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Seduta del consiglio regionale del 19/11/1997 n. 69
CONSIGLIO REGIONALE DEL VENETO
(Sesta Legislatura)
__________
Resoconto della 69a Seduta pubblica
Giovedì, 19 novembre 1997
__________
La Seduta inizia alle ore 11.01
(Sesta Legislatura)
__________
Resoconto della 69a Seduta pubblica
Giovedì, 19 novembre 1997
__________
La Seduta inizia alle ore 11.01
Assume la Presidenza
Il Presidente Amalia SARTORI
Il Presidente Amalia SARTORI
PRESIDENTE
Diamo inizio alla 69a Seduta pubblica del Consiglio regionale.
I lavori si svolgono sulla base dell'o.d.g. n. 9697 del 12 novembre 1997.
Punto 1 all'ordine del giorno
"INTERROGAZIONI E INTERPELLANZE"
Interrogazioni a risposta immediata
n. 197 del 22 settembre 1997
presentata dal consigliere Bellotti
"L'AMM.NE PROV.LE DI ROVIGO, PER INCAPACITA` O INADEMPIENZA, FA SFUMARE UN MILIARDO DI FINANZIAMENTO STR. REG., STANZIATO (IL 30.01.97) PER LA REALIZZAZIONE DEL COLLEGAMENTO STRADALE FRA TRECENTA E SALARA. LA REGIONE FACCIA RISPETTARE GLI..."
Il collega Bellotti è assente, e quindi l'interrogazione decade.
Interrogazione
n. 198 Del 23 settembre 1997
presentata dal consigliere Galante
"MALA ASSISTENZA E BUROCRAZIA: IL CALVARIO DEI DISABILI E DELLE LORO FAMIGLIE"
Il consigliere Galante non è presente e quindi l'interrogazione decade.
Interrogazione
n. 199 del 26 settembre 1997
presentata dai consigliere Pirrami, Bellotti e Prior
"IGIENE E PULIZIA NEGLI ESERCIZI CONVENZIONATI TICKET RESTAURANT"
La parola alla Giunta per la risposta.
Ass.re Iles BRAGHETTO
"In ordine ai quesiti evidenziati dalla interrogazione n. 199, si espone quanto segue:
1) La Regione Veneto non ha in essere alcuna convenzione con esercizi di ristoro, bensì è corrente con la Gemeaz Cusin S.r.l. di Segrate (MI) un rapporto di catering attraverso il quale la predetta società garantisce ed organizza, mediante mense gestite da essa o da terzi o mediante ristoranti convenzionati, il servizio di mensa per i dipendenti della Regione Veneto.
Il contratto, pertanto, costituisce un rapporto diretto con la Gemeaz Cusin S.r.l. che a sua volta assume i convezionamenti con i vari ristoratori.
In tali esercizi convenzionati i dipendenti regionali possono quindi ristorarsi mediante l'uso del cd. "Ticket restaurant" ai prezzi e per le categorie di pasto stabiliti nel rapporto con la predetta Gemeaz Cusin S.r.l..
Va detto che la convenzione in essere, con la Gemeaz Cusin S.r.l. prevede che "in nessun caso la Gemeaz Cusin S.r.l. sarà responsabile per fatti o comportamenti dei ristoratori, ivi compreso il rispetto igienico sanitario concernente la loro attività".
Questa clausula contrattuale è dovuta per legge in quanto appare evidente che la Gemeaz Cusin S.r.l. non può rispondere direttamente della conduzione di ogni singolo esercizio la cui responsabilità è diretta del ristoratore. Si fa presente che in questa materia il Comune e l'U.L.S.S. di competenza sono gli unici organi che adottano i rispettivi provvedimenti per il rilascio e/o ritiro della licenza richiesta della legge.
2) Il rinnovo e/o la cessazione di ogni singola convenzione concerne il rapporto convenzionale tra Gemeaz Cusin S.r.l. e singoli ristoratori.
Per la maggior precisione, si deve evidenziare che, riguardo a tali convenzioni, è obbligo della Gemeaz Cusin S.r.l. fornire su richiesta della Regione Veneto l'elenco di tutti i locali convenzionati con le modifiche riguardanti la cessazione e/o la stipula di nuove convenzioni.
3) Per quanto concerne l'esercizio di eventuali controlli negli esercizi di ristoro convenzionati, nulla può essere riferito in quanto tale, la questione è peculiare e attinente al rapporto in essere tra Gemeaz Cusin S.r.l. e singoli ristoratori.
Per finire si deve precisare che non sono note revoche di convenzioni intervenute tra le parti.
Premesso quanto sopra, a questa Struttura non risultano denunce da parte di utenti regionali, con l'eccezione di rilievi mossi dall'U.L.S.S. per quanto concerne le mense regionali, questioni che sono state però già affrontate a suo tempo.
4) In ordine alla possibilità di intervenire presso le autorità competenti ai controlli, si fa presente che tale facoltà è comunque demandata ad ogni singolo utente dei vari esercizi che, essendo pubblici, devono rispettare, come già sopra evidenziato, tutte le norme di carattere igienico-sanitario previste dalla legge.
E` chiaro quindi che, in mancanza di tale presupposto, qualsiasi utente di un ristorante potrà rivolgersi alle autorità competenti come d'altra parte la Regione Veneto in caso di espressa segnalazione da parte dei propri dipendenti.
5) Relativamente all'ultimo punto, la possibilità di revocare o meno la convenzione dettata dalla mancanza dei requisiti igienico-sanitari, spetta unicamente alla Gemeaz Cusin S.r.l., cui peraltro la Regione Veneto potrà segnalare specifiche inadempienze".
PRESIDENTE
Grazie, assessore Braghetto.
La parola al collega Bellotti.
Luca BELLOTTI (A.N.)
Ci riteniamo soddisfatti della risposta fornita dall'Assessore competente.
PRESIDENTE
Grazie, collega Bellotti.
Ritengo opportuno recuperare entrambe le interrogazioni che avevo dichiarato decadute, quindi continuiamo con la risposta alla interrogazione n. 198.
Interrogazione
n. 198 Del 23 settembre 1997
presentata dal consigliere Galante
"MALA ASSISTENZA E BUROCRAZIA: IL CALVARIO DEI DISABILI E DELLE LORO FAMIGLIE"
La parola alla Giunta.
Ass.re Raffaele BAZZONI
"Per rispondere alle questioni poste dal caso evidenziato è opportuna una premessa.
La L.R. 28/91 ed il Regolamento n. 9/91 attuativo della legge, hanno nell'assetto dei servizi sociali del Veneto una normativa e una procedura molta complessa che ha coinvolto e che coinvolge, tutt'ora, una larga parte delle Amministrazioni pubbliche del territorio regionale: Regione, la pressoché totalità dei Comuni, alcune U.L.S.S., e Comunità Montane.
L'assegnazione dei benefici economici, rivolti a tutti i cittadini non autosufficienti assistiti a domicilio, è gestita direttamente dalla Giunta regionale per quanto riguarda la registrazione delle domande delle singole persone, l'attribuzione del punteggio alle stesse e la conseguente erogazione dei contributi; i compiti relativi all'accoglimento delle domande, all'accertamento e alla valutazione delle singole situazioni, all'invio alla Regione delle schede apposite fanno invece carico alle Amministrazioni comunali.
In particolare, la procedura di erogazione dei contributi regionali si attiva con la domanda degli interessati alla propria Amministrazione comunale, la quale accerta lo stato di non autosufficienza, le condizioni dello stato fisico (tramite il medico di base), i livelli di perdita della autonomia della persona (tramite l'assistente sociale), gli interventi del servizio domiciliare pubblico assicurati alla stessa (se esistono), le prestazioni assistenziali fornite dai familiari e/o dalle reti di solidarietà ed, infine, il reddito del nucleo familiare.
Il Comune riporta tali valutazioni ed informazioni su una apposita scheda di rilevazione che viene trasmessa all'Amministrazione Regionale per la verifica e il suo inserimento nel programma di elaborazione, che, sulla base dei vari parametri, attribuisce ad ogni persona segnalata dai Comuni un punteggio.
Tale punteggio, soggetto a continui aggiornamenti a seguito di qualsiasi variazione dei parametri, anche nel corso dello stesso anno, dà diritto al contributo regionale qualora raggiunga o supera un determinato livello fissato annualmente dalla Regione sulla base degli stanziamenti di bilancio e delle domande presentate.
I principali problemi emersi nei 6 anni di attuazione della L.R. n. 28/91 sono i seguenti:
1. La dimensione della domanda che si è espressa compiutamente solo nel 2° e 3° anno di attuazione della legge, difficilmente prevedibile e quantificabile al momento dell'approvazione della normativa e del relativo finanziamento. Infatti, mentre nel primo anno di applicazione della legge erano state accolte più della metà delle domande pervenute, già nel 1993 si è potuto soddisfare solo il 20% circa delle richieste. Per il 1995 si è arrivati al 10% circa. A tutt'oggi sono 60.000 le situazioni inserite nella cosiddetta banca dati.
2. Il numero e la variabilità dei parametri previsti dal Regolamento n. 9/91: un gruppo (n. 34) fa riferimento al quadro fisico, all'orientamento e alla dipendenza, un secondo gruppo (n. 30) afferisce alle prestazioni assicurate da parenti e vicinato e dal servizio domiciliare pubblico. I caratteri considerati sono, pertanto, 64, pesati secondo 5 livelli; il lavoro che ciò comporta richiede una rilevante ed attenta gestione degli aggiornamenti. Altri fattori di variazione sono, inoltre, il reddito ed i periodi di ricovero in ospedale o in casa di riposo che vanno sottratti dal periodo utile ai fine del contributo.
3. Proprio per la numerosità e la variabilità dei casi, una gestione centralizzata dei benefici relativi alle singole situazioni appare oltre modo difficile e complessa; per tale ragione la Segreteria, il programma di elaborazione e la banca dati sono state affidate ad una società esterna, la quale ha gestito tale incarico, con la supervisione di un coordinatore, dal 1992 al 31.12.1996. La stessa sta ora provvedendo a verificare ed integrare alcune situazioni pregresse.
4. La separazione totale della gestione degli interventi previsti dalla L.R. n. 28 dal servizio di assistenza domiciliare svolto sul territorio a favore della stessa categoria di persone.
A fronte delle problematiche suaccennate e delle difficoltà della gestione accentrata, ancora prima della scadenza dell'incarico alla società si è posta la questione se modificare ed in quali termini la legge n. 28/91 e il Regolamento attuativo e quali modalità di gestione dei benefici economici adottare.
L'esigenza, più pressante a seguito dell'approvazione del Piano Socio-Sanitario Regionale 1996/98 (L.R. n. 5/96), è quella di coordinare le finalità perseguite dalla L.R. n. 28/91 con le politiche regionali nel campo dei servizi socio-sanitari e in particolare del servizio di assistenza domiciliare integrata a favore delle persone non autosufficienti. Ciò ha consigliato di muoversi nella direzione di una modifica della L.R. 28 che consentisse la gestione degli interventi economici previsti dalla legge medesima nell'ambito dell'assistenza domiciliare integrata, (A.D.I.), nella prospettiva del riassetto più generale del settore socio-sanitario.
In tale senso la proposta di modifica prevedeva che le Aziende U.L.S.S., in via transitoria, assumessero nell'ambito dei livelli uniformi di assistenza la gestione degli interventi di cui alla L.R. n. 28/91, in luogo dell'Amministrazione regionale. Il disegno di legge di iniziativa della Giunta regionale contenente tale modifica, è tutt'ora fermo all'esame del Consiglio regionale per ulteriori approfondimenti.
In una situazione di contratto d'appalto concluso il 31.12.96, in attesa di un adeguamento della normativa nel senso sovraindicato, la Giunta regionale ha evitato di procedere a una nuova gara d'appalto, preferendo che la gestione della legge in questione e della relativa procedura fosse provvisoriamente assunta dalle strutture dell'Amministrazione regionale destinate ai servizi sociali.
Con il recente provvedimento n. 3076 del 2.09.97 la Giunta ha affidato ora la gestione della segreteria della L.R. n. 28 e della procedura di elaborazione dei dati all'U.L.S.S. n. 16 di Padova, che ha offerto la propria disponibilità.
In tale fase transitoria, la Regione ha cercato di assicurare la continuità nella gestione della legge, senza, tuttavia, poter recuperare i ritardi accumulati con la precedente gestione. La liquidazione delle quote '95 ai Comuni è stata effettuata nel febbraio di quest'anno ed, in molti casi, ha richiesto rettifiche di integrazione degli importi da erogare e dei nominativi dei beneficiari, a causa dei mancati aggiornamenti dei dati inseriti nel programma.
La verifica delle quote '95 ha bloccato l'assegnazione e la liquidazione delle quote relative al 1996, in quanto il meccanismo della procedura di calcolo avrebbe rischiato di trascinare sulle assegnazioni 1996 gli errori e le omissioni verificatesi nel riparto 1995.
Nel casi in esame, pertanto, come le situazioni modificatesi nel 1996 e le nuove domande presentate nello stesso anno, verrà considerato nell'ambito del provvedimento di liquidazione delle quote '96, ora in corso di predisposizione.
Altro problema è la difficoltà di comunicazione tra Amministrazioni pubbliche e cittadini e tra le Amministrazioni medesime, che può dare la sensazione alle persone che più si trovano in stato di bisogno, come gli utenti della legge 28, di essere lasciati soli. In realtà le Amministrazioni comunali sono state costantemente informate sullo stato dell'assegnazione delle domande, non sempre le stesse Amministrazioni, tuttavia, hanno svolto quel ruolo di sostegno - anche informativo - al cittadino a cui sono preposte.
Quanto alla carta dei servizi socio-sanitari la Regione ha fatto una prima ricognizione dello stato di attuazione della stessa e delle disposizioni di cui al decreto 19 maggio 1995 presso le U.L.S.S. del Veneto, e sta procedendo ad una nuova rilevazione con riferimento ad indicatori di qualità; per i servizi erogati e gestiti dai Comuni, invece, analoga ricognizione risulta problematica in quanto termini e modalità dell'applicazione del decreto succitato rientrano nella piena autonomia amministrativa degli Enti.
Peraltro con la L.R. 3.06.97, n. 20 la Regione, in attuazione della Legge n. 59/97 (La c.d. Bassanini 1), ha approvato gli indirizzi per l'attribuzione o la delega degli Enti locali relative alla L.R. n. 28 ora gestite a livello centrale, una riconsiderazione del ruolo della Regione, non più di gestione amministrativa di contributi ma di coordinamento, di indirizzo e di programmazione".
PRESIDENTE
Grazie, collega Bazzoni.
La parola al consigliere Galante.
Severino GALANTE (R.C.)
Intanto per ringraziare la Presidente di avere voluto recuperare questa interrogazione, e poi per l'assessore Bazzoni che mi ha dato, e ha letto diligentemente la risposta preparata, credo, dall'Assessore competente, l'assessore Zanon.
Sarei grato se mi potesse essere data copia del testo della risposta, che io ho considerato particolarmente utile come illustrazione della complessità del problema, e mi rendo conto che il problema è realmente molto complesso.
Tuttavia, questo è il punto, alla fine di una lunga esposizione sulla filosofia organizzativa, il paziente rischia di morire, cioè nel nostro caso i cittadini interessati ad avere questa provvidenza rischiano, senza di questa, di trovarsi, anzi non è che rischiano, si trovano in una situazione difficilissima.
Il caso in sé, guardo l'assessore Braghetto, anche se non è lui il responsabile della questione, ma per affinità, è particolarmente dimostrativo di contraddizioni che vanno sanate, che dipende dall'Amministrazione sanare, non dai diretti interessati.
Questo signore era già titolare di queste provvidenze, ha cambiato per propria scelta la situazione in cui si trovava per poter andare in un istituto, tornato fuori ripropone la domanda, perché la situazione è quella preesistente.
Ora, la burocrazia deve seguire i suoi percorsi, ma non può essere cieca fino al punto di dire: "Questo signore non è tornato nella situazione..". Quindi, posta la complessità della situazione e della questione, e invitata la Giunta e questo Consiglio a provvedere rapidamente a sciogliere questi nodi - non possono esserci 64 parametri per definire queste questioni - si provveda con la celerità legata alla specificità.
PRESIDENTE
Grazie, consigliere Galante.
Interrogazione
n. 197 del 22 settembre 1997
presentata dal consigliere Bellotti
"L'AMM.NE PROV.LE DI ROVIGO, PER INCAPACITA` O INADEMPIENZA, FA SFUMARE UN MILIARDO DI FINANZIAMENTO STR. REG., STANZIATO (IL 30.01.97) PER LA REALIZZAZIONE DEL COLLEGAMENTO STRADALE FRA TRECENTA E SALARA. LA REGIONE FACCIA RISPETTARE GLI IMPEGNI PRESI CON I CITTADINI ALTOPOLESANI!"
La parola alla Giunta.
Ass.re Raffaele BAZZONI
"In merito all'interrogazione in oggetto, effettuati i necessari accertamenti, si comunica quanto segue.
Come è noto, l'art. 17 della L.R. del 30.1.97, n. 6 autorizza la Giunta Regionale a concedere all'Amministrazione Provinciale di Rovigo un contributo straordinario di L. 1 MLD per la realizzazione del collegamento stradale fra Trecenta e Salara (Alto Polesine).
Per poter procedere all'impegno del contributo a favore della Provincia è necessario che:
1. La Provincia di Rovigo disponga di una progettazione, almeno preliminare;
2. La Provincia di Rovigo formalizzi alla Giunta regionale la richiesta di contributo, presentando la progettazione in argomento.
Le due condizioni indicate non si sono ancora verificate.
Peraltro, nel corso dell'anno si sono tenuti vari incontri (a Venezia tra Provincia di Rovigo, ANAS e Regione, ed in sede locale fra Provincia e Comune interessati) per la definizione del possibile tracciato stradale in nuova sede.
Da informazioni assunte c/o la Provincia risulta che la Giunta Provinciale sia stata interessata ad esprimersi sull'ipotesi progettuale predisposta dall'Ufficio Tecnico della Provincia stessa, valutata e confrontata con diverse alternative di tracciato proposte.
I costi di realizzazione sono, peraltro, per tutte le ipotesi prospettate assai maggiori dell'importo stanziato al bilancio regionale; non risulta inoltre che la Provincia abbia previsto nel proprio bilancio somme significative per la realizzazione dell'opera.
La Giunta Regionale continuerà comunque a sollecitare la Provincia di Rovigo, affinchè si attivi per la presentazione della progettazione dell'opera al fine di poter impegnare ed utilizzare proficuamente i fondi previsti nel bilancio regionale.
Si segnala, infine, che l'opera si inserisce nel quadro di interventi per il miglioramento complessivo della accessibilità al plesso ospedaliero di Trecenta, in un necessario riordino della viabilità primaria dell'area alto polesana".
PRESIDENTE
Grazie, collega Bazzoni.
La parola al collega Bellotti.
Luca BELLOTTI (A.N.)
La ringrazio Assessore per la risposta fornita, comunque ci tengo ad informarla che l'Amministrazione provinciale di Rovigo credo abbia già provveduto ad inviare all'Assessorato la risposta un mese fa. Perché secondo quanto afferma la Provincia di Rovigo su questi fondi, su questo finanziamento, non è stata indicata correttamente la norma finanziaria che dovrebbe essere modificata per poter accedere completamente a questo finanziamento. Tra l'altro mi risulta che sempre l'Amministrazione provinciale di Rovigo, circa un mese fa ha spedito all'Assessore regionale di competenza una lettera, nella quale dichiarava che non era possibile accedere a questo finanziamento di un miliardo, per il collegamento dell'Alto Polesine, che è importante più che altro per la viabilità che non c'è, in esecuzione del monoblocco ospedaliero di Trecenta, dicendo che nella norma finanziaria prevista l'anno scorso abbiamo sbagliato delle indicazioni tecniche, che sono da verificare.
L'altra cosa della quale volevo informare la Giunta è che comunque l'Amministrazione provinciale di Rovigo ha già provveduto a presentare alle comunità locali, ma credo anche all'Assessorato, un progetto preliminare. Ritengo sarebbe meglio che sia la Giunta regionale, sia l'Amministrazione provinciale di Rovigo si mettessero in linea diretta, onde evitare di rincorrersi continuamente e per poi finire nei giornali senza dare quel contributo che è necessario, vale a dire questo collegamento tanto voluto e desiderato dalle popolazioni dell'Alto Polesine.
PRESIDENTE
Grazie, consigliere Bellotti.
Interrogazione a risposta orale
n. 109 del 21 maggio 1997
presentata dal consigliere Buttura
"ALL'AZIENDA OSPEDALIERA DI VERONA I PRIMARI VENGONO NOMINATI ED ENTRANO IN FUNZIONE ANCORA PRIMA DELLA PUBBLICAZIONE DEL RELATIVO BANDO DI CONCORSO? /2"
La parola alla Giunta per la risposta.
Ass.re Iles BRAGHETTO
"Tra la documentazione ricevuta in consegna dalla Segreteria al Settore Socio-Sanitario, è stata presa in particolare considerazione quella relativa all'ispezione condotta dal Dottor Nicola De Conti presso l'Azienda Ospedaliera di Verona.
La relazione ispettiva è stata attivata con nota 1423/20011 del 19.06.97 dal Segretario Regionale alla Sanità che intendeva dare riscontro alla duplice interrogazione di cui all'oggetto relativa alla nomina di un dirigente medico di secondo livello presso l'Azienda Ospedaliera di Verona.
Nell'allegare la relazione prodotta in data 1.08.97 dal funzionario incaricato, lo scrivente ritiene di dover rappresentare quanto segue:
- non sono assolutamente condivisibili le valutazioni di merito sull'operato della Giunta regionale e delle precedenti istruttorie svolte dal Dipartimento per l'Assistenza Sanitaria;
- l'ispezione riconferma il rispetto normativo della procedura di affidamento dell'incarico sinora svolto dall'Azienda sanitaria.
Si ritiene inoltre che l'ispezione nulla aggiunga a quanto già segnalato nella risposta alla prima interrogazione (n. 94 del 12.02.97), mentre sembra maggiormente delinearsi, seppur non definitivamente certificata dalla "parziale" relazione del funzionario regionale istruttore, una situazione comportamentale che può avere ingenerato convinzioni ed una distorta percezione sulla legittimità della procedura di selezione.
L'accaduto ed i comportamenti assunti potrebbero essere secondo soggettive valutazioni "sindacabili", per aver consentito il formarsi delle suddette percezioni di imparzialità, peraltro poi nient'affatto riscontrate nella procedura di selezione, sinora espletata legittimamente".
PRESIDENTE
Grazie, assessore Braghetto.
La parola al consigliere Buttura.
Roberto BUTTURA (P.D.-S.I.)
Il prologo a questa risposta, caro Assessore, avrebbe dovuto essere: il consigliere Buttura è uno stupido e adesso gli do la risposta perché è stupido. E' così, perché l'Assessore ha letto una paginetta, o mezza paginetta della risposta che è stata data precedentemente.
Adesso vi dico alcune cose interessanti.
La prima. Nel momento in cui il sottoscritto ha fatto l'interrogazione è scattato una specie di soccorso occulto, o palese, per coprire quello che era stato comunque un comportamento che lo stesso Assessore nella sua risposta definisce in modo levantino o bizzantino, sindacabile.
Il 12 febbraio, il sottoscritto ha presentato una interrogazione dicendo che si erano svolti dei fatti non leciti dal punto di vista amministrativo; l'ha mandata alla stampa e un giornale, "L'Arena", ha provveduto - senza aspettare che la Giunta rispondesse - a dare la risposta e l'ha data attraverso il professore che poi, fatalità, ha vinto il concorso dopo 7 mesi.
La seconda. La relazione dell'ispettore inviato dalla Regione, di cui non sta a me dare la qualificazione, dice: "In concomitanza con la decisione di avviare la procedura di nomina, il dipendente medesimo - il medico attualmente facente funzioni di responsabile dopo il pensionamento del titolare - sarebbe stato incaricato dal Direttore generale di illustrare al candidato la nuova collocazione del reparto, essendo in corso i lavori di trasferimento in una sede oggetto di ristrutturazione. In tale occasione il candidato avrebbe espresso al personale del servizio tecnico - non era ancora candidato allora, questo è successo ancora prima del bando di concorso - alcune osservazioni sulla collocazione dei locali, sulla loro destinazione..
Risulta peraltro che dei suggerimenti indicati dal dottor Cipriani - che sarebbe il non ancora candidato - sia stato eseguito solamente quello relativo al caposala.
Nella stessa giornata il non candidato a quel tempo, dottor Cipriani, si sarebbe recato una prima volta nell'attuale reparto e sarebbe stato presentato al personale presente. In seguito, verso i primi di novembre dell'anno scorso, il dottor Cipriani - il non candidato - avrebbe chiesto all'attuale facente funzione di organizzare una riunione con i medici della divisione.
In tale sede il dottor Cipriani avrebbe parlato della possibilità di sviluppo dell'attività del reparto.
Uno dei partecipanti, per sua stessa ammissione, avrebbe presenziato alla riunione, pur non essendo in servizio in quel giorno, recandosi quindi appositamente presso il reparto per tale scopo".
Allora, la risposta vera della Giunta, c'è una ventata di poesia in quello che risponde la Giunta. "L'accaduto e i comportamenti assunti potrebbero essere, secondo soggettive valutazioni, sindacabili, per aver consentito il formarsi delle suddette percezioni di imparzialità - chissà cosa vuol dire - peraltro poi nient'affatto riscontrata nella procedura di selezione finora legittimamente espletata".
Allora, il Direttore generale dell'Azienda ospedaliera di Verona, dato che viene detto questo, ha provveduto, con provvedimento del 26 settembre 1997, a conferire l'incarico quinquennale di primario della disciplina di pneumologia indovinate a chi? Questo è il bello, chi è il vincitore del concorso di primario di pneumologia dell'ospedale di Verona? Colpo di scena, il dottor Cipriani, il non candidato, che era andato a Verona solo per fare una gita, e che ha fatto venire un collega per illustrargli quello che avrebbe fatto lui, ma non da primario, se fosse stato primario. Quando è stato indetto il concorso, ha dovuto aspettare che fosse indetto - vi ha partecipato, e infine il Direttore generale ha visto che era il più bravo di tutti e gli ha dato, naturalmente, l'incarico che partirà, udite udite, perché probabilmente aspettavano la risposta definitiva della Giunta regionale alla mia interrogazione, il primo dicembre 1997.
Allora, il problema non è se il dottor Cipriani è bravo o non è bravo nel fare il suo mestiere, per quel che mi riguarda può essere bravissimo. Il problema vero è un altro: la Giunta regionale non può coprire atteggiamenti e comportamenti di questo tipo perché sono gli atteggiamenti e i comportamenti che alla fine fanno decadere il principio di equità, che è il principio base sul quale si fonda la pubblica amministrazione, altrimenti viene meno il rapporto di fiducia che deve esistere tra pubblica amministrazione, i propri dipendenti e tutti i cittadini.
Allora, per carità, capisco che probabilmente.. se domandate a Siino magari dirà qualcosina anche su questa cosa alla fine, perché i mafiosi sanno tutto di tutti, però credo sia una cosa veramente sconcertante, non la risposta, ma l'intera vicenda. Allora alla Giunta regionale suggerisco una cosa: cancelli questo, perché il vero problema è: o decade il dottor Cipriani o decade qualcun altro, non ci sono altri problemi, per chi vuole intendere.
Dall'altro lato la Giunta regionale sappia che questi sono atteggiamenti inqualificabili che secondo me rasentano l'illegittimità, anzi la superano abbondantemente. Andare avanti in questo modo significa creare le condizioni per le quali il servizio pubblico, che già è sufficientemente penalizzato in modo abnorme anche dal punto di vista della pubblica opinione, rischia di decadere in modo ancora più pesante di quello che ha avuto finora.
Volete sapere se sono soddisfatto della risposta all'interrogazione? No, e credo che tutta l'Aula dovrebbe essere insoddisfatta della risposta, perché non è il modo di rispondere all'azione sindacale di un Consigliere regionale su cose che sono state tutte confermate dall'operato degli ispettori della Giunta regionale, non da quelli di Buttura, ma dagli ispettori mandati dalla Giunta regionale. Grazie.
PRESIDENTE
Grazie, consigliere Buttura.
Chiedo ai Consiglieri di contenersi un po', perché i tempi sono esplosi, capisco che è la seconda interrogazione sull'argomento ma..
Interrogazione
n. 111 del 6 giugno 1997
presentata dal consigliere Casarin
"SS 307: CENTO MILIARDI GIA` SPESI ASPETTANO SOLO DI SERVIRE A QUALCOSA"
Questa interrogazione decade. Prego la Giunta di fargli pervenire la risposta scritta.
Interrogazione
n. 124 del 9 settembre 1997
presentata dal consigliere Casarin
"QUALI INIZIATIVE INTENDE ATTUARE LA GIUNTA REGIONALE PER DEBELLARE UN TEMIBILE INSETTO PER LE PIANTE: 'IL BRUCO AMERICANO"?
Il Consigliere interessato non è presente, prego la Giunta di fargli pervenire una risposta scritta.
Interrogazione
n. 125 del 7 ottobre 1997
presentata dai consiglieri Gabanizza e Rolando
"UTILIZZARE I FONDI EUROPEI PER TUTELARE IL PATRIMONIO LINGUISTICO E CULTURALE DEI CIMBRI E DEI LADINI DEL VENETO"
Risponde l'assessore Bazzoni.
Ass.re Raffaele BAZZONI
"I consiglieri Gabanizza e Rolando, facendo riferimento al Programma di "Promozione e Salvaguardia delle lingue e culture regionali o minoritarie" all'Unione Europea che prevede finanziamenti comunitari al progetto di sostegno alle lingue autoctone tradizionalmente parlate da una parte della popolazione di uno Stato membro dell'Unione Europea, come il cimbro e il ladino, interrogano la Giunta regionale per sapere quali iniziative abbia già avviato e quali intende avviare al fine di utilizzare i fondi europei disponibili, per tutelare un importante patrimonio linguistico e culturale del Veneto.
Nel merito della succitata richiesta si propone di risponde come segue.
La Giunta ha provveduto, nello scorso giugno, a diffondere la notizia relativa alla possibilità di accesso ai finanziamenti dell'Unione Europea per progetti di promozione e salvaguardia della lingua e delle culture regionali o minoritarie.
Tale comunicazione è stata data ai soggetti che, in base al bando della Commissione Europea, sono abilitati a presentare domanda, vale a dire ai rappresentanti di comunità etniche e linguistiche del Veneto.
A tutt'oggi, comunque, non è stata avanzata alcuna richiesta da parte loro".
PRESIDENTE
Grazie, assessore Bazzoni.
La parola al collega Gabanizza per la replica.
Giorgio GABANIZZA (P.D.S.)
E` un'ennesima interrogazione che cerca di adeguare la nostra attività di Regione al fine di riuscire ad intercettare e utilizzare i fondi europei che sono cospicui e che non riusciamo a spendere tutti.
Un dato per tutti, al di là dei fondi strutturali, la ricerca scientifica tedesca, francese e inglese è finanziata di fatto dall'Italia che non riesce a utilizzare quei fondi, sui quali però paga i contributi.
In questo caso, che è pure un caso che ha una sua importanza e particolarità, quando coloro che possono utilizzare i fondi sono organizzazioni così minute, talvolta anche deboli da un punto di vista organizzativo, la Regione non può avere solo un ruolo informativo, ma deve avere anche un ruolo di supporto.
Fare le richieste per i fondi europei significa avere alle spalle conoscenze, capacità di inoltro, rispetto della normativa, delle direttive europee e via dicendo. Difficilmente organizzazioni e associazioni non forti riescono ad avere tutto ciò, quindi talvolta si tratta di costruire elementi di supporto a questo tipo di organizzazione.
Termino col dire che ultimamente la Regione ha compiuto passi in avanti, a partire dalla costituzione della cabina di regia, soprattutto per i fondi strutturali ma non solo per quelli.
C'è la necessità di adeguare i Dipartimenti affinchè abbiano capacità di lettura delle varie scadenze delle normative europee; c'è la necessità anche di supportare Enti locali, Enti e associazioni varie nei vari Dipartimenti al fine di poter intercettare questi finanziamenti europei.
E' inammissibile che all'Italia nel 1996 abbiano conferito 17 mila miliardi dall'Europa ed essa sia riuscita a spenderne solo 11 mila miliardi con un deficit di 6 mila miliardi, quando invece avrebbe avuto capacità e titoli di prenderne di più di quanti ne abbia versati.
Quindi, sono poco soddisfatto della risposta, perché il problema è comunque adeguare di più e meglio la nostra macchina burocratico-organizzativa in modo che meglio possa intercettare e fare intercettare questi fondi. Grazie.
PRESIDENTE
Grazie, collega Gabanizza.
Interpellanza
n. 217 del 2 luglio 1997
presentata dal consigliere Boato
"ANCORA LAVORI SOSPETTI IN CONSIGLIO"
Il collega Boato non è presente, quindi l'interpellanza decade.
Prego la Giunta di fargli pervenire la risposta scritta.
Punto 2 all'ordine del giorno
"COMUNICAZIONI DELLA PRESIDENZA DEL CONSIGLIO"
Richieste di congedo
Hanno chiesto congedo i Consiglieri:
BOZZOLIN Franco
GALAN Giancarlo
LEONE Anna Maria
I congedi sono concessi
Progetti di Legge Statale
Sono stati presentati alla Presidenza del Consiglio i seguenti progetti di legge statali:
n. 54 del 7 novembre 1997
presentata dai consiglieri Buttura e Resler
"MODIFICA DELLA LEGGE 23 OTTOBRE 1992, N. 421."DELEGA AL GOVERNO PER LA RAZIONALIZZAZIONE E LA REVISIONE DELLE DISCIPLINE IN MATERIA DI SANITA', DI PUBBLICO IMPIEGO, DI PREVIDENZA E DI FINANZA TERRITORIALE"
n. 55 del 14 novembre 1997
presentata dai consiglieri Buttura e Resler
"MODIFICA DEL DECRETO LEGISLATIVO 30 DICEMBRE 1992, N. 502 COSI' COME MODIFICATO DAL DECRETO LEGISLATIVO 7 DICEMBRE 1993, N. 517"
Progetti di legge
Sono stati presentati alla Presidenza del Consiglio i seguente progetti di legge:
n. 374 del 7 novembre 1997
presentata dai consiglieri Munaretto, Gobbo, Beggiato, Comencini, Foggiato, Morosin, Poirè e Roccon
"INTERVENTI IN FAVORE DELLE IMPRESE UBICATE NEL TERRITORIO A SUD DELLA PROVINCIA DI PADOVA (BASSA PADOVANA)"
n. del 19 novembre 1997
presentata dai consiglieri Ivo Rossi, Variati, Vanni, Marangon, Scaravelli, Sprocati, Zigiotto, Galante, Bertaso, Boato, Varisco, Miotto, Buttura, Paolucci, Piccolo, Mario Rossi, Milani, De Poli, Bergamo, Campion, De Checchi, De Boni, Padoin e Tesserin
"EROGAZIONE DI UN CONTRIBUTO PER L'INSTALLAZIONE SU TUTTE LE AUTO DI NUOVA IMMATRICOLAZIONE DEL VENETI DI SISTEMI DI PAGAMENTO AUTOMATICO DEI PEDAGGI AUTOSTRADALI"
Interrogazioni
Sono state presentate alla Presidenza del Consiglio le seguenti interrogazioni:
a risposta scritta
n. 589 del 6 novembre 1997
presentata dal consigliere Milani
"IMPIANTO DI TRATTAMENTO RIFIUTI DEL BACINO V15 NEL COMUNE DI BASSANO DEL GRAPPA"
n. 590 del 7 novembre 1997
presentata dai consiglieri Vanni e Vigna
"PERCHE' LA REGIONE NON PERMETTE LA COPERTURA DEL FABBISOGNO DI "ACCOMPAGNATORI TURISTICI?""
n. 591 del 12 novembre 1997
presentata dal consigliere Armano
"LE CAMERE IPERBARICHE SONO DA PORRE SOTTO IL CONTROLLO DIRETTO DELLE STRUTTURE SANITARIE PUBBLICHE"
n. 592 del 13 novembre 1997
presentata dal consigliere Armano
"VIGODARZERE: PRIMA DI APPROVARE LA VARIANTE LA REGIONE VERIFICHI SE CI SONO STATE VIOLAZIONI DI PROCEDURE E FAVORITISMI"
n. 593 del 14 novembre 1997
presentata dal consigliere Galante
"IMPEDIRE CHE LA SANITA' "PUBBLICA" FAVORISCA QUELLA PRIVATA: IL CASO DI PADOVA"
n. 594 del 14 novembre 1997
presentata dal consigliere Galante
"BORSE DI STUDIO UNIVERSITARIE: TOGLIERE AI RICCHI PER DARE AI MENO ABBIENTI"
a risposta orale
n. 129 dell'11 novembre 1997
presentata dal consigliere Gabanizza
"CHIUDERE LA GARDESANA ORIENTALE AL TRAFFICO PESANTE PER TUTTO L'ANNO"
n. 130 dell'11 novembre 1997
presentata dal consigliere Gabanizza
"IL FORTE DI SAN BRICCIO A LAVAGNO (VR) NON SIA ABBANDONATO A SE STESSO E LASCIATO IN BALIA DEL CASO"
n. 131 dell'11 novembre 1997
presentata dal consigliere Gabanizza
"VICINO AL FORTE DI SAN BRICCIO A LAVAGNO (VR) NO ALLA CAVA DI BASALTO, SI AD UNO STUDIO DI RILEVAMENTO ARCHEOLOGICO"
n. 132 del 12 novembre 1997
presentata dai consiglieri Gabanizza, Sprocati e Campion
"VARARE SUBITO IL PIANO REGIONALE DI DISINQUINAMENTO ACUSTICO"
n. 133 del 18 novembre 1997
presentata dal consigliere Buttura
"A COSA SERVE L'UFFICIO RELAZIONI CON IL PUBBLICO DELL'AZIENDA OSPEDALIERA DI VERONA SE RISPONDE IN MODO OTTUSAMENTE BUROCRATICO ALLA LETTERA CIRCOSTANZIATA D'UNA PAZIENTE OPERATA PER TUMORE AL SENO CHE SEGNALA SERI INCONVENIENTI NELL'ORGANIZZAZIONE ASSISTENZIALE?"
a risposta immediata
n. 207 del 7 novembre 1997
presentata dal consigliere Rolando
"LA GIUNTA REGIONALE CON DELIBERA N. 82/97 DECIDE ARBITRARIAMENTE DI PENALIZZARE LE CASE DI RIPOSO DEL VICENTINO"
n. 208 del 12 novembre 1997
presentata dal consigliere Vanni
"PERCHE' NON CAMBIA MAI NIENTE NELLA GESTIONE DEL TELESOCCORSO?"
Risposta alle Interrogazioni a risposta scritta
n. 471 del 22 aprile 1997
presentata dal consigliere Galante
"POLITICHE SULLA DROGA E SCUOLE SUPERIORI: UNA DISCRIMINAZIONE INACCETTABILE"
n. 518 del 25 giugno 1997
presentata dai consiglieri Vanni e Miotto
"PARTONO LE CONSULTAZIONI SENZA CHE L'ASSESSORATO ABBIA RAGGIUNTO UNO 'STRACCIO' DI ACCORDO CON LE UNIVERSITA'"
n. 534 del 23 luglio 1997
presentata dai consiglieri Piccolo, Bergamo e Chisso
"REGOLAMENTO CEE N. 2801/93 OBIETTIVO 2/1996: SITUAZIONE PARADOSSALE PER LA PROVINCIA DI VENEZIA"
Interpellanze
Sono state presentate alla Presidenza del Consiglio le seguenti interpellanze:
n. 240 del 7 novembre 1997
presentata dai consiglieri Beggiato, Gobbo, Comencini, Foggiato, Morosin, Munaretto, Poirè e Roccon
"BASTA CON LA TESORERIA UNICA PER I COMUNI CON MENO DI 5.000 ABITANTI!"
n. 241 del 17 novembre 1997
presentata dal consigliere Buttura
"L'AMMINISTRAZIONE PROVINCIALE DI VERONA HA SPESO CIRCA 370 MILIONI PER UN SONDAGGIO ED UN PROGETTO PRELIMINARE RIGUARDANTI IL "PONTE DI TERRAZZO" E' POSSIBILE SAPERE IN CHE MODO?"
Mozioni
Sono state presentate alla Presidenza del Consiglio le seguenti mozioni:
n. 219 del 6 novembre 1997
presentata dai consiglieri Costanzo, Bertaso, Padoin, Milani, Bergamo, Mario Rossi, Qualarsa e Chisso
"LIBERTA' NELLA SCELTA DELLA SCUOLA"
n. 220 del 12 novembre 1997
presentata dai consiglieri Mazzon, Milani e Mario Rossi
"QUALE FUTURO PER LA SCUOLA PRIVATA?"
n. 221 del 12 novembre 1997
presentata dal consigliere Buttura
"LAVAGNO VERONESE. NO ALL'AUTORIZZAZIONE REGIONALE PER LA COLTIVAZIONE DI UNA CAVA DI BASALTO A RIDOSSO DEL FORTE DI S. BRICCIO"
n. 222 del 19 novembre 1997
presentata dai consiglieri Pirrami, Zanon, M. Rossi, De Poli, Qualarsa e Scaravelli
"TUTELA DEI MINORATI SENSORIALI"
N.B..Si comunica che nella 68a Seduta di giovedì 6 novembre u.s., per errore materiale di trascrizione, il componente effettivo del Comitato misto paritetico di reciproca consultazione in materia di servitù militari sig. Grifoni Egisto, ha ottenuto 22 voti anzichè i 16 dichiarati.
Punto 4 all'ordine del giorno
"RINVIO ALLE COMMISSIONI CONSILIARI DEI PROGETTI DI LEGGE ISCRITTI ALL'ORDINE DEL GIORNO AI SENSI DELL'ARTICOLO 41 DELLO STATUTO."
"FISSAZIONE DI UN ULTERIORE TERMINE PER LA PRESENTAZIONE DELLA RELAZIONE AL CONSIGLIO REGIONALE".
"PROPOSTA DI LEGGE DI INIZIATIVA DEI CONSIGLIERI ADAMI, MIOTTO, TESSERIN, UBOLDI E VARIATI RELATIVA A "DISCIPLINA DEL SERVIZIO DI VIGILANZA ECOLOGICA".
(Progetto di legge n. 125)
La parola al consigliere Francesco Adami, componente della Quarta Commissione consiliare.
Francesco ADAMI (P.P.I)
Chiedo 60 giorni di rinvio.
PRESIDENTE
Pongo in votazione la proposta di rinvio di 60 giorni del consigliere Francesco Adami, componente della Quarta Commissione consiliare.
Favorevoli? Contrari? Astenuti?
Il Consiglio approva.
"PROPOSTA DI LEGGE DI INIZIATIVA DEI CONSIGLIERI ROCCON GOBBO, BEGGIATO, COMENCINI, FOGGIATO, MOROSIN, MUNARETTO E POIRE` RELATIVA A: "PROVVEDIMENTI PER LA VALORIZZAZIONE, LO SVILUPPO E LA TUTELA DEL TERRITORIO MONTANO"".
(Progetto di legge n. 253)
La parola al consigliere Francesco Adami, componente della Quarta Commissione consiliare.
Francesco ADAMI (P.P.I.)
Chiedo 60 giorni di rinvio.
PRESIDENTE
Pongo in votazione la proposta di rinvio di 60 giorni del consigliere Francesco Adami, componente della Quarta Commissione consiliare.
Favorevoli? Contrari? Astenuti?
Il Consiglio approva.
"PROPOSTA DI LEGGE DI INIZIATIVA DEI CONSIGLIERI MOROSIN, ROCCON, GOBBO, COMENCINI, BEGGIATO, FOGGIATO, MUNARETTO E POIRE` RELATIVA A "ADDESTRAMENTO ED ALLEVAMENTO DEI FALCHI PER L'ESERCIZIO VENATORIO"".
(Progetto di legge n. 254)
La parola al consigliere Francesco Adami, componente della Quarta Commissione consiliare.
Francesco ADAMI (P.P.I.)
Chiedo 60 giorni di rinvio.
PRESIDENTE
Pongo in votazione la proposta di rinvio di 60 giorni del consigliere Francesco Adami, componente della Quarta Commissione consiliare.
Favorevoli? Contrari? Astenuti?
Il Consiglio approva.
"DISEGNO DI LEGGE DI INIZIATIVA DELLA GIUNTA REGIONALE RELATIVA A: "MODIFICHE DEGLI AMBITI TERRITORIALI DELLE UNITA` LOCALI SOCIO-SANITARIE, AI SENSI DELLA LEGGE REGIONALE n. 56/1994 E DELLA LEGGE REGIONALE n. 5/1996 (PSSR 1996-1998)""
(Progetto di legge n. 309)
La parola al consigliere Letizia Pirrami, Presidente della Quinta Commissione consiliare.
Letizia PIRRAMI (A.N.)
Chiedo 90 giorni di rinvio.
PRESIDENTE
Pongo in votazione la proposta di rinvio di 90 giorni del consigliere Letizia Pirrami, Presidente della Quinta Commissione consiliare.
Favorevoli? Contrari? Astenuti?
Il Consiglio approva.
"DISEGNO DI LEGGE DI INIZIATIVA DELLA GIUNTA REGIONALE RELATIVA A "PROMOZIONE E VALORIZZAZIONE DELLE ATTIVITA` CULTURALI"".
(Progetto di legge n. 310)
La parola al consigliere Nadia Qualarsa, componente della Sesta Commissione consiliare.
Nadia QUALARSA (F.I.)
Chiedo 60 giorni di rinvio.
PRESIDENTE
Pongo in votazione la proposta di rinvio di 60 giorni del consigliere Nadia Qualarsa, componente della Sesta Commissione consiliare.
Favorevoli? Contrari? Astenuti?
Il Consiglio approva.
"PROPOSTA DI LEGGE DI INIZIATIVA DEI CONSIGLIERI ROSSI IVO, ARMANO, BUTTURA, CACCIARI, VANNI, BOATO, CAMPION, PAOLUCCI, RESLER E SPROCATI RELATIVA A "DISPOSIZIONI PER LA DISMISSIONE DELLE AREE E DELLE OPERE DI IDROVIA PADOVA-VENEZIA"".
(Progetto di legge n. 311)
La parola al consigliere Ruddi Varisco, Vicepresidente della Prima Commissione consiliare.
Ruddi VARISCO (P.D.S.)
Chiedo 90 giorni di rinvio.
PRESIDENTE
Pongo in votazione la proposta di rinvio di 90 giorni del consigliere Ruddi Varisco, Vicepresidente della Prima Commissione consiliare.
Favorevoli? Contrari? Astenuti?
Il Consiglio approva.
"PROPOSTA DI LEGGE DI INIZIATIVA DELLA GIUNTA REGIONALE RELATIVA A "NORME IN MATERIA DEL TRATTAMENTO ECONOMICO DEI DIRETTORI DEGLI ENTI PUBBLICI NON ECONOMICI DIPENDENTI O DEGLI ENTI STRUMENTALI""
(Progetto di legge n. 312)
La parola al consigliere Ruddi Varisco, Vicepresidente della Prima Commissione consiliare.
Ruddi VARISCO (P.D.S.)
Chiedo 90 giorni di rinvio.
PRESIDENTE
Pongo in votazione la proposta di rinvio di 90 giorni del consigliere Ruddi Varisco, Vicepresidente della Prima Commissione consiliare.
Favorevoli? Contrari? Astenuti?
Il Consiglio approva.
"PROPOSTA DI LEGGE DI INIZIATIVA DEI CONSIGLIERI PIRRAMI E MARIO ROSSI RELATIVA A "ISTITUZIONE DELLA COMMISSIONE REGIONALE BIOETICA""
(Progetto di legge n. 313)
La parola al consigliere Letizia Pirrami, Presidente della Quinta Commissione consiliare.
Letizia PIRRAMi (A.N.)
Chiedo 90 giorni di rinvio.
PRESIDENTE
Pongo in votazione la proposta di rinvio di 90 giorni del consigliere Letizia Pirrami, Presidente della Quinta Commissione consiliare.
Favorevoli? Contrari? Astenuti?
Il Consiglio approva.
"PROPOSTA DI LEGGE DI INIZIATIVA DEL CONSIGLIERE GALANTE DA TRASMETTERE AL PARLAMENTO NAZIONALE - AI SENSI DELL'ARTICOLO 121 DELLA COSTITUZIONE - RELATIVA A "DISCIPLINA DELLA SUBFORNITURA""
(Progetto di legge n. 22)
La parola al consigliere Francesco Piccolo, Presidente della Terza Commissione consiliare.
Francesco PICCOLO (C.D.U.)
Chiedo 60 giorni di rinvio.
PRESIDENTE
Pongo in votazione la proposta di rinvio di 60 giorni del consigliere Francesco Piccolo, Presidente della Terza Commissione consiliare.
Favorevoli? Contrari? Astenuti?
Il Consiglio approva.
"PROPOSTA DI LEGGE DI INIZIATIVA DELLA GIUNTA REGIONALE DA TRASMETTERE AL PARLAMENTO NAZIONALE - AI SENSI DELL'ARTICOLO 121 DELLA COSTITUZIONE - RELATIVA A "AGEVOLAZIONI FISCALI IN AMBITO CULTURALE""
(Progetto di legge n. 40)
La parola al consigliere Nadia Qualarsa, componente della Sesta Commissione consiliare.
Nadia QUALARSA (F.I.)
Chiedo 60 giorni di rinvio.
PRESIDENTE
Pongo in votazione la proposta di rinvio di 60 giorni del consigliere Nadia Qualarsa, componente della Sesta Commissione consiliare.
Favorevoli? Contrari? Astenuti?
Il Consiglio approva.
Punto 5 all'ordine del giorno
"ELEZIONE DEL PRESIDENTE DELL'ISTITUTO REGIONALE VILLE VENETE (I.R.V.V.)"
Bene, procediamo con le operazioni di voto.
Vittorio CASARIN (C.D.U.)
Si procede alla distribuzione delle schede e alle chiamate.
ADAMI Francesco Ha votato
ARMANO Elio Ha votato
BAZZONI Raffaele Ha votato
BEGGIATO Ettore Ha votato
BELLOTTI Luca Ha votato
BERGAMO Ugo Ha votato
BERLATO Sergio Antonio
BERTASO Adriano Ha votato
BOATO Michele Ha votato
BOLLA Pierluigi Ha votato
BRAGHETTO Iles Ha votato
BUTTURA Roberto Ha votato
CACCIARI Paolo Ha votato
CAMPA Cesare Ha votato
CAMPION Elder Ha votato
CANELLA Bruno Ha votato
CASARIN Vittorio Ha votato
CHISSO Renato Ha votato
COMENCINI Fabrizio Ha votato
COSTANZO Carlo Ha votato
DE BONI Onorio Ha votato
DE CHECCHI Fabrizio Ha votato
DE POLI Antonio Ha votato
DE TOGNI Alberto
FOGGIATO Mariangelo
FONTANA Gaetano Ha votato
GABANIZZA Giorgio Ha votato
GALANTE Severino Ha votato
GAVA Fabio
GIORGETTI Massimo Ha votato
GOBBO Gian Paolo
MARANGON Renzo Ha votato
MAZZON Vittoriano Ha votato
MILANI Giuseppe Ha votato
MIOTTO Margherita Ha votato
MOROSIN Alessio
MUNARETTO Michele
PADOIN Antonio Ha votato
PAOLUCCI Paolo
PASQUALETTO Lucio
PICCOLO Francesco Ha votato
PIRRAMI Letizia Ha votato
POIRE' Alberto Ha votato
PRA Floriano Ha votato
PRIOR Franco Ha votato
QUALARSA Nadia Ha votato
RESLER Elso Ha votato
ROCCON Franco
ROLANDO Giovanni Battista Ha votato
ROSSI Ivo Ha votato
ROSSI Mario Ha votato
SARTORI Amalia Ha votato
SCARAVELLI Paolo Ha votato
SPROCATI Gianpaolo Ha votato
TESSERIN Carlo Alberto Ha votato
UBOLDI Roberto Ha votato
VANNI Valter Ha votato
VARIATI Achille
VARISCO Ruddi Ha votato
VIGNA Lorenzo Ha votato
ZANON Raffaele Ha votato
ZIGIOTTO Tiziano Ferruccio Ha votato
PRESIDENTE
Proclamo l'esito della votazione:
Presenti 51
Votanti 51
Schede bianche 12
Ha ottenuto voti:
ZERBINATI Luciano sì 27
no 12
Risulta eletto ZERBINATI Luciano
Punto 6 all'ordine del giorno
"NOMINA DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE DELL'A.P.T. N. 9 TERME EUGANEE".
Volevo chiedere all'Assessore di informare l'Aula se i problemi che erano stati evidenziati la scorsa settimana relativi al punto n. 6 all'ordine del giorno esistono ancora o se sono stati risolti.
La parola all'assessore Bolla.
Ass.re Pierluigi BOLLA
Sono state fatte le dovute indagini e risulta che i tre nominativi segnalati dalla Confcommercio risultano essere ineleggibili secondo la legge attuale, proprio perché c'è la incompatibilità con altre cariche.
Mi risulta, non so se sia vero, che in Segreteria della Presidenza del Consiglio sia stato inviato un telegramma dalla Confcommercio, che avvisava di questa incompatibilità e quindi ineleggibilità.
Non so se questo telegramma sia arrivato.
Chiedo nuovamente il rinvio di questo punto per verificare se questo telegramma è arrivato e, alla luce di questo, decidere con i Capigruppo cosa fare.
PRESIDENTE
Questa mattina alle 10.00 è arrivato un fax: "Le scriventi associazioni di categoria, in riferimento alle comunicazioni fatte pervenire a codesto Ente per la nomina di cui all'oggetto, essendo intervenuti fatti e situazioni nuove per cui il soggetto precedentemente indicato riveste ora la carica di Presidente del Centro Studi Termali Pietro d'Abano, al fine di dare continuità al mandato in corso, propongo di nominare alla Presidenza dell'A.P.T. n. 9 Terme Euganee il signor Giuseppe Tognon, attualmente Presidente facente funzione della stessa A.P.T.".
Questo è il fax, ma mi pare anche che non ci siano le condizioni per poter rinominare il signor Tonon.
La parola all'assessore Bolla.
Ass.re Pierluigi BOLLA
Chiedo il rinvio della nomina e che la pratica venga reistruita formalmente da parte dell'Ufficio di Presidenza del Consiglio secondo la normativa.
PRESIDENTE
Grazie, assessore Bolla.
La parola al consigliere De Checchi.
Fabrizio DE CHECCHI (G.M.)
Signor Presidente, ho appena sentito l'intervento dell'assessore al turismo Bolla, e credo di farmi partecipe di vari esponenti, di varie categorie economiche della zona termale padovana.
La nomina del Presidente dell'A.P.T. della zona termale euganea non deve essere protratta ulteriormente nel tempo, secondo me.
Per cui mi auguro che questo sia l'ultimo rinvio per una procedura abbastanza insolita, che vede veti di varia natura e segnalazioni atipiche contraddistinguere le caratteristiche dei vari candidati alla guida dell'A.P.T..
Mi auguro che quanto prima la nomina venga rimessa all'ordine del giorno e si possa procedere alla votazione.
PRESIDENTE
Grazie, collega De Checchi.
Punto 7 all'ordine del giorno
"NOMINA DI UN COMPONENTE DEL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE DELL'A.P.T. N. 7 CHIOGGIA, IN SOSTITUZIONE DEL SIGNOR PAGAN GIANNI - CATEGORIA AGENZIE DI VIAGGIO".
Vi ricordo l'elenco dei canditati che è stato presentato: Boscolo Giampaolo, Boscolo Roberto, Tiozzo Giannino, Braggion Agostino, Buia Giancarlo e Morando Mario. A voi la scelta.
Vittorio CASARIN (C.D.U.)
Si procede alla distribuzione delle schede e alle chiamate.
ADAMI Francesco Ha votato
ARMANO Elio Ha votato
BAZZONI Raffaele Ha votato
BEGGIATO Ettore Ha votato
BELLOTTI Luca Ha votato
BERGAMO Ugo Ha votato
BERLATO Sergio Antonio
BERTASO Adriano Ha votato
BOATO Michele Ha votato
BOLLA Pierluigi Ha votato
BRAGHETTO Iles Ha votato
BUTTURA Roberto
CACCIARI Paolo Ha votato
CAMPA Cesare Ha votato
CAMPION Elder Ha votato
CANELLA Bruno Ha votato
CASARIN Vittorio Ha votato
CHISSO Renato Ha votato
COMENCINI Fabrizio Ha votato
COSTANZO Carlo Ha votato
DE BONI Onorio Ha votato
DE CHECCHI Fabrizio Ha votato
DE POLI Antonio Ha votato
DE TOGNI Alberto
FOGGIATO Mariangelo
FONTANA Gaetano Ha votato
GABANIZZA Giorgio Ha votato
GALANTE Severino Ha votato
GAVA Fabio
GIORGETTI Massimo Ha votato
GOBBO Gian Paolo Ha votato
MARANGON Renzo Ha votato
MAZZON Vittoriano Ha votato
MILANI Giuseppe Ha votato
MIOTTO Margherita Ha votato
MOROSIN Alessio
MUNARETTO Michele
PADOIN Antonio Ha votato
PAOLUCCI Paolo Ha votato
PASQUALETTO Lucio
PICCOLO Francesco Ha votato
PIRRAMI Letizia Ha votato
POIRE' Alberto Ha votato
PRA Floriano Ha votato
PRIOR Franco Ha votato
QUALARSA Nadia Ha votato
RESLER Elso Ha votato
ROCCON Franco Ha votato
ROLANDO Giovanni Battista Ha votato
ROSSI Ivo Ha votato
ROSSI Mario Ha votato
SARTORI Amalia Ha votato
SCARAVELLI Paolo Ha votato
SPROCATI Gianpaolo Ha votato
TESSERIN Carlo Alberto Ha votato
UBOLDI Roberto Ha votato
VANNI Valter Ha votato
VARIATI Achille Ha votato
VARISCO Ruddi Ha votato
VIGNA Lorenzo Ha votato
ZANON Raffaele Ha votato
ZIGIOTTO Tiziano Ferruccio Ha votato
PRESIDENTE
Proclamo il risultato della votazione:
Presenti 54
Votanti 54
Schede bianche 7
Schede nulle 2
Hanno ottenuto voti:
BOSCOLO Giampaolo 25
TIOZZO Giannino 20
Risulta eletto BOSCOLO Giampaolo.
Punto numero 8 all'ordine del giorno
"COMITATO REGIONALE DI CONTROLLO (CORECO) SEZIONE PROVINCIALE DI VERONA: SOSTITUZIONE DI UN COMPONENTE SUPPLENTE.
NON APPROVAZIONE".
Ricordo all'Aula che nell'ultima Seduta del Consiglio regionale questa votazione è risultata non valida, perché sono necessari 33 voti a favore, la maggioranza degli assegnati.
Per cui chiedo ai colleghi Consiglieri e ai colleghi Capigruppo una particolare attenzione.
Vittorio CASARIN (C.D.U.)
Si procede alla distribuzione delle schede e alle chiamate.
ADAMI Francesco Ha votato
ARMANO Elio Ha votato
BAZZONI Raffaele Ha votato
BEGGIATO Ettore Ha votato
BELLOTTI Luca Ha votato
BERGAMO Ugo Ha votato
BERLATO Sergio Antonio
BERTASO Adriano Ha votato
BOATO Michele Ha votato
BOLLA Pierluigi Ha votato
BRAGHETTO Iles Ha votato
BUTTURA Roberto
CACCIARI Paolo Ha votato
CAMPA Cesare Ha votato
CAMPION Elder Ha votato
CANELLA Bruno Ha votato
CASARIN Vittorio Ha votato
CHISSO Renato
COMENCINI Fabrizio Ha votato
COSTANZO Carlo Ha votato
DE BONI Onorio Ha votato
DE CHECCHI Fabrizio Ha votato
DE POLI Antonio Ha votato
DE TOGNI Alberto
FOGGIATO Mariangelo
FONTANA Gaetano Ha votato
GABANIZZA Giorgio Ha votato
GALANTE Severino Ha votato
GAVA Fabio
GIORGETTI Massimo Ha votato
GOBBO Gian Paolo Ha votato
MARANGON Renzo Ha votato
MAZZON Vittoriano Ha votato
MILANI Giuseppe Ha votato
MIOTTO Margherita Ha votato
MOROSIN Alessio
MUNARETTO Michele Ha votato
PADOIN Antonio Ha votato
PAOLUCCI Paolo Ha votato
PASQUALETTO Lucio
PICCOLO Francesco Ha votato
PIRRAMI Letizia Ha votato
POIRE' Alberto Ha votato
PRA Floriano Ha votato
PRIOR Franco Ha votato
QUALARSA Nadia Ha votato
RESLER Elso Ha votato
ROCCON Franco Ha votato
ROLANDO Giovanni Battista Ha votato
ROSSI Ivo Ha votato
ROSSI Mario Ha votato
SARTORI Amalia Ha votato
SCARAVELLI Paolo Ha votato
SPROCATI Gianpaolo Ha votato
TESSERIN Carlo Alberto
UBOLDI Roberto Ha votato
VANNI Valter Ha votato
VARIATI Achille Ha votato
VARISCO Ruddi Ha votato
VIGNA Lorenzo Ha votato
ZANON Raffaele
ZIGIOTTO Tiziano Ferruccio Ha votato
PRESIDENTE
Proclamo il risultato della votazione:
Presenti 52
Votanti 52
Schede bianche 31
Ha ottenuto voti:
GIRARDI Gianluigi 21
Nessun candidato ha raggiunto la maggioranza richiesta, quindi non c'è la sostituzione.
Punto 9 all'ordine del giorno
"COMITATO REGIONALE DI CONTROLLO (CORECO) PROVINCIALE DI VICENZA: SOSTITUZIONE DI UN COMPONENTE EFFETTIVO SU TERNE PROPOSTE DAGLI ORDINI PROFESSIONALI (CATEGORIA RAGIONIERI/COMMERCIALISTI).
NON APPROVAZIONE."
Comunico ai presenti che anche per questa votazione, come per la precedente, servono 33 voti.
Vittorio CASARIN (C.D.U.)
Si procede alla distribuzione delle schede e alle chiamate.
ADAMI Francesco Ha votato
ARMANO Elio Ha votato
BAZZONI Raffaele Ha votato
BEGGIATO Ettore Ha votato
BELLOTTI Luca Ha votato
BERGAMO Ugo Ha votato
BERLATO Sergio Antonio
BERTASO Adriano Ha votato
BOATO Michele Ha votato
BOLLA Pierluigi
BRAGHETTO Iles Ha votato
BUTTURA Roberto
CACCIARI Paolo Ha votato
CAMPA Cesare Ha votato
CAMPION Elder Ha votato
CANELLA Bruno Ha votato
CASARIN Vittorio Ha votato
CHISSO Renato
COMENCINI Fabrizio
COSTANZO Carlo Ha votato
DE BONI Onorio Ha votato
DE CHECCHI Fabrizio
DE POLI Antonio Ha votato
DE TOGNI Alberto
FOGGIATO Mariangelo
FONTANA Gaetano Ha votato
GABANIZZA Giorgio Ha votato
GALANTE Severino Ha votato
GAVA Fabio
GIORGETTI Massimo Ha votato
GOBBO Gian Paolo Ha votato
MARANGON Renzo Ha votato
MAZZON Vittoriano Ha votato
MILANI Giuseppe Ha votato
MIOTTO Margherita Ha votato
MOROSIN Alessio
MUNARETTO Michele
PADOIN Antonio Ha votato
PAOLUCCI Paolo Ha votato
PASQUALETTO Lucio
PICCOLO Francesco Ha votato
PIRRAMI Letizia Ha votato
POIRE' Alberto Ha votato
PRA Floriano Ha votato
PRIOR Franco Ha votato
QUALARSA Nadia Ha votato
RESLER Elso Ha votato
ROCCON Franco Ha votato
ROLANDO Giovanni Battista
ROSSI Ivo
ROSSI Mario Ha votato
SARTORI Amalia Ha votato
SCARAVELLI Paolo Ha votato
SPROCATI Gianpaolo Ha votato
TESSERIN Carlo Alberto Ha votato
UBOLDI Roberto Ha votato
VANNI Valter Ha votato
VARIATI Achille Ha votato
VARISCO Ruddi Ha votato
VIGNA Lorenzo Ha votato
ZANON Raffaele Ha votato
ZIGIOTTO Tiziano Ferruccio Ha votato
PRESIDENTE
Proclamo il risultato della votazione:
Presenti 48
Votanti 48
Schede bianche 20
schede nulle 1
Ha ottenuto voti:
ZANETTIN Ermenegildo 27
Nessun candidato ha ottenuto la maggioranza richiesta, quindi non vi è nessuna sostituzione.
Punto 10 all'ordine del giorno
"COLLEGIO PER LA PROGRAMMAZIONE. NOMINA DI UN COMPONENTE."
L'unico nome positivamente scrutinato dal Collegio per la programmazione è quello di Rino Zulian.
Vittorio CASARIN (C.D.U.)
Si procede alla distribuzione delle schede e alle chiamate.
ADAMI Francesco Ha votato
ARMANO Elio Ha votato
BAZZONI Raffaele Ha votato
BEGGIATO Ettore Ha votato
BELLOTTI Luca Ha votato
BERGAMO Ugo Ha votato
BERLATO Sergio Antonio Ha votato
BERTASO Adriano Ha votato
BOATO Michele Ha votato
BOLLA Pierluigi
BRAGHETTO Iles Ha votato
BUTTURA Roberto
CACCIARI Paolo Ha votato
CAMPA Cesare Ha votato
CAMPION Elder Ha votato
CANELLA Bruno Ha votato
CASARIN Vittorio Ha votato
CHISSO Renato Ha votato
COMENCINI Fabrizio
COSTANZO Carlo Ha votato
DE BONI Onorio Ha votato
DE CHECCHI Fabrizio Ha votato
DE POLI Antonio Ha votato
DE TOGNI Alberto Ha votato
FOGGIATO Mariangelo
FONTANA Gaetano Ha votato
GABANIZZA Giorgio Ha votato
GALANTE Severino Ha votato
GAVA Fabio Ha votato
GIORGETTI Massimo Ha votato
GOBBO Gian Paolo Ha votato
MARANGON Renzo Ha votato
MAZZON Vittoriano
MILANI Giuseppe Ha votato
MIOTTO Margherita Ha votato
MOROSIN Alessio
MUNARETTO Michele
PADOIN Antonio
PAOLUCCI Paolo Ha votato
PASQUALETTO Lucio
PICCOLO Francesco Ha votato
PIRRAMI Letizia Ha votato
POIRE' Alberto Ha votato
PRA Floriano Ha votato
PRIOR Franco Ha votato
QUALARSA Nadia Ha votato
RESLER Elso Ha votato
ROCCON Franco Ha votato
ROLANDO Giovanni Battista Ha votato
ROSSI Ivo
ROSSI Mario Ha votato
SARTORI Amalia Ha votato
SCARAVELLI Paolo Ha votato
SPROCATI Gianpaolo Ha votato
TESSERIN Carlo Alberto
UBOLDI Roberto Ha votato
VANNI Valter Ha votato
VARIATI Achille Ha votato
VARISCO Ruddi Ha votato
VIGNA Lorenzo Ha votato
ZANON Raffaele Ha votato
ZIGIOTTO Tiziano Ferruccio Ha votato
PRESIDENTE
Proclamo l'esito della votazione:
Presenti 50
Votanti 50
Schede bianche 14
Ha ottenuto voti:
ZULIAN Rino 36
Risulta eletto ZULIAN Rino.
Punto 11 all'ordine del giorno
"COMITATO REGIONALE PER IL SERVIZIO RADIOTELEVISIVO. NOMINA DI UN COMPONENTE"
Vittorio CASARIN (C.D.U.)
Si procede alla distribuzione delle schede e alle chiamate.
ADAMI Francesco Ha votato
ARMANO Elio Ha votato
BAZZONI Raffaele Ha votato
BEGGIATO Ettore
BELLOTTI Luca Ha votato
BERGAMO Ugo Ha votato
BERLATO Sergio Antonio
BERTASO Adriano Ha votato
BOATO Michele Ha votato
BOLLA Pierluigi
BRAGHETTO Iles Ha votato
BUTTURA Roberto
CACCIARI Paolo
CAMPA Cesare Ha votato
CAMPION Elder Ha votato
CANELLA Bruno Ha votato
CASARIN Vittorio Ha votato
CHISSO Renato
COMENCINI Fabrizio
COSTANZO Carlo Ha votato
DE BONI Onorio Ha votato
DE CHECCHI Fabrizio Ha votato
DE POLI Antonio Ha votato
DE TOGNI Alberto Ha votato
FOGGIATO Mariangelo
FONTANA Gaetano Ha votato
GABANIZZA Giorgio Ha votato
GALANTE Severino Ha votato
GAVA Fabio Ha votato
GIORGETTI Massimo Ha votato
GOBBO Gian Paolo Ha votato
MARANGON Renzo Ha votato
MAZZON Vittoriano Ha votato
MILANI Giuseppe Ha votato
MIOTTO Margherita Ha votato
MOROSIN Alessio
MUNARETTO Michele
PADOIN Antonio Ha votato
PAOLUCCI Paolo Ha votato
PASQUALETTO Lucio
PICCOLO Francesco Ha votato
PIRRAMI Letizia Ha votato
POIRE' Alberto Ha votato
PRA Floriano Ha votato
PRIOR Franco Ha votato
QUALARSA Nadia Ha votato
RESLER Elso Ha votato
ROCCON Franco Ha votato
ROLANDO Giovanni Battista
ROSSI Ivo
ROSSI Mario
SARTORI Amalia Ha votato
SCARAVELLI Paolo Ha votato
SPROCATI Gianpaolo Ha votato
TESSERIN Carlo Alberto
UBOLDI Roberto Ha votato
VANNI Valter Ha votato
VARIATI Achille Ha votato
VARISCO Ruddi Ha votato
VIGNA Lorenzo Ha votato
ZANON Raffaele Ha votato
ZIGIOTTO Tiziano Ferruccio Ha votato
PRESIDENTE
Proclamo l'esito della votazione:
Presenti 47
Votanti 47
Schede bianche 19
Schede nulle 1
Ha ottenuto voti:
TIEGHI Davide 27
Risulta eletto TIEGHI Davide.
Punto 12 all'ordine del giorno
"COMMISSIONE TECNICA REGIONALE PER LA ZOOTECNIA. NOMINA DI UN COMPONENTE ESPERTO NEL SETTORE EQUINO"
Renzo MARANGON (C.D.U.)
Presidente, questo è un problema sorto in Prima Commissione quando sono stati valutati i nomi.
"Il signor Antonio Salvan, nato a Carrara San Giorgio il 14 febbraio del '50 e residente a Due Carrare..", l'istruttoria dice: "manca la documentazione". Però un Consigliere della Prima afferma: "Si tratta di un membro uscente di questa Commissione", per cui sicuramente la prima volta che è stato eletto con gli stessi crismi della stessa legge, la dichiarazione l'avrà fatta e la documentazione l'avrà presentata.
Adesso io non so se chi ha esaminato sia stato più leguleio di un leguleio da Pretura nello scrivere che mancava la documentazione di uno che l'aveva già presentata prima.
PRESIDENTE
Sono le difficoltà di attuare la Bassanini che non è ancora penetrata nella mentalità dei nostri collaboratori, non a caso c'è scritto che non sono dichiarati, però c'è anche scritto "membro uscente", risulta dagli atti.
Quindi si presume che essendo membro uscente, non essendo mai state sollevate questioni nel passato, possa essere considerato..
Allora, i nomi a disposizione sono tre: Dal Bianco, Salvan e Toniatti.
Vittorio CASARIN (C.D.U.)
Si procede alla distribuzione delle schede e alle chiamate.
ADAMI Francesco Ha votato
ARMANO Elio Ha votato
BAZZONI Raffaele Ha votato
BEGGIATO Ettore
BELLOTTI Luca Ha votato
BERGAMO Ugo Ha votato
BERLATO Sergio Antonio Ha votato
BERTASO Adriano Ha votato
BOATO Michele Ha votato
BOLLA Pierluigi Ha votato
BRAGHETTO Iles Ha votato
BUTTURA Roberto
CACCIARI Paolo Ha votato
CAMPA Cesare Ha votato
CAMPION Elder Ha votato
CANELLA Bruno Ha votato
CASARIN Vittorio Ha votato
CHISSO Renato
COMENCINI Fabrizio
COSTANZO Carlo Ha votato
DE BONI Onorio Ha votato
DE CHECCHI Fabrizio
DE POLI Antonio Ha votato
DE TOGNI Alberto Ha votato
FOGGIATO Mariangelo
FONTANA Gaetano Ha votato
GABANIZZA Giorgio Ha votato
GALANTE Severino Ha votato
GAVA Fabio Ha votato
GIORGETTI Massimo Ha votato
GOBBO Gian Paolo
MARANGON Renzo Ha votato
MAZZON Vittoriano Ha votato
MILANI Giuseppe Ha votato
MIOTTO Margherita Ha votato
MOROSIN Alessio
MUNARETTO Michele
PADOIN Antonio Ha votato
PAOLUCCI Paolo
PASQUALETTO Lucio
PICCOLO Francesco
PIRRAMI Letizia
POIRE' Alberto Ha votato
PRA Floriano Ha votato
PRIOR Franco Ha votato
QUALARSA Nadia Ha votato
RESLER Elso Ha votato
ROCCON Franco
ROLANDO Giovanni Battista Ha votato
ROSSI Ivo
ROSSI Mario Ha votato
SARTORI Amalia Ha votato
SCARAVELLI Paolo Ha votato
SPROCATI Gianpaolo Ha votato
TESSERIN Carlo Alberto Ha votato
UBOLDI Roberto Ha votato
VANNI Valter Ha votato
VARIATI Achille Ha votato
VARISCO Ruddi Ha votato
VIGNA Lorenzo Ha votato
ZANON Raffaele Ha votato
ZIGIOTTO Tiziano Ferruccio Ha votato
PRESIDENTE
Proclamo l'esito della votazione:
Presenti 47
Votanti 47
Schede bianche 21
Ha ottenuto voti:
SALVAN Antonio 26
Risulta eletto SALVAN Antonio.
Punto 13 all'ordine del giorno
"DESIGNAZIONE DI UN CONSIGLIERE DI PARITA' COMPONENTE EFFETTIVO ED UNO SUPPLENTE NELLA COMMISSIONE CIRCOSCRIZIONALE PER L'IMPIEGO NELLA PROVINCIA DI BELLUNO."
Vittorio CASARIN (C.D.U.)
Si procede alla distribuzione delle schede e alle chiamate.
ADAMI Francesco Ha votato
ARMANO Elio Ha votato
BAZZONI Raffaele Ha votato
BEGGIATO Ettore
BELLOTTI Luca Ha votato
BERGAMO Ugo Ha votato
BERLATO Sergio Antonio Ha votato
BERTASO Adriano Ha votato
BOATO Michele Ha votato
BOLLA Pierluigi
BRAGHETTO Iles Ha votato
BUTTURA Roberto Ha votato
CACCIARI Paolo Ha votato
CAMPA Cesare Ha votato
CAMPION Elder Ha votato
CANELLA Bruno Ha votato
CASARIN Vittorio Ha votato
CHISSO Renato Ha votato
COMENCINI Fabrizio
COSTANZO Carlo Ha votato
DE BONI Onorio Ha votato
DE CHECCHI Fabrizio Ha votato
DE POLI Antonio Ha votato
DE TOGNI Alberto Ha votato
FOGGIATO Mariangelo
FONTANA Gaetano Ha votato
GABANIZZA Giorgio
GALANTE Severino Ha votato
GAVA Fabio Ha votato
GIORGETTI Massimo Ha votato
GOBBO Gian Paolo
MARANGON Renzo Ha votato
MAZZON Vittoriano Ha votato
MILANI Giuseppe Ha votato
MIOTTO Margherita Ha votato
MOROSIN Alessio
MUNARETTO Michele
PADOIN Antonio Ha votato
PAOLUCCI Paolo
PASQUALETTO Lucio
PICCOLO Francesco
PIRRAMI Letizia
POIRE' Alberto
PRA Floriano Ha votato
PRIOR Franco Ha votato
QUALARSA Nadia Ha votato
RESLER Elso Ha votato
ROCCON Franco
ROLANDO Giovanni Battista Ha votato
ROSSI Ivo
ROSSI Mario Ha votato
SARTORI Amalia Ha votato
SCARAVELLI Paolo Ha votato
SPROCATI Gianpaolo Ha votato
TESSERIN Carlo Alberto Ha votato
UBOLDI Roberto Ha votato
VANNI Valter Ha votato
VARIATI Achille Ha votato
VARISCO Ruddi Ha votato
VIGNA Lorenzo Ha votato
ZANON Raffaele Ha votato
ZIGIOTTO Tiziano Ferruccio Ha votato
PRESIDENTE
Ricordo che dopo la lettura dei risultati della votazione sospenderò la Seduta per aggiornarla alle ore 15.30.
Proclamo l'esito della votazione:
Presenti 47
Votanti 47
Hanno ottenuto voti come componente effettivo:
ZATTA Rosanna 28
BASEI Gemma 14
Scede bianche 4
nulle 1
Hanno ottenuto voti come componente supplente:
COLLE Gianna 14
INTROVIGNE Tiziano 16
bianche 16
nulle 1
Risultano eletti:
Effettivo: Rosanna ZATTA
Supplente: Tiziano INTROVIGNE
Ha chiesto la parola il consigliere Margherita Miotto; ne ha facoltà.
Margherita MIOTTO (P.P.I.)
Dopo questa tornata faticosissima di nomine, credo che un commento si imponga: questa ultima votazione per i membri della Commissione Circoscrizionale per l'impiego di Belluno, dimostra come la maggioranza stia perdendo totalmente la bussola. Cercate di riprenderla, cari Colleghi, perché nella vostra cecità non vi siete accorti che siete andati in cerca di designare componenti per la Commissione per l'impiego di Belluno scegliendo fra i candidati maschi, evitando di confrontarvi con l'unica proposta seria che era stata avanzata da C.G.I.L. C.I.S.L.-U.I.L. con firme congiunte di due candidate, una delle due peraltro era uscente; e che generalmente viene assunto come un criterio che va tenuto in considerazione dal Consiglio regionale. Ma, evidentemente, il risultato elettorale vi ha annebbiato l'attenzione, mi auguro che la riprendiate al più presto.
PRESIDENTE
Se non ci sono altri interventi, sospendiamo la Seduta, i lavori del Consiglio riprenderanno alle ore 15.30 e si concluderanno alle ore 19.00. Grazie.
La Seduta viene sospesa alle ore 13.22
La Seduta riprende alle ore 16.08
Assume la Presidenza
il Presidente Amalia SARTORI
il Presidente Amalia SARTORI
PRESIDENTE
Riprendiamo i lavori del Consiglio.
Ha chiesto la parola il consigliere Mazzon; ne ha facoltà.
"Inversione all'ordine del giorno"
Vittoriano MAZZON (F.I.)
Chiedo che il punto 14 all'ordine del giorno, Disegno di legge relativo a "Disposizioni in materia di risorse idriche - Istituzione del servizio idrico integrato e individuazione degli ambiti territoriali ottimali", venga spostato alla fine di questo Consiglio, perché sono in corso alcuni chiarimenti da parte della maggioranza e minoranza su alcuni temi riguardanti l'argomento.
PRESIDENTE
Consigliere Ivo Rossi, a favore o contro la proposta del consigliere Mazzon?
Ivo ROSSI (VERDI)
Contro, Presidente, perché le affermazioni del collega Mazzon sono decisamente sorprendenti, io non so quali siano i componenti della minoranza che stanno facendo accordi con la maggioranza. Ritenevo di far parte della minoranza, immagino anche altri Colleghi, e non abbiamo partecipato, non siamo stati invitati ad alcuna discussione in tal senso. Per questa ragione dalle valutazioni che sono state fatte questa mattina in sede di Capigruppo, credo sia utile procedere alla discussione come da ordine del giorno.
PRESIDENTE
Contro la proposta del consigliere Mazzon.
Il collega Cacciari parla a favore?
Paolo CACCIARI (R.C.)
(Intervento fuori microfono)
PRESIDENTE
Prego, consigliere Zigiotto.
Tiziano Ferruccio ZIGIOTTO (F.I.)
Per dire questo: è vero che questa mattina nella riunione dei Capigruppo avevo proposto di anticipare il punto, ma in seguito alla discussione dei Capigruppo, una volta che ci è stato sottolineato come procedevano i lavori della Settima Commissione, cos'hanno deciso, visto che il punto era stato ritirato l'altra volta in Settima, ho ritirato la proposta.
Credo che il consigliere Mazzon si riferisse ad alcuni emendamenti che sono stati presentati da più parti e che per sfruttare queste due, tre ore che ci restano proficuamente, sia opportuno passare ad altri punti e rinviare il punto 14 all'ordine del giorno alla prossima Seduta.
PRESIDENTE
Sulla proposta di inversione del punto 14 all'ordine del giorno del Consigliere Mazzon ha parlato a favore il collega Ivo Rossi e contro il collega Zigiotto.
Pongo in votazione la proposta di inversione all'ordine del giorno del consigliere Mazzon.
Favorevoli? Contrari? Astenuti?
Il Consiglio approva.
Punto 15 all'ordine del giorno
"PROGETTO DI LEGGE RELATIVO A "NORME PER LA TUTELA AMBIENTALE E PER LA SALVAGUARDIA DELLA FAUNA MINORE E DELLA FLORA".
RINVIO IN COMMISSIONE
(Progetti di legge nn. 80 e 110)
Relazione della Quarta Commissione consiliare.
La parola al consigliere De Togni.
Alberto DE TOGNI (F.I.)
E` corretta l'indicazione del relatore, solo che nell'ultima riunione di Commissione, ovviamente all'unanimità, abbiamo deciso di chiedere il rinvio in Commissione del provvedimento a causa di un sopravvenuto decreto del Presidente della Repubblica che va a recepire la normativa europea in merito alla protezione della flora e della fauna selvatica.
Ritenendo doveroso adeguare la proposta di legge al decreto del Presidente della Repubblica, abbiamo chiesto il rinvio in Commissione del provvedimento.
PRESIDENTE
Il collega De Togni chiede il rinvio in Commissione del provvedimento.
La parola al collega Adami, a favore o contro?
Francesco ADAMI (P.P.I.)
Come ho anticipato in Commissione, non mi oppongo al rinvio di questo argomento, anche perché si tratta di fare una valutazione di carattere tecnico-giuridico che non compete a quest'Aula. Però questo non mi esime dal fare in Aula una valutazione: questa è una legge di civiltà, io l'ho definita così, di carattere ambientale, ed è un disegno di legge tendenziale di lungo periodo verso un assetto e un rispetto territoriale ed ambientale; pertanto non posso non sottolineare che sia praticamente da tre anni sopra questi tavoli.
Ad ogni modo mi astengo dalla votazione per essere in linea con quanto avevamo concordato in Commissione, ed anche il Gruppo che rappresento si attiene a questa linea.
PRESIDENTE
Grazie, consigliere Adami.
Se nessun altro chiede la parola, pongo in votazione la richiesta del consigliere De Togni di rinvio in Commissione del punto 15 all'ordine del giorno.
Favorevoli? Contrari? Astenuti?
Il Consiglio approva.
Punto 16 all'ordine del giorno
"PROPOSTA DI LEGGE DI INIZIATIVA DEL CONSIGLIO PROVINCIALE DI VENEZIA RELATIVA A "MODIFICA DELLE NORME PER LA PROTEZIONE DELLA FAUNA SELVATICA E PER IL PRELIEVO VENATORIO".
(Progetto di legge n. 256)
Punto 18 all'ordine del giorno
"DISEGNO DI LEGGE RELATIVO A "MODIFICHE ALLE L.R. N. 17/96 PIANO FAUNISTICO VENATORIO REGIONALE"
(Progetto di legge n. 318)
In Conferenza dei Capigruppo, il consigliere Rossi Ivo ha fatto la richiesta di accorpare il punto n. 16 all'ordine del giorno con il punto n. 18, e di posticiparli entrambi.
Questa proposta non è stata discussa in Conferenza dei Capigruppo e non si è arrivati a una decisione, anche perché non si pensava di riuscire a trattare questi punti oggi.
Il collega Rossi conferma e formalizza questa sua richiesta.
La parola al consigliere De Togni.
Alberto DE TOGNI (F.I.)
Presidente, sono favorevole a posticiparli, però ritengo impossibile unificarli in un unico provvedimento.. Ho capito male, li discutiamo in stretta successione, uno dopo l'altro, e li mettiamo in coda. Sono favorevole.
PRESIDENTE
Il collega De Togni ha parlato a favore.
La parola al consigliere Varisco.
Ruddi VARISCO (P.D.S.)
Io preciserei la proposta, perché se noi li mettiamo in coda vanno in coda anche all'ordine del giorno del prossimo Consiglio, per cui come si dice "campa cavallo che l'erba cresce".
Chiedo vengano posticipati, ma che al prossimo Consiglio siano messi all'inizio, anche perché uno dei due è un progetto di legge di iniziativa del Consiglio provinciale di Venezia, dunque di un Ente che in qualche modo ha sempre la possibilità di chiedere al Consiglio la discussione della sua proposta.
Io riformulerei così la proposta e voterei a favore.
PRESIDENTE
Il consigliere Varisco propone di posticipare i punti in oggetto, e che vengano iscritti in testa rispetto agli argomenti da trattare nella prossima Seduta.
Pongo in votazione la proposta di unificazione dei punti 16 e 18 all'ordine del giorno e della loro anticipazione all'ordine del giorno della prossima Seduta.
Favorevoli? Contrari? Astenuti?
Il Consiglio approva.
Punto 17 all'ordine del giorno
"PROPOSTA DI LEGGE DI INIZIATIVA DEI CONSIGLIERI BUTTURA, RESLER E VARIATI RELATIVA A "INTERVENTI PER IL CENSIMENTO, IL RECUPERO E LA VALORIZZAZIONE DI PARTICOLARI BENI STORICI, ARCHITETTONICI E CULTURALI DELLA GRANDE GUERRA"".
(Progetto di legge n. 140)
Relazione della Quarta Commissione consiliare.
La parola al consigliere Resler.
Elso RESLER (P.D.)
"Lungo il fronte italo-austriaco, prima e durante la Grande Guerra, sono state costruite numerose opere aventi correlazione diretta od indiretta con le operazioni militari.
Erano forti, ospedali, cittadelle, trincee, punti di osservazione, gallerie, postazioni di artiglieria, depositi, spesso ubicati in luoghi impervi ma dominanti, come il Baldo, la Lessinia, gli altipiani di Tonezza, dei Fiorentini, di Asiago, il Pasubio, l'Ortigara, il Costabella, la Marmolada, il Col di Lana, il Pralongià, il Piana, il Grappa.
Tali luoghi, teatro di scontri spesso assai cruenti, sono oggi la meta di tutti coloro che, da un lato sono interessati a cogliere una testimonianza di eventi bellici che per più di tre anni hanno interessato le nostre montagne ed i nostri altipiani e, dall'altro, intendono apprezzare le attrattive ambientali che tali luoghi hanno per le suggestioni della natura e per i panorami che essi offrono.
Subito l'inesorabile affronto del tempo e spesso anche quello degli uomini (si pensi al saccheggio perpetrato negli anni '30, per il recupero del materiale ferroso, delle fortezze italiane ed austriache negli altipiani fra Adige e Brenta), oggi, anche a tutela della pubblica incolumità, questi beni necessitano in molti casi di un recupero che non può prescindere da seri presupposti storico-culturali.
Si tratta, infatti, di approntare progetti di recupero che mirino all'integrazione tra elemento di memoria storica ed elemento ambientale, partendo dall'analisi dell'esistente e dal suo stato di conservazione ma senza intaccare il dato storico autentico.
Così facendo la Regione Veneto organizza una propria trama di interventi e garantisce una ideale compiutezza alle iniziative già avviate dalla Provincia autonoma di Trento che, in questi ultimi anni, ha realizzato il "Sentiero della Pace", un percorso turistico-escursionistico di ben 495 km. che ripercorre, a seguito di una accurata indagine storico-topografica, il fronte della prima guerra mondiale, lungo quel tracciato noto allora come "saliente trentino" e lungo il quale sono state ripristinate strade, fortificazioni ed opere militari in genere.
E` da sottolineare come le iniziative qui proposte si inseriscano in quella forma di turismo culturale, rispettoso dell'ambiente, che oggigiorno è sempre più richiesto ed apprezzato, e possano cogliere l'occasione delle dismissione di molti beni dell'Esercito attualmente in atto.
Si tratta, allora, di individuare i beni suscettibili di recupero ed i soggetti che tale recupero possono portare avanti, utilizzando in primo luogo le potenzialità del volontariato, delle associazioni d'arma, combattentistiche e delle guide alpine.
In tal modo verrà stimolato e responsabilizzato chi intende non tanto rivolgersi a recuperi strutturali pericolosi e materialmente quasi impossibili, quanto rivolgere qualche necessaria cura a beni che sono la testimonianza di una guerra che ha profonde radici nella storia del nostro popolo.
La Regione Veneto, da parte sua, si impegna a stimolare con adeguate convenzioni le operazioni di individuazione, censimento, catalogazione, recupero, e valorizzazione con modalità operative le più snelle possibili, definite dalla Giunta Regionale nel rispetto delle norme vigenti e fermi restando i vincoli di tutela e le competenze statali in ordine ai propri beni.
A tal riguardo la normativa qui proposta prevede adempimenti di grande snellezza, nel convincimento che, solo in questo modo, si riuscirà ad individuare i beni oggetto di intervento e sviluppare progetti integrati che, pur partendo dal momento storico, valorizzino le aree ove essi insistono ai fini della conservazione e valorizzazione del patrimonio ambientale e culturale, nell'ottica più generale di un corretto sviluppo delle attività turistiche.
Il presente articolato deriva dalla proposta di legge n. 165, già approvata nella scorsa legislatura dal Consiglio regionale e decaduta. La Sesta Commissione consiliare ha provveduto alle consultazioni con enti ed organismi interessati e ha elaborato un nuovo testo che supera le osservazioni a suo tempo esplicitate dal Commissario di Governo in ordine agli interventi previsti sui beni demaniali. Al riguardo va, inoltre, ricordato il vasto intervento di dismissione avviato dallo Stato riguardante i beni non considerati operativi.
La Sesta Commissione all'unanimità, ha espresso parere favorevole al presente progetto di legge, nel testo modificato e consegnato ai consiglieri".
La proposta di legge è stata approvata all'unanimità della Sesta Commissione. Comunque volevo fare una precisazione: è stato presentato da parte mia e di altri Colleghi della Sesta Commissione un emendamento per correggere un errore di stampa, riguardante un articolo.
PRESIDENTE
E` aperta la discussione generale.
Ci sono interventi?
Prego, consigliere Boato.
Michele BOATO (VERDI)
Noi non eravamo presenti quando la proposta di legge è stata approvata all'unanimità in Commissione però siamo favorevoli.
PRESIDENTE
Passiamo agli articoli.
Se non ci sono interventi, pongo in votazione l'articolo 1.
Favorevoli? Contrari? Astenuti?
Il Consiglio approva.
Se non ci sono interventi, pongo in votazione l'articolo 2.
Favorevoli? Contrari? Astenuti?
Il Consiglio approva.
Se non ci sono interventi, pongo in votazione l'articolo 3.
Favorevoli? Contrari? Astenuti?
Il Consiglio approva.
All'articolo 4, primo comma vi è un emendamento presentato dai consiglieri Resler, Buttura, Variati, Vigna, Beggiato, Tesserin..., che prevede:
l'articolo 4, comma 1, è così modificato:
dopo le parole "a concedere" aggiungere la parola "annualmente". Questo mi pare un impegno molto significativo.
Consigliere, vuole illustrare questo emendamento?..
Se non ci sono dichiarazioni di voto, pongo in votazione l'emendamento relativo all'articolo 4, comma 1.
Favorevoli? Contrari? Astenuti?
Il Consiglio non approva.
Se non ci sono interventi, pongo in votazione l'articolo 4 nel testo originario.
Favorevoli? Contrari? Astenuti?
Il Consiglio approva.
Pongo in votazione l'articolo 5.
Favorevoli? Contrari? Astenuti?
Il Consiglio approva.
Sono aperte le dichiarazioni di voto?
Prego, consigliere Buttura.
Roberto BUTTURA (P.D.-S.I.)
Francamente non ho capito il voto dei Colleghi della maggioranza sull'emendamento, presentato peraltro dall'intera Commissione, però mi riserverò, o qualcuno dei votanti mi renderà edotto sul significato di tale voto.
Però volevo dire questo: per me è motivo di soddisfazione votare come Gruppo Socialista questa legge, che era già stata proposta ed approvata nella precedente legislatura e solo per questioni di carattere burocratico non era stata poi approvata dal Governo.
La questione di carattere burocratico riguardava la possibilità da parte della Regione di intervenire su beni del demanio statale.
Ora questi problemi sono stati certamente risolti, e credo sia importante procedere al recupero di manufatti che rappresentano la memoria storica della nostra Regione e non solo della nostra Regione, essendo stata la Grande Guerra una guerra nella quale si sono misurate e sono state infrante giovani vite di più popoli.
In modo particolare, recuperare la memoria storica significa esercitare una benefica funzione, secondo me, anche educativa nei confronti delle giovani generazioni.
Questo progetto di legge, che mi farà piacere se sarà approvato, è un progetto di legge che prevede il coinvolgimento degli Enti locali e non solo degli Enti locali, perché poi nell'attuazione pratica dovranno essere coinvolte le Associazioni di volontariato: l'Associazione nazionale alpini, le stesse Associazioni d'arma, che contribuiscono in generale a conservare la memoria storica di questo.
Se ci sono Colleghi che hanno una particolare sensibilità, o comunque una particolare predilezione per le escursioni in montagna, se sono andati per esempio in Trentino, si saranno resi conto del prezioso lavoro che è stato fatto nella Provincia di Trento; un prezioso lavoro di recupero di questi manufatti che, ribadisco ancora, rappresentano una memoria che non va certamente dimenticata; in quel periodo molte persone - 600 mila italiani - sono decedute e altrettante, se non di più, sono rimaste invalide. Perfino mio padre, che era del 1898 è rimasto invalido in quella Grande Guerra.
Questa legge è un piccolo contributo ma significativo. Rappresenta una testimonianza che noi passiamo alle giovani generazioni. Quindi con piacere la votiamo, ringraziamo naturalmente i Colleghi, in modo particolare della Sesta Commissione, che hanno lavorato con dedizione e con molta sensibilità a questa legge e naturalmente ringraziamo il Consiglio regionale nel suo insieme, se questa legge verrà approvata. Grazie.
PRESIDENTE
Grazie, collega Buttura.
Ha chiesto la parola il consigliere Nadia Qualarsa.
Nadia QUALARSA (F.I.)
Per dichiarazione di voto, Presidente. Prima volevo precisare che io non sono firmataria dell'emendamento, ma ho votato a favore in Commissione; sono qui per esprimere il voto favorevole del mio Gruppo, per sostenere questa iniziativa che reputo, reputiamo importante, per quanto riguarda il recupero della memoria storica. E' una iniziativa importante dal punto di vista storico, culturale, dal punto di vista turistico e didattico, visto il crescente impegno, interesse che c'è a livello direi internazionale per questi posti che ricordano la Grande Guerra.
Si collega tra l'altro ad una proposta di legge a livello nazionale che riguarda il progetto Ortigara, e che riguarda il Museo della Grande Guerra - c'era anche lei quando è stato presentato - che va in questa direttiva, e che sicuramente è molto ambizioso anche dal punto di vista economico e vedrà tra l'altro il coinvolgimento degli alpini.
PRESIDENTE
Grazie, consigliere Nadia Qualarsa.
La parola al consigliere Boato.
Michele BOATO (VERDI)
Per dire che siamo d'accordo con questa legge non certo per un sentimento militaristico e di esaltazione della guerra in quanto tale, ma perché si tratta di storia del Veneto e perciò di elementi culturali ed anche devo dire naturalistici da presentare, perché le trasformazioni sono state tali da incidere anche sul patrimonio naturale, pensiamo al Monte Grappa, pensiamo ad altre zone delle nostre Alpi e Prealpi.
Volevo precisare, per il collega Resler ed anche per l'Assessore competente, ritornando sul punto che prima è stato oggetto di equivoco, e sono stato sollecitato in questo senso anche dal funzionario della Commissione, che il termine "annualmente" era stato inserito su sollecitazione della responsabile legale proprio della Commissione, per chiarire quello che già nella legge c'è, che si tratta di un intervento continuativo e non di un intervento una tantum, quindi io credo ci sia bisogno di una interpretazione autentica di questa questione, qui in Aula in questo momento. Perché non è un programma una tantum per cui si dà un finanziamento per una mostra, ma è per una iniziativa che, così come è scritta nella legge, prevede che ogni anno la Giunta e il Consiglio nel suo Bilancio decidano come finanziare. Non è scritto che ogni anno ci deve essere questa cifra, ma che ogni anno si decide come finanziare, questo è il punto.
C'è stato un equivoco che si può superare almeno con una interpretazione in questa sede.
PRESIDENTE
Grazie, consigliere Boato.
La parola al consigliere Tesserin.
Carlo Alberto TESSERIN (P.P.I.)
Per esprimere apprezzamento al collega Buttura che con molta determinazione ha ritenuto di portare avanti questa proposta di legge e di vederla approvata oggi, dopo che era già stata approvata nella passata legislatura. Pone rimedio ad una grossa disattenzione e ci obbliga a valutare in termini culturali una grande realtà storica della nostra Regione.
Sembra superfluo rimettere in evidenza che i fondi messi a disposizione sono irrisori relativamente alla tematica a cui si vuole fare riferimento. Però per lo meno iniziamo, e con questo tipo di auspicio dichiariamo il nostro voto favorevole.
PRESIDENTE
Grazie, consigliere Tesserin.
La parola al consigliere Variati.
Achille VARIATI (P.P.I.)
Una cosa molto veloce, Presidente, perché nella relazione sono riportati alcuni nomi che penso sia giusto in questa sede leggere: Baldo, la Lessinia, gli Altopiani di Tonezza, dei Fiorentini, di Asiago, il Pasubio, l'Ortigara, il Costabella, la Marmolada, il Col di Lana, il Piana, il Grappa. Nomi che richiamano tratti di storia, che fanno parte delle radici anche del nostro paese e della nostra nazione. Li richiamavo per un dovere storico da un lato, e dall'altro proprio per quel voto di qualche minuto fa: che non si pensi, questo va chiarito, che questa sia una leggina una tantum dove si cacciano 200 milioni.., perchè questo non è lo scopo per cui alcuni Consiglieri, la stessa Sesta Commissione, hanno lavorato. Perché se così fosse varrebbe la pena di bloccarla, non servirebbe a niente, sarebbero soldi buttati via. Deve essere un finanziamento il cui importo verrà stabilito di anno in anno. Quests legge è destinata a durare più anni, perché attiva un volano che può essere interessante su vari capitoli, anche turistici. Altrimenti diventa un niente.
Mi auguro che la Giunta, che è chiamata a svolgere il compito Esecutivo, non stia interpretando, e saremo grati di avere una risposta, questa leggina come una leggina ad intervento una tantum, non era questo il sentimento che ha mosso i Consiglieri proponenti e la discussione seria che c'è stata in Sesta Commissione.
PRESIDENTE
Grazie, consigliere Variati.
Ha chiesto l'assessore Pra.
Ass.re Floriano PRA
Come fatto personale, non come Giunta regionale. Io apprezzo moltissimo questa legge, che certamente va a riscoprire tutto quello che è successo in passato nel nostro territorio, e specialmente nella mia terra; però ritengo che questa doveva essere una proposta di legge a livello governativo, perché abbiamo perfino i cimiteri di guerra in stato di abbandono. Sono d'accordo che con 200 milioni non si fa niente, ma mi piacerebbe che questa proposta fosse fatta propria dal Governo italiano, cioè noi approveremo una proposta di legge che lo Stato farà sua per cui interverrà come sarebbe suo dovere.
PRESIDENTE
Grazie, assessore Pra.
La parola al consigliere Vigna.
Lorenzo VIGNA (P.D.S.)
In primo luogo confermo il voto favorevole alla legge già espresso in Commissione. Aggiungo che, in effetti, quando abbiamo affrontato questo testo, tentando anche di renderlo in qualche punto più coerente con quelle che erano le finalità esplicitamente enunciate, abbiamo avuto la consapevolezza che non si trattava, a differenza di quanto si è fatto per altri testi, anche recentemente, di celebrare un anniversario o di ricordare una ricorrenza. Questo non è un provvedimento riferito a una specifica data da ricordare una tantum, è un tentativo di sensibilizzare, attraverso strumenti normativi, è un impegno finanziario costante per la Regione perché faccia riemergere e renda fruibili manufatti, percorsi che costituiscono un aspetto importante della memoria storica regionale.
Quando la legge dice che si tratta di individuare, censire, catalogare, recuperare e utilizzare questo materiale, inserendolo in appositi organizzati archivi, musei ecc., già dà la misura di quali sono le ambizioni.
Ribadisco che rispetto a queste ambizioni, anche se il finanziamento che viene indicato fosse permanente, registrerebbe in effetti una sproporzione, nel senso che sarebbe comunque inadeguato rispetto a quelle finalità, però queste finalità resterebbero in piedi, e non sarebbero una pura enunciazione retorica di cose che si sa già essere irraggiungibili.
Qua si tratta di ripristinare il testo originariamente discusso e votato in Commissione, quello è un emendamento meramente materiale, a mio giudizio.
Ribadisco che questa è una legge finalizzata ad una serie di obiettivi per la cui realizzazione parziale il finanziamento, oltre l'anno finanziario in corso e oltre il prossimo anno, si impone come una ineludibile necessità.
PRESIDENTE
Grazie, consigliere Vigna.
La parola al consigliere Bergamo.
Ugo BERGAMO (C.C.D.)
Noi abbiamo dato la nostra adesione convinta, l'avallo a questa proposta di legge che non appartiene a nessun schieramento, non appartiene alla Sinistra, non appartiene alla Destra, non appartiene al Centro. Credo sia un patrimonio della Regione che va salvaguardato, un patrimonio di valore, di tradizione, di cultura soprattutto di proposte e di moniti anche per il futuro. Credo che su questo non ci possano essere assolutamente distinzioni.
La legge si pone un programma ambizioso, perché andare a catalogare, andare a rivisitare luoghi e memorie, andare a riorganizzarle anche con un criterio di documentazione scientifica, e la Commissione ha voluto evitare qualsiasi approssimazione nella catalogazione e ha voluto mantenere criteri rigorosamente scientifici, pur avvalendosi del prezioso contributo del volontariato, in particolare degli alpini. Ma quanti vivono in questi luoghi in qualche modo hanno nella loro motivazione anche ideali di associazioni, di movimento, le stesse finalità di questa legge.
Credo, per forza di cose, che non possiamo proporre un traguardo di competenza e quindi la legge non può che avere un carattere pluriennale. Dobbiamo fare ogni sforzo, al di là di quell'emendamento che è stato bocciato, in cui comunque mi ritrovavo pienamente, per far si che la legge possa avere una sua ultra attività in quanto non è come celebrare il centenario della caduta di Venezia, un evento storico-culturale, si tratta di iniziare un programma, un progetto che è molto più laborioso, molto più complesso e che richiederà moltissimi anni per essere portato a compimento, però non può una volta avviato, essere interrotto.
Quindi, chiedo alla Presidente, ai relatori, e all'Assessore di fare ogni sforzo per trovare gli emendamenti opportuni per dare questa garanzia.
Sul fatto della legge nazionale, credo che tutti siamo d'accordo con l'assessore Pra che questa proposta possa essere uno stimolo della Regione affinchè anche da parte lo Stato colmi questa lacuna, e intervenga accanto alla Regione Veneto. Questo, ovviamente, non esime la nostra Regione dal fare la sua parte fin da oggi per iniziare questa opera importante di recupero dei reperti storici in genere, ma soprattutto di una memoria che è tradizione e cultura, e un riferimento morale per molti di noi e per quanti vogliano che anche in futuro si guardi a questi valori.
PRESIDENTE
Grazie, consigliere Bergamo.
La parola al consigliere Beggiato.
Ettore BEGGIATO (L.V.-L.N.-I.P.)
Grazie, Presidente. Per ribadire il voto favorevole del nostro Gruppo, con l'auspicio, con la speranza che questa legge che andiamo ad approvare sia una legge che con una serie di interventi possa servire, in qualche modo, per una rivisitazione della Prima Guerra Mondiale. In modo che questi particolari beni storici, architettonici e culturali possano essere testimonianza di quello che è stato il bieco nazionalismo dei cosiddetti stati nazionali; e che possano rappresentare anche un punto di partenza per quella costruzione dell'Unione Europea che deve rappresentare un superamento dei confini artificiali ed artificiosi sui quali si sono svolti e sui quali la propaganda nazionalista si è svolta e che in qualche modo continua a portare avanti le proprie istanze.
Quindi un voto favorevole da parte nostra, proprio con questo auspicio, che in qualche modo è anche rappresentato nella relazione nel sentiero della pace che è già stato avviato dalla Provincia autonoma di Trento. Un sentiero della pace che rappresenti un superamento di quei confini che sono sempre stati artificiosi, che sono sempre stati sentiti artificiosi dalla nostra gente e dal nostro popolo. Ci sono fotografie che testimoniano come le guardie di confine nel 1914, confine che era anche nella mia Provincia, nella Provincia di Vicenza, a "Aste Basse" e Casotto, brindavano e festeggiavano determinati anniversari e appuntamenti. E poi invece la grande politica degli Stati nazionali, delle grandi capitali così lontane dai territori, ha fatto sì che questi stessi popoli, questi soldati che brindavano insieme..
(Interruzione dall'Aula)
Solo che qua è impossibile fare un discorso, Presidente, perché io non pretendo di essere ascoltato, ma pretendo di poter fare almeno un ragionamento che non è semplice senza essere disturbato.
Ripeto, ci sono fotografie anche negli archivi della nostra Provincia, la Provincia di Vicenza, che è stata toccata in maniera particolare da questa guerra, testimoniano questo grande sentimento, mentre c'è tutta una pubblicistica che pretende, che ha sempre preteso di rappresentare come nemico quello che stava al di là del confine solo perché parlava la lingua tedesca, quella lingua che magari fino a 200 anni prima veniva parlata anche della stragrande maggioranza dei cittadini della Provincia di Vicenza.
L'auspicio è che questa legge assuma questa linea europeista e che rappresenti un passaggio fondamentale per il superamento di quei confini che sono estremamente artificiosi ed antistorici.
Con questo auspicio esprimiamo il nostro voto favorevole alla proposta di legge convinti che possa essere un ulteriore tassello per quell'Europa dei popoli e delle Regioni che è fondamentale per la valorizzazione della nostra storia e della nostra identità.
PRESIDENTE
Grazie, consigliere Beggiato.
La parola al consigliere Resler.
Elso RESLER (P.D.- S.I.)
Solo una precisazione come relatore. Quando insieme ad altri Colleghi della Sesta commissione abbiamo presentato l'emendamento, per noi la sua filosofia non era quella di voler ottenere 200 milioni annualmente ma di fissare un criterio, un impegno costante della Regione nei confronti di questa legge, perché la legge prevede il censimento, il recupero, la valorizzazione, la catalogazione dei beni, la loro individuazione, la convezione ecc..
E' chiaro che non vi può essere una sensibilità momentanea del Consiglio regionale e della Giunta, ma deve essere una sensibilità continuata nel tempo, non necessariamente rapportata ai 200 milioni, può essere qualsiasi cifra, ma deve essere sancito in qualche modo questo interesse da parte della Regione per le considerazioni che un po' tutti i Colleghi hanno fatto prima intervenendo nel dibattito.
Chiedo alla Presidenza in che modo, francamente non lo so, ma potrebbe studiare oggi o nel prosieguo dei lavori dei prossimi Consigli, come recuperare questo emendamento che forse in maniera un po' frettolosa il Consiglio ha bocciato.
PRESIDENTE
Grazie, collega Resler.
Prima di porre ai voti il provvedimento, ricordo che nella norma finanziaria al comma 2, c'è scritto: "Per gli anni successivi al '98 si provvederà, ai sensi dell'articolo 32 bis della legge regionale 9 dicembre 1997, n. 72 e successive modificazioni.".
Il che significa che c'è il capitolo in finanziaria che ad ogni Bilancio viene finanziato così come è giusto che sia, per cui significa che c'è il capitolo inserito. Ad ogni finanziaria può capitare che una volta uno metta 50 milioni, un'altra volta 500, ma questo riguarda tutti i settori della Regione.
Mi pare che il problema non esista onestamente, considerato l'ultimo comma della legge nella norma finanziaria
Se non ci sono altri interventi, pongo in votazione la legge nel suo complesso.
Favorevoli? Contrari? Astenuti?
Il Consiglio approva.
Punto 19 all'articolo del giorno
"PROPOSTA DI LEGGE DI INIZIATIVA DEI CONSIGLIERI LEONE, QUALARSA, SCARAVELLI E BEGGIATO RELATIVA A "PARTECIPAZIONE DELLA REGIONE VENETO AL 'PREMIO GUGGENHEIM-IMPRESA E CULTURA"".
(Progetto di legge n. 362)
La parola alla collega Nadia Qualarsa.
Nadia QUALARSA (F.I.)
"Nell'ambito della Fondazione Guggenheim è stata organizzata per l'anno 1997 la prima edizione del "Premio Guggenheim - impresa e cultura", che si colloca come iniziativa nuova ed originale nel quadro dei rapporti tra il mondo dell'impresa e quello della cultura.
Il Premio, primo nel suo genere in Italia, intende mettere in luce le imprese, con particolare attenzione a quelle di piccola e media dimensione che realizzano con un impegno costante interventi di sviluppo culturale al servizio della collettività attraverso adeguate strategie di comunicazione, valorizzando i loro investimenti economici.
Si tratta di un'iniziativa del tutto nuova in un contesto nazionale, quale quello italiano, caratterizzato da un lato dall'elevata densità imprenditoriale a livello di piccole e medie imprese, dall'altro da un ricco patrimonio artistico e culturale.
Con l'istituzione del Premio si è inteso polarizzare l'attenzione sul tema delle relazioni tra impresa e cultura, oggi molto dibattuto, ma che necessita, per essere ulteriormente qualificato, di azioni significative e concrete.
Con l'istituzione del Premio si vogliono superare le dinamiche di sponsorizzazione di eventi sporadici che caratterizzano i comportamenti di molte aziende italiane e segnalare gli investimenti di piccole e medie imprese che si sono impegnate seriamente su questo fronte e che non dispongono di mezzi sufficienti per dare visibilità ai loro interventi al di là della dimensione locale.
Per l'anno 1997 il termine di partecipazione da parte delle imprese interessate è stato prorogato al mese di settembre 1997. L'obiettivo è quello di consentire al maggior numero possibile di imprese di partecipare, anche in considerazione del fatto che le rivelazioni ottenute dal vaglio delle candidature costituiranno il primo monitoraggio su scala nazionale del grado e della qualità della relazione tra le imprese e il mondo della cultura nelle sue diverse manifestazioni.
Qualche dato: ad oggi, sono pervenute adesioni da tutt'Italia (quarantacinque per cento dal Nord, quarantacinque per cento dal Centro, dieci per cento dal Sud e isole) e dalle più diverse realtà aziendali (dal campo automobilistico, a quello dei servizi, al settore alberghiero, finanziario, dell'arredamento, dell'artigianato). Oltre alle aziende di dimensioni piccole e medie, cioè quelle con un numero complessivo di dipendenti pari o inferiore a 500 unità (sessantacinque per cento) sono pervenuti anche dei progetti di alcune grandi aziende (venticinque per cento del settore bancarico, farmaceutico ed alimentare e di associazione d'imprese (dieci per cento).
Con la presente proposta di legge si intende ribadire l'interesse della Regione a tale iniziativa prevedendo la partecipazione della Regione stessa mediante la concessione di un contributo per la realizzazione del premio.
La Giunta regionale definisce le relative modalità di partecipazione della Regione nel quadro di apposita convenzione con la Fondazione Guggenheim.
La Sesta Commissione ha espresso, all'unanimità, parere favorevole al presente testo modificato".
PRESIDENTE
Grazie, consigliere Nadia Qualarsa.
Prego, collega Beggiato.
Ettore BEGGIATO (L.V.-L.N.-I.P.)
Voto favorevole anche da parte del nostro Gruppo, anche per ribadire in qualche modo la necessità da parte della nostra Regione di darci degli strumenti adeguati per rapportarci con fondazioni e con l'impresa pubblica.
Noi appena qualche settimana fa, per situazioni e motivazioni che in qualche modo vanno oltre all'aspetto culturale della vicenda, abbiamo visto che c'è stata l'attenzione dell'opinione pubblica mondiale direi, sull'inaugurazione del nuovo museo Guggenheim a Bilbao, nei Paesi Baschi euscari, in quella zona che momentaneamente fa parte della Spagna. Ripeto, momentaneamente fa parte della Spagna, nonostante che la collega Margherita Miotto non sia così convinta, perché siccome tutto è in evoluzione io ribadisco che i Paese Baschi, la nazione Basca fa parte momentaneamente dello Stato spagnolo. Io sono convinto di questo così come la Lituania qualche anno fa faceva parte momentaneamente dell'Unione delle Repubbliche Socialiste e Sovietiche..
(Interruzione dall'Aula)
Io non ho nessuna pretesa di rappresentare il Vangelo, ci mancherebbe, ma domando di poter fare il mio intervento con grande serenità, io sono sempre molto sereno, anzi serenissimo, quindi se posso continuare l'intervento..
Dicevo che qualche settimana fa è stato inaugurato a Bilbao, Bilbò nella lingua basca euscari..
(Interruzione dall'Aula)
E' colpa sua se non ha girato, consigliere Marangon, perché bisogna andare oltre la Provincia di Rovigo qualche volta; io sono andato a Bilbao, a Donostia oltre al Grumulo delle Badesse. Se lei va a Bilbao o a Donostia, quelli che gli spagnoli chiamano San Sebastiano, si renderà conto che c'è una realtà diversa rispetto alla Spagna rappresentata comunemente dai mass media e nella cultura dei vari regimi europei.
A Bilbao, nel Paese Basco euscari, abbiamo visto che c'è stata l'inaugurazione di questo grande museo Guggenheim in un edificio anche molto discutibile sotto l'aspetto architettonico. Questa realizzazione della Guggenheim poteva essere fatta a Venezia se da parte della Regione, da parte del Comune e da parte degli altri Enti ci fosse stata una maggiore attenzione.
Auspico che questa legge possa veramente rappresentare una pagina nuova, anche nei confronti di queste fondazioni che possono veramente rappresentare un importante punto di riferimento per quanto riguarda il territorio.
Ribadisco da parte del nostro Gruppo il voto favorevole a questo progetto, soprattutto se questa proposta rappresenta un punto di partenza, in modo da far sì che Venezia diventi sempre più una capitale europea della cultura e non perda, come è successo in passato anche per iniziativa della magistratura, perché non dobbiamo dimenticare - mi riferisco soprattutto ai Colleghi che erano presenti in quest'Aula nella passata legislatura - che solo per avere avuto l'intuizione di valorizzare questo rapporto con la fondazione Guggenheim, sono finiti sotto inchiesta della magistratura l'allora Presidente della Giunta regionale Pupillo e l'allora Presidente del Consiglio regionale Carraro.
Vorrei che ci fosse un minimo di riflessione su questa che è stata ancora una volta un'occasione perduta da parte della città di Venezia, da parte della nostra Regione e in qualche modo da parte anche di questo Stato. Perché, ripeto, se la fondazione Guggenheim è andata a Bilbao è perché a Venezia e a Roma non ha trovato le risposte adeguate, anzi, ha trovato un impianto della politica e della magistratura che hanno fatto di tutto per impedire la valorizzazione e la potenzialità di questi fondi, potenzialità enorme da parte di questa fondazione.
Ringrazio i Colleghi che hanno seguito il mio intervento, in qualche modo hanno anche espresso la loro adesione.
Ripeto: un voto favorevole da parte nostra con l'auspicio che questo sia un punto di partenza, e non un punto di arrivo per la valorizzazione convinta, e per far sì che Venezia diventi sempre di più capitale della cultura a livello veneto, padano, italiano, europeo e mondiale.
PRESIDENTE
Grazie, collega Beggiato.
La parola al consigliere Tesserin.
Carlo Alberto TESSERIN (P.P.I.)
Alcuni Colleghi hanno presentato, in quanto componenti della Commissione cultura, questa proposta di legge. Abbiamo ritenuto di condividerne l'impostazione per le motivazioni che cercherò rapidamente di illustrare.
La prima è che ponevamo rimedio ad una operazione un po' disinvolta che era venuta attraverso la finanziaria allorquando noi destinavamo 100 milioni al premio Guggenheim senza meglio definirlo. Oggi, attraverso questa normativa, poniamo rimedio a questa elargizione non meglio definita, creando una normativa che dà un senso all'erogazione ed avvia un premio che potrebbe essere decisamente prestigioso ed importante.
Mi pare che il dato più significativo contenuto nella norma sia che la Regione partecipa, insieme ad altri rilevanti organismi, all'erogazione del premio. Il premio non è un premio che la Regione attraverso la Guggenheim va ad assegnare ad imprese che partecipano a un progetto culturale, ma è la Regione che concorre, stimola, indirizza altre realtà istituzionali importanti perché si costituisca in maniera consistente questo premio.
Il secondo riferimento è che il premio, attraverso questa norma, non viene lasciato di per se stesso ridotto all'ambito annuale, ma c'è una ipotesi di programmazione triennale per poter verificare se nell'arco dei tre anni c'è davvero la possibilità che questa iniziativa crei capacità di sinergia e di coinvolgimento.
Infine, mi pare opportuno ribadire quello che ha ampiamente illustrato il collega Beggiato, l'importanza dell'istituzione Guggenheim per la realtà veneziana e veneta, ma direi per la realtà mondiale.
Certamente è un'istituzione privata prestigiosa, è giusto che un premio che si rivolge alle aziende private trovi questo tipo di partner e di collaborazione; però credo che non si possa non sottolineare come adesso il compito passi in mano alla Giunta. La legge in definitiva stabilisce che tra la Regione e la Fondazione Guggenheim si deve stipulare una convenzione, è attraverso la convenzione che si potrà meglio determinare se la legge raggiunge i suoi obiettivi, e in particolare se si riesce a portare nel terreno dell'aiuto alla cultura le tante imprese della nostra realtà regionale, che essendo di medie e piccole dimensioni difficilmente potrebbero accedere a dimensioni nazionali.
Queste sono le motivazioni per le quali abbiamo espresso il voto positivo, ma sono anche le motivazioni della preoccupazione perché se dovessimo fallire non avremmo bruciato i 100 milioni per anno, ma avremmo creato una condizione iniziale di non produttività di un campo nel quale invece la cultura ha decisamente bisogno.
PRESIDENTE
Grazie, consigliere Tesserin.
Ha chiesto la parola il consigliere Vigna.
Lorenzo VIGNA (P.D.S.)
Ho poco da aggiungere. Dichiaro il mio voto favorevole e del Gruppo.
Pare anche a me che un argomento come questo, che poteva anticipare alcune delle questioni che saranno al centro della ricerca che si svolgerà in Commissione, ma poi in Aula per definire la nuova legislazione in materia di cultura, potesse essere impostato e potesse svilupparsi in modo anche più corretto metodologicamente.
Qui in effetti ci siamo trovati all'improvviso con tempi molto ristretti a dover decidere in merito a una legge che in qualche modo legittimava, sanava una situazione. Si era già manifestata in occasione dell'approvazione del Bilancio 1997 quando erano stati stanziati 100 milioni nelle pieghe del Bilancio per il premio Guggenheim-impresa cultura.
Per quanto si sia stati rapidissimi e si siano letteralmente bruciate le tappe come Commissione, ma soprattutto come Consiglio regionale, ci troviamo ad approvare una leggina relativa ad un premio che è già stato assegnato, è stato assegnato infatti venerdì scorso, il 14 novembre, alla Zucchi per la sua collezione di stampi soprattutto francesi e inglesi di qualità, si dice, finissima.
Si poteva fare meglio, si poteva non rovinare una buona idea e far svolgere alla Regione anche un ruolo non semplicemente, per così dire, erogatorio.
Il metodo invece è stato quello piuttosto sbrigativo di assumere, appunto, in tempi rapidissimi la decisione; cosa che ha comunque consentito nel dibattito in Commissione di arricchire qualche passaggio del testo, soprattutto laddove si accenna proprio alla Regione in termini di partecipazione e di convenzione, anche se da questo punto di vista il testo, secondo me, non è sufficiente.
Segnalo infatti che la Fondazione Guggenheim e "Il sole 24 ore" dovendo da tempo rendere nota questa iniziativa, che, ripeto, si è conclusa in questa sua prima fase venerdì scorso, davano la Regione Veneto, insieme ad ABBI, Confindustria, poste italiane e "Sole 24 ore" come i soggetti promotori, distinguendo, se le parole hanno un senso, il ruolo dei promotori da quello dei patrocinatori: la Presidenza del Consiglio dei Ministri, il Ministero dei beni culturali, il Ministro Veltroni che ha dichiarato che questa è un'idea lungimirante che concilia le esigenze di comunicazione e immagine dell'impresa con le esigenze della cultura.
Ma i promotori, i finanziatori e quelli che in qualche modo avrebbero dovuto svolgere tutti un ruolo attivo nella iniziativa sono Confindustria, Poste e Regione.
La Regione in realtà ha solo erogato anticipatamente questo contributo, ed arriva purtroppo tardi in un'operazione che è valida di per sé, perché ha visto il concorso di ben 72 aziende, premia non l'impegno estemporaneo di questa o quella azienda, ma la continuità nel sostenere iniziative culturali, anche se lo fa, debbo dire, con una sorta di spregiudicata ed anche complicata dialettica tra pubblico e privato.
Per carità, io non sono affatto contrario alla intensificazione del rapporto pubblico-privato, però voglio dire che qui questo rapporto viene esattamente rovesciato.
In questa particolare situazione è il pubblico che sponsorizza il privato, è la Regione che dà un contributo finanziario per un'iniziativa che certamente riguarda la cultura e lo fa utilizzando questo marchio. Questa immagine della Guggenheim da un lato sta diventando una sorta di multinazionale della vendita delle opere d'arte; recentemente se ne è occupata "Affari e finanze" di "Repubblica", e credo sarà sempre più materia di interesse delle pagine finanziarie che non delle pagine storico-artistiche dei giornali, si parla della Guggenheim come la Mc Donald delle arti visive.
Dall'altro lato, sfruttando questo nome, ovviamente di rilievo e di prestigio, l'esistenza di una sede neworkese e veneziana, fa di questa occasione un momento di riflessione sul ruolo che il privato, e questa sì è la questione vera rispetto alla quale ha senso anche parlare del tema pubblico-privato in relazione alle nuove leggi culturali, può fare quando nei confronti della cultura assume un comportamento che non è di puro e semplice uso in funzione della propria immagine, ma di investimento continuativo perché ovviamente, come si sa, la cultura costa e quando si vuole rendere possibile la produzione culturale bisogna intervenire costantemente per sostenerne i costi.
Concludo rammaricandomi che ancora una volta si sia intenzionalmente, a mio giudizio, pasticciato rispetto ad un tema che poteva essere affrontato invece linearmente e in modo trasparente, coinvolgendo anche il Consiglio regionale in una questione rispetto alla quale credo abbia avuto sì e no l'occasione di documentarsi in questi giorni attraverso la lettura dei quotidiani.
PRESIDENTE
Grazie, collega Vigna.
Non ci sono altri interventi e quindi pongo in votazione l'articolo 1.
Favorevoli? Contrari? Astenuti?
Il Consiglio approva.
Pongo in votazione l'articolo 2.
Favorevoli? Contrari? Astenuti?
Il Consiglio approva.
Pongo in votazione l'articolo 3.
Favorevoli? Contrari? Astenuti?
Il Consiglio approva.
Per dichiarazione di voto la parola al collega Boato.
Michele BOATO (VERDI)
Per dire che sono d'accordo e che condivido anche le cose che hanno detto i vari Colleghi Tesserin e Vigna, sul fatto che questa è stata una specie di riparazione ma non troppo tardiva, debbo dire, di ciò che era stato un po' maldestramente fatto l'anno scorso in sede di Bilancio. Però anche per segnalare che dovrebbe esserci, da parte della Regione, forse, adesso mi rivolgo all'Assessore alla cultura, non so chi sia l'Assessore alla cultura del Veneto, mi pare sia assente in questo momento..
PRESIDENTE
Il Presidente Galan ha chiesto congedo questa mattina.
Michele BOATO (VERDI)
Mi rivolgo perciò alla Giunta, all'Assessore ai rapporti tra il Consiglio e la Giunta, mi rivolgo all'assessore Bazzoni in particolare, perché riferisca all'Assessore alla cultura che la gestione di questo fondo, che non è un gran fondo, ma non sono neanche due spiccioli, cioè sono 100 milioni, non è proprio un contributo, dovrebbe essere in qualche maniera indirizzato dalla Regione Veneto.
Non si tratta, come diceva qualcuno, di fare l'Ente erogatore che dice: prendete e lavorate bene. Ma si tratta di concorrere in modo che poi ci sia una crescita culturale proprio delle imprese in rapporto agli obiettivi di questa legge.
Credo sicuramente sia una linea giusta, sarà una linea sempre più giusta se passerà a livello nazionale e poi in un sistema di defiscalizzazione delle attività culturali da parte delle imprese o delle società ecc., la quale, evidentemente, favorirà ancora di più questo tipo di iniziative, ma l'esperienza veneziana in particolare dice quanto l'iniziativa dei privati sia importante nel terreno della cultura, non solo la Guggenheim, ma proprio l'intervento sul patrimonio culturale e storico veneziano, cioè il risanamento di chiese, il risanamento di palazzi civili che ha visto la presenza addirittura mondiale a Venezia e spesso anche in modo più intraprendente della presenza pubblica. Non sempre, ma in molte situazioni.
Quindi è sicuramente un filone da perseguire, però senza lasciare che le cose vadano in maniera spontanea e basta, dando dei contributi di indirizzo da parte della Regione.
PRESIDENTE
Grazie, consigliere Boato.
Se non ci sono altri interventi pongo in votazione la legge nel suo complesso.
Favorevoli? Contrari? Astenuti?
Il Consiglio approva.
Punto 20 all'ordine del giorno
"PROPOSTA DI LEGGE DI INIZIATIVA DEI CONSIGLIERI MARIO ROSSI, MARANGON, CASARIN, LEONE, PADOIN E PICCOLO RELATIVA A "ABUSO E SFRUTTAMENTO SESSUALE: INTERVENTI A TUTELA E PROMOZIONE DELLA PERSONA".
(Progetto di legge n. 350)
Relazione della Quinta Commissione Consiliare.
Mario ROSSI (C.D.U.)a
"La situazione
La diffusione del disagio e delle malattie sessuali, anche a causa di violenze, abusi e sfruttamenti in ambito sessuale, va assumendo dimensioni drammatiche, se si tiene conto che risulta coinvolto un numero sempre maggiore di uomini, donne, minori, persone immigrate e appartenenti alla malavita organizzata. La salute e la tranquillità della maggior parte dei cittadini è minacciata dal diffondersi di malattie infettive micidiali, quali la Sindrome da immunodeficienza acquisita (AIDS), forme vecchie e nuove di epatite, malattie veneree, e dall'aumentare di danni all'ordine, all'igiene e al patrimonio pubblico. La situazione è andata aggravandosi dopo che negli ultimi venticinque anni ha preso piede una concezione relativistica della vita, a causa della quale la libertà individuale è stata a tal punto esaltata da rendere leciti molti comportamenti in palese contrasto con il bene comune. Venuto meno nei fatti il valore della dignità della persona umana, che è e deve essere intangibile, si sono verificati di conseguenza danni irreparabili per tutta la società.
A tutto ciò si è aggiunta la crescita incontrollata di un pericoloso fenomeno immigratorio, in vasta misura gestito da centrali della malavita organizzata; così giovani straniere, allettate da false promesse di lavoro, vengono introdotte nel nostro Paese e immesse per lo più contro la loro volontà nei circuiti dello sfruttamento sessuale. Tutto ciò ha favorito notevolmente il diffondersi di malattie trasmissibili tramite attività sessuale, peggiorando le condizioni di vita di residenti e non residenti. A questo proposito segnaliamo che l'epatite B è presente in forma endemica intorno all'otto-quindici per cento nell'Africa Sud Sahariana e nel Sud-Est asiatico, mentre per quanto riguarda la HIV, i sieropositivi nel mondo sono circa 14 milioni di persone e il settantacinque per cento degli infetti ha acquisito l'infezione a seguito di rapporti sessuali con partners plurimi. Fra questi, più della metà vive nell'Africa Sud-Sahariana e un milione e mezzo nell'Asia del Sud e del Sud-Est.
Le statistiche segnalano poi nel Veneto 15 nuovi casi negli ultimi tre mesi, con una media di 1,6 nuovi casi al giorno, per un totale di 1426 decessi per AIDS e 654 casi di malattia. In particolare i dati riguardanti la diffusione di AIDS in Italia fino al 31 marzo 1996, rivelano che il numero dei casi segnalati trimestralmente continua ad aumentare, colpendo in modo particolare persone che hanno rapporti sessuali con partners plurimi non tossicodipendenti (dal 1993 sono la categoria di esposizione più rappresentata dopo quella dei tossicodipendenti) e donne non tossicodipendenti (prostitute), in particolare al Nord. Diversi dati statistici ci informano sull'aumento della diffusione di altre malattie infettive una volta rare, come la sifilide, la tubercolosi e varie forme di epatite, aumento sicuramente provocato dal turismo sessuale proveniente dall'Europa dell'Est o dal continente africano o dal Sud America.
Fatti recentissimi di cronaca hanno inoltre rivelato il diffondersi di nuove forme organizzate di sfruttamento, realizzate nelle fasi di avviamento al lavoro. Infatti un numero sempre più crescente di persone denuncia ricatti e impedimenti nel momento in cui decide di esercitare un'onesta professione nel campo della moda, dell'immagine, della salute, del turismo, delle arti e del tempo libero. Dobbiamo inoltre denunciare un mancato e serio controllo dei mezzi di informazione: la descrizione particolareggiata e talvolta compiaciuta di fatti di cronaca, alcune immagini e perfino la pubblicità possono favorire forme di violenza e di strumentalizzazione della persona, tanto da rientrare nei reati di istigazione e favoreggiamento alla prostituzione e di violenza contro i minori. Dobbiamo interrogarci seriamente sulla crescita di fenomeni come il mercato pornografico, la pedofilia e sulla diffusione di una dilagante immoralità.
Si rilevano inoltre con viva preoccupazione nuove forme organizzate di turismo sessuale, che non solo presentano all'estero un'immagine distorta e negativa degli italiani, ma limitano fortemente la qualità e l'immagine del nostro patrimonio ricettivo.
A livello internazionale varie nazioni hanno da tempo iniziato a dotarsi di strumenti legislativi specifici. Nella Quarta conferenza mondiale sulle donne, promossa dalle Nazioni unite a Pechino nel settembre 1995, si è approvata una piattaforma d'azione che invita a "rafforzare l'incremento di tutti gli strumenti di tutela dei diritti umani, al fine di combattere ed eliminare qualsiasi forma organizzata o no, di traffico di donne e bambini, comprese quelle determinate da fini sessuali, pornografia, prostituzione e turismo sessuale, prevedendo servizi legali e sociali per le vittime di questi traffici".
Nel medesimo testo si dichiara poi la necessità di "distribuire risorse per provvedere ad un programma globale destinato ad aiutare e riabilitare nella società le vittime del traffico di donne e bambini, provvedendo anche a corsi per l'introduzione nel mondo del lavoro, all'assistenza legale, alle cure sanitarie, prendendo anche provvedimenti al fine di cooperare con organizzazioni non statali che curano servizi sociali, sanitari e psicologici per le vittime del traffico di donne e bambini".
Il documento "Sex-Works and Human Rights", elaborato dal Simposio europeo sulla salute nella Sex-Industry (Edimburgo 1994) denuncia: "La sistematica violazione dei diritti umani delle donne che operano nella Sex-Industry è globale ed endemica, nelle sue forme più violente, ciò si traduce in carcerazioni, torture, assassini" (par. 1).
Di fronte a questa situazione sempre più grave, la Regione Veneto che cosa può e deve fare?
Nonostante l'Ente regionale non goda ancora di quelle competenze e di quella autonomia assolutamente necessaria per affrontare e sradicare i fenomeni che noi denunciamo, la Regione, nel ribadire il principio della salvaguardia del valore, della dignità minacciata ed offesa, si impegna a contrastare l'abuso e lo sfruttamento sessuale con provvedimenti di coordinamento e collegamento interistituzionale, corresponsabilizzazione, prevenzione e formazione, informazione, promozione, analisi, ricerca, tutela ed azione concreta.
E` necessario mettere in moto le istituzioni e i vari soggetti sociali, affinché siano garantiti alla persona la libertà e il diritto di autodeterminazione, in un contesto di relazioni sociali in cui ogni individuo ha eguali diritti e doveri. Non è pertanto tollerabile che attraverso l'abuso e lo sfruttamento sessuale si agisca indiscriminatamente contro i diritti e i doveri fondamentali dell'uomo, contro i più deboli e indifesi, contro il patrimonio culturale e sociale della comunità intera.
Quanto viene perpetrato nei confronti dei bambini è abominevole e deve convincere tutti dell'esigenza di un intervento fermo ed equilibrato. Ad ogni persona che rischia di compromettersi o si è già compromessa con chi non ha a cuore la sua dignità, noi intendiamo fornire l'aiuto necessario per uscire da quelle spirali che spogliano l'individuo della sua peculiare capacità di riflessione e di scelta, riducendolo di fatto in schiavitù. Desideriamo che ogni persona possa offrire alla società il proprio contributo, possa crescere ed interagire con gli altri, esplicando le proprie qualità e partecipando pienamente alla realizzazione del bene comune.
Il progetto ubbidisce infatti, e anzitutto, ad una rigorosa logica di programmazione che, sulla base di alcune essenziali finalità istituzionali, rispettose dei valori della persona e della tutela dei diritti, indica una serie di passaggi e di fattori, fondamentali in un percorso corretto di organizzazione programmata delle azioni e degli interventi:
- gli obiettivi, intermedi finali, strumentali o strategici che stanno alla base dell'intero impianto legislativo;
- i soggetti istituzionali che per competenze autonome o derivate per convenzione o delega, per sinergia di idee e di azioni, per rappresentanza giuridica o morale di specifici interessi della comunità locale, hanno titolo per contribuire alla realizzazione degli obiettivi di questa legge;
- gli strumenti giuridici e tecnici, che consentono di proporre, istituire e governare interventi complessi che coinvolgono istituzioni e strutture spesso assai diverse fra loro per fini, competenze, funzioni e servizi;
- le fonti di finanziamento, basate sul principio della incentivazione e promozione anche finanziaria da parte della Regione, di azioni che attengono peraltro a specifiche competenze degli enti locali, della cooperazione e del volontariato;
- i processi amministrativi e gestionali per ottenere tali finanziamenti, sulla base di percorsi che puntano sulla creatività e novità delle proposte, sulla loro serietà metodologica ed attuativa, sull'ancoraggio alla conoscenza del fenomeno specifico ed ai bisogni che da esso discendono, nonché sulla base di griglie e strumenti operativi, che sarà cura della Giunta regionale proporre ed approfondire per la presentazione, la valutazione e la verifica delle richieste di contributo;
- la natura organizzativa ed operativa delle conseguenti azioni ed interventi, spesso ad alta integrazione non solo sociale e sanitaria, ma anche preventiva e promozionale, di assistenza e di protezione, da collocare sia all'interno di una rete locale integrata che più in generale della stessa comunità locale e cioè delle risorse, umane sociali, ideali e economiche, che essa esprime e che può "giocare" sui vari versanti dell'intervento.
La legge riserva alla Regione un ruolo di programmazione, di coordinamento, di collegamento interistituzionale, di promozione, di informazione, di supporto alle realtà locali, di finanziamento ed attuazione dei progetti elaborati direttamente dalle istituzioni preposte e da quanti hanno a cuore la soluzione dei gravi fenomeni denunciati, nello sforzo e nell'obiettivo di collegare le specifiche realtà venete dello sfruttamento sessuale, contrastandone all'interno delle tendenze sovraregionali che le sovrastano, le condizionano e le determinano.
Le azioni e gli interventi previsti dal progetto devono porsi comunque e sempre all'interno di una logica di programmazione e di analisi degli specifici bisogni della realtà locale e non all'interno di scelte precostituite e calate dall'alto dalla Regione, per ottenere nei finanziamenti, pericolo questo spesso presente in molti strumenti legislativi.
Perciò tali azioni ed interventi, anche se di per se stessi rilevanti, hanno ed assumono nella logica del presente progetto natura di suggerimento, indirizzo, esemplificazione, che sta ai soggetti proponenti utilizzare, integrare e modificare all'interno di specifiche strategie progettuali.
Il loro raggruppamento, che ricalca in qualche modo il vecchio e sempre valido modello "sanitario" della prevenzione, cura e riabilitazione, è stato utilmente riconvertito ed ampliato all'interno di scenari assai più vasti e complessi di natura certamente preventiva, ma anche di tutela, di assistenza, di protezione e infine di contrasto e di recupero.
Illustrazione sintetica dell'articolato.
La proposta di legge si compone di dieci articoli.
Articolo 1 - Finalità
Facendo riferimento alla Costituzione e allo Statuto della nostra Regione, si precisa con chiarezza che la finalità della legge è la salvaguardia dei valori, della dignità e dei diritti della persona umana.
Articolo 2 - Obiettivi
Gli obiettivi prioritari che si intendono perseguire sono: conoscenza del fenomeno; proposta di cambiamento di comportamenti; prevenzione socio-sanitaria; educazione alla salute; contrasto alle forme più pericolose di contagio; informazione; corresponsabilizzazione individuale sociale e comunitaria; raggiungimento della parità di diritti uomo-donna.
Articolo 3 - Azioni
Gli obiettivi sono raggiunti attraverso azioni di prevenzione socio-sanitaria, tutela e contrasto e di interventi integrati nella rete dei servizi.
Articolo 4 - Soggetti istituzionali
Le azioni sono programmate e coordinate dagli Enti locali e Unità locali socio-sanitarie che possono convenzionarsi con gli Enti (Vedi articolo 20 della legge regionale n. 55/1982 ).
Articolo 5 - Strumenti
Le azioni succitate si realizzano mediante progetti-obiettivo, azioni programmate, piani di settore, accordi di programma fra istituzioni pubbliche e private.
Articolo 6 - Nucleo tecnico scientifico
Un apposito nucleo tecnico-scientifico, istituito dalla Giunta regionale, formula ipotesi di progetti, valuta quelli presentati dagli Enti e verifica l'applicazione degli interventi. Raccoglie, inoltre, dati sul fenomeno della prostituzione e indica le aree e i gruppi a rischio.
Articolo 7 - Funzioni di informazione
La Regione promuove azioni specifiche nel settore dell'informazione per contrastare con il coinvolgimento della famiglia e la corresponsabilizzazione delle strutture scolastiche e dei servizi sociali, fenomeni di violenza morale, fisica e psicologica, commercio pornografico, pedofilia e organizzazioni malavitose.
Articolo 8 - Formazione degli operatori
La Giunta regionale favorisce la formazione, aggiornamento e qualificazione degli operatori impegnati negli interventi oggetto della presente legge, promuove la tutela ed integrità fisica e psichica degli operatori stessi.
Articolo 9 - Disposizioni attuative
La Giunta regionale trasmette annualmente alla competente Commissione consiliare una relazione sull'attività svolta.
Articolo 10 - Norma finanziaria
Il finanziamento per sostenere le azioni previste dalla presente legge è quantificato in lire 2 miliardi per il 1997."
Come tutti sanno la legge era stata rimandata in Consiglio regionale per un problema riguardante la norma finanziaria che veniva ritenuta non di attinenza al capitolo della sanità, ma attinenza al capitolo dell'assistenza, per cui è stata ripassata in Commissione, è stata approvata ed oggi è portata in esame al Consiglio.
Chiedo l'approvazione di questa legge tenuto conto anche degli avvenimenti di questi giorni, che sono noti a tutti, e che spingono noi tutti a fare il massimo per far sì che nei confronti dell'abuso e dello sfruttamento sessuale ci sia una presa di posizione tesa a fare in modo che le persone che sono vittime di questi fenomeni possano essere recuperati attraverso il coinvolgimento delle famiglie, la corresponsabilizzazione degli Enti e di altre associazioni libere, si possa così contrastare questo fenomeno che sta assumendo toni di disumanità e di vera preoccupazione anche per l'ordine sociale.
Assume la Presidenza
il Vicepresidente Fabrizio COMENCINI
il Vicepresidente Fabrizio COMENCINI
PRESIDENTE
Grazie, consigliere Mario Rossi.
E` aperta la discussione generale.
La parola al consigliere Vanni.
Valter VANNI (P.D.S.)
E` un momento particolarmente delicato questo.
Una legge di ispirazione repressiva e inaccettabile viene in Aula e contemporaneamente assume la Presidenza il Vicepresidente Comencini. Francamente avrei voglia di intervenire su questo testo, ma rinuncio a farlo ed io e il mio Gruppo abbandoniamo l'Aula come avevamo promesso di fare nel caso si fossero verificate queste circostanze.
Avremmo avuto voglia di intervenire su questo punto perchè lo meritava, ma ci sono altre esigenze che vengono prima dell'affrontare il merito.
PRESIDENTE
Grazie, Consigliere Vanni, per il suo intervento di discussione generale.
Prego consigliere Margherita Miotto.
Margherita MIOTTO (P.P.I.)
Di tutto mi sarei aspettata fuorché che in questo momento assumesse la Presidenza il Vicepresidente Comencini, perché coincide con la discussione su un punto all'ordine del giorno che è stato, purtroppo, devo dire, dal collega Rossi Mario, connotato in maniera impropria.
Il collega Mario Rossi ripresenta questo provvedimento, tutti sappiamo per quali ragioni, di natura puramente tecnica, in un momento nel quale il dibattito a livello nazionale sui temi della violenza nei confronti dei bambini è molto acuto e inquietante per la coscienza di qualsiasi persona.
Anch'io uscirò dall'Aula, non ovviamente per il merito della questione, che avrebbe meritato invece ben altra discussione, ma come Consigliere mi riservo di esercitare ogni iniziativa sul tema specifico del contrasto alla pedofilia, cosciente che questo progetto di legge, al pari della discussione che si è già svolta, peraltro, per le misure che sono previste in questo progetto di legge contro l'abuso sessuale, è un progetto di legge totalmente inefficace, privo di ogni iniziativa concreta.
In effetti questo progetto di legge con la pedofilia non c'entra niente, perché il consigliere Mario Rossi ha presentato un progetto di legge come un'iniziativa importante per contrastare i fatti tremendi che appassionano, giustamente, l'opinione pubblica in questi giorni.
Non è ad adiuvandum, perché tutta la relazione, collega Morosin, lei è un osservatore attento e sa bene che è importante la relazione, vorrei dire al pari del testo anche se ovviamente non ha lo stesso significato sul piano normativo dell'applicazione per le conseguenze che comporta la norma, sappiamo bene che questa iniziativa legislativa nasce da ben altra motivazione, ed è stata proprio la relazione che accompagna il testo che ha comportato una discussione, un dibattito in questo Consiglio molto acceso.
Però, tra la relazione e il testo deve esserci una coerenza, altrimenti il dubbio che il testo, che la relazione possa essere utilizzata come un'arma di propaganda, come è stato fatto sui giornali, contrariamente a ciò che dice il testo, perché il testo in sé - ho contribuito anch'io a migliorarlo per certi aspetti - è largamente condivisibile, ma la relazione dice altre cose.
Di fatto questa è una legge manifesto, io avevo chiesto al Consigliere di cambiare la relazione, di adeguarla al testo; non è stato fatto, e non compete a me perché non posso emendare la relazione.
Evidentemente lei mette in atto un'azione che mira a legittimare la Seduta presieduta dal Vicepresidente Comencini, ma da questo punto di vista sappiamo bene che la Seduta è ampiamente legittima sul piano formale, meno sul piano politico.
Ritengo che con questo progetto di legge, così come è stato proposto, non raccolga le emergenze vere che lo stesso Consigliere Mario Rossi aveva tentato di avanzare in quest'Aula.
Su queste questioni così tristi dell'attualità quotidiana è meglio evitare strumentalizzazioni.
Mi auguro che dopo l'approvazione della legge non si debba assistere, io non debba assistere alle strumentalizzazioni che hanno caratterizzato il dibattito sulla stampa, successivo all'approvazione inutile, peraltro, della legge contro la prostituzione circa un paio di mesi fa.
PRESIDENTE
Grazie, consigliere Margherita Miotto.
La parola al consigliere Boato.
Michele BOATO (VERDI)
Non è questione di contenuto e di giudizio su questa proposta di legge, perché personalmente ho già votato a favore nella scorsa tornata e lo rifarei anche questa volta, nonostante i limiti evidenti che ha questa proposta.
La questione è che in questo Consiglio regionale non è accettabile che la Presidenza sia tenuta da una persona che ha dichiarato pubblicamente, ufficialmente e ripetutamente che vuole la distruzione delle fondamenta che stanno alla base della nostra Costituzione e che forniscono le premesse allo Statuto di questo Consiglio regionale. E mai abbiamo sentito dalle sue parole, nonostante siano passati diversi mesi da quando l'abbiamo chiesto ufficialmente, smentire chiaramente e apertamente l'accusa che gli è stata fatta, cioè quella di essere in una posizione sostanzialmente sovversiva rispetto alla presenza stessa di questa Istituzione.
Questo è per noi assolutamente insopportabile, al di là dell'antipatia o simpatia per la persona di cui stiamo parlando o rispetto al Gruppo consiliare a cui ci riferiamo.
Non è possibile che ci sia una posizione di doppio binario, per cui qui dentro si finge di far parte di un assetto istituzionale e fuori si lavora in maniera sovversiva per distruggerlo.
Questo non è sopportabile, si scelga una delle due cose, noi non stiamo al gioco del doppio binario, perciò usciamo da quest'Aula.
PRESIDENTE
Grazie, consigliere Boato, anche se non è stato attento alle mie dichiarazioni.
Ha chiesto la parola il consigliere Beggiato; ne ha facoltà.
Ettore BEGGIATO (L.V.-L.N.-I.P.)
Per esprimere la solidarietà del nostro Gruppo alla sua persona, Presidente, e per esprimere anche il senso di imbarazzo nei confronti di quei Colleghi che in maniera così incredibile l'hanno attaccata all'indomani di un voto libero, democratico e popolare che ha sancito la rappresentatività del nostro movimento. Movimento al quale lei appartiene, e del quale lei è Segretario nazionale, che ha sancito il ruolo democratico della Liga Veneta-Lega Nord per l'indipendenza della Padania nella nostra Regione in realtà estremamente significative come la Provincia di Vicenza dove il 41, quasi il 42% dei cittadini della Provincia hanno votato a favore di questo movimento libero e democratico, 42% della Provincia più europea e europeista del Veneto.
Non stiamo parlando di una Provincia assistita, non stiamo parlando di una Provincia dove..
PRESIDENTE
Mi scusi collega Beggiato, mi fa piacere quello che sta dicendo, ma io in questo momento sono Presidente del Consiglio e devo richiamarla ad attenersi all'argomento e l'argomento in discussione non è questo, altrimenti dovremmo aprire un conflitto per la non applicazione del Regolamento. La prego di attenersi all'argomento in questione.
Ettore BEGGIATO (L.V.-L.N.-I.P.)
Però io ho sentito nei vari interventi del collega Boato, della collega Margherita Miotto, dei Colleghi del P.D.S., che hanno..
PRESIDENTE
Hanno fatto degli annunci..
Ettore BEGGIATO (L.V.-L.N.-I.P.)
..e lei non ha ritenuto opportuno interromperli.
Allora permetterà che a nome del Gruppo Liga Veneta-Lega Nord, a nome del primo partito nel Veneto, io possa replicare a questi interventi.
Ribadiamo la nostra solidarietà alla sua persona, ribadiamo il nostro diritto sancito democraticamente, perché siamo il primo partito nella prima Provincia del Veneto; abbiamo eletto Sindaci al primo turno in questa Regione con il 50-60% e non in realtà assistite, ma in realtà come Feltre e Jesolo, siamo al ballottaggio a Montebelluna, a Thiene ecc..
In forza di questo noi ribadiamo la nostra solidarietà, chiediamo a questi esponenti partitici di ritornare sulle proprie decisioni e sull'opportunità del dialogo, sull'opportunità di riconsiderare il ruolo civile e democratico della Liga Veneta in questa Regione.
Guai a parlare di Liga isolata, di una Liga che ha quasi il 50%, siete patetici, siete come gli inglesi che quando c'è la nebbia sulla Manica parlano di continente isolato; così, compagno Varisco, vi state ponendo.
Guai a parlare di Liga isolata quando ormai abbiamo la maggioranza, e voi state facendo la figura dei panda, questa è la realtà.
Il confronto democratico deve prevalere anche all'interno di quest'Aula, soprattutto con quelle forze che non sono legittimate da qualche aula lontana dalla nostra gente, da qualche aula universitaria, da qualche aula-sede, da qualche sede di partito, da qualche sede di intellettuali, da qualche sede di salotto che sta lontana mille miglia dal 90% della nostra gente, questa è la realtà.
Allora confrontiamoci, perchè solo con il confronto potremo dare una risposta alle aspettative della nostra gente, altrimenti al di là della Lega non c'è nulla, al di là della Liga Veneta non c'è assolutamente nulla.
La nostra è la diga democratica alla reazione della nostra gente; quindi altro che abbandonare l'Aula, altro che il rifiuto al confronto con il nostro Gruppo e con il nostro Segretario e con il nostro Presidente facente funzione del Consiglio regionale.
Quindi, per cortesia, siate aderenti alle aspettative e alle legittime attese della nostra gente.
Per cortesia, prima che possa essere troppo tardi, prima che nel Veneto vadano alla deriva aspettative, azioni e attese, ma la responsabilità casomai sarà vostra, non nostra che disperatamente stiamo cercando di incanalare nel verso democratico le legittime aspettative della nostra gente.
Quindi, Presidente, noi ribadiamo il voto favorevole a questa proposta e ribadiamo la nostra solidarietà alla sua persona, al suo ruolo istituzionale che è sempre stato svolto con grande lealtà e con grande rispetto delle Istituzioni.
Richiamiamo le opposizioni al dibattito e alla dialettica democratica. Dobbiamo confrontarci democraticamente sulle piazze e sui seggi, in quelle piazze e in quei seggi che ripetutamente ci hanno dato il loro consenso in maniera plebiscitaria.
PRESIDENTE
Grazie, consigliere Beggiato.
Ha chiesto la parola il consigliere Marangon.
Renzo MARANGON (C.D.U.)
Signor Presidente, a me pare che nella discussione generale, forse in prosecuzione dell'azione che la collega Margherita Miotto aveva anticipato come una cosa che le stava proprio sullo stomaco - e certamente avrà bisogno di un alcasezer - il consigliere Margherita Miotto ha ribadito le sue opinioni assolutamente non favorevoli in ordine al disegno di legge che oggi viene per la terza volta in Aula e che il collega Mario Rossi ha spiegato e relazionato alcuni minuti fa.
A pagina 2, nel penultimo capoverso, non per strumentalizzare, ma su una relazione di oltre un anno fa, queste parole recitano quanto viene perpetrato nei confronti dei bambini in modo, devo dire, non sospetto rispetto alla..
Devo dire, peraltro, che la forzatura che lei ha fatto nel suo intervento è una cosa che ci permettiamo di non condividere, come peraltro lei non condivide la legge.
Quindi il nostro voto, lo anticipo in discussione generale, sarà un voto positivo, e speriamo che non ci siano le valutazioni precostituite che hanno mosso il Governo della Repubblica che, nella funzione di controllo, ha ritenuto di dovercelo mandare indietro.
Contemporaneamente devo dire che non esprimo solidarietà al Vicepresidente del Consiglio perché non ne ha bisogno.
Ringrazio la forzata definizione da diga, peraltro un po' retrò, del mio collega Ettore Beggiato.
Non ne ha bisogno perché, devo dire con un pizzico di dispiacere, in Aula oggi ho sentito alcune frasi che non sentivo dal 1976 nell'Aula del Consiglio comunale di Rovigo, quando chiedevano di parlare i Consiglieri comunali del Movimento Sociale Italiano e tutti i banchi della Sinistra si alzavano senza proferire parola ed andavano via.
Qui il problema, cari amici, non è quello di legittimare o non legittimare, devo dire che non condivido parte dei ragionamenti sulla diga plebiscitaria, sulla diga contro.., da sempre la D.C., adesso il C.D.U. o altre sono lo Scudo contro la Diga, o sulla deriva plebiscitaria sulla quale potremmo parlare a lungo, visto che il professor Buttiglione a lungo è condiviso da gran parte del Parlamento, ma non credo sia il caso di riecheggiare la legittimazione o la delegittimazione reciproca rispetto alle idee altrui, con l'assenza di fronte a colui che parla o presiede in Aula consiliare.
E` una strada che si può imboccare, è una strada però che si sa quando si imbocca ma non si sa dove andrà a finire, perché il prezzo della legittimazione o delegittimazione reciproca è un ping pong senza fine, che correrà nelle nostre reciproche discussioni dentro e fuori di qui, all'infinito.
Ci sono state lettere, ci sono stati avvisi, devo dire che c'è stato un Consigliere regionale che aveva espresso questa opinione, non mi pareva ci fosse da parte del centro-sinistra una determinazione o una decisione politica in questo senso, ma adesso lo verifichiamo.
Io non ho espresso solidarietà al collega Comencini perché non ne ha bisogno, perché non lo vedo sotto attacco, non lo vedo in condizioni di difficoltà, non lo vedo soverchiato dalle forze orride della reazione; lo vedo esprimere più spesso dei no che dei sì, lui è libero di esprimere le proprie opinioni politiche fino a quando non violerà le leggi dello Stato, non metterà le mani addosso a qualcuno, penso che è su questo livello che si debba mantenere il dibattito politico.
Quindi non è un invito informale, è proprio un invito politico all'attenzione rispetto all'imbocco di questa strada che ci può portare alla non agibilità politica dell'Aula.
(Interruzione dall'Aula)
Mi pare di aver detto proprio questo. Sono felice che il consigliere Ettore Beggiato mi abbia detto bravo, lui che è così parco nell'esprimere apprezzamenti positivi, sto parlando del parco come termine, non parco come Parco del Delta, l'assessore Berlato ha proprio una idiosincrasia nei confronti del termine.
Il concetto l'ho espresso, quindi a chi ha una non mensile esperienza politica, come me, mi affido perché la forza dell'intelligenza superi la valutazione politica di primo effetto.
PRESIDENTE
Grazie, consigliere Marangon.
Ha chiesto la parola il consigliere Rossi Ivo.
Ivo ROSSI (VERDI)
La ringrazio Presidente di avermi ricordato che si tratta di un intervento in discussione generale, perché io voglio attenermi esattamente al tema in oggetto, ovverosia la legge che stiamo discutendo sulla violenza sessuale, evitando - poi dirò qualcosa però - fughe su altri terreni che mettono in forse il modo di funzionare del nostro Consiglio.
Sono costretto, poi dico perché, ad intervenire in questa fase annunciando anche il voto su questa proposta di legge, che contiene degli elementi all'interno del suo articolato di un certo interesse, e che per certi aspetti valutiamo positivamente, ma che è intrisa, soprattutto nella sua relazione, di elementi di propaganda che nulla attengono con i contenuti della legge medesima. Ovverosia c'è una sorta di discrasia tra quanto troviamo nell'articolato e quanto troviamo nella relazione.
Immagino che la relazione sia stata costruita con scopi chiaramente diversi, che servono a parlare e ad evocare delle situazioni che poi nella legge medesima non trovano immediato riscontro. Questa contraddizione ci mette in seria difficoltà.
In questo senso io inviterei il relatore a rivedere la relazione, perché questo potrebbe consentirci di aprire con maggiore serenità ed anche serietà i ragionamenti sullo sfruttamento della prostituzione, sulla violenza che è presente nella nostra Regione, nel resto del paese e purtroppo a livello planetario. Credo che tutti noi dobbiamo sentire l'esigenza di intervenire con atti non soltanto simbolici, ma anche con forti atti politici.
Sono costretto a non partecipare a questo voto, per questo ho annunciato adesso il nostro orientamento, per la parzialità con cui questa Presidenza conduce i lavori dell'Aula.
La parzialità, Presidente, è stata testimoniata e resa visibile, manifesta a tutti quelli che hanno avuto pazienza di ascoltare, dall'intervento del collega Beggiato, il quale del tutto fuori tema, non affrontando minimamente, neanche soltanto distrattamente per semplice accenno ai contenuti della legge di cui stiamo discutendo in questa fase di discussione generale, ha fatto osservazioni che non c'entravano assolutamente nulla, ha espresso solidarietà, si è riferito al recente esito elettorale e ha enumerato le località in cui la sua forza politica sarebbe forza importante della nostra Regione.
Al collega Beggiato vorrei ricordare che, pur riscuotendo la Lega consensi in questa Regione, non è - per nostra fortuna - la maggioranza assoluta di questa Regione e probabilmente..
(Interruzione dall'Aula)
So, caro Berlato, che è pronto a ritornare nella Lega dopo esservi transitato, passato per Alleanza Nazionale e poi destinato a rientrare..
(Interruzione dall'Aula)
La prego Presidente di togliere l'assessore Berlato da questo luogo, non è questo il suo posto, non vorrei sentirmelo ronzare nelle orecchie, pertanto la invito a ritornare sui suoi banchi, la invito a rientrare nei ranghi caro Assessore.
PRESIDENTE
Un Consigliere può stare dove vuole, purché non disturbi, su questo lei ha ragione.
Io ho già richiamato il consigliere Beggiato.
Ivo ROSSI (VERDI)
Dicevo che, per fortuna, la parte maggioritaria dei cittadini di questa Regione ha opinioni radicalmente diverse da quelle della Lega, almeno per quanto riguarda un aspetto essenziale, a nostro giudizio, che riguarda la secessione e probabilmente, visto anche il modo in cui..
(Interruzione dall'Aula)
Credo che l'osservazione molto acuta, come al solito, del collega Varisco meriti che il Presidente riprenda i suoi Colleghi perché "moretto" lo dicono a qualcun altro e non a me.
Sono costretto pertanto ad uscire, proprio perché il Presidente non ha mai, almeno in epoca recente, smentito le affermazioni gravi fatte nel corso degli ultimi mesi, dalla prima apparizione a Milano, adesso non ricordo come si chiamasse la trasmissione con Gad Lerner, in cui ha parlato dell'odio di voi italiani.
Io non provo odio nei suoi confronti pur essendo un italiano, ma evidentemente c'è qualcun altro che avverte con fastidio la presenza di chi non condivide le sue opinioni anche all'interno di quest'Aula, che non a caso non è governata con l'imparzialità che si richiede.
Mi rendo conto che questa è una prova tecnica che la Presidente Sartori, abbandonando, come di consuetudine, un ruolo super partes a cui dovrebbe richiamarsi, ha determinato scientificamente per creare le condizioni non soltanto di un avvicinamento, visto l'esito elettorale, tra il Polo e la Lega, ma soprattutto per creare le condizioni affinché all'interno di quest'Aula tutta una serie di provvedimenti, in assenza di una parte importante, come quella che noi rappresentiamo, una parte dell'Ulivo, si possano approvare tutta una serie di leggi che altrimenti avrebbero difficoltà o comunque potrebbero essere emendate.
Vivo con grande preoccupazione questa cosa, perchè mi rendo conto che il nostro gesto può favorire non tanto il vostro avvicinamento, questo è un problema politico che dovrete risolvervi voi, immagino che la Lega ne sia felice, e forse il Polo verrà risucchiato, questo è un problema che non mi riguarda, riguarderà gli elettori e riguarderà ovviamente il futuro Consiglio regionale. Però avverto con grave preoccupazione che si stanno creando le condizioni per una inagibilità nell'Aula.
In questo senso, uscendo dall'Aula, chiedo che l'Ufficio di Presidenza, in cui c'è un solo componente dell'Ulivo, intervenga con l'autorevolezza necessaria per ripristinare le condizioni elementari di rapporto reciproco e di agibilità per il buon esito dei nostri lavori, ma soprattutto per il rispetto delle regole democratiche.
PRESIDENTE
La ringrazio, comunque le comunico che io avevo richiamato il consigliere Beggiato e, comunque, il consigliere Beggiato ha fatto riferimento alla legge in oggetto in una parte del suo discorso, come del resto anche altri Colleghi sono intervenuti su altri argomenti non pertinenti a questa legge.
Poi le volevo dire che la Presidente Sartori si è assentata perché chiamata, non sono prove tecniche di inciucio, come si può definire.
Prego, consigliere Scaravelli.
Paolo SCARAVELLI (A.N.)
Presidente Comencini, una cosa vorrei fosse chiara: il Gruppo di Alleanza Nazionale non condivide una sola virgola delle dichiarazioni rese dai vari esponenti della Lega sulla secessione, sull'ipotetica costituzione della Padania.
Nonostante questo, credo che lei, come i Colleghi della Lega, sia stato eletto dai cittadini di questa Regione, e lei, in particolare, sia stato eletto come Vicepresidente di questo Consiglio e, quindi, la legittimità della sua Vicepresidenza e quindi della sua attuale Presidenza dell'Aula non possa essere messa in discussione.
In realtà, però, quanto è avvenuto, è preoccupante. E` preoccupante perché rappresenta nella maniera più visibile possibile l'intolleranza che permea ancora oggi, nel 1997, lo schieramento della sinistra, l'arroganza di fronte a chi è su posizioni diverse, la mancanza di un riconoscimento, di una legittimità, di un confronto. E questo credo sia molto grave, vorrei sottolinearlo per chi, come il sottoscritto, ha provato sulla sua pelle situazioni di questo genere nelle file del Movimento Sociale Italiano, di quel Movimento Sociale Italiano al quale faceva riferimento prima il collega Marangon.
In un certo senso lei è fortunato perché le sinistre si allontanano dall'Aula, non le riconoscono la cittadinanza in questa Regione, la cittadinanza politica solo nel momento in cui presiede, non nel momento in cui lei prende la parola, come è capitato in altri anni. Ed è un sintomo molto preoccupante, perché si parte con questo tipo di iniziative e l'intolleranza poi cammina, procede ed arriva fino a contestare non soltanto la legittimazione a poter prendere la parola e a sedere, o a presiedere un consesso democratico, ma a partecipare alla vita democratica e quindi di questi corpi estranei si tenta l'espulsione con tutti i mezzi. E il passato ci insegna che ciò è avvenuto anche in maniera violenta.
Lei rimane comunque fortunato perché assiste soltanto, per il momento almeno, all'abbandono dell'Aula, e non le è mai capitato di dover attraversare, come è successo in altre occasioni al sottoscritto, una barriera di sputi soltanto per accedere all'università, per presentare dell'allora Fuan nell'Università di Ferrara; o non le è mai capitato di essere completamente sommerso dall'abbandono dell'Aula. Ma di che cosa si parlava, allora? E' interessante capire questo. Allora noi parlavamo dell'amore dell'Italia: amiamo profondamente questo Paese, amiamo profondamente la nostra Nazione, amiamo l'Italia. Parlavamo della corruzione dilagante, parlavamo del sistema partitocratico, parlavamo del pericolo comunista, parlavamo dell'instaurazione in Italia di una forma di rappresentatività più avanzata, parlavamo della rappresentanza delle categorie, della democrazia del lavoro e passavamo tra due ali di sputi e si abbandonava l'Aula quando noi prendevamo la parola.
Ed allora vorrei dire agli amici dell'Ulivo, del Centro sinistra, o comunque se non mi ascoltano che almeno rimanga a verbale, che oggi non parliamo di cose diverse, o molto diverse, perché continuiamo a parlare del nostro amore per l'Italia, continuiamo a parlare contro la corruzione, continuiamo a batterci contro il comunismo, continuiamo a pensare a nuove forme di espressione della democrazia, di una democrazia più partecipata e più partecipativa. Eppure ora non abbandonate l'Aula quando prende la parola Alleanza Nazionale, i suoi esponenti, centrali e periferici, i suoi dirigenti, i suoi militanti.
Ebbene, se questa è una vittoria della democrazia, delle idee, della civiltà in Italia, agli amici della Lega auspico di poter vincere almeno su questo piano. Spero non sul piano della secessione, spero ancora che nei loro cuori effettivamente non vi sia questo progetto, ma spero che vincano la battaglia di poter liberamente affermare le proprie idee e di essere assolutamente legittimati a farlo, e quindi di non assistere in altre occasioni a quanto abbiamo assistito oggi.
Per quanto riguarda il merito della proposta del collega Mario Rossi, è ampiamente condivisa dal Gruppo di Alleanza Nazionale e ne preannuncio il voto favorevole.
PRESIDENTE
Grazie, consigliere Scaravelli.
Comunque le posso assicurare che, anche quando sono entrato In questo Consiglio regionale con il collega Canella nell'85, la sinistra si alzava ed usciva quando prendevamo la parola, ho avuto la sua stessa esperienza, tanto per essere chiari.
Se non ci sono altri interventi, passiamo all'articolato.
Pongo in votazione l'articolo 1.
Favorevoli? Contrari? Astenuti?
Il Consiglio approva.
Pongo in votazione l'articolo 2.
Favorevoli? Contrari? Astenuti?
Il Consiglio approva.
Pongo in votazione l'articolo 3.
Favorevoli? Contrari? Astenuti?
Il Consiglio approva.
Pongo in votazione l'articolo 4.
Favorevoli? Contrari? Astenuti?
Il Consiglio approva.
Pongo in votazione l'articolo 5.
Favorevoli? Contrari? Astenuti?
Il Consiglio approva.
Pongo in votazione l'articolo 6.
Favorevoli? Contrari? Astenuti?
Il Consiglio approva.
Pongo in votazione l'articolo 7.
Favorevoli? Contrari? Astenuti?
Il Consiglio approva.
Pongo in votazione l'articolo 8.
Favorevoli? Contrari? Astenuti?
Il Consiglio approva.
Pongo in votazione l'articolo 9.
Favorevoli? Contrari? Astenuti?
Il Consiglio approva.
Alla norma finanziaria vi è un emendamento presentato dal consigliere Vanni che prevede:
L'articolo 10 è così sostituito: "Agli oneri derivanti dalla presente legge si fa fronte mediante l'istituzione di un apposito capitolo del Bilancio di previsione della Regione per l'anno 1998".
Il relatore?
Mario ROSSI (C.D.U.)
Contrario.
PRESIDENTE
Pongo in votazione l'emendamento.
Favorevoli? Contrari? Astenuti?
Il Consiglio non approva.
Pongo in votazione l'articolo 10 nel testo originario.
Favorevoli? Contrari? Astenuti?
Il Consiglio approva.
Se non ci sono dichiarazioni di voto, pongo in votazione la legge nel suo complesso.
Favorevoli? Contrari? Astenuti?
Il Consiglio approva.
Grazie, consigliere Mario Rossi.
E` aperta la discussione generale.
La parola al consigliere Vanni.
Valter VANNI (P.D.S.)
E` un momento particolarmente delicato questo.
Una legge di ispirazione repressiva e inaccettabile viene in Aula e contemporaneamente assume la Presidenza il Vicepresidente Comencini. Francamente avrei voglia di intervenire su questo testo, ma rinuncio a farlo ed io e il mio Gruppo abbandoniamo l'Aula come avevamo promesso di fare nel caso si fossero verificate queste circostanze.
Avremmo avuto voglia di intervenire su questo punto perchè lo meritava, ma ci sono altre esigenze che vengono prima dell'affrontare il merito.
PRESIDENTE
Grazie, Consigliere Vanni, per il suo intervento di discussione generale.
Prego consigliere Margherita Miotto.
Margherita MIOTTO (P.P.I.)
Di tutto mi sarei aspettata fuorché che in questo momento assumesse la Presidenza il Vicepresidente Comencini, perché coincide con la discussione su un punto all'ordine del giorno che è stato, purtroppo, devo dire, dal collega Rossi Mario, connotato in maniera impropria.
Il collega Mario Rossi ripresenta questo provvedimento, tutti sappiamo per quali ragioni, di natura puramente tecnica, in un momento nel quale il dibattito a livello nazionale sui temi della violenza nei confronti dei bambini è molto acuto e inquietante per la coscienza di qualsiasi persona.
Anch'io uscirò dall'Aula, non ovviamente per il merito della questione, che avrebbe meritato invece ben altra discussione, ma come Consigliere mi riservo di esercitare ogni iniziativa sul tema specifico del contrasto alla pedofilia, cosciente che questo progetto di legge, al pari della discussione che si è già svolta, peraltro, per le misure che sono previste in questo progetto di legge contro l'abuso sessuale, è un progetto di legge totalmente inefficace, privo di ogni iniziativa concreta.
In effetti questo progetto di legge con la pedofilia non c'entra niente, perché il consigliere Mario Rossi ha presentato un progetto di legge come un'iniziativa importante per contrastare i fatti tremendi che appassionano, giustamente, l'opinione pubblica in questi giorni.
Non è ad adiuvandum, perché tutta la relazione, collega Morosin, lei è un osservatore attento e sa bene che è importante la relazione, vorrei dire al pari del testo anche se ovviamente non ha lo stesso significato sul piano normativo dell'applicazione per le conseguenze che comporta la norma, sappiamo bene che questa iniziativa legislativa nasce da ben altra motivazione, ed è stata proprio la relazione che accompagna il testo che ha comportato una discussione, un dibattito in questo Consiglio molto acceso.
Però, tra la relazione e il testo deve esserci una coerenza, altrimenti il dubbio che il testo, che la relazione possa essere utilizzata come un'arma di propaganda, come è stato fatto sui giornali, contrariamente a ciò che dice il testo, perché il testo in sé - ho contribuito anch'io a migliorarlo per certi aspetti - è largamente condivisibile, ma la relazione dice altre cose.
Di fatto questa è una legge manifesto, io avevo chiesto al Consigliere di cambiare la relazione, di adeguarla al testo; non è stato fatto, e non compete a me perché non posso emendare la relazione.
Evidentemente lei mette in atto un'azione che mira a legittimare la Seduta presieduta dal Vicepresidente Comencini, ma da questo punto di vista sappiamo bene che la Seduta è ampiamente legittima sul piano formale, meno sul piano politico.
Ritengo che con questo progetto di legge, così come è stato proposto, non raccolga le emergenze vere che lo stesso Consigliere Mario Rossi aveva tentato di avanzare in quest'Aula.
Su queste questioni così tristi dell'attualità quotidiana è meglio evitare strumentalizzazioni.
Mi auguro che dopo l'approvazione della legge non si debba assistere, io non debba assistere alle strumentalizzazioni che hanno caratterizzato il dibattito sulla stampa, successivo all'approvazione inutile, peraltro, della legge contro la prostituzione circa un paio di mesi fa.
PRESIDENTE
Grazie, consigliere Margherita Miotto.
La parola al consigliere Boato.
Michele BOATO (VERDI)
Non è questione di contenuto e di giudizio su questa proposta di legge, perché personalmente ho già votato a favore nella scorsa tornata e lo rifarei anche questa volta, nonostante i limiti evidenti che ha questa proposta.
La questione è che in questo Consiglio regionale non è accettabile che la Presidenza sia tenuta da una persona che ha dichiarato pubblicamente, ufficialmente e ripetutamente che vuole la distruzione delle fondamenta che stanno alla base della nostra Costituzione e che forniscono le premesse allo Statuto di questo Consiglio regionale. E mai abbiamo sentito dalle sue parole, nonostante siano passati diversi mesi da quando l'abbiamo chiesto ufficialmente, smentire chiaramente e apertamente l'accusa che gli è stata fatta, cioè quella di essere in una posizione sostanzialmente sovversiva rispetto alla presenza stessa di questa Istituzione.
Questo è per noi assolutamente insopportabile, al di là dell'antipatia o simpatia per la persona di cui stiamo parlando o rispetto al Gruppo consiliare a cui ci riferiamo.
Non è possibile che ci sia una posizione di doppio binario, per cui qui dentro si finge di far parte di un assetto istituzionale e fuori si lavora in maniera sovversiva per distruggerlo.
Questo non è sopportabile, si scelga una delle due cose, noi non stiamo al gioco del doppio binario, perciò usciamo da quest'Aula.
PRESIDENTE
Grazie, consigliere Boato, anche se non è stato attento alle mie dichiarazioni.
Ha chiesto la parola il consigliere Beggiato; ne ha facoltà.
Ettore BEGGIATO (L.V.-L.N.-I.P.)
Per esprimere la solidarietà del nostro Gruppo alla sua persona, Presidente, e per esprimere anche il senso di imbarazzo nei confronti di quei Colleghi che in maniera così incredibile l'hanno attaccata all'indomani di un voto libero, democratico e popolare che ha sancito la rappresentatività del nostro movimento. Movimento al quale lei appartiene, e del quale lei è Segretario nazionale, che ha sancito il ruolo democratico della Liga Veneta-Lega Nord per l'indipendenza della Padania nella nostra Regione in realtà estremamente significative come la Provincia di Vicenza dove il 41, quasi il 42% dei cittadini della Provincia hanno votato a favore di questo movimento libero e democratico, 42% della Provincia più europea e europeista del Veneto.
Non stiamo parlando di una Provincia assistita, non stiamo parlando di una Provincia dove..
PRESIDENTE
Mi scusi collega Beggiato, mi fa piacere quello che sta dicendo, ma io in questo momento sono Presidente del Consiglio e devo richiamarla ad attenersi all'argomento e l'argomento in discussione non è questo, altrimenti dovremmo aprire un conflitto per la non applicazione del Regolamento. La prego di attenersi all'argomento in questione.
Ettore BEGGIATO (L.V.-L.N.-I.P.)
Però io ho sentito nei vari interventi del collega Boato, della collega Margherita Miotto, dei Colleghi del P.D.S., che hanno..
PRESIDENTE
Hanno fatto degli annunci..
Ettore BEGGIATO (L.V.-L.N.-I.P.)
..e lei non ha ritenuto opportuno interromperli.
Allora permetterà che a nome del Gruppo Liga Veneta-Lega Nord, a nome del primo partito nel Veneto, io possa replicare a questi interventi.
Ribadiamo la nostra solidarietà alla sua persona, ribadiamo il nostro diritto sancito democraticamente, perché siamo il primo partito nella prima Provincia del Veneto; abbiamo eletto Sindaci al primo turno in questa Regione con il 50-60% e non in realtà assistite, ma in realtà come Feltre e Jesolo, siamo al ballottaggio a Montebelluna, a Thiene ecc..
In forza di questo noi ribadiamo la nostra solidarietà, chiediamo a questi esponenti partitici di ritornare sulle proprie decisioni e sull'opportunità del dialogo, sull'opportunità di riconsiderare il ruolo civile e democratico della Liga Veneta in questa Regione.
Guai a parlare di Liga isolata, di una Liga che ha quasi il 50%, siete patetici, siete come gli inglesi che quando c'è la nebbia sulla Manica parlano di continente isolato; così, compagno Varisco, vi state ponendo.
Guai a parlare di Liga isolata quando ormai abbiamo la maggioranza, e voi state facendo la figura dei panda, questa è la realtà.
Il confronto democratico deve prevalere anche all'interno di quest'Aula, soprattutto con quelle forze che non sono legittimate da qualche aula lontana dalla nostra gente, da qualche aula universitaria, da qualche aula-sede, da qualche sede di partito, da qualche sede di intellettuali, da qualche sede di salotto che sta lontana mille miglia dal 90% della nostra gente, questa è la realtà.
Allora confrontiamoci, perchè solo con il confronto potremo dare una risposta alle aspettative della nostra gente, altrimenti al di là della Lega non c'è nulla, al di là della Liga Veneta non c'è assolutamente nulla.
La nostra è la diga democratica alla reazione della nostra gente; quindi altro che abbandonare l'Aula, altro che il rifiuto al confronto con il nostro Gruppo e con il nostro Segretario e con il nostro Presidente facente funzione del Consiglio regionale.
Quindi, per cortesia, siate aderenti alle aspettative e alle legittime attese della nostra gente.
Per cortesia, prima che possa essere troppo tardi, prima che nel Veneto vadano alla deriva aspettative, azioni e attese, ma la responsabilità casomai sarà vostra, non nostra che disperatamente stiamo cercando di incanalare nel verso democratico le legittime aspettative della nostra gente.
Quindi, Presidente, noi ribadiamo il voto favorevole a questa proposta e ribadiamo la nostra solidarietà alla sua persona, al suo ruolo istituzionale che è sempre stato svolto con grande lealtà e con grande rispetto delle Istituzioni.
Richiamiamo le opposizioni al dibattito e alla dialettica democratica. Dobbiamo confrontarci democraticamente sulle piazze e sui seggi, in quelle piazze e in quei seggi che ripetutamente ci hanno dato il loro consenso in maniera plebiscitaria.
PRESIDENTE
Grazie, consigliere Beggiato.
Ha chiesto la parola il consigliere Marangon.
Renzo MARANGON (C.D.U.)
Signor Presidente, a me pare che nella discussione generale, forse in prosecuzione dell'azione che la collega Margherita Miotto aveva anticipato come una cosa che le stava proprio sullo stomaco - e certamente avrà bisogno di un alcasezer - il consigliere Margherita Miotto ha ribadito le sue opinioni assolutamente non favorevoli in ordine al disegno di legge che oggi viene per la terza volta in Aula e che il collega Mario Rossi ha spiegato e relazionato alcuni minuti fa.
A pagina 2, nel penultimo capoverso, non per strumentalizzare, ma su una relazione di oltre un anno fa, queste parole recitano quanto viene perpetrato nei confronti dei bambini in modo, devo dire, non sospetto rispetto alla..
Devo dire, peraltro, che la forzatura che lei ha fatto nel suo intervento è una cosa che ci permettiamo di non condividere, come peraltro lei non condivide la legge.
Quindi il nostro voto, lo anticipo in discussione generale, sarà un voto positivo, e speriamo che non ci siano le valutazioni precostituite che hanno mosso il Governo della Repubblica che, nella funzione di controllo, ha ritenuto di dovercelo mandare indietro.
Contemporaneamente devo dire che non esprimo solidarietà al Vicepresidente del Consiglio perché non ne ha bisogno.
Ringrazio la forzata definizione da diga, peraltro un po' retrò, del mio collega Ettore Beggiato.
Non ne ha bisogno perché, devo dire con un pizzico di dispiacere, in Aula oggi ho sentito alcune frasi che non sentivo dal 1976 nell'Aula del Consiglio comunale di Rovigo, quando chiedevano di parlare i Consiglieri comunali del Movimento Sociale Italiano e tutti i banchi della Sinistra si alzavano senza proferire parola ed andavano via.
Qui il problema, cari amici, non è quello di legittimare o non legittimare, devo dire che non condivido parte dei ragionamenti sulla diga plebiscitaria, sulla diga contro.., da sempre la D.C., adesso il C.D.U. o altre sono lo Scudo contro la Diga, o sulla deriva plebiscitaria sulla quale potremmo parlare a lungo, visto che il professor Buttiglione a lungo è condiviso da gran parte del Parlamento, ma non credo sia il caso di riecheggiare la legittimazione o la delegittimazione reciproca rispetto alle idee altrui, con l'assenza di fronte a colui che parla o presiede in Aula consiliare.
E` una strada che si può imboccare, è una strada però che si sa quando si imbocca ma non si sa dove andrà a finire, perché il prezzo della legittimazione o delegittimazione reciproca è un ping pong senza fine, che correrà nelle nostre reciproche discussioni dentro e fuori di qui, all'infinito.
Ci sono state lettere, ci sono stati avvisi, devo dire che c'è stato un Consigliere regionale che aveva espresso questa opinione, non mi pareva ci fosse da parte del centro-sinistra una determinazione o una decisione politica in questo senso, ma adesso lo verifichiamo.
Io non ho espresso solidarietà al collega Comencini perché non ne ha bisogno, perché non lo vedo sotto attacco, non lo vedo in condizioni di difficoltà, non lo vedo soverchiato dalle forze orride della reazione; lo vedo esprimere più spesso dei no che dei sì, lui è libero di esprimere le proprie opinioni politiche fino a quando non violerà le leggi dello Stato, non metterà le mani addosso a qualcuno, penso che è su questo livello che si debba mantenere il dibattito politico.
Quindi non è un invito informale, è proprio un invito politico all'attenzione rispetto all'imbocco di questa strada che ci può portare alla non agibilità politica dell'Aula.
(Interruzione dall'Aula)
Mi pare di aver detto proprio questo. Sono felice che il consigliere Ettore Beggiato mi abbia detto bravo, lui che è così parco nell'esprimere apprezzamenti positivi, sto parlando del parco come termine, non parco come Parco del Delta, l'assessore Berlato ha proprio una idiosincrasia nei confronti del termine.
Il concetto l'ho espresso, quindi a chi ha una non mensile esperienza politica, come me, mi affido perché la forza dell'intelligenza superi la valutazione politica di primo effetto.
PRESIDENTE
Grazie, consigliere Marangon.
Ha chiesto la parola il consigliere Rossi Ivo.
Ivo ROSSI (VERDI)
La ringrazio Presidente di avermi ricordato che si tratta di un intervento in discussione generale, perché io voglio attenermi esattamente al tema in oggetto, ovverosia la legge che stiamo discutendo sulla violenza sessuale, evitando - poi dirò qualcosa però - fughe su altri terreni che mettono in forse il modo di funzionare del nostro Consiglio.
Sono costretto, poi dico perché, ad intervenire in questa fase annunciando anche il voto su questa proposta di legge, che contiene degli elementi all'interno del suo articolato di un certo interesse, e che per certi aspetti valutiamo positivamente, ma che è intrisa, soprattutto nella sua relazione, di elementi di propaganda che nulla attengono con i contenuti della legge medesima. Ovverosia c'è una sorta di discrasia tra quanto troviamo nell'articolato e quanto troviamo nella relazione.
Immagino che la relazione sia stata costruita con scopi chiaramente diversi, che servono a parlare e ad evocare delle situazioni che poi nella legge medesima non trovano immediato riscontro. Questa contraddizione ci mette in seria difficoltà.
In questo senso io inviterei il relatore a rivedere la relazione, perché questo potrebbe consentirci di aprire con maggiore serenità ed anche serietà i ragionamenti sullo sfruttamento della prostituzione, sulla violenza che è presente nella nostra Regione, nel resto del paese e purtroppo a livello planetario. Credo che tutti noi dobbiamo sentire l'esigenza di intervenire con atti non soltanto simbolici, ma anche con forti atti politici.
Sono costretto a non partecipare a questo voto, per questo ho annunciato adesso il nostro orientamento, per la parzialità con cui questa Presidenza conduce i lavori dell'Aula.
La parzialità, Presidente, è stata testimoniata e resa visibile, manifesta a tutti quelli che hanno avuto pazienza di ascoltare, dall'intervento del collega Beggiato, il quale del tutto fuori tema, non affrontando minimamente, neanche soltanto distrattamente per semplice accenno ai contenuti della legge di cui stiamo discutendo in questa fase di discussione generale, ha fatto osservazioni che non c'entravano assolutamente nulla, ha espresso solidarietà, si è riferito al recente esito elettorale e ha enumerato le località in cui la sua forza politica sarebbe forza importante della nostra Regione.
Al collega Beggiato vorrei ricordare che, pur riscuotendo la Lega consensi in questa Regione, non è - per nostra fortuna - la maggioranza assoluta di questa Regione e probabilmente..
(Interruzione dall'Aula)
So, caro Berlato, che è pronto a ritornare nella Lega dopo esservi transitato, passato per Alleanza Nazionale e poi destinato a rientrare..
(Interruzione dall'Aula)
La prego Presidente di togliere l'assessore Berlato da questo luogo, non è questo il suo posto, non vorrei sentirmelo ronzare nelle orecchie, pertanto la invito a ritornare sui suoi banchi, la invito a rientrare nei ranghi caro Assessore.
PRESIDENTE
Un Consigliere può stare dove vuole, purché non disturbi, su questo lei ha ragione.
Io ho già richiamato il consigliere Beggiato.
Ivo ROSSI (VERDI)
Dicevo che, per fortuna, la parte maggioritaria dei cittadini di questa Regione ha opinioni radicalmente diverse da quelle della Lega, almeno per quanto riguarda un aspetto essenziale, a nostro giudizio, che riguarda la secessione e probabilmente, visto anche il modo in cui..
(Interruzione dall'Aula)
Credo che l'osservazione molto acuta, come al solito, del collega Varisco meriti che il Presidente riprenda i suoi Colleghi perché "moretto" lo dicono a qualcun altro e non a me.
Sono costretto pertanto ad uscire, proprio perché il Presidente non ha mai, almeno in epoca recente, smentito le affermazioni gravi fatte nel corso degli ultimi mesi, dalla prima apparizione a Milano, adesso non ricordo come si chiamasse la trasmissione con Gad Lerner, in cui ha parlato dell'odio di voi italiani.
Io non provo odio nei suoi confronti pur essendo un italiano, ma evidentemente c'è qualcun altro che avverte con fastidio la presenza di chi non condivide le sue opinioni anche all'interno di quest'Aula, che non a caso non è governata con l'imparzialità che si richiede.
Mi rendo conto che questa è una prova tecnica che la Presidente Sartori, abbandonando, come di consuetudine, un ruolo super partes a cui dovrebbe richiamarsi, ha determinato scientificamente per creare le condizioni non soltanto di un avvicinamento, visto l'esito elettorale, tra il Polo e la Lega, ma soprattutto per creare le condizioni affinché all'interno di quest'Aula tutta una serie di provvedimenti, in assenza di una parte importante, come quella che noi rappresentiamo, una parte dell'Ulivo, si possano approvare tutta una serie di leggi che altrimenti avrebbero difficoltà o comunque potrebbero essere emendate.
Vivo con grande preoccupazione questa cosa, perchè mi rendo conto che il nostro gesto può favorire non tanto il vostro avvicinamento, questo è un problema politico che dovrete risolvervi voi, immagino che la Lega ne sia felice, e forse il Polo verrà risucchiato, questo è un problema che non mi riguarda, riguarderà gli elettori e riguarderà ovviamente il futuro Consiglio regionale. Però avverto con grave preoccupazione che si stanno creando le condizioni per una inagibilità nell'Aula.
In questo senso, uscendo dall'Aula, chiedo che l'Ufficio di Presidenza, in cui c'è un solo componente dell'Ulivo, intervenga con l'autorevolezza necessaria per ripristinare le condizioni elementari di rapporto reciproco e di agibilità per il buon esito dei nostri lavori, ma soprattutto per il rispetto delle regole democratiche.
PRESIDENTE
La ringrazio, comunque le comunico che io avevo richiamato il consigliere Beggiato e, comunque, il consigliere Beggiato ha fatto riferimento alla legge in oggetto in una parte del suo discorso, come del resto anche altri Colleghi sono intervenuti su altri argomenti non pertinenti a questa legge.
Poi le volevo dire che la Presidente Sartori si è assentata perché chiamata, non sono prove tecniche di inciucio, come si può definire.
Prego, consigliere Scaravelli.
Paolo SCARAVELLI (A.N.)
Presidente Comencini, una cosa vorrei fosse chiara: il Gruppo di Alleanza Nazionale non condivide una sola virgola delle dichiarazioni rese dai vari esponenti della Lega sulla secessione, sull'ipotetica costituzione della Padania.
Nonostante questo, credo che lei, come i Colleghi della Lega, sia stato eletto dai cittadini di questa Regione, e lei, in particolare, sia stato eletto come Vicepresidente di questo Consiglio e, quindi, la legittimità della sua Vicepresidenza e quindi della sua attuale Presidenza dell'Aula non possa essere messa in discussione.
In realtà, però, quanto è avvenuto, è preoccupante. E` preoccupante perché rappresenta nella maniera più visibile possibile l'intolleranza che permea ancora oggi, nel 1997, lo schieramento della sinistra, l'arroganza di fronte a chi è su posizioni diverse, la mancanza di un riconoscimento, di una legittimità, di un confronto. E questo credo sia molto grave, vorrei sottolinearlo per chi, come il sottoscritto, ha provato sulla sua pelle situazioni di questo genere nelle file del Movimento Sociale Italiano, di quel Movimento Sociale Italiano al quale faceva riferimento prima il collega Marangon.
In un certo senso lei è fortunato perché le sinistre si allontanano dall'Aula, non le riconoscono la cittadinanza in questa Regione, la cittadinanza politica solo nel momento in cui presiede, non nel momento in cui lei prende la parola, come è capitato in altri anni. Ed è un sintomo molto preoccupante, perché si parte con questo tipo di iniziative e l'intolleranza poi cammina, procede ed arriva fino a contestare non soltanto la legittimazione a poter prendere la parola e a sedere, o a presiedere un consesso democratico, ma a partecipare alla vita democratica e quindi di questi corpi estranei si tenta l'espulsione con tutti i mezzi. E il passato ci insegna che ciò è avvenuto anche in maniera violenta.
Lei rimane comunque fortunato perché assiste soltanto, per il momento almeno, all'abbandono dell'Aula, e non le è mai capitato di dover attraversare, come è successo in altre occasioni al sottoscritto, una barriera di sputi soltanto per accedere all'università, per presentare dell'allora Fuan nell'Università di Ferrara; o non le è mai capitato di essere completamente sommerso dall'abbandono dell'Aula. Ma di che cosa si parlava, allora? E' interessante capire questo. Allora noi parlavamo dell'amore dell'Italia: amiamo profondamente questo Paese, amiamo profondamente la nostra Nazione, amiamo l'Italia. Parlavamo della corruzione dilagante, parlavamo del sistema partitocratico, parlavamo del pericolo comunista, parlavamo dell'instaurazione in Italia di una forma di rappresentatività più avanzata, parlavamo della rappresentanza delle categorie, della democrazia del lavoro e passavamo tra due ali di sputi e si abbandonava l'Aula quando noi prendevamo la parola.
Ed allora vorrei dire agli amici dell'Ulivo, del Centro sinistra, o comunque se non mi ascoltano che almeno rimanga a verbale, che oggi non parliamo di cose diverse, o molto diverse, perché continuiamo a parlare del nostro amore per l'Italia, continuiamo a parlare contro la corruzione, continuiamo a batterci contro il comunismo, continuiamo a pensare a nuove forme di espressione della democrazia, di una democrazia più partecipata e più partecipativa. Eppure ora non abbandonate l'Aula quando prende la parola Alleanza Nazionale, i suoi esponenti, centrali e periferici, i suoi dirigenti, i suoi militanti.
Ebbene, se questa è una vittoria della democrazia, delle idee, della civiltà in Italia, agli amici della Lega auspico di poter vincere almeno su questo piano. Spero non sul piano della secessione, spero ancora che nei loro cuori effettivamente non vi sia questo progetto, ma spero che vincano la battaglia di poter liberamente affermare le proprie idee e di essere assolutamente legittimati a farlo, e quindi di non assistere in altre occasioni a quanto abbiamo assistito oggi.
Per quanto riguarda il merito della proposta del collega Mario Rossi, è ampiamente condivisa dal Gruppo di Alleanza Nazionale e ne preannuncio il voto favorevole.
PRESIDENTE
Grazie, consigliere Scaravelli.
Comunque le posso assicurare che, anche quando sono entrato In questo Consiglio regionale con il collega Canella nell'85, la sinistra si alzava ed usciva quando prendevamo la parola, ho avuto la sua stessa esperienza, tanto per essere chiari.
Se non ci sono altri interventi, passiamo all'articolato.
Pongo in votazione l'articolo 1.
Favorevoli? Contrari? Astenuti?
Il Consiglio approva.
Pongo in votazione l'articolo 2.
Favorevoli? Contrari? Astenuti?
Il Consiglio approva.
Pongo in votazione l'articolo 3.
Favorevoli? Contrari? Astenuti?
Il Consiglio approva.
Pongo in votazione l'articolo 4.
Favorevoli? Contrari? Astenuti?
Il Consiglio approva.
Pongo in votazione l'articolo 5.
Favorevoli? Contrari? Astenuti?
Il Consiglio approva.
Pongo in votazione l'articolo 6.
Favorevoli? Contrari? Astenuti?
Il Consiglio approva.
Pongo in votazione l'articolo 7.
Favorevoli? Contrari? Astenuti?
Il Consiglio approva.
Pongo in votazione l'articolo 8.
Favorevoli? Contrari? Astenuti?
Il Consiglio approva.
Pongo in votazione l'articolo 9.
Favorevoli? Contrari? Astenuti?
Il Consiglio approva.
Alla norma finanziaria vi è un emendamento presentato dal consigliere Vanni che prevede:
L'articolo 10 è così sostituito: "Agli oneri derivanti dalla presente legge si fa fronte mediante l'istituzione di un apposito capitolo del Bilancio di previsione della Regione per l'anno 1998".
Il relatore?
Mario ROSSI (C.D.U.)
Contrario.
PRESIDENTE
Pongo in votazione l'emendamento.
Favorevoli? Contrari? Astenuti?
Il Consiglio non approva.
Pongo in votazione l'articolo 10 nel testo originario.
Favorevoli? Contrari? Astenuti?
Il Consiglio approva.
Se non ci sono dichiarazioni di voto, pongo in votazione la legge nel suo complesso.
Favorevoli? Contrari? Astenuti?
Il Consiglio approva.
Assume la Presidenza
il Presidente Amalia SARTORI
il Presidente Amalia SARTORI
PRESIDENTE
Grazie, consigliere Comencini.
Non voglio assolutamente fare interventi di natura politica, però voglio soltanto chiarire ancora una volta, come peraltro mi pareva avesse ricordato la collega Margherita Miotto, che questo è l'Ufficio di Presidenza di questo Consiglio regionale, le valutazioni personali e politiche che fanno i singoli Consiglieri fanno parte del loro diritto di comportamento, espressione e parola, però non competono a me.
Mi dispiace ci sia stato questo abbandono dell'Aula che, ripeto, è di carattere politico, ma non sicuramente legato alla funzionalità del Consiglio stesso.
Oltretutto sono uscita per tre minuti, l'opposizione è stata tempestiva nel procurare questo incidente.
La parola al consigliere Comencini.
Fabrizio COMENCINI (L.V.-L.N.-I.P.)
Da alcuni esponenti ho sentito dire delle bugie in quest'Aula, se loro sono convinti di quello che hanno detto, politicamente possono dire quello che vogliono.
Ribadisco un fatto, che però è un fatto politico: io sono stato eletto democraticamente dal popolo Veneto, come dice il nostro Statuto, rappresento l'intero popolo Veneto, come lo rappresentano loro. Sono stato eletto Vicepresidente di questo Consiglio regionale che rappresenta il popolo Veneto, quindi non prendo lezioni né da chi dice che io sono qui per sovvertire o per scardinare la Costituzione italiana, né da chi ha usato il massacro continuato politicamente, dalle ideologie che hanno usato il massacro continuato per imporre le proprie opinioni.
Non prendo assolutamente lezioni da costoro. Se costoro vogliono uscire dall'Aula.., possono fare quello che meglio credono. Se costoro disturberanno la Presidenza del sottoscritto in quanto Vicepresidente vicario, faremo altrettanto con i loro rappresentanti.
PRESIDENTE
Grazie, consigliere Comencini.
Punto 21 all'ordine del giorno
"NUOVE DIRETTIVE PER LA REGOLAMENTAZIONE DA PARTE DEI COMUNI DEI SERVIZI DI NOLEGGIO AUTOBUS CON CONDUCENTE".
Relazione della Seconda Commissione consiliare.
La parola al consigliere Costanzo per la relazione.
Carlo COSTANZO (F.I.)
"Vista la nota del Presidente della Giunta regionale pervenuta in data 18 luglio 1996, con la quale si chiede al Consiglio regionale di approvare le nuove direttive per la regolamentazione da parte dei comuni dei servizi di noleggio autobus con conducente.
Udita la relazione della Seconda Commissione consiliare, relatore il Presidente della stessa, consigliere Carlo Costanzo, nel testo che segue:
"L'articolo 85 del D.P.R. 24 luglio 1977, n. 815 ha trasferito alle Regioni le funzioni amministrative concernenti l'approvazione dei regolamenti comunali relativi ai noleggi ed ai servizi da piazza.
Con la legge regionale 8 maggio 1985, n. 54 , articolo 6, le funzioni amministrative di cui sopra sono state delegate alle Province-Autorità di Bacino.
Il Consiglio regionale con provvedimento n. 805 del 14.07.1983 ha stabilito appositi criteri per la regolamentazione da parte dei comuni dei servizi di noleggio, disciplinando, fra l'altro, tali servizi mediante il contingentamento delle autorizzazioni e mediante altre disposizioni intese a dare uniformità di indirizzo nell'approvazione dei regolamenti comunali.
Con Legge-quadro n. 21/1992 sono state emanate norme relative ai servizi non di linea riguardanti i soli servizi di taxi e di noleggio con autovettura (fino a 9 posti incluso il conducente), con esclusione del servizio di noleggio con conducente effettuato con autobus (oltre i 9 posti).
La Legge regionale 30 luglio 1996, n. 22 il taxi e l'autovettura di noleggio ha recepito i principi della succitata Legge quadro.
Per quanto riguarda invece il noleggio con autobus, tenuto conto dell'evoluzione del servizio noleggio che ha comportato ripetute richieste di adeguamento delle vigenti disposizioni da parte delle Autorità di Bacino delegate ad operare in materia, si appalesa la necessità di una revisione dei criteri approvati dal Consiglio regionale sin dal 1983.
La proposta oggetto della presente deliberazione riassume inoltre le richieste di una maggiore efficacia dell'attività amministrativa sollecitata dagli operatori del settore e prevede un aumento delle licenze rilasciate nel territorio regionale.
Nella presente deliberazione viene inserita la possibilità di rilasciare, senza alcun contingentamento, specifiche autorizzazioni per il trasporto scolastico degli alunni della scuola dell'obbligo e per disabili, come già previsto nella L.R. n. 46/1994 sugli autoservizi atipici.
Si prevede inoltre il rilascio delle nuove autorizzazioni mediante apposito concorso bandito dal comune interessato. A tale scopo sono stati individuati nuovi titoli preferenziali ed inoltre l'espletamento del bando e la redazione della relativa graduatoria sono stati affidati alla Commissione prevista all'articolo 12, alla quale spettano anche altri compiti definiti dal medesimo articolo.
In analogia alla Legge-quadro n. 21/1992 è introdotta la trasferibilità delle autorizzazioni secondo la casistica nella stessa riportata.
Sono previste anche delle tariffe al fine di evitare fenomeni di illecita concorrenza o comunque turbative nell'attività, generate dall'uso, per il noleggio di autobus ammessi al contributo previsto da finanziamenti regionali, ma temporaneamente distratti dall'abituale utilizzazione sulle linee del trasporto pubblico locale.
Una norma transitoria è prevista infine nell'intento di sanare le situazioni in contrasto con le presenti direttive.";
Ricordato inoltre, che ai sensi dell'articolo 6 della legge regionale 8 maggio 1985, n. 54 i regolamenti comunali relativi ai noleggi autobus con conducente sono approvati dalle Province-Autorità di Bacino;
Ravvisata l'opportunità di predisporre uno schema di direttive a valere come indirizzo, per i Comuni, in sede di esercizio della loro facoltà di regolamentazione dei servizi di noleggio;
Visto il provvedimento contenente lo schema di tali indirizzi approvato dalla Giunta regionale nella seduta del 15 luglio 1996 con n. 69/CR;
Ricordato altresì che il documento in questione è stato positivamente esaminato in numerosi incontri con gli Enti locali e le Associazioni di categoria interessate;
Con votazione palese,
Delibera
1) di approvare l'allegato documento A), che costituisce parte integrante del presente provvedimento, concernente le nuove direttive per la disciplina dei servizi di noleggio con autobus, ai fini dell'adeguamento dei regolamenti comunali;
2) di disporre che il presente provvedimento, una volta esecutivo a termini di legge, sia pubblicato sul Bollettino Ufficiale della Regione Veneto."
Volevo mettere in evidenza che questo provvedimento è passato all'unanimità. Questo provvedimento ridisciplina il contingentamento delle autorizzazioni relative al noleggio autobus e prevede un aumento delle licenze rilasciate nel territorio regionale.
E` qualificante perché prevede di rilasciare senza contingentamento autorizzazioni per il trasporto scolastico e per i disabili.
PRESIDENTE
Grazie, consigliere Costanzo.
E` aperta la discussione generale.
Se non ci sono interventi, pongo in votazione il provvedimento.
Favorevoli? Contrari? Astenuti?
Il Consiglio approva.
Punto 22 all'ordine del giorno
"PROPOSTA DI LEGGE DI INIZIATIVA POPOLARE RELATIVA A "ISTITUZIONE DEL PARCO DELLA LAGUNA DI VENEZIA". DICHIARAZIONE DI AMMISSIBILITA`"
Relazione dell'Ufficio di Presidenza.
C'è una proposta di legge di iniziativa popolare relativa all'istituzione del Parco della Laguna di Venezia. A nome dell'Ufficio di Presidenza propongo all'Aula di votare la dichiarazione di ammissibilità.
Le nostre strutture mi hanno detto che l'iter è così: io l'ho ricevuta, è stato visto dagli Uffici, è stato considerato ammissibile, adesso l'Aula accetta e inizia l'iter normale, inviandola alla Commissione per il percorso normale.
Propongo all'Aula, così come dalla delibera distribuita, di dichiarare ammissibile ai sensi dell'articolo 6 della legge regionale 12 gennaio '73, n. 1 la proposta di legge di iniziativa popolare relativa all'istituzione del Parco della Laguna di Venezia. Pongo in votazione l'ammissibilità.
Favorevoli? Contrari? Astenuti?
Il Consiglio approva.
Punto 23 all'ordine del giorno
"PROGRAMMA REGIONALE PER GLI INVESTIMENTI NEL SETTORE DEL TRASPORTO PUBBLICO LOCALE PER IL QUINQUENNIO 1997-2001. LEGGE REGIONALE 8 MAGGIO 1985, n. 54 , ARTICOLO 43."
Relazione della Seconda Commissione consiliare.
La parola al consigliere Costanzo.
Carlo COSTANZO (F.I.)
Anche questa proposta è passata all'unanimità dei presenti, e si tratta di un finanziamento rilevante per un importo di 145 miliardi circa, erogati alle aziende di trasporto pubblico relativamente all'acquisto di autobus e la costruzione ed ammodernamento di infrastrutture.
L'ammissione ai contributi viene regolata secondo criteri relativi all'anzianità e al periodo di tempo nei quali sono stati acquistati gli usati. Mi sembra di aver sentito che ci dovrebbe essere un emendamento al riguardo.
PRESIDENTE
Sì, per informare il relatore, vi è un emendamento presentato dai consiglieri Sprocati e Ivo Rossi che prevede:
A pagina 5 è soppresso tutto il capoverso "infrastrutture".
Il collega Costanzo ha concluso la sua relazione; è aperta la discussione generale.
Ha chiesto la parola il consigliere Boato; ne ha facoltà.
Michele BOATO (VERDI)
Non sul merito del programma che condivido, ma per segnalare alla Giunta e credo all'assessore Bazzoni, che è l'Assessore di riferimento - e quindi è già la seconda cosa che segnalo all'Assessore oggi -, una scadenza importantissima che abbiamo nei prossimi mesi o anni, e cioè il fatto che alle Regioni verrà attribuita tutta la parte della ferrovia del trasporto pubblico locale, cioè su ferro.
Personalmente ho avuto modo di dire in alcuni convegni che, pur essendo favorevolissimo a questa linea, sono terrorizzato dal fatto che questa cosa avvenga tra poco.
Perché ho paura che, l'attuale struttura della Regione in merito a questo tema, cioè la non struttura, l'assenza di una dirigenza che sulla questione del trasporto locale non su gomma possa riflettere, possa dare una direttiva a tutto ciò che saranno i compiti enormi che avrà la Regione, non solo di tipo finanziario, ma di tipo tecnico, operativo e organizzativo, in assenza di questo vi sia una situazione di sfascio ancora più forte di quella a cui oggi assistiamo in termini di trasporto locale, intendo dire su ferro e no su gomma.
Io credo che il tema sia di carattere veramente rilevantissimo, perché in una situazione in cui le Regioni, come andrà..
(Interruzione dall'Aula)
Sto parlando con l'assessore Bazzoni, consigliere Costanzo, mi sto rivolgendo all'Assessore.
In una situazione in cui i poteri e le responsabilità delle Regioni su questo terreno saranno sempre più forti, chiedo a questa Giunta che venga posto all'ordine del giorno la questione della ferrovia, e non solo la questione del trasporto pubblico locale su gomma.
Ecco perché il mio intervento. Perché in questo momento siamo in una specie di routine, in una specie di inerzia per cui gli uffici praticamente pensano ai riparti, cercano di raddrizzare storture, qualche volta si buttano, lo hanno fatto anche qualche anno fa, a pensare ad integrazioni fra gomma e ferro, lo hanno fatto anche in maniera intelligente, con degli studi relativi alla Provincia di Treviso ecc., però credo siamo molta lontani, non dico mille miglia, perché non ci sono nel Veneto, ma qualche centinaio sì, dall'essere in grado di dire: la Regione Veneto si assume la responsabilità che tra un po' le verranno assegnate.
Tremo veramente perché se falliamo su questo terreno, saremo non tanto alla privatizzazione selvaggia perché non è questa la mia paura, non è il termine privatizzazione, ma è il selvaggia che mi fa paura. Altro che i tagli dei rami secchi o di qualche stazione alla quale assistiamo oggi per responsabilità statale; saremo ad un degrado della situazione ferroviaria del Veneto.
Penso alle linee della Pedemontana vicentina, alle linee del bellunese, alle linee anche del veneziano o del padovano della bassa padovana, vi è la possibilità di un precipitare proprio del servizio rispetto all'utenza.
Chiedo all'assessore Bazzoni, già in questa sede, durante questa discussione, se può dirci quali sono i suoi intenti come Giunta regionale.
PRESIDENTE
Grazie, consigliere Boato.
La parola al consigliere Rossi.
Ivo ROSSI (VERDI)
Vorrei ricordare all'Assessore, visto che stiamo affrontando il problema del trasporto sia pure su gomma, come diceva il collega Boato, che c'era stato un impegno da parte della Giunta regionale, e da parte della Presidenza, probabilmente 7-8 mesi fa, forse addirittura di più, di avviare una discussione in Aula di ordine generale sui sistemi di trasporto della nostra Regione, intesa non soltanto come dotazione infrastrutturale, ma anche come articolazione delle varie iniziative, con particolare riguardo agli aspetti riguardanti l'alta velocità. E devo dire che siamo ancora, probabilmente anche per inerzia della Seconda Commissione consiliare, ma anche della Giunta regionale, su un binario morto. La discussione non è ancora approdata in Aula, nonostante gli spergiuri e gli impegni ripetuti, e questo sta provocando non soltanto un difetto di comunicazione all'interno dell'Aula, ma rischia di provocare anche danni rilevanti all'alta velocità, al nostro sistema.
Perché, come abbiamo visto recentemente, l'assenza di iniziative, l'indecisione e la scarsa attivazione da parte della Giunta rischia di favorire altri interventi sul territorio nazionale che a quel punto non sono imputabili a cattiva volontà del Governo, ma unicamente all'inerzia della Giunta regionale.
Io vorrei che l'Assessore si impegnasse, ma si impegnasse anche la Presidenza e la Giunta regionale, ad affrontare questo delicatissimo tema, definendo prioritariamente quali sono gli indirizzi e gli obiettivi che si ritengono più opportuni, in modo tale che la discussione in Aula consenta di far fare un salto di qualità all'intero dibattito e quindi anche alle realizzazioni che si ritengono più opportune.
Per quanto riguarda questo aspetto del trasporto pubblico locale, dove il provvedimento, il programma regionale prevede soltanto una ridefinizione dei contributi da erogare alle varie aziende per l'ammodernamento del parco autobus, dovrebbe consentirci di aprire un più ampio ragionamento sulla funzionalità del sistema di trasporto nella nostra Regione; e considerare anche, credo non secondariamente, gli interventi che stanno per essere realizzati in alcune importanti città, quali Verona, Padova e Mestre, per quanto riguarda la dotazione infrastrutturale all'interno dei centri urbani, date dalle tranvie in sede proprie.
Perché queste vanno ad integrare in maniera sensibile il sistema di trasporto, lo vanno a migliorare dal punto di vista qualitativo, comportano spese rilevanti da parte delle varie Amministrazioni comunali, ma soprattutto richiedono un intervento mirato anche da parte della Regione, la quale non può più fungere, come ha fatto fino ad oggi, da mero allocatore di risorse, di trasferimenti dallo Stato; fra l'altro non abbiamo più il fondo nazionale trasporti, quindi dovremo arrangiarci in proprio, e cominciare a programmare, a pianificare ed intervenire sul sistema di trasporto.
Oggi noi assistiamo a sprechi colossali in termini infrastrutturali, ma anche in termini economici per quanto riguarda la sovrapposizione sistematica che c'è su alcune tratte, su alcune linee, fra il sistema ferroviario e il sistema su gomma. Sono moltissime le linee, in particolare quelle che si collegano alle città capoluogo, che corrono parallele alla rete ferroviaria, e fino ad oggi quasi nulla è stato fatto per l'integrazione. L'esempio banale è quello del Ponte della libertà, cioè quello che capiscono immediatamente tutti, per cui ci sono 10 chilometri di strada in cui gli autobus corrono a velocità molto elevata ovviamente, ci mancherebbe altro, e corrono paralleli alla rete ferroviaria, che non a caso è stata quadruplicata tentando di utilizzarla anche ai fini di un collegamento metropolitano.
Questo genera sprechi di risorse non soltanto perché si potrebbe trasferire tutto il traffico sul sistema ferroviario, ma perché si consumano, si logorano i mezzi, in quanto fanno centinaia di migliaia di chilometri su percorrenze che sono percorrenze inutili e parassitarie, perché potrebbero essere trasferite tranquillamente sul sistema ferroviario. Fra l'altro nei giorni scorsi è stata pubblicata una indagine a livello nazionale sulle velocità commerciali degli autobus all'interno delle varie città, e la città di Venezia ha registrato una velocità molto elevata, si fa per dire, all'interno delle velocità del nostro sistema di trasporti pubblici, insieme alle Province di Rovigo e di Belluno. E' immediatamente chiaro che l'elevata velocità o meglio il recupero di velocità, per esempio di Venezia, è dato dal fatto che sul ponte le velocità sono libere e quindi recuperano.. 90 chilometri orari, recupera sostanzialmente la lentezza del mezzo pubblico nel resto della città.
Ma potrei citare decine di altri esempi che tutti abbiamo sotto gli occhi, tipo da Montagnana a Padova dove corrono in parallelo sia gli autobus, e sono centinaia ogni mezz'ora, ogni ora che partono da quella località in direzione del capoluogo di Padova, sia i treni.
Allora, se non si creano le condizioni, ma questo lo deve fare il decisore politico, cioè la Giunta regionale del Veneto, affinché ci sia una integrazione, penalizzando le aziende che duplicano le corse dove già esiste il ferro, è evidente che noi continueremo così, visto che il meccanismo è tale per cui più si corre più c'è il contributo da parte della Regione, o comunque incide in maniera sostanziale sul monte dei chilometri percorsi, per cui moltissime aziende tendono a correre molto anche su tratte parassitarie, ma molto lunghe, perchè ciò consente loro di recuperare risorse.
E` evidente che c'è bisogno di ridefinire la politica dei trasporti anche alla luce del decreto delegato che, in attuazione della legge Bassanini, il Governo ha emanato recentemente e che trasferisce tutte le competenze alle Regioni.
Ma direi di più, Assessore: nel momento in cui con difficoltà - anzi è un'occasione apparentemente eccentrica, però credo valga la pena di ragionare anche su questo - ci si dovrebbe accingere all'avvio del sistema metropolitano ferroviario regionale e quindi all'assunzione diretta da parte della Regione dell'onere e della responsabilità di realizzare il quadruplicamento della Padova-Venezia, il sistema integrato fra Padova-Venezia-Treviso - anche se non chiude ancora l'altro lato del triangolo da via Castelfranco verso Camposampiero Padova, che costituiscono il cuore individuato per il sistema metropolitano ferroviario -, noi non riusciremo mai a fare questo e ad essere autonomi, autosufficienti e autorevoli anche nei confronti delle ferrovie se la Regione non riuscirà a dotarsi di una struttura con proprio know-how, una propria intelligenza, una propria conoscenza e una propria autorevolezza per quanto riguarda il sistema di trasporto su ferro.
Gli ingegneri che hanno capacità e conoscenza e memoria storica su questa materia e che si occupano della gomma mi pare siano ridotti a due; noi non abbiamo nulla per quanto riguarda il ferro, e il know-how è fondamentale per poter discutere da pari a pari anche con le ferrovie.
Tutto questo, purtroppo, noi non ce l'abbiamo.
Credo che la discussione che invoco ormai da moltissimo tempo, riguardante il sistema dei trasporti visto in chiave integrata in termini sia di miglioramento dell'attuale situazione e sia delle realizzazioni infrastrutturali che dovranno essere fatte con l'obiettivo di ridurre le spese di gestione. Perché se noi ottimizziamo le risorse probabilmente riusciremo a risparmiare anche molto, ma dobbiamo pensare a questa cosa, soprattutto alla luce del decreto Bassanini e dei Decreti delegati, laddove prevedono - e questo va perfezionato perché non è chiaro il meccanismo, o meglio era funzionale ad una vecchia logica, non lo è più nella nuova logica - la separazione del controllo dalla gestione, dall'erogazione diretta del servizio.
E questo, soprattutto nei rapporti con le varie aziende provinciali, è indispensabile ridefinirlo in maniera puntuale, così come dovrà essere ridefinito per quanto riguarda il trasporto su ferro, alla luce del fatto che il ferro sarà posseduto da un'azienda e chi ci corre sopra chiede al soggetto proprietario di poterci correre sopra, pagando ovviamente il servizio di noleggio, questo dovrebbe essere lo schema.
Ma questo schema dovrà valere, tanto più se vogliamo veramente creare le condizioni di competitività e diffondere il servizio in tutto il sistema regionale, dovrà diffondersi e quindi radicarsi anche per quanto riguarda il trasporto su gomma.
Allora, queste questioni, Assessore, io mi auguro che già adesso nella sua replica voglia almeno affrontarle succintamente, ma credo sia indispensabile che l'Aula, su una materia così delicata, che fra l'altro attiene alle nostre competenze, attiene alle competenze del Consiglio regionale, venga affrontata nella sua complessità, preparando, istruendo, anche se gli elementi ci sono tutti. Posso anche incaricarmi io stesso se la Giunta è così oberata di lavoro, di fornire indicazioni utili e puntuali in questa direzione, affinché il Consiglio regionale possa fare un salto di qualità sia in termini di approccio al nuovo sistema dei trasporti sia in termini ovviamente di leggi attuative che consentono di andare in questa direzione.
PRESIDENTE
Grazie, consiglieri Rossi.
La parola all'assessore Bazzoni.
Ass.re Raffaele BAZZONI
Anche se l'argomento iscritto all'ordine del giorno si limita a proporre un bando per gli investimenti, i problemi richiamati dai colleghi Boato e Rossi sono di grandissima attualità, però sono argomenti che in Prima Commissione abbiamo già valutato non più tardi di ieri, cercando di affrontare un po' tutte le problematiche relative all'applicazione del decreto legislativo Bassanini, di imminente pubblicazione, che assegna competenze specifiche all'Amministrazione regionale, proprio con questi riferimenti che sono appunto quelli di separare i ruoli della programmazione da quelli della gestione.
Nell'incontro di ieri abbiamo fatto anche una esposizione di come la Regione si è attrezzata per affrontare questo momento di grande cambiamento, considerato che alla Regione competerà la programmazione di tutte le modalità di trasporto, sia passaggeri che merci, di carattere regionale o locale. In quella sede abbiamo anche esposto un calendario estremamente puntuale di tutte quelle che saranno le imminenti scadenze.
Con il provvedimento di oggi, però, noi rispondiamo solo a una necessità: quella di qualificare il nostro trasporto passeggeri, considerato che l'età media dei nostri autobus è decisamente altissima, non solo sproporzionata rispetto a quello che è il panorama italiano, ma soprattutto spaventosamente sperequata rispetto al panorama europeo.
Credo comunque che se dovessimo affrontare le proposte che riguardano le competenze assegnate alla Regione, e i cambiamenti che vengono introdotti con questo decreto legislativo, dovremo sicuramente impegnare un'intera Seduta e su questo, come abbiamo fatto ieri in Prima Commissione non ho alcun problema a tornarci, magari nella competente Commissione, che è la Seconda, non appena invitato. Proprio per riproporre come ci stiamo attrezzando per fare questo momento di transizione, considerato che di fatto gli adempimenti legati alla Bassanini, e soprattutto all'applicazione del decreto legislativo, hanno cominciato ad avere dei loro effetti.
Già nella proposta di Bilancio della Giunta, infatti, ci sono delle voci che ci pongono di fatto in un rapporto diretto con le ferrovie per garantire la continuità di alcuni servizi, per garantire quindi le percorrenze che attualmente ci sono, magari integrandole visto che abbiamo anche dei progetti di integrazione, sia funzionale che tariffaria su tutto il Veneto orientale, e per il quale le stesse Province del Veneto occidentale hanno dato la loro disponibilità ed adesione.
Venendo all'emendamento proposto dal consigliere Sprocati, su questo io posso convenire che la soppressione di queste 3, 4 righe siano interessanti, considerato che di fatto vengono poste in secondaria importanza gli investimenti per le infrastrutture, mentre viene data maggiore importanza e quindi priorità agli investimenti legati all'informatizzazione.
Su questo argomento, però, la soppressione di queste 4, 5 righe va ad intaccare nella sua complessità un po' tutto il provvedimento, e quindi credo che ci sarebbe la necessità di coordinare questo emendamento, questo correttivo in tutto quello che è il dispositivo di questa proposta.
Per cui, se il concetto può valere e se è percorribile, Presidente, io proporrei questo: di accettare pure questo emendamento, però è un emendamento che va ad intaccare la legge in tutta la sua composizione, quindi avremo sicuramente la necessità poi di fare una ripulita generale di tutti quegli aspetti che a queste 5 righe si richiamiano.
PRESIDENTE
Mi pare che l'Assessore sia favorevole all'emendamento presentato dai consiglieri Sprocati e Ivo Rossi, con il quale viene soppresso tutto il capoverso "infrastrutture", informando però l'Aula che questo comporterà un coordinamento tecnico del resto del testo con le conseguenze che derivano dall'accettazione di questo emendamento.
La Giunta è favorevole. Il relatore?
Carlo COSTANZO (F.I.)
Sono favorevole per le motivazioni che diceva l'Assessore. Volevo chiarire però una cosa, è tutto il capoverso o una parte?
PRESIDENTE
Tutto.
Carlo COSTANZO (F.I.)
Va bene, sono favorevole.
PRESIDENTE
La parola al consigliere Marangon.
Renzo MARANGON (C.D.U.)
In una valutazione globale del ruolo complessivo che un Consigliere regionale deve assumere in ordine ad un piano come questo, io spesso mi domando se i colleghi Consiglieri sono consapevoli di ciò che vanno a votare, per esempio il programma regionale per gli investimenti nel settore.., quindi in considerazione del fatto che l'articolo 34 della legge regionale 8 maggio 1984 prevede un programma regionale che supera il famoso millennio - quindi andiamo oltre il 2000 -, e si tratta di investimenti nel settore pubblico locale per un quinquiennio importante; e ieri l'assessore Bazzoni si è intrattenuto a lungo con i Consiglieri regionali della Prima Commissione consiliare per descrivere i panorami che si affacceranno nella primavera del prossimo anno in ordine ai decreti delegati che il Governo si appresta a votare.
Quindi si tratta di un ruolo straordinariamente importante che la Regione assumerà, non solo per la ormai europeizzazione accentuata in ordine alla parità di rapporto fra le imprese di trasporto pubblico e privato, ma per il ruolo che legislativamente la Regione dovrà assumere in ordine al tempo definito che i decreti gli danno.
Ecco perché ritengo assolutamente significativa l'approvazione di questo programma quinquennale, e invito i Colleghi della Seconda Commissione consiliare ad essere più attenti e precisi quando questo problema, cioè la nuova formula legislativa che probabilmente la Giunta preparerà, verrà in discussione.
PRESIDENTE
Grazie, consigliere Marangon.
La parola al collega Beggiato.
Ettore BEGGIATO (L.V.-L.N.-I.P.)
Presidente, preannuncio il voto contrario a questo emendamento, e ricordo all'assessore Berlato la sua promessa di non votare mai un emendamento firmato dal consigliere Rossi. Chiedo anche la verifica del numero legale.
PRESIDENTE
Grazie, collega Beggiato.
Ha chiesto la parola il consigliere Sprocati; ne ha facoltà.
Gianpaolo SPROCATI (P.D.S.)
Io avevo rinunciato ad illustrare l'emendamento perché già l'Assessore, nel motivare la sua disponibilità ad accettarlo, aveva sostanzialmente illustrato i motivi che portavano a formulare lo stesso emendamento.
Le perplessità di qualche collega mi inducono a ritornare sull'argomento per alcune precisazioni.
Secondo quanto dispone la legge 202/1991 e la 151/1981 noi abbiamo una quota del 25% dei nostri finanziamenti in questa materia che sono vincolati per legge - appunto le leggi che ho citato - e sostanzialmente sono vincolate alla costruzione, ammodernamento di infrastrutture, di impianti fissi, di tecnologie di controllo, officine e depositi con le relative attrezzature e sedi. Questo è quanto recita la legge.
Ora, il programma ha la funzione, evidentemente, anche di indicare le priorità, e questo mi pare legittimo perché indicare le priorità corrisponde anche alle valutazioni che gli Uffici ci suggeriscono in base anche alle esperienze compiute con i finanziamenti dei quinquenni precedenti, per esempio per quanto riguarda il periodo 1983-1994.
Tuttavia, la formulazione così come veniva presentata nel capoverso "infrastrutture" tendeva, in qualche modo, ad essere non tanto un'indicazione di priorità rispetto all'investimento nel settore di tecnologie moderne, e di informatizzazione su questo problema, quanto piuttosto era formulato in modo tale da sembrar voler escludere addirittura la possibilità di fare investimenti se non di questa natura.
Ora, questo non corrisponde secondo me nè allo spirito della legge, né alla possibilità delle Amministrazioni di fare scelte efficaci di razionalizzazione e di funzionalità che possono corrispondere non solo a questo criterio, ma possono avere altri tipi di esigenza.
In particolare penso che mentre questa esigenza è fortemente sentita nelle aree altamente urbanizzate e metropolitane, questo appare un vincolo eccessivamente rigido in altre aree della realtà regionale del Paese, e quindi in questo senso nasceva l'esigenza di proporre una formulazione che permettesse all'Assessorato di esaminare le proposte, le indicazioni che poi verranno dalle Province, ed avere un margine maggiore di valutazione, quindi essendo meno rigidamente e in modo predeterminato predisposti ad escludere certi tipi di investimento, quindi in qualche modo si veniva anche incontro all'esigenza all'Assessorato.
C'era poi un problema, come è stato detto, di coordinamento di questo concetto sul resto del testo, in modo che si potessero trarre le conseguenze di questo concetto anche su qualche altra formulazione contenuta nel resto del programma.
Erano questi, quindi, i motivi che avevano portato alla presentazione di questo emendamento e alla sua formulazione nei termini che ho cercato di illustrare.
Se poi c'è un problema specifico che riguarda alcune difficoltà a votare un emendamento proposto dal consigliere Rossi, posso anche chiedere al consigliere Rossi di ritirare la sua firma dall'emendamento, se questo serve a farlo passare, ma questa la consideriamo solo una battuta di spirito che mi perdonerete.
Quindi questi sono i motivi che hanno indotto a presentare l'emendamento.
PRESIDENTE
Grazie, collega Sprocati.
Se non ci sono altri interventi pongo in votazione l'emendamento.
Favorevoli? Contrari? Astenuti?
Il Consiglio approva.
Se non ci sono dichiarazioni di voto pongo in votazione il provvedimento nel suo complesso.
Favorevoli? Contrari? Astenuti?
Il Consiglio approva.
Punto 24 all'ordine del giorno
"PROPOSTA DI LEGGE STATALE DA TRASMETTERE AL PARLAMENTO NAZIONALE, AI SENSI DALL'ART. 121 DELLA COSTITUZIONE DAL TITOLO: "DISPOSIZIONI TRIBUTARIE PER FAVORIRE GLI INVESTIMENTI NEL SETTORE DELLE IMPRESE TURISTICHE." D'INIZIATIVA DELLA GIUNTA REGIONALE DEL VENETO."
(Progetto di legge n. 21)
Relazione della Sesta Commissione consiliare.
La parola al consigliere Scaravelli.
Paolo SCARAVELLI (A.N.)
"La legge 8 agosto 1994, n. 489, prevedeva tra l'altro benefici fiscali da applicarsi agli utili d'impresa reinvestiti in relazione ai periodi d'imposta in corso all'entrata in vigore della legge, e successivo.
Con la legge 28 dicembre 1995, n. 549, tali benefici venivano riproposti per un ulteriore periodo d'imposta pur limitando di fatto gli interventi alle fattispecie ricadenti negli obiettivi 1, 2 e 5b del Regolamento CEE n. 2052/88.
La Regione Veneto nell'esercizio delle proprie competenze di iniziativa legislativa di cui all'articolo 121 della Costituzione della Repubblica italiana, ravvisa ed evidenzia l'esigenza di estendere, per le imprese turistiche di cui alla legge 17 maggio 1983, n. 217, dall'esercizio 1997 e fino all'esercizio 2000 compreso, i benefici fiscali contemplati dalla legge 8 agosto 1994, n. 489 ed attualmente, per l'anno 1996, dalla legge 28 dicembre 1995, n. 549 recante misure di razionalizzazione della finanza pubblica.
Trattasi di disposizioni tributarie urgenti per accelerare la ripresa della economia e della occupazione risolventisi in particolare nella esclusione dalla imposizione del reddito di impresa di una percentuale degli investimenti posti in essere dall'imprenditore turistico.
Tali interventi potranno costituire in primo luogo utile strumento per consolidare ed eventualmente accrescere i flussi turistici in ingresso acquisiti nel corso degli ultimi anni anche avvalendosi di condizioni contingenti, quali i processi di svalutazione monetaria che hanno determinato situazioni di particolare competitività del "Prodotto Italia"; a tal fine fra le spese di investimento non possono non essere comprese le spese di promozione del prodotto turistico che consentono la capillare diffusione dell'immagine dell'offerta turistica in Italia e all'estero.
Un tale intervento normativo inoltre rappresenta adeguato stimolo e incentivazione ad un processo di potenziamento ed ammodernamento delle strutture al fine di predisporre adeguate soluzioni di accoglienza ed assistenza per i flussi turistici che interesseranno il nostro paese in previsione del Giubileo del 2000.
La Sesta Commissione consiliare, ha espresso in merito parere favorevole all'unanimità."
PRESIDENTE
Grazie, collega Scaravelli.
Se non ci sono interventi pongo in votazione l'articolo 1.
Favorevoli? Contrari? Astenuti?
Il Consiglio approva.
Se non ci sono dichiarazioni di voto pongo in votazione la proposta di legge statale nel suo complesso.
Favorevoli? Contrari? Astenuti?
Il Consiglio approva.
Punto 25 all'ordine del giorno
"PROPOSTA DI LEGGE STATALE DA TRASMETTERE AL PARLAMENTO NAZIONALE, AI SENSI DELL'ART. 121 DELLA COSTITUZIONE DAL TITOLO: "ABROGAZIONE DELLA XIII DISPOSIZIONE TRANSITORIA E FINALE DELLA COSTITUZIONE" D'INIZIATIVA DEL CONSIGLIO REGIONALE DEL VENETO".
(Progetto di legge statale n. 18)
Relazione della Prima Commissione consiliare.
"Il 28 giugno 1994 il Consiglio regionale del Veneto ha approvato, con provvedimento n. 941, una proposta di legge costituzionale trasmessa al Parlamento ai sensi dell'articolo 121 della Costituzione, concernente la "Abrogazione della XIII disposizione transitoria e finale della Costituzione".
La fine della legislatura statale ha determinato la decadenza di tutti i progetti di legge che non abbiano ottenuto l'approvazione di entrambe le Camere, tra queste anche la proposta di legge di iniziativa del Consiglio regionale del Veneto n. 941.
La Giunta regionale, ritenendo che le motivazioni che avevano orientato il Consiglio regionale ad approvare il 28 giugno 1994 il provvedimento n. 941 siano ancora attuali - in quanto le disposizioni che vietano l'ingresso in Italia degli ex Sovrani di Casa Savoia e dei loro discendenti maschi paiono non più adeguatamente rispondenti agli impegni internazionali dell'Italia e in particolare alle disposizioni relative al diritto di tutti i cittadini dell'Unione europea di circolare e soggiornare liberamente nel territorio di ciascun stato membro, assunti con trattato di Maastricht - presenta la seguente proposta di legge statale da trasmettere al Parlamento ai sensi dell'articolo 121 della Costituzione che si compone di due articoli:
- l'articolo 1 che prevede l'abrogazione della XIII disposizione transitoria e finale della Costituzione della Repubblica;
- l'articolo 2 che regola l'entrata in vigore della legge."
Il relatore di questo progetto di legge è il collega Pasqualetto, che è assente, qualche altro componente della Prima Commissione vuole intervenire?..
Se non ci sono interventi, la parola al collega Beggiato.
Ettore BEGGIATO (L.V.-L.N.-I.P.)
Grazie Presidente, preannunciando il voto favorevole del nostro Gruppo, intervengo come rappresentante di una Provincia che all'epoca del referendum votò largamente a favore della Repubblica, che come tutto il Veneto è sempre stata profondamente repubblicana; quella stessa Provincia che l'altro giorno ha dato il 41% di preferenze alla Liga Veneta, quella stessa Provincia dove quattro persone su dieci hanno votato per la Lega, per la Liga, sono leghisti.
Intervengo come Consigliere regionale eletto in questa Provincia profondamente repubblicana, come è sempre stato il popolo Veneto, anche se qualche personaggio patetico si permette di metterlo in discussione, è sempre stato autenticamente repubblicano, da sempre. Questo popolo è, autenticamente libertario, per cui credo sia da superare questa disposizione transitoria della Costituzione, quindi io voto a favore di questa proposta di legge statale di modifica della Costituzione.
Nello stesso tempo però non posso non ricordare come il figlio dell'attuale Vittorio Emanuele III, IV, non me ne intendo molto, si vanti del titolo di principe di Venezia, ed allora vorrei ribadire l'estrema convinzione della nostra gente, da sempre, ripeto, repubblicana e quindi richiamo la Giunta e il Presidente di Consiglio al rispetto del ruolo di Venezia, che non può certo essere presa in giro da chi pretende di rappresentare questo titolo. Questo titolo che, ripeto, nella storia non ha alcun ruolo, alcun riferimento.
Come Veneto, come europeo, come europeista voto a favore di questa proposta; ritengo assurda come europeo, come cittadino europeo che fa parte dell'Unione Europea, che fa parte di questa Europa che dovrebbe sancire la libertà dei cittadini, questa disposizione della Costituzione e voto a favore con l'auspicio che sia da parte della Giunta, che da parte della Presidenza del Consiglio, dell'Ufficio di Presidenza ci sia un richiamo formale a non abusare del titolo di principe di Venezia; che, ripeto, è una schiaffo alla nostra storia, che è sempre stata profondamente repubblicana, come testimoniano i millenni della nostra storia e come testimonia il referendum a favore della Repubblica che ha visto in larghissima maggioranza il popolo Veneto a favore della Repubblica.
PRESIDENTE
Grazie, collega Beggiato.
La parola al consigliere Margherita Miotto.
Margherita MIOTTO (P.P.I.)
Nel preannunciare il voto favorevole al PDL statale, segnalo al collega Beggiato che se chiede a questa Assemblea di rispettare i 4 cittadini veneti su 10 che hanno votato per la Lega a Vicenza, credo vadano rispettati anche i 6 su 10 che non hanno votato per la Lega.
PRESIDENTE
Grazie, consigliere Margherita Miotto.
La parola al consigliere Varisco.
Ruddi VARISCO (P.D.S.)
C'è stato probabilmente un errore nella predisposizione del testo, che io definisco tecnico e a cui non do nessuna importanza, perché noi esprimiamo voto favorevole a questa proposta di legge, non fosse altro perché nella scorsa legislatura l'analogo testo fu votato anche da noi. Io stesso ho sottoscritto una mozione, che è poi alla base di questo PDL, tesa a conseguire questo obiettivo in questa legislatura, e che la formulazione dell'articolo 1 è il risultato di un emendamento che io presentai nella passata legislatura.
PRESIDENTE
Grazie, consigliere Varisco.
La parola al collega Marangon relatore.
Renzo MARANGON (C.D.U.)
Ho scoperto che vi è bisogno di un relatore, quindi mi accingo in modo molto simpatico a fare anche questo.
Visto che siamo in tema di rievocazioni storiche, lo dico con un po' di ironia, come fece Vittorio Emanuele II che disse: "Non saremo insensibili al grido di dolore..", non saremo insensibili al grido di dolore del Governo della Padania in esilio a Venezia, terra rossa che tra qualche giorno sorgerà.
Al di là della battuta, propongo all'Aula la soppressione dell'articolo 2 dall'articolato, perché l'articolo 138 della Costituzione è l'articolo che regola la temporalità dell'entrata in vigore e quindi noi ci sovrapponiamo.. è un emendamento ovviamente di natura tecnica in modo che non ci sia un grido di dolore del Parlamento italiano nei confronti della nostra norma.
PRESIDENTE
Grazie, collega Marangon.
Se non ci sono altri interventi pongo in votazione l'articolo 1.
Favorevoli? Contrari? Astenuti?
Il Consiglio approva.
Pongo in votazione l'emendamento soppressivo dell'articolo 2.
Favorevoli? Contrari? Astenuti?
Il Consiglio approva.
Pongo in votazione la proposta di legge nel suo complesso.
Favorevoli? Contrari? Astenuti?
Il Consiglio approva.
Punto 26 all'ordine del giorno
"PROPOSTA DI LEGGE STATALE DA TRASMETTERE AL PARLAMENTO NAZIONALE - AI SENSI DELL'ART. 121 DELLA COSTITUZIONE - DI INIZIATIVA DEL CONSIGLIERE PIRRAMI RELATIVA A "NUOVA FORMULAZIONE DELL'ARTICOLO 1 DEL CODICE CIVILE".
(Progetto di legge n. 24)
Relazione della Prima Commissione consiliare.
La parola al consigliere Bellotti.
Luca BELLOTTI (A.N.)
"1. Il 12 luglio 1996 il Comitato Nazionale per la Bioetica, costituito presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri, ha presentato il Documento "Identità e statuto dell'embrione umano."
Tale Documento, nato dall'esigenza di contribuire a mettere ordine nella delicata e intricata materia della procreazione assistita e della ricerca sperimentale ad essa connessa, riconosce all'embrione lo status di persona sin dalla fecondazione, giacché statuisce che l'embrione "ha diritto a essere trattato come una persona" e che "non è una cosa" ma appartiene alla "specie umana", sì che la sua "identità personale sussiste fin dalla fecondazione": già da tali inequivocabili premesse emerge la necessità che la vita umana sia tutelata anche e sin dalla sua fase embrionale.
Codesto pronunciamento del Comitato Nazionale per la Bioetica, che ha stabilito il dovere di proteggere gli embrioni in quanto esseri umani nella fase iniziale e precoce del loro sviluppo, trae il proprio fondamento scientifico dal fatto che l'embrione fecondato è costituito dalla fusione di ovocita e spermatozoo, cellule germinali dette anche gameti, l'una di provenienza materna e l'altra paterna, corredata ciascuna di 23 cromosomi: i gameti, con il fondersi, trasformano e rinnovano entro lo zigote i due precedenti corredi che hanno concorso a formarlo, onde lo zigote, per successive trasformazioni, dà luogo all'embrione, nuova cellula iniziale che porta 46 cromosomi, cioè il numero dei cromosomi della specie umana.
Tali risultanze trovano una ricchissima e inequivocabile bibliografia: a solo titolo di esempio, manuali di embriologia generale affermano senza tentennamenti che "lo sviluppo di un nuovo individuo comincia con la fecondazione" (Langman J., Embriologia medica, pag. 3, Ed. Piccin, Padova 1972); oppure, "L'embrione ad ogni stadio del suo sviluppo è un organismo vivente" (Balisky B. J., An introduction to the Embriology, pag. 3 e 87, Ed. Saunders, Philadelphia and London 1965).
Ancora, intendendosi per aborto la "interruzione della gravidanza con morte del prodotto del concepimento", è appena il caso di notare che non può morire chi non è vivo (Franche G., Aborto, Enc. Med. Ital., Ed. Sansoni, Firenze 1959).
Dato che il destino del nuovo ente è di costituire un essere umano, i gameti, cioè i costituenti, sono di provenienza umana e in tale nuova cellula, proprio perché corredata da 46 cromosomi, c'è già tutto l'uomo, l'embrione fecondato, rappresentando la sede di un processo evolutivo sempre più complesso, strutturato e destinato al completamento del nuovo essere concepito, è indiscutibilmente provvisto di vita umana.
2. Se chiare e inequivocabili sono le risultanze del Documento approvato dal Comitato Nazionale per la Bioetica, appaiono allora evidenti sia l'urgenza di recepirle in apposito testo legislativo sia l'opportunità di eliminare dal nostro ordinamento tutte le disposizioni legislative in contrasto con le certezze raggiunte dalla moderna dottrina scientifica.
A tale proposito, l'articolo 1 del codice civile, approvato con Regio Decreto 16 marzo 1942, n. 262, "Approvazione del testo del codice civile", la cui rubrica recita 'Capacità giuridica', dispone, al I comma, che "La capacità giuridica si acquista dal momento della nascita", e, al II comma, che "I diritti che la legge riconosce a favore del concepito sono subordinati all'evento della nascita."
La formulazione dell'articolo 1 del codice civile (consona, peraltro, a un'epoca in cui la scienza non aveva ancora raggiunto con certezza le conclusioni del Comitato Nazionale per la Bioetica e non aveva, perciò, ancora potuto confermare ciò che il giure consulto romano Paolo proclamava sin dall'antichità, quando affermava, con grande umanità, che conceptus pro iam nato habetur, "il concepito si deve considerare come se già fosse nato", senza ricordare anche la circostanza che i cinesi contano gli anni delle persone retrocedendo sino a nove mesi prima della nascita...), appare perciò palesemente in contrasto con le conclusioni del Documento "Identità e statuto dell'embrione umano", e, più in generale, con le citate affermazioni riferibili alla scienza e alla dottrina medica.
Riconoscere, infatti, la capacità giuridica solo dal momento della nascita, costituisce ora nulla più che una convenzione non corredata da alcun fondamento scientifico, che, se certamente risolve le possibili difficoltà pratiche connesse all'esatta determinazione del momento del concepimento del nascituro, non sembra tuttavia poter ostare a una riformulazione dell'articolo in questione più idonea, tenute soprattutto conto delle importantissime implicazioni d'ordine pratico e teorico riconnesse a tale rivoluzionario, nonché semplicissimo, nuovo enunciato.
3. Con riferimento alla delicata materia della procreazione assistita e della ricerca sperimentale ad essa connessa, sull'assunto che genetica e bioetica debbano costituire intreccio inscindibile e che non sussista alcuna differenza ontologica fra embrione e intreccio inscindibile e che non sussista alcuna differenza ontologica fra embrione cosiddetto pre-embrione, vale a dire l'embrione entro il quattordicesimo giorno, termine prima del quale l'embrione può ancora scindersi e dare vita a gemelli e così via, dato che non vi sono discontinuità significative nello sviluppo dell'embrione e i diversi possibili nuclei di vita che possano precedere la formazione di un embrione indiscutibilmente unico costituiscono già altrettante persone in fieri, l'embrione impiantato nell'utero materno, dato che è questo il momento dal quale se ne possa affermare con certezza l'appartenenza alla famiglia in quanto ad essa legato da una speranza di vita, costituisce ineludibilmente principio di vita in divenire.
Appare quindi doveroso adeguare lo spirito e la lettera dell'articolo 1 del codice civile anche alle certezze raggiunte dalla moderna scienza genetica e bioetica in tema di fecondazione artificiale omologa fra coniugi, e recepirle, entro un'apposita e idonea nuova formulazione che riconosca al concepito e all'embrione impiantato nell'utero materno la capacità giuridica senza subordinare alcun riconoscimento di diritti all'evento della nascita.
L'articolo unico della presente proposta di legge statale d'iniziativa regionale, da trasmettere al Parlamento ai sensi dell'articolo 121 della Costituzione, il cui II comma statuisce che "Il Consiglio regionale può fare proposte di legge alle Camere", contiene dunque la nuova formulazione dell'articolo 1 del codice civile."
Questa è una proposta di legge da inviare al Parlamento per una nuova riformulazione dell'articolo 1 del Codice Civile, in modo tale che venga garantita la necessità di mettere ordine alla delicata, intricata e complessa questione della procreazione assistita e della ricerca sperimentale ad essa connessa. Quindi per riconoscere all'embrione lo status di persona fin dalla sua fecondazione.
Questo pronunciamento è nato anche dal Comitato nazionale per la bioetica, che ha stabilito il dovere di proteggere gli embrioni in quanto esseri umani fin dalla fase iniziale e quindi con questa proposta di legge da inviare al Parlamento si intende regolamentare a livello nazionale questo problema.
PRESIDENTE
Grazie, consigliere Bellotti.
E` aperta la discussione generale.
La parola al consigliere Vanni.
Valter VANNI (P.D.S.)
Già in altra occasione mi ero pronunciato su questa questione, noi votiamo contro. Le motivazioni sono semplici: pare chiaro che prosegue una battaglia ideologica contro la possibilità delle donne di autodeterminare il ricorso all'aborto, chi propone questo testo mantiene un atteggiamento di carattere ideologico assolutamente ingiustificato, perché vale la pena di ricordare che le relazioni periodiche, che documentano l'andamento del ricorso all'aborto in Italia, dicono che non solo quella legge ha sconfitto la piaga dell'aborto clandestino, ma che in vigenza del regime della legge 194 il numero delle donne che ricorre all'aborto è via via drasticamente diminuito.
La legge vigente che questo testo vuole cambiare ha conseguito esattamente l'obiettivo che si proponeva, cioè quello di prevenire il ricorso all'aborto che è una scelta sempre drammatica e difficile per chi la compie.
Offrire un testo di questo genere non solo ripropone una visione non liberale, autoritaria e repressiva della società, ma contraddice anche l'andamento e i risultati che sono stati acquisiti.
Capisco che il terreno di discussione ormai è quello delle bandierine, poco fa abbiamo approvato, avete approvato una legge la cui relazione sarebbe bene che Berlusconi leggesse per capire cosa fanno i suoi Gruppi di Forza Italia in giro per l'Italia, e quanto liberali sono dal momento che sottoscrivono frasi che dicono che bisogna mettere sotto controllo la pubblicità perché costituisce istigazione alla prostituzione, che lo sviluppo delle libertà individuali provoca danni gravi al bene comune, che il turismo sessuale non è quello dei ricchi italiani che vanno a sfruttare l'infanzia nel terzo mondo, ma quello dei poveracci che vengono qui e sono costretti al mercato della prostituzione, questo è un altro testo di questa serie che si inserisce in questa logica.
Siccome il tentativo è quello di dipingere la Sinistra come una forza che non si occupa né dei problemi della famiglia, né di tutelare l'infanzia, né dei diritti dei cittadini, a proposito dei diritti delle donne e dei bambini, i Consiglieri regionali del Veneto possono utilmente compulsare una carta della nostra Regione edita dal servizio informativo, quello che fa SIRV, che fa queste bellissime mappe del Veneto.
Se i colleghi Consiglieri avranno la cortesia di guardare queste mappe, scopriranno che per quanto riguarda gli asili nido istituiti nella nostra Regione, se si va a vedere in quali Comuni sono stati istituiti gli asili nido, utilizzando una legge regionale che valeva per tutto il territorio regionale, vi accorgerete con facilità che la mappa degli asili nido pubblici operanti nel Veneto coincide con la mappa delle Amministrazioni di Sinistra.
A dimostrazione, appunto, che un conto è ragionare di principi e difendere principi, e un conto è poi fare politiche concrete. Diamo questo voto contrario anche a questo provvedimento con la tranquillità di aver operato e di operare per difendere davvero il diritto alla vita, all'infanzia a vivere felici, il diritto delle donne ad avere bambini quando lo decidono, senza ricorrere a strumenti di repressione che fanno regredire il costume civile del nostro Paese.
PRESIDENTE
Grazie, collega Vanni.
La parola al consigliere Margherita Miotto.
Margherita MIOTTO (P.P.I.)
Mi dispiace che non sia presente la collega Letizia Pirrami presentatrice del progetto di legge, comunque mi auguro che il relatore, il collega Bellotti, possa valutare la proposta.
Nella fretta della lettura della relazione, il collega Bellotti ha presentato questo progetto di legge come una proposta che dà due richieste. La prima alla materia difficile e delicata della procreazione assistita, la seconda al riconoscimento della capacità giuridica all'embrione.
Ora, se sulla seconda questione non c'è nulla da dire, sulla prima, dopo la presentazione dell'emendamento della collega Letizia Pirrami che ci è stato distribuito, qualcosa da dire c'è, soprattutto in relazione al fatto che è di oggi la notizia che a livello nazionale è stata raggiunta un'intesa su un progetto di legge che regola questa difficilissima materia della fecondazione assistita.
Ricordo che su questa questione, l'accordo che è stato raggiunto ormai riguarda un'intesa sulla possibilità di utilizzare le cellule germinali provenienti dagli stessi coniugi, quindi in sostanza la fecondazione omologa. No quindi alla fecondazione eterologa.
Il secondo comma dell'articolo 1 originariamente restringeva l'ipotesi del riconoscimento della capacità giuridica all'ipotesi della fecondazione omologa; con l'emendamento viene soppressa, viene soppresso l'inciso "omologa fra coniugi".
Io propongo invece di sopprimere tutto il comma, perché la legislazione che sta per essere approvata dal Parlamento consentirà la soluzione del delicato problema della fecondazione assistita; senza aprire qui una discussione interminabile su un tema che non può essere liquidato da quest'Aula alle 18.55 nella disattenzione generale.
Faccio una proposta di buon senso, perché mi auguro che anche su questo non ci siano strumentalizzazioni sciocche. Se l'Aula non ritiene di affrontare la discussione sulla soppressione dell'ultimo comma, che valuti la maggioranza il rinvio in Commissione; ma non si approvi un testo che può generare polemiche di grande rilievo.
Basta guardare le agenzie di oggi, il tema ormai sembra superato a livello nazionale, la proposta di legge è sottoscritta da P.D.S., Partito Popolare, A.N., Lega e Forza Italia, C.C.D., C.D.U., tutto il mondo è d'accordo su questo testo che è uscito dal Comitato ristretto della Camera.
Ho formalizzato l'emendamento, ovviamente in alternativa perché essendo l'emendamento più lontano.., propongo di togliere il capoverso "in ipotesi di fecondazione artificiale" fino alla fine, e lasciare solo il primo capoverso.
In alternativa, se non siamo in grado di affrontare questa discussione con la dovuta serenità, propongo il rinvio in Commissione per una discussione approfondita, se c'è incertezza non votiamo su questa cosa.
PRESIDENTE
Grazie, consigliere Margherita Miotto.
Ha chiesto la parola il collega Mario Rossi; ne ha facoltà.
Mario ROSSI (C.D.U.)u
Mi dispiace che l'Aula sia disattenta su un argomento così delicato e così importante, che ha coinvolto negli ultimi due anni azioni di animazione culturale e di chiarificazione in vasti strati della società. Siamo anche noi assolutamente d'accordo per abrogare il secondo comma dell'articolo 1, che è contraddittorio all'affermazione del primo comma. Mentre l'affermazione del primo comma è assolutamente chiara e importante.
Ritengo sia importante che ben prima del Parlamento nazionale questa Regione abbia avviato la discussione su questo tema, avendolo concluso in Commissione e in Aula. E' di novità assolutamente straordinaria che la Regione del Veneto, con una legge di iniziativa statale, giunga a sottolineare l'importanza che il concepito goda finalmente di quella capacità giuridica che non è mai stata espressa chiaramente finora, sebbene in modo derivato dal Codice Civile.
Per cui siamo concordi sull'abrogazione del secondo comma, ma chiediamo il voto e l'approvazione in Aula di un argomento di assoluta e straordinaria importanza.
PRESIDENTE
Grazie, collega Rossi Mario.
Il consigliere Mario Rossi ha presentato un emendamento soppressivo del secondo comma dell'articolo 1, che da quello che ho capito sostituisce quello presentato dalla collega Letizia Pirrami, e quello presentato dal consigliere Margherita Miotto è analogo, è la stessa cosa.
Quello del consigliere Letizia Pirrami, mi pare di aver capito, è superato da quello presentato dal consigliere Rossi Mario.
Noi abbiamo un emendamento del consigliere Letizia Pirrami che prevede: l'articolo 1, comma 2 è così modificato:
dopo le parole "in ipotesi di fecondazione artificiale" sopprimere le parole "omologa tra coniugi".
Poi abbiamo l'emendamento presentato dal consigliere Rossi che prevede: l'articolo 1, comma 2 è soppresso.
Poi abbiamo l'emendamento del consigliere Mario Rossi che prevede: l'articolo 1, comma ultimo è soppresso dalle parole "In ipotesi.." fino alla fine. E' identico.
I due emendamenti presentati uno dal consigliere Margherita Miotto e l'altro dal consigliere Mario Rossi sono uguali.
La parola al consigliere Scaravelli.
Paolo SCARAVELLI (A.N.)
In effetti questo è un argomento di straordinaria importanza e capita quasi all'improvviso tra vari provvedimenti di carattere amministrativo.
Il Gruppo di Alleanza Nazionale, del quale tra l'altro la proponente fa parte, è assolutamente d'accordo a sottolineare che la portata fondamentale della modifica dell'articolo 1 sia nell'acquisizione della capacità giuridica dal momento del concepimento. In effetti, mi chiedevo che senso poteva avere il secondo comma che, apparentemente, è in contraddizione affermando che invece in caso di fecondazione artificiale la capacità giuridica si avrebbe in un secondo momento, cioè al momento dell'impianto dell'embrione nell'utero materno.
C'è però anche da considerare una cosa che pongo all'attenzione del dibattito: se l'embrione non venisse impiantato, non avrebbe alcuna possibilità di sopravvivenza, quindi credo che la proponente, interpreto il suo pensiero, penso di interpretarlo in questo senso, abbia voluto sottolineare l'acquisizione della capacità giuridica nel momento in cui l'embrione rientra in quella che è una situazione naturale che può, anzi deve tendere allo sviluppo dell'embrione stesso e quindi alla conseguente nascita.
Pongo una questione di questo genere: il riconoscimento della capacità giuridica da parte di un embrione che non viene poi impiantato, è un problema di grandissima rilevanza.
Concludo dicendo che sostanzialmente condividiamo a pieno il messaggio della proponente che è finalizzato all'acquisizione della capacità giuridica al momento del concepimento che è la questione principale, potremmo essere d'accordo, ma condividiamo anche il fatto dell'accoglimento dell'emendamento della collega Margherita Miotto in quanto non viene a snaturare quella che è la finalità precipua della legge.
PRESIDENTE
Grazie, consigliere Scaravelli.
Pongo in votazione l'emendamento presentato dai consiglieri Margherita Miotto e Rossi Ivo.
Favorevoli? Contrari? Astenuti?
Valter VANNI (P.D.S.)
Chiedo la verifica del numero legale.
PRESIDENTE
Manca il numero legale.
La Seduta è tolta, sarete riconvocati a domicilio.
Chiedo ai colleghi Consiglieri di tenersi liberi la settimana che va dal 15 al 20 dicembre, non sono accettate giustificazioni.
Grazie, consigliere Comencini.
Non voglio assolutamente fare interventi di natura politica, però voglio soltanto chiarire ancora una volta, come peraltro mi pareva avesse ricordato la collega Margherita Miotto, che questo è l'Ufficio di Presidenza di questo Consiglio regionale, le valutazioni personali e politiche che fanno i singoli Consiglieri fanno parte del loro diritto di comportamento, espressione e parola, però non competono a me.
Mi dispiace ci sia stato questo abbandono dell'Aula che, ripeto, è di carattere politico, ma non sicuramente legato alla funzionalità del Consiglio stesso.
Oltretutto sono uscita per tre minuti, l'opposizione è stata tempestiva nel procurare questo incidente.
La parola al consigliere Comencini.
Fabrizio COMENCINI (L.V.-L.N.-I.P.)
Da alcuni esponenti ho sentito dire delle bugie in quest'Aula, se loro sono convinti di quello che hanno detto, politicamente possono dire quello che vogliono.
Ribadisco un fatto, che però è un fatto politico: io sono stato eletto democraticamente dal popolo Veneto, come dice il nostro Statuto, rappresento l'intero popolo Veneto, come lo rappresentano loro. Sono stato eletto Vicepresidente di questo Consiglio regionale che rappresenta il popolo Veneto, quindi non prendo lezioni né da chi dice che io sono qui per sovvertire o per scardinare la Costituzione italiana, né da chi ha usato il massacro continuato politicamente, dalle ideologie che hanno usato il massacro continuato per imporre le proprie opinioni.
Non prendo assolutamente lezioni da costoro. Se costoro vogliono uscire dall'Aula.., possono fare quello che meglio credono. Se costoro disturberanno la Presidenza del sottoscritto in quanto Vicepresidente vicario, faremo altrettanto con i loro rappresentanti.
PRESIDENTE
Grazie, consigliere Comencini.
Punto 21 all'ordine del giorno
"NUOVE DIRETTIVE PER LA REGOLAMENTAZIONE DA PARTE DEI COMUNI DEI SERVIZI DI NOLEGGIO AUTOBUS CON CONDUCENTE".
Relazione della Seconda Commissione consiliare.
La parola al consigliere Costanzo per la relazione.
Carlo COSTANZO (F.I.)
"Vista la nota del Presidente della Giunta regionale pervenuta in data 18 luglio 1996, con la quale si chiede al Consiglio regionale di approvare le nuove direttive per la regolamentazione da parte dei comuni dei servizi di noleggio autobus con conducente.
Udita la relazione della Seconda Commissione consiliare, relatore il Presidente della stessa, consigliere Carlo Costanzo, nel testo che segue:
"L'articolo 85 del D.P.R. 24 luglio 1977, n. 815 ha trasferito alle Regioni le funzioni amministrative concernenti l'approvazione dei regolamenti comunali relativi ai noleggi ed ai servizi da piazza.
Con la legge regionale 8 maggio 1985, n. 54 , articolo 6, le funzioni amministrative di cui sopra sono state delegate alle Province-Autorità di Bacino.
Il Consiglio regionale con provvedimento n. 805 del 14.07.1983 ha stabilito appositi criteri per la regolamentazione da parte dei comuni dei servizi di noleggio, disciplinando, fra l'altro, tali servizi mediante il contingentamento delle autorizzazioni e mediante altre disposizioni intese a dare uniformità di indirizzo nell'approvazione dei regolamenti comunali.
Con Legge-quadro n. 21/1992 sono state emanate norme relative ai servizi non di linea riguardanti i soli servizi di taxi e di noleggio con autovettura (fino a 9 posti incluso il conducente), con esclusione del servizio di noleggio con conducente effettuato con autobus (oltre i 9 posti).
La Legge regionale 30 luglio 1996, n. 22 il taxi e l'autovettura di noleggio ha recepito i principi della succitata Legge quadro.
Per quanto riguarda invece il noleggio con autobus, tenuto conto dell'evoluzione del servizio noleggio che ha comportato ripetute richieste di adeguamento delle vigenti disposizioni da parte delle Autorità di Bacino delegate ad operare in materia, si appalesa la necessità di una revisione dei criteri approvati dal Consiglio regionale sin dal 1983.
La proposta oggetto della presente deliberazione riassume inoltre le richieste di una maggiore efficacia dell'attività amministrativa sollecitata dagli operatori del settore e prevede un aumento delle licenze rilasciate nel territorio regionale.
Nella presente deliberazione viene inserita la possibilità di rilasciare, senza alcun contingentamento, specifiche autorizzazioni per il trasporto scolastico degli alunni della scuola dell'obbligo e per disabili, come già previsto nella L.R. n. 46/1994 sugli autoservizi atipici.
Si prevede inoltre il rilascio delle nuove autorizzazioni mediante apposito concorso bandito dal comune interessato. A tale scopo sono stati individuati nuovi titoli preferenziali ed inoltre l'espletamento del bando e la redazione della relativa graduatoria sono stati affidati alla Commissione prevista all'articolo 12, alla quale spettano anche altri compiti definiti dal medesimo articolo.
In analogia alla Legge-quadro n. 21/1992 è introdotta la trasferibilità delle autorizzazioni secondo la casistica nella stessa riportata.
Sono previste anche delle tariffe al fine di evitare fenomeni di illecita concorrenza o comunque turbative nell'attività, generate dall'uso, per il noleggio di autobus ammessi al contributo previsto da finanziamenti regionali, ma temporaneamente distratti dall'abituale utilizzazione sulle linee del trasporto pubblico locale.
Una norma transitoria è prevista infine nell'intento di sanare le situazioni in contrasto con le presenti direttive.";
Ricordato inoltre, che ai sensi dell'articolo 6 della legge regionale 8 maggio 1985, n. 54 i regolamenti comunali relativi ai noleggi autobus con conducente sono approvati dalle Province-Autorità di Bacino;
Ravvisata l'opportunità di predisporre uno schema di direttive a valere come indirizzo, per i Comuni, in sede di esercizio della loro facoltà di regolamentazione dei servizi di noleggio;
Visto il provvedimento contenente lo schema di tali indirizzi approvato dalla Giunta regionale nella seduta del 15 luglio 1996 con n. 69/CR;
Ricordato altresì che il documento in questione è stato positivamente esaminato in numerosi incontri con gli Enti locali e le Associazioni di categoria interessate;
Con votazione palese,
Delibera
1) di approvare l'allegato documento A), che costituisce parte integrante del presente provvedimento, concernente le nuove direttive per la disciplina dei servizi di noleggio con autobus, ai fini dell'adeguamento dei regolamenti comunali;
2) di disporre che il presente provvedimento, una volta esecutivo a termini di legge, sia pubblicato sul Bollettino Ufficiale della Regione Veneto."
Volevo mettere in evidenza che questo provvedimento è passato all'unanimità. Questo provvedimento ridisciplina il contingentamento delle autorizzazioni relative al noleggio autobus e prevede un aumento delle licenze rilasciate nel territorio regionale.
E` qualificante perché prevede di rilasciare senza contingentamento autorizzazioni per il trasporto scolastico e per i disabili.
PRESIDENTE
Grazie, consigliere Costanzo.
E` aperta la discussione generale.
Se non ci sono interventi, pongo in votazione il provvedimento.
Favorevoli? Contrari? Astenuti?
Il Consiglio approva.
Punto 22 all'ordine del giorno
"PROPOSTA DI LEGGE DI INIZIATIVA POPOLARE RELATIVA A "ISTITUZIONE DEL PARCO DELLA LAGUNA DI VENEZIA". DICHIARAZIONE DI AMMISSIBILITA`"
Relazione dell'Ufficio di Presidenza.
C'è una proposta di legge di iniziativa popolare relativa all'istituzione del Parco della Laguna di Venezia. A nome dell'Ufficio di Presidenza propongo all'Aula di votare la dichiarazione di ammissibilità.
Le nostre strutture mi hanno detto che l'iter è così: io l'ho ricevuta, è stato visto dagli Uffici, è stato considerato ammissibile, adesso l'Aula accetta e inizia l'iter normale, inviandola alla Commissione per il percorso normale.
Propongo all'Aula, così come dalla delibera distribuita, di dichiarare ammissibile ai sensi dell'articolo 6 della legge regionale 12 gennaio '73, n. 1 la proposta di legge di iniziativa popolare relativa all'istituzione del Parco della Laguna di Venezia. Pongo in votazione l'ammissibilità.
Favorevoli? Contrari? Astenuti?
Il Consiglio approva.
Punto 23 all'ordine del giorno
"PROGRAMMA REGIONALE PER GLI INVESTIMENTI NEL SETTORE DEL TRASPORTO PUBBLICO LOCALE PER IL QUINQUENNIO 1997-2001. LEGGE REGIONALE 8 MAGGIO 1985, n. 54 , ARTICOLO 43."
Relazione della Seconda Commissione consiliare.
La parola al consigliere Costanzo.
Carlo COSTANZO (F.I.)
Anche questa proposta è passata all'unanimità dei presenti, e si tratta di un finanziamento rilevante per un importo di 145 miliardi circa, erogati alle aziende di trasporto pubblico relativamente all'acquisto di autobus e la costruzione ed ammodernamento di infrastrutture.
L'ammissione ai contributi viene regolata secondo criteri relativi all'anzianità e al periodo di tempo nei quali sono stati acquistati gli usati. Mi sembra di aver sentito che ci dovrebbe essere un emendamento al riguardo.
PRESIDENTE
Sì, per informare il relatore, vi è un emendamento presentato dai consiglieri Sprocati e Ivo Rossi che prevede:
A pagina 5 è soppresso tutto il capoverso "infrastrutture".
Il collega Costanzo ha concluso la sua relazione; è aperta la discussione generale.
Ha chiesto la parola il consigliere Boato; ne ha facoltà.
Michele BOATO (VERDI)
Non sul merito del programma che condivido, ma per segnalare alla Giunta e credo all'assessore Bazzoni, che è l'Assessore di riferimento - e quindi è già la seconda cosa che segnalo all'Assessore oggi -, una scadenza importantissima che abbiamo nei prossimi mesi o anni, e cioè il fatto che alle Regioni verrà attribuita tutta la parte della ferrovia del trasporto pubblico locale, cioè su ferro.
Personalmente ho avuto modo di dire in alcuni convegni che, pur essendo favorevolissimo a questa linea, sono terrorizzato dal fatto che questa cosa avvenga tra poco.
Perché ho paura che, l'attuale struttura della Regione in merito a questo tema, cioè la non struttura, l'assenza di una dirigenza che sulla questione del trasporto locale non su gomma possa riflettere, possa dare una direttiva a tutto ciò che saranno i compiti enormi che avrà la Regione, non solo di tipo finanziario, ma di tipo tecnico, operativo e organizzativo, in assenza di questo vi sia una situazione di sfascio ancora più forte di quella a cui oggi assistiamo in termini di trasporto locale, intendo dire su ferro e no su gomma.
Io credo che il tema sia di carattere veramente rilevantissimo, perché in una situazione in cui le Regioni, come andrà..
(Interruzione dall'Aula)
Sto parlando con l'assessore Bazzoni, consigliere Costanzo, mi sto rivolgendo all'Assessore.
In una situazione in cui i poteri e le responsabilità delle Regioni su questo terreno saranno sempre più forti, chiedo a questa Giunta che venga posto all'ordine del giorno la questione della ferrovia, e non solo la questione del trasporto pubblico locale su gomma.
Ecco perché il mio intervento. Perché in questo momento siamo in una specie di routine, in una specie di inerzia per cui gli uffici praticamente pensano ai riparti, cercano di raddrizzare storture, qualche volta si buttano, lo hanno fatto anche qualche anno fa, a pensare ad integrazioni fra gomma e ferro, lo hanno fatto anche in maniera intelligente, con degli studi relativi alla Provincia di Treviso ecc., però credo siamo molta lontani, non dico mille miglia, perché non ci sono nel Veneto, ma qualche centinaio sì, dall'essere in grado di dire: la Regione Veneto si assume la responsabilità che tra un po' le verranno assegnate.
Tremo veramente perché se falliamo su questo terreno, saremo non tanto alla privatizzazione selvaggia perché non è questa la mia paura, non è il termine privatizzazione, ma è il selvaggia che mi fa paura. Altro che i tagli dei rami secchi o di qualche stazione alla quale assistiamo oggi per responsabilità statale; saremo ad un degrado della situazione ferroviaria del Veneto.
Penso alle linee della Pedemontana vicentina, alle linee del bellunese, alle linee anche del veneziano o del padovano della bassa padovana, vi è la possibilità di un precipitare proprio del servizio rispetto all'utenza.
Chiedo all'assessore Bazzoni, già in questa sede, durante questa discussione, se può dirci quali sono i suoi intenti come Giunta regionale.
PRESIDENTE
Grazie, consigliere Boato.
La parola al consigliere Rossi.
Ivo ROSSI (VERDI)
Vorrei ricordare all'Assessore, visto che stiamo affrontando il problema del trasporto sia pure su gomma, come diceva il collega Boato, che c'era stato un impegno da parte della Giunta regionale, e da parte della Presidenza, probabilmente 7-8 mesi fa, forse addirittura di più, di avviare una discussione in Aula di ordine generale sui sistemi di trasporto della nostra Regione, intesa non soltanto come dotazione infrastrutturale, ma anche come articolazione delle varie iniziative, con particolare riguardo agli aspetti riguardanti l'alta velocità. E devo dire che siamo ancora, probabilmente anche per inerzia della Seconda Commissione consiliare, ma anche della Giunta regionale, su un binario morto. La discussione non è ancora approdata in Aula, nonostante gli spergiuri e gli impegni ripetuti, e questo sta provocando non soltanto un difetto di comunicazione all'interno dell'Aula, ma rischia di provocare anche danni rilevanti all'alta velocità, al nostro sistema.
Perché, come abbiamo visto recentemente, l'assenza di iniziative, l'indecisione e la scarsa attivazione da parte della Giunta rischia di favorire altri interventi sul territorio nazionale che a quel punto non sono imputabili a cattiva volontà del Governo, ma unicamente all'inerzia della Giunta regionale.
Io vorrei che l'Assessore si impegnasse, ma si impegnasse anche la Presidenza e la Giunta regionale, ad affrontare questo delicatissimo tema, definendo prioritariamente quali sono gli indirizzi e gli obiettivi che si ritengono più opportuni, in modo tale che la discussione in Aula consenta di far fare un salto di qualità all'intero dibattito e quindi anche alle realizzazioni che si ritengono più opportune.
Per quanto riguarda questo aspetto del trasporto pubblico locale, dove il provvedimento, il programma regionale prevede soltanto una ridefinizione dei contributi da erogare alle varie aziende per l'ammodernamento del parco autobus, dovrebbe consentirci di aprire un più ampio ragionamento sulla funzionalità del sistema di trasporto nella nostra Regione; e considerare anche, credo non secondariamente, gli interventi che stanno per essere realizzati in alcune importanti città, quali Verona, Padova e Mestre, per quanto riguarda la dotazione infrastrutturale all'interno dei centri urbani, date dalle tranvie in sede proprie.
Perché queste vanno ad integrare in maniera sensibile il sistema di trasporto, lo vanno a migliorare dal punto di vista qualitativo, comportano spese rilevanti da parte delle varie Amministrazioni comunali, ma soprattutto richiedono un intervento mirato anche da parte della Regione, la quale non può più fungere, come ha fatto fino ad oggi, da mero allocatore di risorse, di trasferimenti dallo Stato; fra l'altro non abbiamo più il fondo nazionale trasporti, quindi dovremo arrangiarci in proprio, e cominciare a programmare, a pianificare ed intervenire sul sistema di trasporto.
Oggi noi assistiamo a sprechi colossali in termini infrastrutturali, ma anche in termini economici per quanto riguarda la sovrapposizione sistematica che c'è su alcune tratte, su alcune linee, fra il sistema ferroviario e il sistema su gomma. Sono moltissime le linee, in particolare quelle che si collegano alle città capoluogo, che corrono parallele alla rete ferroviaria, e fino ad oggi quasi nulla è stato fatto per l'integrazione. L'esempio banale è quello del Ponte della libertà, cioè quello che capiscono immediatamente tutti, per cui ci sono 10 chilometri di strada in cui gli autobus corrono a velocità molto elevata ovviamente, ci mancherebbe altro, e corrono paralleli alla rete ferroviaria, che non a caso è stata quadruplicata tentando di utilizzarla anche ai fini di un collegamento metropolitano.
Questo genera sprechi di risorse non soltanto perché si potrebbe trasferire tutto il traffico sul sistema ferroviario, ma perché si consumano, si logorano i mezzi, in quanto fanno centinaia di migliaia di chilometri su percorrenze che sono percorrenze inutili e parassitarie, perché potrebbero essere trasferite tranquillamente sul sistema ferroviario. Fra l'altro nei giorni scorsi è stata pubblicata una indagine a livello nazionale sulle velocità commerciali degli autobus all'interno delle varie città, e la città di Venezia ha registrato una velocità molto elevata, si fa per dire, all'interno delle velocità del nostro sistema di trasporti pubblici, insieme alle Province di Rovigo e di Belluno. E' immediatamente chiaro che l'elevata velocità o meglio il recupero di velocità, per esempio di Venezia, è dato dal fatto che sul ponte le velocità sono libere e quindi recuperano.. 90 chilometri orari, recupera sostanzialmente la lentezza del mezzo pubblico nel resto della città.
Ma potrei citare decine di altri esempi che tutti abbiamo sotto gli occhi, tipo da Montagnana a Padova dove corrono in parallelo sia gli autobus, e sono centinaia ogni mezz'ora, ogni ora che partono da quella località in direzione del capoluogo di Padova, sia i treni.
Allora, se non si creano le condizioni, ma questo lo deve fare il decisore politico, cioè la Giunta regionale del Veneto, affinché ci sia una integrazione, penalizzando le aziende che duplicano le corse dove già esiste il ferro, è evidente che noi continueremo così, visto che il meccanismo è tale per cui più si corre più c'è il contributo da parte della Regione, o comunque incide in maniera sostanziale sul monte dei chilometri percorsi, per cui moltissime aziende tendono a correre molto anche su tratte parassitarie, ma molto lunghe, perchè ciò consente loro di recuperare risorse.
E` evidente che c'è bisogno di ridefinire la politica dei trasporti anche alla luce del decreto delegato che, in attuazione della legge Bassanini, il Governo ha emanato recentemente e che trasferisce tutte le competenze alle Regioni.
Ma direi di più, Assessore: nel momento in cui con difficoltà - anzi è un'occasione apparentemente eccentrica, però credo valga la pena di ragionare anche su questo - ci si dovrebbe accingere all'avvio del sistema metropolitano ferroviario regionale e quindi all'assunzione diretta da parte della Regione dell'onere e della responsabilità di realizzare il quadruplicamento della Padova-Venezia, il sistema integrato fra Padova-Venezia-Treviso - anche se non chiude ancora l'altro lato del triangolo da via Castelfranco verso Camposampiero Padova, che costituiscono il cuore individuato per il sistema metropolitano ferroviario -, noi non riusciremo mai a fare questo e ad essere autonomi, autosufficienti e autorevoli anche nei confronti delle ferrovie se la Regione non riuscirà a dotarsi di una struttura con proprio know-how, una propria intelligenza, una propria conoscenza e una propria autorevolezza per quanto riguarda il sistema di trasporto su ferro.
Gli ingegneri che hanno capacità e conoscenza e memoria storica su questa materia e che si occupano della gomma mi pare siano ridotti a due; noi non abbiamo nulla per quanto riguarda il ferro, e il know-how è fondamentale per poter discutere da pari a pari anche con le ferrovie.
Tutto questo, purtroppo, noi non ce l'abbiamo.
Credo che la discussione che invoco ormai da moltissimo tempo, riguardante il sistema dei trasporti visto in chiave integrata in termini sia di miglioramento dell'attuale situazione e sia delle realizzazioni infrastrutturali che dovranno essere fatte con l'obiettivo di ridurre le spese di gestione. Perché se noi ottimizziamo le risorse probabilmente riusciremo a risparmiare anche molto, ma dobbiamo pensare a questa cosa, soprattutto alla luce del decreto Bassanini e dei Decreti delegati, laddove prevedono - e questo va perfezionato perché non è chiaro il meccanismo, o meglio era funzionale ad una vecchia logica, non lo è più nella nuova logica - la separazione del controllo dalla gestione, dall'erogazione diretta del servizio.
E questo, soprattutto nei rapporti con le varie aziende provinciali, è indispensabile ridefinirlo in maniera puntuale, così come dovrà essere ridefinito per quanto riguarda il trasporto su ferro, alla luce del fatto che il ferro sarà posseduto da un'azienda e chi ci corre sopra chiede al soggetto proprietario di poterci correre sopra, pagando ovviamente il servizio di noleggio, questo dovrebbe essere lo schema.
Ma questo schema dovrà valere, tanto più se vogliamo veramente creare le condizioni di competitività e diffondere il servizio in tutto il sistema regionale, dovrà diffondersi e quindi radicarsi anche per quanto riguarda il trasporto su gomma.
Allora, queste questioni, Assessore, io mi auguro che già adesso nella sua replica voglia almeno affrontarle succintamente, ma credo sia indispensabile che l'Aula, su una materia così delicata, che fra l'altro attiene alle nostre competenze, attiene alle competenze del Consiglio regionale, venga affrontata nella sua complessità, preparando, istruendo, anche se gli elementi ci sono tutti. Posso anche incaricarmi io stesso se la Giunta è così oberata di lavoro, di fornire indicazioni utili e puntuali in questa direzione, affinché il Consiglio regionale possa fare un salto di qualità sia in termini di approccio al nuovo sistema dei trasporti sia in termini ovviamente di leggi attuative che consentono di andare in questa direzione.
PRESIDENTE
Grazie, consiglieri Rossi.
La parola all'assessore Bazzoni.
Ass.re Raffaele BAZZONI
Anche se l'argomento iscritto all'ordine del giorno si limita a proporre un bando per gli investimenti, i problemi richiamati dai colleghi Boato e Rossi sono di grandissima attualità, però sono argomenti che in Prima Commissione abbiamo già valutato non più tardi di ieri, cercando di affrontare un po' tutte le problematiche relative all'applicazione del decreto legislativo Bassanini, di imminente pubblicazione, che assegna competenze specifiche all'Amministrazione regionale, proprio con questi riferimenti che sono appunto quelli di separare i ruoli della programmazione da quelli della gestione.
Nell'incontro di ieri abbiamo fatto anche una esposizione di come la Regione si è attrezzata per affrontare questo momento di grande cambiamento, considerato che alla Regione competerà la programmazione di tutte le modalità di trasporto, sia passaggeri che merci, di carattere regionale o locale. In quella sede abbiamo anche esposto un calendario estremamente puntuale di tutte quelle che saranno le imminenti scadenze.
Con il provvedimento di oggi, però, noi rispondiamo solo a una necessità: quella di qualificare il nostro trasporto passeggeri, considerato che l'età media dei nostri autobus è decisamente altissima, non solo sproporzionata rispetto a quello che è il panorama italiano, ma soprattutto spaventosamente sperequata rispetto al panorama europeo.
Credo comunque che se dovessimo affrontare le proposte che riguardano le competenze assegnate alla Regione, e i cambiamenti che vengono introdotti con questo decreto legislativo, dovremo sicuramente impegnare un'intera Seduta e su questo, come abbiamo fatto ieri in Prima Commissione non ho alcun problema a tornarci, magari nella competente Commissione, che è la Seconda, non appena invitato. Proprio per riproporre come ci stiamo attrezzando per fare questo momento di transizione, considerato che di fatto gli adempimenti legati alla Bassanini, e soprattutto all'applicazione del decreto legislativo, hanno cominciato ad avere dei loro effetti.
Già nella proposta di Bilancio della Giunta, infatti, ci sono delle voci che ci pongono di fatto in un rapporto diretto con le ferrovie per garantire la continuità di alcuni servizi, per garantire quindi le percorrenze che attualmente ci sono, magari integrandole visto che abbiamo anche dei progetti di integrazione, sia funzionale che tariffaria su tutto il Veneto orientale, e per il quale le stesse Province del Veneto occidentale hanno dato la loro disponibilità ed adesione.
Venendo all'emendamento proposto dal consigliere Sprocati, su questo io posso convenire che la soppressione di queste 3, 4 righe siano interessanti, considerato che di fatto vengono poste in secondaria importanza gli investimenti per le infrastrutture, mentre viene data maggiore importanza e quindi priorità agli investimenti legati all'informatizzazione.
Su questo argomento, però, la soppressione di queste 4, 5 righe va ad intaccare nella sua complessità un po' tutto il provvedimento, e quindi credo che ci sarebbe la necessità di coordinare questo emendamento, questo correttivo in tutto quello che è il dispositivo di questa proposta.
Per cui, se il concetto può valere e se è percorribile, Presidente, io proporrei questo: di accettare pure questo emendamento, però è un emendamento che va ad intaccare la legge in tutta la sua composizione, quindi avremo sicuramente la necessità poi di fare una ripulita generale di tutti quegli aspetti che a queste 5 righe si richiamiano.
PRESIDENTE
Mi pare che l'Assessore sia favorevole all'emendamento presentato dai consiglieri Sprocati e Ivo Rossi, con il quale viene soppresso tutto il capoverso "infrastrutture", informando però l'Aula che questo comporterà un coordinamento tecnico del resto del testo con le conseguenze che derivano dall'accettazione di questo emendamento.
La Giunta è favorevole. Il relatore?
Carlo COSTANZO (F.I.)
Sono favorevole per le motivazioni che diceva l'Assessore. Volevo chiarire però una cosa, è tutto il capoverso o una parte?
PRESIDENTE
Tutto.
Carlo COSTANZO (F.I.)
Va bene, sono favorevole.
PRESIDENTE
La parola al consigliere Marangon.
Renzo MARANGON (C.D.U.)
In una valutazione globale del ruolo complessivo che un Consigliere regionale deve assumere in ordine ad un piano come questo, io spesso mi domando se i colleghi Consiglieri sono consapevoli di ciò che vanno a votare, per esempio il programma regionale per gli investimenti nel settore.., quindi in considerazione del fatto che l'articolo 34 della legge regionale 8 maggio 1984 prevede un programma regionale che supera il famoso millennio - quindi andiamo oltre il 2000 -, e si tratta di investimenti nel settore pubblico locale per un quinquiennio importante; e ieri l'assessore Bazzoni si è intrattenuto a lungo con i Consiglieri regionali della Prima Commissione consiliare per descrivere i panorami che si affacceranno nella primavera del prossimo anno in ordine ai decreti delegati che il Governo si appresta a votare.
Quindi si tratta di un ruolo straordinariamente importante che la Regione assumerà, non solo per la ormai europeizzazione accentuata in ordine alla parità di rapporto fra le imprese di trasporto pubblico e privato, ma per il ruolo che legislativamente la Regione dovrà assumere in ordine al tempo definito che i decreti gli danno.
Ecco perché ritengo assolutamente significativa l'approvazione di questo programma quinquennale, e invito i Colleghi della Seconda Commissione consiliare ad essere più attenti e precisi quando questo problema, cioè la nuova formula legislativa che probabilmente la Giunta preparerà, verrà in discussione.
PRESIDENTE
Grazie, consigliere Marangon.
La parola al collega Beggiato.
Ettore BEGGIATO (L.V.-L.N.-I.P.)
Presidente, preannuncio il voto contrario a questo emendamento, e ricordo all'assessore Berlato la sua promessa di non votare mai un emendamento firmato dal consigliere Rossi. Chiedo anche la verifica del numero legale.
PRESIDENTE
Grazie, collega Beggiato.
Ha chiesto la parola il consigliere Sprocati; ne ha facoltà.
Gianpaolo SPROCATI (P.D.S.)
Io avevo rinunciato ad illustrare l'emendamento perché già l'Assessore, nel motivare la sua disponibilità ad accettarlo, aveva sostanzialmente illustrato i motivi che portavano a formulare lo stesso emendamento.
Le perplessità di qualche collega mi inducono a ritornare sull'argomento per alcune precisazioni.
Secondo quanto dispone la legge 202/1991 e la 151/1981 noi abbiamo una quota del 25% dei nostri finanziamenti in questa materia che sono vincolati per legge - appunto le leggi che ho citato - e sostanzialmente sono vincolate alla costruzione, ammodernamento di infrastrutture, di impianti fissi, di tecnologie di controllo, officine e depositi con le relative attrezzature e sedi. Questo è quanto recita la legge.
Ora, il programma ha la funzione, evidentemente, anche di indicare le priorità, e questo mi pare legittimo perché indicare le priorità corrisponde anche alle valutazioni che gli Uffici ci suggeriscono in base anche alle esperienze compiute con i finanziamenti dei quinquenni precedenti, per esempio per quanto riguarda il periodo 1983-1994.
Tuttavia, la formulazione così come veniva presentata nel capoverso "infrastrutture" tendeva, in qualche modo, ad essere non tanto un'indicazione di priorità rispetto all'investimento nel settore di tecnologie moderne, e di informatizzazione su questo problema, quanto piuttosto era formulato in modo tale da sembrar voler escludere addirittura la possibilità di fare investimenti se non di questa natura.
Ora, questo non corrisponde secondo me nè allo spirito della legge, né alla possibilità delle Amministrazioni di fare scelte efficaci di razionalizzazione e di funzionalità che possono corrispondere non solo a questo criterio, ma possono avere altri tipi di esigenza.
In particolare penso che mentre questa esigenza è fortemente sentita nelle aree altamente urbanizzate e metropolitane, questo appare un vincolo eccessivamente rigido in altre aree della realtà regionale del Paese, e quindi in questo senso nasceva l'esigenza di proporre una formulazione che permettesse all'Assessorato di esaminare le proposte, le indicazioni che poi verranno dalle Province, ed avere un margine maggiore di valutazione, quindi essendo meno rigidamente e in modo predeterminato predisposti ad escludere certi tipi di investimento, quindi in qualche modo si veniva anche incontro all'esigenza all'Assessorato.
C'era poi un problema, come è stato detto, di coordinamento di questo concetto sul resto del testo, in modo che si potessero trarre le conseguenze di questo concetto anche su qualche altra formulazione contenuta nel resto del programma.
Erano questi, quindi, i motivi che avevano portato alla presentazione di questo emendamento e alla sua formulazione nei termini che ho cercato di illustrare.
Se poi c'è un problema specifico che riguarda alcune difficoltà a votare un emendamento proposto dal consigliere Rossi, posso anche chiedere al consigliere Rossi di ritirare la sua firma dall'emendamento, se questo serve a farlo passare, ma questa la consideriamo solo una battuta di spirito che mi perdonerete.
Quindi questi sono i motivi che hanno indotto a presentare l'emendamento.
PRESIDENTE
Grazie, collega Sprocati.
Se non ci sono altri interventi pongo in votazione l'emendamento.
Favorevoli? Contrari? Astenuti?
Il Consiglio approva.
Se non ci sono dichiarazioni di voto pongo in votazione il provvedimento nel suo complesso.
Favorevoli? Contrari? Astenuti?
Il Consiglio approva.
Punto 24 all'ordine del giorno
"PROPOSTA DI LEGGE STATALE DA TRASMETTERE AL PARLAMENTO NAZIONALE, AI SENSI DALL'ART. 121 DELLA COSTITUZIONE DAL TITOLO: "DISPOSIZIONI TRIBUTARIE PER FAVORIRE GLI INVESTIMENTI NEL SETTORE DELLE IMPRESE TURISTICHE." D'INIZIATIVA DELLA GIUNTA REGIONALE DEL VENETO."
(Progetto di legge n. 21)
Relazione della Sesta Commissione consiliare.
La parola al consigliere Scaravelli.
Paolo SCARAVELLI (A.N.)
"La legge 8 agosto 1994, n. 489, prevedeva tra l'altro benefici fiscali da applicarsi agli utili d'impresa reinvestiti in relazione ai periodi d'imposta in corso all'entrata in vigore della legge, e successivo.
Con la legge 28 dicembre 1995, n. 549, tali benefici venivano riproposti per un ulteriore periodo d'imposta pur limitando di fatto gli interventi alle fattispecie ricadenti negli obiettivi 1, 2 e 5b del Regolamento CEE n. 2052/88.
La Regione Veneto nell'esercizio delle proprie competenze di iniziativa legislativa di cui all'articolo 121 della Costituzione della Repubblica italiana, ravvisa ed evidenzia l'esigenza di estendere, per le imprese turistiche di cui alla legge 17 maggio 1983, n. 217, dall'esercizio 1997 e fino all'esercizio 2000 compreso, i benefici fiscali contemplati dalla legge 8 agosto 1994, n. 489 ed attualmente, per l'anno 1996, dalla legge 28 dicembre 1995, n. 549 recante misure di razionalizzazione della finanza pubblica.
Trattasi di disposizioni tributarie urgenti per accelerare la ripresa della economia e della occupazione risolventisi in particolare nella esclusione dalla imposizione del reddito di impresa di una percentuale degli investimenti posti in essere dall'imprenditore turistico.
Tali interventi potranno costituire in primo luogo utile strumento per consolidare ed eventualmente accrescere i flussi turistici in ingresso acquisiti nel corso degli ultimi anni anche avvalendosi di condizioni contingenti, quali i processi di svalutazione monetaria che hanno determinato situazioni di particolare competitività del "Prodotto Italia"; a tal fine fra le spese di investimento non possono non essere comprese le spese di promozione del prodotto turistico che consentono la capillare diffusione dell'immagine dell'offerta turistica in Italia e all'estero.
Un tale intervento normativo inoltre rappresenta adeguato stimolo e incentivazione ad un processo di potenziamento ed ammodernamento delle strutture al fine di predisporre adeguate soluzioni di accoglienza ed assistenza per i flussi turistici che interesseranno il nostro paese in previsione del Giubileo del 2000.
La Sesta Commissione consiliare, ha espresso in merito parere favorevole all'unanimità."
PRESIDENTE
Grazie, collega Scaravelli.
Se non ci sono interventi pongo in votazione l'articolo 1.
Favorevoli? Contrari? Astenuti?
Il Consiglio approva.
Se non ci sono dichiarazioni di voto pongo in votazione la proposta di legge statale nel suo complesso.
Favorevoli? Contrari? Astenuti?
Il Consiglio approva.
Punto 25 all'ordine del giorno
"PROPOSTA DI LEGGE STATALE DA TRASMETTERE AL PARLAMENTO NAZIONALE, AI SENSI DELL'ART. 121 DELLA COSTITUZIONE DAL TITOLO: "ABROGAZIONE DELLA XIII DISPOSIZIONE TRANSITORIA E FINALE DELLA COSTITUZIONE" D'INIZIATIVA DEL CONSIGLIO REGIONALE DEL VENETO".
(Progetto di legge statale n. 18)
Relazione della Prima Commissione consiliare.
"Il 28 giugno 1994 il Consiglio regionale del Veneto ha approvato, con provvedimento n. 941, una proposta di legge costituzionale trasmessa al Parlamento ai sensi dell'articolo 121 della Costituzione, concernente la "Abrogazione della XIII disposizione transitoria e finale della Costituzione".
La fine della legislatura statale ha determinato la decadenza di tutti i progetti di legge che non abbiano ottenuto l'approvazione di entrambe le Camere, tra queste anche la proposta di legge di iniziativa del Consiglio regionale del Veneto n. 941.
La Giunta regionale, ritenendo che le motivazioni che avevano orientato il Consiglio regionale ad approvare il 28 giugno 1994 il provvedimento n. 941 siano ancora attuali - in quanto le disposizioni che vietano l'ingresso in Italia degli ex Sovrani di Casa Savoia e dei loro discendenti maschi paiono non più adeguatamente rispondenti agli impegni internazionali dell'Italia e in particolare alle disposizioni relative al diritto di tutti i cittadini dell'Unione europea di circolare e soggiornare liberamente nel territorio di ciascun stato membro, assunti con trattato di Maastricht - presenta la seguente proposta di legge statale da trasmettere al Parlamento ai sensi dell'articolo 121 della Costituzione che si compone di due articoli:
- l'articolo 1 che prevede l'abrogazione della XIII disposizione transitoria e finale della Costituzione della Repubblica;
- l'articolo 2 che regola l'entrata in vigore della legge."
Il relatore di questo progetto di legge è il collega Pasqualetto, che è assente, qualche altro componente della Prima Commissione vuole intervenire?..
Se non ci sono interventi, la parola al collega Beggiato.
Ettore BEGGIATO (L.V.-L.N.-I.P.)
Grazie Presidente, preannunciando il voto favorevole del nostro Gruppo, intervengo come rappresentante di una Provincia che all'epoca del referendum votò largamente a favore della Repubblica, che come tutto il Veneto è sempre stata profondamente repubblicana; quella stessa Provincia che l'altro giorno ha dato il 41% di preferenze alla Liga Veneta, quella stessa Provincia dove quattro persone su dieci hanno votato per la Lega, per la Liga, sono leghisti.
Intervengo come Consigliere regionale eletto in questa Provincia profondamente repubblicana, come è sempre stato il popolo Veneto, anche se qualche personaggio patetico si permette di metterlo in discussione, è sempre stato autenticamente repubblicano, da sempre. Questo popolo è, autenticamente libertario, per cui credo sia da superare questa disposizione transitoria della Costituzione, quindi io voto a favore di questa proposta di legge statale di modifica della Costituzione.
Nello stesso tempo però non posso non ricordare come il figlio dell'attuale Vittorio Emanuele III, IV, non me ne intendo molto, si vanti del titolo di principe di Venezia, ed allora vorrei ribadire l'estrema convinzione della nostra gente, da sempre, ripeto, repubblicana e quindi richiamo la Giunta e il Presidente di Consiglio al rispetto del ruolo di Venezia, che non può certo essere presa in giro da chi pretende di rappresentare questo titolo. Questo titolo che, ripeto, nella storia non ha alcun ruolo, alcun riferimento.
Come Veneto, come europeo, come europeista voto a favore di questa proposta; ritengo assurda come europeo, come cittadino europeo che fa parte dell'Unione Europea, che fa parte di questa Europa che dovrebbe sancire la libertà dei cittadini, questa disposizione della Costituzione e voto a favore con l'auspicio che sia da parte della Giunta, che da parte della Presidenza del Consiglio, dell'Ufficio di Presidenza ci sia un richiamo formale a non abusare del titolo di principe di Venezia; che, ripeto, è una schiaffo alla nostra storia, che è sempre stata profondamente repubblicana, come testimoniano i millenni della nostra storia e come testimonia il referendum a favore della Repubblica che ha visto in larghissima maggioranza il popolo Veneto a favore della Repubblica.
PRESIDENTE
Grazie, collega Beggiato.
La parola al consigliere Margherita Miotto.
Margherita MIOTTO (P.P.I.)
Nel preannunciare il voto favorevole al PDL statale, segnalo al collega Beggiato che se chiede a questa Assemblea di rispettare i 4 cittadini veneti su 10 che hanno votato per la Lega a Vicenza, credo vadano rispettati anche i 6 su 10 che non hanno votato per la Lega.
PRESIDENTE
Grazie, consigliere Margherita Miotto.
La parola al consigliere Varisco.
Ruddi VARISCO (P.D.S.)
C'è stato probabilmente un errore nella predisposizione del testo, che io definisco tecnico e a cui non do nessuna importanza, perché noi esprimiamo voto favorevole a questa proposta di legge, non fosse altro perché nella scorsa legislatura l'analogo testo fu votato anche da noi. Io stesso ho sottoscritto una mozione, che è poi alla base di questo PDL, tesa a conseguire questo obiettivo in questa legislatura, e che la formulazione dell'articolo 1 è il risultato di un emendamento che io presentai nella passata legislatura.
PRESIDENTE
Grazie, consigliere Varisco.
La parola al collega Marangon relatore.
Renzo MARANGON (C.D.U.)
Ho scoperto che vi è bisogno di un relatore, quindi mi accingo in modo molto simpatico a fare anche questo.
Visto che siamo in tema di rievocazioni storiche, lo dico con un po' di ironia, come fece Vittorio Emanuele II che disse: "Non saremo insensibili al grido di dolore..", non saremo insensibili al grido di dolore del Governo della Padania in esilio a Venezia, terra rossa che tra qualche giorno sorgerà.
Al di là della battuta, propongo all'Aula la soppressione dell'articolo 2 dall'articolato, perché l'articolo 138 della Costituzione è l'articolo che regola la temporalità dell'entrata in vigore e quindi noi ci sovrapponiamo.. è un emendamento ovviamente di natura tecnica in modo che non ci sia un grido di dolore del Parlamento italiano nei confronti della nostra norma.
PRESIDENTE
Grazie, collega Marangon.
Se non ci sono altri interventi pongo in votazione l'articolo 1.
Favorevoli? Contrari? Astenuti?
Il Consiglio approva.
Pongo in votazione l'emendamento soppressivo dell'articolo 2.
Favorevoli? Contrari? Astenuti?
Il Consiglio approva.
Pongo in votazione la proposta di legge nel suo complesso.
Favorevoli? Contrari? Astenuti?
Il Consiglio approva.
Punto 26 all'ordine del giorno
"PROPOSTA DI LEGGE STATALE DA TRASMETTERE AL PARLAMENTO NAZIONALE - AI SENSI DELL'ART. 121 DELLA COSTITUZIONE - DI INIZIATIVA DEL CONSIGLIERE PIRRAMI RELATIVA A "NUOVA FORMULAZIONE DELL'ARTICOLO 1 DEL CODICE CIVILE".
(Progetto di legge n. 24)
Relazione della Prima Commissione consiliare.
La parola al consigliere Bellotti.
Luca BELLOTTI (A.N.)
"1. Il 12 luglio 1996 il Comitato Nazionale per la Bioetica, costituito presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri, ha presentato il Documento "Identità e statuto dell'embrione umano."
Tale Documento, nato dall'esigenza di contribuire a mettere ordine nella delicata e intricata materia della procreazione assistita e della ricerca sperimentale ad essa connessa, riconosce all'embrione lo status di persona sin dalla fecondazione, giacché statuisce che l'embrione "ha diritto a essere trattato come una persona" e che "non è una cosa" ma appartiene alla "specie umana", sì che la sua "identità personale sussiste fin dalla fecondazione": già da tali inequivocabili premesse emerge la necessità che la vita umana sia tutelata anche e sin dalla sua fase embrionale.
Codesto pronunciamento del Comitato Nazionale per la Bioetica, che ha stabilito il dovere di proteggere gli embrioni in quanto esseri umani nella fase iniziale e precoce del loro sviluppo, trae il proprio fondamento scientifico dal fatto che l'embrione fecondato è costituito dalla fusione di ovocita e spermatozoo, cellule germinali dette anche gameti, l'una di provenienza materna e l'altra paterna, corredata ciascuna di 23 cromosomi: i gameti, con il fondersi, trasformano e rinnovano entro lo zigote i due precedenti corredi che hanno concorso a formarlo, onde lo zigote, per successive trasformazioni, dà luogo all'embrione, nuova cellula iniziale che porta 46 cromosomi, cioè il numero dei cromosomi della specie umana.
Tali risultanze trovano una ricchissima e inequivocabile bibliografia: a solo titolo di esempio, manuali di embriologia generale affermano senza tentennamenti che "lo sviluppo di un nuovo individuo comincia con la fecondazione" (Langman J., Embriologia medica, pag. 3, Ed. Piccin, Padova 1972); oppure, "L'embrione ad ogni stadio del suo sviluppo è un organismo vivente" (Balisky B. J., An introduction to the Embriology, pag. 3 e 87, Ed. Saunders, Philadelphia and London 1965).
Ancora, intendendosi per aborto la "interruzione della gravidanza con morte del prodotto del concepimento", è appena il caso di notare che non può morire chi non è vivo (Franche G., Aborto, Enc. Med. Ital., Ed. Sansoni, Firenze 1959).
Dato che il destino del nuovo ente è di costituire un essere umano, i gameti, cioè i costituenti, sono di provenienza umana e in tale nuova cellula, proprio perché corredata da 46 cromosomi, c'è già tutto l'uomo, l'embrione fecondato, rappresentando la sede di un processo evolutivo sempre più complesso, strutturato e destinato al completamento del nuovo essere concepito, è indiscutibilmente provvisto di vita umana.
2. Se chiare e inequivocabili sono le risultanze del Documento approvato dal Comitato Nazionale per la Bioetica, appaiono allora evidenti sia l'urgenza di recepirle in apposito testo legislativo sia l'opportunità di eliminare dal nostro ordinamento tutte le disposizioni legislative in contrasto con le certezze raggiunte dalla moderna dottrina scientifica.
A tale proposito, l'articolo 1 del codice civile, approvato con Regio Decreto 16 marzo 1942, n. 262, "Approvazione del testo del codice civile", la cui rubrica recita 'Capacità giuridica', dispone, al I comma, che "La capacità giuridica si acquista dal momento della nascita", e, al II comma, che "I diritti che la legge riconosce a favore del concepito sono subordinati all'evento della nascita."
La formulazione dell'articolo 1 del codice civile (consona, peraltro, a un'epoca in cui la scienza non aveva ancora raggiunto con certezza le conclusioni del Comitato Nazionale per la Bioetica e non aveva, perciò, ancora potuto confermare ciò che il giure consulto romano Paolo proclamava sin dall'antichità, quando affermava, con grande umanità, che conceptus pro iam nato habetur, "il concepito si deve considerare come se già fosse nato", senza ricordare anche la circostanza che i cinesi contano gli anni delle persone retrocedendo sino a nove mesi prima della nascita...), appare perciò palesemente in contrasto con le conclusioni del Documento "Identità e statuto dell'embrione umano", e, più in generale, con le citate affermazioni riferibili alla scienza e alla dottrina medica.
Riconoscere, infatti, la capacità giuridica solo dal momento della nascita, costituisce ora nulla più che una convenzione non corredata da alcun fondamento scientifico, che, se certamente risolve le possibili difficoltà pratiche connesse all'esatta determinazione del momento del concepimento del nascituro, non sembra tuttavia poter ostare a una riformulazione dell'articolo in questione più idonea, tenute soprattutto conto delle importantissime implicazioni d'ordine pratico e teorico riconnesse a tale rivoluzionario, nonché semplicissimo, nuovo enunciato.
3. Con riferimento alla delicata materia della procreazione assistita e della ricerca sperimentale ad essa connessa, sull'assunto che genetica e bioetica debbano costituire intreccio inscindibile e che non sussista alcuna differenza ontologica fra embrione e intreccio inscindibile e che non sussista alcuna differenza ontologica fra embrione cosiddetto pre-embrione, vale a dire l'embrione entro il quattordicesimo giorno, termine prima del quale l'embrione può ancora scindersi e dare vita a gemelli e così via, dato che non vi sono discontinuità significative nello sviluppo dell'embrione e i diversi possibili nuclei di vita che possano precedere la formazione di un embrione indiscutibilmente unico costituiscono già altrettante persone in fieri, l'embrione impiantato nell'utero materno, dato che è questo il momento dal quale se ne possa affermare con certezza l'appartenenza alla famiglia in quanto ad essa legato da una speranza di vita, costituisce ineludibilmente principio di vita in divenire.
Appare quindi doveroso adeguare lo spirito e la lettera dell'articolo 1 del codice civile anche alle certezze raggiunte dalla moderna scienza genetica e bioetica in tema di fecondazione artificiale omologa fra coniugi, e recepirle, entro un'apposita e idonea nuova formulazione che riconosca al concepito e all'embrione impiantato nell'utero materno la capacità giuridica senza subordinare alcun riconoscimento di diritti all'evento della nascita.
L'articolo unico della presente proposta di legge statale d'iniziativa regionale, da trasmettere al Parlamento ai sensi dell'articolo 121 della Costituzione, il cui II comma statuisce che "Il Consiglio regionale può fare proposte di legge alle Camere", contiene dunque la nuova formulazione dell'articolo 1 del codice civile."
Questa è una proposta di legge da inviare al Parlamento per una nuova riformulazione dell'articolo 1 del Codice Civile, in modo tale che venga garantita la necessità di mettere ordine alla delicata, intricata e complessa questione della procreazione assistita e della ricerca sperimentale ad essa connessa. Quindi per riconoscere all'embrione lo status di persona fin dalla sua fecondazione.
Questo pronunciamento è nato anche dal Comitato nazionale per la bioetica, che ha stabilito il dovere di proteggere gli embrioni in quanto esseri umani fin dalla fase iniziale e quindi con questa proposta di legge da inviare al Parlamento si intende regolamentare a livello nazionale questo problema.
PRESIDENTE
Grazie, consigliere Bellotti.
E` aperta la discussione generale.
La parola al consigliere Vanni.
Valter VANNI (P.D.S.)
Già in altra occasione mi ero pronunciato su questa questione, noi votiamo contro. Le motivazioni sono semplici: pare chiaro che prosegue una battaglia ideologica contro la possibilità delle donne di autodeterminare il ricorso all'aborto, chi propone questo testo mantiene un atteggiamento di carattere ideologico assolutamente ingiustificato, perché vale la pena di ricordare che le relazioni periodiche, che documentano l'andamento del ricorso all'aborto in Italia, dicono che non solo quella legge ha sconfitto la piaga dell'aborto clandestino, ma che in vigenza del regime della legge 194 il numero delle donne che ricorre all'aborto è via via drasticamente diminuito.
La legge vigente che questo testo vuole cambiare ha conseguito esattamente l'obiettivo che si proponeva, cioè quello di prevenire il ricorso all'aborto che è una scelta sempre drammatica e difficile per chi la compie.
Offrire un testo di questo genere non solo ripropone una visione non liberale, autoritaria e repressiva della società, ma contraddice anche l'andamento e i risultati che sono stati acquisiti.
Capisco che il terreno di discussione ormai è quello delle bandierine, poco fa abbiamo approvato, avete approvato una legge la cui relazione sarebbe bene che Berlusconi leggesse per capire cosa fanno i suoi Gruppi di Forza Italia in giro per l'Italia, e quanto liberali sono dal momento che sottoscrivono frasi che dicono che bisogna mettere sotto controllo la pubblicità perché costituisce istigazione alla prostituzione, che lo sviluppo delle libertà individuali provoca danni gravi al bene comune, che il turismo sessuale non è quello dei ricchi italiani che vanno a sfruttare l'infanzia nel terzo mondo, ma quello dei poveracci che vengono qui e sono costretti al mercato della prostituzione, questo è un altro testo di questa serie che si inserisce in questa logica.
Siccome il tentativo è quello di dipingere la Sinistra come una forza che non si occupa né dei problemi della famiglia, né di tutelare l'infanzia, né dei diritti dei cittadini, a proposito dei diritti delle donne e dei bambini, i Consiglieri regionali del Veneto possono utilmente compulsare una carta della nostra Regione edita dal servizio informativo, quello che fa SIRV, che fa queste bellissime mappe del Veneto.
Se i colleghi Consiglieri avranno la cortesia di guardare queste mappe, scopriranno che per quanto riguarda gli asili nido istituiti nella nostra Regione, se si va a vedere in quali Comuni sono stati istituiti gli asili nido, utilizzando una legge regionale che valeva per tutto il territorio regionale, vi accorgerete con facilità che la mappa degli asili nido pubblici operanti nel Veneto coincide con la mappa delle Amministrazioni di Sinistra.
A dimostrazione, appunto, che un conto è ragionare di principi e difendere principi, e un conto è poi fare politiche concrete. Diamo questo voto contrario anche a questo provvedimento con la tranquillità di aver operato e di operare per difendere davvero il diritto alla vita, all'infanzia a vivere felici, il diritto delle donne ad avere bambini quando lo decidono, senza ricorrere a strumenti di repressione che fanno regredire il costume civile del nostro Paese.
PRESIDENTE
Grazie, collega Vanni.
La parola al consigliere Margherita Miotto.
Margherita MIOTTO (P.P.I.)
Mi dispiace che non sia presente la collega Letizia Pirrami presentatrice del progetto di legge, comunque mi auguro che il relatore, il collega Bellotti, possa valutare la proposta.
Nella fretta della lettura della relazione, il collega Bellotti ha presentato questo progetto di legge come una proposta che dà due richieste. La prima alla materia difficile e delicata della procreazione assistita, la seconda al riconoscimento della capacità giuridica all'embrione.
Ora, se sulla seconda questione non c'è nulla da dire, sulla prima, dopo la presentazione dell'emendamento della collega Letizia Pirrami che ci è stato distribuito, qualcosa da dire c'è, soprattutto in relazione al fatto che è di oggi la notizia che a livello nazionale è stata raggiunta un'intesa su un progetto di legge che regola questa difficilissima materia della fecondazione assistita.
Ricordo che su questa questione, l'accordo che è stato raggiunto ormai riguarda un'intesa sulla possibilità di utilizzare le cellule germinali provenienti dagli stessi coniugi, quindi in sostanza la fecondazione omologa. No quindi alla fecondazione eterologa.
Il secondo comma dell'articolo 1 originariamente restringeva l'ipotesi del riconoscimento della capacità giuridica all'ipotesi della fecondazione omologa; con l'emendamento viene soppressa, viene soppresso l'inciso "omologa fra coniugi".
Io propongo invece di sopprimere tutto il comma, perché la legislazione che sta per essere approvata dal Parlamento consentirà la soluzione del delicato problema della fecondazione assistita; senza aprire qui una discussione interminabile su un tema che non può essere liquidato da quest'Aula alle 18.55 nella disattenzione generale.
Faccio una proposta di buon senso, perché mi auguro che anche su questo non ci siano strumentalizzazioni sciocche. Se l'Aula non ritiene di affrontare la discussione sulla soppressione dell'ultimo comma, che valuti la maggioranza il rinvio in Commissione; ma non si approvi un testo che può generare polemiche di grande rilievo.
Basta guardare le agenzie di oggi, il tema ormai sembra superato a livello nazionale, la proposta di legge è sottoscritta da P.D.S., Partito Popolare, A.N., Lega e Forza Italia, C.C.D., C.D.U., tutto il mondo è d'accordo su questo testo che è uscito dal Comitato ristretto della Camera.
Ho formalizzato l'emendamento, ovviamente in alternativa perché essendo l'emendamento più lontano.., propongo di togliere il capoverso "in ipotesi di fecondazione artificiale" fino alla fine, e lasciare solo il primo capoverso.
In alternativa, se non siamo in grado di affrontare questa discussione con la dovuta serenità, propongo il rinvio in Commissione per una discussione approfondita, se c'è incertezza non votiamo su questa cosa.
PRESIDENTE
Grazie, consigliere Margherita Miotto.
Ha chiesto la parola il collega Mario Rossi; ne ha facoltà.
Mario ROSSI (C.D.U.)u
Mi dispiace che l'Aula sia disattenta su un argomento così delicato e così importante, che ha coinvolto negli ultimi due anni azioni di animazione culturale e di chiarificazione in vasti strati della società. Siamo anche noi assolutamente d'accordo per abrogare il secondo comma dell'articolo 1, che è contraddittorio all'affermazione del primo comma. Mentre l'affermazione del primo comma è assolutamente chiara e importante.
Ritengo sia importante che ben prima del Parlamento nazionale questa Regione abbia avviato la discussione su questo tema, avendolo concluso in Commissione e in Aula. E' di novità assolutamente straordinaria che la Regione del Veneto, con una legge di iniziativa statale, giunga a sottolineare l'importanza che il concepito goda finalmente di quella capacità giuridica che non è mai stata espressa chiaramente finora, sebbene in modo derivato dal Codice Civile.
Per cui siamo concordi sull'abrogazione del secondo comma, ma chiediamo il voto e l'approvazione in Aula di un argomento di assoluta e straordinaria importanza.
PRESIDENTE
Grazie, collega Rossi Mario.
Il consigliere Mario Rossi ha presentato un emendamento soppressivo del secondo comma dell'articolo 1, che da quello che ho capito sostituisce quello presentato dalla collega Letizia Pirrami, e quello presentato dal consigliere Margherita Miotto è analogo, è la stessa cosa.
Quello del consigliere Letizia Pirrami, mi pare di aver capito, è superato da quello presentato dal consigliere Rossi Mario.
Noi abbiamo un emendamento del consigliere Letizia Pirrami che prevede: l'articolo 1, comma 2 è così modificato:
dopo le parole "in ipotesi di fecondazione artificiale" sopprimere le parole "omologa tra coniugi".
Poi abbiamo l'emendamento presentato dal consigliere Rossi che prevede: l'articolo 1, comma 2 è soppresso.
Poi abbiamo l'emendamento del consigliere Mario Rossi che prevede: l'articolo 1, comma ultimo è soppresso dalle parole "In ipotesi.." fino alla fine. E' identico.
I due emendamenti presentati uno dal consigliere Margherita Miotto e l'altro dal consigliere Mario Rossi sono uguali.
La parola al consigliere Scaravelli.
Paolo SCARAVELLI (A.N.)
In effetti questo è un argomento di straordinaria importanza e capita quasi all'improvviso tra vari provvedimenti di carattere amministrativo.
Il Gruppo di Alleanza Nazionale, del quale tra l'altro la proponente fa parte, è assolutamente d'accordo a sottolineare che la portata fondamentale della modifica dell'articolo 1 sia nell'acquisizione della capacità giuridica dal momento del concepimento. In effetti, mi chiedevo che senso poteva avere il secondo comma che, apparentemente, è in contraddizione affermando che invece in caso di fecondazione artificiale la capacità giuridica si avrebbe in un secondo momento, cioè al momento dell'impianto dell'embrione nell'utero materno.
C'è però anche da considerare una cosa che pongo all'attenzione del dibattito: se l'embrione non venisse impiantato, non avrebbe alcuna possibilità di sopravvivenza, quindi credo che la proponente, interpreto il suo pensiero, penso di interpretarlo in questo senso, abbia voluto sottolineare l'acquisizione della capacità giuridica nel momento in cui l'embrione rientra in quella che è una situazione naturale che può, anzi deve tendere allo sviluppo dell'embrione stesso e quindi alla conseguente nascita.
Pongo una questione di questo genere: il riconoscimento della capacità giuridica da parte di un embrione che non viene poi impiantato, è un problema di grandissima rilevanza.
Concludo dicendo che sostanzialmente condividiamo a pieno il messaggio della proponente che è finalizzato all'acquisizione della capacità giuridica al momento del concepimento che è la questione principale, potremmo essere d'accordo, ma condividiamo anche il fatto dell'accoglimento dell'emendamento della collega Margherita Miotto in quanto non viene a snaturare quella che è la finalità precipua della legge.
PRESIDENTE
Grazie, consigliere Scaravelli.
Pongo in votazione l'emendamento presentato dai consiglieri Margherita Miotto e Rossi Ivo.
Favorevoli? Contrari? Astenuti?
Valter VANNI (P.D.S.)
Chiedo la verifica del numero legale.
PRESIDENTE
Manca il numero legale.
La Seduta è tolta, sarete riconvocati a domicilio.
Chiedo ai colleghi Consiglieri di tenersi liberi la settimana che va dal 15 al 20 dicembre, non sono accettate giustificazioni.
La Seduta termina alle ore 19.07
Il Consigliere segretario Il Presidente
f.to Vittorio Casarin f.to Amalia Sartori
I N D I C E
Processo verbale della 69a Seduta pubblica di mercoledì 19 novembre 1997
pag.
Interrogazioni e Interpellanze 7
Rinvio alle Commissioni consiliari dei progetti di legge iscritti all'Ordine del giorno ai sensi dell'articolo 41 dello Statuto.
Fissazione di un ulteriore termine per la presentazione della relazione al Consiglio regionale.
(Deliberazione n.114) 8
Elezione del Presidente dell'Istituto regionale per le Ville venete (IRVV).
(Deliberazione n.115) 10
Nomina del Presidente del Consiglio di amministrazione dell'A.P.T. n. 9 Terme Euganee
( Rinviata) 11
Nomina di un componente del Consiglio di amministrazione dell'APT n. 7 Chioggia, in sostituzione del signor Pagan Gianni - categoria agenzie di viaggio.
(Deliberazione n.116) 11
Comitato regionale di controllo (CORECO) sezione provinciale di Verona: sostituzione di un componente supplente. Non approvazione
(Deliberazione n.117) 11
Comitato regionale di controllo (CORECO) sezione provinciale di Vicenza: sostituzione di un componente effettivo su terne proposte dagli ordini professionali (categoria ragionieri/commercialisti). Non approvazione.
(Deliberazione n.118) 11
Collegio per la programmazione: nomina di un componente.
(Deliberazione n.119) 11
Comitato regionale per il servizio radiotelevisivo: nomina di un componente.
(Deliberazione n.120) 12
Commissione tecnica regionale per la zootecnia: designazione di un componente esperto nel settore equino.
(Deliberazione n.121) 12
Designazione di un consigliere di parità componente effettivo ed uno supplente nella commissione circoscrizionale per l'impiego nella Provincia di Belluno.
(Deliberazione n. 122) 12
Disegno di legge relativo a "DISPOSIZIONI IN MATERIA DI RISORSE IDRICHE. ISTITUZIONE DEL SERVIZIO IDRICO INTEGRATO E INDIVIDUAZIONE DEGLI AMBITI TERRITORIALI OTTIMALI".
(Progetto di legge n. 188)
(Posposto) 13
Progetto di legge relativo a "NORME PER LA TUTELA AMBIENTALE E PER LA SALVAGUARDIA DELLA FAUNA MINORE E DELLA FLORA" . Rinvio in commissione.
(Progetti di legge nn. 80 e 110)
(Deliberazione n.123) 13
Proposta di legge di iniziativa del Consiglio provinciale di Venezia relativa a "MODIFICHE DELLE NORME PER LA PROTEZIONE DELLA FAUNA SELVATICA E PER IL PRELIEVO VENATORIO".
(Progetto di legge n. 256)
(Posposto) 14
Disegno di legge relativo a "MODIFICHE ALLA LEGGE REGIONALI 27 GIUGNO 1996, N. 17 "PIANO FAUNISTICO - VENATORIO REGIONALE"
(Progetto di legge n. 319)
( Posposto) 14
Proposta di legge di iniziativa dei consiglieri Buttura, Resler e Variati, "INTERVENTI PER IL CENSIMENTO, IL RECUPERO E LA VALORIZZAZIONE DI PARTICOLARI BENI STORICI, ARCHITETTONICI E CULTURALI DELLA GRANDE GUERRA".
(Progetto di legge n. 140)
(Discussione, esame, approvazione) 14
Proposta di legge di iniziativa dei consiglieri Leone Anna Maria , Qualarsa Nadia, Scaravelli, e Beggiato relativa a "PARTECIPAZIONE DELLA REGIONE DEL VENETO AL 'PREMIO GUGGENHEIM - IMPRESA E CULTURA".
(Progetto di legge n. 362)
(Discussione, esame, approvazione) 14
Proposta di legge di iniziativa dei consiglieri Rossi Mario, Marangon, Casarin, Leone Anna Maria, Padoin e Piccolo relativa a "ABUSO E SFRUTTAMENTO SESSUALE: INTERVENTI A TUTELA E PROMOZIONE DELLA PERSONA".
(Progetto di legge n. 350)
(Discussione, esame, approvazione) 15
Nuove direttive per la regolamentazione da parte dei comuni dei servizi di noleggio autobus con conducente.
(Deliberazione n. 124) 15
Proposta di legge di iniziativa popolare relativa a "ISTITUZIONE DEL PARCO DELLA LAGUNA DI VENEZIA". Dichiarazione di ammissibilità.
(Deliberazione n.125) 15
Programma regionale per gli investimenti nel settore del trasporto pubblico locale per il quinquennio 1997-2001". Legge regionale 8 maggio 1985, n. 54 , articolo 34.
(Deliberazione n.126) 15
Proposta di legge statale da trasmettere al parlamento nazionale, ai sensi dell'articolo 121 della costituzione dal titolo: "DISPOSIZIONI TRIBUTARIE PER FAVORIRE GLI INVESTIMENTI NEL SETTORE DELLE IMPRESE TURISTICHE" d'iniziativa del Consiglio regionale del Veneto.
(Progetto di legge statale n. 21)
(Deliberazione n.127) 16
Proposta di legge statale da trasmettere al parlamento nazionale, ai sensi dell'articolo 121 della costituzione dal titolo: "ABROGAZIONE DELLA XIII DISPOSIZIONE TRANSITORIA E FINALE DELLA COSTITUZIONE" d'iniziativa del Consiglio regionale del Veneto.
(Progetto di legge statale n. 18)
(Deliberazione n.128) 16
Proposta di legge statale da trasmettere al parlamento nazionale, ai sensi dell'articolo 121 della costituzione dal titolo: "NUOVA FORMULAZIONE DELL'ARTICOLO 1 DEL CODICE CIVILE".
(Progetto di legge statale n. 24)
( Discussione, esame e rinvio) 17
Allegato. Interrogazioni e interpellanze definite.
Deliberazioni amministrative e legislative approvate. 19
Processo verbale della 69a Seduta pubblica - Mercoledì 19 novembre 1997
V E R B A L E
(Prot. n. 9893)
(Prot. n. 9893)
Presidenza del Presidente Amalia SARTORI
e del Vicepresidente Fabrizio COMENCINI
Alle ore 11.01 il Presidente Amalia SARTORI dichiara aperta la Seduta.
Sono in congedo i consiglieri Bozzolin, Annamaria Leone, ed il Presidente della Giunta Giancarlo Galan.
I lavori si svolgono sulla base dell'Ordine del giorno n.9697 del 13 novembre 1997.
Punto n. 1) all'Ordine del giorno
Interrogazioni e Interpellanze
Interrogazione a risposta immediata
La Giunta regionale risponde alle seguenti Interrogazioni a risposta immediata:
n. 197 del 22 settembre 1997
presentata dal consigliere Bellotti
"L'amministrazione provinciale di Rovigo, per incapacità o inadempienze, fa sfumare un miliardo di finanziamenti str. reg., stanziato (il 30.01.97) per la realizzazione del collegamento stradale fra Trecenta e Salara. La Regione faccia rispettare gli ..."
n. 198 del 23 settembre 1997
presentata dal consigliere Galante
"Mala assistenza e burocrazia: il calvario dei disabili e delle loro famiglie"
n. 199 del 26 settembre 1997
presentata dai consiglieri Pirrami Letizia, Bellotti, Prior
"Igiene e pulizia negli esercizi convenzionati ticket restaurant"
Interrogazioni a risposta orale
La Giunta regionale risponde alle seguenti Interrogazioni a risposta orale:
n. 109 del 21 maggio 1997
presentata dal consigliere Buttura
"All'azienda ospedaliera di Verona i primari vengono nominati ed entrano in funzione ancora prima della pubblicazione del relativo bando di concorso?
n. 125 del 7 ottobre 1997
presentata dai consiglieri Gabanizza e Rolando.
"Utilizzare i fondi europei per tutelare il patrimonio linguistico e culturale dei cimbri e dei ladini del Veneto".
Vengono dichiarate decadute per l'assenza dei consiglieri interroganti le seguenti interrogazioni a risposta orale:
n. 111 del 6 giugno 1997
presentata dal consigliere Casarin
"SS 307: cento miliardi già spese aspettano solo di seriare a qualcosa"
n. 124 del 9 settembre 1997
presentata dal consigliere Casarin
"Quali iniziative intende attuare la Giunta regionale per debellare un temibile insetto per le piante: 'Il bruco americano'?"
La Giunta provvederà ad inviare risposta scritta.
Interpellanze
Viene dichiarata decaduta per l'assenza del consigliere interpellante la seguente Interpellanza.
n. 217 del 2 luglio 1997
presentata dal consigliere Boato.
"Ancora lavori sospetti in Cansiglio?"
La Giunta provvederà ad inviare risposta scritta
Il PRESIDENTE dopo le Comunicazioni di rito procede con il
Punto n. 4) all'Ordine del giorno
Rinvio alle Commissioni consiliari dei progetti di legge iscritti all'Ordine del giorno ai sensi dell'articolo 41 dello Statuto.
Fissazione di un ulteriore termine per la presentazione della relazione al Consiglio regionale.
Progetto di legge n. 125
Proposta di legge di iniziativa dei consiglieri Adami, Miotto, Tesserin, Uboldi e Variati relativa a:
"DISCIPLINA DEL SERVIZIO DI VIGILANZA ECOLOGICA"
(QUARTA COMMISSIONE CONSILIARE)
Viene approvata all'unanimità la proposta di rinvio di 60 giorni del termine per la presentazione della relazione al Consiglio regionale da parte della Quarta Commissione consiliare.
Progetto di legge n. 253
Proposta di legge di iniziativa dei consiglieri Roccon, Gobbo, Beggiato, Comencini, Foggiato, Morosin, Munaretto e Poirè relativa a:
"PROVVEDIMENTI PER LA VALORIZZAZIONE, LO SVILUPPO E LA TUTELA DEL TERRITORIO MONTANO"
(QUARTA COMMISSIONE CONSILIARE)
Viene approvata all'unanimità la proposta di rinvio di 60 giorni del termine per la presentazione della relazione al Consiglio regionale da parte della Quarta Commissione consiliare.
Progetto di legge n. 254
Proposta di legge di iniziativa dei consiglieri Morosin, Roccon, Gobbo, Comencini, Beggiato, Foggiato, Munaretto e Poirè relativa a:
"ADDESTRAMENTO E ALLEVAMENTO DEI FALCHI PER L'ESERCIZIO VENATORIO"
(QUARTA COMMISSIONE CONSILIARE)
Viene approvata all'unanimità la proposta di rinvio di 60 giorni del termine per la presentazione della relazione al Consiglio regionale da parte della Quarta Commissione consiliare.
Progetto di legge n. 309
Disegno di legge di iniziativa della Giunta regionale relativa a:
"MODIFICHE DEGLI AMBITI TERRITORIALI DELLE UNITÀ LOCALI SOCIO-SANITARIE, AI SENSI DELLA LEGGE REGIONALE n. 56/1994 E DELLA LEGGE REGIONALE n. 5/1996 (PSSR 1996-1998)"
(QUINTA COMMISSIONE CONSILIARE)
Viene approvata all'unanimità la proposta di rinvio di 90 giorni del termine per la presentazione della relazione al Consiglio regionale da parte della Quinta Commissione consiliare.
Progetto di legge n. 310
Disegno di legge di iniziativa della Giunta regionale relativa a:
"PROMOZIONE E VALORIZZAZIONE DELLE ATTIVITÀ CULTURALI"
(SESTA COMMISSIONE CONSILIARE)
Viene approvata all'unanimità la proposta di rinvio di 60 giorni del termine per la presentazione della relazione al Consiglio regionale da parte della Prima Commissione consiliare.
Progetto di legge n. 311
Proposta di legge di iniziativa dei consiglieri Rossi Ivo, Armano, Buttura, Cacciari, Vanni, Boato, Campion, Paolucci, Resler e Sprocati relativa a:
"DISPOSIZIONI PER LA DISMISSIONE DELLE AREE E DELLE OPERE DELL'IDROVIA PADOVA-VENEZIA"
(PRIMA COMMISSIONE CONSILIARE)
Viene approvata all'unanimità la proposta di rinvio di 90 giorni del termine per la presentazione della relazione al Consiglio regionale da parte della Prima Commissione consiliare.
Progetto di legge n. 312
Disegno di legge di iniziativa della Giunta regionale relativa a:
"NORME IN MATERIA DI TRATTAMENTO ECONOMICO DEI DIRETTORI DEGLI ENTI PUBBLICI NON ECONOMICI DIPENDENTI O DEGLI ENTI STRUMENTALI"
(PRIMA COMMISSIONE CONSILIARE)
Viene approvata all'unanimità la proposta di rinvio di 90 giorni del termine per la presentazione della relazione al Consiglio regionale da parte della Prima Commissione consiliare.
Progetto di legge n. 313
Proposta di legge di iniziativa dei consiglieri Pirrami e Rossi Mario relativa a:
"ISTITUZIONE DELLA COMMISSIONE REGIONALE DI BIOETICA"
(QUINTA COMMISSIONE CONSILIARE)
Viene approvata all'unanimità la proposta di rinvio di 90 giorni del termine per la presentazione della relazione al Consiglio regionale da parte della Quinta Commissione consiliare.
Progetto di legge statale n. 22
Proposta di legge statale da trasmettere al Parlamento Nazionale - ai sensi dell'articolo 121 della Costituzione - di iniziativa del consigliere Galante relativa a:
"DISCIPLINA DELLA SUB-FORNITURA"
(TERZA COMMISSIONE CONSILIARE)
Viene approvata all'unanimità la proposta di rinvio di 60 giorni del termine per la presentazione della relazione al Consiglio regionale da parte della Terza Commissione consiliare.
Progetto di legge statale n. 40
Disegno di legge statale da trasmettere al Parlamento Nazionale - ai sensi dell'articolo 121 della Costituzione - di iniziativa della Giunta regionale relativa a:
"AGEVOLAZIONI FISCALI IN AMBITO CULTURALE"
(SESTA COMMISSIONE CONSILIARE)
Viene approvata all'unanimità la proposta di rinvio di 60 giorni del termine per la presentazione della relazione al Consiglio regionale da parte della Sesta Commissione consiliare.
Punto n. 5) all'Ordine del giorno
Elezione del Presidente dell'Istituto regionale per le Ville venete (IRVV).
Si procede con votazione segreta per appello nominale.
Risulta nominato Presidente dell'IRVV
- il sig. Luciano ZERBINATI.
Punto n. 6) all'Ordine del giorno
Nomina del Presidente del Consiglio di amministrazione dell'APT n. 9 Terme Euganee.
Interviene il consigliere BOLLA (FI) che chiede il rinvio in Commissione in quanto i tre nominativi indicati sono risultati ineleggibili.
Punto n. 7) all'Ordine del giorno
Nomina di un componente del consiglio di amministrazione dell'APT n. 7 Chioggia, in sostituzione del signor Pagan Gianni - categoria agenzie di viaggio.
Si procede con votazione segreta per appello nominale.
- Risulta nominato quale componente del consiglio di amministrazione dell'APT n. 7 Chioggia
- Giampaolo BOSCOLO.
Punto n. 8) all'Ordine del giorno
Comitato regionale di controllo (CORECO) sezione provinciale di Verona: sostituzione di un componente supplente. Non approvazione
Si procede con votazione segreta per appello nominale.
Nessun candidato risulta eletto non avendo nessuno dei votati raggiunto la maggioranza dei voti dei consiglieri assegnati.
Punto n. 9) all'Ordine del giorno
Comitato regionale di controllo (CORECO) sezione provinciale di Vicenza: sostituzione di un componente effettivo su terne proposte dagli ordini professionali (categoria ragionieri/commercialisti). Non approvazione.
Si procede con votazione segreta per appello nominale.
Nessun candidato risulta eletto non avendo raggiunto nessuno dei votati la maggioranza dei voti dei consiglieri assegnati.
Punto n. 10) all'Ordine del giorno
Collegio per la programmazione: nomina di un componente.
Si procede con votazione segreta per appello nominale.
Risulta nominato quale componente del collegio per la programmazione:
- Lino ZULIANI.
Punto n. 11) all'Ordine del giorno
Comitato regionale per il servizio radiotelevisivo: nomina di un componente.
Si procede con votazione segreta per appello nominale.
Risulta nominato quale componente del comitato regionale per il servizio radiotelevisivo:
- Davide TIEGHI.
Punto n. 12) all'Ordine del giorno
Commissione tecnica regionale per la zootecnia: designazione di un componente esperto nel settore equino.
Si procede con votazione segreta per appello nominale.
Risulta nominato quale componente per la commissione tecnica regionale per la zootecnia.
- Antonio SALVAN.
Punto n. 13) all'Ordine del giorno
Designazione di un consigliere di parità componente effettivo ed uno supplente nella commissione circoscrizionale per l'impiego nella Provincia di Belluno.
Si procede con votazione segreta per appello nominale.
Risultano nominati consiglieri di parità nella commissione circoscrizionale per l'impiego nella Provincia di Belluno:
componente effettivo
- Sig.ra Rosanna ZATTA
componente supplente
- Sig. Tiziano INTROVIGNE
Interviene il consigliere MIOTTO Margherita (PPI) per commentare il risultato di queste nomine.
Alle ore 13.22 il PRESIDENTE sospende la Seduta.
La Seduta riprende alle ore 16.08.
Punto n. 14) all'Ordine del giorno
Disegno di legge relativo a "DISPOSIZIONI IN MATERIA DI RISORSE IDRICHE. ISTITUZIONE DEL SERVIZIO IDRICO INTEGRATO E INDIVIDUAZIONE DEGLI AMBITI TERRITORIALI OTTIMALI".
(Progetto di legge n. 188)
Il consigliere MAZZON (FI) chiede che il punto n. 14 dell'Ordine del giorno venga spostato in coda.
Intervengono i consiglieri Ivo ROSSI (VERDI) e CACCIARI (RC) in senso sfavorevole e il consigliere ZIGIOTTO (FI) in senso favorevole.
Il Consiglio approva a maggioranza la proposta.
Punto n. 15) all'Ordine del giorno
Progetto di legge relativo a "NORME PER LA TUTELA AMBIENTALE E PER LA SALVAGUARDIA DELLA FAUNA MINORE E DELLA FLORA" . Rinvio in commissione.
(progetti di legge nn. 80 e 110)
Interviene il consigliere DE TOGNI (FI) che chiede il rinvio in Commissione del progetto di legge.
Il consigliere ADAMI (PPI) si esprime per un voto di astensione.
Il Consiglio approva a maggioranza la proposta di rinvio.
Punto n. 16) e punto n. 18) all'Ordine del giorno
Proposta di legge di iniziativa del Consiglio Provinciale di Venezia re-lativa a: "MODIFICA DELLE NORME PER LA PROTEZIONE DELLA FAUNA SELVATICA E PER IL PRELIEVO VENATORIO".
(Progetto di legge n. 256)
Disegno di legge relativo a "MODIFICHE ALLA LEGGE REGIONALI 27 GIUGNO 1996, N. 17 "PIANO FAUNISTICO - VENATORIO REGIONALE"
(Progetto di legge n. 319)
Interviene il consigliere Ivo ROSSI (VERDI) chiedendo il rinvio in Commissione dei punti nn. 16 e 18 dell'Ordine del giorno.
Interviene il consigliere DE TOGNI (FI) che propone di spostare in coda i due punti e di unificare la discussione.
Interviene anche il consigliere VARIATI (PPI) che chiede la garanzia che saranno posti all'inizio dell'Ordine del giorno della prossima tornata consiliare.
Il Consiglio approva all'unanimità.
Punto n. 17) all'Ordine del giorno
Proposta di legge di iniziativa dei consiglieri Buttura, Resler e Variati, "INTERVENTI PER IL CENSIMENTO, IL RECUPERO E LA VALORIZZAZIONE DI PARTICOLARI BENI STORICI, ARCHITETTONICI E CULTURALI DELLA GRANDE GUERRA".
(progetto di legge n. 140)
Il consigliere RESLER (PD - SI) svolge la relazione illustrativa per conto della Sesta Commissione consiliare.
Gli articoli 1 - 2 - 3 - 4 - 5 vengono approvati nel testo presentato dalla Commissione.
Intervengono in dichiarazione di voto i consiglieri BUTTURA (PD - SI voto favorevole), QUALARSA Nadia (FI voto favorevole), BOATO (VERDI voto favorevole), TESSERIN (PPI voto favorevole), PRA (FI a titolo personale), VIGNA (PDS voto favorevole), BERGAMO (CCD voto favorevole) e BEGGIATO (LV-LN-IP voto favorevole).
Intervengono inoltre il consigliere RESLER (PD - SI) in merito all'emendamento all'art. 4 che è stato respinto e il PRESIDENTE in merito alla norma finanziaria.
Il progetto di legge nel suo complesso, posto in votazione, viene approvato all'unanimità.
Punto n. 19) all'Ordine del giorno
Proposta di legge di iniziativa dei consiglieri Leone Anna Maria , Qualarsa Nadia, Scaravelli, e Beggiato relativa a "PARTECIPAZIONE DELLA REGIONE DEL VENETO AL 'PREMIO GUGGENHEIM - IMPRESA E CULTURA".
(progetto di legge n. 362)
Il consigliere QUALARSA Nadia (FI) svolge la relazione introduttiva per conto della Sesta Commissione.
Gli articoli 1 - 2 - 3 vengono approvati senza emendamenti.
Intervengono in dichiarazione di voto i consiglieri BEGGIATO (LV-LN-IP voto favorevole), TESSERIN (PPI voto favorevole), VIGNA (PDS voto favorevole), BOATO (VERDI voto favorevole).
Il progetto di legge nel suo complesso, posto in votazione, viene approvato all'unanimità.
Punto n. 20) all'Ordine del giorno
Proposta di legge di iniziativa dei consiglieri Rossi Mario, Marangon, Casarin, Leone Anna Maria, Padoin e Piccolo relativa a "ABUSO E SFRUTTAMENTO SESSUALE: INTERVENTI A TUTELA E PROMOZIONE DELLA PERSONA".
(Progetto di legge n. 350)
Il consigliere ROSSI Mario (CDU) svolge la relazione illustrativa per conto della Quinta Commissione consiliare.
(Progetto di legge n. 256)
Disegno di legge relativo a "MODIFICHE ALLA LEGGE REGIONALI 27 GIUGNO 1996, N. 17 "PIANO FAUNISTICO - VENATORIO REGIONALE"
(Progetto di legge n. 319)
Interviene il consigliere Ivo ROSSI (VERDI) chiedendo il rinvio in Commissione dei punti nn. 16 e 18 dell'Ordine del giorno.
Interviene il consigliere DE TOGNI (FI) che propone di spostare in coda i due punti e di unificare la discussione.
Interviene anche il consigliere VARIATI (PPI) che chiede la garanzia che saranno posti all'inizio dell'Ordine del giorno della prossima tornata consiliare.
Il Consiglio approva all'unanimità.
Punto n. 17) all'Ordine del giorno
Proposta di legge di iniziativa dei consiglieri Buttura, Resler e Variati, "INTERVENTI PER IL CENSIMENTO, IL RECUPERO E LA VALORIZZAZIONE DI PARTICOLARI BENI STORICI, ARCHITETTONICI E CULTURALI DELLA GRANDE GUERRA".
(progetto di legge n. 140)
Il consigliere RESLER (PD - SI) svolge la relazione illustrativa per conto della Sesta Commissione consiliare.
Gli articoli 1 - 2 - 3 - 4 - 5 vengono approvati nel testo presentato dalla Commissione.
Intervengono in dichiarazione di voto i consiglieri BUTTURA (PD - SI voto favorevole), QUALARSA Nadia (FI voto favorevole), BOATO (VERDI voto favorevole), TESSERIN (PPI voto favorevole), PRA (FI a titolo personale), VIGNA (PDS voto favorevole), BERGAMO (CCD voto favorevole) e BEGGIATO (LV-LN-IP voto favorevole).
Intervengono inoltre il consigliere RESLER (PD - SI) in merito all'emendamento all'art. 4 che è stato respinto e il PRESIDENTE in merito alla norma finanziaria.
Il progetto di legge nel suo complesso, posto in votazione, viene approvato all'unanimità.
Punto n. 19) all'Ordine del giorno
Proposta di legge di iniziativa dei consiglieri Leone Anna Maria , Qualarsa Nadia, Scaravelli, e Beggiato relativa a "PARTECIPAZIONE DELLA REGIONE DEL VENETO AL 'PREMIO GUGGENHEIM - IMPRESA E CULTURA".
(progetto di legge n. 362)
Il consigliere QUALARSA Nadia (FI) svolge la relazione introduttiva per conto della Sesta Commissione.
Gli articoli 1 - 2 - 3 vengono approvati senza emendamenti.
Intervengono in dichiarazione di voto i consiglieri BEGGIATO (LV-LN-IP voto favorevole), TESSERIN (PPI voto favorevole), VIGNA (PDS voto favorevole), BOATO (VERDI voto favorevole).
Il progetto di legge nel suo complesso, posto in votazione, viene approvato all'unanimità.
Punto n. 20) all'Ordine del giorno
Proposta di legge di iniziativa dei consiglieri Rossi Mario, Marangon, Casarin, Leone Anna Maria, Padoin e Piccolo relativa a "ABUSO E SFRUTTAMENTO SESSUALE: INTERVENTI A TUTELA E PROMOZIONE DELLA PERSONA".
(Progetto di legge n. 350)
Il consigliere ROSSI Mario (CDU) svolge la relazione illustrativa per conto della Quinta Commissione consiliare.
Assume la Presidenza
il Vicepresidente Fabrizio COMENCINI
il Vicepresidente Fabrizio COMENCINI
Il consigliere VANNI (PDS) abbandona l'aula dal momento che ha assunto la Presidenza il Vicepresidente COMENCINI.
In sede di discussione generale intervengono i consiglieri MIOTTO Margherita (PPI), BOATO (VERDI), BEGGIATO (LV-LN-IP) che esprime anche solidarietà al Vicepresidente Comencini, MARANGON (CDU), Ivo ROSSI (VERDI), il Vicepresidente COMENCINI (LV-LN-IP) e SCARAVELLI (AN).
Tutti i consiglieri dei gruppi PDS, VERDI, PPI e RC abbandonano l'aula.
Gli articoli 1 - 2 - 3 - 4 - 5 - 6 - 7 - 8 - 9 - 10 vengono approvati nel testo presentato dalla Commissione .
Il progetto di legge, posto in votazione, viene approvato all'unanimità.
Assume la Presidenza
il Presidente Amalia SARTORI
il Presidente Amalia SARTORI
Il consigliere COMENCINI interviene per fatto personale.
Punto n. 21) all'Ordine del giorno
Nuove direttive per la regolamentazione da parte dei comuni dei servizi di noleggio autobus con conducente.
Il consigliere COSTANZO (FI) svolge la relazione illustrativa per conto della Seconda Commissione consiliare.
Il Consiglio approva all'unanimità il provvedimento.
Punto n. 22) all'Ordine del giorno
Proposta di legge di iniziativa popolare relativa a "ISTITUZIONE DEL PARCO DELLA LAGUNA DI VENEZIA". Dichiarazione di ammissibilità.
Viene data per letta la relazione dell'Ufficio di Presidenza
Il Consiglio approva all'unanimità il provvedimento.
Punto n.23) all'Ordine del giorno
Programma regionale per gli investimenti nel settore del trasporto pubblico locale per il quinquennio 1997-2001". Legge regionale 8 maggio 1985, n. 54 , articolo 34.
Il consigliere COSTANZO (FI) svolge la relazione illustrativa per conto della Seconda Commissione consiliare.
Intervengono i consiglieri BOATO (VERDI) Ivo ROSSI (VERDI), BAZZONI(FI), MARANGON (CDU), BEGGIATO (LV-LN-IP), SPROCATI (PDS).
Il programma emendato, posto in votazione, viene approvato a maggioranza.
Punto n. 24) all'Ordine del giorno
Proposta di legge statale da trasmettere al parlamento nazionale, ai sensi dell'articolo 121 della costituzione dal titolo: "DISPOSIZIONI TRIBUTARIE PER FAVORIRE GLI INVESTIMENTI NEL SETTORE DELLE IMPRESE TURISTICHE" d'iniziativa del Consiglio regionale del Veneto.
(progetto di legge statale n. 21)
Il consigliere SCARAVELLI (AN) svolge la relazione illustrativa per conto della Sesta Commissione consiliare.
Il Consiglio approva all'unanimità la proposta di legge statale composta di un unico articolo.
Punto n. 25) all'Ordine del giorno
Proposta di legge statale da trasmettere al parlamento nazionale, ai sensi dell'articolo 121 della costituzione dal titolo: "ABROGAZIONE DELLA XIII DISPOSIZIONE TRANSITORIA E FINALE DELLA COSTITUZIONE" d'iniziativa del Consiglio regionale del Veneto.
Il consigliere MARANGON (CDU) dà per letta la relazione illustrativa della Prima Commissione consiliare
Intervengono i consiglieri BEGGIATO (LV-LN-IP voto favorevole), VARISCO (PDS voto favorevole) e MIOTTO Margherita (PPI).
L'articolo 1 è approvato nel testo presentato dalla Commissione.
L'articolo 2 è soppresso.
La proposta di legge, composta quindi di un unico articolo, è approvata a maggioranza.
Punto n. 26) all'Ordine del giorno
Proposta di legge statale da trasmettere al parlamento nazionale, ai sensi dell'articolo 121 della costituzione dal titolo: "NUOVA FORMULAZIONE DELL'ARTICOLO 1 DEL CODICE CIVILE".
(Progetto di legge statale n. 24)
Il consigliere BELLOTTI (AN)svolge la relazione illustrativa per conto della Prima Commissione consiliare.
Intervengono i consiglieri VANNI (PDS), MIOTTO Margherita (PPI), Ivo ROSSI (VERDI) e SCARAVELLI (AN).
Il PRESIDENTE accerta che gli emendamenti presentati dai consiglieri Ivo ROSSI (VERDI), MIOTTO Margherita (PPI)e PIRRAMI Letizia (AN) coincidono tra loro.
Il consigliere VANNI (PDS) chiede la verifica del numero legale.
Il PRESIDENTE accerta la mancanza del numero legale.
La Seduta è tolta alle ore 19.O7.
Il Consiglio sarà convocato a domicilio.
Il
PRESIDENTE
IL CONSIGLIERE SEGRETARIO Amalia SARTORI
Vittorio CASARIN
IL CONSIGLIERE SEGRETARIO Amalia SARTORI
Vittorio CASARIN