SCARAVELLI (AN), CACCIARI (RC), COMENCINI (LN-LV), ADAMI (PPI), VARISCO (PDS), MAZZON (FI), BUTTURA (PD - SI), DE TOGNI (FI) e BERLATO (AN).
Il consigliere SCARAVELLI (FI) ritira la mozione n, 96 presentata dal suo Gruppo sulle "quote latte" e sottoscrive la mozione n. 95 presentata dal Gruppo LN-LV.
La mozione, posta in votazione, viene approvata a maggioranza.
Mozione presentata dai consiglieri Mazzon, Casarin, Milani, Qualarsa, Bertaso, Bellotti, De Togni, Piccolo, Leone e Marangon relativa a
"REVISIONE DELLE COMUNITA' MONTANE"
(Mozione n. 31)
Il consigliere MAZZON (FI) illustra la mozione che, posta in votazione, viene approvata a maggioranza.
Mozione presentata dal consigliere Miotto relativa a
"ECCESSO DI ZELO DEL PRESIDENTE DELLA GIUNTA REGIONALE NELLA NOMINA DEI COMPONENTI DELLA COMMISSIONE PER I SERVIZI ALL'INFANZIA"
(Mozione n. 51)
Il consigliere Margherita MIOTTO (PPI) illustra la mozione.
Intervengono l'assessore ZANON (AN) ed il consigliere UBOLDI (PPI).
La mozione, posta in votazione, non viene approvata dal Consiglio.
Mozione presentata dai consiglieri Pirrami, Prior e Bellotti relativa a
"PERCHE' SIA RISPETTATA, ANCHE DALLA REPUBBLICA POPOLARE CINESE, LA TUTELA DEI DIRITTI UMANI E DELL'INFANZIA IN PARTICOLARE"
(Mozione n. 53)
La mozione, posta in votazione, viene approvata all'unanimità.
Mozione presentata dai consiglieri Scaravelli, Marangon, Bertaso, De Poli, Zigiotto, Casarin, Prior, Berlato, Bellotti, Zanon, Giorgetti, Canella, Pirrami e Comencini relativa a
"E SE FOSSERO INNOCENTI?"
(Mozione n. 56)
La mozione, posta in votazione, viene approvata a maggioranza.
Mozione presentata dai consiglieri Morosin, Gobbo, Beggiato, Comencini, Foggiato, Munaretto, Poirè e Roccon relativa a
"SI RISOLVA LA CONTROVERSIA SULLE VALLI DA PESCA DELLA LAGUNA VENETA"
(Mozione n. 64)
Intervengono i consiglieri BOATO (VERDI), CACCIARI (RC), MOROSIN (LN-LV) ed ancora BOATO e MOROSIN.
La mozione, posta in votazione, viene approvata a maggioranza.
Mozione presentata dai consiglieri Gabanizza, Leone, De Checchi, Uboldi, Beggiato, Foggiato, Milani, Piccolo, Resler, Roccon, Rolando, Tesserin e Vigna relativa a
"APRIRE SUBITO UN CASELLO AUTOSTRADALE ALL'ALTEZZA DI ALVISOPOLI, TRA FOSSALTA E SAN MICHELE AL TAGLIAMENTO"
(Mozione n. 65)
Il consigliere GABANIZZA (PDS) illustra la mozione.
Intervengono l'assessore FONTANA (CDU) ed il consigliere COMENCINI (LN-LV).
La mozione, posta in votazione, viene approvata all'unanimità.
Mozione presentata dai consiglieri Pirrami e Zanon relativa a
"SULLA RIAPERTURA DEL TEATRO 'LA SENA' DI FELTRE QUALE CONTRIBUTO ALLA DELICATA OPERA DI RECUPERO DEL TEATRO 'LA FENICE' DI VENEZIA"
(Mozione n. 81)
Intervengono i consiglieri VANNI (PDS), PIRRAMI (AN) e ROCCON (LN-LV).
La mozione, posta in votazione, viene approvata a maggioranza.
Risoluzione presentata dai consiglieri Buttura e Resler relativa a
"I BAMBINI OSPITATI A VERONA TORNANO IN RUANDA, MA L'OPERA UMANITARIA E DI COOPERAZIONE DEVE CONTINUARE"
(Risoluzione n. 10)
La risoluzione, posta in votazione, viene approvata all'unanimità.
Le seguenti Mozioni vengono dichiarate superate:
Mozione presentata dai consiglieri Beggiato, Gobbo, Poirè e Comencini relativa a
"SOSTEGNO DELLA CANDIDATURA DI MILANO PER LE OLIMPIADI DEL 2004"
(Mozione n. 20)
Mozione presentata dai consiglieri Beggiato, Gobbo, Morosin e Comencini relativa a
"TUTELA E VALORIZZAZIONE DELLA MINORANZA CIMBRA SCANDALOSAMENTE CALPESTATA DAL PARLAMENTO DELLA REPUBBLICA ITALIANA"
(Mozione n. 28)
Mozione presentata dai consiglieri Buttura e Resler relativa a
"PRIVATIZZAZIONE AZIENDE EX EFIM ALUMIX DI PORTO MARGHERA"
(Mozione n. 30)
Mozione presentata dai consiglieri Gobbo, Rossi Ivo, Cacciari e De Poli relativa a
"TELEFONO AZZURRO NON DEVE CHIUDERE"
(Mozione n. 39)
Mozione presentata dal consigliere Scaravelli relativa a
"ISTITUZIONE DI UN CENTRO INTERNAZIONALE MARMI E DI UNA SCUOLA DEL MARMO A S. AMBROGIO DI VALPOLICELLA (VR)
(Mozione n. 50)
Viene dichiarata superata la seguente Risoluzione:
Risoluzione presentata dai consiglieri Armano, Rossi Ivo, Miotto e De Checchi relativa a
"PER NON PERDERE IL METRO TRAM"
(Risoluzione n. 11)
Punto n. 11) all'Ordine del giorno
Progetto di legge relativo a:
"DISCIPLINA DELLA RACCOLTA E COMMERCIALIZZAZIONE DEI FUNGHI EPIGEI FRESCHI E CONSERVATI"
(Progetti di legge nn. 42, 74 e 105)
Il consigliere DE TOGNI (FI) dà per letta la relazione della Quarta Commissione consiliare.
Si passa all'esame dell'articolato.
All'art. 2 vengono approvati i seguenti emendamenti:
- comma 1, lett. a) sopprimere le parole "entro 60 giorni dall'entrata in vigore della presente legge"
- comma 5, dopo le parole "Le Comunità montane e le Province determinano" aggiungere "su base annua".
Gli altri articoli vengono approvati nel testo proposto dalla Commissione.
Per dichiarazione di voto intervengono i consiglieri ROCCON (LN-LV voto contrario), BUTTURA (PD - SI voto di astensione), DE TOGNI (FI voto favorevole), BOATO (VERDI voto favorevole) e VARISCO (PDS voto favorevole).
Il progetto di legge nel suo complesso viene approvato a maggioranza.
Punto n. 12) all'Ordine del giorno
Proposta di legge d'iniziativa dei consiglieri Costanzo, Chisso e Sprocati relativa a:
"MODIFICHE ED INTEGRAZIONI ALLE DISPOSIZIONI PREVISTE AGLI ARTICOLI 43 E 44 DELLA L.R. 30.12.1993, N. 63 'NORME PER L'ESERCIZIO DELLE FUNZIONI AMMINISTRATIVE IN MATERIA DI SERVIZI DI TRASPORTO NON DI LINEA NELLE ACQUE DI NAVIGAZIONE INTERNA E PER IL SERVIZIO PUBBLICO DI GONDOLA NELLA CITTA' DI VENEZIA' E SUCCESSIVE MODIFICAZIONI"
(Progetto di legge n . 173)
Il consigliere COSTANZO (FI) dà per letta la relazione della Seconda Commissione consiliare .
Gli articoli 1 e 2 vengono approvati nel testo proposto dalla Commissione, essendo stati respinti gli emendamenti all'art. 1, comma 1, presentati dai consiglieri SPROCATI e CACCIARI.
Viene approvato il seguente articolo proposto dal relatore e l'emendamento al titolo.
Dopo l'articolo 1 è inserito l'articolo 1 bis.
Interpretazione autentica del combinato disposto degli articoli 13, 18 e 29 della legge regionale 30 dicembre 1993, n. 63 come da ultimo modificata dalla legge regionale 7 maggio 1996, n. 13
"1. Ai sensi del combinato disposto dell'articolo 13 e dell'articolo 29 come modificato dalla legge regionale 7 maggio 1996, n. 13 il requisito dell'iscrizione a ruolo per le imprese societarie deve intendersi soddisfatto qualora esso sia posseduto da almeno una persona inserita nella struttura dell'impresa in qualità di socio amministratore nella società di persone e di amministratore per ogni altro tipo di società o di dipendente a livello direzionale cui sia affidata in modo effettivo e permanente la conduzione dell'impresa"
EMENDAMENTO AL TITOLO
Nel titolo del P.d.l. n. 173 dopo le parole "e 44" aggiungere le parole "e interpretazione autentica degli articoli 13, 18 e 24".
Su richiesta dei consiglieri del Gruppo LN-LV la votazione del progetto di legge nel suo complesso viene fatta per appello nominale ai sensi dell'art. 65, comma 3, del Regolamento.
L'esito della votazione è il seguente: Votanti 42, Favorevoli 21, Contrari 13, Astenuti 8.
Il progetto di legge non è approvato.
Alle ore 20.46 il PRESIDENTE toglie la Seduta.
Il Consiglio è convocato per domani, giovedì 25 luglio 1996, alle ore 10.30.
IL PRESIDENTE
IL CONSIGLIERE SEGRETARIO f.to Amalia SARTORI
f.to Vittorio CASARIN
Alle ore 10.57 il Presidente Amalia SARTORI dichiara aperta la Seduta.
Sono in congedo il Presidente della Giunta GALAN e i consiglieri BAZZONI, BOLLA, BRAGHETTO, CANELLA, PRA e VARIATI.
La Giunta regionale risponde alle seguenti interrogazioni e interpellanze:
Interrogazione a risposta orale n. 55 del 22 maggio 1996
presentata dal consigliere Buttura
"QUALI SONO I VERI MOTIVI CHE MUOVONO L'ASSESSORE ZANON CONTRO IL SERVIZIO PER LE TOSSICODIPENDENZE (SERT) DI VERONA?"
Interpellanza n. 115 del 15 marzo 1996
presentata dai consiglieri Beggiato, Gobbo, Comencini, Foggiato, Morosin, Munaretto, Poirè e Roccon
"IL MONTE LABBIA DI ALBETTONE NON DEVE TRASFORMARSI IN UNA CAVA"
Interrogazione a risposta immediata n. 76 del 10 aprile 1996
presentata dai consiglieri Poirè, Gobbo, Beggiato, Comencini, Foggiato, Morosin, Munaretto e Roccon
"VENEZIA STA DIVENTANDO UNA CASBAH IN MANO AI PREDONI? ULTIMA CHANCE PER LE ISTITUZIONI"
Interrogazione a risposta immediata n. 86 del 23 maggio 1996
presentata dal consigliere Roccon
"CONTRIBUTI ALLE IMPRESE COMMERCIALI O AGLI INTERMEDIARI FINANZIARI?"
Interrogazione a risposta immediata n. 87 del 24 maggio 1996
presentata dal consigliere Vigna
"CHI ANNIENTA IL NORD - EST"?
Interrogazione a risposta immediata n. 78 del 23 aprile 1996
presentata dai consiglieri Rossi Ivo e Boato
"IL DIRETTORE DELLA RAI CENSURA IL VENETO"
Interrogazione a risposta orale n. 48 del 4 aprile 1996
presentata dai consiglieri De Boni, De Poli, Qualarsa, Milani, Beggiato, Leone e Variati
"PER LA STAGIONE DEL TEATRO OLIMPICO DI VICENZA CONTRIBUTO REGIONALE RISIBILE"
Interpellanza n. 87 del 26 gennaio 1996
presentata dal consigliere Armano
"URGENTISSIMO RIAFFRONTARE LA QUESTIONE TERMALE"
Interpellanza n. 122 dell' 8 maggio 1996
presentata dai consiglieri Miotto e Resler
"SEMBRA IMPOSSIBILE OTTENERE IL RICONOSCIMENTO PER LA COMUNITA' DEL CENTRO DI SOLIDARIETA' POLESANO: PERCHE'?"
Interpellanza n. 95 dell'1 febbraio 1996
presentata dai consiglieri Buttura, Bertaso, Leone, Comencini, Zigiotto, De Togni, Marangon e Paolucci
"RIENTRA NEI PROGRAMMI EDUCATIVI DELLA SCUOLA, QUANTO E' SUCCESSO A CAPRINO IL 27 GENNAIO ULTIMO SCORSO DURANTE LA MANIFESTAZIONE PER LA DIFESA DEL LOCALE OSPEDALE?"
Interpellanza n. 111 dell' 8 marzo 1996
presentata dal consigliere Rossi Ivo
"A LORENZAGO SI ABBATTONO GLI ABETI CHE DISTURBANO LE LINEE ELETTRICHE"
Interpellanza n. 124 del 22 maggio 1996
presentata dai consiglieri Buttura, Miotto, Vanni, Rossi Ivo, Paolucci e Bertaso
"SERVIZIO SOCIO - SANITARIO REGIONALE: LA RILEVAZIONE DEI CARICHI DI LAVORI DA PARTE DELLA SOCIETA' QUANTUM RISCHIA DI INFLUENZARE NEGATIVAMENTE L'ORGANIZZAZIONE DEI SERVIZI E QUINDI LA QUALITA' DELLE PRESTAZIONI, SE IMPOSTATA ALLO STESSO MODO CHE NELLA REGIONE LOMBARDIA".
La Giunta invierà la risposta scritta delle seguenti interrogazioni e interpellanze:
Interrogazione a risposta immediata n. 84 del 13 maggio 1996
presentata dal consigliere Vanni
"E' INACCETTABILE L'ISOLAMENTO DEL SANDONATESE"
Interrogazione a risposta orale n. 42 del 14 marzo 1996
presentata dai consiglieri Paolucci e Rolando
"VICENZA: LA RADIOLOGIA DELL'OSPEDALE RIDUCE I MEDICI E L'ULSS RADDOPPIA LE SPESE AI CONVENZIONATI"
Interrogazione a risposta orale n. 50 del 19 aprile 1996
presentata dal consigliere De Poli
"STRADA STATALE DEL SANTO - MANCA ANCORA IL PROGETTO"
Interrogazione a risposta orale n. 54 del 15 maggio 1996
presentata dal consigliere Bertaso
"SOLIDARIETA': COME SI DIVENTA UNO DEI QUATTRO RAPPRESENTANTI DELLE NOVECENTO ASSOCIAZIONI ISCRITTE ALL'ALBO REGIONALE?"
Interpellanza n. 63 del 6 dicembre 1995
presentata dal consigliere Boato
"IN NOME DI CHI PARLA IL DIRIGENTE DEL GENIO CIVILE DI TREVISO?"
Interpellanza n. 91 del 31 gennaio 1996
presentata dal consigliere Boato
"MEGLIO UNA STRADA ROMANA CHE UNA DISCARICA DI RIFIUTI SPECIALI"
Interpellanza n. 93 del 31 gennaio 1996
presentata dal consigliere Boato
"DISCARICA MARINI A PAESE: C'E' UN FALSO IN ATTO PUBBLICO?"
Interpellanza n. 113 del 13 marzo 1996
presentata dai consiglieri Gabanizza e Paolucci
"COSTRUIRE URGENTEMENTE IL CENTRO PER LA CURA DEI MALATI DI AIDS A VERONA"
Interpellanza n. 120 del 2 maggio 1996
presentata dal consigliere Resler
"A CHIOGGIA SI PAGANO ANCORA TASSE CONSORTILI DI BONIFICA IN QUARTIERI ORMAI URBANIZZATI DA TEMPO"
Interpellanza n. 123 del 14 maggio 1996
presentata dal consigliere Resler
"PERCHE' NON E' STATO PREVISTO UN CENTRO AUTORIZZATO ALLA PRESCRIZIONE E DISPENSAZIONE DEL FARMACO BETAFERON IN PROVINCIA DI VENEZIA?
I lavori si svolgono sulla base dell'Ordine del giorno n. 6778 del 18 luglio 1996
Effettuate le Comunicazioni di rito ed approvato il Verbale della Seduta precedente, si passa al punto n. 4 all'Ordine del giorno.
Rinvio alle Commissioni consiliari dei Progetti di legge iscritti all'Ordine del giorno ai sensi dell'articolo 41 dello Statuto.
Fissazione di un ulteriore termine per la presentazione della relazione al Consiglio regionale.
Progetto di legge n. 3
Proposta di legge di iniziativa dei consiglieri Gobbo, Comencini, Beggiato, Bertaso, Foggiato, Morosin, Munaretto, Poirè e Roccon relativa a:
"DISCIPLINA DEL SISTEMA DI COMUNICAZIONE PUBBLICA REGIONALE"
Viene approvata all'unanimità la proposta di rinvio di 90 gg. del termine per la presentazione della relazione al Consiglio da parte della Prima Commissione consiliare.
Progetto di legge n. 50
Proposta di legge di iniziativa del consigliere Pasqualetto relativa a:
"MODIFICAZIONE DELLA LEGGE REGIONALE 22 DICEMBRE 1989, n. 54 "INTERVENTI A FAVORE DELLA CULTURA DEI ROM E DEI SINTI" "
Viene approvata all'unanimità la proposta di rinvio di 90 gg. del termine per la presentazione della relazione al Consiglio da parte della Sesta Commissione consiliare.
Progetto di legge n. 55
Proposta di legge presentata dai consiglieri Scaravelli, Marangon, Bellotti, Giomo, Prior e Pirrami relativa a:
"INTERVENTI URGENTI PER FAVORIRE L'ISTRUZIONE, LA FORMAZIONE PROFESSIONALE, L'ACCESSO AL LAVORO E ALLA CASA DEGLI APPARTENENTI ALLE COMUNITA' NOMADI E PER REGOLAMENTARNE LA PRESENZA NEL VENETO"
Viene approvata all'unanimità la proposta di rinvio di 90 gg. del termine per la presentazione della relazione al Consiglio da parte della Sesta Commissione consiliare.
Progetto di legge n. 52
Proposta di legge presentata dal consigliere Cacciari relativa a:
"ISTITUZIONE DELL'AUTORITA' DI BACINO DELLA LAGUNA DI VENEZIA E DISCIPLINA DELLE FUNZIONI DELLA REGIONE IN ATTUAZIONE DELLA LEGGE 18 MAGGIO 1989, N. 183 E SUCCESSIVE MODIFICHE E INTEGRAZIONI"
Viene approvata all'unanimità la proposta di rinvio di 60 gg. del termine per la presentazione della relazione al Consiglio da parte della Settima Commissione consiliare.
Progetto di legge n. 87
Proposta di legge presentata dai consiglieri Galante, Bertaso, Sprocati, Campion, Rolando, Paolucci, Piccolo, Milani, Uboldi, Prior, Pirrami, Padoin, Casarin, Resler, Munaretto e De Checchi relativa a:
"MODIFICA DELLE DISPOSIZIONI DELLA LEGGE REGIONALE 28 DICEMBRE 1993, n. 55 "
Viene approvata all'unanimità la proposta di rinvio di 90 gg. del termine per la presentazione della relazione al Consiglio da parte della Prima Commissione consiliare.
Progetto di legge n. 89
Proposta di legge di iniziativa del consigliere Resler relativa a:
"PROVVEDIMENTI IN MERITO ALLA REVISIONE DEL PIANO DI TRASFERIMENTO PARZIALE DELL'ABITATO DI PORTO TOLLE (ROVIGO), DISPOSTO CON DECRETO 19 OTTOBRE 1967 DAL MINISTERO DEI LAVORI PUBBLICI DI CONCERTO CON IL MINISTERO DEL TESORO"
Viene approvata all'unanimità la proposta di rinvio di 120 gg. del termine per la presentazione della relazione al Consiglio da parte della Seconda Commissione consiliare.
Progetto di legge n. 93
Proposta di legge di iniziativa del consigliere Bellotti relativa a
"PROPOSTA DI MODIFICA ALLA LEGGE 18 LUGLIO 1991, N. 15 "NORME PER L'ESERCIZIO DELL'ATTIVITA' AGRITURISTICA"
Viene approvata all'unanimità la proposta di rinvio di 90 gg. del termine per la presentazione della relazione al Consiglio da parte della Quarta Commissione consiliare.
Iscrizioni d'urgenza all'Ordine del giorno
Vengono iscritti all'Ordine del giorno, con procedura d'urgenza, i seguenti argomenti:
Mozione presentata dai consiglieri Scaravelli e Marangon
"SOSPENSIONE DELL'ATTIVITA' DI CONTROLLO E VIGILANZA SUL REGIME DELLE QUOTE DI LATTE IN ATTESA DELLA DEFINIZIONE DEL CONTENZIOSO IN ESSERE E DELLA RIFORMULAZIONE DELLA NORMATIVA DI COMPARTO"
(Mozione n. 96)
Mozione presentata dai consiglieri Boato, Marangon, Piccolo, De Poli, Tesserin, Vanni, Campion, Cacciari, Costanzo, Bellotti, Morosin, Rossi Ivo, Resler, Sprocati, Varisco e Bertaso
"VENEZIA, CHIOGGIA ED IL POLESINE NON POSSONO RISCHIARE ALTRA SUBSIDENZA A CAUSA DEL METANO AGIP"
(Mozione 93)
Mozione presentata dal consigliere Mazzon
"CONTROLLO SUGLI ALLEVAMENTI BOVINI E SULL'IMPORTAZIONE DI CARNE"
(Mozione n. 97)
Disegno di legge relativo a
"PROVVEDIMENTO GENERALE DI RIFINANZIAMENTO E DI MODIFICA DI LEGGI REGIONALI IN CORRISPONDENZA DELL'ASSESTAMENTO DI BILANCIO DI PREVISIONE PER L'ANNO FINANZIARIO 1996"
(Progetto di legge n. 179)
Disegno di legge relativo a
"ASSESTAMENTO DEL BILANCIO DI PREVISIONE DELLA REGIONE PER L'ESERCIZIO FINANZIARIO 1996"
(Progetto di legge n. 180)
Mozione presentata dai consiglieri Morosin, Roccon, Gobbo, Beggiato, Comencini, Foggiato, Munaretto, Poirè e Adami
"SOSPENSIONE DELL'ATTIVITA' DI CONTROLLO E VIGILANZA SUL REGIME DELLE QUOTE LATTE"
(Mozione n. 95)
OPERE PER IL DISINQUINAMENTO DELLA LAGUNA DI VENEZIA. PROPOSTA DI RIPARTO DELLA SOMMA DI L. 33,7 MILIARDI FINANZIATI AI SENSI DELLA LS N. 139/1992.
Mozione presentata dai consiglieri Gabanizza e altri relativa a:
"L'ITALIA RATIFICHI LA CONVENZIONE DELLE ALPI, LA REGIONE CONTRIBUISCA AD ATTUARE I SUOI OBBIETTIVI"
(Mozione n. 98)
Mozione presentata dai consiglieri Costanzo e altri relativa a:
"TRASPORTO FERROVIARIO AD ALTA VELOCITA' (TAV) RAPIDO AVVIO A STRALCIO DEL PROGETTO DI QUADRUPLICAMENTO DELLA TRATTA PADOVA - MESTRE (VE)"
(Mozione n. 94)
Mozione presentata dai Consiglieri della Quinta Commissione consiliare relativa a:
"RICONOSCIMENTO DELLA CONDIZIONE DI PERSONE SVANTAGGIATE AI FINI DELL'INSERIMENTO IN COOPERATIVE SOCIALI (ART. 4, L. 381/1991)"
(Mozione n. 99)
Viene approvata l'immediata discussione della mozione n. 93, iscritta all'Ordine del giorno con procedura d'urgenza.
Mozione presentata dai consiglieri Boato, Marangon, Piccolo, De Poli, Tesserin, Vanni, Campion, Cacciari, Costanzo, Bellotti, Morosin, Rossi Ivo, Resler, Sprocati, Varisco e Bertaso relativa a
"VENEZIA, CHIOGGIA ED IL POLESINE NON POSSONO RISCHIARE ALTRA SUBSIDENZA A CAUSA DEL METANO AGIP"
(Mozione n. 93)
Il consigliere BOATO (VERDI) illustra la mozione che, posta in votazione, viene approvata all'unanimità.
Punto n. 5) all'Ordine del giorno
Mozione presentata dai consiglieri Scaravelli, Pirrami, Poirè, Buttura, Zigiotto, Comencini, Zanon, De Poli, Milani, Cacciari, Bertaso, Padoin, Rossi Ivo e Boato relativa a
"NECESSITA' DI UN INTERVENTO PER LA TUTELA PROFESSIONALE, ECONOMICA ED ASSICURATIVA DEI MEDICI SPECIALISTI IN FORMAZIONE NELLA REGIONE VENETO"
(Mozione 91)
Intervengono i consiglieri PIRRAMI (AN) e SCARAVELLI (AN).
La mozione, posta in votazione, viene approvata a maggioranza
Punto n. 6) all'Ordine del giorno
Mozione presentata dai consiglieri Cacciari, Rossi Ivo, Vanni, Buttura e Roccon relativa a
"NORME PER IL RIUTILIZZO DEI RESIDUI DERIVANTI DAI CICLI DI PRODUZIONE"
(Mozione n. 89)
La mozione viene ritirata.
Punto n. 7) all'Ordine del giorno
Risoluzione presentata dai consiglieri Pra, Zigiotto, Scaravelli e Marangon relativa a
"RICHIESTA DI MODIFICA DELL'ARTICOLO 3, COMMA 2, DELLA LEGGE 5 FEBBRAIO 1992, N. 122"
(Risoluzione n. 16)
Intervengono i consiglieri MARANGON (CDU), UBOLDI (PPI) e VANNI (PDS).
La Risoluzione, posta in votazione, viene approvata all'unanimità.
Punto n. 8) all'Ordine del giorno
Risoluzione presentata dai consiglieri Piccolo, Uboldi, Milani, De Boni, Resler, Rossi Mario, Pasqualetto, De Poli, Casarin, Adami, Vanni, Vigna, Leone, Padoin, Variati, Marangon, Mazzon, Qualarsa, Paolucci, Miotto, Gabanizza, Rossi Ivo, Buttura, Chisso, Bertaso, Costanzo, Armano, Zigiotto, Galan, De Togni, De Checchi, Campa e Gava relativa a
"PRONUNCIAMENTO DEL CONSIGLIO REGIONALE A FAVORE DELLA FEDERAZIONE EUROPEA PROPOSTO DALL'INTERGRUPPO PER LA FEDERAZIONE EUROPEA"
(Risoluzione n. 17)
Intervengono i consiglieri PICCOLO (CDU), COMENCINI (LN-LV) che propone emendamenti, SCARAVELLI (AN), ZIGIOTTO (FI), UBOLDI (PPI) che propone la sospensione dei lavori, in maniera di valutare gli emendamenti.
Contrario alla sospensione si dichiara il consigliere SCARAVELLI (AN), favorevole il consigliere GABANIZZA (PDS).
Alle ore 13.34 il Presidente sospende la Seduta.
La Seduta riprende alle ore 15.47
Prosegue il dibattito sulla Risoluzione n. 17 emendata.
Intervengono i consiglieri GALANTE (RC) che annuncia la sua astensione, COMENCINI (LN-LV), BUTTURA (PD - SI) che ritira la firma dal documento ed annuncia l'astensione, PICCOLO (CDU) e GABANIZZA (PDS).
La Risoluzione emendata, posta in votazione, viene approvata a maggioranza.
Punto n. 9) all'Ordine del giorno
Risoluzione presentata dalla Giunta regionale relativa a
TRASFERIMENTO DEGLI IMMOBILI DEI COMUNI SEDI DI SCUOLE SUPERIORI ALLE PROVINCE (LEGGE 11 GENNAIO 1996, N. 23)
(Risoluzione n. 19)
Il consigliere LEONE (CDU), illustra la Risoluzione che, posta in votazione, viene approvata all'unanimità.
Il consigliere ROCCON (LN-LV) chiede l'immediata discussione della mozione n. 70.
La proposta viene approvata all'unanimità.
Viene anche approvata la discussione immediata della mozione n. 95 proposta dal consigliere MOROSIN (LN-LV).
Non ottengono l'unanimità dei consensi, per cui non possono essere discusse subito, le proposte di discussione delle mozioni n. 96 e n. 90.
Mozione presentata dai consiglieri Piccolo, Milani, De Boni, Galante, Roccon, Gabanizza e Uboldi relativa a
TARIFFE INAIL - SETTORE OCCHIALERIA
(Mozione n. 70)
Il consigliere ROCCON illustra la mozione che, posta in votazione, viene approvata all'unanimità.
Mozione presentata dai consiglieri Morosin, Scaravelli, Roccon, Gobbo, Beggiato, Comencini, Foggiato, Munaretto, Poirè, Adami, Marangon MAZZON relativa a
"SOSPENSIONE DELL'ATTIVITA' DI CONTROLLO E VIGILANZA SUL REGIME DELLE QUOTE LATTE"
(Mozione n. 95)
Il consigliere MOROSIN (LN-LV) illustra la mozione.
Intervegono i consiglieri BOATO (VERDI), SCARAVELLI (AN), CACCIARI (RC), COMENCINI (LN-LV), ADAMI (PPI), VARISCO (PDS), MAZZON (FI), BUTTURA (PD - SI), DE TOGNI (FI) e BERLATO (AN).
Il consigliere SCARAVELLI (FI) ritira la mozione n, 96 presentata dal suo Gruppo sulle "quote latte" e sottoscrive la mozione n. 95 presentata dal Gruppo LN-LV.
La mozione, posta in votazione, viene approvata a maggioranza.
Mozione presentata dai consiglieri Mazzon, Casarin, Milani, Qualarsa, Bertaso, Bellotti, De Togni, Piccolo, Leone e Marangon relativa a
"REVISIONE DELLE COMUNITA' MONTANE"
(Mozione n. 31)
Il consigliere MAZZON (FI) illustra la mozione che, posta in votazione, viene approvata a maggioranza.
Mozione presentata dal consigliere Miotto relativa a
"ECCESSO DI ZELO DEL PRESIDENTE DELLA GIUNTA REGIONALE NELLA NOMINA DEI COMPONENTI DELLA COMMISSIONE PER I SERVIZI ALL'INFANZIA"
(Mozione n. 51)
Il consigliere Margherita MIOTTO (PPI) illustra la mozione.
Intervengono l'assessore ZANON (AN) ed il consigliere UBOLDI (PPI).
La mozione, posta in votazione, non viene approvata dal Consiglio.
Mozione presentata dai consiglieri Pirrami, Prior e Bellotti relativa a
"PERCHE' SIA RISPETTATA, ANCHE DALLA REPUBBLICA POPOLARE CINESE, LA TUTELA DEI DIRITTI UMANI E DELL'INFANZIA IN PARTICOLARE"
(Mozione n. 53)
La mozione, posta in votazione, viene approvata all'unanimità.
Mozione presentata dai consiglieri Scaravelli, Marangon, Bertaso, De Poli, Zigiotto, Casarin, Prior, Berlato, Bellotti, Zanon, Giorgetti, Canella, Pirrami e Comencini relativa a
"E SE FOSSERO INNOCENTI?"
(Mozione n. 56)
La mozione, posta in votazione, viene approvata a maggioranza.
Mozione presentata dai consiglieri Morosin, Gobbo, Beggiato, Comencini, Foggiato, Munaretto, Poirè e Roccon relativa a
"SI RISOLVA LA CONTROVERSIA SULLE VALLI DA PESCA DELLA LAGUNA VENETA"
(Mozione n. 64)
Intervengono i consiglieri BOATO (VERDI), CACCIARI (RC), MOROSIN (LN-LV) ed ancora BOATO e MOROSIN.
La mozione, posta in votazione, viene approvata a maggioranza.
Mozione presentata dai consiglieri Gabanizza, Leone, De Checchi, Uboldi, Beggiato, Foggiato, Milani, Piccolo, Resler, Roccon, Rolando, Tesserin e Vigna relativa a
"APRIRE SUBITO UN CASELLO AUTOSTRADALE ALL'ALTEZZA DI ALVISOPOLI, TRA FOSSALTA E SAN MICHELE AL TAGLIAMENTO"
(Mozione n. 65)
Il consigliere GABANIZZA (PDS) illustra la mozione.
Intervengono l'assessore FONTANA (CDU) ed il consigliere COMENCINI (LN-LV).
La mozione, posta in votazione, viene approvata all'unanimità.
Mozione presentata dai consiglieri Pirrami e Zanon relativa a
"SULLA RIAPERTURA DEL TEATRO 'LA SENA' DI FELTRE QUALE CONTRIBUTO ALLA DELICATA OPERA DI RECUPERO DEL TEATRO 'LA FENICE' DI VENEZIA"
(Mozione n. 81)
Intervengono i consiglieri VANNI (PDS), PIRRAMI (AN) e ROCCON (LN-LV).
La mozione, posta in votazione, viene approvata a maggioranza.
Risoluzione presentata dai consiglieri Buttura e Resler relativa a
"I BAMBINI OSPITATI A VERONA TORNANO IN RUANDA, MA L'OPERA UMANITARIA E DI COOPERAZIONE DEVE CONTINUARE"
(Risoluzione n. 10)
La risoluzione, posta in votazione, viene approvata all'unanimità.
Le seguenti Mozioni vengono dichiarate superate:
Mozione presentata dai consiglieri Beggiato, Gobbo, Poirè e Comencini relativa a
"SOSTEGNO DELLA CANDIDATURA DI MILANO PER LE OLIMPIADI DEL 2004"
(Mozione n. 20)
Mozione presentata dai consiglieri Beggiato, Gobbo, Morosin e Comencini relativa a
"TUTELA E VALORIZZAZIONE DELLA MINORANZA CIMBRA SCANDALOSAMENTE CALPESTATA DAL PARLAMENTO DELLA REPUBBLICA ITALIANA"
(Mozione n. 28)
Mozione presentata dai consiglieri Buttura e Resler relativa a
"PRIVATIZZAZIONE AZIENDE EX EFIM ALUMIX DI PORTO MARGHERA"
(Mozione n. 30)
Mozione presentata dai consiglieri Gobbo, Rossi Ivo, Cacciari e De Poli relativa a
"TELEFONO AZZURRO NON DEVE CHIUDERE"
(Mozione n. 39)
Mozione presentata dal consigliere Scaravelli relativa a
"ISTITUZIONE DI UN CENTRO INTERNAZIONALE MARMI E DI UNA SCUOLA DEL MARMO A S. AMBROGIO DI VALPOLICELLA (VR)
(Mozione n. 50)
Viene dichiarata superata la seguente Risoluzione:
Risoluzione presentata dai consiglieri Armano, Rossi Ivo, Miotto e De Checchi relativa a
"PER NON PERDERE IL METRO TRAM"
(Risoluzione n. 11)
Punto n. 11) all'Ordine del giorno
Progetto di legge relativo a:
"DISCIPLINA DELLA RACCOLTA E COMMERCIALIZZAZIONE DEI FUNGHI EPIGEI FRESCHI E CONSERVATI"
(Progetti di legge nn. 42, 74 e 105)
Il consigliere DE TOGNI (FI) dà per letta la relazione della Quarta Commissione consiliare.
Si passa all'esame dell'articolato.
All'art. 2 vengono approvati i seguenti emendamenti:
- comma 1, lett. a) sopprimere le parole "entro 60 giorni dall'entrata in vigore della presente legge"
- comma 5, dopo le parole "Le Comunità montane e le Province determinano" aggiungere "su base annua".
Gli altri articoli vengono approvati nel testo proposto dalla Commissione.
Per dichiarazione di voto intervengono i consiglieri ROCCON (LN-LV voto contrario), BUTTURA (PD - SI voto di astensione), DE TOGNI (FI voto favorevole), BOATO (VERDI voto favorevole) e VARISCO (PDS voto favorevole).
Il progetto di legge nel suo complesso viene approvato a maggioranza.
Punto n. 12) all'Ordine del giorno
Proposta di legge d'iniziativa dei consiglieri Costanzo, Chisso e Sprocati relativa a:
"MODIFICHE ED INTEGRAZIONI ALLE DISPOSIZIONI PREVISTE AGLI ARTICOLI 43 E 44 DELLA L.R. 30.12.1993, N. 63 'NORME PER L'ESERCIZIO DELLE FUNZIONI AMMINISTRATIVE IN MATERIA DI SERVIZI DI TRASPORTO NON DI LINEA NELLE ACQUE DI NAVIGAZIONE INTERNA E PER IL SERVIZIO PUBBLICO DI GONDOLA NELLA CITTA' DI VENEZIA' E SUCCESSIVE MODIFICAZIONI"
(Progetto di legge n . 173)
Il consigliere COSTANZO (FI) dà per letta la relazione della Seconda Commissione consiliare .
Gli articoli 1 e 2 vengono approvati nel testo proposto dalla Commissione, essendo stati respinti gli emendamenti all'art. 1, comma 1, presentati dai consiglieri SPROCATI e CACCIARI.
Viene approvato il seguente articolo proposto dal relatore e l'emendamento al titolo.
Dopo l'articolo 1 è inserito l'articolo 1 bis.
Interpretazione autentica del combinato disposto degli articoli 13, 18 e 29 della legge regionale 30 dicembre 1993, n. 63 come da ultimo modificata dalla legge regionale 7 maggio 1996, n. 13
"1. Ai sensi del combinato disposto dell'articolo 13 e dell'articolo 29 come modificato dalla legge regionale 7 maggio 1996, n. 13 il requisito dell'iscrizione a ruolo per le imprese societarie deve intendersi soddisfatto qualora esso sia posseduto da almeno una persona inserita nella struttura dell'impresa in qualità di socio amministratore nella società di persone e di amministratore per ogni altro tipo di società o di dipendente a livello direzionale cui sia affidata in modo effettivo e permanente la conduzione dell'impresa"
EMENDAMENTO AL TITOLO
Nel titolo del P.d.l. n. 173 dopo le parole "e 44" aggiungere le parole "e interpretazione autentica degli articoli 13, 18 e 24".
Su richiesta dei consiglieri del Gruppo LN-LV la votazione del progetto di legge nel suo complesso viene fatta per appello nominale ai sensi dell'art. 65, comma 3, del Regolamento.
L'esito della votazione è il seguente: Votanti 42, Favorevoli 21, Contrari 13, Astenuti 8.
Il progetto di legge non è approvato.
Alle ore 20.46 il PRESIDENTE toglie la Seduta.
Il Consiglio è convocato per domani, giovedì 25 luglio 1996, alle ore 10.30.
IL PRESIDENTE
IL CONSIGLIERE SEGRETARIO f.to Amalia SARTORI
f.to Vittorio CASARIN